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DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
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A.nno \/Il - N. 1- GENNAIO 1978 - Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

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questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
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Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52. inviando le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie. onde lunghe,
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delle trequenze è di grandi
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50 50 5000 RANGES 12 + 40M 40+ 130 80+-260wc

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0,5 5 25 50 250 500 1000

0hmv
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[lk/0+1M'(0k/0+100M
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alla massima semplici-
tà d'uso un minimo In-
gombro.
...,
;y r: {

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dB -10_+22 commutatori rotanti e
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Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. 9.5 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche lino e 50 Mc Peso 40 grs.


10,5 V ell.
Tensione massima V= 0,1 I 10 50 200 1000
Uscita appllcablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 509A 500»A 5 50 500
y 05 5 50 250 1000
mA"-' 2.5 25 250 250
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE L. 9.800 Ohm= xltHOk x100t0+1M x1kt0.;.IOM
Frequenza 250 Kc Dimensioni 12 x 160 mm
Armoniche lino a 500 Mc Peso 40 grs.
Ballistic f Ohmx100t0.;.200pr Ohm x1kt0+2Dur
Uscita 5 V ell.
Tensione massima dB. -10+22
applicabile al puntale 500 V
15 V ell. Corrente della batterla 50 mA Output 0,5 5 50 250 1000
NUOVO MODULO DI C.C.P.
Amici lettori, utenti delle poste, attenzione!
A partire dal primo novembre dello scorso anno, il vec-
chio modulo di conto corrente postale, quello da noi abi-
tualmente riprodotto in una delle ultime pagine di Elet-
tronica Pratica e da voi regolarmente usato per le vo-
stre richieste di scatole di montaggio, fascicoli arretrati
o per la sottoscrizione dell'abbonamento al periodico, non
serve più a nulla.
Nell'ambito dell'automazione del servizio sono infatti en-
trati in vigore i nuovi moduli « meccanizzati », che si dif-
ferenziano da quelli precedenti per molti aspetti. La car-
ta, ad esempio, ha uno spessore maggiore; la ricevuta,
cioè il talloncino che resta a voi, utenti, a riprova dell'av-
venuto pagamento, si trova a sinistra anziché a destra del
foglietto e, quel che più conta, il modello è assolutamen-
te identico, per stampa e formato, in tutto il territorio
nazionale.
Dunque, se vi presenterete all'ufficio postale con il vec-
chio modulo già compilato in ogni sua parte, sarete co-
stretti a riscrivere il tutto sul nuovo modello, che vi ver-
rà gratuitamente consegnato allo sportello.
Per motivi tecnici e organizzativi noi non possiamo, al-
meno per ora, riprodurre o inserire nella Rivista il nuo-
vo modulo di conto corrente postale. Possiamo invece
segnalarvi il nuovo numero, non più frazionato, ma com-
posto di otto cifre, che l'Amministrazione P.T. ci ha as-
segnato e che, per l'invio di qualunque somma di dena-
ro, nel caso di scelta di questo sistema di versamento, do-
vrete trascrivere negli appositi spazi del nuovo modulo
c.c.p. che, lo ripetiamo ancora, vi verrà gratuitamente
consegnato agli sportelli di tutti gli uffici postali.
Ricordatelo, dunque! Il nostro nuovo numero di conto
corrente postale è:
00916205
Se tale citazione non fosse sufficiente ad interpretare il
nuovo sistema di meccanizzazione, invitiamo i lettori a
consultare quella pagina, fra le ultime della Rivista, in
cui riprendiamo, più dettagliatamente, questo stesso ar-
gomento.

Per ricevere il prezioso


PACCO-DONO 1978
abbonatevi o rinnovate l'abbonamento
a: ELETTRONICA PRATICA

Il pacco-dono 1978 viene inviato subito e indistintamente a tutti co-


loro che, volendosi cautelare, per un intero anno, da ogni possibile
aumento del prezzo di copertina, sottoscriveranno un nuovo abbo-
namento oppure rinnoveranno quello in termini di scadenza.

L'abbonamento annuo al periodico offre a tutti la certezza di rice-


vere mensilmente, a casa propria, una pubblicazione, a volte esau-
rita o introvabile nelle edicole, che vuol essere una piacevole guida
ad un hobby sempre più interessante ed attuale.

Un'intera pagina, verso la fine del presente fascicolo, espone, con


tutta chiarezza, le modalità e le forme di abbonamento alla rivista.
Fra esse il Lettore potrà scegliere quella, di maggiore gradimen-
to, cui rivolgere le proprie preferenze.

Il pacco-dono 1978 rappresenta un punto di notevole importanza della no-


stra nuova programmazione tecnico-editoriale. Il suo contenuto, infatti, è
l'insieme di un nutrito numero di componenti elettronici (condensatori di va-
rio tipo e diverso valore, resistori di potenze e valori diversi, semicondutto-
ri di produzione modernissima e materiale vario) che troveranno largo im-
piego nei progetti che verranno via via presentati sulla rivista nel periodo
annuale di validità dell'abbonamento.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7 - N. 1 - GENNAIO '78


IN COPERTINA - Riproduciamo il prototipo del-
l'amplificatore di bassa frequenza, approntato in
scatola di montaggio, con potenza d'uscita di 7 W
di picco e 5 W continui, effettivi. Il progetto, che
può essere realizzato anche nella versione ste-
reo, è dotato di due entrate e di elementi di
controllo di tonalità e volume.

editrice
ELETTRONICA- PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
AMPLIFICATORE EP7W 4
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IN SCATOLA DI MONTAGGIO
Distributore esclusivo per l'i-
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za n. 27 • 20128 Milano FILTRO PER AUTO
tal. 2528 - autorizzazlone
Tribunale CIlle dl Milano - CON TOROIDE
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cltà Inferiore al 25%/,,.
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UNA COPIA L. 1.000
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17.000.
RASSEGNA DEGLI INTEGRATI TTL 31
DIREZIONE AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA' - PRIMA PUI\JTATA: I GATES
VIA ZURETTI 52 - 20125
MILANO.
COLLEGAMENTI INTERFONICI 38
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE-ACQUISTI-PERMUTE 44
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 55
stituiscono.
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
AL 12.000

Potenza di picco: 7 W

Potenza effettiva: 5 W

AMPLIFICATORE EPTW
Quando gli amplificatori audio assumono un ca- La costruzione di un amplificatore può anche rap-
rattere di attualità e originalità, essi sono gli ap- presentare una sorta di esame di abilitazione per
parati più graditi ai nostri lettori. Ce lo insegna comprovare la propria preparazione e le proprie
l'esperienza, anche se il fenomeno si spiega fa- attitudini tecniche prima di rivolgersi a progetti
cilmente pensando che il montaggio dell'ampli- più complessi.
ficatore di bassa frequenza, pur costituendo un La realizzazione di un amplificatore risulta molto
lavoro impegnativo, può essere affrontato e con- utile anche perché l'apparato può trovare mol-
dotto a termine, con pieno successo, anche dai tissime applicazioni nella vita di ogni giorno,
principianti. con un notevole risparmio di danaro rispetto ai
costi di analoghi apparati commerciali.

L'ELEMENTO BASE

La scelta del progetto dell'amplificatore di bas-


Siamo certi che l'originalità e sa frequenza, che viene presentato nella versione
la versatilità di questo ampli- in scatola di montaggio, è stata fatta su un ele-
mento basilare di funzionamento, moderno, noto
ficatore di bassa frequenza e dovunque facilmente reperibile: l'integrato
richiameranno l'attenzione e SN76013N della Texas.
l'interesse di tutti i nostri let- I circuiti integrati, come si sa, presentano, in
uno spazio ridotto, caratteristiche elettriche che
tori, in particolar modo di tut- sono ottenibili, con i normali transistor, soltanto
ti gli appassionati della ripro- a costo di soluzioni circuitali abbastanza comples-
se, senza nulla concedere all'economia. Ma il
duzione audio.
vantaggio maggiore, ottenuto dal montaggio di
un circuito integrato, consiste nella sicurezza di
Funzionante: IN AUTO CON BATTERIA A 12 V
IN VERSIONE STEREO
CON REGOLAZIONE DI TONI ALTI E BASSI
CON DUE INGRESSI (alta e bassa sensibilità).

La scatola di montaggio di questo amplificatore può essere richiesta nelle se-


guenti combinazioni:
1 Kit per 1 amplificatore: L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo): L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per 1 alimentatore: L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per 1 alimentatore: L. 36.000
(l'alimentatore è concepito per poter alimentare 2 amplificatori)

funzionamento dell'apparato, con una enorme ri- dell'amplificatore di bassa frequenza, con poten-
duzione della possibilità di errore di cablaggio, za d'uscita di 7 w, è il tipo SN76013N della
contrariamente a quanto avviene con l'uso dei Texas, che è un componente in grado di fornire
normali transistor. Con il circuito integrato, poi, prestazioni di tutto riguardo e bene si adatta alla
non sono richieste operazioni di taratura per la realizzazione di ottimi impianti di diffusione
corrente di riposo ed il centraggio della tensione sonora come, ad esempio, i mangianastri, le fo-
d'uscita, dato che queste operazioni vengono au- novaligie, gli amplificatori monofonici e stereo-
tomaticamente svolte da appositi circuiti elettro- fonici.
nici contenuti all'interno dello stesso circuito in- Lo schema elettrico del circuito integrato
tegrato. SN76013N è rappresentato in figura 1. Le ca-
ratteristiche fornite dalla Casa costruttrice, re-
lative ai valori massimi, non sono state da noi
L'INTEGRATO SN76013N sfruttate nella composizione dell'amplificatore di
bassa frequenza, perché abbiamo preferito rima-
L'integrato da noi prescelto per la realizzazione nere lievemente al di sotto dei valori massimi

ALIMENTATORE A 14 Vcc
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO A L. 12.000

5
Fig. 2 • Circuito elettrico completo dell'am-

4 pliflcatore con potenza d'uscita continua,


effettiva di 5 W. Con il potenziometro R5
si controllano le note basse; con il poten-
zlometro R8 si controllano le note afte; con
il potenziometro RIO si controlla il volu-
me. L'ingresso ENTR. 1 è adatto per l'ap-
plicazione di segnali deboli; l'ingresso
ENTR. 2 è adatto per l'applicazione di se-
gnali forti. Nei principali punti del circui-
to sono riportati I valori delle tensioni
continue che il lettore dovrà rilevare in
sede di collaudo defl'apoarecchio.

COMPONENTI
Condensatori
C1 = 100.000 pF
c2 = 47 F - 16 VI (elettrolitico)
Cc3 = 100.000 pF
C4 = 22.000 pF
C5 = 220.000 pF
C6 = 1.000 pF
C7 = 100.000 pF
ca = 100.000 pF
C9 = 1.000 pF
C10 = 4,7 F - 16 VI (elettrolitico)
C11 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C12 = 1.000 pF
g
c C13 = 220 pF
C14 = 4.700 pF
C15 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
o C16 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
cc
Resistenze
R1 = 2,2 megaohm (rosso-rosso-verde)
R2 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio)
R3 = 470 ohm (giallo-viola-marrone)
R4 = 15.000 ohm (marrone-verde-arancio)
-Eg R5
R6
100.000
2.200
ohm (potenz. a variaz. lin.)
ohm (rosso-rosso-rosso)
R7 22.000 ohm (rosso-rosso-arancio)
R8 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R9 330 ohm (arancio-arancio-marrone)
R10 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R11 = 270.000 ohm (rosso-viola-giallo)
R12 = 120.000 ohm (marrone-rosso-giallo)
R13 = 1.000 ohm (marrone-nero-rosso)
R14 = 1O ohm (marrone-nero-nero)
Varie
TR1 = BC208
IC1 = SN76013N
AP = altoparlante da 4 ohm

6
Fig. 1 - Circuito elettrico dell'integrato SN76013N del-
la Texas. Esso comprende 22 transistor di tipo PNP-
NPN e 9 resistenze. Lo stadio di entrata, che è un
amplificatore differenziale, fa capo ai terminali 1-16.
Il segnale, prelevato dal differenziale, viene ampli-
ficato da uno stadio con emittore quasi a massa, dal
quale viene inviato agli stadi prefinali e finali, che
formano il circuito a simmetria quasi complementare,
in classe B.

sopportati dal circuito allo scopo di scongiurare Potenza uscita picco 7W


nella maniera più assoluta ogni possibile danno Potenza uscita continua 5W
ed eventuali distorsioni nella riproduzione sonora. Impedenza uscita 4 ohm
Le caratteristiche da noi adottate sono quindi Distorsionc 1%
le seguenti: Assorbimento 0,6 A
Alimentazione 13± 16 Vcc Banda passante ( 3 dB) 20 HZ - 20.000 Hz

BASSI ALTI VOLUME

Fig. 3 - Questo piano costruttivo dell'amplificatore di bassa frequenza dovrà essere tenu-
to costantemente sott'occhio durante il lavoro di montaggio dell'apparecchio. La tecnica
del circuito stampato è assolutamente necessaria, perché un altro tipo di cablaggio, a cau-
sa della vicinanza dei conduttori e dei componenti con il circuito integrato, potrebbe crea-
re dannosi cortocircuiti fra i terminali dello stesso integrato. L'altoparlante dovrà avere una
impedenza di 4 ohm. Raccomandiamo di collegare fra loro le carcasse metalliche dei tre
potenziometri per mezzo di un filo conduttore di rame e di montare l'integrato come ultimo
componente.

7
Flg. 4 - In questo sc hem a ripor-
tiam o gli ele menti di rif erimen-
to più sig nifica tiv i di una parte
del co mpone nti elettr onici mon-
ta ti nel circu ito dell'ampl ifica to -
re di bassa freq uenza. Qu esti ed
altri componenti potranno risul-
tare inseriti nel kit l basso, sud-
l'estrema destra, è riportato lo
schema relativo alla diatribuzlo-
ne degli elettrodi del transistor
BC208.

Il progetto è caratterizzato dalla presenza di due PROGETTO DELL'AMPLIFICATORE


diversi ingressi: uno ad alta sensibilità e uno a
bassa sensibilità. Il progetto dell'amplificatore di bassa frequenza
Ricordiamo che la potenza di 7 W non è una è quello riportato in figura 1.
potenza fittizia, perché ottenibile entro una va- L'alimentazione del circuito è stata concepita in
sta gamma di temperature. Questo miracolo è modo da poter far funzionare il dispositivo anche
sull'autovettura, collegando il circuito di alimen-
tazione direttamente con la batteria a 12 Vcc.
L'introduzione di un circuito preamplificatore e
quella del correttore di tonalità, con regolazione
indipendente dei toni alti e dei toni bassi, fanno
di questo amplificatore un apparato ideale per
la realizzazione di complessi stereofonici di me-
dia potenza, a basso costo e ad elevate presta-
zioni.
L'uso di un circuito integrato impone l'inseri-
mento di alcuni componenti esterni, così come
avviene in tutti questi tipi di amplificatori di
bassa frequenza. Ciò è necessario, tra l'altro, per
fissare i valori di banda passante, il valore del
guadagno e per disaccoppiare le varie alimenta-
Fig. 5 - L'integrato SN76013N della Texas è munito z1on1.
di un raffreddamento a raggiera, applicato sopra il Come si può notare, la maggior parte dei com-
normale contenitore di plastica e In grado di assi-
curare un efficace raffreddamento dell'integrato in ponenti esterni è costituita da condensatori. Tale
ogni condizione di impiego, Il punto rosso impresso fenomeno risulta imposto dalla impossibilità, al-
da una parte della raggiera indica l'elettrodo 1 dell'in- lo stato attuale della tecnica, di integrare, nello
tegrato. Questo accorgimento impedisce al lettore di stesso supporto cristallino dei semiconduttori, con-
commettere errori di Inserimento del componente nel
circuito stampato. densatori di capacità superiore a pochi picofarad.
Per realizzare in un circuito integrato alcuni con-
densatori di una certa capacità, sarebbe neces-
sario occupare vaste regioni del semiconduttore,
che impedirebbero la miniaturizzazione del com-
ponente, facendo decadere una delle caratteri-
stato ottenuto dai tecnici della Texas tramite l'im- stiche primarie dei circuiti integrati. Ecco il mo-
piego di un raffreddatore a raggiera, applicato tivo per cui si ricorre all'inserimento di taluni
sopra il normale contenitore di plastica e in elementi esterni che, tra l'altro, consentono an-
grado di assicurare un efficace raffreddamento che il controllo di certi parametri dell'amplifi-
dell'integrato in ogni condizione di impiego. catore di bassa frequenza.

8
AD

PACK- UP
STO

045S1 A VOL

Fig. 6 - Questo schema vuo-


le interpretare la versione
stereo dell'amplificatore otte-
nuta mediante la realizza zio-
ne di due amplificatori distin-
ti.

845S1 ALTI VOL

ANALISI DEL CIRCUITO possono essere applicati segnali ad alto livello


e a media impedenza, come quelli, ad esempio,
Il circuito integrato ICI è preceduto da uno sta- uscenti da circuiti sintonizzatori o registratori.
dio preamplificatore pilotato dal transistor TRl, Il circuito del preamplificatore è seguito da un
che è di tipo NPN, ad alto guadagno e montato classico circuito di controllo di tonalità e di vo-
in circuito con reazione di emittore. Questo tran- lume di tipo passivo, che attenua ovviamente il
sistor è in grado di amplificare il segnale di segnale e che lo invia poi direttamente all'in-
ENTR. 1 di circa 20 volte. gresso dell'amplificatore integrato, dopo oppor-
A valle dello stadio preamplificatore è stata pre- tuna regolazione.
vista una seconda entrata (ENTR. 2), sulla quale Sullo schema elettrico di figura 2 abbiamo ripor-

T1 R

220V

Fig. 7 - Schema elettrico del-


'alimentatore approntato in
scatola .di montaggio e adat-
to ad alimentare il circuito
dell'amplificatore di bassa
frequenza.

C1 4.000 F - 35 VI (elettrolitico) D1-D2-D3-D4 = 4x1N4004


t RI = 0,22 ohm - 2 W T1 = 220/14 Vca - 1 A

9
Fig. 8 - Piano costruttivo, realizzato su
circuito stampato, dell'alimentatore con
tensione di entrata a 220 Vca e ten-
sione d'uscita di 14 Vcc. Per non far
sorgere dubbi nella mente del lettore,
durante questo lavoro costruttivo, si è
provveduto ad imprimere una macchlo-
lina rossa in corrispondenza dell'avvol-
gimento primario, quello da collegarsi
con la rete-luce, del trasformatore di
alimentazione T1.

tato i diversi valori delle tensioni continue misu- integrato dovranno risultare pari alla metà del
rabili nei vari punti del progetto. Questi valori valore della tensione di alimentazione. Ciò si-
si intendono rivelati con una tensione di alimen- gnifica che, nel caso in cui l'amplificatore venga
tazione di 14 V, tenendo l'ENTR. 1 in cortocir- alimentato con la tensione continua di 16 V,
cuito. sui terminali 2-6 dell'integrato si dovrà rilevare
Le tensioni misurate sui terminali 2-6 del circuito il valore cli 8 Vcc.

IL KIT DELL'ALIMENTATORE EP7W


L. 12.000

CONTIENE:

n. 4 diodi raddrizzatori
n. resistore di potenza
n. condensatore elettrolitico
n.
n.
trasformatore di alimentazione
cordone alimentazione con spina
a
I 4 4i

n. circuito stampato I
La scatola di montaggio costa L. 12.000. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo va-
glia, assegno bancario o c.c.p. n. 00916205 citando chiaramente il tipo di kit desiderato e intestando a: ELET-
TRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

10
REALIZZAZIONE PRATICA nare. Una precauzione, ad esempio, molto rac-
comandabile, è quella di collegare fra loro e a
La realizzazione dell'amplificatore di bassa fre- massa le carcasse dei tre potenziometri e di uti-
quenza verrà fatta tenendo sott'occhio il piano lizzare, per i collegamenti d'entrata, esclusiva-
costruttivo di figura 3. mente cavi schermati.
Prima di iniziare il montaggio sarà bene control- Il contenitore dovrà essere in ogni caso metallico
lare tutto il contenuto del kit, riscontrando la e collegato a massa solo in prossimità del con-
corrispondenza esatta dei valori dei componenti nettore d'ingresso (collegare a massa la calza me-
con quelli citati nell'apposito elenco riportato ac- tallica del cavo schermato d'ingresso).
canto allo schema teorico di figura 2.
La costruzione dovrà iniziare con l'inserimento
nel circuito stampato delle resistenze e dei con- REALIZZAZIONE STEREOFONICA
densatori. Successivamente si monteranno i po-
tenziometri e, per ultimi, il transistor TRl e Il nostro amplificatore di bassa frequenza EP7W
l'integrato ICl. si presta molto bene alla realizzazione di un si-
In figura 4 sono riportati alcuni componenti del- stema stereofonico di media potenza. E a tale
l'amplificatore con diverse indicazioni utili per scopo basterà realizzare due unità separate, do-
il montaggio dell'apparato. In particolare si no- tate ciascuna dei tre controlli separati.
ta, sulla destra, in basso, la dislocazione degli e- L'alimentatore potrà essere uno soltanto: quello
lettrodi di emittore-base-collettore del transistor stesso da noi presentato in scatola di montaggio.
TRl. Coloro che vorranno sfruttare a lungo l'amplifi-
In figura 5 è riportato, schematicamente, il dise- catore stereofonico, facendolo funzionare al mas-
gno dell'integrato munito di raggiera di raffred- simo della sua potenza, faranno bene a servirsi di
damento. Il puntino rosso, riportato sul raffred- due alimentatori separati, montando ovviamente
datore, indica la posizione del piedino 1 dell'in- due identici dispositivi dopo aver acquistato due
tegrato; questo stesso piedino è chiaramente in- kit.
dicato sul piano costruttivo di figura 3. In figura 6 viene interpretato il sistema di am-
A montaggio ultimato raccomandiamo la scher- plificazione stereofonica con i due canali di am-
matura del dispositivo prima della sua sistema- plificazione destro e sinistro.
zione definitiva nel luogo in cui dovrà funzio- Si tenga presente che l'uso di due alimentatori

IL KIT DELL'AMPLIFICATORE EP7W


L. 12.000

CONTIENE:

n. 16 condensatori
n. 11 resistori
n. 3 potenziometri
n. 1 transistor BC208
n. 1 integrato con raffreddatore
n. 1 circuito stampato

La scatola di montaggio costa L. 12.000. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo va-
glia, assegno bancario o c.c.p. n. 00916205 citando chiaramente il tipo di kit desiderato e intestando a: ELET-
TONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

11
per la versione stereofonica è soltanto consiglia- tando il valore della resistenza R3 che, tra l'altro,
bile, ma non necessario. Infatti, occorre tener arrecherà il beneficio di aumentare l'impedenza
conto che i diodi raddrizzatori dell'alimentatore d'ingresso dell'apparato.
sono in grado di sopportare la corrente massima
di 1 A. E questo valore può essere superato sol-
tanto nei picchi di tensione dei due amplificatori L'ALIMENTATORE
(0,6 A + 0,6 A = 1,2 A), senza poter quindi
danneggiare l'alimentatore. Abbiamo già detto che l'amplificatore di bassa
frequenza può essere alimentato sia in auto, tra-
mite la stessa batteria, sia tramite alimentatore da
SENSIBILITA' rete, il cui circuito è stato da noi riportato in f-
gura 7.
Il nostro progetto è stato concepito per laccop- Il progetto, come si vede, fa uso di un trasfor-
piamento normale con pick-up piezoelettrici. Es- matore d'alimentazione, di una resistenza di pro-
so non è quindi adatto per il collegamento con tezione, di un ponte raddrizzatore e di un conden-
pick-up magnetici che, oltre alla necessaria pream- satore elettrolitico di livellamento. Tutti questi
plificazione, necessitano della correzione della componenti vengono forniti in una scatola di
curva di risposta secondo lo standard RIAA. montaggio a parte.
Coloro che dovessero riscontrare un eccesso di In figura 8 riportiamo il piano costruttivo del-
sensibilità nell'amplificatore, potranno diminuire l'alimentatore, che non necessita di alcuna inter-
il guadagno dello stadio preamplificatore aumen- pretazione data la sua grande semplicità.

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP 1,5 W

12
FILTRO PER
AUTO
CON TOROIDE
LE Chi decide di installare a bordo della propria au-
to un ricetrasmettitore, fa sempre di tutto per
sfruttare al massimo ogni caratteristica dell'ap-
parato. Perché soltanto in questo modo i colle-
gamenti sulle medie distanze rimangono assicu-

PAGINE
rati, pur dovendo adattarsi ad una sfavorevole
ubicazione dell'antenna.
Purtroppo, l'installazione di un'antenna di elevata
qualità e quella di una stazione ricetrasmittente
di grande sensibilità, se da una parte risolvono
il problema dei collegamenti sulle maggiori di-

DEL CB
stanze, esaltano in ugual misura, dall'altra, l'en-
tità dei disturbi provenienti dalla propria auto-
vettura e da quelle incontrate lungo il viaggio,
costringendo l'operatore ad escogitare tutta una
serie di artifici che, scaturendo dalla volontà, dal-
la pazienza e dalla tenacia dell'appassionato alle
radiocomunicazioni, finiscono per avviare i col-
legamenti radiofonici entro limiti di compren-
sibilità e chiarezza accettabilissimi.

LE FONTI DEI DISTURBI

I disturbi radiofonici captati dal ricetrasmetti-


tore montato sull'autovettura trovano la loro o-
rigine in diverse parti dell'impianto di accensio-
ne, perché questo è sempre l'elemento principale
che preoccupa grandemente ogni installatore. Ma
l'impianto di accensione non costituisce l'unica
fonte di disturbi, come i profani il più delle volte
credono. Spesso infatti è la mancanza di stabi-
lizzazione della tensione di alimentazione una
delle maggiori cause di sgradevoli sorprese per
l'operatore radiotecnico. Esistono tuttavia altri
tipi di disturbi che vengono captati induttivamen-
te dalla linea di alimentazione e che, passando
spesso inosservati nell'impianto del ricetrasmet-
titore, possono assumere grande importanza so-
prattutto per l'elevata sensibilità dell'apparato.

13
Non tutti i filtri soppressori o attenuatori di segnali si rivelano
adatti per ogni autovettura ed ogni apparato ricetrasmettitore.
Ma alcuni di questi sono certamente più efficaci di altri. Ecco
perché, fra tutti, occorre individuare e scegliere quello che
meglio si addice alla risoluzione del proprio problema. Anco-
ra una volta, dunque, proponiamo al lettore un progetto di fil-
tro, che non vuol essere una ripetizione di altri già proposti, ma
che rappresenta una valida alternativa a quanti finora· si sono
dimostrati insufficienti.

L'impianto di accensione resta comunque la cau- Un'ulteriore sconfitta dei disturbi radio captati
sa principale dei disturbi, perché in esso si pro- dall'antenna può essere ottenuta inserendo con-
ducono notevoli scintille che sono la fonte di di- densatori e resistenze di soppressione. Usando
sturbi ad alta frequenza. calotte schermate per lo spinterogeno, abbon-
E' pur vero che in commercio esiste tutta una dando con i collegamenti di massa, ecc.
gamma di kit che permettono di contenere, entro
limiti sufficientemente bassi, la generazione dei
disturbi radiofonici. E per rendersi conto dell'ef- DISTURBI SULL'ALIMENTAZIONE
ficienza della schermatura ottenuta con l'ausilio
di uno di questi kit basta alimentare il ricetra- Molto spesso i disturbi presenti sul cir .aito di a-
smettitore con una batteria autonoma, in modo limentazione vengono ritenuti di scarso valore
da eliminare provvisoriamente quella seconda e ci si limita a filtrarli con qualche condensatore,
fonte di disturbi che può essere rappresentata, a volte con un solo condensatore elettrolitico col-
come abbiamo già detto, dall'alimentazione. legato fra la linea di alimentazione positiva e
Una volta sconfitti i disturbi radiofonici captati quella di alimentazione negativa.
dall'antenna, anche a costo di ricorrere a scher- In realtà, sul circuito di alimentazione, sono pre-
mature supplementari a quelle normalmente con- semi molti tipi di disturbi, sovente di notevole
tenute nei kit, occorrerà rivolgere tutta l'atten- entità e difficile eliminazione anche con l'inse-
zione verso i disturbi provocati dal circuito di rimento di circuiti di filtro più o meno sofisticati.
alimentazione. Occorre infatti ricordare che i disturbi sull'ali-

DISTURBI IMPULSIVI DIST. BASSA FREa. Fig. 1 - Esame oscilloscopico del-


la forma d'onda della tensione
ALTA FREO. del circuito elettrico di alimenta-
zione, con motore acceso, a bor-
do di un'autovettura. Alla linea
rappresentativa della tensione
continua di 13 V è sovrapposta
una curva dotata di oicchi più o
meno accentuati, rappresentativa
di numerose frequenze che si i-
COMPONENTE dentificano con i disturbi capta-
CONTINUA 13V ti dal ricetrasmettitore.

14
FUS
@} e
I
I

I
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Il
BATTERIA
AUTO 14 V
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L J. .
c1 Mr
+

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a
Il

01 li
USCITA 15V
( al RX-TX )

e
Fig. 2 - Il progetto del filtro attenuatore di disturbi si identifica con un circuito di tipo a
•p greca, nel quale l'elemento fondamentale è costituito dall'impedenza Zt avvolta su nu-
cleo di ferrite toroidale. Il fu•ibile è un elemento le cui caratteristiche debbono essere valu-
tate di volta in volta, come chiaramente detto nel testo. Il diodo z'ener Dt non è un com-
ponente d'obbligo, anche se è sempre consigliabile la sua adozione.

-----COMPONENTI-----
C1 500 F - 24 VI (elettrolitico) D1 = diodo zener (15 V - 15 W)
C2 = 22.000 pF Z1 == Impedenza (vedi testo)
C3 = 500 F - 24 VI (elettrolitico) FUS. fusibile (vedi testo)
CA = 22.000 pf

FU.S.

Fig. 3 - La composizione pra-


tica del progetto del filtro at-
tenuatore potrà essere fatta
tenendo sott'occhio questo
piano costruttivo nel quale tut-
ti gli elementi vengono montati
Internamente ad un conteni-
tore metallico con funzioni di
schermo elettromagnetico. I
due capicorda di massa do-
vranno essere collegati rispet-
tivamente con il tefalo dell'au-
tovettura e con quello del-
l'apparato ricetrasmettitore.

15
mentazione possono venir captati dai cavi che gnali, essa si comporta assai più come una mm-
fungono da antenna. Questi disturbi risentono pedenza che come un condensatore.
in grande mis ura la formaz ione dei picchi di
corrente provocati dalla commutazione della bo-
bina d'accensione. ANALISI OSCILLOSCOPICA
Sull'alim entazione vengono convogliati anche i
disturbi tipici delle dinamo ed anche quelli degli Chi volesse visualizzare sullo schermo di un o-
alternatori. Qualsias i altro motorino elettrico fun- scilloscopio la forma d'onda della tensione del-
zionante a bordo di ogni autovettura è pur esso l'impianto elettrico a bordo dell'autovettura, con
una fonte di disturbi. il motore acceso, avrebbe certamente la brutta
Il lettore potrà obiettare a questo punto che la sorpresa di constatare la presenza di due dia-
grammi sovrapposti : quello della tensione conti-
ima di 13 V circa e quello di un segnale di distur-
bo, variabile, composto da numerose frequenze,
comprese fra quelle elevate e quelle di pochi
hertz, così come indicato nel disegno di figura 1.
Diciamo subito che non esiste un metodo pre-
ciso per eliminare il segnale di disturbo variabi-
le sovrapposto a quello della tensione di alimen-
tazione. Perché le caratteristiche del disturbo
• RONDELLE
IN PLASTICA
possono variare continuamente col variare del nu-
mero di giri del motore, delle condizioni elettri-
che della batteria e di molti altri fattori. Ecco
perché all'operatore viene richiesta una buona
AVVOLG. dose di pazienza per sperimentare tutti i possi-
SU TOROIDE bili accorgimenti atti a ridurre questo disturbo.

RIMEDI GENERICI
SCATOLA d>
Anche se l'eliminazione totale dei disturbi costi-
7.,7- tuisce un'operazione abbastanza ardua, in quanto
esistono numerosi fattori che concorrono alla

1
creazione del rumore indesiderato, occorre sem-
pre, prima di dichiararsi sconfitti, applicare i se-
guenti rimedi.
Prelievo diretto della tensione di alimentazio-
ne del ricetrasmettitore sui morsetti della bat-
Fig. 4 - Con questo disegno suggeriamo al lettore il
metodo più semplice e più razionate di applicazione al teria.
contenitore metallico dell'impedenza Z1 avvolta su nu-
cleo toroidale. SI rendono necessarie due rondelle di Comporre un percorso dei fili conduttori lon-
plastica e una lunga vite. tano dalla bobina d'accensione e dai condut-
tori ad essa collegati.
Realizzare la linea di alimentazione positiva
con cavo schermato la cui calza metallica de-
ve risultare strettamente collegata a massa.
- La linea della tensione negativa potrà anche
batteria dell'autovettura si comporta, oltre che essere realizzata tramite un ancoraggio di
da fonte di energia elettrica, anche da enorme massa fissato nelle immediate vicinanze del
telaio metallico del ricetrasmettitore.
condensatore di filtro. Ciò è vero, ma bisogna an-
che ricordare che tra la batteria e l'apparato Pur rispettando le norme di carattere generale
ricetrasmettitore esistono talvolta alcuni metri qui sopra esposte, risulta quasi sempre indispen-
di cavo. La batteria inoltre non è in grado di sabile ricorrere all'inserimento di un filtro atte-
filtrare convenientemente i disturbi di alta fre- nuatore, in grado di bloccare nella maggior mi-
quenza, dato che, rispetto a questo tipo di se- sura i rimanenti eventuali disturbi.

16
FILTRO ATTE NUATORE mento del diodo zener D 1 sul circuito d'uscita
del filtro è stato da noi indicato con linee tratteg-
Nelle nostre precedenti rubriche riservate ai CB giate, perché si tratta di un componente non
ci è capitato più volte di presentare alcuni pro- assolutamente necessario.
getti di filtri che possono attenuare i disturbi pre-
senti sul circuito di alimentazione dell'autovet-
tura. Ma i disturbi, come è stato più volte ripe- COSTRUZIONE DELL'IMPEDENZA
tuto, possono risultare di tipo estremamente va-
rio e può accadere quindi che un determinato L'impedenza Z 1 dovrà essere realizzata avvol-
filtro, adatto per eliminare certi disturbi, non rie- gendo sulla ferrite toroidale uno strato completò
sca più ad eliminarne altri. Vogliamo dire che di spire di filo di rame smaltato del diametro di
ogni filtro può essere efficace per certi disturbi 1 mm.
e inefficace per altri. Ecco perché abbiamo deci-
so di presentare un nuovo tipo di filtro attenua- Il numero esatto delle spire dell'avvolgimento
tore di disturbi che non vuole essere una ripeti- non assume grande importanza, dato che lo sco-
zione dei precedenti circuiti, ma una valida so- po del progetto non è quello di raggiungere ca-
stituzione di quelli che non hanno dato esito fa- ratteristiche di filtraggio di assoluta precisione.
vorevole. Esaminiamone il circuito. Anzi, in caso di scarsa efficacia del filtro attenua-
tore, si dovranno effettuare alcune variazioni dei
valori dei componenti da noi prescritti nell'appo-
ANALISI DEL CIRCUITO sito elenco. Tra questi si intende compreso an-
che il numero delle spire dell'avvolgimento del-
Il progetto del filtro attenuatore è quello ripor- l'impedenza Zl. Tutto ciò allo scopo di rag-
tato in figura 2. Come si vede, il circuito è quello giungere la maggior soppressione dei disturbi.
di un classico dispositivo a «p greca», nel quale
l'elemento principale è costituito dall'impedenza
Z 1, realizzata su nucleo di ferrite di tipo toroi- REALIZZAZIONE PRATICA
dale.
La ferrite deve essere adatta per l'uso a frequenza Il filtro attenuatore di disturbi deve essere com-
di 50.000 Hz e deve possedere una permeabilità posto seguendo il piano costruttivo riportato in f-
magnetica di 75. gura 3. In pratica si tratta di realizzare un cir-
Per offrire ai nostri lettori un riferimento più cuito libero dentro un contenitore metallico, che
preciso, possiamo consigliare l'adozione del nu- assume anche funzioni di schermo elettromagne-
cleo AMIDON, tipo T130-41, che viene distri- tico. Su di esso l'impedenza Zl dovrà essere ap-
buito dalla STE di Milano. plicata con il sistema chiaramente illustrato in
I condensatori di filtraggio C1-C2-C3-C4, siste- figura 4. Occorreranno quindi due rondelle di
mati, a due a due, sulla sinistra e sulla destra plastica, una vite e un dado.
dell'impedenza Zl, dovranno essere di tipo elet- I morsetti di entrata e di uscita verranno ottenu-
trolitico e di tipo ceramico; praticamente ciascun ti per mezzo di boccole robuste e ben isolate. I
condensatore elettrolitico rimane abbinato con terminali di massa sono due e sono costituiti da
un condensatore ceramico. Ciò consente di rag- conduttori metallici, a maglia, muniti di solidi
giungere una buona attenuazione dei disturbi en- capicorda. E' ovvio che questi elementi dovran-
tro un'ampia gamma di frequenze. no risultare intimamente connessi con il me-
Conviene sempre far seguire il filtro di attenua- tallo rappresentativo della massa dell'autovettu-
zione da un circuito di stabilizzazione, allo scopo ra e del ricetrasmettitore.
di compensare le variazioni di tensione della bat- Per quanto riguarda il fusibile, dobbiamo dire
teria durante la carica e la scarica. che questo elemento non può essere prescritto
Chi non volesse ricorrere all'inserimento di un secondo un tipo ben preciso, perché esso dovrà
vero e proprio circuito di stabilizzazione, potrà essere scelto appositamente per ogni caso par-
inserire, in parallelo con l'uscita del filtro, un dio- ticolare, a seconda dell'assorbimento di corrente
do zener (D1) da 15 V e 15 W almeno, in modo del ricetrasmettitore, servendosi di un compo-
che, in presenza di sovratensioni, si verifichi l'in- nente adatto a sopportare un flusso di corrente
terruzione del fusibile e la conseguente interru- leggermente superiore a quello normalmente as-
rione della tensione di alimentazione. L'inseri- sorbito.

17
PER LA CASA
PER L'UFFICIO
PER L'AZIENDA

I comandi a distanza per intenderci meglio, sempre, i pregi più importanti vanno ricercati
quelli senza fili di collegamento, che risolvono e- nella massima efficienza e nell'affidabilità, in
legantemente molti problemi di carattere prati- rapporto al costo contenuto del dispositivo.
co, nelle nostre case o nell'ambito della vita pro- Il nostro fotocomando, che in pratica si compor-
fessionale, occupano, senza dubbio, un posto di ta come un avvisatore acustico, fotocomandato,
preminenza tra gli apparati elettronici che susci- risponde a queste esigenze e a quelle di una gran-
tano maggior interesse e che i profani definiscono de versatilità di pratiche applicazioni che, ogni
mag1c1. anno, ognuno di noi, forse, sta già utilizzando,
Essi non rappresentano certamente una novità anche senza accorgersene, per gli usi e gli scopi
nel mondo dell'elettronica applicata, ma appar- più impensati.
tengono a quei moderni ritrovati della scienza
che, uscendo dai laboratori industriali, dimostra-
no di saper aiutare l'uomo anche nelle piccole VERSATILITA' DEL DISPOSITIVO
cose, quelle che, quasi sempre, risultano le più
gradite. Un elenco completo delle innumerevoli applica-
Non occorre infatti che un apparato sia neces- zioni pratiche di un fotocomando acustico sareb-
sariamente originale per essere utile, dato che, be impossibile in questa sede. E sarebbe anche

La versatilità di questo dispositivo, che permette una innume-


revole quantità di pratiche applicazioni, può risolvere elettro-
nicamente, con un sistema moderno, moltissimi problemi pra-
tici nelle nostre case, negli uffici e nelle aziende. La sua sem-
plicità circuitale e realizzativa nulla toglie all'efficienza e alla
sicurezza di funzionamento dell'apparato, la cui costruzione
può essere affrontata anche dai lettori principianti.

18
AVVISATORE ACUSTICO
F0TOCOMANDATO rente di base, risulta controllata anche dalla lu-
inutile, se teniamo conto che i lettori interessati
al nostro progetto leggono queste pagine soltanto ce incidente sul contenitore esterno del compo-
per convincersi che il circuito è perfettamente in nente stesso.
grado di risolvere un loro particolare problema. Ma per poter capire come si possa verificare un
Perché con esso riusciranno ad installare, in un simile fenomeno, si debbono citare alcune nozio-
determinato locale buio, un ottimo antifurto a- ni di struttura della materia che stanno alla base
custico, in grado di scoraggiare ogni malintenzio- della conduzione elettrica nei materiali semicon-
nato. Oppure potranno comporre un ripetitore duttori.
acustico, a distanza, di chiamate telefoniche con Nella struttura cristallina dei materiali semicon-
accensioni di luci, realizzando un vero e proprio duttori esistono degli elettroni che possono venir
fotocampanello. Mentre altri lettori si serviran- rimossi dall'orbita dell'atomo cui appartengono
no del progetto come sveglia al sopraggiungere tramite l'applicazione di una quantità di energia
esterna abbastanza piccola.
delle prime luci del giorno.
Tutti i più svariati adattamenti del fotocomando, D'altra parte occorre ricordare che la luce, se-
quelli che si discostano in misura più o meno ac- condo la meccanica quantistica, è composta da
centuata dalle sue espressioni primarie, sono dun- particelle denominate « fotoni », ciascuna delle
que validi e confermano decisamente, se ancora quali è dotata di una quantità di energia stabili-
ve ne fosse bisogno, la indiscutibile versatilità ta esclusivamente dal valore della frequenza lu-
dell'avvisatore acustico fotocomandato. minosa, cioè dal colore della luce.
Quando si colpisce con raggi luminosi un ma-
teriale semiconduttore, si provocano degli urti
di fotoni contro gli elettroni degli atomi del ma-
QUATTRO COMPONENTI ATTIVI
teriale che, assorbendo l'energia dei fotoni, rie-
Il progetto del fotocomando utilizza quattro com- scono ad uscire dalla struttura cristallina per for-
ponenti attivi, un transistor di tipo PNP, un mare, se sottoposti ad un campo elettrico, una
transistor di tipo NPN, un fototransistor di tipo corrente elettrica.
Darlington ed un transistor unigiunzione. Di Anche se il fenomeno della fotoconduzione può
questi, i primi due possono essere considerati co- essere esteso a tutti i semiconduttori, è necessa-
me elementi di uso corrente e, di conseguenza, rio che, per la sua manifestazione macroscopi-
molto familiari, mentre i secondi due meritano ca, il semiconduttore risulti « drogato » con par-
certamente una breve presentazione, perché non ticolari impurità e che siano adottate anche op-
sempre vengono adottati nei nostri progetti e po- portune tecniche costruttive.
rebbero quindi apparire come delle novità elet- Il componente da noi utilizzato è un fototransi-
troniche ai nostri lettori principianti. Soffermia- stor di tipo Darlington. Esso è composto da un
moci dunque un poco sul fototransistor e sul fototransistor e da un transistor di maggior po-
nsistor unigiunzione, che sono componenti di tenza, non sensibile alla luce, che amplifica note-
grande interesse teorico e pratico e che, proprio volmente le variazioni di conduzione del foto-
per questo, ci impongono la stesura di alcune ri- transistor.
ghe di analisi strutturale e di funzionamento.

IL TRANSISTOR UNIGIUNZIONE
FOTOTRANSISTOR
Il secondo componente importante del nostro
D fototransistor è un particolare tipo di transistor progetto è il transistor unigiunzione, conosciuto
cui conduzione elettrica, oltre che dalla cor- tecnicamente con la sigla UJT. Esso può essere

19
R2
R1

.'
rz3 M?7
TR3
Il 51

'essi Il

CilTR1
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Cl R3
-•
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1
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/E (g
9-12'
~
Il R
R4 ~ R5

Fig. 1 - Il progetto dell'avvisatore acustico fotocomandato utilizza quattro componenti affini:


il fototransistor TR1 H transistor uniglunzione TR3 e i due transistor PNP ed NPN recanti le
sigle TR2 - TR4. L'unigiunzlone TR3 risulta alimentato soltanto quando il transistor TR4 di-
viene conduttore. La tonalità del suono emesso dall'altoparlante dipende principalmente dalla
quantità di luce incidente sul fototransistor, cioè dalla conduzione più o meno accentuata di
questo elemento.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 1 uF TR1 = 2N5777
C2 _,, = 50.000 pF TR2 = BC177
Resistenze TR3 = 2N2646
R1 = 1 megaohm TR4 = BC108
R2 = 2.200 ohm AP = altoparlante da 50 ohm
R3 = 15.000 ohm S1 = interrutt.
R4 = 150.000 ohm ALIMENTAZ. = 9+12 Vcc
R5 = 330.000 ohm

20
PRESA
FOTO DAR LINGTON
TR1
9-12V
Fig. 2 - La semplicità circuitale dell'avvisatore acustico fotocomandato non consiglia l'uso
di un apposito circuito stampato. La morsettiera, dotata di dieci ancoraggi, funge da elemen-
to di concentramento dei terminali di quasi tutti i componenti e i conduttori, irrigidendo e ren-
dendo compatto il cablaggio. L'altoparlante deve avere un'impedenza di 50 ohm circa. L'a-
limentazione può essere ottenuta, indifferentemente, con pile a secco o tramite alimentatore
da rete-luce.

utilizzato da solo oppure in abbinamento con pilotato automaticamente dallo stesso UJT.
altri semiconduttori: transistor bipolari, diodi Il simbolo elettrico del transistor unigiunzione
controlla ti, triac. somiglia un po' a quello del FET, con l'unica
fl transistor unigiunzione è realizzato tramite una differenza che la linea munita di freccia è siste-
barretta di silicio di tipo N, alla cui estremità mata in posizione obliqua rispetto alla barretta
vengono ottenuti dei contatti ohmmici con i ter- centrale più grossa.
minali Bl (base 1) e B2 (base 2).
na punta di alluminio vien fatta penetrare in
na zona intermedia della barretta di silicio, QUATTRO SEZIONI CIRCUITALI
formando una giunzione PN. Questa punta fa
capo ad un terzo elettrodo denominato E ( emi t- Lo schema elettrico del fotocomando è rappre-
). sentato in figura l. Esso si compone di quattro
transistor unigiunzione, in virtù della dispo- sezioni, facenti capo ciascuna ad un diverso e-
ilità di una sua tensione di innesco, viene nor- lemento attivo.
malmente impiegato per la realizzazione dei co- Il fototransistor TRl funge da interruttore elet-
iddetti oscillatori a rilassamento, che sfruttano tronico automatico. Esso entra in conduzione
rica e la rapida scarica di un condensatore soltanto in presenza di luce incidente sul suo

21
BC177
2N5777 2N2646 BC108
82
e

cO @ $-
e B
Fig. 3 - Abbiamo riportato In questo disegno la pie-
dinatura del semiconduttori montati nel circuito del
fotocomando. H primo disegno, a sinistra, si riferisce
al fototransistor, quello al centro interpreta la distri-
buzione degli elettrodi sull'unigiunzione, mentre sulla
• VISTI LATO PIEDINI
destra è riprodotta la zoccolatura degli altri due tran-
sistor.

involucro esterno. La sua conduzione è tanto più suono emesso dall'altoparlante, dipende dalla
accentuata quanto maggiore è l'intensità di luce conduzione più o meno accentuata del transistor
incidente. TRl. Pertanto, variando l'intensità di luce inci-
Quando il fototransistor TRl conduce, sui ter- dente sul fototransistor TRl, si può far variare
minali delle resistenze RI-R4 sono presenti delle la frequenza del segnale audio prodotto dall'al-
tensioni di valore tale da mandare in conduzione toparlante.
rispettivamente i transistor TR2 e TR4. Ci resta ora da analizzare il comportamento del
Facciamo notare a questo punto che la conduzio- transistor unigiunzione TR3. Ebbene, a questo
ne elettrica del transistor TR4 non è continua, ma elemento spetta il compito di generare.il segnale
soltanto temporizzata. Infatti, l'accoppiamento audio e di pilotare un piccolo altoparlante con im-
capacitivo attraverso il condensatore Cl della pedenza aggirantesi intorno ai 50 Ohm.
base del transistor TR4 con la resistenza R4, fa E' ovvio che la generazione del segnale si veri-
in modo che, una volta esaurita la carica di Cl, fica soltanto se il transistor unigiunzione TR3 ri-
il transistor TR4 ritorni nuovamente allo stato sulta alimentato, cioè quando il transistor TR4
di interdizione (non conduzione) bloccando l'ali- si trova in conduzione.
mentazione alla rimanente parte del circuito.
Per quanto concerne il transistor TR2, occorre
osservare che questo componente funziona da UNA POSSIBILE VARIANTE
generatore di corrente costante. E tale corrente
che stabilisce la rapidità di carica del conden- Si può alimentare costantemente il transistor u-
satore C2 e, quindi, in definitiva, la tonalità del nigiunzione TR3 'tramite una semplice variante

Fig. 4 - Il fototransistor TR1 deve essere esposto in


SPINA posizione in cui possa essere agevolmente colpito dai
POLARIZZ. raggi di luce di pilotaggio. Il terminale di base rimane
libero, mentre quelli di emittore e di collettore debbo-
no essere saldati sui terminali di un cavetto bipolare.

22
Fig. 5 - Dato che il circuito di a-
limentazione dell'avvisatore acu-
stico fotocomandato non richle-
de una tensione continua accura-
use.cc tamente stabilizzata le pile di ali-
mentazlone possono essere van-
tagglosamente sostituite con un
alimentatore da rete-luce, di cui
RETE T1 riproduciamo lo schema elettrico
in questo disegno. Il trasforma-
tore TI ha una potenza di 5 W e la corrente assorbiblle dall'avvolgimento secondario deve essere di 0,5 A
almeno. ll ponte di diodi D1-D2-D3-D4 è composto da quattro semiconduttori di tipo 1N4004. Il condensatore
elettrolitico di filtro C1 ha Il valore di 2.200 F - 18 Vl; esso provvede al livellamento della corrente pulsante
uscente dal ponte raddrizzatore.

al circuito originale di figura 1. Lo scopo di que- su questi due componenti ed anche sui transistor
sto intervento sul circuito consiste nel fare in mo- TR2-TRA.
do che il transistor TR3 non venga alimentato Sullo schema elettrico di figura 1 risulta chiara-
tramite il temporizzatore controllato dal transi- mente evidenziata la mancanza di collegamento
stor TR4, ma direttamente e costantemente dal- sulla base del fototransistor TR1. Questo parti-
l'alimentatore generale. colare risulta ripetuto nel disegno di figura 4,
Per effettuare tale modifica si può agire in due che fa comprendere come il fototransistor debba
modi diversi, a seconda che si voglia rendere ta- essere collegato al circuito tramite un cavetto
le variante definitiva o soltanto temporanea. bifilare.
Nel primo caso basta eliminare dal circuito i com-
ponenti C1-R3- R5 - TRA4, collegando diretta-
mente il condensatore C2 e l'altoparlante a mas- ALIMENTATORE
sa, cioè con la linea di alimentazione negativa
del circuito. L'alimentazione del fotocomando è ottenuta con
Nel secondo caso basterà cortocircuitare, even- tensioni continue di valori compresi fra i 9 e i
tualmente tramite un interruttore, il condensatore 12 V.
Cl, lasciando inalterata la rimanente parte del L'alimentatore può essere rappresentato da un
circuito di figura 1. insieme di pile da 4,5 V, collegate in serie fra di
loro; due o tre pile sono sufficienti per alimen-
tare il dispositivo.
COSTRUZIONE DEL FOTOCOMANDO Tenendo conto che il progetto non richiede una
alimentazione particolarmente stabilizzata, a mol-
Seguendo il piano costruttivo di figura 2, tutti ti converrà la sostituzione delle pile a secco con
possono realizzare abbastanza rapidamente e, sen- il semplice alimentatore il cui schema è riportato
za imbattersi in problemi di natura tecnica, il in figura 5. Si tratta di un alimentatore da rete-
nostro fotocomando. luce facente uso di un trasformatore riduttore di
La morsettiera con dieci ancoraggi agevola no- tensione da 5 W; la trasformazione avviene dal
tevolmente il cablaggio del dispositivo, renden- valore di 220 Vca a quello di 9 Vca. Dall'avvol-
dolo più rigido e maggiormente compatto. gimento secondario del trasformatore Tl si deb-
Tutti i componenti, necessari per la composizio- bono poter assorbire almeno 0,5 A.
ne del piano costruttivo di figura 2, sono facil- Il raddrizzamento della tensione alternata a 9 V
mente reperibili sul nostro mercato, perché sono viene effettuato dal ponte di diodi D1-D2-D3-D4
rutti componenti molto comuni. che sono di tipo 1N4004. Il condensatore elettro-
Per coloro che non avessero mai montato in al- litico Cl provvede a filtrare la corrente raddriz-
cun circuito il fototransistor e il transistor uni- zata, trasformandola in una corrente perfetta-
giunzione, abbiamo riportato in figura 3 gli mente continua, così come è richiesto dal circui-
schemi relativi alla disposizione degli elettrodi to di alimentazione del progetto del fotocomando.

23
RETECTOR
PONTE
AF

Il retector è un dispositivo, concepito nei nostri inevitabilmente, tempo e spazio. Preferiamo dun-
laboratori, che si è rivelato di grande utilità per que affidare alla libera scelta del lettore appas-
tutti coloro che hanno a che fare con i circuiti sionato di montaggi di alta frequenza l'uso più
di alta frequenza. Con esso infatti è possibile rag- opportuno e personale del retector.
giungere un perfetto adattamento dei valori di
impedenza dell'antenna, del cavo di discesa e di
quello d'uscita di un trasmettitore. Ed è ancora IMPEDENZA D'ANTENNA
possibile, ad esempio, individuare, su una bobina
autocostruita, la presa intermedia esatta sulla L'esatta conoscenza del valore dell'impedenza
quale si deve far entrare un segnale di un de- dell'antenna trasmittente risulta essenziale ai fini
terminato valore di impedenza. Anche le impe- di un corretto sfruttamento del segnale a radio-
denze di entrata e d'uscita di un amplificatore frequenza generato dal trasmettitore.
lineare potranno essere facilmente e rapidamen- Un'antenna che presenti un valore di impeden-
te individuate con il nostro dispositivo, di cui po- za diverso da quello dell'impedenza d'uscita del
tremmo continuare ad elencare una nutrita serie trasmettitore e del cavo coassiale di trasmissio-
di applicazioni pratiche che ci sottrarrebbero, ne, oltre che generare onde stazionarie, che pos-

Questo dispositivo, destinato agli appassionati dell'alta fre-


quenza, permette di raggiungere un perfetto adattamento di im-
pedenza dell'antenna con il cavo di discesa e con quello d'u-
scita di un trasmettitore. Con esso si possono anche conoscere
i valori di impedenza delle prese intermedie di una bobina, op-
pure quelli di entrata e d'uscita di un amplificatore lineare.

24
sono sempre rientrare nel trasmettitore danneg-
giandone gli stadi finali, non riuscirà mai ad of-
frire il suo massimo rendimento, con una conse-
guente riduzione della portata, come se si ope-
rasse con un trasmettitore di potenza notevol-
mente inferiore.
Purtroppo, il controllo dell'impedenza d'antenna
non è semplice con la ordinaria strumentazione in
possesso di ciascun dilettante. Anche se taluni
aggirano l'ostacolo servendosi di un « gamma
match », cioè di un adattatore d'antenna colle-
gato con l'uscita del trasmettitore e regolando
questo dispositivo per il minimo valore di ROS.
Così facendo, tuttavia, non si tiene conto che la
impedenza del trasmettitore assume un valore di
compromesso tra quello del cavo e quello dell'an-
tenna, senza raggiungere un miglioramento effet-
tivo delle condizioni di trasmissione.
Se si vogliono ottenere dei risultati sostanziali,
la soluzione è sempre una sola: la regolazione
dell'impedenza d'antenna ad un valore uguale
a quello del cavo di discesa e, ovviamente, la
regolazione dell'impedenza d'uscita del trasmet-
titore sullo stesso valore.
Per poter operare una simile taratura noi con-
sigliamo ai nostri lettori la realizzazione e l'uso
del dispositivo descritto in queste pagine, che
abbiamo denominato retector e che è in grado
di rivelare, con ottima precisione, il valore del- pedenza nota ZN è diverso da quello incognito
l'impedenza d'antenna, consentendo una conve- dell'impedenza ZX, sui terminali del diodo rive-
niente messa a punto del sistema di trasmissione. latore viene a formarsi una tensione continua
che verrà segnalata dallo strumento indicatore.
Il funzionamento del nostro retector si basa dun-
UN PONTE AF que tutto sull'equilibrio e sullo squilibrio del pon-
te di alta frequenza riportato in figura 1.
Prima di iniziare la descrizione del retector, oc-
corre analizzare il circuito principale dell'appa-
rato, che è quello di un ponte di alta frequenza CIRCUITO DEL RETECTOR
in grado di rilevare anche le minime differenze
tra il valore di un'impedenza campione e quello II circuito reale del retector si discosta di poco
dell'impedenza incognita dell'antenna. da quello teorico testé analizzato. La differenza
Lo schema di principio del ponte di alta fre- consiste nell'inserimento dei tre condensatori Cl-
quenza è stato da noi riportato in figura 1. C2-C3, così come si può vedere osservando il
L'alimentazione del circuito è ottenuta con un circuito di figura 2.
segnale di alta frequenza, che può essere quello A questi tre condensatori è affidato il compito
proveniente da un opportuno generatore o dallo dì isolare la componente continua rivelata dal
stesso trasmettitore. diodo.
Se l'impedenza di valore noto ZN e quella in- ZN è una resistenza ohmmica pura, mentre ZX
cognita ZX hanno lo stesso valore, sui terminali può essere un'impedenza determinata ad esem-
del diodo rivelatore (RIV.) la tensione assume pio, nel caso di un'antenna, da valori induttivi,
valore zero e l'indice del voltmetro non subisce capacitivi e resistivi (XL + XC + R).
alcun spostamento.
Io pratica, sui terminali dell'impedenza di va-
ore noto ZN è presente la tensione relativa ad un COSTRUZIONE DEL RETECTOR
nale alternato, la cui componente continua
risulta comunque di 0 V. Perché il nostro dispositivo possa garantire ri-
In caso contrario, quando cioè il valore dell'im- sultati soddisfacenti, anche in presenza di fre-

25
BLOCCO RF
use.

VOLTM. Fig. 1 - Lo schema di principio del re-


tector è quello di un ponte per alta fre-
ENTR. quenza, nel quale l'Impedenza ZN as-
RF sume un valore noto mentre l'impe-
denza ZX è quella Incognita dell'antenna
o di altro componente sotto esame. Il
ponte è alimentato con ll segnale di alta
frequenza proveniente da un trasmetti-
tore, da un oscillatore, da uno sweeper
o da altro apparato generatore di se-
gnall AF.

s.'
RF cc

Fig. 2 - Progetto completo del


retector. I tre condensatori C1-
C2-C3 isolano da componente
continua rivelata dal diodo D1.
ZN è una resistenza ohmmica pu-
ra mentre ZX è un'impedenza che
può essere determinata contem-
poraneamente da valori indutti-
vi, capacitivi e resistivi.

COMPONENTI
Condensatori R2 = 100 ohm - 1/2 W (antiinduttiva)
CI = 10.000 pF (ceramico) R3 = 4.700 ohm - 1/2 W (antiinduttiva)
C2 = 10.000 pF (ceramico)
C3 = 1.000 pF (a disco per UHF) Varie
D1 = diodo mixer per gruppi TV UHF
Resistenze
A1 = 100 ohm - 1/2 W (antiinduttiva)
Bocchettoni =
BNC

26
quenze notevolmente elevate, è necessario che la di televisori. Le tre resistenze R1-R2-R3 dovran-
realizzazione pratica del retector venga effettuata no essere ad impasto di carbone, cioè di tipo an-
a regola d'arte. tiinduttivo da 1/2 W.
In figura 3 proponiamo il piano di montaggio
dell'apparecchio. Il contenitore è rappresentato
da una scatola metallica di lamiera stagnata, che IMPIEGO TIPICO
facilita notevolmente la saldatura dei quattro
schermi di ottonella, che risulteranno saldati a Lo schema tipico di impiego del retector è quel-
stagno sia con i connettori di ingresso ed uscita, lo illustrato in figura 4.
sia con la scatola stessa. Supponiamo d'aver costruito un'antenna con fre-
E' ovvio che la saldatura dei quattro schermi di quenza di risonanza di 28 MH. L'oscillatore ad
ottonella dovrà essere effettuata prima dell'inse- alta frequenza verrà quindi regolato sulla fre-
rimento dei componenti elettronici, servendosi di quenza di 28 MH. La resistenza ZN sarà di
un saldatore di una certa potenza. 52 ohm, proprio perché l'antenna dovrà avere
I connettori dovranno essere esclusivamente di questo normale valore.
tipo BN o PL259. Sul bocchettone ZX deve essere collegata diret-
Il condensatore C3 dovrà essere di tipo a disco tamente l'antenna in esame, senza alcun cavo
per UHF, con le superfici stagnate direttamente coassiale di raccordo.
sui settori metallizzati del disco in ceramica; que- Se l'antenna è perfetta, l'indice del voltmetro,
sto particolarmente illustrato sulla destra di f6- commutato nella scala più sensibile, per esempio
gura 3. quella di 300 m V fondo-scala, non subisce al-
Anche il diodo rivelatore Dl dovrà essere di tipo cuna deviazione.
per UHF, in grado di rivelare segnali a frequen- In caso contrario, cioè in presenza di un valore
za elevatissima. Si potrà utilizzare ad esempio di tensione segnalato dal voltmetro, si dovrà a-
un diodo al germanio recuperato da gruppi UHF gire in due possibili modi.

Fig. 3 - E' assolutamente neces-


sario comporre il circuito del re-
ZN tector dentro una scatola metal-
lica di lamiera stagnata, sulla
quale verranno saldati gli scher-
mi di ottonella. Sulla destra è ri-
portato il particolare del sistema
SCHERMI DI di connessione del condensatore
OTTONELLA c3. I connettori sono di tipo
BNC.

RF cc
DISCO IN
CERAMICA

SCATOLA
#; SUPERFICI
METALLICA STAGNATE
zx

27
Fig. 4 - In questo disegno viene

s'
OSCILL. ALTA FREa.
interpretato lo schema tipico di
impiego del retector: quello ne-
é @: @ zx cessarlo per stabilire W'impeden-
za di accordo dell'antenna. Nel
.--- ~ caso In cui l'antenna risulti per-
• :_.) fetta, l'indice del voltmetro non
o @ o subisce alcuna deviazione (con-
dizione ideale). In. caso contrario
si dovrà intervenire sull'antenna
stessa in modo da far subire al-
l'indice del voltmetro la minor
deviazione possibile.

Si potrà ad esempio far variare la frequenza del- sostituire la resistenza ZN con valori diversi, già
l'oscillatore e in questo caso ci si accorgerà che preparati a parte. Tali valori sono: 27 ohm,
l'indice del voltmetro subirà un ulteriore spo- 33 ohm, 52 ohm, 75 ohm, 100 ohm, 150 ohm.
stamento, denunciando un aumento di tensione; La sostituzione dei valori resistivi deve continua-
l'aumento di tensione sta a significare che ci si re finché non si riesce a raggiungere il miglior
allontana dal punto di risonanza dell'antenna; al risultato, cioè il valore di minima tensione se-
contrario, una diminuzione del valore di ten- gnalata dal voltmetro.
sione segnalato dal voltmetro starà ad indicare A questo punto occorrerà intervenire sul sistema
che ci si avvicina al punto di risonanza. di trasmissione in modo da riportare il valore di
Nel caso in cui non si ottenga un buon valore di impedenza errato su quello giusto; per esempio,
minimo, risulterà chiaro che il valore dell'impe- nel caso di un'antenna di tipo ground-plane, oc-
denza d'antenna in esame non è di 52 ohm. correrà regolare l'inclinazione dei bracci radiali.
Converrà ora, dopo la prova fin qui eseguita, Nel caso in cui l'azzeramento venga ottenuto con

Fig. 5 - Coloro che non disponessero di


un oscillatore a radiofrequenza, di uno
sweeper o di altro strumento similare,
potranno utilizzare lo stesso trasmetti-
tore come sorgente di segnali di alta
zx frequenza, escludendo il microfono ed
inserendo un attenuatore fra l'uscita del
o
o
o
o
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trasmettitore e ¼'entrata del retector. Nel
caso di trasmettitori di potenze supe-
0o 0 riori ai 5 W, si dovrà intervenire sul-
L+«, l'apposita manopola dell'apparecchio
[Es ;; per ridurre il segnale emesso.

RETEC TOR

28
frequenze diverse da quelle previste per l'uso del-
l'antenna, si dovrà variare la lunghezza dell'an-
tenna stessa· in modo da accordarla sulla fre-
quenza interessata.
Il fasci colo arretrato
La sostituzione delle resistenze campione, i cui
valori sono stati ora elencati, verrà fatta inseren- AGOSTO 1977
do questi componenti all'interno di un connet- E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
tore BNC con il sistema illustrato in figura 8. vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa
giungere, direttamente in casa, il piacere e il fa-
scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu-
turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani.

La materia viene esposta attraverso i seguenti die-


ci capitoli:
47n 47 O
I - SALDATURA A STAGNO
2° - CONDENSATORI
3° - RESISTORI
4° - TRANSISTOR
5° - UIT - FET - SCR - TRIAC
12n 6° - RADIORICEVITORI
7° - ALIMENTATORI
8° - AMPLIFICATORI
9° OSCILLATORI
10°- PROGETTI VARI

Fig. 6 - Schema elettrico dell'attenuatore necessario #wo v-N . AGOsr tg7.t4a. i I


nel caso di applicazione del retector con trasmettitore
in funzione di generatore di segnali. Le tre resistenze NUMERO SPECIALE 4 4L.04.tea
e tesa re
debbono essere di tipo antiinduttivo, ad impasto di DI TERA APPLICATA e testo
e fu+egroe

carbone e con dissipazione di potenza di 2 W. I boc-


chettoni di entrata e d'uscita sono intercambiabili, an-
che se essi sono stati segnalati nel disegno per sem-
plice scopo indicativo.

e 8CR U IT TRa #t! o Attatot. e giu ro


4turca » a
ti

NECESSITA' DI UN ATTENUATORE L'A


Coloro che non disponessero di un oscillatore di Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati
radiofrequenza, di uno sweep o di altro strumen- fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si-
to similare, potranno servirsi, in veste di gene- cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine
amiche di rapida consultazione, quando si sta co-
ratore di segnali di alta frequenza, dello stesso struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di-
rasmettitore, così come indicato in figura 5. spositivo elettronico.
Il microfono dovrà essere escluso e tra l'uscita
del trasmettitore e l'entrata RF del retector si Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro-
dovrà inserire un attenuatore da almeno 20 dB, nico dilettante costa
per potenze di 5 W, realizzato secondo lo sche-
ma riportato in figura 6. L. 1.500
L'attenuatore riduce di 100 volte la potenza del
trasmettitore in modo da non danneggiare il no-
stro retector.
L'attenuatore dovrà essere realizzato dentro un
ntenitore metallico munito di connettori BNC.
Nel caso in cui la potenza del trasmettitore fosse

29
Fig. 7 - In questo schema si in-
terpreta l'uso del retector in ac-
coppiamento con un generatore
asweeper. Il procedimento è sem-
pre lo stesso di quelli illustrati
OSCILLOSCOPIO
nelle precedenti figure.
GENER. SWEEP zx

0ORI22.
use. RF
EST. o o
@o '
INGR.
VERT
USCITA
per
'OSCIIOS.

superiore ai 5 W, occorrerà, durante il procedi- correrà stabilire un buon punto di minimo (mi-
mento di accordo d'antenna, ridurre la potenza nima deviazione dell'indice del voltmetro), a-
tramite l'apposita manopola di comando. Anche gendo sull'inclinazione degli elementi radiali del-
con il tipo di applicazione pratica di figura 5 oc- l'antenna ed eventualmente variando la lunghez-
za di questa in modo da sintonizzarla sulla fre-
quenza di trasmissione.

GENERATORE SWEEPER

L'applicazione pratica del retector illustrata in


figura 7 fa uso di un generatore sweeper. Ri-
cordiamo che, una volta controllata l'antenna, es-
sa dovrà essere montata e alimentata attraverso
il suo cavo coassiale, senza che si verifichino no-
tevoli variazioni dell'indice dello strumento. Se
ciò non avviene occorrerà concludere che il cavo
non è adatto, perché esso introduce disadatta-
menti di impedenza sul sistema di trasmissione.
Un cavo disadattato può comportarsi come un
attenuatore, bloccando parzialmente il trasferi-
mento di energia di alta frequenza dal trasmet-
titore all'antenna. In casi eccezionali è anche pos-
sibile incorrere nel blocco totale. In questo caso
il cavo si comporta come un interruttore aperto.
Termina così la spiegazione del funzionamento del
retector collegato con un'antenna, allo scopo di
Fig. 8 - La sostituzione delle resistenze campione, del analizzarne la frequenza di risonanza e l'impeden-
valore di 27 ohm - 33 ohm - 52 ohm - 75 ohm - 100 za, essendo questo l'impiego più frequente del di-
ohm e 150 ohm, deve essere fatta inserendo il com-
ponente all'interno di un connettore BNC con il siste- spositivo. Ma il retector, come abbiamo detto
ma illustrato in questo disegno. all'inizio di questo articolo, può servire per molti
altri usi e applicazioni pratiche che il lettore avrà
già in mente di effettuare.

30
PRIMA
PUNTATA

RASSEGNA
DEGLI INTEGRATI TTL
L'evoluzione tecnologica dell'elettronica continua nostra didattica. Anzi, proprio noi, abbiamo il
a provocare sempre più, in ognuno di noi, sen- dovere di tenere il passo con i tempi, presentan-
sazioni sbalorditive. Vi sono, ad esempio, taluni do di volta in volta quei componenti che, pur
componenti, attualmente prodotti dall'industria, non assumendo un carattere « rivoluzionario »,
che raggruppano in se stessi centinaia di funzio- stanno per divenire di uso corrente negli am-
ni logiche, dimostrandosi dei veri e propri calco- bienti professionali.
latori. E questa produzione avviene oggi con la Tenendo conto delle considerazioni fin qui e-
stessa facilità e lo stesso ritmo con cui, soltanto sposte, pubblichiamo, ad esclusivo beneficio dei
un decennio fa, venivano costruiti i tubi termoe- nostri lettori, una breve rassegna dei circuiti in-
lettronici ed i primi transistor. tegrati digitali di tipo TTL, ormai utilizzati in
Normalmente si tratta di tecniche d'avanguardia larga misura in ogni settore industriale e ora di-
e di nozioni che esulano dai compiti prefissatici, venuti accessibili anche ai dilettanti in virtù del-
che sono quelli di introdurre i nuovi lettori nel la loro diffusione capillare sul mercato e dei co-
mondo dell'elettronica dilettantistica e di eser- sti abbastanza contenuti.
citare, nella realizzazione di alcuni semplici ma La nostra breve rassegna non può ovviamente
utili progetti, quelli che ne sanno di più. Tutta- occupare lo spazio comunemente destinato ad
via, non possiamo assolutamente ignorare questo un solo articolo e ci costringe quindi a suddivi-
concreto e continuo rinnovamento di una disci- dere equamente la materia in due successive pun-
plina che, in una certa misura, tocca anche la tate.

31
CHE COSA SONO GLI INTEGRATI TTL e della piedinatura di tutti i circuiti integrati
TTL, sino ad ora prodotti dall'industria, risul-
Gli integrati appartenenti alla cosiddetta fami- terebbe un'impresa troppo gravosa per noi, a
glia TTL, cioè Transistor-Transistor-Logie, sono causa della vastità di produzione industriale di
dei circuiti che svolgono funzioni logiche impie- questi componenti. Del resto potrebbe risultare
gando esclusivamente transistor di tipo NPN. inutile una presentazione di circuiti integrati con
Le principali caratteristiche di questi integrati funzioni complesse; per i quali esistono già gli
sono le seguenti. appositi manuali fomiti dalle case costruttrici ai
tecnici professionisti e alle industrie.
- Alimentazione pari a + 5 Vcc ± 5%.
Noi ci limiteremo a presentare in questa rasse-
Temperatura ambiente di funzionamento com- gna, articolata in due puntate, i più comuni di-
presa fra O e 70°C, per la versione com- spositivi TTL, cioè quelli che hanno maggiori
merciale e 55 : 4 125°C, per quella probabilità di entrare a far parte dei progetti che
militare. potranno essere pubblicati sulla nostra rivista.

Vogliamo considerare questa breve rassegna degli integrati


digitali di tipo TTL come un minimanuale che il lettore potrà
sempre rapidamente consultare ogniqualvolta gli si presenterà
l'occasione, soprattutto quando ci capiterà di pubblicare dei
progetti in cui verranno utilizzati i circuiti combinatori.

Elevata velocità di funzionamento. In questa prima puntata presenteremo breve-


mente i circuiti combinatori, cioè i cosiddetti
Lo « 0» logico in ingresso si ha per tensioni « GATES », che rappresentano gli elementi lo-
inferiori a 0,8 Vcc.
gici basilari di ogni progetto digitale. Nella suc-
L'« 1 » logico si ha per tensioni superiori a cessiva puntata, invece, prenderemo in conside-
2 v. razione anche i dispositivi sequenziali, i cosiddet-
ti flip-flop, che consentono di realizzare una gran-
Le uscite presentano per uno « O » una tensione dissima varietà di progetti.
non superiore a 0,4 Vcc, mentre per un « 1 » pre-
sentano una tensione non inferiore a 2,4 Vcc. La
corrente assorbita da ciascun ingresso è di 40 A
per lo stato « l», mentre assume il valore di 1,6
mA per lo stato «O». conservate
Ciascuna uscita è in grado di pilotare normalmen-
te 10 ingressi (più di 10 nel caso di « buffer »).
Questo dato viene normalmente indicato con il
queste pagine
tennine di « Fanout ».
sul vostro
I CIRCUITI COMBINATORI banco di lavoro
La pubblicazione delle caratteristiche elettriche

32
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L'OSCILLATORE
MORSE
Necessario a tutti i candidati alla patente
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio
codice Morse.

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+ ..........___..._...._____,,,_____.

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IN SCATOLA DI MONTAGGIO
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ZZZ ·-Z
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L. 11.500
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E E Il kit contiene: n. 5 condensatori ceramici
C") r-- n. 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer
potenziometrici - n. 1 altoparlante - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 presa polarizzata - n. 1
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas-
sina filo flessibile per collegamenti - n. 1 ma-
tassina filo-stagno.
o o
C")

CARATTERISTICHE
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·- (/)
"C
Controllo di tono
G Cl)
(/)
Cl)
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O> z
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Ascolto in altoparlante
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37
COMUNICAZIONI
A BREVE RAGGIO
PERFETTE
E SJCURE

Nei confronti del vero telefono, l'interfono pre- costante controllo una persona ammalata, i bam-
senta alcuni vantaggi che lo rendono un apparato bini e tutti coloro che necessitano di sorveglianza
elettronico insostituibile, anche se il suo funzio- continua.
namento rimane ovviamente limitato nell'ambito
di un palazzo, di un'azienda, di un magazzino o
di una fabbrica. ECONOMICITA' E CARATTERISTICHE
Fra i vantaggi si può ricordare la facilità con
cui è possibile ricevere una comunicazione, anche Gli impianti interfonici di produzione commer-
ad una certa distanza dall'apparecchio, senza do- ciale, compresi quelli di tipo più semplice, posso-
ver interrompere le proprie attività. no risultare eccessivamente costosi per molti no-
E proprio per tale caratteristica l'interfono trova stri lettori. Realizzando invece da sé il proprio
le sue maggiori applicazioni nell'ambito della vi- impianto, si ottiene certamente un notevole ri-
ta privata e dovunque vi sia la necessità di co- sparmio. E ciò è dovuto soprattutto ai bassi
municare con una persona fuori dal tiro di voce, prezzi dei semiconduttori e di alcuni componenti
con la massima semplicità e rapidità. elettronici.
Negli appartamenti privati l'interfono è molto Dunque, per tutti i suddetti motivi, ci siamo
utile, perché esso permette di comunicare fra un proposti di illustrare in queste poche pagine del
locale e l'altro o fra piani diversi, tenendo sotto periodico il progetto di un interfono di semplice

Realizzando voi stessi il vostro impianto interfonico, in casa,


In ufficio, nel negozio o nell'azienda, ottenete un notevole ri-
sparmio di denaro ed avrete la soddisfazione di far funzionare
perfettamente ed efficientemente un dispositivo elettronico che
sarà il frutto della passione e dell'applicazione di una discipli-
na sempre più attuale ed affascinante.

38
realizzazione pratica e composto da elementi di gola applicazione dell'interfono, regolare nella
facile reperibilità commerciale. miglior misura il volume dell'amplificatore, anche
Prima di iniziare la descrizione dell'apparato, vo- per evitare eventuali inneschi dovuti all'effetto
gliamo ancora spendere qualche parola sulle ca- Larsen, soprattutto quando i posti di comunica-
ratteristiche generali di questi tipi di dispositivi. zione non risultino acusticamente schermati tra
Se dobbiamo ancora una volta fare un confronto loro.
fra il telefono e l'interfono, dobbiamo dire che,
rispetto al primo, l'interfono presenta una mag-
giore facilità di collegamento e una rapidità no- IMPEDENZA D'INGRESSO
tevolissima di entrata in funzione.
L'amplificatore di bassa frequenza, poi, che rap- Poiché nell'interfono l'altoparlante funge da ele-
presenta praticamente il « cuore » dell'interfono, mento reversibile, cioè da microfono e da ripro-
non deve essere dotato di particolari requisiti in duttore acustico, non è necessario che l'amplif-

COLLEGAMENTI
INTERFONICI
ordine alla riproduzione sonora; infatti, essendo catore sia dotato di una elevata impedenza d'in-
esso destinato alla semplice riproduzione della gresso, così come avviene nel caso di pick-up
voce umana, non necessita di una banda passan- piezoelettrici; in certi casi, anzi, si ricorre all'uso
te particolarmente ampia; anzi, se questa è limi- di un trasformatore d'uscita collegato con rap-
tata, si evitano fruscii e rumori estranei, con un porto in salita, allo scopo di adattare meglio le
notevole vantaggio per la comprensione della impedenze dell'altoparlante e dell'amplificatore,
parola. Per quanto riguarda poi la potenza del- così da ottenere la massima sensibilità. Ma questo
l'amplificatore, questa è condizionata dall'uso accorgimento non è necessario nel progetto del
che si desidera fare dell'interfono. Ad esempio, nostro interfono, dato che la sola amplificazione
installandolo in una officina molto rumorosa, sa- ottenuta direttamente basta per raggiungere la
ranno necessari almeno 3 W di potenza per poter dovuta sensibilità.
udire le comunicazioni senza fatica, mentre in
ambienti tranquilli una potenza di 100 mW sarà
più che sufficiente per raggiungere l'intelleggibi- PECULIARITA' DELL'AMPLIFICATORE
lità della parola.
La stessa sensibilità dell'amplificatore viene re- Un qualsiasi sistema interfonico altro non è, in
golata in conformità con l'impiego che si fa del- pratica, che un amplificatore di bassa frequenza,
l'interfono. Utilizzandolo, ad esempio, per sor- nel quale microfono ed altoparlante possono ve-
vegliare i bambini, sarà necessaria una buona nir scambiati fra loro dal posto principale a quel-
sensibilità, in modo da poter captare anche il so- lo secondario.
lo respiro del bambino che dorme; nelle comuni- Quasi sempre, tuttavia, si fa in modo di utilizza-
cazioni di lavoro, tra un ufficio e l'altro, l'alta re, in ciascuna postazione, un solo altoparlante,
sensibilità non solo provocherebbe un senso di servendosi di questo componente in veste di mi-
fastidio, ma sarebbe la causa di inevitabili di- crofono quando si deve parlare.
storsioni, risultanti dalla saturazione degli stadi Con questo tipo di scelta è evidente che l'unità
amplificatori. E' quindi necessario, per ogni sin- di amplificazione deve possedere particolari re-

39

s
R3

R4
Il
-
±. Il
+ 9V

c3 tc
+

Il Il le Il

t
ENTR.

b
R1 24 111 n l. )
e e
USCITA
2 _]I_ TR1 Il TR2 TR3 4

ldr3

-----COMPONENTI-----

Condensatori R3 = 2.700 ohm


C1 = 10 F - 15 VI (elettrolitico) R4 = 3.300 ohm
C2 = 50.000 pF RS = 4,7
47
megaohm
ohm
C3 = 100.000 pF R6 =
C4 = 50 F - 15 VI (elettrolitico)
es = 100 F - 15 VI (elettrolitico) Varie
TR1 = BC109B
Resistenze TR2 = BC109B
R1 = 470 ohm (trimmer) TR3 = 2N2905
R2 = 2,2 megaohm ALTOPARLANTI = 50-;-100 ohm

massa
- LIM

e:(
l-
e:(
CI'.
1- USCITA
z
uh

+ LIM

40
Si tenga presente che il collegamento con il mi-
crofono (altoparlante) del posto secondario av-
viene con parecchi metri di cavo non schermato,
Flg. 1 - Ques to è lo sc hema del pr ogetto dell'ampli-
ficatore di bas sa frequenza che occorrerà comporre
che rende facile la captazione dei disturbi, re-
per effe ttu are l'Impianto Inte rfonico. I vari te rminali stringendo allo stesso tempo la banda passante
contrasse gnati con I numeri 1-2-34 -5 trovano precisa dell'amplificatore nella misura strettamente ne-
corri spondenza con I terminali contras se gnati con gli cessaria; si ricordi a tale proposito che la voce
stessi numeri nelle figure 2 e 4. L'alimentazione del
circuito si effettua fra li terminale 5 e il terminale 3, umana copre uno spettro di frequenze che si e-
tramite un Interruttore e per mezzo della tensione di stende fra i 300 Hz e i 3.000 Hz circa.
9 cc erogata da due pile piatte, da 4,5 V ciascuna, Un secondo elemento che consiglia di restringere
collegate In serie fra di loro. la banda passante è quello della semplicità circui-
tale.
E' noto infatti che in un amplificatore di bassa
frequenza, quando si aumenta il guadagno, di-
minuisce l'estensione della banda passante, e vi-
ceversa.
E poiché, come è ovvio, si tende a realizzare un
quisiti che non permettono l'applicazione nel cir- amplificatore di bassa frequenza per interfono
cuito interfono di tutti gli amplificatori di bassa con il minor numero di componenti possibile, al-
frequenza. lo scopo di ridurre spazi e costi, è' necessario ot-
Una delle principali doti dell'amplificatore per tenere da ciascun elemento attivo, in pratica dai
interfono, ad esempio, deve essere quella dell'im- transistor, il maggiore guadagno, anche se ciò
pedenza d'uscita e d'ingresso abbastanza bassa, comporta una riduzione della banda passante.
in modo da consentire il collegamento diretto con
l'altoparlante, sia quando questo componente fun-
ge da diffusore acustico, sia quando esso è chia- ANALISI DEL CIRCUITO AMPLIFICATORE
mato a funzionare da microfono, senza dover ri-
correre quindi all'interposizione di trasformatori Il progetto dell'amplificatore di bassa frequen-
di adattamento o di particolari dispositivi elet- za, da noi prescelto per la composizione del di-
tronici. spositivo interfono, è rappresentato in figura 1.
Inoltre, pur non risultando necessarie le elevate Il circuito utilizza tre soli transistor al silicio, dei
potenze d'uscita, occorre che l'amplificatore di quali uno è di tipo PNP (TR3), mentre gli altri
bassa frequenza sia caratterizzato da un buon due sono di tipo NPN (TR1-TR2).
guadagno, per consentire una sufficiente ampli- Il circuito dispone inoltre di due ingressi con
ficazione del debole segnale generato dall'alto- impedenza sufficientemente bassa, in modo da
parlante quando questo funziona dal microfono. consentire il collegamento diretto con un alto-
Per quanto riguarda poi le doti di fedeltà del- parlante di media impedenza (50+ 100 ohm).
l'amplificatore, cioè le caratteristiche di bassa di- L'alimentazione del circuito è completamente au-
storsione ed ampia banda passante, queste sono tonoma, tramite pile collegate in serie per un
generalmente superflue e, come abbiamo detto, valore complessivo di tensione di 9 Vcc; il con-
spesso addirittura nocive. sumo a riposo del circuito è di soli 18 mA; ciò
elimina la possibilità di riproduzione di fastidio-
si ronzii provenienti dall'alimentatore qualora
questo non risulti ben filtrato ed eventualmente
stabilizzato.

Fia. 2 - Piano costruttivo dell'unità amplificatrice di FUNZIONAMENTO DELL'AMPLIFICATORE


bassa frequenza che dovrà essere inserita nel conte-
nitore raporesentativo del « posto princinale » dell'im- Cerchiamo ora di interpretare il funzionamento
pianto interfonico. In questo disegno sono chiaramen-
te Indicate le esatte posizioni delle polarità positive
del circuito dell'amplificatore di bassa frequenza
del condensatori elettrolitici C1-C4-C5. In questo stes- che, come si può notare in figura 1, è caratteriz-
so disegno si possono anche notare le esatte posizio- zato da una notevole semplicità che lo rende fa-
ni dei terminali di emittore-base-collettore del tre tran- cilmente realizzabile anche da parte dei lettori
slator TR1-TR2-TR3. II trimmer potenziometrico R1 per- alle prime armi con l'elettronica.
mette di regolare Il volume sonoro in altoparlante.
Il segnale proveniente dal microfono, cioè da
un altoparlante in funzione di microfono, viene
dosato dal trimmer potenziometrico Rl, che fun-

41
Fig. 3 - Dise gno in grandezz a na-
tu rale del circuito sta mpato che
il lettor e dovrà compo rre per rea-
uzz are l'unità amplificatri ce di
bas sa frequenza dell'impian to In-
terfonico.

ge da elemento di controllo di volume dell'am- te due transistor apparentemente uguali, essen-


plificatore di bassa frequenza. do identici, ad esempio, il costruttore, la sigla e
Tramite Rl il segnale viene applicato alla base l'anno di produzione, presentano uno stesso va-
del transistor TRI, dopo aver attraversato il lore di guadagno. Ecco perché, occorrerà, una
condensatore elettrolitico di accoppiamento CI. volta realizzato l'amplificatore e provvisoriamen-
Un secondo condensatore (C2) viene invece uti- te collegato un altoparlante in uscita, controllare
lizzato quale filtro passa-basso di ingresso, allo il valore della tensione presente sul collettore del
scopo di « tagliare » gli eventuali disturbi captati transistor TRI, che deve risultare compreso tra
dal cavo di collegamento con il microfono. i 4 e i 6 V, mentre la corrente nell'altoparlante
Il secondo stadio amplificatore, del tutto simile deve essere di 5 mA: 20 mA circa. Si potrebbe
al primo, è accoppiato a questo attraverso il con- anche dire che, con un altoparlante da 50 ohm,
densatore C3 che, data la sua capacità relativa- la tensione dovrebbe risultare compresa fra 0,25
mente bassa (100.000 pF), limita la soglia infe- e I V.
riore della banda passante attorno ai 200 ± 300 In presenza di valori diversi da quelli ora citati,
Hz, consentendo una drastica attenuazione di e- si dovrà intervenire sul valore della resistenza
ventuali ronzii captati dai lunghi collegamenti. R2 per quel che riguarda la tensione di collettore
Lo stadio finale, pilotato da un transistor di tipo TRI, mentre si interverrà sul valore della resi-
PNP di media potenza, è collegato direttamente stenza R5 per quel che riguarda la corrente di
con il collettore del transistor TR2 e polarizzato riposo.
tramite la rete R6-C4, che consente di limitare
la corrente di riposo senza diminuire il guadagno
dello stadio. L'IMPIANTO INTERFONICO

Una volta accertato il funzionamento dell'ampli-


REALIZZAZIONE DELL'AMPLIFICATORE ficatore di bassa frequenza, dopo aver collegato
all'ingresso e all'uscita due altoparlanti perfetta-
Per ottenere una realizzazione sufficientemente mente identici, si potrà procedere alla realizza-
compatta dell'amplificatore di bassa frequenza, è zione dell'impianto interfonico seguendo lo sche-
necessario montare i vari componenti elettronici ma di collegamento generale riportato in figura 4.
su uno stesso circuito stampato, che dovrà essere Nel posto principale, riportato nel rettangolo
costruito dal lettore servendosi del disegno di tratteggiato sulla sinistra di figura 4, verranno
figura 3. inseriti, servendosi ovviamente di un contenitore
E' ovvio che il montaggio verrà eseguito tenendo appropriato, l'amplificatore di bassa frequenza,
sott'occhio il piano costruttivo di figura 2, nel cioè quello di figura 2, un altoparlante, due pile
quale sono chiaramente indicate le polarità dei piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in serie fra
tre condensatori elettrolitici C1-C4-C5, nonché i di loro, l'interruttore di alimentazione SI e il
terminali di emittore-base-collettore dei transi- doppio deviatore S2 che serve alla commutazio-
stor TRI-TR2-TR3. ne PARLA-ASCOLTA.
Si tenga presente che i transistor possono avere Il commutatore S2, che è di tipo doppio a 2 vie
un guadagno molto diverso da quello da noi in- - 2 posizioni, in condizioni di « attesa » dovrà es-
contrato sul prototipo, pur essendo essi di tipo sere commutato nella posizione ASCOLTA, in
uguale o similare. E' noo infatui che difficilmen- modo da consentire la ricezione di una eventua-

42
POSTO PRINCIPALE

Fig. 4 - Schema dell'impianto completo dell'interfono. Tutti gli elementi che concorrono alla formazione del
posto principale sono racchiusi dal rettan golo tratteggiato sulla sinistra; gli elementi che compongono il po-
sto secondario sono compresi nel piccolo rettangolo tratteggiato sulla destra. L'interruttore SI, montato sul
contenitore del posto principale, provvede ad alimentare il circuito. Il commutatore S2 posiziona l'interfono nel-
le due possibili condizioni di ASCOLTA-PARLA. L'interruttore S3, presente nel posto secondario, permette di
attivare l'impianto, in caso di chiamata, da questo posto. Il posto principale e quello secondario sono colle-
gati fra loro per mezzo di un cavo tripolare che, soltanto in casi eccezionali, deve essere di tipo schermato (la
calza metallica funge da terzo conduttore).

le chiamata proveniente dal posto secondario, con quello secondario e che è chiaramente indi-
che è quello racchiuso nel rettangolo tratteggia- cato nel disegno di figura 4, non è di norma ne-
to riportato sulla destra dello schema di figura 4. cessario. Tuttavia, nel caso in cui le distanze tra
L'interruttore S3, presente nel posto secondario, le due postazioni dovessero essere eccessive, op-
risulta collegato in parallelo con l'interruttore di pure quando i fili sono costretti a correre nelle
alimentazione Sl. Esso consente di attivare l'am- vicinanze di conduttori di rete, il cavo schermato,
plificatore anche dal posto secondario, permet- di tipo «stereofonico», è d'obbligo. In tal caso
tendo la chiamata da questo verso il posto prin- la calza metallica fungerà da terzo elemento con-
cipale. duttore, perché il cavo, qualunque sia la scelta
II cavo schermato, che unisce il posto principale fatta, dovrà sempre essere un cavo tripolare.

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Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW In uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

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48
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NEL PACCO- DONO 1978


Sono contenuti anche i seguenti tre moderni e importanti semiconduttori:

il diodo
B
e CATODO al silicio
per svariati
E impieghi
1N4148

il transistor il diodo Neno


al silicio al germanio
per uso
generale
BC237B
per uso
generale
AA118
CATOD
O

Il transistor al silicio BC237B è di tipo NPN e viene prodotto in contenitore TO


106. Esso sostituisce perfettamente i seguenti transistor: BC107 - BC207 -
BC167 - BC170- BC182K- BC137 - BC407 - BCA413- BCY56 - BCY57 - BCY58
- BCY59 - BCY70 - 2N2923 - 2N3391- 2N3397 - 2N2222 - 2N2219. Se utilizzato
in circuiti non critici, esso sostituisce i seguenti transistor: BC108 - BC109 -
BC168 - BC169 - BC171 - BC172 - BC173- BC183 - BC184 - BC238- BC239 -
BC318- BC319- BC408 - BC409 - BCA413- BCA14- BCY71 - 2N2924- 2N2925-
2N2926 - 2N3390 - 2N3392 - 2N3393 - 2N3394 - 2N3395 - 2N3396 - 2N3398.

••••••••••••••••••••••
Il diodo al silicio 1N4148 è un componente per commutazione alta velocità e
impieghi generali. E' uguale al diodo 1N914. Valori caratteristici: 100 V- 75 mA.

••••••••••••••••••••••
Il diodo al germanio AA118 è un diodo uguale al tipo OA91 e serve per usi ge-
nerali. Valori caratteristici: 50 V- 100 mA .

50
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radio FM 26+200 MHz con bobine e amplificatore dic. Annata 1975: genn. febb. marzo aprile magg. giu-
1,5 W L. 15.000; microspia FM 88 ±108 MHz con mi- gno agosto sett. otto. dicem. Annata 1976: completa.
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~ ----- -------

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagl'iar,do in una busta e spedite a:


,

ELETTRONICA PRATICA I

- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO. I

51
A TUTTI L PACCO-DONO 1978
Il pacco-dono 1978 viene inviato in regalo a tutti coloro che sottoscrivono un nuovo ab-
bonamento a Elettronica Pratica e a coloro che rinnovano quello in corso, già scaduto o
in termini di scadenza.

Il pacco-dono 1978 contiene un gran numero di con-


densatori e resistori di tipi e valori diversi, alcuni se-
miconduttori e una certa quantità di materiale vario
(filo-stagno, filo per collegamenti, lampada e porta-
lampada, presa polarizzata, spinotto, pinza a bocca di
coccodrillo, boccola, morsettiera, diodo Led, ecc.).

Tutti gll elementi contenuti nel pacco-dono 1978 troveranno pratica applicazione nei vari progetti che saran-
no pubblicati sulla rivista nel periodo di validità dell'abbonamento. Essi diverranno quindi indispensabili per
l'approntamento ed Il completamento del nostri dispositivi elettronici.

I IL VALORE COMMERCIALE DEL PACCO-DONO 1978 AMMONTA A


PARECCHIE MIGLIAIA DI LIRE!

Scegliete la forma di abbonamento


fra le seguenti: Abbonamento annuo semplice
(in regalo il pacco-dono 1978)

Per l'Italia L. 12.000


Per l'estero L. 17.000

Abbonamento annuo con dono


di un saldatore elettrico
(In regalo il pacco-dono 1978)

Per l'Italia L. 15.000


%N. Per l'estero L. 20.000

Il saldatore è un utensile necessario per la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei semi-
conduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la potenza di
25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel kit contenente il saldatore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno
e una scatola di pasta disossidante.
ATTENZIONE!
Il nuovo modulo di conto corrente postale, che vi verrà
gratuitamente consegnato agli sportelli degli uffici po-
stali, compilatelo così:

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Ricopiate con la massima precisione il nostro nuovo nu-


mero di conto corrente postale, che è il seguente:

916205

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Il vecchio modulo di c.c.p., mensilmente pubblicato su
questa pagina della Rivista, non serve più. Munitevi inve-
ce del nuovo modulo, gratuitamente distribuito presso
tutti gli uffici postali del territorio nazionale.
IMPORTANTE!
Subito dopo aver esattamente trascritto, ripetendolo per
ben tre volte nella parte anteriore del modulo e negli ap-
positi spazi, il nostro preciso indirizzo ed il nuovo nume-
ro di c.c.p., provvedete anche a specificare la causale
del vostro versamento, servendovi dell'apposito spazio
riservato sulla destra di questa faccia posteriore del
nuovo modulo.

~ #iii ..... . iiii iiiiiìliiìliL-

re potanti eetà,id » .,.,


.,,
_,.,_.. ,• ..., ,:>1-

V<I"' 1~1,r lo ,,.. -•·· • """"'"'' , • __ , _,!'Ili


intoto #eloto.tare boia.tea
,.,._....,., ,h ... ,u ,r _.... ,, .. ,.,,..,,,..
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_,,,,.,,._•• ,. Qwla,,t,,_,_....., --"'""'-"''')
MM io AN it u tutte tau,,
MI «LAT A, A#Aio 0 d ata
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.............-,, • .,. .. 1,...,.......,,.,,.,.ir-..~,,, ... , ....
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La+a4tu M td tra,,r
etto. ± Me .a ttu t i e L.tutte »

lit o ti • « La t a i Le ... - - - - - - - - - - - - - - - - - -
.... -, 1,11 I , . ..,, ~ '"" ,.,,, .;,,,,... "" 11-"1'-".,.,.t ~
i op , na to - i i i ha a li 4
«a a tata , ,,.. ,._ _. 1 ,, ,.~. .,.....,., ...
a ...

Scrivete soltanto brevi e chiare comunicazioni, a mac-


china o a mano, pos,sibilmente in stampatello, con inchio-
stro nero o nero-bluastro.

RAMMENTATE!
Soltanto nello « SPAZIO PER LA CAUSALE DEL VER-
SAMENTO » è concesso scrivere. In nessun'altra zona
di questa parte posteriore del modulo si possono appor-
tare segni, indicazioni o, peggio, ulteriori comunicazioni.
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

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LETTORE
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I 1/

La portata del nuovo TX l'entusiasmo per il nostro nuovo microtrasmetti-


tore non ha attentamente letto l'intero articolo,
Con grande piacere ho constatato, sulle prime perché altrimenti si sarebbe accorto che sull'argo-
pagine del fascicolo di dicembre dello scorso an- mento portata ci siamo soffermati a lungo. Ab-
no, la presentazione del progetto di un nuovo biamo detto infatti che la maggior parte dei no-
microtrasmettitore di potenza approntato in sca- stri lettori, prima di decidersi ali' acquisto del kit
tola di montaggio. Un tale dispositivo era da me di un nostro trasmettitore, vuole generalmente co-
atteso da molto tempo, sia perché sono un gran- noscere l'entità della portata del dispositivo, dato
de appassionato di collegamenti radio, sia perché che questo, pur costituendo un interessante eser-
ho la necessità di installare un trasmettitore negli
cizio pratico nel settore delle radiotrasmissioni,
uffici dell'azienda paterna, allo scopo di effettua-
è sempre destinato a qualche specifica applicazio-
re un controllo notturno a distanza della proprie-
tà. Tuttavia, prima di effettuare l'ordine del di- ne come, ad esempio, quella da lei citata. Ma
l'entità della portata non costituisce un dato si-
spositivo alla vostra Organizzazione, vorrei sa-
pere da voi se il collegamento può essere corret- gnificativo delle prestazioni del trasmettitore, da-
tamente realizzato sulla distanza di alcuni chilo- to che potrebbe risultare inutile parlare di metri
metri e in zona collinare, dato che tra le caratte- o chilometri, quando è ben risaputo che i collega-
ristiche radioelettriche elencate nel vostro artico- menti via radio, sulla banda della modulazione
lo del trasmettitore vi siete dimentcati di citare di frequenza, rimangono condizionati da una lun-
la portata. ga serie di fattori che qui sarebbe superfluo ri-
LUCIANO MANFREDINI cordare. Vogliamo invece ripeterle un dato im-
Bergamo portante, quello della potenza di emissione mas-
sima di 120 mW che, siamo certi, le permetterà
La sua domanda ci fa capire che lei, preso dal- di realizzare il suo progetto.

55
Preamplificatore - Equallzzatore lettriche. Lo dimostra il fatto che le prove, ese-
guite presso il rivenditore, sono state fatte con
In un negozio di occasioni ho acquistato un am- una piastra verosimilmente munita di cartuccia
plificatore stereo di cui ignoro la marca e il mo- piezoelettrica. Un'ulteriore conferma a tale affer-
dello. Ho collegato l'apparecchio con la mia pia- mazione deriva dalla mancanza dei toni bassi nel-
stra per giradischi di tipo DUAL 1214, con ri- la riproduzione sonora. Come è noto, infatti, tut-
sultati deludenti. Eppure, all'atto dell'acquisto, ti i dischi, per motivi di mascheramento del ru-
l'amplificatore funzionava egregiamente con una more di fondo, vengono incisi accentuando le no-
piastra per giradischi di tipo molto più scadente te acute. Ciò rende necessario, in fase di riprodu-
della mia. La riproduzione, a mio avviso, era fe- zione sonora, una compensazione o, più tecnica-
dele sia nelle note basse sia in quelle acute, men- mente, una equalizzazione di questo tipo di regi-
tre con la mia piastra il volume è sempre risul- strazione mediante adatti circuiti elettronici. Con
tato basso e la tonalità sempre molto alta, pur le cartucce di tipo piezoelettrico questa precau-
agendo sui relativi controlli manuali. Voglio ri- zione non è necessaria, grazie alle caratteristiche
tenere che il difetto sia dovuto soltanto ad una proprie delle testine piezoelettriche. Con le testi-
mia lacuna tecnica, consistente nel non saper a- ne magnetiche invece è necessario inserire, tra
doperare l'amplificatore stereofonico. Qual è il queste e l'ingresso dell'amplificatore, un appara-
vostro parere in proposito? to preamplificatore-equalizzatore, in grado di e-
PAOLO PIGOZZI levare ad un livello sufficiente il debole segnale
Treviso che le testine magnetiche riescono a fornire. Già
nel passato abbiamo avuto modo di pubblicare
Il mancato funzionamento della sua installazione più volte progetti di amplificatori-equalizzatori.
risiede nel tipo di piastra da lei accoppiata con E a questi progetti lei potrà riferirsi consultando
l'amplificatore. Con tutta probabilità nella sua i fascicoli arretrati della rivista. Tuttavia, per ri-
piastra è inserita una testina magnetica, mentre solvere più in fretta il suo problema, possiamo
l'ingresso dell'amplificatore è di tipo ad alto li- anche consigliarle di realizzare il progetto qui ri-
vello, cioè adatto per microfoni o testine piezoe- portato.

GENERATORE MELODICO CON INTEGRATI DIGITALI

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 11.500 senza altoparlante
L. 12.500 con altoparlante

Una breve melodia elettronica viene emessa da


un piccolo altoparlante quando si agisce su un
interruttore. Tramite un amplificatore BF, è pos-
sibile realizzare un richiamo acustico pubblicita-
rio, un segnale stimolante nelle competizioni spor-
tive, una tromba acustica per auto.

56
C3 = 10 F - 6 VI (elettrolitico)
5 CA - 15.000 pF
C5 = 3.300 pF
C6 = 10 F - 6 VI (elettrolitico)
C7 = 100 F - 6 V] (elettrolitico)

Resistenze
R1 = 47.000 ohm
R2 = 68.000 ohm
R3 = 5.600 ohm
R4 = 47.000 ohm
R5 = 10.000 ohm
R6 = 22.000 ohm
R7 = 820 ohm
R8 = 1.500 ohm
R9 = 1 megaohm

COMPONENTI Varie
TRI = BC109B
Condensatori
TR2 4 BC109B
C1 = 100.000 pF SI = interutt.
C2 = 25 {F - 6 VI (elettrolitico) ALIMENTAZ. = 9 Vcc

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

57
Indicatore di livello logico che le consentirà di seguire il funzionamento del
circuito in esame senza staccare gli occhi dal cir-
Da un po' di tempo mi sto dedicando alla rea- cuito stesso. Questo tipo di controllo risulta spes-
lizzazione di apparecchiature con circuiti inte- so molto importante, perché evita ogni involon-
grati digitali. Ma non possedendo l'oscilloscopio, tario cortocircuito, tra due piedini dell'integrato
mi risulta sempre difficile procedere al controllo sotto esame, provocato dalla stessa sonda dell'in-
di questi modernissimi componenti, dato che il dicatore logico.
semplice tester non è idoneo allo scopo e si ri-
vela, in ogni caso, come un dispositivo poco pra- Il progetto di cui pubblichiamo lo schema è in
tico. Potreste voi fornirmi lo schema di un in- grado di riconoscere tre stati.
dicatore di livello logico, di tipo luminoso e so- 1) Circuito aperto (l'indicatore rimane muto).
noro, assai più funzionale del tester ed espressa-
mente adatto per la logica TTL? 2) Stato logico basso, cioè uno «O» logico cor-
rispondente ad una tensione inferiore a 0,8 V
GUSTAVO BARIN
(l'indicatore emette una nota di tonalità bassa).
Padova
3) Stato logico alto, cioè un « 1» logico corri-
La accontentiamo pubblicando il progetto di un spondente ad una tensione superiore ai 3 V
indicatore di livello logico TT L di tipo sonoro, (l'indicatore emette una nota di tonalità alta).

AMPLIFICATORE TUTTOFARE AS21


IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
A L. 7.500

Il Kit permette di realizzare un Caratteristiche elettriche del modulo


modulo elettronico utilissimo, da
Tensione tipica di lavoro: 9 V
adattarsi alle seguenti funzioni:
Amplificatore BF - Sirena elet- Consumo di corrente: 80 : 100 mA
tronica - Allarme elettronico - O- Potenza d'uscita: 0,3 W indi storti
scillatore BF {emissione in codi-
ce morse) Impedenza d'uscita: 8 ohm

58
COMPONENTI

Condensatori
CI = 100.000 pF
Resistenze
RI = 10.000 ohm
R2 -. 1.000 ohm
R3 -- 1.000 ohm
R4 = 220.000 ohm
R5 = 15.000 ohm
R6 = 390 ohm
Varie
TRl -- BC107
TR2 = BC177
TR3 = BCI77
TR4 = BCI07
TR5 = BC177
D1 = 1N914
D2 = 1N914
AP = altoparlante da 8 ohm

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
a L. 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

-~ -~-- -

59
Amplificatore con Integrato

E' mio desiderio sostituire integralmente la sezio-


ne di bassa frequenza di un ricevitore portatile
con un amplificatore a circuito integrato, che ri-
sulti sufficientemente potente ed alimentabile con
la tensione di 12 V. Lo scopo è quello di utiliz-
zare l'apparecchio sia come ricevitore portatile
normale, sia come autoradio. Per questo secondo
uso mi occorre· ovviamente una potenza sufi-
cientemente elevata, derivando l'alimentazione
dalla batteria dell'auto.
GIAMPIERO FELISETTI
r
12-14V
e
Grosseto

Un progetto di questo tipo è già allo studio pres-


so i nostri laboratori e, con tutta probabilità, ver-
rà presentato in scatola di montaggio sul pros- COMPONENTI
Condensatori
CI = 100.000 pF
Cc2 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
14+VCC C4 = 100 F 16 VI (elettrolitico)
USCITA~n
13
C5 = 2.700 pF
C6 = 560 pF
MASSA 3 ~ 12 C7 = 220 F 16 VI (elettrolitico)
11 C8 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
Resistenze
MASSAowlO
6 9
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 36 ohm
ENTRATA 7 8 R3 = 68 ohm
TBA 641B RA = 1 ohm
Varie
IC = TBA6A1B
AP = altoparlante da 4 ohm
simo fascicolo di febbraio. Ad ogni modo rispon-
diamo alla sua domanda presentando un interes-
sante progetto che nulla ha a che vedere con
quello che ci promettiamo di presentare in feb-
braio e che soddisferà certamente le sue esigen-
ze. Il progetto è pilotato dall'integrato TBA641B Caricabatteria
della SGS, le cui principali caratteristiche sono
qui di seguito elencate. Sono un autotrasportatore al quale periodica-
Tensione max. di alimentaz.: 18 V mente capita di dover ricaricare le batterie de-
Tensione nor. di alimentaz.: 6+16 V gli autocarri. Mi servirebbe quindi lo schema
Guadagno di tensione : 46 dB di un caricabatterie a 12 V di tipo molto sem-
Potenza d'uscita: 4,5 W su 4ohm plice, facilmente realizzabile e in grado di for-
con 14 V ali- nire una indicazione, sia pure approssimativa,
ment. della quantità di corrente che fluisce nella bat-
Assorbimento totale : 486 mA teria sottocarica, allo scopo di conoscerne lo sfa-
to elettrico. Gradirei che il progetto risultasse
Nello schema tipico di applicazione abbiamo ri- abbondantemente sovradimensionato, tenuto con-
portato, per sua comodità, anche lo schema det- to dell'uso, molto spesso prolungato, che di esso
tagliato dell'integrato. verrà fatto. Se fosse possibile, desidererei sapere

60
in qual modo si possono caricare contempora-
neamente più batterie.
TOMMASO ZAMBRINI
Ravenna

Il progetto di un caricabatterie, di concezione


molto semplice e in grado di soddisfare i suoi
f,
scopi, è quello riportato nel disegno. Tenuto con-
to della notevole potenza elettrica richiesta per il
collegamento di più accumulatori, le consigliamo
, IO!
e AL
TRASE
di servirsi di diodi (DI-D2) sovradimensionati co-
me, ad esempio, gli autodiodi da 20 A, provve- SUPPORTO
RADIATORE
dendo inoltre a raffreddarli tramite un' aletta di
LMP
12V40W

02

alluminio, così come indicato nel nostro disegno. sui catodi dei diodi DI-D2; gli altri terminali del-
La lampada per auto, da 12 V-40 W, servirà co- le lampade verranno ovviamente collegati con
me amperometro, allo scopo di indicare l'inten- una batteria. Ma per questo particolare servizio
sità di corrente che fluisce dall'alimentatore verso del caricabatterie le consigliamo di collegare, in
la batteria. E veniamo ora alla sua ultima doman- serie con ciascuna lampada, un diodo, per esem-
da. Per caricare simultaneamente più batterie, si pio da 5 A, per impedire la scarica di un accu-
dovranno collegare varie lampade da 12 V - 40 W mulatore già quasi carico su uno meno carico.

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

61
Amplificatore con CMOS zabili sono quelle qui di seguito elencate:

Ho saputo che gli integrati digitali di tipo CMOS INVERTER


possono, tramite particolari accorgimenti, sosti- NAND
tuire gli integrati lineari in qualità di amplifica- NOR
tori. Poiché non ho mai visto schemi elettrici di EXNOR
simili applicazioni, vi chiedo se tale notizia ri-
sponde a verità e in caso affermativo vi preghe- Lo schema da noi riportato è quello di un com-
rei di farmi avere un circuito concretamente rea- pleto amplificatore di bassa frequenza che ha la
lizzabile con questi integrati. possibilità di fornire una potenza d'uscita di 4 W
circa su un carico di 4 ohm. Nonostante la scarsa
AMEDEO CARTA potenza di un elemento CMOS, si ha la possibi-
Sassar lità di collegare in parallelo più elementi, otte-
nendo così la corrente d'uscita ( ciò non è possi-
La notizia che lei ha avuto è assolutamente vera. bile con altri tipi di logica). Il progetto fa uso di
I circuiti integrati CMOS possono realmente ve- un integrato tipo CD4069, che può essere sosti-
tuito con gli equivalenti MC14069 - F34069. Vo-
nir impiegati come elementi amplificatori, anche
lendo ottenere una maggiore potenza,occorre ele-
se non tutte le funzioni si adattano allo scopo, da- vare la tensione di alimentazione sino a 12- 15 V
to che per il loro funzionamento è richiesta una e far uso di un integrato CMOS 4049 (buffer se-
rete di controreazione che possa stabilizzare il pun- stuplo di potenza), che è tuttavia dotato di una
to di lavoro dell'amplificatore. Le funzioni utiliz- diversa piedinatura.

FOTOCONTROLLO CON SCR


IN SCATOLA Permette di realizzare almeno due ot-
timi dispositivi:
DI MONTAGGIO
- LAMPEGGIATORE DI POTENZA
A L. 12.000
2 - CONTROLLO CREPUSCOLARE
DI ILLUMINAZIONE

I due principali dispositivi, da chiunque facil-


mente realizzabili con questo kit, potranno ser-
vire per molteplici scopi: per la costruzione di
lampeggiatori di potenza, per l'accensione au-
tomatica delle luci di illuminazione al calar del-
la sera, per il controllo di fiamma di un brucia-
tore, per far divertire i bambini attraverso una
Tempi di lampeggio controllabili lunga serie di esperimenti che si identificano
in altrettanti giochi di luce.
Potenza max. del carico: 660 W

yxs

62
COMPONENTI
Condensatori Resistenze
Cl 47 pF R1 megaohm (potenz a variaz.
C2 1.000 F- 10 Vl (elettrolitico) log.)

R2 22 megaohm
R3 47.000 ohm
RA 200.000 ohm
R5 47.000 ohm
R6 100.000 ohm
R7 680 ohm

I
9v
Varie
TRl
TR2
BD237
BD237
DI = 1N9I4
D2 = 1N914
AP = altopar. da 4 ohm

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF

PER ONDE MEDIE


PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore IN SCATOLA DI MONTAGGIO
principiante il terreno più adatto per muover-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)
Il kit permette la realizzazione di un ricevitore radio ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

63
UNA GRANDE OCCASIONE
PER I NUOVI E I VECCHI ABBONATI
fascicoli arretrati si esauriscono così rapidamente che, oggi, è divenuto quasi impossibi-
le approntare un'intera annata, completa, a causa della mancanza di uno o più numeri
del'la Rivista. Tuttavia, per frenare in un certo modo il continuo impoverimento di fasci-
coli giacenti presso i nostri magazzini, per meglio farci conoscere soprattutto dai nuovi
lettori, per far risparmiare danaro a coloro che non possono permettersi la spesa di L.
1.000 per ogni arretrato, abbiamo raccolto dodici fascicoli di Elettronica Pratica in un unico

PACCO OCCASIONE
BLBTTBONICA
• :,. e PBATICA
L
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L. 6.000
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Si tratta di una collezione di fascicoli accuratamente scelti fra quelli che maggiormente possono
interessare i principianti, coloro che sono alle prime armi con l'elettronica e, in particolare, gli ap-
passionati alle realizzazioni economiche di progetti di piccoli trasmettitori e ricevitori radio.

Dodici fascicoli arretrati del valore complessivo di L. 18.000 (gli arretrati vengono venduti al
prezzo di L. 1.500 ciascuno) al prezzo d'occasione di sole L. 6.000 .
Dodici fascicoli nei quali sono stati presentati progetti di enorme successo editoriale, che ancor
oggi vengono realizzati ed utilizzali in moltissime pratiche applicazioni di uso corrente.

2,93t i (a° )&.i€ E g!} 1i·Jé ·i,:.e +?-

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a ' .rat G;;
Direttamente dal Giappone
per Elettronica Pratica! IL KIT
PER CIRCUITI STAMPATI
Corrado supplementare italiano
di alcuna lastra di rama!

Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro • kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

or ITB]
--
.t....l'.!!!

L 8.700
Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.

Le richieste del KIT PER CIRCUITI STAMPATI debbono esser e fatte inviando anticipata-
mente l'importo di L 870 a mezzo vaglia o cc.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
-

PRl"'IC
--

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE . ~- 1

Anno VII- N. 2- FEBBRAIO 1978 - Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

SONDA PREAMPLIFICATORE
INDUTTIVA ALTA FREDOUENZA
PER RF A LARGA BANDA

RICEVITORE DM BOOSTER
PER CHITARRA
2 TRANSISTOR

TERMOMETRO DIGITALE
OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30

l
Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
za consente con motta la-
cilità l'allineamento di tutte
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
gamma di VHF. Il quadrante
I NOSTRI AMICI
delle frequenze è di grandi
dimensioni che consente una Gli amici, nella vita, sono uno dei beni più preziosi. Tal-
l\.·
h[, , « g ' __;
G w
e,,
ANALIZZATORE
mod_ R.P. 20 KN
facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm volta la parola «amico » viene considerata sinonimo dico-
:
i"« ai-=ri,
(sensibilità 20.000 noscenza, ma questo è inesatto. La conoscenza, diciamo
ohm/volt)
:% fisica di una persona non è condizione necessaria e suf-
%!

#=. .±si ._ .. --~\\ .·


ficiente perché l'amicizia si instauri. Crediamo di poterlo
affermare con cognizione di causa, dopo aver condotto da
·: I (~ Vi • u - queste pagine un colloquio mensile con i lettori che dura
L. 28.800 'Il
I~
.
,,_ , '-../' ormai da più di cinque anni. E questi amici, noi, li abbia-
i %&. [ mo acquisiti.Ma, intendiamoci bene, non nel senso cliente-
, -· _-__ .;__,,. --·. -~ I
•_.a it ·e] lare che questa parola talora reca con sé, ma in quello as-
Grande strumento dalle piccole dimensioni, realizzato completamente su
~
•'_ ~ '°""'U™•---~ .J sai più bello di persone che, assieme a noi, hanno « senti-
circuito stampato. Assenza totale di commutatori rotanti e quindi di falsi
contatti dovuti alla usura e a guasU meccanici .. Jack di contatto di conce- to» in un determinato modo certi problemi e certi avve-
zione completamente nuova. Munito di dispositivo di protezione.
Dimensioni: 140 x 90 x 35 mm. nimenti, divenendo così l'unico ed inestimabile premio
CARATTERISTICHE TECNICHE del lavoro sin qui compiuto. Un premio che ci attesta come
CARATTERISTICHE TECNICHE anni di sforzi e di impegno, verso un'opera qualitativa-
GAMME A B C D
RANGE$ 100+ 400Ke /400+ 1200k' 1,1 + 3,8Mc 3,5=12~ mente sempre migliore, pur con i limiti e le contraddizio-
v= 0,1 j 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME E F G ni di ogni impresa umana, non sono stati vani. Pur essen-
mA = 5DA50 04 5 50 500 5000 12 + 40+130M 80+260M
Y"- 0,5 5 25 50 250 500 1000
RANGES 40Mc doci scontrati con un periodo della storia che ancora tra-
nA. 2,5 25 250 2500 scina con sé [a fama di essere nero. Che ci ha sottoposti a
0hm= 11/0-10k/1d0 /0-- 100kl + 100/0: 1Ml dk /0-10M prove durissime, senza tuttavia abbatterci, ma spronan-
Qhmv [dk/0+10Ml+1k/ 0-+-10M Strumento che unisce doci a reagire con il lavoro, con il coraggio, con una te-
r. [tk/0-+50% /10 k/ 0+ 500k alla massima semplici-
tà d'uso un minimo in- stimonianza di fede nelle risorse umane che si identifica-
Ballisti@pF Qhm1t00/0+200F /0hmxl/0:20F gombro.
no, in ultima analisi, nella comprensione, nella continua
E' realizzato completa-
11/0+50/110/0: 500l100 /0+5000 mente su circuito stam-
dB -10+22 pato. Assenza totale di ricerca del sapere e nell'amicizia di chi ci segue con affet-
commutatori rotanti e
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000 quindi falsi contatti do- to e passione.
vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione Il nostro impegno, tanto per citare alcuni esempi, si è con-
completamente nuova.
Munito di dispositivo cretizzato, in questi ultimi mesi, nell'approntamento di
di protezione.
Dimensioni: 80 x 125 x tre nuovi progetti in scatola di montaggio, di cui due so-
x 35 mm.
z + Sax77 [AUNCHER no apparsi nei fascicoli di dicembre e gennaio, mentre il
- . terzo comparirà nel prossimo fascicolo di marzo. Si trat-
ta, nell'ordine, del nuovo microtrasmettitore di potenza,
I
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)
Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
l dell'amplificatore di bassa frequenza e, preannunciamolo
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono- pure fin da questo momento, di un booster di grande in-
valigie, autoradio, televisori.
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
teresse. A queste iniziative si sono aggiunte poi quelle del
pacco-dono per gli abbonati e del pacco-occasione per
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO
Frequenza 1 Kc Dimensioni
L 12x160 mm
(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE quei [ettari che vogliono anch'essi divenire i nostri amici.
Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.
Uscita 10,5 V efl.
Tensione massima
applicabile al puntale 500 V
V= 0.1 1 10 50 200 1□00
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA - 50 A 500A 5 50 500
y 0,5 5 50 250 1000
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE
Frequenza 250 Kc Dimensioni
l 12x160 mm
mA
Ohm=
25 25 250
x1t0+10k x100t0+1M xlkt0+10M
2500

Ballistie1E ml_0/0+20Dr[hm1L/+29yr
Armoniche tino a soo Mc {%e massima 40 grs.
dB, -10+22
Uscita 5 V ell. applicabile al puntale 500 V
15 V efl. Corrente della batterla 50 mA Output 05 5 50 250 1000
■ ■

Per ricevere il prezIoso


PACCO-DONO 1978 Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7- N. 2-FEBBRAIO '78


abbonatevi o rinnovate l'abbonamento IN COPERTINA • Proponiamo i due progetti di
maggior rilievo presentati e descritti nel presen-
te fascicolo: quello del termometro digitale, di

a: ELETTRONICA PRATICA elevatissima precisione e lettura diretta su fre-


quenzimetro, e quello del ricevitore per onde me-
die a due transistor di tipo economico e porta-
tile in quanto dotato di antenna di ferrite.

---~-~----------~~--------'
Il pacco-dono 1978 viene inviato subito e indistintamente a tutti co-
editrice
ELETTRONICA PRATICA •
loro che, volendosi cautelare, per un intero anno, da ogni possibile
aumento del prezzo di copertina, sottoscriveranno un nuovo abbo-
namento oppure rinnoveranno quello in termini di scadenza.
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
I
disegno tecnlco
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC TERMOMETRO DIGITALE 68
L'abbonamento annuo al periodico offre a tutti la certezza di rice- ELEVATISSIMA PRECISIONE
ALBAIRATE • MILANO
vere mensilmente, a casa propria, una pubblicazione, a volte esau-
rita o introvabile nelle edicole, che vuol essere una piacevole guida LETTURA IMMEDIATA
Distributore escluslvo per I'I-
ad un hobby sempre più interessante ed attuale. talla:
A. & G. Marco - Va Forte±- RICEVITORE PER PRINCIPIANTI 74
za n. 27 • 20128 Milano
te!. 2528 • autorizzazlone ONDE MEDIE - DUE TRANSISTOR
Tribunale Cllle dI Milano - ECONOMICO E PORTATILE
N. 74 del 29-2-1972 • pubbli-
cltà Inferiore a! 25%,.
Un'intera pagina, verso la fine del presente fascicolo, espone, con LE PAGINE DEL CB
UNA COPIA L. 1 .000
tutta chiarezza, le modalità e le forme di abbonamento alla rivista. SONDA INDUTTIVA PER BF
Fra esse il Lettore potrà scegliere quella, di maggiore gradimen- ARRETRATO L. 1.500
to, cui rivolgere le proprie preferenze. ABBONAMENTO ANNUO (12 RASSEGNA DEGLI INTEGRATI TTL 85
numeri) PER L'ITALIA L. 12000
ABBONAMENTO ANNUO (12 SECONDA PUNTATA
numeri) PER L'ESTERO L.
17.000. PRE AMPLIFICATORE AF 90
DIREZIONE - AMMINISTRA- A LARGA BANDA
Il pacco-dono 1978 rappresenta un punto di notevole importanza della no- ZIONE - PUBBLICITA' --
VIA ZURETTI 52 - 20125
stra nuova programmazione tecnico-editoriale. Il suo contenuto, infatti, è MILANO. BOOSTER PER CHITARRA 96
l'insieme di un nutrito numero di componenti elettronici (condensatori di va- PER NOTE MEDIO-ALTE
Tutti i diritti di proprietà let-
rio tipo e diverso valore, resistori di potenze e valori diversi, semicondutto- teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE-ACQUISTI-PERMUTE 102
ri di produzione modernissima e materiale vario) che troveranno largo im- tutti i Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
piego nei progetti che verranno via via presentati sulla rivista nel periodo se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 117
annuale di validità dell'abbonamento. stituiscono.
fra questi, i più preparati si metteranno subito do dei semplici controlli della temperatura so-
al lavoro. prattutto in quei casi in cui non si possono ef-
fettuare collegamenti a filo.
Un ulteriore vantaggio della tecnica di conver-
NUOVO METODO DI MISURA sione tensione-frequenza sta nella possibilità di
rilevare la misura col sistema digitale, servendo-
Lo strumento che ci accingiamo a descrivere si di un frequenzimetro anziché di un voltmetro
« lavora » secondo un principio abbastanza par- digitale. E a tal proposito dobbiamo ricordare
ticolare. Esso infatti, oltre che rilevare le varia- che il frequenzimetro digitale è uno strumento
zioni di tensione che si manifestano sui terminali assai più facilmente realizzabile da ogni dilettan-
di un elemento sensore conseguentemente alle va- te di quanto lo sia il voltmetro digitale.

TERMOMETRO DIGITALE
Con la presentazione di questo progetto abbiamo strumento sul quale si effettua la lettura della
voluto offrire ai nostri lettori, ancora una vol- temperatura.
ta, un esempio concreto dell'evoluzione dell'elet- Il principiante non potrà certamente costruire
tronica verso tecniche e circuiti che non finisco- questo speciale termometro, perché difficilmente
no mai di stupire. si troverà in possesso di un frequenzimetro; tut-
Il dispositivo proposto è quello di un termometro tavia, il motivo per cui abbiamo voluto descrivere
digitale a conversione di frequenza. Cioè di un questo nuovissimo sistema di misura è insito nella
apparato che trasforma le variazioni di tempe- volontà di porgere ai nostri lettori la possibilità
ratura in variazioni di tensione e queste ultime di concretizzare uno degli aspetti teorici più a-
in segnali a frequenza variabile. Misurando quin- vanzati dell'elettronica. Dunque, anche se non
di il valore di frequenza del segnale, si risale di- tutti coloro che ci seguono si troveranno nelle riazioni di temperatura cui esso risulta sottopo- ANALISI DEL CIRCUITO
rettamente a quello della temperatura in esame. condizioni di poter comporre questo originale sto, converte le stesse variazioni di tensione in
Per realizzare questo apparato, i lettori debbono termometro, siamo certi che l'argomento verrà un segnale a frequenza variabile, così che, misu- Come si può facilmente notare, il circuito teo-
disporre di un frequenzimetro digitale che è lo seguito con interesse da molti dilettanti e che, rando il valore della frequenza del segnale, si rico del termometro digitale, riportato in figura
possa risalire direttamente a quello della tem- 1, è abbastanza complesso.
peratura del sensore.
La prima sezione del progetto è quella costi-
Rispetto ai tradizionali sistemi di amplificazione
tuita dal circuito di misura, nel quale l'elemen-
e misura diretta della tensione, questo nuovo si-
to rivelatore di temperatura, che in figura 1 è
stema presenta alcuni vantaggi. Primo fra tutti
denominato SONDA, altro non è che un comu-
quello della possibilità di trasmettere il segnale
I nissimo diodo al silicio, per esempio di tipo
La sempre più grande diffusione delle tecniche digitali ci ha a notevole distanza, senza che si verifichino er-
rori imputabili all'attenuazione del segnale lungo 1N914. Questo elemento gode della proprietà di
convinti, soprattutto per quanto concerne il settore della stru- la linea di trasmissione. E a tale proposito vo- variare la propria caduta di tensione diretta di
gliamo appena ricordare che, anche se il segnale 2,2 m V per ogni grado centigrado. Il segno
mentazione, ove è possibile raggiungere dati di elevatissima
dovesse subire una grande attenuazione, la sua meno sta ad indicare che la variazione di tensio-
t precisione, a riprendere alcuni vecchi e nuovi elementi didattici ne risulta opposta alla variazione di temperatura.
frequenza rimarrebbe comunque la stessa.
I Un altro dei vantaggi presentati da questo nuo- Ciò significa che ad una diminuzione della ten-
in questo settore d'avanguardia dell'elettronica moderna. vo sistema di misura consiste nella presenza di sione corrisponde un aumento della temperatura
un segnale alternato, che si presta facilmente ad e viceversa. La tensione di caduta tipica del diodo
una trasmissione a distanza via radio, consenten- 1N914 è di 0,7 V.

68 69
Il Il Il R7 R5
R3

7
R1

R2
11

Il
? Il
UJT

IL,
i
R4
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82

Il
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12V
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i
C2

S1 b eia»
RB I,
USCITA

rrn
6
massa
C4
+12V

Fig. 2 - Piano costruttivo del termometro digitale su circuito stampato. Poiché si tratta di un
dispositivo non soggetto all'interessamento di segnali a frequenza elevata, il montaggio non
presenta alcun aspetto critico. Ciò significa che è anche possibile fare a meno del circuito
stampato, mentre sarebbe conveniente servirsi di due appositi zoccoletti per l'inserimento
Fig. 1 - Il progetto del termometro digitale prevede due tipi di regolazioni ottenute tramite dei due integrati.
I due potenziometri R5 ed R7. Mediante questi elementi è possibile raggiungere uno stato
di taratura del dispositivo sufficientemente accettabile. La lettura dei valori di temperatura
rilevati con questo apparecchio si ottiene sul quadrante di un frequenzimetro collegato con
l'uscita del circuito.

·1---- AMPLIFICATORE OPERAZIONALE dall'oscillatore, in modo da poter pilotare con


facilità il frequenzimetro digitale collegato al-
Le variazioni di tensione della sonda sono rive- l'uscita.
1.200 ohm la te da un amplificatore operazionale, nel cui
Condensatori R6
R7 1.000 ohm (trimmer) circuito di controreazione è inserito un transi-
C1 50.000 pF stor unigiunzione UJT, che fa oscillare il circui- COSTRUZIONE DEL TERMOMETRO
R8 1 megaohm
c2 = 5.000 pF
R9 100 ohm to integrato ICI su un valore di frequenza pro-
Cc3 = 30.000 pF R10 = 10.000 ohm porzionale alla differenza di tensione tra i due Anche se il circuito del termometro digitale non
C4 = 30.000 pF
ingressi dell'operazionale. Ricordiamo che uno può considerarsi critico, converrà sempre servir-
Varie
Resistenze dei due ingressi, più precisamente l'ingresso 3, si del circuito stampato, sia per miniaturizzare il
IC1 = integrato tipo µA741 è collegato con la sonda, mentre l'altro ingresso, dispositivo, sia per rendere compatto il montag-
R1 = 4.700 ohm IC2 = integrato tipo µA741
cioè l'ingresso 2, è collegato con una sorgente gio.
R2 = 1.500 ohm UJ1 = 2N2646
di tensione di riferimento stabilizzata tramite il In figura 3 presentiamo in scala 1/1 il disegno del-
R3 = 330 ohm D1 = diodo zener (6,2 V - 1 W) tipo 1N821
R4 = 1.000 ohm S1a-S1b = doppio interruttore diodo zener DI. L'oscillazione prodotta dall'in- lo stampato che il lettore dovrà riprodurre su ap-
R5 = 2.200 ohm (trimmer) Alimentaz. di tipo doppio (12 Vcc + 12 Vcc) tegrato ICI viene applicata, tramite il conden- posita piastra di bachelite (non serve ricorrere
satore C2, cioè con sistema capacitivo, all'ingres- alla vetronite perché non si tratta di circuiti fun-
so non invertente dell'integrato IC2, la cui fun- zionanti con frequenze elevate).
zione è quella di squadrare il segnale prodotto In figura 2 presentiamo il piano costruttivo del

70 71
termometro digitale, che servirà da guida in sede prese in una sola resistenza di valore uguale alla cio che dovrà essere collegato allo strumento nel
di realizzazione pratica dell'apparecchio. somma dei due singoli valori di Rl-R2. Il per- verso della conduzione, cioè con il catodo verso
Raccomandiamo vivamente il lettore di attenersi
con il massimo scrupolo all'osservanza dei valori
elencati in corrispondenza del circuito elettrico
ché è presto detto. Dato che il valore della resi-
stenza complessiva dovrebbe essere di 6.200 ohm
e poiché questo valore non è un valore standard
massa e con l'anodo rivolto verso il terminale 3
dell'integrato IC1.
Con questo tipo di sonda è possibile misurare
'OSCILLATORE
di figura 1. Ciò significa che non si dovranno ar-
bitrariamcnte sostituire gli elementi da noi pro-
posti, a meno che non si voglia ricorrere all'im-
in Italia, abbiamo ritenuto opportuno scinderlo
in due valori diversi: quello di 4.700 ohm e quel-
lo di 1.500 ohm.
la temperatura fisica fra 0°C e 100°C, con una
risoluzione di 0,1 °C ed una precisione di ±0,5°C.
La realizzazione pratica della sonda si raggiunge
MORSE
piego di componenti di qualità migliore. Per e- Il transistor unigiunzione UJT è dotato di tre Necessario a tutti i candidati alla patente di
terminali (E-Bl-B2: emittore - base 1 - base 2). sigillando il diodo e le sue connessioni con i cavi
sempio, l'integrato IC1 potrà essere sostituito con radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
Sullo schema pratico di figura 2 risulta chiara- esterni di collegamento tramite resina epossidica,
un integrato di tipo LM308, che risulta essere la pratica di trasmissione di segnali radio in
così da evitare ogni tipo di cortocircuito. codice Morse.
Le connessioni con il diodo-sonda verranno ef-
fettuate per mezzo di cavo schermato, soprattutto
quando la lunghezza del collegamento debba ri-
sultare considerevole.
Anche il collegamento fra il convertitore e il

t t frequenzimetro verrà effettuato con cavo scher-


mato, servendosi di connettori compatibili con il
tipo di frequenzimetro utilizzato.
L'alimentazione del circuito vien fatta con la
tensione continua bilanciata compresa fra ± 9 V
e ± 15 V. Questi valori potranno essere ottenuti
per mezzo di pile o di opportuno alimentatore
esterno.

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
TARATURA DEL DISPOSITIVO
Fig. 3 - Disegno In grandezza naturale del cir-
cuito stampato che il lettore potrà riprodurre
La taratura del convertitore temperatura-fre- L. f.50
L per realizzare il circuito de} termometro digi-
tale in una forma razionale e compatta.
quenza verrà eseguita con la massima pazienza,
perché, come ci si accorgerà, essa apparirà molto
critica e difficile. II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -
Il procedimento inizia con l'immersione della n. 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer
potenziometrici- n. 1 altoparlante - n. 1 cir-
sonda, cioè del diodo 1N914, nel ghiaccio fon- cuito stampato- n. 1 presa polarizzata - n. 1
dente, quindi alla temperatura di 0°C. Subito pila a 9 V-n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas-
dopo si regola il potenziometro R5 sino all'ini- sina filo flessibile per collegamenti - n. 1 ma-
tassina filo-stagno.
zio delle oscillazioni. Successivamente si immer-
ge la sonda in un ambiente a temperatura nota
più preciso e caratterizzato da minori derive ter- mente indicata la distribuzione di questi tre ter- (può bastare la temperatura ambiente) e si re-
miche dell'integrato A7 41. minali, la cui individuazione viene facilitata dal- CARATTERISTICHE
gola il potenziometro R7 sino a che sul frequen-
Lo zener D1, per il quale viene prescritto il mo- la presenza di una tacca metallica ricavata sul-
zimetro si legge il valore di questa seconda tem-
dello 1N821, è un componente compensato in l'involucro esterno del componente. Tenuto con- Controllo di tono
peratura (temperatura ambiente).
temperatura e non è quindi assolutamente so- to della buona reperibilità di questo tipo di tran- Controllo di volume
stituibile con nessun altro diodo zener con ten- sistor unigiunzione, non consigliamo in alcun mo- Le due regolazioni, quella con il potenziometro
R5 e quella con il potenziometro R7, si influen- Ascolto in altoparlante
sione di 6,2 V. Soltanto in caso di difficoltà di re- do la sua sostituzione, neppure con componenti
zano vicendevolmente; occorrerà quindi ripe- Alimentazione a pila da 9 V
perimento del diodo 1N821, è possibile ricorrere dotati di caratteristiche elettriche superiori.
all'uso di uno zener da 5,6 V, che presenta nor- terle più volte sino ad ottenere, sul frequenzime-
malmente un coefficiente di temperatura più bas- tro, indicazioni valide, sia a 0°C, sia al valore
so rispetto agli zener con tensioni superiori. In LA SONDA di temperatura nota.
questo caso, tuttavia, occorrerà ridurre il valore In pratica i due potenziometri R5-R7 sono due
della resistenza R6 da 1.200 ohm a 1.000 ohm. Sui terminali dello schema elettrico di figura 1 trimmer del valore di 2.200 ohm e 1.000 ohm,
Il lettore avrà osservato che sul terminale 3 del- nei quali è riportata l'indicazione SONDAI, si rispettivamente.
l'integrato ICl risultano collegati, da una parte, dovranno collegare i due conduttori provenienti Ripetiamo ancora che le regolazioni dei due
la sonda e dall'altra le due resistenze in serie dai terminali di un diodo di tipo 1N914. Questo trimmer R5.-R7 sono molto critiche e debbono
R1-R2. E a questo punto molti si chiederanno diodo costituisce la sonda termometrica del di- essere effettuate attraverso molteplici e succes-
perché queste due resistenze non sono state com- spositivo. In pratica si tratta di un diodo al sili- sivi cicli di taratura. •

72 73
RICEVITORE ONDE MEDIE - DUE TRANSISTOR

FUNZIONA SENZA ANTENNA

PER
PRINCIPIANTI ,
Apparato portatile con ascolto in auricolare o in altoparlante
La progettazione di questo semplice radiorice- se si vuole effettuare l'ascolto in altoparlante e in
vitore è stata appositamente concepita per invo- località lontane dalle centrali di trasmissione.
gliare il lettore principiante a costruire un ap- Le dimensioni possono considerarsi sufficiente-
parato funzionante e a realizzare, con le proprie mente ridotte; tanto ridotte, per essere una co-
mani, una creatura parlante. struzione per principianti, da farne un apparec- tà. Dunque, il nucleo ferroxcube, più comune- condensatori di piccola capacità favoriscono il
Pur trattandosi di un progetto elementare, i no- chio radio tascabile, che si può ascoltare anche mente chiamato ferrite, funge da « collettore passaggio dei segnali ad alta frequenza, mentre
stri tecnici hanno voluto ottenere un montaggio per strada. delle onde radio » e sostituisce, in certo qual oppongono una certa resistenza a quelli di bassa
moderno, ricorrendo al circuito stampato e a modo, la vecchia e classica antenna installata sul frequenza, che sono poi quelli dei disturbi radio-
semiconduttori di produzione attuale. tetto della casa. fonici.
Il ricevitore funziona senza antenna, in località L'ANTENNA DI FERRITE Le onde radio, captate dalla ferrite, abbracciano Il circuito di sintonia, composto dalla bobina L1
prossime alle emittenti radiofoniche e con la- completamente l'avvolgimento della bobina, crean- e dal condensatore variabile C2, a seconda della
scolto in cuffia. Necessita invece dell'antenna Tutti i radioricevitori di un tempo erano ca- do in essa una debolissima tensione rappresen- regolazione di C2, è in grado di favorire lo scor-
ratterizzati da un circuito di entrata composto tativa dei segnali radio presenti nello spazio. rimento della corrente provocata da un solo se-
dall'antenna, dall'avvolgimento primario e da Ma l'efficienza di questo sistema captatore delle gnale· radio, di un particolare valore di frequen-
quello secondario di una bobina, chiamata bo- onde radio servirebbe a ben poco, se non si prov- za. Variando la posizione delle lamine mobili,
bina d'aereo e da un condensatore variabile. Il vedesse, a valle di esso, ad amplificare opportu- rispetto a quelle fisse, del condensatore variabile
circuito di entrata vero e proprio era composto namente le debolissime tensioni elettriche ad al- C2, si favorisce l'ingresso di altri segnali radio di
dall'antenna e dall'avvolgimento primario della ta frequenza che si formano sulla bobina. diversi valori di frequenza. Il circuito di sintonia
La realizzazione di un sempli- bobina d'aereo. è dunque un circuito accordato tramite il con-
densatore variabile C2.
ce radioricevitore portatile, L'avvolgimento secondario e il condensatore va-
CIRCUITO Dl SINTONIA
riabile componevano il primo circuito accorda-
con ascolto in cuffia o in al- to del ricevitore radio, quello nel quale si otte-
neva la selezione dei segnali radio captati dal-
Osservando lo schema elettrico riportato in figu- RIVELAZIONE
toparlante, rappresenta un ra I, si può notare che il circuì to di sintonia,
l'antenna. Oggi le cose sono un po' cambiate,
quello nel quale giungono tutti i segnali radio Il condensatore C3 preleva dal circuito di sin-
banco di prova per l'attitudine perché si sente parlare molto dell'antenna di
ferrite. presenti nello spazio, è composto. dalla bobina tonia il segnale radio il cui valore di frequenza è
dei principianti a costruire LI, dal condensatore CI e dal condensatore va- caratterizzato dalla regolazione del variabile C2.
Che cos'è questa antenna di ferrite? Essa è l'in- riabile ad aria C2. Questo segnale viene applicato alla base del tran-
progetti più impegnativi e di sieme di un avvolgimento e di un nucleo ferrox-
II condensatore CI, inserito nel circuito di an- sistor TR1, che è un NPN di tipo BC237.
cube. La bobina può essere di forma cilindrica
maggiore soddisfazione. o rettangolare ed anche il nucleo ferroxcube può
tenna, è in grado di arrestare, almeno in parte, Internamente al transistor TRI il segnale radio
quei segnali che non rappresentano le emissioni viene sottoposto a due diversi processi elettrici:
assumere queste forme. In ogni caso la bobina
radiofoniche ma che sono generati soltanto da quello di rivelazione e quello di preamplificazio-
è sempre infilata nel nucleo ferroxcube ed è
fonti dì disturbo. Il suo basso valore capacitivo, ne di bassa frequenza.
solidamente fissata a questo in una sua estremi-
di 22 pF, è in questo caso significativo, perché i Che cosa s'intende per rivelazione? Molti letto-

74
75
ri lo sanno già, altri posseggono qualche vaga AMPLIFICAZIONE BF
idea di questo concetto, mentre per altri ancora
esso è del tutto sconosciuto. Il segnale radio di bassa frequenza prelevato dal
Rivelare un segnale radio significa suddividerlo collettore del transistor TRl, non è tanto ele-
in due parti, cioè effettuare una netta separazio- vato da poter pilotare una cuffia o un altopar-
ne fra il segnale portante e il segnale modulante. lante. Occorre dunque sottoporlo ad un ulteriore
R2 Quello portante è un segnale di alta frequenza, processo di amplificazione e a ciò provvede il
ll + transistor TR2 che è perfettamente identico al

• u3
quello modulante è un segnale di bassa frequen-
transistor TRl, cioè un NPN di tipo BC237.
e za, rappresentativo di voci e suoni.

C2 TR1 c4 TR2
T 9V
e
Sul circuito di uscita del transistor TRl, cioè sul
suo collettore, sono presenti due diversi tipi di
segnali: quello di bassa frequenza preamplificato
e quello di alta frequenza contenuto nelle se-
mionde positive del segnale. Il segnale di alta
L'accoppiamento fra i due stadi amplificatori del
ricevitore radio, quindi fra il transistor TRl e il
transistor TR2, è di tipo diretto, senza l'inter-
posizione di alcun elemento di accoppiamento.
Ciò è possibile perché l'impedenza d'uscita del

T ""ii,o
frequenza deve essere eliminato e a tale compi-
to provvede il condensatore C4, che convoglia a
massa la parte AF ancora presente nel segnale
rivelato.
transistor TRl presenta valori analoghi a quella
di entrata del transistor TR2.

use.
La resistenza Rl serve a polarizzare la base del USCITA DI EMITTORE
C5 q z R3 6
16-40
transistor TRl, in modo da farlo lavorare in un
giusto punto. Normalmente, i segnali amplificati da un tran-
Sulla base del transistor TRl si dovrà misurare, sistor vengono prelevati dal suo collettore. Nel
a lavoro ultimato e in condizioni di alimentazio- nostro progetto invece i segnali amplificati ven-
ne del circuito, la tensione continua di 0,6 V, gono prelevati dall'emittore di TR2. Si dice quin-
così come indicato in corrispondenza dell'elettro- di che il nostro ricevitore è stato concepito con
O) TERRA do del transistor sullo schema di figura 1. uscita di emittore.

Fig. 1 - In questo disegno, che rappresenta lo schema teorico del radioricevitore per onde
medie a due transistor, abbiamo riportato, in ben quattro punti i valori delle tensioni misura-
te con un normale tester. Essi servono per effettuare un controllo nel caso di mancato fun-
zionamento del dispositivo.

TR1
COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze
C1 = 22 pF R1 = 1 megaohm
C2 = 350 pF (condensatore variabile ad R2 = 1.000 ohm
aria) R3 = 270 ohm
Cc3 = 100.000 pF Varie
C4 = 50.000 pF TR1 = BC237
Cc5 = 22.000 pF TR2 = BC237
C6 = 10 F - 12 VI (elettrolitico) S1 = interrutt.
C7 E- 47 F - 12 VI (elettrolitico) L1 = antenna-ferrite (vedi testo)
Pila = 9 V

Fig. 2 - Piano costruttivo del ricevitore per principianti. L'uso del circuito stampato agevo-
la la realizzazione dell'apparecchio radio e permette di raggiungere una composizione ra-
zionale e compatta del progetto. Si noti la conformazione esterna dei transistor, che presen-
tano una superficie piana di riferimento per il riconoscimento dei tre elettrodi di base-
collettore-emittore.
)
77
76
cuito stampato, dei condensatori, delle resistenze
e dei transistor. Poi si monteranno l'interruttore
S1 e il condensatore variabile C2. Per ultima si
fisserà sulla basetta la ferrite con il sistema in-
terpretato nel disegno di figura 4.
Il condensatore variabile ad aria C2, che ha un
o Fig. 3 - Prima di iniziare il lavoro di montaggio del ri-
valore di 350 pF circa, deve essere collegato a
massa con la sua carcassa esterna. Normalmente
cevitore radio, il lettore dovrà comporre il circuito stam- il collegamento a massa si effettua tramite due
pato su una basetta di bachelite di forma rettango-
viti di fissaggio sulla parte di sotto del variabile.
lare e di dimensioni pari a quelle del disegno qui
riportato. A tale scopo abbiamo disegnato una apposita pi-
sta di rame con i fori passanti per le viti del va-
riabile.
Si faccia bene attenzione a non confondere tra
loro gli elettrodi dei due transistor TR1-TR2,

L COSTRUZIONE DELLA BOBINA


tenendo conto che questi componenti presentano
una superficie piana di riferimento, così come
indicato nello schema elettrico di figura 2; que-
sta superficie permette di identificare molto fa-
Prima di iniziare la costruzione del ricevitore ra- cilmente i tre elettrodi di collettore-base-emitto-
dio, il lettore dovrà procurarsi tutti gli elementi re.
necessari al montaggio, acquistandoli direttamen-
Particolare attenzione si dovrà porre durante l'in-
te in commercio o recuperandoli da vecchi mon-
serimento dei due condensatori elettrolitici C6-
taggi fuori uso.
C7, perché questi sono componenti polarizzati,
Questo sistema di prelievo del segnale radio di Coloro che volessero effettuare l'ascolto in al- La bobina Ll non è assolutamente reperibile in cioè dotati di un terminale positivo e di un ter-
bassa frequenza amplificato permette di effettua- toparlante, dovranno necessariamente collegare commercio; essa dovrà essere costruita diretta- minale negativo. Sullo schema pratico di figura 2
re un collegamento tramite condensatore di ac- sulla boccola di antenna un conduttore di pochi mente dal lettore, servendosi di una ferrite ci- i terminali positivi sono indicati con due cro-
coppiamento con la cuffia o l'altoparlante, senza metri di filo. Qualora l'ascolto fosse troppo de- lindrica di dimensioni standard (8 x 140 mm.) cette.
interporre alcun elemento di trasformazione. bole, necessiterà un'antenna di tipo Marconi mon- e di filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm.
A pochi millimetri di distanza da una delle due I terminali cosiddetti « caldi » del condensatore
L'alimentazione del circuito è ottenuta con una tata sulla parte più alta del tetto. L'impedenza variabile C2 risultano evidenziati per essere ab-
semplice pila da 9 V, del tipo di quelle montate dell'altoparlante dovrà essere di 40 ohm. Gli al- estremità della ferrite, si inizierà 'avvolgimento
bondantemente isolati dalla carcassa metallica.
sui ricevitori radio tascabili commerciali. L'in- toparlanti con impedenze basse non possono fun- delle 60 spire che compongono la bobina Ll, ri-
Essi sono comunque individuabili tenendo conto
terruttore Sl serve ad accendere o spegnere il z1onare. cavando una presa intermedia alla 25° spira, per-
che debbono risultare elettricamente collegati con
ricevitore radio. L'altoparlante con impedenza di 40 ohm non è ché proprio attraverso questa presa verrà pre-
levato il segnale radio che si vuol sottoporre ai le lamine fisse del condensatore. Questi termina-
Sull'uscita del circuito si applicheranno gli spi- di facile reperibilità commerciale, ma quei let- li possono essere due o più di due. Nello schema
notti di una cuffia con impedenza di 16 ohm, tori che avranno già acquistato il kit dell'oscil- vari . processi di rivelazione e amplificazione.
pratico di figura 2 si presume che i terminali
tenendo conto che anche le cuffie con valori di latore Morse, potranno servirsi di quell'altopar- La ferri te verrà fissata sulla basetta rettangolare
« caldi » siano due; su uno di questi si effettua
impedenza inferiori, possono ugualmente conce- lante, il cui valore di impedenza è appunto di di bachelite tramite due cavetti piegati nel modo
il collegamento con il condensatore d'antenna
dere l'ascolto delle emittenti radiofoniche. 40 ohm. indicato dal particolare riportato in figura 4. In
Cl, sull'altro si effettua il collegamento con uno
pratica si tratta di ripiegare due spezzoni di filo
dei due terminali della bobina L 1, più precisa-
isolato e di saldarne le estremità sulla parte op-
mente con il terminale « caldo » opposto a quello
posta della basetta; si faccia bene attenzione a
di massa.
non chiudere elettricamente il cavetto ripiegato,
perché così facendo si comporrebbero due po- Per far funzionare il ricevitore radio occorre a-
tenziali spire in cortocircuito che influirebbero limentare il circuito manovrando l'interruttore
negativamente sul corretto funzionamento del S1 e facendo ruotare lentamente il perno del con-
CAVETTO
PIEGATO ricevitore radio. densatore variabile C2, dopo aver ovviamente
FERRITE AD "U"
a applicata la cuffia sugli appositi terminali d'u-
I
RG ~ I I
Fig. 4- La ferrite dovrà essere fissata sulla basetta ret-
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE
scita.
Per ultimo ricordiamo che il miglior funziona-
tangolare di bachelite tramite due cavetti ripiegati ed
isolati, nel modo qui indicato. Le estremità dei cavetti mento ed anche quello più semplice ed immedia-
verranno saldate a stagno senza alcun congiungimen- Il montaggio del ricevitore per principianti deve to si ottiene collegando la linea di terra con una
to elettrico, in modo da evitare l'involontaria forma- essere eseguito tenendo sott'occhio il piano co- tubazione dell'acqua, del gas o del termosifone e
-- CIRC. STAME, zione di spire in cortocircuito.
STAGNARE struttivo di figura 2. collegando il filo di antenna con una antenna
Il lavoro verrà iniziato con l'inserimento, sugli vera e propria installata sul soffitto del locale in
appositi fori della basetta rettangolare sulla qua- cui funziona il ricevitore, oppure sul tetto della
le sarà stato preventivamente riprodotto il cir- casa.

78 79
SONDA
La sonda induttiva per radiofrequenza può con- ANALISI DEL CIRCUITO
siderarsi senz'altro uno dei più importanti stru-
menti fra quelli che corredano il laboratorio di- Lo schema elettrico della sonda induttiva viene
lettantistico. Perché essa è utile per la messa a proposto in figura 1. Come si può notare, si
punto delle antenne e dei trasmettitori, sia per tratta di un circuito estremamente semplice, nel
gli appassionati della banda cittadina, sia per quale la spira L rappresenta la sonda captatrice
tutti quei principianti che devono mettere a pun-
to le loro apparecchiature portatili.
Un altro settore, nel quale l'uso della sonda per
radiofrequenza può rivelarsi utile, è quello del
radiocomando.
INDUTTIVA vera e propria di segnali a radiofrequenza. Nella
spira L infatti vengono indotti i segnali di alta
frequenza, quando la spira stessa vien fatta avvi-
cinare ad un elemento generatore di segnali radio.
Tutto si basa dunque sul principio dell'induzione
Chi non possiede questo o analoghi strumenti di
misurazione dei campi elettromagnetici, cerca di
risolvere i propri problemi ricorrendo alle più
PER RF elettromagnetica che, per i lettori principianti,
costituisce un argomento meritevole di alcune
righe chiarificatrici.

LE
svariate soluzioni empiriche per la taratura, sia
pure approssimativa, di tutte quelle apparecchia-
ture che funzionano con segnali ad alta frequen- INDUZIONE ELETTROMAGNETICA
za. Molti dilettanti, ad esempio, si servono di una
lampadina ad incandescenza o di una lampada Per induzione elettromagnetica si intende quel
fluorescente per le prove indicative in sede di cuito in esame a quello della sonda avviene in- fenomeno per il quale l'energia elettromagneti-
regolazione dello stadio oscillatore e di quello duttivamente, avvicinando una spira, direttamen- ca si trasferisce da un elemento conduttore ad
te ricavata sul circuito stampato della sonda, ad un altro senza che tra essi vi sia un elemento ap-

PAGINE
a radiofrequenza.
uno dei circuiti accordati che si vuol regolare. parente di collegamento. Il trasferimento di e-
Volendo tralasciare talune soluzioni eccessiva- Prima di entrare nel vivo dell'argomento, cioè nergia si verifica dunque attraverso il vuoto, l'a-
mente empiriche ed elementari, e senza ricorrere prima di iniziare l'analisi del progetto, vogliamo ria o altri mezzi isolanti.
all'acquisto di apparecchiature costose e non far notare che l'uso della sonda induttiva presup- Per analizzare un po' più da vicino questo fe-
sempre di facile uso, si può accedere ad una via pone la presenza di segnali di alta frequenza e nomeno basta ricordare che ogni filo conduttore
di mezzo. Ed ecco la soluzione che vi proponia- di una certa potenza, come ad esempio quelli percorso da corrente si avvolge spontaneamente

CB
mo : la costruzione di una sonda per radiofre- generati dagli oscillatori, dagli amplificatori AF, di un certo numero di spire elettromagnetiche

DEL
quenza di basso costo e di facile realizzazione. ecc. Lo strumento quindi si rivelerà inefficace concentriche e invisibili. Si dice anche che il f-
La caratteristica fondamentale di questo stru- nel controllo di stadi di alta frequenza ma a bas- lo elettrico percorso da corrente si avvolge spon-
mento è quella di non richiedere alcuna connes- so livello, come ad esempio quelli dei ricevitori taneamente con un campo elettromagnetico, la
sione elettrica con il punto di misura. Infatti, il radio. Per questi tipi di controlli e messe a pun- cui intensità dipende principalmente dall'inten-
trasferimento di energia elettromagnetica dal cir- to si dovrà ricorrere ad altri metodi o ad altri sità di corrente elettrica che percorre il filo con-
tipi di strumenti, quali il grid-dip o il generatore duttore. E questo campo elettromagnetico è com-
di alta frequenza. posto da un'insieme di linee di forza invisibili,

Questo strumento, destinato a


costituire un elemento di corredo del
laboratorio dilettantistico, potrà SONDA
rivelarsi di grande utilità pratica in
sede di messa a punto e taratura di
bobine, circuiti accordati, antenne
ed ogni altro componente percorso
da correnti di alta frequenza. i;

80
81
voltmetriche, in modo da poter valutare diretta-
D1 mente il valore della tensione continua indotta
Fig. 1 - Il circuito della sonda per radiofrequenza è e risalire, in tal modo, all'entità del flusso elet-
composto da una spira L. captatrice di flussi elettro- tromagnetico generato dall'elemento del circuito
magnetici, da un diodo rivelatore (D1), da un conden- sottoposto ad esame.
satore di livellamento (C1), da un diodo protettivo del- Facciamo notare che la nostra sonda per radio-
lo strumento indicatore (D2) e da un microampero-
D2 frequenza non consente il rilevamento di misure
L metro da 50+500 A.
assolute, cioè non permette di stabilire con la
massima certezza il valore del flusso elettroma-
C1 50.000 pF - 100 VI gnetico prodotto da un certo avvolgimento per-
D1 = diodo al germanio (di qualsiasi tipo) corso da correnti elettriche rappresentative di se-
D2 = diodo al germanio (di qualsiasi tipo) gnali radio. Con la nostra sonda, invece, si pos-
A = microamperometro (50:-500 A)
sono molto bene valutare le variazioni di ener-
gia ottenute regolando alcuni componenti del
circuito in esame. E ciò in definitiva è quanto in-
teressa ai nostri lettori per condurre le loro abi-
cioè di linee di forza magnetica che possono di- tuali operazioni di taratura e messa a punto.
ventare visibili inserendo, in posizione perpen-
dicolare rispetto al filo, un foglietto di carta ricco
di limatura di ferro. diofrequenza. Il condensatore Cl elimina la ri- COSTRUZIONE DELLA SONDA
Quando un conduttore elettrico viene avvicina- manente parte variabile della corrente in modo
to ad un conduttore elettrico percorso da cor- da applicare al microamperometro una corrente La realizzazione pratica della sonda induttiva per
rente, cioè avvolto da un campo elettromagne- sufficientemente continua. alta frequenza va fatta seguendo il piano co-
tico, nel secondo conduttore si manifesta una Il percorso della corrente indotta sulla spira L struttivo di figura 2.
tensione elettrica in grado di provocare una cor- è dunque il seguente: L - DI - A; più detta- Prima di iniziare il lavoro di montaggio dei com-
rente elettrica. Questa tensione e questa corren- gliatamente: spira, diodo rivelatore, condensa- ponenti si dovrà ovviamente costruire il circuito
te elettrica prendono il nome di tensione e cor- tore di livellamento, strumento di misura. stampato, componendolo secondo il disegno di
rente indotte. Vi è dunque un passaggio di e- In parallelo al microamperometro risulta colle- figura 3 riportato in scala 2:1.
nergia da un conduttore all'altro provocato dai gato il diodo D2, che ha funzioni esclusivamente L'importanza del circuito stampato è risentita
campi elettromagnetici che avvolgono i condut- protettive nei confronti dello strumento di mi- principalmente nella realizzazione della spira-
tori percorsi da corrente elettrica. In ciò con- sura. Esso infatti limita il valore massimo della sonda, necessaria per catturare il segnale di alta
siste il fenomeno dell'induzione elettromagnetica tensione indotta sui terminali del microampero- frequenza prodotto dal circuito L-C dell'appa-
che viene sfruttato per il funzionamento della metro a 0,2 V, preservando la fragile bobina mo- rato in prova.
nostra sonda per radiofrequenza. E dopo queste bile dello strumento da eventuali sovratensioni che Sul circuito stampato risultano fissati i due diodi
poche note chiarificatrici del concetto di indu- potrebbero venir indotte sul circuito della son- al germanio D1-D2 e il condensatore Cl. I due
zione elettromagnetica è facile capire la fun- da in sede di misura di energia elettromagne- diodi al germanio possono essere di qualsiasi ti-
zione esatta della spira L direttamente ricavata tica erogata da circuiti amplificatori di potenza. po, mentre il condensatore Cl, da 50.000 pF -
sul circuito stampato della sonda. 100 Vl, dovrà essere ceramico.
Occorre poi lo strumento ad indice, cioè il mi-
Quando la spira L viene avvicinata ad un av-
VALUTAZIONI SUFFICIENTI croamperometro µA.
volgimento percorso da un segnale radio, sui ter-
minali della spira viene a formarsi una tensione Alcuni lettori, per motivi di economia, avranno
alternata di ampiezza proporzionale al flusso e- @ La scala del microamperometro, per comodità già pensato di ricorrere all'uso del comune tester
lettromagnetico concatenato con la spira rive- 100 JJ ts di misura, potrà essere suddivisa in graduazioni in sostituzione del microamperometro da 100 A
latrice e prodotto dal circuito sotto esame. Più
semplicemente si può dire che l'entità della ten-
sione indotta sulla spira L dipende dall'entità
del campo elettromagnetico in cui essa viene im-
R
mersa.
La tensione indotta sui terminali della spira L Fig. 2 - Schema pratico della sonda per radiofrequen- Fig. 3 - Disegno del circuito stam-
provoca a sua volta il flusso di una corrente in-
dotta. Si tratta di una corrente alternata, che
viene trasformata in corrente continua dal diodo
rivelatore D 1 e dal condensatore C 1. In pratica
il diodo D 1 blocca il passaggio delle semionde
za. I due diodi al germanlo D1-D2 possono essere. di
qualsiasi tipo, mentre il condensatore Ci deve essere
di tipo ceramico. Il circuito stampato è d'obbligo per
razionalizzare il montaggio e, soprattutto, per ottenere
la spira-sonda L.
o pato in scala 2:1 che il lettore
dovrà riprodurre prima di inizia-
re il lavoro costruttivo della son-
da per radiofrequenza.

negative del segnale indotto, mentre lascia via


libera alle semionde positive del segnale a ra-

82 83
SECONDA
Fig. 4 - L'uso della sonda per
radiofrequenza più corretto è
quello raffigurato In questo dise-
gno. La spira-sonda deve essere
PUNTATA
avvicinata il più possibile, e in
posizione parallela, al circuito in-
80 BINA duttivo-capacitivo che si vuol ta-
rare. Il massimo flusso elettro-
magnetico generato dalla bobina
corrisponde alla massima devia-
zione dell'indice dello strumento.

CIRCUITI
COMBINATORI

fondo-scala. Ma ciò è sbagliato o, almeno, scon- portamento elettronico della sonda rimane lo
sigliabile. Perché il tester implica l'uso di cavi stesso.
di collegamento tra sonda e strumento. E questi
cavi fungono inevitabilmente da elementi di an- CIRCUITI
tenna che, senza dubbio, influiscono negativa- USO DELLA SONDA SEQUENZIALI
mente sull'esattezza delle misure. Ecco perché
sul circuito stampato sono stati ricavati anche L'uso della sonda per radiofrequenza è sempli-
due piccoli cerchi, sui quali verranno fissati i cissimo, ma l'esercizio pratico fungerà da miglior
morsetti dello strumento ad indice. maestro rispetto ad ogni altro insegnamento, per-
Nel caso in cui la polarità positiva risulti posi-
zionata in senso opposto a quello indicato sul
circuito stampato, occorrerà invertire le pola-
rità dei due diodi al germanio Dl-D2; in questo
caso si otterrà la rettificazione delle semionde
ché ci si accorgerà che il comportamento può
variare da caso a caso. Quel che importa è il rag-
giungimento completo del concatenamento del
flusso elettromagnetico fra il circuito sottoposto
ad esame e la spira ricavata sullo stampato della
RASSEGNA
DEGLI INTEGRATI TTL
negative del segnale a radiofrequenza, ma il com- sonda.

Riprendiamo e concludiamo, in questa seconda e che appartengono alla categoria dei circuiti

-
1SPIRA
puntata, la rapida rassegna degli integrati TTL, combinatori e a quella dei circuiti sequenziali.
I iniziata nel fascicolo del mese scorso e accolta Assai brevemente, prima di iniziare la rassegna
EL con grande interesse da una larga parte di no- vera e propria dei componenti, ricordiamo che

le ... .di
RX-TX
stri lettori.
Nella precedente puntata avevamo chiaramente
informato il nostro pubblico che, per ragioni di
per circuito combinatorio si intende un disposi-
tivo la cui uscita in qualunque momento risul-
ta sempre e soltanto funzione dello stato degli
spazio, non era assolutamente possibile dilun- ingressi.
garci sull'argomento oltre certi limiti, dovendo
condensare la trattazione della materia su poche Per circuito sequenziale, invece, si intende un
pagine. Anche questa volta, dunque, cerchere- dispositivo il cui stato d'uscita, oltre che dipen-
mo la forma espressiva più breve e più concisa dere dalle condizioni di ingresso, è funzione di
Fig. 5 - Quando non è possibile avvicinare direttamente la spira-sonda del nostro strumen- per esporre gli elementi tecnici essenziali che un impulso di « dock» (orologio), che rappre-
to alla sorgente di segnali a radiofrequenza, conviene comporre una spira in uno dei fili con- caratterizzano quei membri della famiglia dei senta la variabile temporale. Per dirla con pa-
duttori provenienti o diretti alla sorgente stessa e prelevare da questa l'energia AF. In pra-
tica si tratta di comporre un link che permette il funzionamento della sonda soltanto con TTL che ancora ci proponiamo di ricordare. role diverse, gli stati d'ingresso vengono presi in
l'esame di apparati oscillatori, stadi amplificatori di potenza, ecc. La nostra attenzione verrà rivolta, in queste considerazione soltanto in concomitanza con il
pagine conclusive, a quei circuiti integrati della segnale di dock, che rappresenta l'elemento di
serie TTL che svolgono funzioni più complesse sincronismo delle fasi d'uscita.

84 85
INTEGRATO 7441 L'integrato 7441 è un decodificatore da codice INTEGRATO 7472 TABELLA 3
BCD a decimali per comando di tubi nixie. Ser-
o 1 5 4 ov 6 7 3 ve a pilotare i numeri 0-1-2-94-5-6-7-8-9 in un +5V IMPULSI USCITE
il I7sl 1al +al 1al rn fio ra7 tubo nixie in base alla codifica in BCD degli in-
gress.
14 DICLOCK D c B A
L'equivalenza tra il codice BCD e i numeri de-
cimali è riportata nella tabella 1. o o o o o
Facciamo presente che il codice BCD viene « co-
DECODIFICA I struito » assegnando all'ingresso A il valore 1, al- 1 o o o 1
l'ingresso B il valore 2, all'ingresso C il valore 4
2 o o 1 o
e all'ingresso D il valore 8. Con tale criterio il
numero decimale 7 potrà venir rappresentato in 3 o o 1 1
8
21
9
(3) LA)
A D
L5
+5V
(6J
B
I
c
Lsl
2
codice BCD da: 7 = 4 + + 2 1 = O (D) 1 (C)
CLR J1 J2 J3 a ov 4 o 1 o o
1 (B) 1 (A).
5 o 1 o 1
Si tratta di un Flip-Flop di tipo J, K.
Questo integrato è composto da un circuito bi- 6 o 1 1 o
stabile di tipo J, K dotato di « preset» e « cleor » 7 o 1 1 1
ENTRATE INTEGRATO 7442 asmncrom1.
+5V A
~
B e D 9 8 7
L'integrato 7442 è un decodificatore BCD deci- Il funzionamento di un Flip-Flop di tipo J, K 8 1 o o o
1l 1El I7a Ira7 rial p+ fio7 r7 male con uscita TTL. Si tratta di un integrato
che svolge le stesse funzioni dell'integrato 7441.
può venire riassunto in una tabella, più preci-
samente la tabella 2.
9 1 o o 1
L'unica differenza consiste nel fatto che, anziché Gli ingressi di preset e cleor servono a portare
con i tubi nixie, esso è collegabile con altri cir- l'uscita Q rispettivamente ad 1 e a 0, indipen-
cuiti TTL. dentemente dalle condizioni di ingresso (J, K)
DECODIFICA I Anche per questo integrato vale la tabella 1 ri- e dal clock. TABELLA 4
portata per l'interpretazione dell'equivalenza tra Da notare infine che nell'integrato 74 72 gli in-
il codice BCD e i numeri decimali dell'integrato gressi J e K debbono essere in realtà intesi come USCITE
IMPULSI
7441. elementi AND di tre ingressi J1-J2-J3 e KI

o
2) 3) LA)
1 2 3
El
4
E
5
tu) E)
6 ov
Va ricordato che l'uscita selezionata presenta un
livello logico O, mentre tutte le altre rimangono
- K2 - K3). DICLOCK D c B A

a 1. o o o o o
1 o o o 1

TABELLA 1 2 o o 1 o
INTEGRATO 7447
TABELLA 2 3 o o 1 1
+5V 2 a b e d e INGRESSI
1l [s 14 13 12 11 10 9
USCITA 4 o 1 o o
SELEZ. D c B A USCITA
5 o 1 o 1
PRIMA USCITA DOPO UN
J K IMPULSO DI CLOCK
o o o o o DEL 6 o 1 1 o
CLOCK (CK)
DECODIFICA 7 o 1 1 1
7 SEGMENTI 1 o o o 1
2 o o 1 o o o o o nessuna varazone 8 1 o o o
3 o o 1 1 o o 1 1 nessuna varazione 9 1 o o 1
2 3 4 5 6 7 8
4 o 1 o o 1 o o 1 sempre allo stato 1 10 1 o 1 o
B e test. D A OV
5 o 1 o 1 1 o 1 1 sempre allo stato 1 11 1 o 1 1
Questo integrato è un decodificatore BCD per
6 o 1 1 o o 1 o o sempre allo stato O 12 1 1 o o
comando indicatori a 7 segmenti.
La funzione di questo integrato è simile a quel- 7 o 1 1 1 o 1 1 o sempre allo stato O 13 1 1 o 1
la dell'integrato 7441. 1 1 o 1 cambiamento di stato 14 1 1 1 o
Anziché pilotare lampade indicatrici nixie, que- 8 1 o o o
sto componente serve a pilotare indicatori a 7 9 1 o o 1 1 1 1 o cambiamento di stato 15 1 1 1 1
segmenti (diodi LED o tubi a filamento).

86 87
INTEGRATO 7473 INTEGRATO 7476 INTEGRATO 7493
1K 1a 1a DV 2K 20 2a 2J AIN A o DV B e
1 7l 1a 73 12 m1 [70l I I7a 13 12 77 10 9 8

DOPPIO FLIP FLOP CONTATORE


E' un doppio integrato J-K dal funzionamento
simile a quello dell'integrato 7472. A differenza
di quest'ultimo, però, non dispone di ingresso
« preset » ed ha gli ingressi J e K di tipo singolo.
CK CLR K +5V CK PR CLR
2 3 4 5 6 7 8 2 3 4] L5 6 7
1 CK ÌPR 1CLR 1J +5V 2CK 2PR 2CLR BDI RO1 RO2 +5V

L'integrato 7476 è un doppio Flip-Flop J, K si- Si tratta di un contatore a 4 bit come l'integrato
mile all'integrato 7473 ma, rispetto a questo, 7490, che permette un conteggio in codice bina-
dotato di un ingresso in più di preset. rio puro. In tal modo si possono ottenere 16 stati
+5V INTEGRATO 7474 d'uscita così come risulta dalla tabella 4.
77
Si tratta di un doppio Flip-Flop di tipo D, trig- Si tratta di una decade di conteggio. L'integrato
INTEGRATO 7490
gerabile con preset e cleor asincroni. è composto da quattro Flip-Flop collegati fra lo-
Il Flip-Flop D 7474 è un Flip-Flop in cui lo AIN QA QO DV QB QC ro in modo da realizzare un conteggio secondo il
stato dell'uscita Q ricopia quello dell'ingresso 14 13 7al mm I6 7 Is codice BCD. Ad ogni impulso di dock il contato-
presente durante la transizione (trigger) da O a 1 re avanza di uno stato, fornendo in uscita la
del dock. configurazione riportata nella tabella 3.
Anche in questo bistabile, così come accade ne- DECADE Per realizzare la funzione di conteggio è neces-
gli altri bistabili, l'informazionè rimane memo- CONTEGGIO sario collegare l'uscita A ( terminale 12) con l'en-
CLR O CK PR a a DV rizzata sino ad un nuovo aggiornamento. trata B ( terminale l) e mantenere a livello O gli
ingressi di reset RO ed RG.
Vogliamo ricordare che i terminali non identi-
2 3 4 5 s)L2 ficati da alcuna sigla non hanno alcuna connes-
BIN RO1 RO2 sione interna nel componente.
IL RICEVITORE +5V RG1 RG2

DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
CARATTERISTICHE:
nante mondo della radio.
Circuito a due canali
Controllo note gravi
LA SCATOLA Controllo note acute
DI MONTAGGIO Potenza media: 660 W per
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA: ciascun canale
l presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante) Potenza massima: 880 W per
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante) ciascun canale
oratica della radio.
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000
La scatola di montaggio costa L I1.00O. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamen-
te l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 00916205 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILA-
NO • ViaZuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

88 89
RADIORICEZIONI
CHIARE
PHE.AMPLIFICATORE AF
E PRECISE LARGA BANDA
ORIENTAMENTI DI SCELTA vantaggi, scongiurano anche molti inconvenienti.
UTILITA' DEL PREAMPLIFICATORE Fra gli elementi considerati per primi debbono
Quando si decide di inserire fra l'antenna rice- essere ricordati i costi, le prestazioni e la prati-
Non sempre il ricevitore radio di cui si è in pos- vente e il ricevitore radio un apparato destinato cità d'uso.
sesso, sia esso predisposto per la ricezione della alla preamplificazione dei segnali di alta frequen-
gamma a modulazione di frequenza commerciale za, sorgono immediati almeno due importanti
o delle bande amatoriali, è dotato di una sensi- problemi. BANDA LARGA O STRETTA?
bilità sufficiente a captare correttamente le emit-
tenti desiderate. E ciò costringe l'operatore a 1) La scelta del tipo di preamplificatore, che Prendiamo ora in considerazione il primo dei due
migliorare la sensibilità del ricevitore radio fa- può essere a larga banda, a banda stretta o problemi testé citati: quello della scelta del tipo
cendolo precedere da uno o più stadi preampli- sin tonizzabile. di preamplificatore fra i modelli a larga banda,
ficatori ad alta frequenza. 2) L'ubicazione esatta del dispositivo preampli- a banda stretta o di tipo sintonizzabile.
A questo intervento sono chiamati anche coloro ficatore, che può essere effettuata in prossi- Per quanto riguarda la larghezza di banda si de-
che si avventurano per la prima volta nel mon- mità dell'antenna o del ricevitore radio. ve ricordare che, sotto il profilo del guadagno
do delle frequenze elevatissime, cioè nel mondo e del rapporto segnale/disturbo, il modello di
delle VHF e UHF, servendosi generalmente di Per poter operare una scelta oculata fra tutti i preamplificatore a banda stretta è senz'altro da
un ricevitore in superreazione o, comunque, di tipi di preamplificatori possibili, è necessario co- preferirsi. Anche se occorre tener conto che il
un ricevitore non molto professionale. E con noscere quali sono i vantaggi e gli inconvenienti preamplificatore a banda stretta può ricevere
questi ricevitori radio la sensibilità, pur risul- che si accompagnano ad ogni soluzione prescelta. soltanto una emittente e, nel tipo sintonizzabile,
I servizi pubblici o privati, che utilizzano le on- tando buona, non è sempre sufficiente per l'a- Soltanto in un secondo tempo si potrà optare per necessita di una continua ricerca del punto di
de radio come mezzo di trasmissione, appaiono scolto di segnali molto deboli. questo o quel tipo di preamplificatore, rivolgendo sintonizzazione, implicando un lavoro che non
di giorno in giorno sempre più numerosi. E ciò Per tutti questi motivi vogliamo proporre ai no- le proprie attenzioni a quelle forme di compro- sempre può risultare agevole.
comporta un problema di superaffollamento di stri lettori il progetto di un circuito preamplifi- messo che, pur neutralizzando in parte taluni Il tipo di preamplificatore a larga banda, invece,
quelle gamme di frequenze, particolarmente ele- catore di alta frequenza, di concezione moderna
vate, rimaste, sino a poco tempo fa, praticamen- e in grado di amplificare notevolmente il segna-
te deserte. In esse, infatti, è possibile collocare le captato dall'antenna. Con esso si potrà anche
con facilità un notevole numero di canali ope- raggiungere l'importante scopo di aumentare in
ranti. E in esse emigrano molti appassionati alle grande misura il rapporto segnale/rumore del
radiotrasmissioni che, abbandonate le frequenze ricevitore, grazie al bassissimo rumore introdotto
normali, si muovono alla ricerca di spazi più dallo stadio preamplificatore.
amp1. Questi ed altri sono i motivi che rendono con- L'utilità di un dispositivo preamplificatore di alta frequenza è
Gli stessi radioamatori, che un tempo « lavora- veniente l'uso del preamplificatore, sia con ri-
vano» esclusivamente sulle gamme decametri- cevitori radio poco sensibili, sia in tutte quelle avvisata in tutti quei casi in cui il ricevitore radio, sia esso di
che, hanno spostato i loro interessi non soltanto applicazioni in cui ci si propone di migliorare il
sulla gamma dei 144 MHz, che risulta ormai segnale ricevuto, diminuendo il rumore di fon- tipo commerciale o autocostruito, non è dotato di una sensibilità
quasi satura, ma su altre gamme a frequenze più do che, assai spesso, è notevole e viene generato
elevate come, ad esempio, quelle intorno ai 220
sufficiente a captare con precisione e chiarezza le emittenti de-
dagli stadi preamplificatori del ricevitore.
MHz, 432 MHz e addirittura sui 1.296 MHz. Il progetto del nostro preamplificatore è stato siderate.
Recentemente abbiamo assistito ad un pullulare concepito in modo tale da coprire una gamma di
delle cosiddette « emittenti libere», operanti sul- frequenze che si estendono fra i 1 O e i 300 MH,
la gamma a modulazione di frequenza che si e- con un guadagno tipico di 20 dB ed un fattore
stende fra gli 88 e i 106 MHz. di rumore inferiore ai 3 dB.

90 91
è in grado di amplificare in misura più o meno tenuazione di 12 dB ( 4 volte) e che l'amplificatore
uniforme una vasta gamma di frequenze, senza sia caratterizzato da un guadagno di 20 dB ( 10
' y
G12V dover ricorrere ad alcuna regolazione manuale volte).

±a
r
R2 J1 dell'apparato. Se si dovesse prescindere dal rumore, il segnale

r
presente all'ingresso del ricevitore radio sarebbe
R1 R3 sempre di 50 V « puliti ».
UBICAZIONE DEL DISPOSITIVO Calcolando ora, sia pure con molta approssima-
zione, anche l'entità del rumore, si verifica che,
Il secondo dei due problemi provocati dall'o- nel caso di amplificatore sistemato in prossimi-
Il 11 rientamento di scelta del preamplificatore con- tà dell'antenna, questo amplifica i 10 V del se-
TR1 siste nell'ubicazione del dispositivo. gnale ricevuto dall'antenna e, con essi, i 5 V di

iI ll c C4 Se il modello è di tipo sintonizzabile, non v1 e rumore, per un totale di 105 V. Questo segna-
alcuna possibilità di scelta, perché si è necessa-
(7 le, ammesso che il cavo non introduca altro rumo-
riamente costretti a sistemare l'apparecchio in
re, giunge al ricevitore sotto forma di 25 V di
prossimità del ricevitore radio.
segnale + 1,25 V di rumore, con un rapporto
e Nel caso in cui il preamplificatore a larga banda segnale/rumore di 26 dB.
o a frequenza fissa non richieda alcuna operazio-
Nel secondo caso, il segnale di 10 V viene in
R8 ne di intervento di regolazione, l'ubicazione idea-
un primo tempo ridotto a 2 ,5 µV, a causa del-
le del dispositivo risulta certamente quella in
ENTR.
R6 -R7
1 prossimità dell'antenna. E questa affermazione si
giustifica immediatamente e facilmente con un
esempio.
l'attenuazione del cavo, quindi amplificato a
25 V, con l'aggiunta di 5 V di rumore. E ciò
riduce il rapporto segnale/ rumore a soli 14 dB,
Supponiamo che il segnale ricevuto dall'antenna rendendo le condizioni di ricezione nettamente
sia di 10V e che il cavo di discesa abbia una at- più critiche.

Fig. 1 - Il progetto del preamplificatore di alta frequenza utilizza due stadi transistorizzati, ad
accoppiamento diretto, controreazionati sull'emittore. L'alimentazione di questo circuito de-
ve essere ottenuta con una tensione continua di 12 V, ben filtrata e stabilizzata.
EVENTUALE
SCHERMAT.

Condensatori Resistenze Varie


C1 = 270 pF R1 = 1.000 ohm TR1 = BFY90
C2 = 100.000 pF R2 = 100 ohm TR2 = 2N3866
C3 = 150 pF R3 = 330 ohm J1 = imp. AF (10 H)
C4 = 330 pF R4 = 1.500 ohm Alimentaz. = 12 Vcc
ENTR. use.
es = 100.000 pF R5 = 270 ohm
C6 = 100.000 pF R6 = 47 ohm
C7 = 270 pF R7 = 10 ohm
R8 = 82 ohm

Fig. 2- La realizzazione pratica del progetto del preamplificatore di alta frequenza, qui ripor-
tata, deve esser6 affrontata soltanto da quei lettori che hanno già acquisito una certa
esperienza con i montaggi di apparati funzionanti in alta frequenza. ) SALDARE I BOCCHETTONI A MASSA

93
92
sistor per alte frequenze e a basso rumore, quan-
do le applicazioni non risultano particolarmente
critiche, si verifica la tendenza ad utilizzare am-
plificatori a larga banda, che risultano senza
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore
dubbio più pratici e, data l'assenza di parti mec-
caniche in movimento e circuiti accordati, più
stabili nel tempo e meno. soggetti a guasti, sta-
rature o ad altri inconvenienti similari.
Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la ne-
cessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici,
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta di acquisto od
un'offerta di permuta.
Il progetto del preamplificatore di alta frequenza,
presentato in questo articolo, è di tipo a larga Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
banda. Esso è in grado di coprire una gamma di zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
Fig. 3 - Prima di iniziare la costruzione del preampli-
frequenze che si estendono dai 1 O MHz ai 300 del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
ficatore di alta frequenza a larga banda, iii lettore deve MHz, con un guadagno tipico di 20 dB ed un pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
comporre il circuito stampato, servendosi del disegno fattore di rumore inferiore ai 3 dB. Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
qui riportato in grandezza naturale. Il nostro preamplificatore è inoltre caratterizza-
to da valori di impedenza di ingresso e di uscita
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
di 52 ohm. Tali valori non creano quindi pro- patello). •
blemi di disadattamento in fase di inserimento
del preamplificatore nel circuito d'antenna.

UNA COMUNE TENDENZA


ANALISI DEL CIRCUITO
Giunti a questo punto siamo certi che ciascun
lettore, tenendo conto delle proprie esigenze tec- Esaminiamo il circuito del preamplificatore ri-
niche e pratiche, sarà certamente in grado di portato in figura 1.
operare la scelta con maggior cognizione di cau- Come si può notare, il progetto fa 'impiego di
sa, rivolgendo le proprie attenzioni a quel tipo due stadi transistorizzati, ad accoppiamento di- VENDO minisirena funzionante 9 V L. 6.500 - indica-
retto, controreazionati sull'emittore tramite la CERCO TX88 - 108 MHz - 20-30 W, offro in cambio
di preamplificatore di alta frequenza che meglio si tore di continuità (funzionante 9 V) L. 4.000. generatore di segnali FM-OC- OL- OM + voltmetro
adatta a sensibilizzare il ricevitore radio. resistenza R4. Aronica Giovanni - Via S. Paolino, 40 - 98100 MES- a valvola - prova circuiti a sostituzione - provavalvole -
I due transistor TR1-TR2 sono di tipo NPN. SINA. oscillatore modulato - trasf. U: 3-6-9-12 400 V+ mate-
Da parte nostra vogliamo ancora aggiungere una
notizia di dominio pubblico. Attualmente, in vir- Il primo (TR1) è un BFY90, il secondo (TR2) è riale elettrico della S.R.E. (gli apparecchi non funzio-
un 2N3866. nano).
tù della disponibilità di una vasta gamma di tran- VENDO signal launcher e tracer con controllo d'onda;
Il gruppo resistivo-capacitivo composto dalla re- (freq. 1 .000 Hz fissa) commutazione AF, BF; controllo laniro Salvatore - Via Montauro, 40 - 82028 S. BARTO-
volume; In un elegante contenitore metallico. Alim. LOMEO IN GALDO (Benevento) - Tel. (0824) 967147.
sistenza R5 e dal condensatore C3, collegato sul
220 V - dim. 20 x12x 9 cm L. 20.000. Tratto solo con
circuito di collettore del transistor TRl e di base la iZOna di Roma.
del transistor TR2 assume il compito di provo- STRAORDINARIO! SVENDO tutto al più presto causa
CIANCIARUSO DANTE - Via Folgarella, 71 - 00043 cessata attività: radioline da aggiustare, moduli da
care una diminuzione dell'impedenza d'ingresso CIAMPINO - ROMA. portare a termine, bachelite, saldatore nuovissimo e
tipica del transistor TR1. Questo valore, che si moltissimo altro materiale elettronico,, manopole, rivi-
aggira in torno ai 200 ohm, viene ridotto ad un

--
30 VENDO coppia (o anche separati) amplificatori lineari ste di tutti i tipi, prontuari ecc. ecc. Pregasi allegare
a, 25 , -
valore standard di 52 ohm. CB (banda 11 metri) autocostruiti funzionanti in ca- L. 200 In francobolli per risposta.
O
- Il gruppo resistivo-capacitivo R7-C8 ha il com- scata cioè: pilota (3 W di eccitazione): uscita 150 W Piemontese Michele - Via Belvedere, 7/2 - 71037 MON-
z 20 ' ~ AM S5B in antenna (L. 150.000) + finale 1.000 W SSB TE S. ANGELO (Foggia).
o
z
15 ,... pito di compensare le capacità parassite, con- in antenna, 800 W AM in antenna L. 350.000).
-
t..
<.'.)
r 1O
O
sentendo un aumento del limite superiore di fre- VALENTINO - Casella Postale 33 - 50051 CASTEL-
5 s quenza. FIORENTINO (Firenze) oppure Via Duca D'Aosta, 7. CERCO disperatamente e urgentemente, schema, li-
<.'.)

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bancario o c.c.p. n. 00916205 citando chiaramente la precisa combinazione richieste e intestando ra altoparlante e a L 12.500 con altoparlante. Le richieste devono essere fatte inviando anticipa-
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BC167 - BC17O - BC182K- BC137 - BCA07 - BC413 - BCY56 - BCY57 - BCY58
- BCY59 - BCY70 - 2N2923 - 2N3391 - 2N3397 - 2N2222 - 2N2219. Se utilizzato
in circuiti non critici, esso sostituisce i seguenti transistor: BC1O8 - BC1O9 -
BC168 - BC169- BC171 - BC172 - BC173 - BC183- BC184 - BC238 - BC239 -
BC318 - BC319 - BC408 - BCA09 - BC413- BC414- BCY71 - 2N2924 - 2N2925 -
2N2926 - 2N3390 - 2N3392 - 2N3393 - 2N3394 - 2N3395 - 2N3396 - 2N3398.
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Nell'inviare il canone di abbonamento. I Signori Lettori sono pregati di scrivere con la massima
chiarezza, possibilmente in stampatello, citando, con grande precisione, nome, cognome, indi- tutti gli uffici postali del territorio nazionale.
rizzo, forma di abbonamento prescelta e data di decorrenza dello stesso
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesIt1 tecn1c1 inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
IMPORTANTE! sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
Subito dopo aver esattamente trascritto, ripetendolo per regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
ben tre volte nella parte anteriore del modulo e negli ap- te concepiti ad uso di un solo lettore.
positi spazi, il nostro preciso indirizzo ed il nuovo nume-
ro di c.c.p., provvedete anche a specificare la causale
del vostro versamento, servendovi dell'apposito spazio
riservato sulla destra di questa faccia posteriore del LA POSTA -

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nuovo modulo. ,

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AVVERTENZE
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NON SONO AM~HSl 11'\'J(Ll!'TT.INt "-ECANTI


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LETTORE ii,#i /1/


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aver eesi ha or e iteratto lai0e patatone
tre uu una i«a è na no 4 » rito

Un errore tipografico Relé e suono

Sono interessato alla realizzazione del dispositivo Sfogliando i fascicoli arretrati di Elettronica Pra-
misuratore di percentuale di modulazione pre- tica, la mia attenzione si è rivolta al progetto « Un
Scrivete soltanto brevi e chiare comunicazioni, a mac- sentato e descritto nella rubrica « Le pagine del relé pilotato dal suono», presentato sul fascicolo
china o a mano, possibilmente in stampatello, con inchio- CB» del fascicolo di novembre dello scorso an- di marzo del 1974. Ho realizzato quel dispositivo,
no. Faccio presente di essermi già procurato tutti ma il suo funzionamento lascia molto a deside-
stro nero o nero-bluastro. i componenti necessari alla costruzione del di- rare. Probabilmente si tratta di una tolleranza
spositivo, fatta eccezione del milliamperometro eccessiva dei componenti da me utilizzati, per-
da voi prescritto nel valore di 1V fondo-scala, ché, dopo qualche minuto, il relé cambia spon-
che il mio rivenditore non ha e dovrebbe appo- taneamente di stato. Ritenendo che l'argomento
sitamente richiederlo per me al suo fornitore. possa interessare anche molti altri lettori, voglio

RAMMENTATE! Tuttavia, prima di effettuare l'ordine, lo stesso


rivenditore mi ha consigliato di chiedere a voi
la conferma esatta del valore di 1 µA fondo-scala.
sperare di ottenere una risposta, pubblica o pri-
vata, al quesito postovi.
PIETRO SERRELLI
CESARE BASTIANINI
Milano
Venezia

Soltanto nello « SPAZIO PER LA CAUSALE DEL VER- Malti lettori, ovviamente più esperti di lei. han- Lei non specifica il tipo di alimentazione adotta-
no già rilevato l'errore tipografico e hanno sicu- ta per il relé pilotato dal suono. Si è servito delle
SAMENTO » è concesso scrivere. In nes·sun'altra zona famente intuito che il valore esatto di fondo- pile o della energia di rete-luce? In questo secon-
scala dello strumento deve essere di 1 mA. Lei do caso lei si sarà certamente servito di un trasfor-
di questa parte posteriore del modulo si possono appor- ha fatto comunque bene a scriverci per avere la matore, che è in grado di introdurre nel disposi-
conferma del valore di fondo-scala, perché la tivo impulsi di disturbo provenienti dalla rete-lu-
tare segni, indicazioni o, peggio, ulteriori comunicazioni. nostra risposta interesserà molti altri lettori prin- ce. E questi disturbi possono essere eliminati inse-
cipianti ai quali chiediamo scusa per l'involonta- rendo nell'impianto alcuni filtri antidisturbo ac-
rio errore tipografico. quistati direttamente presso un rivenditore di ma-

117
teriali elettronici oppure da lei realizzati con cir- transistor TR3 e la base del transistor TRl °con- questa rubrica il progetto di un filtro a doppia un fatto strano. Soltanto dopo due ore di carica
cuiti induttivo-capacitivi. Ad ogni modo, qua- verrà collegare un condensatore ceramico di va- «T », centrato sulla frequenza di 5.000 Hz e con il dispositivo interrompe il suo lavoro. Io provve-
lunque sia il tipo di alimentazione adottata, le lore compreso fra 1.000 e 10.000 pF. Ciò serve un guadagno, su tale valore di frequenza, di ben do a far raffreddare l'interruttore termico e riat-
consigliamo di collegare, in parallelo con i con- per limitare la banda passante dell'amplificatore, 12 dB. Il potenziometro R2 le permetterà di re- tacco l'apparecchio, ma tutto si rivela inutile.
densatori C2 e C8, due condensatori ceramici del dato che a far scattare accidentalmente il relé po- golare l'effetto presenza a partire dal massimo L'interruttore scatta e sui terminali della batteria
valore di 10.000 pF. Anche fra il collettore del trebbe essere benissimo un ultrasuono. guadagno, sino a rendere nullo l'effetto del filtro. si misura la tensione di appena 10 V.
Nel caso in cui lei desiderasse centrare il filtro su ANTONIO SANNA


un diverso valore di frequenza, dovrà intervenire Milano
sui valori dei condensatori C2-C3-C4, rispettando
le seguenti due relazioni: C2 = C3 e C4 = 2C2. Il valore di 10 Vcc misurato sui morsetti della
sua batteria, a vuoto, dopo due ore di ricarica,
Filtro attivo di presenza sta a significare che l'inconveniente risiede nella
plice in modo da poter essere realizzato da un

In un mio amplificatore di bassa frequenza vor-


rei inserire un circuito in grado di esaltare le fre-
quenze medio-alte, quelle attorno ai 5.000 Hz,
principiante di elettronica quale io sono. Potre-
ste pubblicare in uno dei prossimi fascicoli del
vostro periodico un progettino di questo tipo?
GUGLIELMO SANTORO Batteria giusta
• batteria stessa e non nel caricabatterie. Più pre-
cisamente si deve arguire che un elemento si tro-
va in cortocircuito. A tale proposito vogliamo ri-
cordarle che la tensione continua di qualsiasi bat-
teria, anche scarica, a vuoto, deve essere di 12
in modo da realizzare l'effetto presenza. Vi ren- Modena
do noto che la sensibilità del mio dispositivo non Vcc circa. Soltanto collegando ad essa un elemen-
Nel lontano novembre del 1973 acquistai da voi to di carico, la tensione diminuisce di valore ( ba-
è molto elevata e gradirei quindi che il circuito Anziché pubblicare un articolo relativo ad un il kit di un caricabatterie che, attualmente, non sta collegare, ad esempio, una comune lampadi-
fosse di tipo « attivo » e, ovviamente, molto sem- filtro attivo di presenza, preferiamo proporle su viene più venduto ma che fino a poco tempo fa na per auto). Il cortocircuito di un elemento spie-
mi è stato sempre utile. Ora, dopo aver sottopo- ga anche lo scatto dell'interruttore termico pro-
sto la batteria al processo di ricarica, si verifica vocato da una condizione di sovraccarico.

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AMPLIFICATORE· TUTTOFARE AS 21
ENTR . IN SCATOLA
0 • l
c5

DI MONTAGGIO
R12

< 3 L,
L 7.50
COMPONENTI R3 - 22.000 ohm
R4 = 3.900 ohm
Condensatori
R5 - 6.800 ohm Il Kit permette di realizzare un Caratteristiche elettriche del modulo
CI 1 µF (non elettrolitico) R6 = 39.000 ohm
02 - 4.700 pF modulo elettronico utilissimo, da Tensione tipica di lavoro: 9 V
R7 - 6.800 ohm adattarsi alle seguenti funzioni:
C3 - 4.700 pF R8 = 22.000 ohm
CA = 10.000 pF Amplificatore BF _ Sirena elet- Consumo di corrente: 80 + 100 mA
R9 - 3.900 ohm
C5 :- 10 µF - 16 VI (elettrolitico) RlO = 56.000 ohm tronica - Allarme elettronico - O- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
C6 = 1 F (non elettrolitico) Rl 1 - 56.000 ohm scillatore BF (emissione in codi-
C7 - 10 F- 16 VI (elettrolitico) R12 - 12.000 ohm ce morse) Impedenza d'uscita: 8 ohm
C8 = 100 uF- 25 Vl (elettrolitico) R13 = 1.500 ohm
Resistenze Varie Tutti i componenti necessari per la realizzazion e di questo apparato sono conten uti in una scatola di
Rl = 22.000 ohm TRl = BC107 montaggio venduta dalla nostra Organizzazione al prezzo di L. 7.500. Le richieste debbono essere
R2 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) Alimentaz. = 12±15 Vcc fatte inviand o anticipatamente l'importo a mezzo vaglla o c.c.p. n. 00916205 intestato a: Elettronica
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118 119
Alimentazione dell'operazionale

Ho realizzato un circuito nel quale faccio uso di


un amplificatore operazionale pA741, che richie- COMPONENTI 30V

de una tensione di alimentazione di ± 15 V.


Ora, tenendo conto del carattere sperimentale del Cl = 1.000 F - 50 Vl (elettrolitico)
progetto e non avendo quindi alcuna intenzione R1 = 10 ohm - 1/2 W
di costruire un alimentatore troppo sofisticato, vi R2 = 470 ohm - 5 W
scrivo per chiedervi di pubblicare lo schema di DZ1 =diodo zener
un semplice alimentatore da rete-luce con tra- DZ2 - diodo zener
sformatore di 220 V- 30 V- 0,5 A già in mio Dl-D2-D3-D4 = 4 x BY126
possesso e tenendo conto che la corrente assorbi- Tl - trasf. (220-30 V - 0,5 A)
ta dal circuito non supera i 30 mA. S1 = interrutt.
FERRUCCIO TERRANOVA
Viterbo
Strani valori capacitivi siglati ancora con il metodo tradizionale. Tutt'al
più, oggi, si possono incontrare le sigle 102, 103,
Vogliamo sperare che lo schema qui riportato pos- Dal momento in cui ho raggiunto l'età della pen- 104, che significano 10 + 00 (2 zeri) = 1.000
sa soddisfarla completamente, dato che lei non sione ho sempre dedicato il mio tempo libero pF, 10 + 000 (3 zeri) = 10.000 pF, 10 + 0000
ci ha precisato l'utilizzo dell'integrato operazio- all'hobby dell'elettronica, leggendo mensilmente (4 zeri) = 100.000 pF. Nei condensatori di pro-
nale. Con altre parole vogliamo dirle che non ci sta stessa precisazione si estende alle applicazioni la vostra interessante rivista e realizzando una duzione estera, le sigle possono apparire ancor più
è possibile garantire, ad esempio, la totale assen- consimili, per le quali è consigliabile l'uso di cir- buona parte dei progetti in essa presentati. Col strane, come dice lei, ma questi componenti non
za di ronzii in caso di dispositivi preamplificatori cuiti di stabilizzazione più efficaci di quelli rea- passare dei mesi, grazie all'interesse da me ri- sono di facile reperibilità commerciale.
di bassa frequenza o ad elevato guadagno. Que- lizzati con due soli diodi zener. versato in questa moderna disciplina, sono riu-
scito, da solo, a raggiungere una buona formazio-
ne culturale e una notevole esperienza pratica.

UL TRAPREAMPLIFICATORE
Ma le cose che non si sanno rimangono sempre
tante. E fra queste vi sono certi elementi di fon-
damentale importanza, soprattutto per noi dilet-
tanti che facciamo acquisto di kit o componenti
•••
elettronici al dettaglio. A me, per esempio, è
capitato, recentemente, di acquistare alcuni con- Sostituzione dell'auricolare
con circuito integrato densatori, di tipo a dischetto e di valori capacitivi
diversi che, una volta portati a casa, non ho Sono in possesso di quasi tutti i componenti ne-
più saputo riconoscere nel loro valore esatto a cessari per la realizzazione dell'iniettore di segnali
In scatola di montaggio causa delle indicazioni, per me strane, in essi
sovrastampate. Debbo confessare che una volta
e signal tracer da voi presentato a pagina 581 del
fascicolo di ottobre dello scorso anno. Mi manca
soltanto l'auricolare piezoelettrico da voi prescrit-
L. 6.0 tutto mi pareva più facile e più intuitivo, men-
tre ora sembra proprio che ci si diverta a com-
plicare quelle cose che, per loro natura, sono
to, mentre dispongo di un auricolare magnetico
con impedenza di 4.000 ohm. E' possibile effet-
troppo semplici. Perché sul condensatore da 1.000 tuare la sostituzione senza apportare alcuna va-
CARATTERISTICHE pF non si scrive più 1.000 pF o .001 F oppure riante al circuito originale? In caso contrario, po-
0,001 F come si è sempre fatto, mentre si sigla treste fornirmi le indicazioni necessarie per poter
Amplificazione elevatissima il componente con cifre e numeri che sembra- ugualmente utilizzare l'auricolare magnetico?
Ingresso inverting no appartenere ai linguaggi dei servizi segreti di RUGGERO VAILATI
Un semplice sistema per elevare
informazione? Vercelli
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono DAVIDE BORTOLUCCI
Ampia banda passante Dalmine Nessuna variante è necessaria per la sostituzione
da lei desiderata. Ciò è possibile proprio in virtù
Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi- E' evidente che a lei saranno capitati in mano dell'elevato valore di impedenza dell'auricolare
crofono per amplificazione o trasmissione quei tipi di condensatori che, normalmente, ven- magnetico in suo possesso, che non può sovrac-
gono venduti alle case costruttrici di apparec- caricare in misura eccessiva il circuito d'uscita del
chiature elettroniche o che certe grosse industrie signal tracer. Non altrettanto accadrebbe con au-
fanno appositamente costruire per sé in grandi ricolari a basso o medio valore di impedenza, che
quantitativi. Al dettaglio e, in particolar modo, non permetterebbero un corretto funzionamento
nel piccolo commercio dilettantistico, i conden- dello strumento. Ricordi tuttavia che l'auricolare
satori a disco di produzione nazionale vengono piezoelettrico è comunque da preferirsi.

120 121
La prova dei diodi Generalmente il catodo di un diodo a semicon- Preamplificatore audio le uscente dal microfono. Le consigliamo quindi
duttore è identificabile attraverso un anellino di realizzare il progetto del preamplificatore per
Da poco tempo sono divenuto un vostro assiduo bianco, nero o altrimenti colorato, impresso sul- Ho voluto collegare direttamente alla presa-fono microfono qui riportato. E' ovvio che questo di-
l'involucro esterno del componente, in prossimità del mio ricevitore radio un microfono piezoelet- spositivo dovrà essere inserito fra l'uscita del suo
lettore e per la prima volta vi scrivo per rivol-
dell'elettrodo citato. In assenza di questo elemen- trico, con la speranza di poter riprodurre in ma- microfono piezoelettrico e la presa-fono dell' ap-
gervi una domanda alla quale, forse, avrete già parecchio radio. Con tale sistema lei stesso si ac-
altre volte risposto. Eccola: come si possono iden- to di riferimento, per l'individuazione degli elet- niera accettabile voci e suoni. Purtroppo i risulta-
trodi del componente, si può utilizzare il tester ti sono stati pessimi. Per poter riprodurre la voce corgerà che anche la resa del microfono verrà e-
tificare i due elettrodi di anodo e di catodo in un saltata, non essendo questo eccessivamente cari-
commutato. sulla portata ohmmetrica ohm x 10 attraverso l'altoparlante in misura appena appe-
diodo semiconduttore, quando dall'involucro e- e misurare il valore della resistenza nei due versi. cato. Ma c'è di più. Il circuito che le proponia-
na udibile, sono costretto a gridare davanti al mi-
sterno di questo è scomparsa ogni traccia di even- A questo punto la invitiamo ad osservare attenta- crofono. Perché succede questo? Che cosa occorre mo di costruire è in grado di fornire un guadagno
tuali elementi indicatori? E, ancora: è possibile mente il disegno qui riportato, che interpreta as- di tensione di 20 dB. Questo guadagno è anche
fare per sfruttare la sezione amplificatrice di bassa
distinguere un diodo buono da uno guasto? Te- sai chiaramente il concetto. Tenga presente che regolabile tramite il potenziometro R6, che funge
frequenza del ricevitore radio in funzione di ele-
nete presente che, come vi sarà facile arguire, so- tale prova servirà anche per conoscere lo stato da elemento di controllo della sensibilità. Le ri-
mento amplificatore dei segnali microfonici?
no un principiante con un solo strumento di mi- del componente. Infatti, se in entrambe le prove cordiamo per ultimo che il valore della resisten-
si misurasse un valore di resistenza basso, si do- FERRUCCIO FERRUCCI za Rl dovrà essere scelto direttamente da lei, a
sura in mio possesso: un comune tester da 20.000
vrà concludere che il diodo è in cortocircuito. Al Arezzo seconda del tipo di microfono usato, fra i seguenti
ohm/volt.
contrario, rilevando in entrambi i versi valori resi- valori: 100.000 ohm - 470.000 ohm - 1 megaohm
GIACOMO TOSELLI stivi elevati, si riterrà interrotto o, per lo meno, L'inconveniente da lei segnalato è dovuto princi- - 1,5 megaohm- 2 megaohm - 3 megaohm. Fra
Napoli deteriorato il componente sotto controllo. palmente ad un disadattamento di impedenza tra tutti questi valori, dopo averli successivamente
l'uscita del microfono piezoelettrico e l'entrata- provati nel circuito, scelga quello che offre i mi-
fono del suo ricevitore radio. Un altro elemento gliori risultati. In sede di realizzazione pratica
OHMMETRO che concorre alla pessima riproduzione sonora è provveda a riunire in un sol punto tutti i ritorni
dovuto alla mancanza di amplificazione del segna- di massa del circuito.
+
K

- 1
R6

1";l:.
+
o o
. K

1 " gq

H• H
j ±

R ELEVATA R BASSA

) ±o ;
T I
% ""'Il" @""'
SI

TR2 »
R5

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA L■ B
PORTATA DI TUTTI! 3 •
COMPONENTI R2
R3
= 2,2 megaohm
- 8,2 megaohm
Condensatori
R4 8,2 megaohm
C1 - 100.000 pF
ttàt» R5 1.000 ohm
C2 100.000 pF
C3 220 pF R6 - 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
CA4 = 100.000 pF Varie
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen- es = 220 pF TRl BC107 (BC108)
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile; così
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.
C6 100 F - 25 VI (elettrolitico) TR2 = BC107, (BC108)
Resistenze ' S1 - interrutt.
R1 = vedi risposta Alimentaz. = 12 Vcc
Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 00916205
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zureti 52 - 20125 Milano

122 123
L'integrato SN72311 +vcc
Amplificatore telefonico zener da 9,1 V. Potrebbe essere questa la causa
dell'insuccesso?
Da una scheda surplus ho tolto un integrato della
Texas di tipo SN7231 l. Potreste fornirmi le carat- Da molti anni seguo la vostra rivista, dato che GAETANO RUGGIERO
teristiche di questo componente e la sua piedina- nutro una certa. passione per la materia trattata. Campobasso
tura? Spesso realizzo praticamente i vostri progetti con
MAURIZIO COLOMBO vero successo. Da qualche giorno ho termina- E' evidente che il mancato funzionamento del suo
8/s to il montaggio dell'amplificatore telefonico da apparecchio risiede proprio nella scelta errata
Milano
voi pubblicato sul fascicolo di settembre, a pagi- del diodo Dl, che non deve essere uno zener da
na 548, dello scorso anno. Con sommo rammari- 9,1 V, ma un comune diodo al silicio, per esem-
L'integrato di tipo SN 72311 è un comparatore
co ho dovuto, questa volta, constatare il mancato pio di tipo 1N4148 o 1N914. La funzione del
differenziale dotato di strobe, cioé di un comando
funzionamento della mia realizzzione. Malgrado diodo è quella di stabilizzare, anche termicamen-
di disabilitazione - abilitazione dell'uscita. Oltre le varie sostituzioni di alcuni componenti, non so- te, il punto di lavoro dei due transistor amplifica-
a ciò, il componente dispone di una particolare -vcc
no riuscito ad individuare alcun inconveniente. tori finali TRA-TR5. Sostituisca dunque il diodo
uscita a transistor, che consente il comando diret- Sento soltanto un leggero fruscio e il programma zener con un diodo al silicio e provi a collegare
to di carichi di potenza come, ad esempio, relé, di alcune emittenti radio nazionali, quando toc- all'ingresso dell'amplificatore un microfono di ti-
lampadine, diodi LED, ecc. Le principali carat- co con le dita delle mani qualche elemento. Poi- po magnetodinamico. Non ottenendo ancora al-
teristiche sono le seguenti: ché sull'elenco componenti da voi pubblicato non cun funzionamento preciso dell'amplificatore, le
risulta indicato il tipo e il valore del diodo Dl, consigliamo di rivolgere le sue attenzioni alla son-
posso pensare di aver sbagliato nella scelta di que- da e al suo posizionamento sull'apparecchio tele-
Alimentazione: ± 15 V(± 18 V max.) fonico.
sto componente. Ho fatto uso infatti di un diodo
Tensione differenziale d'entrate max: ± 30 V
Dissipazione totale max.: 500 mW
Corrente di polarizzazione d'entrate max.: 300
nanoampére
Corrente d'offset d'entrate max.: 70 nanoampère 5J
E IN+ IN- NC -vcc
Tensione di emittore d'uscita in rapp. a - Vcc:
40 V max.
+vcc e IL RICEVITORE CB
(per nanoampère si intende un millesimo di mi-
croampère)
in scatola di montaggio
Per quanto concerne la piedinatura, ricordando-
le che lei non ci ha specificato il tipo di conteni-
a L. 14.500
tore dell'integrato, allo scopo di evitare errori od
ulteriori richieste da parte sua, pubblichiamo le Tutti gli appassionati della Citi-
quattro diverse versioni nelle quali viene incapsu- zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
lato l'integrato SN 72311. molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
SIMBOLISMO zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

1 2
E IN+ IN-- -VCC
B/S = bilanciamento/ strobe Caratteristiche elettriche
8/s
c - uscita collettore
$
Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-

E
IN+
- uscita emittore
= Ingresso non mv.
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1 ,5 W

IN- - entrata inv.


NC -- non collegato

+VCC = alimentazione positiva


I
--VCC = alimentazione negativa
sJ2
NC E IN+ IN- NC -VCC B

124 125
Amplificatore con integrato L'integrato TCA760 è uno dei tanti elementi am-
plificatori di bassa frequenza e di bassa potenza
Essendo un principiante di elettronica, ho finora
avvertito un certo timore reverenziale per i cir-
cuiti integrati, ritenendoli dei componenti utiliz-
zabili soltanto dai più esperti. Mi accorgo tutta-
via che la vostra rivista, già da parecchio tempo,
da tempo reperibili sul nostro mercato. Le carat-
teristiche principali del componente sono le se-
guenti:
e,
r #±i±,
rr , 9 + . 11 s,
sta proponendo ai lettori molte pratiche applica-
i
f
3
zioni con questi importanti elementi. Ritengo Tensione d'alimentazione: 9-14 V cc D+ " 1'
quindi che sia giunto anche per me il momento Corrente di riposo: 5-15,7 mA +,T -
di abbandonare ogni indugio e, come si suol dire,
di buttarmi nella maggiore impresa elettronica. Potenza d'uscita: 1,1 W
Recentemente ho avuto in regalo da un amico
l'integrato TCA760 che conosco soltanto come
Impedenza d'entrata: 15.000 ohm ENTR
@
T• ce! 4i41 le
9.,.v
@
Sensibilità: 10 Veff.
un elemento amplificatore di bassa frequenza. Po-
treste quindi voi iniziarmi in questo mio nuovo Contenitore: dual in line ( 16 piedini)
programma fornendomi delle indicazioni più com-
plete in proposito ed eventualmente lo schema
di applicazione pratica, più adatto per me, del Un progetto tipico di applicazione dell'integra-
componente citato? to TCA760 è quello che pubblichiamo e che de-
MARIO FINCATO ve essere alimentato con una tensione continua e Condensatori ·1 '"1 Resistenze
Cl = • 16 F 15 VI (elettrolitico) RI - 47 ohm
Mestre-Venezia ben filtrata di valore compreso fra i 9 e i 14 V.
C2 =..47 F 15 VI (elettrolitico) R2 - 100 ohm
C3 = 0 --47 F 15 VI (elettrolitico) R3 - 1 ohm
C4 - o 125 F- 15 VI (elettrolitico)
es -- - -32 F - 15 VI (elettrolitico) Varie
C6 - 220 F - 25 VI (elettrolitico) re = TCA760
C7 470 F - 15 VI (elettrolitico) AP = altoparlante da 8 ohm
C8 = 150.000 pF S1 - interrutt.
LA RADIO DEL PRINCIPIANTE
DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF
RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE
ONDE MEDIE Caratteristiche tecniche
ICROFONO Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
PICK-UP Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Con questa interessante scatola di montaggio Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore Tipo di ascolto: in altoparlante
principiante il terreno più adatto per muover- Alimentazione: rete-luce a 220 V
si inizialmente, per mettere alla prova le pro-
prie attitudini e con esse, godere il risultato
L. 9.500 (senza altoparlante)
cli un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante) I
Il kit permette la realizzazione di un ricevitore radio ad onde medie, con ascolto in altoparlante e, L. 12.500 senza altoparlante
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche. L. 13.500 con altoparlante

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del ricevitore sono contenuti in una scatola di mon-
taggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni: a L. 10.400 con altoparlante e La scatola ndl montaggio è corredata del fascicolo n, 12 1975 della Rivista, in cui è presentato l'articolo
a l. 9.500 senza altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
con vaglia o c.c.p. 00916205 intestato a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretii, 52. ticipatamente l'importo a mero vaglia o c.c.p. n, 00916205 e indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125
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hanno premiato la validità della formula delta collezione econo-
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convinti a rinnovare quella proposta, per offrire ad altri il modo
Il kit è corredato di fogli illustrativi
di arricchire l'antologia tecnico didattica dell'appassionato di elet-
nei quali, in una ordinata, chiara e
tronica.
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
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no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un .cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

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L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
~
rea.nane±r .sa±san.su
DI ELETTRONICA- RADIO -TELEVISIONE
PRATICA
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Anno VII- N. 3 - MARZO 1978 - Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

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sua larga banda di frequen-
ess ere richiesti a: za consente con molta la-
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(sensibilità 20.000
ohm/volt)

I
I

[,
~---

~ ~ - . -- . f

.O-o;/
Grande strumento dalle piccole dimensioni, realizzato completamente su
circuito stampato. Assenza totale di commutatori rotanti e quindi di falsi
contatti dovuti ella usura e a guasti meccanici. lack di contatto t
zione completamente nuova. Munito ! dispositlvo di protezione
•"
Dimensioni: 140x90x35 mm.
CARATTERISTICHE TECNICHE

CARATTERISTICHE TECNICHE GAMME


RA.NGES
A I e I
100 +400xc 400+ 120Ke/ 1,1 + 3,8ME 3,5+12M
e I o
Y=
mA=
0,1'
50 jl_A 5004
10
50
50 100 200 500 1000
500 5000
GAMME E f IG
RANflES 12+40Mc 40+130Mc B0+260Mc
I
0,5 5 25 50 250 500
n4» 2,5 25 250 2500
0hm= +1/0+1i]110/0+10k]11)0/0-1M /±dL / 0-+10M
0hm» [di/ 0+10M'\11k/ 0-100M Strumento che unisce
alla massima semplici-
fv [tir:50k /110k/ 0-50k tà d'uso un minimo In-
gombro.
Balli sticgf ohm100/0:20r /0Mmxli/0=20E E' realizzato completa-
H 1170+5/10/0+ 500/1100 / 0+5000 mente su circuito stam-
pato. Assenza totale di
dB -10+22 commutatori rotanti e
Output 0.5 5 25 50 250 500 1000 quindi falsi contatti do-
vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
completamente nuova.
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Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. 9.50 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.


10,5 V elf.
Tenslone massima V= 0,1 1 10 50 200 1000
Uscita appllcebil'e al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 50A 50DA 5 50 500
v. 0,5 5 50 250 1000
2,5 25 2502500
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE L. 9.800 m
0hm= xl/0+10k/100/0+1M htk/+10
Frequenza 250 Kc Dimensioni 12 x 160 mm
Armoniche fino a 500 Mc Peso 40 grs.
Ballisti@pf ohm1l/0:200f /0Mmxli/}+20yE
Tensione massima d8. -10+22
Uscita 5 V eff. applicabile al puntale 500 V
15 V eff. Corrente della batterla 50 mA 0utut 0,5 5 50 250 1000
CERTEZZE MORALI
Anche se i tempi che corrono non sono certamente dei
migliori, si deve pur riconoscere che esiste sempre una
buona parte del Paese in cui si lavora, ci si impegna e si
imbastiscono iniziative. Perché molti sono convinti, co-
sì come lo siamo noi, che basti continuare a fare il pro-
prio dovere, il proprio lavoro, senza mai darsi per vinti,
per avviare il tutto verso un lieto fine.
Chi ha queste convinzioni non deve essere considerato,
con eccesso di semplicismo, come persona dotata di at-
titudine psicologica a prevedere e giudicare favorevol-
mente il corso degli eventi, ma come un attento osser-
vatore della realtà, nella sua esatta misura e nelle sue e-
spressioni positive.
Infatti, pur essendo divenuto tutto difficile, ancor oggi
si studia, si viaggia, si esporta, si risparmia, si investe,
si intraprende. Nella convinzione che la fede farà aggio
sulla fiducia, nella persuasione che coloro che creano si
imporranno su quelli che distruggono, nella certezza che
i violentati avranno la meglio sui violenti. Noi stessi, i-
spirandoci a tali presupposti, abbiamo sempre cercato
di reagire al periodo nero della storia, governando la na-
vicella della « nostra » elettronica sulla rotta del corag-
gio, della laboriosità e della concretizzazione dei nostri
programmi. Lo svolgimento dei quali ha riscosso, fin dai
primi mesi dell'anno, una clamorosa manifestazione col-
lettiva di entusiasmo ed approvazione, identificatasi nel-
la raccolta di un discreto numero di sottoscrizioni di ab-
bonamenti al periodico. Alle quali abbiamo attribuito il
significato di una spontanea ovazione alla linea da noi
fin qui seguita e di una precisa testimonianza di volontà
a sostenerci nel presente e nel futuro. A dispetto di quan-
ti sostengono che le discipline culturali e ricreative stia-
no naufragando nel mare della crisi più generale che sta
coinvolgendo, da anni, il nostro amato Paese. E malgra-
do le pretese di chi ama definire superati quegli ideali che
nessuno finora è riuscito a sostituire.
■ ■

Per ricevere il prezIoso


PACCO-DONO 1978
abbonatevi o rinnovate l'abbonamento
a: ELETTRONICA PRATICA

Il pacco-dono 1978 viene inviato subito e indistintamente a tutti co-


loro che, volendosi cautelare, per un intero anno, da ogni possibile
aumento del prezzo di copertina, sottoscriveranno un nuovo abbo-
namento oppure rinnoveranno quello in termini di scadenza.

L'abbonamento annuo al periodico offre a tutti la certezza di rice-


vere mensilmente, a casa propria, una pubblicazione, a volte esau-
rita o introvabile nelle edicole, che vuol essere una piacevole guida
ad un hobby sempre più interessante ed attuale.

Un'intera pagina, verso la fine del presente fascicolo, espone, con


tutta chiarezza, le modalità e le forme di abbonamento alla rivista.
Fra esse il Lettore potrà scegliere quella, di maggiore gradimen-
to, cui rivolgere le proprie preferenze.

Il pacco-dono 1978 rappresenta un punto di notevole importanza della no-


stra nuova programmazione tecnico-editoriale. Il suo contenuto, infatti, è
l'insieme di un nutrito numero di componenti elettronici (condensatori di va-
rio tipo e diverso valore, resistori di potenze e valori diversi, semicondutto-
ri di produzione modernissima e materiale vario) che troveranno largo im-
piego nei progetti che verranno via via presentati sulla rivista nel periodo
annuale di validità dell'abbonamento.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7 - N. 3 - MARZO 1978


LA COPERTINA - Interpreta l'inserimento del boo-
ster per bassa frequenza in uno dei sistemi di
apparati radiofonici più confacenti: il ricevitore
radio di piccola potenza, a sinistra, e le casse
acustiche riproduttrici di segnali elevati alla po-
tenza di 10 W, in allo a destra. L'uso più comu-
ne del booster rimane comunque quello dei col-
legamento con le radioline tascabili a bordo del-
le autovetture.

Sommario
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore reeponeablle
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico
CORRADO EUGENIO BOOSTER BF 132
stampe ELEVATORE DI POTENZA
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Tribunale Civile di Milano -
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DEI CIRCUITI TTL
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE-ACQUISTI-PERMUTE 174
tutti i Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 183
stituiscono.
Una fonte
di energia
complementare
in scatola di
montaggio a

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BOOSTER BF
Per elevare la potenza delle radioline
tascabili da 40 mW a 10 W!

La radiolina tascabile può essere un dispositivo merciaie ha voluto approntare anche in scatola
di grande conforto per ognuno di noi, in qual- di montaggio.
siasi momento del giorno e della notte, dovun-
que ci troviamo. Perché essa è una sorgente, sem-
pre pronta e generosa, di notizie, di musica e di VALIDITA' DEL BOOSTER
aggiornamenti.
Ma questa sua principale caratteristica subisce li booster, presentato e descritto in questo arti-
uno svilimento, quando facciamo funzionare la colo, più che un amplificatore di bassa frequen-
radio nell'autovettura durante i nostri sposta- za, deve essere considerato come una fonte di
menti a breve o a lungo raggio. Perché il rumo- energia complementare per tutti quei radioap-
re assordante del motore e quello degli altri even- parati la cui potenza d'uscita è relativamente
tuali automezzi che si affiancano, ci incrociano bassa. Esso si adatta quindi, in particolar modo,
o ci sorpassano, sovrastano parzialmente o total- all'accoppiamento con le radioline tascabili, la
mente la piccola potenza radioelettrica che il ri- cui potenza d'uscita si aggira normalmente in-
cevitore transistorizzato può far uscire dall'alto- torno ai 40 mW.
parlante, compromettendo o annullando l'intel- Senza sottoporlo ad alcuna manomissione per ot-
leggibilità d'ascolto. tenere il rafforzamento della potenza d'uscita, il
A questo vasto settore di radioascoltatori che, a- nostro booster può essere accoppiato, oltre che con
vendo rinunciato all'installazione dell'autoradio, i piccoli ricevitori radio tascabili, anche con tutti
si affidano. sempre e soltanto, alla funzionalità i tipi di amplificatori di bassa potenza, come ad
del loro piccolo ricevitore, vogliamo offrire un esempio talune fonovaligie o certi mangiadischi.
valido aiuto tecnico, proponendogli la realizza- La sua validità. dunque, verrà risentita princi-
zione di un semplice progetto di booster per bas- palmente all'aperto, durante le scampagnate. le
sa frequenza. che la nostra organizzazione com- escursioni e i picnic.

132
A
e'-'
o


.-

CARATTERISTICHE denza, in grado cioè di consentirne il collega-


mento diretto con i diversi stadi amplificatori di
Anche se in precedenza ci è capitato di espri- bassa frequenza, senza creare disadattamenti o
merci con certi accostamenti del booster con gli dar luogo a fenomeni di rottura nell'apparato
amplificatori di bassa frequenza, dobbiamo dire pilota.
che esiste una differenza sostanziale tra i due Una certa identificazione del booster con gli am-
apparati. Il nostro booster, infatti, può essere plificatori di bassa frequenza, tuttavia, esiste.
alimentato con una tensione relativamente bassa Perché il nostro booster è pur esso un circuì to
(12---;- !6 V). che lo rende perfettamente alimen- amplificatore di potenza lineare anche se il pro-
tabile con la batteria dell'auto. getto non prevede alcun elemento di controllo di
Ma esiste anche un secondo importante elemen- tonalità o di volume e la risposta in frequenza è
to che differenzia concettualmente i due appa- lineare su tutta la gamma audio (20---;- 20.000
rati; questo è riscontrabile nella natura dell'in- Hz).
gresso del booster, che è di tipo a bassa impe- L'amplificazione ottenibile dal booster è tale da

Con l'approntamento di questa nuova scatola di montaggio ab-


biamo voluto offrire un valido aiuto tecnico a tutti quei lettori
che, avendo rinunciato all'installazione dell'autoradio, hanno
sempre auspicato un aumento di potenza di emissione nel loro
ricevitore tascabile.

133
elevare la potenza d'uscita di un circuito ampli- vesse avvenire con un dispositivo di potenza re-
ficatore di bassa frequenza del valore di 40 m W lativamente elevata, per esempio di 0,5 W, per
a quello di 21 W di picco, che è un valore più non incorrere in fenomeni di forti distorsioni, oc-
che sufficiente a sonorizzare intelleggibilmente correrà ridurre il segnale d'ingresso elevando il
anche la più rumorosa della autovetture. valore della resistenza R2, oppure diminuendo,
Un altro accorgimento, da noi adottato in sede ma non eccessivamente, quello di R9 (figura 2).
di progettazione, deve essere riscontrato nel bas-
so valore dell'impedenza d'uscita. Questo valore,
che è di 2 ohm, permette di utilizzare il collega- PRIMO STADIO AMPLIFICATORE
mento in parallelo di più altoparlanti e di distri-
buire, in tal modo, con un sistema di grande e- Il progetto del booster per bassa frequenza, pre-
quilibrio, le sorgenti sonore nell'abitacolo dell'au- sentato in figura 2, è composto da due stadi am-
tovettura, senza provocare effetti dannosi di as-
sordamento nei viaggiatori. Per esempio, si po-
tranno utilizzare 2 altoparlanti con impedenza di
4 ohm ciascuno, oppure 4 altoparlanti con im-
pedenza di 8 ohm.

9
COLLEGAMENTO DEL BOOSTER

L'uso del booster per bassa frequenza è stato da


noi interpretato nello schema di figura 1.
Il collegamento con il ricevitore radio tascabile
o, più in generale, con gli amplificatori di bassa
potenza, si effettua tramite una spina jack dello
Flg. 1 - Schema di collegamento del booster BF
stesso tipo di quella di cui è- dotato l'auricolare con Il ricevitore radio tascabile due altopartanti
o la cuffia di corredo del dispositivo di cui si collegati In parallelo e la batteria dell'autovettu-
vuole aumentare la potenza. Risulta chiaro che ra. I due altoparlanti possono essere sostituiti
la spina verrà innestata direttamente sulla presa con quattro altoparlanti da 8 ohm ciascuno, allo
scopo di ottenere una migliore distribuzione delle
jack di cui è dotato il dispositivo (ricevitore radio sorgenti sonore nell'abitacolo dell'automobile.
o amplificatore BF), senza sottoporlo ad alcuna
manomissione.
E' ovvio che per poter funzionare il nostro boo-
ster, che nello schema di figura 1 abbiamo deno-
minato AMPLIF., dovrà essere alimentato con
una tensione continua di valore compreso fra i
12 e i 16 V. La tensione erogata dalla batteria
dell'autovettura è quindi la più adatta ad ali- plificatori che, complessivamente, utilizzano tre
mentare il circuito. transistor al silicio, di cui due di tipo NPN ed
Coloro ai quali il nostro booster servisse per usi uno di tipo PNP.
diversi da quello in autovettura, consigliamo di li primo transistor amplificatore TRI preleva il
risolvere il problema dell'alimentazione serven- segnale dai terminali della resistenza R1, che rap-
dosi dell'alimentatore per l'amplificatore EP7W presenta il carico del dispositivo cui viene ac-
che abbiamo presentato in scatola di montaggio coppiato il booster; in pratica la resistenza RI
sul fascicolo di gennaio di quest'anno, a pagina sostituisce l'impedenza di carico dell'amplificatore
IO, e che può essere richiesto separatamente dal della radiolina tascabile.
kit dell'amplificatore stesso. L'accoppiamento del segnale d'ingresso con la
Nello schema di figura 1 è stato anche interpre- base del transistor TRl avviene tramite il con-
tato il sistema di collegamento in parallelo <li due densatore elettrolitico e la resistenza R2. Dal va-
altoparlanti da 4 ohm - 5 W ciascuno i quali, lore di questi elementi dipende quello della fre-
come abbiamo già detto, potranno essere sosti- quenza di taglio inferiore del booster.
tuiti con quattro altoparlanti da 8 ohm ciascuno. Sulla base del transistor TRI risulta collegato il
L'uso di due o più altoparlanti permette di di- condensatore C2; questo componente ha lo scopo
stribuire equamente le sorgenti sonore nell'auto- di filtrare gli eventuali disturbi di alta frequenza
vettura. mescolati assieme al segnale audio. Diminuendo
Nel caso in cui l'accoppiamento <lei booster do- il valore capacitivo del condensatore C2 si pro-

134
voca un aumento della banda passante del boo- nere risultati sicuramente positivi è assolutamen-
ster, a tutto danno, comunque, di una maggiore te necessario che i due transistor finali vengano
sensibilità ai disturbi tipici dei circuiti di accen- accuratamente selezionati, così da vantare un
sione delle autovetture. guadagno il più possibile uguale.
Sul collettore del transistor TRl risultano colle-
gate ben tre resistenze (R6-R4-R3), le quali per-
mettono di prelevare due segnali pilota dei due DIFFERENZE NEL GUADAGNO
transistor complementari dello stadio finale (TR2-
TR3), regolandone il punto di lavoro per mezzo Nel nostro progetto, allo scopo di compensare
del trimmer potenziometrico R3. La regolazione eventuali lievi differenze cli guadagno, sono state
esatta di questo elemento verrà fatta, come det- adottate due diverse tecniche.
to più avanti, tramite un comunissimo tester. La prima di queste consiste nell'inserimento, in

AMPLIF

AP
4n 5wW

AP
4S5A AUTO 4f0 5 w
-=
•IV BATI
n

La regolazione del trimmer rappresenta anche serie con J'emittore di ciascun transistor finale,
l'unica manovra di taratura del booster BF. di una resistenza di basso valore, sufficiente co-
munque ad equilibrare, nella massima misura,
i guadagni dei due transistor.
STADIO A SIMMETRIA COMPLEMENTARE La seconda delle due tecniche citate consiste
nell'impiego di una rete di controreazione glo-
Gli stadi d'uscita audio, di tipo a simmetria bale, rappresentata dalla resistenza R9. Questa
complementare, si possono attualmente realizza- rete è in grado di stabilizzare il guadagno del
re in virtù della grande produzione industriale booster, di ridurre le eventuali distorsioni, di au-
di transistor al silicio, di media ed alta potenza, mentare la banda passante e di diminuire il va-
di tipo PNP e di tipo NPN, semplificando così lore dell'impedenza d'uscita.
la struttura elettrica del circuito amplificatore e Concludiamo l'analisi del progetto del booster ri-
consentendo il raggiungimento di elevate presta- portato in figura 2 ricordando che il sistema di
zioni elettriche, sia per quanto riguarda la po- altoparlanti deve essere collegato sul punto in
tenza d'uscita, sia per quel che concerne la ban- comune delle resistenze R7-R8 per mezzo di un
da passante e il basso tasso di distorsione. condensatore elettrolitico di elevata capacità (C3).
Gli amplificatori di tipo a simmetria comple- Questo sistema di collegamento degli altoparlan-
mentare, dunque, possono considerarsi come de- ti diviene necessario a causa della mancanza di
gli amplificatori ad alta fedeltà, anche se per otte- una alimentazione bilanciata (per esempio + 7

135
- - -
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+
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136
RADIATORI

TR2 TR3
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G

14 V

2- +

Fig. 3- Seguendo questo piano costruttivo, il lettore potrà realizzare il. booster BF senza incorrere in alcun er-
rore di sorta. Basterà far bene attenzione ad inserire esattamente, in rispetto delle loro polarità, i due conden-
satori elettrolitici C1-C3. Il transistor TR1 verrà inserito in modo che la sua superficie metallica rimanga affacciata
verso la resistenza R1. Ci si dovrà ricordare anche di collegare il terminale positivo del condensatore elettro-
litico C3 con quello della resistenza R7 tramite uno spezzone di filo di rame (ponticello). I due transistor TR2-
TR3, prima di essere saldati sulle relative piste di rame, vera-anno montati, tramite viti e dadi, su due radiatori.
Si tenga presente che le piste di rame debbono essere considerate come viste In trasparenza.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R5 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio)
C1 = 5 F (4,71F)- 16 VI (elettrolitico) R6 = 22 ohm (rosso-rosso-nero)
C2 = 220.000 pF (22-250) R7 = 0,2 ohm - 2 W (PW2 R22 10%)
C3 = 1.000 F - 25 VI (elettrolitico) R8 = 0,2 ohm - 2 W (PW2 R22 1 0o/o)
Resistenze R9 = 8.200 ohm (grigio-rosso-rosso)
R1 = 1O ohm (marrone-nero-nero) Varie
R2 = 100 ohm (marrone-nero-marrone) TR1 = BD137
R3 = 100 ohm (trimmer) TR2 = BO691
R4 = 47 ohm (giallo-viola-nero) TR3 = BO602

137
COSTRUZIONE DEL BOOSTER

La costruzione del booster deve essere iniziata su-


bito dopo aver aperto il kit e successivamente ad
un oculato controllo dei componenti, che deb-
bono risultare quelli da noi citati nell'apposito
elenco.
Tenendo sott'occhio il piano costruttivo di figura
3, nel quale le piste del circuito stampato deb-
bono essere considerate come viste in trasparen-
za, si inseriranno, negli appositi fori, le otto re-
sistenze, i tre condensatori, il trimmer potenzio-
e metrico, il transistor TRl e il ponticello che uni-
c sce la pista dell'elettrodo positivo del conden-
satore elettrolitico C3 e quella della resistenza R7.
Per ultimi si monteranno i transistor TR2-TR3,
Fig. 4 - Questo disegno Interpreta Il modo corretto dopo averli saldamente avvitati sui due elemen-
di fissaggio del transistor di potenza sui relativi ra-
dlatori. Sarebbe opportuno, prima del serragglo del ti di raffreddamento secondo il sistema interpre-
dado e della vlte, spalmare le superficl di adesione tato nel disegno di figura 4. Questi due transistor
con del grasso al silicone. presentano una superficie scura ed una metallica
brillante; questa seconda superficie verrà a tro-
varsi in intimo contatto termico con il raffred-
datore.
Per favorire il processo di dispersione di calore
V, o,-7 V), che consentirebbe un collegamen- generato dai due transistor TR2-TR3, si potrà
to diretto dell'altoparlante fra l'uscita e la linea spalmare, sulle superfici di contatto (transistor-
di tensione a O V, senza l'interposizione di alcun radiatore), un po' di grasso al silicone. Coloro che
condensatore. non riusciranno a procurarsi questo speciale tipo
di grasso potranno ricorrere al comune grasso
per autoveicoli. L'aggiunta di un po' di grasso
serve ad eliminare gli eventuali « vuoti» che
possono formarsi tra le due superfici di contatto,
anche quando dado e bullone son ben stretti.
Si faccia bene attenzione a non commettere er-
rori di inserimento nel circuito stampato del
transistor TRl; questo componente verrà mon-
tato in modo che la parte metallica, brillante,
che caratterizza una delle due superfici, rimanga
rivolta verso la resistenza R 1.
Gli ultimi elementi da montare sul circuito stam-
pato sono i 6 capicorda necessari per i collega-
menti della tensione di alimentazione, degli al-
toparlanti e dei conduttori connessi con lo spi-
notto-jack.

ALTOP NON ALTO IN TARATURA


IN FASE FASE
Come abbiamo avuto occasione di dire, la messa
Fig. 5 - II collegamento definitivo degli altoparlanti
con il circuito d'uscita del booster BF verrà effettualo a punto del booster si riduce soltanto alla rego-
soltanto dopo aver provveduto alla loro mena In fa- lazione del trimmer potenziometrico R3 tramite
se. Occorre Infatti che gli altoparlanti funzionino en- un semplice cacciavite. Questa regolazione si ef-
trambi allo stesso modo: quando il cono dell'uno è In fettuerà cortocircuitando temporaneamente l'en-
fase di avanzamento, anche Il cono dell'altro deve muo-
versi alla stessa manlera. Questa operazione, come trata del circuito (terminali E-M) e collegando,
chiaramente detto nel'articolo, si effettua servendosi in uscita, il sistema di altoparlanti o, in loro so-
di una pila a torcia da 1,5 V. stituzione, una resistenza di valore compreso fra
i 2 e i 2 ,5 ohm.

138
Il tester, commutato nella misura di tensioni con- che i loro coni si muovano simultaneamente in
tinue, dovrà essere inserito fra il terminale po- avanti e all'indietro.
sitivo del condensatore elettrolitico C3 e la linea Per ottenere una tale condizione meccanica oc-
di alimentazione negativa. correrà servirsi di una pila, di tipo a torcia, da
Il trimmer potenziometrico R3 dovrà essere ruo- 1,5 V. Collegando il positivo della pila e il ne-
tato finché il valore di tensione, rilevato sull'elet- gativo di questa con i due terminali della bobina
trodo positivo di C3, risulti pari alla metà del mobile, ci si accorgerà che il cono sussulterà lie-
valore della tensione di alimentazione. Per esem- vemente in avanti o all'indietro. Questa stessa
pio, alimentando il booster con la tensione di prova si effettua sul secondo altoparlante, così
14 V, sul terminale positivo di C3 si dovrà mi- da accertarsi in quale posizione della pila i due
surare una tensione continua di 7 V. coni subiscono un avanzamento, oppure un arre-
tramento. Dopo questa prova si potrà apporre
un segno indicativo in corrispondenza di uno dei
MESSA IN FASE AP due morsetti dell'altoparlante, ovviamente per
tutti e due gli altoparlanti. Si potrebbe anche
Tenuto conto che l'uso del booster si effettua in dire che occorre riconoscere quale terminale, col-
accoppiamento con due o più altoparlanti, sorge legato con il positivo della pila, provoca l'avan-
a questo punto il problema della loro messa in zamento del cono e possa qualificarsi come ter-
fase. Ciò significa che occorre fare in modo che minale positivo dell'altoparlante.
gli altoparlanti, più precisamente i loro coni, si Queste prove, abbastanza difficili a descrivere, di-
muovano alla stessa maniera. Altrimenti uno verranno molto semplici in pratica. Anche il
dei due altoparlanti «cancella» l'altro, annul- problema del collegamento diverrà semplice alla
lando l'emissione sonora. La messa in fase degli sola osservazione del movimento simultaneo dei
altoparlanti, dunque, consiste nel fare in modo coni degli altoparlanti.

IL KIT
DEL
BOOSTER BF #%

al,
-----
8-
L 11.500
Contiene
n. 3 transistor
n. 2 radiatori
n. 1 circuito stampato
n. 2 viti
n. 2 dadi
n. 6 capicorda

La scatola di montaggio costa L. 11.500. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo
vaglia, assegno bancario o c.c.p. N. 00916205 citando chiaramente l'indicazione • BOOSTER BF • ed intestan-
do a ELETT RONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di sped.).

139
Uno dei più importanti problemi da affrontare
nella realizzazione di un trasmettitore di piccola,
media o alta potenza è certamente quello della
stabilità della frequenza.
Tale necessità è risentita non solo per non con-
travvenire alle norme che regolano il trafRco ra-
diantistico, ma anche, e soprattutto, per avere la
certezza di essere ben ricevuti e ascoltati. '
Purtroppo, quando si fa uso di componenti nor-
mali, come ad esempio le induttanze e i con-
densatori, la stabilità della frequenza di emis-
sione di un apparato trasmettitore diviene un
grosso problema. Negli apparati professionali, nei
quali viene inserito il ben noto VFO, si realiz-

LE
zano montaggi meccanici particolarmente soli-
di, che permettono di evitare ogni deformazione
dei componenti e, conseguentemente, ogni even-
tuale variazione delle caratteristiche elettriche del
circuito, in modo particolare, della frequenza ge-
nerata. Negli apparati professionali si provvede
inoltre alla realizzazione di una efficiente stabi-
lizzazione della tensione di alimentazione e, in

PAGINE alcuni casi, ad un vero e proprio termocontrollo


dei componenti dello stadio oscillatore. Anche
perché la temperatura costituisce una delle prin-
cipali cause di instabilità degli apparati trasmet-
titori, perché influisce negativamente, con le sue
variazioni, sulla stabilità dell'oscillatore, sia va-

CB
riando il guadagno tipico dell'elemento attivo

DEL
( transistor, mos, fet, ecc.), sia sul valore degli e-
lementi passivi.
Tutti i nostri lettori sanno che le resistenze subi-
scono sensibili variazioni di valore col variare
della temperatura. E ciò accade anche per i con-
densatori. Le variazioni di temperatura, inoltre,
provocano dilatazioni meccaniche, che contribui-
scono a far variare il valore delle induttanze, dei
condensatori variabili e di altri elementi. E tutto
ciò si riflette in una degradazione delle caratte-
ristiche dell'oscillatore.

RIMEDI

Per porre rimedio agli slittamenti di frequenza, si


fa uso normalmente di condensatori a coefficiente
di temperatura controllato e di induttanze di
grosse dimensioni, rigidamente avvolte su suppor-
ti ceramici. Si usano ancora componenti attivi
scarsamente influenzati dalla temperatura come,
ad esempio, i MOS-FET, giungendo addirittura
agli interventi di termostatizzazione dell'intero
gruppo oscillatore. Tutti questi accorgimenti, pur
facendo risentire i loro benefici, permettono di
raggiungere risultati appena accettabili. Ma for-
tunatamente il problema della stabilità degli o-
scillatori può essere brillantemente risolto facen-
PROVA EFFICIENZA XTAL
do ricorso ai cristalli di quarzo, sui quali prov- Il cristallo naturale appartiene alla classe trape-
vederemo ora ad intrattenerci, analizzandone la zoedrica-trigonale. Questo è un termine che ap-
natura fisica e il loro comportamento in presenza partiene alla mineralogia ma che, con parole più
di sollecitazioni meccaniche ed elettriche. semplici, sta a significare che il quarzo si presen-
ta sotto l'aspetto di un prisma alle cui basi ap-
poggiano le piramidi.
I QUARZI Il cristallo di quarzo presenta alcune proprietà
ottiche molto interessanti, che non è il caso di
Pur essendo il cristallo di quarzo un componente ricordare in questa sede; mentre ci importa ri- •
elettronico di moda negli apparati ricetrasmetti- chiamare l'attenzione del lettore sul fenomeno
tori per CB, esso non è sempre conosciuto nella della piezoelettricità del quarzo. Cerchiamo dun-
sua intima natura da tutti i nostri lettori. que di interpretare questo importante fenomeno
Il quarzo è un cristallo che si trova in natura, dei cristalli di quarzo che, per la verità, si riscon-
ma che oggi viene anche prodotto artificialmen- trano anche in altri tipi di minerali.
te, perché le caratteristiche elettriche del quarzo
artificiale sono superiori a quelle del quarzo
naturale. LA PIEZOELETTRICITA'

Il fenomeno della piezoelettricità del quarzo fu


scoperto intorno al 1880 da P. Curie. Egli osser-
vò che, tagliando secondo certi criteri una lastrina
di quarzo e sottoponendola ad uno sforzo mecca-
nico, ai suoi estremi compariva una differenza di
potenziale proporzionale alla forza applicata. La
differenza di potenziale poteva raggiungere va-
Ogni appassionato delle rice- lori tali da perforare il dielettrico e dar luogo al-
trasmissioni necessita, assai la formazione di una scintilla. Tale fenomeno
viene oggi sfruttato in molti settori dell'elettro-
spesso, di un controllo del- nica. Per fare qualche esempio banale possiamo
ricordare taluni tipi di accendigas o accendisiga-
l'efficienza dei quarzi e del ri, nei quali l'azione meccanica dell'operatore
confronto fra modelli appa- esercitata direttamente sul cristallo di quarzo
provoca una deformazione del cristallo stesso e
rentemente simili. Queste o- la conseguente formazione di una scintilla.
Qualche tempo più tardi fu scoperto anche l'ef-
perazioni elettriche vengono
fetto piezoelettrico inverso, chiamato « Effetto
effettuate con il dispositivo il- Lippmann ». In virtù di questo effetto, polariz-
zando una lastrina di quarzo, questa si contrae
lustrato nell'articolo ed inter- o si espande in una data direzione, provocando
pretate attraverso la lumino- oscillazioni meccaniche di frequenza pari a quel-
la della tensione applicata al quarzo.
sità, più o meno intensa, di Queste sono le proprietà che vengono normal-
una lampada-spia. mente sfruttate nei cristalli di quarzo montati
negli apparati ricetrasmettitori.
Ma il lettore potrebbe domandarsi a questo pun-
to per quale motivo il quarzo riesce ad oscillare
su una sola frequenza, mentre abbiamo ora detto
che il quarzo oscilla con la stessa frequenza della

141
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142
ZOCCOLO
PULS. XTAL

9V

Fig. 2 - La semplicità del circuito del dispositivo di prova dei cristalli di quarzo permette di e-
vitare la costruzione del circuito stampato. Il contenitore metallico e i collegamenti molto cor-
ti, in particolar modo per quel che riguarda Il circuito pilotato dal transistor TR1, sono ele-
menti d'obbligo, trattandosi di un montaggio funzionante con le alte frequenze. Sul pannello
frontale del dispositivo risultano montati tre elementi: Il pulsante, il condensatore variabile e,
al centro, lo zoccolo ceramico.

COMPONENTI-----
Condensatori R3 68 ohm
C1 = 100 pF
C2 = 50 pF Varie
C3 = 300 pF (condensatore variabile) TR1 = 2N708
CA = 1.000 pF TR2 = 2N708
C5 = 10.000 pF LP = lampada-spia (6 V - 50 mA)
C6 = 100.000 pF
P1 = interruttore a pulsante
Resistenze Alimentaz. = 9 Vcc
R1 = 33.000 ohm D1 == OA95
R2 = 1.000 ohm D2 = OA95

143
tensione alternata applicatagli, qualunque valore QUARZI SURPLUS
essa abbia.
Questa proprietà deriva dal fatto che ogni corpo Il principiante che, per entrare in possesso di
ha una sua frequenza di risonanza. Per esempio, una stazione ricetrasmittente, si orienta verso gli
pizzicando una corda della chitarra, questa vibra apparati autocostruiti, si imbatte infallibilmente
sempre con la stessa frequenza, cioè emette sem- in una difficoltà di ordine economico: quella del
pre l'identica nota. Anche il cristallo di quarzo prezzo relativamente elevato dei cristalli di quar-
possiede, a seconda delle sue dimensioni una pro- zo. Molti CB e taluni OM aggirano l'ostacolo
pria frequenza di risonanza, che può variare da adottando quarzi di provenienza surplus che,
un centinaio di KHz sino a parecchie decine di di solito, sono stati rimossi da apparecchiature
MHz. militari fuori uso e del cui funzionamento non
Inserendo il quarzo in un circuito elettrico, esso ci si può sempre fidare del tutto.
favorisce la frequenza con la quale si trova sem- Per agevolare il compito di questi lettori, abbia-
pre in fase, comportandosi come un circuito o- mo ritenuto di renderci utili presentando il pro-
scillante, di tipo induttivo-capacitivo, altamente getto di un semplice dispositivo provaquarzi, di
selettivo. Infatti, così come una altalena riesce tipo tascabile perché alimentato con una batteria
ad oscillare bene soltanto quando viene spinta al a 9 V. Con questo apparecchio i nostri lettori
1omento opportuno, sempre con lo stesso ritmo,
potranno recarsi direttamente sui vari mercati
surplus e provare in luogo l'efficienza del com-
così anche il quarzo oscillerà se la frequenza ponente.
della tensione, applicata ai suoi terminali, è ugua-
le alla frequenza di risonanza del quarzo stesso.
I cristalli di quarzo, come tutti i componenti e- ESAME DEL CIRCUITO
lettronici, sono purtroppo sensibili a taluni feno-
meni naturali. I nemici dei quarzi sono principal- Il circuito dello strumento, che permette di ef-
mente il calore e l'umidità, che non determinano fettuare il controllo dei quarzi, è riportato in f-
la rottura del componente, ma ne fanno variare gura 1. Esso è composto da un oscillatore di alta
le caratteristiche nel tempo. frequenza di tipo Colpitt, pilotato dal transistor
Le eccessive sollecitazioni meccaniche possono ri- TRI, che genera un'onda sinusoidale di frequen-
sultare dannose per il quarzo. Il cristallo infatti za perfettamente uguale a quella di risonanza del
può rompersi a causa di forti urti, oppure perché quarzo.
mai utilizzato. La sua distruzione può essere cau- Il corretto grado di reazione positiva, che con-
sata da un cattivo impiego in circuiti troppo po- sente di far entrare in oscillazione il quarzo, vie-
tenti o da un difetto di costruzione o, ancora, ne regolato dal condensatore variabile C3 che,
dall'usura. unitamente ai condensatori C1-C2, compone la
rete di reazione.
Ricordiamo che i quarzi di frequenza elevata non
CIRCUITI PLL sfruttano per l'oscillazione la frequenza di riso-
nanza fondamentale, ma un'armonica di questa
che, generalmente, è la terza armonica. Non è
II principale difetto di un oscillatore pilotato a
raro quindi il caso che un quarzo da 90 MHz o-
cristallo di quarzo è quello di generare una sola
scilli, in fondamentale, a soh 30 MHz.
frequenza. Ma oggi si stanno sviluppando taluni Lo strumento da noi qui presentato sfrutta sem-
circuiti elettronici, anche sotto forma di inte- pre l'oscillazione fondamentale e ciò significa che
grati, denominati PPL (Phase - Loocked - Loop) occorre tener presente tale fenomeno quando il
= circuito ad aggangio di fase), in grado di ge- quarzo apparentemente non risulta in gamma.
nerare, con un solo quarzo, un numero assai ele- L'oscillazione di alta frequenza viene prelevata
vato di frequenze, aventi tutte le stesse caratte- dalla base di TRI ed inviata, tramite il conden-
ristiche di stabilità del quarzo usato. Purtroppo satore C4, ad un raddrizzatore a doppia semion-
questi circuiti non sono ancora adottati sugli ap- da, composto dai due diodi D1-D2.
parati commerciali, fatta eccezione per alcuni Il condensatore C5 funge da elemento di livella-
dispositivi di costo elevato; la loro realizzazione mento. Sui terminali di questo componente è pre-
non è ancora alla portata dei principianti. Non sente, ovviamente soltanto quando sussiste loscil-
resta quindi che munirsi di una serie di quarzi, lazione, una tensione continua, proporzionale al-
da commutare o, più semplicemente, intercambia- l'ampiezza dell'oscillazione, in grado di portare
re sullo zoccolo dell'oscillatore del trasmettitore in conduzione il transistor TR2 ed accendere la
per poter « andare in aria» con diverse fre- lampada LP di segnalazione, che sta a signifi-
quenze. care « quarzo buono ».

144
L'uso dello strumento è semplicissimo. Basterà Trattandosi di tensioni ad alta frequenza, si do-
infatti inserire il quarzo in prova nell'apposito vranno realizzare collegamenti molto corti, spe-
zoccolo, premere il pulsante di alimentazione PI cialmente nel settore della parte oscillatrice del
e regolare lentamente il condensatore variabile progetto, mentre nessuna precauzione dovrà es-
C3 in modo che il quarzo abbia la sua giusta sere presa per la sezione amplificatrice (TR2).
reazione. Il responso verrà inequivocabilmente Ci siamo serviti dei transistor 2N708, ma identi-
offerto dalla lampada-spia LP. ci risultati potranno essere ottenuti con la mag-
Si consiglia l'uso del pulsante PI, in sostituzione gior parte dei transistor al silicio NPN per alta
di un normale interruttore, per il fatto che il frequenza.
funzionamento del dispositivo risulterà sempre Per quanto riguarda i diodi D1-D2, si potranno
breve e saltuario. Non conviene quindi consu- utilizzare i comunissimi O495-OA81, oppure
mare inutilmente l'energia erogata da una sem- qualsiasi altro tipo di diodo al germanio adatto
plice pila da 9 V. per il processo di rivelazione
Il cristallo di quarzo, indicato con sigla XT AL,
dovrà essere inserito nell'apposito zoccoletto ce-
REALIZZAZIONE PRATICA ramico, che verrà montato nella parte anteriore
del contenitore metallico. In questa stessa parte
Il progetto del provaquarzi è assolutamente sem- verranno inseriti: il pulsante, sulla sinistra, e il
plice ed è semplice anche la sua realizzazione pra- condensatore variabile C3 (manopola), sulla de-
tica. Non occorre infatti neppure il circuito stam- stra. Sulla parte superiore del contenitore verrà
pato. Alcuni ancoraggi permettono di ottenere monrata la lampada-spia LP che, con la sua in-
risultati accettabili senza consumare troppe fa- tensità luminosa, pennette di ottenere un'analisi
tiche e assai rapidamente. sufficiente dei cristalli di quarzo.

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattlvo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26 +-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
In assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del RICEVITORE CB sono contenuti in una sca-
tola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione a L. 14.500. La scatola di montaggio è cor-
redata del fascicolo n. 10 - 1976 della Rivista, in cui è presentato l'articolo relativo alla descrizio-
ne e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 14.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zureti, 52.

145
CIRCUITI DI PROVA PER
COMPONENTI DI RECUPERO
Quando l'elettronica diviene soltanto un hobby durante il recupero, possono sconsigliare la riu-
e nulla ha a che vedere con le attività profes- tilizzazione del ma te rial e.
sionali, i costi degli apparati sperimentali, auto-
costruiti, debbono risultare il più possibile con-
tenuti. Questo è infatti il motivo per cui, nono- PRECAUZIONI ELEMENTARI
stante la notevole perdita di tempo che ne de-
riva, si utilizzano il più possibile, tutti i compo- Per ottenere il massimo risultato dal lavoro di
nenti recuperabili dai precedenti montaggi, dalle recupero dei componenti elettronici, si debbono
schede surplus o dalle apparecchiature fuori uso. adottare alcune precauzioni elementari, che per-
Ma lo scopo del recupero del materiale elettro- mettono di minimizzare i danni meccanici od
nico non è sempre e soltanto quello economico.
elettrici che il componente può subire durante
Perché ogni dilettante si comporta spesso in mo-
l'intervento di rimozione dalla sua sede originale.
do da conservare, nei cassetti del proprio labo-
Occorre prima di tutto ricordarsi che il procedi-
ratorio, una buona scorta di elementi, scelti fra
mento di dissaldatura dei terminali deve essere
quelli più comuni e quelli meno comuni. al solo
eseguito, come avremo modo di vedere più avan-
scopo di non dover sospendere un lavoro costrut-
ti, secondo precisi e particolari sistemi mecca-
tivo soltanto perché ci si accorge di non aver sot-
nici. Ed occorre anche sapere in qual modo si
to mano un determinato valore ohmmico, capa-
debbano utilizzare le pinze, il cacciavite e il tron-
citivo o induttivo. Oppure quando un diodo, un
chesino, tenendo conto che le precauzioni do-
transistor od un trasformatore, possono dar adi-
to a dei dubbi sul loro corretto funzionamento e vranno risultare tanto più grandi quanto più de-
si vorrebbe sostituirli con altri componenti di ... licato è il componente. Naturalmente, alcune di
rincalzo. queste precauzioni dovranno essere adottate sol-
L'uso dei componenti di recupero pone tuttavia tanto per certi componenti elettronici, mentre per
alcune limitazioni, dato che le normali operazio- altri componenti il comportamento dell'operato-
ni di smantellamento di un dispositivo quasi re sarà diverso.
sempre degradano le caratteristiche dei compo- Tutte queste considerazioni verranno ora am-
nenti stessi, sia perché essi vengono sottoposti ad piamente estese ai componenti che, via via,
una elevata temperatura, sia perché le inevita- avremo modo di prendere in esame in questo
bili deformazioni meccaniche, cui sono soggetti articolo.

146
Rwww e
RECUPERO RECUPERO
DELLE DEI
RESISTENZE CONDENSATORI

Le resistenze, che prendono anche il nome di re- I condensatori assumono forme diverse e pos-
sistori, rappresentano i componenti meno costosi sono essere diversamente costruiti. In elettroni-
fra tutti. E ciò sconsiglia alle volte il recupero ca vengono largamente impiegati i condensatori
di questi elementi. ceramici, in polistirolo, a carta, paraffìnati, a mi-
Le resistenze costituiscono un impedimento co- ca, elettrolitici. Naturalmente i condensatori di
stante al flusso degli elettroni, cioè alla corrente basso valore capacitivo sono di piccole dimen-
elettrica. I tipi più noti sono le resistenze chimi- sioni, mentre i condensatori di elevato valore
che, le resistenze a grafite e le resistenze a filo. capacitivo assumono forme di dimensioni mag-
Le più usate sono, senza dubbio, le resistenze giori, compatibilmente con il progresso della tec-
chimiche le quali, sottoposte ad eccessivo calore, nica industriale.
durante il procedimento di recupero, possono su- I condensatori elettrolitici si differenziano da tut-
bire danni alla verniciatura esterna, con una ti gli altri tipi di condensatori per le loro carat-
conseguente alterazione del valore ohmmico. teristiche costruttive. In essi sono presenti due
Le resistenze a carbone sono fragili e debbono nastri di alluminio, di cui uno è di grande pu-
essere rimosse servendosi soltanto del saldatore rezza ed è quello sul quale si deposita la pellicola
e delle pinze e mai di cacciaviti o altri elementi di ossido. Sopra la pellicola di ossido, che tende
metallici in funzione di leve. spontaneamente a ridursi e a scomparire durante
il funzionamento del condensatore, viene posto
RESISTENZA un elettrolita gelatinoso che ha lo scopo di con-
SURRISCALDATA
servare la pellicola di ossido. Questo elettrolita
è costituito da un composto di borato di sodio o
di ammonio, con acido borico, glicerina e amido.
L'elettrolita viene spalmato su un nastro di carta
porosa o di altra sostanza parimenti porosa. Con
questo sistema di composizione del condensatore
elettrolitico, l'elettrolita rimane immobilizzato e
presente lungo tutta la lunghezza dei due nastri
Fig. 1 - Quando in sede di dissaldatura dei terminali di alluminio.
di una resistenza si Indugia troppo con Il saldatore, In pratica, i due nastri di alluminio rimangono
oppure quando si fa uso di un saldatore di notevole
potenza elettrica, si rischia di far « bollire » il com- distanziati tra di loro molto di più di quanto av-
ponente, dannegglandofo Irreparabilmente. viene nei condensatori a carta.

Con questo articolo vogliamo tendere una mano amica a quei


lettori che, per motivi economici, ricorrono all'uso di compo-
nenti elettronici recuperati da vecchie apparecchiature o da
montaggi inutilizzati, suggerendo loro tutte quelle precauzioni
e quei sistemi di prova che possono garantire l'integrità e l'ef-
ficienza dei condensatori, delle resistenze, dei diodi, dei tran-
sistor, dei circuiti Integrati, delle valvole, dei trasformatori e di
molti altri elementi utili per l'attività dilettantistica.

147
terminata direzione; più precisamente, dall'anodo
verso il catodo.
Esistono vari tipi di diodi a semiconduttore, di
forma diversa e di diversa grandezza; ognuno
di questi si adatta ad una particolare funzione
elettrica.
Possiamo dire che il recupero dei diodi costitui-
sce sempre un'operazione interessante, anche se
il lavoro di rimozione non risulta spesso agevole,
a causa delJa esigua lunghezza dei terminali e
per l'alta sensibilità al calore.
I diodi al germanio, in particolare, risultano i
più sensibili al calore ed anche. i più facilmente
degradabili. Raccomandiamo quindi l'uso di dio-
di al germanio di recupero soltanto in circuiti e-
lettronici non critici.
Fig. 2 - Durante il processo di rimozione di un com-
ponente dalla sua sede originale di funzionamento,
conviene sempre far uso, oltre che del saldatore, an-
che delle pinze la cui funzione principale è quella di
assorbire gran parte del calore erogato dal saldatore, RECUPERO
evitando che questo possa coinvolgere il componente.
DEI
TRANSISTOR

Quando i transistor da recuperare presentano


In tutti i condensatori elettrolitici vengono in- terminali sufficientemente lunghi, è senza dubbio
dicati almeno due valori: quello capacitivo e consigliabile ricorrere all'uso del tronchesino, che
quello relativo alla tensione di lavoro. In taluni consente un rapido prelievo del componente
componenti è riportato anche un terzo valore : senza che esso subisca alcun declassamento. Quan-
quello relativo alla tensione di punta. La tensione do invece i terminali sono molto corti, per non
di lavoro sta ad indicare il valore esatto del vol- sottoporre il componente a sollecitazioni mecca-
taggio ché si può applicare sui terminali del niche o a procedimenti di dissaldatura prolun-
componente. gata, conviene sezionare alla maniera di una
E dopo queste premesse teoriche principalmente croce, tramite un tronchesino, il supporto del
riservate ai condensatori elettrolitici, che non circuito stampato su cui è saldato il transistor
sempre i principianti conoscono nelle loro par- stesso. Successivamente si provvederà alla dis-
ticolarità, ritorniamo al concetto di recupero dei saldatura dei terminali con la precauzione di
componenti. E ricordiamo che le stesse norme, non surriscaldare il componente e servendosi
già citate per la rimozione delle resistenze, si e- quindi di pinze in grado di disperdere il calore.
stendono anche al procedimento di recupero dei Precauzioni ancora maggiori verranno assunte
condensatori. Sconsigliamo comunque di recu- in sede di dissaldatura dei terminali dei transi-
perare quegli elementi che evidenziano segni di stor FET e MOS-FET; il saldatore, ad esempio,
vecchiaia. dovrà risultare collegato a massa; i transistor
MOS, sprovvisti di protezione interna, verranno
cortocircuitati con apposite mollette collegate ai
terminali, oppure con qualche spira di filo di
RECUPERO rame nudo, allo scopo di evitare il danneggia-
mento del componente da parte delle cariche
DEI
elettrostatiche.
DIODI
Si tenga presente che anche in questi casi, così
come abbiamo detto per i diodi, i componenti al
germanio risultano più facilmente degradabili di
I diodi a semiconduttore sono componenti elet- quelli al silicio. Ecco perché è consigliabile de-
tronici dotati di due elettrodi (anodo e catodo), stinare gli elementi al germanio ad usi secon-
nei quali la corrente scorre soltanto in una de- dari.

148
TRANS.
CIRC.
STAMP.
Fig. 3 - In sede di recupero di un transistor,
prima di ricorrere all'uso del saldatore, con-
viene sempre tranciare, a croce, la basetta
del circuito stampato In cui è montato il com-
ponente. Soltanto in un secondo tempo ai
provvederà a dissaldare dalla pista di rame
ogni terminale.

TRONCHESI

Il recupero dell'integrato mediante dissaldatura


RECUPERO risulta invece molto difficoltoso e comporta spes-
DELLE so risultati disastrosi. Per questa delicata opera-
VALVOLE zione conviene dunque munirsi di un ottimo dis-
saldatore, oppure di un saldatore e di un aspi-
ratore in grado di asportare tutto lo stagno de-
positato in corrispondenza di ogni piedino.
Il recupero delle valvole elettroniche non com- Un accorgimento tecnico, molto in uso fra i di-
porta solitamente nessun problema, perché tutto lettanti, consiste nel servirsi di un saldatore con
si riduce a sfilarle dalla loro sede naturale che è punta di rame opportunamente sagomata, in gra-
rappresentata dallo zoccolo portavalvola. do di dissaldare contemporaneamente tutte le
Nel caso delle valvole elettroniche si potrebbe saldature relative ad una fila di piedini, quando
tutt'al più parlare di riparazione del componente si tratti di circuiti integrati di forma rettangolare
che, per i vecchi tipi, tutto si riduce a risaldare e dotati di due file di piedini. Con tale sistema
il collegamento con il cappuccio, oppure quello la rimozione del componente avviene in due soli
con un piedino. tempi.
Purtroppo la riutilizzazione delle valvole elettro-
niche, dopo il grande sviluppo dell'elettronica al-
lo stato solido, appare limitata soltanto a qualche RECUPERO
riparazione di vecchi ricevitori televisivi o di DEI
vecchie stazioni ricetrasmittenti. Soltanto in qual- TRASFORMA TORI
che esperimento a carattere didattico, come ad
esempio quelli a volte da noi proposti, la valvola
elettronica di recupero può ritrovare una sua
seconda sede di funzionamento.
In questo settore dell'elettronica al dilettante
conviene sempre di procurarsi una grossa scorta
di trasformatori con elevamenti e riduzioni di
RECUPERO
tensioni diverse e di piccole e di alte potenze.
DEGLI
Tra questi si debbono oggi recuperare i trasfor-
INTEGRATI matori tradizionali, i relé, i contatti reed, taluni
interruttori, i pulsanti, i commutaton, 1 potenzio-
metri. i connettori, gli zoccoli, i diodi LED, i
quarzi, ecc.
Il recupero dei circuiti integrati risulta forse il La rimozione dei trasformatori, siano essi di ali-
più interessante fra tutti i componenti elettronici. mentazione, di accoppiamento o d'uscita, non
Quando il circuito integrato è inserito per mezzo comporta alcun problema di ordine pratico, per-
di uno zoccolo nel circuito originale di funzio- ché si tratta di dissaldare soltanto i terminali,
namento, il procedimento di recupero non sol- che possono essere rappresentati da capicorda o
leva alcun problema pratico. da fili conduttori, senza il timore di creare alcun

149
danno a causa del calore propinato dal saldatore
al componente.

CONTROLLO DEI COMPONENTI


RECUPERATI

Quando si intende riutilizzare un componente


di recupero, è necessario, prima di inserire il com-
ponente nel nuovo circuito, sottoporlo ad alcune
prove in grado di stabilirne, con sufficiente ap-
prossimazione, il grado di integrità.
Alcune prove dei componenti di recupero pos- B
sono essere effettuate con gli strumenti tradizio-
nali: il tester o l'oscilloscopio. Altre prove pos-
sono consistere in un controllo visivo e attento
del componente.
Per esempio, coloro che non sono in grado di
valutare la potenza di dissipazione di un resisto- Fig. 4 - I transistor, siano essi di tipo NPN o di tipo
re di recupero, potranno ugualmente fare una PNP, possono essere considerati come un insieme di
stima di questa grandezza elettrica osservando due diodi (schemi a destra). La prova dell'efficienza
del componente si esegue allo stesso modo di quella
attentamente le dimensioni del componente. In- valida per i diodi, misurando la resistenza fra base e
fatti, tutti sanno che le resistenze da 1/8 di watt collettore e fra base ed emlttore.
assumono dimensioni molto piccole e vengono
in particolar modo montate nei circuiti miniatu-
rizzati. Le resistenze da 1 W, da 2 W, da 3 o più
W, invece, si presentano in forme e dimensioni
molto più elevate, proprio per poter svolgere la
loro funzione di dissipare una certa quantità di
potenza elettrica.
Questa stessa valutazione, sia pure in misura Per il controllo dei condensatori è ancora valido
molto più limitata, può essere condotta sui con- l'uso del tester commutato nella sezione capaci-
densatori, tenendo conto che i condensatori, di metrica.
qualunque tipo essi siano, appaiono in dimen-
sioni molto ridotte quando la loro tensione di
lavoro è molto bassa. Al contrario. i condensa- PROVA DEI DIODI E DEI TRANSISTOR
tori costruiti per lavorare con tensioni molto
elevate, assumono dimensioni più grandi. Ma, lo Con l'uso del tester commutato nella sezione
ripetiamo, queste valutazioni non possono co- ohmmetrica è possibile controllare l'integrità dei
stituire una regola fissa, perché rimangono sem- diodi e dei transistor.
pre condizionate dal progresso tecnologico, la
cui tendenza attuale è quella di ridurre sempre
più le dimensioni dei componenti elettronici, an-
che quando siano in gioco potenze elettriche e
tensioni di valori notevoli.

PROVA DI RESISTENZE E CONDENSATORI


)
Fig. 5 - L'analisi oscilloscopica di un diodo può
Lo strumento più adatto per la prova delle resi- essere eseguita servendosi del circuito qui so-
stenze è in ogni caso il tester commutato nella pra riportato, composto da un trasformatore di
sezione ohmmetrica. Con il tester è possibile alimentazione e da una resistenza R1 da 3.300
ohm.
individuare lo stato elettrico del componente e
determinarne anche il valore nel caso in cui dal-
l'involucro esterno fosse scomparso ogni dato in-
dicativo.

150
Nei diodi si misura la resistenza interna del com-
ponente nei due sensi, servendosi della scala
ohmmetrica ohm x 10. Nel caso della conduzione
diretta si dovranno leggere sulla scala dello stru-
mento valori compresi fra i 20 e i 200 ohm. Nella 24V l
conduzione inversa, invece, la resistenza interna
del componente risulterà infinita per la maggior
parte dei diodi e quasi infinita per i diodi al
-.f
0,7 V ....,. ._,).
DIODO
BUONO

germanio.
La prova dei transistor si esegue allo stesso mo-
do rii quella dei diodi, tenendo conto che il
transistor è il risultato della composizione di due DIODO
diodi, così come indicato in figura 4. In pratica si IN CORTO
potranno controllare le integrità dei diodi base-
emittore e base-collettore.

ANALISI OSCILLOSCOPICA

Un tipo di prova più accurata dei diodi può es-


sere condotta con l'aiuto di un oscilloscopio,
s 4
'Un
24V-------------
U!
DIODO
APERTO

ricorrendo al circuito riportato in figura 5. Con


tale sistema potranno essere controllati i diodi
rettificatori e i diodi zener con tensioni sino a
0,7V
30 V, rilevando il responso direttamente dallo
ov"'=--fh r, ZENER
schermo dell'oscilloscopio secondo quanto sche- BUONO
mnatizzato in figura 6.
La semionda, che appare sullo schermo dell'o-
scilloscopio, risulterà positiva o negativa a se-
conda del modo con cui verrà collegato il diodo
nel circuito di prova di figura 5. Nel caso di un Fig. 6 - Il responso sullo schermo di un oscilloscopio
di un diodo sottoposto a controllo può assumere a-
diodo in cortocircuito, sullo schermo dell'oscil- spetti diversi,. così come Indicato In queste figure
loscopio appare una linea in posizione centrale. che risultano ampiamente analizzate nel testo.

OSCILLOSCOPIO

22OV o(
T1

li '-o
24v

12 V
S1
i'
,' \\

'@è s é;
@

R1 r - 1 ....•
@@
• . ,

151
DIODI E ZENER
IN PROVA

Fig. 7 - Con questo circuito si po11onc


analizzare tutti i diodi raddrizzatori e
i diodi zener in modo assai più valido
di quello che fa uso del solo tester,
All'entrata del circuito viene applicata
una tensione continua di valore com-
preso fra I 40 e i 200 Vcc. Invertendo
VOLT M. le polarità del diodo in prova è possl-
bile controllare la funzione raddrizzatri-
ce del componente.

sia in quelli di potenza, potrà essere valutato con Si tenga presente che nel circuito di figura 8 si
questo sistema (tester commutato su 10-,--15 mA), fa l'esempio di prova di un transistor di tipo
tenendo conto che ad indicazioni maggiori cor- NPN. Per la prova dei transistor PNP sarà ne-
rispondono maggiori guadagni del componente cessario invertire le polarità della pila da 4,5 V
in prova. e quelle del tester di misura.

TESTER
R1 z R2
-@""A
BASE
APERTA
R3
;
~
l •
4,5v 4 s1

Flg. 8 - Applicando questo semplice circuito re-


TR sistivo agli elettrodi di un transistor di tipo NPN,
si possono controllare il buon funzionamento del
IN PROVA componente la corrente di fuga ed H guadagno.
Per i transistor di tipo PNP occorre Invertire le
a polarità della pila e quelle del tester commutato
nella sezione milllamperometrica.

152
La sinusoide completa compare invece nel caso riportato in figura 7.
di un diodo aperto. Il diagramma composto da La tensione di zener potrà essere determinata
una greca (onde quadre) è quello relativo alla collegando sulle apposite boccole il tester com-
prova cli un diodo zener perfettamente efficiente. mutato nella misura delle tensioni continue, ed
applicando all'entrata del circuito una tensione
continua, raddrizzata e filtrata. di valore com-
ALTRI TIPI DI PROVE preso fra i 40 e i 200 V.
Invertendo la polarità di inserimento del diodo
Coloro che non posseggono loscilloscopio potran- in prova, sarà possibile controllare la funzione
no ugualmente sottoporre i semiconduttori di raddrizzatrice del componente.
recupero a prove assai più valide di quelle otte- Servendosi del circuito riportato in figura 8, sarà
nute con il solo tester, servendosi di due diversi possibile controllare il buon funzionamento di
sistemi. un transistor, valutandone la corrente di fuga
Volendo controllare i diodi raddrizzatori e i dio- (base aperta e tester commutato su 50± 100 p1).
di zener, occorrerà realizzare il circuito di prova Anche il guadagno, sia nei transistor normali,

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153
DISTORSORE
PER
CHITARRA
ELETTRICA

Nel fascicolo dello scorso mese di febbraio abbia- Ogni segnale periodico può essere completa-
mo riservato un certo spazio della Rivista agli mente descritto per mezzo di alcuni parametri;
appassionati della chitarra elettrica, presentan- fra questi, i due più importanti sono: la fre-
do un circuito capace di esaltare le note medio- quenza e la forma.
alte dello strumento o, come meglio dicono certi I nostri lettori posseggono già le nozioni suff-
cultori delle installazioni audio, in grado di evi- cienti per assimilare il concetto di frequenza;
denziare l'effetto « presenza ». questa, infatti, sta ad indicare quante volte, in
Ora è la volta della presentazione di un distor- un minuto secondo, si ripete l'andamento del se-
sore molto efficace e, nello stesso tempo, di sem- gnale. A questo parametro è legata ì'acutezza
plice concezione e di prezzo molto moderato (il o meno del segnale.
tutto si riduce all'acquisto di due transistor e Facciamo un esempio: le varie note di uno
di pochi altri componenti) che, accoppiato a stesso strumento, pur assomigliandosi nella for-
qualsiasi amplificatore per chitarra, sarà in grado ma, hanno un valore di frequenza diverso, in mo-
di rivelare talune caratteristiche sonore, intro- do che un « do» appaia più grave di un « mi »,
ducendo nella musica una notevole dose di mo- un « fa» più acuto di un «re», e così via. Ma
dernità e di originalità che. oggi, sono molto la frequenza non è sufficiente per contraddistin-
ricercate dai musicisti. guere un segnale; infatti, un « do » di trombone
è ben diverso da un « do » di chitarra, pur aven-
do le due note la stessa freauenza. Le note sono
IL FENOMENO DISTORSIONE identiche, ma vengono generate con due sistemi
fisici diversi, in modo da presentare un diverso
Prima di addentrarci nel vivo dell'argomento, timbro.
cioè prima di analizzare il nostro dispositivo, Se immaginiamo di visualizzare questo fenome-
vogliamo soffermarci, in una certa misura teo- no sullo schermo di un oscilloscopio, ci accorge-
rica. sul fenomeno distorsione. remo che le due note, pur avendo un identico

154
periodo, differiscono tra loro notevolmente nella P80%, e ciò significa che una sinusoide, applicata
forma. Tale fenomeno è da attribuirsi al diverso all'entrata del circuito, all'uscita di questo ap-
contenuto armonico dei due segnali che, sovrap- parirà completamente irriconoscibile.
ponendosi all'onda sinusoidale principale, altera
il contorno e, conseguentemente, il timbro.
Nei sintetizzatori, che sono apparati commerciali IL DISTORSORE
di costo elevato, viene sfruttato questo feno-
meno delle armoniche; infatti, i sintetizzatori ge- Ogni distorsore altro non è che un amplificatore
nerano un suono per mezzo della semplice so- di bassa frequenza che lavora in una zona non
vrapposizione di un numero molto elevato di ar- lineare. Molto spesso il dispositivo è dotato di un
moniche ad una semplice sinusoide; le armoni- guadagno elevato ad un punto tale da squadrare
che sono sinusoidi con frequenza multipla di il segnale originale, togliendogli il contenuto ar-
quella dell'onda fondamentale. Dunque, potendo monico e trasformandolo in quello tipico carat-
mescolare le armoniche a piacere, si intuisce fa- terizzato dall'onda quadra.
cilmente quanto sia possibile generare in pratica Il segnale distorto viene ottenuto tramite la mi-
una infinità di suoni che si avvicinano, in ma- scelazione di due segnali in opposizione di fase,
niera quasi perfetta, a quelli prodotti dagli stru- facenti capo, ciascuno, ad un filtro passa-alto,
menti più classici. Con questo sistema, inoltre, con diverse costanti di tempo, così da ottenere un
vi è anche la possibilità di creare nuovi suoni effetto sufficientemente nuovo e suggestivo, si-
che stanno poi alla base della nuova e moderna mile a quello ottenibile soltanto con una stru-
musica elettronica. mentazione puramente elettronica. Queste, in
breve, sono le caratteristiche principali del no-
stro progetto, riportato in figura 1, che in pra-
SUONI PARTICOLARI tica si identifica con quello di un amplificatore
a due soli transistor che, in virtù del notevole
Esiste un altro sistema per generare suoni parti- guadagno dei due stadi, consente di raggiungere
colari. E' infatti sufficiente che la nota prove- una grande azione squadratrice e, conseguente-
niente, ad esempio, da una chitarra, attraversi mente, una sensibile distorsione del segnale
un circuito distorsore per alterarne il contenuto Un'altra particolarità molto importante del pro-
armonico e per ottenere, all'uscita di questo cir- getto descritto in queste pagine va ricercata nel
cuito, un segnale dal timbro completamente di- tipo di entrata del distorsore, che deve essere col-
verso da quello originale. legata direttamente con l'uscita del pick-up della
La distorsione rappresenta appunto la percentua- chitarra elettrica, in modo da prelevare un se-
le delle armoniche aggiunte al segnale sinusoidale gnale di 30± 60 mV circa.
e sta ad indicare il cambiamento di forma del- Analizzeremo ora il progetto del distorsore ri-
l'onda stessa. portato in figura I nelle due condizioni possibili
Nel progetto da noi concepito la distorsione può di funzionamento, che vengono imposte dalla
essere regolata tramite un potenziometro ma, precisa posizione del commutatore SI.
nel suo valore massimo, essa può raggiungere Il trattamento del segnale, dunque, avviene in

Due soli transistor, un potenziometro, un commutatore e pochi


altri elementi di modico prezzo, sono sufficienti per costruire
questo apparato elettronico, collegabile con qualsiasi ampli-
ficatore di potenza, che ha lo scopo di arricchire, con effetti o-
riginali, le esecuzioni musicali alla chitarra elettrica.

155
NORM.

S1a

R2
DISTORS.

S2
rRH Il I
Il c2

R1 Il $ e
.'o
R3
Ile

Il
TR2

NO RM.
I
:- R8

USCITA
S1b
e
e,

~LENTR.
Il «o«è Il..
C3

3 e
9V

R5
± 5°

Fig. 1 - Circuito elettrico del distorsore dotato di elemento di controllo dell'effetto risultan-
te (R4). Quando il commutatore S1 è In posizione NORM., i segnali applicati all'entrata si ri-
trovano, In uscita, leggermente rafforzati dall'effetto preampliflcatore del sistema, ma privi di
qualsiasi variazione rispetto alla loro forma originale. Quando Il commutatore S1 è posiziona-
to su DISTORS, Il circuito funziona da dispositivo distorsore.

COMPONENTI
Condensatori R6 = 680.000 ohm
C1 = 270.000 pF R7 = 6.800 ohm
C2 = 470.000 pF R8 = 68.000 ohm
C3 = 1.000 pF R9 = 10.000 ohm
Resistenze Varie
R1 = 47.000 ohm TR1 = BC107
R2 = 15.000 ohm TR2 = BC107
R3 = 4.7 megaohm S 1a-S1 b = commutatore doppio
R4 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) s2 = interrutt.
R5 = 470 ohm Alimentaz. = 9 Vcc

156
due modi distinti, a seconda che il commutatore sto elemento lavori in una regione di saturazione
multiplo S1 si trovi nella posizione DISTORS. quasi completa. Essa influisce anche sulle pola-
o nella posizione NORM. rizzazioni dei due transistor, oltre che fungere
da elemento di carico, unitamente alla resisten-
za R2, del collettore del transistor TRI. Per
COMM. S1 IN POSIZIONE DISTORS. tale motivo dunque il transistor TRl si trova
quasi in saturazione, mentre il transistor TR2 ri-
Quando il commutatore multiplo S1 si trova nel- mane quasi all'interdizione.
la posizione DISTORS., il circuito funge da Con una simile configurazione circuitale, qual-
distorsore. La resistenza R6, di elevato valore siasi segnale d'ingresso, anche di poche decine di
ohmmico, concorre, unitamente alla resistenza millivolt, risulta enormemente amplificato pri-
R2, alla formazione del carico di collettore del ma di raggiungere il collettore e l'emittore del
transistor TRl, conferendo a questo primo sta- transistor TR2 sotto forma di due onde pressoc-
dio del distorsore un guadagno molto elevato. ché quadre, sfasate fra loro di 180°.
La resistenza R6, collegata in serie con il col- Il primo di questi due segnali, più precisamente
lettore del transistor TRl, fa in modo che que- quello presente sul collettore del transistor TR2,

use. ENTR.

CONTR.
DISTOR.

Fig. 2 - Non esistono prescrizioni particolari per la composizione del circuito del distorsore,
che può essere comunque realizzato. E' cosa Importante invece racchiudere il circuito in un
contenitore metallico in grado di isolarlo rispetto ad eventuali segnali esterni. Anche i siste-
mi di collegamento, quello con l'amplificatore di potenza e quello con I plck-up della chitarra
elettrica, dovranno essere rappresentati da cavetti schermati con calze metalliche; queste ul-
time dovranno rimanere in intimo contatto elettrico con il contenitore metallico del distorsore
e con il circuito di massa dell'amplificatore di bassa frequenza.

157
A Fig. 3 - Questi diagrammi interpretano analiticamente
la forma dei segnali presenti all'uscita del distorsore.
Le lettere maiuscole con cui essi sono stati contras-
segnati sono riportate nel testo assieme alle neces-
0,12V sarle e più ampie spiegazioni.

viene inviato all'uscita del distorsore tramite il


condensatore C2 e le resistenze R8-R9 che fun-
B gono da circuito partitore resistivo d'uscita.
Tenendo conto che il valore capacitivo del con-
densatore C2 risulta sufficientemente elevato, si
può giustificare ampiamente il motivo per cui
0,12V il segnale ad onda quadra sia in grado di trasfe-
rirsi totalmente dal collettore del transistor TR2
al circuito d'uscita del distorsore senza subire
alcuna deformazione.
Il segnale d'emittore, invece, oltre che risultare
dosato in ampiezza tramite il potenziometro R4,
che funge da elemento di controllo dell'entità
della distorsione, viene filtrato dal condensatore
C3 in modo che un solo impulso a frequenza ele-
vata riesca a raggiungere l'uscita.
e I] condensatore G3 deve essere considerato come
un elemento di reazione positiva che preleva il
segnale d'uscita.
L'effetto finale, per quanto finora detto, rimane
0,36V
dunque stabilito dalla sovrapposizione dei due
segnali, sfasati tra loro di 180, ed ampiamente
analizzati.
Per poter meglio interpretare l'effetto finale ri-
sultante ora discusso, abbiamo provveduto ad e-
sprimere questo stesso fenomeno analiticamente
attraverso i diagrammi riportati in figura 3.

ANALISI DEI DIAGRAMMI

Il diagramma A interpreta l'andamento di un


segnale caratterizzato da una bassa distorsione
e ottenuto dal collegamento con una debole sor-
0,52v gente di appena 30 m V di tensione
Questo stesso segnale risulta ottenuto con il co-
mando <li distorsione, rappresentato dal poten-
ziometro RA. in posizione di minimo.
Anche il diagramma B è stato ottenuto con il
perno del potenziometro R4 ruotato verso la po-
sizione di minimo. Questo grafico esprime anali-

158
ticamente l'effetto squadrante provocato dall'am- COSTRUZIONE DEL DISTORSORE
plificatore quando il segnale applicato all'entrata
del circuito del distorsore raggiunge il valore di La realizzazione pratica di questo distorsore può
60 mV circa. essere affrontata da chiunque, tenuto conto della
I diagrammi C-D si riferiscono invece alle e- sua semplicità circuitale e della tolleranza dei
spressioni analitiche assunte dai segnali otteni- valori dei componenti adottati, che potrà influi-
bili con il comando di distorsione R4 ruotato re più o meno positivamente sull'entità del fe-
nella posizione di massimo. Più precisamente, il nomeno di distorsione del segnale.
diagramma C risulta ottenuto con un segnale E' molto importante racchiudere il circuito, co-
d'ingresso di 30 m V circa, mentre il diagramma munque esso sia stato concepito, tramite circuito
D è ottenuto con un segnale d'ingresso di 60 mV. stampato o per mezzo di cablaggio con ancoraggi,
circa. I picchi di notevole entità presenti in que- in un contenitore metallico.
sti ultimi due diagrammi debbono essere attri- Lo scopo del contenitore metallico è quello di
biti alla presenza del condensatore C3 accop- evitare l'interferenza negativa di campi elettro-
piato con l'uscita del circuito. magnetici estranei che, introducendo ronzii ed
inneschi, danneggerebbero notevolmente la ri-
produzione sonora.
COMM. S1 IN POSIZIONE NORM. L'apparecchio può essere realizzato, seguendo
il piano costruttivo di figura 2, anche su uno
Quando il commutatore S 1 si trova nella posi- spazio esiguo, permettendone l'introduzione den-
zione NORM., l'accoppiamento, effettuato per tro lo stesso mobile in cui è sistemato l'amplifi-
mezzo del condensatore C3 fra l'emittore del
catore di potenza.
transistor TR2 e l'uscita, viene automaticamente
escluso dalla sezione « b» di SI. Tenendo conto che il consumo deì nostro distor-
sore è molto basso, è possibile alimentare il cir-
La resistenza R6 concorre alla formazione della
resistenza di carico di collettore del transistor cuito con una normale pila da 9 V. Tuttavia, per
TR2 unitamente alla resistenza R7. Si variano ottenere una lunghissima autonomia di funzio-
così in grande misura le condizioni di polarizza- namento, necessaria ad esempio per gli esecu-
zione dei transistor e si consente ai due stadi am- tori musicali professionisti, che non vogliono cor-
plificatori di lavorare in una zona lineare. Più rere il rischio di rimanere con la pila scarica a
precisamente il circuito del distorsore si tra- metà esibizione, sarà opportuno sostituire la pila
sforma in un vero e proprio circuito preamplifi- da 9 V con due pile piatte da 4,5 V ciascuna,
catore lineare, dotato di un guadagno di 1,5 volte collegate in serie tra di loro.
(4 dB). Ovviamente, per evitare che il circuito presenti
Se vogliamo analizzare in una forma più detta- il fenomeno della distorsione anche quando il
gliata il comportamento dei due transistor TRI- commutatore SI è posizionato su NORM., oc-
TR2 nel caso in cui il commutatore SI si trovi corre sostituire le pile appena queste cominciano
posizionato su NORM., dobbiamo dire che il ad esaurirsi. Si può consigliare anche di inserire,
transistor TR2, che risulta accoppiato in cor- in parallelo alle pile stesse, un condensatore elet-
rente continua, cioè senza l'interposizione di con- trolitico da 500 F - 12 Vl ovviamente rispet-
densatori, con il collettore del transistor TR I, si tandone le polarità.
trova in una zona di saturazione per effetto della
A conclusione della descrizione del montaggio del
resistenza R6, che ha un elevato valore e che ri-
distorsore, raccomandiamo a tutti di tener conto
sulta commutata, tramite S1, sul circuito di col-
che si tratta di un circuito preamplificatore di
lettore del transistor TR2.
bassa frequenza che, per funzionare egregia-
Trovandosi in questa situazione, il transistor TR2
mente, deve risultare opportunamente e comple-
si comporta praticamente come un elemento in
tamente schermato. Gli stessi cavi di collegamen-
cortocircuito o, più precisamente, come un diodo
in conduzione, che lascia passare il segnale pro- to fra l'entrata del distorsore e i pick-up della
veniente dal collettore di TRl senza variarne la chitarra elettrica, e l'uscita del circuito con
forma e l'ampiezza. l'entrata dell'unità amplificatrice, dovranno es-
Il segnale presente sul collettore del transistor sere realizzati con i normali conduttori ricoperti
TR2 viene prelevato, tramite il condensatore con calze metalliche e queste ultime dovranno
C2, per essere inviato al partitore d'uscita com- risultare tutte collegate con la massa del distor-
posto dalle resistenze R8-R9. sore.

159
VOLT METRO
PER
RETE-LUCE

Tenete costantemente sotto controllo la tensione di rete

Vogliamo presentare in queste pagine il proget- Il circuito, il funzionamento e la realizzazione


to di un semplice voltmetro per tensioni alterna- dello strumento sono semplici e si possono com-
te, da tenere costantemente collegato con la li- mentare molto brevemente. Ecco perché, prima
nea della rete-luce di casa, in modo da offrire di introdurci nel vivo dell'argomento, vorremmo
all'utente dell'energia elettrica una lettura im- trarre lo spunto per esporre alcuni concetti elet-
mediata e precisa della tensione, il cui valore no- trici di fondamentale importanza per tutti i prin-
minale, come è ben risaputo da tutti, è di 220 cipianti e che sappiamo essere sempre favorevol-
Vca. mente recepiti dai nostri lettori.
La particolarità più saliente di questo strumento Avendo a che fare con l'energia elettrica, in ge-
risiede nell'estensione della scala di lettura fra nerale, cominceremo quindi a soffermarci su que-
i valori di 180 V e 230 V, cioè fra i presunti va- sto argomento, per poter poi passare a quello
lori minimi e massimi entro i quali può oscillare ancor più comune di potenza elettrica.
il valore nominale di 220 V della tensione di re-
te-luce. Proprio nella scala dello strumento, dun-
que, risiede l'originalità di questo voltmetro, che L'ENERGIA ELETTRICA
potrà rimanere esposto, in ogni abitazione, ac-
canto al termometro, al barometro, all'igrometro, Molto spesso si fa uso della parola « energia »
oppure vicino al contatore elettrico, in modo da senza conoscerne l'esatto significato, oppure fa-
permettere a chiunque di sapere, in qualsiasi cendo impiego inappropriato dell'espressione.
momento, se il funzionamento della lavatrice, E' molto comune sentir dire: quell'uomo, o quel-
del frigorifero, del televisore o di altro apparec- la donna, è persona piena di energia, oppure,
chio elettrodomestico è regolare. quell'uomo è molto energico. intendendo dire, e

160
ciò è esatto, che la persona in oggetto è una
persona attiva, zelante, che non conosce, o cono-
sce poco, la sosta e il riposo.
Ma il significato esatto della parola è un altro.
Energia, infatti, significa attitudine a compiere L'utilità di questo dispositivo
lavoro. Pertanto un uomo energico è un uomo in può essere paragonata a
grado di svolgere del lavoro e l'energia, in ge- quella di un comune termo-
nerale, è l'attitudine intrinseca di una macchina,
di un motore, di un complesso meccanico a svol- metro, di un barometro o di
gere del lavoro. un igrometro. Perché anche
E veniamo ora al concetto di energia elettrica, esso, appeso alla parete di
non prima di aver ricordato una parte delle mol-
te espressioni di energia oggi conosciute. un locale della nostra casa,
La pila, ad esempio, è un apparato in grado di può offrirci in ogni momento
offrire dell'energia elettrica come conseguenza l'indicazione esatta del valo-
diretta dell'energia chimica. Il ferro da stiro tra-
sforma l'energia elettrica in energia termica. Le re reale della tensione di rete.
centrali idroelettriche producono una grande
quantità di energia elettrica, che risulta essere
una trasformazione diretta dell'energia mecca-
nica generata dalla caduta di grandi masse d'ac-
qua che mettono in movimento le turbine.
Esaminata sotto questi aspetti, l'energia di un
sistema deve essere intesa come capacità di
quel sistema di trasformarsi, ossia di cambiare cisamente come l'energia potenziale che viene as-
di stato, compiendo un lavoro. E' noto, infatti, sunta dalle cariche elettriche che vengono sepa-
che in base al principio della conservazione del- rate in seno ai corpi, in seguito all'azione di pro-
l'energia, questa non può mai diminuire né au- cessi esterni (generatori elettrici), contro la rea-
mentare, ma soltanto trasformarsi o trasmettersi zione delle forze elettrostatiche che tendono a
da un sistema ad un altro, assumendo forme ed ricondurre il sistema allo stato elettricamente neu-
aspetti diversi. Il lavoro compiuto serve a valu- tro, cioè allo stato di equilibrio stabile.
tare precisamente la quantità di energia trasfor- Un qualunque oggetto appoggiato sopra un ta-
mata o trasmessa; l'energia quindi si misura con volo è dotato di energia potenziale, in quanto
la stessa unità con cui si misura il lavoro. un qualunque intervento meccanico esterno che
lo faccia spostare dalla superficie di appoggio
mette l'oggetto in condizioni di compiere un la-
DUE FORME D'ENERGIA voro, cioè di cadere dal tavolo sul pavimento; è
un esempio classico questo di trasformazione di
energia potenziale in lavoro, e il lavoro, in que-
Ma l'energia si presenta praticamente sotto due
sto caso specifico, è dato dal prodotto della forza
forme fondamentali: l'energia cinetica e l'ener-
gia potenziale. La prima, cioè l'energia cinetica, di gravità, che naturalmente agisce sull'oggetto,
per lo spostamento, cioè per la distanza che se-
è connessa all'inerzia dei corpi in movimento e
in essa è da includere, come caso particolare, para la superficie del tavolo dal pavimento.
l'energia termica, dovuta precisamente ai moti Anche le cariche elettriche sui morsetti di una
migratori di tutte le particelle che costituiscono pila sono dotate di energia potenziale, che si tra-
la materia; la seconda è invece connessa con i sforma in lavoro elettrico non appena si collega-
sistemi che sono mantenuti in uno stato di equi- no tra di loro i morsetti, mediante un condut-
librio instabile o forzato e che pertanto hanno la tore.
tendenza spontanea a mettersi in movimento per
assumere uno stato di equilibrio stabile, che da
soli non saranno più in grado di abbandonare. POTENZA ELETTRICA
Sono esempi di energia potenziale, l'energia pos-
seduta dai corpi nel campo della gravità, l'ener- In ogni caso, quando si verifica in un modo qua-
gia dei corpi elastici deformati, e come caso che lunque una trasmissione di energia da un siste-
particolarmente ci interessa, l'energia elettrica, ma ad un altro, oppure una trasformazione di
la quale. come abbiamo già visto, è definita pre- energia da una forma ad un'altra, si indica sem-

161
01 I.

t150V

+
220 c+o DZ1 DZ2
100V 50V
a Il I • Il V0LTM.

Fig. 1 - Per poter misurare il valore reale della tensione di rete-luce In modo esatto e conti-
nuo basta reallzzare li semplice progetto qui riportato, che permette di trasformare la tensione
alternata In tensione continua, abbassandola di valore in modo da pilotare un voltmetro per
tensioni continue da 100 V fondo-scala. I due zener DZ1-DZ2, che possono essere sostituiti
con un unico diodo zener da 150 V, compongono una barriera in grado di sottrarre la tensione
di 150 V a quella di 210 V presente a valle della resistenza R2. Tramite Il trimmer potenzlome-
trico, a variazione lineare R3, è possibile tarare con la massima precisione lo strumento di mi-
sura dotato di una scala espansa, con Intervalli di 10 V, per complessivi 50 V, fra I valori e-
stremi di 180 V e 230 V.

-----COMPONENTI----
Condensatore R4 = 100.000 ohm - 1 W
CI = 16 uF - 350 VI (elettrolitico) Varie
Resistenze
R1 5.600 ohm - h W D1 = diodo al silicio (BY127 - 1 N4007)
=
R2 = 10.000 ohm - ½ W DZ1 = diodo zener (100 V)
R3 = 100.000 ohm- f W (trlmmer a varlaz. DZ2 = diodo zener ( 50 V)
lln.) VOLTM. = voltmetro cc (100 Vcc fondo-scala)

Flg. 2 -Il montaggio del circuito de voltmetro per rete-luce si effettua tenendo sott'occhio
questo disegno, con Il quale si invita il lettore a servirsi di un circuito stampato da fissare di-
rettamente sui due morsetti (positivo-negativo) di un voltmetro cc da 100 V fondo-scala. La
distanza che intercorre tra I due fori destinati al fissaggio dei morsetti del voltmetro è quella

standard. In presenza di voltmetri diversamente costruiti, occorrerrà comporre Il circuito stam-
pato nella misura più appopriata. Raccomandiamo vivamente di inserire nel toro verso esatto
il condensatore elettrolitico C1, il diodo rettificatore al silicio D1 e i due diodi zener DZ1-DZ2,
tenendo conto degli elementi o simboli di orientamento riportati sugli Involucri esterni di que-
sti componenti.
pre col nome di « potenza » la quantità di ener- MISURA DELLA POTENZA ELETTRICA
gia che si trasmette o si trasforma nell'unità di
tempo. In un circuito percorso da corrente. gli elettroni
In generale si può dire che il concetto di poten- che man mano escono da uno dei morsetti del
za esprime sostanzialmente la velocità con la generatore possiedono una certa energia poten-
quale si compie una qualsiasi trasformazione di ziale, la quale diminuisce lungo il circuito tra-
energia nel tempo. Ne segue in particolare che, sformandosi in calore o, eventualmente, in lavoro.
mentre si può dire che un dato sistema ha in sé Si esprime brevemente questo fatto dicendo che
nell'interno del generatore si produce dell'ener-
disponibile una certa energia, non si potrà mai
<lire invece che vi è disponibile una certa poten- gia elettrica, la quale si trasmette lungo il circui-
to esterno che, a sua volta, la assorbe, trasfor-
za. a meno di non precisare anche la durata nel
mandola in un'equivalente energia di altra forma.
tempo: ciò che equivale a designare ancora l'e-
Si comprende che la funzione del generatore è
nergia. E' chiaro così, ad esempio, che un ser- quella di lavorare a spese di altra energia. equi-
batoio d'acqua contiene e può liberare svuotan- valente a quella che il generatore stesso trasfor-
dosi una quantità di energia ben determinata: la ma man mano in energia elettrica.
potenza che si rende disponibile, mentre lo svuo-
Corrispondentemente, per le definizioni generali
tamento si compie, sarà grandissima se il serba- precedentemente ricordate, si designa col nome
toio si svuota in un tempo molto breve, ma sarà di potenza elettrica, rispettivamente generata,
invece piccolissima se dal serbatoio si fa spillare trasmessa ed assorbita, la quantità di energia e-
un filo d'acqua che lo svuoti in un tempo lungo. lettrica che si viene trasformando in ogni se-
Analogamente accade che le scariche atmosfe- condo.
riche mettono in gioco delle potenze enormi. Parlando dell'energia potenziale, in un prece-
mentre l'energia liberata non è affatto molto ri- dente esempio, si era pure introdotto il concetto
levante, perché si tratta sempre di un fenomeno di potenza in gioco nel caso che un oggetto po-
oltremodo violento, ma di brevissima durata. sto sopra un tavolo dovesse cadere per terra. In

R1

ENTR.
220V

163
questo esempio il lavoro compiuto dal corpo ri-
sultava definito dal prodotto della forza di gra-
vità, che costituiva la causa di caduta del corpo,
per lo spostamento subito, cioè per la distanza
tra la superficie del tavolo e il suolo. Analoga-
La penna dell'elettronico dilettante mente si definisce il lavoro elettrico come con-
seguenza dell'esplicazione dell'energia elettrica.
L'energia elettrica che si mette in gioco quando
si verifica uno spostamento di cariche elettriche
tra due punti qualsiasi, corrisponde' in ogni ca-
so, al prodotto della tensione che esiste tra que-
L. 3.500 sti due punti per la quantità di elettricità che
partecipa allo spostamento. Ne segue che ogni
potenza elettrica resterà senz'altro determinata,
eseguendo il prodotto della tensione relativa al
tratto di circuito che si considera per la intensità
di corrente che lo percorre. La quale esprime la
quantità di elettricità che lo attraversa ad ogni
secondo.
La potenza viene espressa direttamente in «watt»,
eseguendo semplicemente il prodotto della ten-
sione espressa in volt per l'intensità di corrente
misurata in ampère.
Ne deriva in particolare la definizione elettrica
dell'unità di potenza e cioè del watt, come pro-
CON QUESTA PENNA dotto della tensione costante di 1 volt per la cor-
APPRONTATE I VOSTRI rente pure costante di 1 ampère, si ha cioè:

CIRCUITI STAMPATI 1 watt = 1 volt x ampère

In generale si può dunque affermare che se un


Questa penna permette di preparare i circuiti stampati qualsiasi tratto di circuito elettrico presenta agli
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo estremi una tensione costante V ed è percorso da
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta una corrente costante I, esso eroga, oppure as-
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione sorbe, la potenza elettrica:
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade- P = Vxl
risce perfettamente al rame.
In gergo elettrotecnico si suol dire, con espres-
sione semplicistica, che la potenza elettrica è
NORME D'USO CARATTERISTICHE data dal prodotto dei volt per gli ampère.
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di- Per misurare la potenza elettrica trasmessa lun-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola go una linea occorrerebbe, dunque, applicare al-
sciarla asciugare per 15 che garantisce una lunga la linea stessa i due strumenti atti a rilevare la
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco rioni quando non viene tensione e l'intensità di corrente, cioè il voltme-
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- tro e l'amperometro. L'amperometro va collegato
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple- in serie ad un conduttore che può essere indif-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una ferentemente quello di andata o quello di ritor-
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una no della corrente; il voltmetro, invece, va inse-
ta per l'uso. punta di ricambio situata rito in parallelo al circuito cioè va collegato
nella parte terminale.
fra un conduttore e l'altro. Il prodotto delle in-
dicazioni dei due strumenti, cioè delle misure
così rilevate (volt e ampère) determina la poten-
za elettrica trasmessa lungo quel circuito.
In pratica però, per la misura delle potenze e-
lettriche non si ricorre all'impiego di due stru-
menti, bensì di uno solo che è voltmetro e am-
l-
Fig. 3 - Riportiamo in questo disegno le tracce rela-
tive alle piste di rame del circuito stampato che il let-
8 tore dovrà riprodurre, In queste stesse identiche di-
mensioni, per poter realizzare la costruzione del volt-
metro per rete-luce. Si tenga presente che le distanze
tra i due anelli centrali, destinati ad ospitare i perni
filettati del morsetti del voltmetro, sono quelle stan-

e I
dard normalmente adottate in tutti gli strumenti di mi-
sura. In caso diverso, il lettore provvederà ad aumen-
tare o diminuire la distanza dei due fori nella misura
necessaria. Il foro che va collegato al morsetto posi-
tivo dello strumento è quello contrassegnato con la
[ crocetta.

perometro insieme, il quale rileva direttamente CAUSE DI SOTTOTENSIONE


la misura della potenza elettrica espressa in watt
o in grandezze che sono multiple o sottomultiple Le cause di abbassamento della tensione elettri-
del watt: tale strumento prende il nome di ca nelle nostre case possono essere molteplici.
« wattmetro ». Per esempio l'energia elettrica erogata dal con-
Diciamo subito che fra i sottomultipli del watt tatore può giungere dalla centrale di smistamen-
vengono adottati, per le piccole potenze, il mi- to attraverso linee di distribuzione invecchiate e
crowatt (uW) e il milliwatt (mW). Tra i multipli sovraccariche, che riducono la tensione nominale
del watt viene molto usato il chilowatt (kW). all'origine man mano che ci si allontana da que-
Nell'elettrotecnica di ogni giorno, la formula nel- sta. Anche i grandi assorbimenti di energia elet-
la quale sono in gioco le tre grandezze fonda- trica sono spesso causa di abbassamento della
mentali, potenza, tensione e intensità di corren- tensione di rete-luce. Tutti noi ci accorgiamo
te, può essere presentata in tre modi diversi, ne- che, quando funzionano contemporaneamente ii
cessari per stabilire il valore di una delle gran- frigorifero, la lavatrice, la lavastoviglie, la luci-
dezze quando siano note le altre due. datrice ed il condizionatore d'aria, le lampade
di illuminazione non riescono più a darci la
Le tre formule fondamentali, quindi, adoperate
quantità di luce cui siamo abituati. Ciò perché
a tale scopo. sono le seguenti:
il grande assorbimento di energia elettrica da
parte degli elettrodomestici, collegati simultanea-
w w mente, si traduce in un abbassamento del valore
W VA V = A = nominale di 220 V della tensione di rete. E quan-
A V do il valore della tensione di rete si abbassa, al-
cune apparecchiature elettriche od elettroniche
Facciamo ora una pratica applicazione di una funzionano male.
delle tre formule, cioè supponiamo di voler cono- Ai nostri lettori abbiamo più volte insegnato il
scere, senza far uso dell'amperometro, il valore modo di poter ovviare a tali inconvenienti, ricor-
della corrente assorbita da un ferro da stiro del- rendo ad un elevamento del valore della tensio-
la potenza di 330 W funzionante con la tensione ne più bassa tramite quel dispositivo ormai a tut-
di 220 V. Occorrerà quindi applicare la terza ti noto che prende il nome di stabilizzatore di
formula della potenza e dividere il numero dei tensione. Ma, come abbiamo già detto, non è que-
watt per quello dei volt, ottenendo così il valore sta la sede per risolvere un tale problema, men-
della corrente assorbita dal ferro da stiro, che tre ci siamo proposti di invitare il lettore alla
risulta di 1.5 A (330 : 220 = 1,5 A). realizzazione di un particolare voltmetro, ap-

165
TRATTO DI SCALA ESPANSA

100 200 210

positamente costruito per la rilevazione del va- Ciò è chiaramente indicato nei due disegni di
lore della tensione di rete-luce, che risulterà mol- figura 4. Infatti, sulla sinistra di questa figura,
to utile per un controllo continuo della tensione abbiamo riportato la scala di un normale volt-
nelle nostre case. metro per misure di tensioni alternate comprese
fra O e 250 V; per mezzo di due linee tratteggia-
te abbiamo anche indicato il settore di questa
CIRCUITO DEL VOLTMETRO scala che viene allargato fra i valori di 180 V e
230 V di una seconda scala, che il lettore dovrà
Normalmente i comuni tester non sono in grado comporre e che noi abbiamo riportato nel dise-
di offrire misure precise della tensione alterna- gno a destra di figura 4. Questa nuova scala è
ta di rete e, comunque, non sono mai in grado suddivisa in cinque settori, ognuno dei quali
di segnalare quelle piccole variazioni, rispetto corrisponde ad un intervallo di 10 V, per un to-
al valore nominale, che possono provocare un tale di 50 V (230 V 180 V = 50 V).
cattivo funzionamento in talune apparecchiature I valori estremi di questa nuova scala sono stati
elettroniche. assunti grazie alla barriera di 150 V opposta dai
Scartato il tester, dunque, non resta al lettore due zener DZ1-DZ2 al valore della tensione
che realizzare il progetto da noi presentato in fi- continua di 210 V presente a valle della resisten-
gura 1. za R2. L'intervallo della nuova scala dovrebbe
La tensione di rete-luce di 220 V viene appli- essere. per la precisione, di ben 60 V (210 V
cata, tramite la resistenza R1, al sistema di ret- 150 V 60 V), ma tramite il potenziometro R3
tificazione realizzato trami te il diodo al silicio è possibile tarare la nuova scala entro i limiti
D1, il condensatore elettrolitico Cl e la resi- prescritti. Il valore esatto dell'intervallo di 60 V
stenza R2. Questo sistema provvede a trasfor- si otterrebbe soltanto collegando il diodo DZl con
mare la tensione alternata di rete in tensione il punto a valle della resistenza R? e nel caso in
continua, in modo da poterla applicare, tramite cui all'ingresso del circuito di figura l fosse ap-
il potenziometro R3 e i due diodi zener DZ1- plicata la tensione reale di 220 V. Abbiamo co-
DZ2, al voltmetro per correnti continue da 100 sì giustificata la presenza del potenziometro R3,
V fondo-scala. che in pratica è un trimmer e che serve a rego-
I due diodi zener DZ1-DZ2 rappresentano una lare il settore di intervento della barriera com-
barriera di 150 V (100 V + 50 V = 150 V), posta dai due diodi zener.
che sottrae questo valore a quello di 240 V pre-
sente a valle del diodo rettificatore D 1. Con que-
sto sistema sarà possibile espandere una scala REALIZZAZIONE DEL VOLTMETRO
di valori, che si estende da O V a 250 V, in una
scala in cui i valori estremi sono di 180 V e Allo scopo di conferire un aspetto professionale
230 V. al nostro strumento, e per raggiungere un mon-

166
componenti polarizzati C1-D1-DZ1-DZ2. II con-
densatore elettrolitico C 1 deve essere inserito
con l'elettrodo positivo rivolto verso la resisten-
za R2. II diodo rettificatore al silicio D1 verrà
collegato con il catodo (linea trasversale) verso
Fig. 4 - Sulla sinistra di questo disegno è riporta ta
una normale scala di lettura di voltm etro per tensioni
la resistenza R2 e con l'anodo (triangolo) verso
alternate da 250 V fondo-scala. In essa, per mezzo la resistenza Rl. L'inserimento dei due diodi ze-
di due linee tratte ggiate, è stato da noi Indicato la ner DZ1-DZ2 appare talmente evidenziato nello
porzione di lettura di scala che Interess a In modo schema di figura 2 da non richiedere ulteriori
particolare Il rilevamento dei valori delle sottotensioni
e delle sovratensioni di rete. Questa stessa porzione commenti; basta infatti far bene attenzione alla
di scala viene riportata, in forma espansa, nel disegno posizione delle fascette (anelli colorati).
proposto sulla destra, nel quale sl possono osservare Osservando il disegno del circuito stampato ri-
I valori limiti di misura di 180 V e 230 V. L'arco di ml-
sura si estende quindi, attraverso cinque suddivisioni portato in figura 3, si nota immediatamente la
di 10 V ciascuna, su una gamma di valori di 50 V. presenza di due fori in posizione centrale. In
corrispondenza di uno di questi due fori è ripor-
tato il simbolo della tensione positiva ( + ). La di-
stanza che intercorre fra questi due fori è quella
standard che normalmente intercorre fra i mor-
setti di un voltmetro. Ciò vuol anche significare
che coloro che volessero utilizzare un voltmetro
da 100 V fondo-scala per correnti continue di
taggio razionale e compatto, consigliamo di ser- produzione straniera e misure diverse dalla nor-
virsi del circuito stampato, il cui disegno in gran- ma, dovranno provvedere alla correzione del di-
dezza naturale è riportato in figura 3. segno di figura 3 soltanto per quel che riguarda
Seguendo il piano di montaggio di figura 2, dopo la distanza tra i due fori destinati a ricevere i
aver ovviamente realizzato il circuito stampato, perni filettati dei morsetti dello strumento. I due
ogni lettore sarà in grado di comporre il nostro dadi, visibili nel disegno di figura 2, dovranno
voltmetro per il controllo della tensione di rete di essere ben stretti, in modo da realizzare un inti-
casa. Per non sbagliare, basterà far bene atten- mo contatto elettrico fra lo strumento e le piste
zione ad inserire in posizione esatta i quattro del circuito stampato.

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167
Il futuro dell'elettronica
è nel mondo degli
integrati digitali

Molto presumibilmente, il futuro dell'elettronica ze elettriche. Ad esempio, ciò che più interessa
si identificherà quanto prima con il mondo dei nei circuiti analogici sono i valori assunti dalle
circuiti integrati digitali. E' questa, allo stato grandezze elettriche nei vari punti del circuito.
attuale del progresso tecnologico, l'opinione di Assumono quindi grande importanza i valori del-
molti operatori scientifici, commerciali ed eco- le tensioni e delle correnti. Negli integrati digi-
nomici, ai quali anche noi, assieme ai nostri let- tali, invece, assumono importanza soltanto gli
tori, dobbiamo associarci, se vogliamo tenere il stati logici « O» o « l» di un particolare circui-
passo con i tempi ed assumere una preparazione to e non i valori delle grandezze elettriche che
adeguata al modo con cui la « scuola » di Elet- determinano tali stati.
tronica Pratica concepisce questa materia di in- Due circuiti, ad esempio, potrebbero svolgere
segnamento. la stessa funzione anche se in uno di essi lo stato
Del resto, contrariamente a quanto da alcuni r- logico « I » indica un valore di tensione com-
tenuto, l'uso degli integrati digitali è assoluta- preso fra 3 e 5 V, mentre nell'altro lo stesso stato
mente semplice ed immediato nella più grande logico « l» indica un valore compreso fra 7 e
maggioranza dei casi, ovviamente in rapporto ai 12 v.
circuiti analogici Anche perché l'applicazione di E dobbiamo segnalare ancora che uno stato lo-
questi dispositivi non implica alcun calcolo di gico non corrisponde ad un valore ben definito
progettazione di reti di polarizzazione o di con- di tensione o di corrente. ma ad una intera ban-
troreazione, cioè nessuna cultura teorica e tec- da di valori e ciò accentua ancor più l'indipen-
nologica più o meno profonda. denza degli stati logici dal valore della grandez-
za elettrica.

DIVERSITA' SOSTANZIALI
MISURA DEGLI STATI LOGICI
Tra i circuiti analogici e quelli digitali corrono
grandi differenze. E tra queste la maggiore con- Da quanto finora esposto appare evidente che,
siste nel diverso modo di considerare le grandez- mentre in un circuito analogico il tester rap-

168
ANALIZZATORE
DI STATI LOGICI
presenta lo strumento fondamentale, questo non I DIODI LED
lo è più per un circuito digitale. Anche perché
il tester, a causa della sua notevole inerzia di se- Possiamo dire che il cuore del nostro dispositivo,
gnalazione, non consente di evidenziare varia- il cui progetto è riportato in figura I, sia rap-
zioni rapide degli stati logici, la cui conoscenza presentato dai due diodi LED D 1-D2, per i quali
rappresenta invece un elemento di fondamentale riteniamo opportuno alcune citazioni fondamen-
importanza in sede di analisi di un dispositivo e tali che risulteranno certamente gradite a quei
durante la ricerca di eventuali guasti. lettori che non si sono mai occupati di optoelet-
tronica.
I diodi LED, cioè i diodi emettitori di luce, sono
L'ANALIZZATORE DI STATI LOGICI i componenti optoelettronici che, più di ogni al-
tro, hanno suscitato l'interesse dei tecnici e degli
Lo strumento che meglio si presta alla « misu- studiosi.
ra» dei circuiti digitali è invece rappresentato
dall'analizzatore di stati logici. Le caratteristiche di queste « lampadine » allo
Questo strumento, contrariamente a quanto si stato solido sono senz'altro degne di nota. La
potrebbe ritenere, risulta estremamente sempli- prima fra queste è senza dubbio la durata pra-
ce ed anche la sua realizzazione pratica non ticamente infinita del componente, che ne per-
impegna eccessivamente il costruttore, purché mette l'uso in apparati segnalatori con la garan-
ci si accontenti di prestazioni limitate. zia della più assoluta affidabilità.
Diciamo subito, prima di iniziare l'analisi del Inoltre, a differenza delle comuni lampadine a
progetto del dispositivo, che la funzione di un filamento, i diodi LED sono componenti « fred-
analizzatore è quella di indicare, in modo sem- di », per cui è possibile inserirli in punti delica-
plice ed immediato, se lo stato logico del punto ti, riducendo eventualmente le dimensioni di e-
in esame è «O» o «l». Un altro requisito ventuali proiettori, proprio perché non richiedono
auspicabile di un analizzatore di stati logici è alcun procedimento di raffreddamento. Questi
quello di poter seguire quelle variazioni rapide diodi consumano poca energia rispetto alla luce
di stato che, tramite uno strumento ad indice, emessa; sono di piccolissime dimensioni ed in-
passerebbero sicuramente inosservate. frangibili. •

Questo semplicissimo tester logico per dilettanti serve a con-


trollare rapidamente gli stati alti e bassi dei circuiti TTL, con-
temporaneamente alle loro eventuali variazioni, utilizzando la
caduta di tensione in un diodo LED inserito in un trigger di
Schmitt.

169
+ 5V
o± è
Il

.é ~
ke D2
-

'$ ca

'«&"
ENTR
SEGNALE R1
TR2 e
SONDA
e

Fig. 1 - Il progetto dell'analizzatore di stati logici evidenzia, in questo schema, tutta la sua
semplicità circuitale. Il cuore del dispositivo va ricercato nei due diodi optoelettronici Dt-02,
la cui lumlnosltà rivela il tipo di stato logico sottoposto ad esame. Più precisamente, Il diodo
DI indica lo stato logico • 1 », mentre H diodo D2 rivela lo stato logico • O ». L'alimentazione
del circuito può essere derivata direttamente dal dispositivo in esame, oppure prelevata da una
pila con tensione da 4,5 V.

I diodi LED, a seconda del materiale usato per Nella rimanente parte il semplice progetto del-
la loro costruzione, possono emettere luce visi- l'indicatore di stato logico è costituito da un
bile, principalmente rossa, e luce invisibile (in- trigger di Schmitt, realizzato con i due transi-
frarossa), con bande di emissione molto strette, stor TR1-TR2, che sono entrambi di tipo al si-
che permettono l'eliminazione dei poco conve- licio ed NPN.
nienti filtri ottici. Entrambi i transistor TR1-TR2 sono collegati in
Essendo privi di inerzia, i diodi LED possono circuito con reazione di emittore e sono polariz-
essere impiegati per modulare la luce a frequen- zati tramite i due diodi D3-D4, in modo che la
ze assai elevate (3 MHz circa), permettendo la soglia di scatto tra il livello logico « O» ed il
realizzazione di ottimi sistemi di telecomunica- livello logico « l» corrisponda a quella tipica
zione luminosa. dei circuiti digitali TTL che sono quelli mag-
giormente diffusi.
Giunti a questo punto vogliamo richiamare l'at-
IL TRIGGER DI SCHMITT tenzione dei lettori principianti sulle diverse di-
zioni in uso nel linguaggio tecnico.
Dopo aver assimilato queste brevi nozioni teo- I circuiti logici sono anche chiamati circuiti di-
riche sui diodi LED, possiamo introdurci diret- gitali e, talvolta, circuiti professionali. Con que-
tamente nell'esame del circuito di figura 1, nel ste espressioni si designa sempre lo stesso tipo di
quale ai diodi optoelettronici Dl-D2 spetta il circuito, che può essere assimilato ad una co-
compito di visualizzare lo stato logico del segnale struzione ad incastro di elementi che svolgono
d'ingresso. funzioni molto semplici, allo stesso modo di ta-

170
Condensatore
COMPONENTI l luni giochi per bambini, che sono composti da
tanti elementi colorati i quali, opportunamente
assiemati, formano l'oggetto desiderato.

C1 = 100.000 pF
FUNZIONAMENTO DEL DISPOSITIVO
Resistenze
R1 = 4.700 ohm Il funzionamento del dispositivo di figura 1 è
R2 = 27.000 ohm molto semplice. Quando la sonda preleva uno
R3 = 36 ohm (vedi testo)
R4 1.000 ohm «O» logico, il transistor TRI si porta all'inter-
=
R5 = 36 ohm (vedi testo) dizione, mentre il transistor TR2 è saturo e con-
sente il passaggio di una certa corrente attraverso
Varie il diodo LED D2, che diviene in tal modo l'ele-
TR1 = 2N2222A
TR2 = 2N2222A mento indicatore dello stato logico «0».
D1 = diodo LED Al contrario, quando la sonda del dispositivo pre-
D2 = diodo LED leva un « l» logico, il transistor TRI raggiunge
D3 = 1N914 la saturazione, mentre il transistor TR2 rag-
D4 = 1N914 giunge l'interdizione, consentendo il passaggio di

PUNTALE

TR2 TR1
Fig. 2 - Per conferire allo strumento analizzatore un aspetto esteriore pratico, simile a quello
di un iniettore di segnali o di un Signal Tracer, occorre servirsi di un circuito stampato, sul
quale verrà direttamente saldato il puntale-sonda. Il circuito verrà poi racchiuso in un conte-
nitore metallico, facendo in modo che I due diodi LED DI -D2 fuoriescano dal contenitore at-
traverso due appositi fori. Le dimensioni del contenitore metallico rimangono condizionate da
quelle del circuito, qui riportato, e da quelle dell'eventuale pila di alimentazione, tenendo conto
che {a tensione massima di alimentazione non può superare i 6 Vcc.

171
Fig. 3 - Riportiamo in questo disegno lo schema
del circuito stampato, in grandezza naturale, che
dovrà essere realizzato prima di Iniziare la co-
struzione dell'analizzatore di stati logici.

corrente attraverso il diodo LED Dl, che diviene Per i due transistor TR1-TR2, di tipo NPN, al
in tal modo l'elemento indicatore dello stato lo- silicio, abbiamo prescritto il modello 2N2222A,
gico « 1 ». perché abbiamo riscontrato che questo compo-
nente è caratterizzato da un buon guadagno, da
un elevato valore di frequenza di taglio ed è inol-
REALIZZAZIONE PRATICA tre in grado di sopportare picchi di corrente sino
a 0,8 A. Non è quindi assolutamente consigliabile
Poiché le modalità d'uso dello strumento sono sostituire questi due transistor con altri compo-
quelle tipiche di una sonda, la realizzazione del nenti ritenuti corrispondenti o similari.
circuito dovrà essere fatta su una basetta di pic- Per rendere maggiormente immediata l'analisi
cole dimensioni, sulla quale verrà impresso il dello stato logico di un circuito, consigliamo di
circuito stampato, in modo da ridurre le dimen- servirsi di due diodi LED di colorazione diversa,
sioni costruttive del dispositivo, che potrà asso- per esempio uno di color verde e l'altro di color
migliare vagamente ad un iniettore di segnali o rosso. In questo modo basterà far corrispondere
ad un Signa! Tracer. lo «O» logico al verde e l' « 1 » logico al rosso
li disegno del circuito stampato è stato da noi e conservare nella memoria questa corrisponden-
riportato, in grandezza naturale, in figura 3. za di colori; è evidente che, così facendo, l'in-
Su questo circuito verranno montati tutti i com- dividuazione di uno dei due stati logici diverrà
ponenti elettronici, compreso il puntale-sonda, immediata.
così come appare nel disegno relativo al mon- Coloro che vorranno economizzare sulla spesa
taggio dello strumento. complessiva dello strumento. potranno servirsi

Fig. 4 - Attenendosi al piano costruttivo


da noi riportato In figura 2 e servendosi
di un contenitore metallico di opportune
dimensioni, il tester logico per dilet-
tanti si presenterà esteriormente, come
nel disegno qui riportato.
di due diodi LED rossi, perché questi sono i più larità. E a tale scopo invitiamo il lettore a colle-
econome1. gare le due pinze a bocca di coccodrillo con il
Le resistenze R3 ed R5 sono quelle che determi- circuito dell'analizzatore tramite due fili condut-
nano la luminosità dei due diodi LED Dl-D2. tori di diverso colore.
I loro valori, dunque, verranno scelti fra tutti Una inversione accidentale delle polarità di ali-
quelli compresi fra i 100 ohm e i 36 ohm, ricor- mentazione non può essere comunque in grado
dando che, con il valore di 36 ohm, si ottiene la di apportare danni irreparabili allo strumento o
massima luminosità dei diodi ed anche. inevi- al circuito in prova; ciò in virtù dell'azione di
tabilmente, il maggior consumo di energia elet- blocco esercitata dai due diodi D3-D4. Questa
trica. precisazione non deve essere tuttavia un invito al
Da parte nostra vogliamo consigliare il lettore lettore a trascurare l'esattezza di collegamento
ad utilizzare resistenze da 36 ohm, allo scopo di delle polarità dei conduttori della corrente di a-
raggiungere indicazioni molto chiare. limentazione del circuito dell'analizzatore.
Coloro che vorranno utilizzare un'alimentazione
autonoma per l'analizzatore di stati logici, ren-
ALIMENTAZIONE dendosi indipendenti dall'alimentatore del dispo-
sitivo in esame, potranno servirsi <li pile con ten-
L'alimentazione del semplice circuito del dispo- sione compresa fra i 4,5 e i 6 Vcc. Con questo
sitivo di analisi di stati logici potrà essere deri- sistema di alimentazione occorrerà ricordarsi be-
vata dallo stesso circuito logico in esame, tramite ne di collegare elettricamente la massa del. cir-
due piccole pinze a bocca di coccodrillo, facendo cuito in esame con quella della sonda logica tra-
ovviamente bene attenzione a non invertire le po- mite un filo conduttore.

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sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

176
Picco lo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore

ATTENZIONE Cerco vecchi RX funzionanti o no. Le CERCO schemi con elenco e valori componenti di
spese postali sono a mio carico. In cambio Invierò dei organi mini moog, sintetizzatori, pianoforti elettrici e
dipinti su tela. strumenti di musica elettronica in genere. Pago bene.
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RANDOLA (Modena).
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tenza di almeno 4 + 4 W. Alimentazione 220 V con VENDO oscilloscopio 15 MHz marca • Leader an-
o senza casse acustiche - o radio portatile multiban- cora nuovo mai usato imballo originai e 5 pollici 10 mV
da con gamme OM - FM - MB1 e 2 SW1 e 2-PB - di sensibilità L. 400.000 trattabili.
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177
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NEL PACCO-DONO 1978


Sono contenuti anche i seguenti tre moderni e importanti semiconduttori:

B
Il diodo
e al silicio
3~~==== per svariati
impieghi
E
BIANCO
1N4148

il transistor il diodo Neo


al silicio al germanio
G_}
CATODO
per uso per uso
generale generale
BC237B AA118

Il transistor al silicio BC237B è di tipo NPN e viene prodotto in contenitore TO


106. Esso sostituisce perfettamente i seguenti transistor: BC107 - BC207 -
BC167 - BC170- BC182K- BC137 - BC407 - BC413 - BCY56 - BCY57 - BCY58
- BCY59 - BCY70 - 2N2923 - 2N3391- 2N3397 - 2N2222 - 2N2219. Se utilizzato
in circuiti non critici, esso sostituisce i seguenti transistor: BC108 - BC1O9 -
BC168- BC169 - BC171 - BC172 - BC173- BC183 - BC184 - BC238 - BC239 -
BC318- BC319- BC408 - BC409 - BC413- BC414 - BCY71 - 2N2924 - 2N2925 -
2N2926 - 2N3390 - 2N3392 - 2N3393 - 2N3394 - 2N3395 - 2N3396 - 2N3398.
......................
Il diodo al silicio 1N4148 è un componente per commutazione alta velocità e
impieghi generali. E' uguale al diodo 1 N914. Valori caratteristici: 100 V- 75 mA.

••••••••••••••••••••••
Il diodo al germanio AA118 è un diodo u guai e al tipo OA91 e serve per usi ge-
nerali. Valori caratteristici: 50 V- 100 mA.

178
Picco lo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore

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Tel. 7855679 ore cena. LARA (Bologna).

~ --------- • -------------

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macch,ina o in stampatello)

--

-~ -

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA I
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
I

Via Zuretti, 52 - MILANO. \

179
A TUTTI IL PACCO-DONO 1978
Il pacco-dono 1978 viene inviato in regalo a tutti coloro che sottoscrivono un nuovo ab-
bonamento a Elettronica Pratica e a coloro che rinnovano quello in corso, già scaduto o
in termini di scadenza.

Il pacco-dono 1978 contiene un gran numero di con-


densatori e resistori di tipi e valori diversi, alcuni se-
miconduttori e una certa quantità di materiale vario
(filo-stagno, filo per collegamenti, lampada e porta-
lampada, presa polarizzata, spinotto, pinza a bocca di
coccodrillo, boccola, morsettiera, diodo Led, ecc.).

Tutti gll elementi contenuti nel pacco-dono 1978 troveranno pratica applicazione nei vari progetti che saran-
no pubblicati sulla rivista nel periodo di validità dell'abbonamento. Essi diverranno quindi indispensabili per
l'approntamento ed il completamento del nostri dispositivi elettronici.

I IL VALORE COMMERCIALE DEL PACCO-DONO 1978 AMMONTA A


PARECCHIE MIGLIAIA DI LIRE!

Scegliete la forma di abbonamento


fra le seguenti: Abbonamento annuo semplice
(in regalo il pacco-dono 1978)

Per l'Italia L. 12.000


Per l'estero L. 17.000

Abbonamento annuo con dono


..P
di un saldatore elettrico
(in regalo il pacco-dono 1978)

Per l'Italia L. 15.000


7M. Per l'estero L. 20.000

li saldatore è un utensile necessario per la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei semi-
conduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la potenza di
25 W alla tensione alternata di 220 V. Nei kit contenente il saldatore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno
e una scatola di pasta disossidante.

Nell'in viare il canone di abbonamento, i Signori Lettori sono pregati di scrivere con la massima
chiarezza, possibilmente in stam patello, citando, con grand e precisione, nome, cogn ome, indi-
rizzo, forma di abboname nto prescelta e data di decorrenza dello stesso.
Il nuovo modulo di conto corrente postale, che vi verrà
gratuitamente consegnato agli sportelli degli uffici po-
stali, compilatelo così:

wccN. 009 18205 ...-.. wc+.00916206... w»cc.... 00916205....


te « .ELETT RO NICA. ..PRA TICA. ELETT RO NICA PRATICA m uto • ELETTRONICA.PRATICA.-----
wwwt «
20125.MILANO +Via Zurot1,62..... 20125.MILANO.- Va Zuretti,62. 20125M/LAN0 -la Zuretti. 52

11 <

Ricopiate con la massima precisione il nostro nuovo nu-


mero di conto corrente postale, che è il seguente:

916205

RICORDATE!
Il vecchio modulo di c.c.p., mensilmente pubblicato su
questa pagina della Rivista, non serve più. Munitevi inve-
ce del nuovo modulo, gratuitamente distribuito presso
tutti gli uffici postali del territorio nazionale.
IMPORTANTE!
Subito dopo aver esattamente trascritto, ripetendolo per
ben tre volte nella parte anteriore del modulo e negli ap-
positi spazi, il nostro preciso indirizzo ed il nuovo nume-
ro di c.c.p., provvedete anche a specificare la causale
del vostro versamento, servendovi dell'apposito spazio
riservato sulla destra di questa faccia posteriore del
nuovo modulo.

1.YtWAIDJ • ..,, #iii ndt,,... iiiuiliiiiI:

te potante eeia,i nette


itderetee .,..,,......,,-.,._.... ,,,, .•~~-"1•,.-··
,,.. tutte iota muti4 io,tt "''""''Ll!"•"'""""'"1
.,_ Mlf,-,,,. _,. • ,.,..._lA&a,,;a ~ -I• :x,t,,,,, ...
-N-,-.:, oan , ... .,.,,.. ,r ~.. • '• ,..,,,,..,,,...,.. lkl
tonata»i#i.et e» 4M i4 gg )
#O i3 aNu putto t u » ti
A-..:11L.-,Tllf,llf.,11J.11 11,\1Qr,.10C,,).ll--1,.")0N1
tedee tee.ohi.tot oqte iato
o ottenette«ate. etto de te
...,1,,,,.- , ..
La+a4tu twd e eia. . «
...i-.... ~, ...., talco o.. arteoptatar

ii+«aro e a« ia t i t orta
,. ,. _ .,_ h \l I <-•~
11,p ------------------
• ,~, ,.,,, .,,,,,., , 6 P-111.._..I •
...,....._, M ••-t 4•-••- r.: 1, --~" , ..
• eia ti /tu + i ii tg

G
Scrivete soltanto brevi e chiare comunicazioni, a mac-
china o a mano, pos,sibilmente in stampatello, con inchio-
stro nero o nero-bluastro.

RAMMENTATE!
Soltanto nello « SPAZIO PER LA CAUSALE DEL VER-
SAMENTO» è concesso scrivere. In nes·sun'altra zona
di questa parte posteriore del modulo si possono appor-
tare segni, indicazioni o, peggio, ulteriori comunicazioni.
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta 1n volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore

LA POSTA fil
t.s.

DEL •
o

LETTORE

Il microfono del microtrasmettitore nei kit da me ricevuti. Si tratta sempre di com-


ponenti dalle medesime caratteristiche oppure
Pi volte, in questi ultimi tempi, vi ho chiesto ed di valori diversi? Qual è, ad esempio, il tipo di
ho regolarmente ricevuto il kit del microtrasmet- microfono più sensibile fra i vari modelli da voi
titore tascabile con circuito integrato mensilmen- inseriti nel kit?
te pubblicizzato sull'ultima di copertina del vo- MAURO MARCHIORI
stro mensile. E' inutile dirvi che, se ho dovuto Vicenza
montare diversi dispositivi, ciò sta a significare
che di essi ho potuto apprezzare la qualità, l'ef- Tutti i kit da noi composti rimangono sempre
condizionati dalle disponibilità di mercato. I com-
ficienza e la semplicità circuitale. E tutti questi e-
ponenti, dunque, pur rispettando i valori e le ca-
lementi hanno interessato e coinvolto favorevol-
ratteristiche di quelli montati nel prototipo, pos-
mente molti miei amici e conoscenti che, ogni.
sono assumere forme e dimensioni diverse. Nep-
volta, son sempre riusciti a portarmi via l'appa-
pure le capsule piezoelettriche possono es.sere sem-
recchio, costringendomi a farne nuova richiesta.
pre le stesse. Quelle da noi adottate sono comun-
Mi congratulo quindi con voi per essere riusciti que tutte di produzione giapponese, di tipo pie-
a comporre il kit di un progetto così interessante zoelettrico e di elevata sensibilità. E certo che
e di prezzo contenuto. Ma a questo mio doveroso quest'ultima caratteristica non può essere perf et-
riconoscimento vorrei anche aggiungere una do- tamente identica in tutti i modelli, ma la diff e-
manda tecnica, alla quale spero vorrete rispon- renza è talmente piccola da risultare assoluta-
dermi. Ho potuto notare che tra un kit e l'altro mente insignificante agli effetti pratici. Le dimen-
esistono alcune differenze nel tipo di materiali sioni, tuttavia, sono quasi sempre le stesse e, co-
contenuti e, in particolar modo, nel tipo di mi- munque, tali da rimanere al di sotto di quelle
crofono, che non è mai risultato lo stesso, almeno della zona di alloggiamento del circuito stampato.

183
Un calibratore di frequenza

Tempo fa mi sono costruito un oscilloscopio a RI R2


valvole; ora mi trovo in difficoltà per la taratura
della base dei tempi, specialmente per quel che
H
riguarda le frequenze superiori ai 10.000 Hz
essendomi aiutato., per le basse frequenze. con
CI
5à,. U
A
USCITA
x1
un generatore di bassa frequenza di mia pro- SI
prietà. Potreste inviarmi lo schema di un cali-
bratore di frequenza adatto a risolvere i miei
problemi?
MARIO MARTINELLI
Trento

Pubblichiamo il progetto rii un preciso calibra-


tore di frequenza, che utilizza un cristallo di quar-
zo campione (XTAL) ria 100.000 Hz. Come si cm., dovrà ritoccare gli organi rii regolazioni? del-
vede, essendo il progetto pilotato ria un solo tran- l'oscilloscopio, in modo che IO periodi (altrrnan-
sistor, che non è un componnte critico, dato che Zf complete) riel calibratore occu,bino csattamen-
ogni transistor di tipo NPN, al silicio, di alta o tc un centimetro dello schermo. Questa portata
bassa frequenza, potrà essere vantaggiosamente sarà adatta a visualizzare la frcqucnza di 10.000
montato nel circuito, il dispositivo potrà essere Hz circa, mentre per 100.000 Hz si dovrà ronfa-
alloggiato direttamente nel contenitore dello- re un periodo ogni centimetro: per I MHz oc-
scilloscopio, anche perché gli altri elementi che correrà regolare l'oscilloscopio in modo che una
compongono il calibratore sono molto pochi. alternanza occupi [0 cm., oppure ch un semi-
Tenga presente che per ottenere una taratu- periodo (una sola alternanza positiva o negativa)
ra della basi' dei tempi. ad esempio sui 100 S/ occupi 5 cm.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

184
aspettavo, perché con questo ricevitore riesco
COM PONENTI ad ascoltare soltanto le emittenti locali e, di sera,
Condensatori qualche emittente estera. E' possibile aumentare
Cl = 1.500 pF in qualche modo la sensibilità del ricevitore?

4
C2 = 500 pF FELICE COLOMBO
C3 = 10.000 pF Milano
Resistenze
RI 3.300 ohm Lei sta pretendendo un po' troppo da un ricevi-
R2 470.000 ohm tore che vuol rappresentare soltanto uno dei pri-
R3 10.000 ohm mi esperimenti pratici del principiante. Per esal-
Varie tare le qualità di ascolto di questo semplice rice-
TR1 = 2N2712 (2N2926) vitore radio occorre aumentare la qualità dell'an-
S1 = in terru tt. tenna e del circuito di terra. Ma per lei, che a-
XTAL = 100.000 Hz (per calibratori) bita a Milano, il problema è un po' difficile, per-
Alimentaz. = 9 Vcc ché nei primi piani delle costruzioni in cemento
armato, situate in mezzo ad una selva di altri pa-
lazzi o grattacieli in cemento armato, l'ascolto ri-
sulta difficoltoso, perché le onde radio subiscono
un notevole assorbimento da parte degli ostacoli
artificiali prima di raggiungere il ricevitore. Con-
Il ricevitore del principiante sideri dunque il risultato ottenuto più che soddi-
sfacente e se vuole conquistare traguardi pii am-
Ho ricevuto il kit del ricevitore del principiante biti acquisti un altro nostro kit, più impegnativo
e ho subito provveduto al montaggio del circuito. e caratterizzato da maggiori sensibilità, selettività
Purtroppo il risultato non è stato quello che mi e potenza d'uscita.

SALDATORE ISTANTANEO
220 V-90 W Lire 9.500
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V- 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

185
Un LED di tipo speciale vano anche presso i normali rivenditori di mate-
riali radioelettrici delle nostre città. Si tratta di
In un mercatino di materiali elettronici surplus un diodo in grado di variare il colore della luce
ho trovato uno speciale diodo LED. Questo dio- emessa fra il rosso, l'arancio, il giallo e sino al
do, a detta del rivenditore, emette una luce di verde, a seconda della tensione ad esso applicata.
colore variabile col variare della tensione ad esso
applicata. Se ciò corrisponde a verità, potreste Il circuito che le proponiamo è quello di un tem.
fornirmi uno schemino di applicazione di questo porizzatore ciclico, realizzato tramite un integrato
componente con il solo scopo di far divertire i 555. il quale carica ripetutamente un grosso con-
bambini? densatore elettrolitico (CI), collegato a sua volta
SIGISMONDO SARTI con il diodo elettroluminescente a colore variabile
San Benedetto del Tronto DI. Le ricordiamo che per ottenere tutta la gam-
ma dei colori lei dovrà individuare, sperimental-
Ciò che il rivenditore le ha detto risponde piena- mente, il valore esatto della resistenza RI che, di
mente a verità, perché questi tipi di diodi si tra- solito, si aggira fra i 4 7 ohm e i 22 ohm.

COMPONENTI
Condensatori
RI R2
Ci = 1.500 F 100 VI (elettrolitico
C2 = 10.000 pF
C3 = 250 F- 15 VI (elettrolitico)
sr
· /C
DI Resistenze
RI 22 ohm (vedi risposta)
9V R2 1.500 ohm
R3 1.500 ohm
Varie
IC = integrato tipo 555
DI = diodo multicolore
D2 - !N4000
SI interrutt.
Alimentaz. = 9 Vcc

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


L ■ 3 ■ 800
IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI!

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre_inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 00916205


intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zureti 52 - 20125 Milano

186
Un contatore Geiger si possa trovare lo schema più conveniente del
circuito.
RENATO BRUZZI
Trovandomi in possesso del tubo elettronico 1B86,
Torino
vorrei realizzare con questo componente un con- Il circuito da adottare è molto semplice ed è
tatore di Geiger. Debbo confessarvi di essermi quello che riportiamo in queste pagine. Tenga
più volte interessato alla realizzazione di un tale presente che la sorgente di alta tensione di 300 V,
dispositivo, senza tuttavia venir mai a capo di necessaria per alimentare il tubo elettronico, è ot-
nulla, soltantochéper non sono riuscito a trovare tenibile tramite il collegamento in serie di ele-
lo schema adatto. Ora mi sono deciso di chiedere menti da 67 ,5 V; una simile alimentazione ga-
a voi se è possibile realizzare il contatore e dove rantisce anche una lunga durata di autonomia.

COMPONENTI
R1 R2
Cl = 22.000 pF
3v
RI = 2,2 megaohm
R2 = 33.000 ohm

.~J =
TU8O
GEIGER R3 2,2 megaohm
TRl = AC171
·, I TR2 = ACI7I
-------------- Cuffia = 100± 500 ohm

Regolatore di velocità Il circuito che le pro poniamo di realizzare è il più


adatto a risolvere il suo problema. In esso si fa
Vorrei applicare al mio vecchio mangiadischi impiego di due transistor al silicio di media po-
tenza. Il transistor TR2 deve essere provvisto di
un circuito regolatore di velocità del motorino,
aletta di raffreddamento, allo scopo di evitare il
dato che le sole variazioni di volume d'ascolto
surriscaldamento del componente. Qualora non
sono sufficienti a far variare, sia pure di poco, risultasse agevole l'inserimento della pila ausilia-
la velocità di rotazione del disco. Potete aiutarmi ria da 3 V, lei potrà sempre sostituire questo ele-
fornendomi un circuito semplice, economico e di mento con un diodo zener da 3 V-1 W, polariz-
dimensioni ridotte con il quale poter effettuare zandolo per mezzo di una resistenza da 1.000 ohm,
le manovre da me desiderate? collegata tra il morsetto positivo della pila da 3 V
CESARE DI STEFANO (che viene eliminata) e il morsetto negativo della
Città di Castello pila da 12 V.

COMPONENTI
12 V Rl 1.000 ohm (variabile)
TRl 2N1711
TR2 BD138

187
Oscillatore a sfasamento RC oscillatore a sfasamento RC, il cui funzionamen-
to si basa sul principio della reazione positiva. Il
Sono un giovane lettore della vostra rivista, at- circuito oscilla infatti su una frequenza tale che
tualmente alle prese con un piccolo problema. il segnale, presente sul collettore del transistor
Tempo fa ho costruito un trasmettitore, il cui TRl, venga riportato, sfasato di 180°, sulla base
progetto mi era stato affidato da un amico. Oggi del transistor TRl, attraverso le reti di sfasamen-
vorrei far emettere dal trasmettitore una nota to composte dai condensatori C2-C3-C4 e dalle
resistenze R2-R3-R4. Il valore di questi compo-
di bassa frequenza in modo continuativo. Vi
nenti stabilisce quello della frequenza generata
chiedo dunque se è possibile applicare un gene-
dal circuito. Il segnale ottenuto è di tipo sinu-
ratore di segnali al trasmettitore e in caso affer-
soidale. Facendo variare il valore della resistenza
mativo dove sia possibile reperirne Io schema.
R5, che potrà essere sostituita con un trimmer,
GIANGIACOMO BARBAGLIA lei potrà eventualmente migliorare la forma d'on-
Milano da generata, qualora ciò fosse necessario. Il cir-
cito, può anche essere adibito ad altri usi otte-
La variante al suo trasmettitore è senz'altro pos- nibili da un generatore di segnali sinusoidali. Que-
sibile. Per attuarla basta sostituire lo stadio mo- st'ultimo è anche il motivo per cui abbiamo ade-
dulatore con uno stadio oscillatore, come quello rito alla sua richiesta, ritenendo il progetto di ge-
che qui presentiamo. Il progetto è quello di un nerale interesse.

R6

11
COMPONENTI R2 = 680 ohm
R3 680 ohm
I Condensa tori -

7t
CI = 10.000 pF R4 - 680 ohm
12
C2 -- 10.000 pF R5 = 680.000 ohm
C3 = 10.000 pF R6 = 2.200 ohm
USCITA
O R2 R3 Ra
TRl CA = 10.000 pF Varie

° Resistenze TRI == BC107


RI = 5.600 ohm Alimentaz. = 12 Vcc

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

188
Amplificatore di bas sa frequenza casione di pubblicare un grandissimo numero di
apparati amplificatori di bassa frequenza. Richie-
Nel mio laboratorio dilettantistico dispongo di dendoci quindi un tale progetto, dobbiamo argui-
una grande quantità di componenti elettronici di re che lei è un lettore assolutamente nuovo della
recupero: resistenze, condensatori, transistor, tra- nostra Rivista, che vogliamo tuttavia accontenta-
sformatori vari, ecc. Essendomi ora costruito un re presentando su queste pagine lo schema di un
piccolo ricevitore radio per onde medie, di mo- circuito dal contenuto essenzialmente didattico.
destissima potenza d'uscita, vorrei collegare que- Il progetto, come lei può notare, è dotato di
sto apparecchio con un amplificatore di bassa quattro transistor, di cui tre sono di tipo PNP al
frequenza da me realizzato con i vari tipi di ma- germanio (TR2-TR3-TR4) ed uno di tipo NPN
teriali a mia disposizione. Gradirei che l'alimen- al silicio (TRl). L'accoppiamento fra i primi due
tazione fosse a 9 Vcc, tenendo conto che non ho stadi è di tipo capacitivo, tramite il condensatore
eccessive pretese per quel che riguarda la poten- elettrolitico C3; l'accoppiamento tra lo stadio pi-
za d'uscita. Siete in grado di soddisfare questa lota (TR2) e quello di potenza (TR3-TR4) è di
mia richiesta? tipo induttivo, a mezzo di trasformatore inter-
DANILO BRUSAFERRO transistoriale per push-pull. Anche lo stadio d'u-
Portogruaro scita è accoppiato induttivamente con l'altopar-
lante, allo scopo di consentire un semplice e cor-
Nel corso di questi ultimi anni abbiamo avuto oc- retto trasferimento del segnale.

TR1
h
COMPONENTI R7 = 47.000 ohm
Condensatori R8 - 680 ohm
Cl = 500.000 pF R9 = 250 ohm (trimmer)
C2 = 100 F - 16 Vl (elettrolitico) RlO = 10.000 ohm
C3 = 8 F - 16 VI (elettrolitico) RII = 10.000 ohm
C4 -- 100 F - 1 00 Vl (elettrolitico) R12 = 4.700 ohm
C5 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) Varie
Resistenze TRI = BC107
RI = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.) TR2 = AC128
R2 = 1.000 ohm TR3 = AC128
R3 = 2,2 megaohm TRA = AC128
R4 = 10.000 ohm TI = trasf. d'accopp.
R5 = 2.200 ohm T2 trasf. d'uscita
R6 = 12.000 ohm AP altoparlante da 4±8 ohm

189
Due cuffie per un ricevitore

Il fascicolo arretrato Siamo due fratelli che, in occasione delle passate


festività, si sono' permessi il capriccio di un ap-
AGOSTO 1877 parato ricetrasmettitore per CB. Dovendo stu-
diare di giorno, preferiamo dedicarci al nostro
E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei hobby durante le ore serali, prolungando l'atti-
vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa
giungere, direttamente in casa, il piacere e il fa-
vità fino a tarda notte.
scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu- Per non disturbare i nostri parenti abbiamo ac-
turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro- quistato una cuffia, sulla quale ci alterniamo du-
fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani.
rante l'ascolto. Ora vorremmo acquistare una
La materia viene esposta attraverso i seguenti die-
seconda cuffia, allo scopo di poter entrambi se-
ci capitoli: guire simultaneamente le ricezioni. Vorremmo
inoltre poter regolare separatamente il volume
1° -SALDATURA A STAGNO
2° -CONDENSATORI sonoro, dato che uno di noi fratelli da molti an-
3°. RESISTORI
4° -TRANSISTOR
s° UJT - FET - SCR - TRIAC
6° • RADIORICEVITORI
7° ALIMENTATORI
8° - AMPLIFICATORI
9° OSCILLATORI
10°. PROGETTI VARI
CUFFIA CUFFIA
16 .Il 16n

RIST A MEN
LE PER GLU APPA9Oges. e
DI ELETTRONICA- RADO • TELEVISIONE
'CA »

#ne .N AGOSTO g77.$pd io4bPost Gr Lt0

AL RICE V.
RI R2

on.un.rucnr1 o ALUMtTAronu e ocauuront


» tcvru » AMPuncutot onoorr

L'ASPIRANTE ELETTRONICO ni risulta menomato ad un orecchio. Avendo no-


tato che il vostro mensile dedica un certo spazio
Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati anche ai CB, abbiamo voluto rivolgerci a voi per
fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si- chiedervi il sistema di collegamento auspicato.
cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine
amiche di rapida consultazione, quando si sta co- Fratelli DEL FABBRO
struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di- Lugano
spositivo elettronico.
Siamo lieti che il nostro mensile venga seguito in
Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro-
nico dilettante costa tu!te le sue rubriche anche nel Canton Ticino.
Rispondiamo dunque volentieri alla vostra lettera
L. 1.500 pubblicando lo schema che vi permetterà di risol-
vere il problema servendovi di due cuffie stereo
da 8 ohm con gli auricolari collegati in serie, in
modo da ottenere per ciascuna cuffia il valore
complessivo di 16 ohm. I due potenziometri Rl-
R? dovranno essere di tipo a filo e con resistenza
di 47 ohm.

190
Preamplificatore-equalizzatore RIAA

Mi trovo in fase avanzata con una costruzione Le consigliamo di servirsi" del progetto della Na-
di impianto hi-fi. Ho già infatti costruito un am- tional, che rappresenta uno dei migliori pream-
plificatore finale di potenza, a cui vorrei colle- plificatori a basso rumore oggi reperibile. L'inte-
gare un giradischi dotato di testina magnetica con grato LM381 è un doppio amplificatore in grado
5 mV d'uscita. Mi rivolgo dunque a voi per di rappresentare da solo un preamplificatore-e-
chiedervi il progetto di un buon preamplificatore- qualizzatore RIAA con caratteristiche hi-fi. Il
equalizzatore, veramente dotato di caratteristiche tutto richiede un numero assolutamente esiguo
cli alta fedeltà e in grado di poter essere diretta- di componenti esterni. Il montaggio dovrà essere
mente collegato con lo stadio lineare cli potenza. eftettuato dentro un contenitore metallico, scher-
ETTORE LUPRANO mando accuratamente tutti i collegamenti con la
Gallipoli testina e l'amplificatore di potenza.

es

RI2

ENIR. RI

R13

c9

COMPONENTI RA 2.400ohm
Condensatori R5 1,2
megaohm
CI = 100.000 pF R6 100.000ohm
C2 = 20 F (non elettrolitico) R7 5.600ohm
C3 3.000 pF R8 = 50.000ohm (potenziometro)
C4 = 1.000 pF R9 560ohm
C5 = 1 F (non elettrolitico) RlO 10.000ohm
C6 = 60.000 pF RII 50.000ohm (potenz. a variaz. log. vo-
C7 = 570.000 pF lume)
C8 = 2.000 pF R12 82.000 ohm
C9 = 20.000 pF R13 8.200 ohm
R14 = 50.000 ohm (potenziometro)
Resistenze
RI = 47.000 ohm Varie
R2 = 240 ohm ICI = LM381 (integrato National)
R3 = 100.000 ohm Alimenta. == 30 Vcc

191
NUOVO PACCO OCCASIONE!
Straordinaria, grande offerta di ben dodici fascicoli,
accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successo editoriale.

ELETTRONI
PRATICA
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L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo « nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione•, verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.

Richiedeteci oggi stesso il NUOVO PACCO OCCASIONALE inviando antici-


patamente l'importo di L. 6.000 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 3/26482 , in-
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di alcune lastre di rame!

Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro « kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

or ID]
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+ T8

L 8.700
Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.

Le richieste del KIT PER CIRCUITI STAMPATI debbono essere fatte inviando anticipata-
mente t'importo di L 8700 a mezzo vaglia o c.cp. n. 3/26482 intestato a:
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TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRSTj(:A
__ 1

ne es e.aure±sana
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE L lU
Anno VII- N. 4- APRILE 1978- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

COSTRUITEVI INDICATORE
L'ANTENNA DI LIVELLO
I ELICOIDALE PER LIQUIDI

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MICROHENRY

MISURA DI INDUTTANZE
OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30

L
e

VOCI DI LETTORI
Questo generatore, data la
ques sua larga banda di frequen-
za consente con molta la-
cilità l'allineamento di tutte
Elettronica Pratica - 20125 Milano- VlaZur le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo importo a vaglia ,__ mezzo in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di gamma di VHF. II quadrante
delle frequenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
Un certo senso di delusione, con sfumature più o meno ac-
ANALIZZATORE Dimensioni: 250x170x90 mm
centuate di disgusto, si è diffuso, in questi ultimi tem-
j."u n
._• ., ,. •• n •\~-~
i;j:j mod. R.P. 20 KN
(sensibilità 20.000 pi, in una fascia di lettori fortunatamente ristretta. E-
ohm/volt)
n " sattamente fra quelli che ci hanno affidato un preciso or-
·#·] dine, tramite il nuovo modello di conto corrente postale,

± \
$
I
L. 28.810 -

N«O

a
'?
'i]O
,

/5 •
7,
,
,
/
senza aver ricevuto un tempestivo riscontro da parte
nostra.
Lo abbiamo potuto rilevare dalla lunga sequenza di solle-
citazioni epistolari, telegrafiche e telefoniche, che hanno
immerso parte del personale amministrativo in un super-
Grande strumento dalle piccole dimensioni, realizzato completamente su
lavoro di doverose spiegazioni a chi, in noi, ha riposto
circuito stampato. Assenza totale di commutatori rotanti e quindi di falsi
contatti dovuti alla usura e a guasti meccanici. Jack di contatto di conce-
stima e fiducia.
zione completamente nuova. Munito di dispositivo di protezione.
Dimensioni: 140x90x 35 mm.
Ebbene, ancora una volta, alle voci di scontento di alcuni
CARATTERISTICHE TECNICHE dobbiamo accomunare quella del nostro più vivo disap-
CARATTERISTICHE TECNICHE GAMME A B C D
punto per una situazione assolutamente sgradevole che,
RANGES 100+=400x 1400 + 1200K 1,1 + 3,8Mc 3,5+12M immeritatamente, potrebbe coinvolgerci in una colpa di
V= 0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME E F G negligenza, di atteggiamento passivo nei confronti di un
mA = 5A 500A 5 50 500 5000 RANGES 12 + 40Mc 40 +130Me 80+260Mc
dovere, di insensibilità verso coloro che, accesi dall'entu-
v» 0,5 5 25 50 250 500 1000
4. 2,5 25 250 2500 siasmo per l'elettronica, provano un intenso, inconteni-
OMm= 11/0+10~/110/ 0+ 100k/ 110O/0+ 1M/dk /0+10M bile desiderio di operare, realizzare, produrre. Quando la
OMm» [tk/0+10M/110k/0+-100M Strumento che unisce vera causa di tante battute d'arresto è da ricercarsi in
alla massima semplici-
F» [lk/0-50k /110k/0-500% tà d'uso un minimo in- quell'attuale turbamento del mondo del lavoro che, sol-
Balli stic f 0hm r10)/0-200F /Ohmlk/0:2DE gombro.
E' realizzato completa- levando ostacoli ed impedimenti, interrompe il ritmo del
H +1/0+50/110/0+- 500 /1100/0 +-5000 mente su circuito stam-
dB -10+22
pato. Assenza totale di rendimento, disarmando chi è attivamente impegnato. In
commutatori rotanti e
Output 0.5 5 25 50 250 500 1000 quindi falsi contatti do- particolare, trasformando l'entusiasmo del lettore in an-
vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione sia, in forme di smania, di agitazione, di senso di disagio
completamente nuova.
Munito di dispositivo e insoddisfazione.
di protezione.
Dimensioni: 80 x 125 x Tuttavia, nell'attesa di un prossimo riordinamento e as-
x 35 mm.
sestamento dei principali servizi, pubblici e privati, dob-
biamo essere disposti e preparati alla moderazione e al-
la tolleranza attenuando il naturale conflitto fra queste
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali) e il nostro particolare interesse per una attività che, an-
Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono- che in tempi di crisi, continua ad affascinare. Con la spe-
valigie, autoradio, televisori.
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K ranza che, prima o poi, a pochi giorni di distanza dall'or-
(sensibilità 20.000 ohm/volt) dine, il postino busserà alla porta del lettore per conse-
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO
Frequenza 1 Kc Dimensioni 12x160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE gnargli quanto richiestoci.
40 grs.
Armoniche tino a so Mc ";;ae massa V= 0,1 1 10 50 200 1000
Uscita 10,5 V eff. appllcablle al puntale 500 V m- 50 9A 500A 5 50 500
30 V pp. Corrente del la batterla 2 mA 11 y 0.5 5 50 250 1000
mA 2,5 25 250 2500
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE l. Ohm- 1\/0+10k/l0/C+1M 1tk /+10M

I
Frequenza 250 Kc Dimensioni Ballistlc pf 0hm 1100/0+200f/Ohm 1tk/0=20r
Peso 40 grs.
Armoniche fino a 500 Mc
Tensione massima d, -10 +22
Uscita 5 V efl. appllcablle al puntale 500 V Output 0,5 5 50 250 l!I_OJl
15 V eff. Corrente della batterla 50 mA
• •
il
Per ricevere prez1oso
PACCO-DONO 1978 Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7- N. 4- APRILE 1978


abbonatevi o rinnovate l'abbonamento LA COPERTINA - Presenta il dispositivo che per-
mette di misurare il valore dell'induttanza di tut-
te le bobine che interessano il settore delle ra-

a: ELETTRONICA PRATICA diocomunicazioni. Con esso riteniamo di risol-


vere, molto economicamente, quel· vecchio pro-
blema del laboratorio dilettantistico che ha sem-
pre creato difficoltà in chi costruisce o ripara ap-
parati elettronici interessati dai segnali di alta
- frequenza.

editrice
Il pacco-dono 1978 viene inviato subito e indistintamente a tutti co-
ELETTRONICA PRATICA

loro che, volendosi cautelare, per un intero anno, da ogni possibile
aumento del prezzo di copertina, sottoscriveranno un nuovo abbo-
namento oppure rinnoveranno quello in termini di scadenza.
di rettore responsabile
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disegno tecnico
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PONTE DI MISURA 196
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vere mensilmente, a casa propria, una pubblicazione, a volte esau- ALBAIRATE - MILANO
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Tribunale CIvlle dI MIlano - 210
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli- DELL'OLIO - MOTORE
cltà Inferiore al 25%/.
Un'intera pagina, verso la fine del presente fascicolo, espone, con NELLE AUTOVETTURE
tutta chiarezza, le modalità e le forme di abbonamento alla rivista. UNA COPIA L. 1 .000
Fra esse il Lettore potrà scegliere quella, di maggiore gradimen- ARRETRATO L. 1.500 PREAMPLIFICATORE-CORRETTORE 216
to, cui rivolgere le proprie preferenze. PER L'AMMODERNAMENTO
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ITALIA L. 12000 DEI RIPRODUTTORI AUDIO
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ESTERO L.
17.000. SEGNALATORE ACUSTICO 222
DIREZIONE- AMMINISTRA- TRASFORMABILE IN SIRENA
Il pacco-dono 1978 rappresenta un punto di notevole importanza della no- ZIONE - PUBBLICITA' -
stra nuova programmazione tecnico-editoriale. Il suo contenuto, infatti, è VIA ZURETTI 52 - 20125
INDICATORE DI LIVELLO
MILANO. 227
l'insieme di un nutrito numero di componenti elettronici (condensatori di va- PER IL CONTROLLO DEI LIQUIDI
Tutti i diritti di proprietà let-
rio tipo e diverso valore, resistori di potenze e valori diversi, semicondutto- teraria ed artistica sono riser-
ri di produzione modernissima e materiale vario) che troveranno largo im- vati a termini di Legge per VENDITE - ACQUISTI- PERMUTE 234
tutti i Paesi. I manoscritti, i
piego nei progetti che verranno via via presentati sulla rivista nel periodo disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 242
annuale di validità dell'abbonamento. stituiscono.
La precisione di misura è ottima e si estende da 1 uH a 10.000 uH (10 mH).

Tre portate (x1- x10 - x100) 2' portata: 10 H 1.000 H


1' portata: 1 H : 100 {H 3' portata: 100 H 10.000 H

di alta frequenza di ricevitori radio, convertitori la ha da invidiare ai corrispondenti strumenti di


o trasmettitori, occorre inserire, a volte, una o tipo commerciale il cui costo, come è ben risa-
più bobine con induttanza diversa, che permetta- puto, ammonta ad alcune centinaia di migliaia

DELLE
no di ottenere nell'apparato le migliori prestazio- di lire.
ni. Queste bobine rimangono inserite nel circuito
soltanto durante la fase sperimentale dell'appa-
recchio, perché una volta ottenuto il punto otti- BOBINE DI INDUTTANZA
mo di taratura, le induttanze sperimentali debbo-

INDUTTANZE no essere sostituite con il componente più adatto.


Ma per eseguire tali prove e sostituzioni, il dilet-
tante deve conoscere i valori esatti induttivi delle
bobine, siano esse avvolte in aria oppure munite
di nuclei di ferrite. Ed è chiaro che queste misu-
Le bobine di induttanza, chiamate anche, più
semplicemente, «induttori», oppure soltanto
«bobine» o «induttanze», rappresentano uno
degli elementi più importanti della maggior par-
te dei radioapparati.
re debbono risultare precise il più possibile. D'al- In generale, si definisce come « bobina » un filo
Con questo dispositivo potrete misurare il valore dell'induttanza di tutte le tra parte, con il normale tester non si possono conduttore di una certa lunghezza, avvolto con
bobine che interessano il settore delle radiocomunicazioni. assolutamente eseguire misure induttive. Dunque, lo scopo di concentrare in uno spazio limitato un
per risolvere i problemi fin qui citati, i nostri let- campo magnetico di un certo valore, ovviamen-
tori necessitano di uno strumento in grado di for- te facendo scorrere in esso una certa corrente.
nire una precisa indicazione dei valori più comu- Si dice anche che la bobina serve per concentrare
ni di induttanza delle bobine. in poco spazio un alto coefficiente di autoindu-
La misura dell'induttanza delle bobine è rimasta, Molti lettori non si accontentano di realizzare i
Lo strumento a ponte, presentato in questo arti- z10ne.
per molti appassionati di elettronica, un grosso nostri progetti adibendoli subito all'uso cui essi
colo, permette di risolvere completamente ogni I tipi di bobine esistenti sono innumerevoli e si
problema insoluto. Riteniamo così giunto il mo- sono destinati. Infatti, quando un apparato deve
funzionare in condizioni e ambienti diversi da problema di misura, con una precisione che nul- differenziano per la lunghezza del conduttore, il
mento di porgere il nostro conforto tecnico a tut-
ti coloro che sentono questa necessità e desidera- quelli stabiliti dal progettista, si deve ricorrere a
no sviluppare l'organizzazione del proprio labo- talune varianti tecniche del circuito, che impon-
ratorio, inserendo in esso un altro strumento di gono spesso prove sperimentali e misure elettri-
grande utilità e interesse: il ponte di misura delle che più o meno difficili.
induttanze. Facciamo un esempio. In alcuni punti degli stadi

Realizzando questo economico strumento di misura, molti let-


tori risolveranno il vecchio problema della misura delle indut-
tanze delle bobine necessarie per la costruzione e la riparazio-
ne di apparati riceventi e trasmittenti e, comunque, di tutti quel-
li che funzionano con segnali a radiofrequenza.

197
196
La stessa rivelazione dell'equilibrio del ponte non
può essere ottenuta semplicemente con uno stru-
Fig. 1 - Lo schema a blocchi del dispositivo di misura mento galvanometrico per corrente continua, ma
delle induttanze permette di interpretare, in modo sem- deve venir effettuata con uno strumento adatto
plice e conciso, il principio di funzionamento dell'inte- a rivelare un segnale di alta frequenza, dotato di
AMPL. ro progetto. Il cuore dell'apparato sta tutto nel ponte,
una amplificazione elettronica in grado di com-
OSCILL. I_., SEPAR. che risulta preceduto da un oscillatore-generatore di
segnali a radiofrequenza e da un amplificatore-separa- pensare la scarsa sensibilità degli strumenti di mi-
TR1 TR2 tore. A valle del ponte invece si incontrano l'amplifi- sura delle tensioni alternate.
catore di alta frequenza, il rivelatore e lo strumento ad
indice.

LO SCHEMA A BLOCCHI

Introduciamo il nostro lettore nel vivo dell'argo-


mento mettendolo a conoscenza dello schema a
numero delle spire, le dimensioni e la forma, la Diciamo quindi che per induttanza si intende blocchi, che è quello che interpreta, nel migliore
quel fenomeno di induzione elettromagnetica che millihenry = millesimo di henry
presenza o meno di un elemento di supporto, dei modi e più sommariamente, il principio di
ogni circuito esercita su se stesso in conseguenza (simbolo mH) funzionamento del dispositivo.
l'esistenza di un nucleo magnetico aperto o chiu-
so, la- sezione del conduttore, ecc. esclusiva delle variazioni del flusso di induzione Il primo elemento, che compone lo schema a
del campo magnetico creato dalla corrente che Negli apparecchi radio si possono trovare bobine
Quando le bobine hanno il compito di creare un di induttanza avvolte su nucleo di ferro, di va- blocchi, è quello di un circuito generatore del
campo magnetico, esse interessano maggiormente lo percorre. segnale alternato necessario ad alimentare il pon-
lore elevato, ad esempio di 1 O henry; se ne tro-
il settore dell'elettromeccanica. Le bobine di in- vano altre di piccolo valore di induttanza e so- te (OSCILL. TRI). In pratica si tratta di un
duttanza, invece, cioè le bobine montate nei cir- no quelle montate nei circuiti di alta frequenza : oscillatore locale, fatto funzionare alla frequenza
cuiti elettronici, hanno il compito, come abbiamo MISURE DELL'INDUTTANZA di 450 KHz circa; un valore scelto sia per faci-
il valore d'induttanza di queste bobine può esse-
già detto, di concentrare in un piccolo spazio un re di un centinaio di microhenry, quando si trat- litare la realizzazione pratica dell'oscillatore, sfrut-
elevato coefficiente di autoinduzione o, più sem- Come accade per le resistenze e per i condensa- tando i comuni trasformatori di media frequen-
tori, anche per le bobine esiste un'unità di misu- ta di bobine per onde medie, e di 1 o 2 micro-
plicemente, di induttanza. henry quando si tratta di bobine per onde corte. za reperibili in commercio, sia per il raggiungi-
ra. Si tratta della misura dell'induttanza. mento di un giusto compromesso tra le frequenze
Per interpretare il concetto di induttanza, dovre- Le bobine per le onde cortissime hanno una pic-
mo rifarci alla teoria dell'induzione e dell'auto- L'unità di misura dell'induttanza è l'henry (ab- molto elevate, che potrebbero creare grosse dif.
colissima induttanza, appena un decimo circa di
induzione, che ci porterebbe assai lontano, con il breviato H). microhenry. In ogni caso l'induttanza di una bo- coltà in sede di montaggio del dispositivo, e quel-
pericolo di distrarre il lettore dal progetto che I sottomultipli dell'henry più usati sono : bina dipende da molti fattori. Essa aumenta, ad le troppo basse, che non avrebbero consentito la
ci siamo proposti di presentare. Tuttavia, non esempio, con l'aumentare del diametro dell'av- misura di induttanze di basso valore con sufficien-
possiamo esimerci da alcune considerazioni gene- microhenry = milionesimo di henry volgimento, del numero delle spire complessive
te precisione.
riche su questo importante concetto. (simbolo +H) Continuando con l'esame dello schema a blocchi
e del numero di spire per centimetro di avvol-
gimento. di figura 1, subito dopo l'oscillatore, incontriamo
Con il nostro ponte di misura, si possono effet- uno stadio amplificatore-separatore, che impedi-
tuare misure di bobine con valori compresi fra sce al carico del ponte successivo di spegnere la
1 H e 10.000 uH (IO mH). oscillazione di TR 1 o di variarne la frequenza.
Lo stadio separatore alimenta quindi il ponte di
misura, la cui tensione di squilibrio viene inviata
SISTEMA DI MISURE A PONTE ad un amplificatore di alta frequenza, il cui sco-
po è quello di aumentare la sensibilità dello
Uno dei sistemi più precisi ed agevoli per il rile- strumento.
vamento della misura delle induttanze è senza Dallo stadio amplificatore il segnale di squilibrio
dubbio quello di tipo a ponte. Esso consiste nel- passa al circuito rivelatore, che converte il segna-
1' « azzerare » un circuito a ponte composto da le alternato in un equivalente segnale continuo,
due rami resistivi, da un ramo capacitivo e da che può essere comodamente visualizzato tramite
quello rappresentato dall'induttanza incognita, uno strumento ad indice.
Fig. 2 - Il sistema di misura delle Induttanze, da
noi adottato nel progetto dell'apparato è di tipo
cioè dalla bobina in esame. La misura dell'induttanza della bobina in esame
a ponte e consiste nell'azzerare lo strumento ad La differenza sostanziale che intercorre tra que- si effettua variando una resistenza variabile (po-
indice per mezzo del potenziometro RV. I quattro sto ponte e il ponte di Wheatstone, oltre che nel- tenziometro), inserita in uno dei quattro rami del
3 rami del ponte sono rispettivamente composti dal-
la resistenza R, dal condensatore C, dalla bobina
l'impiego di condensatori ed induttanze, consiste ponte, in modo da ottenere una indicazione di
in esame L e dal potenziometro RV. nel particolare tipo di alimentazione del circuito, equilibrio (zero dello strumento).
che deve essere effettuata con una tensione alter- Tarando opportunamente una scala, graduata in
nata di alta frequenza, in modo da far assume- uH, in corrispondenza del perno del potenziome-
re, anche alle piccole induttanze, un considerevo- tro, si potrà ottenere una lettura immediata e di-
le valore di impedenza. retta del valore dell'induttanza incognita.

199
198
TR2
a
u
z-

tu1 1
u
2

)
]

&
E
a
I

~---1--J --
I
I
I


e>
c-
Fig. 4 - La maggior parte dei compo-
nenti elettronici che concorrono alla
formazione del circuito del dispositivo
di misura delle induttanze è montata su
circuito stampato. I rimanenti compo-
nenti, invece, sono direttamente appli-
cati sul pannello frontale del dispositi-
vo. Le tre medie frequenze L1-L2-L3 so-
no di quelle normalmente montate sui
ricevitori radio portatili e risultano ta-
rate alla frequenza di 450 KHz. I nume-
ri 1-2-34-5-6-7, riportati nei vari punti
di questo piano costruttivo, trovano pre-
ciso riferimento con gli stessi numeri
riportati nel disegno di figura 5.

JH» I

ila'I'
""il Condensatori
C1 = 100.000 pF
R3
R4
R5
=
=
4.700
680
15.000
ohm
ohm
ohm
c2 = 10.000 pF =
Fig. 3 - L'interpretazione del funziona- Cc3 = 220 pF R6 = 100 ohm
mento di questo progetto di strumento
CA = 1.000 pF R7 = 2.700 ohm
di misura delle induttanze risulta facile R8 = 100 ohm
effettuando il confronto del circuito con
C5 = 100.000 pF
C6 = 100.000 pF R9 = 330 ohm
lo schema a blocchi riportato in figura
1. Il transistor TR1 rappresenta l'ele- C7 = 100.000 pF R10 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
mento oscillatore accordato alla fre- es = 25 F - 12 VI (elettrolitico) R11
R12
= 2,2 megaohm
quenza di 450 KHz. Il transistor TR2 pi- C9 = 100.000 pF = 100 ohm
lota lo stadio separatore che fa impie- C10 = 50.000 pF (precisione al 2%) R13 = 3.300 ohm
go, per il carico di collettore, di un C11 = 5.000 pF (precisione al 2%) R14 = 10.000 ohm (trimmer)
trasformatore di media frequenza (L2),
cosi come avviene per il carico del C12 = 330 pF (precisione al 2%) Varie 1
collettore del transistor TR1. Il segnale C13 = 10.000 pF
C14 TR1 BC107B (BC237B)
di squilibrio del ponte viene applicato = 100.000 pF
alla base del transistor amplificatore C15 = 100.000 pF TR2 = BC1O7B (BC237B)
TR3. Successivamente il segnale viene TR3 = BC2078
C16 = 100.000 pF
inviato al circuito rivelatore (D1) e di DG = diodo al germanio (di qualunque tipo)
misura (µA). Resistenze µA = microamperometro (500 A fondo-scala)
S1 = commutatore multiplo (4 posizioni - 2 vie)
R1 = 100 ohm L1-12-L3 = trasf. di MF (450 KHz)
R2 = 33.000 ohm Alimentaz. = 9 Vcc

200 201
quenza L3. Da quest'ultimo elemento si preleva gato all'esterno in modo da non aprire il con-
il segnale amplificato per inviarlo al circuito rive- tenitore metallico del componente.
o LX latore e di misura.
Questo circuito è in realtà molto semplice, essen-
Il valore del condensatore aggiunto dovrà essere
di 120 pF. Per la verità, le prese intermedie
@ do composto da un diodo rivelatore al germanio vengono utilizzate soltanto per i trasformatori di
(D1), dal condensatore di filtro Cl6, dal trim- media frequenza L2 e L3, in quanto nella me-
mer potenziometrico di taratura R14 ed infine dia frequenza Ll la presa intermedia viene la-
da uno strumento da 500 A fondo-scala, even- sciata inutilizzata (NC).
A tualmente sostituibile con un tester commutato Sul circuito stampato risultano montati quasi tut-
su analoga portata. ti i componenti elettronici, così come indicato nel

S1b

Fig. 5 - Sulla faccia posteriore del pannello frontale dell'apparato di misura delle induttanze
il lettore dovrà realizzare questo preciso cablaggio, tenendo conto che con il commutatore
multiplo S1a-.S1b si ottiene la commutazione del circuito sulle tre possibili portate e, l'aper-
tura (spegnimento) del circuito di alimentazione a 9 Vcc (OFF). Con il potenziometro R10
si effettua l'azzeramento del microamperometro in fase di misura delle bobine·. Il trimmer Fig. 6 - H lavoro di montag-
gio del dispositivo di mi-
R14 serve soltanto in sede di taratura.
sura delle induttanze deve
essere iniziato con la co-
struzione del circuito stam-
pato di cui appare qui il
disegno in scala 1/1.

to dal transistor TR2, è di tipo induttivo. Per


ANALISI DEL PROGETTO
esso si sfrutta l'avvolgimento secondario del tra-
Il progetto del dispositivo di misura delle indut- sformatore di media frequenza Ll.
tanze, riportato in figura 3, può sembrare a pri- Anche lo stadio separatore è un circuito accorda-
ma vista abbastanza complesso. Tuttavia, l'assi- to, che fa impiego, per il carico di collettore, di
milazione da parte del lettore del principio di un analogo trasformatore di media frequenza
funzionamento dell'apparato risulterà abbastan- (L2), dal cui avvolgimento secondario viene pre-
levato il segnale che alimenta il ponte di misura. COSTRUZIONE DELL'APPARATO piano costruttivo di figura 4. La rimanente parte
za semplice tenendo bene in mente lo schema a
blocchi di figura 1 or ora preso in considerazio- di componenti è invece montata sul pannello
Per questo tipo di montaggio è assolutamente ne- frontale del dispositivo, così come appare nel di-
ne. Infatti, lo schema teorico ricalca fedelmente cessario approntare il circuito stampato, il cui
FUNZIONAMENTO DEL PONTE segno di figura 5.
quello a blocchi. disegno è stato da noi riportato in scala 1/1 in
1

Il transistor TRl funziona da elemento oscilla- Come al solito raccomandiamo di non commet-
Il commutatore multiplo S1 permette di far fun- figura 6.
tore accordato su una frequenza di 450 KHz tere errori in sede di montaggio dei transistor,
zionare il ponte su tre diverse portate, quella di Le medie frequenze, che sono in numero di tre, del diodo Dl, del condensatore elettrolitico C8
circa.
L'oscillazione è ottenuta impiegando una media 1 H, quella di 10 H e quella di 100 H. La necessarie per comporre il montaggio del dispo- e del microamperometro, tenendo conto che si
quarta posizione del commutatore multiplo, quel- sitivo, debbono essere del tipo di quella riportata tratta di elementi polarizzati, che debbono essere
frequenza provvista di condensatore d'accordo in figura 7 (schema elettrico).
la siglata con off, esclude, tramite la sezione S1b montati tenendo bene sott'occhio il piano di
interno. Il trasformatore di media frequenza, da noi pre-
Ne! caso in cui la media frequenza sia sprovvista del commutatore multiplo, l'alimentazione del- montaggio di figura 4 e le relative indicazioni in
l'intero circuito a 9 Vcc. scritto, deve essere dotato di presa intermedia esso riportate.
di condensatore interno, si dovrà collegare, ester- nell'avvolgimento primario e di condensatore in-
namente al circuito, un condensatore da 120 pF. Il segnale di squilibrio del ponte, prelevato fra Dal circuito stampato escono i fili conduttori ne-
i punti 3-4, risulta applicato, tramite il conden- terno collegato in parallelo a questo stesso av- cessari per il collegamento con i vari componenti
Questa stessa osservazione si estende a tutti gli volgimento.
altri trasformatori di media frequenza montati satore di accoppiamento C13, alla base del tran- montati sul pannello frontale dell'apparato, cosi
sistor amplificatore TR3, che è sintonizzato sul- Nel caso in cui la media frequenza fosse sprovvi- come indicato chiaramente nello schema pratico
sul circuito (Ll-L2-L3). sta di condensatore interno, questo verrà colle-
L'accoppiamento con lo stadio separatore, pilota- la frequenza di 450 KHz attraverso la media fre- di figura 5 in cui il circuito stampato è riporta-

202 203
to soltanto in sezione e in cui i numeri 1-5-2-4-3-
7-6 trovano precisa corrispondenza con gli stessi
numeri riportati nel piano costruttivo di figura 4.
modo di ottenere ancora una volta la massima de-
viazione dell'indice del microamperometro.
Una volta effettuato l'allineamento delle medie
frequenze non rimarrà che procedere alla taratu-
COSTRUITEVI
L'ANTENNA
ra della scala posta in corrispondenza del perno
TARATURA DEL DISPOSITIVO del potenziometro RIO, aiutandosi con indut-
tanze - campione, per esempio 1-2,5-5-10 H, e
Una volta completato il montaggio dell'apparato tenendo presente che, una volta tarata una scala,
e dopo averne accertato l'esattezza del cablaggio, rimangono automaticamente tarate le altre due
si dovrà procedere alla taratura del circuito, che
può essere suddivisa in due parti diverse: quella
relativa ai trasformatori di media frequenza e
quella della scala indicatrice dei valori numerici
scale, cioé le portate xlO e xlO0.
Facciamo notare infine che, qualora i valori di ta-
ratura, anziché risultare uniformemente distribui-
ti sulla scala, dovessero comparire accentrati su
un suo lato, si dovranno invertire le connessioni
ELICOIDALE
di induttanza.

LE Ogni buon utente della « banda cittadina» non


deve mai dimenticare che l'antenna non è un ge-
nerico elemento meccanico, fiorito in qualche
modo sul tetto della casa e del quale si può anche
COND. INTERNO (120 F) Fig. 7- Le tre medie frequenze, neces- fare a meno. Perché essa costituisce una parte in-

PAGINE
sarie per la realizzazione del progetto tegrante della stazione di arrivo o di partenza del-
descritto in queste pagine dovranno es-
le onde radio e concorre, con le sue caratteristi-
sere del tipo di quelle montate sui ri-
cevitori supereterodina, dotate di avvol- che, alla qualifica di ogni apparato ricetrasmit-
BASE TR
gimento primario a tre terminali e con tente.
collegamento interno di condensatore L'antenna, dunque, per poter correttamente svol-
in parallelo. Nel caso in cui questo con-
POLARIZZ densatore non fosse presente, occorrerà
gere le sue funzioni di stazione captatrice o gene-
SEC. I inserire, esternamente al componente, ratrice di onde radio, non può sempre apparire
sotto l'aspetto di un corto spezzone di filo, di un

DEL
un condensatore da 120 pf, collegato
I ovviamente sui due terminali estremi elementare avvolgimento o di un filo teso fra due
I pRIM. I dell'avvolgimento primario del trasfor-
L -- -I supporti installati sul tetto. Ma deve possedere,
matore.
almeno nella maggioranza dei casi, quei requisiti
fisici ed elettrici che ne permettono l'accoppia-
mento con un ben definito radioapparato.

UN CIRCUITO ACCORDATO
Per effettuare la taratura delle medie frequenze, dei conduttori sui terminali del potenziometro
RlO. L'antenna è in ogni caso un vero e proprio cir-
occorrerà inserire nei morsetti LX presenti sul
Concludiamo questo argomento porgendo un con- cuito accordato, caratterizzato da un preciso va-
pannello frontale (figura 5), quelli destinati al-
siglio ai principianti. Si tratta di condurre una lore della frequenza di risonanza.
l'applicazione delle bobine sotto esame, una bo-
importante operazione di accertamento dell'esat- Se l'antenna non risultasse accordata sulla fre-
bina di qualsiasi valore di induttanza. Quindi si
tezza del circuito prima di iniziare ogni opera- quenza di ricezione e trasmissione, anziché selezio-
interviene sul potenziometro RlO, facendone ruo-
zione di taratura. nare il segnale desiderato ed amplificarlo oppor-
tare il perno in modo da ottenere, sulla scala del tunamente, essa si comporterebbe allo stesso mo-
microamperometro, una indicazione del 5: 10 %o Si posizioni il commutatore multiplo Sl sulla por-
tata 1 µH, senza inserire alcuna bobina sui mor- do di un filtro attenuatore, rendendo pressocché
circa del fondo-scala. Soltanto nel caso in cui non impossibile la ricezione dei segnali deboli. Infatti,
setti (boccole) LX. Il ponte risulterà sbilanciato.
si riuscisse ad osservare alcuna indicazione, oc- mentre le emittenti commerciali, che trasmetto-
Pertanto, se tutto è stato fatto con precisione e i
correrà ritoccare leggermente la posizione del no con i due sistemi della modulazione d'ampiez-
componenti adottati sono validi, il segnale a ra-
nucleo della media frequenza Ll. diofrequenza, generato dal transistor TRl, dovrà za e della modulazione di frequenza, dispongono
Dopo la manovra eseguita sul potenziometro RlO, raggiungere il diodo D 1 e far lavorare il microam- di potenze d'uscita ragguardevoli, tali da coprire
si regola dapprima L3 e poi L2 sino a raggiunge- perometro. i disturbi accidentalmente captati dai ricevitori,
re la massima indicazione e ripetendo, se necessa- Se invece questo non dà alcun segno di vita, si ciò non accade per le stazioni CB, nelle quali il
rio, più volte l'operazione, eventualmente limitan- dovrà concludere che è stato commesso un er- livello di segnale utile è spesso di poco superiore
do la sensibilità dello strumento per mezzo del rore di cablaggio, oppure, ma ciò è assai più dif- a quello caratterizzato dai rumori. Ed è ovvio che
trimmer potenziometrico R14. ficile, una delle tre medie frequenze è completa- questa lieve superiorità del segnale utile su quel-
Per ultimo si regola il nucleo di LI, facendo in mente starata.
205
204
ad un quarto della lunghezza d'onda del segnale Un ulteriore svantaggio, introdotto nel sistema di
elettrico di alta frequenza. trasmissione dalla bobina di carico, va ricercato
Approssimativamente tale lunghezza d'onda vie- nella inevitabile « strozzatura » provocata dalla
Questo originale tipo di antenna vuol rappresentare una vali- ne stabilita dalla seguente relazione: bobina stessa, che interferisce negativamente sul-
l'andamento equilibrato della corrente elettrica
da espressione di compromesso tecnico fra le antenne accor- ).= 300:f
lungo lo stilo.
date, equipaggiate con elementi di compensazione, e quelle nella quale ) rappresenta il valore della lunghez- Quest'ultimo svantaggio rimane chiaramente in-
za d'onda misurata in metri, mentre « f » misura terpretato ai punti 2-3 di figura 1, in cui la curva
normali costruite in lunghezza pari ad un quarto d'onda della il valore della frequenza espresso in megahertz. riportata sulla destra riflette l'andamento della
Per la gamma CB, l'antenna di un quarto d'onda corrente elettrica lungo lo stilo. Ai punti 2-3 è
frequenza di lavoro del trasmettitore. visibile l'angolatura del diagramma della corren-
misura circa 2,7 metri (270 cm). E questa lun-
ghezza in moltissimi casi può rendere difficoltoso, te elettrica in prossimità della bobina di compen-
se non impossibile, l'uso dell'antenna stessa. sazione. Nel particolare 1, nel quale è riportata
un'antenna a stilo della lunghezza pari ad un
quarto d'onda della frequenza di emissione, è
RIDUZIONE DELL'ANTENNA possibile notare l'andamento uniforme della cor-
rente lungo lo stilo.
Quando per necessità di spazio occorre ridurre le
lo disturbatore non è assolutamente garante di un collegato con l'uscita di un trasmettitore, per il
dimensioni dell'antenna, si fa ricorso all'introdu-
sistema di ricezione chiara ed intelleggibile. Ecco quale il disadattamento si tradurrebbe in uno L'ANTENNA ELICOIDALE
zione di elementi di compensazione che, pur non
perché ogni stazione CB necessita di un'antenna scarso rendimento della stazione emittente e in
fungendo da elementi radianti, consentono ugual-
dotata di precise caratteristiche radioelettriche, in una riduzione della portata. Inoltre, l'eccessivo L'antenna elicoidale (particolare 4 di figura 1)
mente di conservare l'adattamento dell'antenna.
grado di adattarsi al tipo di ricetrasmettitore con disadattamento d'antenna potrebbe creare un pe- rappresenta una soluzione di compromesso tra le
Di solito l'elemento di compensazione è costitui-
cui essa deve lavorare. ricoloso sovraccarico per i transistor finali del tra- speciali antenne munite di bobina di compensa-
to da una bobina inserita all'estremità bassa del-
smettitore che, a causa di un conseguente surri- zione e quelle normali della lunghezza pari ad
l'antenna, oppure in posizione centrale, così co-
scaldamento, verrebbero distrutti. un quarto d'onda del valore della frequenza di
me indicato in figura 1.
SOSTANZIALE DIFFERENZA La bobina di compensazione introduce nel circui- lavoro.
to risonante un certo valore di induttanza con- L'antenna elicoidale consente pur essa una ridu-
Si è così capito che, con l'uso di un'antenna disa- COMPORTAMENTO CORRETTO zione della lunghezza complessiva del compone
centrata, che sostituisce quella uniformemente di-
dattata, la ricezione delle emittenti risulta coper- te, senza tuttavia introdurre nel sistema elementi
stribuita sul tratto di antenna eliminato in virtù
ta da disturbi. Per fare in modo che l'antenna si comporti in
dell'accorciamento dello stilo. veramente concentrati. In essa la distribuzione
L'uso di un'antenna improvvisata può essere tut- modo totale da elemento radiante, così da tra-
E' risaputo che il rendimento dell'antenna dipen- della corrente ripropone l'andamento regolare
tavia tollerato quando si ha a che fare con il so- sformare tutta l'energia del segnale elettrico in
de essenzialmente dalla lunghezza del tratto retti- riscontrato in un'antenna normale. Questo con-
lo processo di ricezione delle onde radio. Ma que- energia elettromagnetica, cioè in onde radio, è
lineo; è facile dunque concludere che l'antenna cetto è chiaramente illustrato in figura l, qualo-
sto tipo di antenna non può assolutamente venir necessario che la sua lunghezza fisica risulti pari
accorciata è caratterizzata sempre da un rendi- ra si raffrontino fra loro i diagrammi rappresen-
mento inferiore a quello della equivalente anten- tativi delle correnti elettriche nei due diversi tipi
na non accorciata. di antenne: quella normale (particolare 1 di fgu-
ra 1) e quella ad elica (particolare 4 di figura 1).

COSTRUZIONE DELL'ANTENNA

La pratica realizzazione dell'antenna con avvolgi-


mento elicoidale non è difficile, ma richiede una
Fig. 1 - Il disegno pone a confronto l'antenna elicoida- buona dose di pazienza, dato che potrà facilmen-
<( le (4) con i tre più comuni tipi di antenne normalmen- te accadere di dover rifare più volte l'intero av-
o te collegate con le uscite dei trasmettitori che lavo-
z volgimento, al solo scopo di raggiungere un per-
o rano sulla banda dei 27 MHz. L'antenna ad 1/4 d'on-
o <( fetto adattamento fra l'antenna e l'uscita del tra-
z da rimane in ogni caso l'antenna ideale, anche se la
-< iii <( sua lunghezza può risultare eccessiva (1); le antenne smettitore.
M- o O
z D 3 accorciate, dotate di bobina di compensazione alla L'elemento base, su cui verrà effettuato l'avvol-
«d
@O d
z
iii @ ul
base (2) o al centro (3) rimangono in ogni caso le più
usate, anche se l'antenna elicoidale è in grado di so-
gimento elicoidale con filo di rame smaltato del
\ stituirle validamente, dato che in essa la corrente elet- diametro di 0,3 mm, è un cimino per canna da
trica rimane uniformemente distribuita (curva riportata pesca di vetro, della lunghezza di 130 cm circa,
sulla destra dello stilo), cosi come accade per l'anten- facilmente acquistabile presso un rivenditore di
PIANO DI TERRA na ad 1/4 d'onda (diagramma 1 a destra). articoli sportivi.
Il cimino dovrà risultare cavo nella sua base, in
modo da consentire l'introduzione, nella parte in-

206 207
sempre fatale per l'apparato. Sorge quindi spon-
tanea la necessità di cautelarsi adeguatamente
1300 mm
nei confronti dei disadattamenti di impedenza.
RIEMPIRE DI Fig. 2 - Piano costruttivo dell'antenna elicoidale. Il sup-
CE MENTATUTTO porto è rappresentato da un cimino per canne da pe-
Ma occorre anche tener presente che, quando
sca possibilmente cavo alla base. La lunghezza del sup- un'antenna non ha lo stesso valore di impedenza
porto è di 130 cm. Il numero di spire di filo di rame caratteristica del trasmettitore e del cavo, subi-
del diametro di 0,3 mm. non può essere stabilito a prio- sce un sensibile calo nel proprio rendimento, non
ri, ma soltanto in fase di taratura del componente. A
lavoro ultimato consigliamo di inserire l'antenna in una
essendo in grado di irradiare tutta l'energia con
CIMINO IN guaina termorestringente, in grado di bloccare l'avvol- cui viene alimentata. Le onde stazionarie, quindi,
BOCCHETTONE VETRO CAVO gimento e proteggere l'insieme dall'azione distruttiva mettono in pericolo l'integrità del trasmettitore
PL259 degli agenti atmosferici. e ne diminuiscono la portata.
L'origine delle onde stazionarie non è per nulla
intuitiva e soltanto attraverso la teoria sulle linee
di trasmissione si arriva a comprenderne esatta-
mente la natura.
Per avere una vaga idea dell'origine delle onde
terna, di uno dei due terminali dell'avvolgimento, spire si avvicinano progressivamente man mano
riflesse, si potrebbe fare un'analogia tra le onde
che verrà poi saldato a stagno con un connettore che si progredisce verso la punta. ROS aumenta, si dovrà rifare completamente elettriche e quelle elastiche che si propagano
(bocchettone) di alta frequenza, così come indi- Non possiamo citare il numero di spire da av- l'avvolgimento, conservando una minor spaziatu- lungo una corda quando questa vien fatta vibrare
cato nel piano costruttivo di figura 2. volgere, perché esso non è definibile e varia da ra delle spire alla base. Soltanto nel caso in cui con una certa frequenza. Se la corda è di lun-
Nel caso in cui il tipo di cimino acquistato fosse caso a caso. anche questo accorgimento non risultasse suffi- ghezza infinita, oppure se all'altra estremità esi-
di quelli con la base piena, occorrerà effettuare Una volta realizzato l'intero avvolgimento e bloc-
ciente a far diminuire il ROS, si dovrà ricom- ste qualcuno che la fa vibrare in perfetto sincro-
un foro nella parte inferiore del cimino stesso, in cata temporaneamente l'estremità superiore del
porre completamente l'avvolgimento con un mag- nismo con colui che genera le onde, queste si
modo da consentire il passaggio del filo di rame. filo per mezzo di nastro adesivo, occorrerà alimen-
gior numero di spire molto più compatte. smorzano completamente (causa dell'adattamen-
E' ovvio che durante questa eventuale operazione tare l'antenna con un segnale alla frequenza di
27 MHz, controllando simultaneamente il valore E' un lavoro che richiede una buona dose di pa- to). Se invece la corda è fissata ad una estremità
si dovrà stare bene attenti a non scheggiare il ci-
del ROS raggiunto (per i principianti avremo zienza, ma che non presenta difficoltà insormon- (cortocircuito), oppure non vi è un perfetto sin-
mino che è un dispositivo abbastanza fragile.
modo di interpretare più avanti questo concetto). tabili. cronismo tra le vibrazioni alle due estremità, si
L'avvolgimento verrà iniziato dalla parte più
grossa del cimino, che verrà innestata su un con- Come si sa, il valore del ROS ideale è 1. Per A lavoro finito, cioè dopo aver completate le ope- manifestano delle onde di ritorno in grado di per-
tentare di raggiungerlo, si proverà a diminuire razioni di taratura, converrà rivestire l'antenna turbare l'oscillazione stessa.
nettore di tipo PL 259 in modo da consentire il
diretto collegamento dell'antenna elicoidale con l'avvolgimento dell'antenna elicoidale di una de- elicoidale con vernice protettiva per alta frequen-
la discesa d'antenna. cina di spire. Se il valore del ROS diminuisce, si za, reperibile presso i rivenditori di materiali elet-
Le spire non debbono risultare equidistanti fra è sulla strada buona. Se invece, dopo la diminu- tronici. Questa vernice dovrebbe anche assumere IL ROS
loro; infatti, come appare visibile in figura 2, le zione delle spire dell'avvolgimento, il valore del le funzioni di elemento collante. Una migliore so-
luzione consiste nell'utilizzare una guaina termo- Per indicare il valore delle onde stazionarie pre-
restringente, con la quale è facile bloccare defini- senti in un sistema di antenna, si fa riferimento
tivamente l'avvolgimento elicoidale, preservando- al ROS (rapporto- onde - stazionarie) o allo
lo contemporaneamente dagli agenti atmosferici. SWR (standing- wave - ratio) nella terminolo-
gia anglosassone.
Il ROS, dunque, rappresenta il rapporto tra l'im-
ONDE STAZIONARIE pedenza d'uscita del trasmettitore e quella del-
l'antenna.
Quando l'impedenza dell'antenna non si adatta Quando i due valori di queste due impedenze
perfettamente a quella d'uscita del trasmettitore, sono uguali, si ha ROS 1 e ciò significa che
l'energia a radiofrequenza, erogata da quest'ulti- non vi sono onde stazionarie e tutta l'energia
mo, non viene « accettata » dall'antenna, che la uscente dal trasmettitore viene realmente irra-
Fig. 3 - II processo di taratura dell'antenna elicoidale consiste
nel raggiungere il miglior ROS possibile. A tale scopo occorrerà rispedisce indietro, lungo la linea, sino al tra- diata.
diminuire o aumentare il numero delle spire, così come indicato smettitore, il quale rimane sovraccaricato, perché Per misurare il ROS esiste un apposito strumen-
nel disegno. Soltanto nei casi più ostinati si dovrà rifare comple- deve dissipare, oltre che la normale potenza, an- to chiamato ROSmetro o SWRmeter, che viene
TOGLIERE tamente l'avvolgimento con una diversa spaziatura tra spira e spira.
QUALCHE che una percentuale di potenza in più dovuta al normalmente inserito sull'uscita del trasmettito-
SPIRA cattivo adattamento. re, prima del cavo coassiale di discesa d'antenna.
Poiché gli stadi finali dei trasmettitori sono già Teoricamente il ROSmetro dovrebbe essere in-
di per sé funzionanti ai limiti delle loro possibi- serito alla fine del cavo, in prossimità dell'anten-
lità, un disadattamento ed un conseguente ritor- na, ma ciò comporterebbe ovviamente notevoli
no di energia o, come si suole più comunemente difficoltà di lettura per cui la prima soluzione è
dire, un alto valore di onde stazionarie, è quasi quella da tutti seguita nella pratica.

208 209
Automobilisti!
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a questo confortevole

CONTROLLO strumento di bordo!

TEMPERATURA
OLIO che la dipendenza fra questi due parametri è IL PROGETTO

MOTORE
logaritmica.
Per le loro caratteristiche, le resistenze NTC ven- Tenuto conto che la resistenza NTC varia il pro-
gono utilizzate in numerose applicazioni; per prio valore resistivo col variare della tempera-
esempio nella misura e nella regolazione della tura, servendoci di un tale componente abbiamo
temperatura, nella misura del flusso di gas e di progettato il nostro termometro di misura della
liquidi, nella compensazione del coefficiente di temperatura dell'olio del motore delle autovet-
temperatura di bobine e avvolgimenti, nella tem- ture, che potrà essere installato a bordo del vei-
porizzazione di relé e nella compensazione di cir- colo accanto al termometro di misura della tem-
Sul cruscotto di tutte le autovetture esiste uno ta parti per milione /"C. Variazioni difficilmente cuiti transistorizzati. peratura dell'acqua.
strumento indicatore della temperatura del liqui- rilevabili con i sistemi di misura più tradizionali. Tuttavia, la mancanza di una caratteristica di li- Dobbiamo tuttavia dire ora in qual modo sia
do di raffreddamento del motore. Non esiste inve- Ma esistono degli altri componenti elettronici, nearità è tale da impedire l'uso nella costruzione possibile tradurre ogni variazione di resistenza
ce un elemento di controllo della temperatura appositamente costruiti, nei quali le variazioni di di termometri elettronici di precisione. Ma se le ohmmica in una indicazione leggibile sulla scala
dell'olio, la cui efficacia lubrificante cessa al di resistenza con la temperatura sono visibilmente prestazioni che si vogliono ottenere da un termo- di uno strumento tradizionale ad indice.
sopra dei 140 "C. Eppure, per non correre il ri- apprezzabili, tanto da non richiedere alcun siste- metro sono soltanto di tipo informativo, oppure Il circuito che meglio d'ogni altro si presta alla
schio di « fondere », il termometro per la misura ma di preamplificazione per poter pilotare i più quando ci si accontenti di una suddivisione non misura della resistenza ohmmica è senza dubbio
della temperatura dell'olio in moltissimi casi può svariati strumenti indicatori. lineare della scala di misura, la resistenza NTC è il ponte di Wheatstone.
costituire un indispensabile conforto tecnico per in grado di risolvere nel più semplice e più rapi- Ogni ponte di questo tipo, come si sa, dispone
l'automobilista. do dei modi il problema della rivelazione della di tre « rami » di resistenza nota ed un «ramo»
Il nostro consiglio, quindi, è quello di accoppiare LE RESISTENZE NTC tempera tura. di resistenza con valore incognito. Questa resi-
al termometro di misura della temperatura del-
l'acqua un secondo termometro, di facile realiz- Fra i componenti elettronici, che godono delle
zazione pratica, molto economico e che ogni let- caratteristiche sopra menzionate, i più diffusi so-
tore possa essere in grado di installare a bordo no i resistori NTC, cioè quelle resistenze che ri-
della propria autovettura. sultano caratterizzate da un coefficiente di tem-
peratura negativo. In pratica, in queste resisten-
ze NTC (negative temperature coefficient) il va-
L'ELEMENTO SENSIBILE lore ohmmico diminuisce sensibilmente con l'au-
mentare della temperatura esterna (figura 1 ). Il rendimento del motore dell'auto è condizionato, in una certa
Per realizzare un termometro elettronico occorre Tali componenti risultano composti da una mi- misura, dalla temperatura dell'olio lubrificante, che occorre te- 1

servirsi di un componente le cui caratteristiche scela di ossidi metallici, trattati chimicamente in


elettriche subiscano delle precise variazioni in cor- modo da presentare proprietà semiconduttrici. nere sotto controllo, tramite apposito termometro, onde evitare
rispondenza delle variazioni della temperatura Essi vengono pressati insieme ad un legante pla-
il superamento di quei valori limiti superiori al di là dei quali
ambientale. stico e sintetizzati ad alta temperatura. Il valore
I nostri lettori sanno che tutte le resistenze varia- nominale della resistenza viene normalmente cal- possono verificarsi gravi ed irreparabili danni meccanici.
no, talvolta assai lievemente, il loro valore ohmmi- colato alla temperatura di 25 °C.
co col variare della temperatura. Nei resistori E' ovvio che, ai fini dell'impiego pratico, risulta
professionali, ad esempio, quelli a strato metalli- necessario conoscere la variazione della resisten-
co, le variazioni di temperatura sono di cinquan- za al variare della. temperatura, tenendo conto

210 211
RESISTENZA ,MASSA AUTO
Fig. 1- La resistenza NTC rimane caratterizzata da un
NTC coefficiente di temperatura negativo, che fa diminuire sen-
sibilmente il valore ohmmico del componente all'aumenta-
re della temperatura esterna. Il modello da noi consigliato
per la realizzazione del termometro elettronico (K22 della
Siemens reperibile anche in Italia) è costruito In dimensio-
ni estremamente ridotte, in modo da poterlo Inserire in un RESISTENZA NTC (RI)
tubetto di rame del diametro di 4 mm.

150 °C. Ma, al momento dell'avviamento del mo- +12V BAI T.


stenza, nel nostro caso, è rappresentata da una
tore, la temperatura dell'olio è certamente infe-
NTC.
Le variazioni della resistenza a coefficiente di riore ai 70 °C; ci riferiamo ovviamente alla tem-
temperatura negativo provocano degli squilibri peratura dell'olio di un'autovettura ferma da un
del ponte di Wheatstone, che vengono misurati certo tempo.
Dunque, per tutti i valori di temperatura del- Fig. 3 - Il montaggio dei componenti elettronici, che concorrono alla formazione del circuito
dal milliamperometro inserito nel ponte stesso, del termometro elettronico, deve essere effettuato su una basetta di bachelite sulla quale
così come chiaramente indicato nel nostro pro- l'olio, inferiori ai 70 °C, il milliamperometro, in-
è riprodotto il circuito stampato da considerarsi visto in trasparenza in questo disegno. Si
getto originale riportato in figura 2. serito nel ponte di Wheatstone, dovrebbe offrire notino i due anelli presenti sui terminali dei due semiconduttori D1-D2, che permettono l'e-
una indicazione « negativa » e ciò a lungo anda- satto inserimento di questi elementi sul circuito.
re condurrebbe ad un sicuro danneggiamento
GAMMA DI MISURE dello strumento.
Per prevenire ogni indicazione inversa del mil-
Il campo di temperature dell'olio del motore del- liamperometro, abbiamo collegato, in serie con
l'autovettura varia normalmente da 70 °C a lo strumento, il diodo rettificatore D 1, che blocca
il funzionamento del dispositivo finché la tempe- durante la marcia. Per esempio, dagli 11 V, a
ratura dell'olio del motore non ha raggiunto il freddo, si possono raggiungere i 14 : 15 V a
valore della temperatura minima di regime massimo regime. Ecco perché è apparso indispen-
(70 "C). sabile un processo di stabilizzazione della tensio-
Un secondo elemento, che dovevamo tenere in ne di alimentazione del ponte di Wheatstone.
grande considerazione in sede di progettazione Il nostro problema è stato risolto tramite l'inseri-
del nostro termometro, è quello della tensione di mento del diodo zener D2 e della resistenza di
R6 limitazione R6. Questi due elementi riducono il
alimentazione.
L'alimentazione del termometro è ovviamente valore della tensione di alimentazione, derivata
derivata dalla batteria dell'autovettura, il cui va- dalla batteria dell'autovettura, al valore di 7,5 V
lore di tensione subisce variazioni, anche notevoli, stabilizzati.

D2

R1 = resistenza NTC (K22 della Siemens)


Fig. 2 - li progetto del termometro elettronico, in R2 = 300 ohm
grado di misurare la temperatura dell'olio lubri- R3 = 500 ohm (trimmer)
ficante del motore dell'autovettura, è principal- R4 = 100 ohm
mente costituito da un ponte di Wheatstone di R5 = 500 ohm (trimmer)
cui uno dei quattro rami è rappresentato dalla
resistenza NTC (R1). Il trimmer potenziometrico
R6 = 200 ohm
R3 permette la taratura del milliamperometro al-
mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala)
MASSA l'inizio della scala; il trimmer potenziometrico R5 D1 = diodo al germanio (di qualunque tipo)
AUTO serve per tarare il fondo-scafa dello strumento. D2 = diodo zener (7 ,5 V)

212 213
COLLEGAMENTO SULL'AUTO
PROTEZIONE
Il disegno riportato in figura 6 interpreta il siste-
ma di collegamento del termometro elettronico
con i vari elementi dell'autovettura.
In pratica le operazioni fondamentali sono soltan-
to tre: il collegamento del termometro con l'ali-
mentazione, l'inserimento della resistenza NTC
nella coppa dell'olio e il montaggio sul cruscotto Fig. 5- II montaggio del termome-
dello strumento indicatore. tro elettronico di misura della
temperatura dell'olio lubrificante
Il collegamento con il circuito di alimentazione,
del motore dell'auto deve essere
in pratica con il morsetto positivo della batteria completato in questo modo, inse-
a 12 V dell'auto, si effettua a valle dell'interrut- CIRCUITO
Fig. 4 - Disegno in grandezza naturale del circuito rendo il tutto in un contenitore
tore di accensione (chiavetta).
ELETTRONICO metallico e di forma cilindrica.
stampato che occorrerà riprodurre su una basetta di
bachelite prima di iniziare il montaggio del termome- Prima di immergere la resistenza NTC nella cop-
tro elettronico. La sigla NTC indica i punti in cui
verranno saldati i conduttori elettrici collegati con la
pa dell'olio, converrà inserire questo componente MILLIAMP
resistenza a coefficiente negativo. in un tubetto metallico a parete sottile, bloccan-
dolo poi con mastice o resina resistenti all'azione
non certo benefica dei lubrificanti a temperatura
elevata. E' quindi importante che la resistenza tura di 70 "C; questo elemento può essere rappre- La taratura del fondo-scala dello strumento s1
NTC rimanga isolata senza venire a contatto con sentato anche dall'acqua opportunamente riscal- ottiene immergendo la sonda (resistenza NTC) in
l'olio. I collegamenti si effettuano con fili condut- data. Contemporaneamente si agisce sul trimmer un elemento alla temperatura di 150 "C (forno
tori normali (non schermati), del tipo di quelli potenziometrico R3, ruotandolo in modo che l'in- caldo ed olio bollente) e regolando il trimmer po-
utilizzati per la composizione del circuito elettri- dice del milliamperometro rimanga esattamente tenziometrico R5 fino a costringere l'indice del
COSTRUZIONE DEL TERMOMETRO co dell'autovettura. al punto d'inizio della scala di misura. milliamperometro a raggiungere il fondo-scala.
Per quanto riguarda l'installazione del termome- Prima di iniziare questa operazione, raccoman- Volendo, si potrà ora affinare la taratura dello
Dovendosi costruire uno strumento di misura da tro sul cruscotto, lasciamo l'iniziativa ai lettori, strumento, ripetendo nell'ordine i due procedi-
installare a bordo dell'autovettura, cioè da sotto- diamo di ruotare la vite del trimmer potenzio-
che sapranno certamente trovare il sistema mi- menti ora descritti. Prima si ripete la taratura
porre a continue sollecitazioni meccaniche ester- metrico R3 in modo che la resistenza di questo
gliore per quest'ultima operazione di montaggio dell'inizio-scala, senza toccare il trimmer R5 e,
ne, è consigliabile l'esecuzione pratica del pro- del dispositivo. Ciò che importa è che il conteni- componente risulti completamente inserita; suc- successivamente, si regola il fondo-scala senza più
getto su circuito stampato. tore metallico cilindrico del termometro elettro- cessivamente si provvederà a diminuire il valore toccare il trimmer potenziometrico R3.
In figura 3 abbiamo presentato il piano costrut- nico venga collegato con la massa dell'autovettu- resistivo, lentamente, in modo che il diodo rad- La ripetizione del procedimento di taratura del
tivo del nostro termometro elettronico, mentre ra (linea di alimentazione negativa - morsetto ne- drizzatore DI non eserciti sull'operazione di tara- termometro non è necessaria quando si accetti
in figura 4 è riportato, in grandezza naturale, il gativo della batteria). tura una funzione negativa, falsando l'indicazio- una certa tolleranza di lettura dei valori della
disegno del circuito stampato. ne dello zero. temperatura.
Sulla basetta del circuito risultano inserite tre re-
sistenze, due trimmer potenziometrici, il diodo al TARATURA DEL TERMOMETRO
germanio Dl e il diodo zener D2; entrambi que-
sti due ultimi elementi presentano, nelle vicinan- Prima di essere installato a bordo dell'autovettu- CHIAVE
ze di una delle loro due estremità, una fascetta ra, il nostro termometro elettronico dovrà essere ACCENS. Al CIRCUITI
colorata di orientamento, di cui il lettore dovrà sottoposto ad un semplice e rapido processo di AUTO
tener conto per il corretto inserimento dei due taratura, che consiste nell'esecuzione di due diver-


diodi nel circuito. se operazom1. Fig. 6 - Circuito di collegamento
del termometro elettronico con
Per mezzo di due ancoraggi, anche i due mor- In pratica si tratta di tarare la scala del milliam-
perometro nei due punti di inizio-scala (valore + TERMOMETRO la linea positiva di alimentazione
setti del milliamperometro verranno saldati sulle e la resistenza NTC introdotta
piste del circuito stampato nel modo indicato in minimo) e fine-scala (valore massimo). nella coppa dell'olio lubrificante.
figura 3, facendo bene attenzione a collegare il Si tenga presente che è necessa-
Il procedimento di taratura del termometro si
rio isolare meccanicamente la re-
morsetto positivo dello strumento con il catodo effettua col sistema di paragone con altro termo- IBATT.
12V
sistenza a coefficiente negativo
del diodo al germanio D1. metro di qualsiasi tipo (meccanico, a mercurio, introducendola in un cilindretto di
La realizzazione pratica del termometro elettro- elettronico, ecc.). rame a tenuta stagna. I fili con-

nico verrà completata inserendo il cablaggio con La prima operazione da farsi consiste nella tara-
o duttori potranno essere del tipo
NTC di quelli usati per la realizza-
lo strumento in un contenitore metallico di forma tura del valore minimo di temperatura corrispon- zione del circuito elettrico del-
MASSA
cilindrica, che assume funzioni protettive e di dente allo zero del milliamperometro. Questo va- l'autovettura; non servono quindi
lore zero dovrà corrispondere ad una temperatu-
coppo, pptf =4 i cavi schermati.
irrigidimento. Come è dato a vedere in figura 5, OLIO
il contenitore metallico, che può essere un barat- ra effettiva di 70 °C.
tolo di lamiera di opportune misure, viene intro- Per raggiungere questo scopo, occorre immergere
dotto sulla parte posteriore del milliamperometro. la resistenza NTC in un elemento alla tempera-

214 215
dispositivi di avanguardia. D'altra parte non si spesso basta sostituire la testina piezoelettrica o-
può ammettere la sostituzione completa del ri- riginale con una di tipo magnetico.
produttore ad alta fedeltà con uno di concezione Ma le testine magnetiche non possono conside-
modernissima, quando la sostituzione di un solo rarsi intercambiabili con quelle piezoelettriche.
elemento, anche di piccola entità commerciale, La cartuccia magnetica, infatti, funzionando a
può bastare per una rivalutazione aggiornata del velocità costante, fornisce, entro il suo settore di
riproduttore stesso. Per esempio, è quasi sempre frequenze, una risposta perfettamente lineare.
inutile sostituire un vecchio amplificatore con Ma in fase di registrazione del disco, allo scopo
uno nuovo quando la qualità della riproduzione di migliorare il rapporto globale segnale/rumore,
sonora è condizionata soltanto dal giradischi. viene adottata una correzione in frequenza che,
E non è neppure necessario sostituire un vecchio normalmente, si esprime attraverso il sistema stan-
sintonizzatore monofonico di ottima qualità con dard RIAA. Dunque, in fase di riproduzione, è
uno di tipo stereofonico, quando è sufficiente in- necessario compensare la curva di frequenza tra-
serire nel sistema di riproduzione sonora un de- mite un circuito di equalizzazione, che consenta
codificatore stereofonico, a valle dello stadio ri- di ottenere nuovamente una risposta complessi-
velatore. Anche perché, così facendo, si possono va lineare.

Ogni catena di riproduzione del suono ad alta


fedeltà è composta da diversi elementi. Il primo
anello della catena può essere rappresentato da
gli altoparlanti, il filtro cross-over e le casse
acustiche nelle quali vengono racchiusi gli al-
toparlanti.
PREAMPLIFICATORE
CORRETTORE BF
un giradischi, da un sintonizzatore o da un mi- L'evoluzione tecnologica ha più volte rivoluzio-
crofono. Il secondo anello della catena è quello nato i vari anelli di questa catena e, conseguen-
del preamplificatore, cioè dell'apparato destina- temente, le prestazioni dei vari elementi che,
to a trasformare i segnali elettrici, provenienti dal col passare del tempo, sono via via migliorate.
primo anello, in segnali a livello unico, medio e Allo stato attuale della tecnica ci si è avvicinati
prefissato, il quale pretende dalla successiva am- molto alla condizione ideale, quella in cui il si-
plificazione un guadagno costante con la fre- stema di riproduzione artificiale diviene quasi
quenza. inavvertibile e, quindi, indistinguibile all'orecchio talvolta raggiungere risultati superiori a quelli BASSA TENSIONE D'USCITA
Il terzo anello della catena è l'amplificatore di dell'appassionato del suono dal vivo. ottenibili con il ricorso a nuovi sintonizzatori
potenza, cioè l'apparato che amplifica il segnale Non tutti i nostri lettori sono stati in grado di stereofonici. Le testine magnetiche si differenziano da quelle
proveniente dall'amplificatore in misura tale da seguire puntualmente l'evolversi dei vari proces- La sostituzione di un solo elemento, in un im- di tipo piezoelettrico sia per la necessità del pro-
renderlo idoneo al pilotaggio dei diffusori acu- si della tecnica inerenti la riproduzione ad alta pianto di riproduzione stereofonica ad alta fedel- cesso di equalizzazione del segnale, sia per la
stici. fedeltà. Molti fra questi sono in possesso di una tà, è talvolta imposta anche dall'evoluzione tec- tensione d'uscita molto più bassa che, raramente,
Il quarto ed ultimo anello è rappresentato dal catena di riproduzione sonora nella quale non nica, che non è avanzata nella stessa misura e raggiunge i 9±10 mV, mentre quella tipica è
sistema di diffusione del suono, che comprende tutti gli elementi possono considerarsi come dei su uno stesso fronte in tutti i settori dell'elettro- di 3±6 mV. Nelle testine piezoelettriche le ten-
nica. Perché soltanto nel terreno degli amplifi- sioni d'uscita raggiungono valori di alcune cen-
catori e in quello dei preamplificatori si può dire tinaia di mili i voi t.
di essere giunti ad un punto di arrivo. Dunque, Nel processo di sostituzione di una testina pie-
soltanto nella concezione circuitale di questi ap- zoelettrica con una di tipo magnetico sorge dun-
parati si sono raggiunte quelle mete che non que il problema dell'adattamento di impedenza,
permettono alcun difetto distinguibile dall'orec- sul quale conviene brevemente intrattenersi pri-
ll progetto qui presentato risolve il problema della sostituzione chio umano. ma di procedere con l'analisi del circuito del
di una testina piezoelettrica con una di tipo magnetico nel gi- preamplifìcatore-correttore di bassa frequenza.

radischi di un riproduttore sonoro ad alta fedeltà, anche di tipo SOSTITUZIONE DELLA TESTINA
stereofonico. Per le sorgenti a basso livello, come ad esempio IMPEDENZA CARATTERISTICA
Quando il giradischi non è del tipo per fonova-
i microfoni magnetodinamici, il circuito funge anche da pream- ligia, non è assolutamente necessario sostituirlo I tipi di trasduttori acustici più noti e maggior-
globalmente per aggiornare un sistema di ripro- mente adottati nella pratica di ogni giorno sono
plificatore lineare. duzione sonora. Dato che, per ottenere un sen- i microfoni, i pick-up e le testine magnetiche
sibile miglioramento delle prestazioni del com- per registratori. Ognuno di questi elementi è ca-
plesso di riproduzione ad alta fedeltà, molto ratterizzato, oltre che dal valore tipico della ten-

216 217
ENTR.

o
O
+I70

«o

r +'
f -@?O
::i
{

:::i
c'

r
o
o C6 Cl
o
r (._)

CO PO NTI
Condensatori R7 = 3.300 ohm
C1 100 uF - 16 VI (elettrolitico) R8 = 270 ohm
=
C2 50 F - 12 VI (elettrolitico) R9 = 1.000 ohm
=
R10 = 5.600 ohm
+ C3 = 5 F - 12 VI (elettrolitico)
C4 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R11 = 320 ohm
IL)
r es = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R12
R13
= 10
1.500
ohm
ohm
C6 = 500.000 pF =
o R14 = 470 ohm
r C7 = 100.000 pF
C8 R15 = 330.000 ohm
= 20 uF - 16 VI (elettrolitico)
C9 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
+ TR1-TR2-TR3 = BC237 B
Resistenze
S1 = comm. multip. (1 via - 2 posizioni)

1.
R1 = 1.000 ohm Alimentaz. = 12 Vcc
R2 = 22.000 ohm N.B. Per ottenere la curva di equalizzazione
R3 = 27.000 ohm RIAA, occorre che:
r r
R4 = 5.000 ohm (trimmer)
l -z" R5
R6
=
=
3.300
1.000
ohm
ohm (trimmer)
C6
C7
R14
= 2.200 pF
= 10.000 rF
= 33.000 ohm

218 219
ratteristiche elettriche notevoli.
Negli altri impianti di sonorizzazione, che uti- trambi questi stadi compongono un amplificatore tuato seguendo, punto per punto, il piano co-
lizzano testine di tipo piezoelettrico e che rappre- con controreazione di emittore. struttivo riportato in figura 2.
sentano la maggior parte nel settore della sono- La rete di controreazione, dalla quale dipende la Tenuto conto che il valore dei componenti elet-
rizzazione, si manifesta pienamente il problema risposta del preamplificatore, può venir selezio- tronici, che concorrono alla composizione della
dell'alta impedenza. nata su due diversi rami tramite il commutatore rete di reazione, determina la risposta del circui-
I pick-up di tipo piezoelettrico sono molto ro- ad una via - due posizioni, siglato nel circuito to, non consigliamo alcuna variazione ai corri-
busti, forniscono tensioni d'uscita molto elevate teorico di figura 1 con il simbolo S1. spondenti valori da noi riportati nell'elenco com-
rispetto ai pick-up magnetici, e vengono a CO- Quando S 1 è commutato nella posizione M, la ri- ponenti. L'unica variazione consentita potrà es-
stare abbastanza poco, ma essi sono dotati di una sposta del preamplificatore è di tipo lineare e sere quella dei transistor per i quali, al posto dei
elevatissima impedenza d'ingresso, superiore al risulterà utile nel caso di preamplificazione di BC237 B, si potranno utilizzare i BC109, oppure
megaohm. microfoni. altri modelli purché concepiti per usi di bassa
Quando il commutatore si trova nella posizione frequenza, a basso livello e a basso rumore.
P.U., il dispositivo dà origine ad una risposta e- In sostituzione del commutatore S1 si potrà usa-

o "e CIRCUITO DEL PREAMPLIFICATORE

Le esposizioni teoriche, nelle quali ci siamo sof-


• ABC fermati, conducono alla conclusione che, per so-

2 I I
stituire una cartuccia rivelatrice, si debbono te-
ner presenti diversi fattori, che comportano ine-
vitabilmente l'inserimento di un circuito pream-
plificatore-equalizzatore fra la testina e l'ingres-
Fig. 3 - Disegno del circuito stampato che occorrerà
realizzare per costruire il progetto del preamplificatore-
so dell'amplificatore di bassa frequenza, a meno B e
correttore di bassa frequenza. Il disegno è qui ripro-
che quest'ultimo non sia dotato di un commu-
dotto in scala 1/1. tatore di entrata magnetica. E
Il circuito ciel preamplificatore riportato in figu-
ra 1 risolve completamente il problema della so-
stituzione di una testina piezoelettrica con una
di tipo magnetico e fungerà, inoltre, da dispo-
sitivo preamplificatore lineare per le sorgenti a B 2378
basso livc_llo come, ad esempio. i microfoni ma- Fig. 4 - Riproduciamo in questo disegno il transistor
NPN adottato, per ben tre volte, nel circuito del pream-
sione erogabile, anche dalla propria impedenza gnetodinamici. plificatore. La superficie piana permette di individua-
interna. Tre stadi compongono il progetto del nostro di- re l'esatta distribuzione, sulla parte più bassa del com-
Una iegge dell'elettronica afferma che, per ot- spositivo. Essi sono pilotati da tre transistor ai ponente, dei tre elettrodi di emittore (E), base (B) e
silicio, di tipo NPN, perfettamente identici fra collettore (C).
tenere il massimo trasferimento di potenza elet-
trica da una sorgente ad un carico, è necessario loro.
che questi due elementi posseggano un'impeden-
za, O una resistenza, dello stesso valore.
Per raggiungere un buon rendimento del tra- LO STADIO D'INGRESSO
sduttore acustico, quindi, è indispensabile non ca-
ricarlo troppo con impedenze di valore più basso Lo stadio d'ingresso è di tipo « bootstrap » e ciò
di quelle dell'impedenza interna. E' invece pos- consente di ottenere un buon guadagno e una
sibile aumentare l'impedenza di entrata dell'am- impedenza d'ingresso del valore di 50.000 ohm, qualizzata per trasduttori magnetici. Tale rispo- re un doppio deviatore, sfruttando in tal modo
plificatore senza inconvenienti, non sfruttando adattabile quindi con la maggior parte delle te- sta è in grado di fornire, alla frequenza di 1.000 ciascuna delle due sezioni per un canale.
completamente la potenza della sorgente. Ca- stine magnetiche. Hz, una tensione d'uscita di 100 mV, con un Nel caso in cui non interessasse la risposta linea-
ricando troppo una sorgente, si diminuisce note- Il transistor TRl è collegato con il transistor segnale d'ingresso di 4 mV. re del preamplificatore, si potrà eliminare la re-
volmente la tensione da questa erogata (condi- TR2 con il sistema dell'accoppiamento diretto. sistenza R13, collegando la resistenza R15 e il
zione paragonabile al cortocircuito), mentre ca- Lo stadio è controreazionato da una rete selet- condensatore C7 direttamente con il collettore del
ricandola poco, la sorgente lavora più liberamen- tiva la quale, oltre che stabilire il guadagno, REALIZZAZIONE PRATICA transistor TR3. Verrà così eliminato anche il
te, fornendo una tensione assai più elevata. corregge la risposta in frequenza secondo lo commutatore Sl.
Negli impianti ad alta fedeltà, che utilizzano standard di riproduzione RIAA. Il progetto del preamplificatore-correttore per A conclusione di questo argomento raccoman-
pick-up di tipo magnetico, con impedenza di va- bassa frequenza è stato da noi presentato nella diamo i lettori di racchiudere le unità pream-
lore intorno ai 50.000 ohm, non esistono particola- versione monofonica. E' ovvio dunque che, per plificatrici in un contenitore metallico elettrica-
ri problemi, perché tali valori sono facilmente GLI STADI AMPLIFICATORI consentire la riproduzione stereofonica, il pro- mente collegato a massa. E raccomandiamo anche
ottenibili anche con i transistor: in questi im- getto dovrà essere realizzato due volte. di servirsi esclusivamente di cavetti schermati
pianti, inoltre, proprio in virtù del loro costo e- I due stadi successivi a quello d'entrata sono Il circuito stampato, di cui riportiamo in figura in fase di realizzazione dei collegamenti fra l'en-
levato, è ammessa anche una maggiore com- pilotati dai transistor TR2-TR3, anch'essi col- 3 il disegno in grandezza naturale, è un elemento trata del prearnplificatore e l'uscita della testina
plessità circuitale per il raggiungimento di ca- legati col sistema dell'accoppiamento diretto. En- d'obbligo. e fra l'uscita del preamplificatore e l'entrata del-
Il montaggio del dispositivo verrà dunque effet- l'amplificatore di potenza.
220
221
Trasformabile in una potente La base del transistor TRl è mantenuta negativa
rispetto a massa dal condensatore C2. Ma con
della tensione di alimentazione del circuito.
La sfasatura di 180° delle due onde quadre è do-
sirena elettronica il passare del tempo il condensatore C2 si carica
attraverso la resistenza R4 e il potenziometro R3
vuta al fatto che, mentre uno dei due transistor
si trova all'interdizione, l'altro rimane sicura-
che risulta direttamente collegato con la linea di mente in saturazione.
alimentazione positiva. E quando, sul terminale La frequenza di successione delle onde quadre
del condensatore C2, collegato con il terminale dipende, come abbiamo già detto, dalle costanti
della resistenza R4 e la base del transistor TR1, di carica delle due reti resistivo-capacitive com-
il valore della tensione positiva raggiunge lo poste da Cl-R2, la prima, e C2-R3-R4, la se-
+ 0,6 V, il transistor TRl comincia a divenire conda.
conduttore, diventandolo sempre più fin quando
Nel nostro progetto dell'avvisatore acustico di f-
la tensione di collettore comincia a scendere. Con-
gura l, la resistenza R3 è rappresentata da un
temporaneamente scende anche la tensione sulla
normale potenziometro a variazione lineare del
base del transistor TR2 che, dallo stato di satu-
valore di 200.000 ohm, che permette all'operato-
razione ( conduzione) si porta allo stato di parzia-
re di far variare a piacere la qualità del suono
le conduzione, facendo aumentare la tensione di
emesso dall'altoparlante.
collettore. La variazione di potenziale di collet-
tore, che questa volta risulta positiva attraverso
il condensatore di accoppiamento C2, raggiunge
LO STADIO D'USCITA
la base del transistor TRl, costringendolo ancora

SEGNALATORE ACUSTICO a raggiungere lo stato di saturazione.


Il ciclo ora descritto si ripete sino ad un nuovo
capovolgimento della situazione iniziale.
L'alternarsi degli stati di saturazione e interdi-
zione dei due transistor TR1-TR2 è pilotato dal
Se si prelevasse il segnale direttamente dal collet-
tore, tenendo conto che l'impedenza d'uscita ri-
sulta pari al valore della resistenza di collettore,
si correrebbe il rischio di sovraccaricare il circui-
to, a meno che non si disponga di un altoparlan-
valore capacitivo dei condensatori C1-C2 e dalle
te con elevato valore di impedenza.
Questo dispositivo serve in tutti quei casi in cui IL MULTIVIBRATORE resistenze R2-R3-R4.
Nel progetto del nostro avvisatore acustico abbia-
occorre installare un segnalatore sonoro di bas- mo inserito uno stadio amplificatore con uscita di
sa, media o alta intensità. Esso è infatti facilmen- Il progetto del segnalatore acustico, riportato in
ONDE QUADRE emittore (emitter-follower), che si comporta co-
te trasformabile in una potente sirena. figura 1, può essere suddiviso in due stadi diversi :
quello del multivibratore astabile, pilotato dai me un circuito adattatore di impedenza in grado
Rispetto agli equivalenti apparati meccanici, qua-
transistor TR1-TR2, e quello dell'amplificatore Sui collettori dei due transistor TR1-TR2, che di fornire, ad un altoparlante anche di bassa im-
li, ad esempio, i cicalini, i ronzatori o i campa- pedenza, una corrente sufficiente ad una emissio-
nelli, esso presenta innumerevoli vantaggi. E fra pilotato dal transistor TR3. Come si può arguire, pilotano il circuito del multivibratore astabile, si
formano due onde quadre, sfasate fra loro di ne sonora più che accettabile.
questi si debbono annoverare il modestissimo con- quindi, il circuito dell'avvisatore non assume al-
sumo di energia elettrica e la possibilità di rego- cun aspetto eccezionale, perché basta analizzarne 180, la cui ampiezza si estende fra lo O V e la L'altoparlante da usarsi per la realizzazione del
lazione della frequenza del suono emesso. i due stadi per comprenderne il funzionamento. tensione positiva di alimentazione. Più precisa- progetto dovrà avere, per concludere, un valore
Cominciamo dunque con l'interpretazione del mente, la gamma di valori di tensione fra i quali di impedenza di 35 ohm.
Il modesto assorbimento di corrente agevola l'im-
piego del segnalatore acustico in molte apparec- funzionamento del circuito del multivibratore si estende l'ampiezza dell'onda quadra, va da Anche gli altoparlanti con valori di impedenza
chiature portatili, in cui esso costituisce un fat- astabile che, con due soli transistor, consente di 0,1 + 0,2 V a 9 V circa, se questo è il valore compresi fra i 20 e i 30 ohm potranno essere
tore di scelta determinante. Anche il costo com- generare un'onda quadra di notevole ampiezza,
plessivo dell'apparato deve essere considerato con pari a quella rappresentativa della tensione di
il massimo interesse, perché la realizzazione del alimentazione o quasi.
progetto si effettua con pochi componenti elet- Per comprendere il funzionamento del multivi-
tronici che possono essere, in molti casi, compo- bratore si deve supporre, inizialmente, che il tran-
nenti di recupero. sistor TR2 risulti perfettamente conduttore o, co-
Coloro che hanno già acquistato il kit del nostro me si suol dire tecnicamente, si trovi nello stato
booster BF, elevatore di potenza, presentato nel di saturazione. In tali condizioni il collettore del Questo dispositivo potrà essere utilizzato come unità a sé, op-
fascicolo di marzo di quest'anno, godranno cer- transistor TR2 si trova al valore di O V rispetto
tamente della possibilità di trasformare il segna- a massa, cioè rispetto alla linea di alimentazione pure in accoppiamento con un amplificatore di potenza, allo
latore acustico in una potente sirena destinata a negativa. scopo di realizzare una potente sirena per antifurti o per segna-
trovare la sua più naturale collocazione nei più E supponiamo anche che, nello stesso momento,
avanzati sistemi elettronici di antifurto. il transistor TRl non conduca, cioè si trovi allo lazioni di inizio e fine dei turni di lavoro nelle aziende o, an-
Ma l'accoppiamento del segnalatore acustico con stato di interdizione. La base di questo primo
cora, come elemento di richiamo generico.
un amplificatore di potenza permetterà a tutti di transistor, quindi, risulterà negativa rispetto a
comporre una innumerevole quantità di apparec- massa, cioè rispetto alla linea di alimentazione
chiature sonore necessarie in una gran parte dei negativa. Al contrario, il collettore assumerà il
settori della nostra vita sociale. valore della tensione positiva di alimentazione.

222 223
montati nel dispositivo senza comprometterne il visatore acustico, il circuito stampato è da ritener-
funzionamento. si un elemento superfluo, a meno che non si vo-
Coloro che non disponessero di un altoparlante glia realizzare un dispositivo di ridottissime di-
con valore di impedenza adatto, potranno servir- mensioni, utilizzando esclusivamente componen-
si di un comune altoparlante, con impedenza di ti miniaturizzati.

&i
4-8-16 ohm, con l'avvertenza di inserire una re- Nella maggior parte delle pratiche applicazioni
sistenza di protezione collegata in serie con l'emit- dell'avvisatore, possiamo ritenere più adatto il
R5 tore del transistor TR3. montaggio da noi proposto in figura 2. Si tratta
Sl
Il valore di questa resistenza dovrà essere tale da di utilizzare un contenitore metallico e di com-
raggiungere, unitamente a quello dell'altoparlan- porre in esso il cablaggio servendosi di normali
11
e te utilizzato, il valore complessivo di 35 ohm cir- ancoraggI-
ca.- Questo accorgimento, pur essendo in grado
TR3 di risolvere il problema dell'impedenza, provo-
Il contenitore metallico funge da elemento con-
W=al cherà comunque una diminuzione del rendimen-
duttore della linea di massa, cioè della linea di
alimentazione negativa; il morsetto negativo del-
R6 to acustico, dato che buona parte del segnale
la pila a 9 V rimane dunque direttamente col-
verrà dissipata passivamente attraverso la resi-

'
legato con il metallo del contenitore.
e stenza complementare.
Coloro che volessero sostituire il contenitore me-
9V
e
%
AP tallico con altro tipo di contenitore di materiale
35n0 COSTRUZIONE isolante, dovranno provvedere al collegamento
di tutti i punti di massa, quelli contrassegnati
Tenuto conto della semplicità circuitale dell'av- con la lettera « m» nello schema pratico di fgu-

TR1 TR2 "

Fig. 1 - Il progetto del segnalatore acustico è composto di due stadi diversi: quello del mul-
tivibratore astabile e quello dell'adattatore di impedenza (amplificatore). Il primo è pilotato
dai due transistor TR1-TR2, che sono entrambi di tipo BC108; il secondo- è pilotato dai tran-
sistor TR3 che è di tipo 2N1711. L'altoparlante con impedenza di 35 ohm può essere so-
stituito con un comune altoparlante da 4-8 o 16 ohm, purché si colleghi in serie con l'emit-
tore di TR3, una resistenza di valore tale da permettere il raggiungimento di quello com-
plessivo di 35 ohm. Con il potenziometro R3 si regola la frequenza di emissione sonora.

Condensatori R5 = 1.000 ohm


R6 = 820 ohm
C1 = 4.700 pF
c2 = 4.700 pF Varie
Resistenze TR1 = BC108
TR2 = BC108
R1 = 1.000 ohm TR3 = 2N1711
R2 = 100.000 ohm AP = altoparlante con imp.za di 35 ohm e.a
R3 = 200.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.) S1 = interrutt.
R4 = 12.000 ohm Alimentaz. = 9 Vcc.

Fig. 2 - La realizzazione pratica del segnalatore acustico potrà essere effettuata servendosi
di un contenitore metallico e di una morsettiera. Soltanto in caso di necessità di dispositivi
di piccole dimensioni si ricorrerà al circuito stampato e all'uso di componenti elettronici mi-
niaturizzati. La pila da 9 V potrà essere sostituita, in caso di prolungato uso del dispositivo,
con due pile piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in serie fra di loro. Sulla parte frontale del
contenitore metallico, che funge da conduttore della linea di alimentazione negativa, vengono
montati l'interruttore e il potenziometro di regolazione della frequenza del suono.
9
224 225
RIVELATORE
ra 2, tramite un filo unico di rame del diametro Coloro che volesserò far funzionare l'avvisatore
di 0,5: 1 mm circa. acustico in periodi di tempo prolungati, potran-
Sulla parte frontale del contenitore compariranno no sostituire la pila a 9 V con due pile piatte da
i due soli elementi di comando dell'avvisatore 4,5 V ciascuna, collegandole in serie fra di loro
acustico: l'interruttore S1 e la manopola colle- tramite saldatura a stagno o per mezzo degli ap-
gata con l'interno del potenziometro R3. Con
P'interruttore S1 si chiude e si apre il circuito di
alimentazione o, come si suol dire, si accende e
si spegne il dispositivo. Con la manopola R3 si
regola la frequenza di emissione del suono.
positi connettori.

COLLEGAMENTO AL BOOSTER
DI LIVELLO
Come si può notare, osservando lo schema pra- Abbiamo già annunciato, nel corso di questo ar-
tico di figura 2, la maggior parte dei componenti ticolo, che uno dei principali impieghi del se-
che concorrono alla formazione del dispositivo gnalatore acustico può essere quello di sirena elet-
sono montati in un'unica morsettiera. Su di essa tronica, ottenuta mediante il collegamento del
vengono saldati anche i tre transistor TR1-TR2- dispositivo con il booster BF da noi pubblicizzato
TR3, la cui piedinatura risulta chiaramente evi- sul fascicolo di marzo ed approntato in un sem-
plice kit.
denziata se si tiene conto che il terminale di emit-
tore si trova, in tutti e tre i transistor, da quella
parte in cui è presente una tacca metallica ester-
na sul corpo del componente.
L'accoppiamento fra il segnalatore acustico e il
booster BF elevatore di potenza si ottiene colle-
gando l'emittore del transistor TR3 con l'entrata
PER LIQUIDI
Abbiamo contrassegnato con le diciture ROSSO- E del booster, eliminando l'altoparlante; la linea
NERO i due conduttori uscenti dalla presa po- di massa verrà collegata con l'entrata M del
larizzata della pila a 9 V, perché questi sono i booster BF.
colori maggiormente adottati. Tuttavia esistono Una sola variazione si rende necessaria. La resi- L'utilità di questo semplicissimo dispositivo può sono estendersi a tutti quei tipi di liquidi che non
anche in commercio prese polarizzate con con- stenza d'ingresso del booster R1, il cui valore ori- essere apprezzata in tutti quei casi in cui si debba sono infiammabili, perché con questi ultimi l'uso
duttori di colore leggermente diverso. Consiglia- ginale è quello di 10 ohm, dovrà essere sosti- controllare elettronicamente ed automaticamente dell'indicatore di livello è sconsigliabile. Dunque,
mo quindi il lettore principiante a controllare la tuita con una resistenza di valore compreso fra il livello di un liquido in una vasca, in una pisci- l'apparecchio che presentiamo potrà essere utiliz-
esatta corrispondenza dei conduttori con i mor- i 33 e i 39 ohm. Nessun'altra variante si rende na, in un impianto di irrigazione, nei canali arti- zato dai nostri lettori per l'applicazione pratica
setti per mezzo di un tester commutato nella mi- ficiali ed anche nei fiumi. in qualsiasi tipo di vasca, nelle fontane da giardi-
necessaria nel circuito del segnalatore, se non
sura ohmmetrica. In pratica, se applicato ad una vasca riempita di no, nelle piccole piscine, nei vivai di pesci e in
quella di eliminare l'altoparlante.
acqua, l'indicatore di livello elettronico accende moltissimi altri casi.
una lampada-spia, oppure mette in funzione un
qualsiasi dispositivo d'allarme. Servendosi di un
relé, il rivelatore di livello può anche mettere in PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
azione una pompa per togliere o aggiungere l'ac-
NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE qua, quando il livello di questa supera un valore
critico, oppure quando sta per andare al di sotto
Il principio di funzionamento dell'indicatore di
livello si basa sulla natura della resistenza elettri-
di un valore minimo. ca del liquido che si vuol controllare.
CARATTERISTICHE: Le applicazioni pratiche di questo apparato pos- Il progetto può essere ritenuto composto di due
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale Basta pensare al fatto che, cortocircuitando o, più semplice-
Potenza massima: 880 W per mente, toccando con le dita di una mano, i conduttori d'ingres-
ciascun canale so del circuito, è possibile far scattare un relé, o accendere u-
I
Alimentazione: 220 V rete-luce na lampadina, per rendersi conto delle numerose applicazioni
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000 pratiche di questo dispositivo, la cui principale funzione è quel-
la di controllare automaticamente la misura del livello raggiun-
La scatola di mon taggio costa L. 11.000, Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamen-
te l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 00916205 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILA- to da un liquido.
NO - Via Zure tti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione ).

226 227
parti essenziali: la sonda rivelatrice ed il circuito
amplificatore a transistor collegato, in uscita, con
una lampada-spia o con un relé.

SONDA c1

O
/
4
Fig. 1 - Il progetto del rivelatore di livello dei liquidi
è composto di due parti essenziali: la sonda e Il cir-
cuito amplificatore di corrente collegato, in uscita,
La sonda è formata da due bastoncini isolati, pos-
sibilmente di acciaio inossidabile, che debbono
essere sistemati nel punto della vasca corrispon-
dente al livello di liquido massimo, oltre il quale
il liquido stesso deve essere eliminato dalla vasca.
Quando il liquido raggiunge i bastoncini della
sonda, tra di essi si crea automaticamente il feno-
9V con una lampada-spia, facilmente sostituibile con op-
meno della conduzione elettrica e l'indicatore di
6 portuno relé. Al condensatore CI è affidato il compi-
to di filtrare eventuali disturbi esterni captati dai con- livello entra in funzione. La sonda quindi funge
duttori di collegamento fra la sonda e l'entrata del da interruttore del circuito amplificatore a tran-
circuito. sistor collegato con la lampada-spia o con il relé.
TR2 In presenza di sostanza liquida l'interruttore, cioè
la sonda con i suoi due bastoncini, chiude il cir-
cuito elettronico e provoca l'avviamento del fun-
zionamento del circuito del rivelatore; in assenza
Rl R2 S1 di elemento liquido, cioè quando fra i due ba-
stoncini della sonda è presente soltanto l'aria, il
circuito elettronico rimane aperto.
Quando il circuito dell'amplificatore di corrente
si chiude, la lampada-spia si accende oppure il
relé scatta, mettendo in funzione un qualunque
Condensatore sistema di allarme, che può essere rappresentato
C1 = 10.000 pF da una suoneria, da una luce, da un interruttore
per il comando del motore di una pompa elet-
Resistenze
trica, ecc.
ENTR. R1 = 470.000 ohm (valore indicativo)
R2 = 10.000 ohm
51 LP SONDA R3 = 820 ohm
R4 = 33 ohm SOGLIA DI CONDUZIONE
Varie Il circuito dell'amplificatore di corrente riportato
TR1 = BC108 in figura I si comporta come un vero e proprio
TR2 = BC108 circuito rivelatore di soglia. Tale caratteristica
TR3 = 2N1711 deriva dal tipo di collegamento delle giunzio-
@ LP = 6 V - O, 1 A (lampada-spia) ni, base-emittore, connesse fra loro in serie.
S1 = interrutt.
9V Alimentaz. = 9 Vcc. Il valore di soglia sul quale ciascuna giunzione
inizia a condurre la corrente è di 0,6 V. Ciò si-
gnifica che l'inizio della conduzione dell'intero
circuito si verificherà soltanto quando sulla base
del transistor TR I il valore della tensione supe-
rerà quello di 1,8 V (3 X 0,6 = 1,8). Superato
tale valore, il circuito diviene conduttore assai ra-
pidamente anche in virtù della esigua corrente ri-
chiesta dal circuito d'entrata.

> FASCETTA
Fig. 2 - Il contenitore metallico assume funzioni di ele-
mento di sostegno, protezione e conduzione della linea
di alimentazione positiva del circuito (linea di massa).
Supponendo che il guadagno dei transistor TR 1-
TR2 risulti pari a 200, si può affermare che il
guadagno dei primi due stadi sia di 200 X 200 =
DI FISSAGGIO 40.000. In pratica ciò significa che una corrente
Sulla parte frontale del contenitore appaiono, nell'or-
dine, l'interruttore S 1, la lampada-spia LP e il boc- di soli 0,005 A è sufficiente per ottenere una
chettone di entrata del circuito. Nello stesso conte- corrente di base nel transistor TR3 di 0,3 mA.
nitore metallico risultano alloggiate le due pile da 4,5 E questo valore di corrente è tale da poter far
V, collegate in serie e strette mediante una fascetta
di fissaggio.
accendere la lampada-spia LP, oppure di far scat-
tare un opportuno relé.
Volendo ripetere questo concetto possiamo anco-
ra dire che il valore della corrente massima nel

228 229
circuito di emittore è pari a quello della corrente
di base moltiplicato per il guadagno. E' ovvio
11 lascicolo arretrato che tale affermazione risulta connessa con il tipo
di collegamento Darlington dei transistor.

A0STO 1977 EFFETTO PIU' MARCATO


E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa
L'effetto di soglia potrà risultare assai più netto
D
giungere, direttamente in casa, il piacere e il fa-
scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu- collegando la resistenza di limitazione della cor-
turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani,
rente R3 in serie con il collettore del transistor
TR2, anziché in serie con il suo emittore.
e
~ Fig. 3 - Nel progetto ori-
ginale di figura 1 la resi-
D1 72V
L.a materia viene esposta attraverso i seguenti die-
ci capitoli:
La validità dello schema originale di figura 1 si
addice maggiormente a tutti quei casi in cui si
voglia ottenere una variazione graduale di lumi- RL
e stenza di carico R4 e la
lampada-spia LP possono
essere sostituite con un
relé nel modo qui indica-
1° - SALDATURA A STAGNO
2°- CONDENSATORI nosità della lampada-spia LP attorno al livello to. II diodo D1 è di tipo
3° - RESISTORI prestabilito. 1N4004. II relé RL è di ti-
4° - TRANSISTOR po a 12 V - 330 ohm. La
5° - UJT - FET - SCR - TRIAC
La variante relativa al collegamento della resi- resistenza R3 è la stessa
6° - RADIORICEVITORI stenza R3, invece, è consigliabile quando si vo- che compare nello schema
7° - ALIMENTATORI glia ottenere una indicazione di soglia più mar- elettrico di figura t. Un'ul-
8° -
9° -
AMPLIFICATORI
OSCILLATORI
cata, oppure quando la lampada-spia LP debba TR3 teriore variante è rappre-
sentata dalla tensione di
10° PROGETTI VARI
essere sostituita con un relé. alimentazione, che sale a
La sostituzione della lampada LP con un apposi- 12 Vcc.
to relé verrà interpretata più avanti, più precisa-
mente nello schema teorico riportato in figura 3.

Ah W -N .è.AGOS TO 1g7 7.Spd in Mb Pe u Gr Il L 190o

NUMERO SPECIALE 4 8M D0ATU RA


e CONDE NSA TO RI
UN POTENZIOMETRO DI PROVA
RES IS TOR I
D TEORIA APPLICATA » TRANSISTO R

Il valore della resistenza RI indicato nell'elenco Questo concetto consente di analizzare la funzio- 1. Questo conduttore avrà resistenze ohmmiche
"db componenti costituisce solamente un dato infor- ne di interruttore del circuito di figura 1 eserci- diverse a seconda del materiale di cui è composto.
mativo. Perché il valore esatto della resistenza Rl tata dalla sonda. La resistenza ohmmica di un materiale avente le
dipende dal tipo di liquido con cui vien fatto fun- La resistenza elettrica dei corpi più o meno con- dimensioni del conduttore ora citato si chiama
zionare il nostro dispositivo, dalla costruzione del- duttori dipende dalla loro natura intrinseca. E RESISTENZA SPECIFICA o RESISTIVITA'.
la sonda e dall'entità del livello di liquido che si proprio per questo motivo vi sono dei corpi che Essa viene indicata con la lettera dell'alfabeto
vuol controllare. Dunque, per evitare un lungo conducono meglio l'elettricità, come ad esempio greco (ro).
lavoro di sperimentazione, consigliamo inizialmen- l'argento e il rame, e ve ne sono altri che condu- Il concetto di resistività si estende ovviamente an-
te di sostituire la resistenza R1 con un potenzio- cono meno bene, come ad esempio l'acqua. che alle sostanze liquide, più o meno conduttrici.
e SCR UIT.TRAC FET
e ICEVToRi
e ALIMENTATORI
e MPUFICArOnt
e 0SClL4Ton
POETI
metro a variazione lineare e del valore massimo Per offrire un'idea di questa grandezza fisica, ab-
di 1 megaohm. In sede di taratura del dispositi- Tale caratteristica fisica dei corpi conduttori o po-
co conduttori può essere introdotta nella legge biamo elencato in una tabella i valori della resi-
vo, facendo ruotare lentamente il perno di que- stività interna, espressa in megaohm/cm relativa
sto potenziometro, risulterà facile l'individuazio- di Ohm e, in particolare; nelle varie espressioni
Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati matematiche, o formule, che esprimono tale a quattro importanti sostanze più o meno liquide.
ne del punto di avviamento del circuito, cioè del
fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si- legge.
cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine punto di soglia.
Se si definisce sperimentalmente la resistenza elet- RESISTIVITA' INTERNA
amiche di rapida consultazione, quando si sta co- Una volta individuato questo punto si provvede-
struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di- trica di alcuni fili conduttori di uno stesso metal- DI ALCUNI LIQUIDI
rà a misurare il valore della resistenza inserita
spositivo elettronico.
tramite il potenziometro e a sostituirla, nel piano lo, ma con lunghezze e sezioni diverse, si trova
costruttivo, con un resistore di valore fisso. che la resistenza elettrica raddoppia se si raddop- Resistività
Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro- pia la lunghezza del filo mantenendo invariata la Sostanza interna in
nico dilettante costa
sezione, mentre si riduce a metà quando si rad- megaohm/cm
doppia la sezione mantenendo invariata la lun-
L. 1.500 CONCETTO DI RESISTIVIT A'
ghezza. Ciò dimostra che la resistenza elettrica dei
fili conduttori di uno stesso metallo varia in pro-
Acqua distillata 1+ 25
Prima di interpretare il metodo di montaggio più Olio Uno cotto
Richiedetecelo al più presto inviando anticipata- porzione alla rispettiva lunghezza e in ragione in- 2,5 x 10
mente l'importo di L. 1.500 a mezzo vaglia o .·P. razionale del rivelatore di livello e della sonda,
riteniamo doveroso, almeno verso tutti i nostri let- versa alla sezione. Petrolio 13 x10°
• 00916205 indirizzando a: ELETTRONICA PRA
TiCA - 20125 MILANO - Va Zurei, 52. tori principianti, un richiamo, relativamente con- Consideriamo ora un conduttore di dimensioni Vaselina 1,4 x100
ciso, al concetto di resistività. unitarie, cioè di lunghezza e di sezione uguali a

231
230
Tutti questi elementi, assieme alla forma costrut- za che intercorre tra loro, varierebbe inevitabil- sonda; le acque povere di minerali sono poco
tiva della sonda, concorrono a stabilire il valore
mente il valore della tensione di soglia di con- conduttive e impongono un maggior avvicina-
della resistenza presente fra i bastoncini di acciaio
PRESA duzione del circuito. mento delle sonde di acciaio inossidabile.
inossidabile che costituiscono l'elemento « senso-
TV La distanza alla quale verranno fissati i due ba-
re» del dispositivo.
-s La resistenza risulta invece infinita quando i ba-
stoncini della sonda non pescano nella sostanza
stoncini di acciaio inossidabile è determinata dal-
la conduttività del liquido in cui essi verranno INSTALLAZIONE DEL DISPOSITIVO
I liquida e tra di essi è presente soltanto l'aria. immersi. Tale misura quindi dovrà essere assunta
in sede di collaudo dell'indicatore di livello, dopo Il contenitore metallico del circuito rivelatore di
li cAvo una serie di prove e tenendo conto anche della
COASSIALE soglia dovrà essere sistemato in un punto in cui
COSTRUZIONE DEL RIVELATORE temperatura di regime del liquido. E' ovvio che la temperatura rimane costante il più possibile;
queste raccomandazioni valgono per coloro che converrà quindi inserire il con teni tore stesso in
TAPPO
ISOLANTE SALDARE In figura 2 riportiamo il piano costruttivo del ri- non ricorreranno alla prova del potenziometro di una cassetta a doppio fondo, ripiena di segatura,

~ 0%»
#
COPERCHIO
..... . I.
,,
velatore di livello dei liquidi realizzato in un con-
tenitore metallico, cui viene anche affidato il com-
taratura precedentemente citata. Perché con il
potenziometro, in sostituzione della resistenza R I,
e ciò per isolare maggiormente il circuito dagli
sbalzi di temperatura notevoli, soprattutto quan-
c 2 pito di elemento conduttore della linea di ali- ogni operazione di messa a punto e taratura del do l'apparecchio viene installato all'aperto.
mentazione positiva (massa). dispositivo diverrà semplice ed immediata. Il collegamento fra il circuito dell'amplificatore
SONDE
IN ACCIAIO
INOSS.
---- Come si può notare, non si è fatto uso di circuito
stampato, perché il numero di componenti che
In ogni caso occorre tener presente che l'acqua di
mare, ad esempio, è molto conduttiva e impone
di corrente e la sonda rivelatrice dovrà essere ot-
tenuto con cavo schermato ricoperto di guaina
concorrono alla formazione del progetto è esiguo un maggior distanziamento fra i bastoncini della esterna isolante.
-
- - e una morsettiera con pochi ancoraggi è più che
- - --- sufficiente per mantenere rigido e compatto il
cablaggio.
~ --- Anche le due pile da 4,5 V ciascuna, collegate in
--• -
serie fra di loro, rimangono alloggiate dentro il
contenitore metallico tramite una fascetta di fis-
~-
LIQUIDO saggio. Il valore complessivo della tensione di ali-
mentazione è di 9 Vcc. Il morsetto positivo della IL RICEVITORE CB
pila risulta collegato direttamente a massa, cioè
con il telaio metallico, mentre il morsetto negati-
d
vo è collegato con uno dei due terminali dell'in- in scatola di montaggio
terruttore S 1, con il quale si provvede a chiudere
e ad aprire il circuito di alimentazione. a L. 14.500
Per i due transistor TR1-TR2 abbiamo consiglia-
Fig. 4 - In questo disegno risulta chiaramente illustrato
il principio costruttivo della sonda rivelatrice. Il col- to i modelli BC108 (meglio se della serie B), ma Tutti gli appassionati della Citi-
legamento, fra questa e l'entrata dell'amplificatore di questi possono essere sostituiti con altri transistor zen's Band troveranno in questo
corrente, si effettua tramite cavo schermato ricoperto di tipo NPN ad elevato guadagno. kit l'occasione per realizzare,
di guaina esterna isolante. molto economicamente, uno stu-
Il transistor TR3 deve essere di media potenza, J pendo ricevitore superreattivo,
/
in modo da non sovraccaricare la lampada-spia ampiamente collaudato, di conce-
LP o l'eventuale relé. zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

COSTRUZIONE DELLA SONDA Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
In linea di massima la sonda può essere costitui- ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
Dalla tabella si può desumere che i liquidi pre- ta da due elettrodi di materiale conduttore di In assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
sentano generalmente una resistività molto eleva- qualsiasi forma, immersi nel liquido ad una certa Potenza in AP: 1,5 W
ta, che li fa appartenere di più al mondo dei cor- distanza. In pratica, soprattutto per esigenze igie-
pi isolanti che non a quello dei conduttori. niche, la sonda dovrà essere realizzata con due
In ogni caso la resistività dei liquidi, così come
bastoncini di acciaio inossidabile, fissati su un Tutti i componenti necessari per la realizzazione del RICEVITORE CB sono contenuti in una sca-
quella dei solidi, dipende, oltre che dalla natura
supporto isolante con funzioni di blocco mecca- tola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione a L. 14.500., La scatola di montagglo è cor-
della sostanza, anche dagli elementi fisici ambien- redata del fascicolo n, 10 - 1976 della Rivista, in cui è presentato l'articolo relativo alla descrizio-
nico, così come indicato in figura 4.
tali come, ad esempio, la temperatura. La con- ne e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
duttività dell'acqua varia a seconda del grado di Vogliamo appena ricordare che qualora la sonda
porto di L. 14.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato a: ELETTRONICA PRATICA .
salinità, della sua temperatura e della pressione fosse composta da elementi metallici vaganti libe- 20125 MILANO - Via Zuretu, 52.
ramente nel liquido, essendo variabile la distan-
atmosferica.

232 233
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la ne-

vendite cessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici,


oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta di acquisto od
un'offerta di permuta.

acquisti Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-


zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.

permute Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
patello).

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NEL PACCO-DONO 1978
Sono contenuti anche i seguenti tre moderni e importanti semiconduttori:

PER I VOSTRI INSERTI


il diodo
B
e CATODO al silicio I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
per svariati te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.
E impieghi
1N4148

il transistor il diodo Neno


TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)
al silicio al germanio
per uso
generale
per uso
generale
CATODO
G _H
BC237B AA118

Il transistor al silicio BC237B è di tipo NPN e viene prodotto in contenitore TO


106. Esso sostituisce perfettamente i seguenti transistor: BC107 - BC207 -
BC167 - BC17O - BC182K- BC137 - BCA07 - BCA13- BCY56 - BCY57 - BCY58
- BCY59 - BCY70 - 2N2923 - 2N3391 - 2N3397 - 2N2222 - 2N2219. Se utilizzato
in circuiti non critici, esso sostituisce i seguenti transistor: BC108- BC109 -
BC168 - BC169- BC171 - BC172 - BC173- BC183 - BC184 - BC238 - BC239 -
BC318- BC319- BCA08 - BC409 - BC413- BCA14 - BCY71 - 2N2924 - 2N2925 -
2N2926 - 2N3390 - 2N3392 - 2N3393 - 2N3394 - 2N3395 - 2N3396 - 2N3398.
••••••••••••••••••••••
Il diodo al silicio 1 N4148 è un componente per commutazione alta velocità e
Inserite il tagliando in una busta e spedite a:
impieghi generali. E' uguale al diodo 1N914. Valori caratteristici: 100 V- 75 mA.
@@@@9@e@@@@@@@@@@e

Il diodo al germanio AA118 è un diodo ugual-e al tipo OA91 e serve per usi ge-
ELETTRONICA PRATICA
nerali. Valori caratteristici: 50 V- 100 mA. - Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute >

Via Zuretti, 52 - MILANO.

238 239
A TUTTI IL PACCO-DONO 1978
Il pacco-dono 1978 viene inviato in regalo a tutti coloro che sottoscrivono un nuovo ab-
bonamento a Elettronica Pratica e a coloro che rinnovano quello in corso, già scaduto o
in termini di scadenza.

Il pacco-dono 1978 contiene un gran numero di con-


densatori e resistori di tipi e valori diversi, alcuni se-
:•
miconduttori e una certa quantità di materiale vario
(filo-stagno, filo per collegamenti, lampada e porta-
lampada, presa polarizzata, spinotto, pinza a bocca di
coccodrillo, boccola, morsettiera, diodo Led, ecc.).

Tutti gli elementi contenuti nel pacco-dono 1978 troveranno pratica applicazione nei vari progetti che saran-
no pubblicati sulla rivista nel periodo di validità dell'abbonamento. Essi diverranno quindi indispensabili per
l'approntamento ed Il completamento dei nostri dispositivi elettronlci.

I IL VALORE COMMERCIALE DEL PACCO-DONO 1978 AMMONTA A


PARECCHIE MIGLIAIA DI LIRE!

Scegliete la fonna di abbonamento


fra le seguenti: Abbonamento annuo semplice
(in regalo il pacco-dono 1978)
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Per l'Italia L. 12.000


Per l'estero L. 17.000

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di un saldatore elettrico
(in regalo il pacco-dono 1978)

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Il saldatore è un utensile necessario per la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei semi-
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conduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la potenza di
25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel kit contenente il saldatore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno
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e una scatola di pasta disossidante.
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Nell'lnvl■re Q canone di abbonamento, I Signori Lettori •ono pregati di scrivere con la 1111Nlma u "-I
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chfarHza, poulbllmen te In 1tampalall0; citando, con grande prec:l■fone, nome. cognome, Indi• ·-
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rizzo, forma di abbonamento preac.lta e data dJ decorrenza dello ateuo. s o ES ~ I-: -::E
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o1uounszaa pop oresneo er ouoy s oreorpup
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che cl
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA
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LETTORE
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Memoria elettronica do manca una pista· di collegamento fra il pie-


dino 8 dell'integrato ICI e la pista (molto vicina)
Per la prima volta, nel corso delle mie attività della tensione positiva. Concludendo, le assicuria-
sperimentali, ho voluto introdurmi nel mondo mo che, effettuando un semplice collegamento,
dell'elettronica digitale realizzando il progetto del fra i terminali 4 e 8 (già collegati assieme tra-
campanello musicale, pubblicato sul fascicolo di mite una breve pista di rame) dell'integrato IC 1
settembre '75 a pagina 644. Per ben due volte ho e la vicina pista della tensione positiva, l'appa-
effettuato quel montaggio, ma sempre con risulta- rato, se tutta la rimanente parte del montaggio
ti negativi. Senza scoraggiarmi, mi sono messo è stata composta con esattezza, funziona perfet-
ad esaminare attentamente gli schemi da voi tamente. E questo risultato positivo è stato otte-
pubblicati ed ho riscontrato una discordanza tra nuto da molti altri lettori che, come lei, non si
il circuito teorico e quello pratico. Più precisa- erano accorti della mancanza del collegamento
mente, ho notato che non concordano i collega- ora menzionato ed hanno eliminato l'errore su
menti fra i due integrati IC2 e IC3. Prima di ri- nostro immediato suggerimento. Non ha invece
prendere in mano nuovamente i miei due appa- sollevato alcun inconveniente l'errore riscontrato
rati, vorrei ascoltare il vostro parere in propo- sullo schema teorico (collegamenti fra IC3 e
sito. IC2), perché questo non risulta ripetuto sul di-
VECCHIARELLI ANTONIO segno del piano costruttivo del campanello mu-
Mindeleimer - Germania sicale. Su questo argomento, che risale ad alcu-
"
·"O
ni anni addietro, ci eravamo già intrattenuti pub-
o
"ti
Nei disegni relativi al progetto cui lei si riferisce blicamente, su questa stessa rubrica, raccoman-
5 sono stati commessi due errori. Uno sullo sche-
s ma teorico e uno su quello pratico. Nel primo
dando ai lettori di ovviare all'inconveniente da
noi provocato e di controllare l'esatto inserimen-
risultano invertite fra loro le numerazioni dei to nel circuito dei diodi, dei transistor e dei
due piedini dell'integrato IC3 (1-11), nel secon-

#t
condensatori elettrolitici.

243

I
Misura del rumore sto tipo di strumento indicatore sufficientemente in questa stessa sede, ricordandole che il segna-
Controllo batteria
sensibile? le di allarme viene emesso dal lampeggìo di un
Essendo un appassionato dell'alta fedeltà, de- CRISCUOLO FERDINANDO
Il mio secondo hobby, dopo quello dell'elettro- diodo LED a colorazione rossa. La frequenza
Trieste
dico la maggior parte del mio tempo libero alla nica, consiste nel realizzare modellini di navi ra- del lampeggìo risulterà tanto maggiore quanto
Esaudiamo i suoi desideri pubblicando il pro-
realizzazione di apparati audio sempre più com- diocomandate. Su questi desidererei installare un più scarica sarà la batteria. Il transistor TRl è
getto di un dispositivo con cui lei potrà misu-
plessi, in grado di soddisfare le mie aumentate indicatore luminoso in grado di emettere un se- di tipo PNP ed il suo collettore risulta diretta-
rare i suoi segnali nell'ordine dei pochi millivolt.
esigenze musicali. Ora, non potendo più valutare gnale di allarme quando inizia il processo di mente collegato con la base del transistor TR2,
In pratica il circuito è quello rappresentativo di
ad orecchio taluni aspetti delle emissioni sonore, scarica delle batterie. Io uso montare batterie al che è di tipo NPN. E' ovvio che questo progetto
un amplificatore a due stadi, accoppiati tra lo-
mi servirebbe uno strumento di misura, di sem- NI-CD, per un valore complessivo di tensione funziona con la tensione di 7,5 V, che è quella
ro in alternata e seguiti da un terzo stadio rad-
plice realizzazione pratica e, comunque, molto di 7,5 V. E' ovvio che con questo conforto elet- che lei usa per alimentare i suoi modelli navali.
drizzatore-integratore, che consente di visualiz-
tronico eviterei i difficili recuperi delle navi quan-
economico. Più precisamente mi occorrerebbe zare l'entità del segnale su un comune strumento A valle della resistenza R 1 la tensione di 7 ,5 V
do i segnali radio non sono più in grado di pi-
uno strumento con il quale poter valutare il ru- ad indice per corrente continua. Il misuratore di viene ridotta al valore U 1, mentre sui terminali
lotare il modello per insufficiente energia di ali-
more in uscita da circuiti preamplificatori, allo rumore dispone, in entrata, di un potenziometro della resistenza R3 si misura il valore di tensione
mentazione di bordo. Esiste in qualche fascico-
scopo di poter operare la necessaria selezione. di sensibilità (RI), che permette di estendere la U2. Quando il valore della tensione della sua
lo arretrato della rivista un progetto che possa
Siete voi in grado di fornirmi lo schema di que- gamma dei segnali misurabili. batteria scenderà al di sotto dei 7,5 V, per esem-
soddisfare le mie esigenze?
CAPUTO GIACOMO pio raggiungerà i 5 V, il diodo LED D2 comin-
Napoli cerà a lampeggiare e ciò si verificherà in misura
sempre più rapida man mano che la tensione
No, non abbiamo mai presentato un progetto che diminuisce. Il circuito dei due transistor rima-
possa risolvere il suo problema. Lo faccia mo ora ne bloccato nel funzionamento finché il valore

l/.@ 9V

r,
ENTR. RI +
A
KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio
6
DI C5
TR1
R4
TR2
R7
L. 11.500
PER ELEVARE
COMPONENTI R4 - 220 ohm LA POTENZA DELLE
R5 = 3,3 megaohm RADIOLINE TASCABILI
Condensatori R6 - 4.700 ohm
- 10 F 16 VI (elettrolitico) DA 40 mW A 10 W!
Cl R7 100 ohm
C2 - 10 F 16 VI (elettrolitico)
C3 - 10 F 16 VI (elettrolitico) Varie
Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-
C4 = 10 F 16 VI (elettrolitico) TRl BC108
to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
C5 = 5 uF 15 VI (elettrolitico) TR2 - BC108
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
D1 diodo al germamo
vitore tascabile nell'autovettura.
Resistenze S1 interrutt.
=

Rl - 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) .A microamperometro per cc.


=

R2 == 2,2 megaohm (150 ± 250 A fondo-scala)


R3 - 3.300 ohm Alimen taz. = 9 V cc La scatola di montaggio costa L. 11,500. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo
a mezzo vaglia, assegno bancario o c.c.p. N 3/26482 citando chiaramente l'indicazione • BOOSTER
BF - ed intestando a ELETTR ONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo so-
no comprese le spese di spedizione).

244 245
della tensione U2 è superiore a quello della ten- re quando la tensione U2 risulta inferiore alla Omissis Integrato a tre terminali
sione Ul di 0,6 V. Esso diviene invece condutto- tensione Ul diminuita di 0,6 V.
Alcuni lettori ci hanno fatto garbatamente rile- Ho acquistato un integrato stabilizzatore della
vare l'omissione di due importanti dati relativi tensione a tre terminali, da 24 V, della Motorola,
ad altrettanti progetti presentati nei nostri fa- di tipo MC7824, con lo scopo di ridurre il ron-
scicoli arretrati. Ripariamo in questa sede agli zio di alimentazione di un preamplifìcatore, se-
sbagli tipografici riportando, qui di seguito, i dati
guendo il consiglio di un mio amico. Ma adesso
BATT RI
. R2
02
mancanti.
LA REDAZIONE
mi trovo in difficoltà per l'impiego pratico del
componente, dato che sul contenitore non ri-
e TR1 Sulla rubrica « La posta del lettore », a pagina
sulta stampigliata alcuna indicazione relativa ai
~b 60 del fascicolo di gennaio di quest'anno, nella terminali di ingresso e di uscita. Potreste risol-

e
• risposta dovuta al lettore Giampiero Felisetti di
Grosseto, è stata omessa la riga:
vere questo mio problema?
ROBERTO SENTIERI
U1
z +
c:=J
.i4é ,2 U2
C9 = 100.000 pF. Pisa

lr'
01 Sul fascicolo di febbraio di quest'anno, invece,
nell'elenco componenti relativo al progetto del Attualmente, anche fra i dilettanti di elettronica,
« Preamplificatore AF larga banda», a pagina si sta diffondendo la regola di servirsi di adatta-
TR2 92, è stata omessa la riga: tori regolatori a tre terminali al fine di ottenere
e es = 22 pF. economicamente, ed in poco spazio, alimentatori

Cl 47 F - 6 VI (elettrolitico) TRl = BC117A


RI = 10 ohm o più TR2 = BC107
R2 = 2.700 ohm Dl = diodo zener (4,7 V)
R3 = 1 megaohm D2 = diodo LED

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
Oscillatore a quarzo
CARATTERISTICHE
Sono un assiduo lettore di Elettronica Pratica e
ho potuto notare che nella vostra rubrica « La Potenza di emissione: 20 mW - 120 mW
R1
posta del lettore» accontentate molti lettori, sod-
disfacendone desideri e richieste. Anch'io voglio Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
porvi un quesito, il seguente: mi servirebbe uno Tipo di emissione: FM
schema teorico di un oscillatore controllato a cri-
TR1 i Freq. di lav. regolabile: 88 MHz + 106 MHz
stallo di quarzo, adatto per la frequenza dei 27
i'

MHz. Potete esaudire questa mia domanda? b~ -+:3


23 - te
GERARDO MULLER
6
i I 1 T
Il kit del microtrasmettitore contiene:
Bolzano Tsis n. 5 condensatori - n. 1 compensatore -
Siamo felici di accontentarla anche per il modo
y n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
garbato con cui lei ci formula la sua domanda e Condensatori sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
perché riteniamo di notevole interesse per molti C1 = 6,8 pF pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
altri lettori il progetto dell'oscillatore. Tenga pre- C2 15 pF n. 1 microfono piezoelettrico- n. 1 cir-
sente che la bobina LI è composta, per quel che C3 = 100.000 pF cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
riguarda l'avvolgimento primario, di 10 spire di Resistenze gera.
filo di rame smaltato, del diametro di 0,8 mm.; Rl - 47.000 ohm
l'avvolgimento primario è rlotato di presa cen- R2 = 8.200 ohm
trale. L'avvolgimento secondario è composto di R3 4.700 ohm La scatola di montaggio costa L I1.00. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'im-
2 sole spire dello stesso tipo di filo. Il diametro del Varie porto a mezzo vaglia o c.c.p, 00916205 citando chiaramente Il tipo di kit desiderato e intestando
supporto della bobina LI è di 6 mm.; la bobina TR1 = AFl 18 a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
(Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).
stessa deve essere provvista di nucleo di ferrite XTAL = cristallo di quarzo (21,12 MHz)
regolabile. A1imentaz. = 9 Vcc

246 247
Antifurto per auto
stabilizzati con caratteristiche professionali. E
ciò in virtù della vasta gamma di regolatori di-
sponibili oggi sul nostro mercato. Riportiamo Vi scrivo per chiedervi alcune delucidazioni a
NOVITN' ASSOLUTA
quindi la piedinatura del 7824 ricordandole che proposito dello schema dell'antifurto per auto
il terminale d'entrata va collegato con la tensio- apparso sul fascicolo di agosto '77. Le domande
La penna dell'elettronico dilettante
ne continua, positiva, livellata e prelevata dai dio- @ che devo formularvi sono quattro. Eccole :
di e dal condensatore di filtro. Il terminale cen- 1) DOMANDA - Considerato che il dispositivo
trale deve essere collegato con la massa, cioè con o deve essere installato sull'autovettura,risulta evi-
la linea negativa di alimentazione. Il terminale di dente che l'alimentazione debba essere derivata
uscita stabilizzata va collegato con il circuito uti- dalla batteria, che eroga 12 Vcc, mentre nel vo-
lizzatore. Vogliamo ancora dirle che conviene
sempre collegare, fra entrata e massa e fra uscita 1
I 2 3
stro progetto è indicato il valore di 13,5 V cc. Si
tratta di un errore di stampa o del valore esatto
L. 3.500
e massa, alcuni condensatori ceramici da 100.000
pF, nonché alcuni condensatori elettrolitici al
tantalio da l µF, allo scopo di evitare autooscil-
» [ MASSA
\
use. della tensione?
2) DOMANDA - La lampada a 12 V può essere
lazioni facilmente originabili a causa del forte ( comune J sostituita con una resistenza? In caso affermativo,
guadagno di regolazione del circuito. quale valore deve avere tale resistenza?
3) DOMANDA - In sostituzione del campanello
da 12 Vcc è possibile utilizzare l'avvisatore acu-
stico dell'auto?
4) DOMANDA - Il carico elettrico rappresenta-
AMPLIFICATORE EP7W to dall'antifurto viene a gravare in misura dan-
nosa sulla batteria?
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W Rimango in attesa di una vostra risposta, anche
pubblica, ritenendo che l'argomento possa ri- CON QUESTA PENNA
In scatola di montaggio a L. 12.000 guardare anche altri lettori.
APPRONTATE I VOSTRI
MAGNANI CLAUDIO
FUNZIONA: Modena CIRCUITI STAMPATI
In auto con batteria a 12 Vcc
Rispondiamo nell'ordine alle sue cortesi doman-
In versione stereo
de. Prima di tutto dobbiamo ricordarle che ogni Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
Con regolazione di toni alti e bassi con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità) aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una compieta resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-

ALIMENTATORE 14Vcc mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-


risce perfettamente al rame.

In scatola di montaggio a L. 12.000


1KO NORME D'USO CARATTERISTICHE
LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-
CATORE EPTW PUO' ESSERE RICHIESTA NEL- Tracciare it circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
LE SEGUENTI COMBINAZIONI: SCR INT controllato da una valvola
perfettamente pulita; la-
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000 c 107 sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000 (acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non· con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
1 alimentatore L. 24.000 perfetto rilievo. Basta tamente riempita di Inchio-

2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per ± quindi togliere l'inchiostro


con nafta solvente e la
stro. Per assicurare una
scrittura sempre perfetta,
1 alimentatore L. 36.000 lastra del circuito pron- la penna è munita di una
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alin)entare
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

Gli ordini debbono essere effettuati inviando anticipatamente gli importi a mezzo vaglia, assegno U INT.
MAGN.
U La PEN NA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere
bancario o c.c.p. n, 00916205 citando chiaramente la precisa combinazione richiesta e intestando chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO
a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 Milano - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di
di spedizione - I progetti di questi apparati sono pubblicati sul fascicolo di gennaio 1978). L. 3.500 a mezzo vaglia postale o cc.p. n. 00916205.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

248
batteria veramente carica eroga la tensione di Regolatori a tre terminali
13,5 Vcc e non quella di 12 Vcc che rappresen- T1
ta soltanto un valore approssimato e convenzto- Le mie sperimentazioni di elettronica sono tutte
nale. Il valore della tensione di alimentazione del
IC t t +o
indirizzate verso i montaggi digitali. Durante la 8V
5V

circuito dell'antifurto non è comunque critico, mia attività mi sono accorto che i circuiti inte-
dato che il suo funzionamento può avvenire an- grati debbono essere alimentati con una tensio- +
Cl
che con una alimentazione di appena 6 Vcc. In ne ben stabilizzata al valore di 5 V. Per tale mo- c4
+
secondo luogo dobbiamo dirle che la lampadina tivo mi servirebbe il progetto di un alimentatore
da 12 V può essere sostituita con una resistenza di sicuro affidamento, in grado di fornire la ten-
di valore compreso fra i 100 e i 1.000 ohm. Per sione di 5 Vcc con possibil_ità di assorbimento di li
quanto riguarda l'impiego dell'avvisatore acusti- una corrente di 1 A circa. Potete presentare
co, questo non è di norma consigliabile, a meno questo progetto in uno dei prossimi numeri del- CI 100.000 pF DI-D2-D3-D4 = 4 x 1N4O0I
che non si ricorra all'uso di un SCR più potente la rivista? C2 1.000 F - 50 VI (elettrolitico) IC = 7805
di quello da noi indicato, per esempio un mo- TOMBI MARCELLO C3 220.000 pF T1 = trasf. (220 V-8V- 0,5 A)
dello da 10 A. Con il tipo di SCR da noi consi- Siena CA I F_ 10 VI (elettrolitico) Sl = interrutt.
gliato (C107), lei potrà comunque pilotare un
relé, per esempio del tipo per trombe acustiche, Una delle soluzioni più semplici ed efficaci per
con il quale comandare degli avvisatori acustici alimentare i circuiti TT L consiste nell'uso di re-
anche di notevole potenza. Per quanto riguarda golatori a tre terminali. In pratica si tratta di
la sua ultima domanda, le ricordiamo che lanti- circuiti integrati stabilizzatori, che possono for-
furto viene a gravare sulla batteria come elemen- nre una tensione d'uscita fissa, ben livellata e
ENTRATA
to di carico supplementare soltanto quando scat- stabilizzata. La gamma di tali regolatori, repe- tore. I valori dei componenti rimangono ovvia-
ta l'allarme. E in queste condizioni l'alimenta- ribile attualmente in commercio, è notevolissima mente subordinati alla massima corrente che si
zione deve essere interrotta per non provocare e si estende dalla serie 78L05 ( 100 mA) a quella vuol assorbire. I valori da noi citati si riferiscono
la scarica completa della batteria. Potendo inte- del 7805 (1 A) e del 78H05 (5 A). Il circuito di al progetto di un alimentatore da 1 A. Tenga
ressare anche altri lettori, questo argomento me- applicazione è molto semplice, dato che esso ri- presente che, oltre che le versioni incapsulate in
rita di essere accompagnato dalla ripetizione del sulta essenzialmente composto da un trasforma- contenitori T03 per forti correnti, esistono ver-
disegno del circuito elettrico. tore, un raddrizzatore, un filtro e uno stabilizza- sioni « minori» in contenitori T0220, o simili,
VISTO DA SOTTO di tipo plastico.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE
IN SCATOL
DI MONTAGGIO Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che, Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci- Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
nante mondo della radio. Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 µV
Tipo di ascolto: in altoparlante
LA SCATOLA Alimentazione: rete-luce a 220 V
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante) IN T0LA I
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante) L. 12.500 senza altoparlante
oratica della radio.
L. 13.500 con altoparlante

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de • ll ricevitore del principiante • sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L. 3.900 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im- La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n, 12• 1975della Rivista, in cui è presentato l'articolo
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu. relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Lerichieste debbono essere fatte inviando an-

Milano - Vla "2pg


{pç;"%}; g· m·o v·o • «ce. «.
retti n. 52. 0oorsaos • neraon«de • Eiearonte» Pov» - 2012s
reti 52.

250 251
Sonda per AF è quello di una sonda per alta frequenza di cui Emittenti Broadcasting nel mondo 3300- R. Grenada - St. George's (Grenada)
riportiamo lo schema elettrico. Questo progetto 3300 - TGNA R. Cultural- Guatemala (Guatemala)
Sono un appassionato CB desideroso di procu- 3315- ORTF Ft. de France (Martinique)
dovrà essere racchiuso in un piccolo contenitore Dopo aver acquistato un ricevitore surplus con
rarmi una strumentazione con la quale poter 3316 - Sierra Leone B. S.- Freetown (Sierra Leone)
metallico, dal quale dovrà fuoriuscire il puntale copertura continua di frequenze fra i due e i
intervenire in caso di necessità di taratura dei 3323- R. Bougainville- Kieta (Bougainville)
della sonda destinato a mettersi in contatto con trenta MHz, ho iniziato da poco tempo la mia 3330 - CHU Dominion Observatory - Ottawa (Canada)
circuiti di alta frequenza della mia ricetrasmit-
i vari punti del circuito in esame. Il contenitore attività di SWL. Ora sarei curioso di conoscere 3335- R. Wewak - Wewak, Papua (N. Guinea)
tente. In questo momento posseggo soltanto il 3339- R. Tanzania Zanzibar- Zanzibar (Tanzania)
tester, con il quale non posso ovviamente effet- metallico dovrà essere collegato con la massa le frequenze di emissione delle principali emit-
3340 - RC Huambo - Nova Lisboa (Angola)
tuare le operazioni sopraccitate. Potete indiriz- del circuito. Il cavo schermato uscente verrà col- tenti del mondo su tali gamme. Non sapendo do- 3350- R. Ghana - Ejura (Ghana)
zarmi verso un metodo di misure degne di aff- legato con il tester per ottenere, come lei auspi- ve trovare un simile elenco, mi sono rivolto a voi 3365 - HIRL R. Exitos - Santiago (Dominican Rep.)
ca, misure degne di affidamento. Si ricordi che nella speranza di vederlo quanto prima pubbli- 3375- Em. Oficial - Luanda (Angola)
damento?
cato sulle pagine di Elettronica Pratica. 3375 - ZYK28 R. Olinda - Pernambuco (Brazil)
PATERNO' ALFIO le misure di precisione si ottengono soltanto ser-
3380- R. Malawi - Blantyre (Malawi)
Messina vendosi di un voltmetro elettronico che, con la BENEFORTI LUIGI 3380 - HCRYA R. Iris - Esmeraldas (Ecuador)
sua elevata impedenza, non perturba il circuito Mantova 3385 ORTF - Cayenne (Fr. Guyana)
Il primo dispositivo che lei dovrà autocostruirsi 1n esame. 3385 - HIDA R. Hit Musical- Santiago (Dominican
Rep.)
La sua richiesta ci era già pervenuta più volte
3390 HCOTI R. Zaracay- St. Domingo Colorados
CAVO nel corso di questi ultimi anni da moltissimi altri (Ecuador)
SCHERMATO
AL COMPONENTI SW L. E' dunque tempo di procedere alla pub- 3395 YVOJ R. Universo - Merida (Venezuela)
re ]; - - e - - - e-c
TESTER blicazione dell'elenco delle principali emittenti
Cl = 100 pF
operanti nell'anno 1974. Purtroppo siamo aggior-
C2 = 10.000 pF nati soltanto fino a quell'anno, ma crediamo u- Gamma d'onda: 60 metri - Frequenza: 4. 750-5060-KHz
C3 = 10.000 pF gualmente nella validità e nella qualità dell' e- 4500- VNG Australian Post Office - Melbourne (Au-
Dl = AAl 18 lenco. stralia)
D2 = AA118 4627- R. Sahara - Aaiun (Sp. Sahara)
J1 = Imp. AF (1 mH) 4679 - HCWEI R. Nac. Espejo - Quito (Ecuador)
4701- R. Pyongyang - Pyongyang (N. Korea)
Le principali emittenti Broadcasting nel 4725 - Burma B.S. - Rangoon (Burma)
mondo 4756 HYKC Em. Nuevo Mundo - Bogota (Colombia)
4765 RTV Congolaise - Brazzaville (Congo)
4765 - HCAJ2 CRE - Guayaquil (Ecuador)
Nel seguente elenco sono riportati i valori delle
LA RADIO DEL PRINCIPIANTE frequenze, espressi in KHz, i nominativi e le
località.
4770

4770
ELWA Sudan Interior Mission - Monrovia (Li-
beria)
YVNW R. Bolivar- Ci. Bolivar (Venezuela)
4771 - R. Mali - Bamako (Mali)
DUE APPARATI IN UNO 4775 HIAS Onda Musical- Sto. Domingo (Domini-
Gamma d'onda: 120 metri - Frequenza: 2.300-2.495-KHz
RICEVITORE RADIO can Rep.)
2360- TGBA R. Maya - Huehuetenango (Guatemala) 4777 RTV Gabonaise - Libreville (Gabon)
+ AMPLIFICATORE BF 2410 R. Goroka - Goroka, Papua (N. Guinea) 4780 HCMQI R. Atahualpa -Quito (Ecuador)
2446 ORTF - St Denis (Reunion) 4780- YVLA LV Carabobo - Valencia (Venezuela)
2450 R. Mt. Hagen - Mt. Hagen Papua (N. Guinea) 4788- Turk R. - Turk Island
2468 R. Popondetta - Popondetta, Papua (N. Guinea) 4790- HCVP2 R. Atalaya- Guayaquil (Ecuador)
PER ONDE MEDIE 2510 Korean B.S.- Taegu (S. Korea) 4795- R. Commercial- Sa da Bandeira (Angola)
PER MICROFONO 4800- YVMO R. Lara - Barquisimeta (Venezuela)
4804 - V. Kenya - Nairobi (Kenya)
PER PICK-UP Gamma d'onda: 90 metri - Frequenza: 3.200-3.400-KHz 4807 ORTF St. Denis (Reunion)
4810 YVMG R. Popular - Maracaibo (Venezuela)
3204 Nigerian B. C.- Ibadan (Nigeria) 4815 RTV Voltaique - Ouagadougou (Upper Volta)
Con questa interessante scatola di montaggio 3215 HIDB R. Libertad- Santiago (Dominican Rep.) 4820 R. Gambia -Banjul (Gambia)
vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore 3223 R. Republik Indonesia - Mataram (Indonesia) 4820 HRVC V. Evangelique- Tegucigalpa (Honduras)
principiante il terreno più adatto per muover- 3227 ELWA Sudan lnterior Mission - Monrovia (Li- 4825 HIFA LV Fuerzas Armadas - Sto. Domingo (Do-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante) beria) minican Rep.)
prie attitudini e con esse, godere il risultato 3232 RTV Congolaise - Brazzaville (Congo) 4832- R. Capital- San Jose (Costa Rica)
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante) 3240 OBX4U R. America - Lima (Peru) 4835- R. Malaysia Sarawak - Kuching (Sarawak)
3242 R. Republik Indonesia - Ambon (Indonesia) 4839- R. Republik Indonesia - Ambon (Indonesia)
Il kit permette la realizzazione di un ricevitore rad io ad onde medie, con ascolto in altoparlante e, 3245 R. Kerema- Kerema, Papua (N. Guinea) 4840 YVOI R. Valera - Valera (Venezuela)
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W 3245 YVKT R. Libertador- Caracas (Venezuela) 4845- R. Botswana - Gaberone (Botswana)
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche. 3250- R. Republik Indonesia - Bandjarmasin (Indonesia) 4850- R. Nat. Mauritanie- Nouachott (Mauritania)
3250- South African B.C. - Johannesburg (S. Africa) 4855- R. Republik Indonesia - Palembang (Indonesia)
3255 - ZYR62 R. Marilia - Marilia (Brazil) 4856- ZYR6I R. Taubate - Taubate (Brazil)
Tutti I componenti nece ssari per la realizzazion e del ricevitore sono contenuti in una scatol a di mon- 3255- YVQL LV del Tigre - EI Tigre (Venezuela) 4860- YVQE R. Maracaibo- Maracaibo (Venezuela)
tagg io venduta dalla nostra Organizzazione In due diverse version l: a L 10.400 con altop arlante
e 3260 - HCOS4 LV Carrizal- Calceta (Ecuador) 4860 - HCGE5 R. Mundial - Riobamba (Ecuador)
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3275-
3286-
YVMC R. Mara - Maracaibo (Venezuela)
DUB4 Philippine B.C. - Manila (Philippines)
4865 R. Brunei - Berakas (Brunei)
4870- R. du Dahomey- Cotonou (Dahomey)
3290- Guyana B.S. - Georgetown (Guyana) 4872 R. Republik Indonesia- Sorong (Indonesia)
3294- R. Republik Indonesia - Samarinda (Indonesia) 4890- R. du Senegal - Dakar (Senegal)

252 253
4915 - R. Ghana - Accra (Ghana) 7130 - Deutsche Welle relay - Sines (Portugal)
4920 - VLM4 Australian B. C. - Brisbane (Australia) 7135- R. Monte Carlo - Monte Carlo (Monaco) Gamma d'onda: 25 metri - Frequenza: 11.700-11.975-KHz 15125 - XERMX R. Mexico - (Mexico)
4923 - HCRQI R. Quito - Quito (Ecuador) 7135- ORTF - Paris (France) 15145 - R. Kuwait - Kuwait
11620 - AII India R. - Delhi (India)
4926 - R. Ecuatorial - Bata (Eq. Guinea) 7155 - R. Amman - Amman (Jordan) 15160 • Israel B. A.- Jerusalem (lsrael)
11628- R. Pakistan - Karachi (Pakistan)
4930 - HIBE R. Mii - Sto. Domingo (Dominican Rèp.) 7170- R. Noumea - Noumea (New Caledonia) 15165 - R. Denmark - Copenhagen (Denmark)
11630- R. Cairo - Cairo (Egypt)
4940 - RTV lvorienne - Abidjan (lvory Coast) 7185 - British B. C. - London (England) 15170 - R. Tahiti - Papeete (Tahiti)
11650 - R. Bangladesh - Dacca (Bangladesh)
4970- YVLK R. Rumbos - Caracas (Venezuela) 7205- R. Nederland relay - Malagasy rep. 15176 - XEWS LV America Latina - (Mexico)
11690- R. Moscow - Moscow (USSR)
4972 - R. du Cameroun - Yaounde (Cameroun) 721 O - Rdf. Senegal - Dakar (Senegal) 15180 - KGEI V. Amistad - San Francisco (USA)
11700 - R. Berlin lnt. - Berlin (E. Germany)
4990 - R. Nigeria - Lagos (Nigeria) 7215 - R.Brunei - Berakas (Brunei) 15195- V. America relay - Munich (W. Germany)
11700- Vatican R. - Vatican City
4996 - OAZ4C R. Andina - Huancayo (Peru) 7220- RTV Tunisienne - Tunis (Tunisia) 15245- LV Zaire - Kinshasa (Zaire)
11705 - lsrael B. A.- Jerusalem (lsrael)
5010 - OAX8V R. Eco - lquitos (Peru) 7230- R. Sahara - Aaiun, Sp. Sahara 15250 - R. Bucharest - Bucharest (Romania)
1171 O - RAE - Buenos Aires (Argentina)
5015 - Vladivostok (URSS) 7233 - E. Centrai State B. C.- Enugu (Nigeria) 15260 - Far East Network - Tokyo (Japan)
11712 - V. Indonesia - Jakarta (Indonesia) 15265 - R. Afghanistan- Kabul (Afghanistan)
5038 - R. Bangui - Bangui (Centr. Afr. Rep.) 7250 - ORTF - Vienna (Austria) 11715 - Swiss B. C.- Berne (Switzerland) 15280 - V. America relay - Poro (Philippines)
5047 - R. Togo - Lome (Togo) 7265 - Sudwestfunk - Rohrdorf (W. Germany) 11720 - Canadian B. C.- Montreal (Canada) 15320 - R. Canada lnt. - Montreal (Canada)
7270- V. America relay - Tangier (Marocco) 11725- Sri Lanka B. C.- Colombo (Sri Lanka)
7275- RAI - Rome (ltaly) 15334- R. Pakistan - Karachi (Pakistan)
11735- RTV Marocaine- Tangier (Marocco) 15335 - HJZP R. Nacional- Bogota (Colombia)
Gamma d'onda: 49 metri - Frequenza: 5.950-6.200-KHz 7275- V. Nigeria - Lagos (Nigeria) 11745 - HCIB V. Andes - Quito (Ecuador)
7290 - Trans World R. - Monte Carlo (Monaco) 15335 - Korean B. S. - Seoul (S. Korea)
11765- R. Sofia - Sofia (Bulgaria) 15365 - R. Nac. Esp-ana relay- Canary lslands
5568 - Ecos de Pto Martinez • Pto Martinez (Colombia) 7345 R. Prague - Prague (Czechoslovakia)
5804 - R. Sanaa - Sanaa (Yemen) 11775 R. Bucharest - Bucharest (Romania) 15380 - Deutsche Welle relay - Kigali (Rwanda)
7400 - R. Peace and Progress- Moscow (USSR) 11780 - British B. C. refay - Ascension (lsland)
5850 - R. Peking - Peking (China) 15435- R. Tanzania Dar es Salaam (Tanzania)
5868 - R. Pyongyang- Pyongyang (N. Korea) 11790- R. Lebanon- Beirut (Lebanon) 15460- R. Tashkent - Tashkent (USSR)
5930 - R. Prague - Prague (Czechoslovakia) 11825- R. Tahiti - Papeete (Tahiti)
Gamma d'onda: 31 metri - Frequenza: 9.500-9.775-KHz 11830 - AIl India R.- Bombay (India)
5950 - R. Harbin - Harbin (China) Gamma d'onda: 16 metri - Frequenza: 17.700-17.900-KHz
5955 - TGNA R. Cultural- Guatemala (Guatemala) 11830 - WINB R. S. WINB - Red Lion (USA)
9009 - lsrael B. A. - Jerusalem (lsrael)
5960 - R. Canada lnternational - Montreal (Canada) 11850- R. Norway- Oslo (Norway)
9022- R. Iran - Teheran (Iran) 17715- R. Havana Cuba - Havana (Cuba)
5965 - R. Malaysia - Kuala Lumpur (Malaysia) 11855 - Saudi Arabian B. S.- Jeddah (Saudi Arabia)
9360- R. Nac. Espana - Madrid (Spain) 17720 - V. Free China - Taipei (Taiwan)
5970 - OBX4Q R. El Sol - Lima (Peru) 11866- R. Lubumbashi - Lubumbashi (Zaire)
9365- R. Peking - Peking (China) 17730 - RTV Malagache - Tananarive (Malagasy Bep.)
5975 • R. Australia - Melbourne (Australia) 11880- R. Turkey - Ankara (Turkey)
9375 - Khabarovsk (USSR) 17730- ORTF - Paris (France)
YSS R. Nacional - San Salvador (El Salvador) 11900- R. Kiev - Kiev (USSR)
5980 - 9455 - R. Pyongyang- Pyongyang (N. Korea) 17745 - R. Cairo - Cairo (Egypt)
5987 - R. Republik Indonesia - Menado (Indonesia) 11920 - KGEI V. Amistad - San Francisco (USA)
9460 - ORTF - Paris (France) 17745 - R. Japan - Tokyo (Japan)
5995 • R. Mali - Bamako (Mali) 9475 - R. Cairo - Cairo (Egypt) 11920- For East B. C. - Manila (Philippines) 17755 - R. Berlin lnt. - Berlin (E. Germany)
6000 - PRK5 R. lnconfidencia - Belo Horizonte (Brazil) 9505- R. Japan - Tokyo (Japan) 11935 R. Portugal- Lisbon (Portugal) 17755 - RAI - Rome (ltaly)
6005 - CFCX Canadian Marconi - Montreal (Canada) 951 O - YVXJ R. Barquisimeto - Barquisimeto (Venezue- 11940 R. Sweden- Stockholm (Sweden) 17780 - R. RSA - Johannesburg (S. Africa)
6006 - TIHB R. Reloj - Son Jose (Costa Rica) 11955 - For East B. A. - Victoria (Seychelles) 17800 - R. Norway - Oslo (Norway)
la)
6015 - VOA relay - Rhodes (Dodicanese ls.) 9515 - R. Pyongyang - Pyongyang (N. Korea) 12080 R. Euzkadi- Venezuela 17825- R. Sofia - Sofia (Bulgaria)
6020 - OAX4Q R. Victoria - Lima (Peru) 9520 - OAX4J R. La Cronica - Lima (Peru) 17865 - R. Moscow - Moscow (USSR)
6025 - Nigerian B. C. - Enugu (Nigeria) 9525 - AII India R. - Aligarh (India) Gamma d'onda: 19 metri - Frequenza: 15.000-15.450-KHz 17900 - Vatican R. - Vatican City
6025 - R. Portugal- Lisbon (Portugal) 9535- Swiss B. C. - Berne (Switzerland)
6030- HICT R. Nacional- Bogota (Colombia) 9540 - Polish R.- Warsaw (Poland) 15015 - V. Vietnam - Hanoi (N. Vietnam)
6035 - R. RSA - Johannesburg (S. Africa) 15060- R. Peking - Peking (China) Gamma d'onda: 13 metri - Frequenza: 21.450-21.750-KHz
9545 - R. Lebanon - Beirut (Lebanon)
6037 - TIFC Faro del Xaribe - San Jose (Costa Rica) 9555- ELWA Sudan Interior Mission - Monrovia (Li- 16085 - R. Iran • Teheran (Iran) 21495 - R. Portugal - Lisbon (Portugal)
6045 - R. Sweden- Stockholm (Sweden) beria) 15105 - R. Nederland relay - Talata (Malagasy Rep.) 21570 - R. Nederland relay - Bonaire (Neth. Antilles)
6065 - R. Nac. Espana - Madrid (Spain) 9570- RTV Kaduna - Kaduna (Nigeria) 15105 - British B. C. relay - Ascension lsland 21645 - ORTF - Paris (France)
6070 - CFRX R. CFRB - Toronto (Canada) 9570- Qatar B. S. - Doha (Qatar) 1511 O - Am. Forces RTV S. - Poro (Philippines) 21740 - R. Australia - Melbourne (Australia)
6080- R. New Zealand - Wellington (New Zealand) 9580 - V. Philippines - Manila (Philippines)
6080- R. RSA - Johannesburg (S. Africa) 961 0- VLW9 Australian B. C.- Perth (Australia)
6080- R. Berlin lnt. - Berlin (E. Germany) 9615 - Philippine B. S.- Manila (Philippines)
6085- Deutsche Welle relay - Sackville (Canada) 9620- R. Belgrade- Belgrade (Yugoslavia)
6090- R. Luxembourg - Villa Louvigny (Luxembourg)
6095 - HJIW LV Centro - Espinal (Colombia)
9640-
9645-
Adventist World R.- Sines (Portugal)
Vatican R. - Vatican City IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE
L 3■800
6105 - XEQM R. Yucatan - Merida (Mexico) 9655- RTV Belge - Brussels (Belgium)
6145- RTV Algerienne - Algiers (Algeria)
6150- VLR6 Australian B. C.- Melbourne (Australia) 9655- R. Damascus - Damascus (Syria) IL PREZZO E' ALLA
6155 - Swazi R. - Mbabane (Swaziland) 9660- YVLM R. Rumbos - Caracas (Venezuela) PORTATA DI TUTTI!
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(Brazil)
6175 - British B. C. - London (England)
6185 - R. Ethiopia - Addis Abeba (Ethiopia) 9690- RAE - Buenos Aires (Argentina)
6195- Nigerian B. C. - Sakoto (Nigeria) 9690- Deutsche Welle - Cologne (W. Germany)
6210 - R. Nordsee lnt. - lntemational Waters 9695- R. RSA - Johannesburg (S. Africa)
6240 - R. Libertacao - Unknown 9695- R. Australia- Melbourne (Australia)
6250 - R. Pyongyang- Pyongyang (N. Korea) 9700- R. Sofia - Sofia (Bulgaria)
9710- RAI - Rome (/taly) Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
9715 - R. Nederland- Hilversum (Holland) eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
9740- R. Baghdad - Baghdad (Iraq) zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
Gamma d'onda: 41 metri - Frequenza: 7.100-7.300-KHz come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.
9750 - Swiss B. C.- Berne (Switzerland)
6955- R. Peking - Peking (China) 9760- V. America relay - Kavala (Greece)
7065- R. Tirana - Tirana (Albania) 9765- Deutsche Welle - Cologne (W. Germany)
7105 - V. Vietnam - Hanoi (N. Vietnam) 9770- 4VEH R. 4VEH - Cap Haitien (Haiti) Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 00916205
7107 - Thai TV R.- Bangkok (Thailand) 9833 R. Budapest - Budapest (Hungary) Intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano
7120- R. Peking - Peking (China) 9840- Baku (USSR)

254
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precisa sequenza di fotografie, ven-
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zione del circuito stampato. Tutte le
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con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo « nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione», verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.

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no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

I SCATOLA
D
ONTAGGIO r
. 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni

'
2 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
i chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-

n
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-

% I
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRA&
- -

e.une±e .aueees.sn.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
ATI;
U
Anno VII - N. 5 - MAGGIO 1978 - Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

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DI DALLA TEORIA
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OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30

L
Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
za consente con molta la-
cilità l'allineamento di tutta
le apparecchiature operanti
in onde medie, onda lunghe,
onde eone, ed in tutta la
gamma di VHF. Il quadrante
delle frequenze è di grandi
òimensioni che consente una
ieclle lettura.
Dimensioni: 250 x170x90 mm

(sensibilità
ohm /volt)

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circolo starpato. Assenza ttale di commutatori rotanti e quindi
contatti dovuti alla usura e a guasti meccanici. lzck di contatto
zione completamente nuova, Munito d! dispositivo di protezione
Dimensioni: '4O x90 x35 mm.
C
ARATTERISTICHE TECNICHE
I
CARATTERISTICHE TECNICHE AMME
,°,,+7·
RANGES 100 +400K~ 400+ 1200xe 11+ 3,ME, 5-12y:
3,
V=
mA=
0,1
50 µA
1
500A
5
5
10
50
50
500 5000
100 200 500 1000 GAMME E I f
RANGES 12+40Mc ,40+130Mc B0+260Mc
G I
YV O5 5 25 50 250 500 1000
mAv 25 25 250 2500
Ohm= xl t O+HI k I xlOtO+ lOllk I xlOOtO+ 1M 1lk/0+10M
0hm k/ 0+10M 110k/ 0-100M Strumento che unisce
alla massima semplici-
f x1k / 0+50k I x10 kl0+500k tà d'uso un minimo In-
gombro.
Ballistic f Ohmx100!0+200µF 0hmxli/0-209 E' realizzato completa-
Hz 1/+50/ 110 /0+500 /1100 /0 -5000 mente su circuito stam-
pato. Assenza totale dì
dB -10+22 commutatorì rotanti e
quindi falsi contatti do-
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000 vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
completamente nuova.
Munito dì dispositivo
di protezione.
Dimensioni: 80 x 125x
x 35 mm.

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per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio, televisori.
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(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO
Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. .50 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.


10,5 V elt.
Tensione massima V= 0,1 1 10 50 20o 1000
Uscita applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 50A 500A 5 50 500
y 0,5 5 50 250 1000
mA v 2.5 25 250 250
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE
Frequenza 250 Kc Dimensioni
l. 9.800 12 x 160 mm
0hm= x1/0+10k x100t0+1M xlktO+lOM
Armoniche fino a 500 Mc Peso . 40 grs.
Ballistic pf Ohmx100t0+200pf Ohmx1kt0+20
Tensione massima dB, -10 +22
Uscila 5 V eff. applicabile al puntale 500 V
15 V eff. Corrente della batterla 50 mA Output _ 0,5 5 50 250 1000
NON SCONFINIAMO!
Un fenomeno alquanto strano si sta verificando in questi
ultimi tempi: l'arrivo, nei nostri uffici, di pacchi e pac-
chetti postali contenenti i più disparati montaggi elet-
tronici realizzati dai lettori ed anche da non lettori del
periodico; con l'accompagnamento di qualche cortese
riga di invito a controllare e mettere in funzione le ap-
parecchiature per restituirle, poi, il più presto possibile,
al mittente. Come se noi, di punto in bianco, senza alcu-
na motivazione ufficiale, avessimo istituito un laboratorio
di revisioni, messe a punto e riparazioni a beneficio del
grosso pubblico. No, cari amici, questo miracolo ancora
non si è avverato e possiamo facilmente presumere che,
con -il perdurare dell'attuale crisi economica, neppure
in un prossimo futuro potrà mai avverarsi. Perché ogni
collaboratore tecnico, chiamato a svolgere compiti di
progettazione e collaudo, deve soltanto preoccuparsi
della creazione di apparati concettualmente accessibili
a tutti, economici e di sicuro affidamento, senza dover
sospendere la sua attività primaria per mettersi alla cac-
cia dell'errore commesso, durante la realizzazione speri-
mentale di un ricevitore, amplificatore o trasmettitore,
da parte di un principiante che, assai spesso, non appar-
tiene neppure alla categoria dei lettori di Elettronica
Pratica. Non sopravvalutate, dunque, la nostra organiz-
zazione tecnica nel volume dei suoi servizi e, d'ora in a-
vanti, non inviateci più le vostre costruzioni, senza alme-
no averci prima interpellati. Perché sottoporreste voi
stessi e noi ad inutili perdite di tempo e ad inevitabili
spese postali. E perché ci costringereste a rispedire il
pacco senza alcun intervento tecnico, da parte nostra,
su quanto in esso contenuto, mettendoci inevitabilmente
nella disagevole situazione di rispondere in forma nega-
tiva a chi, sia pure con tatto e discrezione, ci chiede di
espletare un lavoro per il quale non siamo assolutamen-
te organizzati e che ci imporrebbe uno sconfinamento in
settori di attività marginali a quelle di una casa editrice.
■ ■

Per ricevere il prezIoso


PACCO-DONO 1978
abbonatevi o rinnovate l'abbonamento
a: ELETTRONICA PRATICA

Il pacco-dono 1978 viene inviato subito e indistintamente a tutti co-


loro che, volendosi cautelare, per un intero anno, da ogni possibile
aumento del prezzo di copertina, sottoscriveranno un nuovo abbo-
namento oppure rinnoveranno quello in termini di scadenza.

L'abbonamento annuo al periodico offre a tutti la certezza di rice-


vere mensilmente, a casa propria, una pubblicazione, a volte esau-
rita o introvabile nelle edicole, che vuol essere una piacevole guida
ad un hobby sempre più interessante ed attuale.

Un'intera pagina, verso la fine del presente fascicolo, espone, con


tutta chiarezza, le modalità e le forme di abbonamento alla rivista.
Fra esse il Lettore potrà scegliere quella, di maggiore gradimen-
to, cui rivolgere le proprie preferenze.

Il pacco-dono 1978 rappresenta un punto di notevole importanza della no-


stra nuova programmazione tecnico-editoriale. Il suo contenuto, infatti, è
l'insieme di un nutrito numero di componenti elettronici (condensatori di va-
rio tipo e diverso valore, resistori di potenze e valori diversi, semicondutto-
ri di produzione modernissima e materiale vario) che troveranno largo im-
piego nei progetti che verranno via via presentati sulla rivista nel periodo
annuale di validità dell'abbonamento.
ELETTRONICA
PRATICA
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ANNO 7- N. 5- MAGGIO 1978


. LA COPERTINA - Raffigura il dispositivo, ana-
lizzato nelle prime pagine del presente fascicolo,
mediante il quale è possibile chiudere il circuito
di alimentazione di un qualsiasi apparato elettrico
od elettronico esterno, senza alcun intervento
manuale, ma soltanto quando si crea, artificial-
mente o naturalmente, un qualsiasi rumore .

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsablle
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC RELE' RIVELARUMORI 260
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tutti i Paesi. I manoscritti. i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 307
stituiscono.
IL RELE
CHE ... SENTE I RUMORI
Gli usi, che di questo dispositivo si possono fare, pio di funzionamento del nostro « relé elettroni-
sono innumerevoli. E vanno dal settore foto- co», che si è rivelato estremamente sensibile an-
grafico a quello delle sperimentazioni elettroni- che ai suoni più deboli e che il lettore saprà
che, dai sistemi di chiusura dei circuiti alimen- certamente destinare all'uso di suo maggior gra-
tatori a quelli per antifurto. dimento.
Un qualsiasi impulso sonoro, anche il solo schioc-
co delle dita di una mano, mette in azione l'ap-
parato, permettendo così la realizzazione di un ELEMENTI DI PROGETTAZIONE
perfetto comando a distanza in grado di aprire
o chiudere un qualsiasi circuito elettrico, più
In sede di progettazione del relé sensibile ai ru-
praticamente di mettere in funzione un elettro-
mori, i nostri tecnici si sono prefissi alcune fina-
domestico o provocare l'illuminazione di un am-
lità. Prima fra tutte quella della composizione
biente.
di un circuito di sicuro affidamento. In secondo
Ma vediamolo subito da vicino questo interes-
sante circuito che può liberare l'operatore dalla luogo quella del massimo contenimento delle
schiavitù di dover agire sul tradizionale inter- dimensioni dell'apparecchio. Poi la più bassa e-
ruttore elettrico. sigenza possibile di assorbimento di corrente, per
Il suono, naturale o artificiale, spontaneo o ap- poter sfruttare anche le batterie di piccola ca-
positamente provocato, viene raccolto da un mi- pacità ed assicurare una lunga autonomia di
crofono piezoelettrico, che costituisce l'elemento funzionamento.
di entrata del nostro progetto. I tecnici si sono pure preoccupati di presen-
Successivamente il segnale viene sottoposto ad tare ai lettori un dispositivo di facile realizzazio-
un processo di amplificazione da parte di un in- ne pratica per tutti, anche per coloro che si ri-
tegrato, che genera un impulso sul gate di un tengono alle prime armi con l'elettronica. E per i
diodo controllato il quale, a sua volta, si innesca principianti si è tenuto in massimo conto il co-
provocando l'accensione di un diodo LED o sto della realizzazione, contenendolo entro limiti
chiudendo il circuito di alimentazione di un ca- accessibili dalla gran massa di coloro che seguo-
rico esterno. Questo è, a grandi linee, il princi- no mensilmente con passione il periodico.

260
COMPONENTI MODERNI invece, è un diodo controllato SCR che, come è
ormai noto a tutti, funge da relé allo stato solido,
Per poter soddisfare contemporaneamente tutte comportandosi analogamente al più tradizionale
dispositivo elettromeccanico.
le esigenze or ora elencate, si è deciso di ricorrere
Questo nostro particolare comportamento ci ha
a componenti elettronici moderni e, allo stesso
permesso di raggiungere il principale risultato
tempo, di prezzo popolare. di un dispositivo di sicuro funzionamento, perché
L'amplificatore di bassa frequenza, ad esempio, è privo di fattori critici quali, ad esempio, le po-
costituito da un circuito integrato operazionale larizzazioni, i guadagni dei transistor, ecc., che
assai noto ai nostri lettori. Il circuito di scatto, possono sempre pregiudicare il risultato finale.

Sono sufficienti uno schiocco con le dita, un battito di mani, un


sibilo con la bocca o qualsiasi altro lieve rumore, artificiale o
naturale, spontaneo o provocato, per avviare il funzionamento
di questo collaudato, sensibile e moderno dispositivo che, col-
legato con opportuno circuito esterno, può chiudere, senza al-
cun altro intervento manuale, il sistema di alimentazione di
qualsiasi apparato elettrico, elettronico od elettromeccanico.

261
RI

Flg. 1 - Il progetto del dispositivo descritto nel testo si compone principalmente di un ampli-
ficatore e di un circuito di scatto. H microfono piezoelettrico rappresenta l'entrata. L'integrato
operazionale costituisce l'amplificatore di bassa frequenza, mentre il diodo controllato pilota
il circuito di scatto, provocando l'accensione di un diodo LED e chiudendo il circuito di alimen-
tazione di un carico esterno. Il trimmer R5 regola il guadagno dell'amplificatore.

COMPONENTI
Condensatori R5 5 megaohm (trimmer)
R6 = 680 ohm
C1 = 200.000 pF
R7 390 ohm
C2 = 200.000 pF
C3 = 200.000 pF Varie
C4 = 25 F - 16 VI (elettrolitico) IC = integrato tipo uA741 (plastico)
SCR C103B (200 V- 0,8 A)
Resistenze D1 = diodo LED (di qualsiasi tipo)
R1 = 1 megaohm D2 = 1N4004 (BY126)
R2 = 33.000 ohm P1 = interruttore a pulsante
R3 = 1 megaohm MICRO = di tipo piezoelettrico
R4 = 33.000 ohm S1 = interrutt.

ANALISI DEL CIRCUITO za è da considerarsi senz'altro elevato; l'impe-


denza d'ingresso è alta e la stabilità è da consi-
L'uso dell'integrato operazionale A741 consen- derarsi ottima.
te di comporre il circuito amplificatore con po- I lettori più attenti avranno osservato che il
chi elementi, così come è dato a vedere sullo montaggio dell'integrato µA741 non risulta ali-
schema elettrico di figura 1. mentato con due pile diverse, anche se il com-
Il guadagno dell'amplificatore di bassa frenquen- ponente è stato progettato per lavorare con una

262
MICRO

Fig. 2 - Il circuito stampato è d'obbligo


per la realizzazione del progetto de-
scritto in questo articolo. Gli ancoraggi,
saldati nei vari punti delle piste con-
trassegnati con i numeri 1-2-3-4-56-7,
servono per il collegamento con il mi-
crofono, il pulsante, l'alimentazione e
gli eventuali carichi di utilizzazione. Rac-
comandiamo di inserire nella basetta del-
lo stampato i tre elementi DI-D2-SCR
tenendo conto della precisa distribu- 3
zione del loro elettrodi. ui
I
::::>
0
4

doppia tensione di alimentazione (positiva e ne- STRUTTURA DELL'AMPLIFICATORE


gativa rispetto a massa); per motivi di semplicità,
siamo riusciti ad aggirare l'ostacolo polarizzan- La concezione circuitale dell'amplificatore di bas-
do l'ingresso non invertente ( terminale 3) ad una sa frequenza si identifica in quella tipica di un
tensione pari alla metà di quella di alimenta- comune amplificatore controreazionato. E a tal
zione, anziché a massa. Questo particolare va- proposito ricordiamo che il fenomeno della con-
lore di tensione si è ottenuto tramite l'inseri- troreazione consente di stabilizzare il guadagno,
mento delle due resistenze di ugual valore R1-R3. di aumentare il valore dell'impedenza d'ingres-
A queste stesse resistenze è stato inoltre attri- so, di ridurre quella d'uscita, di allargare la ban-
buito un valore ohmmico elevato, quella di 1 me- da passante e di produrre una riduzione degli
gaohm, proprio perché l'impedenza d'ingresso, effetti delle variazioni termiche, che possono
assunta dall'amplificatore, dipende essenzialmen- interferire negativamente sul guadagno, sul pun-
te da queste resistenze e tenendo conto che, in to di lavoro e su molti altri parametri dell'am-
pratica, l'impedenza d'ingresso dell'amplificatore plificatore operazionale.
operazionale, considerata sul terminale 3, cioè sul- Nel nostro circuito la rete di controreazione è
l'ingresso non invertente, risulta praticamente composta dalle resistenze R2-R4, dal trimme1
infinita. potenziometrico R5 e dai condensatore C2. Que-
Con questo accorgimento è possibile collegare, sta rete risulta ovviamente variabile a causa del-
all'ingresso del dispositivo, una capsula micro- la presenza del trimmer R5, che consente di re-
fonica di tipo piezoelettrico, sfruttando piena- golare, entro limiti molto ampi, il guadagno del-
mente il segnale da essa generato e senza che l'amplificatore operazionale.
questo venga attenuato da un basso valore di Per completare e concludere questo importante
resistenza d'ingresso dell'amplificatore operazio- concetto, ricordiamo che il guadagno dell'ampli-
nale. ficatore operazionale è stabilito dalla seguente e-

263
spressione analitica: applicato al gate del diodo SCR. Il gate rappre-
senta appunto l'elettrodo di innesco del dispo-
R2 + R5 sitivo.
, e +. ]
R4 In pratica l'SCR si comporta come un relé con
autoritenuta, dato che una volta eccitato rima-
ne tale finché non viene interrotta l'alimenta-
IL DIODO CONTROLLATO zione sul circuito principale anodo-catodo (A-K).
E si può dire che il circuito del nostro disposi-
Dopo essere stato sottoposto al processo di am- tivo termini con questo componente, dato che
plificazione, da parte dell'integrato IC, il segna- ulteriori collegamenti dipendono essenzialmente
le prodotto dal microfono piezoelettrico viene dai circuiti esterni di utilizzo che avremo modo
di descrivere più avanti.

REALIZZAZIONE PRATICA

Abbiamo proposto in figura 2 il piano costrutti-


t odi1 vo più razionale del progetto descritto in questo
articolo. In esso si fa uso di un circuito stampa-
to il cui disegno è riportato in scala unitaria in
figura 3. Sulla basetta di questo trovano posto
tutti i componenti elettronici simbolicamente ri-
portati nello schema teorico di figura 1.
Ai principianti raccomandiamo di far bene at-
tenzione alla tacca di riferimento, o di orienta-
mento, ricavata su uno dei due lati minori del
rettangolino del circuito integrato. La presenza
di questa tacca permetterà l'inserimento esatto
del componente sulla basetta del circuito stam-
pato nel modo indicato in figura 2.
Anche il diodo controllato SCR dovrà essere
inserito in modo esatto sul circuito stampato,
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito
stampato che il lettore dovrà riprodurre prima di ef- tenendo conto del disegno di figura 2 e di quello
fettuare il montaggio del dispositivo elettronico. relativo alla piedinatura di figura 4.
Per quanto riguarda poi il diodo LED D 1, che
funge da elemento di spia, va ricordato che il
catodo K è identificabile in virtù della presenza
di una piccola tacca ricavata sull'involucro e-
sterno del componente.
Analogamente si farà attenzione nel collegare
il diodo raddrizzatore D2, ricordando che il ca-
todo di questo componente si trova dalla parte
in cui è riportato un anello bianco o nero a se-
conda del modello di cui si fa uso.
Sul circuito stampato verranno applicati alcuni
ancoraggi per i collegamenti con i vari elementi
esterni (microfono piezoelettrico - pulsante - ten-
Cc 103B sione di alimentazione - circuito utilizzatore).
Più precisamente, sugli ancoraggi corrispondenti
Fig. 4 - Il diodo controllato SCR presenta questa pre- ai numeri 1-2 del circuito stampato, verranno
cisa distribuzione dei suoi elettrodi di catodo (K), gate
collegati i terminali del microfono piezoelettrico.
(G) ed anodo (A). Lo smussamento, di una parte di
arco di circonferenza, serve ad orientare l'operatore Sui terminali 3-4 verranno invece collegati i mor-
al momento dell'inserimento del componente sul cir- setti di un interruttore a pulsante normalmente
cuito. chiuso. La tensione di alimentazione di 9±12 V
verrà collegata sull'ancoraggio 5 ( conduttore po-
sitivo) e sul terminale 7 (conduttore negativo).

264
CARICO

5~) "

Fig. 5 - Nel caso di utilizzazione di un e carico


passivo », il collegamento della lampadina, di un
relé, di una suoneria o altro dispositivo deve es-
sere fatto fra gli ancoraggi 5-6.
6E
il

L'ancoraggio contrassegnato con il numero 6 Per questo tipo di carico (lampadina, relé, suo-
serve, come avremo modo di vedere, per i col- neria od altro) il collegamento va fatto fra gli
legamenti con gli eventuali carichi esterni. ancoraggi 5-6, tenendo presente che, trattandosi
di un carico polarizzato, il terminale 5 corrispon-
de al lato positivo (figura 5).
CARICO PASSIVO

Il circuito utilizzatore, a seconda delle varie ap- CARICO ATTIVO


plicazioni che si vorranno fare del nostro dispo-
sitivo, potrà essere una lampadina, una suoneria, In alcuni tipi di applicazioni del nostro dispo-
un relé elettromeccanico, ecc. E questi elementi sitivo potrebbe accadere di dover pilotare un
potranno essere collega ti in vari modi. circuito utilizzatore «attivo», dotato cioè di una
li caso più semplice è quello del collegamento di propria alimentazione.
un « carico passivo», alimentato al sopraggiun- Con un simile carico il collegamento va fatto fra
gere del rumore captato dal microfono, che ri- gli ancoraggi 6-7 (figura 6), tenendo presente
mane alimentato finché non si provvede a pre- di collegare il terminale positivo con l'ancorag-
mere il pulsante di diseccitazione Pl. gio 6 e quello negativo con l'ancoraggio 7.

CARICO

Fig. 6 - Gli ancoraggi, contrassegnati con I nume-


ri 6-7, vengono utilizzati nel caso di Inserimento
[7] @
@ di un e carico attivo », cioè dotato di una propria
alimentazione.
ALIM.
ES7.

265
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE

La funzione del diodo D2 è quella di impedire


l'alimentazione del circuito utilizzatore attraver-
so la resistenza R7 e il diodo LED Dl.
Nel caso in cui la tensione di alimentazione « e-
sterna » dovesse risultare superiore a quella del
nostro dispositivo, allora si dovrà fare a meno
della indicazione luminosa del LED, rinuncian-
do ad esso ed eliminandolo dal circuito. oppure
inserendo, in serie con esso, un diodo di blocco,
dello stesso tipo del diodo D2, rivolto nello stes-
so verso di conduzione del diodo LED. Ciò è
necessario in quanto i diodi LED sopportano
tensioni inverse massime di 3 V circa.
Tenendo conto di quest'ultima evenienza, si do-
vrà anche collegare, in parallelo al diodo LED,
Fig. 7 - Una delle più congeniali applicazioni del di- una resistenza del valore di 1.000± 10.000 ohm,
spositivo elettronico interessa il settore fotografico allo scopo di evitare, pur essendo presente il dio-
In cui, ad esempio, è possibile riprodurre l'Immagine do ausiliario, la formazione di una tensione in-
della frantumazione di una bottiglia di vetro nel mo-
mento esatto in cui essa viene colpita con un martello. versa superiore ai 3 V e dovuta alle capacità in-
terne del LED stesso.
Qualunque sia il tipo di collegamento con il ca-
rico esterno, va comunque ricordato che non
possono essere superati i valori di tensione e cor-
rente sopportabili dall'SCR i quali, per il mo-
dello da noi prescritto nell'elenco componenti,
sono esattamente di 0,8 A e 200 Vcc.

MESSA A PUNTO

L'unico controllo da effettuare per la messa


a punto del nostro dispositivo consiste nella re-
golazione del trimmer potenziometrico R5 che,
come abbiamo detto, regola il guadagno dell'am-
plificatore o, come si suole anche dire, la sen-
sibilità. L'effettuazione della regolazione tipica
del circuito si articola attraverso le cinque suc-
cessive operazioni qui di seguito elencate:

1 Regolare al valore minimo il trimmer R5.


2 Premere il pulsante Pl per « azzerare »
l'SCR (diodo LED spento).
3 - Orientare il microfono verso la sorgente
di suoni con intensità pari a quella desti-
nata a provocare lo scatto.
4 - Regolare il trimmer R5 sino ad ottenere lo
scatto dell'SCR (accensione del diodo
LED).
5 - Riazzeramento del dispositivo e prova de-
finita con la sorgente di suoni senza più
toccare il trimmer R5.
Fig. 8- Due immagini fotografiche ottenute in labora-
torio con il nostro dispositivo elettronico: la frantuma-
zione di una lampadina e l'attimo preciso in cui un Il lettore tenga presente che, come abbiamo già
cubetto di ghiaccio cade in un bicchiere ripieno d'acqua. detto, il nostro apparato si rivelerà estremamen-
te sensibile e ciò consiglierà l'operatore ad ef-
fettuare le operazioni di taratura in un ambiente
di lavoro assolutamente silenzioso.

266
GENERATORE
DI RUMORE
L'emulazione è un obbligo morale che ogni CB
assume fin dagli inizi della sua attività.
Essa scaturisce da una latente convenzione, in-

LE nata fra coloro che si dedicano professionalmen-


te o dilettantisticamente all'attività radiofonica
che si rafforza col passare del tempo in un certo
spirito di superamento; il quale sollecita ogni
cultore della banda dei 27 MHz a perfezionare
sempre più le proprie apparecchiature, ad ar-
ricchirle con dispositivi più o meno sofisticati, a

PAGINE
conservarle costantemente al massimo della lo-
ro efficienza. Così come fanno gli appassionati
dell'automobile, che fanno controllare periodi-
camente la pressione delle gomme, i livelli dei
vari liquidi, lo stato di lubrificazione e ingras-
saggio della macchina, con la pretesa e l'ambi-

DEL CB
zione di guidare un mezzo in perfetto ordine.
La conservazione corretta delle apparecchiature
ricetrasmittenti, ad esempio, si effettua anche per
mezzo di un generatore di rumore che, per i di-
lettanti, si è sempre rivelato uno strumento di
grande utilità pratica. Perché con esso si può
effettuare la taratura degli S-meter, il controllo
di sensibilità delle sezioni riceventi e la messa a
punto degli stadi di amplificazione.

UN VALIDO STRUMENTO

Il generatore di rumore non è, come qualcuno


potrebbe facilmente supporre, un dispositivo in
grado di disturbare le ricezioni radiofoniche.
Perché esso nulla ha a che vedere con queste
eventuali operazioni tecniche. Al contrario, il ge-

Taratura S-Meter
Controllo sensibilità ricevitori
Messa a punto amplificatori

267
Pur non vantando caratteristiche prettamente professionali,
questo strumento diverrà utilissimo nella conservazione cor-
retta e ordinata di ogni stazione ricetrasmittente dilettantistica,
concedendo inoltre al lettore la possibilità di controllare se il
proprio ricevitore è più o meno sensibile di quello dell'amico.

neratore di rumore è un valido dispositivo che certo valore tecnico, l' « S-meter » è un appa-
non reca alcun danno ad altri, ma che rappre- recchio già incorporato. Esso non è invece pre-
senta un ottimo strumento di aiuto per la tara- sente nei ricevitori radio autocostruiti e in quel-
tura e la messa a punto di moltissime apparec- li di tipo economico.
chiature. Esso non può ovviamente essere as- L' « S-meter » è un misuratore di forza del se-
sunto come strumento di laboratorio dai tecnici gnale ricevuto. La lettera « S», infatti, rappre-
professionisti o dai veri radianti. Ma per un prin- senta l'abbreviazione della parola inglese « stren-
cipiante costituisce un mezzo molto economico gth », che significa « forza ». Dunque, S-meter
per il mantenimento corretto e ordinato delle significa misuratore di forza.
stazioni ricetrasmittenti che lavorano sulla gam- Esiste addirittura una scala di valori S, nella
ma dei 27 MHz sotto un'etichetta dilettantistica. quale viene fatta una suddivisione in S1, S2...
Prima di iniziare la presentazione dello strumen- S9, S9 + 10, S9 + 20, S9 4 30 ed S9 + 40.
to, vogliamo ricordare, il più brevemente pos- Un segnale di forza S9 può considerarsi un se-
sibile, che cosa si intende designare normalmente gnale ottimamente ricevibile, mentre segnali di
con l'espressione S-meter, dato che con il ge- forza minore peggiorano sempre più la ricezione,
neratore di rumore è possibile effettuare la ta- sino al valore S1, che vuol indicare un segnale
ratura di questo particolare strumento. incomprensibile.
Ogni « punto » S dista da un punto attiguo di
6 dB. Ciò significa che tra un punto e l'altro si
COS'E' L'S-METER ha quasi un raddoppio del segnale ricevuto in
antenna. Dopo l'S9 i punti vengono suddivisi in
Uno dei più comuni strumenti del mondo ama- intervalli di 10 dB.
toriale e di quello dei CB è certamente l' «S- Il valore di fondo-scala di S9 4 40 rappresenta
meter ». Perché serve a misurare l'intensità dei la massima forza di un segnale, che può essere
segnali radio ricevuti e a perfezionare le ope- paragonata a quella ricevuta da un ricevitore si-
razioni manuali di sintonia. stemato a pochi metri di distanza dal trasmetti-
Nei ricevitori professionali e in quelli di un tore.

Fig. 1 - Abbiamo volu-


to osservare sullo
schermo dell'oscillosco-
pio il diagramma del se-
gnale prodotto dal ge-
neratore di rumore ro-
sa. Lo abbiamo foto-
grafato e qui riprodotto.

268
Poiché tale segnale non potrà mai essere ricevu- di generare una tensione continua proporzionale
to normalmente, a meno che non ci si trovi a alla forza del segnale ricevuto. Misurando il va-
brevissima distanza dal trasmettitore, in molti lore di questa tensione, si ottiene automatica-
tipi di S-meter il fondo-scala viene stabilito in mente la misura in unità « S».
S9 + 30, utilizzando così una maggiore spazia-
tura tra i vari punti, con un notevole vantaggio
per la lettura delle grandezze. IL RUMORE
In ogni ricevitore radio a circuito supereterodina
esiste un circuito ideale per l'applicazione del- Il rumore costituisce l'insieme di più segnali, i
l'S-meter. Esso è il CAV, cioè il circuito di con- cui valori di frequenza e d'ampiezza lo com-
trollo automatico di volume. Questo circuito è pongono in maniera del tutto casuale. Per dirla
noto anche sotto il nome di CAG (controllo au- con parole diverse, si potrebbe immaginare il
tomatico di guadagno), perché esso controlla rumore come la somma di un numero elevatissi-
automaticamente il guadagno della catena am- mo di segnali di diversi valori di frequenza, la
plificatrice di media frequenza in funzione del cui ampiezza varia in continuazione e in ma-
segnale ricevuto. In pratica questo controllo si niera del tutto disordinata.
può identificare con il volume di riproduzione. Tecnicamente si possono distinguere vari tipi
Coloro che conoscono il funzionamento di un di rumore se si tiene conto del loro « spettro »,
circuito supereterodina sanno che il CAV im- che rappresenta un po' la carta d'identità di un
pedisce il verificarsi di bruschi passaggi sonori segnale in quanto rivela, statisticamente, la com-
tra stazioni deboli e stazioni forti; come con- posizione delle frequenze ed il rispettivo anda-
seguenza si ottiene una ricezione sufficientemen- mento delle ampiezze del segnale stesso.
te lineare. A titolo di curiosità riportiamo in figura 1 la fo-
La caratteristica principale del CAG è quella tografia di un diagramma relativo ad un rumore

Flg . 2 - Questo semplice circuito di generatore di ru-


more è In grado di produrre un segnale a larga banda,
R1 compreso fra 0,2 MHz e 300 MHz. L'entità del rumore
rosa viene regolata tramite il potenziometro R1 e cor-
regge la polarizzazione del diodo zener .

C2

9V c1 R3
e Usc.

C1 = 1.000 pF (ceramico) R3 = 56 ohm - 1 /2 W


C2 = 1.000 pF (ceramico) D1 = diodo zener (6,2 V - 1 W)
R1 = 100 ohm (potenz. di tipo a filo) S1 = lnterrutt.
R2 = 47 ohm - 1/2 W Alimentaz. = 9 Vcc

269
Fig. 3 - l progetto ripor-
tato in figura 2 sl trasfor-
ma In questo dlvereo cir-
] cuito inserendo la bobina
L1 e i condensatore va-
riablle C2, allo scopo di
produrre un rumore rosa
di frequenza Intorno al 27
MHz. L'assorbimento di
corrente è di 35+40 mA.

osservato sullo schermo di un oscillatore. Più more viene così denominato per la sua analogica
precisamente si tratta di un rumore rosa di cui composizione di frequenze che richiama alla
parleremo più avanti. mente quella cromatica della luce. Esso è carat-
terizzato da uno spettro ad ampiezza costante
e a frequenza infinita. Ciò significa anche che
IL RUMORE BIANCO nel rumore bianco sono contenuti segnali di
tutte le frequenze, da quelli della corrente con-
Fra i tipi di rumore che rivestono maggiore im- tinua a quelli di valore infinito, che si compon-
portanza nel settore dell'elettronica vi è il co- gono in misura tale da conservare globalmente
siddetto « rumore bianco». Questo tipo di ru- costante l'ampiezza media del segnale. Questo

Fig. 4 - Volendo far fun-


zionare Il generatore di
rumore rosa sulla gamma
amatoriale dei 144 MHz,
basta comporre la bobina
L1 con due sole spire di
filo di rame argentato av-
9V volte In aria, come chiara-
mente Interpretato nel te-
sto. Di questo progetto
non viene presentato Il pia-
no costruttivo.

270
quenza e su quelli di alta frequenza : ciò in virtù
delle innumerevoli frequenze contenute in que-

4
C1 = 1.000 pF (ceramico)
sto tipo di rumore con un unico segnale.
Il rumore rosa, in unione a strumenti di con-
trollo e misura, quali gli analizzatori di spettri
c2 50 pF (condens. varlab. ad aria) o i semplici oscilloscopi, può determinare la cur-
= va di risposta degli amplificatori audio e di quelli
C3 = 1.000 pF (ceramico)
ad alta frequenza; si può anche determinare la
R1 100 ohm (potenz. di tipo a filo) curva di risposta di eventuali circuiti accordati,
R2 = 47 ohm - 1/2 W
filtri, discriminatori, ecc. Tuttavia, senza voler
L1 = bobina (vedi testo) entrare nel settore professionale, possiamo dire
D1 = diodo zener (6,2 V - 1 W) che il rumore rosa diviene molto utile nei pro-
S1 = interrutt. cedimenti di regolazione ad orecchio, oppure
Allmentaz. = 9 Vcc
con l'uso di semplici strumenti ad indice. In par-
ticolare l'utilità del rumore rosa si rivela nella
maggior parte dei circuiti di una stazione radio
CB.

GENERAZIONE DEL RUMORE ROSA


tipo di rumore assume ovviamente un aspetto Uno dei metodi più semplici che permettono di
teorico, mentre in pratica è possibile ottenere generare il segnale rappresentativo di un rumore
cn rumore abbastanza simile, denominato « ru- rosa consiste nello sfruttare il rumore intrinseco
more rosa», nel quale ferma restando l'ampiezza prodotto dagli elettroni in movimento in una
media costante, si ha una limitazione delle fre- giunzione a semiconduttore.
quenze contenute nel segnale tra due valori di
Tra i componenti elettronici che, allo stato at-
minimo e di massimo.
tuale della tecnica, sono apparsi come i più ru-
morosi, dobbiamo citare i diodi zener, anche per
il fatto che questi comuni componenti risultano
IL RUMORE ROSA sempre di facile reperibilità commerciale e di
basso costo.
Il rumore rosa a larga banda può venir utilizzato
in elettronica per moltissime pratiche applica-
zioni. In modo specifico esso consente di effet-
tuare procedimenti di taratura rapidi e precisi, CIRCUITI GENERATORI
nonché regolazioni su apparati di bassa fre-
Il più semplice circuito elettrico, che consente
la generazione di un segnale rappresentativo del
rumore rosa a larga banda, compreso fra 0,2
MHz e 300 MHz, è stato riportato in figura 2.
Come si può notare, lo schema è molto sem-
plice e il funzionamento del circuito consiste
nella polarizzazione di un diodo zener (D1) a
corrente regolabile.
In pratica la corrente, generata dalla tensione di
C1 = 1.000 pF (ceramico) alimentazione a 9 Vcc, viene controllata per
C2 = 50 pF (condens. varlab. ad aria) mezzo del potenziometro Rl, che è di tipo a filo
C3 = 1.000 pF (ceramico) e del valore di 100 ohm. Con la regolazione ma-
R1 = 100 ohm (potenz. di tipo a filo) nuale di questo elemento è possibile ottenere in
R2 = 47 ohm - 1/2 W uscita il più forte rumore che si possa creare
con questo tipo di circuito.
L1 = bobina (vedi testo)
D1 = diodo zener (6,2 V- 1 W)
S1 = lnterrutt.
Alimentaz. = 9 Vcc GENERATORE PER CB

Per poter ut!izzare il generatore di rumore in


accoppiamento con apparati CB o per radio-

271
o

Fig. 5 - La realizzazione
pratica del progetto del ge-
neratore di rumore rosa,
alla frequenza di 27 MHz,
riportato In figura 3, si ot-
tiene montando I pochi
componenti necessari su
una lastra metallica di for-
ma rettangolare, destinata
a fungere da pannello fron-
tale dello strumento.
o o

amatori, occorre restringere la banda di rumore GENERATORE PER RADIANTI


alle sole frequenze interessate, servendosi di uno
stadio d'uscita accordato e in grado di limitare Il terzo progetto di generatore di segnali rap-
la banda passante a soli pochi megahertz. Per presentativi del rumore rosa è dedicato ai radioa-
l'uso CB, dunque, il progetto di figura 2 si tra- matori. Questo terzo progetto si differenzia da
sforma in quello di figura 3 il quale, rispetto al quello indirizzato ai CB per la costruzione del-
precedente progetto, prevede l'inserimento del- l'induttanza Ll, che è composta da due sole
l'induttanza L1 e del condensatore variabile C2, spire di filo argentato.
nonché l'eliminazione della resistenza R3. L'uso di questo progetto è destinato alla gamma
Di questo secondo progetto di circuito generatore amatoriale dei 144 MHz, cioè a quei lettori che
di rumore rosa offriamo anche, a beneficio dei sono già preparati tecnicamente nel settore delle
lettori CB, lo schema pratico. radiocomunicazioni; ed è questo il motivo per

USCITA CAVO DI
RACCORDO

O SPENTO
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ACCESO
I
[è) s]
REG. SINT.

/é $
'0 GEN. RUMORE
o
ANT. /
#f é@
RICETRASMETT.

272
cui di questo circuito non abbiamo approntato Tutti i componenti sono montati su una lastra
lo schema pratico. metallica che funge da pannello frontale dello
strumento. Gli elementi accessibili dall'esterno
sono: l'interruttore S1 (acceso-spento), la mano-
COSTRUZIONE DELLE BOBINE pola innestata sul perno del potenziometro Rl,
che regola la polarizzazione del diodo zener D 1
I dati costruttivi di maggior interesse dei tre allo scopo di ottenere la generazione di un ru-
progetti dei generatori di rumore riportati nelle more più intenso possibile. II terzo elemento, che
figure 2-3-4 riguardano soltanto la bobina LI. compare sempre sul pannello frontale dello stru-
Per il progetto di figura 3, l'induttanza LI deve mento è costituito dal bottone innestato sul per-
essere realizzata servendosi di un supporto di no del condensatore variabile C2. Anche il boc-
materiale isolante, del diametro di 8 mm., prov- chettone d'uscita per il raccordo dello stru-
visto di nucleo di ferrite di regolazione. mento con il ricetrasmettitore è applicato sulla
Su questo tipo di supporto si dovranno avvolgere stessa piastra metallica.
12 spire, leggermente spaziate fra loro, di filo
di rame smaltato del diametro di 0,3 mm. Alla
seconda e alla quinta spira, contate a partire dal USO DEL GENERATORE
lato massa, si dovranno ricavare due prese inter-
medie, così come chiaramente indicato nel di- Una volta ultimato il montaggio del generatore
segno di figura 3. di rumore, sarà possibile accertare il suo perfetto
Per quanto riguarda la bobina Ll inserita nel funzionamento collegando, tramite cavo scher-
progetto di figura 4, relativo al generatore di ru- mato, l'uscita dello strumento con l'entrata d'an-
more per la gamma dei 144 MHz, ci si dovrà tenna di un ricevitore CB.
munire di un pezzetto di filo di rame argentato del Si sintonizza il ricevitore radio sulla gamma dei
diametro di 1 mm. Con questo si avvolgeranno 27,1 MHz e si regola il condensatore variabile
« in aria » due sole spire, spaziate fra loro e del C2 del generatore sino ad ascoltare un « soffio »
diametro di 8 mm. Le prese intermedie sono ri- attraverso l'altoparlante del ricevitore.
cavate a mezza spira e a una spira.
In concomitanza si dovrà avere una indicazione
sul quadrante dell'S-meter. Si regola quindi il
potenziometro R1 in modo da aumentare al mas-
PIANO COSTRUTTIVO simo l'entità del segnale generato, ritoccando,
se necessario, il controllo di sintonia del genera-
In figura 5 proponiamo il piano costruttivo del
tore di rumore.
progetto del generatore di rumore per CB. Come
si può notare, si tratta di un montaggio di estre- Dopo aver effettuato queste operazioni prelimi-
ma semplicità, che funziona alla frequenza di • nari di controllo e dopo aver valutato l'assorbi-
27 MHz. Per esso non occorre il circuito stampa- mento di corrente da parte dello strumento, che
to, dato che gli ancoraggi volanti sono più che dovrà aggirarsi intorno ai 35 -;- 40 mA, il lettore
sufficienti per comporre uno strumento efficiente potrà procedere alla taratura, ad esempio, degli
e compatto.- stadi del ricevitore radio, regolando i vari ele-
menti in modo da avere il massimo soffio e,
corrispondentemente, la massima deviazione del-
l'indice dell'S-meter.
Si tenga presente che l'uso di un segnale di ru-
more rosa può consentire anche l'ottimizzazione
della banda passante dello stadio amplificatore
di bassa frequenza, allo scopo di eliminare tutte
quelle frequenze che non sono utili alla ricezione
Fig. 6 - L'uso del generatore di rumore rosa deve e che si trovano in genere al di sopra dei 3.000
essere fatto soltanto dopo averne constatato la Hz e al di sotto dei 300 Hz.
efficienza di funzionamento, che si ottiene col- II generatore di rumore rosa potrà inoltre dive-
legando l'uscita dello strumento con la presa di
antenna del ricevitore, tramite cavo schermato e nire assai utile in un processo di paragone della
adatti bocchettoni. sensibilità fra due diversi ricevitori radio, oppure
quando si voglia ritarare un S-meter sregolato,
ricorrendo al sistema di confronto con altro
strumento sicuramente efficiente.

273
6 N:

Alcuni automobilisti ritengono, erroneamente, di quando in quando, ogni volta che ci si a-


che il caricabatterie costituisca un dispositivo u- corge di una lieve diminuzione della capacità
tile soltanto per una o due volte all'anno, quan- elettrica.
do, salendo in macchina, può capitare di non
riuscire ad avviare il motore. Mentre, proprio in
questi casi, la ricarica della batteria diviene una SCELTA DEL CARICABATTERIE
operazione assai poco efficace che, tutt'al più,
è in grado di prolungare di poco la vita dell'ac- Quando si decide di autocostruirsi un carica-
cumulatore. E' un po' come se si volesse riportare batterie, occorre, per prima cosa, reperire il di-
in vita un moribondo con qualche boccata d'os- segno di un progetto in grado di soddisfare le
sigeno. proprie esigenze.
Per una corretta conservazione della batteria, Sulla stampa specializzata si possono trovare
perché essa rimanga sempre efficiente, per al- molti progetti di questo ormai comune disposi-
lungarne la durata nel tempo, ogni buon auto-
tivo elettronico. Ma il più delle volte si tratta
mobilista sa che la ricarica deve essere effettuata di circuiti troppo semplici o troppo complessi.
I primi non possono certamente proteggere la
batteria da eventuali errori o dimenticanze di
chi opera, a meno che non si eserciti una con-
tinua e attenta sorveglianza del processo di ri-
carica. I secondi si rivelano, almeno per il co-
mune dilettante, assolutamente antieconomici, in-
gombranti e di non facile realizzazione. Ecco
perché occorre individuare una via di mezzo,
tenendo ben presente che la pretesa principale
Il progetto di un buon cari- deve essere sempre la stessa : la ricarica di un
cabatterie non deve essere accumulatore al piombo.
Un buon caricabatterie, dunque. deve poter ri-
necessariamente complicato, caricare a fondo l'accumulatore, senza superare
la massima tensione di carica ed eseguendo l'o-
mentre divengono requisiti ir- perazione nel più breve tempo possibile.
rinunciabili la costanza della
corrente di carica e lo stacco CAPACITA' DEGLI ACCUMULATORI

automatico del caricabatterie Per stabilire con esattezza le condizioni di canea


di un accumulatore (i due termini accumulatore
a fine carica. e batteria si equivalgono), occorre conoscere pri-
ma di tutto un dato molto importante: il valore
della capacità elettrica della batteria stessa.
La capacità, che si misura in ampère-ora (Ah),

274
CARICABATTERIE CON
ARRESTO AUTOMATICO
definisce la possibilità di alimentare un carico sura più graduale ed uniforme, senza alcun r1-
che assorbe una determinata corrente per un cer- schio di danneggiamento.
to numero di ore. Spieghiamoci meglio: se la In realtà, il ragionamento ora esposto è valido
capacità di un accumulatore è di 32 Ah, esso soltanto nel caso teorico in cui la batteria ri-
può fornire una corrente continua dell'intensità sulti completamente scarica. Ma ciò in pratica
di 32 A nel corso di un'ora, oppure quella di 3,2 A non avviene mai, per cui la ricarica di 10 ore
nel corso di 10 ore o, ancora, 320 mA per 100 ore. rischierebbe di danneggiare gli elementi dell'ac-
Quando si desidera ricaricare un accumulatore, cumulatore. Per evitare tale inconveniente, quin-
si potrebbe pensare di ricorrere alla corrente di di, si fa in modo di arrestare la carica quando la
32 A per la durata di un'ora, in modo da otte- tensione raggiunge il valore di 2.6 V circa per
nere così la ricarica totale della batteria. ciascun elemento. E tale valore corrisponde a
In realtà, se ci si servisse di correnti continue di quello di 15,6 V per una batteria da 12 V no-
così forte intensità, la batteria si rovinerebbe ir- minali.
reparabilmente. E' necessario quindi ricorrere a
correnti di carica più deboli, protraendole lun-
go un più vasto arco di tempo. TIPI DI CARICABATTERIE
Generalmente le Case costruttrici consigliano di
effettuare la ricarica della batteria nel tempo Alcuni costruttori di caricabatterie di tipo eco-
di dieci ore, utilizzando una corrente di carica nomico si prefiggono di attribuire ai loro appa-
di 3,2 A (facciamo riferimento all'esempio pre- rati un requisito fondamentale: quello del man-
cedentemente citato di una batteria con capacità tenimento della corrente entro i limiti massimi
di 32 Ah, per cui si ha: 32 Ah : 10 h = 3,2 A). fissati. Ma ciò purtroppo implica una continua
Questo valore rappresenta l'intensità di corrente sorveglianza della batteria la quale, lasciata i-
massima di carica della batteria; ed è evidente navvertitamente collegata al caricabatterie per
che correnti di maggiore intensità danneggereb- un tempo superiore a quello necessario alla ri-
bero l'accumulatore, mentre correnti di minore carica, rischia di distruggersi anziché rinnovarsi.
intensità caricherebbero l'accumulatore in mi- Altri costruttori di caricabatterie, di tipo super-

275
Fig. 1 - M cuore del progetto del
caricabatterie, che può anche ser-
vire all'alimentazione di piccoli
motori elettrici, è costituito dal
diodo controllato SCR, mentre la
lampada LP funge da elemento
segnalatore di carica.
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276
Fig. 2 - Piano costruttivo del caricabatterie composto su una piastra di metallo con funzioni
di supporto ed elemento dissipatore di calore. Il circuito stampato non serve per questo tipo
di costruzione, mentre risultano necessarie le due morsettiere ad otto terminali.

lusso, peccano in misura opposta, introducendo se necessaria non sono certo i 5±10 minuti di
nei loro apparati, oltre che il sistema di limita- carica risparmiati su 5:6 ore ad imporre una
zione della carica, anche un certo numero di drastica riduzione dei tempi.
funzioni accessorie del tutto inutili. Per esempio,
non è assolutamente necessario che gli accumu-
latori al piombo vengano ricaricati con una cor- UN DISPOSITIVO AUTOMATICO
rente perfettamente livellata o perfettamente co-
stante, così come invece sarebbe necessario per Possiamo ora concludere la nostra prefazione
la. ricarica di piccoli elementi al nichel-cadmio. teorica e generalizzata dicendo che un buon ca-
huesti apparati eccessivamente sofisticati, pur ricabatterie deve essere realizzato in modo da
essendo molto costosi, non arrecano in realtà al- rispondere ai requisiti essenziali che ora possia-
cun beneficio pratico. mo riassumere in una sola breve espressione :
E' pur vero che una corrente perfettamente co- non danneggiare l'accumulatore.
stante, regolata per il massimo valore, consente Tenendo presente quest'ultimo concetto, abbia-
di ottenere la ricarica più veloce possibile, ma è mo voluto proporre al lettore il progetto di un
anche vero che, non avendo molta urgenza e caricabatterie elettronico dotato di un disposi-
tenendo conto che la ricarica delle batterie si tivo automatico, di fine carica, che interrompe
effettua quasi sempre di notte, la rapidità non l'erogazione di corrente alla batteria quando
assume importanza ed anche quando questa fos- questa raggiunge la tensione di « fine carica».

277
Con il diodo SCR si può regolare, in misura
continua, la velocità dei motori elettrici, anche
di quelli di una certa potenza. Si può controllare
l'intensità luminosa di una lampada o di un grup-
ALETTA po di lampade. Con esso si possono realizzare le
COLLEGATA luci psichedeliche e moltissimi altri dispositivi.
ALL' ANODO Si può quindi dire che il diodo SCR è da consi-
derarsi come un relé allo stato solido, cioè privo
di parti meccaniche e di contatti mobili. E tali
caratteristiche offrono chiaramente notevoli ga-
TACCA DI
ranzie di durata e di buon funzionamento, anche
RIFE RIM. nel caso di applicazioni pratiche di notevole im-
pegno.
Un altro grande vantaggio presentato dal diodo
SCR va riscontrato nella semplicità circuitale
degli apparati in cui viene inserito; esso è dun-
que economico e permette di realizzare apparec-
chiature di piccole dimensioni.
K
A
TECNICA DI BASE
Fig. 3 - In questo disegno riportiamo il diodo control- Il diodo SCR è dotato di tre terminali: l'anodo,
lato SCR montato nel circuito del caricabatterie. La
tacca di riferimento, rappresentata dalla smussatura di il catodo e il gate (o porta). Il componente è
un angolo dell'elemento permette di individuare . l'e- composto internamente da tre giunzioni PN, che
satta posizione dei tre elettrodi di gate - anodo - ca- formano un semiconduttore di tipo PN-PN, si-
todo. mile a due diodi collegati in serie.
Il terminale relativo all'anodo fa capo, interna-
mente, al semiconduttore P più esterno, mentre
il catodo risulta collegato con il semiconduttore
N situato dalla parte opposta. Al secondo settore
di materiale P è collegato l'elettrodo rappresen-
tativo del gate o porta.
Il nostro circuito, che appare facilmente dimen- Applicando sull'anodo una tensione negativa ri-
sionabile per tutti i vari tipi di accumulatori e- spetto al catodo, non si ha conduzione di cor-
rente in alcun caso, così come avviene in un
sistenti, da 6 a 12 V e delle più svariate capacità,
diodo, e l'SCR si comporta come un interruttore
pone in risalto il suo più importante componente,
che costituisce il cuore del progetto, il diodo aperto.
controllato SCR del quale riteniamo necessario Invertendo la polarità della tensione, l'SCR ri-
riportare brevemente quegli elementi fondamen- mane ancora bloccato, contrariamente a quanto
tali che lo caratterizzano e che molti lettori già avviene in un normale diodo, nel quale si a-
conoscono da tempo. vrebbe conduzione elettrica; ma il blocco rima-
ne finché non arriva sul gate un impulso posi-
tivo rispetto al catodo, di ampiezza tale da met-
IL DIODO CONTROLLATO tere il diodo controllato in completa conduzione.
La commutazione avviene in un tempo estrema-
Il diodo controllato, chiamato anche, più comu- mente breve, dell'ordine di 0,5 microsecondi,
nemente, diodo SCR, non può considerarsi un cioè in un mezzo milionesimo di secondo. Que-
componente elettronico di estrema avanguardia, sto tempo è molto più breve di quello richiesto
dato che esso trova largo impiego, già da diverso dagli analoghi sistemi meccanici.
tempo, nell'industria, soprattutto per usi pro- Una volta innescato, l'SCR rimane conduttore
fessionali. Eppure il diodo SCR può ugualmente senza alcun bisogno di tensione di comando sul
considerarsi un componente elettronico di una gate, e rimane conduttore anche quando sul
certa attualità, perché soltanto da qualche an- gate vengono applicati nuovi impulsi di coman-
no esso è disponibile anche nel commercio al do, positivi o negativi.
dettaglio e, quindi, per tutti i nostri lettori di- Per diseccitare un diodo SCR, cioè per riportare
lettanti. il diodo SCR allo stato di interdizione, esistono

278
Il Iasci colo arretrato
AGOSTO 1977
E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa
LAMP AUTO giungere, direttamente in casa, Il piacere e il fa-
12V 25W scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu-
turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani.

g. 4 - Consigliamo di servirsi di lampade per auto La materia viene esposta attraverso i seguenti die-
funzione di elementi segnalatori di carica nella rea- ci capitoli:
azione del progetto descritto in queste pagine.
1° -
SALDATURA A STAGNO
2° -
CONDENSATORI
3° -
RESISTORI
4° -
TRANSISTOR
5° -
UJT - FET - SCR - TRIAC
6° -
RADIORICEVITORI
7° -
ALIMENTATORI
8° - AMPLIFICATORI
9° - OSCILLATORI
ue sistemi. Si può ridurre a zero la tensione fra 10° • PROGETTI VARI
anodo e catodo, oppure si può ridurre l'anodo
negativo rispetto al catodo. E in tal caso la ten-
sione alternata si rivela molto utile, perché c ue-
sta passa per lo zero e inverte la propria polarità
ad ogni semiperiodo. La commutazione avviene
in un tempo molto breve, dell'ordine dei 12 mi- NUMERO SPECIALE $ALATua
e CONDOM8AtO
» nu9Tot
rosecondi. D TEORIA APPLUCATA Tu3us Ton

Il diodo SCR, dunque, si comporta come un in-


erruttore elettronico, il cui comando in chiusura
è rappresentato da un impulso positivo, mentre
l'apertura può essere ottenuta riducendo a zero
la tensione tra anodo e catodo.
Anche un normale transistor può comportarsi
come un interruttore; ma nel transistor si pos-
sono commutare soltanto le piccole potenze, men-
tre con il diodo SCR si possono facilmente com- $CO -U n .nRMc .n e ALI ME NT ATO o O6CO L4 rom
e vnron t A4Muruha fon noarr
mutare potenze dell'ordine delle migliaia di watt.
li transistor inoltre necessita di un comando ap-
plicato in modo continuativo, mentre l'SCR com-
muta per mezzo di impulsi. Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati
fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si-
cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine
amiche di rapida consultazione, quando si sta co-
PROGETTO DEL CARICABATTERIE struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di-
spositivo elettronico.
E siamo così giunti, finalmente, alla presentazione Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro-
del progetto del caricabatterie il cui schema e- nico dilettante costa
lettrico è stato riportato in figura 1.
Come abbiamo già detto, l'elemento fondamen- .L. 1.500
tale del dispositivo è costituito dal diodo con-
trollato SCR, che funge da interruttore elettro-
nico ed è pilotato, attraverso l'elettrodo di gate
(G), dal circuito rivelatore composto dai transi-
stor TR1-TR2.
Il circuito rivelatore, quando la batteria assu-

279
me un valore di tensione inferiore a quello pre- renti superiori occorrerà dimensionare anche il
sente sul cursore del trimmer potenziometrico R3 ponte di diodi Pl e la lampada LP, scegliendola
(-1,2 V a causa della caduta di tensione sul dio- in modo da portare il valore massimo della cor-
do D3 e sulla giunzione base-emittore di TR2), rente a quello prefissato: ad esempio 25 W per
rimane conduttore, consentendo l'alimentazione 2 A, 50 W per 4 A, ecc.
del gate dell'SCR attraverso il diodo D 1 e i due Anche il diodo controllato SCR verrà ovvia-
transistor TR1-TR2. mente scelto in base alla corrente di carica con
Al contrario, quando la tensione della batteria un buon margine di sicurezza.
assume un valore superiore a quello di soglia, Quello da noi prescritto nell'elenco componenti
• impostato tramite il trimmer R3, il transistor è adatto per una corrente massima di 2 A, purché
TR2 va all'interdizione e così si comporta anche convenientemente raffreddato.
il transistor TR 1 che, disalimentando il gate del- In figura 2 proponiamo al lettore un piano co-
l'SCR, blocca il diodo controllato e la corrente struttivo del caricabatterie, che fa ricorso a due
di carica della batteria. morsettiere a otto terminali.

CARICA

e
Fig. 5- Cosi sì presenta la parte frontale del di-
spositivo caricabatterie. Si notino, in basso a si-
nistra, le due boccole d'uscita della corrente con-

+
@ @
tinua di carica e, in alto, la lampada segnalatrice.

USCITA
...,.

La regolazione della corrente di carica della bat- La piastra frontale dello strumento, cioè il pan-
teria viene effettuata dalla lampada LP, che nello di chiusura del contenitore, funge da ele-
deve essere di tipo per auto, per esempio da mento dissipatore di calore.
12 V- 25 W. Essa può anche essere sostituita Ricordiamo ancora che, compatibilmente con le
con resistenze di potenza. esigenze della corrente assorbita, è consigliabile
servirsi di lampade per auto le quali, oltre che
funzionare da elementi segnalatori di carica, ser-
REALIZZAZIONE PRATICA vono anche come elementi di controllo auto-
matico della corrente di carica. Infatti, man ma-
no che la Latteria si carica, la corrente tende a
Gli elementi del circuito di potenza verranno
diminuire e la diminuzione di corrente provoca
ovviamente dimensionati in base alle caratteri-
una diminuzione di resistenza della lampada
stiche della batteria. Per esempio, l'avvolgimen- stessa (il filamento diviene meno caldo), con la
to secondario del trasformatore TI dovrà essere tendenza a riportare la corrente al valore origi-
da 17;20 V con correnti di 2±5 A, a seconda nario.' E' ovvio che la diminuzione di corrente
del valore massimo della corrente che si vuol rimarrà comunque inferiore a quella determinata
assorbire dal caricabatterie. Per valori di cor- dall'uso di resistenze fisse.

280
PRIMA PARTE

LE BOBINE AF
Le bobine, chiamate anche « induttori» o « in- che esistono svariatissimi tipi di bobine, che si
duttanze », sono dei componenti che vengono differenziano fra loro per la lunghezza del con-
montati normalmente nelle apparecchiature ri- duttore, la qualità di questo, il numero delle
cetrasmittenti, negli oscillatori e in molti altri spire, le dimensioni, la forma e la presenza o
apparati elettronici. meno dell'elemento di supporto. Anche la de-
Si suole definire la bobina come un avvolgimen- stinazione delle bobine è diversa a seconda del
to di filo conduttore di una certa lunghezza com- modo con cui esse vengono costruite. Esistono
posto in uno spazio limitato e sopra un supporto infatti bobine per bassa frequenza, per radiofre-
di materiale isolante. quenza e per alta frequenza. Ebbene, in questo
Si dice che la bobina serve per concentrare in articolo ci occuperemo esclusivamente delle bo-
sé un alto coefficiente di autoinduzione; ma di bine di alta frequenza, che sono poi quelle che
ciò parleremo più avanti. Per ora possiamo dire maggiormente interessano i nostri lettori.

Nel destinare alcune pagine del periodico ad argomenti di ca-


rattere preminentemente teorico, riteniamo di soddisfare talu-
ne esigenze del grosso pubblico, che valuta le nostre esposi-
zioni analitiche come elementi assolutamente indispensabili per
conoscere a fondo quei componenti elettronici nei quali ogni
dilettante si ritrova nella pratica di ogni giorno.

281
INT.
Flg. 1 - Quando un filo condut-
tore viene percorso da corrente,
esso si avvolge di un certo nu-
mero di linee di forza elettroma-
gnetiche, lnvlslblll, che concor-
rono alla formazione di un vero
e proprio campo elettromagnetico.

ELETTROMAGNETISMO per primo, il fisico danese Oersted, nel 1819,


riusci a dimostrare con alcuni famosi esperimen-
Prende il nome di elettromagnetismo l'insieme ti. E tra questi, quello più celebre faceva vedere
di tutti quei fenomeni magnetici che sono pro- come un filo percorso da corrente si rivestisse di
vocati dal movimento delle correnti elettriche. un campo elettromagnetico capace di interagire
Si potrebbe anche dire che l'elettromagnetismo sul campo magnetico di una calamita.
è un magnetismo artificiale, che vuol riproporre In modo assai semplice e riproducibile anche dai
con sistemi elettrici quel fenomeno naturale e- nostri lettori proponiamo in figura 2 l'esperimen-
sercitato dalle calamite e che si esprime attra- to più classico in grado di confermare quanto
verso l'attrazione o la repulsione di materiali finora asserito; quando la corrente fluisce .attra-
ferromagnetici. Dunque, tra il magnetismo e la verso il conduttore (interruttore chiuso), l'ago
corrente elettrica esiste un preciso legame che, magnetico della bussola, a causa dell'interazione

Fig. 2 - Le celebri esperienze del fisico


danese Oersted, che stabilivano I fe-
nomeni di interazione fra il magnetismo
e l'elettromagnetismo, possono essere
facilmente ripetute da ogni dilettante
realizzando lo schema qui riportato. Con
l'interruttore aperto, ovvero In assenza
di flusso di corrente, si pone una bus-
sola In posizione tale per cui l'ago ma-
gnetico risulti parallelo al filo condut-
tore. All'atto di chiusura dell'Interrut-
tore, l'ago magnetico subisce una bru-
sca deviazione, ponendosi in posizione
perpendicolare rispetto al conduttore.
INT.
CHIUSO

282
delle forze elettromagnetiche e magnetiche, si
dispone in posizione perpendicolare rispetto al
filo; originariamente (interruttore aperto) la bus-
sola viene disposta in modo che l'ago magnetico
risulti in posizione parallela a quella del condut-
tore elettrico.
In figura 1 abbiamo disegnato le invisibili linee
di forze magnetiche, che avvolgono il filo con-
duttore e che compongono il campo elettroma-
gnetico sempre presenti quando un qualsiasi con-
duttore elettrico è percorso da un qualsiasi tipo
di corrente elettrica, alternata o continua.
Fig. 3 - Anche le famose esperienze di Faraday pos-
Seguendo la storia dell'elettromagnetismo, si in- sono essere In qualche modo riprodotte realizzando
contra, in tempi successivi, il fisico inglese Fa- questo circuito. Quando la spira di corrente vien fatta
raday, che riuscì a stabilire come ogni conduttore muovere perpendicolarmente alle linee di forza del
in movimento attraverso un campo magnetico flusso magnetico, in essa si sviluppa spontaneamente
una corrente elettrica Indotta . segnalata dall'ampero-
risulta percorso da una corrente elettrica che metro collegato in serie con la spira stessa. Il feno-
prende il nome di corrente indotta (figura 3). meno della corrente indotta può anche verificarsi te-
Analogo risultato si ottiene anche facendo rima- nendo ferma la spira e facendo invece variare il flus-
so magnetico se questo è prodotto da un elettroma-
nere fermo il conduttore chiuso su se stesso e gnete.
provocando invece una variazione dell'intensità
del flusso magnetico od elettromagnetico.

FLUSSO CONCATENATO

Quando si provoca il passaggio di una corrente


alternata attraverso il filo conduttore che com-
pone una bobina, questa si avvolge spontanea-
mente di un campo elettromagnetico variabile.
Contemporaneamente, le linee di forza del cam-
po elettromagnetico concatenate con la bobina
Fig. 4 - L'interpretazione del fenomeno di flusso elet-
stessa, autoinducono nel componente una forza tromagnetico concatenato con una bobina prende le
elettromotrice che, più comunemente, viene de- mosse da questo semplice disegno, in cui si dimostra
nominata « tensione autoindotta». Ecco perché come una spira percorsa da corrente risulta avvolta
le bobine assumono anche la denominazione di da linee di forza magnetiche circolari.
« induttori » ed il parametro elettrico, che lega
la forza elettromotrice indotta con il flusso elet-
tromagnetico che l'ha generata, viene detto « in-
duttanza ».
Questa grandezza fisica si esprime, simbolicamen-
te, tramite la lettera « L», di cui l'henry è l'u-
nità di misura.
L'induttanza può essere concepita come una for-
ma di « inerzia elettrica», dato che il suo valore CAMPO
MAGNETICO
definisce la resistenza opposta dalla bobina al
passaggio della corrente alternata. Più propria-
mente tale resistenza prende il nome di « reat-
tanza » e risulta espressa dalla formula seguente:
XL = 2nrfL
Fig. 5 - Ogni bobina, che è il risultato di un numero
il cui valore è legato a quello della frequenza di spire di filo conduttore più o meno ravvicinate fra
« f» della corrente alternata che scorre attra- loro, si avvolge di un flusso elettromagnetico conca-
verso l'avvolgimento. tenato quando la bobina stessa viene percorsa dalla
corrente elettrica.
L'induttanza di un filo conduttore è normalmen-
te molto bassa e quando si vuole sfruttare con-

283
L

Fig. 6 - Le bobine vengono con-


venientemente sfruttate per li-
ENTR. 'e CARICO
use. vellare le tensioni pulsanti eroga-
te dai circuiti raddrizzatori, com-
portandosi come un « polmone e-
lettrico » che eroga energia du-
rante la fase di discesa di cia-
scuna semionda della corrente ed
assorbe energia durante la fase di
salita della semlonda della cor-
rente.

venientemente il fenomeno dell'autoinduzione si la corrente elettrica. Il fenomeno complessivo del


compongono avvolgimenti a più spire, in modo flusso elettromagnetico concatenato, provocato
che il flusso elettromagnetico concatenato risulti dalle spire di una singola bobina, è invece illu-
moltiplicato. strato in figura 5.
In figura 4 abbiamo voluto illustrare la disposi-
zione delle linee di forza elettromagnetiche che
si formano su una singola spira al passaggio del- MISURE DELL'INDUTTANZA

Abbiamo già detto che, come avviene per le re-


sistenze e per i condensatori, anche per le bobine,
cioè per le induttanze, esiste un'unità di misura,
che è l'henry (abbreviato H).
I sottomultipli dell'henry più usati sono:
A
microhenry = milionesimo di henry (simbo-
bolo uH)
VOLT. I millihenry = millesimo di henry (simbolo
mH)
Negli apparecchi radio si possono trovare bo-
B
V. ENTR. bine di induttanza, avvolte su nucleo di ferro,
di valore elevato, ad esempio di 10 henry; se ne
trovano altre di piccolo valore di induttanza e
sono quelle usate nei circuiti di alta frequenza:
VOLT 2
il valore di induttanza di queste bobine può es-
sere di un centinaio di microhenry, quando si
e tratta di bobine per onde medie, e di uno o due
microhenry quando si tratta di bobine per onde
corte.
Le bobine per le onde cortissime hanno una pic-
Fig. 7 - Le bobine di induttanza vengono anche adot- colissima induttanza, appena un decimo circa
tate nei circuiti partitori di tensioni per correnti alter- di microhenry.
nate, allo scopo di non sciupare potenze elettriche.
L'induttanza di una bobina dipende da molti e-
lementi. Ad esempio essa aumenta con l'aumen-
tare del diametro dell'avvolgimento, del numero

284
GEN.
C. A.
Fig. 8 - Esempio di circuito risonante di tipo
• serie ». Regolando la frequenza della tensione
erogata dal generatore di corrente alternata, va-
ria la corrente che scorre attraverso il circuito.

delle spire complessive e del numero di spire zatori, essendo esse in grado di assorbire energia
per centimetro di avvolgimento. elettrica durante la fase di salita di ciascuna se-
mionda e di restituirla nella fase di discesa, com-
portandosi così in modo da far pensare a un
FUNZIONE POLMONE « polmone elettrico», che consente di raggiun-
gere un efficace livellamento (figura 6).
Anche se le induttanze debbono considerarsi dei Le bobine di induttanza vengono anche adottate
componenti passivi, esse non dissipano potenza nei circuiti partitori di tensioni per correnti al-
elettrica, dato che immagazzinano soltanto e- ternate, facendo sempre appello alla loro pro-
nergia elettrica durante il passaggio della cor- prietà intrinseca di non sciupare potenze elet-
rente e la restituiscono quando la corrente tende triche.
a diminuire di intensità o diminuisce del tutto. Questa seconda funzione di « polmone» delle
Proprio per tale caratteristica, le bobine ven- bobine di induttanza è interpretata nello sche-
gono convenientemente sfruttate per livellare la ma di figura 7, in cui è consentito di ottenere sui
tensione pulsante prodotta dai circuiti raddriz- terminali di uscita A-B-C delle tensioni propor-

GEN
C.A. L

Fig. 9 - Esempio di circuito « risonante-parallelo •.


Anche in ·questo caso, variando il valore della
frequenza della tensione erogata dal generatore
di corrente alternata, è possibile verificare il
comportamento del circuito secondo quanto am-
piamente detto nel testo.

285
zionali alle induttanze:
LI VI
L2
= V2
R in cui Vl + V2 = V. ENTR.
Simili circuiti vengono praticamente utilizzati
per la realizzazione di autotrasformatori e adat-
tatori di segnali in alta frequenza, dove non si
possono ovviamente tollerare gli sprechi di po-
tenza elettrica.
V. ENTR.
l
CIRCUITI RISONANTI

Quando si accoppiano le induttanze con i con-


densatori, si ottengono dei circuiti che godono
di particolari proprietà. Ad esempio, facendo
variare la frequenza della corrente provocata da
e Ve un generatore di tensione alternata, 3i raggiunge
il massimo flusso di corrente soltanto quando que-
sta assume un valore di frequenza particolare,
denominato « frequenza di risonanza». Ciò è
Fig. 10 - Poiché non si possono concepire circuiti ri- interpretato nello schema di figura 8, che rap-
sonanti perfetti, nella valutazione delle Impedenze di presenta il tipico circuito «risonante-serie». In
ogni circuito occorre tener conto del valore di una questo circuito scorre la corrente di massima
resistenza apparente che, In questo schema, viene
designata con la lettera R e che determina il cosld- intensità soltanto se la frequenza di questa as-
detto • fattore di merito • del circuito. sume il valore «fR» (frequenza di risonanza).

VOLT Fig. 11 - Quando il valore della resistenza equi-


valente R di un circuito risonante aumenta, si ve-
rifica un allargamento della curva di risposta, che
viene anche più comunemente denominato come
« allargamento della banda passante •

/
I \
I \
I I
I \

l -
.1
•1
I
,
/c
I
V
K
,, I
FREO. DI +
RISONANZA

286
f K_Hz "a" LmH RS

±
3000 :-
%ll.. .a

100,0

70.0
r'
-
ooo+
- -uu so.o
3
Lu
o:
1000+
700 #-
-
o:
Cl I
Cl

o:
g
30.0 5
Lu
V)

.....::
V)
vi
300l-
%......,
-
.._

20.0

./
/
./
.,,, .,,,
1 7
Lu
10 O:

/

200-j-
I
2
10.0

7.0
! 20
30
100+

L t
.......
........
70 -# ........
.......
........ ./
> I
--- E1oo
70 ,
........
,1o-. 5

30l-
........
---
........
......
L-

.......
. . . , . . . . 1. T 2.0
20 ± I
-+-
+200
' ...... ...... -f-JOO
.......
10 ...... 1.0

5
7
.7 1 500
700

.5
J
.J
[ooo
.2
4-
5000
7000
.1 ± ;ooo

flg. 12 - Servendosi di queato abaco, Il lettore potrà rilevare graficamente Il valore


del fattore di merito Q di un circuito risonante, cosi c,,me chiaramente apiegato nel
testo.

287
E tale valore viene raggiunto quando quello
della reattanza induttiva XL uguaglia quello del-
VlrE REGOL.
NUCLEO la induttanza capacitiva XC, cioè quando:

XL = XC
DADO
FISSAGGIO E poiché
NUCLEO 1
XC = e XL = 2nfL
2r fC
quando
1
= 2rfL
2r fC

suPoRro
/ rPg Il massimo valore di corrente si ottiene con :
«sotANr €3 1
f =
2n V1C
Fig. 13 - Quando per ragioni di regolazione si deve In figura 9 riportiamo un secondo tipo di cr-
ricorrere all'uso di nuclei ferromagnetici, è sempre
bene accertarsi che questi elementi siano i più idonei
cuito risonante, quello denomin?o « risonante-
a far lavorare la bobina al suo valore massimo di fre- parallelo », che è comunissimo in molti appa-
quenza. Per esempio, con valori di frequenza molto rati elettronici e radiofonici.
elevati sono da evitarsi i nuclei muniti di vite di rego-
lazione come quello qui riportato a sinistra, mentre
sono sempre consigliabili i supporti provvisti di ferma-
terminali, che possono evitare eventuali deformazioni PERDITE DI ENERGIA
meccaniche delle bobine (disegno a destra).
Nella realtà circuitale non si possono concepire
circuiti risonanti perfetti, perché i componenti
2 CIFRA (VIOLA) MOLTIPLIC (MARRONE ) elettronici che concorrono alla loro formazione
accusano sempre delle perdite di energia. Ad e-
sempio, una perdita di energia è provocata dalla
resistenza del filo conduttore che compone la bo-
bina; un'altra perdita si verifica nel dielettrico
dei condensatori. E queste perdite possono es-
sere idealmente conglobate nel valore di una
TIPO resistenza equivalente che, in figura 10, designa-
mo con il simbolo « R ».
PUNTO DECIM (ORO) 2° CIFRA (GRIGIO ) II valore della resistenza R determina il cosid-
detto « fattore di merito » del circuito.
1? CIFRA (ARG. = 10)
Quanto più basso risulta il valore della resisten-
za R, tanto più il circuito oscillante presenta ca-
ratteristiche simili al circuito teorico puro (figu-
ra 8). Al contrario, con l'aumentare del valore
della resistenza R, si verifica un allargamento
TIPO
della curva di risposta del circuito risonante o,
come si suol dire, un « allargamento della ban-
da passante» (figura 11).
Fig. 14 - Esistono in commercio taluni tipi di impeden-
ze che, per la loro caratteristica veste esterna, ricor- Matematicamente, il valore del fattore di me-
dano molto da vicino le resistenze. Gli anelli colorati rito, il cui simbolo si identifica con la lettera
permettono di risalire al valore preciso dell'induttanza .
ricorrendo al normale codice delle resistenze comuni.
«Q», viene espresso tramite la formula se-
In questo disegno sono riportati due esempi relativi guente:
a due diversi valori di induttanza: quello di 270 H
e quello di 6,8 H. XL
Q =
R

288
VARIETA'
DI TIPI
E LORO
ACCESSORI

Consigli pratici
per i dilettanti
e gli installatori

LE ANTENNE TV
La diffusione delle emittenti televisive priva te da poter captare i segnali di una determinata
sull'intero territorio nazionale ha dato il via ad emittente televisiva privata, si imbatte subito in
una proliferazione di antenne e relativi impianti un preciso problema: quello dell'installazione del-
che, in molti casi, hanno creato disorientamento l'antenna, perché il più delle volte l'impianto
fra non pochi lettori. d'antenna è già composto. Ammesso che il pro-
E' giunto quindi il momento, anche per noi, di blema della scelta dell'antenna sia già stato ri-
chiarire alcuni concetti fondamentali che stanno solto.
alla base di ogni tecnica di ricezione corretta Ma procediamo con ordine e cominciamo col
dei segnali TV. Anche per affidare, a chi ci se- richiamarci alle nozioni più elementari sulle an-
gue diligentemente mese per mese, quelle no- tenne televisive.
zioni teoriche e pratiche che permettono di e-
Per lavorare nel settore delle antenne TV occor-
mettere un preciso giudizio sulla qualità delle re prima di tutto ricordare che l'antenna è un
immagini e sulla possibilità di ricevere, in mi-
componente che consente di trasformare le onde
sura intelleggibile, questo o quel segnale televisivo.
elettromagnetiche, presenti nello spazio, in se-
gnali elettrici in grado di far funzionare il tele-
visore. E per poter ricevere immagini chiare e
NOZIONI PRELIMINARI
ben definite, è necessario che l'intensità del se-
I segnali irradiati dalle emittenti televisive pri- gnale in arrivo sia sufficientemente elevata. Più
vate non sono sempre caratterizzati da una in- precisamente, l'intensità del segnale presente al-
tensità tale da poter entrare direttamente nel l'entrata del televisore dovrebbe aggirarsi intor-
televisore attraverso una qualsiasi antenna già no a l:3 mV per le frequenze VHF, mentre de-
collegata al televisore. ve aggirarsi intorno a :5 mV per le frequenze
Il più delle volte è necessario installare una ap- UHF. E questa precisa richiesta di ogni ricevito-
posita antenna esterna, talvolta corredata di un re televisivo implica un dimensionamento cor-
dispositivo preamplificatore. Ma chi si appresta retto dell'irri.pianto d'antenna, se si vuole usu-
a montare un'antenna TV, di caratteristiche tali fruire di un segnale veramente robusto.

290
Ogni installatore dilettante, prima di iniziare un qualsiasi lavoro
d'impianto, deve saper scegliere opportunamente il tipo di an-
tenna ed i suoi accessori., E a tale scopo abbiamo voluto dare
alcuni consigli che possono costituire un primo, elementare ma
preciso orientamento nel programma più idoneo a raggiungere
i risultati migliori.

SCELTA DELL'ANTENNA ANTENNE A LARGA BANDA

Ogni antenna televisiva deve essere caratteriz-


Il primo fattore che concorre alla soluzione dei
problemi fin qui esposti sta nella corretta scelta zata dalla frequenza di ricezione, che deve cor-
rispondere a quella di trasmissione dell'emittente
dell'antenna, che deve essere effettuata in base
televisiva e deve essere orientata verso quest'ul-
alla frequenza che si vuol ricevere.
tima.
Nell'apposita tabella riportiamo i valori delle Recentemente sono apparse in commercio delle
frequenze dei canali italiani UHF che lavorano antenne a larga banda, in grado di ricevere qua-
in banda quarta e in banda quinta. si interamente la banda quarta e la banda quin-
ta UHF. Si tratta di antenne che presentano in-
negabili vantaggi rispetto agli impianti delle
comuni antenne TV. Ma assieme ai vantaggi
introducono anche certi svantaggi che non sem-
pre le rendono consigliabili.
hl vantaggio maggiore, ad esempio, è quello di
installare una singola antenna in sostituzione di
una ... selva di antenne talora ingombranti e ta-
lora troppo costose. Ma a questo si oppone su-
bito lo svantaggio di un minor guadagno del
componente e della necessità di un suo costante
orientamento, verso l'emittente che si vuol ri-
cevere, tramite un comando a rotore, che non
solo risulta molto costoso ma è assolutamente
inaccettabile quando l'antenna debba servire più
utenti, a causa delle possibili incompatibilità di
comandi al dispositivo rotante.

IMPEDENZA CARATTERISTICA

Un altro elemento fondamentale, che caratteriz-


za ogni tipo di antenna TV, è costituito dalla sua
impedenza. Si tratta di un fattore di fondamen-
tale importanza ai fini della ricezione delle im-
magini televisive che, quando non è tenuto in
considerazione, può essere la causa di risultati
deludenti anche se l'antenna installata è di ot-
tima qualità.

291
L'impedenza d'antenna, così come quella del
cavo di trasmissione, costituisce un dato fisico
che rimane legato al rapporto tra le capacità e
le induttanze distribuite.
Per ottenere un corretto trasferimento di ener-
gia ed una uniforme distribuzione di segnali lun-
go il cavo di discesa, è assolutamente necessario
adattare l'impedenza d'antenna a quella del cavo
e quest'ultima a quella d'ingresso del televisore.

DISCESA D'ANTENNA
Flg. 1 - Esempio tipico di antenna per la ricezione del
programmi televisivi UHF. Per l'adattamento del valore di impedenza sono
possibili, per le discese d'antenna, due diverse
soluzioni:
CONOUTT.
1 ° - Uso di piattina da 300 ohm
2° - Uso di cavo coassiale da 75 ohm
ISOLANTE
La prima soluzione è oggi scarsamente adottata
CALZA in quanto, pur presentando perdite inferiori di
energia, necessita di una installazione accurata;
GUAINA la discesa d'antenna deve rimanere lontano dai
corpi solidi come, ad esempio, i muri, le gron-
daie, le piante vegetali, ecc. La lunghezza della
discesa d'antenna con la piattina da 300 ohm
Fig. 2 - Il cavo schermato, con il quale si realizzano
le discese d'antenna, è composto, ndl'ordine, dall'e- non deve poi superare quella di 5--;- 10 metri.
sterno all'interno, da una guaina di plastica, una calza Un altro elemento negativo da tener presente
metallica, uno spessore di materiale isolante e, infine, è insito nella natura stessa della discesa in piat-
il conduttore di rame, chiamato anche « conduttore
tina, che con il passare del tempo si degrada fa-
caldo »,
cilmente a contatto con gli agenti atmosferici ed
ANI. 300 n è inoltre sensibile a tutti i segnali-disturbo pre-
senti nelle vicinanze.
Il cavo coassiale, al contrario, non è soggetto a
BALUN tutti questi inconvenienti, ma impone all'instal-
N CAVO
75 il
latore la soluzione di problemi di adattamento
d'impedenza.
Salvo casi particolari, l'impedenza delle comuni
antenne è normalmente di 300 ohm (in alcuni
Il speciali tipi di antenne sono incorporati dispo-
a''
e sitivi per la traslazione di impedenza a 75 ohm).
Dunque, facendo uso del cavo schermato a 75
ohm, cioè ricorrendo alla seconda delle due so-
luzioni precedentemente enunciate, occorre in-
serire, fra antenna e cavo coassiale, un disposi-
tivo, denominato traslatore 300--;- 75 ohm, repe-
ribilissimo in commercio.

.Il IN BALUN
PIArTINA
i /I 100 n
I
f 4Fig. 3 - II BALUN, a seconda delle necessità, può es-
PRESA rv sere composto sia con il cavo schermato da 75 ohm,
300 n sia con la normale piattina da 300 ohm.

292
L L

E N TR . use.

PASSA BASSO
1
Fig. 4 - Tipico esempio di antenna ricevente televisiva
per la gamma VHF. La composizione ad undici elemen-
ti favorisce i collegamenti sulle lunghe distanze.

e e

1
IL BALUN

Senza ricorrere ai dispositivi di tipo commerciale,


è sempre possibile effettuare l'adattamento di im-
ENTR.

PASSA ALTO
L

' use.

pedenza servendosi dei BALUN, che sono ele-


menti in grado di convertire una linea bilan- Fig. 5- I filtri passa-basso e passa-alto permettono
ciata (piattina) in una linea sbilanciata (cavo di separare i segnali a diverso valore di frequenza
quando questi pervengono al televisore miscelati as-
coassiale). sieme lungo un unico cavo coassiale di discesa.
Per inciso vogliamo ricordare che il termine BA-
LU N assume la seguente derivazione:

BALanced UNbalanced = BALUN.


Il BALUN 300-;-- 75 ohm è costituito in pratica ANI ANT
VHF UHF
da un tratto di cavo coassiale ripiegato a «U»
(figura 3). La lunghezza del BALUN deve risul-
tare pari a:
- - -11- 7 r-1--n
I I c2

I " I PASSA
1 = K 1%% I I ALTO
2 I
I I
in cui K è una costante di valore pari a 0,66 per I I
il cavo coassiale da 75 ohm, mentre }. misura la I I
lunghezza d'onda. L- _J
Analogamente è possibile realizzare un BALUN
inverso, in grado di trasformare l'impedenza di
75 ohm in quella di 300 ohm, in modo da poter
effettuare il collegamento dell'antenna, tramite
cavo coassiale, con l'ingresso dei televisori di vec-
! usc

fvf/SCELAT.
chio tipo. Anche per questo secondo tipo di BA-
LUN vale la stessa formula precedentemente Fig. 6 - L'uso di un solo cavo di discesa d'antenna per
citata, che permette di calcolare la lunghezza del la ricezione di più segnali televisivi implica l'adozione,
in ;:;rossimità dell'antenna, di un dispositivo denominato
BALUN stesso, tenendo conto che, in questo • miscelatore •.
caso, la costante K assume un diverso valore,
quello di 0,85±0,92.

293
TABELLA DEI CAN AL I IT AL IAN I UHF
BAND A IV ENTR.

N. canale

21
Lungh. d'onda
media in metri

0,63

22 0,62
,-11---117
-+
23 0,61 c2 I
24 0,60
25 0,59 I
26 0,58 I I
27 0,57 I I
28 0,57
29 0,56 I
I I

t- -"
30 0,55 I I
k
31 0,54 _J

BANDA V
PRE SA TV PRESA TV
33 0,53 VHF UHF
34 0,52
35 0,51 DEMISCEL.
36 0,51
37 0,50 Fig. 7 - Quando il televisore non dispone di un demi-
38 0,49 scelatore interno, bisogna accoppiare, all'entrata del-
39 0,49 l'apparecchio, un circuito, denominato « demiscelato-
re », che permette di separare i vari segnali televisivi
40 0.48 che scorrono unitamente lungo un unico cavo di di-
41 0,47 scesa.
42 0,47
43 0,46
44 0,46
45 0,45
46 0,45
47 0,44
48 0,44
49 0,43
50 0,43 MISCELATORI E DEMISCELATORI
51 0,42
52 0,42 Quando si decide di effettuare l'installazione di
53 0,41 un'antenna, occorre tener conto che assai spes-
54 0,41 so l'impianto è già in buona parte realizzato e
55 0,40 che non è quindi necessario servirsi di un nuovo
56 0,40 cavo di discesa, quando basta collegarsi ad esso
57 0,39 e miscelare il segnale d'antenna con quelli già
58 0,39 esistenti.
59 0,39 Per questo scopo occorre montare uno o più
60 0,38 filtri passa-basso o passa-alto, in modo da sepa-
61 0,38 rare i segnali a diverso valore di frequenza (fi-
62 0,37 gura 5).
63 0,37
Lo schema tipico di un semplice miscelatore a
64 0,37
due vie UHF e VHF, da montarsi in prossimità
65 0,36
66 0,36 dell'antenna, viene proposto in figura 6. Nel ca-
67 0,36 so invece in cui il televisore non disponga di un
68 0,35 demiscelatore interno, bisognerà accoppiare, al-
69 0,35 l'entrata, un circuito demiscelatore, come quello
riportato in figura 7.

294
Fig. 8 - In pratica, l'uso dei dispositivi di miscelazione
e dl demiscelazlone, permettono di economizzare no-
tevolmente nel sistema di installazione delle antenne
TV, dato che esso permette l'uso di un solo cavo di

-
discesapér convogliare un certo numero di segnali.

I filtri miscelatori e demiscelatori, composti da


circuiti passa-alto e passa-basso, assumono in de-
finitiva lo scopo di consentire un notevole rispar-
mio sulla linea di discesa d'antenna, che risulta
in tal modo unica per tutto il sistema d'antenne
(figura 8).
In commercio sono tuttavia reperibili filtri mi-
scelatori a più vie, che non miscelano soltanto ALLE PRESE
tra loro i segnali captati, ma fungono anche da DEL TV

BALUN, adattando automaticamente i valori


delle impedenze delle antenne a quelli delle li-
nee di discesa. AL SISTEMA
Quando il sistema d'antenne appare complesso
DI ANT
e si debbono con esse servire un gran numero
di utenti, occorre realizzare dei veri e propri
centralini di smistamento, nei quali sono incor- lJ... lJ...
porati circuiti di filtro, amplificatori ed alimen- ±
:::::,
±
:::,,..
tatori (figura 9). Ma di questi argomenti avremo
modo di parlare in tempi successivi nel corso
dello svolgimento del programma tecnico-edito- ENTR.
riale impostoci fin dall'inizio dell'anno corrente.
AMPLIE
UHF-VHF

DISTRIBUT.

Fig. 9 - Quando il sistema di antenne risulta com-


plesso e si debbono servire più televisori, occorrono
dei veri e propri centralini di smistamento, nel quali
sono comunemente incorporati circuiti di filtro, ampli-
ficatori ed alimentatori.

Al TELEVISORI

295
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

vendite
acquisti
permute

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zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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2N2926- 2N3390 - 2N3392 - 2N3393 - 2N3394 - 2N3395 - 2N3396 - 2N3398.

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11 diodo al silicio 1N4148 è un componente per commutazione alta velocità e
impieghi generali. E' uguale al diodo 1N914. Valori caratteristici: 100 V - 75 mA.
......................
Il diodo al germanio AA118 è un diodo uguale al tipo OA91 e serve per usi ge-
nerali. Valori caratteristici: 50 V - 100 mA .

302
Piccolo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore

URGENTEMENTE cerco amplificatore lineare FM 88-;- MANCATA installazione vendo L. 500.000 trattabili,
108 MHz potenza minima 50 W di uscita, inoltre cerco stazione radio FM 88-;-104 MHz 50 W min. Collaudata,
un trasmettitore FM 88-;- 108 MHz da 2 a 5 W di uscita. arantita, controllata con quarzo.
ERCHER PETER - Via Rencio, 27 - BOLZANO - Tel. NEVILLE VERONESI - Via Germano lori, 24/5- 16159
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IN ZONA COMO, ad alcuni appassionati di elettronica VENDO a metà prezzo corso TV a transistor della
17-25 anni che dispongano di un palo d'ore alla set- S.RE. Comprensivo di tutto il materiale smontato.
'mana, offresi interessante opportuni·tà. BUCCIARELLI FRANCESCO - Via dei Crociferi, 18 -
elefonare a Piero (031) 276045 (ore 20-21). 00187 ROMA - Tel. 5462465.

-~------------

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

-
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:


-
ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute» I
Via Zuretti, 52 - MILANO. I

303
A TUTTI IL PACCO-DONO 1978
Il pacco-dono 1978 viene inviato in regalo a tutti coloro che sottoscrivono un nuovo ab-
bonamento a Elettronica Pratica e a coloro che rinnovano quello in corso, già scaduto o
in termini di scadenza.

Il pacco-dono 1978 contiene un gran numero di con-


densatori e resistori di tipi e vaforl diversi, afcunl se-
miconduttori e una certa quantità di materiale vario
(filo-stagno, filo per collegamenti, lampada e porta-
lampada, presa polarizzata, spinotto, pinza a bocca di
coccodrillo, boccola, morsettiera, diodo Led, ecc.).

Tutti gli elementi contenuti nel pacco-dono 1978 troveranno pratica applicazione nei vari progetti che saran-
no pubblicati sulla rivista nel periodo di validità dell'abbonamento. Essi diverranno quindi indispensabili per
l'approntamento ed il completamento dei nostri dispositivi elettronici.

I IL VALORE COMMERCIALE DEL PACCO-DONO 1978 AMMONTA A


PARECCHIE MIGLIAIA DI LIRE!

Scegliete la forma di abbonamento


fra le seguenti: Abbonamento annuo semplice
(in regalo il pacco-dono 1978)

Per l'Italia L. 12.000


Per l'estero L. 17.000

Abbonamento annuo con dono


di un saldatore elettrico
(in regalo il pacco-dono 1978)

Per l'Italia L. 15.000


@8
Per l'estero L. 20.000

Il saldatore è un utensile necessario per la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei semi-
conduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la potenza di
25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel kit contenente il saldatore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno
e una scatola di pasta disossidante.
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Tutti possono scriverci abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo. di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
e concepiti ad uso di un solo lettore

LA POSTA -
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DEL @»

LETTORE
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Filtro con toroide sciato alquanto perplesso. Sullo schema teorico


del progetto, a pagina 15, sono chiaramente in-
Nella mia autovettura ho recentemente installato dicati i valori delle tensioni continue presenti in
un apparato ricetrasmettitore. Il dispositivo è di entrata e in uscita del circuito. Più precisamente,
tipo commerciale ed è stato da me acquistato in sui terminali di entrata è riportato il valore di
un mercatino surplus. L'apparecchio funziona 14 V, mentre in uscita appare quello di 15 V.
ottimamente come stazione fissa, mentre appare Per quale motivo la tensione aumenta di 1 V?
fortemente disturbato in macchina dall'impianto Non vi sembra ciò un controsenso?
di accensione. Mi sono già servito di un kit che ETTORE DELLA CASA
mi ha permesso di limi tare la generazione dei Torino
disturbi ad alta frequenza, senza tuttavia elimi-
narli del tutto. A questo punto, avendo notato L'obiezione da lei sollevata è esatta e l'errore de-
sulla rubrica « Le pagine del CB», del fascicolo ve essere attribuito soltanto al disegnatore. Il da-
di gennaio di quest'anno, la presentazione e la to di 15 V, infatti, doveva essere riportato accan-
descrizione di un progetto di filtro per auto con to al diodo zener D1 e non dopo la dicitura U-
toroide, avevo in mente, come da voi consigliato, SCITA. E' ovvio infatti che la tensione d'uscita,
di tentare quest'ultima strada che, a mio giudizio, tenuto conto della lieve caduta di tensione sui
meglio di ogni altra si addice alla risoluzione del terminali dell'impedenza Z1, debba risultare leg-
mio problema. Prima di iniziare la realizzazione germente inferiore. Le ricordiamo ancora che il
del progetto del vostro filtro attenuatore di di- diodo zener D1, il cui scopo è quello di eliminare
sturbi, volevo porvi una domanda relativa ad un eventuali picchi d'uscita, dovrà essere comunque
dato, da voi chiaramente citato, che mi ha la- da 15 V- 15 W.

307
L'integrato TAA 310

Sono un vostro... lontano abbonato e vi scrivo 10


per porgervi alcune domande alle quali potreste
dare pubblica risposta sulla rubrica « La posta
del lettore». Essendosi staccato il dissipatore
8
dalla parte superiore dell'integrato TBA 641
BX1, di cui forma parte integrante, vorrei sa-
pere in qual modo sia possibile ricomporre il
componente. A me sembra che in origine il dis-
6
sipatore sia stato incollato e non saldato sul com-
ponente. La mia seconda domanda riguarda l'in-
tegrato T AA 310 in contenitore rotondo. Di è quello racchiuso nel rettangolo a linee tratteg-
questo elemento gradirei lo schema della piedi- giate. Pochi elementi, quindi, le permetteranno
natura e, qualora ciò fosse possibile, la pubblica- la realizzazione del ricevitore radio. La bobina
zione di un semplice progetto di ricevitore radio L1-L2 dovrà essere da lei composta servendosi di
per onde medie, con ascolto in cuffia. Ovviamen- filo di rame smaltato del diametro. di 0,3 mm.
te ricorrendo all'uso dell'integrato TAA 310. Per l'avvolgimento Ll occorreranno 30 spire,
mentre per l'avvolgimento L2 necessiteranno 80
PAOLO FERRI spire con presa intermedia alla decima spira con-
Caracas - Venezuela tata a partire dal lato TERRA. L'avvolgimento
deve essere effettuato su un bastoncino cilindrico
Per quanto riguarda il dissipatore lei può riattac- di ferri te del diametro di 8 mm. Eliminando la
carlo utilizzando uno dei tanti collanti che attual- bobina L1-L2, fra il terminale di ingresso del
mente abbondano sul mercato al dettaglio (dro- condensatore C3 e la linea di massa è possibile
gherie, mesticherie, cartolerie, ecc.). E veniamo collegare l'uscita di un amplificatore di bassa fre-
alla risposta di maggior interesse che, siamo cer- quenza (200 mW). Con il trimmer potenziome-
ti, risulterà utile a molti altri lettori. Pubblichia- trico R3 lei dovrà effettuare la regolazione che le
mo quindi lo schema del ricevitore radio per on- permetterà di raggiungere la miglior resa in alto-
dr medie, ricordando che l'integrato TAA 310 parlante.

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I
I
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I
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I

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I
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'ERRA

COMPONENTI Resistenze
Rl 10 megaohm
Condensatori R2 2.700 ohm
R3 5.000 ohm (trimmer)
CI = 330 pF
Varie
C2 400 pF circa (condensatore vana-
S1 = interrutt.
bile ad aria) Ll-L2 = bobina
C3 = 100.000 pF Cuffia == 1.000 ohm
C4 = 5.000 pF A1imentaz. = 6 V
es = 5.000 pF IC = TAA 310

308
Minilampeggiatore

Mi si' è guastato il minilampeggiatore che, da


anni, conservo a bordo della mia autovettura ed
Cl
uso soltanto in casi di necessità. Ho controllato
il dispositivo e mi sono accorto che esso è com- +

~.,
e
posto in pratica da una bilamina e da una pila
da 4,5 V. La domanda che vi pongo è la se-
guente. E' possibile eliminare la bilamina e so-
stituirla con un circuitino elettronico miniatu-
rizzato, componibile con elementi di recupero?
Vi informo che lo spazio libero, dentro il con-
tenitore, è da ritenersi sufficiente per l'inserimen-
to di un semplice circuito elettronico.
AMEDEO DEL FRA TE TR2
Roma SI

Il circuito che le proponiamo monta due transi-


stor di tipo al germanio che, fino a qualche an- R2
no fa, erano considerati molto comuni. Si tratta
dell'AC127 e dell'AC128; il primo è di tipo NPN,
il secondo è un PNP. Unitamente a due resisten-
ze e a un condensatore elettrolitico, i due transi- COMPONENTI
stor consentonu la realizzazione di un circuito a-
C1 = 20 F - 6 VI (elettrolitico)
stabile, nel quale la frequenza di lampeggìo può
venir variata agendo sul trimmer potenziometrico RI = 25.000 ohm (trimmer)
RI. Le facciamo presente che, volendo ottenere R2 = 20 ohm
un lampo abbastanza intenso, occorrerà montare TRI = ACI27
nel circuito una lampadina da 2,5 ± 3 V e da TR2 = AC128
50± 100 mA, sovraalimentandola. Va comun- LP = lampada da 4,5 V
que bene, per un funzionamento normale, una S1 = interrutt.
lampadina da 4,5 V. Alimentaz. = 4,5 Vcc

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

309
Amplificatore differenziale Lo schema che le proponiamo è quello tipico di
un amplificatore differenziale. E poiché tale cir-
In questi tempi la mia attività dilettantistica è cuito appare assai spesso critico, abbiamo provve-
tutta rivolta a delle sperimentazioni con circuiti duto all'inserimento di due resistenze di contro-
amplificatori, per ottenere una notevole potenza
reazione (R6-R8), allo scopo di stabilizzare i vari
d'uscita con una bassa alimentazione. Per rag-
parametri di funzionamento. Lei farà comunque
giungere questo scopo vorrei pilotare l'altopar-
bene a selezionare i due transistor TR 1-TR2
lante direttamente con le uscite di due distinti
amplificatori ad integrati, fornendo agli stessi prima di montarli nel circuito. E' in/ atti neces-
due segnali di ugual valore, ma in opposizione sario che questi due componenti presentino lo
di fase. Poiché non intendo far uso di un tra- stesso guadagno per ottenere, sulle due distinte
sformatore d'ingresso con due avvolgimenti se- uscite, segnali sfasati di 180° e di ugual ampiezza.
condari, perché questo elemento peggiorerebbe Per raggiungere il perfetto bilanciamento, le con-
le caratteristiche di tutto l'amplificatore, vi sarei sigliamo di intervenire sulla resistenza R6, oppu-
grato se pubblicaste, anche nella rubrica « La re sulla resistenza R8, variandone di poco il valo-
posta del lettore», il progetto di un circuito re prescritto. Tenga presente che il circuito, che
sfasatore, in grado di fungere anche da pream- deve essere alimentato con la tensione continua
plificatore, per aumentare la sensibilità dell'intero di 12 V, presenta un guadagno di tensione di 3,7
circuito. volte circa con una impedenza d'ingresso di
LEO TURRI 40.000 ohm circa che, eliminando la resistenza R3,
Genova aumenta fino a raggiungere i 100.000 ohm.

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in. questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattlvo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26 +-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del RICEVITORE CB sono contenuti in una sca-
tola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione a L. 14.500 . La scatola di montaggio è cor-
redata del fascicolo n. 10 - 1976 della Rivista, in cui è presentato l'articolo relativo alla descrizio -
ne e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 14.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato a: ELETTR ONICA PRATICA -
20125 MILAN O - Va Zurei, 52.

310
R IO

C5

Condensatori R5 = 2.000 ohm


Cl = 470 F 12 VI (elettrolitico) R6 = 220 ohm
C2 = 4,7 F 6 VI (elettrolitico) R7 -- 820 ohm
C3 = 10 F 12 VI (elettrolitico) R8 -- 220 ohm
C4 = 10 F 12 VI (elettrolitico R9 = 2.700 ohm
es = 10 F 12 VI (elettrolitico) RlO = 470.000 ohm
Rll = 220.000 ohm
Resistenze
Varie
RI -- 470 ohm
R2 = 470.000 ohm TRI BC207
R3 = 100.000 ohm TR2 = BC207
RA = 220.000 ohm Alimentaz. = 12 Vcc

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
la realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alfa prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazion e de « ll ricevitore del principiante sono contenuti in

una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L. 3.900 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 Intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
reti n. 52.

311
Invertitore CC-CA domanda che vi pongo è quindi la seguente. E'
possibile tramite un qualche dispositivo trasfor-
Per poter alimentare una lampadina da 6 V de- mare la tensione continua di 6 V, erogata dalla
stinata all'illuminazione di una piccola tenda mia batteria, in una tensione alternata a 220 V?
da campeggio mi sono procurato una batteria Tenete presente che non ha alcuna importanza
equipaggiata con caricabatteria a corrente al- la quantità di energia assorbita dalla batteria,
ternata. Da questa stessa batteria vorrei prele- perché mi è sempre possibile ricaricarla, durante
vare l'energia elettrica di alimentazione di al- i miei campeggi, portandola nel luogo più vicino
cuni piccoli elettrodomestici, da me ritenuti in- in cui le abitazioni sono confortate dalla distri-
dispensabili nella vita di un campeggista. Pur- buzione dell'energia elettrica.
troppo, tutti questi dispositivi richiedono una PIETRO PERRINI
alimentazione in tensione alternata a 220 V. La Perugia

l
H H R3

$" ni, I I .-',, a a r a


+, Il COMPONENTI
nsl e ---- ---- ----
=
o-
II c
Cl valore da stabilirsi
5
TI RI = 150 ohm
R2 = 12 ohm
Cl
R3 = 12 ohm

1 6V
R2
y-

u5€. 220V
TRl
TR2
=
=
AD140
AD140

A lei serve un circuito invertitore da corrente del nucleo sarà di 9 cm'. Gli avvolgimenti A2-A3
continua a corrente alternata come quello che verranno effettuati per primi servendosi di filo
pubblichiamo. Si tratta di un invertitore pilota- di rame smaltato del diametro di 1,2 mm.; a tale
to da due transistor (TRI-TR2) di tipo PNP al scopo si dovranno avvolgere 30 spire con il si-
germanio; il circuito autooscilla in virtù della stema bifilare (avvolgimenti paralleli A2 = A3 =
presenza dei due avvolgimenti ausiliari A1-A4 30 spire). Ultimati questi due avvolgimenti, si ri-
coprirà il tutto con carta paraffinata. Sopra que-
del trasformatore Tl. L'oscillazione ad onda qua-
sta si avvolgerà poi il circuito primario A5 muni-
dra viene indotta dagli avvolgimenti primari A2-
to di 1.100 spire di filo di rame smaltato del dia-
A3 in quello secondario A5 e, successivamente, metro di 0,4 mm. Anche questo avvolgimento
filtrata tramite il condensatore Cl· {il cui valore verrà ricoperto con carta paraffinata e sopra que-
dovrà essere determinato sperimentalmente), al- sta si avvolgeranno i due ultimi circuiti A1-A4,
lo scopo di produrre un'onda di forma quasi si- che sono composti da 50 spire di filo di rame smal-
nusoidale. Il trasformatore Tl dovrà essere co- tato del diametro di 0,3 mm. (avvolgimenti pa-
struito servendosi di un nucleo magnetico com- ralleli bifilari). Tutti gli avvolgimenti dovranno
posto da lamierini ferromagnetici. La sezione essere effettuati nello stesso senso.

312
Voltmetro per batteria Il circuito che lei dovrà utilizzare è praticamente
molto più semplice di quello proposto nell'artico-
Sul fascicolo di marzo di quest'anno è apparso lo da lei citato. Perché nel suo caso si ha a che fa-
l'interessante articolo « Voltmetro per rete-luce», re con la tensione continua. Lei dovrà quindi col-
che mi riprometto di prendere meglio in consi-
legare in serie con uno strumentino da l mA fon-
derazione in un secondo tempo. Dato che, per ora,
do-scala, un diodo zener da 10 V- 0,5 W, con il
mi interesserebbe un progetto analogo per il con-
trollo della batteria dell'auto, espandendo, ad catodo rivolto verso la linea positiva di alimenta-
esempio, la scala dello strumento tra i 10e i 15 zione e seguito da un trimmer da 10.000 ohm,
Vcc. Potreste aiutarmi a modificare il progetto che le permetterà di effettuare la taratura della
apparso a pagina 162 in uno più adatto a risol- tensione di f ondo-Jcala. Il trimmer potrà anche
vere il mio personale problema? essere sostituito con una resistenza fissa; per e-
MARCO VOLPATO sempio da 5.000 ohm cl caso in cui si voglia ot-
Verona tenere una tensione di fondo-scala di 15 Vcc.

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000


FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000
LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-
CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alientare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

Gli ordini debbono essere effettuati inviando anticipatamente gli importi a mezz o vaglia, asseg no
bancario o c.c.p. n. 00916205 citan do chiaramente la precisa combinazione richiesta e intestan do
a: ELETTR ONICA PRATICA - 20125 Milano - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese
di spedizione- i progetti di questi apparati sono pubblicati sul fascicolo di gennaio 1978).

313
NOVITN ASSOLUTA Indicatore di carica

Prendendo spunto dal progetto da voi presenta-


to nell'articolo « Indicatore di modulazione»,
sul fascicolo di novembre dello scorso anno, vor-
La penna dell'elettronico dilettante rei montare a bordo della mia autovettura un
indicatore di stato della batteria. Questo stru-
mento dovrebbe avere un inizio di scala attorno
ai 9 -;-10 V ed un fondo-scala di 15-;- 16 V. Co-
me debbo comportarmi per avere dal vostro
progetto le prestazioni da me auspicate?
L.3.500 ETTORE GENNARI
Piacenza

Per ottenere le funzioni da lei chieste, basterà


collegare, in serie al circuito di entrata, un diodo
zener da 9 o da 10 V, a seconda del valore di ini-
zio scala. Il catodo dello zener dovrà risultare
rivolto verso il morsetto positivo della batteria,
in modo da ridurre la tensione d'ingresso di 9 o
di 10 V. Il valore di fonda-scala potrà essere re-
golato a _bincere azionando il trimmer R1.

CON QUESTA PENNA


APPRONTATE I VOSTRI
•••
Calibratore per oscilloscopi
CIRCUITI STAMPATI
Sono entrato recentemente in possesso di un o-
scilloscopio di provenienza surplus e di basse
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati prestazioni. Lo strumento infatti non dispone
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di un divisore d'ingresso tarato, mentre è equi-
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- paggiato con un semplice 'potenziometro con cui
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione è possibile regolare il guadagno. Sarebbe quindi
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- mia intenzione inserire nello strumento un cali-
mente usate. Questo tipo. particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al' rame.
bratore ad onda quadra, che mi possa consentire
le misure di ampiezza anziché costringermi alla
visualizzazione della sola forma d'onda. Quale
CARATTERISTICHE
circuito debbo utilizzare?
NORME D'USO
FRANCESCO BRANCALEONE
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensat_ore di Inchiostro Rari
perfettamente pulita; la- controllato 'da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- Un esempio di calibratore per oscilloscopi può
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con- essere quello di cui riportiamo lo schema. Questo
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- progetto impiega due transistor (TR l-TR2) ner
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio- la generazione di un'onda quadra ed un succes-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, sivo transistor (TR3) quale elemento separatore.
lastra del circuito è pron- la penna e munita di una I due transistor TR1-TR2 partecipano alla for-
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale. mazione di un circuito multivibratore astabile.
La tensione ottenibile in uscita può variare fra
0.Vpp e 5 Vpp per mezzo de! potenziometro R7
manualmente regolabile. Anche la frequenza di
La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve e ... re ri- oscillazioni' di l .000 Hz può essere regolata con
chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - precisione intervenendo sui valori delle resistenze
Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'Importo di
L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 00916205. R1-R4, cioè aumentandoli o diminuendoli a Jl'-
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. conda delle necessità.
RI R2 RJ
R7 54 I
~
1
Cl c3

=]
# l] # ·# lk o
usc nn
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7,5 V
C2

%i
u?
TR1 TR2
DI
1 1
Condensatori RA 10,000 ohm
R5 = 4.700 ohm
CI = 100.000 pF
R6 = 4.700 ohm
C2 = I 00.000 pF
C3 = 100 pF R7 = 5.000 ohm (potenziometro)
CA = 200.000 pF Varie
TRl = BC107
Resistenze TR2 = BC107
RI 10.000 ohm TR3 = BC107
R2 = l .000 ohm D1 = diodo zener ( 5 V)
R3 = 1.000 ohm Alimentaz. - 7,5 Vcc

SALDATORE ISTANTANEO
220 V-90 W Lire 9.500
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

Le richieste del saldatore istantaneo debbono essere fatte a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
MILANO - Via Zuretti n. 52, Inviando anticipatamente l'lmpor1o di L. 9.500 a mezzo vaglia postale
o c.c.p. 3/26482 (spese di spedizione comprese).

315
Preamplificatore-equalizzatore tre l'ingresso dell'amplificatore è di tipo ad alto
livello, cioè adatto per microfoni o testine pie-
Presso un rivenditore di apparecchiature elettro- zo elettriche. Lo dimostra il fatto che le prove,
niche usate ho acquistato un amplificatore stereo eseguite presso il rivenditore, sono state fatte con
di cui non conosco la marca e il modello. Ho col- una piastra munita, con tutta probabilità, di car-
legato questo apparecchio con la mia piastra per tuccia piezoelettrica. Un'ulteriore conferma a ta-
giradischi ma i risultati sono stati deludenti. le asserto deriva dalla mancanza dei toni bassi
Eppure, all'atto dell'acquisto, l'amplificatore fun- nella riproduzione sonora. Come è noto, infatti,
zionava egregiamente con una piastra per gira- tutti i dischi, per motivi di mascheramento del
dischi, a mio avviso, assai più scadente. La ripro- rumore di fondo, vengono incisi accentuando le
duzione è sembrata fedele sia nelle note basse note acute. Ciò rende necessaria, in fase di ripro-
sia in quelle acute, mentre con la mia piastra il duzione sonora, la compensazione o, più tecnica-
volume rimane sempre molto basso e la tonalità mente, l'equalizzazione di questo tipo di registra-
molto alta, pur agendo sui relativi controlli ma- zione mediante adatti circuiti elettronici. Tale
nuali. Voglio ritenere che il difetto sia dovuto precauzione non è necessaria con le cartucce pie-
soltanto nel non saper adoperare l'amplificatore zo elettriche, in virtù delle caratteristiche proprie
stereo. Qual è il vostro parere in proposito? di questi elementi. Con le testine magnetiche, in-
PAOLO RUBALTELLI vece, è d'uopo inserire, tra queste e l'ingresso del-
Cesenatico l'amplificatore, un apparato preamplificatore-e-
qualizzatore, in grado di portare ad un livello
Il mancato funzionamento della sua installazione sufficiente il debole segnale che le testine magne-
risiede nel tipo di piastra da lei accoppiata con tiche riescono a fornire. Abbiamo avuto modo di
l'amplificatore stereo. Con tutta probabilità nella pubblicare più volte progetti di amplificatori-e-
sua piastra è montata una testina magnetica, men- qualizzator. E a questi lei potrà riferirsi consul-

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

ln scatola di montaggio
a L 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenlen- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

La scatola di monta ggio dell'ULTRAPREAMPLIFICATORE costa L. 6.000 (spese di spedizione com-


prese). Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205
Intestato a ELETTRO NICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52 - (telefono n. 6891945).

316
Condensatori
Cl = 100.000 pF
C2 = 25 F 6 VI {elettrolitico}
C3 = 10 F 6 VI (elettrolitico)
CA = 15.000 pF
es = 3.300 pF
C6 = 10F 6 VI (elettrolitico)
C7 = 100 F 6 VI ( elettrolitico)
Resistenze
RI = 47.000 ohm
R2 = 68.000 ohm
R3 -= 5.600 ohm
R4 = 47.000 ohm
R5 = 10.000 ohm
R6 = 22.000 ohm
R7 = 820 ohm
R8 = 1.500 ohm
tando i fascicoli arretrati della rivista. Tuttavia,
R9 = 1 megaohm
per risolvere più rapidamente il suo problema, Transistor
le consigliamo di realizzare il progetto qui ripor- TRJ = BC109B
tato. TR2 = BC109B

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

La scatola di montaggio costa L. I1,500. Per richiederla occore inviare anticipatamente l'importo
a mezzo vaglia, assegno bancario o c.c.p. N 3/26482 citando chiaramente l'indicazione - BOOSTER
BF • ed Intestando a ELETT RONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo so-
no comprese le spese di spedizione).

317
Metronomo elettronico blichiamo è di tipo molto elementare. Si tratta
infatti di un oscillatore bloccato, pilotato da un
Avendo iniziato lo studio del pianoforte, pur solo transistor (TRl) di tipo PNP. Del circuito
non essendo ancora dotato di un preciso senso fanno parte due condensatori elettrolitici, due re-
del ritmo, sono stato consigliato ad acquistare sistenze fisse, un trimmer potenziometrico e un
un metronomo meccanico di tipo tradizionale. trasformatore d'uscita. Quest'ultimo elemento può
Poiché sono un appassionato di elettronica, vor- essere prelevato da un ricevitore radio di tipo ta-
rei evitare questa spesa e costruirmi un metro- scabile; dovrà comunque trattarsi di un trasfor-
nomo elettronico che, tra l'altro, mi verrebbe a matore per uscita in controfase. Nel passare dalla
costare assai poco, perché sono in possesso di condizione di saturazione a quella di interdizione,
una grande quantità di componenti elettronici. il circuito provoca l'emissione, attraverso l'alto-
Potreste fornirmi un progettino elementare, rea- parlante AP, di un suono secco e preciso. La fre-
lizzabile con pochi componenti e alquanto ra- quenza dei suoni, cioè praticamente il ritmo, vie-
pidamente? ne manualmente regolato con il trimmer poten-
MARIO MENEGALI ziometrico R3. Qualora necessitassero ulteriori
Venezia variazioni, lei potrà intervenire sul condensatore
elettrolitico C2, variandone, in più o in meno, il
Come lei stesso può notare, il progetto che pub- valore capacitivo.

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. f1.800
CARATTERISTICHE

Potenza di emissione: 20 mW- 120 mW


Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz + 106 MHz

Il kit del microtrasmettitore contiene:


6% n. 5 condensatori - n. 1 compensatore
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

La scatola di montaggio costa L. 11.800. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. 00916205 citando chiaramente il tipo di kit desiderato e intestando
a: ELETTR ONICA PRATICA - 20125 MILAN O - Via Zureti, 52.
(Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

318
Più guadagno nel booster

Ho realizzato il booster per chitarra da voi pre-


sentato sul fascicolo di febbraio di quest'anno, a
pagina 96. Ho collegato il circuito del boostcr con
il mio amplificatore di potenza, il cui guadagno
non è molto elevato. Per aumentare la potenza
d'uscita vorrei quindi, se possibile, elevare il gua-
dagno del vostro progetto, alimentandolo even-
tualmente con la tensione di 25 V prelevabile
dal mio amplificatore di potenza. E' possibile
tradurre in pratica questo mio intendimento?
LUIGI BOLISANI
Ferrara
Cl = 10 µF - 12 VI (elettrolitico)
C2 - 50 F - 12 VI (elettrolitico) Provveda innanzitutto a cambiare il valore della
RI = 68.000 ohm resistenza di polarizzazione Rl, allo scopo di a-
R2 = I megaohm dattare il circuito del progetto del booster alla
R3 = I megaohm (trimmer a variaz. !in.) nuova alimentazione a 25 V. Questo valore do-
TI = trasf. d'uscita vrà essere di 330.000 ohm. Elevi quindi il valore
SI = in terrutt. della resistenza R3 dai 6.800 ohm originali ai
Alirnentaz. = 9 Vcc 27.000 ohm. Con queste due elementari varianti
AP = altoparlante 4 ohm il guadagno aumenterà di 4 volte circa.

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore I I ONTAGGIO
principiante il terreno più adatto per muover-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)
Il kit permette la realizzazione di un ricevitore radio ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del ricevitore sono contenuti in una scatola di mon-
taggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni: a L. 10,400 con altoparlante e
a L. 9.500 senza altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo
con vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

319
NUOVO PACCO OCCASIONE!
Straordinaria, grande offerta di ben dodici fascicoli,
accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successa editoriale.

WT9E. o to

TUTTI QUESTI -FASCICOLI A SOLE L. 6.000


L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo « nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione •, verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.

## EONE#E3%73E.2E
IL KIT
PER CIRCUITI STAMPATI

Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro « klt per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli Illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

or ITB
+_9

L 8.700
Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
e mI
sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
setu.une±r .su eessns.
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEvsioNE
PRATICA
ll
Anno VII - N. 6 - GIUGNO 1978- Sped. in Abb. Post. Or. 1111 L. 1.000

CONTROLLO RICEVITORE DM
EMISSIONI CON ASCOLTO
SPURIE IN AlTOPARLANTE

CON
L'INTEGRATO
DIGITALE CMOS

IL TEMPORIZZATORE
OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
Tutti gli
strumenti di
misura e di L 68.50
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
cilità l'allineamento di tutte
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52. inviando le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie. onde lunghe,
onde corte. ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VHF. Il quadrante
delle trequenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
ANALIZZATORE Dimensioni: 250>r.170x90 mm
mod. R.P. 20 KN
•'· s? (sensibilità 20.000
•, ohm/volt)
•·;::
• ~.
s
l•

Grande strumento dalle plcc.o!e dimem


circuito stampet Assenza tot/e di cl
contatti acvuti alla usura e a guasti r
zione completamente nuova, Munito d
Dimensioni: 140x90x
CARA TTERISTICHE TECNICHE
I
CARATTERISTICHE TECNICHE GAMME A I a
RANGES 100 +400K 400 + 1200KE,
I 11 + e3,8M/3i ,5=o 12M:
V= 01 10 50 200 500 1000 GAMME E f G
50 50 5000 RANGES 12 + 40M 40+ 130 80+-260wc

.
mA-
0,5 5 25 50 250 500 1000

0hmv
pf.
Ballisticgf ohm10/0:20yr /0Mmxl/0:20E
[lk/0+1M'(0k/0+100M
[ili/0-5[110k/- 50i
Strumento che unisce
alla massima semplici-
tà d'uso un minimo In-
gombro.
...,
;y r: {

E" realizzato completa- s<


H _1/@+5/10/@-50)/±1/9-500 mente su circuito stam-
pato. Assenza totale di
dB -10_+22 commutatori rotanti e
quindi falsi contatti do-
Oulpul 0,5 5 25 50 250 500 1000 vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
completamente nuova.
Munito di dispositivo
di protetione.
Dimensioni: 80 x125x
x 35 mm.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
L 23. I
pèr localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio. televisori.
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilltà 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO
Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. 9.5 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche lino e 50 Mc Peso 40 grs.


10,5 V ell.
Tensione massima V= 0,1 I 10 50 200 1000
Uscita appllcablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 509A 500»A 5 50 500
y 05 5 50 250 1000
mA"-' 2.5 25 250 250
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE L. 9.800 Ohm= xltHOk x100t0+1M x1kt0.;.IOM
Frequenza 250 Kc Dimensioni 12 x 160 mm
Armoniche lino a 500 Mc Peso 40 grs.
Ballistic f Ohmx100t0.;.200pr Ohm x1kt0+2Dur
Uscita 5 V ell.
Tensione massima dB. -10+22
applicabile al puntale 500 V
15 V ell. Corrente della batterla 50 mA Output 0,5 5 50 250 1000
UN MESE DI TEMPO
Scade, con la fine del mese di giugno, il periodo di tempo
utile, agli abbonati vecchi e nuovi, per ricevere il « Pacco
Dono 1978 ». Il quale, fino ad ora, si è identificato nella
più importante espressione del nostro programma tecni-
co-editoriale, sia per l'accoglienza favorevole dimostrata
dai nostri lettori, sia per la validità del suo contenuto.
Dunque, resta ancora un po' di tempo per entrare in pos-
sesso di quel prezioso insieme di componenti elettronici,
del valore commerciale di alcune migliaia di lire, che mol-
ti abbonati a Elettronica Pratica hanno già ricevuto o
stanno per ricevere. E rimane anche, per molti appassio-
nati, l'opportunità di poter disporre di un gran numero
di condensatori, di resistenze, di semiconduttori e di altri
materiali elettronici, attuali e di largo impiego nelJ'attivi-
tà dilettantistica, che possono annullare, a beneficio dico-
loro che abitano in località lontane dai grossi punti di
vendita, la faticosa ricerca del transistor, del diodo, del-
l'ancoraggio, della presa polarizzata, del filo-stagno o di
altri elementi necessari per completare uno dei tanti pro-
getti presentati, sulla rivista, nel periodo annuale di vali-
dità dell'abbonamento.
In questa stessa occasione, coloro che continuano a non
credere nella regolarità e tempestività dei servizi postali
potranno essere tentati a rivedere le proprie opinioni, al-
meno per alcune di queste importanti strutture della vita
nazionale, ritenendo assolutamente sfortunata, anche se
possibile, ogni eventualità di ritardo di consegna a domi-
cilio del fascicolo, di sosta più o meno prolungata di que-
sto nei settori adibiti allo smistamento, di involontario
sviamento del periodico durante il percorso che congiun-
ge la nostra casa editrice con l'abitazione del lettore. Sem-
pre che ci si trovi d'accordo nel giudicare la formula del-
l'abbonamento come la più valida a cautelare l'elettronico
dilettante, per un anno intero, da ogni possibile aumento
del prezzo di copertina o dall'eventuale irreperibilità del-
fa pubblicazione in edicola.
■ ■

Per ricevere il prezIoso


PACCO-DONO 1978
abbonatevi o rinnovate l'abbonamento
a: ELETTRONICA PRATICA

Il pacco-dono 1978 viene inviato subito e indistintamente a tutti co-


loro che, volendosi cautelare, per un intero anno, da ogni possibile
aumento del prezzo di copertina, sottoscriveranno un nuovo abbo-
namento oppure rinnoveranno quello in termini di scadenza.

L'abbonamento annuo al periodico offre a tutti la certezza di rice-


vere mensilmente, a casa propria, una pubblicazione, a volte esau-
rita o introvabile nelle edicole, che vuol essere una piacevole guida
ad un hobby sempre più interessante ed attuale.

Un'intera pagina, verso la fine del presente fascicolo, espone, con


tutta chiarezza, le modalità e le forme di abbonamento alla rivista.
Fra esse il Lettore potrà scegliere quella, di maggiore gradimen-
to, cui rivolgere le proprie preferenze.

Il pacco-dono 1978 rappresenta un punto di notevole importanza della no-


stra nuova programmazione tecnico-editoriale. Il suo contenuto, infatti, è
l'insieme di un nutrito numero di componenti elettronici (condensatori di va-
rio tipo e diverso valore, resistori di potenze e valori diversi, semicondutto-
ri di produzione modernissima e materiale vario) che troveranno largo im-
piego nei progetti che verranno via via presentati sulla rivista nel periodo
annuale di validità dell'abbonamento.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7 - N. 6 - GIUGNO- 1978


LA COPERTINA - Richiama l'attenzione del letto-
re sui due progetti presentati nelle prime pagine
del presente fascicolo: quello del ricevitore a tre
transistor, per l'ascolto in altoparlante delle emit-
tenti radiofoniche sulla gamma delle onde medie,
e quello del temporizzatore elettronico, semplice
ed economico, munito di integrato digitale CMOS.

Sommario
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico
CORRADO EUGENIO RICEVITORE PER ONDE MEDIE 324
stampa A TRE TRANSISTOR
TIMEC CON ASCOLTO IN ALTOPARLANTE
ALBAIRATE - MILANO

Distributore esclusivo per I'I-


TEMPORIZZATORE ELETTRONICO 332
talla: CON INTEGRATO DIGITALE CMOS
A. & G. Marco - Via Fortez- SEMPLICE ED ECONOMICO
za n. 27 - 20128 Milano
tel. 2526 autorizzazlone
Tribunale Civile di Milano - LE PAGINE DEL CB 339
N. 74 del 29-2-1972 - pubbl-
cità Inferiore al 25%. CONTROLLO EMISSIONI SPURIE
UNA COPIA L. 1.000
LE BOBINE AF (2" PARTE) 344
ARRETRATO L. 1.500
FERRITI, NUCLEI TOROIDALI,
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ITALIA L. 12000
BEADS, TRASFORMATORI, BALUN
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ESTERO L.
17.000. NOZIONI DI ELETTROMAGNETISMO 352
APPLICATE Al GALVANOMETRI
DIREZIONE - AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA' -
VIA ZURETTI 52 20125 L'ALIMENTATORE STABILIZZATO 360
MILANO.
NEL LABORATORIO DEL DILETTANTE
fotti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI- PERMUTE 366
vati a termini di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 373
stituiscono.
RICEVITORE DM CON FET
La realizzazione di un ricevitore radio, di sem- E' vero che, a lavoro compiuto, dopo i primi
plice concezione circuitale, appassiona principal- momenti di entusiasmo o, qualche volta, di de-
mente il lettore alle prime armi con l'elettronica. lusione, il dilettante provvede sistematicamente
Dato che questi tipi di costruzioni permettono di al lavoro di smantellamento, per apportare modi-
apprendere, divertendosi, gli elementi fondamen- fiche e migliorie al circuito originale. Ma è an-
tali che stanno alla base dell'intero settore delle che vero che tale comportamento scaturisce dalla
radioricezioni. natura propria dello sperimentatore, sempre pro-
teso verso il meglio, cioè verso realizzazioni più
complesse, con prestazioni pari o superiori a quel-
le degli apparati commerciali.

LE ONDE RADIO
Questo semplice apparecchio
Tutti noi, in ogni momento del giorno e della
radio è adatto per l'ascolto del- notte, in qualunque posto ci troviamo, siamo
le emittenti locali ad onda me- circondati da un grandissimo numero di onde
radio, invisibili e assolutamente innocue. Nessu-
dia. La sua realizzazione vuol no di noi le vede o le sente, ma esse sono sempre
anche rappresentare una lezio- presenti. E la loro presenza può essere da tutti
ne chiara ed elementare dei controllata accendendo un qualsiasi apparecchio
radio, perché soltanto questo è lo strumento in
vari processi di sintonizzazio- grado di avvertire l'esistenza dei segnali radio.
ne, rivelazione e amplificazio- Le onde radio contengono tutte un messaggio.
ne dei segnali radio attraverso che può essere la musica o la parola. Allappa-
recchio radio sono quindi affidati due compiti :
quell'intero circuito che si e- quello di selezionare, fra tutte le onde radio pre-
stende dall'antenna ricevente senti nello spazio, quella che più interessa rice-
vere e « ricavare » da questa il messaggio con-
all'altoparlante. tenuto.
La selezione dell'onda radio. cioè del segnale ra-
dio preferito, prende il nome di « sintonizzazio-
ne»: l'estrazione del messaggio, contenuto nel-

324
Una realizzazione ambiziosa
per i principianti

Una lezione
di radiotecnica elementare
per chi vuol imparare

l'onda radio, prende il nome di « rivelazione ». fisso, è composto da più lamine metalliche affac-
Sono questi i processi che, assieme ad altri di ciate fra di loro; una parte di queste lamine ri-
pari importanza, avremo modo di esaminare nel mangono fisse e compongono lo «statore » del
corso di questo articolo, durante l'interpretazione condensatore variabile; l'altro gruppo di lamine
del funzionamento del ricevitore radio per onde mobili compone il « rotore» del condensatore
medie con ascolto in altoparlante. variabile. Ebbene, quando si agisce sulla mano-
Il nostro discorso prenderà l'avvio dall'esame del pola di sintonia, si mette in movimento il rotore
circuito di sintonia. Poi passeremo allo studio del del variabile, cioè si fa in modo che le lamine mo-
circuito e del processo di rivelazione. Successiva- bili si affaccino, più o meno, sulle lamine fisse.
mente ci introdurremo nella meccanica dell'am- In questo modo varia, con continuità, il valore
plificazione elettronica e, infine, nella trasforma- capacitivo del condensatore, che prende appunto
zione dei segnali in voci e suoni attraverso l'al- il nome di condensatore variabile proprio perché
toparlante. è variabile la sua capacità col ruotare del perno
di comando.
Il circuito di sintonia, nella sua espressione più
SINTONIA elementare, è composto da un avvolgimento, che
prende il nome di « bobina » e da un conden-
Quando si parla di sintonizzazione del ricevitore satore variabile.
radio, ci si riferisce a quell'operazione manuale La bobina è un componente le cui caratteristiche
che ognuno di noi compie giornalmente facendo elettriche rimangono costanti nella maggior parte
ruotare una manopola, nell'intento di ascoltare degli apparecchi radio. Le grandezze elettriche
questa o quella emittente radiofonica. Ma quan- del circuito di sintonia, dunque, mutano soltanto
do si ruota questa manopola, si fa ruotare il per- con il mutare della posizione delle lamine mo-
no di un componente assai importante del rice- bili del condensatore variabile. Si suole anche di-
vitore radio, che prende il nome di condensatore re che, per ogni posizione delle lamine mobili,
variabile. il circuito di sintonia assume un diverso valore
Il condensatore variabile, a differenza di quello della frequenza di risonanza. Ciò vuol pure dire

325
,
@h@

(I) (I)
:J ::,
O" O"
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326
Fig. 1- Per il corretto funzionamento di questo ricevitore radio a tre transistor, con ascolto

4
in altoparlante, è necessario far uso di un'antenna composta da un filo di rame di lunghezza
compresa fra i 2 e i 5 metri. Anche il collegamento di terra, con un tubo dell'acqua, del gas
o del termosifone, si rende necessario per esaltare le caratteristiche radioelettriche dell'ap-
parecchio. I vari punti del circuito, contrassegnati con le lettere alfabetiche maiuscole rac-
chiuse in un quadratino, trovano precisa corrispondenza con i punti contrassegnati con le
stesse lettere nel piano costruttivo di figura 2.

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Fig. 2- L'interruttore S1, inserito lungo la linea di alimentazione positiva, presente nello sche-
ma teorico di figura 1, non risulta montato in questo piano costruttivo del ricevitore per onde
medie, perché ognuno potrà inserirlo nel punto più appropriato, anche sul pannello frontale
di un contenitore. Il transistor FET, in corrispondenza del quale è riportata la sigla TR1, è il
modello caratteristico della NATIONAL (modelli diversi presentano diverse disposizioni degli
elettrodi). Il condensatore variabile C2 è stato prelevato da un ricevitore radio superetero-
dina; di esso si utilizza la sola sezione d'aereo.

327
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale
del circuito stampato che il lettore do-
vrà costruire come primo elemento per
la realizzazione del ricevitore ad onde
medie con ascolto in altoparlante.

che i segnali radio, captati dall'antenna, possono mori di disturbo.


ircolare nel circuito di sintonia soltanto quando L'accoppiamento dei segnali radio, prelevati dal
il valore della loro frequenza è pari a quello della circuito di sintonia, con l'entrata del transistor
frequenza di risonanza del circuito di sintonia. amplificatore di alta frequenza TRI, si effettua
Taluni chiamano anche il circuito di sintonia tramite il collegamento in parallelo del conden-
« circuito trappola », perché esso è in grado di satore C3 e della resistenza Rl.
« intrappolare » un solo segnale radio fra i molti
che investono l'antenna o il circuito di entrata
del ricevitore. IL TRANSISTOR FET

L'entrata del transistor amplificatore TRI è co-


AMPLIFICAZIONE AF stituita dall'elettrodo di gate (G). GIi altri due
elettrodi di questo particolare transistor, deno-
e facciamo riferimento al progetto del ricevito- minato anche transistor ad effetto di campo, so-
re radio per onde medie di figura I, possiamo no rappresentati dal drain (D) e dalla source (S).
notare che l'antenna è collegata al circuito di Il transistor FET, che provvede ad amplificare il
intonia, composto dalla bobina LI e dal conden- segnale radio, cioè il segnale di alta frequenza,
satore variabile C2, tramite il condensatore CI. impedisce ogni fenomeno di sovraccarico del cir-
Questo condensatore prende anche il nome di cuito accordato e ciò è molto importante ai f-
condensatore di accoppiamento. Esso si compor- ni della selettività e sensibilità.
come un elemento di filtro rispetto ai segnali Essendo il FET un transistor dotato di elevata
• ,_ permettendo a questi di raggiungere il impedenza d'ingresso, si suole dire che esso man-
ito di sintonia e bloccando invece quelli che. tiene elevato il fattore di merito « Q »; si tratta
traverso l'altoparlante, si tradurrebbero in ru- di un'espressione puramente tecnica che, per un

328
principiante, vuol significare buona selettività del funge da elemento di carico del circuito d'uscita
ricevitore anche con un solo circuito accordato del transistor FET. Sui suoi terminali, infatti è
d'ingresso. misurabile la tensione AF amplificata.
Il transistor TRI risulta polarizzato automatica-
mente tramite la resistenza R2 e il condensatore
C4, che risultano collegati in serie con la sour- AMPLIFICAZIONE BF
ce (S).
I segnali di bassa frequenza, presenti a valle del
circuito di rivelazione, non sono sufficientemente
RIVELAZIONE potenti da poter pilotare un altoparlante; tut-
t'al più essi potrebbero essere ascoltati attraverso
Dal terminale di drain (D) del transistor TRI la cuffia. Per far funzionare un altoparlante, dun-
il segnale viene prelevato tramite il condensatore que, occorre « potenziare » il segnale di bassa
C5 ed applicato ai due diodi rivelatori D1-D2, frequenza, occorre cioè amplificarlo tramite un
che provvedono a rivelare la componente a bassa sistema che può essere più o meno complesso e
frequenza dei segnali radio, cioè ad eliminare la più o meno sofisticato. Noi siamo ricorsi al col-

VALORI DELLE
TENSIONI MISURATE Valori delle tensioni in volt
SUI PIEDINI TRANSISTOR
DEI TRANSISTOR
GATE i SOURCE DRAIN

TRI o 0,8 5,2

BASE EMITTORE COLLETTORE

TR2 1,8 1,2 9

TR3 0,7 o 8,5


'

portante AF lasciando via libera ai soli segnali legamento di due transistor di tipo NPN di uso
di bassa frequenza. comune.
Proprio attraverso i due diodi rivelatori D1-D2 Il transistor TR2 in pratica non provvede ad al-
si effettua il processo di estrazione del messag- cuna amplificazione del segnale, cioè non pre-
gio contenuto nelle onde radio. Il condensatore senta alcun guadagno di tensione. Esso infatti
C9, che prende anche il nome di condensatore funge soltanto da elemento di separazione tra lo
di fuga, provvede ad eliminare tutta quella par- stadio rivelatore e quello amplificatore vero e
te del segnale radio che non partecipa alla com- proprio di bassa frequenza.
posizione del messaggio e che non bisogna ripro- Le caratteristiche fondamentali del transistor
durre attraverso l'altoparlante se si vogliono ot- TR2, che è di tipo BC237, consistono in un ele-
tenere emissioni radiofoniche chiare ed intelle- vato valore di impedenza d'ingresso e in un
gibili. basso valore di impedenza d'uscita.
A valle del diodo D2 sono presenti le semionde Quest'ultima caratteristica evita ogni pericolo
positive che rappresentano il messaggio radiofo- di sovraccarico del transistor TR3, mentre l'ele-
nico; quelle negative attraversano il diodo D1 e vato valore di impedenza d'ingresso impedisce
vengono eliminate nel circuito di massa. il sovraccarico degli stadi a monte.
Abbiamo detto che i segnali radio di alta fre- L'intero processo di amplificazione di bassa fre-
quenza amplificati vengono prelevati dall'elet- quenza è affidato al transistor TR3, che è di tipo
trodo di drain del transistor TR1. Ma su questo 2Nl 711. Esso pilota direttamente un piccolo al-
stesso elettrodo è collegata anche l'impedenza toparlante con una resa acustica che può essere
di alta frequenza Jl. Questo elemento, che im- ritenuta più che sufficiente.
pedisce qualsiasi tipo di passaggio di segnali AF, L'altoparlante (AP) non è un modello di tipo

329
molto comune, perché la sua impedenza deve COSTRUZIONE
essere di 40 ohm (questo valore di impedenza,
ad esempio, caratterizza l'altoparlante inserito La realizzazione pratica del ricevitore a tre tran-
nel kit « Oscillatore Morse» venduto dalla no- sistor per l'ascolto delle onde medie attraverso un
stra Organizzazione). In ogni caso l'altoparlante altoparlante non costituisce un argomento di no-
da 40 ohm può essere acquistato presso i grossi tevole importanza, perché lo scopo principale di
punti di vendita di materiali elettronici. questo articolo era quello di analizzare, durante
L'accoppiamento fra lo stadio pilotato dal tran- il percorso dei segnali radio, il funzionamento
sistor TR2 e quello pilotato dal transistor TR3 del ricevitore. Comunque, abbiamo provveduto
risulta effettuato tramite il condensatore elettro- a presentare anche il piano costruttivo di questo

FERRITE

1
CON BOBINA

Fig. 4 - La bobina di sintonia, internamente mu-


nita di uno spezzone di ferrite, deve essere fissata
alla basetta dello stampato per mezzo di due gan-
ci metallici, che non debbono essere assolutamen-
te richiusi su se stessi a forma di anello, perché
in tal caso rappresenterebbero due spire metalli-
che in cortocircuito e comprometterebbero il cor-
retto funzionamento del ricevitore radio.

litico C 10, che collega l'emittore di TR2 con la apparecchio, che può essere realizzato su circuito
base di TR3. stampato così come indicato in figura 2.
Il circuito stampato verrà costruito riproducendo
in scala unitaria il disegno di figura 3.
ALIMENTAZIONE Tutti i componenti necessari per la composizione
del circuito del ricevitore si possono facilmente
L'alimentazione dell'intero circuito si effettua reperire in commercio. Anche la bobina di sinto-
con la tensione continua di valore compreso fra nia Ll è di tipo commerciale, perché si tratta di
i 6 e i13 V. Si potranno quindi usare molti tipi una bobina d'aereo per onde medie. Coloro che
di pile. Al massimo, tre pile piatte, da 4,5 V cia- vorranno autocostruirsi questo componente do-
scuna, collegate in serie tra di loro in modo da vranno avvolgere su uno spezzone di ferrite di
erogare la tensione di 13,5 V. Con questo valore forma cilindrica, del diametro di 8 mm., 60 spire
massimo di tensione continua è ovvio che si ot- compatte di filo di rame smaltato del diametro
tiene la maggiore sonorità nell'altoparlante. di 0,3 mm.
Coloro che vorranno evitare l'uso delle pile, po- L'impedenza di alta frequenza J1 deve essere di
tranno servirsi di un alimentatore da rete-luce, tipo miniatura e del valore di 10 mH (milli-
realizzando uno dei tanti progetti da noi presen- henry).
tati in precedenti fascicoli del periodico. L'inserimento dei tre transistor TR1-TR2-TR3

330
sulla basetta del circuito stampato deve essere
effettuato tenendo conto della esatta distribuzio-
ne dei terminali di questi componenti. In figura
2 sono chiaramente espressi gli elementi che per-
11 lascicolo arretrato
mettono al lettore di non commettere errori, pur-
ché si faccia attenzione alla smussatura ricavata
sugli involucri esterni dei componenti e alla pic-
AGOSTO 1977
E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
cola tacca metallica presente in corrispondenza vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa
giungere, direttamente in casa, il piacere e il fa-
dell'elettrodo di emittore nel transistor TR3.
scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu-
Anche i diodi rivelatori D 1-D2, che sono due turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
diodi al germanio, devono essere montati nel fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani.
circuito tenendo conto degli anelli colorati pre-
senti verso una delle estremità, così come indi- La materia viene esposta attraverso i seguenti die-
ci capitoli:
cato in figura 2. In corrispondenza dell'elettrodo
positivo dei tre condensatori elettrolitici C6-C7- 1° -
SALDATURA A STAGNO
2° -
CONDENSATORI
C 10 è stata riportata, nel piano costruttivo, una
3° -
RESISTORI
crocetta, che indica appunto la posizione assunta 4° -
TRANSISTOR
sul circuito stampato dall'elettrodo positivo. 5° -
UIT - FET - SCR - TRIAC
6° -
RADIORICEVITORI
Il transistor FET, cioè il transistor TRI, deve
7° - ALIMENTATORI
essere assolutamente di marca NATIONAL, per- 8° - AMPLIFICATORI
ché altri tipi di componenti, pur risultando so- 9° OSCILLATORI
stitutivi del prescritto 2N3819, sono dotati di una 10° - PROGETTI VARI
diversa disposizione degli elettrodi, che impliche-
rebbe una necessaria variante al disegno origi-
nale dello stampato.
IVsT A MEN9LE P GLU APP ASSAO -, o
I6A
ggo-.
o.gg. g
Per quanto riguarda il condensatore variabile I ELETT RON ICA - RAlO • TELE VISIONE
L 1o
C2, ricordiamo che tutti i modelli di valore ca-
pacitivo compreso fra i 160 pF e 350 pF possono NUMERO SPELALE 8ALDO4TU#a
» CONDE»A TOR

D TEORIA APPUECATA nr 9us ron


TRA0S ISTO 9
essere utilmente montati nel ricevitore. Si pos-
sono adottare anche variabili con valori capaci-
tivi superiori, anche se questi rendono più dim-
coltose le operazioni di sintonia.
Sul piano costruttivo di figura 2 viene suggerito
l'uso di un condensatore variabile doppio, del
tipo di quelli montati nei ricevitori a circuito
supereterodina; di questo componente viene uti-
lizzata la sola sezione d'aereo del valore capaci-
tivo di 160 pF. L'altra sezione, che corrisponde '
$CA.UI.Tu#r e AuatNT rou e 08Cuuron
Airu nca rom »oçn
all'oscillatore, rimane inutilizzata.
Per quanto riguarda la bobina di sintonia Ll,
vogliamo ricordare che questa dovrà essere fis-
sata sulla basetta di bachelite per mezzo di due Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati
fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si-
piccoli ganci metallici, saldati a stagno sul cir- cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine
cuito stampato. Non si dovranno assolutamente amiche di rapida consultazione, quando si sta co-
usare anelli metallici o ganci rinchiusi su se stes- struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di-
si, perché questi rappresenterebbero delle spire spositivo elettronico.

in cortocircuito e comprometterebbero il corretto


Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro-
funzionamento del ricevitore radio. nico dilettante costa
A lavoro ultimato, prima di mettersi definitiva-
mente all'ascolto dei programmi radiofonici, con- .L. 1.500
sigliamo di misurare con un tester i valori delle
tensioni continue sui tre terminali di ciascun tran- r

sistor, confrontandoli con quelli da noi riportati ,-



nell'apposita tabella. L'esatta corrispondenza dei
valori starà a significare la precisione di fun-
zionamento del ricevitore radio.

331
Per info rmare il tecnico sul passare
del tempo durante i processi
di sperimentazione

Utile al fotografo
in camera oscura e alla massaia
nell'espletamento degli esercizi culinari

Il temporizzatore elettronico è un dispositivo che co, ma oggi quel temporizzatore è stato com-
informa l'operatore sul passare del tempo, se- pletamente superato dal temporizzatore elettro-
gnalandone la scadenza attraverso un qualsiasi nico. con il quale si ha la possibilità di disporre
avvisatore acustico. ottico od elettromeccanico. di un contatto elettrico chiuso od aperto soltanto
l n pratica il temporizzatore, che nella terminolo- per il tempo prestabilito. Dunque. il temporiz-
gia anglosassone viene chiamato « timer », po- zatore elettronico non solo è in grado di segnala-
trebbe essere paragonato ad una sveglia elettroni- re il trascorrere del tempo, ma provvede anche
ca, anche se rispetto a questa è molto più preciso ad inserire o disinserire un qualsiasi apparato
nel computo dei tempi, soprattutto nella misura elettrico, automaticamente. Molto spesso il tem-
dei tempi corti di decimi di secondo e minuti porizzatore elettronico viene abbinato con gli
secondi. antifurti o. più generalmente. con i segnalatori
Una volta questo apparato era di tipo meccani- ottici ed acustici.

Con l'uso degli integrati digitali è possibile risolvere il problema


delle lunghe temporizzazioni molto economicamente e con gran-
de precisione, dato che i condensatori elettrolitici di capacità
elevate non sono più necessari.

332
TEMPORIZZATORE
CON MOS
PRINCIPIO DELLA TEMPORIZZAZIONE Allo stesso modo il condensatore, al quale viene
inviata una certa corrente elettrica, raggiungerà
Da qualche tempo a questa parte, nel settore un dato livello di tensione in un tempo propor-
della temporizzazione elettronica, si fa ampio uso zionale alla corrente e alla sua capacità.
della tecnica integrata, ricorrendo ai circuiti lo- Poiché la corrente viene normalmente fornita al
gici digitali, perché con questi tipi di componen- condensatore attraverso una resistenza, il tempo
ti si possono realizzare i temporizzatori più precisi di carica di un condensatore, dato che la cor-
e sicuri, che non presentano praticamente alcun rente dipende dal valore della resistenza, risulta
limite massimo di tempo di inserimento. In que- a sua volta proporzionale al prodotto R x C, che
sti apparati viene effettivamente contato elettro- viene denominato « costante di tempo » ed è e-
nicamente il numero di secondi di ritardo che si spresso in minuti secondi.
vuol raggiungere.
Le precisioni raggiunte sono notevoli ed è pos-
sibile disporre, anche con mezzi relativamente VANTAGGI DEI CMOS
semplici, di campioni di tempo assai precisi, sfrut-
tando la frequenza della tensione di rete-luce op- La maggior parte dei circuiti elettronici tempo-
pure quella di opportuni oscillatori pilotati a rizzatori, realizzati fino a qualche tempo fa, fa-
quarzo. Ecco perché i temporizzatori digitali rap- cevano uso dei normali transistor bipolari, che
presentano delle vere e proprie finezze, che spes- presentavano un grosso inconveniente: quello di
so non giustificano la modesta spesa necessaria una bassa impedenza d'ingresso. Per tale motivo.
per la loro realizzazione. volendo ottenere costanti di tempo sufficiente-
mente lunghe, si era costretti all'uso di conden-

CARICA E SCARICA CAPACITIVE

Prima dell'avvento degli integrati, nella realizza-


zione dei temporizzatori ci si è sempre ispirati al
principio di carica o scarica di un condensatore.
Per interpretare questo concetto conviene ricor-
rere al paragone idraulico.
Il condensatore può essere considerato come una
vasca nella quale viene versato del liquido che, a
sua volta, può essere paragonato alla corrente e-
lettrica; il liquido, prima di raggiungere la vasca.
attraversa un rubinetto, così come la corrente at-
traversa una resistenza; rubinetto e resistenza co-
stituiscono ancora un'analogia probante.
E' chiaro che la vasca non può riempirsi istan-
taneamente, ma occorrerà lasciar passare un cer-
to tempo che dipende dalle dimensioni della va-
sca, dalla quantità di liquido versato in un mi-
nuto secondo, cioè dalle condizioni del rubinetto
e dalla sua maggiore o minore apertura.

333
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334
+

Fig. 1 - Schema elettrico dell'integrato digitale


CMOS di tipo 4011. Il piedino 7 corrisponde al
collegamento di massa, mentre il piedino 14 va
collegato con la linea positiva di alimentazione la
cui tensione può essere di valore compreso fra i
3 e i 18 V. Nel caso dell'applicazione interpretata
nell'articolo, cioè nella costruzione del temporizza-
tore elettronico, la tensione di alimentazione deve
assumere un valore compreso fra i 12 e i 13,5 V.

CD4011

REG. TEMPO
LUNGO

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Fig. 3 - Il piano costruttivo del temporizzatore elettronico, qui raffigurato, fa uso di un cir-
cuito stampato. I va-ri punti contrassegnati con le lettere maiuscole A-B-C-D-E trovano
preciso riferimento con i punti contrassegnati con le stesse lettere nello schema elettrico
di figura 2. Essi servono per i collegamenti con i vari elementi esterni dei timer. E' con-
sigliabile montare l'integrato IC servendosi dell'apposito zoccoletto, in modo da non effet-
tuare saldature a stagno dei piedini direttamente sullo stampato. li trimmer potenziome-
trico di regolazione dei tempi lunghi R5 permette di tarare il dispositivo su ritardi anche
superiori ad un'ora.

335
Fig. 4 - Disegno del circuito stampato in grandezza
naturale che il lettore dovrà riprodurre prima di
iniziare il lavoro costruttivo di composizione del
temporizzatore elettronico.

satori elettrolitici di capacità enorme e, quindi, Possiamo concludere questa elencazione di ca-
di costo molto elevato e scarsa precisione. ratteristiche elettroniche dei CMOS affermando
Il problema delle lunghe temporizzazioni è stato che tali componenti possono essere considerati
completamente risolto grazie all'adozione dei tran- come i dispositivi logici che, più degli altri, si
sistor unipolari FET e degli integrati CMOS avvicinano al modello ideale. Se vi è un difetto
(Complementare-Metal-Oxide-Semiconductor). degno di menzione, rispetto alle altre famiglie.
Questi componenti hanno il vantaggio di pre- questo va riscontrato nella velocità di commuta-
sentare una elevatissima impedenza di entrata, zione non eccessivamente spinta.
che permette di ottenere tempi ragguardevoli an-
che con modesti valori capacitivi.
Un altro vantaggio dei CMOS è quello di non ANALISI DEL PROGETTO
dar luogo ad alcun assorbimento di corrente, per
qualsiasi stato logico, almeno teoricamente. In Osservando il progetto del temporizzatore elet-
pratica un certo assorbimento esiste ed è provo- tronico, riportato in figura 2, è facile intuire che
cato sia dalle correnti di perdita, sia da quelle il circuito integrato CMOS viene utilizzato per
dinamiche che si generano al momento della svolgere due distinte funzioni: quella di elemento
commutazione tra i due stati logici O ed I. temporizzatore vero e proprio e quella di oscil-
latore d'allarme, che pilota un amplificatore a
Oltre all'assorbimento ridottissimo di corrente, i
transistor con carico rappresentato da un alto-
CMOS vantano numerose altre interessanti ca- parlante di impedenza 40 ohm.
ratteristiche. Elenchiamole:
La prima sezione del progetto di figura 2 rea-
) - Possibilità di alimentazione con tensioni com- lizza il circuito di ritardo per mezzo del pro-
prese fra i 3 e i 18 V. cesso di carica del condensatore elettrolitico CL
2)- Presenza di stati logici d'uscita di O e di I La carica di C 1 avviene tramite la resistenza R3
praticamente coincidenti con la massa (O V) e le resistenze RI-R4 ed R2-R5, a seconda del
e con la tensione positiva di alimentazione. tipo di selezione adottata con il commutatore S2,
in corrispondenza ad un tempo breve o ad un
3)- Impedenza di ingresso elevatissima, dell'or-
tempo lungo.
dine di un milione di megaohm.
Il condensatore elettrolitico C 1 si scarica com-
±- I CMOS sono dotati di una elevata insensi- pletamente attraverso la resistenza R3 e il con-
bilità al rumore (tipico il valore del 45% tatto SP. (spento) del deviatore SI.
della tensione di alimentazione). Con il condensatore elettrolitico Cl scarico gli
5)y- Per aumentare il carico esterno collegabile, ingressi 12-13 dell'integrato ICI si trovano a O;
possono essere connessi fra loro in parallelo. per l'effetto invertente del NANO, si avrà, sul-
6) - Possibilità di funzionamento in veste di di- l'uscita 11, un 1 logico, mentre sull'uscita 10 si
spositivi lineari. avrà uno O logico.

336
La condizione ora descritta blocca la prima por- gando il terminale 2 dell'integrato IC 1 con il ter-
ta NAND dell'oscillatore, impedendone il funzio- minale 1. Così facendo il relé scatterà al momen-
namento, to in cui scade il tempo di ritardo, rimanendo co-
Quando il deviatore S1 risulta invece commutato stantemente eccitato sino allo spegnimento del
nella posizione ACC. (acceso), prende inizio il circuito.
fenomeno di carica del condensatore elettrolitico L'uscita del temporizzatore elettronico a relé
Cl. E dopo un certo tempo, stabilito dai valori rappresenta forse la versione più comune e la
capacitivi e resistivi del circuito di carica, la ten- più utilizzata del dispositivo, perché essa permet-
sione sui terminali dell'elettrolitico C 1 raggiunge te il pilotaggio di un gran numero di apparati,
la soglia del livello logico 1, provocando l'inver- compresi i dispositivi di allarme.
sione degli stati logici delle prime due porte
NAND e consentendo, conseguentemente, il li-
bero funzionamento dell'oscillatore.
L'uscita logica risulta collegata direttamente con
il transistor TRl amplificatore, che consente il
diretto pilotaggio di un altoparlante a media im-
pedenza.
A conclusione di questo argomento facciamo no-
tare che il progetto appare privo di elementi sta-
bilizzatori di tensione, anche se si fa uso di un I
circuito integrato digitale. Ciò è reso possibile . I
dalla vasta gamma di tensioni di funzionamento 2M
degli integrati CMOS.

PRIMA VARIANTE

A seconda degli usi che il lettore dovrà fare del


nostro temporizzatore elettronico, si possono ef-
fettuare due varianti elettriche al circuito origi-
e
12=13,5V
e 3z
g
I
I
[}=
I
I
nale di figura 2. La prima di queste ha lo scopo di I
confortare il dispositivo con un sistema di rego- 7
lazione continua del tempo di ritardo. La varian-
te si ottiene inserendo nel circuito esterno un
potenziometro del valore di 2 + 10 megaohm; il
valore ohmmico preciso, scelto fra i due estremi
ora citati, dipende dai tempi che si vogliono ot- 51
tenere. In corrispondenza della manopola colle-
gata con questo potenziometro si potranno se-
gnare i tempi.
Questa prima variante è chiaramente illustrata
nello schema di figura 5.

-I
SECONDA VARIANTE
I
La seconda variante consente l'utilizw del tem-
porizzatore elettronico con uscita a relé, in sosti- Fig. 5 - E' possibile confortare il progetto originale
tuzione dell'altoparlante a media impedenza. del temporizzatore elettronico con un sistema di rego-
Il relé dovrà essere di tipo sensibile ( 12 V - 250 lazione continua dei tempi di ritardo collegando, nel
modo indicato in questo schema, un potenziometro di
ohm circa) e verrà collegato con i terminali D-E tipo a variazione lineare del valore di 2 megaohm e
in sostituzione dell'altoparlante AP. In parallelo una resistenza in serie ad esso del valore di 100.000
al relé, sempre fra i terminali E-D, si dovrà col- ohm. In corrispondenza della manopola, innestata sul
legare un diodo di protezione del relé stesso, con perno del potenziometro, si potrà comporre una scala
relativa ai tempi di ritardo.
il catodo rivolto verso il terminale E. Contempo-
raneamente si dovranno eliminare dal circuito le
resistenze R6-R7 ed il condensatore C3, colle-

337
COSTRUZIONE parabilmente il componente. Particolari attenzioni
debbono anche essere indirizzate alle operazioni
La realizzazione pratica del temporizzatore elet- di maneggio dell'integrato che, sino al momento
tronico si effettua su circuito stampato, che il dell'uso, dovrà essere conservato avvolto in una
lettore costruirà servendosi del disegno in gran- spugnetta o negli appositi contenitori antistatici.
dezza naturale riportato in figura 4. L'inserimento stesso del componente sul circuito
Diciamo subito che l'unico elemento critico di stampato dovrà essere fatto servendosi di pin-
tutto il piano costruttivo di figura 3 consiste nel- zette, in modo di evitare di toccare con le mani
la saldatura dell'integrato CMOS che, proprio i terminali.
per la sua natura. impone particolari attenzioni Per quanto riguarda la distribuzione degli elet-
nell'operatore. trodi sul transistor NPN, ricordiamo che nel pia-
Per evitare di mettere fuori uso l'integrato ICJ no costruttivo di figura 3 è stato dato particolare
noi consigliamo di montare sullo stampato lap- rilievo a questo elemento; l'elettrodo di emittore
posito zoccoletto portaintegrato. inserendo poi in si trova in corrispondenza della piccola tacca me-
questo il CMOS. tallica; si succedono quindi i terminali di base
A coloro che volessero effettuare le saldature dei e di collettore.
piedini dell'integrato direttamente sullo stampato, Si tenga presente che il condensatore elettrolitico
evitando l'uso dello zoccoletto, consigliamo di ser- Cl è un componente polarizzato il cui terminale
virsi di un saldatore collegato a massa, allo scopo positivo deve essere collegato con la pista alla
di evitare le eventuali dispersioni di tensione del- quale fanno capo anche la resistenza R3 e i ter-
l'energia di rete-luce che danneggerebbero irre- minali 12-13 del NAND.

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del RICEVITORE CB sono contenuti in una sca-
tola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione a L. 14.500. La scatola di montaggio è cor-
redata del fascicolo n. 10 - 1976 della Rivista, in cui è presentato l'articolo relativo alla descrizio-
ne e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 14.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato a: ELETTRONICA PRATICA
20125 MILANO - Via Zureti, 52.

338
CONTROLLO
EMISSIONI
SPURIE
LE
Le nuove regolamentazioni in materia di rice-
trasmissioni sulla frequenza dei 27 MHz sono
chiare e severe: è assolutamente vietato ad ogni
CB di interferire con le trasmissioni radiotelevi-
sive, pena il sequestro del trasmettitore, il paga-
mento di una penale o, addirittura, l'arresto.
Possiamo quindi dire che il problema delle emis-
sioni di frequenze spurie, da parte di un trasmet-

PAGINE titore, assume una grandissima importanza sotto


l'aspetto civico e sotto quello legale.
In sostanza si tratta di non creare disturbi elet-
tromagnetici in grado di alterare le immagini
televisive, cioè di non creare inconvenienti sugli
apparati dei teleutenti che si trovano nelle vici-

DEL CB
nanze.
I trasmettitori dei CB che lavorano sulla frequen-

Il controllo dell'eventuale pre-


senza di frequenze spurie, cioè
di segnali in antenna di fre-
quenza diversa da quella dei
27 MHz, è un dovere civico e
legale di ogni buon CB. L'elimi-
nazione di questi segnali, oltre
che legalizzare il traffico radio-
fonico, consente di utilizzare ili
trasmettitore al massimo del
suo rendimento. Con il proget-
to del misuratore di campo,
presentato e descritto in que-
sto articolo, tutti i lettori saran-
no in grado di valutare l'entità
delle frequenze spurie.

339
D2
R2 l
R3

Il Il 7
mA
.r +

e
R4 4.5 V
D3 5 /2.-
TR1
e
L C2

-,lI a
PRESA

Fig. 1 - II progetto del misuratore di campo per frequenze spurie è simile a quello di un
normale ricevitore, dato che esso è composto da un circuito accordato d'entrata, da un di-
spositivo rivelatore e da un sistema di amplificazione a transistor. L'uscita è rappresentata
da uno strumento ad indice, Il cui valore di fondo-scala può variare fra i 100 e t 500 µA.
Il diodo D1 è del tipo MIXER UHF.

Condensatori Varie
C1 = 50 pF (compensatore ad aria) D1 = diodo al germanio (MIXER UHF)
C2 = 1.000 pF (ceramico) D2 = diodo al germanio (di qualsiasi tipo)
Resistenze D3 = diodo al germanio (di qualsiasi tipo)
R1 = 2.200 ohm TR1 = AC127 (NPN al germanio)
R2 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin. con S1 = interrutt. incorpor. con R2)
interrutt.) Alimentaz. = 4,5 Vcc
R3 = 1.000 ohm mA == milliamperometro 100 µA+ 500 µA fondo-
R4 = 1.000 ohm scala)

za d'onda dei 27 MHz, invece, costituiscono spes- di tutto occorre controllarne la presenza e, nei
so una fonte inesauribile di disturbi radioelettrici. limiti del possibile, l'entità.
Perché la portante a 27 MHz è ricca di armoni-
che e, in particolar modo, della seconda armoni-
ca, quella a 54 MHz, che è la stessa del secondo CREAZIONE DI EMISSIONI SPURIE
canale televisivo e che, assai spesso, crea notevoli
interferenze sulle immagini di questo programma. Abbiamo detto che la produzione di frequenze
E' dunque motivo di interesse di ogni CB, oltre spurie è proibita, ma dobbiamo anche aggiun-
che un preciso obbligo, eliminare tutte quelle di- gere che queste frequenze peggiorano il rendi-
spersioni, o fughe di alta frequenza che provoca- mento di ogni trasmettitore. Per fare un esem-
no danni al traffico televisivo commerciale. Oc- pio possiamo dire che la potenza d'uscita di 5 W
corre quindi provvedere all'eliminazione di que- può ridursi, in realtà, a soli 4 o 4,5 W alla fre-
ste dispersioni nel migliore dei modi, ma prima quenza di 27 MHz; la rimanente parte di poten-

340
za è assorbita dalle frequenze multiple della fon- mono i valori di 54 MHz- 81 MHz- 108 MHz,
damentale, con un evidente spreco della potenza ecc.
utile del trasmettitore.
Ma vediamo un po' più da vicino il modo con cui
si producono le emissioni spurie. LIMITAZIONE DELLE FREQUENZE SPURIE
Normalmente il segnale prodotto da un oscilla-
Per contenere entro limiti accettabili la percen-
tore e quello presente sino ai primi stadi amplifi-
tuale delle emissioni spurie, ogni CB può com-
catori dotati di circuiti accordati, può essere
portarsi in due maniere principali:
ritenuto sufficientemente puro. I guai più seri
iniziano negli stadi ad amplificazione lineare, nei I) - Agire internamente al trasmettitore.
uuali non esistono circuiti accordati e dove i tran-
2) Agire esternamente al trasmettitore, prima
sistor lavorano in una zona della loro caratteri-
dell'applicazione del segnale all'antenna.
stica molto asimmetrica, amplificando in misura
notevolmente diversa la parte positiva del segna- La prima maniera consiste nella taratura dei cir-
le di alta frequenza rispetto a quella negativa. cuiti accordati del trasmettitore e dell'eventuale
I! risultato di tutto ciò si identifica con la pro- filtro a «p greca», in modo da minimizzare il
duzione di un segnale finale distorto, cioè com- processo dell'emissione delle frequenze armoniche.
posto, oltre che dalla frequenza fondamentale La seconda maniera consiste nell'instaurazione,
a 27 MHz, anche da numerose altre frequenze ar- fra il trasmettitore e l'impianto d'antenna, di cir-
moniche, quella doppia, la tripla, la quadrupla, cuiti accordati o filtri passa-basso i quali, senza
ecc .. che non apportano alcun contributo positivo ridurre le emissioni spurie prodotte dal trasmet-
alla trasmissione. Le frequenze armoniche assu- titore. limitano la loro presenza sull'antenna.

PRESA PRESA
ANT. BOBINA

R1

Fig. 2 - La semplicità circuitale del misuratore di campo per frequenze spurie permette
una composizione del progetto con il semplice sistema degli ancoraggi, così come indicato
in questo piano costruttivo. Il contenitore metallico è d'obbligo, perché funge da elemento
di supporto e da schermo elettromagnetico, impedendo ai segnali di raggiungere diretta-
mente il circuito rivelatore senza attraversare quello accordato d'ingresso.

341
della gamma di frequenze che si vuol analizza re.
Il segnale sintonizzato nel circuito accordato L-C1
viene applicato al diodo rivelatore Dl, che è un
diodo al germanio di tipo MIXER UHF, che
il lettore potrà recuperare da un vecchio gruppo
UHF per TV, oppure potrà acquistare diretta-
ANTENNA A
mente presso un grosso negozio di parti di ricam-
TELESCOPIO
bio per televisori.
Fig. 3 - L'uso del misura-
La rivelazione del segnale avviene in virtù della
tore di campo può essere presenza del diodo D 1 e del condensatore di
fatto in modi diversi. Quel- filtro C2. Successivamente, il segnale viene ap-
lo più semplice consiste plicato alla base del transistor TRl, che provvede
nel servirsi di un'antenna a
stilo da collegarsi diretta-
·ad amplificarlo, rinforzandolo in modo da ren-
mente con l'apposita presa derne possibile la misura per mezzo di un cir-
ricavata nel circuito d'en- cuito a ponte.
trata dello strumento. Lo strumento, che può essere un microampero-
SPINA
STAGNATA metro da 100 A- 500 A fondo-scala, viene
azzerato tramite il potenziometro R2, che è di
tipo a variazione lineare, munito di interruttore.

IMPIEGO DELLO STRUMENTO


Sistemi molto più semplici, ma inaccettabili da
ogni buon CB, sono quelli di diminuire la poten- Per poter rilevare l'entità delle emissioni spurie,
za di trasmissione o di installare l'antenna tra- occorre accoppiare il misuratore di campo con
smittente lontano dalle antenne TV, in luoghi il trasmettitore CB.
talvolta di difficile accesso. Il modo più semplice è quello di servirsi di una
antenna a stilo, collegata con l'entrata del misu-
MISURATORE DI CAMPO ratore di campo per poter captare il segnale ir-
radiato dall'antenna del trasmettitore.
Per poter effettuare correttamente le regolazioni Altre soluzioni consistono nell'accoppiare diret-
ora citate, è indispensabile poter disporre di una tamente l'uscita del trasmettitore con l'entrata del
strumentazione appropriata e in grado di rilevare misuratore di campo, tramite attenuatori resi-
l'entità delle emissioni spurie. stivi, ad impedenza costante, allo scopo di evi-
In questo articolo, dunque, vogliamo proporre tare la saturazione del transistor TR 1, che ren-
ai nostri lettori CB la realizzazione di un sempli- derebbe impossibile la misura.
ce strumento ad indice, che può rilevare sufi- Questi sistemi consentono misure assai più pre-
cientemente l'intensità delle emissioni spurie sulle cise di quelle ottenute con l'accoppiamento tra-
varie frequenze armoniche. Si tratta di un dispo- mite antenna a stilo precedentemente descritto.
sitivo che, non potendosi paragonare in alcun mo- Una volta effettuato l'accoppiamento, con il si-
do alle varie apparecchiature professionali e mol- stema prescelto, occorrerà inserire, nel circuito
to costose, assolve comunque egregiamente il suo d'entrata del misuratore di campo, la bobina L
compito. relativa alla frequenza 15 . .,. . 50 MHz, cercando,
tramite il condensatore variabile Cl, quel punto
SCHEMA ELETTRICO che provoca la massima deviazione dell'indice
del milliamperometro. Questo punto corrispon-
Il circuito del misuratore di campo per frequenze de alla frequenza fondamentale di trasmissione
spurie è quello riportato in figura 1. In pratica si di 27 MHz.
tratta di un circuito di apparato radioricevente, Nel caso in cui l'indice del milliamperometro do-
che può selezionare e misurare l'intensità di cam- vesse sbattere contro il fondo-scala, si dovrà di-
po prodotta da segnali con valori di frequenza minuire il fattore d'accoppiamento con il tra-
compresa fra i 15 e i 300 MHz circa. smettitore, accorciando ad esempio la lunghezza
La selezione della frequenza si effettua tramite dell'antenna a stilo
il circuito accordato composto dall'induttanza L Successivamente si inserisce nell'apposito zoc-
e dal condensatore variabile C 1, proprio come colo la bobina L relativa alla gamma di frequen-
se si trattasse di un ricevitore radio. L'induttanza ze 130 MHz;40 MHz e si esplora con il conden-
L, che dobbiamo anche chiamare « bobina di satore variabile l'intera gamma. Durante questa
sintonia», è di tipo intercambiabile, a seconda seconda operazione si potranno trovare tre punti

342
qualsiasi tipo, purché dotato di un fondo-scala
300 MHz 130.Ma #z 59
15
MHz di valore compreso fra i 100 e i 500 A.
100 40
Per consentire la rapida sostituzione delle tre bo-

gM a -
bine L, queste dovranno essere montate su al-
trettante spine tripolari, da inserirsi nell'apposi-
ta presa tripolare montata sulla parte frontale
.. -
:141
del misuratore di campo.
Il transistor TRl è un componente al germanio di
tipo AC127 che non consigliamo di sostituire
Fig. 4 - Esempio costruttivo delle tre diverse bobine con alcun altro componente, dato che soltanto
in grado di far coprire al circuito accordato del misu- con questo elemento abbiamo raggiunto i miglio-
ratore di campo tre diverse gamme di frequenze. Le
prese tripolari agevolano le operazioni di Intercambia-
ri risultati durante le nostre prove di laboratorio.
bilità di questi componenti.
COSTRUZIONE DELLE BOBINE
La serie delle tre bobine, che permettono al mi-
suratore di campo di coprire la banda di frequen-
di massima deviazione dell'indice del milliampe- ze comprese fra i 15 e i 300 MHz, verrà compo-
rometro, in corrispondenza con la seconda, la sta seguendo il disegno riportato in figura 4.
terza e la quarta armonica (54 MHz- 81 MHz- Il diametro interno di tutte e tre le bobine è i-
108 MHz). dentico e precisamente di 8 mm.
Nel caso in cui le deviazioni dell'indice del mil- La prima bobina di sintonia, quello che può co-
liamperometro dovessero risultare marcate, si po- prire la gamma di frequenze comprese fra i 300
trà concludere di trovarsi in presenza di una no- e i 100 MHz, è ottenuta con filo di rame argen-
tevole emissione di frequenze spurie, che dovran- tato del diametro di 0,8 mm. Questa prima bo-
no essere eliminate con i comuni procedimenti bina è l'unica delle tre ad essere sprovvista di
di taratura o per mezzo dell'inserimento di op- nucleo.
portuni filtri. La seconda bobina, quella che può coprire la
Sempre procedendo allo stesso modo, si potrà gamma di frequenze comprese fra i 40 e i 130
ora inserire la terza bobina L, quella in grado MHz, si realizza servendosi di filo di rame ar-
di coprire la gamma di frequenze comprese fra i gentato del diametro di 0,5 mm. Questa bobina
100 e i 300 MHz, così da rilevare l'eventuale pre- è munita di nucleo e realizzata con spire fra loro
senza di frequenze spurie fino alla decima armo- spaziate. La terza bobina, quella che copre la
gamma compresa fra i 50 e i 15 MHz, si ottiene
n1ca.
Per quanto riguarda il procedimento di elimina- con filo di rame argentato del diametro di 0,3 mm.
zione delle frequenze spurie possiamo dire fin d'o- Per non sbagliare l'operazione di inserimento
ra che i nostri progettisti stanno già program- della bobina nell'apposita presa tripolare del mi-
mando la presentazione di qualche articolo in suratore ·di campo, sarebbe opportuno servirsi
grado di risolvere questo importante problema. di spine polarizzate. In caso contrario si faccia
bene attenzione a non invertire la presa tripla
all'atto del suo inserimento.
COSTRUZIONE DELLO STRUMENTO E veniamo ora agli altimi dati costruttivi di que-
sti componenti, cioè al preciso numero di spire
Lo strumento misuratore di frequenze armoniche con cui debbono essere composte le tre bobine.
potrà essere realizzato in maniera assai semplice, Prendiamo come punto di riferimento il disegno
senza ricorrere al circuito stampato, ma serven-. di figura 4 e con,inciamo con la prima bobina
dosi di comuni ancoraggi, così come indicato nel disegnata sull'estrema sinistra, quella destinata
piano costruttivo di figura 2, che suggerisce l'uso a coprire la gamma dei 300/100 MHz; per questa
di un contenitore metallico. bobina si dovranno avvolgere due sole spire, ef-
Il contenitore funge da schermo elettromagne- fettuando la presa intermedia all'inizio dell'av-
tico ed impedisce la captazione diretta del segna- volgimento, come indicato nel disegno. Per la
le da parte del circuito rivelatore, senza quindi seconda bobina, quella dei 130/40 MHz, si av-
il passaggio attraverso lo stadio selezionatore di volgeranno 6 spire, effettuando la presa interme-
frequenza composto dalla bobina L e dal con- dia alla seconda spira. Per quanto riguarda poi
densatore variabile Cl. la terza bobina, quella disegnata sull'estrema de-
Raccomandiamo il lettore di servirsi di un con- stra di figura 4 e destinata a coprire la gamma
densatore ad aria di buona qualità, del valore dei 50/15 MHz, occorreranno 18 spire, ricavan-
di 50 pF e di uno strumento di misura (mA) di do la presa intermedia alla quinta spira.

343
SECONDA PARTE

e%
:5

LE BOBINE AF
Dedicheremo la seconda parte di questo argomen- conoscere le differenze esistenti fra le ferriti e
to, che molti lettori hanno ritenuto assai interes- nuclei in pulviferro.
sante, ad alcuni tipi di bobine che potremmo de-
finire «speciali», ma che anche i principianti
talvolta montano nei loro apparati sperimentali. FERRITI E NUCLEI IN PULVIFERRO
Ci occuperemo quindi di impedenze con nuclei
di ferrite, di avvolgimenti su nuclei toroidali e di Le ferriti sono miscele di manganese, magnesio,
balun, ricordando ai nostri lettori, prima ancora zinco, nichel, ferro e vari ossidi mescolati fra loro
di entrare nel vivo dell'argomento, che, quando si in rapporti diversi. Le ferriti presentano elevate
deve scegliere un nucleo magnetico, è importante permeabilità magnetiche, che raggiungono i

Continuiamo in queste pagine quell'argomento, iniziato nel me-


se precedente e interamente dedicato alla teoria che sta alla ba-
se del funzionamento delle bobine di alta frequenza, che ha ri-
scosso notevole successo fra i nostri lettori e che si completa,
in questa seconda parte, con la presentazione delle ferriti, dei
nuclei toroidali, dei beads, dei trasformatori e dei balun.

344
55.000 ; e tale caratteristica permette di realiz- trasformatori a larga banda, circuiti in stadi di
zare induttanze di elevato valore in rapporto alle potenza RF, ecc.
dimensioni. La forma toroidale, oltre a garantire il più eleva-
Dopo tali affermazioni il lettore potrà domandar- to fattore di merito, presenta la caratteristica di
ci per quale motivo non si utilizzano le ferriti in essere autoschermante in quanto praticamente
tutte quelle applicazioni pratiche in cui sia richie- tutte le linee del flusso magnetico giacciono nel
sta un'induttanza. E a questa domanda rispondia- nucleo; solo in casi particolarissimi risulta neces-
mo che il motivo risiede soprattutto in una que- sario schermare una bobina toroidale.
stione di compromesso fra permeabilità e stabili- I nuclei in pulviferro non possono essere usati in
tà; infatti, più alta è la permeabilità di un mate- quelle applicazioni che richiedono la saturazione
riale, meno stabile risulta l'induttanza, in partico- del nucleo, cioè negli invertitori, negli amplifica-
lar modo alle frequenze più elevate. Inoltre le tori magnetici, nei circuiti di memoria, ecc., dove
ferriti presentano ampie variazioni della permea- invece le ferriti si rivelano più adatte.
bilità in funzione del flusso magnetico e vengono
saturate da flussi di 3.000-5.000 gauss.
I nuclei in pulviferro offrono un buon compro- I BEADS DI FERRITE
messo fra permeabilità e stabilità, sono stabili an-
che per ampie variazioni del flusso magnetico ed Quando si vuole ottenere, nel settore delle radio-
inoltre non sono facilmente saturabili. I ben noti frequenze, una impedenza, senza incorrere in fe-
nuclei Amidon in pulviferro sono formati da par- nomeni di attenuazione della corrente continua,
ticelle di polveri ferrose di varie dimensioni, fine- si ricorre all'uso di piccoli anelli di ferrite, che
mente suddivise e separate fra loro da un mezzo vengono chiamati « beads ». Questi anellini ven-
isolante compresso ad alta temperatura in forma gono infilati direttamente in serie con il filo per-
di toroide. corso da correnti ad alta frequenza. La presenza
La permeabilità varia da 90 µ, per le miscele a- di questi anelli consente di aumentare notevol-
datte a frequenze basse, a 3,5 , per quelle adat- mente l'effetto induttivo del filo conduttore, che
te alle frequenze più elevate. Le caratteristiche si comporta come una vera e propria induttanza
di stabilità ora menzionate e la forma toroidale concentrata.
consentono di realizzare ottime induttanze con e- Facciamo un esempio: un filo conduttore del dia-
levati fattori di merito su un'amplissima gamma metro di 0,65 mm. (22 AWG) svolge le funzioni
di frequenze che va dalle frequenze audio alle di una impedenza composta da una grandezza
VHF; i nuclei Amidon possono essere utilmente resistiva R e da una grandezza induttiva ZL, il
impiegati nella realizzazione di oscillatori, filtri, cui andamento, in funzione dei valori di frequen-

-
FERRITE

=,a=
CONDUTTORE

.
Fig. 1- L'uso dei beads, cioè
degli anellini di ferrite inseriti lun-
FREa.
(MHZ )
R
(n0)
z
(.Il)
go il filo conduttore, permette di
comporre ottime impedenze sen-
50 53 +j45
za incorrere in fenomeni di atte-
nuazione. In pratica si realizza
un'induttanza concentrata. La ta- 100 95 +j55
bella elenca l'andamento dei valo-
ri resistivi e induttivi in funzione 200 230 + j80
di quelli della frequenza.
250 350 +j120

345
CONDUTTO RI
FERRITE

FREQ. R 2
(MHZ ) (n) (a)

30 240 + j180

50 252 +j270 Fig. 2 - I beads possono essere inseriti anche


fra i due conduttori di un circuito alimentatore in
98 286 +j400 numero superiore a due, allo scopo di realizzare,
nel circuito, un sistema di induttanze concentrate.
146 310 + j500 La tabella interpreta l'andamento dei valori di im-
pedenza ZL e di resistenza R in funzione della
220 Il 340 + j700
frequenza espressa in MHz.

za, è deducibile dalla tabella riportata in figura 1. Un caso tipico di questa applicazione è illustrato
Il lettore potrà facilmente comprendere la prati- in figura 3; in parallelo al carico RL risulta col-
cità del sistema ora descritto, che consente di legato il condensatore C, mentre in serie alla li-
comporre in maniera rapida, economica e senza nea sono stati inseriti dei beads.
sprechi di potenza. il disaccoppiamento di vari Gli schemi elettrici equivalenti, riportati sulla
stadi, la soppressione di oscillazioni spurie e mol- destra, in alto di figura 3, dimostrano la differen-
ti altri vantaggi. za circuitale nell'uso di tre anellini distribuiti lun-
I beads possono essere addirittura inseriti fra i due go la linea e quello di un solo bead a più spire
conduttori di un circuito alimentatore, anche in
numero di due, tre o più di tre, così come indica-
to in figura 2.
La tabella riportata nella stessa figura 2 interpre-
ta l'andamento dei valori di impedenza di que-


sto sistema al variare dei valori di frequenza
quando si faccia uso del filo conduttore da 0,81
mm. (20 AWG). Fig. 4- La ferrite ripo-rtata in questo di-
segno appartiene alla gamma di compo-
nenti più facilmente reperibili in com-
mercio nelle tre note varianti A-B-C. Il
CIRCUITI DI ATTENUAZIONE SELETTIVI grafico interpreta l'andamento dei valori
di impedenza al variare della frequenza
Utilizzando i beads in accoppiamento con i con- (la curva relativa alle variazioni di resi-
stenza è quella tratteggiata).
densatori, si possono realizzare circuiti di atte-
nuazione selettivi, utili ad esempio per evitare le
oscillazioni spurie su determinate frequenze.

346
A · 15 9 F

• ··+J -
B=- .r90 pF

====c9la)
-
=
----NIW

C•i500pF
D•550pF
-
±3
70
ì

60
Fig. 3 - Allo scopo di realizzare
circuiti di attenuazione selettivi,
50 che possono risultare molto utili
quando si debbano eliminare o-
a, scillazlonl spurie, conviene accop-
,o
" piare i beads con I condensatori,
N
così come indicati negli schemi
3
2z JO qui riportati (a sinistra quelli pra-
±
q
tici, a destra quelli teorici). I dia-
grammi interpretano gli andamen-
20
ti delle frequenze corrispondente-
mente all'attenuazione In dB In-
IO trodotta dai circuiti indicati.

o
,o 00 120 160 200 20

FREO MHZ

FERRITE
A 6 FORI
A=VK 200 19/4B
•-- =Mo 8=VK 200 20/48
9-& C=VK 200 10/38
CONDUTTORE

1000

500
x
o
:i: --z
---- R
.
I
N

Cl:: 200

100
IO 40 80 120 160 200 240
FREO. MHZ

347
L'OSCILLATORE 210
200

190

MORSE
Necessario a tutti i candidati alla patente di 7' 15 O
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio in s
q
135
codice Morse. è
u
s
! Il 5
Q
100

70

60

50
40 60 100 200 400 600 1000 2000 4000
DE.NSITA DI FLUSSO- GAUSS

Fig. 5 - I nuclei in Molibdeno-Permalloy sono ca-


ratterizzati da una elevata costanza dei parametri
magnetici al variare della temperatura e della den-
sità di flusso, così come appare in questi dia-
IN SCATOLA DI MONTAGGIO grammi,

L. 11.500
Il kit contiene: n. 5 condensatori ceramici
n. 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer
potenziometrici - n. 1 altoparlante - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 presa polarizzata - n. 1
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas-
sina filo flessibile per collegamenti - n. 1 ma- 22mm l
tassina filo-stagno. I

no
200
ii I
I

V-
CARATTERISTICHE
180
1:
.,..,,
Controllo di tono
160
140
120
J
I

l
/)
I)
/1\
I
' \ l'..
J
o
I '/ I% ' %
Controllo di volume 100
!
4\
·8 I

Ascolto in altoparlante
80
60
l".l %. _[_r
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Alimentazione a pila da 9 V ,o ..,.., "'"' JI ~ I I \. "N
20
Le J I 1 I ' r
100 200 500 K 2K 51( TOK 20K 50K 1001(

Fìg. 7 - Con la presentazione dì questi diagrammi


si intendono analizzare i comportamenti dei nuclei
toroidali al variare delle frequenze e in corrispon-
denza dei diversi fattori dì merito • Q •,

348
60 Hl- AUDIO
50H2- 250/fHZ- 500 KHZ- 2MH2- 10 MH2- 402- 150 M2- SOPRA
MATERIALE FREQ.
}50 KHZ 500 l<Hl

___
2000H2 50KH1 2000KHZ 10 MH2 40MHZ ISOMHZ 250MH2 250 MHZ
~
FLAKE ,
HA

M -3

CARONYL L

HP

e
M4P -3$
7
Fig. 6 - Questo schema G 5-6 I
offre una visuale assai
E,ME
chiara delle caratteristiche
MAGNE THIE
dei principali nuclei in pul-
viferro attualmente reperi- TH I

bili in commercio sotto le SF


più disparate denomina-
J
zioni. I I

N-4

IRN-9

che non interagisce con il condensatore C. man- L'andamento dei valori dell'impedenza al varia-
tenendo una sua impedenza ZIN. re della frequenza viene interpretato dal grafico
Il grafico riportato a pié di figura 3 interpreta gli a pié di figura 4, nel quale la curva tratteggiata è
andamenti delle frequenze, in corrispondenza del- riferita alla parte resistiva, mentre quella indut-
l'attenuazione in decibel. relativamente ai due tiva è interpretata dalla linea continua.
circuiti proposti nella stessa figura con due diversi
valori capacitivi.
Una delle induttanze beads, più facilmente repe- I NUCLEI TOROIDALI
ribile in commercio, è la VK200. presente in tre
varianti: la VK200 19/4B. la VK200 20/4B e Per ottenere delle induttanze quasi ideali, dotate
la VK200 10/3B. cioè di una bassa resistenza ohmmica in rapporto

Fig. 8 - Esempio di trasfor-


matore a larga banda parti-
colarmente indicato per l'a-
- 4mlIl
ENTR. Il • FI
2
use.
'..a.gO ENTR
50 n
dattamento di impedenza 50/l • 200/l
in apparati di alta frequen-
use.
200 n
za (a sinistra lo schema e-
lettrico, a destra quello
pratico).
TRASF.

349
all'induttanza, si ricorre sempre di più all'uso de- bassissime perdite dovute alle correnti parassite,
gli avvolgimenti su nuclei toroidali, i quali, come permettendo di destinare questi componenti ai
abbiamo avuto occasione di dire all'inizio di que- settori elettronici in cui si ha a che fare con fre-
sto articolo, sono caratterizzati da alti valori di quenze molto elevate.
permeabilità e basse perdite per isteresi, consen- Le ferriti dispongono inoltre di valori di permea-
tendo di raggiungere sensibili riduzioni di spazio bilità elevatissime, ma per alcune applicazioni
e prestazioni che si estendono dalle basse frequen- presentano lo svantaggio' di venir facilmente sa-
ze alle VHF. turate da flussi di 3.000 -=- 5.000 gauss. Un altro
I nuclei toroidali possono essere costruiti con vari svantaggio delle ferriti è quello di variare la per-
materiali magnetici. Esistono ad esempio toroidi meabilità col variare della temperatura.
realizzati con una striscia continua di lamierino I nuclei in pulviferro risultano dotati anch'essi
magnetico, avvolto ad anello; questi tipi di to- di basse perdite e possono essere utilizzati con fre-
roidi possono vantaggiosamente sostituire i nor- quenze che si estendono dalle poche unità di Hz
mali trasformatori per alimentazione. a quelle delle microonde. La loro permeabilità

Fig. 9 - Esempio di balun,


cioè del più tipico adatta-
tore di impedenza fra an-
tenne a dipolo e cavi di di-
scesa coassiali (a sinistra
I/
....
12
- 0 TR.200fl
LANC.

FT
lo schema elettrico, a de-
stra quello pratico). usc. 50
SBILANC.

BALUN 4°

Altri tipi di toroidi sono realizzati con polveri è generalmente compresa tra 90 e3e risulta
compresse di materiali magnetici. Tra essi ricor- molto stabile con la temperatura.
diamo i nuclei in Moly-Perm (Molibdeno-Per- Lo schema riportato in figura 6 offre una visuale
malloy), quelli in ferrite e quelli in pulviferro. assai chiara delle caratteristiche dei principali nu-
I nuclei in Moly-Perm sono caratterizzati da una
clei in pulviferro attualmente reperibili in com-
elevata costanza dei parametri magnetici al va-
mercio sotto le più disparate denominazioni.
riare della temperatura e della densità di flusso
(figura 5); essi possono essere utilizzati con pro- In virtù della forma toroidale, che annulla quasi
fitto entro un'ampia gamma di frequenze. totalmente le dispersioni magnetiche, i nuclei in
Le ferriti, composte di polveri di vari ossidi me- oggetto permettono la realizzazione di bobine do-
tallici, quali lo zinco, il manganese, il nichel, il tate di elevato fattore di merito.
ferro ed altri, sono caratterizzate principalmente I diagrammi riportati in figura 7 interpretano gli
da un elevato valore di resistenza elettrica; basta andamenti delle frequenze, in corrispondenza dei
infatti tener presente che gli ossidi metallici non valori del fattore di merito « Q », relativamente
sono conduttori per giustificare tale asserto. al comportamento dei nuclei toroidali in corri-
L'alta resistenza elettrica delle ferriti giustifica le spondenza dei diversi valori di frequenza.

350
TRASFORMATORI E BALUN pio gli avvolgimenti sono composti con un ugual
numero di spire. Essendo dunque
Uno degli impieghi pratici più caratteristici dei
nuclei toroidali è quello della realizzazione di tra- N2 = 2Nl
sformatori a larga banda per l'adattamento di
impedenza in apparati di alta frequenza. Il loro e tenuto conto che il trasformatore è composto
funzionamento si basa essenzialmente sulla rela- da due avvolgimenti collegati in serie fra loro,
z1one: il rapporto di impedenza risulterà:

Zl rapp. imp. = 4: 1

Z2 Con un diverso collegamento dei terminali degli


avvolgimenti del trasformatore, si possono realiz-
nella quale Z l-Z2 misurano le impedenze dei due zare adattatori di impedenza tra carichi bilancia-
avvolgimenti, mentre Nl-N2 corrispondono al nu- ti e carichi sbilanciati.
mero di spire con cui sono effettuati l'avvolgimen- La figura 9 propone appunto l'esempio di un ba-
to primario e quello secondario. In figura 8 pro- lun; a sinistra lo schema elettrico, a destra quello
poniamo un esempio di trasformatore a larga ban- pratico. Si tratta dell'esempio più tipico di adat-
da per adattamento di impedenza in apparati di tatore di impedenza fra antenne di tipo a dipolo
alta frequenza. A sinistra è raffigurato lo schema e cavi di discesa coassiali ( da 300 ohm a 75 ohm
elettrico, a destra quello pratico. In questo esem- o da 200 ohm a 50 ohm e viceversa).

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351
Fatta eccezione di coloro che stanno muovendo
i primi passi nel mondo dell'elettronica dilettanti-
stica, ogni altro nostro lettore, quando sperimen-
ta o realizza un determinato circuito, ricorre al-
l'uso di alcuni strumenti di misura, adoperati con
maggiore o minore disinvoltura, più o meno fre-
quentemente.
Di essi il principiante conosce l'utilità, le moda-
lità d'uso e le qualità. Ma il più delle volte igno-
ra il principio di funzionamento, che è poi quello
che permette la risoluzione di molti problemi
pratici.
Vogliamo quindi trattare, in questa sede, un ar-
gomento di importanza fondamentale, che possa
concedere a tutti la possibilità di una conoscenza
più intima e più precisa di quell'elemento che, a
giusta ragione, viene ritenuto il « cuore » di tan-
ti strumenti di misura e controllo: il galvano-
metro.

IL GALVANOMETRO

Il galvanometro, che tutti i lettori conoscono al-


meno di vista, perché inserito nel loro tester, è
maggiormente noto sotto il nome di « milliam-
perometro» e così viene chiamato da molti anche
se la dizione non è esatta sotto un punto di vista
strettamente tecnico.
Il galvanometro è essenzialmente uno strumento
caratterizzato da una elevatissima sensibilità, ca-
croampère: con quel galvanometro si potevano
pace di rivelare correnti o differenze di potenziale
misurare infatti correnti di intensità compresa fra
estremamente esigue. Montato in opportuni cir-
O e 50 microampère e non superiori.
cuiti, esso diviene «amperometro», « voltme-
Tuttavia uno stesso strumento è sempre trasfor-
tro », «ohmmetro ».
mabile in un altro a diverse portate e ciò accade
La caratteristica fondamentale di un galvanome- negli amperometri, nei voltmetri, in particolare,
tro è la sua « sensibilità ». nei tester, in generale.
Per sensibilità di un galvanometro, e il concetto
si estende a tutti gli strumenti di misura, si inten-
de il valore della corrente che, attraversando lo
ELETTROMAGNETISMO
strumento, provoca la deviazione del suo indice
a fondo-scala. Per comprendere il principio di funzionamento di
Così, per esempio, quando si dice che un galva- un galvanometro, in particolare e di uno strumen-
nomnetro ha una sensibilità di 50 microampère, to di misura, in generale, occorre muovere qual-
ciò sta a significare che l'indice di quello strumen- che passo all'indietro, per richiamare alla memo-
to si sposta sino a fondo-scala quando la corrente ria quei concetti di elettromagnetismo che regola-
che lo attraversa assume l'intensità di 50 micro- no i fenomeni della mutua induzione.
ampère. Dopo la scoperta della pila di Alessandro Volta,
Dal concetto di sensibilità scaturisce immediato molti fisici avevano intravisto l'esistenza di una
un secondo concetto fondamentale per gli stru- relazione tra i fenomeni elettrici e quelli magne-
menti di misura: quello della portata. Nell'esem- tici. Tuttavia il primo fenomeno che mise in ri-
pio precedente abbiamo preso in considerazione lievo questa relazione fu scoperto dal fisico dane-
un galvanometro di sensibilità di 50 microampère. se Hans Christian Oersted nel 1820. Egli osservò
E si è detto che per quel galvanometro occorreva- che avvicinando un ago magnetico, liberamente
no 50 microampère per far spostare il suo indice sospeso, ad un filo conduttore percorso da corren-
a fondo-scala. Ma si sarebbe anche potuto dire te, l'ago si disponeva sempre nella direzione per-
che la portata di quel galvanometro è di 50 mi- pendicolare al conduttore. Cioè, pur spostando il

352
ELETTROMAGNETISMO
E GALVANOMETRI
centro di sospensione dell'ago attorno al filo con- stamenti diversi fra elementi ferromagnetici posti
duttore, l'ago stesso si orientava sempre nella di- a contatto. Ebbene, questo stesso tipo di sposta-
rezione delle tangenti ai cerchi concentrici con il menti si può ottenere anche quando, in sostituzio-
conduttore, tracciati nei piani perpendicolari ad ne di due magneti permanenti, si utilizzano un
esso. Il polo nord dell'ago si rivolgeva alla sinistra magnete permanente e un filo conduttore percor-
di chi guardava l'ago stesso ponendosi disteso so da corrente. E ciò sta a dimostrare che tra la
lungo il filo con la testa rivolta verso la corrente. corrente elettrica ed il magnetismo esiste uno
Questo fatto dimostrava che un conduttore retti- stretto legame.
lineo percorso da corrente generava nello spazio
un campo magnetico con linee di forza circolari e
concentriche con il conduttore. Questo campo ma- UN SEMPLICE ESPERIMENTO
gnetico poteva essere chiaramente rilevato cospar-
gendo un po' di limatura di ferro su un carton- Le esperienze effettuate dal fisico danese Oersted
cino infilato nel conduttore di corrente e sistema- e i concetti fin qui esposti potranno essere facil-
to in posizione perpendicolare ad esso. mente evidenziati da tutti i nostri lettori realiz-
Questi esperimenti condussero inevitabilmente al- zando l'esperimento riportato in figura I.
la conclusione che ogni conduttore elettrico per- Una pila a 4,5 V provoca il passaggio di una cor-
corso da corrente si contorna di un campo magne- rente elettrica attraverso una lampadina da 4,5 V
tico, che compare appena inizia il flusso di cor- - 0,2 A ed un filo di rame smaltato del diametro
rente e scompare quando la corrente si estingue. di 0,2 mm. In corrispondenza del filo di rame vie-
ne sistemata una piccola bussola. Ebbene, al mo-
mento della chiusura del circuito elettrico, cioè
FORZE ELETTROMAGNETICHE quando si stabilisce il contatto fra il filo condut-
tore e il morsetto negativo della pila. il filo di
Sono note a tutti le azioni magnetiche esercitate rame viene percorso da corrente che, a sua volta.
da una calamita su un pezzetto di ferro dolce o genera un campo elettromagnetico che interferi-
su altra calamita. Queste azioni, che sono provo- sce sul campo magnetico dell'ago della bussola.
cate dalle forze magnetiche, danno luogo a spo- provocando un inevitabile spostamento di que-

La conoscenza teorica del principio di funzionamento di uno


strumento di misura è condizione necessaria per risolvere molti
problemi e dissipare quei dubbi che possono insorgere durante
l'attività dilettantistica del lettore, accrescendo la sua disinvol-
tura e la sua rapidità di movimento nel laboratorio.

353
sto. Più precisamente l'ago della bussola tenderà
a disporsi in posizione perpendicolare rispetto al
CHIODO filo, comprovando così in modo appariscente l'esi-
FILO
I stenza di un campo magnetico.
Invertendo le polarità della pila, si potrà consta-
tare un movimento di inversione dell'ago della
bussola, che si disporrà in posizione diametral-
mente opposta a quella precedente.
In pratica la deviazione dell'ago della bussola non
potrà essere totale a causa della lieve intensità di
corrente che percorre il circuito. Per ottenere una
completa deviazione dell'ago, infatti, si dovrà au-
·mentare l'entità del campo elettromagnetico ricor-
rendo ad uno dei due possibili sistemi : aumen-
tando il valore dell'intensità di corrente che per-
corre il filo oppure facendo in modo che il filo
passi sopra e sotto la bussola più volte; il che cor-
risponde alla realizzazione di una bobina in grado
PILA 4,5V di avvolgere la bussola stessa.
In pratica, facendo passare il filo sopra e sotto la
bussola, cioè con un avvolgimento di 50 spire, si
raggiungerà una sensibilità cento volte superiore
Fig. 1 - Effettuando questo semplice esperimento, Il a quella ottenuta con un singolo filo.
lettore potrà rendersi conto vislvamente dei processi
di interazione fra il campo elettromagnetico generato Concludiamo l'interpretazione di questo primo
da un filo percorso da corrente e quello magnetico esperimento di elettromagnetismo dicendo che
dell'ago della bussola. ogni filo percorso da corrente elettrica genera un
campo elettromagnetico che interagisce con quel-
lo magnetico della bussola, provocando un alli-
neamento, più o meno accentuato, delle linee di
forza dei due campi.
MAGNETE

MOVIMENTI MECCANICI

Abbiamo visto ora che le interazioni fra campi


elettromagnetici e campi magnetici si esprimono
attraverso movimenti meccanici di uno o di en-
trambi gli elementi posti in vicinanza tra loro.
Questo concetto può essere chiaramente interpre-
tato con l'esperimento illustrato in figura 2.
La bussola, che è servita per effettuare il primo
esperimento, è sostituita, questa volta, con un ma-
gnete permanente. E il filo percorso dalla corren-
te vien fatto passare attraverso il cosiddetto tra-
ferro ( distanza fra le due espansioni polari della
calamita). Il passaggio della corrente attraverso
il filo provocherà un leggero movimento di esso
PILA 4,5V
al momento di chiusura del circuito di alimenta-
zione, evidenziando in questo modo l'esistenza di
forze magnetiche ed elettromagnetiche che in-
Fig. 2 - Sostituendo la bussola con un magnete per- teragiscono fra loro.
manente, è possibile visualizzare il fenomeno di sol-
lecitazioni meccaniche (spostamenti) esercitato su un
filo percorso da corrente. Anche questo può essere
considerato un importante esperimento di elettroma-
LA BOBINA MOBILE
gnetismo.
Per ottenere un movimento meccanico maggior-
mente apprezzabile, è necessario moltiplicare l'en-

354
tità del campo magnetico, generato dal filo per-
corso da corrente, servendosi di un avvolgimento
composto da diverse spire, così come illustrato
BOBINA MAGNETE
nell'esperimento proposto in figura 3.
L'avvolgimento deve essere effettuato su un te-
laietto di cartone leggerissimo, in modo da non
appesantire la bobina.
Questo terzo esperimento è quello che avvicina
maggiormente il lettore all'interpretazione del
funzionamento di un galvanometro.
Dal modo con cui viene eseguita la sospensione
meccanica del telaietto (bobina mobile) dipende,
in parte, la sensibilità dello strumento.
Se i fili di sospensione risulteranno abbastanza
lunghi, si otterrà una minor coppia resistente e,
conseguentemente, una maggiore sensibilità.
Nei galvanometri la bobina mobile viene appesa
a due punti fissi verticali con un solo filo, sopra,
ed un solo filo sotto. Con tale sistema la resistenza
della bobina mobile al movimento è dovuta sol- PILA 4,5V
tanto alla torsione del sottile filo di sospensione,
permettendo di ottenere la rivelazione di correnti
di minima intensità (10-%).
TEL AIE TTO

STRUMENTI COMMERCIALI Fig. 3 - Per sensibilizzare il movimento meccanico,


provocato dall'interazione fra un campo magnetico ed
Negli strumenti di tipo commerciale, di uso comu- un campo elettromagnetico, basta comporre una bobi-
na mobile, sospesa per mezzo di due fili conduttori
ne, la bobina mobile, anziché essere sospesa tra- nel traferro di un magnete permanente.
mite fili come è avvenuto nei nostri semplici espe-
rimenti, risulta imperniata su due pietre dure
(zaffiri, rubini o diamanti industriali). La coppia
resistente risulta invece realizzata tramite una
molla elicoidale, denominata « molla antagoni-
sta», alla quale spetta anche il compito di invia-
re la corrente elettrica dalla sorgente alla bobi-
na mobile. MAGNETE
L'aspetto finale della parte essenziale di un galva-
nometro a bobina mobile è quello da noi ripro-
dotto in figura 4.
Il cilindro di materiale magnetico, inserito inter-
namente alla bobina, serve a mantenere unifor-
me il campo magnetico nel traferro e ad aumen-
tare il più possibile l'entità del fenomeno di indu-
zione magnetica nel circuito. E tutto ciò si tra-
duce in pratica in un maggiore e migliore rendi-
mento del galvanometro. ESPANSIONI
POLARI

MISURE DI CORRENTE BOBINA

Abbiamo detto, all'inizio di questo articolo, che Fig. 4 - Questo disegno interpreta l'aspetto esteriore
il galvanometro, a seconda del circuito in cui es- della parte essenziale di un galvanometro a bobina mo-
so viene collegato, può servire per la misura di bile. Il cilindro di materiale magnetico mantiene uni-
forme il campo nel traferro. La coppia resistente è
correnti, tensioni e resistenze, cioè può fungere ottenuta tramite la molla antagonista.
da amperometro, voltmetro e ohmmetro.
Per la misura delle correnti, il galvanometro de-

355
PUNTO PUNTO ve essere inserito nel circuito nel modo illustrato
A B in figura 5.
NTR. Cc O} n Tenuto conto che lo strumento a bobina mobile
è di tipo polarizzato, occorrerà far bene attenzio-
ne ad inserire lo strumento nel circuito di misura
in modo che la corrente entri nel morsetto posi-
tivo ed esca da quello negativo. Si interpreta fa-
cilmente tale fenomeno ricordando che il verso
+ del movimento dell'indice del galvanometro di-
pende da quello della corrente.
R
G
MISURE DI TENSIONE
Fig. 5 - Il galvanometro, quando serve per indicare il
valore dell'intensità delle correnti elettriche, deve es- La conversione di un galvanometro in uno stru-
sere inserito in serie con la sorgente di alimentazione. mento di misura delle tensioni elettriche, cioè in
Il morsetto positivo dello strumento viene collegato
con il morsetto positivo dell'alimentatore.
un voltmetro, è molto semplice. Perché basta in-
serire, in serie al galvanometro, una resistenza ad-
dizionale di valore tale per cui si verifichi la se-
guente espressione:

R Vfs = R x Ifs

in cui Vfs rappresenta il valore della tensione di


fondo-scala che si vuol ottenere, Ifs la corrente
di fondo-scala tipica dello strumento ed R la re-
+ sistenza complessiva dello strumento (compresa
quella interna propria e caratteristica del filo che
compone la bobina mobile).
G
In figura 6 interpretiamo il concetto di trasfor-
mazione di un galvanometro G da 50 A fon-
do-scala e 1.000 ohm di resistenza interna in un
voltmetro adatto alla misura di una tensione con-
tinua di fondo-scala di 10 V. In serie al galvano-
metro si dovrà collegare una resistenza di valore
Fig. 6 - Con questo disegno è possibile interpretare
il concetto di trasformazione di un galvanometro in uno R = 199.000 ohm.
strumento adatto alla misura delle tensioni continue,
cioè in un voltmetro. Il valore della resistenza R, colle- IO V
gata in serie con lo strumento, stabilisce quello della R = - 1.000 ohm = 199.000 ohm
tensione di fondo-scala. 50 A

IV RI

R2
IOV
RJ
G /OOV
Fig. 7 - Per ottenere un voltmetro a portate multiple,
occorre servirsi di un commutatore e di un certo nu-
mero di resistenze collegate In parallelo fra di loro.
ENTR. CC Ciascuna delle resistenze deve essere calcolata in mo-
L @@ do da ottenere il valore desiderato di fondo-scala.

356
NOVITN' ASSOLUTA
R

e La penna dell'elettronico dilettante


IR

I tot. IG
e

L. 3.500
RG

Fig. 8 - Quando il galvanometro serve per comporre


uno strumento di misura delle correnti, si debbono co-
noscere i valori di tre diversi tipi di correnti: quella
totale, quella che attraversa il galvanometro e quella
che attraversa la resistenza di shunt.

CON QUESTA PENNA


APPRONTATE I VOSTRI
LE PORTATE CIRCUITI STAMPATI
Il circuito di figura 6 può essere trasformato in
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
quello di figura 7 quando si voglia realizzare uno con la massima perfezione nei minimi dettagli. 11 suo
strumento di misura a portate multiple. Per que- aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
sta trasformazione occorrono un commutatore di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
multiplo (SI) ed alcune resistenze esterne calco- tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
late in modo da ottenere i diversi valori di fon- mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
do-scala desiderati. risce perfettamente al rame.
Per la misura delle correnti volendo ottenere un
amperometro a portate multiple, basterà collegare,
in parallelo con il galvanometro, una resistenza NORME D'USO CARATTERISTICHE
esterna, denominata comunemente « SHUNT ». Tracciare it circuito su una La penna contiene un di-
in grado di deviare parte della corrente del cir- lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllalo da una valvola
cuito e consentire all'indice di non oltrepassare sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapor-
il fondo-scala. nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non· con-
La resistenza di shunt viene calcolata attraverso lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
la seguente formula: noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
Rg X lg =R X (Ifs - lg) con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
in cui Rg rappresenta il valore della resistenza
del galvanometro, R quella esterna di shunt, lg
la corrente di fondo-scala normale dello strumen-
to e Ifs il valore della nuova corrente di fondo- La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
scala. chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Uno strumento da 100 A fondo-scala e resisten- Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'Importo di
za interna di 900 ohm. ad esempio. potrà essere L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 00916205.
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1A

s1


100 A

RG +

Fig. 9 - Interpretiamo in questo schema il concet-


to di trasformazione di un semplice milliamperome-
tro In uno strumento a portate multiple, per il qua-
@ @- 4 le sono necessari un commutatore (S1) ed alcune
resistenze di shunt.
ENTR.

trasformato in uno strumento da 1 mA fondo- a fondo-scala. In tali condizioni, attraverso il gal-


scala purché si utilizzi una resistenza di shunt vanometro, scorrerà una corrente di valore pari a:
del valore R = 100 ohm.
Valim.
Rg
X lg 900 X 100 µA :

R=--- ------- = 100 ohm R2


Ifs - lg 1.000 A- 100 +A
Questo valore non tiene conto della trascurabile
Anche in questo caso, il milliamperometro potrà caduta di tensione sui terminali dello strumento.
essere trasformato in uno strumento a portate Inserendo ora nel circuito una resistenza di valore
multiple per mezzo di un commutatore in grado incognito (R 1), il valore della corrente, che attra-
di inserire vari shunt esterni. versa il galvanometro, assumerà il nuovo valore
determinato dalla seguente formula:
Vallm.
MISURE DI RESISTENZA
Il
A conclusione di quanto finora detto non ci rima- Rl + R2
ne che interpretare la trasformazione di un gal-
Poiché il valore di Valim. è sempre lo stesso, le
vanometro in uno strumento di misura delle resi-
due relazioni assumono la seguente espressione:
stenze, cioè in un semplice ohmmetro a lettura
diretta. I X R2 = I1 (R1 + R2)
La misura della resistenza elettrica è basata su
due prove distinte. La prima, che è una prova la quale consente di stabilire il valore di RI.
di taratura, consiste nel portare provvisoriamen- Nei normali tester di tipo commerciale, anziché
te a «O» il valore della resistenza incognita R 1 ricorrere al calcolo matematico, si provvede a
(ponticello in figura 10). Ciò si ottiene regolando graduare una delle scale di misura direttamente
la resistenza di taratura R T sino ad ottenere lo in ohm, rendendo così estremamente semplice e
spostamento totale dell'indice del galvanometro rapida ogni lettura.

358
P1
( PONT.)

@ G T

Fig. 10 - Con il galvanometro è


possibile realizzare anche uno
strumento di misura di resistenza
elettrica. In questi due schemi in-
RI terpretiamo le due prove distinte
su cui è basato il procedimento
di misura.

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


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varia notevolmente con il variare del segnale, op-
pure in tutti i casi in cui è richiesta una perfetta
stabilità della tensione di alimentazione, allo sco-
po di non pregiudicare la precisione di funziona-
mento di taluni strumenti. In tutti questi casi
è assolutamente necessario far uso di circuiti sta-
bilizzatori di tensione.
Per meglio chiarire questi concetti, soffermiamoci
per qualche istante su un esempio pratico. Pren-
diamo il caso di un amplificatore ad alta fedeltà.
Quando un apparato di questo tipo funziona con
un normale circuito alimentatore e, soprattutto.
L'alimentatore stabilizzato è uno strumento asso- quando l'amplificatore ad alta fedeltà risulta
lutamente indispensabile per il dilettante elettro- sottodimensionato, la tensione di alimentazione
nico sperimentatore. Si potrebbe anche dire che nominale, a basso volume, può ritenersi sufficien-
la sua utilità è pari a quella del più comune tester. te: ma durante i picchi di assorbimento, provoca-
Prima di introdurci nel vivo dell'argomento, vale ti dagli improvvisi «forti » e « fortissimi », si
a dire nella presentazione di questo apparato, ri- verifica un brusco abbassamento della tensione, il
teniamo doveroso analizzare il significato dell'ag- quale compromette le caratteristiche dell'ampli-
gettivo «stabilizzato», che a molti lettori potrà ficatore stesso. Per poter produrre con la mas-
risultare ancora sconosciuto. sima fedeltà e con la maggior potenza i suoni
Per alimentatore stabilizzato si intende un appa- deboli e quelli assordanti, [amplificatore Hi-Fi
rato generatore di tensioni, che può fornire, al- deve funzionare con un alimentatore stabilizzato.
l'uscita, tensioni che non debbono variare in al-
cun modo quando varia il tipo di carico appli-
cato all'alimentatore, oppure quando varia la INCONVENIENTI DELLE PILE
tensione di rete-luce.
In ciascun normale alimentatore, ogni variazione li generatore di tensione che maggiormente si
del carico, cioè ogni variazione della corrente as- avvicina. per le sue caratteristiche elettriche. al-
sorbita dall'alimentatore stesso. provoca, in ac- l'alimentatore stabilizzato. è certamente la co-
cordo con la legge di Ohm, talune cadute di ten- munissima pila. Ma anche questo componente
sione interne nel trasformatore di alimentazione, presenta i suoi lati negativi. limitandone Fuso
le quali fanno variare la tensione erogata. Tale nel laboratorio in taluni casi eccezionali.
inconveniente non è assolutamente risentito in La pila ha il difetto di scaricarsi presto. costrin-
tutti quei casi in cui l'assorbimento di corrente gendo l'operatore ad una continua operazione di
rimane sempre costante; esso è invece deleterio ricambio dell'elemento per poter conservare le o-
quando si debbono alimentare ricevitori radio. riginali caratteristiche della sorgente di energia.

360
ALIMENTATORE
STABILIZZATO
Ad esempio, quando la pila comincia a scaricarsi, riante al circuito originale. Del resto, la sempli-
il valore della tensione reale si discosta da quello cità circuitale stessa non potrebbe consentire una
nominale ed anche la corrente, inizialmente as- variazione uniforme della tensione erogata, pur
sorbita, subisce una diminuzione. disponendo il nostro apparato di un'utile prote-
Per questi ed altri motivi ogni tecnico, dilettante zione elettronica contro i cortocircuiti.
o professionista, preferisce sostituire le pile con L'inserimento di questo sistema di protezione ci
un alimentatore autocostruito, che conservi le è stato suggerito dalla necessità di sottrarre l'ali-
caratteristiche elettriche delle pile stesse ma che mentatore ai rischi degli accidentali cortocircuiti,
possa essere alimentato con la rete-luce. che imporrebbero la sostituzione integrale dei
A conclusione di questi concetti possiamo quindi componenti anche in caso di sovraccarico.
dire che l'alimentatore stabilizzato è un circuito
elettronico che può fungere da regolatore conti-
nuo della tensione erogata, pur essendo alimen- SEZIONE RETTIFICATRICE
tato con una tensione anche non regolare, come
è quella uscente da un raddrizzatore alimentato Esaminiamo ora il progetto vero e proprio del-
in corrente alternata. l'alimentatore stabilizzato da noi presentato in f-
gura I.
Abbiamo idealmente suddiviso il circuito in due
IL NOSTRO PROGETTO distinte sezioni: la sezione rettificatrice e la se-
zione stabilizzatrice.
Possiamo classificare il progetto del nostro ali- La prima sezione comprende anche il sistema di
mentatore stabilizzato fra quelli che compongono filtraggio della corrente. Analizziamola.
la categoria degli alimentatori ad uscita costante La tensione alternata, derivata dalla rete-luce,
e fissa. Cioè il valore della tensione erogata non viene ridotta ad un valore prestabilito tramite il
può essere variato salvo l'apporto di qualche va- trasformatore di alimentazione TI. Nel caso in

Per soddisfare le più elementari esigenze del laboratorio dilet-


tantistico, presentiamo il progetto di un semplice alimentatore
stabilizzato, economico ed efficiente, che potrà essere realizza-
to in tre versioni diverse, per rete-luce, per batteria e con va-
rietà di valori delle tensioni d'uscita.

361
O Fig. 1 - Il progetto dell'alimentatore stabi-
lizzato può essere Idealmente suddiviso in
due diverse sezioni: quella rettificatrice e
quella stabilizzatrice. La prima è composta
+ essenzialmente dal ponte raddrizzatore PI
e dal condensatore eletb"olitico C3. La se-
conda fa capo al transistor TR1 e al diodo
zener D1. Il transistor TR2 funge da inter-
ruttore elettronico.
N

° '$$
" = r 1

COMPONENTI
+
Condensatori
C1 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C2 = 10 F - 16 VI (elettrolitico)
C3 = 2.200 F - 24 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 220 ohm - 1/2 W
R2 = 1 ohm - 1 W
+ U"? Il Varie
TR1 = AD161
TR2 = BC107
D1 = Diodo zener (6,8 V-1 W)
P1 = 40±-80 V; 1 A+2 A
(ponte raddrizz.)
T1 = 220 V- 14V-15W-1 A
(trasf. d'alimentaz.)

(j::,.
g<4
n).


I-.

Fig. 2 - II cablaggio completo dell'alimen-


tatore stabilizzato si effettua interamente
sulla parte posteriore di una piastra metalli-
ca che svolge la doppia funzione di pan-
nello radiante dell'energia termica, erogata
dal ponte raddrizzatore P1 e dal transistor
di potenza TR1, e da pannello frontale di
chiusura di un contenitore di qualsiasi tipo.

362
esame si tratta di ridurre la tensione di 220 Vca mento di corrente all'uscita dell'alimentatore sta-
a quella di 14 Vca. Poi, tramite un raddrizzatore bilizzato, possono provocare delle cadute di ten-
di tipo a ponte, denominato PI, la tensione al- sione nei diodi, nel trasformatore e in altri com-
ternata presente sull'avvolgimento secondario del ponenti, dando luogo ad un aumento o ad una
trasformatore T 1 viene trasformata in una ten- diminuzione del ripple a causa dei continui feno-
sione unidirezionale pulsante. meni di carica e scarica del condensatore elet-
Il condensatore elettrolitico C3, che ha un valore trolitico. Ecco perché sui terminali di C3 ri-
capacitivo elevato, funge da elemento di livella- sulta collegato il circuito di stabilizzazione. che
mento della tensione, comportandosi come un ora analizzeremo.
accumulatore temporaneo che riduce l'entità del-
le pulsazioni e trasforma la tensione pulsante in
una tensione continua. SEZIONE STABILIZZATRICE
Sui terminali del condensatore elettrolitico C3,
la tensione continua, oltre che presentare clelle Il circuito che provvede a stabilizzare la tensione
ondulazioni (ripple), non appare nemmeno sta- d'uscita risulta composto essenzialmente dal diodo
bilizzata sia in presenza di variazioni della tensio- zener D 1 e dal transistor TR l.
ne primaria di rete, sia in presenza di variazioni li diodo zener, in virtù della sua curva caratteri-
del carico. stica, tende a mantenere costante la tensione sui
Come si sa, le variazioni della tensione di rete. suoi terminali, indipendentemente, entro certi
presenti sull'avvolgimento primario del trasfor- limiti, dal valore della corrente che lo attraversa.
matore T 1, si riflettono anche sull'avvolgimento La stabilizzazione della corrente aumenta colle-
secondario e, successivamente, sul raddrizzatore gando allo zener il transistor TR 1, proprio in
e sui terminali dell'elettrolitico di filtro. virtù del suo guadagno. Assieme al fattore di
Anche le variazioni del carico, cioè dell'assorbi- stabilizzazione aumenta anche, in misura note-

RETE

363
G
%... r
e
1 use.
STAILIZZ
RI
b

+
~ C2
ENTR.13+16V TR2 Fig. 3 - Eliminando la parte rad-

3-
drizzatrice del progetto di figura
6 -t
1 e conservando gli stessi valori
dei componenti elettronici, si ot-
tiene questo semplice circuito di
DI II ci

# alimentatore stabilizzato alimen-


tabile con una comune batterla
d'auto.

vole, l'intensità di corrente erogabile dal circuito. sull'effetto di conduzione della giunzione base-
In pratica il valore della tensione di uscita è pari emittore. Infatti, quando il valore della tensione,
a quello del diodo zener diminuito del valore della misurata sui terminali della resistenza-sensore R2,
caduta di tensione base-emittore del transistor supera quello di 0,6 V, in virtù della eccessiva
TRl, che si può ritenere fermo sullo 0,6 V, in- corrente, il transistor TR2 diviene rapidamente
dipendentemente dal valore della corrente ero- conduttore e cortocircuita il diodo zener D1,
gata. La caduta di tensione base-emittore di TRl, bloccando in tal modo l'intero alimentatore sta-
quindi, non peggiora la stabilizzazione del circui- bilizzato.
to, ma provoca soltanto una lieve diminuzione
del valore della tensione erogata.
Per coloro che amano i calcoli sufficientemente COSTRUZIONE DELL'ALIMENTATORE
precisi, possiamo dire che il valore della tensione
d'uscita si deduce dalla seguente espressione: La realizzazione pratica dell'alimentatore stabi-
lizzato non comporta alcuna operazione difficile
Vu Vz- 0,6 V
o insuperabile per un dilettante. Seguendo il pia-
nella quale Vu misura il valore della tensione no costruttivo riportato in figura 2, infatti, ogni
d'uscita, Vz rappresenta il valore della tensione lettore potrà comporre l'apparato assai rapida-
dello zener. mente e con la certezza che tutto funzionerà a
perfezione.
Il ponte raddrizzatore PI è un componente che
FUSIBILE ELETTRONICO dissipa calore. Esso dovrà quindi essere fissato
A conclusione dell'analisi del progetto dell'ali- in modo da favorire la dispersione dell'energia
mentatore stabilizzato di figura 1 non resta che termica. Nel disegno di figura 2 esso appare ap-
interpretare la funzione del transistor TR2, che plicato alla piastra metallica che funge da pan-
è quella di « fusibile elettronico». nello frontale dell'apparecchio e, contemporanea-
li transistor TR2 è collegato in modo da rivelare mente, da radiatore.
la corrente che circola nell'alimentatore e di Questa stessa osservazione si estende anche al
bloccare l'alimentatore stesso quando il valore transistor di potenza TRI. In questo caso tutta-
della corrente supera quello prefissato. A diffe- via occorrerà tener ben presente che tutto l'in-
renza dei normali fusibili, esso presenta il van- volucro metallico esterno del componente è rap-
taggio di una eccezionale rapidità di intervento, presentativo dell'elettrodo di collettore. Dunque
nonché il ripristino automatico del funzionamen- non è possibile far aderire il transistor TR 1 di-
to del circuito quando cessa il sovraccarico op- rettamente sulla piastra metallica. Occorrerà in-
pure in presenza di cortocircuiti. vece comporre un montaggio del componente te-
Il funzionamento del fusibile elettronico si basa nendo sott'occhio il disegno di figura 5 nel quale,

364
Più precisamente, sempre tenendo come base il
progetto di figura 1, lo schema di figura 3 propo-
ne una versione dell'alimentatore adatta per il
collegamento con una batteria d'auto.
Risultano infatti eliminati il trasformatore per
Rl rete-luce e la sezione rettificatrice rappresentata
dal ponte raddrizzatore Pl. Con questo tipo di
alimentatore, che dovrà essere accoppiato ad una
batteria d'auto a 12 V, si potranno alimentare
perfettamente apparati mangianastri, registratori
51 ed autoradio.
Coloro che volessero costruirsi un alimentatore
stabilizzato con valori di tensioni d'uscita conti-
nue diverse, dovranno rifarsi allo schema di f-
+ gura 4, nel quale viene proposto l'inserimento,
7 cr
nel circuito originale di figura 1, di un commu-
tatore ad 1 via - 3 posizioni (S1) e di tre diodi
zener con tre diversi valori di tensioni (6 V - 9 V
- 12 V). Con questo sistema si potranno ottenere
in uscita tre diversi valori di tensioni stabilizzate.
Fig. 4 - Coloro che volessero comporre un alimentato- E' ovvio che il lettore, applicando la formula pre-
re stabilizzato con diverse tensioni d'uscita, dovranno cedentemente citata e montando un qualsivoglia
inserir e nel circuito un commutatore multiplo in grado
di effettuare il collegamento manuale con diodi zener
numero di diodi zener, sarà in grado di autoco-
di tensioni zener diverse. La resistenza R1 e il con- struirsi un alimentatore stabilizzato con eroga-
densatore elettrolitico C1 sono gli stessi che risultano zione di tensioni multiple.
montati nel progetto originale di figura 1 e conservano
quindi gli stessi valori.

come si può facilmente arguire, la presenza del


foglio di mica, interposto fra il componente e la
piastra metallica, provvede a tenere isolati i tre
elettrodi di collettore-base-emittore; quelli di ba-
se-emittore fuoriescono dai due fori praticati sul
foglio di mica e sulla piastra metallica; quello di
collettore viene prelevato tramite una vite stretta
con dado e con interposto un elemento isolatore.
A completamento della descrizione del piano co- TELAIO
struttivo raccomandiamo di inserire i tre conden-
satori elettrolitici C1-C2-S3 facendo bene atten-
zione alle loro polarità, che non debbono essere ISOLAT.
invertite fra loro ma dovranno rispettare le in-
dicazioni iportate in figura 2. Anche il diodo ze-
ner D1 deve essere montato in una determinata
direzione, con la fascetta rivolta verso l'elettrodo Fig. 5 - Tenendo conto che il transistor di potenza TR1
di base del transistor TR 1. è munito di due soli terminali, quello di base e quello
di emlttore, occorrerà ricordare che l'elettrodo di col-
lettore è rappresentato dall'intero involucro metallico
esterno del componente. Per tale motivo, prima di ap-
DUE DIVERSE VERSIONI plicare il transistor sulla lastra metallica, si dovrà in-
terporre un foglietto di mica isolante e fare in modo
che il conduttor e di collettore (vite isolata) venga rap-
Nelle figure 3-4, presentiamo due diverse varian- presentato da un comune ancoraggio.
ti del progetto originale dell'alimentatore stabi-
lizzato riportato in figura 1.

365
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366
Piccolo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

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PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
I te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

--- -----·

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA I
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

369
A TUTTI L PACCO-DONO 1978
Il pacco-dono 1978 viene inviato in regalo a tutti coloro che sottoscrivono un nuovo ab-
bonamento a Elettronica Pratica e a coloro che rinnovano quello in corso, già scaduto o
in termini di scadenza.

Il pacco-dono 1978 contiene un gran numero di con-


densatori e resistori di tipi e vafori diversi, alcuni se-
miconduttori e una certa quantità di materiale vario
(filo-stagno, filo per collegamenti, lampada e porta-
lampada, presa polarizzata, spinotto, pinza a bocca di
coccodrillo, boccola, morsettiera, diodo Led, ecc.).

Tutti gli elementi contenuti nel pacco-dono 1978 troveranno pratica applicazione nei vari progetti che saran-
no pubblicati sulla rivista nel periodo di validità dell'abbonamento. Essi diverranno quindi indispensabili per
l'approntamento ed Il completamento del nostri dispositivi elettronici.

IL VALORE COMMERCIALE DEL PACCO-DONO 1978 AMMONTA A


PARECCHIE MIGLIAIA DI LIRE!

Scegliete la forma di abbonamento


fra le seguenti: Abbonamento annuo semplice
(in regalo il pacco-dono 1978)

Per l'Italia L. 12.000


Per l'estero L. 17.000

Abbonamento annuo con dono


di un saldatore elettrico
(In regalo il pacco-dono 1978)

Per l'Italia L. 15.000


%N. Per l'estero L. 20.000

Il saldatore è un utensile necessario per la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei semi-
conduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la potenza di
25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel kit contenente il saldatore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno
e una scatola di pasta disossidante.

Nell'inviare il canone di abbonamento, I Signori Lettori sono pregati di scrivere con la massima
chlsrezza, possibilmente In stampatello, citando, con grande precisione, nome, cognome, indi-
rizzo, forma di abbonamento prescelta e data di decorrenza dello stesso.
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Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista Ri-
sponderemo net limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia ma scegliendo, di
volta 1n volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
e concepiti ad uso di un solo lettore

LA POSTA [
~-~-1J

.. E
z-..-1-

DEL €

LETTORE %% 1/ I

Impedenza del booster vocata dall'uso anche prolungato nel tempo del
dispositivo. Siamo inuae più propnm a credere
Appena entrato in possesso del kit del booster arn- chi' il riavitore radio, di media potenza, cui lei
plifìcatcre di bassa frequenza, della potenza di lta collegato il booster BF, sia provvisto di una
10 W, presentato e descritto alla pagina 132 del presa per amplificatore esterno non collegala con
fascicolo di marzo di quest'anno. ho realizzato Il circuito dell'altoparlante ma con quelli a mont
il circuito e l'ho fatto funzionare a lungo sulla dell'amplificazione di bassa frequenza E ovvio
mia autovettura, dopo averlo accoppiato ad una dunque che, con questo tipo di collegamento, /'am-
radiolina tascabile. Nel confermarvi la validità pezza del segnale sulla presa estera del ricevito-
del progetto, che si è rivelato all'altezza delle vo- re risulti alquanto bassa, conseguentemente anche
stre affermazioni tecniche, debbo ora comunicarvi l'impedenza d'uscita diviene molto elevata rispet-
che, dopo averlo accoppiato con altro ricevitore to a quella d'n1trata del boostn BF. che è di 10
radio di media potenza, il booster non ha più ohm Circa. Lei stesso comunque potrà controllare
funzionato, in quanto la sonorità è divenuta ap- la natura del collegamento interno d!'!la pre;n per
pena percettibile. amplificatore estero. in pratica è come s s or-
Non ritengo di aver commesso errori di collega- locircuitass, l'uscito del nuT;/orr radio. proL'O·
mento o installazione, perché il ricevitore radio è cando la scomparsa del segnale che, per sua va-
provvisto di presa per collegamenti esterni con tura. è gà debole. Per poter utilizzare il booster
amplificatori di potenza. Potreste dirmi se, con BF anche nel suo caso partcolare. lei dovrà li-
l'uso prolungato del dispositivo, la sensibilità può minare la resistenza R! inserita nel circuito d'en-
diminuire? trata del dispositivo. Eventualmente, nel caso in
DOMENICO LO RUSSO cui risultasse impossibili' la regolazione rfrl L'olu-
Messina me onoro tramite l potenzometro del ricevitore
radio, lei potrà inserre, fra uscita ed ingresso del
Riteniamo impossibile, se non l'Slremamente im- booster_, un potenziometro del valore di 100.000
probabili'. un'avaria al circuito del booster pro- ehm e di tipo a variazione logaritmica.

373
Amplificatore per chitarra nizzazione la soluzione del mio problema, aspet-
tando con urgenza una vostra risposta.
Lo scorso anno ho acquistato presso la vostra CHRISTIAN RA TH
Organizzazione il kit del preamplificatore ad al- S. Lucia Uzzanese
tissimo guadagno, che ho costruito con notevole
successo. A quel dispositivo ho infatti applicato Aderiamo con piacere alla sua cortese richiesta
diversi tipi di microfoni, sempre con esito favo- ringraziandola, prima di tutto, per le espressioni
revole. Recentemente ho acquistato un pick-up elogiative rivolteci. Siamo certi che il problema
per la mia chitarra, che ho provato a collegare da lei sollevato interesserà molti altri lettori, che
al mio preamplificatore, senza tuttavia raggiun- hanno già acquistato il kit dell'ultra preamplifi-
gere alcun risultato positivo. Voglio ricordarvi catore o che stanno per acquistarlo ora do po aver
che nell'articolo in cui descrivete molto bene il letto attentamente l'articolo da noi pubblicato a
progetto del preamplificatore avete inserito una pagina I41 del fascicolo di marzo dello scorso an-
nota con la quale affermate che per le elevate no. Presentiamo quindi lo schema dell'ultrapream-
impedenze si debbono apportare alcune modifiche plificatore con le necessarie varianti per l'adatta-
al progetto originale. Poiché sono un principiante mento di impedenza del circuito di entrata con
e, quindi. non in grado di apportare alcuna mo- quello di uscita del pick-up per chitarra da lei
difica al circuito, affido alla vostra seria Orga- recentemente acquistato.

COMPONENTI

Condensatori
C1 = 10.000 pF
C2 = 10 uF - 16 VI (elettrolitico)
C3 = 1 0.000 pF
CA = 50 F - 16 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1
R2
R3
R4
22.000
1
1

4.7
megaohm
megaohm
ohm
megaohm (trimmer potenz.)
!
R5 220 ohm
Varie
IC1 = circuito integrato (µA741)
Alimentaz. = 12 Vcc

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


L 3 800
IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! '

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 00916205
Intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zureti 52 - 20125 Milano

374
Alimentatore per radiotelefoni BC611 menti delle valvole, la seconda a 105 V circa per
l' alimerrtazione anodica (la batteria originale for-
Ho acquistato recentemente sul mercato surplus nisce la tensione anodica di 103,5 V). Il circuito
una coppia di radiotelefoni di tipo BC611. Gli che le proponiamo dispone di entrambe queste
apparati sono privi della batteria a 105 V neces- tensioni. Esso è di concezione molto semplice ed
saria per alimentare i circuiti anodici delle val- è composto da uno stadio raddrizzatore a sempli-
vole. E poiché non mi interessa l'uso portatile ce semionda, da un filtro a «p greca », necessa-
dei radiotelefoni, vi pregherei, se possibile, di for- rio per la tensione anodica, da uno stadio rad-
nirmi uno schema, il più semplice possibile, di drizzatore a doppia semionda e da un secondo
un alimentatore adatto per questo tipo di rice- filtro a «p greca» con resistenza variabile per la
trasmettitori e collegabile con la rete-luce. corretta regolazione della tensione di uscita. La
AGAPITO VOLPI tensione di accensione dei filamenti viene filtrata
Brindisi anche attraverso un'induttanza (Zl). Si è preferito
raddrizzare e livellare anche la tensione di accen-
Le alimentazioni necessarie per il funzionamento sione dei filamenti per evitare di introdurre, du-
dei radiotelefoni in suo possesso sono due: la pri- rante le trasmissioni, fastidiosi ronzii, a beneficio
ma a 1,5 V, necessaria per l'accensione dei fila- di un aumento di sensibilità degli apparati.

T1
1,5v

FUS. 105V
p-9,
i,3
Condensatori R2 1.800 ohm- 2 W
C1 = 500 F - 12 VI (elettrolitico)
Varie
C2 = 1.000 F 12 VI (elettrolitico)
C3 = 100 F 200 VI (elettrolitico) D1 BYX 36/100
CA = 100 uF 200 VI (elettrolitico) D2 = BYX 36/100
D3 BYX 36/100
Resistenze T1 trasf. (220 V- 2x4,5 V- 120 V)
R1 = 10 ohm (potenziometro a filo) z1 imp. BF

Una vecchia valvola


• scere il tipo di valvola equivalente, ben sapendo
come le vostre indicazioni e i vostri suggerimenti
Sto riparando un vecchio ricevitore radio nel qua- tecnici siano sempre esatti.
le è montata la valvola di tipo AR21, che devo LUIGI SULIS
sostituire perché esaurita. Purtroppo, questa val- Cagliari
vola non è più riportata nei normali listini com- La valvola di tipo AR21 è un diodo-triodo, che ha
merciali e neppure conosco l'equivalente. Chiedo per equivalente il tipo Philipr EBC33. Nel caso in
a voi se potete elencarmi le caratteristiche ra- cui dovesse incontrare difficoltà di ordine tecnico
dioelettriche del componente per poter eventual- nel rimettere in funzione il suo vecchio ricevitore
mente sostituire lo zoccolo e parte del circuito radio, la invitiamo a riscriverci, precisandoci la
che fa capo ad esso. Mi servirebbe peraltro cono- marca e il modello del ricevitore.

375
Circuiti integrati TTL Convertitore per tubi fluorescenti

Mi è stato regalato, da un amico, un circuito Dovendo illuminare un locale sprovvisto di im-


integrato di tipo SN7420; mi è stato specificato pianto di illuminazione elettrica, cioè di condut-
che si tratta di un integrato digitale ma nessun'al- ture di rete-luce, debbo necessariamente ricorrere
tra notizia mi è stata fornita per quel che ri- ad una batteria a 12 V per poter accendere una
guarda la zoccolatura del componente e le ca- lampada a filamento e a bassa tensione. Mi è ve-
ratteristiche di funzionamento dello stesso. Gra- nuto ora in mente di sostituire questo tipo di il-
direi quindi ottenere da voi quelle nozioni ne- luminazione con uno a tubi fluorescenti, che mi
cessarie per poter utilizzare questo integrato. consentirebbero un notevole risparmio di energia
ANDREA MARINELLI ed una maggiore illuminazione ambientale. Le
Ravenna prove da me effettuate tramite convertitori 12/220
V di tipo normale, unitamente ai circuiti tradizio-
Poiché si tratta di un argomento di grande attua- nali di induttanza e starter, hanno. dato esito
lità, riteniamo utile per molti nostri lettori ren- negativo. Potreste voi suggerirmi qualche idea
dere pubblica la risposta che stiamo per darle. migliore, possibilmente con la presentazione di
L'integrato SN7420 contiene, all'interno, due por- uno schema di convertitore adatto al pilotaggio
te NAND a quattro ingressi. L'uscita, dunque, di tubi elettrofluorescenti?
risulterà a livello logico « O » soltanto quando LORIS CANE'
tutti quattro gli ingressi contemporaneamente ri- Verona
sulteranno a livello logico « I ». Viceversa, se uno
soltanto dei quattro ingressi si trova a livello lo- Per poter utilizzare i comuni tubi elettrofluore-
gico «O», l'uscita va a livello « l», indipenden- scenti, si deve tener presente che, pur essendo suf-
temente da ciò che accade per gli altri ingressi. ficiente una tensione di 60 70 V per mantenere
La zoccolatura del componente è quella del dise- innescata la scarica, è necessaria una tensione di
gno qui riportato, che si riferisce alla vista dall'al- valore notevolmente più elevato per l'innesco. Il
to dell'integrato. progetto del convertitore che le proponiamo, ol-
L'alimentazione dovrà necessariamente essere ben tre che disporre di avvolgimenti appositi per il ri-
stabilizzata e di valore 5 V (±5%). Il livello «O» scaldamento dei filamenti, è dotato di un avvol-
in entrata deve avere un valore di tensione com- gmento « eccitatore» da collegare ad una stri-
preso tra O e 0,8 Vmax., mentre il livello « l» de- sciolina metallica tesa lungo il tubo. Ciò si rende
ve risultare tra 2 Vmin. e 5 Vmax. Corrisponden- necessario per la ionizzazione del gas contenuto
temente, i livelli di uscita avranno i seguenti va- nel tubo, favorendo allo stesso tempo la scarica
lori: per il livello « O » il valore è di 0,22 V circa, senza l'uso dei sistemi tradizionali della lamina
mentre per il livello « 1 » il valore è di 3.3 V bimetallica e della bobina di sovratensione. La
crca. frequenza del convertitore è regolabile attorno ai
Il ritardo di porta, o tempo di propagazione, è va- 4 ...;- 7 KHz; questi valori di frequenza, in base a
lutabile attorno ai l5 nS (nanosecondi). recenti studi sui tubi al neon, sono risultati i più
idonei ad ottenere un elevato rendimento lumi-
noso. Purtroppo il trasformatore TI non è di tipo
commerciale e lei dovrà provvedere alla costru-
8rj p7@ zione di questo elemento servendosi di un nucleo
composto da lamierini a grani orientati della po-
tenza di 70 W circa. I dati relativi agli avvolgi-
g .o.. D6
menti primari e secondari, facendo riferimento

:[U MLUT alle diciture riportate nello schema, sono i se-


guenti:
PR. l = PR.4 = 2 spire di filo di rame smal-

@1w4
r
13 I I
tato del diametro di 0,4 mm.
PR.2 = PR.3 = 2 spire di filo di rame smal-
tato del diametro di 1,2 mm.
SEC. l = SEC.3 = 6 spire di filo di rame smal-
tato del diametro di 0,6 mm.
SEC.2 = 70 spire di filo di rame smaltato del
diametro di 0,6 mm.
SEC.4 = 280 spire di filo di rame smaltato del
diametro di 0,08 mm.

376
Ricordiamo chP glz avvolgimenti SEC.1-SEC.3
provvedono al riscaldamento degli elettrodi ed
erogano una tensione di 6±8 V. Il convertitore
consente laccensone di tub fluorescenti di po-
tenza compresa fra i e
'2O 40 due transistor
W. ]

TRI-TR? devono essere montati su piastre di raf-


freddamento.

COMPONENTI
Condensatori
c1 uF (non elettrolitico)
C2 1 uF (non elettrolitico)
c3 500 F 50 VI (elettrolitico)
C4 270.000 pF
Resistenze
R1 10 ohm arabile)
R2 680 ohm
R3 680 ohm
R4 10 ohm (variabile) ?V
TI
R5 100.000 ohm Dg
Varie
TR1 AUY22-AUY28-ASZ 16-ASZ 18
TR2 AUY22-AUY28-ASZ 16 ASZ 18
T1 Trasformatore

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell' autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

La scatola di montaggio costa L. 11.500. Pe• richiederla occorre Inviare anticipatamente l'Importo
a mezzo vaglia, assegno bancario o c.c.p. N 3/26482 citando chiaramente l'Indicazione - BOOSTER
BF • ed Intestando a ELETTRONICA PRATICA • 20125 MILANO • Via Zuretti, 52 (nel prezzo so-
no comprese le spese di spedizione).

377
Riparazione di un RX a valvole Vogliamo innanzitutto ricordarle che la tensione
anodica della valvola 6V6, funzionante in classe
Attualmente sto riparando un ricevitore di tipo ABI, è di 250 volt, e ciò significa che la tensione
commerciale a 9 valvole, nel quale dopo un pe- di alimentazione è insufficiente. Tenga presente
riodo di eccessiva erogazione di calore e cattivo ancora che l'impedenza caratteristica del push-
odore, si sono bruciati il trasformatore di alimen- pull di 6V6 è di 10.000 ohm tra placca e placca.
tazione e quello d'uscita. Dopo aver fatto riav- Ad ogni buon conto la causa di arrossamento del-
volgere il trasformatore di alimentazione con se- le placche delle valvole amplificatrici finali non
condario A T per 200 volt e due secondari BT risiede di certo nel tipo di trasformatore di uscita
per i 5 e i 6,3 volt, ho montato il componente, adottato. Prima di accingersi alla sostituzione dei
credendo di rimettere in funzione il ricevitore. trasformatori, lei doveva accertarsi delle vere cau-
ma mi sono accorto che le placche delle due val- se che determinavano gli inconvenienti. A questo
. punto non le resta che controllare lo stato dei
vole di potenza, di tipo 6V6, si arrossavano. In
condensatori elettrolitici di filtro e di misurare
sostituzione del trasformatore d'uscita bruciato
le tensioni sugli elettrodi delle valvole, in partico-
ne ho montato uno con impedenza primaria di
lar modo sulla valvola preamplificatrice di bassa
8.000 ohm e dotato di presa centrale. Potete dir-
frequenza e su quelle dello stadio finale. Le ricor-
mi in quale punto del circuito sono da ricercarsi diamo ancora che il trasformatore di alimenta-
le cause che determinano H'inconveniente citato? zione deve avere una potenza di almeno 6) W
GIORGIO LONGO mentre quello di uscita deve avere una potenza
Roma di 10-15 W.

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE

Potenza di emissione: 20 mW 120 mW


Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz 106 MHz

Il kit del microtrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato- n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
=Si~. cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.
. - -=-

378
La scala espansa ricordato nel corso dell'articolo e al quale oc-
corre scrupolosamente attenersi?
Sono rimasto molto colpito dalla originalità del ALESSANDRO GIUFFRE
progetto del voltmetro per rete-luce presentato Cesena
a pagina 160 del fascicolo di marzo di quest'an- No, non esiste alcun « segreto ». anche perché
no. Debbo dirvi che già da molto tempo sognavo non tralasciamo mai d raccomandare a nostn
la realizzazione di questo dispositivo, con lo sco- letton le pur minime particolarità orientate n
po di controllare le piccole variazioni di tensione sede di montaggio dei nostri progetti. Questa vol-
intorno ai valori compresi tra i 180 e i 220 V. la abbiamo sbagliato noi. Anzi, ha sbaglialo il no-
Ho quindi costruito il voltmetro che, a mo av- stro disegnatore, che ha composto i due schemi.
viso, funziona come un normalissimo strumento. elettrico e pratico, con un errato vermento det
senza le caratteristiche da voi citate. Poiché lo due diodi zener DZ1-DZ2. Pubblichamo quindi
schema è di una semplicità estrema, non ritengo lo schema elettrico corretto del voltmetro int-
di attribuire l'esito sfavorevole del mio lavoro a tando i lettori ad apportare la necessaria corr-
qualche errore di cablaggio. Potete dirmi qualche zione anche sullo schema pratico: la corre:on
cosa di preciso in merito? consiste nel collegare in senso opposto i du diodi
Esiste qualche « segreto » realizzativo da voi non zener.

01 / R 21ovcc
2
rl
{ =M l D M

OZI DZ2
100V 50V
R4 VOLTM.

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

379
Disturbi negli integrati TTL Controllo soglia tensione

Ho realizzato il progetto del semaforo per mo- Mi occorre un circuito di controllo continuo ed
dellisti presentato e descritto a pagina 724 del autonomo della tensione in arrivo sui morsetti
fascicolo di dicembre dello scorso anno. Il risul- di una apparecchiatura elettronica. Più precisa-
tato può essere considerato favorevole, anche se mente debbo controllare se la tensione è di 24 o
il dispositivo presenta il difetto di apparire molto di 48 V. Avevo in mente, prima di interpellarvi,
sensibile ai disturbi esterni, come ad esempio alle di servirmi del circuito rivelatore di soglia da voi
commutazioni di relé o alla presenza di lampade presentato in figura 12 a pagina 737 del fascicolo
al neon, quando viene alimentato con alimenta- di dicembre dello scorso anno. Tuttavia, avendo
tore da rete-luce. E' possibile eliminare questo io a che fare con la tensione alternata, ho voluto
inconveniente senza dover necessariamente ri- chiedervi in qual modo debbo regolarmi.
correre all'alimentazione tramite accumulatore?
PIO SORRENTINO
MAURO FUMAGALLI
Amalfi
Torino
L'alimentazione tramite dispositivo da rete-luce Il progettino da lei citato è in grado di risolvere
è possibile soltanto se l'alimentatore è di tipo sta- il o problema. Per prima cosa dovrà provvedere
bilizzato e ben filtrato. Per maggior sicurezza con- al raddrizzamento della tensione alternata che
viene anche inserire alcuni condensatori da 10.000 vorrà porre sollo controllo. Allo scopo dovrà ser-
pF sul circuito di alimentazione a 12 V, collegati virsi di un diodo raddrizzato;e, per esempio di ti-
in parallelo al diodo zener DI e direttamente fra po IN4004, e d un condensatore elettrolitico di
i terminali 7 e 14 dell'integrato IC2. In parallelo filtro da 250 F - 60 VI. Il diodo zener dovrà es-
con i condensatori ceramici si potranno anche in- sere da 24 V- I W, mentre il relé sarà da '24 V.
serire condensatori al tantalio del valore di l--;- 10 Non servirà, invece, la resistenza Rl. che verrà
F. I presenza di forti disturbi si potranno inse- da lei eliminata. Con tali varianti il relé rimarrà
rire, direttamente sulla linea di rete-luce, gli ap- disinserito in presenza della tensone di 24 Vcc.
posti filtri antidisturbo facilmente reperibili in mentre scatterà in presenza della tensione di 48
commerco. Vcc.

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: In reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 1V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 1V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n, 12 • 1975 della Rivista, in cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n, 00916205 e indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125
Milano - Via Zuretti 52.

380
Sistemi di altoparlanti Lo schema che pubblichiamo è di tipo classico ed
ampiamente collaudato. !e tre induttanze LI-
Vorrei collegare ad un amplificatore da 30 W un L2-L3 dovranno essere realizzate con filo condut-
sistema di altoparlanti a 3 vie composto da un tore di grossa sezione () ,5 -è- 2 mm.) allo scopo di
evitare le perdite. I condensatori dovranno essere
woofer, un middle e due tweeter, inserendoli in
di tipo non polarizzato, anche se il loro valore è
una cassa acustica di mia costruzione. Potreste
elevato. Tenga presente che i valori capacitivi ri-
fornirmi lo schema di un filtro di crossover che portati nell'elenco componenti possono essere rag-
mi consenta il collegamento di altoparlanti in giunti collegando in serie fra di loro due cond
mio possesso (woofer e middle da 8 ohm - tweeter satori elettrolitici e connettendo insieme i d
da 16 ohm)? lettrodi positivi; i due elettrodi negativi rima
VINCENZO TORNABUONI ti e liberi rappresenteranno i terminali di u
Macerata densatore non polarizzato.

COMPONENTI

Condensatori
C1 = 10F
C2 = 4 F ALL'AMPLUF
C3 = 2F
Induttanze
L1 = 0,5 mH
L2 = 0,15 mH
L3 = 0,15 mH

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a
per la prima volta, si avvicinano a
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap-
COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette-
L. 2.900
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de • Il ricevitore del principianla .. - __ _. lii


una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a l 2fi ssa
altoparlante e a L. 3.900 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando tic?p Vie-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 Intestato a: ELETT RONICA PRATICA 20125 MLAN - e 7-
retti n. 52.
Lampeggiatore a diodo LED

Vorrei realizzare un lampeggiatore con diodo


LED in grado di produrre lampeggii brevi ed in-
tensi. Il lampeggiatore dovrebbe essere alimen-
tato con tensioni continue comprese fra 4,5 e
R1 UJT
< s,

I6 V cc. Potreste pubblicare un circuito in grado


di appagare i miei desideri ma di semplice rea.
lizzazione e ridotte dimensioni?
ADRIANO MARCHETTI
Bologna
3~,B1
Il
è
/
4,5-16V
+
e, +a&7 e
Il progetto che le proponiamo è di semplice rea-
lizzazione pratica, come da suo deside1 io. Esso
utilizza un transistor di tipo unigiunzione (UJT),
quale oscillatore a rilassamento, in grado di for-
nre al diodo LED (DI) impulsi di corrente molto C1 = 10-:--30 µF - 25 VI (elettrolitico)
brevi ed intensi. La frequenza d'oscillazione po- R1 10.000-;-50.000 ohm
trà essere regolata variando il valore della resi- R2 100 ohm
R3 47 ohm
stenza RI o la capacità del condensatore elettro- D1 diodo LED
litico Cl. S1 i nterrutt.

SALDATORE ISTANTANEO
220 V-90 W Lire 9.500
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V- 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

istantaneo debbono essere fatte a: ELETTRONICA P


. 52, inviando anticipatamente l'importo di L 9.500a mezzo vaglia
spedizione comprese).

382
L'unigiunzione 2N2646

In un pacco di materiale elettronico di occasione


ho trovato alcuni transistor di tipo 2N2646, di
cui non sono riuscito a reperire le caratteristiche.
neppure consultando diversi manuali e prontuari
presso amici e negozi. Potreste fornirmele voi?
EZIO FINCATO
Venezia

Il 2N2646 è un transistor ungiunzone (U[T)


il cui impiego principale risulta effettuato su o-
scillatori a rilassamento, frigger ed altri apparati. DISSIPAZIONE MASSIMA: O.'.) \\
Esso è dotato di tre terminali: base I (Bl), base TENSIONE EMITTORE-BASE 2: 30 \
2 (B2), emitter (E), disposti nel modo indicato nel CORRENTE CONTINUA D'EMIITORE: 50
disegno. Le principali caratteristiche elettriche mA max.
del componente sono le seguenti: RESISTENZA INTERBASE: +.7-;- 7.000 ohm

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione. di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:

1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000


2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per
(l'alimentatore è concepito per poter ali1,1entare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

Gli ordini debbono essere effettuati inviando anticipatamente gli importi a mezzo vaglia, assegno
bancario o c.c.p. n. 00916205 citando chiaramente la precisa combinazione richiesta e intestando
a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 Milano - Via Zureti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese
di spedizione - I progetti di questi apparati sono pubblicati sul fascicolo di gennaio 1978).

383
NUOVO PACCO OCCASIONE!
Straordinaria, grande offerta di ben dodici fascicoli,
accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successo editoriale.

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:2:77 PRATICA

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L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo • nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione •, verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.

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patamente l'Importo di L. 6000 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 3/26482, in-
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PER CIRCUITI STAMPATI
Corrado supplementare italiano
di alcuna lastra di rama!

Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro • kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

or ITB]
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.t....l'.!!!

L 8.700
Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.

Le richieste del KIT PER CIRCUITI STAMPATI debbono esser e fatte inviando anticipata-
mente l'importo di L 870 a mezzo vaglia o cc.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
sue.une±e .aueees.n.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
PRA&
ATI;
U
j
Anno VII-N. 7-LUGLIO 1978- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

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mod. AM/FM/30
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misura e di L 68.50
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
cilità l'allineamento di tutte
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delle trequenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
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mod. R.P. 20 KN
•'· s? (sensibilità 20.000
•, ohm/volt)
•·;::
• ~.
s
l•

Grande strumento dalle plcc.o!e dimem


circuito stampet Assenza tot/e di cl
contatti acvuti alla usura e a guasti r
zione completamente nuova, Munito d
Dimensioni: 140x90x
CARA TTERISTICHE TECNICHE
I
CARATTERISTICHE TECNICHE GAMME A I a
RANGES 100 +400K 400 + 1200KE,
I 11 + e3,8M/3i ,5=o 12M:
V= 01 10 50 200 500 1000 GAMME E f G
50 50 5000 RANGES 12 + 40M 40+ 130 80+-260wc

.
mA-
0,5 5 25 50 250 500 1000

0hmv
pf.
Ballisticgf ohm10/0:20yr /0Mmxl/0:20E
[lk/0+1M'(0k/0+100M
[ili/0-5[110k/- 50i
Strumento che unisce
alla massima semplici-
tà d'uso un minimo In-
gombro.
...,
;y r: {

E" realizzato completa- s<


H _1/@+5/10/@-50)/±1/9-500 mente su circuito stam-
pato. Assenza totale di
dB -10_+22 commutatori rotanti e
quindi falsi contatti do-
Oulpul 0,5 5 25 50 250 500 1000 vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
completamente nuova.
Munito di dispositivo
di protetione.
Dimensioni: 80 x125x
x 35 mm.

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L 23. I
pèr localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio. televisori.
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(sensibilltà 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO
Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. 9.5 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche lino e 50 Mc Peso 40 grs.


10,5 V ell.
Tensione massima V= 0,1 I 10 50 200 1000
Uscita appllcablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 509A 500»A 5 50 500
y 05 5 50 250 1000
mA"-' 2.5 25 250 250
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE L. 9.800 Ohm= xltHOk x100t0+1M x1kt0.;.IOM
Frequenza 250 Kc Dimensioni 12 x 160 mm
Armoniche lino a 500 Mc Peso 40 grs.
Ballistic f Ohmx100t0.;.200pr Ohm x1kt0+2Dur
Uscita 5 V ell.
Tensione massima dB. -10+22
applicabile al puntale 500 V
15 V ell. Corrente della batterla 50 mA Output 0,5 5 50 250 1000
TEMPO DI FERI
A grandi passi, ci stiamo avvicinando al periodo delle va-
canze estive. Sicuramente le nostre vacanze, quelle del-
l'intera collettività editoriale, che non sempre coincido-
no con quelle dei lettori e che, quest'anno, rimangono
inserite nell'arco di tempo che va:

DAL 7 AL 25 AGOSTO
Durante il quale la casa editrice rimarrà chiusa. E non si
potrà, dunque, rispondere alle cortesi telefonate di chi
vorrà interpellarci, né si potrà dar corso alla corrispon-
denza o spedire pacchi. Ecco perché, a quanti hanno pro-
grammato il tempo libero delle vacanze con la realizza-
zione di qualche progetto, di cui temono di non ricevere
tempestivamente il kit o ciò che può essere utile per l'at-
tività dilettantistica, raccomandiamo di trasmetterci su-
bito l'ordine, perché il ritardo di un solo giorno potrebbe
significare il rinvio di un mese e l'impossibilità di comu-
nicare con noi sino alla fine di agosto.
Con queste brevi note informative, nella convinzione di
aver assolto un nostro preciso dovere, ci congediamo, per
tre brevi settimane, da tutto l'affezionato pubblico, al
quale formuliamo il più cordiale augurio di poter trascor-
rere un periodo di benessere e arricchimento spirituale.
PER NON CREARE VUOTI O DISCONTINUITA' NELLA RACCOLTA DI UNA
OPERA SEMPRE ATT UALE, UTILE E RICREATIVA. E PER NON INTER-
ROMPERE LA VALIDITA' DI UN DIALOGO TECNICO DA VOI TUTTI AP-
PREZZATO.

PRENOTATE in edicola il prossimo fascicolo di Elettronica Prati-


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fusione mensile della rivista, eludendo ogni sgrade-
vole sorpresa di irreperibilità per rapido esaurimen-
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vostra edicola, se siete costretti ad assentarvi spes-
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CONSULTATE la pagina interna in cui vi proponiamo le due possibi-


li forme di abbonamento con i rispettivi importi del
canone. E ricordate che, in ogni caso, la durata del-
l'abbonamento è annuale, con decorrenza da qual-
siasi mese dell'anno.

RICHIEDETECI dopo aver consultato l'indice generale degli argo-


menti trattati nel corso dell'anno, pubblicato nei nu-
meri di dicembre, tutti quei fascicoli arretrati in cui
avete ravvisato la presentazione dell'argomento che
maggiormente vi riguarda.

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ero telefonico: 6891945- prefisso teleselettivo

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ANNO 7 - N. 7 - LUGLIO 1978


LA COPERTINA • Presenta due interessanti e di-
stinte apparecchiature che formano l'oggetto di
altrettanti articoli pubblicati in questo fascicolo,
l'amplificatore di bassa frequenza per molti, sva-
rlati usi e la suoneria bitonale, che può svolgere
le funzioni di campanello elettronico domestico,
ma che può anche essere trasformata in una
potente sirena.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO SUONERIA BITONALE 388
stampa PER CAMPANELLI DOMESTICI
TIMEC TRASFORMABILE IN SIRENA
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N. 74 del 29-2-4972 - pubbli-
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MILANO.
DALLA TELECAMERA AL CINESCOPIO
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 432
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie. anche
se non pubblicati. non si re- LA POSTA DEL LETTORE 439
stituiscono.
SUONERIA BITONALE
Riproponiamo ai nostri lettori, attraverso una nello domestico, dato che esse si possono esten-
simpatica realizzazione, quell'interessante integra- dere, anche con opportune e piccole varianti,
to 555 che già, in altra occasione, abbiamo avuto dal generatore di una gradevole successione di
modo di analizzare in ogni suo aspetto teorico note musicali alla sirena bitonale di potenza.
ed applicato.
Con esso abbiamo composto il progetto, abbastan-
za semplice, di una suoneria bitonale, che può NOTIZIE SULL'INTEGRATO
sostituire egregiamente il campanello di casa no-
stra, aggiungendo ad esso un tocco di personalità Fra gli integrati di maggiore importanza, il mo-
elettronica. dello 555 è certamente il più meritevole delle
E' ovvio che le possibili applicazioni di questo attenzioni di ogni dilettante. Perché esso è stato
circuito vanno ben al di là del comune campa- progettato per la realizzazione di apparati tem-

Questo semplice carillon a due tonalità può svolgere le funzio-


ni di campanello elettronico domestico, ma, dopo lievi ritocchi
circuitali o sostituzioni di pochi componenti, può anche essere
trasformato in una potente sirena.

388
porizzatori di precisione e perché esso può anche uno degli ingressi risulta collegato con una rete
adattarsi a moltissime applicazioni pratiche in vir- resistiva, interna all'integrato, che determina la
tù della sua particolare architettura costruttiva. tensione di comparazione tipica dell'amplifica-
A questo particolare circuito integrato, che nel tore.
nostro paese è più noto con la sigla completa Il tempo del timer viene determinato da una
NE555, ma che è assai reperibile anche con sigle rete resistivo-capacitiva, esterna all'integrato e
iniziali diverse, nelle quali si conserva sempre il collegata con l'altro ingresso del comparatore.
numero 555. abbiamo rivolto, ancora una volta, Con tale sistema di collegamenti si ottiene lo
il nostro interessamento per la programmazione scatto del comparatore quando la tensione di
tecnica affidata ai principianti. carica del condensatore raggiunge quella di rife-
li circuito integrato 555 è stato progettato e rea- rimento ottenuta con le resistenze interne.
lizzato, per la prima volta, dalla Signetics. Suc- Si tenga presente che, sia la rete di temporizza-
cessivamente esso è stato costruito da tutte le zione, sia quella di riferimento, sono collegate
altre case costruttrici di componenti integrati. alla stessa alimentazione. Per tale motivo il tem-
Il dispositivo incorpora due tipi di circuiti: uno po risulta indipendente dal valore della tensione
di tipo lineare e uno di tipo digitale. In pratica con cui viene alimentato il circuito.
si tratta di un timer di precisione, regolabile per A seconda del tipo di collegamento, con l'inte-
temporizzazioni che si estendono dal microsecon- grato 555 si possono realizzare, indifferentemen-
do fino ad un'ora; il limite massimo può essere te, temporizzatori di tipo monostabile (singolo
facilmente superato con particolari accorgimenti. impulso) o astabile (oscillatore ad onda quadra).
Il timer è alimentabile con tensioni comprese Il funzionamento, come già detto, si basa sul
fra i 5 e i 15 V cc ed è in grado di fornire, di- controllo della carica e della scarica di un con-
rettamente all'uscita, una corrente di ben 200 densatore tramite comparatori di tensione che
m1, consentendo il pilotaggio diretto di relé, at- fanno scattare un fip-flop interno al raggiungi-
tuatori o transistor esterni di potenza. mento di prefissati livelli di tensione. II Hip-flop
La parte lineare dell'integrato 555 si compone interno è inoltre resettabile su comando esterno,
di due elementi amplificatori differenziali, utiliz- consentendo l'attuazione del blocco del disposi-
zati in veste di comparatori di tensione, nei quali tivo.

389
CARATT ERISTICHE DEL 55 5 circa, che perdura finché rimane premuto il pul-
sante. Quando si abbandona il pulsante Pl, la
Prima di introdurre il lettore nell'analisi del frequenza dell'oscillatore cambia di valore, pas-
circuito della suoneria bitonale, riteniamo ne- sando da quello di 400 Hz a quello di 300 Hz
cessario riportare alcuni dati caratteristici rela- circa e l'emissione perdura per alcuni secondi
tivi ai parametri e alle condizioni di prova del- autonomamente, senza cioè che alcuna pressione
l'integrato, senza tuttavia elencare tutti i valori venga esercitata sul pulsante Pl; successivamen-
fondamentali del 555. te l'oscillatore si blocca e si riporta nello stato
Facendo riferimento alla tensione di alimenta- di attesa.
zione, ricordiamo che la tensione minima è di
4,5, mentre quella massima è di 16 V.
Per la corrente di alimentazione si debbono ci- ANALISI DEL CIRCUITO
tare due dati diversi relativi a due condizioni di
prova: quelli di 3-10 mA e quelli di 16-15 mA, L'elemento chiave del progetto della suoneria bi-
che si riferiscono ai valori minimi e a quelli tonale di figura 2, che potremmo chiamare anche
massimi. « campanello elettronico», è costituito dall'in-

Fig. 1 - Circuito teorico com-


pleto dell'Integrato 555 che, co-
me chiaramente indicato nel di-
segno, risulta essere l'equivalen-
te di ben 24 transistor al sili-
cio di tipo PNP ed NPN e di
16 resistenze.

La deriva con tensione di alimentazione è di tegrato ICI che, come abbiamo abbondantemen-
0,1 %/V (tipica), mentre la tensione di trigger te detto e ripetuto, è il famoso 555, che svolge
è di 5 V (valore tipico); la corrente di trigger è le funzioni di circuito oscillatore astabile.
di 0,5 A (valore tipico); la tensione di reset è Quando il condensatore elettrolitico Cl, che ha
di 0,7 V (valore tipico) e di I V (valore mas- il valore di 22 F, risulta scarico, il terminale di
simo). reset dell'integrato ICI (piedino 4) risulta in
condizioni di riposo, perché collegato a massa tra-
mite la resistenza RI da 4.700 ohm.
FUNZIONAMENTO DELLA SUONERIA Premendo il pulsante PI, si chiude praticamen-
te il circuito di alimentazione della rete di oscil-
Il funzionamento della suoneria bitonale è de- lazione dell'integrato ICI attraverso la resisten-
ducibile, nel suo aspetto generico, dall'osserva- za R3. In pratica si esclude la resistenza R4 tra
zione del progetto riportato in figura 2. mite il diodo D2. Contemporaneamente, l'ingresso
In condizioni di riposo, il circuito oscillatore ri- di reset (piedino 4) dell'integrato ICI raggiunge
sulta bloccato. Ma non appena viene premuto il valore della tensione positiva attraverso il dio-
il pulsante Pl, l'oscillatore entra in funzione ge- do DI; si sblocca quindi il flip-flop interno, con-
nerando una nota della frequenza di 400 Hz sentendo il funzionamento dell'oscillatore.

390
Quando il pulsante PI viene abbandonato, cioè si scarica completamente a massa attraverso la re-
quando si elimina l'alimentazione della rete di sistenza Rl.
oscillazione, il circuito oscillatore continua a fun-
zionare per un certo tempo, più precisamente
per tutta la durata in cui la tensione del conden- LO STADIO AMPLIFICATORE
satore elettrolitico C 1 scende al di sotto dello O, 7
V. Durante la prima parte del processo di sca- Abbiamo concluso ora la nostra breve analisi sul
rica del condensatore elettrolitico C 1, dunque, funzionamento dell'integrato ICI. Ma occorre
l'oscillatore continua a funzionare autonomamen- rivolgere ancora qualche attenzione alla rimanen-
te. Durante questo periodo di tempo tuttavia, il te parte del circuito, cioè allo stadio amplifica-
valore della frequenza di oscillazione risulta infe- tore e a quello di alimentazione.
riore a quello della frequenza di oscillazione del Lo stadio amplificatore dei segnali emessi dal-
circuito quando viene premuto il pulsante Pl. Ciò l'oscillatore è pilotato dal transistor TRl che
si verifica a causa dell'entrata in funzione della è un NPN di tipo 2N1711, ma che può essere
resistenza R4, che entra a far parte della rete di sostituito con altro transistor di potenza allo
temporizzazione dell'integrato ICl. scopo di trasformare il « campanello elettronico »
Possiamo quindi ora riassumere il risultato com- in una sirena di potenza.
plessivo del funzionamento dell'integrato ICI nel- Il circuito amplificatore pilota direttamente un
la configurazione in cui esso è stato inserito nel piccolo altoparlante, la cui impedenza, caratteri-
progetto di figura 2. stica della bobina mobile, deve avere un valore
L'oscillatore emette una nota con valore di fre- compreso fra i 22 e i 40 ohm.
quenza più elevato quando il pulsante PI viene L'altoparlante risulta collegato direttamente fra
premuto. Al contrario, quando il pulsante Pl vie- la linea di alimentazione positiva del circuito e
ne abbandonato, il valore della frequenza del se- il collettore del transistor TRL. Esso funge quin-
gnale emesso diminuisce, mentre l'oscillazione con- di anche da elemento di carico nel circuito d'u-
tinua finché il condensatore elettrolitico Cl non scita di TRl.

391
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392
PULSANTE

02

12V
-y-

ALL'ALTOPARLANTE
Fig. 3 - Piano costruttivo del carillon a due tonalità. Sul circuito stampato, che funge anche
da supporto dei vari componenti elettronici, non risultano montati il trasformatore di ali-
mentazione, il pulsante di comando del dispositivo e l'altoparlante; i punti di collegamento
del circuito con questi tre elementi sono chiaramente Indicati nel disegno tramite le appo-
site scritte e sigle.

ALIMENTAZIONE za R5 e dai due condensatori elettrolitici C3-


C4. A valle della resistenza R5 deve essere pre-
Lo stadio alimentatore è composto da un tra- sente il valore della tensione continua di 12 V
sformatore di alimentazione T1, da un ponte rad- circa, mentre a monte della cellula di filtro si do-
drizzatore e da una cellula di filtro. vranno misurare 15 V.
Il trasformatore di alimentazione deve essere do- Coloro che disporranno di una tensione alterna-
tato di un avvolgimento primario adatto alla ten- ta di 12 V, potranno eliminare il trasformatore
sione alternata di rete di 220 V. La riduzione
di alimentazione TI collegando direttamente il
della tensione di rete si ottiene sull'avvolgimento
ponte raddrizzatore alla sorgente elettrica. Sullo
secondario nel valore di I 2 V ca; il trasformatore
schema elettrico di figura 2 è stato riportato il
TI deve essere in grado di sopportare un as-
sorbimento massimo di corrente del valore di 0,3 pulsante Pl, che funge da interruttore per il cir-
A. cuito di alimentazione dell'oscillatore. Questo
Il ponte raddrizzatore è formato dai quattro dio- elemento può essere accoppiato ad altri due o tre
di al silicio D3-D4-D5-D6, che sono di tipo elementi uguali collegati fra loro in parallelo.
1N4007. Ai nostri lettori abbonati che hanno ricevuto in
La corrente pulsante, uscente dal ponte raddriz- omaggio il pacco-dono 1978 ricordiamo che il
zatore, viene filtrata dalla cellula di livellamen- diodo DI risulta inserito in quel pacco; esso è
to di tipo a «pgreca » composta dalla resisten- caratterizzato dalla presenza di due anelli colo-

393
rqa. Fig. 4 - Disegno in scala unitaria delle
piste di rame che compongono il circui-
to stampato necessario per la realizza-

+ •
zione del dispositivo presentato e de-
scritto in questo articolo.

4_ r I

rati impressi sull'involucro esterno: un anello di di anodo. La colorazione di questi elementi as-
color viola ed uno di color bianco; l'elettrodo di sume grande importanza in sede di realizzazione
catodo si trova dalla parte in cui, sull'involucro e- pratica del dispositivo, perché permette di tener
sterno, è impressa la fascia bianca di maggiori conto che, essendo il diodo un elemento polariz-
dimensioni rispetto a quelle dell'anello della stessa zato, esso dovrà essere inserito nel circuito secon-
colorazione che si trova dalla parte dell'elettrodo do un preciso verso.

FREO. HZ

Fig. 5 - Attraverso l'esa-


me di questo diagramma
il lettore può interpretare,
analiticamente, il compor-
tamento della suoneria bi-
tonale, cioè il cambiamen-
to di frequenza dei suoni
emessi in funzione dei tem-
pi di chiusura del circui-
to di alimentazione dell'o-
TEMPO scillatore (P1 pigiato) e
di scarica del condensa-
tore elettrolitico.

TEMPO DI Cl-1

394
REALIZZAZIONE PRATICA Coloro che volessero sostituire il transistor TR 1
con altro di maggiore potenza, allo scopo di rea-
Abbiamo riportato in figura 3 il piano costrut- lizzare una sirena elettronica, dovranno provve-
ivo del progetto della suoneria bitonale. Sul cir- dere anche alla diminuzione del valore della re-
cuito stampato, il cui disegno a grandezza na- sistenza R6, facendolo scendere, al limite, sino a
turale appare in figura 3, risultano applicati tut- 100 ohm.
ti i componenti elettronici, ad eccezione del tra- Ai principianti raccomandiamo ancora di inserire
sformatore di alimentazione, dell'altoparlante e nel circuito stampato i vari componenti polariz-
del pulsante. zati tenendo conto della posizione dei loro elettro-
Il trasformatore di alimentazione Tl può essere di (diodi e condensatori elettrolitici). La distri-
eliminato nel caso in cui si disponga già di una buzione degli elettrodi sul transistor TR 1 si indi-
sorgente di tensione alternata a 12 V, collegando vidua facendo riferimento alla piccola tacca ri-
la sorgente stessa sui terminali che appaiono lun- cavata sull'involucro metallico del componente e
go il lato sinistro del rettangolo del circuito stam- tenendo conto che in prossimità di essa è presen-
pato (figura 3). te l'elettrodo di emittore.
Ai principianti raccomandiamo di non saldare di- Nessuna operazione di messa a punto o taratura
rettamente i piedini dell'integrato ICI sulle pi- si rende necessaria per il buon funzionamento di
ste del circuito stampato, ricorrendo invece all'u- questo dispositivo, ma soltanto un generale con-
so di uno zoccoletto e facendo bene attenzione trollo sull'esattezza dell'inserimento dei vari com-
di innestare il componente rispettando la posizio- ponenti elettronici sulle piste di rame del circui-
ne della tacca di riferimento. to a lavoro ultimato.

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
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Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattlvo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
In assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

395
POTENZA D'USCITA: O, 7 W

ELEVATA AMPLIFICAZIONE

FACILITA' DI MONTAGGIO

AMPLIFICATORE
PER MOLTI USI
I motivi che giustificano la presentazione e la de- watt con semplici circuiti integrati, proprio noi
scrizione di un amplificatore di bassa frequenza troviamo il tempo e l'occasione per soffermarci
e di piccola potenza sono molteplici. Esso può ancora una volta sul progetto di un amplificatore
infatti divenire assai utile per completare un ri- transistorizzato di piccola potenza? Ebbene, la ri-
cevitore radio autocostruito, per sostituire il vec- sposta che si può dare è pronta e unica. Nel rea-
chio amplificatore di una fonovaligia. per rinno- lizzare un amplificatore di bassa frequenza con
vare l'impianto citofonico. per comporre un nuo- circuiti integrati si raggiunge soltanto il piacere
o sistema di sonorizzazione. per costruire una di veder funzionare un apparecchio di sonoriz-
,irena elettronica. per realizzare un sistema d'al- zazione autocostrui to, senza avere la possibilità
!arme. Tuttavia, il maggior vantaggio derivante di comprenderne il funzionamento, oppure quella
dalla realizzazione di questi tipi di dispositivi con- di intervenire sui vari stadi del circuito allo scopo
siste in un arricchimento del bagaglio teorico e di esaltare talune caratteristiche elettriche.
applicaivo del lettore, anche in previsione di una
futura professione nel settore dell'audioriprodu-
zione. Ma la presentazione di un siffatto proget- VANTAGGI DEI COMPONENTI
ro potrebbe indurre il lettore a porsi almeno una TRADIZIONALI
domanda. Come mai. mentre si sta attraversan-
do un periodo della tecnica in cui è possibile rea- L'amplificatore di bassa frequenza, realizzato con
lizzare apparati amplificatori di alcune unità di i componenti elettronici tradizionali, consente di

396
La realizzazione di un amplificatore di bassa frequenza, con l'u-
so di componenti elettronici tradizionali, consente al princi-
piante di comprendere l'esatto funzionamento dell'apparato,
l'importanza del guadagno del circuito, quella dello slittamento
del punto di lavoro al variare della temperatura e quella delle
oscillazioni parassite. Anche la possibilità e il piacere di interve-
nire sui vari stadi del progetto divengono più immediati quando
si rinuncia all'adozione delle tecniche più avanzate.

rendersi conto dell'effettiva importanza di certi noscere a fondo i segreti dell'amplificazione tran-
parametri dei transistor, come, ad esempio, il sistorizzata, il compito di intervenire in ogni mo-
guadagno, lo slittamento del punto di lavoro al mento, là dove sia necessario, per ottimizzare un
variare della temperatura, le oscillazioni parassi- qualsiasi complesso di alta fedeltà autocostruito.
te, ecc., permettendo altresì di verificare il modo Ha torto colui che ritiene assolutamente priva di
con cui è possibile intervenire praticamente in problemi la costruzione di uno stadio finale ad
questo o in quel punto del progetto per miglio- alta fedeltà soltanto perché ha fatto ricorso ad un
rarne le prestazioni o annullarne i difetti. progetto di sicuro funzionamento e realizzato con
Ma c'è di più. Ancora oggi, se si vogliono realiz- componenti di classe.
zare impianti di alta fedeltà e di potenza, biso- Quando si vuole raggiungere il massimo grado di
gna ricorrere all'uso di stadi finali di potenza, prestazioni da un amplificatore ad alta fedeltà, i
realizzati con i semiconduttori tradizionali, af- componenti selezionati e lo schema di notevole
fidando all'operatore competente, in grado di co- valore non sono sufficienti. Perché una volta rea-

397

R6

1".ll SI

l
=-
9V
e
._ Il
AP

Il

- R4
Ml
R3
Il +
- Il
2

Fig. 1 - Due transistor· di tipo NPN ed uno di tipo PNP, direttamente collegati fra loro e
montati in una configurazione con emittore comune, permettono di raggiungere una elevata
amplificazione di tensione e una potenza d'uscita di 0,72 W. L'impedenza d'ingresso è di
tipo medio-bassa, mentre quella d'uscita si adatta al collegamento con microfoni e captatorl
dinamici con valori di Impedenza compresi fra I 100 e I 5.000- ohm circa.

COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 100.000 ohm
C1 = 470.000 pF R5 = 10.000 ohm
C2 = 47 F 16 VI (elettrolitico) R6 = 470 ohm
C3 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) Vari-e
C4 = 220 uF - 16 VI (elettrolitico) TR1 = BC237
TR2 = BC237
Resistenze TR3 = 2N2905
R1== 10.000 ohm (potenz. a variaz. log) AP = altoparlante (22 ohm)
R2 = 100.000 ohm ALIM. = 9 Vcc
R3 = 390.000 ohm S1 = lnterrutt. lncorpor. con R1
.

Fig. 2 - Piano cos-truttlvo dell'amplificatore di bassa frequenza composto su circuito stampa-


to. Il progetto può anche essere realizzato con i metodi tradizionali degli ancoraggi e del
fili conduttori, purché si eseguano collegamenti corti e schermature degli elementi d'ingresso.

Anche il circuito dovrà risultare schermato, cioè racchiuso In un contenitore metallico col-
legato con la linea di alimentazione negativa.

398
lizzato il complesso occorre intervenire qua e là, tatori dinamici a valori d'impedenza d'uscita com-
con delle ... limature, variando leggermente il va- presi tra i 100 e i 5.000 ohm circa.
lore di una resistenza, oppure sostituendo questo Le altre caratteristiche elettriche dell'amplifica-
o quel transistor sino a raggiungere la migliore tore di bassa frequenza risultano elencate a pié
riproduzione audio, nella prova d'ascolto, nonché di pagina.
quella strumentale, nella prova con generatore di Tra i dati ora elencati fa spicco quello dell'ele-
segnali e con oscilloscopio. vata amplificazione di tensione, che abbiamo det-
to essere di 2.000 volte; ciò significa che, per e-
sempio, applicando all'ingresso dell'amplificatore
CARATTERISTICHE DELL'AMPLIFICATORE
di bassa frequenza una tensione di appena 2 mV,
L'amplificatore che ci apprestiamo ad analizzare questa, in uscita, viene elevata a ben 4 V.
risulta completamente pilotato a transistor al si- L'amplificatore dispone inoltre di un ottimo si-
licio; questi sono in numero di tre. Più precisa- stema di controllo di volume.
mente, due di questi (TR1-TR2) sono di tipo Il circuito è stato concepito in modo tale da poter
NPN, mentre il terzo (TR3) è di tipo PNP. essere realizzato rapidamente su circuito stam-
L'accoppiamento fra i tre transistor è diretto e pato di piccole dimensioni, in modo da poterlo u-
l'impedenza d'ingresso è medio-bassa; essa infat- tilizzare in piccole fonovaligie, in ricevitori radio,
ti pennette il collegamento con microfoni e cap- mangianastri, citofoni, ecc.

Impedenza d'uscita: 16: 30 ohm


Amplificaz. di tensione: 2.000 volte
Potenza d'uscita: 0,72 W con alimentaz. di 9 Vcc e carico di 22 ohm
Corrente assorbita: 50 mA a riposo
0,15 A con 0,7 W d'uscita

ALL'ALTO-
PARLANTE

399
Fig. 3 - Disegno in scala unita-

I
ria, cioè in grandezza naturale,
del circuito stampato che Il let-
tore dovrà riprodurre prima di i-
niziare la costruzione dell'ampli-
] ficatore di bassa frequenza.

ELEVATA AMPLIFICAZIONE menti attenuatori del segnale.


In virtù dell'accoppiamento diretto dei tre stadi
E cominciamo ora con l'analisi del circuito teori- e dell'elevato guadagno da essi introdotto, si è
co dell'amplificatore di bassa frequenza presen- dovuto far ricorso ad una rete di controreazione,
tato in figura 1. in corrente continua, in modo da poter stabilizza-
Diciamo subito che l'elevata amplificazione di re il punto di lavoro dei transistor ed evitare
tensione, di ben 2.000 volte, è raggiunta grazie slittamenti, anche di notevole entità, provocati da
all'impiego di tre stadi amplificatori di bassa fre- fenomeni termici.
quenza realizzati nella configurazione con emit- La rete di controreazione è composta dalle resi-
tore comune. Infatti, proprio in virtù di questo stenze R2-R3-R4 e dal condensatore elettroliti-
sistema di montaggio, i transistor TR1-TR2-TR3 co C2. Questa rete non interessa il segnale, essen-
sono in grado di lavorare in condizioni di massi- do bloccata la componente di questa dal conden-
mo guadagno. satore elettrolitico C2. Il segnale quindi si trova
Ai lettori principianti ricordiamo che quando si in presenza di un amplificatore non controreazio-
citano le espressioni « emittore comune » O «e- nato, mentre il fenomeno della controreazione è
mittore a massa», ci si riferisce alla configura- risentito soltanto dai fenomeni a bassissima fre-
zione circuitale di transistor anche se in pratica, quenza, come ad esempio quelli di natura ter-
non esiste un collegamento comune degli emit- m1ca.
tori. Facendo riferimento allo schema di figura
1, infatti, si può notare che il transistor TR3 è
collegato con il circuito di alimentazione positi- REALIZZAZIONE PRATICA
va, essendo esso di tipo PNP.
Il circuito si modificherebbe, giustificando i ter- La realizzazione pratica dell'amplificatore di bas-
mini prima ricordati, se si considerasse il circui- sa frequenza si effettua su circuito stampato, te-
to equivalente per i soli segnali per i quali le nendo sott'occhio il piano costruttivo riportato in
tensioni di polarizzazione e di alimentazione ven- figura 2.
gono ritenute come dei cortocircuiti. La corhposizione del circuito stampato si deduce
dal disegno di figura 3, in cui esso è stato riporta-
to, con tutte le sue piste di rame necessarie, in
CONNESSIONE DIRETTA grandezza naturale, cioè in scala unitaria.
L'adozione del circuito stampato non è obbliga-
n'altra particolarità del progetto di figura l con- toria, perché il progetto di figura 1 potrà anche
siste nella connessione diretta dei tre stadi ampli- essere composto secondo i metodi più classici, tra-
ficatori, la quale oltre a consentire una notevole mite collegamenti a filo ed ancoraggi, tenendo
semplificazione circuitale, non introduce elemen- conto che i collegamenti dovranno rimanere mol-
ti passivi. che risulterebbero comunque degli ele- to corti, allo scopo di evitare dispersione di se-
8

BC
237
€€ 2N
2905
Fig. 4 - Questi due semplici disegni per-
mettono di individuare l'esatta distribu-
zione degli elettrodl di emlttore, base e
collettore del due diversi tipi di transistor
montati nel circuito dell'amplificatore di
bassa frequenza.

gnale o captazione di disturbi esterni. za di valore compreso fra i 16e i 30 ohm (nell'e-
Non consigliamo la sostituzione del transistor TR3, lenco componenti abbiamo indicato il valore ot-
per il quale è stato prescritto il modello 2N2905, timale di 22 ohm). Successivamente si provvederà
con altri transistor, anche se ritenuti corrispon- ad alimentare il circuito, chiudendo l'interrutto-
denti. I primi due transistor TR1-TR2, invece, re Sl incorporato con il potenziometro di con-
potranno essere liberamente sostituiti con altri trollo di volume sonoro R I, che è di tipo a varia-
transistor, purché di tipo NPN, al silicio, di buon zione logaritmica e del valore di 10.000 ohm.
guadagno per piccoli segnali. Si potranno adotta- A questo punto l'amplificatore dovrà entrare di-
re, ad esempio, i modelli BC107 - BC108 - BC109 rettamente in funzione. Tuttavia, anche se il fun-
- BC148. zionamento fosse ritenuto soddisfacente, se non
Qualunque siano i transistor adottati, occorrerà proprio ottimale, sarà bene controllare il valore
far bene attenzione alla « lettura » dei loro ter- della corrente assorbita in assenza di segnale, che
minali, senza confonderli fra loro all'atto della dovrà essere di 50 mA.
saldatura. Per agevolare il compito dei lettori Non riuscendo a misurare questo preciso valore
abbiamo riportato in figura 4 le indicazioni rela- della corrente, occorrerà intervenire sul valore
tive alla distribuzione degli elettrodi sul corpo della resistenza R4, che è di 100.000 ohm, au-
dei due tipi di transistor adottati nella realizza- mentandolo o diminuendolo qualora l'intensità
zione dell'amplificatore di bassa frequenza. Il di corrente misurata si discosti notevolmente dai
transistor TRl e il transistor TR2, che sono en- 50 mA prescritti.
trambi di tipo BC237, sono caratterizzati da una Le operazioni di messa a punto finiscono qui e,
precisa smussatura sulla circonferenza del com- come si è potuto capire, si riducono soltanto alla
ponente; questo particolare costruttivo del tran- misura dell'intensità di corrente assorbita dal cir-
sistor pennette di individuare esattamente la po- cuito in assenza di segnale applicato all'entrata.
sizione degli elettrodi di emittore-base-collettore I più meticolosi potranno peraltro controllare
(E-B-C). Per il transistor TR3, che è di tipo 2N anche il valore della corrente assorbita in pre-
2905, l'esatta distribuzione degli elettrodi sul cor- senza di segnale, nonché quello della potenza ero-
po del componente viene riconosciuta in virtù gata dall'amplificatore.
della presenza di una piccola tacca metallica ri- Ricordiamo ancora che la potenza dichiarata di
cavata sul corpo del transistor stesso; in prossi- 0,72 W si ottiene con la tensione di alimenta-
mità di questa tacca, infatti, è sempre presente zione di 9 Vcc e con un'impedenza di carico in
l'elettrodo di emittore; seguono poi, nell'ordine, uscita (altoparlante) di 22 ohm.
in senso orario, quello di base e quello di colletto- Per ultimo ricordiamo che i collegamenti di en-
re. trata dell'amplificatore, con il microfono o altra
sorgente di segnale, dovranno essere effettuati e-
sclusivamente con cavo schermato. Lo stesso cir-
MESSA A PUNTO cuito dell'amplificatore dovrà essere racchiuso in
un contenitore metallico, collegato a massa, cioè
Una volta ultimata la realizzazione pratica del- collegato con la linea di alimentazione negativa,
l'amplificatore di bassa frequenza, si dovrà colle- in modo da formare uno schermo elettromagneti-
gare l'uscita (terminali 3-4) con un altoparlan- co nei confronti di eventuali sorgenti disturba-
te la cui bobina mobile dovrà avere un'impeden- trici esterne.

401
Quella di Ohm può essere considerata, a giusta
ragione, la legge per eccellenza di tutto il mondo
dell'elettricità.
Senza di essa, nessun tecnico potrebbe esercitare
la propria professione.
Della legge di Ohm si possono dare diverse inter-
pretazioni elettriche e fisiche insieme. Ci limitere-
mo per ora a presentarla al lettore nella sua for-
ma più semplice, che è poi la più nota e la più
usata. Eccola:

V = RI
in cui la lettera V rappresenta il valore della ten-
sione, la lettera R quello della resistenza e la let-

LE tera I quello dell'intensità di corrente. L'espres-


sione matematica della legge di Ohm, ora citata,
deve essere ritenuta perfettamente a memoria. Per
ricordarla ci si può aiutare tenendo presente la
seguente espressione: Viva Repubblica Italiana;
le iniziali di queste tre parole, nell'ordine stesso
in cui si succedono, fanno ricordare facilmente

PAGINE
la legge di Ohm.
La prima interpretazione della legge di Ohm, e-
spressa nella formula più nota. può essere la se-
guente: in ogni circuito la corrente è proporzio-
nale alla tensione. Quindi la tensione V e la cor-
rente che ne consegue I sono grandezze variabili.

CB
mentre la resistenza R è una grandezza costante.

EL
Ciò significa che, se in uno stesso circuito si rad-
doppia, si triplica, si quadruplica, ecc., la ten-
sione V, anche la corrente che percorre ogni trat-
to del circuito in oggetto diventa doppia, tripla,
quadrupla, ecc. Si suole anche dire che la relazio-
ne matematica rappresentativa della legge di Ohm
è di tipo lineare fra l'andamento della tensione,
misurata sui terminali di una resistenza. e quello
della corrente che la attraversa.
All'atto pratico si può dire che la legge di Ohm
permette, conoscendo il valore della corrente che
attraversa il circuito e quello della sua resistenza,
di ricavare il valore della tensione V. Ciò si ot-
tiene ovviamente applicando la formula ora cita-
ta. Ma la legge di Ohm può esprimersi anche con
altre formule ugualmente utili. Esse sono:

V V
R I =
I R

Di queste due formule, la prima, noti che siano i


valori della tensione elettrica e della corrente, per-
mette di determinare il valore della resistenza R.
La seconda, noti che siano i valori della tensione
elettrica e della resistenza, permette di determina-
re il valore della corrente I.

,t
LA LEGGE DI OHI
Ripetendo, occorre ricordare che, mediante le tre dere il valore della tensione per quello della cor-
espressioni della legge di Ohm, che si identificano rente, cioè applicare la ;econda formula della legge
:elle tre formule citate, note che siano due delle di Ohm: 10: 1 = 10 »hm..
grandezze elettriche in gioco, è possibile determi- Se, invece, dello stesso circuito di figura 2 fossero
n1are il valore della terza. noti i valori della tensione e della resistenza, per
Facciamo un esempio. Consideriamo il circuito dì determinare il valore della corrente che percorre il
figura 2, comprendente una resistenza elettrica R circuì to, occorrerebbe utilizzare la terza espressione
: cui terminali siano connessi con un generatore della legge di Ohm, cioè dividere il valore della
di tensione V. Supponiamo che la corrente che at- tensione per quello della resistenza: I O : I O =
raversa la resistenza R abbia il valore di I ampère l A.
I A), segnalato dall'amperometro, e che la resi- La legge dì Ohm assume anche un altro aspetto
stenza R abbia il valore di 10 ohm. Si vuol cono- matematico, apparentemente diverso da quelli
scere la tensione elettrica esistente fra i terminali ora citati, nel quale il valore della resistenza ri-
della resistenza R oppure, il che è lo stesso, il va- sulta collegato con quello della lunghezza del
lore della tensione V esistente fra i morsetti del conduttore, della sua sezione e della sua natura
generatore. Per risolvere questo semplice proble- intrinseca, cioè della sua resistività.
ma basta applicare la prima formula della legge dì
Ohm, moltiplicando fra loro il valore della resi-
stenza R per quello della corrente I. Nell'esempio RESISTIVITA' DEI CONDUTTORI
proposto si ottiene : • 1 x 1 O = 1 O V. Viceversa, sup-
ponendo che la tensione sui morsetti del generatore La resistenza elettrica dei corpi conduttori, in
abbia il valore di IO V e che la corrente che attra- pratica dei corpi metallici, dipende dalla natura
versa la resistenza ad esso collegata sia di I A, per propria del metallo. E per tale motivo esistono
conoscere il valore della resistenza R basterà divi- metalli che conducono meglio l'elettricità, come
ad esempio l'oro, l'argento e il rame, e ve ne so-
no altri che conducono meno bene, come ad e-
sempio il nichel. Tale caratteristica fisica dei corpi
conduttori può essere introdotta nella legge dì
Ohm e, in particolare, nelle varie relazioni mate-
matiche, o formule, che esprimono tale legge.
Non conoscendo questa ele- Se si determina sperimentalmente la resistenza e-
mentare e fondamentale legge lettrica di alcuni fili conduttori dì uno stesso me-
tallo, ma con lunghezze e sezioni diverse, si tro-
dell'elettronica, nelle sue prin- va che la resistenza elettrica raddoppia, se si rad-
doppia la lunghezza del filo, mantenendo inva-
cipali espressioni ed estensio-
riata la sezione, mentre sì riduce a metà quando
ni, nessun tecnico potrebbe e- si raddoppia la sezione mantenendo invariata la
lunghezza.
sercitare la propria professio- Ciò dimostra che la resistenza elettrica dei fili
ne; neppure il dilettante sareb- conduttori di uno stesso metallo varia in propor-
zione alla rispettiva lunghezza e in ragione inver-
be in grado di realizzare i suoi sa alla sezione.
apparati, di ripararli, se neces- Prendiamo ora un conduttore di dimensioni uni-
tarie, cioè di lunghezza e di sezione uguale ad
sario o di migliorarne le carat- uno. Questo conduttore avrà resistenze ohmmi-
che diverse a seconda del materiale di cui è com-
teristiche elettriche. posto. La resistenza ohmmica di un materiale a-
vente le dimensioni del conduttore sopraccitato si
chiama « resistenza specifica » o « resistività ».

403
R
Fig. 1 - A sinistra riportiamo Il simbolo elettrico, adottato nella
composizione del circuiti teorici, del più comune resistore; a de-
stra riproduciamo il resistore nella sua più comune veste esterio-
re. GII anelli che avvolgono Il componente, la loro colorazione
e la loro successione, permettono di risalire, tramite apposito co-
dice, al valore ohmmico della resistenza.

Essa si indica con la lettera dell'alfabeto greco ohmmica di un conduttore tramite la seguente
o (ro). formula:
[ valori delle resistenze specifiche relative ai con-
duttori più comunemente usati sono riportati nel-
la apposita tabella. Conoscendo così la lunghez- R =
za, la sezione e la resistività del materiale di cui s
è composto. sarà facile calcolare la resistenza
che stabilisce il valore della resistenza espressa
in ohm quando si conosca quello della lunghezza
«l» espresso in metri e quello della sezione « s »
espresso in mm'. Raccomandiamo di non far
confusione tra diametro e sezione di un condut-
tore. Per ottenere la sezione, dato il diametro, bi-
_I (TA) sogna applicare la formula seguente:

AMP Facciamo qualche esempio. Si voglia determinare


la resistenza ohmmica di un conduttore di al-
R luminio della lunghezza di 1 chilometro ed aven-
V { 10 V) te la sezione di 2 millimetri quadrati. La resisti-
( 10Jl)
e vità dell'alluminio, dedotta dalla tabella, risulta
di 0,029. Applicando la formula avremo:

1.000
R = 0,029 x -- = 14,5 ohm
2

Fig. 2 - Con questo semplice circuito, sostituendo i Se il conduttore fosse invece di rame (resistività
valori della tensione, della corrente e della resisten- 0,016), la sua resistenza sarebbe di:
za con altri, diversi, il lettore potrà esercitarsi nel-
l'applicazione della legge di Ohm espressa tramite la
sua formula più elementare. 1.000
R = 0,016 x -- = 8 ohm
2

404
TABELLA DEI VALORI DELLA
RESISTIVITA'

MATERIALE RESISTIVITA' Rl

Acciaio 0,10 + 0,15


Alluminio 0,029
Argentana 0,40
Argento 0,016
Bronzo 0,018 V R2
Ferro 0,13 + 0,14
Manganina 0,42 + 0,46
Mercurio 0,97
Nichelio «·,
ad
0,118
J
Nicromo - 1,06
Ottone i 0,085 R3
Piombo ~'"-•
0,20
Platino 0,10
Fig. 3 - Nel collegamento in serie, gli elettrodi delle
Rame 0,016 resistenze risultano collegati in fila, uno dopo l'altro
Tungsteno " 0,05 e Il valore resistivo totale del circuito viene molto sem-
plicemente stabilito dalla somma aritmetica dei valori
ohmmici delle singole resistenze.

(Questi valori sono espressi in ohm per metro


di lunghezza e per millimetro quadrato di se-
zione).

COLLEGAMENTI IN SERIE

Esistono due fondamentali sistemi di collegamen-


I (0,5AI
to delle resistenze: il collegamento « in serie»
e quello « in parallelo ». Nel collegamento in se-
1
rie gli elettrodi risultano connessi in fila. uno
dopo l'altro; nel collegamento in parallelo gli e-
lementi sono connessi parallelamente l'uno all'al-
tro. AMP RI
3n0
'+ V1(4,5V)
Perché si usano questi sistemi di collegamento
O

+J_
delle resistenze? Non è possibile dirlo in poche
parole. ma qualche notizia può essere offerta al V(l5V J
lettore.
@
Non sempre il tecnico elettronico ha a sua dispo-
V2 (10,5VJ
sizione una resistenza di valore identico a quello
del componente che è andato distrutto in un ap-
parato in riparazione; per accelerare i tempi.
quindi, conviene unire assieme due o più resisten-
ze, in modo tale che la loro somma risulti iden-
tica al valore del componente che si deve sostitui-
re. Fig. 4 - Su questo circuito, nel quale sono montate
due resistenze di valore diverso, collegate In serie, il
Vi è un altro motivo. fondamentale. per cui il
lettore potrà esercitarsi nello stabilire, tramite la legge
tecnico elettronico ricorre talvolta a I collega- di Ohm, uno dei tre fondamentali valori (tensione- cor-
mento in serie di due o più resistenze. E il mo- rente-resistenza), noti che siano gli altri due.
tivo è dovuto alle esigenze della potenza elettri-
ca di taluni punti di un circuito. Quando la re-
sistenza, ad esempio, ha il compito di provocare u-

405
Fig. 5 - Esempio di collegamento
in parallelo di quattro resisten-
ze. Il calcolo della resistenza ri-
sultante da questo collegamento
si ottiene applicando ancora la
3} T # # 1 legge di Ohm. Si tratta di un cal-
colo un po' più complicato di
quello necessario per stabilire il
1 valore della resistenza risultante
dal collegamento in serie di più
V Rl R2 R3 R4 resistenze. Soltanto nel caso in
cui le quattro resistenze R1-R2-
R3-R4 abbiano lo stesso identico

j valore basta dividere per quat-


tro il valore di una sola resisten-

e l l l I
za per individuare quello risultan-
te del circuito.

na caduta di tensione, lasciando fluire una certa due o più resistenze, collegate in serie fra loro,
quantità di corrente, quella resistenza deve es- sono attraversate dalla stessa corrente. Il semplice
sere in grado di poter dissipare in calore una de- schema di figura 3 interpreta il sistema di colle-
terminata quantità di energia; se questa resi- gamento in serie di tre resistenze.
stenza non è dotata della potenza prescritta, es- Dalla seconda espressione della legge di ohm risul-
sa può andare distrutta molto presto. ta intuitivo il concetto dell'equivalenza del colle-
In pratica, quando il tecnico deve sostituire una gamento in serie di tre resistenze con una sola
resistenza della potenza di 2 W e ha a disposi- di valore ohmmico pari alla somma dei valori del-
zione soltanto resistenze della potenza di 1 W. le tre resistenze che compongono il circuito. In-
riesce a raggiungere il valore della potenza pre- fatti, supponendo che le tre resistenze siano realiz-
scritta mediante il collegamento di due o più re- zate con filo conduttore di ugual sezione, la resi-
sistenze da 1 W. stenza equivalente è paragonabile a quella di una
Più resistenze collegate in serie tra di loro equi- resistenza realizzata con filo conduttore di lun-
valgono ad un'unica resistenza il cui valore ohm- ghezza pari alla somma della lunghezza di quello
mico è dato dalla somma aritmetica dei valori delle tre resistenze.
delle singole resistenze. Si suole anche dire che Matematicamente si può esprimere questo con-

I TOT. ( 1,98A)

Fig. 6 - Il collegamento in
parallelo viene normalmen-
te fatto per derivare la cor-
rente elettrica attraverso
V ( 18V) I3 rami diversi, oppure per
12
( 1,2A) (0,184) diminuire la resistenza e-
lettrica in un punto di un
circuito. Anche ·su que-
RI R2 R3 sto schema il lettore potrà
(30n) (15n) (/0012.) esercitarsi applicando la
legge di Ohm secondo l'e-
sempio citato nel testo.

406
retto tramite la seguente formula:

R = Rl + R2 + R3 Rl
Se tutte e tre le resistenze collegate in serie fra di
loro, avessero lo stesso valore ohmmico, la for-
mula precedente assumerebbe la seguente espres-
sione: R3

V R2
in cui la R a sinistra della formula rappresenta
il valore ohmmico complessivo, mentre quella a
destra rappresenta il valore ohmmico di una so-
R4
la delle tre resistenze.
Possiamo esporre un esempio pratico di calcolo
facendo riferimento al circuito di figura 4, nel
quale risultano collegate in serie due resistenze
del valore di 3 ohm e 7 ohm rispettivamente. Que- Fig. 7 - Esempio di circuito a configurazione resistiva
sto circuito è alimentato con la tensione di 15 V. mista serie-parallelo. Nel testo interpretiamo il siste-
Il valore della resistenza equivalente al collega- ma matematico che permette di stabilire il valore re-
sistivo risultante dell'Intero circuito.
mento delle due resistenze in serie è:

R = R 1 + R2 = 3 4 7 = 10 ohm
Applicando la legge di ohm nella sua espressione
I V:R, il valore della corrente che attraver-
sa il circuito è di: Nel caso di due resistenze collegate in parallelo
conviene applicare la seguente formula :
I = 15 : 10 = 1,5 A
Rl x R2
Noto che sia il valore della corrente che fluisce R =
attraverso il circuito, si possono anche calcolare Rl + R2
le due singole cadute di tensione sui terminali del-
le due resistenze R 1- R2. Esse sono : Quando le resistenze sono più di due, allora oc-
corre applicare la seguente formula:
VI = Rfx I 4,5 V
1 1 1 1
V2 = R2 xI = 10,5 V =--+--+ ...... +
R Rl R2 Rn
E' ovvio che la somma delle due cadute di ten-
sione V I + V2 è pari al valore della tensione in cui Rn rappresenta l'ennesima resistenza che
di alimentazione (4,5 V 4 10,5 V = 15 V). partecipa al collegamento in parallelo.
Ovviamente. per poter applicare queste formule,
occorre avere un po' di dimestichezza con le ope-
COLLEGAMENTO IN PARALLELO razioni matematiche relative alle frazioni.
La conclusione che si trae dai due diversi concet-
Il calcolo diviene un poco più complesso quando ti relativi ai due tipi di collegamenti di resistenze
si tratta di stabilire il valore della resistenza risul- elettriche è la seguente :
tante da un insieme di più resistenze collegate fra « collegando due o più resistenze in serie tra di
loro in parallelo. loro, il valore complessivo della resistenza risul-
Il collegamento in parallelo, di due o più resisten- tante aumenta, mentre, collegando due o più re-
ze, si ha quando le resistenze sono collegate pa- sistenze in parallelo fra di loro, il valore della re-
rallelamente tra di loro e trasformano un unico sistenza risultante diminuisce».
conduttore, là dove esse sono inserite, in due, tre. 11 collegamento in parallelo vien fatto di solito
o più rami conduttori a seconda che le resistenze per derivare la corrente elettrica attraverso rami
collegate siano due, tre o più di tre (figura 5). diversi, oppure per diminuire la resistenza elet-

407
scala
e
I
125 j250
120
115
110
105
100
95 I'
,,, I'
90 ,,,,
85 #
#
80 11"
7s
,,,
79 Per mezzo di questo nomogramma Il
lettore sarà in grado di stabilire il va-
#

,' 4° ·6o
lore risultante dal collegamento in pa-
rallelo di due resistenze di valore di-
verso. Sulla scala A e sulla B si indi-
,,, I' 55 viduano I due valori resistivi noti, si con-
#
50 giungono questi due punti con un ri-
ghello e si legge il valore resistivo ri-
45 sultante nel punto di intersecazione del
40 righello con la scala C. Nell'esempio
di figura si tratta di stabilire il valore
risultante dal collegamento In parallelo
scala di due resistenze da 100 ohm e 200 ohm,
A rispettivamente. Il valore risultante è
quello di 65 ohm circa.

trica in un punto di un circuito. Il valore complessivo della corrente assorbita dal-


Facendo riferimento al circuito elettrico di figura l'alimentatore risulta determinato dalla seguente
6, si può notare che, mentre i valori delle tensio- espressione :
ni presenti sui terminali delle tre resistenze Rl -
R2- R3 sono sempre gli stessi, cioè quelli di 18 V,
il valore della corrente, che attraversa ciascuna I = Il + 12 + 13 = 1,98 A
delle tre resistenze, varia nel modo seguente :
Lo stesso risultato si ottiene anche calcolando la
V 18 resistenza equivalente al collegamento in paralle-
Il = = = 0,6 A lo:
R1 30

V 18
12 = - = - = 1,2 A R = 9,0909
1 1
R2 15
+ -- +
V 18 Rl R2 R3
13 = - = - = 0,18 A
R3 100 per cui il valore della corrente totale che attraver-

408
Su questo cerchio, suddiviso in quattro
partì, sono riportate le formule che per-
mettono di individuare i valori della re-
sistenza, della tensione, della potenza
e della corrente. Per esempio, per indi-
viduare il valore della resistenza, si pos-
sono applicare tre diverse espressioni
dedotte dalia legge di Ohm, per le quali
si debbono conoscere la tensione e la
corrente oppure la tensione e la poten-
za oppure la potenza e la corrente.

sa il circuito è di: Cioè, ponendo ad esempio R I = 20 ohm; R2


18 ohm; R3 = 8 ohm; R4 = 10 ohm, si ha:
V 18
I = 1,98 A R3 + R4 = 18 ohm
R 9,09
18 x18
R parali. = 9 ohm
CONFIGURAZIONI MISTE 36

l molti circuiti elettronici si possono incontrare R tot. = Rl + R parall. = 20 + 9 = 29 ohm


talune configurazioni miste con resistenze colle-
gate in serie e in parallelo. Al lettore che vuole impratichirsi con questi sem-
Tali sistemi possono essere scomposti, matemati- plici esercizi, consigliamo di rifare i calcoli at-
camente, nei due tipi di reti fondamentali, quello tribuendo alle quattro resistenze valori diversi da
« in serie » e quello « in parallelo ». quelli da noi indicati. Meglio sarebbe realizzare in
Facendo riferimento al circuito di figura 7, che è pratica il circuito di figura 7. servendosi di resi-
un circuito a configurazione resistiva mista, pos- stenze di valore diverso, ed eseguire poi i calcoli
siamo dapprima ridurre il collegamento delle due per stabilire matematicamente il valore della re-
resistenze R3 - R4 ad un solo valore resistivo; sistenza risultante. Successivamente si potrà con-
poi quello del parallelo R2 con il valore resistivo trollare l'esattezza del risultato matematico con-
ora calcolato ad un nuovo unico valore; ed infine frontandolo con quello misurato direttamente con
possiamo sommare RI con quest'ultimo valore. un tester commutato nelle portate ohmmetriche.

409
Velocità di marcia
manualmente
regolabile.

Pilotaggio
di locomotori
in marcia lungo
direzioni diverse.

Il ferromodellisrno f' senza dubbio una delle più CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
affascinanti attività del tempo libero. E' sempre
stato così. ieri. oggi e lo sarà ancora domani. La caratteristica principale del progetto dell'ali-
quando rinnoverà puntualmente l'interesse di mi- mentatore non è tanto quella di poter pilotare un
lioni di persone. di ogni età e strato sociale, nel carico elettrico superiore a quello di un solo loco-
mondo intero. Persone che. come i nostri lettori. motore, bensì quella di poter alimentare un cer-
non intendono. al di là delle loro normali occu-
to numero di trenini, anche viaggianti in direzio-
pazioni, sprecare banalmente le ore destinate al- ni opposte e con diverse velocità.
la vita privata, ma vogliono divertirsi. in modo
costruttivo. indirizzando i loro interessi alle at- Dobbiamo tuttavia. informare i nostri lettori che
tività e agli esercizi manuali ed intellettuali di ve- tale prerogativa del progetto si estende soltanto
ro appagamento dello spirito. ai trenini forniti di motore elettrico funzionante
Sappiamo benissimo che il modellismo. di qua- in corrente continua che. d'altra parte. rappre-
lunque natura esso sia. non È' materia primaria sentano la quasi totalità nel settore del ferromo-
dellismo.
nel nostro programnma. Ma quando esso estende
i suoi confini nel settore dell'elettronica. allora Molti nostri lettori. pr,incipianti di elettronica.
anche l'aeromodellismo. il ferromodellismo e il si chiederanno a questo punto quali differenze
navimodellismo divengono argomenti del nostro intercorrono fra i motori elettrici alimentati con
periodico. che non possiamo sottovalutare e tanto tensioni continue e quelli alimentati con tensioni
meno trascurare. alternate. La domanda sorge spontanea. dato che.
Ecco perché, dando ascolto a molte voci di let- chi non è preparato tecnicamente, non è in gra-
tori e ai loro pressanti appelli abbiamo voluto do di capire per quale motivo si costruiscono due
concepire il semplice progetto di un alimentatore tipi di motori diversi. Eppure esiste una diffe-
per trenini elettrici. in grado di risolvere molti renza sostanziale, che va dai piccoli motori, mon-
problemi elettronici dì tanti ferromodellisti, che tati nei giocattoli elettrici e nei modelli di loco-
si dichiarano non più disposti a sostituire le bat- motori. fino ai grandi motori dell'industria e a
terie esaurite o l'alimentatore originale bruciato quelli della trazione elettrica.
a causa dell'aumento di un unità di locomozione
nella rete ferroviaria.
Con questo dispositivo, molti appassionati entre- MOTORI ELETTRICI
ranno in possesso di un alimentatore da rete-luce.
robusto. di sicuro affidamento e in grado di tol- Prima di iniziare l'analisi del progetto dell'ali-
lerare agevolmente le inevitabili variazioni di ca- mentatore per ferromodellisti, riteniamo oppor-
rico elettrico uell'impianto di utilizzazione. tuno riportare alcune nozioni teoriche relative

410
ALIMENTATORE PER
FERROMODEL.LISTI
ai motori alimentati in corrente continua e uti- L'avvolgimento del rotore viene alimentato dal-
lizzati nel ferromodellismo. l'esterno attraverso il collettore e tramite le
Diciamo subito che il motore in corrente conti- «spazzole», che sono dei contatti di carbone stri-
nua viene normalmente preferito a quello in cor- scianti sul collettore.
rente alternata per le sue spiccate caratteristiche Tenendo conto che la direzione del flusso prodot-
di coppia-numero di giri, che consentono di di- to dal magnete dello statore è costante, è. facile
sporre di un elevato «spunto», che permette la comprendere che il verso di rotazione del motore
partenza di carichi elettrici anche dotati di no- dipende esclusivamente da quello della corrente
tevole inerzia. A conferma di tale asserto pos- elettrica continua che attraversa il motore stesso.
siamo ricordare che, nella trazione elettrica ( tram- Si può così concludere questa breve ma necessa-
filobus-treni), vengono usati motori a corrente ria esposizione teorica sui piccoli motori elettri-
continua e le linee di alimentazione sono percor- ci dicendo che l'inversione di rotazione dei moto-
se da correnti continue. ri si ottiene, molto semplicemente, invertendo le
I piccoli motori elettrici, quelli che interessano polarità di alimentazione del rotore.
l'argomento trattato in queste pagine, sono com-
posti di due parti principali: lo statore e il rotore.
Lo statore rappresenta. come dice la. parola, la TEORIA DELL'ALIMENTATORE
parte fissa del motore, cioè quella non soggetta
ad alcun movimento. Essa viene realizzata per Il progetto dell'alimentatore per ferromodellisti
mezzo di un magnete permanente che crea un viene proposto in queste pagine attraverso due
campo magnetico di intensità e direzione co- diversi circuiti: uno di questi assume un aspetto
stanti. principalmente teorico, l'altro si presenta invece
Il rotore. invece. cioè la parte mobile del motore sotto un aspetto di pratica applicazione. La pre-
elettrico. quella .destinata a ruotare, viene co- sentazione dei due circuiti su è resa necessaria
struita per mezzo di un avvolgimento collegato. per poter più chiaramente esporre largomento
con i suoi terminali, ad un particolare tipo di e renderlo intuibile a tutti. Cominciamo quindi
connettore a lamelle conosciuto sotto il nome di col prendere in considerazione il circuito di figu-
« collettore ». ra I.

La caratteristica fondamentale di questo dispositivo per fer-


romodellismo ed automodellismo su pista consiste nella pos-
sibilità di alimentare contemporaneamente due diversi gruppi
di motori a corrente continua, funzionanti a diverse velocità e
montati su mezzi in movimento che procedono lungo due op-
poste direzioni.

411
DIn RIn

Il trasformatore di alimentazione TI riduce la La rete composta dai diodi DIn-Dlp e dai po-
tensione di rete al valore desiderato. Sui termi- tenziometri Rln-R!p permette di dosare. manual-
ali dell'avvolginiento secondario TI è quindi mente, l'entità delle semionde positive e quella
presente la tensione ridotta ma alternata. Infat- delle semionde negative. Nello schema di figura
ti, su ognuno dei due terminali dell'avvolgimento 2, ad esempio, la regolazione dei potenziometri
secondario sono presenti. in successione imposta Rln-R!p, risulta effettuata in modo tale da esal-
dal valore della frequenza della tensione di rete. tare maggiormente le alternanze positive della
le alternanze positive e negative della tensione. tensione rispetto a quelle negative. Ciò si rende
così come è dato a vedere nello schema comple- necessario per poter alimentare i locomotori più
mentare di figura 2. veloci e quelli meno veloci; in pratica si alimen-

D5

+ +

2l D5
que risulterà facile far viaggiare un treno in un
senso o nell'altro inserendo il diodo D5 in un sen-
so o nell'altro.
Nello schema teorico di figura 2 risultano inseriti
due soli motori elettrici, cioè due soli locomotori,
Flg. 1 - Questo circuito di alimentatore per ferromo-
di cui uno viaggia in un verso determinato con
delllsti assume principalmente un significato teorico, una determinata velocità, mentre l'altro viaggia
dato che esso, unitamente al disegno riportato in figu- in senso inverso con velocità diversa. li lettore
ra 2, permette di analizzare il pc-eciso funzionamento quindi si chiederà se il nostro progetto si limita
del dispositivo. Coloro che volessero realizzarlo do-
vranno dedurre I valori del componenti dall'apposita
all'alimentazione di due soli locomotori, così co-
tabella riportata nel corso dell'articolo. Ulteriori dati me indicato nello schema teorico di figura 2. Ma
costruttivi sono citati nella parte dedicata alla costru- la risposta a tale domanda è ovvia, perché compa-
zlone dell'alimentatore. tibilmente con la potenza assorbibile dall'alimen-
tatore si potranno collegare parecchi locomotori,
purché i loro motori elettrici vengano collegati in
parallelo a quelli di figura 2.
Ritorniamo al circuito teorico di figura 2 e infor-
miamo i lettori che i terminali 1-2 debbono esse-
re collegati con le due rotaie dell'impianto ferro-
tano motorini elettrici a diverso numero di gm modellistico, che risulteranno in tal modo sotto
dell'albero ruotante. tensione.
La separazione delle semionde positive da quelle In presenza delle semionde positive la corrente
negative della tensione erogata dal trasformatore scorre attraverso l'alimentatore lungo il percorso
TI si rende necessaria per alimentare i trenini D1p-RIp-D5p-motore-R2. Gli elementi D5p e il
che debbono procedere in un determinato verso motore sono riportati nello schema teorico di fi-
e quelli che debbono procedere in verso contra- gura 2, mentre tutti gli altri elementi interessano
rio. Ma per raggiungere questo scopo la separa- lo schema teorico di figura I. E' ovvio che que-
zione dei due tipi di semionde della tensione non è sta stessa interpretazione si estende al flusso della
sufficiente. Perché occorre dotare ogni piccolo corrente in presenza delle semionde negative.
motore di un diodo, collegato in serie, perché ' In pratica la corrente di alimentazione giunge
questo possa funzionare correttamente. Dal sen- ai motori dei trenini sempre attraverso le stesse
so di inserimento del diodo, che nello schema di rotaie, ma essa può essere regolata separatamen-
figura 2 è indicato con le sigle D5n-D5p, dipende te nei vari motori tramite i due potenziometri
il verso di rotazione del motore. In pratica dun- RIn-RIp.
Nello schema elettrico di figura I. in parallelo
con le rotaie (morsetti I-2), risultano inseriti an-
che due diodi e due lampade-spia, che consento-
no di controllare visivamente l'entità della ten-
sione effettivamente applicata sui terminali dei
motori, sia di quelli che vengono alimentati in un
senso. sia in quelli che risultano alimentati in
senso inverso (D2p-D2n-LIp-LIn).

IL PROGETTO DEFINITIVO
Fig. 2- Le semionde positive e quelle negative della
tensione alternata, regolate in ampiezza dai due po-
Pur potendosi considerare buono il funzionamen-
tenziometri del progetto di figura 1, vengono applica-
te a due gruppi di motori montati su altrettanti gruppi to del progetto dell'alimentatore per ferromodel-
di locomotori che marciano in direzioni opposte. Il col- listi di figura l, è doveroso ricordare che questo
legamento di condensatori elettrolitici, in parallelo con tipo di dispositivo presenta due inconvenienti.
i motori elettrici, per/nette di livellare la tensione pul-
Il primo di questi consiste in un certo valore di
sante ed esaltare maggiormente la velocità di rotazio-
ne del motore stesso. I numeri 1-2 indicano i morset- potenza elettrica sprecato dal passaggio della cor-
ti di collegamento con le rotaie dell'impianto ferromo- rente attraverso i potenziometri di regolazione
dellistico. Le sigle D5n-D5p indicano i diodi al silicio R 1n-RI p. Il secondo è da attribuirsi all'influenza
collegati in serie con I motori elettrici (M) dei trenini.
che il numero di locomotori impiegati esercita
sulla velocità dei motorini elettrici e sulla rego-
lazione di questa. Ciò significa. in pratica. che.

413
51
T1

o
R
$
T' 02
R&
a

i
u
u
I

Fig. 3 - Questo è il progetto definitivo dell'alimentatore per ferromodellisti che noi consi-
gliamo di realizzare praticamente. Come si può notare, dopo un rapido confronto con lo
schema di figura 1, i potenziometri R1n-R1p sono stati qui sostituiti con due commutatori
multipli (S1-S2), che permettono di regolare manualmente la velocità di marcia di ciascuno
dei due gruppi di trenini in movimento secondo due diverse direzioni. I diodi DI-D2 sono
di tipo 1N540 2 (diodi al silicio da 3 A); i diodi D3-D4 sono di tipo 1N4004. II valore della
resistenza R1 deve essere calcolato tramite le formule riportate nel testo. Le caratteristi-
che del trasformatore T1 sono condizionate dal valore della tensione di alimentazione richiesta
dall'impianto ferromodellistico. Le lampade-spia LP1 -LP2 permettono di valutare visivamente
l'entità delle due tensioni (positiva e negativa) che alimentano i due gruppi di motori mon-
tati sui trenini.

con particolari valori ohmmici attribuiti ai poten- di figura 3. che rappresenta la versione ufficiale
ziometri Rln-Rlp, è possibile utilizzare soltanto dell'alimentatore per ferromodellisti consigliato
ed esclusivamente un prefissato numero di loco- dalla nostra rivista.
motori. Il progetto di figura 3 utilizza, in sostituzione dei
Gli inconvenienti ora citati vengono comunque due potenziometri di potenza R I n-R I p, un tra-
superati realizzando il progetto dell'alimentatore sformatore di alimentazione TI dotato di avvolgi-

TABELLA DI VALORI INERENTI IL PRIMO PROGETTO

TENSIONI IO V IO V 12 V 12 V 16 V
CORRENTI 0,3 A 0,6 A 0,3 A 0,6 A 0,3 A
VALORI DI Rln-Rlp 100 ohm 50 ohm 120 ohm 60 ohm 160 ohm
POTENZE DI Rln-Rlp IO W 20 W 12 W 24 W 16 W

VALORI DI R2 10 ohm 5 ohm 12 ohm 6ohm 16 ohm


POTENZE DI R2 10 W 20 W 12 W 24 W 16 W

414
mento secondario a prese multiple. che possono di protezione che limita, in fase di avviamento
essere selezionate separatamente per mezzo dei dei motori, la massima corrente erogabile dall'ali-
due commutatori S1-S2. mentatore, allo scopo di proteggere diodi e moto-
I risultati ottenuti con l'alimentatore di figura 3 ri. Questa resistenza è indicata con la sigla R2
sono del tutto simili a quelli ottenuti con il pro- nello schema elettrico di figura 1 e con la sigla Rl
getto di figura I, con il vantaggio di evitare l'ec- nello schema elettrico di figura 3.
cessiva dissipazione di potenza elettrica sugli ele- Per coloro che volessero realizzare il progetto di
menti di regolazione e con la possibilità di colle- figura 1, che noi sconsigliamo, riportiamo nell'ap-
gare, in parallelo fra loro, diversi motori elettrici, posita tabella i valori ohmmici dei potenziometri
senza che si verifichino apprezzabili cadute di ten- Rln-Rlp, con quelli delle potenze di dissipazio-
sione con conseguenti variazioni di velocità dei ne. in corrispondenza con le tensioni e correnti
motori alimentati. che interessano i motori elettrici dei trenini. Nella
stessa tabella sono riportati anche i corrisponden-
Anche per il progetto di figura 3 i terminali con-
ti valori della resistenza di protezione R2.
rassegnati con i numeri 1-2 verranno collegati
con le rotaie dell'impianto ferromodellistico, men-
tre in serie a ciascun motore. a seconda del verso
COSTRUZIONE DELL'ALIMENTATORE
di avanzamento del trenino. si dovrà inserire il
diodo D5, così come indicato nello schema di f- Facciamo riferimento alla realizzazione pratica
gura 5 ( questo diodo dovrà essere collegato in sen- del progetto dell'alimentatore per ferromodellisti
so inverso per i trenini che procedono in direzio- da noi consigliato ai nostri lettori e riportato.
ne diversa). nella sua espressione teorica, in figura 3.
Prima di chiudere questo argomento, vogliamo Il piano costruttivo del progetto è riportato in fi-
far notare al lettore la presenza della resistenza gura 4.

RE TE
220V

Fig. 4 - La realizzazione pratica dell'alimentatore per ferromodellisti si presta alle più sva-
riate elaborazioni tecniche, perché essa deve tener conto dei dati elettrici richiesti dall'im-
pianto. Ciò che importa è il perfetto isolamento dei conduttori e dei terminali dei componen-
ti, onde evitare di sottoporre l'operatore a pericolose scosse elettriche. I diodi al silicio
dovranno essere inseriti in modo da tener conto delle loro esatte polarità (anelli colorati di
riferimento).

415
Servendosi di un contenitore metallico, raccoman- indirizzare il lettore all'acquisto o alla costruzio-
diamo di provvedere ad un perfetto isolamento ne di questo componente.
dei vari conduttori e dei terminali dei componen- Per quanto riguarda i diodi al silicio D1-D2, que-
ti, onde evitare cortocircuiti e dispersioni di ten- sti potranno risultare dimensionati in rapporto al
sioni, che potrebbero rivelarsi dannose, se non valore della corrente totale assorbita dall'alimen-
proprio pericolose per l'organismo dell'operatore. tatore, con un certo margine di sicurezza, in mo-
I due morsetti di uscita verranno collegati con le do da fronteggiare agevolmente il massimo valore
rotaie dell'impianto ferromodellistico. I diodi D1- della corrente di spunto (superiore del 300 ±
D2-D3-D4 dovranno essere inseriti tenendo con- 500%).
to della loro esatta polarità (anello colorato di ri- A coloro che vorrano evitare ogni tipo di calco-
ferimento). Non tenendo conto di questa partico- lo, pur rimanendo entro i limiti di sicurezza, con-
larità, sarà impossibile usufruire della prerogativa sigliamo di utilizzare, per i due diodi D1-D2, due
dell'alimentazione dei due gruppi di trenini che modelli identici di tipo 1N5402, che sono diodi
marciano in due diverse direzioni. Per mezzo dei da 3 A. Per i diodi D3-D4, collegati in serie alle
commutatori S1-S2 si regolano le velocità di a- lampade-spia LPI-LP2, consigliamo di servirsi di
vanzamento dei locomotori. diodi al silicio di tipo 1N4004.

05

Fig. 5 - In serie con tutti i motorini elettrici dei


locomotori occorrerà Inserire il diodo al silicio
1N5402. II verso di collegamento di questo com-
ponente dipende dalla direzione di marcia che il
locomotore dovrà assumere lungo il percorso fer-
ROTAIE romodellistico. Per aumentare la velocità di rota-
zione del motore consigliamo di collegare, in pa-
rallelo ad esso, un condensatore elettrolitico, cosi
come chiaramente detto nel corso dell'articolo.
TRAVERSINA ISOLANTE

Il trasformatore di alimentazione Tl dovrà avere Il diodo al silicio D5, che dovrà essere inserito in
un avvolgimento primario adatto alla tensione serie con ciascun motore e nel verso appropriato
alternata di rete-luce di 220 V. L'avvolgimento a seconda della direzione di marcia del trenino
secondario di T l dovrà presentare, sui suoi ter- (figura 5), sarà dello stesso tipo dei diodi D1-D2,
minali estremi, un valore di tensione alternata pa- cioè di tipo 1N5402.
ri a 2 volte quella di funzionamento nominale Per quanto riguarda la resistenza di protezione
dei motorini elettrici montati a bordo dei loco- Rl, ricordiamo che questa dovrà essere calcolata
motori. Il valore massimo della corrente che si in modo da limitare la massima corrente di cor-
può assorbire dall'avvolgimento secondario del tra- tocircuito ad un valore sopportabile dai diodi
sfornatore T l deve essere pari a quello della al silicio D1-D2-D5:
somma delle correnti assorbite da tutti i motori e-
lettrici funzionanti nell'impianto ferromodellisti- Rl = V: I
co. Per tale motivo non possiamo citare un dato
preciso relativo alle caratteristiche del trasforma- in cui V rappresenta il valore della tensione d'u-
ore T1: quelli citati tuttavia sono sufficienti per scita ed I quello della corrente di cortocircuito.

416
Facciamo un esempio. Supponiamo di adottare u- è facile arguire che il valore della potenza di dis-
na tensione d'uscita di 9 V e di utilizzare diodi sipazione della resistenza RI potrà essere tranquil-
da 3 A. Il valore di RI sarà: lamente ridotto della metà rispetto a quello ot-
tenuto con l'applicazione della legge di Ohm, sen-
Rl 9 V: 3 A = 3 ohm za incorrere nel pericolo di surriscaldamento.
Un perfezionamento del piano costruttivo dell'in-
La potenza di dissipazione della resistenza Rl tero sistema di alimentazione ferromodellistico si
si calcola tramite la legge di Ohm: ottiene collegando, in parallelo con i motori elet-
trici dei locomotori, dei condensatori elettroliti-
W = RI' ci, di valore capacitivo compreso fra i 500 e i
1.000 F, allo scopo di livellare la tensione pul-
Si avrà quindi : sante ed ottenere velocità più elevate dei motori
(figura 2). E' ovvio che la tensione di lavoro di
3 ohm x (3 A)' = 3 x9 = 27 W questi condensatori elettrolitici dovrà corrispon-
dere a quella richiesta dal f unzionarnento dei va-
Se si tiene conto che lo spunto è di breve durata, ri motori elettrici dei locomotori.

AMPLIFICATORE EP7W Potenza effettiva: 5W


Potenza di picco: 7W

In scatola di montaggio a L. 12.000


FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000
LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-
CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori 4 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

417
PRE.AMPLIFICATORE
CON GAG
Lo scopo per cui si costruisce un circuito pream- di Guadagno), quelli più comunemente noti, ma
plificatore di bassa frequenza. con controllo au- le sue applicazioni sono certamente vastissime
tomatico di guadagno, è quello di poter control- e siamo certi che i nostri lettori sapranno scr-
lare l'uniformità di un processo di amplificazione gliere fra queste la più appropriata ed utile a ri-
d'uscita anche in presenza di ampie variazioni solvere un particolare problema.
della dinamica d'ingresso.
Le principali applicazioni pratiche di questo di-
spositivo si incontrano quindi negli stadi modu- PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
latori dei trasmettitori per CB o radioamatori e
ella registrazione magnetica, soprattutto quan- I} principio di funzionamento di ogni circuito
do si effettuano interviste e registrazioni dal vivo. CAG si basa sulla retroazione del segnale ampli-
I vantaggi che si ricavano dalla possibilità di man- ficato verso l'ingresso, così da poter controllare
tenere pressocché costante la tensione d'uscita, un elemento elettronico in grado di consentire la
anche al variare entro ampi limiti di quella d'in- regolazione del segnale d'ingresso.
gresso. non solo si manifestano attraverso un a- Nel caso specifico del nostro progetto si fa uso,
colto meno faticoso, ma si traducono principal- in ingresso. di un transistor di tipo FET, che vien
mente in un miglior rendimento delle apparec- fatto funzionare allo stesso modo di una resisten-
chiature; la modulazione in un trasmettitore, ad za controllabile elettronicamente.
esempio. rimane sempre al 100%, mentre il rap- Quando il segnale d'ingresso aumenta di valore,
porto segnale-rumore nel registratore conserva il circuito di controllo associato all'amplificatore
valori elevati. interviene sulla « resistenza » del transistor FET,
bbiamo citato soltanto pochi esempi di impiego compensando tale aumento e mantenendo prati-
pratico di un circuito CAG {Controllo Automatico camente costante il segnale da amplificare.

a
a 1
ANALISI DEL PROGETT O FUNZIONAMENTO DEL CAG

Cerchiamo ora di interpretare la meccanica di Alla luce delle due proposizioni or ora citate, è
funzionamento del progetto del circuito pream- facile comprendere il funzionamento del CAG.
plificatore con CAG presentato in figura l. Quando il segnale d'ingresso è molto debole, an-
che il segnale presente in uscita, più precisamen-
Tuttavia, prima di iniziare l'interpretazione vera
te sul piedino 6 dell'integrato operazionale IC,
e propria del funzionamento del dispositivo, rite-
tende a rimanere debole. Conseguentemente la
niamo doveroso soffermarci su due importanti
tensione negativa, raddrizzata tramite il diodo
proposizioni, di cui la prima riguarda il transistor
D1, risulta molto piccola, mentre il transistor
FET, mentre la seconda si riferisce al guadagno
FET (TR1), il cui elettrodo di gate è connesso
dell'amplificatore.
con il cursore del potenziometro R6, diviene
praticamente conduttore.
La resistenza fra drain e source assume un valo-
PRIMA PROPOSIZIONE
re di alcune centinaia di ohm.
Ne consegue che il valore complessivo della re-
Ogni transistor FET può essere paragonato ad
sistenza d'ingresso dell'amplificatore operaziona-
una resistenza il cui valore può variare agendo
le, rappresentata dalla resistenza R2 collegata in
sulla tensione di gate (G) del componente stesso.
parallelo al transistor FET, diminuisce fortemen-
Più precisamente, possiamo dire che quanto più te, provocando un aumento del guadagno dello
negativa risulta tale tensione, rispetto all'elettro- stadio amplificatore ed elevando in tal modo il
do di source (S), tanto maggiore risulta la resi- livello d'uscita ad una condizione di equilibrio.
stenza offerta dal « canale » drain-source. Analogamente, quando il segnale di ingresso au-
menta, anche quello di uscita tende ad aumen-
tare. E ciò comporta un aumento della tensione
SECONDA PROPOSIZIONE negativa di gate e quindi un aumento della re-
sistenza del transistor FET, riportando il valore
Ricordiamo che il guadagno di un circuito am- del segnale di uscita alle condizioni iniziali o
plificatore operazionale con troreazionato può es- quas1.
sere espresso dalla seguente relazione :

REGOLAZIONI MANUALI
G = Re: Ri
Il potenziometro R6, che ha il valore di 4.700
in cui Re misura il valore della resistenza di con- ohm ed è di tipo a variazione lineare, agisce pra-
troreazione, mentre Ri rappresenta il valore della ticamente da elemento regolatore del livello di
resistenza di ingresso. compressione e determina la differenza di livello

Vi presentiamo il progetto di un ottimo preamplificatore di bassa


frequenza munito di circuito di controllo automatico di guada-
gno, che il lettore potrà utilizzare in tutti quei dispositivi in cui,
per il controllo dell'uniformità delle tensioni d'uscita, anche in
presenza di ampie variazioni della dinamica d'ingresso, necessi-
ta un dispositivo di variazione automatica del processo di am-
plificazione.

4'19
Il)
<...)

Fig. 2 - Pur non trattandosi di
un progetto caratterizzato da
elementi di particolare riguar-
do, è consigliabile effettuare
il montaggio su circuito stam-
pato, facendo bene attenzione
ad inserire correttamente il
transistor TR1, che è un FET,
O il diodo al silicio D1, di cui
Cl:: occorre rispettare le posizioni
degli elettrodi di anodo e ca-
todo e dell'integrato IC, sul
cui involucro è riportato un
cerchietto di orientamento in
corrispondenza del piedino 1.
Il)
Cl::

C'\j Il -i I
ww
t

L

e
g
o
Il
@A. <...)

·3 o
Fig. 1 - Circuito completo del
preampliflcatore di bassa fre-
quenza con controllo automa-
tico di guadagno. Con il po-
tenziometro R1 si regola il li-
vello audio. Con il potenzio-
metro R6 si controlla il livello
del CAG. Il trimmer potenzio-
metrico R5 viene usato sol-
tanto in sede di messa a pun-
to del dispositivo. Il diodo al
silicio DI, che è I'1N4148, tro-
vasi inserito nel pacco-dono
inviato agli abbonati al nostro
periodico per l'anno 11978.
LIVELLO AUDIO LIVELLO CAG

783

d'uscita con segnali d'ingresso molto deboli e


COMPONENTI molto forti.
Con il cursore del potenziometro R6 ruotato ver-
so massa, il controllo del CAG risulta quasi neu-
Condensatori tralizzato, mentre con il cursore di R6 tutto ruota-
C1 = 1 F to verso il diodo DI l'azione di compressione del
C2 = 100.000 pF segnale diviene massima.
C3 = 1 F Nel progetto di figura I è presente un altro ele-
C4 = 100.000 pF mento di regolazione: il trimmer potenziometrico
es = 100.000 pF R5, che ha il valore di 10.000 ohm ed è di tipo a
Resistenze variazione lineare. Con questo trimmer è possibile
R1 = 4.700 ohm (potenz. a variar. lln.) regolare quello che comunemente viene chiamato
R2 =470.000 ohm l'« offset» dell'integrato IC. Esso consente cioè
R3 = 1 megaohm di variare, in condizioni di riposo, il valore della
R4 =330.000 ohm tensione di uscita, allo scopo di poter effettuare
R5 = 10.000 ohm (trimmer a variaz. lin.)
uno « zero » preciso.
R6 = 4. 700 ohm (potenz. a variar. lln.)
Con il trimmer potenziometrico R5 si regola l'a-
Varie zione del CAG, in modo che esso intervenga sol-
TR1 2N3819 tanto in presenza di segnali che superano un
IC = A741 (plastico) certo valore. Infatti, polarizzando leggermente
D1 = 1N4148 su valori positivi l'uscita (valori positivi rispetto
a massa), risulterà necessario un segnale di una
certa intensità prima di ottenere l'effetto raddriz-

421
f avviene in virtù della presenza dei due diodi ze-
ner D1-D2.
Il pregio della stabilizzazione si esplica attraver-
so una costanza nel tempo delle caratteristiche di
funzionamento del circuito del preamplificatore
con CAG.
L'alimentatore riportato in figura 5 si realizza
servendosi di un trasformatore per rete-luce ri-
duttore di tensione (220-24 V) Il modello deve
essere adatto ad erogare una corrente massima
di 200 mA (corrente alternata).
783L Il ponte di diodi Pl risulta dimensionato per
una corrente di 500 mA. I due diodi zener D1-D2
Fig. 3 - Presentiamo in questo disegno le tracce del sono da I 2 V - I W.
circuito ramato che il lettore dovrà riprodurre per po-
ter agevolmente costruire Il progetto del preampllfi-
catore di bassa frequenza. Le dimensioni corrispon-
dono a quelle naturali del circuito (scala 1/1).
REALIZZAZIONE PRATICA

Il piano costruttivo del progetto del preampli-


fìcatore di bassa frequenza con CAG è stato ri-
portato in figura 2.
La realizzazione pratica non presenta aspetti cri-
tici degni di nota; tuttavia il circuito stampato è
zante del diodo DI e. quindi. l'inserimento del consigliabile per raggiungere una composizione
CAG. compatta e razionale.
In figura 4 abbiamo riportato i disegni relativi
al transistor FE T (TR 1) e al diodo al silicio DI.
ALIMENTAZIONE Di entrambi i componenti sono stati presentati
anche i simboli elettrici.
L'alimentazione del circuito <lei preamplificatore Vogliamo appena ricordare che il diodo al sili-
<li bassa frequenza con controllo automatico di cio DI, di tipo 1N4148, risulta inserito nel pacco
guadagno, tenuto conto dell'impiego dell'ampli- dono ricevuto da tutl i gli abbonati alla nostra
ficatore operazionale. deve risultare bilanciata e rivista. Questo diodo trovasi in commercio anche
può variare, servendosi di pile o di circuito ali- nella versione più comune ad un solo anello in
mentatore da rete, fra -± 9V e ± 15 V. corrispondenza dell'elettrodo di catodo.
Per coloro che volessero servirsi di un alimenta- La successione degli elettrodi di source-gate-drain
tore da rete-luce, abbiamo presentato in figura ( S-G-D) risulta facilmente individuabile se si
5 il progetto di un semplice alimentatore che, tiene conto della smussatura con cui si presenta
oltre a consentire il risparmio delle pile. vanta il transistor FET che, nella parte opposta, appa-
il pregio di essere stabilizzato: la stabilizzazione re racchiuso in un contenitore di forma cilindrica.

+
ANODO
Fig. 4 - Per agevolare il compito
del montatore, riportiamo in que-
BIANCO sto disegno le indicazioni neces-
sarie per ottenere un inserimento
i«+ VIOLA corretto, sulla basetta del circuito
BIANCO stampato, del transistor TR1 •
o
(grande ) del diodo al silicio D1,

G CATODO
8<
0

22
Fig. 5 - Coloro che vorranno evi-
tare la spesa delle pile di alimen-
tazione del circuito del preampli-
ficatore di bassa frequenza, po-
tranno costruire questo semplice
alimentatore stabilizzato, in gra-
do di erogare le tensioni conti-
nue di 12 + 12 Vcc.

T1

C1 = 2.000 uF - 25 VI (elettrolitico) T1 = trasf. 220/24 Vca - 200 mA


c2 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) P1 = Ponte di diodi (500 mA)
Cc3 = 220 uF - 25 VI (elettrolitico) D1 = diodo zener (12 V-1 W)
D2 = diodo zener (12 V- 1 W)
R1 = 330 ohm - 3 W s1 = interrutt.

MESSA A PUNTO E IMPIEGO del trimmer potenziometrico a variazione lineare


R5. La regolazione di questo componente dovrà
L'utilizzazione del preamplificatore a bassa fre- essere fatta in modo che la tensione, misurata
quenza con CAG si effettua allo stesso modo di fra la linea di massa e il piedino 6 dell'integrato
ogni altro circuito analogo. Si dovranno quindi IC, risulti di O V. Soltanto in un tempo succes-
realizzare per mezzo di cavi schermati i colle- sivo si potrà ritoccare questa regolazione in mo-
gamenti con i circuiti di entrata e di uscita, col- do da raggiungere l'effetto, ampiamente citato
legando a massa la calza metallica di questi e ri- ed analizzato, di limitazione di intervento del CAG
cordando che la linea di massa del circuito è rap- in presenza di segnali elevati.
presentata dal conduttore centrale rispetto alle Il potenziometro RI, di tipo a variazione linea-
due alimentazioni a 12 Vcc re, che permette di controllare il livello audio,
Una volta realizzato il piano costruttivo secondo dovrà essere regolato in modo da ottenere una
lo schema di figura 2, il lettore provvederà ad sufficiente amplificazione dei segnali deboli con
inserire il dispositivo in un contenitore metallico il CAG escluso e con il potenziometro R6 a massa.
collegato a massa, che avrà funzioni di schermo Il potenziometro Rl non dovrà più essere re-
elettromagnetico. golato in tempi successivi, mentre si potrà agire
Per quanto riguarda la messa a punto del circuito nuovamente sul potenziometro R6 allo scopo di
facciamo presente che la prima operazione pre- ottenere un effetto di compressione più o meno
liminare da eseguirsi consiste in una regolazione marcato.

423
ELEMENTI
DI
TELEVISIONE
La televisione, intesa in senso lato, rappresenta televisivi presenti nello spazio, prende il nome di
quel sistema di trasmissioni e ricezioni audiovisi- televisore. Ad esso è quindi affidato il compito di
ve, a distanza, i cui pregi sono ampiamente e quo- convertire le onde TV in due diversi tipi di cor-
tidianamente da noi tutti apprezzati. renti, quella proveniente dalla telecamera e quel-
I principali dispositivi che concorrono alla realiz- la proveniente dal microfono. Il televisore ampli-
zazione di questi tipi di collegamento per mezzo fica queste correnti e le invia all'altoparlante e
di onde elettromagnetiche sono: la telecamera, ad una speciale valvola che prende il nome di ci-
il trasmettitore, l'antenna trasmittente. l'antenna nescopio.
ricevente e il televisore. Il cinescopio fa vedere direttamente le immagim
La telecamera è quell'apparato che provvede a TV, l'altoparlante fa ascoltare le voci e i suoni
convertire le immagini luminose. ferme o in mo- che le accompagnano.
vimento, in corrente elettrica. Essa può essere pa-
ragonata al microfono. dato che anche questo
componente, come tutti i nostri lettori sanno, FORMAZIONE DELLE IMMAGINI
trasforma voci e suoni in corrente elettrica.
La corrente uscente dal microfono modula le on- Per chi, prima dora, mai si è interessato alla te-
de radio, quella uscente dalla telecamera modu- levisione, l'apparizione di un volto, di un paesag-
la le onde TV. gio, di una scena animata sullo schermo televi-
I segnali elettrici generati dalla telecamera ven- sivo può ancora sembrare un'opera di magia, un
gono amplificati e mescolati con altri particolari mistero, anziché il risultato di uno studio profon-
segnali nella stazione trasmittente prima di esse- do e di una precisa applicazione pratica dell'at-
re inviati all'antenna irradiante. L'apparecchio tuale tecnica elettronica.
che, tramite l'antenna ricevente. capta i segnali Per interpretare il fenomeno della formazione di

In poche pagine e con l'aiuto di alcuni disegni, cerchiamo di


interpretare, brevemente e semplicemente, il fenomeno della
formazione delle immagini sullo schermo dell televisore ed il
processo di ricetrasmissione dei vari segnali presenti lungo
il percorso che si estende dal vidicon della telecamera l cine-
scopio dell'apparecchio ricevitore.
immagini sullo schermo I V s1 possono anche 1- spettatore televisivo, e rcoperto, internamente, d1
gnorare i principi tecnici dei vari circuiti e il per- una sostanza fluorescente. Se non vi fosse tale so-
ché della presenza dei vari componenti, limitan- stanza fluorescente, cioè se lo schermo fosse co-
dosi ad alcune semplici considerazioni sul cine- stituito soltanto dal vetro, non si verificherebbe la
scopio, altrimenti detto tubo a raggi catodici, quel- formazione delle immagini.
lo sul cui schermo si ha la formazione delle im- La sostanza fluorescente ha il pregio di illuminar-
magini. si quando è colpita dal pennello elettronico del
Il tubo a raggi catodici altro non è che una valvo- cinescopio.
la elettronica di grandi dimensioni. Come nelle Esistono centinaia di sostanze fluorescenti più o
piccole valvole, anche in esso vi è un filamento meno adatte per la composizione dello schermo
che serve a riscaldare un catodo il quale emette dei tubi dai raggi catodici. Per lo più si tratta di
una certa quantità di elettroni. Il filamento, il ca- solfiti di zinco con o senza aggiunta di cadmio,
todo ed altri elettrodi del tubo sono installati in di berilio e di manganese.
quella parte del cinescopio che forma il « proiet- A seconda della sostanza impiegata, l'illumina-
tore elettronico ». Il compito principale del pro- zione dello schermo può risultare più o meno
iettore elettronico è quello di concentrare gli elet- brillante e variamente colorata.
troni emessi dal catodo in un sottile raggio chia-
mato pennello elettronico che risulta messo a fuo-
co sullo schermo del cinescopio. Il proiettore e- DAL PUNTO LUMINOSO ALL'IMMAGINE
lettronico viene anche chiamato « cannone elet-
tronico». Il pennello elettronico altro non è che un raggio
invisibile formato esclusivamente da elettroni,
cioè da particelle piccolissime cariche di elettrici-
LO SCHERMO FLUORESCENTE tà negativa. Se questo pennello rimanesse fermo,
sullo schermo del cinescopio si osserverebbe un
Lo schermo del tubo a raggi catodici, che è la puntino luminoso. Molti lettori avranno avuto
parte del cinescopio esposta alla visuale dello occasione di vedere questo puntino luminoso su-

VENTOSA
ALIM. ALTA TENS.

. GIOGO
±DEFLESS.

Fig. 1 - II tubo a raggi catodici,


più comunemente conosciuto con
il nome di cinescopio, costituisce
il componente elettronico più im-
portante di ogni televisore. Sul
suo schermo si formano le im-
magini luminose in virtù del processo di scansio-
ne (movimento orizzontale e verticale) del pen-
nello elettronico generato nel cannone elettronico
del tubo. Il giogo di deflessione, composto dalle
bobine di deflessione orizzontale e verticale, pi-
lota il movimento del pennello elettronico.Lo stra-
to di grafite depositato internamente al tubo, fun-
ge da elemento conduttore: su di esso è appli-
cata l'alta tensione che accelera il fenomeno del
bombardamento elettronico sui fosfori depositati
sulla faccia interna dello schermo.

425
RESIST. _Jj
CARICO

Fig. 2 - In fase di ripresa televi-


siva, il segnale video viene ar-
ricchito con un tipo di speciali se-
gnali, denominati sincronismi,
IMMA GIN E che permettono di pilotare, in se-
LUMINOSA de di ricezione, la scansione del
cinescopio. Tutto ciò avviene in
un particolare componente, mon-
CANNONE
tato nelle telecamere, che pren-
ELETTRONICO de il nome di vidicon e che In
MOSAICO questo disegno è stato da noi
BOBINA FOTOSENSIBILE
DI DEFLESS. riprodotto in sezione.

bito dopo aver spento il televisore; quando si spe- na, il pennello elettronico si muove, percorrendo
gne l'apparecchio, infatti, il pennello elettronico tutta la superficie dello schermo del cinescopio.
continua a sussistere ancora per un po' di tempo, Si tratta di un movimento tanto rapido che, sia
ma rimane fermo e colpisce soltanto il punto cen- per il fenomeno di persistenza delle immagini sul-
trale del cinescopio. Quando il televisore funzio- la retina del nostro occhio, sia per la durata della
luminosità dei punti colpiti sullo schermo. lo spet-
tatore non vede una sequenza di punti luminosi,
ma un intero quadro illuminato: vede cioè illu-
minato completamente l'intero schermo del cine-
scopio. Ma come si ottiene la formazione dell'im-
magine televisiva? A questa domanda possiamo
rispondere con poche parole.
L'immagine televisiva che si ottiene sullo scher-
mo del cinescopio è un'immagine in bianco e ne-
ro. Come si ottengano i bianchi è cosa facilmen-
te intuibile dopo quanto abbiamo detto, perché
i bianchi si formano mediante la proiezione del
pennello elettronico sullo schermo del cinescopio.
E i neri? I neri si formano semplicemente spe-
gnendo il pennello elettronico. All'antenna tele-
visiva arrivano le onde radio che portano con sé,
oltre al suono, anche l'immagine televisiva. En-
trando nei circuiti del televisore, esse non fanno
altro che accendere e spegnere il pennello elet-
tronico, provocando la formazione dell'immagi-

Cc ne sullo schermo del cinescopio. I colori bianco-


intensi si hanno quando il pennello elettronico è
molto intenso; i grigi si hanno quando il pennel-
lo elettronico è debole; i neri quando il pennel-
lo è spento.
Flg. 3 - Esempi di tubi vidicon comunemente montati
nelle telecamere per riprese televisive. Riassumendo, possiamo dire che l'immagine te-
levisiva in bianco e nero non è altro che il risul-
tato di una continua accensione e un continuo

426
---------+-------
INIZIO

a. •
- •

------~------------
-
-------~---~-----
-
-
Fig. 4 - Nello standard televisi- '
vo italiano ogni immagine è com-
posta di 625 righe. L'intera scan-
sione dura 20 s e prende ini-
-----------~------- '
zio dall'angolo superiore sinistro
del cinescopio. Praticamente o-
gni immagine costituisce l risul- ------------~----- '
tato di due scansioni complete
sullo schermo dei cinescopio; le • • aa àaa

righe della seconda scansione ca-


dono in mezzo a quelle della
prima scansione: il loro allaccia-
mento compone l'immagine.
---------------- FINE

spegnimento. o attenuazione. del pennello elettro- nescopio da parte del pennello elettronico genera-
nico durante la sua corsa di esplorazione di tut- to nel cannone, cioè nel collo del tubo a raggi
ta la superficie dello schermo del cinescopio. La catodici, prende il nome di «scansione». Questo
sostanza fluorescente diventa luminosissima o gri- termine è adottato da tutti i tecnici TV.
gia, oppure rimane nera quando sopra di essa La scansione è una diretta conseguenza dei campi
transita il raggio di elettroni, cioè il pennello elet- elettromagnetici generati dal giogo di deflessio-
tronico, proiettato dal cannone elettronico. ne.
In figura 1 proponiamo al lettore la sezione di un
cinescopio. In esso si notano il cannone elettro-
nico, il pennello elettronico e lo strato di sostan- I SINCRONISMI
ze fluorescenti depositate sullo schermo che, mol-
to semplicemente, abbiamo denominato « fosfo- Il fenomeno della scansione, ora analizzato. si ve-
ro». rifca anche in quell'elemento della telecamera
Attorno al collo del cinescopio è presente una bo- che prende il nome di « iconoscopio » o « vidi-
bina, che prende il nome di giogo di deflessione con». In questo componente esiste una superfi-
e che provvede a generare un campo elettroma- cie fotosensibile, composta da minuscole particel-
gnetico in grado di pilotare il movimento del pen- le di cesio, le quali si comportano come veri e pro-
nello elettronico. pri condensatori, la cui carica elettrica dipende
Per raggiungere una sufficiente velocità del pene dalla luce dell'immagine incidente sulla superficie
nello elettronico e, conseguentemente, una buona del vidicon tramite un sistema di lenti.
brillantezza delle immagini, la parte interna del Facendo esplorare la superficie per mezzo di un
cinescopio. in prossimità del collo, è rivestita di fascetta elettronico, generato da un cannone elet-
grafite, cioè di materiale conduttore collegato con tronico e deflesso da un sistema magnetico, si ot-
un elettrodo alimentato con una tensione di va- tiene, per ogni particella di cesio, una scarica, su
lore elevato, 15.000 V circa. una resistenza esterna, la cui corrente dipende dal-
l'energia immagazzinata e risulta quindi propor-
zionale alla luminosità dell'immagine in. quel pun-
LA SCANSIONE to.
Il processo di ripetizione della scansione permette
I I processo di esplorazione dello schermo del c1- di ottenere un segnale che rappresenta, elettrica-

427
Fig. 5 - Proponiamo, attr averso
ques to diagramma, un ese mpio
di segnale elettr ico relativo ad
una riga. Come si può notar e, al-
l'inizio della riga è pr esente un voT
impulso che riman e al di sotto NEGATIVI
del livello del nero; questo im-
pulso costit uisc e il sincronismo LIVELLO
di riga e provoca l'avv io della DEL BIANCO
scansione orizzonta le. Durante il
processo di scansione orizzon-
tale, il segnale varia fra due va-
LIVELLO
lori che rappresentano I livelli del DEL NERO
bianco e del nero. I valori inter-
medi a tali livelli danno luogo TEMPO
alle varie tonalità dei grigi. O VOLT

mente, l'immagine ottica proiettata sulla super- ciale di segnali, denominati sincronismi, che per-
ficie fotosensibile. mettono di pilotare la scansione del cinescopio in
A questo punto è evidente che sarà possibile rag- perfetto sincronismo con la ripresa televisiva, in
giungere la formazione di una immagine stabile modo da ottenere una immagine valida.
sullo schermo del cinescopio del televisore, soltan-
to se si rispetta un esatto sincronismo tra la scan-
sione effettuata dal vidicon e quella effettuata dal LO STANDARD ITALIANO
cinescopio. E per raggiungere tale condizione si
provvede a fornire il segnale video vero e pro- Nello standard italiano ogni immagine televisiva
prio, in fase di ripresa televisiva, di un tipo spe- si compone di 625 righe, il cui inizio risulta

PORTANTE
VIDEO PORTANTE
AUDIO

Fig. 6 - Il canale televisivo FREO.


occupa una gamma di fre-
quenze di 7 MHz; il segnale
video modulato in ampiezza
[u
« -+ ± es }e < i]
• CANALE VIDEO (AM-6,2MHZ)• 450 •
occupa una gamma di 6,2
MHz, quello audio, modulato T {200
KHZ Hnk#z
in frequenza, occupa una gam-
ma di 100.000 Hz di ampiezza. j CANALE AUDIO (FM-IDOKHZ ~ !
.4 CANALE TV ( 7MHZ) .. I
428
ALrOP.

G R U P PO
COM/NATO
Ur-/F

AMPLIF.
MEDA FRO
VIDEO E SUONO

Fg. 7 - Per meno di questo


schema a blocchi il lettore po-
trà riassumere integralmente,
a grandi linee, l'intero pro-
ce110 di funzionamento di un
SO HZ
televisore, dalle sue entrate
136 25 HZ
(antenna UHF - antenna VHF)
alle sue uscite (altoparlante e
cinescopio).

sincronizzato dagli impulsi di riga con frequenza sinistra dello schermo e, contemporaneamente,
di 15.625 H. L'intera scansione dura quindi 20 la partenza di una nuova riga.
s, corrispondenti ad una frequenza di quadro
di 50 Hz. Con questo valore di frequenza, deri-
vata dalla rete-luce, vengono inviati gli impulsi VIDEO E AUDIO
di sincronismo verticale, che fanno iniziare la
scansione dall'angolo superiore sinistro del cine- In ogni televisore vi sono due principali canali
scop1o, cos1 come chiaramente illustrato m figura diversi : il canale video e il canale audio.
4
• I televisore, che è dotato di una sola antenna,
In pratica ogni immagine televisiva costituisce il orientata verso la stazione trasmittente e adatta
risultato di due scansioni complete sullo scher- al valore della frequenza del canale televisivo che
mo; le righe della seconda scansione capitano in si deve ricevere, capta contemporaneamente le
mezzo a quelle della pnma scansione e il loro ... al- due onde radio provenienti dalla stazione tra-
lacciamento compone l'immagine. smittente. Pertanto nei circuiti di entrata di ogni
In figura 5 proponiamo il diagramma di un esem- televisore sono presenti due segnali a radiofre-
pio di segnale elettrico relativo ad una riga. Come quenza: uno è il segnale modulato dalle imma-
si può notare, all'inizio della riga è presente un gini, l'altro è il segnale modulato dai suoni. Il
impulso che si trova al di sotto del livello del ne- primo prende il nome di segnale a videofrequen-
ro; questo impulso costituisce il sincronismo di ri- za, il secondo prende il nome di segnale ad audio-
ga ed è quello che provoca l'avvio della scansio- frequenza. Vi è quindi una sezione comune per i
ne orizzontale. due segnali all'ingresso del televisore. Dopo tale
Durante il processo di scansione orizzontale il se- sezione, nei circuiti del televisore, vi sono due vie.
gnale varia tra due valori che rappresentano i li- Il canale video, alla cui uscita è collegato il cine-
velli del bianco e del nero. Tutti i valori inter- scopio, e il canale audio alla cui uscita è collegato
medi a tali livelli danno luogo alle varie tonalità l'altoparlante.
dei grigi. La frequenza della portante audio vien fatta cade-
Al termine della riga si nota la presenza di un re, per comodità tecnica, nello spettro superiore
ulteriore impulso di sincronismo; tale impulso a quello occupato dal canale video. Tale comodi-
provvede a pilotare il ritorno del pennello sulla tà consiste nel poter utilizzare lo stesso complesso

429
di antenna e la stessa sezione a radiofrequenza del soppressa, ha la larghezza di 6,25 MHz. La ban-
televisore. da libera ha una larghezza di 0,45 MHz; essa ha
In sostanza in un canale video completo sono il compito di separare il canale video dal canale
presenti quattro bande affiancate. Esse sono: audio onde evitare, per quanto possibile, la reci-
proca influenza. Il canale audio ha una larghezza
Il canale video di lOÙ.000 Hz. La banda di guardia assume il
Una banda libera compito di stabilire un intervallo di sicurezza tra
Il canale audio due canali televisivi adiacenti; essa ha la larghez-
Una banda di guardia za di 0,2 MHz. Complessivamente, dunque, il ca-
nale televisivo occupa una gamma di frequenze di
Il canale video, a banda inferiore parzialmente 7 MHz; di questi, 6,2 MHz sono occupati da un
segnale video modulato in ampiezza, mentre
100.000 Hz sono occupati dal segnale audio mo-
dulato in frequenza (figura 6).
Le sigle BLI - BLS, riportate in figura 6, stan-
no ad indicare, rispettivamente, la banda laterale
inferiore (parzialmente soppressa) e la banda la-
terale superiore.

LO SCHEMA A BLOCCHI

Il principio di funzionamento di un televisore può


essere interpretato, a grandi linee, tramite lo sche-
ma a blocchi riportato in figura 7.
I segnali captati dalle due antenne UHF e VHF
raggiungono un gruppo preamplificatore che prov-
vede a trasformarli in un segnale a frequenza
fissa chiamato anche segnale di media frequen-
za. A valle di questo stadio è presente un secon-
do stadio amplificatore di media frequenza che
amplifica, simultaneamente, sia i segnali video
sia quelli audio. Successivamente il segnale video
vien fatto passare attraverso un circuito di rive-
lazione.
Fig. 8- A sinistra riproduciamo un comune ti- Il segnale video, dopo essere stato rivelato, viene

4
po di cinescopio per televisore a colori, a de- sottoposto ad un processo finale di amplificazione
stra quello per televisore in bianco e nero. per raggiungere poi il cannone elettronico del
Il confronto fra i due tubi a raggi catodici evi- cinescopio e modulare l'intensità del fascio di e-
denzia le notevoli differenze di robustezza, pe-
santezza e profilo dei due cinescopi. lettroni e, conseguentemente. la luminosità dei
punti dello schermo.
Simultaneamente vengono separati, dal segna.le
video vero e proprio, i due segnali di sincronismo
verticale ed orizzontale.
li segnale di sincronismo verticale, detto anche
segnale di quadro, provvede a sincronizzare lo-
viene sottoposto al processo di rivelazione in mo- scillatori, verticale ed orizzontale, applicano il se-
dulazione d'ampiezza; contemporaneamente, do- rizzontale, detto anche segnale di riga, provvede
po un'ulteriore amplificazione, anche il segnale a sincronizzare l'oscillatore orizzontale. I due o-
audio, modulato in frequenza, viene reso udibile scillatori, verticale ed orizontale, applicano il se-
tramite un amplificatore di bassa frequenza col- gnale a due circuiti amplificatori i quali pilotano.
legato con l'altoparlante del televisore. attraverso le bobine del giogo di deflessione, mon-
E' ovvio che, prima di raggiungere l'amplifica- tato sul collo del cinescopio, la scansione del pen-
tore di bassa frequenza, anche il segnale audio ne! lo elettronico.

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del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola cì vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA ;1
i.. E-
---
DEL a
~/2
_j•~\\_

LETTORE Lf /1/

Misura delle induttanze dettaglio, presso i maggiori punti di vendita di


materiali elettronici come, ad esempio, la GBC
Consultando il fascicolo di aprile di quest'anno Italiana. Ciò che importa è che i trasformatori
sono stato attratto dal progetto del dispositivo siano quelli della prima, della seconda o della ter-
elettronico con il quale si possono misurare i va- za media frequenza del ricevitore radio, ma non
lori delle induttanze di tutte le bobine che inte- quelli dell'oscillatore che, normalmente, si pre-
ressano il settore delle radiocomunicazioni. Pur- senta con il nucleo colorato in rosso. Un altro
troppo, quando mi sono recato dal mio abituale elemento di importanza notevole per la realiz-
fornitore di materiali elettronici, non sono riu- zazione del progetto consiste nella presenza, inter-
scito a trovare i trasformatori di media frequenza, namente al trasformatore, di un condensatore di
cioè quelle bobine che sullo schema elettrico so- 120 pF. Lei potrà comunque acquistare le medie
no indicate con Ll-L2-L3. Lo stesso rivenditore frequenze anche se sprovviste del condensatore
mi ha assicurato che queste non rappresentano
interno, perché potrà sempre collegare il conden-
componenti di ricambio per ricevitori radio e
satore in un secondo tempo, esternamente alla
quindi non sono commerciabili. Potreste voi for-
media frequenza. Le tre medie frequenze LI-L2-
nirmi i dati costruttivi di questi elementi che non
L3 potranno essere tutte dello stesso tipo, cioè
risultano citati nell'articolo presentato a pagina
196? con il nucleo colorato nello stesso modo, oppure
potranno essere di tipo diverso, con i tre diversi
GUIDO QUARATO colori dei nuclei: nero-giallo-bianco, Nel nostro
Napoli articolo, infatti, abbiamo più volte detto che la
frequenza è di 450 KH z circa e non del preciso
L'informazione commerciale pronunciata dal suo valore di 450 KH. Non conviene costruire questi
rivenditore è assolutamente inesatta. Perché i elementi, perché sarebbe necessaria una partico-
trasformatori di media frequenza per ricevitori lare attrezzatura tecnica e materiali di cui non
radio vengono regolarmente venduti, anche al può disporre un principiante.

439
Preampllficatore BF di tipo HI-FI

Vorrei elevare la sensibilità del mio amplificatore


ad alta fedeltà allo scopo di collegare ad esso
un microfono dinamico di buona qualità. Tenete
presente che mi serve una linearità sino a 20.000
Hz. Siete in grado di soddisfare la mia richiesta
fornendomi lo schema di un progetto di semplice
: +

Il Il [l

+@P;
realizzazione? Per quanto riguarda l'alimenta-
zione potrei servirmi della tensione a 18 V già
presente nell'amplificatore.
DARIO VIGANO'
Monza

Il progetto qui presentato è relativo ad un solo


± r
R7

canale. Esso fa uso di due soli transistor al silicio,
di tipo NPN ed è dotato di una risposta lineare,
in frequenza, compresa fra 10 Hz ed oltre i 20
KHz. I sede di realizzazione del progetto le rac-
comandiamo di schermare accuratamente il cir-
cuito, introducendolo in un contenitore metallico
onde evitare la captazione di ronzii.

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF

PER ONDE MEDIE


PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore IN SCATOLA DI MONTAGGIO
principiante il terreno più adatto per muover-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)
Il kit permette la realizzazione di un ricevitore rad io ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di• 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

440
Termometro per motore

4 Vorrei realizzare il dispositivo di controllo della


temperatura dell'olio motore apparso sul fascico-
lo di aprile di quest'anno. Dopo essermi procu-
COMPONENTI rato tutti i componenti necessari per effettuare
Condensatori il montaggio del progetto, mi sono accorto che la
C1 = 100.000 F resistenza NTC mod. K22 della Siemens non è
C2 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) esattamente quella da voi prescritta nell'elenco
C3 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) componenti. Potete dirmi se anche il componente
C4 = 100.000 pF in mio possesso può risultare utile ed eventual-
Resistenze mente con quale altro equivalente posso sosti-
R1 = 270.000 ohm tuirlo?
R2 = 330 ohm EMANUELE SINISCALCHI
R3 = 100.000 ohm Torino
R4 = 47.000 ohm
R5 = 1.800 ohm Per la costruzione del progetto del termometro da
R6 = 4.700 ohm lei citato potrà servirsi di qualsiasi termistore,
R7 = 470 ohm cioè di qualsiasi resistenza a coefficiente negative
NTC, purché questa presenti una resistenza di
Varie
1.00 -è- 1.200 ohm circa alla temperatura di
TR1 = BC108
TR2 = BC108B 2OC. Le consigliamo invece di scartare tutti i
S1 = interrutt. modelli di dimensioni estremamente piccole o
Alimentaz. = 18 Vcc estremamente grandi.

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

441
Amplificatore vecchia maniera metrico R6 verrà fatta soltanto per bilanciare ii
guadagno dei due transistor collegati in contro-
Riparando un vecchio ricevitore a transistor ho fase (TR2-TR3), allo scopo di ridurre al minimo
distrutto completamente la basetta del circuito la distorsione. Nell'apposito elenco sono riportati
stampato dell'amplificatore di bassa frequenza i valori dei condensatori e delle resistenze, men-
nel quale si fa uso di un transistor tipo OC71 e tre sono stati omessi di proposito quelli degli altri
due transistor di tipo OC72, collegati fra loro componenti già in su0 possesso ( transistor - tra-
in push-pull. In questa stessa parte del ricevitore formatori - alto parlante)
radio sono montati anche il trasformatore di ac-
coppiamento e quello d'uscita. Ora mi sono mes-
so in testa di ripristinare a tutti i costi il funzio-
namento del ricevitore, servendomi degli stessi
componenti ma ricostruendo il circuito stampa- r
r
to della sola parte amplificatrice di bassa fre-
quenza. Potreste fornirmi lo schema teorico di
questo amplificatore, in modo che io possa poi
disegnare il circuito pratico?

-.I
C+tu

CARLO GENOVESE
Milano

Anche se è risaputo che è possibile comporre un


COMPONENTI
buon amplificatore di bassa frequenza, economico,
di piccole dimensioni e di concezione moderna c1 100 uF 16 VI (elettrolitico)
servendosi di un integrato, pubblichiamo ugual- c2 200 uF 16 VI (elettrolitico)
mente lo schema dell'amplificatore « vecchia ma- R1 15.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
niera», nel quale si utilizzano i transistor da lei R2 1.500 ohm
R3 15.000 ohm
elencati. Come può notare, lo schema è assoluta-
R4 4.700 ohm
mente semplice e non necessita di alcun commen- R5 100 ohm
to tecnico. La regolazione del trimmer potenzio- R6 50 ohm (trimmer)

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.
Oscillofono per codice morse

Servendomi di due cuffie da 2.000 ohm, già i


mio possesso, vorrei realizzare un sistema di col-
legamenti telegrafici per agevolare lo studio del
codice Morse ai miei due figli. Essendo io un
principiante di elettronica, desidererei che il pro-
getto fosse di semplice concezione circuitale, eco- cI
nomico e completamente privo di elementi critici.
Potete esaudire questo mio desiderio? CUE
ETTORE CERRATINA @
C2 11
Pisa TR1
Il circuito qui presentato è assolutamente elemen-
tare. Infatti, un solo transistor di tipo NPN, al R.2
silicio, unitamente a pochi altri componenti, ba- R3
sta per ottenere l'oscillazione.
Come lei potrà notare, il circuito è privo di bo-
bine, dato che viene utilizzata l'induttanza delle
cuffie in suo possesso. E' ovvio che per un im-
pianto telegrafico, come quello che lei desidera
costruire, saranno necessarie due unità indipen-
denti fra loro.
R1 4.700 ohm
R2 1.800 ohm
R3 2.200 ohm
R4 50.000 ohm (variabile)
COMPONENTI
TR1 = BC237
c1 10.000 pF Cuffia = 2.000 ohm
c2 10.000 pF Alimentaz. = 4,5 V

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.,600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 µV
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

443
Alimentatore stabilizzato golabile tra i 2 e i 30 V, con una corrente massi-
ma che si aggira intorno ai 2+3 A. Il circuito u-
Mi occorrerebbe il progetto di un alimentatore tilizza un comune amplificatore operazionale di
stabilizzato, con buone caratteristiche, regolabile tipo µA741 e due transistor di potenza (TR2-
fra i 2 V e i 24 V e in grado di fornire una TR3) di tipo 2N3055, molto popolari ed econo-
corrente di 2 -s- 3 A. Se possibile gradirei utiliz- mici. La tensione di riferimento è ottenuta con un
zare componenti elettronici comuni, dato che nel-
diodo zencr da 3,3 V. Prima di montare i tran-
la mia città il reperimento dei componenti è al-
sistor TR2-TR3, le consigliamo di selezionare
quanto difficoltoso.
GIANFRANCO FALCIERI questi componenti, in modo che essi presentino
Rieti guadagni molto simili tra loro. Ciò eviterà il sur-
riscaldamento di uno dei due transistor, anche
Il progetto di cui le proponiamo la realizzazione se risultano inserite le resistenze di compensa-
è in grado di fornire una tensione stabilizzata, re- zione R2-R3.

C1 5.000 uF - 50 VI (elettrolitico) IC = integrato uA741


R1 10.000 ohm ½ W TR1 = 2N1613 (2N1711)
R2 0,3 ohm - 3 W TR2 = 2N3055
R3 0,3 ohm - 3 W TR3 = 2N3055
R4 22.000 ohm - 1 W D 1-D2-D3-D4 = 4 x BYX 45/600
R5 10.000 ohm (potenz. a filo a varaz. lin.) D5 = diodo zener (3,3 V)
R6 390 ohm - ½ W T1 = trasf. d'alimentaz. (220 V - 26 V - 3 A)

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

'

444
Indicatore di modulazione per registratori
'
+
·•.
", .
Sono in possesso di un registratore, di tipo a cas- ,-,,
setta, nel quale l'indicazione di profondità di mo-
dulazione, in fase di registrazione, è data da una La penna dell'elettronico dilettante
piccola lampadina a filamento. E' chiaro che
l'indicazione offerta da questo elemento risulta
molto approssimativa, perché è assai difficile sta-
bilire una corrispondenza precisa tra la luminosità
della lampadina e il valore ottimale della modu-
lazione. Vorrei quindi sostituire questo indicatore L. 3.500
luminoso con un strumento ad indice che, sia
pure di piccole dimensioni, permetta di consenti-
re una lettura di maggior affidamento. Potete aiu-
tarmi in qualche modo?
ATTILIO DEL FIORE
Brescia

CON QUESTA PENNA


APPRONTATE I VOSTRI
Cl
CIRCUITI STAMPATI
.'
ENTR. GEN. Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo

°
aspetto esteriore è· quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di G-Oluzrorie
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco norrnal- 1

mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-


risce perfettamente al rame.

NORME D'USO CARATTERISTICHE

La sostituzione da lei auspicata è senz'altro pos- Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
sibile. Tenendo presente che la sorgente di segnale perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che g
che si vuol misurare è una sorgente di energia a minuti, quindi immergerla dura
tensione alternata, occorrerà far precedere lo stru- nella soluzione di attacco rion
(acido corrosivo). Tolta la usat
mento indicatore da: un semplice circuito rad- lastra dalla soluzione, si tiene
noterà che il circuito è in ne imbevuto, me e c0mnple-
drizzatore. Nel semplice progetto, qui riportato, perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
si fa uso di un condensatore (Cl) che garantisce con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito e pron- la p.eon.a é ffllU1ilta dì una
il disaccoppiamento dello strumento dalla sor- ta per l'uso. punta di ricambio situata
gente. La resistenza RI serve a prefissare il fon- nella parte terminale,

do-scala ed il suo valore dovrà essere quindi in-


dividuato sperimentalmente. Il condensatore CI
ha il valore di 10.000 pF, mentre lo strumento
indicatore deve essere da 100 A fondo-scala; i
quattro diodi D 1-D2-D3-D4 possono essere di
qualsiasi tipo purché al germanio.
Preamplificatore-compressore per dulazione senza dover intervenire costantemente
microfono sul potenziometro di sensibilità d'ingresso. Potre-
ste fornirmi lo schema semplice ma efficace di un
Pur non disponendo di una buona cultura tecni- tale dispositivo?
ca. mi dedico con passione all'attività dei CB. MARIO BEL TRAMI
In questi ultimi. tempi mi sono costruito alcuni Mestre
accessori collaterali con i quali ho confortato
maggiormente la mia stazione ricetrasmittente. Il progetto da lei richiesto è stato da noi più vol-
Ora vorrei realizzare un dispositivo preamplifi- te presentato sul periodico e, in particolare, nella
catore-compressore per microfono, che mi con- rubrica riservata agli appassionati della banda
senta di sfruttare costantemente il 100% della mo- cittadina. E poiché questo apparato può interes-

18-2V

r
ENIR.
C6

!
USc

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220 V-90 W Lire 9.500
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

446
sare anche i radioamatori o, più semplicemente, C3 = 1 F (non elettrolitico)
gli appassionati delle registrazioni audio, non ab- C4 = 2,2 1F (non elettrolitico)
biamo nulla in contrario a riproporre un analogo C5 = 330.000 F
C6 = 22 F - 16 VI (elettrolitico)
progetto. Questa volta il circuito, qui pubblica-
CB = 47 uF- 16 VI (elettrolitico)
/o, fa uso di tre transistor di tipo NPN al silicio
e di un transistor di tipo FET, che vien fatto Resistenze
funzionare come una resistenza variabile dipen- R1 = 220.000 ohm
dente dalla tensione d'uscita. Qualora il proget- R2 = 15.000 ohm
to 11011 servisse per applicazioni ad alta fedeltà, R3 = 15.000 ohm
consigliamo di collegare, in parallelo con la resi- R4 = 1.000 ohm
R5 = 120.000 ohm
stenza R4. il gruppo RB - CB (circuito di emit-
R6 = 47.000 ohm
tore del transistor TRI) allo scopo di ottenere R7 = 120.000 ohm
f"ef/etto presenza limitando la banda passante R8 = 300.000 ohm
soltanto a quella vocale. R9 = , 2.2 megaohm
R10 = 100.000 ohm
R11 = 1.000 ohm
R12 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
RB = 100 ohm

Transistor
COMPONENTI TR1 BC109B
TR2 BC109B
Condensatori
TR3 2N4302
C1 10 F - 16 VI (elettrolitico) TR4 2N1711
C2 10 uF - 16 VI (elettrolitico) 1 1N914

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
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Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

447
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accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successo editoriale.

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L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo « nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione•, verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.
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Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro • kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

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kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
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no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

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MONTAGGIO . 7.80
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gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
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I 11 + e3,8M/3i ,5=o 12M:
V= 01 10 50 200 500 1000 GAMME E f G
50 50 5000 RANGES 12 + 40M 40+ 130 80+-260wc

.
mA-
0,5 5 25 50 250 500 1000

0hmv
pf.
Ballisticgf ohm10/0:20yr /0Mmxl/0:20E
[lk/0+1M'(0k/0+100M
[ili/0-5[110k/- 50i
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tà d'uso un minimo In-
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...,
;y r: {

E" realizzato completa- s<


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(sensibilltà 20.000 ohm/volt)
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Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. 9.5 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche lino e 50 Mc Peso 40 grs.


10,5 V ell.
Tensione massima V= 0,1 I 10 50 200 1000
Uscita appllcablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 509A 500»A 5 50 500
y 05 5 50 250 1000
mA"-' 2.5 25 250 250
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE L. 9.800 Ohm= xltHOk x100t0+1M x1kt0.;.IOM
Frequenza 250 Kc Dimensioni 12 x 160 mm
Armoniche lino a 500 Mc Peso 40 grs.
Ballistic f Ohmx100t0.;.200pr Ohm x1kt0+2Dur
Uscita 5 V ell.
Tensione massima dB. -10+22
applicabile al puntale 500 V
15 V ell. Corrente della batterla 50 mA Output 0,5 5 50 250 1000
GIORNI DI RIPOSO
Ci risulta che, in questo periodo dell'anno, in netto con-
trasto con le regole dell'editoria, il nostro periodico ri-
chiama le maggiori attenzioni del pubblico. Sono, infatti,
molti di più i lettori che, nel mese di agosto, quando il
tempo libero si allunga, riescono a costruire i progetti di
grande impegno o a completare quelli, appena iniziati,
che richiedono abbondanti dosi di pazienza e riflessione.
La « nostra » elettronica, dunque, intesa come disciplina
collaterale ad altra professione, arte o mestiere, non co-
nosce le ferie. Perché nelle settimane delle vacanze le-
galizzate l'attività del dilettante si intensifica, esprimen-
dosi attraverso comportamenti e risultati, talora sor-
prendenti ma sempre nobilitanti, in cui vengono profuse
notevoli quantità di energie individuali e collettive. Men-
tre ci dispiace di essere proprio noi, con la chiusura estiva
della Casa Editrice, fa causa involontaria dell'inevitabile
isolamento tecnico-commerciale dei lettori che, trovan-
dosi forse nelle condizioni di dover reperire un fascicolo
arretrato, di richiederci un kit o di ascoltare un consiglio,
debbono forzatamente rinviare ogni cosa al già preannun-
ciato giorno di riapertura degli uffici e di regolare ripresa
delle abituali attività. A costoro noi chiediamo di non
volercene, se li costringiamo ad aspettare il nostro ritor-
no. Con l'invito a riconoscerci la necessità di un breve
periodo di riposo e di ossigenazione di cui tutti abbiamo
assoluto bisogno, dirigenti, redattori, tipografi, grafici,
fotografi, progettisti, montatori e collaudatori. Anche
perché nell'arco di questa ventina di giorni potremo rac-
cogliere quelle idee, vecchie e nuove, che ci permette-
ranno di dar vita ad un'altra annata editoriale, ricca di
programmi tecnici, stimolanti ed appassionanti per tutti,
principianti ed esperti, indistintamente.
PER NON CREARE VUOTI O DISCONTINUITA' NELLA RACCOLTA DI UNA
OPERA SEMPRE ATTUALE, UTILE E RICREATIVA. E PER NON INTER-
ROMPERE LA VALIDITA' DI UN DIALOGO TECNICO DA VOI TUTTI AP-
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so dall'abituale domicilio, se ritenete efficienti e di
pieno gradimento gli attuali sistemi di inoltro della
corrispondenza.

CONSULTATE la pagina interna in cui vi proponiamo le due possibi-


li forme di abbonamento con i rispettivi importi del
canone. E ricordate che, in ogni caso, la durata del-
l'abbonamento è annuale, con decorrenza da qual-
siasi mese dell'anno.

RICHIEDETECI dopo aver consultato l'indice generale degli argo-


menti trattati nel corso dell'anno, pubblicato nei nu-
meri di dicembre, tutti quei fascicoli arretrati in cui
avete ravvisato la presentazione dell'argomento che
maggiormente vi riguarda.

ELEMENTI UTILI DA RICORDARE


o preciso indirizzo:

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ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7- N. 8- AGOSTO 1978


LA COPERTINA - Attraverso un significativo as- i

semblaggio, presenta il dispositivo di maggior


interesse descritto e analiuato nelle prime pa- ' i '
gine del presente fascicolo: quello del contagiri ' '
elettronico per auto, che potrà consentire a tut-
ti una guida più sportiva e più intettlgente, con
un miglior rapporto fra consumo di carburante
e velocità di marcia.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa CONTAGIRI ELETTRONICO 452


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Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972- pubbhi-
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DELL'AUDIOAMPLIFICAZIONE
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser.
vati a termini di Legge per
VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE
tutti i Paesi. I manoscritti. ,
disegni, le fotografie. anche
se non pubblicati, non si re- LA POST A DEL LETTORE
stituiscono.
fl contagiri elettronico è uno strumento di grande rante il periodo di rodaggio dell'autoveicolo, op-
utilità pratica che non appare sul cruscotto di pure nella stagione fredda, quando il motore non
tutte le autovetture, perché il suo costo è ancor è...in forma e, persino, sull'autostrada, dove è
oggi relativamente alto. Eppure l'utilità di que- possibile raggiungere il miglior compromesso fra
sto strumento rappresenta un fatto innegabile, consumo di carburante e velocità.
non solo perché esso è montato su tutte le auto- Le brevi considerazioni tecniche fin qui esposte
mobili sportive, in sostituzione del più classico ci permettono di concludere che, con il contagiri
tachimetro. ma perché tutti i parametri di un elettronico, tutti noi potremmo permetterci una
motore a scoppio, come ad esempio il rendimen- guida più intelligente.
to, la potenza. la coppia massima e il consumo di
benzina, sono legati analiticamente, al numero di
giri del motore, attraverso espressioni matema-
I GIRI DEL MOTORE
tiche e geometriche che permettono di sfruttare
al massimo ogni caratteristica meccanica e ter-
modinamica del motore stesso. E per raggiungere Prima di iniziare l'analisi del progetto del con-
tali risultati è necessario conoscere un dato fon- tagiri elettronico, riteniamo opportuno soffennar-
damentale: il numero di giri del motore al mi- ci, per un momento, su taluni concetti di natura
nuto. meccanica che presiedono al funzionamento di
Il contagiri elettronico è un dispositivo che in questo apparato.
montagna, ad esempio si rivela utilissimo, perché Per numero di giri al minuto di un motore a
consente una velocità di marcia con il motore ad scoppio si intende il numero di giri al minuto del-
un regime corrispondente alla coppia massima, l'albero a gomiti, al quale sono meccanicamente
anche per lunghi tratti di percorso, senza sotto- collegati, tramite il sistema biella-manovella. i
porre il motore ad affaticamento, consentendo- pistoni montati dentro i cilindri.
gli una lunga vita e garantendo al conducente La misura della velocità dell'albero motore per
un notevole risparmio di carburante. mezzo di metodi elettronici viene effettuata pre-
Il contagiri elettronico è molto utile anche du- levando dallo spinterogeno gli impulsi di accen-

Per una guida meccanicamente più corretta, per un perfetto


rapporto fra consumo di carburante e velocità di marcia, per
una conduzione più sportiva e più intelligente dell'autovettura,
non rinunciate ai vantaggi del contagiri elettronico, che ora po-
trete costruirvi rapidamente e con poca spesa.

452
sione prodotti dalle puntine platinate i quali, giri dell'albero motore; ciò significa, ad esempio,
tramite la bobina di accensione e la calotta di di- che in un motore a scoppio a quattro cilindri e
stribuzione, vengono applicati alle- candele. Dun- a quattro tempi si ottiene la generazione di due
que, in ogni motore a scoppio, la chiusura delle impulsi per ogni giro. Pertanto, quando il motore
puntine dello. spinterogeno è perfettamente sin- gira a 3.000 giri al minuto, vengono generate
cronizzata con la rotazione dell'albero a gomiti. 6.000 scintille al minuto, che corrispondono a:
Nel motore a quattro tempi viene inviato un im-
pulso di accensione, ad ogni pistone, ogni due 6.000 : 60 100 scintille

,-------- -1
H
ppppg -+5V
1
E= $=o Wil#
A aA_
Miet
, VWhl
Wit

a
I
L-- - - ____ 1 Fig. 1 - Dalla bobina di accensione e-
scono impulsi di forma e durata irrego-
lari i quali, tramite un circuito integrato,
+ à a A vengono trasformati in impulsi perfettamente squadrati e di am-
av MA HA h
piezza e durata costanti. L'impulso quadro, fornito in uscita dal h
multivìbratore monostabile, ha una durata che dipende dal gruppo
R-C. Gli ingressi A1-A2 rimangono inutilizzati, mentre si sfrutta
il solo ingresso B.

453
,-- - - -,

SN 74121
AL ISTRIB
CANDELE

A AL RUTTORE

u
VOLTM

...

-
I
I
I _

+ 12V
8AI1

Fig. 2 - Progetto completo del contagiri elettronico, dal quale è facile desumere an-
che il collegamento con il circuito elettrico dell'autovettura, Gli elementi compresi
nel rettangolo a linee tratteggiate sono quelli che debbono essere montati sul cir-
cuito stampato e racchiusi in un contenitore metallico. La resistenza Rt, il diodo
zener D2 e la resistenza R4 compongono una rete di protezione del circuito d'en-
trata dell'integrato.

I
Condensatori R3 20.000 ohm (trimmer lin.)
C1 = 50 F - 12 VI (elettrolitico) R4 470 ohm
C2 100.000 pF
Varie
C3 = 1 F
01 = 5 V- 3 W (diodo zener)
Resistenze 02 = 3,3 V- 3 W (diodo zener)
R1 = 3.900 ohm Integrato = SN74121
R2 = 120 ohm- 1 W Voltmetro = 3 V fondo-scala (vedi testo)

Fig. 3 - Piano costruttivo del contagiri elettronico ottenuto su circuito stampato, che
dovrà essere racchiuso in un contenitore metallico. Rigidità e compattezza costitui-
scono gli elementi essenziali per il buon funzionamento e la durata del contagiri. I
collegamenti con gli elementi esterni debbono essere preferibilmente ottenuti con
cavetti schermati.

454
Questo numero di scintille si intende ovviamente a 0,3 secondi, la precisione ottenibile oscilla intor-
commutato nel minuto-secondo. no ai I 00 giri in più o in meno. Ecco perché non
Da queste poche considerazioni di natura mec- appare assolutamente conveniente e nemmeno op-
canica risulta evidente che la misura della ve- portuno l'uso di uno strumento digitale. Mentre
locità del motore può essere ricondotta alla mi- è assolutamente consigliabile ricorrere ai conta-
sura di una frequenza e quindi rilevata per mez- giri analogici, nei quali un circuito elettronico
zo di uno dei tanti circuiti elettronici concepiti trasforma gli impulsi, prelevati dal ruttore. in
per questo scopo. una tensione di valore proporzionale a quello del-
la frequenza degli impulsi stessi, ossia al numero
di giri al minuto del motore a scoppio.
I FREQUENZIMETRI [I circuito del contagiri elettronico, presentato e
descritto con questo articolo, appartiene appunto
Per una normale misura della frequenza ci si può a questa seconda categoria di contagiri. Esso
servire di apparati elettronici di diverse caratte- presenta il vantaggio di un costo estremamente
ristiche e prestazioni, più o meno complessi e. contenuto proporzionalmente alle ottime presta-
conseguentemente. più o meno costosi. zioni fornite.
Nel nostro caso. per effettuare una misura di
precisione della frequenza, ossia della velocità
di rotazione dell'albero del motore a scoppio. SCHEMA DI PRINCIPIO
verrebbe da pensare subito di servirsi di un ap-
parato digitale in grado di fornire rilevazioni di Da quanto precedentemente detto è facile de-
precisione sino all'unità di giri. Tuttavia, per una durre che il progetto del contagiri elettronico che
tale misura servirebbe un tempo troppo lungo. ci accingiamo a descrivere si identifica con quello
dell'ordine dei 30; 60 secondi, cioè tale da non di un frequenzimetro dotato di buone caratte-
permettere un controllo tempestivo del compor- ristiche di linearità e stabilità termica. che stan-
tamento del rotore a scoppio. no alla base della garanzia di una sufficiente pre-
Riducendo il tempo di misura. fino ad esempio cisione dello strumento.

aRI

AI MORSETTI
BOBINA
c:::::t c3

455
IL MULTIVIBRATORE MONOSTABILE

...
L'elemento principale del progetto del contagiri
l-
E o ---t elettronico, riportato in figura 2, è costituito dal-
l'integrato SN74121. Questo componente esplica
le funzioni di un circuito multivibratore mono-
stabile, ovvero fornisce, in uscita, un impulso
quadro la cui durata dipende dal gruppo esterno
R-C (figura 1). Rimane inteso che ogni impulso
quadro viene fornito all'uscita del circuito in
corrispondenza di ogni impulso applicato al-
l'entrata.
Per la precisione, il circuito è dotato di tre in-
gressi, provvisti di trigger di Schmitt ed è quindi
in grado di originare l'impulso d'uscita con una
massima precisione, qualunque sia la forma d'on-
da del segnale d'ingresso. Nel nostro caso spe-
Fig. 4 - Disegno in grandezza naturale del circuito
cifico viene utilizzato soltanto l'ingresso B (figura
stampato che il lettore dovrà realizzare prima di ini-
ziare la costruzione del contagiri elettronico. l), ossia l'ingresso corrispondente al piedino 5
dell'integrato (figura 2). Gli altri due ingressi
A1-A2 (figura 1), corrispondenti ai piedini 3-4
(figura 2) non vengono utilizzati e risultano col-
legati a massa.

UNA RETE DI PROTEZIONE


Per meglio assimilare il principio di funziona- Essendo l'ingresso dell'integrato SN74 121 di tipo
mento del contagiri elettronico, abbiamo presen- TTL, esso non può superare la tensione di 5 V.
tato, in figura I, un semplice circuito di valore Per tale motivo è stata inserì ta nel circuito una
puramente teorico, che permette di intendere in rete di protezione, costituita dalla resistenza R I,
qual modo si possano sfruttare gli impulsi di ac- collegata in prossimità della bobina di accensione
censione, di forma e durata irregolari, erogati o del ruttore. La rete di protezione viene com-
dalla bobina di accensione o, il che è la stessa pletata con l'inserimento del diodo zener D2 e
cosa, dal ruttore. Come si può notare, questi im- con la resistenza R4.
pulsi vengono trasformati in altri impulsi per- Il diodo zener D2 provvede a stabilizzare il valore
fettamente squadrati e di ampiezza e durata co- della tensione a 3,9 V.
stanti. Con l'accorgimento circuitale ora descritto è pos-
sibile salvaguardare l'integrità dell'elemento prin-
All'uscita del circuito generatore di impulsi è cipale del contagiri elettronico anche in presenza
presente un segnale ad onde quadre il cui « du-
di segnali di notevole ampiezza. ottenendo, nel
ty-cycle » dipende dal valore della frequenza de- contempo. uno scatto preciso.
gli impulsi di entrata: con l'espressione anglo-
sassone ora citata intendiamo definire il rapporto
tra il tempo di permanenza allo stato « l» e allo DURATA DEGLI IMPULSI
stato « 0»; lo stato « l» corrisponde al valore
di tensione positiva di 5 V. La durata dell'impulso fornito dal multivibratore
monostabile, cioè dall'integrato SN74121, viene
Aumentando il valore della frequenza degli im-
stabilita dai valori resistivo-capacitivi del con-
pulsi d'ingresso, diminuisce il tempo di perma-
densatore C3 e del trimmer potenziometro R3.
nenza allo stato « O» dell'onda quadra; il valore Regolando il trimmer R3, è possibile raggiunge-
medio del segnale risulterà conseguentemente più re una precisa messa a punto dell'intero dispo-
elevato. sitivo.
Possiamo ora concludere dicendo che, misurando Si tenga presente che i valori attribuibili al con-
il valore medio del segnale per mezzo di un ap- densatore C3 e al trimmer R3 variano in cor-
posito strumento, è possibile conoscere immedia- rispondenza del numero di giri massimo ail'al-
tamente il valore della frequenza degli impulsi bero motore e del numero di cilindri con cui
d'ingresso e. quindi, il numero di giri al minuto esso è composto. Tali valori sono desumibili dal-
de!! albero motore. l'apposita tabella.

456
CIRCUITO DI MISURA
Rl R2
Rimane ora da parlare del circuito di misura vero
e proprio del contagiri elettronico. Ebbene, que-
sto va ottenuto servendosi di un semplice volt-
+
metro da 3 V fondo-scala.
G L'esperienza ci insegna che questo componente
non è di facile reperibilità commerciale e ciò ci
PILA 3V
e lmA
suggerisce l'invito al lettore di aggirare l'osta-
colo servendosi di un comune milliamperometro
da 1 mA fondo-scala, collegando in serie ad esso
una resistenza fissa (R2) ed una resistenza varia-
bile (Rl) così come indicato nello schema di f-
Fig. 5 - Non essendo di facile reperibilità commer- gura 5. La validità di tale accorgimento, che
ciale il voltmetro da 3 V fondo-scala, prescritto nel- permette di ottenere un voltmetro da 3 V fondo-
l'elenco componenti e necessario per la realizzazione scala, è stabilita anche dal fatto che la precisione
del contagiri elettronico, consigliamo di utilizzare uno della taratura dei tre volt fondo-scala non è im-
strumento da 1 mA fondo-scala e collegare in serie
ad esso un trimmer (Rt) da 5.000 ohm ed una resi- portante, dato che l'esatta taratura del contagiri
stenza da 1.200 ohm (R2). Con una pila da 3 V sarà. elettronico si effettua soltanto tramite il trimmer
possibile tarare lo strumento, sul valore di fondo-scala potenziometrico R3.
di 3 V, regolando il trlmmer Rt.

COSTRUZIONE DEL CONTAGIRI

Tenuto conto che il progetto ora descritto è de-


stinato all'impiego sull'autovettura, è assoluta-
mente indispensabile realizzare un montaggio ro-
busto e di massimo affidamento, per il quale è
ALIMENTAZIONE DELL'INTEGRATO necessario l'uso del circuito stampato il cui dise-
gno, a grandezza naturale, è riportato in figura 4.
L'alimentazione dell'integrato SN74121 viene pre- In figura 3 abbiamo riportato il piano costruttivo,
levata direttamente dalla batteria dell'auto e ri- su basetta rettangolare, del contagiri elettronico.
dotta dal valore originale di 12± 13 V a quello Nello schema di figura 3 non compaiono la re-
di 5 V. La riduzione si effettua tramite la resisten- sistenza Rl e il voltmetro, perché questi elementi
za R2, mentre la stabilizzazione si ottiene tramite vengono montati esternamente al contenitore me-
il diodo zener D 1. tallico del dispositivo che, in figura 2. è simbo-
Il condensatore elettrolitico C 1 e il condensatore leggiato per mezzo di un tratteggio.
ceramico C2, collegati in parallelo con il diodo Raccomandiamo ai principianti di inserire il con-
zener D 1, fungono da elementi di filtro nei con- densatore elettrolitico C 1 e i due diodi zener
fronti degli impulsi eventualmente presenti sul D1-D2 secondo le loro esatte polarità. Nei due
circuito di alimentazione dell'integrato, che po- semiconduttori è presente una fascetta colorata
trebbero inesorabilmente distruggere questo com- di orientamento. Per quanto riguarda poi l'in-
ponente. tegrato IC, occorre far riferimento alla piccola

VALORI RESISTIVO-CAPACITIVI

2 CILINDRI I
I I 4 CILINDRI 6 CILINDRI
N. GIRI/MIN. I

C3 R3 C3 R3 C3 R3
I I
3.000 I 1 0,5 F 33.000 ohm
I F 33.000 ohm 0,33 F 33.000 ohm
6.000 0,5 F 33.000 ohm 0,22 F 33.000 ohm 0,15 1F 33.000 ohm
9.000 0,33 F 33.000 ohm 0,15 F 33.000 ohm 0,15 F 15.000 ohm

457
acca rpo rtata in corrispondenza del piedino I. bile. anche perché è necessario operare a motore
che perm ette di inserire esattam ente nel circuito acceso.
questo com ponente. Si può invece ricorrere ad una messa a punto più
semplice e meno laboriosa. realizzabile in casa
propria. grazie alla notevole linearità dello stru-
COLLEGAMENTI E TARATURA mento. A tale scopo basta inserire all'ingresso del
contagiri un segnale di un determinato valore
[ I collegamento del contagiri elettronico con il di frequenza «f» e regolare l'indice. tramite il
circuito elettrico dell'autovettura è facilmente trimmer R3. in modo che l'indicazione corrispon-
deducibile dallo schema teorico di figura 2. da a:
L'uso del cavo schermato. anche se non apparen- N. TEMPI
temente necessario, serve ad evitare la captazione N. GIRI/MINUTO -----x30xf
di forti disturbi. che possono sempre essere in N. CILINDRI
grado di guastare il circuito integrato. In pratica ci si potrà servire del segnale a 50 Hz
Per quanto riguarda la taratura. si potrà proce- della rete-luce. prelevato dall'avvolgimento se-
dere con il sistema di paragone con un contagiri condario di un trasformatore. Con questo segna-
campione. Per far ciò ci si deve procurare un le, ad esempio, si potrà tarare. per un motore a
contagiri campione degno di tale nome (cosa. tra quattro cilindri e a quattro tempi. il punto sulla
l'altro. 11011 molto facile da realizzare in pratica) scala del voltmetro corrispondente a 1.500 giri
e ci si deve armare di una grande dose di pazien- al minuto: da questo valore si potrà poi iniziare
za. segnando. ad uno ad uno, sul quadrante del la composizione dell'intera scala lineare di valori.
,·oltmetro. i valori delle frequenze indicate dallo Il quadrante. potrà essere suddiviso in sei parti
strumento campione. Ma questo metodo di ta- uguali. ottenendo così sette tacche, alle quali si
ratura, che è possibile adottare per il nostro con- faranno corrispondere i seguenti valori: 0-1.000-
tagiri elettronico, non è assolutamente consiglia- 2.000-3.000-4.000-5.000-6.000 giri al minuto.

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazlone - Banda di ricezione: 26-:-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

La scatola di montaggio del RICEVITORE CB contiene tutti gli elementi illustrati in figura, fatta
eccezione per l'altoparlante che non viene venduto dalla nostra Organizzazione. Il kit è corre-
dato anche del fascicolo ottobre '76 in cui è presentato l'articolo relativo alla descrizione e al
montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte Inviando anticipatamente l'Impor-
to di L. 14.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato a: ELETT RONICA PRATICA - 20125
MILANO - Via Zuretti, 52.

458
UN
MICROFONO
DAUN
ALTOPARLANTE
LE A molti appassionati della banda cittadina, lau-
tocostruzione di un microfono potrà sembrare
un'impresa assurda. Dato che la maggior parte
dei modelli di tipo commerciale, di questo im-

PAGINE portante elemento della stazione ricetrasmittente


CB. vengono venduti a prezzi accessibili a tutti.
Tuttavia, il piacere. derivante dalla composizio-
ne personale di un dispositivo elettronico. può
indurre il dilettante a realizzare con le proprie
mani il microfono da utilizzare in trasmissione.

DEL C
perché solo in questo modo è possibile individua-
re, tra le varie soluzioni. quella che meglio si ad-
dice all'attività di ogni CB. In particolare. con
questo articolo, vogliamo insegnare ai lettori
il modo di costruire un microfono che. pur es-
sendo destinato al collegamento con il ricetrrl-
smettitore, potrà sostituire il comune microfono
omnidirezionale in tutte quelle applicazioni pra-
tiche che non appartengono al settore dell'altà
fedeltà.

L'ALTOPARLANTE

Tutti sanno che cosa sia un altoparlante. ma non


tutti conoscono il funzionamento di questo com-
ponente.
L'altoparlante è un trasduttore elettroacustico.
in grado di convertire un segnale elettrico in una
vibrazione meccanica. che provoca onde sonore.
Queste si espandono attraverso l'aria e vengono
percepite dall'orecchio umano otto forma di
SUOI1O.

11 più comune degli altoparlanti. quello montato


nella quasi totalità dei riproduttori audio. è l'al-
toparlante magnetodinamico. il cui principio di
funzionamento è molto simile a quello dei motori

459
Rispetto alla maggior parte dei
~
microfoni per apparati CB,
quello derivato da un altopar- Fig. 1 - Circuito teorico dell'amplificatore che a-
datta l'accoppiamento di un altoparlante, con fun-
lante offre una resa di gran zioni di microfono, all'entrata di un ricetrasmetti-
tore CB. Il transistor TR1 amplifica il segnale re-
lunga superiore, soprattutto in golabile per mezzo del trimmer R4; contempo-
sensibilità e in fedeltà. Esso raneamente esso adatta l'impedenza, piuttosto
bassa dell'altoparlante, all'ingresso del ricetra-
può anche sostituire vantag- smettitore.

giosamente ogni comune mi-


crofono omnidirezionale e, in
modo particolare, quelli che
non lavorano in circuiti ad alta
fedeltà.
COMPONENTI
Condensatori
C1 = 1.000 pF
C2 = 50 F - 12 VI (elettrolitico)
C3 = 470.000 pF
elettrici e degli strumenti di misura con bobina C4 = 50 F - 12 VI (elettrolitico)
di induttanza. In questi altoparlanti, infatti, si C5 = 100 F - 12 VI (elettrolitico)
sfrutta la possibilità di generare uno spostamen-
Resistenze
to meccanico inviando corrente elettrica in un
R1 = 4.700 ohm
filo conduttore avvolto a bobina e immerso in un
campo magnetico.
R2 = 33.000 ohm
R3 = 470 ohm
Una delle parti principali dell'altoparlante ma- R4 = 4.700 ohm (trimmer)
gnetodinamico è rappresentata dunque dal ma- R5 = 47 ohm
gnete permanente, la cui forma è quella di un
Varie
cilindro cavo, contenente un altro cilindro di
TR1 = BC237
dimensioni più ridotte. Dentro la cavità viene
S1 = doppio interrutt.
inserita una bobina, denominata « bobina mo- Alimentaz. = 9 Vcc
bile», collegata meccanicamente ad un cono di Altoparlante = 80 mm. 0 - 22-40-100 ohm
carta ed elettricamente a due terminali accessi-
bili dalla parte esterna dell'altoparlante. II cono
di cartone che, in pratica, è costruito con un ti-
po particolare di carta sottoposta a speciale trat-
tamento, rimane fissato meccanicamente ad una
intelaiatura metallica, denominata «cestello».
che si ingrossa notevolmente nella parte poste-
riore dell'altoparlante, in modo da diminuire in
grande misura la riluttanza del circuito magne- Fig. 2 - II piano costruttivo dell'altoparlante-mi-
tico ed aumentare l'induzione nel traferro, den- crofono risulta composto su una lamiera rettan-
tro il quale scorre la bobina mobile. golare che ha funzioni di pannello frontale del
dispositivo. Il cestello dell'altoparlante viene u-
tilizzato come linea di massa del circuito. Con
la lettera • m • sono Indicati i punti di collega-
L'IMPEDENZA DELL'ALTOPARLANTE mento dei vari elementi con la massa. L'accop-
piamento con il ricetrasmettitore deve essere fat-
Un esame sommario dell'altoparlante, sotto il to esclusivamente con cavetto schermato.
profilo elettrico, potrebbe far credere che esso
sia uguale ad una induttanza pura, perché la re-

460
I.;.:
a
o:
u
>
Q
g ========OUSC BF
-..J RJ
<,:

r==°/'0ASSA

r l=::=::=0 use PTT


L SCHERNO

PILA 9V
AL R!CETRASM

461
fig. 3 - Il doppio Interruttore, presente sul pan-
ALTOPARL. MICROFONO nello frontale dell'altoparlante-microfono, funge da
pulsante PTT e da interruttore di chiusura del
circuito di alimentazione, contemporaneamente.
TX

%
RX
RICE TRASMETT.

E=
@

CAVO SCHERM

sistenza della bobina mobile, in presenza di cor- mente a1ss1pare potenza. E questa necessità com-
rente continua, è molto bassa, come è facile con- porta l'insorgere di una resistenza che non è real-
statare effettuando questa misura con un nor- mente presente, ma che simula la resistenza acu-
male tester. Ma in realtà le cose non stanno così. stica incontrata dal cono a contatto con l'aria.
Perché durante la conversione dell'energia e- Possiamo quindi concludere dicendo che l'impe-
lettrica in energia acustica, cioè durante il fun- denza di un altoparlante non è sempre ben de-
zionamento dell'altoparlante, occorre necessaria- finibile, perché essa varia considerevolmente col
variare della frequenza del segnale elettrico ap-
plicato, con quello della potenza elettrica ap-
plicata e con le condizioni di impiego del com-
ponente (funzionamento all'aria aperta, dentro
contenitori o casse acustiche completamente chiu-
se, ecc.).
PONTICELLO In molti casi il valore dell'impedenza di un al-
toparlante viene definito come il minimo valore
riscontrabile. in modo da trovarsi nella certezza
di non danneggiare un amplificatore in sede di
adattamento dell'impedenza dell'altoparlante con
quella di uscita dell'amplificatore stesso.
I più comuni valori di impedenza degli altopar-
PIL A lanti di tipo commerciale sono i seguenti : 4-8-
4,5V 16 ohm. Ma esistono anche altoparlanti con
impedenze di 2 ohm - 32 ohm - 40 ohm e 120
ohm. +

Il concetto di impedenza di altoparlante non può


essere espresso simbolicamente con molta preci-
sione. Si usa tuttavia indicare un altoparlante di
bassa impedenza simboleggiando una bobina mo-
Fig. 4 - L'assorbimento di corrente del circuito del- bile di poche spire, mentre per l'altoparlante di
l'altoparlante-microfono è molto basso e si aggira in- impedenza elevata si disegna una bobina mobile
torno ai 2 mA circa. Per tale motivo ci si potrà set-
composta da molte spire. Ma ciò non è esatto.
vire di una semplice e piccola pila da 9 V, oppure
di due pile da 4,5 V ciascuna, collegate In serie fra di perché non è assolutamente vero che ad un mag-
loro; il ponticello collega il terminale positivo (più gior numero di spire della bobina mobile cor-
corto) di una pila con quello negativo (più lungo) del- risponda un maggior valore di impedenza. Occor-
l'altra.
re tener conto infatti che l'impedenza elettrica
è quasi sempre trascurabile rispetto a quella mec-
canica. Questo concetto è quasi esatto quando

462
le bobine sono montate sulla stessa struttura mec- del nostro articolo, perché mai non vengono
canica. normalmente utilizzati gli altoparlanti in sosti-
tuzione dei microfoni, in particolar modo in so-
stituzione di quelli cosiddetti « dinamici», che
REVERSIBILITA' ELETTROMAGNETICA sfruttano lo stesso principio di funzionamento.
La risposta è semplice. Ogni altoparlante viene
Le leggi elettromagnetiche che regolano la mec- progettato e costruito per lavorare con correnti
canica di funzionamento degli altoparlanti so- elettriche relativamente elevate; si pensi che
no reversibili. Nel senso che gli stessi fenomeni l'altoparlante, nella maggior parte dei casi, vie-
elettrici s manifestano ugualmente. anche se in ne collegato con l'uscita di un amplificatore di
misura meno appariscente, quando il cono del- potenza.
l'altoparlante funge da elemento d'entrata del Ecco perché la bobina mobile viene realizzata con
circuito e la bobina mobile da elemento d'uscita. un numero di spire relativamente basso. ma con
Ricordiamo infatti che. facendo muovere un filo conduttore di diametro sufficientemente e-
filo conduttore in un campo magnetico, sui suoi levato. in modo da garantire la dissipazione della

R5 100 .11

ZENER Fig. 5 - Per alimentare H dispositivo presentato in


9VIW queste pagine ci si può anche servire della tensione
di 12+-13 V del ricetrasmettitore, prelevandola da que-
sto ed applicandola al circuito tramite una resistenza
da 100 ohm e uno zener da 9 V - t W, cosi come in-
dicato in questo schema. La resistenza R5 è la stessa
che appare nello schema elettrico di figura 1.

terminali si manifesta una tensione. denominata potenza erogata dall'amplificatore.


tensione indotta. che può dar origine ad un flus- Abbiamo così interpretato esaurientemente la ri-
so di corrente quando il filo conduttore viene sposta data a quei lettori che, non possedendo
richiuso su se stesso o su un carico esterno. ancora idee molto chiare su tali argomenti. po-
Quando si parla di fronte ad un altoparlante. trebbero pensare di scambiare tra loro. indiffe-
le onde sonore provocano il movimento del co- rentemente, le funzioni dei due più importanti
no e. conseguentemente, quello della bobina mo- trasduttori acustici che si conoscano. Possiamo
bile immersa nel campo magnetico. Per tale mo- ora concludere questo argomento dicendo che
tivo sui terminali della bobina viene a formarsi l'impiego di un altoparlante in veste di microfo-
una tensione variabile che rispecchia l'andamen- no permette di disporre soltanto di un segnale
to della voce di chi parla davanti all'altoparlante. a bassissima tensione.
In pratica si tratta di un segnate che, pur rive- I] microfono dinamico, invece. viene realizzato
landosi debole. rappresenta una grandezza elet- con un notevole numero di spire e con filo con-
trica corrispondente a quella meccanica dell'an- duttore di diametro molto sottile. dato ché non
damento del suono. è previsto alcun passaggio di correnti a grande
intensità attraverso il componente. In pratica si
verifica esattamente il contrario di quanto av-
SVANTAGGI DELL'ALTOPARLANTE viene nell'altoparlante.
Il microfono dinamico è in grado di fornire se-
Qualche lettore potrà chiedersi. a questo punto gnali di ampiezza superiore e di migliore fedeltà.

463
IMPIEGO DELL'ALTOPARLA NTE gere il massimo guadagno.
Per ottenere una buona stabilità di funzionamen-
Quando si decide di utilizzare un altoparlante to, si è fatto uso di un gruppo di controreazio-
in veste di microfono, occorre tenere in grande ne, in corrente continua, composto dalla resi-
considerazione il fenomeno del basso livello di stenza R3 e dal condensatore elettrolitico C4.
segnale da esso fornito. E poiché anche l'impe- Con tale gruppo viene garantita la stabilizzazio-
denza dell'altoparlante, come abbiamo avuto mo- ne termica del dispositivo, mentre con la resi-
do di spiegare in precedenza, è bassa, è possi- stenza R2 si garantisce la stabilità di guadagno
bile pilotare uno stadio amplificatore transisto- ( controreazione dell'amplificatore).
rizzato che, con il suo guadagno, supplisce allo Il livello d'uscita del segnale può essere regolato
scarso segnale dell'altoparlante. manualmente tramite il trimmer potenziometrico
In figura 1 presentiamo il progetto cui fa rife- R4, in modo da raggiungere la migliore modu-

Fig. 6 - Riportiamo In questo disegno l'esatta dispo-


sizione degli elettrodi di emittore-base-collettore sul
transistor NPN al silicio, di tipo BC237, montato nel
circuito dell'altoparlante-microfono. La piccola smus-
VISTO DAL satura, ricavata in una zona della circonferenza, funge
da elemento-guida per la e lettura • dei terminali del
LATO PIEDINI componente.

rimento questo articolo. Si tratta del progetto di !azione della portante in qualsiasi condizione di
un circuito amplificatore che adatta l'accoppia- trasmissione.
mento di un altoparlante, con funzioni di micro- Tenuto conto che l'assorbimento di corrente del
fono, al circuito di entrata di un ricetrasmetti- preamplificatore rimane inferiore ai 2 mA, si po-
tore CB. trà tranquillamente alimentare il circuito con
li circuito, come è dato a vedere in figura 1, una piccolà pila da 9 V.
è molto semplice ed è stato appositamente con-
cepito per l'abbinamento con la stazione CB.
Per tale ragione, infatti, è stato inserito nel cir- ALIMENTAZIONE
cuito un doppio interruttore, con funzioni di
pulsante PTT (push to talk), il quale permette, Coloro che volessero garantirsi una lunga auto-
oltre che la commutazione ricezione/trasmissio- nomia di funzionamento del dispositivo, potran-
ne del ricetrasmettitore, anche la chiusura del no sostituire la piccola pila da 9 V con due pile
circuito di alimentazione del progetto. da 4,5 V ciascuna, collegate in serie fra di loro,
Il circuito utilizza un solo transistor, di tipo NPN in modo da erogare il valore complessivo di 9
al silicio, collegato nella più classica configura- Vcc, così come indicato in figura 4.
zione ad emittore comune, onde poter raggiun- In sostituzione della pila, o delle due pile col-

464
Iègate in serie, è sempre possibile operare una difficile l'uso del cestello come conduttore della
piccola variante circuitale, derivando l'alimen- linea di massa, occorrerà provvedere a comporre
tazione dalla tensione di 12-13 V fornita al ri- a parte questa linea di conduzione elettrica.
cetrasmettitore. Questa variante viene suggeri- Tenendo conto che l'uso di un preamplificatore
ta nello schema di figura 5; in pratica si tratta eleva il valore dell'impedenza del microfono-al-
di introdurre un diodo zener di stabilizzazione ed toparlante a 4.000 ± 5.000 ohm circa, risulta chia-
una resistenza da 100 ohm; la resistenza R5 è la ro che il collegamento del nostro dispositivo con
stessa riportata nello schema di figura 1. l'entrata del ricetrasmettitore dovrà essere efet-
tuato servendosi esclusivamente di cavetto scher-
nato, la cui calza metallica· dovrà essere saldata
REALIZZAZIONE PRATICA a stagno con la linea di massa del dispositivo e
con quella del ricetrasmettitore.
Essendo composto di pochi elementi. il circuito Sulla sinistra del disegno di figura 3 è possibile
si presta alla realizzazione pratica con pochi e rilevare la composizione del pannello frontale del-
tradizionali ancoraggi isolati, così come da noi l'altoparlante-microfono; un solo comando i- in
suggerito con il disegno del piano costruttivo di esso presente: quello del doppio interruttore SI.
figura 2. che svolge la doppia funzione di pulsante PTT
Il tutto viene montato su una lastra rettangolare e interruttore di alimentazione del circuito.
metallica, che svolge anche funzioni, nella parte Per coloro che non avessero mai adottato il tran-
opposta, di pannello frontale del dispositivo. sistor NPN al silicio di tipo BC237, riportiamo
Facciamo notare che nello schema di figura 2 in figura 6 l'esatta disposizione degli elettrodi di
il cestello metallico dell'altoparlante viene sfrut- emittore-base-collettore, che diverrà utile in fa-
tato come conduttore della linea di massa. sulla se di montaggio del dispositivo.
quale vengono collegati i ritorni di massa del Per ultimo ricordiamo che, per raggiungere i mi-
circuito che. nello schema di figura 2. sono stati gliori risultati. occorrerà servirsi di un altopar-
indicati con la lettera « mn ». lante con diametro di almeno 80 mm. e con im-
Nel caso in cui, per motivi di praticità. risulti pedenza medio-alta (da 22 a 100 ohm).

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

l GGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista, In cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbon o essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vagita o c.c.p. n. 00916205 e Indirizzando a: Elettron ica Pratica - 20125
Milano - Via Zuretti 52.

465
UN SOLO
jr
I
Un dispositivo
I
che interessa tutti e,
in modo particolare,
i radioamatori e i CB
Questo articolo viene redatto a beneficio di tut- Il segreto consiste nell'applicare. in prossimità
ti quegli utenti delle emissioni radiofoniche che delle antenne riceventi. un circuito miscelatore
incontrano grosse difficoltà nel lavoro di instal- e. sul punto d'arrivo del cavo. un demiscelatore.
lazione di un antenna appositamente concepita Ma andiamo con ordine e cerchiamo di inter-
per captare i segnali radio ad onda media e pretare. prima di addentrarci nel vivo dell'ar-
corta. in modulazione di frequenza. in stereofo- gomento. alcuni dei molti benefici derivanti da
nia. SSB. CW, ecc. questo particolare accorgimento tecnico.
La soluzione di questo problema consiste nell'u-
tilizzare il cavo di discesa TV. preesistente, co-
,;tringendolo a condurre. oltre che i normali se- SETTORI D'ASCOLTO
gnali televisivi. anche quelli captati da altre an-
tenne riceventi di tipo diverso. E tutto ciò senza La notevole diffusione delle emittenti radiofoni-
intaccar<:' minimamente il buon funzionamento del che private ha allargato, in questi ultimi tempi.
rele,·isore. sia esso a colori o in bianco e nero. i settori d'ascolto. Oggi, infatti. c'è chi s1 spe-

- - - -7
Servendovi del solo e preesistente cavo di discesa TV, senza
arrecare inconveniente alcuno alle immagini televisive e alla
qualità dell'audio, potrete ricevere i segnali radiofonici più sva-
riati, emessi sulla gamma delle onde medie e su quella delle on-
de corte, in modulazione di ampiezza e in modulazione di fre-
quenza, in stereofonia, SSB e CW.
CAVO PER MOLTI USI
cializza nella ricezione delle emissioni CB, oppu-
re in quelle a modulazione di frequenza o, an-
cora, in quelle della musica stereofonica ad alto
livello. Per quest'ultimo settore. ad esempio. il
possesso di un sintonizzatore equivale all'installa-
zione di un impianto di filodiffusione. dato che
le emittenti che trasmettono in continuazione mu-
sica per tutti i gusti, in ogni ora del giorno, non
si contano più. Ma il sintonizzatore di classe
non può essere collegato con una semplicissima
antenna a stilo, che è priva di direzionalità e pre-
senta un basso guadagno; perché. così facendo, si
pregiudica la qualità d'ascolto ed il sintonizza-
tore di alta qualità deve considerarsi sprecato i-
nutilmente. Anche perché. soprattutto nel siste-
ma di emissioni di tipo stereofonico. se il livello
del segnale non è sufficientemente elevato. esso
introduce i segnali-disturbo e talvolta non è nep-
pure in grado di attivare il circuito di selezio-
ne stereo, quando il ricevitore radio viene pre-
disposto per questo genere di ascolto.
Dunque. senza lasciarsi trarrF in ingarmn. non è necessario affrontare una certa spesa per fa-
bisogna mai considerare il sintonizzatore di classe quisto del cavo stesso. Le difficoltà cominciano
come un ricevitore radio supersensibile. in grado quando non vi è possibilità alcuna di portare
di funzionare anche senza la più semplice delle dal tetto all'appartamento, un nuovo cavo coas-
antenne a stilo. Occorre invece predisporre un siale. Ma ]elettronica, a questo punto, tende una
buon impianto d'antenna. che permetta di otte- mano amica e risolutiva ai musicofli. ai CH. ai
nere all'entrata un segnale pulito e di sufficiente
ampiezza. se si vogliono apprezzare interamente
le caratteristiche elettroniche del dispositivo. Ma
l'installazione di una buona antenna. come si sa.
deve essere sempre realizzata sul tetto. cioè in un
luogo prodigo di difficoltà cli ordine tecnico e
pratico.
In commercio si possono attualmente acquistare
numerosissimi tipi cli antenne. adatte per la ri-
cezione delle più svariate gamme telefoniche. a
prezzi molto contenuti. La loro installaziorn· ;.
alla portata di tutti, mentre ciò che preoccupa
veramente. anche lo stesso installatore professio-
nista. è senza dubbio l'impianto di difesa.

SOLUZIONE DEL PROBLEMA

Quando è possibile far passare un secondo cavo


coassiale attraverso le condotte del cavo TV, il
problema dell'installazione cli una. nuova anten-
a è da considerarsi pressocché risolto. anche se

467
radioamatori e a molti altri ascoltatori delle e-
missioni radiofoniche.
La soluzione sta nel vecchio adagio di « Pren-
dere due piccioni con una fava». Più tecnica-
mente possiamo dire che il cavo coassiale TV,
preesistente, può essere ottimamente sfruttato
AN T. TV per condurre qualsiasi altro tipo di segnale radio.
Basta infatti servirsi di un MIXER, così come
indicato in figura 1, il quale provvede a mesco-
lare assieme i due diversi segnali per comporre
un unico e nuovo segnale, il quale, una volta
giunto a destinazione, viene scisso nei due segnali
MIXER originali per mezzo di un dispositivo demiscela-
tore perfettamente uguale al MIXER.

MISCELAZIONE E DEMISCELAZIONE

Per ottenere il processo di miscelazione e quello


UTILIZZ. di demiscelazione di segnali radiofonici a diverso
valore di frequenza (si ricordi che la banda a
modulazione di frequenza interessa i valori che
Fig. 1- Con questo semplice disegno interpretiamo si aggirano intorno ai 100 MHz, mentre quella
la soluzione del problema di ascolto dei segnali ra-
diofonici per mezzo del solo cavo di discesa delle e- TV interessa valori superiori ai 160 MHz) si im-
missioni TV. In sede di installazione del sistema, il piegano. in pratica, esclusivamente circuiti pas-
cavo di discesa a 75 ohm viene applicato alla boccola sa-basso e passa-alto.
di uscita di un mixer; sulle due boccole di entrata di Il dispositivo miscelatore, oltre che miscelare as-
questo vengono collegate l'antenna TV e la particolare
antenna adottata per l'ascolto di una determinata gam- sieme i segnali provenienti da due antenne di-
ma di frequenze radiofoniche. verse, deve impedire che quello proveniente da
un'antenna vada a scaricarsi sull'altra, e viceversa.
Il filtro passa-basso deve essere in grado di la-
sciarsi attraversare. senza intervenire con alcuna
attenuazione sui segnali, dalle frequenze infe-
riori alla sua frequenza tipica, che viene deno-
minata frequenza di taglio; il filtro passa-alto.
invece. deve poter bloccare le frequenze basse e
rivelarsi del tutto trasparente per quelle supe-
riori al valore della frequenza di taglio.

SCHEMI CIRCUITALI

I circuiti che permettono di realizzare i filtri


passa-basso e passa-alto, con le caratteristiche pri-
ma menzionate e appositamente concepiti per
PASSA BASSO

Fig. 2 - Questo semplice progetto costituisce il circui-


to di un filtro passa-basso, che favorisce, senza atte-
nuazione alcuna, il passaggio del segnali a frequenza
più bassa di quella di taglio. Il diagramma riportato
0 50 100 150 200 MHZ in basso Interpreta questo preciso fenomeno.

468
lavorare nel settore delle frequenze radio e TV,
vengono proposti al lettore nei disegni di figura
2 e figura 3. Il progetto di figura 2, in partico-
lare, interpreta il circuito di un filtro passa-bas-
so che, ripetiamolo, favorisce, senza attenuazione
alcuna, il passaggio dei segnali a frequenza più
bassa di quella di taglio, mentre blocca quelli
a frequenza superiore.
Nella parte inferiore del disegno di figura 2 è ri-
portato il diagramma che riflette l'andamento
del segnale d'uscita in corrispondenza di quello
d'entrata al variare della frequenza. E' facile PASSA ALTO
notare che, quando il valore di frequenza supera
i 150 MHz, il segnale si annulla, perché il filtro
oppone un preciso sbarramento al suo passaggio.
In figura 3 proponiamo invece al lettore il pro-
getto di un circuito di filtro passa-alto, il quale
blocca il passaggio delle frequenze più basse
di quella di taglio, mentre lascia via libera a
quelle più alte. Anche questo fenomeno viene 100 150 200 400 800 MHZ
interpretato dal diagramma riportato in basso
di figura 3. Intorno ai 100 MH il segnale è
nullo, mentre diviene massimo appena vengono Flg. 3 - Circuito di filtro passa-alto In grado di bloccare
lo scorrimento dei segnali a frequenza più bassa di
superati i 150 MHz. quella di taglio. Il principio di funzionamento di que-
sto circuito risulta chiaramente interpretato dal dia-
gramma riportato In basso.
IL PROGETTO CONCLUSIVO

Il progetto del circuito, che può fungere sia da


miscelatore, sia da demiscelatore, è rappresentato
in figura 4. Questo dispositivo è proprio quello di
cui proponiamo al lettore la realizzazione pratica
in due identiche versioni, da installare nel punto
di partenza del cavo coassiale TV (un esempla- UN FILTAO PIU' SEMPLICE
re) e nel punto di arrivo del cavo stesso (un al-
tro esemplare). Per coloro che volessero cavarsela più a buon
Il progetto di figura 4 altro non è che il risultato mercato e in breve tempo, proponiamo un secon-
dell'accoppiamento dei due filtri passa-basso e do tipo di circuito di filtro assai più semplice
passa-alto presentati nelle figure 2 e 3. del primo, che risulterà meno efficace di quello
Il dispositivo è dotato di due soli elementi di proposto in figura 4 perché non in grado di ga-
regolazione: i compensatori Cl e C3. Il compen- rantire una netta separazione tra le frequenze al
satore Cl deve essere regolato in modo da rag- di sopra e al di sotto dei 150 MHz. Per la sua
giungere la miglior ricezione dei segnali televisi- realizzazione bastano una normale impedenza di
vi. Il compensatore C3, invece, deve essere re- alta frequenza (Jl) ed un condensatore ceramico
golato in modo da raggiungere la migliore rice- (1).
zione dei segnali radio. Questo stesso dispositi- Il circuito di questo dispositivo è riportato in
vo, lo ripetiamo ancora, funge da elemento di figura 6. Per ottenere risultati soddisfacenti, la
miscelazione e da elemento di demiscelazione. reattanza della bobina Jl deve essere elevata per
Nel primo caso le due antenne debbono essere le frequenze video, in modo da evitare il corto-
collegate con le boccole contrassegnate con le si- circuito sull'entrata del televisore: essa deve con-
gle TV-RADIO, mentre il cavo coassiale di disce- temporaneamente risultare bassa per le frequen-
sa, da 75 ohm, di impedenza, deve essere colle- ze corrispondenti alle emissioni radiofoniche, in
gato con la presa denominata ENTR. Nel secon- modo da ridurre la perdita di segnali d'entrata
do caso l'uso del dispositivo è ovvio: sulla presa applicati al ricevitore. Possiamo consigliare una
ENTR. viene collegato il cavo in arrivo dal tetto, impedenza da 5,5 H con una reattanza di 34
mentre sulle prese TV-RADIO si collegano i due ohm per le frequenze di 1 MHz, mentre per la
diversi apparati: il televisore e il ricevitore radio. frequenza di 50 MHz è consigliabile un'impe-

469
LI L2

ENTR. Cl CJ C RADIO

Fig. 4 - Progetto definitivo, di cui si consiglia al lettore

f F la realizzazione pratica, di un circuito reversibile nelle


funzioni di miscelatore e demiscelatore di segnali radio
e TV contemporaneamente. Begolando il compensatore
Cl si ottiene la miglior ricezione dei segnali televisivi.
Intervenendo sul compensatore C3, invece, si raggiunge
la miglior ricezione dei segnali radio.

<lenza di 5,5 pH con una reattanza di 1.700 ohm. gura 4. il cui piano costruttivo è riportato in fi-
Per quanto riguarda il condensatore CI consi- gura 5.
gliamo il valore capacitivo di 100 pF. Il circuito dovrà essere racchiuso in un conte-
nitore metallico; non di alluminio perché su que-
sto metallo non si possono effettuare le saldature
REALIZZAZIONE PRATICA a stagno. Lo stesso contenitore dovrà fungere
contemporaneamente da supporto, per il circui-
Non ci occuperemo della realizzazione pratica del to, e da schermo elettromagnetico per i segnali
circuito di filtro proposto in figura t6, perché la radio-TV.
sua semplicità non richiede alcun suggerimento Le entrate e le uscite del dispositivo dovranno
costruttivo. Ci occuperemo invece del montaggio essere realizzate per mezzo di prese coassiali o
del miscelatore-demiscelatore rappresentato in f- connettori BNC. Per quanto riguarda la dispo-

TV

Fig. 5 - Piano costruttivo


del progetto del circuito
che funge contemporanea-
mente da miscelatore e de-
miscelatore. Si raccoman-
da di seguire e ispettare
la precisa disposizione dei
componenti proposta nel
disegno, realizzando salda-
ture perfette con collega-
menti molto corti.

470
zata una prestagnatura sulla lamiera. Questo

Condensatori
I J accorgimento è consigliato, ovviamente. per le
saldature dei collegamenti di massa. cioè con la
lamiera-supporto del circuito.

C1 == 6 pF (compens. per TV a vite) COSTRUZIONE DELLE BOBINE


C2 = 10 pF (ceramico e di piccole dimen-
sioni)
C3 = 10/60 pF (compens. ceramico)
I componenti necessari per la realizzazione del
C4 = 22 pF (ceramico e di piccole dimen- progetto di figura 4 si riducono a tre bobine.
sioni) due compensatori. due condensatori fissi e tre
L1-L2-L3 = vedi testo bocchettoni. All'infuori delle tre bobine. ogni al-
tro componente è di facile reperibilità commer-
ciale. Le bobine invece dovranno essere costruite
direttamente dal lettore.
Per le bobine L!-L2, che debbono risultare iden-
tiche fra loro, si avvolgeranno 8 spire. legger-
mente spaziate fra loro, di filo di rame smaltato.
sizione dei componenti sulla basetta metallica, del diametro di 0,6 mm.: il diametro interno
consigliamo di seguire attentamente il disegno dell'avvolgimento elicoidale deve risultare di 6
di figura 4 e di mantenere i collegamenti molto mm.
corti, effettuando saldature perfette, soprattutto Per la bobina L3 bastano invece + spire di filo
quelle dei ritorni di massa; per questo tipo di di rame smaltato del diametro di 04 mm.: il
lavoro consigliamo di usare un saldatore di po- diametro interno dell'avvolgimento è di 4 mm.
tenza con punta ben calda. tenendo conto che le e le spire risulteranno leggermente spaziate fra
saldature si effettuano soltanto dopo aver realiz- loro.

ALLA
ANT.
TV

CI \ RICEVITORE
RADIO
Fig. 6 - Coloro che volessero risolvere,
assai velocemente e molto econo mica-
rereo] mente, il problema della miscelazion e
e demiscelazione dei segnali TV con
quelli radiofonici, potranno realizzare
questo semplice circuito composto dal
condensatore C1 del valore di 100 pF
e dall'induttanza J1 del valore di 5 H.
AL Questo circuito dovrà esse re ovvia-
RICE V
mente realizzato in due esemplari da
TV sistemare in prossimità dell'antenna, sul
tetto, e nel punto di arrivo del cavo TV.

471
MISCELATORE
AUDIO A
TRE CANALI

Il miscelatore di due o più sorgenti di segnali montano soltanto componenti elettronici passivi
audio è un dispositivo elettronico di grande uti- e ciò significa che l'uscita del circuito appare ine-
lità in molti settori della sonorizzazione. Soprat- vitabilmente attenuata rispetto all'entrata, cioè
tutto quando si vogliono raggiungere effetti spe- l'entità del segnale uscente è inferiore a quella
ciali nelle esecuzioni musicali. del segnale entrante. Nei circuiti di miscelatori
Il miscelatore è pure utile per rutti i cineasti di- con componenti attivi si può ottenere, oltre che
lettanti che intendono sonorizzare i loro film a la normale miscelazione dei segnali, anche un
passo ridotto. certo processo di amplificazione. che può facil-
Con questo apparato si possono anche realizzare mente essere variato purché si cambino i valori
sfumature musicali di un disco sull'altro, dispo- di uno o più componenti.
nendo ovviamente di due giradischi. Ma. il mi- Anche tra i miscelatori con circuito fatto di com-
scelatore diviene utilissimo quando si vuol ripro- ponenti attivi si possono distinguere fra loro più
durre, con un solo amplificatore. musica dal vi- modelli. In alcuni, infatti, si provvede a pream-
vo con diversi strumenti musicali e diversi mi- plificare ed equalizzare il segnale applicato ad
crofoni. ogni entrata, servendosi di un amplificatore per
E' facile intuire dunque che il miscelatore è un ciascuna entrata e miscelando poi i segnali ad
accessorio elettronico assai versatile, che può tro- equalizzazione avvenuta.
vare pratiche applicazioni in moltissimi casi e In alcuni modelli più semplici si ottiene una so-
ella maggior parte dei settori della riproduzione la miscelazione degli ingressi che, ovviamente,
musicale. debbono essere tutti di tipo lineare. In quesri mo-
delli non è quindi possibile miscelare il segnale
proveniente da una cartuccia magnetica con
VARI TIPI DI MISCELATORI quello generato da un microfono dinamico. per-
ché si otterrebbe una eccessiva esaltazione delle
Esistono vari tipi di miscelatori commerciali e note acute se il preamplificatore, cui è collegato
dilettantistici. Tra essi si possono distinguere i mi- il miscelatore, venisse selezionato su un'entrata
scelatori con circuito attivo e i miscelatori con lineare: ma si potrebbe anche ottenere una ec-
circuito passivo. cessiva esaltazione delle note basse. se la selezio-
Questi ultimi. come è facilmente comprensibile, ne venisse effettuata sull'entrata magnetica.

472
DIFFICOLT A' SUPERATE

Sino a qualche anno fa l'autocostruzione di ap-


parati audio di una certa qualità non era con-
sigliabile alla maggior parte dei dilettanti, in Il miscelatore è un circuito e-
particolar modo a quelli non perfettamente fer- lettronico in grado di mescola-
rati in questa disciplina dell'elettronica.
La realizzazione di amplificatori con minima re, tra loro, i segnali acustici
percentuale di distorsione, basso rumore di fon-
do, elevata stabilità ed ampia banda passante,
provenienti da sorgenti diver-
richiede infatti la perfetta conoscenza delle tec- se, ed inviarli poi ad un unico
niche circuitali di bassa frequenza, onde consen-
tire la correzione di tutti quegli inevitabili incon- sistema di amplificazione.
venienti che si manifestano a causa delle carat-
teristiche proprie dei semiconduttori. E' risapu-
to, ad esempio, che la semplice realizzazione di
uno stadio d'ingresso differenziale impone, oltre
ad una accurata selezione dei transistor, anche
una successiva taratura del circuito. Mentre nei
progetti di maggiore complessità la messa a pun-
to può essere fatta soltanto con l'uso di una teristiche che, oltre tutto, non sollevano problemi
appropriata strumentazione, che assai difficilmen- di selezione e messa a punto.
te si trova alla portata del dilettante. L'attuale affinamento delle tecniche di integra-
Fortunatamente, oggi, tutte queste difficoltà pos- zione ha reso disponibili, sul mercato dilettanti-
sono ritenersi superate con l'avvento degli inte- stico, dispositivi amplificatori integrati a basso
grati lineari, che hanno provocato una notevole rumore, doppi e quadrupli, che consentono la
flessione delle difficoltà di autocostruzione di ap-
realizzazione di filtri, equalizzatori. preamplifi-
parati audio.
catori, mixer a più ingressi, con una miniaturiz-
zazione incredibile e senza comportare problemi
di criticità di circuito e di componenti.
GLI INTEGRATI LINEARI
Un ulteriore grosso vantaggio dei circuiti inte-
L'uso di amplificatori operazionali, controrea- grati consiste nel notevole risparmio di costo
zionati, consente, ad esempio, allo stato attuale della realizzazione e in una più elevata affidabi-
della tecnica, la realizzazione, con esiguo numero lità del dispositivo. Si pensi, ad esempio, che la
di componenti, di amplificatori di elevate carat- possibilità di rottura di un integrato composto

Fig. 1 - L'integrato lineare LM 3900 è di tipo qua-


druplo; esso è composto da quattro sezioni, di
cui tre vengono collegate con i tre ingressi del
massa miscelatore, mentre la quarta svolge la funzio-
LM 3900 ne miscelatrice vera e propria.

473
Fig. 2 - Circuito elettrico completo del miscelatore a tre canali. Gli stadi d'ingresso
sono tra loro uguali. I tre interruttori S1-S2-S3 permettono di cortocircuitare a mas-
sa gli ingressi, bloccando l'amplificatore e realizzando, oltre che la funzione di mi-
scelamento dei segnali, anche quella di completo controllo ON-OFF dei tre canali.

COMPONENTI
Condensatori R6 = 10 megaohm
C1 = 100.000 pF R7 = 4,7 megaohm
C2 = 100.000 pF R8 = 10 megaohm
R9 = 4,7 megaohm
Cc3 = 100.000 pF
C4 = 100.000 pF R10 = 100.000 ohm
C5 = 100.000 pF R11 = 100.000 ohm
C6 = 100.000 pF R12 = 100.000 ohm
C7 = 100.000 pF R13 = 10 megaohm
R14 = 10 megaohm
Resistenze R15 = 100.000 ohm
R16 = 100.000 ohm
R1 = 100.000 ohm
R2 = 100.000 ohm Varie
R3 = 100.000 ohm A-B-C-D = integrato LM 3900
R4 = 10 megaohm S 1-S2-S3 = interrutt.
R5 = 4,7 megaohm Alimentaz. = 10+ 15 Vcc

474
Fig. 3 • La realizzazione del miscelatore a tre canali deve essere necessariamente
composta su circuito stampato, servendosi di uno zoccolo a 14 piedini, di tipo DUAL
IN UNE, con funzioni di supporto dell'integrato LM 3900, che rappresenta il compo-
nente più delicato dell'Intero progetto.

con centinaia di componenti è la stessa di quella re-re alla doppia alimentazione bilanciata. J"ele-
di un singolo transistor. ,·ata banda passante (2.5 ;\,) Hz1: il guadagno dì
Nel nostro progetto si fa uso di un integrato oltre 70 dB per ciascun amplificatore. Questi cd
quadruplo, di tipo LM 3900. il cui circuito teo- altri elementi. non citati. potranno convincere
rico è sta 10 riportato in figura I. Come si pui, il lettore sulla nostra felice scelta del co111pt>ne11te.
notare. il componente è dotato di quattro sezio-
ni. di cui tre sono utilizzate per i relativi ingressi.
mentre la quarta è adibita alla miscelazione ve- PROGETTO DEL MISCELATORE
ra e propria.
Questo integrato. oltre alla caratteristica dei li progetto del miscelatore. pre,-eniaw e descrìm•
quattro circuiti completi di amplificazione, del in queste pagine. i· quello di u mixer audio mo-
tutto indipendenti ed identici, possiede molte al- nofonico, che può essere facilmente trasformato
tre interessanti qualità. E tra queste possiamo ri- in un complesso stereofonico realizzando due un1-
cordare almeno le pri!lcipali: cioè la possibilità tà perfettamente uguali.
di alimentazione con tensione singola. di valore 11 dispositivo. oltre ad oflrire la possibilità di una
OII preso fra i I 4 e i] 3 Vcc. senza dover ricor- perfetta miscelazione delle sorgentu audio ad esso

475
Fig. 4 - Disegno in grandezza naturale del circui-
to stampato che il lettore dovrà riprodurre su
una basetta di bachelite allo scopo di effettuare
la composizione circuitale del miscelatore a tre
canali.

collegate, funge anche da prcamplificatore linea- lore dell'impedenza tipica d'ingresso, che è di
re. caratterizzato da un elevato potere di ampli- I 00.000 ohm, concorrono principalmente le resi-
ficazione di bassa frequenza. stene R1-R2-R3.
Ciascuno dei tre stadi A-B-C necessita di una
polarizzazione di corrente d'ingresso, il cui va-
ANALISI DEL CIRCUITO lore viene raggiunto attraverso le resistenze R5-
R 7-R9.
L'esame dettagliato dello schema elettrico di f- Eliminando il processo di polarizzazione di cor-
gura 2 fa capire che ciascuno dei tre stadi d'in- rente d'ingresso, tramite la cortocircuitazione a
gresso. tra loro uguali, è realizzato con un siste- massa dell'ingresso, si blocca l"amplifìcatore. Si
ma di controreazione che limita e stabilizza il realizza così, oltre alla funzione di miscelamento
guadagno dello stadio. Alla composizione del va- dei segnali. anche il completo controllo ON-OFF

lt f T W- + Fig. 5 - Coloro che dispongono di una


sorgente di alimentazione stabilizzata
72V 16-30V potranno interporre questo semplice cir-
cuito fra quello di alimentazione del
miscelatore e la sorgente stessa. Il
+ diodo zener DZ è di tipo a 12 V; il con-
densatore elettrolitico di filtro assume
il valore di 100 F - 50 VI. Il valore della
resistenza di limitazione deve essere ri-
oz 100F cercato entro la gamma dei 100 -è- 270
ohm, conformemente al valore della ten-
sione stabilizzata erogata dalla sorgente
disponibile e compreso fra i 16 e i
30 V.

476
STAB.
12V

u )
SEc M 12V
16V 054 STAB.

Flg. 6 - Tipico esempio di circuito di alimentatore stabilizzato adatto per l'alimen-


tazione del miscelatore a tre canali descritto nell'articolo. Il trasformatore di ali-
mentazione TR è di tipo 220 V - 16 V - 0,5 A.

dei tre canali, come avviene negli analoghi appa- Anche il guadagno dello stadio D potrà alloc-
rati professionali. correnza essere ridotto, diminuendo il valore del-
Dopo la preventiva amplificazione da parte degli la resistenza R 13. Tale necessità potrà essere av-
stadi A-B-C, i tre segnali confluiscono, attraverso vertita nel caso di una elevata sensibilità dell'am-
le resistenze Rl0-Rl 1-R12, al quarto stadio D, plificatore di potenza, quando sia necessario evi-
che svolge la funzione-somma, cioè la miscela- tare fenomeni di saturazione e distorsione.
zione dei segnali.
Anche lo stadio D è di tipo controreazionato ed
è in grado a sua volta di amplificare ulteriormen- COSTRUZIONE DEL MISCELATORE
te il segnale miscelato.
Pur essendo dotato di ottime caratteristiche. il
mixer viene realizzato con un procedimento e-
EVENTUALI VARIANTI stremamente semplice, ricorrendo all'uso del cir-
cuito stampato il cui disegno. a grandezza natu-
Il circuito del miscelatore, tenuto conto della rale, è riportato in figura 4.
sua struttura a canali amplificati separatamente, Il piano costruttivo del miscelatore è visibile in
si presta alla normalizzazione dei segnali da mi- figura 3.
scelare. Variando il valore della resistenza di con- Lungo i limiti esterni sono stati riportati delle
troreazione, infatti, è possibile regolare il guada- lettere alfabetiche e dei numeri, i quali trovano
gno del relativo canale in modo da adattarlo al- preciso riferimento con quelli dello schema elet-
la sensibilità della sorgente esterna. Per esempio. trico di figura 2.
un microfono collegato direttamente, senza l'in- Il circuito stampato, che funge da supporto di
terposizione di alcun dispositivo preamplificatore, tutti i componenti elettronici è assolutamente
necessiterà di tutta l'amplificazione, mentre un necessario per semplificare e razionalizzare il
giradischi già equalizzato, o un registratore, ri- montaggio.
chiederanno di norma una riduzione del canale. Ai lettori principianti consigliamo l'uso di uno
essendo il segnale già sufficientemente alto. zoccolo DUAL IN LINE. dotato di 14 piedini,

477
che fungerà eia supporto per l'integrato Li\! 3900.
che non deve essere sottoposto al calore eccessi-
vo emanato dal saldatore durante il montaggio.
Tutti gli altri componenti elettronici. al contra-
rio. sono in grado di ben tollerare il calore del
saldatore. dato che si tratta dì componenti pas-
s l\'l.
Le connessioni con i circuiti di ingresso e di u-
scita, da effettuarsi negli appositi punti di an-
coraggio, dovranno essere realizzate esclusiva-
mente con cavetto schermato. onde poterle iso-
lare da eventuali campi disturbatori esterni. - - --- - ----- ---
11 circuito. una volta composto. andrà racchiuso
in un contenitore metallico. al quale vanno attri-
buite le funzioni di schermo elettromagnetico. Il
contenitore dovrà essere collegato con la massa
del miscelatore. cioè con la linea di alimentazio-
CIC
ne negativa.

ALIMENTAZIONE DEL MISCELATORE

I valori di alimentazione più consigliabili del


circuito del miscelatore sono quelli compresi fra
i J 0e i 15 V cc.
Disponendo di una sorgente di alimentazione sta-
bilizzata. converrà adottare lo schema di figura Lo schema tipico di un alimentatore stabilizzato
5. che utilizza un diodo zener da I2 ed una adatto per il miscelatore quello riportato in
resistenza di limitazione di valore tanto più ele- hgura b. l esso si fa uso di uno dei tanti stabi-
vato quanto maggiore i· quello della tensione lizza tori a tre terminali attualente reperibili in
della sorgente: questo valore va ricercato entro commercio 17805- 78M05- LM342 - LM34I.
la gamma dei 100± 270 ohm. [l circuito dell'alimentatore stabilizzato è com-
Un'ulteriore soluzione del problema dell'alimen- pletato dal trasformatore TR da un ponte rad-
tazione può essere quella dell'alimentatore sta- drizzatore e da un condensatore elettrolitico di
bilizzato separato. filtro di elevato valore capacitivo.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! . 3.800

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro. anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico. robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 00916205
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano

478
CARICO FITTIZIO
La costruzione di un buon amplificatore di bassa UN SEMPLICE DISPOSITIVO
frequenza e di potenza può essere affrontata, og-
gi, da tutti i dilettanti. Sia per il piacere di uti- Il dispositivo, che vogliamo proporre con questo
lizzare un apparato realizzato con le proprie ma- articolo ai nostri lettori appassionati della bassa
ni, sia per risparmiare notevolmente sul prezzo frequenza, altro non è che un carico fittizio di
di costo di un analogo apparato commerciale. potenza, di valore variabile, a seconda delle ne-
E tale possibilità realizzativa è consentita, princi- cessità, il quale diverrà utilissimo nel laboratorio
palmente, dall'avvento dei circuiti integrati, dei per il « test » dell'amplificatore.
transistor di potenza complementari, semplici o E' ben risaputo che, in tutti gli amplificatori di
Darlington. Tuttavia, la reale messa a punto del bassa frequenza transistorizzati, è assolutamente
circuito presuppone ancora una certa esperienza indispensabile collegare l'uscita del circuito con
da parte del costruttore, soprattutto quando si un elemento di carico ogni volta che si alimenta
vogliono raggiungere prestazioni analoghe a quel- il dispositivo. Questo elemento di carico è quasi
le dei più famosi amplificatori di bassa frequenza sempre rappresentato dall'altoparlante o dagli
attualmente disponibili sul nostro mercato. Ma altoparlanti. Soltanto con questa particolare pre-
in qual modo è possibile effettuare una perfetta cauzione si evita il rischio di danneggiare i tran-
messa a punto dell'apparecchiatura? La risposta sistor finali di potenza.
a tale domanda è una sola: ricorrendo all'uso Qualsiasi operatore, d'altra parte. durante il suo
di un'adatta strumentazione. Dunque, anche co- lavoro di prove, riparazioni e collaudi, avverte
loro che costruiscono, riparano o mettono a pun- la necessità di far funzionare l'amplificatore di
to amplificatori di bassa frequenza di una certa bassa frequenza senza l'uso degli altoparlanti e
potenza e di un buon livello qualitativo. soltanto ciò per innumerevoli motivi.
per hobby personale, debbono possedere quella Prima di tutto, chi è costretto ad ascoltare per
strumentazione che. sia pure in numero di ele- lunghe ore consecutive il suono. talvolta distorto
menti ridotti ma strettamente necessari, permetta e quindi sgradevole, emesso da un altoparlante,
loro di uscire dalla pratica dell'empirismo per avverte un senso di disagio, si sente frastoruato
affrontare il problema con maggior rigore scien- e lavora male, cioè non riesce a concentrarsi
tifico e su un piano di semiprofessionalità. sufficientemente sull'uso corretto della strumen-

479
Realizzando questo semplice dispositivo, ogni appassionato
dell'amplificazione di bassa frequenza potrà completare il pro-
prio laboratorio di montaggio, riparazione e messa a punto del-
le apparecchiature di riproduzione sonora, con un validissimo
strumento di lavoro, che gli permetterà di operare senza l'uso
degli altoparlanti e, quindi, nel più riposante silenzio.

tazione e sull'analisi del progetto. collaudatore può ritenere necessario l'uso di un


Ma c'è di più. Quando si controlla il funziona- elevato numero di altoparlanti. durante i suoi
mento di un amplificatore di bassa frequenza, ol- interventi tecnici, di differenti valori di impe-
tre che analizzare la risposta del circuito ai li- denza e di potenza. Quindi, se si tiene conto delle
velli più bassi, occorre anche controllarne il fun- dimensioni di questi componenti, si arguisce fa-
zionamento alla massima potenza, mantenendo cilmente che il problema non è di poco conto.
talvolta tale livello per parecchio tempo, perché Ancora c'è da ricordare che gli stessi altopar-
solo così è possibile seguire esattamente il com- lanti variano da modello a modello, a seconda
portamento dell'alimentatore ed il riscaldamento della marca, per le loro caratteristiche. Ed è an-
dei transistor finali. Si comprende quindi in quali che noto che l'impedenza di ciascun altoparlante
condizioni proibitive il tecnico sarebbe costretto varia in funzione della frequenza e delle condi-
a lavorare se non dovesse escludere dalla catena zioni di impiego. Ecco perché qualsiasi prova,
di riproduzione sonora tutti gli altoparlanti. condotta con un certo tipo di altoparlanti, non
può essere paragonata con quelle eseguite con
altri tipi di amplificatori in cui si fa uso di alto-
DIFFICOLTA' PRATICHE parlanti di tipo diverso.
Possiamo ora concludere queste brevi note di-
Alle difficoltà pratiche ora elencate se ne aggiun- cendo che, almeno tutti i dilettanti, preferiscono.
gono delle altre. Per esempio, ogni riparatore e durante le loro prove, collegare l'uscita dell'arn-

ASP VOLTM.
8
% @e@ 4
%e ° o1s
2o é%2 o1o
ENTR.

"e
@MIN.
y
MAX. I
o OHM
plificatore di bassa frequenza con un carico che Soltanto con il raggiungimento di queste due
non sia quello caratteristico dell'altoparlante, ma condizioni potrà essere giustificata la validità di
con un « carico fittizio » rappresentato da una uno strumento di grande aiuto per la maggior
o più resistenze di valore pari a quello dell'im- parte degli operatori nel settore della bassa fre-
pedenza nominale dell'altoparlante e di potenza quenza.
dissipabile pari o superiore a quella erogata dal- E passiamo senz'altro alla breve analisi del pro-
l'amplificatore. getto del dispositivo riportato in figura 2.
Come si può notare, il circuito è composto esclu-
sivamente da resistenze che, tramite un com-
CIRCUITO DELL'APPARATO mutatore multiplo a 2 vie - 6 posizioni (S1a-
S 1 b), possono essere collegate in serie-parallelo
L'apparato che risolve il problema della sosti- con il circuito di entrata BF, che corrisponde al
tuzione dell'altoparlante con un carico fittizio circuito d'uscita BF dell'amplificatore, in modo
può essere concepito secondo lo schema di f- da ottenere valori resistivi diversi.
gura 1. cioè tramite una sola resistenza collegata Nel nostro progetto abbiamo fatto in modo da

Fig. 1 - Il sistema più sem-


plice per far lavorare un am-
plificatore di bassa frequen-
za, anche alla sua massima
potenza, senza l'altoparlante,
ENTR. SEGN. RESIST. consiste nel collegare allu-
0 CARICO VOLTM. cita una resistenza di carico
fittizio, così come indicato in
questo semplice schema. Sui
terminali della resistenza l'o-
peratore potrà applicare i più
svariati strumenti di misura e
controllo.

sul circuito di uscita dell'amplificatore di bassa poter disporre dei valori di resistenza che cor-
frequenza. rispondono alla maggior parte dei valori di im-
Sui terminali di tale resistenza l'operatore potrà pedenza dei più comuni tipi di altoparlanti pro-
applicare i più svariati strumenti di misura e dotti dalla tecnica attuale; quelli di 2 ohm - 3
controllo (voltmetri - oscilloscopi - ecc.), in modo ohm - 4 ohm - 8 ohm - 15 ohm - 16 ohm.
da effettuare tutte le possibili prove ... silenziose Commutando, dunque, Sla-S1b nella posizione
dell'amplificatore di bassa frequenza in ripara- desiderata, che deve essere quella con valore re-
zione o in sede di controllo e messa a punto. . sistivo corrispondente al valore di impedenza del-
l'altoparlante, è possibile collegare il nostro cir-
cuito con l'uscita dell'amplificatore di bassa fre-
IL NOSTRO DISPOSITIVO
quenza, facendo funzionare quest'ultimo anche
a tutto volume.
Per poter realizzare un vero e proprio carico
fittizio da laboratorio, occorre complicare legger- Prima di iniziare la discussione sulla meccanica
mente il semplice schema di figura 1, in modo da di funzionamento del dispositivo, vogliamo far
ottenere le due seguenti e importanti condizioni: notare al lettore che il circuito di figura 2 è for-
nito di due prese supplementari : una per il col-
I) • Una notevole potenza dissipabile. legamento con il voltmetro, o con l'oscilloscopio,
2) • Una vasta gamma di valori standard di im- quando si voglia eseguire un'analisi strumentale
pedenza. dell'amplificatore ed una per il collegamento con

481
1611
/61li Il

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15

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RIO

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ENTR. BF VOLTM. MONITOR
6

RETE

Fig. 2 - Il dispositivo da laboratorio, che offre all'operatore la possibilità di servirai di un


gran numero di carichi fittizi,· è composto da un certo numero di resistenze di potenza e da un
commutatore multiplo. Il circuito è anche provvisto di una presa per voltmetro ed oscllloacopio
ed una presa per l'ascolto in cuffia dei segnati audio pur facendo funzionare a tutto volume
l'amplificatore. Il disegno in basso intel'pt'eta almbolfcamente il piccolo motore elettrico, ali-
mentato con la tensione di rete-luce, che provvede all'azionamento di una ventola di raffred-
damento del dispositivo.

COMPONENTI----
R1 = 1 ohm (5-10-15 W) R12 = 10+20 ohm
(potenziometro a variaz.
R2-R3-R4-R5-R6-R7-R8-R9 = 2 ohm (5-10-15 W) log.)
R10 = 100 ohm (1/2 W) S1a-S1b = commutatore multiplo (2 vie - 6 po-
R1 1 =
1
47 ohm (1 W) sizioni)
S2 = interrutt.

482
PR E SA
VOLT M.

F OR O
EN TR ATA
AR IA

I
PIEDINO
GOMMA

VITE

Fig. 3- Con questo disegno vogliamo proporre al lettore un valido esempio di piano costrut-
tivo del • carico fittizio •. Il collegamento dell'interruttore S2 con il motore della ventola viene
completato con il disegno ' di figura 5. I piedini di gomma, applicati sulla parte inferiore del box
metallico, attenuano la rumorosità dell'aspiratore ed accentuano l'isolamento elettrico dell'ap-
parecchiatura. Tutti gli elementi di comando e manovra risultano montati sul pannello frontale;
con il potenziometro H12 si regola il volume sonoro in cuffia.

una cuffia-monitor, che consente un ascolto mo- potenza. Senza tale accorgimento, il contenit
derato anche con funzionamento a tutto volume del « carico fittizio » raggiungerebbe empera rure
dell'amplificatore. insopportabili soltanto dopo pochi minu ti di
A pié di disegno di figura 2 risulta schematizzato funzionamento.
un semplice motorino elettrico, alimentato con
la tensione di rete-luce tramite l'interruttore S2.
Di questo elemento avremo modo di parlare più PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
avanti. anche se fin d'ora possiamo anticipare
che si tratta di un motorino di alimentazione Per comprendere il principio di funzionamento
di una ventola meccanica, necessaria per favorire del progetto di figura 2. è sufficiente neo
il deflusso del calore erogato dalle resistenze di qualche esempio. Analizziamo quindi il modo
S1a-S1b risulti commutato sulla posizione 8 ohm.
In questo caso Slb è come se non ci fosse, mentre
rimangono collegate in serie fra loro le resistenze
R6-R7-R8-R9 che, avendo ciascuna il valore
di 2 ohm, stabiliscono un valore complessivo di
8 ohm.
Il numero degli esempi potrebbe continuare,
ma a questo punto vogliamo lasciare al lettore
il piacere di continuare l'esercizio nel modo più
gradito.

POTENZA DISSIPABILE
Fig. 4 - Esempio di ventola aspirante consigliabile per
la costruzione del box per carichi fittizi. La potenza dissipabile sul carico fittizio varia in
funzione della scelta della potenza dissipabile su
ciascuna resistenza e, ovviamente, in funzione
della posizione del commutatore multiplo S la-
S1b.
Nell'apposita tabella abbiamo riportato i valori
delle potenze dissipabili in corrispondenza delle
posizioni del commutatore multiplo e dei valori
con cui vengono ottenuti i valori di 2 ohm e 8 di potenza dissipabile da ciascuna resistenza.
ohm, premesso che tutte le resistenze di potenza Noi consigliamo di far uso di resistenze da 2 ohm
(R2-R3-R4-R5-R6-R7-R8-R9) hanno ciascuna il per i componenti compresi tra R2 ed R9, mon-
valore di 2 ohm.
tando elementi, a scelta del lettore, con potenza
Supponiamo quindi di commutare Sla-Slb sulla di dissipazione di 5-10-15 W.
posizione 2 ohm. Ebbene. in questa posizione
risultano collega te, in parallelofra loro, due Coloro che volessero montare resistenze da 20 W
gruppi di resistenze: il gruppo R8 +R9 e il grup- o 30 W e non riuscissero a trovare questi com-
po R6+R7. Questi due gruppi di resistenze ponenti in commercio, potranno servirsi di due
fanno capo all'entrata BF del circuito. Il primo resistenze in serie da l ohm e da 10 W o 15 W
gruppo determina un valore resistivo complessivo ciascuna. Si potranno anche collegare in paral-
di 4 ohm e la stessa cosa avviene per il secondo lelo fra loro due resistenze da 4 ohm con potenza
gruppo. Dal collegamento in parallelo di questi di 10 o 15 W.
due gruppi scaturisce il valore risultante di 2 Ricordiamo che i valori delle massime potenze
ohm. La potenza dissipabile, in questo caso, di- applicabili al nostro dispositivo elencate nellap-
viene quattro volte maggiore di quella di una posita tabella non tengono conto della dissipa-
sola resistenza, ammesso che tutte e quattro le zione effettuata dalla resistenza RI che, in pra-
resistenze abbiano lo stesso valore di dissipazione. tica, è da considerarsi trascurabile agli effetti
E passiamo al secondo esempio. supponendo che del valore complessivo risultante.

TABELLA DELLE POTENZE DISSIPABILI


'
POSIZ. Sla-Slb : 2 ohm 3 ohm 4 ohm 8 ohm 15 ohm 16 ohm

E-
I I
u 5W 20 W 30 W 40 W 20 W 35 W 40 W
} N
g 10 W N2 40 W 60 W 80 W 40 W 70 W 80 W
zil '2,«
]lF 15 W ] A- 60 W 90 W 120 W 60 W 105 W 120 W
i} n {a
>$
A, al
%
I
20 W
30 W
I

>n
o
80 W
120 W
120 W
180 W
I
160 W
240 W
80 W
120 W
140 W
210 W I
160 W
240 W
ALIMENTAZ. Fa0 ,]
ASPIRATORE SUPERIORE/° ASPIRATORE

RETE

Fig. 5 - Con questo disegno proponiamo al lettore la composizione costruttiva, sezionata,


del box. La ventola risulta montata nella parte. superiore del contenitore metallico; essa deve
funzionare in modo da aspirare l'aria il cui flusso scorre dalla parte inferiore a quella superio-
re del box, raffreddando l'intero gruppo di resistenze di potenza.

COSTRUZIONE DEL DISPOSITIVO di dissipazione sul carico fittizio supera i I O--:-


15 W.
La realizzazione pratica del « carico fittizio» è Sul pannello frontale del BOX risultano appli-
estremamente semplice e alla portata di tutti. cati: il commutatore multiplo Sla-Slb, le due
prese per il collegamento con l'uscita dell'am-
Occorre soltanto far bene attenzione alla siste-
plificatore di bassa frequenza, le prese per il volt-
mazione delle resistenze di potenza, che debbono
metro e l'oscilloscopio, il potenziometro RI 2. che
risultare convenientemente aerate e distanziate
regola il suono in cuffia, la presa di cuffia e l'in-
fra loro. Un ottimo esempio di costruzione pra-
terruttore S2 per l'inserimento, a piacere. della
tica del dispositivo è quello da noi riportato in
ventola. I piedini di gomma, applicati sulla par-
figura 3. In figura 5, invece, è riportato il dise-
te inferiore del BOX, servono per attutire la ru-
gno dell'apparato visto in sezione, in modo da morosità della ventola, per la quale consigliamo
interpretare chiaramente il funzionamento della l'adozione di un modello professionale. in virtù
ventola e lo scorrimento dell'aria attraverso il della sua bassa rumorosità e dell'elevato flusso
foro di entrata (inferiore) e quello d'uscita (su- d'aria aspirato. Purtroppo il costo di questi tipi
periore). Questo stesso disegno fa capire che la di ventole è abbastanza elevato:; ma il lettore po-
ventola deve essere montata sulla parte supe- trà sempre aggirare l'ostacolo orientandosi verso
riore del contenitore e deve funzionare da ele- i modelli di recupero da computer fuori uso o.
mento aspirante. nella peggiore delle ipotesi. acquistando un qual-
L'inserimento della ventola si ottiene tramite siasi ventilatore presso un negozio di elettricità,
l'interruttore S2. Questo accorgimento deve es- adattandosi al minor rendimento di questo e al
sere adottato inevitabilmente quando la potenza maggior rumore.

485
Picc olo mercato del lettore e Piccolo mercato del lettore

vendite
acquisti
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cessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici,
oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta di acquisto od
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zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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nuovi L. 3.500 cad. + spese postali. costante 6 Vcc a L. 10.000.
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PER I VOSTRI INSERTI


signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a:

- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

493
A TUTTI IL PACCO-DONO 1978
Il pacco-dono 1978 viene inviato in regalo a tutti coloro che sottoscrivono un nuovo ab-
bonamento a Elettronica Pratica e a coloro che rinnovano quello in corso, già scaduto o
in termini di scadenza.

Il pacco-dono 1978 contiene un gran numero di con-


densatori e resistori di tipi e valori diversi, alcuni se-
miconduttori e una certa quantità di materiale vario
(filo-stagno, filo per collegamenti, lampada e porta-
lampada, presa polarizzata, spinotto, pinza a bocca di
coccodrillo, boccola, morsettiera, diodo Led, ecc.).

Tutti gll elementi contenuti nel pacco-dono 1978 troveranno pratica applicazione nei vari progetti che saran-


no pubblicati sulla rivista nel periodo di validità dell'abbonamento. Essi diverranno quindi indispensabili per
l'approntamento ed il completamento del nostri dispositivi elettronici.

IL VALORE COMMERCIALE DEL PACCO-DONO 1978 AMMONTA A


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Scegliete la forma di abbonamento


fra le seguenti: Abbonamento annuo semplice
(in regalo il pacco-dono 1978)

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di un saldatore elettrico
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Per l'Italia L. 15.000


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Il saldatore è un utensile necessario per la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei semi-
conduttori e particolarmente Indicato per i circuiti stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la potenza di
25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel kit contenente il saldatore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno
e una scatola di pasta disossidante.

Nell'inviare i canone di abbonamento, I Signori Lettori sono pregati di scrivere con la massima

chiarezza, possibilmente in stamp atello, citando, con grande precisione, nome, cognome, indi-
rizzo, forma di abbonamento prescelta e data di decorrenza dello stesso .
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Tutti possono scriverci, abbonati o no,
r»volgendoci questi tecnlci inerenti l v
n argomenti presentati sulla rivista. RI-,
spenderemo net limiti del possibile su
queata rubrica. senza accordare pref&-·
renza a chicchessis, ma scegliendo, dj
volta in volta, quelle domande che d
saranno sembrate p,u interessanti. (a"
regola ci vieta di rispondere privata,
mente o di inviare progetti esclusivarati-
te concepiti ad uso di un solo lettore,

LA POSTA 4
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1
'f-
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DEL -o

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LETTORE 7,'

L'integrato stabilizzatore tre terminali. Realizzando quel progetto è possi-


bile ottenere, in uscita, una tensione stabilizzata
L'elettronica è l'hobby da me preferito, al quale di 5 V, con un assorbimento di corrente di 5 A.
dedico interamente tutto il mio tempo libero. A me servirebbe un progetto analogo, ma con
Da qualche anno a questa parte seguo con molto uscita di tensione stabilizzata a 12 V. Esiste
interesse la vostra rivista, alla quale sono rego- un altro integrato a tre terminali in grado di
larmente abbonato. Quando mi capita in mano stabilizzare l'uscita di un alimentatore alla tensio-
un nuovo fascicolo, il mio primo piacere consi- ne di 12 V, sempre con l'assorbimento di corrente
ste nello sfogliare le ultime pagine, quelle occu- di 5 A?
pate dalla rubrica « La posta del lettore », dove SOMMER SERAFINO
sono condensati, a mio avviso, progetti, sugge- Padova
rimenti e consigli di grande importanza. Con Certamente. Nella serie 78H della F aire hild esi-
questa affermazione non voglio assolutamente ste l'integrato 78H12, che è un componente sta-
sminuire la validità e l'importanza degli altri bilizzatore a tre terminali per la tensione di 12 V
progetti contenuti nella pubblicazione. Ma la e la corrente di 5 A. Lo schema applicativo è i-
rubrica cui faccio riferimento è di rapida con- dentico a quello da lei citato. Occorrerà soltanto
sultazione, mentre gli articoli richiedono una let- sostituire il trasformatore Tl con altro avente un
tura attenta che, a volte, diviene quasi uno avvolgimento secondario a 12 -;-13 V e in grado
studio, anche se questo vien fatto all'insegna del di erogare la corrente massima di 5 A. I diodi
divertimento. D1-D2-D3-D4 dovranno essere sostituiti con un
E vengo ora alla domanda che mi sono proposto ponte da 8-;- 1 O A. Il condensatore elettrolitico
di.formularvi. Nel fascicolo di aprile di quest'an- C2 dovrà assumere il valore di 15.000 F - 25 VI,
no, è stata pubblicata la lettera di un lettore re- mentre per il condensatore elettrolitico C4 andrà
lativa alla richiesta di un progetto stabilizzatore bene un componente al tantalio da 1 µF - 25 VI.
di tensione, nel quale si fa uso di un integrato a I condensatori C 1-C3 rimangono gli stessi.

497
Voltmetro elettronico Come lei stesso potrà notare, lo schema che pub-
blichiamo a suo completo beneficio è di una estre-
Pur avendo consultato molti fascicoli arretrati ma semplicità che non può ovviamente compor-
della vostra rivista, non sono mai riuscito a tro- tare la qualifica di professionalità. Tuttavia que-
vare il progetto del dispositivo che a me inte- sto voltmetro elettronico è in grado di risolvere
resserebbe moltissimo. Si tratta di un voltmetro il problema delle misure che lei vuol effettuare.
elettronico, di semplicissima concezione circuita- Le resistenze d'entrata selezionano, tramite un
le, transistorizzato, utilizzante uno strumento in- commutatore multiplo, ben cinque scale di mi-
dicatore da 1 mA fondo-scala, che io attualmen-
sura, i cui valori sono riportati nello schema. Il
te posseggo. Lo scopo è di sensibilizzare, almeno
potenziometro R9, che è di tipo a filo e a varia-
dieci volte di più, il milliamperometro da I mA
fondo-scala. Questo dispositivo mi servirebbe per zione linearc, permette di azzerare lo strumento
misurare segnali audio anche di elevata ampiez- indicatore. L'alimentuziune del circuito è ottenu-
za, ma su valori di impedenza abbastanza grandi. ta con una normale pila da 4,5 V. Tenga presente
GUARINJ BIAGIO che l'impedenza d'ingresso del voltmetro elettro-
Domodossola nico può essere raddoppiata o triplicata purché

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

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FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

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LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per
(l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

Gli ordini debbono essere effettuati inviando anticipatamente gli importi a mezzo vaglia, assegno
bancario o c.c.p. n. 00916205 citando chiaramente la precisa combinazione richiesta e intestando
a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 Milano - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese
di spedizione - i progetti di questi apparati sono pubblicati sul fascicolo di gennaio 1978).

498
si raddoppino o triplichino i valori delle resisten- misurare segnali a tensione continua, dovrà eli-
ze R2-R3-R4-RS-R6. Nel caso in cui lei dovesse minare dal progetto il gruppo R1-C1.

TR1
Il
I +

+ Q
ENTR.
-or
0-
C1
«2!
I 2,5V
i4 R6
. n ~

mA

R8 R9
W=
s2 6,5V
@ @

COMPONENTI R7 1.000 ohm


Condensatore R8 4.700 ohm
C1 = 32 F - 500 VI (elettrolitico) R9 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin. a filo)
R10 1.000 ohm
Resistenze
Varie
R1 = 10 megaohm
R2 = 2 megaohm TR1 = BC206
S1 = comm. mult. (1 via - 5 posizioni)
== 90.000
R3 1 megaohm
R4 ohm S2 = interrutt.
R5 = 10.000 ohm mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala)
R6 = 10.000 ohm Alimentaz. = 4,5 V

Apertura del cancello lente convergente. Faccio presente di essere già


in possesso del sistema elettromeccanico di aper-
Facendo appello alla mia grande passione per tura e chiusura del cancello, mentre sono com-
l'elettronica dilettantistica e tenuto conto delle pletamente privo di quello elettronico. Potete
mie modeste capacità. vorrei equipaggiare il can- venirmi in qualche modo in aiuto?
cello di ferro della mia rasa di campagna con ALZILLO ALFIO
un sistema automatico di apertura e chiusura. Catania
che diverrebbe molto utile al rincasare in au-
tovettura quando piove o fa brutto tempo. E' Lo schema che pubblichiamo potrà certamente
ovvio che questo dispositivo dovrebbe essere com- essere utilizzato per l'applicazione pratica da lei
pletamente elettronico e basato sull'interruzione proposta. Il progetto si basa sulla proprietà del
di un fascio di raggi luminosi generato da una Trigger di Schmitt. L'elemento fondamentale è
comune lampadina inserita in un contenitore con costituito da una fotoresistenza al solfuro di cad-

499
mio (FR). L'uscita del circuito è in grado di pi- eccitata, in pratica quando il fascio luminoso che
lotare un relé anche a diversi contatti. E inter- la colpisce si interrompe (si tratta del caso in cui
pretiamo ora brevemente il funzionamento del l'autovettura entra attraverso il cancello), la resi-
circuito. Quando sulla fotoresistenza viene proiet- stenza intrinseca di questo componente aumenta
tato un fascio di raggi luminosi, la resistenza in- notevolmente di valore. La base del transistor
trinseca di questo componente si abbassa. La base TRl raggiunge un valore di tensione quasi pari
del transistor TR 1 risulta polarizzata dalle resi- a quello del suo emittore e il transistor stesso rag-
sten:e R1 - R3 e, ovviamente, dalla fotoresisten- giunge l'interdizione, ossia si comporta come un
za FR. In tali condizioni il transistor TRI riceve, interruttore aperto. Stando così le cose, il diviso-
sulla sua base, una tensione negativa, divenendo re di tensione, composto dalle resistenze R2 - R4
conseguentemente un elemento conduttore. In - R5, invia alla base del transistor TR2 una ten-
questo stato elettrico, la tensione presente sul col- sione di polarizzazione del valore di 2,4 V circa;
lettore è molto bassa e si aggira intorno allo 0,4 V. questo valore di tensione è più che sufficiente per
La stessa cosa si verifica sulla base del transistor far entrare in conduzione il transistor TR2. Rias-
TR2. il cui valore di tensione scende a 0,22 V sumendo, le ricordiamo che, quando il fascio lu-
circa. Il risultato conseguente è che, mentre il minoso viene interrotto dal passaggio del!' auto-
transistor TRl risulta conduttore, il transistor vettura, il circuito elettrico che le pro poniamo di
TR2 rimane bloccato, ossia si comporta come un costruire, entra in azione; viceversa, quando il
interruttore aperto. Al contrario, quando la fo- fascio luminoso colpisce la fotoresistenza, il cir-
toresistenza al solfuro di cadmio non risulta più cuito rimane nello stesso stato di riposo. Per ul-

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

La scatola di montaggio costa L. 11.500. Pe richiederla occore inviare anticipatamente l'importo


a mezzo vaglia, assegno bancario o c.c.p. N 3/26482 citando chiaramente l'indicazione - BOOSTER
BF • ed intestando a ELETT RONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo so-
no comprese le spese di spedizione).

500
timo diciamo che l'alimentazione del circuito può
essere ottenuta mediante il collegamento di 3 pile
da 4,5 V ciascuna in seria tra di loro.

Condensatore
C1 = 100 F- 12 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 270 ohm
R2 = 4.700 ohm (trimmer)
R3 = 680 ohm
R4 = 47 ohm
R5 = 2.200 ohm
R6 = 4.700 ohm
Varie
TR1 BC107
TR2 2N1711
FR fotoresistenza al solfuro di cadmio
RL relé (280 ohm circa)
D1 diodo (1N4007)

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE
Potenza di emissione: 20 mW - 120 mW
Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz + 106 MHz

Il kit del microtrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore -
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

La scatola di montaggio costa L. 11,800. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. 00916205 citando chiaramente il tipo di kit desiderato e intestando
a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
(Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

501
Taratura con oscillatore lei non è entrato in possesso di uno di quei fa-
scicoli in cui sono stati presentati al pubblico i
Ho acquistato da poco tempo un oscillatore mo- kit per radioricevitori tascabili. Rispondiamo co-
dulato di occasione, munito di libretto di istru- munque alla sua domanda cercando di essere
zioni per l'uso, che non riesco ad utilizzare per molto brevi, perché essa meriterebbe un'intera
la taratura dei piccoli ricevitori radio. Più pre- lezione di radiotecnica.
cisamente non so come ci si debba comportare Per tarare un ricevitore transistorizzato a circui-
per la taratura delle medie frequenze del rice- to supereterodina, occorre intervenire :
vitore radio e dei circuiti di aereo e d'oscillatore.
I) Nel circuito di antenna
Come deve essere fatto il collegamento fra il ca-
vo uscente dall'oscillatore modulato e il ricevi- 2) Nel circuito d'oscillatore
tore radio? Ritengo che questo sia un argomento
che possa interessare molti altri lettori che, co- 3) - Nei circuiti di media frequenza
me me, vogliono iniziare la professione di radio- Il procedimento di taratura è identico sia quando
riparatori. Vi ricordo che mi sono rivolto a voi si ha a che fare con le onde medie o con le onde
perché, dopo aver consultato molti fascicoli ar- corte, dato che per queste ultime basta soltanto
retrati della rivista, non sono mai riuscito a tro- cambiare il valore di frequenza del segnale ge-
vare questo argomento. nerato dall'oscillatore modulato. I punti in cui si
MARIO CASTELLI deve agire sono facilmente individuabili, in quan-
Bologna to presentano caratteristiche esterne ben precise.
Su questo argomento noi ci intratteniamo tutte le La bobina d'antenna si presenta come un avvol-
volte che ci capita di presentare il progetto di un gimento realizzato lungo un bastoncino di ferrite
ricevitore supereterodina. Con tutta probabilità di color scuro, che può essere di forma cilindrica

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
L. 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

la scatola di montaggio dell'ULTRAPREAMPLIFICATORE costa L. 6.000 (spese di spedizione com-


prese). Per richiederla occorre Inviare anticipatamente l'Importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205
Intestato a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52 - (telefono n. 6891945).

502
o piatta. Anche i compensatori relati alla bo- uol dire, in aria, cioè senza supporto. Il numero
bina d'aereo e d'oscillatore sono facilmente in- delle spire dovrà essere di 10 circa e il filo da u-
dividuabili, perché risultano montati sul conden- tilizzarsi dovrà essere di rame smaltato di diame-
satore variabile, che è munito di due sezioni, quel- tro rom preso fra 0,6 mm e I mm. Il diametro
la d'aereo e quella d'oscillatore. La taratura vera delle spirc dovrà essere di 1-1.5 cm. E ovvio che
e propria del ricevitore si ottiene mediante l'im- per costruire una tale bobina ci si dovrà servire
piego di due soli strumenti: il tester, usato come di un supporto provvisorio, del diametro di 1-1.5
voltmetro, commutato nella portata 5 V fondo- cm., che verrà sfilato dopo aver realizzato lav-
scala, e l'oscillatore modulato. Il tester deve es- uolgimn1to. L,· dimensioni della bobina non sono
sere collegato all'uscita del ricevitore, ossia sui critiche e possono anche essere variate senza fal-
terminali dell'altoparlante. Per l'oscillatorl' mo- are la taratura. Questa bobina verrà saldata sul
dulato, invece, le cose cambiano. Poiché il ricevi- cavo uscente dell'oscillatore modulato, fra il ter-
tore a transistor è montato quasi sempre su un minale centrale del cavo e la calza metallica. Iu
circuito stampato di piccole dimensioni, sul quale pratica, un terminale della bobina viene saldato
è molto difficile intervenire, si deve ricorrere ad a stagno alla calza metallica del cavo, mentre lal-
uno stratagemma per realizzare contemporanea- tro terminale della bobina viene saldato al con-
mente la taratura dei trasfarmatori di media f re- duttore centrale del cavo. Lasciamo ora a lei la
quenza e delle bobine di alta frequenza. L'uscita regolazione dell'oscillatore modulato che. con lo
dell'oscillatore modulato non va collegata, come stratagemma ora descritto, le permetterà di in-
sarebbe ovvio pensare, ali' entrata dell'ultimo sta- tnue nire corretta mente sui nuclei dei tre t ras/ or-
dio ampli/ icatore di media frequenza, ma devi' ma tori di media frequenza, su quello dell'oscil-
essef/' collegata alle estremità di una bobina au- latore c si due com pensatori montati diretta-
tocostruita. Questa bobina risulta avvolta, come st mente sul condensatore variabile.

LA RADIO 'DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF

PER ONDE MEDIE


PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore
principiante il terreno più adatto per muover-
N vo I ,r
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altopariante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)

Il kit permette la realizzazione di un ricevitore radio ad onde medie, con ascolto in altopa
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'usit
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del ricevitore sono con tenuti in ana scatola
taggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni: a L. 10.400
a L. 9.500 senza altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviand o
con vaglia o c.c.p, 3/26482 intestato a ELETT RONICA PRATICA - 20125

503
Calibratore di frequenza di equilibrio viene alterato da variazioni termi-
che. In pratica per ottenere un oscillatore molto
Per il mio lavoro di radioriparatore vorrei in- stabile, che potrebbe servire da elemento di pa-
trodurre nel laboratorio un calibratore di fre- ragone, occorrerebbe racchiudere il circuito in un
quenza a quarzi, che mi servirebbe per la tara- contenitore termostabilizzato, lasciandolo funzio-
tura dei ricevitori radio. Il dispositivo dovrebbe nare in permanenza o, almeno, per un tempo
risultare abbastanza elastico, onde consentire P'u- molto lungo, tanto lungo da permettere il rag-
so di cristalli di quarzo da 100 KH - 500 KHz giungimento dell'equilibrio termico. Tuttavia, il
- 1 MHz - 1O MHz, che mi consentirebbero di contenitore termostabilizzato non costituisce una
usufruire di una vasta gamma di frequenze di ta- soluzione di comodo per il progetto che presen-
ratura. tiamo, soprattutto perché abbiamo ritenuto che
CARTA VINCENZO questo non sia destinato a funzionare permanen-
Cagliari temente, ma soltanto in determinate occasioni.
Siamo convinti di aver perfettamente compreso In serie con il cristallo di quarzo risulta montato
lo spirito della sua domanda ed abbiamo proget- un compensatore (C4) che permette di regolare
tato per lei un circuito di oscillatore in grado di esattamente il valore della frequenza di oscilla-
permettere un buon numero di combinazioni u- zione. Oltre all'applicazione da lei auspicata, le
tili. Abbiamo dunque scelto i valori da lei elen- facciamo notare che questo progetto, alimentato
cati, il cui minimo comune multiplo è quello di con la tensione di 5 V, anziché con quella pre-
I MHz. La stabilità di un oscillatore a quarzo scritta di 6 V, potrà fungere da elemento stabile
dipende da molti fattori, ma il più importante fra di frequenza di riferimento per orologi digitali,
tutti è certamente rappresentato dalla tempera- contagiri, frequenzimetri e molti altri apparati
tura. Come lei ben saprà, infatti, un circuito o- costruiti con gli ormai diffusissimi integrati di-
scillatore non risulta stabile quando il suo stato gitali TTL.

CI

c2
9
USCITA
I
6V
e

Condensatori R5 = 1.800 ohm


c1 = 100.000 pF R6 = 1.500 ohm
c2 = 100.000 pF R7 = 22 ohm
C3 = 20 pF R8 = 22.000 ohm
CA = 40-:-50 pF (compensatore) R9 = 4.700 ohm
C5 = 1.000 pF R10 = 390 ohm
Varie
Resistenze
TR1 = BC237B
R1 = 27.000 ohm TR2 = BC237B
R2 = 10.000 ohm TR3 = BC237
R3 = 22.000 ohm S1 = interrutt.
R4 = 6.800 ohm Alimentaz. = 6 Vcc

504
Display a sette segmenti
Ho acquistato recentemente, in un mercato e-
NOVITN' ASSOLUTA
lettronico delle occasioni, alcuni display a LED
di tipo MAN7. Volendo ora utilizzare questi
componenti, ricorro a voi per conoscerne carat- La penna dell'elettronico dilettante
teristiche elettriche e zoccolatura.
CONFORTI DOMENICO
Palermo
Una delle applicazioni pratiche, attualmente in
grande sviluppo, è l'uso dei diodi LED per la
composizione di display allo stato solido, allo sco-
po di ottenere le cosiddette lampade numeriche
L. 3.500
a sette segmenti. Infatti, inserendo in un unico
contenitore vari diodi elettroluminescenti, è pos-
sibile, alimentando soltanto una parte dei diodi,
cioè una parte dei sette segmenti, ottenere la ri-
produzione di tutti i numeri. I modelli in suo pos-
sesso sono anch'essi dei display a sette segmenti,
dotati anche rii punto decimale, ad anodo comu-
ne, prodotti dalla MONSANTO. I carattere è

a- []
f-- ]2 CON QUESTA PENNA
+5y- []3 a
APPRONTATE I VOSTRI

lI
/, CIRCUITI STAMPATI

pun~I
e-][7
0, f g
c
11

9[]
□ -g
1[] - c
- +5V
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione

• d 0[] -d di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-


mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.

roJSo e rii altezza 0.3 pollici. La luminosità di 0,7


millicandele con 1111 flusso di corrente rii 10 mA NORME D'USO CARATTERISTICHE
per ogni segmento. La caduta di tensione. su cia- Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
scun segmento, è rii 1.7 V con una corrente di 20 lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
mA. Il componente assume un aspetto esteriore sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
simile a quello degli integrati rlual in line, comi' minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
lei stesso potrà constatare osservando il disegno (acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
qui riportato. I terminali del display sono stati· noterai che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
numericamente contrassegnati in corrispondenza perfetto ri I i evo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro, Per assicurare una
con. le lettere alfabetiche minuscole riportate an- con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la p.enna è munita di una
che sui segmenti. Ciò significa, ad esempio, che la per l'uso. punta di ricambio situata
pilotando il terminale 1 . si accende il segmento nella parte terminale.
« minuscolo A ». Pilotando il terminale 6 si ac-
cende o si spegni' il punto decimale riportato a
sinistra, in basso, dello schema del componenti'.
Le facciamo presente che ogni elettrodo del di- La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
splay deve essere collegato con il proprio circuito Via Zuretti, 52, Inviando anticipatamente l'importo di
di comando interponendo una resistenza da 2Q0 L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 00916205.
ohm circa. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
Alimentatore stabilizzato

L'OSCILLATORE Il progetto dell'alimentatore stabilizzato presen-


tato sul fascicolo di giugno di quest'anno, a pa-
gina 360, è di mio completo gradimento, soprat-

MORSE tutto perché esso gode della caratteristica di es-


sere protetto verso i cortocircuiti. Prima di ini-
ziare il montaggio, vorrei porvi una domanda:
Necessario a tutti i candidati alla patente di
è possibile sostituire il transistor TRl di tipo
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e ADI61 con altro di tipo 2N3055 già in mio pos-
la pratica di trasmissione di segnali radio in sesso?
codice Morse. BRISCIONE FORTUNATO
Napoli
La sostituzione del semiconduttore, da lei eviden-
temente auspicata, è possibile, anche se le caratte-
ristiche intrinseche dei due transistor appaiono
notevolmente diverse. Tuttavia, la semplicità cir-
citale del progetto e la completa assenza di ele-
menti critici, consentono di ottenere prestazioni
analoghe con una vasta gamma di transistor, pur-
chi tutti di tipo NPN e di potenza.

Alimentatore Jolly
••
IN SCATOLA DI MONTAGGIO Ho realizzato il progetto dell'alimentatore Jolly
da voi presentato sul fascicolo di maggio '73. Vi

L. 11.50 confesso che il risultato non ha coinciso con le


mie aspirazioni e, soprattutto con le caratteristi-
che da voi elencate. Tengo a precisare che non
ho potuto servirmi del kit di questo dispositivo,
perché di esso sono venuto a conoscenza soltanto
II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici .
n. 4 resistenze- n. 2 transistor- n. 2 trimmer
in questi ultimi tempi, quando ormai la scatola
potenziometrici - n. 1 altoparlante- n. 1 cir- di montaggio è esaurita e non più posta in vendi-
cuito stampato- n, 1 presa polarizzata- n. 1 ta dalla vostra organizzazione. Potrei elencarvi
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico- n. 1 matas- molti dati elettrici. come ad esempio valori di
sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma-
tassina filo-stagno.
tensioni e di correnti che non trovano precisa
corrispondenza con quelli da voi segnalati. Ma
preferisco soltanto chiedervi se nel progetto da
voi pubblicato esiste qualche errore circuitale.
CARATTERISTICHE BERLUTI GUALTIERO
Controllo di tono Roma
Il disegno del progetto da noi pubblicato è per-
Controllo di volume fettamente satto. Sono presenti invece due erro-
Ascolto in altoparlante ri di stampa nell'elenco componenti, sui quali ab-
Alimentazione a pila da 9 V biamo già richiamato l'attenzione dei lettori in
questa rubrica. Questi errori, tuttavia, sono stat
corretti nella documentazione che, a suo tempo,
veniva inserita nella scatola di montaggio. E que-
sto è anche il motivo per cui tutti coloro che han-
La scatola di montaggio dell'OSCILLATORE no montato l'alimentatore servendosi del nostro
MORSE deve essere richiesta a: ELETTRONI-
CA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, kit hanno sempre ottenuto il pieno successo sen-
52, inviando anticipatamente l'importo di L za mai lamentare alcun inconveniente. Gli errori
11.500 a mezzo vaglia postale o conto corren- di stampa riguardavano il condensatore C4 e la
te postale N. 00916205. Nel prezzo sono com- resistenza R8. Pi precisamente, il valore riel con-
prese le spese di spedizione.
dnuatore C4 dovrebbe essere rii I 00 F e non di
1.000 uF, anche se questa differenza non può

506
sollevare alcun inconveniente. Il valore della re-
istenza R8. invece, deve essere corretto in quello
satto di 330 ohm e non di 3.330 ohm come er-
roneamente da noi indicato.

••• ALLA
PRESA
AP
Un comando di cuffia
-=54
I_ - - - J A
Seguendo uno dei tanti suggerimenti da voi pro- RI
posti più volte nei fascicoli della rivista, ho col-
legato. in parallelo con l'altoparlante del mio
televisore, una presa per cuffia, in modo da po- Le asscuramo d non aver compreso ben lo spu-
ter ascoltare l'audio senza disturbare nessuno. rito della sua domanda e neppure Futilità di qu-
Ora vorrei aggiungere un dispositivo che mi per- sto eventuale dispositivo. Ci siamo tulta:·ia ,for-
metta di controllare manualmente il volume del- zati nel capire le sue esigenze tecniche, che ah-
l'altoparlante e quello della cuffia. inversamente. biamo tradotto nello schema qui riportato. li, ur -
Mi spiego meglio: quando il volume del suono trollo « inverso » del volume viene affidato al dop-
emesso dall'altoparlante del televisore aumenta, pio potenziometro, di tipo a filo r a l'aria:iun, li-
vorrei fare in modo di diminuirlo. provocando neare, del valore di 25 + 25 ohm. il qual, per
simultaneamente un aumento del suono in cuffia. mezzo di un solo comando, fa n modo ch dimu-
CAVINATO ALESSANDRO nuisca il segnale audio in cuffia quando aumn-
Mestre ta quello in altoparlante e viccversa.

SALDATORE ISTANTANEO
220 V-90 W Lire 9.500
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V- 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

Le richieste del saldatore istantaneo debbono essere fatte a: ELETTRONICA PRATICA . 20125
MILANO - Via Zurettl n. 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 9.500 a mezzo vaglia postale
o c.c.p. 3/26482 (spese di spedizione comprese).

507
Preamplificatore-equalizzatore RIAA

Ho realizzato un amplificatore con potenza d'u- 2


scita di 20 W. li progetto di questo apparato mi
è stato fornito da un amico. Purtroppo, quando
ho collegato l'amplificatore con il giradischi, ho
dovuto constatare risultati assai deludenti, dato
che, assieme ad una bassissima potenza d'uscita, il
suono è risultato assolutamente privo delle basse
frequenze. La riproduzione è appena percettibile
in un sensibile rumore di fondo. Potreste sugge-
rirmi qualche consiglio in merito, oppure dirmi
dove posso aver commesso degli errori di mon-
taggio?
ENRICO GIACOMELLI
Padova

Con tutta probabilità l'amplificatore da lei rea-


lizzato funziona egregiamente. L'inconveniente,
a nostro avviso, risiede nell'uso di un giradischi l'amplificatore, un circuito equalizzatore i n gra-
munito di testina magnetica. Tenga presente che do di fornire un intervento preamplificatorr drl
questi tipi di testine sono caratterizzati da una segnale del trasduttore acustico (testina). Lo sch-
risposta lineare e da un basso segnale di uscita, ma che le proponiamo di realizzare utilizza sol-
che si aggira intorno ai pochi millivolt. Sappia tanto due transistor di tipo NPN. Questo pro-
anche che i dischi, per i ben noti motivi del rap- getto sarà quindi di facile realizzazione anche per
porto segnale/ rumore, vengono incisi con una ca- un principiante. L'equalizzazione, raggiunta per
ratteristica non lineare, che esalta notevolmente mezzo di una rete di controreazione, è stata con-
le note acute. Per tale motivo è necessario com- cepita secondo lo standard RIAA, quello ormai
pensare, in sede di riproduzione sonora, la non seguito da quasi tutti i fabbricanti di dischi in
linearità, collegando, fra la testina magnetica e sede di incisione.

AMPLIFICATORE TUTTOFARE AS 21
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
7.
Il Kit permette di realizzare un
modulo elettronico utilissimo, da Tensione tipica di lavoro: 9 V
adattarsi alle seguenti funzioni:
Amplificatore BF - Sirena elet- Consumo di corrente: 80 : 100 mA
tronica - Allarme elettronico - O- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
scillatore BF (emissione in codi-
ce morse) Impedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono contenuti in una scatola di
montaggio venduta dalla nostra Organizzazione al prezzo di L. 7.500. Le richieste debbono essere
fatte inviando anticipatam ente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato a: Elettronica
Pratica - 20125 MILANO - Via Zurettl, 52.

508
Condensatori R3 = 4.700
c1 = 10 F - 15 VI (elettrolitico) R4 = 39.000
C2 = 50 F - 10 VI (elettrolitico) R5 = 150.000
c3 = 30.000 pF R6 = 220000
R7 = 12.000 or-
C4 = 6.800 pF
= 10.000 o

4
R8
es = 50 F - 25 VI (elettrolitico)
R9 = 1.000
C7 = 100 F - 15 VI (elettrolitico)
10 F - 15 VI (elettrolitico) R10 = 1.200
C6 =
Resistenze Transistor
R1 = 82.000 ohm TR1 = BC208
R2 = 820 ohm TR2 = BC207

Timer con MOS L'affermazione del suo rivenditore è assolutamen-


te vera, perché l'integrato MC 140 I I altro non
Vorrei realizzare il progetto del temporizzatore che l'integrato da noi prescritto ma diversamente
presentato a pagina 332 del fascicolo di giugno siglato dalla Motorola. Tenga presente. infattu.
di quest'anno. Possedendo la maggior parte dei che l'integrato da noi citato nell'elenco ompo-
componenti necessari per la costruzione del di- neti, a seconda della casa costruttric. può a-
spositivo. senza dover incorrere in spese che po-
sumere le seguenti sigle: CD4OHI-MCI40II-
trebbero risultare superflue, vorrei chiedervi se
34011-HD40 l l-SCL4011 " simili.
mi è possibile sostituire l'integrato CD40II, da
voi prescritto. con altro che il mio rivenditore as- Questa precisazione si estende ovviamente a molti
serisce essere il corrispondente. cioè l'integrato altri circuiti integrati e, più generalmente. alla
MC14011. maggior parte dei componenti « Solid - State »
PAVESE MASSIMO attualmente in commerco, cosi come indicato net
Novara manuali di corrispondenze fra i semiconduttori.

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000
La scatola di montaggio costa L. 11.000. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamen-
te l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 00916205 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILA-
NO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

509
Tabelle utili

ll fascicolo arretrato Nell'allestire il mio piccolo laboratorio per prin-


cipiante ho sentito la necessità di applicare, sul
frontale del banco di lavoro, una semplice tabel-
la di corrispondenze di valori espressi in kilohertz
e metri delle frequenze e lunghezze d'onda fon-
E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa damentali delle onde medie e corte. Potreste voi
giungere, direttamente in casa, il piacere e il fa- pubblicarla in uno dei prossimi fascicoli della ri-
scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu- vista, senza che io debba ricorrere all'acquisto di
turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
costosi manuali di radiotecnica?
fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani.
AMBROGIO COLOMBO
La materia viene esposta attraverso i seguenti die- Pavia
ci capitoli:

1° - SALDATURA A STAGNO Applicando una ben nota espressione matematica,


2° - CONDENSATORI
è facile trasforma re il valore della frequenza, e-
3° - RESISTORI
4° - TRANSISTOR presso in kilohertz, in quello corrispondente, in
5°- UIT - FET - SCR - TRIAC metri, della lunghezza d'onda. Ma è molto più
6° - RADIORICEVITORI comodo avere sott'occhio una tabellina di immc-
7° - ALIMENTATORI
diata lettura della comparazione dei valori come
8° - AMPLIFICATORI
9° OSCILLATORI quella che pubblichiamo, la quale, unitamente al-
10° - PROGETTI VARI le altre due, relative alla classificazione delle fre-
quenze e alla suddivisione delle onde radio, com-
porrà un tabellario molto utile nel corso dell'atti-
ELETTRONICA
PRgT@A
meuvee rag±mm
r urrnoc a - RADO - Tévrsioa il i!
vità dilettantistica.

Tabella di comparazione della frequenza con la


NERO SPIALE e uLDurua
e Co»DNArO
lunghezza d'onda
» negusron
D TEORIA APPUECATA » ruuvutoat

ONDE MEDIE ONDE CORTE

frequenza lunghezza frequenza lunghezza


(kilohertz) I d'onda (megahertz) d'onda
(metri) (metri)
I

550 545 1.5 200


600 '
500 2 150
» $C.un.fucn e ALu»TAIO#e 09CL.uro
cvrou e AuurunçAroe onocrr 650 461 3 100
L'A 700
750
429
400
4
5
75.0
60,0
800 375 6 50.0
Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati
fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si- 850 353 7 42.9
cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine 900 333 8 37,5
amiche di rapida consultazione, quando si sta co- 950 316 9 33.3
struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di- 1000 300 10 30,0
spositivo elettronico.
1050 286 Il 27,3
Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro- 1100 273 I 12 25.0
nico dilettante costa 1150 261 13 23.1
1200 250 14 214
.L. 1.500 1250 240
231
15
16
20,0
18.8
1300
1350 222 17 I 7.6
Richiedetecelo al più presto inviando anticipata- 1400 214 18 16,7
mente l'importo di L. 1.500 a mezzo vaglia o c.c.p.
N. 00916205 indirizzando a: ELETTRONICA PRA- 1450 207 19 15,8
TICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. I 1500 200 20 15.0
I

510
Classificazione delle frequenze

Frequenza Dc nomi nazione '


Lunghezza d' onda

30000 - 3000 IO - 100 KHz Frequenze bassissime


3000- 600 100- 500 KHz Frequenze basse
600 - 100 500- 3000 KHz Medie frequenze
100 - IO 3- 30 MHz Alte frequenze
10 - I 30 - 300 MHz Altissime frequenze (VHF)
I - 0.10 300 - 3000 MHz frequenze ultra alte (UHF
0,10- 0.01 3000- 30000 MHz Super frequenze
I~

Suddivisione delle onde radio


I
Gamma d'onda Lunghezza d'onda frequenza

Lunghissime da 30000 a 3000 metri da 10 a 100 KH


Lunghe da 3000 a 600 metri da 100 a 500 KHz
Medie da 600 a 200 metri da 500 a 1500 KHz
Mediocorte da 200 a 100 metri da 1500 a 3000 KHz
I
Corte da 100 a 25 metri da 3 a 12 MHz
Cortissime da 25 a 1) metri da 12 a 30 MHz
Ultrncorte da 10 a I metro da 30 a 300 MHz
Micro onde al di sotto del metro oltre i 50 MHz

... vuol tendere una mano amica a quei lettori c·he.


per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de « li ricevitore del principiante • s-ono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L 2..900 senza
altoparlante e a L. 3.900 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipat amen te I'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 Intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILAN O - Via Zu-
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511
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accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successo editoriale.
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L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo « nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione •, verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.

Richiedeteci oggi stesso il NUOVO PACCO OCCASIONALE inviando antici-


patamente l'Importo di L. 6000 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 3/26482, in-
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Direttamente dal Giappone
per Elettronica Pratica! IL KIT
PER CIRCUITI STAMPATI
Corrado supplementare italiano
di alcuna lastra di rama!

Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro • kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

or ITB]
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.t....l'.!!!

L 8.700
Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.

Le richieste del KIT PER CIRCUITI STAMPATI debbono esser e fatte inviando anticipata-
mente l'importo di L 870 a mezzo vaglia o cc.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
ea.nasr e.sue.sene
DI ELETTRONICA- RADIO -TELEVISIONE
PRATICA
A&
Anno VII- N. 9- SETTEMBRE 1978- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

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SUI TENSIONE DI RETE
CONIDEN SATORI 1
TASCABILE

AIOLA DI MONTAGGIO

PER IL
PRINCIPIANTE

TRASMETTITORE OM
OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
Tutti gli
strumenti di
misura e di L 68.50
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
cilità l'allineamento di tutte
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52. inviando le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie. onde lunghe,
onde corte. ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VHF. Il quadrante
delle trequenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
ANALIZZATORE Dimensioni: 250>r.170x90 mm
mod. R.P. 20 KN
•'· s? (sensibilità 20.000
•, ohm/volt)
•·;::
• ~.
s
l•

Grande strumento dalle plcc.o!e dimem


circuito stampet Assenza tot/e di cl
contatti acvuti alla usura e a guasti r
zione completamente nuova, Munito d
Dimensioni: 140x90x
CARA TTERISTICHE TECNICHE
I
CARATTERISTICHE TECNICHE GAMME A I a
RANGES 100 +400K 400 + 1200KE,
I 11 + e3,8M/3i ,5=o 12M:
V= 01 10 50 200 500 1000 GAMME E f G
50 50 5000 RANGES 12 + 40M 40+ 130 80+-260wc

.
mA-
0,5 5 25 50 250 500 1000

0hmv
pf.
Ballisticgf ohm10/0:20yr /0Mmxl/0:20E
[lk/0+1M'(0k/0+100M
[ili/0-5[110k/- 50i
Strumento che unisce
alla massima semplici-
tà d'uso un minimo In-
gombro.
...,
;y r: {

E" realizzato completa- s<


H _1/@+5/10/@-50)/±1/9-500 mente su circuito stam-
pato. Assenza totale di
dB -10_+22 commutatori rotanti e
quindi falsi contatti do-
Oulpul 0,5 5 25 50 250 500 1000 vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
completamente nuova.
Munito di dispositivo
di protetione.
Dimensioni: 80 x125x
x 35 mm.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
L 23. I
pèr localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio. televisori.
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilltà 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO
Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. 9.5 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche lino e 50 Mc Peso 40 grs.


10,5 V ell.
Tensione massima V= 0,1 I 10 50 200 1000
Uscita appllcablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 509A 500»A 5 50 500
y 05 5 50 250 1000
mA"-' 2.5 25 250 250
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE L. 9.800 Ohm= xltHOk x100t0+1M x1kt0.;.IOM
Frequenza 250 Kc Dimensioni 12 x 160 mm
Armoniche lino a 500 Mc Peso 40 grs.
Ballistic f Ohmx100t0.;.200pr Ohm x1kt0+2Dur
Uscita 5 V ell.
Tensione massima dB. -10+22
applicabile al puntale 500 V
15 V ell. Corrente della batterla 50 mA Output 0,5 5 50 250 1000
UN NUOVO KIT
Dopo un mese di meritato riposo, ciascuno di noi è pun-
tualmente rientrato ed ha preso il suo posto alla scriva-
nia, al banco di prova e collaudo, al tavolo di disegno;
con un rinnovato vigore, con uno spirito diverso, per dar
inizio allo svolgimento del prossimo programma edito-
riale che, in parte, è maturato anche nel periodo delle va-
canze. Al nostro ritorno abbiamo trovato il cosiddetto
lavoro arretrato. Cioè un cumulo di corrispondenza, di
segnalazioni ed avvisi in attesa di risposta. Ma già ci sia-
mo messi all'opera per far rientrare ogni cosa nella nor-
malità, con la certezza che, molto presto, i nostri lettori
saranno tutti completamente soddisfatti nei loro appel-
li, nelle loro proposte e nelle loro richieste.
Abbiamo provveduto anche alla programmazione dei nuo-
vi kit, sempre concepiti come strumenti di studio e ri-
creazione, al passo con il progresso e l'ammodernamento
della tecnica e, soprattutto, in grado di conservare ac-
ceso l'entusiasmo di chi ci segue tanto appassionatamen-
te, nella precisa convinzione di aver incontrato nell'elet-
tronica dilettantistica un nuovo piacere del tempo libe-
ro. E il primo di questi kit costituisce proprio l'apertura
del presente fascicolo, rivelandosi come una novità in
assoluto per il nostro periodico ed una pronta e soddisfa-
cente risposta alle molte richieste pervenuteci, in questi
ultimi tempi, su un argomento di costante interesse e
continua attualità.
Con l'approntamento della scatola di montaggio del « Tra-
smettitore Didattico » abbiamo voluto affidare al lettore
una breve e semplice lezione di ricetrasmissione speri-
men tale, che ci auguriamo possa essere da tutti seguita
con il massimo buon senso e con la maggiore discrezione
possibile, tenuto conto che sulla gamma commerciale
delle onde medie è fatto divieto a chiunque di « lavorare ».
PER NON CREARE VUOTI O DISCONTINUITA' NELLA RACCOLTA DI UNA
OPERA SEMPRE ATT UALE, UTILE E RICREATIVA. E PER NON INTER-
ROMPERE LA VALIDITA' DI UN DIALOGO TECNICO DA VOI TUTTI AP-
PREZZATO.

PRENOTATE in edicola il prossimo fascicolo di Elettronica Prati-


ca. Ci aiuterete così a perfezionare il servizio di dif-
fusione mensile della rivista, eludendo ogni sgrade-
vole sorpresa di irreperibilità per rapido esaurimen-
to.

ABBONATEVI subito a Elettronica Pratica se questa non arriva alla


vostra edicola, se siete costretti ad assentarvi spes-
so dall'abituale domicilio, se ritenete efficienti e di
pieno gradimento gli attuali sistemi di inoltro della
corrispondenza.

CONSULTATE la pagina interna in cui vi proponiamo le due possibi-


li forme di abbonamento con i rispettivi importi del
canone. E ricordate che, in ogni caso, la durata del-
l'abbonamento è annuale, con decorrenza da qual-
siasi mese dell'anno.

RICHIEDETECI dopo aver consultato l'indice generale degli argo-


menti trattati nel corso dell'anno, pubblicato nei nu-
meri di dicembre, tutti quei fascicoli arretrati in cui
avete ravvisato la presentazione dell'argomento che
maggiormente vi riguarda.

ELEMENTI UTILI DA RICORDARE


nostro preciso indirizzo: ti, 52.

ero telefonico: 6891945- prefisso

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PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7 -N. 9 - SETTEMBRE 1978


LA COPERTINA - Propone a tutti I principianti la
realizzazione di un semplice trasmettitore in fo-
nia, operante sulla gamma delle onde medie e ac-
curatamente approntato in scatola di montaggio
dalia nostra organizzazione. Il dispositivo assume
soltanto un valore sperimentale e didattico, per-
ché l'uso di questa particolare gamma di frequen-
ze radiofoniche è assolutamente proibito.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa TRASMETTITORE DIDATTICO 516


TIMEC IN FONIA SULLE OM
ALBAIRATE - MILANO IN SCATOLA DI MONTAGGIO
Distributore esclusivo per I'I-
talia: LE PAGINE DEL CB 528
A. & G. Marco - Via Fortez-
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tel., 2526 autorizzazione TEORIA E PRATICA
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cità inferiore al 25%/,, INDICATORE DI TENSIONE 538
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Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 556
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non sl re- LA POSTA DEL LETTORE 565
stituiscono.
COLLEGAMENTI
SPERIMENTALI
VIA RADIO

TRASMETTITORE DIDATTICO
• TRASMISSIONI IN FONIA SULLA GAMMA DELLE ONDE MEDIE •

Le trasmissioni private sulla gamma delle onde sura alle vigenti disposizioni di legge.
medie sono assolutamente vietate, in ogni caso. Lo fanno gli stessi studenti che frequentano corsi
E lo sono, in genere, anche su tutte le altre gam- di ricetrasmissione nelle scuole pubbliche e pri-
me radiofoniche, a meno che non si sia in pos- vate. Lo abbiamo fatto noi stessi, un tempo, lo
sesso di regolare licenza o concessione speciale. faranno le generazioni che ci seguiranno. Per-
ché si tratta di un'esigenza didattica irrinuncia-
Così come accade per i radioamatori. per i CB
bile che, se attuata all'insegna della massima
e per molti Enti pubblici e privati. discrezione. può essere tollerata in certi momen-
Eppure anche i principianti, per avvicinarsi al ti del giorno, purché il collegamento sia ridotto
mondo delle radiotrasmissioni, debbono fare qual- a pochi metri e non dia quindi fastidio a es-
che esperienza. contravvenendo in una certa mi- suno.

Con l'approntamento della scatola di montaggio di questo sem-


plice trasmettitore in fonia per onde medie, abbiamo voluto af-
fidare a tutti i principianti una importante lezione di radiotrasmis-
sioni, con la possibilità di muovere i primi passi in questo parti-
colare settore della radiotecnica.

516
Entrata per microfono piezoelettrico,
dinamico e pick-up

In scatola di montaggio a L. 9.800

CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1: 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9: 16 Vcc
Corrente assorbita 80 + 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/ circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. : 1 Km.
Stabilità ottima

SCELTA DEL TRASMETTITORE tratta di realizzare un progetto abbastanza sem-


plice ed economico.
Quando si decide di entrare a far parte della Nella maggior parte dei casi, quando scatta la
grande schiera degli operatori amatoriali, ci. si molla della passione per i collegamenti radio via
trova di fronte al primo problema tecnico, che è aria, si vorrebbe tutto e subito; si vorrebbe en-
quello delta scelta del trasmettitore. Più preci- trare in possesso di un trasmettitore di notevole
samente ci si imbatte in una serie di indecisioni portata, con il quale poter esercitarsi pratica-
sull'orientamento da prendere, anche quando si mente durante le ore di studio e comunicare con

517
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518
TERRA @

Fig. 2 - L'uso del circuito stampato, contenuto nella scatola di montaggio, facilita la costru-
zione del trasmettitore, evitando il pericolo di insorgenza di capacità parassite. le crocette
( +) riportate in corrispondenza dei quattro condensatori elettrolitici C1 -C3-C5-C6, indicano
la posizione dell'elettrodo positivo di questi componenti polarizzati. la bobina oscillatrice l 1
è applicata sulla basetta-supporto tramite una vite. I cinque capicorda, in corrispondenza dei
numeri 1-2-3-4-5, sono destinati al collegamento con i cavi del microfono, della discesa d'an-
tenna, dell'alimentatore e della terra.

< COMPONENTI I
Condensatori Resistenze
C1 = 22 F - 16 VI (elettrolitico) R1 = 220.000 ohm (potenziometro)
c2 = 56 pF
c3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
R2
R3
= 56
56
ohm
ohm
(verde-azzurro-nero)
(verde-azzurro-nero)
=
C4 = 330 pF R4 100 ohm (marrone-nero-marrone)
=
es = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R5 = 390 ohm (arancio-bianco-marrone)
C6 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
R6 1O ohm (marrone-nero-nero)
330 pF
=
c7 = R7 = 15.000 ohm (marrone-verde-arancio)
C8 = 100.000 pF (1 F - 0.1 F - 104 K)
C9 100.000 pF (A F - 0.1 F - 104 K)
Varie
C10 = 330 pF
C11 = 100 pF (101) 1C1 = TAA611
C12 = 10.000 pF (0.01 F - 103 K) fR1 = 2N3819
C13 = 10/60 pF (trimmer) L1 = bobina oscill.

519
Fig. 3 - Dise gno In grandezza
naturale delle piste di rame che
compongono Il circuito stampa-
to della basetta-supporto del tra-
emettitore.

amici e parenti, anche residenti in località lon- maggiormente affascinati dall'elettronica, dimen-
tane, durante il tempo libero. ticano ben volentieri, e talvolta non sanno. che
E' evidente che tali esigenze sono contrastanti le trasmissioni radio, entro le bande di frequenze
tra loro o, quanto meno, errate e destinate alla re- stabilite, sono consentite soltanto a coloro che di-
legazione nel mondo dei sogni, sia per la man- spongono della necessaria licenza di radioamato-
canza di preparazione tecnica, sia per l'assoluta re per il cui conseguimento occorre una adeguata
inesperienza del principiante. preparazione teorico-pratica e il superamento di
I nostri lettori più giovani e, soprattutto, quelli un esame.
Il consiglio che noi possiamo dare a tutti questi
lettori è di iniziare lo studio con la costruzione
di un semplicissimo trasmettitore, funzionante
sulla gamma delle onde medie. anche se su
questa gamma d'onda, che è una gamma d'onda
commerciale, non sono assolutamente permesse
le trasmissioni private.
Il trasmettitore presentato e descritto in questo
articolo. dunque, assume soltanto un carattere
sperimentale per tutti. E ciò significa che l'ap-
parecchio dovrà essere abitualmente usato per
collegamenti di breve durata, in luoghi aperti,
isolati e lontani dagli abitati o, comunque. dagli
apparecchi radio commerciali.

LE ONDE MEDIE

La scelta del sistema di trasmissioni radio in


modulazione d'ampiezza, che va indicata con la
FORO
PASSANTE sigla AM, e sulla gamma delle onde medie, non
è casuale. Proprio perché per l'ascolto della gam-
ma delle onde medie ci si può servire di qualsiasi
Fig. 4 - La bobina L 1, che concorre alla formazione ricevitore radio di tipo commerciale, senza co-
del circuito oscillante del trasmettitore, è composta stringere il principiante all'acquisto o alla co-
di 10 spire nel tratto AB e 60 splre nel tratto BC. Le struzione di speciali apparati riceventi.
estremità del conduttore irrigidiscono l'avvolgimento
dopo aver attraversato due appositi forellini praticati A questo motivo di carattere essenzialmente pra-
nel supporto di plastica. tico se ne aggiunge un altro: quello della mag-
giore semplicità di funzionamento di un trasmet-
titore a frequenza non molto elevata.

520
LA MODULAZIONE D'AMPIEZZA

Il primo concetto teorico che il principiante deve


assimilare. prima di iniziare la costruzione del
trasmettitore, è quello del processo di propa-
gazione delle onde elettromagnetiche nello spazio.
Se si inviassero nell'etere direttamente i segnali
a frequenza acustica. tramite un normale ampli-
ficatore di bassa frequenza. questi, anche di-
sponendo di una potenza elevata, non farebbero
molta strada. Con una sorgente di onde elet-
tromagnetiche. invece. a frequenza elevatissima,
si possono raggiungere distanze enormi anche
con potenze estremamente basse. Un esempio di
grande attualità. in tal senso, ci è offerto dal La-
ser che. emettendo onde elettromagnetiche a fre-
quenza ottica, riesce a stabilire collegamenti ter-
ra-luna con potenze relativamente basse.
Questi brevi cenni sulla teoria della trasmissione
Fig. 5 - Con questo disegno interpretiamo il sistema
permettono già di chiarire un fondamentale con- migliore, anche se abbastanza rudimentale, che per-
cetto: quanto più alta è la frequenza, a parità mette la realizzazione della bobina cilindrica L1. Le
di valore della potenza di trasmissione, tanto spire rimarranno compatte ed uniformi soltanto man-
maggiore può essere la distanza percorribile dal- tenendo In tensione il filo di rame smaltato, legato ad
una estremità sulla maniglia di una porta o di una
l'onda elettromagnetica. Ecco spiegato il motivo finestra.
per cui, nel sistema delle trasmissioni radio, si
ricorre ala cosiddetta « alta frequenza», che per-
mette di raggiungere portate abbastanza elevate.

TRASMISSIONI IN FONIA gliano soprattutto ai principianti l'uso di fre-


quenze troppo elevate. E' chiaro tuttavia che
Esistono ovviamente altri elementi connessi con inviando nello spazio soltanto un'onda ad alta
il sistema di propagazione delle onde elettroma- frequenza, quella denominata « onda portante»,
gnetiche e ciò significa che le cose non sono così si potranno effettuare trasmissioni in telegrafia
semplici come potrebbero sembrare. Inoltre sus- e non in fonìa. Per poter trasmettere la parola
sistono spesso difficoltà realizzative, che sconsi- si deve sovrapporre alla « portante » un'onda di

AVVOLGIMENTO
120 s FILO 030
SUPPORTO BOBINA
INTI 9mm

Flg. 6 - Per evitare l'uso di un'antenna


di grandi dimensioni, necessaria per
raggiungere le lunghe portate di tra-
smissione, occorre servirsi di una • bo-
bina d'antenna ·, che ha lo scopo di FERRITE llj-
allungare virtualmente l'antenna di tipo MOBILE
Marconi di piccola o media lunghezza. 8mm
Nel disegno sono riportati tutti i dati
costruttivi che serviranno al lettore per NASTRO
ADESIVO
realizzare questo particolare componen-
te non compreso nel kit del trasmetti- ALLA PRESA
tore. N° 3

521
GHI

= microfono

::::--
Fig. 7 • Coloro che vorranno Inserire la
basetta-supporto del trasmettitore In fo-
nia per onde medie In un contenitore
metallico, potranno servirsi di una pre-
sa e di una spina Jack per il collega-
mento con Il microfono. Tutti I dati ne-
cessari alla realizzazione di questo ac-
corgimento sono riportati nel disegno.

bassa frequenza, quella rappresentativa della vo- sificarne l'alta qualità circuitale. Ci sono tuttavia
ce, realizzando così il processo che viene deno- almeno due elementi tecnici che lasciano un po'
minato «modulazione». a desiderare e che vanno ricercati proprio nel ren-
dimento di questa piccola stazione trasmittente e
nella profondità di modulazione. Ma se avessimo
VANTAGGI DELLA AM voluto esaltare anche queste due caratteristiche
radioelettriche del trasmettitore, saremmo certa-
I vantaggi derivanti dal sistema di trasmissioni mente usciti fuori dal seminato, perché avremmo
a modulazione d'ampiezza, adottato nella gamma dovuto ricorrere a talune complessità circuitali
delle onde medie, risiedono soprattutto nella sem- non bene accettate dal principiante e che, in ul-
plicità del ricevitore destinato all'ascolto dei se- tima analisi, si sarebbero inevitabilmente rivelate
gnali inviati nello spazio dal trasmettitore. Il ri- inutili se non dimentichiamo mai che le trasmis-
cevitore radio, infatti, è chiamato a svolgere po- sioni sulle gamme delle onde medie non sono con-
che funzioni radioelettriche: quella di ampli- sentite. Abbiamo invece attribuito una particola-
ficazione del segnale di alta frequenza, quella di re attenzione al circuito di bassa frequenza, allo
rivelazione e quella di amplificazione di bassa scopo di consentire il collegamento di qualsiasi
frequenza. In ciò risiedono forse i motivi princi- sorgente di segnali, anche a basso livello, con l'en-
pali per cui le trasmissioni radio in modulazione trata del nostro trasmettitore, senza dover ricorre-
d'ampiezza sono sempre state preferite dai radio- re all'inserimento di particolari circuiti di pream-
amatori. plifcazione.
Attualmente la possibilità di reperire sul mercato La sensibilità d'ingresso del trasmettitore è re-
apparati radioriceventi, già costruiti con tecniche golabile per mezzo di un potenziometro e tale
raffinate ed in grado di ricevere altri sistemi di regolazione consente il collegamento diretto con
trasmissioni radio, ha relegato la modulazione microfoni di tipo piezoelettrico o dinamico con
d'ampiezza ad un ruolo di secondo piano, de- impedenza d'ingresso medio-alta (superiore ai
stinato soprattutto a chi inizia la pratica delle 2.000 ohm).
trasmisisoni radio con modesti mezzi finanziari.

CIRCUITO DEL MODULATORE


RENDIMENTO DEL TX
Il circuito teorico del trasmettitore, riportato in
Il trasmettitore in fonìa per onde medie, di cui figura I, è composto principalmente di due bloc-
abbiamo approntato la scatola di montaggio, è chi fondamentali: quello del modulatore, cui fa
necessariamente un dispositivo sperimentale di capo l'integrato ICI e quello dell'oscillatore prin-
piccola potenza. Ma le sue caratteristiche radio- cipalmente pilotato dal transistor TRI.
elettriche, elencate nella prima parte dell'arti- La prima parte del circuito ·può anche definirsi
colo. sono di per sé fin troppo eloquenti per clas- come stadio «amplificatore-modulatore».

522
L'integrato ICI, che è di tipo TAA611, svolge densatore elettrolitico C6, con l'emittore del tran-
da solo completamente le funzioni di un com- sistor TR I, in modo da far variare il punto di
plesso amplificatore, che si estende dagli stadi di lavoro di questo componente e, conseguente-
preamplificazione a quelli finali di potenza. mente, il segnale di alta frequenza da questo
Il circuito integrato risulta collegato con alcuni generato.
componenti « esterni » che, nella maggior parte, Il circuito dell'oscillatore, dunque, è pilotato
sono condensatori, la cui funzione è quella di di- dal transistor TRl. Esso risulta sintonizzato, per
saccoppiare le varie alimentazioni e di stabiliz- mezzo della bobina L 1 e dei condensatori C 11-
zare l'amplificazione. C12, su una frequenza del valore di 1,3 MHz
Il guadagno dell'amplificatore risulta principal- circa. Il compensatore C13 consente di variare
mente stabilito dalla resistenza R2, che noi ab- questo valore di ± 200 KHz.
biamo prescritto nel valore di 56 ohm. Tuttavia, Il segnale modulato, prodotto dall'oscillatore, vie-
coloro che volessero effettuare particolari appli- ne convogliato, tramite il condensatore C7, al
cazioni tecniche di questo trasmettitore, nelle terminale d'antenna, per essere da questa irra-
quali venga richiesta una maggiore o minore sen- diato nello spazio (sullo schema elettrico di f-
sibilità di quella ottenibile tramite la regolazione gura 1 il terminale d'antenna è contrassegnato
del potenziometro Rl, potranno diminuire o au- con il numero 3).
mentare il valore citato fra i limiti compresi en-
tro 22 ohm e 220 ohm circa, senza effettuare ul-
teriori variazioni circuitali. COSTRUZIONE DEL TRASMETTITORE
Sull'uso del potenziometro RI avremo occasione
di intrattenerci più avanti. Prima di iniziare la realizzazione pratica del
trasmettitore, il lettore dovrà disporre ordinata-
mente sul banco di lavoro tutti i componenti rin-
CIRCUITO DELL'OSCILLATORE venuti nella scatola di montaggio, in modo da
familiarizzare con questi, riconoscendone i valori
Il piedino contrassegnato con il numero 12 nel- esatti. Successivamente si provvederà a costruire
l'integrato ICI, che costituisce l'uscita del com- la bobina Ll servendosi dell'apposito supporto
ponente, viene accoppiato, per mezzo del con- di plastica cilindrico e del filo smaltato.

!
Fig. 8 - Con questo disegno ANT.
interpretiamo l'Installazione
più completa della stazione
trasmittente ad onda media.
r-l
r'
Gli elementi • esterni • alla
basetta-supporto sono: il ca-
i~gst:f
\ l-] 1wn
vo schermato per il collega-
mento con il microfono, l'ali-
mentatore con l'interruttore,
la bobina d'antenna che allun-
ga virtualmente l'antenna
Marconi e Il collegamento di
terra.
© '"'
M,CRO
5C~E:M

c+ r,2
r 5
J

(}) '!,7,,~g~"
Il

TERRA

523
TE STER
(/OVfs)

Fig. 9 - Realizzando questo sem-


plice circulto, composto da un DIODO
diodo al germanio, da un con- GERMANIO
densatore da 100.000 pF e da un
tester commutato sulla misura di
10 Vcc fondo-scala, il lettore po-
trà controllare, sul terminali del-
la resistenza R5, la presenza e +
l'entità dell'energia elettromagne- R5
(390)
tica ad alta frequenza emessa dal 01F
trasmettitore.

La costruzione verrà eseguita tenendo sempre sot- si accorgerà di dover inserire nel circuito ben
t'occhio il piano costruttivo di figura 2 e la foto quattro condensatori elettrolitici; questi compo-
riproducente il prototipo realizzato nei nostri la- nenti sono polarizzati, cioè dotati di terminale po-
boratori. sitivo e terminale negativo; il terminale positivo
Per favorire coloro che volessero montare il tra- deve essere introdotto nell'apposito foro contras-
smettitore senza servirsi del nostro kit, abbiamo segnato con una crocetta (+) nello schema pra-
provveduto a pubblicare in figura 3 il disegno tico di figura 2.
in grandezza naturale del circuito stampato sul Per quanto riguarda le saldature, queste debbo-
quale prenderanno posto tutti i componenti elet- no essere effettuate con la tecnica imposta dai
tronici. semiconduttori, cioè abbastanza rapidamente e
Ai principianti di elettronica ricordiamo che il con saldatore dotato di punta sottile e ben calda.
componente più delicato è costituito dall'integrato Nel kit del trasmettitore risultano inseriti anche
ICI, che dovrà essere inserito nel- circuito stam- cinque capicorda; su questi verranno in un se-
pato nel senso esatto, facendo riferimento all'ap- condo tempo saldati i conduttori relativi al mi-
posita tacca. crofono (terminali 1-2), all'antenna (terminale 3)
Tutti i componenti dovranno essere inseriti com- e all'alimentatore, cioè alla pila o alle pile di
pletamente sino in fondo nella basetta del cir- alimentazione ( terminali 4-5).
cuito stampato, soprattutto nella zona in cui cir-
colano i segnali di alta frequenza; si tenga pre-
sente che i terminali lunghi potrebbero intro- COSTRUZIONE DELLA BOBINA
durre effetti induttivi e capacitivi assolutamen-
te indesiderati e, talvolta, dannosi. Tutti i componenti necessari per costruire il tra-
Il solo transistor TR1 potrà essere mantenuto leg- . smettitore didattico per onde medie sono conte-
germente distanziato dalla basetta rettangolare nuti nel kit approntato dalla nostra organizzazio-
del circuito stampato e non e affogato» fino in ne. La sola pila di alimentazione e l'eventuale
fondo come gli altri componenti. Gli elettrodi contenitore non risultano inclusi nella scatola di
di questo componente dovranno comunque ri- montaggio e a questi deve provvedere diretta-
sultare molto corti, non superando la misura mente il lettore. Per quanto riguarda invece la
massima di 5 mm. bobina oscillatrice L 1, questa dovrà essere co-
Durante il montaggio del trasmettitore, il lettore struita, utilizzando i due elementi necessari con-

524
tenuti nel kit: filo smaltato e suppo rto cilindrico . installata in posizione assai elevata, si possono
La bo bina verrà realizzata nel mod o indicato in raggiungere, in condizioni ideali di trasmissione,
figura 4, avv olgendo éomplessivamente 70 spire anche i 2 Km. Tuttavia, il trasmettitore didattico
compatte di filo di rame smaltato del diametro è un apparato assolutamente proibito sulla gam-
di 0,3 mm.; il diametro del suppo rto è di 9 mm. ma delle onde medie e per questo motivo noi con-
L'arresto dei term inali dell'avv olgimento si ot- sigliamo i lettori di non esagerare con la qualità
tiene infilando i conduttori attraverso due forel- dell'antenna, attribuendo ogni preferenza al più
lini praticati nel suppo rto stesso. Una presa inter- comune spezzone di filo conduttore.
media dovrà essere ricavata alla sessantesima spi- L'antenna ideale per raggiungere le massime di-
ra. Dunque le spire complessive, facendo rife- stanze sarebbe quella di tipo Marconi, sulla quale
rimento ai due tratti contrass egnati con le lettere abbiamo avuto occasione di intrattenerci più vol-
A-B-C, sono: te su precedenti fascicoli del nostro periodico.
Ma questa antenna risulterebbe troppo lunga e,
AB = 10 spire quindi, eccessivamente ingombrante. L'antenna
BC a 60 spire trasmittente potrà essere comunque virtualmente
allungata, consentendo il raggiungimento di una
Si faccia bene attenzione, prima di realizzare maggior portata e di una migliore resa.
le saldature a stagno sui terminali della bobina Il problema si risolve collegando in serie con la
LI, a spellare accuratamente i fili conduttori, discesa d'antenna una « bobina d'antenna » che,
perché questi risultano ricoperti di smalto, cioè come abbiamo detto, ha lo scopo di allungare vir-
di una sostanza isolante sulla quale non si riesce tualmente un'antenna di tipo Marconi di piccola
ad effettuare la saldatura a stagno e neppure o media lunghezza. Questa bobina, lo diciamo su-
un preciso contatto elettrico. La spellatura dei bito, non è contenuta nel kit del nostro trasmet-
terminali della bobina LI si ottiene con una la- titore didattico, ma i lettori più volonterosi non
metta da barba o con la lama di un temperino. faticheranno molto a costruirsela ugualmente.
In figura 5 suggeriamo al lettore principiante di Nel disegno di figura 6 abbiamo riportato tutti i
elettronica un metodo pratico per realizzare una dati necessari per comporre la bobina d'antenna.
bobina cilindrica. Si tratta di un sistema rudi- Possiamo comunque ripetere che essa si ottiene
mentale ma con il quale si ottengono ottimi ri- avvolgendo su uno spezzone di ferrite cilindrica,
sultati, perché le spire rimarranno compatte ed del diametro di 8 mm., 120 spire di filo di rame
uniformi in virtù della tensione del filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm. L'avvolgimento
legato, ad un capo, alla maniglia di una porta. si effettua in pratica su un supporto cilindrico di
Sul circuito stampato la bobina LA viene fissata materiale isolante, dentro il quale, in un secondo
tramite una vite infilata, nell'apposito foro, dalla tempo, si inserirà lo spezzone di ferrite cilindrica.
parte della basetta in cui sono riprodotte le pi- La posizione esatta della ferrite, rispetto all'av-
ste di rame. volgimento della bobina verrà individuata in se-
de di messa a punto dell'intera stazione trasmit-
tente e quindi fissata con nastro adesivo. Uno dei
BOBINA D'ANTENNA due terminali della bobina verrà collegato con la
discesa d'antenna, l'altro con il terminale contras-
Sull'apposito elenco delle caratteristiche radioe- segnato con il numero 3 del trasmettitore. Anche
lettriche del trasmettitore didattico abbiamo at- in questo caso ricordiamo ai lettori che sono alle
tribuito alla potenza d'uscita un valore di 350 prime armi che i terminali dell'avvolgimento do-
mW con una tensione di alimentazione di 13,5 vranno essere energicamente raschiati, cioè libera-
Vcc. Con questa potenza d'uscita, la portata del ti dallo smalto protettore, prima di effettuare le
trasmettitore può variare da qualche metro ad un saldature a stagno.
chilometro e più. Tutto dipende da un insieme
di fattori, tra i quali, primo fra tutti. è quello
relativo all'antenna trasmittente. Questo elemen- EVENTUALE CONTENITORE
to, infatti, assume la massima importanza ai fini
della portata del dispositivo. Il lavoro di costruzione della stazione trasmitten-
Servendosi di un semplice spezzone di filo flessi- te potrà essere completato inserendo la basetta-
bile, della lunghezza di alcuni centimetri, sal- supporto in un contenitore metallico che, rappre-
dato a stagno sul terminale 3. da una parte, e la- sentando uno schermo elettromagnetico, impedi-
sciato penzoloni dall'altra, la portata del trasmet- rebbe la fuoriuscita dei messaggi radiofonici se
titore supera di poco la distanza di un metro. non si provvedesse al collegamento con l'antenna
Con un'antenna di notevoli dimensioni, invece, esterna.

525
Utilizzando il contenitore metallico, il collegamen-
to con il microfono potrà essere realizzato tramite
spina e presa jack, così come indicato nel disegno
di figura 7 (questi elementi non sono contenuti
nel kit del trasmettitore).
Coloro che rinunceranno al contenitore, potranno 3
saldare il microfono sui terminali 1-2 del trasmet-
ao
2
titore per mezzo del cavetto schermato contenuto n
u
nel kit. Questo cavetto è composto di un filo « cal-
~
do » e di una calza schermante. Il conduttore cal-
do verrà saldato sul terminale 1 della basetta del
trasmettitore e sul terminale del microfono che DG
risulta isolato dal contenitore per mezzo di una
rondella di bachelite o cartone bachelizzato. La
calza metallica, preventivamente arrotolata alle
due estremità, verrà saldata sul terminale 2 del L TESTER
100A fs
trasmettitore, da una parte e sul terminale del
microfono in contatto con la massa di questo com-
ponente dall'altra.
Per maggiore chiarezza, abbiamo interpretato at-
Fig. 10 - I lettori più esigenti potranno controllare
traverso il disegno riportato in figura 8, l'intera l'entità delle emissioni radio del trasmettitore ad on-
composizione della stazione trasmittente: baset- da media per mezzo di questo vero e proprio misura-
ta-supporto, microfono e collegamento tramite tore di campo, i cui componenti sono: C1 = 500 pF
cavo schermato, antenna, discesa d'antenna ed e- (variabile) - C2 = 100.000 pF - DG = diodo al ger-
manio di qualunque tipo - L = bobina composta da
ventuale bobina d'antenna, eventuale interruttore 65 spire compatte di filo di rame smaltato del diame-
e pile di alimentazione (quattro pile da 4,5 V cia- tro di 0,3 mm. avvolte su supporto isolante del dia-
scuna collegate in serie tra di loro), collegamento metro di 1 cm.
di terra.

MESSA A PUNTO

Sullo schema elettrico di figura 1, in corrispon-


denza dei punti principali del circuito, abbiamo valore, si dovrà intervenire sulla bobina L d'an-
riportato i valori approssimativi delle tensioni pre- tenna (figura 8), aumentando o diminuendo le spi-
senti proprio in quei punti nel caso in cui il tra- re o spostando in avanti o all'indietro il nucleo
smettitore venga alimentato con la tensione di di ferrite, in modo che l'indice del tester subisca
13,5 V. E' ovvio che questi valori dovranno es- la massima deviazione. Prima di intervenire sul
sere controllati a montaggio ultimato sul circuito numero delle spire della bobina si dovrà in ogni
del trasmettitore. Non è importante che i valori caso effettuare lo spostamento del nucleo di ferri-
coincidano perfettamente, mentre è necessario che te. Un sistema ancor più completo per questo ti-
tra essi sussista una certa approssimazione. po di controllo è quello dell'uso del misuratore di
campo, il cui sistema è stato riportato in figura 10.
Dopo questo controllo preliminare, il lettore do-
Possiamo ora dire che le operazioni di messa a
vrà accertarsi che il trasmettitore eroghi effetti-
punto del trasmettitore si articolano principalmen-
vamente un segnale di alta frequenza. Per tale
te Su due punti:
accertamento occorrerà realizzare il circuito di
controllo di figura 9. In pratica si tratta di colle-
1) - Regolazione della frequenza di emissione
gare al trasmettitore, più precisamente sui termi-
nali della resistenza R5, una sonda di alta fre- 2) - Regolazione bobina d'antenna.
quenza composta dal diodo al germanio e da un
condensatore da 100.000 pF (0,1 F), misurando La prima regolazione risulta estremamente sempli-
la tensione sui terminali del condensatore per mez- ce, perché richiede soltanto l'uso di un ricevitore
zo di un comune tester commutato sulla portata radio per onde medie sintonizzato attorno alla fre-
voltmetrica di 10 V fondo-scala. Se l'indice dello quenza di 1 MHz, in una zona della gamma co-
strumento si sposta, vorrà dire che il trasmettitore munque libera da emittenti. Sul compensatore
emette segnali di alta frequenza. Ma per fare C13 si interviene per mezzo di un piccolo caccia-
in modo che questi raggiungano il loro massimo vite in modo che nel ricevitore radio si ascolti il

526
classico soffio-fischio indicatore delle emissioni di ovviamente sprovvisto di amplificatore di bassa
alta frequenza da parte del trasmettitore. Soltan- frequenza, in modo da ascoltare la riproduzione
to a questo punto si potrà parlare attraverso il mi- dei dischi attraverso il ricevitore radio sintonizza-
crofono per ascoltare la propria voce nell'altopar- to sulla gamma delle onde medie qualora questo
lante del ricevitore radio. risulti sprovvisto di presa-fono.
La seconda regolazione è quella che abbiamo già Le ultime regolazioni del trasmettitore riguardano
precedentemente interpretato e che deve essere il potenziometro Rl, che rappresenta il controllo
effettuata intervenendo sulla bobina L d'antenna, manuale di modulazione. Sul perno di questo po-
dopo aver collegato sui terminali della resistenza tenziometro si interverrà in modo da aumentare
R5 la sonda di alta frequenza. l'entità del segnale misurato in uscita, fino a rag-
giungere il limite massimo corrispondente alla sa-
turazione. Raggiunto questo punto, converrà ri-
CONTROLLO DI MODULAZIONE tornare leggermente indietro, ovviamente facendo
ruotare in senso contrario il perno di comando del
A conclusione di questo articolo ricordiamo che potenziometro R 1, allo scopo di evi tare fenomeni
sull'entrata del trasmettitore didattico si possono di sovrammodulazione. Coloro che disponessero
collegare microfoni piezoelettrici oppure microfo- dell'oscilloscopio, potranno evidenziare molto be-
ni magnetici con impedenza superiore ai 2.000 ne il processo di modulazione del segnale, collegan-
ohm. Sulla stessa entrata del trasmettitore è possi- dosi con la sonda dell'oscilloscopio fra antenna e
bile anche collegare il pick-up di un giradischi, terra.

Il kit del trasmattitora didattico L. 9.800


Contiene:
n. 8 condensatori ceramici
n. 4 condensatori elettroli-
tici

oo
n. 6 resistori
n. 5 capicorda (ancoraggi)
n. 1 basetta-supporto ( cir-
cuito stampato)
n. potenziometro
n. trimmer capacitivo
n. matassina filo per bo-
bina L1
n. integrato

"%771
n. transistor
n. raffreddatore a rag-
giera
n. supporto plastica bo-

n.

n.
bina L 1
microfono piezoelet-
trico
filo per collegamento
-
microfono

La scatola di montaggio del TRASMETTITORE DIDATTICO costa L. 9.800. Per richiederla occorre Inviare anti-
cipatamente l'importo a mezzo vaglia, assegno bancario o c.c.p. N. 916205, citando chiaramente l'Indicazione
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retti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

527
Il condensatore, nella sua forma più semplice, è
costituito da due lamine metalliche, chiamate
«armature», affacciate a breve distanza fra di
loro e separate da un isolante. che prende il nome
di « dielettrico ».
Così sono concepiti tutti i condensatori. anche
se varia la loro grandezza, la loro forma e se di-
verso è il loro impiego.
Generalmente, l'elemento isolante, interposto fra
le armature di un condensatore, cioè il « dielet-
trico», è l'aria, la mica, la ceramica, la carta
paraffinata, l'olio. Questi condensatori prendono
rispettivamente il nome di condensatori ad aria.
a mica, a ceramica, a carta paraffinata, ad olio.
Il nome di condensatore deriva dal fatto che sulle
superfici contrapposte delle armature si trovano

LE condensate le cariche elettriche libere, le quali


producono un campo elettrico fra le superfici af-
facciate delle armature stesse. Si può dire quindi
che il condensatore rappresenti un serbatoio di
cariche elettriche e, in pratica, di energia elet-
trica. Tale definizione non deve tuttavia creare
confusione fra il condensatore, le pile e gli ac-

PAGINE cumulatori elettrici, perché le pile e gli accumu-


latori elettrici costituiscono altrettanti serbatoi di
energia elettrica che, a. differenza dei conden-
satori, sono dei veri e propri generatori di elet-
tricità. Il condensatore invece non genera elet-
tricità e quella in esso contenuta proviene sem-

DEL CB
pre da un generatore, che può essere appunto
una pila o un accumulatore.
In generale, ogni corpo conduttore può essere
sempre considerato come l'armatura di un con-
densatore, di cui l'altra armatura è rappresentata
dal suolo, dalle pareti di una stanza o. più co-
munemente, da tutti gli altri corpi conduttori
circostanti appoggiati o collegati a terra.
La quantità di cariche elettriche, rispettivamen-
te positive e negative, che si trovano separate
tra di loro sull'una o sull'altra armatura, rap-
presentano la « carica elettrica del condensatore ».
Questa carica viene misurata in « coulomb » ed è
ovvio che la carica elettrica positiva di una ar-
matura è sempre uguale, in valore, alla carica e-
lettrica negativa dell'altra.
Le nozioni fin qui esposte interessano rei a tivamen-
te il lettore principiante, perché quelle più im-
portanti sono le seguenti: il valore capacitivo
del condensatore, la sua tensione di lavoro e il
fatto che il condensatore è un componente che
si lascia attraversare dalle correnti elettriche va-
riabili e non da quelle continue.

IL CONDENSATORE E LE CORRENTI
Quando si inserisce un condensatore in serie con
un filo conduttore percorso da corrente alternata.

528
I CONDENSATORI
NELLA PRATICA
esso, pur presentando una sua propria e caratte- tratta quindi di una corrente variabile e, come
ristica resistenza, si comporta come un buon con- abbiamo detto, il condensatore è un componente
duttore di elettricità. Inserendo invece un con- conduttore delle correnti variabili (il tipo più
densatore nel circuito di alimentazione di una noto di corrente variabile è quello della corren-
pila, esso appare conduttore soltanto per un bre- te alternata).
vissimo tempo, quello necessario per cui le arma- Ai concetti fin qui esposti di conducibilità dei
ture dl componente assumano una differenza condensatori ci si arriva gradatamente, attraverso
di pote ziale, cioè un valore di tensione pari a la conoscenza di tutti quegli elementi elettrici
quello misurabile sui morsetti della pila. Questo che regolano il comportamento stesso dei con-
fenomeno è facilmente intuibile se si tien conto densatori Eppure, lo ripetiamo, al lettore inte-
delle affermazioni sopra esposte. Nel momento ressa prima di tutto sapere che il condensatore è
in cui si inserisce un condensatore nel circuito di un componente conduttore delle correnti variabi-
alimentazione esterno di una pila, la tensione li, anche se la sua maggiore o minore conducibi-
sulle armature è di O V; questo valore di tensio- lità è condizionata da talune grandezze elettriche
ne aumenta progressivamente fino a raggiungere tra le quali, prima fra tutte, appare la speciale re-
quello reale della pila; durante questo processo, sistenza che il condensatore oppone al passaggio
che è un processo di carica del condensatore, la delle correnti variabili e che prende il nome di
corrente elettrica varia dal valore iniziale, che è « reattanza »
un valore nullo, fino al valore massimo consentito
dalle caratteristiche elettriche del circuito. Si
CAPACITA' DEL CONDENSATORE

La capacità è certamente una delle grandezze


fondamentali del condensatore.
Per parlare di capacità è necessario parlare di
Con questo articolo, intera- carica elettrica, anche se il lettore sa che cosa
sono le cariche elettriche, ossia quel concentrato
mente dedicato al condensato- di elettroni derivanti dagli atomi ( cariche elet-
re, ovvero ad uno dei più co- triche negative), oppure quell'altro concentrato
di atomi depauperati di elettroni (cariche elet-
muni componenti elettronici, triche positive).
cerchiamo di introdurre alcu- La carica elettrica, che un condensatore viene ad
ni importanti chiarimenti di na- assumere, dipende unicamente dalla tensione e-
sistente fra le armature. Tuttavia, due o più
tura teorica e pratica, che toc-
condensatori diversi, caricati tutti fino a raggiun-
cano principalmente i vari si- gere la medesima tensione, assumono, in gene-
stemi espressivi dei valori ca- rale, sulle rispettive armature, quantità di elettri-
cità diverse. Si esprime brevemente questo fatto
pacitivi in codice e in cifre. dicendo che i condensatori, in presenza di una
data tensione, assumono sulle armature una ca-
rica elettrica maggiore quando presentano una
capacità maggiore, mentre assumono una carica

529
nella quale « C» è la «capacità » del condensa-
tore, «Q» è la «carica » elettrica in coulomb
elettrodo 1 e « V» è la «tensione » in volt.
In tal caso si viene a definire la capacità di ogni
condensatore mediante la carica elettrica che es-
dielettrico

- (isolante )

elettrodo 2
so assume, rapportata all'unità di tensione. Cioè
la capacità viene definita mediante la quantità di
elettricità che viene a trovarsi contrapposta sulle
armature, positiva sull'una e negativa nell'altra,
quando esiste tra di esse la tensione di un volt.
Flg. I - Il condensatore elettrico, nella sua espressio- Poiché il « coulomb » rappresenta l'unità di mi-
ne più elementare, è composto da due plastre metalliche sura della quantità di elettricità o di carica e-
affacciate fra loro. Entrambe le piastre sono collegate a lettrica corrispondente ad 1 ampère al secondo,
fili conduttori che prendono Il nome di elettrodi. L'ele-
mento isolante, che separa le due piastre, prende Il no- si può dire che la capacità di un condensatore e-
me di dlelettrico; questo può essere dl natura gassosa, sprime in generale quel numero costante di cou-
liquida o solida (aria, olio, mica, ceramica, carta ecc.) lomb che devono essere di volta in volta disloca-
ti sulle armature affinché la tensione tra l'una e
l'altra si elevi ogni volta e progressivamente di 1
volt.
La capacità dei condensatori viene misurta con-
seguentemente in coulomb per volt (coulomb/
elettrica minore quando è minore il loro valore volt). In memoria del fisico inglese « Farady »,
capacitivo. l'unità di capacità così definita viene designata
D'altra parte, per uno stesso condensatore, la col nome internazionale di «farad », ponendo
quantità di elettricità, o carica elettrica. che si precisamente:
trova addensata sulle armature, è proporzionale
in ogni caso alla tensione esistente fra un'arma- 1 coulomb
tura e l'altra. Ovvero. comunque si vari lo stato 1 farad =
di carica di un dato condensatore, la carica e- 1 volt
lettrica dislocata sulle armature. e la corrispon-
dente tensione fra un'armatura e l'altra, aumen- Ed ecco un'altra notizia molto importante per
tano o diminuiscono in proporzione. Ne segue che principianti di elettronica.
il rapporto tra la carica elettrica « Q» e la ten- La capacità di un condensatore dipende dalla
sione « V » rimane sempre costante, e costitui- superficie affacciata delle armature, dalla di-
sce una grandezza fisica caratteristica, che ha stanza che separa le armature stesse e dal tipo di
un valore determinato per ogni singolo conden- dielettrico interposto.
satore; questo rapporto viene assunto a definire Facciamo un esempio pratico. Tutti i nostri let-
precisamente la « capacità C » del condensatore tori conoscono il condensatore variabile e sanno
ponendo senz'altro: che questo è composto da uno « statore » e da un
« rotore ». Lo statore è costituito da un insieme
Q di lamine, affacciate fra di loro e costantemente
e = fisse. Il rotore è composto da un insieme di la-
V
mine, affacciate tra di loro, mobili, perché esse
sono tutte pilotate da un perno; la rotazione di
questo perno permette alle lamine mobili di af-

-
facciarsi più o meno in corrispondenza della la-
mine fisse. Ne consegue che il condensatore va-
riabile assume il suo massimo valore capacitivo
quando le lamine mobili sono completamente
affacciate alle lamine fisse; esso assume il suo mi-
nimo valore capacitivo quando, ruotando il per-
Flg. 2 - Nella composizione di schemi e progetti elettro- no del rotore, si estraggono completamente le la-
nlci, il condensatore elettrico viene raffigurato tramite Il
simbolo qui riprodotto. mine mobili del componente, facendo in modo
che le superfici affacciate tra di loro risultino al
valore minimo possibile.

530
Fig. 3 - Esempi di collegamenti di tipo • in parallelo • di
due e tre condensatori. Questo tipo di collegamento è
molto comune nel settore dilettantistico, perché esso
permette di individuare, per mezzo di una semplice ope-
razione di addizione, il valore capacitivo risultante dal
collegamento.

MISURE DI CAPACITA' crofarad, per cui 100.000 pF = 0,1 F. Nell'ap-


posita tabella abbiamo riportato le precise corri-
L'unità. di misura delle capacità elettriche è il spondenze fra i valori capacitivi espressi in mi-
« farad » (abbrev. F). Tale unità di misura è pe- crofarad e quelli espressi in picofarad.
rò molto grande, per cui vengono sempre impie-
ga ti i suoi sottomultipli. Essi sono:
COLLEGAMENTI IN PARALLELO
microfarad (uF) = un milionesimo di fa-
rad I condensatori possono collegarsi tra loro con
due sistemi diversi: in parallelo e in serie. Il col-
- picofarad (pF) un milionesimo di mi- legamento in parallelo è quello in cui due o più
lionesimo di farad. condensatori sono collegati tra di loro uno di fian-
co all'altro (figura 3), mentre il collegamento in
Il picofarad si usa generalmente per valori fino a serie è quello in cui i condensatori vengono col-
100.000 pF. Per capacità più grandi si usa il mi- legati uno dopo l'altro (figura 4). Per conoscere
crofarad. il valore della capacità risultante dal collega-
Occorre ricordare, ad ogni modo, giacché a volte mento di un certo numero di condensatori, si
si usa il microfarad anche per valori non molto debbono applicare alcune formule.
elevati, che I pico farad ( I pF) = 0,000.00 I mi- Il collegamento in parallelo di due o più con-

ll ll-
Cl C2

Fig. 4- Esempio di collegamenti in serie di due e tre


condensatori. Per stabilire il valore risultante da questi
tipi di collegamenti, occorre applicare una particolare
form ula matematica che è stata riportata nel corso del- Ilc AkC2 H
C3
T'arti colo.

-
531
densatori è certamente il più semplice. quello
che non richiede l'applicazione di speciali for-
mule matematiche. in quanto è possibile deter-
CORRISPONDENZE minare il valore della capacità risultante semn-
DEI VALORI CAPACITIVI plicemente sommando tra di loro tutti i valori
capacitivi dei condensatori che formano il col-
legamento. Si può quindi dire çhe il valore capa-
citivo di più condensatori collegati in parallelo è
dato dalla somma delle capacità singole. Tale
concetto si spiega facilmente: infatti. nel colle-
Microfarad Picofarad gamento in parallelo di due o più condensatori.
F pF
tutte le armature con cariche elettriche di uno
. stesso segno risultano elettricamente collegate tra
di loro. E risultano pure collegate fra di loro tut-
0,0000 1 = 10
te le armature sulle quali sono condensate le ca-
0,00002 = 20
riche elettriche di segno opposto. Il risultato è
0,00003 = 30 pertanto evidente: si ottiene un unico condensa-
0,00004 = 40 tore composto di due sole armature le cui super-
0,0000 5 = 50 fici risultano essere la somma delle superfici dei
0,00006 = 60 vari condensatori che partecipano al collegamen-
0,00007 = 70 to in parallelo. Quindi. indicando con Cl, C2.
0,00008 = 80 C3.... le capacità che partecipano al collega-
0,00009 = 90 mento in parallelo. il valore della capacità ri-
sultante che. come abbiamo detto. è stabilito dal-
0,0001 = 100
la somma delle singole capacità. è dato da:
0,0002 = zoo
0,0003 = 300
C = Cl + C2 + C3 + ...
0,0004 = 400
0,0005 = 500
0,0006 = 600 COLLEGAMENTI IN SERIE
0,0007 = 700
0,0008 = 800 Mentre il calcolo della capacità risultante da un
0,0009 = 900 insieme di due o più condensatori collegati in pa-
0,001 = 1.000 rallelo tra di loro è assai semplice. perché si tratta
di eseguire una semplice operazione di addi-
0,002 = 2.000
zione dei valori capacitivi che concorrono al col-
0,003 = 3.000
legamento, per i condensatori collegati in serie
0,004 = 4.000
tra di loro, il calcolo si presenta un po' più com-
0,005 = 5.000 plicato; si tratta infatti in questo secondo caso
0,006 = 6.000 di applicare talune formule algebriche. peraltro
0,007 = 7.000 semplici e facilmente applicabili anche da coloro
0,008 = 8.000 che non hanno una specifica preparazione alge-
0,009 = 9.000 brica.
0,01 = 10.000 Se i condensatori collegati tra di loro in serie han-
no lo stesso valore di capacità. allora la capacità
0,02 = 20.000
risultante è data dalla seguente formula:
0,03 = 30.000
0,04 = 40.000
C = Cl:N
0,05 Il: 50.000
0,06 = 60.000
in cui C misura il valore della capacità risultante
0,06 = 60.000 dal collegamento. mentre Cl rappresenta il va-
0,07 = 70.000 lore capacitivo di un solo condensatore ed N il
0,08 = 80.000 numero dei condensatori chi concorrono alla
0,09 = 90.000 formazione del collegamento in serie.
0,1 = 100.000 Se i condensatori collegati in serie hanno valori
capacitivi diversi e sono solo due. vale la seguente
formula:

532
Fig. 5 • Tipi di conden■atorl a tubetto. Il valore
capacitivo di que■tl componenti ■I deduce con-
sultando l'apposita tabella del codice di lettura a
colori. Se le bande colorate sono In numero di
quattro, la prima di queste si riferisce al coeffi-
clente di temperatura; se le bande colorate sono
In numero di tre, nell'Indicazione rl■ultante dal
LATO codice mancano il valore della tolleranza e quel-
FREDDO lo del coefficiente di temperatura.

Cl xC2 Quest'ultima formula, la cui applicazione richie-


e = de la conoscenza delle operazioni con le frazioni,
c1 + C2 viene usata meno frequentemente.
Ma i condensatori possono essere più di due e
allora occorre applicare la seguente formula:
I CONDENSATORI NELLA REALTA'
1
C = Si è detto che il condensatore, nella sua forma più
1 1 1 semplice, è costituito da due lamine metalliche,
---+ ... chiamate armature, affacciate fra loro a breve
Cl C2 C3 distanza e separate da un isolante o dielettrico.
Nella realtà i condensatori appaiono sotto aspetti
molto diversi tra loro e la costituzione del con-
densatore dipende dal particolare impiego che
di esso viene fatto in un determinato punto di un
circuito elettronico.
Il condensatore di maggiore importanza può es-
sere considerato quello variabile, montato nei
circuiti accordati dei ricevitori radio, degli o-
scillatori, dei trasmettitori, ecc. Questo può es-
sere ad una o più sezioni. In ogni caso il conden-
satore variabile è composto da un insieme di la-
mine fisse, che formano lo « statore » e da un in-
sieme di lamine mobili che formano il « rotore ».
I condensatori che vengono usati in maggiore
quantità nella pratica di ogni giorno sono quelli
« ceramici», « a pasticca », « a mica »; un altro
tipo di condensatore molto usato e in grado di
sopportare tensioni elevate è il « condensatore a
carta ». Il « condensatore elettrolitico » è quello
destinato ad immagazzinare una grande quantità
di cariche elettriche. In questo tipo di conden-
satore il dielettrico è costituito da uno strato di
ossido che viene a formarsi sulle superfici affac-
ciate di due nastri di alluminio, separate da un
elettrolita, quando esse sono sottoposte ad un
determinato potenziale elettrico. Sui terminali
dei condensatori elettrolitici viene sempre indi-
Fig. 8 • Condensatori di tipo pin-up. L'esemplo cen- cata la loro polarità, per cui un terminale deve
trale propone Il valore capacitivo dl 220 pF, quello In
basso interpreta il valore capacitivo di 2.200 pf. essere collegato al potenziale positivo, l'altro al
potenziale negativo. L'inversione delle polarità
danneggerebbe irreparabilmente il condensatore.

533
CODI CI DI LETTURA DEI CONDENSATORI

Co lore I Il Ili IV V

nero NPO o 0 I ± 20 %
marrone N/30 I 1 10 ± 1 %
l'OS80 N/8O 2 2 100 ± 2 %
arancione N/15O 3 3 1000 ± 2,5%
giallo N/220 4 4 10000 -
verde N/330 5 5 100000 ± 5 %
blu N/470 6 6 1000000 -
viola
grigio
•e
N/750
-
7
8
7
8
-0,01
-
-
bianco P/19o 9 9 0,1 ± 10 %
Coefficiente
•• cifra moltiplicatore
2 cifra tolleranza
di temperatura del plcofarad

In generale, su tutti i condensatori elettrolitici il opposta e risulta in intimo contatto elettrico con
terminale positivo del componente si trova da l'involucro metallico esterno del condensatore.
quella parte in cui, sull'involucro esterno, è ri- In taluni tipi moderni di condensatori elettroli-
portata una crocetta ( + ), mentre il terminale tici il terminale positivo è rappresentato da un
negativo si trova da quella parte in cui, sempre conduttore più lungo di quello negativo. Nei con-
sull'involucro esterno del componente, è ripor- densatori elettrolitici doppi o tripli ( condensatori
tato un trattino (-). In taluni tipi di conden- nei quali sono incorporati due o tre condensato-
satori elettrolitici il terminale positivo si trova ri) sono presenti due o tre terminali positivi.
da una parte ed appare completamente isolato, mentre vi è un unico conduttore negativo, comu-
mentre il terminale negativo si trova all'estremità ne per i due o tre condensatori; anche in questo

Fig. 7 - Tipici esempi di condensatori a bande colora-


te. Anche per questi condensatori il valore capaciti-
vo si deduce interpretando l'apposita tabella del co-
dice. Il condensatore riportato a sinistra viene costrui-
to anche in forme più allungate; il terminale contras-
segnato con la dicitura • lato freddo » è quello che
LATO normalmente viene collegato con la linea di massa.
FREDDO Il valore capacitivo di questo condensatore si deduce
allo stesso modo di quello adottatò per i condensa-
tori pin-up.

534
TENSIONE 200 CAPACITÀ
.01 CAPACITÀ 5 TOLLERANZA
+10 Fig. 8 - In questi condensatori I valori
TOLLERANZA caratteristici dei componenti risultano
direttamente impressi a stampa sul cor-
po dell'elemento. Nel condensatore a
sinistra il valore capacitivo è di 10.000
pF (.01 F).

caso il conduttore negativo si trova in intimo CONDENSATORI A TUBETTO


contatto elettrico con l'involucro metallico ester-
no del componente. Vengono denominati « condensatori a tubetto »
quelli che assumono l'aspetto dei modelli ripor-
tati in figura 5. Il valore capacitivo di questi
INDICAZIONE DEI VALORI CAPACITIVI condensatori si deduce dall'interpretazione di un
codice a colori che riportiamo a parte nel corso
Sull'involucro esterno della maggior parte dei dell'articolo.
condensatori montati nei circuiti elettronici ri- Come si nota in figura 5, è possibile distinguere
sulta sempre indicato il valore capacitivo e quel- due casi diversi : quello in cui sul corpo del con-
lo della tensione massima alla quale possono ve- densatore sono presenti quattro macchioline co-
nire sottoposti. II corretto impiego di un conden- lorate o anelli colorati e quello in cui sono pre-
satore impone di non oltrepassare mai il limite senti tre macchioline colorate o anelli colorati.
della sua tensione di lavoro, giacché tensioni più La prima cifra viene· letta a partire dalla striscia
elevate finirebbero col perforare il dielettrico, di colore più vicina all'estremità del condensa-
danneggiando il condensatore. In alcuni tipi di tore. Questa cifra si riferisce al coefficiente di
condensatori, il valore capacitivo viene rilevato temperatura (prima colonna della tabella dei co-
mediante lettura con il codice dei colori. Esiste dici di lettura dei condensatori). I simboli ripor-
tuttavia in questo settore dell'elettronica una cer- tati nella prima colonna rappresentano, come ab-
ta confusione, sulla quale cercheremo di fare un biamo detto, il coefficiente di temperatura che
po' di luce. viene indicato quando il condensatore. con il va-

Fig. 9 - Questi tipi di condensatori a pasticca


sono molto comuni e certamente noti a tutti i no-
223 stri lettori. Le Indicazioni Impresse sul corpo del
K componenti possono creare talvolta delle difficol-
tà di lettura del valore capacitivo. Nel condensa-
tore riportato a sinistra il numero 223 sta a slgnl-
ficare: 22x1.000 » 22.000 pF. La terza cifra quin-
di Indica il numero degli zeri. Nel condensatore a
disco, riportato a destra, il valore capacitivo di
,, 3,9 nanofarad è pari a 3.900 pF (n 1.000).

535
Flg. 10 - Questi tipi di condensatori sono meno co-
l1r] _ TENSIONE •- CAPACITÀ muni degli altri, ma possono apparire assal spesso
0,0 68 M
nel commercio al dettaglio ed entrare quindi in pos-
fimi 250 I- TENSIONE sesso del principiante. Nel modello riportato a sini-
stra Il valore capacitivo è di 1.000 pF, In quello ripor-
tato a destra Il valore capacitivo è di 68.000 F (M
... µF).

Flg. 11 - Nel condensatore riportato a sinistra Il va-


lore capacitivo è di 220.000 pF (.22 F 220.000 pF);
CAPACITA' O,!),-t CAPACITA' la tensione di lavoro è di 50 V. Nel modello presenta-
to a destra Il valore capacitivo è di 150.000 pF (0,15
TENSIONE 00 TENSIONE F 150.000 pF); la tensione di lavoro è di 400 V.
In esso è Indicato Il lato freddo, che è quello che
LATO deve essere normalmente collegato a massa, perché
FREDDO connesso con l'involucro metallico superficiale del
componente.

riare della temperatura del suo corpo, varia an- essa indica che se la temperatura aumenta di
che la sua capacità. La lettera N sta ad indicare 10'C, la capacità del condensatore diminuisce
una variazione negativa, mentre la lettera P in- dello 0,330%; viceversa la sigla P/100 indica che
dica una variazione positiva della capacità. Dun- per ogni 10'C di aumento di temperatura, la
que, se c'è la lettera N vuol dire che se il conden- capacità del condensatore aumenta dello 0,100%.
satore si scalda, cioè aumenta di temperatura, La sigla NPO indica invece che, anche se la tem-
la sua capacità diminuisce, mentre se c'è la let- peratura aumenta o diminuisce, non ci sono va-
tera P, vuol dire che la sua capacità aumenta con riazioni della capacità del condensatore.
il crescere della temperatura. Il significato degli altri colori è uguale a quello
Facciamo un esempio: assumiamo la sigla N/330: che il lettore già conosce per la lettura dei valori

250 TENSIONE Fig. 12 - Altri esempi abbastanza comuni di condensa-


22 CAPACITÀ tori di tipo commerciale. Nel modello a sinistra ven-
250
22 gono ripetuti più volte, in colonna, Il valore capaciti-
250 vo e la tensione di lavoro. Il valore capacitivo è In-
dicato con la sigla 22, che sta a significare 0,22 F
= 220.000 pF. Nel modello a destra la lettera P In-
dica: picofarad; pertanto la capacità di questo con-
densatore è di 8.000 pF.

536
resistivi. Facciamo un esempio. Supponiamo che CONDENSATORI PIN-UP
la successione dei colori nel condensatore a tu-
betto, sia: nero-marrone-verde-rosso. Allora, il Occorre stare bene attenti che in certi conde-
primo colore (nero) sta a significare che il con- satori denominati « pin-up » (figura 6j, rivestiti
densatore non cambia valore con il cambiare
di ceramica. a volte sembra che siano presemi
della temperatura (NPO); il secondo colore (mar-
soltanto due colori, se non addirittura uno sol-
rone), indica il valore della prima cifra del nu-
tanto. Poiché non è sempre facile separare le
mero che rappresenta la capacità in picofarad
tre zone di colore, ciò sta a significare che le fa-
e cioè 1 ; il terzo colore indica la seconda cifra
sce di colore sono unite: quindi non bisogna es-
del numero, cioè 5 (verde); il quarto colore rap-
sere tratti in inganno, ma occorre vedere se la
presenta il numero degli zeri da aggiungere alle
cifre trovate (rosso); nel nostro esempio il mol- fascia di colore è stretta o larga e controllare
tiplicatore è 100. per cui il valore capacitivo di quindi se con un colore solo si indicano due fasce
quel condensatore è di 1.500 pF. In taluni con- insieme. Per esempio. nel condensatore da 220
densatori a tubetto esiste anche un quinto colore. pF di tipo pin-up ci sono solo due colori: rosso
che sta ad indicare la tolleranza. ossia l'appros- e marrone: ma poiché la zona del rosso è più
simazione con la quale può essere vero il valore larga di quella del marrone, ciò sta a significare
del condensatore espresso dai colori. che si vogliono indicare due colori assieme, os-
Quando nel condensatore a tubetto sono presentì sia due volte il numero 2: il marrone indica il
soltanto tre colori (esempio di destra in f6gara 5), moltiplicatore ( 10). Inoltre, se è presente un solo
mancano sia la tolleranza sia il coefficiente di colore. per esempio il rosso. allora vuol dire che
temperatura e i tre colori indicano soltanto il va- i tre colori rappresentati in codice sono uguali
lore capacitivo del condensatore. e quindi si ottiene il valore di 2.200 pF (2-2-100).

IL RICEVITORE CB
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ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

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eccezione per t'altoparlante che non_ viens venduto data_nstr P"Far[one. I kit è corro-
dato anche del fascicolo ottobre '76 in cul è presentato l'articolo lativo alla descrizione e al
montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'impor-
to di L. 14.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
MILANO - Va Zureti, 52.

537
INDICATORE
DI TENSIONE
DIRETE
Q uesto sem plice dispositivo di contro llo della in pratica il concetto di tensione elettrica. perché
presenza di tensione alternata su una presa-luce. tra latomo e gli elettroni si crea una vera e pro-
sui term inali di un trasform ato re e in qualsiasi ria forza di tensione, che si annulla soltanto
circuito di alim entazione o linea elettrica. vuol quando gli elettroni vengono captati e ricondotti
ra ppresentare, oltre che un elem ento di gra nde nelle orbite atomiche.
utilità pratica nel labora torio del dilettante, an- L'atomo impoverito di uno o più elettroni divie-
che un'applicazione elettro nica m odern a dei dio- ne una carica elettrica positiva: quando invece
di LED . nella ,truttura atomica vengono introdotti altri
Per realizzarlo occorro no soltanto due diodi LED elettroni. !atomo diventa una carica negativa
di qualsiasi tipo, una resistenza e un condensa- E proprio in virtù delle forze di attrazione prima
tore. M a volendo sem plificare ancor più il cir- citate anche fra le cariche elettriche. di qualun-
cuito. può bastare anche un solo diodo LED , que entità esse siano, si crea una tensione elettri-
ad esem pio quello contenuto nel pacco-dono che, ca. Le cariche elettriche dello stesso nome si re-
quest'anno, tutti gli abbonati a Elettro nica Pra- spingono tra di loro. mentre le cariche elettriche
tica hanno già ricevuto. di nome diverso si attraggono: si suol anche dire
Poiché l'oggetto di co ntro llo di questo appara to che le cariche eteronime si attraggono. In virtù
è la tensione altern ata. riteniam o giusto, prim a di queste forze di attrazione e repulsione elet-
di iniziare la presentazione vera e pro pria del trica prende avvio il fenomeno della corrente e-
pro gettino, sofferm arci co n alcuni richiam i di lettrica.
interesse genera le su questo im portante concetto. La tensione elettrica. cioè la forza di attrazione
o repulsione che si esercita tra le cariche elettri-
che. prende anche i nomi di « forza elettromo-
LA TENSIONE ELETTRICA trice » e « differenza di potenziale ».
Gli operai elettricisti la chiamano più semplice-
La tensione elettrica rappresenta una grandezza mentt' « la forza». Quando essi individuano un
fisica fondamentale nello studio di tutta l'elet- conduttore in cui è presente la tensione elettrica.
tronica. oppure quando nell'esaminare una presa di cor-
Per assimilare questo importante concetto occor- rente si accertano che fra le due boccole sussiste
re rifarsi alla struttura dell'atomo e ai principi una differenza di potenziale. essi dicono che in
dell'elettrostatica. quel conduttore o in quella presa vi è la «forza».
Quando nella struttura atomica vengono a man- In pratica, dunque. la tensione elettrica è quella
care uno o più elettroni. si crea una condizione forza che, appena può. mette in movimento gli
di instabilità elettrica. L'atomo, impoverito di e- elettroni, cioè genera la corrente elettrica. In
lettroni, si arricchisce di una forza di attrazione tutti i fenomeni elettrici. quindi. la tensione rap-
nei confronti degli elettroni stessi sfuggiti. per presenta la causa, mentre la corrente ne costitui-
una qualsiasi causa naturale o artificiale. alle sce l'effetto. Quando con due dita si toccano i
sue orbite. Questa forza è la prima che traduce conduttori di rete, si offre l'opportunità alla ten-

538
sione elettrica di mettere in movimento gli elet- verso, ma con velocità variabili nel tempo da un
troni, cioè di dar luogo al fenomeno della cor- certo valore al valore zero. In pratica ciò signi-
rente elettrica che, attraversando le dita della fica che gli elettroni iniziano la loro marcia fino
mano provoca quella sgradevole sensazione che a raggiungere una certa velocità, poi rallentano
va sotto il nome di « scossa ». il loro moto e si fermano, quindi si rimettono in
movimento nella stessa maniera di prima.
La corrente alternata è quella determinata da.
TENSIONI CONTINUE E ALTERNATE un movimento di elettroni in entrambi i sensi
e con velocità variabili lungo i conduttori. In
La tensione elettrica, come abbiamo detto, è la altre parole si dice che la corrente al ternata è
causa di un effetto che prende il nome di cor- quella in cui gli elettroni iniziano il loro movi-
rente elettrica. E poiché esistono tre tipi fonda- mento fino a raggiungere una certa velocità, quin-
mentali e diversi di tensioni elettriche, ossia : di rallentano fino a velocità nulla, poi riprendo-
no la marcia in senso inverso e così di seguito: si
TENSIONE CONTINUA tratta quindi di un movimento ordinato di elet-
TENSIONE PULSANTE troni nei due sensi e con velocità variabili lungo
i conduttori. Gli impianti elettrici delle nostre
- TENSIONE ALTERNATA case sono realizzati con condutìori metallici per-
corsi da corrente alternata. In ogni punto di es-
anche le correnti elettriche, che sono gli effetti si vi sono elettroni che si muovono, ordinatamen-
di queste tensioni. sono di tre tipi, ossia: te, avanti e indietro, con velocità variabili.
La causa prima della corrente alternata è ovvia-
CORRENTE CONTINUA mente la tensione alternata. che è quella gene-
CORRENTE PULSANTE rata dagli alternatori, sui morsetti dei quali si al-
ternano valori positivi e valori negativi. I ge-
CORRENTE ALTERNATA neratore più comune e più conosciuto da tutti
noi, perché con esso abbiamo a che fare tutti i
Questi tre tipi di correnti riflettono altrettanti tipi giorni, è. molto semplicemente. la ... presa-luce
di movimenti di elettroni in seno ai conduttori di casa. Sulle due boccole della presa si alterna-
elettrici. La corrente continua è quella determi- no, di continuo, i valori positivi e quelli negativi
nata da un movimento ordinato e continuo di e- della tensione .
lettroni che si muovono sempre nello stesso verso
e con la medesima velocità lungo un conduttore.
Sono esempi di corrente continua quelli provo- MISURA DELLA TENSIONE
cati dalle tensioni continue generate dalle pile
e dagli accumulatori. La tensione elettrica, come tutte le altre gran-
La corrente pulsante è determinata da un mo- dezze fisiche, è suscettibile di misura: l'unità di
vimento ordinato di elettroni sempre nello stesso misura prende il nome di « volt » (abbrev. V

L'ammodernamento elettronico degli strumenti di controllo e


misura coinvolge, progressivamente, anche gli apparati del la-
boratorio dilettantistico. Ce lo conferma questo semplice, pic-
colo e robusto dispositivo che, con soli quattro componenti,
è in grado di segnalare otticamente la presenza della tensione
alternata su qualsiasi sorgente di energia elettrica.

539
Flg. 1 - I normali strumenti di misura delle ten-
+308V sioni elettriche, ossia i voltmetri, non sono in gra-
do di segnalare, tramite lo spostamento meccani-
co di un indice, l'andamento sinusoidale della ten-
sione alternata. Tuttavia, supponendo che Il valo-
re della frequenza, anziché di 50 Hz, sia di 1 Hz
ogni due minuti secondi, è possibile notare lo spo-
stamento dell'indice del volt-
metro, dapprima verso sini-
stra e poi di nuovo verso lo
zero centrale, per raggiunge-
re quindi l'estremo valore di
I destra di - 308 V. La lettera
«l» simboleggia l'inizio della
sinusoide, la quale tocca suc-
cessivamente i valori positivi
di 100 V- 200 V - 308 V,
per ritornare poi al valore O.
-308 La. semionda negativa della
tensione tocca gli stessi valo-
ri, In senso assoluto, ma di
segno contrario. La normale
frequenza di 50 Hz della ten-
sione di rete-luce non è In
grado di far spostare l'Indice
del voltmetro dalla sua po-
sizione fissa e naturale sul
valore dello zero centrale.

Ciò in onore del grande fisico italiano Alessan- ora richiamarci ad alcuni concetti analitici di
dro Volta. essa.
Come per ogni unità di misura esistono dei va- Si dice che la tensione alternata è di tipo sinu-
lori che sono multipli e sottomultipli di essa. soidale, perché la sua rappresentazione analitica
anche per il volt si conoscono i seguenti valori: si esprime attraverso una curva sinusoidale.
La tensione di rete-luce ha il valore di 220 V
Kilovolt = mille volt (simbol. KV) e la sua frequenza è di 50 Hz. Il valore di 220 V
Millivolt = un mllleslmo di volt (simbol. non è un valore reale della tensione, ma soltanto
mV) il suo « valore efficace». In realtà, se si riuscisse
Microvolt = un milionesimo di volt (sim- a seguire, istante per istante, l'andamento del
bol. uV) valore reale della tensione di rete-luce, si riscon-
trerebbe una variazione continua di valori oscil-
La tensione elettrica si misura con uno strumen- lanti fra O e + 308 V e fra 308 V e O, così come
to che prende il nome di voltmetro. Questo stru- chiaramente indicato nel disegno di figura 1.
mento viene usato principalmente dagli elettro- Nel diagramma da noi riportato è facile consta-
tecnici e dagli elettricisti. Chi si occupa di elet- tare che il valore massimo della tensione di rete-
tronica, invece. si serve di un particolare stru- luce nelle nostre case è esattamente quello di
mento che prende il nome di « tester » oppure 308 V e non quello di 220 V.
di « analizzatore universale». perché oltre alle
misure di tensione. consente altri tipi di misure
di grandezze elettriche ed elettroniche. EFFETTI TERMICI

Il lettore si chiederà a questo punto il perché


V ALO RE EFFICACE di questi due diversi valori.
La risposta a tale spontanea domanda deriva da-
Abbiamo finora interpretato la tensione elettrica gli effetti termici che la corrente alternata è in
sotto un aspetto essenzialmente fisico. Dobbiamo grado di produrre. E' infatti dimostrabile, e l'e-

540
sperienza lo conferma, che l'effetto termico su VISUALIZZAZIONE DELLA TENSIONE
un determinato carico elettrico è lo stesso sia
con una alimentazione a tensione continua di Il semplice circuito elettrico, riportato in figura
220 V, sia con alimentazione a tensione alterna- 4, propone al lettore il progetto facilmente rea-
ta con valore massimo di 308 V. Quest'ultimo lizzabile di un dispositivo in grado di visualizzare
valore della tensione non viene mai citato, men- il passaggio di una corrente alternata attraverso
tre si menziona sempre quello efficace di 220 l'illuminazione di due diodi LED (Dl-D2).
V che, come abbiamo detto, rappresenta il va- Il condensatore C 1 e la resistenza R 1 rappresen-
lore della equivalente tensione continua agli ef- tano gli elementi che compongono il circuito di
fetti termici, cosi come indicato negli schemi limitazione della corrente.
di figura 2. I due diodi LED sono collegati tra [oro in anti- ,7

Esiste una relazione matematica precisa, per una parallelo e ciò significa che i due diodi si illumi-
onda sinusoidale, che lega tra loro il valore mas- nano alternativamente in relazione al verso della
simo della tensione e il valore efficace di questa. corrente nel circuito. In pratica l'accensione al-
Essa si esprime nel seguente modo: ternativa dei diodi non si può notare a causa del-
la persistenza delle immagini sulla nostra retina.
Vmax. = Veff. V2 Vef. 1,4 La frequenza di 50 Hz non permette infatti di
vedere il fenomeno nella sua realtà.
Questo concetto analitico è stato da noi chiara-
mente interpretato per mezzo del diagramma di
figura 3.

FREQUENZA DELLA TENSIONE

La tensione alternata è caratterizzata da un va-


lore di frequenza, che corrisponde al numero 220 V RESISTENZA
di cicli nell'unità di tempo. Quella della tensione cc DI CARICO
alternata di rete-luce è di 50 Hz. Ciò significa TEMP 200°
che la sinusoide inverte la sua polarità 50 volte
ad ogni secondo.
Quando si fa uso di uno strumento voltmetrico
ad indice per la misura delle tensioni elettriche,
non è assolutamente possibile seguire l'andamen-
to della tensione alternata proposto nello schema
di figura 1. Anzi, tenuto conto della rapida varia-
zione di valori, l'indice dello strumento rimarrà
costantemente bloccato sullo zero, dato che il va-
lore medio della tensione è uguale a zero (la se-
mionda positiva uguaglia in ampiezza e durata
quella negativa). RESISTENZA
308 V
Se si supponesse che la corrente alternata di re- DI CARICO
te-luce, anziché assumere un valore di frequenza ALTERN.
TEMP. 200°
di 50 Hz avesse quello di 1 Hz ogni due minuti-
secondi, il movimento dell'indice dello strumen-
to apparirebbe ben evidenziato.
Supponiamo che il ciclo cominci dal punto ini-
ziale I; da questo punto il valore della tensione
V sale a + 100 V, poi raggiunge il valore di Fig. 2 - Il valore di 220 V della tensione alternata di
rete-luce non rappresenta il valore massimo da que-
+ 200 V e, infine, quello massimo di + 308 V. sta raggiunto. SI tratta Infatti di un valore denomina-
Successivamente i valori scendono sino a rag- to « efficace », Esso viene sempre preso in conside-
giungere nuovamente lo zero per compiere poi lo razione nella maggior parte delle misure elettriche
stesso percorso attraverso i valori negativi che. per il fatto che gli effetti termici da esso determinati
su una resistenza di carico di preciso valore sono gli
in senso assoluto, rimangono uguali. Nello stru- stessi provocati su quella stessa resistenza da una
mento di figura 1 l'indice si sposterebbe lenta- tensione continua del valore di 220 V.
mente dapprima verso sinistra e poi da sinistra f-
no all'estrema destra.

541
I CICLO

VALORE Fig. 3 - II valore efficace di


EFFICAC
220V 220 V della tensione alterna-
ta potrebbe considerarsi co-
me un valore medio di essa.
- ov Il valore massimo di 308 V
SEMIONDA
NEGATIVA della normale tensione alter-
nata di rete-luce si ottiene,
matematicamente, moltiplican-
do per 1,4 Il valore efficace
della tensione.

CIRCUITO DI LIMITAZIONE riduca il valore entro i limiti citati. A questo pun-


to si presentano due possibili soluzioni, che sono
Per ottenere il corretto funzionamento dei due le più semplici immaginabili:
diodi LED. è- necessario che essi vengano attra- l) - Inserimento di una resistenza di limitazione
versati da una corrente di I O--;- 20 mA. E per rag- 2) - Inserimento di una reattanza di limitazione.
giungere tale condizione elettrica occorre inse- Queste due soluzioni differiscono fra loro soltanto
rire, tra la linea di rete-luce ed i due diodi LED. per la dissipazione di potenza.
un circuito di limitazione della corrente che ne La prima soluzione. quella dell'inserimento di

RI

/
■ "7
c1 = 220.000 pF
02I R1 = 1.800 ohm - 0,5 W
D1 = diodo LED
D2 = diodo LED

Fig. 4- La semplicità del dispositivo indicatore di tensione di rete è determinata dal soli
quattro elementi che compongono il progetto qui raffigurato. I due diodi LED (D1-D2) sono
collega ti fra loro in antiparallelo. La resistenza R 1, collegata In serie con il condensatore C 1,
rappresenta soltanto un elemento addizionale di protezione del circuito da eventuali sovra·
tensioni a frequenza elevata. il condensatore C 1, invece, costituisce una vera e propria reat-
tanza capacitiva, pari a 14.475 ohm, che permette di ottenere una limitazione di corrente del
valore di 15 mA circa. Coloro che volessero economizzare sulla spesa di realizzazione del pro-
getto potranno montare un solo diodo LED. Nel caso In cui si pretendesse di servirsi del di-
spositivo anche per il controllo di presenza di tensioni continue, occorrerà servirsi di una re-
sistenza da 15.000 ohm -5 W, in sostituzione della resistenza R1 e del condensatore Cl.

542
za, ha lo svantaggio dell'uso limitato al solo con-
trollo della tensione alternata.

REATTANZA DI LIMITAZIONE

La soluzione da noi proposta. tenuto conto del-


l'uso che verrà fatto del circuito. è la seconda.
Essa consiste nell'inserimento, in serie con i diodi
LED, di un condensatore (Cl) del valore di
220.000 µF e dotato di una tensione di lavoro
superiore ai 250 V. La resistenza Rl. collegata in
serie al condensatore Cl, costituisce soltanto un
elemento addizionale di protezione del circuito
da eventuali sovratensioni a frequenza elevata.
RETE
Il condensatore C 1 presenta, alla frequenza di
Fig. 5 - La caratteristica principale del dispositivo di 50 Hz della tensione di rete-luce, una reattanza
segnalazione di tensione alternata è quella dello « So- capacitiva pari a 14.475 ohm, che permette di
lid State •. La composizione del circuito si effettua ottenere una limitazione di corrente del valore
su una piccola basetta rettangolare di bachelite sulla
di 15 mA circa. Coloro che volessero optare per
quale sia stato preventivamente composto il piccolo
circuito stampato. Ai lettori principianti raccomandia- la prima soluzione, quella dell'inserimento della
mo di collegare nelle loro esatte posizioni gli elet- sola resistenza, dovranno sostituire C 1 ed R I
trodi di catodo e di anodo dei due diodi D1 -D2, che con un'unica resistenza da 15.000 ohm - 5 W
dovranno risultare connessi in antiparallelo.
A coloro che temono la scossa elettrica consi-
gliamo di collegare in parallelo con il condensa-
tore C 1 una resistenza da 1 megaohm - 0.5 W.
che consente l'autoscarica del condensatore quan-
do, una volta staccato lo strumento dalla rete-
luce, questo dovesse rimanere carico.

REALIZZAZIONE DEL CIRCUITO

Il circuito teorico di figura 4 è facilmente rea-


lizzabile da chiunque seguendo lo schema pratico
di figura 5.
Ai principianti ricordiamo che i diodi LED sono
CATODO dei componenti a semiconduttore. che debbono
essere trattati con le usuali precauzioni: queste
consistono nell'effettuazione di saldature rapide
Fig. 6 • I diodi LED, necessari per la composizione per mezzo di saldatori dotati di punta ben calda.
del dispositivo descritto in queste pagine, possono In figura 6 abbiamo indicato tutti gli elementi
essere di qualsiasi tipo e scelti a piacere tra I colori necessari per distinguere il catodo dall'anodo nel
giallo-rosso-verde. In questo disegno sono stati chia- diodo LED: ciò risulterà molto utile in sede di
ramente indicati gli elementi fondamentali per rico-
noscere e distinguere l'elettrodo di catodo da quello
montaggio dei componenti per non commettere
di anodo. errori di inserimento.
A coloro che volessero risparmiare danaro e. in
particolar modo, agli abbonati che hanno ricevu-
to in dono il nostro diodo LED rosso. possiamo
dire che uno dei due diodi LED del piano co-
struttivo di figura 5 potrà essere sostituito con un
normale diodo al silicio, per esempio il modello
una resistenza di limitazione, presenta lo svantag- 1N914. collegato allo stesso modo del diodo LED
gio della dissipazione di potenza, ma assume il che si vuol eliminare. Così facendo, si elimina la
vantaggio della possibilità di impiego del circui- teorica visione bidirezionale della corrente alter-
to anche nel controllo delle tensioni continue. nata. dato che una delle due semionde della cor-
La seconda soluzione, pur non dissipando poten- rente alternata non potrà essere evidenziata.

543
VOLTAGE
DEPENDENT
RESISTOR

LE RESISTENZE V.D.R.
Uno dei componenti meno conosciuti dalla mag- rità. tanto maggiore risulta la variazione di re-
gior parte dei nostri lettori dilettanti è la resisten- sistenza intrinseca del componente al variare del-
za V.D.R .. chiamata anche « varistore ». La si- la tensione applicata ai suoi terminali. L'equa-
gla V.D.R. significa « Voltage Dependent Resi- zione caratteristica di un elemento V.D.R. può
stor », oss1a « resistenza il cui valore dipende dal- essere espressa tramite la seguente fonnula:
la tensione ».
I KVa
Con questa denominazione viene indicata una
vasta gamma di componenti non lineari e rea- nella quale I rappresenta il valore della corrente
lizzati con tecniche svariate. Normalmente però che attraversa il varistore, K costituisce una co-
ci si riferisce ad un componente il cui valore in- stante di proporzionalità dipendente dalla geome-
trinseco resistivo diminuisce quando aumenta il tria del componente, V la tensione applicata, il
valore della tensione applicata sui suoi terminali. coefficiente alfa l'indice di non linearità.
La maggior parte delle tecniche applicative. di La relazione ora citata permette di comporre
questi particolari elementi. si estendono dalla il diagramma rappresentativo dell'andamento e-
soppressione dei picchi di sovratensione. su linee sponenziale della caratteristica tensione-corrente
disturbate, a quella degli archi voltaici che ven- (figura lA). Questa curva sta a dimostrare che
gono spontaneamente a formarsi fra i contatti dei la corrente, quando il suo valore supera quello
relé. degli interruttori e. più in generale. degli del «ginocchio», aumenta notevolmente anche
apparati con parti soggette a movimento. alle piccole variazioni della tensione.
Per motivi di comodità grafica, la caratteristica
viene normalmente rappresentata tramite scale
L'EQUAZIONE CARATTERISTICA
logaritmiche, che trasformano l'andamento espo-
nenziale in andamento lineare, così come indi-
Nelle tecniche applicate si incontrano oggi diver-
cato nella curva di figura lB.
si tipi di varistori. Ma i più comuni sono soltanto
tre:

1)- V.D.R. al carburo di silicio. CARATTERISTICHE TECNICHE


2)- V.D.R. al selenio.
Tenendo conto della possibilità di trasformare
3) - V.D.R. all'ossido metallico (zinco). l'andamento esponenziale della caratteristica dei
varistori in un andamento logaritmico, riportiamo
Ciascuno di questi tre tipi di varistori risulta ca- in figura 2 le curve comparative dei tre tipi fon-
ratterizzato da un indice di non linearità. che damentali di resistenze V.D.R. confrontate con
viene indicato con la lettera alfabetica greca la caratteristica di una resistenza pura, ossia di
« alfa ». una resistenza con indice di non linearità alfa u-
Quanto più elevato è l'indice alfa di uon linea- guale ad 1. La comparazione viene effettuata an-

544
l varis tori, ossia le resistenze non lineari, sono componenti il
cui valore diminuisce quando la tensione applicata aumenta.
Il loro più importante campo di applicazione si identifica con
quello della soppressione delle sovratensioni lungo le linee di
alimentazione e sui contatti mobili di interruttori, commutatori,
relé ed altri dispositivi caratterizzati dalla presenza di parti in
movimento.

che rispetto alla curva di un diodo zener che, a cessaria una elevazione di tensione di ben 1.000 V.
differenza dei varistori, non è un componente I varistori al selenio, che abbiamo elencato per
bidirezionale; il diodo zener, inoltre, può soppor- secondi fra i tre più comuni, presentano un indi-
tare soltanto tensioni e correnti di valori limitati. ce di non linearità alfa di valore praticamente
doppio di quello che caratterizza le V.D.R. al
carburo di silicio. Questi tipi di varistori, tuttavia.
TECNOLOGIE DEI VARISTORI presentano lo svantaggio di essere ingombranti e
di richiedere il collegamento di due elementi
I varistori al carburo di silicio costituiscono le contrapposti se si vuole raggiungere l'effetto bi-
V.D.R. più classiche fra tutte quelle oggi cono- direzionale.
sciute. Questi componenti attualmente non sono Le migliori caratteristiche tecnologiche sono in-
più utilizzati; la loro presenza sul mercato tec- vece presenti, allo stato attuale della tecnica,
nologico, infatti. è cessata almeno da un anno a nei varistori all'ossido metallico che, normalmen-
questa parte. Tuttavia, dato che le V.D.R. al te, è rappresentato dallo zinco. L'indice di non
carburo di silicio si ritrovano ancora in molti cir- linearità alfa è, in questi tipi di V.D.R., superiore
cuiti, conviene ricordare qualche elemento fon- a 30 e la loro caratteristica si avvicina di molto
damentale. Per esempio, le V.D.R. al carburo di a quella dei diodi zener, tanto da poter essere
silicio hanno un indice di non linearità alfa abba- ritenuti quasi degli elementi stabilizzatori in al-
stanza basso, che si aggira intorno a 5. Questo ternata. Un ulteriore notevole vantaggio. deri-
vuol significare che, per passare da un flusso di vante dall'uso dei varistori all'ossido metallico. è
corrente di I mA a quello di IO A, si rende ne- costituito dalla possibilità di sopprimere le so-

J LOG. V

Flg. 1 - ln A è riportato il dia-


gramma rappresentativo dell'an-
damento esponenziale delia ca-
ratterlstica tensione-corrente di
I LOG.I un varistore. In B è rappres..ta-
ta la curva esponenziale in anda-
@ mento lineare e in scala loga-
ritmica.

545
«·o·r TI!T T T +

3000

/ 2ooo

4oo
300
'2
] -= Il@ I
Fig. 2 • Curve caratteri-
VARISTORE A stiche del tre fondamenta-
200 OSSIDO DI ZINCO li tipi di resistenze V.D.R.
a>> 30 al carburo di silicio, al se-
lenlo e all'ossido di zinco
raffrontate con l'andamen-
to delle caratteristiche di
5
una resistenza pura e di
2
IO IO 10 un diodo zener.

vratensioni e in quella di assorbire correnti di nominali che si estendono entro la gamma che
intensità sino a 4.000 A. uei delli più piccoli, va dai 22 V sino ai 1.800 V. I diodi zener, al con-
e sino a 25.000 A. ed oltre. nei modelli più grossi. trario, possono tollerare tensioni massime di po-
Questo vantaggio è ancor piì1 appariscente se si che centinaia di volt.
ricorda che in un diodo zener, di grosse dimen-
sioni, si possono tollerare. al massimo, picchi di
corrente di 50 A. Inoltre, le resistenze V.D.R. LE CAUSE DELLE SOVRATENSIONI
all'ossido metallico possono lavorare con tensioni
Prima di passare alla descrizione di alcuni cir-
cuiti di pratica applicazione delle resistenze
V.D.R., vogliamo ricordare ai lettori principian-
ti i motivi fondamentali per cui, in taluni circui-
ti, vengono a formarsi le sovratensioni, dalle quali
ci si può appunto difendere con l'uso dei varistori.
Le sovratensioni si manifestano in genere nei
circuiti induttivi, a causa della energia magne-
tica immagazzinata nell'induttanza. Per spiegarci
e L più praticamente dobbiamo ricordare che ogni
bobina, a causa dei valori capacitivi parassiti
che insorgono fra i fili conduttori, può essere
considerata come un vero e proprio circuito ri-
sonante, caratterizzato dalla presenza di una in-
duttanza L e di una capacità C (figura 3).
Quando si alimenta una bobina con una ten-
sione di un certo valore V (figura 4), in essa viene
Flg. 3 - Ogni avvolgimento di filo conduttore può es- immagazzinata una energia la cui entità può es-
sere considerato come un vero e proprio circuito ri-
sonante, nel quale sono presenti le due fondamentali sere espressa tramite la seguente formula:
grandezze elettriche dell'Induttanza (L) e della capa- L I
cità (C).
W =
2

546
in cui I rappresenta il valore della corrente che
attraversa il circuito quando ad esso viene appli-
cata la tensione di valore V.
Quando si interrompe l'alimentazione, l'energia
g :
immagazzinata viene ceduta al condensatore C.
Il
Quindi, ricordando che l'entità energetica può
anche essere valutata tramite la seguente for-
mula: l e
AL!fvf.
e ... L

J
C va
W = Il
2

sui terminali dell'induttanza si. manifesta una so-


vratensione il cui valore viene stabilito tramite
la seguente formula: Fig. 4 - L'interruttore S1 provoca, all'atto della mano-
vra su di esso, la formazione di sovratensioni di chiu-
sura ed apertura in ogni tipo di avvolgimento nel qua-
L le esiste pur sempre un valore teorico capacitivo an-
Vmax. = I che in assenza di condensatori.
e
Facciamo un esempio pratico con riferimento al
semplice circuito di figura 4. Supponiamo che il
valore dell'induttanza L della bobina sia di 0,1
H, che quello del condensatore C sia di 250 pF.
che la tensione di alimentazione risulti di 24 V, SOPPRESSIONE DELLE SOVRATENSIONI
mentre la corrente che scorre attraverso il cir-
cuito assume il valore di O, 15 A. Ebbene, appli- E veniamo ora agli esempi di pratica applica-
cando la precedente formula, la cui validità si zione dei varistori nel caso di necessità di soppres-
esprime all'atto dell'apertura del circuito di ali- sione di sovratensioni.
mentazione, tramite l'interruttore SI, il valore Uno dei metodi più semplici è quello riportato
della sovratensione è: in figura 5. Esso consiste nel collegare. in paral-
lelo alla bobina L, una resistenza V.D.R .. che
funge da elemento assorbente di corrente quan-
V = ~ = 3.000 V circa do la tensione tende ad aumentare, smorzandone
notevolmente gli effetti conseguenti.

Il
Il

Flg. 5 - Uno dei metodi


più semplici di pratica ap-
V ALIM. i,
qe
C'
plicazione dei varistori in

:
caso di necessità di sop-
pressione di sovratensioni
Il
è qui indicato. La resisten- Il
za V.D.R, deve essere col-
legata in parallelo con l'av-
volgimento elettrico.

547
r
S1 TRASF.

V ALIM.
l
V SEC.
Fig. 6 - La protezione di
un circuito elettrico dai fe-
nomeni di sovratensione
può essere esercitata an-
che sul trasformatori, col-
legando in parallelo ad es-
si la resistenza V.D.R.

FUS. Questo stesso tipo di protezione può essere esteso


anche ai circuiti in cui sono presenti i trasforma-

I
V ALIM. V ALIM.
tori che. in pratica, sono pur essi delle bobine,
perché composti da avvolgimenti di fili condut-
tori. Un esempio di tale applicazione è riportato
in figura 6, in cui si nota la presenza di una resi-
stenza V .D.R. collegata in parallelo con l'avvol-
ENTR. USCITA gimento secondario di un trasformatore.
Per mezzo dei varistori ci si può cautelare contro
VDR gli eventuali carichi induttivi presenti lungo qual-
siasi linea di alimentazione, così come indicato
nello schema di figura 7.
Un altro tipo di impiego delle resistenze V.D.R.
è quello del collegamento di questo componente
in parallelo con i contatti mobili di un relé. di
Fig. 7 - Tramite i varistori è possibile proteggere qual- un interruttore o di altro elemento mobile (fi-
siasi linea di alimentazione da eventuali carichi indut- gura 8). E' questa una delle più comuni applica-
tivi nel modo qui indicato.
zioni delle resistenze V.D.R.. perché essere per-
mettono di salvaguardare la precisione di fun-
zionamento del dispositivo e di garantirne la du-
rata.
L'uso di una resistenza V.D.R., collegata in pa-
rallelo con i più svariati tipi di contatti elettrici,
51 permette di assorbire le sovratensioni di apertura.
limitando l'effetto di usura dei contatti provocato
dagli archi voltaici e dalle scintille.

L
e
ALIM.
~ Fig. 8 - Uno degli impieghi più naturali dei varistori
consiste nel loro collegamento In parallelo ai contatti
di un Interruttore o di un relé, con lo scopo di elimi-
I nare le sovratensioni e, conseguentemente, la forma-
zione di archi voltaici e scintille.

548
battute ed eliminate soprattutto quando si vuol
prolungare la vita di molti componenti elettrici.

Fig. 9 -I tipi più comuni di COSTITUZIONE DELLE V.D.R.


variatori si identificano con
quello qui riportato. La lo-
ro forma è circolare e li La veste esteriore delle resistenze V.D.R. più
fa assomigliare a molti ti- comuni e quella raffigurata nel disegno riportato
pi di condensatori cerami- in figura 9. In pratica si tratta di un dischetto,
ci a disco. molto simile a certi tipi di condensatori ceramici,
solcato da alcune righe o striscie colorate, che
trovano un preciso riscontro elettrico in un Co-
dice di lettura. Commercialmente le resistenze
V.D.R. vengono vendute in dischetti di diametri
diversi (5-7-10-14-20-25-32 mm.). I varistori a di-
sco vengono impiegati per i carichi elettrici mi-
Il fenomeno delle sovratensioni di apertura e nori, mentre per i carichi elettrici maggiori le
chiusura dei circuiti elettrici è forse uno dei più resistenze V.D.R. vengono costruite in piccoli
noti ai nostri lettori. perché esso è- conosciuto blocchi.
abbondantemente durante la manovra effettuata
sugli interruttori, sui commutatori e su altri ele-
menti elettrici. Chi non ha visto, infatti, la for- CARATTERISTICA RESISTENZA-TENSIONE
mazione di una scintilla sull'interruttore della
luce quando si interviene su questo per provoca- In figura 10 è riportata la curva caratteristica
re l'illuminazione dell'ambiente o il suo oscura- della resistenza di un varistore in funzione della
mento? Quante volte è capitato ai nostri lettori tensione. Come si può notare, al di sotto del « gi-
di azionare un interruttore di chiusura del cir- nocchio » la resistenza si mantiene sufficiente-
cuito di alimentazione di uno nostro progetto e mente elevata, tanto da poter essere trascurata
di vedere la fornazione di ura scintilla? Certa- a tutti gli effetti pratici. Al di sopra di questo
mente moltissime volte. Ebbene, proprio quelle valore caratteristico della tensione prende avvio
scintille costituiscono il risultato del fenomeno l'effetto assorbente della V.D.R., il cui valore re-
delle sovratensioni di apertura e di chiusura dei sistivo diminuisce sino a divenire quasi un corto-
circuiti elettrici, le quali debbono essere com- circuito.

n
I-r py]H lI.
l 4
MASSIMA TENS. [
o'[CONTINUA Dt LAVORO+ ++ ± à I J Fig. 10 - Curva caratteri-
stica della resistenza di un
variatore in funzione della
tensione.

y L
20 30 40 50 60 70 80 100 150 200

V
549
Semplice
metodo
di ricarica
fino al 75%

Chi possiede un'apparecchiatura elettronica tran- questo articolo, è facile poter rigenerare a pia-
sistorizzata, alimentata a pile, come ad esempio cere e in qualsiasi momento ogni tipo di pila a
l'amplificatore di bassa frequenza, il registratore, secco.
il ricevitore radio. provvede all'immediata sosti- Il dispositivo è in grado di trasformare la cor-
tuzione della pila o delle pile quando il suono rente alternata di rete in una corrente continua
emesso dall'altoparlante diviene poco chiaro. a bassa tensione. Gli elementi necessari sono
Non sempre. tuttavia. fa piacere sostituire questo assai pochi e si riducono ad un trasformatore di
comune elemento generatore di energia elettri- alimentazione, una resistenza di protezione, un
ca, mentre proprio nel momento del ricambio ponte raddrizzatore e uno strumento indicatore.
si pensa spesso ad un possibile sistema di ricarica
Il principio di funzionamento dell'apparecchio è
della pila vecchia. E per raggiungere questo sco-
po basta far scorrere attraverso la pila una 'de- oltremodo semplice ed anche il suo uso risulta
bole corrente elettrica. più precisamente una semplice e alla portata di tutti. Basta infatti col-
corrente continua. in grado di riattivare le so- legarlo alla rete-luce ed applicare ad esso la pila
stanze che compongono internamente il piccolo scarica, lasciando che la corrente continua scor-
generatore elettrico. Non si tratta, sia ben chia- ra attraverso la pila per una cinquantina di ore
ro. di riattivare integralmente la pila scarica, ma cIrca.
di conferire ad essa un'energia elettrica pari al Occorre tener presente che. quando si vuol rige-
75 di quella posseduta originariamente. nerare una pila, non bisogna attendere che que-
Costruendo il semplice dispositivo. descritto in sta sia completamente scarica. perché in tal caso

Quando le pile non sono completamente scariche e non si è ve-


rificata alcuna fuoriuscita di sostanza acidula e gelatinosa, esse
possono venir sottoposte ad un processo di ricarica, anche per
ben quattro volte consecutive, in modo da restituirgli una quan-
tità di energia elettrica inferiore di un quarto appena di quella o-
riginale.

550
RIGENERIAMO LE PILE
il risultato della rigenerazione sarebbe assai mo- volmente interponendo fra i due metalli. che
desto. rappresentavano i due elettrodi della pila, una
La rigenerazione va fatta quando la tensione del- soluzione salina o acidula. Il Volta pervenne
la pila, misurata a vuoto e cioè non sotto carico, così alla realizzazione di un elemento di pila
è scesa a 7-6V e non oltre, quando si tratta di pi- composto da una piastrina di rame, da una di
le da 9 V zinco e da un pezzo di carta assorbente o panno
Se la tensione risulta inferiore ai 6 V, la rigene- bagnato in una soluzione di acqua fortemente
razione avviene lo stesso e si può sempre ripor- salata con normale sale da cucina; le due pia-
tare la tensione al valore nominale di 9 V, ma stre metalliche si trovano ovviamente alle due
l'energia acquisita dalla pila non supera il 20- estremità di questo insieme. Applicando il volt-
30% dell'energia posseduta da una pila nuova metro sui due terminali delle piastrine metalli-
da 9 V. che. chiunque volesse ripetere questo esperimen-
Con il nostro dispositivo la rigenerazione può to, potrà misurare una debole tensione continua
essere ripetuta più volte; si può arrivare fino a (il voltmetro deve essere commutato nella por-
quattro rigenerazioni della stessa pila senza do- tata di I V).
ver ricorrere alla sostituzione con una nuova. Al Nell'eseguire questo esperimento vogliamo ricor-
di là delle quattro rigenerazioni, però, l'energia dare al lettore che le due piastre metalliche deb-
acquisita si riduce a valori minimi, che consi- bono essere assolutamente di materiale diverso.
gliano il ricorso alla pila nuova. E a questo punto perché se queste fossero dello stesso tipo di ma-
dovremmo entrare nel vivo dell'argomento, cioè teriale, nessuna differenza di potenziale potrebbe
nell'analisi del progetto dell'apparato di ricarica. essere misurata tra i due elettrodi. L'interposi-
Tuttavia riteniamo utile intrattenerci, con alcu- zione del panno bagnato sensibilizza il fenomeno
ne righe, sul concetto di pila a secco e sulla co- della creazione della tensione elettrica, ma non
noscenza della sua intima composizione. ne costituisce certamente la causa.
L'insieme di due piastrine metalliche, di natura
diversa, costituisce un elemento di pila; ma per
STORIA DELLA PILA ottenere tensioni elettriche superiori, si debbono
collegare in serie fra loro più elementi di pila.
Le pile rappresentano una fonte di energia in- Così fece Alessandro Volta, sovrapponendo una
sostituibile in moltissimi settori dell'elettronica. serie di dischi metallici di rame, panno bagnato.
A conferma di tale asserto vi sono le numerose zinco, rame, panno bagnato, zinco, e cosi via.
applicazioni della pila in tutte le apparecchiature costruendo una piccola colonna che prese ap-
portatili di vario genere che, sempre più, si van- punto il nome di pila.
no diffondendo. Con l'avvento dei transistor e
Il liquido con cui veniva imbevuto il panno pre-
dei circuiti integrati, le pile sono state inserite
se il nome di «elettrolita», mentre i due me-
anche negli strumenti di laboratorio. nei tele-
talli assunsero il nome di « elettrodi ». Quella
visori e negli oscilloscopi.
pila ebbe fin d'allora un grandissimo valore
Le pile si distinguono per le caratteristiche co- scientifico e storico e venne per sempre relegata
struttive e per quelle elettriche: tensione, du- alla storia dell'elettricità senza. tuttavia. rive-
rata della carica e dimensioni. stire un carattere pratico.
La prima pila fu realizzata dal fisico Alessandro
Volta che, tramite un famoso esperimento, per
sempre affidato alla storia dell'elettricità, riuscì PILE A SECCO
a produrre una forza elettromotrice. cioè una
tensione elettrica, servendosi di elementi chimici. Le pile a secco rappresentano attualmente i tipi
Il Volta notò che, ponendo a contatto due me- più diffusi e sono fondamentalmente costituite
talli di natura diversa, come, ad esempio, il rame dai seguenti elementi: un elettrodo positivo ce-
e lo zinco, si veniva a creare una differenza di trale, normalmente composto da carbone com-
potenziale elettrico, la quale aumentava note- presso, un elettrodo negativo di zinco, un elet-

551
Nelle pile a secco l'elettrolita, invece di essere
una normale soluzione acidula o salina, è costi-
tuito da una pasta gelatinosa, normalmente il
cloruro d'ammonio, che può essere facilmente
POLO POSITIVO imbrigliata a tutto vantaggio della trasporta-
@ bilità dell'elemento.
Ad evitare che il gas prodotto internamente alla
COPERCHIO pila possa arrestare il funzionamento della pila
ISOLANTE stessa, attraverso il ben noto fenomeno della po-
ASTA DI
larizzazione, si provvede ad introdurre, attorno
CARBONE all'elettrodo negativo, una sostanza che assorbe
l'idrogeno senza provocare inconvenienti; tale
sostanza, già menzionata precedentemente, è il
CONTENITORE biossido di manganese. Non usando tale accor-
IN ZINCO gimento, la pila potrebbe anche scoppiare nel
caso in cui essa venisse chiusa ermeticamente.
l] ~..rese Le pile a secco si posso no considerare di impiego
universale, le maggiori Case costruttrici differen-
.. ~ ESTERNO
'+:I ziano i vari tipi a seconda che questi vengano
impiegati per apparecchiature a transistor, foto-
cine, flash, luce, ecc. Esistono confezioni parti-
POLO NEGATIVO
colari blindate in acciaio che evitano il perico-
e lo della fuoriuscita dell'acido dalle pile scariche,
che può sempre danneggiare i contenitori e gli
apparati utilizzatori. In figura 2 vengono illu-
Fig. 1 - Interpretiamo, attraverso questo • spaccato ,
la composizione interna del più classico tipo di pila a strati due fondamentali tipi di pile nella loro
torcia da 1,5 V. Le sostanze chimiche sono normal- composizione interna. In entrambi i casi gli e-
mente rappresentate da una pasta gelatinosa che lementi che compongono le pile erogano tutti la
prende ll nome di cloruro d'ammonio e che può essere
tensione di 1,5 V.
facilmente imbrigliata a tutto vantaggio della traspor-
tabilità dell'elemento.

TENSIONE DELLE PILE

Ogni elemento di pila a secco fornisce una ten-


sione di 1,5 V circa. Le pile a secco con tensione
di valore superiore altro non sono che l'insieme
di più pile collegate in serie tra di loro. Per e-
trolita che reagisce chimicamente con il me- sempio, una pila da 3 V costituisce il risultato
tallo rappresentativo del polo negativo, aspor- del collegamento in serie di due pile da 1,5 V
tando da questo ioni positivi che vengono at- ciascuna (2 elementi di pila). Analogamente, la
tratti dall'altro elettrodo, provocando. interna- comune pila piatta a secco da 4,5 V, costituisce
mente alla pila stessa, una corrente che fluisce il risultato del collegamento in serie di tre ele-
dal polo negativo a quello positivo. Normal- menti di pila da 1,5 V ciascuna.
mente l'elettrolita è rappresentato da cloruro
d'ammonio. Il quarto elemento è il depolarizzan-
te. che impedisce agli ioni positivi di neutraliz- CAPACITA' DELLE PILE
zarsi con altri elementi; solitamente il depola-
rizzante è costituito da biossido di manganese. Gli elementi fondamentali che caratterizzano una
In figura 1 abbiamo riportato il disegno rappre- pila sono: la tensione e la capacità.
sentativo di una pila a secco da 1,5 V. Della tensione abbiamo già detto, occorre ora
Il funzionamento della pila a secco è basato su interpretare il significato del nuovo termine: la
una serie di reazioni chimiche, che hanno la capacità.
particolarità di liberare elettroni; questi, come Quando si parla di capacità di una pila, non bi-
abbiamo detto, fluiscono, internamente alla pila, sogna confondere questa grandezza elettrica con
dal polo positivo a quello negativo, dove si uni- quella che definisce una delle fondamentali ca-
scono con idrogeno allo stato ionico (H positivo) ratteristiche elettriche dei condensatori.
e danno luogo a sviluppo di gas. La capacità di una pila. infatti, sta ad indicare

552
la possibilità di erogare una certa corrente con-
tinua per un certo numero di ore.
Quando si dice, ad esempio, che la capacità di
una pila è di I amperora, si intende dire che
quella pila è in grado di erogare una corrente
continua, dell'intensità di l ampère, per la du-
rata di I ora, prima di esaurirsi completamente.
E' ovvio che questo dato assume soltanto un va-
lore virtuale, perché in pratica le cose possono
andare diversamente.
Normalmente la capacità costituisce un dato che PILA
9V
vien riferito a scariche della durata di 10 ore.
Con una batteria da I amperora, ad esempio,
si potrà ottenere un flusso di corrente continua
dell'intensità di 0,1 ampère, in funzionamento
continuativo.
La capacità di una pila, a parità di modello, pila 3 PILE DA 1,5V 6PILE
COLLEGATE IN SERIE COLLEGATE IN SERIE
a secco, al mercurio, al nichel-cadmio, al man-
ganese, ecc., è funzione delle dimensioni delle-
Fig. 2 - Il comunissimo tipo di pila da 4,5 V costitui-
lemento. Una pila di grosse dimensioni, quindi, sce il collegamento in serie di tre elementi di pila a
avrà una capacità notevolmente superiore a quel- torcia da 1,5 V ciascuno (disegno a sinistra). Sulla de-
la di una pila di piccole dimensioni, pur erogan- stra vien fatto vedere al lettore in qual modo risulti
do entrambe una tensione continua dello stesso composta la famosa pila da 9 V montata nella maggior
parte dei ricevitori radio tascabili. Anche in questo
valore. Con la pila di maggiori dimensioni, ad e- caso la tensione di 9 V costituisce il risultato del col-
sempio, una lampadina rimarrà accesa per una legamento in serie di ben sei elementi da 1,5 V cia-
durata di tempo più lunga; con una pila di pic- scuno.
cole dimensioni, la lampadina rimarrà accesa
per un tempo più breve.

PROGETTO DEL RIGENERATORE

Il progetto del rigeneratore di pile scariche è drizzatore deve essere da 50 V - I A.


riportato in figura 3. Come si può notare, si tratta La resistenza Rl si comporta come un elemento
di un semplicissimo circuito alimentatore, in cor- di sicurezza, perché essa controlla il flusso di
rente continua, che preleva l'energia dalla rete- corrente destinato ad attraversare la pila a sco-
luce alla tensione di 220 V e la riduce ad un va- po depolarizzante.
lore più basso per mezzo del trasformatore TI. Non prescrivendo un particolare tipo di trasfor-
In pratica si potrebbe fare a meno dell'uso del matore di alimentazione T l. ma lasciando libera
trasformatore TI, attribuendo alla resistenza R] scelta di questo al lettore, che potrà orientarsi
il valore di 6.800 ohm - 6 W. Ma in questo modo fra i modelli prima citati, occorrerà stabilire il
il dispositivo diviene pericoloso perché non ri- valore dclla resistenza RI applicando la seguen-
mane isolato dalla tensione di rete. te formula :
Per quanto riguarda il trasformatore TI, que-
sto può essere anche un tipo per campanelli e- Vsec -Vpila
lettrici. purché la tensione sull'avvolgimento se- Rl = X 100
condario non risulti inferiore ai 15 V. Potrebbe 2
andar bene anche un trasformatore di alimenta-
zione con avvolgimento secondario a I IO V e in in cui Vsec rappresenta il valore della tensione
tal caso il valore della resistenza R I diviene di misurata sull'avvolgimento secondario del tra-
3.300 ohm - 3 W. sformatore TI ed espressa in volt, mentre Vpila
Con un trasformatore T l dotato di avvolgimen- misura in volt il valore della tensione della pila.
to secondario a 15 V, il valore della resistenza R I Facciamo un esempio: proponiamoci di dover ri-
deve essere dì 500 ohm- I W. caricare una pila da 1.5 V, mentre la tensione
La tensione alternata viene raddrizzata dal pon- alternata sull'avvolgimento secondario del tra-
te PI, per il quale consigliamo il comune tipo sforma torc TI è di 15 V. Il valore della resisten-
della GE denominato WO05. In ogni caso il rad- za R I. in tal caso. è di:

553
4
Fig. 3 - II progetto del rigenerato-
re di pile si compone di un tra-
sformatore di alimentazione (T1).
di una resistenza limitatrice di
corrente (R1), di un ponte raddriz-
zatore (PI) e di uno strumento
di controllo dell'intensità di cor-
rente erogata dal circuito. Come
chiaramente detto nel testo, il
trasformatore T1 può essere scel-
to tra molti modelli diversi e. al
limite, può anche essere sop-
presso., Il valore della resistenza
Rt deve essere calcolato, trami-
te l'apposita formula riportata nel
corso dell'articolo, in funzione
della tensione e della capacità
della pila che si vuol ricaricare .

)
Fig. 4 - Questo disegno del pia-
no costruttivo del rigeneratore di
pile rappresenta soltanto un sug-
gerimento pratico del modo con
cui il lettore potrà realizzare Il
dispositivo. La piastra metallica
funge contemporaneamente da
supporto e da pannello frontale
di un contenitore. Avendo a che
fare con la tensione alternata di
rete, si raccomanda un perfetto
isolamento dei conduttori che in-
teressano l'avvolgimento prima-
rio del trasformatore.

554
progetto, che, volendolo, potrà anche essere o-
COMPONENTI I messo. Con lo strumento si ottiene il vantaggio
di poter controllare il valore effettivo della cor-
rente di ricarica.
R1 = Resistenza di protezione (vedi testo) Il progetto del rigeneratore potrà essere ulte-
T1 Trasf. d'alimentaz. (consigliabile 220 V riormente perfezionato sostituendo la resistenza
- 15 V-5W) R I con un potenziometro a filo, in modo da con-
p1 Ponte raddrizz. (consigliabile il W005
sentire il processo di ricarica di pile con diversi
della GE)
m.A Milliamperometro (50 mA tondo-scala) valori di capacità e tensione.

COSTRUZIONE DEL DISPOSITIVO


Abbiamo riportato in figura 4 il piano costruttivo
del rigeneratore di pile.
15V 1,5V Tutti gli elementi risultano montati su una stes-
Rl x 100 = 675 ohm sa piastra metallica destinata a formare il pan-
2 nello frontale di un contenitore. E' ovvio che,
avendo a che fare con la corrente alternata di
Il valore commerciale resistivo più vicino a quel- rete. i collegamenti con l'avvolgimento prima-
lo di 675 ohm è quello di 680 ohm. Quindi il va- rio del trasformatore di alimentazione TI do-
lore di RI diviene di 680 ohm. vranno risultare ben isolati.
Attribuendo ad RI i valori calcolati tramite la Vogliamo appena ricordare che il disegno di f-
formula si potrà star certi che i valori di corren- gura 4 vuol essere soltanto un suggerimento
te risulteranno quelli assolutamente normali per costruttivo per i lettori principianti, dato che il
le pile di bassa o media capacità. Lo strumento circuito potrà essere composto nella maniera e
indicatore mA costituisce un complemento del nella forma più gradite.

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555
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la ne-
cessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici,
oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta di acquisto od
un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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pubblicati, annunci, di carattere pubblicitario.


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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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558
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PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute ,.
Via Zuretti, 52 - MILANO. I
561
A TUTTI L PACCO-DONO 1978
Il pacco-dono 1978 viene inviato in regalo a tutti coloro che sottoscrivono un nuovo ab-
bonamento a Elettronica Pratica e a coloro che rinnovano quello in corso, già scaduto o
in termini di scadenza.

Il pacco-dono 1978 contiene un gran numero di con-


densatorl e resistori di tipi e vaforl diversi, alcuni se-
miconduttori e una certa quantità di materiale vario
(filo-stagno, filo per collegamenti, lampada e porta-
lampada, presa polarizzata, spinotto, pinza a bocca di
coccodrillo, boccola, morsettiera, diodo Led, ecc.).

Tutti gli elementi contenuti nel pacco-dono 1978 troveranno pratica applicazione nei vari progetti che saran-
no pubblicati sulla rivista nel periodo di validità dell'abbonamento. Essi diverranno quindi indispensabili per
l'approntamento ed il completamento dei nostri dispositivi elettronici.

I IL VALORE COMMERCIALE DEL PACCO-DONO 1978 AMMONTA A


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fra le seguenti: Abbonamento annuo semplice
(in regalo il pacco-dono 1978)

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di un saldatore elettrico
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Per l'Italia L. 15.000


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conduttori e particolarmente indicato per i circuiti stampati. Maneggevole e leggero, assorbe la potenza di
25 W alla tensione alternata di 220 V. Nel kit contenente il saldatore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno
e una scatola di pasta disossidante.

Nell'inviare i canone di abbonamento, I Signori Lettori sono pregati di scrivere con la massima
chiarezza, possibilmente In stampatello, citando, con grande precisione, nome, cognome, Indi-
rizzo, forma di abbonamento prescelta e data di decorrenza dello stesso.
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Tutti possono scrivere, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
r• argomenti presentati sul'a rivista Ri-
sponderemo ne limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore

LA POSTA t.te
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DEL (
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LETTORE

Relé... sonoro Alcuni progetti. analoghi a quello da lei citato,


sono stati presentati anni addietro in vachi' fa-
Nelle prime pagine del fascicolo di maggio di scicoli del periodico, sia pure con diverse conce-
quest'anno ho trovato il progetto di un dispositi- zioni circuitali I' componenti elettronici attual-
vo che attendevo da tempo: « Il relé che ... mente superati. Siamo lieti. in ogni caso, che il
sente i rumori». Ho realizzato quel progetto in dispositivo abhia particolarmente interessato lei
ben cinque modelli identici, destinandoli ad al-
I' una larga fascia di lettori costantemente alla ri-
trettante applicazioni pratiche con esito ottimale.
cerca di apparecchiature nuove ed originali. Ma
E debbo onestamente ammettere che la vostra af-
fermazione per cui « il relé elettronico si è rivelato passiamo subito alla sua domanda rispondendo
estremamente sensibile anche ai suoni più debo- affermativamente, proprio in virtù dell'impiego
li» è assolutamente veritiera; anzi, dai risultati dell'integrato 474 I. / n pratica lei dovrà collega-
da me raggiunti, posso concludere dicendo che il re, in parallelo con la rete di controreazio11I'. più
relé è apparso addirittura troppo sensibile per le precisamente fra i terminali 2 e 6 di /C, u11 con-
mie particolari applicazioni. Ora mi capita di do- densatore, in modo da trasformare il circuito ori-
ver risolvere un nuovo problema per il quale il ginale in quello di un filtro passa-basso di tipo
fonorelé dovrebbe rimanere sensibile alle frequen- attivo, ossia dotato di guadagno. Purtroppo, non
ze acustiche più basse e divenire invece quasi ...
precisando lei l'esatto valore della frequrn=a di
sordo alle frequenze audio elevate E" possibile.
anche apportando qualche lieve variante al circui- taglio, dobbiamo affidarle interamente il com pita
to originale. raggiungere questa diversa condizio- del dimensionamento del filtro tramite la formu-
ne di funzionamento? la: f = 27C (R2+R5), valutando «f» in Hz.
CARLO CECCARELLO « C» in farad, « R2+R5» in ohm. I! 1•aloff di
Verona R5 non è necessariamente quello di » megaoh

565
Integrati digitali

L'OSCILLATORE Da una piastra surplus sono riuscito a recuperare


alcuni integrati, sui quali sono impresse le sigle
SN7400 e SN7410. Potreste fornirmi qualche no-

MORSE tizia tecnica a proposito di questi componenti che


per me sono del tutto sconosciuti?
FRANCO BORNIOLI
Necessario a tutti i candidati alla patente di Vittorio Veneto
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio in
codice Morse.
La sua domanda ci fa pensare che lei è un neo-
lettore di Elettronica Pratica, perché, diversamen-
te, avrebbe incontrato più volte. sui precedenti
fasccoli del periodico, articoli descrittivi ed appli-
cativi degli integrati da lei citati. Possiamo comun-
que dirle che i componenti in suo possesso ap-
partengono alla categoria degli integrati digitali
TT L: in particolare. l'integrato SN7400 è costi-

IN SCATOLA DI .MONTAGGIO
f@)
L 11.500
Il kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -
+
n. 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer
potenziometrici- n. 1 altoparlante - n. 1 cir-
cuito stampato- n. 1 presa polarizzata - n. 1
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas-
sina filo flessibile per collegamenti - n. 1 ma-
tassina filo-stagno.

CARATTERISTICHE
Controllo di tono
Controllo di volume
7
Ascolto in altoparlante
Alimentazione a pila da 9 V

tuito da quattro porte N AN D a due ingressi. L'in-


La_ scatola di montaggio del'OSCILLATORE tegrato SN7410, invea, è costituito da tre porte
MORSE deve essere richiesta a: ELETTR ONI- N AN D a tre ingressi. Nelle illustrazioni, qui ri-
CA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zurei, portate, vengono interpretati il simbolo graf.ico di
52, inviando anticipatamente l'importo di L.
11.500 a mezzo vaglia
postale o conto corren- un N AN D a tre ingressi ed il relativo circuito e-
tepostaleN. 00916205. Nel prezzo sono com- lettrico. La terza illustrazione interpreta la piedi-
prese le spese di spedizione. natura dell'integrato SN7400, che può essere con-
siderato come uno dei circuiti digitali più impor-

566
R2

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tanti. Po.,.,iamo ancora aggiungere che gli integra- che nei circuiti digitali esistono soltanto due « sta-
ti digitali sono componenti che costano relatiua- ti» dettrici, sia per i segnali d'ingresso, sia per
mente poco, mentre la loru unsatilità nel realiz- qufdli d'uscita. Tali « stati » sono « 1 » I' « O ».
zare interessantissimi circuiti, professionali, impe- Normalmente nella cosiddetta logica positii•a. con
gnativi, dilettantistici e più o meno utli, è vera- lìudlo logico 1 si intende definire un ;•alare di
mente grande. Anche la facilità rii impiego ,· di tensione superiore alla soglia di 2.4 V; rn 11 il li-
auto progettazione di apparati rn misura r a tal vello logico O si intende definire un valore di ten-
punto alla portata d tutti da conclamar questo .rio11e inferiore a 0,4 .I ualori di tensione citati
componente elettronico come un circuto a carat- non assumono carattere generale_: essi ualgono in-
tere universale. Per assimilare il concetto di cir- vece per la più diffusa serie di integrati logici:
cuito logico occorre rifani ari alcune semplicissi- la cosiddetta famiglia « TTL » serie « 74 ». di
mc nozioni algebriche. ricordando innanzitutto mi lei possiede alruni nemplari.

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: In reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW In uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW In uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: In altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La acatola di montaggio è corredata del falCIGOlo n. 12 - 1975 della Rlvlata. In cui è presentato l'8111colo
relativo alla descrizione e al montagglo dell'apparecch io. Le rlch..... debbono essere
fatte Inviando --
........ l'fllporto a mezzo vaglia o c.c.p. n. ODIIIIGI • indirizzando a: Elettronica Pratica • 20121
MIiano • VIII Ztnlll 12,

567
Amplificatore a transistor La pastosità del suono da lei segnalata è da attri-
buirsi essenzialmente alla più ristretta banda pas-
Potrà anche essere una mia personale sensazione. sante degli amplificatori con transistor al germa-
ma sono convinto che gli amplificatori di bassa io. E ciò corrisponde ad una minore fedeltà di
frequenza e di media potenza. che montano tran- riproduzioni" sonora. La accontentiamo volentie-
sistor di potenza al germanio. offrono un suono ri pubblicando lo schema di un amplificatore, con
più morbido e più pastoso di quelli dotati di tran- transistor al germanio, dotato di uno stadio d'u-
sistor al silicio. Siete anche voi di questo avviso? cita a simmetria complementare, che consente
[n ogni caso potete fornirmi lo schema di un pro- di raggiungere basse distorsioni e. conseguente-
getto di sicuro funzionamento e completamente mente, una buona fedeltà di riproduzione. Il pro-
transistorizzato con elementi al germanio? getto incorpora anche una resistenza a coefficiente
VINCENZO MUSUMECI negativo, cioè una resistenza di tipo NTC (R19).
Catania che permette di ottenere una buona stabilizzazio-

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
la realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti I componenti necessari per la realizzazione de • Il ricevitore del principiante • sono cont.nutl In
una scatola di montaggio vendute dalla nostra organizzazione In due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a l. 3.900 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205 Intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.
ne termica. Questa speciale resistenza dovrà esse-
re montata in prossimità del radiatore dei transi-
stor finali TR5-TR6. Ricordi che il trimmer po-
tenziometrico RI7 dovrà essere regolato, una vol-
Il fascicolo arretrato
ta per sempre, in modo che il valore della tensio-
ne, misurata sugli emittori dei transistor TR5-
TR6, in pratica sull'elettrodo positivo del conden-
AGOSTO 1977
E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
satore elettrolitico C13, risulti pari alla metà del vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa
valore della tensione di alimentazione. Nel caso giungere, direttamente in casa, il piacere e il fa-
scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu-
specifico, il valore dovrebbe essere di 7 V cc. Con- turo, che Interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
cludiamo la nostra risposta informandola che que- fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani.
sto amplificatore di bassa frequenza si presta otti-
mamente al collegamento con u,, sintonizzatore La materia viene esposta attraverso i seguenti die-
per autoradio a modulazione di frequenza. L'alto- ci capitoli:
parlante AP deve avere un'impedenza di 4,5 ohm. I
O
- SALDATURA A STAGNO
2° - CONDENSATORI
3° RESISTORI
COMPONENTI 4° TRANSISTOR
Condensatori s° UIT - FET - SCR - TRIAC
6° RADIORICEVITORI
C1 = 100.000 F 7° ALIMENTATORI
C2 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) 8° AMPLIFICATORI
C3 = 100.000 pF 9° OSCILLATORI
C4 = 180 pF 10° PROGETTI VARI
es = 680 pF
C6 = 220 pF
C7 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
C8 = 50.000 pF rTA esu.uren 4u AAsoun tp9qer' e 9
C9 = 68 pF o eETocA- R Apo - Teuévsoe I Mli.l lui
C10 =
Ai V.N.A. ACOSTO 1g/).$ed Poat dr i
320 F 25 VI (elettrolitico) i #be .

C11 = 470 F IIIBI SPBIII.E 8AL D4Tu#u


CONDOfNATo
mggr oet
C12 = 470 F 25 VI (elettrolitico) D TEORIA APPUECATA » ruotusrom

C13 == 1.000 F 50 VI (elettrolitico)


C14 = 100.000 pF
Resistenze
R1 5,6 megaohm
R2 100 ohm
R3 47.000 ohm
R4 180.000 ohm
R5 5,6 megaohm
R6 47.000 ohm u,I
R7 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.) e MC-un.TNuc#I
nctvrrtu
e ALUMNATO»
iuaucu ro
e 09cauro
noor
R8 100 ohm
R9 2.200 ohm ELETTRO
R10 47.000 ohm
R11 150.000 ohm Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati
R12 560.000 ohm fanno dei fascicolo AGOSTO 1977 una guida si-
R13 150 ohm cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine
R14 10 ohm amiche di rapida consultazione, quando si sta co-
R15 1.500 ohm struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di-
R16 100 ohm spositivo elettronico.
R17 200 ohm (trimmer)
R18 150 ohm Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro-
R19 150 ohm (NTC) nico dilettante costa
R20 10 ohm
Transistor
.L. 1.500
TR1 = BC109C
TR2 = BC109C Richiedetecelo al più presto inviando anticipata-
TR3 = BC108B mente l'importo di L 1.500 a mero vaglia o c.c.P.
TR4 = BC177 N. 00916205 indirizzando a: ELETTRONICA PRA-
TR5 = AD161 TICA - 20125 MILANO - Va Zureti, 52
TR6 = AD162

569
Le onde corte
Ho seguito con molto interesse la vostra lezione di Con il ricevitore da lei costruito s possono teori-
radiotecnica elementare pubblicata sul fascicolo camente ascoltare tutte le emissioni a modulazione
di giugno di quest'anno. nel corso della quale in- d'ampiezza, sino alla frequenza di 50 MHz circa.
segnate come costruire un ricevitore radio per la- ,ostituf'ndo il circuito accordato L l-C2 co11 altro
scolto delle onde medie. Ho realizzato con succes- diversamente calcolato. In pratica tuttava il rice-
so quell'apparato. nel quale viene lllontato u11 vitore è stato concepito per luso che le conosce.
transistor FET. Ora vorrei ottenere qualcosa di Anziché apportare delle varianti al circuito. nel
più da quel progetto. Più precisamente. se fosse caso n cui le volesse ascoltare le emissioni CB.
possibile. desidererei ascolta re. oltre che la gam-
perché non realizza il ricevtore da no mensilmen-
rna delle onde medie. allche altre gamme radiofo-
niche e. in particolare. quella delle ode corte te pubblicizzato e venduto in scatola di montag-
e quella della bal!da cittadina. Potete aiutarmi. . gio, con il quale potrebbe esplorare l'ntera banda
con qualche vostro prezioso suggerimento. ad ef- di rcezone che va dai 26 MH: ai 28 MH:? Per
fettuare le necessarie trasformazioni circuitali per quel che riguarda invece le onde corte. la invitia-
raggiungere lo scopo prefissato! mo ad orientarsi verso uno dei tanti progetti da
SERAFINO TARGHER noi pubblicizzati in passato e che hanno riscosso
Trento grande successo fra i nostri lettori.

AMPLIFICATORE EP7W
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alientare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

570
Iniettore di segnali sato, relativi a questo t:,
no risultati di suo grad:
Senza ricorrere all'acquisto di uno strumento di
tipo commerciale. vorrei realizzare un semplice i- bile, con segnale uscenti
niettore di segnali. economico e di tipo portatile. Irica. u1 grado d1 allargar
Il circuito dovrebbe generare un'onda quadra in la banda di frequenz
grado di agevolare la messa a punto dei ricevitori
crcuto può essere alimenta'
radio ad onda media. Nell'auspicare la portatilità
dello strumento risulta implicito l'uso di una pic- cola pila a torcia da 1.5 , purch
cola pila di alimentazione. Potete pubblicare lo lizzati transistor di tipo al grmam l

schema di questo tipo di apparecchiatura" tuttavia funzionerà cvmunqu,' ar, ·h,


transistor di tipo al silicio. Quelli indcat nl di.
LUIGI NICOLAI
Bari cgno sono di tipo NPN, ma lei potrà usar pur
i PNP, ricordandosi di invertire le polartà dll a-
Probabilmente i molti progetti pubblicati n pas- limentatore.

COMPONENTI
Condensatori
C1 = 5.000 pF
C2 = 5.000 pF
C3 = 100 pF
CA = 2.000 F Si
Resistenze
R1 = 150.000 ohm
R2 = 22.000 ohm
R3 = 270.000 ohm
R4 = 22.000 ohm
Varie
TR1 = AC126
TR2 = AC126
S1 = i nterrutt.
Alimentaz. = 1,5 V -;- 4,5 V

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

571
Alimentatore stabilizzato

Per i miei facili esperimenti di laboratorio vorrei


costruirmi un alimentatore stabilizzato che po,s;.i
fornire la tensione uscente di ?4 Vcc con un as-
La penna dell'elettronico dilettante sorbirnento massimo di corrente di O,.'i A. La <o-
struzione dovrebbe risultare economica e access1-
bile d me che sono soltanto un principiante.
NICOLA PAPALEO
Lecce
L. 3.500

Quello dell'alimentatore stabilizzato è un progt-
to ricorrente sui fascicoli del nostro periodico. E-
videntemente lei è un lettore che conosce da po-
co tempo la nostra rvista per cu, senza nnwarla
alla consultazione dei progetti pubblicati nel pa-
sato, la accontentiamo presentando lo schema d
un semplice alimentatore stabilizzato con le ca-
ratteristiche da lei richieste. Tengo presente che
la tensione uscente di 24 Vcc è regolabile fra ±
10. I valore della corrente che si può assorbir
si aggra torno a 600 mA .
CON QUESTA PENNA
APPRONTATE I VOSTRI
CIRCUITI STAMPATI

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


•••
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo Rivelatore di livello
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- Dopo aver realizzato il progetto del rivelatore di
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- livello per liquidi, pubblicato a pagina 227 del
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade- fascicolo di aprile di quest'anno, mi sono an-orto
risce perfettamente al rame. che. pur mantenendù la sonda immersa per un
piccolo tratto. la luminosità della lampada LP va-
ria. aumentando gradatamente dopo l'accensione.
NORME D'USO CARATTER ISTICHE Potete dirmi a quali fenomeni è da attribuirsi
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di- questa instabilità?
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola ATTILIO VOLPI
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- Genova
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- Abbiamo la et'a impressione che lei abbia con-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio- fuso il progetto rfel no.,tru rivelatore rfi /iupl/o pn
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, liquidi Clii/ un misuratore di livello, nel quale f-
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una fettivamente le varazon da lei lamentate non
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale. concorderebbcro con la funzionalità del dispositi-
vo. Possiamo comunque dirle che l'instabilità da
lei segnalata è da attribuirsi agli effetti termici
che influiscono negativamente sui transistor ad al-
La PENNA. PER CIRCUITI STAMPATI deve
chlNta a: ELmAONICA PRATICA - 20125 MILANO -
essere
ri- to guadagno. Si' lei vuole limitare il fenomeno, l
consigliamo di avvicinare fra loro le sonde, in
Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di
L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 00916205. modo da avere uno « scatto » anziché una lenta
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. variazione di luminosità della lampada.
RI

COMPONENTI R5 = 1 .000 ohm (trimmer)


R6 = 5.600 ohm
Condensatori
C1 = 1.500 F 50 VI (elettrolitico) Varie
c2 = 100 F 50 VI (elettrolitico) TR1 = AD139
C3 = 1.500 F 50 VI (elettrolitico) TR2 = AC132
TR3 = AC132
Resistenze
R1 = 5 ohm DZ = diodo zener (BZY63)
R2 = 15.000 ohm T1 = trasf. d'alimenta2. (220 V- 25 V- 1 A)
R3 = 2.200 ohm P1 = ponte raddrizz. (4x 1 N4003)
R4 = 10.000 ohm S1 = interrutt.

UL TRAPREAMPLIFICA TORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
a L. 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissfo ne

La scatola di montaggio dell'ULTRAPREAMPLIFICATORE costa L. 6.000 (spese di spedizione com-


prese). Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 00916205
intestato a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Va Zurei, 52 - (telefono n. 6891945).

573
MISURATORE DI CAMPO Per abbreviare i tempi, senza rinviarla alla con-
sultazione dei nostri fascicoli arretrati, presentia-
Nel mio laboratorio di riparazioni di ricevitori mo il progetto da lei richiesto il quale, tenuto
radio e amplificatori di bassa frequenza vengono conto che i radiotelefoni portatili lavorano su fre-
spesso alcuni clienti. generalmente giovani, che qurnz,· intorno ai 27 MHz. può essere sintonizza-
mi chiedono di valutare l'entità del potere irra- to su tale gamma di frequenze per mezzo di un
diante di un radiotelefono e. in qualche caso. an- circuito di si11to11ia. Il condensatoTP variabile Cl
che la ritaratura dell'apparecchio. Non essendo è di tipo ad aria al ha il valore di 50 pF. Il diodo
io specializzato in questo settore e neppure volen- al germanio DG rivela i segnali di alta frequenza.
do assumere questo nuovo tipo di lavoro. per non I segnale di bassa frequenza viene applicato al
scontentare del tutto il cliente con un netto rifiuto transistor TRI. Tra i due collettori di TRI e
da parte mia, desidererei munirmi di un semplice TR2 è montato lo strumento di misura, che è un
misuratore di campo con cui poter effettuare una ·rnilliamp/'roml'lrn della portata di l mA fondo-
elementare messa a. punto almeno dei radiotelefo- cala. I potenziometro RI permette di variare
ni portatili. Potreste segnalarmi. nel caso in cui la tensione di polarizzazione di base del transistor
questo esista. il fascicolo arretrato di Elettronica TR2 e. in pratica, la sensibilità del milliampero-
Pratica in cui avete pubblicato un simile progetto? metro. nel caso in cui [indice dello strumento
DOMENICO ESPOSITO deviasse oltre il fondo-scala. L'alimentazione è ot-
Napoli tenuta con una pila da 3 V. mentre l'interruttore

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE
Potenza di emissione: 20 mW - 120 mW
Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz 106 MHz

Il kit del microtrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

574
COM PO NENTI

Condensatori
C1 = 50 pF (condens. variab. ad aria)
C2 = 1.000 pF
Resistenze
R1 = 200 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 1.000 ohm
Varie
TR1 = AC126
TR2 = AC126
DG = diodo al germanio
mA = milliamperometro (1 mA fondo-scaia)
S1 = interrutt. incorpor. con R1
Alimentaz. = 3 Vcc

S]. incorporato con il potenziometro RI, permet- una maggiore estensione della gamma di frqn-
te di accendere e spegnere il circuito. La bobina ze, lei potrà sostituire il condensatore variabile
LI si realizza avvolgendo 18 spiri' compatte di fi- Cl con altro di capacità maggiore. Il metodo d
lo di rame smaltato del diametro di 0b6 mm. su impiego di questo misuratore di campo è asa,
un supporto cilindrico. munito di nucleo di fari- semplice. L'apparecchio deve esser sistemat o

te, del diametro intero di 8 mm. La prcsa inter- in prossimità del radiotelefono acceso, sito;-
media vieni' ricavata alla ottava spira a partire zando poi il condensatore variabile Cl fino a tro-
dal lato-massa (tensio,u positiva della pila). L'an- vare un punto in cui l'indice del milliamperome-
tena potrà essere di tipo telescopico ma, per ri- tro subisce una deviazione. Pi} grande è la dn·io-
sparmare danaro, lei potrà servirsi di un filo di zione dell'indice del milliamperometro e più l,
acciaio rigido della lunghezza di un metro. 11 di- vata sarà la potenza di irradiazioni' del radiotel-
spositivo può misurare l'energia irradiata da un fono. li nucleo di ferrite inserito nel supporto del-
piccolo trasmettitore nell'arco di frequenze com- la bobina di sintonia LI serve per portare in ga-
prese tra i 26 e i 30 MHz. Tuttavia, per ottenere ma la bobina stessa.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
L. 3.800
PORTATA DI TUTTI!

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
come è qui raffigurai.o. La sua potenza è di 40 W e l"a'limentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

575
NUOVO PACCO OCCASIONE!
Straordinaria, grande offerta di ben dodici fascicoli,
accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successo editoriale.

ELETTRONICA
:z:77z. PRATICA
t$caun
AAumT
■Clii■-

- ------------ --.--- _,A


ELETTRO! E
:7
7P1 ::
a iarda..la ..

C8::.
oJ
ASCOLTANO
--~
t o ero, al

TUTTI QUESTI -FASCICOLI A SOLE L. 6.000


L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo « nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione •, verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.

Richiedeteci oggi stesso il NUOVO PACCO OCCASIONALE inviando antici-


patamente l'Importo di L. 6.000 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 3/26482, in-
dirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
Direttamente dal Giappone
per Elettronica Pratica! IL KIT
PER CIRCUITI STAMPATI
Corrado supplementare italiano
di alcuna lastra di rama!

Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro • kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

or ITB]
--
.t....l'.!!!

L 8.700
Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.

Le richieste del KIT PER CIRCUITI STAMPATI debbono esser e fatte inviando anticipata-
mente l'importo di L 870 a mezzo vaglia o cc.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
rea.nane±r .sa±san.su
DI ELETTRONICA- RADIO -TELEVISIONE
PRATICA
A&
Anno VII - N. 10- OTTOBRE 1978- Sped. in Abb. Post. Gr. III L. 1.000

PROTEZIONE TUTTO SULLE


STRUMENTI ONDE CORTE
CON DIODI 1 puntata

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO

REGOLATORE CON TRIAC


OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30

L 68.500
Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
za consente con molta la-
cilità l'allineamento di tutte
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
gamma di VHF. Il quadrante
delle frequenze è di grandi
)imensioni che consente una
acile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm
mod. R.P.
(sensibilità
ohm/voli)

L 28.1111

Grande strumento da completamente s


circuito stampato As e quindi di fels
contatti acvuti alla Vs
zione completamente
Dimenscni: 140x90x
contatto di conce-
rtszione.

CARA TTERISTICHE TECNICHE


I
CARATTERISTICHE TECNICHE GAMME
RANGES
A I e I e o
100+400Kc 400+120□Kc, 1.1 + 3,BMc 3,5+12Mc
Y=
mA=
01
50A 500A 5
10
50
50 100 200 500 1000
500 5000
GAMME
RANGES
E I f l
12 + 40M 40+ 130M 80+-260c
G

YV 0,5 5 25 50 250 500 1000


2 ,5 25 250 2500
0hmv [lk/0+1M'(0k/ 0-100M Strumento che unisce
alla massima semplici-
prv [fi/@+-50k[110k/0-50 tà d'uso un minimo In-
gombro.
Ballisti@gf ohm100/0:200yr [0Mmxl/0=20E E' realizzato completa-
Hz i170+5/1o/@-50)/11/9-500) mente su circuito stam-
pato. Assenza totale di
dB -10_ +22 commutatori rotanti e
Dulpul 0,5 5 25 50 250 500 1000 quindi falsi contatti do-
vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
completamente nuova.
Munito di dispositivo
di protezione.
Dimensioni: 80 x125x
x 35 mm.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
L 23.50
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio, televisori.
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO
Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. 9.500 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.


Tensione massima V= 0,1 1 10 50 200 1000
Uscita 10,5 V eff. applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 509A 5009A 5 50 500
y 0.5 5 50 250 1000
mA v 2.5 25 250 250
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE L. 9.800 0hm= xltO+IOk x100t0+1M xlkt0+10M
Frequenza 250 Kc Dimensioni 12 x 160 mm
Armoniche fino a 500 Mc Peso 40 grs.
Ballistic f 0hm +10/0:200f/0hm lk/0+20yF
Uscita 5 V eff.
Tensione. massima dB, -10 +22
applicabile al puntale 500 V
15 V eff. Corrente della batterla SO mA Output 0,5 5 50 250 1000
PROGRAMMAZIONE
Realtà, traguardi, prospettive della Casa Editrice, costi-
tuiscono gli argomenti di maggior rilievo trattati, in que-
sti mesi, presso la nostra sede direzionale e organizzativa.
Stiamo infatti per varare il nuovo programma tecnico-
editoriale, che verrà attuato nel prossimo anno e che do-
vrà soddisfare, ancora una volta, pienamente e indistin-
tamente, ogni lettore di Elettronica Pratica.
Il lavoro intrapreso è certamente serio e impegnativo,
perché ci coinvolge tutti, noi e voi: programmatori tec-
nici e commerciali, da una parte, lettori, con le loro idee
sempre nuove, gli appassionati desideri, gli incarichi afli-
datici, dall'altra; in una comunione di forze vive ed esal-
tanti che inneggiano al lavoro, al progresso, alla creazio-
ne di ricchezze; in una collaborazione fattiva e moderna,
che tiene conto dell'espansione, sempre più rapida, delle
conoscenze tecnico-scientifiche, delle nuove discipline e
metodologie, spesso con basi interdisciplinari, che sono I
emerse dalla ricerca con forte impatto innovativo in
molti ambiti tecnologici.
I frutti dovrebbero maturare presto, copiosi ed invitan-
I
ti, ma di ciò, per ora, non possiamo anticipare nulla. Per-
ché qualsiasi iniziativa, ritenuta valida oggi, potrebbe I
risultare di poco interesse domani, e quindi essere ac-
cantonata proprio al momento del suo avvìo. L'invito
rivolto al pubblico più affezionato, dunque, è quello di
attenderci, fra qualche tempo, sulla dirittura d'arrivo,
dedicando i giorni che ancora ci separano dai risultati
finali, a quella organizzazione del lavoro concertato che,
per adottare un termine entrato nell'uso comune, pos-
siamo chiamare « programmazione » e alla quale stanno
già offrendo un contributo positivo e notevole, con ruoli
complementari ed integranti, molte categorie di varie
istituzioni: ditte commerciali, industrie, associazioni,
scuole e amministrazioni private. Tenuto conto che, un
autentico processo di miglioramenti potrà essere tanto
maggiore, quanto più grande sarà stata la cortese colla-
borazione di tutti.
PER NON CREARE VUOTI O DISCONTINUITA' NELLA RACCOLTA DI UNA
OPERA SEMPRE ATT UALE, UTILE E RICREATIVA. E PER NON INTER-
ROMPERE LA VALIDITA' DI UN DIALOGO TECNICO DA VOI TUTTI AP-
PREZZATO.

PRENOTATE in edicola il prossimo fascicolo di Elettronica Prati-


ca. Ci aiuterete così a perfezionare il servizio di dif-
fusione mensile della rivista, eludendo ogni sgrade-
vole sorpresa di irreperibilità per rapido esaurimen-
to.

ABBONATEVI subito a Elettronica Pratica se questa non arriva alla


vostra edicola, se siete costretti ad assentarvi spes-
so dall'abituale domicilio, se ritenete efficienti e di
pieno gradimento gli attuali sistemi di inoltro della
corrispondenza.

CONSULTATE la pagina interna in cui vi proponiamo le due possibi-


li forme di abbonamento con i rispettivi importi del
canone. E ricordate che, in ogni caso, la durata del-
l'abbonamento è annuale, con decorrenza da qual-
siasi mese dell'anno.

RICHIEDETECI dopo aver consultato l'indice generale degli argo-


menti trattati nel corso dell'anno, pubblicato nei nu-
meri di dicembre, tutti quei fascicoli arretrati in cui
avete ravvisato la presentazione dell'argomento che
maggiormente vi riguarda.

ELEMENTI UTILI DA RICORDARE


nostro preciso indirizzo: ti, 52.

ero telefonico: 6891945- prefisso

ero di conto corrente postale: 916205.


' ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7-N. 1 O - OTTOBRE 1978


LA COPERTINA - Con la riproduzione fotogra-
fica in quadricromia del prototipo del regolatore
di potenze elettriche, invitiamo i nostri lettori ad
un interessante esercizio pratico con i diodi con-
trollati che, con estrema precisione, permettono
di intervenire sui più svariati sistemi di alimen-
tazione, rivoluzionando le vecchie tecniche di re-
golazione.

editrice
ELETTRONICA

direttore
PRATICA

responsabile
Sommario
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
REGOLATORE ELETTRONICO 580
stampa
TIMEC DELLE POTENZE ELETTRICHE
ALBAIRATE - MILANO IN SCATOLA DI MONTAGGIO
Distributore esclusivo per 'I-
talia: LE PAGINE DEL CB 588
A. & G. Marco - Via Fortez- PROTEZIONE DEGLI STRUMENTI
za n. 27 20126 Milano
tel, 2526 autorizzazione CON DIODI AL SILICIO
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 pubbli-
cita inferiore al 25%. FILTRO DI PAROLA 594

L. 1.000
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UNA COPIA
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numeri) PER L'ITALIA L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO (12 A LIBERO INSERIMENTO
numeri) PER L'ESTERO L PER RIPRODUZIONI AUDIO
13.000.

DIREZIONE - AMMINISTRA- 608


LE ONDE CORTE
ZIONE - PUBBLICITA' -
VIA ZURETTI 52 - 20125 NOTIZIE - CONSIGLI- APPARATI
MILANO. PRIMA PUNTATA
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI. PERMUTE 616
vati a termini di Legge per
tutti , Paesi. I manoscritti. ,
disegni, le fotografie, anche 627
se non pubblicati. non si re- LA POSTA DEL LETTORE
stituiscono.
REGOLATORE DI
POTENZE ELETTRICHE
Sino a pochi anni fa il problema del controllo
delle potenze elettriche comportava notevoli spre-
chi di energia, facendo ricorso a grossi potenzio-
metri o. nella migliore delle ipotesi. ad ingoni-
oranti e costosi trasformatori variabili. che do-
vevano mantenere il rendimento del sistema di
regolazione entro limiti accettabili.
Oggi il progresso dell'elettronica. con !avvento
degli SCR e dei TRIAC. è in grado di interve-
nire con grande precisione sui sistemi di alimen-
tazione di potenza. rivoluzionando le vecchie
tecniche di regolazione e consentendo il controllo
di forti potenze con dispositivi di dimensioni as-
sai contenute e controllabili con segnali di po-
tenza molto modesta. in \·irtù dell'effetto ampli- ziale. apportano. indubbiamente. il hcndìcio di
ficante degli stessi elementi di controllo. una successiva cd effettiva economia dell'energia
elettrica e quella. pure importante. delle larpa-
de di illuminazione. Perchr in una sola ,tanza
I REGOLATORI DI CORRENTE potrà bastare un'unica lampadina per i più di-
sparati servizi di illuminazione. dato che questa
In quasi tutti i negozi di materiali elettrici ed e-
lettronici, intatti, vengono reclamizzati e vendu-
ti. oggi, diversi tipi di regolatori di corrente per
uso domestico, di vario tipo e prezzo. nei quali
sono montati i DIAC e i TRIAC. E fra questi
è possibile trovare il regolatore che sostituisce il
più classico interruttore del lampadario o della
lampada da tavolo, nella forma di comando « a L'impiego dei diodi controllati
1nuro » o «passante». per il controllo della po- è divenuto, in questi ultimi an-
tenza di 100 W o di quella. più elevata. di alcune
migliaia di watt. ni, una moda in tutto il settore
La regolazione della luminosità ambientale del- del controllo e della regolazio-
le nostre case. poi, sembra essere diveuuta una
ne delle potenze elettriche.
esigenza d'obbligo per tutti. al passo con l'arre-
damento più moderno. Con due di questi abbiamo ap-
Architetti e industriali dell'arredamento st av- prontato una interessante sca-
valgono. già da tempo. di questi mezzi elettro-
nici, per conferire alla casa nuove ,ensazioni di
tola di montaggio che, siamo
calore domestico e luminosità più razionali che. certi, riscuoterà grande suc-
nel tempo passato, potevano venire soffocate da- cesso fra tutti i nostri lettori.
gli arredamenti fin troppo aggressivi.
E questi nuovi sistemi di regolazione della lumi-
nosità. pur imponendo una modesta spesa ini-

580
In scatola di montaggio
a L. 10.500

Potenza
elettrica
controllabile:
700 W circa

Con questo dispositivo potrete controllare:


- La luminosità delle lampade e dei lampadari, abbassando o aumentan-
do, a piacere, la luce artificiale.
2- La velocità di piccoli motori elettrici.
3- La temperatura di un saldatore.
4- La quantità di calore erogata da un forno, da un fornello elettrico o da
un ferro da stiro.

potrà essere regolata fra tutti i valori di lumino- Nei dispositivi di controllo con,emi<>nali la re-
,ità minima e massima. golazione della potenza sul carico ,·eni,·a c>ttenu-
Un ulteriore beneficio deriva ancora dall'mo dei ta a spese di una dissipazione esterna su elemen-
TRIAC: l'assoluta mancanza di spreco di ener- ti resistivi (regolazione tipo seri<').
gia elettrica: cioè con i TRIAC si verifica il fe- Oggi, grazie alla elevata velocità di risposta de-
nomeno contrario a quello che si t sernµre do- gli SCR e dei FRAC, si interviene sulla forma
vuto sopportare con l'uso di resistenze di caduta d'onda della tensione di alimentazione. tagliando
o reostati. Con il TRIA si consuma soltanto l parzialmente la sinusoide in modo da diminuire
quantità di energia elettrica necessaria per pro- il valore della tensione efficace applicata al ca-
vocare la luce artificiale. r1co.
Questa tecnica di regolazione è conosciuta con
il nome di « switching ». ossia tecnica a comuu-
LA TECNICA SWITCHING tazione.
Per meglio comprendere il sistema di intervento
Con Fuso dei dispositivi « solid-state » è cambia- e della meccanica dello switching occorre rias-
ta completamente la tecnica di regolazione del- sumere brevemente il funzionamento dei dispo-
le µotenze elettriche. sitivi allo stato solido denominati SCR e quelli

581
ANODO 1
[COMPONENTI >
Condensatori
C1 = 100.000 pF (.1)
C2 = 47 .000 pF (.047)
C3 = 100.000 pF (.1)
C4 = 47 .000 pF (047)

Resistenze
GATE ANODO 2 R1 = 47 ohm (giallo-viola-nero)
R2 8.200 ohm (2 W)
R3 = 8.200 ohm (2 W)
R4 220.000 ohm (potenz. a variaz. lin)
Fig. 1 - Riproduciamo in questa figura il simbolo elet-
trico del TRIAC normalmente adottato nella composi- Varie
zione dei progetti teorici. J1 = impedenza a radiofrequenza
DIAC = di qualsiasi tipo
TRIAC = TXAL 388B8 (3 A)

corrispondenti, per correnti alternate. denomina-


G TRIAC.

dine ad incandescenza: Questi componenti. in-


POSSIBILITA' DI CONTROLLO
fatti. essendo molto robusti e in grado di sop-
r
Le applicazioni degli SCR e dei TRIAC. di cui portare anche le correnti di notevole intensità.
più avanti analizzeremo la natura intrinseca e il trovano particolari applicazioni nel controllo di
comportamento elettronico. vanno ben oltre il forni, fornelli e stufe elettriche. permettendo una
semplice controllo della luminosità delle lampa- regolazione continua della temperatura degli e-
lementi riscaldanti. contrariamente a quanto av-
viene con le tradizionali regolazioni a scatti fino
ad ora adottate. E i vantaggi che ne scaturiscono
sono molteplici: primo fra tutti quello di utiliz-
AN 000 1 zare, per ogni temperatura, tutto l'elemento ri-
scaldante, e non una sola parte di esso, assicuran-
I
-- do una maggior durata della resistenza ed una
più uniforme distribuzione del calore generato.
p
Un altro vantaggio è quello di poter controllare
N elettronicamente, in misura proporzionale, la tem-
peratura di un forno, ottenendo una stabilizza-
p zione termica di gran lunga superiore a quella
~
fR
. N raggiunta con i classici termostati meccanici.
Se oggi è possibile disporre di transistor al silicio
e di circuiti integrati di ottima qualità ed a basso
GAT E A NODO 2 prezzo, ciò è dovuto. almeno in parte, all'avvento
del TRIAC quale elemento di regolazione della
potenza elettrica. Con il TRIAC, infatti, si sono
potuti mettere a punto i forni di alta precisione.
necessari per il trattamento del silicio. raggiun-
Fig. 2- Con questo schema si interpreta la struttura gendo una maggiore purezza di questo semicon-
tipica interna di un TRIAC. duttore, che è poi la garanzia delle migliori pre-
stazioni del prodotto finale.

582
--------- --- - -1

I
H_ P p
o
) 71 Il Il R2 T
&·t l
) Al
I
TRIAC I
R

Cl

DIAC
RETE

I
L J

Fig. 3 - Progetto del regolatore di potenza elettrica. Il potenziometro R4 regola il tempo di


innesco del DIAC, controllando, praticamente, l'intensità di corrente destinata ad attra-
versare il carico (terminali C-C). Le linee tratteggiate racchiudono tutti gli elementi diret-
tamente montati sulla basetta del circuito stampato. Il potenziometro R4, quindi, unitamente
ai conduttori di alimentazione e del carico, costituisce un elemento esterno al circuito vero
e proprio del regolatore di potenza.

R2 TR/AC

PRESA
CARICO

Fig. 4 - Cablaggio del regolatore di potenza. Tutti gli elementi necessari alla composizione
di questo dispositivo, fatta eccezione della presa di carico e della spina-rete, sono conte-
nuti nella nostra scatola di montaggio.

583
o o

EP73v
p
o
p

Fig. 5 - Disegno in grandezza na-


turale del circuito stampalo con-
tenuto nel kit del regolatore di
potenza.

Un altro esempio di impiego di TRIAC, assai pr quenza che. normalmente. vengono prodotti da
vicino ai nostri lettori e a tutti gli appassionati simili apparati.
di elettronica, è quello della realizzazione di ali-
mnentatori stabilizzati ad alto rendimento, monta-
ti soprattutto nei moderni televisori, con lo sco- RICHIAMI TEORICI
po di ottenere, tramite un solo diodo controlla- Pur non essendo questa la sede più opportuna
to, la stabilizzazione delle molte tensioni neces- per ripetere dettagliatamente il comportamento
sarie per il funzionamento dell'apparato televi- e la struttura fisica di un SCR e cli un TRIA,
sivo. In questo modo si evita di dover stabilizzare vogliamo ricordare che l'SCR /> un dispositivo
una ad una le varie tensioni, ma soprattutto si e.lettronico a tre terminali con funzione di inter-
riesce a ridurre praticamente a zero le perdite. ruttore allo stato solido. Il circuito di corrente
contrariamente a quanto avviene nelle regolazio- principale attraversa i terminali di anodo e ca-
ni con transistor collegati in serie. diminuendo il todo.
consumo effettivo del televisore e riducendo le In condizioni normali, l'SCR risulta interrotto,
dimensioni costruttive del trasformatore di ali- ossia non conduce corrente in nessuna direzione,
mentazione, con un notevole abbassamento di anche se la tensione applicata ai suoi terminali
costo del ricevitore. raggiunge valori di alcune centinaia di volt. E
a tale proposito possiamo ricordare che un co-
mune transistor. tranne casi eccezionali. bruce-
REGOLATORE DI LUMINOSIT A' rebbe immediatamente se sottoposto a tali valori
di tensioni. perché esso. fino allo stato attuale
Il progetto che stiamo per presentarvi e che viene della tecnica. viene concepito e custruito per e,-
approntato in scatola di montaggio non è certo sere impiegato mn circuitt con valori dr tensioni
un raffinato sistema di terrnocontrollo da poter cli gran lunga inferiori.
interessare soltanto pochi lettori. Esso è invece La conduzione del]SCR viene di norma ottenu-
un circuito regolatore di potenza adatto per la ta inviando corrente. anche per un breve istante.
regolazione dell'intensità luminosa cli lampade e sul suo terzo elettrodo: il gate.
lampadari, anche di una certa potenza. e di qual- L'SCR rimane in conduzione. ossia s: comporta
siasi altra apparecchiatura elettrica che non as- come un interruttore elettronico chiuso, per tut-
sorba una potenza elettrica superiore ai 700 W. to il tempo cui scorre corrente nel circuito
Per le sue particolari caratteristiche costruttive. principale, anche se viene interrotta la corrente
il nostro progetto elimina i disturbi di alta fre- di gate. Per diseccitare ['SCR ' necessario ridurre

584
a zero, o per lo meno a valori inferiori a quelli
della corrente di automantenimento, che risulta
prossima allo zero, la corrente anodo-catodo .
.-\limentando l'SCR con una tensione alternata o TRIAC
raddrizzata-pulsante, si verifica il disinnesco au-
tomatico del componente ad ogni semionda.
quando questa attraversa lo zero.
o
L'SCR è comunque un componente unidirezio-
nale, in grado di condurre corrente elettrica sol-
tanto dall'anodo verso il catodo.

IL TRIAC

Nella maggior parte delle applicazioni pratiche


di controllo delle potenze elettriche si ha a che
fare con le correnti alternate, per le quali il com-
ponente elettronico più adatto risulta essere il A2 G
TRIAC.
Il TRIAC. il cui simbolo elettrico è riportato in AI
figura l, può essere concepito come l'insieme
di due SCR. collegati in antiparallelo, in grado
di garantire la conduzione. elettrica in entrambe
le direzioni tramite un unico elettrodo di con-
trollo denominato, anche in questo caso, gate. In E=
figura 2 riportiamo la struttura tipica interna
di un TRIAC. D/AC
Il meccanismo di eccitazione e diseccitazione del
TRIAC è lo stesso di quello dell'SCR, con il van- Fig. 6 - Il TRIAC è il solo componente a semicondut-
tore polarizzato contenuto nel kit del regolatore di
taggio dell'innesco indipendente dalla polarità del- potenza. Esso deve quindi essere inserito nel circuito
la tensione applicata ai due elettrodi principali tenendo conto della denominazione dei suoi elettrodi:
denominati ANODO I (Al) e ANODO 2 (A2). ANODO 1 (A1) - ANODO 2 (A2) - GATE (G). II DIAC,
al contrario, può essere comunque inserito nel cir-
cuito, senza tener conto di un determinato verso di
applicazione sullo stampato.
CONTROLLO A SFASAMENTO
Occorre ora esaminare come sia possibile ottene-
re con un TRIAC il controllo della potenza su
<li un carico.
Il sistema più semplice risulta essere quello a sfa-
getto del nostro regolatore elettronico riportato in
samento, che consiste nell'innescare la conduzio-
figura 3.
ne del TRIAC costantemente con un certo ri-
L'elemento chiave per ottenere l'innesco è rap-
tardo (da 0° a 180°) rispetto al passaggio attra-
presentato dal DIAC, di cui riportiamo lo schema
verso lo zero. In tal modo si limita la porzione
teorico in figura 7. Questo componente può esse-
di semionda effettivamente utilizzata dal carico,
re paragonato ad una lampadina al neon o ad
riducendo la potenza dissipata. Il carico può usu-.
fruire di tutta la semionda quando l'innesco av- uno scaricatore. Esso è caratterizzato da una ten-
sione di soglia, al di sotto della quale rimane pra-
viene subito dopo il passaggio attraverso lo zero
ticamente un isolante. Quando si supera tale va-
della sinusoide, ma questo è un caso limite. Un
lore di soglia, il DIAC diviene conduttore, inne-
innesco in prossimità dei 180°, seguito dallo spe-
scando una scarica che si annulla soltanto quando
gnimento pressocché immediato del TRIAC a
diminuisce notevolmente la tensione applicata sui
causa del passaggio della sinusoide attraverso lo
terminali. Sfruttando le proprietà di innesco di
zero, riduce a zero la potenza dissipata dal carico.
questo componente, è possibile realizzare un con-
trollo di innesco a sfasamento basandosi sulla ca-
ESAME DEL CIRCUITO rica di un condensatore. In particolare, dopo il
passaggio della tensione di alimentazione attraver-
Uno dei circuiti più semplici per il controllo a so Io zero, il condensatore C3 (figura 3) inizia la
sfasamento di TRIAC è quello utilizzato nel pro- sua carica tramite le resistenze R2-R4-R3.

585
E' chiaro che intervenendo manualmente sul po-
tenziometro R4, si provoca una variazione del
tempo di carica del condensatore C3, anticipando
o ritardando l'istante di innesco del TRIAC. Ciò
corrisponde, in pratica, alla possibilità di control-
lo della fase di innesco e. quindi. di regolazione
I- - - - - -11- - - - -,
della potenza sul carico.
I
I
I IL POTENZIOMETRO DI CONTROLLO
-DIODI ,
I Analizziamo i tre diagrammi riportati 111 fìgura
-.0I0DI
L 8, che trovano preciso riferimento con le tre prin-
I ZENER cipali posizioni del cursore del potenziometro R+.
I Il primo diagramma si riferisce al caso in cui
I tutta la resistenza R4 è inserita nel circuito: come
- - - _J conseguenza si ha che il carico, che nel disegno di
figura 8 è costituito da una lampadina, rimane
senza potenza elettrica, ossia la lampadina rima-
ne spenta. Con il cursore ruotato in posizione cen-
trale, si verifica un ritardo dell'innesco e questo
Fig. 7 - Riproduciamo in questo disegno lo schema ritardo fa sì che il DIAC rimanga conduttore sol-
equivalente di un DIAC, in modo da offrire al lettore tanto per un breve tempo. E' ovvio che, essendo
più esigente l'interpretazione più chiara del principio la luminosità della lampada proporzionale al tem-
di funzionamento di questo componente elettrico, evi-
po di innesco (parti tratteggiate delle curve), que-
denziando la perfetta analogia con il diodo zener.
sta rimarrà appena appena accesa. ossia si mani-
festerà una luminosità media della lampada. Nel
terzo caso, con il cursore ruotato verso l'estremità
opposta, cioè quando si esclude dal circuito la re-
sistenza R4. si ottiene la massima luminosità della
Quando il valore della tensione presente sui ter- lampada. In pratica, la luminosità massima non
minali del condensatore C3 supera quello di so- è completamente identica a quella che si otterreb-
glia del DIAC, si verifica l'innesco di tale compo- be senza l'inserimento del circuito regolatore. In-
nente e la conseguente conduzione di corrente fatti, si verifica una leggera diminuzione della lu-
attraverso il gate del TRIAC il quale, a sua volta. minosità stessa, assai difficilmente percepibile dal-
si innesca alimentando il carico. l'occhio umano. E tale fenomeno è dovuto al fatto
Al passaggio per lo zero della alimentazione, si che occorre sempre un certo tempo, sia pure bre-
verifica il disinnesco del TRIAC ed il conseguen- vissimo. per poter innescare il DIAC: di conse-
te inizio di un nuovo ciclo. guenza la sinusoide non può risultare perfetta,

Fig. 8 - La regolazione del potenziometro R4 permette di


controllare il tempo di carica del condensatore C3. Quanto
più ritardato è il tempo di innesco del DIAC, tanto minore
è la potenza utilizzata. Regolando il potenziometro R4 nel
suo valore massimo, la potenza elettrica che percorre il
circuito utilizzatore (lampada} è minima. Con il cursore di
R4 ruotato a metà corsa, la potenza elettrica controllata
assume un valore medio. Con il potenziometro R4 al valore
minimo, la massima potenza elettrica percorre il circuito
del regolatore di potenza (lampada accesa alla massima
luminosità).

586
ma essa sarà priva di una piccolissima porzione lato dall'approntamento della nostra scatola di
subito dopo il passaggio attraverso lo zero. montaggio. Comunque esso deve essere eseguito
tenendo sott'occhio il piano costruttivo di figura 4
ed applicando tutti i componenti, uno ad uno,
DISTURBI E CARICHI INDUTTIVI sulla. parte della basetta rettangolare opposta al-
la faccia in cui è riportato il circuito stampato.
lino dei maggiori inconvenienti provocati dai
Non esistono componenti polarizzati, fatta. ecce-
[RIAC è quello dei disturbi che essi producono
zione per il TRIAC e ciò significa che tutti gli
,ulla linea di alimentazione in conseguenza dei
elementi. condensatori, resistenze. impedenza.
bruschi tagli d'onda. Per contenere tali disturbi
DIAC, ecc. vengono montati senza tener conto
entro limiti accettabili. è necessario inserire sul
del loro verso. cioè del senso di inserimento. In
circuito alimentatore un filtro soppressore di di-
ogni caso occorrerà ricordare che il DIAC e il
turbi, che noi abbiamo composto tramite l'in-
TRIAC sono dei componenti elettronici a semi-
duttanza a radiofrequenza ]I e il condensatore conduttore, che debbono essere saldati abbastanza
CI. Un altro inconveniente. derivante dall'uso
velocemente per mezzo di un saldatore dotato di
dr questi tipi di regolatori di potenze elettriche, punta sottile e ben calda.
è quello dell'autoinnesco. ossia dei falsi inneschi Per quanto riguarda l'identificazione dei termina-
dovuti al mancato spegnimento del TRIAC a cau- li del TRIAC, invitiamo il lettore a prendere vi-
a delle extratensioni di apertura che si manife- sione del disegno di figura 6, nella quale sono
stano sui terminali del componente durante la chiaramente indicati gli elettrodi ANODO I (A I I
ua fase di apertura. Per neutralizzare tali incon-
- ANODO 2(A2) - GATE (G). II fissaggio di que-
' enienti è sempre consigliabile l'inserimento di sto componente sul radiatore avviene tramite vite
tna rete resistivo-capacitiva. Nel progetto di figu-
e dado. Il radiatore, il cui scopo è quello di dissi-
ra '} questa rete è rappresentata dalla resistenza pare il calore erogato dal TRIAC durante il fun-
RI e dal condensatore C2. zionamento del dispositivo, è stato calcolato per il
controllo di una potenza elettrica intorno ai 700
MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO W. Aumentando di molto le dimensioni del radia-
tore, si potranno controllare potenze elettriche
. . .
Hl montaggio del regolatore di potenza è agevo- as$a1 Super1or1.

KIT • REGOLATORE DI POTENZA L 10.500


La scatola di montaggio contiene:
n 4 condensatori
n. 3 resistenze
n 1 impedenza a radiofrequenza
n. 1 TRIAC
··-=--- n. 1 DIAC
n 1 raffreddatore
n 1 potenziometro
n. 1 vite con dado
n. 1 circuito stampato
n 6 capicorda

La scatola di montaggio costa L. 10.500. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia
o c.c.p. 916205 citando chiaramente il tipo di kit desiderato e intestando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

587
Sulla seconda di copertina del nostro periodico
viene mensilmente pubblicizzato un tester analiz-
zatore interamente protetto da qualsiasi errore
di manovra o di misura. Si tratta di un ottimo
ed originale strumento di misure appositamen-
te studiato e realizzato per i principianti. nel
quale la protezione totale dalle errate inserzioni
è ottenuta mediante uno scaricatore a ga, e due
fusibili. Ma quello, lo ripetiamo. è uno strumento
assolutamente originale, che soltanto pochi CB
posseggono per averlo acquistato presso la nostra
Organizzazione. Ogni altro strumento di misura,
invece, assai raramente è provvisto di partico-
lari elementi protettivi.
Assai difficilmente il professionista. cioè colui

LE
che fa uso di strumenti di qualità, corumette er-
rori di misura, mentre al principiante capita spes-
so di inserire erroneamente il tester nei circuiti
sotto controllo. sia per inesperienza, sia per di-
sattenzione. Quindi è proprio il tester del prin-
cipiante quello che più facilmente può andar fuo-
ri uso. ossia quello che, più degli altri. necessit.i

PAGINE
di taluni elementi di protezione.
L'argomento che interessa il CB in questa pun-
tata a lui dedicata dal nostro periodico è quindi
il sistema più semplice, economico ed immediato
per garantire lo strumento di misura da even-
tuali e irreparabili danni.

DEL CB
Le tensioni e le correnti, che attraversano cir-
cuiti degli strumenti analizzatori, sono debolissi-
me. Qualsiasi sovraccarico, in questo senso. può
dunque offendere, anche in misura permanente.
qualche parte o l'intero circuito ciel tester.
Sfruttando una particolare caratteristica dei dio-
di al silicio si possono facilmente proteggere volt-
metri. tester, milliamperometri. S-rneter. rosmc-
tri. wattmetri, Powerout, ecc.

BOBINA MOBILE

Lo strumento di misura può essere diversamente


costruito, ma nella maggioranza dei casi. là dove
sia richiesta una buona sensibilità ed una precisa
linearità della scala. esso è del tipo a bobina mo-
bile. Cioè l'elemento fondamentale dello stru-
nento è costituito da una piccola bobina di filo
cli rame sottile. avvolto su un telaietto di allu-
minio o di altro materiale leggero. La bobina mo-
bile ruota su due perni fra le espansioni polari
di un magnete permanente. Quando essa è at-
traversata dalla corrente, si crea un campo elet-
tromagnetico la cui intensità dipende da quella
della corrente che attraversa l'avvolgimento. Que-
sto campo elettromagnetico contrasta con quello
del magnete permanente e costringe la bobina
mobile a ruotare su sè stessa di un certo angolo.

588
PROTEZIONE
STRUMENTI CON DIODI
Sulla bobina mobile è applicata una piccola asta sentato da un sottile ago di allumimto. esso tot
di. materiale leggero. che scorre lungo le scale è in grado di sopportare bene gli urti a fondo-
dello strumento segnalando. all'operatore, il va- scala e facilmente si contorce o si aggroviglia.
lore della misura elettrica eseguita. Giunti a questo punto ciel nostro discorso. qual-
Affinché lo strumento di misura sia dotato di una che lettore ci potrebbe chiedere per quale motivo
buona sensibilità. è necessario che la bobina mo- !"indice del tester non viene costruito in acciaio
bile risulti composta da un gran numero di spire. o, comunque, in altro materiale assai più resi-
Ma poiché lo spazio occupato da questo elemen- stenie dell'alluminio. A questa domanda dobbia-
to on deve essere eccessivo, occorre necessar1a- mo subito rispondere che se l'acciaio risolve il
mente che il diametro del filo sia estremamente problema degli urti a fondo-scala, esso appesa-
piccolo; generalrnen te il diametro del filo di ra- tisce notc,·olmente l'equipaggio della bobina mo-
me si aggira intorno ai 0,025 mm. Ed è facile bile. rendendo quasi impossibile la lettura dei va-
comprendere che. con un filo così sottile, un er- lori segnati sulla scala. Infatti, aumentando la ro-
ore di misura. cioè un flusso cli corrente ecces- bustezza dell'indice. diminuisce lo smorzamento
ivo, può provocare l'interruzione immediata del- ed aumenta la difficoltà di lettura.
l avvolgimnento. La bobina mobile. dunque, non
può sopportare qualunque valore cli corrente, per-
ché essa è concepita in moclo eia essere attraver- SISTEMI DI PROTEZIONE
sata eia correnti elettriche la cui intensità deve
assolutamente rimanere entro limiti precisi. Per garantire gli strumenti di misura da eventua-
li errori grossolani, conviene ricorrere al ausi-
lio dei semiconduttori. con i quali si possono rea-
L'INDICE DELLO STRUMENTO lizzare efficienti ed economiche protezioni per
microamperometri. milliamperometri, voltmetri,
La bobina mobile. negli strumenti in cui essa è tester. ecc. E tali accorgimenti possono essere ap-
presente. non costituisce l'unica parte fragile ciel- portati agli strumenti di misura senza ricorrere al-
lo strumento. perché anche l'inclice può subire la composizione di circuiti complicati
le nefaste conseguenze cli un errato inserimento Per proteggere uno strumento dagli errori di mi-
dello strumento. Infatti. essendo l'indice rappre- sura. si potrebbe anche seguire un sistema diver-

Un'involontaria disattenzione, durante l'uso di uno strumento


di misura, può provocare danni irreparabili. I diodi al silicio, col- 4

legati in antiparallelo, fra i morsetti dello strumento indicatore,


possono immunizzare il dispositivo da qualsiasi errore di misu-
ra, attribuibile alla fretta dell'operatore o ad una sua inespe-
rienza.

589
lm A

I, I V
300
200 IV
Fig. 1 - Questo diagramma interpreta il
10ol {@9V comportamento di un diodo al silicio
al variare della tensione applicata sui
suoi terminali. Intorno al valore di 0,5 -
0,6 V, il componente non conduce al-
cuna corrente elettrica, dato che esso,
in questo tratto di valori voltmetrici,

,LA
o vor
presenta una barriera al fenomeno del-
la conduzione elettrica, comportandosi
come un elemento isolante. La condut-
tività diviene immediata e nòtevole su-
bito dopo aver superato i valori di so-
0,6 V glia di 0,6 V.

so di protezione, ricorrendo ad un fusibile di pre- tezione degli strumenti galvanometrici esercitate


cisione, in grado di intervenire rapiclarnente e dai diodi al silicio. si deve far riferimento alla ca-
con un certo anticipo sul fenomeno di fusione del ratteristica tensione-corrente di questo compo-
filo dell'avvolgimento. Questo sistema, tuttavia. nente.
è poco pratico, perché non sempre può interveni- In figura I è riportata la curva caratteristica del
re con la necessaria tempestività. comportamento di un diodo al silicio a! variare
Per difendersi dalla elevata velocità di distruzio- della tensione applicata ai suoi terminali e della
ne dello strumento, si debbono utilizzare sistemi conseguente corrente elettrica che lo attraversa.
di protezione elettronica con diodi rettificatori al Per motivi di semplicità. sul diagramma di figu-
silicio. ra I è riportata soltanto la curva caratteristica
« diretta », ossia quella che interessa il senso di
conduzione del componente. dato che per gli sco-
IL DIODO AL SILICIO
pi analizzati in questo articolo non assume alcu-
Per poter rendersi conto delle funzioni di pro- na importanza la caratteristica inversa del diodo.

RESIST.
CADUTA

VOLTM CON
diodi BOBINA
aggiunti mA
20 V

590
VOLTM.

A K
Fig. 3 - Il voltmetro non potrà mai essere danneg-
giato da una tensione di valore superiore a 0,8 V,
perché essa si scaricherà attraverso uno dei due
diodi al silicio collegati in antiparallelo, cioè in
opposizione tra loro, in modo da proteggere lo
strumento anche dalle eventuali inversioni di po-
K A
larità. DIODI SI LICIO

La più immediata analisi della curva di figura I


evidenzia il fatto per cui il diodo al silicio non DIODI AGGIUNTI
conduce alcuna corrente sino a che la tensione
applicata ai suoi terminali, pur rispettando la
polarizzazione diretta, non supera il valore <li
0,5 -,-0,6 V. Appena viene superato questo valore. ;·.@
· ... ·.
invece, prende avvio la conduzione elettrica, che ..o-
. . ·' .
appare fin dall'inizio assai accentuata.
Quando si collega, in parallelo con la bobina mo-
bile di uno strumento di misura, un diodo al si-
licio, si raggiunge la limitazione della massima
tensione applicata sui terminali della bobina
sino al valore di 0,6 V. Ora, se si tiene presente
che la tensione di fondo-scala di uno strumento

4
Fig. 2 - La protezione degli strumenti di misura,
per mezzo dei diodi al silicio, diviene possibile
Al CIRCUITI
ELETTRONICI
soltanto se gli strumenti sono dotati di resistenza
esterna di caduta (disegno a sinistra), e non
quando la bobina interna è originariamente predi-
sposta per un determinato valore, per esempio
quello di 20 V (disegno a destra). In questo caso Fig. 4 - Riportiamo in questo disegno il suggerimento
l'inserimento dei diodi al silicio non permette- pratico, interpretato nel corso dell'articolo, del colle-
rebbe il movimento dell'indice dello strumento. gamento di due diodi in antiparallelo sui morsetti di
Si tratta di eventualità molto rare e limitate ai uno strumento ad indice.
voltmetri per tensioni alternate.

591
1N4004

--- A» me ---
o
Cl
o
1--.
,q:
0
{ILE-
, IN1e o
C)
o
z
,q:
Fig. 5- La maggior parte dei diodi al silicio di produ-
===l<
K l<}t===
A = zione attuale può essere adottata per realizzare il si-
stema di protezione degli strumenti di misura descrit-
to in queste pagine. Nel disegno riportiamo alcuni di
questi componenti, cosi come essi si presentano nella
loro versione esterna. Si notino le varie indicazioni e
, f:?IFERIMENTO gli elementi di riferimento che contraddistinguono l'e-
CATODO lettrodo di catodo (K) da quello di anodo (A).

a bobina mobile si aggira normalmente intorno mobile può raggiungere valori di dieci o cento
ai 50-;-200 mV, si intuisce immediatamente co- volte superiori (senza la presenza del diodo al si-
me, in condizioni normali, il diodo al silicio per- licio di protezione). Adottando il diodo protetti-
manga nel.la zona di non conduzione, senza riflet- vo, invece, si ottiene una limitazione della ten-
tere alcun effetto dannoso sul comportamento del- sione su valori attorno allo 0,6 V, mentre tutta la
lo strumento di misura. In condizioni di sovracca- sovratensione viene scaricata attraverso la resi-
rico, invece, la tensione sui terminali della bobina stenza voltmetrica esterna.
Dobbiamo precisare a questo punto che la pro-
tezione degli strumenti di misura per mezzo dei
diodi al silicio diviene possibile soltanto sugli
strumenti dotati di resistenza esterna di caduta.
In taluni strumenti, normalmente in quelli a fer-
ro mobile, per corrente alternata, nei quali non
esiste la resistenza di caduta, essendo questa con-
globata nella resistenza stessa dell'avvolgimento,
non è proprio possibile far uso di alcun diodo di
protezione (figura 2).

VOLTM.

DIODO
LAfvfP Fig. 6 - Realizzando questo semplice circuito di ali-
6V mentazione di una lampada a 6 V con una pila a 6 V
e un diodo al silicio, è possibile misurare la tensione
sul terminali del semiconduttore, che si esprime nel
valore compreso fra 0,8 e 0,8 V, a seconda del tipo
di diodo al silicio adottato.

592
DUE DIODI PROTETTIVI inutile [utilizzo di diodi di potenza quando si
presume o si crede, erroneamente, di raggiungere
In pratica, anziché usare un solo diodo per la una protezione più efficace. Perché in condizioni
protezione del fondo-scala dello strumento di mi- di forte sovraccarico, sarà sempre la resistenza
sura, se ne utilizzano due, collegati in antiparal- esterna a farne le spese.
lelo tra loro, così come indicato in figura 3. In
questo modo è possibile ottenere una uguale pro-
tezione anche nel caso di una errata polarità di EVENTUALI INCONVENIENTI •
inserimento dello strumento nel circuito in e,:i-
te. L'inserimento di due diodi in antiparallelo fra i
La realizzazione pratica di questo sistema di pro- morsetti di uno strumento di misura non altera.
tezione è riportata in figura 4. I due diodi al si- norm,dmente. la precisione delle misure e nep-
licio possono essere del. tipo più svariato. così co- pure il fondo-scala. In qualche caso, tuttavia. ad
me indicato in figura 5. Per esempio si può rior- esempio ella misura di segnali ad impulsi. cli
rere a tutta la serie IN4001 - JN400'.! - I N4003 ... forma molto stretta. poiché lo strumento rileva
1N4007, oppure ai tipi BY126- BY127 o. anco- i ,·alori effìr;ici delle tensioni e non que!li di pi-
ra. ai modelli IN4148- IN9I4. Le differenze so- co, possono insorgere errori di valutazione. E 1
stanziali che intercorrono fra tutti questi model- questi casi l'effetto di protezione dei diodi al si-
li di diodi al silicio vanno ricercate. principal- licio limita l'ampiezza degli impulsi falsando la
mente, nelle dimensioni e, secondariamente. nella misura in atto. Ma si tratta di eventualità rara-
possibilità di sopportare sovraccarichi più o me- mente riscontrabili nella pratica di ogni giorno.
no intensi. In ogni caso, l'elemento che maggior- dato che nella quasi totalità dei casi le tensioni
mente stabilisce la possibilità di sovraccarico è da misurare sono tensioni continue o alternate
costituito dalla resistenza voltmetrica. che rende di tipo sinusoidali.

IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superrèattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente,

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26-:-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

La catola di montaggio del RICEVITORE CB contiene tutti gli elementi illustratiin figura, fatta
·esente· ··-, rote 4nte e no, es end@te_ dii+, : ' "9""g,p,";" "i,g
-
ii ii@é
:"3 .%'23.7%. % sss wc. %7%...0.4."
i

montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando_anticipatamente l'impor-


to di L 14.500 a meno vaglia o c.c.p. n. 00916205 intestato s: ELETTRONICA PRATICA - 20125
MILANO - Va Zureti, 52.

593
~ -- --------.

---

FILTRO DI PAROLA
La necessità di sovrapporre la parola alla musica tena cli riproduzione sonora; altri potranno aver
diviene sempre più frequente in tutti i sistemi di incriminato il microfono o qualche altra parte
amplificazione audio e in quelli delle comunica- del sistema di riproduzione audio. Ma la verità è
zioni via radio. E' una necessità avvertita dai re- invece una soltanto: non è assolutamente possibile
entatori di spettacoli teatrali, radiofonici e tele- dominare totalmente con la voce una qualsiasi
visivi, dagli speakers delle emittenti TV ubbli- emissione sonora senza interporre, lungo la cate-
che e private. dagli organizzatori di manifestazio- na di riproduzione, un particolare dispositivo e-
ni folcloristiche. celebrative. sportive. militari e lettronico che prende il nome di « filtro di pa-
politiche. rola ».
Per sovrapporre la parola alla musica. non basta
collegare il microfono con la presa di entrata dcl-
T amplificatore di bassa frequenza o della stazione TRATTAMENTO DEL SEGNALE
ricetrasmittente e parlare davanti ad esso. Perché
così facendo i risultati sarebbero deludenti. Coloro che si servono di un amplificatore a larga
Molto probabilmente anche i nostri lettori. nel banda per la riproduzione della voce umana, cor-
voler riprodurre la propria voce attraverso una rono il rischio di amplificare, oltre che la voce,
catena amplificatrice ad alta fedeltà. saranno in- anche suoni e rumori estranei, di bassa e di alta
cappati in questo madornale errore tecnico. E si frequenza, i quali, assorbendo potenza elettrica
,acanno chiesti per quale motivo la parola sovrap- dal riproduttore audio, finirebbero per provocare
posta alla musica rimane priva di incisività, quasi un disorientamento di intellegibilità dell'ascol-
che si trattasse di un segnale intrusivo di distur- tatore.
bo. anziché quello di un messaggio dominante nel- Il problema diviene ancor più sensibile quando
l'emissione sonora. Alcuni avranno forse attribui- si vuol sovrapporre la parola alla musica, perché
i() I;, colpa ad una diminuita efficienza della ca- in questo caso si rende necessaria l'eliminazione·

594
Caratteristiche del filtro
Tensione di alimentazione 12: 24 Vcc
Corrente assorbita 5 mA
Tensione max. d'uscita 2V
Impedenza d'entrata 12.000 ohm
Impedenza d'uscita 100 ohm
Esaltazione a 2.000 Hz + 10 dB
Distorsione con 250 mV d'uscita infer. allo O, 1 %
Amplif. fuori banda vocale 0,95

delle note basse, che assorbono la maggior parte Un tale dispositivo si rivela pure di grande utili-
del1a potenza elettrica dell'amplificatore, e di tà nel settore delle radiocomunicazioni in cui, per
quelle alte che, per la loro natura, hanno la ca- migliorare la comprensibilità di ciò che si trasmet-
ratteristica di richiamare in modo particolare l'at- te, occorre limitare la banda passante, eliminando
tenzione di chi rimane in ascolto. Soltanto realiz- contemporaneamente ronzii, fruscii ed altri rumo-
zando queste condizioni, le parole sovrapposte ri estranei che turbano la trasmissione.
alla musica potranno risultare chiare, incisive e Nel settore delle trasmissioni dei radioamatori.
dominanti. cioè nel settore del solo parlato. la banda passan-
te viene limitata fra i 300 Hz e i 3.000 Hz. dato
che queste sono le frequenze necessarie per tra-
SPETTRO DI FREQUENZE

La voce umana rimane inserita in uno spettro di


frequenze abbastanza limitato. In particolare es-
sa risulta principalmente composta da frequenze
che si aggirano intorno ai 2.000 Hz.
Si intuisce quindi che, per evidenziare i segnali
vocali su quelli strumentali, è sufficiente amplifi-
care in maggior misura la banda di frequenze Il filtro di parola è un disposi-
attorno ai 2.000 Hz. E per raggiungere tale sco-
po basta inserire, lungo la linea di riproduzione tivo di grande utilità in tutto il
sonora del segnale, un filtro che, in molti casi, è
conosciuto anche sotto il nome di « filtro per ef- settore delle comunicazioni in
f etto presenza ». cui, per migliorare la compren-
sibilità dei messaggi, occorre
FILTAO PRESENZA limitare l'estensione della ban-
Il filtro che determina l'effetto presenza è di tipo da passante.
passa-banda, cioè un filtro in grado di permettere
il passaggio di frequenze comprese fra due limiti
precisi: frequenza critica inferiore e frequenza
critica superiore.

595
m ettere, con la do vuta chiarezza e com prensibi- filtro passa-basso. Tale infatti è l'impostazione
lità, la voce umana . adottata nel circuito presentato in figura 2.
Taluni principianti ritengono che un trasmettito- Il fluo in questione rimane centrato sulla fre-
re ad alta fedeltà ries_ca. a parità di potenza. a quenza di 2.000 Hz ed È' in grado di amplificare.
trasm ettere m eglio di uno in cui la banda sia sta- principalmente, tutta la banda vocale. cioè la
ta drasticam ente lim itata. Q uesto è un grave er- gamma di frequenze comprese fra i 500 e i 3.000
rore. perché una parte della potenza del trasmet- Hz.
titore serve per em ettere dei suoni che nulla han- In figura I riportiamo la caratteristica ciel filtro
no a che vedere con la paro la. Con l'uso di un attivo nel quale si fa uso di una rete selettiva a
filtro passa-banda. inoltre. è possibile raggiungere doppia « T» a favore della rete di controreazione.

Fig. 1 - Curva caratteristi-


ca del filtro attivo presen-
tato in queste pagine sul
cui asse delle ascisse (as-
se orizzontale) vengono ri-
portati i valori di frequen-
za dei segnali, mentre sul-
l'asse delle ordinate (asse
verticale), sono riportati i
500 1K 2K 5K 1OK 20KHZ valori del guadagno es-
FREQUENZA pressi in decibel.

una modulazione più profonda e quindi una mag- FILTRO ATTIVO


giore penetrazione. Analoga osservazione si esten-
de ovviamente ai ricevitori destinati all'ascolto L'uso di un filtro attivo, in alternativa ai prù sem-
amatoriali. nei quali la limitazione di banda del- plici filtri passivi, realizzati con resistori e conden-
l'amplificatore di bassa frequenza comporta una satori, permette, prima di tutto, di non provocare
diminuzione di tutti i disturbi che giungono al alcuna attenuazione del segnale e, in secondo luo-
ricevitore. con un netto miglioramento della ri- go, di montare condensatori con valori capacitivi
cezione. più piccoli di quelli necessari per la composizione
dei filtri passivi e ciò in virtù della possibilità di
ricorrere all'inserimento di resistori di elevato va-
FILTRO PASSA-BANDA lore.
Nel nostro caso, questo secondo aspetto tecnico
'n filtro passa-banda può essere considerato co- del problema non assume comunque una impor-
me l'insieme di due filtri: un filtro passa-alto e un tanza degna di nota, dato che la frequenza tipica

596
del filtro è sufficientemente elevata per consentire
l'uso cli elementi commerciali di sicura reperibi-
lità sul mercato attuale. Il fasci colo arretrato
ANALISI DEL CIRCUITO AGOSTO 1977
E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
Il progetto del filtro di parola viene proposto, in vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa
versione monofonica. nella figura 2. Coloro che giungere, direttamente in casa, il piacere e il fa-
scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu-
volessero realizzare un filtro di carattere stereofo- turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
nico, dovranno ovviamente realizzare due esem1- fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani.
plari identici. da destinare, ognuno. ai due canali
riproduttori audio. La materia viene esposta attraverso i seguenti die-
ci capitoli:
Osservando lo schema di figura 2, si potrebbe ave-
re una immediata sensazione di un circuito molto 1° - SALDATURA A STAGNO
2° - CONDENSATORI
complesso; ma tale complessità è soltanto appa-
3° - RESISTORI
rente, perché tutto si riduce ad un solo stadio. 4° - TRANSISTOR
pilotato da un solo transistor, nel cui circuito di 5°- UIT - FET- SCR - TRIAC
controreazione è stato inserito un filtro a doppia 6° - RADIORICEVITORI
7°- ALIMENTATORI
«T». Questo filtro è composto dalle resistenze
8° - AMPLIFICATORI
R9-RI0-RII e dai condensatori C2-C3-CA-C- 9° OSCILLATORI
C6. Si tratta in pratica di un filtro che ha la ca- 10°- PROGETTI VARI
pacità cli far variare il valore della propria impe-
denza in prossimità di quello della frequenza cri-
tica che. nel caso specifico, si identifica nel valore
di 2.000 Hz. Questo processo elettronico provoca
un aumento ciel guadagno dello stadio amplifica-
tore e si traduce. nella realtà. in una esaltazione NUMERO SPECIALE SALDATURA
» E,NENA TON

della gamma delle frequenze vocali, trovando pre- D TERA APPLICATA e +tu$rn
» 1 AN9n fÒ

ciso riscontro in quel fenomeno che. in preceden-


za, abbiamo definito come « effetto presenza».
Nella zona situata al di là della gamma vocale.
l'amplificazione è di 0.95. E ciò significa che Fin-
serimento o il disinserimento del filtro. tramite
il commutatore ad una via - due posizioni S l.
non provoca alcuna variazione apprezzabile di
volume, evitando all'operatore il disagio di dover
intervenire continuamente sul potenziometro re-
» $CH Uyr u cn e AU T 1O. » QsCuLLa re
golatore del livello sonoro in uscita dal sistema o cv e AM PLu #, AtOn » odur

di amplificazione audio.

Il contenuto/4 la scelta degli argomenti trattati


COSTRUZIONE DEL FIL TAO fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si-
cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine
Prima di iniziare la costruzione del dispositivo ora amiche di rapida consultazione, quando si sta co-
descritto. consigliamo i lettori di provvedere alla struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di-
spositivo elettronico.
realizzazione del circuito stampato che, in figura
4. è stato da noi riprodotto in scala unitaria (I/ 1 J. Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro-
La costruzione vera e propria del filtro di parola nico dilettante costa
verrà iniziata. in un secondo tempo. tenendo sot-
t'occhio il piano costruttivo riportato in figura 3. .L. 1.500
Ai principianti raccomandiamo di inserire. sulla
·••r,·
basetta del circuito stampato, i cinque condensa- '
tori elettrolitici C!-C7-C8-C9-C 10 secondo la lo-
ro esatta polarità. cioè tenendo conto che uno
dei due terminali di questi componenti. più pre-
cisamente quello positivo. è stato da noi contras- •
·e.
ao

597
Il ~...
('

l <ci
@ CO=
lJJ

598
ENTR. USCITA

massa

Fig. 3 - Piano costruttivo del filtro di parola realizzato su circuito stampato. Il di-
spositivo potrà essere inserito direttamente dentro l'amplificatore di bassa fre-
quenza con cui verrà fatto funzionare, oppure montato dentro un contenitore me-
tallico come indicato in questo disegno. Il contenitore dovrà risultare perfettamen-
te collegato con la linea di massa del dispositivo.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 22.000 ohm
C1 10 F 16 VI (elettrolitico) R4 = 47.000. ohm
=
C2 = 10.000 pF R5 = 8.200 ohm
R6 = 4.700 ohm
C3 = 2.000 pF
C4 = 22.000 pF R7 = 220.000 ohm
C5 = 10.000 pF R8 = 4.700 ohm
R9 = 6.800 ohm
C6 = 2.000 pF
R10 = 3.300 ohm
C7 = 47 F - 16 VI (elettrolitico)
R11 = 6.800 ohm
C8 = 47 F - 16 VI (elettrolitico)
R12 = 4.700 ohm
C9 = 47 F - 16 VI (elettrolitico)
R13 = 3.300 ohm
C10 = 100 µF - 24 VI (elettrolitico)
R14 = 1.000 ohm
Resistenze Varie
R1 = 22.000 ohm TR1 = BC109
R2 = 22.000 ohm S1 = comm. (1 via - 2 posiz.)

599
egnato con una crocetta (4 ) sul piano costrut- con il metallo del contenitore.
ivo di figura 3. L'alimentazione del dispositivo si effettua con und
na seconda raccomandazione viene indirizzata tensione continua di valore compreso fra i 12 e
al principiante al momento dell'inserimento sullo i 24 V.
stampato del transistor al silicio TRI, i cui ter-
minali di emittore-base-collettore risultano con-
trassegna ti con le lettere alfabetiche minuscole COLLEGAMENTO DEL FILTRO
«e-b-c» nel disegno di figura 3. Per individuare
l'esatta posizione dei tre elettrodi di questo com- L'inserimento del nostro filtro di parola nella
ponente, occorre far riferimento alla piccola tac- catena di amplificazione audio può avvenire. m-
ca metallica ricavata in prossimità dell'elettrodo differentemente, sulle parti di entrata o su quelle
di emittore. di uscita del sistema. In pratica il dispositivo po-

Fig. 4 - Disegno del circuito stampato che il let-


tore dovrà realizzare prima di iniziare il lavoro di
montaggio del filtro di parola. Questo disegno è
stato riprodotto in grandezza naturale, in modo
da non creare difficoltà alcuna al lettore che do-
vrà realizzarlo.

Non esistono altre particolarità costruttive degne trà essere inserito tra microfono e circuito pream-
di nota, perché il lavoro di montaggio del dispo- plifìcatore, come primo elemento del sistema di
sitivo potrà continuare seguendo la normale pras- amplificazione sonora. Ma il suo inserimento po-
si adottata per tutti gli altri montaggi elettronici. trà anche avvenire immediatamente dopo lappa-
A lavoro ultimato, il dispositivo del filtro di pa- rato preamplificatore o, ancora. in altro punto
rola potrà essere montato direttamente dentro il a scelta dell'operatore. Quello che importa è che
contenitore cli un amplificatore di bassa frequenza il punto prescelto per l'inserimento del filtro di
monofonico o stereofonico, oppure dentro una parola sia quello nel quale il livello del segnale
stazione. ricetrasmittente. non risulti superiore ai 200 ± 500 mV.
Volendo realizzare un dispositivo a parte. è sem- Un altro punto in cui potrà essere inserito il no-
pre possibile rinchiudere il circuito in un piccolo stro dispositivo è quello a valle del correttore di
contenitore metallico, così come indicato nel di- tonalità. cioè a monte dell'amplificatore di po-
segno di figura 3, servendosi di cavetti schermati tenza.
per i collegamenti con i vari elementi esterni. An- Ricordiamo ancora, a conclusione di questo ar-
che le boccole di entrata e di uscita sono di tipo ticolo, che negli amplificatori di tipo stereofonico
schermato e la loro massa rimane in intimo con- si dovranno inserire due modelli identici de! no-
tatto elettrico con il circuito di massa del filtro e stro fltro di parola.

600
RIDUTTORE
DI
SOFFIO
Possiamo dire che le prestazioni cli un giradischi genze e il suo decadimento qualitativo è detenni-
e cli un registratore a cassette sono qualitativa- nato essenzialmente da deformazioni permanenti
rnente allo stesso livello, e pertanto la preferenza del nastro e dal consumo del pattino cli feltro del-
non può essere fondata sulla resa qualitativa dei la cassetta. f:itt1,ri che entrano in gioco solo st·
due sistemi rna su fattori pratici cli impiego e di il registratore funziona male o se la cassetta è di
costo. Circa la praticità d'impiego. è indubbio che qualità modesta. La lunga conservazione del na-
il disco richiede 1naggiori cure per la su;.i comer- stro è talvolta compromessa dallo stampaggio,
vazione. e che è soggetto a una usura più rapida cioè dal trasferimento del magnetismo, e quindi
del nastro, per quanto oggi la sua vita s1a stata di segnale. da una spira all'altra. con conseguenti
notevohnente allungata con l'introduzione di brac- fastidiosi disturbi ai pianissimi dei passaggi musi-
ci leggeri e testine che lavorano con una forza cali. Questo difetto appare più frequente ne-Ile
d appoggio inferiore al gran1o. cassette che contengono nastro molto sottile te
La cassetta ha sotto questo aspetto 111inori esi- quindi a lunghissima durata di registrazione

Il maggior elemento negativo, risultante dalla riproduzione au-


7
dio con musicassette, è senza dubbio quello del fruscio che,
quasi sempre, costituisce il sottofondo della musica e della pa-
rola. Ebbene, realizzando questo semplice ed economico di-
spositivo, che può essere inserito o disinserito, a piacere, fra
l'uscita del preamplificatore e l'entrata deU'amplificatore finale
del registratore magnetico, riuscirete certamente a minimizzare
l'indesiderato fenomeno e, in molti casi, ad annullarlo total-
mente.

601
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602
Fig . 2 - L'u so de l circu ito stam p ato no n è d'obbligo per questo tipo di realizzazione pra
tica. Esso agevola tuttavia tutte le fasi costruttive del dispositivo che, con questo sistema,
apparirà sotto ogni aspetto un montaggio razionale e compatto. La numerazione riportata
nei vari punti della basetta, trova preciso riscontro con quella del progetto teorico di figu-
ra 1, che è stata distribuita lungo le linee tratteggiate che delimitano i componenti elettro-
nici montati sul circuito stampato, separandoli da quelli che verranno applicati esternamen-
te, fra la basetta rettangolare e il contenitore metallico.

COMPONENTI
Condensatori R6 = 1 megaohm
C1 5 F 25 VI (elettrolitico) R7 = 4.700 ohm
=
C2 1 F 25 VI (elettrolitico) R8 = 220 ohm
=
R9 = 4.700 ohm
C3 = 2.200 pF
C4 = 10.000 pF R10 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C5 = 1.000 pF R11 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C6 = 100 F 50 VI (elettrolitico)
Varie
C7 = 5 uF 25 VI (elettrolitico)
TR1 == BC109C
Resistenze TR2 = BC108B
R1 = 1 megaohm TR3 = BC108B
R2 = 1 megaohm D1 = 1N914
R3 = 100 ohm D2 = 1N914
R4 = 4.700 ohm S1 = interrutt.
R5 = 10.000 ohm S2 = interrutt.

EVOLUZIONE TECNICA schi, alcuni dei quali di un certo pregio intrinseco


o di natura affettiva. Poi laudioflo comincia a
Il disco e il nastro costituiscono due momenti del- pensare all'acquisizione di un registratore a cas-
l'evoluzione del nostro impianto audiofonico. Di sette per realizzare i sottofondi musicali. e con
solito si inizia il complesso ad alta fedeltà con il l'occasione avvia il processo di riversamento di
giradischi e si forma in casa una collezione di di- alcuni fra i dischi più apprezzati su una cassetta

603
che utilizzerà per gli ascolti meno impegnati, la- dati, almeno per quel che riguarda gli aspetti
sciando riposare il disco o promuovendolo al ran- dell'efficacia e della fedeltà. A questi ultimi siste-
go di una sorgente musicale primaria. mi riduttori di soffio anche noi ci siamo ispirati,
facendone l'argomento discusso e analizzato nel
presente articolo.
UN ASPETTO NEGATIVO

La musicassetta, dopo quanto abbiamo asserito, è CIRCUITO D.N.L.


pratica ed economica, ma anch'essa, è doveroso
dirlo, denuncia un aspetto negativo: il « soffio » Questi particolari accorgimenti tecnici, conosciu-
riprodotto durante lo scorrimento del nastro; non ti sotto il nome di circuiti D.N.L. (Dinamic -
quello eventualmente generato dallo sfregamento Noise- Limiter), basano il loro funzionamento
meccanico, ma quello più sofisticato, di natura sulla limitazione della banda passante dell'ampli-
magnetica, la cui banda di frequenza si estende ficatore. ottenuta dinamicamente e in misura in-
fra i 4.000 Hz e i 20.000 Hz. Analizzato sotto versamente proporzionale al segnale registrato.
l'aspetto fisico, il fenomeno è provocato da un In pratica ciò significa che, con un segnale regi-
passaggio disordinato di particelle magnetiche. la strato di ampiezza normale. il circuito D.N.L.
cui riproduzione sonora si identifica con un vero non effettua alcuna riduzione della banda passan-
e proprio fruscìo. Per ovviare a questo inconve- te, conservando interamente la fedeltà originale
niente, sì provvede già, così come avviene nel ca- della riproduzione sonora. Al contrario. man ma-
so della riproduzione su disco, all'aumento del no che il segnale registrato sul nastro magnetico
rapporto segnale/disturbo in fase di registrazio- decresce di ampiezza, e quindi il soffio si rivela
ne, ricorrendo ad una caratteristica non lineare, come una parte non più trascurabile del segna'e,
ua tale da esaltare notevolmente i segnali a fre- il circuito D.N.L. assume tutte le caratteristiche
quenza più elevata. così da « coprire » il soffio di un filtro passa-basso. consentendo l'auspicata
dì fondo.
Il meccanismo ora menzionato funziona egre-
giamente quando la modulazione del nastro è
sufficiente, mentre si rivela quasi inutile quando
la modulazione è scarsa, ossia quando il segnale
registrato è troppo basso, oppure quando la mu-

»
sica è infiorata di « pianissimi ».
In tali condizioni, quindi, la mancanza di un se-
gnale di ampiezza utile offre via libera al segnale
di rumore, evidenziandone gli aspetti negativi.
Fig. 3 - Disegno del circuito stampato in scala
unitaria che il lettore dovrà riprodurre prima di
I RIMEDI iniziare ogni operazione di montaggio del ridut-
tore di soffio.

In taluni tipi di registratori a cassetta si fa in mo-


do di diminuire il soffio, riducendo drasticamente
l'ampiezza della banda passante dell'amplificato-
re riproduttore. Ma questa soluzione non costi-
tuisce assolutamente l'optimum, dato che tutta la
riproduzione rimane condizionata dalla riduzione riduzione del soffio, sia pure a danno della fedel-
dì banda, apparendo deficitaria in uno dei suoi tà di riproduzione sonora.
più importanti aspetti, quello della fedeltà.
In alcuni tipi di registratori, di qualità superiore,
si utilizzano circuiti di compressione, in sede di ANALISI DEL CIRCUITO
registrazione, e circuiti dì espansione, in fase dì
riproduzione. Con queste particolarità circuitali Il progetto del nostro riduttore di soffio è ripor-
sul nastro magnetico permane costantemente un tato in figura I. Come si può notare, il circuito
segnale assai più forte del soffio di fondo. è composto di tre transistor dì tipo NPN, al sili-
In altri tipi di registratori, poi, vengono utilizza- cio, ai quali competono le funzioni di amplificare
ti dei sistemi che, concettualmente, possono con- e ridurre la banda passante del segnale raccolto
siderarsi una via di mezzo tra i due prima ricor- in entrata e proveniente dal circuito del preampli-

604
ficatore del registratore. L'uscita del nostro dispo- zione dell'ampiezza del segnale d'ingresso. E que-
sitivo deve essere collegata con l'entrata dell'am- sto secondo procedimento ha luogo grazie alla
plificatore finale del registratore magnetico. presenza dei due diodi DI-D2. collegati in anti-
.\nalizzando più dettagliatamente il progetto di parallelo sul circuito di controreazione dello sta-
figura I. riscontriamo il primo processo di ampli- dio an1plificatore.
ficazione condotto dal transistor TRI sul segnale Possiamo ora riassumere le varie funzioni fin qui
proveniente dal preamplifìcatore del registratore descritte. Lo stadio pilotato dal transistor TR?
magnetico. Il punto di lavoro di questo transistor amplifica notevolmente i segnali a basso livello.
rimane essenzialmente stabilito dalle due resi- mentre amplifica assai poco quelli a livello pri
stenze R !-R2 e dal condensatore elettrolitico C2. alto e questo comportamento avviene esclusi a-
mente per i segnali con i valori di frequenza me-
DUE VIE DI SMISTAMENTO dio-alta.
L"uscita di questo secondo stadio arnplificat0re.
Il segnale amplificato, presente sul collettore del che risulta in controfase rispetto al primo stadio
transistor TRI. di cui la resistenza R4 rappresen- amplificatore. viene collegata con l'altro terzi-

"? IO
o

ta l'elemento di carico, si diparte attraverso due nale ciel potenziometro RIO.


vie differenti: quella che raggiunge direttamente Dal cursore del potenziometro RIO possibile
il potenziometro RIO e l'altra che. tramite il con- prelevare quindi un segnale la cui entità è di
densatore di accoppiamento C3 e la resistenza R:i. valore pari alla differenza tra i segnali amplificati
si affaccia allo stadio successivo pilotato dal tran- dal primo e dal secondo stadio, cioè dai transistor
sistor TR2 TRI e TR2.
Questo secondo stadio del nostro progetto svolge L ultimo stadio del progetto di figura I è quello
una duplice funzione: dapprima amplifìca sol- pilotato dal tra nsi,ror TR3. I 11 pratica si tratta
tanto quei segnali la cui frequenza è superiore ai di uno stadio separatore. che consente il disaccop-
+.000 Hz ( ciò avviene conformemente ai valori piamento totale del circuito riduttore di soffio da
attribuiti ai gruppi resistivo-capacitivi). successi- quello dell'amplifìcéltore audio cui esso deve es-
vamente introduce un guadagno variabile in fun- sere collegato.

605
BILANCIAMENTO siddetti esterni, è necessario servirsi di cavetti
schermati, oppure di cavetti normali se questi
Con il potenziometro R l O si regola il cosiddetto non superano la lunghezza di qualche centimetro.
« bilanciamento ». Ossia, si può fare in modo Volendolo, si potrà omettere il potenziometro re-
che, in presenza di segnali a basso livello, le due golatore di volume R l I, dato che il terminale
porzioni di alta frequenza amplificate dal transi- negativo del condensatore elettrolitico CI potrà
tor TRI e dal transistor TR2, si compensino a essere collegato direttamente con il potenziome-
vicenda, annullandosi, con la conseguente elimi-
nazione del soffio, che costituisce il risultato rag-
giunto con il nostro progetto.
La porzione di segnale a bassa frequenza, che non
viene amplificata dal transistor TR2, non risulta
annullata e può quindi raggiungere, attraverso il
transistor TR3. lo stadio amplificatore finale di
bassa frequenza.
In presenza di segnali forti. l'amplificazione effet-
tuata dal transistor TR2 subisce una riduzione
e non esercita praticamente alcuna influenza sulle
frequenze elevate del segnale, con il risultato che
tutto il segnale. con le sue basse, medie e alte
lrequenze, è in grado di raggiungere lo stadio am-
plificatore finale.
L'interruttore S l, collegato fra la base e Femit-
tore del transistor TR2. consente di interdire, a
piacere, ogni effetto prodotto dal semiconduttore.
In pratica. chiudendolo. l'interruttore SI interdi-
ce l'azione del transistor TR2, annullando total-
ente l'azione del riduttore di. soffio e consen-
tendo. in ogni caso, una amplificazione a larga
banda. Aprendolo. l'interruttore S! permette a'
circuito di svolgere le sue più congeniali funzioni
di riduttore di soffio.

COSTRUZIONE DEL DISPOSITIVO

La costruzione del dispositivo riduttore di soffio


deve essere iniziata con la realizzazione del cir-
cuito stampato di cui riportiamo il disegnuo. in
grandezza naturale. cioè in scala unitaria. in fi-
gura 3. Su questo disegno sono stati riportati i
----------------------
uteri che vanno dal'I al 10.
Questi stessi numeri scmo riportati anche nel pia- tro regolatore di volute del registratore magne-
no costruttivo di figura 2 e trovano preciso ri- tico.
ferimento cou quelli distribuiti lungo le linee Per quanto riguarda l'inserimento sulla basetta
tratteggiate del progetto di figura J. del circuito stampato di tutti gli altri componen-
Queste linee delimitano tutta la parte di compo- ti elettronici. invitiamo il lettore a seguire atten-
11enti che debbono essere applicati sulla basetta tamente il piano costruttivo di figura 2. facen-
del circuito stampato di figura 3. Gli elementi do bene attenzione alle polarità dei due diodi DI-
che si trovano al di fuori di queste linee, ossia le D2 e a quelle dei condensatori elettrolitici.
prese di entrata e di uscita. il potenziometro cli
rnlume RI l. quello cli bilanciamento Rl0 e l'in-
terruttore Sl, debbono essere montati a parte, co- ALIMENTAZIONE
i cone avviene per l'alimentatore inseribile tra-
mite l'interruttore S2. L'alimentazione del riduttore di soffio deve es-
Per il collegamento di questi ultimi elementi, co- sere effettuata con una tensione continua di va-

606
lore compreso fra i 12 e i 14 V. Questi valori di plice messa a punto, che consiste sostanzialmente
tensione potranno anche essere direttamente pre- nel regolare il potenziometro di bilanciamento
levati dal registrato re magnetico se il circuito di RJO.
quest'ultimo risulta effettuato con la. linea di ali- Per raggiungere questo obiettivo. basterà ripro-
men razione negativa a massa. In caso contra rio durre una cassetta priva di incisione, preferibd-
occorrerà provvedere ad un sistema di alimenta- mente non nuova ma cancellata. Lo scopo di
zione separata. Anche in questo caso, dovendosi questa operazione è quello di riprodurre soltanto
romporre un'unità autonoma, converrà inserire del fruscio. E durante lo svolgimento del nastro
/"alimentatore nello stesso contenitore metallico magnetico il letture dovrà intervenire sul po-
del dispositivo ridutto re di soffio, servendosi· e- tenziometro RI0, regolandolo in modo da. ridurre
clusia mente di cavetto schermato per i collega- al minimo il soffio. Soltanto dopo tale operazione
enti esterni di entrata e di uscita con il regi- il potenziometro R 10 non dovrà mai più essere
stratore magnetico. toccato, se non proprio per eventuali e successive
messe a punto dell'apparato. E' ovvio che. pri-
ma di intervenire sul potenziometro di bilancia-
MESSA A PUNTO mento RI0, occorrerà regolare il potenziometro
di volume RII in modo da esaltare, nella rag-
(Una volta accertatisi del corretto montaggio del gior misura possibile. I'indesiderata riproduzione
dispositivo, sarà possibile procedere alla sua sem- del soffio.

TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a l. 9.800
CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1+ 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 -s- 16 Vcc
Corrente assorbita 80 -s- 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40% circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. - 1 Km.
Stabilità ottima PER I
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

607
L:ASCOLTO
DELLE ONDE CORTE
PRIMA
PUNTATA

L'ascolto della gamma delle onde corte può es- Sono moltissimi i Paesi che attraverso un centro
sere paragonato con uno dei tanti sport appas- d'onde corte manifestano la loro presenza di cul-
sionant praticati nel mondo. tura, pensiero, ideologia, sulla scena radiofonica
Molti nostri lettori, attraverso le onde corte, ri- mondiale. Si calcola vi siano oggi in funzione nel
cevono. in ore e frequenze opportune, emiss1on! mondo 1.400 stazioni ad onde corte che ogni
da Paesi molto lontani. dato che la loro portata è giorno, sui vari canali disponibili effettuano com-
pressocché illimitata. plessivamente 20.000 ore di trasmissione.
Anche il ricevitore radio più comune permette
questo particolare tipo di ascolto, perché in cs,o
esiste almeno una gamma di onde corte, sulla qua- LE MIGLIORI BANDE
le si possono trovare vari tipi di emissioni, quelle
dei radioamatori delle stazioni commerciali, in Per poter determinare quali siano le migliori ban-
fonia e in telegrafia, ma soprattutto una intensis- de da utilizzare nelle varie ore e stagioni occorro-
sirna attività sulle bande destinate alla radiodiflu- no previsioni sulle condizioni della ionosfera. Sono
un centinaio i centri sparsi in varie parti della ter-
ra che effettuano indagini sullo stato e altezza de-
gli strati ionizzati. e ad essi si aggiungono anche i
satelliti scientifici con a bordo laboratori per il ri-
levamento delle radiazioni.
l In hasc ;-ii dati di previsione sulla ionosfna, i ,·ari
ceni ad onde corte predispongono il piano delle
Notizie utili sulle frequenze, frequenze da utilizzare per le varie destinazioni.
Per tener conto delle variazioni ionosferiche sta-
lunghezze d'onda, apparec- gionali questo piano viene modificato quattro
chiature professionalli e dillet- volte all'anno e cioè nella prima quindicina dei
ll!c,i di 111arzo, maggio. settembre e novembre. I
tantistiche. Consigli vari sulla cambiamenti vengono annunciati più volte nel
corso clellc trasmissioni nell'arco della giornata.
scelta del ricevitore più ido-
Poiché anche la migliore frequenza utilizzabile
neo. Procedure per diventare può essere soggetta ad affievolimenti, le trasmis-
ioni ad onde corte sono in generale di breve du-
SWL e interpretazione della rata, ,oprattutto quando_ il destinatario è un Pae-
QSL. se molto lontano. Esse sono costituite prevalente-
mente da notiziari. che risultano meglio compren-
sibili ,e sono letti da una voce femminile. Per ri-
durre il rischio di interruzioni dovute a «vuoti»

608
della propagazione, la stessa tra sm issione viene ef- lina molto decorativa, denominata QSL. che per
fettuata su due o tre frequenze scelte nelle gam- l'appassionato è oggetto di collezione e può assu-
e più favorevoli. mere un valore notevole se proviene da una emit-
tente poco nota e lontana (figura 1.

DX-ing
FREQUENZE E LUNGHEZZE D'ONDA
Vi sono molti appassionati della radio i quali del-
l'ascolto di stazioni lontane o inconsuete fanno un Le onde corte, come abbiamo detto. rappresenta-
hobby che nel loro gergo è chiamato DX-ing in no la gamma maggiormente utilizzata per i colle-
quanto DX nel codice dei radioamatori significa gamenti radio sia di tipo broadcasting (commer-
collegamento con una stazione straniera. Questa ciali). sia amatoriali sulle lunghe distanze. Per
attività uon si limita al solo ascolto: B'appassio- onde corte si intendono tutte quelle il cui valore
nato redige anche un rapporto contenente gli ele- di frequenza è compreso fra 1,6 MHz e 30 MHz.
menti di identificazione del programma e le con- Questa gamma, peraltro molto ampia, viene sud-
dizioni di ricezione, che poi invia alla stazione. divisa in varie sottogamme, di cui alcune vengono
E" consuetudine diffusa in tutto il mondo che la assegnate esclusivamente ai collegamenti amato-
stazione risponda allo scrivente mandandogli un riali. cioè ai collegamenti dei radioamatori che.
«attestato» cli ricezione, consistente in una carro- in gergo, sono anche chiamati OM {nel loro co-

OSAKA JAPAN 332 Fig. 1 - Esempio di QSL di un SWL


giapponese. Dall'alto, nell'ordine, sono

J3224
riportati: il QTH (la città) e la nazione,
poi il numero progressivo della QSL
(332); segue il nominativo generalmen-
te assegnato dal Ministero ppT. vie-
ne quindi citato il nominativo della sta·
zione ascoltata (nel caso specifico un
radioamatore); seguono le indicazioni
relative alla data e all'ora, nonché quel-
la dell'altra stazione in collegamento con
il primo radioamatore. Infine vengono
elencati i rapporti relativi al segnale:
RST (intensità segnale), QSB (evane-
REMARKS scenza), QRM (disurbi elettrici),, QRN
BEST 73/88 PSE QSL VIA JARL or DIRECT OP. Masokozu Sonuki (disturbi di emittenti radiofoniche vici-
QTH. I.10, Homschi 9chome, Toyonaka - city, Osokc. 56) JAPAN ne). La QSL si chiude con i dati relativi
alle apparecchiature utilizzate e con
774d8 l'indirizzo completo dell'SWL

609
Fig. 2 - Modelli di ricevitori radio, di provenienza surplus, adottati
nel corso del secondo conflitto mondiale. Si tratta di apparecchia-
ture molto robuste, di basso prezzo, che possono rappresentare
il mezzo migliore per introdurre un principiante nel mondo delle
onde corte. Il ricevitore più in alto, denominato BC312, è com-
pleto di BFO e permette l'ascolto del CW e della SSB. Anche
il modello riportato più in basso e denominato BC348 è corredato
di BFO ed offre il vantaggio di una banda in onda lunga e un
filtro a cristallo .

dice, OM significa « old man ». come dire « vec- quenza della corrente che percorre l'antenna tra-
chio mio »). Per convenzione internazionale. le smittente è molto elevata. La frequenza delle on-
frequenze assegnate ai radioamatori sulle onde de corte, ad esempio, si aggira intorno alle decine
corte sono quelle riportate nell'apposita tabella. di milioni di cicli al secondo.
In tutto il mondo vi sono circa 700.000 radioama- L'unità di misura della lunghezza d'onda è il me-
tori i quali. per definizione internazionale. svol- tro, mentre l'unità di misura della frequenza è il
gono la loro attività a titolo personale e senza fini « ciclo al secondo », abbr. c/s, che viene anche
di lucro, per l'istruzione individuale. per comuni- denominato « hertz », abbrev. Hz.
care tra loro e per effettuare ricerche. Tra il metro e l'hertz vi è una stretta relazione,
AI di là delle frequenze amatoriali esistono anche che permette di conoscere la lunghezza delle onde
bande di frequenze «preferenziali», delle quali radio quando sia nota la frequenza e, viceversa,
elenchiamo a parte le corrispondenze fra lunghez- permette di conoscere la frequenza delle onde ra-
za d'onda in metri e frequenza in MHz. dio quando di esse sia nota la lunghezza d'onda.
Le onde radio hanno il potere di diffondersi nello Questa relazione si esprime dicendo che la lun-
spazio su distanze anche enormi. perché la fre- ghezza d'onda è pari alla velocità della luce divi-

Fig. 3 - Ricevitore modello SP 600 costruito verso la


fine della seconda guerra mondiale. L'apparato è di ti-
po professionale e gode di una notevole copertura di
gamme di frequenze (da 540 KHz a 54 MHz); ottimo an-
che il filtro a cristallo a banda passante variabile (da
18 KHz a 600 Hz). E' dotato di due scale di sintonia:
quella a sinistra è la più veloce, quella a destra è rap-
presentata dal verniero, cioè la sintonia fine di una stret-
ta banda prescelta dal primo bottone di comando:

610
GAMME AMATORIALI

Banda ((metri) Frequenza (MHz)

80 metri 3,5 ± 3,8


40 metri 7 -:- 7,1 I
20 metri 14 + 14,35
15 metri 21 + 21,45 '

10 metri 28 + 29,7

so la frequenza dell'onda radio. In qgni caso, la


relazione matematica più nota è la (eguente:
Fig. 4 - Modello di ricevitore BC603 molto diffuso in
quanto permette l'ascolto della gamma CB dei 27
). == 300 : F MHz. La ricezione è in modulazione di frequenza, ma
è facile portare Il rivelatore in AM. Può essere utiliz-
in cui F misura la frequenza espressa in MHz del zato anche come ricevitore con convertitore per i se-
gnali FM dei satelliti meteorologici. Il costo è modesto.
segnale radio, mentre la lunghezza d'onda risulta
determinata in metri.
Questa formula sta anche a dimostrare che la
lunghezza d'onda è inversamente proporzionale
alla frequenza e ciò significa che, più lunga è
l'onda. più bassa è la frequenza e viceversa, ossia.
più elevata è la frequenza, più corta è la lunghez-
za d'onda.

SCELTA DEL RICEVITORE

Se con un ricevitore radio normale è possibile


l'ascolto della gamma delle onde corte. con que-
sto non è invece possibile la ricezione particola-

.3
J
I_N
le
reggiata delle bande amatoriali. E tale conside-

LE BANDE PREFERENZIALI

t-
.- Banda (metri)
-

Frequenza (MHz)
(:1
120 2,3 2,495
90 3,2 3,4
75 3,9 + 4
I
Fig. 5 - Ottimo ricevitore portatile, costruito in Sud- 60 4,75 + 5,06
Africa, di produzione Barlow Wadley. Copre la gamma
49 5,95 6,2
di frequenze fra i 500 KHz e i 31 MHz in 31 bande da
1 MHz ciascuna. Permette l'ascolto di emittenti in AM- I 41 7,1 7,3
CW-8S6. Il circuito è di concezione moderna e pre- 31 9,5 9,775
senta due notevoli vantaggi: la stabilità del segnale
e la precisione della scala. Proprio questi due ultimi 25 11,7 + 11,975
elementi lo rendono molto diffuso fra gli appassionati 19 15,1 + 15,45
SWL, anche se esso risulta idoneo alla ricezione di
16 17,7 + 17,9
segnali RTTY (radio teletype e telescrivente).
13 21,45 + 21,75

611
Fig. 6 - Questo ricevitore professionale
presenta le stesse caratteristiche di
quello riportato in figura 5, pur essen-
do costruito in Giappone. Sul pannello
frontale vi è qualche comando in più
che, pur rendendolo più completo, com-
plica le operazioni di ascolto del prin-
cipiante. Anche se funziona con la ten-
sione di 12 Vcc a pile o con alimenta-
tore esterno, questo ricevitore, più che
un portatile, è da considerarsi un appa-

• •
rato da tavolo .

razione scaturisce immediata anche dopo aver get- nale, di SWL (Short-Wave-Listener). E questo
tato una prima occhiata alle tabelle relative alle ricevitore radio deve essere in grado di coprire
frequenze radiantistiche. Non servono quindi i ri- una gamma di frequenze abbastanza vasta, an-
cevitori radio commerciali per onde medie e nep- che se non proprio tutta l'intera gamma delle
pure quelli a modulazione di frequenza. Anche onde corte.
perché alcune trasmissioni risultano effettuate con In molti casi l'interesse dell'SWL si orienta verso
tecniche del tutto diverse da quelle più comune- ricevitori di provenienza surplus che, seppure
mente conosciute, per esempio il CW, TSSB, TR tecnologicamente superati, consentono un notevo-
TTY, ecc. Il primo passo che il futuro radioama- le risparmio di danaro ed un sistema di ricezione
tore deve compiere. quindi, consiste nella scelta molto ampio. Nelle varie illustrazioni riportate
del radioricevitore che gli consenta di svolgere in queste pagine il lettore potrà formarsi un'idea
l'attività preliminare di ascoltatore delle onde cor- abbastanza chiara sul tipo di ricevitore radio che
te o. come si suol dire tramite la sigla internazio- desidera acquistare.

Fig. 7- L'R 392 è un ricevitore digitale meccanico, di


provenienza surplus, che copre le frequenze da 500
KHz a 32 MHz in 32 bande da 1 MHz ciascuna. E' un
ottimo ricevitore, inizialmente per usi militari, di grande
precisione e stabilità. Risulta completo di BFO, filtro
MF variabile, calibratore a 100 KHz, Noi se Limiter. Fun-
ziona con alimentatore esterno a 28 Vcc e con assorbi-
mento di 5 A. Il ricevitore di questo tipo può considerarsi
un punto di arrivo per coloro che desiderano ricevere tut-
te le emittenti delle onde medio-corte. Il costo di questo
apparato si aggira intorno alle 300.000 lire.

612
'

La penna dell'elettronico dilettante

L. 3.500
Fig. 8 - Questo modello di ricevitore R 390 presenta
caratteristiche simili a quello riportato in figura 7, ma
è più completo e possiede filtri migliori. Si tratta co-
munque di un apparato professionale che, assai diffi-
cilmente, può essere superato da modelli analoghi
presenti sul mercato surplus. L'alimentazione è conte-
nuta all'interno del dispositivo; il costo del ricevitore
si aggira intorno alie 00.000 lire.

COME SI DIVENTA SWL CON QUESTA PENNA


Per diventare SWL, il ricevitore radio, a qualun- APPRONTA TE I VOSTRI
que classe esso appartenga, non basta. Perché oc-
corre entrare in possesso di un particolare permes- CIRCUITI STAMPATI
so rilasciato dal Ministero P.T.
La domanda deve essere redatta in carta legale Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
da L. 1.500 e spedita al seguente indirizzo: Al Mi- con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon, Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.

NORME D'USO CARATTERISTICHE

Tracciare il circuito su una La pe-nna contiene un di-


lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro, Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito e pron-- la penna è munita di una
Fig. 9 - Ricevitore DRAKE per radioamatori. La banda ta per l'uso. punta di ricambio situata
degli OM viene coperta in settori da 500 KHz ciascu- nella parte terminale.
no (per esempio da 7 a 7,5 MHz). Manca quindi di
copertura generale, anche se alcun i modelli vengono
progettati per funzionare al di fuori delle bande ama-
toriali con l'aggiunta di appositi quarzi. Si tratta di un
ricevitore di costo notevole, proprio perché di moder-
na concezione tecnologica e molto sofisticato.
Fig. 10 - Nei ricevitori di moderna produzione la
lettura delle frequenze è di tipo digitale, cosi co-
me accade in questo apparato professionale, che
può considerarsi uno stupendo ricevitore all'avan-
guardia della tecnologia costruttiva. Il prezzo di
questo ricevitore è elevatissimo.

nistero P.T.- Direzione Centrale Servizi Radio- rante l'esercizio di ascolto, l'operatore si assume
elettrici - Viale Europa (EUR) - 00100 ROMA. l'impegno morale di non divulgare in alcun modo
Nella domanda si elencano tutti i dati anagrafici notizie commerciali, politiche, militari o private
e si chiede il rilascio dell'autorizzazione ad im- di cui viene a conoscenza durante l'ascolto. Tanto
piantare ed esercitare nel proprio domicilio una meno egli deve servirsi di tali informazioni per
stazione radio di ascolto sulle bande delle fre- fini illeciti.
quenze dilettantistiche. Alla domanda occorre al- A tutti quei lettori che intendessero diventare de-
legare una marca da bollo da L. 1.500. gli SWL. consigliamo di rivolgersi direttamente
Al momento dell'accettazione della domanda. il all'A.R.I. (Associazione Radiotecnica Italiana)
Ministero assegna al richiedente il nominativo Via Scarlatti 31 - 20124 MILANO. Questo Ente
della stazione d'ascolto, nel quale risulta implici- è in grado di fornire tutte le notizie utili per l'inol-
to il diritto alla detenzione di particolari appa- tro al competente Ministero delle domande per
recchiature radio, anche sofisticate. appositamen- SWL e radiamatori, unitamente agli argomenti
te costruite per l'ascolto libero di tutte le gamme d'esame, quelli relativi alla preparazione all'eser-
radiofoniche. Al momento della domanda. e du- cizio pratico. ecc.

Fig. 11 - In commercio esiste una quantità enorme di rice-


vitori di provenienza surplus; alcuni di essi possono essere
ritenuti ottimi, ma prima di acquistarli conviene sempre ac-
certarsi che non siano stati manomessi, ricordando, come
regola generale, che un guasto elettrico può sempre essere
riparato, mentre quello meccanico, a volte, può rendere
inutilizzabile il ricevitore. In ogni caso, prima dell'acquisto
di un ricevitore surplus, conviene controllare la stabilità
della sintonia, soprattutto sulle alte frequenze; anche i filtri
di media frequenza debbono essere attentamente esamina-
ti. Un altro dato di notevole importanza è quello dell'ali-
mentazione, che deve essere alla frequenza di 50 Hz e
non a quella di 400 Hz, come accade in alcuni modelli.

614
LA QSL che mondiali con molti dettagli, riportando il va-
lore della frequenza di emissione, la località di
Una QSL altro non è che il biglietto da visita ubicazione, la lingua ufficialmente adottata, gli
del possessore di una stazione d'ascolto. In pratica orari di trasmissione, ecc. Questo libro rappre-
si tratta di una cartolina, come quella riportata senta un autentico dizionario per l'SWL; esso è
in figura l, in cui sono stampati il nominativo e reperibile in Italia presso: Edizione Radio Ita-
la sede geografica dell'SWL. In essa l'operatore liana, Via del Babuino. 51 - 00187 Roma - Ulrico
cita le condizioni di ricezione e il tipo di appa- Hoepli, Via U. Hoepli, 5 - 20 121 Milano - Sper-
recchiatura utilizzata, assieme ad altri dati se- ling & Kupfer, Piazza S. Babila. I - 20122 Mila-
condari. no - Libreria Internazionale Rizzoli .. Largo Chigi
La collezione delle QSL. provenienti da località 15- 00187 Roma - Libreria Internazionale Di
di tutto il mondo, rappresenta forse per ISWL il Stefano. Via R. Ceccardi - 16121 Genova - Ra-
premio più ambito per il riconoscimento della diomeneghel, Casella Postale 103 - 31100 Treviso.
sua attività amatoriale. Forse l'unico elemento negativo di questa pubbli-
cazione, così come accade per la maggior pane
IL W.R.T.H. delle pubblicazioni tecniche, sta nel fatto che es-
sa viene edita soltanto in lingua anglosassone.
Per meglio coordinare l'ascolto ed evitare error Ovviamente questo volume non è il solo ad essere
di interpretazione, occorre saper cercare con pre- considerato il vero e autentico ferro del mestiere
cisione le emittenti radiofoniche. Queste, per la dell'SWL e del radioamatore, perché nelle libre-
verità, ammontano ad alcune migliaia, per cui rie più fornite delle grandi città è sempre presen-
non è possibile fornire in questa sede il loro elen- te una nutrita biblioteca di libri in cui sono citati
co esatto. Esiste comunque una pubblicazione an- tutti gli elementi fondamentali inerenti le più
nuale, denominata W.R.T.H. (World Radio TV svariate stazioni radio del mondo.
Handbook = Manuale mondiale di radio e tele-
visione), che descrive tutte le emittenti radiofoni- Continua al prossimo numero

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616
Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la ne-
cessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici,
oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta di acquisto od
un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.


Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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Controllo note acute
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ciascun canale
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+ elenco componenti a L. 1 000 spese postali a mio CARIDI PAOLO- Via delle Ghiacciaie, 3- 50144
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-~-- - - - - - -- - - - - - - ~ -- - -- - - -

PER I VOSTRI INSERTI


l signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA '


- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
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Via Zuretti, 52 - MILANO. I

623
L'abbonamento a Elettronica Pratica
è un appuntamento importante con ogni lettore che, in esso, ravvisa la cer-
tezza di entrare in possesso dei dodici fascicoli che compongono l'«annata»
della rivista. Cioè di quella vera e propria raccolta di progetti, dati tecnici e
informazioni, sempre validi ed attuali, cui nessun principiante di elettronica
può rinunciare.

Due tipi di abbonamento


ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE ABBONAMENTO ANNUO CON
DONO DI UN SALDATORE
Per l'Italia L. 10.000
Per l'Italia L. 13.000
Per l'estero L. 13.000
Per l'estero L. 18.000

Il saldatore elettrico, offerto in dono ai lettori che scelgono la seconda forma di abbona-
mento, è un utensile insostituibile per la corretta saldatura dei terminali dei semicondutto-
ri sui circuiti stampati. Esso diventa assolutamente necessario in ogni tipo di montaggio
elettronico e in svariati lavori marginali, così da potersi considerare un autentico ferro del
mestiere di tutti i principianti e di molti professionisti.

E' maneggevole e leggero ed ha una potenza di 25 W. La tensione di alimentazione è quel-


la di rete-luce di 220 Vca. Viene confezionato in un kit contenente anche una scatola di
pasta disossidante e 80 cm. di filo-stagno di elevatissimo potere saldante.

Per aiutarci a svolgere meglio e più tempestivamente il nostro servizio, vi preghiamo, nel-
l'inviare il canone di abbonamento a mezzo conto corrente o vaglia postale, assegno circo-
lare o bancario, di scrivere con chiarezza, possibilmente in stampatello e con la massima
precisione, nome, cognome, indirizzo, tipo di abbonamento prescelto e mese di decorren-
za dello stesso.
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Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA $1
i.e.
0
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DEL -
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--:..

LETTORE

Sirena più potente quello dell'altoparlante collegato sull'uscita del


circuito del booster. Ecco perché mi sono rivolto
Avendo a disposizione la maggior parte dei com- a voi per chiedere il vostro prezioso aiuto. Siete
ponenti elettronici necessari, ho realizzato, con in grado di aiutarmi?
successo, il progetto della « Suoneria bitonale » FORMENTIN GIORGIO
presentato sul fascicolo di luglio di quest'anno, Vicenza
nelle prime pagine di quella vostra pubblicazione.
Ed ho già destinato il dispositivo allo svolgimento Esiste un altro importante elemento, oltre quello
delle funzioni di un moderno campanello dome- da lei rilevato, che differenzia tra loro i due pro-
stico. Ora, seguendo ed accettando le vostre esor- getti: il collegamento dell'altoparlante della suo-
tazioni, vorrei, sia pure con opportune e piccole neria bitonale con la linea di alimentazione posi-
varianti, trasformare quell'originale generatore tiva che, per l'attuazione del suo programma.
di suoni in una sirena bitonale di potenza. E a imporrebbe l'uso di due sistemi di alimentaziont
tale proposito debbo dirvi di avere già in mente
separati. Per un perfetto accoppiamento dei due
una mia personale idea: quella di accoppiare il
dispositivi, la invitiamo a sostituire la resistenza
progetto originale della « suoneria bitonale » con
Rl da 10 ohm del booster con altra da l.000 ohm,
quello del Booster di bassa frequenza e della po-
sopprimendo, nel progetto della suoneria, il tran-
tenza di 10 W di cui ho già acquistato il kit pres-
so la vostra organizzazione. Purtroppo, da solo sistor TRI e il condensatore C5 e collegando di-
non riesco a risolvere questo problema o, meglio, rettamente l'entrata del booster con la resistenza
ad attuare questo mio proponimento, soprattutto R6 della suoneria. Sostituendo poi questa resisten-
perché mi sono accorto che l'altoparlante adotta- za con un potenziometro dello stesso valore, lei
to nel progetto della « suoneria bitonale » ha un avrà a disposizione un comodo elemento di con-
valore di impedenza sensibilmente superiore a trollo di volume.

627
Provatransistor allettare molti altri appassionati di elettronica.
DUSE ANTONINO
L'elettronica, almeno per me, rappresenta la più Trieste
bella, la più affascinante delle occupazioni del
tempo libero. Ma in essa debbo riscontrare anche Molti progetti, analoghi a quello da lei richiesto,
un aspetto negativo: il costo eccessivo, per un di- sono stati presentati, nel passato, sui fascicoli ar-
lettante, di molti strumenti di misura e di control- retrati di Elettronica Pratica. Lo sanno bene quei
lo. Per esempio quello di un provatransistor che, lettori che, a volte, ci accusano ingiustamente, e
al punto di preparazione in cui mi trovo, mi ser- la sua cortese richiesta lo sta a confermare, rii
virebbe per stabilire il grado di efficienza di al- riproporre vecchi temi da loro già assimilati e
cuni semiconduttori prelevati da vecchie schede abbondantemente... digeriti. Lo sanno anche co-
regalatemi da un amico. Con questo strumento. loro che, essendo in possesso dei fascicoli di di-
è ovvio, eviterei anche di perdere inutilmente cembre di ogni anno del nostro periodico. trovano
troppe ore nel vano tentativo di ricerca del man- in questi gli indici generali di tutti gli argomenti

cato funzionamento di qualche apparecchiatura trattati nel corso dell'intera annata, sui quali c'è
affidatami per la riparazione. Questi ed altri mo- quasi sempre elencato l'argomento di più imm-
tivi tecnici hanno fatto nascere in me l'idea di diato interesse. Ad ogni modo vogliamo ugual-
rivolgermi a voi per invitarvi a pubblicare un pro- mente accontentarla presentando, in questa stessa
getto semplice di questo strumento. che potrebbe sede, il progetto di uno strumento in grado di se-

TABELLA
DELLE LPI LP2 RISULTATO
COMBINAZIONI
SPENTA SPENTA INTERRUZIONE
ACCESA SPENTA OTTIMO
SPENTA ACCESA GUASTO
ACCESA ACCESA CORTOCIRCUITO

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

628
lezionare , oltre che tutti1 transistor di tipo NPN jpositivo le ricordiamo che {e rt>SÌ.Jlen::e R I-R2 so-
e PNP, pure i comuni diodi controllati. Il circuito no identiche Ira loro e devono avere un ,·alare
è stato progettato in modo da rivelare eventuali compreso fra i 4.700 i !0.000 ohm. I dio-
interruzioni, guasti e cortocircuiti dei semicondut- di DI-D2-D3-D4-D5-D6 ono di tipo 1N4004;
tori. E tutto ciò viene segnalato dalle due lampa- il trasformatore TI è dotalo di avvolgimento
de-spia LPI-LP2 secondo quanto indicato nella primario a 220 V ed i due avvolgimenti seconda-
tabella delle combinazioni. Pn quanto riguarda ria 63 V con presa centrale. La potenza di que-
i com ponenti necessari per la realizzazione del di- sto componente deve aggirarsi intorno ai 3 W.

Tl
f
E
y
8

TRANS. PNP
C C (Al
t
8(G) E (Cl

TRANS. NPN
( THYRISTORS)

Le piccole capacità re quel componente attorcigliando tra loro due


spezzoni di filo conduttore. Approvate voi la vali-
Un mio amico. più preparato di me in materia di dità di questo metodo? In caso affermativo. po-
elettronica, mi ha dimostrato praticamente che. tresJe dirmi se esiste una precisa regola di proce-
quando serve un condensatore di basso valore ca- dimento realizzativo?
pacitivo. di alcune unità di picofarad e questo non ILARIO RONCHITELLI
è disponibile al momento. si può sempre realizza- Pisa

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


L 3 800
IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! ■ ■

Chi comincia soltanto ora a muovere I primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

p- -q.414a-44 ae.e. 1g,es vaglia o gay;e,1 4 ,o,4, I,- g; - o 904g9/r

77.7: ".%5 %5:. 1,5o"


%65"" •"%%
I condensatori di piccola capacità di/ f icilmente
i trovano n commercio, mentre all'l'iettrnnicu
dilrttrrntr 1·, spi ,·ialml'ntl', agli sperimentatori,
questi ri.wltano indispensabili. In pratica ,·ssi pos-
_,ono 1·.,.,r·r,· f acilmnzlP realizzati, così comr ha
fallo il suo amico, ricorrendo all'tspedirntr drl-
l'attoràgliaml'nto di due fili conduttori esterna-
,o, . K'.t(
mente ricoperti di matnialr· isolante. Seguendo il
diagramma qui riportato si possono ottenere con-
1
drnsatori di ;·alorr capacitivo compreso fra O ,·
10 pf circa. Sull'assP dr/le ordinate (asse vertica-

l
lr), sono riportati i 1·alori capacitivi, rsprrssi in pi-
cofarad. compresi Ira O pf e 10 pF. Sull'asse del- 2

le asciss,· (as.,c urizzontaleì sono riportati i 11u111er1


degli attorcigliamenti che sì drvono e.,c1;uir,· fra o 4 8 12 16 20 24
i due fili pl'r ottn1l'l'1' il condensatore di capacità
voluta. Per l'uso di l.jlffsto diagramma. orcorr,·
un righello; dopo aver deciso il valore capacitivo
rhe .,i vuole raggiungere, si pon,· il righello in .i< 11- curva si congiunge, verticalmente, questo pn-
.iO orizzontale sul diagramma, facn1dolo pas.,ar,· /11 ro11 /'a.,.i, orizzontal,·, .rnl quale si legge il n-
per il ;•alare rapai:itivo riportato sull'a,ss,· vcrtica- saltato. coi il numero di attorcigliamenti che si
le e per la curva.' si segna il punto ottenuto sulla devono effettuare. Supponga di dover costrve

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

630
un condensatore del valore capacitivo di I pF TABELLA A.W.G .
I IL questo caso dovrà porre il righello in senso o-
rizzontale, facendolo passare attraverso il primo
n. A.W.G. Diametro millimetri
trattino dell'asse verticale; il righello incontra la
curva nel punto contrassegnato con un dischetto;
congiunga ora il dischetto con l'asse orizzontale, l 7,348
sempre tramite il righello, e si accorgerà che il 2 6,544
righello interseca l'asse orizzontale in corrispon-
denza del trattino N. 9. Dunque, per ottenere un 3 5,827
I 4 5,189
condensatore del valore capacitivo di 1 pF, oc-
f
corre avvolgere tra loro due fili per ben nove vol- 5 4,621
te. Per la realizzazione di questi tipi di condensa-
tori ci si devi' servire filo rigido, cioè filo di ra-
me, ricoperto di plastica e non filo a treccia. Il
diametro del filo (nudo) deve aggirarsi intorno ad
l 6
7
4,115
3,665
8 3,264
I mm. Le capacità, così ottenute, sono indicati-
ve, cioè approssimative, perché la capacità reale
I 9 2,906
I
del condensatore dipende dallo spessore della guai- 10 2,588
na isolante, dalla sua natura chimica e dal modo Il 2,305
come sono strette fra loro le spire. In ogni caso 12 2,053
possiamo confermarle la validità e l'utilità del
13 1,828
metodo.
14 1,628
I 15 1,450
I
16 1,291

••• 17
18
19
1,150
1,024
0,912
Una qualifica anglosassone

Essendo un grande appassionato di elettronica e,


in particolare. un affezionato lettore della vostra
i 20
21
0,812
0,723
I 22 0,644
IL
rivista, ho voluto scrivervi per informarvi di aver 23 0,573
ampliato, in questi mesi, la mia biblioteca tecni-
1, 24 0,511
ca, arricchendola con alcune pubblicazioni ame-
25 0,455
ricane. E proprio in queste mi sono accorto che
i fili conduttori non vengono qualificati, come u- 26 0,405
sate fare voi. con la citazione della misura del 27 0,361
loro diametro. bensì con un certo numero. Pote- 28 0,321
te dirmi il perché di questa differenza e in qual Il
29 0,286
modo sia possibile risalire dal numero puro a I I 30 0,255
quello relativo al diametro reale?
31 0,227
MONTANARI LUDOVICO ~
32 0,202
Bologna
,1 33 0,180
La ringraziamo per le cortesi attenzioni rivolteci I 34 0,160
I
I' ci congratuliamo con là per il suo vivo interes- 35 0,143
I
se per la materia. Per quanto riguarda la sua
domanda possiamo dirle che la letteratura tecni-
I
(
36
I
I 0,127
37 0,113 I
ca anglosassone. in particolar modo quella ame- [
ricana, nel caratterizzare i conduttori elettrici a- 38 0,101
dotta lo standard A.W.G., di cui riportiamo l'e-
satta corrispondenza fra numeri e diametro del
I
I
39
40
.
i
I
. 0,90
0,80
filo conduttore nella apposita tabella. I I
631
Grasso al silicone

Giunto alle fasi di completamento della costru-


zione di un amplificatore di bassa frequenza, mi
,ono imbattuto in una difficoltà pratica: l'isola- 2ne
mento elettrico e perfetto di due transistor di po-
enza di tipo 2N3055, in un unico dissipatore
bl2 cero
termico. La comune mica, che potrebbe risultare
ottima nella risoluzione del problema dell'isola-
mento elettrico, presenta l'inconveniente di non MICA 6.°
favorire il fenomeno della conduzione elettrica, o

cioè non agevola la dispersione del calore erogato DISSIPATORE


dai semiconduttori. Potete suggerirmi qualche co-
sa di più pratico e più semplice?
BONSEMBIANTE FABIO
Padova

La sua osservazione è assolutamente esatta, per-


ché l'inserimento, fra il transistor e l'elemento
9. A0o
radiante termico, diminuisce il potere di disper-
sione calorica, cioè aumenta la resistenza termica
fra i due elementi. Lei potrà tuttavia aggirare
l'ostacolo spalmando, su entrambi i lati dei fogli con mica e grasso al silicone, equivale ad un tran-
di mica, del grasso al silicone, il quale è un per- sistor fissato direttamente sul radiatore senza Fin-
I etto isolante elettrico e risulta caratterizzato da ter posizione della mica e del grasso al silicone. Nel
un buon coefficiente di conduttività termica. Con disegno le proponiamo l« esploso » di un mon-
questo elemento si riesce a contenere l'aumento taggio tipico di un transistor di potenza, con Fin-
della resistenza termica entro limiti ristretti. terposizione di un foglietto di mica dotato di fori
Possiamo anche dirle che un transistor, isolato per i passanti isolati delle viti e dadi di fissaggio.

AMPLIFICATORE TUTTOFARE AS21


IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
A L. 7.500
Il Kit permette di realizzare un
modulo elettronico utilissimo, da Tensione tipica di lavoro: 9 V
adattarsi alle seguenti funzioni:
Amplificatore BF - Sirena elet- Consumo di corrente: 80 + 100 mA
tronica - Allarme elettronico - O- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
scillatore BF (emissione in codi- •
ce morse) Impedenza d'uscita: 8 ohm

632
Zoccolatura di transistor
Per incoraggiare le mie intenzioni di continuare
2N2222 2N2905 BF 244A
nell'esercizio pratico dell'elettronica. un amico mi
ha regalato alcuni transistor di cui non conosco
la zoccolatura. Le sigle da me rilevate sono le se-
guenti: 2N2222- 2N2905- BF2A4A - BC159 -
BC109 (549). I primi due risultano in contenitore
metallico, mentre gli altri sono tutti in contenito-
re plastico. Se conoscete questi semiconduttoti.
potete indicarmene la zoccolatura?
PONTINI SATURNINO
Roma
Riportiamo a suo favore il disegno relativo alla
distribuzione degli elettrodi de transstor da le
elencati, ricordandole che il BF?44A è un trans-
tor di tipo FET.
BC 159 BC 109 (549)

AMPLIFICATORE EP7W Potenza effettiva: 5W


Potenza di picco: 7W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Vcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alientare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

633
Tempo di risposta del Cag

L'OSCILLATORE Con grande interesse ho costruito il progetto del


preamplificatore con CAG, presentato sul fasci-
colo di luglio di quest'anno, a pagina 418. Il di-

MORSE spositivo. pur funzionando bene, nelle mie par-


ticolari applicazioni risponde troppo affrettata-
mente alle variazioni di livello.
Necessario a tutti i candidati alla patente di :\ me interesserebbe invece livellare soltanto le
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e variazioni lente del suono, lasciando eventuale via
la pratica di trasmissione di segnali radio in
codice Morse.
libera alle punte transitorie. E' possibile, appor-
tando eventuali lievi modifìche al progetto ori-
ginale, ottenere tale funzione?
GIUFFRE' MARCO
Pescara
La modifica che lei dovrà apportare al progetto
originale pubblicato a pagina 420 del fascicolo da

E#
lei citato, allo scopo di allungare il tempo di n-
posta del CAG, consiste nell'inserire, tra il cuw-

le.'
~-
sore del potenziometro R6 ed il gate (G) di TRI.
una resistenza del valore di 100.000 ohm, ele-
vando a suo piacere il valore del condensatore
2. Per i valori elevati di C2 le consigliamo di
far usno di un condensatore elettrolitico, collegan-
rlo l'rlettrodo negativo rii questo componente
IN SCATOLA DI MONTAGGIO u! gate del transistor TRA.

L. 11.500
II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici
Amplificatore a valvole
n. 4 resistenze- n. 2 transistor- n. 2 trimmer
potenziometrici- n. 1 altoparlante - n. 1 cir-
cuito stampato- n. 1 presa polarizzata- n. 1 Per incoraggiare la mia attività di elettronico di-
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas- lettante, i miei nonni mi hanno regalato una fono-
sina filo flessibile per collegamenti - n. 1 ma- val igia funzionante a valvole che. secondo il loro
tassina filo-stagno.
parere, rappresentava, molti anni fa, un apparec-
chio riproduttore di alta classe. Oggi quel ripro-
duttore non funziona più tanto bene e a me è sta-
CARATTERISTICHE ro aAidaro l'incarico di rimetterlo perfettamente in
sesto. Purtroppo. non riuscendo ad individuare- la
Controllo di tono
arca e il modello della fonovaligia. non sono
Controllo di volume neppure in grado di recuperare il progetto origi-
Ascolto in altoparlante nale di questa. Potrei dirvi che nel circuito sono
Alimentazione a pila da 9 V montate le valvole ECC88 e 6AQ5. L'alimenta-
zione avviene tramite trasformatore di alimenta-
zione- dotato di avvolgimento primario di tipo u-
niversale e di due avvolgimenti secondari: uno a
220 + 220 V e uno a 6,3 V. Siete in grado di
aiutarmi in qualche rnouo, possibilmente invian-
domi uno schema di amplificatore con gli ele-
menti da me citati?
FABRIZIO CENSITO
Roma

Il progetto da lei ricordato rappresentava, ai suo

634
tempi, una vera e propria tappa del progresso ficazione della tensione di alimentazione è otte-
tecnologico della radiotecnica. Molte fonovaligie, nuta con due diodi a semiconduttore (DI-D2),
allora anche abbastanza costose, venivano proget- che consentono un miglior rendimento rispetto al
tate con le valvole da lei citate e con l'alimenta- tradizionale doppio diodo termoelettronico molto
zione da rete-luce. Rispondiamo dunque afferma- in voga a quei tempi. Il trasformatorr rl,·,•r ,·.,-
tivamente alla sua richiesta pubblicando il pro- sere in grado di erogare una corrente di ) mA:
getto di un amplificatore che è da considerarsi il trasformatore d'uscita T! devc avere urinpe-
un « classico » degli anni '50. La valvola \i I è denza primaria di 5.000 ohm. Limpdn:a e-
un doppio triodo, che funge da elemento pilota condaria deve essere ovvament pan a quella
dello stadio preamplificatore. La valvola V2 è dell'alto parlante montato nella fonovaligia. Ah-
un pentodo amplificatore di potenza. Il circuito biamo voluto citare questi ultimi elementi soltan-
che pubblichiamo è dotato di tre elementi di con- to per esserle maggiormente di aiuto nel caso in
trollo: volume, note acute e note gravi. La retti- ci lei dovesse sostituirli con altri nuova

o» I2

Condensatori R6 = 100.000 ohm


C1 = 82 pF R7 = 100.000 ohm
c2 = 100 µF - 25 VI (elettrolitico) AB = 1 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
C3 = 47.000 pF R9 = 47.000 ohm
CA = 100.000 pF R10 = 27.000 ohm
es = 220 pF R11 = 1 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
C6 = 2.200 pF R12 = 10.000 ohm
C7 = 3.900 pF R13 = 270.000 ohm
es = 22.000 pF R14 = 6.800 ohm
C9 = 120 pF R15 = 680 ohm
C10 = 2.200 pF R16 = 100 ohm 1W
C11 = 100 F 25 VI (elettrolitico) R17 = 1.500 ohm 6 W (a filo)
C12 = 50 uF - 350 VI (elettrolitico)
C13 = 50 F - 450 VI (elettrolitico) Varie
C14 = 50 F - 450 VI (elettrolitico)
V1 = ECC88
Resistenze V2 = 6AQ5
R1 = 1 megaohm (potenz. a variaz. log.) T1 = trasf. d'uscita (5.000 ohm)
R2 = 100.000 ohm T2 = trasf. d'alimentaz. (50 mA)
R3 = 1 megaohm S1 = interrutt.
R4 = 2.200 ohm D1 = BY127
R5 = 1.500 ohm D2 = BY127

635
Alimentatore per mangianastri

Vorrei alimentare il mio piccolo mangianastri.


funzionante con la tensione di 7,5 V, prelevando TR1
l'energia necessaria dalla batteria dell'autovettu-

,
ra. Potreste propormi uno schema di semplice ed
i mrned iata attuazione?
BUSACCA AMBROGIO RI
Milano ENTR use
12 V 1 75/

T
Lo schema che le proponiamo ricalca il Inno
I
classico più volte offerto ai nostri letto in prece- DI
denti fascicoli del periodo. Si tratta di un ali-
mentatore stabilizzato ad un solo tran.,i.,tor e ro11 ~
diodo zener. Per la scelta del transistor TRI 11011
ri sono particolari prescrizioni dato che per esso
lei potrà usare qualsiasi semiconduttore di tipo
NPN e di media potenza, sa esso al germanio
oppure al silicio. Si ricordi che, servendosi di un
transistor al silicio, il diodo zener DI dovrà es-
,crc da 8,2 V, in modo da ottenere, in uscita, la nà e.rserr da 7,5 V, con una uscita d 7,3 V. La
tensione continua e stabilizzata di 76 V. Con un rnistenza RI ha il valore di 330 ohm, mentre il
transistor al germano, invece, il diodo zener do- condensatore elettrolitico CI è da 100 F - 25 VI.

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
a L. 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, ai CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

---

636
Un VFO per i 144 MHz mo per darle. Il progetto qui presentato fa uso
di soli due transistor per alta frequenza ed è in
Presso un mercato di apparecchiature radioelet- grado di pilotare qualsiasi trasmettitor insrndo
triche d'occasione ho acquistato un ricetrasmetti- il segnale nella « presa-quarzi ». La frequenza di
tore che lavora sulla banda dei 144 MHz, vale oscillazione è resa variabile per mzzo del on-
a dire sulla lunghezza d'onda dei due metri, che densatore ad aria Cl attoro ai l? MH:. ma
è una delle gamme adottate dai radioamatori. questo valore potrà essere facilment amato
L'apparecchio è privo di quarzi, la cui frequenza con un diverso dimensionamento della bobina Li
d'oscillazione fondamentale deve essere quella di Le raccomandiamo di realizzare un insm mc-
12 MHz. All'atto dell'acquisto mi sono proposto cancamente robusto, onde evitare deformazioni
di evitare la spesa dei quarzi, con l'intenzione di della bobina LI o dei diversi condensatori mo-
collegare al ricetrasmettitore un VFO per la sin- tati nel circuito, che potrebbero compromttn
tonia continua. Non avendo a disposizione lo la stabilità di funzionamento del V FO. La bo-
schema necessario, vi pregherei di inviarmene bina LI deve essere costruita avvolgendo 18 pr
uno, abbastanza semplice, realizzabile con poca di filo di rame argentato, del diametro di 0.6
spesa in grado di offrire ottime prestazioni. Po- mm., su un supporto di materiale isolante del dia-
treste esaudire questo mio desiderio? metro di I cm., munito di nucleo di ferrite. Il
GEMINIANI ALFREDO condensatore C2 deve essere di tipo a mica. così
Parma come i condensatori C4-C5-C6-C9. Il compensa-
tore C3 è di tipo ad aria. Ali' atto del collaudo del-
Trattandosi di un progetto di interesse comune l'apparecchio le consigliamo di utilizzare u n grid-
a tutti coloro che si occupano di ricetrasmissioni, dip per ottenere una taratura grossolana o. me-
preferiamo rendere pubblica la risposta che stia- glio. un frequenzimetro collegato all'uscita.

r T T +W
R5
r T T @v
01

!"l}7 C9
uT

T 414/, • Il I
6

COMPONENTI Resistenze
R1 = 47.000 ohm
Condensatori R2 = 47.000 ohm
C1 = 5-50 pF (variabile ad aria)
R3 = 2.200 ohm
R4 = 560 ohm
C2 = 39 pF R5 = 100 ohm
C3 = 3-25 pF (compensatore ad aria)
R6 = 68.000 ohm
C4 = 56 pF R7 = 47.000 ohm
C5 = 150 pF R8 = 1.000 ohm
C6 3,3 pF R9 = 680 ohm
Cl = 47.000 pF
ca = 22.000 pF Varie
C9 3,3 F TR1 BF224
C10 = 1.000 pF TR2 BF224
C11 = 22.000 pF D1 diodo zener (9 V)
C12 = 47.000 pF L1 bobina

637
Sintonizzatore FM con CA 3089 di far uso del notu integrato CA3089. oppure del-
l'equivalente TDAJ 200. Quest'ottimo integrato,
Sono in possesso di un tuner AF per la modula- di cui pubblichiamo lo schema, consente di rag-
'Lione dì frequenza, con il quale vorrei costruire giungere prestazioni HJ-F/ di alto livello, con
un sintonizzatore FM. Per la sezione di decodif- l'uso minimo di componenti esterni. Tenga pre-
cazione stereo mi sono proposto di utilizzare l'in- sente che l'integrato CA3089, oltre chi' fornire
cegrato LM 1800, mentre per la sezione di media la necessaria amplificazione per la media frequen-
frequenza e di rivelazione non so proprio a quale za, svolge altre tre importanti funzioni, tramite
componente ricorrere. Potreste fornirmi qualche altrettat circuiti n esso incorporati: un cir-
,·alido suggerimento che mi consenta di costruire. cuito di squelch per la soppressione del fruscio
con una veste moderna. tale importante sezione durante la ricerca delle emittenti radiofoniche.
del ricevitore? un circuito pilota per la .sintonia e uu comando
CER UTTI ALBERTO per il wntrullo automatico di frequenza ( CAF).
Milano La messa a punto del discriminatore per la rive-
lazone FM avviene tramite la sola regolazione
Riteniamo certamente positiva la scelta dell'inte- della bobina Ll che, assieme al condensatore CA.
grato LM 1800. da utilizzare nella separazione componi' un circuito accordato alla frequenza di
dei canali stereo a valle del processo di rivelazio- I0,7 MHz. La necessaria selettività è ottenibile
ne. Per quanto concerne po la sezione di media per mezzo di filtri ceramici collegati direttamen-
frequenza e quella di rivelazione, le consigliamo te sull'entrata dell'integrato entrata MF).

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE

Potenza di emissione: 20 mW - 120 mW


Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz 106 MHz

Il kit del microtrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico- n. 1 cir-
t cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

638
4li3l [27 f3

COMPONENTI
CA 3089 d~ERIM
( TOA 1200 J Condensatori
C1 - 10.000 F
C2 = 10.000 pF
C3 = 10.000 pF
C4 = 100 pF
VISTO DA SOPRA C5 = 330.000 pF
C6 = 5 uF - 25 VI (elettrolitico)
C7 = 10.000 pF

+
7 A !M.

r-1 Nh'
Resistenze
R3 I I R1 = 51 ohm
R2 = 10.000 ohm
R3 = 33.000 ohm
R4 = 470 ohm
CA 3089 R5 = 120.000 ohm

r
(TOA1200/ = 500.000 ohm (trimmer)
R6
A+ R7 = 5.600 ohm
,,
R8 = 5.600 ohm
R
? R3

Varie
u$c 8F L1 = bobina discrim.
Cl I t'I
J1 = imp.AF (22 µH)
A = milliamperometro da 150 A fondo-scala

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

639
NUOVO PACCO OCCASIONE!
Straordinaria, grande offerta di ben dodici fascicoli,
accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successo editoriale.

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A CONVERSIONE DIRETTA

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TELECOMANDO
SONORO
4EPGME Di PIST A DISTANZA _

TUTTI QUESTI -FASCICOLI A SOLE L. 6.000


L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo « nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione », verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.
IL KIT
PER CIRCUITI STAMPATI

Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro « kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

o» ITB]
$

L 8.700
Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
e.une±e .aueesse.n.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
-

PRA&
ATI;
U
Anno VII- N. 11-NOVEMBRE 1978- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

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AUTOMATICO PER DI CAMPO PER
SOVRA TENSIONI RADIOCOMANDO

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mod. AM/FM/30
Tutti gli
strumenti di
misura e di L
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
cii ità l'allineamento di tutte
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ohm/volt)

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circolo stampato, Assenza ttale di commutatori rotanti e quindi di falsi
contatti dovuti ella usura e a guasti meccanici. Jack di contatta di conce.
zione completamente nucva. Munito d! dispositivo di protezione
Dimensioni: 14Ox90x35 mm.
CARATTERISTICHE TECNICHE
I
CARATTERISTICHE TECNICHE 6AMME
A I B eI
RANGES 100 +420xc 400- 1200xc1.1_+ 3,ME:
I o
3,5+12ME:
V= 0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME
E I f I G
mA- 50 y4 5004 5 50 500 5000 RANGES 12+40Mc 40+130Mc 80+260Mc
V 05 5 25 50 250 500 1000
mA 25 25 250 2500
Ohm= 11/0+=1/110/0+100 110/+1M 1lk/0+10M
0hm 11k/ 0+10M 110k/ 0-100M Strumento che unisce
alla massima semplici-
f tk/0+50k xl0k/0+-500k tà d'uso un minimo In-
gombro.
Ballistic pf Ohmx100t0-:--200µF Ohmxlkt0-:--20µF E' realizzato completa-
Hz 11/+5/ 110 /0+500 /1100 /0 +5000 mente su circuito stam-
pato. Assenza totale di
dB -10+22 commutatori rotanti e
quindi falsi contatti do-
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000 vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
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Frequenza 1 Kc Dimensioni
l. . 5 12x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.


Tensione massima V= 0,1 1 10 50 700 1000
Uscita 10,5 V eff. applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 50A 500A 5 50 500
y 0,5 5 50 250 1000
mA v 2.5 25 250 2500
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE
Frequenza 250 Kc Dimensioni
l. 9.800 12 x 160 mm
0hm= 1/0+10 11/)+1M lk/0+10M
Armoniche lino a 500 Mc Peso 40 grs.
Ballistic pf Ohmx100t0+200pf Ohmx1kt0+20
Tensione massima dB, -10 +22
Uscila 5 V eff. applicabile al puntale 500 V
15 V eff. Corrente della batterla 50 mA Outjl_UI _0,5 5 50 250 1000
ACCONTENTIAMOCI
Le lettere, le telefonate e, con esse, le richieste di infor-
mazioni che arrivano a migliaia presso la nostra sede,
ci fanno sempre piacere.
Ci fanno più piacere, naturalmente, quelle accompagna-
te da lodi e consensi, ma apprezziamo anche quelle sug-
gerite da una spirito critico, democratico e corretto; per-
ché proprio la critica ci può meglio aiutare a correggere
errori o a chiarire ai lettori il perché di certe involonta-
rie od apparenti omissioni.
Lettori giovani e vecchi ci rimproverano, per esempio,
perché non confortiamo sempre la pubblicazione degli
articoli con l'approntamento di una corrispondente e
completa scatola di montaggio, pretendendo da noi una
produzione di kit a getto continuo; più per passione che
per necessità, poiché forse una parte di essi, e forse solo
dopo un certo tempo, comprerà quella che oggi rappre-
senta la più recente apparecchiatura concepita, proget-
tata e venduta da Elettronica Pratica; probabilmente
quando, per motivi di natura commerciale o per cause
di forza maggiore, la cessazione di vendita verrà decre-
tata dalla mancata pubblicizzazione sulle pagine del più
recente fascicolo del periodico. Ma tutto ciò non conta:
la passione è passione e perciò noi riteniamo non solo
nostro compito, ma addirittura nostro dovere soddisfar-
la. Lo facciamo da tanti anni e lo faremo ancora. Ora pe-
rò ci piacerebbe nascesse anche la misura ragionevole
della passione. Quella che deve tener conto dell'esisten-
za reale di un volume di servizi abitualmente e tempesti-
vamente svolti da tutta la nostra organizzazione e al di
là dei quali non ci è assolutamente possibile sconfinare.
Sia perché i miracoli difficilmente si avverano nel mon-
do dell'elettronica, sia perché i poteri taumaturgici non
sono mai entrati nella casa editrice di questa rivista men-
sile. Accontentiamoci dunque di quanto abbiamo fatto fi-
nora e di quanto stiamo facendo, senza pretendere uno
sviluppo esplosivo e irrazionale dì un'impresa che è nata
sotto il segno della moderazione, dell'equilibrio e della
modestia.
■ ■

Per ricevere il prezIoso


PACCO-DONO 1978
abbonatevi o rinnovate l'abbonamento
a: ELETTRONICA PRATICA

Il pacco-dono 1978 viene inviato subito e indistintamente a tutti co-


loro che, volendosi cautelare, per un intero anno, da ogni possibile
aumento del prezzo di copertina, sottoscriveranno un nuovo abbo-
namento oppure rinnoveranno quello in termini di scadenza.

L'abbonamento annuo al periodico offre a tutti la certezza di rice-


vere mensilmente, a casa propria, una pubblicazione, a volte esau-
rita o introvabile nelle edicole, che vuol essere una piacevole guida
ad un hobby sempre più interessante ed attuale.

Un'intera pagina, verso la fine del presente fascicolo, espone, con


tutta chiarezza, le modalità e le forme di abbonamento alla rivista.
Fra esse il Lettore potrà scegliere quella, di maggiore gradimen-
to, cui rivolgere le proprie preferenze.

Il pacco-dono 1978 rappresenta un punto di notevole importanza della no-


stra nuova programmazione tecnico-editoriale. Il suo contenuto, infatti, è
l'insieme di un nutrito numero di componenti elettronici (condensatori di va-
rio tipo e diverso valore, resistori di potenze e valori diversi, semicondutto-
ri di produzione modernissima e materiale vario) che troveranno largo im-
piego nei progetti che verranno via via presentati sulla rivista nel periodo
annuale di validità dell'abbonamento.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 7 - N. 11 - NOVEMBRE 1978


LA COPERTINA - Mostra Il prototipo dell'alimen-
tatore stabilizzato professionale, presentato in
scatola di montaggio. Il dispositivo, di facile co-
struzione, eroga, in modo continuo, le tensioni
comprese fra 5,7 e 14,5 Vcc, con una corrente
massima di lavoro di 2,2 A. L'apparecchio risul-
ta automaticamente protetto da eventuali corto-
circuiti.

Sommario
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
ALIMENTATORE PROFESSIONALE 644
stampa
TIMEC STABILIZZATO E PROTETTO
ALBAIRATE • MILANO IN SCATOLA DI MONTAGGIO
Distributore esclusivo per l'I-
talia: LE PAGINE DEL CB 654
A. & G. Marco - Via Fortez- FUSIBILE AUTOMATICO
za n. 27 - 20126 Milano
tel. 2526 autorizzazione PER SOVRATENSIONI
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cità inferiore al 25%. MISURATORE DI CAMPO 660
UNA COPIA L. 1.000 PER RADIOCOMANDO
TRASFORMABILE IN RX-CB
ARRETRATO L. 2.000

ABBONAMENTO ANNUO (12 GENERATORE SINUSOIDALE 668


numeri) PER L'ITALIA L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO (12 CON ESPLORAZIONE DA 10 Hz a 1 MHz
numeri) PER L'ESTERO L. DELLO SPETTRO DELLE BF
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DIREZIONE - AMMINISTRA- 676


ZIONE - PUBBLICITA'
LE ONDE CORTE
VIA ZURETTI 52 - 20125 CONOSCENZA E USO DELL'RX-OM
MILANO.
SECONDA PUNTATA
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono rlser- VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 682
vati a termini di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegnl, le fotografle, anche
se non pubblicati, non sl re- LA POST A DEL LETTORE 691
stituiscono.
Stabilizzazione
perfetta fra
5,7 e 14,5 Vcc

Corrente di
lavoro: 2,2 A

Ogni appassionato di elettronica, dopo aver ac- di coloro che ci scrivono e, soprattutto, conside-
quistato, come primo strumento di laboratorio, rando il normale lavoro svolto da un dilettante,
il tester, rivolge le sue attenzioni verso l'alimen- hanno creduto di colpire nel segno, progettando
atore stabilizzato che, come lo stesso tester, ri- il circuito di un alimentatore con caratteristiche
sulta oggi uno strumento indispensabile per la elettriche soddisfacenti per tutti.
maggior parte degli esperimenti dilettantistici. E
la sua assenza dalla nostra collana di scatole di
montaggio è stata avvertita da molti lettori. Ma COS'E' L'ALIMENTATORE STABILIZZATO
le richieste. frequentemente succedutesi in questi
tempi. ci sono apparse assai discordi, perché al- Con il termine « alimentatore stabilizzato» si de-
cuni pretendevano tensioni e correnti stabilizzate finisce un dispositivo in grado di fornire una cor-
di valore eccessivo, mentre ad altri interessavano rente continua, di valore perfettamente costante
valori estremamente bassi. I nostri tecnici, pur al variare, ovviamente entro certi limiti, delle
tenendo in dovuto conto le esigenze e le necessità condizioni di carico.

Un nuovo kit si aggiunge da oggi alla collana delle nostre sca-


tole di montaggio: l'alimentatore stabilizzato, di facile costruzio-
ne e di grande utilità nel laboratorio dilettantistico. La sua mo-
derna protezione elettronica permette di tollerare ogni eventua-
le errore d'impiego del dispositivo, perché la massima corren-
te d'uscita viene limitata automaticamente in modo da pro-
teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.

644
ALIMENTATORE
La gran parte degli alimentatori stabilizzati, pre- plicato all'alimentatore, oppure quando varia la
sente nei laboratori dilettantistici e professionali, tensione di rete-luce.
vantano anche la caratteristica di poter variare In un normale alimentatore, ogni variazione del
il valore della tensione d'uscita, presentando così carico, cioè ogni variazione della corrente assor-
delle doti di estrema versatilità per l'alir.entazio- bita dall'alimentatore, provoca, in accordo con
ne di quasi tutti gli apparati dell'elettrorico di- la legge di Ohm, talune cadute di tensione interne
lettante. nel trasformatore di alimentazione, le quali fan-
Riassumendo, potremmo dire che l'alimentatore no variare la tensione prodotta. Tale inconvenien-
stabilizzato sostituisce, nella pratica di ogni gior- te non è assolutamente riscontrabile in tutti quei
no, quella miriade di pile, accumulatori ed altre casi in cui l'assorbimento di corrente rimane sem-
sorgenti di energia elettrica necessari all'hobby- pre costante; esso è invece deleterio quando si
sta per la sua normale attività. debbono alimentare ricevitori radio, trasmettito-
ri, generatori audio, strumenti di misura, ecc.,
nei quali l'assorbimento di corrente cambia no-
CONCETTO DI STABILIZZAZIONE tevolmente di valore con le mutazioni del segna-
le, oppure in tutti i casi in cui è richiesta una per-
li concetto di stabilizzazione potrà risultare nuo- fetta stabilità della tensione di alimentazione, al-
vo a molti principianti. E' doveroso quindi, da lo scopo di non pregiudicare la precisione di fun-
parte nostra, analizzare il significato di questa pa- zionamento di taluni strumenti. In tutti questi
rola, sia per scopi informativi, sia per mettere il casi è assolutamente necessario far uso di circuiti
lettore nelle condizioni di meglio apprezzare le stabilizzatori di tensione.
caratteristiche dell'alimentatore. Attualmente, gran parte degli apparati elettro-
Per l'alimentatore stabilizzato si intende un ap- nici richiedono una alimentazione in tensione
parato generatore di tensioni, in grado di forni- continua abbastanza bassa, dell'ordine di 5 12
re, all'uscita, tensioni che non debbono variare Vcc.
in alcun modo quando varia il tipo di carico ap- Per non complicare le cose, qualche lettore prin-

CARATTERISTICHE

Tensione d'entrata: 220 Vca


Tensione d'uscita (a vuoto): regolabile fra 5,8 e 14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con carico 2A): regolabile fra 5,7 e 14,5 Vcc
Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3A
Corrente con tensione perfettamente
stabilizzata: 2,2 A (entro 100 mV)
Corrente di
cortocircuito: 150 mA

645
l. ±mq&

Fig. I - Circuito elettrico com-


pleto dell'alimentatore stabilizza-
to. Tutta la parte compresa nel
rettangolo tratteggiato si riferi-
sce al piano di cablaggio rea-
lizzato sulla basetta del circuito
stampato. I vari punti contrasse-
~I- - - - - - - - - - - - - gnati con i numeri dall'I al 10,
lungo il perimetro tratteggiato del
rettangolo, trovano precisa corri-
spondenza con gli stessi numeri
riportati nei disegni relativi ai pia-
ni costruttivi de-Ile figure 2-3. Si
osservino i valori delle tensioni
rilevate, in sede di collaudo e
progettazione, nei principali pun-
ti del progetto.

I
I G
I _

646
ROSSO ( USC.+) NERO ( use. - )

u
VERDE V)
Ipjf
1
......
VERDE -J
<
Suu BLU (E)

-
-I
...... VIOLA • GAL0 1I2
......
I NERO (C)
r ll
C5 R8

Fig. 2 - Disposizione della maggior parte dei componenti elettronici sulla basetta del circuito
stampato che, in questo disegno, deve ritenersi visto in trasparenza; ciò significa che le pi-
ste di rame si trovano sulla faccia opposta a quella in cui risultano applicati i vari elementi.
Prima di saldare i terminali dei due condensatori elettrolitici C3-C5, si faccia bene atten-
zione a non sbagliare il verso di inserimento, cioè a tener conto esattamente della posizione
dei terminali positivi e di quelli negativi. L'individuazione dei terminali del transistor TR1
(C-B-E) è facilitata dalla presenza di una piccola tacca metallica ricavata sul componente;
l'individuazione dei terminali del transistor TR2 è invece facilitata dalla presenza di una
smussatura (RIFERIM.). L'esatta posizione del ponte raddrizzatore PI è indicata dalla TAC-
CA ricavata su uno spigolo superiore del componente. Sui vari punti numerati delle piste
del circuito stampato, contrassegnati con la denominazione di un colore, verranno inseriti i
terminali degli spezzoni di fili conduttori, contenuti nel kit, con guaine ugualmente colorate.
I conduttori colorati in blu-giallo-nero collegano i punti 3-4-5 dello stampato con gli elettrodi
di emittore-base-collettore (E-B-C) del transistor TR3, che è il transistor di potenza montato

<
esternamente al contenitore metallico.

COMPONENTI I
Condensatori R9 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C1 = 50.000 pF R10 1.200 ohm - 1 /2 W
C2 = 50.000 pF R11 100 ohm - 1/2 W
= 2.200 F - 63 VI (elettrolitico) R12 100 ohm - 1/2 W
= 100.000 pF R13 100 ohm - 2W
10 F - 40 VI (elettrolitico) Varie
C6 470 F - 16 VI (elettrolitico) T1 = trasf. d'alimentaz.
Resistenze P1 = ponte raddrizz.
R1 = 100 ohm 1/2W TR1 = BC313
R2 = '~ 20 ohm - 1 W TR2 = BC205
R3 = 150 ohm - 1/2 W TR3 = 2N3055
R4 = 3.3 hm - 1/2 W LP1 = lampada-spia
R5 = 12 ohm- 1/2 W S1 = interrutt.
R6 = 8.200 ohm -1/2 W D1 = diodo zener (4,6 V)
R7 = 330 ohm - 1 /ZW-----_____ N.B, Le resistenze R11-R12 risultano già saldate sui
R8 = 390 ohm - 1/2W " terminali del voltmetro.

647
Fig. 3 - Piano costruttivo generale dell'alimentatore stabilizzato. Le resistenze R11-R12 ri-
sultano premontate sui terminali del voltmetro. Sulla parte frontale dell'apparecchio si appli-
cherà la piastrina serigrafica, completa di diciture, soltanto dopo aver asportato la pellicola
protettiva di carta trasparente. Salla
parte posteriore, esternamente al contenitore di ferro
verniciato a fuoco, si applica, tramite viti_e dadi, il dissipatore termico, sul quale è fissato
il transistor di potenza TR3. L'azione dispersiva dell'en ergia termica del radiatore è agevo-
lata dalla presenza di una piccola quantità di grasso disilicone, contenuta nel kit, che oc-
correrà spalmare fra le due superfici di contatto del radiatore e del transistor, prima del
fissaggio definitivo di quest'ultimo per mezzo di viti e dadi. I!circuito stampato, con tutti
i componenti elettronici su di esso montati e saldati a stagno, vienellogato,a o il con-
_dentr
tenitore di ferro per mezzo di una squadretta, quattro viti e quattro dadi, cosi comevis/bile
nella foto riportata in figura 8. Sempre sulla parte posteriore del contenitore metallico ven-
gono fissati il fusibile e il gommino-passante che protegge il cordone di alimentazione.

cip1ante di elettronica potrebbe pensare di otte- lettrolirico di filtraggio. La presenza del carico
nere una tensione continua con il semplice rad- provoca inoltre un'azione nociva sulle cadute di
drizzamento della tensione alternata prelevata tensione che si manifestano neJl'avvolgimento del
dall'avvolgimento secondario, a bassa tensione, trasformatore, nei fili conduttori, attraverso i dio-
di un trasformatore collegato con la rete-luce, li- di raddrizzatori, ecc. L'aumento dell'intensità di
vellando poi la tensione pulsante tramite un con- corrente, dunque. provoca delle cadute di ten-
densatore elettrolitico di elevato valore capaci- sione che si identificano con un abbassamento del
tivo. Tale soluzione viene adottata, in realtà, in valore della tensione d'uscita rispetto a quella
alcune applicazioni generiche, ossia non cri ti che, ncminale, a vuoto, cioè in assenza di carico o con
dato che essa presenta molti inconvenienti. La un carico di valore molto basso.
tensione continua così prodotta, infatti, può con-
siderarsi tale soltanto in assenza di carico, oppure
quando l'assorbimento di corrente è molto basso. STABILIZZATORE REALE
Aumentando infatti l'intensità di corrente assor-
bita, diminuisce la continuità di questa, ossia la Per evitare tutte le possibili cadute di tensione,
corrente tende a divenire pulsante per effetto del anche quelle provocate da accidentali variazioni
processo cli carica e scarica del condensatore e- della tensione di linea e per ottenere una ten-

648
sione d'uscita esente da tutte quelle ondulazioni sionali, il cui costo risulta talvolta eccessivo anche
tipiche che caratterizzano un'alimentazione sem- per un azienda di piccole o medie dimensioni,
plicemente filtrata, occorre inserire, fra l'uscita di consente di ben figurare nel laboratorio hobby-
un circuito alimentatore filtrato ed il carico, un stico grazie a talune prestazioni elettriche di tut-
opportuno circuito elettronico denominato « sta- to rispetto e alla sua veste meccanica che appare
bilizzatore», al quale è affidato il compito di compatta e, come si suol dire oggi, di linea pia-
compensare tutte le cause di caduta di tensione, cevole.
offrendo al carico, sempre e costantemente, una Come è possibile dedurre dall'esame del breve
tensione perfettamente livellata e dello stesso va- elenco riportato nelle prime pagine, le caratteri-
lore. stiche di questo alimentatore stabilizzato sono
In pratica occorre distinguere uno stabilizzatore sufficienti per definirlo effettivamente un appara-
ideale da quello reale. I concetti teorici, infatti, to professionale, cioè un dispositivo da utilizzarsi
vanno ridimensionati quando vengono tradotti nella maggior parte delle applicazioni con le bas-
nella realtà, non essendo possibile ottenere carat- se tensioni, anche nel caso in cui venga richiesta
teristiche di valore assoluto. Uno stabilizzatore una certa corrente di carico con una buona sta-
reale, ad esempio, presenterà una certa limitazio- bilizzazione.
ne per quel che riguarda il valore massimo di
Volendo, tramite l'apporto di lievi modifiche al
corrente erogabile; e anch'esso denuncerà una
valore cli una resistenza o di uno zener, sarà pos-
lieve caduta di tensione sotto carico. Nelle con-
sibile estendere la gamma di tensioni a 5 o a 15
dizioni di lavoro più gravose, poi, non potrà mai
Vcc. consentendo anche di alimentare apparati
apparire esente da quella leggera ondulazione
logici TTL o amplificatori operazionali.
residua in uscita che è nota con il nome di « rip-
ple ».

ANALISI DEL CIRCUITO


CARATTERISTICHE DELL'ALIMENTATORE
Il circuito elettrico dell'alimentatore stabilizzato
L'alimentatore, che presentiamo al lettore in sca- è quello riportato in figura l.
tola di montaggio, pur non avendo la pretesaComeside, la di ve prima parte del circuito è com-
compctm con wti sofisticati appaìpmfcs- posta da ui,-tca,~im,nta,ion,, da

I e

Fig. 4 - Con questo disegno viene ampia-


mente chiarita l'operazione di fissaggio dei
transistor di potenza TR3 sulla piastra del
radiatore. Fra le due superfici di contatto,
del transistor e del radiatore, si spalmerà
una piccola quantità di grasso di silicone
(simile a una pomata bianca) contenuto nel
kit. Le denominazioni relative ai colori si
riferiscono ai conduttori da usare per i col-
legamenti. Sui terminali dei conduttori ven-
gono inseriti piccoli spezzoni di tubetto
sterlingato (contenuti nel kit) con lo scopo
di realizzare un perfetto isolamento dei
punti di saldatura.

649
Fig. 5 - Illustriamo, in questo disegno, i particolari
relativi al montaggio del trasformatore di alimenta-
zione T1, che è dotato di quattro conduttori, nell'av-
volgimento primario e di due conduttori nell'avvolgi-
mento secondario. I conduttori di color giallo-blu,
corrispondenti ai valori di 110 e 160 V, debbono es-
sere eliminati, tranciandoli, ripiegandoli ed occul-
tandoli per mezzo di un pezzetto di nastro isolante
(disegno In basso a sinistra). I conduttori colorati in
GIALLO bianco e in nero sono quelli che verranno collegati
BLU con la tensione di rete-luce di 220 V. I due condut-
tori colorati in verde, invece, vengono collegati con
NASTRO i punti 1-2 della basetta dello stampato. E' assai im-
ADESIVO portante, prima di effettuare le saldature a stagno,
raschiare energicamente il terminale di ogni condut-
tore in modo da liberarlo dallo smalto protettivo (di-
segno in alto a destra).

un ponte raddrizzatore e da un condensatore di


filtraggio.
Il trasformatore di alimentazione TI riduce la
tensione di rete dal valore di 200 Vca a quello
di 18 Vca. Il ponte raddrizzatore PI trasforma
la tensione alternata in tensione pulsante. Il con-
densatore elettrolitico C3 trasforma la tensione
pulsante in tensione continua.
Dai terminali del condensatore di filtraggio C3
prende inizio il circuito di stabilizzazione vero e
proprio, ottenuto con una regolazione di tipo
«serie». Infatti, il transistor TR3 è inserito in
serie con la linea di alimentazione; esso, con le
TUBETTO sue variazioni di conduzione, imposte dai due
STERLING.

Fig. 6 - Le due resistenze R11-R12 sono già saldate sui


terminali del voltmetro. Ciascuna di esse verrà allun-
gata per mezzo di uno spezzone di filo conduttore del-
la lunghezza di 4 cm. circa, da ricoprirsi successiva-
mente con tubetto sterlingato.

650
transistor TRI-TR2, che fungono da amplificato- Le linee tratteggiate, che delimitano una parte
ri di errore, compensa le cadute di tensione del dello schema elettrico di figura 1, comprendono
circuito di filtraggio ed « assorbe» il ripple del tutti quegli elementi che risultano montati su
condensatore elettrolitico C3, moltiplicando vir- una stessa basetta di bachelite sulla quale è im-
tualmente il valore capacitivo del condensatore presso il circuito stampato (piste di rame).
di filtro per il guadagno complessivo dei tre tran- I vari numeri riportati lungo le linee tratteggiate
sistor. dello schema di figura 1 trovano precisa corri-
La tensione d'uscita può essere variata tramite spondenza con l'identica numerazione riportata
il potenziometro R9. sul piano costruttivo di figura 2 e nel disegno di
Con valori diversi attribuiti al diodo zener D 1, figura 3.
per esempio con il valore di 3,9 V, sarà possibile
ottenere una tensione d'uscita di 5 V, mentre di-
minuendo la resistenza R1o, riducendola ad e- COSTRUZIONE DELL'ALIMENTATORE
sempio al valore di 1.000 ohm ( con uno zener da
4,6 V), si otterrà un'uscita di 15 V. La realizzazione pratica dell'alimentatore stabi-
II circuito di stabilizzazione risulta protetto con- lizzato si effettua in due tempi. Dapprima si mon-
tro gli eventuali cortocircuiti. Perché in questi tano i componenti elettronici sulla basetta di ba-
casi la corrente erogata dal circuito risulta auto- chelite sulla quale è impresso il circuito stampa-
maticamente limitata ad un valore di 150 mA to, poi si compie l'assiemaggio di tutti gli elemen-
circa, che preserva il transistor di potenza TR3 ti nel contenitore meta.Ilico. In pratica si realizza
da sicura distruzione per sovracorrente o per ec- il piano costruttivo di figura 2 e successivamente
cessiva dissipazione termica. quello di figura 3.
II circuito dell'alimentatore professionale è com- Nel realizzare la costruzione di figura 2 occorre-
pletato con uno strumentino indicatore che di- rà far bene attenzione alle esatte polarità di in-
viene estremamente utile, durante l'uso dell'ap- serimento del ponte PI, del catodo (K) del diodo
parato, per stabilire rapidamente il valore della zener DI e dei transistor TR1-TR2.
tensione di uscita senza dover far ricorso al te- Ogni dubbio, tuttavia, verrà senz'altro dissipato
ster. La lampada-spia LP 1 segnala inequivoca- da una attenta osservazione e, soprattutto, dalla
bilmente lo stato elettrico del circuito (acceso o chiarezza del disegno di figura 2.
spento). Raccomandiamo comunque di effettuare saldatu-

6
u
7
i°I

I
r Fig. 7- Disegno del circuito stam-
pato in grandezza naturale. Que-
sto elemento è ovviamente con-
tenuto nel kit dell'alimentatore
stabilizzato.

651
re calde con filo-stagno di ottima qualità.
L'eventuale eccesso di pasta-salda depositata sul-
le piste di rame potrà essere eliminato con un co-
mune solvente, per esempio con trielina.
Una volta ultimato il montaggio del circuito e-
lettronico vero e proprio, si procederà alla com-
posizione del piano costruttivo di figura 3, ini-
ziando con il fissaggio del transistor di potenza
TR3 sull'apposito radiatore, così come indicato
in figura 4, servendosi del grasso di silicone con-
tenuto nell'apposita bustina inserita nel kit; que-
sto tipo di grasso, che deve essere spalmato fra
le due superfici di contatto (transistor-radiatore)
provvede alla migliore dissipazione dell'energia
termica generata dal transistor.
Successivamente si potrà preparare il trasforma-
tore di alimentazione TI, seguendo tutti i sugge-
rimenti pratici riportati in figura 5. I due condut-
tori giallo-blu verranno tranciati, ripiegati e ri-
coperti con una strisciolina di nastro adesivo
(particolare in basso a sinistra di figura 5). Poi
si prepareranno i fili conduttori, liberandone i
terminali dalla plastica e dallo smalto che li ri-
copre per mezzo di una lametta da barba (par-
ticolare in alto a destra di figura 5). Questa ope-
Fig. 8 - Questa foto illustra chiaramente il sistema di
applicazione della basetta, sulla quale è impresso il
razione serve per ottenere delle saldature a sta-
circuito stampato, nella parte inferiore del contenito- gno perfette. I due conduttori giallo-blu, che do-
re di ferro. Per questa operazione si utilizzano: quat- vranno essere ripiegati come anzidetto, rappre-
tro viti, quattro dadi e una squadretta metallica. sentano le tensioni intermedie di 11 O e 160 V
che assai difficilmente potranno risultare utili,
dato che la tensione di rete-luce è stata unificata
sul valore di 200 V in tutto il territorio nazionale.
E per questo valore della tensione sono utili sol-
tanto i due conduttori dell'avvolgimento prima-
rio ricoperti con guaina bianca e guaina nera.
I due conduttori ricoperti con la guaina verde
sono quelli dell'avvolgimento secondario a 18 V.
Una volta preparato e montato il trasformatore
TI, si procederà al montaggio dei vari elementi
sul pannello frontale dell'alimentatore, comin-
ciando dal voltmetro in cui è riportato il parti-
colare costruttivo in figura 6. Si monteranno
quindi la lampada-spia LPI, l'interruttore SI, il
potenziometro RO, la resistenza R13. il conden-
satore elettrolitico C6 e i 4 gommini (piedini).
Poi si fisserà il fusibile e la piastra-radiatore sulla
quale è fissato il transistor di potenza TR3. Per
ultimo si monta il circuito stampato con tutti i
suoi elementi servendosi dell'apposita squadretta
metallica, così come appare dalle foto del proto-
tipo realizzato nei nostri laboratori.
Prima di chiudere la scatola metallica sarà op-
portuno ricontrollare l'esattezza di tutti i colle-
Fig. 9 - Vista interna dell'alimentatore stabilizzato, dal-
la parte del trasformatore di alimentazione. gamenti. Dopo di che l'alimentatore professio-
nale potrà ritenersi pronto per l'uso, senza ri-
chiedere alcun intervento di taratura.

652
$$3$

tttt

@
I'
tt
Il kit dell'alimentatore professionale
contiene: L. 29.000
n. 10 Resistenze + n. 2 presaldate sul n. l Cordone di alimentazione (gom-
voltmetro mino-passante)
n. 3 Condensatori elettrolitici n. 2 Boccole (rossa-nera)
n. 3 Condensatori normali n. 1 Lampada-spia (graffetta fissaggio)
n. 3 Transistor n. 1 Porta-fusibile completo
n. 1 Diodo zener n. 1 Interruttore di rete
n. 1 Raddrizzatore n. 1 Manopola per potenziometro
n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 - n. 1 Potenziometro (rondella e dado)
dadi, 3 rondelle e 1 paglietta) n. 1 Trasformatore di alimentazione (2
n. 1 Circuito stampato viti, 2 dadi, 2 rondelle)
n. 1 Bustina grasso di silicone n. l Contenitore in ferro verniciato a
n. 1 Squadretta metallica (4 viti e 4 fuoco (2 viti autofilettanti)
dadi) n. 1 Pannello frontale serigrafato
n. l Voltmetro (con due resistenze n. 7 Spezzoni di filo (colori diversi)
presaldate) n. 2 Spezzoni tubetto sterling

La scatola di montaggio dell'ALIMENTATORE PROFESSIONALE costa L. 29.000. Per richiederla occorre inviare
anticipatamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. N. 916205, citando chiaramente l'in-
dicazione • Kit dell'Alimentatore Professionale » ed intestando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

653
La maggior parte degli amatori della banda cit-
tadina utilizzano, per il proprio trasmettitore, un
alimentatore stabilizzato, di tipo variabile, cioè
con possibilità di assorbimento di tensioni e cor-
renti di valori diversi, in modo da consentire
all'operatore un parziale controllo della potenza
d'uscita.
La tensione di alimentazione nominale degli ap-
para ti ricetrasmittenti CB assume, normalmen-
te un valore di 12 Vcc; ma in pratica, sia pure
per brevi periodi di tempo, si alimenta il rice-
trasmettitore con tensioni comprese fra i 15 e i
16 V, con lo scopo di aumentare di qualche mil-
liwatt la potenza d'uscita e «perforare » quella
eventuale barriera di rumore che impedisce di

LE oltrepassare i limiti della portata prevista .


Assai spesso l'alimentatore stabilizzato adottato
per il ricetrasmettitore è lo stesso utilizzato riel
laboratorio per gli usi più svariati e non è vero
che la massima tensione d'uscita possa raggiun-
gere i 18 + 20 V. .
Come è noto, l'alimentatore stabilizzato consiste

PAGINE in un circuito transistorizzato, in grado di rego-


lare la tensione d'uscita entro limiti più o meno
ampi, in modo da sostituire vantaggiosamente
qualsiasi tipo di pila o di accumulatore. Ma un
tale dispositivo è sempre il risultato di una com-
posizione di un gran numero di componenti elet-

CB
tronici e proprio per questo motivo il suo costo
appare molto più elevato di quello di un comune
alimentatore non stabilizzato. Questo è il prin-
cipale motivo per cui l'apparato viene da tutti
conservato e usato con grande attenzione, perché
un suo eventuale danneggiamento risulterebbe
alquanto sgradito.
Purtroppo, durante l'attività dello sperimentato-
re elettronico, i cortocircuiti negli apparati in
prova sono frequenti. E se l'alimentatore non
viene convenientemente protetto, le forti corren-
ti che durante i cortocircuiti possono attraversare
i transistor di potenza, portano alla distruzione
questi componenti, soprattutto perché i tradizio-
nali fusibili, con il loro ritardo di intervento, si
rivelano inutili a proteggere il circuito, interve-
nendo sempre quando il danno si è compiuto.
Nei moderni alimentatori vengono spesso inse-
riti circuiti limitatori di corrente, denominati
anche « fusibili elettronici», che interrompono
l'alimentazione quando la corrente assorbita su-
pera un determinato valore di soglia.

DUE SOLUZIONI

Possiamo dire che le soluzioni che permettono


di raggiungere un sistema di alimentazione del
tutto sicuro siano soltanto due.

654
FUSIBILE AUTOMATICO
PER SOVRATENSIONI
La prima di queste consiste nell'uso di un ali- FUNZIONAMENTO DELL'SCR
mentatore appositamente concepito per il rice-
trasmettitore. E ciò comporta una spesa notevo- Può darsi che ad alcuni lettori le notizie generi-
le ed un limitato utilizzo del dispositivo per usi che, ora riportate, a proposito dell'SCR, non ri-
diversi. sultino di completo appagamento della loro cu-
La seconda soluzione consiste nell'inserimento riosità tecnica e che pretendano da noi maggiori
di un sistema di protezione contro le sovraten- chiarimenti su tale componente. E allora per
sioni fra alimentatore e ricetrasmettitore. E in costoro, aggiungiamo, qui di seguito, quanto è
questo caso la spesa è modica e lo stesso alimen- doveroso esporre.
tatore può essere adoperato con tutta sicurezza Il diodo SCR è dotato di tre terminali; l'anodo
per gli usi più svariati. il catodo e la porta (GATE).
Fra l'SCR e il più comune diodo esistono delle
affinità, che sono ben giustificate dal comporta-
mento dei due componenti.
IL FUSIBILE ELETTRONICO L'SCR è composto internamente da tre giunzioni
P-N, che formano un semiconduttore di tipo
Il progetto del fusibile elettronico è riportato in P-N-P-N, simile a due diodi collegati in serie.
figura 1. Come si può notare, si tratta di un di- Il terminale relativo all'anodo fa capo, interna-
sposjtivo molto semplice in cui il componente
principale è il diodo controllato SCR che funge
da elemento d'innesco.
I nostri lettori conoscono già questo importante
componente elettronico le cui dimensioni sono
pari a quelle di un transistor o di un diodo di
media potenza. E sanno ancora che con il diodo
SCR si possono realizzare comandi di regola- Per salvaguardare le vostre co-
zione di notevole potenza, che un tempo si po- stose apparecchiature da e-
. tevano costruire soltanto con l'impiego di volu-
minosi trasformatori a rapporto variabile e di ventuali sovraccarichi provo-
costo elevato.
cati da anomalie sulla rete elet-
Possiamo ancora dire che con il diodo SCR si
possono regolare, in misura continua, le velocità trica o disfunzioni sull'alimen-
dei motori elettrici, anche quelli di una certa
potenza; si può controllare l'intensità luminosa
tatore stabilizzato, vi consiglia-
di una lampada o di un gruppo di lampade, co- mo la realizzazione di questo
sì come avviene nelle sale cinematografiche o,
comunque, adibite al divertimento. Con l'uso del prezioso dispositivo di fusibi-
diodo controllato possono essere realizzate le luci le elettronico automatico, che
psichedeliche. E concludendo possiamo conside-
rare il diodo SCR come un relé allo stato solido, potrà servire anche per molti
cioè privo di parti meccaniche e di contatti mo-
altri usi di laboratorio.
bili, che sono elementi che non offrono garanzie
4
di durata e di buon funzionamento nel caso di
applicazioni pratiche molto impegnative.

655
A (8 il
LPI
ii I (D) I I ii
FI

SCR

I\.) <'.

e
fDI
$3 ± (Ò) i-~
ok
V)Q

-I Cl
T T K
g

Flg. 1 - Il funzionamento di questo dispositivo è molto semplice e può essere così riassunto:
In condizioni normali, quando il valore della tensione d'entrata non supera I 16 V, Il cir-
cuito risulta « trasparente »; ma non appena viene superato Il valore di 16 V, il diodo zener
D1 consente il passaggio di una certa corrente attraverso il gate (G) dell'SCR che, innescan-
dosi, si comporta come un interruttore chiuso tra anodo e catodo, provocando la fusione
dell'elemento F1, l'accensione della lampada indicatrice LP1 e la conseguente Interruzione
dell'alimentazione sul terminali d'uscita.

COMPONENTI
Condensatori Varie
C1 = 47 F - 24 VI (elettrolitico) D1 = diodo zener (15 V - 1 W)
C2 = 100 F - 24 VI (elettrolitico) SCR = C107 (4 A)
Resistenze LP1 = lampada indicatrice (24 V - 0,3 W)
R1 = 150 ohm - 1/2 w F1 = fusibile (corrente pari a quella di as-
R2 == 150 ohm - 1/2 W sorbimento dell'RX-TX aumentata di 1 A)
R3 = 2 ohm - 5W

mente, al semiconduttore P più esterno, mentre caso l'SCR è rappresentabile come un interrut-
il catodo risulta collegato con il semiconduttore tore aperto.
N situato dalla parte opposta. Al secondo settore Invertendo la polarità della tensione, l'SCR ri-
di materiale P è collegato l'elettrodo rappresen- mane ancora bloccato, contrariamente a quanto
tativo della « porta » o « gate ». Applicando al- avviene in un normale diodo, nel quale si avreb-
l'anodo una tensione negativa rispetto al catodo, be conduzione elettrica; ma il blocco rimane
non si ha conduzione di corrente in nessun caso, finché non arriva sul « gate » un impulso positi-
così come avviene in un comune diodo; in tal vo rispetto al catodo e di ampiezza tale da met-

656
FUS.

+
ENTR.

Fig. 2 • Se si tiene conto della semplicità circuitale del fusibile elettronico, si può dire che
non esistono veri e propri problemi .di montaggio e il circuito stesso potrà essere composto,
così come indicato in questo piano costruttivo, internamente ad un contenitore metallico,
sulla cui faccia superiore risulterà accessibile il fusibile per l'eventuale operazione di ri-
cambio; su questa stessa faccia del contenitore verrà montata anche la lampada indicatrice
LP1 la cui funzione è quella di informare l'operatore sullo stato di funzionamento del dispo-
sitivo.

tere il diodo controllato in completa conduzione. zero ed inverte la polarità ad ogni semiperiodo.
Particolare importante: la commutazione avvie- La commutazione avviene in un tempo molto
ne in un tempo estremamente breve, dell'ordine breve, dell'ordine dei 12 microsecondi.
li 0,5 microsecondi ( cioè in un mezzo milione-
simo di secondo). Questo tempo è molto più bre-
ve di quello richiesto dagli analoghi sistemi mec- ANALISI DEL PROGETTO
2an1c1.
Una volta innescato, l'SCR rimane conduttore Riprendiamo ora, dopo aver interpretato con
senza bisogno di alcuna tensione di comando un certo approfondimento la meccanica di fun-
sul « gate » e rimane conduttore anche quando zionamento del diodo controllato, il nostro di-
sul « gate » vengono applicati nuovi impulsi di scorso principale, quello relativo al progetto del
:ornando, positivi o negativi. Ma ciò non deve fusibile elettronico riportato in figura 1.
far pensare che il diodo SCR non possa più es- In condizioni normali, quando la tensione d'en-
sere diseccitato, perché anche questa condizione trata non supera i 16 V, il circuito è da consi-
uò essere facilmente realizzata con due sistemi: derarsi assolutamente ...trasparente, cioè un cir-
riducendo a zero la tensione tra anodo e catodo, cuito che non oppone alcuna resistenza al pas-
ppure rendendo l'anodo negativo rispetto al saggio della 'corrente elettrica. Esso funge sol-
:atodo. E in questo caso la tensione alternata tanto da elemento di protezione dell'alimentatore,
si rivela molto utile, perché passa attraverso lo collegato a monte, contro le sovratensioni.

657
Dunque, quando si accende questa lampada,
l'operatore viene informato sullo stato di inter-
ruzione del sistema di alimentazione del rice-
trasmettitore.
Facciamo notare che la presenza del condensa-
o tore elettroliticò Cl provoca un leggero ritardo
di intervento del diodo controllato SCR, impe-
TACCA dendo che il fusibile F1 si interrompa in presen-
za di sovratensioni di brevissima durata provo-
cate da anomalie sulla linea di alimentazione.

4tll # RIATTIVAZIONE DEL DISPOSITIVO

Quando il fusibile F 1 fonde e il dispositivo elet-


A tronico va fuori uso, l'operatore deve provvedere
ANODO alla sua riattivazione. A tale scopo occorre dap-
prima disinserire l'alimentazione collegata a mon-
te e poi sostituire il fusibile FI bruciato con l'al-
Fig. 3 - Questo è l'aspetto esteriore con cui si presen- tro dello stesso tipo ma perfettamente integro.
ta il diodo controllato SCR a coloro che monteranno Successivamente si provvede alla rialimentazio-
il fusibile elettronico descritto nell'artlcolo. L'elettrodo
dl anodo è rappresentato anche dalla lamina metalli- ne del dispositivo.
ca sporgente dal corpo superiore del componente, L'in- La descrizione di queste semplici manovre di
dividuazione dell'elettrodo di gate è facilitata dalla pre- riattivazione fanno ben comprendere che il fu-
senza di uno smussamento di uno spigolo dell'invo-
lucro esterno dell'elemento. sibile elettronico dovrà sempre essere fornito di
un certo numero di fusibili di scorta, per non
correre il pericolo di dover sospendere il fun-
zionamento della stazione ricetrasmittente.

MONTAGGIO DELL'APPARATO

Per la verità, le apparecchiature CB, destinate Per quel che riguarda il montaggio dei' fusibile
a funzionare con la tensione nominale di 12 V, elettronico possiamo dire che non sussistono veri
sono progettate per sopportare una tensione rea- e propri problemi pratici. Il dispositivo, infatti,
le di funzionamento di 13,5 V. Ma possiamo potrà essere composto in un piccolo contenitore
dire di più: tutti i ricetrasmettitori CB e OM metallico, così come indicato nel piano costrut-
sono in grado di resistere, per un breve periodo tivo di figura 2, servendosi di alcuni ancoraggi
di tempo ad un aumento del valore della ten- isolati. Il circuito, spazio permettendolo, potrà
sione di alimentazione fino a 16 V. Tuttavia, anche essere realizzato dentro il contenitore del-
appena si supera il valore di 16 V, il diodo ze- la stessa stazione ricetrasmittente.
ner D1, oltrepassando la soglia di conduzione, Gli stessi componenti elettronici non presentano
consente il passaggio di una certa corrente attra- aspetti di criticità; taluni di essi potranno essere
verso il gate dell'SCR, il quale si innesca com- facilmente sostituiti con altri già a disposizione
portandosi come un interruttore chiuso fra ano- del lettore. Per esempio, per il diodo controllato
do e catodo. potrà andar bene qualsiasi tipo di SCR in grado
La resistenza R3, in tal caso, risulta alimentata di sopportare momentaneamente una corrente
da tutta la tensione erogata dall'alimentatore e di intensità superiore agli 8 A. Il modello da noi
richiama una corrente il cui valore è di: prescritto, che è da 4 A massimi, è in grado di
sopportare picchi di corrente, di breve durata,
I = 16 V: 20hm = 8 A di ben 75 A, giustificando così pienamente la
sua funzione di interruttore elettronico del nostro
La corrente di 8 A è talmente elevata da provo- progetto.
care l'istantanea fusione del fusibile F1. L'inter- Il diodo zener D1 potrà essere sostituito con altro
ruzione di questo elemento comporta l'interru- componente di tensione diversa, se si vuole rag-
zione dell'alimentazione generale e la conseguen- giungere una protezione con valori di soglia di-
te accensione della lampada di segnalazione LP1. versi da quello dei 16 V. II. diodo zener dovrà

658
VOLTMETRO
ALIMENT. VARIABILE 30 V fs

FUSIBILE

CARICO FITTIZIO

Fig. 4 - A lavoro ultimato, ossia dopo aver completato il montaggio del fusibile elettronico,
consigliamo di effettuare la prova illustrata in questo disegno, collegando a monte del di-
spositivo l'alimentatore stabilizzato variabile e a valle una lampada da 12 V in parallelo con
un voltmetro. Aumentando la tensione di alimentazione, quando si raggiunge il valore di in-
nesco dell'SCR, l'elemento F1 fonde e la lampada Indicatrice LP1 si illumina.

essere caratterizzato, approssimativamente, da un smettitore, collegato a valle del dispositivo, con


valore inferiore di 1 V rispetto a quello della un carico qualsiasi, per esempio con una lampa-
tensione di soglia desiderata. dina da 12 V-5 W,in modo da evitare che un
Per il fusi bile F 1 consigliamo un modello adatto errore di cablaggio possa danneggiare la stazione
al passaggio della corrente nominale di alimen- ricetrasmittente in sede di prova. Questo sistema
tazione del ricetrasmettitore maggiorata di 1 A, di accertamento del preciso funzionamento del
allo scopo di raggiungere un sicuro e rapido fun- fusibile elettronico è stato da noi illustrato in fi-
zionamento di intervento. gura 4. A monte del dispositivo viene collegato
l'alimentatore variabile; a valle risulta inserito
un voltmetro o un tester commutato nella mi-
COLLAUDO CIRCUITO sura di 30 V fondo-scala. L'indice del voltmetro
dovrà essere tenuto costantemente sott'occhio
Il dispositivo del fusibile elettronico non richiede man mano che si aumenta il valore della tensione
alcuna operazione di messa a punto, dato che di alimentazione tramite il potenziometro inse-
la soglia di scatto rimane fissata dai valori dei rito sull'alimentatore stesso. Si arriverà così al
componenti montati nel circuito. E' possibile raggiungimento di un certo valore che provoche-
tuttavia intervenire sul progetto con una regola- rà l'innesco dell'SCR; questo fenomeno sarà se-
zione fine del valore di soglia di scatto, variando gnalato dall'accensione della lampada indicatrice
leggermente il valore della resistenza Rl (questo montata sul dispositivo. E questo valore corri-
valore può essere variato fra 100 e 220 ohm) op- sponde a quello della tensione di soglia. A questo
pure quello della resistenza R2. Con questo in- punto occorrerà spegnere il circuito di alimenta-
tervento si possono ottenere variazioni del valore zione, sostituire il fusibile F 1 con altro perfetta-
di soglia comprese fra 0,1 e 0,2 V. Per variazioni mente integro ed allacciare il ricetrasmettitore.
di maggiore entità si dovrà intervenire diretta- Nel caso in cui il fusibile dovesse nuovamente
mente sul diodo zener Dl, sostituendolo con al- bruciarsi. altra si potrà concludere dicendo che
tro di valore diverso. il dispositiyo ora descritto è da considerarsi ve-
Per accertarsi sul preciso funzionamento del fu- ramente un elemento di salvezza di ogni stazio-
sibile elettronico, converrà sostituire il ricetra- ne 'CB.

659
Con possibilità
di ascolto in
altoparlante
dei segnali
modulati.

Facilmente trasformabile in un ricevitore CB

In tutti i sistemi di radiocomandi il tecnico deve pilotato: sia esso un aereo, una nave o una vet-
periodicamente intervenire per effettuare un pre- tura su ruote.
ciso controllo dell'intensità del segnale emesso Neppure l'antennista, il radioamatore, il CB, I'u-
dal trasmettitore e del suo valore di frequenza. tente di radiotelefoni portatili possono svolgere
E questo tipo di controllo comporta, il più delle la loro attività, senza possedere questo strumento
volte, una serie di operazioni di messa a punto che può considerarsi senz'altro uno dei più im-
per le quali è necessario l'uso di un particolare portanti fra quelli che corredano il laboratorio
strumento, normalmente denominato « misura- dilettantistico.
tore di campo ». Chi non è provvisto di questo dispositivo cono-
Senza questo strumento è assai arduo, e talvolta sce certamente tutte le soluzioni empiriche, e di
impossibile, raggiungere una completa taratura basso costo, necessarie per la messa a punto, sia
di un dispositivo trasmettitore. Con il rischio, pure approssimativa, di un apparato trasmettito-
per il modellista, di perdere il suo veicolo radio- re. Ad esempio, molti dilettanti si servono di una

Questo strumento risulta indispensabile per la messa a punto


degli apparati per radiocomando e, più in generale, per la cor-
retta installazione delle antenne e la taratura di ricetrasmetti-
tori. Può anche essere facilmente trasformato in un ricevitore
radio per l'ascolto delle emittenti CB locali.

660
MISURATORE DI CAMPO
PER RADIOCOMANDO
lampadina ad incandescenza o di una lampada più possibile le emissioni radiofoniche, modulare
fluorescente per le prove indicative nella messa al 100% l'alta frequenza con un segnale di bassa
a punto dello stadio oscillatore e di queilo a 1a- frequenza proveniente da un amplificatore di po-
diofrequenza. Tuttavia, volendo tralasciare talu- tenza almeno pari a quella dell'alta frequenza
ne soluzioni eccessivamente empiriche ed elemen- erogata dal trasmettitore. Una modulazione in-
tari, e senza ricorrere all'acquisto di apparecchia- sufficiente ridurrebbe, in pratica, la portata ef-
ture costose e non sempre di facile uso, si può fettiva del trasmettitore, mentre una modulazio-
accedere ad una via di mezzo. Ed ecco la solu- ne eccessiva renderebbe il segnale notevolmente
zione che vi proponiamo: la costruzione di un distorto e, di conseguenza, incomprensibile. Per
controllore di campo, cioé di un misuratore di raggiungere un valore esatto di modulazione. ba-
intensità di campo, molto economico e di facile sta regolare il volume del modulatore fino a che,
realizzazione pratica . attraverso un monitor, si ascolti un segnale. che
sia il più forte possibile e privo di distorsioni.
Servendosi del nostro apparato in veste di misu-
VALUTAZIONI APPARENTI ratore di campo, dunque, il lettore si troverà in
possesso di uno strumento utilissimo per la tara-
La maggior parte dei misuratori di campo con- tura dei circuiti accordati di un trasmettitore,
sente di valutare esclusivamente l'intensità del
con la possibilità di valutare il preciso accordo
campo elettromagnetico, in un determinato pun-
corrispondente con la massima deviazione del-
to, irradiato da una qualsiasi sorgente generatri- l'indice del microamperometro.
ce di segnali radio. Ma questo sistema può trar-
L'ultima prerogativa del nostro misuratore di
re spesso in inganno l'operatore. Perché la sen-
campo stà nell'ottima sensibilità derivantegli da
sibilità dello strumento può risultare troppo in- una particolare disposizione circuitale dello sta-
feriore a quella del ricevitore, facendo apparire dio rivelatore.
nullo un segnale che in realtà può essere sufi-
ciente a pilotare convenientemente la stazione
ricevente e a far funzionare correttamente il ra- SELEZIONE DEI SEGNALI
diocomando.
Osservando lo schema elettrico del misuratore
di campo. riportato in figura I, si può notare
TRE FONDAMENTALI CARATTERISTICHE come il progetto del dispositivo assomigli a quello
di un ricevitore radio. In pratica, qualsiasi se-
li misuratore di campo, presentato e descritto gnale radio irradiato da un trasmettitore, viene
in queste pagine. consente la valutazione dellen- captato dall'antenna del misuratore di campo,
tità del segnale a radiofrequenza emesso da una il cui ingresso è costituito da un circuito accor-
stazione trasmittente: ma permette anche di a- dato. in grado di selezionare la frequenza del
scoltare ogni eventuale processo di modulazione. trasmettitore. separandola da tutte le altre onde
in modo da consentire al tecnico la possibilit?i radio di valore diverso eventualmente presenti
di accertamento di eventuali anomalie nei circui- all'intorno.
ti di bassa frequenza del trasmettitore. Anomalie La selezione dei segnali radio viene effettuata
che, nonostante la regolare trasmissione ciel se- dal circuito composto dalla bobina«LI e dal com-
gnale radio. possono impedire il corretto fwrzio- pensatore CI.
namento del radiocomando. l'na ,·oltà effettuata la selezione dei segnali. in-
E' molto importante, allo scopo di migliorare il terviene il diodo Dl. che provvede alla rivela-

661
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662
A

Fig. 2 - Il lavoro di costruzione del misuratore di campo per radiocomando deve essere ef-
fettuato tenendo sempre sott'occhio questo disegno rappresentativo del piano di costru-
zione dell'apparato. Quasi tutti i componenti elettronici risultano montati su una basetta ret-
tangolare di bachelite sulla quale è composto il circuito stampato. La bobina L1 e lo stesso
circuito stampato rappresentano i soli due elementi che il lettore dovrà autocostruirsi, per-
ché non reperibili direttamente in commercio. L'alimentazione del misuratore di campo si
ottiene con la tensione di 9 Vcc generata da due pile piatte collegate in serie fra di loro
(4,5+4,5=9 Vcc).

<
Condensatori
COMPONENTI
R8 = 56.000 ohm
I
C1 = 6/40 pF (compensatore) R9 = 22.000 ohm
c2 = 2.200 pF R10 = 47 ohm
C3 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) R11 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C4 = 10 µF - 12 VI (elettrolitico) R12 = 1.800 ohm
C5 = 50 F - 12 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze TR1 = BC177
R1 = 3.900 ohm TR2 = BC177
R2 = 270 ohm TR3 = 2N2909«
R3 = 120.000 ohm AP == altoparlante (40± 100 ohm)
R4 = 15.000 ohm .A = microamperometro (500 A fondo-scala)
R5 = 10 ohm S1 = interruttore
R6 = 15.000 ohm D1 =. OA81
R7 100.000 ohm (trimmer) L1 = bobina (vedi testo)

663
7

zione dei segnali stessi e che, come avremo modo re ed applicato, tramite il condensatore elettro-
cli esaminare più dettagliatamente nel prosieguo litico C4, alla base del transistor TR2. Di que-
dell'articolo, risulta sottoposto ad un procedi- sto' segnale viene prelevata soltanto la componen-
mento cli « prepolarizzazione », allo scopo di au- te alternata, ossia l'eventuale modulazione del
mentare la sensibilità del circuito rivelatore. segnale radio, che viene sottoposta all'ultimo pro-
Sui terminali del condensatore C2 si forma una cesso di amplificazione da parte dei due transi-
tensione continua, quando si ha a che fare con stor di tipo PNP, al silicio, TR2-TR3, collegati
un'onda, portante, e una tensione continua arric- nella classica configurazione Darlington che, co-
chita di un segnale di bassa frequenza, quando me è noto, offre un elevatissimo guadagno, più
si ha a che fare con una emissione modulata. che sufficiente per pilotare direttamente un pic-
La tensione presente sui terminali del condensa- colo altoparlante di media impedenza, di valore
tore C2 viene sottoposta ad un processo di ampli- compreso fra i 40 e i 100 ohm.
ficazione nel primo stadio del circuito, che ri-
sulta pilotato da un transistor di tipo PNP (TRl ).
La tensione amplificata, presente sul collettore IL CIRCUITO RIVELATORE
del transistor TRl, viene poi misurata dal mi-
croamperometro inserito in un circuito di tipo Ritorniamo ora indietro, per un momento, nel-
a ponte, allo scopo di consentire l'azzeramento l'analisi del progetto di figura 1, soffermandoci
iniziale in assenza di segnale. più dettagliatamente sullo stadio rivelatore, dal
Facciamo notare che, in virtù dell'inerzia dello quale dipende la sensibilità del nostro misurato-
strumento microamperometrico, non viene mi- re di campo.
surato il segnale di modulazione, il quale, es- Di solito, l'elemento rivelatore di segnali a mo-
sendo di natura alternata, assume un valore me- dulazione d'ampiezza è rappresentato da un dio-
dio che si identifìca con lo zero. Ecco perché lo do al germanio, ma il lettore si chiederà certa-
strumento microamperometrico indica esclusiva- mente per quale motivo non si ricorre all'impie-
mente il valore dell'intensità del segnale portante go di un moderno diodo al silicio.
di alta frequenza. La risposta a questa domanda, che forse non è
La sensibilità dello strumentino può essere rego- mai stata data neppure in altre occasioni, è sem-
lata a piacere tramite il trimmer potenziometri- plice ed immediata: il diodo «reale», a diffe-
co R7. renza del diodo « ideale», non costituisce un
conduttore di corrente immediato quando la
tensione viene invertita sui suoi terminali. E' in-
USCITA IN ALTOPARLANTE vece necessario che il valore della tensione superi
un certo livello, che risulta di 0,2 V per i diodi
I segnale amplificato dal transistor TRI viene al germanio e di 0,6 V per i diodi al silicio per
prelevato dal collettore di questo semicondutto- divenire un conduttore di corrente elettrica. così

664
conseguenza, lungo la resistenza di ca
strumento infatti non segnala alcuna

4
Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stam-
pato che il lettore dovrà autocostruirsi prima di inizia-
re qualsiasi operazione di montaggio del misuratore
elettrica (zero volt nel primo schema in
figura 6).
In presenza di una tensione di ampiezza 0.3
si ottiene invece un flusso di corrente provocato
dalla porzione di tensione eccedente lo O. i Y.
cioè quella di 0,2 V, che viene segnalata dallo
strumento nello schema centrale di figura 6. E'
di campo per radiocomando. ovvio che il fenomeno si verifica soltanto in pre-
senza della semionda in grado di polarizzare di-
rettamente il diodo.
Per raggiungere la massima sensibilità e Consen-
tire la rivelazione di tensioni anche deboli, di
valori inferiori a quello di soglia del diodo, è ne-
cessario prepolarizzare il diodo portandolo leg-
come indicato nei diagrammi di figura 5. germente in conduzione per mezzo di una ten-
Ora, se si tiene conto che i segnali radio sono di sione ausiliaria esterna, così come indicato nello
ampiezza molto bassa. è facile intuire che. nelle schema in basso di figura 6. Così facendo, il se-
applicazioni pratiche. occorre minimizzare que- gnale è totalmente libero di attraversare il diodo.
sta « barriera », servendosi di diodi che risultino anche se la sua ampiezza appare di molto infe-
conduttori anche in presenza di piccole tensioni. riore alla soglia di conduzione.
E i due diagrammi di figura 5, rappresentativi Facciamo notare che le semionde di nome oppo-
del fenomeno di conduttività del diodo al ger- sto non riescono comunque a passare, dato che.
mnanio e di quello al silicio, fanno ben compren- per l'elevato valore della resistenza R, costringo-
dere come il diodo al germanio sia da preferirsi no facilmente il diodo a rimanere al di sotto del
a quello al silicio nel processo di rivelazione dei valore di soglia. bloccandone la conduzione.
segnali radio anche di debole intensità.

COSTRUZIONE DEL DISPOSITIVO


PRE POLARIZZAZIONE DEL DIODO
La realizzazione pratica del misuratore di campo
L'effetto provocato da un segnale radio su un si effettua tenendo costantemente sott'occhio il
diodo rivelatore viene illustrato in figura 6. Un piano costruttivo di figura 2. Ovviamente, prima
segnale di ampiezza O1 V non può attraversare di iniziare il lavoro di saldatura dei terminali dei
il diodo e nessuna corrente elettrica diluisce. di vari componenti, il lettore dovrà autocostruirsi

I Fig. 4 - Esempio di pannello fron-


tale di un contenitore metallico
nel quale conviene inserire il cir-
cuito del misuratore di campo per
radiocomando. Gli elementi visibi-
li sono: il microamperometro, il
potenziometro di azzeramento
R11, l'altoparlante e l'interrutto-
re del circuito di alimentazione.

665
COSTRUZIONE DELLA BOBINA

I La bobina LI deve essere avvolta su un suppor-


to di materiale isolante, del diametro di 1 cm.
Il filo da adottarsi deve essere di rame smaltato
del diametro di 0,6 mm. L'avvolgimento sarà
composto di 17 spire compatte.
I dati ora elencati si riferiscono, come abbiamo
detto, alla frequenza di accordo di 27,125 MHz
circa.
V
0,1 0,6 I COMPONENTI ELETTRONICI
VOLT VOLT
I componenti elettronici, necessari per la rea-
Fig. 5 - Questi due semplici diagrammi interpretano lizzazione del misuratore di campo per radioco-
il comportamento di un diodo al germanio e di uno al mando, non sono da considerarsi critici, dato che
silicio in presenza della tensione applicata ai loro essi possono tollerare le più disparate sostituzio-
terminali. Quando la tensione applicata al diodo al
ni, purché effettuate a ragion veduta. Per esem-
germanio risulta di valore inferiore o pari allo 0,1 V, at-
traverso il diodo non fluisce alcuna corrente. Questo pio non si potranno sostituire i transistor di tipo
stesso fenomeno si verifica nel diodo al silicio, quan- PNP con quelli di tipo NPN e viceversa. E nep-
do la tensione ad esso applicata è di valore inferiore pure sarà possibile sostituire un transistor di bas-
o pari allo 0,6 V. Il diodo al germanio, dunque, è da sa potenza e di elevato guadagno con uno finale
preferirsi a quello al silicio nei processi di rivelazione
di segnali radio con valori di tensioni molto basse. di alta potenza.
Lo strumento indicatore dovrà avere una sensi-
bilità di 500 µA fondo-scala circa, ma anche gli
strumenti più sensibili potranno essere montati
nel dispositivo, purché si provveda ad aumenta-
re, proporzionalmente, il valore ohmmico del
potenziometro regolatore di sensibilità (trimrner
potenziometrico) R 7.
Coloro che volessero economizzare sulla spesa
la basetta con il circuito stampato, servendosi
complessiva del misuratore di campo per radio-
del disegno di figura 3 nel quale questo circuito
comando, potranno eventualmente sostituire lo
appare riportato in grandezza naturale. Successi- strumento indicatore con due boccole, alle quali
vamente si dovrà costruire, secondo i dati ripor- verranno collegati i puntali di un normale tester
tati più avanti, la bobina di sintonia Ll che, as- commutato sulla portata di 300 A fondo-scala
sieme al compensatore CI, stabilisce il valore circa.
della frequenza di ricezione dello strumento.
I dati relativi alla costruzione della bobina L1,
da noi riportati più avanti, si riferiscono alla IMPIEGO DELLO STRUMENTO
composizione di un componente adatto alla ri-
cezione di segnali radio con frequenza di 27,125 Terminato il lavoro di montaggio del dispositivo
MHz circa, che rappresenta un valore comune- ed accertatosi dell'esattezza dei collegamenti, il
mente adottato nei sistemi di ricetrasmissione per lettore dovrà procedere alla messa a punto del-
radiocomando. l'apparato. Occorrerà quindi sistemare il trasmet-
titore acceso ad una certa distanza dal misura-
Coloro che volessero destinare il nostro misura-
tore di campo ed azzerare, tramite l'apposito
tore di campo ad altri scopi, dovranno sostituire
potenziometro di bilanciamento RII, il micro-
il compensatore Cl con un condensatore varia- amperometro. Subito dopo si provvederà a far
bile di analogo valore capacitivo, equipaggiando ruotare, molto lentamente e per mezzo di un
inoltre l'apparecchio con una buona antenna. Si cacciavite di plastica, la vite di comando del
potranno così, ad esempio, ascoltare le emittenti compensatore Cl sino a raggiungere la massima
CB locali. Per la ricezione di segnali con valori indicazione possibile da parte dell'indice dello
di frequenze diverse occorrerà ovviamente in- strumentino. Nel caso in cui la completa escur-
tervenire sul dimensionamento completo del cir- sione del compensatore Cl non dovesse sortire
cuito di sintonia (LI-CI). effetto alcuno, il lettore dovrà provvedere ad un

666
D IO D O Fig. 6- Con questi tre semplici schemi si vuole inter-
pretare l'utilità del processo di prepolarizzazione del
diodo al germanio. Quando l'ampiezza della semionda
del segnale radio è di 0,1 V, nessuna tensione risulta

,4 RESISI
CARICO
ZERO
VOLT
segnalata dallo strumento indicatore (primo schema in
alto). Quando il valore della tensione della semionda
è di 0,3 V, lo strumento indicatore segnala il valore
di 0,2 V, cioè quello della tensione eccedente il valo-
re di soglia del diodo (schema in posizione centrale).
Per raggiungere la massima sensibilità nel circuito di
rivelazione, cioè per consentire il flusso di correnti pro-
DIODO vocate da segnali radio molto deboli, anche di valori
inferiori a quello di soglia del diodo al germanio, con-
viene prepolarizzare il diodo stesso applicando ad es-
so una tensione di polarizzazione (schema in basso).
RE SISI. 0,2
CARICO VOLT

DIODO
allargamento delle spire della bobina L1, oppure
a una diminuzione di queste nel numero di una
o due spire. Se anche dopo questo intervento sul-
RE SIST 0,1 la bobina LI i risultati dovessero rimanere nega-
CARICO VOLT tivi converrà ricomporre la bobina Ll aumentan-
do di una o due spire l'intero avvolgimento.
Durante l'effettuazione di queste prove di colla-
!-a1vcc -1
do, così come pure durante l'uso normale del di-
spositivo, l'apparecchio dovrà essere dotato di

i.
un'antenna di tipo a stilo, oppure di qualsiasi
altro tipo, purché adatta alla ricezione dei segna-
li radio caratterizzati da un preciso valore di fre-
POLARIZZ. -
quenza.

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

667
Uno degli strumenti più utili per il principiante, SCELTA DELLO STRUMENTO
di facile costruzione e di costo assai modesto, è
certamente il generatore di segnali sinusoidali, Purtroppo, il più delle volte, i dilettanti sono
di cui proponiamo la realizzazione a tutti i no- costretti a rinunciare, sia pure malvolentieri, al
stri lettori. possesso di uno dei più utili strumenti, a causa
Non è facile dire con esattezza quali siano le fun- dell'elevato prezzo di acquisto di questi.
zioni di un generatore di bassa frequenza. E' faci- Anche la complessità di certi strumenti sconsi-
le invece citare gli usi principali di questo appa- glia il procedimento dell'autocostruzione, soprat-
rato. Per esempio esso può servire per il collaudo tutto al principiante; eppure esistono molti ap-
degli amplificatori di bassa frequenza, per il con- parati che possono essere realizzati anche da co-
trollo del funzionamento di filtri, per la valuta- loro che non posseggono una particolare espe-
zione del guadagno, della distorsione e della ri- renza.
sposta in frequenza di molti apparati audioripro- Per la verità sarebbe assurdo pretendere da que-
duttori. E da questi pochi cenni è possibile ar- sti strumenti quelle prestazioni che caratterizzano
guire che un tale strumento sia di grande utili- gli apparati similari di produzione commerciale
tà per tutti, potendo esso completare la strumen- e dei quali non si può fare a meno nei laboratori
tazione del laboratorio dilettantistico. professionali. Ma per il principiante lo strumen-

E' un dispositivo che arricchisce il laboratorio del dilettante elet-


tronico, rivelandosi indispensabile durante le più importanti o-
perazioni di messa a punto, taratura, verifica e riparazione di
apparecchiature audio, in particolare, e della maggior parte dei
circuiti di bassa frequenza, in generale.

668
GENERATORE Uno strumento che esplora
lo spettro delle basse fre-
quenze, da 10 Hz a 1 MHz

SINUSOIDALE
attraverso cinque sotto-
gamme.

to autocostruito può assolvere più che egregia- cuito del dispositivo in esame, è possibile rico-
mente alle sue funzioni nell'ambito dell'attività struire, per punti, la curva di risposta del dispo-
dilettantistica.
sitivo stesso. tenendo conto che ogni punto corri-
sponde alla misura effettuata ad una certa fre-
quenza.
DUE TECNICHE DIVERSE
La misura ora ricordata può essere condotta, ol-
tre che con il generatore sinusoidale, con il solo
Resta solo da vedere, tra i molti tipi di genera-
tori che il dilettante può essere in grado di auto- ausilio di un tester o di analogo strumento adatto
costruirsi, quale fra questi meglio si addica alle alla misura di tensioni alternate.
proprie attitudini. Ma prima di rispondere a tale Con la tecnica sinusoidale, inoltre, non è richie-
quesito è doveroso, da parte nostra, menzionare sta alcuna elaborazione matematica da parte del-
le due diverse tecniche che stanno alla base delle l'operatore, dato che la curva di risposta viene
pratiche applicazioni dei generatori sinusoidali. ottenuta immediatamente dal rapporto tensione
La prima di queste, che possiamo considerare d'uscita / tensione d'ingresso.
tradizionale. consiste nell'uso diretto di segnali Disponendo di un oscilloscopio, è possibile anche
sinusoidali generati dal dispositivo. La seconda. evidenziare ogni eventuale distorsione, ritardo di
assai più sofisticata della prima, offre all'opera- fase, ecc.
tore la possibilità di utilizzare segnali di tipo im- La tecnica sinusoidale è anche la più semplice e
pulsivo. Si tratta di una tecnica che consente di la più economica fra tutte e, soprattutto, la più
ottenere risultati notevoli, ma che richiede una diffusa fra gli hobbysti e in quelle piccole indu-
strumentazione complementare a livello profes- strie che non dispongono di attrezzature idonee
sionale, che si estende fino all'uso del calcolatore per l'analisi impulsiva.
elettronico. In pratica essa consiste nel rilevare
la risposta di un sistema sottoposto ad esame at-
traverso una serie di segnalazioni impulsive, con-
sentendo di analizzare, tramite uno spettro, la
curva di risposta, le distorsioni di vario tipo e
molti altri importanti elementi. E' ovvio che per
condurre queste prove, che richiedono una inter-
pretazione analitica dei risultati, occorre posse-
Tensione d'uscita massima
dere, oltre che una costosa strumentazione pro- di 2 V, con possibilità di
fessionale, una preparazione tecnica specifica.
commutazione su due gam-

LA TECNICA SINUSOIDALE me attenuate di 200 mV e


20 mV; la distorsione è del-
La tecnica più tradizionale consiste invece nel-
l'utilizzare un segnale sinusoidale di cui sia pos- lo 0,3%/ soltanto.
sibile variare la frequenza. Misurando l'ampiezza
di tale segnale, prima o dopo il passaggio del cir-

669
9
Fig. 2 - Il telaio metallico rappre-
senta l'elemento di supporto indi·
spensabile per la costruzione del
generatore sinusoidale. Esso fun-
ge anche da conduttore della li-
--, nea di massa e da elemento di
I
I schermo elettromagnetico nei con-
fronti di segnali esterni e di quel-
lo interno. Nella parte superiore
del telaio è sistemato il trasfor-
matore di alimentazione T1. Tutti
gli altri elementi si trovano nella
parte inferiore e sulla faccia po-
steriore del pannello frontale.

Fig. 1 - La parte del progetto del


generatore sinusoidale racchiusa
entro le linee tratteggiate è quella
che deve essere interamente mon-
tata sulla basetta del circuito
stampato. Il commutatore multi-
plo S1a-S1b permette di sceglie-
re la scala di frequenze preferita,
la cui esplorazione si effettua con
il doppio potenziometro R2-R3, Il
trimmer R1 O va regolato soltanto
in sede di messa a punto dello
strumento. Il potenziometro R13
regola il livello del segnale uscen-
te su una delle tre possibili gam-
me selezionate dal commutatore
s2.

670
<
Condensatori
COMPONENTI·
R4 = 680 ohm
I
C1 = 4-60 pF (compensatore) R5 = 330 ohm
C2 = 100 pF R6 = 680 ohm
C3 = 1.500 pF R7 = 1.000 ohm
R8 = 12.000 ohm
C4 = 15.000 pF
C5 = 150.000 pF R9 = 3.900 ohm
1,5 F (a carta o ceramico) R10 = 200 ohm (trimmer)
C6 =
4-60 pF (compensatore) R11 = 390 ohm
C7 = 100 ohm - 2 W
R12 =
C8 = 100 pF
R13 = 250 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C9 = 1.500 pF
R14 = 900 ohm
C10 = 15.000 pF R15 90 ohm
=
C11 = 150.000 pF R16 10 ohm
=
c12 = 1,5 uF (a carta o ceramico)
C13 = 2.200 F - 50 VI (elettolitico) Varie
C14 1.000 pF TR1 = BC208
=
C15 = 10.000 pF TR2 = BC208
2.200 F - 25 VI (elettrolitico) TR3 = 2N1613
C16 =
LP1 = 6 V - 50 mA (lampada a filamento)
C17 = 10.000 pF
LP2 = 24 V - O, 1 A (lampada-spia)
C18 = 2.200 F - 50 VI (elettrolitico) D1 = 24 V - 3 W (diodo zener)
C19 = 2.200 F . 50 VI (elettrolitico) D2-D3-D4-D5 = 4x1 N4007 (ponte raddrizz.)
C20 = 470 F - 50 VI (elettrolitico) S1a-S1b = Doppio comm. multiplo (2 vie - 10
C21 = 10.000 pF posiz.) a
Resistenze S2 = comm. multiplo (1 via - 3 posiz.)
R1 = 680 ohm S3 = interrutt.
R2 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) T1 = trasf. d'alimentaz. (220 Vca - 24 Vca
=
0,3 A - 10 W)
R3 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)

671
Fig. 3 - Disegno in grandezza
naturale dello stampato che
si dovrà riprodurre su una ba-
setta rettangolare di bacheli-
te prima di iniziare il lavoro
costruttivo del generatore si-
nusoidale, La numerazione ri-
portata in vari punti del circui-
to trova preciso riferimento
con la stessa numerazione ri-
portata nello schema elettrico
di figura 1 e in quello prati-
co di figura 2.

IL NOSTRO GENERATORE variare contemporaneamente il valore resistivo


dei due rami del ponte.
Il generatore sinusoidale, che ci accingiamo a Per avere un'ampia gamma di frequenze si è
presentare e a descrivere, pur non essendo in gra- provveduto all'inserimento del doppio commu-
do di competere, per quel che riguarda la purez- tatore Sla-S1b, che permette di selezionare un
za del segnale, la costanza dell'ampiezza d'uscita certo numero di condensatori. Con tale accorgi-
e della gamma di frequenze, con i similari model- mento si possono coprire cinque gamme di fre-
li professionali, è tuttavia in grado di svolgere quenza. cosi suddivise:
ottimamente le normali operazioni di prova ri-
chieste dagli apparati audioriproduttori, anche 10 Hz :- 100 Hz
di qualità elevata. Di questo generatore sinusoi-
100 Hz ± 1.000 Hz
dale proponiamo lo schema elettrico in figura l,
1.000 Hz : 10.000 Hz
osservando subito che vien fatto uso in esso di
tre transistor al silicio di tipo NPN in qualità 10.000 Hz + 100.000 Hz
di elementi attivi. 100.000 Hz ± 1 MHz
Il progetto dispone inoltre di un sistema di ali-
mentazione da rete-luce, per mezzo di un tra- E' ovvio che queste cinque gamme di frequenza
sformatore di alimentazione e di un sistema di vengono coperte commutando Sla-S1b nelle cin-
raddrizzamento e livellamento della corrente. que possibili posizioni e con l'escursione completa
di tutta la corsa del potenziometro doppio R2-
R3.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

Il principio di funzionamento del generatore si- LA CONTROREAZIONE


nusoidale è ispirato al classico oscillatore RC a
ponte di Wien, in grado di generare un segnale Procedendo con l'esame dello schema elettrico
sinusoidale con minimo tasso di distorsione. di figura I, si può notare che la controreazione
Il maggior vantaggio derivante dalla concezione necessaria a stabilire l'oscillazione viene preleva-
circuitale del progetto di figura I consiste nella ta dal cursore del trimmer potenziometrico R1O
possibilità di variare la frequenza di oscillazione collegato al circuito di emittore del transistor
tramite il doppio potenziometro R2-R3, che fa TR3.

672
Per mezzo del trimer RIO è possibile regolare USCITA CIRCUITO
il livello di controreazione sino a raggiungere la
minima distorsione del segnale, senza interferire L'uscita del generatore sinusoidale, come abbia-
in alcun modo sulla forma del segnale d'uscita mo detto, sì identifica con il collettore del tran-
prelevato dal collettore dello stesso transistor sistor TR3 e con il potenziometro di livello R!3.
(TR3). Ma il segnale, prima di essere utilizzato per i più
svariati tipi di analisi, prova e messa a punto
delle apparecchiature audio, viene applicato ad
CONTROLLO SEGNALE un particolare attenuatore, il quale permette di
effettuare una scelta precisa fra tre diversi valori
Un altro particolare degno di nota è da rilevarsi di fondo-scala (20 mV - 200 mV - 2 V). Questi
nella presenza della lampadina a filamento LP I, tre valori corrispondono alle tre possibili posizio-
che agisce come elemento di controllo automa- ni del commutatore S2 ( I via - 3 posizioni).
tico del livello del segnale d'uscita. Ma vediamo
un po' più da vicino il comportamento di que-
sto elemento.
ALIMENTAZIONE
Supponiamo che il livello del segnale uscente dal
generatore sinusoidale tenda ad aumentare. Se
ciò avvenisse, anche sull'emittore del transistor Il circuito del generatore sinusoidale viene com-
TR3 si verificherebbe un aumento di livello del pletato dalla presenza di un semplice alimentato-
segnale il quale, conseguentemente, sì riflettereb- re stabilizzato con diodo zener (D1), il quale ga-
be sui condensatori C16-C17 e attraverso la lam- rantisce una buona stabilità di funzionamento
padina LPI fluirebbe una corrente di intensità dell'intero progetto.
maggiore. Ma poiché per effetto del riscaldamen- Il trasformatore di alimentazione TI, che deve
to del filamento della lampada LP I la resistenza avere una potenza di 10 W, riduce la tensione
dì tale componente aumenta con l'aumentare del- di rete di 220 Vca a quella di 24 Vca, permetten-
l'intensità dì corrente, viene a diminuire il gua- do un assorbimento massimo dì corrente di 0,3 A.
dagno del primo stadio, il quale riporta l'ampiez- La lampada-spia LP2, collegata in parallelo con
za del segnale al suo valore originario. l'avvolgimento secondario del trasformatore TI,

Fig. 4 - Sulla parte superiore


del telaio metallico è applica-
to il trasformatore di alimen-
tazione T1, il cui avvolgimento
primario deve essere adatto
alla tensione di rete di 220 V,
mentre quello secondario de-
ve ridurre la tensione di rete
SEC. al valore di 24 Vca. La lampa-
24V da-spia LP2, montata sulla par-
te sinistra superiore del pan-
nello frontale, tiene informato
l'operatore sullo stato elettri-
co di • acceso-spento • dello
strumento. Per mezzo dell'in-
terruttore S3 si apre e si chiu-
de il circuito di alimentazione
dell'intero dispositivo.

673
~ @
.SPIA A
@ @
s
6050
4~.
, I. JO
mv 200 100
30.. .80.
20. ! ,2v , 10 ' ,1K

c@.. 20°
10'
·gO
• '100
1•--lOK

@ EL FREO. MOLTIPL. o

tiene informato l'operatore sullo stato di acce- setta verrà montata la maggior parte dei compo-
so-spento del circuito. Il ponte di diodi D2-D3- nenti elettronici, seguendo il piano costruttivo di
D4-D5 ( 4 x I N4004) raddrizza la tensione alter- figura 2.
nata di 24 Vca, trasformandola in una tensione Tutti gli altri componenti troveranno posto sul
pulsante. Il filtro, composto dai condensatori e- telaio metallico, che funge da elemento di sup-
letfrolitici CI 8-C I 9, dalla resistenza di filtro R I 2 porto dello strumento. Più precisamente, sulla
e dal diodo zener DI, provvede al livellamento parte superiore del telaio, così come indicato in
della corrente pulsante, trasformandola in una figura 4, si dovrà applicare il trasformatore di
corrente perfettamente continua a tensione sta- alimentazione Tl. Nella parte dì sotto del telaio
bilizzata. verranno applicati gli altri elementi.
Sulla parte frontale del generatore sinusoidale
occorrerà fissare un pannello, il cui aspetto sarà
REALIZZAZIONE PRATICA quello suggerito in figura 5.
Il telaio metallico, oltre che fungere da supporto
Anche se non eccessivamente impegnativo, il cir- materiale dei vari componenti, rappresenta il
cuito del generatore sinusoidale richiede una cer- conduttore unico della i di massa del proget-
ta cura in fase di realizzazione pratica, in modo
to. In questo modo esso si comporta da elemento
da raggiungere ottimi risultati sia pure con le
di schermo nei confronti di segnali esterni di di-
frequenze di valore elevato. E a questo proposito
sturbo, impedendo altresì che i segnali prodotti
facciamo notare che una realizzazione accurata
dal generatore possano uscire attraverso punti
del generatore consente il raggiungimento age-
diversi dal connettore d'uscita, provocando er-
vole della frequenza di 1 MHz, permettendo
rori di valutazio,ne e di manovre durante l'uso
quindi l'esame, oltre che di apparati di bassa fre-
quenza, anche quello delle medie ed alte frequen- dello strumento.
ze dei ricevitori ad ampiezza modulata in onda
media e lunga (processo di taratura). In ogni ca-
so, prima di iniziare il montaggio vero e proprio MESSA A PUNTO
del generatore sinusoidale, occorrerà provvedere
alla realizzazione del circuito stampato, su ba- Prima <li potersi considerare perfettamente fun-
setta rettangolare di bachelite, riproducendo e- zionante, il generatore sinusoidale richiede una
sattamente il disegno di figura 3. Su questa ba- semplice procedura di messa a punto da effet-

674
1'OSCILLATORE
4
Fig. 5- Con questo disegno si propone al lettore l'esat-
ta composizione del pannello frontale del generatore
MORSE
Necessario a tutti i candidati alla patente di
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
sinusoidale. Si notano, in alto a sinistra, la lampada-
la pratica di trasmissione di segnali radio in
spia LP2 e l'interruttore • acceso-spento •. In basso,
codice Morse.
a sinistra, è presente la manopola innestata sul perno
del commutatore multiplo S2, che seleziona la gamma
del livello della tensione d'uscita fra i valori di 2 V -
200 mV- 20 mV; la manopola adiacente regola il li-
vello tra due valori di minimo e di massimo per mezzo
del potenziometro R13, La manopola del commutatore
della gamma di frequenza è situata sull'estrema de-
stra; quella dell'esplorazione della gamma di frequenza
trovasi in posizione quasi centrale ed è innestata sul
perno del potenziometro doppio (R2-R3).

tuarsi, se possibile, tramite oscilloscopio. In pra-


tica la taratura del generatore sinusoidale consi- IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ste nel regolare il potenziometro semifìsso RIO e
i compensatori C1-C7
La taratura del trimmer potenziometrico RIO si
effettua selezionando una delle gamme di fre-
L f1.500
quenze centrali, per esempio quella che va da
100 Hz a 1.000 Hz; quindi si collega con l'uscita
II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -
l'entrata dell'oscilloscopio e si interviene con il n. 4 resistenze- n, 2 transistor- n, 2 trimmer
cacciavite su RIO sino ad ottenere un segnale di potenziometrici- n. 1 altoparlante- n, 1 cir-
forma sinusoidale il più possibile esente da di- cuito stampato - n. 1 presa polarizzata- n. 1
storsioni. pila a 9 V- n. 1 tasto telegrafico- n. 1 matas-
sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma-
Successivamente si commuta Sla-Slb sulla ban- tassina filo-stagno.
da di frequenze più elevate, quella che va da
100.000 Hz a 1 MHz e si regolano, ripetutamen-
te, i due trimmer capacitivi (compensatori) Cl-
C7, sino ad ottenere, in uscita, un segnale di for- CARATTERISTICHE
ma sinusoidale la cui frequenza risulti di 100.000 Controllo di tono
Hz, all'inizio-corsa dei potenziometri R2-R3 e
Controllo di volume
di 1 MHz a fìne corsa degli stessi potenziometri.
Ascolto in altoparlante
Alimentazione a pila da 9 V

675
SECONDA
PUNTATA

Dopo aver dedicato la prima parte di questo ar- di elementi di comando, scale graduate e stru-
gomento alle notizie di carattere generale e, in menti indicatori. Ma chi entra in possesso per
modo particolare, alla teoria che sta alla base la prima volta di uno di questi dispositivi non
dei collegamenti radio ad onda corta, ci occu- deve lasciarsi prendere subito dalla frenesia del-
peremo, in questa seconda puntata, alla descri- l'ascolto di questa o quella emittente nazionale
zione e all'analisi dei principali comandi di un od estera, vicina o lontana. Perché l'ascolto im-
ricevitore radio per sole onde corte di tipo sur- mediato, se questo deve considerarsi un vero
plus. ascolto radiofonico, è possibile soltanto dopo a-
E cominciamo col dire che ogni principiante, ver conosciuto l'apparecchio radio in tutti i suoi
subito dopo aver acquistato un radioapparato dettagli e, soprattutto, dopo aver conosciuto la
per onde corte di tipo surplus, rimane un po' funzione di ogni elemento di comando. Tenendo
imbarazzato quando si accorge che il pannello conto che una scarsa conoscenza delle prestazioni
frontale del dispositivo è ricco, forse troppo ricco del dispositivo e un errato controllo delle sue
condizioni di funzionamento possono condurre
inevitabilmente a dei risultati iniziali scoraggian-
ti e, talvolta, dannosi allo stesso ricevitore.

Conoscenza e uso del ricevi- PULIZIA DEL RICEVITORE


tore amatoriale. Pannello fron- Non sempre, quando si acquista un apparato
surplus, si ha la fortuna di trovarlo accuratamen-
tale e descrizione degli ele-
te imballato, pulito e lucido. Ma l'aspetto este-
menti di regolazione e coman- riore non costituisce un elemento qualificante
del funzionamento del dispositivo. Potremmo di-
do. Sigle, diciture ed espres- re, anzi, che il lusso esteriore.,incide quasi sem-
sioni in lingua anglosassone. pre sul maggior costo dell'apparato, senza inte-
ressare il funzionamento di questo. Alcuni mo-
Accoppiamento d'antenna, ac- delli, apparentemente trasandati, possono risul-
tare di gran pregio e di elevata qualità rispetto
cordo tramite adattatore auto-
ad altri esteriormente più appariscenti.
costruito e ricerca del punto di In ogni caso la prima operazione da effettuare
su un ricevitore radio surplus è quella di una
massima resa. pulizia completa dell'apparecchio. Perché que-
sto intervento non giova soltanto ad un miglio-
ramento dell'aspetto estetico, ma assicura una

676
E' ASCOLTO
DELLE ONDE CORTE
precisa e assai più agevole lettura degli elementi provvedendo al collegamento dei più disparati
di comando: scale graduate, sigle, quadranti elementi complementari.
strumentali, ecc. • Per prima cosa ci si dovrà accertare che il valore
Anche la pulizia interna del ricevitore radio po- della tensione di alimentazione richiesto dall'ap-
trebbe considerarsi auspicabile, ma questa è con- parecchio sia quello disponibile. Alcuni ricevi-
sigliabile soltanto quando un tale intervento non tori radio sono progettati e costruiti per funzio-
implichi lo smontaggio di parti meccaniche, dal- nare con la corrente continua: in questi casi
le quali spesso dipende la stabilità di funziona- l'operatore dovrà fornirsi di idoneo alimentatore.
mento del ricevitore. Uri altro elemento da controllare inizialmente è
Per la pulizia consigliamo di utilizzare il più co- la presenza o • meno dell'altoparlante interno.
mune alcool denaturato, con il quale si imbeve Parecchi ricevitori radio di provenienza surplus
abbondantemente un piccolo strofinaccio. L'al- sono infatti sprovvisti di altoparlante e sono do-
cool denaturato serve per ripristinare la brillan- tati soltanto di una presa d'uscita audio con va-
tezza e la lucentezza delle parti metalliche; per lore di impedenza di 600 ohm. In questi casi si
la pulizia delle parti bachelizzate del ricevitore ci rende necessario l'uso di un altoparlante con in-
si servirà del comune olio di vaselina. Sconsiglia- terposto idoneo trasformatore di uscita. cosi co-
mo nel modo più assoluto l'uso di solventi che, me indicato in figura 1.
il più delle volte, producono danni anziché gio- Volendo utilizzare la cuffia, in sostituzione del-
vamenti. l'altoparlante, si potranno adottare le cuffie mi-
litari di provenienza surplus le quali, rispetto al-
le consorelle ad alta fedeltà di produzione cor-
MESSA IN FUNZIONE rente, godono della caratteristica di presentare
un'impedenza di 600 ohm, ossia di valore adatto
Una volta pulito il ricevitore radio per onde a quello d'uscita audio dei ricevitori surplus. Una
corte, l'operatore deve procedere al suo utilizzo, seconda caratteristica, molto apprezzabile in que-

PRIM. 600 f. Fig. 1- Parecchi ricevitori radio


amatoriali, di provenienza surplus,
sono sprovvisti di altoparlante in-
corporato. Sul loro pannello fron-
tale, invece, è presente un boc-
chettone di uscita dei segnali, sul
quale deve essere innestato lo
SPINA spinotto collegato con il cavo sal-
AP dato, all'estremità opposta, sui
terminali dell'avvolgimento secon-
4 dario di un trasformatore d'uscita
TRASE con impedenza di 600 ohm, dato
che questo è il valore dell'impe-
USCITA
denza d'uscita caratteristica in
questi speciali ricevitori.

677
veduto alla sua corretta alimentazione. Ma ben
raramente dal ricevitore radio può uscire un se-
gnale forte e chiaro, dato che per ottenere una
buona ricezione è assolutamente indispensabile
sapersi destreggiare convenientemente con i vari
comandi di cui è provvisto il pannello frontale
dell'apparecchio radio e in corrispondenza dei
quali appaiono alle volte delle sigle o scritte ab-
breviate in lingua anglosassone che possono ge-
Fig. 2 • Esempi di cuffie di uso militare. Questi tra- nerare confusione nella mente del principiante.
sduttori acustici presentano il vantaggio, rispetto agli Per tale motivo, a titolo di esempio, abbiamo vo-
analoghi trasduttori ad alta fedeltà, di possedere un'im-
pedenza di 600 ohm, ossia di valore adatto all'ascolto luto analizzare i più comuni elementi di pilotag-
delle emissioni dei ricevitori per onde corte di prove- gio di un apparecchio radio di espressione tipica
nienza surplus. Un'altra importante caratteristica di e di provenienza surplus, interpretandone la fun-
questi componenti è rappresentata dalla banda pas- zione e spiegandone l'uso. Facciamo quindi rife-
sante audio, che è da considerarsi ideale per lo
« speech • (voce umana).
rimento al disegno di figura 3 e cominciamo con
l'analisi degli elementi a partire dall'estrema si-
nistra, nella parte più alta del pannello frontale.

ELEMENTI D'ANTENNA

sti tipi di cuffie, è rappresentata dalla banda pas- La presa contrassegnata con la lettera A, che tal-
sante audio, che è da considerarsi ideale per lo volta può essere sostituita con la sigla « ANT.»,
SPEECH (voce umana). rappresenta il punto di collegamento con la linea
L'ultima operazione di controllo è quella dell'u- di discesa d'antenna.
bicazione del connettore d'antenna, sul quale si Se la linea di discesa è realizzata con cavo scher-
provvederà ad inserire il cavo di discesa d'an- mato, alla presa A si dovrà collegare soltanto
tenna. l'elemento centrale del cavo (conduttore caldo),
mentre la calza metallica verrà collegata con la
presa contrassegnata con la sigla G o «GND»
ELEMENTI DI COMANDO (terra). Questa stessa presa dovrà essere anche con-
nessa a terra, direttamente su una conduttura del-
Dopo queste operazioni preliminari, si potrebbe l'acqua, del gas o del termosifone, evitando in
dire che il ricevitore radio per onde corte è pron- ogni caso di servirsi del conduttore di massa del-
to per funzionare, dopo aver ovviamente prov- l'impianto elettrico domestico, perché tale con-

4 8 AGC

20

FILTER

o16

Fig. 3 - Esempio di pannello

.0 8 BFO RF
frontale di ricevitore per onde
corte, di provenienza surplus,
ai quale si fa riferimento, nel
corso dell'articolo, per l'ana-
lisi dei vari elementi di co-
mando e l'interpretazione dei
simboli e delle sigle.

678
duttore risulta normalmente disturbato da molti
segnali di diverso valore di frequenza ( figura 4).
Subito sotto le due boccole d'antenna e terra è
presente un elemento di controllo contrassegnato
con la sigla « ANT. »; normalmente a questo co-
mando fa capo il perno di un condensatore va-
riabile o di un compensatore, che permette di
adattare l'impedenza d'entrata del ricevitore ra-
dio con quella dell'antenna, allo scopo di rag-
giungere il massimo trasferimento di segnale dal-
l'antenna al ricevitore.

SELETTORI DI BANDA

Uno degli elementi di regolazione più importanti


del ricevitore radio è il selettore di banda. Con
esso si possono sintonizzare le emittenti suddivise
in gruppi di frequenze (MHz) o in lunghezza
d'onda (metri).
Al comando di selezione di banda fa capo, inter-
namente al ricevitore, un certo numero di cir-
cuiti accordati, normalmente composti da bobine Fig. 4 - II corretto funzionamento di un ricevitore per
onde corte si ottiene quando sui rispettivi bocchetfoni
e condensatori. di antenna e di terra vengono collegati il cavo di di-
Un altro elemento importante di regolazione del scesa d'antenna e quello di rame connesso, all'estremi-
ricevitore è costituito dal comando di sintonia tà opposta, con una tubatura dell'acqua, del gas o del
termosifone, evitando in ogni caso l'uso del conduttore
della frequenza TUNE entro la banda stabilita.
di massa della linea domestica di rete-luce, perché
Questo comando è quasi sempre collegato con quasi sempre ritenuto portatore di segnali disturbatori.
una scala graduata che permette di leggere il
valore della frequenza sintonizzata.
Assai spesso risulta anche possibile stabilire la
potenza dell'emittente ricevuta mediante uno
strumento, denominato « S-Meter », la cui scala
può essere suddivisa in microvolt (uV) o in deci-
bel (dB).
risulta sempre necessario intervenire con il co-
mando manuale di RF.
CONTROLLO DI GUADAGNO li comando di inserimento dell'AGC è spesso
accoppiato con un calibratore (CAL) che collega
Nella maggior parte dei ricevitori di provenienza un oscillatore interno per la messa a punto pre-
surplus, al lo scopo di rendere possibile la rice- cisa, per esempio ad ogni intervallo di 100.000
zione di segnali deboli o forti, senza che si ve- Hz. della scala di sintonia del ricevitore.
rifichino saturazioni dell'amplificatore, esiste un
elemento di controllo di guadagno per gli stadi
d'ingresso a radiofrequenza: RF o RF-GAIN. FILTRO DI BANDA
Tale controllo viene di solito regolato sul massi-
mo guadagno e viene ridotto soltanto in presenza In alcuni ricevitori per onde corte, certamente
di stazioni di elevata potenza, che possono provo- non in tutti, è presente un filtro che permette di
care fenomeno di distorsione in fase di ricezione. selezionare la banda passante dell'apparecchio·
Ma per evitare continue variazioni di volume con radio. In alcuni modelli, oltre alla possibilità di
emittenti radiofoniche di diversa potenza, si in- inserimento e disinserimento del filtro di banda.
serisce l'AGC (Automatic Gain Contro! = con- si può scegliere fra un certo numero di bande
trollo automatico di guadagno,) questo elemento passanti. per esempio a 2 KHz- 4 KHz-8 KHz
di controllo trovasi sulla parte alta a destra di - 16 KHz, allo scopo di adattare il ricevitore ra-
figura 3; esso agisce praticamente come un livel- dio al tipo di emissione ricevuta, che può essere
latore di volume. Tuttavia. oltre un certo limite, in CW, SSB, AM, FM. ecc.

679
III II cw Fig. 5 - Soltanto quando il ricevitore ad onda corta
è equipaggiato con il ben noto BFO, si possono ascol-
tare i segnali radio non modulati di cui riportiamo, in
questo disegno, quattro diagrammi caratteristici.

558
IL BFO

Il comanl meno noto nei ricevitori commercia-


li, ma più importante in quelli amatoriali, è sen-
A4M za dubbio il BFO (Beat Frequency Oscillator),
che significa oscillatore di battimento e consente,
tramite la sovrapposizione di un segnale local-
mente generato con quello ricevuto, l'ascolto di
tutte le emittenti prive di modulazione (CW,
SSB, RTTY, ecc.).
Con un ricevitore di provenienza surplus, non

MIRINIIIIII MII FM perfettamente tarato, occorre ricercare il punto


di battimento zero. E a tale scopo basta sintoniz-
zarsi su una emittente commerciale in modula-
zione d'ampiezza (meglio se è presente il solo
soffio di alta frequenza senza alcuna modulazio-
ne) e regolare il BFO sino al punto in cui si ve-
rifica la totale scomparsa della nota di interfe-
renza. In concomitanza con tale operazione, sul-
la scala del BFO, si segna uno «O». Converrà
poi ricercare due ulteriori punti, uno a destra e
l'altro a sinistra dello zero in grado di generare
un battimento alla frequenza di 1.500 Hz; lac-
certamento può essere effettuato, per confronto,
con un generatore audio.
I punti così individuati serviranno alla sintoniz-
zazione delle emittenti in SSB, che trasmettono in
LSB (Lower Side Band) ed in USB (Upper Side
Band).

Fig. 6 - Quando il ricevitore radio per onde corte ri-


sulta privo di un elemento adattatore d'antenna, oc-
corre provvedere all'autocostruzione di questo impor-
tante elemento, inserendolo fra Il cavo di discesa d'an-
tenna e il bocchettone d'entrata d'antenna del ricevito-
re radio. L'accordo perfe'o si ottiene manovrando il
commutatore multiplo S1 e il condensatore variabile Cl.

680
Questo tipo di emissione, che risulta molto van- DATI COSTRUTTIVI
taggiosa ai fini del rendimento di trasmissione,
è quella più utilizzata sulle bande amatoriali. Lo schema elettrico dell'avvolgimento riporta
anche i numeri di spire intermedie fra una presa
Concludiamo la rassegna dei comandi presenti
e l'altra. L'inizio dell'avvolgimento è contrasse-
sul pannello di un ricevitore per onde corte di
gnato con uno O; la seconda presa intermedia è
tipo surplus citando l'ultimo e il più comune dei
contrassegnata con il numero 10 e ciò sta a ,i-
comandi, quello di controllo di volume, in corri-
gnificare che tra la presa iniziale e questa secon-
spondenza del quale possono essere riportate le
da presa si dovranno avvolgere ben IO spire.
sigle AF oppure GAIN. Si faccia bene attenzione
Fino alla quinta presa intermedia si procede di
a non confondere la sigla AF con quella normal-
I O in I O spire. Poi fra la quinta e la sesta presa
mente usata per definire l'alta frequenza. In que-
intermedia occorrerà avvolgere 20 spire (60
sto caso la sigla AF sta a significare « audio-fre-
40 = 20). Fra la sesta e la settima spira si avvol-
quenza ».
geranno 40 spire ( 100 60 = 40).
La manopola del controllo di volume regola il L'intero avvolgimento è composto dunque da
livello d'uscita audio sulla presa per cuffia o al- 100 spire di filo di rame smaltato del diametro
toparlante esterno. di I mm. Le spire risulteranno compatte e lav-
volgimento sarà effettuato su un supporto di
forma cilindrica del diametro, interno, di 2 cm.
L'ANTENNA (tubo bachelizzato). Per quanto riguarda poi il
condensatore variabile CI, questo è un compo-
Se l'antenna collegata con il ricevitore per onde nente di tipo ad aria con valore capacitivo mas-
corte non è di tipo adatto, il comando ANT, pre- simo intorno ai 400 500 pF (condensatore
sente sul pannello frontale, non potrà mai ugua- variabile chiuso).
gliare perfettamente il valore dell'impedenza di L'adattatore d'antenna dovrà essere montato den-
entrata del ricevitore con quello dell'antenna. In tro un contenitore di materiale isolante, evitando
questi casi è necessario interporre, fra l'antenna qualsiasi elemento metallico. L'uso di questo può
e l'apparecchio radio, un adattatore d'antenna così riassumersi brevemente: si sintonizza una
che, come si può notare in figura 6, è composto emittente debole in prossimità del valore di fre-
da un condensatore variabile (CI) e da un av- quenza che si vuol ricevere. Si regola il conden-
volgimento a più prese intermedie. Questo adat- satore variabile Cl a metà corsa circa e. tramite
tatore verrà regolato di volta in volta, in rela- il commutatore multiplo S 1 ( I via - 7 posizioni)
zione al tipo di antenna usata e al valore della si cerca la posizione in cui si ottiene la massima
frequenza selezionata, con lo scopo di raggiun- resa. Si perfeziona quindi il risultato ottenuto
gere la massima deviazione dell'indice dell'S-Me- regolando ancora il condensatore variabile CI
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VENDO, causa acquisto ricetrasmittente, sintonizzato- ACQUISTEREI oscilloscopio S.RE. se perfettamente


re-stereo con scala parlante a diodi Led e cinque sta- funzionante e completo di schemi.
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livello del segnale di AF sintonizzato e mobile in le- VENDO kit TV Games completo di tutto, scatola, i.e.,
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PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori c.he intendono avvalersi della Rubrica .. Vendite - Acquisti - Permu-
te .. sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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Inserite il tagliar.do mn una busta e spedite a I

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica • Vendite - Acqu1st1 - Permute •
Via Zurett1, 52 - MILANO.

687
L'abbonamento a Elettronica Pratica
è un appuntamento importante con ogni lettore che, in esso, ravvisa la cer-
tezza di entrare in possesso dei dodici fascicoli che compongono I' «annata»
della rivista. Cioè di quella vera e propria raccolta di progetti, dati tecnici e
informazioni, sempre validi ed attuali, cui nessun principiante di elettronica
può rinunciare.

Due tipi di abbonamento


ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE ABBONAMENTO ANNUO CON
DONO DI UN SALDATORE
Per l'Italia L. 10.000
Per l'Italia L. 13.000
Per l'estero L. 13.000
Per l'estero L. 18.000

II saldatore elettrico, offerto in dono ai lettori che scelgono la seconda forma di abbona-
mento, è un utensile insostituibile per la corretta saldatura de terminali dei semicondutto-
ri sui circuiti stampati. Esso diventa assolutamente necessario in ogni tipo di montaggio
elettronico e in svariati lavori marginali, così da potersi considerare un autentico ferro del
mestiere di tutti i principianti e di molti professionisti

E maneggevole e leggero ed ha una potenza di 25 W. La tensione di alimentazione è quel-


la di rete-luce di 220 Vca. Viene confezionato in un kit contenente anche una scatola di
pasta disossidante e 80 cm. di filo-stagno di elevatissimo potere saldante

Per aiutarci a svolgere meglio e più tempestivamente il nostro servizio, vi preghiamo, nel-
l'inviare il canone di abbonamento a mezzo conto corrente o vaglia postale, assegno circo-
lare o bancario, di scrivere con chiarezza, possibilmente in stampatello e con la massima
precisione nome, cognome, indirizzo, tipo di abbonamento prescelto e mese di decorren-
za dello stesso.
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Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
r argomenti presentati sulla rivista. Ri
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo. d
volta 1n volta, quelle domande che
saranno sembrate più interessanti. Le
regola ci vieta d1 rispondere or.va:
mente o di inviare progetti esc us
te concepiti ad uso di un solo

LA POSTA ±s
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DEL
LETTORE
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Corretta visione TV sere data da tubi fluorescenti ma da lampadine


ad incandescenza con paralumi trasparenti o
Sono un appassionato lettore della vostra rivista, bianchi. La sorgente di luce deve trovarsi ali
della quale apprezzo l'impostazione razionale, spalle dell'osservatore. Se gli spettatori sono po-
le caratteristiche di praticità e, soprattutto, lo chi, è bene sistemare l'apparecchio a livello del
zelo e la chiarezza con cui rispondete alle do- pavimento o di poco sopraelevato. Consideri in-
mande di chi vi interpella. Anch'io vi scrivo per fatti che anche al cinema i posti migliori sono
chiedervi tutte le possibili delucidazioni sulla quelli che consentono di osservare lo schermo
corretta sistemazione del televisore a colori, onde dall'alto, con quell'inclinazione che non affatica
avere una perfetta visione delle immagini e sfrut- la vista. Al televisore vanno riservate tutte quelle
tare pienamente le possibilità di un elettrodome- cure che normalmente si hanno per i mobili di
stico assai costoso e che intendo usare con il mas- casa, specialmente per quelli di valore, evitando
simo riguardo. di sistemarlo troppo vicino a sorgenti di calore
LUIGI BOARETTO o in luoghi eccessivamente umidi; i fori di ven-
Padova tilazione del pannello posteriore devono rimanere
Le norme che regolano l'esatta installazione di liberi affinché, grazie alla circolazione d'aria, i
un televisore a colori sono molteplici. Possiamo componenti interni non raggiungano temperatu-
citarle quelle fondamentali: la posizione dell'ap- re eccessive; pertanto non si devono appoggiare
parecchio deve essere individuata in funzione sull'apparecchio giornali, coperture di plastica,
dell'illuminazione ambientale; la luce, naturale tendaggi. Desiderando incorporare l'apparecchio
o artificiale, non deve colpire direttamente lo in un mobile, occorre assicurargli una buona ven-
schermo; non occorre troppa luce e neppure c'è tilazione, interponendo fra il piano di appoggio
bisogno del buio; l'ambiente ideale è quello in e i piedini del televisore dei rialzi, in modo che
penombra. Di sera l'illuminazione non deve es- risulti sollevato di 8-10 cm. circa.

691
II decibel VI
db = 20 log.
Non avendo troppa familiarità con la matemati- V2
ca, mi capita spesso di trovarmi in difficoltà quan-
PI
do debbo stabilire i valori dei guadagni delle at- db = 10 log. -
tenuazioni e di altre grandezze che trovano un P2
preciso riferimento con il decibel. Perché non
elencate, in una tabella di immediata consulta- Rispondendo più esattamente alla sua domanda,
zione, le corrispondenze, già calcolate, fra i deci- pubblichiamo la tabella desiderata, ricordandole
bel e i rapporti delle tensioni e delle potenze di che quando il rapporto è superiore a l, il nume-
entrata e d'uscita di circuiti amplificatori? ro di dB è preceduto dal segno +; se è inferiore
LUIGI ROSSI a 1. è preceduto dal segno -. Nel primo caso si
Firenze tratta di amplificazione, nel secondo di attenua-
zione. La tabella pubblicata è separata in due
Le precisiamo innanzitutto che. il decibel non è parti. Nella parte superiore la progressione av-
una grandezza elettrica come ci par di capire che viene di decibel in decibel; nella parte inferiore
lei ritenga. Perché il decibel viene definito ma- la progressione è di bel in bel, cioè di 10 in 10 dB.
tematicamente come un « numero puro». Esso Le ricordiamo che mentre i decibel si sommano,
esprime, in forma logaritmica, il rapporto tra le relative amplificazioni si moltiplicano. Per e-
due grandezze, che possono essere le tensioni o sempio, un guadagno in tensione di 27 dB =
le potenze elettriche. Il suo valore può essere ri- 20 + 7, corrisponde ad un guadagno di 22.3 vol-
cavato tramite una delle due seguenti formule: te, pari a 10x 2,23.

SALDATORE ISTANTANEO
220 V-90 W
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

692
EQUIVAL ENZE FRA dB E RAPPORTI DI TENSIONE E POTENZA

Amplificazione ( + dB) Attenuazione (- dB)


dB
v2/v1 % P2/P1 v2/v1 % P2/PI

o 1,00 o 1,00 1,00 o 1,00


I 1,12 + 12% 1,24 0,89 -10% 0,8
2 1,26 + 26% 1,58 0,8 - 20% 0,62
3 1,41 + 41% 2 0,707 -30% 0,5
4 1,55 + 55% 2,4 0,63 - 37% 0,4
5 1,78 + 78% 3,16 0,56 - 45% 0,31
6 2 + 100% 4 0,5 - 50% 0,25
7 2,23 4,97 0,44 -56% 0,19
8 2,51 6,3 0,39 - 60% 0,15
9 2,82 7,9 0,35 65% 0,12
10 3,16 10 0,316 - 68% 0,1

20 10 100 1/10 1/100


30 31,6 1.000 1/31,6 1/1.000
40 100 10.000 1/100 1/10.000
so 316 10' 1/316 10'
10
60 1.000 10° 1/1.000
70 3.162 107 1/3.162 10
80 10.000 10' 1/10.000 10

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:
A L. 10.500
- La luminosità delle lampade e dei
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2- La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4- La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)

693
Onde quadre

E' mia intenzione costruire un circuito di « clock » COMPONENTI


da destinare agli esperimenti con integrati digi-
tali. Prerogativa essenziale del dispositivo dovreb- Condensatori
be essere quella di poter variare facilmente la C1 = 680 pF
frequenza, anche con un semplice sistema a scat- C2 = 6.800 F
ti. tra il valore di 100 Hz e quello di 10.000 Hz C3 = 68.000 F
ed oltre. Se fosse possibile, desidererei anche far C4 = 680.000 pF
funzionare il circuito con tensione diversa da quel- es = 680 pF
la di 5 V richiesta dagli integrati TTL. C6 = 6.800 pF
C7 = 68.000 F
GENNARO GENNARI C8 - 680.000 pF
Voghera C9 = 100.000 pF

Il circuito che le proponiamo è in grado di ge- Resistenze


ncrare, attraverso quattro gamme, segnali ad on- 1 = 2.200 ohm
da quadra con valori di frequenze compresi tra R2 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
100 Hz e 100.000 Hz. Per mezzo del potenziome- R3 = 1.000 ohm
lro doppio R2-R6 è possibile regolare, in modo R4 = 1.000 ohm
continuo, la frequenza dei segnali. R5 = 2.200 ohm
L'oscillatore a multvibratore precede uno stadio
6 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R7 - 100 ohm
paratore con uscita di emittoe, che permette R8 = 100 ohm
di pilotare adeguatamente gli integrati TTL.
Volendolo, lei potrà comunque alimentare lo- Varie
scillatore anche con valori di tensioni diverse da TR1 = 2N2222
quella dei 5 V, cioè con 10, 12 V, così da poter TR2 = 2N2222
alimentare anche gli integrati CMOS. T3 = 2N2222

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

i componenti necessari realizzazione Il del principiante» sono contenuti In


una scatola di montaggiovenduta dalla nostra organizzazione in diverse versioni: a L. 2.900senza
Tutti per la de • ricevitore

due
altoparlante e a L. 3.90 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte_inviando anticipatamente l'im-
orto am
emuo vaglia o c.e.p. n. 00916205 intestato a: ELETTRON ICA PRATICA 20125 MILNO - Va Zu-
retti n. •

694
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IL RICEVITORE CB
in scatola di montaggio
a L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26+-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con volume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

695
Onde triangolari te, che caricano e scaricano la capacità C = CI
+ C2 uariando il valore della frequenza fonda-
Pur avendo attentamente consultato diversi fa- mentale a seconda del valore capacitivo assunto.
scicoli arretrati della vostra pubblicazione, non Il valore della frequenza fondamentale del gene-
sono mai riuscito a trovare il progetto di un ge- ratore che, con i valori riportati nell'elenco com-
neratore di onde triangolari, con frequenza at- ponenti, è calcolabile tramite la formula empi-
torno ai 100 KH e simmetria regolabile manual- rca
mente. Un tale dispositivo mi è molto necessario 75
per i vari esperimenti condotti nel mio labora- f =
torio. e
ETTORE CATANI può essere da lei scelto fino al valore di 100.000
Brescia Hz. Tenga presente che f risulta espresso in Hz
Senza rinviare la pubblicazione del progetto da (hertz) e C in µF (microfarad); la capacità C si
lei richiesto ai prossimi fascicoli di Elettronica identifica con la somma CI 4 C2, di cui CI è
Pratica, la accontentiamo subito riportando, in un condensatore a capacità fissa mentre C2 è
questa stessa sede, il circuito che la riguarda. un condensatore a capacità variabile. Attribuen-
Tenga presente che questo dispositivo risponde do, ad esempio, ad f il valore di '00 Hz, si ha:
pienamente alle sue esigenze, perché produce on-
de triangolari a simmetria variabile e controlla- C = 75 : f = 75 : 100 = O 75 uF
bile per mezzo del trimmer potenziometrico R6, Con la frequenza di 100.000 Hz si ottiene C =
E' ovvio che la simmetria è controllabile entro 750 pF. In tal caso lei potrà montare per C2 un
certi limiti della frequenza fondamentale. L'inte- condensatore variabile ad aria da 500 pF, men-
_[!rnto ICI viene fatto funzionare come oscillato- tre per Cl monterà un condensatore fisso da 250
re; esso pilota due generatori di corrente costan- pF

UL TRAPREAMPLIFICATORE
con circuito integrato

In scatola di montaggio
a L 6.000
CARATTERISTICHE
Amplificazione elevatissima
Un semplice sistema per elevare Ingresso inverting
notevolmente il segnale provenien- Elevate impedenze d'ingresso
te da un normale microfono Ampia banda passante

Utile ai dilettanti, agli hobbysti, al CB e a tutti coloro che fanno uso di un mi-
crofono per amplificazione o trasmissione

La scatola di montaggio dell'ULTRAPREA MPLIFICATORE costa L. 6.000 (spese di spedizione com-


prese). Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o cc.p. n. 00916205
intestato a ELETTRON ICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52 - (telefono n. 6891945).

696
COMPONENTI

Condensatori 1R2
C1 = vedi testo
C2 = vedi testo

Resistenze R2

R1 = 4.700 ohm
R2 = 4. 700 ohm
R3 = 2.200 ohm o
1y
R4 = 4. 700 ohm
R5 = 47.000 ohm
R6 = 5.000 ohm (trimmer)
Varie R

TR1 BC237
TR2 2N2905 03

TR3 BC237
IC1 integrato 555
D1 1N4148
D2 diodo zener (3,3 V)
D3 diodo zener (3,3 V)
D4 1N4148

TRASMETTITORE DI POTENZA
In scatola di montaggio a L. 11.800
CARATTERISTICHE
Potenza di emissione: 20 mW- 120 mW
Alimentazione: 9 + 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz + 106 MHz

Il kit del microtrasmettitore contiene:


n. 5 condensatori - n. 1 compensatore -
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -
n. 1 microfono piezoelettrico - n. 1 cir-
cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
gera.

La scatola di montaggio costa L. 11.800. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'im-
kit desiderato e intestando
porto a mezzo vaglia o c.c.p. 00916205 citando chiaramente Il tipo di
a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
(Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

697
Alimentatore stabilizzato tro R4, di tipo a variazione lineare, da 10.000
ohm. La corrente massima assorbibile può rag-
Nel mio laboratorio dispongo di una sorgente di giungere il valore di 2 A. Faccia bene attenzione,
tensione raddrizzata e filtrata, cioè livellata, del comunque, perché con le basse tensioni d'uscita
valore di 36 V circa. Ora vorrei collegare, con e correnti elevate il transistor TR2 dissipa una
l'uscita di questa sorgente di tensione, un circuito potenza che può raggiungere i 60 W. E ciò si-
di alimentatore in grado di erogare una tensione gnifica che questo componente dovrà essere mu-
stabilizzata e variabile fra i3e i 30 V, con pos- nito di un efficace radiatore, in modo da disper-
sibilità di assorbimento di una corrente di picco dere agevolmente il calore erogato.
di 2 A. Questo circuito dovrebbe essere di facile
realizzazione pratica e dovrebbe montare com- COMPONENTI
ponenti facilmente reperibili in commercio. Po- Condensatori
tete esaudire questa mia aspirazione pubblicando C1 = 100.000 pF
il progetto che mi interessa? C2 = 10.000 pF
AMEDEO RIGHI Resistenze
Bologna R1 = 10.000 ohm
R2 = 2.200 ohm
R3 = 2.200 ohm
Rispondiamo alla sua richiesta proponendole la
R4 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
costruzione di un discreto alimentatore stabiliz- R5 = 680 ohm
zato nel quale vengono montati il comunissimo
Varie
integrato A741 e l'altrettanto po polare transi- DZ diodo zener (3,3 V)
stor di potenza 2N3055. La tensione d'uscita, e- IC integrato tipo A4741
rogabile dal dispositivo, può variare fra i 3 e i TR1 2N3053
3) V intervenendo manualmente sul potenziome- TR2 2N3055

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF

PER ONDE MEDIE


PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore I SCATOLA DI ONTAGGI
principiante il terreno più adatto per muover-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)

Il kit permette la realizzazione di un ricevitore rad io ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonograliche, piezoelettriche o magnetiche.

698
TR2

o
e,
II!gE,7
TENS. NON
I

b
R2

STABILIZZ
36 V
e
oz C2

AMPLIFICATORE EP7W Potenza effettiva: 5W


Potenza di picco: 7W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batteria a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 14Ucc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EP7W PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per 1 amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
1 Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alhentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

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bancario . elfelluatl.·fnviiliido.
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Alimentatori stabilizzati resistenze esterne. E' indubbio tuttavia che gli
stabilizzatori a tre terminali sono i più diffusi ed
In una vostra recente pubblicazione avete pre- è questo il motivo per cui abbiamo progettato,
sentato alcuni semplici progetti di alimentatori appositamente per lei, l'alimentatore riportato in
stabilizzati in cui vengono montati degli integra- queste pagine.
ti stabilizzatori a tre terminali. A mio avviso, è
molto conveniente e comodo realizzare gli ali- COMPONENTI
mentatori con simili componenti, ma sarebbe as-
sai interessante, senza complicare eccessivamente Condensatori
i circuiti, rendere anche variabile, ovviamente, C1 = 1.000 F - 24 VI (elettrolitico)
entro limiti ragionevoli, la tensione d'uscita. C2 100.000 pF
C3 = 1 uF (a carta)
MARIO MILANI
Roma Resistenze
R1 220 ohm
Quello che lei auspica è facilmente realizzabile. R2 100 ohm (variabile)
Glielo dimostriamo pubblicando il progetto di R3 220 ohm
un alimentatore stabilizzato con tensione d'uscita Varie
variabile fra i 5 e i 15 V, Ma vogliamo anche
TR1 = BC2905
ricordarle che, oltre agli alimentatori stabilizzati D1-D2-3-D4 4 X 1N4385 (ponte raddrizz.)
con integrati a tre terminali, esistono anche altri D5 = 1N4148
integrati a quattro terminali con i quali è possi- T1 = trasf. (220 V- 16V)
bile regolare la tensione per mezzo di due sole IC1 = SFC 2309 R

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

La scatola di montaggio costa L. 11.500. Pe richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo


a mezzo vaglia, assegno bancario o cc.p. N 3/28482 citando chiaramente l'indicazione • BOOSTER
BF- ed intestando a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANOVia Zurenti,
- 52 prezzo so-
(nel

no comprese le spese di spedizione).

700
STABILIZZ 5V

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TRASMETTITORE DIDATTICO PER ONDE MEDIE


in scatola di montaggio a l. 9.800
CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1 e- 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 e- 16 Vcc
Corrente assorbita 80 + 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40% circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'ingresso regolabile
Portata 100 m. + 1 Km.
ottima PER I
Stabilità
COLLEGAMENTI
Entrata micro piezo, dinamico
SPERIMENTALI VIA RADIO
e pick-up
IN FONIA, DEL PRINCIPIANTE

La scatola di montaggio del TRASMETTITORE DIDATTICO costa L. 9.800. Per richiederla occorre
inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia, assegno bancario o c.c.p. n. 916205, citando
chiaramente l'indicazione •kit del TRASMETTITORE DIDATTICO • ed intestando a ELETTRO NICA
PRATICA - 20125 MILANO • Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

701
NOVITN' ASSOLUTA Sintonizzatore FM

Soltanto ora mi sono deciso di affrontare la gros-


sa spesa di un sintonizzatore a modulazione di
La penna dell'elettronico dilettante frequenza. che vorrei collegare con l'impianto
audio riproduttore HI-FI di mia proprietà. Tut-
tavia, prima di entrare in uno dei tanti negozi
di elettrodomestici presenti nella mia città, desi-
dererei acquisire una certa formazione culturale in
questo particolare settore dell'elettronica, in mo-
do da effettuare una scelta oculata ed appropria-
L.3.500 ta del dispositivo che intendo conservare gelosa-
mente per molti anni. Potete dirmi a quali fasci-
coli arretrati della vostra rivista possa rivolgermi
per uno studio sommario di questa materia?
LORIS D'ERRICO
Napoli

Anziché elencarle tutti i fascicoli di Elettronica


Pratica in cui è stato trattato l'argomento da lei
richiesto, preferiamo pubblicare un compendio
delle molte nozioni che stanno alla base di que-
sto tipo di radioricezioni moderne. Per la scelta
di un sintonizzatore a modulazione di frequenza
CON QUESTA PENNA ria associare ad una linea ad alta fedeltà occorre
saper valutare quali sono le caratteristiche più
APPRONTATE I VOSTRI importanti in relazione alle condizioni di ascolto
CIRCUITI STAMPATI locali. Anzitutto, un sintonizzatore di buona qua-
ltà è, quasi per definizione, stereofonico. Esso
automaticamente distingue l'emissione stereofo-
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati nica da quella mono e quindi la decodifica nei
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo due canali destro e sinistro; quando funziona in
aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan- stveo fonia si accende una lampadina che viene
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione attivata dalla presenza della « pilota » dell'in-
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- formazione stereo.
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame. La più nota caratteristica del sintonizzatore è la
sensibilità. Tuttavia un'altissima sensibilità diven-
tn necessaria solo quando si devono affrontare
CARATTERISTICHE
co ndizion i rii ricezione rii/ ficile nelle quali d'altra
NORME D'USO
parte vene in aiuto una buona antenna direttiva.
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di Inchiostro E' meglio ripartire la spesa in due quote, una per
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga l'antenna e l'altra per il sintonizzatore, piuttosto
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- che spendere tutto per un sintonizzatore ad altis-
nella soluzione di attacco rioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con- sima sensibilità pensando di usare come antenna
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple- un pezzetto di filo. Per raffrontare fra loro le
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
sensibilità, occorre preliminarmente accertarsi che
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, i modi di esprimerle siano uguali.
lastra del circuito è pron- la penna e munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata Essenzialmente la sensibilità è rappresentata dal
nella parte terminale.
livello di segnale (espresso in microvolt, V) che
rleve essere applicato all'antenna perché il segna-
le utile ottenuto sul!' alto parlante superi di 31,6
La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri- volte il rumore proprio del ricevitore (il che equi-
chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - vale a dire che il rapporto segnale-rumore di ri-
Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di i erimento per la misura è di 30 dB).
L. 3.500 a mezzo postale 00916205.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. Valori iipici della sensibilità per i sintonizzatori
vaglia o c.c.p. n.
HI-FI sono compresi fra 2 e 3 µ V. Questa è la
definizione più usata, ma vi possono essere altri
modi di definire la sensibilità. Qualche costrut-
tore usa la definizione « sensibilità utile » in cui
Il fascicolo arretrato
si pongono limiti sia al livello di disturbo che al
valore della distorsione: in generale la cifra data AG0ST0 1977
per « la sensibilità utile» supera circa 0,5 V E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
quella trovata con la definizione precedente. vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che fa
giungere, direttamente In casa, il piacere e il fa-
Il livello minimo del segnale utile ricavato dal- scino di una disciplina moderna, proiettata. nel fu-
l'antenna deve essere superiore al valore di sen- turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
sibilità dell'apparato anche perché il segnale ri- fessionisti e studiosi, giovani e meno giovanL
cevuto non è per/ ettamente stabile per ragioni
La materia viene èsposta attraverso i seguenti die-
di propagazione: quando scende al valore mini- ci capitoli:
mo di sensibilità si ha un forte aumento di fru-
scio e scrosci. Inoltre il valore di sensibilità è ri- 1° -SALDATURA A STAGNO
2° -CONDENSATORI
i e rito a un segnale monofonico: per la stereofo- 3°. RESISTORI
nia occorre un segnale dall'antenna sensibilmente 4° -TRANSISTOR
più elevato. 5° -UIT - FET - SCR - TRIAC
6° -RADIORICEVITORI
Insistiamo sull'importanza dell'antenna esterna 7° - ALIMENTATORI
direttiva nelle aree « difficili » rispetto alla sta- 8° - AMPLIFICATORI
zione, sia per rinforzare il segnale che per stabi- 9° OSCILLATORI
lizzarlo. Tenga conto che in tali aree il livello del 10°. PROGETTI VARI
segnale cresce e diventa più stabile aumentando
la quota dell'antenna e che tale guadagno non
deve essere sprecato usando un cavo il quale,
perché scadente o di sezione insufficiente, atte-
Ae -.N.AGOSTO 1n .St . in Abb» ont G ttt
nua troppo il segnale.
Ma la sensibilità non è il solo elemento caratte-
rizzante di un sintonizzatore: sono in/ atti molto
importanti, in relazione alla zona in cui deve fun-
zionare, anche la selettività e il rapporto di cat-
tura.
La selettività è la proprietà di separare bene il
segnale di una stazione da quello della stazione
che lavora sul canale accanto : essa è espressa in
dB e deve essere superiore a 60 (più alto è il nu-
mero I' meglio è).
Tale caratteristica è importante se la ricezione '
e C.Un.IuCnr e AuatTaron 0scLurou
e crvod e AMPucuro onoar
avviene in zone in cui l'etere è congestionato per
la presenza di numerose stazioni.
In tale situazione diventa anche importante il
« rapporto di cattura» che rappresenta la capa- Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati
fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si-
cità ( resa possibile dalla modulazione di frequen- cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine
za) di « soffocare » e quindi annullare completa- amiche di rapida consultazione, quando si sta co-
mente la percettibilità di un segnale estraneo struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di-
« isocanale » che abbia livello un po' inferiore a spositivo elettronico.
quello desiderato.
Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro-
Anche il « rapporto di cattura » si esprime in dB nico dilettante costa
e i suoi tipici valori sono fra 2 e 3 : minore è la
cifra, migliore è l'effetto. L. 2.000
Altre caratteristiche del sintonizzatore rientrano
nei ranghi dell'alta fedeltà e sono ben note: la
distorsione che deve essere inferiore all'1; la
separazione fra i due canali stereo (o diafonia)
che dovrebbe essere almeno 25 dB; la banda pas-
sante che andrà almeno fino a 12 KHz.

703
NUOVO PACCO OCCASIONE!
Straordinaria, grande offerta di ben dodici fascicoli,
accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successa editoriale.

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TUTTI QUESTI -FASCICOLI A SOLE L. 6.000


L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo « nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione •, verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.

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di alcune lastre di rame!

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sta, servitevi del nostro • kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli Illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

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Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.

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mente l'importo di l 8700 a mezzo vaglia o c.cp. n. 3/26482 intestato a:
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Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
e mI
sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRATICA
~-

set.unse e.aunse
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE A&
Anno VII- N. 12- DICEMBRE 1978- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 1.000

STANDING in questo numero:


WAVE L'INDICE GENERALE
METER DELL'ANNATA 1978

UNITA' LOGICA
DI CONTEGGIO

LA TECNICA DIGITALE
OSCILLA TORE MODULATO
mod. AM/FM/30

L. 68.50
Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
za consenle con molta la-
cii ilà l'allineamento di tutte
le apparecchiature operanti
in onde medie, onde lunghe,
onde corte. ed in tutta la
gamma di VHF. Il quadrante
delle frequenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
ANALIZZATORE Dimensioni: 250170x90 mm
mod. R.P, 20 KN
(sensibilità 20.000
ohm/volt)

Grande strumento dalle piccole dimensioni, realizza:


circuito stampato. Assenza totale di commu:etorf rotanu e
contatti dovuti ella usura e a guasti meccanici. Jack di contatto
zione completamente nuova, Munito dl dispositiva di protezione
[)imension•i: 140 x 90 x 35 mm.
CARATTERISTICHE TECNICHE

CARATTERISTICHE TECNICHE GAMME


RANGES
A I e \ e I o
100+ 400Kc 400 + 1200Kc/ 1,1 + 3,8Mc 3,5+12M:
V- 0.1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME E F I G I
m= 50 pA 50094 5 50 500 5000 RANGES 12+40Mc 40+130Mc B0+260Mc
V O5 5 25 50 250 500 1000
mA 25 25 250 2500
Ohm= t/0=10k 110/0+10k, 11/0+ 1M x1kt0+10M
0hm xlk/ 0+10_M x10kt0+100M Strumento che unisce
alla massima semplici-
F -
x1kt0+50k x10k/0+500k tà d'uso un minimo In-
Ballistic pf -
Ohmx100t0+200pF 0hmxtk/0=20r gombro.
E' realizzato completa-
Hz 11/0+5l '110/0+5 x100t0+5000 mente su cìrcuito stam-
pato. Assenza totale di
dB -10+22 commutatori rotanti e
quindi falsi contatti do-
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000 vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
completamente nuova.
Munito di dispositivo
di protezione.
Dimensioni: BO x 125 x
x 35 mm.

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
L 23.50
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio, televisori.
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO
Frequenza 1 Kc Dimensioni
L. 9.500 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE

Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.


Tensione massima V= O1 1 10 50 200 1000
Uscita 10,5 V eff. applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterle 2 mA mA- 509A 500A 5 50 500
y 05 5 50 250 1000
mA » 2.5 25 250 2500
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE
Frequenza 250 Kc Dimensioni
l. 9.800 12 x 160 mm
Ohm= xl/0+10k/100/0+1M xlk/+10M
Armoniche fino a 500 Mc Peso . 40 grs.
IBallistlc F 0hm+ 10/0-:200f/0hm xlk/0+20yF
Tensione massima dB. -10 +22
Uscila 5 V eff. applicabile al puntale 500 V
15 V ell. Corrente della batterla 50 mA Output 0,5 5 50 250 1000
ABBONATEVI
L'opera di riordinamento e rinnovamento di tutti i ser-
vizi postali, già in atto da molto tempo, sta per conclu-
dersi; lo comunicano i funzionari del competente Mini-
tero, asserendo che non esistono più giacenze di lette-
re, cartoline e stampe. Fatte alcune eccezioni, dunque,
la consegna degli arretrati è finita e la corrispondenza
viene regolarmente smaltita giorno per giorno, con un'ef-
ficienza che si preannuncia stabile e duratura; anche
perché l'azienda è ormai proiettata in un futuro mecca-
nizzato che la eleverà all'altezza del compito e trasfor-
merà i ritardi in un pallido ricordo di tempi difficili.
I primi risultati di queste gradite rivelazioni che, lo ripe-
tiamo, non sono nostre. già si son fatti sentire, attenuan-
do quel certo senso di delusione che, con sfumature più
o meno accentuate di disappunto, si era diffuso ultima-
mente in alcune fasce, fortunatamente ristrette, di letto-
ri abbonati; i quali, dopo averci ripetutamente segnalato
il mancato recapito o il grave ritardo con cui il postino ha
consegnato la rivista, hanno messo giustamente in dub-
bio l'attuale efficacia dell'abbonamento annuale al perio-
dico, preferendo ad esso l'acquisto diretto del fascicolo
in edicola. Oggi, tuttavia, quella decisione di pochi, non
trova più alcuna giustificazione, Perché la sicurezza di
entrare regolarmente e tempestivamente in possesso di
ogni numero della nostra pubblicazione è di nuovo rien-
trata nella formula dell'abbonamento, che non può esse-
re invalidata da fermenti esterni all'amministratore po-
stale, né da eventuali disordini in settori che operano al
di fuori di quella precisa linea che, tramite il servizio di
Stato, unisce direttamente la Casa Editrice con il do-
micilio del lettore.
Abbonatevi, quindi, in tutta tranquillità, anche perché
la sottoscrizione dell'abbonamento è per noi un attesta-
to di fiducia, di cordiale simpatia, di riconoscimento tan-
gibile dei nostri sforzi. Per voi, il modo migliore di rice-
vere in anticipo e sicuramente, senza rischiare l'« esau-
rito » in edicola, la « vostra » Elettronica Pratica. E con
essa il prezioso pacco-dono 1979.
PER NON CREARE VUOTI O DISCONTINUITA' NELLA RACCOLTA DI UNA
OPERA SEMPRE ATT UALE, UTILE E RICREATIVA. E PER NON INTER-
ROMPERE LA VALIDITA' DI UN DIALOGO TECNICO DA VOI TUTTI AP-
PREZZATO.

PRENOTATE in edicola il prossimo fascicolo di Elettronica Prati-


ca. Ci aiuterete così a perfezionare il servizio di dif-
fusione mensile della rivista, eludendo ogni sgrade-
vole sorpresa di irreperibilità per rapido esaurimen-
to.

ABBONATEVI subito a Elettronica Pratica se questa non arriva alla


vostra edicola, se siete costretti ad assentarvi spes-
so dall'abituale domicilio, se ritenete efficienti e di
pieno gradimento gli attuali sistemi di inoltro della
corrispondenza.

CONSULTATE la pagina interna in cui vi proponiamo le due possibi-


li forme di abbonamento con i rispettivi importi del
canone. E ricordate che, in ogni caso, la durata del-
l'abbonamento è annuale, con decorrenza da qual-
siasi mese dell'anno.

RICHIEDETECI dopo aver consultato l'indice generale degli argo-


menti trattati nel corso dell'anno, pubblicato nei nu-
meri di dicembre, tutti quei fascicoli arretrati in cui
avete ravvisato la presentazione dell'argomento che
maggiormente vi riguarda.

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ero telefonico: 6891945- prefisso teleselettivo

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ANNO 7-N. 12-DICEMBRE 1978


LA COPERTINA - Presenta il semplice modulo di
conteggio binario Ideato dai nostri tecnici e che
il lettore potrà agevolmente costruire. Con esso
offriamo a tutti l'opportunità di apprendere i pri-
mi rudimenti del circuiti logici, che avvicinano il
principiante al misterioso mondo dei cervelli e-
lettronici.

Sommario
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico
CORRADO EUGENIO UNITA' LOGICA DI CONTEGGIO 708
stampa PER UNA LEZIONE ELEMENTARE
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A. & G. Marco - Via Fortez- PER LA DIFESA DEL TX
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tel, 2526 autorizzazione
Tribunale Civile di Milano EFFETTO ... LOCOMOTIVA 722
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cita inferiore al 25%. CON IL SIMULATORE DI SUONO
UNA COPIA L. 1.000 A DUE REGOLAZIONI
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17.000. AZIONE SIRENA 736
PER ANTIFURTO
DIREZIONE -- AMMINISTRA-
ZIONE - PUBBLICITA' E SEGNALAZIONI ACUSTICHE
VIA ZURETTI 52 - 20125
MILANO. VENDITE-ACQUISTI-PERMUTE 744
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per LA POST A DEL LETTORE 755
tutti i Paesl, I manoscritti,
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non sl re- INDICE DELL'ANNATA 1978 766
stituiscono.
UNITI LOGICA
DI CONTEGGIO
Lo sviluppo continuo delle tecniche digitali e la sivamente il lettore alla costruzione di un'unità di
grande quantità di circuiti logici integrati, co- conteggio che dovrà essere considerata soltanto
munemente impiegati da tutte le industrie elet- una pratica applicazione della teoria pura.
troniche, hanno provocato, nel giro di pochi anni,
una diffusione così grande di tali elementi, da ab-
bracciare anche il settore consumistico e, in par- CIRCUITI COMBINATORI E SEQUENZIALI
ticolare, quello dilettantistico. • •
Gli sperimentatori dilettanti, infatti, si sono avvi- I circuiti digitali possono essere suddivisi, in base
cinati alle tecniche digitali in numero sempre più al loro comportamento, in due sottoclassi: quello
crescente, non solo per motivi di curiosità o di dei circuiti combinatori e quella dei circuiti se-
interesse tecnologico, ma per una. naturale ne- quenziali.
cessità hobbystica. Sia perché l'uso degli integrati Un circuito combinatorio è da considerarsi tale
digitali non comporta l'esclusiva realizzazione di quando lo stato d'uscita dipende esclusivamente.
complicate macchine o sofisticati strumenti di secondo una legge combinatoria e in ogni istante,
misura, sia perché un numero estremamente li- dallo stato degli ingressi.
mnitato di tali circuiti è sufficiente per costruire In un circuito sequenziale, invece, lo stato delle
semplici apparecchiature che, pur non presen- uscite è subordinato non soltanto agli eventuali
tando alcun aspetto professionale, rappresentano ingressi, ma anche da un segnale di temporizza-
un valido sistema didattico, oltre che un comune zione più comunemente conosciuto sotto il nome
divertimento. di «clock », ossia « orologio ».
Dunque, i circuiti integrati digitali hanno assun-
to una grande importanza nell'elettronica moder-
na e non possono essere ignorati da coloro che 1 DUE STATI
di questa affascinante disciplina si occupano sol-
tanto per diletto. I funzionamento di un circuito digitale è basato
Ci proponiamo quindi, in questa sede, di esporre sul concetto di due stati: lo stato « l» e lo stato
quelli che possono essere considerati i concetti « O»: questi due stati vengono anche chiamati
fondamentali della LOGICA, invitando succes- « si » e « no» oppure, « vero » e « falso ».

708
Tecniche digitall

Algebra di Boole

lo stato higt

lo stato low

Anche le tensioni elettriche, nei circuiti elettro-


nici digitali, seguono la legge ora enunciata e Presen~ di tensione ~ Assenza di tensione
µossono quindi assumere due soli valori, corri-
spondenti ai livelli « O» e « I». H (higt) L (low)
Per essere più precisi, le tensioni risultano con- 1 (uno) O (zero)
traddistinte da due bande di valori, nelle quali si ALTO BASSO
interpreta come « 0» un valore al di sotto della
soglia minima di « 0», mentre si interpreta co-
Questi pochi dati, pur introducendo il lettore nel
me « I » qualsiasi valore al di sopra della soglia campo dell'elettronica digitale, non sono suf-
mi.ima di « l». cienti per assimilare quei concetti matematici che
In relazione alla presenza o all'assenza di ten- regolano il funzionamento di molti dispositivi
sione. i due stati possono anche essere così deno- elettronici. Ecco perché, prima di iniziare la pre-
minati: sentazione dell'unità logica di conteggio, dobbia-

Attraverso la costruzione di un semplice modulo di conteggio, che si è ri-


velato un validissimo strumento didattico, offriamo ai nostri lettori l'occa-
sione di seguire una lezione di tecnica digitale elementare, con l'intenzio-
ne di avvicinare sempre più la massa degli hobbysti a quel mondo dei cer-
velli elettronici e dell'automazione del calcolo che, ancor oggi, da molti è
ritenuto assai misterioso.

709
V)
o [JJ ►
Fig. 2 - La realizzazione pratica
dell'unità logica di conteggio de-
ve essere iniziata subito dopo
aver costruito il circuito stam-
li pato, perché tutti i componenti
elettronici del dispositivo vengo-
no montati su questo. Sugli in-
tegrati ICI -IC2 è riportata una
tacca di riferimento che permet-
te di individuare il piedino 1 del
componente. Anche sui quattro
diodi LED DI -D2-D3-D4 è ripor-
tata una piccola tacca In corri-
spondenza dell'elettrodo di cato-
do (K). L'individuazione degli e-
lettrodi dei sette transistor al si-
licio, di tipo NPN, risulta faci-
litata dalla presenza di una pic-
cola smussatura su una parte del
componente. L'applicazione del
display sullo stampato dev'esse-
re fatta tenendo presente l'esatta
posizione del punto decimale.

S' +o

Fig. 1- Progetto completo del-
& l'unità logica di conteggio. Il
pulsante PI provvede a far a-
vanzare la decade mettendo a
~'-:,d o massa il piedino 14 di IC1. Suc-
s 0 cessive pressioni sul pulsante PI
commutano il dispositivo sulla
"
Cl
progressione numerica da O a 9.
<q
Ossia, in corrispondenza del nu-
G mero O i quattro diodi LED ri-
mangono spenti, mentre il di-
splay DS1 indica lo O. In cor-
rispondenza del numero 1 si ac-
t
(__) 'è? !===========I cende il diodo D1 (A), mentre
...... rimangono spenti gli altri tre e
il display indica il numero 1. L'in-
terpretazione precisa del com-
ù portamento dell'unità di conteg-
gio si effettua tenendo sott'oc-
chio la tabeHa di figura 4. Per i
numeri superiori al 9 occorrereb-
be collegare il piedino 11 di ICI
con l'entrata di un altro circuito
simile a quello della parte destra
dello schema.

710
RII RIO R9

D e a A

<
C1 = 100.000 pF
COMPONENTI
IC2 = 7448
I
R1-R2-R3-R4 = 390 ohm DS1 = FNDS00
R5-R6-R7-R8-R9-R10-R11 150 ohm D1-D2-D3-D4 =diodi LED (di qualunque tipo)
TR1-TR2-TR3-TR4-TR5-TR6-TR7 = BC237 P1 = pulsante
IC1 = 7490 Alimentaz. = 5 Vcc

mo ancora intrattenerci su altri importanti ele- Con la parola BIT si suole indicare l'unità ele-
menti. mentare di informazione binaria. Usando parole
più semplici, si può dire che il BIT rappresenti
l'equivalente del numero decimale.
IL BIT Se in queste poche righe non fossimo riusciti a
far assimilare al lettore il concetto di BIT, ce ne
Quando si parla di circuiti digitali, capita spesso scusiamo, per ora, assicurandogli che nel prosie-
di citare il termine «BIT». E alcuni nostri let- guo dell'articolo l'argomento verrà più volte toc-
tori, dopo aver sentito questa parola, si saranno cato. Ma procediamo con ordine.
chiesti il significato del termine. Che cosa si- Con l'aritmetica tradizionale il numero, così co-
gnifica effettivamente « BIT»? me tutti lo intendiamo, rimane espresso da un

711
9%,
i G
on Fig. 3 - La costruzione del cir-

re cuito stampato, di cui riportiamo


in questa figura il disegno in
grandezza naturale, deve rappre-
sentare la prima operazione di
approntamento del dispositivo di
~ conteggio.

insieme di cifre che possono variare tra O e 9. mo anche questa volta un esempio riferendoci al
Nell'algebra binaria, invece, il numero è compo- numero 11:
sto da un insieme di BIT, i quali sono soltanto
elementi rappresentativi di due precisi valori: lo 11 = 1 X 2° + 1 X 21 + 0 X 2' + 1 x2
O e l' 1. Spieghiamoci meglio. Nel sistema decima-
le si può dire che un numero costituisce il ri-
11 = 1 + 24 0 + 8
sultato di una somma di potenze di 1 O. A coloro
E a questo punto possiamo anche anticipare al
che avessero dimenticato il significato di potenza
ricordiamo che questa altro non è che il prodotto lettore una notizia, informandolo che il numero
di tanti fattori uguali alla base quanti ne indica 11, nel sistema binario, si esprime con 101 I. che
l'esponente. Facciamo un esempio: quando si non deve essere letto come il numero milleundici,
dice 10' (dieci elevato a due), si intende citare ma che deve essere inteso come l'insieme dei
una potenza, che si risolve nel seguente modo: quattro BIT: 1-O-I-I-. Vedremo comunque più
si moltiplica per se stesso (base) e per due volte avanti l'esatta corrispondenza fra il sistema deci-
di seguito (esponente) il numero 10. Concludia- male e quello binario. Per ora possiamo dire che,
mo dicendo che, della potenza citata, il numero quando si lavora con i circuiti elettrici. il sistema
10 rappresenta. la base mentre il numero 2 co- di conteggio più adatto è senza dubbio quello bi-
nario, al quale è necessario ricorrere e nel quale
stituisce l'esponente.
le condizioni di O e 1 sono rispettivamente otte-
Riprendiamo quindi il nostro discorso momenta-
nute con l'assenza o con la presenza di un segnale
eamente interrotto e facciamo un esempio. Con-
elettrico. ossia di una tensione elettrica.
sideriamo il numero 4092 e cerchiamo di far
Per il sistema binario si rende ovviamente neces-
capire al lettore come questo possa esprimersi.
saria una certa quantità di BIT. se si vuole espri-
nel sistema decimale, come la somma di quattro
mnere un numero fatto di molte cifre. Nell'esem-
potenze di 10, ossia quattro potenze con base 10
pio precedente, infatti, sono occorsi ben + BIT
ed esponenti 0-1-2-3. Dunque, per quanto detto.
per esprimere il numero 11 I-O-I-I). E quattro
si ha: BIT sono sufficienti per significare tutti i numeri
compresi tra O e 9_: volendolo, con soli quattro
4092 = 2 X 10° + 9 X 10' + 0 X 10' + 4 x 10'
BIT, si potrebbero comporre tutti i numeri com-
4092 = 2 + 90 + O + 4.000 presi tra O e 15. La relazione di corrispondenza,
che ne consegue, risulta espressa dall'apposita ta-
Ne! sistema binario, ogni numero viene espresso bella, nella quale con le lettere maiuscole A,B.CD,
mediante la somma di potenze in base 2. Faccia- sono indicati i BIT in ordine crescente di potenza.

2
TABELLA DELLE CORRISPONDENZE
BINARIO DECIM. SI LEGGE
n, decima le D e B A
I D e B A
o
I
o
o
o
o
o
o
o
I • • • o• o
,
o o o o
2 - .
o o
o
I o I • • •o o o o
,
3
4 ,
o
o I
I
o
I
o • • o o• 2 o o o
5
6
I I
$
o
o
1
I
o
I
I
o • • 3 o o
,
7
-
5 ' o I I I ! • o • • 4 o
,
o o
8
9 -
I
I
o

o
o
o
I
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12
13
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1
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o
•• 9 o o
14
1s èi "
1
1
I
I
I
I • I
Fig. 4 - Tabella di interpretazione del conteggio bina-
rio In corrispondenza del comportamento dei quattro
diodi LED (prima colonna a sinistra). I dischetti neri
stanno ad indicare i diodi LED spenti. I dischetti chiari
si riferiscono ai LED accesi.
CODICE BCD

Mentre nei complessi calcolatori elettronici il si-


stema di codifica più usato è quello binario puro,
cioè quello espresso dalla « Tabella delle corri- Facciamo un esempio e consideriamo il numero
spondenze », nei piccoli sistemi di conteggio e di 12; questo viene espresso nel codice BCD come
visualizzazione viene utilizzato il « Codice BCD » la somma di due gruppi di 4 BIT corrispondenti
(Binary-Coded-Decimal). Questo particolare co- rispettivamente ai codici BCD « l»e«2», ossia:
dice consiste nella codifica con quattro BIT di
ogni numero decimale compreso tra O e 9 (si fac- 12 = 0001 0010 (in codice BCD)
cia riferimento alla sola parte alta della tabella
invece che:
delle corrispondenze, ossia la parte al di sopra del-
la linea scura). 12 = 1100 (in codice binario puro)

10 9 8 76
-or rr
oo
A
•IE
Fig. 5 - L'unità logica di conteggio permette una doppia

' •
lettura, quella attraverso i diodi LED e quella tramite il di-
splay di cui riportiamo, in questo disegno, lo schema di
principio . I! piedino 5 rimane libero, mentre i piedini 3-8
vengono collegati assieme e a massa. n punto decimale OP D DP
pennette dì individuare l'orientamento di montaggio del tra
componente sul circuito stampato.
1 2345

713
r r

RI
/MM

R2 R3 L
r

+ I
r

!R~

l
t+5V

A[t'EN[R
Fig. 8 - Quando si preme il
pulsante Pi del dispositivo di
conteggio, può capitare di
provocare, inavvertitamente e
a causa del sistema meccani-
Cl co del pulsante stesso, un
e salto numerico, ossia un rim-
balzo da un numero Inferiore

3 TR1 TR2
ad uno superiore ma non
successlvo, per esemplo dal-
I'{ al 5, anziché dall'1 al 2.
Tale fenomeno prende Il nome
di BOUNCE. Per ovviare a ta-
~ le inconveniente è sufficiente
realizzare il circuito del ge-
C2 neratore ad onda quadra e a
frequenza variabile (potenzio-
E. metro R1) qui rappresentato.

C1-C2 = 5F- 12 VI (elettrolitico) R3 = 4.700 ohm


R1 = 500.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.) R4 = 150.000 ohm
R2 == 22.000 ohm TR1-TR2 = BC237 (Si-NPN)

UTILITA' DEL CODICE BCD condo il Codice BCD è composto da quattro cir-
cuiti bistabili (flip-flop), internamente connessi
Il sistema BCD or ora presentato risulta di una in un unico integrato.
grande utilità pratica, dato che esso permette di Il più noto degli integrati che effettuano tale
comporre, con estrema facilità, qualsiasi cifra de- funzione è rappresentato dalla « decade di con-
cimale con gruppi di 4 BIT binari. teggio » 7490. Si tratta di un circuito integrato
Sotto il punto di vista elettrico si deve ricordare che, ad ogni impulso di « clock », incrementa di
1 l'uscita, presentando il codice BCD su quattro
che l'industria ha già provveduto a produrre e a
BIT A, B, C. D.
sviluppare una grande quantità di circuiti inte-
grati che permettono il conteggio, la codifica e
la decodifica secondo il sistema BCD.
IL CIRCUITO ELETTRICO
La praticità del Binary Coded Decimal ci ha con-
vinti a servirci di esso per la realizzazione pra- Per consentire una facile visualizzazione della
rica di un'unità logica di conteggio, il cui pro- corrispondenza tra codice BCD e numeri deci-
getto è presentato nel corso di questo stesso ar- mali, abbiamo progettato il circuito riportato in
ticolo. figura 1. Questo consiste in una decade di con-
teggio la cui uscita in codice BCD pilota quattro
diodi LED. Le uscite, inoltre, risultano collegate
IL CONTEGGIO con un circuito di decodifica BCD a sette segmen-
ti, che permette l'accensione di un display a LED
Il circuito fondamentale che permette di effet- a 7 segmenti per l'indicazione luminosa del nu-
tuare il conteggio degli impulsi e la codifica se- mero decimale relativo alla codifica BCD.

714
LA DECADE DI CONTEGGIO Che cosa significa in pratica il fenomeno teorico
sopra menzionato? E' presto detto con un esem-
La decade di conteggio è rappresentata dal circui- pio. Supponiamo che l'unità logica di conteggio
to integrato ICI (figura 1). Questa decade vien segnali il numero 4; ebbene, premendo il pulsan-
fatta « avanzare » tramite pressione manuale sul te Pl, può darsi che il display DSl, anziché se-
pulsante Pl, il quale, cortocircuitando a massa gnalare il successivo numero 5, indichi il numero
l'ingresso di dock (piedino 14), produce un im- 8.
pulso dal livello « l » (corrispondente al piedino Come è possibile evitare tale inconveniente? Os-
« libero ») al livello «0». sia, come è possibile evitare questi tipi di rim-
E supponiamo che l'integrato ICI si trovi ini- balzi e fare in modo che il contatore esegua re-
zialmente nello stato 0000; in tali condizioni, golarmente il suo lavoro di conteggio? Semplice-
dopo aver premuto il pulsante Pl, si verifica una mente realizzando il progetto dell'oscillatore asta-
transizione allo stato 0001, alla quale corrispon- bile riportato in figura 6, nel quale il potenziome-
de l'accensione del diodo LED A. Simultanea- tro Rl pennette di regolare la frequenza di oscil-
mente il display DS1 cambia l'indicazione lumino- lazione e, quindi, la velocità di « avanzamento »
sa da O a 1. Tutto ciò è chiaramente riportato del contatore .
nella tabella di figura 4, nella quale le palline
scure si riferiscono ai diodi LED spenti, mentre
i dischetti chiari stanno ad indicare il diodo COSTRUZIONE DELLA LOGICA
LED acceso (prima colonna = BINARIO).
Premendo successivamente il pulsante Pl, si for- Prima di concludere questo argomento con la
meranno ordinatamente tutti gli altri numeri presentazione del piano costruttivo dell'unità
dal 2 al 9. logica di conteggio, vogliamo ricordare a coloro
che desiderano realizzare una catena decimale
che un tale programma è possibile soltanto con
SETTE TRANSISTOR la costruzione di più « moduli » e con il collega-
Nel progetto di figura 1 sono indicati i simboli merito dell'uscita D (piedino 11) dell'integrato
di ben sette transistor che, come è facile intuire, ICI all'ingresso successivo, e così via di seguito.
provvedono al pilotaggio dei segmenti che com- La costruzione dell'unità di conteggio prende
pongono il display DSl. Si tratta di una soluzione inizio dalla realizzazione del circuito stampato,
circuitale che vanta principalmente un carattere il cui disegno in grandezza naturale è stato ripor-
didattico e che serve a dimostrare come sia pos- tato in figura 3. Su di esso verranno collocati tut-
sibile raggiungere delle luminosità intense anche ti i componenti, così come indicato nel piano co-
con i grossi display. In pratica, negli usi abituali, struttivo di figura 2.
il collegamento diretto tra il display e la decodi- Ai lettori principianti consigliamo di servirsi de-
fica, ossia l'integrato IC2, può fornire una suffi- gli appositi zoccoletti per gli integrati IC1-IC2,
ciente luminosità. E' invece errato il collegamen- in modo da evitare la saldatura diretta dei piedi-
to diretto dei diodi LED D1-D2-D3-D4, in quan- ni di questi due componenti sulle piste del cir-
to l'integrato ICl può fornire al livello logico 1 cuito stampato. E' ovvio che occorrerà far bene
soltanto la corrente di 1 mA. Ecco perché attenzione al verso di inserimento di questi com-
diodi LED denunciano una scarsa luminosità. ponenti, che sono dotati di un piccola tacca di
riferimento in corrispondenza del piedino l. La
stessa attenzione dovrà essere rivolta agli altri
OSCILLATORE ASTABILE
componenti polarizzati, vale a dire ai transistor
Ritenendo di aver conclusa la descrizione del e ai diodi LED. Per quanto riguarda poi il di-
progetto della logica di conteggio di figura 1, splay, basta far riferimento al punto decimale
facciamo notare, come ultima cosa, che l'uso di chiaramente indicato nel disegno di figura 5.
di dock non è del tutto corretto. Infatti, anche Ricordiamo ancora, come ultima notizia, che l'a-
un pulsante meccanico in funzione di generatore limentazione dovrà essere di 5 Vcc, ottenibile
se sul pulsante Pl si agisce una sola volta, pos- con un alimentatore stabilizzato, oppure con una
sono entrare nel circuito parecchi impulsi, che pila piatta da 4,5 V, che potrà garantire il cor-
danno luogo a dei « salti » apparenti di numeri. retto funzionamento della logica di conteggio sol-
Si tratta di rimbalzi meccanici che il pulsante Pl tanto se ben carica, perché solo in questa condi-
non è in grado di evitare sempre. La validità della zione la pila presenta sui suoi morsetti la tensione
corrispondenza tra numero decimale e codice di 4,8 V circa. Tensioni di alimentazione di 6 V,
BCD, tuttavia rimane ancora un dato fermo e o superiori possono danneggiare irrimediabilmen-
preciso. te i circuiti integrati.

715
Se si tiene conto della complessità di un buon
ricetrasmettitore, risulta facile capire perché
soltanto pochi CB si dedicano all'autocostruzio-
ne completa della loro stazione.
E' molto più semplice, invece, la costruzione di
dispositivi ed elementi accessori, talvolta sola-
mente utili e talvolta addirittura indispensabili.
perché in grado di consentire un impiego com-
pleto e corretto. ossia esente da rischi, delle co-
stose e sofisticate apparecchiature commerciali.
E tra questi, il primo, in ordine di importanza,
è certamente l'SWM (Standing Wave Meter).
più comunemente conosciuto sotto il nome di
Rosmetro. Il quale consente di rilevare il rap-
porto tra la potenza fornita dal trasmettitore al

LE
carico e quella che dal carico viene riflessa sulla
linea di trasmissione, sino al trasmettitore: il ca-
rico è rappresentato in pratica dall'antenna. la
linea di trasmissione è costituita invece dal cavo
schermato.

PAGINE
IL FENOMENO DELLA RIFLESSIONE

Prima di presentare il progetto del Rosmetro


occorre capire per quale motivo si verifica il
fenomeno della riflessione delle onde radio sulla
linea di trasmissione e quali danni tale fenome-
no può provocare.

DEL CB
L'interpretazione più esatta del fenomeno delle
onde stazionarie, che sono le onde radio che si
formano lungo la linea di trasmissione a causa
della riflessione, è di tipo matematico. Ecco per-
ché preferiamo tralasciare questo metodo di spie-
gazione teorica della riflessione, che non a tutti
i lettori potrebbe risultare chiaro. Tuttavia, senza
entrare nel merito dell'argomento con espressio-
ni analitiche, cercheremo di semplificare la trat-
tazione affrontando il problema da un punto di
vista intuitivo.

IL CAVO DI TRASMISSIONE

Facciamo partire le nostre spiegazioni da un ele-


mento che sta alla base dell'intero fenomeno,
cioè dal cavo di trasmissione.
Ogni cavo congiungente l'uscita del ricetrasmet-
titore con l'antenna, sia esso di tipo coassiale,
a piattina, attorcigliato o di altra costituzione, è
caratterizzato da un valore di impedenza carat-
teristico che viene indicato con la sigla Zo. Que-
sto elemento risulta determinato dalle capacità
distribuite lungo i conduttori, nonché all'indut-
tanza propria del filo conduttore.
I I valore di impedenza Zo viene matematica-
mente determinato tramite la seguente relazione:

716
re CB, il valore più comune di impedenza carat-
teristica è di 50:52 ohm.

DUE CASI LIMITE

Se si suppone di inviare un segnale di una certa


ampiezza, e quindi di una certa potenza. lungo
il cavo di lunghezza infinita. tutta la potenza
trasmessa viene dispersa lungo il cavo stesso. E
questa medesima condizione si verifica con un ca-
vo di lunghezza finita ma collegato con una resi-
I stenza di valore Zo che simuli la restante parte
infinita del cavo.
Si tratta ancora di una condizione in cui tutta
l'energia in gioco, ossia in cammino lungo il ca-
vo, viene assorbita dal carico; e se il carico è rap-
presentato dall'antenna l'energia viene inviata
tutta nello spazio.
Quando invece la resistenza di carico assume un
valore diverso da Zo, si manifesta un disadatta-
mento, che provoca un ritorno, più o meno par-
Zo=v-f
ziale, del segnale verso la sorgente. cioè verso il
trasmettitore.
in cui la L misura l'induttanza/metro, mentre C I due casi limite, ora citati, si identificano con
misura la capacità/metro. le due condizioni di cavo interrotto e cavo in cor-
Questa grandezza esprime. in sostanza, l'impe- tocircuito. In entrambi i casi è evidente che il
denza equivalente di un cavo di lunghezza infinita segnale. una volta raggiunta la fine del cavo. non
valutata sui terminali. Il valore di tale impeden- trovando un elemento idoneo sul quale poter
za, che è puramente resistiva, dipende esclusiva- scaricare la propria potenza, non può far altro
mente dalle caratteristiche fisico-geometriche del che ritornare indietro verso la sorgente. dando
cavo stesso. origine alla dannosa e indesiderabile « onda ri-
Per i cavi coassiali utilizzati nelle apparecchiatu- fessa ».
Nella pratica di ogni giorno ci si trova in pre-
senza di segnali riflessi di entià solamnte par-
ziale e provocati da un imperfetto adattamento
della resistenza di carico al valore di Zo di im-
pedenza della linea di trasmissione.

Con questo strumento, assai


noto nel mondo radiantistico, INCONVENIENTI DELLA RIFLESSIONE
è possibile controllare l'adat- Da quanto finora detto risulta evidente che il
fenomeno della riflessione dei segnali radio non
tamento di impedenza fra i va- può essere che un fenomeno dannoso per il pro-
ri elementi che compongono la cesso delle radiotrasmissioni. Prima di tutto per-
ché non tutta la potenza fornita dal trasmetti-
stazione ricetrasmittente, ot- tore si trasforma in potenza utile per il carico,
tenendo da essa il miglior fun- ossia per l'antenna; in secondo luogo perché la
potenza riflessa provoca un aumento di dissipa-
zionamento ed evitando di sot- zione dell'energia dello stadio finale, il quale,
quando non è opportunamente dimensionato e
toporla alla dannosa presenza protetto. può anche subire danni notevolissimi.
delle onde stazionarie. Ecco perché. allo scopo di evitare brutte sorpre-
se, i- sempre necessario ridurre al minimo l'entità
delle onde riflesse. stabilendo il miglior adatta-
mento possibile tra i valori di impedenza d'uscita

717
Fig. 1 - Quando esiste un disadattamento di im- ANTENNA
pedenza fra l'antenna, li cavo di traamiaalone e il O/SADATT
circuito d'uscita del trasmettitore, una parte della
potenza generata viene riflessa verso la stazione
con conseguenti, spiacevoli danni di ordine pra-
tico come, ad esempio, ta riduzione della portata
e la bruciatura dei transistor finali.

POTENZA DIRETTA
( dal TX all'ANT.)

15..,MIE-
◄ 111111111111111111111111111111
POTENZA RIFLESSA
(dal/'ANI al TX J

del trasmettitore, del cavo di collegamento e del- Il Rosmetro è lo strumento che esprime l'entità
l'antenna. E per raggiungere questo particolare del disadattamento secondo la relazione:
adattamento di impedenze occorre servirsi di uno
strumento indicatore di onde stazionarie, quale E+e
è appunto il Rosmetro presentato in queste pa-
gine. E-e

ENTR.
RF

Fig. 2 - I principio di funzionamento del Rosme-


tro si identifica, quasi, con quello del più classico
circuito a ponte, le cui condizioni di equilibrio ri-
mangono stablllte dalla formula citata nel testo.

718
in cui E rappresenta l'energia diretta, mentre Questo accorgimento migliora le prestazioni del-
e misura l'energia riflessa dal carico. lo strumento, diminuendo l'induttanza complessi-
E' evidente che in condizioni ottimali, quando va del ramo R3 del ponte.
l'energia riflessa è nulla (e = O), il ROS sarà La restante parte del circuito del Rosmetro serve
pari all'unità (ROS = 1) ed aumenterà con alla rettificazione del segnale di alta frequenza;
!"aumentare del disadattamento. essa è composta dal diodo rettificatore D 1, dai
La sigla ROS sta ad indicare « Rapporto-Onde- due condensatori C1-C2 e dal potenziometro a
Stazionarie ». variazione lineare R4. Con questi elementi è re-
Prima di. iniziare l'analisi del circuito del Ro- so possibile l'impiego di un comune strumento
smetro diciamo ancora che con questo strumen- ad indice con portata di 500 µA fondo-scala, op-
to non solo sarà possibile l'esecuzione della mes- pure di 1 mA fondo-scala.
sa a punto dell'antenna, ma, con l'aiuto di un Il potenziometro R4 permette di adattare la sen-
carico fittizio, sarà anche possibile effettuare la sibilità dello strumento ad indice alla potenza
taratura del filtro a «p greca » del trasmettitore d'uscita del trasmettitore.
in modo da adattare perfettamente questo cir-
cuito alla linea di trasmissione.
COSTRUZIONE DEL ROSMETRO

IL CIRCUITO A PONTE Poiché si tratta di realizzare uno strumento de-


stinato a funzionare con segnali di alta frequen-
Il principio di funzionamento del nostro misu- za, occorre far bene attenzione alle varie opera-
ratore di onde riflesse si basa sul concetto del zioni pratiche di cablaggio e saldatura del pro-
più classico circuito a ponte (figura 2). getto, anche se questo si presenta sotto un aspet-
La condizione che stabilisce l'equilibrio del pon- to molto semplice. Per esempio, ci si dovrà preoc-
te è dettata dalla seguente formula: cupare della robustezza meccanica del Rosmetro,
R2 della perfezione delle saldature a stagno, della
RX =x R3 riduzione al minimo della lunghezza dei cavetti di
Rl collegamento.
Il contenitore dovrà essere necessariamente di
±ssa si verificherà quando RI = R2 ed R3 - tipo metallico, provvisto di schermo interno per
50 ohm, per cui si otterrà RX = 50 ohm (il va- l'isolamento delle due resistenze in parallelo R3a-
lore di RX corrisponde a quello dell'impedenza R3b dalla rimanente parte del circuito, così co-
dell'antenna). me indicato nel piano costruttivo di figura 4.
Valori diversi di impedenza d'antenna provoche- I collegamenti per il cavo coassiale, sia quello
ranno una deviazione dell'indice dello strumen- d'antenna, sia quello con il trasmettitore, debbo-
to di valore proporzionale allo sbilanciamento no essere effettuati con connettori del tipo ugua-
del porte. le a quello montato nello stesso ricetrasmettitore.
Il valore di 50 ohm attribuito all'impedenza Coloro che volessero risparmiare sulla spesa del-
d'antenna è da considerarsi un valore comune. lo strumento indicatore (µA) potranno servirsi
di un comune tester, da collegarsi con due boc-
cole montate in corrispondenza dello stesso stru-
SCHEMA ELETTRICO mento di figura 4.

Il circuito elettrico del nostro misuratore di onde


stazionarie è riportato in figura 3. Come si può POTENZA DELLE RESISTENZE
notare, esso non differisce sostanzialmente dallo
schema di principio ora analizzato, ossia dallo La potenza di dissipazione delle resistenze, ossia
schema del ponte di figura 2. L'unico elemento il wattaggio di questi componenti, determina in
di differenziazione, peraltro assai vistoso, è rap- pratica la massima potenza applicabile allo stru-
presentato dalla resistenza R3, che nel circuito mento da parte del trasmettitore. Queste resi-
di figura 3 è stata sdoppiata in due componenti stenze sono ovviamente la RI. la R? e le due
collegati tra di loro in parallelo, così da con- R3.
sentire di raggiungere, tramite due comuni resi- Assumendo per RI ed R2 due resistenze da
stenze da 100 ohm ciascuna, il valore esatto e W e due resistenze da 1 W per R3a ed R3b, la
caratteristico di 50 ohm. Queste resistenze sono massima potenza applicabile allo strumento è di
state denominate, nello schema elettrico di figu- 4 W: aumentando la potenza di dissipazione
ra 3, con le sigle R3a-R3b. delle resistenze, che dovranno comunque essere

719
Flg. 3 • Circuito teorico
dtl mlauratore di onde ata•
rlonarle. Le due reletenre
R3e-R3b, collegate In pii•
rallelo tra di loro, riducono
rY A.Nt notevolmente l'lnd11ttan11
del ramo del ponte di ap
partenenu. Il potentlomè•
C2 tro RÀ permette di adatte
re la senelbilltà dello tru
mttnl:o ad Indie• lllla po-
tena d'uscita del traemet
tltor-e.

schermo
con 2 fori

Fig. 4- Piano costruttivo del Roametro. Si noti la presenza di uno schermo che
separa I due bocchettoni e le due resl1tenze R3a-R3b dalla rimanente parte del cir-
cuito. La resistenu R1 e il diodo D1 chiudono praticamente I due fori praticati sullo
schermo dlvl,otio,

720
< COMPONENTI I
sentono i disadattamenti dovuti ad eve:ntuali
strozzature del cavo.
Il processo di adattamento di impedenza consi-
ste nel ritoccare l'irnpedenza dell'antenna sino
ad 01ttnere la minima inditazìone da parte dello
strumento,
Colom che ,·olessero effettuare una misura della
Condensatori potenza riflessa, dovranno temporaneamente cor•
Cl ""' 1.000 pF tocircuitare il connettore dì antenna e tarare il
C2 ""' 1.000 pF fondo-scala dello strumento tramite il potenzio-
metro R4.
Resistenze
.... 47 ohm - 1/2W Per il controllo del cavo di trasmissione conviene
R1
R2 t 47 ohm - 1}2 W sostituire, nll'estremità del ca,·o coassiale, l'an-
R3a ... 100 ohm - 2W tennn con un cnrico fittìzìo da 50 ohm ed ime-
R3b ·= 100 ohm - 2W rìre quindi il Rosmetro tra l'uscita del tra~rnet•
R4 - 10.000 ohm ·- (potenz a variaz. lin.) titore e P'inizio del cavo.
l n caso di eccessivi disadattamenti dì Ìmpeden•
Varie
1N34 za. provocati da stro·v:zature o cortocircuitL che
01 ±
A e strumento ad indlce (500 µ.A o 1 mA f.a.) solìtmnente si verificano nei connettori termina-
li, occorrerà controllare il cavo ed eventunltnen•
te sostituirlo.
Il filtro d'uscita del trasmettitore potrà essere
regolato. sino alla minima indicazione dcll'ìndì-
dì tipo a carbone non ìnduttivo, sì potrà relati- ce, corrispondente al miglior adattamento tra-
l:lmente aumentare la massima potenza di eser- smettitore-linea dì n-asmìssione, collegando ìl
cizio del misuratore. Rosnietro con l'uscìt-a del trasmettitore ed un ca,
rico fittizio da 50 ohm con l'uscita d'antenna.
Per ultimo ricordiamo che ìl Rosmetro non è un
IMPIEGO DELLO STRUMENTO dispositivo che può funzionare in continuità;
esso dovrà quìndi essere disinserito dal circuito
li punto migliore per ìl çollegamento del Ro- di taratura dopo aver effettuate le dov11 te mìsù-
smetro è senz'altro la fine del cavo coassiale: in- re. Ciò non per ragioni di dissipazione di energia
terponendo quìndi ìl Rosmetro fra l'antenna e a radiofrequenza, ma per la precisa caratteristi-
il cavo coassiale è possibile effettuare ìl miglior ca cìi-cuitale dello strumento, che è determiì1au
adattamento d'antenna. Così facendo non si rÌ• maggiormente dalla sensibilità del misurai-ore.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


ALLA L 3.800
IL PREZZO E'
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PORTATA DI TUTTI!

Chi colhiiicia soilanto ora a muovere I primi passi hel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attre zzare il proprio banco di lavorò, anche se questo deve assumere un carattere es·sen-
zialmente dilettantistico, ll saldatore del principiante, dunqu-e deve essere economico, robusto e versatile,. così
cònìe 'è qul raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'allmentazlor:re è quella normale t!i rete-luce di 220 V,

721
EFFETTO ...
LOCOMOTIVA
Tutti noi, in qualche modo. abbiamo conosciuto fl circuito non è amplificato e per funzionare do-
la vecchia. romantica locomotiva che. con i suoi vrà essere collegato con un qualsiasi amplificatore
potenti sbuffi di vapore. percorreva. anni addie- di bassa frequenza, possibilmente dotato di una
tro. le strade ferrate e di cui oggi rima.ne sol- risposta in frequenza sulle note acute. dato che
tanto un caro ricordo. una eccessiva limitazione delle frequenze ele-
li n ricordo che è rimasto nel cuore dei ferromo- vate condurrebbe ad una riproduzione poco ve-
dellisti. di molti cineasti, di alcuni fabbricanti di ritiera del fischio caratteristico del vapore uscen-
giocattoli. I quali, pur adoperandosi nel miglio- te.
re dei modi nel riprodurre fedelmente i modelli In pratica. il suono prodotto dalla locomotiva è
delle vaporiere, non sempre sono in grado di rea- il risultato della fuoriuscita del vapore dai pi-
lizzare quella sonorizzazione. inequivocabilmente stoni all'aria aperta. E in virtù del movimento
inconfondibile. che rende perfetta l'imitazione. dei pistoni si verifica una brusca e periodica in-
Eccoci pronti e puntuali, dunque. anche a questo terruzione dell'emissione del vapore che provoca
,,ppuntamento con il simulatore della locomo- il famoso sbuffo della vaporiera.
iva a vapore, che si identifica con un semplice Analizzando lo spettro di frequenze del suono
e: moderno circuito elettronico alla portata di prodotto dal vapore liberato nell'aria aperta, si
±tt. ottiene uno spettro molto uniforme a larga banda.
Ciò significa che il suono del vapore è costituito
dalla sovrapposizione di un numero teoricamente
SPETTRO CARATTERISTICO infinito di segnali sinusoidali. la cui frequenza
varia da pochi hertz sino al massimo valore
II dispositivo che ci accingiamo a presentare it udibile.
queste pagine è in grado di fornire un segnale a Nella tecnica elettronica si suole definire questo
frequenza variabile. che simula egregiamente le suono con il termine di « rumore rosa » o con
accelerazioni e le decelerazioni di una locomo- quello di « rumore bianco», soprattutto nel caso
13 3 apre. in cui le frequenze si estendono da zero all'infi-
nito: un caso, ovviamente, possibile soltanto sotto
l'aspetto teorico.
Possiamo così concludere dicendo che per otte-
nere un suono simile a quello degli sbuffi della
locomotiva a vapore è necessario interrompere,
Il simulatore del suono carat-
periodicamente, un rumore a larga banda, che teristico degli sbuffi di vapore
può essere facilmente generato amplificando il
rumore prodotto dalla giunzione di un semicon- liberati dalla locomotiva è un
duttore polarizzato inversamente. dispositivo che interessa prin-
cipalmente i ferromodellisti e,
IL CIRCUITO ELETTRICO in secondo luogo, tutti coloro
Analizziamo lo schema elettrico del dispositivo ri- che debbono risolvere proble-
portato in figura 1.
Il circuito è composto da quattro blocchi fonda-
mi di incisioni di sottofondo su
mentali, ognuno dei quali fa capo ad un elemen- nastri magnetici.
to attivo.
Il primo blocco è rappresentato dal generatore
di rumore rosa, ottenuto polarizzando inversa-
mente la giunzione base-emittore del transistor
TRl, di cui viene lasciato libero l'elettrodo di
collettore (non collegato - NC). Con tale solu-
zione circuitale si realizza un generatore sufi-
cientemente potente, senza dover ricorrere al-
l'uso di particolari diodi produttori di rumore i transistor e, corrispondentemente, la trasmissio-
quali, oltre che risultare di costo notevolmente ne verso l'uscita del « segnale di vapore ».
più elevato, quasi sempre sono componenti di In parallelo al circuito collettore-emittore del
difficile reperibilità commerciale. transistor TR3 risulta inserito il pulsante Pl, che
Il soffio proveniente dal transistor TR 1 viene consente di controllare manualmente l'uscita del
applicato, tramite il condensatore di accoppia- vapore.
mento C3, alla base del transistor amplificatore Quando il transistor TR3 rimane interdetto. a
TR2. causa della chiusura dell'interruttore S2. la con-
La polarizzazione di emittore del transistor TR2 duttività del transistor TR2 è regolata esclusi-
risulta manualmente regolata per mezzo del po- vamente dal potenziometro RlO. In tali condizio-
tenziometro RlO, che stabilisce il rapporto tra il ni, dunque, il dispositivo riprodurrà soltanto il
soffio uscente durante il periodo di vapore e quel- suono caratteristico della perdita di vapore, re-
lo di pausa, simulando anche l'eventuale perdita golata quantitativamente dal potenziometro R1O.
di vapore oppure lo stacco netto tra i due perio- La continua perdita di vapore, che pennette di
di. In pratica si potrebbe dire che con il poten- simulare, ad esempio, l'arresto della locomotiva,
ziometro R 1 O si regola la perdita di vapore simu- è consentita dall'interdizione del transistor TR3
lando la fermata del treno. per mezzo dell'interruttore S2.
Il segnale uscente viene prelevato dal collettore Si tenga presente che i tempi di attacco e di
del transistor TR2, tramite il condensatore C5 stacco del vapore non sono netti, perché il pas-
che lo applica all'entrata di un amplificatore saggio tra lo stato di vapore e queUo di riposo
audio. avviene gradualmente in virtù dell'azione ritarda-
trice esercitata dai condensatori elettrolitici C6-
c 7.
INTERRUTTORE ELETTRONICO

La polarizzazione dello stadio amplificatore vie- BLOCCO OSCILLATORE


ne controllata anche dal transistor TR3, che
funge da interruttore elettronico. Infatti, quando Rimane ora da analizzare il quarto blocco del
il transistor diviene conduttore, la resistenza R9 circuito di figura l, quello costituito dall'oscilla-
polarizza l'emittore di TR2 verso massa, provo- tore che provvede a scandire la frequenza dello
cando la massima amplificazione da parte del sbuffo di vapore.

723
R3

I Il Il TR1

l13.5V
e
I
I
Il+

r [J 5

rcr

r F'
I 3
6

t
...
3

L.
I e e
-À---~--------
C2 -IM

-L-
52 ' • PI •
R2

Fig. 1 • Il circuito elettrico del simulatore della locomotiva II vapore è composto da quattro
blocchi fondamentall, ognuno del quali fa capo ad un elemento attivo. Il potenziometro R2
permette di simulare le accelerazioni e le decelerazioni della locomotiva. Con Il potenziometro
AIO, Invece, è poHiblle simulare l'arresto della locomotiva. Le linee tratteggiate racchiudono
la parte di circuito che deve essere montata sulla basetta del circuito stampato.

COMPONENTI
Condensatori R5 = 1,2 megaohm
C1 = 220 F - 15 VI (elettrolitico) R6 = 150.000 ohm
c2 r: 10 F - 15 VI (elettrolltico) R7 = 10.000 ohm
c3 = 200.000 pF AB = 10.000 ohm
CA = 4.700 pF R9 = 2.200 ohm
es = 22.000 pF R10 = 50.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.)
C6 r 25 F - 15VI (elettrolltlco) Varie
C7 a 25 F - 15 VI (elettrolltlco) TR1 = BC237
Resistenze TR2 = BC237
R1 150 ohm
TR3 == BC237
= IC1 = NE555 (Integrato)
R2 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lln.) P1 = pulsante
R3 = 820 ohm S1 = interruttore
R4 = 1.200 ohm S2 = Interruttore

724
TR3

TR1
Fig. 2 -La maggior parte del componenti elettronici del dispositivo viene montata In questo
modo sulla basetta del circuito stampato che, nel disegno, deve essere considerata riprodotta
in trasparenza. Le varie sigle, riportate in prossimità dei capicorda, trovano precisa cor-
rispondenza con le stesse sigle riportate nello schema teorico del progetto. Del transistor
TR1 l'elettrodo di collettore rimane libero, cioè non collegato con alcuna pista di rame.

Il circuito oscillatore pilota il transistor inter- REALIZZAZIONE PRATICA


ruttore TR3; esso è stato realizzato per mezzo
dell'integrato ICI di tipo NE555. La realizzazione pratica del dispositivo deve es-
La scelta di questo tipo di circuito integrato è sere iniziata con la costruzione del circuito stam-
stata dettata principalmente dal basso costo del pato. che risulta riprodotto in grandeza naturale
componente e dalla sua facile reperibilità com- in figura 4. La basetta del circuito stampato fun-
merciale. Un'altra importante caratteristica del- gerà da supporto per la maggior parte dei com-
l'integrato, che lo rende preferibile ad altri mo- ponenti elettronici, ad accezione dei due potenzio-
metri R2-RI0, degli interruttori S1-S2, del pul-
delli, consiste nell'uso di pochi componenti ester-
sante PI e della presa d'uscita. che verranno ap-
ni in sede di realizzazione di un ottimo oscillatore
plicati sulla faccia superiore del contenitore me-
ad onde quadre e a frequenza variabile di sicuro
tallico.
affidamento.
Facciamo notare che tutta la arte dello schema
Il valore della frequenza di oscillazione è prati- elettrico di figura l racchiusa fra linee tratteg-
camente stabilito dal valore del condensatore giate è la stessa che viene montata sulla basetta
Elettrolitico C2 e dalla regolazione del potenzio- del circuito stampato. Le stesse indicazioni (nu-
mentro R2, che consente di simulare le variazioni meri e sigle) trovano preciso riscontro con quelle
di velocità della locomotiva a vapore. degli schemi delle figure 2-3-4.

725
Fig. 3 - Il contenitore metallico del dispositivo è
a I0 aa
2usvG un elemento d'obbligo, perché impedisce l'in-
gresso di ronzii e segnali esterni disturbatori nel-
le parti più ricettive del circuito.

~
----iL------------:r

CIRCUITO
ELETTRONICO

VISTO
DA SOTTO

Fig. 5 - Con questi due disegni vogliamo agevola-


C 237
re il compito di coloro che monteranno il dispo-
sitivo descritto in questo articolo, scongiurando
un errato Inserimento sulla basetta dello stampato
dei tre transistor e dell'integrato.
8
2 7 VISTO
3 6 DA SOPRA

4 5

555

726
r
il
o
Fig. 4 - Disegno del circuito
stampato in grandezza naturale.

o
o , o
L a

li montaggio dei componenti sulla basetta del 13.5 Vcc. potrà venir fornita al dispositivo sia
circuito stampato si effettua tenendo sott'occhio da una batteria di pile, sia da un opportuno ali-
il piano costruttivo di figura 2. Questa stessa ba- mentatore. che non deve essere necessariamente
setta verrà poi allogata dentro il contenitore di tipo stabilizzato, purché risulti ben filtrato.
metallico nel modo indicato in figura 3, tenendo In figura 5 abbiamo riportato tutti gli elementi
conto che il contenitore dovrà essere necessaria- necessari per un esatto collegamento dei transistor
mente di tipo metallico. dovendo esso fungere TRI-TR2-TR3, che sono tutti dello stesso tipo.
da elemento schermante contro ronzii ed even- e dell'integrato NE555. la cui tacca di riferimen-
tuali segnali disturbatori di provenienza esterna. to si trova in corrispondenza dei piedini 1-8 e
non può dar luogo ad alcun equivoco. Nel tran-
Il collegamento tra l'uscita del nostro dispositivo
sistor BC237, invece. occorre far riferimento alla
e l'entrata dell'amplificatore di bassa frequenza smussatura riportata da una parte dell'involucro
dovrà essere realizzato. per lo stesso motivo. tra- esterno del componente e che permette di in-
mite cavo schermato. dividuare esatta posizione dei due elettrodi cli
L'alimentazione del circuito, che deve essere di emittore e collettore.

NUOVO KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


CARATTERISTICHE:
Circuito a due canali
Controllo note gravi
Controllo note acute
Potenza media: 660 W per
ciascun canale
Potenza massima: 880 W per
ciascun canale
Alimentazione: 220 V rete-luce
Separazione galvanica a trasformatore L. 11.000

727
ALTOPARLANTI
IN
PARALLELO

La maggior parte dei vamaggì raggiunti con ì ta distanza fr.a loro, sembrano avere le stesse di-
sistemi tli riproduzione sonora sterL'òfonìca so- mensioni di un altoparhnne. Tuttavia dal colle-
no attrìbuìbili all'ìmpte$SÌone di un « allargamen- gamento ìn pn:raHclo di due altoparlanti è sem-
to» della sorgente acustica. Ma ciò non significa pre possibile avere dei benefici, anche se questì
che qnestì stessi vanmggì sì possano ottenere, mol- lltln debbono essere ricercati nell'aumento delle
to semplìtemente, con ìl to\legamento in paral- dìmensìtmi della sorgt'.nte sonor.:t-
lelo, su uno stesso canale, di più altoparlanti, con
lo scopo di aumentare le dimensioni apparenti
della sorgente. IDENTIFICAZIONE DELLA SORGENTE
Poiché due alto-parlanti oì-frono una supèrfide
doppia, è ,a·ssai fadle tadett neWerrore di trede- Se due altoparlanti identici sono distanziati tra
re che le nostre orecchie possano essere ìrnpres- loro di tre metri circa e se le loro bobine mobili
sìonate come i nostri octhi. vengono collegate in parallelo, la posizione appa-
Due altoparlar1ti, anche se dìslotatì ad utHl Cl'r- rente della sorgente sonora dipende dalla posizio-

Dedichiamo que-sto artìcolo all'analisi dì alcuni problemi prati-


cl relativi alle connessioni di due o più altoparlanti, in parallelo,
in serie e in serie-parallelo, riservando ampio spazi·o tecnico-
editoriale al primo e più comune sistema di collegamento.

728
ne esatta assunta dall'ascoltatore e dalla polarità che a rendere più vaga la posizione apparente
delle bobine mobili. Con le bobine mobili in fa. della sorgente sonora.
se, cioè con le membrane degli altoparlanti in
movimento contemporaneo, nella stessa direzio-
ne e nello stesso senso, l'ascoltatore, situato sulla INTERPRETAZIONE GRAFICA
linea mediana fra i due altoparlanti, identifica la
sorgente sonora lungo la stessa linea mediana. Non Soltanto in tempi recenti si scoprì che la posizione
appena esso si sposta, verso destra o verso sini- apparente della sorgente sonora, in un sistema di
stra, la sorgente apparente si sposta immediata-
mente sino a coincidere con l'altoparlante di de-
stra o con quello di sinistra, rispettivamente, ma-
scherando del tutto l'altro altoparlante, quasi che
quest'ultimo non esistesse.

EFFETTO HAAS

Il concetto acustico ora esposto risulta chiaramen-


te interpretato nella figura. Si tratta in pratica
di un effetto di mascheramento che tutti noi ab-
biamo potuto constatare nelle sale cinemnatogra-
fiche, dove gli altoparlanti sono situati soltanto
sui lati verticali dello schermo. Questo effetto di
mascheramento è noto sotto il nome di « Effetto
Haas » e deve essere attribuito al nostro partico-
lare modo di percepire le sensazioni acustiche.
L'orecchio umano, infatti, non riesce a distingue-
re perfettamente la direzione di provenienza dei
suoni generati da due distinte sorgenti sonore
con uguali valori di frequenze, a meno che le sor-
genti stesse non emettano i suoni in tempi lieve-
mente diversi.
L'impressione è soltanto suggestiva, perché quan-
do si interrompe il circuito del secondo altopar-
lante, si registra una diminuzione del volume ed
una molto più grande precisione nella distinzione
della posizione della sorgente apparente. Ne con-
segue che il secondo altoparlante non può servire

729
x#
« I
t
i.
I

H-
I
I . tu

" tt
• Fig. 1 - Un ascoltatore che si
I trovi lungo la linea mediana di
separazione di due altoparlanti
I uguali (disegno a sinistra) ha la
I lmpresslone che la sorgente so-
I nora risulti situata esattamente
nella mezzeria (stelletta nera).
I Quando l'ascoltatore si sposta,
I anche di poco, dalla mezzeria,
I verso uno o l'altro dei due al-
toparlanti, ha la netta sensazlo-
I ne che la sorgente sonora si sia

ASCOLTATORE
&
ASCOLTATORE
completamente spostata in coin-
cidenza dell'altoparlante al quale
si è maggiormente avvicinato (di-
segno a destra).

riproduzione acustica con più altoparlanti colle- Se il ritardo passa da 40 a 50 millisecondi e se il


gati in parallelo, coincideva con quella dell'alto- secondo segnale non appare ancora come un se-
parlante più vicino, anche se tutti gli altri con- gnale isolato, comincia a diminuire l'intelleggibi-
tribuivano a formare la sensazione del volume. E lità, mentre se il ritardo aumenta, il segnale del
questo effetto dipendeva dall'importanza dei tem- secondo altoparlante assume le caratteristiche di
pi di arrivo all'orecchio dei suoni aventi uno spet- una eco separata. Con un ritardo superiore ad un
tro di frequenza identica. millisecondo, la posizione apparente della sorgen-
Il segnale in arrivo dall'altoparlante più vicino te acustica pur rimanendo ben identificata dal-
riduce la sensibilità dell'orecchio ai segnali che l'altoparlante più vicino, diviene più vaga.
sembrano arrivare leggermente in ritardo. Questa Pertanto l'effetto Haas è soltanto responsabile
riduzione è funzione della differenza dei tempi di del fatto che i due altoparlanti, che irraggiano lo
arrivo dei due segnali e il diagramma riportato in stesso segnale. non sembrino più grandi di un so-
figura 2 esprime quantitativamente queste rela- lo altoparlante. Al contrario, un buon sistema di
zioni. La curva sta infatti ad indicare la differen- riproduzione stereofonica, che utilizza questi stes-
za relativa di intensità che debbono avere due si altoparlanti, sembra riempire tutto lo spazio
suoni per essere percepiti alla stessa maniera, in compreso fra essi.
funzione della differenza dei tempi di arrivo. Per
esempio, con un ritardo variabile fra i 5 e i 30
millisecondi (asse orizzontale), due suoni, per es- COLLEGAMENTI DI ALTOPARLANTI
sere percepiti ugualmente, debbono avere una dif-
ferenza di volume di 10 dB circa (asse verticale). Da quanto finora detto potrebbe risultare inutile
La curva riportata in figura 2 conferma le osser- il collegamento in parallelo di più altoparlanti.
vazioni già fatte in precedenza, in virtù delle In realtà questo tipo di collegamento offre un
quali il secondo altoparlante sembra scomparire notevole vantaggio: quello di consentire l'aumen-
se la distanza che lo separa dal primo è inferiore to del rendimento di ciascun altoparlante, rag-
ai 30 cm. giungendo così un'elevata resa acustica anche con

730
12

,
I

I
IO
r ........
Fig. 2 - Questo diagramma vuol l h..
dimostrare che due sorgenti so- 8
p,
I •
I
nore, per risultare distinguibili In INTENSITÀ
base al tempo di ritardo con cui 6
RELATIVA

'
i segnali giungono all'ascoltato-
re, debbono avere una differenza IN dB
di livello di 10 dB circa. Questo 4 I

stesso diagramma dimostra anche I


I
che il secondo altoparlante sem- 2
bra scomparire se la distanza che
lo separa dal primo è Inferiore
al 30 cm. e il tempo di ritardo
o I

passa da 40 a 50 millisecondi. o 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
RITARDO

potenze elettriche ridotte. energia acustica, cioè durante il funzionamento


Il perché di tale fenomeno, che si presenta sol- dell'altoparlante, occorre necessariamente dissi-
tanto quando gli altoparlanti sono vicini tra loro, pare potenza. E questa necessità comporta l'insor-
va ricercato nella resistenza dell'aria al movimen- gere di una resistenza, che non è realmente pre-
to del cono degli altoparlanti. sente, ma che simula la resistenza acustica incon-
La potenza elettrica fornita agli altoparlanti, in- trata dal cono a contatto con l'aria. Possiamo
fatti, serve quasi totalmente a vincere la resisten- quindi concludere che l'impedenza di un altopar-
za meccanica dell'aria. Quando si affiancano tra
loro due altoparlanti, uno di questi, anziché tro-
vare dell'aria ferma, si trova nelle condizioni di
dover lavorare con aria già in movimento, senza
sopportare alcuna fatica. E il risultato che ne de-
riva è quello di un maggior rendimento acustico 4
con un minor assorbimento di energia.
In pratica la resistenza dell'aria diminuisce in mi- 3
sura superiore con sistemi multipli di altoparlanti. RESISI DI
quando questi godono di un diametro elevato. TRA SMIS.
Analizzando i diagrammi riportati in figura 3 è SUONO 2
facile rilevare che un sistema di 4 altoparlanti in-
contra quasi la stessa « resistenza » di un solo
altoparlante, se i 4 altoparlanti hanno un diame-
1 UNITÀ
tro della misura di 0,4 volte quella della lun-
ghezza d'onda del suono riprodotto. o
o 0,1 0,2 0,3 0,4
DIAMETRO DELL'AP
L'IMPEDENZA LUNGHEZZA D'ONDA

Un esame sommario dell'altoparlante, sotto il pro-


filo elettrico, potrebbe far credere che esso sia
Fig. 3- Un sistema di quattro altoparlanti incontra una
uguale ad una induttanza pura, perché la resi- resistenza • di grandezza quasi pari a quella di un
stenza della bobina mobile, in presenza di corren- solo altoparlante, quando i quattro altoparlanti hanno
te continua, è molto bassa, come è facile consta- un diametro pari a 0,4 volte la misura della lunghezza
tare effettuando questa misura con un normale d'onda del suono riprodotto.

tester. Ma in realtà le cose non stanno così. Infat-


ti, durante la conversione dell'energia elettrica in

731
AP
8n
Fig. 4 - Affinché un altoparlante, dotato di un certo
valore nominale di impedenza, possa essere sfruttato
nella pienezza delle sue possibilità, senza danneggiare
il circuito d'uscita dell'amplificatore cui esso viene
ALL'AMPL. BF .collegato, è necessario che l'impedenza d'uscita del-
l'amplificatore e quella dell'altoparlante siano perfet-
(8.fl. USC.) tamente uguali tra loro.

lante non è sempre ben definibile, perché essa di non danneggiare un amplificatore in sede di a-
varia considerevolmente col variare della frequen- dattamento dell'impedenza dell'altoparlante con
za del segnale elettrico applicato, con quello della quella di uscita dell'amplificatore stesso.
potenza applicata e con le condizioni di impiego I più comuni valori di impedenza degli altopar-
del componente (funzionamento all'aria aperta. . lanti di tipo commerciale sono i seguenti : 4-8
dentro contenitori o casse acustiche completamen- - 16 ohm. Ma esistono anche altoparlanti con
te chiuse, ecc). impedenze di 2 ohm - 32 ohm e 120 ohm.
In molti casi il valore dell'impedenza di un alto- Il concetto di impedenza di altoparlante non può
parlante viene definito come il minimo valore ri- essere espresso simbolicamente con molta preci-
scontrabile. in modo da trovarsi nella certezza sione. Si usa tuttavia indicare un altoparlante di

AP
16n

ALL'AMPL. BF
(8 nUsc.) AP
16
Fig. 5 - Esempio di collegamento in parallelo di due
altoparlanti con impedenza singola di 16 ohm; l'im-
pedenza totale raggiunta è pari al valore metà di quel-
la di un solo altoparlante, cioè di 8 ohm, che è anche
il valore dell'impedenza d'uscita dell'amplificatore di
PARALLELO bassa frequenza.

732
bassa im pedenz a sim boleggiando una bobina mo-
bile di poche spire, mentre per l'altoparlante di
im pedenza elevata si disegna una bobina m obile
com posta da molte spire. M a ciò non è esatto.
Il lascicolo arretrato
perché non è assolutamente vero che a un mag-
gior numero di spire della bobina mobile corri-
sponda un maggior valore di impedenza. Si ten-
AGOSTO 1977
E' un vero e proprio manuale edito a beneficio dei
ga conto infatti che l'impedenza elettrica è quasi vecchi e nuovi appassionati di elettronica, che- fa
giungere, direttamente in casa, il piacere e il fa-
scino di una disciplina moderna, proiettata nel fu-
turo, che interessa tutti: lavoratori e studenti, pro-
fessionisti e studiosi, giovani e meno giovani.

La materia viene esposta attraverso i seguenti die-


ci capltoli:

1° - SALDATURA A STAGNO
2° - CONDENSATORI
3° - RESISTORI
AP 4° - TRANSISTOR
6n 5°- UIT - FET - SCR - TRIAC
°- RADIORICEVITORI
7° - ALIMENTATORI
8°. AMPLIFICATORI
9° - OSCILLATORI
10° - PROGETTI VARI
ALL'AMPL. BF
{8.fl. use J

AP
6n
NERO SPECIALE e $ALDA4TURA
CO»OMSA TOR.
Il TEIRI APPU:ITI ugro
e rRaNu8TOR

SERIE
Fig. 6 - Nel collegamento in serie di due altoparlanti
con valore singolo di impedenza di 4 ohm, si ottiene
un valore risultante di impedenza di 8 ohm, pari a
quello d'uscita dell'amplificatore di bassa frequenza.
'e da
e sc un.tu;#1 e ALMA~MTArOwu e»o4uuro
mcvronu e Autuncu tor m oggr

Il contenuto e la scelta degli argomenti trattati


fanno del fascicolo AGOSTO 1977 una guida si-
cura, un punto di riferimento, un insieme di pagine
sempre trascurabile rispetto a quella meccanica . amiche di rapida consultazione, quando si sta co-
Questo concetto è quasi esatto quando le bobine struendo, riparando o collaudando un qualsiasi di-
spositivo elettronico.
sono montate sulla stessa struttura meccanica.
Questo autentico ferro del mestiere dell'elettro-
nico dilettante costa
LA FASE

Quando si realizza un sistema di altoparlanti.


L. 2.000
cioè quando si collegano fra loro due o più alto-
parlanti. in serie o in parallelo. oppure servendosi
di filtri cross-over, occorre prestare particolare at-
tenzione alla fase dei vari altoparlanti. Si deve
cioè fare in modo che uno stesso segnale provochi

733
API
8n

4l AP 3
8
I

-
3
e
o

I
8e

il
ALL'AMPL BF
(811 USC) Il Il A4P4
8n
Fig. 7 • Esempio di collegamento
AP2 misto-serie-parallelo di quattro
8n
altoparlanti perfettamente uguali
fra loro, cioè con valori singoli
di impedenza di 8 ohm. Il valore
risultante dell'impedenza è quello
di 8 ohm, cioè pari al valore del-
l'impedenza d'uscita dell'amplifi-
SERIE PARALLELO catore di bassa frequenza.

in tutti gli altoparlanti la stessa fase di comnpres- Nel caso dei tweeter a compressione. l'unico si-
sione o rarefazione dell'aria. Spieghiamoci meglio. stema di messa in fase alla portata di tutti i prin-
li cono dell'altoparlante, durante il funzionamnen- cipianti consiste nell'ascolto diretto di una nota;
to, si muove in continuità in avanti e all'indietro. invertendo uno solo dei due altoparlanti, sarà pos-
Quando si muove in avanti, l'aria antistante il sibile notare se esiste una posizione che fornisce
cono viene compressa: viceversa, quando il cono un segnale più forte. Soltanto in questa posizione
si sposta all'indietro. si crea una depressione del- gli altoparlanti debbono ritenersi collegati in fase.
!" aria antistante il cono. Mettere in fase due alto-
parlanti significa, dunque, fare in modo che, in
ogni momento. i due coni dei due altoparlanti ADATTAMENTO DI IMPEDENZA
si muovano allo stesso modo: cioè tutt'e due in a-
vanti o tutt'e due all'indietro. Affinché un altoparlante, dotato di un certo va-
La maggior parte degli altoparlanti ad alta fe- lore nominale di impedenza. possa essere sfruttato
deltà possiede un riferimento che facilita l'opera- nella pienezza delle sue possibilità. senza danneg-
zione di messa in fase. In mancanza di questo ri- giare il circuito di uscita dell'amplificatore cui es-
ferimento. );i. messa in fase si ottiene servendosi
so viene collegato. è necessario che l'impedenza
di una semplice pila. collegata. tramite una resi-
d'uscita dell'amplificatore e quella dell'altoparlan-
stenza di limitazione, con i terminali del sistema
te siano perfettamente uguali fra loro (figura 4).
cli altoparlanti: si può così, ad occhio nudo, indi-
viduare facilmente eventuali sfasamenti: si può oppure che l'impedenza di uscita dell'amplificato-
notare cioè se entrambi i coni si muovono in avan- re sia inferiore a quella dell'altoparlante. accettan-
1 i oppure all'indietro, oppure se uno si muove in do, in questo caso, una diminuzione di rendi-
avanti e l'altro all'indietro. mento.

734
Per aumentare la potenza o per diminuire l'effetto
di direzionalità delle note acute, può essere neces-
ario il collegamento tra loro di altoparlanti u-
guali.
Ma il collegamento di più altoparlanti si rende La penna dell'elettronico dilettante
necessario anche per tutti gli altri motivi fin qui
analizzati. In ogni caso occorre far bene attenzione
alle variazioni di impedenza che scaturiscono dal
collegamento. Per esempio, collegando due alto-
parlanti di uguale valore di impedenza, il valore
complessivo risultante dell'impedenza viene di-
mezzato, cioè il valore risultante dell'impedenza è
L.3.500
uguale alla metà del valore dell'impedenza di un
singolo altoparlante. Questo tipo di calcolo mate-
matico, abbastanza semplice, si compie allo stesso
modo di quello ben noto del collegamento delle
resistenze elettriche. ,
Gli scherni riportati nelle figure 5-6-7 interpreta-
no tre esempi di collegamenti di due o più alto-
parlanti in parallelo, in serie e con' sistema misto
,erie-parallelo. In tutti questi schemi si è prov-
veduto a raggiungere un valore complessivo di im-
pedenza di 8 ohm, facendo in modo che tutti gli
altoparlanti risultassero in fase.
Per quanto riguarda il collegamento in serie di
CON QUESTA PENNA
due o più altoparlanti, il valore risultante dell'im- APPRONTATE I VOSTRI
pedenza è pari alla somma delle impedenze dei
singoli altoparlanti che concorrono alla formazio- CIRCUITI STAMPATI
ne del collegamento.
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagl!. Il suo
IMPORTANZA DELLE DIMENSIONI aspetto esteriore è • quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
Disponendo di un altoparlante di diametro ele- di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
vato, questo si dimostrerà particolarmente adatto mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
alla riproduzione delle note gravi, perché un tale risce perfettamente al rame.
altoparlante è in grado di mettere in movimento
una notevole massa d'aria, convertendola in suo-
ni gravi di elevata potenza. NORME D'USO CARATTERISTICHE

Ma per la grande massa meccanica in movimen- Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
to. un tale altoparlante non riesce a seguire con perfettamente pulita; la- controliato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce una lunga
fedeltà le note acute. per la cui riproduzione con- minuti, quindi Immergerla durata eliminando evapora-
viene utilizzare un altoparlante di dimensioni più nella soluzione di attacco z'ioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
piccole. Volendo quindi riprodurre, con la miglio- lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma e comple-
re fedeltà possibile. una buona porzione dello perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
spettro sonoro udibile, è necessario accoppiare op- quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
portunamente tra lcro due o più altoparlanti di- lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
versi, servendosi di appositi dispositivi conosciuti nella parte terminale.
sotto il nome di filtri cross-over Questi altro non
sono che filtri passa-banda o passa-alto, realizzati
con circuiti induttivo-capacitivi. Tali filtri risul-
tano più o meno complessi, a seconda della mag-
giore o minore possibilità di separare le varie por-
zioni in cui si intende suddivideré la gamma au-
diu.
Con questo apparato di piccole dimensioni potrete
realizzare un efficace antifurto o un avvisatore acu-
stico fuori dal comune.
La realizzazione di questo piccolo dispositivo si valigia si trasformi in una sirena d'allarme. E'
ottiene con soli sei transistor e pochi altri com- ovvio che questa stessa applicazione può essere
ponenti elettronici. Si tratta dunque di un mon- fatta anche sulle borse. sui borselli e sulle bor-
taggio molto economico e di ridotte dimensioni. sette.
Le applicazioni sono molteplici. perché questa Vi presentiamo dunque il progetto di una si-
sirena elettronica potrà essere inserita in un rena elettronica che. nonostante le piccole di-
qualsiasi veicolo e potrà anche essere utilizzata in men,ioni, è in grado di emettere una nota rno-
sostituzione del normale avvisatore acustico su dulata con una discreta potenza. cioè perfetta-
biciclette o ciclomotori. conferendo una nota di mente udibile anche a distanza e in ambienti
originalità a1 più tradizionali mezzi di trasporto Ttnoros1.
Il settort in cui la sirena elettronica trova la sua
più naturale applicazione è- senza dubbio quello
degli antifurti. Perché essa potrà essere installata GENERAZIONE DI SUONI
nell'autovettura, nel uegozio, nell'appartamento.
uel garage o nella villa di campagna. La realizzazione di un clispositi,·u in grado di
U11·,drra applicazione alquanto originale della generare un suono è, allo stato attuale della tec-
sirena elettronica può essere quella della sua in- nica. molto semplice. Perché qualsiasi oscillatore,
stallazione in una valigia destinata al trasporto accoppiato ad un altoparlante, È' in grado di
di valori. danaro o gioielli. Sarà infatti sufficiente svolgere tale funzione. Le cose si complicano
applicare un interruttore. composto da presa e invece quando da un generatore di suoni si pre-
,pimi jack. in modo che estraendo la spina la si- tendono variazioni più o meno originali e più o
rena si im:tta automaticamente in azione, quando meno impensate. ln particolare, facendo riferi-
la valigia viene aperta o strappata dalla mano rnento alla sirena elettronica portatile, oltre che
del portatore. In tal senso conviene legare al pol- la modulazione del suono, si rende necessaria una
so della mano una funicella collegata con la spina elevata potenza d'uscita con un assorbimento di
in rnodo che. al1 minimo tentativo di scippo. la corrente alquanto ridotto. Questi ultimi requi-

736
opportunamente amplificato, provvede a pilotare
un altoparlante. I requisiti fondamentali, cui de-
ve soddisfare un simile oscillatore, sono: sem-
plicità ed elevato segnale d'uscita.
Soltanto con questi due requisiti l'oscillatore
può semplificare enormemente la concezione cir-
cuitale dello stadio amplificatore di potenza.
Non sussistono invece particolari restrizioni tec-
niche per quel che concerne la stabilità dell'oscil-
latore, la forma d'onda da esso erogata e la sua
purezza. ossia la sua espressione distorta rispetto
alla forma ideale.
Il circuito base. che abbiamo scelto per la rea-
siti divengono estremamente importanti in tutte lizzazione dell'oscillatore della sirena elettronica.
le applicazioni di antifurti, dove occorre affidarsi è quello classico del multivibratore astabile ri-
esclusivamente all'energia elettrica ero gata da portato in figura I. Questo circuito, realizzato
una batteria di piccola capacità. con due soli transistor (TRI-TR2) permette di
ottenere. in uscita. un'onda quadra di ampiezza
In commercio capita spesso di acquistare un di-
praticamente pari a quella della tensione di ali-
spositivo pubblicizzato sotto il nome di «sire-
mentazione. La frequenza del segnale rimane
na elettro nica » e rendersi conto poi che lappa-
principalmente determinata dai valori delle re-
rato è un comune oscillatore che emette un suo-
sistenze R2-R3 e da quelli dei condensatori Cl-
no di un'unica tonalità e che. essendo privo di
c2.
originalità, manca della caratteristica fondamen-
tale di una sirena vera e propria: quella del ri- Si potrebbe anche esprimere il valore della fre-
chiamo collettivo della gente. quenza raggiunta in uscita del multivibratore a-
stabile per mezzo cli una relazione matematica.
Per non cadere in questo luogo comune. abbiamo
ma questa avrebbe soltanto un valore reale per
fatto uso di due oscillatori distinti. La funzione
il circuito di figura I. Infatti, variando per mezzo
di uno di essi è quella di generare la nota udibile.
di un dispositivo esterno. la tensione di polariz-
il compito dell'altro oscillatore è quello di mo-
zazione s11lla base di uno dei transistor del ml-
dulare l'ampiezza del primo. con una frequenza
ti,·ibratore_. si ottiene una variazione di frequenza
molto bassa. di I Hz circa, in modo da far ,·ari<11T
dell'oscillatore. che permette di raggiungere con
periodicamente la potenza della nota udibile.
grande facilità lefletto sirena.
Anche la potenza d'uscita può essere controllata
agevolente fra il valore zero e quello cli Ull<l
decina di wa.
OSCILLATORE PILOTA

Per variare a II torna ticarnen te la polarizzazione


L'OSCILLATORE AUDIO del multivibratore. allo scopo di disporre d con-
tinue variazioni di frequenza dell'oscillatore rin-
L'elemento base di ogni sirena elettronica è co- cipale. si ricorre all'impiego di un secondo oscil-
stituito da un oscillatore a frequenza audio che. latore. quello riportato in figura 2.

L'originalità di questo dispositivo per sirena elettronica con-


siste nella regolazione di alcuni trimmer potenziometrici, che
concedono all'operatore la facoltà e la possibilità di raggiun-
gere le variazioni sonore più impensate e più originali.

737
JlJUl
SEGN. USCITA

Fig. 1- II circuito base,


scelto per la realizzazione
E dell'oscillatore della sirena
elettronica, è quello clas-
sico del multivibratore a-
stabile proposto in questo
progetto.

L'oscillatore riportato in figura 2 genera una fre- Una punta di alluminio vien fatta penetrare it
quenza molto bassa, inferiore anche ad J Hz una zona intermedia della barretta di silicio. for-
ed eroga un segnale molto simile, nella forma, a mando una giunzione PN. Questa punta fa capo
quello ben noto a «dente di sega ». ad un terzo elettrodo denominato emittore {E).
Questo segnale si è rivelato come il più adatto Il simbolo elettrico del transistor unigiunzione
a provocare un effetto sirena molto simile a quel- somiglia un po' a quello del transistor FET. con
lo dei più comuni dispositivi di tipo commerciale. l'unica differenza che la linea contenente la frec-
L'oscillatore di bassa frequenza, che possiamo sen- cia è sistemata in posizione obliqua rispetto alla
z'altro definire come oscillatore pilota. utilizza barretta centrale più grossa (figura 2).
un solo transistor unigiunzione (UJT). che con- L'impiego più tipico dei transistor unigiunzione
sente di generare la forma-d'onda a dente di se- è senza dubbio quello degli oscillatori a rilassa-
ga. Teoricamente si tratta di un semplice circuito mento. il cui schema di principio è quello di f-
oscillatore a rilassamento. gura 2.

TRANSISTOR UNIGIUNZIONE ANALISI DEL PROGETTO

I! transistor un1giunzione. conosciuto tecnicamen- Il progetto completo del dispositivo che permette
te con la sigla UJT. può essere utilizzato da solo di realizzare praticamente la sirena elettronica è
o in accoppiamento con altri semiconduttori: quello riportato in figura 3. Questo circuito può
transistor bipolari, thyristor riac. Questo tipo di essere idealmente suddiviso in tre parti. Quella
transistor occupa. a torto, un posto di secondo relativa all'oscillatore a rilassamento. pilotata dal
piano nello studio e nelle applicazioni dilettan- transisror unigiunzione TRI. quella del multi-
tistiche. Ma le sue applicazioni pratiche si pre- vibratore. cui appartengono i transistor TR3-TR4
sentano un po dovunque. in tutti i settori del- e quella dell'amplificatore finale di potenza pilo-
1' elettronica. I tata dai transistor TR5 TR6.
L'UJT viene realizzato tramite una barretta di Analizzeremo ora queste tre parti del circuito com-
materiale semiconduttore (silicio) di tipo N, alle pleto della sirena. indicando in modo particolare
cui estremità vengono effettuati dei contatti ohm- l'effetto pratico introdotto dai vari elementi di
miei con i terminali di base B1-B2. pilotaggio manuale (trimmer potenziometrici).'

738
OSCILLATORE A RILASSAMENTO TR2, la modulazione della sirena raggiunge il
suo valore massimo. ossia si raggiunge il massimo
Il transistor TRI pilota il primo circuito oscil- effetto sirena.
latore dell'intero circuito della sirena elettronica.
Come abbiamo detto, si tratta di un transistor
unigiunzione, che svolge la funzione di oscillatore MULTIVIBRATO RE ASTABILE
a bassissima frequenza, regolabile tramite il trim-
mer potenziometrico R2. Questo elemento, dun-
Il multivibratore astabile, composto dai transistor
que, costituisce il primo comando manuale del
TR3-TR4, costituisce il secondo circuito oscilla-
circuito.
tore della sirena elettronica. Sul suo funzionamen-
La tensione a denti di sega, prodotta da TR I, to abbiamo avuto occasione di intrattenerci più
viene applicata alla base del transistor TR2. che volte in molti altri progetti presentati nel pas-
funge da elemento separatore con uscita di emit- sato. Riteniamo dunque superfluo intrattenerci
tore (emitter follower). oltre il minimo necessario su questo tipo di cir-
Fra l'emittore del transistor separatore TR2 e la cuito che i nostri lettori conoscono ormai bene.
linea di alimentazione negativa. risulta inserito Possiamo invece aggiungere che, rispetto al pro-
il trimmer potenziomnetrico R5, sul cui cursore getto originale di figura 1. il multivibratore a-
è disponibile il segnale a dente di sega regolabile stabile, inserito nel circuito di figura 3. presenta
in ampiezza. Dunque. il trimmer R5 rappresen- una differenza: l'inserimento del trimmer poten-
ta il secondo elemento di controllo manuale del ziometrico R9. Questo infatti rappresenta il ter-
circuito, quello che regola l'ampiezza del segnale
zo elemento di comando manuale della sirena.
a denti di sega.
quello che permette di variare la frequenza del-
Si può anche dire che il trimmer potenziometrico
l'oscillazione. In pratica, manovrando il trimmer
R5 regola la « profondità » di modulazione, ov-
R9. il suono emesso dall'altoparlante diviene più
vero la differenza tra i valori di minimo e di mas-
simo della frequenza dell'onda quadra generata acuto o più grave. La frequenza di oscillazione
dal rnultivibratore astabile. In pratica. quando il varia anche a seconda dei valori attribuiti ai
cursore del trimnmer R5 risulta spostato tutto ver- condensatori C1-C3 e alle resistenze R8-R Il.
so massa, non si ottiene alcuna modulazione e la Quelli da noi prescritti possono essere ritenuti
sirena emette un suono uniforme; al contrario. come valori ottimali, tenuto conto della presen-
quando il cursore del trimmer R5 viene fatto za di un elemento di controllo manuale della fre-
ruotare tutto verso Temittore (E) del transistor quenza (trimmer R9)

p l]2/

RI R3
Fig. 2 - Questo circuito di
oscillatore provvede a far

• fYVVl
variare automaticamente la
polarizzazione del multivi-
bratore. La frequenza ge-
nerata è molto bassa, in-
feriore ad 1 Hz ed il se-
gnale uscente è del tipo
#t
BI SEGN. USCITA

a • dente di sega ». ? UJT

739
:::,.
O
l.O
ca
e: Q
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e3 a:i

Lu
Lr) Cl

e: I

a:i

Fig. 3 - Progetto completo del


dispositivo della sirena elettroni-
ca. I transistor TR1-TR2 pilotano
il primo circuito oscillatore, quel-
-.J

-3
lo di tipo a rilassamento. I tran-
-.J sistor TR3-TR4 compongono il
(_) circuito del secondo oscillatore,
ossia del· multivibratore astabile.
I transistor TR5-TR6 compongono
l'amplificatore finale di potenza.
Con il trimmer R2 si regola la
frequenza del primo oscillatore.
Con il trimmer R5 si regola la
• profondità • di modulazione del
multivibratore. Con il trimmer R9
si controlla la frequenza di o-
scillazione del multivibratore. In-
fine, con il potenziometro R12
si regola la potenza d'uscita del-
la sirena elettronica.

,e
#a

"'
O:: a:i I + <.J

-il -.J

-
-.J
(_)
U)
o
C'\j-,,.___
-- __,,...-

O:: a:i

740
Fig. 4- E' assolutamente consigliabile realizzare il progetto della sirena elettronica su cir-
cuito stampato, seguendo attentamente il piano costruttivo qui presentato. Sulla basetta pren-
dono posto tutti i componenti elettronici, ad eccezione del potenziometro di volume R12, del-
l'altoparlante e delle pile di alimentazione. E' assai importante che sull'involucro esterno del
transistor amplificatore di potenza TR5 venga inserito un radiatore di tipo a raggiera. Per il
transistor di potenza TR6, invece, si impone l'uso di un dissipatore di maggiori dimensioni, del
tipo di quelli adatti per i transistor in contenitore tipo TO3. Il diodo D1 deve essere inserito
con la fascetta rivolta verso l'emittore di TR6, pena la distruzione di questo transistor.

COMPONENTI
Condensatori R9 = 47.000 ohm (trimmer)
C1 = 10 F (al tantalio) R10 = 1.200 ohm
C2 = 22.000 pF R11 = 15.000 ohm
C3 = 22.000 pF R12 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. log.)

Resistenze Varie
R1 = 470 ohm TR1 = 2N2646
R2 = 47.000 ohm (trimmer) TR2 = BC237
R3 = 10.000 ohm TR3 = BC237
R4 = 100 ohm TR4 = BC237
R5 = 1.000 ohm (trimmer) TR5 = 2N1711
R6 = 22.000 ohm TR6 = 2N3055
R7 = 1.200 ohm D1 = diodo (1 N4004)
R8 15.000 ohm AP = altoparlante (4 ohm - 10 W)

741
+.

Fig. 5 - Disegno in gran-


dezza naturale del circuito
stampato che il lettore do-
vrà riprodurre prima di i-
niziare l'intero lavoro di
costruzione de! progetto

+
della sirena elettronica.
I
t

AMPLIFICATORE DI POTENZA bile a bassa impedenza, con valore tipico di 4


ohm. Con questo valore di impedenza e c:un una
Il ,egnale modulato, uscente dal secondo circuito alimentazione di I2 Vcc. così come indicato
oscillatore, è presente, nel suo valore di tensione, ndlo ,chema elettrico di figura 3.è possibile
sui terminali del potenziometro logaritmico R12. ottenne. in uscita, una potenza sonora di 9
Dal cursore di questo potenziometro il segnale circa. Questa potenza. lo ripetiamo. può essere
viene prelevato. nell'entità desiderata, per essere regolata a piacere tramite il potenziometro a ,·a-
appliea_to alla base del transistor TR5. Questo riazione logaritmica R12.
semiconduttore risulta collegalo con il transistor Il diodo Dl. collegato in parallelo con l'altoµar-
TR6 nella e lassica contigurazione Darlington. I 11 lante AP è di tipo !N4004: esso provvede alla
pratica si tratta di due transistor amplificatori protezione del transistor TR e dovrà essere in-
di bassa frequenza e di elevata potenza. E poiché serito nel circuito secondo le sue esatte µolarità,
questi elementi sono destinati ad erogare calore. cioè con il catodo rivolto verso l'emittore di TR6
essi dovranno essere montati su radiatori di ener- e l'anodo rivolto verso la linea di alimentazione
gia termica. negativa. Non rispettando le polarità del diodo
I due transistor di potcuza TR5-TR6 pilotano D 1, in sedé di montaggio, si µotrcbbe rnconerc'
direttamente l'altoparlante AP, che deve essere nel pericolo di bruciatura ciel transistor di poten-
caratterizzato dalla presenza di una bobina 1uo- z TR6.

742
L'ALTOPARLA NTE punto permette di individuare il terminale posi-
tivo del componente, che è simile ad un elettro-
Con gli elementi da noi prescritti nell'elenco litico.
componenti e con la tensione di alimentazione Sempre in figura 6, in posizione centrale, abbia-
di 12 Vcc, la potenza d'uscita si aggira intorno mo riportato il disegno del transistor unigiunzio-
ai 9 W con una impedenza di 4 ohm dell'alto- ne TR l; la linguetta metallica permette di in-
parlante. Tuttavia, si potranno utilizzare anche dividuare l'esatta dislocazione degli elettrodi di
altri tipi di altoparlanti, con valori di impedenza emittore (E), di base 1 (Bl) e di base 2 (B2). Sul-
compresi fra gli 8 e i 2 ohm. l'estrema destra è riportato il disegno relativo ai
Servendosi di un altoparlante con impedenza tre transistor TR2-TR3-TR4, che sono tutti u-
di 8 ohm, la potenza d'uscita massima risulterà guali e di tipo BC237.
di 4,5 W circa, sempre alimentando il circuito
con la tensione di 12 Vcc. Invece, con un alto-
parlante di 2 ohm di impedenza, la potenza sa-
lirà a ben 18 W, sempre con la stessa tensione
di alimentazione. Nella scelta dell'altoparlante,
quindi, occorrerà tener conto che esso sia in gra-
do di sopportare la potenza massima ad esso
applicabile. Gli elementi che caratterizzano prin-
cipalmente un altoparlante, infatti, sono il valore
PUNTO
dell'impedenza della bobina mobile e quello del- VERNICE
la massima potenza sopportabile.

MONTAGGIO

E' consigliabile comporre il montaggio del pro-


getto della sirena elettronica su circuito stam- B
pato, allo scopo di raggiungere una costruzione
compatta, razionale e di piccole dimensioni. A C1 TR1 TR2-3-4
questo scopo il lettore dovrà far riferimento alla
figura 5, nella quale sono riportate le piste che
compongono il disegno del circuito stampato in
grandezza naturale.
Fig. 6 - Questi sono gli elementi che richiedono una
Sulla basetta del circuito stampato verranno al- particolare interpretazione prima di esse re inseriti nel-
logati tutti i componenti elettronici del progetto, la basetta del circuito stampato. L'individuazione del-
fatta eccezione per il potenziometro R12, l'al- l'elettrodo positivo del condensatore al tantalio Cl si
toparlante e le pile di alimentazione. ottiene facendo riferimento al punto colorato. In po-
sizione centrale è rappresentato il transistor UJT con
Come si può notare, osservando il piano co- la sua esatta disposizione dei tre elettrodi E-B1-B2.
struttivo di figura 4, i transistor di potenza TR5- Sull'estrema destra è rappresentato il transistor BC237,
TR6 sono muniti di elementi radiatori. Per il che risulta montato tre volte nel progetto della sirena
transistor TR5 è sufficiente un comune radiato- elettronica.

re a raggiera, mentre per il transistor TR6 occor-


re un dissipatore di maggiori dimensioni, del tipo
di quelli adatti per i transistor in contenitore
di tipo T03.
In figura 6 presentiamo gli elementi che mag-
giormente richiameranno l'attenzione del letto-
re in fase di montaggio del dispositivo. Sulla
sinistra è riportato il condensatore Cl, che ha il
valore di 10 F ed è di tipo al tantalio. Le fasce Completiamo questo argomento ricordando che
colorate servono a stabilire, in codice, il valore l'accurata costruzione del dispositivo sarà la cau-
capacitivo del condensatore; ma questo è un ar- sa prima del suo pronto e perfetto funzionamen-
gomento di poca importanza dato che il lettore to. Ciascun lettore effettuerà poi le regolazioni
acquisterà direttamente in commercio questo va- dei vari elementi di controllo manuale a seconda
lore; quello che più importa, invece, è la posizio- delle proprie preferenze e dei propri gusti per-
ne del punto colorato centrale, perché questo sonali.

743
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744
Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la ne-
cessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici,
oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta di acquisto od
un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione: in superreazione - Banda di ricezione: 26-:-28 MHz - Tipo di sintonia: a va-
ricap - Alimentazione: 9 Vcc - Assorbimento: 5 mA (con volume a zero) - 70 mA (con vol'ume max.
in assenza di segnale radio) - 300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo) -
Potenza in AP: 1,5 W

747
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CARATTERISTICHE

Potenza di emissione: 20 mW- 120 mW


Alimentazione: 9 -;- 13,5 Vcc
Tipo di emissione: FM
Freq. di lav. regolabile: 88 MHz -;- 106 MHz


--
Il kit del microtrasmettitore contiene:
n. 5 condensatori - n. 1 compensatore
n. 6 resistenze - n. 1 trimmer - n. 1 tran-
sistor - n. 1 circuito integrato - n. 1 im-
. le pedenza VHF - n. 1 interruttore a slitta -

E a-
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cuito stampato - n. 1 dissipatore a rag-
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748
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CARATTERISTICHE

Banda di frequenza 1,1+ 1,5 MHz


Tipo di modulazione in ampiezza (AM)
Alimentazione 9 ±- 16 Vcc
Corrente assorbita 80= 150 mA
Potenza d'uscita 350 mW con 13,5 Vcc
Profondità di mod. 40%/,, circa
Impedenza d'ingresso superiore ai 200.000 ohm
Sensibilità d'Ingresso regolabile
Portata 100 m. : 1 Km.
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Entrata micro piezo, dinamico COLLEGAMENTI
e pick-up SPERIMENTALI VIA RADIO
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massima 20 + 20 W con elenco componenti. lazzo con qualsiasi numero di uscite.
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OFF boratorio dilettantistico, l'alimentatore stabilizzato è
EL.ET TRON ICA dotato di una moderna protezione elettronica, che
PRATICA
permette di tollerare ogni eventuale errore d'imple-
@ @ go del dispositivo, perché la massima corrente d'u-
scita viene limitata automaticamente In modo da pro-
SPIA + teggere l'alimentatore da eventuali cortocircuiti.
ALIMENTATORE STABILIZZATO mod . 141/S
6V 3A 12V 3A

CARATTERISTICHE
Tensione d'entrata: 220 Vca 1t t
Tensione d'uscita (a 0o0Q
I I
vuoto): regolabile fra 5,8 e 14,6 Vcc
Tensione d'uscita (con ,.:._l ·-
carico 2 A): regolabile fra 5,7 e 14,5 Vcc ! J.-~
««

Stabilizzazione: - 100 mV
Corrente di picco: 3 A
Corrente con tensione
perfettamente stabiliz-
zata: 2,2 A (entro - 100 mV)
Corrente di cortocir-
cuito: 150 mA te

.
...

750
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tronico usato (anche fuori uso). Grazie. teria nichel cadmio.
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CAGLIARI. sias (Cagliari).

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PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliar.do in una busta e spedite a:

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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
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Abbonamento annuo semplice Per l'Italia L. 12.000
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Abbonamento annuo con dono di un Per l'Italia L. 15.000


saldatore elettrico $ Per l'estero L. 20.000
(in regalo il pacco-dono 1979)

Maneggevole e leggero, questo moderno


saldatore assorbe la potenza di 25 W alla
tensione alternata di 220 V. E' inserito in
un kit contenente anche del filo-stagno
e una scatolina di pasta disossidante.

Ecco il prezioso contenuto del PACCO-DONO 1979


Questo prontuario costituisce forse Il
• pezzo • di maggior valore del pacco-
Il versatile circuito Integrato µ.A- dono. Perché rappresenta un autentico
741 nel modello plastico ed Il re- ferro del mestiere, da tenere sempre a
latlvo zoccolo, Il transistor al si- portata di mano sul banco di lavoro. Ad
licio, di tlpo NPN, mod. BC237 In esso si ricorre per conoscere un dato,
contenitore TO106; sulla destra il ottenere consigli, ascoltare la voce che,
diodo al germanio per uso gene- sicuramente, guida Il lettore verso Il suc-
rale mod. AA118, il cui terminale cesso.
di catodo trovasi dalla parte con-
trassegnata con una fascetta co-
lorata.

PRONTUA RIO
DEU! ELETTROI\ICD
DILEI IANTE

a>
Piastra forata di bachelite;
Ilio-stagno e conduttore bi-
»
z
»
Resistenze a carbone di di-
versi valori ohmmicl; con-
densatori in polistirolo e
ceramici; un condensatore Pubica.on n orreggo ag on i d Et
orna Prora

fllare per collegamenti, elettrolitico.

Il canone di abbonamento relativo alla forma scelta deve essere inviato tramite vaglia postale, assegno ban-
cario o circolare, oppure a mezzo c.c.p. n. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILA-
NO - Via Zurettl n. 52. Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello, citando con
grande precisione: cognome, nome, indirizzo, forma di abbonamento e data di decorrenza dello stesso.
ATTENZIONE!
Il nuovo modulo di conto corrente postale, che vi verrà
gratuitamente consegnato agli sportelli degli uffici po-
stali, compilatelo così:

wcrcN...0091A20....-- oc/.00916206... wucrcw 009.1.6205 ~


lnll1l•to • . .ELETTRONJCA. ... P.RA. tJCA. ... EL..ErTRONJCA... PRATICA «tute ELETTRONICA.. PRATICA.--
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Ricopiate con la massima precisione il nostro nuovo nu-


mero di conto corrente postale, che è il seguente:

916205

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Il vecchio modulo di c.c.p., mensilmente pubblicato su
questa pagina della Rivista, non serve più. Munitevi inve-
ce del nuovo modulo, gratuitamente distribuito presso
tutti gli uffici postali del territorio nazionale.
IMPORTANTE!
Subito dopo aver esattamente trascritto, ripetendolo per
ben tre volte nella parte anteriore del modulo e negli ap-
positi spazi, il nostro preciso indirizzo ed il nuovo nume-
ro di c.c.p., provvedete anche a specificare la causale
del vostro versamento, servendovi dell'apposito spazio
riservato sulla destra di questa faccia posteriore del
nuovo modulo.

~ #iii ..... . iiii iiiiiìliiìliL-

re potanti eetà,id » .,.,


.,,
_,.,_.. ,• ..., ,:>1-

V<I"' 1~1,r lo ,,.. -•·· • """"'"'' , • __ , _,!'Ili


intoto #eloto.tare boia.tea
,.,._....,., ,h ... ,u ,r _.... ,, .. ,.,,..,,,..
.,... lkl
_,,,,.,,._•• ,. Qwla,,t,,_,_....., --"'""'-"''')
MM io AN it u tutte tau,,
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.............-,, • .,. .. 1,...,.......,,.,,.,.ir-..~,,, ... , ....
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lit o ti • « La t a i Le ... - - - - - - - - - - - - - - - - - -
.... -, 1,11 I , . ..,, ~ '"" ,.,,, .;,,,,... "" 11-"1'-".,.,.t ~
i op , na to - i i i ha a li 4
«a a tata , ,,.. ,._ _. 1 ,, ,.~. .,.....,., ...
a ...

Scrivete soltanto brevi e chiare comunicazioni, a mac-


china o a mano, pos,sibilmente in stampatello, con inchio-
stro nero o nero-bluastro.

RAMMENTATE!
Soltanto nello « SPAZIO PER LA CAUSALE DEL VER-
SAMENTO » è concesso scrivere. In nessun'altra zona
di questa parte posteriore del modulo si possono appor-
tare segni, indicazioni o, peggio, ulteriori comunicazioni.
Tutti possono scrverci abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentat sua rista. Ri-
sponderemo nei himt del possb le su
questa rubrica. senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate p1u r-teressart La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore

LA POSTA ,!
2.-«
"•

DEL .-
.I
.-:
)

LETTORE
Contagiri elettronico zionamento della vettura, senza fornire alcuna. iri-
dicazione. Fortunatamente l'accensione elettrica
Sfogliando il numero di agosto di quest'anno, so- una volta rimosso il contagiri, ha ripreso a funzio-
no rimasto favorevolmente impressionato dal pro- nare regolarmente con un mio gran sospiro di
getto del contagiri elettronico per auto, il cui pro- sollievo. A titolo informativo potrei comunicarvi
totipo è anche riportato in quadricromia sulla due principali inconvenienti: sia la resistenza R2.
copertina dello stesso fascicolo. Ciò si giustifica sia l'integrato SN74121, sono diventati caldissimi.
con la mia grande passione per l'automobile, sul- Potete dirmi i motivi che hanno determinato que-
la quale ho montato in tempi diversi e senza l'in- sti risultati tanto catastrofici? •
tervento di alcun meccanico od elettrauto. Molti
confortevoli dispositivi che, normalmente, le ca- SANSOVINO GENNARO
se costruttrici montano soltanto su autovetture di Napoli
lusso o da competizione. Il contagiri elettronico.
tuttavia, mancava ancora nel cruscotto della mia Non soltanto lei non ha seguito fedelmente i no-
macchina e così ho voluto cogliere al volo l'oc- stri schemi, sui quali è stato chiaramente indicato,
casione propizia, da voi indicata, con la massima in corrispondenza del collegamento con la bo-
certezza che un progetto, concepito dai tecnici di bina, il valore di lt'nsiorie di - 12 V, ma non si
codesta pubblicazione, dopo i presunti e nume- è nemmeno posta la domanda dei risultati rite-
rosi controlli, avrebbe funzionato di primo ac- nuti ca/astrofici. Alfa quale poteva dare una
chito. Ma, ahimé, le cose non sono andate così. semplice I' immediata risposta: /'accensione rlt'f-
Vi assicuro di aver seguito attentamente gli sche- tronica, che pensiamo capacitiva. invia sulla bo-
mi da voi pubblicati e di essere certo di non aver bina una tensione di 300 V circa. Un valore al
commesso errori. Dunque, all'atto dell'accensione quale nemmeno il più robusto degli integrati po-
del motore, si è manifestato un bel pasticcio, in trebbe resistere, provocando. tramite R2, un
quanto il contagiri mi ha quasi bloccato il fun- cortocircuùo della bobina.

755
Grid-Dip Meter porta una spesa pressocché nulla, essendo richi-
sti dei componenti che vogliamo ritenere già in
In questi tempi mi sto dedicando alla taratura possesso di ogni sperimentatore. I virtù dell'uso
dei circuiti di alta frequenza di alcuni ricevitori di un FET lo strumento è da considerarsi suffi-
di provenienza surplus. Ma, per agevolare il mio cientemente sensibile e preciso. Esso segnala con
lavoro, mi servirebbe ora un GRID-DIP METER un « DIP» (deviazione) molto accentuato la ri-
il quale, servendomi per un'attività a carattere sonanza con il circuito in esame. Questo strumen-
occasionale, non deve essere uno strumento di clas- to potrà essere usato anche come ondametro ad
se e di eccessivo valore commerciale. Ecco per- assorbimento (con S2 aperto) nel caso di taratura
ché vorrei autocostruirmi uno strumento di que- di circuiti accordati di trasmettitori « alimen-
sto tipo, utilizzando possibilmente componenti tati». oppure com oscillatore, nel caso di tara-
elettronici già in mio possesso. Potreste voi for- tura di circuiti accordati « passivi».
nirmi il progetto di un dispositivo che risponda Per coprire le varie gamme di frequenza si do-
a tali requisiti? vranno realizzare almeno cinque bobine, tenendo
MANTI CA· RICCARDO conto che gli avvolgimenti saranno effettuati con
Roma diametro interno di I6 mm. e su una lunghezza
di 50 mm .. spaziando opportunamente tra loro le
La realizzazione dello schema qui pubblicato com- spire e prendendo i dati dall'apposita tabella.
DATI COSTRUTTIVI DELLE BOBINE

Bilanciamento AP in auto

Un mio conoscente ha montato un elemento di


controllo di bilanciamento degli altoparlanti sul- API
la sua autovettura, allo scopo di ripartire il suo-
no tra l'altoparlante anteriore e quello posteriore
a proprio piacimento. Mi è parso di capire che
tutto si riduca all'applicazione sulla plancia di 9
un potenziometro. E se le cose stanno così po- ENTR. F
tete dirmi di che tipo deve essere il potenziome- 6 RI

tro e come si effettuano i collegamenti con gli


altoparlanti o con l'autoradio per poter anch'io
godere di questo conforto tecnico?
CARBONARO GIACOMO
Lecce

Lo schema utilizzato nella maggior parte delle


applicazioni è quello riportato nella nostra illu-
strazione. Il potenziometro deve essere di tipo a
filo, allo scopo di consentire la dissipazione di po-
tenza. I valore ohmmico deve aggirarsi intorno
ai 20-25 ohm. Questo sistema di controllo del trasmissione della potenza audio sugli alto parlan-
bilanciamento di due altoparlanti funziona egre- ti e provoca. a seconda della posizione del cur-
giamente, ma non ci sentiamo di proporlo a tutti sore del potenziometro Rl, variazioni di impe-
i lettori come un modello di soluzione tecnica. denza che fanno malamente lavorare l'amplifi-
fatti, questo sistema, non permette una totale catore finale dell'autoradio.

756
4 5

R6

Condensatori R4 = 2.200 ohm


C1 = 100 pF + 100 pF (variab. doppio R5 = 390 ohm
ad aria) R6 = 390 ohm
C2 = 100.000 F Varie
Resistenze TR1 = 2N3819
R1 = 47.000 ohm TR2 = AC127
R2 = 10.000 ohm mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala)
R3 100.000 ohm (potenz a variaz lin.) S1-S2 = interrutt.

SALDATORE ISTANTANEO
220 V-90 W Lire 9.500
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

757
Relé crepuscolare Z0 1978, al prezzo di L. 12.000, di cui esiste an-
cora qualche giacenza presso i nostri magazzini.
Senza ricorrere ai negozi di elettronica, dove po- Con l'acquisto di questo kit lei scavalca ogni
trei acquistare il dispositivo che mi interessa, vor- problema di reperibilità di materiali. Tuttavia,
rei realizzare io stesso un interruttore crepusco- nel caso in cui volesse proprio far tutto da sé,
lare in grado di far accendere automaticamente, ignorando il nostro kit, costruisca pure il pro-
all'imbrunire, le luci esterne della mia abitazione getto qui presentato che utilizza, in funzione di
che è situata in una zona poco illuminata di elemento sensibile alla luce, una fotoresistenza
notte. Ritengo che avrete già pubblicato in pre- al solfuro di cadmio. Questo circuito consente
cedenti fascicoli del periodico questo argomento, di regolare con facilità sia la soglia di oscurità,
tuttavia vorrei pregarvi di inviarmene uno senza che provoca l'accensione delle luci controllate,
costringermi a lunghe e dispendiose ricerche. Te- sia la sensibilità dello stadio amplificatore di po-
nete presente che l'alimentazione dovrebbe es- tenza, che permette di controllare a piacere l'in-
tensità luminosa della lampada LP. Il dispositivo
sere rappresentata da una batteria ricaricabile.
prevede anche l'interruttore di commutazione
Potete accontentarmi?
del circuito dal controllo manuale (lampada co-
PRETE DANILO stantemente inserita) a quello automatico. La
Napoli lampada LP potrà essere sostituita da un relé da
6 o 12 V, in modo da pilotare direttamente ca-
Il miglior suggerimento che possiamo darle, per richi elettrici funzionanti con la tensione di 220
soddisfare le sue necessità pratiche, è quello di Vca. In quest'ultimo caso, per il transistor TR3,
acquistare il kit del FOTOCONTROLLO, che basterà montare un comune BC107, mentre per
è stato da noi pubblicizzato fino al mese di MAR- il transistor TR4 occorrerà un modello 2N 1711.

REGOLATORE DI POTENZA
IN SCATOLA
Con questo dispositivo è possibile
DI MONTAGGIO
controllare:
AL. 10.500
1 - La luminosità delle lampade e dei
lampadari, abbassando o aumen-
tando, a piacere, la luce artificiale.

2 - La velocità di piccoli motori elet-


trici.

3- La temperatura di un saldatore.

4 - La quantità di calore erogata da


un forno, da un fornello elettrico
Potenza elettrica controllabile:
o da un ferro da stiro.
700 W (circa)
. .
o
.

758
R E G. U VE
LU C E é3)e

SENI

Si

Condensatori Varie
R1 = 500.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TR1 = BC108
R2 = 150.000 ohm TR2 ·= BC108
R3 = 4.700 ohm TR3 = 2N1711
R4 = 10.000 ohm TR4 = 2N3055
R5 = 100 ohm FR = fotoresistenza
R6 = 100.000 ohm (trimmer) S1 = commutatore

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 15.500 senza altoparlante
L. 17.000 con altoparlante

759
Very frequency oscillator La realizzazione di un VFO crea quasi sempre dei
problemi in quanto, oltre che la stabilità circui-
Ho realizzato un ricevitore per CB comprendente tale, determinata da una accurata selezione dei
anche un VFO per la sintonia continua. Debbo componenti, è assai importante curare partico-
ammettere che la sensibilità e la selettività del larmente anche la stabilità meccanica del cir-
ricevitore, almeno a mio avviso, sono buone: cuito, evitando ad esempio di collocare il VFO
forse perché lo stadio d'entrata e quello misce- in prossimità di fonti di calore, come possono es-
latore fanno uso di MOS-FET a doppio gate. serlo i transistor di potenza, le resistenze di po-
Ciò che lascia un po' a desiderare è invece la tenza, le lampadine a filamento, ecc. Un pro-
stabilità del VFO, che è stato costruito con un getto sicuramente accettabile è quello che pub-
singolo stadio transistorizzato. Potreste consigliar- blichiamo e che fa uso di due FET e di un tran-
mi un progetto sicuramente più stabile e in grado sistor di tipo NPN. La bobina LI dovrà essere
di coprire la gamma di frequenze comprese fra costruita avvolgendo, su un supporto di mate-
i5,5 e 6MHz? riale isolante sprovvisto di nucleo, del diametro
CIVARDI AGOSTINO di 10 mm., 27 spire di filo di rame smaltato del
La Spezia diametro di 0,6 mm.

AMPLIFICATORE EPJW
Potenza di picco: 7W Potenza effettiva: 5W

In scatola di montaggio a L. 12.000

FUNZIONA:
In auto con batterla a 12 Vcc
In versione stereo
Con regolazione di toni alti e bassi
Con due ingressi (alta e bassa sensibilità)

ALIMENTATORE 1AVcc
In scatola di montaggio a L. 12.000

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DELL'AMPLIFI-


CATORE EPTW PUO' ESSERE RICHIESTA NEL-
LE SEGUENTI COMBINAZIONI:
1 Kit per I amplificatore L. 12.000
2 Kit per 2 amplificatori (versione stereo) L. 24.000
I Kit per 1 amplificatore + 1 Kit per
1 alimentatore L. 24.000
2 Kit per 2 amplificatori + 1 Kit per
1 alimentatore • L. 36.000
(appositamente concepito per (l'alimentatore è concepito per poter alimentare
l'amplificatore EP7W) 2 amplificatori)

760
o

Condensatori C1o = 47 pF R6 = 1.000 ohm


C11 = 100 pF R7 = 4.700 ohm
C = 25 pF 15.000 ohm
68 pF c12 = 10.000 pF R8 =
c2 = R9 470 ohm
c3 50 pF C13 = 10 F =
=
C4 = 100 pF Resistenze Varie
Cs = 1.000 pF R1 = 39.000 ohm TR1 = 2N3819
C6 = 1.000 pF R2 = 100 ohm TR2 2N3819
C7 22.000 pF R3 100 ohm TR3 = 2N2222
= =
10 pF R4 = 100.000 ohm D1 = zener (9 V)
C8 =
J1 = impedenza AF (2 mH)
C9 = 47.000 pF R5 = 1.500 ohm

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 11.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-


to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

761
Perfezionamento stereo

Ho acquistato un amplificatore cli bassa frequen-


za stereo. realizzato su moduli. che vorrei perfe- Condensatori
zionare montando una presa per cuffia stereo e C1 1 uF (a carta)
una coppia di strumenti in grado di indicare la C2 = 1 uF (a carta)
potenza d'uscita. Prima di mettere le mani sul-
l'apparecchio, allo scopo di evitare eventuali col- Resistenze
legamenti errati, che potrebbero mettere fuori R1 = 8,2 ohm - 25 W (vedi testo)
uso i due moduli amplificatori da 20 W che. ol- R2 = 8,2 ohm - 25 W (vedi testo)
tre a rappresentare gli elementi più costosi, sono R3 = 22.000 ohm (trimmer)
R4 = 22.000 ohm (trimmer)
forse i più delicati di tutto l'impianto. ho pensato
R5 = 1.000 ohm
bene di scrivervi per ascoltare il vostro autorevole R6 = 1.000 ohm
parere. R7 - 100 ohm
GUGLIELMO PROTTI R8 = 100 ohm
Bari R9 - 1.000 ohm
R10 = 1.000 ohm
I collegamento di una presa per cuffia stereo e Varie
di due strumenti indicatori della potenza d'usci- D1-D2-D3-DA = 4x0A85
ta non presenta normalmente delle particolari S1a-S1b = doppio interruttore
difficoltà pratiche. Basta tener presente che gli A1-A\2 microamperometri (400 A f.s.- 850
amplificatori di bassa frequenza, o almeno la ohm)

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF

PER ONDE MEDIE


PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore IN SCATOLA DI ONTAGGIO
principiante il terreno più adatto per muover-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)

Il kit permette la realizzazione di un ricevitore rad io ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

762
R7

I
Cl
..
?
CANALE
DESTRO

N
J-'~ # ±.
RI
~ +3 « Hy Il

Il
±: e
STEREO

.A
I
I
..± A n,o!

CANALE

±
SINISTRO
•/--:
)

± i N,J,,
8

maggior parli' di essi, debbono funzionare sempre mo n questa sede potrà essere realizzato e col-
con il carico collegato. Pertanto, inserendo una legato con l'uscita di qualsiasi amplificatore di
cuffia, è necessario collegare, i11 alternativa co11 bassa frequenza. Tenga presente che le resistenze
le casse acustiche, delle resistenze di simulazione R 1-R2, alle quali abbiamo attribuito un valore
del carico. Per quanto riguarda poi la misura generico nell'elenco com ponenti, dovranno as-
della potenza d'uscita, questa vene normalmen- sumere un valore pari a quello nominali' dell'al-
te ricondotta alla misura della tensione sui ter- toparlante; queste stesse resistenze verranno tn-
minali dell'altoparlante. Ma questa tensione è di serite soltanto dopo aver escluso gli altoparlanti
tipo alterato ed è quindi necessario provvedere dal circuito d'uscita dell'amplificatore, allo sco-
al suo raddrizzamento. Lo schema che riportia- po di consentire un corretto ascolto in cuffia.

Integrati monolitici
••• Non ci risulta, ma possiamo a11che .,bag!iarci.
che esistano, àllo stato attuale della tecnica, dei
Durante uno scambio di idee e informazioni elet- veri integrati monolitici, cioè ricaL'a/i da 1rn'u11ica
troniche con degli amici, sono venuto a conoscen- piastrina di silicio e in grado di svolgere le fun-
za della recente produzione, da parte dell'indu- zioni di un amplificatore di potenza anche su-
stria, di alcuni tipi di circuiti integrati in grado periore ai 40 W. Esistono invece e sicuramenl<'
di svolgere, da soli, tutte le funzioni di un am- degli integrati realizzati con tecniche ibride, nei
plificatore audio di potenza compresa fra i 40 quali alcuni integrati monolitici, assieme ad altri
e i 50 W, con caratteristiche assimilabili a quelle componenti elettronici (transistor, resistori, con-
di amplificatori HI-FI. E' vero tutto ciò? I vostri densatori), risultano collegati assieme interna-
tecnici sono al corrente di queste novità tecno- mente ad un unico contenitore. Tal,· soluzione si
logiche? identifica ad esempio. nel modulo SI-1050 G, chf'
PAùOVAN DANTE può essere collegato in due modi: sia con alimen-
Asiago tazione semplice, sia con alimentazione simme-

763
trica. I dieci piedini di questo m odulo vengono
così impiegati:

1 = libero
2 = + condensatore 1 O F
3 = entrata non invertente ( +)
4 = entrata invertente (-)
5 = massa alimentazione e uscita
6 = controreazione
7 = uscita
8 = libero
9 = alimentazione positiva
10 = libero

Con questo modulo abbiamo concepito lo schema


di un amplificatore stereofonico, riportato in
queste pagine, nel quale mancano i controlli di
tonalità e il circuito preamplificatore.

CARATTERISTICHE ELETTRICHE
Distorsione armonica: 0,5%/ max.
Potenza efficace massima 50 W Impedenza d'entrata: 40.000 ohm
Sensibilità d'entrata: 700 mV Impedenza d'uscita: 0,2 ohm
Carico: 8 ohm Tensione d'entrata max.: 2.5V
Tensione d'alimentazione: 66 Vcc o ± 33 Vcc Rapporto segnale/rumore: 90 dB
Tensione d'alimentazione max: 80 Vcc o ± 40 Vcc Corrente di polarizzazione· 20 mA
Corrente d'alimentazione: • 1, 1 A Temperatura di funzionamento. -20'C - 80C

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

764
CANALE DESTRO
F=--==--===~--="T-:;;s•)ca,
, - = =,i

T7

+
JII b •1,-~,

I #.
Il
CANALE SINISTRO

COMPONENTI • Resistenze
R1 = 10.000 ohm (potenziometro)
Condensatori R2 = 10 ohm
c1 10 uF - 50 VI (elettrolitico)
Varie
C2 10 F - 50 VI (elettrolitico)
IC1 = Sl-1050 G
C3 22 F - 50 VI (elettrolitico) p1 = ponte raddriz. (200 V- 3 A)
C4 3.300 uF - 75 VI (elettrolitico) T1 = trasf. d'alimenta2. (220 V- 50 V- 2.2 A4)
es 0,05 F - 50 VI (elettrolitico) S1 = interrutt.
C6 1 uF - 100 VI (elettrolitico) FUS. 1 = fusibile (2 A)
C7 3.300F - 75 VI (elettrolitico) FUS. 2 = fusibile (2 A)

AMPLIFICATORE TUTTOFARE AS 21
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
A L. 7.500
Il Kit permette di realizzare un
modulo elettronico utilissimo, da
Tensione tipica di lavoro: 9 V
adattarsi alle seguenti funzioni:
Amplificatore BF - Sirena elet- Consumo di corrente: 80 + 100 mA
tronica - Allarme elettronico - O- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
scillatore BF(emissione in codi-
ce morse) Impedenza d'uscita: 8 ohm

765
INDICE DELL'ANNATA
AMPLIFICAZIONE mese pagina

Amplificatore EP 7 W - monostereo gennaio 4


Preampllficatore AF febbraio 90
Booster per chitarra febbraio 96
Booster BF marzo 132
Pre amplificatore-correttore aprile 216
Amplificatore BF versatile luglio 396
Pre amplificatore con CAG luglio 418

APPARATI VARI mese pagina

Awisatore fotocomandato gennaio 18


Retector - ponte AF gennaio 24
Collegamentl Interfonici gennaio 38
Termometro digitale febbraio 68
Provacomponenti marzo 146
Distorsore per chitarra marzo 154
Misura delle induttanze aprile 196
Temperatura olio-motore aprile 210
Segnalatore acustico aprile 222
Indicatore di livello aprile 227
Relè rlvelarumori maggio 260
Caricabatterie con arresto automatico maggio 274
Temporizzatore elettronico giugno 332
Alimentatore stabilizzato giugno 360
Suoneria bitonale luglio 388
Alimentatore per ferromodellisti luglio 410
Contagiri elettronico agosto 452
Miscelatore audio agosto 472
Carico fittizio di potenza agosto 479
Indicatore di tensione settembre 538
Le resistenze V.D.R settembre 544
Rigeneriamo le pile settembre 550
Regolatore elettronico di potenza ottobre 580
Filtro di parola ottobre 594
Riduttore di soffio ottobre 601
Alimentatore professionale novembre 644
Misuratore di campo novembre 660
Generatore sinusoidale novembre 668
Unità logica di conteggio dicembre 708
Effetto locomotiva dicembre 722
Effetto sirena dicembre 736

DIDATTICA mese pagina

Rassegna degli integrati TTL (1° punt.) gennaio 31


Rassegna degli integrati TTL (2' punt.) febbraio 85
Bobine AF (1 parte) maggio 281
Bobine AF (2' parte) giugno 344
Nozioni di elettromagnetismo giugno 352
La legge di Ohm luglio 402
l condensatori elettrici settembre 538
Le resistenze V.D.R settembre 544
Le onde corte (1 punt.) ottobre 608
Le onde corte (2' punt.) novembre 676
1978
Unità logica di conteggio dicembre 706
Altoparlanti in parallelo dicembre 728

RADIORICEZIONE mese pagina

Ricevitore onde medie - 2 transistor febbraio 74


Ricevitore onde medie- 3 transistor giugno 324
Elevatore di potenza per RX marzo 132
Ricezioni con cavo TV agosto 466
Conoscenza dell'RX-OM novembre 676

RADIOTRASMISSIONE mese pagina

Adattamento d'antenna gennaio 24


Antenna elicoidale aprile 205
Trasmettitore didattico settembre 516
Filtro di parola ottobre 594
Le onde corte - teoria ottobre 608

STRUMENTAZIONE mese pagina

Termometro digitale febbraio 68


Sonda induttiva per BF febbraio 80
Prova efficienza XT AL marzo 140
Provacomponenti marzo 146
Voltmetro elementare marzo 160
Tester logico marzo 168
Controllo temperatura olio aprile 210
Indicatore di livello aprile 227
Taratura S-Meter maggio 267
Contagiri elettronico agosto 452
Indicatore di tensione settembre 538
Misuratore di campo novembre 660
Generatore sinusoidale novembre 668

TELEVISIONE mese pagina

Le antenne T/ tipi-accessori maggio 290


Dalla telecamera al cinescopio luglio 424
II cavo T/ per radioricezione agosto 466

LA CITIZEN'S BAND mese pagina

Filtro per auto con toroide gennaio 13


Sonda induttiva per BF febbraio 80
Prova efficienza XTAL marzo 140
L'antenna elicoidale aprile 205
Generatore di rumore mnagg1o 267
Controllo emissioni spurie giugno 339
La legge di Ohm luglio 402
Dall'altoparlante al microfono agosto 459
Condensatori elettrici settembre 528
Protezione strumenti ottobre 588
Fusibile automatico novembre 654
Standing Wave Meter dicembre 716
NUOVO PACCO OCCASIONE!
Straordinaria, grande offerta di ben dodici fascicoli,
accuratamente scelti fra quelli che, nel passato,
hanno avuto maggior successo editoriale.

ASCOTAIO.. •

.cc
TUTTI QUESTI -FASCICOLI A SOLE L. 6.000
L'unanime e favorevole giudizio, I maggiori vantaggi, derivanti dal-
con cui vecchi e nuovi lettori han- l'offerta di questo • nuovo pacco
no premiato la validità della formu- occasione •, verranno certamente
la della collezione economica di apprezzati da tutti i nuovi lettori
fascicoli arretrati, già promossa e, più in generale, da coloro che
nello scorso anno, ci ha convinti a non possono permettersi la spesa
rinnovare quella proposta, per of- di L. 1.500 per ogni arretrato e me-
frire ad altri il modo di arricchire no ancora quella di L. 18.000 rela-
l'antologia tecnico-didattica dell'ap- tiva al costo complessivo di dodici
passionato di elettronica. fascicoli della nostra Rivista.
IL KIT
PER CIRCUITI STAMPATI

Per la realizzazione dei progetti presentati su questa Rivi-


sta, servitevi del nostro « kit per circuiti stampati ». Trove-
rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
di circuiti stampati perfetti e di vero aspetto professionale.

Il kit è corredato di fogli illustrativi


nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

L 8.700
Il prezzo, aggiornato rispetto alle vecchie versioni del
kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
considerarsi modesto se raffrontato con gli eccezionali
e sorprendenti risultati che tutti possono ottenere.
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.

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