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RIVISTA MENSILE PER GLI APPASS IONATI

DI ELETTRONICA -RADIO - CB • 27 MHz


PBl"'ICA
L
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70 - ANNO XVII - N. 2 - FEBBRAIO 1988
ED. ELETTRONICA PRATICA-VIA ZURETTI, 52-20125 MILANO L. 3.500

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IN FM

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MICROTRASMETTTTORE
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TESTER ANALOGICO
MOD. TS 271 · L. 24.500
, : ~ 7e
:::- '',;j
, n!! °
CARATTERISTICHE GENERALI
+e ] 5 Campi di misura - 19 portate
» Sensibilità : 10.000 wv o.e.
TS271 Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
Peso : Kg O, 14
Pila : 1 elemento da 1,5 V
or Go C33

iii-

PORTATE
VOLT o.e. 0,25 V • 2,5 V • 25 V • 250 V • 1.000 V
VOLT A.C. 1 O V • 50 V • 250 V • 1.000 V

"I-.., AMP. DC.


OHM
dB
0,1mA- 10 mA - 500 mA
x 10 ohm -x 100 ohm - x 1.000 ohm
- 20 dB + 62 dB

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Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.O. - 4.000 /V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250.
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
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PORTATE
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
V-200V-1000V
VOLT A.C. 2,5 V - 10 V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
OHM Q X 1 - 2x 10 - 2x 100 - 2x 1000
AMP. D.C. 50 A - 500 A-5 mA - 50 mA - 0,5 A - 5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA - 15 mli - 150 mA - 1 ,5 A -
10 A
CAPACITÀ = O ~ 50 ,uF - O è- 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB-30 dB-42 dB8-50 dB- 56 dB- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
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alle caratteristiche di circa 1.200 transistor, è un'opera inedita del corpo redazio-
nale del periodico. Essa vuol rappresentare una facile guida, di rapida consulta-
zione, per tutti i dilettanti che operano con i semiconduttori. Perché raccoglie e ca-
taloga una consistente quantità di dati, notizie e suggerimenti pratici, la cui pre-
senza è assolutamente indispensabile nel moderno laboratorio.

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Via Zuretti, 52. Si prega di scrivere con la massima
I chiarezza, possibilmente in stampatello, citando
con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e
data di decorrenza dell'abbonamento.

ATTENZIONE!
Il manuale, illustrato alla pagina precedente, è un'opera editoria-
le appositamente approntata per premiare gli abbonati a Elettro-
nica Pratica. Non è quindi un prodotto commerciale e non può
essere acquistata, a parte, in alcuna libreria, né presso questa
Casa Editrice.
ELETTRONICA "
R.ANTICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 17 N. 2 - FEBBRAIO 1988
LA COPERTINA - Riproduce il prototipo del mlcro-
trasmettitore, con modulazione di frequenza e
possibilità di estensione di gamma, realizzato nei
nostri laboratori e presentato nelle prime pagine
del fascicolo. L'apparecchio, approntato in scato-
la di montaggio, sostituisce quello della vecchia
microspia.

editrice
ELETTRONICA PRATICA n Somniario
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
MICROTRASMETTITORE 68
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
FM - 52 MHz + 158 MHz
11 APPRONTATO IN KIT
stampa
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le di Milano - N. 74 del 29-12- REGOLATORE DI TONO 90
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MENTO ANNUO PER L'ESTE-
RO L. 47.000. 11 PRIMI PASSI 106
DIREZIONE - AMMINISTRA-
CORSO DI ELETTRONICA
ZIONE - PUBBLICITÀ - VIA ZU- 11 RESISTENZE VARIABILI
RETTI 52 - 20125 MILANO.

Tutti i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- 11 VENDITE-ACQUISTI-PERMUTE 118
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche 11 LA POSTA DEL LETTORE 121
•• se non pubblicati, non si re-
stituiscono.
MICROTRASMEfflTORE
FM
88 MHz •
e 108 MHz

52 MHz •
e 158 MHz

Approntato
in scatola di montaggio a

L. 24.000

Al lettore diligente, colui che dalle nostre esposi- solamente e completamente modulati in frequen-
zioni teoriche pretende l'assoluta precisione, non za, come avremo occasione di dimostrare più
sarà sicuramente sfuggita una volontaria inesat- avanti, in sede di analisi del circuito elettrico.
tezza quando, nel presentare i diversi progetti di Pertanto, fin d'ora appare evidente che, in questo
piccoli trasmettitori, che in passato hanno pur dispositivo, le prestazioni sono superiori a quelle
empre riscosso un clamoroso successo, abbiamo di ogni altro modello precedente, proprio perché
affermato che i segnali generati erano modulati in tutta l'energia disponibile viene modulata in fre-
frequenza. Mentre, nel rispetto del rigore scienti- quenza, con una conseguente esaltazione dell'ef-
fico, avremmo dovuto dire che le irradiazioni for- ficienza del trasmettitore. Eppure, una tale carat-
mavano una banda composita, ovvero, modulata teristica, se non è accompagnata da altri accorgi-
sia in frequenza che in ampiezza, con un parziale menti tecnici, non è sufficiente a qualificare posi-
ed inutile dispendio, quindi, di energia prodotta. tivamente il progetto. Per esempio, a nulla valgo-
La quale, con il ricevitore radio commutato in no talune preziosità circuitali, se la scelta del tra-
FM, non poteva essere trasformata in messaggi sduttore acustico non è fatta con intelligenza ed
intellegibili. Ora, invece, nel proporre al grosso oculatezza. Oppure, se il dimensionamento della
• pubblico degli appassionati alle ricetrasmissioni il componentistica non tiene conto del carattere di
più recente microtrasmettitore progettato dai tec- portatilità dell'oggetto, in cui una sola piccola pi-
nici del presente periodico, possiamo dichiarare, la costituisce l'unico serbatoio di energia, che de-
con piena consapevolezza, che i segnali inviati ve durare a lungo nel tempo, senza costringere
nello spazio, da questo minuscolo apparato, sono l'operatore a frequenti e dispendiosi ricambi. Ma
68
Funziona senza antenna

Possibilità di aumento
della portata

CARATTERISTICHE

Emissione FM Assorbimento 5 mA con alim. 9 Vcc


1
Gamme di lavoro 52 MHz+ 158 MHz Potenza d'uscita : 10 mW+ 50 mW
Alimentazione 9Vcc+ 15 Vcc Dimensioni : 6,5 cm x 5 cm

L'originalità di questo piccolo trasmettitore, di dimensioni ta-


scabili, consiste nella particolare estensione della gamma di
lavoro, che può uscire da quella commerciale, attualmente
troppo affollata e piena di interferenze.

69
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70
SPAZIO

PRESA
PILA

Fig. 2 • Piano costruttivo del mlcrotrasmettltore nel quale le piste di rame del circul-
to stampato debbono considerarsi viste in trasparenza. Sulla presa contrassegnata
con la lettera A va collegato uno dei due rami dell'antenna a dipolo in fase di mon-
taggio si applichi il ponticello (pont.), che garantisce la continuità elettrica della li-
nea positiva di alimentazione.

<_ COMPONENTI ]

Condensatori R3 = 470.000 ohm (trimmer)


R4 = 10.000 ohm (marrone • nero • arancio)
C1 = 100.000 pF R5 = 100.000 ohm (marrone - nero• giallo)
C2 = 100.000 pF R6 = 10.000 ohm (marrone • nero • arancio)
C3 = 100.000 pF R7 = 2.700 ohm (rosso • viola • rosso)
C4 = 1.000 pF R8 = 560 ohm (verde • blu • marrone)
C5 = 1.000pF
C6 = 6,8 pF
C7 = 10 pF (compens.) Varie
C8 = 6,8 pF IC1 = TL061
TR1 = 2N2222
M = microfono
Resistenze DV = diodo varicap (BB405G)
R1 = 100.000 ohm (marrone - nero • giallo) L1 = bobina (vedi testo)
R2 = 47 .000 ohm (giallo - viola • arancio) ALIM. = 9Vcc + 15 Vcc

74
\
I
I
\

Fig. 3 • Disegno in grandezza naturale del circuito stam•


pato sul quale si esegue il montaggio del microtra-
smettitore.

di tutto ciò parleremo nei prosieguo dell'articolo, ro località di residenza, a stabilire dei collega-
con dovizia di particolari e mediante il ricorso alle menti radio puliti, esenti da interferenze e quindi
necessarie illustrazioni. Per il momento preferia- intellegibili. Ebbene, per costoro abbiamo escogi-
mo richiamare l'attenzione di chi ci segue sulle ca- tato un sistema alquanto semplice di estendere la
ratteristiche del progetto del microtrasmettitore. gamma di emissione, sempre in FM, fra i limiti
dei 52 MHz e i 158 MHz, con la sola e semplice
sostituzione della bobina oscillatrice. Anche se
PRESTAZIONI OPERATIVE l'invasione di tale gamma, riservata a taluni servi-
zi pubblici, è assolutamente proibita. Pur tutta-
Elenchiamo, qui di seguito, quelle che possono a via, considerando che la potenza d'uscita del tra-
giusta ragione definirsi le maggiori caratteristiche smettitore è assai ridotta, consentendo questa,
elettriche del microtrasmettitore, ovviamente ap- ovviamente senza l'uso dell'antenna, l'ascolto en-
prezzabili in fase operativa. tro il raggio di alcune centinaia di metri, abbiamo
ritenuto possibile un piccolo strappo alla regola.
Emissione in FM Più avanti, quindi, sono stati elencati i dati co-
Impiego di microfono a condensatore struttivi delle varie bobine, in riferimento alle lo-
Facoltà di uscire dalla banda commerciale ro frequenze di emissione, con un richiamo fermo
Minimo consumo di energia e preciso al buon senso e alla correttezza del letto-
Possibilità di ascolto con RX specifici re nel farne un impiego civile e richiamando Pat-
tenzione di tutti sul divieto assoluto di trasmette-
Sul processo di emissione in FM ci soffermeremo re segnali radio sulle gamme di frequenza qui di
più avanti. Per quanto riguarda invece l'utilizza- seguito elencate:
zione di un microfono a condensatore, possiamo
ricordare che questa non è una novità in assoluto, 110MHz 135 MHz
giacché in altre occasioni si è fatto uso di un tale 144 MHz 146 MHz
componente, che non mancheremo del resto di 155 MHz 160 MHz.
analizzare più avanti.
Meritano ora una particolare interpretazione la Prima di trasmettere, in una delle rimanenti por-
terza e l'ultima delle caratteristiche prima elenca- zioni di gamma, l'operatore dovrà controllare
te. Le quali sono state coralmente e ripetutamen- con la massima precisione, che in queste non sia
te richieste da quei lettori che, a causa dell'attuale in atto alcun collegamento radio. E ciò si effettua
affollamento della gamma commerciale a modu- tenendo il ricevitore acceso e sintonizzato sulla
lazione di frequenza, quella compresa fra gli 88 frequenza nella quale si vuol operare, almeno per
MHz e i 108 MHz, non sono mai riusciti, nelle lo- alcune ore.

72
Fig. 4 • Questa foto riproduce il prototipo di microtrasmettitore realizzato e collau-
dato nei nostri laboratori. Da essa si possono trarre utili indicazioni pratiche per la
realizzazione dell'apparato.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO stor FET, che trasforma l'elevatissima impedenza


del microfono in un valore relativamente basso,
Ultimate le doverose premesse di ordine tecnico, accettabile dall'entrata invertente dell'integrato.
possiamo ora iniziare la presentazione del proget- In sostanza, il microfono a condensatore si com-
to del microtrasmettitore riportato in figura 1. porta in modo del tutto opposto a quello di un
Il microfono M, di tipo a condensatore, trasfor- microfono piezoelettrico, erogando una corrente
ma le onde sonore, ovvero i segnali acustici in sufficientemente intensa ed una tensione alquan-
quelli elettrici, applicandoli tramite il condensa- to bassa.
tore C2, all'entrata invertente (piedino 2) dell'in- Ma per funzionare, il microfono a condensatore
tegrato ICI. • necessita di una tensione continua di polarizza-
Il segnale di bassa frequenza, raccolto dal con- zione, che gli viene applicata attraverso i morsetti
densatore C2, è già, in una certa misura, pream- R ed N. In questo modo, quando le onde sonore
plificato dal microfono a condensatore M che, investono il condensatore, la capacità varia e si
come si vede nel suo semplice schema elettrico di genera un segnale che viene applicato al gate del
figura 5, contiene all'interno un transistor FET in FET il quale, a sua volta, raggiunge un valore di
funzione di elemento adattatore di impedenza ed bassa impedenza sulla resistenza di carico.
amplificatore di segnali. Chiarito il comportamento del microfono a con-
Il condensatore di questo speciale microfono è densatore, possiamo ora procedere con l'esame
composto da una piastrina metallica e dal conte- del circuito di figura I.
nitore del componente. I suoni captati dalla pia- Il condensatore C2, oltre che applicare i segnali di
strina vengono applicati ed amplificati dal transi- bassa frequenza preamplificati all'entrata inver-

73
rosso
. vcc

Il
COND.
FET

3
verde p

RES.
Flg. 5 • Schema elettrico della parte clrcui-
r tale Interna al microfono a condensatore. Il
transistor FET ampllflca I segnali di bassa
nero . frequenza applicati al gaie.
GND

tente dell'integrato, provvede pure ad isolare la da ottmuzzare la banda audio, soprattutto in


componente continua di alimentazione del micro- considerazione di quegli impieghi del trasmettito-
fono e quella del successivo stadio amplificatore. re, in funzione di radiomicrofono o microspia,
l1 suo valore capacitivo è stato calcolato in modo che richiedono una elevata sensibilità alle fre-
quenze basse, se non proprio a quelle infrasono-
re. Per esempio nel caso di monitoraggio a di-
stanza del battito cardiaco.
Per gli usi normali conviene attribuire a C2 il va-
lore di 100.000 pF, onde evitare la captazione di
rumori indesiderati. Per impieghi speciali si deve
aumentare il valore capacitivo di tale componen-
te, usando sempre modelli ceramici o a film da 25
Vle più.
L'integratoICIè un amplificatore operazionale a
bassissimo consumo, particolarmente adatto per
fungere da amplificatore in bassa frequenza. Es-
so assorbe una corrente massima di soli 250 A,
assicurando pertanto una lunga conservazione
delle pile di alimentazione.
Il guadagno massimo dell'operazionale, in assen-
za di controreazione, è di 6.000 volte, per segnali
estesi, ma per i piccoli segnali può raggiungere
quasi le 100.000 volte, conferendo al dispositivo
una sensibilità tale da rilevare suoni che il nostro
orecchio non sarebbe in grado di percepire. Tut-
FIg. 8- Coloro che volessero rinunciare alla caratteristi- tavia, per tutti i casi in cui ciò sia ritenuto neces-
ca di omnldlrezlonalltà del microfono a condensatore, sario, la sensibilità, ossia il guadagno dell'opera-
per trasformarlo In un ricettore direttivo di segnali acu- zionale può sempre essere regolato agendo sul
stlci, dovranno realizzare questo sempllce adattamen-
to. L'Imbuto è di plastica ed Il microfono è avvolto In trimmer R3 e ricordando che, una tale manovra
nastro di gommapiuma. Con tale sistema si escludono assume il significato elettrico dell'introduzione di
tutte le sorgenti In grado di disturbare quella che si un tasso di controreazione più o meno elevato. In
vuol ascoltare e verso la quale va rivolto l'Imbuto. pratica, ai valori di resistenza più bassi corrispon-
dono tassi di controreazione più elevati e, quindi,
sensibilità più ridotte.
74
Le resistenze RI - R2 compongono il partitore, stabilità a radiofrequenza dello stadio.
che stabilisce la tensione di riposo di uscita Le oscillazioni sono determinate dal condensato-
dell'operazionale (piedino 6). Questa stessa ten- re C8, che provoca una reazione positiva tra il ca-
sione viene applicata al diodo varicap DV ed è ne- rico accordato d'uscita e l'ingresso di TRI, rap-
cessariamente più elevata di quella di alimenta- presentato dal suo emittore.
zione divisa per due, onde aumentare la sensibili- Dal circuito oscillante d'uscita è prelevato il se-
tà del modulatore DV senza pregiudicare la di- gnale che va ad alimentare l'antenna trasmitten-
storsione, in quanto i segnali in uscita dall'inte- te, costituita da un dipolo, composto da due spez-
grato sono relativamente piccoli. zoni di filo conduttore di rame. Ma anche senza
La resistenza R5 applica all'anodo del diodo vari- alcuna antenna, oppure con antenne disadattate,
cap DV il segnale uscente dall'operazionale ICI; l'oscillatore può funzionare egregiamente, irra-
inoltre, questa stessa resistenza impedisce ai se- diando comunque una certa quantità di energia.
gnali a radiofrequenza di cortocircuitarsi sulla
bassa impedenza d'uscita dell'integrato.
li segnale amplificato da ICI, applicato all'anodo MONTAGGIO DEL TRASMETTITORE
di DV, provoca in questo diodo delle variazioni
di capacità e poiché il varicap fa parte integrante li lavoro costruttivo del microtrasmettitore inizia
del circuito oscillatore, tali variazioni concorrono con la distribuzione ordinata, sul banco di lavo-
a stabilire la frequenza di oscillazione dello stadio ro, di tutti i componenti contenuti nel kit, sepa-
RF. La modulazione, dunque, avviene sulla fre- rando le resistenze dai condensatori e raggrup-
quenza dei segnali, con una misura proporzionale pando a parte gli altri elementi.
all'intensità del segnale amplificato. Pertanto, re- Durante questo primo contatto si provvederà pu-
golando l'amplificazione, si regolano la sensibili- re a riconoscere i valori elettrici esatti dei compo-
tà e l'entità della modulazione netto stesso tempo. nenti. I quali, immediatamente dopo, verranno
Nei precedenti modelli di microtrasmettitori, la inseriti sulla basetta del circuito stampato, dalla
modulazione dei segnali era ottenuta facendo va- parte opposta a quella in cui sono impresse le pi-
riare il punto di lavoro del transistor amplificato- ste di rame, seguendo attentamente il piano co-
re finale, alterandone i parametri a radiofrequen- struttivo riportato in figura 2.
za in misura sufficiente allo scopo; in particolar Pur non esistendo un ordine di preferenza, du-
modo si faceva variare la capacità sulla giunzione rante l'inserimento dei componenti elettronici nei
di base del transistor, onde effettuare la modula- vari punti del circuito, è consigliabile montare per
zione di frequenza. Ma con un tale procedimento primo l'integrato ICI, i cui piedini dovranno es-
non si poteva evitare una certa modulazione in sere saldati a stagno direttamente sulle corrispon-
ampiezza, con una scarsa efficienza di trasmissio- denti piste di rame, ovviamente rispettando l'or-
ne dei segnali e produzione di una banda di fre- di
dine successione di questi, ossia tenendo conto
quenze in grado di generare interferenze indeside- della posizione esatta del piedino I, peraltro facil-
rabili. Ecco perché nel progetto in figura I è stata mente individuabile, come indicato in figura 7,
preferita una tecnica più raffinata ed efficiente, tramite un piccolo dischetto di riferimento. Fac-
nella quale i segnali ad ampiezza modulata sono ciamo presente che questo sistema di montaggio è
completamente assenti. stato preferito a quello mediante zoccolo portain-
Le variazioni capacitive del diodo varicap DV tegrato, sul quale i principianti trovano difficoltà
vengono inserite nel circuito oscillante, composto ad inserire il componente. Tuttavia, i più prepa-
dalla bobina LI, dal condensatore C7 e dal con- rati ed esperti potranno acquistare lo zoccolo a
densatore C6, tramite il condensatore C4, che otto piedini presso un qualsiasi rivenditore di ma-
isola pure le componenti continue di polarizza- teriali elettronici ed utilizzarlo.
zione della tensione di alimentazione. Successivamente si potrà applicare al circuito il
Il transistor TRI funge da elemento oscillatore e transistor TRI che, visto dalla sua parte superio-
pilota dello stadio finale a radiofrequenza. La re, si presenta come in figura 7, nella quale una
sua base è a massa rispetto al segnale e la polariz- freccia indica la presenza della piccola tacca me-
zazione è ottenuta per mezzo di R6 ed R7 che, as- tallica di riferimento che consente di stabilire
sieme alla resistenza di emittore R8, stabiliscono l'ordine in cui si succedono l'emittore E, la base
la corrente di riposo di collettore in misura stabi- B ed il collettore C.
le, anche in presenza di occasionali variazioni di Poi si potrà applicare il diodo varicap DV, che è
temperatura ambientale. - un componente polarizzato, ossia dotato di ano-
li condensatore C5 è il componente che riporta a do e di catodo, come segnalato sull'estrema de-
massa la base di TR I, il quale è montato in una stra di figura 7, in cui una freccia indica la posi-
configurazione idonea ad esaltare l'efficienza e la zione dell'elettrodo di catodo K e che, sul compo-

75
K

2 7 B

3 6
A

/C 7 TR1 DV

Fig. 7 • I componenti elettronici, qui riportati ed Impiegati nel montaggio del micro-
trasmettitore, si intendono visti dall'alto. Le frecce segnalano gli elementi di riferi-
mento, che consentono di applicare al circuito, in modo esatto, l'integrato IC1, il
transistor TR1 ed il diodo varlcap DV.

nente, è individuabile da quella parte in cui è im- Nel kit è contenuta una matassina di filo stagna-
presso un anello di riferimento. to, con il quale si costruisce la bobina oscillatrice
Subito dopo si potranno inserire e saldare a sta- LI per leemissioni di gamma FM normale, oppu-
gno tutti gli altri componenti, tenendo conto che re guelfe per trasmettere, nei limiti della liceità,
resistenze e condensatori non sono elementi pola- fuori della gamma commerciale. I dati costruttivi
rizzati e possono comunque essere montati, senza delle bobine e i corrispondenti valori di emissione
alcuna considerazione per la posizione dei loro sono riportati in un'apposita tabella pubblicata a
terminali. parte. Nella quale è pure indicata la spira in cui si

TABELLA DATI BOBINE

BOBINA IN SPIRE PRESA ANTENNA Freq. con C7 min. Freq. con C7 ma»

A 9 alla 2a spira 52 MHz 64MHz


B 7 alla 2a spira I 62 MHz 75MHz
e 6 alla la spira 70MHz 83MHz
D 4 alla la spira 86MHz 110MHz
I 108 MHz 126 MHz
E 3 alla la spira
F 2 ad 1/3 della la spira 120MHz 135 MHz
G 1 ad 1/4 della la spira 135 MHz 150 MHz

NB. Le lettere maiuscole, indicative delle sette bobine, sono riportate nella foto di figura 8.

76
Fig. 8- Su questa basetta-supporto sono state fissate tutte le bobine necessarie per
far lavorare il microtrasmettitore nella gamma a modulazione di frequenza di 52
MHz + 158 MHz. I dati costruttivi di ognuna di esse sono riportati in apposita tabel-
la, nella quale ogni elemento è stato contrassegnato con la stessa lettera maiusco-
la qui riportata.

esegue la saldatura di uno dei due spezzoni di filo circuito stampato sono riportati i segni meno(-) e
che compongono il dipolo. più ( + ).
Nello schema di figura 2, in prossimità della bo- Il microfono a condensatore è dotato di tre fili
bina LI, sono presenti due capicorda (pagliuzze), conduttori diversamente colorati: rosso - nero -
sui quali si effettuano i collegamenti di antenna verde. I quali sono regolarmente citati in figura 2,
(A). mentre nello schema elettrico di figura 1 sono in-
I dati costruttivi riportati nella tabella sono validi dicati con le lettere maiuscole R-N- V. Nessun
per un circuito alimentato con la tensione di 9 V. errore di collegamento, dunque, può essere com-
Con valori di tensioni superiori, per esempio con messo durante l'applicazione di questo compo-
quello di 12 V, il diodo varicap DV presenterebbe nente, purché si tenga sott'occhio il piano co-
valori capacitivi inferiori e le frequenze si sposte- struttivo di figura 2.
rebbero verso l'alto. Riferendoci alla bobina G, Il microfono può essere montato indifferente-
che copre la gamma dei 135 : 150 MHz, con la mente con i terminali lunghi, oppure accorciati, a
tensione di 9 V, con una alimentazione di 12,5 V seconda delle preferenze del montatore, senza in-
coprirebbe la gamma dei 142 + 160 MHz. Ma fluenzare in alcuna misura il corretto funziona-
anche la distanza tra spira e spira influisce sulla mento del microtrasmettitore. La lunghezza dei
frequenza di emissione del microtrasmettitore. conduttori, infatti, è soltanto una questione di
Normalmente si impiega una spaziatura di 3 --e- 4 estetica e di esigenze pratiche, come nel caso di
mm. impiego del dispositivo in funzione di radiomi-
Ricordiamo che tutte le bobine, qualunque sia la crofono da tasca, con microfono omnidirezionale
frequenza di emissione, si realizzano avvolgendo infilato nell'occhiello della giacca.
il filo su un supporto cilindrico del diametro di 6 Il buon funzionamento del microtrasmettitore è
mm. Anche una punta da trapano, ovviamente condizionato dalla precisione con cui vengono ef-
nella sua parte liscia, può servire a questo scopo. fettuate le saldature a stagno. Ai principianti,
Gli ultimi elementi da inserire nella basetta del quindi, raccomandiamo, prima di infilare i termi-
circuito stampato sono la presa polarizzata per nali dei componenti nei rispettivi fori del circuito
l'innesto della pila a 9V ed i conduttori prove- stampato, di raschiarli con la lama di un temperi-
nienti dal microfono. La prima è dotata di due no o con una lametta da barba, in modo da far
conduttori, uno di color nero e l'altro di color apparire la lucentezza del metallo, ossia di elimi-
rosso. Il conduttore nero rappresenta la tensione nare ogni traccia di ossido o impurità, che non
negativa, quello rosso la tensione positiva. In cor- consentono di eseguire alla perfezione le saldatu-
rispondenza di queste tensioni, sulla basetta del re e che rappresentano sempre un ostacolo, più

77
+ gola il trimmer R3 a metà corsa e, possibilmente
con adatto cacciavite di plastica per operazioni di
taratura, si regola il compensatore C7 in modo da
FILO 1 Flg. 9 • L'antenna dipolo, ascoltare nel ricevitore un forte fischio. Se ciò ac-
necessaria per esaltare la cade, le operazioni di taratura possono conside-
portata del
mlcrotrasmettltore, può
rarsi grossolanamente concluse. Perché ora si
essere realizzata tratta di individuare, per successivi tentativi, la
mediante due fil] taratura preferibile di R3, che è quella in cui il se-
conduttori, Isolati In gnale ricevuto attraverso la radio appare chiaro,
plastica, del diametro di
0,5 cm. Sono preferibili
intellegibile e privo di distorsioni.
è,(;/ tuttavia I conduttori rigidi Durante la regolazione di R3 si potrà notare come
Cc»
sistemati in posizione la modulazione peggiori in condizioni di massima
vertlcale. amplificazione. E ciò può accadere per due preci-
MICROSPIA
si motivi: perché i rumori, anche quelli debolissi-
mi, diventano assai forti e perché entra in gioco il
soffio generato dai semiconduttori. Infatti, è ve-
ro che l'orecchio umano, con l'aiuto del cervello,
è in condizioni di selezionare un suono fra tanti
altri anche intensi, ma questo potere ha un limite.
Di notte, ad esempio, nel silenzio di una camera
FILO 2 da letto, è facile ascoltare il ronzio di una zanza-
ra. Ma di giorno, quando la camera si riempie di
brusìi, provenienti dall'esterno e ai quali l'orec-
chio è abituato, la zanzara non la si sente più. Al
contrario, il microtrasmettitore è più imparziale
dell'orecchio ed amplifica tutto in proporzione.
Ecco perché la taratura dell'amplificazione, tra-
mite il trimmer R3, deve adeguarsi al valore del
rumore di fondo. In conclusione, quando si vo-
gliono ascoltare debolissimi rumori in luoghi si-
precisamente, una resistenza al passaggio delle lenziosi, l'amplificazione può essere spinta al
deboli correnti che percorrono le varie parti del massimo, mentre sarà regolata al minimo là dove
circuito del microtrasmettitore. c'è molto rumore. Dunque, in ogni caso, il trim-
Tutti i componenti debbono rimanere adagiati mer R3 va usato con attenzione.
sulla superficie della basetta-supporto, mentre i
loro terminali debbono attraversare i fori ed esse-
re tranciati in giusta misura, onde consentire un LA PORTATA
preciso coinvolgimento della goccia di stagno fu-
so. La portata del microtrasmettitore varia col varia-
re delle condizioni ambientali e di quelle fisiche
ed elettriche del circuito. Per esempio, senza l'im-
MESSA A PUNTO E COLLAUDO piego dell'antenna, il raggio d'azione può mutare
fra il centinaio di metri, in città e qualche chilo-
Una volta ultimato il montaggio del microtra- metro in aperta campagna. Ma la portata aumen-
smettitore, dopo aver controllato attentamente il ta pure coll'aumentare della tensione di alimenta-
lavoro compiuto, si potrà procedere con alcune zione che, come è stato detto, può variare fra i 9
semplici operazioni di messa a punto e collaudo. Vcc ei15 Vcc, con la possibilità di impiego di una
Si comincerà quindi coll'accendere un ricevitore piccola pila da 9 V, oppure di tre pile piatte da 4,5
radio, commutato sulla gamma a modulazione di V ciascuna, collegate in serie tra di loro, in modo
frequenza (FM) e si cercherà in questo una zona da comporre un alimentatore da 12,5 V.
in cui non siano presenti segnali radiofonici, an- Un altro sistema per esaltare la potenza d'uscita
che se tale ricerca, in molti casi, potrà risultare consiste nel diminuire il valore della resistenza di
vana. Comunque, uno spazio poco affollato o emittore R8, riducendolo da 560 ohm ai valori di
con segnali di debole intensità lo si trova sempre. 470 ohm - 390 ohm - 330 ohm - 270 ohm e ricor-
Fatto ciò, si applica la pila da 9 V sul portapila, dando che, con i valori più bassi, assegnati alla
operando ad una certa distanza dal ricevitore ra- resistenza R8, la potenza in uscita aumenta. Ma
dio, ma sempre nel medesimo locale. Quindi si re- alla maggior potenza del microtrasmettitore cor-

78
risponde un aumento di consumo di energia elet- La lunghezza d'onda viene determinata applican-
trica, ossia delle pile di alimentazione. do la seguente formula:
Per quanto riguarda l'antenna, facciamo presen-
te che questa costituisce l'organo elettrico che ir- Lunghezza d'onda = 280 : F
radia le onde elettromagnetiche nello spazio. Per-
tanto un'antenna, realizzata con precisi criteri nella quale F indica la frequenza di trasmissione
tecnici e particolari attenzioni costruttive, contri- espressa in MHz. Ma facciamo un esempio e sup-
buisce ad aumentare la portata del trasmettitore poniamo di trasmettere sulla frequenza di 140
in misura notevole. MHz. Applicando la formula precedente si ha:
Uno dei due terminali, sui quali va collegato il di-
polo, è contrassegnato, nella basetta del circuito Lunghezza d'onda = 280 : 140 = 2 metri
stampato, con la lettera A, l'altro fa capo alla li-
nea + Vcc.
Buoni risultati si raggiungono collegando al ter- e quindi la lunghezza fisica di ogni ramo del dipo-
minale A il solo conduttore 1 di figura 9, ma que- lo è:
sti migliorano con il collegamento del secondo fi-
lo conduttore di figura 9 (FILO 2) alla linea + 2 :4= 0,5 = 50 cm
Vcc. Perché in tal modo si compone un vero e
proprio dipolo. I due conduttori del dipolo dovranno essere fissa-
I due fili, che costituiscono il dipolo, potranno ti in posizione verticale, lontano da conduttori
essere rappresentati da due conduttori isolati in elettrici e masse metalliche. Tuttavia, prima di
plastica, del diametro (interno) di 0,5 cm; la lun- considerare definitiva l'installazione dell'anten-
ghezza di ogni ramo va calcolata dividendo per 4 na, converrà fare qualche prova pratica per il rag-
la lunghezza d'onda sulla quale si trasmette. giungimento dei risultati migliori.

IL KIT DEL MICROTRASMETTITORE


costa L. 24.000
CONTENUTO

n° 7 condensatori
n° 1 compensatore
n° 7 resistenze
n° 1 trimmer potenz.
n° 1 transistor
n° 1 integrato
n° 1 microfono a condensatore
n° 1 presa polarizzata
n° 1circuito stampato
n° 1 matassina filo-stagno
n° 1 matassina filo conduttore
n° 2 capicorda
{

La scatola di montaggio del microtrasmettitore, nella quale sono contenuti tutti gll elementi illustrati nella foto,
costa L. 24.000. Per richiederla occone Inviare anticipatamente l'Importo, che è comprensivo delle spese di spedi-
zione, a mezzo vaglia, assegno bancario o clrcolare, oppure tramite conto corrente postale n° 46013207, intestato
a STOCK RADIO • 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20.

79
La quantità di luce emessa dalla lampadina
dipende dal tempo in cui il dito tocca il sensore

' A

VARIATORE DI LUCE
A SFIORAMENTO
Gli interruttori, a sensore pilotabile mediante uno attualmente in vendita presso i negozi di materiali
sfioramento col dito di una mano, non rappre- elettrici, hanno bene assimilato il principio di
sentano una novità in assoluto per i nostri lettori. funzionamento di questi dispositivi elettronici e
Dato che questo argomento è stato già, in passa- sanno come tali apparati, commercializzati nei
to, proposto con qualche interessante applicazio- modelli da muro e in quelli da comodino, quando
ne pratica. Ma il progetto qui presentato, pur ri- vengono attivati non consentono di ottenere, at-
velandosi un perfezionamento di altri in prece- traverso le lampadine da questi comandate, l'in-
denza pubblicati, è completamente nuovo e quin- tensità di luce desiderata, obbligando l'operatore
di inedito. ad una immediata manovra di regolazione, so-
Coloro che conoscono gli interruttori, regolatori prattutto se l'accensione delle luci avviene di not-
di luminosità, chiamati anche variatori di luce ed te, quando la funzione del regolatore dovrebbe

Il dispositivo descritto in queste pagine rappresenta un perfet-


to interruttore da comodino da notte, completamente elettro-
nico e quindi silenzioso, con il quale la quantità di luce neces-
saria è regolata a piacere toccando, più o meno a lungo, un
sensore. Le sue pratiche applicazioni, tuttavia, sono innume-
revoli, suggestive e confortevoli.

80
Basta sfiorare un sensore con un dito
per accendere una lampadina.

Un secondo sfioramento del dito


sul sensore spegne la lampada.

essere maggiormente apprezzata nel non creare nato inconvenienti e difetti. Ma c'è di più. Con il
disagio in locali adibiti al riposo. Ebbene, questo nuovo interruttore a sfioramento, che in lingua
inconveniente viene eliminato con il variatore di inglese viene chiamato "touch light dimmer", si
luminosità a sfioramento che ci accingiamo a de- possono realizzare o trasformare soprammobili
scrivere. Perché il comando non si esegue più con del tempo passato, senza alterarne l'estetica. Per-
una mano, ma soltanto con il polpastrello di un ché una sola parte metallica originale, dopo aver
qualsiasi dito della mano, col quale si tocca, più o occultato il circuito e i fili conduttori, può funge-
meno a lungo, a seconda della quantità di luce re da sensore.
che si vuol diffondere negli ambienti, un elemen- Un ulteriore vantaggio di questo regolatore di lu-
to sensore, che può essere un morsetto, una vite, ce, rispetto ai tradizionali variatori di luminosità
un capocorda, una piastrina metallica, uno spez- con potenziometro, degno di essere menzionato,
zone di filo conduttore od altro ancora. consiste nella possibilità di effettuare il comando
Molti lettori, oltre che i variatori di luminosità in più posti, dislocati in luoghi diversi. Non più,
ora citati, conosceranno pure gli interruttori a dunque, una sola manopola sul comodino da not-
sfioramento che in taluni modelli di vecchi televi- te o sul muro, in prossimità della porta di accesso
sori, privi di telecomando, servivano per commu- ad un locale, ma una sequenza di pulsanti appli-
tare il canale di ricezione. Oggi quegli interruttori cati nei punti di maggiore comodità e, se si vuole,
sono andati in disuso, anche se molto suggestivi, noti soltanto a poche persone.
perché a volte il loro comportamento appariva Si è fin qui parlato di pilotaggio di lampadine, ma
scorretto, in misura particolare quando dovevano il dispositivo si presta anche al comando di molti
operare in ambienti umidi o ricchi di disturbi. Ad altri carichi resistivi, come ad esempio le piccole
essi infatti si sono sostituiti i nuovi modelli, anca- stufe elettriche, le termocoperte, certi forni elet-
ra a sfioramento, ma molto meglio dimensionati trici, i termofori e tutta quella serie di elettrodo-
e realizzati, come quello che costituisce l'oggetto mestici in cui sia necessario graduare, nella misu-
del presente articolo e che dei vecchi interruttori ra auspicata, il flusso di corrente. Prendendo al-
conserva tutti i pregi e i vantaggi, avendone elimi- cune precauzioni, anche i carichi leggermente in-

81
·-·-·-·-·-·-1

cc,

82
SENSI B. TRIAC MORSETTI

~ SENSORE

Fig. 2 Piano costruttivo del regolatore di luminosità a sfioramento. In questo caso il


sensore è rappresentato da un capocorda, ma nel montaggio finale tale elemento
potrà essere sostituito con una piastrina di rame quadrata di un centimetro di lato,
oppure con la testa di una vite di rame.

< COMPONENTI I

Condensatori R4 = 1megaohm • 1/2 W


R5 = 1,5 megaohm - 1/2 W
C1 = 47.000 pF R6 = 1.000 ohm - 1 W
C2 = 470 pF R7 = 150 ohm - 1/2 W
C3 = 47 µF • 16 VI (elettrolitico)
C4 = 220.000 pF • 630 Vcc
es = 100.000 pF - 630 Vcc Varie
IC1 = S576C
TRIAC = BTA 06 - 600 T
Resistenze DZ = diodo zener (15 V.1 W)
R1 = 4,7 megaohm • 1/2 W D1 = diodo al silicio (1N4004)
R2 = 4,7 megaohm • 1/2 W D2 = diodo al silicio (1N4004)
R3 = 4,7 megaohm (trimmer) LP = lampada (60 W + 100 W)

83
realizzati con flip -flop, che mantengono inaltera-
to il loro stato logico (memorizzato) fino al suc-
cessivo evento. L'impostazione digitale, in sosti-
tuzione di quella analogica, adottata nei normali
dimmer, assicura altresì precisione e regolarità di
intervento altrimenti impossibili. Infatti, se si re-
gola l'angolo di conduzione di un triac con una
resistenza di carico, come avviene nei circuiti a
potenziometro, la potenza erogata dalla lampadi-
na non è lineare con la posizione del cursore, ma
assume un andamento assai complesso. E se si
considera poi che le nostre sensazioni luminose
non sono a loro volta lineari con la potenza ero-
gata dalla lampadina, si comprende facilmente
come sia impossibile linearizzare tale regolazione,
semplicemente agendo sulla caratteristica, lineare
Flg. 3 • Disegno in grandezza naturale del circuito stam -
o logaritmica, del potenziometro.
pato sul quale si realizz a Il dispositivo regolatore di lu- Progettando opportunamente il circuito logico, è
minosità a sfioram ento. invece possibile linearizzare il tempo di sfiora-
mento con la sensazione di luminosità, raggiun-
gendo un controllo incredibilmente gradevole.
Abbiamo già accennato, inizialmente, a quell'in-
conveniente per cui i regolatori di luminosità a
triac con comando a potenziometro non consen-
tono la gradualità di luce con partenza da un mi-
nimo valore. E ciò a causa della isteresi caratteri-
duttivi possono essere regolati con il circuito elet- stica che rende difficile la regolazione della lumi-
tronico qui di seguito descritto. nosità sulle basse intensità di luce. Infatti, come è
ben noto, con i normali light dimmer a triac biso-
gna prima accendere la lampada ad una certa lu-
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO minosità e poi scendere, mediante la regolazione
del potenziometro, a quella più debole desidera-
Per realizzare le funzioni che il progetto si propo- ta. Il circuito digitale, invece, facilità notevol-
ne di attuare, si è ritenuto conveniente ricorrere mente questa manovra in virtù della sua precisio-
all'impiego di un circuito integrato in tecnologia ne di intervento.
PMOS. Infatti, per il funzionamento del sensore Possiamo ora concludere la prima parte descritti-
a sfioramento si deve comporre un circuito ad al- va del progetto considerando che con la tecnolo-
tissima impedenza, dell'ordine dei miliardi di gia PMOS, che è la stessa adottata nei microcal-
ohm! Il quale deve essere in grado di rivelare quei colatori, si possono realizzare, in forma molto
piccoli segnali che il nostro corpo capta dagli im- economica, sia circuiti ad altissima impedenza
pianti elettrici e da cui, in casa e dovunque si vuo- d'ingresso, sia circuiti logici e, in modo particola-
le installare il dispositivo è circondato. E si badi re, flip-flop. Dunque, la nostra scelta non poteva
bene, si tratta veramente di segnali di minima po- cadere che in uno di tali modelli di circuiti inte-
tenza elettrica, fra i quali il più forte è ovviamen- grati, esattamente il Siemens S 576 C (la lettera
te quello a 50 Hz, ossia alla frequenza di rete. Ma C è molto importante!). Il quale, anche se este-
il progetto, oltre che disporre di un tale circuito riormente appare racchiuso in una piccola custo-
rivelatore, deve pure comandare l'angolo di con- dia, nella realtà circuitale interna è molto com-
duzione di un triac, cioè stabilire con la massima plesso.
precisione il punto di innesco di questo compo-
nente rispetto al passaggio per lo zero della sinu-
soide rappresentativa della tensione di rete a 220 ESAME DEL CIRCUITO
V. Tale dato deve essere inoltre memorizzato, a
seconda del tempo in cui il polpastrello della ma- Lo schema elettrico del dispositivo regolatore di
no indugia sull'elemento sensore. Ma è evidente luminosità è riportato in figura 1. Come si può
che, se il circuito prescelto è di tipo digitale, divie- notare, il circuito è alimentato con la tensione ne-
ne facile mantenere i dati in memoria, perché i gativa di 15 V, derivata da un apposito alimen-
contatori necessari a svolgere tali funzioni sono tatore che descriveremo più avanti.

84
s

-..1I7r I I
I
I \
I
7rI
I
I
'

18o° i
50°
ANGOLO
DI 90°
CONDUZ
30°

o 2 3 5 6 7 8 9 IO Il 12 13 15 TEMPO
IN SEC

Fig. 4- Con questo diagramma viene matematicamente interpretato Il comporta-


mento del circuito di regolazione di luminosità in relazione al tempo in cui il dito in-
dugia sul sensore. Con la lettera S è segnalato il tempo in cui il sensore è In contat-
to con il dito, con la lettera S sormontata da un trattino è indicato Il tempo in cui il
sensore non è toccato.

L'alimentazione è applicata al piedino l, rappre- da eventuali forti scariche elettrostatiche, potran-


sentativo del terminale di massa dell'integrato no inserire un diodo zener da 15 V nel seguente
ICI, e al piedino 7, sul quale è collegata la linea modo. L'anodo di tale componente dovrà rima-
negativa dell'alimentazione. Sul piedino 5 è inve- nere collegato nel punto di incontro della resi-
ce connesso il sensore, che immette in ICI il se- stenza R con la resistenza R4, mentre il catodo
gnale a 50 Hz per essere sottoposto a processo di verrà saldato alla linea di massa. Il terminale 5 di
rivelazione. ICI, a sua volta, dovrà essere disinserito dall'at-
Il segnale a 50 Hz, applicato al sensore tramite il tuale collegamento, cioè dal punto di saldatura di
dito della mano dell'operatore, è presente nel cor- R4 con R2 e fissato sul punto d'incontro di R3
po umano a causa degli accoppiamenti elettroma- con R4. Ma si tenga presente che l'integrato ICI è
gnetici con i conduttori di rete, ma raggiunge pu-
re il dispositivo capacitivamente, con un conden-
satore le cui armature sono rappresentate dal cor-
po e dal circuito di massa dell'apparato.
Le resistenze Rl - R2, di elevato valore ohmmico,
fatta eccezione per le debolissime correnti, asso- 1 8
lutamente innocue, provvedono ad assicurare
2 7
l'isolamento della tensione di rete e debbono
quindi essere caratterizzate da una potenza di dis- 3 6
sipazione di almeno mezzo watt. Ovviamente, 4 5
queste due resistenze dovranno essere di ottima
qualità, possibilmente del tipo omologato per tale
impiego (IMQ o VDE). In ogni caso, converrà
orientarsi verso i modelli per alta tensione, ossia IC1
per 750 V ed oltre.
In sostituzione delle due resistenze Rl - R2, si sa-
rebbe potuto impiegare una sola resistenza di va- Fig. 5-Cosi si presenta, visto nella sua parte superiore,
l'integrato S 576 C adottato nel montaggio descritto
lore ohmmico doppio, ma così facendo si sarebbe nel testo.
ridotta la sicurezza protettiva della tensione di re-
te.
Coloro che volessero proteggere l'integrato ICI

85
JF========l2

+JOV-Aftr
+
ov-
-30/ - -
RC
A 220V

-{ y?

DZ
8 220V

ov
+ •
P!ED.l

~
+
ac3
, [g

47 C
-15V
T D1 Il nr
C4
220V

PIED. 7 V" I .--.- ■ l===m

Fig. 6 • Questi tre schemi interpretano la funzione dell'alimentatore a -15V dell'inte-


grato S 576 C montato nel circuito del regolatore di lumlnosità a sfioramento. Dap-
prima la tensione viene ridotta dal valore di 220 Vca a quello di 30 Vca, poi questa
nuova tensione alternata viene modificata in una tensione unidirezionale pulsante.
Infine, con l'aggiunta di nuovi componenti, si ottiene una tensione continua di -15V.

86
già per sua natura parzialmente protetto dalle mìtato. Volendo poi eliminare il sensore e far uso
scariche elettrostatiche e soltanto in casi eccezio- soltanto dei pulsanti, allora si dovrà collegare a
nali potrà rendersi necessario l'intervento ora de- massa il piedino 5 di ICI.
scritto. In caso di carico leggermente induttivo, conviene
Qualora il dispositivo dovesse essere installato in aumentare il valore capacitivo del condensatore
ambienti particolarmente disturbati da campi C5 e diminuire quello della resistenza R7, onde
elettrici ed elettrostatici, allora potrebbe divenire evitare un eccesso di riscaldamento.
necessario l'inserimento di un condensatore, del Se il circuito dovesse creare disturbi in altri deli-
valore capacitivo di alcuni nanofarad, in polipro- catissimi apparati posti nelle vicinanze, converrà
pilene o ceramico NPO, a bassissima perdita, fra inserire, fra i terminali 1 e 2 e fra la rete e la lam-
il piedino 5 di ICI e la linea di massa. pada, un filtro di rete di tipo commerciale.
Nel pilotaggio di potenze elettriche superiori ai
100 W, il triac deve essere opportunamente raf-
COMPORTAMENTO CIRCUITALE freddato con adeguato dissipatore di calore, fa-
cendo bene attenzione agli isolamenti.
Il diagramma riportato in figura 4 interpreta i va-
ri comportamenti del circuito di figura I quando
con il dito di una mano si tocca, più o meno a L'ALIMENTATORE
lungo, l'elemento sensore.
Con la lettera S sono indicati, sull'asse delle ascis- L'alimentatore del circuito integrato ICI è com-
se, i tempi in cui il dito tocca il sensore. Con la posto dai seguenti elementi: C4 - R6 - DZ - DI -
lettera S, sormontata da un trattino, sono indicati C3. Questi sono ben individuabili nello schema
i tempi in cui il sensore rimane libero, ossia isola- elettrico di figura 1, ma sono pure riportati
to dal corpo dell'operatore. nell'estratto di circuito a piè di figura 6, alla qua-
Con un angolo di conduzione di 180°, si ottiene le faremo ora riferimento per interpretare il com-
la piena luminosità della lampada. Il dispositivo, portamento dell'alimentatore.
attraverso la sua logica digitale, sente il tempo dì Con i valori attribuiti a C4 (220.000 pF) e ad R6
azionamento e programma i suoi circuiti in modo (1.000 ohm), si supponga di alimentare, come in-
da inviare l'impulso al triac, esattamente come dicato in alto di figura 6, un carico RC, pari a
indicato nel diagramma. 2678 ohm, tramite la tensione di rete a 220 V - 50
Per sincronizzarsi con la frequenza di rete, il di- Hz. Il valore totale del carico, in tal caso, è dato
spositivo dispone di un circuito di aggancio di fa- dalla somma delle tre grandezze XC - R6 - RC.
se PLL (Phase Locked Loop), che preleva il se- Ossia:
gnale a 50 Hz dal piedino 4 di ICI tramite la resi- Carico totale = XC + R6 + RC
stenza RS ed il condensatore C2. Il condensatore
Cl svolge una funzione capacitiva richiesta Ma il valore di XC è dato da·
dall'integratore interno. Il piedino 2 costituisce •
un ingresso non utilizzato per un dock esterno,
con frequenza massima di 500 Hz e allo scopo di XC = 1 = 1 = 15.923 ohm
ottenere effetti speciali, come ad esempio il lento 2nfC 0,0000628
ed automatico abbassarsi delle luci, che per ora . .
non è impiegato. Il piedino 6 è un altro ingresso, Dunque Ii canco totale CT vale:
che può essere utilizzato per pilotare il dispositivo
da più punti diversi, come è stato anticipato CT = 15.923 ohm + 1.000 ohm + 2.678 ohm =
all'inizio del presente articolo, ma non più col si- 19.601 ohm
stema del sensore, bensì con quello dei pulsanti.
E per questo scopo basta collegare, in serie con il Il valore della corrente che scorre nel circuito è:
piedino 6, una resistenza da 470.000 ohm ed
un'altra da 120.000 ohm verso la linea negativa I = V:R
dell'alimentazione, cioè sul piedino 7 di ICI. Il
punto di saldatura fra le due resistenze verrà col- 220 V: 19.601 ohm = 0,011 A
legato con uno dei terminali dei pulsanti, di cui il
secondo terminale sarà connesso con il condutto- Pertanto, sui terminali del carico RC, nel partico-
re di rete fissato al morsetto 2 del circuito di figu- lare A di figura 6, il valore della tensione è:
ra 1, cioè con quel morsetto in cui entra di retta-
mente una delle due fasi della tensione di rete. V = RxI
I pulsanti possono essere installati in numero illi- 2.678 ohm x 0,011 A = 30 Veff. circa

87
ALLA
SPINA

Fig. 7 • Schema applicativo e di collaudo del dispositivo regolatore di luminosità a


sfioramento. Il capocorda S funge in questo caso da elemento sensore.

Sulla sinistra dello schema A di figura 6 è riporta- Per trasformare la tensione unidirezionale pul-
ta la corrispondente sinusoide della tensione ora sante, formata da sole semionde negative, in una
calcolata. tensione perfettamente continua, del valore nega-
Nello schema riportato in B di figura 6 si nota co- tivo di 15 V, necessaria per alimentare l'inte-
me il carico RC sia stato sostituito con un diodo grato ICl, si debbono aggiungere al circuito ri-
zener da 15 V (DZ). Il quale, per il modo in cui prodotto in B di figura 6, il diodo rettificatore al
esso rimane collegato, elimina completamente le silicio Dl ed il condensatore elettrolitico C3, co-
semionde positive e limita quelle negative al valo- me indicato nello schema C di figura 6.
re della tensione di zener cioè a15 V. II vantaggio ottenuto dall'impiego di un conden-
Sulla sinistra dello schema B di figura 6 è ripro- satore (C4) in funzione di elemento di caduta di
dotta la sinusoide della tensione così come questa tensione, deriva dall'assenza di perdite in presen-
si presenta dopo l'inserimento del diodo zener; le za di una reattanza pura o quasi e, conseguente-
semionde positive, eliminate, sono state indicate mente, dalla mancanza di riscaldamento.
mediante tratteggio. La resistenza R6, da 1.000 ohm, impedisce alle

88
aventuali correnti elevate di carica dei condensa- vradimensionare il componente, utilizzando un
tori C4 e C3 di danneggiare il circuito. modello da 25 A o più, inserendo inoltre un fusi-
bile rapido, di congrua portata, sui conduttori di
rete.
Lo schema riportato in figura 7 interpreta le ope-
MONTAGGIO E COLLAUDO
razioni di collaudo del dispositivo. Toccando per
un attimo il piedino S, nel modo indicato, la lam-
Il montaggio del regolatore di luce a sensore si pada LP si accende normalmente. Toccando nuo-
esegue nel modo indicato nel piano costruttivo ri- vamente lo stesso elemento, che in pratica è un
portato in figura 2, dopo aver costruito il circuito capocorda, indicato con la lettera S che è l'inizia-
stampato il cui disegno, in grandezza reale, è pre- le della parola SENSORE, la lampada LP si spe-
sentato in figura 3. gne.
Sullo schema elettrico di figura I, in prossimità Se il dito rimane appoggiato su S, la lampada si
della lampadina LP, è riportato il simbolo di pe- accende lentamente fino a quando il dito viene
ricolo di scossa elettrica. Infatti sui morsetti 1-2 tolto. A questo punto l'integrato ICI memorizza
del circuito sono applicati i conduttori della ten- e mantiene la quantità di luce prescelta. Poi, toc-
sione di rete, che si prolungano poi, attraverso le cando nuovamente per un attimo S, la lampada si
piste del circuito stampato, in molti settori spegne.
dell'apparato. Pertanto, durante il collaudo e Se si mantiene fermo il dito su S, la lampada rag-
l'impiego del regolatore di luminosità, bisogna giunge progressivamente, dalla condizione di
far attenzione a non toccare distrattamente le va- spenta, la massima luminosità, per poi ritornare a
rie parti circuitali e a non porre il dispositivo su spegnersi con un ciclo ripetitivo che dura finché il
un piano conduttore. Conviene quindi, durante le dito della mano rimane su S.
prime prove, inserire il circuito in una scatola di Il sensore, in fase di costruzione finale dell'appa-
cartone, per poi introdurlo definitivamente, a rato, potrà essere sostituito con una piastrina di
controllo avvenuto, dentro un piccolo contenito- rame, di forma quadrata, di un centimetro di la-
re di materiale isolante. to. Oppure, al posto del capocorda, si potrà ap-
Ai lettori principianti si raccomanda di collegare i plicare una vite di rame, una piccola sfera od al-
vari elementi polarizzati (DI-D2-DZ-C3) te- tro elemento conduttore. In ogni caso, la lun-
nendo conto dell'esatta posizione dei loro elettro- ghezza del collegamento, tra il sensore ed il punto
di, peraltro chiaramente indicati nello schema di S del circuito stampato, non deve superare la mi-
figura 2. sura di I --:-- 3 cm. Perché se il filo è lungo, potreb-
Per quanto riguarda l'integrato ICI, in figura 5 è be verificarsi l'attuazione del ciclo prima descrit-
disegnato tale componente nella sua parte supe- to dei successivi spegnimenti e delle continue ac-
riore, con la numerazione degli otto piedini di- censioni, attuando un effetto luminoso abbastan-
sponibili. za suggestivo ma accettabile in occasione di feste
Per evitare guasti al triac, in occasione di even- danzanti, nelle vetrine dei negozi e dovunque si
tuali avarie alla lampada LP, consigliamo di so- voglia attirare l'attenzione del pubblico.

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

89
ESALTATE
LE NOTE
BASSE
La maggior parte dei cultori dell'alta fedeltà e, tato in termini di denaro, mentre lo è un po' me-
più in generale, di coloro che si occupano di am- no per quanto attiene la pazienza di intervento, in
plificazioni audio, si augura di utilizzare dei pic- fase di messa a punto, da parte del costruttore.
coli trasduttori acustici, da sistemare in una libre- Ma la qualità dei risultati sicuramente raggiunti
ria, sopra un armadio o in altro luogo di un pic- ripaga largamente la fatica profusa.
colo locale, con la speranza di ottenere quelle pre- Prima di addentrarci nel vivo dell'argomento, vo-
stazioni che sono soltanto possibili con l'impiego gliamo appagare subito la curiosità dei lettori, in-
dei diffusori professionali. Ma i miracoli, nel terpretando brevemente le modalità d'uso del
mondo dell'elettronica, non si possono fare, an- progetto. Ricordiamo quindi che questo va inseri-
che se ad essi, in una certa misura, ci si può avvi- to, in un amplificatore BF, fra l'uscita del circui-
cinare. E questo, ad esempio, è il caso trattato nel to preamplificatore e l'entrata di quello di poten-
presente articolo. Nel quale si dimostra come, za, oppure, trattandosi di un ricevitore radio, fra
tramite l'inserimento, in un amplificatore di bas- il cursore del potenziometro di volume e lo stadio
sa frequenza, di uno speciale circuito, anche gli amplificatore BF. E questo stesso sistema di inse-
altoparlanti di piccolo diametro possono essere in rimento vale pure quando si ha a che fare con
grado di riprodurre, in modo eccellente, le note qualsiasi altro audioriproduttore equipaggiato
gravi. con altoparlante di piccola grandezza. Ovviamen-
Il prezzo da pagare è alquanto modesto, se valu- te, per applicazioni su amplificatori stereofonici,

Verificate l'efficienza di questo dispositivo, introducendolo nel


vostro riproduttore audio monotonico, oppure in quello stereo-
fonico, di media qualità, servendovi di due esemplari identici.

90
Anche i piccoli altoparlanti possono riprodurre i toni gravi.

L'esaltazione delle basse frequenze si effettua tramite regola-


zione di un potenziometro.

Il circuito è semplice e si inserisce in serie con il cursore del


potenziometro di volume dell'amplificatore BF.

il dispositivo dovrà essere realizzato due volte, in- no, sono quelle alla frequenza di 16 Hz circa,
serendo un modello per ciascun canale. mentre un altoparlante, per essere efficiente al di
Gli effetti ottenuti sono a questo punto abbastan- sotto dei 70 -;- 80 Hz, necessita di voluminosi ma-
za intuibili. Il nostro circuito non interferisce sul- gneti, complesse costruzioni, grandi dimensioni
le note medie, sulle medio-alte e sulle alte, mentre ed è presente sul mercato a prezzi proibitivi. Ma
esalta incredibilmente quelle basse, che vengono per disporre di una riproduzione sonora realisti-
riprodotte anche se l'altoparlante è di media o ca, gli altoparlanti di qualità non bastano, perché
piccola grandezza. questi debbono essere accoppiati ad amplificatori
di potenza regolati sui massimi valori di volume.
Il che non è assolutamente tollerabile nelle nor-
CARATTERISTICHE DEGLI ALTOPARLANTI mali abitazioni, anche se attualmente il mercato
dei riproduttori audio abbonda di modelli con
Le note più basse, percettibili dall'orecchio urna- potenze di 20 W e più. Dunque, sia pure con l'im-

91
LI

Fig. 1 - Sulla sinistra sono riprodotti,


nell'ordine dall'alto al basso, i tre tipi di
filtri citati nel testo: quello del primo or-
dine (A), quello del secondo ordine (B) e
quello del terzo ordine (C). Sulla destra,
in corrispondenza dei circuiti di filtro,

© sono riportate le rispettive curve di re-


sponso.

piego di pochi watt, basta correggere la risposta ni, quelli a sospensione pneumatica, si aggira in-
del diffusore alle basse frequenze, fornendo a torno ai 20 Hz all'aria, mentre quando sono inse-
questo una potenza extra, con modalità che ne riti in custodia, la frequenza sale a 60 ..,. 80 Hz, a
compensino le perdite, per creare suoni più veri e seconda delle dimensioni. In considerazione dita-
maggiormente adatti agli ambienti domestici. Ed le fatto, dunque, d'ora innanzi, citando l'altopar-
il progetto, qui presentato e descritto, si propone lante, faremo riferimento sempre alla coppia
appunto di conquistare un tale risultato pratico, altoparlante-custodia in ambiente domestico.
anche se la potenza massima del sistema sarà ri- Sotto l'aspetto teorico, l'altoparlante può essere
dotta allo scopo di evitare eccessive distorsioni. visto come un filtro passa-alto, relativamente alla
Ma cerchiamo di esaminare, sotto il profilo cir- potenza in transito, perché esso blocca la potenza
cuitale, il comportamento dei trasduttori acustici. stessa alle frequenze che rimangono al di sotto del
Ogni diffusore acustico, soprattutto in riferimen- suo responso, come se si trattasse di un filtro a
to alle frequenze più basse, non può essere analiz- condensatore di piccola capacità, come indicato
zato prendendo le mosse dalle caratteristiche del in A di figura 1. Ma in generale, l'altoparlante
solo altoparlante immerso nell'aria libera, perché può essere assimilato ad una cella LC, come quel-
la frequenza di risonanza dei modelli più moder- la riportata in B di figura 1, che viene chiamata

92
u
Ca

'E

Re
Rb

u
Cc

Fig. 2 • Circuiti semplificati dei flltrl attivi adot-


tati nel dispositivo di esaltazione delle note
gravi emesse da un amplificatore di bassa fre-
Rc IIRd u
quenza. Quello riprodotto in alto simboleggia il
filtro del primo ordine, quello In basso il filtro
del secondo ordine.

cella del secondo ordine, contenendo due elemen- elementi reattivi, come indicato in C di figura 1,
ti reattivi indipendenti (Ll - C2). si possono ottenere, ovviamente entro certi limiti,
Sulla destra degli schemi di figura 1 sono riporta- diversi responsi, a piacere. Pertanto, al diffusore,
te le curve di risposta dei relativi filtri. Le quali inteso come un filtro passa-basso del secondo or-
variano a seconda delle caratteristiche e dei valori dine, si può accoppiare ancora un altro filtro
attribuiti ai componenti. Per esempio, se il circui- passa-basso, sempre del secondo ordine, con ca-
to ha un fattore di merito Q elevato, la risposta in ratteristiche complementari al primo, per com-
frequenza assume un andamento ripido, con la porre uno stadio equivalente a due Le due C, del
presenza di una certa ondulazione nella banda quarto ordine, con il responso desiderato. In pra-
passante; si tenga presente che il fattore di merito tica, tuttavia, si deve limitare allo spostamento di
Q è inversamente proporzionale a quello di smor- un'ottava verso il basso il taglio del filtro com-
zamento. Al contrario, se il fattore di merito Q si plessivo, rispetto a quello del solo diffusore, a
mantiene basso, per esempio al di sotto di 0,7, la causa delle limitazioni imposte dalla potenza trat-
risposta è morbida e monotona e l'ondulazione in tabile e dai livelli di distorsione accettabili. Ma
banda passante sparisce. l'aver aggiunto dodici note in più è di per sè un ri-
Aggiungendo al filtro di tipo più semplice altri sultato prodigioso, che non mancherà di impres-

93
• ·-·-IJ)1 u
Q:
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Lu

94
RETE
220V

Fig. 4. Piano costruttivo, interamente composto su circuito stampato, del dispositi-


vo adatto a far riprodurre le frequenze audio più basse anche attraverso i diffusori
acustici di piccola e media grandezza.

< COMPONENTI I
Condensatori
C1 = 2,2 µF (non polarizzato) R2 = 56.000 ohm (vedi testo)
C2 = 100.000 pF R3 = 56.000 ohm (vedi testo)
C3 = 100.000 pF R4 = 470.000 ohm (potenz. a varlaz. lin.)
C4 = 100.000 pF R5 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
es = 100.000 pF R6 = 1.000 ohm
C6 = 2,2 µF (non polarizzato) R7 = 3.300 ohm
C7 = 47 µF - 35 VI (elettrolitico)
es = 47 µF - 35 VI (elettrolitico)
Varie
C9 = 4.700 µF - 35 VI (elettrolitico)
C10 = 10.000 pF IC1 = LF353
C11= 10.000 pF DZ1 = diodo zener (6 V - 0,5 W)
DZ2 = diodo zener (6 V • 0,5 W)
DL = diodo led (qualsiasi tipo)
Resistenze p1 = ponte raddrizz. (80 V · 1A)
R1 = 100.000 ohm Ti = trasf. (220 V - 24 V - 3 W)

sionare favorevolmente i lettori. In particolare, un responso fino a 30 Hz, che rappresenta appun-
utilizzando diffusori capaci di riprodurre fre- to il valore di frequenza più basso riproducibile in
quenze di almeno 60 Hz, sarà possibile ottenere ambienti di ridotte dimensioni.

95
o o
00
6

'I
5
o o

Fig. 5 • Disegno in grandezza reale del circuito stampato che il lettore dovrà ripro-
durre su una basetta di materiale isolante (bachelite o vetronite) di forma rettango-
lare.

dB 7
IL CIRCUITO TEORICO
la.
+10 p

I ... \ . .... .. ....


Il circuito teorico del dispositivo in grado di esal-
tare le note basse, anche attraverso altoparlanti di

.. . ... ~..·?
i-,, .. piccola o media grandezza e di poco costo, è ri-
o
-3 I .,, - portato in figura 3. In esso, come si può notare,
l

I . 1 .. non vengono impiegati componenti particolari e


-10 . , l a
- neppure sono presenti speciali filtri che richiedo-

-20
V. i '
:
i
no critiche operazioni di taratura, a meno che
non si voglia raggiungere un responso di frequen-
za di grande precisione, per il quale si impone
'i/ i l'uso di una strumentazione laboratoriale. Perché
le regolazioni da effettuarsi sono due soltanto,
-30 ee :•
quella del livello del segnale uscente, mediante il
.3 .4 .5.6.7.8.9 1 2 3 4 potenziometro R5 e quella del fattore di merito
FREQUENZA del filtro passa-alto attivo, del secondo ordine,
tramite il potenziometro R4. Tuttavia, senza far
ricorso ad espressioni tecniche di non facile com-
prensione, in parole semplici diciamo che, con
Fig. 6 • Curve di risposta, con irregolarità opportuna- R5, si regola il volume d'ascolto in altoparlante,
mente accentuate, di un altoparlante funzionante in ac- con R4 si regola la frequenza dei suoni, come se si
coppia mento con il dispositivo presentato nel testo (li-
nea tratteggiata) di un altoparlante normale collegato trattasse di un normale controllo manuale di to-
all'uscita di un amplificatore BF (linea punteggiata) e nalità.
del solo filtro di tipo del secondo ordine. Il circuito di figura 3 si compone di tre stadi prin-
cipali. Il primo di questi, che è quello di un adat-
tatore di impedenza, utilizza una mezza sezione
di un integrato dual JFET, modello LF 353, il se-

96
condo, che funge da filtro vero e proprio, si serve
dell'altra metà dello stesso integrato, il terzo sta-
dio è rappresentato dall'alimentatore da rete.
I primi due stadi del circuito teorico di figura 3
sono stati riportati in figura 2, allo scopo di sem-
plificarne l'esame. Cominciamo quindi con lo
schema riportato in alto di figura 2, che si riferi-
sce allo stadio adattatore di impedenza a guada-
gno unitario, il cui scopo è quello di adattare la
sua entrata con l'impedenza d'uscita dello stadio
presente a monte, cui è destinato a collegarsi, os- TR2
sia con lo stadio preamplificatore di un amplifi-
catore di bassa frequenza. In pratica, il collega- TRI
mento si effettua sul cursore del potenziometro
regolatore di volume sonoro dell'amplificatore. R2
L'adattatore di impedenza, quello riportato in al- VEE
ti di figura 2, ripropone il filtro di primo ordine
pubblicato in A di figura 1, nel quale è stata ag-
giunta, in questa occasione, la resistenza Ra, allo
scopo di fornire al filtro di secondo ordine, quel- Fig. 7- Schema di principio di una sola sezione dell'in-
lo presentato in basso di figura 2, un segnale a tegrato LF353 utilizzato nel progetto presentato in que-
bassissima impedenza, per non alterarne il re- ste pagine. Con le sigle ST1 ed ST2 sono indicati i clr-
cuiti di stabilizzazione del punto di lavoro.
sponso.
Il filtro di secondo ordine costituisce il classico
stadio di filtro passa-alto attivo, nel quale la fre-
quenza di taglio, una volta fissato il valore dei
condensatori Cb e Cc, rimane stabilita dal valore
attribuito alle resistenze Rb ed Re, che debbono
essere uguali. verso la linea di massa, il fattore di merito Q au-
Assegnando alle due resistenze, ora citate, Rb ed menta ed aumenta pure il picco verso l'alto della
Re lo stesso valore ohmmico di 56.000 ohm, la caratteristica di risposta tensione-frequenza dello
frequenza di taglio è di 28 Hz. Queste due resi- stadio di IClb.
stenze, nello schema completo di figura 3 sono
segnalate con le sigle R2 - R3.
Ricordiamo ora che, aumentando il valore delle MONTAGGIO
due resistenze menzionate, la frequenza di taglio
diminuisce, diminuendolo, la frequenza di taglio Il montaggio del circuito di figura 3 si esegue su
aumenta. Nel nostro prototipo abbiamo utilizza- circuito stampato, nel modo indicato nel piano
to due resistenze da 56.000 ohm, come indicato costruttivo di figura 4.
nell'esempio, allo scopo di disporre di una fre- Il disegno del circuito stampato, in grandezza
quenza di taglio di 28 Hz. reale, è pubblicato in figura 5. La numerazione in
Il fattore di merito Q è regolato dall'amplifica- esso riportata stabilisce una precisa corrispon-
zione dell'integrato IC, indicato con ICI b nello denza con le stesse numerazioni citate nello sche-
schema generale di figura 3. Ma l'amplificazione ma elettrico di figura 3 e in quello pratico di figu-
di ICI b dipende in pratica dal rapporto delle due ra 4.
resistenze Re: Rd, collegate sull'entrata E inver- Anche l'alimentatore rimane completamente
tente di IC. Un tale rapporto è stabilito, nel no- montato sulla stessa basetta del circuito stampa-
stro progetto, dalla posizione del cursore di un to, che è di forma rettangolare e delle dimensioni
potenziometro, che sostituisce appunto le due re- di 16 cm x 6 cm. Per esso si fa impiego di un pic-
sistenze Re ed Rd e che reca la sigla R4. Questo colo trasformatore da 1 W, in grado di trasfor-
elemento consente di far variare il fattore di meri- mare la tensione di rete di 220 Vca in quella di 24
to Q a piacere, in qualsiasi momento, con la sola Vca. Poi, sull'avvolgimento secondario di Tl, la
rotazione del perno di comando, tenendo presen- tensione viene raddrizzata mediante un ponte da
te che con tale manovra si regola praticamente la 80 V - l A, sui cui terminali utili, positivo e nega-
tonalità dei suoni ad orecchio, secondo i propri tivo, la tensione assume il valore di 28 Vcc circa.
gusti. Successivamente, grazie alla presenza della resi-
Con il cursore di R4 progressivamente spostato stenza di caduta R6 e dei due diodi zener DZl e

97
vcc
p ,--------------.---...---...------.--------.------~

bo.
vcc

Fig. 8 • Schema elettrico completo di una sola sezione dell'integrato LF 353. I numeri
cerchiati si riferiscono ai collegamenti relativi alla seconda sezione.

DZ2, la tensione si stabilizza sul valore di 12 Vcc, Facciamo presente che, per semplificare il circui-
fra il catodo di DZl e l'anodo di DZ2, e su quello to stampato, si è fatto ricorso all'applicazione di
di 6 Vcc circa fra i due elettrodi di ciascun diodo alcuni ponticelli, visibili nel piano costruttivo di
zener. Ma questo valore dipende dal tipo di zener figura 4 in numero di tre; uno rimane accanto al
impiegato, che può essere da 6 V, 6,1 V, 6,2 V, diodo zener DZ2, gli altri due appaiono applicati
ecc. in relazione con la reperibilità commerciale fra il condensatore C3 e la resistenza R3. Questi
del componente. Naturalmente, avendo a che fa- elementi sono rappresentati da tre spezzoni di filo
re con potenze elettriche ridotte, gli zener potran- conduttore rigido di rame stagnato.
no essere da 0,5 W, ma da questa potenza in su A montaggio ultimato, dopo aver controllato
anche altri modelli potranno essere utilizzati. l'esattezza del lavoro compiuto, il dispositivo do-
Ai lettori principianti ricordiamo che i diodi ze- vrà essere introdotto in un contenitore metallico,
ner sono componenti polarizzati, ossia dotati di con funzioni di schermo elettromagnetico, onde
anodo e di catodo; per questo motivo, quindi, impedire che segnali-disturbo possano essere in
dovranno essere inseriti nel circuito nel loro verso qualche misura captati e trasmessi all'altoparlan-
esatto, ricordando che il catodo si trova da quella te. Ovviamente si dovranno curare attentamente
parte in cui sul corpo esterno è impresso un anello gli isolamenti del circuito, soprattutto nella sezio-
di riferimento. Ma questa stessa osservazione si ne alimentatrice, dove è presente la tensione di re-
estende pure ai condensatori elettrolitici, nei qua- te.
li il reoforo positivo è contrassegnato con una Gli stessi potenziometri R4 - R5 dovranno essere
crocetta e quello negativo con il segno (). Que- montati direttamente sul circuito stampato, come
sti stessi segni sono citati nello schema elettrico di indicato nello schema di figura 4, onde evitare
figura 3 e in quello pratico di figura 4. dannosi prolungamenti dei conduttori.
Il diodo led DL, di color rosso, avverte, con la L'apparato, inserito nel suo contenitore potrà es-
sua luminosità, che il circuito dell'alimentatore è sere collocato, in qualche modo, nella parte po-
in funzione. steriore dell'amplificatore di bassa frequenza cui

98
verrà accoppiato. I comandi, in tal caso, sporge- sore e l'entrata E del progetto di figura 4; il se-
ranno dalla parte di dietro dell'amplificatore, ma condo terminale rimasto libero, che è poi quello
in numero di due se questo è monofonico, in nu- che raggiunge gli stadi di potenza, va connesso
mero di quattro se si tratta di un amplificatore con l'uscita U.
stereofonico. Nessuna operazione di taratura è richiesta al prin-
Il collegamento interno con l'amplificatore di cipiante, che potrà regolare ad orecchio i due co-
bassa frequenza, lo abbiamo detto e ripetuto più mandi, quello di volume e quello di tonalità, se-
volte, si effettua in serie al collegamento del cur- condo i propri gusti musicali.
sore del potenziometro di volume dello stesso am- I lettori più esigenti, invece, potranno effettuare
plificatore. In pratica si interrompe la conduzio- la taratura del circuito servendosi di un generato-
ne elettrica del terminale centrale del potenziome- re di segnali audio, sinusoidali, con frequenze
tro ora menzionato e i due terminali così creatisi comprese fra i 20 Hz e i 200 Hz. Oppure, potran-
vanno a raggìungere, mediante un piccolo tratto no utilizzare un nastro magnetico o un disco con-
di cavo schermato, l'entrata E del circuito di figu- tenenti incisi tali segnali. Attualmente si trovano
ra 4; l'altro terminale va collegato, sempre con lo in commercio, anche in versione compact-disc,
stesso sistema, con l'uscita U del piano di cablag- tali dispositivi destinati alla verifica complessiva
gio di figura 4. Ovviamente, ci si potrà servire di dell'impianto e dell'acustica dell'ambiente. Il se-
appositi bocchettoni schermati, facendo in modo gnale uscente va misurato e regolato, mediante il
che le calze metalliche dei due spezzoni di cavo potenziometro R4, in modo da ottenere una cur-
schermato vadano a formare contatto elettrico va di risposta analoga a quella riportata con trat-
con la linea di massa del nostro progetto. Ma, si teggio in figura 6.
badi bene a non commettere errori di collegamen- Ricordiamo infine che con i valori molto alti di
to, ossia di non scambiare il conduttore d'entrata Q, ossia con il cursore di R4 molto spostato verso
con quello d'uscita. Pertanto, dopo aver trancia- massa, possono verificarsi inneschi o rimbombi
to il conduttore saldato sul terminale centrale del indesiderati. Soltanto nel caso in cui si dovessero
potenziometro di volume dell'amplificatore BF, ottenere risultati ottimi, allora si potrà tentare di
si faccia attenzione a stabilire la prima linea di elevare i valori ohmmici delle due resistenze R2
conduzione fra il terminale proveniente dal cur- -R3.

ELETTRONICA
PRATICA
sa.arrenarsene
DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz I
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986

PER»OONCO ME NSIE .APE m A POST a JTO L1so0


ANNO xv •N 7/a LGLO/AGOSTO986
È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
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PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

99
Consente,
tramite l'osservazione di due led,
di controllare lo stato elettrico
degli operazionali.

PROVAINTEGRATI
OPERAZIONALI
Dopo il provadiodi e il provatransistor, ecco arri- opportunamente alimentato assieme a due diodi
vato, nel laboratorio del principiante, anche il led di colore diverso, giallo e rosso, dal cui com-
provaintegrati. Ovviamente non in grado cli effet- portamento ottico si deduce lo stato del compo-
tuare un controllo rigoroso sull'efficienza di tutti nente in esame. Ma ora ci resta da dire per quale
i circuiti integrati, ma capace di offrire valide in- motivo è stato progettato un apparato di control-
dicazioni, almeno sull'integrità di questi compo- lo di una sola branca di circuiti integrati, quella
nenti, certamente si. In particolare sugli opera- degli operazionali, trascurando tutte le altre, che
zionali di uso comune fra i nostri lettori. Sui qua- sono attualmente molto numerose e coinvolgono
li, come riteniamo doveroso, preferiamo soffer- pure i dilettanti.
marci con alcune considerazioni di ordine teori-
co, prima ancora di presentare il dispositivo, di
analizzarne il comportamento ed il metodo cli im- DIFFUSIONE DEGLI OPERAZIONALI
piego. Anche se, per appagare la naturale curiosi-
tà del lettore, possiamo anticipare subito qualche L'impiego degli operazionali, in questi ultimi an-
notizia. Ossia che l'integrato operazionale, sulla ni, ha ottenuto una grande diffusione fra gli hob-
cui efficienza si possono nutrire forti dubbi, deve bysti, soprattutto per le loro ottime prestazioni ed
essere inserito in apposito zoccolo portaintegrati il costo assai basso, che fanno di questo elemento
a otto piedini, applicato sulla parte di chiusura di elettronico un vero e proprio mattone elementare
un contenitore di materiale isolante, dove viene nella superba costruzione dei circuiti analogici,

100
Le prove si estendono pure agli integrati delle serie LF e TL.

È di facile realizzazione, economico e molto utile nel laborato-


rio del principiante.

con lo stesso successo raggiunto nel tempo passa- questo sistema non garantisce l'efficienza funzio-
to dallo stadio amplificatore a uno o due transi- nale nel circuito operativo. Con il tester, invece,
stor. Tuttavia, proprio a causa del largo impiego qualche valido responso lo si otterrebbe, appli-
del componente, agli operatori elettronici si sono cando il metodo ora citato al componente duran-
presentati alcuni problemi durante gli interventi te la sua reale attività nell'apparato di destinazio-
di riparazione sui vari apparati moderni. In prati- ne. Infatti, perfino i costruttori di integrati, nel
ca, a costoro, capita spesso di chiedersi se un de- passato, prima di immettere in commercio i com-
terminato integrato, contenente un amplificatore ponenti, sottoponevano questi a molte prove, tra
operazionale, sia funzionante oppure no. A mag- le quali erano comprese pure le misure dei para-
gior ragione, dunque, il problema si presenta ai metri in continua di tensioni, correnti e resisten-
principianti, i quali, nel dubbio, rivolgono il pri- ze, in condizioni circuitali di funzionamento ana-
mo pensiero al tester, come strumento universale loghe a quelle applicative.
di aiuto per qualsiasi tipo di controllo. Ma con il
tester è già difficile controllare il comportamento
dei transistor, anche se questi elementi possono FUNZIONAMENTO DELL'OPERAZIONALE
essere concepiti come l'insieme di due diodi colle-
gati in antiserie, che consentono la verifica della Ogni amplificatore operazionale, di tipo classico,
continuità elettrica. La quale, se trasferita sugli si compone di tre blocchi operazionali: lo stadio
integrati, può offrire soltanto poche e vaghe in- d'ingresso, l'amplificatore di tensione ed il buffer
formazioni, perché dentro gli integrati possono d'uscita.
essere presenti alcune decine di diodi e di transi- Lo stadio d'entrata è sempre di tipo differenziale,
stor. ovvero è dotato di due ingressi, di cui uno è chia-
Neppure la misura delle tensioni con il tester, mato NON INVERTENTE e l'altro INVER-
sempre che l'integrato sia montato in un circuito, TENTE. Applicando al primo una tensione posi-
può consentire agevoli interpretazioni sullo stato tiva rispetto al secondo ingresso, l'uscita si muo-
del componente, perché il tester altera le polariz- ve verso i valori positivi dell'alimentazione, cioè
zazioni e le impedenze. verso l'alto. Ma, ricordiamolo bene, la tensione
Si potrebbe invece condurre un semplice control- che conta è quella che si stabilisce tra gli ingressi,
lo dei parametri in corrente continua, ma anche mentre riveste poca importanza quella rispetto a

Questo semplice strumento di controllo degli integrati opera-


zionali, con responso ottico, rappresenta una novità assoluta
per quei lettori principianti che vogliono arricchire, con un di-
spositivo di grande praticità, il proprio locale di lavoro.

101
C3

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FIg. 1- Circuito elettrico del dispositivo di prova e controllo degli integrati operazio-
nali e di quelli delle serie LF e TL. Durante l'esame del componente ICX occorre
chiudere S1 ed osservare il comportamento luminoso dei due diodi led di colore di-
verso.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 1 megaohm
C1 = 33 pF R4 = 1.000 ohm
C2 = 2,2 F - 16 VI (elettrolitico)
C3 = 10.000 pF Varie
C4 = 10.000 pF
ICX = integrato In prova
DLG = diodo led giallo
Resistenze DLR = diodo led rosso
R1 = 100.000 ohm S1 = interruttore
R2 = 1 megaohm ALIM. = 9Vcc + 9 Vcc

102
o O

o + ov

Flg. 2 • Questo disegno, qui riportato in grandezza naturale, mostra come il cablag-
gio del dispositivo di controllo degli operazionali venga eseguito direttamente sulle
piste di rame del circuito stampato e non, come solitamente accade, nella parte op-
posta. Che è destinata a fungere da pannello frontale con la presenza dell'interrut-
tore S1, dei due diodi led e dello zoccolo portalntegrato.

massa, che può variare entro ampi limiti, senza si reaziona. ln pratica, nei modelli molto econo-
influenzare la tensione d'uscita; una tale caratte- mici, il guadagno vale 100.000 circa, mentre negli
ristica è denominata "reiezione alla tensione di integrati di tipo professionale raggiunge il milio-
modo comune". ne.
Un'ulteriore prerogativa dello stadio d'entrata Le configurazioni preferite per il primo stadio so-
consiste nel mantenere il più possibile vicino allo no basate sul collegamento differenziale di due
zero, nella misura di pochi millivolt o, addirittu- transistor, con specchio di corrente. Il secondo
ra, di alcuni microvolt, la tensione di riposo, stadio, invece, è normalmente rappresentato da
chiamata pure tensione di offset e presente tra i una configurazione Darlington, oppure da quella
due ingressi, che non deve essere confusa con di un FET ad emittore o source comune, con usci-
quella valutata rispetto a massa. ta su generatore di corrente.
Concludiamo l'interpretazione del primo stadio E passiamo al buffer, considerando che l'uscita
dell'operazionale ricordando che esso deve preve- dell'amplificatore di tensione è ad altissima impe-
dere una elevata impedenza d'ingresso, allo sco- denza e per questo motivo non collegabile con la
po di avvicinarsi alla condizione ideale che la vor- quasi totalità dei carichi pratici, senza alterarne
rebbe infinita. Tale impedenza è dell'ordine dei rovinosamente il funzionamento e le prestazioni.
megaohm, per i modelli di tipo standard, mentre Questi, dunque, sono i motivi per i quali si rende
raggiunge le centinaia di gigaohm in quelli con in- necessaria la presenza di uno stadio adattatore, in
gresso a FET o MOS. grado di ridurre drasticamente l'impedenza ai va-
E passiamo ora al secondo stadio dell'operazio- lori di poche decine di ohm, o meno ancora se si
nale, quello dell'amplificatore di tensione, che tratta di carichi di potenza. E questo stadio, de-
provvede ad offrire il richiesto guadagno di ten- nominato buffer, è normalmente rappresentato
sione all'operazionale, quando questo non è rea- da un amplificatore di corrente a guadagno di
zionato. Tale guadagno deve essere il più alto tensione unitario, quasi sempre realizzato con un
possibile, onde evitare errori e distorsioni quando circuito a simmetria complementare, ben noto

103
PANNELLO SCATOLA condensatore attraverso la resistenza R3, tra le
due soglie del ciclo di isteresi, nella perenne e va-
o 'I o na ricerca di un equilibrio statico.
L'uscita dell'integrato pilota due diodi led in an-
tiparallelo, collegati a massa, di colore diverso,
ZOCcOLO
PER IC
o6 giallo e rosso, DLG e DLR.
A
Il diodo giallo DLG segnala la presenza della cor-
! rente positiva uscente da ICX, che simboleggia
fine l'integrato sottoposto ad esame; il diodo rosso
DLR segnala la presenza della corrente negativa
c
o R
entrante in ICX.
La resistenza R4 stabilisce il valore di tale corren-
te ed il suo valore è calcolato in misura tale da
o o sollecitare, in maniera normale, il buffer d'uscita
dell'operazionale.
li condensatore C 1, collegato fra i due piedini 1
Fig. 3 • In corrispondenza della levetta dell'interruttore -8, rappresenta la compensazione richiesta da al-
S1 sono riportate le due lettere A (aperto) e C (chiuso). cuni operazionali, allo scopo di evitare oscillazio-
Accanto al piedino uno dello zoccolo è impresso il nu-
mero 1. Con DLG si Indica il led giallo, con DLR quello ni ad alta frequenza. Questo componente, ad
rosso. ogni modo, non nuoce quegli integrati che non ne
richiedono la presenza.
I due condensatori C3- C4 sono due normali
componenti by-pass dell'alimentazione, che deve
essere di tipo a pile, duale, derivata da due ele-
menti da 9 V ciascuno.
agli appassionati di amplificatori di bassa fre- L'alimentazione a pile è preferibile a quella deri-
quenza. vata da un alimentatore da rete. Anche se pure
quest'ultima, potrà essere adottata, purché per-
fettamente filtrata e stabilizzata.
ESAME DEL CIRCUITO L'alimentatore non prevede alcun interruttore,
perché in assenza di integrato in prova sullo zoc-
Ultimate le premesse di natura teorica e didattica, colo, tutti i circuiti rimangono aperti.
possiamo iniziare ora la descrizione del compor- Con Sl aperto le oscillazioni si bloccano.
tamento del circuito del provaintegrati riportato Gli otto piedini dell'integrato ICX in prova, con-
in figura 1. trassegnati nello schema elettrico di figura 1 con
Il dispositivo, come si può notare, è in grado di alcune sigle, trovano le seguenti corrispondenze:
sollecitare tutte le funzioni, o quasi, dell'amplifi-
catore operazionale. In pratica si tratta di un Piedino 1 = c (compensazione)
oscillatore astabile, ossia permanentemente inne- Piedino 2 e- (entrata inverting)
scato, purché l'interruttore Sl venga chiuso e Piedino 3 = e+ (entrata non inverting)
l'amplificatore funzioni. Piedino 4 = (alim. negativa)
Sull'uscita U, corrispondente al piedino 6 del Piedino 5 = non utilizz.
componente in esame, si stabilisce sia una reazio- Piedino 6 U (uscita)
ne positiva verso l'ingresso NON INVERTENTE Piedino 7 = + (alim. positiva)
(e+), che si identifica con il piedino 3, tramite le Piedino 8 = c (compensazione)
due resistenze Rl ed R2, sia una reazione negati-
va verso l'ingresso INVERTENTE (e-), che si In alcuni casi, durante la prova di un integrato
identifica con il piedino 2 del componente in esa- operazionale, il circuito potrebbe non funzionare
me, tramite la resistenza R3 ed il condensatore o riscaldarsi troppo. Se ciò si verificasse, non bi-
elettrolitico C2. Del resto, per innescare le oscilla- sognerà insistere con la prova, perché le pile po-
zioni controllate, in un amplificatore, è sufficien- trebbero scaricarsi, soprattutto quando l'integra-
te dotare il circuito di una certa isteresi, che in to in esame presenta un vistoso cortocircuito in-
questo caso vale il 10% circa della tensione di ali- terno. Si potrebbe comunque scongiurare questo
mentazione e che è ottenuta appunto con la rea- inconveniente, collegando in serie con le due linee
zione positiva; l'amplificatore deve essere inoltre di alimentazione, positiva e negativa, quindi pri-
controreazionato con una RC. Così facendo, si ma dei condensatori C3 e C4, due resistenze di
costringe l'amplificatore a caricare e scaricare il protezione da 220 ohm - 2 W.
104
CONTROLLO INTEGRATI COSTRUZIONE

Si è detto che lo strumento di analisi degli integra- Lo schema di montaggio del provaintegrati, ap-
ti, qui presentato e descritto, è valido come dispo- pare pubblicato, in grandezza reale, in figura 2.
sitivo di prova dei soli integrati operazionali, sia In esso, come si può notare, i componenti, fatta
di tipo normale che delle serie LF e TL, i quali eccezione per l'interruttore SI, lo zoccolo por-
debbono essere inseriti, secondo l'ordine in cui taintegrato e i due diodi led, sono tutti applicati
sono disposti i piedini, nello zoccolo presente sul direttamente sulle piste di rame del circuito stam-
pannello frontale dell'apparato. Ciò in pratica si- pato, contrariamente a quanto avviene di solito.
gnifica che, prima di innestare il componente sul- Questa volta, dunque, non occorrono i fori per
lo zoccolo, ci si deve accertare della posizione l'inserimento dei terminali dei reofori dei compo-
esatta del piedino I, dato che in corrispondenza nenti, ed il lavoro costruttivo diviene conseguen-
di questo stesso piedino, sullo zoccolo di figura 3, temente più semplice.
è stato riportato il numero uno. In pratica, lo schema a grandezza reale, riportato
Una volta inserito l'operazionale sullo zoccolo, si in figura 2, dovrà essere realizzato su una piastra
chiude l'interruttore SI e si osserva il comporta- di bachelite o vetronite, destinata a fungere da
mento ottico dei due diodi led, potendosi verifi- coperchio di chiusura di un contenitore, di tipo
care una delle cinque condizioni riportate sulla TEKO BLU, dal quale si dovrà eliminare la lastra
TABELLA CONTROLLI pubblicata a parte, metallica di chiusura, che normalmente viene uti-
che il lettore potrà ritagliare ed incollare su un lizzata come pannello del dispositivo inserito. E
fianco dell'apparecchio. Ma per citare qualche in sostituzione della lastra metallica originale di
esempio, possiamo affermare che, in caso di lam- chiusura, si applicherà il nuovo pannello, quello
peggiamento alternato, una volta al secondo cir- riprodotto in figura 2, dopo averlo ritagliato nelle
ca, dei due diodi led, l'integrato in prova è dari- giuste misure.
tenersi perfettamente integro. Se invece i due dio- La parte anteriore esterna della basetta di bache-
di rimangono entrambi spenti, allora si potrà ar- lite assumerà l'espressione riportata in figura 3
guire che l'uscita dell'operazionale è difettosa. nella quale, in prossimità del piedino uno dello
Per gli altri casi rinviamo il lettore alla lettura del- zoccolo portaintegrato è segnato il numero 1,
la già citata tabella. mentre in corrispondenza dell'interruttore SI so-
no riportate le lettere A (aperto) e C (chiuso).

TABELLA CONTROLLI
I
Comportamento dei led
Condizione dell'IC I Osservazioni
operazionale DLG DLR
(giallo) (rosso)

Perfetto lampeggia lampeggia I lampeggi si alternano


una volta al secondo circa
I

Uscita difettosa spento spento -


Ingresso non invertente acceso spento -
guasto '

Ingresso invertente spento acceso -


guasto

Guasto saltuario lampeggia lampeggia Irregolarità dei


lampeggii

105
ELEMENTARE
ETTRONICA
RIMI

RESISTENZE
VARIABILI
I modelli più comuni, fra tutte le resistenze varia- deve interpretare uno schema o montare un di-
bili, sono sicuramente i potenziometri, ossia quei spositivo, di individuare con la massima certezza
componenti, che possono essere costruiti in for- le due estremità della resistenza (1 - 3) e la presa
me e dimensioni diverse, con i quali di solito si re- intermedia di questa (2).
gola il livello dell'audio nei ricevitori radio. Ma in I potenziometri possono essere privi o dotati di
generale si dice che con il potenziometro si con- interruttore. Negli apparecchi radio si utilizzano
trolla l'entità di un segnale. quasi sempre i potenziometri con interruttore, co-
In figura 1 sono riportati alcuni dei più noti po- me quello pubblicato in figura 2, che permette di
tenziometri a regolazione manuale adottati nei effettuare tre operazioni elettriche distinte, quella
circuiti elettronici moderni. E assieme ad essi, in di accensione della radio, di controllo del volume
posizione centrale, è pure riprodotto il simbolo sonoro e di spegnimento dell'apparecchio. Ovvia-
elettrico di questo componente, che assomiglia a mente, l'interruttore è una parte elettrica del po-
quello della resistenza a valore ohrnmico costan- tenziometro, munita di due terminali, completa-
te, ma con una freccia in più, che sta appunto ad mente separata e meccanicamente fissata sul co-
indicare la condizione di variabilità dell'elemen- perchio metallico di chiusura del componente.
to. La numerazione, riferita ai tre terminali di Ciò vuol dire che, in ogni caso, con o senza inter-
ciascun potenziometro di figura l, consente, a chi ruttore incorporato, la composizione meccanica

106
l

1
2

Fig. 1-Alcuni esempi di resistenze varlabili di uso comune negli apparati elettronici.
I terminali contrassegnati con i numeri 1 • 3 indicano le due estremità della resisten-
za, mentre con il numero 2 è segnalato l'elemento mobile di scorrimento, detto an-
che cursore. In posizione centrale, in basso, è riportato il simbolo elettrico del com-
ponente.

delle varie parti del potenziometro è quella indi- nopola in grado di consentire la facile regolazione
cata in figura 3. Nella quale si nota come l'ele- manuale.
mento di comando sia rappresentato da un perno Sull'estremità interna del perno è fissata una ron-
di varia lunghezza, su cui viene innestata una ma- della munita di contatti striscianti (spazzola) sullo

Fig. 2 - Questo comunissimo esemplare di resistenza


variabile è conosciuto meglio con il nome di potenzio-
metro. In particolare, il modello qui raffigurato, è quello
dotato di interruttore incorporato.

107
reofori

grafite
)
spazzola

Fig. 3 • Le parti prlnclpali, che compongono


un potenziometro, sono qui chiaramente
evidenziate. Il fondello o coperchio di chlu-
sura è di metallo e rappresenta, assieme al
perno di comando manuale, la massa del
componente.

strato di grafite, elettricamente collegato con i mediante un fondello o coperchio metallico, che
due terminali estremi. La parte mobile, di scorri- funge pure da schermo elettromagnetico e con-
mento sulla grafite, prende pure il nome di curso- duttore di massa, assieme al perno di comando,
re ed è connessa con il terminale centrale del com- di tutto l'insieme.
ponente (reoforo 2). Il tutto viene poi racchiuso Lo strato di grafite, che con il tempo e l'usura si

20 I 20 I 20 I 20 I 20 6,4 112,s s,s I s1,2


F
Kn K K K Kn K Kn Kn Kn
. ]o. [oio. [. [o o[ ]

P0T. 100 KO. P0T. 100 K


LINEARE L0GARITM.

Flg. 4 • Le variazioni resistive ottenute con I potenziometri possono essere di due ti-
pi, llnearl o logarltmlche. Nel primo caso, esempio riportato sulla sinistra, ad ogni
spostamento del cursore di una stessa misura, corrisponde una Identica variazione
resistiva. Nel secondo caso, esempio di destra, mano a mano che il cursore si spo-
sta da un'estremità all'altra, le variazioni resistive aumentano.

108
deteriora, può essere distribuito, sulla superficie
circolare, in modo dipendente dal sistema co-
struttivo.

LINEARI E LOGARITMICI

Gli effetti delle variazioni resistive dei potenzio-


metri possono essere di due tipi: lineari o logarit-
mici. Nel primo caso, il valore di resistenza com-
preso tra il terminale iniziale e quello centrale è
proporzionale all'angolo di rotazione del cursore,
quindi al 50% del totale. Nel secondo caso, la re-
sistenza non è più distribuita uniformemente lun-
go tutto l'arco, ma aumenta mano a mano che ci
si avvicina verso l'estremità finale; pertanto al \
50% della rotazione il valore resistivo è soltanto
\ \
\
quello del 10% della resistenza totale. Ma spie-
ghiamoci meglio con due esempi, quelli riportati
in figura 4, nei quali le due resistenze, di un po-
tenziometro a variazione lineare da 100.000 ohm
\
\
- - -
'- -' \

e di un altro a variazione logaritmica, sempre da


100.000 ohm, appaiono distribuite su linee rette Flg. 5 • I potenziometri doppi, dei quali In basso è ripor-
anziché su circonferenze. Ebbene, nell'esempio tato Il simbolo elettrico, consentono, tramite un'unica
del potenziometro lineare, simboleggiato a sini- manovra su uno stesso perno di comando, di pilotare
stra di figura 4, si può notare che, ad ogni sposta- contemporaneamente i livelli di due distinti segnali. Il
loro uso è più frequente negli amplificatori stereofonici.
mento identico del cursore, l'aumento della resi-
stenza inserita dal potenziometro è sempre ugua-
le, quello di 20.000 ohm. Mentre nell'esempio di
destra di figura 4, quello in cui è simboleggiato il
potenziometro a variazione logaritmica, gli au-
menti resistivi crescono progressivamente con
l'avvicinarsi del cursore verso l'estremità finale. suddivide il potenziometro, possono avere uguale
In commercio esistono pure potenziometri a va- valore resistivo, e allora il componente viene im-
riazione logaritmica inversa, nei quali al 50% del- piegato in circuiti simmetrici, per esempio in am-
la rotazione del cursore il valore resistivo è i1 90%
di quello della resistenza totale.

POTENZIOMETRI MENO COMUNI

I potenziometri a strato di miscela di carbone, dei


quali il modello più noto è quello raffigurato sul-
la sinistra, in alto e in basso, di figura 1, sono cer-
tamente i più comuni fra tutti. Ma si conoscono
pure potenziometri con albero di comando in pla-
stica, di piccola e media grandezza, con l'elemen-
to resistivo variamente suddiviso.
Molto comuni, nel settore della bassa frequenza
sono i potenziometri doppi, come quello riporta-
to in figura 5, dove è pure riprodotto, in basso, il
simbolo elettrico di tale componente. Questi po-
tenziometri sono disponibili in due diverse esecu-
zioni: con comando unico e con comandi separa- Fig. 6 - I reostati sono resistenze variablli a fllo, compo-
ste da uno strato di filo conduttore avvolto su supporto
ti. I primi sono muniti di un solo albero, che pilo- Isolante di resina o ceramica. Esternamente assomi-
ta la rotazione di entrambi i cursori, i secondi so- gliano ai comuni potenziometri a strato di grafite.
no dotati di due alberi coassiali, ciascuno dei qua-
li agisce su un solo cursore. Le due parti, in cui si

109
Fig. 7 • Esem pi m olto com uni di trim m er. I prim i tre sono a regolazione orizzontale,
perché in questa posizione viene applicato il cacciavite di taratura. Nei secondi tre,
dett i a regolazione vert icale, il cacciavite viene applicato verticalm ente.

plificatori stereofonici, ma possono avere valori


diversi, che rendono il potenziometro adatto ad
applicazioni più varie.
Alcuni tipi di potenziometri sono provvisti, oltre
che della normale presa variabile, anche di prese
intermedie fisse, da cui è possibile prelevare una
certa percentuale del valore totale di resistenza.
Con il nome di reostati si indicano normalmente
le resistenze variabili a filo, realizzate con uno
strato di filo metallico, avvolto su un supporto
isolante di resina o di ceramica; questi tipi di po-
tenziometri, così chiamati attualmente, anche se
Fig. 8 • Sim bolo elett rico del trim m er resistivo, che si il termine reostato è relegato alla storia dell'elet-
diff erenzia dal com une potenziom etro per il solo m oti- tronica, consentono di dissipare potenze notevo-
vo che la regolazione, anziché m anualm ente, viene ot- li, anche di parecchie centinaia di watt e presenta-
tenuta m ediante cacciavite od altro utensile.
no limiti di tolleranza assai più ristretti rispetto ai
potenziometri a strato di carbone.
In figura 6 è riportato un esempio di reostato,
finestra con strato di filo conduttore al nichel-cromo.
Esteriormente, il reostato assomiglia molto al po-
tenziometro a strato di carbone, perché è dotato
di tre terminali utili, due relativi alle estremità op-
poste della resistenza ed uno collegato con il cur-
sore; inoltre, il reostato presenta un perno di co-
mando assolutamente uguale a quello del poten-
ziometro a grafite ed è racchiuso in un identico
contenitore metallico.

reofori l I TRIMMER

li trimmer resistivo, detto anche trimmer poten-


Fig. 9 • Esempio di trimmer resistivo a filo. L'avvolgi- ziometrico, è un particolare tipo di potenziome-
mento, tranne che nella zona finestra, è ricoperto con
vernice vetrosa cotta a fuoco. La slitta scorrevole con- tro in miniatura, che si differenzia dal modello
sente di stabilire il valore ohmmico desiderato fra i reo- più grande per le ridotte dimensioni e, soprattut-
fori ed il cursore. to, per il sistema di regolazione non più ad albero
rotante ma a vite. Il suo controllo manuale, tra-
mite cacciavite, dunque, si effettua saltuariamen-

110
Fig. 10 - Sulla sinistra è riportato il simbolo elettrico del fotoresistore, noto pure con Il no-
me di fotoresistenza. Sulla destra sono raffigurati tre modelli di impiego comune.

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111
M E TA L LI Z Z A T E

SOLFURO
01 C A O M IO

S U P P O R TO
IS O L A N T E

Flg. 11 • Struttura interna di un fotoresistore. Sul sup-


porto isolante è depositato un sottile strato di solfuro
di cadmio, che rappresenta l'elemento sensibile alla lu-
ce. Sopra di questo viene poi applicato, a forma di dop-
pio pettine, uno strato di materiale altamente condutti-
vo (argento e oro).

al buio te, oppure una volta per tutte.


Anche i trimmer, come i potenziometri, possono
alla luce essere a strato di carbone o a filo, di forma verti-
cale od orizzontale, multigiri, schermati, rotondi
schermo o graduati. In figura 7 sono riportati alcuni tra i
modelli più noti di trimmer. I primi tre, a partire
) dalla sinistra, sono pure chiamati trimmer a rego-

o @ lazione orizzontale, perché il cacciavite viene


adoperato in posizione orizzontale. Gli altri tre
sono anche detti trimmer a regolazione verticale,
dato che in questa posizione è usato il cacciavite
di taratura.
~25~5~

te.
t@%'
51mm
-
io "
i Altro tipo di resistenza variabile, di potenza, con
cursore a vite, è quello riportato in figura 9. In
pratica si tratta di una resistenza a filo di grande

Flg. 12 • Circuito sperimentale di prova delle caratteri-


stiche elettriche di un fotoresistore. Il tester è commu-
tato nella funzione di ohmmetro, mentre sulla superfi-
cie attiva del componente si provvede a convogliare, in
misura sempre più crescente, un fascio di raggi lumino-
si, servendosi di un cilindretto in veste di schermo.

112
PTC

Fig. 13-A sinistra è riportato il simbolo elettrico di una resistenza PTC (Positive
Temperature Coefficient), sulla destra alcuni modelli di uso comune.

potenza, di valore intorno ai 50 W ed oltre. li cur- (finestra) assicura il contatto elettrico fra I 'avvol-
sore, una volta posizionato sul valore resistivo gimento resistivo e la slitta.
desiderato, viene bloccato mediante una vite. Il simbolo elettrico, che interpreta il trimmer resi-
L'avvolgimento filare resistivo è ricoperto con stivo negli schemi teorici, è quello indicato in fi-
vernice vetrosa cotta a fuoco. Una sola apertura gura 8.

NTC

Fig. 14. La resistenza NTC (Negative Temperature Coetticient) è caratterizzata da


un comportamento del tutto opposto a quello della resistenza PTC. Il suo simbolo
elettrico è quello riportato sulla sinistra, mentre sulla destra sono raffigurati alcuni
elementi di normale impiego nei circuiti elettronici.

113
..

25

2,5

Fig. 15 • Le caratteristiche elettrlche delle resistenze NTC e PTC sono facilmente ri-
scontrablli per mezzo di un tester commutato nella funzione ohmmetrica e sottopo-
nendo il componente ad alcune sensibili variazioni di temperatura. Nell'esempio di
figura è interpretato il controllo del comportamento di una resistenza NTC nel pas-
saggio dalla temperatura del ghiaccio a quella creata da una lampadina ad incande-
scenza.

FOTORESISTORI O FOTORESISTENZE rati di controllo, il cui funzionamento si basa sul-


le variazioni di luce naturale o artificiale.
I fotoresistori, noti pure con il nome di fotoresi- In pratica, il fotoresistore deve considerarsi come
stenze, sono componenti elettronici di fondamen- una resistenza il cui valore ohmrnico varia in rap-
tale importanza, che meritano una certa attenzio- porto alla luce incidente. Esso viene simboleggia-
ne, sia per l'impiego da parte dei dilettanti, sia to nel modo indicato a sinistra di figura 1 O; le pic-
per il costo generalmente basso che ne favorisce cole frecce stanno ad indicare i raggi di luce che
l'acquisto. colpiscono il componente.
Il fotoresistore è un elemento sensibile alla luce, Come accade per molti componenti elettronici,
che permette di realizzare tutta una serie di appa- anche i fotoresistori possono presentarsi sotto un

114
aspetto costruttivo diverso e in figura 10 sono ri-
portati tre esempi molto comuni.
L'involucro esterno, nel quale è inserito il com- KIT PER CIRCUITI
ponente, deve essere ovviamente di materiale tra-
sparente, in modo da permettere ai raggi luminosi
di colpire il dispositivo interno.
STAMPATI • 1s.ooo
Nei modelli più recenti si ricorre all'incapsula-
mento in plastica che, agli evidenti vantaggi di ro-
bustezza, unisce una notevole dose di economia Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
costruttiva, se paragonati ai modelli contenuti in vetronite o bachelite, con risultati tali da
bulbo di vetro sotto vuoto spinto. soddisfare anche i tecnici più esigenti,
Le dimensioni e le forme dei fotoresistori sono questo kit contiene pure la speciale pen-
tra le più disparate, ma sempre in funzione na riempita di inchiostro resistente al
dell'utilizzazione del componente. Le dimensio- percloruro.
ni, ad esempio, rimangono legate al valore massi-
mo della potenza dissipabile dal fotoresistore e
ciò significa che, prima di acquistare un modello
di fotoresistore, occorre avere idee chiare sulla
potenza che esso deve dissipare. Per esempio, se il
fotoresistore è chiamato a pilotare direttamente
un relé, è necessario servirsi di un modello di po-
tenza. Nei circuiti di polarizzazione di base dei
transistor, alimentati a bassa tensione, può andar
bene invece un modello a bassissima dissipazione.
In figura 11 è interpretata la struttura fisica inter-
na di un fotoresistore. Su un supporto isolante,
che può essere di ceramica, mica o altro materia-
le, viene inizialmente depositato un sottile strato
di solfuro di cadmio, che rappresenta l'elemento
sensibile alla luce. Questo, anziché liberare elet-
troni esternamente al materiale stesso, come ac- Consente un controllo visivo conti-
cadeva un tempo nelle fotocellule, li libera inter- nuo del processo di asporto.
namente, favorendo la conduzione elettrica, cioé
variando la propria resistenza. Evita ogni contatto delle mani con
Sopra lo strato di solfuro di cadmio viene ulte- il prodotto finito.
riormente depositato, di solito a forma di doppio - E' sempre pronto per l'uso, anche
pettine, come visibile nei modelli riportati in figu- dopo conservazione illimitata nel
ra 10, uno strato di materiale altamente condut- tempo.
tore, di argento e talvolta anche di oro per le sue - Il contenuto è sufficiente per tratta-
proprietà di inerzia chimica. Si genera così fra le re più di un migliaio di centimetri
due bande conduttrici, che rappresentano gli elet- quadrati di superfici ramate.
trodi del fotoresistore, una serpentina di materia-
le fotosensibile. In tal modo, in un piccolo spa-
zio, interposto fra i due elettrodi, è presente una
relativamente lunga striscia di materiale fotoelet- MOALITA' DIRICHIESTE
trico, che consente di raggiungere una grande
sensibilità del dispositivo, anche se le dimensioni
di questo sono alquanto ridotte.
:.<a
%:%::
no elencate e abbondantemente interpretate
II fotoresistore non è un componente polarizzato tutte le operazioni pratiche attraverso le
e ciò significa che, quando si monta il fotoresisto- quall, sl pervieneall'approntame nto del cir-
re in un qualsiasi circuito, non occorre tenere in culto. Il suo prezzo,comprensivo delle spese
alcuna considerazione la posizione dei terminali, di spedizione,è di L. 18.000.
così come si fa con le resistenze e con i condensa- Le richieste debbono essere fatte Inviando
tori non polarizzati. Ma ciò è facilmente intuibile l'importo citato a: STOCK RADIO • 20124
se si pensa alla perfetta simmetria di costruzione MILANO - Va P. Castaldi, 20 (Tel. 27.98.31)a
del componente.
mezzo vaglia postale, assegno bancario, as-
segno circolare o c.c.p. n. 46013207.
Al buio, il fotoresistore si comporta come un iso-

115
lante o quasi, assumendo valori resistivi che supe- duttrici, i quali vengono pressati assieme ad un le-
rano spesso il milione di ohm e raggiungono an- gante plastico e sinterizzati ad alta temperatura.
che i dieci megaohm. li valore nominale della resistenza viene normal-
Mano a mano che la luce incidente aumenta, il mente valutato alla temperatura di 25°C. Pertan-
fotoresistore diviene sempre più conduttore, sino to, ai fini dell'impiego pratico del componente, è
a raggiungere, sotto una luce intensa, valori di assai utile conoscere la variazione della resistenza
poche centinaia di ohm o, addirittura, di qualche al variare della temperatura; la dipendenza tra
decina di ohm. questi due parametri è di tipo logaritmico.
Concludiamo dicendo che il campo di variazione Per le loro caratteristiche, i termistori di tipo
della resistenza è veramente notevole e ciò fa del NTC vengono utilizzati in numerose applicazio-
fotoresistore un componente ricco di grandi pos- ni: nella misura e nella regolazione della tempera-
sibilità di impiego pratico. Ma una tale caratteri- tura, nella misura del flusso di gas e liquidi, nella
stica può essere facilmente constatata realizzando compensazione del coefficiente di temperatura di
l'esperimento illustrato in figura 12, nel quale il bobine ed avvolgimenti, nella temporizzazione
tester è commutato nella funzione ohmmetrica e dei relé e nella compensazione dei circuiti transi-
nella scala di misura ohm x 100, mentre sopra il storizzati.
fotoresistore FR è applicato uno schermo a for- li simbolo elettrico del termistore NTC è quello
ma di piccolo cilindro, con superficie interna an- riportato sulla sinistra di figura 14, mentre sulla
nerita, sopra il quale si fa variare la quantità di destra della stessa figura sono riprodotti alcuni
luce incidente, passando dal buio alla massima tra i più comuni tipi di queste resistenze a coeffi-
intensità luminosa. ciente negativo.
La figura 15 propone un esperimento, di facile
realizzazione, con il quale si può agevolmente
TERMISTORI PTC constatare la caratteristica fondamentale della re-
sistenza NTC.
Assieme alle resistenze variabili fin qui descritte, Il modello impiegato nell'esperimento presenta il
vanno ricordati i termistori PTC, ossia quegli ele- valore di 1.000 ohm alla temperatura di 25°C e
menti resistivi dotati della particolarità di presen- con questi dati il componente è commercializza-
tare un elevato coefficiente di temperatura positi- to. Immergendolo nel ghiaccio, il termistore pre-
vo, nei quali coll'aumentare della temperatura senta un valore resistivo di 3.000 ohm, mentre au-
esterna aumenta notevolmente il valore della resi- mentando la temperatura fino a 60°C, la resisten-
stenza. Infatti la sigla PTC sta a significare: Posi- za scende al valore di 100 ohm.
tive - Temperature - Coefficient. L'esperimento di figura 15 si effettua commutan-
I termistori PTC, con coefficiente di temperatura do il tester sulla funzione delle misure ohmmetri-
positivo, sono costituiti da un materiale ceramico che e nellavportata ohm x 100. I numeri 1-2, ri-
dotato di proprietà semiconduttrici. Le loro ap- portati sulla destra dello schema di figura 15 tro-
plicazioni avvengono principalmente nella misura vano precisa corrispondenza con gli stessi numeri
di temperature e nella temporizzazione di circuiti
indicati sopra le scale del tester. Nella prima pro-
a relé. va (1), quella relativa all'immersione del termi-
Il simbolo elettrico del termistore PTC è quello store nel ghiaccio, l'indice del tester raggiunge e
riportato sulla sinistra della figura 13, nella quale supera di poco i 3.000 ohm, nella seconda prova
sono pure raffigurati alcuni modelli di questo (2), quella dell'avvicinamento del componente al-
particolare componente.
la lampadina che esternamente si riscalda fino a
60°C, l'indice dello strumento ritorna indietro
TERMISTORI NTC per fermarsi sull'indicazione di 100 ohm circa.
Con questo esperimento, dunque, si dimostra
I termistori NTC (Negative-Temperature - Coef- che, contrariamente a quanto avviene nei termi-
ficient) sono elementi resistivi caratterizzati da un stori PTC, col diminuire della temperatura ester-
elevato coefficiente di temperatura negativo e si na al componente, la resistenza del termistore au-
comportano quindi in modo del tutto opposto a menta e, viceversa, coll'aumentare della tempera-
quello dei termistori PTC. In pratica, quindi, tura, la resistenza diminuisce.
all'aumentare della temperatura, in essi diminui-
sce notevolmente il valore della resistenza ohm-
mica. RESISTENZE VDR E MDR
I termistori NTC sono internamente composti da
una miscela di ossidi metallici, trattati chimica- In taluni circuiti elettronici si possono trovare tipi
mente in modo da presentare proprietà semicon- di resistenze variabili diverse da quelle fin qui

116
menzionate, come ad esempio le VDR e gli MDR. 1 ° - VDR al carburo di silicio
Le prime, denominate pure variatori, sono ele- 2°- VDR al selenio
menti in cui il valore della resistenza varia in mi- 3°. VDR all'ossido metallico (zinco).
sura non lineare al variare della tensione ad essi
applicata. Il significato della sigla indicativa è Ciascuno di questi tre tipi è caratterizzato da un
compreso nelle tre seguenti parole di espressione indice di non linearità il quale, quanto maggiore
anglosassone: Voltage Dependent Resistors. è, tanto più grande diviene la variazione di resi-
Normalmente, quando si cita una resistenza stenza intrinseca del componente al variare della
VDR, ci si riferisce a quei modelli nei quali il va- tensione applicata ai suoi terminali.
lore della resistenza diminuisce coll'aumentare Per quanto riguarda le resistenze di tipo MDR,
della tensione applicata. occorre ricordare che queste godono della pro-
La maggior parte delle tecniche applicative, di prietà di variare linearmente il proprio valore al
questi particolari elementi, si estende dalla sop- variare del campo magnetico in cui sono immer-
pressione dei picchi di sovratensione, su linee di- se.
sturbate, a quella degli archi voltaici che vengono La sigla che definisce queste resistenze è compo-
spontaneamente a formarsi fra i contatti dei relé, sta con le prime lettere delle seguenti tre parole
degli interruttori e più in generale, degli apparati inglesi: Magnetic Dependent Resistors.
con parti soggette a movimento meccanico. L'impiego maggiore delle resistenze MDR avvie-
Nelle tecniche applicate si possono incontrare di- ne nei circuiti convertitori per correnti continue
versi tipi di tali resistenze. Ma le più conosciute ed alternate, negli amplificatori galvanometrici e
sono soltanto tre: in taluni tipi di trasduttori di segnali.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

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di misura- I condensatori - I resistori- I diodi
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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
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40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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LA FUSTA DEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

SEGNALATORE DI GAS affrontare consiste nell'evitare la formazione di


qualsiasi tipo di scintilla, chefarebbe decadere la
L'aria che si respira nella mia città è spesso al- caratteristica di sicurezza del sistema d'allarme. E
quanto inquinata, raggiungendo a volte, in taluni ciò in pratica significa che l'impiego di interrutto-
luoghi e in certe ore della giornata, i limiti della ri meccanici, quali sono i contatti dei relé, deve
insopportabilità. Ma io riesco a tenere costante- essere assolutamente proibito. Quindi faccia rife-
mente sotto controllo questo malefico fenomeno, rimento al progetto pubblicato a pagina 488 del
servendomi di quel prezioso dispositivo, da voi fascicolo di settembre '87, lo costruisca e sostitui-
presentato sul fascicolo di settembre '85, che è un sca il triac con altro modello adatto al carico mas-
vero strumento di salvaguardia dell'incolumità simo presente in rete, adottando un dissipatore di
personale e di protezione di quel bene incommen- calore se la corrente supera i 5 A. Poi, da questo
surabile che è la salute umana. Ora, considerato circuito, elimini SI e colleghi Rl al morsetto 3.
l'ottimo funzionamento di quel progetto, vorrei Successivamente, servendosi dello stesso fascico-
poterne estendere le prestazioni anche ai control- lo del settembre '87, ma aperto a pagina 525, co-
li, tramite segnalatore acustico d'allarme, delle struisca quell'amplificatore, eliminando SI-LP-
eventuali fughe di gas dalle tubazioni ed apparec- FR, abbassando il valore di R 1 a 1 O. 000 ohm eri-
chiature domestiche e dei gas combusti di scarico ducendo quello di R2 a 100.000 ohm.
dello scaldabagno e di alcune stufe per riscalda- La linea di alimentazione positiva va collegata col
mento. Si potrebbe, ad esempio, pilotare un relé morsetto 1 del circuito di pagina 488, mentre il
che, in presenza di gas nell'aria, possa interrom- collettore di TR4 va connesso con il morsetto 3.
pere l'alimentazione elettrica in tutta la casa? La base di TRI, invece, deve unirsi con i contatti
MINETTI CRISTIANO 3-4 di RG del suo apparato originale; dal quale
Milano dovrà eliminare RI- R2- R3- R4e A. In serie
con il terminale I di RG applichi una resistenza
Il progetto citato è adatto allo scopo per il quale che, collegata con l'altro terminale al + !2
lei si sta attualmente servendo. Ma non per quello provochi una caduta di potenziale di 1,5 V. Sol-
auspicato nella sua lettera. Tuttavia, se lei ha già tanto adesso il suo apparecchio potrà rii,
acquisito una buona dose di esperienza, soprat- idoneo ad essere alimentato con la tensione J
tutto nel procedimento di taratura, può tentare la In funzione di segnalatore acustico, utili
trasformazione e l'adattamento del dispositivo, buzzer attivo, da collegarsi in parallelo ad
ai nuovi controlli nel modo qui di seguito descrit- quella del sistema optoelettronico, tarabile
to. Le premettiamo che il problema principale da te il potenziometro R2 dell'amplificatore.
L'INTEGRA TO TDA 200 2 Nel realizzare il circuito qui riportato le racco-
mandiamo di montare l'integrato /Cl su un dissi-
Da una scheda di provenienza surplus ho recupe- patore di calore con prestazioni adeguate alla po-
rato alcuni integrati di tipo TDA 2002, che non tenza erogata.
conosco e che, se possibile, vorrei utilizzare per la
costruzione di qualche semplice apparato.
PAVESI ENNIO Condensatori
Genova C1= 100 F - 24 VI (elettrolitico)
C2 = 100.000 pF
C3= 1F- 25 VI(non polarizzato)
Il componente da lei menzionato è un integrato a C4 = 470 F - 16 VI (elettrolitico)
cinque piedini realizzato in contenitore simile al C5 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico)
TO 220, che funziona da amplificatore di bassa C6 = 100.000 pF
frequenza e con il quale potrà comporre il circui-
to qui riportato. Le caratteristiche principali sono Resistenze
le seguenti: R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 220 ohm
Valim. = 8 + 28 V R3 = 2.200 ohm
lmp. use. = 4: 2ohm R4 = 1ohm
Pot. use. == 5 ± 10W Varie
Banda passante = 20 Hz + 20.000 Hz IC1 = TDA 2002
Max segnale entr. = O, 6 V picco-picco AP = altoparlante (4 + 2 ohm)
Max guadagno = 100 volte la tensione S1 = interrutt.
d'entrata ' VCC = 8+ 28 V

UNA MISURA DI LUCE

Il mio problema consiste nel valutare la quantità Realizzi il circuito qui pubblicato, con il quale
di luce che colpisce alcune piante da me coltivate. potrà misurare la quantità di corrente di colletto-
Faccio presente che una tale misura mi servirebbe re pilotata dalla fotoresistenza FR. Il potenzio-
a titolo di completamento di un corso di studi di metro R2 le permetterà di tarare il circuito a suo
botanica che sto seguendo nella mia città. piacimento. Il tester dovrà essere commutato nel-
AMADESI CLEMENTE la funzione di microamperometro e sulla scala di
Siena 500 A.

+
al tester
Resistenze
TR1 R1 = 10.000 ohm
O
/ R2 = 100.000 ohm (potenza variaz. lin.)
9V R3 = 330 ohm
e R4 = 470 ohm

Varie
FA = fotoresistenza (quals. tipo)
TR1 = BC 237
S1 = interrutt.
ALIM. = 9 Vcc

122
+IICI Ic2 Il 57.
'SIGLA

#
/C1

-.TI!17% RI 11 Il e
l
vcc

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica cc PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° - Il tester

2°. Il voltmetro

3°. L'amperometro

4° - Il capacimetro

5° - Il provagiunzioni

6° - Oscillatore modulato

7° - Tutta la radio

8°. Supereterodina

9°. Alimentatori

123
AMPLIFICATORE TELEFONICO

Per rendere partecipe tutta la famiglia ad alcune Condensatori


telefonate di comune interesse, vorrei costruirmi C1 = 1 µ,F (non polarizzato)
un amplificatore adatto a tale scopo. Faccio pre- C2 = 10F- 16VI (elettrolitico)
sente di possedere già una capsula con ventosa da C3 = 50 µ,F - 16 VI (elettrolitico)
600 ohm di impedenza e di voler alimentare il di- C4 = 100.000 pF
spositivo a pile. C5 = 100.000 pF
TANZI ANDREA C6 = 100.000 pF
Piacenza C7 = 220 F - 16 VI(elettrolitico)
C8 = 220 F - 16 VI (elettrolitico)
li circuito che le proponiamo di realizzare si pre-
sta bene ad amplificare qualsiasi segnale di bassa Resistenze
frequenza, come ad esempio quelli provenienti da R1 = 3,3 megaohm
microfoni, giradischi, capsule telefoniche, ecc. R2 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
L'impedenza d'ingresso oscilla fra i 300 ohm e i R3 = 330 ohm
1.000 ohm, mentre la potenza d'uscita varia da R4 = 100.000 ohm
0,5 W a 1,5 W, a seconda del valore attribuito R5 = 220 ohm
all'alimentatore, che può essere scelto entro la R6 = 2,2 ohm
gamma di 6 V+ I5 V. I piedini di massa di ICI
debbono essere saldati ad un piccolo radiatore di Varie
calore di rame, rappresentato da una piastrina di TR1 = BC 109
dieci centimetri quadrati. Con il potenziometro IC1 = LM 380
R7 si regola il volume dell'audio in altoparlante. AP = altoparlante (8 ohm)

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CARATTERISTICHE:
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Al i mentazione: 220V
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Potenza: 100W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici.

124
1-.° Il CB11+

I TR1
± Il C6
T Si

Cl Il

3
u ; clli- 2
IC 1
t!
- C7
li
©


R6 9V
P!CK
UP Il
R4 re

" ' 4

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 24.000
Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale.

CONTENUTO:

Saldatore elettrico (220 V - 25 W)


Appoggiasaldatore da banco
Spiralina filo-stagno
Scatola contenente pasta disossidante
Pinza a molla in materiale isolante
Tronchesino tranciaconduttori con impugna-
tura anatomica ed apertura a molla
Cacciavite micro per regolazioni varie

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Serve a tiasfonnare la tensione di 12 V di una normale batteria per auto
in 220 Vca. Il massimo carico applicabile non deve superare i 100 W.
Senza carico la tensione di uscita è di circa 250 V mentre a piano carico
scende a circa 200 V. La frequenza è di circa 50 Hz con tonna d'onda
trapezoidale.
Il KIT è completo di circuito stampato. componenti e trasformatore. Il
montaggio è di estrema facilità.

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Con questo KIT si realizza una piccola stazione trasmittente a modulazione


di frequenza che può operare in una gamma di frequenza comprasa tra
70 e 125 MHz con una potenza massima di circa 300 mW.
È composta da sei stadi: 1 • MIXER a due ingressi regolabili con SLIDERS
a corsa lunga. 2• GENERATORE DI NOTA, inseribila e disinseribila per
mandare in onda una nota acuta (stazione' operante in assenza di
trasmissioni). 3• MODULATORE - 4• OSCILLATORE - 5 AMPLIFICATD-
RE - 6• ADATTATORE.
La sua realizzazione non presenta difficoltà in quanto i componenti e gli
interventi critici sono stati ridotti al minimo (una sola bobina).
La tensione di alimentazione può essere compresa tra 12 e 15 Vcc
stabilizzata e il massimo assorbimento è di circa 70 mA.

È un simpatico dispositivo che p,JÒ trovare svariate applicazioni E una sirena elenronica di concetto modemissimo il cui cuore è tU11dispo1irivo11111ibdllllaluc1charicevu11da111f,p;po1i11lo1orui1tert1.Btd
quando si ha la necessità di avere una indicazione visiva del ttmpa coslituilo da un cirwilo integralo che ha il compito di generare un 1lltlof1l1ectit1odimci111111rllt.Poottser1p,!dispQi10P1rduldiv1rsimodi
trascorsa e un'indicazione acustica di fine tempo, specialm111te in di IUArionamtfi,o:
segnale di frequenza acustica vobulato (variabile in frequenza).
4il nel si eccita quando la fotoresistenza ree un naggo di iu e si diseccita
occasìon■ dì giochi di società. Premendo un apposito pulsante si Grazi, a questa particolarilà la sua efficacia è notevole. quando l bus ta ra
acandono e spengono Hl successione I O Led. Trascorso il lempo Par ralimentazione è p1evis1a una tensione di I 2 Vcc e il massimo 2 il nit si eccita quando h tetoreristana riceve un noggio d Juca I anch,
, che pr1ctden1emente era nato impostato .con un apposito assorbimento è di circa 800 mA. Per il suo hmzionamento occorre quando la bue arsa l nel resta eccita Pr dseccraro ocore un attro raggio
TRIMMER, un Led verde lampeggia e contemporaneamente si udrà applicare ah'uscila un attoparianle o tweeter con impedenza di 8 di,tut1.IIIIIDOl'landocosidlY1rotpropfioioterru1tor1
un breve wono emesso da un Bumr indicando eosl che il tempo è Ohm in grado di sopportare una potenze di akneno 15 W. La tensione di »lienta.ton, gaie od un particolare cacuito, po e±san
interamente trascorso. Par ralimentazione occorre lina ten1ione ccmpm1 Ira 9 • 24Wc ed il mesimo assorbimento i d circa 100 mA.. la
Grazie al basso consumo ed atto rendimento, l)ll0 essere impiegata tOlf-,11 fllNSÌml 1opponabilt dai COlllltti dli rll6 6 dr 2 A. f'u6 lfDVU1 SV1rllll
stabilizzata di 9 Vcc. l'assorbimenlo in tutti i sistemi di allarme o an!ifurti per richiamart rattanriona di p9lcanoni. toecomando nei do diversi mo d
Pi i di circa 30 mA. I !empi chi si chi si trova nei dinlorni. o. funzionamento, rivelatore per conto persona o
• - 1ssono imposlara va,iano - (\.- cotupi, a utuno a ta rs o umi0se

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a 3} cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Balleria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di balleria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di proiezione
- Bassa portala ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170x87 x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv-2 V-20 V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 202-200 2-2KO- 20 KO- 200 K? -2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
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Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolali da avvitare
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CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione : 9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC 200 V - 750 V
Correnti CC 2.000 A-20 mA- 200 mA- 2.000 mA
Tensioni CC 2.000 mV-20 V-200 V. 1.000 V
Resistenza 2.000 2-20 K?- 200 K?- 2.000 KO

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dizioni ambientali e l'uso o meno
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
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La grande sensibilità e fa predi-


sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di po-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata in scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
pratiche attuabili da ogni princi-
Il
piante.
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DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
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MOD. TS 271. L. 24.500

CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità • 10.000 2/V D.C.
Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
Peso : Kg O, 14
Pila : 1 elemento da 1,5 V
«es"ses Ca
"si
../
a e. PORTATE
VOLT o.e. 0,25 V • 2,5 V - 25 V • 250 V • 1.000 V
VOLT A.C. 1 O V • 50 V • 250 V • 1.000 V
10
AMP. o.e. 0,1mA- 10 mA- 500 mA
OHM x 10 ohm -x 100 ohm- x 1.000 ohm
dB - 20 dB + 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 !/V A.C.
Dimensioni mm 103x 103 x 38
Peso Kg 0,250.
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

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VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V- 100
V-200V-1000V
VOLT A.C. 2,5 V - 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
OHM 2x1-2x10-2x100-2x1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA - 50 mA - 0,5 A - 5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15mA - 150 mA - 1,5 A-
10A
CAPACITÀ = 0- 50F-0 : 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB - 30 dB - 42 dB-50 d8 - 56 dB- 62 dB

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Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
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alle caratteristiche di circa 1.200 transistor, è un'opera inedita del corpo redazio-
nale del periodico. Essa vuol rappresentare una facile guida, di rapida consulta-
zione, per tutti i dilettanti che operano con i semiconduttori. Perché raccoglie e ca-
taloga una consistente quantità di dati, notizie e suggerimenti pratici, la cui pre-
senza è assolutamente indispensabile nel moderno laboratorio.

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Il manuale, illustrato alla pagina precedente, è un'opera editoria-
le appositamente approntata per premiare gli abbonati a Elettro-
nica Pratica. Non è quindi un prodotto commerciale e non può
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ANNO 17 N. 3 - MARZO 1988
LA COPERTINA • Viene destinata, questo mese,
alla presentazione dell'alimentatore di potenza
descritto nella prima parte del fascicolo. L'appa-
rato è stato principalmente concepito per trasfor-
mare la tensione alternata di rete in quella, conti-
nua, maggiormente utilizzata da OM, CB, speri-
mentatori, riparatori e dilettanti.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
Sommario
ZEFFERINO DE SANCTIS
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le di Milano - N. 74 del 29-12- SURVOLTORE DA VccAVcc 156
1972 - pubblicità inferiore al DI PICCOLA POTENZA
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Tutti i diritti di proprietà lette- VENDITE-ACQUISTI-PERMUTE 178


raria ed artistica sono riser-
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche LA POSTA DEL LETTORE 181
se non pubblicati, non si re-
stituiscono.
ALIMENTATORE
DI POTENZA
Il miglior rendimento è ottenuto con la tensione d'uscita di
12Vcc, per la quale l'alimentatore è stato principalmente con-
cepito.

Gli assorbimenti elevati, sui valori di tensione più bassi, sono


giustificati soltanto per brevi periodi di tempo.

132
Caratteristiche Alimentazione = 220 Vca
Tensione d'uscita = 5 Vcc + 14 Vcc (regolab.)
Corrente massima = 25 A
Stabilizz. totale = sull'intera gamma

Per esaudire le frequenti richieste, pervenuteci nei se si tiene conto che da esso è possibile assorbire
primi mesi dell'anno, da parte di molti radioama- una corrente dell'intensità di 25 A. Dunque, colo-
tori, appassionati della banda cittadina, cultori ro che necessitano di una potenza adeguata, con
dell'alta fedeltà, sperimentatori e riparatori elet- la tensione oggi divenuta assai comune di 12 Vcc,
tronici, presentiamo, in queste prime pagine del con la quale si alimentano moltissimi trasmettito-
fascicolo, il progetto di un semplice, stabilissimo ri radio, ricetrasmettitori, amplificatori lineari,
e robustissimo alimentatore in continua, con apparati surplus e dispositivi montati su auto-
uscita variabile fra i 5 Vcc e i 14 Vcc, certamente mezzi, sono accontentati e possono ora evitare il
in grado di soddisfare ogni esigenza, soprattutto dispendioso impatto economico con i corrispon-

La progettazione di questo economico apparato, con presta-


zioni superiori ai corrispondenti modelli commerciali, è stata
sollecitata dal progressivo aumento sul mercato di dispositivi
elettronici con alimentazione stabilizzata a bassa tensione.

133
T1
c2 I p

:7. l
ii~
· !C1 u

Y'0 Ii 25A
/9~
-
."'
PI +
--

'V +
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T
C/3

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R 'RIO

Rll
~ IIC15

r
•c3.. C/2 mi Cl

U
v
220V

Fig. 1 • Circuito elettrico dell'alimentatore stabilizzato di potenza con tensioni


d'uscita regolabili mediante il potenziometro R11. Con le sigle C3 ...C12 sono indica-
ti i dieci condensatori elettrolitici, collegati in parallelo, con funzioni di livellatori
della tensione raddrizzata dal ponte P1.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R10 = 330 ohm • 1/2 W
C1 = 100.000 pF R11 = 2.200 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C2 = 100.000 pF R12 = 1.000 ohm • 1/2 W
C3 ... C12 = N° 10 condens. elettrolitici da R13 = 1.200 ohm • 1/2 W
4.700 µF • 50 VI
C13 = 100.000 pF Varie
C14 = 47 µF • 50 VI (elettrolitico)
C15 = 100.000 pF TR1 ... TR4 = N° 4 transistor MJ4502
C16 = 47 µF • 50 VI (elettrolitico) IC1 = LM338
P1 = ponte raddrizz. (35 A)
D1 = diodo al silicio (6 A • 50 V)
Resistenze DL = diodo led (tipo JUMBO)
R1... R4 = N° 4 resist. da 0,1 ohm• 10 W T1 = trasf. (475 W • 220 V- 19 V. 25 A)
R5 = 0,47 ohm - 5 W S1 = interrutt. a leva
R6 ... R9 = N° 4 resist. da 5,6 ohm• 5 W F1 = fusibile ritardato (5 A)

134
220V

T1

t.

PANNELLO FRONTALE

Fig. 2. Piano costruttivo parziale dell'alimentatore relativo al pannello frontale e al-


la composizione circuitale sulla parte della basetta rettangolare in cui è realizzato il
circuito stampato. Le annotazioni TR1.TR2- TR3- TR4.IC1 si riferiscono ai punti di
arrivo dei conduttori già collegati ai rispettivi semiconduttori e da questi provenien-
ti. Sulla faccia inferiore della basetta sono applicati i dieci condensatori elettrolitici
di filtro.

135
R E TE 22 0 V

R A D IA T.
TR 2
el
cl
bl

RADIAT.
TR4

IIH" %2

al circ.
stamp,
J
m
R
al potenz.
alla massa del pot,

Fig. 3 • Da questa parte del piano costruttivo dell'alimentatore stabilizzato di poten-


za mancano soltanto la basetta del circuito stampato con il relativo cablaggio, il
pannello frontale ed il coperchio di chiusura del contenitore. Sigle e lettere riportate
nel disegno sono ampiamente interpretate nel testo.

denti modelli commerciali, il cui prezzo varia fra diano, in uscita, disturbi su tutta la gamma di fre-
le seicentomila e le ottocentomila lire e che diffi- quenze, basse ed alte, sconsigliandone l'uso nel
cilmente sopportano spunti di corrente elevata, laboratorio. Per esempio, nell'accoppiamento
come esige l'avviamento di un dynamotor di con le ricetrasmittenti, se non sono dotati di par-
qualche ricetrasmettitore surplus oppure quello ticolari accorgimenti, possono produrre segnali
di un'autovettura con batteria alquanto scarica. di interferenza che rendono critico o addirittura
Un altro vantaggio, peraltro, va esaltato in que- impediscono il corretto funzionamento delle ap-
sto progetto. Infatti, il circuito è di tipo "no swit- parecchiature.
ching", senza commutazioni, utilizzando i com-
ponenti attivi della regolazione in condizioni per-
fettamente lineari e per tale motivo esso genera CARATTERISTICHE CIRCUITALI
un rumore proprio assolutamente trascurabile e
blocca molti disturbi provenienti dalla rete di ali- L'elemento di maggior importanza di tutto il pro-
mentazione. Non così accade, generalmente, ne- getto dell'alimentatore, riportato in figura l, de-
gli apparati commerciali, che generano ed irra- ve essere individuato nell'integrato I Cl, che è di

136
t +
@@o
e3 e4

<<
0 c1 c2 u c3 c4
V ic1
l

1 Fig. 4 • Disegno in grandezza naturale del circuito stampato sopra il quale si appli-
cano nove resistenze, un diodo al silicio, un condensatore elettrolitico ed alcuni
conduttori di sezione elevata. Sulla faccia opposta si montano i dieci condensatori
elettrolitici di filtro, come indicato nel disegno di figura 9.

tipo LM 338 e che, pur rivelandosi utile in tutti ICmax. = 30 A


quei dispositivi nei quali è necessario regolare la VCE = 90 V
tensione su un certo valore prestabilito, oppure Pot. diss. = 200W
quando si voglia disporre di una serie di valori di Beta Minimo = 25 a 7,5 A
tensioni costanti con assorbimenti di corrente an-
che notevoli, è stato appositamente concepito per Dalla semplice lettura di questi dati, si potrebbe
la preferenziale destinazione degli alimentatori. arguire che un solo transistor, in sostituzione dei
Esso infatti è in grado di tollerare un flusso di quattro impiegati, sarebbe stato sufficiente per il
corrente di 5 A. lavoro che l'alimentatore deve compiere. Ma il
Nel progetto di figura 1, la corrente in uscita am- collegamento di un solo transistor avrebbe solle-
monta a 25 A e un tale valore viene raggiunto con vato un difficilissimo problema di raffreddamen-
l'aiuto di quattro transistor (TR1 - TR2 - TR3 - to del componente, con alcuni limiti di affidabili-
TR4) collegati in parallelo, di tipo MJ 4502, le cui tà circuitali. Infatti, se si tiene conto che le tensio-
caratteristiche sono le seguenti: ni in uscita dell'alimentatore, nei loro limiti di
massimo e di minimo, sono di 14 Vcc e 5 Vcc e si

137
2


A
+a

-
Fig. 5 • Questa foto riproduce il pannello frontale dell'alimentatore di potenza. Si no-
tano: l'interruttore a leva (acceso-spento), la manopola innestata sul perno del po-
tenziometro R11 e sistemata in corrispondenza della scala di valori delle tensioni, il
diodo-spia, i due morsetti di prelievo delle tensioni ed il fusibile ritardato.

Fig. 6 • Cosi si presenta il cablaggio dell'alimentatore stabilizzato nella sua parte


superiore. Rimangono occultati, dalla presenza del circuito stampato, il ponte rad-
drizzatore, l'integrato e i dieci elettrolitici di filtro.

138
considera che, a valle del ponte raddrizzatore PI,
esattamente sul terminale positivo di questo, che
rimane collegato con i morsetti positivi dei dieci
condensatori elettrolitici C3 ...C12, il valore della
tensione è di 23 Vcc (27 Vcc a vuoto), si ottengo-
no le due differenze di potenziale:

23 Vcc -14 Vcc 9 Vcc

23 Vcc - 5 Vcc 18 Vcc

Pertanto, le corrispondenti due dissipazioni di


potenza sono:

9 V cc X 25 A = 225 W

18 Vcc X 25 A = 450 W

Dunque, allo scopo di dissipare agevolmente in


aria il calore prodotto, si è fatto uso dei quattro
transistor PNP modello MJ4502, perché non de-
ve trarre in inganno il fatto che un solo transistor,
con le caratteristiche prima citate, le quali si rife-
riscono ai valori massimi, sia in grado di dissipare
soltanto 200 W, quando il componente può con-
trollare la potenza di:

90 V x 30 A = 2. 700 V A
Fig. 7- Sulla piastra di chiusura del fondo dell'alimen-
I valori limite, che definiscono la cosiddetta area tatore si notano i quattro piedini di gomma di appoggio
di sicurezza o di funzionamento tollerato, posso- dell'apparato ed il circuito integrato IC1.
no essere raggiunti soltanto per brevissimi istanti,
praticamente durante le commutazioni, per non
provocare il fenomeno distruttivo del breakdown
secondario. Ma quando tale fenomeno non si ma-
nifesta, ossia con tensioni inferiori ai 20 V, si può
sempre operare su forti potenze, sia pure in tempi
brevi e con intervalli di riposo adeguati, onde
mantenere il livello di potenza media dissipata en- CIRCUITO DELL'ALIMENTATORE
tro il limite dei 200 W.
Facciamo ancora notare che la massima potenza Esaminiamo ora il circuito dell'alimentatore di fi-
dissipabile rappresenta un valore teorico, non gura 1, nel quale il trasformatore TI da 475 W ri-
raggiungibile in pratica e che serve a specificare la duce la tensione di rete di 220 Vca a quella di 19
resistenza termica della giunzione-custodia del V ca sull'avvolgimento secondario.
transistor. Esso imporrebbe l'impiego di un dissi- Per TI è stato da noi utilizzato un modello con
patore termico ideale, di efficienza assoluta, non nuclei ottenuti da un nastro continuo di ferro al
certo reale. L'operatore invece, per ogni tipo di silicio a grani orientabili, in modo che le linee di
impiego del componente, deve accontentarsi di flusso magnetico si dispongano lungo l'estensio-
un valore di potenza pratico pari alla metà, circa, ne della laminazione, minimizzando le perdite.
di quello teorico. li fusibile Fl, inserito sulla linea di rete, protegge
Possiamo così concludere la nostra breve analisi l'apparato da eventuali eccessi cli corrente. Ma Fl
sulle caratteristiche del transistor, con la certezza deve essere cli tipo ritardato, perché al momento
di aver dissipato ogni dubbio nella mente di quei dell'accensione si verifica un forte impulso di cor-
lettori che avessero potuto intravvedere una con- rente, necessaria per caricare i condensatori elet-
traddizione nei due valori di potenza, quello di 200 trolitici di elevato valore capacitivo e a causa del-
W e quello di 2. 700 W (90 V x 30 A = 2. 700 W). la magnetizzazione residua del nucleo, che può

139
E

TR1..4 I C 1
Fig. 8 • Elementi indicativi per l'identificazione degll
VISTI LATO PIEDINI elettrodi dei quattro transistor e dell'integrato.

dar luogo a brevi ma intensi picchi di corrente. duta di tensione nelle cinque resistenze RI-R2-
Se il trasformatore non riesce a bloccare, con la R3-R4- R5 deve essere sempre uguale. Le quat-
sua induttanza parassita, le interferenze di rete, tro basi di TR1-TR2- TR3- TRA, infatti, sono
come può accadere in zone particolarmente di- tutte collegate assieme e tutte raggiungono il ca-
sturbate (zone industriali e grandi città), allora è todo del diodo al silicio D1. E poiché la caduta di
consigliabile inserire, a monte di T1, un filtro di tensione sui terminali di D1 è quasi sempre uguale
rete da 5 A almeno, di buona qualità e facilmente a quella fra base ed emittore dei quattro transi-
reperibile in commercio. Per l'accoppiamento stor, vale a dire 0,7 V circa a temperatura am-
dell'alimentatore con ricetrasmettitori, ad esem- biente, tutte le cinque resistenze citate rimangono
pio, è consigliabile l'impiego di un modello a due sottoposte alla stessa tensione, anche durante
celle. eventuali variazioni dipendenti dal carico, che si
L'avvolgimento secondario di T1 provvede ad riflettono inevitabilmente sulle giunzioni base-
alimentare il ponte di diodi raddrizzatori (Pl) di emittore dei quattro transistor. Possiamo così
potenza ma di bassa caduta. Questo, a sua volta, concludere dicendo che le cinque resistenze RI -
raddrizza la tensione ad onda intera, mentre i due R2-R3-R4- R5, per effetto dell'azione dei quat-
condensatori Cl - C2 minimizzano il rumore ge- tro transistor, si comportano come se compones-
nerato dalla commutazione dei diodi. Soltanto in sero un collegamento in parallelo. Dunque, la
circostanze critiche si debbono aggiungere altri corrente che le attraversa è inversamente propor-
due condensatori, dello stesso valore, vale a dire zionale al loro valore ohmrnico.
da 100.000 pF - 100 VI, in parallelo con i dieci Al condensatore presente in uscita è stato asse-
condensatori elettrolitici è fra i due terminali di gnato un valore capacitivo relativamente basso;
Pl contrassegnati con i simboli caratteristici della ciò allo scopo di consentire un corretto funziona-
tensione alternata. Entrambi questi due conden- mento della limitazione di corrente interna ad
satori dovranno essere applicati vicino a Pl. ICI, che può intervenire soltanto dopo una certa
La tensione raddrizzata dal ponte P 1 viene livel- scarica del condensatore stesso. Con valori capa-
lata dal gruppo di dieci elettrolitici C3 ... C12, per citivi più elevati e in presenza di sovraccarichi o
alimentare il circuito di regolazione vero e pro- cortocircuiti, prima ancora dell'intervento del
prio, che è di tipo "serie" e funziona secondo le condensatore, si manifesterebbe un forte impulso
modalità più classiche di tali dispositivi, sotto il di corrente. Ma se tale impulso è accettabile e si.
controllo dell'integrato ICI. utilizzano carichi che richiedono una bassa impe-
denza di alimentazione su una estesa gamma di
Per aumentare la corrente d'uscita di ICI, è stato frequenze, come ad esempio negli impieghi audio
inserito, nel circuito di figura 1, un amplificatore di potenza o nei servomeccanismi, allora la capa-
di corrente, che moltiplica per 18,8 volte la cor- cità del condensatore potrà essere aumentata a
rente erogata dall'integrato. piacere, montando pure componenti di tipo a
Il principio di funzionamento dell'amplificatore film, in parallelo, con lo scopo di coprire even-
di corrente si basa sul concetto per il quale la ca- tualmente anche le radiofrequenze.

140
Fig. 9 • Così dovranno essere m ontati i dieci condensa-
tori elett rolitici di filtro sulla faccia del circ uito stam pa-
to opposta a quella in cui sono presenti le piste di ram e
stagnato. Il collegam ento è del tipo in parallelo.

Il circuito integrato ICI mantiene stabile la ten- Tuttavia, seguendo attentamente le indicazioni
sione nei punti in cui la resistenza RIO rimane col- qui di seguito riportate, l'impresa diverrà piace-
legata alla linea positiva e la Rl2 a quella negati- vole e di grande soddisfazione. Un secondo ele-
va. Ma se la stabilità di tensione non fosse ritenu- mento, da tenere sempre in massima considera-
ta accettabile lungo i tratti intermedi, tenendo zione, è rappresentato dalle saldature a stagno,
conto pure delle correnti in gioco, il circuito deve che il montatore dovrà effettuare con la massima
essere rifatto, inserendo le resistenze citate fra i precisione e la miglior tecnica possibile, ricordan-
punti in cui si vuol conservare stabile la tensione e do sempre la grande potenza in gioco durante il
realizzando un collegamento a quattro fili di tipo funzionamento dell'alimentatore. Basti pensare
Kelvin. In ogni caso si tenga presente che, al di là alla sola quantità di energia immagazzinata nei
di un certo valore di caduta di tensione, l'integra- condensatori di filtro, quelli da 47.000 F, carica-
to ICI non è più in grado di effettuare la regola- ti a 27 Vcc, per rendersi conto della necessaria ro-
zione. bustezza delle saldature.
L'alimentatore non deve mai essere fatto funzio- Fatte queste premesse, invitiamo il lettore a com-
nare con le due resistenze RIO ed Rl2 disinserite. piere la prima fase di montaggio, che consiste nel-
Eventualmente, in sostituzione di queste, si pos- 1 'applicare i quattro transistor TRl - TR2 - TR3 -
sono provvisoriamente collegare due resistenze TR4 su quattro radiatori delle dimensioni di 13
da 100 ohm, che rimangono poi cortocircuitate cm x 10 cm x 3,5 cm, ben visibili nelle fotogra-
dall'inserimento del carico. fie riprodotte, in successione, a partire da quella
Qualora sull'uscita dell'alimentatore si dovessero di apertura del presente articolo.
inserire grosse capacità, batterie od altri alimen- L'applicazione dei transistor, sulle piastre radian-
tatori in parallelo, occorrerà collegare, tra i ter- ti, si ottiene con la consueta tecnica dell'isola-
minali positivi del gruppo dei dieci condensatori mento del componente abbondantemente illu-
elettrolitici C3 ... Cl2 ed il morsetto positivo del strata in figura 10, ricordandosi di spalmare en-
condensatore elettrolitico C16, un diodo al silicio trambe le facce del foglietto di mica con grasso al
da 6 A - 100 V, con il catodo rivolto su C3 ... Cl2. silicone. Per quanto riguarda l'individuazione
Per il collegamento in serie di altri alimentatori si esatta dei piedini dei quattro transistor, basta os-
dovrà mettere, in parallelo a C16, un diodo dello servare il disegno di sinistra di figura 8 per rico-
stesso tipo, con il catodo collegato sul morsetto noscere subito la posizione dei tre elettrodi di
positivo del condensatore elettrolitico. emittore E, base Be collettore C; quest'ultimo si
identifica in tutta la parte metallica del compo-
nente e viene elettricamente prelevato mediante
MONTAGGIO DELL'ALIMENTATORE un terminale inserito fra un dado e la vite di fis-
saggio, sul quale si salda poi il filo conduttore.
Dunque, essendo in numero di tre gli elettrodi dei
Se il circuito teorico dell'alimentatore può essere transistor, da ciascuno di questi si dipartono tre
considerato alquanto semplice, il montaggio del- conduttori, che debbono essere tutti della stessa
l'apparato è da ritenersi abbastanza impegnativo.

141
PROTEZIONE

TRANSISTOR

.. .
P,, OIwrEGRAro

0
1

MICA
.
I I
-L
I .
o '
o 6
RADIATORE
T? E

%-.
$......
% 4 I
Fig. 10 . Vista "in esploso" del montaggio di uno dei
quattro identici transistor che concorrono alla forma-
zione circuitale dell'alimentatore stabilizzato. Il fogliet-
to di mica deve essere ricoperto, su ambedue le facce,
con grasso al silicone. Questo stesso procedimento di
montaggio deve essere applicato all'integrato.

lunghezza (15 +20 cm) e della stessa sezione (I gono il numero totale di dodici, nello schema pra-
mm). Nel nostro prototipo abbiamo utilizzato tico di figura 3 sono stati indicati, in corrispon-
conduttori di colore diverso, per agevolare il ca- denza di TR 1 - TR2 - TR3 - TR4, nel modo se-
blaggio e scongiurare il pericolo di errori di scam- guente:
bio. I colori da noi scelti sono stati i seguenti: TRl = bl - cl - el
TR2 = b2 - c2 - e2
B- base = conduttore giallo TR3 = b3 - c3 - e3
C - collettore = conduttore rosso TR4 = b4 - c4 - e4
E - emittore = conduttore marrone
Si tenga presente che, attribuendo ai quattro
I tre conduttori di ciascun transistor, che raggiun- gruppi di conduttori misure diverse, si correrebbe

142
TESTER
IN VOLT
s

R
LP

e
R
7

(aocCOLE CAVI DI COLLEG


ALIMENT

Fig. 11- Circuito di collaudo dell'alimentatore, da collegare all'uscita, sulle due boc-
cole presenti nel pannello frontale dell'apparato. Le resistenze sono tutte da 1 ohm .
25W.

il rischio di far lavorare alcuni transistor più di al- montati sul pannello frontale dell'apparecchio,
tri. come si può vedere in figura 2, nella quale i con-
Una volta realizzata questa prima operazione di duttori 1 - 2 sono gli stessi, indicati con i medesi-
montaggio, il lettore, munito di tester commutato mi numeri di figura 3.
nelle funzioni ohmmetriche, dovrà accertarsi del Dopo il trasformatore, si monta il ponte raddriz-
perfetto isolamento elettrico tra i piedini dei zatore P 1, per il quale si deve interporre, fra pia-
quattro transistor e le quattro piastre radianti. stra del contenitore e componente, un po' di gras-
so al silicone.
Su PI si applicano i due condensatori C1-C2 e i
MONTAGGIO DI T1.P1-ICI sei conduttori indicati in figura 3. Due dei quali
provengono dall'avvolgimento secondario di TI e
Per la composizione definitiva dell'alimentatore, debbono essere saldati a stagno sui terminali del
si consiglia di utilizzare un contenitore, ovvia- ponte segnalati con il simbolo caratteristico della
mente di metallo robusto, delle dimensioni di 28 tensione alternata; gli altri quattro, che compon-
cm x 15 cm x 13 cm, completamente scomponi- gono due coppie di conduttori, ciascuno della se-
bile. zione di 4 mm 2, sono saldati sul terminale positi-
Per mezzo di viti e dadi si fissa, sulla piastra di vo e su quello negativo di PI.
base, che è di forma rettangolare, il trasformato- Il motivo per cui si sono adottate due coppie di fi-
re di alimentazione e si comincia a collegare il li conduttori, va ricercato nella necessità di distri-
cordone di alimentazione con spina per presa-lu- buire meglio i flussi delle intense correnti che rag-
ce, come indicato in figura 3. Questo conduttore giungono i condensatori di filtro.
bipolare è connesso con i terminali dell'avvolgi- Trattandosi di saldature a stagno su conduttori di
mento primario a 220 V del trasformatore TI. grossa sezione, si consiglia l'impiego di un salda-
Ma uno dei due fili subisce una interruzione nei tore da 100 W.
punti contrassegnati con i numeri 1 - 2, allo scopo I conduttori provenienti dal ponte o, meglio, le
di raggiungere l'interruttore S 1 ed il fusibile Fl, due coppie di conduttori della tensione positiva e

143
negativa, vanno a collegarsi sui punti del circuito gono montati, con la testa all 'ingù, i dieci con-
stampato indicati in figura 2 e facilmente indivi- densatori elettrolitici di filtro.
duabili perché le coppie di conduttori sono con- A questo punto del montaggio, qualche lettore si
trassegnate con la stessa numerazione (3-4 e 5-6). sarà chiesto il motivo per cui in sostituzione dei
L'applicazione dell'integrato ICI si effettua nel dieci condensatori non se ne sia impiegato uno
medesimo modo con cui sono stati montati i soltanto. E noi rispondiamo che le ragioni sono
quattro transistor, secondo il piano costruttivo di due, una di ordine economico e l'altro di signifi-
figura 10 ed usando, anche in questo caso, il gras- cato tecnico. Sulla prima ogni commento sarebbe
so al silicone. La foto riportata in figura 7 mostra ovvio, sulla seconda ricordiamo che il condensa-
la parte inferiore dell'alimentatore, nella quale tore presenta un certo valore di resistenza valuta-
sono visibili l'integrato ICI, i quattro piedini di bile sul nastro d'alluminio interno e sui reofori
gomma di appoggio dell'alimentatore e i fori di del componente. Il collegamento in parallelo di
aerazione. più condensatori riduce questa resistenza e ciò as-

MONTAGGIO DEI CONDENSATORI sume grande importanza sulla bassa frequenza


della tensione di rete e in presenza di forti picchi
Il montaggio dei dieci condensatori elettrolitici di di corrente, che potrebbero provocare disturbi,
filtro (C3 ... Cl2) si compie sulla faccia della ba- aumento di ronzìo e riscaldamento degli elettroli-
setta rettangolare del circuito stampato opposta a tici.
quella in cui sono presenti le piste di rame, nel
modo indicato in figura 9. Dunque, osservando COMPLETAMENTO DEL CABLAGGIO
lo schema di figura 2, i dieci elettrolitici rimango-
no occultati dalla basetta-supporto, perché si tro- Il montaggio dell'alimentatore va ultimato con il
vano al di sotto di questa. Ma i collegamenti dei fissaggio del circuito stampato mediante due co-
terminali negativi di questi avvengono tutti sul lonnine di sostegno (una per lato) e con la compo-
rettangolo di rame interno a quello più grande sizione del pannello frontale, sulla cui faccia an-
composto in alto di figura 4. Su quest'ultimo, in- teriore compaiono i seguenti elementi: il fusibile
vece, si saldano tutti i terminali positivi dei dieci Fl, l'interruttore SI, la manopola inserita sul
condensatori. Pertanto, sulla faccia del circuito perno del potenziometro di regolazione della ten-
stampato in cui sono presenti le piste di rame ven- sione d'uscita, le due boccole d'uscita ed il diodo
gono applicati il diodo DI, il condensatore elet- led.
trolitico C16, nove resistenze di elevato wattaggio Nel disegno del circuito stampato di figura 4 e in
ed alcuni conduttori; sulla faccia opposta riman- quello analogo riportato in posizione centrale di
144
figura 2, sono indicate sigle e lettere corrispon- gura 11. La rete resistiva è composta da un certo
denti ai punti di saldatura. Per esempio, i condut- numero di resistenze, per un valore complessivo
tori provenienti dai quattro transistor vanno col- di 1 ohm 100 150 W. Con questo nuovo carico,
legati sulle piazzole di rame dove sono impresse le che assorbe la corrente di 14 A, alla tensione di 14
sigle "el - cl - bl" per TRl, "e2 - c2 - b2" per V, l'indice del tester dovrebbe scendere soltanto
TR2 e così via. Per l'integrato ICl, invece, sono di poco, da 14 V a 13,99 V, con una perdita, da
riportate le seguenti indicazioni: U - icl - E. parte dell'alimentatore di soli 10 mV. Sostituen-
Le due boccole per il prelievo della tensione do poi il carico di 1 ohm con altro da 0,5 ohm -
d'uscita dovranno essere adatte a sopportare cor- 200 --;-- 300 W, che assorbe la corrente di 28 A, la
renti dell'intensità di 25 A + 30 A. I conduttori tensione dovrebbe perdere soltanto 20 m V, scen-
ad esse collegati avranno una sezione di 4 mm. dendo da 14 V a 13,98 V.
Anche la temperatura raggiunta dalle varie parti
dell'alimentatore merita un controllo iniziale,
COLLAUDO prima di destinare l'apparato ad un impiego cor-
rente. Ma questo secondo tipo di collaudo va fat-
Prima di inserire la spina dell'alimentatore in una to dopo un certo tempo che il circuito si trova in
presa di corrente, occorre collegare, in parallelo funzione. Soltanto allora e quando la corrente as-
con l'uscita, una lampadina da 12 V-5W 10W sorbita assume i valori massimi, si potranno con-
e un tester commutato nelle misure voltmetriche trollare empiricamente le temperature, toccando
in continua, come indicato a sinistra dello schema le varie parti con un dito, più precisamente con-
di figura 11. Quindi, regolando la tensione trollando i transistor, l'integrato e le resistenze e
d'uscita dell'alimentatore, tramite il potenziome- ricordando che, proprio l'integrato segnala la zo-
tro Rl 1, lo strumento dovrà segnalare le progres- na dell'alimentatore che si riscalda più delle altre,
sive variazioni di tensione fra i 5 Vcc e i 14 Vcc; la che debbono invece riscaldarsi tutte nella stessa
lampadina seguirà queste variazioni attraverso un misura.
progressivo cambiamento di luminosità. Qualora toccando qualche componente non fosse
Se dopo questa prima prova il risultato ottenuto possibile mantenere fermo il dito, allora si dovrà
sarà considerato positivo, allora si potrà compor- analizzare la validità del componente e la preci-
re il sistema resistivo riportato sulla destra dello sione del suo cablaggio. Ma se si utilizzano mate-
schema di figura 11. Nel quale, tutte le resistenze riali di ottima qualità, questo inconveniente non
segnalate con la lettera R sono da 1 ohm - 25 W. dovrebbe manifestarsi.
Quando l'interruttore S è aperto, soltanto quat- Durante l'impiego dell'alimentatore, questo do-
tro resistenze vengono inserite in funzione di cari- vrà rimanere ben aerato, onde favorire l'elevata
co, per un totale di 1 ohm - 100 W. Se S rimane dissipazione dovuta alla stabilizzazione. li dispo-
chiuso, la resistenza totale del carico diminuisce sitivo, quindi, non deve essere inserito dentro va-
al valore di 0,5 ohm. Naturalmente l'interruttore ni di mobili o in custodie e neppure vicino ad altri
S dovrà essere in grado di sopportare flussi di apparati che emanano calore. Ma se lo spazio li-
corrente di 10+ 15 A. bero attorno all'alimentatore fosse esiguo, allora
Durante il collaudo, le resistenze R si riscalderan- si dovrà provvedere ad una ventilazione forzata,
no e dovranno essere sistemate in posto ventilato. facendo fluire ai lati, dal basso verso l'alto, aria
Il circuito di figura 11 rimane collegato ai morset- fresca mediante due ventilatori.
ti dell'alimentatore tramite cavi della sezione di 4
mm' e della lunghezza di uno o due metri.
Il tester va collegato direttamente sulle boccole
d'uscita dell'alimentatore e non direttamente in
parallelo al carico. Meglio sarebbe collegarlo in
parallelo con il condensatore Cl6.
Con il carico resistivo, che con S aperto assorbe
la corrente di 14 A alla tensione di 14 V, l'indice abbonatevi a:
del tester dovrebbe scendere di poco, da 14 V a
13,99 V, cioè di 10 mV soltanto. Con S chiuso,
l'assorbimento di corrente aumenta a 28 A e la
ELETTRONICA
tensione scende di 20 mV, passando da 14 V a
13,98 V.
Se dopo questa prima prova il risultato ottenuto
PRATICA
sarà positivo, allora si potrà comporre il sistema
resistivo riportato sulla destra dello schema di fi-

145
IGROMETRO
ELETTRONICO
L'umidità, presente nell'atmosfera in cui vivia- di climatizzazione. Per esempio, certe lavorazio-
mo, è una grandezza fisica di rilevante importan- ni, come quelle delle materie plastiche, tessili e
za, che deve essere costantemente controllata in cartarie, debbono svolgersi in ambienti con umi-
molti settori della vita sociale, in quello del lavo- dità su valori precisi; nelle cliniche e negli ospeda-
ro, della sanità, dell'assistenza, della conserva- li, il tasso di umidità dell'aria deve mantenersi en-
zione alimentare, dovunque insorgono problemi tro limiti stabiliti dalla scienza terapeutica; nelle

Particolarmente apprezzato negli usi domestici, questo strumen-


to di misura dell'umidità relativa assume grande Importanza nel-
l'Industria e In agricoltura, dove moltl processi di lavorazione
debbono svolgers1 in condizioni climatiche controllate.

146
Rileva tutti i valori fra il 10% e il 90% di umidità relativa.

Utilizza un moderno sensore, attualmente presente sul mercato al dettaglio.

È di facile realizzazione pratica e grande utilità in molti ambienti.

case di riposo, dove albergano persone deboli e freddo nessuno di noi si accorge dell'umidità,
sofferenti, occorre stabilire un'atmosfera idonea quando questa è presente, perché il nostro orga-
a trascorrere serenamente il tempo; nei grandi nismo, alle basse temperature, rimane insensibile
contenitori di frutta e verdura, per non danneg- al contenuto idrico dell'atmosfera e quindi privo
giare la merce, l'aria necessita di una precisa di stimoli e sollecitazioni ad intervenire là dove ce
quantità di vapore acqueo, mentre il latte in pol- ne sia bisogno. Occorre pertanto consultare uno
vere, la pasta e, più in generale, le sostanze igro- strumento di misura come quello, di tipo elettro-
scopiche, debbono rimanere immagazzinate in lo- nico, qui presentato e descritto. Tuttavia, prima
cali con scarsa umidità. Dunque, anche questa di entrare nel vivo dell'argomento, a beneficio di
grandezza fisica, come accade per la temperatura coloro che ancora non avessero le idee chiare in
e la pressione, deve essere controllata e valutata, materia, preferiamo soffermarci brevemente sul-
non attraverso sensazioni, ma con uno strumento l'interpretazione dei due fondamentali concetti di
che prende il nome di igrometro. umidità assoluta e umidità relativa.
È vero che noi stessi siamo almeno in parte, stru-
menti di segnalazione di eccesso di umidità nel-
1 'aria durante la stagione estiva, quando avvertia- CHE COS'È L'UMIDITÀ
mo una condizione di disagio fisiologico, con
sensazione di afa, oppressione di respiro, stato di Con il termine umidità si suole designare la quan-
angoscia. Ma è anche vero che, d'inverno, con il tità di acqua presente in un determinato corpo o

147
51

R2 3$ r::;")1

7 ;UCLEO

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IO

Flg. 1 • Circuito teorico dell'Igrometro elettronico. Con la slgla SU (Sensore di Umidi·


tà) è Indicato Il componente senslblle alle variazioni di umidità relativa, Il cui com-
portamento slmlle a quello di un condensatore. Il circuito assorbe una corrente di
1,5+2 mA ed è alimentato con una plla da 9 V. Con R4 si regola Il fondo-scala del
microamperometro µA.

----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 1.000 pF TR1 =
2N2222
C2 = 3.300 pF J1 =
lmp. AF (220 H)
C3 = 22pF L1 =
bobina (vedi testo)
C4 = 100.000 pF DG =
diodo al germanio (quals. tipo)
es = 100.000 pF µ,A microamperometro (50 A f.s.)
=
su = Sensore Umidità (Philips cat. 2322 691 90001)
S1 = lnterrutt.
Resistenze ALIM. = 9 Vcc
R1 = 10.000 ohm XTAL = quarzo (1 MHz)
R2 = 27.000 ohm
R3 = 220 ohm
R4 = 47.000 ohm (trimmer)

in un certo volume. Quella atmosferica, in parti- mente condizionano lo stato di umidità dell'aria,
colare, definisce il contenuto di vapore acqueo ma valuta soltanto la massa di vapore acqueo
nell'aria, ma ciò avviene in due modi diversi, at- contenuto nell'unità di volume di aria; normal-
traverso la valutazione dell'umidità assoluta e mente misura in grammi il peso di vapore conte-
dell'umidità relativa. nuto in un metro cubo d'aria. Si dice anche che
L'umidità assoluta è quella che non tiene conto l'umidità assoluta stabilisce l'effettiva quantità di
della temperatura e della pressione, che fisica- vapore per chilogrammo d'aria. Dunque, una ta-

148
NUCLEO LJ

Fig. 2 - Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, del progetto dell'igrome-


tro elettronico. Il tutto può essere racchiuso, a lavoro ultimato, in un contenitore di
plastica ben aerato, con lo scopo di favorire il flusso dell'aria sul sensore SU.

+ . ... -t
Té G.._

r I
,
3 I
2

_ IP
+
Flg. 3- Disegno in grandezza naturale del circuito stampato sul quale deve essere
composto il cablaggio dell'igrometro elettronico.

149
vdiodo UMIDO SECCO
145pF (907RH) --3 120F (0]RH)

B
• \
\
\
\
\

I
t
t
' A
4

'
A
» •

OSCILL. 1MHZ

Fig. 4 • Durante il procedimento di taratura del circuito accordato L1-SU, la risonan-


za si identifica con la curva a tratto intero qui riprodotta. Sul valore di umidità relati-
va 90% RH, il sensore assume il valore capacitivo di 145 pF, mentre il diodo rivela la
massima tensione a radiofrequenza sul punto A della curva. Diminuendo il valore
dell'umidità, la sintonia del circuito si sposta; la curva tratteggiata si riferisce al-
l'umidità 40% RH, cui corrisponde il valore capacitivo di SU di 120 pF; in tal caso il
diodo rivela la tensione del punto B. Tra Il punto A e il punto B sono presenti tutti i
valori di umidità compresi fra 90% RH e 40% RH.

le grandezza è poco utile agli effetti pratici, men- gior parte di vapore acqueo. Allora si definisce
tre è assai più importante quella dell'umidità rela- come umidità relativa, la percentuale di vapore
tiva, dato che da questa, come è stato detto, di- d'acqua contenuto in un determinato volume
pendono in gran parte le sensazioni e i fenomeni d'aria, rispetto alla quantità di vapore che po-
fisiologici connessi con lo stato igrometrico del- trebbe essere contenuto se, a quelle condizioni di
1 'aria. Vediamo allora di che cosa si tratta. temperatura e pressione, il volume d'aria fosse
Cominciamo col ricordare che, per ogni valore di saturo di vapore. E questa grandezza fisica viene
temperatura e pressione, un certo volume d'aria comunemente valutata dagli igrometri di tipo
accetta una quantità massima di vapore acqueo. commerciale per uso domestico ed industriale ed
Se si cercasse di introdurne di più, l'eccesso di va- è pure quella che il nostro igrometro elettronico
pore condenserebbe, trasformandosi in acqua, misura.
ossia ritornando allo stato liquido. E il punto in L'umidità relativa, dunque, viene riferita, in uni-
cui avverrebbe questa trasformazione è detto tà percentuali, alla quantità necessaria per la sa-
"punto di rugiada". Ma si dice pure che in que- turazione completa. In pratica, ad una umidità
sto punto, ossia quando una massa d'aria contie- relativa dello 0% corrisponde una atmosfera per-
ne la massima quantità possibile di vapore ac- fettamente secca; a quella del 100% corrisponde
queo, a temperatura e pressione stabili, si rag- un'atmosfera satura di vapore acqueo.
giunge la saturazione. La misura dell'umidità relativa si effettua in uni-
Quella massa d'aria, quindi, è satura di umidità. tà RHO/o (Relative Humidity) tramite gli igrome-
Ovviamente in quelle determinate condizioni di tri, i cui modelli più diffusi sfruttano il principio
temperatura e pressione perché, ad esempio, se la della dilatazione dei capelli umani e per i quali
temperatura aumenta o la pressione diminuisce, il vengono preferiti i capelli di persone di origine
volume di aria considerato accetterebbe una mag- nordica, norvegese, finlandese e svedese.

150
Il capello umano si allunga o si accorcia sensibil- SENSORE DI UMIDITÀ
mente col variare dell'RH% su una scala che, ne-
gli igrometri, si estende fra 0 RHo e 10O RH . Il sensore di umidità è un componente prodotto
dalla Philips, attualmente immesso nel commer-
CIRCUITO DELL'IGROMETRO cio al dettaglio con il numero di catalogo 2322
691 90001. La sua composizione è ampiamente il-
Il circuito dell'igrometro elettronico, pubblicato lustrata nel disegno "esploso" riportato in figura
in figura 1, consta principalmente di un oscillato- 6. La parte sensibile è rappresentata da un di-
re a cristallo di quarzo da 1 MHz, che riteniamo schetto di plastica, metallizzato in ambedue le
reperibile in commercio a basso costo. Questo facce, che si comporta da condensatore di capaci-
componente, che garantisce un funzionamento tà variabile col variare dell'umidità presente nel-
ad altissima stabilità, è collegato con l'entrata l'aria. La metallizzazione del disco è ottenuta con
(base) del transistor TRI, in grado di funzionare due sottili pellicole d'oro.
fino a 200 MHz. Il disco-sensore rimane chiuso in un contenitore
L'XTAL funziona da elemento di esaltazione dei di plastica; il bloccaggio e la conduttività elettrica
segnali sul proprio valore di frequenza di risonan- vengono ottenuti mediante due molle di contatto
za. dorate, che fanno capo a due reofori per il mon-
II condensatore Cl riporta, dall'uscita di emittore taggio del componente su circuito stampato.
alla base, la reazione positiva, mentre il conden- li contenitore di plastica è dotato di piccole fine-
satore C2 svolge due diverse funzioni. Serve in- stre, che consentono il passaggio dell'aria e quin-
fatti per cortocircuitare la resistenza R3 per i se- di il contatto dell'umidità in essa contenuta con le
gnali di alta frequenza, allo scopo di mantenere due facce del disco.
elevato il guadagno, mentre in serie con Cl prov- Il costo del sensore si aggira attualmente intorno
vede ad eliminare le armoniche superiori del cri- alle 20.000 lire ed è reperibile presso i migliori ri-
stallo di quarzo, onde evitare inneschi accidentali venditori di componenti elettronici.
ed indesiderati. II sensore, in ordine ad alcuni rilevamenti eseguiti
Le resistenze Rl ed R2 compongono il partitore nei nostri laboratori, reagisce con i seguenti valo-
di tensione che polarizza la base del transistor ri capacitivi alle variazioni di umidità relativa:
TRl, stabilendone, assieme alla resistenza di
emittore R3, il punto di lavoro. Il quale rimane in
tal modo ottimizzato per quanto riguarda la sta- Umidità RH% Capacità (pF)

bilità di funzionamento ed il basso consumo. 40 120


L'impedenza J1 a radiofrequenza consente il pas- 50 125
saggio della corrente di alimentazione di colletto- I
60 130
re di TRl ed impedisce che, sul circuito dell'ali- I
70 135
mentatore, possano entrare i segnali RF dell'oscil- 80 140
latore. Il segnale sinusoidale, quindi, generato da
TRl, può prendere soltanto la via di C3, con lo I
90 145
scopo di raggiungere il circuito oscillante formato
dalla bobina L1 e dal componente SU. Questo A parte, abbiamo elencato le principali caratteri-
circuito è caratterizzato da un elevato fattore di stiche del sensore di umidità dichiarate dalla casa
merito Q e necessita, per C3, di un componente di costruttrice.
tipo a mica o NPO. Naturalmente, ogni sensore presenta una certa
La bobina L1 è avvolta su nucleo di ferrite ed il tolleranza, rispetto ai valori capacitivi da noi in-
componente SU rappresenta il sensore di umidi- dividuati e riportati nella tabellina e questa può
tà. valutarsi nella misura del ±20%.

Caratteristiche del sensore


Gamma di umidità relativa misurabile 10% - 90%
Capacità a 25°C, 43% di um. rei. e 100 KHz 122 pF ± 15%
Sensibilità tra il 33% e il 43% di um. rel. 0,4 ± 0,05 pF % um. rei.
Gamma frequenze 1 KHz - 1 MHz
Tensione max alternata o continua 15 Volt

151
NASTRO
ADESIVO

I ~PPORTO

NUCLEO (L-56cm)

10 25 65

Fig. 5 • Dati costruttivi e piano realizzativo inerenti alla bobina L 1. I terminali del-
l'avvolgimento vengono fissati al supporto mediante nastro adesivo.

Ricordiamo che il sensore di umidità, essendo mia di esercizio dell'igrometro. Nel secondo, si
praticamente un condensatore normale, non è un realizza una forma di lettura costante dell'umidi-
componente polarizzato, e può essere comunque tà relativa, ma si consuma un po' più di energia
inserito nei circuiti utilizzatori, senza tener conto elettrica.
della posizione degli elettrodi, come si usa fare
con le resistenze.
MONTAGGIO
CIRCUITO D'USCITA
Il montaggio dell'igrometro elettronico inizia con
La frequenza dei segnali AF, presenti nel circuito l'approntamento del circuito stampato e della bo-
accordato LI - SU (Sensore di Umidità), varia col bina LI, dopo aver acquistato tutti gli elementi
variare del valore capacitivo di SU, in pratica con necessari.
l'umidità relativa presente nell'aria. E questi se- Per il circuito stampato si prende a modello il di-
gnali, di tipo sinusoidali, ossia alternati, vengono segno di figura 3, nel quale il circuito è riportato
rivelati dal diodo al germanio DG, che può essere in grandezza reale. Per la bobina LI occorre far
di qualsiasi tipo. Il condensatore C5 provvede poi riferimento a quanto indicato in figura 5. Quindi,
a livellarli, onde poterli applicare, sotto forma di ci si procura un'antenna di ferrite per radioricevi-
corrente continua, valutabile in microampère, al- tori, o se ne ricava una da un apparato fuori uso,
lo strumento di misura A, che è un microampe- purché dotata di nucleo cilindrico del diametro di
rometro da 50 A fondo-scala. 8 mm.
Il trimmer R4 serve per regolare la corrente di Ai principianti ricordiamo che con l'espressione
scorrimento attraverso lo strumento ad indice in "antenna di ferrite" si suole designare di solito la
sede di taratura dell'igrometro elettronico. bobina per onde medie, per radioricevitori, av-
Il circuito di figura 1 assorbe una corrente di volta su nucleo di ferrite.
1,5+2mA. Pertanto, l'alimentatore a 9 Vcc può Dal componente procurato si tolgono tutte le spi-
essere rappresentato da una qualsiasi pila con re di filo e sul supporto isolante si compone un
questo valore di tensione. nuovo avvolgimento, servendosi di filo di rame
L'interruttore S1 può essere indifferentemente di smaltato, di tipo autosaldante, del diametro di
tipo a pulsante o normale. Nel primo caso si ridu- 0,30 mm. Le spire compatte, come indicato in fi-
ce il consumo di corrente e si prolunga l'autono- gura 5, sono complessivamente 65, ma durante le

152
CONTEN. IN PLASTICA

Fig. 6 • Vista in "esploso" del sensore di umidi-


tà montato nel circuito dell'igrometro elettroni-
co. La parte sensibile è rappresentata da un
dischetto ricoperto, su ambedue le facce, con
pellicole d'oro. Il componente, essendo elettri-
camente simile ad un condensatore, non è po-
larizzato e può essere comunque inserito sulla
basetta del circuito stampato.

operazioni di avvolgimento si dovranno ricavare lora le letture dell'umidità relativa, sul quadrante
due prese intermedie, alla decima e alla venticin- del microamperometro, saranno continue ed im-
quesima spira. mediate. Ma se, in sostituzione di questo, si uti-
Prima di montare la bobina sul circuito stampa- lizza un pulsante di tipo sempre aperto, allora ci
to, nella posizione indicata nel piano costruttivo si dovrà ricordare che il sensore è caratterizzato
di figura 2, conviene prestagnare i terminali di da una certa inerzia per cui, prima di ottenere
Ll, onde agevolare le successive operazioni di sal- un'indicazione esatta, occorrerà tener premuto il
datura a stagno. pulsante per alcune decine di secondi, durante i
I terminali di inizio e fine bobina di L1 dovranno quali l'indice dello strumento continuerà a muo-
essere fissati sul supporto isolante mediante na- versi prima di fermarsi definitivamente.
stro adesivo.
Una lunghezza di 5 +6 cm della ferrite è suffi-
ciente per la realizzazione del circuito accordato TARATURA DELL'IGROMETRO
L1 - SU. Pertanto, il nucleo originale dovrà esse-
re spezzato e ridotto nella misura ora citata. La taratura dell'igrometro consiste nell'accorda-
li valore prescritto per l'impedenza a radiofre- re il circuito L1- SU, tramite lo spostamento del
quenza Jl non è critico, anche se nell'elenco com- nucleo di ferrite lungo l'asse della bobina, quindi
ponenti è stato ad essa assegnato quello di 220 H. nel regolare il trimmer R4 in giusta misura. Si
Infatti, tutti i valori compresi fra i 330 H e i 470 tratta, dunque, di eseguire principalmente due
H potranno essere adottati, con la certezza di operazioni. Ma vediamo subito in che modo si
non influenzare il preciso funzionamento del- deve operare.
l'igrometro il quale, a montaggio ultimato, dovrà Con un po' di carta assorbente, avvolta in due o
funzionare subito perfettamente. tre strati, si realizza un cappuccio come quello di-
Se per S1 si fa uso di un normale interruttore, co- segnato in alto di figura 7. Con questo elemento
me quello disegnato nello schema di figura 2, al- si copre il sensore SU per realizzare la taratura

153
dell'igrometro sul valore di umidità relativa di
90% RH. Tuttavia, prima di inserire la copertura
ora descritta sul sensore, questa dovrà essere umi-
dificata con acqua, ma non in misura eccessiva.
Per dirla in altre parole, l'umidificazione del cap-
CARTA puccio non deve provocare sgocciolìo.
Il cappuccio, anziché con carta assorbente, può
UMIDIE essere costruito con garza o con cotone idrofilo.
Una volta inserito il cappuccio in SU, si fanno
trascorrere almeno 30 secondi, perché tale è
l'inerzia del sensore, il quale avverte l'umidità re-
lativa del 90%o. Questa misura viene segnalata
dall'indice del microamperometro, il quale, su ta-
le valore, cessa di spostarsi. Soltanto ora si inter-
viene sul nucleo di ferrite inserito nella bobina Ll
e lo si sposta in modo che lo strumento offra la
massima indicazione, corrispondente alla mag-
giore deviazione dell'indice. Quasi sempre, du-
rante questa operazione, l'indice del microampe-
SENSORE rometro tende a superare il fondo-scala. Occorre
dunque intervenire subito sul trimmer R4, rego-
landolo in modo che l'indice dello strumento si
localizzi in una posizione molto prossima a quella
di tale limite superiore. Fatto ciò, si tolga ora il
cappuccio dal sensore SU e, per abbreviare i tem-
pi di reazione, si riscaldi il componente nel modo
indicato in figura 8, servendosi della punta di un
saldatore, ma facendo bene attenzione che questa
non tocchi il sensore e senza indugiare troppo.
Fig. 7 • La prima parte del procedimento di taratura con- Tale operazione consente una rapida espulsione
siste nell'Inserire, sul sensore di umidità, un cappuccio dell'umidità dalla capsula del sensore, che verrà a
bagnato, reallzzato con carta assorbente, garza o coto-
ne idrofilo. trovarsi ora in un'atmosfera prossima al 50% RH.

Fig. 8 • Allo scopo di accelerare la seconda parte delle ope-


razioni di taratura del circuito dell'igrometro, è possibile
asciugare il sensore di umidità nel modo qui indicato, ope-
rando con la massima cautela, per non toccare ll componen-
te con la punta del saldatore.

154
Difficilmente fuori da laboratori particolarmente a forte ventilazione. Il termometro umido segnala
attrezzati sarà possibile creare un'atmosfera con una temperatura più bassa di quello secco, a cau-
valori inferiori al 50% RH. sa del calore sottratto dall'evaporazione forzata,
Come regola generale, con il valore più basso di che dipende dalla percentuale di saturazione del-
umidità ora citato, l'indice del microamperome- l'umidità dell'aria. Dalla differenza delle due
tro dovrebbe segnalare un flusso di corrente di temperature, attraverso apposite tabelle, si risale
15 -;- 20 µA. Ad ogni modo, il procedimento di ta- alla percentuale di umidità relativa.
ratura va ripetuto due o tre volte e soltanto quan- Per chi opera in casa, facciamo presente che i
do si è veramente sicuri di aver individuato i punti massimi valori di umidità, quelli di 90% RH,
di massimo e di minimo, si può bloccare, median- possono essere raggiunti nella stanza da bagno o
te cera, paraffina o vernice, in modo definitivo, il in prossimità di alcune pentole con acqua bollen-
nucleo della bobina L1 dentro il supporto isolante. te; quelli minimi, di 50% RH, si possono indivi-
I valori intermedi, fra 90% RH e 50 RH, po- duare in un forno, dopo che questo è stato ben ri-
tranno essere individuati col metodo di confronto scaldato. Tuttavia, volendo servirsi del forno per
per mezzo di un igrometro commerciale, ricor- la taratura dell'igrometro elettronico, occorrerà
dando che le misure di umidità relativa più preci- aspettare che la temperatura di questo sia scesa ai
se si eseguono mediante gli psicrometri, che sono valori di 60 ± 70°C, perché alle temperature supe-
strumenti composti da due termometri, uno secco riori il circuito dell'igrometro può subire danni ir-
e l'altro ricoperto con garza bagnata e sottoposta reparabili.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 9.500 di misura- I condensatori - I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

155
SURVOLTORE DI
PICCOLA POTENZA
Su richiesta di molti lettori, presentiamo il pro- Il dispositivo che ci accingiamo a presentare è in-
getto di un survoltore di bassa potenza che, in teramente elettronico e non utilizza costosi tra-
molte occasioni, può divenire utile nel laborato- sformatori con relativi elementi di rettificazione e
rio del dilettante, dell'hobbysta, del tecnico e del condensatori ad elevata capacità, peraltro non
radioamatore. Perché eleva la tensione continua sempre facilmente reperibili, ma impiega un co-
di pochi volt a quella, sempre continua di alcune mune integrato, in veste di oscillatore ad onda
centinaia di volt. Da una piccola pila, dunque, si rettangolare ed un transistor amplificatore comu-
può estrarre un impulso di tensione del tipo di nemente usato come finale di riga nei televisori.
quelli presenti negli elettrostimolatori. Il quale La frequenza dell'oscillatore si aggira intorno ai
non mette a repentaglio sicuramente l'incolumità 30.000 Hz e l'uscita rimane collegata, tramite re-
dell'operatore, ma in certi casi può creare fastidio sistenza, con la base del transistor, che può lavo-
ed insopportabilità se applicato all'epidermide. rare con una tensione di 800 V, una corrente mas-

Con la semplice sostituzione di una boblna di induttanza con


altri modelli, diversamente costruiti, il survoltore può essere
adattato ai più svariati usi di laboratorio, quando all'operatore
necessitano picchi di tensione elevati.

156
Eleva le basse tensioni continue a tensioni di alcune centinaia di volt.

È utile nel laboratorio dilettantistico e in quello sperimentale.

Può fungere da elettrostimolatore.

sima di collettore di 2 A ed una dissipazione di 40 Ovviamente, il valore ora calcolato, è stato rag-
W. Ma non si possono usare transistor con ten- giunto attribuendo alle due resistenze RI - R2 e al
sioni più basse, perché questi potrebbero distrug- condensatore Cl le grandezze citate nell'elenco
gersi o, nella migliore delle ipotesi, deteriorarsi in componenti.
misura inaccettabile. Quando Cl si sta caricando, l'uscita di ICI è alta
ed il transistor TRl si trova in conduzione. Quan-
do Cl si scarica, l'uscita di ICI è bassa e TRI ri-
ENERGIA DI SCARICA mane all'interdizione. Con i valori assegnati ai
componenti, TRl rimane in conduzione quasi per
L'integrato ICI, che è di tipo 555, è montato co- un terzo del ciclo. Ma quando TRl è in conduzio-
me oscillatore astabile, ossia ad oscillazione con- ne, la bobina LI si carica e la corrente che la at-
tinua e carica ripetutamente, attraverso le resi- traversa aumenta, con una pendenza determinata
stenze Rl - R2, il condensatore Cl, la cui scarica dal rapporto fra la tensione di alimentazione bt-
avviene lungo il piedino 7, la resistenza R2 e mas- VE (bassa tensione - tensione d'entrata) e la sua
sa. Dunque, la frequenza di oscillazione è stabili- induttanza. Successivamente, quando TRl si
ta dalla seguente formula: apre, tutta l'energia accumulata nella bobina LI,
che è pari a:
F= 1,44 = LI
34KHz nominali E =
(Rl +R2) x Cl 2

157
1-·-·-·-·....;·-·-·-·-· -·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-,

l] arare I
orrore

7
4 8
I
o IC 1
ve
e 6
D1

Cl

C2

1--·-·-· -· - . -·-·-· -· -· - • -· -· -· -· -·-· I

Flg. 1- Clrculto elettrico del survoltore. Sulle boccole d'entrata (bt • VE) si appllca
una tensione continua di valore compreso fra 4,5 Vcc e 16 Vcc. L'alta tensione viene
prelevata dalle boccole d'uscita VU • AT.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 1.000 ohm
C1 = 10.000 pF
R4 = 47.000 ohm
C2 = 4,7 µF - 250 VI (non polarizzato)
C3 = 100.000 pF Varie
C4 = 100 F . 16 VI (elettrolitico) IC1 = integrato (555)
TR1 = transistor (BUX 84)
Resistenze D1 = diodo al silicio (BA 159)
= LN = lampada al neon
R1
R2 =
1.200 ohm
1.500 ohm
L1 = bobina (vedi testo)

in cui L misura l'induttanza di LI ed I la corren- alla notevole variazione del flusso magnetico in
te, si riversa, attraverso il diodo DI, sul conden- LI, provocato dalla brusca interruzione della cor-
satore C2. Pertanto il diodo DI entra in condu- rente di alimentazione, in base alla legge di Lenz
zione a causa del forte impulso di tensione provo- per cui, ad ogni variazione di flusso concatenato,
cato dall'extratensione di apertura del circuito in- si crea una tensione indotta ad esso proporzionale.
duttivo, ovvero dall'impulso di flyback della bo- Durante il ciclo di carica, il diodo DI è polarizza-
bina LI. E questa tensione elevata deve attribuirsi to inversamente e la carica acquisita da C2 non

158
TRI

e bt

VU-AT

Flg. 2 • Piano costruttivo del survoltore realizzato su basetta-supporto con circuito


stampato, Inserito dentro contenitore di allumlnlo con funzioni di schermo elettro-
magnetico e conduttore termico.

può quindi riversarsi su TRI. Comunque, date le alimentazione (bt-VE).


elevate frequenze in gioco, il diodo DI deve esse- Se la tensione in entrata è di 12 Vcc ed il carico in
re di tipo "fast" o "superfast", onde evitare ec- uscita è rappresentato dalla sola lampada al neon
cessive perdite di commutazione che potrebbero LN, allora la tensione in uscita è di 200 Vcc con
distruggerlo. Si consiglia in ogni caso l'impiego di una corrente di carico di 1,6 mA ed una corrente
un modello da 1.000 v-0,5 A. assorbita dall'alimentatore di 0,3 A. Con un cari-
co di 10.000 ohm, la tensione in uscita scende a
100 Vcc e la corrente sale a 10 mA, mentre l'as-
TENSIONI D'USCITA sorbimento in entrata aumenta di poco (0,32 A).
Con un carico di 5.000 ohm, la tensione in uscita
I valori delle tensioni in uscita dipendono essen- è di soli 80 Vcc e la corrente è di 16 mA, mentre
zialmente dal carico applicato. Infatti, più eleva- l'assorbimento in entrata è di 0,33 A.
ta è la resistenza del carico, maggiore diventa la Gli esempi ora citati sono stati conseguiti in sede
tensione disponibile. Ciò induce a ritenere che sperimentale con una bobina LI realizzata me-
non è corretto far funzionare a vuoto il survolto- diante i dati costruftivi elencati più avanti.
re e questo è il motivo per cui è d'obbligo l'inseri- Modificando la costruzione di L1, ossia aumen-
mento continuo della lampada al neon LN. La tando o diminuendo il numero delle spire che la
quale, come si può notare osservando lo schema compongono ed il diametro del filo utilizzato, si
di figura 1, è collegata in parallelo al condensato- ottengono risultati diversi. Ecco perché il circuito
re C2. Naturalmente, la lampada LN si accende di figura 1 del survoltore, qui presentato e de-
quando il circuito è in funzione, ossia quando in scritto può adattarsi alle molteplici necessità ed
entrata è applicata la bassa tensione continua di occasioni che possono insorgere, di frequente, nel

159
l .2 »
6a
7
1
F}]I
+ +
Fig. 3 • Disegno in grandezza naturale del circuito stampato da realizzare su una pia-
strina di materiale isolante (bachelite o vetronite) di forma rettangolare.

laboratorio sperimentale. Ma in ogni caso sconsi- allorché questo commuta una corrente di alcune
gliamo il lettore a diminuire troppo l'induttanza centinaia di milliampère.
di LI (diametro del filo e numero di spire), perché L'aumento della corrente di base di TRI, conse-
in tal caso il circuito potrebbe divenire pericoloso guente alle modifiche menzionate, consente un
per un eccesso di energia trasferita, danneggian- impiego più efficiente del semiconduttore, che si
dosi e creando situazioni elettriche spiacevoli. traduce in pratica in un minor riscaldamento,
Per far variare la tensione in uscita conviene ridur- unitamente ad una maggiore quantità di energia
re il tempo in cui il transistor TRI rimane saturo, trasferita. Ma questo aumento di corrente impli-
cioè in conduzione. E questo si ottiene riducendo il ca l'inserimento, fra il collettore di TRI e massa,
valore della resistenza Rl, che può essere sostituita di un condensatore in propilene da 1.000 pF -
con un trimmer da 1.000 ohm, inserito nel circuito 1.000 VI e più, in grado di assorbire la corrente
con una resistenza in serie da 330 ohm. della bobina LI durante l'apertura di TRI. In ca-
Regolando il tempo di conduzione di TR1, si re- so contrario, tale corrente porrebbe il transistor
gola l'intensità di corrente nella bobina LI, ossia al di fuori della sua area di lavoro di sicurezza,
l'energia in questa accumulata e, in definitiva, conducendolo al sicuro degrado, se non proprio
l'energia trasferibile, tenendo conto che, a parità alla distruzione immediata. E a questo punto ri-
di carico, diminuendo l'energia trasferita, dimi- cordiamo al lettore che il carico in uscita diviene
nuisce pure la tensione d'uscita. ora più necessario che nel caso precedentemente
Se il circuito deve rimanere a lungo in funzione e analizzato.
in uscita si vuol disporre di una certa potenza, al- Il circuito di figura 1 è protetto contro i sovracca-
lora conviene sostituire la resistenza R3 con due richi, ma non lo è più quando la tensione in uscita
resistenze, collegate in serie, rispettivamente da è inferiore a quella di alimentazione, perché in tal
22 ohm e 56 ohm. In parallelo con la resistenza da caso il diodo DI collega il carico, tramite la bobi-
56 ohm, occorre inserire un condensatore elettro- na LI, direttamente con l'alimentatore. E questo,
litico da 10 µF - 25 VI, con il compito di assicura- se sprovvisto di fusibile, può subire danni anche
re una tensione negativa sulla base del transistor irreparabili.
TRI, in modo da poterlo interdire con sicurezza,

160
20V

Fig. 4- Andamento dei picchi di tensione presenti sul collettore del transistor TAL

COSTRUZIONE E COLlAU DO del filo è inferiore a 0,35 mm, l'avvolgimento può


subire un'interruzione.
Il circuito elettronico del survoltore si realizza su Nel comporre la bobina LI, raccomandiamo di
basetta di materiale isolante, di forma rettangola- avvolgere le spire in forma compatta, di star bene
re, delle dimensioni di 9,5 cm x 6 cm, sulla quale attenti che nessuna spira possa sovrapporsi ad
deve essere composto il circuito stampato, ripro- un'altra e che l'isolamento, tra il conduttore e la
dotto in grandezza reale in figura 3. A montaggio ferrite, sia perfetto.
ultimato il tutto va racchiuso in un contenitore Il transistor TRl necessita di un montaggio parti-
metallico, possibilmente di a1luminio, con fun- colare, peraltro bene illustrato nello schema pra-
zioni di schermo elettromagnetico e conduttore tico di figura 2 e in quello di figura 6. Nel primo
dell'energia termica, cioè del calore erogato dal di questi si può notare come il componente, che è
transistor TRI. di tipo BUX 84, sia inserito in prossimità di uno
Gli elementi orientativi, che consentono di effet- dei lati maggiori del rettangolo della basetta-sup-
tuare una applicazione precisa di ICI e di TR1 al porto in cui è composto il circuito stampato, con
circuito, possono essere dedotti dall'osservazione lo scopo di poter essere fissato, nel modo indicato
dei disegni riportati in figura 5. in figura 6, su un fianco del contenitore metallico
La bobina LI non è un componente commerciale di alluminio del survoltore.
e deve essere costruita dal lettore nel modo se- In ogni caso il transistor TRI deve essere raffred-
guente. Su di uno spezzone di ferri te cilindrica, dato durante il funzionamento e ciò si ottiene
del diametro di 9 mm + 10 mm, recuperata da un componendo il montaggio di figura 6. Sul telaio
vecchio ricevitore radio fuori uso, si avvolgono va praticato un foro del diametro di 5 mm, asso-
100 spire di filo di rame smaltato del diametro di lutamente privo di sbavature metalliche, in grado
0,35 mm. Il valore dell'induttanza di questa bobi- di perforare la mica e creare falsi contatti fra il te-
na è di 500 H circa; pertanto è possibile utilizza- laio stesso e l'aletta di raffreddamento del transi-
re una impedenza a radiofrequenza, con questo stor, che si trova in conduzione elettrica con il
valore di induttanza, purché realizzata con filo di terminale centrale di collettore. Il foglietto di mi-
diametro non superiore ai 0,5 mm; se il diametro ca isolante verrà cosparso, su ambedue le facce,

161
1 8
2 7
3 6
4 5

555
b e Fig. 5 - Dall'osservazione di questi disegni, il lettore po-
trà trarre tutti gli elementi indicativi, necessari per un
preciso montaggio dei semiconduttori nel circuito del
e survoltore.

di grasso al silicone che favorisce la conduzione sa delle caratteristiche di questo componente.


tennica. All'atto di stringere vite di nylon e dado, Perché alcune lampade al neon funzionano con la
occorrerà accertarsi che questi elementi siano ben tensione di 90 V, altre con quella di 67 V. Nel no-
centrati, servendosi eventualmente di rondelle stro prototipo si è fatto uso di un modello di tipo
isolanti, di mica o di nylon. Naturalmente, allo a pisello, peraltro osservabile nella foto di apertu-
scopo di evitare spostamenti meccanici di TRl nel ra del presente articolo.
tempo, vite e dado dovranno essere stretti energi- Allo scopo di controllare l'andamento della ten-
camente. sione prodotta, occorre inserire, sull'uscita del
Soltanto quando il montaggio sarà ultimato, si survoltore, un tester commutato nella funzione
potrà collegare all'entrata del dispositivo un ali- voltmetrica e sulla scala di misura di 250 Vcc f.s.
mentatore in continua da 12 Vcc e controllare Quando si tocca TRl con un dito, con l'altra ma-
l'accensione della lampada al neon LN, che testi- no non si deve toccare null'altro. Perché sul col-
monia il buon comportamento del circuito del lettore del transistor sono presente impulsi di ten-
survoltore. sione di 200 Vcc, che non sono pericolosi, ma
Una prima prova empirica di collaudo dell'appa- possono produrre effetti spiacevoli per l'organi-
recchio suggerisce di tenere un dito sulla parte ne- smo umano.
ra di plastica di TRl, per controllare se questa La scossa può essere presa toccando i terminali
scotta troppo. Se questo avviene, il transistor è del condensatore C2 o, il che è la stessa cosa,
certamente sottoposto ad un carico eccessivo, ma l'uscita del survoltore, anche dopo qualche tem-
po dal disinserimento dell'alimentatore, perché il
la causa potrebbe essere riscontrata anche in una
condensatore conserva immagazzinata una certa
bobina Ll inadatta.
carica.
Il collaudo vero e proprio consiste dapprima nel- Eliminando il condensatore C2 ed applicando
l'applicare in entrata (bt- VE) una bassa tensio- due puntali, il circuito del survoltore si trasforma
ne, di valore compreso fra 4,5 Vcc e 16 Vcc, quin- in quello di un elettrostimolatore. Ma in questo
di nel toccare l'uscita VU- AT per un attimo, per caso si dovranno inserire, in serie con l'uscita,
constatare la presenza dell'alta tensione, che può due resistenze da 220.000 ohm -1 W, onde evitare
manifestarsi attraverso una scossa elettrica anche ogni possibile flusso di pericolose correnti erego-
insopportabile. lare la tensione d'uscita su valori non fastidiosi
Si tenga presente che, qualora la tensione in usci- per il corpo umano. Ovviamente, per questo uso
ta dovesse scendere al di sotto dei 90 Vcc, allora del dispositivo, l'alimentazione, se derivata dalla
la lampada al neon LN potrebbe spegnersi, a cau- rete luce, dovrà rimanere perfettamente isolata.
162
SCATOLA
ALLUMINIO
VITE IN
NYLON

e=,
TR1
1 MICA
Flg. 6 • Piano esecutivo di appllcazio-
ne del transistor TR1 sul telaio di al-
luminio rappresentativo del conteni-
tore del survoltore. Sul foglietto di
mica, In ambedue le facce, deve es-
sere cosparso del grasso al silicone.

IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,


DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE'86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


lo un vero

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PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

163
Nessun collegamento,
via filo,
tra radiolina
ed antenna.

ANTENNA AUSIUARIA
Fino a qualche anno fa, per ricevere i programmi raggiungere una buona fedeltà, ma è altrettanto
radiofonici in modo perfettamente intellegibile e vero che l'hi-fi non è concepibile in una radiolina,
pulito, vale a dire senza che le ricezioni fossero sia pure a circuito supereterodina, ma equipag-
turbate da interferenze di segnali locali, prove- giata con un solo, piccolo altoparlante, di alcuni
nienti da fonti di disturbo vicine o convogliati centimetri di diametro. Del resto, per ascoltare
dalla rete di distribuzione dell'energia elettrica, si comunicati e notiziari, l'alta fedeltà non serve,
commutava il piccolo radioricevitore tascabile soprattutto quando si effettua un ascolto in luo-
sulla gamma a modulazione di frequenza. Ma ghi aperti o rumorosi, dove è prevalente il carat-
questa, oggi, è talmente affollata da rendere assai tere della portatilità dell'apparecchio. Eppure,
difficoltosa la manovra di sintonia e costringere anche le onde medie presentano un loro aspetto
l'ascoltatore a continui, successivi ritocchi della negativo, che deve necessariamente essere men-
posizione della relativa manopola, per riaggan- zionato e che è sopraggiunto col passare degli an-
ciarsi con l'emittente desiderata. Dunque, il van- ni, mentre una volta, prima dell'avvento della
taggio derivante dall'acquisto di un piccolo radio- modulazione di frequenza, non esisteva affatto.
ricevitore, dotato della cosiddetta FM, in una cer- E questo riguarda la potenza di irraggiamento
ta misura è venuto meno. E molti non utilizzano delle emittenti AM, ossia ad ampiezza modulata,
più questa gamma, rivolgendo le proprie prefe- che è rimasta la stessa con cui sono state installa-
renze a quella ad onda media o, come si suol dire te, mentre è continuato ad aumentare il numero
più abbreviatamente, alle OM. Si può quindi dire di elettrodomestici entrati nelle nostre case, il
che le onde medie, proprio in questi tempi, hanno traffico stradale, le apparecchiature industriali e
ritrovato una seconda vita, dato che soltanto in quelle d'ufficio. Pertanto, se da una parte le
queste la sintonia è agevole ed immediata, l'ascol- emittenti OM non hanno ricevuto alcun potenzia-
to è continuo e chiaro e le emittenti radiofoniche, mento, dall'altra sono invece aumentate le fonti
almeno di giorno, sono poche e poco potenti. di rumore elettromagnetico, che impongono, an-
È vero che, con il sistema della modulazione che nelle radioline tascabili, l'uso dell'antenna.
d'ampiezza, cioè quello delle OM, non è possibile Ma la maggior parte degli utenti della radio, non

164
Consta di un avvolgimento, di forma quadrata e poche spire di
filo, composto sulla parete di una stanza.

Aumenta l'entità del segnale ricevuto sulla gamma radlorom1-


ca delle onde medie.

accetta collegamenti condizionatori della libertà pareti delle stanze. Purché queste non siano co-
di movimento, imposti da conduttori di discesa o struite in cemento armato e non contengano
da sistemi portatili di antenne e si rivolgono a noi strutture metalliche in grado di fungere da ele-
per chiederci una soluzione funzionale, ma como- menti di schermo elettromagnetico, ossia da osta-
da, del problema. colo per le onde radiofoniche. In ogni caso, le pa-
reti migliori sono quelle di legno o realizzate con
materiali sintetici.
Prima di comporre la grande bobina, cioè l'av-
L'AVVOLGIMENTO SUL MURO
volgimento di filo conduttore, nei modi e nelle
misure più avanti citati, occorre scegliere la pare-
La soluzione al problema sollevato dai nostri let- te più adatta. Questa, infatti, deve essere indivi-
tori c'è e proviene dalle famose equazioni di Max- duata fra quelle che rimangono in posizione per-
well, che regolano la teoria e la pratica dei campi pendicolare rispetto alla trasmittente ad onda me-
elettromagnetici. Ma noi, ovviamente, non citere- dia che si vuol ricevere più frequentemente. Per-
mo alcuna formula, nè esporremo le relative teo- ché l'antenna da muro, qui presentata e descritta,
rie, limitando la nostra opera descrittiva alla sola è abbastanza direttiva e presenta il vantaggio di
costruzione del sistema di potenziamento delle selezionare le emittenti radiofoniche, riducendo-
onde radio. ne le interferenze.
Per coloro che ancora non lo sapessero, ricordia-
mo che, nel processo di ricezione delle onde me-
die, conviene di più captare la componente ma- COSTRUZIONE DELL'ANTENNA
gnetica, piuttosto che quella elettrica delle onde
elettromagnetiche rappresentative dei segnali ra- Una volta scelta la parete più idonea ad accoglie-
dio. Perché le componenti magnetiche, al suolo, re la bobina-antenna, si traccia su questa, con
si propagano nettamente meglio di quelle elettri- gesso o matita, un quadrato con lato grande il più
che. E per captare queste componenti necessita possibile. Quindi, facendo riferimento all'apposi-
una bobina, di grandi dimensioni, che possa oc- ta tabella, si individua la misura del lato prescelto
cupare una vasta area. o quella che più si avvicina ad uno dei dieci valori
Nelle abitazioni civili, gli spazi più adatti ad acco- in essa riportati e, in corrispondenza di questo, si
gliere un tale avvolgimento sono certamente le legge il numero di spire con cui deve essere com-

L'installazione di questa antenna, rappresentata da un sempli-


ce avvolgimento di poche spire di fllo conduttore, realizzato in
forma quadrata sulla parete di una stanza, esercita un'azione
di rafforzamento sulle onde radio modulate in ampiezza.

165
COND. ~
SINT

Fig. 1- L'avvolgimento della bobina-antenna si realizza dopo aver individuato la pa-


rete più idonea all'Installazione e con i dati costruttivi dedotti dall'apposita tabella.

DATI COSTRUTTIVI conduttore flessibile, del tipo di quelli impiegati


dagli elettricisti, della sezione di almeno O, 75
~ N° spire lunghezza lato mm, si avvolgono sul muro quattro spire, fissan-
done poi i due terminali su quelli di un piccolo
a 3 2,05 m condensatore variabile ad aria, del valore capaci-
4 1,60 m tivo di 360 pF massimi.
+2 L'avvolgimento può anche essere incassato nel
5 . 1,23 m
'
.- - 6 1,03 m muro, allo scopo di occultarlo, servendosi dei
7 88 cm normali tubi di plastica per impianti elettrici. Ma
!
8 77cm questa è soltanto una questione di arredamento.
9 68,3 cm - Nella tabella, il lato di maggior estensione è quel-
10 61,4 cm lo che misura 2,05 metri. Ma chi ha la fortuna di
poter realizzare dei quadrati con lati più grandi,
non potendo ricorrere ai dati elencati nella tabel-
posto l'avvolgimento. Facciamo un esempio, se il la, può applicare la seguente formula:
lato del quadrato è di 1,65 metri, sulla tabella si
assume il valore più prossimo a questo, che è di
1,60 metri e si legge il corrispondente numero di numero spire = 95,4
spire, che è di quattro. Quindi, utilizzando filo L

166
nella quale L misura il lato del quadrato espresso ro, va regolato durante l'ascolto di una emittente,
in centimetri. in modo che la ricezione sia chiara e potente, ma
Qualora i risultati ottenuti con l'antenna quadra- conservi una buona efficienza pure su tutte le al-
ta non fossero soddisfacenti, allora si potrà tenta- tre emittenti. La taratura di questo componente
re di migliorare le ricezioni realizzando una bobi- potrà essere comunque ritoccata di volta in volta.
na di forma rettangolare. In tal caso, per stabilire Tecnicamente, la bobina-antenna diventa l'avvol-
il numero di spire della bobina-antenna, si calcola gimento primario di un trasformatore il cui se-
l'area del rettangolo, si esegue la radice quadrata condario è rappresentato dalla antenna di ferrite
del valore ottenuto e con questo nuovo dato si ap- contenuta nella radiolina.
plica la formula precedentemente citata. Ovviamente, per ottimizzare l'ascolto, l'utente
proverà ad orientare nel migliore dei modi la ra-
dio rispetto all'antenna composta sulla parete.
Ma le prove consistono pure nel controllare a
USO DELL'ANTENNA
quale distanza della bobina-antenna l'ascolto ra-
diofonico può ritenersi migliore, ricordando che,
Ripetiamo ancora che, per l'uso della bobina-an- un elevato accoppiamento radio-antenna, garan-
tenna, non è necessario alcun collegamento con il tisce il massimo segnale, ma anche la maggior se-
ricevitore radio. lettività, mentre l'accoppiamento più basso offre
Il condensatore variabile, sui cui terminali sono una minore potenza d'ascolto ma una banda più
saldati quelli dell'avvolgimento realizzato sul mu- ampia per ogni taratura.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° . Il tester
2° -II voltmetro
7\[,
--
"e ,,
Jj-i}"
m
c ome,
a,led
py me9
tra
pyu
f{ isl" fama. Ilj
ge

-~
" • #,
3°. L'amperometro

4° • Il capacimetro
-.--
5°. Il provagiunzioni ·-
4
6° • Oscillatore modulato

7° • Tutta la radio
...-.;; ~-- RA

8. Supereterodina

9° • Alimentatori
%
"ge
ne, -;

.
.
167
e ELEMENTARE
ETTRONICA

RIMI

LA LEGGE DI OHM
Non è esagerato affermare che ignorando la legge iniziali di queste tre parole, nell'ordine stesso in
di Ohm nelle sue principali espressioni ed esten- cui si succedono, consentono di ricordare agevol-
sioni, nessun tecnico potrebbe esercitare la pro- mente la legge.
pria professione. Nemmeno i dilettanti potrebbe- La prima interpretazione della legge di Ohm,
ro sempre realizzare i loro apparati, ripararli o espressa nella formula citata, può essere la se-
migliorarne le caratteristiche elettriche, senza ri- guente: in ogni circuito, la corrente I èproporzio-
correre di frequente all'applicazione di tale legge. alela tensione
al y; queste sono quindi grandez-
La quale, nella sua forma più semplice, che è poi ze variabili,mentre la resistenza e una costante,
la più nota, assume la seguente espressione: É ciò significa che, quando in uno stesso circuito
si raddoppia, si triplica, si quadruplica, ecc., la
v = RI tensione V, anche la corrente che percorre ogni
tratto del circuito in oggetto diventa doppia, tri-
In cui la lettera V indica il valore della tensione, pla, quadrupla, ecc. Si suole anche dire che la re-
la R quello della resistenza e la I quello della cor- lazione matematica, rappresentativa della legge
rente. L'indicazione simbolica RI costituisce un di Ohm, è di tipo lineare fra l'andamento della
modo abbreviato, matematico, per segnalare il tensione V, misurata sui terminali di una resisten-
prodotto R X I. Dunque, RI significa R moltipli- za R, e quello della corrente I che la attraversa.
cato per I. In pratica, conoscendo il valore di due delle gran-
Ovviamente, la formula che interpreta la legge di dezze elettriche menzionate, è facile risalire alla
Ohm, deve essere ritenuta a memoria. E per ri- terza, applicando una delle tre formule:
cordarla si consiglia di memorizzare la seguente
locuzione: Viva Repubblica Italiana. Infatti, le V = RxI R = V:I I = V:R
168
Con la prima espressione matematica, conoscen- adottata, il lettore potrà ricomporre il circuito di
do i valori di R ed I e moltiplicandoli fra loro, si figura 1, sostituendo la resistenza da 47 ohm con
valuta la tensione V. Con la seconda, dividendo altre di valore diverso. Ma in questa stessa occa-
V per I si conosce subito il valore di R. Con la ter- sione converrà pure applicare le altre due espres-
za, dividendo V per R si calcola I. sioni della legge, per esempio supponendo di
Facciamo un esempio. Supponiamo di voler cal- ignorare il valore della tensione o quello della re-
colare il valore dell'intensità di corrente che attra- sistenza collegata in serie al circuito, con lo scopo
versa un circuito formato da due pile piatte colle- di calcolare queste grandezze elettriche.
gate in serie, in veste di generatore di corrente
continua di 9 V e da una resistenza da 47 ohm.
Per risolvere questo elementare problemino basta RESISTIVITÀ DEI CONDUTTORI
applicare la terza espressione della legge di Ohm:
La resistenza elettrica dei corpi conduttori, in
I = V:R pratica dei corpi metallici, dipende dalla natura
propria del metallo. Questo è dunque il motivo
I = 9 V:47 ohm = 0,191 A = 191 mA principale per cui esistono metalli che conducono
l'elettricità meglio di altri, come ad esempio
La validità del risultato ottenuto può essere facil- l'oro, l'argendo e il rame. E tale caratteristica fi-
mente controllata mediante il tester, che deve es- sica dei corpi conduttori può essere introdotta
sere commutato nella funzione di amperometro e nella legge di Ohm.
collegato in serie al circuito, come indicato nello Se si calcola sperimentalmente, tramite l'ohmme-
schema di figura 1. tro, la resistenza elettrica di alcuni fili conduttori
coloro che sono in possesso del modello di te- di uno stesso metallo, ma con lunghezze e sezioni
ster rappresentato in figura facciamo notare che diverse, ci si accorge ché la resistenza raddoppia
la manopola di questo è posizionata sul valore di uando si raddoppia la lunghezza del filo, mentre
500 mA, mentre il fondo scala di lettura, sul qua- si riduce a meta esira sddoppiala sezione. ci6 di-
drante dello strumento, indica la misura di 50 mA. mostra che la resistenza elettrica dei fili condutto-
Ciò significa che la segnalazione indicata deve es- ri di uno stesso metallo varia in proporzione di-
sere moltiplicata per 10. retta con la rispettiva lunghezza e in ragione in-
Per impratichirsi con l'uso della formula ora versa con la sezione.

169
191mA

Fig. 1 • Circuito di pratico esercizio per l'applicazione della legge di Ohm. È consi-
gllabile sostituire l'alimentatore da 9 V e la resistenza da 47 ohm con elementi diver-
si, onde impratichirsi con l'uso delle varie formule.

Prendiamo ora in considerazione alcuni condut- prende il nome di "resistenza specifica" o "resi-
tori di dimensioni unitarie, vale a dire di lunghez- stività'' e si indica con la lettera alfabetica p (ro).
za e sezione pari all'unità, controllandone la resi- I valori delle resistenze specifiche relative ai con-
stenza mediante l'ohmmetro. Ebbene, ci si accor- duttori più comunemente adottati in elettrotecni-
gerà subito che questa grandezza elettrica non è la ca ed elettronica sono riportati nella apposita ta-
stessa in tutti i conduttori, se questi sono di me- bella. Pertanto, conoscendo la lunghezza, la se-
tallo diverso. zione e la resistività del materiale di cui è compo-
La resistenza ohmmica di un conduttore di di- sto, è facile calcolare la resistenza ohmmica di un
mensioni unitarie e di un determinato metallo conduttore per mezzo della seguente formula:

170
R2

R1

Flg. 2 • Nel collegamento di resistenze In serie, gli el


menti si succedono uno dopo l'altro, in fila, ed il valor
della resistenza totale è pari alla somma aritmetica de,-
le singole resistenze.

TABELLA DEI VALORI DELLA


RESISTIVITÀ

che stabilisce il valore della resistenza espressa in Materiale Resistività


ohm quando si conoscono quelli della lunghezza
"l" espresso in metri e della sezione "s" valutato Acciaio 0,10+0,15
Alluminio 0,029
in mm2• Argentana 0,40
Il principiante che vuol applicare la formula che 0,016
consente di valutare la resistenza R di un condut- Argento
tore filiforme, conoscendone la resistività, deve Bronzo " 0,018
Ferro 0,13 +0,14
far attenzione a non confondere tra loro le due
diverse grandezze fisiche citate: il diametro e la Manganina 0,42+0,46
sezione. Infatti, per stabilire la sezione, noto che Mercurio 0,97
sia il diametro, si deve applicare la formula se- Nichelio 0,118
guente: Nicromo 1,06
Ottone 0,08.5
s = (d : 2) x 3,14 Piombo 0,20
Platino 0,10 ""
Facciamo qualche esempio. Si voglia determinare Rame 0,016
la resistenza ohmmica di un conduttore di allumi- Tungsten o art7 i
0,05 e

171
o

NERO

Fig. 3 • Con questo schema pratico si invita il lettore a valutare l'intensità di corren-
te che fluisce attraverso un circuito, dapprima mediante la legge di Ohm e poi trami-
te il tester, collegato in serie e commutato nelle funzioni amperometriche.

nio della lunghezza di 1 Km (un chilometro), Se il conduttore, pur conservando le stesse di-
avente una sezione di 2 mm2 (due millimetri qua- mensioni fisiche, fosse di rame, la cui resistività è
aratu). La restsuvita aell alluminio, dedotta dalla di 0,016, la sua resistenza sarebbe di:
tabella, vale 0,029. Dunque, applicando la for-
mula prima citata, si ottiene: 1.000
R = 0,016 x = 8 ohm
1.000 2
R = 0,029 X = 14,5 ohm
2 Anche in questo caso, allo scopo di impratichirsi
172
g
R1 R3

Flg. 4 • In talunl circuiti elettronici si


possono Incontrare delle configura•
zlonl resistive miste, I cui valorl ohm•
mlcl complesslvl possono essere
agevolmente valutati mediante le
formule relatlve al due tipi di collega-
mentl, queill In serle e quelll in paral-
lelo.

con l'uso della formula, consigliamo i principian- APPLICAZIONI VARIE


ti di ripetere più volte gli esempi, ovviamente
cambiando le grandezze fisiche dei conduttori e la In questo stesso corso elementare di elettronica,
loro natura. esattamente nella puntata di gennaio, sono stati

LAMP
5V 0,54
Flg. 5 • Esempio di circuito nel quale, tramite l'applica-
zlone della legge di Ohm, si stabilisce sia il valore da
attribuire alla resistenza di caduta di tensione R1 sia Il
wattaggio del componente.

173
analizzati i due sistemi di collegamento di più re- si attribuiranno dapprima valori ohmmici uguali
sistenze, quello in serie e quello in parallelo, con e poi valori diversi. Quindi si potranno calcolare
la corrispondente interpretazione delle formule le tre cadute di tensione sui terminali di ciascuna
matematiche. Ma è giunto ora il momento di ap- resistenza, dopo aver ovviamente valutata la cor-
plicare la legge di Ohm a quei tipi di circuiti, che rente che percorre il circuito. Successivamente,
prendono. il nome di reti resistive, allo scopo di con il tester, si confronteranno i dati ottenuti tra-
conoscere i valori di tensione, di corrente e di re- mite l'applicazione delle formule con quelli di let-
sistenza, nei vari punti circuitali. Cominciamo tura sulle varie scale dello strumento. Un ulterio-
tuttavia col ricordare alcuni elementi in preceden- re esercizio di grande utilità pratica consiste nel
za citati. variare, oltre che i valori ohmmici delle resisten-
Nel collegamento in serie, come indicato in figura ze, anche quelli delle potenze.
2, le resistenze sono collegate una dopo l'altra; Con lo schema di figura 3 si invita il lettore a va-
nel collegamento in parallelo gli elementi sono lutare, mediante la legge di Ohm, nell'espressione
connessi parallelamente l'uno all'altro. Ma per- I = V : R, l'intensità di corrente che fluisce in un
ché si adottano questi sistemi resistivi, in sostitu- circuito elettrico composto da un alimentatore da
zione di una sola resistenza di valore ohmmico 9 V e da due resistenze da 39 ohm e 22 ohm, ri-
corrispondente? Non è possibile dirlo con una so- spettivamente. Su questo stesso circuito ci si po-
la risposta, perché i motivi possono essere di ordi- trà esercitare anche nel calcolo delle cadute di
ne elettrico e pratico. Per esempio, non sempre il tensione Vl e V2 sui terminali delle due resistenze
tecnico dispone, in un preciso momento della sua Rl ed R2. Ogni calcolo, successivamente, verrà
attività, di una resistenza di valore identico a controllato mediante il tester che, nella misura
quello del componente che deve sostituire, per della corrente, deve essere inserito in serie al cir-
cui, onde accelerare i tempi e allo scopo di rag- cuito, come indicato in figura 3. In particolare,
giungere il valore ohmmico necessario, deve unire con i valori citati in figura 3, il valore della cor-
assieme due o più resistenze, in modo tale che la rente I che percorre il circuito è di:
loro somma corrisponda alla grandezza richiesta.
Necessitando, ad esempio, una resistenza da 100 I = V:R
ohm, si possono collegare in serie due resistenze
da 50 ohm ciascuna, oppure una resistenza da 75 9 V: 61 ohm = 0,147 A = 147 mA
ohm ed una da 25 ohm. Ma si possono anche col-
legare in parallelo due resistenze da 200 ohm eco- Quelli delle cadute di potenziale Vl e V2 sonori-
sì via. Ovviamente, occorre applicare, di volta in spettivamente di:
volta, quelle formule che sono state pubblicate V = RXI
_nel fascicolo arretrato già citato.
Vi è un altro motivo fondamentale per il quale il 39 ohm x 0,147 A = 5,6V
tecnico elettronico ricorre talvolta ai collegamenti
di due o più resistenze in sostituzione di una sola 22 ohm x 0,147 A = 3,2A
di uguale valore. E ciò accade quando sussistono
motivi di esigenza imposti dalle potenze elettriche Allo scopo di agevolare ulteriormente il lavoro
di taluni punti di un circuito. Ad esempio, quan- del principiante, soprattutto di chi non vuole ave-
do la resistenza deve provocare una caduta di ten- re a che fare con la matematica, abbiamo pubbli-
sione, lasciando fluire una certa quantità di cor- cato in figura 6 un particolare grafico, che prende
rente, quella resistenza deve essere in grado di po- il nome di "nomogramma" e con il quale, entro
ter dissipare in calore una determinata quantità di certi limiti e senza applicare le formule, si può in-
energia; ma se questa resistenza non è caratteriz- dividuare il valore di una delle tre grandezze elet-
zata dalla prescritta potenza, può riscaldarsi ec- triche contemplate nella legge di Ohm, quando ne
cessivamente e andar presto distrutta. siano note almeno due.
Quando il tecnico deve sostituire una resistenza
della potenza di 2 W, mentre dispone soltanto di
resistenze della potenza di 1 W, può raggiungere CONFIGURAZIONI MISTE
il valore necessario mediante il collegamento di
due o più resistenze da 1 W. In molti circuiti elettronici si possono trovare al-
Dopo aver esposto i vari motivi per cui vengono cune configurazioni resistive miste, nelle quali gli
realizzate le reti resistive, non ci resta ora che in- elementi sono collegati in serie e in parallelo, co-
vitare il lettore ad esercitarsi, mediante l'applica- me nell'esempio riportato in figura 4.
zione della legge di Ohm, sul circuito pratico di Questi sistemi possono essere scomposti matema-
figura 2. Nel quale, alle tre resistenze R1 -R2-R3 ticamente nei due tipi di reti fondamentali, quello

174
scala
e
250 125 250
120
115
110 220
105 210
100 ,,,:Oo
95
90
85
/
/
#
/
i
90
o

/
80 /
/
75 #

7o
/~
65

scala scala
A B

Flg. 6 • Per mezzo di questo nomogramma li lettore sarà In grado di stablllre Il valore
risultante dal collegamento In parallelo di due resistenze di valore diverso. Sulla
scala A e sulla B si Individuano I due valorl resistivi noti, si congiungono questi due
punti con un righello e si legge Il valore resistivo risultante nel punto di Intersecazio-
ne del righello con la scala C. Nell'esempio di figura si tratta di stablllre Il valore ri-
sultante dal collegamento In parallelo di due resistenze da 100 ohm e 200 ohm, ri-
spettlvamente. Il valore dedotto è quello di 65 ohm circa.

175
Fig. 7 • Su questo cerchio, suddiviso in quattro parti, sono riportate le formule che
permettono di individuare i valori della resistenza, della tensione, della potenza e
della corrente. Per esempio, per Individuare il valore della resistenza, si possono ap-
plicare tre diverse espressioni dedotte dalla legge di Ohm, per le quali se debbono
conoscere la tensione e la corrente, oppure la tensione e la potenza, oppure la po-
tenza e la corrente.

in serie e quello in parallelo.


Facendo riferimento al circuito di figura 4, che è R parali. = 18x18 9ohm
un circuito a configurazione mista, si può ridurre 18+18
dapprima il collegamento delle due resistenze R3
- R4 ad un solo valore; poi quello della resistenza Pertanto la resistenza totale vale:
in parallelo R2 con il valore ora calcolato ed infi-
ne sommare al totale il valore di Rl. Ma facciamo R tot. = Rl + R parali. = 20 49 = 29 ohm
un esempio e supponiamo:
Per impratichirsi con questi semplici calcoli, con-
Rl = 20 ohm sigliamo di rifare le operazioni pubblicate attri-
R2 = 18 ohm buendo alle quattro resistenze valori diversi da
R3 = 8 ohm quelli citati. Anche in questi casi i risultati ottenu-
R4 = 10 ohm ti potranno essere confrontati e quindi convalida-
ti, se esatti, mediante l'uso del tester commutato
Si ha: nelle misure ohmmetriche.

R3 + R4 = 8 ohm + 10 ohm = 18 ohm


IMPORTANZA DELLA POTENZA
Dal collegamento in parallelo fra R2 ed (R3 + R4)
si ottiene: In sede di presentazione delle resistenze e durante

176
l'esposizione delle formule della legge di Ohm, si Applicando la formula ora presentata si ottiene:
è più volte menzionata la potenza elettrica di dis-
sipazione di questi componenti, senza peraltro in- 7Vx0,5 A = 3,5 W
terpretare tale concetto. Il quale, per essere me-
glio assimilato, necessita di un riferimento prati- Nella pratica conviene far in modo che la resi-
co. Si su on a uindi di dis arre di una ila da stenza non trasformi troppa energia elettrica in
12VeG una lampadina da 5 V- ,5 A. Ebbene, calore e quindi si ricorre all'impiego di un valore
il problema da risolvere sia quello di accendere la ancora più elevato, per esemplo quello a1 3 W,
lampadina in modo normale. anche per disporre di un buon margine di sicurez-
Poiché la tensione della pila è di 12 V e quella del- za.
la lampadina è di 5 V, è chiaro che si deve inseri- Se nella formula W = V x I, in sostituzione di V e
re, in serie con il circuito di accensione, una resi- di I si traducono le corrispondenti equazioni di
stenza che provochi la caduta di tensione di 7 V Ohm: V= R x I e I -= V:R, si ottengono le nuove
12V5V= 7V), perché senza la resistenza la seguenti espressioni relative alla potenza elettrica:
lampadina brucerebbe, in pochi istanti. Occorre
dunque realizzare il circuito di figura 5. Ma quale W = RXIxI = RI
valore deve assumere la resistenza R1? Si sa che,
per funzionare regolarmente, la lampadina deve Va
essere alimentata con la tensione di 5 V, perché
W = VXV : R = V2 : R =
R
soltanto con questa tensione viene attraversata
dalla corrente di 0,5 A, così come imposto dalla
casa costruttrice. Dunque, si deve applicare la Anche queste due formule sono molto importanti
formula di Ohm: e debbono essere memorizzate dal lettore. In ogni
caso si potrà conservare, dopo averlo incollato su
R = V:I apposito cartoncino, il disco pubblicato in figura
7 nel quale, in corrispondenza delle quattro prin-
7 V : 0,5 A 14ohm cipali grandezze elettriche:

Ma quale potenza di dissipazione deve avere la re- Tensione - V


sistenza Rl per non bruciare? Lo stabilisce la se- Potenza = W
guente formula: Corrente = I
Resistenza = R
W = V xl
sono riportate le varie formule, tutte dedotte me-
la quale è molto importante e deve essere ritenuta diante la legge di Ohm, che consentono di calco-
a memoria dal principiante. lare il valore richiesto.

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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute •
Via Zuretti, 52 - MILANO.

180
LA PSIA DEL LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

UN ALLARME INNOCUO o le microonde, che non sono facili da realizzare e


mettere a punto e che, assai spesso, sono causa di
Allo scopo di proteggere orti e giardini dall'inva- falsi interventi, le consigliamo di prendere visione
sione di animali erbivori, alcuni miei vicini di ca- del primo progetto apparso sul numero speciale
sa hanno applicato una tensione elettrica, sia pu- "Estate '84", proposto a quei lettori che coltiva-
re di valore ridotto o elevato, sicuramente non in no l'hobby della pesca, ma che può aiutare coloro
grado di promuovere pericolose correnti, alle reti che vogliono proteggere un appezzamento di ter-
metalliche di recinzione. Tuttavia, questo sistema reno da visite di persone e animali indesiderati.
di difesa è divenuto spesso motivo di controver- Infatti, applicando quel metodo di allarme, è
sie, non sempre facilmente conciliabili, soprattut- possibile rilevare sia il movimento della rete di de-
to quando, a prendere l'innocua scossa, erano i limitazione, quando viene scavalcata, sia la pre-
bambini. Col passare del tempo, quindi, per senza fisica di individui o animali sul terreno col-
amore del quieto vivere, tutti hanno rinunciato tivato e nelle zone di accesso. Del progetto men-
all'elettricità come mezzo di dissuasione a varcare zionato, lei dovrà utilizzare la parte elettronica e
i confini delle proprietà private. Ma le devasta- quella meccanica, disponendo il filo di nylon lun-
zioni e le piccole ruberie sono ricominciate, co- go la rete metallica e a terra, attorno al perimetro
stringendo orticoltori e floricoltori ad assidue e interno, in modo che sia inevitabile toccarlo. La
talvolta estenuanti sorveglianze. Ecco perché, a sensibilità della leva va regolata allo scopo di evi-
nome di alcuni miei conoscenti, ho deciso di ri- tare errati inneschi provocati dal vento od altri
volgermi a voi, per chiedere consiglio ed even- agenti atmosferici. Ma tenga presente che pure i
tualmente conoscere qualche sistema di difesa di- volatili e certi animaletti campestri possono crea-
verso da quello citato. re l'avviamento dell'allarme.
ACCETTURA GIANNI L'uscita del circuito elettronico, rappresentativo
Bari di un oscillatore di bassa frequenza, anziché al-
l'auricolare magnetico, va collegata con l'ingres-
Senza ricorrere a dispositivi di controllo troppo so ausiliare di qualche audioriproduttore, come
raffinati, come quelli che utilizzano gli ultrasuoni ad esempio un ricevitore radio o amplificatore BF.

181
RX AD INDUTT ANZA VARIABILE Condensatori

Ho sentito dire che, alcune decine d'anni fa, in


C1 = 50 pF
C2 = 220 pF
commercio si potevano trovare svariati modelli di C3 = 100.000 pF
ricevitori radio ad induttanza variabile. Sapete C4 = 4.700 pF
dirmi di che cosa si trattava? C5 = 1F (non polarizzato)
CECCATO ANGELO C6 = 10 F - 16 VI(elettrolitico)
Treviso C7 = 4.700 pF

Quegli apparecchi erano pure denominati ricevi- Resistenze


tori a permeabilità variabile. In essi, la sintonia, R1 = 2,2 megaohm
anziché per mezzo del noto condensatore variabi-
le ad aria, si effettuava attraverso uno sposta-
R2 = 3.300 ohm
R3 = 1 megaohm
mento della ferrite lungo l'asse della bobina. Per- R4 = 220 ohm
tanto, il circuito accordato d'antenna era compo-
sto da un condensatore fisso e da un 'induttanza Varie
variabile. Lei stesso potrà sperimentare l'efficien-
za di questo tipo di ricevitore, realizzando il cir- TR1 =BC 107
cuito qui pubblicato, nel quale la ricerca delle TR2 = BC 107
J1 = imp. AF (10 mH)
emittenti ad onda media si ottiene spostando il CUFFIA = 100- 600 ohm
nucleo dentro LI. Questa è rappresentata da una L1 =bobina per sintonia OM
bobina ricavata da un vecchio ricevitore per onde S1 = interrutt.
medie, completa di nucleo di ferrite. PILA = 4,5 V

ALTOPARLANTI BILANCIATI cato. Noi aggiungiamo che oggi va di moda in-


stallare sull'auto due altoparlanti, dislocati sulle
Un mio amico mi ha assicurato che nella sua au- due portiere anteriori o sulla parte posteriore del-
tovettura sono stati montati due altoparlanti bi- la vettura, con lo scopo di meglio diffondere i
lanciati. Di che cosa si tratta? suoni. Ma per raggiungere questo scopo serve un
potenziometro che faccia lavorare più o meno
GERON FRANCO uno dei due altoparlanti. Pertanto RJ deve essere
Venezia di tipo a filo e di potenza (16 ohm - 10 W). Per
autoradio che erogano potenze superiori ai 20 W,
La spiegazione migliore e più immediata può de- il potenziometro RJ deve avere una potenza mag-
rivarla dall'osservazione dello schema qui pubbli- giore di 10 W.

l
",9
use. AUTOR.
4 IJ

•R1

••#a

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AP1 = 8 ohm
AP2 = 8 ohm
R1 16 ohm - 10 W (a filo)

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- CUFFIA

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Il
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C6
R4
1
T

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AMPLIFICATORE BF Condensatori
C1 = 10F-16 VI (elettrolitico)
Disponendo di un integrato di tipo LM386, vorrei C2 = 47.000 pF
con questo costruire un semplice amplificatore di C3 = 220 F -25 VI (elettrolitico)
bassa frequenza. Potete pubblicare lo schema C4 = 100 F - 25 VI (elettrolitico)
maggiormente consigliabile per un principiante?
Resistenze
ABBATE ALFIO
R1 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Messina
R2 = 10 ohm

Realizzi questo semplice progetto di amplificato- Varie


re BF in grado di offrire un guadagno di 200. La IC1 = LM 386
potenza in uscita è di 0,5 W circa su un altopar- AP = altoparlante (8 ohm)
lante di impedenza 8 ohm. La distorsione è dello S1 = i nterrutt.
0,05% fino ai 200 m e sale al 7% a piena potenza. Alim. = 9Vcc

CICALINO GRADEVOLE L 'unigiunzione UJT, inserito in questo circuito,


genera un suono simile al frinire delle cicale.
Debbo lavorare accanto ad una macchina elettri- Contemporaneamente il diodo led DL si accend
ca la quale richiede l'intervento dell'operatore aggiungendo, a quello audio, anche un segna/E
tramite un fastidiosissimo campanello elettro- ottico. Il potenziometro R3 regola il tono dell'a/.
meccanico, che vorrei ora sostituire con un avvi- /arme. Tenga presente che il progetto funziom
satore sonoro assai più gradevole. pure se alimentato in corrente continua con ten-
GIUDEITI LUIGI sioni comprese fra i 9 V e i 15 V.
Torino

UJT

+
R2 Il .. _ 7r R5'
%%
e
o o
b2

UJT [[
b2
+
c1 il in'bl
DZ
q
c2
AP

Condensatori R4 = 4. 700 ohm


C1= 470 F -24 VI (elettrolitico)
R5 = 100 ohm
C2 = 100.000 pF
Varie
UJT = 2N2646
Resistenze DL = diodo led
R1 = 2.200 ohm DZ = diodo zener (12 V-1W)
R2 =330 ohm p1 - ponte raddrizz. (80 V-0,5 A)
R3 =
47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) AP = altoparlante (40 + 150 ohm)

184
B
2 7
3 6
s1
4 5

C4 l[4

E
R1 o
9V
AP e

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L'OSCILLATORE MELODIOSO

All'interno di un giocattolo vorrei inserire un


semplice generatore di suoni, con uscita su picco-
lo altoparlante ed alimentato a pila. Ma non ho Condensatori
ancora trovato un progetto semplice, di mio gra- C1 = 4,7F- 16 VI (elettrolitico)
dimento. Spero quindi di vederne quanto prima C2 = 100.000 pF
pubblicato uno su Elettronica Pratica.
CANTONI GAETANO Resistenze
Alessandria
R1 = 5.600 ohm
R2 = 1.800 ohm
Il circuito che le proponiamo di realizzare è quel- R3 = 100.000 ohm (trimmer)
lo di un oscillatore melodioso, anzi di un doppio R4 = 100.000 ohm
oscillatore, che produce un suono originale e pia- R5 = 10.000 ohm
cevole. Il PUT (Programmable - Unijunction - R6 = 560 ohm
Transistor) genera un segnale a denti di sega che, R7 = 1.000 ohm (trimmer)
prelevato dal suo anodo ''a'', va a pilotare la ba- R8 = 1.200 ohm
se di TR 1 il quale, assieme a TR2, compone il cir-
cuito di un oscillatore di bassa frequenza. li PUT Varie
funziona secondo il classico principio degli oscil- PUT = 2N6027
latori a rilassamento, scaricando il condensatore TR1 = BC107
elettrolitico Cl istantaneamente, dopo che questo TR2 = BC177
si è lentamente caricato attraverso R3 ed R4. Re- S1 = interrutt.
golando il trimmer R3, si realizzano effetti sonori AP = altoparlante (40+ 100 ohm)
diversi. PILA = 9 V

SIRENA ELETTRONICA dell'altoparlante (AP) recuperati da un ricevitore


radio fuori uso e con questi componga il circuito
Con elementi di recupero, possibilmente di vecchi qui presentato. Nel quale dovrà provare, per RJ,
apparecchi radio, ma senza far uso di circuiti in- a seconda del particolare tipo di trasformatore
tegrati, vorrei costruire una piccola, semplice si- impiegato, diversi valori ohmmici, compresi fra i
rena elettronica. 47.000 ohm e i 100.000 ohm. Tenga presente che,
NAPPI PARIDE sostituendo l'interruttore SI con un tasto telegra-
Salerno fico, potrà trasformare il progetto in un utile
strumento di studio del codice morse. Il valore di
Si serva pure del trasformatore d'uscita (TI) e Cl stabilisce quello della frequenza del suono.

C1 = 100.000 pF
R1 = 47.000 ohm 100.000 ohm
TR1 =
BC 107
ALIM. =
9Vcc
R1

TR1

186
R8 SI
Rl <3 rr
bdTR2
ve;;
R5 li Il C2

è,- Cl
L,lm1
. .... SR7
r¾' SP
e
9V
e

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KIT PER CIRCUITI SPIA DI TENSIONE DI RETE

Per stabilire con la massima certezza la presenza


STAMPATI .1.ooo di un difetto in una macchina elettronica, mi ser-
virebbe un dispositivo in grado di memorizzare
eventuali interruzioni della tensione di rete, anche
per brevissimo tempo, nell'arco di una giornata.
Dotato di tutti gli elementi necessari per BATTAGLIA ARTURO
la composizione di circuiti stampati su Bologna
vetronite o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche i tecnici più esigenti, Quando lei troverà il diodo led DL2, che potrà es-
questo kit contiene pure la speciale pen- sere di color rosso, acceso, ciò starà a significare
na riempita di inchiostro resistente al
percloruro. che la tensione di rete ha subito qualche interru-
zione. Infatti, in presenza di tensione, il transi-
stor TRI rimane all'interdizione ed il led DLI è
acceso. Se la tensione manca, TRI conduce ed in-
nesca l'SCR che accende il led DL2, che rimane
acceso finché non si va a premere il pulsante PI.

COMPONENTI
Condensatori
C1 = 10F-16VI (elettrolitico)
C2 = 100.000 pF

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
- Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
- E' sempre pronto per l'uso. anche
TENSIONI RIDOTTE
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
Nel mio piccolo laboratorio dilettantistico di-
spongo della tensione continua di 12 V derivata
- 11 contenuto è sufficiente per tratta- da una batteria d'auto. Ma ora mi servirebbero
re più di un migliaio di centimetri pure i valori di 9 V-6V-5 V. Posso in qualche
quadrati di superfici ramate. modo ottenerli dalla stessa batteria?
GRECO OSVALDO
Trapani

Se non le interessano i valori intermedi, ma sol-


tanto quelli fissi richiesti, è sufficiente questo
commutatore a scatti. Nel realizzarlo, mantenga i
condensatori C2-C3 vicinissimi ad ICI, che deve
essere in contenitore TO3. Il fusibile, che può es-
sere inserito in serie con la linea positiva di entra-
ta, onde evitare cadute di tensione, deve poter
sopportare correnti di valore compreso fra 0,5 A
e I A. Tenga presente che non tutti i tipi di
regolatori-serie possono funzionare con il circui-
to qui pubblicato. Pertanto, in occasione di un
mancato funzionamento, le suggeriamo di prova-
re per ICI vari modelli di marche diverse.

188
SI

e
9V
~
RETE

Resistenze Varie
R1 = 470 ohm TR1 = BC 237
R2 = 22.000 ohm SCR = BRX 7O
R3 = 100.000 ohm D1 = diodo al silicio (1 N4004)
R4 = 1.000 ohm DL1 = diodo led verde
R5 = 1.000 ohm DL2 = diodo led rosso
R6 = 680 ohm T1 = trasf. (220 V - 6 V -1W)
P1 = pulsante (normai. chiuso)
S1 = interrutt.

E u
IC1
C2
M
C3
Fl o
+
Cl
+
c%
I
use.
@
Il

1c1
IU
M
IV

Condensatori Varie
C1 = 10F- 24 VI (elettrolitico) D1 = 1N4004 (diodo al silicio)
C2 = 100.000 pF D2 = 1N4004 (diodo al silicio)
C3 = 100.000 pF DZ = 4,3 V -1W (diodo zener)
C4 = 10F- 24 VI (elettrolitico) F1 = fusibile (1 A)
IC1 = stabilizz. 5 V (7805)

189
C on que sto K IT :.1 rn,1lwa un preciso generatore di frequenze rampone controllato da un quarzo.

niullo add!lO alla 1arn1ura della scala d sintonia dee uevton per onde corte
l segnai generati, seiezonat da un commutatore, hanno una frequenza d 1MH; 500KH
lOOKHz 50KH2 20Kllt 10t<Hz.
Grave alla particolare 'orma d onda vengono emesse non salo :<J lreque,11;:i lrrnt!amema!e rna
numerose armomche. I seqnal cosi eressu vengono tevutt successane ad una distanza hssa
pan a quella dello frequenza fondamentae, permettendo gs; no prosa taratura della scala di
$intona
Pe1 l"all,nentazione occorre una tensicnc s1at11•aa1a com1iresa tra 9 e 12 Vcc

RS 210 MULTI AMPLIFICATORE STEREO PER CUFFIE


E un thsposi1ivo molto utile che s.èf'ld ,11,uforn1arc rusc11a rnffrc dr un quUrl:111u1 ,lpp;,rarn
la rip!Oduoone sunorn- (amph11t:-dlOr(!., reu,1ma1ore. 1ad10 ect.) inquattrn pun11 d1-ascollo 111 CL
con regalazion d volume indipendenti. E tomposto da quattro amphtcaton stereo oquno dei
quah P. controllalo da un apnos.110 doppie po1ent1omt1J11. la 1amone ~. ahtn~ianu11e de..-c essere
di 9 Vc stabzza1a a mussuna corrente assorbita e d tca 300 rnA
le carat1er1stiche lecnichc cf1 og,ni ,1mµhfkijlorr sono.
POTENZA USCITA 2 x 0.5 W
DISTORSIONE A MAX POI 11'
RISPOSTA FREGUENZA rtO Hz 80 KH,
USCITA PER CUFFIE CON IMPEDENZA COMPRESA TRA 8 E 200 OHM

E un ot11mo alimenta101e con tensrnrie di uscila s!abdwa,ta dr 9 V. Può ero~<HC 111 111odo continuo
una corre1Jle di 500 mA e in molio dtsron1111uo correnti rl1 ul!:e \ A
E malto adatto ad alimentate tutti quet thspo satin che pvedono una tensione dr alimentazcne
di 9 Vcc con assorb1n1ento rnfcriore. 600 rnA. Pilli ,mchll! r:.:s-erp Vlillnli1J1J1os-,11ncn1e usa10 iA
<l

sostituzione delle normali bal!rnc a 9 V.


Per il suo corretto funzionamento occonte applcare all ingresso delf alrentatorte un trasformJla:c
che tornisca una tensione alternala di irta I?V e in gadu h rogare una crtmente di almeno
500 rnA

E un piccolo trasme!litore a m.01lulal10ne dr frequenza dotato d grande sensibilità microfonica


operante m una gamma di frequmza C:Gmpresd lrd CllCil 70 e 110 MH1. e puu qumnd essere
ascolta10 1ram1te una normale 1ad1olinr1 con modultworu:: dt lre1jucnz;1. Deve ess.cie I1l1m1:nta1c
con una piccola balleria da 12 V l'assllrb1mento è t!J crrtll tO mA
E composto da U™I 1.!ilòio amplitica1ore di bass:a fraqlll:!n1.a a crrcu!lo rn1r.gr.;:rrn e uno ç1Ji110
osc1/l;iJore di potenza a due 1ransis1ori. larnodlllammrilY'llt!necan fJ1odovar1cap
Il KIT I! completo di capsuld m1crolornca amplificala.

E un d11posmvo di concezione moderna che g!.,!!!all"adoiione di un particolare circu110 rn1eg1a10


può c:;Se1e re<!lru.110 su di un crrcui10 stampato d sol 4,5;,,. !.i,8 mllml~ln
Serve a !ar si che l)u1cia10re e passcggt'.!ro i:tiss:ino turiiunicare ~1111uli31h!.'m1ente senar dover
aiionare alcun commutatore (DUPLEX).
Il disposnivo è do1a10 dr yrande tedeltà e sens1U1h1à (regolabile). Per ralimenta11one occone una
normale balleria pe1 r.:rdiohne da 9 V. Per il suo luniiunamento ocr.o,rnno du~ picLolr it11oparlao11
con impedenza di 4 8 Ohm
Il KIT è compl!i!u di due ~apsule microfoniche ampld1cate. prese e sp1no1ti da 3.5 mm dr d1amet10
SCATOLE
DI IVIONTAGGID
ELE I I RDNICHE

EFFElTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO


Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale Lampeggiatore regotab,la 5 ;- 12V
Luci psichedehche 3 vie 1500W/canale Variatore di luce per auto
Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W/canale Accensione automatica luci posizione auto
Strobo intermittenza regolabile
Semaforo elettronico
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale
a%.%:.%r3mo
Temporizzatore per tergicristallo
Luci stroboscopiche Avvisatore acustico luci posizione per auto
Luci psichedeliche 3 vie 1000W Elactroni.c test multfunzioni per auto
Luci psichedeliche microfoniche 1000 W Riduttore di tensione per auto
lnd1cetore eff. batteria e generatore per auto
APP. IIICEVBffl.TMSMITTENTI E ACCESSORI L 1650o
:: 2::%
k2:%.2.2"or· L. 14000
L. 1.50o
Commutatore a sfioramento per auto
Antifuno per auto
Microricevitore FM luci psichedeliche per auto con microfono
Prova quarzi L. 13.500
27 500 Indicatore di assenze acqua per tergicristallo
Trasmettitore FM 2W Avvisatore autometico per luci di posizione auto
Trasmettitore FM radiospia 23000 Ritardatore per luai frani e>ttra
Mini ricevitore AM supereterodina 26.600
Radiomicrofono FM 17.000
Amplificatore Banda 4 - 5 UH F 18.000
Microtrasmettitora A. M. 19500 TEMPORIZZATORI
Mini ricevitore FM supereterodina 27000 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min.
Preamplificatore dantenna universale 12.000 Temporizzatore regolabile 1 + 100 sec.
Traomottitore FM 90 - 150 MHz 0,5 W 23000 Avvisatore acustico temporizzato
Vox per apparati Rìce Trasmittenti 30 500 Temporizzatore per luce scale
Ricevitore per Radiocomando a DUE cenali 59.500 Temporizzatore per carica batterie al Ni-Cd
Trasmettitore per Radiocomando a DUE canali 300c Temporizzatore ciclco
Trasmettitore di BIP BIP 111.000
Trasmettitore Audio TV 14.000
Ricevitore I reazione per Onde Medie 26 500 ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI
Mini Stazione Trasmittente F.M. 50.000 Antifurto professionale
Serrature a combinazione elettronica
--- Dispositivo per la registr. telefonica automatica
Chiave 81ettronica
EFFETTI SONORI L 28000 Antifurto universale (caaa e auto)
Sirena elettronica JOW
Distorsore per chitarra L 17.60 Ricevitore per barriere a reggi infrarossi
Sirena programmabile - oscillofono L 15.00 Trasmettitore per barriera a raggi infrarossi
Generatore di note musicali programmabile L. 33000 Automatismo per riempimento vasche
Truccavoce elettronico L 25500 Sincronizzatore per proieltor, DIA
Campana elettronica L. 24.000 Trasmettitore ad ultrasuoni
Sirena elettronica bitonale L 22600 Ricevitore ad ultrasuoni
Sirene italiana
Cinguettio elettronico
Tremolo elettronico
t
l
17000
111,000
26500
Rivelatore di movimento ad ultrasuoni
Oispasiuvo autom. per lampada di emergenza
Autoscatto programmabile per Cme - Fotografia
Distorsore FUZZ per chitarra L 24.000 Super Amplificatore - Stetoscopio Elettronico
Sirena Americana Ricevitore per Telecomando a Raggio Luminoso
'
--- 1ooo
APP. BF AMPI.IFICATIIRI E ACCESSORI 0.0
ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
Filtro cross-over 3 vie 50W Variatore di luce (Caiico max 1500W)
Amplificatore BF 2W 13.0 Scaccia zanzare elettronico
:2%%% Variatore di velocità per trapani 1 500W
Interruttore crepuscolare
{27%.2%%./o «o -a«ora Regolatore di val. per motori a spezzole
Rivelatore di prossimità e contatto
Indicatore livello uscita a t 6 LEO Esposimetro par camera oscure
Amplificatore stereo 1 O+ 1 OW Contepezzi digitale a 3 cifre
Metronomo elettronico Prova riflessi elettronico
Preamplifìcetora HI-FI
Preamplificatore stereo equalizzato A.I.A.A.
Vu-meter a 8 LED
Booster per autoradio 20W
±:±: 2::%r..
Rivelatore di metalli
Booster stereo per autoradio 20+20W Interruttore a sfioramento 220V 350W
Interfonico Lampeggiatore di SOCCOISO con lampada allo Xeno
Interfono per moto Variatore di luce automatico 220V 1 OOOW
Protezione elettronica par cassa 1cu1tiChe
Amplificatore BF 5W
Equalizzatore parametrico
::%:·
Lampegg. per lampade ad incandescenza 1500 W
Amplificatore B.F. 20W 2 vie Amplificatore telefonico per ascolto e registr.
Mer $er g+ ingressi Allarme per frigorifero
:cc·
Modulo per indicatore di livello audio Gigante
Contatore digitale modulare a due cifre
lonizzetore per ambienti
Scacciatopi a ultrasuoni
Effetto presenza stereo Termostato elettronico
Interfono 2 W Rivelatore di variazione luce
AmpHfìcatore ■tereo 1 + 1 W Interruttore acustico
Amp&ficatore Stereo HI-FI 64+ 6 W
Indicatore di tiYetlo audio con microfono
:z±z 2%..%7 STIIUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
Prove transistor a diodi
Generatore di berre TV miniaturzzato
Prova transistor (test dinamico)
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER Generatore di onde quadre 1 Hz .;. 100 KHz
Alimentatore stabilizzato par amplificatori BF Indicatore di impedenza altoparlanti
Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A Iniettore di segnali
Alimentatore stabilizzato 12V 2A Generatore di frequenza campione 50 Hz
Carica benorio eutomotico
Alimentatore etebiliuato 12V 1 A
z: #±:.2%% :.$4'% 3%%
Alimentatore stabilizzato 12V (reg 10± 15V 10A
GIOCHI ELETTRONICI
Gadget elettronico
Totocalcio elettronico
Carica batterie Ni-Cd corrente costante n,gcllbilo
Alimentato,e etabifizzato Universale 1 A Roulette elettronica a 1 O LEO
lnverter 12V - 220V 60 Hz 40W Slot machina elettronica
Carica batterie al Ni - Cd do batterie auto Indicatore di vìncita
Alimentatore stabilizzato 12 V (rog. 1 O -15V) & A Unità aggiuntiva per RS 147
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MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 3} cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Balleria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di balleria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di proiezione
- Bassa portala ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170x87 x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv-2 V-20 V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 202-2009-2KO-20 KO- 200 K? -2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolali da avvitare
sui puntali.

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CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione : 9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC 200 V - 750 V
Correnti CC 2.000 A-20 mA- 200 mA- 2.000 mA
Tensioni CC 2.000 mV-20 V-200 V. 1.000 V
Resistenza 2.000 2-20 K?- 200 K?- 2.000 KO

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Libretto istruzione con schema eiettrico. Puntali

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cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
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nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
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affollata e priva di spazi liberi.

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EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO : 52 MHz + 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc -;. 15 Vcc
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SENSIBILITÀ : regolabile
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Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
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Pila : 1elemento da 1,5 V

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VOLT A.C. = 10 V - 50 V - 250 V - 1.000 V
AMP. D.C. = O, 1 mA - 10mA - 500 mA
OHM = x 10 0hm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
dB = - 20 dB + 62 dB

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te e trasmittente, del telecomando ad ultrasuoni,
realizzato dai nostri tecnici e proposto ai lettori
nelle prime pagine del fascicolo. Si tratta di un si-
stema di pilotaggio funzionante con lo stesso
principio dei telecomandi per TV.

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le appositamente approntata per premiare gli abbonati a Elettro- tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche LA POSTA DEL LETTORE 251
nica Pratica. Non è quindi un prodotto commerciale e non può se non pubblicati, non si re-
stituiscono.
essere acquistata, a parte, in alcuna libreria, né presso questa
Casa Editrice.
TELECOMANDO
ULTRASONICO
Le finalità didattiche, associate al telecomando rà eseguire, con questo, una lunga serie di esperi-
presentato e descritto in questa sede, sono vera- menti, alcuni dei quali verranno da noi suggeriti
mente molteplici. Perché attraverso la sua analisi più avanti e che potranno accendere la fantasia
teorica circuitale e la costruzione pratica, il letto- del futuro tecnico elettronico, indirizzandolo ver-
re dilettante potrà sapere come funziona quel te- so qualche invenzione di interesse comune.
lecomando con il quale tutti noi regoliamo, a di-
stanza e senza alcun collegamento materiale,
standocene tranquillamente seduti in poltrona o GLI ULTRASUONI
sdraiati sul divano, i vari comportamenti del tele-
visore. Ed anche perché, subito dopo aver assimi- Gli ultrasuoni sono composti da onde di natura
lato alcuni concetti inerenti gli ultrasuoni, l'ap- meccanica, ossia da onde acustiche, che si propa-
passionato di elettronica avrà l'opportunità di gano, attraverso l'aria, nei corpi liquidi e in quelli
constatare, nella realtà applicativa, la natura e le solidi, tramite una sequenza di compressioni e de-
caratteristiche di propagazione di queste partico- pressioni dello stesso mezzo in cui si diffondono.
lari onde sonore, che l'orecchio umano non sen- La sola differenza, che intercorre tra i due tipi di
te, ma che certamente appartengono ad un mon- onde, quelle acustiche udibili e quelle che com-
do tutto da scoprire, ricco di sorprese e finora mi- pongono gli ultrasuoni, sta nel valore della fre-
sterioso per molti principianti. quenza. La quale, negli ultrasuoni, supera i
Del telecomando verranno esaminati, in succes- 20.000 Hz, cioè la soglia massima dell'udito del-
sione continua, i due distinti progetti, quello del l'uomo adulto.
trasmettitore e quello del ricevitore, la cui uscita è L'orecchio umano percepisce assai bene un fi- La portata, in condizioni ambientali favorevoli, può raggiungere e superare
rappresentata dagli scambi di un relé, che potran- schio, finché la frequenza di questo non diviene
no fungere da interruttore di chiusura ed apertura tanto elevata da impedirne l'ascolto. Ma se gli otto metri.
di qualsiasi circuito di alimentazione di elettrodo- l'orecchio non avverte la presenza di un fischio
mestici, lampade per illuminazione, apparati ra- acutissimo, ciò non vuol dire che il fischio stesso Può essere utilizzato per ricetrasmissioni segrete in codice Morse, per tele-
diofonici, amplificatori hi-fi, televisori ed altro sia scomparso, perché esso è ancora presente nel- comandare porte e cancelli, per teleguidare alcuni giocattoli.
ancora, compatibilmente con i massimi valori di l'aria sotto forma di ultrasuono.
corrente tollerati dai contatti del relé utilizzato. La propagazione degli ultrasuoni avviene secon-
Tuttavia, prima di destinare il telecomando ad do le stesse leggi che regolano il movimento dei Funziona con lo stesso principio dei telecomandi TV, ma è dotato di un solo
una particolare e personale applicazione, conver- suoni udibili. Ed anche gli effetti sono i medesi- canale di pilotaggio.

I lettori tecnicamente più preparati, possono trasformarlo in un telecoman-


do a due, tre e più canali.

Attraverso una esauriente, semplice esposizione didattica,


dapprima teorica e successivamente pratica, abbiamo voluto
far conoscere, ai lettori principianti, il preciso funzionamento mi. Si verificano pertanto gli echi, le riflessioni, i la frequenza degli ultrasuoni di pilotaggio è di
del telecomando ad ultrasuoni, con il quale oggi si controllano ritardi e gli assorbimenti. Ma tutto ciò potrà esse- 40.000 Hz.
a distanza molte apparecchiature elettroniche ed elettromec- re ampiamente verificato subito dopo aver mon- Oltre che nei telecomandi, gli ultrasuoni trovano
caniche. tato i due dispositivi, quello del trasmettitore e pratiche applicazioni in molti settori tecnici e
quello del ricevitore del telecomando, nei quali, scientifici, nella terapia medica, nella chimica e
per motivi tecnici non analizzabili in questa sede, nella fisica.
196 197
IL TRASMETTITORE IL TRASMETTITORE

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Fig. 1 • Circuito elettrico del modulo trasmettitore del telecomando. La bobina L 1 è Fig. 2 • La realizzazione del modulo trasmettitore del telecomando va interamente
rappresentata da una qualsiasi media frequenza per ricevitori radio, dalla quale oc- effettuata su una basetta-supporto, di materiale isolante, con circuito stampato.
corre eliminare il condensatore internamente contenuto. Con il nucleo di L 1 ed il L'integrato IC1 è montato tramite apposito zoccoletto. Con la pila di alimentazione
compensatore C2 si effettua la taratura del circuito. Premendo il pulsante P1, si in- da 9 V, il consumo di corrente, quando si preme il pulsante P1, di tipo normalmente
viano al ricevitore gli ultrasuoni di comando. aperto, è di 3,5 mA.

------COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 56 pF (NPO) IC1 = CD 4060
C2 = 13pF (compens.) TR1 = BC 237
C3 = 100.000 pF (ceramico) L1 = bobina (vedi testo)
p1 = pulsante (normai. aperto)
TX = capsula trasmittente
Resistenze ALIM. = 9 Vcc
R1 = 27.000 ohm - 1/8 W
R2 = 220.000 ohm - 1/8 W
R3 = 1.000 ohm • 1/8 W

I TRASDUTTORI ACUSTICI ze acustiche elevate, come ad esempio i tweeter,


non è possibile raggiungere un rendimento accet-
Per· generare gli ultrasuoni, vale a dire per tra- tabile nel settore degli ultrasuoni. Occorre invece,
sformare una oscillazione elettrica, di appropria- per questo preciso scopo, far uso di particolari Fig. 3-La foto riproduce il prototipo del modulo trasmettitore montato nei nostri la-
to valore di frequenza, in una oscillazione acusti- trasduttori acustici per ultrasuoni, nei quali è in- boratori, che deve essere inserito in un contenitore metallico qualunque, ma che
può essere introdotto in una torcia elettrica, nella quale la capsula ultrasonica so-
ca, potrebbe venir in mente di utilizzare un alto- serita una piastrina, spesso a forma di disco, di stituisce la lampadina.
parlante, così come avviene in ogni sistema au- materiale ceramico piezoelettrico, che sfrutta lo
dioriproduttivo. Ma pur impiegando altoparlanti stesso principio di funzionamento delle testine
particolarmente adatti alla emissione di frequen- piezoelettriche per giradischi. Ossia, quello della
198 199
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pied.15 (625HZ)
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Fig. 4- Disegno in grandezza reale del circuito stampato, da riprodursi su una baset-
ta di forma rettangolare prima di iniziare ogni operazione di montaggio del modulo
trasmettitore. v7e 4
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dilatazione e della compressione, del materiale stesso tipo, uno in veste di trasmettitore e l'altro
ceramico, in presenza di una differenza di poten- in quella di ricevitore, realizza automaticamente
ziale elettrico applicato, tramite opportuni elet- un sistema di controllo a distanza molto selettivo,
Fig. 5-In questo schema sono rappresentati i diagrammi relativi ai diversi segnali
trodi, sulle due facce della piastrina. con una portata di alcuni metri. Un tale sistema presenti nel circuito del modulo trasmettitore del telecomando.
Quando la differenza di potenziale varia con una viene adottato nel nostro telecomando ad ultra-
frequenza molto elevata, superiore ai 20.000 Hz, suoni che, come è stato già detto, rimane suddivi-
le successive dilatazioni e compressioni del mate- so in due parti distinte: l'apparato trasmettitore e
riale ceramico producono degli ultrasuoni con quello ricevente, che verranno ora presentati se-
frequenza pari a quella della tensione applicata. paratamente.
Un'altra caratteristica molto importante di questi
trasduttori è rappresentata dalla frequenza di ri- biente in cui il telecomando opera. Sicuramente, mando. A questo punto, infatti, occorre ricorda-
sonanza, che rimane strettamente legata alle di- CIRCUITO DEL TRASMETTITORE quindi, il ricevitore risponde soltanto agli impulsi re che, un circuito oscillante, tanto più difficil-
mensioni fisiche del componente. Dunque, i com- inviati dal trasmettitore. mente si sposta dalla sua frequenza di oscillazio-
ponenti citati possono paragonarsi ai circuiti ac- Il circuito del modulo trasmettitore, di cui in fi- Facendo oscillare l'apposita sezione di ICI alla ne, quanto più elevato è il fattore di merito Q che
cordati LC, induttivo-capacitivi, con elevato fat- gura I si osserva il progetto, utilizza quello stesso frequenza di 640.000 Hz esatti, attraverso i piedi- lo caratterizza, il quale, come si sa, è proporzio-
integrato che costituisce l'argomento di un artico- ni 10- 11 dell'integrato, sul piedino 7 di questo, nale alle perdite del circuito. Mentre nei circuiti
tore di merito.
Da quanto è stato detto, è facile ora arguire co- lo, in parte teorico e in parte applicativo, riporta- dopo la divisione interna per 16, si dispone di un RC il fattore di merito non può raggiungere gli
me, eccitando il trasduttore con una frequenza to più avanti, in questo stesso fascicolo: l'integra- segnale alla frequenza di 40.000 Hz. Sul piedino stessi valori dei circuiti LC, dato che la resistenza
pari a quella di risonanza, si ottengano oscillazio- to CD 4060 che, in questa occasione, viene impie- 15, invece, il segnale a 640.000 Hz risulta diviso R costituisce sempre un elemento dissipativo di
ni acustiche di notevole entità, superiore a quelle gato per generare due segnali, con due diversi va- per 1024 e si presenta con un valore di frequenza energia.
generate dal trasduttore, quando questo viene lori di frequenza: di 625 Hz. Per disporre di un fattore di merito Q assai eleva-
sollecitato con tensioni di frequenza diversa da Come si può notare, sui piedini IO - 11 di ICI è to, è necessario far uso, nel circuito LC da noi
quella di risonanza del componente. E questa os- 1 ° segnale: 40.000 Hz collegato un circuito LC il quale, se paragonato suggerito, di componenti ad alta stabilità, resi-
servazione è valida sia per il trasduttore in tra- 2° segnale: 625 Hz con uno di tipo RC, garantisce una stabilità supe- stenti alle variazioni di temperatura e all'invec-
smissione, sia per quello in ricezione, cioè in en- riore, oltrepassabile soltanto con un circuito a chiamento.
trambe le funzioni di comportamento, quella di Il primo di questi, del valore di 40 KHz, serve per cristallo di quarzo. Tuttavia, un quarzo da 640.000 La ferrite, inserita in LI, che in pratica è una me-
altoparlante e quella di microfono. eccitare la capsula ultrasonica trasmittente, sul Hz non sarebbe reperibile in commercio ed occor- dia frequenza a 455 KHz per ricevitori radio, con-
Quando il trasduttore funge da microfono, ossia cui comportamento elettrico ci siamo intrattenuti rerebbe farlo costruire appositamente, affrontan- sente di effettuare una regolazione grossolana
da elemento ricevitore, esso rivela quasi esclusi- in precedenza; il secondo, del valore di 625 Hz, do un costo eccessivo per un dilettante. Inoltre, della frequenza del segnale destinato a sollecitare
vamente le frequenze di valore pari a quella di ri- modula il segnale a 40 KHz, allo scopo di ottene- con il quarzo, si correrebbe il rischio di irradiare il funzionamento della capsula ultrasonica. Per la
sonanza, comportandosi come un perfetto filtro re un terzo segnale modulato, dotato di caratteri- segnali a frequenza non perfettamente uguale a regolazione fine, invece, si agisce sul compensa-
selettivo. Pertanto, possiamo concludere dicendo stiche proprie, che non possono confondersi con quella di risonanza della capsula trasmittente, per tore C2.
che, l'accoppiamento di due trasduttori dello quelle di eventuali, altri segnali, presenti nell'am- la quale, una differenza di soli 1.000 Hz annulle- Quando si preme il pulsante PI, di tipo normal-
rebbe certamente il funzionamento del teleco- mente aperto, si chiude il circuito di alimentazio-
200
201
di conferire al montaggio il carattere della porta-
tilità.
La bobina L1, come abbiamo detto, è rappresen-
tata da una qualsiasi media frequenza di ricevito- 1
re radio a 455 KHz, non importa se questa è la
prima, la seconda o la terza. Importa invece, eli-
minare da questa il condensatore contenuto origi-
nalmente all'interno. Perché questo viene sosti-
tuito, funzionalmente, dal condensatore Cl, di
più basso valore capacitivo, il quale favorisce
l'oscillazione attorno ai 640 KHz e non più a 455
KHz. Ovviamente il valore di 640 KHz viene an-
che raggiunto tramite la regolazione del nucleo di
ferrite di LI.
Il nuovo condensatore Cl, diciamo nuovo nel
senso che sostituisce quello inserito dentro la me- Fig. 7 • Entrambe le capsule ultrasoniche, quella del tra-
dia frequenza ed ora eliminato, deve essere di ti- smettitore e quella del ricevitore, sono rappresentate
da cilindretti metallici muniti di due terminali. Uno di
po a mica o NPO, ossia ad alta stabilità termica. questi (2) è isolato elettricamente dal contenitore (3),
Non si possono quindi utilizzare i condensatori l'altro (1) si trova in perfetto contatto con il metallo del
ceramici o di altro tipo. Per quanto riguarda la componente e deve essere collegato a massa in fase di
capsula TX, ricordiamo che questa deve essere montaggio della capsula.
acquistata in coppia con la capsula RX. Ma ciò
non basta, perché occorre pure che le due capsule
siano della stessa marca, tenendo conto che in
commercio esistono modelli con maggiore o mi-
nore resa. Quelle da noi montate sui prototipi so-
no: SQ 40T (trasmettitore) - SQ 40R (ricevitore).
Fig. 6 • Circuito di taratura del modulo trasmettitore. Il tester deve essere commuta- Al rivenditore occorre quindi richiedere una cop- cordato sul ricevitore, in grado di azionare lat-
to nelle funzioni voltmetriche e nella scala di misura più bassa delle tensioni conti- pia di capsule ultrasoniche ad ottima resa, della
nue. La capsula ultrasonica RX è qui montata soltanto provvisoriamente.
tuatore di tale canale. Per realizzare i necessari
stessa marca, una per il trasmettitore e l'altra per collegamenti, occorre far uso di un commutatore
il ricevitore. Soltanto rispettando queste condi- ad una via e cinque posizioni.
zioni, i componenti possono vibrare sicuramente
alla stessa frequenza di sollecitazione.
Il montaggio del modulo trasmettitore potrà esse-
re inserito in una torcia elettrica, sistemando la
capsula al posto della lampadina e sfruttando in
ne del trasmettitore a 9 Vcc e dal piedino 7 di I Cl Con la sigla "gdn" si designa la linea di massa del tal modo la parabola riflettente della torcia che
esce un segnale alla frequenza di 40.000 Hz che, circuito. fungerà da proiettore ultrasonico. In ogni caso, il
attraverso la resistenza R2, raggiunge la base del Il circuito di figura 1 assorbe, da una pila da 9 V, modulo del trasmettitore deve essere introdotto
transistor TRl di tipo NPN, modello BC 237. la corrente di 3,5 mA. Ma il circuito del trasmetti- in un contenitore metallico, dal quale fuoriesce la
Contemporaneamente, sul collettore di questo se- tore può anche essere alimentato con la tensione capsula ultrasonica, come indicato in figura 8.
miconduttore perviene, attraverso la resistenza di 18 V, allo scopo di generare un segnale ultraso- Quando si monta la capsula, occorre distinguere
R3, il segnale uscente dal piedino 15 di ICI. Que- nico più forte e consentire al telecomando di fun- il piedino isolato di questa dal piedino elettrica-
sto segnale, avendo una frequenza di 625 Hz, in- zionare su distanze superiori a quella standard mente collegato con l'involucro metallico ester-
SCATOLA
terdice ed abilita, in successioni continue, il fun- degli otto metri. no. Quello isolato va a raggiungere il collettore di METALLICA
zionamento del transistor TRl, per 625 volte al TRl, quello di massa la linea di alimentazione ne-
secondo. gativa del circuito. La figura 7 interpreta ottima-
Quanto ora detto rimane chiaramente interpreta- mente questi particolari, che debbono essere ri-
to nei diagrammi riportati in figura 5, dove si ve- MONTAGGIO DEL TX spettati al momento del montaggio del compo-
de, ad esempio, come l'alimentazione di colletto- nente.
CAPSULA
re di TRl si identifichi con l'onda rettangolare Il montaggio del modulo trasmettitore si esegue Per trasformare il circuito di figura 1 ad un solo
uscente dal piedino 15 di ICI alla frequenza di su una piastrina-supporto di forma rettangolare, canale, in un telecomando a più canali, basta spo-
625 Hz e di ampiezza O V-9 V. delle dimensioni di 10 cm x 4,5 cm, sulla quale stare il collegamento di R3 tra i piedini 14-13- Fig. 8 • Ciascuno dei due moduli elettronici, quello del
deve essere composto il circuito stampato, il cui trasmettitore e quello del ricevitore, un volta realizzati,
Il segnale risultante, dopo la modulazione, èrap- 15-1 di ICI, in modo da ottenere un segnale mo- debbono essere inseriti in contenitori metallici, nei
presentato dal diagramma D. Quelli modulanti disegno in grandezza reale è riprodotto in figura 4. dulante di frequenza diversa (5.000 Hz- 2.500 Hz quali le capsule ultrasoniche rimangono fissate ester-
sono riscontrabili nei diagrammi B e C. Gli ultra- Su questa basetta, tutti i componenti debbono es- - 1.250 Hz - 625 Hz- 312 Hz). Ovviamente, a cia- namente.
suoni sono simboleggiati sulla destra della capsu- sere inseriti nel modo indicato nel piano costrutti- scun segnale dovrà corrispondere un circuito ac-
la trasmittente TX e segnalati con la lettera E. vo di figura 2, compresa la pila a 9 V, allo scopo
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Fig. 10 • Piano costruttivo eseguito su basetta-supporto di materiale isolant<o, con
circuito stampato, del modulo ricevitore del telecomando. I collegamenti con l'ali•
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Fig. 11 • La foto illustra il prototipo del modulo ricevitore da noi realizzato.
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Fig. 13 - Queste sono le diverse forme d'onda assunte
dal segnale elettrico durante il percorso del circuito del
ricevitore. Segnale generato dalla capsula RX (1); se-
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gnale amplificato da FT1 • TR1 (2); segnale a valle di
Fig. 12- Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale deve essere ca- DG1 • DG2 (3); segnale a valle di DG3 -DG4 (4). 0----------
blato il progetto del ricevitore del telecomando.

TARATURA DEL TX trollando la corrispondenza delle varie forme rato deve funzionare immediatamente e in modo DG2, viene inviato, tramite il condensatore C8,
d'onda con quelle riportate in figura 5. Vogliamo perfetto. Lasciamo comunque ogni ulteriore pre- verso i due diodi, anch'essi di tipo al germanio,
Per controllare e tarare il circuito del trasmettito- tuttavia precisare che il segnale, presente sul col- messa ed entriamo nel vivo dell'argomento, ossia DG3 e DG4.
re, si deve comporre lo schema riportato in figura lettore del transistor TRl, non è esattamente sim- nell'esame del comportamento del progetto. Il condensatore C8 blocca la componente conti-
6, nel quale è provvisoriamente inserita la capsula metrico, ma presenta dei picchi ad ogni attacco e I segnali ultrasonici, inviati nell'aria dalla capsula nua contenuta nel segnale rivelato a 625 Hz, men-
ultrasonica RX. li diodo al germanio DG può esse- stacco del segnale a 625 Hz. Ciò è imputabile alla del trasmettitore e captati da quella indicata con tre i diodi DG3 - DG4 ed il condensatore elettroli-
re di qualsiasi tipo. Il tester deve rimanere commu- presenza della capsula ultrasonica del trasmetti- RX nello schema di figura 9, vengono trasformati tico C9 compongono il dispositivo rettificatore-li-
tato nella funzione voltmetrica e sulla portata più tore, la cui configurazione elettrica è simile a in segnali elettrici; attraverso il condensatore Cl vellatore del segnale a 625 Hz, comportandosi al-
bassa, ossia in quella dei 100 mVcc o di 0,5 Vcc. quella di un circuito accordato (LC) ad altissimo vengono poi applicati al transistor FET e, succes- lo stesso modo dei normali rettificatori di tensio-
li modulo del trasmettitore deve essere rivolto fattore.di merito Q. sivamente a TRl per essere sottoposti al processo ne da alternata a continua. Dunque, fra i punti A
verso la capsula RX ad una distanza di 5 + 1b me- di amplificazione. li trimmer R6 regola la sensibi- e B del circuito del ricevitore, oppure, ma ciò è la
tri. Durante queste operazioni di taratura, i due lità dell'amplificatore, ma questa regolazione va stessa cosa, fra i terminali del condensatore elet-
circuiti debbono rimanere perfettamente fermi e CIRCUITO DELL'RX fatta in un secondo tempo, in fase di collaudo, trolitico C9, è presente una tensione continua, di
le due capsule esattamente affacciate tra loro. perché inizialmente il cursore deve essere mante- grandezza proporzionale a quella dell'onda ultra-
li circuito di taratura di figura 6 altro non è che Chi osserva per la prima volta il circuito teorico nuto tutto spostato verso il condensatore C4, in sonica, trasformata in segnale elettrico.
quello di uh elementare ricevitore radio a diodo del ricevitore del telecomando, riportato in figura modo da controllare un segnale di massima inten-
di germanio. 9, può essere indotto a pensare che il dispositivo sità.
Tramite un cacciavite, possibilmente di tipo isola- si riveli complesso nell'analisi e difficoltoso nella Il segnale disponibile sul cursore di R6 presenta
to, per operazioni di taratura, si regola il nucleo realizzazione pratica. Ma così non è, anche se i un valore di frequenza di 40 KHz ed è modulato a TRIGGER DI SCHMITT
di ferrite di L1 del modulo trasmettitore, con lo componenti sono certamente in numero di gran 625 Hz. Occorre dunque demodularlo e a ciò
scopo di ottenere la massima deviazione dell'indi- lunga superiore a quello del trasmettitore. E so- provvedono i due diodi al germanio DG 1 - DG2, Successivamente, il segnale presente sul punto A
ce del tester. Una tale condizione starà a signifi- prattutto per l'assenza di regolazioni critiche o alla stessa maniera con cui operano i diodi rivela- entra in un trigger di Schmitt, formato dai transi-
care che la frequenza del trasmettitore è in sinto- procedimenti di taratura complicati. Infatti, se tori nei circuiti di rivelazione degli apparecchi ra- stor TR2 e TR3, il quale elabora il segnale in mo-
nia con quella della capsula RX. Ma tutto diviene vengono rispettate le normali regole di montaggio dio. do che, quando la tensione continua in A supera
più facile disponendo di un oscilloscopio e con- e non si commettono errori di cablaggio, l'appa- Il segnale a 625 Hz, presente sul catodo del diodo un certo valore, praticamente quello di 1 V circa,
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Fig. 15-La massima portata del telecomando viene raggiunta quando le due capsu-
Fig. 14- Su questo schema, ricavato da quello comple-
to del circuito del ricevitore, diviene facile l'interpreta- le si trovano sul medesimo asse e l'ambiente è privo di elementi riflettenti od assor-
GND zione del comportamento-del trigger di Schmitt. benti, come interpretato in alto di figura. Per sperimentare il fenomeno della rifles-
sione degli ultrasuoni, si può comporre il sistema di ricetrasmissione indicato in
basso.

il collettore di TR3 passi, con estrema facilità, interpretare come fossero degli impulsi di coman- te Pl del trasmettitore, questa si accende e rimane adeguato sistema di controllo, elettricamente iso-
dallo stato logico O allo stato logico 1. do, cambiando lo stato memorizzato da I Cl, che accesa. Quando si preme nuovamente il pulsante, lato dal circuito del ricevitore del telecomando,
I concetti ora esposti possono essere meglio inter- è un flip-flop e che sarebbe pertanto stabilito as- la lampadina si spegne e rimane spenta. Tutto av- realizzato con relé di potenza.
pretati osservando lo schema di figura 14, che co- sai più dal caso che dalla volontà di chi aziona il viene, quindi, come se si operasse con un normale Possiamo ora concludere questa parte dell'analisi
stituisce un particolare di quello più generale di telecomando. Abbiamo così interpretato l'impor- interruttore. teorica del circuito elettrico del ricevitore di figu-
figura 9. In questo circuito, quando la tensione tanza dell'inserimento del trigger di Schmitt, ve- Si tenga presente comunque, che pur assumendo ra 9, offrendo al lettore, attraverso la rappresen-
presente sulla base del transistor TR2 rimane al di diamo ora di valutare quella del flip-flop ICI. il relé le due condizioni imposte dal flip-flop, tazione dei diagrammi di figura 13, una visione
sotto di 1 V, come indicato dalla scritta inserita quella di eccitazione e l'altra di diseccitazione, il panoramica delle diverse forme assunte dal se-
nel rettangolo a linea intera, sul collettore del suo stato normale è quello di diseccitato. Ma ciò gnale elettrico, durante il suo percorso, iniziato
transistor TR3 la tensione assume il valore di O V, MEMORIZZAZIONE DEI SEGNALI può essere facilmente constatato mediante l'hom- dalla capsula ultrasonica ricevente ed ultimato a
corrispondente allo stato logico O (st.log.0). La metro. valle del secondo circuito rettificatore. Quello ri-
condizione opposta si verifica quando sulla base Si suole dire che il flip-flop memorizza il coman- Sui terminali disponibili del relé è possibile colle- portato in 1 è il diagramma relativo al segnale
di TR2 il segnale proveniente dalla rettificazione do ricevuto. Infatti, la presenza di ICI consente gare qualsiasi circuito utilizzatore, tenendo conto uscente dalla capsula ricevente. In 2 si può notare
dei due diodi al germanio DG3 - DG4, assume un di eccitare e mantenere eccitato il relé RL quando di non superare i valori di 220 Vca per la tensione il diagramma del segnale che ha subito l'amplifi-
valore di tensione superiore ad 1 V, come indica- arriva un primo impulso di comando nel ricevito- e quello di 5 A per la corrente. cazione ad opera dei due transistor Ffl e TRl. In
to a lettere maiuscole nel riquadro a linee tratteg- re. Ma appena giunge un secondo impulso, il relé Queste ultime considerazioni sono valide per il 3 quello a valle del primo rettificatore DG1 - DG2
giate di figura 14. In tal caso, sul collettore di si diseccita e rimane diseccitato. In pratica, qua- modello di relé da noi montato sul circuito del ri- e in 4 il segnale rettificato da DG3 - DG4, che se-
TR3, viene raggiunto lo stato logico 1 (ST.LOG. 1). lora sugli scambi del relé fosse inserito un circuito cevitore. Per altri tipi, ovviamente, i valori di ten- gnala una tensione di valore proporzionale all'in-
Il circuito composto da TR2 e TR3 presenta un elettrico di accensione di una lampadina, questa sioni e correnti massime sopportabili possono es- tensità del segnale ricevuto dalla capsula.
certo grado di reazione positiva, che stabilisce si accenderebbe inviando un impulso di comando sere diversi da quelli citati. Così come può essere
un'isteresi controllata all'ingresso. In questo mo- con il trasmettitore ultrasonico e rimarrebbe ac- diverso il numero di scambi del relé che ciascun
do le transizioni, da uno stato logico all'altro, so- cesa finché non si inviasse al ricevitore un secon- lettore potrà avere a disposizione. Ma è ovvio MONTAGGIO DELL'RX
no prive di rimbalzi ed oscillazioni, ossia di incer- do, successivo impulso. Dunque, facendo riferi- che, per il pilotaggio di apparati o circuiti di po-
tezze elettriche, che lo stadio successivo potrebbe mento alla lampadina, quando si preme il pulsan- tenza, occorre abbinare, agli scambi di RL, un Anche per il montaggio del modulo ricevitore val-

208 209
gono in gran parte le regole citate per la costru- stando verso massa il cursore di R6. In ambiente sere sperimentato realizzando il sistema ricetra- quello di C8 selezioneranno, ovviamente, i canali
zione del modulo trasmettitore. Soprattutto quel- in cui gli ultrasuoni subiscono assorbimenti, inve- smittente riprodotto in basso di figura 15. a frequenza più elevata e viceversa.
le che stabiliscono la scelta delle due capsule e il ce, il cursore di R6 va regolato verso la massima L'esempio interpretato graficamente in alto di fi- Per migliorare la selettività, conviene collegare,
loro montaggio sulla basetta-supporto, la quale, sensibilità, ossia verso il condensatore C4. Tutto gura 15, dimostra come, ponendo le due capsule, sui terminali dei diodi al germanio, dei condensa-
in questo caso, pur essendo di forma rettangola- dipende quindi dal luogo in cui si agisce. Ma la quella trasmittente e l'altra ricevente sulla stessa tori di capacità appena sufficiente ad eliminare i
re, presenta dimensioni diverse da quelle menzio- taratura del trasmettitore deve essere ritoccata linea, si possa raggiungere la massima portata del segnali dei canali a frequenza superiore.
nate per il TX. Queste, infatti, sono di 7 cm x con i due apparati funzionanti, procedendo nel telecomando. Concludiamo questo articolo ricordando che,
10,5 cm. modo seguente. Sui punti A - B del circuito del ri- Coloro che volessero ascoltare il segnale acustico con il nostro telecomando, si possono realizzare
Il disegno del circuito stampato, in grandezza na- cevitore di figura 9 si collega un tester, commuta- a 625 Hz, potranno collegare una cuffia sensibile sistemi di antifurto pilotati a distanza, serrature e
turale, è riportato in figura 12. to nelle funzioni voltmetriche e nella portata di 2 sui terminali del condensatore C7, a valle del pri- cancelli elettrici telecomandati, giocattoli telegui-
Il montaggio del modulo ricevitore si esegue te- Vcc fondo-scala. Quindi si cortocircuita provvi- mo circuito rettificatore. Ciò può essere utile per dati ed altro ancora. Abolendo poi il circuito di
nendo sott'occhio il piano costruttivo di figura 10 soriamente il pulsante Pl del trasmettitore, con lo un'eventuale trasmissione e relativo ascolto di se- memoria, si potranno effettuare, nel modo già
e la foto illustrativa del prototipo da noi realizza- scopo di tenerlo costantemente in funzione. Poi si gnali in codice Morse. detto, collegamenti in codice Morse assolutamen-
to in figura 11. sistemano i due apparati frontalmente, alla di- Per la realizzazione di un ricevitore a più canali, te segreti, oppure comporre dispositivi di rivela-
Qualsiasi alimentatore a 12+15 Vcc può essere stanza di un metro l'uno dell'altro. Successiva- si deve collegare, sull'anodo del diodo DG2, una zione della presenza di oggetti o sostanze liquide,
collegato sui due terminali, positivo e negativo, mente, tenendo fermo il trasmettitore con una serie di condensatori, in parallelo con C8, con va- se non proprio la posizione precisa dei primi od il
dello schema di figura 10. Il terminale positivo si mano, con l'altra si regola dapprima il nucleo di lori capacitivi inferiori e superiori e poi realizzare livello dei secondi, sfruttando pure la funzione di
trova immediatamente sotto la dicitura "pontic.", ferrite di L1 (media frequenza) e poi il compensa- altrettanti circuiti uguali a quello a destra di C8, memoria qualora si dovesse conservare un segna-
che segnala la presenza di uno spezzone di filo tore C2, con lo scopo di raggiungere la massima in corrispondenza di ogni condensatore aggiunto. le di allarme.
conduttore, il quale assicura la continuità del cir- deviazione dell'indice dello strumento. Il com- I condensatori di valore capacitivo più basso di
cuito stampato in quel punto; il terminale negati- pensatore, ovviamente, va regolato per gli sposta-
vo si trova sul lato minore del rettangolo della ba- menti micrometrici della frequenza di emissione
setta-supporto, nella parte in cui è collegata la del trasmettitore.
capsula RX. Durante questo procedimento di taratura defini-
Il transistor FTl deve essere il modello 2N3819
della Texas, perché soltanto questo rispetta la po-
sizione degli elettrodi indicata nello schema prati-
tiva del modulo trasmettitore, il trimmer R6 deve
rimanere regolato per la massima sensibilità.
Il circuito del ricevitore richiede, per il suo fun-
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
co di figura 10. Utilizzando un 2N3819 di marca zionamento, due diversi valori di corrente, uno L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
diversa, la piedinatura può cambiare. le della redazione e dei collaboratori di questo
con relé diseccitato e l'altro con il relé in eccita- periodico. E vuol essere un autentico ferro del
Una volta montato completamente il modulo del zione. Il primo, se la tensione di alimentazione si mestiere da tenere sempre a portata di mano,
ricevitore per telecomando, questo, come è stato aggira intorno ai 12+13 Vcc, è di 8± 10 mA, il una sorgente amica di notizie e informazioni,
suggerito per il modulo del trasmettitore, dovrà secondo è di 60 :80 mA, ma questo dipende in una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
essere inserito in un contenitore metallico, mante- tante.
gran parte dal modello di relé utilizzato. Il volumetto è di facile e rapida consultazione
nendo esposta la capsula ricevente. Prima, tutta- Alla stessa stregua dei telecomandi per televisio- per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
via, bisognerà stabilire la posizione da attribuire ne, quello da noi progettato è in grado di coprire esso si ricorre quando si voglia confrontare la
al cursore del trimmer R6, che costituisce il solo distanze intorno ai cinque-otto metri, tenendo esattezza di un dato, la precisione di una for-
elemento di messa a punto del ricevitore. Una tale presente che gli ultrasuoni rimbalzano sulle su- mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
regolazione rimane condizionata dal luogo in cui perfici circostanti, come succede per la luce in appassionati di elettronica, che poco o nulla
si fa funzionare il telecomando. Infatti, operando prossimità di pareti riflettenti. I tessuti, ad esem- sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
in un locale in cui gli ultrasuoni subiscono molte pio, attenuano ed assorbono gli ultrasuoni, men- riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
riflessioni, occorrerà ridurre la sensibilità spo- tre le masse metalliche li riflettono. Ciò potrà es- ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica • La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

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posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
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210
211
Lo scippatore, colto dal panico, non riuscendo ad annullare
con rapidità l'urlo elettronico, abbandona quanto è stato vio-
lentemente sottratto e fugge.

Al momento dello strappo dall'altra. Lo spinotto è inserito in una presa jack 3.000 Hz circa. Ma la sezione "b" oscilla soltan-
della borsetta o del borsello, dell'apparecchio in modo non troppo rigido, allo to quando il suo ingresso, rappresentato dal pie-
un piccolo altoparlante, scopo di potersi disinnestare con facilità, l'estremi- dino 5, riceve dal piedino 3 della sezione "a" il
tà opposta del filo di nylon può essere legata ad un tratto positivo dell'onda quadra, da questa gene-
in questi occultato, emette anelio, al cinturino dell'orologio, ad un braccialet- rata, alla frequenza di 2 Hz. Ma l'onda quadra è
un forte segnale d'allarme. to o, più semplicemente, ad un dito. Nella depre- presente se il circuito viene alimentato, in pratica
cabile evenienza di uno scippo, il derubato rimane quando si verifica lo scippo e la spina jack, sfilan-
con lo spinotto penzolante dal nylon, ma lo scip- dosi dalla relativa presa, chiude il circuito di ali-
patore porta con sè un involucro dal quale esce un mentazione.
urlo difficilmente annullabile con rapidità e che ri- Coloro che volessero far funzionare l'oscillatore
chiama l'attenzione della gente. con un leggero ritardo, allo scopo di scongiurare
il pericolo di eventuali reazioni violente da parte
dello scippatore, potranno collegare il condensa-
IL CIRCUITO ELETTRICO tore Cl, anziché nel modo indicato nello schema
originale di figura l , direttamente fra i piedini 1 -
L'intero funzionamento del circuito di figura 1 si 2 e 14 dell'integrato ICI. Il piedino 14 rappresen-
basa sul comportamento dello stadio oscillatore,

AN TI SCIPPO
ta l'ingresso della tensione positiva a 9 V nell'in-
che è realizzato tramite l'integrato ICI di tipo tegrato.
CMOS, il quale consuma assai poca energia. Il segnale a frequenza di 3 .000 Hz, generato dal
li quadruplo NAND (a-b-c-d), a doppio in- secondo oscillatore di ICI, corrisponde ad un fi-
gresso, è dotato di isteresi. Pertanto reazionando

ELETTRONICO
schio acutissimo e certamente fastidioso, che si
il dispositivo con un sistema resistivo-capacitivo manifesta a brevi intervalli alterni, la cui durata
o, come si suol dire tecnicamente, con un circuito dipende dal valore assegnato alla resistenza Rl.
RC, appena alimentato, l'integrato oscilla, cari- Pertanto, chi desidera variare il tempo di durata
cando e scaricando il condensatore attraverso la del fischio, dovrà cambiare il valore della resi-
resistenza e tra le due soglie del ciclo di isteresi. stenza Rl. Chi invece vorrà modificare la fre-
Per dirla con parole diverse, l'isteresi rappresenta quenza dei fischi, dovrà cambiare il valore della
una reazione positiva, che viene controllata dalla resistenza R2.
Una delle maggiori piaghe, che attualmente colpi- li rimane soltanto la magra consolazione di im- costante di tempo esterna. In pratica, la sezione
scono la nostra convivenza, è certamente quella precare contro il declino dei valori sociali e la Il transistor TRl amplifica la corrente rappresen-
"a" di ICI oscilla a 2 Hz circa, vale a dire due tativa del segnale, la cui ampiezza è quasi pari al
dello scippo. Non si sale, oggi, su un mezzo di scarsa solidarietà umana. Non è questa, tuttavia, volte al secondo, mentre la sezione "b'' oscilla a
pubblico trasporto, nè si cammina tra la folla a un'arma di valida difesa contro il moderno, de- valore della tensione della pila. Questo semicon-
cuor leggero, senza il timore continuo di subire la precabile sistema di furto. Occorre invece una
violenta sottrazione, a volte con strappo pericolo- concreta soluzione del problema, che sia econo-
so per l'incolumità fisica, di borse, borselli, con- mica ed efficace, che non crei difficoltà di impie-
tenitori di campionari anche preziosi ed altro an- go e sia poco ingombrante, come quella che vo-
cora. Le signore tengono strette, fra il braccio e la gliamo ora proporre ai lettori. I quali potranno 7
spalla, le loro borsette con documenti e denaro, riprodurla in più modelli, tutti uguali fra loro,
gli uomini collegano il polso della mano alla ma- per farne un regalo utile a parenti ed amici. Il segnale d'allarme, generato dal dispositivo presentato in
niglia della valigetta per mezzo di una catenella. Diciamo subito, prima di analizzare il circuito elet- queste pagine, può essere corretto, secondo le proprie esigen-
Insomma, chi più e chi meno, tutti cercano in tronico dell'antifurto, che il dispositivo qui pre- ze personali, in frequenza e in ampiezza, allo scopo di destina-
qualche modo di difendersi da un tale malcostu- sentato è quello di una sirena a strappo. Esso deve
me, che trova sicuramente un campo operativo rimanere occultato nella borsa che si vuol proteg- re il progetto ad impieghi pratici, diversi da quello dell'anti-
assai fertile nelle grandi città, dove a farne le spe- gere, mentre un tratto di filo di nylon, invisibile, scippo.
se sono quasi sempre le persone più indifese, de- rimane costantemente legato ad uno spinotto, da
boli, anziane, che non possono correre e alle qua- una parte e alla mano di chi vuol difendersi,

212 213
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oo...: Fig. 2 • Schema costruttivo dell'apparato antiscippo elettronico. Sulle boccole di ali-
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e mentazione, positiva e negativa, si inserisce, tramite presa polarizzata, la pila a 9 V.
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Ma per impieghi diversi, la tensione dell'alimentatore può oscillare fra i 4,5V e i 15V.
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@2 a., mune e carico sull'emittore, dove è inserito l'alto- la resistenza R3, aumentandolo, con lo scopo di
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Sui terminali dell'altoparlante è applicato, quin-
di, un segnale di potenza pari a:
non far riscaldare troppo il transistor TRl, che è
di tipo 2Nl 711 e che, in caso di impieghi prolun-
gati del dispositivo, deve essere montato su appo-
sito elemento radiatore del calore generato.
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(._) ~~ 9V X 0,2 A 1,8 W
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CDCD dato che la tensione di alimentazione consigliata è MONTAGGIO
s. di 9 V e la corrispondente corrente del segnale è di
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3o33 0,2 A. Dunque, osservando questi pochi dati elet- Il circuito elettronico del dispositivo antiscippo
,-OC'IO trici, si può facilmente concludere che, in caso di deve essere composto nel modo indicato nel pia-
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allarme, la durata della pila è breve, ma per lo
scopo prefissato anche dieci soli minuti possono
rappresentare un'eternità.
no costruttivo di figura 2. Il cablaggio viene effet-
tuato su una basetta-supporto con circuito stam-
pato, il cui disegno in grandezza naturale è ripor-
"C
e
Il circuito di figura 1 può funzionare pure con tato in figura 3.
O tensioni di alimentazione di valore diverso da
0
(.)
r- o
(.) (.) (.) (.)
Il tutto va inserito in un piccolo contenitore di
quello prescritto, per esempio con tutti quelli materiale isolante, per esempio in quello di un
compresi fra i 4,5 V e i 15 V. Ma in ogni caso, vo- piccolo ricevitore radio fuori uso, dal quale sia
lendo aumentare la tensione di alimentazione al stato tolto il circuito ricevente. In questo caso, si

215
2N 1711, l'individuazione dei tre elettrodi di col-
lettore-base-emittore è alquanto semplicè, grazie
alla presenza di una linguetta metallica, ricavata
sul corpo del componente, nella parte esterna, in
prossimità del conduttore di emittore. Anche
questi particolari, inerenti il montaggio, potran-
no essere dedotti rapidamente dall'osservazione
del disegno di figura 2.
Ai lettori principianti raccomandiamo di non ac-
corciare eccessivamente i reofori di TRI prima
delle operazioni di saldatura a stagno di questi
sulle corrispondenti piste del circuito stampato.
La presa jack va collegata su un fianco oppure
sulla parte superiore del contenitore, in quella po-
N.C.O J
@
Fig 3- Disegno in grandezza naturale del circuito stam-
pato necessario per la costruzione del progetto descrit-
sizione che verrà ritenuta più idonea a favorire il
to nel testo. disinserimento dello spinotto jack. Il comporta-
mento esatto di questa presa è illustrato in figura
4. Nel particolare 1 rimane interpretata la condi-
zione di interruzione dell'alimentatore, collegato
sui terminali X-Y, quando lo spinotto è inserito.
potrà utilizzare lo stesso altoparlante originale Infatti, quando la spina è innestata, questa inter-
del ricevitore, sempre che tale componente sia ri- rompe i contatti X-Y e mantiene il CONTATTO
masto integro. Diversamente si dovrà utilizzare APERTO. Quando invece lo spinotto manca, i
un trasduttore acustico da 8 ohm di impedenza e contatti X-Y chiudono il circuito di alimentazio-
di 1+2 W di potenza. ne collegato in serie e dall'altoparlante dell'anti- Fig. 4-In questi due disegni rimane interpretata la fun-
scippo esce l'urlo di allarme. Tale condizione è il- zione della presa jack e del corrispondente spinotto. Il
Alimentando il circuito con una pila da 9 V, la circuito collegato sui terminali X - V rimane aperto,
potenza del segnale in altoparlante raggiunge il lustrata nel particolare 2 di figura 4, nella quale la quando la spina è inserita (part. 1), ma si chiude quan-
valore di 1,8 W. Ma un comune, piccolo altopar- sigla N.C. assume il significato di NON COLLE- do questa viene tolta (part. 2). La sigla N.C. significa:
lante, da 1 W, può essere ugualmente montato GATO, perché il terminale, in questo modo se- terminale non collegato.
nel dispositivo, dato che il suo funzionamento gnalato, non deve essere utilizzato nella composi-
non è troppo prolungato nel tempo. Se invece si zione circuitale del nostro dispositivo.
vuol destinare il progetto ad altri impieghi prati- Facciamo rilevare che, nello schema pratico di fi-
ci, diversi da quello dell'antiscippo, allora occor- gura 2, il conduttore che fa capo al terminale Y
re servirsi di un altoparlante di potenza superiore. della presa jack, rimane interessato dal collega-
Si tenga comunque presente che in commercio mento, in serie, dell'alimentatore, il cui morsetto
esistono altoparlanti di piccolo diametro e di po- positivo deve rimanere rivolto verso il terminale Coloro che volessero alimentare il circuito con volo. Ed anche tutte le volte che il piccolo aereo
tenza adeguata, i ben noti tweeter, i quali peraltro Y, mentre quello negativo va collegato con la li- tensioni superiori ai 9 Vcc, dovranno intervenire compie delle acrobazie, onde conferire maggiori
vengono a costare molto di più dei comuni tra- nea di alimentazione negativa del circuito. sul valore della resistenza R3, aumentandolo ade- effetti suggestivi alle varie manovre nel cielo. Eb-
sduttori acustici montati nelle radioline portatili. Sullo schema pratico di figura 2 non è stata indi- guatamente, onde evitare il surriscaldamento del bene, pure costoro possono ora soddisfare queste
Quando si montano i due condensatori elettroliti- cata la tensione di alimentazione di 9 Vcc, pre- transistor TRI. ambizioni tecniche, montando sul modello il pic-
ci C3 - C4, essendo questi due elementi polarizza- scritta nel corso dell'articolo come la più adatta colo apparato ora descritto, ma sostituendo la
ti, occorre prima individuare il terminale positi- per la funzione di antiscippo del circuito. Ciò per- presa jack ed il relativo spinotto con un interrut-
vo, che deve entrare nel foro del circuito stampa- ché, destinando il progetto ad altri impieghi, può tore al mercurio, in grado di chiudere ed aprire il
to contrassegnato con una crocetta nello schema essere necessaria una diversa alimentazione, che USI DIVERSI circuito di alimentazione, a seconda della posizio-
pratico di figura 2. va scelta fra i valori di 4,5 Vcc e15 Vcc. Ma nella ne assunta dall'aereo durante il volo.
L'integrato ICI, come abbiamo detto, è un funzione di antiscippo, dovendo ridurre al mini- Più volte, nel corso della presentazione dell'appa- Un altro importante impiego del progetto è certa-
CMOS, ossia un componente assai delicato, che mo le dimensioni dell'apparato, serve una piccola rato antiscippo, abbiamo ventilato la possibilità mente quello dell'antifurto generico, per il quale
non può assolutamente essere applicato diretta- pila alcalina da 9 V, del tipo quindi a lunga dura- di destinare il circuito ad impieghi diversi da quel- presa a spina jack possono essere sostituiti con in-
mente sul circuito stampato, ma tramite un appo- ta e dotata di ottima carica, la quale, in caso di lo principale per il quale esso è stato progettato. terruttori sensibili come, ad esempio, i contatti
sito zoccoletto a quattordici piedini. Il dischetto, operatività, deve scaricare tutta la sua potenza A chiusura dell'articolo, quindi, vogliamo ricor- reed, pilotati con calamite. Per questa applicazio-
impresso sulla parte superiore di ICI, in prossi- elettrica sull'altoparlante. dare almeno due delle molte possibilità di impie- ne, l'altoparlante di piccolo diametro deve essere
mità di una tacca di orientamento, funge da ele- L'uso di una pila a 9 V implica ovviamente l'inse- go del dispositivo. eliminato ed al suo posto va installata una mini-
mento guida per l'individuazione del piedino 1; rimento, fra i terminali positivo e negativo della Alcuni lettori, appassionati di aeromodellismo, ci tromba esponenziale molto efficiente, oppure un
questo numero, tuttavia, è riportato, in corri- alimentazione, di una adatta presa polarizzata. hanno chiesto un progetto che faccia fischiare altoparlante per autoradio, adatto alla riprodu-
spondenza del piedino citato sullo schema co- Quando il circuito dell'antiscippo rimane disecci- acutamente un altoparlante, quando il velivolo, zione di note medie a larga banda. Soltanto in
struttivo di figura 2. tato, ovvero quando lo spinotto è inserito nella su particolare comando da terra, o senza di que- questo modo si potrà disporre di un volume di
Per il transistor TRI, che è un NPN modello presa. il consumo di corrente è nullo. sto, si inclina sensibilmente rispetto al piano di suono veramente impressionante.
217
216
nanzitutto, di presentare, a chi ci segue con au-
tentica passione, un'interpretazione semplice,
chiara, facilmente assimilabile, dei significati più
elementari di campi elettrostatici, delle loro for-
mazioni e delle. conseguenze da questi esercitate Eseguite i primi esperimenti
su oggetti posti nelle vicinanze. strofinando un pettine o una penna
Le particelle elettriche più piccole esistenti in na- su un panno di lana
tura, vale a dire i protoni e gli elettroni, cioè le ca- ed avvicinandoli poi al sensore
riche positive, che risiedono nel nucleo dell'ato- del dispositivo.
mo e quelle negative che girano intorno a questo,
godono della proprietà di attirarsi reciprocamen-
te. Si suole anche esprimere tale fatto dicendo che
le cariche elettriche di nome diverso, positive e
negative, si attraggono, mentre quelle dello stesso Valutate la pericolosità
nome si respingono. Più precisamente, gli elettro- dei campi elettrostatici.
ni si respingono tra loro e lo stesso fenomeno si
manifesta per i protoni. Dunque esistono in natu-
ra due diverse forme di elettricità, che danno ori-
gine a due forze, una di attrazione e una di repul-
sione tra le particelle infime di elettricità. E que- Proteggete le
ste due manifestazioni hanno preso i nomi di elet- vostre sensibili apparecchiature
tricità positiva ed elettricità negativa.
Le forze di attrazione o di repulsione, nel loro in- da eventuali scariche
sieme, compongono un campo elettrico, esatta- elettriche esterne.
mente un campo di elettricità statica, detto pure
campo elettrostatico. Il quale esiste quando un
certo numero di cariche negative e positive si ac-
cumula sulle superfici di due corpi posti ad una Controllate, soprattutto durante

RIVELATORE certa distanza tra loro.


Resta ora da considerare in che modo queste cari-
che elettriche possono concentrarsi su due ele-
menti separati. Ebbene, i modi sono principal-
le manifestazioni temporalesche,
l'insidia dei fulmini.

ELETTROSTATICO mente due: attraverso la triboelettricità e tramite


l'induzione elettrostatica.

gono elettroni, per caricarla negativamente, men-


TRIBOELETTRICITÀ tre la parte strofinante si carica di elettricità posi-
Ci sono almeno due validi motivi per proporre ai un significato preciso, il secondo riguarda gli ap- tiva. In ogni caso, essendo divenuta la penna un
Ricordiamo, per un momento, quel classico e tra- corpo carico di elettricità, essa emana delle forze
lettori la costruzione di un apparato rivelatore di parati di elaborazione elettronica che, fatti fun- dizionale esperimento, che gli adolescenti eseguo-
campi elettrostatici: la sperimentazione didattica zionare, senza particolari precauzioni, nel dedalo che si manifestano nel processo di attrazione di
dei tanti campi elettrostatici, oggi presenti un po' no a scuola, strofinando con un panno, o sulla corpuscoli che si trovano nelle vicinanze.
e la protezione di delicati dispositivi elettronici. manica del vestito, la penna, per attirare con que-
Il primo motivo coinvolge tutti i principianti che dovunque, possono subire da questi influenze ne- Il fenomeno di attrazione delle particelle di polve-
gative ed esibire risultati errati. Ma cerchiamo in- sta pezzettini di carta, granuli di polvere, pagliuz- re o di carta, manifestato dalla penna strofinata,
ancora non sanno attribuire alla parola elettricità ze ed altre particelle. E cerchiamo di analizzare non è ancora esaurientemente interpretato, dato
quanto è accaduto durante lo strofinio della penna. che, per una completa spiegazione, occorre chia-
Con l'operazione ora menzionata è successo che rire il principio dell'induzione elettrostatica. Ma
alcuni degli elettroni, presenti sulla superficie del- prima di passare a questo secondo importante si-
la penna, sono trasmigrati sul panno o sulla ma- stema di formazione di elettricità statica, conclu-
nica del vestito, creando nella penna stessa una diamo dicendo che l'elettricità, sia essa positiva o
deficienza di elettroni e, quindi, una carica positi- negativa, ottenuta mediante strofinamento dei
La sensibilità dello strumento rivelatore di campi elettrostati- va, la cui entità dipende dalla energia profusa du- corpi, prende il nome di "triboelettricità".
ci, qui presentato, è tale da segnalare i movimenti di una per- rante lo strofinìo e dalla natura dei corpi strofina-
sona che si muove nelle vicinanze, se questa indossa abiti di ti.
tessuto sintetico. L'esempio citato propone uno dei due possibili INDUZIONE ELETTROSTATICA
processi di passaggio di elettricità da un elemento
ad un altro. Ma può verificarsi pure il fenomeno In natura non esistono corpi perfettamente con-
opposto, quello per cui sulla penna sopraggiun- duttori o non conduttori di elettricità. Esistono
218 219
SCATOLA METALLICA

eo
V)
z
u
0)
I $

Il
°
R3 Il Il Il R4
t/)mA S1
\
FT1

3 'aé Ve
e
4,5V
e
assa

Fig. 1 • Circuito elettrico del rivelatore di campi elettrostatici, che consente al letto-
re di eseguire una lunga serie di esperimenti. Dalle segnalazioni offerte dal milliam-
@1sv @ @ sv @ @ sv @
perometro è facile risalire alla valutazione dell'intensità dei campi elettrostatici.

-----COMPONENTI Il
/
POR TAPILE

Resistenze Varie
R1 = 2,2 megaohm FT1 = 2N3819 Fig. 2- Piano di cablaggio dell'apparato descritto nel testo. Il circuito rimane intera-
R2 = 4.700 ohm TR1 = BC237 mente composto dentro un contenitore metallico, nel quale sono pure inserite le tre
R3 = 330 ohm TR2 = BC237 pile di alimentazione collegate in serie.
R4 = 820 ohm mA = milliamperometro (5 mA f.s.)
S1 = interrutt.
ALIM. = 4,5 Vcc

soltanto corpi che si lasciano attraversare dalla siano stati sottratti oppure aggiunti elettroni. stanza, una separazione netta di cariche elettriche L'INDICATORE DI CAMPO
elettricità in maggiore o minore misura. Per Ora, se il corpo è carico di elettricità positiva, positive e negative nei corpi conduttori elettrica-
esempio, quelli metallici sono in genere degli otti- cioè se si trova in uno stato di deficienza di elet- mente scarichi. Il fenomeno della triboelettricità si verifica spesso
mi conduttori. Ma per quale motivo fisico? Sem- troni, da questo si dipartono delle linee di forza È questo il fenomeno dell'induzione elettrostati- quando, nelle giornate secche, il vento strofina la
plicemente perché, in questi, esiste sempre una che esercitano una azione di richiamo sugli elet- ca, nel quale il corpo elettricamente carico, che carrozzeria degli autoveicoli. Oppure quando,
grande quantità di elettroni allo stato libero. Per- troni liberi che vagano lungo la superficie di un compie il lavoro di separazione di cariche nei cor- calzando scarpe con suole isolanti camminiamo
tanto, quando un corpo metallico, elettricamente corpo conduttore scarico. Gli elettroni si conden- pi conduttori scarichi, prende il nome di CORPO su pavimenti ricoperti con moquettes di tessuti
allo stato neutro, ossia non carico di elettricità, sano così nella parte superficiale del corpo con- INDUTTORE, mentre quello che subisce l'azio- sintetici o, ancora, quando ci vestiamo con indu-
viene avvicinato ad un altro positivamente carico, duttore elettricamente scarico che si trova più vi- ne esercitata dal corpo induttore assume la deno- menti di nylon. Gli esempi potrebbero continua-
dal quale si dipartono le già citate linee di forza, cino a quello elettricamente carico; contempora- minazione di CORPO INDOTTO. re, ma i pochi fin qui elencati sono sufficienti a
che compongono il campo elettrostatico, sulla su- neamente, nella parte opposta del corpo elettrica- Il corpo induttore, chiamato pure corpo inducen- mettere in guardia quegli operatori elettronici che
perficie del corpo metallico scarico si verifica un mente scarico, si verifica un addensamento di ca- te, può essere carico di elettricità positiva o nega- manipolano componenti delicati o si avvicinano
addensamento degli elettroni allo stato libero. riche elettriche di segno opposto, cioè positive. In tiva. Conseguentemente, sulla superficie più vici- ad apparecchiature sensibilissime, che non tolle-
Ma un corpo conduttore può essere carico di elet- altre parole si può dire che la vicinanza di un cor- na del corpo indotto, si addensano cariche negati- rano la presenza di cariche elettrostatiche nelle vi-
tricità positiva o negativa, a seconda che da esso po conduttore, elettricamente carico, opera, a di- ve o positive. cinanze, sia perché queste, a loro volta, possono

220 221
collegamento in serie di tre pile da 1,5 V ciascuna, cie ramata. Su questa parte si salda a stagno il
CMOS, di rimanere lontani da campi elettrostati- allo scopo di disporre della tensione di 4,5 V. conduttore di filo rigido (ASTA), della lunghezza
ci ed elettromagnetici e di evitare il contatto ma- di 20 cm circa e del diametro di 2 mm, che collega
nuale con questi componenti. la piastrina con il gate del transistor ad effetto di
Per quel che riguarda le finalità didattiche, speri- MONTAGGIO campo, attraverso la resistenza di protezione Rl.
mentali, cui destinare il nostro indicatore di ram- Una morsettiera, dotata di nove terminali, siste-
pi elettrostatici, consigliamo ai lettori di farne La realizzazione pratica del rivelatore di campi mata in posizione centrale, consente di irrigidire e
uso maggiore durante le manifestazioni tempora- elettrostatici va eseguita secondo quanto illustra- razionalizzare il cablaggio dell'apparato rivelato-
lesche, quando i fenomeni raggiungono dimen- to nel piano costruttivo di figura 2, servendosi di re di elettricità statica.
sioni macroscopiche e sono meglio valutabili. Ma un contenitore di metallo che, a montaggio avve- Per evitare che il dispositivo diventi sensibile alle
entriamo ora nel vivo dell'argomento e comincia- nuto, deve essere chiuso completamente e dal ricezioni radio, rivelate dal diodo d'entrata con-
mo con la presentazione del transistor d'ingresso quale, sulla parte superiore, deve affacciarsi la tenuto in FTl, nonché alle tensioni indotte dagli
l« ASTA del circuito di figura 1, che è un FET modello scala di lettura del milliamperometro. impianti industriali e di distribuzione dell'energia
20cm 2N3819, ossia un transistor ad effetto di campo. Su un fianco del contenitore si fissa una boccola elettrica, consigliamo di inserire, fra il gate e la
Il funzionamento del transistor FTl consiste nel isolante, nella quale si innesta poi lo spinotto elet- source di FTl, un condensatore ceramico di alcu-
modulare la larghezza del canale di conduzione di tricamente connesso con il sensore, come indicato ne migliaia di volt lavoro, di ottima qualità, pos-
una barretta di silicio, in corrispondenza con l'in- in figura 3. sibilmente NPO, con capacità di almeno 100 pF.
tensità della polarizzazione inversa del diodo for- La piastrina-sonda è di forma quadrata, di 3 cm In ogni caso è necessario, in fase costruttiva, ese-
mato dall'elettrodo di gate e dalla barretta stessa. di lato ed è ricavata da una piastra per circuiti guire isolamenti perfetti delle varie parti, ma in
L'impedenza d'ingresso, quindi, è quella di un stampati che, come è noto, possiede una superfi- particolar modo di quelle d'ingresso del circuito.
diodo polarizzato in inversa, il quale può rag-
giungere valori intorno alle migliaia di gigaohm.
SPINA La tensione elettrostatica, che si vuol misurare,
viene raccolta dalla piastrina rappresentativa del
sensore del dispositivo. Questa tensione viene ap-
Fig. 3 • La piastrina-sensore, di forma quadrata e di tre plicata, tramite la resistenza Rl, che svolge fun-
centimetri di lato, è ricavata da una piastra per circuiti
stampati, nella quale una delle due lacce è completa-
mente e uniformemente ramata. Il filo di rame nudo,
rappresentativo dell'asta di collegamento, fra il senso-
zioni protettive del circuito, al gate (g) di FTl.
Sulla resistenza di carico del drain (d), indicata
con la sigla R2, si stabilisce una caduta di tensio-
Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
re e l'entrata del dispositivo, ha un diametro di due mil- ne proporzionale alla corrente di drain, valutabile
limetri ed una lunghezza di venti centimetri. attraverso il prodotto della tensione di gate per il Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
valore della transconduttanza del transistor FTl. nico.
Tale caduta di tensione stabilisce la corrente di Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
uscita dal successivo stadio Darlington ad eleva- PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
tissimo guadagno, che si identifica poi con la cor-
rente che attraversa il milliamperometro mA da 5
mA fondo-scala, che può essere sostituito con un 1° - Il tester
tester commutato su questa stessa portata.
creare altre cariche indotte, sia perché i relativi
campi elettrostatici possono assumere intensità
Pur essendo elevatissimo il processo di amplifica-
zione di corrente sviluppato dal circuito Darling-
2°-II voltmetro
•. z.
=-}
'oNIe,
Mn

tali da perforare il dielettrico interposto, quasi ton, formato dai due transistor TRl e TR2, in 3° .L'amperometro
sempre l'aria, dando luogo a scintille e scariche virtù della presenza della resistenza R4 da 820
elettriche vistose. Dunque, la presentazione da ohm, la corrente in scorrimento non può superare 4° - Il capacimetro
-e
I
parte nostra di un semplice dispositivo, in grado i 5 mA. Infatti, in base alla legge di Ohm, si ha: 5° .II provagiunzioni
di valutare l'entità della cariche elettrostatiche, è ome"·
più che giustificata, soprattutto se si tiene conto 4,5 V : 820 ohm = 5,48 mA 6°. Oscillatore modulato
"#4
che, nel settore industriale, si sta proponendo la iS %e2s -
6a2°
regola di produrre apparecchiature elettroniche Ma in pratica non si sale al di sopra dei 5 mA, 7.Tutta la radio
insensibili ai campi elettrostatici esterni fino a
25.000 V, mentre la semplice carica accumulata
in un vestito di tessuto sintetico può raggiungere e
superare i 40.000 V. Cariche così elevate, ovvia-
mente, non mettono in gioco potenze elettriche
perché nel calcolo si deve tener conto della tensio-
ne di emittore di TR2 e della resistenza interna
dello strumento ad indice.
Per aumentare le indicazioni offerte dal milliam-
perometro, ossia per valutare la presenza di cam-
8°. Supereterodina

9° .Alimentatori
Mumsonne,
pericolose per l'incolumità fisica, ma possono far pi elettrostatici molto intensi, occorre diminuire il
scoccare scintille in grado di distruggere buona valore della resistenza R4, portandolo a 390 ohm
parte della componentistica integrata attuale. Noi e sostituendo il milliamperometro da 5 mA
stessi, abbiamo più volte raccomandato ai lettori, fondo-scala, con altro da 10 mA fondo-scala.
durante l'impiego di delicatissimi integrati La tensione di alimentazione è ottenuta tramite il
222 223
Il 4060B è un oscillatore accoppiato a contatore binario a quat-
tordici stadi.

È realizzato in tecnologia MOS complementare, metal gate.

L'INTEGRATO
4060 - -
GE RIPPLE-CARRY BINARY COUNTER/DI-
VIDER AND OSCILLATOR, che in italiano si-
gnifica "oscillatore accoppiato a contatore bina-
gli asincroni, a parità di tecnologia di componenti
utilizzati, dato che il semiperiodo non può essere
più breve della somma dei diversi tempi di ritardo
Vogliamo presentare, per la prima volta sul no- di bassa frequenza di precisione, dock per circuiti rio asincrono a 14 stadi, in grado di dividere per dei vari stadi.
stro periodico, un interessante circuito integrato, logici, multivibratori a velocità rapida, media, due, quattordici volte, la frequenza dell'oscillato- I contatori asincroni, inoltre, hanno circuiti inter-
che abbiamo impiegato nella realizzazione di un lunga e lunghissima, temporizzatori. La sua sigla re". ni più semplici, in quanto le uscite dei singoli sta-
oscillatore a frequenza variabile, utilizzabile nelle è 4060 B e la sua denominazione, in lingua ingle- I contatori asincroni si distinguono da quelli sin- di non vengono condizionate dal segnale di dock
funzioni di calibratore di frequenza, generatore se, si esprime nella seguente espressione: 14 STA- croni per il fatto che la commutazione degli stadi per attuare le commutazioni sincrone.
successivi non avviene contemporaneamente alla L'integrato 4060 B è realizzato in tecnologia
transizione del segnale di dock; le commutazioni, MOS Complementare metal gate, nota come
infatti, si propagano, a partire dal fronte del CMOSB, in grado di funzionare anche con eleva-
dock, con un ritardo via via crescente da uno sta- te tensioni di alimentazione, fino a 18 Vcc, garan-
dio all'altro, ognuno dei quali aggiunge al segnale tendo così un'ottima immunità al rumore e rive-
Con questo integrato abbiamo realizzato un oscillatore a fre- un differimento di tempo valutabile intorno alle landosi adatto alle applicazioni industriali alta-
quenza variabile, utilizzabile in molti laboratori, dilettantistici decine di nanosecondi o più. Ciò non è accettabi- mente affidabili. Con esso, infatti, si possono co-
le in molte pratiche applicazioni, come ad esem- struire temporizzatori di precisione, anche dotati
e professionali, nelle molteplici funzioni di calibratore di fre- pio nei contatori a più stadi di segnali di sincroni- di più uscite e si possono realizzare sequenziatori
quenza, generatore BF di precisione, clock per circuiti logici, smo, mentre nel caso dei timer questo non provo- di comando di piastre logiche per impieghi indu-
multivibratore e temporizzatore. ca generalmente alcun inconveniente. Del resto, i striali ed hobbystici, ricordando che un sequen-
contatori sincroni non possono funzionare con ziatore può essere descritto come un circuito di
quelle frequenze molto elevate con cui lavorano pilotaggio di altri circuiti che svolgono funzioni

224 225
VDD
o '\.,J
= =
Q 12 I 7 I. (±) /bJ VDD
76 04
013 151010 9 7 :16
use. f ond. osc. Q5
5 ·32
Q14 14108 Q6
. ----- -, t= 10
4
6 07
:64
:128
Q6 4 9 1 compon. } Q8
·256
passivi 1 406013 Q9
Q5 5 RESET : oscillat. : ·512
QlO
4060
07 6 IOSC.2 ·-------
t F= 11 15
1 012
:1024
:4096
2 013
·6192
04 17 ~010sc.1 reset 014
72 8 3 :16384
vss 18 e 13/29&
OSC. Fig. 1 - Simbolo elettrico, con piedinatura, dell'integra-
to 4060 B presentato e descritto nel testo.
Fig. 2 • Schema funzionale dell'integrato
4060 B. Sul lato destro del rettangolo sono in-
dicate le dieci uscite disponibili, segnalate con
=-
le lettere a, unitamente ai divisori di frequen-
za. vss

logiche secondo una ben prefissata sequenza tem- disponibili, dalle quali si desume che, in pratica, latore RC, nel quale il condensatore Cl è di tipo Motivi analoghi consigliano di mantenere il valo-
porale e ad intervalli prestabiliti, come ad esem- mancano le divisioni per 2-4-8- 2048. elettrolitico soltanto nel caso in cui si vogliono ot- re della resistenza R2 superiore ai 10.000 ohm.
pio gli attuatori su comando. tenere frequenze molto basse. Il suo valore capa- La formula per calcolare la frequenza generata è
La piedinatura dell'integrato in esame è interpre- citivo, comunque, deve essere superiore alle cen- la seguente:
tata nel disegno di figura 1. I terminali contrasse- tinaia di picofarad, perché i valori inferiori, com-
gnati con le lettere Q rappresentano le uscite del OSCILLATORI binandosi con le elevate capacità d'ingresso del 1
flip-flop interno, che divide la frequenza. Il piedi- F =
circuito CMOS, bloccherebbero le oscillazioni. 2,2xRlxC1
no QlO, ad esempio, costituisce l'uscita del flip- Il circuito dell'oscillatore può accettare un grup- Meglio dunque utilizzare un modello non polariz-
flop n° 10. po RC, quando non sia necessaria una elevata zato, dato che questo funziona con tensioni alter-
Il piedino 12 è quello di RESET, il quale va colle- precisione, ma quando si deve disporre di grande nate applicate ai suoi terminali. Si può invece Per generare in fondamentale una frequenza di
gato normalmente a VSS, ossia con la linea di ali- stabilità e migliore esattezza, allora bisogna ricor- montare nel circuito un elettrolitico bipolare, 10 KHz, i valori da attribuire ai tre componenti
mentazione negativa o di massa. rere al circuito quarzato, mediante l'impiego di purché di tipo a bassa corrente di fuga e cablato sono i seguenti: Cl = 1.000 pF; RI = 39.000 ohm;
I terminali segnalati con le sigle OSC.1 e OSC.2 cristalli di quarzo termostabili, come quelli mon- con resistenze di valori non superiori alle decine R2 = 270.000 ohm.
rappresentano gli ingressi che fanno oscillare tati nei comuni orologi. di migliaia di ohm. Noi consigliamo di servirsi di Lo schema riportato in figura 5 propone l'oscilla-
l'apposito stadio contenuto internamente all'inte- L'oscillatore può anche essere di tipo LC, oppure condensatori a film per basse tensioni (25 VI). tore LC, che non oscilla a frequenze superiori ai 2
grato. cablato come trigger di Schmitt. In ogni caso, i Facendo sempre riferimento allo schema del- MHz con tensioni di alimentazione di 12 Vcc.
Il terminale 9, segnalato con USC. OSC., propo- quattro circuiti ora citati sono stati pubblicati l'oscillatore RC di figura 4, ricordiamo che la re- Il circuito oscillante è composto dalla bobina L1 e
ne la frequenza dell'oscillatore dopo uno stadio nelle figure 3-4-5-6. sistenza Rl deve avere un valore superiore a 1.000 dal compensatore Cl, mentre C2 rappresenta il
amplificatore separatore. In figura 3 è presentato l'esempio di circuito ohm, onde permettere una corretta escursione regolatore della sintonia fine.
Il circuito, riportato in figura 2, interpreta lo oscillatore con cristallo di quarzo, nel quale la all'uscita collegata al piedino 9. Infatti, resistenze Per la realizzazione di un oscillatore alla frequen-
schema funzionale dell'integrato 4060 B. In esso, massima frequenza è di 1,5 MHz, con una ali- di valore inferiore sovraccaricherebbero l'uscita e za di 1 MHz, i componenti dello schema di figura
la numerazione fa riferimento a quella analoga mentazione di 5 Vcc, mentre sale a 4 MHz con potrebbero anche innescare, sull'uscita 10, peri- 5 debbono assumere i seguenti valori: Cl = 20 +
dei piedini numerati nello schema di figura 1. Sul- l'alimentazione a 12 Vcc. colosi fenomeni, noti con l'espressione "latch- 100 pF (compensatore); C2 = 20 pF (compensa-
la destra del rettangolo sono citate le frequenze Lo schema di figura 4 propone il circuito dell'oscil- up", in grado di distruggere il dispositivo. tore); la bobina Ll è rappresentata da una comu-
226 227
VDD VDD
VDD

ncl9
I16
=

16
nc 9

o
--!
R1
o 10 o o

g
I
0
R2 I ! o
I
o
o --
0
U) l. I "'-3- 3 + ne
R2
10 o
o
"'-3-
't :::> ENTR.
X7AL LE R1
I 11
T ■ 11
8 E 49

C1
12 8
Fig. 3 • Sugli ingressi 10- 11, che fanno oscilla-
re l'apposito stadio interno all'integrato, è col-
legato un gruppo RC con cristallo di quarzo, = •°
I
4 f l l =
12 8

necessario nel caso in cui si voglia realizzare vss vss


vss un oscillatore stabile e preciso.

Fig. 5 - Quando in uscita necessitano frequenze non su- Fig. 6 • Applicando sul piedino 11 dell'integrato un se-
periori ai 2 MHz, il circuito d'entrata può essere di tipo gnale variabile in tensione, il circuito dell'oscillatore di-
induttivo-capacitivo. Il compensatore C2 regola la sin- venta quello di un trigger di Schmltt.
tonia fine.
VDD ne bobina d'antenna per ricevitori radio ad onda
media, nella quale la ferrite funge da nucleo scor-
revole dentro l'induttanza.
Possiamo ora concludere la presentazione dei cir-
16 zione comprese fra i 12 e i 15 Vcc, da applicare al bili da alcuni valori standard di frequenze, rinvia-
I
C1
9
cuiti elementari di oscillatori affermando che il
valore della frequenza generata aumenta con
l'aumentare della tensione di alimentazione VDD
piedino 16 (VDD).
Per offrire un esempio pratico di divisioni otteni-
mo il lettore alla consultazione dell'apposita ta-
bella. Nella quale, se le frequenze di dock sono
dell'integrato.
ESEMPI DI VALORI DI FREQUENZA D'USCITA
TRIGGER DI SCHMITT

Applicando all'ingresso OSC.2 dell'integrato,


ng,
CLOC
: 16
(Hz)
: 32
(Hz)
: 64
(Hz)
: 128
(Hz)
: 256
(Hz)
: 512
(Hz)
: 1024
(Hz)
: 4096
(Hz)
: 8192
(Hz)
: 16384
corrispondente al piedino 11, un segnale variabile (MHz) (Hz)
in tensione, il circuito diviene quello riportato in 3 187.500 93.750 46.875 23.437 11.718 5.859 2.929 732 366 183
8 figura 6, rappresentativo di un trigger di Schrnitt.
Il circuito a scatto è ottenuto realizzando una 2 125.000 62.500 31.250 15.625 7.812 3.906 1.953 488 244 122
isteresi, tra l'uscita 9 e l'ingresso 11, per mezzo 1 62.500 31.250 15.625 7.812 3.906 1.953 976 244 122 61
della resistenza R2. L'istereresi è sempre causata 0,8 50.000 25.000 12.500 6.250 3.125 1.562 781 195 97 24
da una certa percentuale di reazione positiva.
- z- Ovviamente, nello schema applicativo di figura 6, 0,7 43.750 21.875 10.937 5.468 2.734 1.367 683 170 85 42
vss il segnale d'ingresso viene proposto alle varie 0,6 37.500 18. 750 9.375 4.687 2.343 1.171 585 146 73 36
uscite con le proprie divisioni.
Il circuito di figura 6 funziona anche quando ad 0,5 31.250 15.625 7.812 3.906 1.953 976 488 122 61 30
Fig. 4- Nel caso in cui non sia richiesta una grande pre- I
cisione nel valori delle frequenze in uscita, sui terminali esso si applica un dock esterno. E se il segnale di 0,4 25.000 12.500 6.250 3.125 1.562 781 390 97 48 24
d'entrata dell'Integrato può essere applicato un sem- dock giunge all'ingresso in condizioni qualitati-
plice gruppo RC. 0,01 625 312 156 78 39 19 9,7 2,4 1,2 0,6
vamente ottime, si possono raggiungere valori di
frequenza di 3 + 4 MHz, con tensioni di alimenta- 0,001 62,5 31,2 15,6 7,8 3,9 1,9 0,97 0,24 0,12 0,06

228
229
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·- •
"CO
QI O
u,, ~ >,...
Fig. 8 • Piano costruttivo dell'oscillatore a frequenza variabile realizzato in conteni-
= {] . g Il tore metallico con funzioni di schermo elettromagnetico.
a:: e:
0 ,... ('I
(.) (.) (.)

230
231
1
T
8V

±
Fig. 11- Il segnale uscente dall'oscillatore a frequenza variabile, descritto nel testo,
assume la forma riprodotta in questo diagramma, con un valore di tensione di 8
12
"I ohm circa su carico ad alta impedenza.

Fig. 9 • Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale si deve comporre
il modulo elettronico dell'oscillatore a frequenza variabile.

ECCEZION LME TE
sottomultipli decimali del valore elencato, basta Queste poche e semplici considerazioni offrono
dividere per 10 o per 100 i numeri che si trovano un'idea chiara delle enormi possibilità realizzati- IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
sulla stessa riga in corrispondenza di quello di ve di circuiti nelle funzioni di temporizzatori. Ba-
clock. Ad esempio, per frequenze di 300 KHz o sti pensare al numero di frequenze che si possono 1984 • 1985
30 KHz, occorre dividere per 10 e per 100 i nume- ottenere, sulle uscite dell'integrato, se il clock, ad
ri presenti sulla linea, di 3 MHz. esempio, è cablato in modo da oscillare tra i 500 AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

Coloro che, soltanto


recentemente, hanno
conosciuto ed apprezzato la
validità didattica di
Elettronica Pratica,
immaginandone la vastità di CO#e
programmi tecnico·editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.

Fig. 10 • Questa foto riproduce la parte in-


terna del dispositivo realizzato nei nostri la-
boratori. Si noti, in particolare, l'inserimen- Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
to dell'integrato su apposito zoccoletto. l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano • Via Zuretti, 52.

232
233
alimentate in continua, oppure motori elettrici a COSTRUZIONE DELL'OSCILLATORE
corrente continua.
Naturalmente, il valore della massima potenza Il montaggio dell'oscillatore RC si esegue nel mo-
elettrica della lampada LP, collegata in serie con do indicato nel piano costruttivo riprodotto in fi-
il collettore del transistor TR2, dipende da quello gura 8, dopo aver approntato il circuito stampa-
Rl attribuito alla resistenza Rl, secondo quanto qui to, il cui disegno in grandezza reale è pubblicato
@ di seguito indicato: in figura 9, su una basetta-supporto di forma ret-
tangolare, di materiale isolante, possibilmente di

,_, Rl vetronite, delle dimensioni di 9,5 x 4,5 cm.


TR1 @ Pot. max. LP
e TR2, Il circuito deve essere inserito in un contenitore
12V metallico, completamente chiuso, come illustrato
e 200 ohm - 1 W 15 W

~ : 4
u l 100 ohm - 2 W
50 ohm- 5 w
30W
60W

Come abbiamo detto all'inizio, il dispositivo di


in figura 10..
Tenuto conto del modesto consumo di corrente,
+

il circuito è alimentato con una piccola pila da 9 V,


per il cui inserimento si fa uso di apposita presa
polarizzata.
figura 7 può essere utilizzato in molte occasioni, Si tenga presente che, allo scopo di semplificare il
ma le più importanti fra queste sono le seguenti: disegno del circuito stampato, si è fatto ricorso
ad un ponticello, rappresentato da uno spezzone
1° - Calibratori di frequenza di filo conduttore rigido, che assicura fa continui-
Fig. 12- Applicando all'uscita dell'oscillatore un amplificatore di corrente, è possi- 2° -Generatori BF di precisione tà elettrica fra un terminale del condensatore Cl
bile accendere lampade di potenza in corrente continua. Il transistor TR1 è di tipo 3° - Clock per circuiti logici ed il piedino 9 di ICI, il quale deve essere monta-
2N1711, il TR2 è un 2N3055. I valori di R1 e di LP sono indicati nel testo.
4° - Multivibratori to su apposito zoccoletto.
5° - Temporizzatori Sulla parte frontale del dispositivo compaiono i
seguenti elementi: manopola di comando del po-
Il lettore comunque saprà certamente farne l'uso tenziometro Rl, manopola di comando del com-
più appropriato e personale, tenendo conto del- mutatore multiplo S1, diodo led DL, levetta del-
l'enorme quantità di segnali che dal circuito del- l'interruttore generale S2 e presa d'uscita di tipo
KHz e 1 MHz. due valori della frequenza fondamentale, a se- l'oscillatore RC si possono derivare. schermato.
Con un clock di 400 KHz si ottengono in uscita conda della capacità attribuita al condensatore
ben dieci valori di frequenze comprese fra i 25 Cl, sono riportati nella tabellina.
KHz e i 24 Hz, che rappresentano la soluzione
ideale per un generatore di bassa frequenza nel
collaudo di apparati amplificatori ad alta fedeltà. Valori di Cl Freq. min. Freq. max
Tuttavia, per queste particolari applicazioni di la-
boratorio, il segnale uscente dall'integrato, che è
di forma quadra o rettangolare, ma di elevato
voltaggio (O V± + Vcc), deve essere opportuna-
100 pF
1.000 pF
Il KHz
66KHz I
405 KHz
1.000 Hz
ELETTRONICA
4TIC
RISTA MENSL.E PER GLI APPASSIONATI
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 198
10.000 pF 9.000 Hz 100 Hz DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz a

mente attenuato. 100.000 pF 800 Hz 10 Hz


1 F 40 Hz 0,5 Hz È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
appositamente concepito per i principianti che vogliono
DIDATTICA NUMERO SPECIALE
D APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
OSCILLATORE A FREQUENZA VARIABILE tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
Al lettore è affidato ovviamente il compito di cal- elettronici.
Il circuito teorico, di carattere indicativo, propo- colare, tramite i divisori riportati in figura 7, tutti
sto attraverso lo schema di figura 4, nel quale i valori intermedi delle frequenze utilizzabili in Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
l'integrato 4060 B accetta, in entrata, un gruppo lo un vero
uscita tramite il commutatore multiplo Sl.
RC, ovvero resistivo-capacitivo, assume aspetto Il segnale uscente si presenta in forma di onda
reale nel progetto di figura 7, che propone la rea- quadra, come indicato in figura 11, con una ten-
lizzazione di un oscillatore a frequenza variabile,
peraltro costruito e ampiamente collaudato nei
nostri laboratori. -
sione di circa 8 V su carico ad alta impedenza. Ma
se l'impedenza del carico diminuisce, la tensione MANUALE-GUIDA
scende di valore a causa della presenza della resi- l prezzo di L. 000
Quando il potenziometro a variazione lineare stenza R4.
Ria è regolato a zero, vale a dire quando il curso- Il consumo di corrente del circuito di figura 7 è di
re elimina tutta la resistenza Rla, trovandosi spo- 1,5 mA circa con il diodo led DL spento, mentre
stato verso Rl b, la frequenza della fondamentale sale a 4,5 mA con il led acceso. Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:
è minima; viceversa, con il cursore tutto deviato ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
Se si applica all'uscita del circuito di figura 7 un MANUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
verso l'inizio corsa del potenziometro, la fonda- amplificatore di corrente, come quello riportato mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
mentale assume il suo valore massimo. Questi in figura 12, si possono pilotare grosse lampade PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

234 235
co ELEMENTARE
..ETTRONICA

meno della conservazione, temporanea, della ca- L'INVENZIONE DEL CONDENSATORE

CONDENSATORI rica da parte del condensatore, dopo che il filo 1


ed il filo 2 sono stati staccati dai punti A e B.
L'annullamento della carica avviene per effetto
delle cosiddette perdite elettriche.
In generale, ogni corpo conduttore può essere
Anche se il condensatore elettrico è un'invenzio-
ne della natura, così come lo è quella dell'elettri-
cità, spetta alla genialità dell'uomo la sua realiz-
zazione in laboratorio. E in questo senso occorre
sempre considerato come !'armature di un con- ricordare il più antico esempio di condensatore
Il condensatore è uno dei componenti più comuni verso il filo 1 ed il filo 2 scorre inizialmente una densatore, di cui l'altra armatura è rappresentata che la storia conosca, quello del "quadro" del fi-
nella composizione dei circuiti elettronici. Il suo corrente intensa, che successivamente diminuisce dal suolo, o dalle pareti di una stanza o, più co- sico Beniamino Franklin, nato a Boston nel 1706.
nome deriva dalla possibilità di accumulare cari- di intensità, fino ad arrestarsi completamente munemente, da tutti gli altri corpi conduttori cir- Ma il più noto fra tutti i condensatori, che appar-
che elettriche, nelle parti interne, in misura mag- quando le due armature del componente, piastra costanti, appoggiati o collegati a terra. Così, ad tengono alla storia del passato, è certamente
giore o minore, a seconda del tipo, del modello e 1 e piastra 2, assumono la stessa differenza di po- esempio, la carrozzeria di un automezzo costitui- quello della classica bottiglia di Leyda, costituita
delle condizioni circuitali cui è sottoposto. tenziale elettrico rilevabile fra i morsetti della pi- sce una delle due armature di un condensatore, il da un recipiente di vetrq, le cui pareti, interna ed
Nella sua espressione teorica elementare, il con- la. A questo punto, sulle due piastre del conden- cui dielettrico si identifica nei pneumatici del vei- esterna, formavano il dielettrico del condensatore.
densatore si esprime attraverso due piastre metal- satore sono presenti delle cariche elettriche libere colo e l'altra armatura nel terreno. Quando l'au- In natura, l'esempio più comune di condensatore
liche, affacciate tra loro, che prendono il nome di di segno opposto, positive in una delle due arma- tista esce dall'abitacolo, pone i piedi a terra e toc- ci è offerto durante i temporali, quando il dielet-
"armature" e che sono separate da un isolante ture e negative nell'altra. E il condensatore diven- ca con le mani le parti metalliche dell'autoveico- trico, rappresentato dall'aria, viene perforato da
denominato "dielettrico". Il quale, generalmen- ta un serbatoio di elettricità la quale, dopo il di- lo, stabilisce un cortocircuito fra le due armature quella enorme scintilla che prende il nome di ful-
te, è rappresentato dall'aria, dalla mica, dalla ce- sinserimento della pila, si esaurisce spontanea- le quali, se sono state caricate dallo strofinìo della mine e che scocca fra le due armature cariche di
ramica, dalla paraffina, dall'olio e da altri ele- mente col passare del tempo. carrozzeria con l'aria secca, durante il viaggio, elettricità, le nubi e la terra. Questo enorme con-
menti assolutamente non conduttori di elettricità. Il fenomeno ora descritto, non deve trarre in in- provocano una scossa elettrica, certamente non densatore, dunque, è formato da nube - aria - ter-
In ogni caso, a seconda della natura del dielettri- ganno il principiante, che potrebbe ritenere il pericolosa, ma assai fastidiosa, che molti autisti ra. Ma quando il fulmine scocca fra due nubi, le
co, i condensatori assumono una particolare de- condensatore un serbatoio di energia elettrica evitano facendo strisciare, lungo il manto strada- due armature sono rappresentate proprio e sol-
nominazione. Esistono pertanto condensatori ad analogo ai generatori elettrici. Perché il conden- le, un conduttore penzolante nella parte posterio- tanto dalle nubi, mentre il dielettrico rimane lo
aria, a mica, ceramici, a carta paraffinata, ad satore, contrariamente a quanto avviene nelle pile re del mezzo. stesso, vale a dire l'aria fra queste interposta.
olio ed altri ancora. e negli accumulatori, non genera elettricità e La quantità di cariche elettriche, rispettivamente Il perfezionamento tecnico del condensatore è
Quando si collegano le due armature di un con- quella in esso contenuta proviene sempre da un positive e negative, che si trovano separate tra lo- stato comunque compiuto da Alessandro Volta
densatore ai morsetti di una pila, ad esempio da 9 generatore, che può essere uno di quelli ora citati. ro sull'una e sull'altra armatura, costituiscono la che, per primo, utilizzando un sottile strato di
V, come illustrato nello schema di figura 1, attra- Lo schema riportato in figura 2 interpreta il feno- "carica elettrica del condensatore". vernice isolante, riuscì ad elevare notevolmente la

236 237
fiI o 1

Fig. 1 • La piastra 1 del condensatore,


Fig. 3 • Simbolo elettrico del condensatore a capacità
costante normalmente adottato nella composizione
lH
e denominata "armatura", si carica di
elettricità positiva perché è stata colle-
dei circuiti teorici. C (simbolo teorico)
PILA 9V gata con il morsetto positivo della pila.

e -
piastra 2
Viceversa, la piastra 2 si carica di elet-
tricità di segno negativo. La carica si
svolge nel periodo di tempo che inter-
corre dal momento del collegamento e
fino a quando la differenza di potenzia-
le, tra le armature del condensatore, armatura l armatura 2
filo 2 non ha raggiunto il valore di 9 V, che è scia attraversare dalle correnti elettriche variabili
quello della tensione della pila. e non da quelle continue. Come accade nella
maggior parte delle sue applicazioni pratiche,
quando deve svolgere il duplice compito di arre-
stare la corrente continua di alimentazione di un
circuito e di lasciar passare quella rappresentativa filo1 II/II filo 2
capacità di un condensatore costituito da due costante, detti pure "condensatori fissi", che so-
dei segnali variabili. Ma andiamo per ordine eco-
minciamo con il simbolismo di questo importante
• '
piatti metallici posti a contatto. I tecnici e gli no tuttora largamente impiegati nel settore del- componente elettronico.
scienziati di allora designarono tale dispositivo l'elettronica. Nel linguaggio elettrico teorico, universale, il
col nome di "elettroforo'', ma il Volta preferì condensatore si indica disegnando due lineette
chiamarlo "condensatore" e da allora questo ter- parallele fra loro (figura 3), che trovano preciso
mine divenne di uso comune. GRANDEZZE FISICHE riferimento con la realtà in quanto il condensato-
Le esperienze e le scoperte scientifiche, ovvia- re più elementare è composto da due lamine af- isolante
mente, continuarono nel tempo, finché il fisico Buona parte delle nozioni fin qui esposte interes- facciate una di fronte all'altra. Questo simbolo è
italiano Carlo Matteucci costruì per primo, nel sano relativamente il lettore principiante, perché generico, perché subisce delle varianti quando il
lontano 1845, il condensatore a pacchetto, trami- le notizie di maggior rilievo sono le seguenti: il riferimento è fatto con un condensatore fisso o Fig. 4- Se le superfici delle due armature del condensa-
te foglietti di mica alternati con foglietti metallici, valore capacitivo del condensatore, la sua tensio- variabile, con uno di tipo elettrolitico o sernifisso, tore sono di misura ridotta, la capacità del condensato-
con un principio costruttivo che ancor oggi viene ne di lavoro e, cosa più importante di tutte, il fat- regolabile per mezzo di una vite o di un piccolo re è piccola. I due conduttori, filo 1 e filo 2, sono elettri-
ripetuto in molti tipi di condensatori a capacità to che il condensatore è un componente che si la- camente collegati con le due armature.
perno.
La carica elettrica che un dato condensatore viene
ad assumere dipende dalla sua costituzione fisica
e dalla tensione con cui viene caricato. Quindi, filo 1
due o più condensatori diversi, quando vengono rotolo
caricati fino a raggiungere la stessa tensione fra le
armature, acquisiscono delle quantità di elettrici-

;
fiIo 7 tà differenti. Si suole dire, in tal caso, che esisto-
no condensatori con maggiore o minore capacità.
D'altra parte, per uno stesso condensatore, la
quantità di elettricità, o carica elettrica, che si
+ trova addensata sulle armature, è proporzionale
+ + +
o
/
PILA 9V PAsTRE
~ 59V
e
Fig. 2 • Quando si disinseriscono i due
fili conduttori dai punti A e B, la diffe-
renza di potenziale di 9 V, acquisita dal-
la carica del condensatore, si mantiene Fig. 5-I condensatori a carta vantano valori capacitivi
filo 2 per un certo tempo. Ma poi si esaurisce elevati in virtù delle notevoli dimensioni delle superfici filo 2
lentamente, fino ad annullarsi del tutto, delle armature, rappresentate da fogli di alluminio arro-
B a causa delle perdite del componente. tolati.

238 239
MICA CERAMICA
Cl C2

positivo

lato negativo c3

Fig. 8 • Sulla sinistra è riportato il simbolo elettrico del condensatore elettrolitico.


Sulla destra sono raffigurati tre modelli comuni di condensatori elettrolitici, quelli a
montaggio verticale (C1 • C2) con le indicazioni delle polarità dei terminali e quello
utilizzabile orizzontalmente. In quest'ultimo si nota come il terminale positivo ri-
manga elettricamente isolato dall'involucro metallico esterno del componente.

M YLAR CARTA
Fig. 6 • Esempi di condensatori di vario tipo attualmente reperibili in commercio e
comunemente montati sui circuiti elettronici. I valori capacitivi più bassi sono pro-
pri dei condensatori a mica, quelli più alti si trovano nei modelli a carta.

in ogni caso alla tensione esistente fra un'armatu- sulle armature e la corrispondente tensione fra
ra e l'altra. Ossia, comunque si vari lo stato di ca- queste, aumentano o diminuiscono in proporzio-
rica di un dato condensatore, la carica elettrica ne. Dunque, il rapporto tra la carica elettrica e la

capacita

1000 PF
500 VL Fig. 9 • Il condensatore elettrolitico può essere assimilato ad un condensatore piat.
Fig. 7 • In molti tipi di condensatori, il valore capacitivo to, composto da due fogli di alluminio (part. 1 e 4) di cui uno, nella sua faccia inter•
e quello della tensione di lavoro, cioè il valore massimo na, è ossidato (part. 2); fra i due fogli di alluminio è interposta una striscia di carta
della tensione cui può essere sottoposto il condensa- impregnata di una sostanza chimica, che prende il nome di "elettrolita". Gli elemen-
tensione tore, sono riportati sull'involucro esterno del compo- ti che compongono il condensatore sono: striscia di alluminio internamente ossida-
massima nente. ta (1), faccia ossidata del foglio di alluminio (2), carta impregnata di elettrolita (3),
seconda striscia di alluminio (4), terminale positivo (5), terminale negativo (6).

240 241
è possibile comporre la seguente tabella:
capacità è alta. Lo spessore del dielettrico, inve-
ce, stabilisce il valore massimo di tensione cui F = farad = unità di misura
può essere sottoposto il componente. mF = millifarad = 1 miJlesimo di farad armat. ] ossido
Possiamo ora riassumere un concetto molto im- F = microfarad = 1 millesimo di millifarad isolante
portante per il principiante di elettronica, che de- nF = nanofarad = 1 millesimo di microfarad armat. 2
ve essere memorizzato e tenuto sempre in grande pF = picofarad = 1 millesimo di nanofarad
considerazione: la capacità del condensatore di-
pende dalle superfici affacciate delle armature, Facciamo qualche esempio: IO nF = 10.000 pF;
dalla distanza che separa le armature stesse e dal 100.000 pF = O, 1 F; 0,009 F = 9.000 pF; 1 pF
tipo di dielettrico interposto. = 0,000.001 F; 50 nF = 0,05 F.
I condensatori a mica, ad esempio, dei quali in fi- Normalmente, sul corpo esterno dei condensatori
gura 6 sono riportati due modelli, in alto a sini- sono stampati due valori, quello capacitivo e
stra, sono componenti di piccola capacità, men- quello della tensione di lavoro, come indicato in
tre quelli a carta, riportati in basso a destra della figura 7.
stessa figura, sono elementi con elevati valori ca- Quando il valore capacitivo di un condensatore è
pacitivi. Infatti i condensatori a carta vengono Fig. 11 - Disposizione interna degli elettrodi di un con-
sconosciuto, questo può essere agevolmente rile- densatore elettrolitico. Il dielettico è rappresentato dal-
costruiti nel modo indicato in figura 5, con dielet- vato tramite uno strumento di misura che prende la superficie di ossido isolante.
trici flessibili ed armature di alluminio arrotolato il nome di capacimetro. Tuttavia, per misure co-
su se stesse, con lo scopo di contenere in poco muni, anche molti tester analogici, di fabbrica-
spazio grandi superfici metalliche. Normalmente, zione moderna, sono in grado di offrire indica-
lo spessore di carta speciale, che funge da dielet- zioni attendibili su apposite scale capacimetriche.
trico, garantisce la funzionalità corretta del con- Non è possibile invece rilevare strumentalmente
densatore con tensioni fino a 1.000 V e addirittu- la tensione di lavoro del componente. Ma quando densatori elettrolitici, i quali si distinguono dai
ra anche a 2.000 V. Questi valori prendono il no- il componente viene montato in circuiti nei quali modelli fin qui analizzati per essere dei compo-
me di tensioni di lavoro e vengono indicati cori la le tensioni sono solitamente basse, questo dato nenti polarizzati. Ma spieghiamoci meglio. I con-
sigla VI. Esistono pertanto condensatori da 10 VI, non riveste una grande importanza. densatori a mica, ceramici, a carta ed altri anco-
da 16 VI, da 1.000 VI ed oltre. Nel settore della ra, sono dotati di due reofori, ovvero di due fili
elettronica, i valori più noti sono i seguenti: 3 VI - conduttori o terminali diversamente realizzati,
5 VI - 12 VI - 16 VI - 36 VI - 60 VI - 100 VI - 150 VI CONDENSATORI ELETTROLITICI che consentono il collegamento del componente
- 250 VI - 350 VI - 400 VI - 500 VI - 1.000 VI - nei circuiti utilizzatori. Sotto l'aspetto pratico,
Fig. 10 - Vista in "esploso" di un condensatore elettroli-
tico. Gli elementi che lo compongono sono: terminali 1.500 VI. In pratica si arriva sino ai 20.000 VI. Per disporre di condensatori ad elevata capacità, dunque, la loro applicazione non richiede parti-
positivo e negativo (1), tappo di gomma (2), contenitore l'industria settoriale ha prodotto i ben noti con- colari attenzioni, così come si usa fare con le resi-
di alluminio (3), condensatore vero e proprio ottenuto
dall'avvolgimento delle due striscie di alluminio (4), ri- VALORI CAPACITIVI
vestimento in plastica recante i dati elettrlci e le polari-
tà del componente (5).
Il valore capacitivò dei condensatori è una gran-
dezza elettrica costante, che praticamente non va-
ria mai in ogni tipo di condensatore fisso, mentre

• • -Tl
cambia a piacere nei condensatori variabili e nei
compensatori. pos{
tensione rimane sempre costante. Indicando con L'unità di misura della capacità elettrica è il "fa-
Q la carica e con V la tensione, la capacità C assu- rad", che abbreviatamente si indica con la lettera
vcc

f
me la seguente espressione: F. Ma questa unità è molto grande e non viene
mai usata in elettronica, mentre si utilizzano i @
C = Q:V suoi sottomultipli, ossia il "microfarad", il "na-

°
nofarad", il "picofarad", che vengono designati Il
La capacità di un condensatore è una grandezza con i tre simboli: F - nF - pF e che trovano le se-
fisica caratteristica di ogni componente. Essa di- guenti corrispondenze:
pende, per ogni modello di condensatore, dal mo-
do con cui questo è stato costruito. Per esempio, 1 F (un microfarad) = un milionesimo di farad
CORRETTO SBAGLIATO
se la superficie delle armature è piccola, la capaci- 1 nF (un nanofarad) = un milJesimo di milionesi-
tà è modesta e lo è anche quando le armature so- mo di farad
Fig. 12 - L'elettrodo positivo del condensatore elettrolitico C deve essere sempre
no ben distanziate fra loro. Mentre il valore capa- 1 pF (un picofarad) = un milionesimo di milione- collegato con la linea di alimentazione positiva, come correttamente interpretato
citivo è elevato quando le superfici delle armature simo di farad nello schema a sinistra. L'inversione delle polarità, effettuata nell'errato collega-
sono ampie e là distanza che le separa è minima. mento a destra, conduce alla rapida distruzione del componente.
Nel modello teorizzato in figura 4, la capacità è Ma se si tiene conto dell'esistenza di un quarto
bassa, in quello reale, presentato in figura 5, la sottomultiplo del farad. ossia del rnillifarad (mF),
242 243
I contatto di
,massa
f CONO. VARIABILE
lam ine
rotore
~©dado. CONO. VARIABILE DOPPIO
e grano SEMPLICE
~ sfera

Fig. 14 - Simbolo elettrico del condensatore variabile Fig. 15 - Simbolo elettrico del condensatore variabile
semplice, ossia ad una sola sezione. doppio, a due sezioni, dal quale si intuisce come il roto-
re sia rappresentato da un corpo unico collegato a
massa.
lamine statore

viti o rivetti
di fissaggio
statore
~---
Fig. 16 - Riproduzione di un modello di condensatore Fig. 17 Condensatore variabile ad aria di media gran-
variabile ad una sezione con dielettrico aria. dezza e a due sezioni. Questo componente viene solita-
mente montato nei ricevitori radio a circuito superete-
rodina.

Fig. 13- Vista in esploso di un condensatore variabile a due sezioni con dielettrico

4T
aria. In alto, a sinistra, si nota il rotore, che rimane elettricamente collegato a mas-
sa. In posizione centrale è riprodotto lo statore e, in basso, la carcassa di sostegno.

CONP.
stenze. Nello schema di figura 1, il filo 1 è stato tivo è in contatto elettrico con il contenitore me-
collegato al morsetto positivo della pila, ma nulla tallico esterno del componente.
sarebbe cambiato, sotto il profilo elettrico, se i Per quanto riguarda la composizione interna del Fig. 18- Esempio di piccolo condensatore variabile ad Fig. 19 - Simbolo teorico del compensatore.
due fili 1-2 fossero stati scambiati fra loro. Ecco condensatore elettrolitico, invitiamo il lettore a aria, montato su base ceramica, adatto per gli stadi di
quindi cosa significa, in realtà, l'espressione far riferimento alla figura 9, nella quale il compo- alta frequenza dei ricevitori radio VHF.
"condensatore non polarizzato", con la quale nente è visto, in parte, attraverso una lente di in-
vengono definiti i componenti fin qui esaminati. grandimento.
I condensatori elettrolitici, invece, sono elementi Come è facile notare, il condensatore elettrolitico
polarizzati, ossia dotati di un terminale positivo e presenta una costruzione simile a quella del con-
di uno negativo, che debbono essere tenuti nella densatore a carta illustrata in figura 5. Fra i due armatura è l'elettrolita e non il foglio di alluminio armature, la cosiddetta "corrente di fuga" del
massima considerazione quando il componente fogli di alluminio è inserito il dielettrico, impre- non ossidato. condensatore, che costituisce un parametro diffi-
viene montato in un circuito utilizzatore. gnato di una sostanza chimica denominata "elet- Costruttivamente, i due fogli di alluminio, fra i cilmente valutabile, dipendente, in grande misu-
Sulla sinistra di figura 8 è riportato il simbolo trolita conduttore". Una delle due facce interne quali è interposto l'elettrolita, sono avvolti ed in- ra, dal valore capacitivo e da quello della tensione.
elettrico del condensatore elettrolitico, sulla de- di uno dei due fogli di alluminio è ossidata e, co- seriti in un cilindretto contenitore, come indicato La disposizione interna degli elettrodi di un con-
stra della stessa figura appaiono alcuni modelli me è noto, l'ossido di alluminio rappresenta un in figura 10. densatore elettrolitico è chiaramente illustrata in
tra i più comuni attualmente in commercio: quel- buon isolante e realizza quindi, nel condensatore In corrispondenza con lo spessore di strato di os- figura 11.
lo a montaggio verticale (Cl), nel quale, su un la- elettrolitico, un dielettrico molto sottile, che con- sido isolante, i condensatori possono sopportare, Concludiamo questo argomento ripetendo anco-
to, sono impressi i simboli della tensione positiva, sente di raggiungere elevate capacità con ridotte impunemente, precisi valori massimi di tensione ra una volta che gli elettrolitici non possono esse-
quello simile (C2) con le sole indicazioni della dimensioni del componente. Si può così com- applicata agli elettrodi. Purtroppo, lo strato di re comunque inseriti nei circuiti utilizzatori, ma
tensione negativa e quello a montaggio orizzonta- prendere perché questi condensatori prendono il ossido non è sempre uniforme e perfetto e deter- soltanto in rispetto delle loro precise polarità, co-
le (C3) od assiale. In questi tre modelli il termina- nome di elettrolitici. In essi infatti, pur essendo mina, in particolari condizioni, quali l'elevata me indicato nello schema a sinistra di figura 12.
le positivo è completamente isolato, quello nega- presenti due fogli di alluminio, la seconda, vera temperatura o l'eccessiva tensione applicata fra le L'inversione delle polarità conduce, in tempi più
244 245
Ovviamente, variando la gamma capacitiva del In figura 19 è raffigurato il simbolo teorico del
condensatore variabile e l'uso cui questo è desti- compensatore, che si differenzia da quello del
nato, variano pure le dimensioni del componente. condensatore semplice per la presenza di un pic-
Infatti, i condensatori variabili per onde medie colo arco, terminante con una freccia, che vuol
sono di dimensioni maggiori, quelli per onde cor- appunto ricordare la semivariabilità del valore
te sono di piccole dimensioni (figura 18). Questi capacitivo del componente.
ultimi sono montati solitamente su una base cera- In figura 20 sono riportati alcuni modelli di com-
Fig. 20 • Alcuni modelli di compensatori. I primi tre, a mica fortemente isolante. pensatori tra i più comunemente usati nei circuiti
partire dalla sinistra, sono di tipo ceramico. L'ultimo è elettronici. I primi tre, a partire dalla sinistra, so-
il modello a botticella.
no compensatori ceramici, nei quali le variazioni
I COMPENSATORI capacitive si aggirano intorno ai 30 + 50 pF e sono
ottenute agendo, mediante cacciavite, sulla picco-
I compensatori sono dei piccoli condensatori va- la vite presente nella parte superiore del compo-
riabili, che si regolano di quando in quando, op- nente.
pure una volta per tutte, con lo scopo di introdur- L'ultimo modello, riportato sull'estrema destra
re, in certi circuiti elettronici, un'entità capacitiva di figura 20, è il cosiddetto compensatore a botti-
o meno brevi, alla distruzione del componente. circuito di sintonia, che fanno variare il valore cella o a chiocciola, nel quale le due armature so-
costante. La loro principale destinazione è quella
della frequenza di accordo. E ciò avviene quando dei circuiti accordati, dove rappresentano gli ele- no rappresentate da due cilindretti concentrici e
si ruota la manopola di sintonia di un ricevitore menti di taratura dei circuiti stessi e sui quali si in- la capacità può variare fra i 3 pFe i 30 pF. At-
CONDENSATORI VARIABILI radio allo-scopo di ricevere questa o quella emit- terviene mediante speciali cacciaviti isolanti, ap- tualmente è un compensatore poco usato e non
tente radiofonica. Si può quindi dire che il con- positamente concepiti per questo tipo di opera- più riprodotto industrialmente.
Quelli fin qui analizzati sono tutti condensatori a densatore variabile rappresenta la chiave in grado
capacità costante, chiamati pure condensatori a di aprire molte porte e di far entrare nel ricevitore zioni.
valore capacitivi fisso o, in gergo, condensatori radio il segnale preferito, quello della stazione.
fissi, per distinguerli da quelli a capacità variabi- trasmittente che si vuol ricevere. Negli apparecchi
le, detti appunto condensatori variabili. radio, a seconda del modello e delle possibilità di
li condensatore variabile, a seconda dell'impiego ricezione, vengono montati condensatori variabi-
pratico cui è destinato, può essere composto da li di piccola e media grandezza, con isolamento
una o più sezioni. Ma in ogni caso, ciascuna se- ad aria o a mica.
zione è formata da un gruppo di lamine metalli- Il simbolo elettrico del condensatore variabile
che fisse e da un gruppo di lamine metalliche mo- semplice è quello riportato in figura 14. In figura
SALDATORE
bili, che sono quelle che consentono di far variare 15, invece, è riprodotto il simbolo elettrico del
il valore capacitivo del componente. Il primo condensatore variabile doppio, detto anche a due ISTANTANEO
gruppo è chiamato "statore", il secondo "roto- sezioni. I corrispondenti modelli reali sono visibi-
re". Queste due parti principali del "variabile" li nelle figure 16 e 17.
sono visibili in figura 13.
A PISTOLA
Lo statore rimane isolato elettricamente dal roto-
re, il quale è collegato con la carcassa metallica
del condensatore. Facendo ruotare il perno di co- CAPACITÀ DEL VARIABILE L. 18.000
mando, collegato con il rotore, le armature mobi-
li vanno ad inserirsi più o meno profondamente Normalmente, quando si dichiara il valore capa-
in quelle fisse. Si ottiene in tal modo un aumento citivo di un condensatore variabile, ci si riferisce
o una diminuzione della capacità del condensato- a quello massimo, corrispondente alla condizione
re, nel rispetto del già interpretato concetto di ca- di variabile completamente chiuso, ovvero con le
CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
I
pacità, per il quale il valore capacitivo è maggiore lamine mobili e fisse totalmente affacciate tra lo-
quando le superfici metalliche, affacciate tra lo- ro. Ma in realtà la capacità elettrica di un conden- Alimentazione: 220V
ro, sono più ampie ed è minore quando queste so- satore variabile oscilla fra due valori estremi, uno E dotato di punta di ricambio e di
no più piccole. Dunque, il massimo valore capa- di minimo e l'altro di massimo, corrispondenti al- Potenza: 100 W
istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
citivo si verifica quando il rotore è ruotato in mo- le due condizioni di condensatore aperto e chiu- mente adatto per lavori intermittenti
do che tutte le lamine rimangano affacciate tra so. Questi due valori estremi sono diversi fra un Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici.
loro, il valore capacitivo minimo è raggiunto con tipo di variabile ed un altro. La differenza più

...
tutte le lamine mobili estratte. sensibile si ha praticamente fra i modelli per onde
All'ingresso di ogni ricevitore radio è sempre pre- medie, quelli per onde corte e per VHF. In linea
sente un condensatore variabile che, unitamente di massima si ha:
ad una bobina, va a formare il circuito di sinto- .·, ~;-·•~-~-~~
nia. Le variazioni manuali di capacità del con- Onde Medie: 200 + 500 pF
densatore variabile creano delle corrispondenti Onde Corte: 50 + 200 pF -- - I_ . •• - . ~- •• ·-" • --• ~ -- " •

variazioni nelle caratteristiche radioelettriche del VHF: 5± 50 pF


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ci vieta di rispondere privata-
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sivamente concepiti ad uso di

PER I VOSTRI INSERTI un solo lettore.

l signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

IL LINGUAGGIO DEGLI UCCELLI quanto prima dei risultati più che lusinghieri, r-
spondiamo al suo quesito consigliandole quanto
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) Pur non essendo un ornitologo, sono sempre sta- segue. Consulti il fascicolo arretrato del giugno
to, fin da ragazzo, un osservatore attento ed un 1984 e realizzi il progetto di quel circuito oscilla-
ammiratore affascinato della varietà zoologica tore che è stato proposto ai lettori con il titolo
piumata che adorna, con tanti, diversi colori e 'Campanello elettronico'' e pubblicato a pagina
rallegra, con suoni incantevoli, i nostri boschi di 342. Come potrà constatare, quel dispositivo è di
pianura e montagna. Ora, nella certezza che, co- tipo a frequenza variabile ed è dotato di numero-
me accade per tutti gli altri animali, anche gli uc- se regolazioni, che consentono passaggi gradevoli
celli comunicano tra loro con un particolare lin- dei suoni dalle note acute a quelle gravi. Ma per
guaggio ed esprimono, attraverso i cinguettìi, sin- ottenere i suoi scopi, lei dovrà pilotare quell'ap-
golari stati di allegria, necessità, desideri o soffe- parato tramite un oscillatore ad onda quadra, co-
renze, vorrei analizzare elettronicamente la diver- me quello presentato a pagina 361 dello stesso fa-
sità dei messaggi acustici e rispondere direttamen- scicolo di Elettronica Pratica. Naturalmente do-
te a questi, con segnali analoghi, ma artificial- vrà eliminare il diodo led DLJ e sostituirlo con un
mente riprodotti. Faccio presente di essere già in diodo al silicio, modello JN4148, il cui anodo sa-
possesso di apparato captatore e registratore di rà collegato con la resistenza RJ ed il catodo con
suoni, nonché di oscilloscopio analizzatore dei se- il terminale positivo del condensatore elettrolitico
gnali, mentre mi occorrerebbe un generatore di Cl montato nell'oscillatore citato in precedenza.
z
cinguettìi. Potete aiutarmi a risolvere questo mio I vari componenti, ovviamente, dovranno essere
originale problema? dimensionati nel modo ricordato nel testo descrit-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: RIZZUTO NICOLA tivo dell'oscillatore a onde quadre, per raggiun-
Ferrara gere gli effetti acustici auspicati. Noi, tuttavia, le
ELETTRONICA PRATICA consigliamo di iniziare gli esperimenti con fre-
quenze di dock molto basse. Per quanto riguarda
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute >
l'alimentazione, utilizzi pure, per entrambi i cir-
Via Zuretti, 52 - MILANO. Il suo programma ecologico è veramente lodevole cuiti, quattro pile in serie da 1,5 V ciascuna, eli-
e può condurre a sbocchi scientifici davvero inte- minando il ponte P1. Per l'altoparlante impieghi
ressanti. Augurandole, quindi, di raggiungere un modello da 4 ohm di impedenza.
250
251
OSCILLATORE BITONALE
Condensatori
Vorrei costruire un piccolo oscillatore bitonale,
in grado di pilotare un altoparlante di diametro C1 = 100.000 pF
ridotto e con alimentazione a9Vcc. C2 = 4.700 pF Cl Il c2
--
CRIVELLI GIUSEPPE
Torino
Questo è il circuito che lei ci chiede e nel quale,
Resistenze
R1 -- 1megaohm
R2 = 68.000 ohm A

attribuendo ai due condensatori Cl - C2 valori di- R3 = 47 ohm
R4 = 4.700 ohm il
versi da quelli prescritti, cambia la tonalità dei
due oscillatori. I quali funzionano entrambi allo
stesso modo. Tuttavia, mentre il primo oscillato-
Varie
IC1 = 4011 B Il
7
12 Ms
M
e ee 9V
re è libero, ossia non condizionato da segnali, il
TR1 = 2N1711 I C 1
secondo può essere bloccato tramite l'ingresso 8 AP = 16 --;- 50 ohm
del NAND del primo stadio. Le oscillazioni sono S1 = interrutt.
governate dalla costante di tempo R x C. ALIM. = 9 Vcc

ALIMENTATORE STABILIZZATO to da 250 V- 0,2 A. Si ricordi di raffreddare l'in-


tegrato ICI sulla scatola metallica di alluminio, e m
Intenderei costruire un alimentatore stabilizzato tenendo conto che non è necessario l'isolamento
con le seguenti caratteristiche: del componente, essendo il contenitore collegato
a massa. I condensatori ceramici C4 - C5 debbo-
Tensione d'entrata: di rete (220 Vca) no essere collegati direttamente sui piedini di ICI.
Tensione d'uscita: 12 Vcc
Condensatori
- Stabilizzazione: entro più o meno 5% u
Corrente d'uscita: 0,5 A max (continui) C1 = 22.000 pF
C2 = 22.000 pF
Naturalmente, il progetto dovrebbe essere al- C3 = 4.700 F - 24 VI (elettrolitico) + e u
quanto semplice e protetto in caso di cortocircui- C4 = 100.000 pF /C1
C5 = 100.000 pF
ti. +
m
MARINI GIACOMO Resistenza
Ancona R1 = 1.000 ohm
I
c3 C4 C5
Varie
Il circuito che le suggeriamo di costruire è dotato
di protezione termica contro i sovraccarichi pro-
T1 = trasf. d'alim. (220 Vca - 15 Vca - 1 A)
P1 = ponte raddrizz. (80 V - 1A) 1'
lungati. Tuttavia, per una maggiore affidabilità, IC1 = 7812 (integr. stabilizz.) RETE
le consigliamo di aggiungere, in serie all'avvolgi- DL = diodo led
mento primario di TI, un fusibile di tipo ritarda- S1 = i nterrutt.

TERMOALLARME Condensatore
C1 = 100.000 pF
Tramite una resistenza NTC ed un relé a 12 V, Resistenze R2

vorrei costruire un semplice termoallarme, fun- R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) NTC
zionante a scatti, a seconda della temperatura R2 = 10.000 ohm
raggiunta in ambienti o parti elettromeccaniche. R3 = 10.000 ohm
R4 = 4.700 ohm
D'AMBROSIO RICCARDO Varie
Taranto IC1 = A 741
TR1 = 2N1711
Il valore critico della temperatura, che deve essere
segnalata tramite lo scatto del relé, viene prefissa-
D1 = diodo al silicio (1N4148)
RL = relé (12 Vcc)
to per mezzo del potenziometro RI, che costitui-
sce quindi il regolatore di soglia.
S1 =
ALIM.
interrutt.
= 12 Vcc i.
252
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quali è controllato d.a un apposito doppio potenziometro. La tensione di alimentazione deve essere Huardatore pt luti tren» extra
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le appositamente approntata per premiare gli abbonati a Elettro- tutti i Paesi. I manoscritti, i
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GENERATORE Per la riparazione e la messa a punto dei televisori.

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DI RETICOLO Per la regolazione esatta dei monitor.

Sono molti gli apparati elettronici moderni che, Tra questi apparati, oltre che il televisore in bian-
per la loro messa a punto, dopo un qualsiasi in- co e nero e quello a colori, possiamo ricordare i
tervento tecnico, impongono l'uso del generatore videocitofoni, i visualizzatori di segnali prove-
di reticolo, ossia di quello strumento che, sullo nienti da microcalcolatori, le centraline di allar-
schermo del cinescopio, riproduce un insieme di me, i circuiti televisivi chiusi e così via. Per la cui
linee geometriche e che alcuni chiamano genera- assistenza tecnica occorre un buon corredo stru- re di reticolo. È quindi naturale che molti lettori tester, alle necessarie parti di ricambio e a pochi
mentale, nel quale non deve mancare il generato- abbiano chiesto la presentazione del progetto di utensili, è stato inserito, per la verità già da parec-
tore di barre. un siffatto strumento, la cui realizzazione non chi anni, il generatore di barre. Ma cerchiamo di
debba sottoporre il dilettante ad un esborso di capire subito con quali finalità pratiche.
grosse somme di denaro, eppure dotato di tutte Come è noto, nel cinescopio a colori, l'immagine
quelle caratteristiche che sono proprie dei corri- è il risultato di tre segnali monocromatici sovrap-
spondenti dispositivi di tipo commerciale, con i posti, proiettati da tre cannoni, presenti nel collo
quali è possibile intervenire pure sulle apparec- del tubo a raggi catodici, indipendenti tra loro e
La realizzazione dello strumento, presentato e descritto in que- chiature di videoregistrazione, nonché nei sistemi in grado di lanciare, sulla superficie sensibile in-
sta sede, è consigliata a tutti coloro che, per passione o profes- di ricezione di immagini da satelliti meteorologici terna del tubo stesso, altrettanti pennelli elettro-
sione, vogliono iniziare un'attività videotecnica, da estendere ai con scansione a bassa frequenza. nici i quali, eccitando puntini, nel vecchio sistema
a delta, o rettangolini, in quello moderno chia-
più svariati settori dell'elettronica moderna, da quelli della tele- mato "in line", rappresentati da fosfori di color
visione e della videocitofonìa, fino alle centraline di allarme e ai UTILITÀ DEL RETICOLO verde, rosso e blu, riescono a produrre quelle tre
visualizzatori di dati provenienti da microcalcolatori. immagini che, componendosi nel nostro occhio,
Con la comparsa dei primi modelli di televisori a consentono di osservare una sola figura colorata.
colori, nella valigetta del tecnico TV, assieme al Ma perché l'immagine possa formarsi perfetta-
260
261
mente, è necessario che ogni singolo pennello va- perficie e per tale ragione si trascurano le zone la-
da ad eccitare i fosfori del proprio colore. Se ciò terali, dove generalmente l'occhio non si soffer-
• non accade, compare subito un alone, ben loca- ma a rilevare l'irregolarità, mentre si ottimizza la
lizzato nel punto di sconfinamento, di colore in- parte centrale, nella quale l'angolo di deflessione
naturale. è inferiore e gli errori, conseguentemente, sono in
Eppure, un certo sconfinamento è inevitabile an- numero minore.
che nei migliori modelli di televisori, soprattutto I primi modelli di cinescopi sono nati senza il si-
in corrispondenza degli angoli del cinescopio e, stema di deflessione elettromagnetico incorpora-
±ni più generalmente, sui bordi di questo. Si tratta in- to e in questi tutte le imprecisioni, sia nel cinesco-
fatti di un'anomalia osservabile, durante una tra- pio che del giogo di deflessione, dovevano essere
smissione in bianco e nero, oppure a colori ma corrette mediante un gran numero di circuiti di
9g2 con il comando di crominanza azzerato, sulle li- compensazione degli errori. I quali, poi, necessi-
O
nee in prossimità dei bordi dello schermo televisi- tavano, di tanto in tanto, di alcune regolazioni, in
vo, dove compaiono dei piccoli contorni rossi, grado di recuperare le inevitabili derive e i leggeri
5
... _
s° a:
- blu o verdi, appena percettibili. Dunque, l'alli-
O) spostamenti causati dal campo magnetico terre-
O
-=ikw t I neamento non può essere perfetto su tutta la su- stre, ogni volta che il televisore veniva spostato o
o

. %
~
/1/oN"==
C")
"'
C)

a: .., Condensatori R11 = 3.300 ohm


<..J
=
g2
-.5= t
C1
C2
=
=
10pF
10/60 pF (compensatore)
R12
R13
R14
=
=
=
1.000
6.800
4.700
ohm
ohm
ohm
a- Il oll II C3 = 100.000 pF
p\Mll[ l C4 = 330 pF R15 = 15.000 ohm
92
a: es = 100.000 pF R16 = 12.000 ohm
C6 = 150 pF R17 = 12.000 ohm
C7 = 560 pF R18 = 10.000 ohm
Il» ca = 22.000 pF R19 = 5.600 ohm

- C9 = 100.000 pF R20 = 2.200 ohm


'-.:
R21 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
<..J C10 = 100 µF • 16 VI (elettrolitico)
2

C11 = 100 µ F - 16 VI (elettrolitico) R22 = 2.200 ohm
"' o R23 = 100.000 ohm
Il"<
g "li "'li
l ] C12
C13
=
=
330 pF
2.200 pF R24 = 22.000 ohm (trimmer)
C14 = 100.000 pF R25 = 2.200 ohm
~ C15 = 330 pF R26 = 560 ohm
C16 = 10.000 pF R27 = 12.000 ohm
= C17 = 10.000 pF R28 = 22.000 ohm
;::!: C18 = 10pF
a: C19 = 100.000 pF NB • Tutte le resistenze sono da 1/4 W.
C20 = 1.000 pF
~ ll~-11=11====- I C21 = 4/20 pF (compensatore) Varie
C22 = 22 pF
IC1 = 4060 B
IC2 = 4060 B
Resistenze IC3 = 4001 B
R1 = 1 megaohm IC4 = 555
:::: R2 = 22.000 ohm ICS = 555
R3 = 22.000 ohm TR1 = BC107
3 "'
a:
R4 = 22.000 ohm TR2 = BC107
l=tJl> R5 = 15.000 ohm TR3 = BC177
R6 = 10.000 ohm TR4 = 2N708
ci: XT AL = Quarzo (4 M Hz)
R7 = 10.000 ohm
D1... D6 = 6 x 1N4148
R8 = 18.000 ohm
DV = Varicap per VHF
O R9 = 4.700 ohm
L1 = bobina (vedi testo)
b::================-======j
+ I n R10 = 820 ohm
ALIM. = 9 Vcc

262 263
subiva sollecitazioni meccaniche. Occorreva,
quindi, per effettuare il controllo dell'allinea-
mento e della messa a punto della convergenza,
disporre di un'immagine simile ad un reticolo. E
così nacque il generatore di barre, anche se le
A
emittenti televisive trasmettevano, sia pure per
breve tempo e talvolta con caratteristiche qualita-
tive insufficienti, un'immagine di questo tipo e
con tali finalità.
Successivamente lo strumento si rivelò assai utile
nel controllo di tutti i circuiti del televisore, da
quelli che determinano la linearità orizzontale e
B
verticale ai circuiti di sincronismo e di aggancio,
quali gli oscillatori verticale ed orizzontale, non-
ché tutta la catena del segnale video e di quello a
media frequenza. Anche il funzionamento del tu-
ner, cioè del sintonizzatore, veniva e viene con-
trollato con il generatore di barre, almeno nella
banda in cui agisce lo strumento. Crebbe così
l'entusiasmo per questo dispositivo, peraltro
e
semplice ed affidabile, la cui diffusione è aumen-
tata in questi tempi, in concomitanza con l'av-
vento dei calcolatori di tipo personale, gli ormai
famosi persona! computer i quali, praticamente,
sono dei piccoli televisori privi delle sezioni a me-
0
dia e radiofrequenza, ma in cui la precisione della D
geometria e dell'allineamento dei pennelli elettro-
--.= 4@? nici, soprattutto nel caso di monitor a colori, è
molto importante, sia per la ridotta distanza di
osservazione, sia per l'impiego di immagini molto
regolari, che evidenziano immediatamente ogni
difetto.
È vero che, oggi, i moderni cinescopi nascono E
con il sistema di deflessione incorporato e che
molte delle operazioni di allineamento e conver-
genza sono effettuate in sede di fabbricazione di
tali componenti, ma è altrettanto vero che sui te-
levisori, soprattutto dopo il trasporto di questi e Fig. 3-I cinque diagrammi, qui riportati, interpretano la
in tempi successivi a quelli di rodaggio, si rendo- forma d'onda di altrettanti segnali presenti nei punti
no necessarie alcune brevi operazioni di taratura, circuitali di maggior rilievo tecnico del generatore di re-
ticolo.
per le quali è necessario l'impiego del generatore
di barre, che diventa assolutamente indispensabi-
le quando il tecnico è chiamato ad intervenire su
un vecchio televisore con i cannoni elettronici di-
sposti a delta.
questa occasione, non esiteremo a ricordare.
ESAME DEL CIRCUITO Il circuito è in grado di riprodurre sullo schermo
del cinescopio, di qualsiasi televisore o monitor,
Il progetto del generatore di barre, pubblicato in un reticolo composto da dodici linee verticali ed
figura 1, può sembrare, a prima vista, relativa- otto righe orizzontali, con una precisione geome-
mente complesso, ma se si tiene conto che il cir- trica pressoché assoluta ed una stabilità garantita
cuito non necessita di particolari operazioni di ta- dalla risonanza di un cristallo di quarzo (XTAL).
ratura e messa a punto, ci si convince presto che Tutto il funzionamento del circuito di figura I
la sua realizzazione pratica può essere affrontata prende le mosse dall'oscillatore quarzato, che fa
da chiunque, anche dai principianti, purché ven- capo ai piedini 10-1 dell'integrato ICI, di tipo
gano rispettate le regole costruttive che, pure in CMOS, modello 4060 B, accuratamente analizza-
264 265
Fig. 5 • Disegno in grandezza reale del circuito stampato da realizzare'su una baset-
ta·supporto, di forma rettangolare, di vetronite o bachelite.

Fig. 4 - Il contenitore metallico, qui parzialmente aperto, lascia intravedere il modulo


elettronico del generatore di barre realizzato nei nostri laboratori.

rano gli impulsi di quadro, che durano circa tre- dere le mosse dalla frequenza di 488 Hz, in modo
cento microsecondi e sono formati dal circuito da ottenere otto impulsi alla frequenza di 488 Hz
R3-DI-D2-D3-D4- D5. In pratica, quando le più un certo ritardo, corrispondente alle righe co-
uscite utilizzate dall'integrato IC2 sono contem- perte dal ritorno di quadro e dall'impulso di sin-
poraneamente "alte", il piedino 1 dell'integrato cronismo verticale. Si tenga conto, infatti, che
IC3 è "alto", ma soltanto in questa circostanza. ogni quadro viene trasmesso alla frequenza di 50
Quando l'impulso sta per esaurirsi, quindi verso Hz e che lo schermo viene percorso, in modo
to in un articolo costruttivo presentato nel prece- pulsi, di cui dodici sono visibili per ogm nga, la fine del suo fronte di discesa, il condensatore completo, ogni venticinquesimo di secondo; dun-
dente fascicolo di marzo, a pagina 224. mentre quattro rimangono mascherati dal tempo C6 applica un impulso negativo alla base del tran- que occorrono due immagini di 312,5 righe, inte-
L'integrato ICl, come era stato spiegato in quel- di ritorno della traccia del pennello elettronico sistor TR3 di tipo PNP, modello BC177, il quale rallacciate o sovrapposte, a 50 Hz, per ottenere
l'occasione, contiene, oltre che l'oscillatore, una del cinescopio e dalla durata dell'impulso di sin- va in saturazione, ossia diventa conduttore ed ap- tutte le 625 righe di uno schermo.
serie di divisori digitali, che realizzano divisioni cronismo di riga. Questi impulsi, ripetuti in ma- plica, sui piedini di reset dei due integrati ICl - I due integrati IC4 e ICS risolvono questo proble-
matematicamente esatte della frequenza dell'oscil- niera rigorosamente uguale per ogni riga, forma- IC2, un impulso positivo che provoca l'inizio di ma. Più precisamente, IC4 determina il ritardo,
latore. I segnali principali, quindi, sono sincroniz- no le dodici linee verticali del reticolo. un nuovo ciclo. mentre ICS stabilisce la durata dell'impulso che
zati con frequenze che derivano dallo stesso oscil- Il segnale a 250 KHz, applicato al piedino 10 del- provoca la formazione della riga orizzontale.
latore quarzato e sottoposti a divisioni precise. l'integrato IC2, che è dello stesso tipo di I C1, os- Successivamente, tutti i segnali generati vengono
Il quarzo XTAL, inserito nel circuito ora menzio- sia CMOS modello 4060 B, divide per sedici il se- LE OTTO RIGHE ORIZZONTALI miscelati sul collettore del transistor TRl e ade-
nato, ha il valore di 4 MHz, che è facilmente re- gnale e mette a disposizione, sul piedino 7, la fre- guatamente dosati tramite il trimmer R24, che
peribile in commercio. Da questo valore, con una quenza di riga a 15.625 Hz, necessaria per genera- Esaurito l'esame del comportamento circuitale funge pertanto da elemento di controllo del con-
divisione per sedici, si ottiene la frequenza di 250 re quegli impulsi di sincronismo di riga che il tele- del generatore di barre relativo alla formazione trasto o dell'ampiezza del segnale video. La lar-
KHz sul piedino 7 di I Cl, come riportato in figu- visore usa per sincronizzare il suo oscillatore oriz- delle dodici linee verticali, passiamo ora alla de- ghezza della riga orizzontale è regolata dal valore
ra 1 fra i piedini 7 di I Cl e 10 di IC2. Una tale fre- zontale. Tali impulsi debbono durare circa quat- scrizione dei concetti elettrici in base ai quali, sul attribuito alla resistenza R19. Aumentando il va-
quenza, essendo di valore pari a sedici volte quel- tro microsecondi e sono formati dalle sezioni "- reticolo del cinescopio, vengono a formarsi le ot- lore di R19, la riga si allarga, diminuendolo, si re-
la orizzontale di un televisore, che è appunto di d" dell'integrato IC3, di tipo 4001 B. to righe orizzontali. stringe.
15,625 KHz, consente di generare quattordici im- Le sezioni a-b''dello stesso integrato IC3 gene- Per raggiungere questo scopo, è necessario pren- I segnali uscenti dal collettore di TRl vanno a

266 267
scopo di generare una precisa frequenza di qua- spire debbono risultare spaziate tra loro in modo
dro a 50 Hz. In pratica si regola questo compen- che l'avvolgimento rimanga disteso su una di-
satore, onde consentire un ottimo sincronismo di stanza di 16 mm.
quadro su un televisore perfettamente funzionan- Il circuito stampato, il cui disegno in grandezza
te e regolato su una buona stabilità di quadro du- reale è riportato in figura 5, deve essere composto
rante le emissioni RAI. su una basetta-supporto di vetronite o bachelite,
di forma rettangolare e delle dimensioni di 7 ,5 cm
x 14,5 cm.
È consigliabile, in considerazione del modesto
MONTAGGIO
consumo di energia del generatore di barre, ali-
mentare il circuito con una batteria a 9 V, serven-
La foto di apertura del presente articolo e quella dosi di due pile piatte da 4,5 V, collegate in serie.
riprodotta in figura 4, offrono due immagini pre- Altrimenti occorre far uso di un alimentatore sta-
cise del montaggio del generatore di barre realiz- bilizzato a 9 Vcc.
+
zato nei nostri laboratori. Osservando quindi La buona riuscita dello strumento rimane in gran
Fig. 6 • Il reticolo, prodotto sullo schermo di quelle figure, naturalmente dopo aver acquistato parte condizionata dalla qualità delle saldature a
un cinescopio dal generatore di barre de-
tutti i componenti elettronici necessari, il lettore stagno, in modo particolare di quelle di massa.
-- scritto nel testo, si compone di dodici righe
verticali ed otto orizzontali. potrà iniziare il lavoro costruttivo dello strumento.
Il modulo elettronico, il cui schema pratico èri-
Inoltre, per R21, occorre far uso di un potenzio-
metro isolato in ceramica e pilotato con perno di
portato in figura 2, deve essere inserito in un con- plastica. Questo componente rimane fissato sulla
tenitore metallico delle dimensioni di 15 cm (lar- parte anteriore del contenitore metallico, come
ghezza), 6 cm (altezza) e 10 cm (profondità), dal visibile nella foto riprodotta in figura 4. Sul suo
quale fuoriescono il cavetto bicolore di alimenta- perno va inserita una manopola di materiale iso-
zione ed il cavo da 75 ohm, dello stesso tipo di lante.
quello normalmente utilizzato per le discese d'an- I cinque circuiti integrati, richiesti dalla realizza-
modulare in ampiezza l'oscillatore costituito dal sente sul piedino 7 dell'integrato IC2, che è di tenna TV. Sul terminale di questo cavo si applica zione circuitale dello strumento, debbono essere
transistor TR4 e dagli elementi ad esso collegati. forma rettangolare, con frequenza di 15.625 Hz. il connettore-maschio che, durante l'impiego del- tutti applicati mediante zoccoli porta-integrati.
Questo transistor oscilla alla frequenza stabilita Viene poi, in C, il segnale a 50 Hz rilevabile, tra- lo strumento, deve essere innestato sul corrispon- Ai principianti raccomandiamo di rispettare, in
anche dal valore della capacità assunta dal diodo mite oscilloscopio, sul piedino 1 della sezione dente connettore-femmina presente nel televiso- sede di montaggio del generatore di barre, le esat-
varicap DV, oltre che dalla tensione di polarizza- "a" dell'integrato IC3. re, ossia sulla presa d'antenna di questo. te polarità dei due condensatori elettrolitici CIO e
zione cui il componente viene sottoposto, ossia Il penultimo diagramma, quello pubblicato in D, La bobina L1 non è un componente reperibile in Cl 1, quelle dei diodi al silicio (anodo e catodo) e
dai valori attribuiti al circuito LC. si riferisce al segnale ad onda rettangolare e alla commercio e deve quindi essere costruito nel mo- del diodo varicap e di tener conto che il piedino
La tensione di polarizzazione del diodo varicap frequenza di 50 Hz presente sul piedino 4 dell'in- do seguente. Con un filo di rame argentato, ora- n ° 1 di ciascun integrato è facilmente individuabi-
DV rimane controllata per mezzo del potenzio- tegrato IC3b. Infine, in E, è riportato il segnale me stagnato, del diametro di 0,8 mm, si avvolgo- le per la presenza, nella parte superiore del com-
metro R21, che è di tipo a variazione lineare. video rilevabile sui terminali del trimmer R24, la no, in aria, tre spire di 1 cm di diametro. Le tre ponente, di una tacca (dischetto) segnalatrice.
Dunque, con questo elemento di regolazione ma- cui ampiezza si aggira intorno agli 8,5 V.
nuale, è necessario controllare la frequenza di Come abbiamo avuto modo di dire, parte dei se-
oscillazione del transistor TR4 in modo che non gnali riportati nei diagrammi possono essere cor-
debbano sorgere interferenze con le emissioni lo- retti intervenendo sui vari elementi regolatori,
cali della RAI, le cui ricezioni produrrebbero im- parte, invece, può essere sottoposta a modifiche
magini di non buona qualità. variando taluni valori dei componenti elettronici
Il compensatore C21 consente di centrare la fre- da cui dipendono.
quenza emessa sulla banda interessata dalle fre- A conclusione dell'esposizione teorica relativa al
quenze VHF, ossia dai segnali del primo pro- progetto del generatore di barre, elenchiamo, qui
gramma RAI. di seguito, i componenti circuitali sui quali il let- Ricordate il nostro indirizzo!
tore potrà manualmente intervenire per raggiun-
gere una immediata messa a punto dell'apparato
FORMA D'ONDA DEI SEGNALI

In figura 3 abbiamo riportato le varie forme


e per effettuare le necessarie regolazioni di fun-
zionamento dello strumento. EDITRICE ELETTRONICA PRATICA
d'onda assunte dai segnali nei punti di maggior C2 = reg. freq. di quadro
rilievo teorico del progetto di figura 1. C21 = centratura freq. su banda VHF Via Zuretti 52 - 20125 Milano
Quello riportato in A è il diagramma rappresen- R21 = reg. freq. d'uscita
tativo del segnale presente sul piedino 7 dell'inte- R24 = contrasto
grato ICI, ossia il segnale a forma d'onda rettan-
golare e alla frequenza di 250 KHz. In B, invece, Il controllo più importante è ovviamente quello
è riprodotto il diagramma relativo al segnale pre- del compensatore C2, che va effettuato con lo
268 269
Tiene sotto controllo la temperatura ambientale, quella dei li-
quidi e dei gas.

Trova la sua più naturale applicazione in molti elettrodomestici.

Isola, elettricamente, il circuito pilota da quello del carico uti-


lizzatore.

sono quindi i motivi per cui, assai spesso, si deve od elettromagnetica, come verrebbe subito da

TERMOSTATO ricorrere all'uso di termostati elettronici.

PROBLEMI DI ISOLAMENTO
pensare, ma con fotoni, ovvero tramite un raggio
di luce.
Tale risultato è stato semplicemente raggiunto
mediante l'impiego di un moderno circuito inte-

OPTOISOLATO Il problema dell'usura dei contatti si risolve con


l'impiego corretto di un buon interruttore elettro-
nico, allo stato solido, cioè con un TRIAC di otti-
ma qualità, che può interrompere od alimentare
grato della MOTOROLA, il modello MOC 3040
che, nella sua composizione circuitale interna,
realizza l'accoppiamento fra un diodo led emetti-
tore di luce e un FOTOTRIAC. II led si comporta
da trasmettitore dei segnali di pilotaggio, il FO-
carichi elettrici anche superiori ai 1.000 W e più. TOTRIAC da ricevitore di questi. Il tutto è rac-
Molti tipi di termostati confortano la nostra vita meccanico; fra questi ricordiamo i modelli a la- È un po' più difficile, invece, risolvere il proble- chiuso in un contenitore di tipo dual in line, dota-
di ogni giorno. Nel frigorifero ve n'è uno che re- mina bimetallica e quelli pilotati dall'aumento ma del pilotaggio di tale componente con un si- to di sei piedini.
gola l'entità del freddo, nel forno ce n'è un altro della pressione di un gas, che sono certamente i stema di totale isolamento dalla rete di distribu-
che mantiene costante la temperatura su un deter- più economici e di più semplice impiego. Ma nei zione dell'energia. Soprattutto quando l'elemen-
minato valore, un terzo presidia l'impianto di ri- quali, alle pur apprezzabili caratteristiche men- to sensibile alle variazioni di temperatura rimane
scaldamento o raffreddamento dell'aria della ca- zionate, si contrappongono taluni aspetti negativi a contatto con l'acqua per bagni o con i forni di DESCRIZIONE DEL PROGETTO
sa e così via. Il termostato, dunque, è quel dispo- che, in certe applicazioni, non possono essere cottura degli alimenti, dove i pericoli di folgora-
sitivo che controlla automaticamente il compor- ignorati. Per esempio, dai termostati elettromec- zione sono sempre presenti. Il progetto del nostro termostato, riportato in fi-
tamento di una sorgente termica. E in questa fun- canici, non si possono pretendere interventi di Generalmente, per isolare il circuito di comando gura 1, potrà servire per tutte quelle applicazioni
zione, lo troviamo un po' da per tutto, negli elet- elevata precisione e neppure corretti funziona- da quello di potenza, si ricorre ad un relè di tipo pratiche dove si rende necessario un costante e
trodomestici, nelle installazioni condominiali, menti prolungati nel tempo, perché tali dispositi- elettromeccanico per deboli correnti. E ciò rap- preciso controllo della temperatura. Il suo carico,
nell'industria, negli acquari, nelle incubatrici, vi vengono sempre influenzati negativamente da presenta un passo avanti verso una più completa quindi, potrà essere rappresentato dalla resisten-
continuamente attivo, in ogni ora del giorno e eventi meccanici e da usura dei contatti, in parti- soluzione del problema dell'isolamento, ovvero za di riscaldamento dell'acqua di un boiler, da
della notte e in qualsiasi stagione dell'anno. colar modo quando sono preposti al controllo di nei confronti del termostato elettromeccanico quella di un ferro da stiro o di un forno elettrico,
La maggior parte dei termostati è di tipo elettro- notevoli potenze elettriche. Questi ed altri ancora tradizionale, dato che i contatti meccanici com- ma le sue applicazioni potranno essere estese al
mutano soltanto poche decine di milliampere, ga- controllo di ventilatori, aspiratori d'aria, frigori-
rantendo così maggiore funzionalità e durata di feri, ecc.
comportamento, che non sono comunque illimi- Per far funzionare il circuito di figura 1 nel com-
tate nel tempo, perché rimangono sempre gli in- portamento inverso, ossia per raffreddare un lo-
convenienti delle ossidazioni, degli annerimenti cale o pilotare un compressore o un ventilatore,
La caratteristica primaria del termostato elettronico, completa- delle parti in movimento e, conseguentemente, basta collegare sui terminali 3-4 il potenziometro
della sensibilità alle sollecitazioni meccaniche. R2 e sui terminali 1-2 la resistenza NTC. Ma ve-
mente allo stato solido, descritto in questa sede, va ravvisata Una soluzione radicale del problema, normal- diamo subito nei dettagli come agisce il circuito di
nello speciale isolamento tra la sezione di comando e quella del mente riservata alle costose apparecchiature pro- figura 1.
carico di servizio, che può essere di natura resistiva o induttiva. fessionali, è quella che ci accingiamo a descrivere La resistenza NTC costituisce la sonda di tempe-
e che consiste nell'isolare, elettricamente e com- ratura, essa va sistemata là dove si vuole che la
pletamente, il circuito di comando da quello di temperatura mantenga sempre uno stesso valore.
potenza, non attraverso segnali di natura elettrica Con il potenziometro R2 si fissa a piacere il valo-
270 271
TR/AC

ffl
SIGLA

R4
al g
a2

R9

ia
c3 #''
o

TRIAC

Fig. 1- Progetto del termostato elettronico allo stato solido. Le linee tratteggiate de-
limitano la parte circuitale interamente composta su circuito stampato e rappresen-
tativa del modulo elettronico del dispositivo.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R6 = 560 ohm
C1 = 470.000 pF R7 = 56 ohm
C2 = 100 µF • 16 VI (elettrolitico) R8 = 56 ohm
C3 =
47.000 pF • 250 Vca R9 = 56 ohm - 1 W

Varie
Resistenze
IC1 = A741
R1 =3.300 ohm IC2 = Fototriac (MOC 3040)
R2 == 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) D1 = 1N914
R3 =
47.000 ohm D2 = 1N914
R4 = 47.000 ohm TRIAC = BTA 08/700B
R5 = 47.000 ohm NTC = 10.000 ohm a 25°C

re della soglia di temperatura. Sui terminali 9-10 Riassumendo, il circuito di figura 1 regola l'ener-
si applica la tensione di rete, su quelli indicati con gia fornita al riscaldatore o al raffreddatore, os-
7-8 si collega il carico che, come abbiamo detto, sia al carico, secondo il principio del tutto o nien-
può essere la resistenza di un comune elettrodo- te, ovvero applica tutta la potenza di rete al ri-
mestico. Si alimenta quindi il circuito pilota con scaldatore o al raffreddatore fino a che la tempe-
la tensione stabilizzata a 12 Vcc e tutto funziona ratura del sensore, rappresentato dalla resistenza
alla perfezione. NTC, non raggiunge la soglia prestabilita me-

272 273
diante la regolazione del potenziometro R2, dopo Se il carico assorbe una corrente di intensità supe-
di che la toglie completamente. Sostituendo la re- riore ai 3 A, ovvero supera la potenza di 660 W
sistenza NTC con una PTC le funzioni ora de- (660 W: 220 V = 3 A), il triac deve essere colle-
scritte si invertono. gato, con la sua aletta di raffreddamento, ad un
Il vantaggio di utilizzare una regolazione ''tutto o adatto elemento radiatore del calore prodotto. A
70 niente" rispetto ad altra di tipo proporzionale, tale proposito ricordiamo che, nel considerare la
che applica una parte della tensione di rete, in potenza elettrica, quando si calcola il valore della
proporzione con l'errore di temperatura rispetto corrente assorbita, occorre distinguere fra carichi
al valore prefissato, consiste nella possibilità di resistivi e carichi induttivi. Per esempio, se si trat-
commutare la rete in corrispondenza del passag- ta della resistenza di un ferro da stiro, si è in pre-
gio della tensione alternata attraverso il valore ze- senza di potenza attiva, per la quale è sufficiente
ro, ovvero a potenza nulla, con il risultato di evi- eseguire la divisione dei watt per i volt per cono-
tare qualsiasi brusco transitorio elettrico in grado scere l'entità degli ampère assorbiti. Nel caso di
di sollecitare il carico o il TRIAC e provocare di- motori elettrici, invece, ossia di carichi induttivi,
sturbi a radiofrequenza, che contrastano con le si deve tener conto della potenza reattiva, la quale
norme CEI. Il prezzo da pagare, per questo van- implica una divisione della potenza reale per 220
Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato necessario per la composi- taggio, si quantifica in una risposta più lenta del- V x cos, ricordando che il cavallo (HP) corri-
zione del modulo del termostato elettronico. la regolazione che, nel caso del controllo della sponde a 750 W. Ma questi dati sono generalmen-
temperatura, rimane pur sempre rapida, almeno te rilevabili dalla targa applicata al motore elettri-
rispetto all'utilità pratica, aggirandosi intorno al- co o al compressore dove, alle volte, è chiaramen-
le decine di millisecondi, mentre le variazioni da te indicato il valore della corrente assorbita.
controllare sono dell'ordine dei minuti e, talvol-
ta, anche di più.
L'ingresso del circuito di figura 1 si adatta a qual- CIRCUITO DI CONTROLLO
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO siasi tipo di sensore a resistenza variabile. Per
esempio, la NTC può essere sostituita con una fo-
toresistenza od altro componente elettronico.
Il circuito di controllo del termostato, quello ri-
portato sulla parte sinistra dello schema di figura
L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la FOTOTRIAC.
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i moltl argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità 6
L. 9.500
di misura- I condensatori- I resistori- I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
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Fig. 4 • Sulla sinistra è schematizzato il circuito del fototriac della Motorola modello
MOC 3040 prescritto nell'elenco componenti; sulla destra è visibile il componente
Richiedeteci oggi stesso il MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO inviando anticipatamente cosi come esso appare nella sua forma esteriore, dalla quale si rileva la posizione
l'importo di L. 9.500 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 916205, indirizzando a: Elettronica Pratica• del piedino 1 dell'integrato.
20125 Milano • Via Zuretti, 52.

274 275
PIATORE. quisto e dalla qualità del negozio rivenditore.
Il diodo led illumina un fototriac, anch'esso con-
/C1 tenuto internamente a IC2, il quale commuta una
corrente massima di 100 mA a 400 V di picco. MONTAGGIO
SIGLA L'integrato IC2, dunque, è uno speciale dispositi- Il montaggio del termostato elettronico optoiso-
vo, che viene innescato da un raggio di fotoni lato si esegue nel modo indicato nel piano co-
S1 I JII 15V J emessi da un diodo led e che è dotato di particola- struttivo riportato in figura 2, dopo aver compo-
re circuito che consente l'innesco soltanto quan- sto il circuito stampato secondo il disegno pubbli-
E /C1 lu do la tensione di rete, applicata fra i terminali 6 - cato in grandezza reale in figura 3.
4, raggiunge il suo valore minimo, in modo da as- La tensione di alimentazione della sezione pilota
3
-
g3[g "' sicurare la commutazione al passaggio della ten- del progetto di figura 1 deve essere derivata da un
220 V Il sione alternata attraverso il valore zero. alimentatore stabilizzato, costruito secondo lo
e
l ,,a L'integrato IC2 viene anche chiamato "optoiso- schema riportato in figura 5.
I latore", proprio perché separa o, meglio, isola Dato che il dispositivo rimane interessato, sia pu-
T1 Il C1 C2 p,, ' elettricamente il circuito di pilotaggio riportato re in una sua piccola parte, dalla tensione di rete,
sulla sinistra di figura 1, da quello di utilizzazio- raccomandiamo di perfezionare, con la massima
ne, che si trova sulla destra dello stesso progetto. cura, gli isolamenti dei conduttori di rete e dei
Al fotoaccoppiatore IC2 sono collegati alcuni ele- componenti attraversati dalla corrente alternata.
menti, tre resistenze, un condensatore ed un Il tutto, a montaggio del modulo elettronico ulti-
Fig. 5- Schema elettrico dell'alimentatore a 12 Vcc stabilizzati, necessario per ali- TRIAC, i quali realizzano un relé "solid-state'', mato, dovrà essere racchiuso in un contenitore di
mentare la sezione di pilotaggio del termostato elettronico. ossia il circuito di potenza del termostato elettro- materiale isolante. Ovviamente, qualora il termo-
nico. Il triac, infatti, viene innescato dopo che il stato venisse destinato al controllo di elevate po-
raggio di fotoni emesso dal diodo led ha provoca- tenze elettriche, quelle che impongono un mon-
E to l'innesco del fototriac. Il triac, quindi, rappre- taggio del TRIAC su elemento raffreddatore, il
senta l'interruttore finale allo stato elettronico contenitore dovrà essere provvisto di opportuni
solido del circuito utilizzatore. fori di aerazione.
Condensatori Varie A colore che fossero interessati alla costruzione Il nostro progetto di termostato, realizzato con i
C1= 500 F - 36 VI (elettrolitico) P1 = ponte raddrizz. (80 V - 1A) del termostato presentato in queste pagine, ricor- componenti prescritti nell'apposito elenco, è in
C2 = 100.000 pF T1 = trasf. d'alim. (220 Vca - 15 Vca • 0,3 A) diamo che il prezzo dell'optoisolatore della Mo- grado di pilotare, con il triac munito di radiatore,
C3 = 100.000 pF IC1 = 7812 torola, citato nell'elenco componenti, si aggira un carico resistivo di 1.600 W ed uno induttivo di
intorno alle cinquemila lire. Piccole variazioni sul 1.000 W, come è generalmente quello di molti
prezzo base possono dipendere dal luogo di ac- motori elettrici.

1, è costituito da un amplificatore operazionale, mali delle NTC, si raggiungono precisioni di fun-


l'integrato ICI, di tipo A741, che compara la zionamento praticamente limitate soltanto dalle
tensione presente sui terminali del sensore NTC possibilità di taratura.
con il valore di tensione presente sul piedino 2, I due diodi al silicio D 1-D2 provvedono a limita-
ossia sul punto di saldatura delle due resistenze re eventuali danni in caso di avarìe circuitali.
Qualora il circuito di figura 1 dovesse divenire
RA4- R5. E questo riferimento è assolutamente
stabile, proprio per il tipo di alimentazione a 12 V
stabilizzati, derivata dal circuito alimentatore
fonte di disturbi, consigliamo di collegare, fra i
piedini 4 - 7 di ICI, un condensatore ceramico da
alcune centinaia di picofarad.
Un'idea vantaggiosa:
presentato in figura 5, nel quale il regolatore inte-
grato ICI rimane insensibile ad ogni eventuale
variazione di temperatura e immutabile coll'an-
dare del tempo. Dunque, il circuito di controllo IL FOTOACCOPPIATORE l'abbonamento annuale a
segue con la massima precisione le variazioni del
sensore NTC, anche in virtù del grande guadagno Quando la resistenza NTC si raffredda oltre un
certo limite, stabilito tramite il potenziometro
di ICI, che si aggira intorno al milione di volte.
La resistenza NTC, che diminuisce il proprio va-
lore resistivo con l'aumentare della temperatura
esterna, può anche essere di tipo ultrasensibile ed
R2, questa provoca un aumento di tensione sul
piedino 3 tale da superare quella presente sul pie-
dino 2. In tale occasione, l'uscita sul piedino 6 è
ELETTRONICA PRATICA
ultralineare, per applicazioni sofisticate che, ov- alta ed alimenta, tramite la resistenza R6, il diodo
viamente, non interessano i lettori principianti. led collegato internamente fra i piedini 1-2
Ricordiamo tuttavia che, pure con i modelli nor- dell'integrato IC2, denominato FOTOACCOP-

276 277
Segnala ogni perdita d'acqua della lavatrice.

Aziona automaticamente il tergicristallo dell'auto in presenza


di pioggia.

ALLARME IDRICO Può fungere da indicatore di continuità elettrica.

Non capita spesso, fortunatamente, che l'acqua grossi guai per chi abita nell'appartamento alla-
contenuta nella lavatrice si riversi, a causa di gato e, a volte, per coloro che si trovano nei piani
qualche improvvisa anomalìa tecnica dell'elettro- inferiori. Perché l'acqua, in misura maggiore
quella calda, penetra assai facilmente negli inter- traverso i solai e raggiunge i locali sottostanti, destinato ad altri impieghi, diversi da quello ora
domestico, sui pavimenti circostanti, inondando danneggiando suppellettili, mobili, parquets e
un po' tutta la casa. Ma quando ciò accade, sono stizi delle piastrelle, scorre sotto gli usci, filtra at- menzionato. Per esempio, potrà servire come ap-
moquettes di proprietà altrui. Conviene, quindi, parato rivelatore della presenza di pioggia, oppu-
mettersi al riparo da tali eventi, che possono co- re come indicatore di massimo livello in una ci-
stare fatica e denaro, sistemando, sotto la lavatri- sterna o in una botte o, ancora, quale sistema di
ce, un semplice sistema di allarme sonoro in gra- antifurto, ma sulle svariate applicazioni del pro-
do di avvertire anche la fuoriuscita di poche goc- getto avremo occasione di soffermarci più avanti.
ce d'acqua. Per ora preferiamo entrare nel vivo dell'argo-
Sono molti gli impieghi cui può essere assegnato questo origi- In pratica si tratta di porre sul pavimento, là dove mento ed iniziare con l'esame del circuito teorico
nale e sensibile sistema di allarme. Perché si estendono dalle si ritiene che l'acqua possa defluire all'esterno, dell'allarme idrico.
più comuni applicazioni di antifurto, a quelle di segnalatore di una piastrina-sonda, collegata ad un modulo elet-
acqua, pioggia, continuità elettrica circuitale, sirena su gio- tronico, il quale mette in funzione un buzzer atti-
vo in caso di necessità. E ciò si verifica quando COMPORTAMENTO ELETTRONICO
cattoli ed irrigatore automatico di orti e giardini. una sola goccia d'acqua inumidisce le piste di ra-
me stampate sulla basetta-sensore. Per coloro che non amano addentrarsi nella teo-
Ovviamente, il dispositivo di allarme potrà essere ria pura, relativa all'impiego degli integrati logici
278
279
r-·-·-·-·-·-·-· -·-·-· -·-·

RI
·1 ·
2
3
4
5
6
1
13
12
11
10
9
8
14 I C 1

I
I
R2

L-·-·- -·-·-·-·-·-·-·-·-·
.7-
220V RETE

Fig. 1- Circuito elettrico del dispositivo di allarme idrico. Quando una sola goccia
d'acqua cade sul sensore, il buzzer entra immediatamente in funzione. Il diodo led
DL segnala la presenza della tensione di alimentazione.
Fig. 2- Piano costruttivo del modulo elettronico dell'apparato di segnalazione di
presenza di acqua sul sensore. Questo circuito deve essere inserito in un contenito-
re di plastica, con funzioni di corpo isolante.
----COMPONENTI-----
Condensatori R6 = 1.800 ohm
C1 = 10 F - 16 VI (elettrolitico)
C2 = 1F (non polarizzato) Varie
C3 = 100 F · 16 VI (elettrolitico)
220 F • 35 VI (elettrolitico)
IC1 = 4093 B ta la sonda (ENTRATA SENSORE), è presente za, anche i piedini 5 e 6 di ICIb commutano sullo
C4 = D1 = 1N4004 (diodo al silicio) la tensione di 12 Vca. E questo stesso valore di stato logico O, per cui l'uscita 4 diventa alta (stato
D2 = 1N4004 (diodo al silicio)
DZ1 = 11V.1W (diodo zener) tensione è rilevabile fra i pettini di rame che com- logico 1). Anche i piedini 12-13-9 di ICld e IClc
Resistenze
D22 = 12V•1W (diodo zener) pongono il sensore illustrato in figura 5. Pertan- raggiungono lo stato logico 1. Ma queste due ulti-
R1 = 330 ohm B = buzzer attivo (MURATA) to, quando una sola goccia d'acqua cade sul sen- me sezioni, a causa della presenza del condensa-
R2 = 470.000 ohm sore, il circuito si chiude ed applica la tensione al- tore C2 e della resistenza R4 entrano in oscillazio-
DL = diodo led
R3 = 1megaohm T1 = trasf. d'alim. (220 V - 12V.1W) l'anodo del diodo al silicio DI, il quale la rettifica
R4 = 150.000 ohm
ne alla frequenza di 2 Hz, ossia di 2 cicli al secon-
R5 = 330 ohm
F1 = fusibile (0,5 A) e, assieme al condensatore elettrolitico Cl, la tra- do, come diagrammato in figura 4. In altre paro-
sforma in una tensione continua che raggiunge le le, le due uscite 10 e 11 passano dallo stato logico
porte 1 - 2 del NANO di ICI segnalato con "a". O allo stato 1 per ben due volte al secondo. Il buz-
Ma sui terminali 1-2 di ICla il valore della tensio- zer BZ, dunque, genera la sua caratteristica nota
ne continua, applicata in virtù dei vari elementi interrotta due volte al secondo. E il suono pro-
circuitali presenti fra il terminale 2 del circuito di dotto è quello penetrante di una sirena.
in tecnologia CMOS metal gate, riassumiamo per il quale è stato impiegato il modello 4093 B. figura 1 ed i piedini 1 - 2 di ICla, inizialmente di
brevemente, qui di seguito, il comportamento del Il circuito di figura 1 è alimentato con la tensione O V, sale progressivamente fino al raggiungimen-
circuito di figura 1. Successivamente ci intratter- alternata di 12 V, derivata dall'avvolgimento se- to del valore di 67 Vcc, allorché il NAND com- IL CIRCUITO TEORICO
remo in una analisi più rigorosa, sotto il profilo condario del trasformatore di rete Tl. Dunque, muta l'uscita dallo stato logico 1 a quello O, ossia
tecnico, del funzionamento dell'integrato ICI, sui ternùnali 1 - 2 del circuito, là dove va applica- da uno stato alto ad uno basso. In corrisponden- Passiamo ora ad un esame più dettagliato del

280 281
+ @e 1 SECONDO 1 SECONDO
g

2
' ~
S7Aro "1'
(12V)

I S7Aro 'g'
g , . ✓
av]
7 11

Fig. 4 • li segnale generato dall'integrato ed uscente da questo oscilla alla frequen-


Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato da riprodurre su basetta di za di due cicli al secondo, come diagrammato in questa figura, nella quale i due sta-
vetronite, di forma rettangolare. ti logici, alto e basso, si identificano con i due valori estremi della tensione di ali-
mentazione.

progetto di figura 1 e cominciamo con la presen- poi, come abbiamo detto, si aggiunge pure l'in-
tazione dell'integrato ICI, che appartiene alla se- sensibilità al rumore nella misura di circa due ter- ve o negative, soprattutto di tipo impulsivo. dell'ingresso di IClc, che viene in tal modo abili-
rie 4000 degli integrati logici ed è realizzato in tec- zi della tensione di alimentazione; in pratica, Pertanto, essendo gli ingressi di ICla esposti ver- tato.
nologia CMOS metal gate, la quale dispone, oltre dunque, per interferire sullo stato logico, il se- so l'esterno, ossia verso l'eventuale presenza di La sezione IClc realizza un oscillatore resistivo-
che della possibilità di una alimentazione a pila, gnale disturbo deve sovrapporsi al livello, nor- disturbi, di tensioni indotte e scariche elettrostati- capacitivo, cioè ad RC, estremamente affidabile.
grazie ai ridotti consumi, anche di una elevatissi- malmente esistente in entrata, per ben 8 V. che, è assolutamente necessario provvedere ad Infatti, l'isteresi dell'integrato e la reazione intro-
ma impedenza d'ingresso. La funzione logica espletata dall'integrato ICI è una efficace protezione di questi, mediante l'inse- dotta dalla resistenza R4 obbligano il condensa-
L'integrato può essere alimentato con tensioni fi- quella di NAND a due ingressi: quattro porte di- rimento, nel circuito di figura l, del diodo zener tore C2 a caricarsi o scaricarsi, tramite R4, fra le
no a 18 V, ma nel progetto di figura 1 si utilizza il sponibili nella stessa custodia. Ovvero, per di- DZl e della resistenza limitatrice di corrente Rl. due soglie d'entrata di IClc e con un tempo che
valore di 12 V, che consente un elevato margine sporre dell'uscita bassa, è necessario che entram- Soltanto in presenza di disturbi assai gravi, con- dipende dal valore assegnato ad RC e alla distan-
di sicurezza e di immunità ai disturbi e ai rumori. bi gli ingressi siano alti. E se questi sono collegati viene ridurre la tensione di zener di DZl dal valo- za fra le soglie stesse. Dunque, sul piedino 10 di
E ciò perché le tensioni applicate agli ingressi pre- assieme, come accade nel progetto di figura 1, il re di 11 V a quello di 10 V ed elevare la resistenza IClc è presente un segnale a bassa frequenza, ric-
sentano sensibili differenze di livelli, che vengono circuito inverte semplicemente lo stato logico pre- Rl da 330 ohm a qualche migliaio di ohm, ovvia- co di armoniche, che può eccitare, attraverso il
riconosciute come stati logici, alto e basso, dal di- sente all'entrata. mente rinunciando ad una parte di sensibilità del terminale 3 del circuito di figura 1, un buzzer (B)
spositivo. Ma l'immunità al rumore è pure accen- La tecnologia CMOS, in misura particolare quel- dispositivo. In ambienti molto rumorosi, inoltre, piezoelettrico, che emette il segnale acustico di al-
tuata dalla presenza di porte del tipo a trigger di la a metal gate, obbliga il progettista ad introdur- conviene inserire, in parallelo con i condensatori larme.
Schmitt, dotate di notevoli isteresi, ovvero di un re certi accorgimenti circuitali che, non venendo Cl - C3 - C4, dei condensatori ceramici da 100.000 La frequenza del segnale può essere variata inter-
certo tasso di reazione positiva in tensione sugli rispettati, possono condurre ad effetti disastrosi. pF, con lo scopo di sopprimere in misura mag- venendo sul valore capacitivo del condensatore
ingressi il quale, per far riconoscere lo stato logi- Ma vediamo subito di che cosa si tratta. giormente efficace i disturbi veloci. C2, che può anche essere di tipo al tantalio, con il
co precedente, costringe l'alimentazione a ridurre Per evitare la distruzione del sottile strato di ossi- La debole corrente, che lo stato di umidità stabili- terminale negativo collegato sulla linea di alimen-
di un terzo il suo originale valore. In altre parole, do, depositato sotto il gate dei transistor MOS, sce fra i terminali 1 - 2 del circuito di figura l, è di tazione negativa. La tensione di lavoro di un tale
mentre per le porte normali, una volta raggiunto sempre possibile in presenza di sovratensioni po- tipo alternato. E questo allo scopo di non corro- componente deve essere di 16 V, come valore mi-
il livello di scatto, basta ritornare indietro di po- sitive o negative, a causa delle elevatissime impe- dere la piastra del sensore; tuttavia, nel caso di nimo.
chi millivolt per riconoscere lo stato logico prece- denze in gioco, si debbono inserire, sui circuiti di alimentazione a pila, è sempre possibile utilizzare La sezione ICld dell'integrato viene lasciata con
dente, in questo caso occorre retrocedere per l'in- ingresso, dei diodi di protezione, realizzando pu- la corrente continua. Comunque, la corrente al- gli ingressi collegati con la linea di alimentazione
tero valore della tensione di reazione positiva. E re delle strutture parassite, equivalenti a degli ternata, una volta superato il circuito della pia- positiva e con l'uscita libera, onde evitare assor-
ciò è possibile nella tecnologia a MOS comple- SCR, che possono cortocircuitare l'alimentazio- strina-sonda, viene trasformata in corrente conti- bimenti parassiti ed eventuali distruzioni dell'ele-
mentari CMOS, con il vantaggio di evitare.incer- ne, provocando un fenomeno di sovracorrente e nua dal diodo raddrizzatore al silicio D 1 e dal mento.
tezze nello scatto, rimbalzi successivi o lente tran- la conseguente distruzione dell'integrato. Un tale condensatore elettrolitico Cl. Soltanto nel caso in cui fosse necessaria in uscita
sizioni in uscita, tenendo conto che proprio que- fenomeno, come è stato ricordato in altre occa- Quando la tensione accumulata dal condensatore una corrente di maggiore intensità, allora la se-
ste ultime sono particolarmente insidiose, perché sioni, viene designato con l'espressione "latch - elettrolitico Cl è sufficiente a far scattare il primo zione ICld potrà essere collegata in parallelo con
provocano il riscaldamento dell'integrato con ec- up"; esso si verifica quando, sui vari piedini dei quattro NANO, ossia IC1a, il segnale uscente la sezione IClc; gli ingressi dell'una vanno colle-
cessivi, conseguenti consumi di energia. A queste, dell'integrato, sono presenti sovratensioni positi- da questo viene invertito da IClb e lo stato logico gati con gli ingressi dell'altra e la stessa operazio-
"alto" si stabilisce sul piedino 9, rappresentativo ne deve essere effettuata sulle due uscite. Un tale
282
283
spettare le due polarità, positiva e negativa, nor- sensore. Se tutto il montaggio è stato realizzato
malmente individuabili dalla colorazione dei due
conduttori fuoriuscenti dal buzzer, rosso e nero.
senza commettere errori, l'allarme deve entrare
immediatamente in funzione. KIT PER CIRCUITI
Il rispetto delle polarità, in fase di montaggio del
modulo elettronico, si estende pure ai tre conden-
INSTALLAZIONE ED IMPIEGHI
STAMP1ATII L. 18.000
satori elettrolitici e ai diodi (anodo e catodo). La
corrispondenza fra i quattordici piedini dell'inte-
grato ICI ed il loro ordine numerico di successio- Per evitare spiacevoli inconvenienti, provocati
dalla tensione di rete, raccomandiamo di utilizza- Dotato di tutti gli elementi necessari per
ne è facilmente rilevabile dal particolare riportato la composizione di circuiti stampati su
sulla sinistra, in alto di figura I; dove si può nota- re, per Tl, un trasformatore nel quale l'avvolgi- vetronite o bachelite, con risultati tali da
re come il piedino I si trovi in prossimità di un di- mento primario sia sicuramente isolato da quello soddisfare anche i tecnici più esigenti,
schetto-guida, impresso sul corpo superiore del- secondario. Inoltre, si consiglia di non collocare questo kit contiene pure la speciale pen-
l'integrato. l'apparecchio sul pavimento, ma di sistemarlo ad na riempita di inchiostro resistente al
Il terminale 5 del circuito stampato, sul quale va una certa distanza da questo, da tubazioni del- percloruro.
collegato il catodo (k) del diodo led DL, deve pu- l'acqua, da conduttori elettrici e, ovviamente, da
re essere connesso con una tubatura dell'acqua, eventuali zone allagate. Nell'impiego con lavatri-
per motivi prudenziali, tenendo conto che il di- ci, il contenitore del modulo elettronico deve ri-
spositivo è alimentato con la tensione di rete e manere lontano dal sensore ed il collegamento
vien fatto funzionare principalmente in zone o con questo deve essere effettuato mediante cavo
luoghi che possono allagarsi. Nel tipico esempio schermato collegato a massa, quella stessa della
di impiego del dispositivo, in prossimità della la- lavatrice.
Fig. 5 • Il sensore è rappresentato da una basetta di ba- vatrice, conviene invece collegare il terminale 5 L'allarme idrico, presentato e descritto in questo
chelite o vetronite, sulla quale sono riprodotti, tramite del modulo con la parte metallica (massa) del- articolo, può essere utilizzato in veste di aziona-
sottili piste di rame, due "pettini", i cui denti si inter-
l'elettrodomestico. In ogni caso, questo collega- tore automatico di tergicristalli sugli automezzi.
pongono, gli uni sugli altri, senza formare contatto elet- Per questo impiego, tuttavia, occorre aumentare
trico. mento va fatto mediante cavo di rame del diame-
tro di 2 mm, ricoperto con materiale isolante di il valore capacitivo del condensatore C2, onde ge-
color verde-giallo, in rispetto delle norme inter- nerare impulsi di maggior durata. In pratica, si
nazionali che regolano le condutture di massa. deve sostituire il buzzer con un relé da 12 V e 10
A montaggio ultimato, il modulo elettronico an- mA e collegare in parallelo, come è stato detto in
drà introdotto in un contenitore di plastica od al- precedenza, i due nand IClc e ICld. Sui contatti
tro materiale isolante, impermeabile, dal quale utili del relé si collega l'interruttore del tergicri- Consente un controllo visivo conti-
dovranno fuoriuscire il cavo di alimentazione, i stallo. In questo modo si dosa pure la cadenza dei nuo del processo di asporto.
cavetti del buzzer, che potrà essere collocato in movimenti con l'intensità della pioggia, ovvia-
mente posizionando in modo corretto il sensore. Evita ogni contatto delle mani con
collegamento potrebbe essere richiesto dall'im- luogo diverso da quello in cui si sistema il disposi- il prodotto finito.
piego di relé sensibili, con assorbimenti di corren- tivo ed il diodo led, che tiene informato l'opera- Per quanto riguarda l'alimentazione, questa deve
te di I O mA circa, da inserire nel circuito di figura tore sulla regolarità di funzionamento dell'ali- essere derivata dalla batteria a 12V, applicandola E' sempre pronto per l'uso, anche
I al posto del buzzer. mentatore. direttamente sui terminali del condensatore elet- dopo conservazione illimitata nel
Il sensore, riportato in figura 5, potrà essere co- trolitico C4. Per disporre di un comando conti- tempo.
struito anche in maniera diversa da quella indica- nuo, basta eliminare il condensatore C2 e la resi- - Il contenuto è sufficiente per tratta-
MONTAGGIO ta. Ma per raggiungere una elevata sensibilità, è stenza R4 e collegare fra loro i piedini 8-9 di IClc. re più di un migliaio di centimetri
necessario che le piste di rame siano molto vicine Mettendo il sensore fuori dalla finestra, il dispo- quadrati di superfici ramate.
Il lavoro costruttivo del progetto fin qui descritto l'una all'altra, in modo che anche una piccola sitivo funziona da rivelatore di pioggia.
prende le mosse dall'approntamento del circuito goccia d'acqua possa formare il debole contatto Un'altra importante applicazione del progetto è
stampato, che deve essere composto su una baset- elettrico che avvia il passaggio della corrente al- quella dell'indicatore di continuità elettrica. Per
ta di vetronite, di forma rettangolare, delle di- ternata la quale, come abbiamo detto, a differen- il quale, al posto della sonda, si debbono impie- MODALITA' DI RICHIESTE
mensioni di IO cm x 4,5 cm, ricopiando il dise- za di quella continua, evita il pericolo di forma- gare due puntali, da porre in contatto, di volta in Il kit per circuiti stampati è corredato di un
gno pubblicato in grandezza reale in figura 3. zione di fenomeni elettrolitici sulla superficie del- volta, con i terminali I - 2 del circuito. Se il buz- pieghevole, riccamente illustrato, in cui so-
Sulla basetta-supporto del modulo elettronico, i la piastrina-sonda. zer entra in funzione, il circuito elettrico in esame no elencate e abbondantemente interpretate
vari componenti debbono essere inseriti secondo Un altro sistema, che consente di aumentare la deve considerarsi integro; altrimenti si rivela in- tutte le operazioni pratiche attraverso le
la disposizione illustrata dal piano costruttivo di sensibilità dell'apparato, è quello di elevare il va- terrotto. quali, si perviene all'approntamento del cir-
figura 2. lore della resistenza R2 da 470.000 ohm ad alcuni Utilizzando il dispositivo come antifurto, sui ter- culto. Il suo prezzo, comprensivo delle spese
minali I - 2 del circuito si debbono collegare degli di spedizione, è di L. 18.000.
Il buzzer deve essere di tipo attivo ed elettronico, megaohm. Le richieste debbono essere fatte inviando
ovvero non elettromeccanico. Ma è importante Il cavetto, che unisce il sensore con i terminali I - interruttori magnetici normalmente aperti.
l'importo citato a: STOCK RADIO • 20124
che la sua resa sia elevata e per questo motivo 2 del circuito elettronico, deve essere schermato, Concludiamo ricordando che questo progetto MILANO · Via P. Castaldi, 20 (Tel. 27.98.31) a
consigliamo di utilizzare un modello di marca qualora la sua lunghezza sia superiore ai 50 cm. può essere accoppiato ad una elettrovalvola, con mezzo vaglia postale, assegno bancario, as-
MURATA. Al momento dell'inserimento del Il collaudo dell'apparecchio si effettua facendo lo scopo di realizzare un impianto automatico di segno circolare o c.c.p. n. 46013207.
componente nel circuito, raccomandiamo di ri- cadere una goccia d'acqua fra le piste di rame del irrigazione di prati, orti e giardini.
285
284
QUALIFICAZIONE PNP o NPN?

Come si individuano le posizioni degli elettrodi di collettore e


di emittore?

Da che parte si trova il catodo di un normale diodo?

funge da interruttore dell'alimentazione e si os- rie, cioè connessi con polarità opposte, con il
serva il comportamento ottico di due diodi led, punto in comune in corrispondenza della base,
uno di color rosso ed uno di color verde. Più applicando un puntale su questo elettrodo, si può
avanti avremo modo di interpretare i vari feno- controllare la conduzione verso gli altri due elet-
meni ottici che si manifestano in corrispondenza trodi, sempre che il transistor sia funzionante e
con le diverse caratteristiche dei componenti presi non interrotto. Conoscendo poi la polarità della
in considerazione. Per adesso vogliamo ancora ri- tensione, che il tester, nella funzione ohmmetri-
cordare che con questo strumento si possono ana- ca, applica durante l'esame del semiconduttore, è
lizzare pure i diodi, per controllarne lo stato otti- possibile sapere se si tratta di un modello di tipo

DEI TRANSISTOR male ed eventualmente quello di interruzione o PNP o NPN. Perché, nel primo caso, collegando
cortocircuito. Inoltre, per mezzo del collegamen- il puntale con tensione negativa sulla base, si mi-
to elettrico di due delle tre boccole disponibili, il sura un basso valore resistivo verso gli altri due
circuito del provatransistor e provadiodi si tra- elettrodi; naturalmente, per questo tipo di con-
sforma immediatamente in un piacevole lampeg- trollo, il tester, oltre che nella funzione ohmme-
giatore a due colori. Ma vediamo, per il momen- trica, deve essere commutato sulle portate infe-
to, di spendere qualche parola, con finalità didat- riori. Tutto il contrario si manifesta, invece, in
Realizzando questo semplice dispositivo, il dilet- de, trova: completa giustificazione nell'esame di tiche, per interpretare il sistema di controllo dei presenza di un transistor NPN.
tante potrà disporre di un valido strumento in transistor di recupero, nei quali è scomparsa la si- transistor mediante il comune tester, che noi stes- Putroppo, non sempre si è certi di conoscere le
grado di distinguere, rapidamente e con sicurez- gla di identificazione e di cui si presume di cono- si, in altre occasioni, abbiamo accuratamente de- esatte polarità della tensione applicata dal tester
za, un transistor di tipo PNP da un altro di tipo scere ben pochi elementi. Perché il modello nuo- scritto. sugli elettrodi del transistor. Ad esempio, una
NPN. Inoltre potrà agevolmente individuare la vo, appena acquistato, non richiede alcuna anali- volta, sul puntale rosso veniva applicata la tensio-
posizione dei tre elettrodi di collettore, base ed si di riconoscimento. ne negativa, mentre oggi, come avviene in tutti i
emittore e constatare se il semiconduttore presen- Nel progetto di figura 1, il controllo del transistor IMPIEGO DEL TESTER modelli di tester digitali, si preferisce inserire
ta cortocircuiti interni o interruzioni che lo fac- viene fatto inserendo i suoi tre terminali in altret- quella positiva. In ogni caso, pur conoscendo be-
ciano ritenere fuori uso. Ovviamente, l'impiego tante piccole prese, o serrafili o adeguate boccole. Generalmente, quando nelle mani di un tecnico ne il proprio tester ed essendo certi di non fare
dell'apparato, presentato e descritto in questa se- Quindi si preme per un attimo un pulsante, che capita un transistor bipolare, ossia non di tipo confusioni di sorta, dopo aver saputo se un tran-
FET o MOS, nel quale la sigla sia parzialmente o sistor è un PNP o un NPN e pur avendo indivi-
totalmente illeggibile, questi, tramite l'uso del te- duata la posizione dell'elettrodo di base, con
ster, commutato nelle funzioni ohmmetriche, cer- l'analizzatore universale non è assolutamente
ca di controllare lo stato delle giunzioni base- possibile sapere neppure in misura grossolana, se
emittore e base-collettore le quali, come si sa, il componente analizzato amplifica e se è qualco-
equivalgono, elettronicamente, a due comuni sa di più del semplice collegamento di un paio. di
Per analizzare un transistor, cioè per conoscerne gli elementi diodi. Ebbene, da questa prima operazione, il diodi. E non è nemmeno possibile distinguere con
fondamentali che lo caratterizzano, quando dal suo contenito- tecnico desume un giudizio sommario sui transi- l'impiego del tester, l'elettrodo di collettore da
stor, riuscendo a sapere se vi sono dei cortocircui- quello di emittore. Eppure, quello della localizza-
re è totalmente scomparsa la sigla, è sufficiente un solo, sem- ti o delle interruzioni. Ma con tale intervento zione dei terminali, è un problema molto impor-
plice strumento, economico e di facile impiego, come quello strumentale, si ha pure la possibilità di riconosce- tante per i dilettanti e non soltanto per questi.
presentato e descritto in questa sede. re l'elettrodo di base fra quelli di collettore e di Perché attualmente nel mondo si trovano semi-
emittore. Infatti, poiché le due giunzioni sono conduttori prodotti da centinaia di costruttori,
equivalenti al collegamento di due diodi in antise- che adottano metodi realizzativi spesso diversi e

286 287
l
p#

ROSSO VERDE K
R4 Il

R3
C2 9V
e

e
l
c b e R5 I Il
TRANSISTOR
IN PROVA 9V
~

Fig. 1 • Circuito teorico del dispositivo che, tramite il comportamento luminoso dei
due diodi led, è in grado di segnalare il tipo di transistor in esame e l'esatta posizio-
ne degli elettrodi di collettore e di emittore .
boccole
miniatura
OMPONENTI Fig. 2- Piano costruttivo, composto su circuito stampato, dello strumento di con-
trollo dei transistor bipolari e dei diodi. Questi ultimi vanno inseriti soltanto sulle
Condensatori R4 = 330 ohm due boccole "c • e".
C1 = 1F (non polarizzato) R5 = 330 ohm
C2 = 100.000 pF
Varie
Resistenze IC1 = 4011B
DL1 = diodo led rosso
R1 = 12.000 ohm DL2 = diodo led verde
R2 = 560.000 ohm p1 = pulsante normai. aperto buona efficienza del componente quando la cor- Il principio di funzionamento del provatransistor
R3 = 12.000 ohm ALIM. = 9 Vcc rente scorre, attraverso questa, verso l'emittore e consiste nell'applicare, ad un transistor bipolare,
non verso il collettore. Pertanto, se nell'apparato inserito nei terminali "c-b-e', una tensione col-
che valuta il guadagno vengono contrassegnati i lettore-emittore di valore inferiore ai 5 V, onde
punti di fissaggio dei tre elettrodi del transistor in evitare ogni possibilità di scarica sulle giunzioni
esame, è facile arguire che il maggior guadagno base-emittore e base-collettore le quali, come si
verrà segnalato quando l'elettrodo di emittore ri- suol dire, verrebbero condannate al breakdown.
sulterà inserito nel punto circuitale corrispondente. Con questo valore di tensione, il transistor in pro-
contradditori. Fino al punto che, uno stesso tran- VALUTAZIONE DEL GUADAGNO Nel nostro dispositivo, il controllo del guadagno va può funzionare in entrambi i sensi, cioè con la
sistor, dello stesso tipo e con identica sigla, può del transistor viene eseguito osservando le indica- corrente di base verso l'emittore, ossia nel senso
essere caratterizzato da una disuguale piedinatu- L'identificazione precisa dell'elettrodo di emitto- zioni luminose emesse da due diodi led diversa- corretto, oppure con la corrente di base verso il
ra. Di qui la necessità di disporre di uno strumen- re e di quello di collettore si raggiunge soltanto se mente colorati. In che modo, lo vedremo quasi collettore, nel cosiddetto senso "inverso". Ora,
to, semplice ma affidabile, con migliori possibili- si è in condizioni di valutare, in qualche modo, il subito, nel corso dell'interpretazione del compor- se la tensione applicata diviene alternativamente
tà di identificazione dei transistor PNP ed NPN guadagno del transistor. tamento del progetto. positiva e negativa, l'eventuale transistor in pro-
di quelle derivabili dal tester, soprattutto quando A tale proposito ricordiamo che, ogni transistor va di tipo NPN funziona durante il semiciclo po-
l'esame debba estendersi ad alcune centinaia di bipolare montato correttamente, vale a dire nel sitivo della tensione, mentre quello di tipo PNP
componenti, oggi facilmente recuperabili da vec- rispetto delle polarità di alimentazione, presenta ESAME DEL CIRCUITO funziona durante il semiciclo negativo della stessa
chie schede o moduli elettronici di scarto indu- un guadagno, tra la corrente di base e quella di tensione. Si selezionano in tal modo i modelli
striale o fuori produzione. Uno strumento, in- collettore, che oscilla fra le decine e le centinaia di Esaurite le varie esposizioni teorico-didattiche, NPN da quelli PNP.
somma, in grado di offrire una sommaria valuta- unità. Ma scambiando il collettore con l'emitto- che consentono di assimilare più agevolmente il Collegando una resistenza (R3) di adeguato valo-
zione del guadagno e, conseguentemente, una in- re, sempre mantenendo le stesse polarità, il gua- comportamento del progetto del nostro identifi- re fra i due terminali "c-b, si stabilisce una cer-
dicazione precisa sulle posizioni esatte degli elet- dagno crolla ad un valore quasi unitario. Infatti, catore di transistor bipolari, passiamo ora all'esa- ta corrente verso la base del transistor in prova, la
trodi di emittore e di collettore. la base del transistor è concepita per consentire la me del circuito del dispositivo riportato in figura 1. quale provoca una elevata corrente di collettore
288 289
LED ROSSO LED VERDE
b e b
f:\

+= o a oI
Fig. 3- Disegno in grandezza naturale del circuito stam-
pato necessario per la composizione del provatransi-
stor.
e e
i I

NPN TRANSISTOR PNP


Fig. 4-Il led rosso lampeggia vivacemente quando il transistor in prova è di tipo
NPN ed i suoi elettrodi sono collegati come indicato sullo schema di sinistra. Scam-
biando il collettore con l'emittore, il led lampeggia ancora, ma molto più debolmen-
EC EZIO' LMENTE te. Lo schema riportato a destra interpreta l'esame di un transistor PNP, che fa lam-
peggiare il led verde.

IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE


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AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA soltanto se questo elettrodo è stato casualmente Se nel collegamento casuale degli elettrodi di col-
collegato con il terminale "c". Si verifica in tal lettore e di emittore del transistor, l'emittore vie-
modo il fenomeno del "guadagno elevato" dian- ne inserito sul terminale "c", il guadagno ovvia-
zi citato. Ovviamente, tutto ciò è condizionato mente diminuisce e l'indicatore ottico offre una
Coloro che, soltanto dalle buone condizioni elettroniche del transistor segnalazione di minore intensità luminosa. Ab-
recentemente, hanno in prova.
conosciuto ed apprezzato la biamo così individuato la posizione esatta dei due
validità didattica di
Elettronica Pratica,
immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
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DIODI
Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse, Fig. 5- In sede di esame dei diodi, il led rosso lampeggia quando l'anodo rimane
connesso con la boccola "c"; lampeggia invece il led verde quando l'anodo del dio-
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale do è collegato con la boccola "e".
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti, 52.

290
291
elettrodi di collettore e di emittore. maginato come una resistenza di alcune decine di MONTAGGIO DELL'APPARATO miniatura, oppure su tre clips o, ancora, su tre
I due diodi DLI (rosso) e DL2 (verde) sono colle- ohm, collegata con la linea positiva o con la mas- pinzettine-coccodrillo, fuoriuscenti dal circuito
gati in antiparallelo, in modo che possa accender- sa. Il montaggio del provatransistor e provadiodi mediante tre conduttori diversamente colorati.
si quello con polarità di alimentazione coinciden- L'integrato ICI contiene quattro NAND a due può essere effettuato in due modi, servendosi di Su queste si applica il transistor da esaminare, ri-
te con le polarità di alimentazione del transistor ingressi, che sono collegati come inverter. Due una basetta-supporto con circuito stampato, op- cordando che, qualora l'elettrodo di collettore
in prova. stadi quindi realizzano il classico oscillatore RC, pure di una basetta-supporto con piazzole forate. venga scambiato con quello di emittore, l'accen-
con frequenza stabilita dalla resistenza R2 e dal Nel primo caso occorre ovviamente comporre il sione del led che qualifica il tipo di transistor, se
condensatore Cl. Aumentando il valore capaciti- circuito stampato su una piastrina di bachelite di PNP o NPN, avviene con una luminosità meno
L'OSCILLATORE AD ONDA QUADRA vo del condensatore Cl, la frequenza di oscilla- forma rettangolare, riportando su questa il dise- intensa di quella che il diodo produce quando vie-
zione diminuisce e diminuiscono, conseguente- gno che in figura 3 è stato presentato in grandez- ne applicato in corrispondenza esatta con le tre
Per disporre della necessaria tensione di alimen- mente, i lampeggìi dei due diodi led. Con il valore za reale. Nel secondo caso si evita questo lavoro e boccole. Questo fenomeno è molto importante,
tazione, alternativamente positiva e negativa, con da noi assegnato a Cl, la frequenza si aggira in- si realizza un circuito cablato, seguendo la dispo- perché consente di distinguere il terminale di col-
una frequenza sufficientemente lenta da produrre torno a 1+2 Hz. sizione dei vari componenti elettronici riportata lettore da quello di emittore, qualora ciò non sia
lampeggìi visibili nei due diodi led, si è fatto uso I rimanenti stadi di ICI sono collegati in paralle- in figura 2, che riflette il piano costruttivo del possibile mediante la sola osservazione del com-
di un oscillatore ad onda quadra, per il quale è lo, con lo scopo di aumentare il valore dell'inten- provatransistor. ponente.
stato scelto un integrato logico della serie CMOS sità di corrente in uscita. Per la realizzazione delle tre prese, necessarie per In sostituzione delle boccole, delle clips e delle
in tecnologia metal-gate, capace di funzionare La tensione di alimentazione di riferimento di le connessioni con i terminali dei transistor in pinzette, si potranno pure utilizzare gli zoccoletti
anche con la tensione erogata da una piccola pila emittore, viene ricavata, sul valore metà della prova, la scelta può cadere su tre boccole di tipo per transistor, oppure le piccole morsettiere con
a 9 V, il modello 4011 B, la cui uscita può rag- tensione della pila, tramite il partitore di tensione serrafili a vite.

TABELLA PER LA VALUTAZIONE DEI TR

Comportamento dei led Valutazione del TR in prova Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
DLI (ROSSO) DL2 (VERDE)
Spento NPN Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
Acceso nico.
Spento Acceso PNP
Spento Spento Interrotto Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
Acceso (alter.) Acceso (alter.) In cortocirc. PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1 ° • Il tester

2°• Il voltmetro "T"%m


e
'R
e» -

i
giungere i valori estremi della tensione di alimen- composto con le due resistenze R4 - R5, le quali 3° .L'amperometro
tazione. Lo stadio d'uscita, infatti, può essere im- limitano pure la corrente verso questo elettrodo,
evitando eccessivi assorbimenti dalla pila nel caso 4° • Il capacimetro
di transistor in cortocircuito.
Nell'apposita tabella sono indicate le diverse va- 5°. Il provagiunzioni @
ne°
lutazioni che, con il nostro dispositivo, si posso-
no assegnare ai transistor sottoposti ad esame. °. Oscillatore modulato i
val
#%%g -
2$
i4

Per quanto riguarda invece il controllo dei diodi, 7° - Tutta la radio ,n

questi debbono essere collegati con i soli termina- "'"·~


abbonatevi a: li "c - e" del circuito di figura 1, lasciando inuti- 8° - Supereterodina
lizzato il terminale "b"; l'individuazione dei due ~
ELETTRONICA elettrodi di anodo e di catodo viene segnalata dal-
l'accensione di uno dei due diodi led, quello rosso
9°• Alimentatori
rw"""l. " vmasonne,
o quello verde, nel modo indicato in figura 5.
PRATICA Volendo trasformare il provatransistor in un lam-
peggiatore bicolore, è sufficiente collegare fra lo-
Ogni richiesta della RACCOLTA PRIMI PASSI deve essere fatta inviando anticipatamente l'im-
porto di L. 14.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione) a mezzo vaglia, assegno
ro i terminali "c - e" mediante un ponticello e o conto corrente postale N. 916205 e indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
premere il pulsante Pl. Via Zuretti, 52.

292 293
CO ELEMENTARE
ETTRONICA

di tre condensatori è riportato in figura 2. Più Nell'esempio di figura 2, invece, i tre condensato-
precisamente, sulla sinistra di entrambe le figure ri collegati in parallelo hanno i seguenti valori:
è simboleggiato il collegamento in parallelo, sul!a Cl = 50 pF; C2 = 100 pF; C3 = 1.000 pF; dun-
destra il solo condensatore corrispondente al- que:
l'insieme di condensatori.
Questo tipo di collegamento è certamente il più C4 = 50 + 100 + 1.000 = 1.150 pF
semplice da valutare, perché richiede soltanto

COLLEGAMENTI una o più operazioni di addizione. Infatti, per de-


terminare il valore capacitivo risultante, basta
sommare tra di loro tutti i valori capacitivi dei
condensatori che concorrono alla formazione del
Possiamo ora concludere dicendo che, qualunque
sia il numero di condensatori collegati in paralle-
lo, il valore capacitivo risultante dal collegamen-

CAPACITIVI collegamento in parallelo. Si suole quindi dire che


il valore capacitivo di più condensatori collegati
in parallelo è dato dalla somma delle capacità sin-
gole. Ma questo, del resto, è un concetto che si
spiega assai facilmente se si pensa che, in tale si-
to è dato dalla somma matematica dei valori dei
singoli condensatori.

COLLEGAMENTI IN SERIE
stema di collegamento, tutte le armature, con ca-
Tutti i condensatori, di qualunque tipo essi siano, a risolvere questi ulteriori problemi tecnici, dato riche elettriche di uno stesso segno, risultano elet- Mentre il calcolo della capacità risultante da un
possono essere collegati tra loro, come si fa per le che un tale compito rimane quasi sempre affidato tricamente connesse tra di loro e sono pure colle- insieme di due o più condensatori collegati in pa-
resistenze o per altri componenti elettronici. E i al progettista. Noi stessi, infatti, quando presen- gate tra loro le armature sulle quali sono conden- rallelo è assai semplice, perché si tratta di eseguire
collegamenti avvengono in tre modi diversi: in tiamo un circuito in cui, ad esempio, in sostitu- sate le cariche elettriche di segno opposto. Il risul- una normale operazione di addizione dei valori
parallelo, in serie, in serie-parallelo. I primi due zione di un solo condensatore ve ne sono due col- tato è dunque evidente: con questo collegamento capacitivi inseriti nel collegamento, per i conden-
sono certamente i più comuni, il terzo si verifica legati in parallelo, per non creare imbarazzo nella si compone un unico condensatore, composto da satori collegati in serie il calcolo, come già prean-
molto raramente. In ogni caso, gli scopi per cui, mente del lettore, ci premuriamo di giustificare il due sole armature, le cui superfici sono la somma nunciato, si presenta un po' più complesso. Oc-
anziché utilizzare un solo condensatore, si impie- fatto con ampie e doverose spiegazioni. Ma pas- delle superfici dei diversi condensatori che parte- corre infatti, in questo secondo caso, applicare
gano due o più elementi, diversamente connessi, siamo senz'altro all'esame dei diversi tipi di colle- cipano al cablaggio in parallelo. Quindi, indican- alcune formule algebriche, peraltro elementari e
sono molteplici. Il primo dei quali viene imposto gamenti di condensatori, anticipando la notizia do con C1, C2, C3, ... Cn i condensatori collega- facilmente risolvibili anche da coloro che non
dalla necessità di raggiungere un valore capaciti- che, per conoscere taluni valori risultanti, si deve ti, il valore della capacità risultante è dato da: hanno una specifica preparazione in materia.
vo non disponibile al momento nel proprio labo- ricorrere alla matematica e, in particolare, all'ap- Il calcolo della capacità risultante dal collega-
ratorio o difficilmente reperibile in commercio; il plicazione di certe espressioni algebriche. C = Cl + C2 + C3 + ... Cn mento di due o più condensatori in serie diviene
secondo scaturisce dalla necessità di ridurre le semplicissimo se tutti i componenti presentano lo
reattanze e poi, via via, vengono tutti gli altri, Nell'esempio di figura 1, i due condensatori colle- stesso valore capacitivo. Basta applicare la se-
quali l'aumento della tensione di lavoro, l'immu- COLLEGAMENTI IN PARALLELO gati in parallelo hanno i seguenti valori: guente formula per avere immediatamente il ri-
nità ai picchi di tensione, la resistenza agli agenti Cl = 250 pF; C2 = 1.000 pF; dunque: sultato:
esterni, l'insensibilità alle escursioni termiche. Il collegamento in parallelo di due condensatori è
Tuttavia, assai raramente il dilettante è chiamato rappresentato simbolicamente in figura 1. Quello C3 = Cl + C2 = 250 + 1.000 = 1.250 pF C = C1:n

294 295
c1 c2 c3 C3
250 1000 7250 Fig. 1- Il valore capacitivo, risultante
- 103pF
pF pF pF dall'accoppiamento di due conden-
satori collegati in parallelo, equivale
alla somma matematica dei singoli Fig. 3- Per stabilire il valore capacitivo risultante dal
valori dei condensatori che parteci- collegamento in serie di due condensatori, occor-
pano al collegamento. Quindi C1+ re applicare una semplice formula algebrica. Nel-
= = =
C2 C3 250pF + 1.000pF 1.250 pF. = =
l'esempio di figura C1+C2 C3 103 pF.

nella quale C identifica il valore capacitivo risul- tori collegati in serie sono soltanto due, allora va- plicare l'ultima formula pubblicata:
tante, Cl quello di un solo condensatore ed n il le la formula: C3 = 150 X 330 49.500 = 103,125 pF
numero dei condensatori, tutti dello stesso valo- 150 + 330 480 1
Clx C2 C4 = = 66,5 pF
re, collegati in serie. Per esempio, se si collegano C = 1 1 1
in serie tre condensatori del valore di 30 pF, la ca- C1 + C2 Un secondo esempio di collegamento in serie di + +
pacità risultante è di: tre condensatori è quello riportato in figura 4, nel 100 330 500
Un esempio di questo tipo di collegamento èri- quale i componenti assumono i seguenti valori:
C = 30 :3= 10pF portato in figura 3, nella quale i due condensatori Cl = 100 pF; C2 -= 330 pF; C3 = 500 pF. Ma questa formula raramente viene utilizzata dai
Cl e C2 hanno i seguenti valori capacitivi: 150 pF In questo caso, per stabilire il valore capacitivo principianti, i quali possono anche dimenticarla.
Ma se i valori capacitivi sono diversi e i condensa- e 330 pF. Applicando la formula ora citata, si ha: risultante dal collegamento in serie, occorre ap- Occorre invece tenere bene a memoria la prima e

50
C2
700
C3
7000 1150 Fig. 4-Il calcolo più complesso si verifica quando, co-
'
C2100pF

C3!30pF 66,5F
me in questo esempio di collegamento in serie di tre
pF pF pF pF

--
condensatori, i componenti che partecipano al ca-
Fig. 2- Qualunque sia il numero di
blaggio d'Insieme sono più di due, perché la formula
condensatori, che formano il colle-
da applicare, in tal caso, è abbastanza complicata
gamento in parallelo, il valore capa-
per chi non ha conservato l'esercizio pratico con le
citivo risultante è sempre dato dalla
somma matematica dei singoli valo- frazioni matematiche.
ri. In questo esempio C1+ C2 +C3 =
C4=50pF + 100pF + 1.000pF == 1.150pF.

296 297
9 9
o

Cr, DEV
o o o
[illi!1 1ID)

aE
e
9V
25 50
2 pile da 4,5V coll. in serie 250 _ 250

\
25 50

e 2,5

,25
0,1
10
2,5 10

1o x1 0,25
500 x0o ; 1
10 x1
500 10

4,5V

Fig. 5 • Tramite questo semplice circuito sperimentale, il lettore può verificare il pro-
cesso di carica e di scarica di un condensatore elettrolitico, ossia di elevata capacità.

e = 4.700 µF - 16 VI (elettrolitico) DEV. = deviatore (1 via - 2 posizioni)


LP = lampadina (6 V • 50 mA) PILA = 9 V (2 elementi da 4,5 V in serie) Fig. 6 • Realizzazione pratica del circuito sperimentale di controllo dei fenomeni di
carica e scarica di un condensatore elettrolitico.

la seconda formula relativa al collegamento in se- Per concludere, raccomandiamo, prima di ese-
rie, ossia quella in cui tutti i condensatori hanno guire qualsiasi operazione, vale a dire prima di
lo stesso valore capacitivo e quella in cui sono applicare le formule citate, di controllare che tutti
collegati due soli condensatori di diverso valore. i valori capacitivi dei condensatori, che formano
La validità dei calcoli eseguiti, con tutte le formu- sia il collegamento in parallelo, sia quello in serie,
le fin qui proposte, sussiste soltanto se viene ri- siano espressi in una stessa misura: microfarad
spettata la condizione che tutti i valori capacitivi (F), nanofarad (nF), picofarad (pF).
vengano espressi con la stessa misura. Per esem- Il picofarad si usa normalmente per valori fino a
pio, facendo riferimento allo schema di figura 1, i 100.000 pF. Per valori capacitivi più elevati si usa
valori di Cl e C2 sono formulati in picofarad (pF); il F. Ad ogni modo occorre ricordare che, a vol-
ma se uno soltanto di questi fosse stato indicato te, si fa uso del microfarad anche per valori non
con altra misura, ad esempio in microfarad (F), molto elevati. Pertanto conviene tenere bene a Fig. 7 • È buona regola, prima di riporre nel luogo
prima di eseguire l'operazione di addizione oc- di conservazione un condensatore elettrolitico,
memoria le seguenti corrispondenze: provvedere alla sua completa scarica, cortocircui-
correva eseguire la trasformazione da microfarad tando, con la lama di un cacciavite, i due terminali.
e picofarad. Al condensatore C2, infatti, si pote- 0,1 F = 100.000 pF
va attribuire il valore di 0,001 F, che è uguale a 0,01 F 10.000 pF
1.000 pF. 0,001 F = 1.000 pF

298 299
9 9
o o

o
s 0
™,.,~ @I, 1oo 9Ff ooo ]
e
9V
25

2,5 -
50

10
2 pile da 4,5Vcoll. in serie 250 250

e
\
25 50
2

2,5 ·10

0,25
1
10 x1
$ 0o x1o G

4,5V
Fig. 8 • Il processo di carica e scarica, di un condensatore elettrolitico, si sviluppa
più lentamente, collegando, in serie con Il morsetto positivo del condensatore, una
resistenza di adeguato valore ohmmico.

e = 4.700 µ,F - 16 VI (elettrolitico) DEV. = deviatore (1 via • 2 posizioni)


R = 2.700 ohm PILA = 9 V (2 elementi da 4,5 V in serie)

Fig. 9 - Piano costruttivo dell'esperimento con il quale il processo di carica e scarica


di un condensatore elettrolitico si sviluppa in modo lento ma sicuramente analizza-
bile sulla scala del tester.

Il nanofarad, a differenza del picofarad e del mi- ne, questo importante concetto, che viene defini-
crofarad, è una misura poco usata nel settore di- to con l'espressione di "carica e scarica del con-
lettantistico. densatore", merita ora alcune particolari consi-
derazioni e, soprattutto, alcune pratiche applica- Quando si inserisce nel circuito la pila da 9 V, il viatore un'altra volta su O. Si potrà così notare
zioni. Prendiamo quindi in esame il circuito teori- deviatore deve rimanere posizionato sullo zero (O). che, pur essendo stato disinserito il generatore,
CARICA E SCARICA co di figura 5, composto da una pila da 9 V, da In tali condizioni circuitali, la lampada LP rima- cioè la pila, l'indice del tester rimane ancora fer-
un deviatore, una lampada, un condensatore elet- ne spenta ed il tester misura O V. Successivamen- mo sul valore di 9 V, confermando che il conden-
È stato detto che il condensatore, in modo parti- trolitico, ossia un componente di elevata capacità te si commuta il deviatore su C (carica) e si osser- satore C si è caricato in precedenza e conserva la
colare quando il valore capacitivo di questo è ele- ed un tester, commutato nella funzione di volt- va che la lampada LP si accende per un attimo, carica alla tensione di 9 V. Poi, lentamente, il va-
vato, si comporta come un serbatoio di cariche metro in continua e su una scala superiore al va- mentre il tester segnala il valore di 9 V. Si può lore di 9 V diminuisce col passare del tempo,
elettriche, che si accumulano sulle due armature lore della tensione della pila; con il modello di te- così arguire che l'accensione temporanea della principalmente perché il tester, per funzionare,
del componente dopo averlo collegato ad unge- ster impiegato, la commutazione è fatta sul valo- lampada è dovuta ad un rapido passaggio di cor- ossia per mantenere l'indice fermo sul valore di 9
neratore elettrico, per esempio ad una pila. Ed è re di 25 Vcc fondo-scala. rente, che è la corrente di carica di C, inizialmen- V, necessita di una piccola corrente, che viene
anche stato detto che il condensatore conserva, L'esperimento consiste nel caricare e scaricare, te intensa, tanto da accendere la lampadina, ma fornita dal condensatore carico. In ogni caso, con
per un tempo più o meno lungo, la carica, ma la tramite il deviatore, il condensatore C e nel con- successivamente e gradatamente debole, fino al- gli elementi prescritti per la composizione del cir-
restituisce quando i suoi terminali vengono corto- trollare gli effetti sulla lampadina LP e sull'indice l'estinzione completa. cuito di figura 5, il tester segnala ancora una ten-
circuitati o collegati con un circuito chiuso. Ebbe- del tester. L'esperimento continua posizionando ora il de- sione di qualche volt dopo due ore.
300 301
di conservazione, provvedere alla loro completa con una resistenza di maggior valore ohmmico:
V
scarica, cortocircuitandone i terminali con un R = 2. 700 ohm. Anche di questo schema presen-
cacciavite, come indicato in figura 7 e ripetendo tiamo il piano costruttivo in figura 9, che deve es-
9 più volte questa operazione nell'arco di tempo di sere realizzato con le medesime modalità con cui
8 ad alcuni minuti. è stato composto l'esperimento di figura 6.
7 1
,L_ Lo schema proposto in figura 6 rappresenta la Ripetendo l'operazione di carica del condensato-
6) L realizzazione pratica dello schema teorico di figu- re C, mediante commutazione del deviatore su C,
5 L ra 5. Il cablaggio del circuito si esegue su una ta- si potrà notare come la tensione, segnalata dal te-
4 X voletta di legno, facendo bene attenzione a colle- ster, dapprima sale rapidamente e poi continua a
L N Fig. 10- I due processi di carica e scarica di un con-
3
......... densatore, vengono interpretati analiticamente attra- gare il reoforo positivo del condensatore elettroli- salire in maniera sempre più lenta, mano a mano
2 1
I •.gaie3
verso le due curve qui riportate, che sono perfetta- tico, il cui valore è di 4. 700 F - 16 VI, su un ter- che ci si avvicina al valore di 9 Vcc. Anche il pro-
mente simmetriche pur presentando andamento op- minale della lampadina da 6 V- 50 mA. L'altro cesso di scarica di C, ottenuto con il deviatore
oi 7 posto.
terminale della lampadina va connesso con il commutato su S, si sviluppa allo stesso modo,
morsetto centrale (1) del deviatore. Il polo negati- dapprima rapidamente e poi sempre più lenta-
vo della batteria, composta da due elementi da mente e potrà essere ugualmente seguito osser-
4,5 V ciascuno, collegati in serie, rimane applica- vando il comportamento dell'indice del tester.
to, tramite filo conduttore, al morsetto S del de- I due fenomeni elettrici di carica e scarica, analiz-
viatore. zati praticamente attraverso l'esperimento di fi-
La seconda parte dell'esperimento consiste dap- infatti, rivela un guizzo luminoso, il secondo rag- I puntali del tester debbono essere utilizzati nel gura 8, vengono diagrammati, ovvero interpretati
prima nella ripetizione del processo di carica del giunge istantaneamente l'inizio scala, segnalando modo indicato in figura 6: puntale rosso sul reofo- analiticamente, attraverso le due curve riportate
condensatore, posizionando il deviatore su C e il valore di O V. Dunque, il condensatore C si è ro positivo di C e puntale nero su quello negativo. in figura 10. Come si può notare, le due curve so-
poi, dopo aver atteso per un po' di tempo, neces- ora scaricato, ossia ha ceduto tutta l'energia elet- li circuito teorico presentato in figura 8 ripropo- no perfettamente identiche, ma opposte; sull'asse
sario a completare la carica del condensatore, trica, assorbita in precedenza dalla pila, alla lam- ne, quasi interamente, quello di figura 5, con la orizzontale sono riportati i tempi, su quello verti-
nella commutazione del deviatore su S (scarica). padina che, per un attimo, si è accesa. sola differenza della sostituzione della lampadina cale i valori delle tensioni.
Con questa operazione si cortocircuita pratica- Ricordiamo che i condensatori di grande e media
mente il condensatore elettrolitico carico alla ten- capacità, quando sono carichi, possono conser-
sione di 9 V. Ed il risultato lo si nota osservando vare la carica per molti giorni; è buona norma,
sia la lampadina che l'indice del tester. La prima, quindi, quando questi vengono riposti nel luogo
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PER I VOSTRI INSERTI sivamente concepiti ad uso di


un solo lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

INSETTICIDA ELETTRONICO debbono essere relativamente fitte, ossia, tali da


TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) consentire il passaggio degli insetti. Poi, fra le
Poco tempo manca ancora all'arrivo massiccio di due reti, si applica una elevata differenza di po-
mosche e zanzare in casa mia. Ma quest'anno, tenziale, vale a dire una tensione di valore suffi-
anziché ricorrere alle solite sostanze da nebulizza- ciente a produrre un certo sfrigolio, ma certa-
re nell'aria, o ai fumi insetticidi che, in varia mi- mente non in grado di provocare vistose scintille
sura, influenzano negativamente le vie respirato- o le cosiddette scariche oscure. Serve quindi una
rie, vorrei creare un valido sistema di difesa inte- attenta scelta del generatore di tensione, per il
ramente elettronico, ispirandomi a quelle appa- quale le consigliamo di utilizzare il dispositivo
recchiature commerciali che, senza emanare esa- presentato sul fascicolo di aprile 1983 sotto il tito-
lazioni tossiche, riescono ad uccidere gli insetti lo di "generatore d'ozono". Quel progetto, in-
con potenti scariche elettriche. Naturalmente, fatti, evita l'impiego di un trasformatore elevato-
non riuscendo a risolvere il problema con le sole re di tensione particolare e difficilmente reperibi-
mie forze, essendo io un principiante in questa le in commercio, utilizzando un componente di
materia, mi appello al vostro spirito di collabora- grande diffusione: la bobina di accensione del-
zione per ricevere, in merito, suggerimenti, consi- l'impianto elettrico delle autovetture. Sui termi-
gli e raccomandazioni. Soprattutto allo scopo di nali 2 - 3 di quel circuito stampato, dovrà collega-
guidarmi verso una realizzazione che salvaguardi re una delle due reti metalliche dei telai da lei co-
la mia e l'altrui incolumità. struiti; l'altra rete della trappola insetticida verrà
connessa col terminale ad alta tensione della bo-
PIEROBON ALFREDO bina, mediante cavo per candele d'auto o, co-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a:
Portogruaro munque, per tensioni di 40. 000 V. Per conferire
al sistema la massima sicurezza, le consigliamo di
ELETT TI A Per fulminare mosche, zanzare ed altri insetti,
tramite scariche elettriche, occorre applicare, su
servirsi di un trasformatore a rapporto unitario
(220 V I 220 V), con funzioni di isolatore della ten-
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute porte e finestre, dei telai formati da due reti me- sione di alimentazione. Inoltre, per non generare
Via Zuretti, 52 - MILANO. talliche, sistemate alla distanza di un centimetro, disturbi, le converrà collegare, in parallelo con gli
circa, l'una dall'altra. Le maglie delle due reti anodi del tria, un condensatore da 4.700 pF.
306 307
ALIMENTATORE DUALE

Sono in possesso di un alimentatore da 24 v-0,3


A, che vorrei utilizzare in accoppiamento con un
dispositivo elettronico con alimentazione duale Condensatori
+ 12 V, O V, - 12 V. La tensione di O V è a mas- C1= 100.000 pF
sa. È possibOe realizzare la necessaria trasforma- C2 = 100.000 pF L @
zione nel mio apparato? C3 = 10F - 16 VI (elettrolitico)
Cl

l: T
12/"P09"
e
VALLONE FRANCO
Pescara

Inserisca questo circuito all'uscita del suo alimen-


C4 =

Resistenze
10F- 16 VI (elettrolitico)

R1 = 10.000 ohm - 0,5 W


e
24V
e
', eRS
tatore, tenendo conto che la regolazione del trim- R2 = 1.000 ohm (trimmer multigiro)

r
mer R2 consente di suddividere, esattamente a R3 = 10.000 ohm - 0,5 W 4 9jt c,; 11+
metà, la tensione in uscita.L'integrato ICI, aven- R4 = 0,5 ohm -0,5 W
do il punto di massa collegato con l'ingresso in- R5 = 0,5 ohm - 0,5 W
vertente, stabilisce una controreazione, che pilota
le basi dei due transistor TRI - TR2 in maniera
o ne1
-
opposta a quella delle sollecitazioni del carico, Varie

-
che tendono a spostare la tensione di massa dal IC1 = A 741
valore centrale. Si ricordi di equipaggiare i due
transistor con adatti elementi di raffreddamento.
TR1 = TIP 29
TR2 = TIP 30 •

L'ASCOLTO DELLE VLF tuali cariche elettrostatiche. Tutti i condensatori, ANT.


fatta eccezione per C4, sono di tipo ceramico. Il
Sono un appassionato ascoltatore delle VLF, cioè circuito va composto in un contenitore di ferro
delle onde radio comprese fra i 10 KHz e i 500 zincato collegato a terra. Si ricordi che non è co- FT1
KHz che vorrebbe risolvere col vostro aiuto un munque possibile raggiungere un elevato guada-
problema tecnico. Non essendomi possibile in- gno, se non dispone di un 'antenna efficiente, per-
stallare un'antenna di lunghezza superiore ai cin- ché, amplificando i segnali radio, lei amplifica
que metri, vorrei costruire un amplificatore a ra- pure i disturbi, particolarmente intensi su questa
diofrequenza che possa coprire la banda citata, gamma.
con il preciso scopo di disporre di segnali a mag- Resistenze
giore intensità.
MACCHI ALDO R1 - 1 megaohm
Modena R2 = 470 ohm
Condensatori
Questo è il progetto dell'amplificatore che può ri-
solvere il suo problema. Esso richiede la costru- C1 = 2.200 pF
zione delle bobine LI ed L2, che debbono essere C2 = 10.000 pF L7
eseguite nel seguente modo. Servendosi di filo di C3 = 100.000 pF
C4 = 10F - 24 VI (elettrolitico) allo
rame smaltato del diametro di 0,3 mm compon- C5 = 100.000 pF
ga, su una ferrite cilindrica, del diametro di 10 RX
mm e lunghezza 15 cm, l'avvolgimento LI (termi-
nali 1 - 2) formato da 80 spire compatte. Poi co- Varie
struisca l'avvolgimento L2, a partire dai terminali J1 = 6,8 mH (imp. RF) 12 V
3-4, mediante 50 spire. Per ultimo componga il J2 = 6,8 mH (imp. RF) @ @
tratto 4-5 con 200 spire. Il collegamento, tra FT1 = 2N3819
l'uscita dell'amplificatore RF ed il suo ricevitore, LN = lampada al neon
va fatto mediante cavo schermato. La lampada al L1-12 = bobine
neon LN ha il compito di scaricare a massa even- ALIM. = 12 Vcc

308
INDICATORE DI CARICA CORRENTI DI FUGA NEGLI ELETTROLITICI LA PRESA SCART
Ho costruito un caricabatterie di tipo molto sem- Vorrei sapere se esiste un metodo semplice di con- Tempo fa ho acquistato un videoregistratore ed
plice, privo di indicatore di carica raggiunta. Ma trollo delle correnti di fuga nei condensatori elet- 2
ora una telecamera in bianco e nero, usata. Per 3
mi sono accorto che un tale elemento è assoluta- trolitici che sia adatto ad un dilettante come me. accoppiare i due apparati, devo sapere a cosa ser-
mente necessario. Disponete di un circuito di se- GASPAROTTO GUIDO vono i ventuno piedini della presa SCART.
gnalazione da inserire nel mio apparato? Treviso 5
6
CATTANEO ROMANO 7
ROCCHI CESARE Certamente quello che, con l'ausilio del circuito Ancona 8
Bari qui riportato, consente un controllo sufficiente- 9
mente attendibile. Quando si inserisce il conden- 10
Il progetto qui pubblicato potrà essere utilizzato satore CX nel circuito, il diodo led si accende per 11
per molte pratiche applicazioni, oltre che per un tempo più o meno breve, a seconda del valore 12=
quella segnalataci. Si tratta infatti di un elemen- capacitivo del condensatore in esame. Se rimane =13 , LATO
sempre acceso, CX si trova in cortocircuito. Ap- 14 = i STAGNATURE
tare amperometro ad indice luminoso, identifica- I
bile nel diodo led DL. Il transistor TRJ conduce pena spento DL, prema il pulsante Pi, di tipo =151
allorché la tensione sulla base è inferiore di O, 65 normalmente chiuso e controlli con il tester la SCART è una parola composta con le iniziali qui I
V di quella di emittore. E ciò accade finché la cor- corrente di fuga che, servendosi di uno strumento di seguito menzionate: Syndicat des Construc- 7
rente, che attraversa la resistenza RS, provoca la elettronico, in corrispondenza di alcune capacità, ire._." ,
teurs d'Appareils Radio et Televiseurs. Il signifi- Ii.
caduta di tensione di 0,65 V. Al di sotto di questo dovrebbe assumere i seguenti valori: cato dei ventuno piedini della presa è citato nella 19 !
valore, il diodo led si spegne perché TRJ non con- ,20 I
tabella, mentre lo schema rappresenta il connet- _----h
duce, segnalando la diminuzione della corrente di IO F = O0,1 A tore "maschio" visto dal lato saldature. _/ RIFERIM
-<
carica della batteria e, in sostanza, l'avvenuta ca- 47 F = 0,3 A
rica. Il trimmer RJ deve essere regolato in modo 100 F == 0,6 A
che il led si accenda al momento dell'inizio della 470 F = 2A
operazione di ricarica della batteria, ossia in cor- 1.000 F = 5 A
rispondenza con la corrente richiesta. Per calco- 4.700 F = 8A
PIEDINO FUNZIONE E DATI ELETTRICI
lare il valore di RS, si applica la formula V : I, Correnti superiori a quelle elencate indicano con-
nella quale V = O, 65 ed I rappresenta la corrente densatori in perdita. La resistenza RJ ha il valore I use. audio (canale destro) 0,5 V su I KO
di carica che, per una batteria, vale li 10 Ah. Il di 1.000 ohm ed il pulsante PI, come abbiamo 2 ENTR. audio (canale destro) 0,5 V su IO KO
procedimento di ricarica di una batteria dura non detto, deve essere di tipo normalmente chiuso.
meno di dieci ore. Tempi superiori, purché non L'alimentazione è ottenuta con la tensione di 12 3 USC. audio (canale sinistro) 0,5 V su I KO
elevati, non danneggiano il generatore. Vcc. 4 MASSA audio
$ MASSA "blu"
RS
6 ENTR. audio (canale sinistro) 0,5 V su IO KO
RI Il I Il DL 7 ENTR. "blu" - 0,7 V su 75 O
"

o
12V
-. L 8
9
Selezione per segnale VIDEO COMPOSITO 12 Vcc su IO KO
MASSA "verde" (GREEN)

e o-T
O
e
E
e[

ee , rR
e e
I
IO
11
12
13
14
USC. telecomando (invertita)
ENTR. "verde" (GREEN) O, 7 V su 75 O
use. telecomando (diretta)
MASSA "rosso" (REO)
MASSA telecomando
15 ENTR. A "rosso"(RED) 0,7 V su 75 O
16 Selezione rosso - verde - blu (RGB) 3 Vcc su IO KO
17 MASSA per segnale VIDEO COMPOSITO
18 MASSA selezione (rosso - verde - blu)
R1 == 100 ohm (trimmer)
R2 = 1.000 ohm 19 USC. segnale VIDEO COMPOSITO (I Vpp- 75 O)
R3 = 1.000 ohm 20 ENTR. segnale video composito (I Vpp- 75 O)
TR1= BC177
DL = diodo led 21 Schermo esterno, da collegare a massa

310
311
TEMPii E FREQUENZE Applichi la seguente formula: F = 1 : T, nella
PROGRESSI CON IL CC)MPU'TER quale T può essere indicato in secondi (S), in mil-
Assai spesso mi capita di veder indicate, su pub- lisecondi (mS), in microsecondi (S) o in nanose-
Dopo un certo tempo di studio e di pratica, sono Quando il PIN del computer diventa "I", il tran- blicazioni e strumenti, le caratteristiche dinami- condi (nS). Conseguentemente la formula assume
in grado di lavorare con la porta d'uscita del mio sistor TRJ va in saturazione ed il relé si eccita, ac- che di lavoro espresse in tempi anziché in fre- le seguenti espressioni: F (Hz) = 1 : S; F (Hz) =
computer. Con il tester mi sono accorto che alcu- cendendo la lampada LP. Alimenti il circuito qui quenze. Qual'è la via più agevole per risalire da 1.000:mS;F(KHz = 1.000:µ,S;F(MHz) = 1:
ni piedini assumono la condizione '' 1 '' in base ai pubblicato con la tensione di 12 Vcc derivata da una grandezza all'altra? S; F (MHz) = 1. 000 : nS. La tabella qui pubbli-
comandi del programma da me inserito. Ora però apposito alimentatore separato. Colleghi prima il cata, potrà aiutarla ad evitare alcuni calcoli, ma
vorrei accendere una lampada da 220 V. Come filo di massa e poi quello del segnale, ovviamente PINI STANISLAO si ricordi che la validità di quanto detto si estende
posso fare? con gli alimentatori inizialmente spenti. Bressanone soltanto ai circuiti semplici, ad una sola costante
di tempo.
MAGRI GIULIANO
Savona
TEMPO FREQ. TEMPO FREQ. TEMPO FEQ.

13 1 Hz 1 "'!!o H(H:r. 1s 4MH


LP
#, @ 05 2Hz 0,5m4 2KHz 0,54s 2 HHz
0,25 LI Hz 0,253 4KHz 0,2.5...,s 4 MHz
0,125, 8Hz 0,125, 8\.<Hz 0,1254s 8 MHz
100 OH± 100, 40KHz 00 s 40 MH±

www-j»p

Rl D7. -
?<
@e R1 201-lz
o-·
u e 12V
50s

25ns -4 O H;z
I 50s
254s
20\<H:z

40KH
50 ns
25s
20MH
40 HH
e 220V 12,5s
I
SO Hz 12,5, 80KHa 42,5s SOHHz
I '
10 YTIS 100Hz 10,s 100KHz 0 ns 00 MHz

gnd 5mns 200Hz 5 t- s 200i.<Hz 5ns 200 MH

R1 = 47.000 ohm TR1 = BC107B 2,5s 400 Hz 2,5s LIOOKHz <,5 nS 4001Hz
D1 = 1N914 RL = relé (12 Vcc - 1.000 ohm)
D2 = 1N4004 1,25s 800 H 1,25,._s 800 H -i,t':1 .... 5 800 MHz

VOLTMETRO

RICARICA DELLE PILE


va inserita nel modo indicato ed il deviatore SI
Nel mio laboratorio dilettantistico conservo una commutato su C, in modo da caricare l'elettroliti- Rl
certa quantità di pile al nichel-cromo, di tipo rica- co Cl. Poi SI va spostato su S per scaricare sulla
ricabile da 1,5 V ma ormai invecchiate. Potete pila la carica del condensatore. La corrente è ele- e s
suggerirmi un sistema semplice di ricarica delle vatissima, ma breve e certamente in grado di eli- G
stesse? minare eventuali microcortocircuiti interni alla 72V
REVELLI ARTURO
Firenze
batteria, con il ripristino di questa. Le probabilità
di recupero sono di un caso su cinque. Il voltme-
e
tro segnalerà il preciso risultato. La resistenza Rl
Il sistema c'è e consiste nel realizzare questo ele- è da 47 ohm, mentre Cl è da 10.000 F - 16 VI
mentare circuito da collegare all'uscita di un (elettrolitico). Si ricordi di utilizzare per SI un de-
qualsiasi alimentatore in continua a 12 V. La pila viatore che possa sopportare correnti fino a 25 A.
313
312
SEGNALATORE PER CB PREAMPLIFICATORE STEREO re e nel quale il coefficiente di amplificazione è
stabilito dal rapporto tra la resistenza di contro-
Sono un appassionato della gamma cittadina che Questo è il circuito che lei dovrà realizzare per ri- Sull'ingresso ausiliare del mio amplificatore ad reazione RJO (R9) e quella d'ingresso R3 (R6).
lascia la radio accesa anche quando si allontana solvere il suo problema. Il segnale di bassa fre- alta fedeltà, vorrei collegare un preamplificatore Con i valori prescritti, tale coefficiente è di 30,3
dal locale in cui questa funziona, con la speranza quenza va prelevato dalla presa auricolare o di stereo, con lo scopo di utilizzare i più svariati tipi volte. Ma diminuendo il valore della resistenza di
di sentire, anche in distanza, eventuali segnali di cuffia del ricevitore. Il transistor TRJ lo amplifi- di microfoni e le sorgenti audio più deboli come, controreazione, l'amplificazione diminuisce e vi-
chiamata. Ma a volte, purtroppo, non posso ca mentre R3 ne dosa il livello. Il diodo Di lo rad- ad esempio, i trasduttori telefonici. ceversa. In fase di montaggio, si ricordi di scher-
ascoltare più nulla. Per evitare ciò, vi prego di drizza per innescare poi l'SCR, che attiva il diodo mare l'apparato ed utilizzare, in uscita, cavo a
farmi conoscere un circuito che, tramite un buz- led DL ed il buzzer B, contemporaneamente. Il ZAFFANELLA FEDERICO bassa capacità e molto corto. Il condensatore C5
zer, mi avverta in caso di presenza di segnali. segnale dura finché non si preme P1. Pordenone deve essere montato sul piedino 7 di /Cl, mentre
DE FALCO PAOLO C6 va montato direttamente sul piedino 7 di IC2.
Varese Questo è il circuito che le consigliamo di realizza-

S1 R1O

R3 R1

o.
57
Cl
e
alla presa
cuffia #- n k

t l] p1 R4

/C1 - 2
Condensatori Varie
C1 = 500.000 pF TR1 = BC 109
C2 = 500.000 pF SCR= BRX 7O
C3 = 100.000 pF D1 = diodo al silicio (1N914)
B = buzzer di tipo attivo
Resistenze DL = diodo led
P1 = pulsante normai. chiuso
R1 = 330 ohm S1 = interrutt.
R2 = 3,3 megaohm ALIM. = 9V
R3 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. log.)
R4 = 10.000 ohm
R5 = 1.000 ohm

Condensatori R3 = 33.000 ohm


C1 = 1F (non polarizzato) R4 = 47.000 ohm
C2 R5 = 47.000 ohm
Ricordate il nostro indirizzo! C3
=
=
1F (non polarizzato)
4,7 µF (non polarizzato) R6 = 33.000 ohm
C4 = 4,7 µF (non polarizzato) R7 = 47.000 ohm
C5 = 100.000 pF R8 = 22.000 ohm

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA C6


C7
C8
= 100.000 pF
=
=
100 F - 16 VI (elettrolitico)
47 F - 16VI (elettrolitico)
R9
R10
=
=
1
1
megaohm
megaohm

Varie
Via Zuretti 52 - 20125 Milano Resistenze IC1 = TL 081
R1 = 22.000 ohm IC2 = TL 081
R2 = 47.000 ohm ALIM. = 9 Vcc 15 Vcc

314 315
MISURE DI TENSIONE

Per motivi di carattere professionale debbo spes-


lato in modo che il voltmetro VM cominci ad in-
dicare i valori delle tensioni quando la tensione
sul cursore supera i 150 Vcc, ossia la tensione ze-
4K1K1
D21 D72 Z3
so valutare i valori delle tensioni di rete in varie ner. Ovviamente la scala di VM deve essere rifat-
località della mia regione. Mi servirebbe quindi ta col metodo di confronto, attraverso le indica-
uno strumento particolarmente adatto ad effet- zioni presentate da un voltmetro digitale di preci-
tuare misure di 10 V in 10 V, intorno ai valori di sione, collegato in parallelo con la rete. Per far +
150 Vca + 250 Vca. Quale consiglio potete darmi? variare la tensione di rete fra i 150 V e i 250 V, po- 220VCA
DE FREO TULLIO trà utilizzare un VARIAC (autotrasformatore va- Cl +
Roma riabile in continuità tra O V e 250 V).

Realizzi questo semplice circuito, che trasforma R4 ~ C2


la tensione alternata di rete in una tensione conti- "VM
Condensatori
nua, misurata dal voltmetro VM polarizzato, os-
sia di tipo per tensioni continue. L'impiego di tre C1 = 8F- 450 VI (elettrolitico)
diodi zener DZ1 - DZ2 - DZ3, in sostituzione di C2 = 100.000 pF (650 VI)
uno solo da 150 V-3 W, deve attribuirsi alla dif- Varie
ficile reperibilità di un unico zener del valore indi- Resistenze D1 = 1N4007 (diodo al silicio)
cato. Il diodo DI ed il condensatore Cl rettifica- R1 = 330 ohm DZ1 - DZ2 - DZ3 = tre diodi zener da 50 V -1W
no la tensione alternata e la trasforma no in ten- R2 = 33.000 ohm VM = voltmetro (250 Vcc fondo-scala)
sione continua. Sui terminali di Cl la tensione si R3 = 100.000 ohm (trimmer)
aggira intorno ai 300 Vcc. Il trimmer R3 va rego- R4 = 100.000 ohm

ATTENUATORE DI LUMINOSITÀ Il circuito qui presentato impiega circa una deci-


na di minuti per spegnere completamente la lam- SALDATORE
Vorrei costruire un dispositivo, alimentato con la padina LP.
tensione continua di 12 V, in grado di spegnere
lentamente una lampadina con questo stesso va- C1 = 1F (non polarizzato)
ISTANTANEO
lore di tensione. Il tempo di spegnimento dovreb-
be durare alcuni minuti a partire dal momento
R1
LP
= 100 ohm
= lampada (12 V -1W) A PISTOLA
dell'accensione. S1 = commutatore
COLACE ONOFRIO TR1 = BC 109
Catania
TR2
TR3
= BC 109
= 2N3055 (in cont. plastico)
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CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi

&,
Alimentazione: 220 V

4
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Potenza: 100W

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introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap- Resistenza = 2.000 Il - 20 K2- 200 K?- 2.000 KO
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PRATICA
A&
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70 - ANNO XVII - N. 6 - GIUGNO 1988
ED. ELETTRONICA PRATICA-VIA ZURETTI, 52-20125 MILANO L. 3.500

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CODIFICATA
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Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
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Pi la : 1 elemento da 1,5 V

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VOLT D.C. = 0,25 V • 2,5 V • 25 V • 250 V - 1.000 V
VOLT A.C. = 10V-50 V-250 V. 1.000 V
AMP. D.C. 0,1 mA- 10 mA- 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm- 1.000 ohm
dB = 20 d + 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 59.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 !/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
V-200V-1000V
VOLT A.C. 2,5 V - 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
OHM 2x1-2x10-x100-2x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA4- 50 m4 -0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A - 1,5 mA - 15 mA - 150 mA - 1 ,5 A -
10 A •
CAPACITÀ = O- 50F-0 : 500 F (con batteria interna)
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Il manuale, illustrato alla pagina precedente, è un'opera editoria-
le appositamente approntata per premiare gli abbonati a Elettro-
nica Pratica. Non è quindi un prodotto commerciale e non può
essere acquistata, a parte, in alcuna libreria, né presso questa
Casa Editrice.
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ANNO 17 N. 6- GIUGNO 1988
LA COPERTINA • Riproduce i due elementi, di
maggior rilievo tecnico, che compongono il pro-
getto della serratura codificata: il modulo elettro-
nico e la pulsantiera. Con questo dispositivo si pi-
lota, conoscendo un numero segreto, qualsiasi ti.
po di serratura elettromeccanica.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
Sommario
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Tutti i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser-
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vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche LA POSTA DEL LETTORE 373
se non pubblicati, non si re-
stituiscono.
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da curiosi e da trafugamenti.

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da incursioni ladresche.

SERRATURA
CODIFICATA
Il progetto, qui presentato e descritto, ripete, in circuito pilotato da una pulsantiera numerata, la
forma codificata, quel sistema di apertura di por- cui combinazione, opportunamente prestabilita e
te, portoni e cancelli che noi tutti conosciamo e di rinnovabile nel tempo, qualora ve ne fosse biso-
cui ogni giorno ci serviamo. E con il quale, quan- gno, è conosciuta da una o poche persone soltanto.
do qualcuno suona il campanello di casa, premia- Ovviamente, questo progetto, peraltro semplice e
mo un pulsante, per inviare corrente alla serratu- realizzabile pure dai principianti, potrà avere
ra elettromeccanica che, dopo aver ricevuto il co- molte altre applicazioni, oltre quella inizialmente
mando elettrico, scatta immediatamente ed apre citata. Per esempio potrà formare la serratura se-
l'uscio a chi deve o vuole entrare. greta di un mobile, di un cassetto o di un conteni-
In pratica, la codificazione consiste in una elabo- tore adibito a cassaforte. In ogni caso si rivelerà
razione elettronica del comune interruttore a pul- una valida protezione di oggetti di un certo valore
sante, che in questo caso viene sostituito con un contro azioni di individui malintenzionati.

Un solo, semplice modulo elettronico, accoppiato ad una pul-


santiera a dodici tasti, è sufficiente per pilotare, tramite un co-
dice segreto, qualsiasi serratura elettromeccanica, di ogni ti-
po e grandezza, montata su casse, cassetti, porte, portoni e
cancelli ed alimentata con la tensione di rete.

324
Un ulteriore, grande vantaggio, derivante dalla tiera il numero segreto, il relé scatta e con i suoi
atura codificata, dopo quello della segretez- terminali mobili chiude il circuito elettrico di una
za, può essere riscontrato nel fatto che questa normale serratura elettromeccanica, che può es-
o di schede particolari o chiavi di fattura sere piccola o grande, di modesta od elevata po-
ma, come abbiamo detto, di una co- tenza, a seconda dell'impiego cui si destina il pro-
mune tastiera, su cui si compone il codice segreto, getto.
possibilità di trasmettere anche da lontano, L'insieme di elementi da noi fotografati deve es-
ono e quindi verbalmente, la combina- sere inserito in un contenitore, sulla cui parte su-
apertura a persone fidate, amici o parenti periore si fissa la pulsantiera ed eventualmente un
necessariamente, debbono entrare in un lo- diodo led. L'applicazione, poi, potrà avvenire in
prelevare cose, denaro e documenti da un qualsiasi punto, su un fianco di un tavolo, volen-
cassetto. Perché la ''chiave d'apertura'' si identi- do controllare l'apertura del cassetto di questo,
ero, che va ritenuto a memoria o, sulla portiera del mobile adibito a cassaforte o
t to con piccoli caratteri su un do- sullo stipite della porta, quando si vuol proibire
nale che si porta sempre con sè. l'accesso ad un locale. Non occorre quindi occul-
tare gli elementi di comando, anzi è bene lasciarli
in evidenza perché, come vedremo nel corso del-
ELLA SERRATURA l'esame del circuito elettrico del progetto, questi
possono tentare chiunque a formare il numero se-
entamente la foto di apertura del greto, per lasciarsi facilmente trarre in inganno
o, nota che il progetto della serra- dall'accensione di un led.
codificata consta di una tastiera composta La pulsantiera da noi adottata nella costruzione
pulsanti collegata, tramite un fascio di del prototipo presenta dieci pulsanti numerati
conduttori, diversamente colorati, ad un dallo zero al nove. Altri due pulsanti sono senza
nel quale è presente un picco- numero ma, a seconda della casa costruttrice,
opo aver formato sulla pulsan- questi possono essere segnalati con lettere o sim-
325
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I, _

326
"e" comune
12VCA (trasf.)

elettromagnete

Fig. 2 • Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, del modulo elettronico
della serratura codificata. Il numero "chiave" è stabilito dalla posizione di un termi-
nale della resistenza R2 e da quelli dei tre ponticelli che stabiliscono altrettanti con-
tatti con tre pulsanti della tastiera. Si noti, in prossimità di R10, la presenza dei due
capicorda sui quali vanno fissati i conduttori di anodo (a) e catodo(k) del diodo led.

<
Condensatori
COMPONENTI
R8 = 330 ohm
I
C1 = 47F -16 VI (elettrolitico) R9 = 1.800 ohm
C2 = 220F ·16 VI (elettrolitico) R10 = 1.800 ohm
= 220 F • 16 VI (elettrolitico)
CC = 220 µF - 16 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze IC1 = 4082B (integrato)
TR1 = BC107 (transistor NPN)
47.000 ohm P1 = 80 V-0,5 A (ponte raddrizz.)
= 68 ohm DL = diodo led
= 47.000 ohm D1 == 1N4004 (diodo al silicio)
= 47.000 ohm RL = 12 Vcc (relé)
== 47.000 ohm PULSANTIERA = vedi testo
= 68 ohm EM = vedi testo
= 120.000 ohm ALIM. = 12Vca

327
+- +

Fig. 3 • Disegno in grandezza naturale del cir-


cuito stampato, da riprodursi su una basetta-
supporto di forma rettangolare e di materiale
isolante, necessaria per la composizione del
modulo elettronico della serratura codificata.
I

boli. Nei nostri schemi, i due pulsanti privi di nu- con circuito stampato, mentre gli altri componen-
meri sono stati indicati con due lettere X. ti, ossia la pulsantiera e la serratura elettromecca-
Tutti i pulsanti, essendo questi dei semplici inter- nica EM, sono da considerarsi corpi esterni al
ruttori, sono dotati di due terminali, uno dei quali modulo.
fa capo ad un conduttore comune che, nei nostri Il componente di maggior spicco, presente nel mo-
disegni, è stato proposto con la lettera C. E cosi si dulo elettronico, è rappresentato dall'integrato
spiega perché, pur essendo dodici i pulsanti, dalla ICl, che è un CMOS metal gate modello 4082 B.
pulsantiera si dipartono tredici conduttori. Questo elemento, in particolari condizioni appli-
L'impiego della serratura elettronica consiste nel- cative, presenta una eccezionale immunità ai ru-
lo scegliere un numero preciso, da tenere bene a mori ed è caratterizzato da una vitalità pressoché
mente e nel comporre poi questo numero sulla ta- illimitata.
stiera. Facciamo un esempio. Il numero prescelto La tensione di alimentazione di I Cl, opportuna-
sia il 7410. Ora, se si premono le quattro cifre nel- mente scelta fra i valori alti, tali da garantire una
l'ordine citato, la serratura apre. Ma, attenzione, elevata soglia di sensibilità ai disturbi, viene fil-
occorre dapprima premere il pulsante relativo al trata dal condensatore elettrolitico CI e dalla re-
numero 7 per un tempo di due secondi circa e poi sistenza R8, che costituiscono appunto la neces-
gli altri tre, corrispondenti alle cifre 4-1-0, con- saria cellula di filtro della tensione. La seconda
temporaneamente, con tre dita di una stessa ma- cellula, quella composta dal diodo zener DZI e,
no. Ripetiamo. Inizialmente si preme per due se- ancora una volta, dal condensatore elettrolitico
condi P7, poi si premono contemporaneamente C8, rappresenta lo stabilizzatore della tensione di
P4- PI - PO. alimentazione dell'integrato ICI.
Come è stato detto, la scelta della chiave'' nu-
merica, che consente di far scattare il relé RL e,
ESAME DEL CIRCUITO quindi, di comandare l'apertura della serratura
codificata, è soggettiva. Ogni lettore, dunque,
Il circuito riportato in figura 1 rimane, in gran potrà scegliere il numero preferito, il quale corri-
parte racchiuso fra linee tratteggiate, le quali sponde ad un particolare collegamento con la
comprendono tutti gli elementi elettronici che ri- pulsantiera.
mangono inseriti in un'unica basetta-supporto, Di solito, se non si vuole scrivere il numero in

328
un'agendina promemoria o in un documento par- L'incauto malintenzionato, vedendo accendersi il
ticolare, quale il passaporto, la carta d'identità o led, è immediatamente portato a pensare di aver
la patente d'auto, si ricorre alle prime quattro ci- trovato la "chiave" di apertura della serratura
fre di un numero telefonico o a quelle dell'ann o codificata. E invece no! Perché il suo intervento è
di nascita, che rimangono più facilmente memo- ben lontano da quello necessario a produrre l'ef-
rizzate. Noi, per interpretare il comportamento fetto auspicato.
degli schemi pubblicati, abbiamo scelto il nume- Ovviamente, in sede di realizzazione pratica del
ro, in precedenza citato, 7410. Il quale rappresen- dispositivo, il diodo led, che potrà essere di color
ta la "chiave" che fa funzionare il circuito di fi- rosso o verde, con preferenza al verde, che nor-
gura 1. Infatti, il pulsante P7 è collegato, tramite malmente è il colore di via libera, verrà montato
la resistenza R2, al piedino 5 di ICla, il pulsante in posizione evidenziata sul contenitore del mo-
P4 è connesso col piedino 4 di ICla, Pl fa capo al dulo elettronico, attraverso due conduttori, di in-
piedino 3 della stessa sezione di ICI e PO interessa dividuazione dei due elettrodi di anodo e di cato-
direttamente il piedino 2. Dunque i quattro pul- do, diversamente colorati.
santi, corrispondenti alle quattro cifre che forma- Qualora nella mente del lettore principiante po-
no il numero 7410, sono tutti collegati con i quat- tessero sorgere dei dubbi, in ordine alla tensione
tro ingressi della sezione "a" di ICI. di alimentazione del diodo led e, conseguente-
Quando si preme per primo il pulsante P7, per la mente, alla sua corrente di accensione, ricordia-
durata di due secondi circa, si carica il condensa- mo che il piedino 14 di ICI, che è quello corri-
tore elettrolitico C2 il quale, quando è ben carico, spondente all'alimentazione del componente, è
eleva e mantiene allo stato logico 1 l'ingresso 5 unico per entrambe le sezioni ANO dell'integra-
dell'integrato. Subito dopo, premendo contem- to. Attraverso questo piedino, dunque, fluisce la
poraneamente con tre dita, i tre pulsanti P4-PI- corrente di accensione del led e quella di polariz-
PO, anche gli altri tre ingressi della sezione "a" di zazione di base del transistor TRl. Queste corren-
ICI raggiungono lo stato logico "alto". Ma an- ti provengono, attraverso la resistenza R8, dal
che l'uscita di ICla, rappresentata dal piedino 1, ponte raddrizzatore Pl, che deve essere alimenta-
si trova ora allo stato logico 1 ed è quindi in gra- to con la tensione alternata di 12 Vca, provenien-
do di alimentare, attraverso la resistenza di pola- te dall'avvolgimento secondario di un trasforma-
rizzazione R9, la base del transistor TRl, che può tore di rete per 220 V ca, che può essere lo stesso
condurre, perché raggiunge la saturazione. utilizzato per pilotare le comuni serrature elettro-
Quando TRl conduce, attraverso il suo carico di meccaniche, come indicato nello schema di figura
collettore, che è rappresentato dalla bobina del 1 e nel quale la serratura è simboleggiata per mez-
relé RL, scorre corrente ed i contatti commutano, zo dell'elettromagnete EM.
chiudendo il circuito di alimentazione della serra- Pertanto, allo scopo di semplificare il sistema di
tura elettromeccanica che, nello schema di figura alimentazione di tutta la serratura codificata, si
1, è indicata con la sigla EM. fa uso di un unico trasformatore della tensione di
rete in quella di 12 Vca. Dal secondario di questo
trasformatore, che è lo stesso che alimenta laser-
UN LED INGANNEVOLE ratura, si deriva l'alimentazione del circuito elet-
tronico.
La sezione "b" dell'integrato ICI svolge la fun-
zione, in precedenza appena accennata, di ingan-
nare coloro che, non conoscendo il codice segreto MONTAGGIO CIRCUITALE
di apertura della serratura, vedendo accendersi il
diodo led DL, credono di trovarsi sulla strada In figura 2 è riportato il piano costruttivo del mo-
buona per riuscire nell'intento. Il comportamen- dulo elettronico della serratura codificata. Que-
to di ICI b, dunque, assume una finalità pura- sto si realizza su una basetta-supporto di materia-
mente ingannevole. le isolante, di forma rettangolare, delle dimensio-
L'accensione del diodo led DL si verifica appena ni di 8 cm x 7 ,5 cm.
si preme uno dei due pulsanti PX, che sono en- Su una delle due facce della basetta-supporto va
trambi collegati, tramite la resistenza R6, ai quat- composto il circuito stampato, riportando in essa
tro ingressi di ICI b. Pertanto, basta premere uno il disegno esposto in grandezza reale in figura 3.
soltanto dei due tasti menzionati per elevare le en- Sullo schema di figura 2, cosi come accade in
trate della sezione "b" di ICI e, conseguente- quello di figura 1, il circuito compone la "chiave''
mente, l'uscita di questa che, attraverso la resi- in codice già citata, ossia il numero 7410. Il quale
stenza di limitazione di corrente RIO, alimenta il rimane fissato dal collegamento della resistenza
diodo DL. R2 e dai tre ponticelli (spezzoni di filo di rame) a

329
14
13

s
7

4082 B
er=I I ~

GNDI7 I I I8INC

Fig. 4 • Schema indicativo interno di collegamento delle due sezioni ANO contenute
nell'integrato CMOS metal gate, modello 4082 B. A destra è riportata l'esatta piedi-
natura del componente, con la segnalazione del dischetto-guida in prossimità del
terminale 1.

questa paralleli. Per comporre un numero diverso parato dagli altri dodici, sull'estrema sinistra, in
da quello da noi stabilito come esempio, basta basso della stessa figura. Riassumendo, ogni pul-
spostare il collegamento della resistenza R2 dalla sante è dotato di due terminali, uno dei quali rag-
pista di rame che raggiunge il terminale 7 su un'al- giunge, attraverso un circuito interno alla tastie-
tra; anche i ponticelli di codifica, ovviamente, ra, uno dei dodici terminali (X-7-4-1-0-8-5-
debbono essere spostati su altre piste di rame del 2-X-9-6-3) sistemati a breve distanza l'uno
circuito stampato, opportunamente composte e dall'altro, mentre il secondo va a collegarsi con
in sostituzione di quelle che, nello schema di figu- un unico conduttore, che raggiunge il terminale C.
ra 2, raggiungono le estremità di destra degli L'integrato 4082 B che, come è stato detto, è
spezzoni di conduttori (ponticelli). composto da due sezioni AND, internamente col-
Il terminale, contrassegnato con la lettera maiu- legate secondo lo schema di figura 4, deve essere
scola C, indica il conduttore comune, che non de- montato su apposito zoccoletto, tenendo conto
ve essere confuso con l'altro terminale, segnalato della esatta posizione del piedino 1 che, come è
con la stessa lettera maiuscola C e che indica il dato a vedere sulla destra di figura 4, si trova da
conduttore comune di alimentazione, in alterna- quella parte del componente nella quale è presen-
ta, del ponte Pl, e dell'elettromagnete EM. te un dischetto guida; gli altri piedini si succedo-
Il terminale C, al quale ora facciamo riferimento, no, nell'ordine, secondo la numerazione citata.
deve rimanere collegato con tutti i terminali liberi Per quanto riguarda la tastiera, ricordiamo che
dei dodici interruttori-pulsanti presenti nella ta- qualsiasi tipo, purché dotato del contatto comune
stiera. Ma questa, come si può notare osservando C, potrà essere utilmente impiegato per questa
il disegno pubblicato in figura 5, è internamente particolare applicazione.
composta in modo che il conduttore comune a Durante il lavoro di collegamento, fra i terminali
tutti i pulsanti faccia capo ad un unico terminale, della pulsantiera e i corrispondenti terminali del
contrassegnato con la lettera C, leggermente se- circuito stampato, si dovrà porre particolare at-
330
o

)
J 1si
te, ts
(T(NE
'

Fig. 5- Cosi si presenta la pulsantiera da noi adott ata o


nella realizzazione del prototipo del dispositivo di ser-
ratura codificata. I terminali di rame, sui quali si effet-
tuano le saldature a stagno dei conduttori, sono tutti C X 71 0852X9 6 3
raggruppati in basso, in un'unica fila. Un po' distanzia-
to rimane il terminale comune C.
@@@€0@0@8283

tenzione alle microsaldature a stagno, che non Il diodo led DL, i cui terminali circuitali si trova-
debbono assolutamente invadere, per eccesso di no in posizione quasi centrale nello schema di fi-
materiale di apporto, i terminali continui. gura 2, dove sono contrassegnati con "a" (ano-
La connessione, fra pulsantiera e modulo elettro- do) e "k" (catodo), verrà montato in prossimità
nico, si ottiene tramite piattina a tredici condut- della pulsantiera, allo scopo di svolgere comple-
tori diversamente colorati. Questo tipo di piattina tamente la sua funzione ingannevole. Quel che
può essere acquistata presso i rivenditori di mate- importa è il collegamento fra il componente e i
riali elettronici o, comunque, di componentistica terminali del circuito, perché questo deve essere
al dettaglio. eseguito con due conduttori di colore diverso, al-
Nello schema relativo al piano costruttivo di figu- lo scopo di non confondere il catodo con l'anodo.
ra 2 è presente un particolare tipo di relé, di di- Si è detto che l'impiego della "chiave" codifica-
mensioni adatte all'inserimento agevole sulla pia- ta, necessaria per aprire la serratura, si effettua
strina-supporto. Ma, in sostituzione di questo, si mediante una prima pressione, della durata di
potrà far uso di qualsiasi altro modello, purché qualche secondo, di un solo tasto della pulsantie-
adatto per la tensione di 12 Vcc (corrente conti- ra. Successivamente, dopo che il condensatore
nua) e con bobina di eccitazione del valore di elettrolitico C2 si è completamente caricato, si
300 + 600 ohm. Ovviamente, prima di comporre debbono premere, contemporaneamente, con tre
il circuito stampato, occorrerà accertarsi che iter- dita, altri tre pulsanti. Chi tuttavia volesse variare
minali destinati ad ospitare il relé trovino una la temporizzazione, dovrà intervenire sui valori
precisa corrispondenza con quelli di RL. Altri- delle resistenze Rl ed R2. Infatti, elevando il va-
menti, basterà correggere, nella giusta misura, il lore della resistenza R2 dal valore prescritto di 68
disegno del circuito stampato, per non creare poi ohm a quello di 330 ohm, 1.000 ohm o 3 .300 ohm,
problemi di montaggio durante la composizione non si fa altro che aumentare il tempo necessario
pratica del modulo elettronico. al condensatore elettrolitico C2 per caricarsi com-
331
pletamente e per commutare e mantenere com- tre pulsanti premuti contemporaneamente, che
mutato per qualche attimo l'ingresso 5 della pri- nell'esempio menzionato sono rappresentati da
ma sezione AND di ICI, portandolo dallo stato P4-PI- PO. Infatti, aumentando il valore ohm-
logico "O", in cui si trova naturalmente, a quello mico di Rl, aumenta il tempo di scarica del con-
"l ". Dunque, aumentando il valore di R2, oc- densatore elettrolitico C2 e, conseguentemente,
corre tenere premuto più a lungo il pulsante cui quello in cui l'ingresso 5 rimane allo stato logico
questa resistenza è collegata e che, nell'esempio "l".
citato della "chiave" 7410, si identifica con il ta- Qualsiasi nuova temporizzazione non influenza,
sto P7. Aumentando invece il valore della resi- in alcuna misura, il tempo in cui l'elettromagnete
stenza Rl, portandolo ad esempio dai 47 .000 ohm della serratura rimane eccitato, che corrisponde
prescritti al valore di 100.000 ohm, si aumenta il al tempo in cui i contatti utili del relé RL chiudo-
tempo in cui ICla è in condizioni di continuare no il circuito di alimentazione a 12 Vca, perché
ad accettare il comando simultaneo inviato dai appena si sollevano le tre dita, che premono i tre

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n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica • 20125 Milano • Via Zuretti, 52.

332
pulsanti contemporaneamente, l'uscita (piedino 1) di rivolgere le proprie preferenze verso i modelli
di I Cl a ritorna allo stato logico "O" ed interrom- con bobina per 12 Vcc e con potenza massima di
pe la corrente di base su TRl, riportando il relé 1 W. I contatti di questo, infatti, dovranno tro-
allo stato iniziale di riposo. varsi nella possibilità di commutare almeno una
corrente dell'intensità di 5 A, con una tensione di
24 V, anche se le condizioni di lavoro sono diver-
CONSIGLI UTILI se, perché occorre garantire al componente una
lunga vita di esercizio.
Qualora il dispositivo della serratura codificata Se ci si vuole salvaguardare da eventuali interru-
dovesse funzionare in presenza di forti disturbi a zioni dell'erogazione dell'energia elettrica, che
radiofrequenza, si consiglia di collegare, fra i pie- impediscono il funzionamento della serratura co-
dini 7-14 dell'integrato I Cl, un condensatore ce- dificata, occorre far uso di una batteria in tampo-
ramico del valore di 100.000 pF, con i terminali ne, la quale deve essere collegata, tramite una re-
molto corti. sistenza da 4. 700 ohm, in parallelo con il conden-

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 - 20125 Milano

Gli stessi collegamenti, fra la pulsantiera ed il satore elettrolitico C4. Poi, in parallelo con que-
modulo elettronico, nel caso in cui fossero neces- sta stessa resistenza, si deve inserire un diodo al
sarie misure di lunghezza eccessiva, dovranno es- silicio di tipo 1N4007, con il catodo rivolto verso
sere schermati, avvolgendoli in una calza metalli- il terminale positivo del condensatore C4. La bat-
ca collegata a terra. teria in tampone deve essere scelta fra un modello
Se il trasformatore di rete, sul cui avvolgimento al nichel-cadmio di capacità di 1 Ah almeno.
secondario è presente la tensione ridotta di 12 Vca, Chi vorrà aumentare la sicurezza del sistema, po-
necessaria per alimentare contemporaneamente trà raddoppiare tutti gli elementi descritti, modu-
sia il circuito elettronico che l'elettromagnete del- lo elettronico, tastiera e serratura elettromagneti-
la serratura, non è in grado di sopportare even- ca. E se si vorrà evitare che una sola persona sia
tuali cortocircuiti, allora si renderà necessario in condizioni di pilotare la serratura codificata, si
l'inserimento, su uno dei due conduttori di rete potranno sistemare le due pulsantiere in posizioni
connessi con il primario, di un fusibile da 0,2 A - lontane l'una dall'altra, in modo che, per l'azio-
250V. namento del dispositivo, sia necessaria la presen-
Per quanto concerne il relé, consigliamo il lettore za contemporanea di due persone.
333
LAMPEGGIATORE
PER CAMPEGGIO
Applicato sul tettuccio della roulotte o del cam- di tener lontani, o quanto meno, di scoraggiare
per, questo lampeggiatore permette di individua- quei malintenzionati che avessero in mente di at-
re, con immediatezza, il proprio veicolo fra i tanti tuare un piano illegale. Tuttavia, se queste sono
parcheggiati nel campeggio. E lo stesso servizio le più congeniali applicazioni del progetto qui
viene ugualmente svolto, quando la lampada vie- presentato e-descritto, molte altre saranno le oc-
ne montata su una piccola imbarcazione da di- casioni nelle quali il dispositivo si rivelerà pari-
porto, ormeggiata lungo il molo, con il vantaggio menti utile, se non proprio necessario. Per esem-

È un dispositivo completamente automatico che, in presenza


di poca luce, fa lampeggiare, con frequenza regolabile a piace-
re, una lampada ad incandescenza alimentata da una comune
batteria d'auto.

334
Si accende automaticamente al sopraggiungere della sera.

È alimentato dalla batteria di bordo dell'automezzo.

Può servire per l'attuazione di effetti luminosi suggestivi.

pio, lo si potrà adottare come segnalatore di UN CIRCUITO AUTOMATICO


emergenza stradale, oppure in veste di indicatore
di pericolo in zone oscurate da improvvisi banchi Al progetto del lampeggiatore, che stiamo per
di nebbia o, ancora, nella funzione di antifurto, presentare, abbiamo assegnato una prima, preci-
di giorno e di notte, ma in luoghi sempre illumi- sa caratteristica, quella del funzionamento auto-
nati, onde poter captare, su una fotocellula o al- matico. E ciò perché il dispositivo è in grado di
tro componente fotosensibile, l'ombra proiettata attivarsi automaticamente, quando viene a man-
dai movimenti di un malfattore. Durante le lun- care la luce del giorno. Oppure, mediante parti-
ghe navigazioni, poi, quando si inserisce il pilota colare regolazione manuale di un trimmer, quan-
automatico o il timone a vento e ci si dimentica di do la luce diminuisce di intensità rispetto ai valori
accendere in tempo le luci di posizione, questo normali. Con un solo trimmer, dunque, è possibi-
lampeggiatore può scongiurare l'evento di spiace- le regolare la sensibilità del circuito del lampeg-
voli o gravi conseguenze. In ogni caso, la necessi- giatore, mentre con un secondo trimmer si regola
tà di impiego del lampeggiatore automatico si im- a piacere la frequenza dei lampeggìi emessi da
porrà sempre in assenza della tensione di rete e, una lampada, la cui potenza massima non deve
ovviamente, dopo aver abbandonato l'idea di ri- superare i 30 W, con l'alimentazione a 12 Vcc,
correre all'uso delle comuni lampade lampeg- derivata dalla batteria della roulotte, del camper,
gianti, nelle quali le pile si esauriscono presto, per della barca o di altro veicolo parcheggiato in cui
attenuare sempre più quell'efficienza luminosa l'accumulatore è presente.
dimostrata all'inizio del funzionamento. Un piccolo, modestissimo assorbimento di cor-
335
Fig. 1 • Circuito elettrico del lampeggiatore
per campeggisti. Le linee tratteggiate rac-
chiudono la parte schematica che deve es-
sere composta su una basetta-supporto
con circuito stampato. La fotoresistenza
FR, la lampada lampeggiatrice LP, l'inter-
ruttore S1, il fusibile F1 e l'alimentatore, ri-
mangono sistemati In posizioni opportune,
tenendo conto dei suggerimenti citati nel
testo.

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COMPONENTI
Condensatori
lt) C1 = 22 F ·16 VI (elettrolitico)
& a:: C2 = 22 µF • 16 VI (elettrolitico)

Resistenze
R1 = 47.000 ohm (trimmer)
R2 = 820 ohm • 1/4 W
R3 = 150 ohm • 1/4 W
R4 = 6.800 ohm - 1/4 W
R5 = 47.000 ohm (trimmer)
R6 = 820 ohm • 1/4 W
R7 = 820 ohm • 1/4 W
a::
·- ·--· - ·--· -· -- Varie
TR1 = BC237
TR2 = MJ3001 (Darlington)
IC1 = 555
/!! FR
LP
= fotoresistenza (quals. tipo)
= lampadina (12 V• 30 W)
F1 = fusibile (10 A)

336
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Fig. 2 • Piano costruttivo del modulo elettronico


del lampeggiatore. I due trimmer R1 ed R5, che re-
golano rispettivamente la soglia di intervento del-
l'elemento fotosensibile (FR) e la frequenza dei
lampeggìi, sono muniti di un piccolo perno di ma-
teriale isolante. Il transistor TR2 deve essere mon-
tato su elemento radiatore dell'energia termica
generata durante il funzionamento del dispositivo.

337
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3

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Fig. 3 • Disegno, in grandezza reale, del circuito stampato, da riprodurre su una delle
due facce di una basetta-supporto, di forma rettangolare e di materiale Isolante.

rente, si verifica pure a lampeggiatore spento, ma considerevolmente e non può alimentare la base
questo raggiunge il massimo valore di 70 mA, as- di TRl, il quale va all'interdizione, cioè non con-
solutamente trascurabile per una batteria a 12 V cc duce più corrente, consentendo invece l'alimenta-
come è quella di alimentazione dei circuiti elettri- zione del piedino 4 di ICI, che diventa attivo.
ci degli automezzi. L'integrato, quindi, invia sulla base di TR2 la
Con la lampada accesa, ovviamente, il consumo corrente di polarizzazione per indurre il transistor
aumenta, ma se la potenza della lampada non è alla saturazione ed accendere la lampada LP.
quella massima tollerata dal progetto, anche que-
sto rimane contenuto entro limiti accettabili.
In sostituzione di una sola lampada, si potranno PARTICOLARI DEL FUNZIONAMENTO
collegare più lampade in parallelo, diversamente
colorate e con una.potenza complessiva non supe- Il transistor TRl agisce sull'ingresso di reset del-
riore ai 30 W, con lo scopo di adornare, con ef- l'integrato ICI, che è rappresentato dal comunis-
fetti luminosi suggestivi, la propria roulotte du- simo 555; questa sigla nella realtà viene completa-
rante le feste nei campeggi. Per esempio, si po- ta con due lettere iniziali, per esempio NE, le qua-
tranno collegare, in parallelo, trenta lampadine li variano a seconda della casa costruttrice.
da 1 W, oppure sessanta da mezzo watt, e così L'integrato_ 555 è stato appositamente concepito
via. Ma riprendiamo l'esame del circuito di figura per essere utilizzato in veste di oscillatore di preci-
1 per ricordarne, per ora a grandi linee, il com- sione a bassa e media frequenza, con uscita logica,
portamento elettronico. ovvero con segnale di forma rettangolare in uscita.
Quando la fotoresistenza FR viene colpita dalla Il piedino 4 di ICI, come abbiamo detto, funge
luce, per esempio durante il giorno, questa divie- da interruttore di funzionamento del componen-
ne conduttrice ed applica, sulla base del transistor te. Quando il transistor TRl è saturo, l'integrato
TRl, la necessaria corrente di polarizzazione, che rimane bloccato, quando TRl è all'interdizione,
consente al semiconduttore di raggiungere la con- ICI funziona.
dizione di saturazione, ossia di condurre corren- Supponiamo ora che la fotoresistenza si trovi im-
te. Ma quando TRl conduce corrente, esso toglie mersa nel buio. Ebbene, in questo caso, la resi-
la tensione dal piedino 4 di I C 1, il quale si blocca stenza di FR è elevatissima e non può assoluta-
e non invia corrente alla base del transistor TR2. mente applicare alla base di TRl la necessaria
Questo secondo transistor, dunque, rimane all'in- corrente di polarizzazione. Il transistor quindi ri-
terdizione e non può accendere la lampada LP mane all'interdizione e sul piedino di reset (4) di
collegata sul suo collettore. Viceversa, quando ICI è presente un segnale logico "alto", che av-
FR si trova al buio, la sua resistenza aumenta via il funzionamento dell'integrato. ICI quindi

338
Fig. 4 • Due esem pi assai com uni di radiatori, da utiliz-
zare durante il montaggio del transistor di potenza TR2.

comincia ad oscillare e la sua uscita, rappresenta- mente il loro valore capacitivo alle basse tempera-
ta dal piedino 3, tocca, alternativamente, i due ture, interferendo negativamente sul corretto
stati logici di "alto" e "basso", applicando ed funzionamento del progetto di figura I durante le
interrompendo, sulla base del transistor TR2, la stagioni fredde. Il condensatore al tantalio, al
corrente di polarizzazione. contrario, si comporta in maniera alquanto stabi-
Osservando lo schema elettrico di figura 1, il let- le durante le eventuali variazioni di temperatura
tore avrà notato che il simbolo del transistor TR2 esterna.
appare alquanto diverso da quello normale di Lo stadio Darlington TR2 presenta un sufficiente
identificazione di un semiconduttore di tipo NPN. guadagno per non caricare l'uscita (piedino 3)
E infatti il transistor TR2 è di tipo Darlington. dell'integrato e per pilotare carichi con correnti di
Ciò significa che in esso sono contenuti due tran- forte intensità, quali sono le lampadine ad incan-
sistor, tra loro collegati nella ben nota configura- descenza a 12 V.
zione Darlington.
Questo tipo di transistor, per il quale è stato adot-
tato il modello MJ 3001, sostituisce il più com- MONTAGGIO
plesso cablaggio di due transistor singoli. Nor-
malmente esso è rappresentato da un componente La foto di apertura del presente articolo e lo sche-
amplificatore di media potenza, seguito da un al- ma relativo al piano costruttivo di figura 2, costi-
tro di potenza maggiore. tuiscono due validi argomenti per guidare il letto-
Il vantaggio circuitale, che deriva dall'uso di TR2, re durante l'opera di montaggio del lampeggiatore.
è quello di semplificare il progetto nella sua at- Inizialmente, su una delle due facce di una baset-
tuazione pratica e di ottenere una amplificazione ta di forma rettangolare, delle dimensioni di 4 cm
ugualmente elevata, pari al prodotto dei coeffi- x 13 cm, ovviamente di materiale isolante, ba-
cienti di amplificazione dei due transistor conte- chelite o vetronite, si compone il circuito stampa-
nuti in TR2. to, ricopiando il disegno riportato in grandezza
Il ciclo di oscillazioni di I Cl è controllato dai due reale in figura 3. In un secondo tempo si montano
processi di carica e scarica del condensatore elet- i diversi componenti elettronici, ponendo partico-
trolitico Cl. In particolare, la carica di Cl avvie- lare attenzione al condensatore elettrolitico C2,
ne tramite le resistenze R3 - R4 ed il trimmer R5, che è un elemento polarizzato, dotato di un ter-
mentre la scarica si attua attraverso la resistenza minale positivo ed uno negativo. Per quanto ri-
R4, il trimmer R5 e ad opera di un transistor con- guarda invece i semiconduttori, basta osservare
tenuto internamente all'integrato e direttamente attentamente lo schema di figura 2 per individua-
collegato con il piedino 7. Dunque, per variare la re esattamente la posizione degli elettrodi di base-
gamma di frequenze, occorre modificare il valore collettore-emittore di TRI e TR2. Il piedino I del-
capacitivo del condensatore elettrolitico Cl, che è 1 'integrato ICI si trova in quella posizione dove,
bene sia del tipo al tantalio o, comunque, a bassa sulla parte superiore esterna del componente, è
corrente di dispersione. Si tenga presente, infatti, presente un dischetto-guida di riferimento.
che i condensatori elettrolitici riducono drastica- Il ponticello (pont.), posizionato fra ICI e TR.l,

339
INT. FUS.

[3)
+ (5)

Fig. 5 • I cavetti, che collegano il modulo elettronico del lampeggiatore alla batteria,
debbono essere diversamente colorati, in modo da scongiurare il pericolo di inver-
sione delle polarità. In serie con il conduttore della tensione positiva, si debbono in-
serire l'interruttore ed il fusibile.

consente di assicurare la continuità circuitale fra dei lampeggìi, invece si regola a piacere interve-
il piedino 4 dell'integrato ed il collettore di TRl, nendo sul trimmer R5.
semplificando il circuito stampato. Esso è rappre- In sede di installazione della lampada, si dovrà far
sentato da uno spezzone di filo di rame rigido, in modo che questa rimanga lontano dalla fotore-
applicato sulla faccia della basetta opposta a sistenza FR. Quest'ultima poi dovrà rimanere otti-
quella in cui sono presenti le piste di rame. camente isolata anche da altre eventuali sorgenti di
Il transistor TR2 deve essere montato su apposito luce. Meglio sarebbe introdurre la FR dentro un
elemento radiatore, onde favorire la dispersione tubetto cilindrico, internamente annerito e con
del calore erogato dal componente durante i lam- l'imboccatura libera rivolta verso il cielo.
peggìi. Il lettore potrà far cadere la scelta su uno Se la fotoresistenza viene colpita dalla luce pro-
dei due modelli illustrati in figura 4. dotta da lampade alimentate dalla tensione alter-
Per quanto riguarda il collegamento fra il modu- nata di rete, la lampadina LP può comportarsi in
lo elettronico di figura 2 e la batteria, questo va modo anomalo, commutando i lampeggii in sfar-
eseguito nel modo illustrato in figura 5, utilizzan- fallìi.
do del cavo flessibile bicolore, allo scopo di di-
stinguere esattamente il conduttore della tensione
positiva e quello interessato dalla tensione negati-
va. In serie con il conduttore rosso (positivo), CONSIGLI E SUGGERIMENTI
poi, si dovranno inserire un interruttore ed un fu-
sibile. Ma si faccia bene attenzione a non inverti- Coloro che volessero evitare i pericolosi picchi di
re le due polarità della tensione proveniente dalla corrente nella lampada lampeggiatrice, quelli
batteria a 12 V. che, a lungo andare, finiscono per indebolire la
La taratura del lampeggiatore consiste nel regola- consistenza del filamento fino a provocarne l'in-
re i due trimmer, dotati di perno di plastica, RI- terruzione, potranno collegare, tra l'elettrodo di
R2. La regolazione di Rl va fatta al tramonto, base del transistor TR2 e la linea di massa del cir-
quando la luce del sole si affievolisce e quella cuito di figura 1, un condensatore elettrolitico da
lampeggiante diventa appariscente. La frequenza 1F-6 VI, per costringere TR2 a dissipare un po'

340
più di calore, ma nello stesso tempo per graduare cuito di figura 1, un diodo zener da 18 V-5 W,
maggiormente le successioni delle accensioni e de- con il catodo rivolto verso il terminale 5, il quale
gli spegnimenti di LP. provvederà ad interrompere il fusibile in caso di
Volendo realizzare un ritardo sul tempo di inter- anomalìa o di inversione casuale di polarità. Infi-
vento del circuito, occorre inserire, tra la base del ne, per attenuare i disturbi più generici, è buona
transistor TRl e la linea di massa, un condensato- norma collegare, fra i terminali 3 e 5 del circuito,
re al tantalio da 470 F -6 Vl, ovviamente con il un condensatore ceramico da 100.000 pF.
terminale positivo rivolto verso la base del semi- Coloro che a bordo del loro autoveicolo hanno
conduttore. Così facendo, il circuito del lampeg- installato un ricetrasmettitore, potrebbero avver-
giatore non innesca in presenza di brevi oscura- tire alcune alterazioni sul corretto funzionamento
menti del componente fotosensibile, rimanendo del lampeggiatore. Per ovviare a tali inconvenien-
maggiormente protetto da eventuali disturbi. ti, è sufficiente collegare, tra la base e l'emittore
Per proteggere il circuito da sovratensioni presen- del transistor TRl, un condensatore ceramico da
ti sull'impianto elettrico di un automezzo, soprat- 50.000 pF; contemporaneamente occorrerà inse-
tutto in occasione di disinserimento della batte- rire, fra i terminali 1-2 del circuito, un identico
ria, conviene inserire, fra i terminali 5 e 3 del cir- condensatore ceramico.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente· La potenza- Le unità

L. 9.500 di misura- I condensatori - I resistori- I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com· tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

341
Prolungate la vita
delle vostre lampadine.

Difendete i filamenti
delle lampade ad incandescenza
dai bruschi passaggi termici.

Graduate,
con un circuito elettronico,
le pericolose correnti iniziali
di accensione.

IL SALVALAMPADE
La lampadina ad incandescenza, quella dotata di la. Ma perché? E se questa è la causa, non è pro-
una spiralina in lega di tungsteno racchiusa in prio possibile intervenire in qualche modo sul cir-
un'ampolla di vetro, che comunemente illumina cuito elettrico domestico per prevenire l'inconve-
le nostre case e che è la più diffusa fra tutti i mo- niente e salvaguardare le economie dell'utente,
delli attualmente in commercio, come ogni cosa soprattutto oggi che la lampadina ad incande-
di questo mondo, ha una sua durata di vita. E scenza viene a costare parecchio? Oppure è dav-
quasi sempre, dopo un certo periodo di esercizio, vero giunto il momento di dare un addio alla vec-
si "brucia" nel momento in cui si va ad accender- chia lampadina inventata da Edison, per sosti-

La prima parte del presente articolo è rivolta a tutti quei lettori


che, recentemente, ci hanno interpellato per conoscere i reali
motivi tecnici che provocano la distruzione delle lampadine ad
incandescenza. Successivamente abbiamo voluto presentare
un semplice ed economico progetto, in grado di scongiurare a
lungo l'increscioso fenomeno.

342
tuirla con le più attuali lampade elettrofluore- CARATTERISTICHE DELLE LAMPADINE
scenti, al neon, ai vapori di mercurio o di altro ti-
po ancora? Ebbene, a tutte queste domande, af- La lampadina ad incandescenza è nata per prima
fettuosamente rivolteci, in tempi diversi, ma sem- ed è ovvio quindi che, proprio su di essa, tecnici
pre più frequentemente dai nostri lettori, rispon- ed industriali abbiano profuso studi, fatiche e
diamo, in questa sede con la presentazione di un mezzi economici al fine di migliorarne sempre più
semplice dispositivo, che possiamo chiamare il rendimento elettrico e la qualità di luce emessa.
"salvalampade", che non ha la pretesa di rendere Oggi, ad esempio, negli USA, è già stata annun-
eterna la lampadina, ma che certamente è in gra- ciata la prossima immissione sul mercato di un ti-
do di prolungarne la durata di funzionamento e po di lampada ad incandescenza assolutamente
di farla resistere ad una lunghissima serie di ac- nuova, di costo leggermente superiore a quello di
censioni, come possono essere quelle richieste da una normale lampadina di attuale produzione,
una luce lampeggiante. ma con durata addirittura maggiore di quella del-
Di questo apparato descriveremo dapprima il le lampade a scarica. È vero, dunque, che la lam-
comportamento elettronico e poi elencheremo le pada ad incandescenza è ben lontana dall'imboc-
varie fasi costruttive, soffermandoci infine sulla care il viale del tramonto, dato che continua a da-
sua installazione nell'impianto luce. Prima, tutta- re segni di forte vitalità e validità commerciale.
via, vogliamo rispondere alla domanda sul perché Si può anzi dire che, nei teatri e nel settore della
le lampadine ad incandescenza vengono preferi- fotografia, l'impiego di lampade ad incandescen-
bilmente bruciate all'atto della loro accensione. za di alta potenza e ad elevata temperatura, dette
Inoltre, per meglio assimilare alcuni importanti pure lampade survoltate, è praticamente insosti-
concetti elettrici, riteniamo utile elencare pure tuibile, perché soltanto quelle ad arco, peraltro
quelli che sono i pregi e i difetti delle comuni lam- abbastanza rumorose, costose e di non facile ma-
pade con filamento a spiralina. nutenzione, possono fare di più.
343
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344
Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico di protezione dei filamenti delle
lampade ad incandescenza. Si notino le, dimensioni della resistenza da 5 W(R1)e
quelle del condensatore a carta C3 adatto a sopportare la tensione alternata di rete.

Forse uno dei maggiori pregi delle lampade a fila- ficie interna del vetro della lampadina, che via via
mento, quello che le fa preferire ad ogni altra, si annerisce coll'aumentare delle ore di esercizio.
consiste nella semplicità del loro montaggio, per Dunque, dal filamento incandescente si staccano
il quale sono richiesti soltanto un interruttore, un particelle di materiale, che vengono proiettate
portalampada e del filo conduttore. Tuttavia, an- sulle pareti dell'ampolla in cui è racchiuso e che
che questi tipi di lampade presentano alcuni difet- lo assottigliano sempre di più, fino a provocarne
ti, in parte tollerati e in parte non sempre tollera- l'interruzione, la rottura o, come si dice comune-
bili. Per esempio, queste lampade offrono un mente, la ''bruciatura''.
basso rendimento energetico, dato che dissipano È vero che una accurata scelta dei materiali, as-
una buona quantità di potenza elettrica in calore sieme ad una particolare tecnologia produttiva,
non richiesto. Ma il difetto maggiore è certamen- possono minimizzare il processo di deterioramen-
te quello già menzionato della limitata durata di to del filamento, ma ciò, almeno per ora, non è
funzionamento, causata dalla elevata temperatu- assolutamente pensabile per le lampade ad uso
ra cui deve essere portato il filamento per essere professionale, quelle ad altissima temperatura ed
in grado di produrre una gradevole emissione lu- elevata potenza.
minosa. Un ulteriore difetto, strettamente connesso con la
Pur essendo realizzato con materiali speciali ed natura propria delle lampadine ad incandescenza,
immerso in atmosfera rarefatta di gas inerti, il fi- consiste nella loro sensibilità alle sollecitazioni
lamento, reso incandescente, lentamente ''bru- meccaniche, che maggiormente si manifesta
cia" col passare del tempo. Lo dimostra la super- quando vengono impiegate su mezzi in movimen-
345
to, come autoveicoli, treni, aerei, ascensori, ecc. più o meno ordinatamente in seno al metallo stes-
Ma non è questo il caso, o almeno lo è in minima so, anche in assenza di tensioni. Se il metallo è
misura, degli impianti di illuminazione domesti- freddo, il movimento di questi è lento, se il metal-
ca, nei quali invece le lampadine si distruggono lo raggiunge una certa temperatura, i moti interni
quando si va ad accenderle. Ma vediamo subito il delle particelle infime della materia sono disordi-
perché di questo inconveniente. nati e rapidi. Del resto, la temperatura, definita
nel suo aspetto fisico, altro non è che la valuta-
zione della velocità media dei moti molecolari
BRUCIATURA DELLE LAMPADINE della materia. Pertanto, sotto il profilo elettrico,
ciò significa che un corpo conduttore freddo op-
Analizziamo dapprima il fenomeno sotto il profi- pone poca resistenza al movimento degli elettro-
lo fisico, successivamente lo interpreteremo nel ni, mentre i conduttori caldi, quelli caratterizzati
suo aspetto elettrico e matematico, appellandoci da elevata temperatura, presentano notevoli resi-
all'infallibile legge di Ohm. stenze elettriche al passaggio della corrente.
Le sollecitazioni meccaniche, più o meno bru- Si capisce ora come il filamento della lampadina,
sche, cui viene sottoposto il filamento della lam- all'atto della sua accensione, essendo freddo, op-
padina, non sono soltanto quelle di origine ester- ponga una lieve resistenza elettrica al flusso della
na prima menzionate, ma sono soprattutto quelle corrente che Io percorre, la quale, evidentemente,
di natura interna, determinate dai cicli termici cui raggiunge valori di intensità molto superiori a
il filamento non può sottrarsi durante le opera- quelli di esercizio, assai pericolosi per l'esile con-
zioni di accensione e di spegnimento. duttore che compone la spirale metallica genera-
Quando si va ad accendere una lampadina, il suo trice di luce.
filamento subisce un violento salto termico, che Al contrario, quando la temperatura del filamen-
lo porta dalla temperatura ambiente a quella di to raggiunge i valori più elevati, la resistenza elet-
incandescenza di molte centinaia di gradi centi- trica è massima ed il passaggio di corrente diventa
gradi. Conseguentemente, il metallo del filamen- minimo, ossia quello nominale di lavoro, oppor-
to si dilata repentinamente, in maniera non natu- tunamente calcolato in funzione della tensione
rale. applicata alla lampadina. Ma vediamo ora di
Viceversa, quando si agisce sull'interruttore, per quantificare tale fenomeno servendoci della legge
spegnere la lampadina, la conseguente contrazio- di Ohm.
ne del metallo avviene in modo decisamente più
dolce, senza provocare danni. VALUTAZIONI MATEMATICHE
Come si sa, la conduzione dell'elettricità nei me-
talli è realizzata dagli elettroni, che si muovono Per interpretare in numeri quanto fino a questo
346
Fig. 4 . I due diagrammi, qui riprodotti, interpretano, analiticamente, Il comporta•
mento elettrico del circuito del salvalampade. I valori citati, ovviamente, sono sol•
tanto indicativi, perché dipendono dalle costanti di tempo introdotte nel circuito
reale.

punto è stato affermato, riteniamo conveniente mentre all'atto dell'accensione il valore della cor-
esprimerci attraverso un esempio reale. Prendia- rente è:
mo quindi in considerazione una lampadina ad
incandescenza di tipo molto comune, sulla quale I = V : R = 220 : 40 = 5,5 A
sono impressi i seguenti dati: 220 V- 100 W.
Ebbene, se vogliamo conoscere il valore della re- Durante il passaggio dallo stato termico iniziale a
sistenza del filamento di questa lampadina me- quello di esercizio, vale a dire dalla condizione di
diante l'applicazione della legge di Ohm, dobbia- filamento freddo a quella di filamento caldo, il
mo servirci della formula: flusso di corrente, dal valore considerevole e qua-
si insopportabile di 5,5 A, si riduce a quello tolle-
R = V:W rabilissimo di 0,45 A.
Abbiamo così interpretato, con l'aiuto della ma-
ossia: tematica, il perché le lampadine ad incandescenza
hanno la tendenza a "bruciarsi" nel momento
220°: 100 = 48.400 : 100 = 484 ohm della loro accensione.
Cerchiamo ora di riscontrare il valore resistivo
calcolato con la legge di Ohm, con l'impiego di L'ACCENSIONE GRADUALE
un tester, possibilmente con un modello elettroni-
co o, meglio, digitale, commutato nella funzione Da quanto finora detto è facile dedurre che, per
delle misure resistive. Ebbene, il risultato che si proteggere le lampadine dalle pericolose opera-
ottiene è il seguente: il valore resistivo del fila- zioni di accensione, basta trovare un sistema in
mento della lampadina presa ad esempio vale sol- grado di limitare il flusso di corrente iniziale che
tanto 40 ohm! Che è un valore di gran lunga infe- percorre il filamento. Ma questo problema è già
riore a quello calcolato matematicamente e di- stato risolto con i ben noti regolatori di luminosi-
chiarato dalla casa produttrice. Un valore al qua- tà, attualmente in vendita presso tutti i negozi di
le, evidentemente corrisponde una diversa inten- materiali elettrici. I quali consentono di graduare
sità di corrente: quella a filamento freddo. la luminosità delle lampadine e, ovviamente, il
Sempre con l'ausilio della legge di Ohm, il valore flusso di corrente che le percorre. Basta quindi
della corrente a caldo, quello per il quale è stato sostituire il normale interruttore con un regolato-
concepito il filamento della lampadina da 100 W - re di luminosità ed il gioco è fatto. In pratica, tut-
220 Vca presa ad esempio, è: tavia, non sempre l'utente agisce su questo dispo-
sitivo in modo regolare, perché quando si ha fret-
I = V : R = 220 : 484 = 0,45 A ta e si vuole illuminare un locale a luce piena, si
347
o Fig. 5 • Piedlnatura dei due principali semiconduttori
impiegati nel montaggio del dispositivo salvalampade.

BTA TRIAC
08-700 B
I
del tempo la lampadina raggiunge automatica-
mente i suoi naturali valori di esercizio. Questo
al 9 tempo, peraltro, come vedremo in sede di analisi
a2 del circuito, può essere variato, almeno entro cer-
ti limiti, intervenendo sui valori di alcuni compo-
nenti.

ESAME DEL CIRCUITO


Il funzionamento del progetto di figura 1 può es-
sere descritto sommariamente con poche parole.
Basta dire, infatti, che il circuito controlla in mi-
sura graduale l'innesco del TRIAC. Ovvero, al-
l'atto dell'alimentazione, il TRIAC non diviene
immediatamente e completamente conduttore
della corrente di esercizio di accensione della lam-
pada ad incandescenza, ma si mette a condurre la
corrente per dosi in piccole quantità alla volta,
per raggiungere, dopo un certo tempo, stabilito
dalle costanti RC, più precisamente C1 - R2 ed
ruota velocemente la relativa manopola di co- R4 - C2, il valore di intensità nominale, quello
mando, manovrando il regolatore quasi come un stabilito dalla casa produttrice.
interruttore ed annullandone ogni possibilità di Tecnicamente si dice che, al momento dell'accen-
limitazione di corrente iniziale. Meglio impiegare sione, il TRIAC diviene conduttore con un ritar-
quindi un dispositivo elettronico che, indipenden- do di 180° sulla sinusoide della tensione di rete,
temente dalla volontà dell'operatore, possa dosa- per applicare alla lampadina soltanto una piccola
re l'intensità di corrente in misure graduali, per porzione della forma d'onda rappresentativa di
non sottoporre il filamento della lampadina ad tutta la tensione di rete disponibile. Col passare
un lavoro elettrico insopportabile e, talvolta di- del tempo, poi, questo sfasamento diminuisce,
struttivo. per incrementare la parte del ciclo di rete applica-
Quello pubblicato in figura 1 è il progetto di un to e, conseguentemente l'energia trasmessa al ca-
apparato, abbastanza semplice ed economico, rico, rappresentato in questo caso dalla lampadi-
che consente di raggiungere lo scopo citato, al- na. La quale si accende così gradualmente, come
lungando notevolmente la vita della lampadina se un operatore stesse azionando un regolatore di
ad incandescenza, soprattutto quelle di elevata luminosità manuale.
potenza, assai costose, adottate negli uffici, nei I diagrammi riportati in figura 4 interpretano
laboratori, nelle fabbriche e in luoghi all'aperto. analiticamente i fenomeni fin qui enunciati. In
Naturalmente, questo dispositivo potrà anche so- quello pubblicato in basso (2), le zone di sinusoi-
stituire parzialmente il regolare di luminosità, nel de in cui il TRIAC si "accende" sono quelle dise-
senso che è in grado di evitare il brusco passaggio gnate con tratti interi delle curve. A questi corri-
dal buio alla luminosità piena. Ma non può ov- spondono i tempi, sempre maggiori, nei quali il
viamente obbligare la lampadina ad emettere una semiconduttore rimane attivo ed alimenta la lam-
quantità di luce prestabilita, perché col passare padina.
348
Quando si applica la tensione di rete di 220 V ca al
circuito, questa viene rettificata dal ponte di dio-
di D3 - D4 - D5 - D6 e ridotta ad un valore stabi-
lizzato dal diodo zener DZ. Contemporaneamen- Il Il
te, attraverso le resistenze R2 - R3 ed il diodo al
silicio Dl, fluisce corrente che va a caricare il INT.
condensatore elettrolitico Cl. Il quale, a carica ==~-----
'r"9:=====11
avvenuta, poiché la tensione sul suo terminale po-
sitivo è pari a quella presente sull'anodo di Dl,
devia il flusso di corrente, tramite R3 - D2 ed R4,
verso C2.
In sostanz a, quando Cl è carico, R3 si pone in @
parallelo ad R4, permettendo a C2 di raggiungere ;
il valore di tensione di soglia che fa innescare LP
l'UJT, attraverso il quale C2 si scarica, riversan-
do tutta la sua energia sull'avvolgimento prima-
rio di Tl, che è un normale trasformatore ad im- >
Il
pulsi per innesco di SCR e di TRIAC, facilmente o
reperibile in commercio. ~
Dal primario di T1, la carica di C2 si trasferisce
sul gate del TRIAC innescandolo. Si tenga ben u
k.
presente, comunque, che il fenomeno avviene· u
lentamente, nel tempo necessario al condensatore a: ..
Cl di caricarsi completamente e in quello richie- INT.
sto da C2 per acquistare il valore di tensione di ~ /J og
soglia di innesco dell'UJT. Dunque, il tempo che .... o
occorre alla lampadina per raggiungere la sua pie-
• i
::,
u +.
....
na luminosità, dipende dai valori attribuiti a que- I... Cl.,
sti due condensatori e alle loro resistenze di carica. Il r1 J
Gz
Per interpretare in un altro modo ancora il com-
portamento della parte principale del circuito di @
figura 1, si suole pure dire che, durante la carica
di Cl, il diodo Dl va lentamente in inversa, con-
sentendo ad R3 di porsi gradualmente in parallelo
ad R4 attraverso D2 e riducendo in tal modo sem-
pre più il ritardo degli impulsi, fino all'innesco,
in fase perfetta con la rete, del TRIAC. LP
I
MONTAGGIO DEL CIRCUITO

Il montaggio del circuito del salvalampade si ef- Flg. 6 • Circuito di inserimento, nella linea di alimenta-
fettua su una basetta di materiale isolante, di for- zione di rete, del modulo elettronico descritto nel testo.
ma rettangolare, delle dimensioni di 5 cm x 8 cm,
dotata, su una delle sue facce, di circuito stampa-
to, il cui disegno in grandezza reale è presentato
in figura 3.
Tutti i componenti elettronici debbono essere in-
seriti sul circuito nel modo indicato dal piano co- per pilotaggio di TRIAC da UJT, con rapporto
struttivo di figura 2, facendo bene attenzione alle 3 : 1, come indicato, in corrispondenza dei due
polarità del condensatore elettrolitico, a quelle avvolgimenti, primario e secondario, nello sche-
dei vari diodi e all'esatta individuazione dei due ma teorico di figura 1. Nel quale è pure segnalato
principali semiconduttori, vale a dire del TRIAC che l'avvolgimento a maggior numero di spire va
e dell'UJT, le cui piedinature sono chiaramente collegato sulla base bl dell'UJT.
illustrate in figura 5. La figura 6 interpreta il sistema di inserimento,
Facciamo presente che per T1 potrà essere utiliz- sulla linea di rete a 220 Vca, del modulo elettroni-
zato qualsiasi trasformatore per impulsi, ossia co salvalampade.
349
DUE TRANSISTOR
PER
UN ESPERIMENTO
Per verificare la teoria che sta alla base del com- nato di elettronica, dovessero insorgere alcuni
portamento dei transistor, si deve realizzare il dubbi, vuoi sul tipo di polarizzazione di base,
semplice esperimento descritto in queste pagine. vuoi su quello di alimentazione dei vari elettrodi
Con il quale il principiante potrà agevolmente as- dei transistor NPN e dei PNP.
similare quei concetti fondamentali che, non sem- Per raggiungere questo scopo, non serve alcun
pre, i testi scritti consentono di memorizzare per circuito stampato, la cui realizzazione rappresen-
lungo tempo. Questa volta, quindi, non si vuole ta sempre un'impresa difficoltosa per il dilettan-
invitare il lettore a costruire un apparato di prati- te, ma bastano pochi componenti, una o più pile,
ca applicazione, ma si suggerisce la composizione con una spesa complessiva di qualche migliaio di
di un circuito con precise finalità didattiche, da lire, unitamente ad una certa dose di entusiasmo
conservare nel proprio angolo di studio e da con- da profondere in un'ora di piacevole e divertente
sultare ogni volta che, nella mente dell'appassio- lavoro.
350
Dispositivo didattico semplice ed economico.

Qualche migliaio di lire per capire il comportamento dei transistor.

Le condizioni di interdizione e saturazione analizzate in pratica.

TRANSISTOR INTERRUTTORE ossia con l'interruttore Pl chiuso, con P2 aperto


e con la lampadina LP spenta.
Il circuito sperimentale, che il lettore è chiamato La regola insegna che i transistor possono rag-
a costruire, è quello riportato in figura 1. Gli ele- giungere, nei circuiti di impiego, due condizioni
menti che lo compongono sono: due transistor di elettriche, quella di saturazione e quella di inter-
tipo diverso, un condensatore elettrolitico, una dizione. Nella prima condizione, conducono cor-
lampadina, tre resistenze, due interruttori-pulsan- rente e si comportano come interruttori chiusi,
ti e un alimentatore in corrente continua, per il nella seconda non conducono corrente e sono as-
quale si suggerisce l'impiego di una pila da 6 V, similabili a degli interruttori aperti.
ma che può essere costituito da altri dispositivi, Per condurre corrente, i transistor debbono esse-
anche utilizzanti la rete-luce, purché ben isolati e re montati in una ben precisa configurazione,
in condizioni di erogare tensioni continue e co- esattamente quella riportata nei due schemi di fi-
stanti. Questo, pertanto, è il motivo per il quale gura 3.
nello schema di figura 1, accanto alla sigla VCC, Nel circuito di figura 3 A, la lampadina LP rima-
è stato indicato, tra parentesi, il valore di 6 V. Più ne accesa perché il transistor di tipo NPN è colle-
precisamente perché, la lampada LP è stata pre- gato, con il suo collettore, alla linea di alimenta-
scritta, nell'elenco componenti, con il valore di 6 zione positiva, con l'emittore a quella negativa e
V. Dunque, i valori delle tensioni, riportati nei riceve una certa corrente in base attraverso la re-
vari punti circuitali dello schema di figura 1, ri- sistenza Rb, che deve essere collegata con la stes-
mangono sempre gli stessi, sia che il progetto ven- sa linea di alimentazione del collettore.
ga alimentato con la tensione continua di 6 V, sia Nel circuito di figura 3B, la lampadina LP rimane
che la tensione di alimentazione possa essere accesa perché il transistor di tipo PNP è collega-
quella di 100 V! Purché si cambi, ovviamente, il to, con il suo collettore, alla linea di alimentazio-
tipo di lampadina LP prescritta con altra di ade- ne negativa, con l'emittore a quella positiva,
guata tensione di lavoro. mentre la base riceve corrente attraverso la resi-
Cominciamo ora l'esame dello stato elettrico del stenza Rb collegata alla stessa polarità del collet-
circuito di figura 1 nella condizione raffigurata, tore.

La realizzazione di questo elementare circuito può fissare, nel-


la mente del lettore principiante, alcuni fondamentali concetti
relatlvl al comportamento del transistor.

351
P1


Rl i TR1 l[ e
R3

+6V I bq

'I e
e tov
VCC(6V)
@
Àt
~
c1
9% TR2 SR2

Fig. 1- In questo circuito i due transistor si trovano all'interdizione, ossia non con-
ducono corrente e la lampadina LP rimane spenta a causa della non corretta pola-
rizzazione delle basi dei due semiconduttori.

-----COMPONENTI-----
Condensatore Varie
C1 == 100F • 16 Vl (elettrolitico) TR1 = BC177 (2N2905A)
TR2 = BC107 (2N1711)
p1 = pulsante (normalm. chiuso)
Resistenze P2 = pulsante (normalm. aperto)
R1 = 150 ohm • 1/4 W LP = lampada (6 V • 0,1A)
R2 = 470 ohm - 1/4 W ALIM. = 6Vcc
R3 == 1.000 ohm • 1/4 W

Se le due resistenze Rb, nei due schemi di figura re il circuito di figura 1, nel quale la lampadina
3, fossero state collegate verso l'emittore, in en- LP è spenta. E ciò perché, evidentemente, i due
trambi i circuiti le lampadine LP sarebbero rima- transistor TRl e TR2 si trovano all'interdizione,
ste spente. ossia non conducono corrente. Infatti, il transi-
Queste dunque sono le condizioni elettriche per le stor NPN, quale è il TR2 nello schema di figura
quali i transistor dei due tipi possono condurre l, può divenire conduttore se il suo collettore vie-
corrente, ovvero diventare saturi ed accendere la ne collegato alla linea di alimentazione positiva
lampadina LP. ed il collettore a quella negativa, come in realtà
Fatte tali considerazioni, ritorniamo ad esamina- accade nello schema citato, ma anche se sulla sua
352
VCC (6V)

Fig. 2 • Schema reale del dispositivo sperimentale di controllo del comportamento


dei transistor. Il pulsante P1 è di tipo normalmente chiuso, quello P2 è di tipo nor-
malmente aperto. Premendo P2, la lampadina LP si accende e rimane accesa finché
non si preme per un istante il pulsante P1. L'alimentazione consigliata è quella deri-
vata da una pila da 6 V, ossia'da due pile da 3 V collegate in serie.

base fluisce la necessaria corrente fornita da ap- teorico di figura 1, i due transistor TRl e TR2, il
posita resistenza collegata fra base e linea di ali- primo di tipo PNP, il secondo di tipo NPN, si
mentazione del collettore. Mentre sull'elettrodo trovano all'interdizione e si comportano quindi
di base di TR2 non può scorrere alcuna corrente, come due interruttori aperti collegati in serie tra
dato che la tensione in quel punto è di O V, come di loro, così come simboleggiato in 1 di figura 4.
indicato nello schema, essendo il pulsante P2 un
interruttore aperto.
Nemmeno il transistor TRl, che è di tipo PNP, LAMPADINA ACCESA
può condurre corrente. Perché se è vero che i suoi
elettrodi di emittore e di collettore sono corretta- Se si preme per un istante il pulsante P2, il circui-
mente collegati, rispettivamente alle linee di ali- to di figura 1 si trasforma in quello di figura 5 e la
mentazione positiva e negativa, è pur vero che lampadina LP si accende. Ma vediamone subito il
sulla sua base non scorre alcuna corrente, sia per- motivo.
ché manca la resistenza Rb di figura 3B, trovan- Premendo il pulsante P2, fra la base di TR2 e la
dosi il transistor TR2 all'interdizione, sia perché linea di alimentazione positiva viene inserita la re-
la resistenza Rl è collegata in modo inadatto, sistenza R3, che è l'equivalente della resistenza
cioè fra base e linea di alimentazione di emittore, Rb di figura 3A, la quale, facendo scorrere la cor-
anziché di collettore. rente attraverso l'elettrodo di base del transistor
Possiamo ora concludere la nostra semplice espo- NPN, lo satura, provocando l'accensione della
sizione didattica, affermando che, nello schema lampadina LP. Ebbene, lo stesso fenomeno si ve-
353
,
e

-3@es

Fig. 3 • I transistor di tipo NPN diventano conduttori (lampadina LP accesa) se il col-


lettore rimane collegato con la linea di alimentazione positiva e l'emittore con quel-
la negativa e se la resistenza Rb è connessa fra base e linea positiva (schema asini-
stra). Viceversa, i PNP conducono corrente se vengono collegati secondo la confi-
gurazione riportata a destra.' Le lampadine LP sarebbero rimaste entrambe spente
se le due resistenze fossero state applicate fra le basi e gli emittori.

rifica ora nel circuito di figura 5, dove il transi- che invece viene disinserita dal circuito appena si
stor TR2 diviene conduttore, per essere alimenta- abbandona la pressione sul pulsante P2. Dunque,
to correttamente attraverso i suoi elettrodi. la corrente di base di TR2 non può più scorrere
La resistenza R3, che durante la chiusura dell'in- attraverso la resistenza R3 ed il transistor dovreb-
terruttore-pulsante P2, consente il flusso di cor- be nuovamente riportarsi all'interdizione. Ma co-
rente attraverso la base di TR2, prende il nome di sì non è, perché la lampadina LP rimane sempre
resistenza di polarizzazione. accesa, anche dopo l'apertura dell'interruttore-
Tecnicamente si suole dire che, all'atto della pres- pulsante P2 ed il circuito di figura 5 si trasforma
sione sul pulsante P2, il transistor TR2 diventa in quello di una "memoria elettronica", che con-
saturo e la corrente può scorrere attraverso il serva il messaggio ricevuto attraverso la pressione
morsetto positivo della pila, la lampadina LP, il temporanea di P2. Infatti, per spegnere la lampa-
pulsante normalmente chiuso Pl, la resistenza Rl dina, occorre premere per un momento il pulsan-
e la giunzione collettore-ernittore di TR2, per te di tipo normalmente chiuso P 1, allo scopo di
rientrare attraverso il morsetto negativo della pila. interrompere la linea di alimentazione positiva
li risultato più appariscente, raggiunto in questa del circuito.
nuova condizione elettrica del circuito in esame, Cerchiamo di analizzare ora il motivo per cui,
consiste nell'accensione della lampadina LP. pur eliminando dal circuito la resistenza di pola-
Ma per rimanere saturo, il transistor TR2 deve rizzazione di base di TR2, la lampadina LP conti-
conservare la sua resistenza di polarizzazione R3, nua a rimanere accesa.
354
TR1 TR1

Fig. 4 • Il circuito teorico riportato in figura 1 può essere


assimilato a quello di due interruttori aperti collegati in
serie tra di loro e simboleggianti i due transistor (sche-
ma a sinistra). Il circuito di figura 5 può invece sintetiz-
7e TR2

zarsi attraverso due interruttori chiusi, rappresentativi


dei due transistor collegati in serie (schema a destra). 1 2

INTERRUTTORI CHIUSI Se le correnti che fluiscono attraverso le basi dei


transistor prendono il nome di correnti di polariz-
Nel momento in cui il transistor TR2 diventa con- zazione, anche le tensioni rilevabili su questi elet-
duttore, vale a dire quando si preme anche per un trodi assumono la stessa denominazione.· E que .
attimo il pulsante P2, attraverso la giunzione col- ste, in entrambi gli scherni, quello di figura 1 e
lettore-ernittore scorre una certa corrente, che è quello di figura 5, sono chiaramente indicate e fa-
poi la stessa che attraversa la lampadina LP e che cilmente riscontrabili mediante un tester. Il prin-
la fa accendere. Ma questa corrente raggiunge cipiante, quindi, dopo aver commutato lo stru-
pure la base del transistor TRl e in una piccola mento nella funzione di voltmetro per tensioni
quantità la attraversa. Pertanto, essendo il transi- continue e nella portata di 10 Vcc fondo-scala,
stor TRl collegato esattamente con il collettore potrà in un primo tempo rilevare quei valori ri-
alla linea di alimentazione negativa e con l'ernit- portati in figura 1 che non consentono la condu-
tore a quella positiva, anche questo semicondut- zione dei transistor o, meglio, che li costringono
tore, che è di tipo PNP, diventa conduttore e la all'interdizione; questi sono il valore di O V sulla
sua resistenza di base rimane rappresentata dal base di TR2 e il valore di + 6 V sulla base del
transistor TR2, più precisamente dalla giunzione transistor TRl. Successivamente, in un secondo
collettore-ernittore di quest'ultimo. tempo, dopo aver avviato il circuito mediante
• Non appena TRl raggiunge la saturazione, attra- pressione temporanea sul pulsante P2, il lettore
verso la sua giunzione collettore-ernittor@ scorré
corrente, una parte della quale va ad interessare
la base del transistor TR2; sostituendosi alla resi-
stenza di polarizzazione R3 ora eliminata dalla
apertura dell'interruttore-pulsante P2. I due tran-
sistor, in sostanza, si aiutano reciprocamente nel
rifornimento delle necessarie correnti di polariz-
abbonatevi a:
zazione di base.
Lo stato elettrico del circuito teorico di figura 5
equivale pure a quello illustrato sulla destra di fi-
ELETTRONICA
gura 4, ossia, i due transistor TR1 - TR2 possono
essere configurati come due interruttori chiusi, PRATICA
collegati in serie tra di loro.

355
P1 + 0,7V

LP
R1 TR1
&
-~-
/
bll
4Ai
+02V11
'\
Il
e Tau
e.
vçc(6v) M
e E, ~b
Il

e TR2

Fig. 5 • Premendo per un solo istante il pulsante P2, il circuito teorico di figura 1 as-
sume la condizione elettrica qui rappresentata. La lampadina LP si accende e rima-
ne accesa finché non si preme per un momento il pulsante P1.

potrà riscontrare la corrispondenza fra i valori di uno stesso circuito in due condizioni elettriche di-
tensione citati nello schema di figura 5 e quelli verse, ricordando che la funzione del condensato-
presenti nel circuito reale composto secondo lo re elettrolitico Cl, collegato in parallelo con l'ali-
schema costruttivo di figura 2. Ovviamente, nel mentatore, è quella di evitare possibili autooscil-
corso di tali misure, il puntale nero dello stru- lazioni del dispositivo o, comunque, commuta-
mento rimarrà fissato in un punto qualsiasi della zioni non pilotate dei due transistor TRI-TR2. E
linea di alimentazione negativa, quello rosso ver- a tale proposito facciamo ancora presente che
rà spostato nei vari punti indicati negli schemi. l'apparato descritto non può essere considerato
Nello schema di figura 5, le tensioni di polarizza- affidabile in misura assoluta, nel senso che, fa-
zione delle basi dei due transistor TRl - TR2 sono cendolo lavorare in prossimità di fonti di distur-
le seguenti: bo, come ad esempio i forti campi elettromagne-
tici, può commutare spontaneamente, senza pre-
BASE TRl = + 0,2 V cisi impulsi di comando.
BASE TR2 = +0,7V

MONTAGGIO
Questi valori, come abbiamo detto, rimangono
gli stessi per qualsiasi valore della tensione di ali- Il circuito teorico di figura 1 è presentato pure,
mentazione. nella sua veste reale, in figura 2.
Possiamo ora chiudere l'esame dei due circuiti Come si può notare, il montaggio evita l'impiego
teorici di figura 1 e di figura 5, che propongono del circuito stampato ed è effettuato su una baset-
356
ta di bachelite di forma rettangolare, munita di simità del conduttore positivo, a volte sono indi-
terminali lungo i lati maggiori (morsettiera) o, cati i simboli della tensione negativa in corrispon-
più semplicemente, forata. In pratica, quindi, si denza del reoforo negativo.
tratta di realizzare una composizione circuitale Per quanto riguarda invece la posizione degli elet-
cablata, tramite spezzoni di fili conduttori di ra- trodi dei transistor, si tenga ben presente la regola
me rigido. generale per la quale il conduttore di emittore si
Poiché il montaggio di figura 2 è principalmente trova da quella parte del componente in cui è ri-
indirizzato ai principianti, a tutti costoro dobbia- cavata una piccola tacca-guida esterna; l'elettro-
mo raccomandare, prima di saldare a stagno iter- do di collettore è situato in posizione diametral-
minali del condensatore elettrolitico Cl e quelli mente opposta, quello di base rimane interposto
dei due transistor TRI-TR2, di riconoscerne con fra i due ora citati.
esattezza la denominazione. Con ciò vogliamo di- All'atto dell'acquisto dei pochi componenti ne-
re che il reoforo positivo di Cl deve essere colle- cessari per la composizione del dispositivo di fi-
gato con la linea di alimentazione positiva e, vice- gura 2, raccomandiamo di far bene attenzione ai
versa, quello negativo, con la linea di alimenta- due interruttori-pulsanti, che apparentemente
zione negativa. Per individuare l'esatta posizione possono sembrare uguali, ma in realtà sono di-
dei due terminali, basta osservare il corpo esterno versi nelle loro funzioni, giacché Pl è di tipo nor-
del componente, sul quale, a volte, sono riportati malmente chiuso, mentre P2 è di tipo normal-
i simboli della tensione positiva (crocette) in pros- mente aperto.

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3°. L'amperometro
4° • Il capacimetro

5° . Il provagiunzioni

6°. Oscillatore modulato

7e . Tutta la radio

8°. Supereterodina

9°. Alimentatori

357
ELEMENTARE
ETTRONICA

RIMI

INDUZIONE
ELETTROMAGNETICA
Per interpretare il concetto di induzione elettro- ro volta, ossia diventano essi stessi calamite o ma-
magnetica, che sta alla base del comportamento gneti. Alcunidi questi, poi, in modo particolare
di tutte le macchine elettriche statiche, come ad l'acciaio temperato, rimangono magnetizzati sta-
esempio i trasformatori e di quelle dinamiche, co- bilmente o, almeno, per un tempo assai lungo e in
me i motori elettrici, si debbono conoscere i feno- tale stato costituiscono i "magneti permanenti";
meni magnetici ed elettromagnetici fondamenta- altri invece, come il ferro dolce, rimangono ma-
li. Cominciamo quindi con la presentazione e la gnetizzati solamente finché restano sotto l'in-
definizione di taluni elementi naturali o adegua- fluenza di un'altra calamita e in tale stato rappre-
tamente trattati, che costituiscono le sorgenti dei sentano i "magneti temporanei".
campi magnetici. Il minerale di ferro denominato ''magnetite'',
Con le parole "magnete" e "calamita", si desi- chimicamente composto da un ossido di ferro e di
gnano normalmente delle sbarrette di acciaio, che cui si hanno giacimenti naturali, ad esempio nel-
possono essere diritte o ripiegate e che hanno la l'isola d'Elba, si presenta magnetizzato natural-
proprietà di attrarre piccoli oggetti o frammenti mente; pertanto, un pezzo di questo minerale co-
di ferro, di acciaio, di ghisa e, in misura minore, stituisce un magnete naturale permanente.
anche di cobalto, nichel, cromo e di altri metalli. La fisica moderna ha dimostrato che le azioni
Tutti questi elementi, quando sono sottoposti al- magnetiche, ovvero i fenomeni magnetici, si ma-
1 'influenza di una calamita, si magnetizzano a lo- nifestano, sia pure in misura ridottissima, talvol-
358
ta neppure rilevabile dagli strumenti più sensibili, In pratica si definiscono cori' il nome di corpi ma-
anche nei corpi diversi da quelli citati, per esem- gnetici quelli nei quali le azioni magnetiche sono
pio in quelli gassosi e liquidi. Vi sono tuttavia del- particolarmente intense e fra questi assumono
le sostanze che manifestano fenomeni di magneti- importanza essenziale i materiali ferromagnetici.
smo complementare opposti a quelli che si mani-
festano nei corpi prima menzionati. Tra i quali ri-
cordiamo il bismuto, che ha la proprietà di essere POLI MAGNETICI
respinto dalle calamite anziché attratto.
I corpi del tipo del bismuto sono in numero assai È noto a tutti che le azioni magnetiche esercitate
limitato e vengono chiamati DIAMAGNETICI, da una calamita sono particolarmente sensibili in
mentre tutti gli altri sono denominati P ARAMA - corrispondenza delle estremità, che costituiscono
GNETICI. i POLI della calamita. È pure noto che una cala-

ATTRAZIONE

REPULSIONE
Fig. 1· Le forze di attrazione, tra due magneti perma
nenti, si manifestano sempre attraverso le polarità di
R1 R
nome diverso (N - S). Quelle di repulsione si sviluppano
invece tra polarità dello stesso nome, ossia, fra due
nord o fra due sud. N
=+
•• N

359
Fig. 2-Le linee di forza magnetiche, che si sprigionano
dai poli di qualsiasi tipo di calamita o magnete perma-
nente, escono sempre dal polo nord per convergere sul
polo sud.

CONDUTTORE

Fig. 3 - La presenza delle linee di forza elettromagneti-


che, concentriche con un filo conduttore percorso da
corrente elettrica, può essere evidenziata spargendo,
su un foglio di carta o una lastra di vetro, un po' di lima-
tura di ferro.

360
linee di forza,

Fig. 4-Le linee di forza elettromagnetiche, che si for-


mano spontaneamente lungo i conduttori elettrici,
quando questi sono percorsi da corrente, sono chiuse
o, per dirla più tecnicamente, concatenate con I con-
duttori stessi.

mita allungata e liberamente sospesa si orienta una calamita ad un pezzo di ferro dolce o di altro
spontaneamente rivolgendo una precisa estremi- materiale magnetico, questo si magnetizza per in-
tà, che è sempre la stessa, verso il polo nord geo- fluenza, ossia per induzione magnetica. La cala-
grafico e l'altra verso il polo sud. I due poli delle mita prende il nome di "corpo inducente", il pez-
calamite, dunque, non sono equivalenti, ma sono zo di ferro dolce quello di "corpo indotto". Que-
nettamente distinguibili e vengono chiamati PO- sto fenomeno, tuttavia, poco o niente ha da vede-
LO NORD e POLO SUD. re con quello, assai più importante, interpretato
Il diverso comportamento di questi poli trova pu- più avanti e che viene chiamato "induzione elet-
re riscontro nel fatto che le attrazioni magnetiche tromagnetica''. Ma quel che importa, per ora, è
si verificano sempre fra i poli di nome contrario l'aver dimostrato che, nei corpi paramagnetici, il
(figura 1), mentre i poli di ugual nome si respin- fenomeno dell'induzione magnetica si manifesta
gono (figura 2). e si propaga sempre da un elemento ad un altro
Come è già stato accennato, quando si avvicina per polarità magnetiche di nome opposto, con il

Flg. 5 - La presenza del campo elettromagnetico in un


conduttore percorso da corrente, può essere evidenzia-
ta mediante questo semplice esperimento, che consi-
sie nell'avvicinare una piccola bussola al circuito e nel-
l'osservare le deviazioni dell'ago magnetico ogni volta
O
-.J
a D
che si preme Il pulsante-Interruttore.

361
Fig. 6- Il solenoide è un dispositivo cilindrico,
composto da un avvolgimento di filo condutto-
re, con spire più o meno serrate. Al passaggio
della corrente, dentro e attorno al solenoide, si
crea un campo elettromagnetico di forma
uguale a quella del campo magnetico generato
da una calamita delle stesse dimensioni.

risultato che il corpo indotto viene sempre attrat- cemente nell'orientare tutti i magnetini naturali
to dalla calamita inducente. Tale fenomeno, inol- vaganti disordinatamente nel corpo metallico se-
tre, dimostra che le forze magnetiche si esercitano condo una comune e precisa direzione. E così si
sempre ed esclusivamente tra corpi entrambi ma- spiega pure il fenomeno dell'induzione magnetica.
gnetizzati.
Dividendo un qualsiasi corpo magnetizzato in
due o più parti, si ottengono altrettanti magneti IL CAMPO MAGNETICO
più piccoli, rappresentativi di una calamita com-
pleta. Questo fatto induce a raffigurare la com- Ogni magnete origina un campo di forze magneti-
posizione di ogni corpo magnetizzato come un che che si sviluppano anche attraverso lo spazio
aggregato di magnetini elementari infinitamente vuoto, così come indicato in figura 2.
piccoli, tutti orientati nello stesso modo e disposti Lo spazio in cui noi tutti viviamo, ad esempio, è
in catene parallele formate da tanti magnetini, or- percorso da linee di forza magnetiche, perché si
dinatamente affacciati tra loro con le polarità op- trova immerso nel campo magnetico terrestre. Lo
poste. dimostra il fatto che l'ago della bussola volge
In realtà, tutti i corpi suscettibili di essere magne- spontaneamente le sue punte, che sono sempre le
tizzati posseggono questi magnetini elementari, stesse, verso il nord ed il sud geografico. Le linee
che non assumono un ordine preciso, con il risul- di forza, dunque, definiscono le direzioni che
tato che le loro azioni si annullano di continuo. Il vengono assunte dall'ago magnetico nei diversi
fenomeno della magnetizzazione consiste sempli- punti ed assumono un andamento pressoché elis-
soidale.
Per convenzione si è attribuito alle linee di forza
il verso che viene indicato dal polo nord dell'ago
liberamente orientato. Si dice quindi che le linee
di forza magnetiche divergono dal polo nord e
convergono sul polo sud della calamita che pro-
duce il campo, come segnalato in figura 2.
Praticamente, l'andamento delle linee di forza
magnetiche può essere meglio rilevato cospargen-
do un foglio di carta, o anche una lastra di vetro,
con della fine limatura di ferro; portando il foglio
orizzontalmente nel campo del magnete, i granelli
Fig. 7 • Simbolo elettrico, adottato nella composizione
di limatura si magnetizzano per influenza, cioè
circuitale degli schemi teorici, di un comune elettroma- per induzione, diventando altrettanti aghi magne-
gnete, denominato pure elettrocalamita. tici. Questi si orientano e compongono dei filetti
sufficientemente nitidi, che rispecchiano esatta-
mente l'andamento delle linee di forza nel campo
della sezione piana occupata dal foglio di carta.

362
li nostro pianeta offre un esempio naturale di
campo magnetico uniforme. Le sue linee di forza
si dipartono dal polo nord magnetico per concen- KIT PER CIRCUITI
trarsi sul polo sud.
STAMPATI L. 1e.ooo
CAMPI ELETTROMAGNETICI

L'esistenza di una relazione tra i fenomeni elettri- Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
ci e quelli magnetici, ha formato oggetto di studio vetronite o bachelite, con risultati tali da
degli scienziati fin dagli inizi del secolo scorso, soddisfare anche i tecnici più esigenti,
dopo la scoperta della pila. Ma il primo fenome- questo kit contiene pure la speciale pen-
no che mise decisamente in rilievo tali relazioni na riempita di inchiostro resistente al
venne scoperto dal fisico danese OERSTED, che percloruro.
osservò il fatto seguente: avvicinando un ago ma-
gnetico, liberamente sospeso, ad un filo percorso
da corrente elettrica, l'ago tende sempre a dispor-
si nella direzione perpendicolare al conduttore.
Ciò significa che un conduttore rettilineo, attra-
verso il quale vien fatta scorrere la corrente elet-
trica, genera un campo magnetico, le cui linee di
forza sono circolari e concentriche al conduttore.
Questo campo può essere chiaramente evidenzia-
to ricavandone lo spettro magnetico su un foglio
di carta cosparso di limatura di ferro, come indi-
cato in figura 3. Naturalmente, dato che un tale
campo è generato dalla corrente elettrica, esso
viene denominato CAMPO ELETTROMAGNE-
TICO. Dunque, ogni corrente elettrica si contor-
na di un campo elettromagnetico, che si forma
assieme alla corrente e scompare quando la cor- Consente un controllo visivo conti-
rente si estingue. Le linee di forza del campo elet- nuo del processo di asporto.
tromagnetico sono, in ogni caso, delle linee chiu-
se attorno alla corrente e la loro forma dipende Evita ogni contatto delle mani con
dalla configurazione geometrica dell'intero cir- il prodotto finito.
cuito che concorre alla formazione del campo. E' sempre pronto per l'uso, anche
Ciascuna delle linee di forza è disposta, rispetto dopo conservazione illimitata nel
al circuito chiuso percorso da corrente, allo stesso tempo.
modo con cui sono disposti i due anelli consecuti- - 11 contenuto è sufficiente per tratta-
vi di una catena. Si esprime questo fatto dicendo re più di un migliaio di centimetri
che linee di forma elettromagnetiche sono sempre quadrati di superfici ramate.
"concatenate" con la corrente che le produce.
Lo schema riportato in figura 4 interpreta il feno-
meno della formazione delle linee di forza elettro-
magnetiche attorno ai conduttori durante il pas-
saggio della corrente. Ma per constatare concre-
tamente quanto ora affermato, occorre realizzare
il circuito riportato in figura 5, nel quale una bus-
sola viene sistemata in prossimità di un circuito
percorso da corrente. L'esperimento consiste nel
chiudere ed aprire, successivamente e più volte, il
circuito elettrico, alimentato da una pila da 1,5 V,
mediante il pulsante. Si potrà in tal modo consta-
tare che soltanto quando la corrente scorre nel
circuito, l'ago della bussola subisce una brusca
deviazione perché investito dalle linee di forza del
campo elettromagnetico.

363
B D

Flg. 8 • Fasi costruttive del piccolo elettromagnete necessario per condurre alcuni
pratici esperimenti descritti nel testo. La vite di ferro dolce (A) deve essere ricoper-
ta, nel suo gambo, con alcuni strati di carta o nastro adesivo. Su questi si compone
poi Il primo solenoide (B), mediante filo di rame smaltato del diametro di 0,5 mm.
Quindi si copre il primo avvolgimento con nastro adesivo (C) e, con lo stesso siste-
ma, si compongono altri due o tre solenoidi (D).

Il filo conduttore, con il quale si realizza il circui- na centrale le linee di forza che lo attraversano
to di figura 5 deve essere di rame e del diametro di sono disposte in posizione parallela; si può quindi
0,5 mm. Naturalmente, gli interventi sull'interrut- dire che un solenoide allungato realizza, nel suo
tore-pulsante, dovranno essere rapidi, perché la interno, un campo elettromagnetico uniforme.
pila subisce ogni volta un cortocircuito che la Il campo prodotto da un solenoide percorso da
conduce velocemente all'esaurimento. corrente, assume nello spazio esterno una confor-
mazione che è del tutto simile a quella del campo
che si riscontra attorno ad un magnete con uguale
SOLENOIDE forma e stesse dimensioni del solenoide.
Come nel campo di un magnete le linee di forza
Per rendere più intenso il campo elettromagneti- divergono dal polo nord, per convergere sul polo
co generato dal passaggio della corrente attraver- sud, così nel campo generato dal solenoide, le li-
so un circuito elettrico, si deve comporre il dispo- nee di forza, che escono da una estremità, si ripie-
sitivo riportato in figura 6, che è rappresentativo gano all'esterno e rientrano, convergendo, attra-
di un avvolgimento e che prende il nome di "sole- verso l'estremità opposta. Pertanto, anche nel
noide''. In questo, il campo elettromagnetico campo di un solenoide si denota col nome di polo
corrispondente, che si forma al passaggio della nord l'estremità dell'avvolgimento dal quale le li-
corrente I, si, compone principalmente di un fa- nee di forza escono, e con il nome di polo sud
scio centrale di linee di forza, che attraversano l'estremità opposta, nella quale rientrano.
tutto il solenoide, escono da una sua parte, per Se si piega l'asse di un solenoide opportunamen-
rientrare poi dall'altra. Queste linee di forza sono te, si può ottenere un campo del tutto simile a
concatenate con tutte le spire del solenoide; oltre quello di un magnete a forma di ferro di cavallo.
a queste, si hanno pure delle linee di forza perife- Completando la piegatura, sino a far combaciare
riche, le quali si concatenano soltanto con le spire le due estremità del solenoide, si ottiene un sole-
mediane. noide toroidale, nel quale le linee di forza magne-
Praticamente il solenoide può essere realizzato, tiche vengono a costituire un fascio che rimane
assai semplicemente, avvolgendo un filo condut- completamente incanalato all'interno, senza al-
tore ad elica cilindrica e a spire sufficientemente cuna dispersione laterale: nello spazio esterno il
serrate. campo è nullo.
Se il solenoide è abbastanza lungo, in tutta la zo- Dai fatti esposti si può trarre la conclusione che i

364
campi magnetici, che si riscontrano attorno ai lenoide e si magnetizza per induzione, assumendo
corpi magnetizzati, possono venire riprodotti an- sempre polarità concordi con quelle del solenoide
che mediante una corrente elettrica circolante in magnetizzante; si forma cosi un campo risultante
un complesso di spire, convenientemente disposte unico, nel quale si sommano le azioni magnetiche
e ripartite. proprie del solenoide e quelle del nucleo magne-
Ma l'analogia che si riscontra tra questi campi tizzato. Si esprime questo fenomeno dicendo an-
non si limita ad una semplice similitudine geome- che che il ferro rinforza le azioni magnetiche del
trica, nell'andamento delle rispettive linee di for- solenoide. Si ottengono cosi gli elettromagneti, di
za, perché assume il significato di una vera e pro- diversa potenza, nei quali il campo permane fin-
pria entità fisica: i campi prodotti dai corpi ma- ché permane la corrente magnetizzante e si estin-
gnetizzati e quelli generati dalle correnti elettri- gue quasi con essa. Infatti, il campo magnetico
che, si rivelano qualitativamente equivalenti in nel ferro si esaurisce con un certo ritardo. Se in-
tutte le manifestazioni fisiche. Cosi, ad esempio, vece il nucleo introdotto nel solenoide è di ac-
fra le estremità di due solenoidi si esercitano le ciaio, questo ritardo è assai maggiore.
stesse azioni di attrazione e repulsione reciproca Il simbolo elettrico dell'elettromagnete, normal-
che si riscontrano fra due magneti; azioni analo- mente adottato nella composizione degli schemi
ghe si esercitano pure fra un magnete e un sole- teorici, è quello riportato in figura 7, mentre una
noide: in particolare, un solenoide rettilineo, libe- delle possibili espressioni pratiche dell'elettroma-
ramente sospeso come un ago magnetico, si gnete può essere quella riportata in D di figura 8.
orienta col suo asse nella direzione del campo ter- In questa stessa figura, inoltre, sono interpretate
restre. le fasi successive che conducono alla realizzazio-
Se di fronte ad una delle polarità di un solenoide ne di un solenoide con nucleo di ferro dolce, cioè
si pone un pezzo di ferro dolce, il ferro si magne- di un elettromagnete, con il quale è possibile con-
tizza per induzione e viene attratto dal solenoide. durre l'esperimento illustrato in figura 9. Ma co-
minciamo con la descrizione del montaggio del
componente.
REALIZZAZIONE DEL SOLENOIDE Su una vite di ferro dolce, diametro 7 + 8 mm, se-
rie MA, lunga 4 cm, si avvolgono, come indicato
Quando si avvolge un solenoide attorno ad un in A di figura 8, alcuni strati di nastro adesivo,
nucleo di ferro dolce, questo si trova immerso nel con lo scopo di rendere liscio il gambo della vite e
campo generato dalla corrente che percorre il so- far scomparire la filettatura. Quindi si avvolgono

.l{

r
%
'=
e
EM

Fig. 9 . La deviazione dell'ago magnetico della bussola, che si manifesta ogni volta
che si preme il pulsante P, dimostra la presenza del campo elettromagnetico gene-
rato dall'elettromagnete EM.

365
EM

Flg. 10 • Il fenomeno dell'induzione elettromagnetica si


manifesta ogni volta che si verificano dei movimenti
meccanici del corpo inducente o di quello indotto. In
questo esempio, il corpo inducente è rappresentato da
un magnete permanente, che viene spostato verso l'al-
to e verso Il basso, mentre l'indotto è costituito dal-
l'elettromagnete EM. Il voltmetro segnala la presenza
VOLT7M. della tensione indotta.

tante spire compatte di filo di rame smaltato, del Un altro interessante esercizio potrà essere quello
diametro di 0,5 mm, in modo da coprire intera- di avvicinare ad EM alcuni piccoli chiodi o fram-
mente il gambo della vite (figura 8B). Poi si rico- menti di ferro ed osservare come questi vengano
pre il primo strato di spire con del nastro adesivo attratti dall'elettromagnete ogni volta che si pre-
(figura 8 C) e si ripetono le stesse operazioni per me il pulsante P.
tre strati successivi, fino a comporre l'elemento Ovviamente, gli esperimenti fin qui suggeriti van-
riportato in figura 8D. no eseguiti celermente, altrimenti la pila da 1,5V,
I terminali dell'elettromagnete dovranno essere di tipo a torcia, 'si scarica rapidamente.
raschiati tramite la lama di un temperino o una
lametta da barba, in modo da eliminare lo smalto
isolante e favorire le saldature a stagno, necessa- INDUZIONE ELETTROMAGNETICA
rie per comporre il circuito sperimentale di figura
9. Il quale riflette in parte quello di figura 5, ma Si designa col nome di induzione elettromagneti-
questa volta con risultati più appariscenti, perché ca il fenomeno della produzione di una tensione
il campo elettromagnetico generato dal passaggio elettrica per mezzo di un campo magnetico, il
della corrente attraverso l'elettromagnete EM è in quale si manifesta facendo variare, in un modo
questo caso molto più intenso. qualunque, il numero o l'intensità delle linee di
Nel corso dell'esperimento proposto in figura 9, forza magnetiche abbracciate da un qualsiasi cir-
per il quale la bussola va posta sopra un tavolo, cuito elettrico immerso nel campo.
ad una distanza di 5 cm circa dall'elettromagnete, Questo campo viene chiamato CAMPO INDUT-
sarà interessante invertire i collegamenti di EM e TORE ed il circuito che vi è immerso CIRCUITO
notare come l'ago della bussola, essendo ora in- INDOTTO. La tensione che si genera in tale cir-
vertite le polarità dell'elettrocalamita, ruoti in cuito, quando varia il numero o l'intensità delle
senso inverso. linee di forza che esso abbraccia, costituisce la
366
TENSIONE INDOTTA. Con l'esperimento di figura 10 è possibile dimo-
Il fenomeno della tensione indotta o, più general- strare un altro importante fenomeno. Ossia tene-
mente, quello dell'induzione elettromagnetica, si re fermo il magnete permanente e muovere l'elet-
pone chiaramente in rilievo tramite un semplice tromagnete EM. Ebbene, anche in questo caso
esperimento, quello illustrato in figura 10. l'indice del voltmetro devia dalla sua posizione di
Per la realizzazione di questo esperimento, sono riposo, segnalando la presenza di una tensione in-
necessari un magnete permanente (calamita), un dotta.
solenoide EM, che può essere quello descritto in Dunque, la tensione elettrica indotta, segnalata
precedenza e riportato in figura 8 ed uno stru- dal voltmetro, sussiste finché uno dei due elemen-
mento di misura della tensione elettrica, ossia un ti che partecipano all'esperimento, il solenoide o
voltmetro. il magnete, si muove.
Dopo aver composto l'insieme di elementi di fi- Non appena il movimento cessa, anche la tensio-
gura 10 si può osservare quanto segue: finché il ne indotta scompare e l'indice dello strumento ri-
magnete ed il solenoide, pur essendo vicini fra lo- torna sul valore zero.
ro, rimangono fermi, il voltmetro non offre alcu- L'esperimento in esame mette in evidenza un al-
na indicazione di manifestazioni elettriche, cioè tro fatto importante. Si è parlato di avvicinamen-
dell'insorgenza di una tensione elettrica. Invece, to del magnete al solenoide o del solenoide al ma-
avvicinando il magnete al solenoide, oppure spo- gnete. Ma l'insorgere della tensione indotta si ve-
standolo verso l'alto o verso il basso, come indi- rifica pure quando i due elementi che partecipano
cato dalle frecce di figura 10, l'indice del voltme- all'esperimento vengono allontanati tra loro. In
tro devia lungo la scala di misura, segnalando la questo caso la tensione indotta è di verso contra-
presenza della tensione indotta. rio a quella segnalata nella prima fase dell'esperi-
Con i movimenti meccanici del magnete ora men- mento. E ciò spiega pure perché nello schema di
zionati, non si è fatto altro che variare il numero figura 10 si è fatto uso di un voltmetro di tipo a
di linee di forza magnetiche concatenate con il so- zero centrale, che consente al suo indice di spo-
lenoide. E questa variazione può essere compiuta starsi sia a destra che a sinistra.
in modo lento o veloce. Sperimentando in diversi altri modi, cioè spo-

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367
1
EM1 EM2

'
~
e

Fig. 11- Realizzando questo dispositivo, il fenomeno dell'induzione elettromagneti-


ca viene rivelato in forma acustica. Ogni volta che si preme il pulsante P, in cuffia si
ode un suono secco e preciso, che è provocato dalla variazione di campo elettroma-
gnetico, generato dall'elettromagnete EM nel momento in cui si chiude il circuito di
alimentazione elettrica.

stando comunque tra di loro i due elementi, si elettromagnete e se l'indotto (elettrocalamita)


trova che il fenomeno dell'induzione elettroma- viene sostituito con un conduttore qualsiasi, an-
gnetica si produce sempre e soltanto quando il che con una semplice sbarretta metallica rettili-
circuito indotto viene a tagliare le linee di forza nea. Ma affinché il fenomeno dell'induzione elet-
del campo magnetico induttore in modo tale che, tromagnetica si manifesti, è necessario che esista
per effetto dello spostamento, venga a variare il sempre un corpo inducente, di qualunque tipo,
numero delle linee di forza magnetiche abbraccia- che sia in grado di generare un campo magnetico
te dal circuito. od elettromagnetico, ed è pure necessario che esi-
Nel nostro esempio, i due elementi che concorro- sta un circuito elettrico indotto, sia esso chiuso
no al fenomeno dell'induzione elettromagnetica oppure aperto: Tuttavia, l'esistenza dei due ele-
sono rappresentati da un magnete permanente e menti, induttore ed indotto, non è sufficiente per
da un'elettrocalamita. Ma il fenomeno dell'indu- la produzione delle tensioni e, conseguentemente,
zione elettromagnetica si manifesta pure se il ma- delle correnti indotte. Dato che si rende sempre
gnete permanente viene sostituito con un secondo necessario che il circuito indotto tagli le linee di
forza magnetiche prodotte dal corpo inducente.
Dunque occorre un movimento meccanico di uno
dei due elementi rispetto all'altro. E su questo
abbonatevi a: principio si basa il funzionamento dei motori
elettrici di tutti i tipi, così come quello degli alter-
natori che producono l'energia elettrica.
ELETTRONICA
ESPERIMENTO SONORO
PRATICA
Il fenomeno dell'induzione elettromagnetica, di-
368
mostrato in figura 10 attraverso un esperimento della presenza, nel circuito indotto, della tensione
che fa impiego di uno strumento indicatore di indotta su EM2.
tensione ad indice, può essere diversamente ripe- li segnale acustico, avvertito con l'esperimento di
tuto, in modo da segnalare la presenza della ten- figura 11, si manifesta soltanto al momento in cui
sione indotta tramite un suono rivelato attraverso si preme il pulsante P, oppure quando questo in-
un trasduttore acustico, come ad esempio un co- terruttore viene aperto abbandonando la pressio-
mune auricolare o una cuffia. ne esercitata su di esso.
Questo ulteriore esperimento è illustrato in figura li fenomeno dimostra che la tensione indotta su
11. Per realizzarlo si debbono costruire due elet- EM2 da EMl sussiste finché vi è variazione del
tromagneti del tipo di quello riportato in figura 8. campo elettromagnetico inducente. Tale variazio-
Con uno di questi si compone il circuito riportato ne, in questo caso, si verifica solamente quando,
a sinistra dello schema di figura 11, con l'altro si dopo aver premuto il pulsante P, il campo elet-
realizza il circuito di destra. Ma il circuito di sini- tromagnetico, generato dall'elettrocalamita
stra è già stato composto in occasione dell'esperi- EMl, passa dal valore zero a quello massimo sta-
mento di figura 9 e quindi il lettore potrà utilizza- bilito dalle condizioni circuitali. Una seconda va-
re quello stesso montaggio. riazione del campo elettromagnetico generato da
A lavoro ultimato si avvicinano tra loro i due cir- EMI si manifesta quando, dopo aver aperto il
cuiti e si infila nell'orecchio l'auricolare o si in- circuito di alimentazione della pila da 1,5 V, tra-
dossa la cuffia. Ogni volta che si preme il pulsan- mite il pulsante P, il campo elettromagnetico, ge-
te P, attraverso il trasduttore acustico si nota un nerato da EMl passa dal suo valore di massima
forte e secco segnale acustico, a testimonianza intensità al valore zero.

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rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA I
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute » I

Via Zuretti, 52 - MILANO. I

372
LA PIGIA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

PROBLEMI DI SFASAMENTO dei picchi di corrente, brevi ma intensi e in note-


vole ritardo sui valori massimi della tensione si-
Ho voluto rinnovare il sistema di illuminazione di nusoidale di rete. Inoltre, allo sfasamento fra
casa, sostituendo le vecchie lampade a filamento, corrente e tensione, si aggiunge pure una forte di-
ormai internamente annerite, con quelle più mo- storsione della forma d'onda della sola corrente,
derne, alogene, che controllo tramite i comuni re- la quale, da sinusoidale, si trasforma in impulsi-
golatori di luminosità a triac. Ma i risultati si so- va, aumentando il suo valore efficace che, inulti-
no rivelati negativi fin dall'inizio. Infatti, tenen- ma analisi, rappresenta il vero motivo del cattivo
do accese le lampade con i minimi valori di inten- funzionamento del contatore e del sovraccarico
sità luminosa, ho notato che il contatore di ener- delle linee elettriche e delle loro protezioni. Per
gia vibra in modo strano; inoltre, i cavi elettrici ovviare in parte all'inconveniente, lei potrebbe
dell'impianto interno hanno la tendenza a surri- collegare in parallelo dei condensatori di rifasa-
scaldarsi. Per porre rimedio a ciò, ho sovradi- mento, ma i risultati raggiunti sarebbero del tutto
mensionato sia i fusibili che l'interruttore auto- insignificanti. Perché, non esistendo un carico si-
matico generale, perché i primi bruciavano facil- nusoidale induttivo reale da rifasare, il condensa-
mente e il secondo scattava di frequente. Subito tore produrrebbe soltanto un effetto volano, in
dopo ho consultato un elettricista, il quale mi ha grado di attenuare gli strappi di corrente sulla re-
assicurato che la causa di ogni male va individua- te, non già di eliminarli. Per constatare poi dei ri-
ta nel tipo di regolatori di luminosità da me im- sultati appena apprezzabili, si dovrebbero utiliz-
piegati, i quali creano sfasamento, fra tensione e zare condensatori di enorme capacità, i quali, pe-
corrente, come avviene nei reattori delle lampade raltro, darebbero origine ad ulteriori inconve-
al neon. RINALDI ROBERTO nienti. La soluzione migliore del suo problema,
Piacenza dunque, è quella di installare regolatori di lumi-
nosità più complessi e di nuova concezione circui-
Anche noi siamo convinti della verità di quanto tale che, assorbendo correnti sinusoidali, anche a
affermato dall'elettricista interpellato. Perché i bassi carichi e in fase con la tensione, non provo-
regolatori a triac, almeno una gran parte di quelli chino sfasamenti. Questi tipi di regolatori di lu-
posti in commercio, quando sono chiamati a con- minosità sono molto più costosi e il loro impiego,
trollare piccoli impulsi di tensione, promuovono in alcuni paesi, sta già diventando obbligatorio.

373
PREA MPLIFICATORE PER VLF sentire lo scorrimento interno del nucleo stesso.
Sopra il tubetto si avvolgono 400 spire di filo di
Trovandomi in possesso di un ricevitore dotato del- rame smaltato del diametro di 0,25 mm, ricavan-
la gamma VLF, estesa fra i 1 O KHz e i 150 KHz, do una presa intermedia alla 80° spira contata dal
vorrei collegare a questo un preamplificatore lato massa. Il potenziometro RJ va regolato per
d'antenna in grado di rinforzare i molti segnali in ottimizzare i risultati.
arrivo.
BUTIÀ ARMANDO
Palermo
Le onde lunghe, anche se attualmente in disuso,
conservano sempre un certo fascino, almeno a li-
vello amatoriale, dato che fra esse sono presenti Condensatori
segnali campioni per operazioni di taratura, se-
gnali militari, in particolar modo per sommergi- C1 = 47.000 pF
bili, grazie alla loro facile propagazione attraver- C2 = 22.000 pF
C3 = 10.000 pF
so l'acqua e così via. Approviamo quindi questa C4 = 4.700 pF
sua passione e le presentiamo il circuito richiesto, C5 = 2.200 pF
che per la ricezione delle VLF è sempre necessa- C6 = 1.000 pF
rio, in sostituzione di quell'antenna che, per esse- C7 = 2.200 pF
re veramente efficiente, dovrebbe avere dimen- CB = 2.200 pF
sioni proibitive. La selezione della banda da am- C9 = 100.000 pF
plificare si ottiene tramite SI; spostando il nucleo C10 = 100.000 pF
di LI si effettua la regolazione della sintonia fine.
La bobina LI è avvolta su nucleo cilindrico di fer- Resistenze
rite del diametro di 10 mm e della lunghezza di 15 R1 = 220.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
cm. Questo deve essere inserito su un tubetto di R2 = 47.000 ohm
cartone o di plastica, di dimensioni tali da con- R3 = 470 ohm

INTEGRATI STABILIZZATORI
Mi è stato detto che, montandolo in una partico-
lare configurazione circuitale, l'integrato stabiliz-
zatore fisso 7812, in mio possesso, può funziona-
re con tensione variabile in uscita. È vero ciò?
REDAELLI ANDREA
Cremona
Entro certi limiti, la tensione in uscita, degli inte-
grati a tensione fissa della serie 78XY, come quel- Condensatori
lo da lei citato, può essere regolata. E il circuito C1 = 100.000 pF
qui pubblicato lo dimostra. Ma la spesa necessa- C2 = 100.000 pF
ria equivale a quella di acquisto di un integrato C3 = 100.000 pF
già predisposto per la tensione d'uscita regolabi-
le. In ogni caso, realizzando lo schema che pre- Resistenze
sentiamo, lei potrà disporre di una tensione mini-
ma in uscita di 12 Vcc e di una tensione massima R1 = 1.000 ohm
di 24 Vcc. La tensione d'entrata VE deve avere un R2 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
valore nominale, a vuoto, di 30 Vcc e deve essere
in condizioni di fornire una corrente di 1,5 A di Varie
picco. Lo stabilizzatore va montato su un grosso STAB. = 7812
dissipatore di calore. IC1 = A 741

374
Varie S2 = interrutt.
L1 = bobina J1 = imp. RF (330 H)
TR = BC108 J2 = imp. RF (330 H)
S1 = comm. (6 vie - 1 posiz.) Alim. = 9 Vcc

C3

375
COMMUTATORE DI LUCI

Mi serve lo schema di un semplice dispositivo che


faccia scattare un relé al variare della luce am-
biente. Il circuito dovrebbe possedere un coman-
do manuale per l'adattamento a diverse luminosi-
tà. Dovendolo installare sugli automezzi, deside-
rerei alimentarlo con la tensione di 12 Vcc.
VENTURI FABIO-
Alessandria

Alla sua domanda rispondiamo con la presenta-


zione di questo progetto, nel quale il sensore è C1 = 100.000 pF
rappresentato da una fotoresistenza e la regola- R1 = 100.000 ohm
zione di soglia di commutazione del relé si effet- R2 = 100.000 ohm (trimmer)
R3 = 2.200 ohm
tua tramite R2. Si ricordi che, volendo ritardare il
tempo di intervento, occorre inserire, tra i piedini
IC1 = L141
TR = BC107
2-6 di /Cl, un condensatore della capacità di al- FR = fotoresistenza (quals. tipo)
cuni microfarad. RL = relé (12 Vcc - 600 ohm)

CHIAMATA ACUSTICA CB
Vorrei realizzare un circuito in grado di attivare Realizzi questo semplice circuito, il quale verrà
un comune campanello elettrico ogni volta che un sensibilizzato ogni volta che il corrispondente
mio amico CB mi chiama per dialogare. emetterà un fischio davanti al microfono, oppure
DAZZI MICHELE premerà il pulsante per l'emissione della nota di
Milano chiamata.

CAMP

a
SCR
R1

alla presa
auri c. o cuffia

12VCA

R1 = 10ohm (trimmer reg. sens.) D1 = 1N4004


R2 = 1.000 ohm SCR = C106

376
-
./$/FR Il Il
C7 S- r::),Rlot
----

e
!e
12 V

@e
e7,
e ■ .,_. Il,

R7

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 18.000

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V

Potenza: 100 W
E dotato di punta di ricambio e di •
istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
Illuminazione del punto di saldatura mente adatto per lavori intermittenti
professionali e dilettantistici.

377
RX ELEMENTARE

Volendo introdurre mio figlio nel mondo della


radio, ho deciso di fargli costruire un semplice ri-
cevitore con ascolto in cuffia. Potete pubblicare il
relativo schema?
CASALE PAOLO
Torino

Abbiamo semplificato al massimo il circuito, pre- cleo cilindrico di ferrite del diametro di 8+ 10
vedendo l'alimentazione a pila e, in funzione di mm, ricavando una presa intermedia alla 30° spi-
interruttore, l'inserimento e il disinserimento del- ra. Con Cl si regola la sintonia e con RJ il volu-
la cuffia. La bobina LI consta di 50 spire di filo me sonoro in cuffia.
di rame, del diametro di 0,25 mm, avvolte Su nu-

OSCILLATORE A 'QUARZO
Gradirei realizzare un oscillatore a quarzo fun-
zionante sulla frequenza di 3.650 KHz, ma senza Condensatori
impiego di bobine. Inoltre, l'ampiezza del segnale
uscente dovrebbe essere regolabile fra zero ed il C1 = 1.000 pF (NPO)
valore massimo. Preferirei un circuito con ali- C2 = 22 pF (NPO)
mentazione a 9 V. C3 = 10 + 47 pF (compensatore)
MAGANZANI GIANCARLO C4 = 100 pF (NPO)
Piacenza
Resistenze
Pubblichiamo il progetto richiestoci ricordandole
che il compensatore C3 consente di spostare di al- R1 = 270.000 ohm
cune centinaia di hertz la frequenza di oscillazio-
R2 = 100 ohm
ne del quarzo Xl. L'oscillatore funziona per la
R3 = 1.000 ohm (potenza variaz. lin.)

polarizzazionefornita da RI, che è stabilizzata da


R2-R3 e per la reazione stabilita da CI - XI. La Varie
soppressione delle armoniche superiori è affidata TR1 = 2N2222
al condensatore C2, mentre il condensatore C4 S1 =interrutt.
isola l'uscita dalla componente continua di pola- X1 =cristallo di quarzo
rizzazione. Con R3 si regola il livello del segnale. ALIM. =
9 Vcc

378
CUFFIA

L7

Cl

u
DG
9V
e
e
J
R1

C1 = 10215 pF (variabile)
C2 = 4.700 pF DG = diodo al germanio (quals. tipo)
C3 = 1F (non polarizzato) TR = BC107
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.) Pila = 9V
R2 = 1 megaohm CUFFIA = 100 + 600 ohm

Cl R2 R3

r= ~Rl T l 57

I·@2.
Xl b C3

u3, T
C2

379
AMPLIFICATORE RF
Condensatori
All'uscita del mio generatore a radiofrequenza
modulato, vorrei applicare un amplificatore dei C1 =
100.000 pF
segnali. Faccio presente che la banda di emissione C2 =
100.000 pF
si estende fra i 400 KHz e i 50 MHz. C3 = 100 pF
MARAGLIANO GIORGIO C4 = 100 pF
C5 =
100.000 pF
Salerno C6 = 100 pF
N.B. - Tutti i condensatori sono di tipo ceramico.
Provi a servirsi di questo circuito, ricordando che
i risultati dipendono soprattutto dal valore di im-
Resistenze
pedenza d'uscita del generatore. Il trimmer RI va
regolato per l'ottimizzazione del segnale. In fase R1 =10.000 ohm (trimmer)
costruttiva mantenga molti corti i terminali di R2 = 4.700 ohm
tutti i componenti e realizzi il circuito su un piano R3 = 470 ohm
di massa. I collegamenti debbono essere scherma- R4 = 10ohm
ti ed il carico, poiché il circuito è destinato ad au-
mentare l'ampiezza di tensione del segnale, deve Varie
avere un valore medio di impedenza, di alcune TR = 2N3819
centinaia di ohm. Alim. =9 + 12 Vcc

OSCILLATORE A CRISTALLO Il semplice progetto qui presentato è idoneo a far


oscillare cristalli di quarzo con frequenza com-
Desidero costruire un oscillatore a cristallo di presa fra i 9 MHz e i 14 MHz. La realizzazione va
quarzo con frequenza di 10, 7 MHz, ma senza fatta su un piano di massa. Qualora il segnale a
l'impiego di bobine. radiofrequenza in uscita fosse da lei ritenuto de-
MODESTI ADRIANO bole, oppure, nel caso in cui desiderasse disac-
Pescara coppiare il carico dell'oscillatore, allora dovrà in-
serire uno stadio amplificatore-separatore.

Condensatori
C1 = 6/60 pF (centraggio freq.)
R1 R3
C2 = 130 pF C6
C3 = 270 pF
C4 =
100.000 pF TR1 e
C5 = 5,6 pF
= 4a» "
C6 100.000 pF

Resistenze
E % e
e
12V
e
R1
R2
R3
R4
=== 39.000
=
ohm
22.000 ohm
1.000 ohm
330 ohm
I C7
R2
+--; R4
c5

Varie USC.RF
TR1 = BC 109
XTAL =cristallo di quarzo
ALIM. = 12 Vcc

380
R3
Il

c3 Il & +;
lae e
9r
e

R4

REGOLATORE DI VELOCITÀ In questo, all'inizio del ciclo di rete, la tensione


cresce e fa crescere pure la tensione sui terminali
In un piccolo circuito regolatore cli velocità cli un mo- del condensatore C2 il quale, una volta raggiunto
torino elettrico ho notato la presenza cli una lampada il valore di scarica di LN, che si aggira intorno
al neon in sostituzione del più comune DIAC. Potete agli 80 V, riversa tutta la sua energia, attraverso
dirmi come funziona tale dispositivo? LN, sul gate del TRIA C, innescandolo. Con Rl si
SCAFURI DARIO regola il ritardo e quindi la parte di sinusoide che
Napoli non si applica al carico. Maggiore è il ritardo, mi-
nore è il valore efficace della tensione sul carico.
Prendiamo ad esempio il circuito qui pubblicato.

R1 CARICO
r) f

a2
eTR!AC
«g
C2 RETE
Cl

C1 = 68.000 pF R2 = 15.000 ohm


C2 == 68.000 pF LN = lampada al neon
R1 = 50.000 ohm - 1W (potenz. a variaz. lin.) TRIAC = quals. tipo fino a
E un ottimo alimentatore adatto soprattutto ad essere
sviluppare una potenza R.M.S.di 20Wequindi una potenza impiegato con amplificatori HI-FI i quali, per esprimere
di picco di 40 W su di un carico di 4 Ohm. Con due al massimo le loro qualità, hanno bisogno di una
amplificatori RS 214 si reafrua un o-ttimo amplificatore tensione di alimentazione piuttosto elevata e stabilizza-
stereofonico. La tensione di alimentazione deve essere di 1a. Questo alimentatore è in grado di fornire una
32 Vcc stabiliuata. A questo scopo è stato appositamente tensione stabilizzata compresa tra 25e 40V con una
creato J'alimentalore RS 215 il quale è in grado di alimentare corrente di circa 3A che può raggiungere picchi di oltre
due amplificatori RS 214 4,5 A
Le caratteristiche tecniche sono: Per un corretto funzionamento occorre applicare in
ALIMENTAZIONE = 32 Vcc STAB. ingresso un trasformatore che fornisca una tensione
POTENZA R.MS. =20w di circa 34-35 V ed in grado di erogare una corrente
POTENZA DI PICCO = 40W
MAX SEGNALE INGRESSO = 260 mV Questo dispositivo è molto idoneo ad alimentare due
IMPEDENZA INGRESSO = 22 Kohm amplificatori RS 214.
IMPEDENZA USCITA - 40hm
RISPOSTA IN FREQUENZA = 20 H- 100 KH
- 0,5% L. 32.000 L. 39.000

È un dispositivo che, accoppiato a due asticelle metalliche,


è sensibile alle variazioni di umidità del terreno notiscacciazanzareelettroniciadultrasuoni.
0.gni qualvolta l'umidità del terreno scende al di sono del Gli ultrasuoni prodotti hanno una forte penetrazione grazie
valore prefissato si accende un Led e scatta un relè i cui all'impiego di un particolare circuito che agisce in contro
contattipossonomettereinfunzioneunapompaounaelettro fasesudiunospecialetrasduttore.
valvola per annaffiare il terreno e ripristinare cosi f'umidità Il tutto viene montato su di un circuito stampato di soli
27 x 57 mm.
ll dispositivo è dotato di due regolazioni. Per l'alimentazione occore una tensione continua compresa
1) Regolatore di intervento al grado di umidità minima tra 6 e 12Vc
desiderata. Si può perciò usare una normale batteria a 9 V per radioline
2) Regolatore di tempo di annaffiatura fino ad un massimo t assorbimento è di circa I? m.
di 2 minuti. Sembra inoltre che gli stessi ultrasuoni allontanino i parassiti
Se al termine dell'annaffiatura Tumidità del terreno non che a volte si annidano nel pelo di cani e gatti
raggiungailvaloredesiderato,ilciclosiripete.Latensione Il KIT è completo di trasduttore
di alimentazione deve essere compresa tra 9 e 24 Vcc La
corrente massima assorbita è dì circa 100 mA. la
corrente
massima che i contatti del relè possono sopportare è di 2 A.
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compresa tra 70e 120 MHz Si può quindi ricevete con un
pili elevato.
normale ricevitore dotato di gamma F.M. le sue qualita sono
tali da poterlo senza dubbio definire ad "AIA EFFICIENZA" Applicato a!I" RS 218 si potranno raggiungere agevolmente
basso consumo {inferiore a 8 mA), grande stabilità in distanze di alcune centinaia di metri
frequenza, elevatissima sensibilità microfonica. La tensione di alimentazione è compresa tra 9 e l3V e
Può trasmettere senza antenna in un raggio di circa 20-30 il massimo assorbimento è di circa 100 mA
metri. La portata può essere aumentata applicando al Per facilitar-e i/ montaggio. il KIT è completo di bobina AF
disposi1ivounospezzonedifilochefungedaantenna.la
grande sensibilità microfonica è dovuta all'impiego di una
speciale capsula microfonica preamplificata che a sua volta
viene amplificata da un circuito integrato i! cui guadagno è
regolabile. Il dispositivo va alimentato con una batteria da
9 o 12 V. Con fuso di una batteria alcalina da 9 V per
radioline l'autonomia ad uso ININTERROTTO è di circa 95
ore!!! Il KIT è completo di capsula microfonica. Inoltre, per
facilitare al massimo il montaggio, viene fornita nel KIT la
bobina ad alta frequenza già costruita
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RS 117 Luci 1troboscopiche L 1.ione per auto o
RS 135 per auto 000
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RS 172 Luci psichedaliclie mi.crofonlche 1000 W :o
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RS 120 Amplificatore Beada 4 - 5 UHF
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19.500
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12.000
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23.000 s s
30500 IIS 63
RS 178 Vox. per apparat i Rice Trasmittenti Rs 123
RS 180 59.500
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Tr.asmettitofe per R.adk>comando a DUE çanali 30000 ns 149
RS 183 Trasmettitore d BIP BIP
19.000 AS 195
ns 184 14.00C RS 2-03
Trasmettitore udo TV 21500
RS 188 Riceyitore a readon• per Onde Medie 500i.,{I,
ns 206 Mini Stuien.e Tra.anunent• F.M.
RS 21Z Super Microtrasm ettitore F M.
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RS 100 Sirena eiai1"t'OIU ca bitonal&
RS 101 Sirena italiana
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19 Oo
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36 Amplificatore BF 40W
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38 Indicatore livello uscita a 16 LED
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39 Amplìficatore s1ereo ·1 Of. 1 OW 00
46 Metronomo elettronico
00
61 Preamplificatore MI-FI 000
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AMP. D.C. 0,1 mA - 10 mA- 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm- 1.000 ohm
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Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 2/V A.C.
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taloga una consistente quantità di dati, notizie e suggerimenti pratici, la cui pre-
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Il manuale, illustrato alla pagina precedente, è un'opera editoria-
le appositamente approntata per premiare gli abbonati a Elettro-
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Anno 17 N. 7-8 - Luglio/ Agosto 1988

LA COPERTINA - Riproduce, in ordine sparso, i do-


dici moduli elettronici, realizzabili con le scatole
di montaggio descritte all'interno del presente fa-
scicolo. Nel quale altri due interessanti progetti,
all'inizio e alla fine, completano le esposizioni tec-
niche del numero speciale "Estate '88".

editrice
ELETTRONICA PRATICA

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Sommario
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FASCICOLO SPECIALE ESTATE '88


Con la presentazione di una serie di progetti, quasi tutti ap-
prontati in scatola di montaggio, si è voluto conferire, allo
speciale fascicolo di quest'anno, un preciso carattere di
validità. nel tempo. Infatti, il contenuto, la scelta e l'attualità
degli argomenti trattati, sono tali da coinvolgere, oggi e
certamente in futuro, tutti i lettori di Elettronica Pratica, indi-
stintamente, sia coloro che si ritengono i principianti della
materia, come i più preparati teoricamente e nell'esercizio
pratico. Anche perché si apre, nel corrente mese, un van-
taggioso servizio a domicilio di forniture elettroniche, a be-
neficio di quanti, non disponendo di tempo libero nei giorni
feriali o risiedendo in località lontane dai grossi centri di
vendita, sarebbero costretti a rinunciare al piacere di co-
struire un dispositivo di personale interesse. Un servizio
svolto, in esclusiva, dalla nostra collaboratrice commercia-
le, il cui indirizzo è chiaramente riportato alla pagina se-
guente e alla quale soltanto possono essere trasmessi gli
ordini relativi ad una o più scatole di montaggio.

388
LE SCATOLE DI MONTAGGIO
DEL PRINCIPIANTE

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REGOLATORE DI POTENZE L. 14.700
ELETTROSTIMOLATORE MUSCOLARE L. 18.600

N.B. Le scatole di montaggio contengono tutti e soltanto gli elementi riprodotti nelle toto di
apertura di ciascun articolo Non sono inseriti, quindi, i contenitori, le pile e quanto potrebbe
ancora servire per eventuali abbellimenti degli apparati. Le basette-supporto, di vetronite,
hanno impresso, in una delle due tacce, il circuito stampato con piste di rame preslagnate,
che agevolano il compito di saldatura dei terminali dei componenti. Nei disegni relativi agli
schemi pratici, i circuiti stampati, riprodotti in colore, debbono intendersi visti in trasparenza

RICHIEDETELE
inviando anticipatamente l'importo, tramite vaglia, assegno circolare, as-
segno bancario o conto corrente postale n. 46013207, a:

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VIA PANFILO CASTALDI N° 20
20124 MILANO

389
PROGETTO 1
(non approntato in scatola di
montaggio)

1,2V«I4 V-1,5A

ALIMENTATORE
STABILIZZATO
L'alimentatore stabilizzato è uno strumento asso- approntarne una scatola di montaggio. Eppure,
lutamente indispensabile per ogni dilettante. Si si è dovuto tener conto che tutti i circuiti, presen-
potrebbe anche dire che la sua utilità sia pari a tati e descritti in questo fascicolo, necessitano di
quella del comune tester. Ecco perché tale appa- una alimentazione, che non sempre può essere de-
rato deve integrare la strumentazione del labora- rivata dalle comuni pile. Inoltre si è considerato
torio hobbystico. Ma la maggior parte dei nostri che, alcuni neofiti, si avvicinano soltanto adesso
lettori, già possiede questo dispositivo e la pre- alle nostre esposizioni didattiche e costoro, ovvia-
sentazione di un nuovo, ulteriore progetto di ali- mente, debbono cominciare a rifornirsi di tutto,
mentatore, potrebbe apparire ripetitiva e super- anche di un sistema di alimentazione, sia pure
flua per molti, al punto che si è ritenuto inutile semplice, economico ma funzionale, come quello

Per soddisfare le più elementari esigenze del laboratorio dilet-


tantistico, presentiamo il progetto di un semplice alimentato-
re stabilizzato, realizzabile con elementi di facile reperibilità
commerciale e quindi non confortato dalla disponibilità di un
corrispondente kit.

390
Lettura delle tensioni in scala voltmetrica.

Protezione contro sovratensioni e cortocircuiti.

Indispensabile per alimentare i dispositivi presentati nelle


pagine successive.

che ci accingiamo ad illustrare e i cui componenti, l'assorbimento di corrente cambia notevolmente


necessari per il montaggio, sono certamente di fa- di valore con le mutazioni del segnale, oppure in
cile reperibilità commerciale. tutti quei casi in cui è richiesta una perfetta stabi-
Abbiamo così spiegato il perché della pubblica- lità della tensione di alimentazione, allo scopo di
zione del progetto di un alimentatore stabilizzato non pregiudicare il corretto funzionamento di ta-
e non ci resta ora che elencarne le maggiori carat- luni strumenti. Questi, dunque, sono i motivi e le
teristiche tecniche, non prima, tuttavia, di aver circostanze che impongono l'uso di alimentatori
speso qualche parola chiarificatrice del concetto stabilizzati.
di stabilizzazione.
Per alimentatore stabilizzato si intende un appa-
rato generatore di tensioni in grado di fornire, al- Cl RCUITO DELL'ALIMENTATORE
1 'uscita, valori che non debbono variare in alcun
modo quando varia il tipo di carico applicato, Il progetto dell'alimentatore stabilizzato, pubbli-
oppure quando varia la tensione di rete. cato in figura 1, può certamente definirsi un ap-
In un normale alimentatore, ogni variazione del parato dilettantistico, ossia un apparato da utiliz-
carico, cioè ogni variazione della corrente assor- zarsi nella maggior parte delle applicazioni con le
bita provoca, in accordo con la legge di Ohm, ta- basse tensioni, come sono quelle proposte nelle
lune cadute di tensione interne al trasformatore, pagine seguenti del presente fascicolo.
le quali fanno variare la tensione generata. Tale Mediante il potenziometro R2, la tensione conti-
inconveniente non è riscontrabile in quei casi in nua, stabilizzata, in uscita, può essere regolata
cui l'assorbimento di corrente rimane sempre co- fra i valori di 1,2 Vcc e 14 Vcc. E questi valori
stante; è invece deleterio quando si debbono ali- vengono fissati, mediante la rotazione del perno·
mentare ricevitori radio, trasmettitori, riprodut- del potenziometro, volgendo lo sguardo sulla sca-
tori audio, strumenti di misura, ecc., nei quali la del voltmetro per tensioni continue VM.
391
:::,.
Fig. 1- Schema teorico dell'alimentatore stabi-
;::!: lizzato. Il potenziometro R2 consente di regola-
r «@@ 1 re, a piacere, il valore della tensione d'uscita
" fra i limiti di 1,2 Vcc e 14 Vcc.

+ LJllte
(..)

7"a
(..)

1 - Cl::

;J Il')
4e
(..)

COMPONENTI
+ Condensatori
C1 = 22.000 pF
C2 = 22.000 pF
C3 = 4.700F • 40 VI (elettrolitico)
C4 = 4.700F • 40 VI (elettrolitico)
C5 = 100.000 pF
C6 = 22 F . 24 VI (elettrolitico)
C7 = 22 F . 24 VI (elettrolitico)

Resistenze
R1 = 1.500 ohm - 1/4 W
R2 = 2.200 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R3 = 220 ohm • 1/2 W

Varie
T1 = trasf. (220 V • 1 O V • 2 A)
IC1 = integr. stabilizz. (LM317K)
P1 = ponte raddrizz. (5 A)
DL = diodo led
D1 = diodo al silicio (1 N4004)
D2 = diodo al silicio (1 N4004)
VM = voltmetro (15 V f.s.)

392
Fig. 2 • Cablaggio del circuito dell'alimentatore stabilizzato interamente realizzato
dentro un contenitore metallico, che funge pure da conduttore della linea di massa
e di quella della tensione negativa uscente dal dispositivo.

La massima corrente, che si può assorbire in usci- d'uscita a valori compatibili con la sopravvivenza
ta,è di 1,5 A. La stabilizzazione è ottenuta me- del transistor finale in esso contenuto. A questo
diante l'integrato ICI, il quale limita la corrente tipo di protezione si aggiunge poi quella termica,

I C 1 visto
lato pied.

Fig. 3. Piedinatura dell'integrato LM317K, le cui caratteristiche


E R
elettriche sono le seguenti: lmax. = 1,5 A; Vmax. = 37 V; Vmin. =
1.2VPot max diss. = 20 W.11 componente è protetto da sovracca-
richi di corrent e e di temperatura.

393
Fig. 4 • Il cablaggio dell'alimentatore stabilizzato, come si nota in questa foto, deve
essere eseguito con fili conduttori di diametro elevato.

che provvede ad interdire l'integrato quando la come il cablaggio venga effettuato dentro un con-
sua temperatura interna supera i 160°C. tenitore metallico, che funge da conduttore di
Il diodo al silicio D1 protegge il circuito da sovra- massa e dissipatore del calore erogato da ICI.
tensioni esterne. Il contenitore metallico potrà avere le dimensioni
Il diodo al silicio D2 difende l'integrato dalla cor- di 20 cm x 10 cm x 6 cm. Sulla sua parte fronta-
rente di scarica del condensatore elettrolitico C6, le, come è dato a vedere nella foto di apertura
la cui presenza scongiura ogni possibilità di insor- dell'articolo, sono presenti i seguenti elementi:
genza di ronzìo di rete. l'interruttore generale a levetta Sl, la manopola
La tensione alternata a 220 V viene ridotta al va- innestata sul perno del potenziometro regolatore
lore di 18V dal trasformatore Tl, sul cui avvolgi- della tensione d'uscita R2, la ghiera porta-led, la
mento secondario è inserito il ponte raddrizzatore scala del voltmetro per tensioni continue e i due
Pl. morsetti per il fissaggio dei conduttori delle cor-
Il diodo led DL tiene informato l'operatore sullo renti che si vogliono assorbire.
stato di "acceso" o "spento" dell'alimentatore. Il ponte raddrizzatore PI, montato nel prototipo
illustrato nelle varie foto, è in grado di erogare
COSTRUZIONE una corrente raddrizzata di ben 20 A. Ma questo
modello è stato da noi montato soltanto per i
La realizzazione dell'alimentatore stabilizzato si vantaggi che esso offre in sede di applicazione
esegue tenendo in continua visione lo schema pra- meccanica sul contenitore metallico, in quanto è
tico di figura 2 e le tre illustrazioni fotografiche fornito di quattro robuste linguette che agevola-
distribuite nelle varie pagine riservate alla presen- no le operazioni di saldatura a stagno di condut-
tazione dell'apparato. Da queste si può rilevare tori di grossa sezione. Ma si tenga ben presente

394
Fig. 5 • L'integrato IC 1 appare fissato nella part e di sotto del contenitore m etallico e
racchiuso con una corrispondente capsula di m ateriale isolante. Tra la superf icie
m etalli ca del contenitore ed il componente, si deve interporre un foglietto di mica
cosparso di grasso al silicone.

i i ponti per soli 5 A svolgono ottimamen- trodi E- R debbono essere larghi e sugli stessi
funzione qui richiesta. elettrodi si inseriscono due tubetti sterling isolanti.
montaggio dell'integrato stabilizzatore ICI ri- Consigliamo di acquistare e montare, assieme al-
alcune particolari spiegazioni. Questo, in- l'integrato ICl, anche la corrispondente capsula
e si può notare osservando la figura 5, è di copertura isolante del componente, normal-
sulla parte esterna, inferiore, del conte- mente di plastica nera.
_,.. nretallico, dal quale deve rimanere isolato Tutti i fili conduttori, usati per il cablaggio del-
mediante una piastrina di mica e del grasso al sili- l'alimentatore, debbono essere di rame, di alme-
avorisce la conduzione del calore. no 2-3 mm di diametro ed isolati. Gli stessi ter-
,"i::zgr:atu ICl è dotato di tre terminali, due dei minali dei vari componenti dovranno rimanere
rappresentati da altrettanti conduttori isolati tramite tubetti sterling. In ogni caso, i con-
la parte di sotto del componente e si ri- duttori di maggior sezione debbono essere quelli
elettrodi E - R, mentre il terzo U è che si dipartono dall'integrato e, ovviamente,
ripresentato da tutto il corpo metallico esterno quelli di uscita, che raggiungono i due morsetti
~- E questo è il motivo per cui le due per il prelievo delle tensioni stabilizzate, ossia i
dli fissaggio non debbono in alcun morsetti d'uscita dell'alimentatore.
contatto elettrico con il metallo A lavoro ultimato, il contenitore metallico deve
scatola in cui si compone il cablaggio del- essere chiuso con un corrispondente coperchio e
Talitatore. I fori passanti, dunque, debbono munito di quattro piedini di gomma, che lo di-
astanza larghi e su essi si debbono in- stanziano dalla superficie di appoggio in misura
mprede tubetti isolanti a garanzia del massi- tale che l'integrato ICl non debba toccare alcun
Anche fori passanti degli elet- corpo estraneo.
,
i

395
PROGETTO 2 - EP -A

Prezzo del kit: L. 19.200


(spese di spedizione comprese)

AMPLIFICATORE BF
7W
L'amplificatore di bassa frequenza, qui presenta- Le grandezze elettriche menzionate sono raggiun-
to e descritto, è un dispositivo particolarmente gibili con una tensione di alimentazione, stabiliz-
adatto ad ogni tipo di impiego hobbystico. Nel la- zata, di 14 V circa, che può essere quella derivata
boratorio del dilettante, infatti, potrà fungere da dall'alimentatore precedentemente proposto ai
valido strumento di controllo di molte sorgenti lettori, ma non approntato in scatola di montag-
sonore, mentre nella pratica corrente sarà in gra- gio. Naturalmente, i segnali amplificati, uscenti
do di rappresentare il più importante anello di dall'apparato, sono totalmente privi di ronzìi ed
una catena di amplificazione audio. Perché in es- altri disturbi ed il funzionamento avviene in regi-
so va identificato uno stadio di potenza che eroga me di massima affidabilità.
ben 4 W efficaci, su un carico di 4 ohm, e 7 W ef- Coloro che vorranno elevare ulteriormente la po-
ficaci su uno di 2 ohm, ottenuto mediante il colle- tenza d'uscita, portandola a 14 W efficaci, anco-
gamento in parallelo di due altoparlanti da 4 ohm ra su un carico di 4 ohm, dovranno alimentare il
ciascuno, che sono i modelli attualmente più dif- circuitocon la tensione di valore doppio rispetto
fusi in commercio. a quella citata, cioè con 28 V, apportando alcune

Nel laboratorio dilettantistico, questo apparato costituisce un


prezioso strumento di lavoro. Nelle applicazioni correnti, inve-
ce, si inserisce nelle funzioni di uno stadio di potenza integra-
to, economico e moderno.

396
Utilissimo in molti settori della riproduzione audio.

La sua validità si estende dal sistema monoaurale a quello stereo.

Nelle radioline tascabili rappresenta una fonte di energia aggiuntiva.

varianti al progetto originale, secondo quanto di 10 W, ma può dire il vero chi, riferendosi a
proposto più avanti. quello stesso apparecchio, afferma che la potenza
Dovremmo iniziare ora la descrizione del circuito d'uscita è di 50 W.
dell'amplificatore, che tuttavia riteniamo utile In realtà, i concetti elettrici e matematici, che go-
far precedere da alcune osservazioni chiarificatri- vernano i segnali presenti in un amplificatore au-
• sul concetto di potenza di uscita nei dispositivi dio, sono tanto complessi da rendere problemati-
elaboratori dei segnali audio. ca una formulazione dei dati caratteristici a chi
non possiede una profonda conoscenza in mate-
ria. Tuttavia, senza entrare nel merito delle teorie
LA POTENZA D'USCITA dello spettro di potenza e di quello di energia, che
sono tipiche dell'analisi armonica generalizzata
Sono molti i modi con i quali si esprime il concet- dei segnali di BF, cercheremo, qui di seguito, di
:o cli potenza d'uscita da un amplificatore di bas- offrire al lettore alcune idee intuitive in proposito.
sa frequenza. Talvolta troppi per non disorienta- Il segnale musicale o, più in generale, quello au-
re chi si appresta ad acquistare un riproduttore dio, è alquanto irregolare e può essere immagina-
udio. Infatti, sulla bocca dei commercianti e su to come la somma di un numero anche grandissi-
dei tecnici, ricorrono spesso le seguenti de- mo di segnali sinusoidali, solitamente sulla banda
frizioni: potenza effettiva, potenza musicale, dei 20 Hz..;- 20.000 Hz. Ebbene, la somma delle
po:enza di picco. E queste rappresentano soltan- potenze delle componenti sinusoidali, rappresen-
e delle tante espressioni di uso corrente, ta la potenza totale media considerata in un de-
cosi che ilnumero dei watt varia, anchein misura terminato intervallo di tempo. Ma quando si fa
siderevole, nella citazione della potenza riferimento ad un amplificatore audio, si usa cita-
ta di uno stesso apparato.
i re la massima potenza relativa di un segnale sinu-
aver ragione, infatti, chi dice che un amplifi- soidale, di specificata frequenza, che l'apparato
z:ore di bassa frequenza ha una potenza d'uscita può erogare su un carico di preciso valore, che di

397
-·-·-·-·-·- -·- -·- ·1
[51 i
[• p
i I • p= =M-=
y
I R4
D1
R3
I
I
i
cavi scherm.
e
vcc
e
R6
02
+
:i

C4 es c6

lerro plelioeleelrllolle(
I » #### . a • e

Fig. 1- Circuito teorico dell'amplificatore di potenza. Le linee tratteggiate racchiu-


dono la parte circuitale completamente montata su una basetta-supporto con cir-
cuito stampato. Con il potenziometro R1 sl regola la potenza del segnale uscente in
altoparlante.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 100.000 ohm (marrone • nero • giallo)
C1 = 2,2 F (non polarizzato) R4 = 100.000 ohm (marrone • nero • giallo)
C2 = 22F.16 VI (elettrolitico) R5 = 4.700 ohm (giallo - viola • rosso)
C3 = 2,2 µF • 16 VI (elettrolitico) R6 = 100.000 ohm (marrone - nero • giallo)
C4 = 100 µF • 63 VI (elettrolitico) R7 = 1 ohm (marrone • nero)
es =
100.000 pF
C6 = 200.000 pF
C7 = 2.200 F - 16 VI (elettrolitico)
Varie
IC1 = integrato (TDA 2030)
D1 = diodo al silicio (1N4001)
Resistenze D2 = diodo al silicio (1 N4001)
R1 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) ALIM. = (vedi testo)
= altoparlante (4 ohm • 5+10 W)
R2 =100.000 ohm (marrone • nero • giallo) AP

solito è di 4 ohm. E questa potenza, per il motivo la proliferazione delle definizioni di potenza mu-
già detto, per il quale nel segnale musicale sono sicale, nessuna delle quali è facilmente valutabile,
presenti componenti a più frequenze, può assu- mentre la stessa interpretazione è assai dubbia.
mere diversi valori: più bassi per una singola si- Ma nel commercio, purtroppo, esse vengono ri-
nusoide, più alti per segnali complessi. petute a iòsa, con lo scopo di gonfiare le reali pre-
Tali considerazioni sono certamente la causa del- stazioni di un amplificatore.

398
radiatore

AP

-vcc

Fig. 2 • Realiuazione pratica, su basetta-supporto con circuito stampato, del modu-


lo elettronico dell'amplificatore di potenza. Sulla parte metallica dell'integrato IC1
deve essere applicato un radiatore.

Alcuni si compiaciono di definire pure una poten- lo medio dell'intero ciclo della sinusoide.
za di picco, prendendo in considerazione un in- Quello che conta e al quale noi stessi facciamo ri-
allo di tempo brevissimo, ad esempio quello ferimento è invece il valore efficace della poten-
in cui il segnale raggiunge il suo valore di picco. E za, che è quello massimo del segnale uscente sen-
cosi la potenza si raddoppia, perché in quell'istan- za distorsione.
-·ò assumere un valore doppio rispetto a quel-

ii o
E
o»a P 4

segno in grandezza naturale


o stampato da riprodurre su
due- facce di una basetta di
materiale isolante di forma rettangola-

399
L'INTEGRATO TDA 2030
IC1 Prima di iniziare la descrizione del montaggio
dell'amplificatore, vogliamo chiudere la parte
o Fig. 4 - Piedinatura dell'integrato teorica, aggiungendo ancora alcune notizie utili
TDA
operazionale montato nel circuito relative all'integrato I Cl, che è di tipo TDA 2030,
dell'amplificatore di potenza. I termi-
2030
nali, contrassegnati con i numeri 1 •2
in grado di fornire in uscita una corrente massima
-3.45, assumono le seguenti fun- di 3,5 A.
zloril: ingresso non invertente (1)- in- In figura 5 abbiamo riportato lo schema elettrico
gresso invertente (2) - alimentazione interno del componente affidatoci dalla casa co-
negativa (3) - uscita (4) - alimentazio-
1 3 5
2 4 ne positiva (5). struttrice, la SGS.
Come si può notare, il circuito è dotato di due
particolari sistemi di protezione, che provvedono
ad interdire gli stadi finali in caso di presenza di
temperature troppo alte, imputabili ad una errata
dissipazione termica del componente o ad una ec-
cessiva potenza prelevata in uscita. Ma l'interven-
CIRCUITO DELL'AMPLIFICATORE to dei circuiti di protezione si verifica pure in pre-
senza di correnti di intensità elevata, in relazione
Il segnale di bassa frequenza, applicato sull'en- con la tensione applicata, in quell'istante, al cor-
trata E del circuito di figura 1, viene inviato, tra- rispondente transistor finale. Dunque, per la pre-
mite il condensatore Cl, all'ingresso non inver- senza dei due circuiti menzionati, che nello sche-
tente, ossia al piedino 1 di I Cl, che è un integrato ma di figura 5 sono indicati mediante due piccoli
operazionale e che rappresenta l'elemento di rettangoli recanti le scritte in lingua inglese, l'in-
maggior importanza dell'intero progetto. tegrato è totalmente protetto contro i cortocircui-
Il condensatore Cl isola le tensioni continue di ti. E ciò costituisce un grosso vantaggio soprat-
polarizzazione e limita verso il basso la banda tutto negli impieghi di laboratorio.
passante, onde impedire il passaggio di segnali in- L'integrato operazionale dispone ancora di uno
desiderati come, ad esempio, le lente oscillazioni speciale circuito di polarizzazione degli stadi fina-
di giradischi e registratori. li, allo scopo di minimizzare la distorsione d'in-
Le resistenze R4 ed R2 provvedono a dividere a crocio, senza dissipare troppa potenza ed evitan-
metà il valore della tensione di alimentazione, do fastidiose operazioni di taratura alle quali in-
mentre R3 fissa su tale valore la tensione di ripo- vece è costretto l'operatore in presenza di circuiti
so dell'uscita dell'integrato. discreti.
Il guadagno è stabilito dalla reazione negativa in-
trodotta da R6 ed R5 soltanto per i segnali alter-
nati, a causa della prèsenta del condensatore elet- MONTAGGIO DELL'AMPLIFICATORE
trolitico C3. Dunque, se il guadagno è dato dal
rapporto R6/R5, per diminuirlo occorre abbassa- Per coloro che acquistano la scatola di montaggio
re il valore resistivo di R6; viceversa, per aumen- dell'amplificatore, il lavoro costruttivo rimane
tarlo, basta elevare il valore di R6. Ma il guada- alquanto agevolato dalla presenza, nel kit, del
gno non può essere elevato al di là di un certo li- circuito stampato. Per tutti gli altri lettori, il
mite, perché altrimenti diminuisce la banda pas- montaggio deve iniziare proprio con l'appronta-
sante ed aumenta la distorsione. In ogni caso, i mento di questo elemento, ricordando che il dise-
valori da noi prescritti nell'elenco componenti, gno relativo è pubblicato in grandezza naturale in
sono tali da garantire il miglior compromesso fra figura 3. Successivamente, tenendo sott'occhio il
il massimo di amplificazione' ed il minimo di di- piano costruttivo di figura 2, si comincerà ad in-
storsione, con la maggior estensione della banda serire, sulla basetta-supporto, nella faccia oppo-
passante. sta a quella in cui sono presenti le piste di rame
I due diodi al silicio D1 - D2 proteggono l'inte- del circuito stampato, i vari componenti, appli-
grato dalle extratensioni generate da carichi in- cando per ultimo l'integrato I Cl, il quale deve es-
duttivi durante le commutazioni. sere provvisto di radiatore. E in questo caso le so-
La rete R7 - C6 assicura stabilità, ovvero assenza luzioni possono essere due: o si fissa sulla parte
di oscillazioni dell'amplificatore, quando ad esso metallica del componente l'elemento radiante
vengono collegati carichi con componente indut- dell'energia termica, oppure si stabilisce un preci-
tiva, come ad esempio gli altoparlanti magnetodi- so contatto fra la zona metallica dell'integrato e
namici. una superficie metallica di un eventuale conteni-

400
Fig. 5 - Circuito elettrico interno
dell'integrato TDA 2030. I due rettan-
golini riportati sulla destra e conte-
nenti le scritte in lingua inglese, rap-
presentano i due sistemi di protezio-
ne del componente, che provvedono
ad interdire gli stadi finali in presen-
za di temperature elevate o potenza
eccessiva.

tore dell'amplificatore. Ma si faccia bene atten- l'alimentatore.


zione durante l'esecuzione di queste operazioni, Con la tensione continua stabilizzata a 14 V e un
perché non si debbono in alcun caso forzare i pie- altoparlante da 4 ohm, si ottiene una potenza di
dini del componente, dato che una deformazione quasi 4 W, mentre per raggiungere i 14 W effica-
dei reofori, nella zona interna del componente, ci, con una tensione di alimentazione di 18 V e un
porterebbe inevitabilmente alla distruzione sicura altoparlante da 4 ohm, si dovranno apportare, al
dell'integrato. Pertanto, optando per la prima so- circuito originale di figura 1, le seguenti varianti.
luzione, conviene fissare il radiatore sul compo- Si debbono utilizzare due alimentatore da 14 V,
nente e dopo saldare a stagno i suoi terminali sul come quello presentato nelle prime pagine del fa-
circuito stampato. scicolo. Il primo alimentatore va applicato nel
Ai principianti si raccomanda di non commettere modo corretto già interpretato, con il morsetto
errori di montaggio in fase di inserimento dei positivo sul terminale 5 del circuito stampato e
componenti polarizzati sulla basetta-supporto, con quello negativo sul terminale 3.
facendo attenzione alle posizioni degli elettrodi Il secondo alimentatore va collegato con il mor-
positivi, nei condensatori elettrolitici, e di quelli setto positivo a massa e quello negativo sul piedi-
di catodo, nei diodi al silicio (anelli-guida). no 3 dell'integrato, interrompendo ovviamente il
Coloro che vorranno utilizzare l'amplificatore in collegamento originale di questo piedino con la li-
funzione di booster, per rinforzare i deboli segna- nea di massa, ossia quella che si identifica con la
li uscenti dalle comuni radioline, dovranno colle- linea di alimentazione negativa del primo alimen-
gare, in parallelo con il potenziometro Rl, una tatore.
resistenza da 22 ohm - 1 W, allo scopo di adattare La massa del primo alimentatore deve essere iso-
l'impedenza d'uscita della presa per auricolare del- lata da quella del secondo ed anche l'integrato de-
la radio con quella d'entrata dell'amplificatore. ve rimanere isolato da massa. Quindi debbono es-
Sullo schema pratico di figura 2, non appaiono sere eliminati i seguenti elementi: R4-R2-C2-
quegli elementi che, nello schema elettrico di fi- C7, mentre il terminale libero di R3 deve essere
gura 1, rimangono fuori dalle linee tratteggiate, collegato a massa; poi si deve connettere il piedi-
soltanto perché questi non interessano il montag- no 4 di ICI direttamente con il terminale 4 del cir-
gio del modulo elettronico vero e proprio di figu- cuito stampato. L'operazione, per la verità, è al-
ra 2. Pertanto, una volta realizzato tale modulo, quanto complessa e consigliabile quindi soltanto
si dovranno applicare, sui terminali 1-2, il capo- ai più esperti.
corda centrale del potenziometro Rl, che rappre- I collegamenti esterni, relativi ai segnali di entrata
senta il cursore del componente, e il capocorda di e di uscita, debbono essere realizzati con cavetti
massa. Il primo capocorda libero di Rl va invece schermati; le calze metalliche di questi, pertanto,
collegato con la presa d'entrata E dell'amplifica- dovranno rimanere in contatto elettrico con il
tore (terminale centrale). contenitore metallico, che svolge pure funzioni di
Sui terminali 3 - 4 si applica la boccola d'uscita e schermo elettromagnetico e con la linea di ali-
su quelli contrassegnati con 3-5 i conduttori del- mentazione negativa dell'amplificatore.
401
PROGETTO 3-EP-B

Prezzo del kit: L. 19.900


(spese di spedizione comprese)

CORRETTORE DI
TONALITA'
La regolazione delle note acute e di quelle gravi è sposta piatta, assolutamente fedele. Perché, ad
necessaria in molte occasioni. Eppure la disponi- esempio, durante l'ascolto della musica classica,
bilità di questo tipo di controllo non sempre esiste ogni colorazione delle tonalità, introdotta artifi-
negli amplificatori di bassa frequenza e, più in ge- ciosamente, conferirebbe un carattere poco reale
nerale, nei riproduttori audio, soprattutto in alla riproduzione artistica. Quando invece si trat-
quelli autocostruiti dai principianti di elettronica. ta di musica leggera, l'uso dei correttori di tonali-
Anzi, alcuni appassionati e cultori dell'alta fedel- tà è indispensabile, almeno per due motivi. Per-
tà sono propensi ad eliminare questo particolare ché si deve-tener conto delle diverse modalità di
conforto tecnico, con lo scopo di ottenere una ri- registrazione dei dischi, per le quali a volte le note

Tutti i possessori di amplificatori autocostruiti e gli utenti di ri-


produttori sonori di classe medio-piccola, sprovvisti di ele.
menti di controllo manuale di tonalità, potranno maggiormen-
te valorizzare i loro dispositivi accoppiando ad essi questo
semplice, economico modulo elettronico.

402
Per regolare, a piacere, le note alte e quelle basse negli
amplificatori audio.

gravi vengono molto accentuate, mentre altre PROBLEMI DI IMPEDENZA


volte si distinguono a fatica e perché la maggior
parte delle casse acustiche introduce variazioni li problema più importante, che sorge contempo-
che necessitano di una precisa correzione di tona- raneamente alla progettazione di un circuito di
lità. correzione di tonalità, è quello dell'adattamento
Il semplice progetto, qui presentato e descritto, di impedenza. Perché ogni generatore di segnale
consente di completare le funzioni di qualsiasi funziona correttamente con il miglior rapporto
amplificatore audio, aggiungendo inoltre una segnale disturbo, la minor distorsione e la più
preamplificazione di bassa frequenza, di almeno ampia banda passante, se il circuito utilizzatore è
dieci volte in tensione e di altrettante volte in cor- caratterizzato da un valore di impedenza costante
rente, del segnale su cui agisce. e molto elevato. Mentre, di solito, i filtri resisti-
Essendo caratterizzato da una elevata impedenza vo-capacitivi, che compongono una buona rete di
d'ingresso, il circuito del correttore di toni bene si correzione dei suoni, debbono risolvere due im-
adatta a qualsiasi tipo di lavoro, senza sovracca- portanti problemi: l'accoppiamento con sorgenti
ricare il generatore di segnali, che può essere ad impedenza molto bassa e la conservazione di
quindi rappresentato da un microfono, da un gi- valori circuitali di impedenza costanti. É risapu-
radischi, da una testina magnetica e da tante altre to, infatti, che la bassa impedenza della sorgente
sorgenti di bassa frequenza. E ciò perché il pro- evita i fenomeni di distorsione ed offre il massi-
getto utilizza un transistor FET di tipo 2N3819, mo delle prestazioni. Ma si sa anche che le reti
dal cui drain il segnale viene prelevato ed inviato RC presentano un'impedenza estremamente va-
ad un circuito con due potenziometri, di tipo a riabile, sia con la frequenza del segnale in arrivo,
variazione lineare, che consentono la regolazione sia con la posizione assunta dai cursori dei poten-
a piacere delle note basse e di quelle alte, separa- ziometri di regolazione manuale. Dunque, la rea-
tamente. lizzazione di uno stadio, caratterizzato da un alto

403
1-·-· -·-·-· -·-·-·-· -·-.
I
I R3 R7
'ln

I
I c3
C8
I c1
e
vcc
g
~
E

}. à} l Àl
1 là
essi
i-tà
ar_I
j . -· -· -· -·-·-· -· - ·-

Fig. 1- Schema teorico del preamplificatore-correttore di tonalità. Le linee tratteg-


giate racchiudono la parte circuitale che deve essere interamente realizzata su una
basetta di materiale isolante con circuito stampato.

-----COMPONENTI-----
Condensatori
c1 = 1F (non polarizzato) R2 = 560 ohm (verde • blu • marrone)
c2 = 22 F .16 VI (elettrolitico) R3 = 3.300 ohm (arancio - arancio - rosso)
C3 = 2,2 F • 16 VI (elettrolitico) R4 = 10.000 ohm (marrone • nero • arancio)
C4 = 47 µF • 24 VI (elettrolitico) R5 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C5 =
22.000 pF R6 = 3.300 ohm (arancio • arancio • rosso)
C6 =
22.000 pF R7 = 330 ohm (arancio • arancio • marrone)
C7 = 2F (non polarizzato) R8 = 2.200 ohm (rosso • rosso • rosso)
C8 =
10.000 pF R9 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C9 =
10.000 pF
Varie
Resistenze FT1 == 2N3819
R1 = 1megaohm (marrone • nero • verde) ALIM. =
14Vcc

valore di impedenza d'entrata e un basso valore Ma i problemi ora menzionati si risolvono age-
di impedenza d'uscita, non è cosa facile, se si vo- volmente, quando il circuito correttore di tonali-
gliono mantenere basse le distorsioni, alto il rap- tà, di tipo RC, come quello da noi concepito, fa
porto segnale disturbo, ampia la banda e sempli- uso di un transistor ad effetto di campo, più noto
ce la concezione circuitale. con la sigla FET.

404
ENTR .
use.

@vcc

Fig. 2- Piano costruttivo del modulo elettronico del dispositivo regolatore di tonali-
tà. I numeri riportati sul circuito stampato sono gli stessi dello schema teorico. I
due potenziometri e l'alimentatore rimangono separati dalla basetta-supporto, che
deve essere inserita in un contenitore metallico con funzioni di schermo elettroma-
gnetico.

CIRCUITO DEL CORRETTORE La resistenza R3 costituisce il carico di drain (d)


del transistor FET; sui suoi terminali è presente la
Esaminiamo brevemente la composizione circui- tensione che caratterizza il segnale amplificato il
tale ed il funzionamento del progetto del corret- quale, tramite il condensatore elettrolitico C3,
tore di tonalità riportato in figura 1. viene inviato al circuito di correzione di tonalità,
L'impedenza d'ingresso è rappresentata dalla re- che è di tipo Baxandall.
sistenza Rl, dal valore di 1 megaohm, che prov- Il circuito correttivo dei toni è stato dimensionato
vede a mantenere leggermente negativo il gate (g) in modo tale per cui, con i cursori dei due poten-
di FTl rispetto alla source (s), a causa della cadu- ziometri R5- R9 ruotati in posizione centrale, il
ta di tensione sui terminali della resistenza R2, la responso con la frequenza sia piatto. Tale risulta-
quale stabilizza il punto di lavoro del transistor to, tuttavia, viene raggiunto con una attenuazio-
ad effetto di campo, la cui impedenza d'entrata si ne del segnale già amplificato dal transistor ad ef-
identifica nel valore di impedenza della giunzione fetto di campo, dato che la rete di correzione è
inversa del semiconduttore, che è dell'ordine dei soltanto di tipo passivo.
gigaohm, ovvero dei miliardi di ohm, mentre Spostando verso uno dei due terminali i cursori
quella di uscita è di poche centinaia di ohm. dei potenziometri, l'attenuazione del segnale di-
405
Fig. 3 • Disegno in grandezza reale del circuito stampato da riprodurre su una faccia
di una basetta-supporto di materiale isolante di forma rettangolare.

minuisce, mentre vengono esaltate le frequenze tre che, ovviamente, dai cavi di collegamento con
basse con il potenziometro R5 e quelle alte con il la sorgente audio e con l'entrata dell'amplificato-
potenziometro R9. re di bassa frequenza, i quali debbono essere
Sull'uscita U si deve collegare un carico con im- schermati, con calza metallica elettricamente con-
pedenza medio-alta, come lo è generalmente nessa con la linea di massa che, in questi montag-
quella d'entrata degli amplificatori di bassa fre- gi, si identifica con la linea di alimentazione nega-
quenza. tiva.
Il circuito del correttore di tonalità è stato conce- Non esiste un ordine preciso di inserimento dei
pito per funzionare con una tensione di alimenta- vari componenti sulla basetta-supporto del circui-
zione continua di 14 V, che può essere derivata da to stampato; questi, infatti, possono essere appli-
un collegamento di pile, oppure erogata dall'ali- cati, uno dopo l'altro, a partire dal settore di sini-
mentatore presentato e descritto nelle prime pagi- stra dello schema di figura 2. Le sole raccoman-
ne del fascicolo. È bene comunque che la tensione dazioni, che si possono fare ai lettori principianti,
di alimentazione sia di tipo stabilizzato e, soprat- riguardano le saldature a stagno ed il rispetto del-
tutto, esente da rumori e disturbi. le polarità dei tre condensatori elettrolitici C2 - C3
- C4, i cui terminali positivi si trovano da quella
parte dei componenti nella quale, sull'involucro
MONTAGGIO esterno, sono impressi i segni + . Questi terminali
vanno infilati nei fori del circuito stampato in
Coloro che hanno fatto acquisto della scatola di prossimità dei quali sono riportate delle crocette.
montaggio, contenente tutti gli elementi necessari Per quanto riguarda le saldature a stagno, si con-
per la composizione del dispositivo di correzione siglia sempre di pulire i terminali dei componenti,
di tonalità dei segnali di bassa frequenza, sono prima dell'operazione di connessione delle parti,
certamente agevolati nel lavoro di montaggio del- servendosi di materiale di riporto di ottima quali-
1 'apparato. Gli altri, invece, dovranno comincia- tà, ossia di stagno in tubetto, denominato pure fi-
re con l'approntamento del circuito stampato, il lo-stagno, dentro il quale è contenuta una piccola
cui disegno in grandezza reale è riportato in figu- quantità di pasta disossidante.
ra 3. In figura 4 è riportata la piedinatura del transi-
Lo schema pratico di figura 2 propone il piano stor Frl, modello 2N3819 prodotto dalla Texas.
costruttivo del preamplificatore-correttore. Il disegno propone il componente visto dalla par-
Sulla basetta-supporto sono inseriti tutti gli ele- te inferiore, mentre sul piano costruttivo di figura
menti che, nello schema teorico di figura 1, ap- 2, questo semiconduttore è visto da sopra.
paiono racchiusi fra linee tratteggiate. I compo- Quei lettori che vorranno acquistare i vari com-
nenti esterni al circuito stampato sono rappresen- ponenti separatamente, senza ricorrere al benefi-
tati dai due potenziometri e dall'alimentatore, ol- cio della scatola di montaggio del dispositivo, po-
406
trann o imbattersi in un semiconduttore con piedi-
natura diversa da quella riportata in figur a 4, pur
trattandosi dello stesso modello di transistor. In
2N 3819
d[)
questo caso, prima di inserire il componente nel
circuito stampato, converrà interpellare il riven-
ditore per conoscere, dalla sua stessa voce, l'ordi-
ne in cui si succedono i reofori di source - gate -
drain. 9 o
I due condensatori C1-C7, pur essendo caratte-
rizzati da valori capacitivi relativamente elevati, S o
rispettivamente di 1 F e2 F, non sono compo-
nenti polarizzati, ossia non sono elettrolitici e LATO PIED.
vanno quindi inseriti nel circuito senza tener con-
to della posizione dei loro reofori.
Sul disegno del circuito stampato riportato in fi- Fig. 4 • Esatta posizione degli elettrodi di source (s), ga-
gura 3, si possono notare impressi i numeri 1-2- te (g) e drain (d) sul transistor FET 2N3819 prodotto dal-
3-4-5e la sigla EP - B. I numeri segnalano cin- la Texas.
que punti circuitali che, pur essendo indicati sullo
schema pratico di figura 2, trovano esatta corri-
spondenza con quelli riportati nello schema elet-
trico di figura 1. Pertanto, sulle due piazzole di
rame del circuito stampato, contrassegnate con i
numeri 1-2, si dovranno collegare i conduttori In sede di collaudo del dispositivo, qualora que-
provenienti dalla sorgente sonora, per esempio da sto dovesse trovarsi in prossimità di apparati rice-
un microfono o da un giradischi, mentre sul ter- trasmittenti generatori di disturbi, converrà inse-
minale 5 si collegherà il conduttore della tensione rire, tra il gate di FTI e la linea di massa, un con-
positiva proveniente dall'alimentatore, sul termi- densatore ceramico da 100 pF.
nale 3 quello negativo, unitamente ad uno dei A lavoro completamente ultimato, il preamplifi-
conduttori che uniscono l'uscita del correttore di catore-correttore di toni dovrà essere inserito in
tonalità con l'entrata dell'amplificatore di bassa un contenitore metallico, con funzioni di scher-
frequenza e, infine, sul terminale 4, l'altro con- mo elettromagnetico, sulla cui parte frontale
duttore dei segnali uscenti. compariranno i perni dei due potenziometri di re-
Per quanto riguarda la sigla EP - B, questa vuol golazione R5, per le note basse ed R9 per quelle
significare Elettronica Pratica, progetto B, che alte. Dai due lati del contenitore usciranno i due
rappresenta in pratica il secondo progetto ap- cavetti schermati conduttori dei segnali di entrata
prontato in scatola di montaggio proposto in e di uscita, nonché quelli della tensione stabilizza-
questo fascicolo. ta a 14 Vcc di alimentazione.

407
PROGETTO 4-EP-C

Prezzo del kit: L. 16.300


(spese di spedizione comprese)

SIRENA UNITONALE
I settori in cui le sirene elettroniche trovano la lo- ne pratica. Ecco perché l'uscita deve essere colle-
ro più naturale applicazione sono quelli degli an- gata con qualsiasi amplificatore di bassa frequen-
tifurti e del modellismo. Oggi, tuttavia, molti ti- za, come può essere quello del progetto 2-EP-
fosi portano con sè la sirena allo stadio, altri la A, che è il primo, fra i tanti proposti in questo
montano su cicli e motocicli, altri ancora sulle stesso fascicolo, approntato in scatola di montag-
piccole imbarcazioni da diporto. Dunque, le oc- gio. Peraltro, senza ricorrere alla costruzione di
casioni per realizzare il semplice progetto, qui un apposito riproduttore audio, si può utilmente
presentato e descritto, sono molte e lo sono pure collegare l'uscita della sirena con l'entrata a bassa
le destinazioni in cui lo si vuol far funzionare. frequenza di un qualsiasi apparecchio radio,
Ma, Io diciamo fin d'ora, il segnale uscente da identificabile nel terminale attivo del potenziome-
questo apparato, pur essendo di elevato livello in tro di volume.
tensione, è caratterizzato da una bassa potenza,
sufficiente appena per collaudare il circuito, con
l'applicazione in uscita di un piccolo altoparlan- CIRCUITO ELETTRICO
te, attraverso il quale il suono è soltanto percetti-
bile, certamente inadatto per qualsiasi applicazio- Come si può notare, il circuito elettrico di figura

Gli effetti raggiunti sono spettacolari, ma le applicazioni prati-


che possono essere molteplici, perché si estendono dall'anti-
furto al modellismo, dalla segnalazione acustica al più origi-
nale sistema di richiamo della gente.

408
Funziona soltanto
se accoppiata con un
amplificatore di potenza.

Imita perfettamente le sirene degli automezzi della Polizia di Stato e dei


Vigili del fuoco.

1 consta di due oscillatori, ognuno dei quali uti- E qui i lettori più esperti riconosceranno certa-
lizza le due sezioni dell'integrato ICl, che è rap- mente la classica configurazione del multi vibrato-
presentato del modello 401 lB, ossia da un qua- re astabile. Ma vediamone subito il comporta-
druplo NAND della serie CMOS. mento e supponiamo che l'uscita 3 della sezione
La prima sezione, quella riportata sulla sinistra "a" si trovi allo stato logico basso. Ciò significa
dello schema di figura 1, oscilla a frequenza mol- che, trattandosi di una sezione collegata ad inver -
to bassa e determina la salita e la discesa della fre- ter, così come accade per le altre, l'entrata 1 è allo
quenza del segnale, che imita, molto fedelmente, stato logico alto. Dunque, quando l'ingresso di
quello delle sirene degli automezzi della Polizia di "a" è alto, la sua uscita commuta verso il basso e
Stato e dei Vigili del fuoco. tale stato viene applicato all'entrata della seconda
Il secondo oscillatore, quello composto dalle se- sezione "b", la quale commuta l'uscita 4 verso
zioni "c - d", genera il segnale e lo applica alla l'alto. Quindi il condensatore Cl non può far al-
uscita. Il trimmer R5 ottimizza l'effetto ottenuto. tro che riportare un "alto" sull'entrata della pri-
L'alimentazione deve essere fatta con la tensione ma sezione. Ma la carica di Cl, a causa della pre-
continua di valore compreso fra i 9 Vcc e i 14 Vcc. senza della resistenza Rl, che lentamente porta a
Si può quindi utilizzare l'alimentatore descritto massa i piedini 1-2 della sezione "a'', muta la
nelle prime pagine del fascicolo, oppure un qual- sua carica, forzando l'uscita 3 verso l'alto. Inizia
siasi altro alimentatore, ricordando che, in que- così il secondo semiciclo, analogo al precedente,
sto caso, la stabilizzazione non serve. per il quale, nel ragionamento ora fatto, basta so-
Abbiamo così descritto sommariamente il proget- stituire Cl ed Rl con C2 ed R2. Poi tutto ripren-
to della sirena elettronica, ma per coloro che vo- de nuovamente in modo perfettamente identico.
gliono saperne di più, prima di interpretare le va- E il risultato è quello della presenza di un'onda
rie fasi di montaggio del dispositivo, riteniamo quadra, sull'uscita 4 della sezione "b", la cui fre-
doveroso soffermarci un po' più dettagliatamente quenza dipende dai valori attribuiti ai condensa-
sul comportamento teorico del circuito di figura 1. tori Cl - C2. Più alto è il valore capacitivo di que-
Cominciamo quindi col dire che i due oscillatori, sti, più bassa è la frequenza del segnale.
che compongono complessivamente il generatore I due componenti R3-C3 trasformano l'onda
di segnali, sono simili, ovvero funzionano secon- quadra, uscente dalla sezione "b" di I Cl, in altra
do princìpi che si basano su identiche configura- di forma triangolare. Gli elementi R4- R5 - R6
zioni circuitali. Le quali si identificano con due compongono il circuito di un attenuatore variabi-
inversori, dotati di ingressi ed uscite collegati a le, che sposta, con andamento triangolare, il pun-
croce tramite condensatori, mentre le entrate so- to di lavoro del primo stadio del secondo oscilla-
no pure collegate a massa per mezzo di resistenze. tore, cioè della sezione "c" di ICl. In questo mo-
409
-- ] , l
·-·-·-·1

r lk 1
sn '

,. -T
c7

I e

I
1 13 C6
2
3 12 I use $
R1 4
5
1
10
2
• 9 I
7

1c1 Il vss
y y
Il
y
A
,] [il

·-·-·-_.I

Fig. 1 • Progetto della sirena elettronica unitonale. Con il trimmer R5 si regolano a


piacere gli effetti sonori. L'alimentazione può variare entro i limiti di 9 Vcce 14 Vcc.
L'uscita del circuito deve essere collegata con l'entrata di un amplificatore di poten-
za.

-----COMPONENTI-----
Condensatori
R3 = 1 megaohm (marrone • nero • verde)
R4 = 220.000 ohm (rosso • rosso • giallo)
C1 = 2 F (non polarizzato) R5 = 1 megaohm (trimmer)
c2 = 2 F (non polarizzato) R6 = 22.000 ohm (rosso • rosso • arancio)
C3 = 1F (non polarizzato) R7 = 220.000 ohm (rosso • rosso • giallo)
C4 = 2.200 pF R8 = 330.000 ohm (arancio • arancio • giallo)
C5 = 2.200 pF R9 = 22.000 ohm (rosso • rosso • arancio)
C6 = 100.000 pF R10 = 22.000 ohm (rosso • rosso • arancio)
C7 = 100.000 pF R11 = 330 ohm (arancio • arancio • marrone)

Resistenze Varie
R1 = 2,2 megaohm (rosso • rosso • verde) IC1 =
integrato (4011 B)
R2 = 4,7 megaohm (giallo • viola • verde) ALIM. = 9Vcc + 14 Vcc

do il regime di carica e scarica del condensatore I due elementi RII e C7 costituiscono un filtro
C4 viene accelerato o rallentato, perché varia in che elimina i disturbi eventualmente provenienti
pratica la frequenza di oscillazione del segnale in dalla rete di alimentazione.
modo ritmico.
Le costanti di tempo, nel secondo oscillatore, so-
no più brevi e le oscillazioni sono centrate attorno MONTAGGIO
al kilohertz. Lo spostamento può essere tuttavia
raggiunto variando i valori capacitivi di C4 e C5,
ma conservando invariato il loro rapporto. Il montaggio della sirena elettronica si esegue su
La resistenza R9 e i condensatori C6 e CIO com- una basetta-supporto recante, in una delle sue su-
pongono una rete differenziatrice, che esalta le perfici, il circuito stampato, il cui disegno in
armoniche del segnale in uscita, fornendo una grandezza reale, è riportato in figura 3. Dunque,
qualità musicale più ricca e piacevole. la prima operazione costruttiva consiste nell'ap-
410
+VCC

use.
BF

-VCC

Fig. 2- Piano costruttivo del modulo elettronico della sirena monotonale. Le, istepdi
rame del circuito stampato, qui riprodotte in colore, debbono intendersi viste in tra-
sparenza.

Fig. 3 • Disegno in grandezza reale


del circuito stampato sul quale si
compone il progetto della sirena
elettronica.

prontare il circuito stampato, ma questa non ri- potenza, per esempio all'ingresso del progetto 2
guarda coloro che avranno acquistato il kit della EP A presentato in questo stesso fascicolo.
sirena, dentro il quale sono contenuti tutti gli ele- L'alimentazione, che va collegata ai terminali
menti disegnati nello schema pratico di figura 2. + VCC e VCC, può essere derivata dallo stesso
Successivamente, seguendo l'ordine distributivo alimentatore dell'amplificatore di bassa frequen-
dei componenti illustrato nel piano costruttivo di za. In ogni caso, qualsiasi valore, compreso fra i
figura 2, si applicano, sulla basetta, dalla parte 9 Vcc e i 14 Vcc, potrà essere utilizzato per ali-
opposta a quella in cui sono presenti le piste di ra- mentare questo progetto.
me, i vari elementi, compreso lo zoccoletto del- L'integrato I Cl va inserito nello zoccolo per ulti-
l'integrato. mo, orientandolo esattamente, ossia ricordando
I terminali d'uscita sono rappresentati dal capo- che il terminale 1 si trova da quella parte del com-
corda centrale, sulla destra dello schema di figura ponente in cui è presente un dischetto-guida. Il
2, che è stato contrassegnato con la sigla USC. numero 1 è impresso anche nel circuito stampato.
BF e da quello, in basso, VCC, al quale si ap- Il modulo elettronico di figura 2 potrà essere rac-
plica pure la linea della tensione di alimentazione chiuso nello stesso amplificatore di potenza cui
negativa. Su questi due terminali si collega un ca- verrà accoppiato, non prima di aver scelto la po-
vetto schermato che, all'altra estremità, deve es- sizione del cursore del trimrner R5 ritenuta più
sere applicato ali' entrata di un amplificatore di consona alle esigenze dell'operatore.
PROGETTO 5-EP -D

Prezzo del kit: L. 38.500


(spese di spedizione comprese)

MONITOR
A BARRE LUMINOSE
Le barre luminose, a diodi led, sono componenti monitor in tensione dei segnali uscenti da un
elettronici relativamente nuovi, che molti lettori qualsiasi apparato di bassa frequenza. Più preci-
conoscono ed altri no. E proprio per questo moti- samente, dato che il progetto è dotato di due en-
vo abbiamo preferito riportare, alla fine della trate, esso potrà essere destinato alla valutazione
presente esposizione, tutto quanto concerne la in volt dei segnali uscenti da un amplificatore di
struttura fisica e le caratteristiche delle barre, per bassa frequenza di tipo stereofonico, oppure co-
dare spazio immediato alla presentazione di un me indicatore di equalizzazione o bilanciamento
modulo di visualizzazione, le cui possibili appli- sui due canali audio. In pratica, quindi, i due in-
cazioni pratiche possono considerarsi limitate gressi del dispositivo andranno collegati in paral-
soltanto dalla fantasia di ogni operatore e fra le lelo con gli altoparlanti del riproduttore, che po-
quali, in questa stessa sede, abbiamo preferito il- trà essere la sezione BF di un ricevitore radio,
lustrare la più comune fra tutte, ossia quella di quella finale di un amplificatore, monofonico,

Tramite l'accoppiamento di due barre visualizzatrici di segnali


di bassa frequenza, abbiamo composto un semplice monitor
di segnali uscenti da un amplificatore stereofonico.

412
La più comune applicazione
della barra a diodi led
è quella di voltmetro
in uscita di qualsiasi
apparato BF.

utilizzando una sola barra e stereofonico serven- scicolo e regolato sul valore di tensione uscente di
dosi di ambedue le barre, oppure di un registrato- 12,5 Vcc.
re, di un giradischi e di quanto ancora attiene I due terminali, segnalati con i numeri 2-4, costi-
l'amplificazione audio a bassa frequenza. tuiscono gli ingressi del modulo di visualizzazio-
ne, quelli sui quali si applica il segnale di cui si
vuol visualizzare la tensione.
Oltre che dalle due barre a led, il circuito di figura
IL PROGETTO I è formato da alcuni componenti aggiuntivi di ti-
po passivo, che servono in pratica ad adattare il
Il progetto del modulo di visualizzazione è ripor- dispositivo alle più svariate esigenze pratiche. I
tato in figura 1. Le linee tratteggiate stanno a si- due trimmer d'ingresso R2-R5, ad esempio, con-
gnificare che la parte circuitale da esse delimitata sentono di regolare la tensione di fondo-scala.
va composta su una basetta di materiale isolante Mentre i raddrizzatori ad una semionda (DG 1
con circuito stampato in una delle sue facce. Gli -DG2), seguiti da due celle di livellamento, con-
elementi esterni a queste linee, vale a dire il solo sentono la visualizzazione di segnali alternati. Si
alimentatore in tensione continua, rimane prati- noti, tuttavia, la posizione assegnata ai due diodi
camente fuori dal modulo. al germanio DG1 - DG2, il cui catodo è rivolto
Tutti i terminali del circuito di figura 1, quelli nu- verso l'entrata E di ciascuna barra, proprio per-
mericamente contrassegnati, trovano precisa cor- ché gli ingressi delle barre funzionano esclusiva-
rispondenza con gli stessi terminali dello schema mente con la tensione positiva.
realizzativo di figura 2. Le due barre a led sono L'impiego di diodi al germanio, in sostituzione
indicate con le sigle Bl - B2. dei più comuni componenti al silicio, è da attri-
Dei cinque terminali presenti nel circuito di figura buirsi al fatto che i primi sono assai più sensibili.
l, uno fa capo al morsetto positivo dell'alimenta- Infatti, per accendere i dieci led, di cui è compo-
tore ed è contrassegnato con il numero 5, altri sta ogni barra, occorre la tensione di 1 V cc.
due, indicati con i numeri 1-3, fanno capo alla li- Coloro che vorranno utilizzare il progetto di figu-
nea di massa, ovvero alla linea di alimentazione ra I per usi diversi da quello di monitor di tensio-
negativa. ne per amplificatori stereo, dovranno montare gli
L'alimentatore deve essere in grado di erogare elementi relativi ad una sola barra luminosa, vale
una tensione continua di valore compreso fra i 12 a dire: BI -DGI -R1 -R2-R3-CI-C2. Ma si
Vcc e i 14 Vcc. Questo, pertanto, può essere rap- potrà pure utilizzare il circuito di figura I colle-
presentato dal collegamento di tre pile piatte, da gando, in parallelo fra loro, le due entrate El
4,5 V ciascuna, collegate in serie tra di loro, op- -E2, con lo scopo di visualizzare, su due barre,
pure dall'alimentatore descritto all'inizio del fa- contemporaneamente, uno stesso segnale.
413
+
C2

B1 B2

R1z Il R2 I II I R5

Fig. 1- Circuito elettrico del progetto descritto nel testo. Le linee tratteggiate rac-
chiudono la parte relativa al montaggio su basetta-supporto con circuito stampato.

----COMPONENTI----
Condensatori R4 = 27.000 ohm (rosso • viola • arancio)
C1 = 2,2F .16 VI (elettrolitico)
R5 = 2.200 ohm (trimmer)
C2 =10 µF • 16 VI (elettrolitico)
R6 = 1.000 ohm (marrone • nero • rosso)
C3 = 2,2 µF • 16 VI (elettrolitico)
Varie
B1 = barra luminosa
Resistenze B2 = barra luminosa
R1 = 27.000 ohm (rosso • viola • arancio) DG1 = diodo al germanio
R2 = 2.200 ohm (trimmer) DG2 = diodo al germanio
R3 = 1.000 ohm (marrone • nero • rosso) ALIM. = 12 + 14 Vcc

MONTAGGIO DEL MODULO dapprima il circuito stampato su una basetta di


materiale isolante e subito dopo por mano al sal-
Le operazioni di montaggio del modulo sono datore per eseguire il montaggio secondo quanto
semplicissime e tutti coloro che sono in possesso indicato nello schema pratico di figura 2.
degli elementi per comporre un circuito stampato Il disegno in grandezza naturale del circuito stam-
possono eseguirle. Se poi si acquista la corrispon- pato è quello riportato in figura 3. La basetta-
dente scatola di montaggio, allora il procedimen- supporto, ovviamente, dovrà essere di dimensioni
to costruttivo si semplifica ancor più. Ad ogni leggermente superiori, ma di forma rettangolare.
modo, chi volesse far tutto da sè, dovrà comporre Facciamo presente che, nel disegno dello "staro-

414
B1

B2

Fig. 2 • Montaggio del modulo elettronico del dispositivo di visualizzazione dei se-
gnali uscenti da un amplificatore stereofonico.

pato" è stata impressa la sigla EP-D, il cui signi- dire le due coppie di terminali 1-2 e 3-4, che rap-
ficato è: Elettronica Pratica - progetto D, ossia presentando le due entrate El - E2, sono disposti
quinto progetto descritto nel presente fascicolo. in linea trasversale, così come lo sono i corrispon-
Non si possono commettere errori in fase di mon- denti fori presenti sul circuito stampato, che ob-
taggio delle barre luminose sul circuito stampato, bligano l'inserimento delle barre in un'unica e
perché i due terminali di queste, relativi all'in- precisa posizione.
gresso del segnale che si vuol visualizzare, vale a In corrispondenza dei terminali del circuito, con-

Fig. 3 • Disegno in grandezza reale


del circuito stampato da realizzare
su piastrina di forma rettangolare e
di materiale isolante.
trassegnati con i numeri 1 - 3, sono riportati dei
simboli, identificabili in due piccoli triangoli a li-
nee tratteggiate. Ebbene, per chi ancora non lo
sapesse, ricordiamo che questi indicano la MAS-
SA del progetto, ovvero quella linea elettrica che
coincide con la linea di alimentazione negativa,
che fa capo al morsetto negativo dell'alimentato-
re.
I due diodi al germanio DG1 e DG2 debbono es-
sere inseriti nel circuito nel modo indicato nello
schema pratico di figura 2, con la fascetta indica-
trice del loro elettrodo di catodo rivolta verso le
due resistenze Rl ed R4. Tale raccomandazione è
assai importante, perché un'inversione dei due
terminali dei diodi comprometterebbe il buon
funzionamento del dispositivo.
Anche i tre condensatori Cl - C2 - C3, che sono
di tipo elettrolitico, sono componenti polarizzati,
che debbono essere inseriti nel montaggio nel mo-
do chiaramente indicato nello schema di figura 2,
ovvero con i reofori negativi saldati sulle piste di
rame del circuito stampato rappresentative della
linea di massa.
A montaggio ultimato, prima di destinare l'appa-
rato all'applicazione specifica per la quale lo si è
A L IM
costruito, conviene eseguire un semplice, rapido
collaudo. Sui terminali, contrassegnati con i nu-
Fig. 4- Schema teorico relativo ad un solo circuito inte- meri 5 - 1, oppure 5 - 3, si collegano i morsetti li-
grato che, assieme ad altro circuito similare, concorre beri di un insieme di tre pile piatte, da 4,5 V cia-
a formare il modulo luminoso. Sono presenti cinque
comparatori di tensione in grado di pilotare, attraverso scuna, collegate in serie tra di loro. Naturalmen-
cinque transistor e un generatore di corrente costante, te, sul terminale cinque si applica la tensione po-
altrettanti diodi led. sitiva, sull'uno o sul tre quella negativa. Poi, sulle
due entrate El - E2, prima su una e successiva-
mente sull'altra, si collega una piccola pila da 1,5
V, rispettando ovviamente le due polarità; in pra-
tica, sui terminali 2 - 4 del circuito si applica la
tensione positiva della pila da 1,5 V, su quelli se-
gnalati con i numeri 1-3 la tensione negativa. Du-
rante queste prove si agirà pure sui due trimmer
R2 - R5, con lo scopo di controllare l'accensione
successiva dei dieci diodi led che compongono le
barre luminose.
Ogni barra, come è stato detto, assume nel circui-
to di figura 1 la funzione di voltmetro, dato che
occorre la tensione di 1 V per accendere tutti i die-
ci diodi led componenti ogni barra. Pertanto, ap-
plicando il dispositivo sull'uscita di un amplifica-
tore stereo, ossia in parallelo con gli altoparlanti
di questo, si dovrà regolare la posizione dei cur-
sori dei due trimmer in modo che, ad un livello
medio-alto dei segnali, le due barre si accendano
Fig. 5-La combinazione di due integrati, ottenuta con
completamente.
l'Intercalare dei diodi led, consente di realizzare una se-
rie di elementi luminosi che si accendono lungo una
barra suddivisa in dieci trattini, ad ognuno dei quali LA BARRA LUMINOSA
corrisponde un aumento di tensione del segnale appli-
cato di 100 mv.
L'indicatore a led, di cui si fa uso nel progetto
416
Fig. 6 • La serie lineare dei dieci visualizzatori è compo-
sta su un unico microcircuito stampato, dotato di quat-
tro terminali e racchiuso in un contenitore di plastica.
Gli elementi che compongono il modulo sono: coper-
chio (1)- diffusore (2) • riflettore (3) • diodi led (4) • circuiti
integrati (5) -microcircuito stampato (6).

precedentemente descritto e che viene più comu- tensione d'ingresso di 0,1 V in 0,1 V si ottiene l'ac-
nemente chiamato barra luminosa, è pilotato da censione successiva dei dieci diodi led. Quindi,
due circuiti integrati similari, ognuno dei quali è applicando all'entrata della barra la tensione di
composto da cinque comparatori di tensione in 100 mV (0,1 V), si accende il primo led. Con 0,2
grado di comandare, attraverso dei transistor e V si accendono i primi due led e così via, fino
un generatore di corrente costante, altrettanti all'illuminazione completa della barra con la ten-
diodi led. sione di 1 V.
L'accensione dei diodi led è realizzata in modo Con tensioni di valore inferiore a O, 1 V, tutti i
che ogni incremento di 200 mV della tensione di diodi rimangono spenti. Con la tensione di 1 V
ingresso provochi l'accensione di un solo diodo tutti i diodi sono accesi e la barra diventa un volt-
led. Ciò significa, ad esempio, che al di sotto dei metro da 1 V fondo-scala, con incremento di O, 1
200 mV non si accende alcun diodo, mentre con V per led.
la tensione di 200 mV si accende il primo led; a
400 mV si accendono assieme il primo ed il secon-
do led e cosi via sino al valore di 1 V, con il quale COMPOSIZIONE DELLA BARRA
si accendono cinque led. Ma in precedenza aveva-
mo detto· che, con la tensione di 1 V, si accende- Abbiamo interpretato a sufficienza -il comporta-
vano tutti i dieci led della barra, mentre ora sem- mento elettrico circuitale interno della barra lu-
bra che si stia affermando un concetto diverso. minosa ed ora ci rimane da aggiungere soltanto
Eppure non è cosi e vedremo subito il perché. In- alcune annotazioni relative alla struttura fisica
tanto facciamo presente che, in figura 4, abbiamo della barra.
riportato lo schema teorico di uno solo dei due in- I due circuiti integrati sono deposti su un micro-
tegrati che pilotano, internamente alla barra, i circuito stampato, nel quale allo stesso modo so-
dieci diodi led. L'altro integrato, come abbiamo no stati inseriti i diodi led, così da formare
affermato, è similare. un'unica serie lineare di dieci visualizzatori.
I due integrati differiscono tra loro per il fatto Il disegno riportato in figura 6 interpreta chiara-
che, mentre uno è sensibile alle soglie di 200 - 400 mente ogni particolare costruttivo della barra lu-
- 600 - 800 - 1. 000 mV, l'altro rimane sensibile al- minosa.
le soglie di 100- 300- 500- 700-900 mV. Pertan- Facciamo presente che i due circuiti integrati
to, impiegando due integrati ed intercalando tra (particolare 5 di figura 6) sono montati senza al-
loro i dieci diodi led nel modo indicato nello sche- cun involucro protettivo di plastica, il che rende
ma elettrico di figura 5, si ottiene una serie di die- sconsigliabile, se non proprio proibitivo, ogni
ci led che si accendono a barra, con una risoluzio- eventuale intervento diretto all'apertura della
ne di 100 mV. Spieghiamoci meglio. Su ogni bar- barra tramite il disinnesto del coperchio (partico-
ra sono presenti dieci trattini, ognuno dei quali lare 1 di figura 6), del diffusore e del riflettore
viene illuminato da un diodo led. Aumentando la (particolari 2 - 3 della stessa figura).

417
PROGETTO 6-EP - E

Prezzo del kit: L. 19.500


(spese di spedizione comprese)

SINTONIZZATORE
PER ONDE CORTE
A REAZIONE
Accoppiando questo' sintonizzatore con un qual- de radio è maggiormente agevolata dalle condi-
siasi amplificatore di bassa potenza, si realizza un zioni atmosferiche. Naturalmente, per questo ti-
buon ricevitore sulla gamma delle onde corte, di po di radioricezione, il circuito deve essere colle-
tipo a reazione. Con il quale il lettore potrà ascol- gato ad una antenna esterna, della lunghezza di
tare un gran numero di emittenti, soprattutto nel- tre o quattro metri e ad una presa di terra. L'ali-
le ore notturne, quando la propagazione delle on- mentazione, invece, potrà essere derivata dallo

Per comporre un valido e completo ricevitore radio ad onde


corte, questo modulo sintonizzatore va accoppiato con qual-
siasi amplificatore di bassa frequenza e corredato con alcune
bobine, intercambiabili, con lo scopo di estendere la gamma
di ascolto.

418
Deve essere accoppiato con un amplificatore di potenza.

Necessita di una semplice antenna e di un collegamento di terra.

Riceve sulla gamma di frequenze dei 5 MHz • 8 MHz.

stesso alimentatore dell'amplificatore di potenza, tata dalla bobina LI e dal diodo varicap DVI, al
purché sia stabilizzata e di valore compreso fra i quale è collegato il potenziometro R3, che costi-
12 Vcc e i 14 Vcc. tuisce il comando manuale di sintonia.
La ricerca delle emittenti si effettua agendo sul Come si sa, variando la capacità dei diodi conte-
potenziometro R3, sul perno del quale è consi- nuti nel componente DVI, varia la frequenza di
gliabile inserire una manopola a grande diame- accordo del circuito d'entrata del sintonizzatore e
tro, con lo scopo di ottenere piccoli spostamenti cambia, quindi, la emittente ricevuta.
rotatori. Con il potenziometro R9 si controlla la I vantaggi che derivano dall'impiego del varicap,
reazione nel seguente modo: inizialmente, parten- in sostituzione del più costoso condensatore va-
do dai valori di minimo, si fa ruotare il perno del riabile, vanno individuati, prima di tutto, nella
componente fino a raggiungere quel valore di vo- minor spesa complessiva per la realizzazione del
lume massimo, assieme al quale subentra un forte circuito di figura 1, in secondo luogo nella possi-
fischio; quindi si ruota lentamente, in senso in- bilità di sistemare il comando manuale, ovvero il
verso, la manopola di comando, fino al punto in potenziometro R3, anche ad una certa distanza
cui il fischio scompare del tutto. dal modulo del sintonizzatore, senza dover allun-
gare i critici percorsi dei segnali ad alta frequen-
za.
CIRCUITO DEL SINTONIZZATORE Il condensatore Cl isola la tensione di polarizza-
zione, mentre Rl e C3 filtrano il segnale di pola-
Il circuito di sintonia, quello nel quale vengono rizzazione del varicap prelevato da R3.
selezionate le emittenti radiofoniche, è rappresen- Il segnale ad alta frequenza, presente nel circuito

419
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Fig. 1- Circuito teorico del sintonizzatore per l'ascolto delle onde corte sulla gamma
di 5 MHz + 8 MHz. A piè di schema sono riportati gli elementi di individuazione de-
gli elettrodi del diodo varicap e del transistor, nonché i dati costruttivi della bobina
di sintonia.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 22.000 ·ohm (potenz. a variaz. lin.)
C1 = 10.000 pF R4 = 18.000 ohm (marrone • grigio • arancio)
C2 = 100 pF R5 = 220 ohm (rosso • rosso • marrone)
C3 = 100.000 pF R6 = 330 ohm (arancio • arancio - marrone)
C4 = 100.000 pF R7 = 3.300 ohm (arancio • arancio • rosso)
es = 100 pF R8 = 100.000 ohm (marrone • nero • giallo)
C6 = 100.000 pF R9 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C7 = 47 µF • 16 VI (elettrolitico) R10 = 10.000 ohm (marrone • nero - arancio)
es = 10.000 pF
C9 = 10.000 pF
Varie
FT1 = BF960
Resistenze DV1 = diodo varicap (BB204)
R1 = 100.000 ohm (marrone• nero• giallo) L1 = bobina (vedi testo)
R2 = 2,2 megaohm (rosso • rosso • verde) ALIM. == 12 Vcc + 14 Vcc (stabilizz.)

420
AN T.

+ vcc

use.
BF

VCC

SINTONIA REA ZIONE

Fig. 2 • Schema costruttivo del modulo elettronico del sintonizzatore per onde corte.
Con il potenziometro R3 si effettua la ricerca delle emittenti radiofoniche, con R9 si
controlla la reazione nel modo citato nel testo.

di sintonia, viene applicato, tramite il condensa- sente la tensione rappresentativa del segnale am-
tore C2, al gate "gl" di FT1, che è un transistor plificato e rivelato.
CMOS che amplifica il segnale ricevuto. I condensatori C8 e C9, assieme alla resistenza
Sull'elettrodo di source "s" di Ffl è presente il RIO, compongono un filtro passa basso, che eli-
segnale AF amplificato in corrente e a bassa im- mina, convogliandoli a massa, i residui a radio-
pedenza, il quale viene inviato, tramite il conden- frequenza ancora contenuti nel segnale rivelato
satore C5, ad una presa intermedia, pure a bassa ed uscente dal drain di FTI. Da questo filtro il se-
impedenza, della bobina di sintonia L1, da dove gnale viene poi inviato all'uscita BF, essendo ora
poi riparte per ripercorrere lo stesso ciclo di am- pronto per essere amplificato, in bassa frequen-
plificazione, già percorso in precedenza. Si suole za, da un qualsiasi amplificatore di potenza.
dire che, in questo modo, si è realizzata una rea- Il secondo gate di FTI, indicato con "g2" nello
zione positiva. In altre parole, ciò significa che, schema elettrico di figura 1, rimane polarizzato
uno stesso segnale ad alta frequenza subisce più attraverso la resistenza R9 ed il filtro R4- C4, in
volte il medesimo processo di amplificazione di modo da controllare, con precisione e senza diffi-
corrente. coltà circuitali, il punto di lavoro del transistor
Il transistor Ffl esercita pure, sui segnali radio, Ffl, che può così dosare la quantità di reazione
un lavoro di amplificazione non lineare, provve- ed il punto di demodulazione più efficiente. Il po-
dendo così alla demodulazione dei segnali stessi. tenziometro R9, dunque, rappresenta il comando
Pertanto, sull'elettrodo di drain "d" e, più preci- manuale di reazione, che può rimanere anche lon-
samente sulla sua resistenza di carico R7, è pre- tano dal!' elettrodo "g2" di FII .

421
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Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale si deve comporre
il modulo del sintonizzatore per onde corte.

MONTAGGIO na, quelli di inizio e fine avvolgimento e, soprat-


tutto, quelli intermedi, servendosi di un temperi-
Coloro che acquisteranno la scatola di montaggio no o di una lametta da barba, in modo da eviden-
del sintonizzatore per onde corte, troveranno in ziare il rame in tutta la sua lucentezza metallica.
questa tutti gli elementi necessari per comporre il La composizione del circuito stampato rimane
modulo elettronico riportato nella foto di apertu- semplificata tramite l'inserimento di due ponti-
ra del presente articolo e nello schema di figura 2, celli, che il lettore non deve dimenticare di inseri-
compresi il circuito stampato, il supporto ed il fi- re fra i condensatori C2-C4 e fra il potenziome-
lo per realizzare la bobina L1. Gli altri lettori do- tro R3 e la resistenza Rl, pena il mancato funzio-
vranno iniziare il lavoro costruttivo prendendo le namento del sintonizzatore.
mosse dalla composizione del circuito stampato, Durante l'applicazione del transistor FTl si fac-
il cui disegno, in grandezza naturale, è pubblicato cia attenzione a non investire il componente con
in figura 3, e dalla costruzione della bobina di sin- cariche elettrostatiche lungo i suoi elettrodi; per
tonia, che è composta da 45 spire compatte di filo tale operazione quindi è necessario servirsi di un
di rame smaltato, del diametro di 0,5 mm, avvol- saldatore con punta a massa. In ogni caso, il
te su un supporto cilindrico, di materiale isolante, componente va infilato nel foro centrale, presen-
di diametro esterno di 14 mm. te nel circuito stampato, dalla parte in cui sonori-
Due prese intermedie vanno ricavate alla quinta e portate le piste di rame, contrariamente a quanto
alla decima spira, come chiaramente indicato nel- si fa con gli altri elementi.
lo schema costruttivo di figura 2. L'individuazione esatta degli elettrodi di Frt e
Le prese intermedie si ottengono attorcigliando i DVI si ottiene osservando attentamente i due di-
conduttori, su un tratto lungo.due centimetri, ap- segni riportati a piè di schema elettrico di figura
pena giunti alla 5 spira e continuando poi ad av- 1.
volgere il filo fino alla 10° spira, dove si effettua il Coloro che incontrassero difficoltà di reperimen-
secondo attorcigliamento. Sulle due estremità del to commerciale del diodo varicap, potranno so-
supporto, si praticano dei fori, che consentono il stituire questo componente con un condensatore
fissaggio dei terminali dell'avvolgimento ed im- variabile, eliminando gli elementi Cl - Rl - C2
pediscono alla bobina di sfilarsi. Occorrono -R3.
quindi due fori per parte. A lavoro ultimato, il modulo elettronico dovrà
Prima di realizzare le saldature a stagno, ricor- essere inserito dentro un contenitore metallico
dandosi che il filo di rame è di tipo smaltato e lo utilizzando un cavetto schermato per il collega-
smalto non consente la stagnatura, si debbono ra- mento dell'uscita con l'entrata dell'amplificatore
schiare energicamente tutti i terminali della bobi- di potenza.

422
Si tenga presente che la sintonia, pilotata con il tare, si consiglia di collegare, in parallelo con il
potenziometro R3, potrà essere ritenuta un po' condensatore C7, un condensatore ceramico da
stretta da alcuni, estendendosi la gamma di fre- 100.000 pF ed un altro, dello stesso valore, fra i
quenze fra i limiti di 5 MHz e 8 MHz. Conviene terminali 5-7 del circuito stampato.
quindi far uso di un demoltiplicatore o di una L'alimentatore dovrà essere perfettamente stabi-
manopola di grande diametro infilata sul perno lizzato nei valori di 12 Vcc - 14 Vcc. L'uso del di-
di R3. spositivo, presentato nelle prime pagine del fasci-
Chi vorrà allargare la banda ricevuta, potrà colle- colo, quindi, è ancora una volta consigliabile, co-
gare, in parallelo con la bobina L1, un condensa- si come lo è quello dell'amplificatore di potenza
tore variabile da 200 pF. descritto immediatamente dopo il progetto
Per migliorare il disaccoppiamento dell'alimenta- dell'alimentatore.

Un'idea vantaggiosa:
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ELETTRONICA PRATICI
PROGETTO 7-EP-F

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SVEGLIA SOLARE
Chiunque abbia necessità di svolgere un lavoro mire un po' di tempo in più se il clima non è di
fin dalle prime ore del giorno, può tranquilla- quelli che permettono d'uscire di casa.
mente affidare la sveglia a questo originale dispo- La funzione di sveglia solare dell'apparato non è
sitivo. Il quale emette, attraverso un normale al- tuttavia la sola che possa giustificare la costruzio-
toparlante, dei tocchi sonori ripetitivi, soltanto ne. Perché il circuito può essere adottato come
quando la luce naturale comincia ad investire una antifurto, dispositivo di allarme o strumento di
fotoresistenza, mentre rimane muto se, pur essen- misure precise di luminosità. Se poi, con questo
do già sorto il sole, il cielo è molto nuvoloso e stesso progetto, tramite la semplice regolazione
l'atmosfera oscura. Dunque, stiamo per presen- manuale di un trimmer, si vogliono produrre de-
tare, in queste pagine, il progetto di un ... gallo gli ultrasuoni, allora il gallo elettronico si trasfor-
elettronico, di grande utilità per gli agricoltori, gli ma in uno scacciazanzare, scacciatopi e, persino,
escursionisti e i gitanti, di coloro insomma che in- in un deterrente contro l'avvicinamento di alcuni
tendono levarsi di buon mattino, se non proprio animali.
nelle ore antelucane, ma che vogliono pure dor-

Il livello sonoro è sufficiente per un normale comportamento


di sveglia del dispositivo. Ma nelle funzioni di allarme ed anti-
furto, il circuito deve essere collegato con un amplificatore di
potenza.

424
Quando la fotoresistenza viene colpita dalla luce, l'altoparlante
si attiva emettendo segnali sonori intervallati da pause.

La soglia di intervento del dispositivo e la frequenza dei


suoni sono regolabili manualmente.

IL CIRCUITO TEORICO prima sezione "a" dell'integrato ICI viene appli-


cato un segnale allo stato logico "alto''. E se
Se nel circuito di figura I il potenziometro Rl e la all'ingresso invertente di ICI è presente un "I",
fotoresistenza FR rimangono inseriti nel modo sulla sua uscita si ha uno "O", il quale viene pure
indicato, quando la luce colpisce la parte sensibile inviato all'entrata invertente della sezione "d"
di FR, l'altoparlante entra in funzione e continua dell'integrato, sulla cui uscita è in questo caso se-
a funzionare finché non si elimina l'alimentazio- gnalato un '1'. Ma se l'uscita dell'ultima sezio-
ne. Viceversa, se la fotoresistenza FR viene inseri- ne di ICI è alta, il transistor TRI rimane all'inter-
ta fra i terminali 1-2 ed il potenziometro Rl fra i dizione, ossia non conduce corrente e l'altopar-
terminali 2-3, allora l'altoparlante entra in fun- lante ammutolisce.
zione quando la zona sensibile di FR rimane com- Al contraio, quando la luce colpisce la parte sen-
pletamente al buio. In queste condizioni il circui- sibile di FR, la sua resistenza interna diminuisce e
to può funzionare come sistema d'allarme, se in- sulle entrate della sezione "a" di ICI viene appli-
trodotto in un ambiente che viene abbandonato cato un segnale "basso" o, come si suol dire, uno
con le luci spente. "O" logico, il quale rimane invertito, all'uscita,
Vediamo ora come si comporta il circuito di figu- in un ''I'' logico. E questo stesso segnale si trova
ra I in assenza di luce incidente su FR. pure sull'ingresso invertente della sezione "d" di
Come si sa, quando una fotoresistenza rimane ICI, sulla cui uscita troviamo uno "O", necessa-
all'oscuro, la sua resistenza interna raggiunge i rio per avviare alla saturazione il transistor TR1,
massimi valori; pertanto, sui terminali di FR è sul cui elettrodo di emittore è applicato l'altopar-
presente la maggiore caduta di tensione possibile. lante AP da 8 ohm, il quale emette in continua-
Dunque, in assenza di luce, sugli ingressi della zione dei suoni che potremmo descrivere con dei
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Fig. 3 • Disegno in grandezza reale del circuito stampato da realizzare su una
basetta-supporto di forma rettangolare e di materiale isolante.

bip - bip - bip ... Nella sezione "a" di ICI, l'isteresi impedisce al
Con il potenziometro RI si regola la soglia di in- circuito di attivarsi o disattivarsi in continuazio-
tervento del circuito o, più precisamente, la quan- ne, durante il tempo, che può anche essere di una
tità di luce necessaria per sensibilizzare la fotore- buona mezz'ora, in cui la luminosità interessa la
sistenza FR. Con il trimmer R3, invece, si regola soglia di indecisione del dispositivo.
la frequenza dei suoni emessi attraverso l'altopar- Nella sezione "b" l'isteresi consente la realizza-
lante AP. zione di un oscillatore semplice, preciso e stabile.
L'integrato ICI è un dispositivo logico, in tecno- Infatti, il condensatore C2 si carica e scarica con-
logia CMOS, dotato di isteresi particolarmente tinuamente attorno al valore di soglia corrispon-
spinta, necessaria per il corretto funzionamento dente a quello dell'isteresi, impedendo alla sezio-
della sveglia solare, senza pregiudicare il compor- ne di bloccarsi a metà tensione di alimentazione e
tamento circuitale. funzionando in tal modo linearmente grazie alla

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Via Zuretti 52 - 20125 Milano

428
reazi one negativa stabilita dalla resistenza R2 fra lavoro realizzativo con l'approntamento del cir-
ingresso e uscita (piedini 4 - 6). cuito stampato, il cui disegno in grandezza reale è
L'entrata 5 della sezione "b" svolge la funzione pubblicato in figura 3.
di abilitatore, bloccando l'oscillatore quando è Prima di inserire sulla basetta-supporto, dalla
"basso", ossia forzando l'uscita "alta", indipen- parte opposta a quella in cui sono presenti le piste
dentemente dall'ingresso 6 che diviene "alto" e di rame del circuito stampato, l'integrato ICI ed
pronto ad iniziare un nuovo ciclo appena l'entra- il transistor TRl, invitiamo il lettore a prendere
ta 5 diventa "alta". attenta visione dei due disegni, riportati nella par-
La sezione "c" di ICI funziona allo stesso modo te più alta dello schema di figura 1, che interpre-
della sezione "b", ma con una minore costante di tano l'esatta posizione dei piedini.
tempo, che determina una più elevata frequenza La resistenza R7, a differenza delle altre, che so-
di oscillazione. no tutte di minima potenza, deve essere almeno
La sezione "d", in virtù dell'isteresi, pilota con da mezzo watt, onde sopportare la corrente, rela-
sicurezza e senza indecisioni il transistor finale tivamente intensa, che attraversa il transistor
TRl. TRl, il quale, soltanto se ci si accorge che duran-
te il funzionamento raggiunge valori elevati di
temperatura, verrà inserito in opportuno radiato-
COSTRUZIONE re. Inoltre, per proteggere il transistor dalle so-
vratensioni, è consigliabile, ma non necessario,
Il modulo elettronico della sveglia solare si realiz- applicare un diodo al silicio di tipo 1N4148 in pa-
za secondo quanto illustrato nel piano costruttivo rallelo con l'altoparlante, con il catodo rivolto
di figura 2, inserendo quasi tutti i componenti su verso la linea di alimentazione positiva.
una basetta-supporto con circuito stampato. Re- La frequenza dei suoni riprodotti dall'altoparlan-
stano invece fuori dalla basetta rettangolare il po- te verrà regolata una volta per tutte, in relazione
tenziometro Rl, la fotoresistenza, che deve rima- con il compito affidato alla sveglia solare, tramite
nere ben esposta alla sorgente di luce che si vuol R3. Il comando di controllo della soglia di inter-
assumere quale elemento di comando e l'alimen- vento, invece, effettuabile tramite il potenziome-
tatore, che può essere quello stesso descritto nelle tro Rl, deve rimanere accessibile dall'esterno di
prime pagine del fascicolo. un eventuale contenitore in cui il dispositivo ven-
Il modulo elettronico, a montaggio ultimato, ver- ga inserito.
rà inserito in un contenitore qualsiasi, dal quale Ovviamente, per applicazioni in cui sono necessa-
dovranno fuoriuscire Rl ed FR. ri segnali molto forti, come ad esempio nei siste-
Coloro che avranno acquistato la scatola di mon- mi di allarme, occorre accoppiare l'uscita del cir-
taggio della sveglia solare, troveranno in questa cuito con l'entrata di un amplificatore di poten-
tutti gli elementi necessari per la costruzione del za, come ad esempio quello pubblicato nel secon-
dispositivo, ad eccezione dell'alimentatore e del do progetto del fascicolo.
contenitore. Gli altri dovranno invece iniziare il

429
PROGETTO 8 - EP -G

Prezzo del kit: L. 17.000


(spese di spedizione comprese)

AUDIOSPIA
L'amplificatore ad alta sensibilità, che costituisce la conversazione fra persone sottoposte ad inda-
l'argomento trattato in queste pagine, consente di gine. Perché è sufficiente orientare il microfono
selezionare una sorgente sonora lontana, fra altre verso colui che parla, regolare opportunamente
eventualmente presenti. È quindi un dispositivo un trimmer ed il gioco è fatto. Ma vediamo subito
allettante per quegli appassionati naturalisti che come funziona questo sistema di cattura dei suoni
cercano di registrare il canto degli uccelli allo sta- che, ovviamente, non deve essere utilizzato per
to libero, il ronzìo delle api, il verso di molti ani- scopi poco corretti o addirittura illegali.
mali selvatici, lo stormire delle foglie o il mormo-
rio dei ruscelli. Ma è pure un apparato di grande
interesse per quegli educatori che vogliono ascol- CIRCUITO DELL'AMPLIFICATORE
tare, a distanza, le conversazioni degli adolescen-
ti; un apparato che può divenire uno strumento di Sull'entrata E dell'amplificatore ultrasensibile,
lavoro per il detective che deve seguire, non visto, pubblicato in figura 1, si deve collegare un micro-

L'ascolto di una particolare e selezionata sorgente sonora si


effettua in cuffia, dopo aver opportunamente orientato un
microfono magnetodinamico.

430
Per ascoltare, selezionandole, le voci della natura.

Per inserire un orecchio indiscreto nel dialogo fra persone lontane.

fono di impedenza compresa fra i 600 ohm e i sturbi indotti, soprattutto dai campi elettroma-
1.000 ohm. Niente microfoni piezoelettrici, quin- gnetici a 50 Hz e 100 Hz, è migliore.
di, per questa particolare applicazione, ma sol- Il partitore di tensione Rl - R2 polarizza a metà
tanto modelli magnetici o magnetodinamici. Fra i della tensione di alimentazione l'uscita di ICI
quali, per ogni specifica applicazione, alcuni si ri- (piedino 6) in condizioni di riposo, il che si rende
veleranno migliori di altri. necessario per disporre del massimo segnale indi-
Il condensatore Cl applica i segnali elettrici da storto. Questa polarizzazione è ottenuta forzan-
amplificare, all'ingresso 2 dell'integrato opera- do al valore menzionato l'ingresso non invertente
zionale ICI, rappresentato dal prescritto TL061, di ICI.
che può essere sostituito, accontentandosi di una Qualora si volesse limitare la banda verso l'alto,
resa inferiore, con un comunissimo A 741. onde ridurre il fruscìo di fondo ed aumentare
I motivi per cui l'impedenza d'uscita del microfo- l'insensibilità ai disturbi veloci, si può collegare,
no deve essere bassa, sono almeno due. Il primo tra i piedini 2 e 6 di ICI, un condensatore cerami-
di questi riguarda il guadagno dell'integrato, che co del valore di alcune decine di picofarad, tenen-
dipende dal rapporto tra R3 + R4 ed Ri (con tale do conto che, più alto è il valore di questo, più at-
sigla si definisce la resistenza interna del microfo- tenuati saranno i segnali ad alta frequenza. Sol-
no). Pertanto è facile intuire come il guadagno tanto in caso di presenza di disturbi a radiofre-
dell'amplificatore operazionale sia tanto più ele- quenza, converrà inserire, fra i piedini 2, 3, 7 di
vato quanto più basso è il valore della resistenza ICI e massa, tre condensatori ceramici da 100pF.
Ri. Il trimmer R4, munito di perno di comando, con-
Il secondo motivo va ricercato nel rapporto se- trolla il volume dei segnali riprodotti in cuffia.
gnale rumore, che è tanto più alto quanto più Questo elemento di regolazione va usato con deli-
bassa è l'impedenza applicata all'entrata. Perché catezza, perché l'amplificazione raggiunta trami-
soltanto con le basse impedenze la reiezione ai di- te ICl è elevatissima e molto raramente, con R4
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Fig. 3 • Disegno in grandezza naturale del circuito stampato da realizzare su una del-
le due facce di una basetta-supporto, di forma rettangolare e di materiale isolante.

al massimo, i risultati possono apparire migliori. iniziare con l'approntamento del circuito stampa-
Il transistor TRl, per il quale è stato prescritto il to, il cui disegno è riportato in grandezza reale in
modello 2Nl 711, funge da amplificatore finale di figura 3. Su questo poi si applicano tutti i compo-
potenza, in grado di pilotare le moderne cuffie, nenti, rispettando la disposizione proposta nel di-
anche ad alta fedeltà e ad impedenza medio bas- segno del piano costruttivo e nella foto di apertu-
sa, le quali necessitano di correnti di intensità re- ra dell'articolo. Naturalmente, prima di applicare
lativamente elevata, che l'integrato operazionale l'integrato ICI, per il quale occorre servirsi di ap-
ICI non è in grado di erogare. posito zoccoletto portaintegrato, ci si dovrà ac-
Il collegamento di TRl nella configurazione ad certare dell'esatta posizione dei piedini del com-
emittore comune, con stabilizzazione termica di ponente, chiaramente indicata in basso, a sinistra
emittore, garantisce un funzionamento sicuro, dello schema teorico di figura 1. In questo stesso
unitamente ad un ulteriore aumento dell'amplifi- schema, in basso, ma in posizione centrale, è di-
cazione dei segnali. segnata la piedinatura del transistor di potenza
TRl.
Tutte le resistenze adottate sono di piccolo wat-
REALIZZAZIONE PRATICA taggio; si potranno quindi utilizzare componenti
da 1/8 W o da 1/4 W.
Tutta la parte dello schema elettrico di figura 1, Per quanto riguarda la cuffia, si consiglia di uti-
racchiusa fra linee tratteggiate, deve essere com- lizzare un elemento a padiglioni imbottiti, con lo
posta su una basetta-supporto con circuito stam- scopo di usufruire del miglior isolamento acusti-
pato. Rimangono quindi fuori dal modulo elet- co possibile. E poiché questi trasduttori acustici
tronico, riportato in figura 2, il microfono ma- sono sempre di tipo stereofonico, si dovranno in-
gnetodinarnico, la presa di cuffia e l'alimentatore teressare soltanto i due contatti utili estremi del
a 9 Vcc, che sarà rappresentato da due pile piatte loro spinotto d'ingresso, come indicato sulla de-
da 4,5 V, ciascuna, collegate in serie tra di loro, stra dello schema di figura 1. Il terzo contatto,
allo scopo di conferire al dispositivo il carattere quello che di solito va collegato a massa, deve ri-
della trasportabilità, mentre soltanto per impie- manere libero. Con questo sistema i due padiglio-
ghi in posti fissi, dove è presente una presa-luce, ni della cuffia rimangono collegati in serie tra di
si potrà utilizzare l'alimentatore presentato nelle loro e l'impedenza, che normalmente presenta il
prime pagine del fascicolo. valore di 40 ohm, si raddoppia, diventando 80
Il montaggio, per coloro che non hanno acquista- ohm.
to la corrispondente scatola di montaggio, deve Nello schema pratico di figura 2, il terminale
434
d'uscita, quello nel quale va applicata la presa di orientato verso la sorgente sonora che si vuol
cuffia, è indicato con la lettera U soltanto per una ascoltare in cuffia.
maggiore semplicità di disegno. Ma è chiaro che, Il collegamento, fra l'uscita del microfono e l'en-
fra il terminale U, cui corrisponde il numero 4 del trata E del modulo elettronico, dovrà essere ese-
circuito stampato e il termi nale di massa, indicato guito con cavo schermato, la cui calza metallica
con il numero 3, deve essere inserita una presa sarà connessa con la linea di massa, da una parte,
jack per cuffia, collegata soltanto con due fili e con la carcassa metallica del microfono, dall'al-
conduttori, ossia senza il terzo rappresentativo tra.
del conduttore di massa. A lavoro ultimato, il modulo elettronico verrà in-
Facciamo presente che pure le vecchie cuffie mo- trodotto in un contenitore metallico con funzioni
nofoniche, con impedenza di valore compreso fra di schermo elettromagnetico. Ovviamente, i ter-

i 40 ohm e i 600 ohm, potranno essere utilizzate in minali 2-3 del circuito stampato ed il contenito-
accoppiamento con l'apparato descritto, anche se re, dovranno rimanere collegati elettricamente.
la loro resa sarà di gran lunga inferiore. Tali condizioni vanno rispettate soprattutto se si
Per conferire al microfono magnetico, con impe- fa funzionare l'apparecchio in casa, dove abbon-
denza di 600 + 1.000 ohm, una funzione direzio- dano quasi sempre i campi elettromagnetici, op-
nale unica e precisa, in modo da poterlo orientare pure quando il circuito viene alimentato con la
su questa o quella sorgente di suoni e fungere così tensione di rete a mezzo opportuno alimentatore
da elemento selezionatore durante l'ascolto, si a 9 Vcc.
deve realizzare il seguente, piccolo accorgimento Concludiamo ricordando che se il collaudo del di-
pratico. Il microfono deve essere dapprima av- spositivo avviene senza collegamento del micro-
volto con una fascetta di gommapiuma o di spu- fono con l'entrata, oppure senza carico (cuffia)
gna sintetica e poi introdotto in un tubo cilindrico in uscita, il circuito dimostra una spiccata tenden-
di uguale diametro e della lunghezza di 20 cm. za ad autooscillare.
Questo tubo, durante l'uso del dispositivo, verrà

435
PROGETTO 9 • EP -H

Prezzo del kit: L. 20.200


(spese di spedizione comprese)

RELE
AUDIOCOMANDATO
Questo dispositivo è in grado di porre fine, in la base del transistor TRl.
molte circostanze, al tradizionale interruttore I segnali che possono pilotare il dispositivo deb-
elettrico, in un campo di applicazioni così vasto bono avere una frequenza di valore compreso fra
da renderlo particolarmente interessante. Ma ve- 50 Hz e diversi MHz, con un'ampiezza di picco di
diamolo subito nei particolari circuitali, ovvero 0,8 ± 0,9 V circa. Il condensatore C2 ed il trim-
nel suo comportamento funzionale, per descri- mer R3 provvedono a stabilire il tempo di inerzia
verne poi, in un secondo tempo, la realizzazione del relè RL. In pratica R3 regola la sensibilità del
pratica. circuito.
Sull'entrata E, cui corrispondono i terminali 2-3 Il transistor TRl amplifica la tensione del segnale
del circuito elettrico di figura 1, va applicato un rettificato, mentre TR2 e TR3 amplificano il se-
microfono magnetodinamico, che trasforma i se- gnale in corrente.
gnali acustici in segnali elettrici e li applica, tra- Il diodo led DL visualizza, accendendosi, lo stato
mite il condensatore Cl, al diodo al germanio di eccitazione del relè. Il quale si diseccita appena
DG. Il quale rettifica il segnale alternato, conver- cessa il segnale in entrata. Tuttavia, volendo me-
tendolo in uno di tipo continuo, per applicarlo al- morizzare la presenza di un segnale acustico, ma-

Con questo dispositivo, basta lo schiocco delle dita od altro


rumore, per accendere una lampada, avviare un elettrodome-
stico o, più generalmente, aprire e chiudere un interruttore.

436
Il relè commuta in presenza di un suono.

nifestatosi in un breve periodo di tempo e deside- MONTAGGIO


rando che il relè rimanga eccitato, occorre sosti-
tuire il transistor TR3 con un diodo SCR, di tipo Il montaggio del circuito del relè audiocomanda-
BRX 71. Inoltre si deve inserire, in serie con la li- to si esegue nel modo indicato nel disegno del pia-
nea di alimentazione positiva, un pulsante nor- no costruttivo riportato in figura 2, dopo aver ap-
malmente chiuso, il quale va premuto quando si prontato il circuito stampato, il cui disegno, in
vuole interrompere l'eccitazione del relè. Questo grandezza naturale, è pubblicato in figura 3.
pulsante è indicato con le sigle "puls. SCR" in al- Chi acquista la scatola di montaggio del relé au-
to a destra dello schema teorico di figura 1. A piè diocomandato, trova in questa tutti i componenti
di schema, sono riportate le piedinature dei vari di figura 2. Chi invece vuole rifornirsi autonoma-
semiconduttori impiegati nel circuito dell'audio- mente dei vari elementi, deve ricordarsi di acqui-
relé. stare un relè da 12 Vcc, ovvero un modello per
La presenza degli elementi DZ -C3-C4- R4 si è corrente continua, <lodato di una bobina con resi-
resa necessaria qualora il dispositivo venga ac- stenza non inferiore ai 120 ohm.
coppiato con quello precedentemente descritto Soltanto nel caso in cui il transistor TR3 dovesse
dell'audiospia. In tal caso i terminali di entrata riscaldare troppo, converrà inserire, su questo,
2-3 vanno collegati con quelli d'uscita del proget- un radiatore con caratteristiche tali da disperdere
to 8-EP- G e la tensione di alimentazione a 9 agevolmente nell'aria l'energia termica prodotta.
Vcc va prelevata dal terminale 1. L'abbinamento Prima di inserire i semiconduttori sulla basetta-
dei due progetti consente di provocare l'eccitazio- supporto, raccomandiamo di osservare attenta-
ne del relè RL anche in presenza di un minimo ru- mente i quattro disegni presenti in basso dello
more in un ambiente chiuso e normalmente silen- schema elettrico di figura 1. Il primo di questi,
zioso. Ovviamente, con questo sistema di impie- sull'estrema sinistra, mostra l'esatta distribuzio-
go del relè audiocomandato, la regolazione del ne degli elettrodi di emittore-base-collettore nei
volume sonoro dell'audiospia diventa assai criti- primi due transistor TRI - TR2. Il secondo dise-
ca, potendo facilmente accadere che il solo ronzìo gno interpreta la posizione dei terminali su TR3,
di un moscone metta in funzione i due apparati. il terzo quella dell'eventuale diodo controllato
SCR ed il quarto, infine, quella del diodo led.
437
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G)
VISTI DA SOTTO

Fig. 1 • Progetto del rel audiocomandato descritto nel testo. Le linee tratteggiate
racchiudono la parte circuitale che viene montata su una basetta-supporto con cir-
cuito stampato. Il pulsante di tipo normalmente chiuso, disegnato in alto a destra,
va utilizzato soltanto nel caso in cui si voglia sostituire il transistor TR3 con l'SCR,
allo scopo di memorizzare i segnali applicati all'entrata.

----COMPONENTI-----
Condensatori R8 = 1.000 ohm (marrone • nero • rosso)
R9 = 27 ohm (rosso • viola • nero)
C1 = . 1F (non polarizzato)
C2 = 47 JLF • 35 VI (elettrolitico)
C3 = 47 /LF • 35 VI (elettrolitico) Varie
C4 = 47 JLF • 35 VI (elettrolitico)
TR1 = BC107
TR2 = BC107
Resistenze TR3 = 2N1711
R1 = 4.700 ohm (giallo • viola • rosso) SCR = BRX71
R2 10.000 ohm (marrone • nero • arancio) DZ = diodo zener (9 V • 1 W)
R3 = 500.000 ohm (trimmer) D1 = diodo al silicio (1 N4004)
R4 = 220 ohm (rosso • rosso • marrone) DG = diodo al germanio (quals. tipo)
R5 = 100.000 ohm (marrone • nero • giallo) DL = diodo led (quals. tipo)
R6 = 10.000 ohm (marrone • nero - arancio) RL = relé (12 Vcc • 120 ohm min.)
R7 = 1.000 ohm (marrone • nero • rosso) ALIM. = 12 Vcc + 14 Vcc

438
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439
PROGETTO 1 O • EP -1

Prezzo del kit: L. 19.100


(spese di spedizione comprese)

TEMPORIZZATORE
CON IC 555
La varietà e la quantità dei circuiti integrati, in- adattato a moltissime altre applicazioni pratiche,
dustrialmente prodotti, sono ormai tali da creare grazie alla sua particolare concezione costruttiva.
qualche confusione nella mente dell'elettronico Ebbene, di questo particolare circuito integrato,
dilettante. Eppure, in questo vasto mare di com- che è più noto con la sigla completa NE 555, ma
ponenti, è presente una serie di modelli, realizzati che è pure reperibile con sigle iniziali diverse, nel-
in concomitanza da tutte le case costruttrici, in le quali si conserva tuttavia il numero 555, ci oc-
ogni parte del mondo, perché ritenuti di fonda- cuperemo in questa· sede, proponendo ai lettori
mentale importanza e di uso comune. Ne citiamo un semplice esempio di impiego in un circuito
uno per tutti: l'integrato 555, progettato princi- temporizzatore. Il quale, nella pratica di ogni
palmente per la realizzazione di apparati tempo- giorno, potrà interessare i fotografi, i modellisti,
rizzatori di precisione, ma che può anche essere le massaie, gli sperimentatori e quanti altri neces-

Pur rappresentando una classica applicazione di uno tra i più


noti circuiti integrati, questo dispositivo potrà essere destina-
to ai più svariati servizi tecnici, nei quali è richiesta una
precisa temporizzazione.

440
Un montaggio per
molte pratiche applicazioni,
con elevato
contenuto didattico.

sitano di controllare il trascorrere del tempo nelle STRUTTURA DEL 555


brevi misure. Infatti, il temporizzatore, per chi
ancora non lo sapesse, è quel dispositivo che in- Il circuito integrato 555 è stato progettato e rea-
forma l'operatore sul passare del tempo, segna- lizzato, per la prima volta, dalla Signetics. Suc-
landone talvolta la cadenza attraverso un qualsia- cessivamente è stato costruito da tutte le altre
si avvisatore, che in questo caso è rappresentato principali industrie del settore elettronico.
da un relè, i cui contatti si chiudono su preciso Il dispositivo incorpora due tipi di circuiti: uno li-
comando esterno e rimangono chiusi per un tem- neare,ed uno digitale, ma in pratica rappresenta
po prestabilito. un timer di precisione regolabile ed alimentabile
In pratica, il temporizzatore, che nella terminolo- con tensioni di valori compresi fra i 5 Vcc e i 15
gia anglosassone viene chiamato "timer", po- Vcc ed in grado di fornire, all'uscita, una corren-
trebbe essere paragonato ad una sveglia elettroni- te di ben 200 mA.
ca, anche se rispetto a questa è molto più preciso Il terminale 1 di ICl corrisponde alla massa
nel computo dei tempi, soprattutto nella misura dell'integrato, cui fa capo la linea di alimentazio-
di quelli corti di decimi di secondo e di secondi. ne negativa dél componente.
Una volta questo apparato era di tipo meccanico, Al terminale 2 corrisponde il circuito d'entrata di
ma oggi quel modello è stato completamente su- trigger. Pertanto, quando la tensione presente su
perato e messo in disparte dai temporizzatori elet- questo elettrodo subisce una transizione negativa,
tronici, con i quali si dispone di un contatto elet- cioè quando, più esattamente, la tensione scende
trico chiuso od aperto soltanto per il tempo pre- al di sotto di un terzo del valore della tensione di
stabilito. Dunque, il temporizzatore elettronico alimentazione, si verifica il passaggio allo stato
non solo è in grado di segnalare il trascorrere del logico superiore dell'uscita, detto anche stato
tempo, ma provvede pure ad inserire e disinseri- "l".
re, automaticamente, qualsiasi apparato elettri- Il comando manuale di trigger viene ottenuto,
co. molto semplicemente, nello schema di figura 1,
Giunti a questo punto, dovremmo ora descrivere tramite il pulsante Pl e la resistenza Rl.
il circuito del temporizzatore approntato in scato- Il terminale 3 rappresenta l'uscita dell'integrato
la di montaggio. Tuttavia, rappresentando que- 555. La struttura dello stadio finale del circuito è
sto una applicazione didattica dell'integrato 555, tale da consentire il collegamento di carichi con
riteniamo doveroso soffermarci ancora sulla teo- assorbimento massimo di corrente di 200 mA, sia
ria e sulle caratteristiche proprie di tale compo- verso la linea positiva di alimentazione, sia verso
nente. la linea di massa. Nel primo caso il carico è ali-
441
R3
DI
R2
op
RI

L
W
±(
4 Il
7
e
vcc
2 IC1 6 ~

I.
p1f
yI
·-·-·-·I

Fig. 1- Schema elettrico del temporizzatore. Premendo il pulsante P1 per un attimo,


Il diodo led DL si accende ed il relé RL si eccita per tutto il tempo prestabilito trami-
te R2. Trascorso tale tempo, il diodo led si spegne ed i contatti del relé si riaprono.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 22 µF • 16 VI (elettrolitico) IC1 = integrato 555
C2 = 22F. 16 VI (elettrolitico) DZ = diodo zener (9 V • 1 W)
D1 = diodo al silicio (1N4004)
TR1 = 2N1711
Resistenze DL = diodo led (quals. tipo)
RL = relé (12 Vcc)
R1 = 100.000 ohm (marrone• nero• giallo) P1 = pulsante (normai. aperto)
R2 = 2,2 megaohm (trimmer) ALIM. = 13 Vcc + 14 Vcc
R3 = 100.000 ohm (marrone • nero - giallo)
R4 = 1.500 ohm (marrone • verde • rosso)
R5 = 220 ohm (rosso • rosso - marrone)

mentato in condizioni di riposo e disalimentato perché è stata adottata la soluzione rappresentata


durante la temporizzazione; nel secondo caso si nello schema elettrico di figura 1, nella quale vie-
verificano le condizioni opposte. ne utilizzato un transistor supplementare (TRl)
L'esempio più tipico è quello da noi adottato nel- d'uscita, in grado di pilotare il relé RL quando
lo schema di figura 1, che consiste nel collega- l'uscita di ICI passa dallo stato logico "O" a
mento del terminale 3 con un relé esterno. Tutta- quello ''l''.
via, se si effettuasse un collegamento diretto, fra Il terminale 4 di ICI stabilisce il reset dello stadio
l'uscita dell'integrato e l'entrata del relé, d'uscita, indipendentemente dalle condizioni
quest'ultimo rimarrebbe costantemente alimenta- d'ingresso. Si tratta di un ingresso ad elevato va-
to, con un conseguente spreco di energia e surri- lore di impedenza, che deve essere collegato con
scaldamento della bobina di eccitazione. Ecco la linea di alimentazione positiva quando non vie-
442
Fig. 2 . Piano costruttivo, realizzato su basetta di materiale isolante con circuito
stampato, del modulo elettronico del temporizzatore. Per il suo funzionamento oc-
corre applicare, sui capicorda 1 • 2 la tensione di alimentazione di valore compreso
fra i 13 Vcc e i 14 Vcc.

ne utilizzato, come accade nel caso del temporiz- comparatore di reset e viene normalmente colle-
zatore presentato più avanti. gato con i terminali del condensatore esterno di
Il terminale 5, che nell'applicazione del temporiz- temporizzazione, allo scopo di ottenere lo scatto
zatore rimane inutilizzato, rappresenta una uscita dell'uscita quando la tensione, presente sul con-
dell'integrato che, in talune occasioni, può funge- densatore, supera il valore della tensione di con-
re da ingresso di controllo. Esso indica la tensio- trollo.
ne di riferimento del comparatore di reset. Il terminale 7 costituisce l'uscita di collettore del
Il terminale 6 fa capo all'ingresso "attivo" del transistor di scarica interno all'integrato. Questo

Fig. 3 . Disegno, in grandezza reale,

-
del circuito stampato da riprodursi
su una faccia di una piastrina di ma-
teriale isolante, di forma rettangola-
re.

443
/C1
(sopra)
1 8
2 7
3 6
4 5

o
33»
o

e O
Fig. 4 • Indicazioni pratiche significative sulle piedinature dell'integrato e
TR1 dei transistor impiegati nel montaggio del temporizzatore.
( sotto)

transistor rimane all'interdizione quando l'uscita po, il relé ritorna allo stato di riposo, aprendo i
è alta, mentre raggiunge la saturazione quando suoi contatti.
l'uscita si approssima al valore di OV. Esso viene Il tempo in cui il relè RL rimane eccitato dipende
quindi normalmente collegato con il condensato- principalmente dai valori attribuiti al condensa-
re esterno di temporizzazione, allo scopo di pro- tore elettrolitico Cl e alle resistenze R2 + R3.
vocare la scarica automatica nella condizione di Con i valori prescritti nell'elenco componenti, le
reset. temporizzazioni, a seconda della posizione assun-
Al terminale 8 si applica la tensione di alimenta- ta dal cursore di R2, variano fra un minimo di 2
zione positiva dell'intero circuito dell'integrato secondi ed un massimo di 1 minuto primo.
555. Ma conviene sempre stabilizzare la tensione Coloro che volessero comporre un temporizzato-
di alimentazione, soprattutto in tutti quei casi in re per il controllo di tempi più lunghi, dovranno
cui le variazioni, che si verificano durante le tem- ovviamente aumentare il valore capacitivo del
porizzazioni dell'integrato, possono interferire condensatore elettrolitico Cl, elevandolo, ad
negativamente sul funzionamento e sulla preci- esempio, da quello consigliato di 22 F all'altro
sione tipica di questo componente. di 47 F. Con questo nuovo valore capacitivo di
Cl, la gamma delle temporizzazioni si estende fra
4 secondi e 2 minuti primi.
Per garantire la massima precisione delle tempo-
CIRCUITO DEL TEMPORIZZATORE rizzazioni, si è provveduto a stabilizzare la tensio-
ne di alimentazione di 13 Vcc ± 14 Vcc tramite
L'analisi delle caratteristiche e la descrizione delle l'inserimento, nel circuito di figura 1, di un diodo
varie funzioni dei terminali dell'integrato 555, zener (DZ) da 9 V - 1 W. Ma la maggior precisio-
consentono di interpretare ora, molto agevol- ne di funzionamento si raggiunge impiegando,
mente, il comportamento del circuito del tempo- per Cl, un adatto condensatore per temporizza-
rizzatore riportato in figura 1. zioni, esente da correnti di fuga, le quali impedi-
Il funzionamento del dispositivo è ottenuto pre- scono la corretta carica del componente.
mendo per un istante il pulsante PI, che è di tipo Il diodo al silicio Dl serve a proteggere il transi-
normalmente aperto. stor TRl dalle extracorrenti che si manifestano
Fatta questa manovra, il relé RL scatta, chiuden- sulla bobina del relé RL.
do i suoi contatti utili per un tempo prestabilito Riassumiamo ora brevemente il comportamento
tramite il trimmer R2. Poi, trascorso questo tem- elettrico del circuito teorico di figura 1. Quando

444
si preme il pulsante Pl, sui termin ali della resi- conviene sincerarsene mediante l'impiego
stenza Rl si verifica una caduta di tensione, per la dell'ohmmetro. Questo problema, peraltro, non
quale, sul terminale 2 d'entrata di ICI, la tensio- sussiste per coloro che fanno acquisto della scato-
ne scende nella misura di un terzo del valore della la di montaggio del temporizzatore.
tensione di alimentazione, provocando, sul termi- Ai principianti facciamo presente che, mentre per
nale d'uscita 3 di ICl, un passaggio immediato l'inserimento delle quattro resistenze RI-R3-R4
dallo stato logico "O" a quello "1 ". In questo ca- - R5 non occorre rispettare alcun ordine di mon-
so la corrente fluisce attraverso la resistenza R4, taggio, nel senso che queste non rappresentano
il diodo led DL e la base del transistor TRl, il dei componenti polarizzati e che i loro terminali,
quale raggiunge lo stato di saturazione, ossia con- quindi, possono essere scambiati comunque, per i
duce corrente attraverso la bobina del relé RL, due condensatori elettrolitici Cl - C2, per il diodo
che si eccita e rimane eccitato per tutto il tempo in zener DZ, per quello al silicio D 1 e per il diodo
cui il transistor si trova in saturazione. led le cose cambiano, perché tutti questi sono ele-
Il diodo led DL rimane acceso per tutto il tempo menti polarizzati, che debbono essere inseriti nel
della temporizzazione e tiene informato l'opera- circuito tenendo conto della posizione dei loro
tore sulle condizioni elettriche del circuito. elettrodi. Per esempio, nei due condensatori elet-
trolitici, esiste un terminale positivo ed uno nega-
tivo e prima di montare questi componenti occor-
MONTAGGIO DEL TEMPORIZZATORE re far riferimento alla crocetta riportata nello
schema pratico di figura 2 in corrispondenza del
Il montaggio del temporizzatore si effettua inte- terminale positivo. Per i due diodi DZ e Dl, inve-
ramente su basetta-supporto, di materiale isolan- ce, occorre tener presente la' posizione del termi-
te, con circuito stampato riprodotto in una delle nale di catodo, che si trova da quella parte del se-
sue facce. Il solo alimentatore costituisce l'ele- miconduttore in cui, sull'involucro esterno, è im-
mento esterno. E questo potrà essere rappresen- presso un anello di riferimento, peraltro ben visi-
tato dal modello descritto nelle prime pagine del bile nello schema pratico di figura 2. Per il diodo
fascicolo, il quale tuttavia non è stato approntato led DL, l'individuazione dell'elettrodo di catodo
in scatola di montaggio. In ogni caso, la tensione rimane agevolata dalla presenza di una piccola
di alimentazione, derivata da pile o da alimenta- smussatura, in corrispondenza di tale conduttore.
tore da rete, deve assumere un valore compreso In figura 4 abbiamo riportato i disegni indicativi
fra i 13 Vcc e i 14 Vcc e deve essere correttamente delle piedinature dell'integrato 555 e del transi-
applicata sui capicorda contrassegnati con i nu- stor 2Nl 711. Per l'ICI, la posizione del piedino 1
meri 2 - 1 facendo bene attenzione che, sul termi- è segnalata dalla presenza di un dischetto-guida
nale 2 va connessa la linea di alimentazione posi- nella parte superiore del contenitore di plastica
tiva, sul terminale 1 quella negativa. del componente. Corrispondentemente, sul cir-
Quei lettori che non avessero fatto richiesta della cuito stampato, è riportato il numero 1.
scatola di montaggio del temporizzatore, dovran- Il disegno, in basso di figura 4, interpreta la di-
no costruire la basetta-supporto, di forma rettan- stribuzione esatta degli elettrodi uscenti dalla par-
golare e delle dimensioni di 9 cmx 3,5 cm, com- te inferiore del transistor TRl. La piccola tacca-
ponendo, in una delle sue facce, lo schema del guida, ricavata esternamente al cerchio metallico,
circuito stampato, il cui disegno in grandezza rea- consente una lettura precisa della posizione dei
le è riportato in figura 3. conduttori.
Le fasi di montaggio del modulo elettronico deb-
bono avvenire in due tempi; dapprima si applica-
no tutti i componenti di piccole dimensioni e, suc-
cessivamente, quelli di dimensioni maggiori, che
sono rappresentati dal relé RL, dal trimmer R2
munito di perno di comando e dal pulsante PI,
che deve essere di tipo normalmente aperto. Si
tenga presente che, in commercio, esistono pul-
santi con funzioni elettriche diverse, quelli che
mantengono sempre chiusi i loro contatti e quelli
che li conservano sempre aperti. Nei primi model-
li, quando si preme il bottone di comando, il cir-
cuito elettrico collegato si apre, nei secondi il cir-
cuito si chiude. Ma per essere certi di montare il
pulsante richiesto, di tipo normalmente aperto,
445
PROGETTO 11 - EP -L

Prezzo del kit: L. 16.200


(spese di spedizione comprese)

LAMPEGGIATORE
SEQUENZIALE
Il risultato raggiunto con la realizzazione di que- integrati ICI e IC2, dai quali dipende il compor-
sto progetto è certamente suggestivo. Dato che, tamento circuitale dell'apparato.
con esso, si ottiene l'accensione successiva di die- La sezione "a" di ICI, per il quale si utilizza il
ci diodi led, diversamente colorati, con una velo- modello 4093B, oscilla ad una frequenza regola-
cità regolabile a piacere e un effetto globale di lu- bile con il trimmer R2. La sezione "b", invece,
ce che corre. funge da stadio pilota.
I componenti elettronici, che concorrono alla for- Le due sezioni "c" e "d" rimangono inutilizzate
mazione del circuito del lampeggiatore pubblica- o, come si suol dire in gergo, "appese" con i loro
to in figura 1, sono evidentemente pochi. Ma tra ingressi alla linea di alimentazione positiva, cioè
questi, i due più importanti sono certamente gli al + vcc.

Oltre che arricchire il clima natalizio, questo dispositivo può


trovare molte applicazioni nei settori del puro divertimento, in
quelli pubblicitari e, soprattutto, nel modellismo.

446
Un suggestivo gioco di luci.

Il segnale di dock, uscente dal piedino 4 della se- Per rallentare ulteriormente la velocità delle ac-
zione 'b'' di ICI, entra, attraverso il piedino 14, censioni successive dei diodi led, al di là di quanto
nell'integrato IC2 che, a sua volta, lo ripropone concesso dal trimmer R2, occorre intervenire sul
sulle dieci uscite, con inizio dal piedino 3 e fino al valore capacitivo di C2, elevandolo a 10 F ed an-
piedino 11, per poi riprendere nuovamente il ciclo che a 22 F.
ad iniziare dal piedino 3.
Sulle uscite di ICI sono collegati i dieci diodi led
DLI, DL2 ... DLl0, che si accendono soltanto
quando l'uscita corrispondente di IC2 viene atti- MONTAGGIO
vata, mentre si spengono immediatamente dopo.
L'integrato IC2, dunque, per il quale è stato La maggiore difficoltà di montaggio del circuito
adottato il modello 4017, svolge le due funzioni del lampeggiatore sequenziale va riscontrata nelle
di contatore decimale e decodificatore, ovvero in- operazioni di saldatura dei terminali dei due zoc-
crementa i propri stati logici ad ogni fronte di coli portaintegrati. Perché le piste di rame del cir-
dock applicato al piedino 14, da zero fino a nove, cuito stampato sono talmente vicine in quei pun-
per un totale di dieci stati, per ritornare poi nuo- ti, da provocare, all'atto delle saldature a stagno,
vamente allo stato zero. Un circuito interno deco- una facile invasione delle piste contigue. Dunque,
difica lo stato attuale ed invia, sul corrispondente per evitare guai, ossia cortocircuiti, occorre ser-
piedino, un segnale logico "alto", mantenendo virsi di saldatore dotato di punta molto sottile.
"bassi" gli altri. Coloro che hanno rinunciato all'acquisto della
La tensione di alimentazione può assumere valori scatola di montaggio, debbono iniziare il lavoro
compresi fra i 5 Vcc e i 15 Vcc, ovviamente conti- costruttivo del lampeggiatore prendendo le mosse
nui, stabilizzati e ben filtrati. Tuttavia, con valori dall'approntamento del circuito stampato, il cui
inferiori ai 14 Vcc, la luminosità dei diodi led di- disegno in grandezza reale è riprodotto in figura
minuisce e può divenire inadatta per talune appli- 3.
cazioni pratiche. In questo caso occorre ridurre il Sulla basetta-supporto, nella faccia opposta a
valore della resistenza R3, portandolo dai pre- quella in cui sono presenti le piste di rame, si a
scritti 1.500 ohm a 1.000 ohm soltanto, se la ten- plicano i vari componenti elettronici nel modo in-
sione di alimentazione è di 10 Vcc e a 470 ohm, se dicato dal piano costruttivo di figura 2. 2
si utilizza una tensione di alimentazione di soli 5 si nota la presenza di 6 ponticelli, ott
Vcc. trettanti spezzoni di fili conduttori, i quali sta
Fig. 1- Circuito teorico del lam peggiatore sequenziale. Con il trimmer R2 si regola la
velocità delle accensioni del dieci diodi led. Sulla destra sono riportati gli schemi re-
lativi alle piedinature dei due integrati.

COMPONENTI-----

Condensatori R3 = 1.500 ohm (marrone • verde • rosso)


C1 = 100.000 pF
C2 = 4,7 F. 16 VI (elettrolitico) Varie
IC1 = 4093 B (integrato)
Resistenze IC2 = 4017 B (integrato)
DL1... DL 10 = diodi led
R1 = 33.000 ohm (arancio • arancio • arancio) ALIM. =9 Vcc + 14 Vcc
R2 = 470.000 ohm (trimmer)

scono la continuità circuitale. suna ragione possono essere sostituiti con lampa-
In corrispondenza degli elettrodi di anodo e cato- dine e che per raggiungere effetti luminosi diversi
do del primo diodo led, montato all'estrema de- conviene inserire, al posto della resistenza Rl,
stra di figura 2, sono impresse le lettere "a-k; una qualsiasi fotoresistenza da esporre a variazio-
queste si intendono idealmente ripetute per tutti ni di luce esterna, oppure un microfono a carbo-
gli altri led. ne per trasformare il progetto in un audiolampeg-
Concludiamo ricordando che i diodi led per nes- giatore.

448
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449
PROGETTO 12 -EP-M

Prezzo del kit: L. 14.700


(spese di spedizione comprese)

REGOLATORE
DI POTENZE
Il controllo delle potenze elettriche può conside- consumano energia elettrica in misura eccessiva,
rarsi corretto quando i dispositivi, preposti a tale perché una buona parte di questa viene trasfor-
funzione, non trasformano energia elettrica in ca- mata in energia termica. Il problema, dunque,
lore. Come invece avveniva un tempo, quando si merita di essere risolto a livello dilettantistico, an-
impiegavano i reostati, oppure gli ingombranti che se parzialmente, dato che l'apparato, presen-
trasformatori variabili, che dovevano mantenere tato e descritto in questa sede, è in grado di rego-
il rendimento del sistema di regolazione entro li- lare le sole piccole potenze elettriche in corrente
miti accettabili. Anche recentemente, tuttavia, si continua. Pertanto, i carichi da porre sotto con-
è potuto notare che, alcuni apparati elettronici, trollo possono essere rappresentati da motorini
appositamente concepiti per controllare la lumi- elettrici, alimentati in corrente continua, o da
nosità delle lampade o la velocità di rotazione lampadine da alimentare con lo stesso tipo di cor-
della punta perforatrice di un piccolo trapano, rente. In pratica, quindi, il dispositivo potrà inte-

.
Questo semplice dispositivo consente di regolare, per mezzo
di un trimmer, la potenza elettrica di un piccolo carico, alimen-
tato in continua, senza trasformazione di energia elettrica in
calore.

450
+,

È un regolatore di potenze elettriche per piccoli trapani, lampadine,


motorini di ferromodelli, alimentati con basse tensioni continue.

ressare molti modellisti e certamente tutti quegli semplice trimmer, di piccola potenza, facile con-
operatori che svolgono la loro attività nei labora- trollo e preciso in ogni manovra.
tori hobbystici, con utensili elettrici di piccola o Sono questi, dunque, i principali fattori che pos-
media potenza. sono scongiurare ogni inconveniente di pilotaggio
dei motori elettrici. Ma abbandoniamo per ora
ogni ulteriore considerazione inerente i pregi del
IL CIRCUITO ELETTRICO circuito di figura 1 e cerchiamo di analizzarne il
suo funzionamento.
Il circuito elettrico del regolatore di potenza è Il trimmer R2 regola la durata nel tempo dei se-
presentato in figura 1. In esso compaiono subito, gnali rettangolari uscenti dal piedino 3 dell'inte-
all'occhio dell'osservatore attento, due elementi grato. I quali possono essere rappresentati, anali-
di maggiore importanza: l'integrato ICI ed il ticamente, in tre grandezze diverse e alle quali
transistor TRl. Ma si può anche notare come la corrispondono altrettante potenze elettriche con-
tensione continua di alimentazione, il cui valore trollate. Perché il trimmer Rl agisce sia sulla fre-
può essere compreso fra i 12 Vcc e i 15 Vcc sia la quenza di oscillazione di ICI, sia sul duty-cycle.
stessa utilizzata pure dal carico il quale, come si è Vediamo ora di interpretare la funzione svolta
detto, può essere rappresentato da un motorino dal diodo al silicio Dl. E consideriamo il caso in
elettrico in corrente continua o da una lampadi- cui il segnale d'ingresso sia tale da provocare, sul
na. Le tensioni alternate, dunque, sono escluse piedino 2 di ICI, dei picchi di tensione positivi e
dall'impiego del progetto di figura 1 e sono pure di valore superiore a quello presente sulla linea di
escluse quelle continue di valore superiore ai 15 alimentazione positiva del dispositivo. Ebbene,
Vcc. Ma la precisione circuitale del dispositivo di una simile condizione può manifestarsi quando la
figura 1 e la sua regolazione progressiva rappre- durata dell'impulso di trigger misura un tempo
sentano due elementi di fondamentale importan- superiore a quello della costante di tempo R-C del
za, non solo per le caratteristiche elettriche del circuito d'ingresso. Conseguentemente, sull'in-
controllo, ma anche per quelle di ordine meccani- gresso 2 dell'integrato si otterrebbe un segnale
co. Infatti soltanto con questi principi è possibile caratterizzato dalla presenza di un picco positivo,
realizzare un comando di velocità attraverso un che potrebbe danneggiare l'integrato stesso.
451
8
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452
RADIATORE

+ vcc

use.
CARICO

-vcc

Fig. 2- Piano costruttivo, interamente realizzato su una basetta-supporto con circui-


to stampato, del dispositivo di controllo della potenza assorbita da piccoli motori o
lampade in corrente continua ed alimentati a bassa tensione.

Per evitare il fenomeno ora descritto, conviene I segnali che polarizzano la base del transistor
inserire il diodo D1, denominato pure "diodo di TRI, di tipo Darlington, modello B0681, sono
clamping", in grado di limitare l'ampiezza massi- stati illustrati nei tre diagrammi riportati in corri-
ma della tensione di alimentazione positiva. spondenza dell'uscita 3 di ICl. Quello in "a" è di

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Fig. 3- Disegno In grandezza reale del circuito stampato, da riprodurre su basetta di
materiale isolante, necessario per la composizione del progetto 12. EP • M.

453
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2
3
4#E 7
6
5
I 8D
681

555 .JJL
e
Fig. 4 . Disegni relativi alle pledinature dell'integrato e
del transistor montati nel circuito del regolatore di po-
tenza elettrica.

piccola potenza (impulsi brevi), quello in "b'' è ne teorica relativa alle varie funzioni elettriche
di media potenza (impulsi a media durata), quello svolte dai componenti che compongono il circui-
in "c" è riferito agli impulsi lunghi di potenza to di figura 1, ricordando che le linee tratteggiate,
elevata. riportate sulla destra del progetto, separano la se-
Ai lettori principianti facciamo presente che TRl zione del regolatore di potenza, che va montata
è un transistor che, internamente allo stesso con- su una basetta-supporto, da quella composta da-
tenitore, possiede due distinti transistor, collegati gli elementi esterni, vale a dire dal carico e
tra loro nella classica configurazione Darlington. dall'alimentatore, il quale potrà essere costituito
Questo semiconduttore sostituisce quindi il più dal modello presentato e descritto nelle prime pa-
complesso cablaggio di due transistor singoli. gine del fascicolo, ma che non è stato approntato
Di solito il transistor Darlington è composto da in scatola di montaggio.
un componente di media potenza, seguito da un
altro di potenza maggiore. Il vantaggio circuitale,
che proviene dall'impiego del transistor TRl nel- MONTAGGIO DEL VARIATORE
la versione Darlington, consiste nel semplificare il
progetto del regolatore di potenza nella sua attua- Coloro che hanno acquistato la scatola di mon-
zione pratica e di ottenere, nel contempo, una taggio del variatore di potenza elettrica non deb-
amplificazione di corrente ugualmente elevata, bono affrontare il lavoro di approntamento del
pari al prodotto dei coefficienti di amplificazione circuito stampato, perché questo, assieme a tutti
dei due semiconduttori conglobati in TRl. Il qua- gli altri elementi illustrati nel piano costruttivo di
le, in pratica, è in grado di tollerare tensioni con- figura 2, è contenuto nel kit. Gli altri, invece, do-
tinue di valore limite massimo di 100 V e correnti vranno riportare, su una faccia di una basetta-
di 4 A max. Il coefficiente di amplificazione di supporto di forma rettangolare, il disegno pub-
TRl è di 750. blicato in grandezza naturale in figura 3. E sol-
Poiché l'impiego maggiore del circuito di figura 1 tanto dopo aver compiuto tale operazione, po-
avviene in accoppiamento con carichi di natura tranno iniziare il lavoro di montaggio del disposi-
induttiva, come ad esempio gli avvolgimenti elet- tivo.
trici dei motori dei piccoli trapani o di quelli di A tutti invece, consigliamo di inserire dapprima i
trazione dei ferromodelli, allo scopo di evitare i componenti di dimensioni più piccole e per ultimi
pericoli derivanti dalla formazione di extratensio- gli altri.
ni, si è provveduto ad inserire, sulla linea di ali- Raccomandiamo inoltre di eseguire in modo pre-
mentazione di collettore di TRl, il diodo al silicio ciso le saldature a stagno dei terminali dei vari
D2. componenti, perché il buon esito del funziona-
La cellula composta dal diodo zener DZ e dal mento dell'apparato dipende soprattutto da que-
condensatore elettrolitico C3 provvede a stabiliz- ste.
zare la tensione di alimentazione dell'integrato Il circuito stampato, inserito nella scatola di
ICl. montaggio, presenta il vantaggio di possedere
Possiamo ora concludere questa breve esposizio- tutte le piste di rame ricoperte con un velo di sta-
454
gno o, come si usa dire, prestagnate, allo scopo di essere inseriti nel circuito senza tener conto della
agevolare le operazioni di saldatura. In ogni caso, posizione degli elettrodi.
prima di por mano al saldatore, conviene sempre Per l'integrato ICI occorre ricordare che il piedi-
pulire energicamente i terminali di tutti i compo- no 1, indicato con questo stesso numero nel dise-
nenti, raschiandoli con la lama di un temperino o gno di figura 2, si trova in posizione prossima al
con una lametta da barba, fino ad evidenziarne la piccolo dischetto-guida presente sulla parte supe-
lucentezza metallica. riore del contenitore, come.indicato pure sulla si-
Mentre le quattro resistenze R2- R3-R4- R5 nistra di figura 4.
possono essere inserite nel circuito senza tenere Il transistor Darlington, non richiede alcun radia-
conto della posizione dei terminali, ciò non è più tore di calore, perché, come è stato detto in sede
possibile per il condensatore elettrolitico C3 e per di descrizione teorica del progetto, il circuito non

i diodi D1-D2- DZ, che sono elementi polarizza- trasforma energia elettrica in energia termica.
ti e che vanno quindi applicati al circuito in un Tuttavia, a scopo cautelativo, onde prevenire in-
unico senso. Per esempio, per l'elettrolitico C3, il serimenti errati di alimentazione o di carichi, con-
terminale positivo va infilato in quel foro in pros- viene sempre, come è dato a vedere nello schema
simità del quale, sul circuito di figura 2, è riporta- costruttivo di figura 2, munire il semiconduttore
ta una crocetta. Per i tre diodi, invece, occorre te- di un piccolo radiatore.
ner conto della posizione dell'elettrodo di catodo, Per quel che riguarda la piedinatura di TRl, ri-
che si trova da quella parte del componente nella mandiamo il lettore alla figura 4 sulla cui parte di
quale, sull'involucro esterno, è presente un anello destra sono riportati tutti gli elementi necessari
di riferimento. per individuare l'esatta posizione dei tre elettrodi
I due condensatori ceramici Cl - C2 vanno consi- di emittore-collettore-base.
derati alla stregua delle resistenze, ossia possono

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ElETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 - 20125 Milano

455
PROGETTO 13-EP -N

Prezzo del kit: L. 18.600


(spese di spedizione comprese)

ELETTROSTIMOLATORE
MUSCOLARE
Gli apparati elettrostimolatori dei muscoli stanno un mezzo terapeutico insostituibile, in misura si-
riscuotendo, in questi tempi, un indubbio succes- gnificativa in quei soggetti che non tollerano l'as-
so, anche se il campo dell'elettroterapia si presen- sunzione di farmaci. In ogni caso, la stimolazione
ta tuttora vasto e confuso, soprattutto per l'enor- elettrica dei tessuti nervosi e muscolari, esercitata
me varietà di tipi di correnti introdotte nel settore attraverso la cute, non è certo una novità per nes-
sanitario negli ultimi anni. Rimane comunque in- suno. Sicuramente non per quei lettori che seguo-
discusso l'effetto curativo di questo moderno me- no attentamente, senza mai perdere un numero, il
todo di intervento sull'organismo umano. Per- programma di argomenti tecnici svolto in questo
ché, quale che sia l'indicazione dell'elettrostimo- periodico, nei cui fascicoli arretrati avranno già
lazione terapeutica, l'obiettivo dell'applicazione colto l'occasione per realizzare alcuni apparati
è la contrazione del muscolo o di un gruppo di fi- elettromedicali per impieghi eccitomotori. Può
bre, sui quali l'elettroterapia continua a rivelarsi essere invece una grossa novità per molti la pre-

La stimolazione elettrica dei tessuti muscolari e nervosi è di-


venuta una prassi terapeutica molto diffusa nella eliminazione
di alcune forme dolorose dell'organismo umano.

456
9

Uno strumento terapeutico per uso personale o familiare, che sostituisce


validamente i corrispondenti e costosi modelli professionali.

sentazione, in scatola di montaggio, di un appa- IL CONVERTITORE DI TENSIONE


recchio del genere, che viene proposto al pubblico
in una veste circuitale assai semplice, assoluta- Il circuito dell'elettrostimolatore, riportato in fi-
mente esente da pericoli, essendo alimentato a pi- gura 1, si identifica con quello di un convertitore
la e quindi utilizzabile da chiunque. Anche perché di tensione, perché trasforma la tensione di ali-
il progetto è dotato di due regolazioni manuali, mentazione di 9 V erogata da una piccola pila o
quella della frequenza e quella dell'intensità dello da due pile piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in
stimolo elettrico ed è quindi in grado di soddisfa- serie tra di loro, in impulsi di tensione con picchi
re una vasta gamma di esigenze terapeutiche. È che possono raggiungere i 500 V e con una forma
risaputo, infatti, che la stimolazione dei muscoli, d'onda analoga a quella riportata in figura 4.
tramite l'elettricità, è sempre valida finché il sog- Gli impulsi sono generati dal transistor U JT. E
getto è in grado di tollerarla. E ciò significa che questi si manifestano quando sull'emittore viene
occorre scegliere lo stimolo più efficace, fra tutti raggiunto il valore di tensione di soglia necessario
quelli disponibili, con il minimo disturbo del pa- per innescare il componente.
ziente. Ecco perché in commercio esiste un'ampia Il trimmer R4, assieme al condensatore elettroliti-
gamma di modelli di elettrostimolatori, in cui co Cl e alla resistenza R5, rappresenta l'elemento
cambia la qualità degli impulsi, la forma e la du- primario della frequanza di ripetizione degli im-
rata, impiegando una delle tante correnti variabili pulsi.
che l'attuale tecnologia mette a disposizione degli In pratica, con Rl tutto inserito, si raggiunge il
operatori terapeutici. valore minimo di frequenza degli impulsi, con Rl
Ovviamente, non potendo noi proporre un pro- tutto escluso si ottiene il valore massimo. Dun-
getto per ogni tipo di corrente, abbiamo cercato que, il trimmer Rl regola manualmente la caden-
di concepire un circuito adatto agli usi più comu- za degli impulsi, mentre la durata di questi dipen-
ni, in grado di trasformare la bassa tensione di de principalmente dalla capacità assegna
una pila e la sua corrente continua in una sequen- condensatore elettrolitico Cl.
za di impulsi a frequenza ed ampiezza manual- La tensione, presente sui terminali della resisten-
mente regolabili, ossia una corrente con picchi di za R2, è quella massima degli impulsi --
tensione elevati. Ma vediamo ora in qual modo dall'UJT ed uscenti dal suo terminale I
ciò è stato reso possibile. cursore di R2 consente di prelevare la porzione
e
9V
e

Ih...- POTENZA {3
-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·- i

Flg. 1 • Circuito teorico dell'elettrostimolatore muscolare. Le linee tratteggiate rac-


chiudono la parte del progetto che deve essere realizzata su una basetta-supporto
con circuito stampato.

-----COMPONENTI-----
Condensatore R5 = 47.000 ohm (giallo • viola • arancio)
C1 = 2,2F ·16 VI (elettrolitico)
Varie

Resistenze
TR1 =
BD681
UJT =2N2646
R1 = 47.000 ohm (giallo • viola • arancio) LN =lampada al neon
R2 = 100 ohm (trimmer) T1 =trasformatore (9 V • 220 V)
R3 = 470 ohm (giallo • viola • marrone) S1 =interrutt.
R4 = 470.000 ohm (trimmer) ALIM. =
9 Vcc

tensione desiderata, da inviare poi al seguente Questo tipo di transistor, per il quale è stato adot-
processo di amplificazione. tato il modello BD681, sostituisce il più comples-
so cablaggio di due transistor singoli. Normal-
mente esso è rappresentato da un componente
AMPLIFICAZIONE DEI SEGNALI amplificatore di media potenza, seguito da un al-
tro di potenza maggiore.
Chi osserva attentamente lo schema elettrico di Il vantaggio circuitale, che deriva dall'impiego di
figura 1, si accorge che il transistor TRl è rappre- TRl nella versione Darlington, consiste nel sem-
sentato tramite un simbolo teorico alquanto di- plificare il progetto dell' elettrostimolatore nella
verso da quello che normalmente identifica un sua attuazione pratica e di ottenere una amplifi-
transistor di tipo NPN. E infatti il semicondutto- cazione ugualmente elevata, pari al prodotto dei
re indicato con TRl è di tipo Darlington. Ciò si- coefficienti di amplificazione dei due transistor
gnifica che in esso sono contenuti due transistor, contenuti in TRl.
tra loro collegati nella ben nota configurazione Il pilotaggio di TRl, attraverso la sua base, avvie-
Darlington. ne tramite il componente R2, che è un trimmer,
458
Al PUNTALI
( usc. AT)

CADENZA

Fig. 2-Piano costruttivo del dispositivo atto a stimolare elettricamente i tessuti mu-
scolari e nervosi. Il circuito deve essere alimentato esclusivamente con pile, dato
che l'Impiego di alimentatori da rete può essere concesso soltanto alle persone
molto esperte.

dotato di perno di regolazione, del valore di 100 dell'ampiezza dei segnali uscenti dal circuito.
ohm. Questo elemento, come abbiamo detto, Il collettore di TRl pilota un piccolo trasforma-
consente di dosare la quantità di segnale, ovvero tore (Tl) elevatore di tensione, sul cui avvolgi-
di impulso, da applicare alla base di TRl, fun- mento secondario è disponibile un segnale la cui
gendo di conseguenza da elemento regolatore forma d'onda è riportata in figura 4 e che può

Flg. 3- Disegno In grandezza reale del circuito stampato necessario per la realizza-
zione del modulo elettronico dell'elettrostimolatore.
Il consumo di corrente del circuito di figura 1 è di
1,5 mA , ma nel brevissimo momento in cui è pre-
sente l'impulso, l'intensità di corrente assorbita
dal circuito assume valori più elevati. Un normale
tester, tuttavia, non può leggere questi valori ele-
vati di corrente, a causa del fenomeno dell'inerzia
dell'indice dello strumento.

GLI ELETTRODI STIMOLATORI

Fig. 4- Questa è la forma d'onda degli impulsi elettrici L'uscita del circuito di figura 1, indicata con iter-
presenti in uscita del dispositivo descritto nel testo. minali 1-2 sull'estrema sinistra del progetto, de-
ve essere collegata con gli elettrodi stimolatori di
cui si parla più avanti. Per ora, a conclusione
dell'analisi del circuito teorico di figura 1, faccia-
mo notare che le linee tratteggiate, riportate in
raggiungere, a seconda della posizione assegnata questo stesso disegno, racchiudono la sezione
al trimmer R2, il valore massimo di 500 V. elettrica dell' elettrostimolatore che va montata su
Il trasformatore Tl non è un componente specia- una basetta-supporto, di materiale isolante, con
le, si tratta invece di un elemento di piccola po- circuito stampato in una delle due facce. Ricor-
tenza, del tipo di quelli impiegati per ridurre la diamo inoltre che, diminuendo l'ampiezza del se-
tensione di rete di 220 Vca al valore di 9 Vca e che gnale, per mezzo del trimmer R2, si raggiunge un
in questa occasione viene montato con rapporto punto in cui, nonostante il corretto funzionamen-
di trasformazione invertito, ossia con l'avvolgi- to del dispositivo, la lampada al neon LN non rie-
mento secondario in funzione di avvolgimento sce ad innescarsi, ossia rimane spenta. Mentre
primario. con il trimmer R2 regolato al massimo, la lampa-
La lampada al neon LN, con resistenza di prote- da LN non sembra più lampeggiare, ma offre la
zione Rl esterna, sostituisce un eventuale oscillo- sensazione di rimanere sempre accesa.
scopio per la visualizzazione degli impulsi d'usci- Il circuito racchiuso fra linee tratteggiate che, co-
ta. Questa stessa lampadina svolge pure il compi- me abbiamo detto, compone il modulo elettroni-
to di elemento stabilizzatore parziale della tensio- co dell'elettrostimolatore, potrà essere inserito, a
ne d'uscita che, diversamente, raggiungerebbe lavoro ultimato, in un contenitore di materiale
valori ben più alti, ma del tutto inutili. isolante, dentro il quale potrà essere introdotta
pure la pila o le pile di alimentazione per un valo-
re di tensione complessivo di 9 V.
Sulla parte esterna del contenitore compariranno
i perni dei due trimmer regolatori, sui quali si po-
tranno innestare due piccole manopole, l'inter-
ruttore S1 e i conduttori degli elettrodi, i cui ter-
minali potranno essere fissati, tramite due spinot-
ti, su due boccole isolanti.
2N2646
MONTAGGIO DEL CIRCUITO
o
BD Dato il numero ridotto di componenti, il circuito
681 dell'elettrostimolatore muscolare è di facile rea-
lizzazione pratica.
Tenendo sott'occhio lo schema costruttivo di fi-
e c b gura 2, si applicano, sulla basetta del circuito
stampato, ovviamente nella parte opposta a quel-
la in cui sono presenti le piste di rame, i compo-
Fig. 5 • Da questi disegni il lettore potrà trarre le indica-
zioni necessarie per individuare l'esatta posizione dei
nenti più piccoli: le tre resistenze Rl - R3 - R5, il
terminali dei due semiconduttori impiegati nel circuito condensatore elettrolitico Cl, il transistor UJT e
dell'elettrostimolatore. il TRl, sul quale occorre fissare il radiatore di ca-
lore, che favorisce la disoersione dell'energia ter-

460
mica prodotta dal componente durante il suo piano di montaggio dell'elettrostimolatore di fi-
funzi onamento. Poi si monta il trasformatore T1 gura 2, avrà notato che, in posizione parallela al-
e, per ultimi, si inseriscono i due trimm er, i quat- la resistenza R3, è presente un piccolo condutto-
tro capicorda (due per la tensione di alimentazi o- re, che unisce tra loro due piste del circuito stam-
ne e due per gli elettrodi o puntali) e i conduttori pato sulla faccia opposta della basetta-supporto.
uscenti dal contenitore della lampada al neon Si tratta in pratica di un ponticello, rappresentato
LN. da un piccolo spezzone di filo conduttore di ra-
Naturalmente, prima di inserire sulla basetta- me, che deve essere assolutamente inserito in fase
supporto i due semiconduttori UJT e TRl, si do- di montaggio dell'apparato e in assenza del quale
vrà consultare attentamente la figura 5, nella l'elettrostimolatore non funziona. A questo ac-
quale sono chiaramente riportate le piedinature corgimento pratico si è dovuto ricorrere per sem-
dei due componenti. Per esempio, per il modello plificare la composizione del circuito stampato
2N2646, occorre far riferimento alla posizione che, diversamente, sarebbe divenuta alquanto
della piccola tacca-guida metallica, ricavata sul complessa.
corpo del semiconduttore, la quale consente di in- Il ponticello, dunque, va applicato sulla faccia
dividuare esattamente l'ordine di distribuzione della basetta opposta a quella in cui è presente il
degli elettrodi del transistor. circuito stampato, mentre i due terminali vanno
Per l'UJT, invece, l'individuazione dei terminali saldati a stagno dall'altra parte.
si ottiene osservando il componente dalla parte in Facciamo rilevare, per ultimo, che sulle due estre-
cui è impressa la sigla BD 681, così come questo è mità opposte della basetta-supporto di vetronite,
disegnato in figura 5. sulla quale si compone il circuito del modulo elet-
Al contrario del modo di inserimento nel circuito tronico dell'elettrostimolatore, sono presenti due
delle resistenze, il cui orientamento non solleva fori di diametro superiore a quello dei normali
alcun problema, il condensatore elettrolitico Cl fori di inserimento dei terminali dei diversi com-
deve essere applicato tenendo conto delle esatte ponenti. Ebbene, questi fori potranno servire per
posizioni dei suoi reofori, il positivo ed il negati- un'eventuale introduzione di viti di sostegno, di-
vo. Sullo schema pratico di figura 2, in corrispon- stanziali, del modulo, nel caso in cui questo ven-
denza del terminale positivo di Cl, è riportata ga inserito in un contenitore.
una crocetta.
Sui capicorda, saldati in corrispondenza dei ter-
minali 4 - 3 del circuito stampato, si collegano i GLI ELETTRODI DI CONTATTO
conduttori della tensione di alimentazione positi-
va e negativa che, come è stato detto, può essere Gli elettrodi o puntali, sono gli elementi che ap-
derivata da una piccola pila da 9 V o da un colle- plicano gli impulsi elettrici direttamente sulla cute
gamento in serie di due pile piatte da 4,5 V ciascu- sovrastante la parte dell'organismo sofferente.
na. Questi non sono contenuti nella scatola di mon-
Coloro che faranno acquisto del kit dell'elettro- taggio, nella quale invece sono presenti tutti gli
stimolatore, potranno rilevare che, sulla faccia elementi necessari per la composizione del modu-
della basetta-supporto di vetronite in cui è realiz- lo elettronico riportato in figura 2. Il lettore quin-
zato il circuito stampato, sono presenti alcune si- di dovrà provvedere da sé alla realizzazione di tali
gle. Per esempio, nella zona sottostante a quella elementi, per i quali si potranno utilizzare, come
in cui è fissato il trasformatore T1, è riportata la soluzione più semplice, i due puntali di un tester,
sigla EP - N, il cui significato è: Elettronica Prati- cosi come appare disegnato nello schema di figu-
ca, progetto N. In corrispondenza dei fori in cui ra 1, sull'estrema sinistra. In sostituzione di que-
vanno introdotti i terminali del transistor Dar- sti si potranno utilizzare due grandi chiodi, di me-
lington TRl sono invece riportate le tre lettere al- die dimensioni e con aspetto dorato, ovvero otto-
fabetiche maiuscole E - C - B, che segnalano la nati.
posizione degli elettrodi di Emittore - Collettore Prima dell'applicazione sulla pelle dei due elet-
-Base del transistor. Nelle due posizioni opposte trodi, conviene umidificare leggermente la parte
del trasformatore Tl, poi, sono riportate le due con un po' di acqua.
lettere alfabetiche maiuscole S - P, che indicano Inizialmente, all'atto dell'applicazione delle scos-
la presenza, in quella parte del circuito dell'avvol- se elettriche, conviene regolare il trimmer R2 sui
gimento secondario e di quello primario. Infine valori più bassi di potenza, per poi elevarli lenta-
ricordiamo che, in corrispondenza dei terminali mente finché questi sono sopportabili.
di alimentazione e di collegamento dei puntali, I tempi di intervento possono variare fra i cinque
sono impressi i numeri 1 - 2 - 3 - 4. e i quindici minuti e vanno ripetuti a distanza di
Chi osserva attentamente il disegno relativo al alcune ore uno dall'altro.

461
AMPLIFICATORE
MONOFONICO
Accoppiando opportunamente alcuni dei progetti Lo schema, in parte teorico e in parte pratico, ri-
ordinatamente distribuiti attraverso le ottanta pa- portato in figura 1, interpreta la composizione
gine del presente fascicolo, si possono costruire circuitale dell'amplificatore monofonico o, me-
degli utili, interessanti apparati elettronici, che la glio, i vari collegamenti fra le parti.
fantasia del lettore potrà aver già prefigurato e di Coloro che volessero comporre un amplificatore
cui noi stessi, a chiusura del numero unico di stereofonico, dovranno ovviamente abbinare due
quest'anno, vogliamo ora descriverne un model- circuiti preamplificatori e due amplificatori di
lo. Ossia, un completo amplificatore monofoni- potenza, utilizzando potenziometri doppi per la
co, dotato di alimentatore, preamplificatore, cir- coppia di preamplificatori e correttori di tonalità
cuito di controllo di tonalità e di potenza, che è il e potenziometri separati, per gli amplificatori di
risultato dell'aggregazione dei tre seguenti pro- potenza, onde poter disporre di regolari comandi
getti: di bilanciamento. Naturalmente, per la versione
stereofonica, occorre un diverso alimentatore.
PROGETTO 1 (alimentatore stabilizzato) Nella foto, che riproduce la parte interna del pro-
totipo realizzato nei nostri laboratori, si può no-
PROGETTO 3 (correttore di tona1ità)
tare come i collegamenti, fra la boccola d'entrata
PROGETTO 2 (amplificatore BF - 7 W) dei segnali di bassa frequenza e i terminali 1-2

Dalla combinazione di tre dei progetti presentati in questo


numero, è derivato il montaggio qui riprodotto e descritto.

462
Un comune esempio di accoppiamento fra due moduli
elettronici.

L'apparato monoaurale può facilmente trasformarsi nella ver-


sione stereo.

del modulo preamplificatore, così come quelli fra sui terminali 3-5 del modulo dell'amplificatore
l'uscita dello stesso modulo e l'entrata del modu- di potenza. Il terminale 5 di questo stesso modu-
lo amplificatore di potenza, siano stati realizzati lo, infatti, è collegato con il terminale 5 del mo-
con cavetti schermati, le cui calze metalliche ap- dulo preamplificatore, assicurandone l'alimenta-
paiono saldate a massa. zione. Per la linea della tensione negativa non
Sulla boccola d'uscita AP si innesta la spina che sussistono problemi, giacché questa coincide con
fa capo ai conduttori provenienti dall'altoparlan- la linea di massa, ovvero con il metallo di tutto il
te. La linea di alimentazione a 14 Vcc va collegata contenitore dell'amplificatore.

14V
+ rosso

nero

ALIMENT
AP

2 5

pREAMPL. + TONI'
« 11 J

BASSI ALTI VOL.

Flg. 1 • Schema a blocchi relativo all'accoppiamento dei due moduli elettronici del
preamplificatore, regolatore di tonalità e dell'amplificatore di potenza.

463
Fig. 2 • Questa foto illustra la parte
interna al contenitore dell'amplifica-
tore monofonico realizzato nei nostri
laboratori.

LE SCATOLE DI MONTAGGIO
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del motore passo-passo, sul quale si sviluppa il te-
ma trattato nelle prime pagine del presente fasci-
colo e che si ripromette di portare a conoscenza
dei principianti un argomento di grande attualità
nel mondo dell'hobbysta.

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LA POSTA DEL LETTORE 517
nica Pratica. Non è quindi un prodotto commerciale e non può se non pubblicati, non si re-
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occasione di far funzionare? A una tale domanda sono programmare i più svariati comportamenti

PASSO-PASSO si dovrebbe rispondere con una lunga, ma sotto richiesti dalle necessità pratiche.
certi aspetti tediosa esposizione teorica, che la Altra caratteristica importante dei motori passo-
gran parte di chi ci segue non gradirebbe, soprat- passo è quella della loro velocità, che è molto bas-
tutto perché poco o nulla avrebbe a che fare con sa e può arrivare ad un solo giro alla settimana,
le pratiche esercitazioni e le applicazioni di ogni senza che sull'albero venga applicato alcun siste-
hobbysta. Ci limiteremo, dunque, ad esporre ma di demoltiplica. Anche la velocità massima è
Il motore elettrico passo-passo, oggi, lo si trova migliaia di lire, per quelli reperibili nei mercati quelle che si possono considerare le caratteristi- assai modesta e può raggiungere i pochi giri al se-
un po' dappertutto. Nei timer delle lavatrici, nei surplus, sino a toccare vertici assolutamente im- che fondamentali di questi motori elettrici, per condo, con una precisione tale da soddisfare le
plotter per computers, nelle stampanti e perfino proponibili al dilettante in quelli inseriti nelle ap- concludere poi, come è nostra consuetudine, con maggiori esigenze nei settori del modellismo, del-
negli aerei. Dove si presenta in forme e dimensio- parecchiature più sofisticate. Ma che cos'è, nelle la presentazione di un circuito costruttivo che, la robotica, degli elettromeccanismi, degli accor-
ni diverse, in svariati tipi di modelli e, ovviamen- sue espressioni reali ed applicative, questo moto- per un principiante, costituisce sempre una lezio- datori d'antenna telecomandati e, più general-
te, con prezzi che possono iniziare dalle poche re passo-passo, che molti lettori hanno sentito più ne didattica piacevole, di facile ed immediata as- mente, nel mondo dell'hobbystica.
similazione. Possiamo ancora aggiungere che questi tipi di
Il motore passo-passo, di qualunque tipo esso sia, motori consentono una facile inversione del senso
deve essere alimentato in corrente continua. Tut- di rotazione, normalmente raggiungibile median-
tavia, mentre nei comuni motori o motorini in te lo scambio di due fili conduttori, che sono privi
continua, come ad esempio quelli alimentati con di spazzole e, conseguentemente, non soggetti a
le pile, sono presenti due morsetti, sui quali si ap- logorìo e che permettono un agevole controllo
Si vuol portare a conoscenza del lettore il funzionamento ed il plicano i conduttori di alimentazione, nei passo- manuale della velocità e della posizione esatta
pratico impiego di questi tipi di motori elettrici, che stanno passo i morsetti o, meglio, i poli sono in numero dell'elemento che il motore muove.
sempre più diffondendosi nel mondo dell'hobbystica e, in par- certamente superiore a due. Riassumendo, possiamo ora elencare le più inte-
ticolare, in quello del modellismo della robotica e dei In sostanza, quindi, per far funzionare questi ressanti qualità dei motori passo-passo, nei se-
motori, non è più sufficiente collegare diretta- guenti cinque punti:
computers. mente su essi i conduttori di alimentazione, ma è
necessario far uso di una "scheda" di pilotaggio
elettronica, con la quale, a seconda della conce- 1 ° - Possibilità di controllo della velocità.

468 469
u
r @go 7

---------7
I
I

Lu
z -
I

ALIM.

-a

Fig. 2 • Piano costruttivo della scheda elettronica di pilotaggio di un motore passo-


passo. I quattro transistor Darlington (TR1- TR2 - TR3 - TR4) sono montati con la par-
te metallica rivolta verso l'esterno. Il diodo led lampeggia ogni volta che, sull'uscita,
è presente il segnale che fa scattare l'albero del motore. Alle velocità elevate, i lam-
peggìi non si distinguono più bene.

w, DH
-----COMPONENTI-----
(.J
Condensatori R7 = 820 ohm
"' C1= 47F • 16 VI (elettrolitico) R8 = 820 ohm
<o
C2 = 100.000 pF R9 = 820 ohm
C3 = 100.000 pF
C4 = 470 F • 40 VI (elettrolitico) Varie
"'u IC1 = integrato (555)
Resistenze IC2 = integrato (4017B)
R1 = 1 megaohm (potenz. a variaz.lin.) DZ = diodo zener (9,1V..1W)
+ DL = diodo led (qualsiasi tipo)
R2 = 100.000 ohm
G R3 = 820 ohm TR1 ... TRA4 = transistor (BD681)
R4 = 820 ohm D1... D8 = diodi al silicio (1N914)
R5 = 1.000 ohm D9 ... D12 = diodi al silicio (1N4004)
R6 = 820 ohm VCC = 24 Vcc

470 471
NERO (comune; al+)

1 MARRONE

2 ARANCIO

3 GIALLO

Fig. 4 - Nel motore passo-passo, da noi impiegato nella


realizzazione del dispositivo descritto in queste pagine,
sono contenuti quattro avvolgimenti, ognuno dei quali
Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampa- fa capo ad un conduttore opportunamente e diversa- 4 ROSSO
to da realizzare su una faccia di una basetta-supporto mente colorato, come indicato in questo schema. Il
di materiale isolante, di forma rettangolare, delle di- quinto conduttore, di color nero, va collegato alla linea
mensioni di 7 cmx9 cm. di alimentazione positiva.

2° - Controllo della posizione dell'elemento che il quelle prove pratiche che ci hanno consentito di Ovviamento, ogni casa costruttrice segnala in bilizzata per mezzo di DZ. Il terminale 4 stabili-
motore muove. convalidare l'efficienza del circuito. modo diverso i conduttori uscenti, non esistendo, sce il reset dello stadio d'uscita, indipendente-
Come si può notare, il nostro motore, concepito in questo caso, un codice di lettura internaziona- mente dalle condizioni d'ingresso. Non essendo
3° - Agevole reversibilità. per una alimentazione in continua a 24 Vcc, è do- le, universalmente valido. qui utilizzato, questo terminale va collegato con
4° - Facoltà di controllo digitale, anche da tato di cinque fili conduttori uscenti e di quattro la linea di alimentazione positiva. La frequenza
computer. avvolgimenti interni. Ciascuno dei cinque fili è del segnale di clock, uscente dal piedino 3 di ICI,
colorato in modo da potersi distinguere fra gli al- PILOTAGGIO DEL MOTORE viene controllata dal potenziometro Rl il quale,
5°- Assenza totale di spazzole ed elementi
tri. Comunque, quattro fili sono collegati diretta- in pratica, regola la velocità di rotazione del mo-
logorabili. mente con quattro terminali liberi dei quattro av- Il circuito riportato in figura 1 pilota perfetta- tore passo-passo.
volgimenti, il quinto conduttore è comune agli al- mente il motore passo-passo a 24 Vcc, a quattro Sull'uscita 3 di ICI è collegato il diodo led DL,
In ogni caso il motore passo-passo necessita di tri terminali degli avvolgimenti e va collegato alla avvolgimenti, da noi adottato e qui citato ad protetto dalla resistenza R4, il quale visualizza la
una scheda di pilotaggio, che rappresenta l'argo- linea di alimentazione positiva. esempio. presenza del segnale di clock. La sua luminosità
mento principale trattato in questo articolo e che Tutti questi particolari, compresi i colori relativi La tensione di alimentazione VCC, il cui valore aumenta mano a mano che aumenta la velocità di
il lettore potrà realizzare dopo aver acquistato il ai cinque conduttori del modello di motore da noi dipende da quello richiesto dal tipo di motore rotazione del motore.
motore, onde poterlo far funzionare corretta- utilizzato, sono chiaramente espressi nello sche- adottato, viene utilizzata pure per alimentare la
mente alla velocità preferita. ma di figura 4. scheda elettronica, dopo averla stabilizzata al va-
Da quanto ora esposto è facile dedurre che, lore di 9 V tramite il diodo zener DZ. L'INTEGRATO 4017
all'atto dell'acquisto del motore passo-passo, si L'integrato ICI, per il quale si utilizza un comune
ACQUISTO DEL MOTORE deve accuratamente interpellare il rivenditore, 555, funge da generatore di clock. Ossia come un Il segnale di clock, uscente dal piedino 3 dell'inte-
per conoscere l'esatto codice di corrispondenza timer di precisione regolabile tramite il potenzio- grato 555, entra, attraverso il piedino 14, nell'in-
Nel progetto di scheda di pilotaggio, pubblicato dei colori, perché non rispettando l'ordine nume- metro Rl. Il terminale 1 corrisponde alla massa tegrato IC2 che, a sua volta, lo ripropone sulle
in figura 1, è simboleggiato, sull'estrema destra, rico, attribuito agli avvolgimenti in figura 4, il del componente, alla quale fa capo la linea di ali- cinque uscite 3-2-4-7-10, nell'ordine citato, in
al di là della linea verticale tratteggiata, il motore motore non gira correttamente oppure non fun- mentazione negativa, al terminale 8 si applica la sequenza, per poi riprendere nuovamente il ciclo
passo-passo da noi utilizzato per condurre tutte ziona del tutto. tensione di alimentazione positiva che rimane sta- ad iniziare dal piedino 3.
472 473
logico:sequenza
' -t b
Fig. 6 • All'interno del transistor Darlington sono contenuti
due transistor, collegati fra loro nella classica ed omonima
0 configurazione. Di solito, il primo semiconduttore è di picco-
la potenza, il secondo è di media o grande potenza. Di que-
sto particolare transistor viene qui riprodotto il corrispon-
dente simbolo elettrico.

1
Fig. 5 • Con riferimento alle uscite utilizzate nell'inte- potenza, seguito da un altro di potenza maggiore. Quando l'impulso di dock è presente sul piedino
grato IC2, gli stati logici, cui vengono a trovarsi gli av-
volgimenti del motore passo-passo, sono quelli indicati Il principale vantaggio, che deriva dall'impiego 3 dell'integrato IC2, vengono attivati i diodi DI e
orizzontalmente nella presente tabella. dei transistor Darlington, è quello di semplificare D2 che, a loro volta, avviano il funzionamento
il progetto nella sua attuazione pratica e di otte- dei due transistor TR2 e TR3, applicando i segna-
nere una amplificazione ugualmente elevata, pari li alle loro basi, tramite le resistenze R7 ed R8.
al prodotto dei coefficienti di amplificazione dei Pertanto, facendo ora riferimento ai terminali I
due transistor contenuti nel solo Darlington. -2-3-4, segnalati lungo la linea verticale tratteg-
Chiusa questa parentesi chiarificatrice, relativa ai giata dello schema di figura I, questi si trovano
quattro transistor presenti nello schema di figura negli stati logici indicati nella tabella di figura 5,
I, ricordiamo che, qualora il motore passo-passo sulla prima linea orizzontale, ossia 0-1-1-0.
L'integrato IC2, per sua natura, è dotato di ben quattro avvolgimenti del motore nell'ordine in che si vuol pilotare fosse di piccola potenza, i Quando il segnale di dock si trova sul piedino 2
dieci uscite, ma per il nostro scopo, dovendo ali- cui questi sono disposti: quattro modelli Darlington, per i quali sono stati di IC2, rimangono coinvolti i diodi D3- D4 che,
mentare soltanto quattro avvolgimenti del moto- prescritti altrettanti BD681, potranno essere van- tramite le resistenze R6 ed R8, attivano i transi-
re passo-passo, vengono sfruttate cinque uscite, 1 = MARRONE taggiosamente sostituiti con quattro normalissimi stor TRI e TR3. Pertanto, gli stati logici corri-
più precisamente quattro, dato che l'uscita corri- 2 = ARANCIO transistor 2Nl711, da equipaggiare, eventual- spondenti sono 1-0-1-0 (seconda linea della ta-
spondente al piedino IO di IC2, la quale succede- 3 = GIALLO mente, con adatti elementi radiatori. bella). Il processo elettronico -continua fino al
rebbe, nell'ordine, subito dopo l'uscita 7, viene 4 = ROSSO Fra la linea di alimentazione positiva ed i quattro quarto segnale di dock uscente dal piedino 7 di
collegata direttamente con il piedino di reset 15. collettori dei transistor TR1 - TR2- TR3- TRA4, IC2, per riprendere poi nuovamente a partire dal
Pertanto l'uscita IO va a resettare l'integrato, per Fra gli otto diodi e le quattro bobine del motore, appaiono inseriti altrettanti diodi al silicio di tipo piedino 3.
costringerlo a riprendere il ciclo, subito dopo sono interposti quattro transistor (TR1 - TR2- IN4004. Ebbene questi semiconduttori servono a Senza scomodare gli stati logici delle uscite circui-
l'uscita 7, a partire dall'uscita 3. TR3- TR4), ai quali è attribuito il compito di am- proteggere i transistor dalla formazione di even- tali, si può assai più semplicemente affermare che
Per l'integrato IC2 è stato adottato il modello plificare il debole segnale di dock. tuali, pericolose extratensioni, generate dagli av- gli avvolgimenti del motore passo-passo vengono
4017B, che è un contatore decimale-decodifica- Questi transistor, che nello schema di figura I so- volgimenti del motore. interessati da segnali elettrici nel seguente ordine,
tore, ovvero incrementa i propri stati logici ad no stati disegnati come dei comuni modelli PNP, ovviamente facendo riferimento ai colori più vol-
ogni fronte di dock applicato al piedino 14, da sono in realtà dei transistor Darlington, il cui te citati nel testo:
zero fino a tre, per un totale di quattro stati, per simbolo elettrico, riportato in figura 6, è un po' ANDAMENTO DEI SEGNALI LOGICI
ritornare poi nuovamente a zero. diverso da quello segnalato nello schema. Tutta- 2-3= ARANCIO - GIALLO
Un circuito interno decodifica lo stato attuale ed via, per motivi di semplicità schematica, seguen- La tabella riprodotta in figura 5 interpreta l'an-
invia, sul corrispondente piedino, un segnale logi- damento dei segnali logici che fanno funzionare il 1 -3 = MARRONE - GIALLO
do pure un'abitudine ormai comune nella compo-
co "alto", mantenendo "bassi" gli altri. sizione circuitale grafica, ci siamo serviti dei sim- motore passo-passo. Sulla prima colonna sono 1 - 4 = MARRONE - ROSSO
boli tradizionali. indicate numericamente le quattro uscite dei se-
Nei transistor di tipo Darlington, come si può no- gnali di clock, corrispondenti ai piedini 3 -2-4-7 2-4= ARANCIO - ROSSO
LA CHIAVE DI COMANDO tare in figura 6, sono contenuti due transistor, tra dell'integrato ICI, così come queste si succedo-
loro collegati nella ben nota configurazione omo- no, a partire dall'alto verso il basso, nello schema Immediatamente dopo, il ciclo riprende interes-
La sequenza dei segnali, uscenti dall'integrato nima. Questi tipi di semiconduttori, per i quali teorico di figura I. sando gli avvolgimenti ARANCIO - GIALLO
IC2, raggiunge un insieme di otto diodi al silicio nel nostro progetto si è fatto uso del modello Ognuna delle quattro uscite di IC2 è collegata con per iniziare tutto da capo.
(D1-D2 ... D8), che compongono una vera e pro- BD681, sostituiscono il più complesso cablaggio due diodi al silicio che, a loro volta, attraverso Invertendo tra loro i conduttori 3 - 4, ossia il gial-
pria chiave di pilotaggio del motore passo-passo. di due transistor singoli, normalmente rappresen- una resistenza, attivano le basi di due transistor lo con il rosso, si inverte il senso di rotazione del
Questi diodi, infatti, propongono il segnale ai tato da un componente amplificatore di media per volta. motore.

474
in figura 2 e la foto di apertura del presente arti- successivi spegnimenti del diodo led, conseguenti
colo. agli scatti del clock, che sono concomitanti con
Tutti i componenti vanno applicati sulla faccia quelli del motore passo-passo il quale, proprio
della basetta-supporto opposta a quella in cui so- per il fatto di ruotare a scatti, ha ricevuto tale de-
IC1 no presenti le piste di rame.
La basetta, di materiale isolante, è di forma ret-
nominazione.
Alla resistenza R5 abbiamo attribuito il valore di
1.000 ohm, perché nell'esempio citato si è propo-
tangolare, delle dimensioni di 7 x 9 cm.
Facciamo presente che, per motivi di semplifica- sto l'impiego di un motore da 24 Vcc. Ma se si
zione del circuito stampato, si è fatto ricorso dovesse utilizzare un motore da 12 Vcc, allora, al-
1 a " 8 all'impiego di tre ponticelli, che provvedono ad la resistenza R5 occorre attribuire il valore di 220
2 • I 7 assicurare la continuità circuitale della scheda ohm, sempre che, ovviamente, si alimenti il tutto
elettronica. Questi ponticelli sono rappresentati con la stessa tensione.
Fig. 7 • Così si presenta, nella sua parte superiore, l'integra-
3 I I 6 to 555 montato nella scheda elettronica di controllo del mo- da piccoli spezzoni di filo di rame rigido. Uno di
tore passo-passo. Il piedino 1 è facilmente individuabile per questi si trova in posizione parallela alla resisten-
4 I I 5 essere accanto ad un puntino-guida ricavato sulla faccia za R7, un altro è presente sulla destra dell'inte- ROTAZIONE PER GRADI
esterna del componente. grato ICI ed il terzo sulla sinistra di questo stesso
elemento. Nel definire il movimento di rotazione dell'albero
Prima di inserire nei rispettivi zoccoletti portain- del motore passo-passo, si è parlato di scatti, ma
tegrati ICI e IC2, consigliamo di prendere visione per usare un'espressione tecnica più rigorosa
dei disegni riportati nelle figure 7 e 8, nelle quali avremmo dovuto citare i gradi di rotazione. In
questi elementi sono visti dall'alto e dove ci si può pratica ciò significa che, quando si va ad acqui-
accertare sull'esatta posizione del piedino 1, che stare un motore passo-passo, questo deve essere
MONTAGGIO questo, riportato in grandezza reale in figura 3, si trova in corrispondenza di un dischetto-guida, adatto all'uso che se ne deve fare. Pertanto, oltre
sono talmente vicine da provocare, assai facil- ricavato sul corpo superiore di ciascun compo- che la tensione di alimentazione, la potenza e le
La maggiore difficoltà di montaggio della scheda mente, all'atto delle saldature a stagno, una inva- nente. dimensioni del motore, l'acquirente deve citare
elettronica di pilotaggio del motore passo-passo sione di stagno sulle piste viciniori. Dunque, per I quattro transistor Darlington, di tipo BD681, l'entità dei gradi di circonferenza da compiersi ad
va riscontrata nelle operazioni di saldatura dei evitare guai, ossia cortocircuiti, occorre servirsi debbono essere inseriti in modo che la loro super- ogni scatto, ovvero ad ogni impulso di clock.
terminali dello zoccolo portaintegrato sul quale di saldatore dotato di punta assai sottile. ficie metallizzata rimanga esposta verso la parte Si tenga presente che, in commercio, esistono
va applicato IC2. Perché le piste di rame del cir- Il montaggio della scheda di comando si esegue esterna della basetta o, meglio, verso i terminali motori che, ad ogni segnale di dock, compiono
cuito stampato, come si può notare nel disegno di tenendo sott'occhio il piano costruttivo riportato dei conduttori colorati provenienti dal motore. un movimento di dieci gradi, mentre altri ne com-
Facendo ruotare il perno del potenziometro Rl, piono uno soltanto. Nei primi, dunque l'albero
in un senso o nell'altro, la velocità di rotazione ruotante compie un giro intero, di 360°, con 36
del motore passo-passo aumenta o diminuisce. impulsi di dock, nei secondi l'albero compie un
Corrispondentemente, il diodo led DL lampeggia intero giro dopo 360 impulsi di clock.
ad ogni scatto, ma apparentemente sembra sem- In altri tipi di motori, l'albero effettua movimenti
pre acceso; alle basse velocità, invece, si possono di 7 ,5° per passo, in altri ancora il movimento è
seguire perfettamente le continue accensioni ed i assai più breve, di appena 0,75° per passo.

I • I .
I I


I I

I
d

Un'idea vantaggiosa:
I I
. I a
l'abbonamento annuale a
Flg. 8 • Configurazione esterna dell'integrato a sedici piedini
I I 0

ELETTRONICA PRATICA
4017B8 (4C2). Da questo disegno il lettore, prima di inserire il
componente nel corrispondente zoccoletto portaintegrato,
: I I • può dedurre le necessarie indicazioni relative all'esatta po-
sizione dei terminali.

476 477
,

# T"Si#5a
.
Scandisce il tempo con assoluta precisione.

GENERATORE È necessario agli studenti di musica.

DI RITMO Può essere utilizzato da chi pratica la danza.

I musicisti sono certamente tra coloro che, più di di spettacolo. Per esempio a chi pratica la danza
ogni altra persona, hanno il senso del ritmo, ov- classica, la ginnastica artistica, le arti circensi. Gli
vero dell'ordinamento dei suoni nel tempo. Ma stessi medici e con essi i fotografi debbono saper
questo dono di natura, che privilegia alcuni, deve scandire ad orecchio il tempo. I militari, durante Dunque, i settori nei quali la successione ritmica ni è rimasto il compagno fedele di molti musicisti,
pure appartenere, in una certa misura, anche ad le esercitazioni, quando lanciano una bomba a degli intervalli di tempo assume importanza note- poteva funzionare nella sola posizione verticale,
altri; in modo particolare a chi svolge attività rit- mano, contano mentalmente il trascorrere dei se- vole sono veramente molteplici. E lo sono in mo- ben appoggiato su una superficie piana orizzon-
miche, come i ballerini, a taluni sportivi e uomini condi dal momento in cui hanno tolto la sicura. do particolare quelli nei quali non è tollerato nep- tale. Inoltre, la precisione dei suoi battiti lasciava
pure l'errore di un solo secondo e l'affidamento alquanto a desiderare verso la fine carica e, so-
alle umane capacità sensitive è assolutamente vie- prattutto, in presenza di vibrazioni esterne im-
tato. Ecco perché, assai spesso, si deve ricorrere provvise. Era quindi inevitabile che il vecchio,
all'uso di un generatore di ritmo elettronico, par- glorioso metronomo, lasciasse il posto ai più mo-
ticolarmente stabile e di sicuro affidamento. derni dispositivi elettronici.
Una sessantina d'anni fa, quando l'elettronica
Il generatore di ritmo, a frequenza regolabile, assolutamente cominciava appena a muovere i suoi primi passi,
preciso e stabile in ogni ambiente, a qualsiasi condizione cli- gli allievi di musica, durante le ore di studio, face- SOLUZIONE ELETTRONICA
vano scandire il tempo al metronomo meccanico,
matica, è uno strumento indispensabile in molti settori della ossia a quel derivato del pendolo, azionato da Affinché un generatore di ritmo possa rivelarsi
vita scolastica, sportiva ed artistica. una molla e facilmente regolabile mediante lo completamente utile, è necessario che sia molto
spostamento di una piccola massa lungo un'asta preciso e perfettamente stabile, ovvero insensibile
metallica. Ma quello strumento, che per molti an- a qualsiasi evento ambientale e, particolarmente,
478 479
REG. FREQ.
D1
2e

r17,
Il

- R5
± 51

4 ~~
e
UJT
TR2 e
n'
e,
9V

g
• 4i
R6 -
.7
c1

TARATURA
Fig. 1 • Schema teorico del generatore di ritmo. Con il trimmer R3 si regola, una volta
per tutte, il valore minimo della frequenza dei battiti sonori; con R1 si stabilisce, a Fig. 2- Piano costruttivo del modulo elettronico del generatore di ritmo. Il trimmer
seconda delle necessità pratiche e degli usi cui viene preposto il dispositivo, la ca- R1, allo scopo di raggiungere la massima precisione possibile nella frequenza dei
denza dei segnali.
battiti, può essere sostituito con un modello multigiri.

-----COMPONENTI-----
Condensatore Resistenze Varie
C1 = 3,3F (non polarizz.) R1 = 2.200 ohm (trimmer) TR1 = BC 177
R2 = 6.800 ohm - 1/8 W TR2 = 2N 1711
progetto accurato, come quello che ci disponia- cidio d'acqua in un grotta o, ancora, la perdita
R3 = 10.000 ohm (trimmer) UJT = 2N 2646 mo a presentare in questa sede e che, si badi bene, continua e ritmica di un rubinetto del bagno di
R4 = 4.700 ohm• 1/8 W D1 = 1N914 (diodo al silicio) non abbiamo voluto chiamare metronomo, dato casa.
R5 = 1.500 ohm• 1/8 W DL = diodo led che le sue prestazioni potranno divenire utilissi-
R6 = 47 ohm - 1/8 W AP = 0,2 W (0,5 Wmax) me, se non proprio necessarie, in moltissime oc-
S1 = interrutt. casioni e attività. Per esempio, i fotografi lo po- ESAME DEL CIRCUITO
ALIM. = 9 Vcc tranno utilizzare in camera oscura, in funzione di
timer, per contare mentalmente i battiti durante il Nel circuito del generatore di ritmo, riportato in
processo di sviluppo delle foto. Coloro poi che figura l, il transistor TRl, che è un BC 177, lavo-
non sanno distaccarsi dal fascino di certe cose del ra in veste di produttore di intensità di corrente
passato e in casa e in ufficio debbono leggere costante, con lo scopo di caricare il condensatore
l'ora soltanto su orologi digitali, fin troppo silen- Cl non nel modo consueto, interpretato analiti-
al trascorrere del tempo, così da correggere ogni grado di battere l'abilità sensitiva di una persona ziosi, potranno accoppiare a questi il nostro ap- camente dalla linea tratteggiata curva osservabile
eventuale errore umano, non già di peggiorarlo. addestrata a scandire il tempo che, nella migliore parato per restituirgli la ... voce di un tempo. Le in alto di figura 5, ma con un sistema che, sui dia-
Ma un insieme di caratteristiche di questo tipo delle ipotesi, su cento battute al minuto può ac- persone nervose, inoltre, ricaveranno dal genera- grammi della stessa figura, si esprime attraverso
possono essere vantate e rispettate soltanto da un corgersi dello scarto, in più o in meno, cli un solo tore di ritmo un benefico effetto rilassante. Se in- una linea retta. E proprio in questo particolare
particolare dispositivo elettronico, cli dimensioni secondo. vece si realizza un accoppiamento contempora- processo di carica del condensatore Cl è racchiu-
tascabili, facile da costruire, economico ed ali- Naturalmente, la soluzione elettronica, per conte- neo di due o più modelli dello stesso progetto, è sa la caratteristica della massima precisione di
mentato con una piccola pila. Un dispositivo in nere i requisiti prima citati, deve ispirarsi ad un facile simulare un effetto pioggia, oppure lo stilli- funzionamento del circuito di figura 1. Infatti, le
480 481
+- _-.
+
7
f 88 -


-o TR1 UJ T TR2
a Fig. 3 • Disegno in grandezza reale del circuito stampato da
riprodurre su basetta di materiale isolante per la composi-
BC 177 2N2646 2N 1711

id
zione del modulo elettronico.

Fig. 4 • A questi disegni occorre far riferimento, in sede di montaggio del generatore
di ritmo, con lo scopo di individuare, con la massima precisione, l'esatta posizione
dei reofori dei semiconduttori.

derive termiche della tensione base-emittore di gura I, ricordiamo che, quando la tensione pre-
TRl vengono compensate dalla tensione diretta
del diodo al silicio DI, che presenta simile anda-
sente sull'emittore del transistor UJT raggiunge il
valore di 6 V circa, questo semiconduttore entra MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
mento al variare della temperatura. La corrente bruscamente in conduzione; il condensatore Cl, L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
generata dal transistor TRI, pertanto, rimane quindi, scarica tutto il suo contenuto energetico le della redazione e dei collaboratori di questo
stabile con la temperatura. attraverso l'UJT, in modo istantaneo, provocan- periodico. E vuol essere un autentico ferro del
Il generatore di corrente TRI funziona imponen- do sulla base bl quell'impulso che genera il batti- mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
do alle resistenze R3 - R4 la stessa caduta di ten- to nell'altoparlante AP. Successivamente il ciclo una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
sione presente sul potenziometro Rl, che in prati- si ripete senza soluzione di continuità, finché ri- tante.
ca è rappresentato da un trimmer munito di per- mane chiuso l'interruttore SI e, naturalmente, Il volumetto è di facile e rapida consultazione
no di regolazione, ma per il quale sarebbe meglio finché non si scarica la pila di alimentazione a 9 per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
utilizzare un potenziometro a caratteristica semi- esso si ricorre quando si voglia confrontare la
V. esattezza di un dato, la precisione di una for-
logaritmica a dieci giri, con lo scopo di disporre li transistor TR2 è un amplificatore di corrente, mula o le caratteristiche di un componente. E
di una migliore regolazione manuale della fre- di tipo 2Nl 711, il quale alimenta pure il diodo led rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
quenza dei battiti in altoparlante. Con il poten- DL in concomitanza con i battiti sonori uscenti appassionati di elettronica, che poco o nulla
ziometro multigiri, infatti, si ha il vantaggio di dall'altoparlante. Pertanto, il circuito di figura I sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
una regolazione più lineare delle battute nell'arco è un generatore di ritmo, che si esprime acustica- ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
di tempo del minuto primo. mente e otticamente allo stesso tempo. tica.
L'intervallo di tempo, che intercorre tra una bat- Tra i molti argomenti trattati si possono men-
tuta e la successiva, dipende ovviamente dal tem- zionare:
Il simbolismo elettrico • L'energia elettrica • la
po di carica del condensatore Cl e, quindi, dal MONTAGGIO tensione e la corrente- La potenza- Le unità
suo valore capacitivo e da quello della corrente di
carica stabilito dal generatore di corrente TRI.
Non basta, dunque, che Cl sia di tipo al policar-
li montaggio del generatore di ritmo si esegue te-
nendo sott'occhio la foto di apertura del presente
L. 9.500 di misura- I condensatori- I resistori- I diodi
- I transistor - pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
bonato, ossia stabile alle normali temperature articolo ed il disegno relativo al piano costruttivo Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
ambiente, ma serve pure che i due potenziometri del modulo elettronico riportato in figura 2. In Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
(trimmer) Rl - R3 siano scelti fra i modelli ad alta ogni caso, la prima operazione consiste nel ripro- posto di 128 pagine. riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
stabilità, anche termica. Per Cl, comunque, può durre, su una basetta di materiale isolante, vetro- a due colori
andar bene anche un condensatore al tantalio, in- nite o bachelite, il circuito stampato, il cui dise-
serito nel circuito di figura 1 con il terminale ne- gno in grandezza naturale è pubblicato in figura
gativo a massa, ovvero sulla linea di alimentazio- 3.
ne proveniente dal morsetto negativo della pila a I primi componenti, che conviene inserire sulla
9 V. basetta-supporto, sono quelli passivi, vale a dire
Procedendo con l'esame del circuito teorico di fi- le resistenze, i due trimmer, i capicorda ed il con-
482
483
TARATURA E SUGGERIMENTI ne, essendo sufficiente, in questo caso, la presen-
za della bobina mobile dell'altoparlante a scon-
V La taratura del circuito del generatore di ritmo è giurare ogni eventuale distruzione del componen-
operazione alquanto semplice, perché si riduce al- te, in considerazione del brevissimo tempo di du-
la regolazione definitiva del trimmer R3 sul valo- rata dell'impulso che lo accende.
re di minima cadenza desiderata. Il circuito, in- Se l'apparato è destinato a funzionare in ambien-
1-
/ fatti, è in grado di regolare cadenze ritmiche fra ti rumorosi, oppure viene alimentato in modo di-
t
/
le quindici e le trecentottanta battute al minuto. verso da quello prescritto tramite pila, si consiglia
I In questa gamma, quindi, è sufficientemente di inserire, tra i morsetti positivo e negativo del
I compresa quella musicale delle 40 + 208 battute nuovo alimentatore, un condensatore elettrolitico
I al minuto. Pertanto, tramite R3 si stabilisce il nu- da 470 F - 12 VI, con un secondo condensatore,
T mero minimo di battute, scegliendolo a piacere in parallelo, di tipo ceramico, da 100.000 pF.
fra i valori compresi nella gamma citata, senza Per uscire dalla gamma di frequenze prima men-
tuttavia scendere al di sotto delle quindici batture zionata, occorre intervenire sul valore capacitivo
al minuto. del condensatore Cl, tenendo conto che, abbas-
In pratica, si accende il circuito tramite l'interrut- sandolo, si ottengono cadenze più elevate. Per-
tore Sl, in modo da ascoltare i battiti sonori in al- tanto, realizzando diversi esemplari del dispositi-
V toparlante, che potranno essere veloci o lenti a se- vo, ognuno con un condensatore di valore capaci-
conda della posizione di partenza dei due trimmer tivo opportunamente assegnato ma non uguale, si
Fig. 5 • Il diagramma riportato in alto interpreta i due RI-R3. Quindi si regola Rl sul valore di minima potranno raggiungere effetti acustici speciali.
diversi modi di carica del condensatore: a linee trat- cadenza e subito dopo si interviene su R3 per ta- Altri effetti si potranno ottenere con l'apparato
teggiate (1) le curve di carica normale, con la quale il
4 4 dispositivo denuncerebbe una scarsa precisione, a li- rarlo sul valore di minimo desiderato. A questo descritto, qualora si voglia sostituire il trimmer
nee intere (2) le curve di carica a corrente costante, punto rimane tarato il funzionamento circuitale Rl con una fotoresistenza od una termoresisten-
per le quali l'apparato acquista la massima precisio- alla minima cadenza. Poi, in fase di impiego del za, per realizzare con queste anche dei misuratori
ne di funzionamento. Il diagramma in basso Interpre- dispositivo, si potrà regolare Rl nella misura ne- acustici di luce o di temperatura. Infine, ricordia-
T ta la formazione e la successione degli impulsl sulla
base b1 del transistor UJT. cessaria per ogni particolare esigenza. mo che, per regolare il volume sonoro in altopar-
I battiti, generati dall'apparato, sono accompa- lante, si può collegare, in serie con il diodo led
gnati da contemporanei lampeggii emessi dal dio- DL, una resistenza variabile di alcune centinaia di
do led DL, che è privo di resistenza di limitazio- ohm.

densatore. In un secondo tempo invece si potran-


no applicare i semiconduttori, cioè i tre transi-
stor, il diodo led ed il diodo al silicio.
te nella parte più bassa, esterna, di ciascun semi-
conduttore.
Per quanto riguarda il diodo al silicio D 1 ed il
ELETTRONICA
p ATjç
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D! ELETTR ONICA - RAD IO - 0M -27 MH± Il ·
IL FASCICOLO ARRETRATO
STATE 1986
Si tenga presente che, essendo molto ridotte le diodo led DL, ricordiamo che entrambi questi PR IOOI CO MENSIL E SPI 4 A POT Gn 3/70
MO xv N 7/8 LJGi I0/4Go9t 19e
L1so 0

potenze elettriche in gioco, tutte le resistenze so- componenti sono dotati di due elettrodi distinti, È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
no di piccolo wattaggio. Infatti, alimentando il quello di anodo e quello di catodo. Nel diodo al DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
dispositivo con la tensione di 9 V, derivata da una silicio Dl, il terminale di catodo si trova da quella ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
pila, l'assorbimento di corrente si aggira intorno parte dell'elemento in cui, sul corpo esterno, è tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.
ai 2-3 mA. stampato un piccolo anello di riferimento. Nel
Il condensatore Cl, per il quale è stato prescritto diodo led DL, invece, l'elettrodo di catodo rima- Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
un modello non polarizzato, potrà essere rappre- ne da quella parte del componente in cui il diodo lo un vero
sentato, come è già stato detto, da un modello al presenta una lieve smussatura, indicata con la let-
policarbonato, ma potrà anche essere sostituito tera "k" nello schema pratico di figura 2.
con un condensatore al tantalio, ovvero polariz- Una volta realizzato il modulo elettronico di figu-
zato, collegando il reoforo negativo di questo con
la omonima linea di alimentazione.
ra 2, questo, dopo essere stato collegato all'ali-
mentatore (pila a 9 V) e all'altoparlante e, ovvia-
7!
MANUALE-GUIDA
In figura 4 sono indicate, a beneficio dei lettori
principianti, le piedinature dei tre transistor uti-
lizzati nel progetto del regolatore di ritmo, vale a
dire i modelli BC 177-2N 1711 - 2N 2646. In
ognuno di questi, come è facile riotare, per indivi-
mente, dopo opportuna taratura di R3, potrà es-
sere inserito in un contenitore, con funzioni di
piccola cassa acustica di risonanza.
Sulla parte esterna della cassa acustica, dunque,
compariranno P'interruttore S1 e la manopola di
>!·n s"_ e
-~-- -- -
't- "
l prezzo di L. 4.000

Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:


ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
duare esattamente i tre reofori, occorre far riferi- MANUALE - GUIDA
regolazione della frequenza dei battiti, innestata 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
mento alla piccola tacca-guida metallica sporgen- sul perno del potenziometro R 1. PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.
484
485
Un esperimento pratico per assimilare alcuni concetti teorici.

Acquisizione e memorizzazione di dati con l'integrato 4013.

Comportamento delle sezioni interne al componente.

lo schema di figura 1 inseriamo il flip-flop, sim- zione, descritta più avanti, nella quale si fa uso
boleggiato dal rettangolino recante la sigla FF, ed del DUAL D FLIP-FLOP 4013B della serie
osserviamo i seguenti risultati raggiunti: quando CMOS, prodotto dalla SGS e di facile reperibilità
si preme il pulsante P 1, la lampada LP si accende commerciale.
e rimane accesa anche quando cessa la pressione
su PI; per spegnerla occorre premere nuovamen-
te il pulsante. PRESENTAZIONE DELL'INTEGRATO
Il secondo esperimento stabilisce un risultato im-
portante, perché interpreta la facoltà propria del In figura 3 viene pubblicato lo schema di corri-
flip-flop di memorizzare il primo impulso elettri- spondenza fra i due flip-flop FFl - FF2, contenu-

FLIP-FLOP co, ovvero la prima manovra esercitata dall'ope-


ratore nel premere il pulsante PI. Ma a questori-
sultato se ne aggiunge un secondo, altrettanto im-
portante, ossia la necessità dell'invio di due suc-
ti nell'integrato 4013B, e i quattordici piedini di
cui è dotato il componente.
Diciamo subito che il funzionamento dei due flip-
flop è assolutamente indipendente per le due fun-

FUNZIONE INTEGRATA cessivi impulsi elettrici di comando al flip-flop af-


finché tutto ritorni allo stato originale.
Nell'esempio raggiunto tramite l'esperimento di
figura 2, questi impulsi elettrici si identificano
nelle due manovre esercitate sul pulsante PI in
zioni. Gli unici elementi in comune, infatti, sono
rappresentati dai piedini relativi all'alimentazio-
ne (7 - 14) VSSe + VDD. E poiché le due se-
zioni sono perfettamente uguali, una di queste
verrà lasciata inoperosa, mentre con la sola prima
successione continua. sezione si procederà nell'esecuzione dei vari espe-
Analizzeremo, in questa sede, la funzione "flip- con questo sistema ogni interpretazione teorica I fenomeni elettrici, appena accennati, possono rimenti.
flop" esercitata da quel circuito bistabile, che diventa facilmente assimilabile, soprattutto per il essere controllati attraverso una pratica realizza- Lo schema simbolico, riportato in figura 4, pre-
mantiene fermamente l'uscita in uno stato logico principiante, il quale necessita di continui riferi-
preciso, finché non interviene una opportuna menti con le realtà circuitali. Prendiamo quindi
configurazione degli ingressi, in concomitanza in considerazione lo schema di figura 1, che pro-
con una transizione del dock, a modificare lo sta- pone un normalissimo circuito di accensione di
to raggiunto. In pratica, dunque, si tratta di sug- un lampada ed osserviamo che, in esso, la lampa-
gerire ai lettori l'impiego sperimentale di un inte- da LP si accende ogni volta e soltanto quando
grato, allo scopo di esaminarne e fissare poi nella
mente l'esatto comportamento. Perché soltanto
viene premuto il pulsante P 1, mentre si spegne e
rimane spenta non appena si rilascia PI. Ora, nel- ."
Attraverso la realizzazione e l'impiego di un semplice circuito
elettronico, con uscite su due diodi led diversamente colorati,
il lettore può controllare, nella pratica, la veridicità delle pro-
posizioni concettuali relative alla funzione flip-flop analizzata
in questa sede.
Fig. 1- In un comune circuito elettrico di accensione di
una lampada, questa si accende quando si preme il
pulsante-interruttore, ma si spegne immediatamente
quando il pulsante ritorna allo stato originale di "nor-
malmente aperto".
••
486 487
TABELLA INTERPRETATIVA DELLE FUNZIONI DEL 4013B

PIEDINO SIGLA SIGNIFICATO 1-°


14 VDD Terminale da collegare con la linea di alimentazione positiva.
a
I Terminale da collegare con la linea di alimentazione negativa.
7 VSS
Fig. 2 . L'inserimento di un flip-flop, qui rappresentato
e.
/
FF
b
3 CLOCK I Terminale d'ingresso dei segnali di commutazione. mediante il rettangolino recante la sigla FF, altera il vcc
4 RESET I Se questo terminale viene collegato al VSS, l'integrato funziona in
comportamento del comune circuito di alimentazione
della lampadina LP, la quale si accende e rimane acce-
sa quando viene premuto P1, ma si spegne soltanto se
e e
continuità. Se invece, tramite un qualsiasi comando, lo si collega al P1è premuto nuovamente.
VDD, il FF si ferma per ritornare allo stato originale del ciclo.
6 SET Va normalmente collegato al VSS, ma si utilizza soltanto in casi parti-
col ari.

Q Indica l'uscita con stato logico uguale a quello d'entrata.


2 Q Si legge: Q NEGATO. Rappresenta un'uscita allo stato logico sempre tale comportamento anomalo è da attribuirsi ai di esecuzione, ma di insufficiente precisione di
opposto a quello Q oppure a quello d'entrata. rimbalzi meccanici del pulsante-interruttore PI e comportamento del componente, vale a dire del
alla velocità di lavoro dell'integrato, che può rag- modello di pulsante montato nel progetto di figu-
5 DATA Va collegato in modo da decidere quale delle due uscite Q o Q deve ini- giungere i 16 MHz. Non si tratta quindi di. errori ra 6.
.
ziare il ciclo.

senta una sola sezione flip-flop dell'integrato Il comportamento dei due diodi led, in corrispon-
4013B, quella che, più avanti, verrà presa in con-
siderazione. Di questa, pertanto, occorre cono-
denza delle manovre esercitate sul pulsante PI,
trovano immediata spiegazione se ci si riferisce
-, o
scere il significato esatto delle diciture poste in alla "tabella della verità" la quale, come molti
+ 1 1v@
corrispondenza dei vari piedini e che possono es- sanno, stabilisce la condizione logica delle uscite •L
sere desunte dall'apposita tabella. Nella quale i
riferimenti sono validi per entrambe le sezioni
dell'integrato, anche se in essa vengono citati i
di un integrato, in relazione con il segnale appli-
cato all'ingresso e con lo stato delle porte ausilia-
rie. E qui invitiamo il lettore a riosservare la sche-
·Z 113 Q

r_-
terminali relativi ad una delle due sezioni, peral- ma di figura 4, nel quale sono chiaramente indi- CLDCK • 12@ I
tro identiche tra loro. cati tutti gli elementi ora menzionati.
Facendo riferimento alla tabella della verità, ri-
portata in figura 5, si può notare che, quando il RESET
segnale di CLOCK, applicato all'ingresso (termi-
UN CIRCUITO SPERIMENTALE nale 3) è 1, l'uscita Q (terminale I) si trova a O,
mentre l'uscita Q è a I (terminale 2). E ciò si veri- DATA
In figura 6 proponiamo il circuito sperimentale fica anche per il fatto che le due uscite 2-5 sono
che consente di interpretare, nella pratica realiz- collegate fra loro.
zativa, le funzioni di una delle due sezioni dell'in- Una volta eseguito il montaggio del circuito speri- SET
tegrato 4013B. mentale, il cui piano costruttivo è pubblicato in
Quando si inserisce la pila da 9 V, si accende il figura 7, potrà accadere che, durante le prove,
Fig. 3- Schema di corrispondenza fra i due flip-flop FF1
diodo led verde DV. Se poi si preme per un atti- premendo PI, i due diodi led DV- DR lampeggi- - FF2, contenuti nell'integrato 4013B, e i quattordici pie- vss l7
mo il pulsante PI, si spegne DV e si accende il no leggermente e contemporaneamente, oppure dini di cui è dotato il componente. I funzionamenti dei
diodo led rosso DR. E questa successione di ac- che uno dei due si accenda e si spenga casualmen- due flip-flop sono assolutamente indipendenti fra loro.
censioni e spegnimenti continua infinitamente te senza un apparente motivo tecnico, in contrad-
finché si preme e si rilascia il pulsante Pl. dizione con quanto prima asserito. Ebbene, un
488 489
VDD
I
@ ' I

I
14
CLOCK 3 1 Q I I

I I
I I I

RESE T 6
FF 2 Q • I I

I I

14013
SET 6 2 5 DATA
CLOcK D R s Q a
7

vss
+ o o o o 1

± 1 o o 1 o
Fig. 4 • Appare qui schematizzata una delle due sezioni, identiche fra loro, dell'inte-
1 NESSUN CAMB. DEI Q
grato 4013B, nella quale, in corrispondenza del vari terminali (piedini), sono citate le
funzioni del componente. X X 1 o o 1

Fig. 5 • In alto di figura è disegnato l'integrato 4013 vi-


X X o 1 1 o
sto dalla sua parte superiore. In basso è riportata lata-
bella della verità dello stesso componente. X X 1 1 1 1

IMPULSI PULITI NC. Poi si deve inserire, tra il piedino 8 e massa,


una resistenza da 100.000 ohm ed un'altra, sem-
Si suole anche dire che gli impulsi elettrici di co- pre dello stesso valore, tra il piedino 10 e massa.
mando, inviati dal pulsante Pl all'integrato FF, Quindi si collegano entrambi i contatti NA e NC
sono "sporchi", quando danno luogo all'incon- alla linea di alimentazione positiva. Trattandosi
veniente dei "rimbalzi meccanici". Ma questo di un deviatore, si unisce il terminale comune di
problema può essere risolto ricorrendo all'impie- questo con il piedino 14 dell'integrato. I due ter-
go di pulsanti dotati di relè reed al mercurio, che minali rimasti liberi vanno connessi ai piedini 8 e LO SCHEMA LOGICO DELL'INTEGRATO mente affidabile la fase di memorizzazione o ac-
non provocano rimbalzi meccanici ma che, pur- 10, senza preoccuparsi dell'ordine di inserimento. quisizione del dato.
troppo, sono costosi e talvolta difficili da reperi- L'uscita della seconda sezione dell'integrato, pre- Per meglio comprendere il comportamento del- I piccoli quadrati, riportati nello schema di figura
re. Tuttavia, è ugualmente possibile disporre di sente sul piedino 13, va collegata col piedino 3 di l'integrato 4013, conviene far riferimento allo 9, recanti la sigla TG, simboleggiano delle "tra-
impulsi "puliti", utilizzando la seconda sezione FF dello schema di figura 6, mentre vanno elimi- schema logico di una delle sue due sezioni, che è smission gate' ', ovvero degli interruttori elettro-
dell'integrato, quella lasciata libera ai fini nati Rl e Pl. poi quello fornito dai maggiori costruttori di tale nici facilmente realizzabili in tecnologia CMOS.
dell'esperimento proposto nello schema di figura Dopo l'esecuzione delle varianti ora elencate, componente e che noi riproduciamo in figura 9. E a tal proposito ricordiamo che, un transistor
6. sull'entrata 3 di FF arrivano impulsi puliti, anche I flip-flop di tipo D, cioè quei modelli idonei a MOS, può essere considerato come una resistenza
A tale scopo si debbono collegare a massa, ovve- in presenza di numerosi rimbalzi meccanici origi- memorizzare e ad elaborare "DATI", sono inter- variabile controllata da un segnale applicato al
ro alla linea di alimentazione negativa, i due pie- nati dall'elemento di comando. namente composti da due flip-flop, distinti tra lo- gate; senza segnale in gate, la resistenza è elevatis-
dini 11 e 5 e in sostituzione del pulsante P 1, di ti- Per essere assolutamente sicuri di avviare una so- ro, di cui uno è compreso nella sezione principa- sima e può raggiungere valori dell'ordine dei mi-
po normalmente aperto, basta impiegare un qual- la transizione, ad ogni operazione di azionamen- le, detta anche "master section" e l'altro in quel- liardi di ohm; con opportuno segnale applicato al
siasi pulsante, anche molto economico, ma a to del deviatore, conviene servirsi di un modello la secondaria, chiamata "slave section". gate, la resistenza può assumere il valore di alcu-
scambio, ossia un deviatore, con un contatto nor- in grado di aprire il contatto NC prima di chiude- Come vedremo più avanti, la netta suddivisione ne decine di ohm, divenendo assimilabile ad un
malmente aperto NA ed uno normalmente chiuso re quello NA. della funzione tra due flip-flop rende estrema- interruttore chiuso.

490 491
RJ
+
::::J

Cl -
T, "VD
14
9V

I PI
I I=
3,
e
'
FF l2 Il 9V
PI Il r» r, e
e
~
5 Fig. 7 - Piano costruttivo del circuito sperimentale che visualizza, attraverso le ac-

I 4 l 71
r censioni e gli spegnimenti dei due diodi led DV e DR, il comportamento di una sezio-
ne FF dell'integrato 4013 quando si agisce sul pulsante P1 di tipo normalmente
aperto.

VS

Fig. 6- Circuito elettrico sperimentale, che consente di verificare, in pratica, il com- TG è aperto. Pertanto il dato, in tali condizioni, ancor meglio quanto fin qui asserito.
portamento di una sezione FF dell'integrato 4013, quando si agisce sul pulsante P1. transita nella sezione master senza venir memo- Possiamo anche esprimerci in modo diverso di-
rizzato. Ma esso non arriva alla sezione slave, cendo che, con il clock basso, è l'ultima sezione
perché il primo interruttore TG di tale sezione è che provvede a memorizzare il dato, mentre la
aperto, mentre è chiuso il secondo, che è quello prima è nella fase di acquisizione continua. Con il
-----COMPONENTI----- che stabilisce la reazione, ossia quello che riporta clock alto, la prima sezione si blocca e memorizza
l'uscita in un ingresso tra le due porte NAND del- il dato, mentre la seconda sezione lo acquisisce
la sezione slave. La quale rimane insensibile alle già stabile e memorizzato. Riportando poi nuova-
Condensatori Varie variazioni del segnale D in ingresso e semplice- mente il clock allo stato logico basso, la seconda
C1 = 47F-16VI (elettrolitico) FF = integrato 4013 B
mente memorizza l'ultimo stato logico finché sezione ritorna a memorizzarlo e la prima è pron-
C2 = 100.000 pF DV = diodo led verde qualcosa non viene modificato. ta ad acquisirlo.
DR = diodo led rosso
Resistenze P1 = pulsante (normai. aperto)
ALIM. = 9 Vcc (due pile piatte da 4,5 V in serie) SEGNALE DI CLOCK ALTO
R1 = 100.000 ohm
R2 = 860 ohm Elevando il segnale di clock allo stato logico alto,
R3 = 860 ohm la prima sezione master rimane isolata dall'in-
gresso D, i relativi interruttori TG cambiano di
stato, si stabilisce la reazione e, come un normale
flip-flop, la sezione passa nella fase di memoriz-
zazione dell'ultimo stato logico di D, immediata-
mente prima del fronte di salita del segnale di
Gli interruttori TG ora segnalati, sono controllati In presenza di segnali di SET e RESET bassi, le clock. .
dal segnale di clock presente sul piedino 3 o su due porte NANO della sezione master si riducono Tale dato, così memorizzato e reso stabile, cioè
quello 11 dell'integrato. Ebbene, quando il se- a dei semplici inverter o inversori, dato che è pos- staticizzato, viene trasferito alla sezione slave
gnale di clock è basso, sono chiusi quegli interrut- sibile dire che entrambe sono abilitate. che, non essendo ora più reazionata, non memo-
tori TG che hanno il simbolo CL posto sopra, Con il clock basso il dato viene presentato a tali rizza più il dato, ma semplicemente trasferisce in
mentre quando il segnale di clock è alto, sono inversori, senza che si verifichi la reazione tra la uscita quello memorizzato nella sezione master.
chiusi quegli interruttori sopra i quali è posto il seconda porta NAND e la prima NAND della se- Ora, se si pensa che slave significa schiavo, men-
simbolo CL. zione master, in quanto il relativo interruttore tre master vuol dire padrone, si può comprendere
492 493
Ai buffer in uscita, invece, si ricorre per tre preci- Naturalmente, il ricorso alle uscite bufferate pre-
si motivi. Il primo dei quali va riscontrato nella senta un suo aspetto negativo, che consiste

EP -+ necessità di ottenere dei fronti di commutazione


più rapidi, ossia di disporre di un maggior guada-
gno in tensione (non in corrente!). Il secondo mo-
tivo è dettato dalla necessità di isolare eventuali
cortocircuiti o grosse capacità in uscita, che po-
nell'aumento del tempo di ritardo tra entrata ed
uscita, il quale determina anche la massima fre-
quenza di funzionamento. Per tale motivo, alcu-
ne case producono e mettono in commercio dei
modelli con sigla 4013 UB (unbuffered), ovvero
trebbero turbare il preciso funzionamento inter- senza buffer d'uscita, allo scopo di disporre di
no del componente al punto da generare delle una maggiore velocità. Nell'impiego di queste
oscillazioni spurie. Il terzo motivo riguarda la versioni dell'integrato 4013, occorre accertarsi
semplificazione circuitale interna dell'integrato, che le condizioni di carico non alterino il funzio-
Fig. 8 - Disegno In grandezza reale del allo scopo di compensare alcune problematiche namento del dispositivo, cioè che le capacità non
circuito stampato da riprodurre su una relative ai collegamenti microscopici tra i vari ele- siano praticamente eccessive.
faccia di una basetta-supporto, di mate- menti elettronici inseriti nell'integrato.
riale isolante, di forma rettangolare, pri-

+
ma di iniziare le varie operazioni di mon-
taggio del dispositivo sperimentale de-
scritto nel testo.

ECCEZIONALMENTE
Osservando lo schema di figura 9, si può notare corre per aumentare la corrente, dato che l'ampli-
come gli ingressi di SET e RESET influenzino di- ficazione di questa, effettuata con un transistor IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
rettamente le uscite, indipendentemente dallo sta- MOS, è praticamente infinita, per cui un solo
to logico del dock e dal dato memorizzato. Esse transistor è in grado di erogare tutta la corrente 1984 • 1985
si comportano in pratica secondo quanto si può che serve. Come è risaputo, infatti, la corrente
desumere dalla tabella della verità pubblicata in non è limitata dalla mancanza di amplificazione, AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA
figura 5. bensì dalle dimensioni fisiche del transistor, che
ne stabiliscono la resistenza in conduzione e per
cui questa è tanto più bassa quanto più grosso è il Coloro che, soltanto
USCITE BU FFERATE componente adottato. Dunque, in pratica, dispo- recentemente, hanno
nendo di una determinata tensione di alimenta- conosciuto ed apprezzato la
Le uscite, nello schema teorico di figura 9, ap- validità didattica di
zione, la massima corrente ottenibile è quella sta- Elettronica Pratica,
paiono "bufferate" (BUFFERED OUTPUTS) bilita dal rapporto fra la tensione e la resistenza immaginandone la vastità di
da ben due stadi. Ma ai buffer in uscita non si ri- di conduzione menzionata. programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste, s
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti I
nuovi lettori. -
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Fig. 9 • Schema logico di una sezione FF
·AL INPUTS ARE PROTECTEO Y
dell'integrato 4013 con diciture in lingua Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
COS/MOS PRO TECT O N NET W ORK inglese. l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano· Via Zuretti, 52.

494 495
Toccando con un dito una piastrina,
il relè commuta e memorizza
la commutazione.

.e

COMANDI A SENSORE Il dispositivo può trovare molteplici applicazioni, sia nel setto-
re dilettantistico, sia in quello professionale.

Non necessita di alcuna taratura e può essere realizzato an-


che dai principianti.
Qualsiasi carico elettrico, dalle lampade per illu- tocca per un attimo una delle due piastrine, il relè
minazione ai comuni elettrodomestici, dalle mac- corrispondente a quel canale di comando chiude i
chine industriali ai più sofisticati apparati elettro- suoi contatti utili, per riaprirli poi quando si toc-
nici, purché compatibile con la potenza tollerata ca nuovamente il sensore. Dunque, ciascuno dei
dagli scambi del relè di cui si vuol far uso, può es- due canali di pilotaggio trasmette, al proprio relè,
sere agevolmente pilotato con il dispositivo che il messaggio ricevuto dal sensore e lo memorizza
qui presentiamo e la cui realizzazione, peraltro a finché non perviene un secondo segnale in grado
tutti accessibile, vogliamo proporre ai lettori. di annullarlo. In pratica si verifica, con un siste- Prima di iniziare l'esame del progetto del doppio stato logico "O" a causa della presenza della resi-
Il progetto si identifica con il circuito di un dop- ma elettronico, quanto succede manovrando un comando a "tocco", vogliamo ricordare che, tra- stenza Rl che lo collega a massa. Ma questa stes-
pio comando a sensore, con uscita su due relè. I interruttore, che è un organo elettromeccanico. mite pochi e semplici accorgimenti pratici, il no- sa sezione dell'integrato 4049 è una funzione
quali vengono attivati con il solo sfioramento del Ma in questo caso, l'operatore rimane completa- stro circuito potrà essere adattato alla funzione di NOT o INVERTER, che propone sul piedino 2
dito di una mano su una piastrina metallica di mente isolato dal carico elettrico e dal suo circui- antifurto. Ma su questo argomento avremo occa- uno stato logico invertito rispetto a quello presen-
piccole dimensioni. Più esattamente, quando si to di alimentazione. sione di intrattenerci più avanti. te in entrata. Dunque, sul piedino 2 si riscontra
uno stato logico "I". Ossia un segnale che non
può attraversare il diodo al silicio DI, perché an-
INTERPRETAZIONE CIRCUITALE che sull'anodo di questo è presente lo stato logico
"I". Infatti, come si può facilmente notare, il
Quando si chiude l'interruttore SI e si alimenta il piedino 14 della sezione "f" di ICI è collegato,
Due distinti circuiti di comando, indipendenti tra loro, sono circuito di figura I con una tensione continua, di via R2, alla linea positiva della tensione di ali-
valore compreso fra i 12 Vcc e i14Vcc, se l'inter- mentazione. Allora, trovandosi il piedino 2 di
conglobati in questo utilissimo dispositivo che, tramite un ruttore non provoca i comuni "rimbalzi" mecca- ICla ed il piedino 14 di ICIf al medesimo stato
semplice sfioramento dei sensori, provoca e conserva il cam- nici, i due diodi led DLR (rosso) e DLV (verde) ri- logico ''I'', è possibile dedurre che sul piedino 15
biamento di stato di due relè. mangono spenti, i due relè RLI -RL2 sono disec- di ICIIo stato logico è "O". E questo stesso sta-
citati e le due uscite U 1-U2 disattivate. Infatti, il to viene proposto all'entrata del FLIP-FLOP
piedino 3 della sezione "a" di ICI si trova allo (FFI ), ovvero sul piedino 3 di questo.
496 497
+VCC

.o u # « e. « « .-

Q]
I
Ul

U2
....
a

ES2
<o
Cl:

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del doppio comando a sensori. I due
diodi led DLR e DLV debbono essere collegati tramite fili conduttori e non diretta-
mente sul circuito stampato, giacché il loro fissaggio va fatto sulla parte superiore
di un contenitore metallico.
<o

::::
< COMPONENTI I
Condensatori Varie
C1 = 100 pF IC1 = integrato (4049B)
(._)
C2 = 1F (non polarizzato) IC2 = integrato (4013)
C3 = 100.000 pF TR1 = transistor (BC237)
C4 = 100 µF - 16 VI (elettrolitico) TR2 = transistor (BC237)
C5 = 100 pF DLR = diodo led (rosso)
"'"

1
c
c
C6 = 1F (non polarizzato) DLV = diodo led (verde)
"'r" D1 = diodo a I silicio (1N914)
Resistenze
D2 = diodo al silicio (1N4004)
u D3 = diodo al silicio (1N914)
O
R1 = 10 megaohm D4 = diodo al silicio (1N4004)
R2 = 100.000 ohm RL1 = relè (12 Vcc - 600 ohm)
a .a.
. a.d.» • ••••• • .a -de.
# -. •
R3 = 1.000 ohm RL2 = relè (12 Vcc • 600 ohm)
R4 = 10 megaohm
R5 = 100.000 ohm
R6 = 1.000 ohm

498 499
sioni in grado di far scattare un circuito logico. attuato, ovviamente, dalla sezione "e" di ICI.
Consideriamo ora i circuiti alimentati a pile, ossia Ma lasciamo stare il secondo canale e continuia-
totalmente isolati dalla rete di distribuzione mo l'esame del primo canale, quello che fa capo
dell'energia elettrica. all'entrata ESl e all'uscita Ul, perché, come è
Il nostro corpo, in ogni luogo ed in ogni momen- stato più volte ripetuto, i due canali sono perfet-
to, si comporta come un'antenna ricevente rispet- tamente identici e l'esame dell'uno corrisponde a
to alle onde radio sempre presenti nell'aria, sia quello dell'altro.
verso la loro componente magnetica che verso Durante l'attraversamento della soglia di indeci-
quella elettrica. Pertanto, il nostro contenuto sione della sezione "f" di ICI, che può essere in-
energetico è sempre sufficiente per generare se- dividuata intorno ad un valore metà, circa, di
gnali di qualche volt sui circuiti ad alta impeden- quello della tensione di alimentazione, l'uscita si
za. muove, sia pure in misura più veloce dell'entrata,
A volte il bagaglio di energia elettrica umana si a causa dell'amplificazione in tensione, in modo
arricchisce quando ci si trova in prossimità di in- a volte troppo lento per evitare dei cattivi funzio-·
stallazioni elettriche come, ad esempio, i condut- namenti nel flip-flop che segue, cioè in FFl, che
tori percorsi da forti correnti alternate alla fre- per tale motivo può assumere una posizione ca-
quenza di 50 Hz. Perché queste si comportano da suale. Tuttavia, se ciò dovesse verificarsi, sarà fa-
elementi primari di un trasformatore il cui avvol- cile ovviare all'inconveniente, sostituendo il pre-
gimento secondario diventa il nostro corpo, che scritto integrato 4049B con il modello 40106B il
Fig. 3 • Disegno in grandezza reale del circuito stam pato, da riportare su una faccia
può così generare delle tensioni, sia pure con po- quale, peraltro, presenta una piedinatura diversa
di una piastrina-supporto di m ateriale isolante. tenze infinitesime, sui circuiti ad altissima impe- e costringe l'operatore a talune modifiche circui-
denza. tali, che consigliamo soltanto ai più esperti.
Quanto finora detto può essere facilmente speri- In ogni caso si può sempre realizzare un circuito
mentato da ciascun lettore toccando con la mano con isteresi, utilizzando le due sezioni "b - d",
la sonda di un oscilloscopio, dapprima alimenta- attualmente lasciate in disuso, i cui ingressi 5 - 9
to con la tensione di rete e successivamente con sono collegati alla linea di alimentazione positiva,
quella derivata dalle pile. allo scopo di impedire l'insorgenza di disturbi
Anche l'uscita di FFl, identificabile nel piedino materiale isolante con una superficie ramata e ri- Coloro che vorranno far funzionare il dispositivo anòmali. Comunque, per utilizzare queste due se-
1, si trova allo stato logico "O" e nessun segnale cavata quindi da una piastra per circuiti stampati. in zone particolarmente asciutte o in locali con zioni di ICI, occorre scambiare R2 con C2 ed R5
può attraversare la resistenza R3 ed il diodo led Ma che cosa succede quando si tocca un sensore? pavimenti di materiali sintetici, dove è facile ac- con C6; inoltre si deve invertire il collegamento di
rosso DLR. Conseguentemente, la base del tran- Quale segnale si applica all'entrata del canale? cumulare cariche elettriche per strofinìo (troboe- Dl. Poi, fra l'ingresso 14 della sezione "f" ed il
sistor TRl non viene polarizzata ed il semicon- Ebbene, per rispondere a queste domande dob- lettricità), faranno bene a proteggere ulterior- punto comune di C2 - R2, è necessario collegare
duttore rimane all'interdizione, così come resta biamo dividere i circuiti elettronici in due grandi mente le due entrate ESl - ES2 inserendo, in serie una resistenza da 1 megaohm. L'uscita 15, anzi-
disattivato il relè RLl. categorie, quelli alimentati con la tensione di rete con queste, tra i sensori e le sezioni "a - e" di ché sul piedino 3 di FFl, va applicata al piedino 9
A conclusione di questa prima parte, dell'esame e quelli alimentati a pile, come accade per il cir- ICI, due resistenze da 1 megaohm - 1 W (una re- della sezione ''d' ', in questo caso non più connes-
teorico dello schema di figura 1, aggiungiamo che cuito di figura 1. Perché i segnali provenienti dal sistenza per ciascuna entrata). sa con la linea di alimentazione positiva. Il piedi-
i segnali che percorrono i due canali sono normal- corpo umano sono diversi nelle due circostanze. Queste precauzioni protettive dell'integrato ICI no 10, sul quale è ora posta la sigla "ne" (non
mente di tipo alternato, con valore medio nullo. Cominciamo quindi col far riferimento ai dispo- si aggiungono a quelle interne già presenti nel collegato), va saldato sul piedino 3 di FFl. Le
Quindi, per disporre di un segnale di pilotaggio sitivi alimentati con la tensione di rete. componente, che possono proteggerlo fino alla operazioni fin qui citate si completano con l'in-
stabile, occorre effettuare un raddrizzamento tra- Tutti i circuiti interessati dall'energia elettrica di tensione di alimentazione, ma non oltre questa. troduzione di una resistenza da 1 O megaohm, da
mite componenti non lineari, quali sono realmen- distribuzione pubblica sono dotati di percorsi ca- Mentre le cariche elettrostatiche, di origine tri- collegare fra i piedini 14 e 10 di ICI.
te i diodi al silicio. Ciò spiega la presenza nel cir- pacitivi, volutamente inseriti o parassitari, nel boelettrica, possono raggiungere valori fino a Analoghe varianti al circuito originale di figura 1
cuito di figura 1 dei due elementi Dl - D3. primo caso per eliminare certi disturbi, nel secon- 20.000 V, certamente in grado di distruggere an- si estendono al secondo canale di pilotaggio.
Ovviamente, l'analisi riferita alla parte circuitale do come risultato di campi elettromagnetici gene- che i previsti circuiti di protezione contenuti in Dopo tali accorgimenti, applicabili solamente dai
superiore dello schema teorico di figura 1 si esten- rati da trasformatori; tali entità capacitive, quan- ICI. lettori più preparati, lo scatto avverrà senza esita-
de pure, in maniera del tutto uguale, alla sezione do una parte di circuito tocca una zona, anche li- Le due resistenze citate, oltre che la funzione pro- zioni e si potrà godere di un'ulteriore protezione
riportata più in basso, perché i due canali, come è mitata, del nostro corpo, stabiliscono degli ac- tettiva verso le cariche elettrostatiche, svolgono contro i disturbi e i falsi comandi.
stato detto all'inizio dell'articolo e come è facile coppiamenti, che rappresentano sempre una via un compito di limitazione di eventuali correnti di Le modifiche descritte divengono addirittura ob-
osservare, sono perfettamente identici. di transito dell'energia verso terra. Questa via è di una certa intensità assorbite dal corpo di chi toc- bligatorie, qualora si voglia aumentare il ritardo.
solito ad alta impedenza, con isolamenti adatti a ca il sensore. Ma ai principianti consigliamo di accontentarsi
scongiurare ogni pericolo di folgorazione e può della realizzazione proposta nel piano costruttivo
SEGNALI DI ATTIVAZIONE concedere flussi di corrente dell'ordine dei milio- di figura 2, ricordando a costoro che, durante
nesimi di ampère, vale a dire dei microampère ed PILOTAGGIO DEI FLIP.-FLOP l'uso del dispositivo, potrà capitare che, nello
Per attivare il canale ora analizzato nel suo stato anche meno. Ma se il circuito che riceve queste sfiorare con il polpastrello del dito un sensore, il
di quiete, occorre toccare o soltanto sfiorare con correnti, assolutamente innocue per l'organismo La sezione "f" di ICI ha il solo compito di squa- corrispondente relè commuti due volte in rapida
il polpastrello di un dito un piccolo sensore, rap- umano, ha un'impedenza d'ingresso dell'ordine drare, senza assorbire corrente, il segnale filtrato successione, senza conservare il messaggio ricevu-
presentato, nel nostro caso, da una piastrina di di alcuni megaohm, allora possono generarsi ten- dal condensatore C2. E lo stesso processo viene to. Ma ciò si deve al fatto che, inavvertitamente,

500 501
dovranno essere diversamente colorati, allo sco- l'accesso in zone private, come ad esempio negli
po di non confondere tra loro, al momento delle appartamenti, negli orti, nei frutteti o in altri luo-
saldature dei terminali, gli anodi con i catodi. ghi che si vogliono proteggere da eventuali furti.
I due sensori, come si può notare in figura 4, so- E queste potranno essere la maniglie delle porte,
no rappresentati da due piastrine per circuiti le reti metalliche di recinzione, i cancelli, le sbar-
stampati, ossia con una delle due superfici rama- re, ecc. Ma se i cavi sono lunghi o immersi in
te, di forma quadrata, delle dimensioni di 15 mm campi elettromagnetici, generati nelle vicinanze
X 15 mm. da motori elettrici, teleruttori, linee di alimenta-
Il collegamento fra le due piastrine ed il circuito zione elettrica, ecc., potranno verificarsi degli au-
elettronico si realizza tramite cavetti di filo flessi- toinneschi del dispositivo, per la cui eliminazione
bile. si dovrà intervenire sulla sensibilità del circuito,
Nei fori, attraverso i quali i cavetti entrano nel attribuendo alle resistenze Rl ed R4 valori diversi
contenitore, si consiglia di applicare due gommini da quelli prescritti nell'elenco componenti.
passanti. A conclusione di quanto fin qui esposto, ricordia-
Per utilizzare il dispositivo, qui presentato, in ve- mo che questo apparato non necessita di alcuna
ste di antifurto, i due conduttori, anziché essere operazione di taratura e che, avendo eseguito del-
collegati alle due piastrine, dovranno essere sal- le buone saldature a stagno ed una composizione
dati a stagno su parti metalliche, quelle che ven- circuitale esente da errori di cablaggio, dovrà
gono inevitabilmente toccate prima di consentire funzionare subito e perfettamente.
Fig. 4-I due sensori sono rappresentati da altrettante piastrine di forma quadrata,
di 15 cm di lato, che sono elettricamente collegate con il modulo elettronico, inseri-
to in un contenitore metallico contenente pure le pile di alimentazione, tramite ca-
vetti flessibili.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


il sensore è stato toccato due volte di seguito. In tuttavia, è commercialmente reperibile nelle due Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
ogni caso, se la sensibilità del dispositivo fosse versioni 4013B e 4013UB, delle quali, la più co- nico.
troppo spinta, allora converrà sostituire la resi- mune è certamente quella recante la sigla UB. Ma
stenza Rl, e cosi pure R4, con altre di valori indi- entrambi i modelli potranno essere vantaggiosa- Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
viduati sperimentalmente fra i seguenti: 4,7 me- mente utilizzati nel dispositivo descritto in queste PASSI » ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
gaohm, 3,3 megaohm, 1 megaohm. pagine. La lettera B significa BUFFERED, la si-
gla UB sta per UNBUFFERED. Coloro che vo- 1°.Il tester
lessero approfondire le loro conoscenze su questi
due tipi di componenti, dovranno leggere attenta- 2° - Il voltmetro
MONTAGGIO mente l'articolo precedente, nel quale si esamina
la funzione flip-flop svolta da questi circuiti inte- 3° • L'amperometro
Seguendo attentamente il piano costruttivo di fi- grati.
gura 2 e la foto di apertura del presente articolo, Nello schema pratico di figura 2 sono presenti tre 4°- II capacimetro
chiunque può iniziare il montaggio del comando ponticelli, che assicurano la continuità circuitale
bicanale a sensori, ovviamente dopo aver compo- 5° - Il provagiunzioni
del progetto. Essi sono rappresentati da tre spez-
sto il circuito stampato su una basetta di materia- zoni di filo di rame e sono applicati parallelamen- 6°. Oscillatore modulato
le isolante, di forma rettangolare, delle dimensio- te alla resistenza R3 e sui due lati dell'integrato
ni di 10 cmx 5,4 cm, il cui disegno in grandezza ICI. 7° .Tutta la radio
reale è riportato in figura 3. Una volta ultimato il montaggio del modulo elet-
I due integrati ICI - IC2 vanno inseriti su due tronico riportato in figura 2, questo dovrà essere 8° - Supereterodina
adatti zoccoletti portaintegrati, i quali debbono inserito in un contenitore metallico, sulla cui par-
essere saldati sul circuito, facendo bene attenzio- te superiore verranno applicati i due diodi led 9° - Alimentatori
ne a non creare errate connessioni, fra un piedino LDR ed LDV. Ciò significa che questi due com-
e l'altro, a causa di un eccessivo apporto di sta- ponenti, che nello schema di figura 2 sembrano
gno. collegati direttamente sulla piastra-supporto,
Come prescritto nell'elenco componenti, per ICI debbono essere montati tramite due conduttori di
si deve utilizzare il modello 4049B, mentre per lunghezza sufficiente per il loro fissaggio sulla
IC2 serve il tipo 4013. Questo secondo integrato, parte superiore del contenitore. I due conduttori
502
503
CO ELEMENTARE
ETTRONICA

mai da una piccola zona ristretta del conduttore, Nella corrente continua, al contrario, gli elettroni
ma rimangono in questa muovendosi alternativa- partono dal generatore, che può essere la pila o
mente, in avanti e all'indietro, in modo tale che, l'accumulatore, attraversano in tutta la loro lun-
attraverso ogni sezione di conduttore elettrico, si ghezza i conduttori elettrici e ritornano poi al ge-
verifica un passaggio di elettroni che sono sempre neratore.
gli stessi.

TENSIONI ALTERNATE
EFFICACI
I principali tipi di correnti elettriche, che ogni di- tori sono generatori di tensioni elettriche e non di
lettante deve conoscere, sono due: la corrente correnti. Infatti, la tensione è la causa della cor-
continua e quella alternata. Ma della prima si è rente e questa ne è l'effetto. Dunque, i generatori
già parlato a lungo nelle precedenti puntate del di tensioni provocano, promuovono, fanno scor-
corso, sulla seconda ci intratterremo in questa se- rere o fluire, lungo i conduttori, le correnti elet-
de, iniziando col dire che, la corrente alternata, è triche.
promossa dagli alternatori installati nelle centrali Chiusa questa doverosa parentesi chiarificatrice,
elettriche o, molto più semplicemente, da quei ritorniamo al tema iniziale per dire che, in prati-
piccoli dispositivi montati sulle biciclette, allo ca, la differenza sostanziale, che intercorre fra i
scopo di accendere le lampadine inserite nei due tipi principali di correnti, è la seguente: la
proiettori di luce, che volgarmente, ma erronea- corrente continua è determinata da un movimen-
mente, vengono denominati dinamo, mentre in to di elettroni che fluisce lungo i conduttori elet-
realtà sono dei veri e propri alternatori. trici sempre nello stesso verso e con la medesima
Al principiante attento non sarà sfuggito il termi- velocità. La corrente alternata è il risultato di un Fig. 1- L'alternatore, ossia la macchina elettrodinamica che genera la tensione al-
ne "promossa", adottato per caratterizzare le movimento alternato, in un senso o nell'altro, de- ternata, può essere comparato, nella sua forma più elementare, a questo semplice
dispositivo, nel quale la rotazione del magnete permanente provoca, nell'elettroma-
sorgenti delle correnti alternate. E si sarà pure gli elettroni lungo i conduttori elettrici. Si può an- gnete EM, la tensione indotta segnalata dal voltmetro a zero centrale.
chiesto perché non si è preferito l'aggettivo "ge- che dire che, nei conduttori elettrici percorsi da
nerata". Ma ecco la nostra risposta. Gli alterna- correnti alternate, gli elettroni non si spostano
504
505
ca, l'alimentazione degli elettrodomestici, l'atti-
vità della maggior parte delle macchine.
Il funzionamento di ogni alternatore si basa sul 2,MASS. POSII 6
principio dell'induzione elettromagnetica. Per-
tanto, in questi tipi di macchine elettriche è pre-
sente un campo magnetico induttore, fornito da o
..
I TEMPO
un magnete permanente o, eventualmente, da un I
elettromagnete, con le espansioni polari conve- I
nientemente sagomate, fra le quali può ruotare I
un cilindro in cui è avvolta una bobina con i ter-
minali saldati a due anelli isolati, calettati sull'as-
se, sui quali appoggiano due contatti striscianti, hc
che prendono il nome di spazzole.
Quando alle spazzole si collega un circuito utiliz-
zatore, in questo si stabilisce una corrente varia-
bile con le stesse vicende della tensione che la pro- 1 CICLO
duce: si ottiene cioè una corrente alternata, la
quale varia periodicamente fra due valori uguali e
diretti in verso opposto. Ma di ciò parleremo det-
Fig. 4 • I valori massimi. positivi e negativi della tensione alternata, sono indicati
Fig. 2- Su questo disegno, immaginando la spira in mo- tagliatamente poco più avanti. Mentre per ora con i numeri 2-4-6. Ma ogni sinusoide è sempre composta da due semicicli (1/2 C),
vimento fra le espansioni polari del magnete perma- importa riaffermare il concetto per cui l'alterna-
nente, si analizza la formazione della tensione alterna- che formano un ciclo della tensione alternata.
ta indotta. tore è una macchina elettrica, la quale può essere
azionata da energia meccanica, termica, atomica,
che produce tensione alternata e che può identifi-
carsi, nella sua forma elementare, nel dispositivo
riportato in figura I. In questo, infatti, un ma-
gnete permanente ruota, sempre nello stesso ver-
so, davanti ad un solenoide, rappresentato da un
rocchetto di filo conduttore munito di nucleo, plicità interpretativa, può essere ridotto ad una
GLI ALTERNATORI TENSIONE ALTERNATA
sottoponendolo ad un continuo taglio delle linee sola spira di filo conduttore, come indicato in fi-
di forza magnetiche e generando in esso, in virtù gura 2.
Gli alternatori sono macchine elettriche che pro- della legge dell'induzione elettromagnetica, la È evidente che il fenomeno ora descritto non mu-
muovono le correnti alternate, che sono quelle ta se rimane fermo il magnete, ossia l'elemento Allo scopo di analizzare la formazione della ten-
tensione elettrica alternata, segnalata dal voltme- induttore, mentre si muove quello indotto, vale a sione alternata, supponiamo di far ruotare la spi-
più diffuse, utilizzate per l'illuminazione elettri- tro a zero centrale.
dire il rocchetto. Il quale, per una maggiore sem- ra con moto uniforme dentro il campo magnetico

@
/+ SINUSOIDE

I
I
I Fig. 3 • Il comportamento della tensione al-
I ternata viene interpretato, analiticamente.
I tramite una sinusoide, nella quale si può Fig. 5 • Le semionde positive delle sinusoidi rappresen-
/-1 notare la precisa corrispondenza tra i valori tative delle tensioni alternate sono sempre quelle dise-
di tensione e le posizioni della spira di cor-
0° 90° 180° 270° 360° rente indicate in figura 2.
gnate al di sopra dell'asse dei tempi; quelle negative
sono riportate inferiormente alla linea orizzontale.

506
507
GENERATORE
BICICLE T TA
CUFFIA
V DI
PICCO
I V EFFICACE

TEMPO
Fig. 6- Collegando l'alternatore di una bici-
cletta con una cuffia ed una resistenza da
ALL'IMPIANTO 100 ohm, si possono ascoltare le variazioni
BICI RESIST. di frequenza della corrente alternata che at- Fig. 8 - Sono chiaramente segnalati, in que-
traversa il circuito e che si identificano in
100 n sta sinusoide, i valori di picco ed efficace
corrispondenti variazioni di ronzio, udibili della tensione alternata.
quando cambia la velocità di movimento
della ruota del velocipede.

e cioè fra le espansioni polari del magnete perma- fra i terminali della spira stessa viene a formarsi di forza tagliate dal corpo indotto nell'unità di volt.
nente di figura 2. Ebbene, durante la rotazione, una tensione elettrica. Ma questa tensione non è tempo. Riassumendo, durante la rotazione della spira, la
la spira, che in pratica è rappresentata da un cer- costante durante la rotazione della spira nel cam- Per capire bene il fenomeno della variazione di tensione indotta passa dal valore zero ad uno
chio ottenuto con un filo conduttore, taglia le li- po magnetico, perché la legge dell'induzione af- tensione indotta, durante l'intero ciclo rotativo massimo positivo, per ritornare nuovamente a ze-
nee di forza magnetiche in modo tale che, a causa ferma che il valore della tensione indotta in un della spira, occorre seguirne attentamente il mo- ro. Questo fenomeno viene interpretato analitica-
del fenomeno dell'induzione elettromagnetica, circuito dipende, tra l'altro, dal numero di linee vimento a partire da una sua precisa posizione. mente, dal primo tratto di curva superiore della
Esaminiamo pertanto tale movimento, dividen- sinusoide di figura 3.
dolo in quattro fasi. Successivamente, la tensione scende dal valore di
La prima fase è quella in cui la spira compie la ro- zero volt ad uno massimo negativo, per ritornare
tazione che va da 0° a 90°, durante la quale le li- poi di nuovo a zero. E tale fatto è rappresentato
nee di forza tagliate nell'unità di tempo vanno via dalla curva inferiore della sinusoide del diagram-
via crescendo. Quindi, nel primo quarto di giro ma di figura 3.
della spira, la tensione indotta aumenta dal valo- Il diagramma di figura 3 può essere perfezionato
re di zero volt a quello massimo positivo. con quello riportato in figura 4, nel quale il punto
Nella seconda fase la spira ruota da 90° a 180°. 1 indica il valore di zero volt della tensione al mo-
Oltrepassata la posizione parallela alle linee di mento in cui la spira inizia il suo movimento di
forza, il campo magnetico si inverte, ma le linee rotazione, il punto 2 segnala il valore massimo
va " di forza che la spira taglia nell'unità di tempo della tensione positiva, il 3 è il punto in cui la ten-
vanno ora diminuendo fino a zero. La tensione sione ritorna al valore di zero volt, il 4 corrispon-
indotta si riduce, conseguentemente, dal valore de al massimo valore negativo ed infine il 5 indica
Vpp massimo positivo al valore zero. il ritorno al valore zero della tensione.
Nella terza fase la spira, continuando la sua rota- La curva superiore e quella inferiore della sinu-
zione, passa da 180° a 270°. Le linee di forza che soide compongono un ciclo della tensione alter-
Vp- attraversano la spira hanno sempre lo stesso ver- nata, che è ovviamente la somma di due semicicli
so, ma la spira ne taglia un numero sempre mag- (1/2 C) e semiperiodi.
giore nell'unità di tempo. Quindi la tensione in-
dotta aumenta da zero volt ad un valore massimo
negativo. PERIODO E FREQUENZA
Nella quarta ed ultima fase la spira si sposta da
Fig. 7 - Il valore efficace (Veff.) della tensione alternata, che non deve essere confu-
so con il valore medio, è quello normalmente citato. Così, ad esempio, il valore di
270° a 360°. Il campo nella spira si inverte e le li- È stato già parzialmente anticipato il concetto di
220 V della tensione per uso domestico è un valore efficace, mentre quello di picco nee di forza che essa taglia nell'unità di tempo "periodo", che ora possiamo ribadire dicendo
Vp è di 308 V e quello Vpp, tra picco e picco, è di 616 V. vanno riducendosi fino a zero. La tensione indot- che con esso si designa il tempo necessario alla
ta, da un valore massimo negativo, scende a zero tensione alternata per assumere tutti i valori posi-
508 509
NUCLEO TRASF
IN FERRO

> PRIM. SEC CAMP


o >
AVVOLG. AVVOLG. Y 220V 12 V
o
H.
PRIM SECOND. 5
D
Fig. 9 • Simbolo elettrico di un trasformatore di tensio-
ne elettrica da 220 V a 12V. L'avvolgimento primario è
D composto da un maggior numero di spire, quello se-
èj condario da un numero di spire inferiore, proprio per-
ché, in questo caso, si tratta di indicare un trasforma-
tore riduttore di tensione. Le linee verticali parallele
simboleggiano il nucleo ferromagnetico presente nel
componente.

RETE T-
220 V PULS.
tivi e negativi, destinati a ripetersi ad intervalli di duttore, in avanti e all'indietro, per ben cinquan- Fig. 10• Circuito teorico di suoneria per uso domestico, impiegante un trasformato-
tempo successivi ed uguali. Facendo riferimento ta volte in un minuto secondo. re riduttore di tensione dal valore di 220 V a quello, assolutamente innocuo con l'in-
al diagramma di figura 5, il periodo è rappresen- Tra il concetto di periodo e quello di frequenza vi tegrità fisica, di soli 12 V. Il trasformatore di tensione isola, elettricamente, l'avvol-
tato dal tempo richiesto dal generatore di tensio- gimento primario da quello secondario.
è una stretta relazione. Infatti la durata del perio-
ne per produrre una semionda positiva ed una ne- do è sempre l'inverso della frequenza. Definendo
gativa; esso è valutato sulla linea orizzontale quindi il periodo con la lettera T e la frequenza
(ascissa). con la lettera f, si ha:
Capita spesso di menzionare anche il semi periodo
o il quarto di periodo della tensione alternata. Ma T = 1:f
queste grandezze sono ora di facile interpretazio-
ne, perché il semiperiodo, cioè metà del periodo, oppure, inversamente: E questo ronzio varia col variare della velocità di riano continuamente col passare del tempo, come
si identifica con il tempo necessario per l'alterna- rotazione della ruota del velocipede. si può definire un esatto valore di questa? Che va-
tore a far variare la tensione dal valore zero a f = 1: T È ovvio che l'esperimento ora descritto non deve lore è, ad esempio, quello di 220 V menzionato
quello di picco positivo o negativo (valori massi- essere ripetuto, per nessuna ragione, con la ten- per la tensione alternata di uso domestico? È un
mi) e da questi ancora a zero, mentre il quarto di L'unità di misura della frequenza è l'hertz (ab- sione di rete, perché si correrebbe il rischio di ri- valore massimo, medio o qualcosa d'altro? Ebbe-
periodo è il tempo di variazione della tensione da brev. Hz), che corrisponde ad un ciclo al secondo manere folgorati. ne, rispondiamo a queste domande dicendo che,
zero al valore di picco negativo o positivo. È ov- (c/s). I valori multipli dell'hertz sono: quando si esprime il valore di una tensione o di
vio quindi che i semiperiodi e i quarti di periodi una corrente alternata, si allude sempre, salvo
possono essere positivi o negativi. KHz (kilohertz) 1.000 Hz VALORI DI PICCO ED EFFICACI esplicita dichiarazione contraria, al "valore effi-
Occorre ora considerare un'altra importante MHz (megahertz) 1.000.000 Hz cace". Così anche gli strumenti indicatori delle
grandezza e cioè la frequenza. Analizzando il comportamento della sinusoide tensioni e correnti alternate, i voltmetri e gli am-
Con l'espressione "frequenza" si intende definire Negli alternatori delle centrali elettriche il valore interpretativa della tensione alternata, si è visto perometri, forniscono direttamente la misura dei
il numero di periodi della tensione o della corren- della frequenza rimane costante (50 Hz), in quel- che questa assume un determinato valore ad ogni valori efficaci. E ciò è una conseguenza implicita
te alternata che si succedono nell'unità di tempo, lo della bicicletta varia col variare della velocità istante, il quale prende il nome di "valore istanta- dello stesso principio di funzionamento di questi
vale a dire nel minuto secondo. Così, per esem- di rotazione della ruota. E questo fenomeno può neo". Tale grandezza, valida per la tensione al- apparecchi. Infatti gli strumenti per tensioni e
pio, dicendo che la frequenza della corrente elet- essere facilmente riscontrato in pratica realizzan- ternata, si estende pure alla corrente da questa correnti alternate debbono essere tali da consenti-
trica per uso domestico è di 50 cicli o periodi, si do il circuito di figura 6, per il quale sono neces- promossa. Esistono pertanto i valori istantanei re una deviazione del loro indice sempre nello
intende affermare che i periodi della corrente so- sari una cuffia, una resistenza da 100 ohm e l'al- della tensione alternata e quelli corrispondenti al- stesso verso, anche quando vi è l'inversione di
no in numero di 50 per ogni minuto secondo. Sot- ternatore. la corrente alternata. Quello più elevato è il valo- movimento degli elettroni lungo i conduttori.
to l'aspetto fisico, ciò significa che ogni elettrone, La corrente alternata, provocata dalla tensione re della tensione massima, detto valore di picco Interpretiamo ora, dopo averlo citato più volte, il
che concorre alla formazione della corrente elet- presente sui terminali dell'alternatore, rivela la (Vp). Quello più basso corrisponde allo zero concetto di ''valore efficace''.
trica alternata, si muove, in ciascun tratto di con- sua presenza tramite un ronzìo udibile in cuffia. (OV). Ma se i valori della tensione alternata va- Si assume come valore efficace di una corrente
510 511
nosità. II concetto si estende naturalmente dalla L'impiego del trasformatore è possibile soltanto
corrente alla tensione. con le tensioni variabili, perché con le tensioni
A questo punto è facile capire come, ad esempio, continue, mancando ogni variazione di flusso
il valore di picco della tensione alternata per uso elettromagnetico, il trasformatore non funziona.
domestico sia superiore a quello efficace di 220V. Il compito primario di ogni trasformatore consi-
Infatti, il valore di picco della tensione per uso ste nell'abbassare o nell'elevare il valore di una
domestico è: tensione alternata. Per i principianti il trasforma-
tore serve di solito a ridurre il valore della tensio-
Vp = 220 Vx1,4 = 308 V circa ne alternata per uso domestico a valori molto
bassi.
In figura 7 viene interpretato analiticamente, tra- In ogni trasformatore si distinguono principal-
N UCLEO mite la ormai nota sinusoide, il concetto di ten- mente tre elementi: l'avvolgimento primario, il
sione efficace (Veff), che non deve essere confuso nucleo ferromagnetico e l'avvolgimento seconda-
MORSE T TI
con quello di valore medio della tensione. rio. Il simbolo teorico è quello riportato in figura
Facendo ancora riferimento alla figura 7, notia- 9.
I mo che con la sigla Vp si indica il valore di picco
di una semionda, cioè di un semiperiodo o semici-
clo della tensione alternata, mentre con Vpp vie-
L'avvolgimento primario e quello secondario so-
no composti da un certo numero di spire di filo di
rame smaltato; il nucleo ferromagnetico è rappre-
ne indicato il valore massimo raggiunto tra due sentato da un pacchetto di lamine di ferro.
Fig. 11-Le parti componenti di un trasformatore per picchi di tensione, ossia: Lo schema proposto in figura IO si riferisce al cir-
campanelli di uso domestico di maggior rilievo tecni- cuito teorico di alimentazione di un normale cam-
co sono: il cartoccio, sul quale sono composti i due Vpp = 2x p
avvolgimenti primario e secondario, il nucleo ferro- panello di casa, alimentato con la tensione alter-
magnetico ed il basamento contenitore con i morsetti nata di 12V. L'avvolgimento primario del tra-
per i collegamenti dei conduttori elettrici. Il valore tra un picco positivo ed uno negativo sformatore riduttore di tensione è costantemente
della tensione alternata a 220 V è: collegato con la linea di alimentazione a 220 V;
quello secondario a12V si chiude elettricamente,
Vpp = 2x 308 = 616 V attraverso il pulsante, sul circuito del campanel-
lo. Quando si preme il pulsante, nessun pericolo
La sinusoide riportata in figura 8 semplifica ulte- elettrico sussiste per l'operatore, giacchè la ten-
riormente, nella visuale grafica, i concetti di ten- sione alternata che lo attraversa è alquanto ridot-
alternata quello che dovrebbe avere una corrente mente scientifica, ma assai più semplicemente sione di picco e tensione efficace. ta e quindi innocua.
continua, che scorre attraverso un circuito, per conviene dire che il valore efficace è quello al La figura 11 rappresenta, in una sua parziale
produrre nel corso di ogni periodo la stessa quan- quale una lampadina, alimentata in continua, of- scomposizione, un normale modello di trasfor-
tità di calore. Questa è l'interpretazione rigorosa- fre lo stesso rendimento, ossia la medesima lumi- MUTUA INDUZIONE matore per campanelli di uso domestico. Come si
può notare, sulla base di sostegno del dispositivo
In sede di interpretazione dei fenomeni di indu- sono presenti, da una parte, due morsetti, per i
zione elettromagnetica, è stato detto che le tensio- collegamenti dei conduttori di rete a 220V,
ni indotte insorgono quando vi è un movimento dall'altra invece sono disponibili tre morsetti, dai
relativo fra un circuito elettrico ed un campo ma- quali è consentito il prelievo di tre valori diversi
PRIM. SEC. gnetico. Perché il moto fa variare il flusso magne- di tensioni, come indicato nello schema di figura
tico che abbraccia un circuito elettrico. Tuttavia, 12. Tra i due morsetti estremi è presente il valore
come è facilmente intuibile, il flusso magnetico di 12 V, tra i primi due quello di 8V e tra i secondi
può variare anche senza alcun movimento mecca- due quello di 4V.
nico. Infatti, se la corrente elettrica, che percorre Da questo semplice esempio di trasformatore è
un circuito qualsiasi, non subisce variazioni, il facile dedurre che tali dispositivi possono essere
campo elettromagnetico da essa generato è co- dotati di più avvolgimenti secondari, dai quali,
stante, ma se la corrente è di tipo variabile, per aggiungiamo ora, le correnti derivabili possono
220 V esempio alternata, allora anche il campo elettro- assumere intensità diverse. Generalmente, le ten-
magnetico corrispondente è variabile e quando sioni dipendono dal numero di spire con cui sono
questo investe un circuito elettrico crea una ten- costruiti gli avvolgimenti, le correnti invece sono
sione indotta per "mutua induzione". strettamente legate alla sezione del filo condutto-
Tale fenomeno viene sfruttato nei trasformatori, re con cui sono concepiti gli avvolgimenti. Prati-
che vengono definiti come le più semplici macchi- camente, ad un maggior numero di spire corri-
Fig. 12-Simbolo teorico del trasformatore per ne elettriche statiche, perché in essi non si verifica sponde un valore di tensione maggiore, mentre
campanelli con riduzione della tensione di rete alcun movimento di parti meccaniche. Gli alter-
di 220 V a tre valori diversi: 12 V.8V.4 V. alle sezioni elevate dei conduttori fanno riscontro
natori ed i motori elettrici sono invece macchine le forti correnti in uscita.
elettrodinamiche.
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GIUGLIANO (Napoll) SCOLA (Nuoro) nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
~ ----------- domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di

PER I VOSTRI INSERTI un solo lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

PORTATA DEI FUSIBILI apparati ancora, sono dettati da norme di carat-


tere internazionale e sono certamente molteplici.
Durante un temporale, mentre seguivo un pro- Le loro principali finalità debbono riscontrarsi in
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) gramma televisivo, si è bruciato il fusibile di pro- una costante azione protettiva contro gli incendi e
tezione dell'apparecchio TV. Io stesso ho provve- nell'impedimento della propagazione dei guasti.
duto quindi alla sostituzione del componente, sul Ecco perché ci è sembrato corretto il sovradimen-
quale non appariva alcuna indicazione relativa sionamento del fusibile del suo televisore il quale,
all'amperaggio massimo tollerabile. Soltanto in se dotato del Marchio di Qualità, o altro certifi-
una targhetta, applicata allo schienale del televi- cato internazionale di garanzia, può considerarsi
sore, ho rilevato i seguenti dati: alimentazione immune da pericoli di autodistruzione o danneg-
220 Vca, consumo 75 W. Per cui ho ritenuto che giamenti a cose e persone. Ma veniamo ai presup-
un fusibile da 0,5 A potesse adempire il compito posti tecnici che investono il problema, ricordan-
richiesto, tenendo conto che il valore di 220 V x dole che il fusibile, oltre che dalla normale cor-
0,5 A = 110 W è assai superiore a quello d'eserci- rente relativa alla potenza dissipata, viene interes-
zio di 75 W. Tuttavia, anche il nuovo fusibile è sato pure da quella promossa dall'energia reatti-
immediatamente "saltato". Ho esaminato, dun- va, che è sempre notevole nei circuiti dei televisori
que, il problema con più rigore e mi sono accorto ed il cui valore efficace, a causa de/le forme d'on-
che l'elemento sostituito era dimensionato per da distorte, è sempre di molto superiore al valore
una corrente di 3,2 A. Ora io mi domando se i te- medio di questa particolare corrente durante un
levisori consumano più di quanto dichiarato dai semiperiodo. Ma si deve ancora menzionare il
costruttori oppure se, per motivi che vorrei cono- comportamento dei moderni alimentatori inseriti
scere, questi fusibili debbono essere così tanto so- nei circuiti dei televisori. Infatti, all'atto dell'ac-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: vradimensionati. censione dell'apparato TV, l'alimentatore assor-
ALFIERI MARINO be un forte impulso di corrente, di alcune decine
di ampère, che il fusibile deve sopportare, sia pu-
ELETTRONICA PRATICA Napoli
re per un tempo brevissimo, ma che non viene
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute » computato nel valore relativo al consumo dichia-
Via Zuretti, 52 - MILANO. I motivi che regolano il sovradimensionamento rato dal fabbricante. E questo spiega la ragione
dei fusibili nei televisori, videoregistratori, ampli- per la quale i fusibili debbono essere di tipo ritar-
ficatori stereofonici ad alta fedeltà e in molti altri dato, ossia a fusione lenta.
516 517
RIVELATORE DI TEMPORALI banda più bassa (550 + 700 KHz), in un punto in
cui non sono presenti emittenti radio/oniche.
Dato che in presenza di perturbazioni atmosferi-
che le ricezioni radio ad onde medie sono forte-
Tenga presente che TI è un normale trasformato-
re d'uscita di ricevitore radio, qui montato in sen-
IL FASCICOLO
mente disturbate, è possibile adibire l'apparec-
chio radio ricevente alla segnalazione di tempora-
so inverso, il quale eleva la tensione degli impulsi
elettrici provocati dalle scariche atmosferiche. Il SPECIALE
li in atto anche molto lontani?
GINELLI FABIO
buzzer B suona per alcuni secondi ad ogni presen-
za di scariche elettriche anche lontane. Per il mi-
glior rendimento, provi ad invertire i collegamen-
ESTATE 1988
Bari Si è presentato al lettore in una
ti c-b. Non faccia funzionare il dispositivo in veste insolita, fuori dall'usuale,
Certamente, collegando all'uscita per auricolare prossimità di linee elettriche ad alta tensione, di
linee ferroviarie o di strade a grande traffico. dato che tutti i progetti descritti
del suo radio ricevitore questo semplice dispositi-
vo, dopo aver sintonizzato, l'apparecchio sulla sono stati completati con l'offerta
della corrispondente scatola di
montaggio. Dunque, quello di
T1 e luglio-agosto '88, è un numero da
non perdere, ma da conservare di-
ligentemente per il suo carattere
di sicura validità tecnica e com-
merciale.

alla presa
auric. RX ELETTRONICA
RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI
Dr ELErmoNIcA - RADIO - oM -27 M.
DD AIIIJII.
til lui
PERIODICO MENSILE SPED. IN AB, POST. GR 3V7O- ANNO XV-N. 7/8 LUGLIO-
AGOST O 1 988
EDO. ELETTRONICA PRATICA - VA ZURETTI, 52-2012 MILANO L4.500

,_ I PROGETTI NUMERO UNICO


H. PIO RICHIESTI BIMESTRALE
Condensatori Varie DAI DILETTANTI ESTATE '88

C1 = 1.000 pF T1 = trasf. d'uscita per RX


C2= 10F- 16VI (elettrolitico) D1- D2 = diodi al silicio (1N914)
B = buzzer di tipo attivo

al] •

es'
»'

GENERATORE 2 KV + 3 KV mento si aggira intorno ai 300 + 400 mA, la lam-


pada LN segnala la presenza di tensione in uscita.
Vorrei disporre, tra due puntali metallici, di una Volendo utilizzare il dispositivo per usi prolunga-
tensione di 2.000 + 3.000 V derivata da pile,
quindi non pericolosa perché incapace di pro-
ti, occorre munire TRJ di dissipatore di calore. UN'INTERA RACCOLTA
muovere una corrente dannosa per l'organismo
DI SCATOLE DI MONTAGGIO
umano ed animale in genere.
ACCETTURA PATRIZIO
Lecce Condensatori RICHIEDETELO
La tensione in grado di provocare forti scosse C1 = 100.000 pF Varie
elettriche, certamente innocue, è presente fra i C2 ... C9 = 81.000
condens. ceramici da 10.000 pF- TR1 = 8D222
due puntali di questo circuito quando si preme il VI TR2 = 8D223 ELETTRONICA PRATICA 2o+as
• n,.
pulsante PI. La tensione di alimentazione di 9 V D1... D8 = 8 diodi al silicio (1N4007)
LN = lampada al neon
i'iii. G%
mente P'im rto di L. 5.000a mezzo velia
deve essere fornita da pile alcaline di grosse di- Resistenze T1 = trasf. 4 + 5 W (220 V-12V-0,3 A) · .... · · · COI
ale, 8.!ti10 ·cor,.~
, '
. :·.::....,- ';·_·,"...n•
. '•.- .:.
S1al
mensioni, quelle che in commercio sono presenti R1 = 3.300 ohm
sotto la denominazione di 'torcioni''. L'assorbi- R2 = 1megaohm
P1 = pulsante (normai. aperto) '11
. 5205, assegno bancarioo circolare.
ALIM. = 9 Vcc

518 519
TRASMETTITORE IN CW PER I 40 mt. po rotante, isolato in ceramica ed assomma le due
Essendo un aspirante radioamatore e grande ap-
passionato delle trasmissioni in codice morse,
sezioni SI a - SI b. Il variabile C7 va regolato per
massima potenza d'uscita, mentre C8 serve per
ottimizzare il ROS.
#'..
o
R3

vorrei costruirmi un trasmettitore da almeno 10


V1
W, di tipo a valvole, per la gamma dei 40 metri.
TOMMASI COSTANTE 5
Roma C2
Condensatori
La costruzione qui proposta, è un po' impegnati- C1= 100 F - 500 VI (elettrolitico)
va, perché implica la realizzazione di Jl - LI - L2 C2 = 10.000 pF RI
nel seguente modo: per li si debbono avvolgere C3 = 10.000 pF
I 00 spire di filo di rame smaltato, del diametro di C4 = 10.000 pF massa
0,25 mm, su un supporto cilindrico, di materiale
isolante, del diametro di 1,5 cm; per LI occorro-
C5 =
C6 =
500 pF
500 pF
l TASTO
no I 5 spire di filo di rame smaltato, del diametro Cl = 100 pF (variabile)
di I mm, mentre per L2 servono 4 spire di filo da C8 = 500 pF (variabile)
I mm ricoperto in plastica; entrambi questi av-
volgimenti vengono effettuati su uno stesso sup- Resistenze
porto cilindrico di 2,5 cm di diametro (L2 verso il R1 = 47.000 ohm - 5 W (a filo)
lato massa). La potenza d'uscita del TX si aggira Varie P1 = ponte raddrizz. (220 V- 1 A)
R2 = 47.000 ohm
intorno ai I 5 ..,.. 20 W. Il commutatore SI è di ti- V1 = 6146B mA = milliamperometro (250 mA f.s.)
R3 = 22.000 ohm - 1 W
X1 = quarzo (7,000 + 7,050 MHZ) T1 = trasf. (220 V - 220 V - 300 mA -
LP1 = lampada-spia (6 V - 0,3 W) 6,3 V - 2 A)

PIÙ SENSIBILITA' NEL TESTER

È possibile aumentare di dieci volte la sensibilità


del tester nelle funzioni voltmetriche?
LEONARDIGENNARO
a//'1%. Il trimmer R3 va regolato per azzerare il
tester con i puntali tra loro in contatto. L'alimen-
tazione è derivata da due gruppi di pile (3 pile
piatte da 4,5 V). I due condensatori Cl - C2 van-
'■ •
2
J

4
7
6
5
R4

no inseriti vicino ad ICI. Il tutto deve essere in- 6


Bologna trodotto in un contenitore metallico. La massima
tensione applicabile all'ingresso è di 1,3 V. In
Anteponendo, sull'entrata del tester, questo cir- ogni caso, per conoscere il valore di questa, basta
cuito, qualsiasi segnale viene amplificato dieci dividere per dieci quello segnalato dall'indice del
volte. Le resistenze R2 - R4 debbono essere voltmetro. RI R5

Ricordate il nostro indirizzo!


Condensatori
R2 = 10.000 ohm
EDITRICE ELETTRONICA PRATICA C1
C2
C3
= 100.000 pF
= 100.000 pF
= 100 F - 16 VI (elettrolitico)
R3
R4
R5
= 10.000 ohm (trimmer)
= 100.000 ohm
= 10.000 ohm
C4 = 100F - 16 Vl (elettrolitico)
Via Zuretti 52 - 20125 Milano Varie
Resistenze
IC1 = A 741
R1 1megaohm S1 - S2 = doppio interrutt.

520 521
SINTONIZZ ATORE PER RX · +VCC

Avendo realizzato un amplificatore BF, pilotato


ANT
l es
da un integrato LM 380, vorrei collegare all'en- Condensatori c2
trata di questo, un sintonizzatore, per comporre FT2
un ricevitore radio per principianti. C1= 10+ 150 pF (variabile)
CERCIGNANI DELFO C2 = 150.000 pF
c3 c8
C3 = 100.000 pF
Mantova
La bobina LI, presente all'entrata del circuito del
C4 =
es =
1.000 pF
100.000 pF
I g

sintonizzatore, deve essere costruita avvolgendo


C6 =
C7 =
1.000 pF
4.700 pF
107> ,, Il
s l ±• ±o# #é..%
50 spire di filo di rame smaltato, del diametro di C8 = 100.000 pF BF
0,25 mm, su una ferrite di qualsiasi forma e tipo.
La presa intermedia va ricavata alla 10° spira Resistenze
contata dal lato massa. L'uscita del circuito può
essere collegata con l'entrata di qualsiasi amplifi- R1 = 150.000 ohm
R2 = 1.000 ohm
catore BF, non soltanto con quello in suo posses- R3 = 1.000 ohm
so. Il sintonizzatore, che in prossimità delle emit- R4 = 150.000 ohm Varie FT2 = 2N3819
tenti funziona senza antenna, copre la gamma R5 = 1.000 ohm L1 = bobina D1-D2 = diodi al germanio (quals. tipo)
delle onde medie. R6 = 33.000 ohm FT1 = 2N3819 VCC = stessa alim. dell'amplif. BF (6 + 16 V)

SQUADRATORE D'ONDA

Con un integrato tipo 555 vorrei costruire uno


squadratore d'onda adatto per segnali di bassa
All'entrata E del circuito qui pubblicato deve es-
sere applicata una tensione di qualche volt. Il se-
IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE
frequenza.
FONDI NATALE
gnale uscente presenta forma rettangolare. L. 26.000
Taranto Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale.
R1

-C3
ME:
2 7

T
CONTENUTO:
6 8 4

·1
CI Cc4 Saldatore elettrico (220 V • 25 W)
1C1 3E l
e Appoggiasaldatore da banco
12V
2 5 e Spiralina filo-stagno
Scatola contenente pasta disossidante

Condensatori
C1
C2
C3
C4
= 100.000 pF
= 10.000 pF
= 100.000 pF
= 10F (non polarizzato)
'E R2
u
Pinza a molla in materiale isolante
Tronchesino tranciaconduttori con impugna-
tura anatomica ed apertura a molla
Cacciavite micro per regolazioni varie

Resistenze Varie
R1 = 100.000 ohm IC1 = 555
R2 = 100.000 ohm ALIM. = 12Vcc

522 523
MISURE OTTICHE Premendo PI (reset) si scarica Cl e si ripristina il MET
funzionamento. Per quanto riguarda TI, utilizzi
Per la mia attività di fotografo dilettante mi ser- un trasformatore d'uscita per ricevitore radio T1 01 2 d

-3
:
virebbe un dispositivo in grado di misurare la montandolo alla rovescia. a
quantità di luce emessa dai flash. Posso costruir- R1 Il s
91
lo io stesso?
PECORA ADRIANO
+

ti.#3
Cosenza J-
b 3V
Questo è il circuito che le proponiamo di realizza-
o N.U. e
re e nel quale MFT deve essere trattato con gran- Condensatore %1 =ll>
de accortezza, nel senso che gl e g2 debbono ri- C1 = 10F (non polarizzato)
manere in cortocircuito con s, tramite un sottile e Il s
filo di rame, fino a montaggio avvenuto. La tara- Resistenze
tura dell'apparato va fatta mediante un flash si-
curamente funzionante ed equipaggiato con bat- R1 = 10 ohm
R2 1megaohm MFT = BF960
terie perfettamente cariche e lampada nuova. R3 = 2.200 ohm (trimmer) Varie P1 = pulsante (normai. aperto)
L'operazione si esegue all'aperto e al buio, alla R4 = 1.000 ohm FC = cellula solare mA = milliamperometro (5 mA f.s.)
distanza di tre metri circa. Il trimmer R3 control- R5 = 2.200 ohm (trimmer) D1 = diodo al silicio (1N914) S1 = interrutt.
la la sensibilità, R5 il bilanciamento del ponte. R6 =
1.000 ohm T1 = trasJ. d'use. per RX ALIM. = 3 Vcc

ALIMENTATORE INTERRUTTORE A SFIORAMENTO


commuta immediatamente. Poi, per riportare il
Con un trasformatore dotato di avvolgimento Questo circuito è di tipo non stabilizzato e rettifi- Per impieghi modellistici mi servirebbe un inter- circuito allo stato elettrico iniziale, basta premere
primario a 220 V e due secondari, a 12 e a 24 V, ca le due semionde su entrambe le uscite. ruttore a sfioramento con uscita in relè. il pulsante P1. La piastrina è di forma quadrata
vorrei comporre un alimentatore, non stabilizza- SCARANO ALDO (IO x 10 mm) e va collegata al piedino 2 di ICI
to, con uscite in continua a 12 Vcc e 24 Vcc. Aosta tramite cavetto RG58. Qualora la sensibilità fosse
CABONA DONATO eccessiva, inserisca, tra i piedini 1 - 2 di ICI, una
Trieste Il funzionamento è il seguente: con un dito si resistenza da 22 megaohm e un condensatore da
sfiora la piastrina metallica SENS. ed il relè RL 1.000 pF.

C2

+
T
• R1
TR1

I
C1 = 10.000 pF P1 = pulsante (normai. aperto)
C2 = 100.000 pF D1 = diodo al silicio (1N4004)
C1 = 22.000 F - 36 VI (elettrolitico) R1 = 1.000 ohm RL = relè (12 V-600 ohm)
C2 = 22.000 F • 36 VI (elettrolitico) IC1 = 555 TR1 = 2N1711
p1 = ponte raddrizz. (10 A) ALIM. = 12 Vcc

524 525
sATOLE
Cl IVIONTAGGIO
RS 220 RICEVITORE PER TELECOMANDO A RS 221 TRASMETTITORE PER TELECOMAN-
ELETTRONICHE IFtztll [E@LE 6mp]
RAGGI INFRAROSSI. DO A RAGGI INFRAROSSI
pK 004 Alimentatore stabilizzato 12V 2,5A L. 42.00 f stato studato per tuonare col Kt S 221 {Trasmettitore oer Serw a rnum111ere gh 1mpuls1 d'i romando a ragg, mlraross1 per
telecomando a agg infrarosso) t pu essete predisposto pet due
diverso mod d tunponanento tramte u apposto denatone ilKitRSZ20
pK 005 Alimentatore stabilizzato 5 ~ 25V 2A L. 75.00 1) Un vele, che fa pene dei dsposro, rccna ogni qua! vola La parta i dr curca decu metn EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO E MOTO
I apposto sensore a Hl del RS 22 neve un treno h umgol a RS I Luci pstehedellche 2 vie 750W/canale L ,n.ooo ns 46 Lampeggiatore regolabile 5 -:- 12V L 14,000
PK 014 ,er 12ve 220Vca 40W L.70.o A I trasmesso dalrHS 221 Quando ga pulsi cessano il relé liii tensione h aumentane deve essere d 9Vcc I rahorb1mento RS ,o Luci psichede-liche 3 vie 1500W/canale L 53,000 l!S 47
50
Var;atore di luce per auto L.
L
18.000
21 000
1orn&Mnposo
di turca 55mA on una normale battena per radolme da S RS 48 Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W /canale L. 4-7.000 S Accensione automatica luci posizione auto
o15 verter 12Ve 220Vca 100
2} #l rel su eta quando ti sensore vene testnto dagi pulst
JR.I trasmessi 1fa11"RS2211 aothe quando questi cenano 1!
tele mesta ecttato Per drsectarlo occorre nuovamente art
dr tipo altalma pouono essere trasmessi più di 1()000 impulsi d1
nRSss 58
113
Strobo intermittenza regolabile
Semaforo elettror.uco
L 18.000
t 37.500
RS
RS 66
'11S 93
64
a:%.% .2$re
lntelfono per moto !
L.
L.
L.
uooo
40.000
30.000
ol rasineltore un ahro treno d impulsi a RI funnnando cosy comando 114 Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale L. 43 òQO 95 Avvisatore acustico luci posizione per auto L. 11.000
da vero e propro interruttore RS 117 Luci stroboscopiche L. 49,QOO f!S
AS 135 RS \03 Electronic test multifunzioni per auto L 37 600
la corrente massa sopportable dar contatti del re e d 2A Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW L 41.000 nS 104 Riduttore dì tensione per auto L !300Q
La lenone di ahmentanvone può essere compresa tua 9e 15 RS 172 Luci psichedeliche microfoniche 1000 W L. 49.500 RS 107 Indicatore eff. batteria e generatore per _auto L. 17.000
#::: E%%%:e
V la massima urente assorbita di nuca 1O0rA Usando
L 21000
IRS221 ome tesmetutore la porata é di orca deco met
APP. RICEVE NTI-TRAS MITTENTI E ACCE SSORI
3 13
l 61
JIS- Commutatore a sfioramento per auto
L.
L.
16000
16000
L 16:000
? RS lii Ricevitore AM didattico RS 162 Antifurto per auto L. 32.000


RS 40 Microricevitore FM I.- 15.500 9$ 17± Luci psichedeliche per auto con microfono L 43.000
AS
RS
62
6B
Prova quarzi L 14'.500
L 28.600
s 85 Indicatore di assenza acqua per tergicristallo L
L
17 500
29 000
Trasmettitore FM 2W Avvisatore automatico per luci di posizione auto
s
~S
112
119
Mini ricevitore AM supereterodina
Radiomicrofono FM
L 26500
L 11,000
# 133
s 213
Ritardatore ,per luci freni extra
lntelfono duplex per moto
L.
L
22 000
36 000
AS 120 Amplificatore Banda 4- 5 UHF L 16.000
RS 130 Microtrasmettltore A. M L 19 500
L.45.000 L.23.000 RS 139 Mmi ricevitore FM supereterodina L 2.1.000 TEMPORIZZA'l'DRI
AS 180 Preamphficatorc d'antenna universate L. 1.2.QOO JIS 511 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 mtn. L 46000
RS 161 Trasmettitore FM 90 - 160 MHz 0,5 W L 23.000 AS 63 Temporizzatore regolabile 1 + 100 sec. L 26 000
RS 222 ANTIFURTO PROFESSIONALE A ULTRASUONI RS 178 Vox per apparati Rice Trasmittenti L Jò,.600 R 123 Avvisatore acust_ico temporizzato L 21 000
E un antifurto b tipo volumetnc a tela.pone d momento con catatte nsthe e stabultà veramente eccenonah ll1 grado d rvelare n:ovrmcnn RS 180 Ricevitore per Radiocomando a DUE canali L. 59.lioo Rs 149 Temporizzatore per luce scale L 21 000
RS L 32.000 RS 1.95 Temporizzatore per carica batterie al Ni-Cd L. 66.000
PK 00 2 Generatore di luci psichedeliche d. persone alla distanza di ohre 10 met
AS
181
1B3
Trasmettitore per Radiocomando a DUE canali
RS 2.03 Temporizzatore cichco L 23 500
L previste esone d almentazone di I? re e può quid essere stallato m case o i auto l montaggio on esenta aluno htf colta Trasmettitore di BIP BIP L 20.000 L 44,000
RS 184 Trasmettitore Audio TV L 14.000 Rs 223 Temporizzatore programmabile 5 sec. - 80 ore
PK 003 Booster HI-FI 20W 6 il tuonamemo tento n quanto, nel dispostvo, non esistone punti d taratura La frequenza di emssuone lata 40#Hz) i ngorosamene
stabile e costame in quanto è controllata dt un quare frg LEDO dicano i buon, funzionamento d tutto l uste]
RS 188 Ricevitore a reazione per Onde Medie L 27 000
RS 206 Mmi Stazione Trasmittente F.M. L. 50 000
PK O 1 O Etletti luminosi sequenziali Le umiche regole on del dspostrvo sono quelie «che {utente dwrà mpostate a sua dsatone
RS 212 Super Microtrasmettitore F.M. L. 28,500 ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI
l) sensoblnta di nvelzene di movmanto 3)tempo d entrata tua le 0 seond RS 14 Antifurto professionate L 53000
2)empo d usata tra )e 0 serand 4/tempo d allarme tua 5sec e Z5mnut
AS
RS
218
219
Microtrasmettltorc F.M. ad alta efficienza
Amplificatore di potenza per m1crotrasmettitore t 3%% 1% Serri,tura a combina,zione elettronica L 39 500
lrotre , disposto e costrutto su due dvers caucaus stampati ailregati tra loro da
due soia hhr ma modn che le seuou ncavente e trasmntente possano t$tene dsposte
RS
AS 1.2B
1ZQ
Dispositivo per la registr. telefonica automatica
Chiave el,Etttronica
Antifurto universale (casa e auto)
t 37-liOO
24.000
L. 41000
EFFETTI SONORI
e/ modo e distanza menu1o pgnu opportuno l dsposto puo csi essere utilnuto
IOthe come bemera a uhrasuom L"ilSso1b1men10 t di circa 70 mA tn condizione d1 RS
RS
18
80
Sirena elettronica 30W
Generatore di nQte musicali programmabile
L 29.000
L 34,600
nS 141
ltS 142
Ricevitore per barriera, a raggi infrarossi
Trasmett_itore per barriera a raggi infrarossi t 36.00Q
111000
nposoe 130rnAmaUarrnt.Lacorr1nlell\llssrnasopponabi!edaJcon1a111d!l rdhìf
di 10A RS
RS
90
99
Truccavoce elettronico
Campana elettronica
L 26 600
L 25000
# 1#
ns168
A_utomat1smo ~r riempimento vasche
#%:r- t
16000
42.000
19,000
s 100 S1re11a elettronica bitonale L. 23 500 RS 169 Ricevitore ad ultrasuonl L 21000
~S 101 Sirena italiana L 1B.000 RS 171 Rivelatore di movim8nto ad ultrasuoni L. 53 000
RS 143 Cinguettio elettronico L 20500 RS 177 Dispositivo autom. per lampada di emergenza L 20000
L.75.000 RS 158 Tremolo elettronico L. 2S.60Q nS 179 Autoscatto programmabile per Cine - Fotografia L. 48 00Q
L 2.5000 Super Amplificatore - Stetoscopio Elettronico L 31 000
RS 223 TEMPORIZZATORE PROGRAMMABILE 5 sic. • BO ORE
RS
RS
187
207
Distorsore FUZZ per chitarra
Sirena Americana L 15000 # 3
R.S 221
Ricevitore per t-eJecomando a raggi mf_raross1
Trasmettitore per telecomando a raggi infrarossi
L 46000
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V uore h questo tempontza'ore é lorma10 da IKl art olare carcunto nttgratu nel cuuterno v sono ben 24 dson d frequenta e dur
ns 222 Antifurto professionale a ultrasuoni L 75.000
buttnr invente, on qual ostile creare un oscillatore RC APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI
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RS
16
19
Amplificatore BF 2W L. 14.000
L 32..000 RS 9
ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
:Variatore di luce (carico max 1500W) L. )3.000
: .%:1%. l:: 6,000
1
É nS 59
ognuna delle quah è rego!ab!Je e.on lll1 po1ennometro. dotato d un relè 1 cui contalli pouono sopportare una cattente d I O A
s Scaccia zanzare elettronico

PRlllCO Il disposto deve esser alimentato con una 1esone di I? cc ±ab»hzzata ll massimo assorbimento. a relè ecfeto. è di arca 100 t RS
RS
26
27
:l6
Preamplificatore con ingresso bassa impede-nza
Amplificatore BF 40W
L n.ooo
L n.ooo
L ao.ooo
AS
# n
83
Variatore di velociU per trapani 1500W
Interruttore cre.pVscolare
Regolatore di vel. per motori a spazzole
000
~ 600
L 16.000
RS JB Indicatore livello uscita a 16 LED L 34.500 AS 91 Rivela_tore di prossimit!li e contatto L 30 500
AS S9 Amplificatore stereo 1 O+ 1 OW L 34,600
pK 006 TV audio 1X RS 45
51
Metronomo elettronico
Preamplif1catore HI-FI
L 12.oog
-l. 30.00
RS
RS 106
AS 121
Il"/ EspoSJmetro per camera oscura
Contapezzi digitale a 3 cifre E 2%%%66 500
PK 007 Regolatore di velocità per trapani
RS
flS
RS
56
111
Preamplificatore stereo equalizzato A.I.A.A.
Vu-meter a 8 LED
I. 23.000
'I.. ]0,000
,AS 12'\l
Prova riflesst elettronico
z :e: 2%%7r%%..» lL.:: 23
411,500
.000
PK 008 Scaccia zanzare elettronico RS
RS
72
73
Booster per autoradio 20W
Boostor stereo per autoradio 20+20W
L 2000
t 46000
# 3
RS 136
Rivelatore dì metallì
Interruttore a sfioramento 220V 350W
L 23000
L 23.500
PK 009 Intermittenza elettronica regolabile FIS 106
RS 108
Protezione elettronica per casse acustiche
Amplificatore B F 5W
L 32000
L. 16.000
29000
RS 144
RS I52
RS 19
:2± %.% #%/-"° L. 56.000
L 2B.000
L 2100o
PK 011 Riduttore di tensione 24 - 12 Volt RS
RS- 124
115 Equalizzatore parametrico
Amplificatore B.F. 20W 2 vie l Jl.000 RS
llS lii :: t%.±%·- t '\6 000
T8,000
PK 012 Scaccia zanzare elettronico 12V ns 127 Mixer Stereo 4 ingressi L. 46,000
RS 170
Lampegg. per fampade ad incandescenza 1500 W
Amplificatore telefonico per ascolto e registr. 2.8,000
RS 224 SPILLA ELETTRONICA N• 1
FIS 133 Praamplif1catore per chitarra L 11.000 RS 173 [ 2.3,000·
RS 225 SPILLA ELETTRONICA N• Z Rs 140 Amplificatore B F 1 W e:. 13.600 Allarme per frigorifero
PK 013 Variatore di luce E un smpgatto Gadget tonato da quattro dod led cha s
spengono In success!Ofle. creando cosi un cunoso t simp~llC:O
È un Gadget del tullo SIIT\lle al precedenti ma anntH spegnersi AS
s
146
163
Modulo per indicatore di livello audio Gigante
Effetto presenza stereo
l 62,000
L. JO 000
RS 178
RS 182
RS 18&
Contatore digitale modulare a due cifre
loniz:ratore per ambie_nti
Scacciatopi a ultrasuoni
L n:888
38J>OO
effetto lumrunoso atto ad aturate [attenzone dele ahue persone
I dodi Led accondono i successone Anche m questo s 163 Interfono 2 W L. 28 500 nS 189 TermosJoto elettronico 28.500
Le dimensomt del cartuilo stampato sul quale su monta d tutta, hsposto [effetto luminoso può essete vanato agendo so d un f!S 176 Amplificatore stereo 1 + 1 W L 21.00o FIS 193 Rivelatore di variazione luce 32000
sono di so~ 3,8 x 4,5 ce111ime1ri Può essere me.so n1I 1uthmo
flS 191 Amphficatore stereo HI-FI 6 + 6 W l :12.000 RS 198 Interruttore acustico ~ '29.600
tnmer Le dimenosom del cwrunto stampato sono ugual
RS 197 36.500
d1unat11IT11Cld,111unar.mtu1ao1rcu_nqu1lsiasial1ropostontt0U\o
idoneo (effetto luminoso pyuo essere vanato agendo su d lK1
lR$ 224 Anche per questo Gadget Faiunentaone deve essere RS 199
RS 200
lndicatore di livelJo audio con microfono
Preamplif!catore microfonico con compressore t- 20,600
L. 23 000
RS 208
AS <116:
Rs 217
Ricevitore per telecomando a raggio luminoso
Giardiniere elettronico automatico
L
IJ.
L
33000
36 000
fs,ooo
0ppo to trummet che regola la velocntà d sutcesone t

spegnimento dei Led. Per almentazone ocome una normale


lom1111 da una normale bauena pe, rddiohne da 9V
s 210
s 214
G71.22.2%%°
Ampht,catore HI-FI 20 W (40 W max)
t 74.000
L. n.ooo
Scaccia zanzare a ultrasuoni

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ALIMENTATORI RIDUTTORI E lt,IVERTER RS 94 Generatore di ba,re TV miniaturizzato
f\S s Alimentatore stabUizzat-o. per amplificatori BF L JZ.000 RS 126 Prova transistor h4'st dinamico)
RS 11 Riduttore di tQ.nslone stabilizzato 24/12V 2A . 15.000 RS 166 Generatore di onde quadre 1 Hz + 100 KHz
n5 31 Alimentatore stabilizzato 12V 2A t 19000 s 1s1 Indicatore di impedenza altoparlanti
RS 75 Carica batterie automatico L. 26.600 ~ S 194 Iniettore di segnali
RS 8 Alìmentatore stabilizzato 12V 1 A L 16.000 RS 196 Generatore di frequenza campìone 50 Hz
'$ 96 Alìmentatore duale regol. +-5 + 12V 500mA I.. 20.000 RS 209 Calibratore per ricevitori a Onde Corte
;5 118 Ahmenta.tore stabilizzato variabile 1 -:- 25V 2A L, 35.000
S 131. AllfTlentaton, stabilizzato 12V (reg. 1 O+ 15V 1 OA L 69,600
s 138 Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile L 38.000 RS 60
GIOCHI ELETTRONICI
Gadget elettronico
RS 160 Alimentatore stabilizzato Universale 1A L 30.000 RS BB'
R$ 16.l lnvener 12V - 220V 50 Hz 40W L 28.000 Roulette elettronica a 1 O LED
RS 166 Carica l.Jatterie al Ni-Cd da batterta auto L za 500 RS 110 Slot machine elettronica
L.17.500 RS 147 Indicatore di vincita
RS 190 Alimentatore stabilizzato 12 V (reg. 1 O - 15 V) 5 A I. 44000 RS 146
L 76000 Unità aggiuntiva per RS 14-7

88
RS 204 lnverrer 12 Vcc - 220 Vca 50 Hz 1 OOW Rs 206
RS 21 Alimentatore stabilizzato 9 V 500 mA 11 A max) l 16.000 Cl~s&1dra Elettronica - Misuratore di Tempo
RS 224 Spilla Elettronka N. 1
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Tensioni AC = 200 V - 750 V


Correnti CC = 2.000 A- 20 mA - 200 mA - 2.000 mA
Tensioni CC = 2.000 mV • 20 V - 200 V - 1.000 V
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introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
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cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
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nella particolare estensione della gam-
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BOBINE OSCILL. : intercambiabili
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zione, per tutti i dilettanti che operano con i semiconduttori. Perché raccoglie e ca-
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LA COPERTINA • Riproduce il dispositivo presen-
tato nelle prime pagine del fascicolo: l'indicatore
di livello dei liquidi con interruttore al mercurio.
Che funziona senza provocare scintille o riscalda-
menti anòmali di parti circuitali e che può fungere
da apparato antifurto.

La durata dell'abbonamento è annuale


con decorrenza da qualsiasi mese dell'anno editrice o
ELETTRONICA PRATICA

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ZEFFERINO DE SANCTIS
I
disegno tecnico INDICATORE DI LIVELLO 532
CORRADO EUGENIO AUTOMATICO DEI LIQUIDI
CON INTERRUTTORE CM
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CON ACCENSIONE DI LED
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essere acquistata, a parte, in alcuna libreria, né presso questa stituiscono.

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INDICATORE
DI LIVELLO
A MERCURIO
Anche se l'applicazione principale del dispositivo aperto, mantiene disattivato il circuito, chiuso alimentato a pile, che lo rendono totalmente indi-
descritto in queste pagine consiste nella segnala- provoca l'accensione di un diodo led e l'emissio- Vcc) rimane applicata, tramite la resistenza R3, ai
pendente dalla presenza o meno di eventuali pre- piedini 1-2 della sezione "a" di ICI. Ciò signifi-
zione, precisa e tempestiva, del raggiungimento ne di un segnale acustico ripetitivo, da parte di un se-luce, conferendogli i caratteri della portatilità
di un livello di guardia in una sostanza liquida, altoparlante, identificabile in una sequenza di ca che questi ingressi, quando CM è aperto, si
e della trasportabilità. trovano allo stato logico "I". Ma l'integrato ICI,
contenuta in un qualsiasi recipiente, possiamo af- "bip - bip - bip".
fermare che la versatilità di impiego del sensore a Naturalmente, l'interruttore a mercurio esercita il rappresentato dal modello 4093B, è dotato di
mercurio è veramente grande. Dato che può ri- pilotaggio meccanico dell'apparato, mentre quel- quattro sezioni uguali fra loro, che svolgono le
CONTATTO CM APERTO funzioni logiche nand, comportandosi da inver-
guardare gli hobbysti, i dilettanti, i costruttori di lo elettronico vero e proprio viene effettuato da
antifurti, gli artigiani e tutti coloro che operano un integrato in tecnologia CMOS e collegamenti ter. Pertanto, sull'uscita 3 di ICla il segnale logi-
Sui terminali 1-2 dello schema elettrico di figura co disponibile è uno "O", ossia un segnale "bas-
durante il tempo libero. Ma soprattutto perché, interni alle porte realizzati in alluminio. Dunque, I è collegato il contatto a mercurio CM, nel quale
l'assenza totale di scintille e di riscaldamento dei le condizioni elettriche ora menzionate, dipendo- so". Il quale non è in grado di polarizzare la base
la goccia di mercurio, a seconda della posizione del transistor TRI che rimane, per tale motivo,
componenti del modulo, lo rendono particolar- no dalle modalità di montaggio del sensore e, più assunta, può aprire o chiudere l'interruttore. Nel-
mente idoneo al controllo dei pericolosi liquidi in generale, dall'applicazione pratica in cui viene all'interdizione, con la conseguente disattivazio-
lo schema di figura I, ad esempio, l'interruttore ne del relè RL ed il concomitante spegnimento del
infiammabili. utilizzato. In ogni caso, tuttavia, tenuto conto del CM appare aperto e in questa condizione elettrica
bassissimo consumo di energia elettrica allo stato diodo led DL.
Il suo funzionamento è semplice e si basa sulla esamineremo ora il comportamento del circuito.
posizione fisica di un interruttore a mercurio che, di riposo, il modulo può essere vantaggiosamente Sull'ingresso 5 della sezione "b" di ICI è presen-
Tutta la tensione di alimentazione (12 Vcc -;- 14 te lo stato logico "O" e quando in una porta nand

e:=
• r
Il

Quando l'interruttore al mercurio subisce uno spostamento, si at-


- Controlla automaticamente il livello dei liquidi.
tiva un relè, si accende un diodo led e un altoparlante segnala lo Può svolgere la funzione di antifurto.
stato di allarme attraverso una sequenza di suoni intermittenti.
Non provoca scintille o riscaldamento di parti circuitali.

532 533
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RL 6
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UTILIZZ.
I
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.....
o

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Fig. 2 • Piano costruttivo del modulo elettronico del sensore con interruttore a mer-
curio. Il collegamento con l'interruttore CM, quando la distanza supera la misura dei
due metri, va effettuato con cavetto schermato, la cui calza metallica si deve con-
nettere a massa, sul terminale 2, rappresentativo della linea di alimentazione nega-
tiva.

ENTI-----
Condensatori
R6 = 330.000 ohm • 1/4 W
C1 = 2,2 F (non polarizzato) R7 = 100 ohm. 1 W
C2 = 1F (non polarizzato)
C3 = 100.000 pF Varie
C4 = 3.300 pF
C5 = 22 F ·16 VI(elettrolitico) IC1 = 4093 B
TR1 = BC107
TR2 = 2N2905A
Resistenze D1 = 1N4004
DL = diodo led
R1 = 470.000 ohm (trimmer) RL = relè (12 V- 400 + 800 ohm)
R2 = 2.200 ohm • 1/4 W AP = altoparlante (8+ 16 ohm)
R3 = 470.000 ohm • 1/4 W CM = interruttore al mercurio
R4 = 1.200 ohm • 1/4 W S1 = interruttore
R5 = 2.200 ohm - 1/4 W ALIM. = 12+14 Vcc

534
535
t o REOFORI
6

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. o--
o 1
--~
\ I&è» Fig. 4 • L'interruttore a mercurio è rappresentato da
una piccola ampolla di vetro, dentro la quale si muo-
ve, col variare della posizione del componente, una

3
"}eLsR Fig. 3 • Disegno in grandezza reale del cir-
cuito stampato, che occorre riportare su
goccia di mercurio, che può contattare i conduttori in-
terni, oppure lasciarli isolati. MERCURIO AMPOLLINA
una piastrina-supporto di materiale isolan-
te, prima di dar inizio alle operazioni di
montaggio del dispositivo indicatore di li-
EP vello delle sostanze liquide.

allo stato logico "I" che, applicato all'entrata di passare dalla condizione di interdizione a quella
IClc, viene invertito in uno "O" logico e successi- di saturazione, conducendo corrente elettrica ed
vamente commutato in "I" all'uscita di ICI d. alimentando sia il diodo led DL, sia il relè RL.
Ecco perché il transistor TR2 è di tipo PNP, pro- Lo stato logico "I", presente sul piedino 5 di
prio perché questi tipi di transistor, per funziona- ICI b, diventa uno "O" all'uscita di questa porta
uno soltanto degli ingressi si trova allo stato logi- neppure con componenti discreti, a meno che non re, debbono ricevere in base una tensione negati- nand, vale a dire sul piedino 4. Poi si inverte in
co "basso", l'uscita (piedino 4) rimane bloccata si vogliano realizzare assurdi e complicati circuiti, va. Dunque, essendo presente sulla base di TR2 "I" all'uscita di IC le per diventare finalmente
verso lo stato logico "alto", indipendentemente con consumi elevatissimi di energia, certamente lo stato logico "I", il semiconduttore rimane al- uno ''O'' sul piedino 11, cioè all'uscita della sezio-
non paragonabili con quelli irrisori del 4093B. l'interdizione e l'altoparlante resta muto. ne ICid. E lo stato logico "O" è ora in grado di
da quello dell'altro ingresso. Concludendo, abbiamo chiarito tutti i motivi
Si suole pure dire, in tal caso, che la porta è disat- Tuttavia, sia il rumore elettrico come la sicurezza polarizzare la base del transistor PNP che, diven-
tivata dall'entrata forzata "bassa" (piedino 5). di commutazione di ICI, sono grandezze certe se elettrici per cui, quando l'interruttore al mercurio tando conduttore, mette in funzione l'altoparlan-
Ma ritorniamo a considerare, sia pure brevemen- i comandi vengono inviati con decisione. Se inve- CM è aperto, come indicato nell'esempio dello te AP.
te, il circuito a monte del progetto di figura I, on- ce insorgono delle incertezze, come può accadere schema di figura 1, il diodo led DL è spento, il re- Riassumendo, quando l'interruttore al mercurio
de interpretare la funzione del trimmer Rl. Co- quando il mercurio dell'interruttore CM non lè RL disattivato e l'altoparlante AP muto. Non CM è chiuso, perché la goccia di metallo liquido
minciamo quindi col ricordare che l'integrato chiude o apre completamente i contatti, occorre ci resta ora che analizzare la seconda condizione ricopre entrambi i terminali, il diodo led DL si ac-
4093B è costruito con una tecnologia che conferi- inserire un sistema di ritardo alla commutazione elettrica del progetto di figura 1, quella in cui la cende, il relè RL scatta e l'altoparlante emette dei
sce al componente una media velocità di interven- di ICI; e ciò si ottiene regolando in modo conti- goccia di mercurio, nell'interruttore CM, ricopre suoni la cui frequenza dipende dal valore capaci-
to, un'ottima insensibilità ai disturbi e la possibi- nuo il trimmer Rl ed attribuendo eventualmente completamente i due conduttori e tutti gli elemen- tivo del condensatore C4 e da quello della tensio-
al condensatore Cl valori capacitivi diversi da ti attivi entrano in funzione. ne di alimentazione.
lità di funzionare con tensioni anche non perfet-
tamente stabilizzate, comprese fra i 3 V e i18V. quello prescritto. Ovviamente, con l'interruttore CM chiuso, l'as-
Con queste caratteristiche, dunque, si possono Facciamo presente che l'eliminazione delle incer- sorbimento totale di corrente dell'alimentatore
tezze, col metodo ora descritto, diviene partico- CONTATTO CM CHIUSO raggiunge i 100 150 mA. Mentre ad interruttore
realizzare porte logiche dotate di un'eccezionale
percentuale di isteresi, senza pregiudicare i livelli larmente importante in presenza di vibrazioni CM aperto ammonta a pochi microampère.
logici d'ingresso. In pratica, si ottengono soglie meccaniche, come nel caso di applicazioni su au- Quando l'interruttore CM si chiude e rimane La sezione IClb dell'integrato 4093B svolge la
di scatto al di sopra del 75% della tensione di ali- toveicoli. Ad ogni modo, la sezione "a" di ICl, chiuso, la tensione presente sull'ingresso di ICI funzione di oscillatore a bassissima frequenza,
mentazione e al di sotto del 25% dello stesso va- in virtù dell'isteresi propria dell'integrato, offre diminuisce, perché la corrente fluisce attraverso abilitando, a tratti, l'oscillatore a frequenza au-
lore di tensione, con un funzionamento garanti- uno scatto veloce, dopo un certo ritardo dalla gli elementi R2-RI-CM. Pertanto, sulle entrate dio che produce il suono in altoparlante.
to, se abbinato ad altro circuito della famiglia chiusura completa di CM, regolato tramite Rl. 1-2 della sezione "a" di ICI, si stabilizza lo stato L'oscillatore citato è composto in modo assai
4000 o con prestazioni analoghe. Ciò conferisce Con il contatto CM aperto, come abbiamo detto, logico "O". Il quale, grazie all'inversione eserci- semplice, il più semplice possibile in elettronica,
al dispositivo una grandissima immunità ai di- il diodo DL rimane spento ed il relè RL disattiva- tata dalla porta nand, si presenta in uscita, vale a perché comprende, oltre che l'elemento attivo,
sturbi, con fronti di commutazione assolutamen- to. Ma anche l'altoparlente AP resta muto, per- dire sul piedino 3, come un "l" logico. Che è ora una sola resistenza ed un solo condensatore. Ciò
te sicuri e puliti, che non sarebbero raggiungibili ché l'uscita della sezione ICI b (piedino 4) si trova in grado di polarizzare positivamente la base del nonostante, l'innesco è sicuro ed il funzionamen-
transistor TRI, di tipo NPN, che può in tal modo to stabile, anche in presenza di variazioni di tem-
536
537
portata in figura 4. In una piccola ampolla di ve-
tro trasparente è introdotta una goccia di mercu-
rio che, a seconda della posizione dell'elemento,

o-
APERTO CHIUSO
O o
può coinvolgere i contatti interni, oppure lasciarli
liberi, fungendo così, nelle due condizioni, da in-
terruttore chiuso o aperto.
Il componente dovrebbe essere facilmente reperi-
bile presso i negozi di rivendita di materiali elet-
trici di una certa rilevanza commerciale.
Naturalmente, in sede di applicazione pratica,
l'interruttore dovrà essere fissato su un galleg-
giante, nel caso di controllo dei livelli di elementi
liquidi, oppure su una tavoletta, se adibito alla
funzione di sensore negli antifurti o, ancora, co-
me meglio si crede o si ritiene opportuno, in tutti
/ eV gli altri casi. Ricordando sempre che la goccia di
ey ig% e
mercurio obbedisce alle leggi di gravità, come ac-
cade per qualsiasi altro liquido racchiuso in un re-
cipiente.
/jf\' Le due condizioni elettriche dell'interruttore a
mercurio sono ben evidenziate negli schemi ripor-
Il Il ACCESA tati in figura 5, nei quali una lampadina viene ac-
SPENTA cesa oppure rimane spenta a seconda della posi-
zione assunta dall'ampolla di vetro.
Giunti a questo punto, prima di procedere con la
descrizione del montaggio del dispositivo elettro-
nico, che forma l'oggetto del presente articolo, ri-
teniamo utile informare il lettore sul comporta-
mento da assumere nell'eventualità di una rottura sua Fig. 6 • Quando il sensore a mercurio viene adibito alla
principale applicazione, quella di controllo dei livel-
del vetro dell'interruttore. li dei liquidi infiammabili, l'Interruttore CM deve essere
Fig. 5-Le due possibili condizioni elettriche dell'interruttore a mercurio sono chia- Se il mercurio fuoriesce dall'ampolla e cade, può fissato sul braccio di sostegno di un galleggiante, allo
ramente illustrate in questi due schemi: a sinistra quella di interruttore aperto con
lampada spenta, a destra l'altra di interruttore chiuso con lampada accesa. suddividersi in tante goccioline più piccole di di- scopo di rilevare ogni eventuale abbassamento del
versa grandezza. Ebbene, queste non debbono as- contenuto nel recipiente, qualunque esso sia.
solutamente essere toccate con le mani, ma occor-
re riunirle in un'unica goccia, aiutandosi con un
foglietto di carta, che dovrà poi essere sottoposto
alla grande goccia, per raccoglierla accuratamen-
te ed introdurla in un boccettino. Ad operazione
ultimata, il boccettino va ben chiuso con un tap- tua secondo quanto illustrato nel piano costrutti-
peratura e di tensioni di alimentazione. il valore capacitivo del condensatore C4. po e consegnato al personale addetto alla raccolta vo di figura 2, dopo aver costruito il circuito
La reazione positiva, che innesca le oscillazioni, è Il transistor TR2 svolge le funzioni di amplifica- delle pile scariche, oppure introdotto in un appo- stampato, il cui disegno in grandezza naturale è
assicurata dal circuito interno di ICl, che genera tore di potenza audio, mentre la resistenza R7 sito contenitore di pile da gettare, se questo esiste riportato in figura 3. La basetta-supporto del mo-
l'isteresi, la quale va riscontrata in pratica in una provvede a limitare la corrente durante i lunghi nel luogo in cui si risiede.
reazione positiva controllata. periodi di funzionamento, onde evitare consumi dulo, che può essere di vetronite o bachelite, as-
eccessivi di energia ed il conseguente riscaldamen- Sul boccettino, una volta chiuso, si potrà applica- sume le dimensioni di 7,7 cm x 7,5 cm.
La durata del ciclo ed il suo mantenimento dipen- re un'etichetta con la scritta "mercurio".
dono dalla resistenza R6, che collega l'uscita del- to del semiconduttore. Il condensatore elettroliti- È consigliabile iniziare il montaggio del modulo
Nel caso malaugurato in cui il mercurio venisse a inserendo, sulla piastrina, i componenti con di-
la sezione "b" di ICl (piedino 4) con l'entrata co C5 consente una notevole amplificazione delle contatto con le mani, essendo questo un metallo mensioni più piccole, come ad esempio le resi-
della stessa sezione (piedino 6), costringendo il armoniche elevate, con lo scopo di rendere assai velenoso, è consigliabile lavarsi ripetutamente stenze, i condensatori, i semiconduttori, lo zocco-
condensatore C2 a caricarsi e scaricarsi, attraver- più musicale ed udibile il suono emesso dall'alto- servendosi di uno spazzolino. Nessun pericolo, letto portaintegrato ed i capicorda per la saldatu-
so R6, fra le due soglie di scatto di I Cl. Questo, parlante. Il quale deve avere una potenza di alme- invece, sussiste, finché il mercurio rimane nella ra dei terminali dei conduttori dell'altoparlante,
ovviamente, quando l'ingresso di I Cl b (piedino no 1+2 W ed un'impedenza di valore compreso sua sede, così come accade nei comuni termome- della tensione di alimentazione, dei contatti di
5) è alto, come già detto in precedenza. fra gli 8 e i 16 ohm. tri fisiologici e fisici.
La sezione IClc inverte e pilota un secondo oscil- utilizzazione del relè e dell'interruttore CM. In un
latore, identico al primo, ma calibrato in fre- secondo tempo, invece, si applicheranno il relè, il
quenza su valori più alti, cioè udibili; si noti, in- L'INTERRUTTORE A MERCURIO MONTAGGIO condensatore CI di grandi dimensioni, l'integra-
fatti, come il valore capacitivo di C4 sia più basso to ed il trimmer RI.
di quello di C2. L'interruttore a mercurio, inserito all'entrata del Il diodo led DL, che offre un'indicazione lumino-
circuito di figura 1, si presenta nella struttura ri- La realizzazione del modulo del sensore si effet- sa dello stato di eccitazione del relè e la cui lumi-
La frequenza audio può essere regolata variando

538 539
miconduttore. È auspicabile invece l'impiego di che, mentre la fotoresistenza rimane immersa nel
un componente di color rosso ad altissima effi- buio, il circuito resta disattivato, ma appena un
cienza. filo di luce la colpisce il diodo DL, il relè RL e
,·- Qualora il modulo elettronico di figura 2 venisse l'altoparlante AP si attivano immediatamente.
- - fatto funzionare in ambienti a temperatura eleva- Una tale applicazione può fungere da antifurto
l ta, oppure se il dispositivo fosse destinato a lavo-
rare in continuità nella condizione di attivazione
totale (CM chiuso), allora si consiglia di equipag-
negli scantinati, in locali chiusi, in ambienti ab-
bandonati durante la notte e negli appartamenti
di città, quando gli inquilini si allontanano per
I giare il transistor di potenza finale TR2 con un
opportuno radiatore, cioè con un dissipatore di
qualche tempo, dopo aver chiuso tutto, tapparel-
le e porte.
calore di adeguate dimensioni.
I Se il dispositivo viene adibito ad impieghi diversi
da quelli dei controlli dei livelli dei liquidi infiam-
Un'altra interessante applicazione del circuito di
figura 1 è quella riportata in figura 7, per la quale
il progetto si trasforma in un dispositivo di con-
il
I y
j
11
mabili, allora l'interruttore al mercurio CM può
pilotare direttamente il relè, senza ricorrere alla
composizione del circuito elettronico descritto.
trollo delle tensioni. Basta infatti eliminare la re-
sistenza R3 ed applicare sui terminali di ingresso
1-2 del circuito stampato la tensione da porre
I Rl R2
II Ma in questo caso, al momento della diseccitazio-
ne della bobina, il carico induttivo fa scoccare un
arco che, pur rimanendo parzialmente smorzato
sotto controllo per ottenere lo strumento indica-
to. Naturalmente la tensione di comando VCC
per nessuna ragione deve superare quella di ali-
dal mercurio dell'interruttore, logora alla distan- mentazione dell'integrato IC 1.
za i delicati contatti del relè. Pertanto, se da una Il funzionamento del circuito, dopo la variante di
parte si può semplificare il circuito di figura 1 ed figura 7, è semplice: quando la VCC applicata al-
economizzare sul costo totale del dispositivo, dal- l'entrata rimane inferiore ai 9 V, il dispositivo si
l'altra si rende pericoloso il funzionamento e si trova in stato di allarme. Quando invece la VCC
accorcia la vita del relè. supera i6,5V, il circuito si mette in riposo. Dun-
Per impieghi di controllo di livelli di liquidi in- que, come si può notare, esiste una banda di valo-
fiammabili, l'interruttore al mercurio CM deve ri di tensioni, compresa fra 6,6 V e 8,9 V, che è
essere montato nel modo indicato in figura 6, os- comune agli stati ON - OFF. Ciò è da attribuirsi
sia applicato ad un galleggiante che segue le va- alla isteresi della sezione "a" di ICI. In pratica,
riazioni di volume di un liquido in un contenitore. se la tensione in entrata sale lentamente dal valore
I conduttori, che collegano i terminali dell'inter- O V verso quello dei 12 V, il circuito rimane in sta-
ruttore al mercurio con l'entrata del circuito di fi- to di allarme fino ai 9 V. Se invece la tensione
gura 2 (ENTR. CM), possono essere rappresenta- scende dai 12 V verso lo O V, il circuito rimane in
e1 ti da un qualsiasi cavetto isolato, se la distanza ri- stato di riposo fino a 6,5 V. Occorre quindi con-
mane al di sotto dei due metri, mentre per lun- cludere che il progetto di figura 1 si presta a molte
ghezze superiori a tale misura occorre servirsi di variazioni circuitali e a tanti adattamenti pratici
un cavetto schermato, la cui calza metallica va da affidare alla sola fantasia dell'operatore.
lE---. collegata al terminale 2 del circuito stampato,
-
cioè alla linea di alimentazione negativa.
Per quanto riguarda l'alimentazione del modulo
elettronico di figura 2, questa può essere derivata
l.· da tre pile piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in
serie, oppure da una batteria a 12 V, ma si può
anche utilizzare un alimentatore da rete, quando
Fig. 7 - Eliminando la resistenza R3 ed applicando all'entrata del circuito una tensio-
ne continua da tenere sotto controllo, di valore comunque non superiore a quello di non interessi la portatilità dell'apparecchio, in
alimentazione dell'integrato, il progetto originale si trasforma in quello di un siste- grado di erogare la tensione continua di 12 + 14
Vcc, con una corrente di 0,3 A.
ma di allarme relativo alle variazioni di voltaggio.
abbonatevi a:
AL TRE APPLICAZIONI
ELIETTRONICA
La figura 6 illustra l'applicazione più idonea del
nosità è stabilita dal valore della resistenza di pro-
tezione R4, deve essere inserito nel circuito tenen-
Coloro che volessero aumentare la luminosità di
DL dovranno ovviamente diminuire il valore
sensore a mercurio, tuttavia molte altre, ugual-
mente interessanti, se ne possono fare. Per esem- PRATICA
do conto della posizione dei suoi due elettrodi di ohmmico di R4. Ma ciò non è consigliabile, per- pio, sostituendo l'interruttore a mercurio CM
anodo e di catodo che, nello schema pratico di fi- ché così facendo si aumentano i consumi com- con una fotoresistenza, il dispositivo si trasforma
gura 2, sono indicati con le lettere k-a. plessivi di energia e si pregiudica la durata del se- in un apparecchio di controllo di luce. Nel senso

540 541
Originalità e vasta scelta di applicazioni caratterizzano questo dispositivo.

SPECIALI Può essere adibito alle più svariate decorazioni natalizie.

I collegamenti in serie-parallelo, di più lampade diversamente colorate, pos-

LUCI FESTOSE sono essere eseguiti da tutti i principianti.

In autunno, allorché il tempo si fa brutto ed è gi, quando si fa festa, non si rinuncia ai colori e
consigliabile rimanere in casa, i giovani cercano alle luci, così come accade nei luoghi di ritrovo za. Anche noi, quindi, abbiamo voluto dare una tenere risultati soddisfacenti.
di trascorrere qualche ora assieme, in allegria, mondani aperti al pubblico, nelle discoteche, nei mano a chi sta per organizzare un incontro gioio- Quelli temporizzati sono rappresentati da luci in-
ascoltando musica, ballando e cantando. Ma og- concerti di musica leggera, nelle sale in cui si dan- so, proponendo la realizzazione di un dispositivo termittenti, che attirano certamehte l'attenzione
per effetti luminosi, che nulla hanno a che vedere dei presenti, ma conservano un contenuto scenico
con le ben note luci psichedeliche, di cui attual- abbastanza povero.
mente si sta facendo dovunque un uso eccessivo e Infine, le luci a comando casuale, cui molti ope-
quasi fuori moda. Ma vediamo subito di mettere ratori danno ancora spazio, se non riescono ad
un po' d'ordine in questo mondo fantasmagori- obbedire a leggi abbastanza sofisticate, alla lunga
co, sul quale non tutti hanno idee molto chiare. finiscono per annoiare, se non proprio per infa-
Gli effetti luminosi, raggiunti con questo apparato elettronico, Come ognuno di noi ha potuto constatare, l'elet- stidire l'osservatore.
sono assolutamente diversi da quelli tradizionali, proposti con tronica ha favorito una vastissima proliferazione Noi, in questa sede, abbiamo scelto una via diver-
di effetti di luce. Ci sono quelli pilotati da segnali sa da quelle solite, ormai abbondatemente sfrutta-
varie denominazioni tecniche, ma ormai troppo sfruttati e da audio, da temporizzatori o casuali. I primi sono
molti ritenuti quasi fuori moda. te; una soluzione, cioè, che si identifica in una se-
sensibili ai rumori ambientali e difficilmente fun- quenza temporale, con un certo grado di comples-
zionano con musiche di sottofondo; vengono ori- sità e una dose di regolarità, che si manifestano in
ginati da apparecchiature complesse e rimangono un tempo adeguato alla normale osservazione.
asserviti ai microprocessori, ma consentono di ot- Per produrre gli effetti citati e consentire un ade-
542
543
guato controllo di questi alle particolari esigenze I segnali uscenti dai tre oscillatori vengono con- menzionata. Dunque, se tale componente non è
pratiche che si possono occasionalmente manife-
stare, abbiamo studiato una struttura che com-
vogliati, tramite i tre diodi al silicio D1 - D2 - D3,
verso un punto unico, che pilota un diodo led, in
in grado di sopportare la tensione alternata di 250
V, dopo un breve tempo di funzionamento si bru- IL FASCICOLO
prende ben tre oscillatori a frequenza diversa,
uno dei quali è manualmente regolabile.
serie al quale è collegato un diodo fotoemettitore,
contenuto in un FOTOACCOPPIATORE a triac.
cia.
Per qualche lettore, il concetto di reattanza.capa-
citiva, potrà non essere del tutto chiaro. A que-
SPECIALE
Questo accorgimento circuitale consente il facile
L'uscita, ovvero il pilotaggio delle lampade, è
condizionato dalla coincidenza di stato logico in
tutti gli oscillatori, che è appunto l'evento dotato
pilotaggio di un TRIAC di potenza superiore, al
quale viene collegato il CARICO che, come sarà
sto, pertanto, è doveroso concedere una pur sem-
plice spiegazione.
ESTATE 1988
detto più avanti, potrà essere rappresentato da Per reattanza del condensatore s'intende la misu- Si è presentato al lettore in una
delle caratteristiche perseguite. veste insolita, fuori dall'usuale,
ra dell'impedimento che il componente oppone al
passaggio della corrente, allorché sui suoi termi- dato che tutti i progetti descritti
nali è applicata una tensione alternata. Tale gran- sono stati completati con l'offerta
dezza elettrica si esprime attraverso la seguente della corrispondente scatola di
formula: montaggio. Dunque, quello di
luglio-agosto '88, è un numero da
1
Xc =
non perdere, ma da 'conservare di-
ALIM.
[i 2nfc

in cui "f" esprime la frequenza della tensione al-


ligentemente per il suo carattere
di sicura validità tecnica e com-
merciale.

R4 eé TRIAC
ternata e "C" il valore capacitivo del condensa-
tore.
La formula ora riportata esprime un concetto
ELETTRONICA
z G molto importante, quello per cui la reattanza ca-
pacitiva Xc è inversamente proporzionale alla
frequenza. Essa diminuisce col crescere della fre-
quenza, al punto che, almeno idealmente, un
vsAse ayresson
DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz
p? A'TI!
DA& VA
PEH O ICO MENSILE- SPED. IN AB POST . GR 3/7O . ANNO XV - N. 7/8 LUG LIO- AGOS TO 1988
ED. ELETTRONICA PRATICA- VA ZURETTI , 52- 20125 MILANO L4.600

condensatore che lavora con le alte frequenze può

§
D3 I PROGETTI NUMERO UNICO
considerarsi come un cortocircuito. PIO RICHIESTI BIMESTRALE
I Se si trascura il fenomeno delle perdite, inevitabi- DAI DILETTANTI ESTATI '98
220V
le in ogni condensatore, ma trascurabili nei mo-
delli a film usati in bassa frequenza e con correnti
di lieve intensità, il flusso di corrente, attraverso
Fig. 1- Questo circuito teorico interpreta sommariamente il comportamento elettri- un condensatore, non genera calore, ovvero non
co del dispositivo in grado di produrre vivaci effetti luminosi. I tre oscillatori pilota- provoca dissipazione di energia. Quindi, inserito
no, attraverso un fotoaccoppiatore, un circuito di potenza a triac, sul cui anodo è
collegato il carico (lampadine colorate). Il trimmer R4 consente la regolazione ma-
in un circuito, in funzione di carico, con l'appor-
nuale dei lampeggii. to di una certa resistenza in serie, il condensatore
realizza una caduta di tensione, seguendo le rego-
le della legge di Ohm, così come accade nel nostro
progetto, nel quale riduce la tensione di rete al va-
lore di soli 18 Vca.

ESAME DEL CIRCUITO


FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO una o più lampade colorate, collegate in serie o in
parallelo fra loro. Il progetto completo del generatore di luci festose
L'integrato 4069 viene alimentato in corrente è quello pubblicato in figura 2. In esso si nota co-
Il circuito teorico di figura 1 interpreta, somma- continua da apposito alimentatore (ALIM.). La
riamente, il comportamento elettrico del disposi- me, a valle del condensatore C5, riduttore di ten-
tivo in grado di produrre vivaci effetti luminosi.
caduta di tensione, dal valore di 220 Vca a quello
di 18 Vca, è ottenuta tramite il grosso condensa-
sione, appare inserita la resistenza Rl2, che limita
il primo impulso di corrente quando C5, essendo
RICHIEDETELO
Per mezzo di un integrato, di tipo 4069, si realiz- tore C5, del valore di 330.000 pF.
zano i tre oscillatori, a frequenza diversa, sche- scarico, potrebbe distruggere qualche componen-
matizzati sulla sinistra del progetto di figura 1. te; poi, questa resistenza, non svolge più alcuna
a: ELETTRONICA PRATICA • 20125 Mila-
Questi, nell'ordine, sono: funzione particolare. no ·Via Zuretti, 52, inviando anticipata-
REATTANZA DEL CONDENSATORE Il diodo zener DZ limita il valore della tensione
ridotta a quello di 7 ,5 V e fornisce una via di
mentel'importo dlL. 5.000 mezzo vaglia a
postale, conto corrente postale ne
OSC. 1 = 420 Hz (freq. fissa) È la reattanza propria del condensatore C5, che chiusura al condensatore C5, quando il diodo al 916205, assegno bancario o circolare.
O0SC. 2 = 12Hz+2 Hz (freq. variab.) deve recare l'indicazione di 250 Vca, oppure quel- silicio D4 non funziona e lo zener si comporta co-
O0SC. 3 = 3Hz (freq. fissa) la di 1.000 V, che provoca la caduta di tensione
545
544
+

es

-I
L>"
e T
1>o
y>o1 y>o
DI D2 03

a
DL R8

es k D2
TR/AC
'_y- )) ff ff

»' o
a
o
O
èì:
<:(
O
R9 G

Il
Al

LI 6
l ,
±
V
ALIM ICI
47 I[[ yyg" ] 9
- i -t,1.:.1
I- EP

R 220V

Fig. 2 - Progetto completo del dispositivo di comando di un carico di lampadine co- Fig. 3- Piano costruttivo, realizzato su una basetta-supporto con circuito stampato,
lorate e diversamente collegate, alimentate con la tensione di rete. Con il trimmer del dispositivo di pilotaggio di luci fantasmagoriche. Sulla sinistra, in basso, si nota
R5 si regolano a piacere gli effetti luminosi ottenuti. I terminali 7-14si identificano la presenza di una piccola morsettiera, che agevola i collegamenti con i conduttori
con i piedini, ugualmente numerati, dell'integrato IC1, con i quali vanno collegati. della tensione di rete e con quelli del carico di lampadine.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze R8 = 1.000 ohm - 1/4 W TRIAC = BTA 08 - 700 A
C1 = 100.000 pF R9 = 33 ohm - 1W IC2 = fotoaccoppiatore (MOC 3040)
R1 = 12.000 ohm - 1/4 W
C2 R10 = 330 ohm - 1/4 W D1. D2 - D3 = diodi al silicio (1N914)
= 4,7 µF - 16 VI (elettrolitico) R2 = 12.000 ohm - 1/4 W
C3 R11 = 2.200 ohm - 1/4 W D4 = diodo al silicio (1N4007)
= 47 µF - 16 VI (elettrolitico) R3 = 12.000 ohm - 1/4 W
C4 = 10.000 pF R4 = 220.000 ohm (trimmer) R12 = 1.000 ohm - 1W DZ = diodo zener (7,5 V -1W)
C5 = 330.000 pF DL = diodo led
R5 = 12.000 ohm - 1/4 W F1 = fusibile (5 A)
C6 = 100 F . 16 VI (elettrolitico) R6 = 12.000 ohm - 1/4 W Varie
R7 = 12.000 ohm - 1/4 W ALIM. = 220 Vca
IC1 = integrato (4069)

546 547
ne, comportandosi da normale amplificatore per
+ • 0mo'
i piccoli segnali.
La sezione "b" inverte il segnale, mentre il con-
densatore Cl stabilisce una reazione positiva, che
FOTOTRIAC.

innesca le oscillazioni regolate dalla costante di


tempo R2 - Cl. La resistenza Rl svolge una fun-
zione marginale, perché serve a limitare la corren- 6
te in entrata della sezione, quando il valore della
tensione supera quello di alimentazione.

39ka
Le uscite dei tre oscillatori sono collegate con i
catodi di tre diodi al silicio (D1 - D2 - D3).
La corrente fluisce attraverso la resistenza R8 ac-
cendendo il diodo led DL soltanto quando le usci-
te dei tre oscillatori si trovano allo stato logico 6
·4 "alto". 4
CIRCUITO DI POTENZA
CIRCUITO
La sezione di potenza del progetto di figura 2 è
_e ·6 presieduta, principalmente, da un TRIAC, il qua-
le viene innescato dal triac, contenuto interna-
"ZERO CROSSING"

mente a IC2, tramite la resistenza Rl l. Fig. 5 • Il fotoaccoppiatore, modello MOC 3040, prescritto nell'elenco componenti, è
schematizzato sulla sinistra; sulla destra è riportato il componente cosi come esso
Fig. 4- Disegno in grandezza naturale del circuito stam-
II TRIAC è dotato di una rete resistivo-capacitiva appare nella sua veste esteriore e dalla quale si può rilevare la posizione esatta del
pato che il lettore dovrà riportare su una basetta-sup- (R9 - C4) di protezione contro eventuali impulsi piedino 1 dell'integrato.
porto di materiale isolante. di tensione che potrebbero innescare in modo er-
rato il componente.
Il fusibile FI offre una buona protezione contro i
cortocircuiti, ma questo deve essere dimensionato
per il carico reale e in considerazione del fatto
che, a freddo, le lampade ad incandescenza assor-
(42)
me un diodo in diretta (semionda negativa di rete).
Il diodo D4 devia la corrente positiva di C5 sul
bono degli elevati picchi di corrente.
Per proteggere in misura molto più efficace il cir-
cuito di figura 2, soprattutto nei casi in cui una o
prontato il circuito stampato, il cui disegno in
grandezza reale appare in figura 4.
o -V
più lampadine bruciano, conviene sovradimen- Per essere certi di raggiungere l'immediato suc- 7 r
condensatore elettrolitico C6, il quale si carica ad sionare il TRIAC, facendo uso di un modello da
ogni ciclo di rete, fino a raggiungere il valore di 35 A almeno. cesso, basta accertarsi, in sede costruttiva dell 'ap-
tensione di 7,5 V 0,6 V = 6,9 V, cioè quello di parato, di eseguire delle ottime saldature a stagno
L'integrato IC2 isola elettricamente il circuito di
zener diminuito della caduta di tensione sul diodo
D4.
comando, rappresentato dai tre oscillatori, da
e di inserire i componenti nella basetta-supporto
in modo esatto, soprattutto quelli polarizzati, co-
SIGLA
quello di potenza pilotato dal TRlAC. E questo me i condensatori elettrolitici, i diodi al silicio, il
A questo punto raccomandiamo a coloro che isolamento avviene per mezzo di fotoni, ovvero
debbono operare con tensioni di rete molto di- diodo zener ed ogni altro semiconduttore. I
tramite un raggio di luce. Infatti, l'integrato IC2, I due integrati ICI -IC2 debbono essere applicati
sturbate, di inserire un condensatore ceramico, della MOTOROLA, modello MOC 3040, nella J
da 100.000 pF, tra i piedini 7 e 14 di ICI. tramite appositi zoccoletti. Il TRIAC, se rappre-
sua composizione interna realizza l'accoppiamen- sentato dal modello prescritto BTA 08- 700A, è
L'integrato ICI appartiene alla serie 4.000 ed è to fra un diodo led emettitore di luce e un FOTO-
realizzato in tecnologia CMOS metal gate. Esso dotato di aletta metallica radiante dell'energia
TRIAC. II led si comporta da trasmettitore dei termica totalmente isolata, se invece si fa uso del
contiene sei inverter, ossia sei circuiti che, in usci- segnali di pilotaggio, il FOTOTRIAC da ricevito-
ta, presentano uno stato logico opposto a quello modello BTA 08- 700B, allora ci si deve ricordare
re di questi. Il tutto è racchiuso in un contenitore che la piastrina metallica del componente è colle-
d'entrata. I tre oscillatori sono realizzati tutti allo di tipo dual in line, dotato di sei piedini, come in-
stesso modo, con due sezioni ciascuno. dicato in figura 5. gata elettricamente con l'elettrodo A2 (figura 6). Al A2 G
Esaminiamo ora il primo dei tre oscillatori, quel- Una volta terminato il montaggio del modulo
lo disegnato all'estrema sinistra dello schema di elettronico, il collaudo del funzionamento di que- Fig. 6 • Sono due i modelli di TRIAC utilizzabili nel pro-
sto si esegue nel seguente modo. Tramite un tra- getto di pilotaggio di luce festose: BTA 08-700A e BTA
figura 2. MONTAGGIO E COLLAUDO 08-700B. Nel primo, l'aletta metallica rimane elettrica-
La sezione "a" di ICI è reazionata dalle due resi- sformatore di rete (220 Vca- 12 Vca ± 20 Vca), mente isolata dai tre terminali del componente, nel se-
stenze R2 - R 1 e tende a funzionare linearmente Il montaggio del dispositivo descritto in queste anche di piccola potenza, si alimenta il circuito di condo risulta collegata con il conduttore A2 centrale.
con l'ingresso e l'uscita, attorno alla soglia pari pagine si esegue nel modo indicato nel piano di figura 2 nei punti indicati con le lettere X-Y,
alla metà del valore della tensione di alimentazio- cablaggio riportato in figura 3, dopo aver ap- praticamente fra il punto di saldatura C5 - R12ed
il terminale 4 del circuito. Si evitano in tal modo
548
549
220V
- -
220V LAMP. DA 0,1A

LAMP DA 220V Il Il li • ±12 V


2 d%
6V 12 V 24V

cv c
Il ~ Il Il

& ± & 90 V

$ % 8
48V 4V

10W l\200w 50W \5w I\25W

Fig. 7 • Nel collegamento in parallelo di più lampade, la potenza totale è stabilita


- • I I

Fig. 8 • Le lampadine che concorrono alla formazione di un collegamento in serie


possono richiedere diversi valori di tensione di alimentazione. Ma la somma com-
plessiva delle singole tensioni deve essere pari a 220 Vca. Anche la potenza totale è
dalla somma aritmetica delle singole potenze. Ma la tensione di alimentazione di
ogni singolo elemento deve essere sempre quella di 220 Vca. uguale alla somma delle potenze di ciascuna lampadina.

pericoli di scosse, essendo il circuito collegato di- IL CARICO elemento dispersore del calore, la stessa aletta di dere nel collegamento del tipo in serie riportato
rettamente alla rete. A questo punto, se il mon- cui è già dotato il semiconduttore. Ad ogni mo- nello schema di figura 8. Ciò che importa, invece,
taggio è stato eseguito senza errori, il diodo led In fase di collaudo dell'apparato generatore di lu- do, per usufruire di comportamenti sicuri del di- è la somma totale delle diverse tensioni di lavoro
DL deve accendersi e spegnersi, con una succes- ci festose, si è fatto uso di un carico di soli 20 W, spositivo, è sempre conveniente ricorrere all'im- delle singole lampade, che non deve superare il
sione di originali combinazioni, regolabili con il ma in sede di applicazioni pratiche il carico può piego di radiatori di calore. valore della tensione di alimentazione.
trimmer R4. Ma se DL non si accende, allora il raggiungere potenze dell'ordine dei 1.400 W ed Per i lettori principianti, completiamo la nostra Nell'esempio di figura 8, la somma delle tensioni
modulo elettronico necessita di un accurato con- anche più, se si utilizzano TRIAC di maggior po- esposizione tecnica, con la presentazione di due ammonta a:
trollo, con lo scopo di individuare l'errore com- tenza. semplici esempi di carico, quelli riportati nelle fi-
messo. gure 7 e 8. 24V +12V+6V+12V+24V +90V +48V+4V=220V
Ovviamente, in relazione con la potenza elettrica Come si può notare, si tratta di due tipi diversi di
Una volta constatato il regolare lampeggìo del pilotata, si debbono adottare alcuni accorgimenti
diodo led DL, il trasformatore da rete, utilizzato per il raffreddamento del TRIAC. Per esempio, collegamenti di più lampade, uno in parallelo (fi- Qualora il totale della somma delle diverse tensio-
per il collaudo, non serve più ed i collegamenti di con potenze fino a 100 W, il TRIAC può funzio- gura 7) e l'altro in serie (figura 8), nei quali, per ni risultasse inferiore al valore della tensione di
questo con il modulo elettronico vanno eliminati. nare liberamente senza provvedere al suo raffred- chi ancora non lo sapesse, la potenza elettrica alimentazione, che nel nostro caso è quella di 220
Tra i morsetti 2 - 3, invece, si deve ora collegare damento. Mentre con potenze fino a 800 W, il complessiva del carico è determinata dalla som- V, allora, almeno una lampadina si brucia. Se il
un carico, per esempio una lampada ad incande- componente deve essere equipaggiato con un ra- ma delle singole potenze delle lampadine. totale della somma delle tensioni supera il valore
scenza da 220 V - 10 W + 20 W, ossia di bassa diatore, che può rimanere internamente alla sca- Nel collegamento in parallelo, tutte le lampade di 220 V, le lampade diventano un po' meno lu-
potenza. Quindi si inserisce la spina in una presa- tola contenitrice. Quando invece si lavora fra gli debbono essere idonee all'alimentazione con uno minose.
luce e si rileva, assieme all'accensione del diodo 800 W e i 1.400 W, allora il TRIAC deve essere stesso valore di tensione che, nel nostro caso, è
led DL, quella della lampadina in funzione di ca- raffreddato mediante apposito radiatore montato quello di 220 Vca. La potenza invece, può essere
rico elettrico del dispositivo. diversa. Nell'esempio di figura 7, la potenza com-
in posizione esterna al contenitore. Per esempio,
Per apprezzare gli originali effetti luminosi, basta se il carico è composto da dieci lampade, diversa-
intervenire sul trimmer R5, regolandolo a piacere. mente colorate, della potenza di 20 W ciascuna,
plessiva del carico ammonta a: abbonatevi a:
Il modulo elettronico collaudato, alla fine, deve allora, essendo la potenza totale di 200 W, il lOW + 200W + SOW +5W4 25W = 290W
essere inserito in un contenitore di materiale iso- TRIAC necessita di un radiatore. Se invece si
Essendo le cinque lampade, inserite nel collega-
ELETTRONICA
lante, dal quale dovranno fuoriuscire il diodo led vuol pilotare il lampeggio di una catena di lampa-
mento di figura 7, tutte di potenza diversa, anche
ed il perno del trimmer R5. de, del tipo di quelle impiegate per gli addobbi
natalizi, allora la potenza totale ammonta nor- le correnti che percorrono i loro filamenti saran- PRATICA
malmente a soli 50 W ed è sufficiente, in veste di no di intensità diversa. Mentre ciò non può acca-

550 551
Due tasti per
due concorrenti
alla volta.

RIFLESSI ALLA PROVA


Chi per primo accende un diodo led, è dotato di una maggiore
Noi tutti, oggi, andiamo in automobile. E quan- che è più svelto a segnalare il proprio messaggio, prontezza di riflessi.
do guidiamo nel traffico congestionato, in città o ossia a chi per primo preme un apposito pulsante,
in autostrada, alle basse ed alte velocità, dobbia- quando l'improvvisa accensione di un diodo led
mo conservare sempre una gran dose di prontezza dà il via ai due concorrenti. Poi, la conseguente Nulla è affidato al caso, tutto alla bravura del vincitore.
di riflessi, onde evitare incidenti e danni a perso- illuminazione di un led, di colore prestabilito,
ne e cose. Ma una tale qualità, che caratterizza la stabilisce chi è il vincitore, ovvero quale, fra i due
guida di ogni automobilista, è una dote naturale, gareggiatori, è dotato di una maggiore prontezza
che ciascuno possiede in misura maggiore o mi- di riflessi. Il montaggio elettronico proposto,
nore e sulla quale occorre fare affidamento. Tut- dunque, ha le caratteristiche e le finalità del gio-
tavia, per conoscere con quale immediatezza le co, che può far divertire i giovani e gli adulti, ma
nostre reazioni possono originarsi, prima ancora anche quelle di un esercizio da prendere sul serio.
di una reale valutazione sul fatto compiuto, con- due circuiti integrati e da un transistor di tipo regolarità delle gare, perché evita ai concorrenti
viene ricorrere ad una prova elettronica. A quella NPN. di conteggiare mentalmente il tempo necessario
descritta in questa sede e concepita attraverso un Alla chiusura dell'interruttore generale SI, tutto per l'accensione di DLR e di essere quindi più
divertente gioco ai pulsanti, di televisiva memo- ESAME DEL CIRCUITO
il circuito viene alimentato. In particolare, l'inte- preparati, mentre una delle maggiori caratteristi-
ria, nel quale non v'è possibilità alcuna di errore grato ICI, rappresentato dal modello 555, fun- che del gioco dev'essere quella di cogliere alla
ed in cui l'unico giudice, imparziale, si identifica Esaminiamo il progetto del dispositivo riportato ziona come un normale oscillatore ad onda ret- sprovvista i gareggiatori.
con la sola prontezza dei riflessi dei due parteci- in figura I ed osserviamo che gli elementi princi- tangolare e in modo continuo, cioè come oscilla- Ovviamente, appena DLR si accende, i concor-
panti alla gara. La vittoria, quindi, arride a colui pali che lo compongono sono rappresentati da tore astabile. Esso provvede a caricare il conden- renti debbono premere subito il proprio pulsante
satore elettrolitico C2, attraverso l'insieme resi- PV (pulsante verde) e PG (pulsante giallo), per
stivo Rl + R2 +R3,e a scaricarlo tramite RI + R2 stabilire chi dei due fa accendere il corrisponden-
ed il piedino 7, fra i valori I /3 e 2/3 della tensione te led DLV (diodo led verde) o DLG (diodo led
di alimentazione. giallo), il quale rimane acceso per qualche secon-
L'uscita di ICI, identificabile nel piedino 3, è cor- do, dopo di che, automaticamente, il circuito ri-
rispondentemente alta e bassa con il ciclo di cari- prende il suo funzionamento, determinando una
Il progetto, qui presentato, pur avendo caratteristiche e finali- ca e quello di scarica. Ma quando l'uscita è alta, il nuova accensione del diodo di starter DLR.
tà di un gioco elementare destinato al tempo libero delle gior- transistor TRI è in piena conduzione ed alimenta L'integrato IC2 è un quadruplo NAND di tipo
l l'integrato IC2 ed il diodo rosso DLR, che dà il 40 11B, il cui schema di corrispondenza fra le
nate autunnali, diventa un banco di prova quando si voglia via ai due concorrenti. quattro funzioni ed i quattordici piedini è riporta-
controllare la prontezza dei propri ed altrui riflessi. Il trimmer RI regola la cadenza delle oscillazioni to in figura 4, mentre il simbolo elettrico di una
di ICI fra un valore di tempo minimo di tre se- singola funzione NAND è pubblicato in figura 5.
condi ed uno massimo di trenta secondi circa. Se entrambi i pulsanti PV e PG rimangono a per-
Questa regolazione è assai importante ai fini della ti, ossia non premuti, i due diodi led DLV e DLG
552 553
Fig. 1 • Progetto del dispositivo che consente di effet-
tuare il gioco della gara ai pulsanti PV (pulsante verde)
e PG (pulsante giallo), i quali possono far accendere i
led dello stesso colore DLV e DLG, dopo che un diodo
rosso DLR ha dato il via alla gara. Con R1 si regola il
tempo di ritardo con cui si accende DLR.

ONENTI
Condensatori
Fig. 2- Realizzazione su circuito stampato del modulo elettronico per il gioco della
C1 = 100.000 pF gara ai pulsanti. Le piste di rame, qui riprodotte in colore, debbono intendersi viste
C2 = 22F-16 VI (elettrolitico) in trasparenza, perché in realtà esse compaiono sulla faccia opposta a quella in cui
C3 = 4,7 F - 16 VI (elettrolitico) sono visibili i componenti.
C4 = 1F (non polarizzato)
O C5 = 1F (non polarizzato)
c

1a, Resistenze
R1 = 2,2 megaohm (trimmer)
R2 = 180.000 ohm sono spenti. Ma se, ad esempio, si preme il pul- sezione "b" ritorna allo "O" e l'uscita 4 della
R3 = 1.000 ohm sante PV, l'uscita 4 di IC2 diviene bassa e DLV si stessa funzione NAND assume lo stato '' 1 '', spe-
R4 = 1.000 ohm
accende attraverso la resistenza RIO, mentre gnendo il diodo led DLV. Ma in queste condizio-
R5 = 1.000 ohm
R6 = 4,7 megaohm l'uscita 11 rimane bloccata, anche nel caso in cui ni il test è già finito, i due pulsanti PV e PG sono
R7 = 4,7 megaohm venga premuto il pulsante PG, dato che il piedino stati rilasciati ed il circuito di figura 1 è nuova-
R8 == 4,7 megaohm 12 di IC2 è spinto a "O" e blocca la porta NAND mente pronto per iniziare un altro ciclo.
R9 = 4,7 megaohm "d', che rimane con l'uscita alta, secondo quanto Coloro che volessero evitare il susseguirsi dei cicli
R10 = 1.200 ohm è possibile dedurre da una rapida consultazione continui di test, potranno inserire, fra i piedini 2 e
R11 = 1.200 ohm della apposita TABELLA DELLA VERITÀ. 8 dell'integrato ICI, un terzo pulsante, di tipo
normalmente chiuso, in grado di mantenere
Varie all'interdizione il transistor TRl finché non lo si
Tabella della verità NANO preme.
TR1 = BC107 (transistor)
Come abbiamo già detto, per regolare il tempo di
IC1 = 555 (integrato)
IC2 = 4011B (integrato) I° ingr. 2° ingr. Use. oscillazione di I C 1, occorre intervenire sul trim-
PV = pulsante verde (normalm. aperto)
o o 1
mer R1, ma si può anche cambiare il valore capa-
PG = pulsante giallo (normalm. aperto) citivo del condensatore elettrolitico C2, facendo
&
DLR = diodo led rosso o 1 f 1 uso di un modello a bassa corrente di dispersione,
G
DLV = diodo led verde 1 I o l 1 meglio se di tipo al tantalio da 12 V.
DLG = diodo led giallo 1 1 o Per migliorare l'immunità del circuito di figura 1
ALIM. = 9 Vcc ai disturbi, conviene collegare tra il piedino 5 di
S1 = interrutt. ICI e massa, un condensatore da 100.000 pF.
Tutto ciò si verifica, ovviamente, finché il con-
densatore C4 non si è caricato attraverso la resi- L'alimentazione del circuito di figura 1 si effettua
stenza R9, perché subito dopo il piedino 5 della con la tensione continua di 9 V, derivata dal col-
555
554
# f
EP

Fig. 4 - Schema di corrispondenza fra i quattor-


dici piedini, di cui è dotato l'integrato digitale
4011B (IC2), e le quattro funzioni NANO in esso
contenute.

+ Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato necessario per la composi-
zione della sezione elettronica del dispositivo descritto nel testo.
Ai principianti raccomandiamo di montare i tre
diodi led DLG- DLR - DLV, giallo, rosso e ver-
de, rispettando esattamente le loro polarità, ossia
entr ]

ricordando che l'elettrodo di catodo, che va colle-


gato con le resistenze RII - R5 - RIO, è facilmente
individuabile grazie alla presenza di una piccola
tacca di riferimento riportata sull'involucro ester-
no del componente.
Per quanto riguarda il transistor TRI, assicuria-
mo che questo elemento non ammette errori di
legamento in serie di due pile piatte da 4,5 V cia- vo di figura 2 e nella foto di apertura del presente montaggio, giacché in prossimità dell'elettrodo di
scuna. articolo, che riproduce il prototipo eseguito nei emittore è presente una linguetta metallica uscen- Fig. 5 - Simbolo elettrico di una singola funzione NANO,
nostri laboratori. te, come del resto è ben indicato nello schema nella quale sono presenti due entrate ed una uscita ..
Gli integrati ICI - IC2 debbono essere montati pratico di figura 2.
MONTAGGIO tramite appositi zoccoletti, che evitano l'uso del
saldatore sui piedini dei componenti e sui quali gli
Tenendo conto della presenza di due integrati e integrati debbono essere inseriti, tenendo conto IL CONTENITORE
dello scopo cui il dispositivo elettronico viene adi- della posizione della tacca di riferimento riporta-
bito, possiamo dire che il circuito stampato sia un ta in corrispondenza del piedino I. Questo stesso Una volta realizzato il modulo elettronico di figu-
elemento d'obbligo per la composizione pratica numero, onde evitare errori di applicazione degli ra 2, questo è pronto per l'uso, purché sugli ap- sante verde e, viceversa, accendendosi il diodo
del progetto di figura I . integrati, è indicato pure nel disegno del circuito positi terminali vengano collegati i conduttori di giallo, vincerà colui che avrà premuto il pulsante
Facendo riferimento al disegno riportato in figu- stampato, sul quale sono anche riprodotti i sim- alimentazione provenienti dalle pile. giallo.
ra 3, il lettore potrà agevolmente realizzare tale boli della tensione positiva e negativa. In serie con uno dei due conduttori della tensione Per conferire al dispositivo un aspetto esteriore
circuito, dato che il disegno stesso viene pubblica- Osservando il piano costruttivo di figura 2, si può continua a 9 V, si collegherà l'interruttore S1, ri- elegante, si potrà inserire il modulo elettronico in
to in scala unitaria, ossia in grandezza reale. Ma notare la presenza di tre ponticelli metallici, rea- portato sullo schema elettrico di figura I , ma non un contenitore metallico, tenendolo distanziato
per comporlo occorrono perizia ed attenzione, lizzati con altrettanti spezzoni di filo di rame, i in quello pratico di figura 2. ovviamente dalle varie superfici interne, onde evi-
quando lo si esegue con i metodi tradizionali quali consentono di semplificare il circuito stam- I due concorrenti, a questo punto possono ada- tare falsi contatti o cortocircuiti.
adottati dai dilettanti, per non provocare contatti pato, garantendo, in pari tempo, la continuità giare il modulo su un tavolo, chiudere l'interrut- Sulla parte superiore del contenitore si potranno
errati fra le piste di rame, soprattutto fra quelle, elettrica fra le piste. Uno di questi ponticelli si tore S1 ed attendere, con il dito indice appoggiato fissare i due pulsanti diversamente colorati, i tre
molto sottili, in corrispondenza dei piedini degli trova in prossimità del diodo led starter DLR, il sui pulsanti verde e giallo, che il diodo led rosso diodi led, l'interruttore generale S1 ed il trimmer
integrati. secondo rimane inserito fra le resistenze R6 ed DLR dia il via alla gara. Appena DLR si accende, RI, applicando sul suo perno di comando una
Sulla basetta-supporto del circuito stampato, che RIO, il terzo si trova in posizione parallela alla re- i pulsanti debbono essere premuti e in corrispon- piccola manopola.
deve essere di materiale isolante, di bachelite o sistenza R8. È ovvio che, in sede di montaggio del denza di questi si accenderà il diodo di colui che Chiaramente, dentro il contenitore troveranno
vetronite, di forma rettangolare, delle dimensioni dispositivo, il lettore non dovrà dimenticarsi di avrà premuto per primo, naturalmente anche di posto pure le due pile piatte da 4,5 V ciascuna,
di 13,5 cm x 7 cm, i componenti elettronici van- introdurre nel cablaggio questi tre importanti ele- un solo attimo. Se si accenderà il diodo verde, collegate in serie tra di loro, in modo da erogare
no inseriti nel modo indicato nel piano costrutti- menti. avrà vinto il concorrente che avrà premuto il pul- la tensione continua di 9 V.
556 557
PRIMO PROGETTO

TRE APPARATI
CON L'INTEGRATO
LM 3909
Con uno stesso integrato, molto comune nel glio delle sue possibilità applicative, lasciandone RIVELATORE
da parte alcune per insufficienza di spazio. Oggi,
mondo dilettantistico, abbiamo voluto progettare
tre diversi dispositivi, che si prestano ad innume-
revoli applicazioni pratiche di notevole interesse.
tuttavia, vogliamo colmare quella lacuna, ripren-
dendo, per concluderlo, quel discorso che tanto
DI LUCE
Già nel fascicolo speciale dello scorso anno, ov- scalpore fece fra i lettori. Illustreremo, dunque,
vero nel numero unico di luglio-agosto, presen- degli apparati di grande contenuto didattico e in-
tammo ben dodici progetti, nei quali gesto com- dubbia utilità pratica, ai quali abbiamo attribuito Con il progetto di figura I si possono realizzare toparlante. La quale, al buio, assume il valore di
ponente, che reca la sigla LM 3909, indicò il me- le seguenti denominazioni: diversi dispositivi. Si tratta infatti di un circuito 300 Hz circa, mentre alla luce di un ambiente do-
oscillatore di bassa frequenza che, col variare del- mestico raggiunge i 2.000 Hz. Si capisce quindi
la quantità di luce che colpisce una fotoresisten- quale utilità si può trarre da un tale dispositivo
RIVELATORE DI LUCE za, muta la frequenza del suono emesso da un al- quando se ne fa uso in camera oscura, oppure
SEGNALATORE DI UMIDITÀ
ALTOPARLANTI ALLA PROVA

Di ognuno di questi, ovviamente, presenteremo il ce, inviando l'importo di L. 3.500. Ricordiamo,


circuito teorico e quello realizzativo, senza rispar- invece, che per i tre montaggi descritti viene uti-
miare consigli, suggerimenti, indicazioni, che i lizzato uno stesso circuito stampato, in modo in-
principianti sono sempre pronti a recepire e ad solito, nel senso che i componenti vengono appli-
applicare. cati su questo dalla parte in cui sono presenti· le
Per non ripeterci con l'esposizione teorica relati- piste di rame. La basetta-supporto, pertanto, è
va alla composizione interna ed al comportamen- priva di fori e, quindi, di facile ed immediata rea-
to dell'integrato LM 3909, rinviamo il lettore alla lizzazione, come del resto avremo occasione di di-
consultazione del "Fascicolo Speciale Estate '87", re più avanti. Per ora cominciamo subito con la
che può sempre essere richiesto alla nostra editri- presentazione del primo progetto.

Con la realizzazione dei tre dispositivi descritti in queste pagi-


ne, al lettore viene affidata l'opportunità di risolvere un gran
numero di problemi pratici, individuando, fra le molte applica-
zioni possibili, quelle che meglio si adattano ad un particolare
e personale impiego. -

558 559
FR

1@L 17I [6l 15


Il I
Cl

@l ti
I JC1
I Y!!II AP e
T
11 121 131 1I Il r ~\\AP~i II cr4 /AILICII r 15V

Fig. 1 • Circuito teorico dell'oscillatore di bassa frequenza che, al variare della luce Fig. 2- Piano costruttivo dell'oscillatore di bassa frequenza alimentato con la ten-
sulla fotoresistenza FR, provoca un cambiamento della frequenza dei suoni emessi sione continua di 1,5 V derivata da una pila di tipo a torcia.
dall'altoparlante.

-----COMPONENTI-----
C1
FR
= 100.000 pF
= fotoresistenza (quals. tipo)
AP = altoparlante (100 ohm)
ALIM. = 1,5 V (pila)
MONTAGGIO DEL RIVELATORE DI LUCE lii iw
t

IC1 = LM3909 Prima di iniziare il montaggio del rivelatore di lu-


ce, occorre costruire il circuito stampato, anzi,
questo elemento va realizzato in tre esemplari, se
si vorranno comporre anche i due successivi pro-
••••••
:M:;:°
getti presentati in questa sede.
Il disegno del circuito stampato è riportato in A1 +
quando lo si affida ad un modellista. Nel settore
degli antifurti, poi, è in grado di rappresentare un
valido deterrente contro quei malintenzionati
che, introducendosi furtivamente in appartamen-
seguentemente, quando la fotoresistenza FR si
trova nell'oscurità, la frequenza di oscillazione
dipende dal valore delle resistenze interne ad ICI,
mentre in condizioni di piena luce la resistenza di
grandezza reale in figura 3. Per comporlo, occor-
re una basetta-supporto, di materiale isolante,
bachelite o vetronite, di forma rettangolare, con
dimensioni di 4,4 cm x 4,5 cm, che deve rimane-
re priva di fori, dato che i vari componenti vengo-
:zar
••••••
ti, negozi, magazzini chiusi, sono costretti ad ac- carica si riduce al valore della sola FR. Ma esisto- no saldati a stagno direttamente sulle corrispon-
cendere le luci per compiere le loro azioni illegali. no, ovviamente, tutte le condizioni intermedie. denti piste di rame, così come chiaramente indi-
Nell'ambito dell'assistenza sociale, invece, aiuta i In sostituzione della FR, si può inserire una resi- cato nello schema costruttivo di figura 2.
non vedenti a controllare se le luci di casa sono stenza NTC o una PTC, con lo scopo di trasfor- In posizione centrale si saldano, a stagno, i piedi- Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampa-
state dimenticate accese. Infine, nel mondo dei mare il circuito del rivelatore di luce in quello, as- ni di uno zoccolo portaintegrato, sul quale, a ca- to idoneo per la realizzazione pratica dei tre progetti
divertimenti, così come avviene nei Luna Park, blaggio ultimato, si inserisce l'integrato ICI, te- descritti nel testo. La numerazione, in esso riportata, si
sai interessante, di un termometro acustico. Impie- - riferisce a quella dei piedini dell'integrato LM 3909.
può comporre una parte essenziale di un sistema gando ad esempio una resistenza PTC, il fischio nendo conto della esatta posizione del piedino 1,
di "tiro al bersaglio", nel quale con un raggio di emesso dall'altoparlante diminuisce di frequenza che si trova da quella parte del componente in cui
luce si cerca di colpire, a distanza, la superficie coll'aumentare della temperatura. Con una resi- è presente una tacca-guida. Poi si saldano i termi-
sensibile della fotoresistenza. stenza NTC si verifica il fenomeno inverso. nali del condensatore Cl, quelli della fotoresi-
Per quanto riguarda il circuito elettrico di figura Per cambiare la gamma delle frequenze audio, stenza FR, che può essere di qualsiasi tipo, i con-
1, possiamo dire che la fotoresistenza FR è colle- occorre intervenire sul valore capacitivo del con- duttori dell'altoparlante da 100 ohm, ossia di alta Il consumo di corrente varia fra 0,3 mA e 0,6
gata in parallelo con le resistenze di carica del densatore C 1. impedenza e, infine, i conduttori della tensione di mA, quando la fotoresistenza rimane al buio,
condensatore Cl interne all'integrato ICI. Con- alimentazione, derivata da una pila da 1,5 V. mentre sale a 6 mA e 7 mA con FR in piena luce.
560 561
SECONDO PROGETTO

~ 1@] L7I I6l I5] cg

# ~
TR1
a lr, ìTT 121 IJ
!C1 /f- 1,5V
e

e} ✓ ,,
.% SEGNALATORE.
-
DI UMIDITA
Il

Il ~
Fig. 4 • Schema elettrico del secondo progetto presentato in queste pagine. La nota
emessa dall'altoparlante varia col variare della resistenza applicata alle due bocco-

_
le d'entrata (SONDA).
Con questo secondo progetto di oscillatore, la re molteplici, perché diverse sono le occasioni in
nota generata ed emessa dall'altoparlante varia cui viene richiesto un controllo continuo della re-
COMPONL
,____;,_
col variare della resistenza presente fra le boccole sistenza elettrica.
d'entrata. Sulle quali si possono inserire due son- Il funzionamento del progetto di figura 4 è assai
de da conficcare nel terreno coltivato o in un vaso semplice. Quando la resistenza in entrata è gran- C1 = 100.000 pF AP = altoparlante (100 ohm)
di fiori, per controllarne lo stato di umidità. Ma de, il transistor non conduce e l'integrato ICI R1 = 100.000 ohm TR1 = BC1O9
anche in questo caso le applicazioni possono esse- oscilla regolarmente. Mano a mano che la resi- IC1 = LM3909 ALIM. = 1,5 V (pila)

Il- @
1,5V

l- @

Fig. 5.Schema pratico del rivelatore di umidità. Il collegamento con le sonde va fat-
to tramite cavo schermato, con calza metallica saldata a stagno sulla linea di ali-
mentazione positiva.

562 563
stenza fra le due boccole diminuisce di valore, il stenza fra le sonde, immerse nel vaso o sulla ter- TERZO PROGETTO
transistor TRI conduce sempre più agevolmente e ra, è elevatissima.
la frequenza dell'oscillatore aumenta. Per esem-
pio, con valori resistivi attorno ai 100.000 ohm, MONTAGGIO DEL SECONDO PROGETTO
non si ode più alcun suono.
Una interpretazione più immediata del comporta- Il montaggio dell'indicatore di umidità si esegue
mento del circuito di figura 4 può essere fatta pa- con la stessa tecnica adottata per il dispositivo de-
ragonando il transistor TRI ad una resistenza va- scritto in precedenza. Ossia utilizzando il medesi-
riabile, un trimmer o un potenziometro. Questa mo circuito stampato ed applicando le stesse re-
resistenza, ovviamente, va immaginata fra collet- gole costruttive.
tore ed emittore, mentre la base può essere consi- L'alimentatore è rappresentato da una grossa pila
derata il perno del potenziometro. Che si identifi- da 1,5 V, dalla quale il circuito assorbe la corren-
ca con la corrente di base del semiconduttore, alle
cui alte intensità corrisponde una bassa resistenza
te di 0,8 mA, quando l'altoparlante è attivo ed
emette il suono, mentre deriva un'intesità di ben ALTOPARLANTI
e viceversa. In sostanza, dunque, dal paragone
suggerito scaturisce il concetto che TRl equivale
ad un potenziometro in grado di regolare la fre-
8 mA, quando il circuito è allo stato di riposo,
che in pratica corrisponde a quello con le due
boccole d'entrata in cortocircuito (resistenza nul-
ALLA PROVA
quenza di oscillazione. la).
In ogni tipo di applicazione del progetto descrit- Ricordiamo che, inserendo fra le due boccole un
to, la corrente di base del transistor TRl viene re- potenziometro da 2 megaohm, il dispositivo si
golata dalla resistenza esistente fra le due boccole trasforma in quello di un generatore a frequenza Il terzo ed ultimo progetto, presentato e descritto amplificatore, il cui ingresso è rappresentato dal
d'entrata. variabile. in queste pagine, consente di realizzare un valido piedino 8 e l'uscita dal piedino 2.
La condizione di oscillazione ultrasonora può es- Per applicazioni in orti, giardini, serre, dove ne- strumento di controllo degli altoparlanti, da con- L'altoparlante in prova, che va collegato sulle
sere assunta come stato di riposo del circuito, cessiti un costante controllo dello stato di umidità servare nel laboratorio dilettantistico. Con que- due pinzette a bocca di coccodrillo, essendo un
quella sonora come stato di allarme. Nel caso di del terreno, è necessario realizzare collegamenti, sto, infatti, e tramite l'ascolto in cuffia, è possibi- componente reversibile, viene sfruttato nella sua
controllo della condizione di umidità del terreno, fra sonde e terminali d'ingresso del circuito, con le avvertire se corpi estranei si sono introdotti fra funzione di microfono. Come si sa, infatti, gli al-
ad esempio, se questa è normale, nessun suono cavo schermato, connettendo la calza metallica la bobina mobile del trasduttore acustico ed il toparlanti a magnete permanente, quando ricevo-
viene emesso dall'altoparlante; se invece il terre- del cavo con la linea di alimentazione positiva. magnete permanente. no una opportuna energia elettrica, forniscono
no è secco, l'altoparlante si attiva, perché la resi- Come del resto è suggerito nel piano costruttivo 11 circuito teorico del dispositivo è riportato in fi- un suono, ma se vengono coinvolti da segnali
dell'apparato di figura 5. gura 6. Come si può notare, si tratta.di una appli- acustici, allora generano tensioni elettriche. E la
cazione dell'integrato LM3909, senza la reazione cuffia altro non fa che rendere udibile il segnale
positiva contemplata in altre occasioni; manca, elettrico generato dall'altoparlante ed amplifica-
infatti, il condensatore fra i terminali 2 e 8 di ICI. to dall'integrato ICI.
Pertanto l'integrato funziona come un normale Ora, se l'altoparlante presenta alcuni difetti di

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564 565
Cl

7 6

IC1 9
CUFFIA
all'AP 6 c3
e
1,5V
11 121 13 e

1,5V
@

Fig. 6 - Circuito elettrico dello strumento di prova e controllo degli altoparlanti, i cui
terminali vanno collegati con le due pinze-coccodrillo. L'efficienza del trasduttore
acustico, o la presenza in questo di corpuscoli estranei, vengono rivelate in cuffia.

non
----COMPONENTI---- collegare

Fig. 7 - Piano di montaggio del prova-altoparlanti. La presa di cuffia è di tipo stereo,


IC1 = LM3909 onde consentire l'impiego di cuffie dello stesso tipo, ma utilizzate con i due padi-
C1 = 100.000 pF
Cc2 = 100.000 pF CUFFIA =
30 ohm + 300 ohm glioni collegati in serie.
C3 = 100.000 pF ALIM. =
1,5 V (pila)

fabbricazione, oppure quando fra le sue parti 100 ohm. La maggior parte dei modelli in com- stica elettronica e che sono di tipo stereo. mento in serie dei due padiglioni ed aumentare il
mobili si infrappongono corpi estranei, in modo mercio, quindi, può essere controllata con questo Anche la corrispondente presa di cuffia, quindi, valore complessivo dell'impedenza.
particolare corpi ferromagnetici attratti dal ma- "prova-altoparlanti". dovrà essere di tipo stereo, come quella disegnata L'alimentazione, così come avviene per i due pre-
gnete permanente, i suoni riprodotti sono metalli- nello schema costruttivo di figura 7, nella quale il cedenti progetti, è derivata da una grossa pila da
ci, distorti e meccanici. E la cuffia è in grado di terminale comune (massa) rimane inutilizzato 1,5 V.
rivelare tali inconvenienti, facendo oscillare il co- MONTAGGIO DELLO STRUMENTO (non collegare), allo scopo di realizzare il collega-
no dell'altoparlante, in avanti e all'indietro, tra-
mite una leggera pressione con le dita di entrambe Lo strumento di prova degli altoparlanti va mon-
le mani. Non si udrà invece alcun raschiamento se tato secondo il piano costruttivo riportato in fi-
il modello di trasduttore in prova è perfetto.
Il circuito di figura 6 bene si presta alla realizza-
gura 7, utilizzando il solito circuito stampato, già
descritto in precedenza e l'ormai noto integrato
Ricordate il nostro indirizzo!
zione di un interfono, oppure di un citofono uni- LM3909. Il quale, anche in questa occasione, de-
direzionale o, ancora, di un dispositivo dello stes-
so tipo ma bidirezionale, purché si raddoppi il
circuito.
ve essere inserito su apposito zoccoletto.
Il tipo di cuffia, da collegare all'uscita dell'ampli-
ficatore, potrà avere un'impedenza di valore
EDITRICE ELETTRONICA PRATICA
Gli altoparlanti, che si possono sottoporre alla compreso fra i 30 ohm e i 300 ohm. Ma converrà
prova con il circuito qui descritto, debbono avere
un'impedenza di valore compreso fra i 2 ohm e i
far uso di uno di quei modelli ultraleggeri, che at-
tualmente invadono il mercato della componenti-
Via Zuretti 52 - 20125 Milano
566
567
e ELEMENTARE che lo distingue dal ''trasformatore in salita'', nel
quale la tensione, applicata all'avvolgimento pri-
mario, si trasforma in valori più elevati su quello
secondario. Questi secondi tipi di trasformatori,

..ETTRONICA peraltro, possono interessare solamente una mi-


noranza di pratiche applicazioni dilettantistiche.

COMPOSIZIONE DEL TRASFORMATORE

Ogni trasformatore è composto da almeno due


avvolgimenti e in questo caso il simbolo elettrico,
che lo rappresenta teoricamente, è quello riporta-
to in figura 1. Le sbarrette verticali, disegnate fra
i due solenoidi, simboleggiano il nucleo ferroma-
gnetico sul quale, in pratica, si compongono gli
Ss% avvolgimenti con filo di rame smaltato. Più preci-
9 samente, le matassine di filo conduttore vengono
%~ realizzate su un cartoccio, che assume la funzione
di supporto del filo di rame avvolto; il cartoccio
l/] >i. viene poi inserito sul nucleo di ferro laminato,
formato da un pacchetto di lamierini di ferro al
w '0
silicio, come indicato nel disegno in "esploso" di
figura 2.
Gli avvolgimenti, che possono essere due o più di
due, sono sovrapposti oppure affiancati, ma sem- NUCLEO DI
pre isolati elettricamente tra loro. Ciò significa FERRO
che l'avvolgimento primario non deve mai tro-
;
TRASFORMA TORI varsi in contatto elettrico con quello secondario.
Di solito, l'avvolgimento primario è rappresenta-
to da un numero più elevato di spire, che può va-
riare fra le poche centinaia, le migliaia ed oltre.
AVVOLG.

COLLEGAMENTI
N' .2
Più grande è la tensione applicata al primario,
più elevato è il numero di spire con cui questo è
costruito. Facciamo un esempio: se per la tensio-

MISURE
ne di 110 V occorrono 560 spire, per quella di 220
V servono più di 1.000 spire. Il diametro del filo
di rame smaltato invece dipende dall'intensità di PPIM SEC
corrente che si vuol far scorrere nel primario.
Il numero delle spire, che compongono l'avvolgi-
mento secondario del trasformatore, è proporzio-
nale a quello delle spire dell'avvolgimento prima-
Una volta acquisito il concetto di induzione elet- qualche modifica ai valori delle tensioni disponi- rio ed è condizionato dal valore della tensione che
tromagnetica e, conseguentemente, quello di tra- bili, onde derivarne altri, nuovi e diversi, necessa- si vuol ottenere.
sformatore, inteso come la più semplice delle ri per un particolare sistema di alimentazione. Quando l'avvolgimento primario è composto con
macchine elettriche statiche, il lettore deve ora È stato già detto che ogni trasformatore è costi- lo stesso numero di spire con cui è realizzato l'av-
imparare a distinguere i diversi conduttori uscen- tuito da almeno due avvolgimenti, elettricamente volgimento secondario, la tensione presente sui
ti, sia dall'avvolgimento primario che da quello AVVOLG.
separati tra loro; in uno di questi si fa scorrere la terminali del secondario è identica a quella appli- N' J
secondario, con i quali occorre talvolta realizzare corrente, per esempio quella provocata da una cata sul primario. In tal caso non esiste trasfor-
alcuni collegamenti di adattamento, applicando presa-luce, dall'altro si preleva la tensione che si mazione di tensione e si dice che il trasformatore
ovviamente certi elementi di calcolo. Che non so- vuol utilizzare. La quale presenta normalmente è costruito con rapporto unitario (1/1). Questo Fig. 1-II trasformatore, nella sua più semplice espres-
no quelli che consentono di progettare e costruire un valore ridotto rispetto a quello che caratteriz- trasformatore viene spesso adottato dal dilettante sione, è composto da almeno due avvolgimenti elettri•
un trasformatore, perché la facilità con cui oggi si za la tensione applicata all'avvolgimento prima- elettronico, dato che permette di isolare elettrica- camente isolati fra loro: il primario e il secondario. Le
può reperire in commercio questo componente rio, attribuendo alla macchina elettrica statica la mente un circuito dalla rete-luce, pur erogando il sbarrette verticali, disegnate fra i due avvolgimenti,
non incoraggia di certo il dilettante ad intrapren- simboleggiano il nucleo ferromagnetico, sul quale, in
qualifica di "trasformatore in discesa", per indi- medesimo valore di tensione. pratica, si avvolgono i fili conduttori.
dere un compito tanto impegnativo, ma che, mol- care che in esso si verifica una trasformazione di Nello schema di alimentazione riportato in figura
to più semplicemente, permettono di apportare tensione da un valore più alto ad uno più basso e 4, nel quale il trasformatore T1 alimenta la lam-
568 569
padina LP da 12 V-1 W, la tensione di rete a 220
V è costantemente applicata all'avvolgimento pri-
S E R RA P A C C O mario del trasformatore, mentre quella ridotta SJ
sull'avvolgimento secondario è derivabile soltan- 12V
to azionando l'interruttore Sl. Il quale poteva es-
sere montato in serie con uno dei due conduttori
di rete collegati ai terminali del primario di Tl.
Tuttavia, la soluzione preferita nella composizio-
ne del circuito di figura 4 offre maggiori garanzie
di sicurezza, perché isola elettricamente il circuito LP
a
di utilizzazione dalla tensione di rete a 220 V. Un
tale sistema di collegamento deve essere in ogni o
caso rispettato quando, in sostituzione della lam-
pada LP, si inserisce un campanello elettrico, che
viene comandato questa volta da un pulsante
(Sl), che può rimanere esposto agli agenti atmo-
sferici, come la pioggia, la nebbia, l'umidità e il Fig. 4 • Esempio teorico di applicazione di un
trasformatore di alimentazione di una lampada
vapore acqueo. Che sono conduttori di elettricità di piccola potenza. Il modello è quello normal-
e possono quindi rappresentare un costante egra- mente impiegato nei circuiti dei campanelli
ve pericolo per l'operatore, quando si trovano a elettrici. L'avvolgimento primario rimane co-
contatto con i conduttori percorsi dalla tensione stantemente interessato dalla tensione di rete.
di rete. Al contrario, la tensione di 12 V, difficil-
mente può trovare una via di scorrimento diversa
da quella del circuito di figura 4 e promuovere
una corrente dannosa all'organismo umano.
Lo schema di figura 5 propone la realizzazione di questo componente, sono almeno tre: Sulle prime due caratteristiche ci siamo già sof-
pratica del circuito teorico di figura 4. In esso si fermati a lungo. Vediamo ora che cosa si intende
può notare come i terminali dell'avvolgimento TENSIONE AVV. PRIMARIO per potenza di un trasformatore. Riprendiamo
Fig. 2- Vista in "esploso" di un tipico trasformatore primario del trasformatore siano rappresentati da TENSIONI A VV. SECONDARI quindi in esame lo schema elettrico di figura 4,
composto da due avvolgimenti. La funzione del serra- due morsetti-serrafilo, mentre quelli del seconda- POTENZA ELETTRICA nel quale il trasformatore Tl, alimentato nell'av-
pacco è quella di mantenere pressato il pacco lamella-
re del nucleo ferromagnetico, rappresentato da un cer- rio fuoriescono attraverso tre morsetti dello stes-
to numero di lamierini al ferro-silicio, che possono es- so tipo. Ciò perché nell'avvolgimento seconda-
sere diversamente costruiti. rio, come indicato nello schema teorico di figura
4,è stata derivata una presa intermedia, la quale
consente di disporre di tre valori di tensioni ridot- RETE 220V
te in uscita: quella di 8 V, quella di 12 V e, infine,

-!
quella di 4 V, derivabile fra il conduttore a 8 V e
quello a 12 V (12 V 8 V = 4 V).
Se il trasformatore, montato nel dispositivo di fi-
gura 5, fosse sprovvisto di morsetti e relative indi- o
cazioni, l'individuazione degli avvolgimenti può
essere fatta talvolta mediante una semplice osser-
vazione, ricordando che l'avvolgimento primario
è composto da un maggior numero di spire di filo
conduttore di diametro assai più piccolo, mentre
quello secondario è realizzato con poche spire di
filo di rame smaltato di grosso diametro. Per
quanto riguarda poi la presa intermedia, questa
può essere facilmente individuata mediante l'im-
piego di un tester commutato in una scala di bassi
valori delle tensioni alternate.
Fig. 3 • Per sezione del nucleo di un trasformatore si in-
tende la superficie, espressa in millimetri quadrati o
centimetri quadrati, della sezione della colonna centra- POTENZA DEL TRASFORMATORE Fig. 5- Realizzazione pratica di un circuito di alimentazione di una lampadina a bas-
le del pacco lamellare, ossia quella indicata nel dise- so voltaggio tramite un trasformatore di bassa potenza. La presa intermedia a 8 V
dell'avvolgimento secondario rimane inutilizzata, ossia non collegata (n.c.).
gno. Gli elementi che caratterizzano un trasformatore
e che debbono essere citati all'atto dell'acquisto

570 571
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ov

RETE
RETE 220V
220 V
Fig. 7 • Quando il collegamento in serie degli avvolgimenti secondari viene eseguito
in modo da mettere le tensioni in opposizione di fase, i valori risultanti si annullano.
Fig. 6-Nel collegamento in serie degli avvolgimenti secondari, se le tensioni sono in Nell'esempio di figura, quando sul morsetto O V del secondario di T1 è presente il
fase, queste si sommano, come indicato nello schema e come facilmente rilevabile valore di - 12V, sul morsetto 12 V del secondario di T2 si manifesta la tensione di
tramite il tester. + 12V. Il valore massimo negativo neutralizza quello massimo positivo.

volgimento primario con la tensione di rete di 220 V - I W la quale, per accendersi regolarmente, de- esterno dello stesso trasformatore o su un cartelli- rio, si è detto che in quel modello viene attuato un
V, accende, tramite l'avvolgimento secondario a ve essere percorsa da una corrente di: no di accompagnamento del componente. rapporto di trasformazione unitario (1/1), perché
12 V, una lampadina (LP) da 12 V - 1 W. Ebbene, Se nel circuito di figura 4 la lampadina LP, anzi- il numero delle spire, che compongono i due av-
la potenza elettrica del carico, collegato a TI, qui W : V = A ossia 1 : 12 = 0,083 circa ché da 83 mA fosse stata da 2 A, ma sempre da 12 volgimenti, primario e secondario, è lo stesso.
rappresentato da LP, è di I W e ciò significa che, V, la potenza richiesta dal trasformatore TI sa- Dunque, abbiamo introdotto un nuovo concetto
per realizzare il circuito di figura 4, occorre un Pertanto, la potenza di TI deve essere di: rebbe stata di 24 VA, perché: relativo ai trasformatori, che si aggiunge a quelli
trasformatore da 1 W.In pratica, tuttavia, il tra" già abbondantemente interpretati di tensione e
sformatore deve essere sempre dimensionato per 12 V x 0,083 A = 1 VA circa 12V x2A= 24W potenza, cioè il concetto di "rapporto di trasfor-
una potenza superiore a quella di esercizio, onde mazione".
evitare surriscaldamenti negli avvolgimenti, con Ma al principiante questo particolare non interes- ossia 24 V A. In pratica, tuttavia, il trasformato- Facendo riferimento al trasformatore che accen-
conseguente "cottura" dei conduttori. sa, tenuto conto che la differenza di valutazione re, come abbiamo già detto, deve essere dimen- de la lampadina da 2 A, ossia al trasformatore da
Il valore della potenza elettrica del trasformatore tra le due espressioni diventa minima. sionato per una potenza leggermente superiore, 30 W, possiamo dire che l'avvolgimento primario
si esprime, con rigore di linguaggio, in V A (volt- Si tenga presente che ogni trasformatore viene in questo caso, di 30 VA. di questo è formato da 880 spire di filo di rame
ampère) e non in W (watt). Ma che cosa significa venduto unitamente ai dati che consentono di in- Nel ricordare il trasformatore isolatore da rete, smaltato del diametro di 0,3 mm, mentre l'avvol-
questa nuova grandezza elettrica? Per dirlo fac- dividuare i valori esatti delle tensioni in corri- quello nel quale la tensione di 220 V viene appli- gimento secondario è composto da 48 spire di filo
ciamo ancora una volta riferimento al circuito di spondenza dei terminali degli avvolgimenti. E cata all'avvolgimento primario e poi derivata, di rame smaltato del diametro di 1,2 mm e che il
figura 4 e, in particolare, alla lampada LP da 12 questi dati, di norma, sono riportati sul corpo nello stesso valore, dall'avvolgimento seconda- rapporto di trasformazione, in questo modello di

572 573
condari. E ciò si spiega immediatamente se si tie-
correre all'acquisto di un trasformatore, quando ne conto delle fasi con cui si sommano algebrica-
nel piccolo laboratorio dilettantistico se ne pos- mente le tensioni. Infatti, quando sul morsetto O
siedono diversi modelli, può essere conveniente V del secondario di TI la sinusoide rappresentati-
ricorrere al collegamento degli avvolgimenti pri- va della tensione alternata assume il suo valore 12V 1A 12V 2A
mari, di quelli secondari, di uno o due trasforma- massimo negativo, sul morsetto 12 V dello stesso
12/ 14 12V24 tori, purché vengano rispettate certe regole e si
conoscano a priori i risultati ottenibili.
secondario è presente un massimo positivo e que-
sto stesso fenomeno si verifica nell'avvolgimento
@
Lo schema presentato in figura 6 offre al lettore secondario di T2. Ora, realizzando il collegamen-
un esempio di collegamento in parallelo di due to dei secondari indicato nello schema di figura 7,
trasformatori perfettamente identici, che tutti 12V 14A
il massimo negativo di TI viene collegato con il
possono agevolmente sperimentare, controllando massimo positivo di T2, annullando completa-
i risultati ottenuti mediante un comune tester, mente la presenza di tensione, perché la somma
commutato nelle misure delle tensioni alternate e algebrica dei valori li annulla del tutto ( 12V +
nella portata dei 50 V ca fondo-scala. 12 V = O V).
I due trasformatori TI e T2, teoricamente rappre- Questo stesso ragionamento può essere esteso al
12 V 1A
sentati nello schema di figura 6, sono dello stesso modo con cui vengono collegati gli avvolgimenti
tipo di quello impiegato nel circuito di figura 5, primari i quali, sia nello schema di figura 6 come
cioè trasformatori per campanelli elettrici, identi- in quello di figura 7, risultano collegati in fase.
ci, con avvolgimenti primari adatti alla tensione Pertanto si può concludere dicendo che, quando i
di rete a 220 V ca e avvolgimenti secondari con collegamenti vengono effettuati in modo che le
uscite a 8 Vca e 12 Vca, dalle quali, come già det- fasi concordino, allora le tensioni si sommano;
to in precedenza, è anche possibile derivare il va- viceversa, se le fasi si trovano in opposizione, le
lore di 4 V ca (12 V 8 V = 4 V), utilizzando i
Fig. 8· Collegando in parallelo gli avvolgimenti secon-
dari, uguali per caratteristiche, di uno stesso trasfor-
matore, il valore della tensione disponibile non cambia,
terminali a 8 V e a 12V.
tensioni si sottraggono.
Nell'esempio di figura 7 il valore della tensione se- @
Il collegamento in serie degli avvolgimenti secon- condaria è di O V, perché 12 v 12V = O V. Ma
mentre raddoppia quello della corrente che si può as-
sorbire.
dari di TI e T2, che permette di raggiungere in se la tensione massima sul secondario di T2 fosse
uscita il valore di tensione massima di 24 Vca (12 di 18 V, allora la tensione risultante sarebbe di 6 V
V + 12V = 24 V), rimane valido soltanto se si (18 v 12 V = 6 V). Con un collegamento di tipo
tiene conto del senso di avvolgimento dei secon- in serie e in rispetto delle fasi, la tensione risultante
dari o, come si suol dire più correttamente, se le sarebbe invece di 30 V (12 V + 18 V = 30 V).
tensioni si trovano in fase. E siccome i trasforma-
trasformatore, è di: tori di tipo commerciale sono avvolti a macchina,
tutti allo stesso modo, collegando il morsetto a 12 COLLEGAMENTI IN PARALLELO
880 : 48 = 18,33 V dell'uno con quello a O V dell'altro, si può esse-
re certi di aver rispettato le fasi della tensione. Gli avvolgimenti secondari dei trasformatori pos-
oppure, ma ciò è la stessa cosa: Del resto ciò può essere controllato con il tester, sono anche venir collegati in parallelo, purché
applicato ai morsetti dei trasformatori nel modo vengano rispettate le fasi delle tensioni, altrimenti
220 : 12 = 18,33 indicato in figura 6, ossia con un puntuale fisso i trasformatori sono destinati alla "cottura"
sul morsetto O V di un trasformatore e con suc- completa o, meglio, alla distruzione. La seconda
Riassumendo, il rapporto di trasformazione è da- cessivi spostamenti dell'altro a partire dai valori condizione da rispettare in questo tipo di collega-
to dal quoziente ottenuto dividendo il numero più bassi fino a quello massimo di 24 Vca. Questi menti riguarda il valore della tensione sui secon-
delle spire dell'avvolgimento primario per quello valori, nell'ordine, sono: 8 V-12V-20V-24 V. dari, che deve essere il medesimo. Fig. 9-Esempi di collegamenti degli avvolgimenti se-
delle spire del secondario, oppure dividendo il va- Si può ora concludere dicendo che, nel collega- Il motivo per cui due secondari di uno stesso tra- condari di un trasformatore bifilare. In A si realizza il
lore della tensione primaria per quello della ten- mento in serie e in fase degli avvolgimenti secon- sformatore o i secondari di due trasformatori collegamento in parallelo, per il quale il valore della
sione secondaria. dari, le tensioni si sommano. vengono collegati in parallelo è quello di aumen-
tensione rimane immutato mentre raddoppia quello
della corrente. In B, ossia nel collegamento in serie,
tare la corrente derivabile. raddoppia il valore della tensione mentre rimane co-
Facciamo riferimento allo schema di figura 8, nel stante quello della corrente. In C i due secondari ven-
COLLEGAMENTI NEI TRASFORMATORI L'INVERSIONE DI FASE quale i due avvolgimenti secondari a12V di uno gono utilizzati allo stato originale, quello bifilare sepa-
rato.
stesso trasformatore sono collegati in parallelo,
Gli avvolgimenti secondari dei trasformatori pos- Per constatare il fenomeno dell'inversione di fa- ovviamente in rispetto delle fasi delle tensioni.
sono essere talvolta collegati tra di loro per un se, quello che in pratica annulla i benefici rag- Ebbene, la tensione risultante e disponibile è an-
pratico adattamento al circuito che si deve ali- giunti nel collegamento dei secondari proposto cora quella di 12 V, ma la corrente derivabile è
mentare. A volte, invece, per disporre di un parti- con lo schema di figura 6, si deve comporre il cir- aumentata. E se questa è valutata nella misura di
colare valore di tensione ridotta, oppure per au- cuito di figura 7. Nel quale il morsetto a O V di TI I A per ciascun avvolgimento secondario, il flus- Nel caso dei collegamenti in serie, in precedenza
mentare l'assorbimento di corrente necessaria per rimane collegato con quello a12V di T2. Quindi, so totale di corrente che si può ora assorbire è il esaminati, il valore della corrente derivabile è
un certo impiego, si provvede al collegamento di mediante il tester, è facile constatare come nessu- doppio, cioè quello di 2 A. quello caratteristico di un solo avvolgimento se-
due trasformatori. In pratica, quindi, per non ri- na tensione sia prelevabile dagli avvolgimenti se- condario, se i trasformatori sono uguali, mentre

574 575
bile per l'intensità di corrente derivabile (W = V solo avvolgimento primario e di tre avvolgimenti
Xx A). Facciamo un esempio. Supponiamo di do- secondari, nei quali i valori delle tensioni e delle

mi
ver accendere una lampadina da 12 V- 10 A, la correnti sono diversi, mentre la potenza comples-

& a
cui potenza è di 120 W (12 V x 10A = 120W).
Se questa lampadina viene collegata al solito tra-
sformatore da campanelli da 12 V, la cui potenza,
come è stato detto in precedenza si aggira intorno
ai 30 W, il trasformatore si brucia, perché non è
siva del componente è stabilita dalla somma delle
potenze di ciascun avvolgimento secondario, che
in questo caso ammonta a 62 W. Infatti:

12 V X 1 A= 12 W
in grado di sopportare una potenza tanto elevata 200 V X 0,1 A = 20 W
e, comunque, superiore a quella per cui è stato di- 5V x 6A = 30W
mensionato. Dunque, per accendere quella lam-
padina, occorre un trasformatore con potenza di dunque:
200V 01A 20 W 120 W almeno. In pratica occorre un trasforma-
12 W + 20 W + 30 W = 62 W
tore più voluminoso e più pesante, dato che que-
ste grandezze aumentano coll'aumentare della
potenza. Per esempio, un trasformatore da 1 W Per quanto riguarda le dimensioni del trasforma-
tore è ovvio che pure queste, assieme al peso del

E
può pesare 1O grammi, mentre un altro da 600+
700 W può raggiungere i10Kg. componente, aumentano coll'aumentare della
Lo schema riportato in figura 10 propone il sim- potenza e del numero degli avvolgimenti primari
12V IA bolo elettrico di un trasformatore dotato di un e secondari.

POI TOT 62W


Fig. 10-La potenza elettrica complessiva di un trasfor-
matore è determinata dalla somma delle singole poten-
ze calcolate negli avvolgimenti secondari. In questo
esempio il valore risultante è quello di 62 W.
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
rimane stabilito da quello più basso dei due se- tà di corrente, quindi V ed I sono identiche. tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
condari se i trasformatori sono diversi. Per esem- La tecnica del sistema bifilare consente un buon per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
pio, se si collegano in serie gli avvolgimenti se- contenimento delle dimensioni del trasformatore, esso si ricorre quando si voglia confrontare la
condari, uno a 24 V-3 A e l'altro a 10 V-5 A, di l'impiego di una minore quantità di filo avvolto e esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
due trasformatori, la tensione risultante assume il raggiungimento di una pari resistenza ohmmica rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
la grandezza di 34 V (24 V + 10V = 34 V) e la degli avvolgimenti. Da questo componente, tutta- appassionati di elettronica, che poco o nulla
corrente derivabile massima è da valutarsi nella via, escono sei fili conduttori, due per l'avvolgi- sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
misura di 3 A, che rappresenta il valore più basso mento primario e quattro per quello secondario, riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
dei due avvolgimenti secondari. ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
che è doppio.
tica.
Lo schema riportato in figura 9 propone un esem- Tra i molti argomenti trattati si possono men-
pio di trasformatore bifilare con secondari a 12 V zionare:
TRASFORMATORI BIFILARI - 1 A. I quali possono essere utilizzati in tre modi Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
diversi, con collegamento in parallelo dei secon- tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura - I condensatori- I resistori- I diodi
Quanto finora detto, pur appartenendo al baga-
glio di nozioni teoriche che il dilettante deve co-
noscere, difficilmente potrà trovare pratica appli-
dari, con collegamento in serie e allo stato origi-
nale. Nel primo caso la tensione risultante è quel-
la di un solo avvolgimento, cioè di 12 V, ma la
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Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
cazione nell'esercizio sperimentale del lettore, an- corrente è raddoppiata ed assume la misura di 2 Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
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che se in questi ultimi anni sono apparsi in com- A. Nel secondo caso raddoppia la tensione (24 V) fin dalle prime fasi sperimentali.
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mercio dei modelli di trasformatori con avvolgi- ma la corrente rimane la stessa (1 A). Nel terzo
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menti secondari bifilari. Ossia dei componenti nei caso il trasformatore viene utilizzato attraverso i
quali i secondari sono realizzati con l'avvolgi- suoi due avvolgimenti secondari, separatamente.
mento di due fili conduttori contemporaneamen- Quando si effettuano i collegamenti in serie o in
te, allo scopo di offrire all'utente alcune, diverse parallelo degli avvolgimenti secondari dei trasfor- Richiede teci oggi stesso il MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO inviando anticipatamente
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I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

UN PARAMETRO POCO NOTO della capacità e della tensione di lavoro, che lei ha
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) prudentemente sovradimensionata, ma non quel
Tra il collettore e la massa del transistor di poten- parametro, peraltro poco noto, ma della massima
za dell'alimentatore a commutazione, da me adi- importanza in certe applicazioni, come quella del
bito ad apparato da banco, è collegato un con- suo alimentatore e che provvede ad immunizzare
densatore da 1.000 pF - 1.000 Vl, che ora si è gua- il condensatore in presenza di grandi variazioni di
stato a causa di un eccessivo surriscaldamento e tensione. Ovviamente, questa grandezza fisica in-
conseguente fusione. Purtroppo, tale fenomeno teressa relativamente i principianti, mentre deve
si è ripetuto anche dopo la sostituzione del com- essere tenuta in molta considerazione quando il
ponente danneggiato con altro nuovo e sicura- componente lavora in presenza di forti impulsi di
mente funzionante che, ritenendo di disporre di tensione, oppure con segnali a radiofrequenza,
un maggior margine di sicurezza, ho scelto fra i come avviene nelle alimentazioni a commutazio-
modelli dello stesso valore capacitivo ma con ten- ne negli stadi orizzontali dei televisori, nei moni-
sione di lavoro superiore, esattamente di 1.500 Vl. tors e nei trasmettitori. Tale prerogativa dei con-
La stessa cosa si è verificata puntualmente dopo densatori è solitamente espressa in volt al micro-
successive sostituzioni ed ora, essendomi alquan- secondo attraverso la formula dV/dT, ossia tra-
to scoraggiato, ho deciso di rivolgermi a voi per mite la massima variazione di tensione nel tempo.
ascoltare il vostro parere in merito e, soprattutto, I normali condensatori plastici, ad esempio, sop-
per sapere quale errore tecnico sto commettendo. portano variazioni di poche decine di volt al mi-
BINI CESARE crosecondo, ma esistono modelli che possono im-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: Brindisi punemente affrontare qualche migliaio di volt al
microsecondo. Tenga presente che questo para-
AT Lei non sta commettendo alcun errore di cablag-
metro non dipende dalla tensione di isolamento,
per cui a nulla serve montare un condensatore
gio, perché il comportamento anòmalo descritto con tensioni di lavoro più elevate. Utilizzi invece
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
un modello per impieghi impulsivi, che qualsiasi
è da attribuirsi soltanto al tipo di condensatore
Via Zuretti, 52 - MILANO. casa produttrice di condensatori annovera certa-
sostituito, per il quale sono state rispettate le due
caratteristiche fondamentali, vale a dire i valori mente nei propri cataloghi.
581
580
IL TELEFONO IN CUFFIA

Vorrei che le comunicazioni telefoniche fossero Condensatori


seguite da me, attraverso il normale ricevitore, e
contemporaneamente da un mio collaboratore, in C1 = 500.000 pF
47 F - 16 VI (elettrolitico)
PICK- UP
# ] "A

1
C2 =
cuffia, in un locale adiacente. Come posso fare?

J
C3 = 100.000 pF
MAGGI ACHILLE C4 = 220 F - 16 VI (elettrolitico)
Varese C4

La soluzione al suo problema è alquanto semplice Resistenze


e consiste nel realizzare il circuito qui pubblicato. R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lO!J.)
r1l' , $
-.01 9~
J 7
Il pick-up telefonico si acquista direttamente in R2 = 100.000 ohm !R2
commercio e viene fissato, tramite una ventosa R3 = 2 ohm cuffia
incorporata, su un fianco dell'apparecchio telefo-
nico. La cuffia potrà essere di qualsiasi tipo, Varie
mentre l'alimentazione è ottenuta con due pile IC = LM386
piatte da 4,5 V collegate in serie. Il dispositivo va CUFFIA = quals. tipo
chiuso in un contenitore metallico. Con RI si re- S1 = interrutt.
gola il volume sonoro in cuffia. ALIM. = 9Vcc

BATTERIA IN TAMPONE
Questo è il circuito che realizza il suo programma
Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
Al mio ricetrasmettitore vorrei collegare una bat-
teria in tampone, che possa entrare in funzione in e per il quale occorre una batteria a 12 V-8 AH. Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
caso di sospensione dell'erogazione dell'energia La lampada LP, da 6V- 5Wnon serve per far lu- nico.
elettrica. ce, ma per limitare la corrente di carica alla batte-
ROSSI EMILIO ria. Questo impianto è valido per ricetrasmettito- Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
Napoli ri con potenza massima di 5w. PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° - Il tester
2°. Il voltmetro
P9Tra
r- :
me,
' Ali&j
Ppgon,
-----.@
5 .-
f.... e

e
ROSSO 3°. L'amperometro

ALIM. RTX 4° • Il capacimetro


D2
13,5/34
e 5°. Il provagiunzioni %7%inuj
6° • Oscillatore modulato
...... es-
e """"'""'
7° - Tutta la radio ....
.... ~
8° - Supereterodina t
..... M

B8ATT. 12V 9°. Alimentatori A UmRAsow,


e
D1 - D2 = autodiodi (100V - 20A)
LP = lampada (6V - 5W) Ogni richiesta della RACCOLTA PRIMI PASSI deve assere fatta Inviando anticipatamente l'Im-
BATT. = 12V - 8 AH porto di L. 14.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione) a mezzo vaglia, assegno
o conto corrente postale N. 916205 e lndlrluando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zurettl, 52.

582 583
AMPLIFICATORE BF

Mi occorre un piccolo amplificatore di bassa fre-


quenza munito di elemento di controllo di tonali-
tà.
Condensatori R4
FALSETTI DANTE 51
R1 M

Li 1
Frosinone C1 = 1F (non polarizzato)
C2 = 1F (non polarizzato)
Il circuito qui pubblicato utilizza un classico ope- C3 = 100 pF ... 470 pF
C4= 1F (non polarizzato)
razionale, che offre un guadagno in tensione tan- C5 = 1F (non polarizzato) 2I. ll..

-
to più alto quanto più basso è il valore di impe-
denza della sorgente di segnale. Con il potenzio- CT
metro R3 si controlla il volume, con R4 il tono Resistenze Il I ere C5
e
(note alte). Ovviamente, per questo secondo tipo R1 = 33.000 ohm ll 3 9V
di controllo, occorre individuare sperimental- R2
R3
= 33.000 ohm
= 2 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
e
mente, tra 100 pF e 470 pF, quel valore capaciti-
vo, da attribuire a C3, che consente i risultati più R4 = 2 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
graditi. L'alimentazione può essere compresa tra Er i
6 Vcc e 30 Vcc. I collegamenti, tra /Cl e i poten- Varie
ziometri, debbono essere cortissimi, mentre C5 IC1 = F 741
•E
deve essere inserito direttamente fra i terminali 4 S 1 = i nterrutt.
e 7dell'integrato. ALIM. = 9 Vcc

SONDA PER RADIOFREQUENZA Il circuito qui pubblicato deve essere realizzato in stor FTJ amplifica i segnali AF, mentre il diodo IL GALLO ELETTRONICO
un contenitore metallico, di piccole dimensioni, DG li rivela. Questo dispositivo si presta anche
Per effettuare l'allineamento in un mio radiorice- collegato a massa. In una delle due estremità è per il controllo degli oscillatori locali dei ricevito- Vorrei costruirmi un semplice dispositivo, ali-
vitore per CB, dovrei utilizzare una sonda RF per presente il puntale-sonda, nell'altra il pulsante Pi ri radio. mentato a pile, in grado di informarmi quando la
il prelievo di segnali di modesta entità, di valore e la presa d'uscita per il tester. Per filtrare mag- notte finisce e comincia il giorno. Insomma, si
compreso fra O, 1 V e 2 V. Potete favorirmi uno giormente l'alimentazione, lei può inserire, fra il tratterebbe di realizzare un gallo elettronico.
schema semplice, con il quale poter realizzare lo punto di incontro di R3 e P1 e massa, un conden- SACCHETTI MICHELE
strumento senza ricorrere all'acquisto di un appa- satore ceramico da 100.000 pF. I diodi al silicio, Roma
rato commerciale? collegati in ingresso, fungono da elementi di pro-
AVANZI MARCO tezione del circuito, purché le potenze in gioco Niente pile, ma quattro o più cellule solari per
Torino non siano di tale entità da distruggerli. Il transi- Condensatori
conferire al gallo elettronico una sua totale indi-
C1 = 5 pF pendenza. Ogni cellula, esposta al sole, può ero-
C2 = 10.000 pF gare la tensione di 2 -d Ve far fischiare il BUZ-
C3 = 1.000 pF ZER attivo, preferibilmente di tipo MURATA.
C4 = 10.000 pF

Resistenze

?
9V
R1
R2
R3
R4
R5
=
=
1 megaohm
470 ohm
= 1.000 ohm
= 10.000 ohm
= 50.000 ohm (trimmer reg. sens.)
6opiù , +
CELLULE -
SOLARI
ROSSO
+

PUNT

- Rl R2
DG

TESTER
e
Varie
D1 ... D4
FT1 =
= diodi al silicio (1N914)
2N3819
NERO
BUZZER

2V fs J1 = imp. RF (220 H)
DG = diodo al germanio (quals. tipo)
PINZA p1 - pulsante (normai. aperto)

584 585
OSCILLATORE AD ONDA QUADRA
un 'armonica superiore tramite un buon ricevito-
re. Il circuito funziona con qualsiasi quarzo di
Disponendo di un quarzo da 100 KHz e di un in- frequenza inferiore a quella citata.
tegrato 555, vorrei con questi e pochi altri ele-

1
menti realizzare un oscillatore ad onda quadra RI Il Il 1 8
2 7
per la composizione di un marker. Condensatori 3 6 Il S1

I
7 8 4
BOGLIARDI LUIGI C1 = 5/60 pF (compensatore) 4 5

Novara C2 = 10.000 pF
= I c1 3
C3 1.000 pF
-
Xl
.l
Il circuito che qui pubblichiamo funziona perfet-
tamente. Il compensatore Cl consente di effet-
C4 = 100.000 pF
-
~
T
I
l
c3ll c4

e
tuare la taratura sulla frequenza di 100 KHz. Ov-
viamente, per tale operazione, dovrà servirsi di
un preciso frequenzimetro, oppure ascoltare
Resistenze
R1
R2
= 1.000 ohm
1megaohm 1T 9V
e

EC ZIONALMEN E
Varie
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE X1 = quarzo(100 KH2) S1 = interrutt.
IC1 =555 ALIM. = 9 Vcc
1984 - 1985
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA
LAMPEGGIATORE A LED
Coloro che, soltanto RI 8
recentemente, hanno Per completare la realizzazione di un giocattolo,
conosciuto ed apprezzato la mi servirebbe lo. schema di un semplice lampeg- 7
r
validità didattica di --
Elettronica Pratica, giatore a diodi led alimentato a pile.
immaginandone la vastità di ALBINI RICCARDO R2
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
iniziale collezione di riviste,
Ancona
R3
l ICI 3

e
3V
queste due annate proposte Il funzionamento di questo circuito dipende dalla 6
e
In offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.
configurazione di oscillatore astabile con cui vie-
ne utilizzato l'integrato 555. Quando l'uscita 3 è
"alta', si accende DL2, quando è bassa si accen-
t 2

de DLI. Con il trimmer R3 si regola la frequenza =


dei lampeggi, mentre per variare la luminosità Cl
dei led occorre variare i valori di R4 - R5.

! Condensatore
s
LATORE CW RX MULTIGA C1 = 500.000 pF

Resistenze
R1 = 1.000 ohm varie
Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse, R2 = 10.000 ohm IC1 = 555
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale R3 1megaohm (trimmer) DL1 = diodo led
n° 916205 ed indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Milano • Via Zuretti, 52. R4 = 150 ohm DL2 = diodo led
R5 = 150 ohm ALIM. = 3Vcc

586 587
FUZZ BOX uscita di 1 m V circa, oppure di tipo a condensato-
re già preamplijicati.
Per rendere irriconoscibile la mia voce, quando
trasmetto sulla frequenza dei 27 MHz, mi sono Condensatori
servito di un fuzz box da me costruito, il quale
tuttavia non funziona come io vorrei. Ora deside- C1= 100.000 pF
C2 = 100.000 pF R1 R3
ro cambiare circuito, con lo scopo di raggiungere
risultati migliori. Potete aiutarmi? C3 = 100.000 pF
C4 = 100.000 pF
MARTINELLI ANDREA
Trento 2
Resistenze
Realizzi questo semplicissimo progetto, nel quale R1 = 2.200 ohm
l'integrato amplifica oltre 3.000 volte in accop- R2 = 2.200 ohm
piamento con microfoni di 1. 000 ohm di impe- R3 = 3,3 megaohm 3 c4
denza. I due diodi DI - D2, collegati in antiparal- R4 = 560.000 ohm
lelo, tosano drasticamente il segnale di bassa fre- R5 = 47.000 ohm
quenza, arricchendolo di armoniche. Si ricordi di R2
schermare i collegamenti di ingresso e di uscita e Varie R5 USC.
di sistemare il circuito in un contenitore metallico IC1 = A 741 BF
collegato a massa. Il carico in uscita dovrebbe es- D1- D2 = diodi al silicio (1N914)
sere ad alta impedenza, idoneo per segnali di O, 7 S 1 = i nterrutt.
Vpp circa. Sono consigliabili i microfoni con ALIM. = 9 Vcc

ALIMENTAZIONI CONTROLLATE di un certo valore. Potete aiutarmi a realizzare un


tale accorgimento tecnico?
Non è la prima volta, purtroppo, che mi capita di TARDUCCI CLAUDIO APP.
alimentare qualche dispositivo elettronico con Alessandria ELETTR.
una tensione di valore superiore a quello di eserci-
zio. E ciò accade per la troppa fretta con cui uti-
lizzo il mio alimentatore da banco, dotato di una Lo schema qui pubblicato risolve il suo proble-
gamma regolabile fra i 6Vcc ei 18 Vcc. Ma per ma. Il circuito è collegato in parallelo con la linea
scongiurare tali pericoli, vorrei ora inserire, in di alimentazione che unisce il suo alimentatore + BUZZER
parallelo con la tensione d'uscita, un sistema di con l'APP. ELETTR. Il trimmer R2 va regolato
allarme audio-visivo in grado di richiamare la in modo che, sul valore di tensione prestabilito, il
mia attenzione quando la tensione sale al di sopra diodo DL ed il buzzer siano appena disattivati,
ovvero si trovino sulla soglia di intervento.

TR1

l'abbonamento annuale a
l, l
1I
-
Varie
Resistenze DZ = diodo zener (5,6 V-1W)
l. IE.
- --- - --- R1 = 1.000 ohm DL = diodo led
'RQ)MICA Dnnnw R2
R3
= 5.000 ohm (trimmer)
= 1.000 ohm
BUZZER di tipo attivo
TR1 = BC107

588 589
SCA
DI TOLE
IVIONTAGGIC
ELETTRONICHE
~~~ ltìil
RS 220 RICEVITORE PER TELECOMANDO A RS 221 TRASMETTITORE PER TELECOMAN-
RAGGI INFRAROSSI. DO A RAGGI INFRAROSSI
E S1jlO studla!O pertu/lllona,a col Kit RS 221 (Trasmm1101e per Serve a trasmet tere gk impulsi di comudo & rag gi 1nfrerw:s.1 par
PK 004 Alimentatore stabilizzato 12v2, !iA telecomandoaragg1mlrarou1)epuòesserep1ed:r,posloptrdut
dittrsi mod di tonhonamento tramtc un apposto devtote
i1Ki1RS220.
1) Un 1elè. d!e la pane del diapot1lrvo. si ecCILa ogm qual vo)l11 la portala è d1c1rca cheet metn
EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO E MOTO pK 005 Alimentatore stabilizza1.o !i .,_ 2!iV 2.A r apll(ls1to smsor e a R I dell"RS 220 ru;rva un treno d1 lffl9 Ultl a
•1 (]. __
. . ""e Lampeggiatore regolabile 5 + 12V '4 e;,,, la tensio11a d1 a)lmelllal!one deve essere dt 91/cc e rassorl>lmento
Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale
Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale
Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W /canale
L
l '3 tM0o
,UQUO
.. j
r Variatore di luce per auto
Accensione automatica luci posizione auto
'I 1400
11
g14 1verter 12Vce 220Vca 40
R I 11,nmeuo dall"RS 221 Quando gli impulsi cuur,o il relii
!Orna•nposo
2/ 11 relè su ecrits quando il sensore vene vestito dagli impouls
è di circa 5SrnA Con UAa nonnale battena per radioline da 9Y
i
Strobo mtermittenza regolabile l 11 IIOV ti .... 2%.%7.%:%8ove l

Il 1
23
pK 01 !i lnverter 12Vcc 220Vca 1 OOW d RI uasmes!.l dall"RS 221 e anche quan do ques ti cessano l
relèreuae_ctnato Perd1secrnilrlo otcorrenuowarRenle 111vIillre
dì 1ipo olcalma possono essere trasmessi p di IO0 mpulsi di

Semaforo elettronico
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale
Luci stroboscopiche
~
l
)/ !IU!I
ODOQ

"'"""
:I 'f.lP. Interfono per moto •
Avvisatore acu,s1ico luci posizione per auto Il
ool trasmetrnore un altro ucno d1 1111pt1ls1 a R t. hmrianando tosi
da vero e propno in1errunore.
comando

.
ta corrente m,is.ima ~oppor1ab1le dai conlatU del raie è di 2A
Luci ps1chedehche 3 vie 1 OOOW ,40oo
1 Electronic t.est mutt,funzioni per auto
Riduttore di tensione per aut-O Il lI13fP 1111
ur la ten1ione di alimM1te1iane può essera compreu tra g e 15
Luci psichedeliche microfoniche 1000 W l ... r.oo 4 1 Indicatore etf. batteria e generatore per _a uto Ycc e la massuma tonane asorbta é d ca 100mA4 Usando

#:.2:: .2%20 I .a,


,. rRS 221 come 11ifSmat1rtore la panate I! d ro dre a rne\n.

a:: E
APP. RICEVENTI-TllAS MITTENTI E ACCESSORI 't '' I
Commutatore a sfioramento per auto

i
• l

u I

·,._··--
Ricevitore AM didattico ,., I 2 Antifurto per auto
:I M1croricev1tore FM l ~ I 4 Luci psichedeliche per auto con microfono
Indicatore d1 assenza acqua per tergicristallo
lI , 9llll
llt $7 Prova quarzi l 4 ' l,
H Trasmettitore FM 2W I
IIIIOU J?t Avvisatore automatico per luci di posizione auto
1e
3 :t
··-
Mini ncevitore AM supereterodina Ritardatore per luci freni extra I

IIS 12
112
l•t Radiomicrofono FM
Amplificatore Banda 4 - 5 UHF
I
I
·- s t 3 Interfono duplex per moto l 190»

lii ,, Mcrotrasmettitore A. M. l
TEMPORIZZATORI L.45.000 L.23.000
" t.·c Mini ricevitore FM supereterodina
Preamplificatore d'antenna universale
Trasme1t11ore FM 90 - 160 MHz 0,5 W
Vox per apparati Aice Trasm1nenti
L
I
l
I
ne,i,o
7e
23 0nano
30JI.DD ••"... ,,.n..... Temp. autoalimentato r~ abde 18 sec. 60 min.
Temporizzatore regolabile 1 + 100 sec.
Avvisatore acustico temporizzato
Temporizzatore per luce scale

I

J:=
I IIIC
liilQtf
RS 222 ANTIFURTO PROFESSIONALE A UlTRASUONI
É un annfuna lii opo ~olurn tricò a rivrlalJOfl e di movimen to con carattenstiche e stabta veramente eccenonat grado d velare movimenti

5
in
Ricevitore per Radiocomando a DUE canali l $s
Trasmettitore per Radiocomando a DUE canali
Trasmettitore di BIP BIP
Trasmettitore Audio TV
l
L
I
300»
20o
14wa
Il
l'l< fii
• J
Temporizzatore per canea batterie a-I N-i-Cd
Tem porizzatore ciclico
Temporizzatore programmabile 5 sec. - BO ore
I
I
ftJ.l:.'tJ
4a •
e
PK 002 Generatore di luci psichedeliche d peroe alla distanta di oltre 10 met.n
E prevista una tensione d alrentazuone d l2Yct a puO qumth enu& n11alla,to in usa o m au10. Il mon1dggI0 nC1n prese/lla alcuna diH1toltà
ad il tunziona inento è certo II quant o, nel di1pQl 1tìvo. non es1s1ono punti di taratura. La hequgn ra d1 emIssIone (arca 40K Hl) è n!]Orosamente
f)8(.l(I PK 003 Booster Hl-fl 20W stabile e costan1e 1J1 quanto è comroftala da un quarzo. Tra LEO 1ndtcano 11 buon hrnzionamanto di lutto 11 s1st1ma

.
Ricevitore a reazione per Onde Medie I
Mmi Stazione Trasmittente F.M l ~-..,_;i ANTlfURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI Le uotcilt ctgolazroni del d1sposilrvo sooo qu,ne the [utente dovrà impos tare a tua dsrre one
Super Microtrasmettitore F.M. H &(;,j Antifurt_o professionale
PK 01 O Effetti luminosi sequenziali 1) sensblit di rvebenone di movima:n,o 3) rempo d1 ~;!T•1a ,ra 1 1 60 uc.ondi
Microtrasmettitore FM. ad alta efficienza
Amplificatore di potenza per microtrasmettrtore L
24
~ •. 00\'! 3 7%t4
111
Se.rrarura a combinazione elettronica
Dispos-itivo per_la regrstr. telefonica automatica
2) 1e-mpo di usc({a Ira 1 e 0 econdi 4}tempo di allarme tra 5 set. e 2.5 minuti
lnoltre1ld1ipos 1tN08~ 1ruitos.u duedrver11 circurt1itllmpat1oollegantraloroda

EFFETTI SONORI
Sirena elettronica 30W
Generatore di note musicali programmabile
.
~
.,
34.Me
... 1 :!I
....
""n ,o
t4e
Chiave elettronica
Antifi,irto universale (casa e auto)
Ricevitore per barriera a raggi infrarossi
Trasmettitore per barnera a raggi infrarossi
Automatismo per riempimento vasche
due sori lih in modo che le sezon ncsvente t trasm ttente possano essere dspos te
nel modo e d1starua 1It1m110 più oppo nuno. Il citrpo~rtrvo pub cosi essere uh!u:zalo
anche come bm1er11 e uhrasuon1. tauorb rmen10 e d1 etrca 70 mA in con dllione di
ripos o e 130 rnA in allarme La corrente massiva sopp onabile dar contatti del rei!! è

....
d 10A
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Truccavoce elettronico
Campana elettronica
Sirena elettronica bitonale
I
2 be
j ,u
lii

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#z:4:.%%.%
IM
Ricevitore ad ultrasu-om
' :a -
·- H ,,. :7.%:±:12°°
Sirena italiana Rivelatore di movimento ad ultrasuoni
Dispos itivo autom. per lampada di emergenza
Cinguettio elettronico
Tremolo elettronico II I74·-
000
L.75.000

um
Distorsore FUZZ per chitarra
Sirena Americana I pt RrcevItore per telecomando a raggi mf_raross ,
l
Trasmettitore per telecomando a raggi infraross i RS 223 TEMP08IZZATORE PROGRAMMABILE 5 SEC. - 80 ORE
Antifurto professionale a ultrasuoni Il cuore di quuto t1mponwlore i! formalo da un par1itt1lare circuito muigrato nel cui interno vi sono ben 24 d1YJ~011 dI freQUenra e due

APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI bulfer111vemn t.i,con1quitl1èpossib1!etr~1eun 0$ciila1oreRC

... 32 oo
t
,
ng I Filtro cross-over 3 vie 60W ACCESSORI! VARII DI UTILl~ZO puo essere tattn funzrnnara m mudo nonnale o come temponzzatore ciclico e puO nst1re programmalo m ben 16 gamme <11 temponua1IG1U! ,
lii Amplificatore BF 2W t• 00.U Variatore di luce (canco max 1 OOW)

d.
I

I4
llOOC
Mli
....., #
2e
Mixer BF 4 ingressi
Amplificatore BF 1 OW
Preampliflcatore con ingresso bassa impedenza
I.
I· ,,,_
17 0o
Scaccia zanzare elettronico
Variatore di velocitè per trapani 1600W
l
I
ognuna delle qua ~• regolabile ron un po\eJmomelro. E d111ato di un relè I cw c.o111artI possono 1opportare una torrente d1 10A
l dsposto deve essere alimentato con una tentone di IZc stabuata Il mass,mo assorb1mento, a reie eccdato. di arca 100 mA

• J!
Interruttore crepuscolare
Amplificatore BF 40W l +g29s Regolatore di vel. per motori a spazzole lI
lu:
Indicatore liv&Jlo uscita a 16 LED L Rivelatore di prossimità e contatto
Amphflcatore stereo 1 Ot-1 OW
Metronomo elettronico
t
L l.a..J
Espo.s imetro per camera oscura
Contapezzi digitale a _3 cifre Ll i."fr;N)I)

-
PK 006 TV audio TX

r.=
l
iii
Preamphf1catore HI-FI J9e1Xl UI Prova r;tfess1 e-lettron1co
PK 001 Regolatore di velocità per trapani
Preamphflcatore stereo equalizzato A.I.A.A.
Vu-meter a 8 LEO I %:: %:2r:7%%...»
U-
i
Booster pe.r autoradio 20W L Rivelatore di metalli
Booster stereo per autoradio 20t-20W l 41Dlllll Interruttore a sf,oramento 220V 360W 1'0II PK 008 Scaccia zanzare elettronico .
,,;,u
Protezione elettronica par casse acustiche L 13 90
C :%:.$%. #.2- PK 009 Intermittenza elettronica regolabile ,l
J , ...
Amplificatore BF 5W
Equalizzatore parametnco
Amplificatore 8.F. 20W 2 vie
L
I

t,,
' • IJUCi
n:.: : a,
...
1tl
0: 1
a.a.
.%%·
72%%
E
-~ PK 011 Riduttore di tensione 24 - 12 Volt L. !.
• IP Mixer Stereo 4 ingress i
Preamplif1catore per chita.rra
Amplificatore BF 1 W I
4s 00
IICIQII

""'
t
~
1'11
111
2.2.%....• ri
10 0a
@00
PK O 12 Scaccia zanzare elettronico 12V RS 224 SPILlA ELETTRONICA N• 1 RS 225 SPILlA ELETTRONICA N• 2
~ oo·
# lii
Modulo per indicatore di livello 8\Jdio Gigante l E un s,mp anca Gadget 1-om\ ato da quanro diodi led che u È un Gadget del tul!o simile al !)recedente ma anvchil spegnersi
PK O 13 Variatore di luce
ms !IJ Effetto prese nza stereo ~
L
140
2e '
lonizzatore per ambi.enti
Scacciatopi a ultrasuoni U:33 spengono mn successone, ceendo cost un cunot0 te snnpanco 1 diodi led su accen don o n sucesuone Anche in questo

"'••. . !:t
t43 Interfono 2 W Termostato elettronico effetto lummo~o allo ad alllra,e ranel\llOINI del e altre persone

I?A
Amplificatore stereo 1 + l W
• 2o« AiveJatore di variazione luce lR dlrnl!OSJOnt del cncuilo stampato sul quale s1 monta 11 lullO,
dspostavo [effetto lunaso può essere vana to agendo su di un

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50 MHz a quella del 144 MHz, reallzzato nei nostri
laboratori. Per l'ascolto occorre un ricevitore sinto-
nlzzabile sulla lunghezza d'onda dei due metri.

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ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
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Convertitore di frequenze
da 50 + 52 MHz
a 144+ 146 MHz

Per l'ascolto occorre


un ricevitore sintonizzabile
sulla lunghezza d'onda
dei2 metri.

ASCOLTIAMO LA BANDA
DEI 50 MHz : 52 MHz
Coloro che sono in possesso di un radioricevitore Naturalmente, fino a questo momento, la gamma
o, meglio, di un ricetrasmettitore per la gamma dei non è stata ancora liberalizzata, ma le procedure
due metri, vale a dire dei 144 MHz + 146 MHz, burocratiche relative sono in atto. Ciò che è ancora
possono realizzare questo semplice convertitore, vietato, tuttavia, è la sola trasmissione dei segnali
accoppiarlo al proprio apparato ed ascoltare la radio su questa gamma, perché la ricezione è sem-
gamma dei 50 MHz - 52 MHz. Ossia, quella gam- pre stata ovviamente libera e realizzabile con un
ma di frequenze, fino ad ora proibite ai radioama- radioricevitore sintonizzabile su tali frequenze. Il
tori italiani, ma adesso in fase di libera concessio- quale, peraltro, non esiste sul mercato nazionale. E
ne, sulla quale "lavorano" molti OM europei, so- questo è il motivo per cui nemmeno la ricezione di
prattutto attraverso le emittenti automatiche quei segnali è stata finora possibile. Ad ogni modo,
BEACON. neJl'attesa che il traffico radiantistico sulla banda

In attesa della preannunciata liberalizzazione di questa banda


di frequenze, nella quale operano I radioamatori europei,
possono fin d'ora mettersi all'ascolto dei vari messaggiradian-
tlstici con l'ausilio di questo convertitore.

596
Si ricevono pure le emissioni provenienti dalle stazioni automa-
tiche BEACON.

dei 50 MHz + 52 MHz diventi legittimo e con la che, realizzate da radioamatori, che trasmettono in
speranza che, quanto prima, l'industria radioelet- continuazione una sigla in codice Morse (CW) e
trica produca le adatte apparecchiature, vogliamo che sono stati realizzati con lo scopo di far conosce-
qui suggerire, ai nostri lettori, una soluzione tecni- re, in ogni momento, le condizioni fisiche di tra-
ca, assolutamente legale, in grado di consentire dei smissione delle onde radio.
collegamenti completi, su questa nuova banda, con In tutta Italia, in condizioni favorevoli di propaga-
tutti i radianti del continente. zione delJe onde radioelettriche, si possono capta-
In pratica si tratta di convertire i segnali a 50 MHz re i segnali dei seguenti BEACON:
+ 52 MHz in arrivo, in quelli di 144 MHz 146
MHz, utilizzando il convertitore qui presentato e
descritto, e di effettuare poi l'ascolto su un ricetra- FREQ. SIGLA NAZIONE
smettitore dotato della gamma dei 2 metri e che
quasi tutti gli OM posseggono e gli altri lettori pos- 50,015 SZ2DH GRECIA (ATENE)
sono acquistare, per poi trasmettere sulla gamma 50,020 GB3SIX INGHIL TERRA
dei 28 MHz, con lo scopo di fare il QSO. 50,035 ZB2VHF GIBILTERRA
Dunque, con il nostro suggerimento, l'ascolto della 50,045 OX3VHF GROENLAN DIA
banda dei 50 MHz - 52 MHz avviene su quella dei 50,050 GB3NHO INGHILTERRA
144 MHz -;.- 146 MHz, l'emissione sui 28 MHz. 50,055 LAISIX SVEZIA
50,070 4U 1ITU SVIZZERA
(ONU-GINEVRA )
CHECOSASONOIBEACON 50,080 9HISIX MAL TA
50,500 5B4CY CIPRO
I BEACON altro non sono che emittenti automati-
597
)

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598
Molti appassionati alle ricetrasmissioni sono già ra 1 è diviso in due grandi blocchi: quello dell'o-
entusiasti di poter presto accedere a questo nuo- scillatore, in alto e quello del miscelatore in bas-
vo mondo dilettantistico, ma anche i lettori di so. L'entrata di questo è rappresentata dall'an-
questo periodico rivolgeranno certamente un tenna ricevente, la quale capta i segnali a 50
particolare interesse al progetto che stiamo per MHz, li amplifica e li mescola con quelli prove-
presentare. Anche perché i 50 MHz, corrispon- nienti dall'oscillatore. L'uscita deve essere poi
denti alla lunghezza d'onda dei 6 metri, si pongo- collegata con l'entrata del ricevitore adatto per la
no in quella affascinante gamma che rimane ricezione della gamma dei 2 metri, sul quale si
compresa tra i 10 metri e i 2 metri. effettua la sintonia.
In sostanza, con il circuito di figura 1, si somma
una frequenza di 94 MHz a quella dei 50 MHz
CONCEZIONE CIRCUITALE + 52MHz, secondo il seguente prospetto:

II circuito elettrico del progetto riportato in figu-

Flg. 1 - Circuito completo del convertitore descritto nel testo. Il frequenzimetro dita-
ratura si applica sul punti "A" e"B".La tensione di alimentazione, anche non stablllz-
zata, ma ben filtrata, assume valori compresi fra i 13,5 Vcc e I 15 Vcc. La parte sche-
matica, disegnata più In alto, si riferisce all'oscillatore locale, quella In basso all'am-
pllflcatore a radiofrequenza e miscelatore. I terminall 1-2-3-4-5 trovano precisa
corrispondenza con quelli segnalati nello schema pratico e In quello del circuito
stampato.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R2 = 4.700ohm
c1 = 10.000pF R3 = 470 ohm
C2 = 22 pF R4 = 150ohm
C3 = 6+30pF (compens.) R5 = 150 ohm
C4 = 10.000 pF R6 = 330ohm
C5 = 10pF R7 = 150 ohm
C6 = 22F- 16VI (elettrolitico) R8 =100.000 ohm
C7 = 6+30pF (compens.) R9 =100.000 ohm
c8 = 1.000 pF R10 = 150ohm
C9 = 6+30pF (compens.) R11 = 150ohm
c10 = 22pF N.B. Tuttelereslstenzesonoda 1/4W.
C11 = 4.700 pF
C12 = 100.000 pF Varie
C13 = 18pF
=
C14 = 150pF TR1 2N708
=
C15 = 6+30pF (compens.) TR2 2N2222
=
C16 = 4.700 pF FT1 2N3819
=
C17 = 1.000pF MFT1 BF960
=
L1-L2 bobine (vedltesto)
N.B. I condensatori privi di indicazioni si lnten-
dono tutti di tipo ceramico. =
L3-L4 bobine (vedltesto)
=
L5-L6-L7 bobine (vedi testo)
=
XTAL quarzo (10,444 MHz)
Resistenze S1 =
Interruttore
R1 = 10.000 ohm ALIM. =
13,5 + 15Vcc

599
600
Fig. 3 - Diseg no In grandezza reale del circuito stampato da ripro durre su una baset-
ta-supporto di materiale Isolante.

Freq. rie. Freq. generata Freq. risult. to da un'impedenza d'ingresso più elevata e vie-
ne quindi collegato al secondario della bobina
50MHz + 94MHz 144MHz L5, sul punto "c". Come si può notare, si tratta di
52 MHz + 94MHz = 146MHz un secondario apparente, dato che L5 si compor-
ta da autotrasformatore, ma di tipo in salita. Con
tale sistema si ottiene un aumento di tensione,
Di ciascuno dei due blocchi circuitali esaminere- ossia un guadagno superiore all'unità, e si miglio-
mo ora il funzionamento, prendendo ovviamente ra il rapporto segnale disturbo; il guadagno in
le mosse dal miscelatore, ossia dalla parte sche- potenza è ovviamente pari ad 1.
matica riportata in basso in figura 1. La quale, Il compensatore C7 è applicato su un punto "d"
nella prima sezione, quella all'estrema sinistra, è a tensione ancora più elevata, con lo scopo di ot-
pilotata dal transistor FT1 e rappresenta l'ampli- timizzare il fattore di merito "O" del circuito
ficatore a radiofrequenza. Nella seconda sezione, oscillante, onde minimizzare le perdite ed atte-
invece, si identifica nel miscelatore vero e pro- nuare segnale e rumori fuori banda utile.
prio. Il transistor Ffl è polarizzato in corrente conti-
nua tramite la resistenza R6, collegata in serie
con la source (s). Ma la polarizzazione del FET
L'AMPLIFICATORE RF viene completata attraverso la resistenza R7, che
è collegata in serie con l'elettrodo di drain ( d).
Il segnale proveniente dall'antenna raggiunge il La resistenza R6 stabilisce una tensione negativa
circuito risonante, in parallelo, composto dalla tra gate e source, tanto più negativa quanto più
bobina L5 e dal compensatore C7. E poiché l'an- forte è la corrente, tendendo quindi a frenare gli
tenna ed il cavo di trasmissione sono a bassa im- aumenti di corrente e a stabilizzare il punto di la-
pedenza, il collegamento vien fatto a poche spire voro.
da massa, sul punto "b". Il segnale attraversa il condensatore C8 onde evi-
Il circuito utilizzatore (Frl) rimane caratterizza- tare le perdite di R6.

601
39n2

«r 150 12r
use.
Flg. 4- Questo circuito di attenuatore resistivo,
da Interporre fra l'uscita del convertitore di fre-
3E t$ te $ quenza e l'entrata del ricevitore, potrà essere
utilizzato per azzerare I'S-METER. Le resisten-
ze sono tutte da 0,5 W e debbono essere monta-
te con I termina li molto corti.

II FET rimane montato nella configurazione a sulla quale sono presenti, oltre che i segnali am-
gate comune, in modo da migliorare la banda plificati, anche i prodotti di intermodulazione de-
passante e realizzare un perfetto adattamento tra gli stessi e, in misura particolare, i segnali con
la sorgente a bassa impedenza ed il circuito suc- frequenza pari alla somma e alla differenza delle
essivo, che è ad alta impedenza. Ovviamente, le frequenze in ingresso.
prestazioni dello stadio ora descritto dipendono Nello stadio del mixer è molto importante mini-
in grande misura dalla qualità del transistor uti- mizzare la distorsione e mantenere efficiente il
lizzato, per il quale è consigliabile impiegare un funzionamento. Ecco perché, oltre che le resi-
modello a basso rumore nella banda dei 50 MHz stenze di gate R8 ed R9 e quella di drain Rll, è
(VHF). Nel nostro prototipo, nel circuito ampli- stata inserita, in serie con R9, la resistenza RlO,
ficatore a radiofrequenza, abbiamo utilizzato il la quale viene attraversata dalla corrente di sour-
FET modello 2N3819. Questo, tuttavia, potrà es- ce, per attuare in tal modo una controreazione in
sere sostituito con altri semiconduttori con carat- continua, che stabilizza, con migliore precisione,
teristiche migliori, che sono peraltro di difficile la corrente di source-drain.
reperibilità commerciale. Il condensatore C14 lascia passare, senza intro-
durre attenuazione, i segnali a radiofrequenza.
Ma la selezione, fra tutti i segnali presenti in
FUNZIONAMENTO DEL MISCELATORE uscita, di quello, già citato in precedenza e risul-
tante dalla somma con le frequenze in entrata,
La bobina L6 lascia passare la corrente continua, viene operata dal classico circuito a "p greca",
ma blocca quella rappresentativa dei segnali ara- composto da L7- C15 - C16, il quale elimina,
diofrequenza, i quali prendono la via del conden- con accuratezza, tutti i prodotti di intermodula-
satore ClO. zione indesiderati, presentando in uscita un se-
Il compensatore C9 accorda il carico di drain di gnale veramente pulito e indistorto, grazie anche
FT1 allo scopo di derivarne la massima resa. alle ottime e stabili caratteristiche di MFT1, che
Il condensatore Cl 1 è invece un normale by-pass. è in grado di funzionare a frequenze pure supe-
Il transistor MFTI è un MOSFET a doppio in- riori a quelle in gioco nel nostro circuito, se uti-
gresso; appare infatti dotato di due gate (g1-g2). lizzato in modo corretto.
Uno di questi (gl) riceve il segnale d'antenna Il condensatore C 17 preleva il segnale e lo invia
amplificato tramite il condensatore ClO, l'altro alla boccola d'uscita del dispositivo. Questo com-
accoglie il segnale dell'oscillatore locale attraver- ponente è collegato ad una presa intermedia (b)
so il condensatore C13. Ma entrambi i gate gl e dalla bobina L7, allo scopo di adattare la bassa
g2 agiscono sullo stesso canale e condizionano impedenza del cavo di collegamento.
quindi l'uscita di drain ( d) del semiconduttore,

602
OSCILLA TORE LOCALE

Il transistor TRl pilota un classico oscillatore lato sigla


quarzato. Questo semiconduttore, di tipo 2N708,
è montato nella configurazione con emittore
comune, con lo scopo di aumentare la potenza in
uscita.
La frequenza di oscillazione del quarzo è di
10,444 MHz. Ciò significa che tale componente
non è di facile reperibilità commerciale.
L'accordo sulla terza armonica è raggiunto con il
carico di collettore, ovvero con l'avvolgimento
della bobina L1 e con il compensatore C3.
L'accoppiamento con lo stadio successivo è otte-
nuto con il sistema a trasformatore, tramite l'av-
volgimento della bobina L2. In questa maniera si Flg. 5- L'applicazione precisa del transistor MOSFET, di
esalta l'adattamento delle impedenze e si rendo- tipo BF 960, può essere fatta dopo aver osservato la po-
slzlone del contrassegno bianco, che funge da elemen-
no indipendenti fra loro i due stadi, scongiurando to-guida e si trova sulla faccia del componente nella
così i fenomeni, sempre in agguato, di inneschi di quale è presente la sigla di qualificazione.
oscillazioni spurie, agevolando le operazioni di
messa a punto e rendendo affidabile il funziona-
mento del circuito.
Anche lo stadio successivo, pilotato da TR2, sele-
ziona la terza armonica, che è poi la più facile da
ottenere in un amplificatore non lineare. La sele- può vedere nello schema del piano costruttivo di
zione avviene pure in questo stadio tramite il ca- figura 2.
rico di collettore, che appare composto dall'av- Il filo da utilizzare, in questo caso, deve essere di
volgimento L3 e dal condensatore C5. L'avvolgi- rame argentato, del diametro di 0,8 mm .;- 0,9 mm.
mento secondario LA ed il condensatore C13 in- La bobina L5 è composta da 9 spire ed ha un
viano il segnale al mixer MFTl. diametro interno di 8 mm; una presa intermedia
è ricavata alla seconda spira (b) per la presa
d'antenna, un'altra presa intermedia (c) è realiz-
COSTRUZIONE DELLE BOBINE zata alla quinta spira, per il collegamento con la
source di FTl.
Il montaggio del convertitore ora descritto va ini- La bobina L6 è composta allo stesso modo della
ziato con la costruzione delle bobine, che non so- bobina L5, ma senza la presenza di prese inter-
no componenti reperibili in commercio. medie. Quindi, tolto il particolare delle prese in-
Cominciamo con le bobine L1-12 che, come è termedie, L5 ed L6 sono uguali. La loro realizza-
dato a vedere in figura 6, sono avvolte su uno zione viene agevolata avvolgendo il filo su una
stesso supporto di materiale isolante, munito di punta da trapano da 8 mm.
basamento e di nucleo ferromagnetico. Questi ti- La bobina L7 è realizzata con lo stesso tipo di fi-
pi di supporti vengono costruiti e venduti esclusi- lo usato per L5- L6, ma a differenza di queste è
vamente per impieghi in circuiti a radiofrequenza. composta da sole quattro spire, con diametro in-
In alto di figura 6 è riportato il componente nella terno di 6 mm; l'avvolgimento, quindi, va effet-
sua espressione reale, in basso il simbolo elettrico. tuato su una punta da trapano da 6 mm. La presa
Il diametro, esterno, dei supporti cilindrici, è di 5 intermedia (b) è ricavata in posizione centrale,
mm. Questi sono gli stessi, come segnalato in fi- ossia alla seconda spira.
gura 6, sia per le bobine L1-L2, che per L3- LA.
Ciò che cambia in questi due piccoli "trasforma-
tori" è soltanto il numero delle spire, giacché il MONTAGGIO DEL CONVERTITORE
filo da avvolgere è dello stesso tipo, di rame
smaltato del diametro di 0,35 mm. Dopo aver completato il lavoro di approntamento
Dunque, per Ll occorrono 9 spire, per L2 servo- delle bobine, occorre realizzare il circuito stampa-
no 2 spire. Per L3 necessitano 4 spire e per L4 to su una basetta di materiale isolante, bachelite o
basta 1 sola spira. vetronite, delle dimensioni di poco superiori a
Per quanto riguarda le bobine L5-L6-L7, que- quelle del disegno del circuito stesso, riportato in
ste sono avvolte "in aria" a solenoide, come si grandezza reale in figura 3 (11,3 cmx7,1 cm).

603
1(i3)

t24)

FIg. 6- Le bobine L1-L2ed L3-L4 sono apparentemente


uguall, mentre cambia la composizione degli avvolgi-
menti, come segnalato chiaramente nel corso dell'arti-
colo. In alto è pubblicato Il componente cosi come lo si
t2(4) osserva nella realtà, In basso è presentato ll simbolo
elettrico dello stesso elemento. I due solenoidi, vislblli
In alto, sono distanziati fra loro soltanto per motivi di
comprenslbllltà, ossla per evidenziare l'ordine dl suc-
cessione dal basso verso l'alto, mentre In realtà debbo-
no rimanere aderenti, vale a dire privi di Interspazi.

Sulla basetta di forma rettangolare si montano, sa la sigla di riconoscimento, si vede che, su una
nella faccia opposta a quella in cui sono presenti le parte del dischetto, rappresentativo del corpo del
piste di rame, tutti i componenti elettronici, nel- componente, è presente un contrassegno bianco, il
l'ordine e nella posizione in cui appaiono sullo quale si trova in corrispondenza del piedino più
schema costruttivo di figura 2 e nella foto di aper- lungo (reoforo d). Tale contrassegno permette un
tura del presente articolo, che riproduce il prototi- inserimento preciso del semiconduttore nel circui-
po realizzato nei nostri laboratori. to, seguendo le indicazioni riportate nello schema
li transistor MFrl che, come è stato detto, è un di figura 2.
MOSFET di tipo BF 960, normalmente impiegato Vogliamo appena ricordare che il transistor
nelle funzioni di amplificatore a radiofrequenza e MFTl, dotato di caratteristiche elettriche eccel-
miscelatore nei moduli televisivi UHF fino a 900 lenti e di basso rumore in sede cli funzionamento, è
MHz, IIcnieae un sistema di applicazione al circui- un componente che, come tutti i MOSFET, neces-
to stampato un po' diverso dal solito. E ciò si può sita di alcune precauzioni durante la manipolazio-
notare osservando lo schema pratico di figura 2, ne ed il montaggio. Per esempio, la punta del salda-
dopo aver attentamente analizzato il disegno di fi- tore deve essere collegata a massa quando si effe-
gura 5, che propone il componente nella sua veste tuano le operazioni di saldatura dei terminali, che
esteriore. vanno eseguite direttamente sulle piste di rame.
Se si guarda il MOSFET dalla parte in cui è impres- Una volta realizzato il modulo elettronico di figura

604
2, questo dovrà essere inserito in un contenitore la lettera "A" e massa, con lo scopo di regolare il
metallico, con funzioni di schermo elettromagneti- compensatore C3 ed il nucleo di ferrite delle bobi-
co. ne L1-L2, in modo da leggere sullo strumento il
Una certa difficoltà di approvvigionamento potrà valore di 31,333 MHz, oppure 31,334 MHz.
insorgere all'atto dell'acquisto di qualche compo- L'operazione ora descritta va ripetuta sul punto
nente, in particolar modo del cristallo di quarzo circuitale "B", regolando il solo nucleo di ferrite
XTAL. É ovvio, tuttavia, che un componente non della bobina L3 - L4. per leggere sul frequenzime-
disponibile presso un rivenditore può essere acqui- tro il valore di 94 MHz esatto.
stato presso un altro negozio o, addirittura, in una La resistenza R, che ha un valore compreso fra i 47
località diversa. Al limite, il quarzo potrà essere ohm e i 100 ohm, va inserita, fra la base di TR2 e
commissionato ad un rivenditore di materiali ra- massa, soltanto se il transistor (TR2) tende ad au-
dioelettrici per CB ed OM, che provvederà a farlo tooscillare.
costruire in qualche azienda specializzata, dopo A questo punto, dopo aver sintonizzato il ricevitore
aver fornito a questa i seguenti dati: sulla frequenza dei 144,500 MHz esatti, si regolano
i compensatori C7-C9-C15 con lo scopo di rag-
Frequenza: 10,444444 MHz giungere in uscita il più forte soffio possibile, che
Risonanza parali. con 30 pF (capacità) potrà pure essere controllato sull'S - METER del
ricevitore.
Per quanto riguarda l'antenna, qualora si voglia Si sposti ora la sintonia sul valore di 145,500 MHz e
evitare la costruzione di un elemento specifico, sa- si regoli, questa volta, soltanto il compensatore C9,
rà possibile impiegare una verticale per i 10 metri, onde ottenere la massima indicazione del segnale
oppure quella per i 2 metri, soprattutto se è di tipo uscente.
a 5/8. Tutte le operazioni menzionate vanno a questo
Il collegamento con l'antenna deve essere fatto con punto ripetute almeno un paio di volte.
cavo RG58, quindi con impedenza di 50 ohm e bas- La taratura sarà semplificata disponendo di un ge-
sa perdita. Ma se l'antenna non fosse adatta al tipo neratore di segnali a radiofrequenza, che possa
di cavo prescritto, allora si dovrà inserire nel circui- "lavorare" sui 50 MHz.
to un apposito adattatore di impedenza. Concludendo, ricordiamo che il convertitore "sof-
Completato il montaggio del convertitore, non re- fia", sia pur leggermente, ma ciò è molto utile per
sta ora che procedere con le necessarie operazioni le operazioni di taratura. Tuttavia, un S-METER
di taratura del circuito, con la raccomandazione di che offre indicazioni superiori a quelle reali può in-
mantenere collegati i vari elementi definitivi, ossia fastidire l'operatore il quale, desiderandolo, potrà
l'antenna, i cavi di collegamento ed il ricevitore per inserire, tra i terminali d'uscita del circuito 3-4, un
la gamma dei 2 metri. In caso contrario, tutti gli in- attenuatore resistivo di 5 dB circa, come quello ri-
terventi di messa a punto e taratura del convertito- portato in figura 4, che va costruito con resistenze
re dovranno essere rifatte. da 1/2 W di tipo a carbone, ossia antiinduttive e
con terminali cortissimi.
La tensione continua di alimentazione, richiesta
TARATURA DEL CONVERTITORE dal progetto del convertitore, deve essere compre-
sa fra i 13,5 V e i 15 V e può anche essere non stabi-
lizzata. Ciò che importa è che sia ben filtrata.
La taratura del progetto di figura 1 si effettua con Nel nostro prototipo il collaudo è stato fatto con
l'aiuto di un frequenzimetro. Il quale va dapprima una alimentazione derivata da tre pile piatte, da 4,5
applicato tra il punto circuitale contrassegnato con V ciascuna, collegate in serie tra di loro.

Ricordate Il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 • 20125 Milano
605
<

AVVISATORE TELEFONI.O
AUDIOVISIVO
Il solo campanello, contenuto nell'apparecchio te- siliario, accoppiato ad altro di tipo luminoso, come
lefonico, molto spesso non è sufficiente a richiama- quello qui presentato e descritto, è certamente in
re l'attenzione di chi dovrebbe rispondere alla grado di risolvere i problemi ora ricordati. Soprat-
chiamata. Per una lunga serie di motivi. Primo fra tutto perché il progetto è stato appositamente con-
tutti quello dell'ubicazione del telefono che, con i cepito per consentire il collegamento, a qualsiasi
suoi squilli ripetuti, non riesce a raggiungere le distanza, tramite fili conduttori, di uno o più segna-
orecchie dell'utente, il quale ovviamente si trova in latori di varia natura, dovunque distribuiti.
altro locale, addirittura rumoroso. Poi perché colo-
ro che rimangono in casa possono essere parzial-
mente menomati nella capacità auditiva. Ed anche IL FUNZIONAMENTO GENERALE
perché non sempre si può tollerare una regolazio-
ne sonora massima del campanello telefonico. Cominciamo a conoscere, a grandi linee, il com-
Dunque, la presenza di un segnalatore acustico au- portamento circuitale del progetto dell'avvisatore

Lamanomlsslonedelleapparecchiaturetelefonlcheèassoluta-
monto vietata. Pur tuttavia, operando con la massima cautela e
soltanto sulla linea di collegamento, si può realizzare questo
valido dispositivo di segnalazione, a distanza, delle chiamate,
con sistemi acustici ed ottici.

606
Per i deboli d'udito.

Per chi si allontana spesso


dall'apparecchio telefonico.

Per chi vive in ambienti


rumorosi.

telefonico riportato in figura 1. Successivamente, di tipo non polarizzato, denominati Cl e C2, rag-
in un secondo tempo e a beneficio di coloro che giunge il trimmer R2. Il quale va regolato, in sede
amano approfondire i vari concetti elettrici che re- di taratura del circuito, in modo da far eccitare il
golano il funzionamento del dispositivo, esporre- relè RLl, naturalmente quando il telefono suona e
mo una descrizione dettagliata dello schema. non durante le conversazioni.
Collegato in parallelo con i due fili conduttori del Il segnale impulsivo viene successivamente rettifi-
telefono, senza alcun obbligo di rispetto di polarità, cato dal diodo al silicio Dl e livellato dal condensa-
il circuito di figura 1 consente l'accensione di una tore elettrolitico C4, con lo scopo di polarizzare
lampada LP e lo squillo di un qualsiasi campanello correttamente la base del transistor TR 1.
elettrico collegati sulla morsettiera di utilizzo del- Quando TRl conduce, la corrente del suo colletto-
l'apparato. Ma è ovvio che su questa stessa morset- re attraversa la bobina del relè RLl, il quale chiude
tiera si possono applicare i conduttori di altri siste- i contatti utili, fungendo da interruttore per i cir-
mi segnalatori, come è pure possibile ridurre il nu- cuiti di richiamo acustico ed ottico esterni, quelli
mero degli elementi avvisatori ad uno soltanto, al collegati con la morsettiera.
campanello o alla lampadina LP. Il tutto, vale a dire il circuito del progetto e quelli di
All'entrata del circuito è presente l'impedenza di utilizzo esterni, viene alimentato con la tensione al-
alta frequenza Jl, la quale permette l'impiego del ternata a 12 V derivata da un trasformatore di rete,
progetto anche in presenza di telefoni secondari, con potenza pari a quella del carico che si deve pi-
via radio o ad onde convogliate. lotare, collegato sui terminali 1-2 della morsettie-
Vediamo ora come funziona il circuito, prendendo ra. Per esempio, se si impiega un solo campanello
le mosse dalla condizione in cui il telefono sta elettrico, del tipo di quelli installati nei normali ap-
squillando. Ebbene, in tal caso, sulla linea telefoni- partamenti, l'assorbimento di corrente si aggira in-
ca è presente una tensione relativamente elevata, torno ad 1 A In tal caso il trasformatore dovrà es-
di natura impulsiva che, dopo aver attraversato i sere caratterizzato da un primario a 220 Vca e un
due condensatori di elevato valore capacitivo, ma secondario a 12 V ca e 1 A
607
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608
1--
12VC.A.
2--

3
CA MP,

LINEA "--
5--
TELEE
, L AMP

7--
SCORTA
B--

Fig. 2- Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, del circuito elettronico di


comando di segnalatori audiovisivi, funzionanti in concomitanza con lo squillo del
campanello telefonico. Il trimmer R2 va. regolato, ad impianto ultimato, in modo da
Individuare la soglia di scatto del relè RL1.

<
Condensatori
COMPONENTI I
C1= 1F (non polarizzato) -400 Vcc R4 = 1.200ohm-1/4W
C2 = 1F(non polarizzato) -400 Vcc R5 = 68ohm- 1/2W
C3 = 10.000pF
C4 = 22F- 24 VI (elettrolitico)
es = 100 F-63 VI (elettrolitico) Varie
C6 = 200.000 pF - 250 Vca TR1 = BC107
J1 = imp.AF (10mH)
Resistenze D1 = 1N914(diodoalsilicio)
D2 = 1N4004(diodoalsilicio)
R1 = 1.200ohm- 1/4W D3 = 1N4004(diodoalsilicio)
R2 = 22.000 ohm (trimmer) DL = diodo led
R3 = 1.200ohm- 1/4 W RL1 = relè (12Vcc-400 + 600ohm)

Qualora allo stesso campanello venga accoppiato bire una corrente di 3 A, quello stesso trasformato-
pure l'awisatore ottico, per esempio rappresentato re dovrà fornire una corrente di 3A + 0,5A = 3,5A.
da una lampada da 12 V - 0,5 A, il trasformatore, Concludiamo dicendo che l'assorbimento di cor-
dall'awolgimento secondario, dovrà erogare la rente è in massima parte richiesto dal circuito di
corrente di 1 A + 0,5 A = 1,5 A utilizzazione, perché il circuito elettronico del mo-
Volendo sostituire il campanello con un riprodut- dulo assorbe una corrente di intensità trascurabile.
tore acustico di grande potenza, in grado di assor-

609
+

Fig. 3- Disegno In grandezza reale del circuito stampato da riprodurre su apposita


piastrina-supporto, di materiale isolante, sulla quale si realizza il progetto descritto
nel testo.

ESAME DETTAGLIATO to risonante, di tipo in serie, che funge da filtro pas-


sa-banda. Infatti, alla frequenza della suoneria, il
Per coloro che volessero saperne di più sul com- filtro oppone una impedenza molto bassa, mentre
portamento del progetto di figura 1, cominciamo ne presenta una molto alta a tutte le altre frequen-
con ricordare che dalla linea telefonica si debbono ze.
prelevare impulsi a media tensione, intorno ai 20 V Il segnale selezionato viene successivamente appli-
che, come si può notare sul diagramma di figura 4, cato alla resistenza R 1, dalla quale raggiunge poi il
sono quelli che fanno squillare il campanello del trimmer R2. Entrambe queste resistenze attenua-
telefono. no il segnale al punto che soltanto i segnali forti di
Gli impulsi a media tensione, ora menzionati, deb- suoneria e non i disturbi o le fluttuazioni di linea
bono essere isolati dalla tensione continua di ripo- possano influenzare i circuiti a valle.
so, di circa 50 V (linea orizzontale nel diagramma L'attenuazione del segnale viene esercitata dal
di figura 4), senza disturbare i segnali a bassa ten- trimmer R2 in misura compatibile con l'innesco dei
sione, in alternata (particolare 6 del diagramma di circuiti a valle. li cursore di R2, dunque, deve rima-
figura 4 ), rappresentativi delle conversazioni tele- nere posizionato il più possibile verso massa. Ma è
foniche. li problema, quindi, consiste nel separare ovvio che la regolazione di R2 va eseguita in fun-
le componenti continue, a bassissima frequenza, zione del particolare impianto telefonico sul quale
dal segnale a frequenza di campanello, che è pure si interviene, facendo diverse prove in giorni diver-
molto bassa. E tutto ciò viene risolto con l'impiego si.
di tre soli componenti: i due condensatori C1-C2e II condensatore C3 provvede a filtrare ulterior-
l'impedenza a radiofrequenza Jl. Naturalmente, mente il segnale dai disturbi veloci. Poi il diodo al
per adempiere questi compiti, i componenti citati silicio D1 ed il condensatore elettrolitico C4 rad-
debbono avere i valori prescritti; in particolare, i drizzano e livellano il segnale, introducendo un
condensatori Cl - C2 debbono essere di tipo a film, certo ritardo nell'azione, che serve ad evitare falsi
in poliestere metallizzato, da 400 V cc o più. inneschi del relè in presenza di squilli incerti del
I due condensatori C1-C2, che provvedono all'iso- campanello telefonico (false chiamate). In ogni ca-
lamento della tensione continua, assieme all'impe- so, quando il livello del segnale supera lo 0,7 V, at-
denza a radiofrequenza J1 compongono un circui- traverso la resistenza R3 fluisce la corrente di base

610
di TR 1 che rende conduttore il transistor. un trasformatore con entrambi i conduttori isolati
Quando TRl è saturo, su RLl viene applicata tutta da terra, dato che, per non disturbare la linea tele-
la tensione di alimentazione. Il relè, quindi, si ecci- fonica, non si deve o, almeno, non è consigliabile
ta e chiude il contatto "na" per alimentare il cam- collegare il circuito a terra.
panello ausiliario CAM P., mentre il diodo led DL Il campanello ausiliario, l'eventuale lampada LP
si spegne a causa dell'apertura del contatto "nc". ed il diodo led DL sono alimentati in corrente al-
Il diodo al silicio D2, collegato in parallelo con la ternata, mentre il circuito elettronico è alimentato
bobina del relè RL1, provvede alla protezione del in continua, essendo la tensione alternata raddriz-
transistor TRl contro le extratensioni di apertura zata dal diodo al silicio D3 e quindi livellata dal
della bobina del relè stesso. condensatore elettrolitico C5.
La resistenza R5 ed il condensatore C6 smorzano Il circuito di figura 1 presenta generalmente un'im-
gli impulsi delle extratensioni provocate dall'avvol- pedenza sufficientemente alta alla linea telefonica,
gimento del campanello elettrico ausiliario così da non alterarne il comportamento normale;
(CAM P.), onde evitare scintille sui contatti utili di tuttavia, in casi particolari, potrebbe rendersi ne-
RLl e produzione di segnali di disturbo a radiofre- cessario l'inserimento, in serie con i condensatori
quenza. Cl e C2, di due resistenze da qualche migliaio di
L'alimentazione a 12 Vca, comune al circuito elet- ohm.
tronico e agli elementi ausiliari esterni, è fornita da

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
rlormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico- L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 9.500 di misura - I condensatori- I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampla analisi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

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Flg. 4 - Su ogni linea telefonica, le forme e le tensioni elettriche dei segnali sono quel-
le riportate nel presente diagramma. Ovviamente si tratta di valori medi, perché quel-
li reali possono differire, nella misura del 20%, fra zona e zona. I numeri qui riportati
segnalano i seguenti elementi: 1 = tensione di riposo sulla linea telefonica; 2 = ini-
= =
zio del primo trillo telefonico; 3- 4 trilli; 5 momento in cui si solleva il microtelefo-
no; 6 = segnali di conversazione; 7 = riaggancio del microtelefono e fine della con-
versazione; 8 = la linea ritorna ai normali valori di riposo.

MONTAGGIO DEL MODULO per eventuali, ulteriori collegamenti con segnalato-


ri ausiliari. Nello schema di figura 2, agli ultimi due
Il montaggio del dispositivo elettronico si effettua poli è stata attribuita la denominazione di "SCOR-
secondo il piano costruttivo di figura 2, dopo aver TA".
realizzato il circuito stampato, il cui disegno in Sui primi due poli sono fissati i conduttori dell'ali-
grandezza reale è riportato in figura 3. mentatore a 12 Vca; sui secondi due (3-4) si colle-
Per i due condensatori Cl e C2 sono stati prescritti gano i conduttori che raggiungono il campanello
i valori di 22 µF, ma si possono adottare pure i valo- ausiliario; su quelli della terza coppia (5-6) si appli-
ri di 10 F; con questi ultimi, tuttavia, si ottiene una cano i conduttori di alimentazione dell'avvisatore
suonata ausiliaria più breve. Ma ciò che più impor- ottico (LAMP.).
ta, per questi due componenti, è la loro tensione di
isolamento, che deve essere almeno di 400 Vcc,
perché lungo le linee telefoniche, soprattutto in oc- COLLEGAMENTO SULLA LINEA
casione di manifestazioni temporalesche, possono
verificarsi tensioni indotte notevolissime. Una volta realizzato il modulo elettronico del di-
Per quanto riguarda l'impedenza a radiofrequenza spositivo, secondo il piano costruttivo di figura 2,
J1 consigliamo di utilizzare un modello a nido d'a- non resta che collegare l'entrata di questo con la li-
pe, anche se modelli di tipo diverso possono ugual- nea telefonica, ricordando a tutti che le manomis-
mente svolgere le necessarie mansioni. sioni degli impianti telefonici sono vietate a tutti.
Il relè RLl prescritto è un modello per corrente Dunque occorre agire con la massima cautela. An-
continua a 12 V cc, con bobina da 400-;- 600 ohm. che perché sulle linee telefoniche possono essere
La corrente, che questo deve commutare, dipende presenti tensioni impulsive pericolose, di valore su-
dal carico applicato alla morsettiera. Il modello da periore ai 60 V. E consigliabile quindi, prima di
noi impiegato sul prototipo, ad esempio, è da 10 A, ogni intervento, disinserire i fusibili di linea. Il col-
ossia di potenza relativamente alta. legamento, comunque, si esegue con un tratto di
La morsettiera illustrata e da noi impiegata è a otto piattina, il più corto possibile, uno a due metri al
poli; due di questi rimangono inutilizzati e servono massimo. Contrariamente a quanto è richiesto per
612
12/CA CAMP LAMP

CIRCUITO

SCATOLA

Fig. 5 - Schema generale dell'impianto che consente di beneficiare di un campanello


avvisatore ausiliario delle chiamate telefoniche, unitamente alla segnalazione lumi-
nosa di una lampada accesa.

i collegamenti con i carichi esterni ( campanello e bianco e rosso. Ma questi colori non debbono far
lampada) che, come è stato già detto, possono es- pensare a delle precise polarità di collegamento
sere lunghi a piacere. con la piattina che raggiunge il modulo elettronico.
Ad ogni modo si tenga presente che il dispositivo Perché in questo caso non sussiste alcun obbligo di
non carica la linea telefonica e non arreca a questa rispetto di polarità.
alcun tipo di disfunzione. Basta infatti non creare Ad impianto effettuato, occorre tarare il trimmer R2
accidentalmente qualche cortocircuito tra i con- durante una chiamata telefonica, lasciando squillare
duttori, durante il collegamento in parallelo con la il telefono per qualche tempo, in modo da individua-
linea telefonica, per essere certi d'aver agito cor- re la soglia precisa di intervento del relè. Questa ope-
rettamente. Naturalmente, per questa operazione razione, come già abbiamo avuto occasione di dire, va
occorre aprire la scatola a muro, cui fa capo la linea eseguita più volte e in giorni diversi.
e intercettare i due fili che, di norma, sono di color

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
613
SUONI
ED ULTRASUONI
L'argomento, qui trattato, è certamente atteso da in assenza di ventilazione, di mettere in fuga alcuni
tutti coloro che vogliono conoscere ogni possibile animali domestici, di uccidere insetti molesti o pro-
effetto reale provocato da suoni ed ultrasuoni. Da- vocare una turbolenza idrica con spruzzi d'acqua
to che, in queste stesse pagine, presentiamo e de- da tutte le parti. Ma andiamo con ordine e comin-
scriviamo un semplice dispositivo, generatore di ciamo col dire che il dispositivo, con il quale si ef-
una vastissima gamma di frequenze acustiche, con fettuano le prove menzionate e con queste tante e
il quale il lettore potrà condurre una lunga serie di tante altre, cui soltanto la fantasia dell'operatore
interessanti esperimenti pratici. E questi, come può porre un limite, è un oscillatore di bassa fre-
avremo modo di dire più avanti, sono realizzabili in quenza, in grado di emettere segnali acustici su due
due condizioni diverse: all'aria libera, oppure in bande, una appartenente al mondo dei suoni udibi-
immersione in sostanze liquide. Con gli interessan- li e l'altra a quello degli udibili e degli ultrasuoni
ti risultati di far piegare la fiamma di una candela, che, come è risaputo, assumono valori di frequenza

Con gll ultrasuonl ed una certa potenza elettrica in gioco, si può


piegare la fiamma di una candela, distruggere gli Insetti nocivi,
mettere In fuga animali molesti o creare una turbolenza idrica
senza un apparente motivo reale.

614
Un solo apparecchio per tanti esperimenti curiosi e simpatici.

Si può agire all'aria libera e all'interno di masse liquide.

Si opera con alimentazione a pile e da rete.

superiori ai 20.000 Hz, cioè al di là della soglia mas- un potenziometro (R5), un altoparlante (TWP),
sima dell'udito dell'uomo adulto. Infatti, l'orecchio una presa jack (TP), tre interruttori (Sl - S2 - S3)
umano percepisce assai bene un fischio, finché la ed alcuni componenti elettronici di tipo comune.
frequenza di questo non diventa tanto elevata da A seconda dell'uso che se ne vuol fare, il circuito di
impedirne l'ascolto. Ma se l'orecchio non avverte figura 1 deve essere alimentato con pile oppure
la presenza di un fischio acutissimo, ciò non vuol tramite apposito alimentatore da rete. Più precisa-
dire che il fischio stesso sia scomparso, perché esso mente, qualora l'impiego del generatore di fre-
è ancora presente nell'aria sotto forma di ultrasuo- quenze acustiche venga fatto per esperimenti al-
no. Con questi due tipi di suoni, dunque, udibili e l'aria libera, allora l'alimentazione deve essere de-
non udibili, generati dal nostro apparato, offriamo rivata da pile ed occorre far uso dell'altoparlante
al lettore l'opportunità di esercitarsi nello studio e TWP (tweeter piezoelettrico); se invece gli esperi-
nel riscontro delle conseguenze pratiche che deri- menti sono condotti dentro masse liquide, l'ali-
vano dall'impiego delle frequenze acustiche. mentazione deve provenire dalla rete, mentre sulla
presa TP, che esclude automaticamente il TWP, va
applicato un TP, cioè un trasduttore piezoelettrico,
CIRCUITO DELL'OSCILLATORE secondo il seguente schema:
Il progetto dell'oscillatore di bassa frequenza, di Esper. all'aria libera: impiego di TXP ed alim. con
cui più avanti esamineremo il funzionamento, è ri- pile
portato in figura 1. Questo è principalmente com- Esper. in sost. liquide: impiego di TP ed alim. da
posto da un integrato (ICI), un transistor (TRl), rete

615
1·-·-·-·-·-·-· -·-·-·- - -· -·-· -· -·-·-· -

53

..·1 ..
2 13
3 12
DZ
[\s "
.
5 10
I C 1
,
e
vcc
e
PRESA
RI R2 TP

R4

Fig. 1- Progetto dell'oscillatore a frequenze acustiche. L'uscita, a seconda degli


esperimenti che si vogliono effettuare, avviene su due tipi di trasduttori. Con S2 si
muta la gamma di frequenze generate, con R5 si ottiene la regolazione fine. L'inter-
ruttore S1consente di inviare all'uscita un segnale continuo oppure interrotto. L'all-
mentazione può essere di due tipi, come ricordato nel testo.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R6 = 1.000 ohm- 1/2 W
C1 = 1F(non polarizzato) R7 = 2.200 ohm - 1/4 W
C2 = 1.000pF R8 = 270ohm-2 ±3W
C3 = 1.000pF
C4 = 100.000 pF
Varie
IC1 = 4093
Resistenze TR1 = 2N1711
R1 = 120.000ohm- 1/4 W DZ = diodo zener (15V-1W)
R2 = 1megaohm- 1/4 W DL = diodo led (quals. tipo)
R3 = 2.200 ohm - 1/4W S1- S2 - S3 = interrutt.
R4 = 47.000 ohm - 1/4W TWP = altoparlante (tweeter piezo)
R5 = 500.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TP = trasduttore piezo (vedi testo)

É ovvio che il TWP rimane inserito internamente ne esterna, collegato alla presa jack tramite cavo
al contenitore, dentro il quale è introdotto il mo- conduttore.
dulo elettronico, mentre il TP rimane in posizio- L'interruttore S2 funge da commutatore di ban-

616
s1

use.

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del generatore di frequenze acusti-
che Interamente realizzato su circuito stampato. La resistenza R6 deve essere corto-
circuitata se l'alimentazione avviene tramite tre pile da 4,5 V collegate in serie. I colle-
gamenti con i vari elementi di comando e regolazione vanno eseguiti con fili condut-
tori flessibili.

da, a seconda della sua posizione ( chiuso o aper- FUNZIONAMENTO ELETTRONICO


to). E i limiti delle due bande sono i seguenti:
Dopo aver descritto a grandi linee il progetto di
S2 chiuso: 1,3 KHz - 14 KHz
figura 1, cerchiamo ora di analizzarne dettaglia-
S2 aperto: 2,5 KHz - 30 KHz
tamente il comportamento circuitale.
Con R5 (potenziometro) si individuano tutti i va- L'integrato ICl, per il quale si impiega il modello
lori intermedi compresi fra quelli estremi citati. 4093, si comporta da quadruplo trigger di
Come si può notare, le due bande di frequenze Schmitt con due ingressi per sezione.
acustiche, hanno in comune la porzione estesa La sezione "a" oscilla alla frequenza di soli 2 Hz
fra 2,5 KHz e 14 KHz. Questa ripetizione di valo- se l'interruttore S 1 è chiuso, altrimenti non oscil-
ri sulle due gamme è stata appositamente voluta la affatto, perché con Sl aperto viene a mancare
per la sua utilità pratica. l'alimentazione VCC.
L'interruttore S 1, nelle sue due posizioni di aper- L'uscita 3, che si trova allo stato logico 1, abilita
to o chiuso, consente di inviare al trasduttore, la sezione "b", la quale oscilla a frequenza sonica
qualunque dei due esso sia, o TWP oppure TP, o supersonica, a seconda della posizione di S2 e
un segnale continuo o interrotto alla cadenza di della regolazione imposta al potenziometro R5.
due volte al secondo; il diodo led DL, in corri- Le oscillazioni della sezione "a" sono da attri-
spondenza, rimane sempre acceso o lampeggia buirsi ai processi di carica e scarica del condensa-
con la stessa frequenza. tore C2 tra le soglie di scatto dell'ingresso 6 di
617
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del
circuito stam pato da approntare su una
basetta-supporto di m ateriale isolante,
necessaria per la realizz azlone del m o-
dulo elettronico del generatore sonico e
supersonico.

ICI, che presenta una notevole isteresi; infatti, la dell'entrata 6, trattandosi di una porta invertente.
distanza tra le soglie è pari ad un terzo della ten- La stabilità della frequenza generata dall'oscilla-
sione di alimentazione. tore dipende, in larga misura, dalla buona qualità
L'isteresi, essendo dovuta ad una reazione positi- dei componenti impiegati, quelli esterni all'inte-
va interna, garantisce il mantenimento delle grato, dato che le soglie interne sono natural-
oscillazioni. Ma lo stadio deve sempre oscillare, mente compensate sia in temperatura che in ten-
anche perché il suo ingresso è costretto ad un pe- sione di alimentazione, almeno entro certi limiti
renne, quanto vano inseguimento dell'uscita, es- di normale funzionamento.
sendo il condensatore caricato dall'uscita 4 di Per variare la frequenza di oscillazione, è possibile
ICl, che rimane in controfase con lo stato logico intervenire sui valori del condensatore C2 e della

24V
0,54
±

Cl

RETE

Flg. 4 - Circuito di alimentazione da rete, da impiegare


per l'uso del generatore di frequenze acustiche quan- C1. = 4.700 F- 40VI(elettrolitico)
do, In uscita, necessita una buona dose di potenza
elettrica. Non essendo stabilizzata la tenslone, duran- R1 = 22.000ohm- 1/2 W
te il funzionamento questa può scendere al valore mi- DL = diodo led (quals. tipo)
nimo di 30 V, senza tuttavia sollevare problemi pratici p1 = ponte raddrizz. (1A- 100VI)
al fini delle sperimentazioni. T1 = trasf. (220 Vca- 24 Vca- 0,5 A)

618
Fig. 5 - La piegatura della fiam m a di una
candela è forse uno degli esperim enti
più attraenti.

resistenza R4, ricordando che per quest'ultima non tensione VCC, che può assumere il valore massi-
si deve scendere al di sotto dei 10.000 ohm e nep- mo di 36 Vcc, mentre l'integrato riceve una ten-
pure oltrepassare la soglia superiore dei 4,7 me- sione di alimentazione stabilizzata dal diodo ze-
gaohm. Per il condensatore C2, invece, non si deve ner DZ sul valore di 15 Vcc. Si tenga presente,
superare il limite inferiore di 1.000 pF. infatti, che per pilotare efficacemente un trasdut-
Il potenziometro R5, in serie al quale è collegata
la resistenza R4, effettua la regolazione fine della
frequenza di oscillazione. Ecco perché questo
componente deve essere di ottima qualità, possi-
bilmente di tipo "multigiri" ( 10 o 20 giri).
Per dimezzare la frequenza tramite l'interruttore
S2, si può raddoppiare la capacità, collegando il
condensatore C3 in parallelo con C2.
Se l'ingresso 5 della sezione "b" di ICl è "alto",
questa stessa sezione viene abilitata ed oscilla.
Ma se l'ingresso è "basso", l'oscillatore si blocca.
E questo livello è controllato dall'uscita 3 della
sezione "a" di ICl, che funziona allo stesso mo-
do della sezione "b", ma ad una frequenza molto
più bassa, in modo da abilitare, a lunghi interval-
li, l'oscillazione e rendere più evidenti gli effetti,
limitando allo stesso tempo i consumi.
Costringendo il piedino 2 allo stato logico "bas-
so", le oscillazioni divengono continue.

STADIO FINALE

Le sezioni "c - d" di ICI sono collegate in paral-


Flg. 6- Immergendo il dischetto di ceramica (TP) in una
lelo allo scopo di erogare maggiore corrente. bacinella piena d'acqua, si ottiene la pulltura di un pic-
Queste pilotano il transistor finale TRl, che è un colo oggetto metallico.
NPN di tipo 2Nl711, montato nella configurazio-
ne ad emittore comune.
Il transistor TRl è alimentato direttamente dalla

619
CESTELLO IN PLASTICA

DI CARTA

PIEZO

CAPOFILO
Flg. 7 - Vista in sezione dell'altoparlante tweeter da utilizzare
per gli esperimenti con le frequenze soniche ed ultrasoniche.
Per ottenere Il trasduttore piezoelettrico TP, occorre elimina-
re il cono ed estrarre il disco di ceramica.

tore piezoelettrico, si deve fornire a questo una sduttori. Tali considerazioni peraltro, esulano dal
tensione elevata anche se si tratta di un modello programma svolto in questa sede.
a bassa tensione, perché l'effetto piezoelettrico si Possiamo ora concludere l'esame del circuito elet-
manifesta ad elevate intensità di campo elettrico. trico di figura 1 ricordando che il transistor TRl
In pratica, pur riducendo lo spessore delle lami- apre e chiude, verso la linea di alimentazione nega-
ne piezoelettriche a misure dell'ordine del deci- tiva, la resistenza R8 da 270 ohm, con una corrente
mo di millimetro, occorrono almeno le decine di determinata dalla legge di Ohm: V : R = I, ossia,
volt per raggiungere potenze notevoli. considerando il valore della tensione di alimenta-
Il transistor TR 1 funziona soltanto in commuta- zione VCC nella misura di 34 V,:
zione e quindi non dissipa eccessivamente; co-
munque, è consigliabile l'uso di un piccolo radia- 34V:270ohm = 0,126A
tore, soprattutto se si fa impiego di grossi tra-
sduttori acustici, con grande capacità. A tale valore di corrente, circolante nel transistor
Per trasduttori a 40 KHz, ad esempio, si deve ab- TRl, corrisponde quello di potenza commutata
bassare il valore di R4 a 10.000 ohm e quello di dal semiconduttore (V x I = W):
RS a47.000ohm.
Ricordiamo appena che, per ottenere potenze 34Vx0,126A = 4,28W
elevate, si debbono impiegare trasduttori piezoe-
lettrici accordati, come quelli montati nelle mac- Dunque, sui terminali del trasduttore piezoelet-
chine di lavaggio ad ultrasuoni, pilotati con tra- trico, è presente una discreta potenza elettrica.
sformatore, ma ciò implica un ridimensionamen-
to, con relativo nuovo schema, dello stadio pilo-
tato dal transistor TR 1. ALIMENTAZIONE
Le potenze elevate richiedono necessariamente
una uscita di tipo induttivo, che deve essere ac- Il circuito di figura 1, come è già stato detto, a
cordata alla frequenza di risonanza del trasdutto- seconda dell'impiego che se ne vuol fare, richie-
re, rappresentato da una grossa capacità che ac- de due sistemi di alimentazione: con pile e da re-
cumula una notevolissima quantità di energia te.
reattiva, che non può assolutamente essere dissi- L'alimentazione con pile si effettua in tutti quegli
pata ad ogni ciclo dal transistor TRl, come inve- esperimenti in cui sono in gioco le piccole poten-
ce si usa fare, per semplicità, con i piccoli tra- ze elettriche, più precisamente negli impieghi
620
con TWP interno e prove pratiche all'aria libera. La tensione continua, derivata dall'alimentatore,
In questo primo caso occorrono tre pile piatte, potrebbe anche essere raggiunta tramite un col-
da 4,5 V ciascuna, collegate in serie, in modo da legamento in serie di sette pile piatte da 4,5 V
erogare la tensione complessiva di 13,5 V. Ma ciascuna, in modo da comporre un generatore da
con l'impiego delle pile occorre cortocircuitare, 31,5 V. Ma la durata sarebbe assai breve e la spe-
tramite l'applicazione di un ponticello, la resi- sa continua.
stenza R6, mentre il diodo zener DZ può rima- Facciamo presente che, non essendo stabilizzata
nere inserito al suo posto, essendo caratterizzato la tensione in uscita dall'alimentatore di figura 4,
da una tensione superiore a quella di alimenta- questa potrà ridursi al valore di 30 Vcc, durante
zione delle pile (15 V). Infatti, questo compo- il funzionamento, ma ciò non costituisce un pro-
nente non assorbe corrente e la sua presenza di- blema per la buona riuscita degli esperimenti.
viene indifferente.
Nel secondo caso, ossia quando necessitano po-
tenze elettriche superiori, onde effettuare esperi- I TRASDUTTORI ACUSTICI
menti dentro masse liquide tramite il TP esterno,
il circuito di figura 1 deve essere alimentato con Il principale problema, in sede di montaggio del di-
il dispositivo riportato in figura 4, che è in grado spositivo descritto in queste pagine, è rappresenta-
di fornire una tensione continua, non stabilizzata, to dall'individuazione dei due trasduttori acustici
di30V + 34V. TWP e TP ritenuti i più adatti. Per esempio, nei no-
Con l'impiego dell'alimentatore da rete, la resi- stri laboratori, dopo una serie di prove e sostituzio-
stenza R6 rimane al suo posto e lavora assieme ni di alcuni componenti, abbiamo raggiunto i mi-
al diodo zener DZ. gliori risultati pratici con l'impiego del tweeter

CAVETTO
SCHERM.

ASD.
IEZO
LINGUETTA

Flg. 8-II trasduttore piezoelettrico TP, necessario per effettuare gli esperimenti den-
tro sostanze liquide, deve essere collegato con un cavetto schermato che, all'altra
estremità, presenta uno spinotto di tipo Jack.

621
Flg. 9 - Nella parte posteriore del contenitore m etallico del generatore di suoni ed
ultrasuoni sono presenti due soli elem enti: l'altoparlante TW P e la presa jack per il
collegam ento con il trasduttore TP.

(TWP) della Philips, contrassegnato con la sigla di gura 8, dove si vede che sui due conduttori originali
catalogo AD2200/PT, che è quello da noi schema- uscenti dal disco di ceramica, sono saldati a stagno i
tizzato in figura 7. Ma di questo componente oc- terminali di un cavetto schermato munito, all'e-
corrono due modelli uguali; uno viene impiegato in stremità opposta, di spina jack.
funzione di TWP, l'altro deve essere smontato per
ricavarne la piastrina piezoelettrica da utilizzare in
veste di TP. Dunque, uno dei due trasduttori va MONTAGGIO DELL'OSCILLATORE
montato internamente al contenitore metallico del
generatore di suoni ed ultrasuoni, l'altro va aperto La composizione del modulo elettronico dell'oscil-
nel modo seguente. latore sonico e supersonico si effettua su circuito
Tramite una lametta da barba, con molta pazienza stampato, il cui disegno in grandezza reale è rap-
e circospezione, si incide il cono lungo la circonfe- presentato in figura 3.
renza esterna, dopo aver preso visione del disegno Il piano costruttivo di figura 2, come abbiamo det-
di figura 7. Quindi lo si solleva e, tramite il saldato- to, è valido per l'alimentazione da rete, mentre per
re, si dissaldano i conduttori che collegano il disco l'alimentazione con pile si deve cortocircuitare la
di ceramica ai terminali di impiego del componen- resistenza R6.
te. Questo disco, privato del cono ma con i suoi fili Il tutto poi verrà introdotto in un contenitore me-
conduttori originali uscenti, funge da trasduttore tallico, come quello riprodotto nelle pagine di
piezoelettrico (TP) da immergere, a scopo speri- apertura del presente articolo, sul cui pannello
mentale, nelle masse liquide. frontale sono presenti i seguenti elementi:
Il lavoro di approntamento del TP è illustrato in fi-

622
1°- interruttore S 1 per segnali cadenzati o continui. 4° - frantumare piccole lastre di ghiaccio stret
2°- diodo led lampeggiante o sempre acceso. con pinzette.
3°. potenz. R5 per regolaz. sintonia fine.
4° - interruttore S2 per cambio-banda. Limitiamo a questo breve elenco gli esperimenti
5°. interruttore S3 per alimentaz, ON-OFF. possibili con S2 aperto. E ricordiamo che i risultati
dipendono dall'esatto valore di frequenza indivi-
Nella parte posteriore del contenitore metallico, duato lentamente e pazientemente tramite il po-
come si può notare in figura 9, è applicata la presa tenziometro R5 per il quale, lo ripetiamo, sarebbe
jack per il collegamento con il trasduttore TP ed è opportuno far uso di un multigiri (10 o 20 g,iri).
pure presente il foro circolare sul quale si affaccia, Passiamo ora all'alimentazione da rete, tramite la-
dall'interno, il trasduttore TWP. limentatore pubblicato in figura 4, con l'interrutto-
Dentro lo stesso contenitore metallico sono inseri- re S2 chiuso ed il trasduttore TP applicato sull ap-
te anche le tre pile da 4,5 V collegate in serie. posita presa jack, che esclude automaticamente il
trasduttore TWP, per:

1°. creare degli spruzzi d'acqua, come dimostrato


IMPIEGHI DELL'APPARATO nel disegno d'inizio articolo.
2°- mettere in rotazione una massa d'acqua dentro
Alcuni degli esperimenti realizzabili con il disposi- un bicchiere.
tivo descritto in questa sede sono già stati ricordati 3°. miscelare un liquido colorato nell'acqua.
altri invece appena suggeriti. Vale quindi la pena di 4°- pulire piccole parti metalliche, come illustrato
riassumere brevemente, qui di seguito, le modalità in figura 6.
d'impiego del progetto nelle più importanti prove 5° - generare una cortina di nebbia sulla superficie
pratiche sperimentali. d'acqua.
Con l'alimentazione a pile, vale a dire con una pic-
cola potenza in gioco, la resistenza R6 cortocircui- Anche per questa seconda serie di esperimenti o,
tata e l'interruttore S2 aperto, si utilizzano i segnali meglio, per la loro completa riuscita, è necessario
uscenti dall'altoparlante TWP per: individuare, assai pazientemente, il valore di fre-
quenza più adatto.
1°. analizzare le reazioni di insetti ed animali agli Ovviamente, quelle citate, sono soltanto una parte
ultrasuoni. di tutte le prove pratiche che con il nostro oscillato-
2°- spostare la fiamma di una candela come indi- re si possono eseguire, perché spetta ora alla buona
cato in figura 5. volontà e alla immaginazione del lettore impiegare
3°- disperdere il fumo presente intorno al trasdut- lo strumento in mille altri modi, sempre simpatici
tore acustico. e, talvolta, seducenti.

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 - 20125 Milano

623
FUNZIONI LOGICHE
Tutti noi, ormai da parecchio tempo, siamo diven- ce o l'impianto ad alta fedeltà. Ecco perché si è ri-
tati assidui utenti di circuiti elettronici logici, quelli tenuto doveroso, ovviamente a beneficio dei prin-
in cui sono presenti i ben noti integrati. Talvolta in- cipianti e dei nuovi lettori, volgarizzare, attraverso
consciamente, altre volte con cognizione di causa. alcune pagine del periodico, quelle che sono rite-
Non tutti i lettori, quindi, pur avvertendone una nute le più semplici funzioni logiche ottenibili con
naturale necessità, ma per svariati motivi, hanno gli integrati e che prendono i nomi di NOT- AND-
ancora trovato l'occasione di risalire alle origini, di NAND- OR - NOR. Su queste funzioni, dunque,
conoscere i fondamenti, in particolar modo circui- ci intratterremo nel corso del presente articolo,
tali, che hanno promosso questa affascinante rivo- cominciando proprio con la funzione NOT.
luzione tecnologica, che ci aiuta a vivere meglio
molte attività della giornata lavorativa, familiare e
privata. Eppure, senza accorgersene, le funzioni lo- GENERALITÀ
giche, che possono intendersi come i comporta-
menti pratici degli integrati, ci coinvolgono quoti- Prima di iniziare la dettagliata analisi delle funzio-
dianamente in operazioni più frequenti di quelle ni logiche, vogliamo anticipare alcune nozioni teo-
esercitate sul comune interruttore di luce, sul tele- riche, necessarie per una ovvia semplificazione de-
fono, in automobile, nel televisore, sulla calcolatri- gli argomenti trattati. Cominciamo pertanto col di-

Tutti I nuovi lettori, alle prime armi con l'elettronlca, possono ac-
quisire tal uni concetti fondamentali, relativi alle logiche Integra-
te, leggendo attentamente queste pagine ed osservando gli
schemi in esse riportati.

624
re che, alla parola "integrato", viene spesso ag- istante, dal valore della tensione o da quello della
giunto l'aggettivo "digitale", che potrebbe far pen- corrente, mentre nei secondi vengono indicati sol-
sare ad una certa relazione del componente con ... tanto attraverso due livelli logici, che possono esse-
le dita della mano. Ma ciò è assolutamente errato, re indicati con "vero o falso", "alto o basso", "1 o
perché "digitale" proviene dalla lingua anglosasso- O".
ne, più precisamente da "digit", che vuol dire nu- I due semplici schemi, riportati nelle figure 1 e 2,
merico, ossia che tratta i numeri e non le grandezze interpretano, nella pratica, questi ultimi concetti.
variabili. Più precisamente, nello schema di figura 1 si realiz-
Assai spesso, in sostituzione dell'aggettivo "digita- za il livello logico "1', mentre nello schema di figu-
le", si usa dire "logico" e noi stessi abbiamo già ra2 è raggiunto il livello logico "O". Nel primo caso
menzionato l'espressione "funzioni logiche", alle lo stato "l" corrisponde al circuito con lampada LP
quali ora, chi ci legge, può attribuire chiara inter- accesa, nel secondo caso lo stato logico "O" corri-
pretazione. Ma passiamo ad altro argomento, ov- sponde al circuito con lampada LP spenta.
vero alle soglie logiche. Sempre in riferimento ai due schemi delle figure 1
La principale differenza che intercorre fra i circuiti e 2, ricordiamo che si suole pure dire che, in seguito
tradizionali e quelli digitali sta nel fatto che, nei alla posizione assunta dall'interruttore (1 o O), sul
prim i, i segnali sono caratterizzati, ad un dato punto A il livello logico può essere" l" o "O".

Alcune interpretazioni di concetti teorici a beneficio dei princi-


pianti.

Stati logici e circuiti analogici.

Tabelle della verità e condizioni degli ingressi e delle uscite.

625
Flg. 1 - Con questo semplice schema si definisce il
concetto di stato logico "1", chiamato pure "vero" o
"alto", L'interruttore posizionato in 1 chiude l'alimen-
tatore sulla lampada LP, la quale si accende. Lo stato
logico va individuato sul punto A= 1.

+
Fig. 2 -Lo stato iogico "O", chiamato anche "basso" o
"falso", è valutabile sul punto circuitale A = O. Esso è
stabilito dalla posiz1one dell'Interruttore SA su O, la
quale mantiene aperto il circuito di alimentazione del-
la lampada LP che rimane spenta.

R1 = 10.000ohm
R2 = 1.000ohm
R2 TR1 = 2N1711
DL = diodo led
u ALIM. = 9Vcc
TR1
O
/

a 9V

DL
e

TAB. VERITÀ Fig. 3-Con il circuito qui riportato è faci-


le interpretare il comportamento della
A u funzione logica NOT, detta anche IN-
VERTER. A seconda della posizione as-
o
o
»" NOT
sunta dall'interruttore, lo stato loglco in
entrata (A) può essere "O" o "1", corri-
spondentemente e in pieno accordo con
la tabella della verità, l'uscita U può as-
sumere lo stato logico "1" o "O". II sim-
bolo elettrico della funzione è riportato
INV in basso, a destra della figura.

626
R3
rr ?

e
vii
e
è
9V
o l Il
TR2
Il e
b
R1 = 10.000ohm
R2 = 10.000 ohm
R3 = 1.0000hm
TR1 = 2N1711
R2 u e
u
TR2 = 2N1711 Il DL
DL = diodo led
ALIM. = 9Vcc

TAB. VERITÀ
A B U

o o o
Fig. 4 - Per interpretare la funzione Inte-
grata AND, basta far riferimento allo o o
schema qui pubblicato. Nel quale il dio-
do led DL si accende soltanto quando, in o o
accordo con la tabella della verità, l'in- AND
gresso A e l'ingresso B si trovano en-
trambi nella condizione logica "1".

La presenza della lampada LP serve soltanto a con- ti da elementi di piccole dimensioni, nei quali sono
ferire un aspetto pratico ai due circuiti, mentre ciò concentrate migliaia di resistori, diodi e transistor.
che importa sapere è quale tipo di tensione viene
applicata ad LP, quella positiva + VCC o quella
negativa VCC. A queste infatti corrispondono i FUNZIONE NOTO INVERTER
due stati logici.
Ovviamente, elaborando in misura più complessa i La funzione logica può intendersi come il compor-
due stati logici, si costruiscono macchine elettroni- tamento pratico dell'integrato. Essa non è necessa-
che dotate di circuiti complicatissimi e le cui fun- riamente associata a grandezze elettriche, ma ri-
zioni di elaborazione sono appunto affidate a quei mane definita da quelle fisiche, le più svariate. Tut-
componenti che prendono il nome di integrati e tavia, per chiarezza di linguaggio e semplicità di in-
che, nella loro realtà costruttiva, sono rappresenta- terpretazione, nell'esempio riportato in figura 3 e

627
R4

1
TAB VERITA

4 u s
Fig. 5 - La zona a sinistra dello schema
o o I
qui riportato riflette il circuito dell'AND
di figura 4, mentre quella a destra ricor-
o 1 1
~ da la funzione NOT di figura 3. Sommate
Insieme, queste due logiche Interpreta-
o 1 no il comportamento della funzione
NAND NAND, il cui simbolo elettrico è disegna-
o to In basso, sulla destra della figura.

in quelli successivi si fa sempre riferimento a se- mentre l'uscita, come si nota sulla tabella della ve-
gnali elettrici. Lo schema di figura 3 non impiega, rità, è allo stato "0. II quale mantiene spento il
come sarebbe ovvio, un circuito integrato, ma uno diodo led. Viceversa, quando il deviatore è posizio-
di tipo tradizionale, che consente di interpretare nato su O, l'uscita raggiunge la condizione logica
agevolmente il comportamento della funzione lo- "1" ed il diodo led è spento. Ma vediamo il perché.
gica NOT, chiamata pure funzione INVERTER. Quando il commutatore si trova in 1, sulla base del
Essa realizza la negazione (NOT) del segnale d'in- transistor TRl è applicata la tensione di polarizza-
gresso presente sul punto A L'uscita (U) infatti si zione positiva, come deve accadere per un transi-
trova allo stato logico "1 quando l'entrata è allo stor di tipo NPN, il quale si trova in saturazione e
stato "O" e viceversa. Ma a questo punto scaturisce conduce quindi corrente, la quale attraversa la resi-
spontanea la composizione di una semplice tabella, stenza R2 riducendo a O V circa la tensione sul col-
che va sotto il nome di TABELLA DELLA VERI- lettore e non potendo quindi alimentare il led che
TÀ e dalla quale si possono dedurre tutti i possibili rimane spento. Al contrario, quando il commuta-
stati del dispositivo, ovvero tutte le relazioni esi- tore è posizionato su O, il punto A si trova allo stato
stenti tra ingresso ed uscita. logico "0"; sulla base di TRl è applicata la tensione
Nello schema di figura 3, la tabella della verità è ri- negativa e questo componente rimane quindi al-
portata in basso a sinistra. Con A si indica l'entrata l'interdizione, mancandogli l'esatta polarizzazio-
della logica, con U l'uscita. Ora, quando l'interrut- ne. Pertanto la corrente può ora scorrere attraver-
tore è posizionato come nello schema, il punto A, so la resistenza R2 ed il diodo led DL, che si accen-
cioè l'entrata della logica si trova allo stato "1", de in perfetto accordo con la tabella della verità.

628
R1 = 10.000ohm
R2 = 1.000ohm
D1 = 1N914(diodo al silicio)
D2 = 1N914 (diodo al silicio) R2
TR1 = 2N1711
DL = diodo led
ALIM. = 9Vcc

e
9V
e

DL

TAB. VERITÀ
A B U

Fig. 6 - Una funzione logica OR attiva l'u-


o o o
sclta, ovvero la eleva allo stato "1",
quando almeno uno degli Ingressi, che
possono essere in numero superiore a
due, rimane allo stato "1". Soltanto in
queste condizioni, come si può desume-
o
o
D> OR
re dalla tabella della verità riportata in
basso a sinistra, Il diodo led si accende.

Concludendo: nella funzione NOT (negazione) ad TÀ e, in basso a destra, il simbolo grafico della fun-
uno stato logico presente in ingresso corrisponde zione logica in esame.
uno stato logico opposto in uscita. Oppure, il che è Lo schema di figura 4, che nulla ha a che vedere
la stessa cosa, lo stato logico in entrata risulta inver- con il circuito integrato, si limita ad interpretare, in
tito (INVERTER) in uscita. modo tradizionale, per mezzo di due transistor del-
Sulla destra, in basso di figura 3, è riportato il sim- lo stesso tipo, collegati in serie tra di loro, e di pochi
bolo grafico, universalmente adottato nella com- altri componenti, quanto avviene in una funzione
posizione dei circuiti teorici, della funzione logica AND a due ingressi, rispettivamente segnalati con
NOT. AeB.
Interpretiamo ora quanto esprime la tabella della
verità e cominciamo dalla prima riga, quella in cui
FUNZIONE ANO compaiono tre zeri.
Quando i due commutatori S sono posizionati en-
In lingua inglese il termine AND equivale alla no- trambi su O, le due entrate, ovvero i punti A e B si
stra congiunzione "e". Infatti, nella funzione trovano allo stato logico "O", perché sulle basi dei
AND, l'uscita raggiunge lo stato logico "l" se la due transistor NPN vengono applicate le tensioni
prima entrata "e" la seconda entrata si trovano allo negative. Conseguentemente i transistor non con-
stesso stato logico "1. E questo è pure il caso indi- ducono ed il diodo DL rimane spento, cioè l'uscita
cato nel circuito di figura 4, nel quale, in basso a si- U assume lo stato logico "0". Lo stesso risultato si
nistra, è presentata la TABELLA DELLA VERI- ottiene quando il solo punto B viene elevato allo
629
R1 = 10.000ohm
R4 R2 = 1.000ohm
R3 =
10.000ohm
R4 = 1.000ohm
TR1 u TR1 = 2N1711
e
9V
TR2 = 2N1711
DL = diodo led
e D1 = 1N914(diodoalsilicio)
a D2 =
1N914(diodo al silicio)
ALIM. = 9Vcc

TAB. VERITÀ
A 8 u
Fig. 7 - La funzione logica NOR costitui-
o o sce il risultato dell'insieme delle due
funzioni NOT e OR. Anche il comporta-
_o__, o mento di questa logica è facilmente de-
ducibile dalla lettura della tabella della
o o verità riportata in basso a sinistra di figu-
NOR ra.
o

stato logico "1, dopo aver commutato il solo com- In pratica, la funzione AND è realizzata tramite i
mutatore SB, come indicato nella seconda riga del- due transistor TRl -TR2, quella NOT attraverso il
la tabella della verità. Ed il fenomeno si ripete transistor TR3 che, come è stato detto, si comporta
commutando il solo commutatore SA (terza riga da invertitore dell'AND. Risulta, infatti, che lo sta-
della tabella). to logico, presente sul collettore del transistor
Le cose cambiano, invece, quando i commutatori TR3, appare invertito rispetto a quello presente
assumono le posizioni indicate nello schema di fi- sulla sua base. Dunque, quando l'uscita U si trova
gura 4, perché in tal caso entrambi i punti circuitali allo stato logico "1, il diodo led DL è acceso, vice-
A e B assumono lo stato logico "1", ovvero, sulle versa rimane spento (uscita allo stato logico "O").
basi di TRl e TR2 viene applicata la tensione di po- Se si analizza la TABELLA DELLA VERITÀ, ri-
larizzazione positiva che manda in conduzione i portata in basso a sinistra di figura 5, si nota che il
due componenti e la cui corrente attraversa pure il diodo led rimane spento soltanto in una condizio-
led collegato sull'emittore di TR2, il quale si accen- ne, quando entrambe le entrate A e B si trovano al-
de e rimane acceso finché non mutano uno o en- lo stato logico "1", cioè quando i due commutatori
trambi gli stati logici delle due entrate A e B. si trovano contemporaneamente sulla posizione 1
ed inviano quindi alle basi dei due transistor TR 1 -
TR2 una tensione di polarizzazione positiva. In tal
FUNZIONE NAND caso, i due transistor, collegati in serie, conducono
corrente o, come si suol dire, sono saturi ed appli-
Quando la funzione AND, già descritta in prece- cano alla base di TR3, tramite l'emittore di TR2,
denza, è seguita dalla funzione logica NOT, pure una tensione positiva rispetto alla linea di alimen-
precedentemente analizzata, si ottiene la nuova lo- tazione negativa, la quale manda in conduzione
gica NAND (NOT + AND = NAND). Ecco perché TR3. Sul collettore del quale la tensione è di O V,
lo schema di figura 5 ripete, nella zona di sinistra il perché la corrente fluisce tutta attraverso la resi-
circuito dell'AND di figura 4 e, a destra, quello del stenza R6 e lo stesso transistor, senza interessare il
NOT proposto in figura 3. diodo led. E questo è il caso illustrato nello schema
630
di figura 5 nel quale, lo ripetiamo, il led rimane
spento, in accordo con l'ultima riga della tabella
della verità.
Nelle altre condizioni elettriche del commutatore
S, per esempio quella corrispondente alla prima ri-
ga della tabella della verità, i tre transistor si trova-
no all'interdizione e la corrente dell'alimentatore
prende la via della resistenza R6 e del diodo led DL
che appare acceso. La stessa cosa si verifica quando
uno soltanto dei due commutatori è posizionato in circuiti con un numero di entrate superiori a quelle
1 e l'altro sullo O, perché se uno dei due transistor dello schema proposto.
TRl - TR2 potesse diventare conduttore, il secon- I due diodi al silicio, presenti nello schema di figura
do rimarrebbe all'interdizione. E questa stessa 6, impediscono che i due ingressi A e B possano in-
condizione si rifletterebbe sul terzo transistor TR3. fluenzarsi a vicenda, disturbandosi. Questi applica-
In basso a destra di figura 5 è riportato il simbolo no la tensione continua di 9 Vcc alla base di TRl il
grafico che individua la funzione logica NAND. quale, divenendo conduttore, accende il led con la
corrente di emittore che, nel nostro circuito, sim-
boleggia l'uscita U. È evidente che per spegnere il
FUNZIONE OR diodo led DL, nessuno dei due interruttori deve
chiudere il circuito di alimentazione positiva sulla
Il termine OR in lingua inglese significa "o", "op- base del semiconduttore.
pure". Ebbene, una funzione logica OR attiva l'u- Il simbolo grafico della funzione logica OR è ripor-
scita, ovvero la eleva allo stato logico "l", quando tato in basso a destra dello schema.
risulta attivato almeno uno degli ingressi, ovvero,
quando "o" un ingresso, "o" un altro, si trovano al-
lo stato logico" l". FUNZIONE NOR
Ora, se associamo allo stato logico "1" quello di
chiusura di un interruttore e quello di accensione Molto spesso la logica NOT rimane associata ad al-
di un diodo led, possiamo affermare che il circuito tre funzioni elementari, delle quali inverte i segnali
di figura 6 esemplifica sicuramente la funzione lo- relativi. Così, ad esempio, una funzione OR, segui-
gica OR. Basta infatti che l'interruttore SA "o" ta da una funzione NOT, determina una funzione
l'interruttore SB siano chiusi (stato logico "1" in NOR (NOT+ OR =NOR).
entrata) per far accendere il diodo led DL (stato lo- Il comportamento della logica NOR è interpreta-
gico "l" in uscita). Ma il diodo DL si accende pure bile mediante la sua TABELLA DELLA VERITÀ
se all'entrata del circuito di figura 6 si verifica una che appare riportata in basso a sinistra di figura 7.
terza condizione, cioè se entrambi gli interruttori Aggiungendo il transistor TR2 allo schema elettri-
sono chiusi, vale a dire quando le due entrate si tro- co di figura 6, con il quale è stata interpretata la
vano contemporaneamente allo stato logico "l". funzione logica OR, si ottiene la funzione logica
Tutto ciò si può immediatamente desumere dalla NOR, come indicato nello schema di figura 7. Nel
TABELLA DELLA VERITÀ riportata in basso a quale si può osservare che, quando uno soltanto
sinistra di figura 6. dei due interruttori è posizionato in 1, il diodo DL
Come accade per tutte le altre tabelle della verità, rimane spento. Infatti, finché uno dei due diodi ap-
anche per questa la lettura si effettua in senso oriz- plica alla base di TRl la tensione positiva di 9 Vcc,
zontale. Per esempio, facendo riferimento alla pri- questo conduce e polarizza correttamente la base
ma riga, si può constatare che, trovandosi le due di TR2, il quale è pure conduttore di corrente at-
entrate A e Ballo stato logico "O", anche l'uscita U traverso se stesso e la resistenza R4, presentando
rimane in questo stesso stato. Cioè quando i due un valore di tensione di O V sul suo collettore. Il
interruttori sono commutati su O, il led rimane led, dunque, non può accendersi, perché l'uscita U
spento. rimane allo stato logico "O". Soltanto se viene a
Facendo riferimento alla seconda riga, si può affer- mancare la tensione di polarizzazione di base su
mare che, trovandosi l'entrata A allo stato logico TR 1, questo rimane all'interdizione e la stessa cosa
"O" e quella B allo stato logico "l", l'uscita U rag- accade a TR2. La corrente in queste condizioni
giunge lo stato "l" ed il led si accende. Analoghe fluisce tutta attraverso la resistenza R4 ed il diodo
considerazioni si estendono alla terza riga. La led D L, che rimane acceso.
quarta riga invece riflette lo stato elettrico del cir- In basso, sulla destra dello schema di figura 7, èri-
cuito riportato in figura 6. portato il simbolo elettrico della funzione logica
Ovviamente la funzione logica OR si applica pure a NOR.
631
e ELEMENTARE
ETTRONICA

RIMI
IASS1
REATTANZA CAPACITIVA
Il condensatore è un componente elettronico che Per interpretare il fenomeno ora ricordato, convie-
non consente il passaggio della corrente continua, ne far riferimento allo schema di figura 2, nel quale
ossia di quella corrente erogata, ad esempio, dalle il generatore di tensione è rappresentato da un al-
comuni pile. Mentre conduce, apparentemente, ternatore a 12 Vca, oppure dall'avvolgimento se-
quella alternata. Ma, si badi bene, soltanto appa- condario di un trasformatore da rete, riduttore di
rentemente, perché fra le due armature del con- tensione dal valore di 220 Vca a quello di 12Vca.
densatore, come illustrato in figura 1, è interposto Nello stesso schema di figura 2 appare inserito il
il dielettrico, cioè quell'elemento, di natura isolan- condensatore C, che risulta collegato direttamente
te, che impedisce il flusso della corrente elettrica, con l'alimentatore. Ebbene, supponiamo che il ci-
di qualunque tipo essa sia. La corrente alternata, clo della tensione alternata, che si interpreta anali-
invece, scorre attraverso i conduttori che collegano ticamente attraverso una sequenza di curve sinu-
i morsetti di un alternatore con i terminali del con- soidali, abbia inizio dal punto 1, ovvero dal valore
densatore, in pratica con le sue armature. Dunque, di O Vca ed aumenti progressivamente verso i valo-
il condensatore, quando viene inserito in un circui- ri negativi.
to percorso da correnti continue, interrompe elet- Sul punto 2 la tensione assume press'a poco il valo-
tricamente il circuito, ma ne garantisce la continui- re di -6 Vca e a questo stesso valore di potenziale
tà se le correnti sono variabili. vengono a trovarsi le armature del condensatore C.
Negli apparati elettronici, in modo particolare in Pertanto, durante l'intervallo di tempo che inter-
quelli ricetrasmittenti, si fa grande impiego di con- corre fra i punti 1-2, quando il potenziale elettrico
densatori, soprattutto in quei punti circuitali in cui valutabile fra i terminali del condensatore C sale
è necessario bloccare la corrente continua e lasciar da O Vca a 6 Vca, attraverso i conduttori, che colle-
via libera a quella alternata, normalmente rappre- gano i morsetti dell'alternatore con i terminali di C,
sentativa dei segnali radio. scorre corrente, che nella realtà non attraversa il
632
condensatore, ma apparentemente sembra inte-
ressare l'intero circuito.
Il valore del potenz iale sale ulteriormente quando
la sinusoide raggiunte il punto 3, stabilendosi sui
-12 Vca, vale a dire sul massimo valore negativo.
Ma il ciclo della tensione alternata prosegue, per
toccare successivamente i punti 4 e 5, con una con-
segu ente diminuz ione del potenz iale fino al valore
di 0Vca, e con un co rrispondente flusso di corrente
attraverso i conduttori del circuito in esame.
Il condesatore C, che in co rrispondenz a del punto
3 della sinusoide si carica con una tensione pari al
valore di picco massimo negativo, ossia a -12 V ca,
si scarica progressivamente durante il passaggio
della sinusoide dal punto 3 al pun to 5. E così si spie-
ga il passaggio di corrente nei co nduttori del circui-
to durante il tratto ascendente negativo della sinu-
soide, dal valore di -12 V ca a quello di O V ca. ra di corrente, va fatto in serie con un conduttore,
A questo punto è facile intuire come il flusso di cor- dopo essere stato commutato nella misura di cor-
rente alternata, nei circuiti nei quali sono presenti renti alternate, sul valore di 25 mA fondo-scala.
dei condensatori, è determinato da fenomeni di ca- Sulla scala dello strumento, con un condensatore C
rica e scarica di questi componenti elettronici. del valore capacitivo di 4,7 F, come indicato nello
L'esame ora condotto sulla semionda negativa del- schema di figura 3, si legge il valore di 18 mA.
la tensione alternata si ripete su quella positiva, Successivamente, si sostituisce il condensatore con
dapprima nel tratto ascendente compreso fra i altro di valore capacitivo inferiore, per esempio di
punti 5 e 7, poi in quello discendente fra i punti 7 e 0,47 F e si legge nuovamente, sulla scala del te-
9. In corrispondenza di questi tratti di curve si veri- ster, il diverso valore di intensità di corrente che
ficano altri due processi di carica e scarica di C, che scorre lungo i conduttori del circuito, che in questo
avviano la corrente elettrica nello schema a destra caso è di 1,8 mA. Dunque, il risultato pratico, deri-
di figura 2. vante dalle due prove, è il seguente: i conduttori
Si suole pure dire che, durante le fasi di carica e
scarica del condensatore, una certa potenza elettri-
ca viene dapprima prelevata dal generatore e poi
restituita a questo. Infatti, il condensatore, se di ot-
tima qualità, non deve trasformare energia elettri-
ca in altre forme di energia, per esempio in calore, ARMAT. 1
perché in esso non circola la corrente. 4or2
t0,-1
1 ...

CIRCUITO DI CONTROLLO Il,,=


Per constatare in pratica quanto fin qui teorica- {)
mente asserito, conviene realizzare il circuito di fi- te#4
gura 3. Nel quale un trasformatore da rete, di pic- &il
cola potenza, alimenta un condensatore di grande
capacità, mentre un tester, commutato nella fun-
zione di milliamperometro, misura l'intensità di DIELETTRICO
\
corrente che percorre i conduttori. Una corrente
che, ovviamente, è di tipo alternato.
Il trasformatore Tl è un modello per campanelli Fig. 1 - Ogni condensatore elettrico è composto da due
elettrici, in grado di ridurre la tensione alternata di armature, separate tra loro da un elemento Isolante che
rete, di 220 Vca, al valore di 12 Vca. Comunque, prende il nome di "dielettrico", Il quale non consente al-
qualsiasi altro modello di trasformatore, caratte- cun passaggio di corrente, di qualunque tipo e natura
questa sia, a meno che il componente non presenti delle
rizzato dallo stesso rapporto di trasformazione, po- perdite.
trà essere utilmente impiegato in questo semplice
esperimento.
Il collegamento del tester, trattandosi di una misu-

633
+12V

-
-
-12V

Fig. 2 - Il processo di carica e scarica di un condensatore, provocato dalla presenza


sui suol terminali di una tensione alternata, viene Interpretato nel testo mediante
questo schema.

del circuito di figura 3 sono percorsi da corrente al- nali è applicata una tensione alternata. Tale gran-
ternata, la cui intensità, per uno stesso tipo di ali- dezza elettrica si esprime attraverso la seguente
mentazione (12 Vca), dipende dalla capacità del formula:
condensatore collegato in serie. Più precisamente,
maggiore è la capacità del condensatore, maggiore Xc= 1
è la corrente che può circolare. Ma, lo ripetiamo 2n€
ancora una volta, questa corrente fluisce attraverso
i vari conduttori del circuito, compresi i reofori del in cui "f esprime la frequenza della tensione al-
condensatore, a causa dei successivi processi di ca- ternata e "C" il valore capacitivo del condensato-
rica e scarica di C, ma non attraverso il condensato- re. Tuttavia, tenendo conto che la "p greca" vale
re. 3,14, la formula sopra riportata può assumere la
seguente espressione

REATTANZA CAPACITIVA Xc= 1


2x3,14xfxC
La corrente elettrica, che un condensatore fa scor-
rere nel circuito in cui è inserito, può essere valuta-
oppure:
ta se si tiene conto di una importante grandezza fi-
sica che, in buona parte, qualifica la possibilità di 1
comportamento di questo componente. E questa Xc=
va identificata in quella forma di resistenza, che 6,28xfxC
nulla ha a che vedere con la ben nota resistenza
elettrica dei conduttori, la quale favorisce più o Tale formula esprime un concetto molto impor-
meno il flusso delle correnti alternate. Tale entità tante, quello per cui la reattanza capacitiva è in- -
prende il nome di REATTANZA CAPACITIVA versamente proporzionale alla frequenza. Ciò si-
e si indica, normalmente, con la sigla Xc. gnifica che, aumentando il valore della frequenza
Ma che cos'è in realtà questa reattanza capacitiva? della corrente alternata, il rapporto diventa sem-
Per reattanza di un condensatore si intende la mi- pre più piccolo. Al punto che, almeno idealmen-
sura dell'impedimento che il componente oppone te, un condensatore che lavora con le alte fre-
al passaggio della corrente, allorché sui suoi termi- quenze può considerarsi quasi un cortocircuito.

634
TESTER
18 mA
25mA CA/Fs

12 V

C47F

T1
Fig. 3 - Per constatare nella realtà Il flusso apparente di cor-
rente alternata attraverso un condensatore, conviene com-
porre questo semplice circuito, nel quale il trasformatore T1
è un modello per campanelli elettrlci, riduttore della tensione
di rete dal valore di 220 Vca a 12Vca. Con il tester, commutato
sul valore indicato in alto a destra, si misura una corrente di
RETE 220 V 18 mA, se il condensatore presenta un valore capacitivo di
4,7 Fedi1,8mA se il e è da0,47 F.

Se si trascura il fenomeno delle perdite, inevita- quenza della tensione di rete è di f = 50 Hz:
bile in ogni condensatore, ma trascurabili ad
esempio nei modelli a film usati in bassa fre-
1
quenza e con correnti di lieve entità, il flusso di Xc =
corrente attraverso un condensatore non genera 6,28 X 50 X 0,000.004. 7
calore, ovvero non provoca dissipazione di ener-
gia. Quindi, inserito in un cortocircuito, in fun- 1
zione di carico, con l'apporto di una certa resi- = = 667,S ohm
stenza in serie, il condensatore realizza una cadu- 0,001.475.8
ta di tensione seguendo le regole della legge di
Ohm. Da questa semplice applicazione pratica, si può
Nelle formule già riportate, se il valore di C vie- facilmente dedurre che la tensione non influenza
ne espresso in FARAD e quello della frequenza in alcun modo il calcolo della reattanza capaciti-
in Hz, la reattanza capacitiva Xc rimane misurata va, perché il suo valore non viene inserito nelle
in ohm. formule citate.
Il valore della reattanza capacitiva, che il conden- Ovviamente, per l'applicazione delle formule del-
satore C da 4,7 F, inserito nel circuito di figura la reattanza, il valore capacitivo dei condensatori
3, assume, è presto individuato, se si considera deve essere espresso in F (Farad), mentre nella
che 4,7 F = 0,000.004.7 F (Farad) e che la fre- pratica corrente questo viene citato in F (micro-

635
farad) e in pF (picofarad). Occorre quindi, di vol-
ta in volta effettuare la necessaria corrisponden-
IL FASCICOLO za, ricordando che:

SPECIALE 1F = 1.000.000 di µF

ESTATE 1988 e che:

Si è presentato al lettore in una 1 F = un milionesimo di F


veste insolita, fuori dall'usuale, 1 pF = un milionesimo di milionesimo di F
dato che tutti i progetti descritti
sono stati completati con l'offerta
della corrispondente scatola di CORRISPONDENZE
montaggio. Dunque, quello di DEIVALORICAPACITM
luglio-agosto '88, è un numero da
non perdere, ma da conservare di-
ligentemente per il suo carattere Microfarad I
Picofarad
di sicura validità tecnica e com- F pF
merciale. 0,00001 = 10
0,00002 = 20
0,00003 = 30
ELETTRONICA
»
PRATI{:a
areane re.avene
ELETTRONICA - RADIO - OM -27 MHz IU
0,00004
0,00005
0,00006
=
=
= 60
40
so
PEHOONCO MEN SIL E • SPED , IN AB POST . GR, 3'/70 -AN NO XV - N 7O LUGLIO- AGOSTO0 1988
EDO. ELETTRONICA PRATICA- VA ZURETI1, 52-20126 MILANO L.4.500
0,00007 = 70
0,00008 = 80
I PROGETTI
PIO RICNIISTI
NUMl!RO UNICO
BIMESTRALE
0,00009 = 90
DAI DILETTANTI ESTATE '88 0,0001 = 100
0,0002 = 200
0,0003 = 300
0,0004 = 400
0,0005 = 500
0,0006 = 600
0,0007 = 700
0,0008 = 800
0,0009 = 900
0,001 = LOOO
0,002 = 2.000
0,003 = 3.000
0,004 = 4.000
0,005 = 5.000
0,006 = 6.000
UN'INTEU RACCOLTA 0,007 = 7.000
DI SCATOLE DI MONTAGGIO 0,008 = 8.000
0,009 = 9.000
0,01 = 10.000
0,02 = 20.000
RICHIEDETELO 0,03 = 30.000
0,04 = 40.000
0,05 = 50.000
0,06 = 60.000
0,07 = 70.000
0,08 = 80.000
0,09 = 90.000
0,1 = 100.000

636
L e
Sl a=

re]
-
V
fior
12 V !R
6802

T1

Fig. 4 - La reattanza capacitiva è una grandezza fisica che si


220 V identifica tramite un impedimento del condensatore al flusso
apparente di corrente alternata. Per verificarne l'effetto, si
può realizzare questo semplice circuito, nel quale, sia la resi-
stenza R che il condensatore C, con reattanza di pari valore
ohmmico, provocano In L la stessa lumlnosltà.

C =4,7µF
R = 680ohm S1= deviatore
L = 6 V- 0,05 A (lampadina ad incandescenza) T1= trasf. per campanelli (220 Vca - 12Vca)

Fig. 5- Piano costruttivo dell'esperimento pratico che permette di constatare gli et-
fetti provocati dalla reattanza capacitiva di un condensatore Inserito in un circuito
alimentato in alternata. Del trasformatore T1 si debbono utilizzare i due morsetti late-
rali del secondario, quelli dal quali si preleva la tensione di 12 Vca.

637
Per agevolare i compiti del lettore impegnato in re della tensione di rete dal valore di 220 Vca a
questo tipo di calcolo, pubblichiamo, a parte, una quello di 12 Vca, da una lampada L da 3 V, un
tabella relativa alle corrispondenze di alcuni valo- deviatore (S1), una resistenza (R) e un condensa-
ri capacitivi espressi in F con gli stessi riportati tore (C).
inpF. Per semplificare ogni cosa, abbiamo ritenuto uti-
le riportare, nel circuito di figura 4, alcuni con-
cetti già analizzati nello schema di figura 3. Nel
PRATICO ESPERIMENTO quale è stato calcolato che la reattanza capacitiva
di un condensatore di 4,7 F, in presenza della
Per constatare la presenza della reattanza capaci- tensione di rete alternata alla frequenza di 50
tiva, in un circuito elettrico, conviene comporre Hz, oppone un impedimento al flusso di corrente
lo schema di figura 4. Il quale è formato da un pari a quello di una resistenza di 677,5 ohm il cui
trasformatore da rete di piccola potenza, ridutto- valore, per semplicità di calcolo, vogliamo arro-

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638
tondare a 680 ohm. Questo stesso valore, infatti, del condensatore da 4,7F.
è stato pure attribuito alla resistenza R collegata Poiché il valore complessivo della tensione di ali-
in parallelo al condensatore C da 4,7F . mentazione erogata dal trasformatore Tl è di 12
L'esperimento realizzato con lo schema di figura V, tenendo conto della caduta di tensione che si
4 consiste nel commutare S1 dalla posizione C a verifica sui terminali della lampadina L(3 V),
quella R e nel constatare come la lampada ad in- possiamo ora accertare, mediante il tester com-
candescenza L, per entrambe le posizioni assunte mutato nelle funzioni voltmetriche in alternata,
da S1, continui ad emettere la stessa quantità di che sui reofori del condensatore C la tensione è
luce. Il risultato, dunque, è il seguente: in un cir- di:
cuito percorso da corrente alternata alla frequen-
za di 50 Hz, l'impedimento opposto al passaggio 12V-3V=9V
della corrente da un condensatore da 4,7 F, con
reattanza capacitiva di 680 ohm circa, è pari a Ma se gli effetti luminosi sono gli stessi, con l'in-
quello introdotto da una resistenza ohmmica del- serimento della resistenza R o con quello del
lo stesso valore. condensatore C, non possiamo affermare la stes-
sa cosa per quanto riguarda la potenza elettrica
in gioco. Infatti, misurando con il tester commu-
REALIZZAZIONE PRATICA tato nelle misure amperometriche la corrente al-
ternata che scorre nel circuito di figura 5, si legge
Per realizzare praticamente il circuito teorico di il valore di 0,015 A (15 mA) con il quale, appli-
figura 4, secondo il piano costruttivo di figura 5, cando la formula che consente di calcolare la po-
serve un trasformatore T1 da campanelli, una tenza dissipata dalla resistenza R da 680 ohm,
lampadina ad incandescenza da 6 V- 0,05 A, il ossia:
solito condensatore più volte menzionato, da 4,7
F, una resistenza chimica da 680 ohm e un W= VxA
commutatore Sl.
Si tenga presente che, di solito, i trasformatori si ottiene:
per campanelli elettrici sono dotati di tre morset-
ti in uscita e che i due estremi erogano la tensio- 9Vx0,015A = 0,135W
ne di 12 Vca. Questi, dunque, sono i due morset-
ti che si dovranno utilizzare. mentre con l'inserimento nel circuito di figura 5
Una volta realizzato il circuito di figura 5, si potrà del condensatore C da 4,7 F, la potenza dissipa-
misurare con il tester la caduta di tensione sui ter- ta è nulla, almeno teoricamente. Perché, al con-
minali della lampadina L che, come segnalato nello trario della resistenza, il condensatore non viene
schema teorico di figura 4, si aggira intorno ai 3 V. attraversato dalla corrente alternata, se non ap-
Pertanto, questa ridotta caduta di tensione, dimez- parentemente.
zata rispetto a quella di esercizio di 6 V, provoca Nell'esempio ora proposto è stata utilizzata la
una scarsa luminosità. Ma le finalità del circuito di tensione alternata di 12 Vca, ma se questa fosse
figura 5 non sono quelle di accendere regolarmente stata di valore più elevato, per esempio di 220
una lampadina, bensì di dimostrare che questa si V ca, la potenza in gioco sarebbe stata maggiore,
accende allo stesso modo, sia con l'inserimento nel a causa dell'aumento di uno dei fattori dell'ope-
circuito della resistenza da 680 ohm, sia con quello razione citata per ultima.

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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogm caso non verranno accettati e, ovviamente. pubblicati, annunci di carattere pubblici-
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642
LA PSIA DE LETTIERE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

CERAMICHE POLICRISTALLINE
do P. Curie individuò l'effetto piezoelettrico nel quar-
Mi sono accorto che molti prodotti elettronici si zo. Più precisamente quello diretto, dato che l'effetto
stanno arricchendo sempre più di segnalatori acu- inverso fu scoperto poco tempo dopo dallo stesso Cu-
stici. Ciò si verifica in molti modelli di orologi, sia rie, in seguito ad un 'ipotesi emessa da G. Lippmann.
da polso che da tavolo, in apparati telefonici e ra- Ma allora si operava sul quarzo, la tormalina, il sale
diotelefonici, nei timer degli elettrodomestici e via di Seignette o cristallo di La Rochelle, mentre oggi si
dicendo. In tutti questi, poi, la potenza elettrica as- impiegano materiali appositamente costruiti, le cera-
sorbita è molto poca, mentre il livello sonoro in miche cristalline piezoelettriche, che sviluppano un
emissione è da ritenersi elevato, anche se limitato effetto assai più elevato del quarzo, che rimane pur
alle sole note acute. Interessatomi al fenomeno, mi sempre il cristallo piezoelettrico per eccellenza. Con
è stato assicurato che tali trasduttori acustici fun- queste ceramiche vengono prodotte delle lamine sot-
zionano per effetto piezoelettrico. Eppure ciò non tilissime che, accatastate una sull'altra, presentano
mi convince appieno, dato che, rifacendomi ai lon- sensibili deformazioni con tensioni di qualche volt.
tani ricordi scolastici, mi risulta che, per ottenere Tali trasduttori, quindi, assorbono energia elettrica
elevate deformazioni, nei cristalli piezoelettrici, per restituirla sotto forma di energia acustica. Con un
occorrono forti tensioni e viceversa. Mentre le ten- rendimento quattro volte superiore a quello degli al-
sioni in gioco, negli esempi citati, raggiungono le toparlanti magnetici, ossia tale da far sembrare nullo
poche unità di volt. il loro consumo energetico. Ma gli spostamenti, che
FOSSATI MARIO si riescono a raggiungere in questi dispositivi, sono
Milano ancora limitati, tanto che si rivelano particolarmente
adatti alle frequenze elevate e alle piccole potenze.
Quanto le è stato riferito corrisponde al vero. Perché i Per le note basse e le potenze dell'ordine di alcune de-
tempi sono cambiati ed il progresso tecnologico ha cine di watt, per ora, non esistono materiali utilizza-
compiuto passi giganteschi dal lontano 1880, quan- bili.

643
RICARICA DELLE PILE

In un mio telecomando ho sostituito la normale Questo circuito risolve il suo problema. Il poten-
pila di alimentazione a 9 V con una di tipo ricari- ziometro R2 va regolato in modo che, a batteria
cabile a 9 V - 100 mAH. Ma appena questa si sca- scarica, l'assorbimento di corrente sia di IO mA.
rica, vorrei averne un'altra di ricambio già carica. Poi, mano a mano che la pila si ricarica, la cor-
Ho quindi pensato di costruirmi un piccolo ali- rente scende. A vuoto, ossia senza pila collegata
mentatore di ricarica di cui tuttavia non sono riu- in uscita, la tensione dell'alimentatore si aggira
scito a trovare alcun progetto particolarmente intorno ai 20 V. Il milliamperometro può essere
adatto a tale uso. rappresentato anche da un tester.
SAVIORI FABIO
Milano

mA

ALLA
BATI

RETE

Condensatore Varie
C1 = 10F. 36 VI (elettrolitico) T1 = trasf. (220V- 15V -0,3A)
D1 = diodo al silicio (1N4004)
2 = diodo al silicio (1N4004)
Resistenze 03 = diodo al silicio (1N4004)
R1 = 100 ohm mA = milliamperometro (50 mA f.s.)
R2 = 1.000 ohm (potenz. a filo)

GENERATORE AD ONDA QUADRA C2 = 100 pF


C3 = 100.000 pF
Dal mio generatore di onde sinusoidali a bassa C4 = 1.000 pF
frequenza vorrei prelevare anche dei segnali ad C5 = 1F (non polarizz.)
onda quadra. Come posso fare?
GRASSI NEREO Resistenze
Venezia R1 = 100.000 ohm
R2 = 100.000 ohm
Colleghi l'uscita del suo generatore BF con l'en- R3 = 10 megaohm
trata di questo circuito, il quale consuma poca R4 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
energia ed è quindi alimentabile a pile. Per fre- R5 = 1 megaohm
quenze particolarmente basse aumenti i valori di
CI e di C5. Varie

Condensatori
IC1 =TL081
S1 = i nterrutt.
C1 = 1F (non polarizz.) ALIM. = 9 Vcc

644
GENERATORE DI FUZZ vo, amplifica per ben 5.000 volte il segnale uscen-
te dal pick-up della chitarra di tipo magnetico. I
Sensibili alla mia passione per la musica, i genito- diodi DI - D2, poi, tosano il segnale sinusoidale
ri mi hanno regalato tempo fa una chitarra elet- amplificato, trasformandolo in un altro ad onda
trica, alla quale vorrei ora applicare un generato- quadra che, essendo ricco di armoniche, genera il
re di "fuzz". caratteristico "fuzz'' che accompagna ogni pizzi-
DI BARTOLOMEO FRANCO cata di corda della chitarra. L'uscita è sprovvista
Genova di condensatore disaccoppiatore, presumendo
che questo sia presente all'entrata dell'amplifica-
tore BF. In ogni caso lei può sempre collegare, in
L'integrato A 741, montato in questo dispositi- serie, un condensatore da 100.000 pF.

Condensatori Resistenze Varie


C1 = 100.000 pF R1 = 2.200ohm 1C1 = µA 741
C2 = 100.000 pF R2 = 2.200 ohm D1 = 1N4148
C3 = 100 µF - 16VI (elettrolitico) R3 :;:: 3,3 megaohm 02 = 1N4148
R4 = 47.000 ohm S1 = i nterrutt.
R5 = 47.000 ohm Alim. = 9 Vcc

Q I Il RJ

, L c4

:
r
6
R5

I-
ENTR. c5 R4
• ) 9V
@
(i ) use.
1\r Il 3 Il c3

645
PROVATRANSISTOR NPN sottoposti ad esame. Le resistenze limitatrici Rl
ed R2, assieme ai diodi DI - D6, proteggono le basi
Ho notato che, dopo aver impiegato più volte e in da eccessi di corrente. Inserendo nelle rispettive boc-
diversi circuiti i transistor, questi componenti, cole un transistor per volta, con rispetto delle polarità
spesso, non sono più utilizzabili. Disponete di un e della posizione dei terminali, l'apposita tabella of-
provatransistor semplicissimo, con cui poter effet- fre la chiave per interpretare il comportamento delle
tuare un rapido controllo di tali semiconduttori? lampadine.
BONIGUIDO
Torino

Il progetto che le consigliamo di realizzare è semplice


ma efficace. Dal ponte di diodi vengono prelevate
due tensioni pulsanti, una positiva e l'altra negativa,
che sono applicate, tramite le due lampade LP J-
LP2, ai collettori dei due tipi di transistor PNP ed

T1 LPI

RI

RETE
220V LP2

DI

R1 = 4.700ohm D1-D2... D6 = diodi al silicio (1N4004)


R2 = 4.700ohm LP 1 - LP2 = lampade a fil. (6,3 V-50 mA)
Ti = trasf. (220V-6V + 6V-3W+ 5W)

ALIMENTAZIONE IN AUTO la colleghi al circuito qui rappresentato. L'integrato


ICI riduce la tensione di 12 Vcc al valore di 9 Vcc. Il
L'alimentazione necessaria per far funzionare il circuito è protetto dal fusibile, mentre il led DL av-
mio radioricevitore-mangianastri può essere quel- verte che l'apparato è sotto tensione.
la di rete oppure derivata da pile per complessivi 9
Vcc. Come posso fare per alimentare l'apparec- C1 = 470F-24VI (elettrolitico)
chio in auto, tramite la batteria a 12 V cc?
C2 = 100.000 pF
C3 = 22F- 16V (elettrolitico)
LIVERANI GABRIELE R1 = 1.000ohm
Bologna DL = diodo led
Fus. = 3A
Utilizzi una spina uguale a quella dell'accendisigari e IC1 = 7809
646
AMPLIFICATORE CON 3 Vcc Certamente e vogliamo pure sperare di esserle
d'aiuto. Tenga presente che questo circuito forni-
L'amplificatore cli bassa frequenza, che vorrei sce una potenza in uscita di O, 11 W su un carico
costruire, dovrebbe funzionare con la tensione di (altoparlante) di 4 ohm e con la tensione di ali-
alimentazione cli soli 3 Vcc e utilizzare l'integrato mentazione richiesta di 3 Vcc. Ma se l'alimenta-
TDA7231. Esiste, presso di voi, uno schema cli zione fosse elevata a 9V, la potenza aumentereb-
questo tipo? be a 1,6W. In fase di montaggio, provveda a
CARLONI PATRIZIO schermare l'entrata e a collegare, sui piedini 5-6
Bari -7-8 di /Cl, un piccolo dissipatore di rame, op-
pure la pista di un eventuale circuito stampato,
con estensione di almeno 4 cm?.

i
3
4
6
5 I
"r"T SI
C5
2 +

E
R2
AP
e
3V
e

Condensatori Resistenze
C1 = 500.000 pF R1 =
47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C2 = 100 F- 12VI (elettrolitico) R2 = 100.000 ohm
C3 = 100.000 pF R3 = 4,7 ohm
C4 = 220 µ,F - 12VI (elettrolitico)
C5 = 470 µ,F - 12VI (elettrolitico)
Varie
C6 = 100.000 pF
IC1 = TDA 7231
AP = 4 ohm
S1 = interrutt.
Alim. = 3 Vcc

FUS. u
) El d
rosso ~ ~ 9V I o
RI ISIGLA

-
+ Il Il +
c::'.:J
+
PRESA
ACC.SIG. F Il
c3
Il () M

nero
e.

647
MANIPOLA TORE DI SEGNALI
Condensatori
Mi occorre un circuito in grado di separare un se-
gnale BF in altri due sfasati di 180°.
C1 = 1F (non polarizzato)
C2 = 1F (non polarizzato)
TESTA FRANCESCO C3 = 1F (non polarizzato)
Firenze C4 = 1F (non polarizzato)
C5 = 220F-24VI (elettrolitico)
Evidentemente lei vuole ottenere effetti sonori spe-
ciali, con alterazioni originali di voci e suoni. Realizzi Resistenze
quindi questo circuito, dotato di un 'entrata e due
uscite. Il guadagno del circuito, con una alimentazio- R1 = 470.000ohm
ne di 16 Vcc, è di quattro volte in tensione. Il funzio- R2 = 220.000 ohm
R3 = 2.200 ohm
namento è semplice: TR 1 è un normale amplificato- R4 = 220ohm
re ad emittore comune, la cui uscita di collettore R5 = 220ohm
(UI)è sfasata di 180 rispetto all'uscita U2, perché il R6 = 8200hm
segnale di emittore di TRl, in fase con l'entrata E, va R7 = 2.200 ohm
a pilotare l'emittore di TR2, che non sfasa il segnale R8 = 470.000ohm
presente sul suo collettore e che viene applicato ad R9 = 220.000 ohm
U2.

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nico.
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PASSI » ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° • Il tester r.'

2°. Il voltmetro .r-


hl

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li -i i

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lume" fa ere. f i' pe m.
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/ e, ".
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Pii]"
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3°. L'amperometro
-a..
2G
%
7
%
-
.

4° - Il capacimetro

5°. Il provagiunzioni
e
à
°. Oscillatore modulato %,""°
l'lfi

7° - Tutta la radio

8°. Supereterodina

9° - Alimentatori
$
11
LA UL 111.4sONICA

648
Cl
b
R8

,
g
@
12':-16 V
e
•• R2

I
R4 R5
. --
I c SR9

=
J. CJJ..

·# "'f~
Varie
TR1 = BC108
TR2 = BC108
ALIM. = 12 Vcc + 16 Vcc

AMPLIFICATORE CON TBA 820M Questo è il progetto che la riguarda e con il quale si
ottiene una risposta in frequenza di 20 Hz ..,.. 20.000
Disponendo dell'integrato TBA 820M, vorrei con Hz, mentre il guadagno in tensione è di 75 dB. A se-
questo costruire un amplificatore di bassa frequen- conda del valore della tensione di alimentazione, che
za, con una potenza d'uscita di 2 W. può essere di 3 Vcc - 9 Vcc - 12 Vcc, su carichi (alto-
MALA V ASI NERIO parlante) di 4 ohm : 8 ohm, la potenza in uscita è,
Varese rispettivamente, di 1, 2 W- 1, 6 W- 2w.

'■•
2
3
4
7
6
5

ENTR. ff Rl +

C6II C7

Condensatori Resistenze
C1 = 100 µ,F-16VI (elettrolitico) R1 = 47.000ohm(potenz.avariaz.lin.)
C2 = 220pF R2 = 68ohm
C3 = 22 µ,F - 16 VI (elettrolitico) R3 = 22ohm
C4 = 470F- 16 VI (elettrolitico) R4 = 3,3ohm
C5 = 100.000pF
C6 = 470 F- 16VI (elettrolitico) Varie
C7 = 100.000 pF
IC1 = TBA 820M
AP = altoparlante (8 ohm)
ALIM. = 3Vcc 7 16Vcc

649
NOTIZIE SUL TDA 1151 di 0,8 A. Nel circuito applicativo, la velocità del mo-
torino viene regolata tramite R2.
Quali funzioni svolge l'integrato IDA 1151 in con-
tenitore TO - 126?
SORANZO VINCENZO
Terni
C1 = 22F-36VI(elettrolitico)
Come può notare, osservando il particolare a sinistra C2 = 22F-36 VI (elettrolitico)
dello schema, si tratta di un integrato a tre piedini, la R1 = 280ohm
cui funzione è quella di regolare la velocità nei piccoli R2 = 1.000 ohm (trimmer)
motori elettrici in continua. Quelli, ad esempio, IC1 = TDA1151
montati nei giradischi, mangianastri, ecc. La massi- M = motore elettrico
ma dissipazione è di 0,8 W quando eroga la corrente ALIM. = 9Vcc ± 12Vcc

CARICABATTERIE AUTOMATICO Il circuito qui pubblicato evita alla batteria di rima-


nere sotto carica dopo aver raggiunta quella neces-
Il caricabatterie in mio possesso è di tipo semplicis- saria. La taratura, tramite il potenziometro Rl va fat-
simo, ossia dotato di un trasformatore di alimenta- ta sul tipo di batteria collegata in uscita ( 12 Vcc - 13
zione da rete, con secondario a 17 V 18 V e cor- Vcc- 14 Vcc) e dopo aver raggiunto l'equilibrio ter-
rente di 4 A -;- 5 A e di un ponte di diodi. In questo mico. La lampada LP si illumina debolmente duran-
apparato, ora, vorrei apportare le necessarie modi- te la carica e limita la corrente, piuttosto che offrire
fiche per dotarlo di arresto automatico, in modo un 'indicazione di carica in corso. Comunque a cari-
che la batteria non subisca una carica superiore a ca ultimata si spegne. Una forte luminosità, invece,
quella necessaria. indica la presenza di cortocircuito e la lampada può
CONTI ROBERTO bruciarsi.
Pavia

D2

use.

Resistenze Varie
R1 = 1.000 ohm (potenz. a filo) TR1 = 2N2905
R2 = 100ohm- 1/2W TR2 = 2N2219
R3 = 220ohm-1W SCR = C107
R4 = 560ohm- 1/2W LP = lampada (12V-20W : 30W)
D1 = 1N4004(diodoalsilicio)
D2 = 1N4004(diodoalsilicio)
OZ = 18V-3W(diodo zener)
p1 = ponte di diodi (10A)
T1 = trasf. (220V-17V+ 18V-5A)

650
RIS Cl
-----, Il
o
SIGLA I è I' I+

I
3
12
9f/2
6
Il
[sei}
L__
3
~ 4 c2
IL

CALIBRATORE PER OSCILLOSCOPIO seleziona le varie tensioni, comprese fra I V e 5 V. che


possono essere inviate all'oscilloscopio utilizzato con
Sono in possesso di un oscillatore di vecchio tipo, l'ingresso in corrente continua, ossia in DC. Le cin-
senza reticolo sullo schermo. Chiedo a voi lo sche- que resistenze R2 ... R6, ciascuna del valore di 100
ma di un circuito con il quale poter calibrare lo ohm - I W, debbono avere una tolleraru.a dell' 1%
strumento. Con un pennarello a punta sottile lei potrà quindi
tracciare sullo schermo del tubo RC le righe orizzon-
BERTELLI OTTORINO tali. Ma potrà anche controllare la linearità verticale
Ancona
se le righe appariranno tutte alla stessa distanza. Le
ricordiamo che, per evitare oscillazioni, il condensa-
Questo è il circuito che lei cerca. Nel quale l'integrato tore C 1 va inserito nelle vicinanze di ICI. La medesi-
/Cl fornisce una tensione di 5 V ± 1%, mentre SI ma raccomandazione si estende pure a C2.

E u
/Cl 5V

M # ~V\

~
12V
- +
JV -===e
SI

e Cl c2

..±
1 use.

Condensatori R4 100ohm- 1W
R5 100ohm-1W
C1 = 100.000pF R6 100ohm-1W
C2 = 22 F- 16VI (elettrolitico)

Varie
Resistenze IC1 = 7805 (integr. stabilizz.)
R1 = 680ohm- 1/2W DL = diodo led-spia
R2 = 100ohm-1W S1 = comm. (1 via-5posiz.)
R3 = 100ohm-1W ALIM. = 12Vcc

651
TERMOMETRO ELETT RICO Condensatori
C1 = 22F- 16VI(elettrolitico)
Vorrei applicare un termometro elettrico al mio C2 = 100.000 pF
motogeneratore a benzina con uscita a 12 V-24 A. C3 = 470F-24VI (elettrolitico)
PINNA REMO
Roma Resistenze
R1 = 100ohm-1W
Realizzi questo circuito con sensore NTC da applica- R2 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
re su una parte fredda del motore, là dove la tempera- R3 = 560hm-1W
tura non possa superare i 150C. Si serva di una resi- R4 = 100 ohm (potenz. a filo)
stenza NTC a vite da collegare al circuito tramite ca- R5 = 56ohm-1 W
vo schermato coassiale per TV o di tipo RG58. Con
R4 si regola il ponte resistivo, con R2 si controlla la Varie
sensibilità del microamperometro a zero centrale, da
100 + 100 A. L'alimentazione è derivata da unge- IC1 = 7805 (integr. stabilizz.)
A = microamperometro (100 + 100 A)
neratore a 12 Vcc. D1 = 1N4004(diodoalsilicio)
NTC = resist. a coeff. negativo (100ohm)

,I

PICCOLO LAMPEGGIATORE guente: quando TR2 conduce, questo accende LP e


carica Cl. La cui corrente di carica mantiene in con-
Vi prego di pubblicare lo schema di un piccolo lam- duzione TRJ. Quando C 1 si è caricato, TRl va all'in-
peggiatore a due transistor la cui realizzazione non terdizione attraverso R3-R2- RI e la stessa cosa ac-
implichi la costruzione del circuito stampato. cade a TR2. L'impulso negativo, presente sul collet-
BORDIERI CESARE tore di TR2, alla sua apertura, conferma l'interdizio-
Asti ne di TR 1. Poi, quando C 1 si è scaricato, il ciclo rico-
mincia. Il potenziometro R2 regola la frequenza dei
Il funzionamento del dispositivo richiestoci è il se- lampeggii.

C1
+
LP

TR1-TR2
TR1
(
C1 = 22F- 16VI(elettrolitico)
R1 = 1.0000hm
R2 = 47.000ohm (potenz. a variaz. lin.)
R3 = 220hm
±
vcc
@
TR1 = 2N1711
TR2 = 2905A
LP = lampadina (4,5V-0,3A)
S1 = interrutt.
ALIM. = 4,5Vcc + 6Vcc R2 R3

652

Rl •• • • • UI JCT

%pw 3 □
+

- Cl
I
I
c2
Il

Il
'Il

J;
E 12V
cavo
scherm, e

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


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Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
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Spiralina filo-stagno
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Pinza a molla in materiale isolante
Tronchesina tranciaconduttori con impugna-
tura anatomica ed apertura a molla
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653
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1a 1verter 12vcc 220vca 8 •70O IU. tinm1no dt(RS221. Ou1ndo gli ,mpulsi CHIUO il"'' li llnS ÌOnl di IMlll!tmotll dlvi llUf l dli !Net I hssorbill\ento

-
orno npoto di circa 55mA n una normale Mattana per radioline da 9
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ritli rnlltcCl'IIIO. p., dtsticc:i'llrilOCGtn'l,......,..IIÌIWÌlfl
ce! tr1SM1!1illlll un 1hro t11no di impu~ • R.l. h1IUÌOMlldD cosi
dilttro t PIC'4'ÌP i111'11nut101t. •
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di pesane alla dtaus di oltns 1} met
K 002 Generatore di luci psichedeliche t prrtisll 4.111 tln.Silne dii NÌ!lltntll)oi:i, di 1:Ncc I INÒ qllWidi ~wr1 insltlalo in CUI o in IVIO. I! mont.!'«,IO non prl ll'I III litul!I dìlfitGhi
d il tunzoamtmto i crto i quanto, al dispostnvo, non esistono punti de ar@tuna. La Vequtnza di russi (circa 4k#hz} t rigorosamenot
PK 003 Booster 111-fl 20W S-!Kill I aJ Slli,lJ io qutrn,d çoll!rtrbll da un qu&llO. Tra LED id.no buon funzionamento d !lllhl il SÌSIMII
lt IN'.lldw rego{1rioni di.I dllpesi!No $'01111 qvllit chi (ullflli dc,v,;li W'l\polli/11 IUI dilCIIZÌOM,
PK 010 Elletti luminosi sequenziali l seni#idr di tela nome di movimentò 3)tempo di entrata t le 60 secondi
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inoltre il dspostnve e costruito u due dversi cirQIÌIÌ Sllfl'IPIII coleptj trl io/O di
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1'111 modo e disten,_1 rillllUIO pltj OPl>OftllftO. I! dit!WitÌ'o'O p&ICI cosi HS'lfl' ut_ÌILUIIO
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PRATICO
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PK 007 Regolatore di ~elocità per trapani
PK 008 Scaccia zanzare elettronico L. 24.00o
PK 009 Intermittenza elettronica regolabile L. 2s.000
PK 011 Riduttore di tensione 24 - 12 Volt L. 21.000
pK 012 Scaccia zanzare elettronico 12V L. 23,00o RS 224 SPILLA ELETTRONICA N• ,1 RS 225 SPILIA ELETTRO NICA N• 2
È liii s\nip0lÌCO lmtf t forlfllll 61 cpall/Cì diòOi Ltd cb s È 111 Gadg■I !llt 111110 airnilt 11 prs~lt N anridlt spegneni,
PK 013 Variatore di luce ~'lflsutuSPOl'i1,cr11fldotMunauioso1...,..CiCt1 i diodi liii, si iccendono in 111cmMOM. Al):cht lii QUnlo
1!11110 llaminaso mo ad f\lÌlllrt fattlMOfM dilli lllrt ptr.lOQI.
dispositivo {effetto luminosa pud esser variato apodo tu di un
te dmetio de! circuito sorpeto sul quai si monta i tutto,
sono d so 3,8x4,5 cantimetri Pud assere messo mal taschino trimmet. Le dimensioni del circuito #tarpata tono ugual
lii W1aCMl'llcia, in·un1 Q111urae i,i·oo qu1 l1iui tiro posto ,ittllWI
1
al"RS 224. AAC>ie lii' q,ùlsto Gadgtl t1lftllltanonl òrve 11n11
idoneo. {etto bumiso può spue variato gdo su di un
apposto ummer che regola le velooti d rucession d lorts de una normale Nttana par radioli,a d1 9V
191Qnllfll!IIO citi lMI. Par r ....mioM OC a:1 11 1 URI no,malt
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88
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Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale Veri1tora di luce par auto
Luci rotanti sequenziali 10 vie 800W/cenale Accenaione eutomlltica luci posizione BUIO
Strobo intermittenza regolabil■ Auto Bllnker - lampeggiatore di emergenza
Semaforo elettronico Contagiri per auto la alodi LEDI
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /can■kt lntOtfono per moto
Luci ttroboacopiche Awlaetare acuaticlo luci posiz ione per auto
Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW Electronic 'Ezlani per IUIQ
Luci psichedeliche microfoniche 1000 W Rldunore di per IUIQ
indicatore eff. atterias e generatore per auto

APP. RICEVENT-TRASMITTENTI E ACCESSORI : %:


Commutatore• lfÌDrlm.,10 .,.. euto
Ricevitore AM didattico Antifurto per auto
Microricevitore FM Luci paic:lledeliche per auto _, microfono
Prova quarzi Indicatore di -• 1oq11a per tef'9ierietallo
Trasmettitore FM 2W AvviNtore automatico per luci di p()■izione auto
Mini ricevitore AM supereterodina Riterdelo<e par luci freni utrl
Radiomicrofono FM lnletfono 11'!.e!!i<~ mo!!/_
Amplificatore Banda 4 - 5 UHF
Microtrasmettitore A. M.
Mini ricevitore FM supereterodina lEMPORIZZATORI
Preamplificatore d'antenna uniYersa.. Temp. aut0alimentato regolabile 18 MC. 60 min.
Trasmellilo<O FM 90 - 150 MHz 0,5 W Temporizzatore regolabile 1 + 100 18C.
Vox per apparati Rice Trasmittenti Avvisatore acustico temporizzato
Ricevitore per Radiocomando a DUE can■U Temporizzatore per luce loall
Trasmenitore per Radiocomendo I DUE canali TemporiualOfe per carica bllttlria al Ni--Cd
Treamettitore di BIP BIP Temporizzatore ciclico
Trasmettitore Audio TV ·mporzatonapro9rm
Ricevitore a reazione per Onde Medie
Mini Steztone Trt1mittente F.M.
Super Micro1:raam1nitore f.M. ANTIFURTTACCESSORIE AUTOMATISMI
Microtrasmenitore F.M. ad alta efficienza Antifurto professionale
Ampl;fi_ç;~or~l___pQten.ra per microtrnmiettiton1 Serrature • combineziona Mttranice
2,z. 2"9u e«tono ·nor·«o
Anllfuno unive,aale (casa • autol
lii 11
EFFffil SONORI Rieavltore per barriera a reg gi infrar-i
Sirena efettronrca 30W TIWIIMttitOra, per balMta I raggi lnfnlnllei
RS 80 Generatore di note musicali programmabile Automatismo 1)8f riaml!lmanto --■ella
ns
lii
IO
RI 100
"
Truccavoce elettronico
Carnpana elettronica
Sirena elenronica bitonale
t::::.=-..r~
Ricevitore od ultrasuoni
DIA
lii 101 Sirena ìtaliana Rivelatore di movimento ed ultrasuoni
lii 14J Cinguettio elettronico Dispositivo sutom. per lampade di •
lii, .. Tremolo elet1ronico AutoaeatlO Jl!OIIIUlmabile par CIM~fia
lii 117 Di■torsore FUZZ per chitarra Super AfllpllllGa!Onl - Blf.lÒ8COPIO ~;;
ns 207 Sirena Americana R....,.._........,..,_1nfrarQNi
T.-itore per tefaCDmanclD s raggiinfrarossi
--~Pl!ll!m!P!!1lu IIIIIRltlai
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI
Fih:ro croae-over 3 vie 50W
Amplificatore BF 2W
::%%. 592±±z2.2ree.
vss:.2"% 1soow
{%77 %3,76 so anso Interruttore crepuscolare
Relatore di vel. per motori a sparole
lndic11ore liv e Ho uscita a 18 LEO Rivelatore di prossimità e contatto
Amplificatore stereo 10+10W
Metronomo elettronico
Prumplificatora HI-FI
roamplitlcate><a atareo aqu oliu lto R.I.AA
u-meter a 8 LEO
eta, per autoradk> 20W
=·t:2:r.
Esposimetroper camera oecura
Contapezridigitale a 3 cifre
nfteal ilallnlnico
Rivelatore di metalli
7%%..c»
r stereo per autoradio 20+20W lnte,rullOre • ofloramtnlo 220V 350W
elettronicaper casse acustiche Lampeggiatore di soccorso con lampade allo Xano
eBFSW Variatore di h,ce ewlOmllico 220\I 1 OOOW
Rlvtlatora di strede ghiacciata par- e au10e.
37
4 ingrest
Varietor■ di luce a besse iarteresi
egee., " 2
2. "%%: 9m.19ow
....,w,ca ...... par chitarra
catone F 1
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Contatona
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I due cifre
cllOlìà le rrlOClulaN
pee idcgored lelo audio Gigante
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2W Sceccle!DPi a u-.-.i
Termostato elettron ico
lOII 818(90 1 ♦ 1 W
.c■roro otarao HI-FI 6 + 6 W
oro di livello audio con microfono
2: .%::· e
Rlalvlloredar telecomandos raggio luminoso
%2.%.2 ,222%2gzg,ggergo 9: .2.%7
RfPEB
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER ~ aturiuato
Alimentatore a1abiliua10 per amplificatori BF , ltaat tlinamlcol
Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A onde quid,. I Hz + 100 KHz
Alimentatore stabilizzato 12V 2A i::::ll'9"' a 1ltoparlan1i
Cerica banerie 1utoma1ico
Alimenlatont atabiliuato 12V 1A ±%#± e:z
ptrncevrtori
Alimentatore duale regol. + • 5 + 12V 500mA
Alimenmore 11ablll&za to verillblle 1 + 26V 2A
Alimentatore stabilizzato 12V lnag. 10+ 16V 10A
Carica benerie NI-Cd corren te costan te regolabile )IOCHfELfflllOllfCI
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prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
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a 3} cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Balleria g V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di balleria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di proiezione
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e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
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VOLT A.C. 200 mv-2 V-20 V- 200 V- 750 V
OHM 202-200 2-2KO- 20 KO- 200 K? -2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
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Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione : 9V
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Peso . Kg 0,195

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Sensibilità : 10.000 9/V D.C.
Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
Peso : Kg O, 14
Pi la : 1 elemento da 1,5 V

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VOLT D.C. = 0,25 V • 2,5 V • 25 V • 250 V - 1.000 V
VOLT A.C. = 10V-50 V-250 V. 1.000 V
AMP. D.C. 0,1 mA- 10 mA- 500 mA
OHM x 10 ohm - x 100 ohm- 1.000 ohm
dB = 20 d + 62 dB

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Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali

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CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 !/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

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VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
V-200V-1000V
VOLT A.C. 2,5 V - 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
OHM 2x1-2x10-x100-2x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA4- 50 m4 -0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A - 1,5 mA - 15 mA - 150 mA - 1 ,5 A -
10 A •
CAPACITÀ = O- 50F-0 : 500 F (con batteria interna)
dB 22 dB - 30 dB - 42 dB - 50 dB - 56 dB- 62 dB

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Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
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Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
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Quel sistema di distribuzione postale, che in un recente passato


ha pesantemente colpito l'editoria periodica, ci sembra oggi par-
zialmente cambiato. Giacché quel senso dì delusione, con sfuma-
ture più o meno accentuate di disappunto, diffusosi tempo ad-
dietro in alcune fasce di lettori abbonati, è andato via via atte-
nuandosi negli ultimi mesi. Durante i quali sono diminuite le rei-
terate segnalazioni del mancato recapito o del grave ritardo con
cui il postino ha consegnato la rivista. Ma i motivi per credere in
un mutamento di rotta, non debbono limitarsi al riscontro di un
alleggerimento della corrispondenza dei reclami o nel sensibile
aumento di nuove sottoscrizioni, anche se questi sono comunque
elementi significativi. Si deve invece ritenere che molti dubbi sul-
l'efficacia dell'abbonamento e la preferenza ali' acquisto in edico-
la del fascicolo vadano scomparendo. E si deve sperare, suffragati
peraltro da fondati motivi, che il servizio di Stato riprenda la sua
peculiare efficienza, per unire, direttamente e tempestivamente,
la casa editrice con il domicilio del lettore. Fin da questo mese,
quindi, vogliamo rinnovare a tutti l'invito ad abbonarsi, anche
perché l'abbonamento è per noi un attestato di fiducia, di cordia-
le simpatia, di riconoscimento tangibile dei nostri sforzi. Per voi il
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ANNO 17 N. 12- DICEMBRE 1988
LA COPERTINA - Espone il semplice ma originale
montaggio del carillon a tre note musicali, emesse
attraverso un comune altoparlante, in successione
continua, ogni volta che viene premuto un apposito
pulsante. Questo dispositivo può validamente so-
stituire il vecchio campanello elettromeccanico di
casa.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
CARILLON TRITONALE 660
disegno tecnico SEMPLICE ED ECONOMICO
CORRADO EUGENIO
PER CASA ED UFFICIO
stampa
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LA REATTANZA INDUTTIVA
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raria ed artistica sono riser- LA POSTA DEL LETTORE 705
vati a termine di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- INDICE DELL'ANNATA 1988 718
stituiscono.
CARILLON TRITONALE
I vecchi campanelli elettrici, nei quali il battaglio, o un fattorino, con il conseguente, sensibile turba-
comandato da un elettromagnete, percuote una mento del l'intimità domestica.
piccola campana d'acciaio o di bronzo, non sono Neppure negli uffici o in taluni negozi, dove si lavo-
più di moda. Perché al loro trillo, ritenuto poco ra prevalentemente in silenzio, il campanello elet-
gradevole, si preferisce oggi il "din - don - dan" trico è rimasto in funzione, essendo stato sostituito,
elettronico, assai più musicale e certamente non ormai da tempo, con segnalatori acustici assai più
traumatico per coloro che soffrono di lievi cardio- melodiosi e maggiormente graditi. Per esempio,
patie o posseggono un sistema nervoso alterato. con quei dispositivi nei quali un martelletto, ancora
Quel particolare suono, infatti, è da ritenersi otti- una volta azionato da elettromagnete, colpisce due
mo in alcuni impianti di allarme acustico, là dove o tre lunghi tubi, che emettono un suono piacevole,
occorre richiamare l'attenzione di un pubblico ru- ma che hanno il difetto di essere ingombranti e
moroso, lanciare un segnale di avvertimento o quindi difficilmente installabili. Dato che, per pro-
emanare un ordine. Ma non deve considerarsi la durre vibrazioni a frequenze basse, occorrono tubi
soluzione ideale per avvisare chicchessia sull'arrivo grossi e lunghi, con un circuito elettrico di pilotag-
di un familiare, un parente, un ospite, un fornitore gio alimentato con la tensione di rete. Quindi,

Il circuito è semplice ed economico. Ad ogni comando esterno


reagisce prontamente con l'emissione, attraverso un piccolo al-
toparlante e In successione continua, di tre note musicali a fre-
quenza regolabile.

660
grandi spazi disponibili, niente pile o accumulatori FUNZIONI RICHIESTE
e, ciò che è peggio, presenza di un apparato con
parti meccaniche in movimento che, inevitabil- Come si sa, allo stato attuale della tecnica, è possi-
mente, vanno soggette ad usura ed impongono la bile simulare elettronicamente quasi tutti gli stru-
necessaria manutenzione. Abbandoniamo, dun- menti musicali. E da questo settore dell'elettronica
que, anche questo più moderno tipo di avvisatore abbiamo preso Io spunto per progettare il circuito
sonoro e ricorriamo, ancora una volta, ad una solu- del nostro carillon tritonale. Dal quale abbiamo
zione interamente elettronica, che sia semplice ed preteso la emissione di tre note di buona qualità
economica, allo stesso tempo, come quella suggeri- musicale, con il controllo, indipendente, del deca-
ta in queste pagine. dimento e la certezza della successione continua. II
Ma lasciamo sempre funzionare il vecchio campa- circuito, inoltre, si attiva automaticamente, quan-
nello a battaglio, elettrico o meccanico che sia, do- do è necessario e si spegne durante i periodi di inat-
vunque esso è ancora in grado di svolgere le sue tività, onde minimizzare il consumo di energia e
funzioni, tra la folla, nelle assemblee, in fabbrica, consentire l'alimentazione anche con le normali pi-
nel cantiere e sul manubrio della bicicletta. le. Tali risultati sono confortati da una disponibilità

Sostituisce il vecchio campanello elettromeccanico.

Piacevole in casa, utile negli uffici.

Alimentabile a pile con minimo consumo.

661
,·-· -· -· -· -· - ·-·-· -·-· -· -· -· -· -·-· - • -·-·
I I
ccDE ]

C5
R1 2
I I
.e I CI Il IC1 , .... ..... - e
3 3' 9V
4 6 I @
I Il
C4
+ Il •• C6

r- J
8

I
7
6

·qP°
[5
ICI

Fig. 1 - Circuito elettrico del carillon. Le linee tratteggiate racchiudono la sezione


elettronica montata su circuito stampato. Si noti, sulla sinistra, il disegno che ripro-
duce, nella sua espressione reale, l'integrato IC1 dotato di otto piedini. Il trimmer R3
consente di regolare a piacere la frequenza delle tre note emesse dall'altoparlante.

--____,;,_--COMPONENTI-----
Condensatori R2 = 22.000 ohm - 1/4 W
C1= 330.000pF R3 = 22.000 ohm (trimmer)
C2 = 100 µ.F - 16VI (elettrolitico)
C3 = 100 µ.F - 16VI (elettrolitico) Varie
C4 = 330.000 pF
es = 100.000 pF IC1 = SAB0600
C6 = 4.700pF P 1 = pulsante (normai. aperto)
AP = altoparlante (8 ohm - 10 cm)
ALIM. = 9Vcc.
Resistenze
R1 = 82.000 ohm - 1/4W

di potenza elettrica necessaria e sufficiente per avrebbe richiesto una eccessiva quantità di ele-
azionare un piccolo altoparlante magnetodinami- menti e la realizzazione sarebbe apparsa comples-
co. sa ed ingombrante. Ecco perché, dopo un accurato
Tutto ciò si sarebbe potuto ottenere tramite l'im- interessamento, abbiamo individuato un integrato
piego di componenti discreti, ma il circuito relativo che opportunamente interpretato ed utilizzato, era

662
AP

Fig. 2 - La disposizione del componenti elettronici sulla basetta-supporto con circul-


to stampato, qui riprodotta, deve essere assolutamente rispettata. Perché un qual-
siasi cambiamento del piano costruttivo potrebbe essere causa di cattivo o mancato
funzionamento del carillon.

in grado di svolgere, unitamente ad alcuni compo- campanello elettronico anche quando viene a ces-
nenti esterni, tutte le funzioni richieste dal carillon. sare l'erogazione della corrente elettrica nella rete
Il circuito da noi concepito e riportato in figura 1 di distribuzione. E ciò accade spesso nelle zone
gode ancora di un'ulteriore prerogativa, quella di montane, soprattutto durante le manifestazioni
poter essere alimentato con batterie ricaricabili, in temporalesche di notevole intensità.
modo da garantire il funzionamento del nostro

Flg. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stam-


pato su cui va realizzato il montaggio del carillon elet- o o
tronico.
+ +
663
r ,· -
V,
,
E
Poer supply l I L_.

75 I

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6.4V4

-·- - ·--...- -
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Digitai tene generation


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·-- --
-T- - --

I
AF amplifier

,,
swt
Summing point circuit
I

10klÌ
I
I 30\Ì
1
10k0~ I
I 30\Ì
-L.

L
/1
-

Fig. 4 - Schema a blocchi dell'integrato SAB 0600 utilizzato nel montaggio del dispo-
sitivo descritto nel testo e facilmente reperibile presso la rivenditrice BCA ELETTRO-
NICA - IMOLA (Bologna) Via T. Campanella, 134.

DESCRIZIONE CIRCUITALE so, ma schematizzato per blocchi in figura 4 e quin-


di semplificato.
Dopo aver menzionate le maggiori caratteristiche Facendo riferimento al circuito di figura 4, nel qua-
elettriche del progetto del carillon tritonale, pos- le tutte le diciture sono riportate in lingua inglese,
siamo ora analizzare il circuito teorico in figura 1. inizieremo ora la descrizione del comportamento
Nel quale, ovviamente, l'elemento principale è circuitale del carillon, il cui schema è pubblicato in
rappresentato dall'integrato ICl, corrispondente figura 1. Cominciamo quindi con il primo blocco,
al modello SAB 0600, sicuramente reperibile pres- quello denominato "Power supply'', che significa
so la rivenditrice BCA ELETTRONICA - Via T. "alimentazione" e che appare in alto a sinistra di fi-
Campanellan° 134-IMOLA(Bologna). gura 4. Ebbene, questa sezione dell'integrato ICl
L'integrato I Cl è un componente realizzato in tec- provvede a regolare la tensione sul valore di 6,4 V;
nologia bipolare che, quantunque dotato di pochi stiamo chiaramente parlando della tensione inter-
piedini, presenta un circuito interno assai comples- na a ICl. Dunque, ciò significa che, per qualunque

664
T1

12V

BATT.
+ IN
CARICA
DZ
AL
CARILLON

JRETEe

Fig. 5 - Servendosi di questo alimentatore, che è pure un caricabatterie al nichel-


cromo da 8,4 V, il carillon elettronico funziona sempre, anche quando viene a manca-
re l'erogazione dell'energia elettrica. Il trimmer R2 rappresenta l'unico elemento di
taratura dell'alimentatore.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R2 = 1.000 ohm (trimmer)
C1= 470F-24VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze T1 = trasf. (220Vca- 12Vca-0,1A)
R1= 470ohm - 1/2W p1 = ponte raddrizz. (50 V - 0,5 A)
DZ = diodo zener (12V-1W)

valore esterno della tensione di alimentazione, litando le corrispondenti alimentazioni, quando sul
quello interno si stabilizza sui 6,4 V. Ma il valore piedino 1 non viene iniettata una corrente positiva,
della tensione esterna, previsto per un normale sia pure di debole intensità. Tale seconda caratteri-
funzionamento dell'integrato, può variare soltanto stica dell'integrato interrompe l'assorbimento del-
fra i limiti estremi di 7 V e 11 V e va applicato al l'alimentatore delle semplici correnti di fuga che si
piedino 2 del componente. Il piedino 2 di I Cl è se- potrebbero verificare attraverso i molti elementi di
gnalato con la sigla Vs nello schema a blocchi di fi- isolamento, ma che in ogni caso rimangono al di
gura 4. sotto del milionesimo di ampere. In questo modo,
Nella nostra applicazione, si è scelto il valore di ali- quindi, è possibile comsumare una minima corren-
mentazione di9V. te, assolutamente trascurabile per le normali pile
La sezione di ICl ora esaminata, oltre che stabiliz- durante i periodi di disabilitazione del dispositivo
zare la tensione di alimentazione, provvede pure di figura 1, senza la necessità di interrompere il cir-
ad interdire tutti gli altri stadi dell'integrato, disabi- cuito di alimentazione.

665
E±tuga?
LLGARE ui
9V

PI

IMPIANTO
P2
ESISTENTE

/
l +

Fig. 6-Schema di sostituzione di un vecchio campanello elettromagnetico, con il mo-


derno carillon elettronlco, in un impianto di suoneria già installato. Il trasformatore
T1va eliminato ed I conduttori rimasti liberl congiunti tra loro. Anche i conduttori, che
raggiungono il campanello, debbono essere staccati e fissati sui terminali 1- 2 del
modulo.

La sezione in alto a destra di figura 4, denominata metallico ed i condensatori in poliestere.


"Triggering", garantisce una soglia precisa nell'a- Normalmente, la resistenza dell'oscillatore RC
bilitazione dell'integrato I C 1. viene regolata su una frequenza di 13 KHz circa
In pratica la zona "Triggering" di I Cl provvede al- ( 13,2 KHz nominali); poi alcuni divisori di frequen-
l'innesco esatto del componente al momento in za ricavano dal valore base quattro segnali, dei
cui, tramite il pulsante Pl, di tipo normalmente quali tre, alle frequenze di 660 Hz, 550 Hz, 440 Hz,
aperto, viene inviata la corrente positiva di coman- rappresentano le tre note generate, quelle che
do. compongono il suono armonico. Il quarto segnale
La sezione di ICl, simboleggiata in posizione cen- è costituito da una frequenza molto bassa, che vie-
trale, sulla destra di figura 4, costituisce l'oscillato- ne utilizzato da ICl per regolare il decadimento,
re dell'orologio, vale a dire la frequenza di riferi- ovvero l'estinzione delle note, e la loro successione
mento ed è segnalata con la dicitura "Clock oscilla- nel tempo.
tor". In pratica si tratta di un oscillatore RC (resi- La nota alla frequenza di 440 Hz può essere utiliz-
stivo-capacitivo) estremamente stabile, se i compo- zata per la taratura dell'oscillatore; ma questa ope-
nenti esterni ad esso collegati sono altrettanto sta- razione può essere eseguita soltanto da quei lettori
bili; per esempio, se i resistori sono di tipo a strato che sono dotati di un perfetto orecchio musicale. È

666
infatti possibile tarare l'oscillatore in modo che la
nota più bassa delle tre abbia la stessa altezza del
diapason impiegato per accordare gli strumenti
IL FASCICOLO
musicali.
Il decadimento delle note, in pratica il controllo SPECIALE
della loro ampiezza, viene esercitato da tre conver-
titori digitali analogici (DAC) pure contenuti nel-
l'integrato.
ESTATE 1988
La sezione "Summing point circuit", riportata in
Si è presentato al lettore in una
basso a sinistra di figura 4, provvede a sommare i veste insolita, fuori dall'usuale,
segnali e ad inviarli all'amplificatore di bassa fre- dato che tutti i progetti descritti
quenza "AF amplifier", che li eleva in misura tale sono stati completati con l'offerta
da poter pilotare un altoparlante con 8 ohm di im- della corrispondente scatola di
pendenza. montaggio. Dunque, quello di
luglio-agosto '88, è un numero da
COMPONENTI ESTERNI A IC1 non perdere, ma da conservare di-
Il pulsante Pl che, come è stato già detto, deve es- ligentemente per il suo carattere
sere di tipo normalmente aperto, quando viene di sicura validità tecnica e com-
premuto provvede ad abilitare il circuito integrato merciale.
I Cl, il quale genera automaticamente la sequenza
delle tre note ed ancora automaticamente provve-
de alla loro interruzione. Ma affinché ciò avvenga,
il pulsante Pl deve rimanere premuto almeno per
una durata di tempo non inferiore ai due secondi.
ELETTRONICA
RMSTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI
o ErTRoNcA - RADIO - OM -27 Mi
DD AIIIJII A
I EA (UA
Perché altri impulsi, di natura diversa e assai più PERI ODICO MENSILE - SPED. IN AB POS T. GR 3'I7O - ANNO XV II- N. 78 LUG LIO- AGOSTO 1988
brevi, non possono considerarsi altro che elementi EDO. ELETTRONICA PRATICA- VA ZURETT1, 52 20126 MILANO L.4.500

di disturbo, che l'integrato ICI, dotato di apposito I PROGETTI NUMERO UNICO


circuito di protezione, trascura. PIÙ RICHIISTI BIMESTRALE
DAI DILETTANTI ESTATE '8
Premendo il pulsante quando la sequenza è termi-
nata, questa riprende regolarmente. La melodia
non continua invece a manifestarsi tenendo pre-
muto il pulsante Pl, contrariamente a quanto av-
viene con il vecchio campanello elettromeccanico,
il quale suona in continuità finché si tiene premuto
il pulsante.
Il funzionamento dell'oscillatore è regolato, nello
schema di figura 1, dall'insieme di C6- R2 ed R3.
Con il trimmer R3, quindi, è possibile cambiare la
frequenza delle note generate. li condensatore C5
controlla il contenuto di armoniche nei suoni, ossia
stabilisce il timbro musicale di questi. Pertanto, vo-
lendo variare il timbro dei suoni, basta cambiare il
valore capacitivo di C5, tenendo conto che una fun- UN'INTERA RACCOLTA
zione analoga viene pure svolta dal condensatore DI SCATOLE DI MONTAGGIO
C4.
La presenza del condensatore elettrolitico C3 si
giustifica con la necessità di isolare la tensione con-
tinua di polarizzazione, dello stadio amplificatore RICHIEDETELO
finale, dal carico a bassa impedenza rappresentato
dall'altoparlante AP. Il valore capacitivo di tale
condensatore deve essere ridotto nel caso in cui si
notasse la presenza di ronzìo.
La resistenza R I limita la corrente applicata all'in-
gresso di abilitazione dell'integrato ICl (piedino
1), mentre il condensatore Cl annulla gli inevitabili
disturbi presenti sui collegamenti al pulsante Pl.

667
Ma se l'ambiente nel quale vien fatto funzionare il zando per C2 un condensatore di buona qualità,
dispositivo di figura 1 è alquanto rumoroso, allora onde evitare la formazione di possibili inneschi.
conviene effettuare il collegamento con Pl tramite Soltanto nel caso in cui si dubitasse sulla efficienza
cavo schermato, collegando la calza metallica sul del condensatore C2, allora converrà collegare, in
terminale 2 del circuito di figura 1. parallelo con i piedini 2 e 4 dell'integrato ICl, un
Per ultima, ricordiamo la funzione del condensato- secondo condensatore ceramico da 100.000 pF- 50
re elettrolitico C2, il quale disaccoppia la pila di ali- Vl. Il collegamento deve essere eseguito diretta-
mentazione e, in pari tempo, ne prolunga la vita, mente sui piedini citati.
consentendo di utilizzarla anche quando la sua im-
pedenza interna è notevolmente degradata. L'ALIMENTATORE
L'alimentazione del carillon si ottiene mediante
MONTAGGIO DEL CARILLON
due pile piatte, da 4,5 V ciascuna, collegate in serie
Contrariamente a quanto può verificarsi per molti tra loro, in modo da formare un generatore di ten-
altri progetti, la realizzazione del carillon deve as- sione continua a 9 V.
solutamente essére effettuata nell'identico modo Coloro che vorranno alimentare il dispositivo con
rappresentato dal disegno riportato in figura 2. Al- la tensione di rete, dovranno utilizzare, dopo aver-
tre disposizioni dei componenti elettronici, diverse lo realizzato, l'alimentatore pubblicato in figura 5.
da quella di figura 2, possono impedire il corretto Nel quale il trasformatore Tl riduce la tensione al-
funzionamento dell'apparato. Per esempio, qualo- ternata di 220 V in quella di 12 V.
ra le sole piste di rame del circuito stampato, quelle Dall'avvolgimento secondario di Tl si deriva la
relative all'alimentazione, fossero altrimenti trac- tensione alternata da sottoporre, in un primo tem-
ciate, si correrebbe il rischio di far oscillare in ra- po, al processo di rettificazione e, in un secondo
diofrequenza l'integrato ICl. Dunque, la prima tempo, a quello di livellamento.
operazione, inerente il montaggio del generatore Il trasformatore Tl deve avere una potenza di 1,2
di note melodiose, consiste nell'eseguire il circuito W almeno. All'atto dell'acquisto del componente,
stampato, riprodotto in grandezza reale in figura 3, quindi, si dovranno citare i dati principali (220 V -
senza apportare alcuna variazione al disegno. 12 V-0,1A- l,2W).
La basetta-supporto può essere indifferentemente La rettificazione della tensione alternata a 12 V
di bachelite o di vetronite, purché di materiale iso- viene effettuata dal ponte raddrizzatore P1. Que-
lante, di forma rettangolare, delle dimensioni di 6 sto secondo componente dell'alimentatore di figu-
cmx4,5cm. ra 5 deve avere le seguenti caratteristiche:50 V-0,5
L'integrato ICl deve essere applicato al circuito A. Il ponte Pl, tuttavia potrà essere costruito, ov-
tramite apposito zoccoletto a otto piedini e non di- viamente nel modo indicato in figura 5, più precisa-
rettamente sul circuito stampato. mente con la posizione ivi attribuita ai catodi e agli
L'altoparlante, come abbiamo detto, deve avere anodi dei quattro diodi al silicio, scegliendo tali
un'impedenza di 8 ohm ed un diametro di almeno componenti, indifferentemente, fra i modelli se-
10 cm, come si può facilmente arguire, valutando le guenti: 1N4002 - 1N4003 - 1N4004 - 1N4005 -
proporzioni del modulo elettronico e dell'altopar- 1N4006- 1N4007.
lante, messe a confronto nella foto di copertina e in Il livellamento della tensione raddrizzata dal ponte
quella di apertura del presente articolo. P 1 è ottenuto attraverso la cellula di filtro compo-
Raccomandiamo di utlizzare componenti di ottima sta dal condensatore elettrolitico Cl e dalla resi-
qualità e di effettuare saldature a stagno a regola stenza Rl.
d'arte. Perché soltanto adottando gli accorgimenti Il diodo zener DZ, da 12 V - 1 W, protegge il circui-
fin qui suggeriti si può essere certi di raggiungere to da eventuali sovratensioni presenti sulla rete di
l'auspicato successo. distribuzione dell'energia elettrica, stabilizzando la
Per quanto riguarda la taratura del trimmer R3, la- tensione di alimentazione.
sciamo al lettore la facoltà di scegliere quei suoni Il trimmer R2 consente di prelevare la tensione di
che riterrà più melodiosi. Basta infatti ruotare, per alimentazione del carillon e di ricarica della batte-
mezzo di un piccolo cacciavite, il perno del trim- ria nel valore richiesto. Questo elemento, dunque,
mer, per ascoltare le variazioni di frequenza confe- necessita di un piccolo intervento di taratura, che
rite alle note. deve essere eseguito nel seguente modo: si inter-
Facciamo presente che, durante il funzionamento, rompe dapprima il conduttore nel punto contras-
il circuito integrato assorbe una corrente di alcune segnato con una X nello schema di figura 5; poi, sui
decine di milliampere, con picchi notevoli. Per tale due terminali rimasti liberi, si applicano i puntali
motivo è consigliabile disaccoppiare ottimamente (rosso e nero) di un tester, commutato nelle misure
l'alimentatore, di qualunque tipo questo sia, utiliz- amperometriche e sul valore di 50 milliampere

668
fondo-scala. Quindi si regola il perno del trim mer fianco della porta di accesso all'appartamento.
R2 in modo che, a batteria perfettamente carica, Lo schema elettrico di figura 6 riveste, ovviamente,
l'assorbimento di corrente si aggiri intorno ai 3 mA un carattere indicativo o, meglio, una guida all'ap-
+ 5mA. plicazione pratica del sistema di suoneria moder-
La batteria ricaricabile deve essere rappresentata nizzato. Perché ognuno potrà poi realizzare il cir-
da un modello al nichel-cadmio, da 8,4 V. cuito più idoneo a risolvere un particolare proble-
Vogliamo ora concludere ricordando che, sistemi ma, a seconda della destinazione cui verrà affidato
di ricarica diversi da quello illustrato, possono dan- il carillon.
neggiare l'integrato ICI (SAB 0600), a causa delle Quello di figura 6 è dunque un normale circuito di
tensioni erogate in misura troppo elevata. suoneria a due pulsanti, che insegna pure a sostitui-
re il vecchio campanello elettromeccanico con
quello più attuale del carillon elettronico, sfruttan-
CIRCUITO APPLICATIVO do l'impianto elettrico già esistente. Basta infatti
eliminare il trasformatore di alimentazione per
Quello riportato in figura 6, costituisce un circuito campanelli elettrici Tl, interrompere i conduttori
applicativo del carillon elettronico, con alimenta- che alimentano il campanello e collegarli sui termi-
zione a pile e dotato di due pulsanti; adatto, quindi, nali 1-2del modulo elettronico del dispositivo,
alla maggior parte delle abitazioni civili, dove è come chiaramente segnalato in alto di figura 6. I
presente un pulsante sul cancello o portone d'in- due conduttori disinseriti dall'avvolgimento secon-
gresso, mentre un secondo pulsante è installato a dario di Tl vanno collegati direttamente tra loro.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratorl di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogllono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 9.500 di misura - I condensatori - I resistori- I diodi


- I translstor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampla anallsi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

669
- 50
È un ottimo controllore
in tutti i processi di
- 40
raffreddamento o riscaldamento.
- 30

-20

- i0

ALLARME ANTIGELO
Le applicazioni pratiche, cui può essere destinato il stagione più fredda dell'anno. Ma, si badi bene, la
dispositivo qui presentato e descritto, sono molte- versatilità di questo apparato è tale per cui, cam-
plici. Anche se ai nostri tecnici è venuta, per prima, biando metodo di taratura, esso può fungere da si-
l'idea di utilizzarlo in autovettura. Perché le occa- stema di allarme anche per le temperature più ele-
sioni nelle quali occorre tenere sotto controllo le vate, come quelle ad esempio dell'acqua del bagno,
basse temperature non mancano mai durante la della lavatrice o della lavastoviglie. In ogni caso il

Una sonda, costituita da una resistenza a coefficiente negativo,


controlla quelle temperature che, raggiungendo un valore pre-
stabilito, fanno scattare un relè, sui cui contatti è possibile col-
legare un qualsiasi sistema di allarme.

670
Le segnalazioni possono essere acustiche o ottiche.

Può fungere da termostato in una vasta gamma di temperature.

progetto dell'antigelo elettronico sarà certamente


gradito a quegli automobilisti che, usando spesso la CIRCUITO DELL'ANTIGELO
vettura d'inverno, vogliono conoscere, in ogni
istante, il valore della temperatura esterna, in mo- L'elemento sensore del progetto di figura 1 è costi-
do da condizionare a questa una guida corretta, a tuito dalla resistenza a coefficiente negativo NTC
garanzia della propria ed altrui sicurezza stradale. (negatrve - temperature - coefficient), la quale
Certamente, in sede di svolgimento del presente varia la propria resistenza col variare della tempe-
argomento, avremo ancora l'opportunità di indiriz- ratura dell'ambiente in cui si trova. Più precisa-
zare il lettore verso le utilizzazioni del circuito che mente, questo particolare componente diminuisce
potranno risolvere, caso per caso, quei problemi il proprio valore resistivo quando la temperatura
personali che, fino ad oggi, sono rimasti insoluti, esterna aumenta e, viceversa, lo eleva quando la
con la paziente tolleranza del cattivo funzionamen- temperatura diminuisce. Un esempio di corrispon-
to di termostati imprecisi, di congelatori avariati, denze tra valori di temperatura e valori resistivi
dell'incerta conservazione di cibi e medicinali. Ora, nelle NTC è presentato in apposita tabella.
invece, è giunto il momento di entrare nel vivo del- Le resistenze NTC vengono costruite industrial-
l'analisi circuitale, per descrivere, in un primo tem- mente miscelando, in determinate percentuali, al-
po a grandi linee, la composizione del nostro mo- cuni semiconduttori, esattamente degli ossidi me-
dulo elettronico ed il suo funzionamento. tallici, con un legante organico. La composizione

671
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673
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale deve essere realiz-
zato il progetto del dispositivo di controllo delle temperature.

TABELLA del componente deve avvenire su lamiera metalli-


DELLE CORRISPONDENZE NELLE NTC ca, allora conviene servirsi di un modello a vite, op-
pure di un tipo a goccia con occhiello per vite ori-
vetto.
Temperatura Resistenza Aggiungiamo ancora un particolare importante
inerente le resistenze NTC, che molti chiamano
"termistori". Per una corretta conservazione nel
- 20%C 13.000 ohm tempo di tali elementi, conviene sempre proteg-
- 15"C 11.000 ohm gerli dall'umidità con un leggero rivestimento in
- 10%C 9.000 ohm gomma al silicone, soprattutto quando se ne preve-
-- 5"C 8.100 ohm de l'uso in luoghi all'aperto e particolarmente umi-
0"C 6.500 ohm di.
+ 5"C 5.500 ohm Procediamo ora con la presentazione del circuito
+ 10"%C . 4.700 ohm di allarme antigelo ed osserviamo che, variando la
+ 15"C 4.000 ohm resistenza della NTC, quando questa subisce le va-
+ 20"%c 3.300 ohm riazioni della temperatura tenuta sotto controllo,
+ 25"C 2.600 ohm varia lo stato logico sul piedino 2 dell'integrato
+ 30"%C 2.200 ohm ICI. Conseguentemente varia pure lo stato logico
+ 35"C l.800ohm dell'uscita, quello individuabile sul piedino 6 di
+ 40%C 1.500 ohm ICI. Ora, se il cambiamento di stato avviene tra "O"
+ 45%C 1.200 ohm e "l", sulla base del transistor TRl, che è di tipo
+ 50"C 1.000ohm NPN, viene applicata la necessaria tensione di po-
larizzazione positiva, che costringe il semicondut-
tore alla conduzione della corrente erogata dal ge-
neratore VCC. Dunque, quando TRl va in satura-
così raggiunta viene poi sinterizzata ad alta tempe- zione, il relè RL è percorso da corrente e rimane
ratura. E il prodotto che ne esce è rappresentato da eccitato, chiudendo i contatti utili, sui quali, ad
un componente a forma di disco, goccia o cilindro, esempio, si può collegare il circuito di alimentazio-
con le caratteristiche della resistenza a coefficiente ne di un segnalatore acustico (buzzer).
termico programmate. Pertanto, se il circuito di figura 1 viene tarato, at-
Per il circuito di figura 1, qualsiasi tipo di elemento traverso il trimmer Rl, in modo da entrare in fun-
NTC, purché caratterizzato da una resistenza da zione quando la temperatura sotto controllo su-
3.300 ohm, alla temperatura di 20°C e munito di pera un certo valore prestabilito, con questo dispo-
custodia adatta all'impiego cui è destinato, può es- sitivo si realizza un valido sistema di allarme, che
sere utilmente adottato. Per esempio, se il fissaggio può essere acustico, ottico o di arresto automatico
674
Fig. 4 - La resistenza a coefficiente negativo NTC deve essere collegata al modulo
elettro nico tram ite un cavetto scherm ato di tipo RG58. I num eri qui indicati corrispon-
dono a quelli riportati nello schem a costruttivo di figura 2. La calza metallica va sal-
data a stagno sul term inale 1, ossia sulla linea di alim entazione positiva.

di qualsiasi apparato elettrico od elettronico. indicano lo stato elettrico del circuito, in particola-
Si è parlato finora di variazioni esterne della tem- re quello del relè RL. Il diodo led rosso (DLl) si
peratura, ma al lettore interessa principalmente il accende quando il relè è eccitato ed il circuito rag-
fenomeno dell'abbassamento di temperatura. Si giunge lo stato di allarme. Il diodo led verde (DL2)
deve quindi esaminare questa particolare condi- si accende quando il relè rimane diseccitato.
zione meteorologica. L'alimentazione del circuito di figura 1 può variare
Quando la temperatura scende al di sotto di un fra i valori di 13 Vcc e 16 Vcc e non deve necessa-
preciso valore, prestabilito tramite la taratura del riamente essere di tipo stabilizzato.
trimmer Rl, la resistenza ohmmica della NTC au- Consigliamo di realizzare l'alimentatore pubblica-
menta. Conseguentemente, il valore della tensione to in figura 5, che deriva la tensione dalla rete-luce
sul piedino 2 di ICl si abbassa. Ma l'entrata 2 di tramite un trasformatore da 5 W + 10 W, un ponte
ICl è quella cosiddetta "invertente", ossia quella raddrizzatore a diodi ed una cellula di livellamento
che, all'uscita, sul piedino 6 di ICl, presenta un va- (R5 + Cl + C2).
lore di tensione invertito: in questo caso un aumen- Concludiamo affermando che il progetto di figura
to di tensione, corrispondente al passaggio dallo 1 è idoneo a lavorare con temperature comprese
stato logico "O" a quello "1, che polarizza il transi- fra i- 20°%Ce i + 50°C.
stor TR 1 avviandolo alla saturazione. Ma queste
stesse considerazioni si estendono pure alla condi-
zione elettrica opposta, cioé a quella per cui, au- CONSIDERAZIONI CIRCUITALI
mentando la temperatura esterna, diminuisce la
resistenza della NTC ed aumenta la tensione sul Dopo aver descritto il progetto dell'antigelo elet-
piedino 2 di ICl. Conseguentemente l'uscita 6 pas- tronico, vale ora la pena di approfondire alcuni
sa dallo stato logico "l" a quello "O". Sulla base di concetti tecnici. Per esempio, il lettore attento avrà
TR 1 non perviene più la corrente di polarizzazione notato che le due resistenze di polarizzazione del-
ed il transistor si blocca, ovvero va all'interdizione, l'integrato ICl, vale a dire la R3 e la R4, presenta-
diseccitando il relé RL. no valori ohmmici elevati, molto al di sopra della
La resistenza R5 funge da elemento di controrea- regola. Ebbene, ciò è reso possibile proprio dal-
zione per I Cl e con il suo valore ohmmico determi- l'impiego del particolare modello di integrato, otti-
na l'efficienza dell'amplificazione dell'integrato, mizzato per una elevata impedenza d'ingresso e
introducendo pure una piccola dose di isteresi. basse correnti di dispersione, unitamente alla ca-
Il diodo zener DZ2 impedisce che le piccole tensio- ratteristica di un minimo assorbimento di corrente
ni residue, presenti all'uscita dell'integrato, possa- dall'alimentatore. Pertanto, se questo può appari-
no provocare false eccitazioni del relè RL. Dun- re di notevole importanza in tutte le applicazioni
que, questo diodo costituisce una soglia di sicurez- con alimentazione a pile, nel nostro caso vuol signi-
za sul valore di tensione di 3,3 V. ficare una minima potenza elettrica in gioco ed un
I due diodi led DLl e DL2, diversamente colorati, ridottissimo autoriscaldamento.
675
T1

12V

C1 Cc2

Fig. 5 - Circuito dell'alimentatore da accoppiare con il modulo del dispositivo di


controllo delle temperature. Il diodo led DL funge da elemento-spia.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R2 = 1.500ohm - 1/4 W
C1= 2.200F-24 VI (elettrolitico)
C2 = 2.200 F- 24 VI (elettrolitico) Varie
T1 = trasf. (220Vca- 12Vca-0,5A)
Resistenze D1...D4 = ponte raddrizz. (4x 1N4007)
DL = diodo led
R1= 220ohm -1W

Un'altra osservazione va estesa alla resistenza di Per quanto riguarda poi l'alimentatore, se questo
reazione R5, collegata fra l'uscita di ICl ed il suo dovesse introdurre una sensibile quantità di distur-
ingresso non invertente. Questa, infatti, conferisce bi nel circuito di figura 1, allora converrà inserire,
al circuito una reazione positiva minima, allo scopo tra i piedini 7-4 di ICl, un condensatore ceramico
di non farlo oscillare o indurlo a commettere errori da 100.000 pF- 50 VI, mantenendo i terminali mol-
eccessivi, ma di introdurre una isteresi di alcuni de- to corti.
cimi di grado, onde evitare che il relè RL inizi ad Per ultimo ricordiamo che, nel caso in cui l'ambien-
oscillare quando la temperatura si approssima alla te dove verrà fatto funzionare il dispositivo di allar-
soglia di indeterminazione. In ogni caso, qualora me antigelo fosse ricco di rumori elettrici, all'ac-
dovesse servire un'isteresi più elevata, come può corgimento di una precisa e completa schermatura
accadere negli impieghi del dispositivo in funzione di conduttori e modulo elettronico si dovrà abbina-
di termostato, si dovrà attribuire ad R5 un valore re quello di un collegamento di altri due condensa-
ohmmico inferiore a quello prescritto di 820.000 tori ceramici, da 100.000 pF - 50 Vl, fra i piedini 2-
ohm. 4 e fra i piedini 3-4dell'integrato ICl.

676
MONTAGGIO vi nelle condizioni prossime a far scattare il relè.
La realizzazione pratica del progetto teorico di fi- Soltanto in questo caso la tensione presente sul
gura 1 si ottiene ripetendo quanto chiaramente il- piedino 2 dell'integrato I Cl rimane vicina al valore
lustrato nel piano costruttivo del modulo elettroni- di 4,5 V, perché la NTC, la coppia di resistenze R1-
R2 e la coppia R3-R4 compongono un ponte pros-
co di figura 2 e nella foto di apertura del presente
articolo. simo alla condizione di equilibrio. Naturalmente la
tensione di 4,5 V deve essere misurata con un vol-
I particolari relativi al collegamento della resisten-
za NTC sono già stati in parte menzionati in prece- tmetro di tipo digitale ad altissima impedenza.
denza. Ora aggiungiamo che il cavo di accoppia- Ricordiamo che il diodo zener fissa la tensione di
mento, fra il componente ed il circuito stampato, alimentazione al valore costante di 9 V e che il pon-
deve essere eseguito nel modo illustrato in figura 4, te ora menzionato, se ben equilibrato, la riduce al
utilizzando del cavo schermato coassiale tipo RG valore metà di 4,5 V.
58; la calza metallica deve essere saldata a stagno Per quanto riguarda il trimmer Rl, questo potrà
sul terminale 1 del circuito stampato, vale a dire in essere sostituito con un più preciso potenziometro
corrispondenza con la linea della tensione di ali- a variazione lineare o, meglio ancora, con un multi-
mentazione positiva, ossia sul valore di + 9 V di giri (10 giri), onde conferire all'apparato un aspet-
questa. to maggiormente professionale.
Per la resistenza NTC è stato prescritto un modello Volendo tarare il circuito sul valore di temperatura
da 3.300 ohm alla temperatura di 20°C, ma anche di 0°C, occorrerà immergere la sonda in una baci-
un componente da 2.000 ohm potrà essere util- nella contenente per metà acqua e per metà ghiac-
mente impiegato nel circuito del dispositivo di al- cio, lasciandola ivi immersa per una mezz'ora circa,
larme antigelo. allo scopo di raggiungere l'equilibrio termico.
Ovviamente, tutte le operazioni costruttive dell'ap- È conveniente effettuare l'operazione di taratura
parato debbono succedere all'approntamento del al livello del mare, perché in montagna, ad esem-
circuito stampato, il cui disegno in grandezza natu- pio, dove la pressione atmosferica è inferiore, è
rale è pubblicato in figura 3 e per il quale ci si dovrà possibile introdurre una certa percentuale di erro-
servire di una basetta-supporto di bachelite o ve- re nel comportamento del circuito. Più precisa-
tronite, di forma rettangolare, delle dimensioni di mente, il dispositivo apparirà tarato ad una tempe-
9cmx3,5cm. ratura inferiore a quella di 0°C citata ad esempio.
Il relé RL deve essere un modello per correnti con- Ciò tuttavia non riveste alcuna importanza negli
tinue a 12 V e munito di una bobina da 120 ohm al- impieghi del progetto come rivelatore di ghiaccio,
meno; valori superiori sono da preferirsi, purché i dato che in montagna anche il ghiaccio si forma ad
contatti risultino adatti al carico da pilotare. In una temperatura inferiore a 0°C.
ogni caso, il valore massimo di corrente sopporta- Abbiamo interpretato il processo di taratura del
bile dalla bobina del relè è di O, 1 A circuito alla temperatura di 0°C, ma è chiaro che la
Se il relè viene destinato ad azionare carichi indut- taratura può essere fatta su qualsiasi altro valore,
tivi, come ad esempio motori elettrici od altri relè per esempio a - 10°C o a- 20°C, comunque en-
ausiliari, occorre evitare la conseguente formazio- tro la gamma di 20%C + 50C.
ne di scintille sui suoi contatti utili inserendo, in pa-
rallelo a questi, un condensatore da 100.000 pF - APPLICAZIONI VARIE
1.000 VI con una resistenza in serie da 100 ohm - 1 L'applicazione più congeniale del progetto, qui
w. presentato e descritto, è ovviamente quella della
Per le resistenze R8 ed R9 sono stati consigliati i segnalazione, tramite un qualsiasi sistema di allar-
valori di 4.700 ohm; tuttavia, qualora la luminosità me acustico od ottico, della formazione di ghiaccio
prodotta dai due diodi led DLI- DL2 fosse ritenu- all'esterno o del raggiungimento di una data tem-
ta insufficiente, il campo resistivo delle due resi- peratura all'interno, sia della casa come dell'auto-
stenze potrà variare fra i 1.000 ohm e i 4.700 ohm. vettura. Ma il circuito può fungere ottimamente da
termostato per bagni fotografici, nei frigoriferi, nei
TARATURA congelatori, nei locali di conservazione di alimenti
Dopo aver realizzato il modulo elettronico di figu- o medicinali. Basta infatti eseguire una adatta tara-
ra 2, occorre procedere con la taratura di questo. tura circuitale e, se necessario, aumentare l'istere-
Per esempio, supponendo che la resistenza NTC si, onde evitare continui ed errati interventi del re-
debba lavorare intorno alla soglia di 0°C, si dovrà in lè. Dunque, alle destinazioni principali del disposi-
qualche modo sottoporre la NTC a questa tempe- tivo, si aggiunge quella, altrettanto importante, di
ratura e poi regolare il trimmer Rl in modo oppor- termostato, sia nei processi di riscaldamento che in
tuno, ossia in modo che il circuito elettronico si tro- quelli di raffreddamento.

677
L'AUDIO TV
SULLA RADIO FM
Realizzate accuratamente il progetto qui descritto, collegatelo
con l'altoparlante del televisore e riponetelo dietro questo. Poi,
attraverso la cuffia, inserita sull'apposita presa di una radiolina
portatile, ascoltate l'audio di qualsiasi canale, rimanendo sedu-
ti, in piedi o camminando, ma senza arrecare disturbo agli altri e
in totale isolamento acustico.

678
Con la cuffia, senza fili e in totale silenzio.

Applicabile a qualsiasi riproduttore acustico.

È un microtrasmettitore con portata limitata ad alcuni metri.

L'ascolto individuale in cuffia della TV, della ra- Con queste brevi note introduttive riteniamo ora di
dio, dell'amplificatore ad alta fedeltà, del mangia- aver già suggerito al lettore il tema dell'argomento
nastri o altro riproduttore sonoro, è certamente il qui trattato. Ossia la presentazione di un progetto
miglior sistema per porre fine, in ogni famiglia, alla di microtrasmettitore, da collegare allo stadio am-
guerra dei livelli acustici. Perché annulla il recipro- plificatore di bassa frequenza di qualsiasi genera-
co disturbo, isola dai rumori esterni e consente di tore di suoni, in grado di produrre onde radio, mo-
seguire singolarmente, il programma preferito. dulate in frequenza, con poca potenza e conse-
Tuttavia, se questo modo di ascoltare le riprodu- guente modesta portata.
zioni musicali, o i comunicati radio, deve necessa- In pratica, il nostro semplice trasmettitore irradia,
riamente imporre l'uso di collegamenti via cavo, al- sotto forma di onde a radiofrequenza, i suoni che il
lora il problema dei volumi sonori domestici non televisore, il riproduttore hi-fi, il giradischi od altro
può considerarsi risolto. Infatti, pur verificandosi, apparato acustico, dovrebbero erogare attraverso
da una parte, l'auspicato silenzio, dall'altra si crea l'altoparlante. Questi segnali vengono poi sintoniz-
una intollerabile inagibilità nella casa, con la tra- zati da una comune radiolina portatile, dotata della
sformazione dei pavimenti in una fitta ragnatela di gamma a modulazione di frequenza e di presa per
fili conduttori. cuffia o auricolare, e con questa ascoltati. Si può
L'ascolto in cuffia, dunque, può costituire la solu- quindi rimanere comodamente sdraiati sulla pol-
zione ideale del problema di ascolto individuale di trona, nel divano o a letto, oppure ci si può trasferi-
più sorgenti sonore, soltanto se affidato alle onde re da un locale all'altro, senza perdere una battuta
radio, invisibili e immateriali. o una sola nota musicale del programma seguito.

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AL JACK
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Fig. 2 - Il modulo elettronico del trasmettitore in modulazione di frequenza viene com-
posto su basetta-supporto, di torma rettangolare, con circuito stampato. L'alimenta-
zione, a seconda della potenza che si vuol emettere, è ottenuta mediante una sola
pila o una batteria di pile collegate in serie, come ampiamente interpretato nel testo.

Ma, ciò che più importa, senza recare disturbo a FUNZIONAMENTO CIRCUITALE
chicchessia, senza subire interferenze acustiche
esterne, con il piacere di regolare il volume dell'au- Dopo aver interpretato a parole il meccanismo di
dio nella misura più gradita e mentre altri membri questo originale metodo di ascolto, cerchiamo ora
della famiglia stanno facendo, contemporanea- di trasportare i vari concetti espressi sullo schema
mente, la stessa cosa, utilizzando analoghi piccoli del trasmettitore di figura l.
trasmettitori, perfettamente identici a quello che ci Come si può subito notare, il circuito è molto sem-
accingiamo ora a descrivere. plice. li transistor TR 1 oscilla in banda MF, ovvero

-t

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del


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■1
circuito stampato da riprodurre su una
delle due tacce di una basetta-supporto
di materiale isolante.
-E
sulla gamma di 76 MHz + 110 MHz. I segnali ara- C2. Una tale configurazione esalta la frequenza
diofrequenza generati vengono modulati in fre- operativa.
quenza dal diodo varicap DVl il quale, tramite le La resistenza Rl controlla la corrente di lavoro del
resistenze R4- R5, rimane polarizzato sul valore di transistor e a questa funzione contribuisce pure la
tensione di + 6 V circa. resistenza R2, sui cui terminali occorre misurare in
Lo spinotto di tipo jack, riportato sull'estrema de- ogni caso la tensione di 0,7 V. Ciò significa che per
stra dello schema elettrico di figura 1, riceve i se- alcuni modelli di transistor, pur essendo dello stes-
gnali di bassa frequenza dal riproduttore audio cui so tipo di quello prescritto, potrebbe essere neces-
il trasmettitore viene accoppiato (TV - amplif. hi-fi sario un ritocco al valore ohmmico della resistenza
- ecc.). Questi segnali, presenti sotto forma di ten- Rl.
sione sulla resistenza del trimmer R6, vengono Quando a causa dei segnali di bassa frequenza in
prelevati in misura opportuna ed applicati, attra- arrivo, varia la tensione presente sui terminali del
verso il condensatore C8 e la resistenza R3, al dio- diodo varicap DVl, varia pure il valore capacitivo
do varicap DVl, per provocare la leggera variazio- di questo e, conseguentemente la frequenza di ac-
ni della tensione di polarizzazione prima menzio- cordo dell'oscillatore. Il condensatore C7 isola
nata. Conseguentemente, a seconda dell'ampiezza questa tensione di modulazione pervenuta attra-
del segnale di bassa frequenza applicato a DVl, verso la resistenza R3 la quale, assieme al conden-
muta il valore capacitivo del diodo e la frequenza di satore C9 e con C8, arresta la radiofrequenza.
oscillazione centrale (f. o.) subisce uno spostamen- Le due resistenze R4- R5 stabiliscono il punto di
to. lavoro del diodo varicap DVl, mentre il condensa-
La resistenza R8 rappresenta il carico dell'amplifi- tore C8, come è stato detto, isola la tensione di po-
catore di bassa frequenza del generatore audio cui larizzazione di DVl dal circuito d'entrata.
viene abbinato il trasmettitore. In pratica sostitui- Il segnale di bassa frequenza, che provvede a mo-
sce l'altoparlante del televisore o dell'amplificato- dulare la frequenza dell'oscillatore, arriva sulla re-
re ad alta fedeltà, che rimane escluso dal circuito sistenza R8, che rappresenta quindi l'elemento di
originale all'atto dell'innesto della spina jack; ma di carico. Poi, attraverso la resistenza R7 raggiunge il
ciò avremo modo di parlare più avanti. trimmer R6, con il quale è possibile regolare il li-
vello di modulazione e la deviazione in frequenza
dell'oscillatore. Ricordando che, deviazioni troppo
ANALISI DETTAGLIATA forti, provocano distorsioni nel ricevitore e creano
disturbi sui canali adiacenti, mentre i segnali ecces-
Vediamo ora, dopo una descrizione sommaria del sivamente deboli sono sempre causa di fruscìo di
comportamento del circuito di figura 1, di appro- fondo.
fondirne l'analisi.
Come abbiamo detto, il generatore di segnali ara-
diofrequenza è rappresentato da un circuito oscil- LE ANTENNE NECESSARIE
latore a transistor. Per il quale è stato scelto un
componente ad elevata frequenza di taglio, in gra- Per realizzare degli ottimi collegamenti via radio,
do di oscillare fino a 200 MHz senza sollevare al- con il sistema ricetrasmittente descritto, si deve
cun problema, anche se questo (2N2222) è molto porre una particolare attenzione al modo di impie-
noto fra i nostri lettori come elemento di commu- go delle antenne e ai tipi più adatti, sia di quella tra-
tazione in circuiti logici, che impongono l'uso di smittente come della ricevente. Perché si tratta di
componenti velocissimi, onde minimizzare il ritar- collegamenti radio su banda molto affollata e sen-
do di propagazione delle informazioni. za disponibilità di potenza elevata che, inevitabil-
Il transistor prescelto, non essendo caratterizzato mente, provocherebbe interferenze illecite.
da un guadagno troppo elevato, garantisce un fun- Per quanto riguarda quindi l'antenna ricevente,
zionamento dell'oscillatore abbastanza stabile ed consigliamo l'uso di un classico modello a stilo, ad
esente da inneschi. un quarto d'onda, normalmente in dotazione alle
Il condensatore C6 provvede a stabilire la reazione radioline fornite della gamma di ricezione a modu-
positiva che innesca le oscillazioni. lazione di frequenza. Per l'antenna emittente, in-
La frequenza di oscillazione rimane fissata dalle vece, occorre servirsi di un modello analogo, di tipo
caratteristiche del circuito oscillante, formato dalla retrattile, purché orientato verso la zona preferen-
bobina Ll, i condensatori C4 e C5 e, attraverso C7, ziale di ascolto e polarizzato orizzontalmente,
anche dalla capacità inversa del diodo varicap proprio perché le emissioni di modulazione di fre-
DVl. quenza sono polarizzate verticalmente e consento-
Il transistor TRl presenta la base a massa rispetto no i migliori collegamenti quando le due antenne si
al segnale, a causa della presenza del condensatore trovano in posizione reciproca perpendicolare.

682
DI PLASTICA

Fig. 4- Il modulo elettronico del trasmettitore in modulazione di frequenza deve esse-


re inserito in un contenitore di materiale isolante, dal quale fuoriescono i conduttori
di antenna e di collegamento con lo spinotto jack. Sulla porta frontale è presente l'in-
terruttore di alimentazione.

In casi particolari, l'antenna trasmittente può esse- MONTAGGIO


re rappresentata da una vera e propria "spira" at-
torno al locale di ascolto, con le funzioni di avvolgi- Il montaggio del piccolo trasmettitore in FM si ef-
mento primario di un trasformatore a radiofre- fettua nel modo indicato in figura 2, che suggerisce
quenza, il cui avvolgimento secondario è rappre- il piano costruttivo più consigliabile dell'apparato e
sentato dal circuito accordato dal ricevitore radio. per il quale occorre servirsi di una basetta-
Con questo tipo di antenna, occorre collegare un supporto con circuito stampato, delle dimensioni
terminale della "spira" primaria a massa e l'altro al di 9 cmx3,5 cm.
condensatore C3, regolando poi il valore capaciti- Il disegno del circuito stampato è pubblicato, in
vo di questo in modo di ottenere il miglior ascolto grandezza reale, in figura 3.
possibile. I sette resistori richiesti per la composizione del
La "spira" ora descritta dovrà distare alcuni milli- progetto di figura 1 sono tutti di piccola potenza
metri dalle pareti della stanza. Il filo componente (1/8 1/4 W); fa eccezione il resistore R8, che de-
la "spira" sarà di rame isolato, ma non schermato. ve essere dello stesso tipo degli altri sei, ma con ele-
È possibile pure risolvere il problema dell'antenna vata potenza di dissipazione (2 W).
trasmittente, con risultati soddisfacenti collegan- Per quanto riguarda la bobina Ll, questa deve es-
do, sul terminale 1 del circuito di figura 1, un tratto sere avvolta in aria per mezzo di filo di rame argen-
di filo conduttore flessibile, ricoperto in plastica e tato del diametro di 0,8 mm --é- 0,9 mm. Le spire so-
lasciato penzolare dietro il televisore. Può essere no in numero di quattro e debbono rimanere leg-
sufficiente uno spezzone di filo della lunghezza di germente spaziate tra loro. Il diametro interno del-
un metro. la bobina è di 6 mm. L'avvolgimento può essere

683
provvisoriamente effettuato su una punta da trapa-
no dello stesso diametro (6 mm), che verrà poi sfi-
lata dal solenoide.
FILO 1 Per l'alimentazione si possono usare sia una picco-
la pila da 9 V come due pile piatte da 4,5 V ciascu-
1 AP AL TV na, così da comporre un generatore a 9 Vcc.
FILO 2 La singola pila da 9 V è sufficiente quando si vuol
far lavorare il trasmettitore con una modesta po-
tenza d'uscita, le due pile in serie, invece, sono ne-
cessarie quando si pretende una potenza d'uscita
FILO 7 più elevata. Che si raggiunge attribuendo alla resi-
stenza R 1 il valore di 100.000 ohm, mentre, per la
minima potenza, Rl deve assumere il valore di
2 AL TV
220.000 ohm. Ovviamente, varia nei due casi l'as-
FILO 2 sorbimento di corrente nelle seguenti misure:

2,5mAconR1 = 220.000ohm
6 mA con Rl = 100.000 ohm

FILO 7 Una volta realizzato il modulo elettronico pubbli-

}
cato in figura 2, questo dovrà essere rinchiuso in un
AL TV contenitore di plastica, sulla cui parte frontale ap-
parirà l'interruttore di alinttntazione.
La scatola di plastica, illustrata in figura 4, deve es-
sere di tipo facilmente apribile, in modo da consen-
a ?ILO 2
tire un agevole ricambio delle pile di alimentazio-
ne.
Dai due fianchi laterali della scatola escono, da una
~ parte, il filo che funge da antenna, dall'altra, il con-
JACK duttore collegato con lo spinotto jack. Il quale va
innestato sulla corrispondente presa jack d'uscita
BF, presente nel televisore o nell'apparato audio-
rILO 1
generatore di cui si vogliono trasformare in onde
radio le emissioni sonore. Tuttavia, questa presa
4 AL TV jack non sempre è presente nei televisori, negli am-
plificatori, nelle radioline, per cui bisogna provve-
dere alla sua applicazione. Che richiede un facile
a r,w, intervento e che ora, qui di seguito, esemplifiche-
remo con preciso riferimento al televisore.
Spento il televisore, si toglie lo schienale di questo
(pannello di chiusura posteriore) e si individua l'al-
~ toparlante, sui cui terminali pervengono due fili
conduttori, come indicato in 1 di figura 5. Quindi,

Fig.5-Sono Illustrate, in questo disegno, le cinque prin-


cipali fasi operative, che consentono di realizzare il col-
legamento fra la presa jack e l'altoparlante del televisore.

684
facendo uso del saldatore e ponendo bene atten- illustrato la realizzazione. Si regola poi il volume
zione a non far cadere qualche goccia di stagno sui sonoro del televisore in misura medio-bassa e si fa
circuiti TV, si disinserisce uno dei due conduttori, a ruotare il pero del trimmer R6 con lo scopo di
scelta, come segnalato in 2 di figura 5. Il filo libero raggiungere, attraverso la radio, l'ascolto più gradi-
lo si salda ora sul contatto "a" della presa jack (par- to.
ticolare 3 di figura 5). Quindi si applica uno spezzo- Una eccessiva regolazione di R6 provoca suoni di-
ne di conduttore fra il contatto "b" ed il capocorda storti, una regolazione minima determina un basso
dell'altoparlante rimasto libero (particolare 4 di fi- segnale in cuffia.
gura 5). Un secondo spezzone di conduttore va in- Concludiamo ricordando che l'oscillatore, presen-
fine inserito fra il contatto "c" e l'altro capocorda tato in queste pagine, se sistemato troppo vicino al
dell'altoparlante, come segnalato in 5 di figura 5. televisore, può disturbare, sia pure localmente. lo
A questo punto si rimette al suo posto lo schienale stesso TV, obbligando l'operatore a regolare nuo-
e si accende il televisore, per constatare che il fun- vamente il compensatore C5, con lo scopo di indi-
zionamento continua ad essere normale. Ma per viduare un valore di frequenza le cui armoniche
controllare l'efficienza della presa jack e l'esattez- non debbano interferire con qualche canale televi-
za dei collegamenti di questa, occorre innestare su sivo. Tuttavia, tenuto conto della bassissima poten-
essa lo spinotto jack uscente dalla scatola conteni- za dell'oscillatore, si può essere certi che, al di là
trice il circuito del trasmettitore e constatare che il dei cinquanta metri, non esiste più alcun segnale
televisore, pur essendo acceso, ammutolisce, per- disturbatore.
ché ora, in sostituzione dell'altoparlante, si è vera- Nei collegamenti con televisori alquanto vecchi,
mente inserita la resistenza di potenza R8. occorre far attenzione alla polarizzazione della
Ai lettori che non hanno troppa esperienza in ma- massa di questi, che può essere collegata diretta-
teria, raccomandiamo di farsi indicare dal rivendi- mente con una delle fasi della tensione di rete. In
tore i contatti "a-b-c" presenti sulla presa jack, che questi casi, o si interpone un trasformatore isolato-
non deve assolutamente essere di tipo stereo. re, con rapporto unitario, fra spina e presa del TV,
Nello spinotto jack (maschio), quello uscente dal oppure non si tocca il televisore acceso e si provve-
trasmettitore, sono presenti, internamente, due de ad isolare il circuito del trasmettitore, ad ecce-
contatti, sui quali vanno collegati i conduttori che zione dell'antenna, utilizzando per C3 un conden-
raggiungono i terminali 4 - 5 del circuito del modu- satore da 3.000 V di isolamento, almeno.
lo elettronico. Questi due fili debbono essere tra Analoghe cautele vanno prese quando, in alcuni
loro invertiti nel caso in cui, durante l'ascolto, at- impianti d'antenna centralizzati, non a massa, fun-
traverso la radiolina, si dovessero accusare dei forti ziona un televisore difettoso che ha la tensione di
ronzii. rete sul telaio.
La presa jack deve essere applicata allo schienale
del televisore o di qualsiasi altro apparato audioge-
neratore cui viene accoppiato il piccolo trasmetti-
tore, dopo una precisa foratura con trapano.

TARATURA
La taratura del trasmettitore si ottiene, a montag-
gio completatò, agendo sul compensatore C5 e sul
trirnmer R6 nel modo seguente.
Si sintonizza il ricevitore radio portatile su una zo-
na della gamma a modulazione di frequenza libera
da emittenti commerciali, oppure, se ciò non è pos-
sibile, su una emittente debolissima. Quindi, trami-
te l'interruttore S1, si accende il trasmettitore e si
regola il compensatore C5 in modo da ridurre al si-
lenzio il ricevitore. Con questa regolazione di C5,
infatti, la portante del trasmettitore, non ancora
modulata in frequenza, copre il rumore di fondo
della radio.
Si inserisce ora lo spinotto jack nella corrisponden-
te presa, che può essere quella originale già esi-
stente, oppure quella di cui in precedenza abbiamo
685
Mtoroa
Enter
Couted
Logie

OSCILLATORE RF
300 KHz : 200 MHz
Con un solo integrato e pochi altri componenti di- componente parleremo in modo assi più dettaglia-
screti, si realizza questo eccezionale oscillatore a to nel corso dell'articolo. Per ora ci limiteremo a
radiofrequenza, in grado di spaziare fra i 200 MHz descrivere, a grandi linee il comportamento del cir-
e i 300 KHz, con la sola sostituzione del gruppo LC, cuito dell'oscillatore presentato in figura 1.
vale a dire di una bobina e un condensatore, con La tensione a radiofrequenza esce dal piedino 3 di
una stabilità sorprendente. Basti pensare che, ap- ICl e raggiunge, tramite C3 ed R2, la boccola d'u-
pena dopo i primi dieci minuti di funzionamento scita con un valore di 0,4 V.
circuitale a 6 MHz, la deriva si aggira intorno ai 200 La tensione di alimentazione dell'integrato deve
Hz + 300Hz. essere stabilizzata sul valore di 5 V e a ciò provvede
L'integrato di cui si. fa uso è il modello MC 1648 l'integrato stabilizzatore IC2, unitamente ai suoi
della Motorola, contenente, nella sua composizio- componenti esterni.
ne interna, ben undici transistor. Ma di questo La massima frequenza di lavoro raggiunge tipica-

Le pratiche applicazioni di questo eccezionale oscillatore sono


molteplici. Perché lo si può utilizzare in veste di oscillatore a fre-
quenza variabile, come strumento di misura dell'induttanza del-
le bobine, della capacità dei condensatori, nei procedimenti di
taratura e messa a punto di tutti gli apparati funzionanti con se-
gnali a radiofrequenza.

686
I segnali a radiofrequenza generati assumono forma sinusoidale.

La tensione d'uscita, di 0,4 V, può essere elevata a più di 4 V.

mente il valore di 220 MHz, ma sui 300 KHz, e al di nea positiva a 9 Vcc. Questo elemento, infatti, es-
sotto di questi, le oscillazioni non sono più regolari. sendo dotato di un riferimento interno di tipo a
Sull'uscita del circuito è possibile disporre di un se- "banda proibita" (band gap reference), non pre-
gnale sinusoidale o di uno rettangolare. Ma per le senta derive apprezzabili. Inoltre, poiché l'assorbi-
pratiche applicazioni, cui è destinato il dispositivo, mento di corrente da parte di ICl è quasi costante,
è stata scelta la forma sinusoidale del segnale ara- la stabilità della tensione diventa veramente note-
diofrequenza. La quale si ottiene con la presenza vole. Purché non si confonda la stabilità con la pre-
della resistenza R 1; eliminando questo componen- cisione, che valuta entro quale percentuale di erro-
te, la forma d'onda del segnale RF diventa rettan- re la tensione può oscillare al variare di IC2 e ICl.
golare, o pressoché quadrata. Tuttavia, per una data realizzazione, il valore parti-
colare di tensione raggiunto rimane stabile sul ±
5%,a meno di pochi milionesimi di volt. Ma alcuni
STABILIZZAZIONE DELLA TENSIONE modelli di integrati 78L05 possono presentare del-
le oscillazioni a radiofrequenza, per cui si deve in-
L'integrato stabilizzatore IC2, per il quale si utiliz- tervenire sul circuito di figura 1 aggiungendo, di-
za il modello 78 L 05, si presenta, esteriormente, rettamente sui piedini U- M di IC2, un altro con-
sotto l'aspetto di un transistor, come indicato, in densatore, di tipo ceramico, da 100.000 pF.
posizione centrale, nella figura 4. In serie con la pila di alimentazione a 9 V, più pre-
La stabilità della tensione di alimentazione di ICl cisamente sul conduttore della tensione positiva, è
influenza quella della frequenza generata. Ecco stato inserito un diodo led, in grado di sopportare
perché è necessario ricorrere all'inserimento, nel un flusso di corrente di almeno 25 mA e con losco-
circuito di alimentazione del progetto di figura 1, di po di ridurre il consumo della pila.
un regolatore integrato, collegato in serie con la li- Qualora questo modello di led non fosse reperibile

687
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688
SCATOLA METALLICA
avetto
assiale
use.
RF

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico dell'oscillatore a radiofrequenza e


dei collegamenti di questo con gli elementi esterni al contenitore metallico. I due ter-
minali F (freddo) e C (caldo) attraversano altrettanti passanti di vetro.

in commercio, oppure nel caso in cui si volesse di- non resta ora che analizzare la composizione inter-
minuirne l'intensità luminosa, con l'intenzione di na dell'integrato ICl, per conoscere il funziona-
prolungarne la vita, si dovrà inserire, in parallelo, mento dell'oscillatore.
tra anodo e catodo, una resistenza da 100 ohm -0,5 Lo schema a blocchi dell'MC1648 è riportato in fi-
W. gura 6. Ma il componente, visto dall'esterno, si pre-
senta nel modo riprodotto sulla sinistra di figura 4
e, singolarmente, in figura 5.
L'INTEGRATO MC1648 La sezione "a" rappresenta l'oscillatore vero e
proprio, per il cui funzionamento serve soltanto
Descritte le parti principali del progetto di figura 1, una bobina (Ll) e un condensatore (Cl), che com-

Fig. 3-Disegno in grandezza reale del circuito stampato


sul quale si effettua il montaggio dell'oscillatore de-
scritto nel testo.

689
14
13 78 L
05
12
11
10

9
8

Fig. 4 - Sono qui riportati, con gli elementi di riferimento


U /v1 E k a all'impiego pratico, i tre componenti di maggior rilievo
tecnico dell'oscillatore a radiofrequenza: i due integrati
IC 1 IC2 DL1 ed il diodo led.

pongono il gruppo LC, citato all'inizio di questo ar- dono alquanto difficile tale condizione. È quindi
ticolo e che stabilisce la frequenza del segnale ge- indispensabile introdurre una reazione in bassa
nerato. frequenza, capace di controllare l'ampiezza del se-
La sezione "b" amplifica il segnale, mentre il diodo gnale generato, che possa agire appunto sul guada-
D1 lo rivela e lo invia alla sezione "d", che agisce gno dello stadio oscillatore. Il tempo di intervento
sulla sezione "a", con lo scopo di mantenere suffi- di questa regolazione viene stabilito dalla resisten-
cientemente costante il livello della tensione RF in za Rl e dal condensatore C2, i quali livellano eri-
uscita. Si potrebbe anche dire che questo tipo di tardano il segnale rivelato e raddrizzato dal diodo
collegamento rappresenti, sotto certi aspetti, quel- Dl. La costante di tempo deve essere dimensiona-
lo che i lettori conoscono con l'espressione di CAG ta in modo da filtrare la minima frequenza da ge-
(Controllo Automatico di Guadagno). Ricordiamo nerare, senza tuttavia apparire lenta al punto di
infatti che ogni oscillatore a radiofrequenza deve non seguire le variazioni di temperatura.
presentare un guadagno di poco superiore all'uni- La sezione "e" dello schema a blocchi di figura 6
tà, quando si vuole generare un segnale di buona costituisce lo stadio separatore d'uscita.
qualità e raggiungere un comportamente circuitale
sicuro e ben determinato. Eppure, le inevitabili
perdite e le derive termiche dei componenti, ren- MONTAGGIO DELL'OSCILLATORE

La realizzazione pratica dell'oscillatore deve esse-


re effettuata nello stesso modo con cui è riprodot-
to, in figura 2 il relativo piano costruttivo, serven-
dosi del circuito stampato, pubblicato in grandezza
reale in figura 3, e di una basetta-supporto di mate-
riale isolante, di forma rettangolare, nelle dimen-
sioni di 4,5 cmx 3,5 cm.
Per nessun motivo è concesso alterare il disegno
del circuito stampato, perché altre e diverse dispo-
sizioni delle piste di rame potrebbero dar luogo ad
autooscillazioni.
Tutte le resistenze impiegate nel montaggio deb-
bono essere di tipo ad impasto, dovendo il circuito
operare con frequenze molto elevate.
Fig. 5 - Così si presenta esteriormente l'integrato della Facciamo notare, come visibile pure nella foto di
Motorola IC1, modello MC 1648, montato nel circuito apertura del presente articolo, che le due resisten-
dell'oscillatore.
ze R2- R3 sono montate in posizione verticale.
Il modulo elettronico dell'oscillatore deve essere

690
l 'l le

Rl

Fig. 6 - Schema a blocchi dell'integrato IC1 ampiamente analizzato nel testo e con il
quale è facile comprendere il funzionamento dell'oscillatore. C1 rappresenta il con-
densatore di accordo, C2 il by-passe 5 V il valore della tensione di alimentazione del
componente.

introdotto in un contenitore metallico stagnabile, IMPIEGHI DELL'OSCILLATORE


come ad esempio il TEKO.
Coloro che volessero tentare di ottenere oscillazio- Svariate possono essere le pratiche applicazioni
ni alla frequenza di 100 KHz, dovranno elevare il dell'oscillatore a radiofrequenza presentato in
valore del condensatore C3. questa sede. Esse si estendono, infatti, dall'impie-
L'integrato ICl deve essere montato nel circuito go del progetto in funzione di VFO a quello della
tramite apposito zoccoletto. misura dell'induttanza delle bobine. Ma vediamo

SCATOLA

Fig. 7 - In questo modo deve essere effettuato il collega-


mento della carcassa metallica del condensatore varia- - STAGNARE
bile CV con il contenitore dell'oscillatore.

691
DL1

-"f 1 ! R6
5
R4

=-
R2
b
TR1
c9
l 9Ve
e
T e
a, ± c8 IIUSC .
R5-

- ~ - .,.--------
MASSA

Fig. 8 • Circuito di amplificatore di tensione a radiofrequenza, da accoppiare con l'u-


scita del progetto dell'oscillatore. I tre elementi DL1- R2 ed R3 sono gli stessi pre-
senti nel circuito originale riportato in figura 1.

-----COMPONENTI
Condensatori Resistenze Varie
C8 = 1.000pF R4 = 6.800 ohm TR1 = BFY9O
C9 = 1.000pF R5 = 280ohm
C10 = 100.000pF R6 = 270ohm

subito come funziona il VFO, ossia l'oscillatore a colori "rosso" e "nero" e si alimenta il circuito del-
frequenza variabile, che sarà favorevolmente ac- l'oscillatore. A questo punto basta leggere i valori
colto da molti radioamatori, dagli appassionati dei della radiofrequenza sulla scala dello strumento
collegamenti via radio e dagli appassionati della per eseguire le necessarie tarature sugli apparati
banda cittadina; certamente da tutti coloro che ne- che richiedono un preciso controllo.
cessitano di un oscillatore nel quale si possa far va- Facciamo presente che al gruppo LC è applicata
riare manualmente la frequenza del segnale gene- una tensione continua di 1,5 V + 2 V, che non con-
rato, pur mantenendo la massima stabilità di que- sente il collegamento a massa del variabile. Pertan-
sto. to, onde realizzare questo collegamento, si deve
I due terminali C (caldo) ed F (freddo), che fuorie- osservare e tradurre in pratica il concetto illusttato
scono dal lato sinistro dello schema pratico di figu- in figura 7, dove si nota come la carcassa metallica
ra 2, vannb collegati con il gruppo LC. Sulla bocco- del variabile CV sia elettricamente connessa con la
la d'uscita, invece, si deve inserire un frequenzi- scatola metallica, sulla quale si effettua la saldatura
metro. Quindi si collega l'alimentatore (pila da 9 a stagno. Naturalmente il collegamento deve esse-
V) tramite i due conduttori contrassegnati con i re molto corto.

692
L'impiego dell'oscillatore come strumento di valu- conoscere tutti i dati di maggior rilievo tecnico di
tazione della frequenza di oscillazione di una bobi- un circuito oscillante, anche prima che questo ven-
na è altrettanto semplice di quello del VFO. La bo- ga montato nel circuito di utilizzazione.
bina in esame, di qualunque tipo essa sia, per radio, Naturalmente, la versatilità di impiego dell'oscilla-
televisione o per altro dispositivo, può essere ana- tore, si estende solamente ai componenti destinati
lizzata direttamente sull'apparecchio in cui si trova al funzionamento su circuiti interessati da segnali a
montata, purché questo rimanga spento, ovvero radiofrequenza. Gli stessi valori capacitivi, deduci-
privo di alimentazione. Il collegamento va fatto sui bili mediante la formula prima riportata, sono cal-
puntali C ed F, che sono rappresentati da due pic- colabili fino 2.000 pF.
coli spezzoni di filo di rame argentato o stagnato, i
quali attraversano due "passanti" di vetro, applica-
ti su un fianco del contenitore metallico. Facendo AMPLIFICATORE DI TENSIONE
oscillare la bobina in esame, sarà facile leggere sul
frequenzimetro la frequenza di lavoro. L'operazio- Per talune applicazioni in radiofrequenza, la ten-
ne, peraltro, dovrebbe avvenire al riparo da varia- sione d'uscita di 0,4 V potrebbe risultare insuffi-
zioni termiche. Ma può capitare, a volte, che dopo ciente. In questi casi, dunque, occorre aggiungere,
aver acceso il dispositivo, questo inserisca dei cir- allo schema originale di figura 1, il circuito di figura
cuiti attivi in grado di alterare la frequenza di ac- 8, che presenta un guadagno di dieci volte circa in
cordo della bobina. In ogni caso, ciò che importa è tensione.
non confondere la frequenza di risonanza della bo- Il diodo led DLI e le resistenze R2- R3 sono gli
bina con quella di effettivo funzionamento, come stessi elementi presenti nel progetto di figura l. lJ
può avvenire, ad esempio, nei filtri che non lavora- primo elemento nuovo è invece rappresentato dal-
no in condizioni di risonanza e nei quali la frequen- la resistenza R4 e, successivamente, dal transistor
za operativa, salvo poche eccezioni, non è quella TR 1 e da tutti gli altri elementi a valle di questo.
caratteristica degli induttori. Molte norme di tara- Il transistor TRl funziona in circuito con emittore
tura e controllo, tuttavia, specificano la frequenza comune e uscita di collettore, con lo scopo di rag-
di accordo del • singolo induttore ad apparecchio giungere un elevato guadagno di potenza ed una
spento. efficace neutralizzazione. Lo stadio amplificatore
Se si vuole utilizzare l'oscillatore per conoscere il è di tipo a larga banda, in classe A, ossia privo di cir-
valore dell'induttanza di una bobina, allora occorre cuiti accordati. Il punto di lavoro in corrente conti-
servirsi della seguente formula: nua rimane stabilizzato dalla resistenza di emittore
RS e dal partitore di base R3-R4.
25.330 Questo amplificatore di tensione può essere rac-
L= chiuso nello stesso contenitore metallico in cui al-
cxF?
loggia il modulo dell'oscillatore, purché tra i due
Nella quale l'induttanza L viene misurata in mi- circuiti venga interposto uno schermo metallico
crohenry (H) se C è valutato in pF ed F in (ferro stagnato). Anche in questo caso ci si dovrà
MHz. Con C si definisce la capacità inserita in servire di passanti in vetro, così come si è fatto per i
parallelo con la bobina in esame. Ovviamente oc- conduttori C ed F dello schema di figura l.
corre impiegare condensatori a mica con tolle- L'impedenza d'uscita dell'amplificatore è di 100
ranza ali' 1 %, ricordando che le capacità parassite ohm circa. Ciò significa che è d'obbligo l'uso di ca-
del nostro oscillatore sono di 10 pF + 12 pF cir- vo coassiale con impedenza dello stesso valore
ca. Pertanto, collegando un condensatore da 100 (lO0ohm).
pF, si dovranno fare i conti come se il valore ca- Applicando un'antenna in uscita, si possono effet-
pacitivo fosse di 110 pF. tuare tarature su radioricevitori e prove di collega-
Con l'oscillatore, qui presentato e descritto, è menti sulle brevi distanze.
possibile pure conoscere il valore capacitivo di un
condensatore. La formula da adottarsi, in tal ca-
so, è la seguente:

25.330
abbonatevi a:
C=
Lx F
ELETTRONICA
nella quale C viene calcolato in picofarad (pF) se L
è valutato in H ed Fin MHz.
Dunque, tramite questo oscillatore, è possibile
PRATICA
693
e ELEMENTARE
ETTRONICA

REATTANZA
INDUTTIVA
Per assimilare il concetto di reattanza induttiva, oc- metro dell'avvolgimento, col diminuire della sezio-
corre riprendere, sia pure parzialmente, un argo- ne del filo e con l'aumentare della permeabilità del
mento già trattato in altra occasione, quello dell'e- nucleo, se questo esiste. Ma dipende pure dal rap-
lettromagnetismo, con un particolare riferimento porto tra diametro e lunghezza dell'avvolgimento,
agli effetti che le correnti variabili producono sui dal tipo di avvolgimento, da quello del conduttore,
conduttori elettrici. Tuttavia, prima di entrare nel che può essere monofilare o multifilare e dalla spa-
vivo di questa nuova lezione teorico-pratica di elet- ziatura tra spira e spira.
tronica, dobbiamo aprire uno spazio per introdurre Anche l'induttanza, come ogni altra grandezza
una grandezza fisica caratteristica delle bobine: elettrica, vien definita tramite un'unità di misura,
l'induttanza. Perché soltanto attraverso la cono- l'henry ( abbrev. H) e i sottomultipli di questo.
scenza di questa, si può pervenire alla definizione
esatta della reattanza induttiva. H = henry
Come avviene per il condensatore, che rimane ca- mH = millihenry (millesimo di H)
ratterizzato da un certo valore capacitivo, così ac- H= microhenry (milionesimo di H)
cade per la bobina e, più in generale, per tutti gli
avvolgimenti elettrici, che vantano una propria in-
duttanza. E questa è tanto più grande quanto mag- L'induttanza ha per simbolo la lettera L, come si
giore è il numero di spire che compongono la bobi- può osservare in figura 1, nella quale, in alto, è ri-
na. Inoltre essa aumenta coll'aumentare del dia- prodotto il segno grafico di una bobina munita di

694
nucleo, in basso quello di una bobina avvolta in Analizzando la formula già citata della reattanza
aria. induttiva, si può affermare che questa aumenta
Negli apparecchi radio si possono trovare bobine, quando aumentano la frequenza della corrente
avvolte su nuclei di ferrite, con valore di induttanza che percorre l'avvolgimento e l'induttanza di esso.
elevato, per esempio di 10 H; ma se ne trovano al- È ovvio che, rappresentando la reattanza induttiva
tre, più piccole, montate nei circuiti di alta fre- un ostacolo al passaggio della corrente, questa pro-
quenza, il cui valore oscilla fra il centinaio di micro- vochi, alla stessa stregua dei condensatori, una cer-
henry (H), quando si tratta di bobine per onde ta caduta di tensione nei circuiti in cui sono presen-
medie, e di uno o due microhenry (H), quando le ti bobine o, comunque, avvolgimenti. Ma una tale
bobine sono adibite alla ricezione delle onde corte; caduta di tensione avviene, almeno teoricamente,
mentre quelle per le onde cortissime presentano senza dissipare potenza elettrica. Perché la bobina
un'induttanza molto bassa, di un decimo di micro-
henry (H) circa.
Quando una corrente elettrica variabile, per esem-
pio quella alternata, attraversa il filo conduttore
che compone una qualsiasi bobina, questa si avvol-
ge spontaneamente di un campo elettromagnetico
variabile, ovvero di una serie di linee di forza ma-
gnetiche, concatenate con la bobina stessa, le quali
autoinducono una forza elettromotrice che va sot-
to il nome di "tensione autoindotta". E questa ten-
06
sione assume un verso contrario a quello della ten- L
sione che l'ha generata, rivelandosi come una forza
di inerzia o, meglio, di particolare resistenza al pas-
saggio della corrente elettrica variabile. Tale resi-
stenza, che nulla ha a che vedere con quella
ohmmica, assume il nome di "reattanza induttiva"
e si esprime, analiticamente, tramite la seguente
formula:

XL = 2nL

nella quale "f' misura la frequenza della corrente


variabile che attraversa l'awolgimento, mentre
Fig. 1- Simboli e sigle normalmente impiegati per se-
"L" ne misura l'induttanza. gnalare le induttanze. Quella riportata più in alto si rife-
Se la frequenza "f' viene espressa in hertz (Hz) e risce ad una bobina munita di nucleo ferromagnetico,
l'induttanza in henry (H), la reattanza induttiva è quella disegnata in basso indica una bobina avvolta in
misurata in ohm, come avviene nelle resistenze aria.
elettriche, anche se con queste, lo ripetiamo, la
reattanza induttiva non ha nulla a che fare.
695
PRIM, NON UT!L!ZZ

T1 00090003 T2

SECOND.

PR!fvf. SEC tP @
72V 12.s
s1

RETE
220V

Fig. 2-La realizzazione di questo semplice circuito consente di dimostrare come la


reattanza induttiva sia una grandezza elettrica in grado di provocare una caduta di
tensione al passaggio della corrente alternata. Infatti, con S1 chiuso, la lampada LP
si accende completamente, con S1aperto, la luminosità è alquanto ridotta.

immagazzina energia elettromagnetica, quando la Nell'attraversare l'avvolgimento Ll o, come si suo-


corrente aumenta di intensità, e la restituisce quan- le pure dire, la bobina L1 o l'induttanza Ll, la cor-
do la corrente diminuisce o cessa di scorrere. rente incontra l'ostacolo della reattanza induttiva,
la quale provoca una caduta di tensione lungo il cir-
cuito di alimentazione della lampadina LP. Questa
PROVA PRATICA infatti, quando S 1 rimane chiuso, fa poca luce.
Applicando al circuito di Ll la formula che consen-
Buona parte dei concetti teorici, fin qui esposti, te di calcolare il valore della reattanza induttiva, si
possono essere comprovati praticamente realiz- trova:
zando il circuito elettrico di figura 2. Nel quale so-
no presenti due trasformatori di tipo per campa- XL= 2nL = 6,28x50Hzx 1,5H = 471ohm
nelli (Tl - T2), un interruttore (Sl) ed una lampa-
dina ad incadescenza da 12 V-5 W. ovviamente supponendo che la frequenza della
Ora, se l'interruttore Sl viene chiuso, ossia posizio- corrente alternata sia quella normale di rete di 50
nato in modo diverso da quello disegnato in figura Hz e che l'induttanza di L1 sia di 1,5 H.
2, la lampadina LP si accende regolarmente, per- Per realizzare il circuito teorico di figura 2, secon-
ché l'avvolgimento secondario del trasformatore do il piano costruttivo di figura 3, si debbono utiliz-
T2 rimane cortocircuitato. Se invece l'interruttore zare due trasformatori per campanelli da 5 W -;.. 10
S1 rimane aperto, allora la corrente, erogata dal- W, dotati di avvolgimento primario a 220 V e se-
l'avvolgimento secondario del trasformatore Tl, condario a 12 V. La lampadina LP deve essere da
alimentato con la tensione di rete a 220 V, deve 12V-5W.
percorrere l'avvolgimento secondario di T2, vale a Del trasformatore T2 rimane inutilizzato l'avvolgi-
dire la bobina L 1. mento primario.

696
Fig. 3 - Il montaggio del dispositivo con il quale si dimostrano gli effetti reali provocati
da una reattanza Induttiva, si realizza mediante due trasformatori per campanelli
elettrici da 220V-- 12V-5 + 10W.Il primario di T2 rimane inutilizzato.

ESERCIZI DI CALCOLO Supponiamo ora di realizzare il circuito di figura


4, composto dalla bobina L munita di nucleo,
Soltanto raramente sulle bobine di tipo commer- dalla resistenza R da 10 ohm - 5 W, da un vol-
ciale viene impresso il valore dell'induttanza, men- tmetro e un amperometro.
tre assai spesso si rende noto quello dell'impeden- Il dispositivo di figura 4 sia alimentato con la ten-
za, che equivale alla somma della reattanza indutti- sione alternata di 12 V, alla frequenza di rete di
va con la resistenza ohmmica del filo con il quale è 50Hz.
composto l'avvolgimento. Tuttavia, dalla cono- Con il voltmetro, collegato in parallelo con la bobi-
scenza della reattanza induttiva è facile risalire al na L, si misura la caduta di tensione di 8 V. Ciò si-
valore dell'induttanza di una bobina, applicando la gnifica che, sui terminali della resistenza R, la ca-
formula prima pubblicata nella espressione: duta di tensione sarà di:

XL 12V-8V=4V
L= --
2mxf
E poiché la resistenza R ha il valore di 10 ohm, la
corrente che scorre nel circuito di figura 4 sarà:
ossia:
I=V:R
L= XL cioé:
--
6,28xf 4V: IO ohm = 0,4A

697
L

R
10 0
5W
O)12 V
50 HZ
VOLTMETRO
6

AMPEROM.

Fig. 4- Esercizi di calcolo della reattanza induttiva e dell'induttanza si possono effet-


tuare dopo aver composto il circuito qui pubblicato. Ovviamente, la bobina Le la resi-
stenza R debbono essere sostituite, di volta in volta, con elementi di valori diversi.
Rimane invece costante la tensione di alimentazione a 12V - 50 Hz e vengono sem-
pre utilizzati i due strumenti di misura, il voltmetro, che valuta la caduta di tensione
provocata dalla reattanza induttiva e l'amperometro, che misura il flusso di corrente
nel circuito.

Dunque il valore della reattanza induttiva della bo-


bina sarà quindi individuato tramite la legge di L= XL
Ohm: 6,28xf

R=V:I Pertanto si ha:


4

8V:0,4A = 20ohm L= 20ohm:(6,28x50 Hz) =20:314 =0,0636942H

Ma sapendo che la reattanza induttiva della bobina Per controllare l'esattezza del valore individuato,
L è XL = 20 ohm, basterà applicare la seguente è possibile eseguire la controprova, per stabilire,
formula per individuare il valore dell'induttanza L: questa volta, l'entità della reattanza induttiva del-

z
L Fig. 5- L'impedenza è una grandezza elettrica determi-
nata dalla somma della reattanza induttiva con la resi-
stenza. Il simbolo elettrico, qui riportato con la sigla di
riconoscimento Z, assume significato puramente teori-
co, giacché la resistenza è da riscontrarsi in quella pro-

• • pria che caratterizza il filo conduttore con cui è avvolta


la bobina L.

698
t

TENS.

t
/
V I

Fig. 6 - Quando la tensione alternata è applicata ad un circuito completamente resi-


stivo, le due curve analitiche, relative al comportamento della tensione e della cor-
rente, sono in fase tra di loro. Lo sfasamento tra le due grandezze elettriche si verifica
invece quando nel circuito è presente un'induttanza L (diagramma al centro) o una
capacità C (diagramma in basso).

la bobina in esame. perché la validità dei risultati ottenuti, mediante


l'applicazione delle formule citate, si estende sol-
XL = 2nfL tanto a quei circuiti nei quali le bobine sono com-
poste con fili conduttori di rame di diametro supe-
cioé: riore ai 5 mm. Ciò significa, ad esempio, che se in
un circuito viene inserita una bobina con induttan-
XL= (6,28x50)x0,063 = 19,99 (20ohmcirca) za di 1 H, realizzata con filo di rame del diametro di
3 mm, il calcolo teorico della reattanza induttiva
Nella pratica corrente, i valori individuati con il cal- conduce a risultati diversi da quelli raggiunti in un
colo possono differire alquanto da quelli segnalati circuito identico, nel quale la bobina presenti anco-
dagli strumenti di misura. E questo perché, a diffe- ra un valore di induttanza di 1 H, ma sia stata co-
renza dei condensatori, che non presentano perdi- struita con filo di rame del diametro di 0,2 mm. La
te apprezzabili, le bobine sono costruite con filo bobina composta con filo conduttore più sottile, in-
conduttore di rame, il quale oppone una certa resi- fatti, aggiunge alla reattanza induttiva anche la re-
stenza elettrica al passaggio della corrente. Ecco sistenza ohmmica del conduttore.

699
I TOT.

XL
f7
0

o
xc t ve Fig. 7 - Esempio di collegamento In serie di due reattanze di-

1 verse, quella induttiva XL e quella capacitiva XC. Entrambe


provocano le rispettive cadute di tensione VL e ve. La corren-
te totale attraversa In ugual misura i due elementi circuitali.

IMPEDENZA

Abbiamo già detto che, quando alla reattanza in- nella quale R e XL sono ovviamente espresse in
duttiva si aggiunge un valore resistivo, come indica- ohm.
to in figura 5, l'insieme di queste due grandezze La rappresentazione grafica dell'impedenza, ri-
elettriche assume la denominazione di impedenza, portata in figura 5, riveste principalmente un signi-
il cui simbolo è rappresentato dalla lettera alfabeti- ficato teorico. Perché nella realtà circuitale degli
ca maiuscola Z. apparati elettrici ed elettronici, l'impedenza si pre-
Anche l'impedenza, così come avviene per la reat- senta come un avvolgimento di filo conduttore, di
tanza induttiva e per la resistenza, si misura in ohm. diametro più o meno grande, realizzato su un nu-
E la formula che consente di calcolarla è la seguen- cleo di ferrite o ferromagnetico. Anche in questo
te: caso, dunque, si tratta di una bobina, peraltro ca-

I TOT.

/C IL

o l- ± XL Fig. 8 - Circuito teorico nel quale sono Inseriti in parallelo i


due diversi tipi di reattanze, induttiva XL e capacitiva XC. La
corrente totale si suddivide in due correnti parziali attraverso
i due componenti.

700
ratterizzata dalla sua induttanza e dal valore di re- 8. È utile, quindi, conoscere le formule che, attra-
sistenza ohmmica aggiunto al componente. verso la conoscenza dei valori singoli, permetta di
Per la verità, nessuna bobina può essere esente da risalire al valore totale della reattanza, che voglia-
una certa resistenza ohmmica, perché il filo con- mo indicare con la sigla XT.
duttore, di qualunque tipo sia e qualunque siano le Quando si ha a che fare con un collegamento del ti-
sue dimensioni, è sempre dotato di resistenza, an- po in serie, come quello riportato in figura 7, il va-
che se nell'induttanza, considerata pura, questa è lore della reattanza totale è detenninato dalla se-
assolutamente trascurabile. guente formula:
L'impedenza serve ad impedire, in misura più o
meno energica, il passaggio della corrente variabi- XT=XL-XC
le, in modo particolare quella alternata. E, a secon-
da che si vogliano ostacolare i flussi delle correnti Nel caso invece che il collegamento sia del tipo in
ad alta frequenza, oppure quelli delle correnti a parallelo, come quello riportato in figura 8, allora
bassa frequenza, le impedenze si possono suddivi- la formula che consente di calcolare il valore totale
dere in due grandi gruppi: della reattanza del circuito è la seguente:

Impedenze AF
Impedenze BF XT = -XLxXC
XL-XC
Entrambi questi tipi di impedenze, quando sono
investiti da tensioni alternate, provocano uno sfa- La prima delle due formule evidenzia il fatto per
samento fra tensione e corrente. Ma che cosa vuol cui, quando la reattanza capacitiva XC è superio-
dire ciò? Ebbene, per rispondere a tale domanda, re a quella induttiva XL, il valore totale XT è ne-
occorre ricordare che la tensione e la corrente al- gativo. Dalla seconda delle due formule, invece,
ternata si esprimono, analiticamente, attraverso si deduce che il valore della reattanza totale XT
curve sinusoidali, come è stato detto in altra occa- è negativo se quello della reattanza induttiva XL
sione. Ora, se le due curve sinusoidali, che rappre- è maggiore di quello della reattanza capacitiva
sentano la tensione e la corrente alternata, passano XC, mentre è positivo se XL è più piccolo di XC.
insieme per il valore zero e variano poi proporzio- Nel caso particolare in cui i due valori di reattan-
nalmente l'una rispetto all'altra, si dice che esse za siano uguali, ossia quando si ha:
hanno la stessa fase, oppure che sono in concor-
danza di fase o, ancora, che sono in fase tra di loro. XL=XC
Come accade quando la tensione alternata è appli-
cata ad un circuito solamente resistivo (vedi primo nel circuito di figura 7, cioé quando le due reat-
diagramma in alto di figura 6). tanze sono collegate in serie, il valore della reat-
Quando invece tensione e corrente cominciano tanza totale vale:
ciascuna il rispettivo semiperiodo in due istanti di-
versi e toccano i loro valori massimi una prima del- XT= 0
l'altra, allora si dice che le due grandezze alternate
(tensione e corrente) hanno diversa fase, oppure Nel collegamento in parallelo, come quello di fi-
che sono sfasate fra loro. gura 8, quando XL = XC, il valore della reattan-
Il diagramma centrale e quello riportato in basso di za totale è infinitamente grande.
figura 6, dimostrano i due diversi tipi di sfasamen-
to, tra tensione e corrente alternata, provocati dal-
la presenza in un circuito di un'induttanza L e di
una capacità C.

CIRCUITI MISTI

Molto spesso, nei circuiti elettronici, la reattanza


induttiva, che forma l'argomento principale tratta-
to in questa sede, rimane accoppiata alla reattanza
capacitiva, che è stata interpretata nel precedente
fascicolo del periodico. Ciò significa che, in taluni
circuiti, XL ed XC possono apparire collegate in
serie o in parallelo, come illustrato nelle figure 7 -

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(Potenza) Tel. (0972) 31071 ore pasti LOGNA

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PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando .

.
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:


I
ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

704
LA PISTA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

ALIMENTATORI A COMMUTAZIONE semplicità circuitale, allora le preferenze tecniche


vanno attribuite al classico alimentatore, non stabi-
Ho notato che, in molti dispositivi elettrici ed elet- lizzato, composto da trasfonnatore, ponte raddrizza-
tronici, vengono attualmente montati degli alimen- tore e condensatore di livellamento. Perché questo
tatori a commutazione ad alta frequenza, dai quali utilizzando meno componenti e un circuito più sem-
è scomparso il classico trasformatore a pacco la- plice, ha una minore probabilità di guastarsi rispetto
mellare. Questi stessi apparati sono pure comparsi all'alimentatore a commutazione, circuitalmente as-
nei circuiti delle lampade elettroluminescenti, do- sai più complesso. Anche se è doveroso considerare
ve sostituiscono i ben noti reattori. Una tale novità, che le tensioni non stabilizzate aumentano le possibi-
quindi, mi ha molto incuriosito. Tanto che ho volu- lità di danni sui circuiti a valle. Se invece per sicurez-
to ascoltare il parere di un tecnico, il quale si è za si intende la riduzione della propagazione dei gua-
espresso con entusiasmo nel vantare talune carat- sti, l'annullamento di correnti e tensioni pericolose,
teristiche degli alimentatori a 20 KHz --;.. 100 KHz. l'eliminazione dei processi di surriscaldamento delle
Per esempio, ha riconosciuto le migliori prestazio- parti, che si concludono sempre con qualche princi-
ni di questi apparati, il minor ingombro ed il peso pio di incendio, allora il primato degli aspetti più fa-
ridotto. Mentre io continuo a sostenere che il tradi- vorevoli è da attribuirsi all'alimentatore ad alta fre-
zionale alimentatore a trasformatore è assai più si- quenza, che non può essere attraversaio dalla poten-
curo ed affidabile di quello a commutazione. Qual za elettrica di rete a 50 Hz. Ed anche quando si verifi-
è il vostro giudizio in merito? ca un guasto, nella zona più prossima alla rete si sta-
CIMINO ALFIO bilisce un cortocircuito così netto da bruciare imme-
Salerno diatamente il fusibile, senza causare riscaldamenti.
Ma c'è di più. Gli alimentatori a commutazione sono
È difficile pensare che possa esistere qualcosa di più dotati di un preciso ed ampio sistema di protezioni
sicuro del nucleo di ferro e del filo di rame smaltato elettroniche, che lo rendono immune da anomalìe e
che fonnano il comune trasfonnatore alla frequenza inconvenienti che possono insorgere nei circuiti da
di rete. Infatti, se per sicurezza di funzionamento si essi alimentati.
intende affidabilità, minima probabilità di guasti e
705
MIXER A QUATTRO ENTRATE Per abbreviarle i tempi di realizzazione, preferiamo
pubblicare un nuovo circuito di miscelatore, nel qua-
Sono un nuovo lettore del vostro interessante pe- le i quattro potenziometri debbono essere tutti di tipo
riodico. Non conosco quindi i progetti presentati in a variazione logaritmica. L'impedenza d'entrata si
passato e chiedo a voi di indicarmi dove posso tro- aggira intorno ai 100.000 ohm, quella d'uscita è di
vare il progetto di un miscelatore a quattro ingres- 100 ohm circa. Il guadagno in tensione è di quasi die-
si, realizzabile con soli transistor. ci volte. Il montaggio va introdotto in una custodia
MESSINA SERENO metallica collegata a massa. L'alimentazione a pile è
Palermo da preferirsi a quella con alimentatore ben filtrato ed
esente da ronzìi.

@l

- R/1

@Il .I! r Il Il Il SI

e
Il
e
·+

eo @ il -~ Il
TRT Il u C7

O
D

k ~ M. Il (g
9-';-l2V

- e
I
"ha.l
RIO

i C°s 2
R7

Condensatori R5 100.000 ohm (potenziometro)


C1 500.000 F (non polarizzato) R6 100.000ohm
C2 500.000 F (non polarizzato) R7 100.000 ohm (potenziometro)
c3 500.000 F (non polarizzato) R8 100.000ohm
C4 500.000 F (non polarizzato) R9 1.000ohm
C5 = 470 F - 12VI(elettrolitico) R10 = 1.000ohm
C6 470 µF -12VI (elettrolitico) R11= 10.000ohm
c7 100 F • 16 VI (elettrolitico)
Resistenze Varie

R1 = 100.000 ohm {potenziometro) TR1 = 2N3819


R2 = 100.000ohm TR2 = BC109
R3 = 100.000ohm (potenziometro) S1 = interrutt.
R4 = 100.000 ohm ALIM. = 9Vcc. + 12Vcc

706
INDICATORE DI LIVELLO

Volendo introdurre in un contenitore di sostanza Componga questo circuito e lo tari nel modo seguen-
liquida un indicatore di livello, ho realizzato un gal- te: regoli Rl in modo che tutti i led siano accesi, poi
leggiante collegato ad un potenziometro di pilo- tari il trimmer R2 in modo che si accenda il led indi-
taggio dell'entrata di una barra luminosa a dieci catore del livello più alto del liquido. Ruotando il
diodi led. Ma senza alcun risultato positivo, perché cursore di Rl lei otterrà l'accensione e lo spegnimen-
la barra rimane sempre spenta. Dove ho sbagliato? to progressivo dei diodi.
PASSERINI LEONIDA
Frosinone

BARRA LUMINOSA

E M M -l

R.2 R3
+ 12V
Cl STA.
RI

C1 = 50 F - 16VI(elettrolitico) R3 = 10.000 ohm


R1 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) ALIM. = 12Vcc. (stabilizzati)
R2 = 2.200 ohm (trimmer)

IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986

PE FOONCO ENSAE SPE DO. N Ae POST .aR 370


MO xv Nu LKGLJOAGosro ne
È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


lo un vero

MANUALE-GUIDA
I prezzo di L. 4.000

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mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.

707
MISURA DEL RUMORE

Prima di iniziare un completo lavoro di insonoriz- Esegua le prove con questo dispositivo, osservando le
zazione del mio appartamento, vorrei togliermi segnalazioni offerte dal microamperometro A. Si ri-
una soddisfazione: conoscere l'entità del rumore in cordi di chiudere il montaggio dentro una scatola
condizioni normali e dopo l'intervento. Mi rendo metallica, contenente pure le pile di alimentazione ed
conto che, a seconda delle ore del giorno e della il microfono, affacciato tramite un supporto di gom-
notte, il livello sonoro varia. Tuttavia penso che, at- ma. Il potenziometro R4 regola l'amplificazione tota-
traverso una serie di prove, sia possibile stabilire un le, il trimmer R6 va tarato in modo che l'indice dello
valore medio abbastanza preciso. strumento subisca la massima deviazione quando il
PITIERI RENATO rumore raccolto è intensissimo.
Torino

ECCEZIONALMENTE
IN VENDITA LE DUE ANNATE COMPLETE
1984 • 1985
AL PREZZO DI L. 18.500 CIASCUNA

Coloro che, soltanto


recentemente, hanno
conosciuto ed apprezzato la
validità didattica di
Elettronica Pratica,
immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali
svolti in passato, potranno
ora aggiungere, alla loro
Iniziale collezione di riviste,
queste due annate proposte
in offerta speciale a tutti i
nuovi lettori.

Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
l'importo anticipato di L. 18.500 a mezzo vaglia postale, assegno bancario o conto corrente postale
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708
RI

Cl
SI

e
13,5V
R2
e
MICRO

Condensatori
R4 = 1megaohm (potenz. a variaz. lin.)
C1= 2,2F (non polarizzato) R5 = 470ohm
C2 = 2F (non polarizzato) R6 = 1.000 ohm (trimmer)
C3 = 2,2F (non polarizzato)
C4 = 47F- 16VI(elettrolitico) Varie
IC1 = TL061
Resistenze
MIGRO= dinamico(imp.600 + 2.000ohm)
R1= 10.000 ohm DG = diodo al germanio (1N4148)
R2 = 10.000ohm A = microamperometro (500 A fondo-scala)
R3 = 10.000 ohm ALIM. = 13,5Vcc(treelem.inserieda4,5V)

OSCILLATORE CON DIAC Certamente! E per convincersi componga questo


semplicissimo circuito, nel quale il potenziometro R2
È possibile realizzare un circuito oscillatore con un regola il tempo di carica di C 1, ossia la frequenza di
solo DIAC e qualche componente passivo? oscillazione. Aumentando Rl a 33.000 ohm - I W e
PEROTII 1TALO collegando in serie un diodo, con l'anodo rivolto ver-
Bari so il positivo, il dispositivo può essere alimentato con
la tensione di rete.

Condensatori
C1= 10.000 pF
C2 = 100.000 pF

Resistenze

3
R1 = 3.300 ohm 40;50V
R2 = 220.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) use.
R3 = 470ohm

Varie DIAJ
DIAC = quals. tipo
ALIM. = 40Vcc + 50Vcc

709
ANTIFURTO

KIT PER CIRCUITI Utilizzando una serie di contatti magnetici, di tipo


normalmente chiuso, vorrei comporre un semplice
STAMPATI L. 1s.ooo circuito antifurto in grado di azionare un campa-
nello elettrico da 12 V cc.
APRILE MARCELLO
Arezzo
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su Il circuito, qui presentato, funziona in questo modo:
vetronite o bachelite, con risultati tali da dopo essere usciti di casa ed aver chiuso porte e fine-
soddisfare anche i tecnici più esigenti, stre, si chiude Sl. Ma nulla accade con questa opera-
questo kit contiene pure la speciale pen- zione, perché il gate dell'SCR si trova in cortocircuito
na riempita di inchiostro resistente al
tramite P 1 - CM1... CM3 (possono anche essere in
percloruro.
numero superiore a dieci). Appena uno di questi con-
tatti viene aperto, il gate riceve corrente da R 1 ed ilcam-
panello suona. Per constatare se il circuito funziona,
provi a premere P 1, che deve mettere in servizio ilcam-
panello finché non si riapre per un attimo P l.

PREAMPLIFICATORE-EQUALIZZATORE

Per il mio laboratorio dilettantistico occorre un


preamplificatore-equalizzatore dotato di un buon
guadagno e bassa distorsione.
PAGLIA FERNANDO
- Consente un controllo visivo conti- Mantova
nuo del processo di asporto.
-- Evita ogni contatto delle mani con Il circuito qui riportato deve utilizzare una alimenta-
il prodotto finito. zione perfettamente filtrata. Il progetto è stato conce-
E' sempre pronto per l'uso, anche
pito per funzionare con le testine per giradischi ma-
dopo conservazione illimitata nel
gnetodinamiche secondo la curva RLAA universal-
tempo.
mente adottata.
Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.
Condensatori
C1= 1F (non polarizzato)
C2= 22F - 16VI(elettrolitico)
C3 = 100 F - 16VI(elettrolitico)
C4 = 15.000 F
C5 = 3.300pF
C6 = 10F- 16VI(elettrolitico)
C7 = 10F - 16Vl(elettrolitico)

Resistenze
R1= 68.000 ohm
R2 = 820ohm
R3 = 1.500o0hm
R4 = 5.600 ohm

710
RI

PI
CAMP SI

fa Il
SCR
fe
x
t e
12V
e
R1
LP
S1
P1
= 1.000ohm
= 12V-1W
= interrutt.
= pulsante di tipo normai. chiuso
SCR = C107
(s I CMJ CAMP. = 12Vcc
ALIM. = 12Vcc
CM = contatti (normai. chiusi)

R7
e
12HI.V

RB
e

ENTR.
use.
R2 R3

R5 = 470ohm Varie
R6 = 10.000ohm
R7 = 22.000ohm TR1 = BC108
R8 = 1 megaohm TR2 = BC108
ALIM. = 12Vcc.,.. 14Vcc

711
CAMPANELLO ELETT RONICO Condensatori
C1= 4.700 pF
Senza modificare l'impianto elettrico attuale, vor- C2 = 4.700pF
rei sostituire il campanello elettromagnetico con C3 = 100 F -24 VI (elettrolitico)
uno di tipo elettronico.
CIRIELLO PAOLO Resistenze
Napoli R1 = 100.000 ohm
R2 = 1.000 ohm
Quando si preme il pulsante che fa suonare il campa- R3 = 220.000 ohm (trimmer)
nello elettromagnetico, questo viene alimentato con R4 = 22.000 ohm
la tensione a 12 Vca, ossia con la tensione alternata R5 = 1.000 ohm
derivata dall'avvolgimento secondario di un piccolo R6 = 470ohm
trasfonnatore. Pertanto lei deve eliminare il vecchio
campanello e collegare i due fili conduttori rimasti li- Varie
beri sulle due boccole di sinistra dello schema qui
TR1 = BC107
pubblicato. Con il trimmer R3 si regola la nota emes- TR2 = BC107
sa dall'altoparlante. TR3 = 2N1711
D1-D2-D3-D4 = diodialsilicio(1N4004)
AP = altoparlante (16ohm + 47 ohm)

IL REGISTRATORE IN AUTO Deve costruire questo riduttore di tensione in uscita


da 12 Vcc a 9 Vcc e togliere le sei pile da 1,5 V dalpor-
Vorrei far funzionare in auto il mio radioregistra- tapile. Con il trimmer Rl regoli la tensione sul valore
tore a pile e a rete (sei pile da 1,5 V = 9 V). II pro- esatto di 9 Vcc. Si ricordi di raffreddare l'integrato
blema consiste nell'alimentare l'apparecchio con la isolando il contenitore metallico. Qualora la radio
batteria a 12 V. Potete aiutarmi? dovesse assorbire forti picchi di corrente (il circuito
MARIANI PRIMO eroga 1,5 A max.), elevi la capacità di C4 a 4. 700 F
Piacenza ed inserisca, tra i terminali E ed U dell'integrato, il
diodo JN4002, con il catodo collegato su E.

@o»n r ±JM
3jj [e f, f @
R
+
12V + AL PORTAPILE
AUTOMA.
CI c2 DEL' RX

Condensatori
C1 = 100.000pF Resistenze Varie
C2 = 100 F -24VI (elettrolitico) R 1 = 4.700 ohm (trimmer) Integrato = LM317
C3 = 4,7 µF -24 VI (elettrolitico) R2 = 220ohm Fusibile = 2 A
C4 = 4,7 F - 24VI(elettrolitico)

712
RI R2 RS

FILI
TRJ CAMP?

11===11 11=1== +
C2 CJ

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000


Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI

-.
PASSI » ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1 ° • Il tester ELETTRq ELEI


,,__ .
"TTROme,
2° • Il voltmetro

3° • L'amperometro
.. :'-'E,m
i; ...

4° • Il capacimetro

5° . Il provagiunzioni - ... n-=---


I-
... ...
...... _.
se
6° • Oscillatore modulato gego a.a,a., _

gii $532y
°
- '"'""'"'°

%
7° . Tutta la radio

8° • Supereterodina

9° • Alimentatori ro1.4 UL 1'11AS0N1(:A

713
GIOCO ELETT RONICO Questo gioco, da noi più volte proposto, assume la
denominazione di "Testa o Croce". In esso l'integra-
Un mio amico possiede un gioco elettronico nel to 555 oscilla alla frequenza di 4.000 Hz. L'altro inte-
quale, premendo un pulsante per un attimo, si ac- grato commuta i due diodi led per ben 2.000 volte al
cende soltanto uno di due diodi led diversamente secondo. Rilasciando PI, il 7473 memorizza uno dei
colorati, assolutamente a caso, senza una regola due stati. Il circuito dovrebbe essere alimentato con
fissa. Posso costruire io stesso un dispositivo analo- la tensione di 5 Vcc, ma funziona pure con una pila
go? MODIGLIANI ERNESTO da 4,5 V Per variare la luminosità dei led, cambi i va-
Taranto lori delle resistenze R3 o R 4.

CONVERTITORE CC - CC - C5 - C6 per mezzo dei diodi D1-D2-D3-D4 e


l'integrato di potenza !Cl, che dovrà essere munito di
Dovrei elevare una tensione di 12 V cc al valore di raffreddatore.
30 Vcc, con possibilità di assorbimento di corrente
di 20 mA + 30mAo, al massimo, di 50 mA.
SCOLARI UMBERTO Tensioni in entrata Tensioni in uscita
Treviso
8V 19V
Il circuito che pubblichiamo è quello di un oscillato- lOV 26 V
re, con frequenza di lavoro intorno ai 40 KHz. L'au- 12V 31V
mento di tensione è raggiunto tramite il triplicatore, 16 V 43V
che sfrutta il gioco delle cariche e scariche di C3-C4

D1 D2 3 D4

C6

ENTR.
12V
e
use.
Cl C2 6

Condensatori Resistenze
C1 = 100.000pF R1 = 5.600ohm
C2 = 10.000pF R2 = 6.800 ohm
C3 = 4, 7F-50 VI (elettrolitico) R3 = 12.000 ohm
C4 = 4,7F- 50 VI(elettrolitico)
C5 = 1F (non polarizzato)
C6 = 1F (non polarizzato) Varie
IC1 = TBA820M
D1-D2-D3-D4 = diodi al silicio (1N4004)

714
r
RI
DLI

12

7473
Cl 8
R2 6•. 5.ss ~..1..
PI

2 Il

,,
4,5V SI
l_ l l l 4 @G e
Condensatori Resistenze Varie
C1= 100.000pF R1= 47.000ohm P1 = pulsante (normai. aperto)
C2 = 4.700pF R2 = 10.000 ohm DL1= diodo led rosso
R3 = 330ohm DL2 = diodo led verde
R4 = 330ohm S1 = interrutt.
PILA= 4,5V

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 26.000
Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale.

CONTENUTO:

Saldatore elettrico (220 V - 25 W)


Appoggiasaldatore da banco
Spiralina filo-stagno
Scatola contenente pasta disossidante
Pinza a molla in materiale isolante
Tronchesino tranciaconduttori con impugna-
tura anatomica ed apertura a molla
Cacciavite micro per regolazioni varie

715
e
L.78.000

p
lii'
SCATOLE
DI IVIONTAGGIO
ELETTRONICHE

FETTI LUMINOSI li ACCESSORI PER AUTO E MOTO


46 Lampeggiatore regolabile 5 -;.. l 2V
RS
RS
1
10
Luci psichedeliche Z2 vie 750W/canale
Luc, psichedeliche 3 vie 1 500W /cane le
L
L
41.DOO
SJOOO t%
RS
47
50
Variatore dì luce per auto
Accensione a.utome1ice luci posizione auto
RS 48 Luci rotanti sequenziali 10 vie BOOW/canale L. 47 000
RS
RS
58
113
Strobo intermittenza regolabile
Semaforo elettronico ~
L
L
18.000
37.500 RS
RS
RS 54
66
93
%,%:.:%%$"oro
Interfono per moto
RS 114 L.uc1 sequenz-. ela,aticJ,e 6 vie 400W/canale L 43.000
RS
RS
FIS
117
135
172
Luci stroboscopiche
Luci poichedellche 3 vie tOOOW
Luci psichedeliche microtoniche 1000 W
I L
L
L
48.000
41000
49.600
RS 96
RS 103
RS 104
s 107
Avvisatore acustico luci posizione per auto
E,lectronìc test muttitunzioni per auto
RiduUore di tensione per- auto
lndicaton! eff. baueria e generatore per auto

E ACCESSORI
RS 122
RS 137
, RS 151
2: 2%2%2%2%
eommutatore a sfioramento per auto
RS 10 Ricevitore AM didattico L 15 000 ' RS 182 Antifurto per auto
RS 40 Microricevitore FM L 18.500 RS 174 Luci psichedeliche per auto con microfono \.
AS 52 Prova quarzo L 14ti00 RS 185 Indicatore di assenza acqua per tergicristallo
AS 68 Trasmettitore FM 2W l 28 500 RS 192 Avvisatore automatico per luci di posizione auto
RS 112 Mini ricevi1ere AM supere1.erodina ' L 28500 RS 202 Ritardatore per luci f-renl extra
RS 119
RS 120
Radiomicrofono FM
Amplificatore Banda 4- 5 UHF I I- 17000
L 10000
RS 213
RS 227 2%2%.2%: .2% «swera» l.
L
11S 130
RS 139
AS 160
Microtrasmettitore A. M.
Mini ricevitore FM supereterodina
Preamplificatore d' antenna universale
I.
l
l. 19 500
L. 27.000
L 12.000
--
e

TEMPORIZZATORI
RS 161 Trasmettitore FM 90 - 150 MHz 0.5 W L. 23000 AS 66 Temp autoalimentato regolabile 18_sec. 60 min.
RS 178 Vox. per a_pparati Rice Trasr:n1ttant1 • l. 30500 RS B3 Temporizzatore regolabile 1 100 sec.
116 180 Ricevitore per Radiocomando a DUE canali L 59.!IOO RS 123 Awisatore acustico temporazato
Trasmettitore per Radiocomando e OUE cana/1 L 32.000 119 149 remoorizzatore oèr luce scale
RS 181
R!ì 183 Trasmettitore di BIP BIP L 20000
L 14.000
RS 19
s 203 {2%%: 2.g o·ca
RS 1114
RS 1118
RS 206
i:.%%.2. o0. o.
Mini Stazione Trasrnitterne· F.M. I, L 27.000
L 60,000
~ S 22J
-------------
Temporizzatore programmabile 5 sec.- 80 ore

AS 212 Super Microtrasmettitore F.M. , L 28.SOO - ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI


RS 21B Mlcrolras.,-.ettitor'è F_M. ad alta- efficienza L. 24000 RS 14 Antifurto professionale L. 6J.OOO
RS 2111 Amplificatore di potenza per" microtrurneuitore

I
L 21.000 I RS 109 Serratura a combinazione elettronica l. 39 500
RS 229 Microspia FM L 11.000 RS l 18 Dispositivo per la regstr. telefonica automatica L 37.500
~ RS 126 Chiave e lettronica L. 24.000
-- RS 128 Antifurto universale .(casa e auto) L .,.ooo
RS
RS
RS
RS
18
eo
99
TOO
EFFETTI SONORI
Sirena elettronica JOW
Generatore di note musicali programmabile
Campana eletlronica
Sirena elettronica bitonale
.I
I
I
L.
l.
L
L
19.000
34 600
25.000
23500
RS
RS
nS
RS
RS
141
!42.
146
1115
1611
%%.
#%
:27%%..
Automatismo per riempimento vascha
%%.r%.4.2% w I L
\ L
t 35,000
16.000
16.000
42.000
19000
I Ricevitore ad ultrasuoni 27.000
RS
RS
101
143
Sirena italiana
Cingue:nlo elettronico
Tremolo elettronico
"
L
E3e#%
18.000 RS
RS
AS
169
171
177
Rivelatore di rnovimènto ad ultrasuoni
Dispositivo autom. par lampada di emergenza L
I: 63000
20.00ò
RS 158 RS 179 Autoscatto programmabile per Cine - Fotografia • L ABOOO
RS 117 Distorsore FUZZ per chitarra L. 26.000
RS
RS
207
226
Siren.a Americ:ana
M1crorono émpliflcato-~ Truccavoco. _J L 15000
L. 31000
lii..
R&
s
~S
220
221
222
Ricevitore per telecomando a raggi infrarossi
Trasmettitore per telecomando a ragg infrarossi
a
Antifurto professionale ultrasuoni
•L
•L
L.
46.000
23.000
76.000
- --
RS
RS
e
15
APP. BF AMPUACATORI E ACCESSORI
Filtro cross-over 3 vie 50W
Amplificatore BF 2W
7 L
L
L
32.000
14.000
32.000
RS
RS 59
g
- -=
ACCESSORI VARI DI UTILIZZO
-
Variatore di luce {carico max 1600W)
Scaccia zanzare elettronico
It 13.ooo
1&.000
RS
AS
19
26 %±%%% l. 17 DOD
RS
RS
87
82
Variatore di vel_o_cit,11 per trapani 1500W
1ntemmore cr'epusco1are 11::L. -1a.ogg
23.5
RS
RS
27
36
{z%2%%./ o o ramno L
l.
13.000
30000
FIS
RS
83
91
Regolatore di ve!. per r"noton a spazzole
Rivelatore di prossimità e contatto l.
16.000
30.500
RS 31 Indicatore livello uscita a 16 LEO L 34.500 AS 97 Esposimetro per camera oscura L 37.000
RS 39 Amplihcatore stereo 10+10W L 34 500 RS 106 Contapezz digitale a 3 cifre L .,.ooo
RS 45 Metronomo elettronico t L 12000 ns 121 Prova riflessi elettronico L 58.600
51 Preamplificatore HI-FI L 30000 RS 129 L 48500
RS
RS 66 Preamplificaton: stereo eiquarlzuro FU A.,P..
Vu-meter a 8 LED
L.
L
23.000
30.000
RS
RS
132
134
%:: 2.r%%%..-»
Rivelatore d1 metalh
L
L
23000
23000
RS 61 L 23500
L 26.000 RS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350W
RS
RS
RS
12
73
105
t:%.2%:32 %%. .o.a
Protezione elettronica per casse acustiche
L.
L.
45000
32.000
ns
nS
144
162 :%%%,% %.89%#%/° L
L
58000
28.000
L. 21000
RS
RS
108
116
AmplificatanrBF 5W
V/
Equali:uatcre rametrlco
L
I...
16000
29 000
AS
RS
159
166 : ± 2%%.%·o- L. 15.000
18.DOO
RS 181 lam·p·•~g. per .!nm_~•d..e ad incandescenza 1500 W L

I
RS 124 Amplificatore F 20w 2 ve L 31.000 RS 170 ArnpJrf atore tele onico per ascolra e registr L 28 000
RS 127 ~er t,l!!lreo 4 Jngressi L, "8000 RS Allarme per frigorifero
ns
RS
133
140
~re amplificatore per chitana
Amolihcatore Bf 1 W
L
L.
11000
IJ.5Qn 118
11S
113
111
1112
Contatore dlg1tale mpdulare a due cifre
lonizzatore per àmblentl I EL. #8 %
43 000
AS 145 Modulo per indicatore di livello audio Gigante L 'S200l, ns 196 Scacciatopi a ultrasuoni L 38000
RS 153 Effetto presenza stereo L 30.000 RS 189 Termostato eiettronico L. 28 500
IIS 163 ln'terfono 2 W L 21.600 AS 183 Rivelatori di variazione luce- L. 32 000
RS 175 Amplificatore stereo 14 1 W L 21.00o nS 198 Interruttore acustico L 29500
IIS 1111 Àmpllficatan, sterao HI-FI 6+6W
Indicatore- dj livello audio CQf'l mh::rotono
L. 32.000 RS 201
t Super Amplificatore - Stetoscopio Elettronico
Ricev/·tore per telecomando a raggio luminoso
L
L
31000
33.000
I
11S 197 24g9 RS 201
RS
IIS
RS
RS
RS
199
200
210
214
228
Preamplificatore microtomco con compressore
.:3:.2.%.2%%°
Arnplificatore Hl-fl 20 W(40W max)
Amplificatore stereo 2 +2 W
L
L.
L
L
l
20500
23.000
74,0D0
32000
26000
RS
s
21&
211
~ S 23D
--
--
lf Giardiniere elettronico automatico
Scaccia zanzare a ultrasuoni
Rivelatore professionale di gas

STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBIS


L
L
L
35.000
18000
78.000

RS 35 Prova transistor e diodi


RS 94 Generatore di barre TV mm1atorine10
RS 126 ~ Prova transistor (test dinamico)
bilizzat6 24/12V 24
, 12V 2A
l.
- 1 &.000
32.0(J<l
L 19.DOO [
11 nS
IIS
15
161
Generatore di onde quadre 1Hz + 100 KHz

cc I L. 28.!ìDO I RS 194
> 12V 1A
L.+-54 1 2V 600mA EL. 36.000
1:%%% 3 3#
3413%%
nte costante regolabile
Universale 1 A
E%.,a.
L.
L.
L
t..,
69.500
311.000
J0,000
Rii
RS .
IO
~g~Pe~}e9~,~~.~~~~~a !I 1 O LEO it ~:ggg
tL.. 29000
l
26.000 RS 110 Slot machine elettronica 39000
L 28.600 RS t47 lndlcatore di vincita
lizzato 12 Vreg 10- 15V) 5A l. 44.000 RS 148 Uniti aggiuntiva per RS 147 14500
- 220 vca 50 Hz 100W L. 75.000 AS 206 ~ Clestldra Elettronica - Misuratore di Tempo L. 36 50ù
bilizzato 9 V 6ÒO mA 11 A mox) L 15.000 RS 224 Spilla Elettronica N. 1 L 17500
Alimentatore stabilizzato regolabile 25 - 40 V J A I L. 39.000 RS 225 Spilla Elettronica N 2 L 17500
INDICE DELL'ANNATA
AMPLIFICAZIONE mese pagina

Amplificatore BF -per laboratorio gennaio 22


Regolatore di tono febbraio 90
Amplificatore BF-7 W luglio/agosto 396
Correttore di tonalità luglio/agosto 402
Sirena uni1onale luglio/agosto 408
Audiospia luglio/agosto 430
Amplificatore monofonico luglio/agosto 462
Suoni ed ultrasuoni novembre 614
Carillon tritonale dicembre 660

APPARATI VARI mese pagina

Orologio-termometro gennaio 4
Controllo luci-stop gennaio 16
Variatore di luce febbraio 80
Regolatore di tono febbraio 90
Igrometro elettronico marzo 146
Telecomando ultrasonico aprile 196
Antiscippo con fischio aprile 212
Termostato optoisolato maggio 270
Rivelatore idrico maggio 278
Serratura codificata giugno 324
Lampeggiatore automatico giugno 334
Salvalampade a triac giugno 342
Correttore di tonalità luglio/agosto 402
Sirena unitonale luglio/agosto 408
Monitor a barre luminose luglio/agosto 412
Sveglia solare luglio/agosto 424
Audiospia luglio/agosto 430
Relé audiocomandato luglio/agosto 436
Temporizzatore con IC 555 luglio/agosto 440
Lampeggiatore sequenziale luglio/agosto 446
Regolatore di potenze luglio/agosto 450
Elettrostimolatore muscolare luglio/agosto 456
Motori passo-passo settembre 468
Generatore di ritmo settembre 478
Comandi a sfioramento settembre 496
Indicatore di livello ottobre 532
Luci festose special! ottobre 542
Riflessi alla prova ottobre 552
Rivelatore di luce ottobre 558
Segnalatore di umidità ottobre 562
Altoparlanti alla prova ottobre 565
Avvisatore telefonico novembre 606
Carillon tritonale dicembre 660
Allarme antigelo dicembre 670

718
1988
APPARATI VARI mese pagina
t
L'audio TV in cuffia via radio dicembre 678
Oscillatore versatile dicembre 686

DIDATTICA mese pagina

Campi elettrostatici aprile 218


L'integrato 4060 B aprile 224
Due transistor - un esperimento giugno 350
Funzione fllp flop settembre 486
L'integrato LM 3909 ottobre ' 558
Suoni ed ultrasuoni novembre 614
Logiche integrate novembre 624

RICETRASMISSIONI mese pagina

Propagazione delle OC gennaio 28


Microtrasmettitore FM febbraio 68
Antenna ausiliaria marzo 164
Sintonizzatore OC luglio/agosto 418
Convertitore di frequenza novembre 596

STRUMENTAZIONE mese pagina

Prova integrati operazionali febbraio 100


Alimentatore stabilizzato - 25 A marzo 132
Survoltore da Vcc a Vcc marzo 156
Rivelatore elettrostatico aprile 218
Generatore di barre maggio 260
Transistortester PNP -NPN maggio 286
Alimentatore stabilizzato - 1,5A luglio/agosto 390
Oscillatore versatile dicembre 686

CORSO DI ELETTRONICA mese pagina

Le resistenze fisse gennaio 36


Le resistenze variabili febbraio 106
La legge di Ohm marzo 168
I condensatori aprile 236
Collegamenti capacitivi maggio 294
Induzione elettromagnetica giugno 358
Tensioni alternate settembre 504
Trasformatori ottobre 568
Reattanza capacitiva novembre 632
Reattanza induttiva dicembre 694

719
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NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE


Una collezione di dieci fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscosso il maggior successo nel tempo passato.

ATTENUATOnE
..,...,.
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LUCI STROBOSC
PER T
GENERATORE DI BARRE

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTI METRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170x87 x 42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv-2 V- 20V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 202-2002-2KO- 20 KO- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A - 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 240D · L. 73.000

CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore : a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione :9V
Dimensioni : mm 130 x 75 x 28
Peso . Kg 0,195

PORTATE
Tensioni AC = 200 V - 750 V
Correnti CC = 2.000 A- 20 mA - 200 mA - 2.000 mA
Tensioni CC 2.000 mV20 V-200 V- 1.000 V
Resistenza = 2.000 2-20 K?- 200 K?-2.000 KO

INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico . Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROTRASMETTITORE
[l sM + 158 MH±

IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 24.000

Funziona anche senza antenna. È dotato di ec-


cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito.


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollala e priva di spazi liberi.

l \\ CARATTERISTICHE

EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz -;. 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc -;. 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc

-
POTENZA D'USCITA: 10 mw + 50 mw
.... SENSIBILITÀ
BOBINE OSCILL.
:
:
regolabile
intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm

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