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PRA&

AIIIJCA
- -

RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI


DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
Anno V-N. 1- GENNAIO 1976- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 700

MICRO GENERATORE DI
HOME BEEP-BEEP
MADE A 27 MHz

ALIMENTATORE IN
SCATOLA
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PROFESSIONALE MONTAGGIO
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Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie, autoradio, televisori

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Dimensioni
( 7.500) 12 x 160 mm
Frequenza 1 Kc
50 Mc Peso 40 grs.
Armoniche fino a
Tensione massima
Uscita 10,5 V eff. applicabile al puntale 500 V

e)
' • ,L-~-• 1" 30 V pp. Corrente della batterla 2 mA
"7""_·:

@@
... ·- -- - ~-- a d
CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE
Frequenza 250 Kc Dimensioni
(L. 7.800)
12x160 mm
-- 9g ..
500 Mc Peso 40 grs.
J Armoniche fino a
5 V eff.
Tensione massima
Uscita applicabile al puntale 500 V
15 V eft. Corrente della batterla 50 mA
VOLTMETRO
ELETTRONICO
L 95.000
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
Il Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con tran::,i-
stor a effetto di campo è uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra- Tutti gli
dio, TV, FM e BF esso per-
mette di ottenere una gran- strumenti di
de varietà di misure, tensio- misura e di
ni continue e alternate, non-
ché corrente continua, mi- controllo pubblicizzati in
sure di tensione di uscita.
la R.F., la BF, misure di re- questa pagina possono
sistenza - il tutto con un essere richiesti a:
alto grado di precisione.
L'esattezza delle misure è
assicurata dall'alta impeden-
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando
za di entrata che è di 11 anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n.
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CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0.5 15 $ 25 100 1500 30K


mA- 5DA 500A 1 5 50 1500
V 05 15 5 25 100 1500
Ohm 0-1k X1 xlO xlOO x 1 k xlOk X 1M
0+10k,0+100k 0+1M 0-10 : IOOOM
Pico Pico 4 14 40 140 400 4000
d -20 +15

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


(sensibilità 20.000 ohm/volt)
] s{'; u arar gu 7

CARATTERISTICHE TECNICHE

0,1 10 200 1000 Il generatore BF. 40 è uno


V= 50 strumento di alta qualità per
mA= 500A 50 5o@ misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
0.5 50 250 1000 Strumento che unisce alla Il circuito impiegato è il
2,5 25 250 2500 massima semplicità d'uso un
minimo ingombro. Realizza-
ponte di Wien, mollo sta-
bile. Tutta la gamma di fre-
Ohm= +t/0+10/;100/0-1M /!k/0+10M to completamente su circui- quenza è coperta in quattro
Ballistlc F 0hm+100/0+200F /Ohm tk/0+=20yF to stampato. Assenza totale
di commutatori rotanti e
bande riportate su un qua-
drante ampio di facile let-
dB -10+22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
Output 0,5 50 250 1000 all'usura. Jack di contatto differenti rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda,
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDALI e QUADRE. Il

L. 9.000 tivo di protezione.


Dimensioni: 80x125x35 mm
livello d'uscita costante è
garantito dall'uso di
«thermistore » nel circuito
un

di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME A B D
RANGES 20=200H 200 = 2KH 20+200KH2
Un regalo utilissimo

e un augurio
a tutti gli abbonati
Iniziamo il nuovo anno di lavoro con la speranza nel cuo-
re che il processo distensivo della crisi in atto possa fa-
cilitare anche i nostri compiti, concedendoci l'opportu-
nità di concretizzare i nostri programmi, di mantener fe-
de alle promesse, di soddisfare con tempestività e preci-
sione ogni legittimo diritto del Lettore.
Con questa speranza Elettronica Pratica porge a tutti i
suoi amici il più schietto augurio di Buon Anno. Un au-
gurio che vuol contenere un significato preciso: la ricon-
ferma di un vincolo derivato da uno spirito di fattiva
collaborazione fra tutti, dal piacere di costruire e ren-
dersi utili a sé e agli altri.
La presentazione, in questo primo fascicolo dell'anno
1976, di un nuovo kit, quello di un alimentatore profes-
sionale, che arricchisce la già nutrita collana delle molte
scatole di montaggio da noi approntate, possa essere di
buon auspicio per il regolare svolgimento dell'attività e-
ditoriale. Così come lo sarà certamente il dono, offerto a
tutti gli abbonati, di due piastre ramate, di notevoli di-
mensioni, necessarie per la realizzazione dei circuiti stam-
pati dei vari progetti di volta in volta presentati sulla
Rivista.
L'ABBONAMENTO A
ELETTRONIGA
PRATICA
vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

CONSULTATE
nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 5 - N. 1 - GENNAIO '76


LA COPERTINA - Presenta il prototipo dell'alimen-
tatore stabilizzato professionale venduto in sca-
tola di montaggio. L'apparecchio, di facilissima co-
struzione, eroga, in modo continuo, le tensioni
comprese fra i 4 e i 15 V, con una corrente mas-
sima di lavoro di 2,5 A. La limitazione automatica
della massima corrente d'uscita protegge l'ali-
mentatore da eventuali cortocircuiti.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
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N. 74 del 29-2-1972 - pubbli- GENERATORE DI BEEP-BEEP A 27 MHz 22
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ZIONE - PUBBLICITA' UN PO' DI PRATICA 42
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Tutti i diritti di proprietà let-


teraria ed artistica sono riser- VENDITE ACQUISTI PERMUTE 52
vati a termini di Legge per
tutti I Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 59
etltul sco no
ALIMENTA TOR E
PROFESSIONALE
4:15V-2,5 A

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
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Questo alimentatore stabilizzato, di facilissima costruzione, è in grado di
erogare, in modo continuo, le tensioni comprese fra i 4 e i 15 V, con una cor-
rente di lavoro di 2,5 A. La sua moderna protezione elettronica permette di
tollerare ogni errore d'impiego dell'apparato, perché la massima corrente di
uscita viene limitata automaticamente, proteggendo l'alimentatore da even-
tuali cortocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'ingresso: 220 Vca ±- 12%
Tensione d'uscita: regolabile fra 4 e 18 V nominali
Corrente max.: 2,5 A a 15 V con
Residuo d'alternata: inferiore a 1 mV per volt a pieno carico
Stabilizzazione: migliore dell'1%/,,
Protezione contro i cortocircuiti.
Corrente permanente di cortocircuito: inferiore a 400 mA
Limitazione automatica della max. corrente d'uscita in due portate:
a 15 V limitazione 2,5 A (0 0,5 A)
a 4 V limitazione 1,6 A (o 0,4 A)
(Le due portate sono necessarie per mantenere la dissipazione del transistor entro i suoi
limiti di sicurezza).
Coefficiente di temperatura d'uscita con temperature comprese fra 0°C e 70°: inferiore a
0,01%°c.

5
Alla nostra collana di scatole di montaggio non Ma questa scelta istintiva deve essere ridimen-
poteva mancare quella di un alimentatore sta- sionata in base a criteri pratici di costo, ingom-
bilizzato adatto sia per il laboratorio dilettanti- bro, dissipazione massima e miglior stabilizza-
stico, sia per quello professionale. Le richieste del z10ne.
grosso pubblico, in questo particolare settore del- Facciamo un esempio. Supponiamo di realizzare
l'elettronica, sono molteplici e infiorate di pareri un alimentatore da 5 A - 37 V. Ebbene, in que-
discordi. Perché c'è chi pretende tensioni e cor- sto caso si dovrà innanzitutto pensare al trasfor-
renti stabilizzate di valore eccessivo, mentre a matore di alimentazione, che dovrà avere una
qualcuno interessano soltanto i valori estrema- potenza di 200 W teorici che, in pratica, signifi-
mente bassi. cano 250 V A. Anche i diodi rettificatori, necessa-
I nostri tecnici, pur tenendo in dovuto conto le ri per la realizzazione di questo ipotetico alimen-
esigenze e necessità di coloro che ci scrivono e tatore, dovranno possedere caratteristiche tali da
considerando il normale lavoro svolto dai nostri sopportare la massima corrente. E per essi sarà
lettori, hanno creduto di ... colpire nel segno, pro- necessario un dissipatore di calore. Ma i problemi
gettando il circuito di un alimentatore con ca- non sono finiti. Perché sussiste ancora quello al-
ratteristiche elettriche soddisfacenti per tutti. trettanto importante della capacità di filtraggio,
che dovrà avere un valore di 5.000 F - 75 VI.
E a questo problema si aggiunge quello dei tran-
UTILITA' DELL'INTEGRATO sistor finali, perché per questo tipo di alimentato-
re ne occorrerebbero almeno due, selezionati ed
La moderna tecnica dei circuiti permette oggi accoppiati in parallelo, con il rischio di incorrere
di realizzare, con modesta spesa, apparati ali- in fenomeni di dissimmetria. Anche il problema
mentatori con caratteristiche di stabilizzazione della dissipazione del calore risulterebbe notevo-
molto spinte, riducendo in misura drastica la le, perché, con 200 W di potenza massima dissi-
complessità circuitale ed il conseguente rischio pata, l'alimentatore comincerebbe a funzionare
di insuccessi costruttivi. anche da... piccola stufa elettrica, per la quale
Ecco perché nel nostro alimentatore stabilizzato si renderebbero necessari processi di raffredda-
è stato montato l'ormai famoso circuito integrato mento forzato con ventole, con i conseguenti
L 123 della SGS (o l'equivalente A 723), che problemi di rumorosità e costo.
già da tempo è stato sperimentato con successo Basta dunque pensare a tutti questi elementi ne-
su molti alimentatori professionali. gativi, che non sono poi proprio tutti, per ab-
L'uso di questo integrato permette di realizzare bandonare l'idea di un alimentatore stabilizzato
uno strumento sicuro, di qualità eccellenti e con superpotente per il normale uso di laboratorio.
la garanzia di effettuare un ottimo investimento,
permettendo altresì al lettore di risparmiare de-
naro e acquisire nuove esperienze nel settore del- LA SOLUZIONE OTTIMALE
l'elettronica.
Dopo tutte le considerazioni fin qui esposte, vo-
gliamo ritenere che la soluzione ottimale consista
CONSIDERAZIONI TECNICHE in un giusto compromesso tra prestazioni effetti-
vamente necessarie e costo dell'apparato.
Prima di procedere alla consueta descrizione del Con la scatola di montaggio, da noi approntata,
progetto dell'alimentatore, vogliamo ricordare speriamo di aver soddisfatto le esigenze di una
brevemente le varie considerazioni che ci hanno grande parte di sperimentatori e riparatori, che
convinto ad approntare questa scatola di mon- potranno essere in grado di avvalersi di uno stru-
taggio. mento sicuramente professionale e di costo de-
I parametri più importanti, necessari per la pro- cisamente inferiore agli analoghi alimentatori di
gettazione di un alimentatore stabilizzato, sono il tipo commerciale.
« range » di tensione e di corrente, cioè il cam-
po delle possibili tensioni d'uscita e quello delle
correnti. PROTEZIONE DAI SOVRACCARICHI
Se ci si lasciasse prendere la mano dalla sponta-
neità, si sarebbe portati a scegliere subito il cam- Esistono vari tipi di protezione degli alimentatori
po di tensioni più esteso possibile, per esempio stabilizzati contro i sovraccarichi e i cortocircuiti.
compreso fra i 2 e i 37 V, dato che questi sono i Il più noto è quello a limitazione di corrente, che
limiti massimi consentiti all'integrato L 123. Ed mantiene la corrente erogabile dal circuito co-
anche nel settore della corrente si prevederebbe stantemente ad un valore pari a quello massimo,
di assorbire il massimo possibile. anche in caso di cortocircuito.

6
t] [ ]- -- -[ ]

I
I
I
I
I
R1
I
I
I
I
T
R7

USCITA
4%18v
C4
R5 R6

R2

L----------

Fig. 1 Circuito elettrico completo dell'alimentatore stabilizzato. Tutta la parte compresa nel rettangolo tratteg-
giato si riferisce al piano di cablaggio realizzato sulla basetta del circuito stampato di figura 2. I vari punti con-
trassegnati con numeri e lettere, lungo il perimetro tratteggiato del rettangolo, trovano precisa corrispondenza
con le stesse indicazioni riportate nel disegno del piano costruttivo di figura 3. In questo schema non è stato
disegnato, per semplicità, il voltmetro, che è compreso nel kit e, come indicato in figura 3, viene collegato
sulle boccole d'uscita dell'alimentatore.

COMPONENTI /
I

/
Condensatori R5 = 4.700 ohm (giallo-viola-rosso)
C1 = 2.200 µF - 40 VI. (elettrolitico) R6 3.300 ohm (arancio-arancio-rosso)
c2 = 4,7 uF - 63 VI. (elettrolitico) R7 = 5.600 ohm (verde-azzurro-rosso)
C3 = 100.000 pF R8 = 1 ohm (marrone-nero-oro-oro)
C4 = 220 F - 50 VI. (elettrolitico) R9 = 0,25 ohm - 3 W
Taluni valori capacitivi, così come quelli delle Varie
tensioni di lavoro, possono variare leggermente TR1 = 2N1711
rispetto a quelli qui citati. TR2 = 2N3055
IC = L123
Resistenze T1 = trasf. d'alimentaz. (220-20 V)
R1 = 12.000 ohm (marrone-rosso-arancio) LP = lampada spia
R2 = 3.300 ohm (arancio-arancio-rosso) P1 = ponte raddrizz.
R3 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) S1 = doppio interruttore
R4 = 330 ohm (arancio-arancio-marrone) S2 = commutatore

7
+)USC.

AL POTENZ.
T1 R3

DI TR2

Fig. 2 - Disposizione dei vari componenti elettronici sulla basetta del circuito stampato che, in questo disegno,
deve ritenersi visto in trasparenza; ciò significa che le piste di rame si trovano sulla faccia opposta a quella in
cui risultano applicati i vari elementi. Prima di saldare i terminali dei tre condensatori elettrolitici C1-C2-C4 si
faccia bene attenzione a non sbagliare il verso di inserimento, cioè a tener conto esattamente dei terminali
positivi e di quelli negativi. L'individuazione dei terminali del transistor TR1 (c-b-e) è facilitata dalla pre-
senza di una piccola tacca metallica ricavata sul componente; su questo transistor si dovrà applicare l'ap-
posita aletta di raffreddamento a raggiera contenuta nel kit. Le varie indicazioni numeriche e alfabetiche ri-
portate sul circuito stampato trovano preciso riscontro con le stesse indicazioni riportale in figura 3 in cor-
rispondenza della basetta del c.s. Il lettore non dovrà dimenticarsi di realizzare, per mezzo di spezzoni di
filo di rame rigido, i due ponticelli (PONT.) chiaramente indicati in questo disegno.

8
Fig. 3 - Piano costruttivo generale dell'ali-
mentatore stabilizzato. Prima di fissare, per
mezzo di viti, i quattro elementi fondamen-
tali dell'apparato (pannello frontale - ba-
setta del circuito stampato trasformatore
di alimentazione T1 - piastra radiante di
chiusura di fondo dell'apparecchio), occorre-
rà montare tutti gli elementi a parte. Si do-
vrà cioè comporre completamente il pannello
frontale, applicando ad esso S1-S2-LP-R3-.
voltmetro-boccole, e realizzare poi il circuito
della basetta del c.s.; successivamente si
provvederà ad applicare il transistor TR2
sulla piastra di alluminio che funge con-
temporaneamente da radiatore e da pannel-
lo di chiusura dell'apparecchio. Poi si co-
mincia col fissare il pannello frontale sulla
parte anteriore della v_aschetta-supporto,
servendosi di due viti e due dadi; succes-
sivamente si fissa, tramite due squadrette,
quattro viti e quattro dadi, il pannello del
circuito stampato; seguono i fissaggi del
trasformatore T1, per mezzo di due viti e
due dadi e quello della piastra radiante
di chiusura con lo stesso sistema delle viti
e dei dadi.
Il cablaggio si effettua per ultimo, provve-
dendo al conferimento di squadratura ai fi-
li conduttori e al loro ammatassamento per
mezzo di spago sottile. li lavoro viene
completato con l'applicazione del coperchio,
che risulterà fissato alla vaschetta-suppor-
to per mezzo di quattro viti autofilettanti.
Avvertiamo i lettori che la disposizione dei
conduttori, i cui terminali risultano saldati
nei vari punti del circuito stampato, po-
trebbe sembrare, a causa di un errato ef-
fetto ottico, realizzata lungo il bordo supe-
riore del circuito stampato. Ma in realtà
non è così perché, ad esempio, il condut-
tore proveniente dal collettore di TR2 e
collegato con il punto «c», pur sembran-
do saldato sul bordo superiore del circuito
stampato, è collegato, in pratica, con un
punto del circuito assai prossimo alla va-
schetta-supporto. Facciamo un altro esem-
pio: i due conduttori a 20 V, provenienti dal-
l'avvolgimento secondario di T1, possono
sembrare collegati parallelamente sul bor-
do superiore della basetta del c.s.; il pa-
rallelismo in realtà esiste ma nel senso del-
la profondità ed anche questo collegamen-
to è più vicino al bordo inferiore che a
quello superiore del circuito.

Ma questo tipo di protezione ha lo svantaggio questo secondo sistema si elimina l'inconveniente


di dissipare, in condizioni di cortocircuito, una della forte dissipazione, ma non ci si difende dai
notevole potenza sui transistor regolatori. sovraccarichi accidentali, nemmeno da quelli di
Un altro tipo di protezione è quello a scatto, che breve durata come, ad esempio, la carica di un
blocca completamente l'alimentatore, quanso si condensatore elettrolitico in un amplificatore.
supera un determinato valore di corrente. Con Questi secondi tipi di protezione, inoltre, necessi-

9
L'alimentatore inoltre è in grado di ritornare
automaticamente nelle normali condizioni di la-
voro una volta cessato il sovraccarico.

IL CIRCUITO INTEGRATO

f Il cuore dell'intero progetto è certamente rap-


presentato dal circuito integrato L 123, che espli-

5" ca tutte le funzioni di stabilizzazione e di prote-


zione contro i sovraccarichi. In questo circuito
integrato sono contenuti ben 16 transistor, di cui

-
1 è un fet, e 2 diodi zener in grado di fornire
una precisa tensione di riferimento compensata
in temperatura.
TI JJI Poiché l'integrato L 123 non potrebbe erogare

$! FORI cill.
[

RADIATORE
da solo una corrente superiore ai 150 mA, si è
provveduto ad inserire nel progetto 2 transistor,
collegati in circuito Darlington, quali elementi
di regolazione di potenza.

/=.
ISOLATORI
REGOLAZIONE DELLA TENSIONE

La regolazione della tensione di uscita si effet-


tua in modo continuo tra 4 e 15 V, attraverso tut-
ti i valori compresi fra questi due limiti estremi,
Fig. 4 - Questo disegno interpreta assai chiaramente agendo sul potenziometro R3, che provvede a va-
e completamente il sistema di montaggio del transi- riare la tensione di riferimento applicata all'in-
stor di potenza TR2. sulla piastra radiante di allumi- gresso dell'amplificatore d'errore.
nio. Prima di stringere i dadi, raccomandiamo al letto- La soglia massima di corrente risulta limitata in
re di controllare la perfetta pulizia dei foglietti di mi-
ca, della superficie corrispondente di appoggio della due portate, quella di 2,5 A e quella di 0,5 A, tra-
piastra e di quella del transistor, perché anche un solo mite il commutatore di portata S2.
granello di limatura di ferro può essere in grado di In pratica si raggiunge la soglia di limitazione
perforare la mica creando un pericoloso cortocircuito. quando, per effetto della corrente, la differenza
Il collettore è rappresentato dall'involucro esterno del
transistor e, nel nostro caso, dalle due viti di fissaggio di potenziale, misurata sui terminali della resi-
che risultano in contatto col transistor stesso. stenza R8, supera il valore di soglia di conduzio-
ne del transistor di protezione contenuto nell'in-
tegrato.
Il motivo per cui si fa uso di due portate è ab-
bastanza semplice.
E' noto che la potenza dissipata dal transistor re-
golatore dell'alimentatore (TR2) è pari al pro-
dotto della corrente per la differenza di poten-
tano di un intervento manuale per il ripristino ziale fra entrata ed uscita. Avviene così che, con
del funzionamento dopo un qualsiasi sovraccari- tensione di uscita relativamente alta, per esem-
co. Anche questi dunque sono difetti inaccetta- pio di 15 V, sarà possibile richiedere all'alimenta-
bili. tore anche correnti di forte intensità, sino al limi-
Il nostro alimentatore, invece, fa uso di una limi- te di 2,5 A, senza rischi di eccessiva dissipazio-
tazione di corrente di tipo « foldback », che può ne. Al contrario, lavorando con tensioni di usci-
essere considerato come una via di mezzo fra i ta basse, per esempio di 4 V, il transistor sarà
due sistemi precedentemente descritti. costretto a lavorare con correnti di basso valore,
In caso di cortocircuito, il nostro alimentatore per non correre il rischio di ... bruciature.
non si blocca del tutto, ma lascia circolare una
corrente di valore pari a 1/6 circa di quello della
massima corrente erogabile in cortocircuito, cioè SEZIONE ALIMENTATRICE
400 mA. E con questo valore di corrente si ri-
spettano i limiti di dissipazione del transistor. Il trasformatore di alimentazione Tl, che è un

10
4
Fig. 5- Come si può notare, il cordone di alimentazione
fuoriesce dall'apposito foro praticato nella piastra di
alluminio del coperchio di chiusura che costituisce an-
che l'elemento di raffreddamento del transistor di po-
tenza; nel foro risulta inserito un gommino-passante.

4
Fig. 6 - I conduttori debbono
essere legati a matassina e,
possibilmente, piegati a squa-
dra, in modo da non formare
grovigli irrazionali e disordina-
ti. In questa foto del proto-
tipo le matassine sono realiz-
zate con serrafili di plastica
che non abbiamo potuto inserire nel kit in quanto il loro fissaggio si ottiene con una speciale pistola; nel kit
invece abbiamo inserito dello spago sottile con il quale si effettueranno dei legamenti delle varie matassine
in modo da raggiungere un analogo risultato pratico.

trasformatore riduttore di tensione, provvede a La tensione alternata a 20 V è sottoposta a rad-


trasformare la tensione alternata di 220 V (ten- drizzamento tramite il ponte PI, che è in grado di
sione di rete-luce) al valore di 20 V. In pratica sopportare un assorbimento massimo di corrente
si tratta di un trasformatore da 60 W. di 3 A alla temperatura di 40°C. AIlo scopo di
La lampada spia LP, collegata in parallelo all'av- ridurre il ronzio, il filtraggio è ottenuto per mez-
volgimento secondario di TI, provvede a mante- zo del condensatore elettrolitico C 1, che ha il va-
nere informato l'operatore sulle condizioni elettri- lore di 2.200 F - 40 VI.
che dell'apparato (acceso o spento). Il raddrizzamento è di tipo a doppia semionda.

11
to è uno strumento che deve durare nel tempo,
nonostante l'uso continuo. Una struttura mecca-
nica troppo debole, oppure collegamenti realiz-
zati con fili troppo sottili e non convenientemente
ammatassati, potrebbe creare, a medio termine,
inconvenienti anche irreparabili.
Le foto riprodotte nel corso di questo articolo
forniscono un esempio di struttura razionale, com-
i
patta, robusta ed esteticamente molto valida.
■ ■ Questa stessa struttura verrà integralmente ripro-


r- ■ dotta nella realtà con l'ausilio della nostra scatola
0
al di montaggio.
N)
i ■ l ■ Sul pannello frontale dello strumento è presente
un voltmetro in grado di segnalare costantemen-
■ ■ • te la misura precisa della tensione d'uscita.

. ■ ■ •
■ ■ . ORDINE DI MONTAGGIO

Prima di iniziare il montaggio dell'alimentatore

• Bi geme stabilizzato, il lettore dovrà controllare esatta-


mente l'intero contenuto del kit, stabilendo una
corrispondenza mnemonica con i valori elencati
Fig. 7 - Così si presenta, visto dall'alto, il in corrispondenza del progetto di figura 1 ( elen-
circuito integrato L 123. Esso verrà diretta- co componenti).
mente collegato sul circuito stampato; sol-
tanto coloro che temessero di danneggia-
Prima di effettuare il montaggio d'assieme e pri-
re il componente con il saldatore, potran- ma di realizzare il cablaggio, si dovranno montare
no montare sul c.s. uno zoccolo a 14 pie- i vari componenti sui tre elementi verticali del-
dini ed applicare su questo, a pressione, il l'apparecchio: pannello frontale, basetta del cir-
circuito integrato.
cuito stampato, radiatore del transistor TR2;
questo terzo elemento costituisce anche il pannel-
lo di chiusura posteriore dell'apparecchio.
Questi tre elementi debbono essere montati te-
nendo sott'occhio gli schemi di figura 2 e figura 3.
COSTRUZIONE DELL'ALIMENTATORE In figura 2 è rappresentato il montaggio della
maggior parte dei componenti elettronici sul cir-
La realizzazione pratica dell'alimentatore stabi- cuito stampato. Come si può notare, su questa
lizzato non presenta grosse difficoltà, nemmeno basetta vengono montati tre condensatori elet-
per i principianti, perché la scatola di montaggio trolitici (C1-C2-C4), otto resistenze (R1-R2-RA-
da noi approntata contiene tutti gli elementi ne- R5-R6-R 7-R8-R9), un condensatore normale (C3)
cessari per iniziare e completare felicemente l'o- un circuito integrato (IC), un transistor (TR1),
pera. L'uso del circuito stampato, poi, non con- un ponte raddrizzatore (Pl) e, infine, due ponti-
cede possibilità di errore di montaggio dei com- celli costituiti da due spezzoni di filo nudo.
ponenti elettronici. Sul pannello frontale risultano montati due com-
L'unico componente critico per quel che riguar- mutatori a slitta (S1-S2); questi due commutatori
da la saldatura è l'integrato L 123. Esso dovrà es- vengono fissati al pannello mediante quattro viti
sere inserito sulla basetta del circuito stampato nere a testa piatta e incavo esagonale. Il volt-
tenendo conto della tacca di riferimento, così co- metro viene applicato per adesione; nella parte
me indicato in figura 2. posteriore lo strumento è dotato di uno strato
Coloro che temessero di danneggiare questo com- adesivo, che viene messo in luce togliendo il fo-
ponente con il saldatore, potranno ricorrere all'ap- glietto di carta di protezione. Il potenziometro
posito zoccoletto, acquistandolo in commercio e R3 viene montato con il solito sistema del dado;
saldandolo sul circuito stampato; lo zoccoletto de- il suo perno potrà essere segato nella misura de-
ve essere a 14 piedini; su di esso il circuito in te- siderata e su di esso verrà infilata la manopola.
grato verrà inserito a pressione. La lampada spia LP viene applicata col sistema
E' assai importante non trascurare l'accuratezza a pressione, infilandola sul pannello frontale dalla
del montaggio. Perché l'alimentatore stabilizza- parte anteriore e premendola sulla testa sino a

12
farla uscire dalla parte posteriore del pannello
fin quando si raggiunge il punto di blocco; i due
morsetti (rosso e nero) fungono anche da boccole
di tipo ad isolamento completo: il loro inseri-
mento è intuitivo. Una volta ultimato il lavoro
di montaggio dei sette elementi sul pannello fron-
1a
tale dello strumento, questo verrà fissato sul ba-
e, ,e
1
I
samento-bacinella di alluminio per mezzo di due I ,,

.- ·a
-...,
viti e due dadi (le viti sono dello stesso tipo di
I,
• o
quelle usate per il fissaggio di S1-S2: nere ma t
.
t1

più lunghe). Sul lato del rettangolo nel quale


viene fissato il pannello frontale risultano effet- '
tuati due fori in corrispondenza di quelli prati-
cati sullo stesso pannello frontale.
Il pannello del circuito stampato viene montato
in posizione centrale per mezzo di due squadrette,
quattro viti e quattro dadi. La parte del pannello
in cui sono presenti i componenti elettronici ri- AL 075
sulterà affacciata in corrispondenza del pannello
frontale, mentre le saldature risulteranno affac-
ciate sul trasformatore di alimentazione Tl.
Rimangono ora da fissare il trasformatore Tl e
il pannello di chiusura o raffreddatore del transi-
stor TR2.
• LIEHROMIEI PRATICI •
Dal trasformatore di alimentazione Tl fuorie-
scono due fili flessibili, da una parte, e due fili Fig. 8 - In questa foto riproduciamo il pannello fron-
a sezione più grossa, dall'altra. I due fili flessi- tale dell'alimentatore. Si notino le viti di fissaggio di
bili, a sezione più piccola, costituiscono i condut- S1-S2 e dello stesso pannello sulla vaschetta-supporto.
Sono piccole viti nere con testa perfettamente piatta
tori dell'avvolgimento primario (220 V), gli altri con foro esagonale. Le due prese della tensione d'u-
due rappresentano i conduttori dell'avvolgimen- scita fungono contemporaneamente da morsetti e da
to secondario (20 V). boccole: quella della tensione positiva è di color ros-
so, quella della tensione negativa è di color nero.
Il trasformatore Tl viene fissato al supporto-va-
schetta per mezzo di due viti e due dadi (esiste
una precisa corrispondenza tra i fori praticati
sulla vaschetta e quelli della corazza del trasfor-
matore). Questo componente deve essere fissato
in modo che la parte dalla quale fuoriescono i
due fili conduttori a sezione più grossa (20 V) ri- elettrico tra il corpo del transistor e l'alluminio
manga affacciata sul circuito stampato; l'altra del radiatore, mettendo a massa il collettore. Per
parte, ovviamente, rimarrà affacciata sul radia- evitare che le due viti di fissaggio del transistor
tore del transistor TR2.
possano entrare in contatto con l'alluminio del
L'applicazione del transistor TR2 sul radiatore radiatore, si dovranno inserire nei due fori le due
deve essere fatta tenendo bene sott'occhio il di- rondelle isolanti di plastica (contenute nel kit),
segno di figura 4. tenendo conto che queste debbono essere intro-
Fra il transistor TR2 e la lamiera di alluminio dotte dalla parte in cui vengono fissati i dadi.
verranno inseriti due foglietti di mica (contenuti Fra uno di questi e la rondella isolante verrà
nel kit), in modo che il corpo esterno del compo- anche inserito un capocorda, sul quale si effet-
nente, rappresentativo del collettore, non entri tuerà la saldatura del conduttore di collettore
in alcun modo in contatto con l'alluminio del ra- destinato a raggiungere il punto C della basetta
diatore. Comunque, prima di stringere viti e dadi del circuito stampato (figura 2).
di fissaggio,' occorrerà far bene attenzione alla
perfetta pulizia del componente, dei foglietti di
mica e della zona del radiatore in cui verrà ap- CABLAGGIO
plicato il transistor. Si tenga presente che la pre-
senza di un corpo estraneo, come ad esempio un Il cablaggio deve essere effettuato tenendo sott'oc-
granello di limatura metallica, può essere in gra- chio lo schema costruttivo di figura 3. In questo
do di perforare la mica e stabilire un contatto disegno le varie matassine di fili conduttori ri-

13

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IL KIT DELL'ALIMENTATORE PROFESSIONALE


contiene:
n. 4 Condensatori n. 2 Transistor
n. 8 Resistenze n. 2 Squadrette metalliche
n. 4 Viti lunghe ottone n. 2 Morsetti-boccole
n. 6 Vii corte ottone n. 3 Capicorda
n. 6 Viti nere a testa piatta n. 2 Deviatori a slitta (S1-S2)
n. 12 Dadi n. 2 Piastrine mica per TR2
n. 4 Viti autofilettanti n. 2 Isolatori in plastica per TR2

Contenitore (piastra frontale con scritte, vaschetta-basamento, piastra radiante, coperchio);


Circuito integrato; Potenziometro; Manopola per R3; Voltmetro; Cordone di alimentazione;
Gommino-passante; Trasformatore di alimentazione; Radiatore a raggiera per TR1; Ponte
raddrizzatore; Lampada spia; Circuito stampato; Fili conduttori rigidi; Fili conduttori flessi-
bili; Spago; Tubetto isolante.

La scatola di montaggio costa L. 24.000. Le richieste debbono essere fatte inviando anti-
cipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

14
sultano sciolte per motivi di chiarezza, ma in pra- aggrovigliamenti irrazionali e disordinati di fili
tica esse dovranno essere legate con l'apposito conduttori.
spago sottile contenuto nel kit. Per esempio, i Le saldature dei conduttori sui due morsetti-boc-
tre conduttori uscenti dal transistor TR2 dovran- cole montati sul pannello frontale dell'alimenta-
no comporre un'unica matassina legata in più tore si ottengono, mediante stagnature, su due ca-
punti, così come si usa fare con certi ... salumi. picorda stretti fra due dadi nel modo indicato
Nei punti di saldatura conviene infilare un.pez- nello schema di figura 3.
zetto di tubetto isolante; ciò verrà fatto in corri- Si faccia bene attenzione al sistema di collega-
spondenza dei terminali di base-emittore-colletto- mento dei conduttori su S1 ed S2, osservando at-
re del transistor TR2, nel punto di saldatura tra tentamente il cablaggio riportato in figura 3.
i conduttori a 220 V uscenti dall'avvolgimento Per ultimo si introduce, tramite un gommino
primario di T 1 e i loro prolungamenti necessari passante, il cavo di alimentazione nel foro prati-
per raggiungere l'interruttore Sl; anche su que- cato nella parte più bassa del radiatore-pannello
sti ultimi punti di saldatura conviene infilare de- di chiusura dell'apparecchio. Alla fine si chiude
gli spezzoni di tubetto isolante. Per concludere il tutto con l'apposito coperchio che verrà avvi-
questo argomento raccomandiamo di evitare i tato, per mezzo di quattro viti autofilettanti con
fili vaganti, effettuando ottime legature a spago testa a croce, sul supporto-vaschetta di alluminio
e squadrature dei conduttori; in ogni caso il ca- che rappresenta il basamento dell'alimentatore
blaggio più corretto è quello in cui non si notano stabilizzato.

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL

KIT PER I CIRCUITI STAMPATI


facilità d'uso
rapidità di esecuzione
completezza di elementi

Il kit è corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

L. 4.500

15
L'autocostruzione di un microfono potrà sembra-
re a molti un'impresa assurda, soprattutto per il
costo abbastanza contenuto e per la facile repe-
ribilità della maggior parte dei modelli di tipo
commerciale.
Tuttavia, il fascino, che deriva del « fatto in ca-
sa» può indurre l'appassionato di elettronica a
realizzare con le sue proprie mani il microfono
da utilizzare in trasmissione, perché solo con l'au-
tocostruzione è possibile individuare, tra le varie
soluzioni, quella che meglio si addice al timbro
di voce dell'operatore. E' ovvio che non tutte le
parti di un microfono potranno essere costruite,
perché almeno la capsula dovrà essere acquista-
ta in commercio.

LE CHE COS'E' IL MICROFONO?

Il microfono è un dispositivo che serve a tra-


sformare le onde sonore in correnti elettriche.
Viene utilizzato, quindi, per la trasmissione tele-
fonica della voce, per le trasmissioni radiofoni-

PAGINE
che, per le registrazioni sonore, per l'incisione di
dischi fonografici. ecc.
Il primo tipo di microfono è stato inventato da
Antonio Meucci all'atto dell'invenzione del te-
lefono. Allora si trattava di una lamina metalli-
ca sistemata di fronte ad un elettromagnete, nel

DEL CB
cui avvolgimento si manifestava la corrente mo-
dulata, che veniva inviata all'altro telefono e, da
quest'ultimo, riprodotta. Esso prese il nome di
« microfono ad induzione».
Ma il vero primo microfono fu inventato da Edi-
son. E, sia pure perfezionato, questo microfono
esiste ancor oggi ed è conosciuto sotto la deno-
minazione di « microfono a carbone».

MICROFONO A CARBONE

Uno dei tanti microfoni in grado di fornire otti-


mi risultati nel processo delle radiotrasmissioni
è quello a carbone. Il funzionamento di questo
trasduttore acustico si basa sulla maggiore o mi-
nore compressione di una piccola quantità di
polvere di carbone, contenuta in apposita va-
schetta, provocata da una membrana metallica
che funge anche da elettrodo del componente
(figura 1).
La polvere di carbone si comporta come una re-
sistenza variabile in funzione della pressione e-
sercitata sulla membrana dalle onde sonore. Ap-
plicando quindi al microfono una tensione con-
tinua, nel circuito di utilizzazione fluirà una cor-
rente la cui intensità sarà variabile in sincronismo
con l'onda di pressione, cioé con il suono captato
dal microfono.

16
MICRO
HOME
MADE

Soltanto con l'autocostruzione del microfono ogni lettore potrà essere in


grado di individuare il tipo di trasduttore acustico più adatto per la propria
stazione ricetrasmittente. Anche pere hé, con questo semplice lavoro, ci si
renderà conto di talune necessità tee niche imposte dal ricetrasmettitore.

L'uso di un trasformatore permette di trasferire MICROFONO PIEZOELETTRICO


all'amplificatore di bassa frequenza il solo se-
gnale variabile, adattando nello stesso tempo la Questo tipo di microfono, dotato di discrete ca-
ratteristiche elettriche, è in grado di fornire un se-
bassa impedenza del microfono a quella media
gnale di tonalità quasi metallica, molto pene-
comunemente presente all'entrata degli amplifi-
trante anche in trasmissioni rumorose.
catori transistorizzati. Il basso costo e la notevole diffusione di questo
Le caratteristiche elettriche di maggior risalto, componente giocano a favore del suo impiego in
di questo tipo di microfono, sono le seguenti. apparati ricetrasmettitori fissi.
Elevato rendimento, che permette di ottenere un Occorre tener presente che il cristallo, con cui
segnale elettrico molto robusto, evitando una Suc- è costruito il componente, non può sopportare il
cessiva forte amplificazione. calore e l'umidità ed è proprio per questi motivi
Banda di risposta assai stretta (250-3.500 Hz), che che il suo impiego è assolutamente sconsigliabile
migliora il rapporto segnale/rumore del trasmet- nelle stazioni ricetrasmittenti mobili.
titore, permettendo di sfruttare tutta la potenza Poiché le forti sollecitazioni termiche e meccani-
del TX allo scopo di trasmettere la sola informa- che potrebbero facilmente porre fuori uso il mi-
zione vocale. crofono.

17
POLVERE
CARBONE
M E MBRA NA

ISOLA TOR

VASCHETTA Fig. 1 - Il microfono a carbone, la cui invenzione ri-


DI FELTRO \ sale a Edison, è ancor oggi considerato uno dei mi-
\
gliori microfoni per trasmissioni radiofoniche. Il suo
GRIGLIA
funzionamento si basa sulla maggiore o minore com-
pressione, ad opera di una membrana metallica, di una
CONTENITORE piccola quantità di polvere di carbone.

Il microfono piezoelettrico è composto principal- struttivamente, all'altoparlante (figura 3).


mente da una membrana che, con il suo movi- Il suo funzionamento è analogo a quello dell'al-
mento, comprime una levetta posta sopra un toparlante, con l'unica differenza che il cono, in
cristallo piezoelettrico. Le sollecitazioni meccani- questo caso, anziché essere di cartone e di grosse
che, cui è sottoposto il cristallo, provocano una dimensioni è realizzato con una piccola e sottile
tensione elettrica che riproduce l'andamento del- membrana. La similitudine tra il microfono di-
l'onda sonora (figura 2). namico e l'altoparlante è tale che, a volte, i due
elementi risultano intercambiabili. Nei radiotele-
foni di tipo portatile, ad esempio, l'altoparlante,
MICROFONO CERAMICO con il quale si ricevono i messaggi, funge anche
da microfono, cioè da elemento di trasmissione
Per ovviare agli inconvenienti del microfono pie- dei messaggi, con notevole risparmio di spazio.
zoelettrico, sono state studiate nuove sostanze in Il microfono dinamico è caratterizzato da una
grado di sostituire vantaggiosamente il cristallo risposta uniforme su una vasta gamma delle
piezoelettrico. Tali sostanze, realizzate, con cera- frequenze audio. Quindi, per ottenere le partico-
miche opportunamente drogate, presentano le lari caratteristiche di banda passante descritte
stesse caratteristiche dei cristalli piezoelettrici, con in precedenza, è necessario realizzare un apposito
il vantaggio di una notevole insensibilità alle va- filtro, oppure limitare in frequenza la risposta
riazioni di temperatura e di umidità. del modulatore.
Anche il microfono ceramico, così come accade Il microfono dinamico offre il vantaggio di non
per il microfono piezoelettrico, presenta una ele- essere sensibile agli sbalzi di temperatura e all'u-
vata impedenza. Esso tuttavia, confrontato con il midità. Esso è inoltre caratterizzato da una bassa
microfono piezoelettrico, fornisce un segnale di impedenza, così come è basso il livello del segnale
minore ampiezza. Trattandosi di un componente di uscita.
il cui prezzo è alla portata di tutti, il microfono
piezoelettrico deve ritenersi il più popolare mi-
crofono per stazioni mobili e, in particolar modo, MICROFONO A RILUTTANZA VARIABILE
per CB e i radioamatori.
Il microfono a riluttanza variabile rappresenta
un perfezionamento del microfono dinamico. In
MICROFONO DINAMICO esso la bobina; anziché essere mobile, è fissa ed
è avvolta su un magnete permanente (figura 4).
Il microfono dinamico risulta molto simile, co- Il suono, che colpisce una membrana costruita

18
con materiale magnetico, provoca l'avvicinamento
CRISTALLO o l'allontanamento del magnete stesso, variando
PIEZOELETTRICO così la riluttanza del circuito magnetico e, conse-
guentemente, il flusso magnetico concatenato con
PONTICELLO la bobina. Il risultato è quello della produzione
di un segnale la cui ampiezza dipende essenzial-
mente dalle caratteristiche della bobina, la quale
determina anche l'impedenza tipica del micro-
fono.
Il microfono a riluttanza variabile può essere
realizzato in vari modi (figura 5).
La membrana, ad esempio, può essere più o meno
flessibile, caratterizzando una minore o maggiore
sensibilità del componente, abbinando alla note-
vole sensibilità anche una maggiore fragilità.
GRIGLIA
I microfoni a riluttanza variabile, così come av-
viene per i microfoni dinamici, presentano una
banda di risposta assai elevata ed impongono
quindi una limitazione nei circuiti elettronici del
modulatore.

SUPPORTO ME MB RANA
CRISTALLO SCELTA DEL MICROFONO
Fig. 2- II microfono piezoelettrico è dotato di notevoli
Dopo questa panoramica sul mondo dei micro-
caratteristiche elettriche. Esso è in grado di fornire
un segnale di tonalità quasi metallica, molto pene- foni, il lettore sarà certamente in grado di effet-
trante anche nel corso di trasmissioni rumorose. Il tuare da sé la scelta del tipo di capsula microfo-
basso costo e la notevole diffusione di questo com- nica da adottare per la realizzazione del micro-
ponente favoriscono il suo impiego nelle apparecchia-
fono per la stazione base. Ciò nonostante voglia-
ture ricetrasmittenti fisse. E' composto da una mem-
brana che, sollecitata dalle onde sonore esterne, com- mo, qui di seguito, esporre ancora qualche sugge-
prime una levetta posta sopra un cristallo piezoelettri- rimento e consiglio.
co. Le sollecitazioni meccaniche, cui è sottoposto il Si tenga presente che, ai fini di una maggiore
cristallo, provocano una tensione elettrica che ripro-
duce l'andamento dell'onda sonora. penetrabilità, il microfono più adatto è quello
che esalta la banda acuta della voce umana. E
tale necessità è tanto più sentita quanto maggiore
risulta il QRM.
Fig. 3 - II microfono dina-
Il microfono piezoelettrico e quello ceramico si
mico risulta molto simile, rivelano quindi ottimi sotto questo punto di vista.
costruttivamente, all'alto- Ma questi microfoni presentano un'elevata impe-
parlante. Il suo funziona- denza d'uscita ed uno spettro assai ampio, che
mento, infatti, è analogo
a quello dell'altoparlante,
impongono, nel caso in cui ciò non risulti già
con l'unica differenza che attuato nel trasmettitore, un aumento di impe-
il cono, in questo caso, denza d'ingresso del modulatore e l'uso contem-
anziché essere di cartone poraneo di opportuni filtri in grado di limitare
e di grosse dimensioni, è
realizzato con una piccola
la banda passante a valori strettamente necessari.
e sottile membrana colle- Coloro che non volessero intervenire sul trasmet-
gata con un avvolgimento. titore, potranno utilizzare un microfono a car-
Le compressioni e le de- bone, la cui banda passante risulta già ridotta,
pressioni, provocate dal-
l'onda sonora incidente
purché si usi la precauzione di servirsi di una
sulla membrana, determina sorgente di tensione esterna per la polarizzazione,
un movimento della bobina lungo l'asse di un magne- interponendo, tra microfono e modulatore, un tra-
te permanente. Gli spostamenti della bobina generano sformatore adattatore di impedenza, per esempio
una tensione indotta che riflette l'andamento dell'on-
da sonora. La similitudine tra il microfono dinamico
utilizzando un trasformatore d'uscita a rapporto
e l'altoparlante è tale che, a volte, i due elementi ri- invertito.
sultano intercambiabili. Nei radiotelefoni di tipo porta- In ogni caso, qualunque sia il tipo di microfono
tile, ad esempio, l'altoparlante, con il quale si ricevono
che si intende utilizzare, occorrerà rispettare l'a-
i messaggi, funge anche da microfono, cioè da ele-
mento di trasmissione dei messaggi stessi. dattamento di impedenza e di livello d'uscita con

19
lo stesso trasmettitore, tutti i tipi di microfoni,
confrontando le prestazioni ottenute con ciascu-
no di essi.
BOBINA

COSTRUZIONE DEL MICROFONO

La costruzione di un microfono per postazione


fissa, la cui realizzazione verrà qui affrontata, non
vuole essere la sola soluzione possibile, né quella
esteticamente più valida. Perché con essa si vuo-
le soltanto dimostrare che con i componenti nor-
malmente già in possesso di ogni lettore è pos-
sibile ottenere un apparato funzionante e fun-
zionale, acquistando semplicemente la sola cap-
MAGNETE sula microfonica, il cui costo risulterà di gran
MEMBRANA lunga inferiore a quello di un intero microfono da
tavolo.
Fig. 4 - Il microfono a riluttanza variabile rappresenta Il piano costruttivo è rappresentato in figura 6 e,
un perfezionamento del microfono dinamico. In esso la come si può notare, si tratta di un lavoro abba-
bobina, anziché essere mobile, è fissa ed è avvolta stanza semplice.
sull'asse di un magnete permanente. Il suono, che col- Prima di tutto occorre procurarsi la capsula che,
pisce una membrana di materiale magnetico, provoca
l'avvicinamento o l'allontanamento del magnete stesso, come abbiamo detto, è da preferirsi fra quelle
variando così la riluttanza del circuito magnetico e, dello stesso tipo di capsula montata nel microfo-
conseguentemente, il flusso magnetico concatenato con
la bobina.

BOBINA AR MATU RA
SALDATURA
\ A
CAPSULA
IN/TERNA

ALLA
MEMBRANA
MAGNE TE PRESA CAVO
/ SCHERM

Ci=
PRESA
PANNELC
USCITA PINZA
COCCOOR

ARMATU RA

Fig. 5- I microfoni a riluttanza variabile possono es-


sere diversamente concepiti. In questo disegno, ad e- VITE
PASSANTE
sempio, la bobina avvolta sul magnete permanente
è situata su un'estremità del dispositivo. La membra- COLONNINA
na mobile oscilla fra le due polarità del magnete ge- RESISTENZA
nerando, sui terminali della bobina, una tensione che 5-1O W
riproduce l'andamento delle onde sonore.

il modulatore del trasmettitore. Ma è ovvio che


Fig. 6 - Piano costruttiyo del microfono ... fatto in casa.
tutto risulterà semplice utilizzando un microfono Con esso il lettore avrà la possibilità di sperimentare
dello stesso tipo di quello consigliato all'origine diversi tipi di capsule microfoniche, allo scopo di in-
per il trasmettitore, dato che in questo caso ver- dividuare quella più adatta per la propria stazione ri-
ranno a cadere tutti i problemi di adattamento. cetrasmittente.
Con dei semplici adattatori a trasformatore o a
transistor, si potranno comunque utilizzare, con

20
no del ricetrasmettitore. La capsula è dotata di fette, calde e senza provocare cortocircuiti fra la
due uscite: quella di massa e quella di segnale calza metallica e il conduttore interno del cavo.
( questi due terminali debbono essere rispettati Il braccio di sostegno potrà essere rappresentato
in sede di cablaggio del componente). da una grossa pinza a bocca di coccodrillo; que-
La capsula risulta sistemata nell'incavo della par-
sta verrà fissata, tramite vite, su un cilindretto me-
te superiore di un portalampada; sullo zoccolo
tallico robusto, oppure su una resistenza da 10 W
di questo si avvita una presa a pannello per mi-
crofono di tipo cilindrico. Su questa si avvita la (per rimanere nel tema).
presa-innesto di tipo adatto alla presa-pannello. Il basamento del microfono potrà anche essere
Il segnale di bassa frequenza deve giungere al rappresentato dalla parte superiore di un cam-
trasmettitore per mezzo di un cavo schermato, fa- panello di bicicletta appesantito con stucco per
cendo ben attenzione ad eseguire saldature per- carrozzerie.

TRASMETTITORE CB
UNA PRESTIGIOSA SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
SCHEDA TECNICA

Alimentazione: minima 12 V - tipica


13,5 V - massima 14 V

Potenza AF in uscita
(senza mod.): W (circa)
Potenza AF in uscita
(con mod.): 2W(circa)

Sistema di emissione: in modulazione d'am-


piezza

Profondità di mod.: 90% 100%

Potenza totale dissi-


[ pata: 5W
Impedenza d'uscita per52 + 75 ohm (rego- Con l'approntamento di questo kit vengono sod-
antenna: labili) disfatte le aspirazioni di molti lettori CB. Perché
Microfono: di tipo piezoelettrico acquistando questa scatola di montaggio, e quella
del sintonizzatore CB (venduta esclusivamente, a
Numero canali: a piacere richiesta, agli acquirenti di questo trasmettitore
CB, al prezzo di L. 5.900) ognuno può costruire
Portata: superiore a 10 + 15 un valido apparato ricetrasmittente sulla gamma
Km (in condizioni ideali) dei 27 MHz.

La scatola di montaggio del trasmettitore CB contiene:


N. 1 circuito stampato - n. 13 condensatori ceramici - n. 5 condensatori elettro-
litici - n. 2 trimmer capacimetrici - n. 11 resistenze - n. 2- impedenze AF n. 1 tra-
sformatore di modulazione- n. 1 circuito integrato - n. 3 transistor- n. 2 bobi-
ne - n. 1 raffreddatore per transistor TR3.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-


porto di L. 19.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

21
GENERATORE
DI BEEP-BEEP

27 MHz
Coloro che non posseggono un apparato genera- ni di ricevitori radio e di tutti quegli apparati in
tore di segnali ad alta frequenza, sanno, per espe- cui siano presenti circuiti che necessitano un'ele-
rienza, quanto difficile risulti la taratura... ad o- vata precisione di taratura,
recchio di induttanze e condensatori variabili
cioè, più in generale, di circuiti accordati.
La mancanza di un generatore AF professionale IL PROBLEMA DELLA STABILITA'
o autocostruito costituisce sempre la causa prin-
cipale di scoraggiamento, nei principianti, nell'in- Nel decidere la progettazione di un generatore di
traprendere la costruzione di molti apparati, an- segnali ad alta frequenza, si è colti subito da un
che dei comuni ricevitori radio con circuito ap- grosso problema di natura tecnica: quello della
pena un po' più complesso del solito. stabilità del circuito. Sarebbe infatti inutile rea-
Ma i servigi resi da un generatore di alta fre- lizzare un oscillatore « campione» che, in pra-
quenza non sono limitati al solo settore dell'au- tica, campione non è, rendendo vano ogni proces-
tocostruzione di apparecchiature nuove, perché so di taratura di circuiti che, da accordati, di-
con esso si possono effettuare accurate riparazio- verrebbero circuiti... disaccordati.

22
CON QUESTO APPARATO POTRETE EFFETTUARE PRECISE TARATURE
DI CIRCUITI ACCORDATI, RIPARARE APPARECCHI RADIORICEVENTI, E-
SERCITARVI NELLO STUDIO DELLE TRASMISSIONI IN CODICE MORSE,
DIVERTIRVI CON IL GIOCO DELLA LOCALIZZAZIONE, REALIZZARE UN
« FARO » PER LA MAGGIORE CONOSCENZA DEI PROCESSI DI PRO-
PAGAZIONE DELLE ONDE RADIO.

Facciamo un esempio. Con un generatore di al- L'OSCILLATORE MODULATO


ta frequenza, che presenti fenomeni di slittamen-
to di frequenza, nel tarare due diversi circuiti ac- Il nostro generatore di alta frequenza non e 1n
cordati di uno stesso ricevitore radio, mentre si realtà soltanto un generatore della sola frequenza
creerebbe nel riparatore l'illusione di aver rag- portante, perché esso è un oscillatore modulato in
giunto il massimo dell'accordo, in pratica si ve- AM (ampiezza modulata). Oltre che il circuito
rificherebbe un completo disallineamento. oscillatore di alta frequenza, nel nostro apparato
La stabilità quindi costituisce un fattore di pri- è presente un oscillatore audio, che modula in
maria importanza in uno strumento di paragone. ampiezza l'onda a 27 MHz prodotta dal genera-
D'altra parte, occorre tener conto che la realiz- tore AF. Ma per coloro che dovessero effettuare
zazione di un oscillatore molto stabile, in grado di delle prove che comportano l'uso della sola por-
coprire tutte le frequenze radio di maggiore in- tante ad alta frequenza, possiamo dire che è sem-
teresse, risulterebbe oltremodo faticosa, difficile pre possibile disalimentare lo stadio di bassa fre-
ed anche assai poco economica. Inoltre, con un quenza o, ad esempio, bloccare l'oscillatore di bas-
tale oscillatore, ci sarebbe la necessità di effettua- sa frequenza, cortocircuitando a massa la base del
re una taratura dello strumento campione con transistor TR 1 o quella del transistor TR2.
un altro strumento campione di maggior preci- E' evidente dunque che questo circuito, nato es-
sione, entrando così in un circolo vizioso e senza senzialmente come un oscillatore modulato, può
via d'uscita. assolvere, in pratica, molte attività come, ad e-
sempio, quella dello studio mediante reale tra-
smissione radio del codice Morse. Un altro esem-
UN CIRCUITO APERIODICO pio di impiego del nostro apparato potrebbe esse-
re quello della localizzazione, sia per gioco, sia
La soluzione, che ci è sembrata più vicina allo per scopi anticrimine; sistemando l'apparecchio
spirito della nostra pubblicazione, è stata quella sulla sommità di un monte, esso potrà fungere da
di rinunciare alle varie gamme di frequenza per « faro » per lo studio della propagazione delle on-
adottare una ben precisa frequenza, stabilizzata de radio.
da un circuito pilotato con cristallo di quarzo.
Il nostro progetto è stato ideato per funzionare
se una delle frequenze della banda CB, in modo ANALISI DEL CIRCUITO
da permettere, a tutti gli appassionati di que-
sta particolare gamma di frequenze, di condur- Analizziamo il progetto dell'oscillatore modulato
re da sé periodiche tarature della propria sta- che appare in figura 1.
zione, senza ricorrere all'aiuto del tecnico. I primi due transistor TR1-TR2 compongono il
Il circuito qui presentato, comunque, è di tipo circuito di un oscillatore di bassa frequenza nel-
aperiodico e si presta quindi, in linea di massi- la classica configurazione del multivibratore asta-
ma, ad essere utilizzato anche per altri valori di bile. Sui collettori dei due transistor TR1-TR2 è
frequenze; ma una tale modifica non è stata da presente un'onda quadra di ampiezza quasi pari
noi effettuata e collaudata. a quella della tensione di alimentazione; la fre-

23
R3

RI ±. .-i
R4
R5 R7
a3°

:
XTAL
S1 Il /1

c4 R6 es

C3
Il
-
Cl

e 9V b

e Il Il ANT,

R8 j, TR3

-r

COMPONENTI
Condensatori Fig. 1 - Il circuito del generatore di segnali ad alta
C1 = 50.000 pF frequenza è composto da un osciMatore di bassa fre-
C2 = 100.000 pF quenza, pilotato dai transistor TR1-TR2, e da un oscil-
C3 = 100.000 pF latore ad alta frequenza pilotato dal transistor TR3.
C4 = 50.000 pF Con il trimmer potenziometrico R4 si regola il valore
es = 30 pF (compensatore) della frequenza modulante; con il trimmer capacime-
trico C5 si controlla l'entrata in oscillazione del tran-
Resistenze
sistor TR3.
R1 = 220.000 ohm
R2 = 10.000 ohm
R3 = 220.000 ohm
R4 = 470.000 ohm (trimmer potenziometrico)
R5 = 10.000 ohm
R6
R7
R8
Varie
TR1
= 10.000
= 33.000
== 3.300

=
BC109
ohm
ohm
ohm )
TR2 = BC109 Fig. 2 - E' assai importante effettuare il cablaggio del
TR3 = 2N3866 generatore di segnali AF attenendosi scrupolosamente
a questo piano costruttivo. Perché lo spostamento di
J1 = imp. AF (1 1H) un solo componente, da un punto ad un altro del cir-
XTAL =
cristallo di quarzo per CB cuito, potrebbe ridurre il rendimento del generatore, se
non proprio di impedirne il funzionamento. Il cristallo
S1 = interruttore di quarzo deve essere adatto per la gamma CB, con il
Alimentaz. = 9 Vcc valore di frequenza che ognuno preferisce.

24
quenza dell'onda quadra dipende dai valori dei oscillatore di alta frequenza TR3, in modo da
condensatori C2-C3 e da quelli delle resistenze, modulare, in ampiezza, l'oscillazione prodotta da
collegate sulle basi dei due transistor, Rl e R3 + questo terzo transistor.
R4. Il circuito dell'oscillatore di alta frequenza è e-
Il trimmer potenziometrico R4, collegato in serie stremamente semplice. L'uso dell'impedenza di
con la resistenza R3, permette di ottenere, entro alta frequenza J 1, che rappresenta il carico di col-
certi limiti, una variazione della frequenza del- lettore del transistor TR3, permette di evitare
l'oscillatore. Questo trimmer potenziometrico po- procedimenti di taratura del circuito stesso, con-
trà essere eliminato da coloro che volessero otte- sentendo altresì l'oscillazione libera, qualunque
nere un'onda quadra simmerica senza alcuna pos- sia il valore di frequenza di oscillazione del cri-
sibilità di variazione della frequenza. Coloro inve- stallo di quarzo.
ce che desiderassero ottenere un'onda simmetri- E' ovvio che, nel caso in cui la frequenza di oscil-
ca con possibilità di variazioni di frequenza, ov- lazione del cristallo di quarzo dovesse risultare
viamente sempre entro certi limiti, dovranno ag- molto diversa da quella di 27 MHz, potrebbe ren-
giungere, in serie con la resistenza Rl, un secon- dersi necessario un ritocco delle caratteristiche
do trimmer dello stesso valore ohmmico di R4, dell'impedenza Jl ed eventualmente una varia-
cioè da 470.000 ohm; i due trimmer verranno re- zione di valori delle resistenze di polarizzazione
golati in modo da raggiungere le condizioni de- del transistor TR3 (R7-R8). In ogni caso assi-
siderate. curiamo che, nell'ambito della gamma CB, po-
tranno essere adottati cristalli di quarzo di qual-
siasi canale, senza necessità di modifiche al cir-
CIRCUITO OSCILLATORE cuito originale.

Il segnale, generato dall'oscillatore di bassa fre-


quenza, cioè dal circuito pilotato dai transistor LA POTENZA D'USCITA
TRI-TR2, viene inviato, tramite il condensato-
re C4 e la resistenza R6, alla base del transistor La potenza d'uscita che si ottiene con il nostro

o o

o o

25
+
11
2

7 L1 lrl 4

;
2
7AL

□I== Il "'

] (b)a

=I &4
u? Fig. 3 - Realizzando il progetto di figura 1 è
possibile ottenere una potenza d'uscita di
50 mW; apportando questa variante al circui-
IF to originale, la potenza d'uscita aumenta sino
8 a 300 mW. Tutti i componenti che partecipano
alla composizione di questo schema sono gli

T?
stessi dello schema di figura 1. Gli elementi ag-

l
giunti sono: C6 = 10.000 pF; R9 = 100 ohm;
L 1-L2 = vedi testo.

circuito è di 50 m W circa; essa si adatta quindi come trasmettitore, anziché come strumento di ta-
abbastanza bene ai processi di trasmissione a bre- ratura, occorrerà apportare al circuito la modifica
ve distanza, per esempio nel caso di taratura cli di figura 3, sostituendo l'induttanza Jl con un cir-
ricevitore nella stessa stanza dove è sistemato il cuito accordato completo, composto dall'avvolgi-
generatore, utilizzando, in veste di antenna, uno mento Ll e dal compensatore C5; questo circui-
spezzone di filo della lunghezza di 1 metro circa to accordato verrà regolato in modo da far oscil-
o, meglio, di 2,6 metri, per poter sfruttare com- lare stabilmente il cristallo di quarzo. In tali con-
pletamente la portata del trasmettitore. Nel caso dizioni, in virtù anche dell'adattamento di impe-
in cui il circuito venisse utilizzato principalmente denza, reso possibile dall'accoppiamento induttivo

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


L. 8.500
Caratteristiche
Circuito a due canali (note alte e basse) con
regolazioni indipendenti per ciascun canale.
Potenza massima di 660 W a 220 !
Alimentazione in alternata da rete-luce.

e,

26
r . . • . .

Fig. 4- Circuito stampato in gran-


dezza naturale che il lettore do-
vrà riprodurre integralmente per
realizzare la basetta necessaria
al montaggio dei componenti e-
lettronici.

dell'avvolgimento Ll con l'avvolgimento L2, la ché esso deve assolutamente risultare montato in
potenza ottenibile in antenna si aggira intorno prossimità dello stadio di alta frequenza, così co-
ai 300 m, consentendo collegamenti a distan- me indicato nello schema pratico di figura 2, in
ze anche superiori al chilometro, soprattutto quan- modo da disaccoppiare il più possibile l'alimenta-
do si fa uso di una antenna Ground Piane e in zione dell'oscillatore da quella degli altri stadi.
buone condizioni di propagazione. Non ci si deve quindi lasciar trarre in inganno
dall'equivalenza del collegamento elettrico di fi-
gura l, perché in pratica, non obbedendo a que-
COSTRUZIONE DELL'OSCILLATORE sto concetto, il circuito potrebbe oscillare su fre-
quenze spurie, oppure potrebbe non oscillare af-
Anche se il circuito de1l'oscillatore modulato non fatto. Ecco perché insistiamo sulla realizzazione
è da ritenersi critico, la realizzazione pratica de- del circuito stampato, perché esso obbliga l'inse-
ve essere condotta seguendo gli accorgimenti ge- rimento dei componenti in un unico modo, quello
nerali validi per i montaggi in alta frequenza. Ciò riportato in figura 2.
in pratica significa: collegamenti corti, alimen- Ricordiamo per ultimo che la frequenza del mo-
tazioni fl tra te eia condensatori nei punti giusti, dulatore può essere variata al cli là dei limiti con-
saldature realizzate a regola d'arte, ecc. Ad ogni sentiti dal trimmer potenziometrico R4, varian-
modo, per evitare inconvenienti o insuccessi, con- do i valori capacimetrici dei condensatori C2-C3
sigliamo di effettuare la realizzazione dell'oscilla- e ricordando che aumentando la capacità si pro-
tore modulato su circuito stampato, copiando in- voca la diminuzione della frequenza e viceversa.
tegralmente il disegno dello stesso presentato in E' ovvio che, essendo i condensatori C2-C3 ugua-
figura 4. li, cioè avendo lo stesso valore capacitivo, per ot-
Si tenga ben presente che, effettuando varia- tenere una diminuzione o un aumento della fre-
zioni arbitrarie al piano di cablaggio di figura 2, quenza, la loro capacità dovrà essere aumentata
per esempio cambiando la disposizione dei com- o diminuita nella stessa misura.
ponenti elettronici, il circuito potrebbe anche non
funzionare. Molti lettori, purtroppo, cadono tal-
volta in certi insuccessi proprio per questo motivo, IL CIRCUITO ACCORDATO
attribuendo errori inesistenti ai nostri progetti. E
vogliamo ulteriormente chiarire questo concetto Coloro che vorranno realizzare l'oscillatore mo-
con un esempio pratico. dulato con la massima potenza d'uscita, cioè con
Il condensatore C 1, che nello schema elettrico di la potenza di 300 mW, prendendo in considera-
figura 1 appare collegato fra il morsetto positi- zione la variante di figura 3, dovranno costruire
vo e quello negativo dell'alimentatore, non può la bobina del circuito accordato (L1-L2).
essere montato in qualsiasi punto del circuito, per- La bobina è disegnata in figura 5. Essa è compo-

27
to stampato, il lettore dovrà rispettare il cosid-
detto « lato freddo», dovrà cioè fare in modo che
fra i numeri riportati sullo schema elettrico di f-
L1 gura 3 e quelli riportati sul disegno del compo-
1 3 nente di figura 5 sussista una precisa corrispon-
denza. Tanto per intenderci diciamo che il ter-
minale 1 (figura 5) dovrà essere collegato con la
linea di alimentazione positiva, mentre il termi-
nale 3 dovrà essere collegato con la presa d'an-
tenna.

TARATURA

La taratura del progetto di figura 1 è assai sem-


2 4 plice. Con il trimmer potenziometrico R4 si re-

e! gola la frequenza modulante, cioè la frequenza


dell'oscillatore di bassa frequenza, come è stato
precedentemente detto. Il trimmer capacimetrico
Fig. 5 - Questa bobina dovrà essere realizza- 5, cioè il compensatore CS, serve per far oscil-
ta soltanto da coloro che vorranno costruire
il generatore di segnali AF con la variante di lare il circuito. Questo controllo sarebbe bene ef-
figura 3. Per l'avvolgimento L1 occorrono 10 fettuarlo tramite una sonda AF, allo scopo di
spire di filo di rame smaltato del diametro di ottenere il miglior rendimento del circuito.
0,5 mm; per l'avvolgimento L2 occorrono 3
Coloro che opteranno per la variante di figura 3,
spire di filo rigido ricoperto in plastica; il dia-
metro esterno del supporto è di 8 mm; esso è dovranno intervenire anche sul nucleo di ferrite
fornito di nucleo di ferrite necessario per la della bobina di accordo Ll-L2. In ogni caso, pri-
regolazione di accordo, cioè per raggiungere ma cli iniziare il processo di taratura, si dovrà
il miglior rendimento in potenza del generatore.
inserire l'antenna nell'apposita presa, tenendo
conto che, per ottenere un buon rendimento, ne-
cessita un'antenna di tipo Ground-Plane (per le
sta da un supporto di materiale isolante del dia- piccole distanze è sufficiente un filo della lun-
metro esterno di 8 mm, munito di nucleo di fer- ghezza di 1 metro o, meglio, di 2,6 metri). Suc-
rite. Su questo supporto si dovranno avvolgere, cessivamente si regola il compensatore C5 in mo-
per Ll, 10 spire di filo di rame smaltato del dia- do da ottenere l'oscillazione del circuito. Chi è in
metro di 0,5 mm, mentre per l'avvolgimento L2 possesso di una sonda per alta frequenza, potrà
occorreranno 3 spire di filo rigido ricoperto in effettuare meglio questo controllo, allo scopo di
plastica. Nel collegare questa bobina sul circui- raggiungere la massima potenza d'uscita.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI!
L. ■ 2.500

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
come è qui raffigurato. La sua potenza è dl 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

28
AMPLIFICATORE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 21.500
CARATTERISTICHE
Potenza musicale 50 W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
Impedenza entrata E\ superiore a 100.00 ohm
Impedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilità entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilità entrata E2 1 V per 45 W
Contrailo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2%/ a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

Il kit è comprensivo di tutti gli


Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari per la realiz-
stigiosa, si aggiunge alla collana dei kit ap-
prontati dalla nostra organizzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
è dotato di due entrate ed è quindi adattabile plletamento il lettore dovrà pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, così da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi più
svariati. topar,lanti e il contenitore.
li kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realiz-
zszione dell'amplificatore riprodotto nella foto. Per il suo com
pletamento il lettore dovrà procurarsi, per proprio conto, gli
altoparlanti e il contenitor
SIGNAL
TRACER

IL SIGNAL TRACER E' ESSENZIALMENTE UNO STRUMENTO PER RIPA-


RAZIONI, VERIFICHE E MESSE A PUNTO. ESSO PERMETTE, COSI' CO-
ME DICE IL SUO NOME, DI SEGUIRE, PUNTO PER PUNTO, LE EMISSIO-
NI RADIOFONICHE CAPTATE, RIVELATE E AMPLIFICATE DA UN QUAL-
SIASI RICEVITORE TRANSISTORIZZATO, A PARTIRE DALL'AL TOPAR-
LANTE FINO ALL'ANTENNA, ATTRAVERSO TUTTI GLI STADI.

Due sono i metodi fondamentali per riparare un disporre di un apparato elettronico, chiamato
radioricevitore o un amplificatore di bassa fre- Signa] Tracer, cui spetta il compito di analizzare,
quenza: il cosiddetto « metodo statico » che punto per punto, il segnale immesso nell'appa-
consiste nel misurare le diverse tensioni e cor- recchio in riparazione, sia esso di alta frequen-
renti verificando se queste sono normali, e il za oppure di bassa frequenza.
cosiddetto « metodo dinamico», che consiste nel- Il Signa! Tracer è uno strumento così importan-
l'applicare un segnale all'entrata dell'apparato in te che si è automaticamente inserito al terzo po-
riparazione, seguendone, lungo il percorso, le di- sto della graduatoria stabilita dai radioriparatori:
verse trasformazioni, attraverso gli stadi succes- tester, oscillatore modulato, Signa! Tracer, iniet-
sivi, dall'antenna fino all'altoparlante. tore di segnali, ecc.
Un voltmetro, preferibilmente a grande resisten- Anche questo strumento, pur essendo presente
za interna (voltmetro elettronico) è più che suf- in commercio in una grande varietà di tipi e
ficiente per l'applicazione del primo metodo, il marche, può essere costruito da ogni principiante,
metodo statico. economizzando sul prezzo complessivo dell'alle-
Per il metodo dinamico, invece, è necessario poter stimento di un nuovo laboratorio.

30
CHE COS'E' E COME SI USA mento, il segnale viene applicato ad un circuito
amplificatore BF transistorizzato. I quattro tran-
Signa! Tracer significa, letteralmente, ricercato- sistor montati nel circuito sono tutti al germanio.
re di segnali. Il compito di questo strumento è Il primo (TRI) è di tipo PNP, TR2 e TRA so-
dunque quello di segnalare o meno la presenza di no di tipo NPN, mentre TR3 è di tipo PNP.
un segnale in un punto di un apparato in ripa- La scelta dei transistor è stata dettata da ragio-
razione; questo segnale può essere indifferente- ni economiche, più che da motivi tecnici. Sap-
mente di alta, media o bassa frequenza. piamo infatti che molti nostri lettori dispongono
di numerosi transistor al germanio, che proprio
Il Signal Tracer non è quindi un semplice ampli-
in questa occasione possono essere utilizzati. I
ficatore di bassa frequenza; esso è anche un ri-
transistor al germanio vengono oggi ... svenduti
velatore di segnali modulati in ampiezza di tipo
in «confezioni assortite» perché l'industria si è
non selettivo; perché esso rivela segnali radio
ormai decisamente orientata verso i semicondut-
di qualsiasi valore di frequenza, ovviamente en-
tori al silicio.
tro certi limiti imposti dai componenti elettro-
nici utilizzati nella costruzione.
L'uso dello strumento è molto semplice, perché AMPLIFICAZIONE
è sufficiente collegare l'entrata del Signa! Tracer
con certi punti del circuito dell'apparato in esa-
Lo stadio amplificatore è di tipo abbastanza con-
me per stabilire se il segnale in arrivo esiste ed
venzionale, perché è composto da uno stadio
è di buona qualità. Se il segnale manca, il gua- preamplificatore, da uno stadio amplificatore-pi-
sto dell'apparato in esame deve ricercarsi a mon- lota e da uno stadio finale a simmetria comple-
te, analizzando successivamente tutti gli stadi mentare.
fino a quello di entrata. Avremo comunque mo-
Lo stadio prearnplificatore, pilotato dal transi-
do di analizzare più avanti il metodo più rapido
stor TRI, è di tipo con emittore a massa, in mo-
di riparazione di un ricevitore radio per mezzo
do da ottenere un elevato guadagno.
del Signa! Tracer.
La presenza della resistenza R5 sul circuito di
emittore del transistor non pregiudica il guada-
gno del componente, perché il segnale risulta
ANALISI DEL CIRCUITO virtualmente a massa a causa del « cortocircuito »
introdotto dal condensatore elettrolitico C3 ri-
Lo schema completo del Signa! Tracer è npor- spetto ai segnali variabili. Alla resistenza R5 vie-
tato in figura 1. ne quindi affidato l'unico compito di stabilizza-
Il segnale applicato all'entrata, che deve essere zione, in corrente continua, il punto di lavoro del
quello prelevato in un punto di un ricevitore ra- transistor anche in caso di notevoli variazioni ter-
dio o di un amplificatore in riparazione, raggiun- miche.
ge un circuito di rivelazione a diodo, che prov- Lo stadio pilota è pilotato dal transistor TR2,
vede alla rettificazione della parte positiva del che riceve il segnale preamplificato attraverso il
segnale AF, rivelandone quindi la parte BF. condensatore elettrolitico C4. Questo stadio prov-
Il condensatore di fuga per l'alta frequenza, nor- vede a rinforzare ulteriormente il segnale in mo-
malmente presente a valle del diodo rivelatore, do da poterlo applicare alla coppia di transistor
non è necessario in questo caso, perché la ca- finali TR3-TR4. Questi ultimi due transistor so-
pacità del cavo schermato, che collega il diodo no montati secondo la classica configurazione del-
con il potenziometro di volume R2, è sufficiente la simmetria complementare, che consente di ot-
a rivelare il segnale. tenere un'ottima qualità di riproduzione, pur con-
In parallelo al diodo D 1 è stato inserito l'interrut- servando una notevole semplicità circuitale.
tore S 1, che cortocircuita il rivelatore di alta fre- Il segnale viene poi applicato all'altoparlante tra-
quenza quando il Signal Tracer viene utilizzato mite il condensatore elettrolitico C6 ad elevato
per l'analisi di circuiti a bassa frequenza; nel ca- valore capacitivo.
so di riparazione di un ricevitore radio, l'inter- Sul circuito d'uscita è prevista una presa per
ruttore Sl deve risultare chiuso quando si analiz- cuffia o auricolare, con esclusione automatica
za la parte del ricevitore compresa fra il cir- dell'altoparlante AP. Questo piccolo accorgimen-
cuito di rivelazione e l'altoparlante. to risulterà assai utile nel caso in éui si desideri
Dal cursore del potenziometro R2, che control- controllare la distorsione prodotta dai vari sta-
la la sensibilità del Signa! Tracer e conseguente- di del ricevitore senza essere infastiditi da altre
mente il volume del segnale rivelato dallo stru- sorgenti sonore esterne.

31
c7,1 s2

-
L i
_.@ai I I Hk;
l
.i

I! ÀT ±
PRESA
TR2 -~TR4 URIC

! ~
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R7
9v
2
ENTR. R ~ R9 @

COMPONENTI Fig 1 - L'entrata del circuito del Signal Tracer, qui ri-
portato, deve essere collegata, tramite un cavo-sonda
munito di puntale, con i vari punti del circuito di un ri-
cevitore radio o amplificatore guasto e sottoposto ad e-
Condensatori same. Quando si analizzano gli stadi di bassa frequen-
za, il commutatore S1 deve cortocircuitare il diodo D1;
C1 = 47.000 pF per l'analisi degli stadi ad alta frequenza il commutato-
C2 = 10 F - 12 VI (elettrolitico) re S1 deve rimanere aperto. L'ascolto si effettua, indif-
C3 = 10F- 12 VI (elettrolitico) ferentemente, attraverso l'altoparlante oppure in au-
C4 = 10 F - 12 VI (elettrolitico) ricolare.
es = 100 F - 12 VI (elettrolitico)
C6 = 200 F - 12 VI (elettrolitico)
C7 = 200 F - 25 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 1 megaohm
R2 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R3 = 680.000 ohm Varie
R4 = 3.900 ohm TR1 = AC126
R5 = 470 ohm TR2 = AC127
R6 = 2.200 ohm TR3 = AC128
R7 = 15.000 ohm TR4 = AC127
R8 = 330 ohm D1 = diodo al germanio
R9 = 120 ohm S1 = commutatore
R10 = 4,7 ohm s2 = interrutt.
R11 = 1.200 ohm Alimentaz. = 9 Vcc

COSTRUZIONE DEL SIGNAL TRACER Prima di iniziare la costruzione il lettore dovrà


procurarsi tutti gli elementi necessari, compo-
La semplicità circuitale del Signa! Tracer rende nendo anche il circuito stampato il cui disegno
questo strumento facilmente realizzabile anche in scala 1/1 è riportato in figura 3.
da coloro che non hanno acquisito eccessiva e- L'individuazione degli elettrodi dei transistor al
sperienza nel settore dell'elettronica. germanio è facilitata dalla presenza di un punti-
La maggior parte dei componenti viene applica- no colorato riportato sull'involucro del compo-
ta direttamente su un circuito stampato, così co- nente in corrispondenza dell'elettrodo di collet-
me indicato nello schema di figura 2. tore; il terminale di base si trova in posizione

32
ALLE
PILE

VOLUME

Fig. 2 - L'uso del circuito stampato agevola notevolmente il compito del costruttore, perché permette di ottenere
un cablaggio ordinato, razionale e compatto. Il contenitore metallico, nel quale viene racchiuso l'intero circuito
del Signa! Tracer, è d'obbligo, perché evita la captazione di campi elettromagnetici esterni. '

centrale, mentre quello di emittore è situato al- scisse a rivelare bene i segnali di alta frequenza,
l'estremità opposta. si dovrà collegare, in parallelo con i terminali e-
Poiché i transistor TR3-TR4 tendono a riscal- stremi del potenziometro di volume R2, un con-
darsi durante il funzionamento del Signa! Tracer, densatore di valore capacitivo compreso tra i
occorrerà provvedere all'applicazione, sulla ba- 500 e i 1.000 pF.
setta del circuito stampato, di appositi elementi Il diodo D1 è un qualsiasi diodo al germanio.
dispersori dell'energia termica. Come si può no-
Il circuito dovrà essere racchiuso in un conteni-
tare nel disegno di figura 2, il nostro suggerimen-
to è quello di ritagliare un'unica lamella rettan- tore metallico, al quale vengono attribuite le
golare, arrotondandone le estremità. La lamella funzioni di schermo elettromagnetico; soltanto
viene fissata al centro per mezzo di vite e dado. con l'uso di un contenitore metallico si proteg-
Se il cavo schennato, che collega una delle due ge il circuito del Signa! Tracer da campi elettro-
estremità del potenziometro R2 con il diodo D1, magnetici esterni in grado di provocare ronzii
non fosse sufficientemente lungo, cioè non riu- e rumori vari.

33
0-3 o o o o

Fig. 3 - Questo disegno riproduce il circuito stampato necessario per la realizzazione del cablaggio del Signa!
Tracer. Il lettore dovrà riprodurlo nelle stesse dimensioni con cui esso risulta qui rappresentato.

Fig. 4 - L'indagine, che permette di individuare lo sta-


A
PUNTALE -~ dio guasto o difettoso di un qualsiasi apparato transi-
storizzato, deve essere effettuata tramite un puntale-
::;:; scHEkMo sonda munito di pinza a bocca di coccodrillo; la pinza
deve essere collegata con il circuito di massa dell'ap-
PINZA parato sottoposto ad esame.

PREAMP
\ coNy / \ MEDIA FREO ~ \ BF / \ POTENZA BF /

Fig. 5- Questo disegno riproduce, nelle sue linee essenziali, io schema di un ricevitore radio transistorizzato
di tipo supereterodina. I vari elementi contrassegnati con i numeri in progressione dall'1 al 13 indicano i punti
in cui dovrà essere applicato il puntale-sonda del Sig nal Tracer per individuare l'eventuale guasto, l'anomalia
o l'interruzione del circuito.

34
LA SONDA ma operazione da farsi consiste nell'applicare la
pinza sul circuito di massa; poi si applica il pun-
Il collegamento tra i vari punti dell'apparato in
tale sul punto contrassegnato con il numero 1,
esame (ricevitore o amplificatore) con il Signa!
dopo aver commutato S1 in posizione « bassa
Tracer si realizza per mezzo di una sonda, com-
frequenza», cortocircuitando il diodo Dl.
posta, così come indicato in figura 4, da un
Se attraverso l'altoparlante del Signa! Tracer si
puntale, un cavo schermato, una presa e una
sentono le emittenti radiofoniche, si può conclu-
pinza a bocca di coccodrillo.
dere che il guasto del ricevitore risiede a valle di
La pinza dovrà essere collegata con la massa del-
questo punto, cioè in uno dei due transistor fi-
l'apparecchio sottoposto ad esame, tenendo con-
nali, oppure nell'altoparlante. Se il segnale fosse
to che negli apparecchi transistorizzati la linea
presente sul punto 2, ma non sul punto 1, ciò
di massa può essere rappresentata dalla linea di
starebbe ad indicare la interruzione della resi-
alimentazione positiva o negativa. Con il pun-
stenza che collega le due basi dei transistor finali.
tale si toccano i vari punti del circuito da ana-
Un segnale buono presente sul punto 3 sta ad
lizzare.
indicare una avaria nel transistor pilota, oppure
negli elementi immediatamente a valle e colle-
IMPIEGO DELLO STRUMENTO gati con il circuito di questo transistor.
Con questo sistema si procede fino al punto 6, ap-
L'uso del Signa} Tracer diviene sempre più sem- plicando il puntale sui punti 4-5-6. Nel caso in
plice col passare del tempo, cioè con l'esperienza. cui nessun segnale fosse presente sul punto 6, si
Ma per meglio interpretare il sistema di ripara- dovrà commutare S1 in posizione « alta frequen-
zione di un ricevitore radio con il Signa! Tracer za» (interruttore aperto), inserendo il circuito di
abbiamo riportato in figura 5 l'ossatura dello rivelazione del Signa\ Tracer. Dopo di che si
schema di un ricevitore supereterodina transi- applicherà il puntale della sonda in tutti gli altri
storizzato per onde medie, che può essere anche punti successivi, fino al punto 13. Soltanto pro-
un ricevitore ad onde medie, corte e lunghe. cedendo in questo modo sarà possibile individua-
I vari punti del circuito contrassegnati con le re assai rapidamente Io stadio del ricevitore in cui
frecce colorate sono quelli in cui si dovrà appli- risiede un guasto, che dovrà essere ricercato nelle
care il puntale-sonda del Signa! Tracer. Ma pro- immediate vicinanze, sempre a valle del punto
cediamo con ordine e supponiamo di aver sotto- in cui non si riceve alcun segnale radio attraver-
mano un ricevitore radio non funzionante. La pri- so l'altoparlante del Signa! Tracer.

RICEVITORE A 2 VALVOLE ER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

35
SEGNALATORE ACUSTICO
FOTOSENSIBILE
QUESTO APPARATO EMETTE UN SUONO, ATTRAVERSO UN ALTOPAR-
LANTE, QUANDO UNA FOTORESISTENZA VIENE COLPITA DALLA LU-
CE O, VICEVERSA, QUANDO LA FOTORESISTENZA, NORMALMENTE
ILLUMINATA, VIENE A CADERE NEL BUIO. AFFIDIAMO ALLA RIGO-
GLIOSA FANTASIA DEL LETTORE LA SCELTA DELLA MIGLIORE APPLI-
CAZIONE PRATICA DI QUESTO PROGETTO.

36
Le fotoresistenze sono dei componenti elettronici il silicio, attualmente utilizzato per la realizzazio-
con i quali si possono realizzare moltissimi appa- ne di fotodiodi e fototransistor, è da ricercarsi
rati da destinare agli usi più svariati. nella loro struttura atomica.
Il progetto qui presentato e descritto permette Senza entrare approfonditamente nel merito del-
di generare un suono quando l'elemento sensi- la questione, ricorderemo che gli atomi ruotano
bile, cioè la fotoresistenza, viene colpita dalla luce. su due bande esterne, nelle quali possono es-
Con semplici modifiche, questo stesso apparato sere presenti degli elettroni: la banda di va-
può essere fatto funzionare in modo inverso. Si lenza, nella quale gli elettroni sono saldamente le-
può infatti sottoporre la fotoresistenza alla luce, gati al nucleo atomico, e la banda di conduzione
o ad un raggio luminoso, costantemente e quan- dalla quale gli elettroni possono venir rimossi sot-
do la luce o il raggio verranno a mancare, l'ap- to l'azione di una piccola forza esterna.
parecchio emetterà un segnale acustico.
I nostri lettori avranno già capito, a questo pun-
to, a quali funzioni può essere chiamato questo ISOLANTI E CONDUTTORI
progetto. Noi possiamo soltanto suggerirne qual-
cuna tra quelle ritenute più interessanti. Nei materiali isolanti le due bande atomiche,
L'applicazione pratica più congeniale del nostro quella di valenza e quella di conduzione, sono tra
segnalatore acustico è certamente quella dell'an- loro così distanti che è molto difficile far tra-
tifurto. Infatti, sistemato in una cantina, in un sferire un elettrone da una banda all'altra per poi
negozio, in un magazzino o in altro luogo che, farlo uscire completamente sotto l'azione di un
una volta abbandonato, rimane al buio, il no- campo elettrico. Nei materiali conduttori, invece,
stro apparecchio emetterà una segnalazione acu- le due bande atomiche risultano sovrapposte; è
stica all'accendersi della luce elettrica o in pre- quindi estremamente semplice in questi liberare
senza di una torcia luminosa. un elettrone dal vincolo atomico. Anche la stes-
Sistemato in prossimità di una porta o di un sa energia termica, infatti, rappresentata dalla
passaggio obbligato, con il nostro apparecchio si quantità di calore posseduta dal corpo, è in gra-
potrà controllare costantemente il passaggio di do di liberare un gran numero di elettroni, che
persone e animali, perché appena oscurata la fo- possono essere convogliati sotto forma di corrente
toresistenza l'altoparlante emetterà un suono. E per mezzo di un campo elettrico anche di debo-
si potranno ancora controllare gli oggetti viag- lissima intensità.
gianti su un nastro trasportatore, perché al pas-
saggio di ciascun oggetto in prossimità della fo-
SEMICONDUTTORI
toresistenza, l'apparecchio emetterà un suono in-
formatore.
Nei materiali semiconduttori, come ad esempio il
Gli esempi potrebbero moltiplicarsi, ma preferia- germanio, il silicio ed anche il solfuro di cadmio,
mo lasciare alla fantasia del lettore la migliore
scelta di applicazione pratica e destinazione del
«
esiste un piccolo salto » che, con espressione più
appropriata, viene chiamato « gap ». Tra le due
nostro apparecchio. bande atomich~ on esiste quindi quella distan-
za che caratteriz i materiali isolanti. In virtù
del « gap » occorre tunque una energia esterna,
LA FOTORESISTENZA anche di modesta quantità, per provocare la mi-
grazione degli elettroni dalla banda di valenza a
L'elemento chiamato a pilotare il circuito e che quella di conduzione. E questa energia, nel caso
consente di rivelare le differenti condizioni di il- delle fotoresistenze, viene fornita dalla luce o, più
luminazione è costituito, molto semplicemente, da precisamente, dai « fotoni » che compongono la
una sola e piccola fotoresistenza. luce stessa. I fotoni, al momento dell'urto contro
Questo componente, peraltro già noto ai lettori, gli elettroni della sostanza fotosensibile, cedono
a differenza della fotocellula, appartiene alla ca- a questi la loro energia, mettendoli in grado di
tegoria dei componenti allo stato solido. Essa in- superare il « gap », cioè di passare dalla banda
fatti viene realizzata deponendo sopra un substra- di valenza a quella di conduzione.
to isolante, per esempio ceramica, un sottile stra- Pertanto, se ai capi di una fotoresistenza esposta
to di solfuro di cadmio, che è una sostanza in gra- alla luce viene applicato un campo elettrico, cioè
do di variare la propria resistenza elettrica con- una differenza di potenziale, si assiste al pas-
formemente alla quantità di luce su di essa in- saggio di una corrente elettrica, che risulterà
cidente. tanto più intensa quanto maggiore è la luce inci-
La ragione di un simile comportamento di questa dente, cioè quanto più numerosi sono gli elet-
e di numerose altre sostanze, tra cui ricorderemo troni « liberati » dall'energia luminosa.

37
C4
R9
S1
R2 R3 R5 R6 R8

I I , -,,
R10

r&$
J;
H MeT
(Q
6V
é

~s± FR
TR1 r \
TR3 RII TR5
-

Fig. 1 - Circuito elettrico del segnalatore acustico fotosensibile. I cinque transi-


stor svolgono tre diverse funzioni elettriche. Il primo funge da interruttore elettro-
nico, i secondi due pilotano un circuito multivibratore astabile, gli ultimi due am-
plificano il segnale generato dal multivibratore. L'alimentazione può essere otte-
nuta con due pile da 1,5 V collegate in serie.

Fig. 2 - Piano di montaggio dell'apparato. L'uso del circuito stampato agevola


questo lavoro, permettendo di ottenere un assieme semplice e compatto. Ciò è
particolarmente necessario quando il segnalatore acustico può essere sottoposto a
sollecitazioni meccaniche esterne o ad urti.

TR2 TR3

FR

R11
TR1

38
= 5.600 ohm
( COMPONENTI I R6
R7 = 5.600 ohm
R8 = 56.000 ohm
R9 = 150 ohm
R10 = 220 ohm
Condensatori R11 = 2.200 ohm
C1 = 39.000 pF Transistor
C2 = 39.000 pF TR1 = BC177
C3 = 1 F- 6 VI. (elettrolitico) TR2 = BC108
C4 = 100.000 pF TR3 = BC108
es = 470 F - 12 VI. (elettrolitico) TR4 = 2N2904
Resistenze TR5 = BD137
R1 = 12.000 ohm Varie
R2 = 1.500 ohm AP = altoparlante con imp. di 8 ohm
R3 = 3.300 ohm FR = fotoresistenza di qualsiasi tipo
R4 = 15.000 ohm S1 = interruttore
R5 = 56.000 ohm Alimentaz. = 2 pile da 1,5 V in serie

Questè poche e semplici notizie di natura teorica può notare, il progetto monta cinque transistor,
sulla struttura intima della materia, permettono i quali svolgono tre diverse funzioni: quella di
di intuire il motivo per cui una fotoresistenza in controllo della fotoresistenza, quella di genera-
condizioni di oscurità presenta una resistenza e- zione della nota acustica e quella di amplifica-
levatissima, perché la sostanza si comporta come z10ne sonora.
un corpo isolante. E si comprende anche il mo- A seconda dell'illuminazione più o meno intensa
tivo per cui una fotoresistenza colpita dalla luce della fotoresistenza, il circuito può assumere due
presenta una bassa resistenza, provocata dal fus- diverse condizioni. Riferiamoci, in particolare,
so di elettroni « liberati » dalle bande di valenza. alle due condizioni opposte: quella di completa
oscurità e quella di intensa illuminazione della
fotoresistenza.
FOTOCELLULA Quando la FR è completamente al buio, oppure
scarsamente illuminata, il transistor TR 1 risulta
Dopo aver interpretato abbondantemente il fe-
interdetto. E ciò avviene a causa della resistenza
nomeno di mutamento resistivo della fotoresi-
R2, che mantiene ad un potenziale positivo il
stenza, il lettore potrà chiedersi il perché della
terminale di base del transistor TRl, che è di
classificazione di questo componente fra quelli
tipo PNP. Questo transistor, dunque, si compor-
allo stato solido, mentre a questo settore dell'elet-
ta come un interruttore aperto e non alimenta il
tronica non partecipa la classica fotocellula il
circuito generatore di nota composto dai due tran-
cui funzionamento è basato su un principio del
sistor TR2-TR3, entrambi di tipo NPN. In tal
tutto analogo.
caso quindi nessun suono viene emesso dall'al-
L'interpretazione di tale fatto risiede nel tipo di
toparlante.
conduzione elettrica che si differenzia nei due
componenti. Nella fotoresistenza, infatti, la con- Al contrario, quando la fotoresistenza FR viene
duzione elettrica si verifica all'interno della so- colpita dalla luce, il suo valore resistivo diminui-
stanza, mentre nella fotocellula gli elettroni, li- sce notevolmente, tanto da portare in saturazione
berati dall'energia luminosa, abbandonano la so- il transistor TRl che, in questo secondo caso, si
stanza e vengono raccolti da un elettrodo sepa- comporta come un interruttore chiuso.
rato che si trova ad un potenziale positivo rispet- Le resistenze R6-R7-R8-R9 risultano, nella con-
to a quello della sostanza sensibile. dizione elettrica ora esaminata, collegate alla li-
nea di alimentazione positiva e permettono il fun-
zionamento corretto del multivibratore astabile
CIRCUITO DEL SEGNALATORE ACUSTICO (TR2-TR3), il quale oscilla e genera un segnale
ad onda quadra. Il segnale viene successivamente
Il circuito elettrico del segnalatore acustico foto- prelevato dal collettore del transistor TR3 tra-
sensibile è rappresentato in figura 1. Come si mite il condensatore elettrolitico C3, per essere

39
inviato alla base del transistor TR4, che è di
tipo PNP.
I FASCICOLI ARRETRATI DI Un ulteriore rinforzo in potenza del segnale si
ottiene per mezzo del transistor TR5. Infatti il

Elettronica Pratica segnale prelevato dal collettore del transistor


TR4 viene inviato alla base del transistor TR5.
Sul collettore del transistor TR5 risulta diretta-
sono le « perle » di una preziosa collana tec- men te collegato un altoparlante, con impedenza
nico-pratica, che porta in casa vostra il pia- di 8 ohm, che è in grado di riprodurre un suono
cere e il fascino di una disciplina moderna, di notevole intensità.
proiettata nel futuro, che interessa tutti: la-
voratori e studenti, professionisti e studiosi,
giovani e meno giovani. Tra essi ve ne ricor-
diamo due: VARIANTE AL CIRCUITO ORIGINALE

All'inizio di questo articolo avevamo preannun-


ciato la possibilità di utilizzare l'apparecchio in ...
senso opposto. Cioè in modo di far entrare in fun-
zione l'altoparlante con le sue emissioni sonore
quando la fotoresistenza si trova allo stato di oscu-
rità. Per ottenere questo nuovo e diverso funzio-
namento del nostro avvisatore acustico basta
scambiare l'ordine di inserimento della resistenza
R2 e della fotoresistenza FR, variando anche i
GUIDA TEORICO- PRATICA valori di alcune resistenze. Più precisamente, al-
DOELI' ISPIRANTE ELETTRONICO le resistenze RI-R2-R3 si dovranno attribuire,
Il fascicolo
nell'ordine, i seguenti tre nuovi valori: 1.500
di agosto
ohm - 33.000 ohm - 12.000 ohm.
1974
L. 1.000 Il valore della resistenza R2 dovrà essere indivi-
duato sperimentalmente, in base alla quantità di
che è una vera e propria guida teorico-pratica luce che normalmente colpisce la fotoresistenza
per l'aspirante elettronico nell'ambiente in cui l'apparato verrà collocato. I
valori dovranno dunque essere compresi tra 10.000
ohm e 100.000 ohm circa.
ELETTRONICA
PRATICA
:w::z"te
t .t .otto ttt a. #e e
VARIAZIONE DI NOTA

I valori conferiti ai condensatori C1-C2 del mul-


tivibratore astabile (TR2-TR3) determinano un
certo tipo di nota emessa dall'altoparlante. Colo-
ro che volessero produrre una nota più acuta o
più grave, dunque, dovranno intervenire sul va-
lore di questi due condensatori. Tenendo conto
Il fascicolo che aumentando il valore capacitivo di Cl e C2,
di agosto si ottiene una diminuzione della frequenza del
1975 suono emesso dall'altoparlante, cioè una nota
L. 1.000 più bassa. Viceversa, diminuendo il valore capa-
citivo di C 1 e C2, si otterranno note sempre più
che è denominato anche <TUTTOTRANSISTOR>» acute.
e nel quale sono raccolti dati, notizie, circuiti
e tabelle utili a tutti i dilettanti.
REALIZZAZIONE PRATICA

La realizzazione pratica del segnalatore acustico


fotosensibile deve essere fatta tenendo sott'oc-
chio il piano di montaggio riportato in figura 2,
dopo aver ovviamente realizzato il circuito stam-

40
........
Fig. 3 - Questo disegno dovrà essere riprodotto inte-

o TR5 gralmente su una basetta per circuiti stampati. Il di-


segno è qui riportato in grandezza naturale.

E B

E C
e

II It
B 4 Fig. 4 - Ordine di successione degli elettrodi di emit-
tore-collettore-base sul transistor TR5 di tipo BD137.

pato il cui disegno, in scala 1/1, è riportato in una piccola superficie una grande quantità di
figura 3. luce, aumentando così l'illuminazione del com-
L'inserimento nel circuito dei 4 transistor TR1- ponente a parità di luce emessa. Le fotoresisten-
TR2-TR3-TR4 risulta agevolato dalla presenza ze sono facilmente reperibili presso tutti i riven-
di una piccola tacca metallica ricavato sul corpo ditori di materiali elettronici, in tipi diversi e a
del componente, così come interamente indicato diverso prezzo.
in figura 2. Per quanto riguarda invece il tran- Raccomandiamo infine, in fase di montaggio dei
sistor TR5, che è di tipo BD137, l'individuazio- condensatori elettrolitici C3-C5, di non sbagliare
ne dei suoi terminali risulta chiaramente indica- il senso di inserimento dei componenti sulla ba-
ta, oltre che nello schema costruttivo di figura 2, setta del circuito stampato; non si confonda cioè
nel disegno di figura 4. il terminale positivo con quello negativo.
I tipi di transistor, da noi citati nell'elenco com- L'altoparlante potrà essere scelto fra i modelli
ponenti, non sono assolutamente critici; ciò si- circolari con diametro di 10-12 cm. e con impe-
gnifica che tutti questi componenti potranno es- denza di 8 ohm.
sere indifferentemente sostituiti con altri similari. L'alimentazione del circuito si può ottenere, in-
Per quanto riguarda la fotoresistenza FR, consi- differentemente, con un alimentatore da rete-luce
gliamo di utilizzare un componente di piccole da 6 V, oppure con due pile da 1,5 V collegate
dimensioni, allo scopo di poter concentrare su in serie fra di loro.

41
UN PO' DI PRATICA

CON
I CIRCUITI A SCATTO
I circuiti a scatto vengono normalmente classifi- tare la precisione di funzionamento e l'affidabili-
cati fra i circuiti logici o digitali, che dir si vo- tà.
glia. Altri punti a favore dei circuiti digitali sono la
Questi circuiti, a seconda delle condizioni d'in- loro facile reperibilità, il basso costo, la veste di
gresso, forniscono all'uscita due possibili valori circuiti integrati, che consentono un elevato gra-
di tensione, chiamati convenzionalmente « O» do di miniaturizzazione anche dei circuiti più
logico e « 1 » logico. L'impiego principale dei complessi.
circuiti digitali vien fatto attualmente nelle mac- Ma in questa sede non intendiamo assolutamente
chine industriali allo scopo di ottenere un con- occuparci dei circuiti a scatto sottoforma inte-
trollo automatico. Ma i circuiti digitali vengono grata, perché in questo articolo verranno analiz-
montati anche nei calcolatori e negli strumenti di zati alcuni circuiti pratici realizzati con compo-
laboratorio. La loro diffusione comunque abbrac- nenti discreti che, a nostro avviso, risultano più
cia anche il settore consumistico. Perché i cir- didattici per i principianti e permettono di me-
cuiti digitali risultano montati nei ricevitori ste- glio comprendere il funzionamento « interno » del
reofonici, negli orologi elettronici, nei televisori, circuito.
nei calcolatori tascabili ed in una altra infinità di
piccole e grandi apparecchiature elettroniche. Si
può dire anzi che la tendenza della moderna IL TRIGGER DI SCHMITT
tecnologia sia quella di «digitalizzare» il più
possibile tutte le apparecchiature costruite un tem- Il primo circuito logico, che più propriamente se-
po con criteri « analogici », allo scopo di aumen- gna il confine tra il settore analogico e quello di-

42
LE APPLICAZIONI PRATICHE, DESCRITTE IN QUESTE PAGINE, RISULTA-
NO TUTTE SUFFRAGATE DA UNA CERTA DOSE DI TEORIA CHE REN-
DE CERTAMENTE PIU' INTERESSANTE IL CONTATTO CON I CIRCUITI
LOGICI. IL RICORSO Al COMPONENTI TRADIZIONALI, MA ATTUALI,
CONFERISCE UN ASPETTO PRINCIPALMENTE DIDATTICO ALLE MOL-
TEPLICI REALIZZAZIONI POSSIBILI CON I CIRCUITI A SCATTO.

gitale, è il trigger di Schmitt, tale circuito il cui steresi di 1,6 V.


schema elettrico tipico è quello rappresentato in La tensione di uscita, squadrata, presente sul col-
figura 1, presenta la particolarità di « squadra- lettore del transistor TR2, avrà una escursione
re» il segnale d'ingresso, qualunque sia la sua da 8,6 V (livello « 0») a 12 V (livello « 1 ») con
forma. una alimentazione di 12 V. •
Il trigger di Schmitt dispone, in pratica, di un
valore di soglia d'ingresso. Finché la tensione di
ingresso si mantiene al di sotto di tale valore di UTILIZZAZIONE DEL CIRCUITO DI
soglia, la tensione d'uscita rimane a «0», mentre SCHMITT
in caso di superamento di detta soglia, la tensione
d'uscita scatta rapidamente ad « 1 ». Da quanto finora esposto appare evidente che il
Precisiamo che esistono in pratica due soglie di circuito di Schmitt è in grado di discriminare, con
tensione; una di salita ed una di discesa, in mo- buona precisione, una certa soglia d'ingresso, for-
do che, una volta fatta scattare l'uscita da « O» nendo all'uscita una chiara indicazione di tipo
ad « 1 », per farla ritornare nuovamente a «O», «SI - NO».
non sarà sufficiente scendere sotto il valore della Il dispositivo quindi è particolarmente adatto per
prima soglia, ma occorrerà far scendere la ten- segnalare allarmi che provocano il superamento
sione d'ingresso al di sotto di una seconda so- di certi parametri fisici convertibili in misure elet-
glia che, nel caso dello schema di figura 1, è leg- triche.
germente più negativa della prima. Questo mo- Esempi tipici sono le segnalazioni di temperatu-
do di funzionare del trigger di Schmitt è messo ra, di luminosità, di intensità acustica, di livello
in evidenza nel grafico di figura 2, che mostra di un liquido in un serbatoio, ecc.
l'esistenza di due livelli di commutazione. E ag- Uncircuito pratico, che permette di realizzare le
giungiamo che la differenza di tensione tra i due applicazioni ora elencate, è riportato in figura 3.
livelli di commutazione viene denominata « iste- Questo progetto rappresenta una versione sempli-
resi» del circuito di Schmitt. ficata del progetto di figura 1; la semplificazione
Questa assume molta importanza ai fini della eli- consiste nell'aver rinunciato ad una elevatissima
minazione dei rumori sovrapposti al segnale d'in- velocità di risposta. Il carico del transistor TR2
gresso, perché questi ultimi possono venire to- è stato sostituito con il relé RL, con il quale si
talmente eliminati all'uscita se l'isteresi risulta di ottiene la possibilità di azionare un qualsiasi se-
ampiezza maggiore a quella dei disturbi. gnalatore di allarme da superamento di soglia.
Ritornando all'analisi del circuito di figura 1, di- L'ingresso è predisposto per accettare un segnale
remo che esso è in grado di «squadrare» segnali proveniente dai più svariati tipi di sensori.
con frequenza sino a 1 MHz circa.
L'ottimizzazione della frequenza massima è sta-
bilita dal condensatore Cl, che potrà essere e- SEGNALAZIONI TERMOMETRICHE
ventualmente ritoccato nel suo valore nel caso
in cui si voglia sfruttare al massimo la velocità di Per esempio, per trasformare il circuito di figura
scatto del dispositivo. 3 in un segnalatore termometrico, basta utilizzare
Con i valori riportati nell'elenco componenti si una resistenza NTC, collegata in uno dei due mo-
ottiene una soglia superiore di 6,8 V circa ed una di indicati in figura 4, a seconda se si voglia far
soglia inferiore di 5,2 V, con una conseguente i- scattare il relé per un innalzamento della tempe-

43
Fig. 1 - E' qui rappresentato il
R3
o primo tipo di circuito logico de-

#
12V scritto nel testo: il trigger di
R2
Schmitt la cui principale caratte-
ristica consiste nello • squadra-
Cl Il re » il segnale d'ingresso, qua-
lunque sia la sua forma.

e Il
r#al
'l $?
5)
C1
R1
R2
R3
=
=
=
=
470 pF
1.000 ohm
1.800 ohm
3.300 ohm
R5 R6
R4 = 2.200 ohm
Il
R5 = 6.800 ohm
R6 = 5.600 ohm
-· l
------------ . _____
e TR1 = 2N706
TR2 = 2N706

ratura, sopra il valore stabilito (figura 4 a destra), per realizzare un avvisatore di soglia elettrica. A
o per un abbassamento al di sotto della soglia pre- tale scopo basta sostituire la rete d'entrata con
tabilita (figura 4 a sinistra). altri elementi sensibili, le fotoresistenze in sosti-
In tal caso il circuito diviene un preciso termo- tuzione delle resistenze NTC, così come indicato
stato elettronico, nel quale è anche possibile con- nei due schemi di figura 5.
trollare l'isteresi, cioè la differenza di temperatu- Con lo schema riportato a sinistra di figura 5 è
ra tra attacco e stacco, agendo sulla stessa resi- possibile far eccitare il relé non appena l'intensi-
stenza semifssa RA del trigger. La resistenza se- tà luminosa che colpisce la fotoresistenza scende
mifissa R6, in entrambi i circuiti di figura 4, al di sotto del limite prestabilito dalla resistenza
consente di stabilire la soglia principale di scatto, variabile R6. Con lo schema a destra di figura 5,
cioè la temperatura, alla quale si vuole ottenere invece, l'eccitazione del relé avverrà con il su-
l'eccitazione del relé. peramento di un determinato valore di illumina-
z10ne.
Le applicazioni di questi dispositivi sono innume-
AVVISATORE DI SOGLIA OTTICA revoli; esse vanno dall'antifurto a sbarramento ot-
tico all'accensione automatica delle luci di una
Il circuito pratico di figura 3 può essere utilizzato vetrina o dell'auto, all'avvisatore di fiamma, ecc.

Fig. 2-I grafici qui riportati evidenziano il modo


di funzionamento del trigger di Schmitt, accen-
tuando l'esistenza di due livelli di commutazione.

44
SEMPLICE ANTIFURTO zare un relé provvisto di scambio per poter azio-
nare il dispositivo d'allarme nel momento della
Con lo stesso circuito basilare di figura 3 è an- diseccitazione del relé.
che possibile realizzare un semplice antifurto ad
interruzione, utilizzando dei microswitch, delle
ampolle reed o del filo sottile per la protezione RELE' FOTOELETTRICO
delle vetrate, purché all'entrata del circuito di
figura 3 si applichi il circuito di figura 6. Abbiamo precedentemente analizzato la possibili-
Con questo circuito il relé risulterà eccitato quan- tà di servirsi di una fotoresistenza, quale elemen-
do i contatti rimarranno tutti chiusi; in tal caso, to sensibile, per realizzare un dispositivo in gra-
volendo rivelare una interruzione, converrà utiliz- do di eccitare un relé al diminuire della luce al

FOTOCOMANDO
PER:
e interruttore crepuscolare

conteggio di oggetti
o persone

@antifurto

apertura automatica del


garage


e
lampeggiatore

tutti i comandi a distanza

in scatola di montaggio a L. 9.700


Con questa scatola di montaggio offriamo ai lettori la possibilità di realizzare
rapidamente senza alcun problema di reperibilità di materiali, un efficiente fo-
tocomando adatto a tutte le applicazioni di comandi a distanza.

45
Fig. 3- Con questo circuito, di
R1 natura essenzialmente pratica, il
A lettore potrà realizzare una delle

-
tante applicazioni citate nel testo
(segnalazioni di temperatura, di
luminosità, di intensità acustica,
di livello di un liquido in un ser-
R2 batoio, ecc.).
02

,..==_,,~ RL
e
18V

TR1 TR2 e
1
: 4g ~e
01
R1
R2
R3
R4
=
=
=
=
470 ohm
6.800 ohm
100 ohm
1.000 ohm (trimmer)
TR1 = BC109
TR2 = BC109
DI = 1N914
e R3 02 = 1N914
RL = relé (380 ohm - 12 V)

Schema' a sinistra
R5 = resistenza NTC
R6 = 2.200 ohm (trimmer)
Schema a destra
R6 = 1 megaohm (trimmer)
R5 = resistenza NTC

l[

Fig. 4- Per trasformare il progetto riportato in figura 3 in un segnalatore termometrico, basta collegare, all'en-
trata, uno di questi due circuiti, tenendo conto che quel lo a sinistra fa scattare il relè quando la temperatura
scende al di sotto di un valore di soglla prestabilito, mentre con quello a destra il relè scatta quando la tem-
peratura supera un certo valore di soglia.

A A

Schema a sinistra
7
R6 = 1 megaohm (trimmer)
FR = fotoresistenza ... } I B B
Schema a destra
FR = fotoresistenza
R6 = 1.000 ohm (trimmer)
Il
e e
Fig. 5- Per trasformare il progetto generico di figura 3 in un avvisatore di soglia ottica, basta collegare all'en-
trata uno di questi due circuiti, tenendo conto che con lo schema di sinistra il relè si eccita quando l'intensità
luminosa scende al di sotto del limite prestabilito. Al contrario, il relè scatta quando l'intensità luminosa supera
un determinato valore di illuminazione.

46
R6 = 1 megaohm (trimmer)
FUS. = fusibile
Contatti su telaio di finestra o porta La penna dell'elettronico dilettante

L.3.500

Q FUS.

_}
}
ii t- C
CON QUESTA PENNA
APPRONTATE I VOSTRI
CIRCUITI STAMPATI
Fig. 6 - Applicando all'entrata del circuito riportato in
figura 3 questo semplice collegamento, si ottiene un
circuito per antifurto. I contatti potranno essere rap-
presentati da filo sottile o da ampolle reed. Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. II suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
rise perfettamente al rame.

di sotto di un certo valore. Ma l'uso di un tale di-


spositivo, quale antifurto a sbarramento, conta-
NORME D'USO CARATTERISTICHE
pezzi od altro, è limitato alle brevi distanze, sia
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
per la sensibilità della fotoresistenza, sia per le lastra di rame laminata e spensatore di Inchiostro
dimensioni di questa e, quindi, per l'impossibilità perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
di focalizzare da lunga distanza un fascio lumi- minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
noso in un sol punto, ottenendo una elevata illu- nella soluzione di attacco zloni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
mmnazone. lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
L'uso di un fotodiodo risulta in tal caso molto più perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
adatto perché, grazie alle sue ridotte dimensioni, quindi togliere l'inchiostro stro, Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
si ha la possibilità di concentrare, a mezzo di lastra del circuito è pron- la penna è mun Ila di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
lenti, raggi paralleli molto sottili, provenienti an- nella parte terminale.
che da lontano (per esempio il raggio laser).
Il circuito più adatto è dunque quello riportato in
figura 7, nel quale il trigger di Schmitt è prece-
duto da uno stadio amplificatore adattatore d'im-
pedenza; lo stesso circuito è seguito da uno stadio
di potenza che consente di utilizzare anche i relé
meno sensibili, pilotando forti carichi.
Fig. 7 - L'uso del fotodiodo
"] permette di concentrare, per
Il " mezzo di lenti, raggi paralle-
li anche molto sottili e pro-
Il venienti da lontano. Con que-
sto elemento, infatti, il trigger
di Schmitt, preceduto da uno

i
stadio amplificatore adattatore
di impedenza e seguito da uno
stadio di potenza, si trasforma
in un relé fotoelettrico.

Resistenze Varie
R1 = 100.000 ohm TR1 = AC126
R2 = 10.000 ohm TR2 = AC126
R3 = 10.000 ohm TR3 = AC126
R4 = 300 ohm = ASY77
TRA4
R5 = 1.000 ohm = fotodiodo (OAP12)
FD
R6 = 22.000 ohm DZ = diodo zener (6 V)
R7 = 47.000 ohm
R8 = 1.000 ohm D1 = OAS
R9 == 2.200 ohm RL = relé (120 ohm)

Chi non ha ancora costruito il nostro mlcrotrasmet-

RICEVITORE AM-FM titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,


soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con

L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi


a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
può trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso

Questo ricevitore funziona dovunque ed è in grado


di captare tutte le emittenti private già in funzione
o che stanno per nascere un po' dovunque e che
trasmettono soltanto in MODULAZIONE DI FRE-
QUENZA.

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540- 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88 - 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor + 3 diodi
Alimentazione: 9 Vcc (una pila da 9 V)
Dimensioni: 8x12x4 cm.
Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
military look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

,,

48
GLI ATTREZZI
R1 = 56.000 ohm
R2
R3
=
=
1.000 ohm
1 megaohm
DEL
TR1 = fototransistor (BPY62)
TR2 = BCY58 PRINCIPIANTE
D1 = BAY44
P1 = pulsante

R2

01

o
Usc
6

l'
Fig. 8 - Il circuito del relé fotoelettrico riportato in fi-
IN UN UNICO KIT
gura 7 risulta notevolmente semplificato se, in sosti-
tuzione del fotodiodo, si fa uso, come in questo pro-
getto, di un fototransistor.
PER SOLE
( LIRE 7.900
V CONTIENE:
12
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
8 punta rame ·di ricambio
I. scatola pasta saldante
o 90 cm. di stagno preparato in tubetto
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
paio forbici isolate
' -- '
• pinzetta a molle in acciaio inossidabile cor,
I punte internamente zigrinate
Iy l'-- '-- T cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
1 I sous I 4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
MIN. a croce

Fig. 9 - Le caratteristiche di ampiezza minima e di du-


rata dell'impulso luminoso che permette di « commu- Le richieste del kit degli ATTREZZI DEL PRIN-
tare» nel progetto di figura 8, sono oui rappresentate CIPIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica
analiticamente. Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
di spedizione comprese).

49
C4
C5
= 1.000 pF
1.000 pF
C6 100 F - 50 VI.
R13$-« (elettrolitico)
R1 Resistenze
s1
5
R1 = 8.200 ohm
R2 = 3.300 ohm
e
36v
R3 = 820 ohm
6 R4 = 10.000 ohm (trimmer)
R5 = 5 ohm
R6 = 10.000 ohm
@
R7 = 5.000 ohm (trimmer)
USCrTA
R8 = 2.700 ohm
R9 = 4. 700 ohm
lu R10 = 47.000 ohm
R11 = 1 .000 ohm
R12 = 22.000 ohm
R13 = 5.000 ohm (trimmer)
Varie
TR1 = BC177
Fig. 10 - E' questa la tipica applicazione del trigger di TR2 = BC177
Schmitt in funzione di elemento squadratore. TR3 = BC177
Condensatori C2 = 500.000 pF TR4 = BC177
C1 = 5 .µF C3 = jooo pF DZ = diodo zener (20 V)

DISPOSITIVO CON FOTOTRANSISTOR -


L'uso di un fotodiodo, a causa della sua elevata
impedenza di lavoro, necessita di un transistor am-
versione dell'alimentazione ci si dovrà servire di
un transistor di tipo NPN come, ad esempio, il
2N1711, invertendo inoltre le polarità dello ze-
ner DZ e del diodo D 1 di protezione.
plificatore adattatore prima di poter pilotare un
circuito di trigger. Ma tale necessità non è più
avvertita se si fa uso di un fototransistor, che co- GENERATORE DI ONDE QUADRE
stituisce in pratica l'abbinamento di un fotodiodo
Nell'introdurre il trigger di Schmitt, abbiamo par-
con un transistor.
lato di elemento squadratore. Ed ecco quindi la
Il progetto facente uso del fototransistor è quello
tipica applicazione di questo circuito rappresen-
presentato in figura 8. Tale circuito è in grado
tata in figura 10.
di «commutare», su comando di un semplice
In quest'ultimo schema il circuito di Schmitt, che
impulso luminoso, le cui caratteristiche di am-
è composto dai transistor TR3-TR4, « squadra»
piezza minima e di durata sono riportate nel dia-
un'onda a denti di sega generata dai transistor
gramma di figura 9.
TR1-TR2, in modo da ottenere, in uscita, una
La particolarità del circuito di figura 8 è quella di
onda quadra di cui è possibile variare il « duty-
rimanere ad « 1 » anche dopo la cessazione del-
cicle », cioè la simmetria e la frequenza con un si-
1 'impulso di « trigger », finché non viene premuto
stema del tutto indipendente. In particolare si
il pulsante P1 di rimessa a zero.
può variare la simmetria per mezzo del trimmer
Tale caratteristica deriva dalla presenza del dio- R 7, men tre con• il trimmer R4 si varia la fre-
do D1, che non agisce quando il transistor TR2 quenza.
è a «O», mentre mantiene automaticamente... Un altro vantaggio del circuito proviene dalla fa-
triggerato il circuito non appena l'uscita si porta cilità di variazione di frequenza che si ottiene
a « 1 », consentendo la conduzione del transi- commutando, tramite S1, un certo numero di
stor TRl attraverso la corrente di base che gli condensatori di valori diversi e regolando una so-
giunge da R2-R3-D1. la resistenza variabile.
Per utilizzare in pratica il circuito di figura 8, oc- Un ulteriore vantaggio è offerto dal circuito nella
correrà far seguire uno stadio transistorizzato in buona forma tonda ottenibile all'uscita, con tempi
grado di pilotare un relé in maniera del tutto si- di « salita » e « discesa» estremamente ridotti,
mile a quanto è stato fatto nel progetto di figura grazie all'azione rapida di scatto del trigger di
7, tenendo presente, tuttavia, che a causa dell'in- Schmitt.

50
CARACOL
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Media frequenza: 465 KHz
CARATTERISTICHE Banda di risposta: 80 Hz - 12.00Ò Hz
Potenza d'uscita: 0,5 W Dimensioni: 15,5x7,5x3,5 cm.
Ricezione in AM: 150- 265 KHz (onde lunghe) Comandi esterni: sintonia- volume- interruttore
Ricezione in AM: 525- 1700 KHz (onde medie) - cambio d'onda

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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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se) Impedenza d'uscita: 8 ohm

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aria), 40 condensatori a pasticca, 19 condensatori (Torino).
elettrolitici, 13 condensatori Pf, 26 transistor, 4 bo-
bine, 3 jack per auricolare, 3 altoparlanti, 2 potenzio- VENDO per cessata attività, centralino telefonico auto-
metri e 1 radiatore per transito. I pezzi sono usati ma matico intercomunicanti di numero 18 più 4, oscillatore
tutti funzionanti. nuovo, prova valvole e oscillatore modulato.
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SALPALOCCO (Roma). VENETO (Treviso).

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I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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tronici, con pochi componenti e modica spesa.

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Componenti: 4 transistor - 3 condensatori al tantalio -
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Dimensioni: 62x18 x25 mm.
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lizzazione di perfette saldature a stagno sui ter-
minali dei S(!mìoonduttori e particolarmente indi-
cato per i circuiti stampati, Maneggevole e leg-
gero, assorbe fa potenza di 25 W alla tens.ione a.1-
lernata di 220 V. Nel pacco contenente il salda-
tore sono pure insertti 80 cm. di filo-stagno e una
scatola di pasta disossidante;
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Tutti possono scriverci, abbonati o no
rivolgendoci quesiti tecnici Inerenti I va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile s
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessià, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che cl
saranno sembrate più . interessanti. La
regola ci viete di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ed uso di un solo lettore.

LA POSTA t
L. I-
r

%
DEL 5

LETTORE i% 1J I

Microtrasmettitore più potente Gli integrati digitali

Ho realizzato il microtrasmettitore tascabile da Ho apprezzato molto l'articolo sugli integrati di-


voi inviatomi in scatola di montaggio. I risulta- gitali presentato sul fascicolo di ottobre dello
ti sono stati eccellenti, almeno io li ritengo tali. scorso anno. E dato che l'argomento mi è di
La sensibilità è molto spinta, la ricezione attra- grande interesse, vorrei sapere se, oltre ai circuiti
verso la radio FM è chiara, mentre ho l'impres- AND-OR e ai loro derivati NAND e NOR, esi-
sione che la portata lasci un po' a desiderare. Con stono altri integrati il cui funzionamento avviene
il modello da me realizzato, infatti, non sono con principi diversi, ma che possono ugualmente
riuscito ad oltrepassare i 600 metri in aperta cam- classificarsi tra gli integrati digitali.
pagna. E' possibile fare qualche cosa per arriva- MAURO DRAGONI
re molto più in là? Pavia
WALTER ROVELLI
Milano In pratica esistono due sottoclassi di circuiti lo-
gici, quelli « combinatori» e quelli « sequenzia-
Purtroppo non tutti i transistor sono uguali. Con li». I primi, già presentati da noi, forniscono un'-
il BC107, montato nel nostro prototipo, siamo uscita che è la logica combinazione delle entrate.
riusciti a raggiungere la distanza di 1.000 metri Fra questi non avevamo presentato l'INERTER,
senza antenna e in aperta campagna. Ma se vuo- che effettua unicamente una funzione logica di
le ottenere risultati sorprendenti le consigliamo inversione da O a l e viceversa.
di montare il 2N2219 A. Con questo secondo tipo I secondi, chiamati «sequenziali», necessitano
di transistor siamo riusciti ad ottenere un colle- di una variabile temporale; l'uscita risulta ancora
gamento, fra due colline, sulla distanza di 5.000 funzione di una certa logica d'ingresso, ma dopo
metri, con antenna. l'applicazione ad un apposito terminale di un

59
m pulso di « avanzamento » chiamato «clock ». nastro stesso. Il circuito qui riportato è appunto
Questi circuiti sono oggi molto diffusi e vengono in grado di equalizzare il segnale uscente dalla te-
comunemente denominati flip-flop, contatori, re- stina, di preamplificarlo e di renderlo perfetta-
gistri a scorrimento (shift-register). mente compatibile con qualsiasi amplificatore li-
Classici esempi di circuiti sequenziali sono le co- neare. L'alimentazione potrà variare tra i 9 e i 12
siddette « decadi» o divisori per dieci, impiega- V, anche senza intervenire sul valore resistivo di
ti in gran numero nei frequenzimetri digitali, nei R7, tenendo conto che questa resistenza si rende
contasecondi e in moltissimi altri strumenti. necessaria per disaccoppiare l'alimentazione del
preamplificatore da quella dell'amplificatore fi-
nale. -

Equalizzatore NAB
••• COMPONENTI
Condensatori
Cl
c2
-
=
500 µF 12 VI
10F 12 VI
(elettrolitico)
(elettrolitico)
C3 = 100 F 12 V (elettrolitico)
C4 = 47.000 pF
In un « cimitero d'auto» ho trovato un riprodut-
C5 = 10F 12 VI (elettrolitico)
tore per musicassette, la cui parte elettronica ri-
C6 100 F 12 VI (elettrolitico)
sulta completamente distrutta. Ma io ho prova- Resistenze,
to a rimettere in funzione l'apparecchio collegan- R1 18.000 ohm
do vari amplificatori alla testina riproduttrice. R2 - 3.300 ohm
Purtroppo i risultati sono sempre stati deludenti, R3 = 22.000 ohm
sia per quel che riguarda la potenza d'uscita, sia
R4 = 68 ohm
RS - 15.000 ohm
R6 = 3.300 ohm
R7 = 2.200 ohm
R8 = 22.000 ohm
R3
C,:-}
"•n■ r R9 3.300 ohm
Varie
e I
TRl 2N2926 (BC109)
TR2 2N2926 (BC 109)
S1 interrutt .
uscT s

•••
Lampada flash

Vorrei sapere se la lampada flash, necessaria per


per l'eccessiva amplificazione degli acuti e l'as- il funzionamento del progetto presentato a pa-
senza dei bassi. gina 535 del fascicolo di luglio di quest'anno,
E' possibile aggiungere ai normali amplificatori deve essere di tipo speciale, per flash elettronici,
un circuito in grado di far funzionare corretta- oppure è sufficiente servirsi di una comune lam-
mente il riproduttore di nastri? pada da ... buttare.
GABRIELE GARBO LORENZO PERSICHETTI
Monselice Arezzo

Lei non ha tenuto presente che i nastri magnetici Come è facile intuire, analizzando il progetto
vengono registrati con una caratteristica non li- teorico presentato a pagina 536, la lampada ne-
neare in frequenza, la cosiddetta curva N AB, al- cessaria per il funzionamento del circuito è, co-
lo scopo di ottimizzare il rapporto segnale/rumore me lei dice, « da buttare». L'uso di lampade
del nastro. In fase di riproduzione è dunque ne- per flash elettronici comporterebbe una maggio-
cessario compensare tale caratteristica con un re complessità circuitale, poiché tali lampade ne-
circuito di equalizzazione in grado di rendere la cessitano di tensioni di alcune centinaia di volt
musica riprodotta uguale a quella registrata, a e, quindi, di un convertitore dinamico in grado
prescindere dalle varie distorsioni e limitazioni del di elevare a tale valore la tensione delle pile.

60
Amplificatore 50 W Relè fonico

Ho realizzato il vostro amplificatore di bassa fre- Vorrei realizzare un relé fonico in grado di ecci-
quenza da 50 W, del quale mi servo per amplifi- tarsi quando un suono di una certa intensità vie-
care i suoni della mia chitarra elettrica. La do- ne captato da un apposito microfono. Il circuito
manda che vi pongo riguarda dunque proprio dovrebbe comunque risultare di semplice realiz-
questo amplificatore. Se io acquistassi un secondo zazione pratica, senza richiedere componenti non
kit, potrei, abbinandolo al primo, realizzare un sempre reperibili sul nostro mercato. Tenete con-
amplificatore stereofonico? to che mi trovo alle prime armi con le esperien-
ze elettroniche.
GIANNI MARCUCCI
MARIO MARTELLI
Orvieto
Venezia

Con il nostro amplificatore di bassa frequenza da Presentiamo un circuito che svolge le funzioni da
50 W non si può assolutamente realizzare un am- lei richieste. Si tratta in pratica di un amplificato-
plificatore stereofonico. Perché la riproduzione re che può elevare il debole segnale acustico cap-
non è di tipo ad alta fedeltà. tato da un altoparlante in funzione di microfono,

MODULO EP0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilità nel ... magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L 7.500

61
ta, cioè con uno strumento in grado di indicare
costantemente la potenza inviata ai diffusori acu-
stici. Faccio presente che l'amplificatore monta
transistor al germanio di tipo PNP. E' quindi di-
sponibile una tensione negativa di 25 V ed una
R1 R2 di 9 V per il preamplificatore. Potreste aiutar-
mi con la presentazione di un progetto adatto a
risolvere il mio problema?
FORTUNATO TOMASICCHIO
TRl
Palermo
P
R4 Nel formulare la sua cortese richiesta, lei non ha
indicato il valore della potenza di uscita del suo
amplificatore che, a nostro avviso, dovrebbe co-
munque aggirarsi attorno ai 6-10 W, data la pre-
senza di una alimentazione a 25 V. Tuttavia
per renderlo sufficientemente potente da pilotare noi le consigliamo di servirsi, per alimentare il
un relé molto sensibile. L'unico elemento critico circuito del misuratore d'uscita qui riportato, del-
del progetto potrà risultare la resistenza R1, il cui la tensione di- 9 V. Il nostro circuito deve es-
valore potrà richiedere un aggiustamento in fun- sere collegato direttamente in parallelo con l'alto-
zione del guadagno intrinseco del transistor TRl. parlante. Nel caso in cui questo apparato dovesse
Comunque, per individuare il giusto valore della rivelarsi tra p po sensibile, lei dovrà eliminare il
resistenza R1, si dovrà fare in modo che, con il primo stadio transistorizzato e far entrare diretta-
cursore di R2 a metà corsa circa, il relé RL ri- mente il segnale attraverso il condensatore C2.
manga diseccitato in assenza di' segnale, mentre Volendo una indicazione precisa, occorrerà tarare
si ecciti quando un qualsiasi suono colpisce l'al- lo strumento in watt, collegando in serie allo stru-
toparlante AP. mento indicatore una resistenza semifissa da 2.200
Nel caso in cui non si riuscisse a reperire in com- ohm circa e regolandola in modo che l'indica-
mercio un altoparlante con elevato valore di im- zione del misuratore di uscita coincida con la po-
pedenza (125 ohm circa), ci si potrà servire di un tenza di uscita misurata su un carico resistivo per
comune altoparlante a bassa impedenza (2-8 ohm) mezzo di un tester, attraverso la relazione V =
seguito da un piccolo trasformatore di uscita col- V2 : R, in cui R deve avere lo stesso valore no-
legato con rapporto inverso. Il trasformatore do- minale dell'altoparlante.
vrd essere tale da avere l'avvolgimento a bassa re-
sistenza collegato con l'altoparlante e quello a re- COMPONENTI
sistenza più alta collegato con l'entrata dell'ampli- Condensatori
ficatore. Cl 100.000 pF
COMPONENTI C2 100.000 pF
Cl 100 F - 9 VI. (elettrolitico) C3 10 µF 12 VI (elettrolitico)
R1 100.000 ohm (vedi testo) C4 50 F- 12 VI (elettrolitico)
R2 47.000 ohm (trimmer)
R3 15 .000 ohm
R4 - 1.800 ohm
TR1 BC107
TR2 BC107
TR3 2N2222 gv
RL relé (280 ohm - 9V) R2 R3
AP altoparlante con imp. di 125 ohm.
-=

Indicatore di potenza
T •
ENTR E

Vorrei corredare l'amplificatore da me costruito


parecchi anni or sono con un misuratore d'usci-

62
Resistenze
R1 - 220.000 ohm
R2 = 10.000 ohm
R3 - 56.000 ohm
R4 2.200 ohm
R5- 47.000 ohm
R6 = 1.000 ohm
Varie
TRl AC182
TR2 AC182
D1 OA81
D2 OA81
A strumento indicatore da 600 A fondo-
scala

••• sui tubi, sono le seguenti: 3GPI - RlJPI - 3WPI


- 3KPI - 5MPI.
LlJCIANO CASADEI
Tubi a raggi catodici Torino

Quando mi capita di visitare un mio zio, nego- Nella speranza che ciò possa interessare qualche
ziante di materiali elettronici, quasi sempre egli altro lettore, pubblichiamo la zoccolatura dei tu-
mi regala una certa quantità di componenti fuo- bi a raggi catodici in suo possesso. E' ovvio che
ri mercato. l.Jltimamente mi son portato a casa per la loro messa in o pera sono necessarie no-
dei tubi a raggi catodici recuperati da vecchie zioni tecniche relative alla polarizzazione. Ma chi
apparecchiature usate. Non conoscendo la zoc- si accinge a costruire un oscilloscopio, o altra
colatura di questi componenti, vi chiederei di apparecchiatura facente uso di tubi RC, non può
pubblicarla tenendo conto che le sigle, riportate certamente essere un principiante.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.

63
- - - - - - - - - - - -

CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A
L

14

500
L. 56 L'Analizzatore modello R.P
12/T.L. è uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sionì, caratterizzato per le
prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei
cuoi componenti, la sua ese-
cuzione impeccabile e la
semplicità del suo impiego
e al suo costo limitato, che
lo impongono all'attenzione
dei tecnici più qualificati.
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni 180x160x80 mm.

V= 0.1 1 5 10 50 100 200 500 1000


mA= 50A 500A 5 50 500 2500
Vr 0,5 5 25 50 250 500 1000
mA 2,5 25
250 2500
hm= x91/-1Cx1/010kJ0 /0-100l100/0-1Mlx1i/0-10M
dB -10+22
ti
Output 05 5 25 50 250 500 1000

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
Tutti gli
strumenti di
misura e di
L 00
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
cilità l'allineamento di tutte
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52. inviando le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VHF. I quadrante
delle frequenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni: 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilità 20.000
ohm/volt)

.500

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

V- 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A I e I e D0

mA-- $ 50 500 5000 RANGES 100+400K /400 + 1200Ke] 1,1 + 3,8Mc 3,5=12wc
50 250 500 1000 GAMME E I F I G
RANGES 12 - 40Mc 40+130M 80+260
250 2500
Ohm=
ifi/ O+10M'110k/0-I0CM
Grande strumento dalle pic-
cole dimensioni, realizzato
completamente su circuito
stampato. Assenza totale di
commutatori rotanti e quindi
di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
0 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITDRE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 6.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1T sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
~ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRATICA
-

seta.unente .sue.esene
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE A&
Anno V - N. 2 - FEBBRAIO 1976 - Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 700

PROBLEMI RIVERBERO
DI ELETTRONICO
ALIMENTAZIONE

L'ELABORATORE
DI PAROLA

SPEECH PROCESSOR
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali}
Costruito nelle due versioni per Radio e Telev,sioile. Particolarmente adatto
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio. televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


Frequenza 1 Kc Dimensioni
o
12r '2 mm
)
Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.
Tensione massima
Uscila 10,5 V etf. applicabile al puntale 500 y
30 V pp. Corrente della balleria 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc Dimensioni
(L. 7.800) 12 x160 mm
Armoniche tno a soo Mc "$??e massima 40 grs.
Uscita 5 V elf. applicabile ai puntale 500 V

VOLTMETRO
EL ETT RONICO
L. 95.000 15 V elf. Corrente della batterla 50 mA

MOD. R.P. 9/T.R.


A TRANSISTOR
II Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. complelamenle
transistorizzato con transi-
stor a effello di campo è uno
slrumento di grande impor-
lanza poiché ne' servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per-
Tutti gli
melte di ottenere una gran- strumenti di
de varietà di misure, tensio-
ni continue e alternate, non- misura e di
ché corrente continua, mi-
sure di tensione di uscita, controllo pubblicizzati in
la R.F .. la BF, misu:e di re- questa pagina possono
sistenza - il tutto con un
allo grado di, precisione. essere richiesti a:
L'esallezza delle misure è
assicurala dall'alla impeden- Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando
za di entrala che è di 11
megaohmn.
anticipatamente Il relativo Importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n
Dimensioni 180x760x80 mm. 3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 05 15 5 25 l00 1500 30K


mA= 50A 50A 1 5 50 1500
Vr 0.5 1 5 25 00 1500
X1 xlO xlOO xtk xlOk x IM
Ohm
0-1k 0+10k 0+100k 0+1M 0-10 +-1000M
Pico Pico 4 14 40 140 400 4000
dB -20 +15

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,1 1 10 50 200 1000 Il generatore BF. 40 è uno


strumento di alta qualità per
m- 50A 500uA 5 50 So0 misure nella gamma di lre-
y 05 5 50 250 1000 quenza da 20 a 200.000 Hz.
Strumento che unisce alla Il circuito impiegato è il
mA v 25 25 250 2500 massima semplicità d'uso un ponte di Wien, mollo sta-
minimo ingombro. Realizza-
Ohm= 1l/0-10k 1100/0-1M xl\/@-1CM to completamente su circui-
bile. Tutta la gamma di fre-
quenza è coperta in quattro
Ballistic F 0Mm 1 100/0+200F/0hm xl/0-20yF to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commutatori rotanti e drante ampio di facile /et-
dB -IO+ 22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
Output 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contalto ditterenti rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda.
te nuova. Munito di disposi-

L. 19.000
SINUSOIDALJ e QUADRE. li
tivo di protezione. livello d'uscita costante è
Dimensioni: 80x125x35 mm garantito dall'uso di un
thermistore· re circuito
di reazione negativa
Dimensiai 252x170x0 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME B e o
RANGES 200 + 2KH 2+20KHz 20-200KH1
00
AUMENTA
IL CANONE
D'ABBONAMENTO
Mentre rimane invariato, almeno per ora, il prezzo di coper-
tina della Rivista, aumenta, a partire da questo mese, il ca-
none d'abbonamento.
Pur sapendo di adottare una misura amministrativa assolu-
tamente impopolare, non potevamo assumere alcun diverso
comportamento per difenderci dai recenti aumenti dei prez-
zi che hanno severamente colpito il nostro settore, primi fra
tutti quelli delle tariffe postali. Ai quali ci auguriamo possa-
no far seguito i tanto auspicati aumenti qualitativi del ser-
vizio, specialmente nella rapidità e nella precisione.
Il nostro caloroso invito ad abbonarsi o a rinnovare l'abbo-
namento, più volte indirizzato ai lettori, non è dunque caduto
nel nulla. Perché coloro che ci hanno ascoltato si sono sag-
giamente cautelati in tempo dai ricorrenti aumenti, realiz-
zando un saggio ed oculato investimento del loro denaro.
Ciò non costituisce, tuttavia, una definitiva esclusione dei let-
tori più ritardatari e indecisi dai benefici derivanti da una
qualsiasi delle tre forme d'abbonamento. Che rimangono tut-
tora valide, anche se lievemente ritoccate nel prezzo, di fronte
a quella valanga di oscure prospettive che si stanno creando
intorno all'economia. Almeno nella prevenzione di eventuali,
possibili aumenti del prezzo di copertina della nostra Rivista.
Ma ci conforta ora la speranza che il lettore accolga questi
aumenti con comprensione. Perché stavolta neppure noi ce
l'abbiamo fatta. E anche noi abbiamo dovuto chiedere un sa-
crificio a tutti i nostri amici.
L'ABBONAMENTO A
ELETTRONICA
PRATICA
vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

CONSULTATE
nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 5- N. 2- FEBBRAIO '76


IN COPERTINA - E' riprodotto, questo mese, il
prototipo dell'elaboratore di parola da noi pro-
gettato e realizzato. Con esso tutti i nostri letto-
ri, che svolgono la loro attività nel settore delle
trasmissioni, potranno apportare un miglioramen-
to alla stazione ricetrasmittente, rendendo più
penetrante nell'etere la voce umana.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
SPEECH PROCESSOR 68
stampa
TIMEC
L'ELABORATORE DI PAROLA
ALBAIRATE - MILANO

Distributore esclusivo per I'T- LE PAGINE DEL CB 76


talia: PROBLEMI DI ALIMENTAZIONE
A. & G. Marco - Via Fortez-
za n° 27 - 20126 Milano
tel. 2526 autorizzazione
Tribunale Civile di Milano -
METRONOMO CON TRANSISTOR 82
N. 74 del 29-2-1972- pubbli- UNIGIUNZIONE PER MUSICI
cità inferiore al 25%/.
E SPERIMENTATORI
UNA COPIA L. 700

ARRETRATO L. 1.000
MISURA DELLE CAPACITA' ELEVATE 88
ABBONAMENTO ANNUO (12 VALORI COMPRESI FRA 5F e 500 F
numeri) f-'ER L'ITALIA L. 9.000
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ESTERO L
12.00O IL RIVERBERO ELETTRONICO 94
PER MUSICA LEGGERA
DIREZIONE AMMINISTRA-
ZIONE PUBBLICITA'
VIA ZURETTI 52 20125
MILANO. MILLIVOLTMETRO AF 102
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser- VENDITE ACQUISTI PERMUTE
vati a termini di Leggo per
112
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 119
stituiscono.
SPEECH OR

l'elaboratore di parola
Che cosa sia uno speech processor è presto det- Su questo argomento, dunque, vogliamo intrat-
to. tenerci ancora una volta in queste pagine, pre-
Quando si parla davanti al microfono, la voce sentando il progetto di un apparato che utilizza
umana non può conservare un livello di intensità due circuiti integrati di tipo molto economico e
sonora costante. Sia perché l'uomo non è una ... di facile reperibilità commerciale. Essi consento-
macchina, in grado di garantire una ... produzio- no di realizzare un progetto completo, che dà
ne sonora costante, sia perché può capitare spes- sicuro affidamento ed è certamente atteso da tutti
so di volgere la bocca in direzioni diverse rispet- coloro che vogliono sfruttare al massimo il loro
to a quella regolamentare. trasmettitore, senza ricorrere all'uso di ampli-
Lo speech processor interviene, ovviamente en- fcatori lineari che, assieme ai ben noti pregi,
tro certi limiti, nell'eliminazione di tali inconve- presentano anche molti inconvenienti, i primi dei
nienti. quali sono dovuti al'alimentazione e all'emis-
E possiamo dire che non è proprio la prima vol- sione di una buona dose di frequenze spurie.
ta che sulla nostra Rivista ci si occupa di circui- Naturalmente, l'uso di uno speech processor, cioé
ti di compressione, da utilizzare in abbinamento di un circuito in grado di elaborare i segnali di
con apparati trasmittenti, allo scopo di migliora- bassa frequenza, mantenendoli a livelli pressoc-
re il rendimento della stazione e rendere più ... ché costanti, indipendentemente dal livello d'en-
penetrante nell'etere la nostra voce. trata, non pregiudica l'uso di amplificatori Linea-

68
Questo apparecchio, inserito fra il microfono e l'entrata del ricetrasmetti-
tore, assicura un livello costante al segnale di bassa frequenza. Quando la
voce è bassa, oppure quando la bocca si allontana dal microfono, esso in-
terviene riportando il livello ai valori ottimali. Anche quando la voce è trop-
po forte, oppure la bocca troppo vicina al microfono, questo apparecchio
provvede a diminuire il livello del segnale entrante nel ricetrasmettitore.

ri, ma ne rende soltanto meno indispensabile smettitore è quindi necessario modularlo al 100%
l'impiego, soprattutto a coloro che desiderano o, almeno, soltanto leggermente al di sotto di tale
« arrivare » meglio e più lontano. valore.
Per ottenere questo tipo di modulazione, anche in
quei casi in cui la tensione d'uscita del microfo-
VANTAGGI DELLO SPEECH PROCESSOR no, per necessità di cose, varia in misura anche
notevole, è necessario disporre di un circuito elet-
L'utilità di una «compressione » dell'informa- tronico denominato appunto « compressore di di-
zione audio è ben nota ai più esperti. namica », «speech processor », o « elaboratore
I meno esperti invece potranno ritenere meno di parola».
utile questo sistema di intervento elettronico sul-
la parola, dato che la compressione peggiora la
qualità, più precisamente la fedeltà della tra- PARTICOLARITA' DEL CIRCUITO
sm1ss1one.
Quando si parla davanti ad un microfono, si ha La particolarità più saliente del nostro circuito è
la tendenza a variare, sia pure di poco, la distan- quella di non utilizzare circuiti di «clipping »,
za fra questo e la bocca, oppure a variare il vo- ossia circuiti tosatori, che tagliano ad un certo
lume della propria voce, senza quasi accorgersene. valore il segnale di bassa frequenza, cambiando in
Talvolta vi può anche essere la necessità di par- definitiva la forma d'onda originaria che neces-
lare a una certa distanza dal microfono e variare sita di una reintegrazione per mezzo di opportu-
continuamente la propria posizione. Basta pensa- ni filtri.
re al caso di un CONTEST, quando occorre scri- Il nostro circuito fa uso invece di un amplifica-
vere i dati del QSO, oppure localizzare, sulla car- tore logaritmico, quale elemento di limitazione
ta geografica, una emittente. d'ampiezza. Questo amplificatore amplifica note-
In questi casi l'esatta modulazione del trasmetti- volmente i segnali a bassissimo livello, mentre
tore diviene veramente problematica, perché il attenua addirittura i segnali molto forti. Dunque,
risultato è quello di una sottomodulazione e di l'uscita, pur non potendosi considerare costante
una sovrammodulazione notevoli del trasmettito- al 100%, cosa d'altra parte impossibile a meno
re. I risultati dunque sono assolutamente negati- di non pregiudicare la compressione, varia suffi-
vi; perché la sottomodulazione, cioé la modula- cientemente poco entro limiti molto estesi di
zione di molto inferiore al 100%, rende troppo tensione d'entrata.
flebile la ricezione da parte del corrispondente,
mentre la sovrammodulazione provoca distorsio-
ni del segnale, rendendolo comunque poco chia- ANALISI DEL CIRCUITO
ro, incrementando il TVI con una generazione
di armoniche spurie. L'intero progetto dello speech processor è rap-
Per ottenere i migliori risultati dal proprio tra- presentato in figura 1. Analizziamolo.

69
L -
5,
• il I. l
R9

li

COMPONENTI
Condensatori Fig. 1 - Il progetto del compressore di dinamica è com-
posto da due sezioni, ciascuna delle quali è pilotata
C1 = 100.000 pF da un circuito integrato operazionale di tipo 1A741.
C2 = 5 F - 12 VI (elettrolitico) La prima sezione funge da elemento preamplificatore
lineare con guadagno costante. La seconda sezione
C3 = 5 F - 12VI (elettrolitico)
è rappresentata da uno stadio amplificatore logaritmi-
C4 = 5 F - 12 VI (elettrolitico) co, del tutto simile a quello precedente.
C5 = 5 F - 12VI (elettrolitico)
C6 = 100.000 pF
C7 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)

Resistenze

R1 = 470.000 ohm (trimmer)


R2 = 47.000 ohm
R3 = 5.600 ohm
R4 = 5.600 ohm
R5 = 1 megaohm
R6 = 10.000 ohm
R7 = 5.600 ohm
R8
R9
R10

Varie
= 5.600 ohm
= 100.000 ohm
= 470.000 ohm (trimmer) )
IC1 uA741 MINI DIP Fig. 2 - Montaggio del circuito dello speech processor.
L'uso del circuito stampato è necessario, anche perché
IC2 = A741 MINI DIP esso tollera eventuali sostituzioni degli integrati pre-
DI 1N914 scritti con altri equivalenti, anche nelle versioni in con-
D2 = 1N914 tenitore metallico.

70
Esso è composto cli due sezioni, ciascuna delle operazionali controreazionati, la tensione sul pie-
quali è pilotata eia un circuito integrato opera- dino 2 d'entrata (ingresso invertente) può ri-
zionale cli tipo A741 od equivalente (1C1-1C2). tenersi pari a O V, rispetto al valore della tensio-
La prima sezione preleva, all'entrata, il segnale ne presente sull'ingresso invertente del piedino 3.
fornito dal microfono e dosato in ampiezza. dal Finché il segnale d'uscita è piccolo, i due diodi
potenziometro Rl. Questa prima sezione funge D1-D2 risultano interdetti e l'amplificazione del-
da elemento preamplificatore lineare con gua- lo stadio è determinata dal rapporto R9 : R6;
dagno fisso, determinato dal rapporto R5 : R2. quando per effetto di un segnale di ingresso trop-
Le resistenze R3 ed R4, così come le resistenze R7 po forte la tensione di uscita supera il valore di
ed R8 per il secondo integrato, hanno la sola soglia cli 0,6 V, rispetto alla massa virtuale, i
funzione di determinare il punto di lavoro del- diodi D1-D2 si trovano in condizioni di condur-
l'integrato stesso. Questa rete, unitamente a quel- re e la loro resistenza assai bassa risulta in paral-
la di controreazione (R5), stabilisce, all'uscita e lelo con la resistenza R9, stabilendo un guadagno
in condizioni statiche, cioé in assenza di segnale pari a R : R6 (il valore R esprime la resistenza
applicato all'entrata, una tensione cli valore pari interna del solo diodo).
alla metà cli quello della tensione di alimentazio- Poiché la resistenza R risulta molto inferiore ad
ne, che corrisponde alle migliori condizioni di R9, il guadagno viene notevolmente diminuito,
lavoro dell'integrato. con l'effetto di amplificare il segnale « forte »
Dall'uscita del preamplificatore il segnale passa assai meno del! precedente segnale «debole».
allo stadio amplificatore logaritmico, che è del I! segnale d'uscita, prelevabile dal cursore del
tutto simile a quello precedente, ma nel quale trimmer potenziometrico R1O per una ulteriore
vengono utilizzati, in unione con la resistenza di regolazione di ampiezza, appare notevolmente
controreazione R9, anche due diodi in antiparal- compresso e la modulazione del trasmettitore po-
lelo (D1-D2). trà essere regolata ai limiti del 100% in qualsiasi
Il collegamento in antiparallelo raggiunge lo sco- condizione cli impiego del microfono, senza neces-
po di ottenere una simmetria rispetto ai segnali sità alcuna di continui ritocchi manuali del li-
alternati. vello di modulazione.
L'effetto dei due diodi D1-D2 è tale da ridurre il
guadagno dell'amplificatore quando la tensione
d'uscita del circuito integrato IC? tende a supe- COSTRUZIONE DELLO SPEECH
rare la soglia dello 0,6 V. II motivo di ciò è pre- PROCESSOR
sto spiegato. E' noto che per il principio della
« massa virtuale », propria degli amplificatori Il circuito stampato è in questo caso indispensa-

R1

71
m!o
'I gPEEC}
PROCESSOR
cd,


I"
I - a.
Il • ,

A
1 E
$
-
7
rrI .l

S2 e

DL2

Fig. 3 - Schema elettrico generale del sistema di collegamento dello speech processor fra l'uscita del micro-
fono e l'entrata del ricetrasmettitore. L'alimentazione a 12 V è ottenuta per mezzo di due distinte batterie di
pile. Sei piccole pile di tipo a torcia, da 1,5 V ciascuna, collegate in serie tra di loro, compongono la prima
batteria a 9 V. La seconda batteria a 3 V è composta da due pile, di dimensioni maggiori, da 1,5 V ciascuna,
collegate in serie fra di loro. La maggior energia elettrica necessaria in questa seconda batteria è richiesta dai
due diodi LED. A seconda del tipo di diodo LED utilizzato, le resistenze R13-R14 assumono valori compresi fra
i 22 e i 50 ohm, ai quali corrispondono i valori di corrente di 30-50 mA.

bile, perché si tratta di realizzare un circuito con tificato dalla apposita tacca di riferimento, men-
integrati. In esso si compone il cablaggio della tre gli altri piedini corrisponderanno automatica-
parte elettronica vera e propria, così come essa mente a quelli della versione MINI DIP.
è rappresentata in figura 2. Il montaggio dei vari componenti sul circuito
Nel caso in cui non si riuscissero a reperire in stampato non presenta difficoltà alcuna, ma oc-
commercio i due integrati prescritti pA741 o gli correrà far molta attenzione al collegamento del-
equivalenti nella versione MINI DIP, cioé in la piastra con i componenti esterni, che servono
contenitore simile a quello DUAL IN LINE, ma alle varie commutazioni e segnalazioni. Lo sche-
dotato di soli otto piedini ( tale versione risulta
ma elettrico di tali connessioni è riportato in f-
la più economica!), si potranno utilizzare, senza
gura 3.
apportare varianti al circuito stampato, anche le
versioni in contenitore metallico, sagomando op- L'alimentazione di 12 V, necessaria per il circui-
portunamente i terminali in modo da poterli in- to, è stata sdoppiata in due valori diversi: quello
serire nel circuito stampato. di 9 V e quello di 3 V. Quest'ultimo consente
A tale scopo ricordiamo che il piedino 8 è iden- anche di alimentare due diodi LED che vengono

72
inseriti dalle doppie sezioni di SI e S2 quali se- Il commutatore multiplo S2 invece ha la fun-
gnalatori. zione di pulsante PTT ausiliario, consentendo
In particolare il commutatore S 1 svolge le se- di mantenere costantemente commutato in tra-
guenti tre funzioni:
smissione o in ricezione l'apparato ricetrasmit-
tente, senza dover continuamente tener premuto
inserire o by-passare lo speech pro- il pulsante del microfono.
cessor;
Anche in questo caso la seconda sezione di S2
inserire l'alimentazione; comanda un diodo LED (DL2) che informa l'o-
accendere il LED (DLI) in corr1- peratore sull'inserimento di S2 in posizione di
spondenza dell'alimentazione dell'ap- trasmissione. Riteniamo quindi completamente
parato. interpretato il concetto delle commutazioni mul-
tiple.

Fig. 4 - Piano di cablaggio


completo del sistema di
compressore di dinamica
descritto nel testo. I con-
nettori di entrata e di u-
scita debbono essere di
tipo compatibile con quel-
li originali del microfono
e dell'entrata del ricetra-
smettitore. Raccomandiamo
vivamente di non commet-
tere errori di scambio dei
tre terminali dei cavi scher-
mati (conduttore di massa
- conduttore di segnale -
conduttore PTT).

73
Fg . 5 - Disegno del cir-
cito stampato che il letto-
re dovrà realizzare per la
composizione della piastra
dello speech processor.

CABLAGGIO GENERALE Il contenitore dovrà essere necessariamente me-


tallico, sia per evitare la captazione di ronzii di
Il cablaggio generale dello speech processor è ri- bassa frequenza, sia per schermare il circuito
portato in figura 4. I connettori d'ingresso e di dello speech processor dall'alta frequenza genera-
uscita dovranno essere di tipo adatto a quelli cor- ta dal trasmettitore.
rispondenti del microfono, tenendo conto che, in Nel caso in cui si dovessero verificare dei ritorni
sede di cablaggio, si debbono rispettare con la di alta frequenza, pur avendo effettuato un'otti-
massima precisione i tre tipi di conduttori: quel- ma schermatura dell'intero montaggio, occorrerà
lo di massa, quello che conduce il segnale e quel- inserire, all'uscita dello speech processor un fil-
lo di comando PTT. tro in grado di impedire all'alta frequenza di ri-
L'alimentatore a 3 V è ottenuto per mezzo di tornare verso gli stadi di preamplificazione, cau-
due pile a torcia, di diametro elevato, da 1,5 V sando inneschi indesiderati. Il ritorno di alta fre-
ciascuna, collegate in serie fra di loro. li tipo quenza si verifica attraverso il cavo schermato che
di pila da 1,5 V di tipo più grosso rispetto a congiunge il trasmettitore con lo speech pro-
quello da 1,5 V che concorre alla formazione cessor.
dell'alimentatore a 9 V, deve alimentare i due Un filtro molto semplice, adatto allo scopo, può
diodi, LED (DLI-DL2) che assorbono maggior essere rappresentato da una induttanza da I mH
corrente degli integrati. collegata in serie con il segnale di bassa fre-

C6 = 100.000 pF (è
lo stesso di fig. 1)
ca = 100.000 pF
L2 L3 use C9 = 100.000 pF
R10 lll N @) C10 = 150.000 pF
C11 = 150.000 pF
R11 = 6.800 ohm
Rn1 < s co co c0 <812 I R12 = 6.800 ohm
L1-12-13 = vedi testo

Fig. 6 - Per i lettori più


esigenti e, soprattutto, per
coloro che posseggono una
voce molto grave, consi-
gliamo di realizzare questo
filtro, che è anche in gra-
do di impedire all'alta fre-
quenza di ritornare verso gli stadi di preamplificazione, causando inneschi indesiderati. Il trimmer H10 e il con-
densatore C6 sono gli stessi riportati nello schema elettrico di figura 1. Questo filtro deve essere inserito fra il
condensatore C6 di figura 1 e la presa d'uscita dello speech processor.

74
quenza e seguita da un condensatore da 1.000 pF, nelle fiere radiantistiche. Essi debbono essere così
collegato in parallelo alla linea stessa. modificati:
Volendo restringere anche la banda passante,
LI = togliere 72 spire
ciò risulta utile quando si trasmette in SSB, si
potrà realizzare il fltro passa-banda (300-2.100 L2 togliere 57 spire
Hz) riportato in figura 6. Questo filtro, oltre ad
eliminare i ritorni di alta frequenza, consente L3 togliere 72 spire
anche di sfruttare meglio il proprio trasmettitore. Il circuito di filtro deve essere inserito fra il con-
densatore C6 e la presa d'uscita dello speech pro-
cessor. Facciamo presente che il condensatore C6
e il trimmer potenziometrico Rl O di figura 6 sono
gli stessi riportati in figura 1.
In ogni caso l'aggiunta del filtro allo speech pro-
cessor costituisce un perfezionamento valido sol-
tanto per i più esigenti e per coloro che posseg-
RIF
gono una voce molto grave.

Fig. 7 - In questo disegno


riportiamo l'esatta distribu- USO DELLO SPEECH PROCESSOR
zione dei piedini dell'inte-
grato A4741. Il piedino 8 L'uso del compressore di dinamica si effettua re-
trovasi in corrispondenza golando accuratamente il trimmer potenziome-
della tacca di riferimento.
trico di sensibilità RI e il trimmer potenziome-
trico di profondità di modulazione RIO, tenendo
conto che un eccesso di sensibilità può condurre
ad una modulazione eccessivamente piatta e po-
co comprensibile, anche se consentirà una modula-
zione pressocché costante al 100%.
Al contrario, diminuendo la sensibilità, si diminui-
CIRCUITO DEL FILTRO sce la percentuale media di modulazione. Ecco
perché in pratica è necessario individuare, pa-
Il circuito di filtro riportato in figura 6 fa uso zientemente e attraverso successive prove e con-
di nuclei TOROIDALI da 88 mH. Questi nuclei troprove, un giusto compromesso tra la compren-
si possono acquistare presso i negozi specializza ti sibilità e la costanza della percentuale di mo-
nella rivendita di materiali per radioamatori e dulazione.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


L. 2.500
IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! ■ ■

d.

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
come è qui raffigurato. La sua potenza è dì 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

75
PROBLEMI
Disporre di una batteria in parallelo
alla stazione ricetrasmittente signifi-
ca avere una grande riserva di ener-
gia, soprattutto quando viene a man-
care la tensione di rete-luce, quando
si inserisce nella linea della stazione

LE un lineare, oppure quando la tensione


di rete subisce continue e notevoli
variazioni.

PAGINE Il principiante CB, mentre rivolge tutte le sue at-


tenzioni al!'apparato ricetrasmittente, all'antenna
e ai vari strumenti, dimentica spesso di control-
lare e analizzare l'efficienza del sistema di ali-

DEL ce
mentazione. Perché egli pensa che sia sufficiente
collegare al ricetrasmettitore e, talvolta, al li-
neare, un alimentatore stabilizzato per risolvere
completamente e senza inconvenienti il problema
dell'alimentazione. Poi, in pratica, ci si accorge
che l'alimentatore si surriscalda facilmente, e che
la tensione cala di valore, soprattutto quando al-
l'alimentatore viene collegato anche un piccolo
lineare originariamente non previsto. E si no-
tano anche talune oscillazioni di bassa frequenza,
specialmente quando si utilizzano circuiti integra-
ti nella sezione audio. Ma, ciò che è peggio, si
nota anche in trasmissione una buona dose di
ronz1o.
Questo breve elenco di elementi negativi non vuo-
le denunciare tutti gli alimentatori, invitando i
lettori a servirsi di alimentatori... superdotati, di
costo decisamente elevato e, il più delle volte, del
tutto superflui.
Ma il ricorso alla batteria in tampone, assai co-
mune fra i radioamatori, risulta sempre più che
giustificato.

LA BATTERIA IN TAMPONE

Chi dispone di una batteria in tampone all'ali-


mentatore, può vantarsi di possedere una riserva

76
DI ALIMENTAZIONE
di energia in grado di affrontare qualunque tipo QUALE BATTERIA UTILIZZARE
di ... fatica richiesto dalla stazione ricetrasmitten-
te. Inoltre la batteria in tampone permette di Anche questa può essere una seconda domanda
garantire la continuità dell'alimentazione anche che il lettore può porsi nel corso della lettura di
nell'eventualità di una interruzione della tensione questo articolo.
di rete, consentendo una assoluta stabilità della Rispondiamo subito che, in linea di massima, per
tensione continua di alimentazione anche in pre- i normali usi CB, intendendo con ciò l'eventuale
senza cli variazioni della linea e del carico, senza possibilità di alimentare anche un lineare di di-
dover ricorrere a sofisticati sistemi di stabilizza- screta potenza, tutte le batterie per autovetture
zione. Infine, dato che la batteria in tampone si possono essere vantaggiosamente utilizzate. E con
comporta come un condensatore di capacità ele- ciò vogliamo dire che si potranno tranquillamente
vatissima, essa elimina praticamente ogni ronzio utilizzare anche le batterie usate, cioé quelle
residuo introdotto dall'alimentatore. smontate dalle autovetture perché ritenute esau-
Eppure anche con la batteria in tampone si ma- rite.
nifestano taluni fatti negativi. Essi sono: il costo Il lettore deve tener conto infatti che nelle auto-
relativamente eccessivo della batteria (in parte vetture sono richiesti degli spunti di corrente no-
ammortizzabile dal minor costo di alimentazione), tevoli dal motorino di avviamento; accade così
l'ingombro della batteria stessa, l'esalazione di che una batteria considerata esaurita per usi au-
gas quando essa si trova sotto carica e la neces- tomobilistici, sarà in grado di fornire ancora per
sità di sistemare la batteria in un luogo sufficien- anni, soprattutto se conservata in luoghi ripara-
temente ventilato, quando la si vede riscaldare, ti dal cielo, correnti elettriche dell'ordine di
3-10 A, che sono più che sufficienti per gli usi
proteggendo eventuali oggetti circostanti.
amatoriali.
In ogni caso si dovranno scartare quelle batterie
usate nelle quali l'esaurimento è attribuito ad ele-
PERCHE' UNA BATTERIA IN TAMPONE?
menti in cortocircuito, perché solo in questi casi
la batteria non è più in grado di fornire la ten-
Il lettore si chiederà a questo punto che cosa si- sione nominale.
gnifichi esattamente mettere una batteria in tam-
pone. Infatti molti ritengono, assai semplicisti-
camente, che sia sufficiente collegare la batteria COME COLLEGARE LA BATTERIA
in parallelo all'alimentatore, rispettando ovvia-
mente le polarità dell'una e dell'altro. Ma questo E veniamo ora al nocciolo della questione, cioé
sistema può essere accettato con quei tipi di ali- al modo con cui si debbano effettuare i collega-
mentatori nei quali la corrente massima può es- menti fra alimentatore, batteria e ricetrasmetti-
sere controllata, in modo che essi siano in gra- tore.
do, al limite, di lavorare in cortocircuito senza Lo schema completo di tale collegamento è ri-
provocare danni. Per tutti gli altri alimentatori, portato in figura 1.
invece, se non si prendono particolari precauzioni,
In pratica il ricetrasmettitore risulta normalmen-
si possono verificare correnti di carica della bat-
te collegato all'alimentatore stabilizzato; dagli
teria eccessive che, oltre a non andar bene per
stessi morsetti dell'alimentatore escono due fili
la batteria stessa, danneggerebbero l'alimentatore.
conduttori, che svolgono il compito di condurre
La soluzione in questi casi è abbastanza sempli- o prelevare corrente dalla batteria, a seconda
ce. Perché è sufficiente fare in modo che, per che la tensione di questa risulti inferiore a quella
mezzo di un diodo e di una resistenza, la corren- dell'alimentatore, oppure superiore.
te cli carica risulti limitata, lasciando invece alla Sulla linea della tensione positiva risultano in-
batteria la piena possibilità di fornire tutta la seriti, tra loro in parallelo, il diodo D 1 e la lam-
corrente di cui ha bisogno il circuito. pada LP. Questo accorgimento consente di ef-

77
IN T .
A P ER TO
ALIMENTATORE RX-TX
12-14V

COMPONENTI
_,., I T
-01

vor
,~ LP = lampada di carico per autovetture
@ (12V- 20 W)
BATT-
@ -- I + D1 = autodiodo (di qualsiasi tipo)
Voltmetro = di tipo per correnti continue
(20 V fondo-scala)

Fig. t - Schema completo del collegamento della batteria in tampone. Come si può notare, il collegamento si ef-
fettua derivando due fili conduttori dai morsetti dell'alimentatore e collegando ad essi i morsetti di una batteria
per auto a 12V. Il voltmetro può essere indifferentemente collegato in parallelo ai morsetti della batteria, oppure
in parallelo alla linea di utilizzazione della stazione ricetrasmittente. Il diodo Dt e la lampada LP, che rappresen-
tano un particolare accorgimento tecnico, sono collegati in serie con la linea di alimentazione positiva.

l
ALIMENT
13<14V

I
INT. APERTO
coRTE ,
CARICA -
BATTERIA /
I

Fig. 2- Questo schema interpreta il concetto di ricarica della batteria tramite l'alimentatore della stazione ri--
cetrasmittente. Questo processo, che avviene quando il ricetrasmettitore è spento, costringe la corrente dell'ali-
mentatore a raggiungere la batteria attraverso fa lampada LP, che funge da resistenza limitatrice di corrente.
La corrente non può invece attraversare il diodo Dt, perché questo risulta potarizzato inversamente. La lampada
LP si accende debolmente, oppure non si accende del tutto durante il processo di carica della batteria.

78
fettuare la carica della batteria con una corren- risulterà particolarmente scarica. E tale evidenza
te di intensità limitata. Infatti, durante la fase verrà interpretata quasi come uno stato di allar-
di carica dell'accumulatore, corrispondente al pe- me, che imporrà una ricarica normale della batte-
riodo in cui il ricetrasmettitore è commutato in ria senza pretendere da essa alcuna erogazione di
ricezione, oppure l'intero apparato è addirittura corrente.
spento, la corrente che fluisce dall'alimentatore
verso la batteria non può attraversare il diodò
D1, perché questo risulta polarizzato inversa- FASE DI SCARICA DELLA BATTERIA
mente.
La corrente dunque è costretta ad attraversare La fase di scarica della batteria, cioé la condizio-
la lampadina LP che, in tal caso, non rappresen- ne di alimentazione tramite batteria del ricetra-

INT.
APERTO
ALIMENT.
g° 13:14V

INT. CHIUSO

Fig. 3 - La fase di scarica della batteria,


. ________ ..,.. cioè la condizione di alimentazione tra-
I ALIM. RX-TX mite batteria del ricetrasmettitore, sia
nel caso di forti assorbimenti di corren-
te, sia in mancanza della tensione di re-
te-luce (interruttore aperto dell'alimen-
tatore), avviene attraverso il diodo D1
che, in questo caso, risulta polarizzato
direttamente. La batteria cede potenza
anche con l'alimentatore spento (inter-
ruttore chiuso del ricetrasmettitore).

ta una lampadina-spia, ma una resistenza limi- smettitore, sia nel caso di forti assorbimenti di
tatrice di corrente. corrente, sia in mancanza della tensione di rete,
Questa considerazione si estende ovviamente al avviene attraverso il diodo D1 che, in questo ca-
caso in cui la batteria risulti leggermente scarica so, risulta polarizzato direttamente, così come in-
perché, in caso contrario, se la tensione della dicato in figura 3. L'unico effetto, che si verifica
batteria e quella dell'alimentatore hanno lo stes- su di esso, sarà quello di una caduta di tensione
so valore, non si verifica alcun processo di carica di 0,6-0,7 V, che porterà la tensione di alimen-
della batteria stessa. Non ci si deve comunque a- tazione sui terminali del ricetrasmettitore al va-
spettare che la lampada LP si illumini durante lore di 12 V, tenendo conto che quella presente
il processo di carica della batteria, perché la ten- sui morsetti di una batteria carica è di 12,6 V
sione ad essa applicata risulterà solamente pari circa. In tal caso attraverso la lampada LP scor-
alla differenza fra il valore di tensione dell'ali- rerà soltanto una piccolissima corrente, del tutto
mentatore e quello della batteria, cioé risulterà trascurabile rispetto a quella del diodo. La lam-
di valore assolutamente insufficiente a provocarne padina dunque rimarrà spenta poiché la tensione
l'illuminazione. Tutt'al più la lampada LP po- misurabile sui suoi terminali sarà di 0,6 V appena.
trà accendersi debolmente quando la batteria In figura 4 viene riassunto tutto il processo di

79
==· I
IN T.
CHIUSO ALIMENT. RX TX AMPL.LIN.
a

I
I
INT.
CORRENTE I CHIUSO
CRIC I
BATTERIA / 11 :
- - - -LIM_RX_[
- -- --

----------

CORRENTE
RISERVA
RX-TX

Fig. 4- In questo schema vengono sintetizzati i due concetti fondamentali dei due diversi processi di carica e
scarica della batteria. Le linee tratteggiate simbolegglano i due tipi di correnti già analizzati negli schemi di fi-
gura 2 e di figura 3. Ma con questo disegno si vuol anche far intendere al lettore che l'alimentatore non è suf-
ficiente ad alimentare il ricetrasmettitore quando a questo viene accoppiato un amplificatore di potenza. La bat-
teria d'auto a 12 V risolve brillantemente il problema.

o o
RADIATORE
ISOLATO
2
+
ALIM. E
BATT. GRC DI UTILIZZ.

o
»
2 4

o o

Fig. 5 - Piano costruttivo del sistema di inserimento in una- stazione ricetrasmittente della batteria-tampone. Con-
trariamente a quanto indicato nello schema elettrico di figura 1, lo strumento indicatore è in questo caso inserito
in parallelo alla llnea di alimentazione del circuito di utilizzazione. Ma il voltmetro può essere indifferentemente
inserito anche in parallelo ai morsetti della batteria.

80
carica e scarica della batteria. Le linee tratteg- tificazione della tensione degli alternatori. An-
giate infatti simboleggiano i due tipi di corrente. che questo componente potrà essere acquistato
Facciamo notare che, durante la fase di scarica presso un demolitore d'auto a prezzo irrisorio.
della batteria in tampone, anche l'alimentatore La caratteristica principale del diodo D 1 è quel-
,tabilizzato contribuisce all'alimentazione dell'ap- la di sopportare correnti elettriche di valore ele-
parecchiatura. La batteria in tampone intervie- vato, mentre non tollera tensioni elettriche di va-
ne praticamente soltanto nel caso in cui all'ali- lore generalmente superiore ai 50 V.
mentatore vengano richieste correnti superiori al- Come è dato a vedere in figura 5, il diodo DI
le proprie... forze. E questo è il caso tipico del- dovrà essere incastrato in una piastra metallica
l'impiego di un amplificatore lineare durante la con funzioni di aletta di raffreddamento. Questo
trasmissione. elemento radiante potrà essere di rame, ferro o
alluminio.
Supponendo che il diodo D 1 venga interessato da
REALIZZAZIONE PRATICA una corrente di 10 A, la sua dissipazione di po-
tenza elettrica sarà di 6-7 W, cioé il prodotto di
Il progetto dell'inserimento di una batteria in 0,6-0,7 V per 10 A. Ecco perché il radiatore ri-
tampone nella stazione ricetrasmittente risulta sulta necessario.
per tutti estremamente semplice da realizzare e, La lampada LP è una comune lampadina per uso
quel che più conta, assolutamente economico. automobilistico e per essa vogliamo ritenere che
La batteria, infatti, potrà essere acquistata di se- non sussistano problemi di reperibilità.
conda mano, presso un elettrauto o un demolitore Un elemento accessorio è costituito dal voltme-
d'auto. tro, che potrà essere inserito, a piacere, sia in
Il componente chiave del progetto è rappresen- parallelo ai morsetti della batteria, così come in-
tato dal diodo D 1, che viene normalmente de- dicato nello schema elettrico di figura 1, sia in
nominato autodiodo, perché inserito nel circuito parallelo ai circuiti di utilizzazione, così come
elettrico delle autovetture quale elemento di ret- indicato nello schema pratico di figura 5.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
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... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

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retti n. 52.

81
METRONOMO

con
transistor
■ ■ ■

ungrunzuone
Attualmente, coloro che necessitano di uno stru- necessario cambiare la posizione della massa del
mento per scandire il tempo, non si rivolgono più pendolo lungo l'asse di sostegno.
ai metronomi meccanici tradizionali, ma verso Bastano dunque questi due primi svantaggi del
quelli elettronici, più moderni, assai più pratici, metronomo classico per indirizzare tutti i nuovi
di minor costo e meno ingombranti. studenti di musica verso il metronomo elettro-
nico, che permette di ottenere le stesse prestazioni
Come molti sapranno, il metronomo classico, di
ad un costo decisamente inferiore e senza gli in-
tipo meccanico, era costituito da un pendolo azio-
convenienti ora ricordati.
nato da una molla. Questo apparecchio emetteva
I metronomi elettronici risultano inoltre molto
un battito ben accentuato ad ogni periodo e ser-
più maneggevoli e possono funzionare in qualun-
viva a valutare acusticamente il tempo durante que posizione, contrariamente a quanto avviene
lo studio di qualsiasi strumento musicale. per i metronomi meccanici che sono sensibili
Esso tuttavia presentava due grossi svantaggi; il alle vibrazioni e agli urti.
primo era quello di provvedere periodicamente
alla ricarica della molla, con l'evidente rischio
che questa rimanesse scarica nel momento in cui OTTIMA STABILITA'
il metronomo diveniva più necessario. Il secondo
svantaggio era rappresentato dalla scomoda re- Già da tempo l'elettronica ha cercato di togliere
golazione del periodo del battito, per il quale era lo scettro della nozione del tempo al vecchio pen-

82
L'ORDINAMENTO DEI SUONI DEL TEMPO COSTITUISCE ELEMENTO INDI-
SPENSABILE PER TUTTI COLORO CHE STUDIANO LA MUSICA O LA
DANZA. CON QUESTO STRUMENTO IL TEMPO VIENE SCANDITO TRA-
MITE I BATTITI SONORI EMESSI DA UN ALTOPARLANTE. LA FREQUEN-
ZA DEI BATTITI PUO' ESSERE REGOLATA PER MEZZO DI UN POTEN-
ZIOMETRO.

dolo galileiano, riuscendovi però a costo di note- porta ad un potenziale intermedio determinato
voli complessità circuitali, dovute soprattutto alla dalla geometria di costruzione.
necessità di una stabilizzazione della temperatu- Applicando una tensione anche all'emittore, fin-
ra e delle varie tensioni utilizzate dal circuito. ché questa non supera la tensione interna, la giun-
Recentemente, l'introduzione delle tecniche digi- zione emittore-sbarretta si comporta come un dio-
tali e quella dei MOS, ad alta integrazione, han- do polarizzato inversamente, senza che alcun flus-
no permesso di ottenere circuiti che misurano il , so di corrente elettrica attraversi la giunzione.
tempo con notevole precisione, nonostante la re- Ma quando la tensione esterna supera quella in-
lativa semplicità circuitale. terna, la giunzione si comporta come un diodo
L'uso di tali circuiti in un metronomo non risulta polarizzato direttamente, che è in grado di con-
tuttavia ancora consigliabile, dato il costo dei durre la corrente.
componenti e l'eccessiva complessità circuitale. A questo punto cessa il paragone con il potenzio-
D'altra parte, in un metronomo, sarebbe assurdo metro, perché occorre tener presente che la sbar-
pretendere esagerate precisioni e ciò consiglia retta è composta da materiale semiconduttore, for-
di aggirare l'ostacolo ricorrendo a nuovi compo- temente drogato, per cui il passaggio di corrente
nenti analogici come i transistor unigiunzione, provoca una variazione della resistenza fra emit-
che permettono di raggiungere stabilità ottime tore e base 1. Tale fenomeno provoca un inne-
con circuiti estremamente semplici e privi di e- sco del transistor e la giunzione rimane in condu-
lementi critici. zione anche se si abbassa il valore della tensione
esterna al di sotto del valore di soglia tipica ori-
ginana.
IL TRANSISTOR UNIGIUNZIONE La diseccitazione si verifica soltanto quando la
corrente di emittore scende al di sotto di un cer-
Il transistor unigiunzione, che già molti nostri to valore di automantenimento.
lettori conoscono per averlo montato in vari pro- Questa particolare caratteristica d'innesco con-
getti, è un dispositivo a semiconduttore dotato di sente di realizzare con estrema semplicità degli
una singola giunzione, anziché di due, come av- oscillatori a rilassamento, che risultano soprattut-
viene nei comuni transistor. to assai stabili in quanto il transistor non risente
Tale giunzione viene ricavata in una sbarretta di in misura notevole delle variazioni di temperatu-
materiale semiconduttore (silicio) di tipo N, in ra.
una posizione intermedia, mediante una punta di
alluminio. Le estremità della sbarretta di silicio
fanno capo a due elettrodi denominati BASE 1 CIRCUITO DEL METRONOMO
e BASE 2, mentre la punta di alluminio viene
chiamata EMITTORE. In base a questa struttu- Il progetto del nostro metronomo elettronico, ri-
ra fisica, il transistor unigiunzione può essere pa- portato in figura 2, è appunto basato sul princi-
ragonato ad un potenziometro il cui cursore è pio dell'oscillatore a rilassamento.
rappresentato dall'emittore. Il circuito comprende, oltre al generatore di no-
Alimentando con una certa tensione le due basi ta, anche un alimentatore, che preleva dalla rete-
del transistor, facendo in modo che la base B2 ri- luce, tramite il trasformatore di alimentazione
sulti positiva rispetto alla base Bl, l'emittore si Tl, l'energia necessaria al proprio funzionamento.

83
R1
R5

24vIlP1

+ +
S1

C1 c2 P

T1

Fig. 1- Il progetto del metronomo elettronico è formato Resistenze


da due parti principali: quella alimentatrice da rete-luce
e quella del generatore acustico pilotato dal transistor R1 = 2.000 ohm
unigiunzione UJT. R2 = 22.000 ohm
R3 = 150.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R4 = 470.000 ohm
R5 = 330 ohm

COMPONENTI Varie
UJT = 2N2646
T1 = trasf. d'alimentaz. (sec.: 24 V - 4 mA -
10 W)
Condensatori
DI - D2-D3-D4 = 4x10D4
C1 = 100 F - 50 VI. (elettrolitico) LP1 = lampada spia (24 V)
C2 100 F - 50 VI. (elettrolitico) AP = altoparlante da 30 ohm circa
c3 10 F - 25 VI. (elettrolitico) S1 = interrutt. a slitta

La bassa tensione prelevata dall'avvolgimento se- re elettrolitico C3 si carica inizialmente attraverso


condario di Tl viene sottoposta a processo di le resistenze R2-R3-R4.
raddrizzamento tramite il ponte a quattro diodi Quando la tensione presente sui terminali del
al silicio D1-D2-D3-D4. Successivamente la ten- condensatore elettrolitico C3 raggiunge il valore
sione viene livellata per mezzo di un filtro di ti- della tensione di innesco del transistor unigiun-
po a « pgreca » rappresentato dalla resistenza Rl zione UJT, il circuito emittore-base 1 diviene
e dai due condensatori elettrolitici C1-C2. conduttore e i1 condensatore elettrolitico C3 si
A valle di tale filtro è dunque presente la tensio- scarica, molto rapidamente, attraverso l'altopar-
ne di alimentazione continua necessaria per il lante AP producendo un caratteristico ... toc! Suc-
funzionamento del nostro metronomo. cessivamente, una volta avvenuta la scarica del
condensatore elettrolitico C3, inizia un nuovo ci-
clo di carica-scarica, con la conseguente produ-
IL GENERATORE ACUSTICO zione di un nuovo battito sonoro.
La frequenza dei battiti può essere variata, entro
Il generatore acustico è pilotato dal transistor certi limiti, regolando il perno del potenziometro
UJT, che consente di effettuare la scarica perio- R3, sul quale verrà applicata una manopola di re-
dica del condensatore. In pratica, il condensato- golazione. A coloro che hanno avuto modo di co-

84
S1

T1

RETE

Fig. 2 - Il cablaggio del metronomo elettronico può es- noscere il classico metronomo meccanico poss1a-
sere comunque eseguito ed inserito in qualsiasi tipo mo dire che questa manopola rappresenta il pe-
di contenitore, di materiale isolante o conduttore. E' so scorrevole lungo l'asta oscillante del vecchio e
ovvio che le dimensioni dell'apparato risulteranno ine-
vitabilmente condizionate dalle dimensioni dell'altopar- tradizionale strumento.
lante e da quelle del trasformatore di alimentazione. Con i valori da noi citati nell'elenco componenti,
la frequenza dei battiti può variare tra le 42 e
208 battute al minuto, corrispondenti ai tempi
musicali che vanno dal molto «largo» al « pre-

a,n sto ».

BATTUTE TEMPO
e'<'es
42- 69 Largo
69- 98 Larghetto
98- 125 Adagio
125- 154 Andante
Fig. 3 - Questo disegno permette di individuare l'esatta
disposizione degli elettrodi uscenti dal transistor uni- 154 - 180 Allegro
giunzione, purché si prenda come elemento di riferi- 180 - 208 Presto
mento la piccola tacca metallica uscente dall'involucro
metallico.
Il valore delle battute può essere comunque facil-
mente cambiato sostituendo, con altri, i valori da

85
noi attribuiti ai componenti della rete di temporiz- dipende essenzialmente dal rendimento dell'alto-
zazione, cioè R2-R3-R4-C3. Per chiarire meglio parlante.
questo concetto riportiamo. a pagina 85, una Il cablaggio del circuito potrà essere effettuato
tabella nella quale vengono indicate le corrispon- prendendo spunto dal piano costruttivo di figura
denze tra i diversi tempi musicali e le hattute al 2.
minuto. Non esistono componenti critici degni di nota.
Il transistor unigiunzionc, infatti, potrà essere di
qualsiasi tipo perché, eventualmente, basterà ef-
COSTRUZIONE DEL METRONOMO fettuare un certo aggiustamento della resistenza
R2 per ottenere l'esatta escursione del tempo dal-
Il montaggio del metronomo potrà avvenire al- le 42 alle 208 battute al minuto.
l'interno di una qualsiasi cassetta metallica o iso- Nel nostro prototipo abbiamo scelto per UJT il
lante. Le dimensioni di questa verranno princi- noto transistor 2N2646, principalmente per la
palmente suggerire dalla misura dell'altoparlante sua diffusione ed economicità.
adottato e dall'ingombro del trasformatore di a- La disposizione dei terminali, valida anche per
limentazione T1. gli altri transistor unigiunzione, è riportata nel
L'impedenza dell'altoparlante dovrà avere un va- disegno di figura 3. La tacca di riferimento, ri-
lore compreso tra 8 e 32 ohm. In ogni caso oc- cavata sull'involucro del componente, non con-
correrà ricordare che l'intensità sonora del tocco cede equivoci sull'individuazione dei tre elettrodi.

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MISURA DELLE
CAPACITA' ELEVATE
da 5 microF a 500 microF

Aumentando il valore capa-


citivo del condensatore in
prova, aumenta la deviazione
dell'indice dello strumento.

Anche il tester più... universale di tutti non può zione dell'indice ottenuta con una tabella di con-
eseguire qualsiasi tipo di misura elettrica. versione, inserita nel manuale di accompagna-
Per esempio, non può effettuare, con sufficiente mento dello strumento, allo scopo di conoscere il
precisione, misure di valori capacitivi troppo ele- valore capacitivo del condensatore in prova.
vati. Praticamente si cerca di sfruttare la versatilità
La maggior parte dei manuali di corredo dei te- del tester per utilizzarlo come un galvanometro
ster, infatti, consiglia di servirsi dello strumento balistico, anche se ciò comporta inevitabilmente
in qualità di ohmmetro, per misurare la massima notevoli inesattezze. Infatti, prima di effettuare
deviazione istantanea dell'indice quando i puntali la prova, ci si deve accertare che il condensatore
del tester vengono collegati con i terminali di un di capacità incognita sia completamente scarico,
condensatore in esame. E dopo questa operazio- in modo da valutare l'intera corrente di carica
ne, che evidentemente non rispetta alcun rigore del condensatore e, da questa, risalire al valore
tecnico, si deve confrontare l'entità della devia- capacitivo.

88
PER MISURARE CON SODDISFACENTE PRECISIONE I VALORI CAPACI-
TIVI ELEVATI DI QUALSIASI TIPO DI CONDENSATORE, ANCHE ELET-
TROLITICO, IL COMUNE TESTER NON BASTA, OCCORRE INVECE U-
NO STRUMENTO COME QUELLO PRESENTATO E DESCRITTO IN QUE-
STE PAGINE, CHE E' DI FACILE REALIZZAZIONE E MOLTO ECONO-
MICO.

E' ovvio che il maggiore svantaggio, che deriva alimentazione raddrizzata, a semplice o a doppia
da questo sistema di misura dei condensatori, sca- semionda, durante la fase ascendente della se-
turisce dalla mancanza di stabilità del metodo di mionda si otterrà la carica del condensatore,
indicazione, perché l'indice raggiunge rapidamen- mentre durante la fase discendente si verificherà
te un certo valore ed altrettanto rapidamente ri- la sua scarica attraverso la resistenza di carico.
torna verso lo zero iniziale. La tensione presente sui terminali del condensa-
Per evitare questa forma di compromesso di va- tore, quindi, non è più perfettamente continua,
lutazione dei condensatori, alla quale ricorre la ma presenta una ondulazione che, come si sa,
maggior parte dei nostri lettori principianti, ab- prende il nome di « ripple ».
biamo ritenuto opportuno presentare un progetto E poiché il ripple dipende dal valore capacitivo
di strumento assai semplice ed economico, in gra- del condensatore in esame, è ovvio che, misuran-
do di misurare, con soddisfacente precisione, i va- do una grandezza elettrica in qualche modo col-
lori capacitivi dei condensatori di qualunque ti- legata con questo valore di tensione, si può risa-
po, anche elettrolitici, di valori compresi fra lire al reale valore capacitivo del condensatore.
5 F e 500 F, senza dover ricorrere a misure
di tipo balistico che, inevitabilmente, forniscono
indicazioni non precise e difficilmente controlla- ANALISI DEL CIRCUITO
bili.
Osservando il progetto di figura 1, il lettore po-
trebbe avere una prima impressione negativa per
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO quanto riguarda l'apparente eccessivo numero di
componenti elettronici.
Il principio di funzionamento su cui si basa il Eppure il circuito è di una semplicità estrema,
progetto del nostro capacimetro riportato in f- perché la maggior parte delle resistenze e dei
gura 1 è assolutamente diverso da quello dei trimmer, che concorrono alla formazione del cir-
normali tester. Nel nostro strumento infatti si mi- cuito, servono esclusivamente alla commutazione
sura il valore del « ripple » o, più precisamente, di gamma, in modo da poter estendere la misura
quello della tensione fisicamente legata al valore dei valori capacitivi fra 5 F e 500 F (indice
del ripple. E questo valore viene ottenuto colle- fondo-scala).
gando un carico prestabilito ad un condensatore Per comprendere il funzionamento del circuito
alimentato con una tensione raddrizzata. Infatti, di figura 1 supponiamo che il commutatore mul-
come è noto, ogni condensatore, di qualsiasi va- tiplo S2 si trovi in posizione 5 F, mentre il
lore capacitivo, alimentato con una tensione rad- commutatore doppio S3 si trovi in posizione
drizzata, si carica sino al valore di picco di tale TEST (misura).
tensione e sui suoi terminali, dopo un transitorio Collegando sugli appositi morsetti, cioé sull'ap-
iniziale, è presente una tensione perfettamente posita presa polarizzata, un condensatore in pro-
continua. va CX, si otterrà un certo ripple, dovuto al fatto
Tuttavia, collegando in parallelo a tale conden- che il condensatore in prova viene alimentato at-
satore una resistenza di carico, il condensatore traverso le resistenze R1-R2-R3 e il diodo D5
tende a scaricarsi in misura tanto più veloce da una tensione pulsante e che il condensatore
quanto minore è la capacità del condensatore. tende a scaricarsi attraverso le resistenze R2-R3
In ogni caso, essendo presente una tensione di e la lampada LP, che svolge nel circuito la du-

89
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I-

vi

90
RETE

Fig. 2 - 11 piano costruttivo del capacimetro suggerisce R7 100 ohm -


2 W
al lettore la realizzazione di un circuito stampato, R8 50 ohm-2 W (trimmer)
che è il solo in grado di semplificare e razionalizzare
R9 22 ohm-2 W
il compito del lettore. Si faccia bene attenzione nell'in-
serire i diodi D1-D2-D3-D4-D5, perché questi compo-
R10 5 ohm -
2/W (trimmer)
nenti sono di tipo polarizzato. Il microamperometro deve R11 10 ohm-2 W
essere adatto per la misura di piccole correnti continue. R12 10.000 ohm -
4 W (potenz. a variaz.
lin.)
R13 9.500 ohm - 1/2W

<
c1
R1
=

=
COMPONENTI
50 uF - 15 VI (elettrolitico)

1 ohm - 2 W
R14
R15

D5
LP
6.800 ohm- 1/4W
1.000 ohm- 1/2W

D1-D2-D3-D4 = 4 x 10D4 (diodi raddriz. al silicio)


= BY126 (diodo al silicio)
= 3 V - 0,3 A
R2 = 500 ohm- 2 W (trimmer) S1 = interrutt.
R3 = 1.000 ohm- 2 W S2 = comm. mult. (2 vie- 5 posizioni)
R4 = 200 ohm- 2 W (trimmer)
R5
S3 = comm. mult. (2 vie - 2 posizioni)
= 220 ohm - 2 W
R6 50 ohm - 2 W (trimmer) LA 50 4- fondo-scala
=
T1 = trasf. d'alimentaz. (220/3 V - 1,2 A)

91
Fig. 3- Disegno del circuito stampato proposto per la Questa tensione, essendo una diretta conseguenza
composizione di parte del montaggio del capacimetro
per misure di condensatori ad elevata capacità.
del valore del ripple, risulta di tipo pulsante. Essa
viene misurata da un apposito circuito composto
dal condensatore elettrolitico Cl, dalle resistenze
R12-R15, dai diodi D1-D2-D3-D4 e dallo stru-
mento milliamperometrico A.
Questo circuito rettifica praticamente il segnale
prelevato sui terminali delle resistenze R2-R3, in
modo da rendere leggibile il valore della tensio-
ne su uno strumento adatto per misure di corren-
ti continue.
Allo scopo di permettere la taratura del fondo-
scala dello strumento indicatore, abbiamo inse-
rito nel circuito il potenziometro R12, che è di
tipo a filo, del valore di 10.000 ohm -4 W e a
variazione lineare.
Questo potenziometro verrà regolato commutando
MICROFARAD
l'interruttore S3 in posizione CAL. (calibrazione)
e facendo in modo che l'indice dello strumento
indicatore raggiunga il fondo-scala.
Fig. 4- Sopra la scala originale del microamperometro, Si tenga presente che le resistenze R13-RI4 fun-
il lettore dovrà applicare, dopo averla ridisegnata, la gono da elementi di shunt per lo strumento; esse
piccola scala riportata in questa figura, che permette
di effettuare letture di valori capacitivi compresi fra
potranno richiedere degli eventuali ritocchi in
5 F e 500 F. funzione del tipo di strumento indicatore utiliz-
zato, in modo da riuscir sempre ad inviare a
fondo-scala l'indice dello strumento indicatore
per mezzo del potenziometro R12.

TARATURA DELLO STRUMENTO

Per poter utilizzare il capacimetro presentato e


plice funzione di lampada spia e di elemento di descritto in queste pagine, occorre provvedere al-
carico del condensatore in prova. la taratura delle varie portate. E per raggiunge-
Possiamo concludere dicendo che sui terminali re tale scopo ci si dovrà procurare almeno 5
delle resistenze R2-R3 si stabilizza una tensione condensatori di valore capacitivo preciso, cioé
di valore tanto più grande quanto più grande è 5-20- 50- 200- 500 F.
il valore capacitivo del condensatore in prova Ciascuno di questi cinque condensatori verrà
CX. collocato, uno alla volta, sui morsetti del circuito

92
di figura 1 contrassegnati con la sigla CX IN figura 4 permette di effettuare letture di valori
PROVA. Se si tratta di condensatori normali, il intermedi. Tuttavia, per conferire al capacimetro
senso di inserimento del componente sui mor- una maggiore precisione, sarà bene procedere
setti non assume alcuna importanza. Trattando- nella taratura con un ulteriore numero di misure
si invece di condensatori elettrolitici, questi do- di condensatori campione, effettuando le mano-
vranno essere inseriti in modo che il terminale vre già menzionate e seguendo direttamente sulla
negativo risulti applicato al morsetto negativo, scala dello strumento la deviazione dell'indice e
il terminale positivo del condensatore al morsetto la sovrapposizione esatta di questo con l'indica-
positivo. zione numerica ottenuta nella piccola scala di
Per ciascun condensatore occorrerà controllare figura 4.
l'esatta deviazione dell'indice dello strumento a
fondo-scala, commutando S3 sulla posizione CAL
e regolando il potenziometro R12. Una volta ot- COSTRUZIONE DEL CAPACIMETRO
tenuta la condizione di fondo-scala, si commuta
S3 nella posizione TEST. e si regola il corrispon- La costruzione del capacimetro si effettua tenen-
dente trimmer di taratura (R2-R4-R6-R8-R10), do sott'occhio il piano costruttivo di figura 2.
anche questa volta in modo da costringere l'in- Osservando questo disegno, il lettore potrà ar-
dice dello strumento a raggiungere il fondo-scala. guire che si tratta di una costruzione assai sem-
Questa operazione dovrà essere ripetuta per tutte plice e non troppo impegnativa. Soprattutto per-
le portate, inserendo sui morsetti dello strumen- ché risultano completamente assenti i componenti
to i vari condensatori di capacità nota e precisa. elettronici attivi come, ad esempio, i transistor,
Quando S2 è commutato su 5 F, sui morsetti gli integrati, i FET, ecc.
deve essere inserito un condensatore da 5 F e Gli unici componenti che necessitano di parti-
il trimmer da regolare è R2; quando S2 è com- colari precauzioni in fase di montaggio sono
mutato su 20 F, sui morsetti dello strumento rappresentati dai diodi raddrizzatori al silicio
deve essere inserito un condensatore da 20 F, D1-D2-D3-D4-D5, per i quali occorrerà rispet-
mentre il trimmer da regolare è R4. tare il verso di inserimento nel circuito, così co-
Queste stesse operazioni vengono ripetute per le me esso è chiaramente indicato, tramite una fa-
successive portate fino a quella di 500 uF. scetta, nel piano costruttivo di figura 2.
A questo punto la taratura del capacimetro po- Volendolo, il lettore potrà comporre il circuito
trebbe considerarsi ultimata, dato che basterà ri- stampato riportato in figura 3 che, ovviamente,
portare sulla scala del microamperometro il dise- garantisce una maggiore precisione tecnica, una
gno di figura 4, che permette una diretta lettura razionale distribuzione dei componenti e una buo-
dei valori capacitivi dei condensatori sottoposti na compattezza di questi. Il circuito stampato
ad esame a seconda dello spostamento dell'indi- inoltre scongiura in massima parte le possibilità
ce del microamperometro. La scala disegnata in di errori di cablaggio.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


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Caratteristiche
Circuito a due canali (note alte e basse) con
regolazioni indipendenti per ciascun canale.
Potenza massima di 660 W a 220 V.
Alimentazione in alternata da rete-luce.

La scatola di montaggio costa L. 8.500. Le rich


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93
IL RIVERBERO
ELETTRONICO

L'effetto di riverbero è attualmen-


te adottato dalla maggior parte
degli esecutori di musica leggera
ed anche da coloro che vogliono
aggiungere alla musica riprodot-
ta un tocco di modernità.

li parallelismo tra musica ed elettronica diviene cali, potrà servire anche per creare il famoso
sempre più stretto col passare del tempo. Ed oggi « effetto cattedrale» della musica riprodotta.
non esistono quasi più coloro che si esibivano un Perché con esso è possibile raggiungere una nuo-
tempo con lo strumento musicale classico o in un va dimensione musicale, la dimensione spazio, si-
assieme orchestrale senza provvedere all'amplif- mulando, anche in un ambiente di media gran-
cazione dei suoni e senza arricchirli con effetti dezza, quell'effetto di riverbero, o di rimbombo,
speciali. che si verifica in una grande sala di concerti o in
Lo scopo di questo articolo consiste nel fare en- una cattedrale.
trare in possesso il lettore, appassionato di chi-
tarra o di altro strumento elettronico, di un'uni-
tà di riverbero, di notevole costo commerciale, ECO O RIVERBERO
con una modesta spesa, perché anche questa vol-
ta si tratta di un'autocostruzione semplice ed in- Prima di addentrarci nel vivo dell'argomento, de-
teressante. sideriamo porre brevemente l'accento sul signi-
Il dispositivo di riverbero, tuttavia, oltre che es- ficato fisico dell'effetto di riverbero che, assai
sere utilizzato in coppia con gli strumenti musi- spesso, viene confuso con l'effetto eco, che è un

94
fenomeno del tutto simile ma che si manifesta Soltanto in questo caso si parla di effetto di river-
con effetti fisiologici diversi. bero, che risulta essere un prolungamento del
Vogliamo innanzitutto premettere che il suono suono dovuto a processi di riflessioni multiple e
è composto da una sequenza di onde di compres- non a suoni distinti come avviene per il fenome-
sione e di rarefazione dell'aria, che si propaga no «eco».
nello spazio soltanto attraverso un mezzo por-
tante, solido, liquido o gassoso.
UN EFFETTO DIMENSIONALE
Il movimento del suono avviene secondo le leggi
delle onde elastiche ed esso si propaga con una
Possiamo dunque concludere dicendo che il ri-
velocità che dipende dalla densità del mezzo
verbero costituisce un effetto dimensionale della
portante.
musica, perché esso fornisce l'idea delle dimen-
Nell'aria, come è noto, in condizioni normali, sioni dell'auditorio, conferendo alla musica, pro-
cioé non nell'aria rarefatta o compressa, la velo- veniente dal vivo o da una riproduzione elettro-
cità di propagazione del suono è di 331 metri al nica, un diverso ... sapore, che viene chiaramente
secondo. Ciò in pratica significa che un ascoltato- percepito anche da orecchi non musicalmente
re, dislocato a 331 metri di distanza dalla sor- preparati e maggiormente gustato dai più ap-
gente sonora, percepisce il suono dopo un minuto passionati.
secondo dal momento in cui esso è stato realmen- Purtroppo nei normali ambienti domestici il ri-
te emesso. verbero non è rilevabile, soprattutto a causa delle
Talvolta può verificarsi il caso particolare che la modeste dimensioni delle stanze e della presenza
sorgente sonora e l'ascoltatore coincidano, cioé di mobilio e tappezzerie, che provocano un no-
può accadere che lo stesso ascoltatore rappresenti tevole assorbimento del suono, impedendo il fe-
la sorgente sonora effettuando un'emissione che, nomeno delle riflessioni.
rimbalzando contro un grosso ostacolo, per esem- Ecco perché in questi casi si deve ricorrere al-
pio un muro di dimensioni infinite, posto alla di- l'elettronica, che è la sola in grado di simulare
stanza di 165 metri, ritorni indietro, in modo che questa deficienza ambientale generando, per mez-
lo stesso ascoltatore può ascoltare la propria voce zo di opportuni elementi ritardatori, le riflessio-
due volte: quella dovuta all'emissione diretta e ni multiple necessarie alla reazione dell'effetto
quella riflessa. di riverbero.
Questo fenomeno va sotto il nome di «eco ». Ed
è caratterizzato dalla percezione di due suoni di-
stinti generati da un'unica emissione sonora. LA LINEA DI RITARDO
Supponiamo ora che l'ascoltatore effettui la stes-
sa emissione sonora all'interno di una stanza di Tutti gli argomenti fin qui esposti permettono di
modeste dimensioni. Ebbene, anche in questo ca- arguire che, per simulare elettronicamente P'ef-
so egli ode dapprima il suono diretto e successi- fetto di riverbero, occorre servirsi di un disposi-
vamente quello di ritorno dalle riflessioni lungo tivo in grado di ritardare la trasmissione del suo-
le pareti della stanza. Tuttavia, dato che la di- no in misura simile a quanto avviene nelle sale
stanza tra la sorgente sonora e le pareti è ridot- da concerto.
tissima, non si avverte in questo caso la sensazio- Questo dispositivo, denominato « linea di ritar-
ne precisa del fenomeno « eco », cioé di due suo- do», è rappresentato da una o più molle mec-
ni distinti tra loro, perché, nella peggiore delle caniche, tese fra due trasduttori magnetici, dei
ipotesi, si ascolta soltanto un suono prolungato quali uno funge da sorgente e serve a trasforma-
nel tempo. Questo fenomeno si evidenzia in par- re il suono «elettrico» in suono «meccanico»,
ticolar modo in un locale vuoto, privo di mobilio che viene inviato alla molla e da questa traspor-
e tappezzerie. Infatti soltanto nei locali vuoti tato fino al secondo trasduttore che trasforma
non esiste un vero e proprio assorbimento del nuovamente il suono meccanico in suono elet-
suono e si verificano molteplici riflessioni sonore, trico.
con un notevole prolungamento del suono stesso Queste particolari linee di ritardo si trovano già
nel tempo. in commercio presso i rivenditori di materiali
Un effetto analogo può essere asco! tato nelle sale radioelettrici e non richiedono quindi alcun la-
da concerto, dove le dimensioni dell'auditorio voro costruttivo da parte del lettore.
sono tali da riflettere il suono dopo frazioni di Si noti che il tempo di ritardo dipende dalla lun-
tempo dell'ordine dei millisecondi, prolungando- ghezza della molla e dalla sua costante elettrica;
ne virtualmente la durata e creando un effetto inoltre, come è facile immaginare, l'effetto non
suggestivo. si esaurisce in un solo passaggio, ma si ottengono

95
+
(fJ
u
oo .. y =

4
Fig. 1 - Questo progetto
di unità di riverbero, da
collegarsi fra lo strumento
musicale e l'amplificatore
di bassa frequenza, permet-
te, tramite l'interruttore a
pedale, di aggiungere alla
musica l'effetto di riverbe-
ro in qualsiasi momento e
per tutto il tempo deside-
rato, senza dover interve-
nire su alcun comando di
volume sonoro quando si
elimina l'effetto stesso.

Se!
r

r
I


+ Fig. 2 - Soltanto l'uso del
circuito stampato permette
di effettuare un montaggio
on
r razionale e compatto del-
l'unità di riverbero. Il tut-
to deve essere inserito in
~ un contenitore metallico,
O:::
1-- realizzando le connessioni
per mezzo di cavi scherma-
ti, allo scopo di scongiu-
rare ogni forma di ronzio.
G
Per evitare l'effetto Larsen
conviene applicare l'unità
di ritardo per mezzo di
gommini elastici.

96
< COMPONENTI]
Condensatori
R6
R7
R8
R9
R10
=
=
=
=
=
10.000
100
3.900
10.000
47
ohm
ohm
ohm
ohm
ohm
R11 = 2.200 ohm
C1 = 10 F - 6 VI (elettrolitico) R12 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
=
C2 = 2 F - 6 VI (elettrolitico) R13 2.200 ohm
=
C3 = 100 F - 6 VI (elettrolitico) R14 = 10.000 ohm
C4 = 10.000 pF R15 = 10.000 ohm
es = 2 µF - 6 VI (elettrolitico) R16 = 270 ohm
C6 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) R17 = 4.700 ohm
C7 = 100.000 pF R18 = 15 ohm
C8 = 220 F - 25 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze
TR1 = BC108
R1 = 100.000 ohm TR2 = BC108
R2 = 10.000 ohm TR3 = BC108
R3 = 4.700 ohm T1 = trasf. d'accoppiamento (vedi testo)
R4 = 470 ohm D1 = 1N4001
R5 = 39.000 ohm Linea rit. = AD/2170-00 (GBC)

ALIM.

CONTR.
RIVERB.

<{
O
....J
....J
<{
le
uI
>
<1
....J
o
le
<1
O
0

LINEA
RITARDO
(A PEDALE)

97
.r
8

., Fig. 3- Disegno
del circuito stam-
pato necessario
per la composi-
zione del piano
costruttivo di fi-
gura 2.

diverse riflessioni che danno luogo a successivi scita di tale stadio si applica l'amplificatore di
allungamenti del suono. potenza.

PREAMPLIFICAZIONE VIA RITARDATA DI TRASMISSIONE

Il circuito elettrico dell'unità di riverbero ripor- La seconda via di trasmissione del segnale uscen-
tato in figura 1 è caratterizzato dalla presenza, te dal collettore del transistor TRl è quella che,
all'estrema sinistra, di uno stadio preamplifica- tramite il condensatore elettrolitico C2, raggiun-
tore. ge la base del transistor TR2, che provvede ad
Il segnale elettrico proveniente dalla chitarra una ulteriore amplificazione del segnale, appli-
viene applicato, tramite il condensatore elettro- candolo poi al trasformatore di adattamento Tl.
litico C 1, alla base del transistor TR 1. Sul suo Il trasformatore Tl serve ad adattare la bassa im-
collettore il segnale risulta amplificato di ben 10 pedenza d'entrata del trasduttore alla linea di
volte rispetto a quello applicato all'entrata. ritardo.
Abbiamo parlato sin qui di chitarra elettrica, ma Il segnale presente sull'avvolgimento secondario
il progetto di figura 1 è adatto per essere appli- del trasformatore Tl viene applicato alla linea di
cato, con buoni risultati, oltre che ai tradizionali ritardo e prelevato dall'uscita di questa dopo una
strumenti musicali, anche ai riproduttori di mu- trentina di millisecondi; in ogni caso il tempo
sica da dischi, nastri, musicassette. di ritardo dipende, come abbiamo detto, dal ti-
Il segnale uscente dal collettore del transistor TRl po di linea di ritardo utilizzata.
può percorrere due vie diverse. Esaminiamole. Successivamente il segnale viene applicato al po-
tenziometro R12 che, consentendo la variazione
di ampiezza del segnale stesso, simula l'assorbi-
VIA DIRETTA DI TRASMISSIONE mento acustico ambientale, determinando la
« profondità » del riverbero. Per mezzo del po-
Le due possibili vie che può assumere il segnale tenziometro R12 è possibile simulare una catte-
uscente dal collettore di TRl sono: quella di- drale vuota (minimo assorbimento), una sala da
retta e quella ritardata; la seconda è quella che concerto (medio assorbimento) o un piccolo lo-
simula perfettamente l'effetto acustico ambien- cale domestico (massimo assorbimento).
tale.
La via diretta è quella formata dal condensatore
C4 e dalla resistenza Rl 1; attraverso questi due MISCELA MENTO
elementi il segnale raggiunge, tramite il conden-
satore elettrolitico, la base del transistor TR3, che Dal cursore del potenziometro Rl2 il segnale ri-
pilota lo stadio amplificatore-miscelatore. All'u- tardato viene prelevato tramite la resistenza Rl3

98
ed inviato, assieme al segnale proveniente dalla
linea diretta, al condensatore elettrolitico C5 e,
successivamente, alla base del transistor TR3.
Il mescolamento dei due segnali, dunque, si ve- GLI ATTREZZI
rifica a monte del condensatore elettrolitico C5.
Il transistor TR3 fornisce all'uscita, cioé sul suo
collettore, un segnale già riverberato, indipen-
DEL
dentemente dalle caratteristiche acustiche del-
l'ambiente reale di riproduzione. PRINCIPIANTE

CONTROLLO A PEDALE

In posizione centrale dello schema di figura 1 è


riportato il simbolo di un interruttore a pedale.
che può essere all'occorrenza sostituito con un
qualsiasi altro tipo di interruttore o, addirittura.
annullato, purché si provveda al collegamento
diretto fra la resistenza RlO e la linea di alimen-
tazione negativa del circuito.
In ogni caso l'interruttore a pedale consente un
preciso controllo dell'inserimento o del disinse-
rimento dell'effetto di riverbero. Tale controllo.
• l e . o

molto utile per il chitarrista, agisce esclusivamen-


te sulla linea di trasmissione del segnale ritar-
dato. In questo modo non si rendono necessari
ulteriori ritocchi del comando di volume sonoro
nel passaggio dal sistema di riproduzione con ri-
verbero a quello senza riverbero; ciò che altri-
men ti dovrebbe essere previsto nel caso di esclu- IN UN UNICO KIT
sione totale dell'intero apparato dalla catena di
sonorizzazione. PER SOLE
CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE LIRE 7.900
L'unità di riverbero deve essere alimentata con
una tensione continua di valore compreso fra i
12 e i 18 V.
CONTIENE:
Poiché il consumo di energia del progetto di f- saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
gura 1 non è del tutto trascurabile, non conviene punta rame di ricambio
assolutamente ricorrere all'uso delle pile, mentre 1 scatola pasta saldante
si rende necessario l'utilizzo di un alimentatore 90 cm. di stagno preparato in tubetto
in grado di trasformare la tensione di rete a 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
220 V in quella necessaria per alimentare l'unità paio forbici isolate
di riverbero. pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
punte internamente zigrinate
Il circuito dell'alimentatore da noi proposto è cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
rappresentato in figura 4. Esso è composto dal 4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
trasformatore di alimentazione T2, che riduce la a croce
tensione di 220 V in quella di 12 V.
La tensione di 12 V viene raddrizzata dal ponte
di diodi DI-R2-D3-D4, che sono tutti di tipo Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
BY126. CIPIANTE debbono essere fatte a: Elettronica
Il ponte raddrizzatore precede un condensatore Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a
di livellamento (CIO) e un filtro elettronico an-
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
tironzio pilotato dal transistor TR4. di spedizione comprese).
Questo transistor funge anche da elemento re-

99
golatore di tensione di tipo non stabilizzato. Con l'uso del circuito stampato non si dovrebbe-
Per migliorare ulteriormente le qualità dell'ali- ro commettere errori di montaggio, purché si
mentatore di figura 4, si potrà inserire, in sosti- segua attentamente il piano costruttivo riporta-
tuzione della resistenza R20, un diodo zener del to in figura 2, tenendo conto delle varie polarità
valore di 13-18 V-1/2 W, trasformando il nor- dei condensatori elettrolitici e del diodo D 1.
male alimentatore in un modello stabilizzato.
L'alimentatore, allo scopo di evitare captazione
di ronzii da parte del pick-up della linea di ri- I COMPONENTI ELETTRONICI
tardo, dovrà essere sistemato in un contenitore
metallico a parte. Volendo invece racchiudere Per quanto riguarda i tre transistor TR1-TR2-
l'alimentatore nello stesso contenitore del circui- TR3, consigliamo di servirsi dei noti e comuni
to elettronico dell'unità di riverbero, occorrerà BC108, mentre per il transistor TR4 consigliamo
separare, per mezzo di uno schermo di ferro dol- il tipo AD 161. Ma vogliamo ricordare che i tran-
ce, il trasformatore di alimentazione T2 dal cir- sistor non sono critici e che essi potranno essere
cuito elettronico del riverbero e, in particolare, sostituiti con altri tipi al silicio NPN ad elevato
dalla linea di ritardo. guadagno, adatti per piccoli segnali e a basso
rumore.
Il trasformatore d'accoppiamento Tl altro non
COSTRUZIONE DELL'UNITA' è che un piccolo trasformatore d'uscita del tipo
DI RIVERBERO di quelli montati nei ricevitori transistorizzati
tascabili. Esso dovrà comunque essere dotato di
Si può dire che i componenti elettronici che con- un avvolgimento primario con impedenza di 1.000
corrono alla formazione del progetto dell'unità ohm e un avvolgimento secondario con impedenza
di riverbero siano relativamente numerosi. Ecco di 8 ohm.
perché il circuito stampato è d'obbligo se si vuol Uno dei due terminali estremi dell'avvolgimen-
ottenere un montaggio razionale e compatto. to primario rimane inutilizzato, così come è fa-
Il lettore potrà realizzare il circuito stampato ri- cile comprendere osservando lo schema elettri-
portato, al vero, nel disegno di figura 3. co di figura 1.

Fig. 4- Circuito del- TR


l'alimentatore da re-
te-luce necessario
per alimentare il cir-
cuito dell'unità di ri- R19
verbero.

b
+

c8

c1o R20 c9

R19 == 1.200 ohm - 1/2W


COMPONENTI R20 = 2.200 ohm - 1/2W

TRA == AD161
C8 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) D1-D2-D3-D4 = 4xBY126
C9 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) T2 = trasf. d'alimentaz. (220/12 V)
C10 = 220 F - 25 VI (elettrolitico) S1 = interrutt.

100
Per quanto riguarda la linea di ritardo, quella elementi risultassero abbastanza lontani fra loro
riportata a linee tratteggiate in figura 1, ricor- nel montaggio. Il cavo schermato comunque
diamo ancora che essa verrà acquistata diretta- scongiura perfettamente l'insorgere di eventuali
mente presso un rivenditore di materiali radioe- ronz.
lettrici, tenendo conto che in commercio ne esi-
stono di vari tipi. Noi possiamo consigliare tut-
avia il tipo AD/2170-00 della GBC. USO DELL'UNITA' DI RIVERBERO
In ogni caso, qualunque sia la scelta dell'unità
di ritardo. occorrerà ricordarsi che l'impedenza L'uso dell'unità di riverbero è estremamente sem-
di entrata della linea dovrà essere di 8 ohm, plice. Il collegamento del progetto di figura 1
quella d'uscita di 10.000 ohm circa. E' ovvio che con l'amplificatore di bassa frequenza deve esse-
quanto più lunga risulterà la linea di ritardo, tan- re effettuato tramite cavi schermati muniti degli
to più marcato sarà il riverbero. appositi connettori. Anche lo strumento musica-
La linea di ritardo potrà eventualmente essere le dovrà essere collegato con lo stesso sistema al-
montata per mezzo di gommini elastici, in modo F'entrata dell'unità di riverbero. Successivamen-
da evitare la formazione dell'effetto Larsen. te si provvede ad alimentare l'intero circuito, in-
Le connessioni fra la linea di ritardo e il poten- serendo, a seconda delle necessità dell'esecutore
ziometro R 12 verranno realizzate per mezzo di musicale, ]effetto di riverbero per mezzo dell'in-
cavo schermato; ciò nel caso in cui questi due terruttore a pedale.

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL

KIT PER I CIRCUITI STAMPATI


facilità d'uso
rapidità di esecuzione
completezza di elementi

Il kit è corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

L. 4.500
Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o
c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52
Telefono 6891945.

101
MILLNVOL TETRO
AF

Il normale tester, denominato anche strumento nici, la cui complessità dipende logicamente dal-
universale di misura, presenta alcune limitazioni le prestazioni che si vogliono raggiungere.
applicative causate proprio dalla eccessiva versa- Per ottenere dal tester una elevata sensibilità e
tilità dell'apparecchio nei vari settori di controlli una possibilità di misure di tensioni alternate ad
e misure. alta frequenza, dell'ordine di alcune centinaia di
Per esempio, quando si ha a che fare con le mi- megahertz, è possibile procedere su due diverse
sure di tensioni e correnti alternate, si avverte direttive.
l'impossibilità di lavorare al di fuori della gam- Il sistema più corretto sarebbe quello di applica-
ma di frequenze comprese fra O Hz e 100 KHz. re, a monte del tester, un amplificatore a larga
Infatti, al di là dei 100 KHz e, soprattutto, quan- banda e raddrizzare successivamente la tensione
do ci si trova in presenza di frequenze e tensio- erogata dall'amplificatore. Così facendo si com-
ni dell'ordine dei megahertz e millivolt, occorre penserebbe notevolmente l'errore dovuto alla so-
quello speciale strumento che va sotto il nome glia di conduzione del diodo rettificatore, dato
di voltmetro elettronico. che tale componente si troverebbe nelle condi-
Eppure, senza ricorrere necessariamente all'uso zioni di lavorare con tensioni talmente elevate
del voltmetro elettronico, le carenze del comune da superare la barriera di potenziale della giun-
tester possono essere abilmente superate, purché zione P-N.
si aggiungano ad esso opportuni circuiti elettro- Questo valore di soglia, così come è possibile ri-

102
SENZA RICORRERE ALLA SPESA DEL VOLTMETRO ELETTRONICO, AN-
CHE CON IL PIU' COMUNE DEI TESTER SI POSSONO MISURARE LE
CORRENTI CONTINUE AD ALTA FREQUENZA, PURCHE' SI REALIZZI IL
PROGETTO PRESENTATO E DESCRITTO IN QUESTO ARTICOLO.

levare osservando le curve riportate in figura 1, casi, dato che sui terminali del condensatore C2
è più basso nei diodi al germanio e più alto nei è presente una tensione continua negativa ri-
diodi al silicio. spetto a massa, per entrambi i tipi di sonda.
Per tale motivo dunque risulta più conveniente
utilizzare i diodi al germanio quando la tensione
da rettificare è di piccola ampiezza. BASSA CAPACITA' DELLA SONDA
I diodi al germanio, come si sa, presentano lo
svantaggio di risultare più sensibili alla tempera- Allo scopo di rivelare segnali con frequenza di
tura che non i diodi al silicio; ma questo svan- alcune centinaia di megahertz, la sonda deve es-
taggio non suscita normalmente grossi problemi, sere realizzata· in modo da presentare una bassa
in special modo nelle normali applicazioni dilet- capacità d'ingresso. E questa caratteristica viene
tantistiche. raggiunta, oltre che con la selezione dei compo-
La realizzazione di un amplificatore aperiodico, nenti elettronici, con un montaggio compatto,
a larga banda, presenta comunque enormi diff- realizzato nello stesso puntale dello strumento.
coltà di ordine pratico. Ed è proprio per questo Perché in questo modo si evitano cavi conduttori
motivo che negli strumenti di alta classe si giun- schermati percorsi da segnali ad alta frequenza.
ge al compromesso di applicare all'entrata una E come si sa i cavi schermati attenuano in mi-
sonda rettificatrice a diodi, facendo lavorare que- sura notevole questi particolari tipi di segnali.
st'ultima in una zona ristretta, allo scopo di li-
nearizzare il più possibile la risposta dello stru-
mento. L'AMPLIFICATORE
All'entrata dello strumento si possono applicare
due tipi di sonde rivelatrici. Queste, teoricamen- A valle della sonda viene collegato un amplifica-
te diverse, offrono un risultato identico, anche se tore con elevata impedenza d'ingresso, in modo
cambiano le modalità di rettificazione. da non sovraccaricare il circuito sottoposto a
controlli di misura.
L'amplificatore è stato da noi realizzato per mez-
DUE TIPI DI SONDE zo di due transistor FET che, come è noto, pre-
sentano una elevatissima impedenza d'ingresso,
In figura 2 sono rappresentati i due diversi tipi del tutto simile a quella delle vecchie valvole
di sonde rivelatrici. termoioniche.
Quella riportata in figura 2 A concede via libera Lo schema elettrico del millivoltmetro per alta
alla semionda negativa della corrente alternata, frequenza, comprensivo della sonda e dell'amplifi-
mentre blocca la semionda positiva; ciò avviene catore, è riportato in figura 3.
per il tipo di collegamento in serie del diodo D 1. Facciamo notare che il circuito della sonda, di-
La sonda riportata in figura 2 B cortocircuita segnato sull'estrema sinistra del progetto di fi-
a massa la semionda positiva, lasciando intatta la gura 3, è lo stesso di quello riportato in figura
semionda negativa. Dunque, come è facile com- 2 B. Nulla vieta tuttavia di servirsi, con uguali
prendere, l'effetto finale è lo stesso in entrambi i risultati, della sonda riportata in figura 2 A.

103
I

Fig. 1 - Curve caratteristiche di due tipi di diodi


V. al germanio e al silicio. Come si può notare, il va-
lore di soglia di conduzione del diodo rettificatore
0,2 0,4 0,6 è più basso nei tipi al germanio.

Il collegamento della sonda con l'amplificatore l'indice dello strumento, abbiamo introdotto nel
viene effettuato tramite cavo schermato. circuito particolari valori di polarizzazione dei
Perché in questo caso il cavo viene percorso da due stadi.
corrente continua e non si verificano quindi le E ricordiamo anche che le resistenze di source (S)
attenuazioni del segnale di cui abbiamo parlato introducono un notevole grado di controreazione,
poc'anzi. contribuendo in tal modo positivamente alla sta-
Prima di iniziare l'analisi del circuito dell'am- bilità dell'amplificatore.
plificatore, facciamo notare un ulteriore partico- La lettura sullo strumento indicatore viene ef-
lare degno di nota che caratterizza il nostro mil- fettuata tramite un circuito di misura di tipo a
livoltmetro per alta frequenza: il valore della ponte, in modo da consentire lo sfruttamento
tensione all'uscita della sonda è pari a quello di massimo della sensibilità dello strumento e così
picco della tensione alternata misurata e non al pure l'amplificazione fornita dal circuito.
valore efficace. Infatti il condensatore G2 si ca-
rica sino al valore massimo della semionda rive-
lata dal diodo Dl. USO DELLO STRUMENTO IN CONTINUA

Il millivoltmetro per alta frequenza gode della


ANALISI DELL'AMPLIFICATORE particolarità di poter essere usato nella misura
di tensioni continue molto basse, con una im-
La sezione amplificatrice del millivoltmetro per pedenza di ingresso tipica dei voltmetri elettro-
alta frequenza è composta da due stadi a FET nici. Infatti, senza applicare ad esso la sonda, il
accoppiati in continua. voltmetro si presta bene nelle funzioni di vero e
Allo scopo di ridurre al minimo gli effetti delle proprio voltmetro elettronico. E si potrà addi-
derive termiche e i conseguenti spostamenti del- rittura realizzare un commutatore di portata,

104
come quello indicato in figura 7, che dovrà es- Facciamo un esempio e poniamo:
sere applicato sul circuito di gate (G) del tran-
sistor TRI. n = l : 100

Ebbene, questa espressione vuol significare che


la portata dello strumento che si vuol ottenere è
CALCOLO DELLE RESISTENZE DEL
COMMUTATORE di 100 volte superiore a quella della massima
sensibilità.
L'impedenza d'ingresso dell'amplificatore, cioé il Dunque, una volta stabilito il valore «n», si
parallelo fra la resistenza R2 e la « resistenza » potrà calcolare la resistenza, da collegare in pa-
di fuga del FET, cioé del primo transistor TRI, rallelo ad R2, secondo la formula:
vale circa 3,3 megaohm; la prima posizione del
commutatore di figura 7, cioé la posizione che nxR13
cortocircuita la resistenza Rl3, corrisponde alla r=----
massima sensibilità dello strumento, mentre la 1- 3n
seconda posizione corrisponde ad un terzo di ta-
le sensibilità, purché si scelga per R12 un valore La validità di questa formula è legata al fatto
di 6,6 megaohm. che la resistenza R13 è di valore pari a 2 volte
Per calcolare i valori delle altre resistenze del par- quello della resistenza d'ingresso dell'amplificato-
titore, occorre definire il numero «n », cioé il re; in caso contrario la formula non è più valida.
rapporto tra il massimo valore di sensibilità e Si deve ricordare che il valore calcolato della re-
quello che si desidera ottenere. sistenza «r » è quello della resistenza complessi-

@e C2
use.

PUNTALE
Fig. 2 - Ciascuno di questi
due circuiti di sonde rive-
latrici può essere realizza-
to per comporre il millivolt-
@ use.
metro per alta frequenza. c2
I componenti sono gli stes-
si per entrambi i circuiti:
C1 == 100 pF; C2 = 470
pF; RI = 120.000 ohm;
D1 = OA91.

105
.... . @@iì
r.n.'I
Fig. 4 - Non esistono particolari
critici degni di nota nella realizza-
zione pratica del millivoltmetro per
alta frequenza. Perché il rigore
tecnico costruttivo è necessario
soltanto nella composizione della
sonda. Si noti in questo, disegno il
sistema di alimentazione del cir-
cuito ottenuto con due pile da g
V collegate in serie; il conduttore
di massa è quello della linea ne-
gativa di alimentazione; a questa
linea fanno capo anche i termina-
li ili schermo dei transistor TR1-
O)
OJ CI'. TR2.
CI'.


r--
CI'.

(f)
CI'.
J
O::
1--

<..'.)

u a
CI'.
CI'.

(")
CI'.

O::
1--
D

== =ll

4
Il
Il
Il
Il
Il
l
r- ][]l- -

I Fig. 3- Lo schema completo del


millivoltmetro per alta frequenza
comprende la sonda rivelatrice
(disegnata all'estrema sinistra),
l'amplificatore pilotato dai due
FET (TR1-TR2) e lo strumento in-
dicatore, che può essere un mi-
croamperometro da 50 µA fondo-
scala, oppure un comune tester.
La linea tratteggiata, inserita tra
la sonda e l'entrata dell'amplifica-
tore, sta ad indicare la calza me-
tallica del cavo schermato.

106
2 PILE DA 9V
COLLEGATE IN SERIE

----COMPONENTI
Condensatori R9 100 ohm
R10 8.200 ohm
C1 100 pF R11 2.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C2 470pF R12 8.200 ohm

Resistenze Varie
R1 = 120.000 ohm TR1 = transistor FET (2N3 823 della Philips)
R2 = 3,9 megaohm TR2 = transistor FET (2N3 823 della Philips)
R3 = 100.000 ohm D1 = diodo al germanio (0A91)
R4 = 3.900 ohm
S1 = interruttore
R5 = 56.000 ohm
R6 4.700 ohm S2 = interruttore
=
R7 2.700 ohm A = microamperometro (50 A fondo-scala)
=
R8 = 18.000 ohm Alimentaz. = 18 V

107
va in parallelo ad R2; cioé, a seconda della posi- COSTRUZIONE DELLA SONDA
zione del commutatore di portata di figura 7, il
parallelo dipende dalle varie resistenze R 19, R18, In figura 5 riportiamo il piano costruttivo della
R17, RI6, R15, R14 sonda realizzato dentro un tubetto di ottone.
Occorrerà dunque calcolare dapprima l'ultima Nel realizzare questa parte del voltmetro per alta
portata e stabilire il valore di R 19; in seguito si frequenza raccomandiamo di ottenere schermatu-
calcolerà la penultima portata e si determinerà re accuratissime, cercando di accorciare il più
il valore di R18 + R19, da cui si potrà facil- possibile i terminali dei componenti, che possono
mente calcolare, operando la differenza, il valore fungere da induttanze di blocco per l'alta fre-
di R18, e così di seguito. quenza, limitando la banda di responso della
sonda.
Facciamo un esempio. Se l'ultima portata ri-
Anche i tubetti dei medicinali possono essere uti-
sulta di 3.000 volte superiore alla massima sen-
lizzati per questa particolare costruzione; si ten-
sibilità, cioé se: n = I : 3.000, si otterrà:
ga presente tuttavia che questi sono generalmente
di alluminio e ciò significa che non si possono ef-
fettuare saldature a stagno; le connessioni di mas-
x6,6 10° sa, dunque, dovranno essere ottenute per mezzo di
3000 viti e dadi, contravvenendo una delle regole più
R19 2.200 ohm elementari delle costruzioni di circuiti che lavo-
3 rano con segnali di alta frequenza. Per ottenere
1--- ottimi risultati quindi si deve ricorrere al tubo
3000 cilindrico di ottone.

RICEVITORE AM- FM Chi non ha ancora costruito il nostro microtrasmet-


titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,
soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con
a L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi
a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
può trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso

Questo ricevitore funziona dovunque ed è in grado


di captare tutte le emittenti private già in funzione
o che stanno per nascere un po' dovunque e che
trasmettono soltanto in MODULAZIONE DI FRE.
QUENZA

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540- 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88- 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor + 3 diodi
Alimentazione: 9 Vcc (una pila da 9 V)
Dimensioni: 8 x 12 x 4 cm.
Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
military look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di Lire 9.800, a mezzo va-
glia o cc.p. n. 3/26482, intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

108
Fig. 5 - Per raggiun-
CA VO
gere i massimi risul-
SCHER M ATO
tati possibili, la son-
da deve essere rea-
lizzata in un tubetto
di ottone, facendo in
@
modo che i termina-
PUNTA li dei componenti e-
lettronici rimangano
molto corti.
0CCOLA TUBO IN GOMMINO
OTTONE

COSTRUZIONE DELL'AMPLIFICATORE vorranno effettuare questo progetto sapranno fa-


cilmente inserire nel circuito questo particolare.
La costruzione dell'amplificatore è riportata in I transistor FET, che rappresentano i compo-
figura 4. Essa non necessita di particolari accor- nenti elettronici più delicati di tutto il circuito,
gimenti tecnici per quel che concerne la scher-
dovranno essere maneggiati con attenzione, sal-
matura. L'apparato infatti lavora esclusivamen-
te con correnti continue. dandoli al circuito con un saldatore dotato di
Nello schema pratico di figura 4 non è stato di- punta ben calda e soltanto dopo aver disossidato
segnato il cablaggio del commutatore di portata, la pista di rame con l'apposita pasta saldante.
il cui schema elettrico è rappresentato in figura I due transistor da noi utilizzati sono dotati di
7. Ma vogliamo ritenere che tutti quei lettori che quattro terminali, così come indicato nel disegno

Fig. 6- Disegno in scala


1/1 del circuito stampato
necessario per la realizza-
zione dell'amplificatore del
millivoltmetro per alta fre-
quenza.

109
s R13 Fig. 7-Senza applicare all'entra-
o J
ta dell'apparato la sonda rivela-

-
COMM. trice, lo strumento può funziona-
PORTATA re da vero e proprio voltmetro
R152 ~ Il TR1 elettronico. Esso potrà anche es-
sere corredato di un commutatore
di portata, come quello qui ri-
ENTR Il z O
°7
Q-
portato, che dovrà essere colle-
gato sul circuito di gate (G) del
l,J Il G
transistor TR1. Le resistenze che
±l
o
compongono il commutatore di
portata dovranno essere calcolate
:1D 2>R2
servendosi delle formule citate
nel testo.
R19 t\

==
et-

'--.

di figura 8. Questi quattro terminali. si riferisco- la tensione negativa di alimentazione.


no ai seguenti elettrodi: source (S), drain (D), Il microamperometro utilizzato per la costru-
gate (G), sch. (schermo); il quarto terminale è zione del millivoltmetro determina la sensibilità
dunque rappresentativo dello schermo e risulta dell'apparato. Noi consigliamo l'uso di uno stru-
elettricamente collegato con l'involucro esterno mento da 20.000 ohm/V, cioé da 50 pA fondo-
del componente; come si può notare nello schema scala, eventualmente sostituibile con lo stesso te-
di figura 4, i due terminali di schermo dei due ster quando si voglia ottenere un risparmio eco-
FET sono collegati a massa, cioé con la linea del- nom1co.

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER NDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI NTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista, in cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a meno vagita o c.c.p. n. 3/26482 e Indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Mi-
lano - Vie Zuretti 52.

110
FET source drain
G sch.
TRl 1,8 V 3,8V
o TR2 6,5V 9 V
o
o~s
Per ottenere queste condizioni basta variare il
Fig. 8- I due transistor FET di tipo 2N3 823 della Phi-
valore delle resistenze R5-R6.
lips, prescritti per la realizzazione dell'amplificatore, Si tenga presente che la massima sensibilità del
sono dotati di quattro terminali. Essi sono facilmente millivoltmetro dipende sia dalla sensibilità dello
individuabili facendo riferimento alla piccola tacca me- strumento indicatore, sia dal guadagno dell'am-
tallica ricavata sul corpo del componente, con il quale
risulta In contatto elettrico l'elettrodo di schermo.
plificatore, che può essere eventualmente regolato
intervenendo sui valori delle resistenze R3-R8.
Con i valori da noi consigliati la sensibilità do-
vrebbe aggirarsi attorno ai 10 m V fondo-scala
(eventualmente si potrà correggere il valore della
resistenza R8 sino ad ottenere una taratura
esatta).
MESSA A PUNTO DELL'AMPLIFICATORE La resistenza R9, collegata in serie allo strumen-
to indicatore, assume la sola funzione di proteg-
A causa della dispersione delle caratteristiche dei gere lo strumento stesso; non si tratta quindi di
FET, occorrerà procedere ad una messa a punto una resistenza di valore critico ed essa, una volta
dell'amplificatore, subito dopo la sua realizzazio- scelta la portata, verrà esclusa dal circuito tra-
ne pratica. mite l'interruttore SI durante le operazioni di
La regolazione consiste nel fare in modo che msura.
sui terminali di source e di drain dei due FET L'alimentazione dell'intero circuito è ottenuta
siano presenti i valori di tensione riportati nella mediante due pile da 9 V collegate in serie fra
seguente tabella: di loro.

ALIMENTATORE PROFESSIONALE Di facilissima costruzione, è in grado di erogare,


in modo continuo, le tensioni comprese fra i 4 e i, 15 V, con una corrente di lavoro di 2,5 A. La sua
moderna protezione elettronica permette di tollerare ogni errore d'impiego dell'apparato, perché la mas-
sima corrente di uscita viene limitata automaticamente, proteggendo l'alimentatore da eventuali cor-
tocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'ingresso: 220 Vca ± 12%
Tensione d'uscita: regolabile fra 4 e 18 V nominali
Corrente massima: 2,5 A a 15 V con stabilizzazione
<- 1%
Residuo d'alternata: inferiore a 1 mV per volt a pieno
carico
Stabilizzazione: migliore dell'1%/
Corrente permanente di cortocircuito: inferiore a
400 mA
Limitazione automatica della massima corrente d'u-
scita in due portate: a 15 V limitazione 2,5 A (o 0,5 A)
a 4 V limitazione 1,6 A (o 0,4 A)
(Le due portate sono necessarie per mantenere la
dissipazione del transistor entro i suoi limiti di si-
In scatol di montaggio curezza)
Coefficiente di temperatura d'uscita con temperatu-
.. 24.000 re comprese fra 0°C e 70°C: inferiore a 0,01%/ °Cc
Protezione contro i cortocircuiti.

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 1 - 1976 della rivista, in cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'alimentatore stabilizzato professionale. Le richieste deb-
bono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di L. 24.000 a mezzo vaglia o cc.p. 3/26482 e indi-
rizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Va Zurei, 52.

111
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i questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la

D necessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati


elettronici, oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta
di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
patello).

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Tensione tipica di lavoro: 9 V
Allarme elettronico
Osciilatore BF Consumo di corrente: 80 + 100 mA
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se) Impedenza d'uscita: 8 ohm

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115
I I
E PER OGNUNA DI ESSE UN REGALO UTILISSIMO: due piastre ramate,
nello stesso formato della rivista, per l'approntamento dei nostri circuiti
stampati.

ABBONAMENTO ANNUO CON DONO


ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE DI UN AMPLIFICATORE BF
(in regalo due piastre ramate per circuiti stampati) (in regalo due piastre ramate per circuiti stampati)
per l'Italia L. 9.000 per l'Italia L. 10.500
per l'Estero L. 12.000 per l'Estero L. 14.000

MODULO AMPLIFICATORE Il modulo amplificatore di bassa frequenza, costruito


secondo le tecniche professionali più avanzate, per-
mette di realizzare un buon numero di apparati elet-
tronici, con pochi componenti e modica spesa.

CARATTERISTICHE DEL MODULO


Circuito: di tipo a films depositati su piastrina isolante.
Componenti: 4 transistor- 3 condensatori al tantalio -
2 condensatori ceramici.
Potenza: 1 W su carico di 8 ohm
Dimensioni: 62x 18x25 mm.
Radiatore: incorporato
Alimentaz.: 9 Vcc

ABBONAMENTO ANNUO CON DONO DI UN SALDATORE ELETTRICO


(in regalo due piastre ramate per circuiti stampati)

per l'Italia L. 10.500 per l'Estero L. 14.000

MODERNISSIMO SALDATORE
Il saldatore è un utensile necessario per la rea-
lizzazione di perfette saldature a stagno sui ter-
minali dei semiconduttori e particolarmente indi-
cato per i circuiti stampati. Maneggevole e leg-
gero, assorbe la potenza di 25 W alla tensione al-
ternata di 220 V. Nel pacco contenente il salda-
tore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno e una
scatola di pasta disossidante.
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Per qualsiasi richiesta di sca-


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Per qualsiasi richiesta di sca


tole di montaggio, fascicoli ar
retrati, consulenza tecnica ine
rente ai progetti pubblicati sul
la rivista e per una delle tre
possibili forme di abbonamen
to. Vi preghiamo di scriver
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Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso dì un solo lettore.

LA POSTA
DEL
•' -4
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LETTORE
i. %

L'anello dorato sui resistori Una radio dal televisore?

Nel tentativo di individuare il guasto che non Desidererei avere alcune informazioni sulla possi-
permette più di far funzionare il mio televisore, bilità o meno di realizzare un ricevitore per la
ho notato la presenza di resistenze munite di 4 gamma dei 144-270 MHz, sfruttando il circuito
anelli colorati. Più precisamente mi sono accorto di un vecchio televisore fuori uso. Nel caso in
che, oltre i 3 anelli tradizionali, è presente un cui ciò sia possibile, vi pregherei di stabilire un
quarto anello dorato. Come si legge il valore preventivo, sia pure approssimato, della spesa
ohmmico delle resistenze in questi casi? che dovrei sopportare.
FERRAR! CLAUDIO BRANCA VINCENZO
La Spezia Torino

Su questo argomento abbiamo risposto più volte. La ricezione di trasmissioni diverse da quelle te-
Per esempio, acquistando il fascicolo arretrato levisive non può essere effettuata con il televiso-
dell'agosto 1974, potrà trovare la tabella comple- re, per il semplice fatto che i televisori TV usa-
ta relativa al codice di lettura dei valori ohm- no, per la seconda conversione, quella dal valore
miei delle resistenze. In ogni caso possiamo an- di MF-video a quello dei 5,5 MH di MF-audio,
cora una volta ripeterci, ricordandole che il quar- il sistema intercarrier. In pratica tale valore si
to anello può essere di de colori diversi: oro o ottiene sovrapponendo le due portanti audio e
argento. Nel primo caso la tolleranza è del ± video e rettificando poi il segnale così composto.
5%, nel secondo caso la tolleranza è del ± 10%. Poiché la differenza fra le due portanti è sempre

119
NDVITA' ASSOLUTA di 5,5 MHz, per tutti i canali, in tutta rcevitori
TV la seconda media frequenza possiede tale
valore. In altre parole si può dire che la portan-
te audio necessita, per la sua riproduzione, di una
La penna dell'elettronico dilettante corrispondente portante con frequenza spostata
di 5,5 MHz in più o in meno. Occorre anche te-
ner conto che i televisori, comprendendo fra que-
sti anche gli apparati più sensibili, richiedono se-
gnali di 400 V almeno, a differenza dei 5-10
µV necessari per ottenere un ascolto abbastanza
normale in un buon ricevitore a modulazione di
L.3.500 frequenza. Si tratta quindi di una sensibilità qua-
si trascurabile, se si pensa che nella banda di fre-
quenze di suo interesse le emittenti assai rara-
mente usano potenze superiori alla decina di watt.

•••
Ponte rettificatore

Essendo entrato in possesso di alcune schede sur-


plus, ho voluto togliere da queste i ponti rettifi-
CON QUESTA PENNA catori incapsulati in plastica, dai quali purtrop-
po sono scomparse le indicazioni necessarie per
APPRONTATE I VOSTRI identificare i terminali. Che cosa posso fare per
utilizzare ancora questi componenti?
CIRCUITI STAMPATI SPECCHIO GIOVANNI
Avellino
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo Ciò che a lei è capitato può capitare anche a mol-
aspetto esteriore è quello di una penna con punta ti altri lettori, perché le schede surplus sono di
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
facile reperibilità. Ecco perché rispondiamo vo-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.

NORME D'USO CARATTERISTICHE

Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-


lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta
quindi togliere l'inchiostro
con nafta solvente e la
tamente riempita di inchio-
stro. Per assicurare una
scrittura sempre perfetta,
+
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.

La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-


chiesta a: ELETTR ONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zuretti, 52, Inviando anticipatamente l'importo di
L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
lentieri alla sua domanda. Per stabilire i termina-
li del punte è sufficiente servirsi di un tester
commutato sulle portate ohmmetriche x 10 x 100. I FASCICOLI ARRET1RAT,1 DI
Su queste portate si provano tutte le possibili
combinazioni di coppie di terminali, identifican-
do quella coppia che presenta la resistenza più Elettronica Pratica
elevata, anche scambiando tra loro i puntali del-
l'ohmmetro. Questi terminali sono certamente sono le « perle » di una preziosa collana tec-
quelli della corrente alternata. Il positivo e il ne- nico-pratica, che porta in casa vostra il pia-
cere e il fascino di una disciplina moderna,
gativo potranno poi essere facilmente identificati proiettata nel futuro, che interessa tutti: la-
alimentando, con una bassa tensione alternata voratori e studenti, professionisti e studiosi,
(4-12 V), i terminali relativi e misurando, con giovani e meno giovani. Tra essi ve ne ricor-
il tester in funzione di voltmetro, la tensione con- diamo due:

tinua presente sugli altri due terminali. Un se-


condo sistema di indagine consiste nel servirsi
ancora del tester in funzione di ohmmetro (ohm x
x 10) c collegare il puntale negativo dello stru-
mento con uno dei terminali in alternata, per
stabilire quale dei due terminali in continua pre-
senta una elevata resistenza. Quest'ultimo sarà
il terminalr p_ositivo .

Luci psichedeliche
••• GUIDA TEORICO-PRATICA
OLI'LSPRATE ET

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IRONICO
Il fascicolo
di agosto
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n 4w u
1974
L. 1.000
Senza ricorrere all'acquisto della vostra scatola
di montaggio, ho voluto realizzare l'apparato di
che è una vera e propria guida teorico-pratica
luci psichedeliche da voi presentato sul fascicolo per l'aspirante elettronico
di dicembre dello scorso anno. Il circuito funzio-
na, ma è dotato di scarsissima sensibilità, per cui
elevo tenere entrambi i potenziometri al massi-
mo ed alzare 110l'evolmente il volume dell'ampli-
ficatore. 'Tenete presente che mi sono servito di
due triac di potenza, già in mio possesso e nei
quali non è più leggibiJe la sigla. Per quanto ri-
guarda il trasformatore, mi sono servito di un tra-
sformatore d'uscita per push-pull. Da che cosa
può dipendere l'inconveniente lamentato?
MOLINA ACHILLE
Urbino
Il fascicolo
La mancanza di sensibilità dipende certamente di agosto
dall'uso di componenti non selezionata. E tale di- 1975
f rito ci è stato segnalato da altri lettori, che han- L. 1.000
110 prefnito acquistare i componenti in commrr-
cio anziché servirsi del nostro kit, nel quale i che è denominato anche TUTTO TRANSISTOR»
componenti sono accuratamente selezionati. Ten- e nel quale sono raccolti dati, notizie, circuiti
ga prescnte inoltre che i triac di potenza sono e tabelle utili a tutti i dilettanti.
normalmente più «duri» da eccitare che on
quelli di piccola potenza, che sono stati da noi
utilizzati. E' anche possibile che il trasformatore Richiedeteceli subito inviando anticipatamente
l'importo di L. 1.000 a mezzo vaglia o c.c.p.
da lei usato on effettui un esatto adattamento 3/26482, indirizzando a: Elettronica Pratica -
di impedenza, con grave danno al rendimento 20125 Milano - Via Zuretti 52.
del circuito.

121
Carica batterie con regolazione a TRIAC problema, le proponiamo il modello base di un
carica batterie regolato a TRIAC, in grado di
Mi è capitato più volte di realizzare progetti di dissipare soltanto la potenza richiesta dalla cari-
carica batterie. Ma questi non mi hanno mai ca della batteria. Ma questo progetto vanta una
completamente soddisfatto, soprattutto sotto l'a- ulteriore caratteristica: quella della regolazione
spetto tecnico. La domanda che mi pongo è la effettuata direttamente sull'avvolgimento prima-
seguente. E' proprio possibile che tutta la poten- rio del trasformatore TI, per cui risulta utilizza-
za di regolazione debba essere dissipata sulle re- bile un comunissimo TRIAC per bassa corrente,
sistenze di limitazione o, equivalentemente, sui comandato da un semplice circuito a sfasamento
transistor? Non sarebbe più logico e più conve- (ricordiamo che in questi casi la corrente pri-

R2

C3

Cl 100.000 pF Rl 47.000 ohm 0,5 W


C2 10.000 pF R2 250.000 ohm - 0,5 W
C3 100.000 pF R3 56 ohm 1W
CA 5.000 F - 35 VI (elettrolitico) FUS. 1,25 A

niente eliminare questa inutile dissipazione che, maria è minore di più di 10 volte di quella se-
oltretutto, provoca talvolta riscaldamenti esage- condaria). Il circuito a sfasamento fa uso di un
rati? Non avendo trovato ancora nulla di alter- DIAC. La tensione secondaria può essere così
nativo ai comuni carica batterie, mi rivolgo a voi facilmente variata fra O e 20 V, mentre la cor-
nella speranza che possiate un giorno presentare rente risulta limitata soltanto dalla scelta dei
un progetto di questo apparato, con una certa componenti, cioé del trasformatore TI e del
potenza, per esempio almeno 5 A e in grado di ponte raddrizzatore Pl. E' ovvio che il circuito
consumare soltanto, o quasi soltanto, la potenza si presta ad innumerevoli migliorie, come ad e-
necessaria alla ricarica delle batterie. sempio quella del controllo automatico della cor-
RUTIGLIANO LUIGI rente. Basterà infatti, con un sistema qualsiasi,
Empoli fare in modo che si possa controllare il valore di
R2 dipendentemente dal valore della corrente se-
Lo spreco di una buona dose di energia elettri- condaria o primaria, tenendo presente che le di-
ca, soprattutto in clima di austerità, è certamente minuzioni del valore della resistenza corrispon-
da condannarsi. Trovandoci quindi sensibili al dono ad aumenti della corrente.

122
Preamplificatore a basso rumore teriori caratteristiche salienti del pream plifica-
tore sono: il rapporto segnale/rumore, che è di
Essendo un appassionato dell'alta fedeltà, mi ca- 88 dB, con ingresso in cortocircuito; c'è poi da
pita spesso di dover intervenire in qualche modo ricordare il tasso di distorsione che risulta inf e-
nel sistema della catena audio, soprattutto quan- riore o tutt'al più pari a 0,1%. Si tratta quindi
do debbo applicare al mio modesto amplificatore di un progetto degno di essere inserito in qual-
segnali di livelli diversi. Potreste suggerirmi un siasi catena di alta fedeltà .
progetto di apparato d'ingresso a basso rumore,
in grado di consentire il controllo dell'amplifica-
zione o della attenuazione del segnale senza com-
promettere le caratteristiche di fedeltà del cir-
cuito?
MORTARA DARIO
•••
Pavia Atimentazione dell'amplificatore da 50 W

Vogliamo ritenere che il semplice circuito qui Ho acquistato il kit del vostro amplificatore per
rappresentato possa risolvere buona parte dei chitarra elettrica da 50 W. Il risultato è stato
suoi problemi. Il circuito fa uso per lo stadio di felicissimo, ma ora desidererei alcune delucida-
ingresso di un transistor FET, che consente di zioni tecniche. Vorrei sapere se è possibile ali-
ottenere un elevato rapporto segnale/disturbo. mentare l'apparato con una tensione alternata
Il FET è seguito da un transistor al silicio a bas- di 12 V. E vorrei anche sapere se, così facendo,
so rumore (TR2). Il segnale d'uscita è commu- la potenza diminuisce.
tabile per mezzo di S2. Nella posizione 1 si ot- CLAUDIO SUBRIZI
tiene un guadagno di 10 dB, mentre nella posi- Lodi
zione 2 si ottiene una attenuazione di 10 dB. De-
siderando avere un passaggio continuo tra que- Alimentando il circuito dell'amplificatore per chi-
sti due valori di amplificazione e di attenuazione, tarra con la tensione alternata di 12 V, oltre che
ci si potrà servire di un potenziometro, in sosti- una forte diminuzione di potenza, lei creerebbe
tuzione della resistenza R2, prelevando il segnale una distorsione assolutamente inaccettabile. La
d'uscita dal cursore di questo potenziometro. Ul- cosa dunque non è possibile.

:::PL
r· u
• e/.
TRl 1R2
I Cl
C2
=
=
150.000
500.000
pF
pF

I 25V
RI = 1 megaohm

l
SI


•J
3 , •
C2 R2 = 4.700 ohm
R3 = 2.200 ohm
4 G Il 3o Il r 'f S2

osc(é)
TRl = 2N3819
TR2 = BC177

123
AMPLIFICATORE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 21.500
CARATTERISTICHE
Potenza musicale 50 W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
Impedenza entrata E! superiore a 100.00 ohm
Impedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilità entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilità entrata E2 1 V per 45 W
Controilo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2%/ a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W

Il kit è comprensivo di tutti gli


Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari per la realiz-
stigiosa, si aggiunge alla collana dei kit ap-
prontati dalla nostra organizzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
è dotato di due entrate ed è quindi adattabile plletamento il lettore dovrà pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, così da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi più
svariati. toparlanti e il contenitore.
ll kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realia-
razione dell'amplificatore riprodotto nella foto. Per il suo com-
pletamento il lettore dovrà procurarsi, per proprio conto, gli
altoparlanti e il contenitore.

LA SCATOLA DI MONTAGGIO COSTA L. 21.500. Per richiederla occorre inviare


il relativo importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - Via Zuretti 52 (nel prezzo sono comprese anche le spese
di spedizione).
R1

i C3

• e
"''·t 1 R2
a z l-.
C2
Il C4

CI 18 pF (compensatore) Rl 10.000 ohm


C2 10.000 pF R2 1.200 ohm
C3 5 - 20 pF (compensatore) R3 100 ohm
C4 5 - 20 pF (compensatore) L1 vedi testo
C5 22 pF J1 induttanza di blocco (10 A
C6 10.000 pF TRl 2N1491

Oscillatore Colpitt 72-73 MHz pensatori C3-C4 eventualmente sostituibili con


un doppio condensatore variabile. Il compensato-
E' mia intenzione realizzare un oscillatore libero re CI assume il compito di regolare la reazione
per la taratura di apparati amatoriali e per ra- in modo da mettere in oscillazione il circuito. La
diocomando. La frequenza di oscillazione dovreb- realizzazione del progetto potrà essere ottenuta
be poter essere variata fra i 72 e i 73 MHz, in con ogni tipo di transistor di alta frequenza, an-
modo da consentire, tramite una duplicazione, la che di tipo NPN, avendo cura, in questo caso,
copertura dell'intera banda 144-146 MHz. Po- di invertire le polarità di alimentazione. La bo-
tete pubblicare il progetto di questo apparato? bina L1 dovrà essere realizzata con filo argentato
del diametro di 0,5 mm (si potrà anche ricorrere
BUDDI CARLO
al filo di rame smaltato o stagnato. Le spire do-
Varese
vranno essere in numero di 5 e la presa interme-
dia, necessaria per il collegamento con l'impe-
Il progetto qui presentato è di tipo Colpitt ed è denza di blocco Jl, dovrà essere ricavata in po-
in grado di erogare una potenza di 35 mW su sizione centrale. Le spire dovranno essere legger-
50 ohm, che risulta più che sufficiente per ogni mente spaziate fra di loro e avvolte su un suppor-
operazione di taratura. La frequenza è quella da to provvisto di nucleo del diametro di 5 mm
lei richiesta e potrà essere variata tramite i com- (materiali adatti per VHF).

125
Allestimento del laboratorio un'ampia banda di frequenze, ma che non costi
molto come gli strumenti moderni di tipo com-
Assieme ad un amico, ho deciso di dedicarmi al- merciale. Potete darmi un consiglio in proposito?
la riparazione di apparati riceventi e trasmitten- GAION GIOVANNI
ti. Ma i fondi per l'allestimento del laboratorio Treviso
sono limitati e vorrei rivolgermi al mercato sur-
plus. Attualmente mi servirebbe un generatore Se lei intende dedicarsi seriamente alla ripara-
di alta frequenza, preciso, in grado di coprire zione di apparati di alta frequenza, le consigliamo

FOTOCOMANDO
PER:
e interruttore crepuscolare

e conteggio di oggetti
o persone

antifurto

e apertura automatica del


garage

lampeggiatore

e tutti i comandi a distanza

in scatola di montaggio a L. 9.700


Con questa scatola di montaggio offriamo ai lettori la possibilità di realizzare
rapidamente senza alcun problema di reperibilità di materiali, un efficiente fo-
tocomando adatto a tutte le applicazioni di comandi a distanza.

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DEVE ESSERE RICHIESTA A: ELETTRONICA


PRATICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI, 52, INVIANDO ANTICIPATAMEN-
TE L'IMPORTO DI L. 9.700 A MEZZO VAGLIA POSTALE O C.C.P. N. 3/26482.
NEL PREZZO SONO COMPRESE LE SPESE DI SPEDIZIONE.

126
CUFFIA
MONO-STEREO
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.

CARATTERISTICHE Viene fornita con spi-


notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la
cuffia è predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
nico, tranciare il colle-
Sensibilità: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie
Impedenza: 8 ohm dì conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo).

uno strumento veramente di classe, qual' è il ge-


neratore VHF, di provenienza USA, tipo TS/
497/B-URR, che è dotato di sei gamme AM così
distribuite:

- da 2 a 5 MHz
2- da 5 a 13 MHz
3- da 13 a 30 MHz
4 - da 30 a 78 MHz
5- da 78 a 180 MHz
6- da 180 a 400 MHz

L. 6.500
••• ADATTATORE
Il campanello musicale PER CUFFIE STEREO
Piccolo apparecchio che con-
Ho realizzato il progetto della memoria elettro- sente il collegamento di una
o due cuffie stereo con tutti
nica da voi presentato sul fascicolo di settembre i complessi stereofonici. La
dello scorso anno. Non avendo a disposizione il commutazione altoparlanti-cuf-
fia è immediata, tramite inter-
transistor 2N7I1 (TR7), ho provveduto a sosti- ruttore a slitta, senza dover
intervenire sui collegamenti.
tuire questo componente con il 2N2905 A, ma L'apparecchio si inserisce nel
l'apparato non funziona. Per quale motivo? collegamento fra uscita del-
l'amplificatore e altoparlanti.
BORGATO NICOLA La .

Padova
L. 4.800-
Il transistor da noi prescritto è di tipo NPN,
mentre quello da lei adottato non è un corri- Le richieste devono essere effettuate invian-
spondente, perché si tratta di un PNP. Vogliamo do l'importo a mezzo vaglia 0 c.c.p. 3/26482
augurarle che dopo questa sostituzione il suo intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
apparato possa funzionare.

127
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A L. 14.500

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono contenuti in


una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione al prezzo di L. 14.500
Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o
e.e p n 3/26482 intestato a: Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52
L. 56.000 L'Analizzatore modello R.P.
12/T.L. è uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni. caratterizzato per le
ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componenti, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicità del suo impiego
e al suo costo li,mitato. che
lo impongono all'attenzione
dei tecnici più qualificati.
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni 180x160x80 mm.

V= O1 1 5 10 50 100 200 500 1000


mA= A 500A 5 50 500 2500
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dB -10+22 a
B
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/3O
Tutti gli
strumenti di
misura e di L. 53.600
controllo pubbbcizzati in
questa pagina possono Questo generatore. data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta ta-
Elettronica Pratica - 20125 MIiano • Via Zuretti n. 52, inviando cil ità l'allineamento di tutte
le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo Importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VH II quadrante
delle freqcenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilità 20.000
ohm/volt)

L. 22.500

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

v= 01 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A I B I e D


A = 50yA
50i4 5 50 500 5000 RANGES 100 -400xc_/400- 1200re_11+ 3,8ME 3,5-12e
Y'I. 0,5 5 25 50 250 500 1000 GAMME E I F I G
mA» 2,5 25 250 2500 RANGES 12 - 40Mc 40- 130M 80-260Me
Ohm= 1/0-+10k/110/0+100/1100/0+1M/1k /0+10M
Ohmv [tk/0+10M/1l[)k/ 0+100M
f» [lk/0-5lk/1lk/0-5l0k Grande strumento dal•e pic-
cole dimensioni, realizzato
Balistici @hm100/0+-200F /0hm xlk/0=20yF completamente su circuito
Hz 1/0+50/110/0+ 500/7100/ 0+-5000 stampato. Assenza totale di
commut.atori rotanti e quindi
68 -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
Output 0.5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
sue.une±e .aueees.n.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
PRA&
ATI;
U
j
Anno V-N. 3-MARZO 1976- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 700

POTENZIALI OTTO REALIZZAZIONI


ELETTRICI CON UNA SOLA
PERICOLOSI SCATOLA DI MONTlllilO

EP 88 - KIT UNIVERSALE
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)
Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


1 Kc Dimensioni
(L. 7.500) 12x 160 mm
Frequenza
50 Mc Peso 40 grs.
Armoniche fino a
Tensione massima
Uscita 10,5 V eff. applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE (L. 7.800) 12x160 mm


Frequenza 250 Kc Dimensioni
40 grs.
Armoniche tino e soo Me [;;;a massima
Uscita 5 V eft. applicabile al puntale 500 V
15 V eft. Corrente della batterla 50 mA
VOLTM ET RO
ELETT RONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
Il Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con tran:; i-
star a effelto di campo è uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi RJ.- Tutti gli
dio, TV, FM e BF esso per-
mette di ottenere una gran- strumenti di
de varietà di misure, tensio-
ni continue e alternate, non-
misura e di
ché corrente continua, mi- controllo pubblicizzati in
sure di tensione di uscita,
la R.F., la BF, misure di re- questa pagina possono
sistenza - il tutto con un essere richiesti a:
alto grado di precisione.
L'esattezza delle misure è
assicurata dall'alta impeden-
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando
za di entrata che è di 11 anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n.
megaohm.
Dimensioni 180x160x80 mm. 3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
CARATTERISTICHE TECNICHE
a i

V= 0,5 1,5 5 25 100 1500 30K L---.. ,--


mA=__5uA 500uA 1 5 50 1500 liii»

,$•
V 05 15 5 25 1948 '''f
7 xlO xl00 X 1M
Oh 4-1y 0-e-lOk 0-e-lOOk -1000M
Pico Pico 4 14 40 140 400
d -20+15

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K \ ok.f


(sensibilità 20.000 ohm/volt) a. sua zu .h
CARATTERISTICHE TECNICHE

10 200 1000 Il generatore BF. 40 è uno


V= 0.1 50 strumento di alta qualità per
mA= 500A 50 5o@ misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
0.5 50 250 1000 Strumento che unisce alla Il circuito impiegato è il
2,5 25 250 2500 massima semplicità d'uso un ponte di Wien, molto sta-
minimo ingombro. Realizza- bile. Tutta la gamma di fre-
Ohm= 11/0-10%/+100/0+1M /1tk /0-10M to completamente su circui- quenza è coperta in quattro
Ballistlc F 0hm+100/0+200F /Ohm tk/0+=20yF to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commutatori rotanti e drante ampio di facile let-
dB -10+22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
Out_p_ut 0,5 50 250 1000 all'usura. Jack di contatto
di concezione completamen-
differenti rappresentazioni
grafiche dalla forma d'onda,
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDALI e QUADRE. Il

L. 19.000 tivo di protezione.


Dimensioni: 80x125x35 mm
livello d'uscita costante è
garantito dall'uso
« thermistore »
di un
nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME A B e D
RANGES 20=200H 200 -;- 2 KHz 2+20KH 20+200KH2
L. 89.000
OTTO
APPLICAZIONI
CON
UN SOLO KIT
Con la presentazione del kit universale EP 88, cui è riser-
vato quasi tutto lo spazio del presente fascicolo, abbiamo
voluto metterci al passo coi tempi. Tutti i cittadini del
nostro Paese lo fanno e noi, con loro, ci sforziamo di ri-
trovare quel senso di responsabilità che, soprattutto, si-
gnifica rispondere delle nostre azioni o di quelle di coloro
che ci è dato di guidare. Significa ricordare che questo è
il dovere fondamentale di ogni individuo che appartenga
a quell'universo che è la società.
E' indubitabile che il momento sia difficile e che richieda
grande spirito di sacrificio da parte di ciascuno.
Ma con tale spirito ritroveremo certamente quel « deus
ex machina » che ci sottrarrà all'attuale pesante crisi eco-
nomica.
Questa volta, dunque, non occorre spendere troppo per
condurre l'esercizio pratico di questa stupenda discipli-
na tecnica che è l'elettronica. Questa volta basta acqui-
stare una sola scatola di montaggio per realizzare almeno
otto tra i più importanti progetti che il nostro kit EP 88
permette di tradurre nella realtà delle applicazioni utili
e, talvolta, necessarie.
L'ABBONAMENTO A
ELETTRONICA
PRATICA
vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

CONSULTATE
nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA"
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 5- N. 3- MARZO '76


LA COPERTINA - Interpreta, questo mese, il tema
dominante svolto nell'arco di tutto il presente fa-
scicolo: il kit universale e le sue otto principali
applicazioni pratiche. Si tratta di una nuovissima
scatola di montaggio, unica nel suo genere, con
la quale anche il lettore principiante potrà fami-
liarizzare con le più avanzate e moderne tecnologie.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore
ZEFFERINO
responsabile
DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
EP 88 - KIT UNIVERSALE 132
stampa PRESENTAZIONE E DESCRIZIONE
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
RELE' FOTOELETTRICO 142
Distributore esclusivo per l'I-
talia:
A. & G. Marco - Via Fortez- ANTIFURTO A STRAPPO 146
za n. 27 - 20126 Milano
tel. 2526 autorizzazione
Tribunale Civile di Milano - ANTIFURTO OTTICO 150
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cità inferiore al 25%/.

UNA COPIA L. 700 FOTOCOMANDO CICLICO 154


ARRETRATO L. 1.000
AUDIOKILLER 158
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ITALIA L. 9.000
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ESTERO L. SIRENA OTTICA 162
12.000.

DIREZIONE - AMMINISTRA- SUONERIA BITONALE 166


ZIONE - PUBBLICITA'
VIA ZURETTI 52 - 20125
MILANO. TOCCO ELETTRONICO 170
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per
LE PAGINE DEL C 174
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- VENDITE ACQUISTI PERMUTE 188
stituiscono.
NOVITA' ASSOLUTA!
Una scatola
di montaggio per otto
EP88
realizzazioni diverse
L. 11.000

Con questo KIT potrete realizzare tutti gli otto


progetti descritti nel presente fascicolo

1) Relé fotoelettrico 5) Audiokiller


2) Antifurto a strappo 6) Sirena ottica
3) Antifurto ottico 7) Suoneria bitonale
4) Fotocomando ciclico 8) Tocco elettronico
132
KIT UNIVERSALE
Quasi tutto questo fascicolo di Elettronica Pratica è riservato alla presen-
tazione di un kit, unico nel suo genere, con il quale ogni lettore, anche prin-
cipiante, potrà realizzare almeno gli otto progetti descritti nel testo, ma con
il quale i più esperti potranno costruire moltissimi altri apparati.

Questo fascicolo di Elettronica Pratica è quasi in- E' certo che i più preparati potranno andare al
teramente indirizzato alla presentazione e descri- di là del programma da noi svolto, perché con
zione di un kit a carattere universale, con il qua- il kit EP 88 si possono costruire moltissimi appa-
le il lettore potrà realizzare, seguendo le nostre rati come, ad esempio, timer, organini elettro-
istruzioni, almeno otto apparati diversi. nici, luci psichedeliche, ecc.
Questa volta dunque si tratta di una scatola di Da parte nostra infatti non era possibile superare
montaggio che ci porterà a scuola e che, nel giro il numero di otto descrizioni successive che, per
di poche ore, ci farà percorrere buona parte del- un principiante, possono ritenersi più che suffi-
l'orizzonte dell'elettronica elementare. Perché con cienti.
essa avremo modo di analizzare le funzioni delle E' ovvio che coloro che acquisteranno questo kit
resistenze, dei condensatori, dei transistor, dei per realizzare più apparati, dovranno ogni volta
foto transistor, dei transistor unigiunzione, degli smontare una realizzazione pratica per ricompor-
SCR, dei relé, dei trimmer e di molti altri ele- ne un'altra. Alcuni componenti dunque verran-
menti che concorrono alla formazione di un ap- no utilizzati più volte e ciò significa che il letto-
parato elettronico. re dovrà porre molta attenzione nel processo di
dissaldatura e risaldatura degli elettrodi, per non
Per affrontare questo kit non occorre possedere
mettere fuori uso i componenti stessi. E a questo
una particolare cultura elettronica, né aver fatto
scopo consigliamo di mantenere abbastanza lun-
lunga esperienza nel settore della pratica, perché ghi i terminali, almeno quando si sia già inten-
è sufficiente aver usato il saldatore per un certo zionati a scomporre un apparato per realizzarne
periodo di tempo ed aver preso confidenza con i uno diverso.
componenti elettronici per realizzare almeno gli
Il nostro kit, così come è possibile constatare leg-
otto montaggi descritti in questo fascicolo. Ciò
gendo l'elenco dei componenti, contiene tutti gli
che più conta, invece, è l'attitudine per i lavori clementi fondamentali e necessari per la realiz-
pratici ed una certa carica di entusiasmo per zazione degli otto progetti. Mancano invece i co-
questa meravigliosa disciplina. Ma la chiarezza siddetti « componenti esterni», come ad esem-
dei nostri schemi, le foto illustrative e le relative pio gli interruttori, i pulsanti, le pile o gli ali-
spiegazioni, sono tutti elementi che, nell'offrire mentatori, ecc. Ma ciò non rappresenta un osta-
al lettore un facile insegnamento teorico e pra- colo al lavoro programmato, perché i «compo-
tico, permettono di realizzare ottimamente il pro- nenti esterni», non compresi nella scatola di mon-
getto prescelto, oppure tutti quelli che interessa- taggio, possono essere ritenuti facoltativi e non
no in modo particolare. necessari.

133
IL KIT UNIVERSALE E

y
,., 8
~\ \
,,
---
~
~
/\ I -,

contiene: n. 1 Diodo al silicio

n. 1 Circuito stampato n. 1 Diodo SCR

n. 1 Altoparlante n. 1 Trimmer potenziometrico

n. 1 Relé n. 1 Condensatore
~
n. 1 Transistor n. 7 Resistenze
n. 1 Transistor unigiunzione n. 1 Filo stagno
n. 1 Fototransistor n. 1 Filo flessibile

L'altoparlante contenuto nel kit ha un'impedenza di 8 ohm; il transistor è di tipo BC207; il


fototransistor è di tipo 2N5779; il transistor unigiunzione è di tipo 2N2646; il diodo SCR è di
tipo C103, sostituibile con il tipo BRX46. Nel kit viene inserito anche uno spezzone di filo
colorato per il collegamento con l'altoparlante.

La scatola di montaggio costa L. 11.000. Le richieste debbono essere fatte inviando antici-
patamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

134
I COMPONENTI DEL KIT EP88
I COMPONENTI DEL KIT EP 88 In corrispondenza delle piste di rame sono stati
riportati dei numeri e delle lettere o, più in ge-
Coloro che acquisteranno il nostro kit saranno nerale, delle sigle. Ebbene tutte queste indicazio-
certamente intenzionati a realizzare uno o più ni risulteranno molto utili in sede di realizzazio-
progetti pratici utili a sé e agli altri. Nessuno tut- ne pratica del progetto prescelto, dato che que-
tavia potrà pensare di svolgere un lavoro essen- ste stesse indicazioni sono riportate nei vari sche-
zialmente manuale, rapido, disgiunto dalla teo- mi elettrici e pratici.
ria. Perché in questo modo il kit servirebbe a ben Non potendo ovviamente realizzare un circuito
poca cosa e il lettore non ne trarrebbe alcun stampato a carattere universale, risulterà neces-
insegnamento. Mentre è nostra intenzione invita- sario in certi casi, collegare tra loro, in alcuni
re l'appassionato di elettronica, o l'obbista, a fa- punti, le piste di rame. Ciò si ottiene per mez-
miliarizzare con i componenti elettronici allo zo di un ponticello inserito negli appositi fori dalla
stato solido e di moderna concezione. Ecco per- parte opposta a quella in cui sono presenti le pi-
ché, prima di addentrarci nel vivo del program- ste di rame, cioé come se si trattasse di un com-
ma, cioé prima di iniziare la descrizione del fun- ponente comune. Questo concetto vuole essere
zionamento e dell'approntamento degli otto pro- soltanto una interpretazione generica della pre-
getti, riteniamo assolutamente necessario far pre- senza di taluni ponticelli che il lettore vedrà con-
cedere le successive pagine descrittive della rivi- trassegnati sugli schemi pratici di certi progetti.
sta da una analisi dei componenti più importanti,
A coloro i quali si serviranno del nostro kit per
attraverso una breve carrellata di rapida assimi-
costruire almeno due apparati, raccomandiamo
lazione e piacevole sui dispositivi inseriti nel kit
di non tagliare troppo i terminali dei componenti,
universale EP 88.
lasciandoli lunghi almeno 1 cm. e, soprattutto,
di non ribaltare il terminale sulla pista di rame,
cioé di non piegarlo su questa per facilitare l'o-
IL CIRCUITO STAMPATO perazione di saldatura, così come si agisce nor-
malmente. Per concludere dobbiamo ancora una
Il circuito stampato è di forma rettangolare; le volta raccomandare al lettore di tener conto che
sue dimensioni sono di 5 x 8 cm. circa. tutte le saldature debbono considerarsi provviso-

RIFER.

;» e I

r
LUCE

Fig. 1 - Il simbolo del fototransistor, disegnato a sinistra, non si differenzia di molto da quello del comune tran-
sistor; l'unica variante consiste nella presenza di alcune frecce direzionali che simboleggiano i raggi luminosi
incidenti sul corpo del componente. Nel disegno centrale vengono indicati i tre elettrodi di emittore, collettore
e base; la loro individuazione è facilitata dalla parte piana di riferimento dell'involucro del fototransistor. La par-
te attiva del cristallo semiconduttore è quella rivolta verso la zona ricurva del contenitore, che funge da lente
concentratrice dei raggi luminosi. Il fototransistor di tipo 2N5779, contenuto nella nostra scatola di montaggio,
risulta completamente trasparente.

135
Il simbolo elettrico dei fototransistor è quasi ugua-
le a quello del normale transistor; per capire che
si tratta di un fototransistor si aggiungono al
simbolo comune alcune frecce esterne che sim-
boleggiano i raggi luminosi. Anche sotto l'aspet-
to reale il fototransistor assomiglia al transistor.
L'unica differenza consiste nella trasparenza di
una porzione del contenitore che, spesso, risulta
a forma di lente, allo scopo di permettere alla
luce di raggiungere la zona attiva del compo-
E nente, cioé il cristallo di silicio.
Nel caso particolare del fototransistor 2N5779,
cioé del fototransistor contenuto nella nostra sca-
tola di montaggio, il contenitore risulta com-
Fig. 2 - Il simbolo elettrico più esatto del fototransistor
pletamente trasparente (figura 1).
è quello rappresentato nel disegno di sinistra, perché La parte attiva del cristallo semiconduttore è
esso è di tipo darlington e, nella stessa struttura cri- quella rivolta verso la zona ricurva del conteni-
stallina, all'elemento fotosensibile risulta accoppiato un tore, in modo che questa funge da lente con-
secondo transistor di tipo tradizionale. Tuttavia, per
motivi di semplicità, viene quasi sempre adottato il sim- centratrice, aumentando virtualmente la super-
bolo elettrico riportato a destra. ficie di captazione dei raggi luminosi da parte del
dispositivo.
Il foto transistor 2N5779 non può definirsi un
vero e proprio fototransistor, perché esso è di
tipo darlington. Infatti, nella stessa struttura cri-
stallina del componente, all'elemento fotosensi-
bile risulta accoppiato un secondo transistor di
rie e, quindi, eliminabili, se si vuole poi realiz- tipo tradizionale, collegato al fototransistor con
zare un secondo apparato. il sistema darlington, in modo da aumentare no-
tevolmente il guadagno del dispositivo che, in
tal modo, risulta estremamente sensibile alla lu-
FOTOTRANSISTOR ce; basti pensare che il guadagno della coppia di
transistor darlington può superare il limite di
Nella scatola di montaggio risulta contenuto un 8.000.
fototransistor di tipo 2N5779. Il simbolo elettrico corretto del transistor darlin-
Il fototransistor può essere considerato come un gton è quello rappresentato in figura 2 (a sini-
normale transistor nel quale la conduzione elet- stra); tuttavia, per comodità di disegno, dato che
trica viene influenzata anche dalla luce. ciò non comporta differenze di funzionamento, si

FOTOTRAN- FOTOTRAN- @ TRANSISTOR


SISTOR SISTOR

OLLE TTORE Fig. 3 - Il fototransistor, simbo-


leggiato nel disegno a sinistra, è
un transistor sensibile alla luce
visibile. Nello stesso chip risulta
MITTER collegato in configurazione dar-
lington un altro transistor che
permette di amplificare il segnale.
La sensibilità del sistema cosi
concepito permette di raggiunge-
COLLEGAMENTO
re un guadagno fino a 8.000 volte.
DARLINGTON

136
usa spesso il simbolo riportato a destra di figura
2. Si tratta di un disegno più semplice assai spes-
so inserito negli schemi teorici.

FUNZIONAMENTO
COLLETT ORE
ue
'¾. % CO LLETT ORE

DEL FOTOTRANSISTOR BASE

ad%a.)
AL BUIO
RESISTENZA
ELEVATISSIMA
l
BASE

NON )
ALLA LUCE
RESISTENZA
BASSA
Sotto un aspetto macroscopico, il fototransistor

!
( COLLEGATA

può essere paragonato ad un componente nel


EMITT ER EMITT ER
quale la resistenza elettrica varia al variare del-
l'intensità luminosa incidente. Quando si alimen- e
ta il collettore del fototransistor con una tensio-
ne positiva rispetto all'emittore (la base non vie-
ne normalmente collegata), in condizioni di oscu- Fig. 4 - In questi due semplici schemi viene riassunto
rità, nel circuito collettore-emittore si nota il il funzionamento del fototransistor. Quando il compo-
passaggio di una debolissima corrente. Il foto- nente risulta immerso nell'oscurità, esso lascia passare
una piccolissima quantità di corrente; al contrario, in
transistor si comporta quindi come una resisten- presenza di luce, il fototransistor diviene conduttore
za di valore elevatissimo. e si lascia attraversare dalla corrente elettrica (schema
Al contrario, pur conservando il circuito di misu- a destra). In sostanza il componente si comporta come
ra adottato, si potrà notare un aumento dell'in- una fotoresistenza, ma con sensibilità notevolmente
superiore a questa. Il terminale di base non viene qua-
tensità di corrente con l'aumentare della luce in- si mai collegato negli schemi pratici: esso rimane nor-
cidente. Ne consegue che il fototransistor assume malmente libero. Le due diverse misure con cui sono
un valore resistivo sempre più basso con l'aumen- state disegnate le due resistenze simboleggiano l'au-
tare della luce. Ma sino a questo momento abbia- mento resistivo del componente al buio e la diminu-
zione della resistenza in presenza di luce.
mo considerato il fototransistor attraverso le sue
variazioni resistive, come se si trattasse di una
fotoresistenza. In realtà si dovrebbe invece par-
lare di correnti elettriche di perdita della giun-
zione base-collettore del fototransistor; correnti di
perdita che risultano amplificate dallo stesso fo-
totransistor e dal successivo transistor in collega- tasse di un fotodiodo. In pratica la luce libera
mento darlington. Questa è in effetti l'interpre- nel cristallo semiconduttore dei portatori mino-
tazione teorica più rigorosa del comportamento ritari, che determinano una maggior corrente di
del fototransistor. fuga nella giunzione e vengono quindi ... inter-
L'effetto luminoso risulta limitato alla sola giun- pretati come una diminuzione di resistenza glo-
zione base-collettore, proprio come se si trat- bale del dispositivo.

82

B81

Fig. 5 - Il transistor umg1unzione assume esteriormente le stesse sembianze del comune transistor. Il suo simbolo
invece è diverso e ci richiama alla mente quello del transistor FET. Nel transistor unigiunzione si distinguono tre
efettrodi cosi disegnati: base 1 (BI), base 2 (B2), emittore (E). La base 1 e la base 2 fanno capo ai due contatti
ohmmici reallzzati sulle due estremità di una barretta di silicio altamente resistivo e di tipo N. Nel disegno centrale
viene illustrata la disposizione degli elettrodi del transistor uniglunzione in relazione alla piccola tacca di rife-
rimento. • •

137
Le caratteristiche elettriche del fototransistor
2N5779 sono le seguenti:
Volt collettore-emittore 25 V max.
Corrente al buio 100 nA (nanoampère)
Corrente alla luce 250 mA max.
Dissipazione totale 200 mW

TRANSISTOR UNIGIUNZIONE

Anche il transistor umgmnzione assume esterior-


E mente le stesse sembianze del comune transistor.
Il simbolo del transistor unigiunzione può essere
paragonato a quello del transistor FET.
Pur essendoci fra i due componenti delle notevo-
li affinità strutturali, il loro comportamento è
molto diverso. Ciò è dovuto soprattutto al diver-
so drogaggio della barretta di semiconduttore
utilizzato e alla differente tecnica costruttiva del-
l'unica giunzione.
Fig. 6 - Schema elettrico di un transistor unigiunzione. Nel transistor unigiunzione si distinguono tre elet-
Le due resistenze B1-B2, collegate in serie, simboleg- trodi; essi vengono così designati: Bl (base 1 ),
giano la resistenza totale tra le due basi che, normal- B2 (base 2), E (emittore). La base 1 e la base 2
mente, si aggira intorno ai 10.000 ohm. La resistenza fanno capo ai due contatti ohmmici realizzati sul-
è rappresentata da una barretta di silicio di tipo N,
con due terminali (B1-B2). L'emittore è costituito da una le due estremità di una barretta di silicio alta-
giunzione a diodo. Normalmente B1 è collegato a terra, mente resistivo, di tipo N.
mentre B2 viene collegato con il terminale positivo del- In una zona intermedia viene inserita una punta
l'alimentatore. di alluminio che, con la barretta, forma una vera
e propria giunzione P-N, del tutto simile a quel-
la dei diodi a semiconduttore.
Alla barretta fa capo un elettrodo denominato
B82 emittore.
E in questo modo si viene a stabilire una struttu-
ALTA ra equivalente del transistor unigiunzione, come
RESISTENZA
FRA B2-B1 quella riportata in figura 6. Infatti, l'emittore di-
TENSIONE vide la barretta in due zone resistive, RBI ed
INFERIORE RB2, che dipendono dalla posizione geometrica
A 6V B1 della giunzione sulla barretta stessa.
Ciò che rende particolarmente interessante que-
sto dispositivo è il fatto che la resistenza RB2, es-
sendo costruita con materiale semiconduttore op-
portunamente drogato, non è costante al variare
B2 della corrente, ma assume, in corrispondenza di
e 1, BASSA
particolari valori della corrente, un andamento
« negativo». Avviene cioé che, ad aumenti della
RESISTENZA corrente di emittore, corrispondono diminuzioni
FRA B2-B1 della tensione VE.
TENSIONE Questa caratteristica consente di realizzare, con
SUPERIORE estrema semplicità, circuiti oscillatori a rilas-
A 6V l B1 samento, dispositivi di trigger, rivelatori di so-
Fig. 7 - In questi due disegni viene interpretato il fun- glia, ecc .
zionamento del transistor unigiunzione. Quando la ten- Il funzionamento semplificato del transistor uni-
sione applicata fra l'emittore E e la base B1 supera giunzione può essere così riassunto, Quando fra
un certo valore, per esempio quello di 6 V, la resistenza
compresa fra D1 e D2 diminuisce notevolmente (dise- Bl e B2 (positivo verso B2) si applica una ten-
gno in basso). Al contrario, la resistenza diviene no- sione, a causa del partitore formato dalle resisten-
tevole finché la tensione rimane inferiore ai 6 V (dise- ze Rl-R2 della barretta semiconduttrice, si vie-
gno in alto). né a formare un potenziale, nel punto interme-

138
6V

Re RB2 ov
UJT
BASE 2 12V

6V - - - - - _\.[..._ -
BASE 1

CE RB1

u + (G

Fig. 8 - Schema di principio di circuito impiegante un transistor unigiunzione. Si tratta di un circuito astabile nel
quale il transistor UJT comanda automaticamente la scarica e la carica di un condensatore. Inizialmente il con-
densatore CE si carica attraverso la resistenza RE. Quando esso raggiunge il valore di tensione critica, il tran-
sistor unigiunzione diviene conduttore, cioè si innesca provocando la scarica quasi totale del condensatore e de-
terminando una nuova ripresa del ciclo. In corrispondenza a queste condizioni elettriche del circuito risultano
le tre forme d'onda riportate sulla destra del disegno.

dio della giunzione, pan a: nella quale VD rappresenta la caduta di tensio-


ne aggiuntiva sulla giunzione pari a circa 0,6 V,
EV (B2 B1) il diodo risulta interdetto e la resistenza tra B2
nella quale e BI risulta molto elevata.
RI Quando la tensione presente sull'emittore supera
E=--- il valore di picco, si viene a stabilire una cor-
RI + R2 rente di emittore - base I che, per le particolari
caratteristiche di drogaggio del semiconduttore,
Finché la tensione di emittore, rispetto a B1 r-
provoca una notevole diminuzione della resisten-
sulta inferiore a za della barretta.
V picco = EV (B2 - BI) + VD Sfruttando un simile comportamento si può rea-

RIFER.
I
3- G

Fig. 9 - Anche il diodo SCR è un componente munito di tre terminali; il suo simbolo elettrico è quello riportato nel
disegno a sinistra. Nel disegno centrale si nota la disposizione dei tre elettrodi del componente in riferimento
alla zona piatta del componente. Sull'estrema destra è interpretato l'aspetto fisico del diodo controllato SCR.

139
Le caratteristiche principali del transistor uni-
giunzione 2N2646, contenuto nel nostro kit, sono
le seguenti :
Volt emittore 30 V (max.)
Dissipazione totale 300 mW (max.)

p
IL DIODO SCR
N
GATE Con la sigla SCR, che significa Silicon-Controlled-
Fig. 10 - II diodo con- Rectified, si indica normalmente quel diodo la
N trollato SCR è compo- cui conduzione può essere controllata per mezzo
sto da quattro strati di
materiale semicondutto- di impulsi inviati ad un terzo elettrodo denomi-
re, ottenuti con due zo- nato gate.
ne B e due zone N al- Anche il diodo SCR è dunque un componente
ternate. munito di tre terminali, il cui simbolo elettrico è
riportato in figura 9.
Nel modello da noi utilizzato e inserito nel kit,
il contenitore assomiglia molto a quello di un
transistor; ma in commercio esistono altri mo-
delli di diodi SCR, con forma e dimensioni di-
verse.
lizzare, ad esempio, un circuito astabile come L'SCR è composto da quattro strati di materiale
quello riportato in figura 8, nel quale il transi- semiconduttore, ottenuto con due zone P e due
stor UJT comanda automaticamente la scarica zone N alternate.
e la carica di un condensatore. Il diodo così ottenuto non conduce corrente in
Il condensatore si carica inizialmente attraverso condizioni normali, perché la zona N.P interme-
la resistenza RE. Quando esso raggiunge il valo- dia si oppone al passaggio della corrente dall'ano-
re di tensione critica, manda in conduzione il do al catodo. Tuttavia, quando si applica una
transistor UJT, il quale si innesca provocando la debole corrente all'elettrodo di gate (G), si mo-
scarica quasi totale del condensatore e facendo dificano le condizioni di polarizzazione interne;
ripartire nuovamente il ciclo. la tensione applicata tra anodo e catodo è suffi-
In figura 8, a destra, sono riportate le varie for- ciente a far entrare in conduzione il dispositivo.
me d'onda ottenibili sui vari elettrodi del tran- Una volta entrato in conduzione, il diodo control-
sistor unigiunzione. lato si pone in un ciclo « rigenerativo »; esso

LAMP. INT. INT.


SPENTA CHIUSO CHIUSO
@ o

SCR SCR
LIM.
+O ll
Il CATODO
LIM. + O= - Jf Il

ENTRATA IMPULSO A
DI COMANOC IMPULSO DI
COMANDO
e - e
Fig. 11 - Questo schema di applicazione di un diodo Fig. 12 - Inviando al gate (G) un impulso di comando an-
SCR vuole interpretare il comportamento del dispo- che di breve durata, ma di ampiezza sufficiente, il dio-
sitivo. In condizioni di riposo, anche quando il circuito do controllato SCR innesca accendendo la lampadina.
rimane alimentato (interruttore chiuso), la lampada ri-
mane spenta.

140
mantiene in condizioni favorevoli alla conduzio- Vpicco 60 V
ne di corrente le zone di semiconduttore inter- Corrente max. 0,8 A
medie e rimane eccitato anche quando cessa l'a- Corrente gate 200 A
zione di controllo di gate. Vgate 0,8 V
Per diseccitare il dispositivo, occorre far scen-
Nelle figure 11-12 viene interpretato il compor-
dere la corrente al di sotto di un valore di auto-
tamento del dispositivo.
mantenimento. Per comodità, assai spesso, anzi-
In condizioni di riposo la lampada rimane spen-
ché agire sulla corrente anodica, si agisce sulla
ta, anche quando il circuito è alimentato (inter-
tensione, abbassandola quasi a zero o facendola
ruttore chiuso).
divenire addirittura negativa; anche con questo
Inviando al gate un impulso di comando anche
sistema, del tutto equivalente a quello preceden-
di breve durata, purché di ampiezza sufficiente,
temente citato, si ottiene la diseccitazione del
l'SCR si innesca accendendo la lampadina.
diodo SCR.
Per diseccitare il diodo controllato non servirà a
Una volta diseccitato, il diodo SCR necessita di nulla agire sul gate, perché le uniche alternative
un nuovo impulso di gate per divenire nuova- sono quelle di aprire momentaneamente l'in-
mente conduttore. terruttore di alimentazione o di cortocircuitare,
Le caratteristiche principali del diodo control- per brevissimo tempo, l'anodo e il catodo del-
lato SCR di tipo C103 (BRX46) sono le seguenti: TSCR.

AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola di montaggio a L. 4.250

Il kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica
Tensione tipica di lavoro: 9 V
Allarme elettronico
Oscillatore BF Consumo di corrente: 80 : 100 mA
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) Impedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono


contenuti in una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazio-
ne al prezzo di L. 4.250 Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. y

141
1e PROGETTO

Relé fotoelettrico

Con l'uso del fototransistor 2N5779 e dell'SCR mento di un piccolo motore elettrico di servizio
di tipo BRX46, sostituibile con il tipo C103, è collegato ai congegni di apertura della porta
possibile realizzare, con estrema facilità, un di- dell'autorimessa.
spositivo fotoelettrico in grado di soddisfare mol-
te esigenze nei più svariati settori dell'elettroni-
ca applicata. Il circuito è in grado di eccitare ANALISI DEL CIRCUITO
permanentemente un relé quando viene colpito
dalla luce, mantenendo eccitato il relé sino a Lo schema teorico del relé fotoelettrico riportato
quando non si agisce manualmente su un inter- in figura 1 evidenzia l'estrema semplicità del-
ruttore. l'apparato.
Una tipica applicazione pratica di questo dispo- Il circuito può essere idealmente suddiviso in
sitivo può essere quella dell'apertura automati- due parti: il circuito di rivelazione e il circuito
ca di un garage, all'arrivo dell'autovettura. Ba- di scatto.
sterà infatti fare in modo che l'elemento fotosen- Il circuito di rivelazione è pilotato dal fototran-
sibile, nel nostro caso rappresentato da un foto- sistor FT 1, che è montato in circuito con collet-
transistor, venga colpito dalla luce dei fari del- tore comune; con tale montaggio si diminuisce
l'auto perché lo scatto del relè ordini l'avvia- l'impedenza d'uscita e si pilota direttamente, sen-

142
za necessità di altri stadi amplificatori, il gate del to di comando si può adattare la soglia di scatto
diodo controllato. all'entità luminosa a disposizione, eliminando per
In pratica, quando il fototransistor FT1 si trova esempio gli effetti della luminosità ambientale.
in condizioni di oscurità o di illuminazione in- In pratica il trimmer Rl verrà regolato in modo
sufficiente, la tensione presente sul punto 2, cioé da far scattare il relé soltanto in presenza di una
sul gate dell'SCR, risulta tale da non permettere precisa quantità di luce. Nel caso pratico del-
la circolazione della corrente di eccitazione ed l'apertura della porta dell'autorimessa il poten-
il relé RLI rimane diseccitato. ziometro Rl verrà regolato in modo da far scat-
Al contrario, quando il transistor fotosensibile tare il relé soltanto quando i fari dell'autovettura
FT 1 viene sufficientemente illuminato, la sua colpiscono l'elemento fotosensibile.
«resistenza» interna diminuisce al punto da per- Il condensatore Cl, collegato fra anodo e cato-
mettere il passaggio di una corrente di gate in do del diodo controllato SCR, permette di sop-
grado di innescare l'SCR, cioé di avviarne la con- primere parzialmente i disturbi di eccitazione del
duzione, eccitando conseguentemente il relé RLl. diodo stesso che, altrimenti, si rifletterebbero ne-

Il relé fotoelettrico è un progetto che si presta alla realizzazione di molte pra-


tiche applicazioni. La più comune fra queste è certamente l'apertura auto-
matica del portone d'ingresso dell'autorimessa.

PERSISTENZA DELL'ECCITAZIONE gativamente sugli apparati radioriceventi posti


nelle vicinanze.
Una volta innescato il diodo controllato SCR, In parallelo con la bobina eccitatrice del relè
cioè quando il relé RLI viene eccitato, l'eccita- risulta inserito il diodo al silicio D 1.
zione permane anche quando viene a mancare la A questo diodo è affidato il compito di annullare
causa eccitatrice, stabilita dal fototransistor e, i pericolosi effetti della extratensione inversa di
più a monte, dalla luce incidente sulla parte apertura che si origina sui terminali della bobina
sensibile di quest'ultimo. del relé al momento della sua eccitazione.
Per ripristinare le iniziali condizioni elettriche Il circuito deve essere alimentato con la tensione
del dispositivo, si dovrà interrompere la corren- continua compresa fra 12 e 13 V.
te di alimentazione agendo sull'interruttore Sl
(non compreso nel kit).
REALIZZAZIONE PRATICA
Ma per diseccitare il relé RLI ci si può com-
portare anche diversamente. Basterà infatti cor-
Il circuito pratico verrà realizzato tenendo sot-
tocircuitare momentaneamente i punti contras-
t'occhio il dis.egno di figura 2, nel quale è pre-
segnati con i numeri 5 e 7, cioè cortocircuitare
sentato il cablaggio del relè fotoelettrico.
anodo e catodo del diodo controllato SCR e ii L'impiego del circuito stampato non permette al-
risultato ottenuto sarà lo stesso di quello raggiun- cun errore costruttivo, perché le piste di rame
to intervenendo sull'interruttore Sl. • e i fori obbligano l'inserimento dei vari compo-
nenti in un unico modo.
Nel disegno di figura 2 l'interruttore S1 è rappre-
REGOLAZIONE DEL DISPOSITIVO sentato soltanto con il simbolo teorico; ciò perché
l'interruttore elettrico non è un elemento conte-
Per estendere entro ampi limiti le possibilità di nuto nel kit (il lettore dovrà procurarselo da sé
impiego del relé fotoelettrico, è stato inserito, in nel tipo e nella veste più graditi).
serie con l'emittore del fototransistor FTI. il Il fototransistor FTl risulta sensibile alla luce sol-
trimmer potenziometrico Rl. Con questo elemen- tanto dalla parte ricurva (settore bombato). Oc-

143
correrà dunque far bene attenzione a disporre che, in questo caso, il fototransistor FT 1 non ver-
questo elemento in posizione tale da risultare sot- rà collegato con i suoi terminali direttamente sul
toposto ai raggi luminosi di comando. circuito stampato, ma gli elettrodi di collettore
Nel caso di applicazioni pratiche in cui risulti ed emittore verranno saldati ad un prolungamen-
necessario isolare il più possibile il fototransistor to di fili che permettono di allontanare il com-
dalla luce normale, esterna, ambientale od oc- ponente dal blocchetto dell'apparecchio. Per
casionale, per farlo reagire soltanto a particolari quanto riguarda il diodo al silicio D 1 raccoman-
raggi luminosi, converrà montare FTl in un tu- diamo di inserirlo nel circuito nel verso indicato
betto cilindrico opaco, che permetterà di confe- in figura 2, tenendo conto della fascetta di rife-
rire al sensore una spiccata direzionalità. E' ovvio rimento.

pc=ri

01
S1

SCR A

c1

e
12-13V
Fig. 1 - Circuito teorico
del primo progetto realiz-
e zabile con il kit EP 88. Si
tratta di un relé fotosensi-
bile che permette di pilo-
tare l'avviamento di un
qualsiasi dispositivo elet-
trico di servizio con il so-
lo comando della luce in-
cidente sulla parte sensi-
bile del fototransistor FT1.

----COMPONENTI-----
C1 = 100.000 pF D1 = diodo al silicio
FT1 = fototransistor (2N5779)
R1 = 4.700 ohm (trimmer potenziometrico) SCR = diodo controllato (BRX46-C103)
R2 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) RL1 = relè (12 V)

144
FT1
NON
COLLEGATO

rn

E
[fil -

I
I I
ii I
II
11
r. T
-..;:,, r
- I
I
12-13 V
[Q]

e"
_M_ ,,, -====Cò)
S1

Fig. 2 - Per non incorrere nell'insuccesso, il lettore dovrà far bene attenzione all'inseri-
mento nel circuito stampato dei seguenti tre elementi: D1 -FT1 -SCR. Il diodo al silicio D1
è un elemento polarizzato e deve essere collegato con la fascetta rivolta verso il punto
8. Il fototransistor FT1 deve essere collegato al circuito in modo che la parte bombata ri-
manga esposta ai raggi luminosi di comando (l'elettrodo di base rimane non collegato).
Per distinguere i terminali di anodo, gate e catodo del diodo controllato SCR, occorre far
riferimento alla faccia piana del componente. L'interruttore S1 non è contenuto nel kit;
questo è il motivo per cui esso viene indicato soltanto con il simbolo teorico. L'alimenta-
zione del circuito può essere ottenuta con tre pile piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in
serie fra di loro.
La freccia disegnata in corrispondenza di due terminali del relè RL sta ad indicare che,
in condizioni di riposo, il terminale 9 è collegato con il terminale 11; quando il relé viene
eccitato, la freccia si sposta dal terminale 9 e ruota verso il terminale 10, cioè i contatti
utili per le applicazioni pratiche del progetto sono quelli contrassegnati con i numeri 10-11.
Ciò è anche facilmente intuibile osservando attentamente il relé, nel quale si nota che la
lamina vibrante corrisponde al terminale 11, mentre le altre due, che rimangono ferme,
corrispondono ai terminali 9-10.

145
PROGETTO

Antifurto a strappo

Non è esatto dire che un antifurto dal circuito le a coloro che non debbono difendersi dai furti,
assai complesso e, quindi, costoso, sia sempre il ma dai vandalismi che i lestofanti compiono
più efficace. Perché assai spesso le eccessive com- quando si accorgono di essere capitati male, per-
plicazioni circuitali, oltre che aumentare enorme- ché il campo d'azione è povero.
mente le probabilità dei guasti, creano difficoltà Il più delle volte i rapinatori vanno alla cieca,
di neutralizzazione da parte del proprietario, op- senza un piano delittuoso prestabilito, con la sola
pure rendono l'antifurto talmente sensibile da
speranza di essere capitati bene. Ma quando non
farlo innescare anche fuori tempo.
trovano nulla, allora sfogano la loro malvagità
Non è neppure esatto affermare che l'antifurto
sia un congegno utile, se non proprio necessario, distruggendo e rovinando tutto quello che capita
soltanto a coloro che debbono proteggere beni o sottomano, mentre con un semplice ed efficace
cose immobili dagli assalti dei ladri. Perché que- antifurto, come quello che stiamo per descrivere,
sto apparato, molto spesso, potrebbe risultare uti- tutto ciò potrebbe essere evitato.

146
Con questo sistema di allarme, realizzabile con il nostro kit universale,
EP 88, è possibile proteggere dai ladri qualsiasi ambiente o locale dotato di
porte e finestre, perché basta applicare ad esse una semplice ragnatela
di sottili fili conduttori per far entrare in funzione il dispositivo che, a sua
volta, può far suonare un campanello elettrico o avviare qualsiasi altro di-
spositivo acustico.

SEMPLICITA' CIRCUITALE vranno essere collegati in modo da mettere in


azione un qualsivoglia sistema di allarme.
Anche questo progetto di antifurto, realizzabile Lo schema elettrico del circuito dell'antifurto
con lo stesso kit EP 88, è stato concepito all'in- a strappo è riportato in figura 1. I sensori d'allar-
segna della semplicità; esso è privo di automati- me sono rappresentati da fili conduttori sottilis-
smi per la temporizzazione della durata d'allar- simi, che il lettore applicherà sugli stipiti di una
me o di codifiche segrete per il disinnesco e la porta o sul telaio di una finestra. Questi sensori
messa in funzione del circuito. Non si tratta quin- si strappano all'apertura dell'uscio, interrompen-
di di un apparato professionale, ma di un con- do il circuito elettrico dell'antifurto.
gegno che, pur esplicando le sue più congeniali I fili conduttori sottilissimi, che rappresentano
funzioni, bene si adatta a chi vuol proteggere un gli strappi, potranno essere sostituiti con micro-
negozio, un magazzino o un appartamento dal- switch normalmente chiusi, in modo che apren-
l'assalto dei ladri. E' ovvio che questo particolare dosi si comportino allo stesso modo dei fili con-
congegno di antifurto può essere installato là do • du ttori sottili. Anche i contatti reed possono an-
ve esiste sempre qualche persona pronta ad in- dar bene per questo scopo; essi risultano costretti
tervenire in caso di innesco oppure, ma è la stes- alla posizione di lavoro da una calamita.
sa cosa, in caso di ... visita di malintenzionati. In ogni caso dunque qualsiasi contatto elettrico,
La presenza della persona, che nei grossi stabili in grado di interrompersi facilmente al momen-
può essere il custode, è necessaria per avvisare to dell'apertura di una porta o di una finestra,
tempestivamente la Polizia e provvedere al disin- può essere inserito nel circuito sensore.
nesco dell'allarme. In condizioni normali, cioè con i contatti d'allar-
Non consigliamo quindi l'uso di questo antifurto me chiusi, il valore della resistenza R2, molto
in quei locali che, in caso di assalto ladresco, non piccolo rispetto a quello di Rl, stabilisce sul gate
possono essere controllati, perché l'inserimento dell'SCR (punto 2) una tensione di valore tale
continuato del circuito di alimentazione dell'al- da polarizzare inversamente la giunzione gate-
larme provocherebbe la scarica totale della bat- catodo, mantenendo diseccitato il diodo control-
teria-tampone, disattivando naturalmente l'al- lato SCR.
larme stesso, a meno che non ci si serva di un In condizioni anormali, cioé con i contatti d'allar-
alimentatore da rete-luce. me aperti (strappi interrotti), la resistenza R2
E vogliamo anche ricordare che il dispositivo de- viene praticamente disinserita dal circuito e l'e-
scritto in queste pagine potrà essere utilizzato per lettrodo di gate del diodo controllato SCR è li-
applicazioni diverse da quelle dell'antifurto; in bero di assorbire corrente dalla resistenza Rl.
particolar modo in tutti quei casi in cui l'apertura Poiché il diodo controllato SCR è caratterizzato
di un contatto, o di un microswitch, debba azio- da notevole sensibilità, la debole corrente che
nare un relè o una qualsiasi altra apparecchia- attraversa la resistenza Rl è in grado di eccitare
tura. il diodo stesso che, a sua volta, mette in azione
il relé ed il relativo circuito esterno di allarme
ad esso collegato.
ANALISI DEL CIRCUITO Anche per questo secondo progetto, per disecci-
tare il relé è necessario interrompere temporanea-
Il circuito dell'antifurto utilizza un solo diodo mente la corrente di alimentazione del circuito,
controllato SCR, al quale competono le funzioni intervenendo sull'interruttore Sl (non contenuto
di circuito di controllo dei sensori d'allarme e dì nel kit EP 88); oppure si può ugualmente otte-
comando del relé attuatore, i cui contatti do- nere la diseccitazione del relè cortocircuitando tra

147
loro i punti contrassegnati con i numeri 5-7, cioé è facilmente intuibile. Coloro che vorranno evi-
l'anodo e il catodo controllato SCR, riducendo a tare la spesa dei microswitch o degli interruttori
zero la tensione ivi esistente. Disinnescando il reed, potranno risolvere ugualmente il problema
diodo controllato, si disinnesca conseguentemen- servendosi di fili conduttori sottilissimi. Questi
te anche il relè RL. verranno applicati, in modo da non essere visti,
Facciamo notare che, in condizioni di riposo, il sui telai delle finestre o sugli stipiti delle porte,
consumo di corrente del circuito risulta di 1,2 in modo che l'apertura violenta di queste provo-
mA appena, mentre in condizioni di allarme l'as- chi l'interruzione del circuito elettrico, cioé dei
sorbimento del circuito elettronico sale a 40 mA; fili conduttori sottili.
a questo valore verrà aggiunto l'assorbimento di In sostituzione dell'interruttore S1, che potrà es-
corrente del sistema d'allarme che, normalmente, sere montato direttamente sulla piastrina del cir-
è assai più elevato. cuito stampato, dalla parte in cui non sono pre-
senti le piste di rame, ci si potrà servire di un
qualsia.si interruttore occultato in un punto ester-
APPLICAZIONE DELL'ANTIFURTO
no o, comunque, applicato in un punto non cono-
Il sistema di applicazione pratico dell'antifurto sciuto da altri.

+ Fig. 1 - Progetto dell'antifurto


a strappo. Quando si inter-
rompe la conduttività (STRAP-
PI) tra la linea di alimentazio-
ne negativa e il punto 4, il
gate del diodo controllato SCR
assorbe corrente da R1 e si
S1 innesca eccitando il relé RL,
sui cui terminali utili (10-11)
risulta collegato un campanel-
lo elettrico o un qualsiasi al-
R1 tro avvisatore acustico.

RL

e
12-13V

r 9f
COMPONENTI

R2
5l •f c1

R1

R2
=
=
= 100.000 pF

10.000 ohm
(marrone-nero-arancio)
100 ohm
(marrone-nero-marrone)

4/ O O- 0 o Il D1 = diodo al silicio
RL = relé
'srRAP SCR = BRX46

148
REALIZZAZIONE PRATICA gli altri componenti possono comunque essere
inseriti nel circuito stampato secondo le indica-
La realizzazione pratica dell'antifurto a strappo zioni del progetto di figura 2. I fili conduttori
verrà eseguita tenendo sott'occhio il piano co- esterni, per i quali si può usare la normale piat-
struttivo di figura 2. tina per impianti elettrici, fanno capo ai fili con-
Anche per questa realizzazione raccomandiamo duttori sottili che rappresentano gli strappi e che
di non commettere errori di inserimento del dio- verranno applicati in modo già interpretato.
do controllato SCR nel circuito stampato. La su- Anche in questo progetto, nel disegno del relé,
perficie piana del diodo controllato SCR funge risulta inserita una freccia, che sta ad indicare
da guida per riconoscere l'esatta distribuzione dei le condizioni normali di riposo del relé RL; in
tre elettrodi di anodo, gate e catodo. Anche il condizioni di riposo cioé i contatti 9-11 sono col-
diodo al silicio D 1, collegato in parallelo alla bo- legati fra loro. Quando il relé si eccita, si chiu-
bina di eccitazione del relé, deve essere inserito dono i contatti 10-11; questi ultimi dunque sono
in modo che la parte contrassegnata con una quelli sui quali si applicherà il circuito d'allarme
fascetta si trovi collegata con il punto 8. Tutti sonoro od ottico.

12-13 V

Fig. 2 - Cablaggio dell'antifurto a strappo. L'interruttore S1 è disegnato soltanto per mezzo


di un simbolo teorico, perché questo elemento non è contenuto nel kit universale EP 88.
Anche i conduttori esterni e quelli degli strappi non sono contenuti nel kit.

149
PROGETTO---

Antifurto ottico

Con il nostro kit universale EP 88 è possibile Per esempio, il nostro dispositivo potrà essere im-
realizzare un secondo tipo di antifurto, che ab- piegato per segnalare il passaggio di persone at-
biamo denominato «ottico», ma che avremmo traverso una porta o di animali in un punto di
dovuto chiamare con maggior precisione « anti- obbligato transito. II nostro dispositivo potrà
furto a sbarramento». servire ancora per realizzare un contapezzi, op-
In questo secondo tipo di progetto di antifurto pure un apriporta elettronico. Quest'ultima ap-
il relé scatta quando viene interrotto lo sbarra- plicazione sarà già nota ai nostri lettori, che
mento ottico realizzato tra una sorgente di luce avranno avuto modo di constatare come le porte
e un elemento sensore che, nel nostro caso, è di taluni palazzi pubblici, aeroporti, stazioni fer-
rappresentato dal solito fototransistor. roviarie, si aprano automaticamente quando la
E' ovvio che questo dispositivo d'allarme trova persona si avvicina all'ingresso.
in pratica un vasto campo di applicazioni, che Questa stessa applicazione viene fatta anche per
vanno molto più in là del semplice dispositivo avviare le scale mobili quando la persona si av-
antifurto. vicina al primo gradino della scala.

150
IL CIRCUITO ELETT RICO pico di soglia del diodo controllato SCR. Si ot-
tiene quindi il passaggio di una corrente di gate
Anche il progetto del'antifurto ottico, così come sufficiente a far innescare il diodo controllato
è stato per i precedenti progetti, appare circui- SCR e, conseguentemente, a far scattare il relè.
talmente molto semplice. Il calcolo esatto delle resistenze deve permettere
Gli elementi fondamentali che pilotano il fun- di raggiungere un valore di tensione di gate su-
zionamento del circuito dell'antifurto a sbarra- periore a quello di soglia che, normalmente, si
mento sono: il fototransistor FT1, che funge da aggira intorno allo 0,8 V.
elemento sensore, il diodo controllato SCR, che
controlla l'eccitazione del relè, il relè stesso (RL)
e due sole resistenze. DISECCIT AMENTO DEL RELE'
L'alimentazione è sempre la stessa: 12-13 Vcc.
Esaminiamo ora il funzionamento del circuito Anche per questo progetto il problema del disec-
tenendo sott'occhio lo schema teorico di figura I. citamento del relé RL può essere raggiunto attra-
Il funzionamento è basato sulle variazioni di con- verso due diversi interventi.
duzione di corrente del fototransistor FTI in con- Si può interrompere la tensione di alimentazio-
seguenza delle variazioni di illuminazione del ne aprendo l'interruttore SI, che non è contenuto
componente. nel kit universale EP 88. Oppure si possono cor-

Con questo progetto, realizzabile con il nostro kit universal-e EP 88, potrete
ottenere un congegno di antifurto a sbarramento, un dispositivo contapezzi,
contapersone o contaanimali, oppure un sistema di apriporta elettronico.

Quando l'elemento fotosensibile si trova in con- tocircuitare l'anodo e il catodo del diodo con-
dizioni di forte illuminazione, la sua resistenza in- trollato SCR, collegando fra loro i punti con-
terna, tra collettore ed emittore, è molto bassa, trassegnati con i numeri 5-7.
dato che il fototransistor si trova praticamente
nello stato di saturazione. Conseguentemente il
fototransistor FTI cortocircuita a massa (linea GLI ALTRI COMPONENTI
della tensione negativa dell'alimentazione) l'elet-
trodo di gate (G) del diodo controllato SCR. Interpretiamo ora le funzioni dei due rimanenti
In tali condizioni, risultando la giunzione gate- componenti: il diodo DI e il condensatore Cl.
catodo polarizzata inversamente, non si verifica Al diodo al silicio DI è affidato anche in questo
passaggio di corrente di gate e il diodo control- caso il compito di ridurre a valori trascurabili le
lato SCR rimane diseccitato. extratensioni inverse di apertura del relé. Al
Al contrario, quando il fototransistor FTI risul- condensatore CI invece spetta il compito di di-
ta scarsamente illuminato, oppure quando viené minuire i disturbi di commutazione del diodo
interrotto il raggio luminoso incidente su di esso controllato SCR. Questi disturbi potrebbero cau-
(come avviene in realtà), esso riduce la conduzio- sare un fastidioso e notevole ronzio sui ricevitori
ne elettrica al punto da poter trascurare gli ef- radio funzionanti in prossimità dell'antifurto ot-
fetti del collegamento in parallelo della sua resi- tico.
stenza con la resistenza esterna R2. Il diodo con- Gli elementi contrassegnati con le sigle P1-P2 nel-
trollato SCR si trova dunque con l'elettrodo di lo schema elettrico di figura I non assumono al-
gate collegato al partitore formato esclusivamente cun riferimento funzionale con il circuito stesso;
dalle resistenze R1-R2. essi segnalano soltanto la presenza di ponticelli
Il dimensionamento esatto delle due resistenze che il lettore dovrà realizzare per mezzo di pic-
R1-R2 permette di raggiungere un valore di ten- coli spezzoni di filo conduttore allo scopo di col-
sione, sui terminali di R2, superiore a quello ti- legare fra loro due distinte piste di rame.

151
p 4

S1
RL

SCR

e
12-13V Fig. 1 - Progetto dell'anti-
R2
e furto a sbarramento. Gli e-
lementi contrassegnati con
le sigle P1.P2 rappresen-
F T1 tano dei ponticelli che han-
no un significato preciso
p1 in sede di realizzazione
pratica, ma non In quella
P2 di esame del circuito teo-
r { rico.

COMPONENTI
C1 = 100.000 pF SCR = BRX46
FTI = 2N5779
R1 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) DI = diodo al silicio
R2 = 1.000 ohm (marrone-nero-rosso) RL = relé

REALIZZAZIONE PRATICA alla particolare applicazione pratica cui viene


destinato il dispositivo. Potranno servire, ad esem-
Anche la realizzazione pratica di questo terzo pro- pio, dei collegamenti molto lunghi, degli elettro-
getto deve essere fatta tenendo sott'occhio il di- di di collettore e di emittore, ottenuti con fili
segno di figura 2. conduttori flessibili. Potrà anche servire un tu-
Per il montaggio valgono le solite raccomandazio- betto, internamente annerito, nel quale alloggiare
ni ricordate in precedenza a proposito del modo il fototransistor, in modo da rendere il più possi-
di inserimento del diodo al silicio D 1 e del dio- bile direzionale il suo funzionamento. Il sistema
do controllato SCR. Per quanto riguarda il foto- ottico (tubetto cilindrico internamente annerito)
transistor FTl, invece, questo elemento verrà potrà essere provvisto di lente di ingrandimento
collegato al circuito stampato in modo adatto per la messa a fuoco dei raggi luminosi. Si tenga

152
[zJ

G
12-13V

!IT]

Fig. 2 - Cablaggio del progetto di antifurto ottico, che potrà servire anche per la realizza-
zione di molti altri dispositivi. Gli elementi contrassegnati con le sigle P1 -P2 rappresentano
due ponticelli, cioè due fili conduttori che collegano tra loro due piste di rame separate.
L'interruttore S1 è rappresentato soltanto con il simbolo teorico, perché esso non è con-
tenuto nel nostro kit.

presente che i collegamenti di collettore e di emit- gamento con cavetto schermato, collegando la
tore potranno essere lunghi anche vari metri. calza metallica con l'emittore e con la linea di
In ogni caso si tenga ben presente che la super- alimentazione negativa; eventualmente si potran-
ficie sensibile del componente è sempre quella ri- no inserire, sul circuito stampato e in parallelo
curva; ed è proprio questa parte esterna del fo- con la resistenza R2, un condensatore di filtro
totransistor che deve rimanere rivolta verso la sor- di capacità compresa fra i 1.000 pF e i 100.000
gente luminosa. pF.
Nel caso in cui il dispositivo dovesse scattare a La causa dello scatto a vuoto del dispositivo è
vuoto, a causa della eccessiva lunghezza dei fili dovuta al fatto che i lunghi fili di collegamento
conduttori di collegamento fra circuito stampa- del fototransistor con il circuito stampato fungo-
to e fototransistor, converrà realizzare il colle- no da antenna per i disturbi elettrici.

153
4o PROGETTO

Fotocomando ciclico

Questo progetto si differenzia notevolmente da mento del relé avviene, come abbiamo detto, au-
tutti gli altri progetti che si possono costruire con tomaticamente, senza la necessità di alcun ripri-
il nostro kit universale EP 88 per il fatto che il stino manuale, non appena una luce di sufficiente
disinserimento del relé avviene automaticamente intensità colpisce il fototransistor.
quando cessa la causa che ne produce leccitazio- Da questo comportamento ciclico del dispositivo,
ne. Non è quindi necessario, questa volta, alcun il lettore potrà dedurre tutte le possibili appli-
ripristino del dispositivo per mezzo del solito cazioni pratiche che ne derivano. Per esempio,
intervento sul circuito di alimentazione o sul il fotocomando ciclico potrà servire per realiz-
transistor eccitatore. zare un contapezzi-segnalatore di prodotti com-
Il fotocomando ciclico è pilotato da un fototran- merciali, ma potrà fungere anche da elemento <li
sistor, che funge da elemento sensore-amplifica- conteggio di persone o animali transitanti attra-
tore; a valle di questo risulta inserito un successi- verso un passaggio d'obbligo; in questi casi l'in-
vo stadio amplificatore a transistor NPN che pi- terruzione di un raggio luminoso, normalmente
lota l'eccitazione del relé. incidente sul fototransistor, provoca lo scatto del
L'eccitazione del relé perduta per tutto il tempo relé.
nel quale il fototransistor si trova nell'oscurità o, li fotocomando ciclico potrà servire per il con-
comunque in presenza di poca luce. Il diseccita- trollo automatico delle luci di una vetrina, fa-

154
Questo dispositivo apre o chiude un qualsiasi circuito di utilizzazione, auto-
maticamente, tutte le volte che un raggio di luce diretto sull'elemento sen-
sore subisce una interruzione.

cendo in modo che l'illuminazione avvenga sol- ché non sempre è possibile far giungere al foto-
tanto in presenza di persone che sostano e guarda- transistor un raggio luminoso di elevata intensità.
no i prodotti esposti. Si potranno inoltre far ac- Sarà quindi possibile pilotare il fotocomando ci-
cendere e spegnere ciclicamente le luci di un'in- clico, cioé il suo sensore, direttamente con un
segna pubblicitaria, oppure quelle di un giardino diodo Led o con una sorgente luminosa molto
o di un parco al sopraggiungere della sera. E' lontana.
facile dunque intuire che le possibili applicazio-
ni pratiche ottenute con questo dispositivo pos-
sono essere molteplici e la gran parte di esse verrà FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO
intuita in fase di montaggio o di prima appli-
caz1one. Il funzionamento del circuito di figura 1 è abba-
stanza intuitivo: fin che un raggio luminoso, an-
che di debole intensità, colpisce la parte sensi-
ANALISI DEL CIRCUITO bile del fototransistor FTl, questo componente
risulta conduttore e mantiene a valori bassi il
Il fotocomando ciclico funziona con un numero potenziale sul punto 2 del circuito, cioé sulla
esiguo di componenti elettronici. Per convincersi base del transistor TRl, impedendo a quest'ul-
di ciò basta osservare lo schema elettrico di f- tima di ricevere corrente attraverso la resistenza
gura 1. RI di valore molto elevato. Conseguentemente il
Diciamo subito che questo dispositivo risulta mol- relé RL rimane diseccitato. Al contrario, quando
to sensibile in virtù della presenza del tipo di il raggio di luce viene interrotto, il fototransistor
fototransistor FT 1 adottato. FTl si trova in condizioni di oscurità, o quasi;
Sul fototransistor FTl abbiamo avuto modo di in queste condizioni il fototransistor cade nell'in-
intrattenerci nelle pagine introduttive; ma pos- terdizione, cioé non conduce affatto e la base del
siamo ancora ricordare che esso è di tipo dar- transistor TRl può ricevere, attraverso la resi-
lington e che in virtù dell'elevato guadagno del stenza R1, tutta la corrente necessaria alla con-
transistor TRl, di tipo BC207, è sufficiente una duzione.
debolissima corrente di base per eccitare il re- Il relé RL quindi si eccita pilotando, attraverso
lé RL. i suoi contatti utili, i circuiti ad esso collegati.
Per fare un esempio, supponiamo che il relé RL Nel caso in cui fosse necessario regolare la soglia
si ecciti con una corrente di 10 mA e supponia- luminosa di intervento, si dovrà agire sul valore
mo anche che il transistor BC207 presenti un gua- della resistenza Rl, sostituendola eventualmente
dagno di 200 volte circa. Ciò significa che la cor- con un potenziometro da 500.000 ohm, collegato
rente di base necessaria all'eccitazione del relé in serie ad una resistenza di protezione del valore
RL risulta di soli : di 10.000 ohm.
1 O mA : 200 = 50 A Con questa variante il circuito risulta perfezio-
nato, perché viene dotato di un comando regola-
Questo valore di corrente è molto basso e può tore di soglia luminosa che si rivelerà molto uti-
quindi essere fornito anche. da una resistenza di le in svariate occasioni.
valore molto elevato, a tutto vantaggio del gua- E' ovvio che il potenziometro da 500.000 ohm e
dagno dello stadio pilotato dal fototransistor FTl. la resistenza da 10.000 ohm, da collegarsi in serie
Nel nostro progetto alla resistenza RI è stato at- con il potenziometro stesso, non risultano conte-
tribuito il valore di 100.000 ohm. nuti nel kit universale EP 88. Il lettore che vorrà
La sensibilità elevata è risentita in moltissime godere di questo ulteriore vantaggio, dovrà prov-
applicazioni pratiche, soprattutto nei fotocoman- vedere da sè all'acquisto di questi due compo-
di, nei contapezzi, nei contapersone, ecc., per- nenti.

155
REALIZZAZIONE PRATICA

La costruzione del fotocomando ciclico si ottie-


ne seguendo attentamente il piano di montaggio
di figura 2.
Ancora una volta ricordiamo che il fototransistor
FTl è dotato di una parte sensibile, quella curva;
ebbene, proprio questa parte del componente
dovrà essere rivolta verso la sorgente luminosa.
Per ottenere un dispositivo perfettamente fun-
zionante è necessario schermare otticamente il
fototransistor dalla luce esterna, quando si vuole
che sia questa a far scattare il dispositivo. Infatti,
data la grande sensibilità, il fototransistor potreb-
be rimanere in conduzione anche quando si inter-
)
rompe il raggio principale. Ecco perché con- Fig. 2 - Piano costruttivo del fotoco-
mando ciclico. Per il corretto funziona-
viene racchiudere l'elemento sensore (FTl) in mento del dispositivo raccomandiamo
un tubetto internamente dipinto di nero opaco, di inserire con la massima precisione
che dovrà risultare allineato con la sola sorgente i due semiconduttori D1 e TRt (la po-
principale. Con tale accorgimento il relé scatterà larità del diodo è contrassegnata con
una fascetta). Si noti la presenza del
soltanto quando si interrompe il raggio luminoso ponticello (filo conduttore) fra le piste
proveniente dalla sorgente di controllo. 3 e 5.

p+ Fig. 1 - Progetto del fotocomando


ciclico. Pur essendo realizzato
con pochi componenti, il dispo-

.1"
sitivo risulta oltre modo sensi-
bile. L'elemento contrassegnato
con la sigla Pt rappresenta un
ponticello metallico, cioè un col-

4
legamento fra due piste di rame
R1 S1 separate.

[,1

TRl G
COMPONENTI
12-13V
E
e R1 = 100.000 ohm
(marrone-nero-giallo)

E 01 = diodo al silicio
FTl FT1 = fototransistor (2N5779)
p1 TR1 = BC207
RL = relé
FT1

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte; 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 µV
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

W SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista, in cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 e indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Mi-
lano - Via Zuretti 52.

157
PROGETTO

AUDIOKILLER

Audiokiller significa apparato che ... uccide l'au- ta soltanto di effetto. Per esempio, il dispositivo
dio. Realizzando questo progetto, infatti, ogni potrà sostituire l'interruttore di un lampadario o,
lettore, rimanendo comodamente sdraiato nella comunque, dell'intera illuminazione di un locale.
poltrona, potrà interrompere a piacere l'audio Per illuminare l'ambiente basterà avvicinarsi al-
del televisore, oppure il suono emesso dall'alto- l'elemento sensore, che anche in questo caso è
parlante di un ricevitore radio. rappresentato dal fototransistor, con un cerino
L'utilità di questo dispositivo verrà apprezzata in acceso, oppure con una pila a torcia. Così fa-
moltissime occasioni; soprattutto quando, duran- cendo il relé scatta e chiude il circuito di accen-
te lo spettacolo televisivo, i telespettatori debbo- sione, comportandosi allo stesso modo dell'inter-
no rispondere alla chiamata proveniente da un ruttore originale. La stessa luce emessa dal lam-
locale vicino, oppure debbono improvvisamente padario o dalle lampade che illuminano l'am-
discutere un argomento di breve durata. biente provvederà a mantenere eccitato il relé.
L'ammutolimento del ricevitore radio, invece, Per spegnere le luci basterà coprire con il palmo
diverrà utile quando l'ascoltatore si considererà della mano per un momento il fototransistor.
eccessivamente tediato dagli annunci pubblici- Il lettore avrà dunque compreso che in questo
tari, mentre è suo intendimento seguire soltanto progetto, contrariamente a quanto accade per i
la trasmissione fondamentale. precedenti progetti, l'eccitazione del relé permane
Gli esempi citati non costituiscono le sole appli- soltanto durante il tempo in cui il sensore risulta
cazioni di questo quinto progetto realizzabile con illuminato. Una volta ritornato al buio, il sen-
il nostro kit universale EP 88. Perché con que- sore non permette più il passaggio di corrente e
sto apparato si potranno ottenere moltissime al- diseccita il relé aprendo, conseguentemente, il
tre applicazioni pratiche, talvolta utili e talvol- circuito di utilizzazione esterno. Nei precedenti

159
Il televisore, la radio, l'amplificatore stereo, ammutoliscono quando si rivolge
su di essi la luce di una lampada tasca bile, oppure quando si accendono le
lampade di illuminazione ambientale. Queste e molte altre applicazioni pra-
tiche consimili si possono raggiungere costruendo il progetto dell'audiokil-
ler, pur esso realizzabile con il nostro kit universale EP 88.

progetti invece, ricorrendo all'uso di un diodo traverso la resistenza Rl e, successivamente, la


controllato SCR, l'eccitazione del relé perdurava base del transistor TRl.
anche dopo l'intervento esterno, perché il diodo Una volta polarizzata la base del transistor TRI,
controllato, una volta innescato, conserva la ca- questo diviene conduttore e la corrente elettrica
ratteristica di elemento conduttore. attraversa anche la bobina di eccitazione del relé
Nel caso dell'interruzione audio del televisore il RLl. E' ovvio che l'intensità di corrente deve
dispositivo si comporta allo stesso modo ora ricor- raggiungere un livello tale da poter veramente
dato. Il segnale acustico emesso dall'altoparlante eccitare il relé: e tale livello viene determinato,
cessa di esistere per tutto il tempo in cui il tele- più a monte, dalla quantità di luce incidente sul
spettatore invia, tramite una pila tascabile, un sensore (FT1).
raggio luminoso sulla parte sensibile del foto-
transistor. Quando il telespettatore spegne la pila,
il televisore riprende ad emettere voci e suoni. TERMINALI UTILI DEL RELE'
Un'applicazione particolarmente interessante può
essere quella di far ammutolire il televisore quan-
Per questa particolare applicazione, i tre termi-
do si accendono le luci dell'ambiente, facendogli
nali utili del relè RLl vengono tutti utilizzati.
riprendere le sue normali funzioni all'atto dello
spegnimento delle lampade di illuminazione am- Uno di essi risulta collegato con uno dei due ter-
bientale. minali della bobina mobile dell'altoparlante, l'al-
tro va a collegarsi con la linea di arrivo del se-
gnale audio; il terzo risulta collegato con la resi-
stenza R2.
ANALISI DEL CIRCUITO
In condizioni normali, cioè in assenza di luce in-
Il progetto dell'audiokiller si realizza per mezzo cidente sul fototransistor FTl e, quindi, con il
di un fototransistor, un transistor al silicio di ti- relé RLI, diseccitato, la linea bifilare che con-
po NPN, un diodo al silicio e il solito relé. duce il segnale audio non subisce alcuna interru-
Il fototransistor FTl funge, anche in questo caso, zione; il segnale audio infatti entra nell'altopar-
da elemento sensore, mentre il transistor TR1 lante, esce dall'altro terminale e attraverso i con-
funziona da elemento amplificatore - attuatore. tatti 9-11 raggiunge il secondo filo conduttore del-
Il funzionamento del circuito riportato in figura la linea originale. In tal caso dunque la resistenza
1 è condizionato dall'entità della luce incidente R2 rimane esclusa dal circuito.
sulla parte bombata del fototransistor FT I. Quando invece si vuol interrompere l'audio TV
In condizioni di oscurità o, comunque, di scarsa o quello del· ricevitore radio, si provoca, inviando
illuminazione, il fototransistor FT 1 si trova pra- la luce sul fototransistor FTl, l'eccitamento del
ticamente all'interdizione, cioé non permette al- relé RL!, costringendo il collegamento del con-
cun passaggio di corrente fra gli elettrodi di col- tatto 11 con il contatto 10. Il contatto 9 rimane
lettore ed emittore. E in tali condizioni anche aperto. In tali condizioni la corrente elettrica rap-
il transistor amplificatore TRl, non ricevendo al- presentativa del segnale radio, anziché scorrere
cuna corrente sulla sua base, risulta interdetto e attraverso la bobina mobile dell'altoparlante, per-
mantiene diseccitato il relé RLI. corre la resistenza R2, impedendo il regolare
Quando invece la luce ambientale, o quella di funzionamento dello stesso altoparlante.
una torcia tascabile, colpiscono la parte ricurva
del fototransistor FT1, la « resistenza » interna
di questo diminuisce di valore, provocando un NECESSITA' DELLA RESISTENZA R2
corrispondente passaggio di elettricità fra gli elet-
trodi di collettore e di emittore e, più a valle, at- I lettori meno preparati tecnicamente potrebbero

159
pensare che la presenza della resistenza R2 ri- COSTRUZIONE DELL'AUDIOKILLER
sulti inutile, perché essa potrebbe essere sostituita
con un filo conduttore in grado di cortocircui- Anche per questo tipo di realizzazione, il lettore
tare i terminali dell'altoparlante. A questi let- dovrà tenere sott'occhio il piano di cablaggio
tori dobbiamo ricordare che il segnale audio, riportato in figura 2. Per il quale valgono le so-
di qualunque natura esso sia e da qualunque par- lite raccomandazioni precedentemente esposte
te provenga, è generato da un amplificatore che per la corretta saldatura dei terminali dei tre
elementi polarizzati (D1- FTI- TR1).
produce, in uscita, una certa potenza elettrica. Eb-
Tutti questi elementi, compresi il relé RL e la
bene questa potenza elettrica deve assolutamente
resistenza R1, risultano contenuti nel nostro kit
trovare una via di sfogo, quando ad essa viene
universale EP 88.
tolto il suo elemento di sfogo naturale che è l'al-
Non risultano invece compresi nel kit l'interrut-
toparlante. Ecco perché la resistenza R2 si rende
tore S1, che è disegnato soltanto con il simbolo
necessaria, proprio perché essa rappresenta il
elettrico e neppure la resistenza R2 destinata a
nuovo carico audio in sostituzione di quello in- collegarsi in parallelo con la bobina mobile del-
trodotto dall'altoparlante. Senza l'inserimento di l'altoparlante. Questa resistenza deve avere il va-
questa resistenza, cioé cortocircuitando comple- lore di 15 ohm e la potenza di dissipazione di
tamente i terminali d'uscita dell'amplificatore au- 2 W. Ogni lettore, tuttavia, potrà facilmente re-
dio, si incorrerebbe nella distruzione dei tran- perire in commercio questo componente tanto
sistor finali. comune.

r --y
1 RADIO o TV 1

.rr=J
~
±
4o
u' E
D1

i I RL1
Il R2

FT1 Il e
511

R1
4 %
u E
12-13V

AL TOP
RADIO O TV

Fig. 1 - Progetto del dispositivo di annullamento del


segnale audio di un televisore o di un ricevitore radio.
La luce incidente sul fotodiodo FT1 fa scattare il relé
COMPONENTI
RL1, il quale inserisce, in parallelo all'altoparlante, la
R1 = 1.000 ohm (marrone - nero - rosso)
resistenza di nuovo carico R2. Questa resistenza che D1 = diodo al silicio
ha il valore di 15 ohm - 2 W non è compresa nella sca- FT1 = fototransistor tipo 2N5779
tola di montaggio. TR1 = transistor tipo BC207
RL1 = relé

160
FT1

E
12-13V
t@

Fig. 2 - Piano costruttivo dell'audiokiller. In condizioni di riposo, cioè in assenza di luce


incidente sul fototransistor FT1, il relé RL rimane diseccitato e i contatti 9-11 rimangono
collegati fra loro (freccia indicatrice).

ALIMENTATORE PROFESSIONA Di facilissima costruzione, è In grado di erogare,


in modo continuo, le tensioni comprese fra i 4 e i 15 V, con una corrente di lavoro di 2,5 A. La sua
moderna protezione elettronica permette di tollerare ogni errore d'impiego dell'apparato, perché la mas-
sima corrente di uscita viene limitata automaticamente, proteggendo l'alimentatore da eventuali cor-
tocircuiti.

CARATTERISTICHF
Tensione d'ingresso: 220 Vca ± 12%
Tensione d'uscita: regolabile fra 4 e 18 V nominali
Corrente massima: 2,5 A a 15 V con stabilizzazione
< 1%
Residuo d'alternata: inferiore a 1 mV per volt a pieno
carico
Stabilizzazione: migliore dell'1%
Corrente permanente di cortocircuito: inferiore a
400 mA
Limitazione automatica della massima corrente d'u-
scita in due portate: a 15 V limitazione 2,5 A (o 0,5 A)
a 4 V limitazione 1,6 A (o 0,4 A)
(Le due portate sono necessarie per mantenere la

In scatola di montaggio dissipazione del transistor entro i suoi limiti di si-


curezza)
Coefficiente di temperatura d'uscita con temperatu-
L. 24.000 re comprese fra 0°C e 70°C: inferiore a 0,01% °C
Protezione contro i cortocircuiti.

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 1 - 1976 della rivista, In cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'allmentatore stablllzzato professionale. Le richieste deb-
bono essere fatte Inviando anticipatamente l'Importo di L. 24.000 a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 e Indi-
rizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO • Via Zuretti, 52.

161
PROGETTO

Sirena ottica

La costruzione di una sirena ottica può essere La potenza acustica erogata dal progetto della
fatta per semplice divertimento, oppure per il sirena ottica non è eccessiva. Coloro che volesse-
controllo di una fiamma, di un incendio o di al- ro realizzare una sirena più potente, per mezzo
tre situazioni in cui si possa verificare una varia- di un segnale acustico più elevato, dovranno col-
zione brusca di luminosità ambientale. legare all'uscita del dispositivo un amplificatore
Il pilotaggio di questo progetto si effettua ovvia- di bassa frequenza esterno, senza preoccupazione
mente con i raggi di luce incidenti sulla parte alcuna per i limiti di potenza sonora raggiun-
sensibile di un fototransistor. Ma questa volta
gibili. Anche un amplificatore di bassa frequenza
con i raggi luminosi si ottengono contemporanea-
da 50 W può essere collegato all'uscita della si-
mente due diversi controlli: quello dell'inseri-
rena ottica per raggiungere una maggiore pene-
mento della sirena e quello del controllo della
trazione del suono.
frequenza sonora di emissione, la quale varia col
variare dell'intensità luminosa. I tutti i casi normnali, in cui il suono deve venir
Dunque, con la luce è possibile ottenere l'avvio percepito nel locale in cui si trova la sirena otti-
del funzionamento di un altoparlante, oppure ca, sarà sufficiente collegare ad essa un piccolo
il suo ammutolimento. Ed è possibile anche con- altoparlante, per ottenere un rendimento sonoro
trollare il tipo di emissione sonora facendo ca- più che soddisfacente.
dere sul fototransistor una minore o una mag- L'altoparlante è un elemento contenuto nel kit
giore quantità di luce. universale EP 88.

162
ANALISI DEL CIRCUITO reso udibile attraverso un altoparlante di bassa
potenza.
I componenti fondamentali della sirena ottica Si tenga presente che la frequenza acustica otte-
sono: il foto transistor FT 1, il transistor unigiun- nuta tramite l'altoparlante dipende dalla fre-
zione UJT ed il transistor amplificatore TRl, quenza di carica e scarica del condensatore Cl,
così come è dato a vedere nello schema teorico per il quale abbiamo consigliato il valore di
di figura 1.
100.000 pF. Risalendo a monte, il valore della
Per analizzare questo circuito possiamo conside-
frequenza acustica dipende quindi dalla resisten-
rare il progetto suddiviso idealmente in tre parti :
za interna del fototransistor FT1. Variando quin-
1) Sezione controllo di le condizioni di illuminazione del sensore, ver-
2") Sezione oscillatrice
rà consentito il funzionamento della sirena e si
3") Sezione amplificatrice
potrà variare a piacere la tonalità delle note
La sezione controllo è anche in questo caso pilo- emesse.

I motivi per cui i lettori potranno costruire questo progetto di sirena ottica
potranno essere due: il divertimento e l'utilità. In questo secondo caso l'ap-
parecchio servirà come avvisatore acustico di incendio, di spegnimento di
fiamma o, più in generale, di presenza o assenza anormale di luce.

tata dal fototransistor FT 1, che permette di in- COSTRUZIONE DELLA SIRENA


serire o disinserire la sirena ottica. Ma l'azione
di controllo tramite il fototransistor FTl si eser- Tenendo sott'occhio il piano costruttivo di figura
cita anche sulla frequenza generata dall'unigiun- 2, il lettore potrà facilmente realizzare anche
zione UJT. questo sesto progetto servendosi del nostro kit
In pratica il fototransistor FT 1 funziona da re- universale EP 88. Come abbiamo fatto per gli
sistenza di carica del condensatore Cl, che ha il altri progetti, anche in questa occasione racco-
valore di 100.000 pF. mandiamo al lettore di non commettere errori
Quando il fototransistor FTl si trova al buio, il durante l'inserimento degli elettrodi dei semi-
condensatore C 1 risulta scarico e blocca il fun- conduttori nei fori del circuito stampato. Si ten-
zionamento della sezione oscillatrice. Quando in- ga inoltre presente che per questa realizzazione
vece il fototransistor FTl si trova in condizioni occorre inserire il ponticello Pl, che collega tra
di luminosità esterna cioé quando esso viene col- loro due piste di rame diverse.
pito dalla luce nella sua zona ricurva, il conden- II ponticello si realizza per mezzo di un pezzetto
satore Cl si carica attraverso lo stesso fototran- · di filo conduttore.
sistor. E quando la carica permette di raggiun- Anche in questo caso l'interruttore S1 è stato
gere un certo v.alore di tensione sui terminali del disegnato con il solo simbolo elettrico, perché es-
condensatore C 1, in pratica quando si raggiunge so non è un componente contenuto nel kit uni-
il valore di soglia del transistor unigiunzione UJT, versale. L'altoparlante, invece, pur non apparen-
si verifica un innesco che porta ad una brusca do nello schema pratico di figura 2, costituisce un
conduzione dell'unigiunzione. elemento contenuto nel kit.
L'effetto di tale innesco è duplice. Da una parte Prima di concludere dobbiamo ancora aggiunge-
esso scarica il condensatore C 1, consentendo l'av- re qualche notizia sull'eventuale collegamento di
vio di un nuovo ciclo di carica e scarica; dal- un apparato amplificatore di bassa frequenza e
l'altra esso genera un impulso assai rapido ma di potenza esterno.
potente sulla resistenza R2. Tale impulso, una II collegamento dell'amplificatore esterno si ef-
volta amplificato dal transistor TRl, può essere fettua tra il punto 6 del circuito stampato e un

163
AP

e
12-13V
UJT @

TR1

[I]

12-13V

164
qualsiasi punto di massa, cioé della linea di ali-
mentazione negativa (per esempio il punto 5).
Questo tipo di collegamento è valido nel caso in
cui l'amplificatore sia dotato di buona potenza GLI ATTREZZI
e di una notevole amplificazione. In caso con-
trario si potrà inserire, in sostituzione dell'alto-
parlante, una resistenza da 100 - 1.000 ohm, pre-
DEL
levando l'uscita tra massa (linea negativa dell'a-
limentatore) e il punto 12, in modo da sfruttare
PRINCIPIANTE
l'amplificazione del transistor TR1.
Con il primo sistema di collegamento, preceden-
temente descritto, il transistor TRI non svolge
alcuna funzione ed esso potrà essere tolto dal cir-
cuito.

Fig. 1- Schema teorico della sirena ottica. Il simbo-


lo contrassegnato con la sigla P1, presente fra i punti
2-3, non rappresenta un componente elettronico, ma
soltanto un ponticello che collega fra loro due piste
di rame separate del circuito stampato. Sul circuito
d'uscita, come chiaramente precisato nel testo, è pos-
sibile collegare qualsiasi tipo di amplificatore di bassa
frequenza, allo scopo di elevare l'entità sonora di e-
missione dell'altoparlante. IN UN UNICO KIT
PER SOLE
COMPONENTI LIRE 7.900
CI = 100.000 pF
R1
R2
=
=
100 ohm (marrone-nero-marrone)
150 ohm (marrone-verde-marrone)
CONTIENE:
FT1 = fototransistor tipo 2N5779 saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
TR1 = transistor tipo BC207 punta rame -di ricambio
UIT = transistor unigiunzione tipo 2N2646 scatola pasta saldante
AP = altoparlante da 8 ohm 90 cm. di s_tagno preparato in tubetto
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
paio forbici isolate

4
pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
punte internamente zigrinate
cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
a croce
Fig. 2 - Piano costruttivo della sirena ottica. Si noti
la presenza del ponticello P1, che collega due piste di
rame separate e che il lettore realizzerà per mezzo di
uno spezzone di filo di rame. L'interruttore S1 è rap- Le richieste del kit degli « ATTREZZI DEL PRIN-
presentato simbolicamente, perché esso non risulta CIPIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica
contenuto nel kit. L'altoparlante invece, non disegnato Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
in questo schema, risulta regolarmente inserito nel kit viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a
universale EP 88. mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
di spedizione comprese).

165
7o PROGETTO

Suoneria bitonale

Anche con questo settimo progetto si possono massima precisione gli inquilini su quale porta
ottenere svariate applicazioni pratiche in cui il è stato suonato il campanello.
suono rappresenta l'elemento dominante. L'applicazione del campanello bitonale può esse-
L'appellativo di «suoneria bitonale » è ristretto re ovviamente estesa in tutti quei casi in cui gli
al solo progetto di figura 1, nel quale due soli ingressi sono in numero superiore a due, perché
pulsanti permettono di generare due note musica- basterà aumentare il numero dei pulsanti e delle
li diverse. resistenze collegate in serie ad essi per ottenere
Ma il progetto di figura 1 potrà essere soltanto altrettanti suoni diversi.
l'elemento indicatore per la realizzazione di una Un'altra applicazione pratica, assai immediata,
lunga serie di progetti da esso derivati. dell'apparato è quella dell'organetto elettronico.
L'applicazione più immediata è quella del cam- Collegando infatti almeno 7 resistenze opportu-
panello bitonale, assai utile in tutti quegli stabili namente regolabili (trimmer potenziometrici) ad
in cui vi sono almeno due porte di accesso. Per- altrettanti pulsanti in funzione di tasti, si po-
ché in ciascuna delle due porte il pulsante darà tranno generare le sette note musicali del penta-
origine ad un suono diverso, informando con la gramma.

166
Questa suoneria potrà essere utilmente montata rica del condensatore C 1 e, in definitiva, diverse
negli uffici, nei magazzini, nelle fabbriche, in tonalità musicali. Queste tonalità aumentano ov-
unione ad interfoni o a semplici pulsanti, allo viamente con l'aumentare del numero delle resi-
scopo di facilitare tutte le operazioni di chiamata. stenze e dei pulsanti.
Ad ogni postazione potrà infatti corrispondere Poiché il transistor unigiunzione U JT è un ele-
un suono ben preciso, facilmente distinguibile mento molto stabile, le note emesse dall'apparato
dagli altri in caso di chiamata. godranno di una notevole stabilità di frequenza,
senza correre il rischio di confonderle fra loro,
nemmeno in quei casi in cui il circuito venisse
ANALISI DEL CIRCUITO sottoposto a notevoli variazioni termiche.
Il transistor bipolare TRl amplifica gli impulsi
Il circuito della suoneria bitonale è pilotato da prelevati sulla base Bl dell'unigiunzione UJT;
due soli componenti attivi: il transistor unigiun- successivamente questi impulsi vengono inviati

L'organetto elettronico, il campanello bitonale, l'interfono con chiamata per-


sonalizzata, costituiscono una parte delle molte e interessanti applicazioni
realizzabili prendendo le mosse dal progetto qui presentato e descritto e che
ognuno potrà costruire con il nostro kit universale EP 88.

zione UJT e il transistor amplificatore NPN al piccolo altoparlante elettrodinamico, di bassa


(TRl). potenza e con impedenza di 8 ohm. L'altoparlan-
Il transistor unigiunzione svolge le funzioni di te è un elemento compreso nel nostro kit univer-
oscillatore a rilassamento, mentre il transistor bi- sale EP 88.
polare funge da amplificatore audio.
Le oscillazioni del transistor unigiunzione UJT
vengono prodotte dalla carica e dalla scarica del REALIZZAZIONE PRATICA
condensatore Cl attraverso le due resistenze R1-
R2, a seconda che si prema il pulsante S2 oppu- La costruzione della suoneria bitonale vien fatta
re il pulsante S3. secondo il piano di cablaggio di figura 2. In que-
Il transistor unigiunzione UJT funge da elemen- sto disegno l'interruttore Sl e i pulsanti S2-S3
to di trigger, scaricando automaticamente il con- sono disegnati soltanto con i relativi simboli, per-
densatore C 1 quando la tensione sui terminali ché si tratta di elementi non compresi nella sca-
di questo componente raggiunge un certo valore tola di montaggio.
di soglia. Si provoca così l'avvio di un nuovo Anche per questa costruzione raccomandiamo di
ciclo. far bene attenzione a non sbagliare nell'inserire
Grazie all'uso di due resistenze di valori diversi gli elettrodi dei due transistor UJT e TRl. Tra
(R1-R2) commutabili tramite i due pulsanti S2- i punti 2 e 3 occorre inserire il ponticello Pl, che
S3, si ottengono differenti tempi di carica e sca- collega tra loro due piste di rame separate.

167
R2

AP
8n S1

Fig. 1 - Progetto della suo-


neria bitonale assai facil-
mente trasformabile in or-
ganetto musicale elettroni-
co o interfono personalizza-
TRl o to. Il simbolo contrasse-
gnato con la sigla PI rap-
presenta un semplice pon-
E ticello (spezzone di filo
conduttore) che unisce fra
loro due piste di rame se-
parate del circuito stam-
c1 pato. Gli elementi S1-S2-
S3 non sono contenuti nel
kit.

t
R2 = 22.000 ohm (rosso-rosso-arancio)
COMPONENTI R3
R4
= 100 ohm (marrone-nero-marrone)
·150 ohm (marrone-verde-marrone)
=
C1 = 100.000 pF UJT = transistor unigiunzione (2N2646)
R1 = 15.000 ohm (marrone-verde-arancio) TR1 = transistor NPN (BC207)

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


L. 8.500
Caratteristiche
Circuito a due canali (note alte e basse) con
regolazioni indipendenti per ciascun canale.
Potenza massima di 660 W a 220 V.
Alimentazione in alternata da rete-luce.

La scatola di montaggio costa L. 8.500. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente
l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zuretti, 5? (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

168
alt'P
P1

s2
~

S3

Fig. 2 - Piano costruttivo della suoneria bitonale. L'interruttore S1 e i pulsanti S2-S3 sono disegnati per mezzo di
simboli elettrici, perché essi non risultano compresi nel kit. Il ponticello P1 collega le due piste di rame separate
nei punti 2-3. I conduttori uscenti dal punto 12 e dal punto contrassegnato con la crocetta ( +) vanno a colle-
garsi con i due terminali utili dell'altoparlante (terminal i della bobina mobile).

FOTOCOMANDO
PER:
• interruttore crepuscolare
• conteggio di oggetti o persone
• antifurto
• apertura automatica del garage
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• tutti i comandi a distanza

Con questa scatola di montaggio offria-


IN mo ai lettori la possibilità di realizzare
rapidamente senza alcun problema di re-
SCATOLA peribilità di materiali, un efficiente fo-

DI MONTAGGIO L. 9.700 tocomando adatto a tutte le applicazioni


di comandi a distanza.

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Inviando anticipatamente l'Importo di L. 9.700 a mezzo vaglia postale 0 c.c.p. n. 3/2648 2. Nel prezzo
sono comprese le spese di spedizione.

169
80 PROGETTO

Tocco elettronico

Tutti noi abbiamo visto o posseduto un televi- to sensore, il relé rimane eccitato e per disecci-
sore, un registratore o un ricevitore radio in cui tarlo occorre, così come è avvenuto per altri ap-
taluni comandi, tradizionalmente rappresentati parati, cortocircuitare l'anodo con il catodo del
eia tasti o manopole, sono sostituiti con delle diodo controllato SCR, oppure aprire il circuito
piastrine sottili, che basta toccare con un dito di alimentazione per mezzo di un normale inter-
per provocare la chiusura di un circuito elettrico, ruttore.
la sua apertura, oppure, più a valle, lo stacco La particolarità più saliente del nostro tocco elet-
di un relé. tronico, rispetto agli altri circuiti equivalenti, è
In genere questi comandi prendono il nome di quella di ottenere la funzione di commutazione
« comandi sensori», ma noi preferiamo definirli per mezzo di un solo componente attivo, più pre-
come nel titolo di questo articolo « tocco elet- cisamente di un solo diodo controllato SCR. Si
tronico». evitano così i componenti più delicati quali pos-
Il nostro apparato potrà servire anche per il con- sono essere i transistor MOS o i FET.
trollo di livello dei liquidi conduttori di elettri- Come al solito, il diodo controllato SCR è di
cità. Perché contrariamente a quanto avviene ne- tipo BRX46 che, come abbiamo detto, è un dio-
gli apparati commerciali, il nostro sensore non è do controllato molto sensibile, che si innesca con
rappresentato da una piastrina; esso è invece una corrente di gate di soli 200 pA.
composto da un disegno di fili sottili, poco di-
stanti fra loro, oppure da un particolare disegno
su circuito stampato. Quando si toccano questi ANALISI DEL CIRCUITO
disegni con un dito, si provoca una chiusura
elettrica del circuito, perché il dito della mano Analizziamo lo schema elettrico di figura 1 rap-
simula una resistenza elettrica di basso valore. presentativo del progetto del tocco elettronico.
Dunque, dopo aver toccato con il dito l'elemen- Come è dato a vedere, gli elementi che com-

170
pongono il circuito sono davvero pochi. Perché Per evitare che i disturbi di commutazione, gene-
lo stratagemma che ci pennette di raggiungere rati dal diodo controllato SCR, possano dar fa-
tale semplicità consiste nell'uso di un partico- stidio alle apparecchiature radioriceventi, poste
lare tasto (elemento sensore) a forma di doppio nelle vicinanze, è stato inserito, fra gli elettrodi
pettine, o di forma analoga. di anodo e di catodo del diodo controllato SCR,
Quando si appoggia il dito sull'elemento sensore, il condensatore Cl, che ha il valore di 100.000
si provoca il cortocircuito fra due piste diverse, F.
collegando praticamente i punti 2-6 del circuito.
Attraverso la resistenza R1 c il dito scorre quindi
una corrente elettrica che, pur essendo di bassa NESSUN PERICOLO DI SCOSSA
intensità, risulta più che sufficiente per innesca-
re il gate del diodo controllato SCR. Ricordiamo che, toccando l'elemento sensore con
Alla resistenza R2 è affidato il compito di man- il dito, non si corre alcun pericolo di scossa elet-
tenere in condizioni di riposo il gate del diodo trica. Ciò nel caso in cui l'alimentazione sia ot-

Chiudiamo la serie di progetti realizzabili con il nostro kit universale EP 88


con la descrizione di un comando elettronico assolutamente moderno, simi-
le a quelli montati su molti televisori, registratori o radioricevitori. Con que-
sto circuito si potrà anche ottenere un preciso elemento di controllo dei li-
velli dei liquidi conduttori.

controllato SCR, con potenziale di massa, evi- tenuta con una batteria di pile a secco.
tando i falsi inneschi. Nel caso in cui l'alimentazione sia derivata da
Nel caso in cui il diodo controllato SCR faticas- un apposito alimentatore da rete-luce, munito di
se ad entrare in conduzione, sia a causa della re- trasformatore riduttore di tensione, occorre sin-
sistenza troppo elevata del dito dell'operatore, cerarsi che l'avvolgimento secondario del trasfor-
sia a causa di una scarsa sensibilità del diodo stes- matore risulti completamente e perfettamente
so, dovuta a tolleranze di costruzione, si potrà isolato dall'avvolgimento primario. Perché altri-
eliminare la resistenza R2, che ha il valore di menti le scosse elettriche potrebbero essere mol-
22.000 ohm, oppure sostituirla con un conden- to fastidiose e addirittura pericolose.
satore ceramico di valore capacitivo compreso Si debbono dunque evitare tutti quegli alimenta-
fra i 10.000 e i 100.000 pF. tori da rete-luce in cui è montato un autotra-
sformatore, perché questo componente applica di-
rettamente al nostro circuito una delle due fasi
DISINNESCO DEL RELE' della rete-luce. A meno che non si individui il
conduttore neutro da quello attivo e si faccia in
Una volta innestato il relé RL, questo rimane in· modo che i potenziali della tensione continua di
tali condizioni finché non si cortocircuitano fra alimentazione non si discostino molto dal po-
loro gli elettrodi di anodo e di catodo del diodo tenziale di terra.
controllato SCR, cioé i punti contrassegnati con
i numeri 5-7 dello schema elettrico di figura 1.
Ma il relé può essere disinnescato anche inter- REALIZZAZIONE PRATICA
rompendo il circuito di alimentazione, cioé apren-
do l'interruttore Sl. Anche la costruzione di questo ottavo progetto
Per proteggere il circuito dalle extracorrenti di deve essere eseguita tenendo sott'occhio lo sche-
apertura del relé RL, risulta inserito, in paralle- ma pratico di figura 2. Come al solito, l'interrut-
lo alla bobina di eccitazione del relé, il diodo al tore Sl è stato disegnato soltanto con un simbolo,
silicio Dl. a significare che questo elemento non è contenuto

171
+

o
SCR 12-13V
~

R2

TASTO

12-13V

172
nel nostro kit universale EP 88. Anche l'elemen-
to sensore è stato disegnato simbolicamente, per-
ché il lettore dovrà costruirlo direttamente in-
NOVITA' ASSOLUTA
collando, su una piastrina di materiale isolante,
una serie di fili sottili, in modo da ottenere il di-
segno a pettine cli figura 2. Coloro che sono mu- La penna dell'elettronico dilettante
niti dell'attrezzatura per la realizzazione dei cir-
cuiti stampati, potranno servirsi di un sensore
più razionale, cioé di un pezzetto di circuito
stampato con piste che riproducono l'intreccio a
pettine di figura 2. Con questo secondo tipo di
sensore si aumenta al massimo la superficie di L.3.500
contatto del dito e si diminuisce la resistenza or-
ganica, cioé quella del dito, aumentando la sen-
sibilità del circuito.

4
Fig. 1 -L'elemento sensore, che nello schema è indica-
to con TASTO, si costruisce per mezzo di un intreccio
a pettine di fili conduttori sottili, oppure con un pezzet-
CON QUESTA PENNA
to di circuito stampato nel quale le piste di rame ri- APPRONTATE I VOSTRI
producono il disegno dell'elemento sensore.
CIRCUITI STAMPATI

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo

COMPONENTI aspetto esteriore è quello di una penna con punta


di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
C1 = 100.000 pF risce perfettamente al rame.
R1 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio)
R2 = 22.000 ohm (rosso-rosso-arancio)
NORME D'USO CARATTERISTICHE
D1 = diodo al silicio
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
RL = relé lastra di rame laminata e spensatore di Inchiostro
SCR = diodo controllato tipo BRX46 perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi Immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di Inchio-

4
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.

Fig. 2- L'interruttore S1 e il TASTO sono stati disegnati


simbolicamente, perché essi non sono contenuti nel
nostro kit universale EP 88. Nessun pericolo di scos- La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
sa sussiste quando si tocca l'elemento sensore,· pur- chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
ché l'alimentazione sia ottenuta con pile a secco. Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di
L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
Per evitare di danneggiare la propria
stazione ricetrasmittente, ogni CB de-
ve provvedere al collegamento di
massa delle apparecchiature nelle lo-
ro parti maggiormente soggette a dif-
ferenze di potenziale pericolose. Co-
sì facendo si protegge anche l'organi-
smo da scosse elettriche talvolta in-
sopportabili.

LE Il collegamento di massa de Ile apparecchia ture


elettriche ed elettroniche rappresenta un argo-
mento di fondamentale importanza per la si-

PAGINE
curezza personale e per la salvaguardia del rice-
trasmettitore del CB.
La presenza di tensioni elettriche alternate sui
telai metallici delle apparecchiature, sui cavi
schermati di discesa delle antenne e in altre par-
ti delle stazioni ricetrasmittenti può dar luogo a

DEL CB
vere e proprie scintille e, quasi sempre, a scosse
elettriche più o meno sopportabili.
Ecco perché il CB deve preoccuparsi della cor-
retta schermatura elettrica dei conduttori di cor-
rente alternata e del collegamento a massa di
tutte le parti involontariamente sotto tensione.
L'argomento di questo mese dunque è dedicato
alla lotta contro i potenziali elettrici pericolosi
presenti sulle apparecchiature elettroniche, in
genere, e in vari punti del ricetrasmettitore, in
particolare.

DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA

I nostri lettori conoscono, almeno a grandi linee,


il sistema di distribuzione dell'energia elettrica
fra le centrali di produzione e le nostre case. Ma,
prima di addentrarci nel vivo dell'argomento,
cioè nel problema dell'isolamento delle tensioni
pericolose, conviene riassumere, sia pure breve-
mente, quanto avviene tecnicamente lungo le
linee di distribuzione dell'energia elettrica.
Dalle centrali cli produzione a quelle di smista-
mento, il trasporto di energia elettrica avviene at-
traverso linee ad alta tensione: 110 KV, 220 KV
- 380 KV ed anche, sperimentalmente, I milio-
ne cli volt!

174
POTENZIALI ELETTRICI
PERICOLOSI
Dalle centrali di smistamento l'energia parte per mica che, pur essendo di basso valore, a causa
raggiungere le zone di distribuzione su linee a delle notevoli correnti circolanti, può causare
media tensione, intorno ai 10.000 V, e viene poi cadute di potenziale di vari volt (talvolta anche
trasformata in apposite cabine in prossimità del- più di una decina di volt per ogni filo condutto-
le varie utenze nel valore di 220 V o, meglio, in re). Questo concetto viene illustrato in figura 2,
quello di 380 V (trifase + conduttore neutro). dove la resistenza di ciascun cavo viene simbo-
Poiché nelle nostre case si fa uso esclusivamente leggiata per mezzo del classico disegno della re-
di una sola fase e del conduttore neutro, la ten- sistenza (Rl-R2). Supponendo che su ciascun filo
sione risultante è quella di 220 V. conduttore si verifichi una caduta di 10 V, sui
Ma nelle stesse cabine di trasformazione viene terminali del carico, cioé dell'apparato elettrico
realizzato un importante collegamento: quello o elettronico utilizzatore, è presente una tensione
della « messa a terra» del conduttore neutro. di 200 V, cioè 20 V in meno rispetto al valore
Tale accorgimento è assolutamente necessario nominale. Ma la caduta di 10 V del conduttore
per impedire che i fili conduttori dell'energia e- neutro (FN) è valutabile rispetto a massa. Ciò
lettrica, a causa degli inevitabili effetti capaciti- significa che tra questo stesso conduttore, e, ad
vi tra avvolgimento primario e avvolgimento se- esempio, il rubinetto dell'acqua, esiste una diffe-
condario del trasformatore riduttore di tensione, renza di potenziale di 10 V. Ebbene questo è il
presente nella cabina di trasformazione, raggiun- più classico esempio di quello che inizialmente
gano tensioni di parecchie migliaia di volt, con abbiamo definito « potenziale elettrico perico-
grave pericolo per tutti. loso ».
Dalla cabina di trasformazione escono quindi li- Assai raramente capita che tra· il filo neutro e
nee elettriche bifilari, che raggiungono le nostre massa non sussista caduta di potenziale.
case con una tensione che si aggira intorno ai Ciascun lettore potrà constatarlo per mezzo di
220 V, così come indicato nello schema elettri- un tester, collegando un puntale di questo sul
co di figura I. conduttore neutro e l'altro sul rubinetto dell'ac-
qua, sul tubo del gas o su una conduttura del
termosifone. In ogni caso questa caduta di po-
IL CONDUTTORE NEUTRO tenziale dipende unicamente dalla corrente assor-
bita da tutte le utenze collegate allo stesso filo
Capita assai spesso che qualche persona incom- neutro. Quanto più grande è l'assorbimento di
petente commetta il gravissimo errore di consi- corrente, tanto più elevata è la caduta di tensio-
derare il filo conduttore neutro come un condut- ne tra il filo neutro e massa.
tore di massa, proprio perché questo conduttore Dall'esposizione di questi concetti appare ora
viene. collegato a- terra nella cabina di trasfor- evidente che non è assolutamente possibile uti-
mazone. lizzare il filo neutro FN come conduttore di mas-
Per evitare di cadere in questo errore basta tener sa per le apparecchiature elettriche o elettroni-
presente che anche i cavi di distribuzione dell'e- che, perché esso non si trova quasi mai al po-
nergia elettrica presentano una resistenza ohm- tenziale zero.

175
CABINA DI UTENZE
TRASFORMAZIONE

: i
I
FILO DI TENSIONE

10KV 220V

FILO NEUTRO
I
I I
L __ - - -J
TERRA
CABINA

Fig. 1 - Nell'ultima cabina di trasformazione, cioè quella che distribuisce direttamente l'energia elettrica nelle
nostre case, è presente un trasformatore riduttore di tensione, che trasforma l'energia elettrica dalla tensione di
10.000 V e quella di 220 V. Dalla cabina escono linee elettriche bifilari e i due conduttori vengono cosi normal-
mente denominati: FILO DI TENSIONE E FILO NEUTRO. Il filo conduttore neutro è collegato con la terra nel-
la cabina stessa.

Chi non ha ancora costruito il nostro microtrasmet-

RICEVITORE AM-FM titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,


soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con

a L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi


a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
può trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso

Questo ricevitore funziona dovunque ed e in grado


di captare tutte le emittenti private gia in funzione
o che stanno per nascere un po' dovunque e che
trasmettono soltanto in MODULAZIONE DI FRE-
QUENZA

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540- 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88 - 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor + 3 diodi
Alimentazione: 9 Vcc (una pila da 9 V)
Dimensioni: 8x12x4 cm.
Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
military look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di Lire 9.800, a mezzo va-
se o ec.. n. 3/z0+sz, Intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

176
CARICO

CABINA DI PRESA
TRASFORMAZIONE
1- - - - - - - - - 7
I 200V
I ov-- II Il Fig. 2 - Contrariamente a
I Rl I FT quanto si può credere, il
conduttore neutro FN, pur
10KV 220V essendo collegato a terra
FN nella cabina di trasforma-
zione, assai difficilmente
può trovarsi al potenziale
zero. Ciò a causa del no-
tevole flusso di corrente
attraverso i conduttori di
L_ ---
- -' linea, che provoca inevi-
tabili cadute di potenziale.
In questo schema si sup-
TERRA TERRA
CASA pone una caduta di poten-
CABINA
ziale di 10 V per ogni con-
duttore. Ciò provoca sui terminali del carico (elettrodomestico o altro apparato utilizzatore) una caduta di ten-
sione di ben 20 V (200 V anziché 220 V). Tra il conduttore neutro e una tubatura del'acqua esiste quindi, nelle
nostre case, una differenza di potenziale di 10 V, che può essere dannosa in moltissimi casi.

I CONDENSATORI DI RETE per mezzo di un condensatore, è facile prendere


una scossa talvolta insopportabile.
La corrente alternata di rete-luce, che ha una
frequenza di 50 c/s, produce, in tutti gli apparati
radioelettrici a bassa e ad alta frequenza, ronzii IL CONDENSATORE CONDUTTORE
e disturbi. Ebbene, noi stessi insegnamo che, per
Se si prende una pila e, in serie con i suoi mor-
ridurre al minimo tali inconvenienti, basta talvol-
setti, si collegano un condensatore e una piccola
ta inserire dei condensatori tra i conduttori di
lampadina, questa non si accende. Perché la cor-
rete-luce e il telaio metallico dell'apparecchiatu-
rente continua non può scorrere attraverso un
ra. Tuttavia, se il telaio non è collegato a massa,
condensatore, anche se, ponendo i puntali del te-
può accadere che, durante il contatto con un'altra
ster sui terminali del condensatore si può notare
apparecchiatura o con un oggetto posto a terra, la presenza della tensione nominale della pila
scoppi una scintilla che, il più delle volte, non
stessa.
provoca alcun danno ma che talvolta può causa- Ma se la pila viene sostituita con la, tensione di
re la distruzione di alcuni componenti elettronici rete-luce, la lampadina si accende- più o meno
delicati e costosi come, ad esempio, i transistor- intensamente. Ciò sta a significare che, attraver-
FET o MOS-FET. E tale fenomeno può acca- so il condensatore, scorre la corrente alternata.
dee anche quando l'apparato elettronico è Ogni lettore potrà constatarlo in pratica realiz-
« spento ». zando i circuiti delle figure 4-5. E' ovvio che la
Nello schema di figura 3 viene interpretato que- lampadina dovrà essere adatta al valore della
sto comunissimo fenomeno. Il condensatore si la- tensione di rete (220 V), ma qualsiasi lampadina
scia attraversare dalla tensione elettrica presente di casa può essere utilizzata per questo esperi-
nell'avvolgimento primario del trasformatore di mento. U condensatore Cl deve essere dotato di
alimentazione, applicandola al telaio dell'appa- una tensione di lavoro almeno superiore ai 500 V.
recchiatura. Ecco pere.bé in taluni apparati elet- Il variare del valore capacitivo determina una
tronici forniti di telaio metallico, nei quali uno variazione dell'intensità luminosa della lampa-
dei conduttori di rete è collegato al telaio stesso dina.

177
TRSE. ALIM.

c1

RETE
220V F T
SEC.
UTILIZZ.

Fig. 4 - Questo semplice circuito elettrico vuol inter-


pretare il comportamento del condensatore nei con-
fronti della corrente alternata di rete-luce. Esso si la-
scia attraversare dalla corrente e permette l'accensione
della lampada LP.
CONO.

T
V
RETE

TELAIO

Fig. 3 - AIlo scopo di evitare la presenza di ronzii e Fig. 5.- Questo circuito pratico può essere realizzato
disturbi sugli apparati radioelettrici, si rende necessa- da tutti i lettori, allo scopo di rendersi conto del com-
rio Il collegamento di un condensatore di rete fra l'av- portamento del condensatore C1, che si lascia attra-
volgimento primario del trasformatore di alimentazione versare dalla corrente alternata; la lampada LP, infatti,
e il telaio metallico dell'apparecchiatura. si accende più o meno intensamente a seconda del
valore capacitivo del condensatore C1.

RETE LP
220 V

REALIZZAZIONE DELLA PRESA DI TERRA cate e costose. Ciò a causa delle differenze di
potenziale che si vengono a stabilire attraverso
Il collegamento di terra è obbligatorio, a termi- le perdite di isolamento o per effetti capacitivi.
ni di legge, per la maggior parte degli apparati Ma come si può facilmente ricavare una presa
elettrodomestici (lavatrice, scaldabagno, frigori- di terra?
fero, ecc.), mentre è auspicabile in tutti i casi in Negli appartamenti moderni la presa di terra
cui esso sia realizzabile. E rappresenta un fatto- costituisce un accessorio d'obbligo. Essa è pre-
re di sicurezza per una gran parte di apparec- sente per mezzo di una terza boccola centrale
chiature elettroniche, soprattutto per quelle cieli- sistemata fra le due boccole normali di ogni

178
CUFFIA
MONO-STEREO
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.
FT
fle 7R
o.- CARATTERISTICHE Viene fornita con spi-
notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la
cuffia è predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
nico, tranciare i! colle-
Sensibilità: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm.,

AET SPANDENTE
DI TERRA
Impedenza:

Peso:
8 ohm

170 gr.
separare le due coppie
di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
dature a stagno con la
spina jack stereo).

Fig. 6 - Nelle case di recente costruzione o, comun-


que, di concezione costruttiva moderna, sono presenti
prese-luce dotate di tre boccole: quella centrale è la
boccola di terra, sulla quale si effettuano i collegamen-
ti di massa di tutte le apparecchiature elettriche.

presa-luce. Laddove questa presa non ésiste oc-


corre rivolgersi ad uno dei seguenti elementi.
1") Rete idrica
2) Rete di riscaldamento
3) Rete di terra
Cerchiamo di analizzare ciascuna di queste tre
L. 6.500
successive possibilità.
ADATTATORE
RETE IDRICA PER CUFFIE STEREO
Piccolo apparecchio che con-
Il collegamento di massa realizzato su una delle sente il collegamento di una
o due cuffie stereo con tutti
tubature dell'acqua, o sugli stessi rubinetti, è va- i complessi stereofonici. La
lido finché si tratta di case di vecchio tipo, nelle commutazione altoparlanti-cuf-
fia è Immediata, tramite inter-
quali tutte le tubazioni dell'acqua venivano rea- ruttore a slitta, senza dover
intervenire sui collegamenti.
lizzate con materiali metallici. Attualmente l'uso L'apparecchio si inserisce nel
di condutture e giunti in plastica mettono spesso collegamento fra uscita del-
l'amplificatore e altoµarlanti.
in forse l'efficacia di un collegamento di terra m•••-~ ..
per mezzo di un filo collegato ai rubinetti o alle
tubazioni dell'acqua. L. 4.800
Questo sistema, dunque, è da scartarsi in tutte le
abitazioni moderne, di recente costruzione, men- Le richieste devono essere efrattuate invian-
tre potrà essere adottato solo in caso di estrema do l'importo a mezzo vaglia » c.c p. 3/26482
necessità o in quello in cui le tensioni e le cor- intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
renti in gioco sono del tutto trascurabili. MILANO - Via Zuretti, 52. ma

179
Fig. 7 - Sul bocchettone di discesa di antenna può essere
presente una carica statica, in grado di provocare una
scintilla con la presa del ricetrasmettitore. Lo scoccare
di questa scintilla rappresenta un pericoloso rischio per
i componenti elettronici, soprattutto per quelli del rice-
vitore che, assai spesso, sono rappresentati da tran-
sistor MOS o FET.

RETE

ALIM ENT
o
O

TERRA

Fig. 8 - Schema elettrico completo di un corretto colle-


gamento di terra di una stazione ricetrasmittente fornita
di amplificatore lineare di potenza.

ALIM. RX TX AMPL. LIN.


@ 9

El
o
A o
'B1

PRESA
o:iJ O o
RETE TERRA RX TX T.LINEARE
TERRA ALIM. I TERRA ANT.

TERRA

180
RETE DI RISCALDAMENTO sicuro. Esso è purtroppo realizzabile soltanto ne-
gli appartamenti di recente costruzione, nei quali
Il sistema del collegamento dei fili di massa alle tutte le prese-luce sono dotate di una boccola
condutture del termosifone offre una maggiore centrale rappresentativa della presa di terra.
affidabilità, dato che per legge gli impianti di ri-
scaldamento debbono risultare collegati a massa
negli scantinati. Il collegamento al termosifone, REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO
di impianto relativamente recente e quindi in DI TERRA
regola con le disposizioni di legge, costituisce
un'ottima alternativa al collegamento con la re- L'impianto di terra può essere realizzato facil-
te idrica, alla quale si potrà ricorrere, come si è mente da tutti coloro che abitano in piccole case
detto, come soluzione estrema e in caso di as- o in villette circondate da terreno. L'impianto si
senza di impianto di riscaldamento centralizzato. realizza infilando nel terreno dei picchetti metal-
lici della lunghezza di 1 metro circa. Tutti que-
sti picchetti dovranno risultare collegati fra loro
RETE DI TERRA per mezzo di un conduttore di rame del diame-
tro di 5 mm. Allo scopo di migliorare l'impianto
Il collegamento dei conduttori di massa alla pre- si potrà affondare nel terreno una lastra metal-
sa di terra è certamente il più comodo ed il più lica, preferendo sempre la zona di terreno più

MODULO EP0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto


2) lampeggiatore di emergenza ad una
lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza
La realizzazione di questo modulo elettronico ga-
rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilità nel ... magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
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le spese di spedizione).

181
e

RETE

' 30 O PIU VOLT

TERRA

Fig. 9 - II saldatore è un utensile che deve essere collegato a massa quando si lavora con
componenti elettronici delicati e sensibili alle differenze di potenziale elettrico come, ad
esempio, gli integrati o i transistor MOS-FET. Il potenziale elettrico è presente sulla parte
metallica; esso è provocato da accoppiamenti capacitivi (C) o collegamenti casuali re-
sistivi (R).

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuoi mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
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altoparlante e a L.3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte Inviando anticipatamente l'im-
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retti n. 52.

182
umida e più ricca di sali. gere un potenziale elettrico cli parecchie decine
Dal picchetto si farà partire una treccia di rame di volt rispetto a massa. In tali condizioni, du-
nudo di sezione robusta (il valore minimo legale rante il processo di saldatura dei componenti cle-
è di 2,5 mm di diametro, quello consigliabile è licati, si creano pericolose tensioni indotte insop-
di 5 mm di diametro). portabili dai componenti stessi.
Ma il collegamento a massa, cioè il terzo filo con-
cluttore nel saldatore, può essere evitato. Basta in-
COLLEGAMENTI CON IL TX-RX fatti servirsi di un trasformatore isolatore per otte-
nere lo stesso risultato.
Ritorniamo ora ai problemi pratici che intere-
11 trasformatore isolatore deve essere dotato di
sano più da vicino il CB nel collegamento di
avvolgimento primario e avvolgimento secondario
massa dei vari elementi della sua stazione rice-
a 220 V, i due avvolgimenti devono essere sepa-
trasmittente, allo scopo di raggiungere la massi-
rati e isolati elettricamente fra loro. La potenza
ma sicurezza personale e per i componenti elet-
elettrica del componente deve risultare di poco
tronici.
superiore a quella del saldatore, in modo che il
A qualche CB sarà capitato di veder scoccare
trasformatore non si riscaldi troppo durante il fun-
una scintilla fra il bocchettone d'antenna e la
zionamento e trasformi in calore poca energia
corrispondente presa del ricetrasmettitore (figu-
elettrica. Dovendo acquistare il trasformatore
ra 7). Questa scintilla scocca per il fatto che lan-
presso un rivenditore di materiali elettrici si io-
tenna si carica staticamente anche a tensioni ele-
vate, per scaricarsi poi sul ricetrasmettitore nella vrà chiedere un trasformatore (non un autcira-
fase di collegamento, proprio a causa. delle dif- sformatore!) con rapporto l / 1, tensione 220 e
ferenze di potenziale esistenti. Ma lo scoccare di potenza superiore a quella del saldatore.
questa scintilla rappresenta un pericoloso rischio
per i componenti elettronici, soprattutto per quel-
li del ricevitore che, assai spesso, sono rapuresen-
tati da. transistor MOS o FET.
Collegando a massa il solo bocchettone d'anten-
na, così come indicato in figura 7, non si elimina
L'ARRETRATO
totalmente l'inconveniente della scintilla, percné
può capitare che il telaio del ricetrasmettitore
PIU' RICHIESTO
si trovi sotto tensione e dia luogo ugualmente al- E' senza dubbio il fascicolo di agosto
1975, che è denominato « TUTTOTRANSI-
lo scoccare della scintilla. Il miglior sistema per STOR» e nel quale sono raccolti, dati, no-
scongiurare sicuramente tali inconvenienti è ri- tizie, circuiti e tabelle relativi alla maggior
portato in figura 8. Esso consiste nel collegamen- parte dei moderni semiconduttori.
to di massa di tutti i telai degli apparati che com-
pongono la stazione ricetrasmittente. Nello sche-
ma di figura 8, in particolare, è prevista anche la
ELITTBOIICA
#u ±±"azPRATICA
4ne t.e-4dota t7 .kwd i#e t e
presenza di un amplificatore lineare di potenza. t h

ISOLAMENTO DEL SALDATORE $$42


$2%
A completamento dell'invito generale di provve-
dere alla linea di massa per tutte le apparecchia-
ture del CB, ricordiamo ancora che una parti- ~
colare attenzione deve essere rivolta anche al sal- t
datore elettrico, per il quale è buona norma prov-
vedere al collegamento di terra. Ciò è assoluta-
%,%a'
.'
l
mente necessario durante le saldature di circuiti
integrati o di transistor MOS-FET. L'elemento Richiedetecelo subito inviando anticipata-
mente l'importo di L. 1.000 a mezzo vaglia o
metallico, infatti, rappresentato dalla punta sal- c.c.p. 3/26482, indirizzando a: ELETTRONICA
dante, a causa delle perdite dell'isolamento del- PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
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183
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stampati.

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secondo le tecniche professionali piu avanzate, per-
mette di realizzare un buon numero di apparati elet-
tronici, con pochi componenti e modica spesa.

CARATTERISTICHE DEL MODULO


Circuito. di tipo a film;s depositati su piastrina isolante.
Componenti: 4 transistor - 3 condensatori al tantalio -
2 condensatori ceramici.
Potenza: 1 W su carico di 8 ohm
Dimensioni: 62 x 18x25 mm.
Radiatore, incorporato
Ahmentaz.: 9 Vcc

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MODERNISSIMO SALDATORE
Il saldatore e un utensile necessario per la rea-
lizzazione di perfette saldature a stagno sui ter-
minali dei semiconduttori e particolarmente indi-
cato per i circuiti stampati. Maneggevole e leg-
gero, assorbe la potenza di 25 W alla tensione al-
ternata di 220 V. Nel pacco contenente il salda-
tore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno e una
scatola di pasta disossidante.
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Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
dei testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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Vr 0,5 5 25 50 250 50 O 1000
mA 2,5 25 250 2500
hm= x@[/-1_x1/0-10kJd0/0--100l100/0-1Mx1i/0-10M
dB -10+22
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50 250 500 1000 GAMME E fI
RANGES 12 +- 40Mc 40+130M 80+2804
G I
250 2500
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BallisliC pF completamente su circuito
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no privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
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doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

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gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1D. sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- ~i chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
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Uscila 10,5 V etf. applicabile al puntale 500 y
30 V pp. Corrente della balleria 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc Dimensioni
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Armoniche tno a soo Mc "$??e massima 40 grs.
Uscita 5 V elf. applicabile ai puntale 500 V

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dio, TV, FM e BF esso per-
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ni continue e alternate, non- misura e di
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V= 05 15 5 25 l00 1500 30K


mA= 50A 50A 1 5 50 1500
Vr 0.5 1 5 25 00 1500
X1 xlO xlOO xtk xlOk x IM
Ohm
0-1k 0+10k 0+100k 0+1M 0-10 +-1000M
Pico Pico 4 14 40 140 400 4000
dB -20 +15

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bile. Tutta la gamma di fre-
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Ballistic F 0Mm 1 100/0+200F/0hm xl/0-20yF to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commutatori rotanti e drante ampio di facile /et-
dB -IO+ 22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
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UN RITOCCO
AL PREZZO
DI COPERTINA
Aumenta a L. 800, a partire da questo mese, il prezzo di coper-
tina della nostra Rivista.
Ancora una volta, dunque, anche noi siamo stati investiti dal-
1' ondata di aumento di prezzi, che ha coinvolto tutti i settori
di rifornimento di materie prime necessarie per approntare
il mensile.
Ci dispiace agire così, cioè adottare una misura amministrati-
va assolutamente impopolare, senza formulare anticipatamen-
te un doveroso preavviso e riservando al lettore una brutta
sorpresa. Eppure non potevamo assumere alcun comporta-
mento diverso. Perché la dilagante crisi economica ha colpi-
to, per primi, noi stessi, soprattutto con l'aumento del prezzo
della carta da stampa.
La valutazione amministrativa, credeteci, è stata condotta con
la massima oculatezza, in modo da consentire sempre la re-
golare uscita della pubblicazione, mantenendone inalterata la
qualità raggiunta.
Ci conforta tuttavia la speranza che il lettore accolga questi
aumenti con comprensione, rifiutando la politica dello struz-
zo, che nasconde la testa nella sabbia, ma rimanendo sempre
un attento osservatore di questa crisi che, da lungo tempo,
travaglia il Paese con scioperi, vertenze e svalutazione mone-
taria.
E ci conforta ancora l'esistenza di un'Italia che lavora, che si
impegna, che imbastisce iniziative, che non si dà per vinta.
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vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
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due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

CONSULTATE
nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 5- N. 4- APRILE 1976


IN COPERTINA - Presentiamo il nuovo ricevitore
del principiante, adatto per l'ascolto della gamma
delle onde medie, per il collegamento con pick-up,
microfoni piezo o dinamici e da noi venduto in
scatola di montaggio. Questo nuovo e interessan-
te kit costituisce il terreno più adatto, per ogni
lettore principiante, per mettere alla prova le pro-
prie attitudini e le proprie capacità.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
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teraria ed artistica Sono riser- VENDITE ACQUISTI PERMUTE 240
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VOGLIAMO, ANCORA UNA VOLTA, SPIANARE AL LETTORE PRINCI-
PIANTE IL TERRENO PIU' ADATTO PER MUOVERSI INIZIALMENTE, PER
METTERE ALLA PROVA LE PROPRIE ATTITUDINI E, CON ESSE, GODE-
RE IL RISULTATO DI UN LAVORO PIACEVOLE E, IN PARI TEMPO, UTILE.
196
IL KIT PERMETTE LA REALIZZAZIONE DI UN RICEVITORE RADIO AD ON-
DE MEDIE, CON ASCOLTO IN ALTOPARLANTE E, CONTEMPORANEA-
MENTE QUELLA DI UN AMPLIFICATORE DI BASSA FREQUENZA, CON
POTENZA D'USCITA DI 1 W CIRCA, DA COLLEGARE CON MICROFONI
OD UNITA' FONOGRAFICHE PIEZOELETTRICHE O MAGNETICHE.

Con la presentazione di questa nuova scatola delle onde medie e quella dell'uso di microfoni e
di montaggio vogliamo aprire, ancora una volta, cartucce fonografiche, siano essi di tipo piezoe-
le porte della radio, intesa come materia di stu- lettrico o magnetico.
dio e applicazione, a tutti coloro che, con fonda- Tramite un normale commutatore, l'apparecchio
ta speranza, si avvicinano a noi con lo scopo assume le due diverse condizioni di funzionamen-
preciso di apprendere la teoria e di esercitarsi nel- to: RADIO - FONO.
la pratica. L'alimentazione del ricevitore è ottenuta con la
Ma per introdurre il lettore nel primo capitolo tensione continua di 9 V, erogata dal collegamen-
di quel grosso libro che è l'elettronica, non v'è to in serie di due pile da 4,5 V ciascuna, del tipo
nulla di meglio che proporgli la costruzione di un di quelle utilizzate per le lampade tascabili, che
semplice ricevitore radio. Perché soltanto questo sono le sole a possedere una notevole riserva di
rappresenta il terreno più adatto per muoversi i- energia elettrica.
nizialmente, per provare le proprie attitudini e, In assenza di segnale, la potenza elettrica assor-
con esse, il piacere di forgiare una creatura par- bita dal circuito è minima. Su un carico di 8 ohm
lante in cui sono riposti tutti i principi teorici costituito dall'altoparlante, la potenza d'uscita
della radioricezione e quelli, assai più affascinan- si aggira intorno ad 1 W; essa diminuisce grada-
ti, delle moderne tecnologie. tamente con l'aumentare dell'impedenza del ca-
Anche questo nuovo kit, dunque, appartiene alla rico. Ecco perché l'altoparlante prescritto non
collana dei molti esperimenti del principiante, cui deve essere sostituito con altri modelli di diversa
i nostri progettisti rivolgono, con passione e pe- impedenza.
rizia, parte della loro attività mensile. Il funzionamento del ricevitore radio è condizio-
La composizione della scatola di montaggio è nato a due precisi collegamenti: quello di an-
stata realizzata con materiali di prima scelta, tenna e quello di terra. Anche senza uno solo di
perfettamente efficienti e moderni. questi collegamenti, il ricevitore non funziona.
Il progetto è stato realizzato, in modo semplice Per il collegamento di antenna esistono due pos-
e chiaro, con l'ausilio del circuito stampato e il sibilità: quella dell'antenna corta, installata lun-
beneficio dell'alimentazione autonoma, tramite go la diagonale maggiore del soffitto del locale
pile. in cui vien fatto funzionare l'apparecchio e quel-
Gli schemi teorico e pratico sono anch'essi di la dell'antenna lunga, installata all'esterno nel
una chiarezza estrema, che non può tradire, in punto più favorevole alla captazione delle onde
alcun modo, neppure quel lettore che, per la pri- radio.
ma volta, si accinge a realizzare un piccolo rice- Il circuito del ricevitore radio può essere suddi-
vitore radio transistorizzato, con ascolto in alto- viso idealmente in due parti: quella relativa alla
parlante della gamma radiofonica delle onde sintonizzazione dei segnali radio e alla loro rive-
medie. lazione e quella dell'amplificazione dei segnali ri-
velati.
La prima parte del circuito viene realizzata con
CARATTERISTICHE DELL'APPARECCHIO l'inserimento di pochi componenti elettronici nel
circuito stampato. La seconda parte si ottiene
Le caratteristiche fondamentali del ricevitore si applicando sul circuito stampato un modulo am-
articolano in due punti basilari: la possibilità plificatore premontato; l'applicazione di questo
di ascolto delle principali emittenti della gamma elemento implica l'uso di due viti e di due dadi

197
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MASSA PIEZO MAGN
ENTR.1 ENTR.2
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Flg. 1 - Circuito teorico completo del nuovo ricevitore del principiante. Il commutatore S1 fa funzionare l'appa-
recchlo come ricevitore radio o come amplificatore di bassa frequenza fonografico o di microfono. L'interruttore
di accensione 52 rimane incorporato con il potenziometro di volume R2. La linea tratteggiata delimita idealmente
la basetta rettangolare del circuito stampato. Le indicazioni numeriche, riportate lungo le linee perimetrali, tro-
vano precisa corrispondenza con le stesse indicazioni riportate nel piano costruttivo di figura 2.
Sul terminale 3 viene collegata l'antenna corta (intema), sul terminale 1 l'antenna lunga (estema). Sui terminali
4 e 5 possono essere collegati pick-up o microfoni piezoelettrici o magnetici.

COMPONENTI
Condensatori Resistenze
R1 = 150.000 ohm (marrone - verde - giallo)
C1 = 10.000 pF (0.01 uF oppure .01 F op-
R2 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
pure marrone-nero-arancio)
C2 = 330 pF Varie
C3 = 500 pF (variabile ad aria) S1 = commutatore FONO - RADIO
C4 = 330 pF S2 = interrutt. d'alimentaz. (incorporato con
C5 = 150 pF R2)
C6 = 10 uF - 12 VI (elettrolitico) L1-12 = bobine sintonia
C7 = 330-500 µF - 12 VI (elettrolitico) DG = diodo rivelatore al germanio

198
ANT.2 TERRA ANTA ENTRI ENTR.2 MASSA

\I 7 e
MODULO
AMPLIF.

AP

9V

6
SINT.

S2 VOLUME

Fig. 2 - Piano costruttivo del nuovo ricevitore del principiante. Il montaggio si effettua in due tempi successivi.
Prima si applicano tutti i componenti riportati sulla destra del disegno, a partire dal commutatore S 1, poi si mon-
tano i componenti disegnati a sinistra del circuito stampato. Il condensatore variabile C3 viene fissato per mez-
zo di due viti; il modulo amplificatore viene fissato per mezzo di due viti e due dadi. Dietro il potenziometro R2
deve essere realizzato il ponticello visibile nel disegno (è sufficiente uno spezzone di filo conduttore rigido e,
possibilmente, isolato). I conduttori dell'alimentazione a 9 V sono quelli provenienti dall'accoppiatore di pile. Si
badi bene a non sbagliare le connessioni dei due condensatori elettrolitici C6-C7 e del diodo al germanjo QG.
che sono componenti polarizzati e quindi debbono es sere inseriti nel circuito in un unico modo, quello mdi-
cato nel disegno.

e richiede la saldatura a stagno di 5 terminali. tria complementare e fa impiego di una coppia dì


L'adozione dell'unità premontata, dunque, agevo- transistor selezionati di tipo A4C18IK. Gli altri
la il montaggio del ricevitore radio, semplifican- elementi montati nel circuito sono: 2 transistor
dolo e rendendolo adatto a chiunque, per ciò al silicio ad alto guadagno_. 3 condensatori al
che concerne la costruzione, anche ai princi- tantalio e 2 condensatori ceramici. Non sono
pianti. presenti i comuni resistori, che risultano sosti-
tuiti con speciali films depositati su una piastrina
che assicura precisione e stabilità di livello pro-
IL MODULO AMPLIFICATORE BF fessionale, apportando al circuito una grande
compattezza.
Il modulo amplificatore di bassa frequenza pre-
montato è realizzato con le tecniche professio-
nali più avanzate; il circuito è efficiente e il di- FUNZIONAMENTO DEL RICEVITORE
spositivo presenta un peso e dimensioni ridottissi-
mi. Il circuito è pilotato con quattro transistor L'analisi particolareggiata del progetto del NUO-
e la tecnica dello stadio finale è di tipo a simme- VO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE vie-

199
IL CIRCUITO DI SINTONIA

Il circuito di sintonia può essere considerato co-


me una vera e propria « trappola » per i segnali
radio captati dall'antenna. Infatti, mentre nel
circuito composto dal condensatore Cl e dall'av-
volgimento Ll sono presenti tutti i segnali radio
captati dall'antenna, nel circuito accordato vero
e proprio, composto dalla bobina L2 e dal con-
densatore variabile C3, è presente un solo segna-
le radio, quello che si desidera ascoltare.
La presenza di un solo segnale radio nel circuito
di sintonia L2-C3 è condizionata dalla posizione
assunta dal condensatore variabile C3, cioè dalla
posizione delle lamine mobili, rispetto a quelle
fisse, imposta dall'operatore che provvede a far
ruotare il perno del componente per mezzo di una
manopola (bottone di comando). In pratica, dun-
que, facendo ruotare il perno del condensatore
C3, si possono ascoltare tutte le principali emit-
tenti locali ad onda media.

ANTENNA-TERRA

Fig. 3 - Queste foto illustrano il modulo amplificatore di Nel circuito di figura I sono riportate le due in-
bassa frequenza, che fa parte del kit del ricevitore e dicazioni ANT. 1- ANT. 2. Ebbene queste due
che deve essere montato nel modo indicato in figura 2. indicazioni, apposte in corrispondenza dei punti
Sui due fori, dei due transistor finali, vengono infilate
le due viti di fissaggio. Il modulo deve essere applicato 3-1, corrispondono a due prese d'antenna distinte.
con i componenti rivolti all'insù, cioè così come esso Sulla presa ANT. 1 deve essere applicata la linea
è riprodotto nella foto in basso. Lungo il bordo utile di discesa dell'antenna corta.
per i collegamenti sono presenti nove fori, ma di que-
sti soltanto cinque vengono utilizzati, così come spie- Sulla presa ANT. 2 deve essere applicata la linea
gato nel corso dell'articolo. di discesa dell'antenna lunga.
Per antenna lunga intendiamo tutte quelle an-
tenne esterne, montate sopra i tetti delle case,
nei punti più isolati da elementi naturali o arti-
ficiali, la cui lunghezza superi 5 metri. Per anten-
na corta invece intendiamo tutte quelle antenne
che vengono installate dentro un locale, lungo
la diagonale maggiore del soffitto, ad una ven-
tina di centimetri da questo nella lunghezza non
ne fatta in due tempi successivi, suddividendo superiore ai 5 metri. Per rendere più efficienti
idealmente il ricevitore in due settori: quello di questi tipi di antenne, converrà servirsi di filo
sintonia e rivelazione e quello di bassa frequen- conduttore avvolto a spirale, in modo da realiz-
za, amplificatore, rappresentato dal modulo pre- zare un conduttore molto più lungo di quello che
montato. può sembrare.
Su entrambi questi circuiti ci soffermeremo per Sullo stesso lato del circuito stampato ritroviamo
analizzare i vari componenti elettronici e le loro anche la dicitura TERRA. Con questa sigla, che
funzioni, così che il lettore possa rendersi conto, si trova in corrispondenza del punto 2, definiamo
durante il lavoro applicativo, dei principali fe- la presa del conduttore che dovrà essere colle-
nomeni radioelettrici che si manifestano durante gato con un rubinetto o con un punto qualsiasi
il percorso del circuito dall'antenna all'altopar- di una tubatura dell'acqua, del termosifone o del
lante. gas.
Passeremo poi alla descrizione delle varie fasi di Ripetiamo ancora una volta che, senza uno solo
montaggio del ricevitore, suggerendo tutti quegli di questi due collegamenti, cioè quello di anten-
accorgimenti necessari per riscuotere, alla fine na e quello di terra, il ricevitore radio non può
dell'opera, il più completo successo. funzionare.

200
... Fig. 4 - L'accoppiatore di due pile
@'-i piatte, con tensione di 4,5 V ciascu-
s. j na, è composto da tre elementi: una
"usa piastra di bachelite, un disco e una
chiave a disco di fermo. Dalla pia-
stra di base fuoriescono due fili di
color bianco e rosso. Il conduttore
rosso è quello della linea di alimen-
tazione positiva; il color bianco è ov-
viamente quello della linea negativa.

RIVELAZIONE ascoltare molte emittenti radiofoniche, anche


quelle deboli o lontane.
A valle del circuito di sintonia è presente il dio- Per selettività, invece, si intende la possibilità cli
do al germanio DG, il cui compito è quello di la- un ricevitore radio di separare nettamente fra
sciarsi attraversare dalle semionde di uno stesso loro le emittenti radiofoniche, facendone ascolta-
tipo del segnale radio intrappolato dal circuito re una per volta in uno spazio ristretto della gam-
di sintonia In altre parole si può dire che la cor- ma, cioè in un piccolissimo tratto di rotazione del
rente elettrica rappresentativa del segnale radio perno del condensatore variabile.
viene trasformata, dal diodo al germanio, da cor-
rente alternata a corrente variabile ma unidire-
zionale. In ciò consiste il progetto di rivelazione PRESA FONO
dei segnali radio svolto dal diodo rivelatore.
La corrente unidirezionale, or ora citata, contie- In corrispondenza del commutatore a slitta SI
ne una buona parte di segnali di alta frequenza, sono riportate le due diciture RADIO - FONO.
che non possono essere amplificati e debbono in Quando si commuta SI nella posizione RADIO,
qualche modo venir eliminati. A ciò provvede si ascolta soltanto e ovviamente la radio; quan-
il condensatore C4, che viene appunto attraver- do si commuta S1 sulla posizione FONO, il di-
sato dai segnali di alta frequenza in modo che spositivo riproduce, attraverso l'altoparlante, la
questi vengano dispersi lungo la linea di massa musica dei dischi o i suoni captati da un microfo-
(TERRA) del circuito del ricevitore. In questo no. Ecco perché le entrate del ricevitore, corri-
modo sulla presa RADIO è presente un segnale spondenti alla commutazione FONO, sono due
raddrizzato di bassa frequenza, esattamente quel- e risultano contrassegnate con i numeri 4-5.
lo che verrà applicato al modulo amplificatore per In corrispondenza della presa 4, si possono ap-
essere elevato in potenza ed affidato all'altopar- plicare i pick-up piezoelettrici o i microfoni pie-
lante. zoelettrici, perché la resistenza Rl e il condensato-
Sullo schema elettrico di figura 1 risultano dise- re C5 provvedono all'adattamento di impedenza
gnati due diodi al germanio con la corrisponden- di questi elementi con l'entrata del modulo am-
te sigla DG. Tuttavia, uno di questi due diodi ri- plificatore.
sulta disegnato con collegamenti tratteggiati. Ciò In corrispondenza dell'entrata 5 invece si po-
vuol significare che il collegamento del diodo al tranno collegare i pick-up di tipo magnetico o i
germanio DG può essere fatto sul terminale 7 op- microfoni magnetici.
pure sul terminale 6, a seconda delle esigenze
del lettore. Più precisamente, effettuando il col-
legamento del diodo con il terminale 6, si otter- AMPLIFICAZIONE FINALE
rà la massima sensibilità ma la minore selettività;
effettuando il collegamento con il punto 7 si ot- Il potenziometro R2 è rappresentato da una re-
terrà la massima selettività ma la minore sensibili- sistenza variabile, dato che per mezzo del curso-
tà. L'arbitrio di questo collegamento, dunque, per- re ( terminale centrale) è possibile far variare il
metterà di raggiungere la resa del ricevitore pre- tratto di resistenza che si estende tra il commu-
ferita dall'operatore. tatore SI e l'entrata 2 del modulo amplificatore.
Per i principianti ricordiamo che per sensibilità In ogni caso sui terminali estremi del potenzio-
si intende la facoltà di un ricevitore radio di far metro R2 è misurabile la tensione rappresentativa

201
Flg. 5 - Questa foto illustra Il si-
stema di ribaltamento delle lame!-
le delle pile sulla piastra di base
dell'accoppiatore. Immediatamente
sopra queste lamelle deve essere

o
inserito il disco e sopra questo
la chiave di chiusura, la quale
stringe le lamelle verso i rivetti
di contatto tramite una rotazione
di 60°.

dei segnali radio di bassa frequenza. Il poten- trolitico C7 che, normalmente, risalta di dimen-
ziometro R2 permette di prelevare una parte di sioni più grandi di quelle del condensatore elet-
questa tensione, in modo da amplificare una par- trolitico C6. Per quest'ultimo condensatore il va-
te o tutto il segnale di bassa frequenza. In termi- lore capacitivo può oscillare fra i 320 e i 500 mi-
ni pratici si può dire che il potenziometro R2 re- crofarad, a seconda della fornitura commerciale.
gola il volume sonoro dell'altoparlante. In ogni caso, qualunque valore compreso fra i
Con il potenziometro R2 è incorporato anche due valori estremi ora citati, è da considerarsi
l'interruttore S2, che permette di aprire o chiu- ottimo per il funzionamento del ricevitore.
dere il circuito di alimentazione a 9 V. Il funzio- I due condensatori elettrolitici recano una se-
namento dell'interruttore S2 è rappresentato da conda e importantissima indicazione: quella del-
uno scatto meccanico della prima parte della la polarità degli elettrodi. Ciò significa che sol-
corsa del perno di comando del componente. tanto questi due condensatori, a differenza degli
Nel circuito del modulo amplificatore premonta- altri quattro che concorrono alla formazione del
to si verifica il fenomeno di amplificazione dei circuito del ricevitore, non possono essere comun-
segnali radio di bassa frequenza; questi ultimi que inseriti nel circuito stampato. Il loro inse-
vengono elevati nel loro livello al punto tale da rimento deve avvenire esattamente nel modo in-
poter pilotare l'altoparlante AP, la cui impeden- dicato in figura 2, nella quale, in corrispondenza
za è di 8 ohm (impedenza della bobina mobile). dell'elettrodo positivo, è stata disegnata una cro-
cetta. Questa stessa crocetta risulta normalmente
riportata sull'involucro esterno del componente,
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE in corrispondenza dell'elettrodo positivo (termi-
nale positivo). Ad ogni modo, qualora sussistes-
Prima di iniziare la costruzione del ricevitore, il sero ancora dei dubbi ricordiamo che, nel caso
lettore dovrà aprire il nostro kit, stendere tutti in cui una parte o tutto l'involucro esterno del
i componenti su un tavolo e familiarizzare con condensatore fosse di metallo, il terminale nega-
essi per riconoscerne i valori elettrici. tivo risulta in contatto elettrico con questo invo-
Sui due condensatori elettrolitici C6-C7 risultano lucro e ciò può essere facilmente constatato con
impressi i valori capacitivi e quelli delle tensioni l'uso del tester.
di lavoro. Per esempio, sul condensatore C6 è Il montaggio del ricevitore comunque deve es-
stampigliata la dicitura 10MFp - 12V; questa sere iniziato, seguendo attentamente il piano di
dicitura sta ad indicare che il valore capacitivo cablaggio di figura 2, con l'applicazione dei com-
del condensatore C6 è di 10 microfarad e che la ponenti che si trovano a destra di figura 2. E-
sua tensione di lavoro è di 12 V. La dicitura, tut- lenchiamoli: condensatori elettrolitici C6-C7,
tavia, a seconda del tipo di fornitura commercia- commutatore S1, potenziometro R2, ponticello,
le, può essere diversamente stampigliata; per e- modulo amplificatore BF, conduttori di alimen-
sempio può essere scritto 10 F - 12 VI. Questa tazione, cioè conduttori uscenti dall'accoppiatore
stessa osservazione si estende al condensatore elet- di due pile piatte da 4,5 V. A proposito di que-

202
sto accoppiatore ricordiamo che esso non per-
mette errori di collegamento, perché i due tenni-
nali più lunghi delle pile, per far contatto con i
due corrispondenti rivetti, debbono essere appli-
cati dal lato in cui esco no i fili conduttori, cioè
dal lato in cui essi sono più lontani dal bordo
dell'accoppiatore; i due terminali più lunghi so-
no quelli corrispondenti alla tensione negativa. I
terminali più corti vengono ribaltati sopra i due
rivetti più vicini al bordo dell'accoppiatore. Me-
diante il disco di pressione e la chiave di chiusu-
ra, le due coppie di elettrodi delle due pile ri-
mangono pressati e in intimo contatto con i quat-
tro rivetti dell'accoppiatore. Il terminale di color
rosso è normalmente quello corrispondente alla
linea della tensione positiva. Esso verrà collegato
con uno dei due terminali dell'interruttore S2 in-
corporato con il potenziometro R2.
Fig. 6 - Montaggio completo della batteria alimentatri-
L'altro conduttore, quello della linea di alimen- ce 9 V. Le due pile piatte risultano inserite in un con-
tazione negativa, verrà saldato al circuito stam- tenitore di plastica che è contenuto nel kit.
pato nel punto perfettamente illustrato nello sche-
ma pratico di figura 2.
L'applicazione del potenziometro R2 si effettua
piegando ad angolo retto (90°) i tre terminali
utili e saldandoli direttamente sul circuito stam-
pato, cioè sulle tre corispondenti tracce di rame
chiaramente indicate in figura 2.
I conduttori provenienti dall'altoparlante verran-
no collegati, senza ordine preciso, cioè indiffe- AC181-AC180 e strette per mezzo di due dadi
rentemente, sui due punti contrassegnati dalle dalla parte del circuito stampato.
due frecce e dalla sigla AP sul lato destro del Lungo il bordo in cui sono riportati i fori per le
rettangolo di figura 2. saldature dei terminali utili, si dovranno mon-
Per completare il montaggio di tutti gli elementi tare cinque ponticelli, per mezzo di cinque spez-
riportati sulla destra del disegno di figura 2, oc- zoni di filo conduttore sottile, così come indicato
corre anche inserire il ponticello subito dietro il in figura 2.
potenziometro R2; questo ponticello unisce tra Poiché i ponticelli sono cinque, anche i fori utili
loro la pista di collegamento con il punto centra- debbono essere cinque; ma in pratica questi fori
le del commutatore Sl con il terminale destro sono nove.
(per chi osserva lo schema di figura 2) del poten- Facendo riferimento al piano di cablaggio di f-
ziometro R2. Questo ponticello è chiaramente gura 2, elenchiamo questi fori da sinistra a de-
disegnato sullo schema pratico di figura 2. stra.
1 ° terminale 2 fori corrispondenti ad un'uni-
MONTAGGIO DEL MODULO PREMONTATO ca pista di rame; il ponticello,
per comodità, viene saldato sul
Il montaggio del modulo premontato sul circui- secondo foro e si lascia inutiliz-
to stampato merita un discorso a sé, per impedi- zato il primo.
re che il lettore possa commettere errori di ca- 2 ° terminale = 1 foro corrispondente ad un'u-
blaggio. nica traccia di rame (non si
Il modulo premontato deve essere applicato al- possono commettere errori).
la basetta del circuito stampato con la faccia in
cui sono riportate le piste di rame rivolta all'in- 3 ° terminale = 2 fori corrispondenti ad un'uni-
giù, cioè debbono vedersi i componenti elettro- ca traccia di rame; il ponticello,
nici e la sovrastante piastrina in cui sono depo- per comodità, viene saldato sul
sitati i films. Il fissaggio avviene mediante due primo foro, lasciando inutilizza-
viti infilate sui due fori dei due transistor finali to il secondo.

203
f '

I
I

..
LA SCATOLA DI MONTAGGIO DEL RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE
contiene:
N. 1 circuito stampato - n. 1 bobina sintonia - n. 1 condensatore variabile ad aria - n. 1
commutatore fono-radio - n. 1 potenziometro di volume - n. 1 modulo amplificatore - n. 1
accoppiatore di pile piatte - n. 1 contenitore di pile piatte in plastica - n. 1 resistenza -
n. 1 diodo al germanio - n. 2 condensatori elettrolitici - n. 4 condensatori normali - n. 2 vi-
ti corte - n. 2 viti lunghe - n. 2 dadi.

NB. - Nel kit non sono contenuti i seguenti elementi: manopole per potenziometro di vo-
lume e condensatore variabile, due pile piatte, conduttori per collegamento con alto-
parlante. Quest'ultimo può essere incluso nel kit soltanto su esplicita richiesta; le carat-
teristiche dell'altoparlante sono: impedenza bobina mobile 8 ohm, diametro cono 100 mm.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo ricevitore sono contenuti in


una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni:
a L. 10.400 con altoparlante e a L. 9.500 senza altoparlante. Le richieste debbono esse-
re fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

4° terminale 2 fori corrispondenti ad un'uni-


ca traccia di rame; il ponticello,
° terminale 2 fori corrispondenti ad un'uni-
ca traccia di rame; il ponticello,
per comodità, viene saldato sul per comodità, viene saldato sul
primo foro, lasciando inutilizza- primo foro, lasciando inutilizza-
to il secondo. to il secondo.

204
E' ovvio che gli spezzoni di rame, che come ab- componente e non ha nulla a che vedere con
biamo detto, sono in numero di 5, verranno sal- il valore resistivo).
dati sugli appositi fori ora elencati, prima di ap- E' ora la volta di saldare il diodo al germanio
plicare il modulo amplificatore sul circuito stam- DG, tenendo conto che, a differenza dei quattro
pato, cioè prima di stringere i due dadi sulle due condensatori e della resistenza, anche questo com-
viti di fissaggio. ponente, così come avviene per i condensatori e-
Le saldature a stagno delle estremità libere degli lettrolitici C6-C7, è un elemento polarizzato, cioè
spezzoni di filo sul circuito stampato verranno ef- deve essere inserito in un unico modo nel circui-
fettuate in un secondo tempo, cioè dopo aver to stampato, quello indicato nella figura 2 dove
stretto viti e dadi di fissaggio. si vede che la fascetta colorata, riportata sull'in-
volucro del componente, rimane sulla destra;
questa fascetta, a seconda del tipo di diodo al
SECONDA PARTE DEL MONTAGGIO germanio, può essere rossa, bianca, verde o di al-
tro colore; si tratta comunque di un anello colo-
Come abbiamo già detto, la seconda parte del rato ben visibile e difficilmente confondibile.
montaggio contempla l'applicazione di tutti gli Gli ultimi due elementi che il lettore dovrà in-
elementi disegnati sulla sinistra del piano di ca- serire nel circuito stampato sono la bobina L1-L2
blaggio di figura 2. Essi sono: il condensatore e il condensatore variabile C3. II fissaggio di que-
variabile C3, le bobine Ll-L2, la resistenza Rl, il st'ultimo deve avere la precedenza sulla bobina,
diodo al germanio DG e i condensatori C1-C2- che rimane il componente più fragile e delicato
C4-C5. di tutto il montaggio.
Per non creare dei danni ai componenti, conver- II fissaggio del variabile avviene per mezzo di due
rà fissare per ultimi la bobina Ll-L2 e il conden- viti infilate dalla parte delle piste di rame del
satore variabile G3, cominciando invece con le circuito stampato; il condensatore variabile pre-
saldature dei terminali dei quattro condensatori, senta, in corrispondenza, due fori filettati.
della resistenza e del diodo al germanio. L'unica saldatura avviene sul terminale esterno
I quattro condensatori C1-C2-C4-C5 possono es- di destra; essa viene effettuata per mezzo di uno
sere di forma e dimensioni diverse da quelle del spezzone di filo conduttore nel modo indicato in
disegno di figura 2 o della foto di apertura di figura 2.
questo articolo. Se essi sono di tipo a disco, il va- Per quanto riguarda il montaggio della bobina
lore capacitivo risulta impresso sul corpo del com- L1-L2, questo non ammette errori di sorta;
ponente. Per esempio, se il condensatore C4 è di perché, vista dal di sotto, la bobina presenta
tipo a disco, su di esso è riportata la dicitura tre terminali su un lato e due terminali sul lato
330 pF. opposto. Osservando Io schema di figura 2, i tre
Se invece, ad esempio, il condensatore C5 è di terminali risultano sulla destra, mentre il lato
tipo pin-up, il suo valore capacitivo risulta e- con due terminali rimane a sinistra. E' ovvio che
spresso in codice, mediante colorazioni il cui or- i cinque terminali verranno infilati nei cinque fo-
dine successivo deve essere letto dall'alto verso ri del circuito stampato e successivamente saldati
il basso, cioè verso i terminali; in tal caso il con- a stagno.
densatore C5 è così colorato : marrone verde II montaggio del ricevitore termina qui. Per far-
marrone. Se invece, ad esempio, il condensatore lo funzionare basta accenderlo ruotando com-
Cl è di tipo piatto e colorato, l'ordine di suc- pletamente da sinistra a destra, secondo il verso
cessione dei colori, dall'alto al basso, è il seguen- delle lancette dell'orologio, il perno del poten-
te: marrone nero arancio (10.000 pF). Normal- ziometro R2 (tutto volume). Poi si ruota lenta-
mente i condensatori contenuti nel kit dovreb- mente il condensatore variabile C3 fino ad indi-
bero riportare tutti l'indicazione numerica del va- viduare una emittente locale. Inserendo un cac-
lore capacitivo, così come essa è riportata nel ciavite sottile dentro il supporto cilindrico della
nostro elenco componenti. bobina, si provvederà ad avvitare o svitare il nu-
Dopo aver montato e saldato i terminali dei cleo di ferrite in essa contenuto, fino ad aumen-
quattro condensatori, si passa alla saldatura dei tare al massimo il volume sonoro della ricezione.
terminali della resistenza R 1, che ha il valore di E' ovvio che queste ultime operazioni verranno
150.000 ohm e che risulta espresso in codice me- effettuate soltanto dopo aver collegato con l'en-
diante le tre fascette colorate marrone - verde - trata più adatta la discesa di antenna, il condutto-
giallo (l'ultimo anello colorato in argento o in oro re di massa e il terminale del diodo al germanio
sta a indicare la percentuale di tollerabilità del nel punto 6 o nel punto 7 del circuito.

205
Quando la posizione d'ascolto non è
tra le più favorevoli alla ricezione del-
le onde radio e quando l'installazione
di una particolare antenna costituisce
un problema notevole di ordine eco-
nomico e pratico, soltanto il pream-
plificatore d'antenna è in grado di po-
tenziare l'ascolto di una o più gamme
di frequenze radiofoniche.

LE La necèssità di potenziare l'ascolto di alcune


emittenti radiofoniche è risentita in particolar
modo dai radioamatori e dai CB.
In taluni casi è risentita anche la necessità di mi-

PAGINE gliorare l'ascolto delle cosiddette emittenti radio-


foniche Broadcasting, cioè di quelle stazioni nelle
quali risultano concentrate le emittenti di Stato
e talune emittenti a carattere regionale. Ciò per-
ché non sempre si ha la fortuna di abitare in una
zona favorevole alla ricezione della emittente

DEL CB
preferita, oppure perché l'installazione di un'an-
tenna appropriata può rappresentare un vero e
grosso problema.
In ogni caso, per migliorare le condizioni di ri-
cezione, si può sempre interporre, tra l'antenna
ricevente e l'apparecchio radio, un opportuno
preamplificatore d'antenna, cioè un dispositivo
elettronico in grado di amplificare il segnale
captato dall'antenna e di restituirlo « rinforzato »
al ricevitore radio.
L'uso dei preamplificatori d'antenna è attualmen-
te assai diffuso, soprattutto nel settore televisivo,
dove la ricezione dei programmi TV esteri o na-
zionali può risultare precaria per la chiarezza e
la precisione delle immagini.
Ma questi tipi di apparati preamplificatori, fatta
eccezione per alcuni casi, non si adattano alla
preamplificazione delle bande radiofoniche Broad-
casting, perché contengono spesso un numero no-
tevole di circuiti accordati che, una volta tarati,
consentono l'amplificazione di una sola emittente
radiofonica.

AMPLIFICATORI APERIODICI

Chi installa un apparato preamplificatore d'an-


tenna per uso radiofonico, desidera ovviamente

206
TRE
•••• SEMPLICI
PREAMPLIFICATORI
'ANTENNA
amplificare, con grande facilità, tutta la gamma realizzato con un transistor bipolare, di tipo
delle frequenze radiofoniche desiderate, senza do- NPN, al silicio, mentre il secondo viene realizzato
ver di volta in volta ricorrere ad una nuova tara- con un transistor FET.
tura del circuito preamplificatore, dovendo far
uso di appositi e costosi strumenti.
Per risolvere in misura molto economica questo CIRCUITO DEL PRIMO
problema, si impiegano gli amplificatori aperio- PREAMPLIFICATORE
dici, che non contengono circuiti selettivi in fre-
quenza e possono venir impiegati indifferente- Lo schema elettrico del primo progetto di pream-
mente per la preamplificazione di segnali radio plificatore a transistor è presentato in figura 1.
su una larga banda di frequenze. Tali amplifica- Come si può notare, si tratta di un circuito clas-
tori presentano oltre tutto il vantaggio di essere sico di amplificatore con transistor montato con
facilmente realizzabili, anche da coloro che sono emittore a massa, in grado di fornire un buon
alle prime armi con l'elettronica, cioè anche dai guadagno di potenza.
principianti, perché tali circuiti non necessitano Il funzionamento di questo circuito amplificatore
di alcuna taratura o autocostruzione di circuiti è molto semplice. I segnali radio, captati dall'an-
accordati. tenna, vengono inviati al circuito d'entrata attra-
verso il condensatore di accoppiamento Cl. L'in-
duttanza J non svolge un particolare compito
TRE SEMPLICI PREAMPLIFICATORI sul segnale di alta frequenza, mentre impedisce
al transistor TRl di amplificare tutti i segnali di
Ai nostri lettori CB intendiamo proporre, in que- bassa frequenza eventualmente presenti nel cir-
ste pagine, i progetti di tre semplici circuiti cuito d'entrata. In questo modo vengono scongiu-
preamplificatori d'antenna, dei quali due sono rati i ronzii e gli altri rumori di disturbo.
totalmente aperiodici, mentre il terzo, che fa im- Il valore dell'induttanza J 1 potrà variare col va-
piego di un solo circuito accordato, facilmente riare della gamma di frequenze che si intende am-
regolabile, è adatto all'applicazione nelle posta- plificare. In ogni caso si dovrà scegliere per J 1 il
zioni fisse, dove si vuole ottenere un guadagno valore più basso in grado di non introdurre at-
più spiccato. tenuazione del segnale utile. Così facendo si rea-
Dei due preamplificatori aperiodici, il primo è lizzerà un efficace filtro passa-alto in grado di mi-

207
e
9V
Il

c1 3,, $ o C3

4l Fig. 1 - Circuito teorico


USCITA del primo tipo di pream-
C2
~ Il -Nu -
plificatore d'antenna pilo-
D I\ tato con transistor bipola-
TR1
-
re. Si tratta di un circuito
aperiodico nel quale l'in-
L./ 4 duttanza J1, pur attenuan-
do in misura insignificante
sch. il segnale captato, impedi-
«. sce l'amplificazione dei se-
J1 R2 gnali-disturbo.

ll e
Resistenze
COMPONENTI R1 = 39.000 ohm
R2 = 6.800 ohm
R3 = 4.700 ohm
Condensatori R4 = 1.500 ohm
C1 = 10.000 pF
Varie
c2 = 10.000 pF
c3 = 10.000 pF TR1 = BF185 - BF173
C4 = 10.000 pF J1 = imp. AF (10 mH - vedi testo)
C5 = 100.000 pF Alimentaz. = 9 V

gliorare la cifra di rumore tipica del preampli- CIRCUITO DEL SECONDO


ficatore. PREAMPLIFICATORE
A valle del filtro passa-alto il segnale radio rag-
giunge, attraverso il condensatore C2, la base del Lo schema elettrico del progetto del secondo tipo
transistor TRl, che provvede ad amplificarlo. di preamplificatore è riportato in figura 2.
Sul collettore di TRl, dunque, è presente un se- Anche questo circuito è in grado di amplificare
gnale radio amplificato che, tramite il conden- in modo aperiodico i deboli segnali radio captati
satore C3, può essere inviato alla presa d'antenna dall'antenna.
del ricevitore radio. Il progetto di figura 2, pur essendo pilotato da
Si tenga presente che, per migliorare la stabilità un transistor FET è praticamente lo stesso di
termica dello stadio, oltre alle usuali resistenze figura 1, fatta eccezione per le resistenze di pola-
di polarizzazione Rl ed R2, è stato introdotto, rizzazione di base che, in questo caso non sono
sull'emittore, un gruppo resistivo-capacitivo, rap- più necessarie per il gate del FET.
presentato dalla resistenza R4 e dal condensatore La grande somiglianza dei due progetti di figura
es, che provvede a fornire una tensione di con- 1 e di figura 2 ci vieta di analizzare il funziona-
troreazione in continua. mento del secondo progetto, perché si tratterebbe
La presenza del condensatore es annulla l'effet- di una inutile ripetizione di concetti già esposti.
to della controreazione alle alte frequenze, in mo- Lo svantaggio principale di questo secondo cir-
do che il segnale utile risulti amplificato nella cuito di preamplificatore consiste nel non poter
massima misura possibile. sfruttare totalmente le possibilità del transistor

208
r #r G
9V
R1
TR1

2,
C3
Fig . 2 - Progetto del se-
condo tipo di preamplifica-
tore d'antenna pilotato da
un transistor FET. II prin- l = l o
l]uscrA
cipio di funzionamento è
analogo a quello del primo
progetto, perché anche in
questo caso si tratta di un
.-- sch.
e

C4
J1 R2 C2
circuito aperiodico.

Resistenze
COMPONENTI R1
R2
4.700 ohm
220 ohm
Condensatori
Varie
C1 = 10.000 pF
C2 =100.000 pF TR1 = 2N3823
C3 = 10.000 pF J1 = imp. AF (10 mH - vedi testo)
C4 = 10.000 pF Alimentaz. = 9 V

FET. Infatti, l'impedenza d'ingresso del FET è di preamplificatore viene utilizzato, in entrata,
molto elevata, mentre quella dell'antenna è nor- un circuito accordato, la cui bobina è dotata di
malmente bassa e si aggira intorno ai 50-300 presa intermedia proprio per migliorare l'adat-
ohm. L'accoppiamento sfavorevole di impedenze tamento di impedenza fra il segnale entrante e
non permette dunque il massimo sfruttamento l'ingresso del preamplificatore.
del segnale. E non c'è nemmeno da pensare al- Con l'uso del circuito accordato vi è anche la
l'inserimento di un opportuno adattatore di im- possibilità di affinare l'adattamento, a tutto van-
pedenza, perché in quest'ultimo caso si interferi- taggio della sensibilità, per mezzo della varia-
rebbe ulteriormente in misura negativa sul se- zione capacitiva del circuito accordato ottenuta
gnale captato dall'antenna. tramite il condensatore variabile Cl, il cui valore
è di 6 pF (variabile tutto aperto) e di 50 pF (va-
riabile tutto chiuso).
CIRCUITO DEL TERZO Ma con l'uso del circuito accordato in entrata,
PREAMPLIFICATORE oltre che la sensibilità, si migliorano anche la se-
lettività e il rapporto segnale/disturbo del rice-
Lo svantaggio del disadattamento d'impeden- vitore.
za fra l'antenna e il circuito d'entrata del pro- Una particolarità degna di nota del nostro cir-
getto di figura 2 viene completamente eliminato cuito preamplificatore è quella di disporre di in-
nel progetto del terzo preamplificatore d'antenna duttanze d'accordo intercambiabili, allo scopo di
riportato in figura 3. Infatti in questo terzo tipo adattare il circuito preamplificatore alle diverse

209
r +
9V
R2
TR1

2 I.I!
I-
-3,
1R, i c6

I~ 3
I 3
se#·

,,
.s L2
L3 c2
R1

4
4
8-29 MHZ 8-2MHZ

Flg. 3 - Progetto del terzo tipo di preamplificatore con transistor FET e dotato, in entrata, di un circuito accor-
dato che permette di affinare l'adattamento d'antenna. L'intercambiabilità delle bobine fa sì che il preamplifica-
tore possa coprire diverse gamme di frequenze.

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le spese di spedizione).

210
Fig. 4 - Questo piano di cablaggio relativo al terzo
COMPONENTI progetto del preamplificatore d'antenna, vuol rappre-
sentare soltanto un suggerimento pratico per il lettore
più inesperto. Il pannello metallico funge da elemento
Condensatori di sostegno dei componenti, da schermo elettroma-
C1 = 6-50 pF (compensatore) gnetico e da conduttore unico della linea di massa
(linea della tensione di alimentazione negativa). Il cir-
C2-C3 = 280 + 160 pF (variabile doppio) cuito di sintonia, composto dalla bobina e dal conden-
C3 = vedi C2 satore variabile doppio C2-C3, aumenta enormemente
CA = 100.000 pF il guadagno del preamplificatore. La sezione più piccola
C5 = 10.000 pF (C3) del condensatore variabile doppio, cioè quella
C6 = 10.000 pF di 180 pF, risulta costantemente inserita. L'alimentazione
a 9 V deve essere prelevata dall'alimentatore del rice-
Resistenze vitore radio cui viene accoppiato il preamplificatore.
R1 = 220 ohm
R2 = 4.700 ohm
Varie
TR1 = 2N3823
L1-12-L3 = vedi testo
Alimentaz. = 9 V

o o
PANNELLO METALLICO

s.- t;
o o

frequenze in arrivo. Ma c'è di più. Con il sem- gnali con frequenza superiore o inferiore a quella
plice accorgimento del ponticello realizzato sullo originariamente prevista, sarà assolutamente ne-
zoccolo delle bobine (figura 5) viene automatica- cessario ricorrere alla costruzione e all'applica-
mente inserita la seconda sezione del condensa- zione di altri tipi di bobine.
tore variabile quando la bobina viene utilizzata Il progetto riportato in figura 3, a differenza dei
per la gamma «bassa». In questo modo, senza e- primi due circuiti di preamplificatori, delle figu-
seguire ulteriori commutazioni, è possibile copri- re 1-2, come è facilmente intuibile, risulta com-
re, con due sole bobine, una gamma di frequenze pletamente dedicato ai nostri lettori CB e ai ra-
che si estende fra i 2 MHz e i 29 MHz. dioamatori, per i quali la possibilità di realizzare
L'accorgimento del ponticello non vieta di spe- una ulteriore sintonizzazione servirà a conferire
rimentare altri tipi di bobine. Anzi, nel caso un altro pregio alla propria stazione ricetrasmit-
in cui si vogliano ottenere amplificatori di se- tente.

211
COSTRUZIONE DEI PREAMPLIFICATORI

La realizzazione pratica dei tre progetti dei


preamplificatori è oltremodo semplice; tanto sem-
plice che anche i meno esperti possono intrapren-
dere questo tipo di lavoro.
Per non incorrere nell'insuccesso, occorrerà fare
in modo che i conduttori e i terminali dei com-
ponenti percorsi da segnali di alta frequenza ri- NUCLEO
sultino molto corti e che il cablaggio assuma un
aspetto razionale e compatto. Occorrerà altresì
I
tener conto che i semiconduttori, siano essi di ti-
po bipolare o FET, sono dei componenti elettro-
nici molto delicati, per i quali non si possono
commettere errori di cablaggio e neppure si de-
ve esagerare con la quantità di calore che inevi- ponticello
tabilmente viene loro somministrata dal saldatore _solo per
elettrico. In ogni caso, nessuna confusione fra i L2-L3
terminali dei semiconduttori potrà essere com-
RIF.
piuta se si tengono sott'occhio i disegni di figura
6, che si riferiscono appunto ai due tipi di semi-
conduttori adottati nei circuiti dei preamplifica-
tori. Fig. 5 - Esempio costruttivo di una bobina di sintonia
Il transistor FET e il transistor bipolare BF 185 adatta per il terzo tipo di preamplificatore. In questi di-
sono dotati di quattro terminali. Per il transistor segni si fa uso di uno zoccolo octal per valvole elettro-
FET i tre terminali fondamentali prendono il no- niche.
me di source (S), drain (D),gate (G); il quarto
terminale è quello di schermo (sch.); esso risulta
in intimo contatto elettrico con l'involucro metal-
lico esterno del componente.

COSTRUZIONE DEL TERZO


PREAMPLIFICATORE

In figura 4 è riportato un piano di cablaggio del 2N3823 BF 185


terzo progetto del preamplificatore analizzato nel
testo. Questo cablaggio vuol soltanto avere un
significato indicativo per i principianti, perché B
il circuito potrà essere realizzato anche in altre
maniere. In ogni caso l'uso del pannello metalli-
co è d'obbligo, perché esso deve fungere contem-
poraneamente da conduttore unico della linea di
massa, cioè della linea di alimentazione negativa, E
e da schermo elettromagnetico.
Sul pannello frontale del preamplificatore appa-
riranno dunque i seguenti elementi: le due boc-
LATO PIEDINI-
cole di entrata ed uscita, cioè la boccola per l'in-
nesto dello spinotto d'antenna e quella per il col-
legamento fra l'uscita del preamplificatore e l'en-
trata del ricevitore radio; ci sono ancora il perno Fig. 6 - Questi disegni, relativi al transistor bipolare
del condensatore variabile doppio C2-C3, il perno 2N3823 e al FET di tipo BF185, indicano chiaramente
del compensatore Cl e lo zoccolo octal nel quale la disposizione degli elettrodi dei due componenti.
verranno inserite le bobine di sintonia.
Il condensatore variabile C2-C3 dovrà avere un
valore capacitivo di 280 + 160 pF; esso dovrà
risultare collegato in modo che la capacità più

212
vasta ( condensatore aperto) risulti sempre inse- Per la bobina LI (figg. 3-5), che copre la banda
rita nel circuito, oppure coincida con il valore di frequenze comprese fra i 29 e gli 8 MHz, si
capacitivo di C3. dovranno avvolgere, su un supporto di materiale
Il compensatore C 1, per il quale conviene utiliz- isolante, del diametro di 8 mm., provvisto di nu-
zare un componente isolato ad aria, dovrà esse- cleo di ferrite, 15 spire di filo di rame smaltato,
re regolato in modo da ottenere il massimo se- del diametro di 0,5 mm., ricavando una presa
gnale d'uscita, cioè la massima potenza audio. intermedia alla terza spira a partire dal lato
Questo compensatore potrà eventualmente essere massa, cioè dal lato contrassegnato con il numero
variato, nel suo valore capacitivo, nel caso in cui 4 in figura 3.
la massima uscita coincida con la condizione di Per quanto riguarda la bobina L2, destinata a co-
compensatore tutto aperto (diminuire la capacità) prire la banda di frequenze compresa fra gli 8
o tutto chiuso (aumentare la capacità). e i 2 MHz, si dovranno avvolgere su un supporto
di materiale isolante, del diametro di 8 mm.. mu-
nito di nucleo di ferrite, 36 spire di filo di rame
COSTRUZIONE DELLE BOBINE smaltato del diametro di 0,3 mm., ricavando una
presa intermedia alla quinta spira a partire dal
Le bobine di sintonia, come abbiamo già detto, lato massa (punto 4 di figura 3). La realizzazione
dovranno essere realizzate su zoccoli octal, in mo- pratica di questa bobina, per la quale è necessa-
do da risultare intercambiabili (figura 5). Lo zoc- rio il ponticello metallico fra i piedini 1-2 dello
colo octal non è d'obbligo, perché qualsiasi siste- zoccolo oc tal, è riportata in figura 5 f disegno a
ma ad innesto può sostituire lo zoccolo. sinistra).

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213
ARIA PULITA

ANCHE IN CASA
Molto difficilmente l'atmosfera delle nostre case, A questa seconda domanda rispondiamo in un
cioè l'aria che normalmente respiriamo negli am- modo molto semplice: perché l'uomo è stato
bienti chiusi, è uguale a quella che si trova all'a- creato per vivere all'aria libera per la maggior
perto. parte delle ventiquattro ore in cui si suddivide il
Quali fenomeni fisici si verificano all'esterno del- g1orno.
le nostre case per rendere l'aria diversa da quella Alla prima domanda invece rispondiamo con al-
che noi tutti respiriamo quando porte e finestre cune considerazioni fisico-elettriche mo! to sem-
sono chiuse? plici.
Perché noi tutti sentiamo spesso il bisogno di ... La terra, sulla quale noi tutti viviamo, risulta
prendere una boccata d'aria? costantemente avvolta da uno strato gassoso (a-

214
PER RIPRODURRE IN CASA GLI STESSI FENOMENI FISICI CHE SI VE-
RIFICANO NELLA IONOSFERA A CAUSA DELLE RADIAZIONI SOLARI,
BASTA PRODURRE UNA CERTA QUANTITA' DI IONI NEGATIVI, CHE RAP-
PRESENTANO I SOLI VEICOLI ATMOSFERICI IN GRADO DI PURIFICARE
L'ARIA CHE NOI TUTTI RESPIRIAMO.

ria) elettricamente carico, che prende il nome di rus, precipitando poi al suolo e purificando l'aria.
ionosfera. Questo strato costituisce il risultato che noi tutti respiriamo. Ecco perché all'aperto
dell'azione dei raggi solari sulle molecole del gas, l'aria risulta molto più pulita di quella presente
e si comporta come un conduttore elettrico. Tale nelle nostre case.
fenomeno viene costantemente verificato da tutti In sostanza, negli ambienti chiusi manca quel
gli appassionati di radio, i quali conoscono bene campo elettrico generato dai raggi del sole e in
il processo di riflessione delle onde elettromagne- grado di produrre ioni, cioè quei tanto benefici ...
tiche nella ionosfera. spazzini dello spazio.
Praticamente tutto avviene come se la nostra ter- Ma a tale inconveniente l'uomo ha potuto ov-
ra e la ionosfera rappresentassero le due arma- viare con l'ausilio dell'elettricità e dell'elettroni-
ture di un condensatore il cui dielettrico è l'aria. ca. Infatti, per difendersi dall'aria impura, cioè
E questo condensatore risulta costantemente ca- per rendere questa del tutto simile all'aria libera,
ricato con una tensione il cui valore è prossimo si conoscono due metodi fondamentali.
al mezzo milione di volt. A coloro che hanno
perseguito studi fisici e matematici possiamo dire
che, sulla superficie terrestre, è presente un gra- PURIFICAZIONE DELL'ARIA
diente di campo che varia tra i 100 e i 200 V/m.
E' ovvio che tale valore assume validità soltanto Il primo metodo di purificazione dell'aria, tanto
all'aria libera, mentre risulta di gran lunga infe- caro ai biofisici anglosassoni, consiste nell'installa-
riore nelle nostre case, soprattutto in quelle co- re un tipo di antenna dentro i locali in cui si vi-
struite in cemento armato. ve, ad una ventina di centimetri dal soffitto. A
Possiamo dunque concludere dicendo che l'uomo questa antenna viene applicata una tensione di
oggi non vive più nelle condizioni biologiche na- alcune migliaia di volt; una tensione elettrica
turali alle quali si era adattato agli inizi della positiva rispetto alla terra.
creazione dell'universo. Questo primo sistema di purificazione dell'aria
vanta anche il pregio di produrre effetti benigni
su tutte quelle persone che soffrono i cambiamen-
CATIONI E ANIONI ti delle condizioni meteorologiche. Per un locale
di 20 m? di superficie, ad esempio, possono ba-
Quando da un atomo o da un gruppo di atomi stare 2.000 V, mentre si raccomanda una ten-
(molecola) viene portato via un elettrone, o pu sione di 10.000 V nel caso di un salone da 500 m?.
elettroni, questo diviene uno «ione». Più pre- Il secondo metodo di purificazione dell'aria, che
cisamente, trattandosi di una carica positiva, es- trova applicazione pratica soprattutto in America,
so diviene un « catione ». consiste nella produzione di ioni negativi. In que-
Quando ad un atomo o ad un gruppo di atomi sto secondo metodo si utilizza un ventilatore da-
(molecola) viene aggiunto un elettrone, o più elet- vanti al quale è sistemata una griglia alla quale
troni, lo ione diviene una carica negativa e pren- viene applicata una tensione dell'ordine di 5.000
de il nome di « anione ». V, negativa rispetto alla terra. Gli ioni negativi
La ionosfera costituisce uno strato dell'atmosfe- assumono il compito di neutralizzare gli ioni po-
ra terrestre assai ricco di ioni che, essendo delle sitivi generati dal pulviscolo atmosferico e sem-
cariche elettriche, attirano microparticelle, micro- pre presenti nei locali chiusi.
organismi e, più precisamente, pulviscolo è vi- A questo punto conviene ricordare che il primo

215
Fig. 2 - Cablaggio del generatore di alta tensione in
un contenitore metallico. L'alta tensione risulta pre-
levata, per mezzo di un cavetto fortemente isolato, del
tipo di quelli usati per le candele d'auto, fra il diodo

t
D14 e il condensatore C14., Nella prima parte di questo
a: cavo sono inserite le quattro resistenze di protezione
R1-R2-R3-R4. II morsetto di terra deve essere collegato
perfettamente, per mezzo di filo di rame, con le tuba-
0)
ture dell'acqua, del gas o del termosifone.
a.

N
r
Fig. 1 - Il progetto del generatore di alta tensione è com-
posto da un trasformatore isolatore e da una serie di
cellule rettificatrici, collegate in cascata, composte da

4
r un condensatore e da un diodo raddrizzatore. La ten-
sione presente in uscita si aggira intorno ai 3.000-
4.000 V. Le resistenze R1-R2-R3-R4 sono perfettamen-
te uguali ed hanno ciascuna il valore di 4,7 megaohm.
Il compito affidato a questi elementi è quello di impe-
dire una eventuale pericolosa fuoriuscita di corrente
w dal generatore di alta tensione.
z
o
e:( cri
t- z
- ul
%
::i
f
i
<O COMPONENTI
Condensatori
C1 = 220.000 pF
C2 = 220.000 pF
C3 = 220.000 pF
C4 = 220.000 pF
C5 = 100.000 pF
C6 = 100.000 pF
C7 = 100.000 pF
C8 = 100.000 pF
C9 = 47.000 pF
I--
C10 = 47.000 pF
C11 = 47.000 pF
A 02
C12 = 47.000 pF
_J
C13 = 22.000 pF
t- C14 = 22.000 pF
z
w
z > Resistenze
_J
t-
o R1 = 4,7 megaohm
5 R2 = 4,7 megaohm
R3 = 4,7 megaohm
R4 = 4,7 megaohm
(f)

Varie
T1 = trasf. isolatore (220 V - 220 V - 15 W)
LN = lampada al neon (220 V)
S1 = interrutt. generale
D1-D2...-D14 = 14 diodi uguali di tipo BY127

216
AT CON GUAINA

14

ISOLANTE

metodo di purificazione dell'aria, quello dell'an- IL GENERATORE DI ALTA TENSIONE


tenna positiva, possiede un effetto equivalente,
dato che esso provoca una repulsione di ioni po- Per generare una tensione continua elevata, si
sitivi verso le pareti e il suolo del locale in cui potrebbe utilizzare un trasformatore con oppor-
questi ioni possono scaricarsi. tuno raccordo di trasformazione, seguito dalla
Si suole dire che il metodo della ionificazione ne- solita cellula rettificatrice composta da uno o più
gativa possegga un effetto benefico su alcune elementi raddrizzatori e uno o più condensatori
di livellamento.
malattie delle vie respiratorie (tossi, asme, ecc.),
Questa soluzione, assolutamente ineccepibile dal
così come sulla guarigione di ustioni e piaghe.
punto di vista teorico, non può essere accettata
Anche se gli apparati per purificare l'aria con i in pratica, a causa delle notevoli difficoltà realiz-
due sistemi ora citati sono venduti in commercio zative.
da molti anni, non sembra ancora possibile effet- Prima di tutto, infatti, occorre pensare che in
tuare un bilancio in ordine all'efficacia dei due commercio è assolutamente irreperibile un tra-
metodi. Perché sembra, fino a questo momento, sformatore di bassa potenza in grado di trasfor-
che le reazioni fisiologiche varino da un organi- mare la tensione di rete di 220 V in quella di
smo all'altro. Lasciamo in ogni caso ai biofisici 4.000 V. Un tale componente dunque dovrebbe
il responso più preciso, mentre ai medici spetta essere appositamente costruito e, oltre tutto, sa-
l'esatta prescrizione dell'uno o dell'altro metodo. rebbe assai costoso, specialmente per la necessi-
Tutti comunque sono d'accordo nel ritenere che tà di uno speciale isolamento dell'avvolgimento
la purificazione dell'aria con i due metodi co- secondario.
stituisca un beneficio per l'uomo, perché in alcun Un altro componente, di difficile reperibilità
caso la produzione di ioni negativi, cioè di anioni, commerciale e di costo elevato, è rappresentato
è risultata nociva per l'organismo. dal diodo rettificatore in grado di sopportare

217
Fig. 3 - Disegno costruttivo com-
pleto del generatore di alta ten-
sione. Il cavo di uscita dell'alta
tensione viene saldato a stagno
SUPPORTO in un punto della rete metallica
PLASTICA circolare sistemata davanti ad un
ventilatore con pale di plastica.
Lo stesso ventilatore e la rete
metallica risultano isolati dal con-
tenitore metallico del generatore
AT per mezzo di due supporti la-
terali di plastica. La lampada-
spia informa l'operatore sullo sta-
SCATOLA to elettrico del generatore (acce-
FILO so o spento).
DI TERRA METALLICA

CAVO
USCITA AT

una tensione di valore superiore al doppio della la formula è puramente teorico; perché la for-
tensione desiderata. Anche il condensatore risul- mula non tiene conto delle perdite che si verifi-
terebbe di difficile reperibilità commerciale, per- cano nei diodi e nei condensatori. In pratica dun-
ché dovrebbe essere in grado di sopportare al- que la tensione risultante sarà di poco superiore
meno una tensione di 6.000 V. ai 3.000 V.

ALIMENTATORE SENZA TRASFORMATORE PERICOLO DELL'ALT A TENSIONE

Per le ragioni sin qui elencate, abbiamo dovuto Ci è capitato più volte di affermare che gli effet-
aggirare l'ostacolo servendoci di componenti di ti pericolosi per l'organismo umano della corren-
facile reperibilità commerciale, di basso costo, te elettrica vanno ricercati proprio in questa e
escludendo addirittura il trasformatore elevatore non nella tensione. Ripetiamo : il pericolo deriva
di tensione. non dall'alta tensione ma dalla quantità di cor-
Ciò è stato reso possibile per mezzo della proget- rente che questa può far scorrere attraverso il no-
tazione di un particolare circuito di rettificazione stro corpo, paralizzando i muscoli e il sistema
in grado di « mol tip li care » la tensione di parten- nervoso.
za per un numero N pari al numero degli stadi Poiché il nostro dispositivo è un generatore di
rettffìcatori del circuito. alta tensione, è ovvio che occorrerà difendersi
La tensione ottenibile con il progetto riportato da esso, cioè dalla possibile grande quantità di
in figura 1 è di valore pari a: corrente che potrebbe investirci durante l'uso del-
l'apparecchio.
V= NV2x220 = 14x V2220 4.350 V E' pur vero che il collegamento in cascata dei
( circa) 14 diodi raddrizzatori presenta una notevole re-
sistenza al passaggio della corrente, ma quest'ul-
E' ovvio che il valore determinato per mezzo del- tima potrebbe ancora essere pericolosa nel ma-

218
neggiare con eccessiva disinvoltura il cavo d'uscita essere investito da scosse elettriche notevoli.
dell'alta tensione. Coloro che volessero risparmiare ulteriormente nel
Ecco perché, come si può vedere nello schema costo complessivo dell'apparato, potrann o fare
elettrico di figura 1, sono state inserite ben quat- a meno anche del trasformatore T 1, collegando
tro resistenze in serie con il conduttore della ten- il circuito direttamente con la presa-luce. E' o-
sione negativa che, come vedremo, verrà colle- vio che in questo caso bisognerà fare in modo
gato ad una griglia metallica. che l'involucro metallico del generatore risulti
Le quattro resistenze R1-R2-R3-R4 sono tutte u- collegato con il conduttore neutro della tensione.
guali ed hanno un valore molto elevato, quello Per quanto riguarda i 14 diodi raddrizzatori, ri-
di 4,7 megaohm. cordiamo che questi sono dei normali diodi BY 127,
cioè dei diodi rettificatori di basso costo, che pos-
sono essere sostituiti con il tipo 1N4007 od equi-
REALIZZAZIONE DEL GENERATORE valente.
Anche i condensatori sono di facile reperibilità
Il piano costruttivo del generatore di ioni nega- commerciale e dovranno avere una tensione di
tivi, cioè di anioni, si articola fra le figure 2 e 3. isolamento di 650 V almeno. Questo valore è ov-
Nella figura 2 è riportato il cablaggio del circuito viamente il minimo teorico, ma in pratica sarà
elettrico vero e proprio. In figura 3 invece è ri- bene, per ragioni di maggior sicurezza, ricorrere
portato il piano costruttivo meccanico del gene- a condensatori in grado di sopportare tensioni di
ratore. 800 o 1.000 V.
Il trasformatore TI è soltanto un trasformatore Il cavo dell'alta tensione, uscente dal circuito di
di isolamento della tensione elettrica, perché es- figura 2, va a collegarsi con la griglia metallica
so non eleva e non abbassa la tensione di rete, circolare visibile in figura 3. Su questa griglia so-
che rimane sempre nel valore di 220 V anche no presenti gli ioni negativi. E le pale del ventila-
nell'avvolgimento secondario. Lo scopo del tra- tore provvedono alla fuoriuscita di questi ioni,
sformatore T1, dunque, è quello di fare in modo costringendoli a mescolarsi con l'aria dell'ambien-
che tutto l'apparato metallico esterno del gene- te in cui funziona il generatore.
ratore risulti completamente isolato dalla ten- Il cavo dell'alta tensione, che congiunge il cir-
sione di rete, senza costituire un elemento di pe- cuito elevatore di tensione con la griglia metal-
ricolo per l'operatore che, toccandolo, potrebbe lica, sarà dello stesso tipo di quello usato per il

i
P1
Fig. 4 - Semplice circuito elettri- SENSORE
co di apparato indicatore di cam- 2
po. La presenza degli ioni nello
spazio fa risentire il potenziale S1
elettrico presente nel sensore
sulla placca della valvola V1, la Vl
quale provoca una diminuzione
della corrente catodo-griglia con-
trollo. Questa diminuzione di cor- Il1 7l] + µA
rente viene segnalata dal micro- 1,5V
amperometro. Il pulsante P1 per-
mette di neutralizzare il circuito e
quando si voglia effettuare una
nuova rilevazione.

V1 = valvola elettronica pentodo tipo 1T4 S1 = interrutt. d'alimentaz.


A = microamperometro da 400 µA fondo- P1 = pulsante neutralizzatore indicazione
scala pila = di tipo a torcia da 1,5 V

219
AL SENSORE

SPAZIO
Fig. 5 - Piano costruttivo dell'in-
LIBERO dicatore di campo elettrico. Si
noti, sulla destra, il disegno dello
zoccolo della valvola pentodo
V1, che è di tipo 1T4. L'uso della
pila a torcia, da 1,5 V, permette
di rendere l'apparecchio comple-
tamente autonomo e portatile.

o o

collegamento delle candele dell'automobile. In te metallica, si otterrà una diffusione di ioni ne-
esso, come è visibile in figura 2, vengono inserite gativi in tutto l'ambiente.
le quattro resistenze di protezione R1-R2-R3-R4.
Il morsetto di terra, visibile in figura 2, deve es-
sere perfettamente collegato con la tubatura del- INDICATORE DI CAMPO
l'acqua, del termosifone o del gas, perché solo in
questo modo sulla griglia metallica sarà presente
Il fenomeno della ionizzazione non è assoluta-
un potenziale negativo di valore compreso fra i
3.000 e i 4.000 V. mente appariscente, perché non si vede nulla ad
occhio nudo. Ma per rendersi conto dell'attività
ATTENZIONE! Coloro che non faranno uso
del dispositivo, converrà realizzare un indicatore
del trasformatore di isolamento T 1, non dovran-
di campo elettrico.
no assolutamente realizzare il collegamento di
terra, ma fare in modo che, dopo aver individua- Si può giungere alla costruzione di un simile ap-
to il conduttore neutro, quest'ultimo coincida con parato servendosi di transistor ad effetto di cam-
il morsetto positivo da collegare al contenitore po, cioè dei ben noti transistor MOS. Ma si può
metallico (non alla rete metallica!). anche ricorrere ai tubi termoelettronici ( triodi,
Fra la griglia metallica e il contenitore metallico pentodi, ecc.).
del circuito generatore di alta tensione, si stabi- Per questa particolare applicazione, i pentodi
lisce un forte campo elettrico, in grado di pro- presentano il vantaggio di richiedere un circuito
durre una migrazione di ioni negativi dalla gri- molto semplice e di essere estremamente più ro-
glia (rete metallica) verso il contenitore metal- busti dei dispositivi a semiconduttore nei con-
lico del circuito. Facendo azionare il ventilatore, fronti delle sovratensioni.
munito di pale di plastica, sistemato dietro la re- Il circuito elettrico dell'indicatore di campo che

220
sta corrente viene rilevata dal microamperome-
tro A, che è uno strumento di 400 gA fondo-
scala.
Quando il sensore del circuito, rappresentato da
una piastra metallica, capta ioni negativi presen-
ti nello spazio, esso trasmette il suo potenziale
negativo all'anodo della valvola ! rammen-
tando il movimento degli elettroni fra il fi.iamen-
to (che in questo caso funge anche da catodo e
la griglia controllo. Gli elettroni infatti sono rap-
presentati da cariche negative, che vengono re-
spinte dall'anodo della valvola (placca. che è ca-
ricato anch'esso negativamente a causa del suo
collegamento con il sensore che, a sua volta, viene
caricato negativamente dagli ioni capta,r.
Il microamperometro, dunque, segnalerà una di-
minuzione di corrente tanto più accentuata quan-
to maggiore è il numero di ioni negativi captati
dal sensore.
Il pulsante Pl assume la funzione dì scaricare
il sensore, in modo da permettere una nuova mi
sura in altro punto dello spazio ambientale in cui
è presente il generatore di ioni negativi.
Fig. 6 - Questa foto riproduce l'apparato indicatore di
campo costruito nei nostri laboratori. Il montaggio vie-
ne effettuato su una piastra metallica, che funge da COSTRUZIONE DELL'INDICATORE
elemento conduttore della linea di massa e da coper-
chio di un contenitore metallico. Il sensore e costi- In figura 5 è riportato il piano costruttivo dell'in-
tuito da una reticella metallica sulla quale viene salda- dicatore di campo. Esso va realizzato su una pia-
to il conduttore proveniente dall'anodo della valvola.
stra metallica che funge da elemento conduttore
della linea di massa (linea della tensione negativa
della pila a torcia da 1,5 V) e da coperchio di
chiusura di un contenitore metallico.
Sulla destra del disegno di figura 5 è ripona10
il disegno dello zoccolo della valvola 1T4, visto
consigliamo di costruire, è rappresentato in figu- dalla parte di sotto. Questo disegno risulterà
ra 4. molto importante per quei lettori che non cono-
Con questo progetto si può certamente realizza- scono l'esatta disposizione degli elettrodi della
re un indicatore di campo abbastanza sensibile. valvola. Ricordiamo tuttavia che la numerazio-
La semplicità del circuito viene avvertita imme- ne riportata in figura 5 trova preciso riscontro
diatamente dall'assenza totale di una tensione di con quella riportata in figura 4.
alimentazione anodica, che rende l'apparato com- I terminali 1-7 sono quelli del filamento. Il pie-
pletamente autonomo. dino 5 è quello corrispondente alla griglia control-
lo. Il piedino 3, che corrisponderebbe alla griglia
schermo, deve essere collegato con il piedi no 2.
FUNZIONAMENTO DELL'INDICATORE che corrisponde alla placca della valvola.
DI CAMPO Durante l'uso di questo apparato indicatore oc-
correrà far bene attenzione a non toccare mai
Il circuito teorico dell'indicatore di campo è n- la griglia metallica sistemata davanti al ventila-
portato in figura 4. tore, la quale si trova ad un potenziale elettrico
Quando si chiude l'interruttore S l, si alimenta elevatissimo!
il filamento della valvola VI, che è di tipo 1T4 A conclusione di questo argomento ricordiamo
(pentodo). Il filamento della valvola corrispon- che l'uso della valvola pentodo 1T4 non è rigo-
de ai piedini 1- 7. roso, ma soltanto utile per la possibilità di ali-
Il riscaldamento del filamento provoca una fuo- mentare il filamento con una sola pila a torcia
riuscita di elettroni, cioè di cariche negative, che da 1,5 V, la quale rende l'apparato completa-
stabiliscono una debole corrente tra filamento mente autonomo rispetto alla rete-luce e, quel
e griglia controllo della valvola (piedino 5). Que- che più conta, portatile.

221
PAGINE DI TEORIA

INTEGRATO
CA 3035
TUTTOFARE

prima parte
L'evoluzione della tecnica dei componenti elet- sia per coloro che si attendono dall'esposizione di
tronici allo stato solido ha consentito in questi questa materia alcuni suggerimenti pratici per
ultimi anni di sviluppare, in misura notevolissi- l'impiego di altri componenti integrati che, altri-
ma, la miniaturizzazione di interi circuiti, consen- menti, rimarrebbero inutilizzati sul fondo del
tendo di « integrare » nello spazio di pochi mil- cassetto.
limetri quadrati, e a volte ancora meno, alcune
dozzine di transistor, resistenze e persino conden-
satori. IL PRIMO AMPLIFICATORE DEL CA 3035
Questi miracolosi componenti, detti « circuiti in-
tegrati», rappresentano ormai una realtà, per cui Il circuito integrato CA 3035 è composto da 10
è doveroso che ci si appresti a conoscerli più pro- transistor, 15 resistenze e un diodo, così come si
fondamente, tenendo anche conto che il loro co- può vedere nello schema di figura 1. Tutti questi
sto è ormai paragonabile a quello di pochi sin- elementi sono collegati fra loro in modo da com-
goli transistor, consentendo la realizzazione, as- porre tre distinti amplificatori ad alto guadagno
sai semplice e rapida, di circuiti anche molto e di ampia banda passante.
complessi. Il primo amplificatore è pilotato dai transistor
Ci occuperemo dunque in queste pagine dell'ot- TR1- TR2 - TR3. Esso svolge le funzioni di
timo circuito integrato della RCA, siglato con amplificatore a basso rumore (il valore tipico è di
CA 3035, anche se le tecniche d'impiego del com- 6 dB) per piccoli segnali ad ampia banda pas-
ponente possono estendersi a moltissimi altri in- sante.
tegrati come, ad esempio, gli amplificatori opera- L'amplificatore è inoltre caratterizzato da una e-
zionali, i preamplificatori a basso rumore, ecc. levata impedenza d'ingresso, utile soprattutto ne-
Riteniamo questo argomento doppiamente inte- gli stadi di preamplificazione per microfoni, per
ressante, sia per coloro che sono già in possesso cartucce ceramiche od altri elementi ad elevata
dell'integrato CA 3035, oppure intendono acqui- impedenza.
starlo per la realizzazione di particolari circuiti, I tre transistor TRI - TR2 TR3, che compon-

222
LA PRESENTAZIONE, L'ANALISI TEORICA, LE TECNICHE D'IMPIEGO E GLI
ESEMPI PIU' COMUNI DI PRATICHE APPLICAZIONI DI UN CIRCUITO
INTEGRATO QUASI UNIVERSALE, POSSONO INTRODURRE IL LETTORE
NEL MONDO MIRACOLOSO DELLA MINIATURIZZAZIONE E DEI COM-
PONENTI ELETTRONICI PIU' MODERNI, OFFRENDO SPUNTI DI INTE-
RESSE, SUGGERIMENTI PRATICI, IDEE IN CUI POTER COINVOLGERE DI-
VERSI ALTRI CIRCUITI INTEGRATI.

gono il primo circuito amplificatore dell'integra- singolarmente oppure accoppiati fra loro in ca-
to CA 3035, sono tutti dello stesso tipo, cioè de- scata. In questo secondo caso il guadagno di ten-
gli NPN. sione massimo ottenibile è di 129 dB, cioè pari a
2.800.000 volte.
Nel caso di impiego singolo degli amplificatori,
IL SECONDO AMPLIFICATORE DEL ciascun circuito dovrà essere utilizzato seguendo
CA 3035 gli schemi base riportati nelle figure 2 - 3 - 4.
Nello schema di figura 2 viene proposto il cir-
Il secondo amplificatore del circuito integrato cuito di un amplificatore con guadagno tipico
CA 3035 è composto dai transistor TR4 - TR5 - di 44 dB, pari a 160 volte, con impedenza d'in-
TR6 - TR7, che sono tutti di tipo NPN. gresso di 50.000 ohm e impedenza di uscita di
Questo secondo circuito rappresenta un amplifi- 270 ohm. La banda passante è di 500 KHz, ma
catore a basso livello, ad ampia banda passante può venir elevata a 6 MHz, limitando il guada-
e a media impedenza d'ingresso. L'impedenza di gno a 20 dB.
uscita, invece, presenta un basso valore e ciò Il secondo stadio amplificatore, rappresentato in
allo scopo di poter pilotare, senza sovraccarico, figura 3, consente un guadagno di 46 dB, cioè
gli stadi finali. pari a 200 volte. Esso presenta una impedenza di
entrata di 2.000 ohm, mentre l'impedenza di u-
scita è di 170 ohm.
IL TERZO AMPLIFICATORE DEL CA 3035 La banda passante di questo secondo stadio am-
plificatore è di 2,5 MHz, ma riducendo anche in
Il terzo amplificatore del circuito integrato CA questo caso il guadagno a 20 dB (10 volte), la
3035 è composto dai transistor TR8- TR0 - banda stessa può essere estesa a 30 MHz.
TRIO; anche questi transistor sono tutti dello Il terzo stadio viene proposto nel circuito dell'am-
stesso tipo cioè degli NPN. In particolare, i due plificatore di figura 4. Così come esso è collegato,
transistor TR9 e TRIO servono esclusivamente lo stadio presenta un guadagno tipico di 42 dB,
per controllare la stabilizzazione termica. cioè di 126 volte. L'impedenza d'ingresso è di 670
Questo terzo circuito rappresenta uno stadio di ohm, mentre l'impedenza d'uscita è di 5.000
uscita a « open collector », ovvero stadio con col- ohm, cioè pari al valore di Rl.
lettore aperto. Ed è proprio in virtù di questa La banda passante è di 2,5 MHz e la tensione di
particolarità che è possibile collegare il circuito, uscita può raggiungere gli 8 Vpp. In questo caso
mediante una resistenza esterna, con un valore comunque la distorsione dello stadio amplificato-
di tensione di alimentazione diverso da quello re è notevole e per tale motivo, desiderando con-
degli altri due stadi amplificatori, consentendo tenere tale inconveniente entro valori bassi, si
in tal modo una maggiore versatilità di impiego deve mantenere l'uscita al di sotto di 1 Vpp.
del circuito. ---------//

GLI AMPLIFICATORI
·----------------
N CASCATA
IMPIEGO SINGOLO DEI TRE
AMPLIFICATORI Per aumentare considerevolmente il guadagno
totale si possono collegare due o tre stadi ampli-
I tre diversi circuiti amplificatori, che compongo- ficatori in cascata. Per i principianti ricordiamo
no l'integrato CA 3035, possono venir utilizzati che il termine « cascata » è analogo a quello as-

223
[ b l_l ] [a kfl_[E } t [1E

j
t1 Fig. 1 - Lo schema
teorico dell'integrato
CA 3035, che si
compone di ben 10
transistor di tipo
NPN, t 5 resistenze
e t diodo, può con-
siderarsi come l'in-


sieme di tre distinti
amplificatori. Le li-
nee tratteggiate ri-
portate nel dise-
gno separano teori-
camente questi tre
dispositivi.

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL

KIT PER I CIRCUITI STAMPATI


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tivi nei quali, in una ordinata, •
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le /
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato. I

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c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52
Telefono 6891945.

224
sai spesso adottato di « collegamenti in serie».
Tuttavia, quando il guadagno è troppo elevato,
sorgono problemi di oscillazioni, che sono ancor
più probabili a causa dell'elevata banda passan-
te degli amplificatori.
Ma in pratica, quando necessitano guadagni
molto elevati, ci si può limitare ad una stretta
banda passante; e per tale motivo, fortunatamen-
te, il rischio delle oscillazioni parassite può essere
facilmente scongiurato riducendo, tramite con-
densatori di appropriato valore capacitivo, il gua-
dagno degli amplificatori, al di fuori della banda
desiderata.
Il progetto riportato in figura 5 interpreta la
possibilità di ottenere, tramite il circuito integra-

Fig . 2 - Ques to schema propone il circuito di un am-


plifi cato re con guadagno di 44 dB, pari a 160 volte.
L'impedenza d'ingresso è di 50.000 ohm, mentre l'im- 6
pedenza d'uscita è di 270 ohm. La banda passante, di s.
500 KHz, può venir elevata fino a 6 MHz, limitando
il guadagno a 20 dB.

C1 = 1 F - 12 VI(elettrolitico)
C2 = 1O F - 12 VI (elettrolitico)
C3 = 10uF - 12 VI (elettrolitico)
R1 = 100.000 ohm
R2 = 100.000 ohm
JC = tntegrato tipo CA 3035
Alimentaz. = 9 Vcc

Fig. 4- Le caratteristiche tecniche di questo stadio am-


r -4O plificatore pilotato con l'integrato CA 3035, sono le se-
9V
guenti: guadagno = 42 dB; impedenza d'entrata =
670 ohm; impedenza d'uscita = 5.000 ohm; banda pas-
sante = 2,5 MHz.

:'ENTR
C1
C2
R1
IC
=
=
=
10 uF - 12 VI (elettrolitico)
10 uF - 12 VI (elettrolitico)
5.000 ohm
= integrato tipo CA 3035
Alimentaz. = 9 Vcc

Fig. 3 - Questo schema di stadio amplificatore, pilotato


con il solito integrato CA 3035, consente un guadagno to CA 3035, unguadagno di 77 dB, cioè di 7.000
di 46 dB, pari a 200 volte. L'impedenza di entrata è volte, con una banda passante di valore compre-
2.000 ohm, mentre quella d'uscita è di 170 ohm. La
banda passante, di 2,5 MHz, può essere· elevata fino a
so tra i 200 e i 6.000 Hz.Icuito di figura
cir 5 è
30 MHz, riducendo il guadagno a 20 dB. ottenuto collegando in cascata il primo e il se-
condo stadio amplificatore dell'integrato CA 3035
C1 = 10 F - 12 VI (elettrolitico) analizzato in precedenza neJlo schema di figura 1.
C2 = 1 O F - 12 VI (elettrolitico) Analogamente, collegando in cascata il secondo
IC = integrato CA 3035 e il terzo stadio amplificatore dell'integrato CA
Alimentaz. = 9 Vcc 3035 di cui a figura 1, è possibile ottenere un

225
@ Fig. 5 - Questo progetto interpreta la possibilità di ot-
R1 tenere, tramite l'integrato CA 3035, un amplificatore con
.L C3 L.. 9v

Cl
; I ±
guadagno di. 77 dB cioè di 7.000 volte, con una banda
passante di valore compreso fra i 200 e i 6.000 Hz. Que-
sto circuito è stato ottenuto per mezzo del collegamen-
to in serie del secondo e terzo stadio amplificatore de!-
3I<I I f l'integrato descritto nel testo.

1
C1 = 220.000 pF
C2 = 10 uF - 12 VI (elettrolitico)
c3 = 40.000 pF
C4 = 50 F - 12 VI (elettrolitico)
es = 10 F - 12 VI (elettrolitico)
R1 = 1.200 ohm
R2 = 220.000 ohm
IC = integrato tipo CA 3035
e Alimentaz. = 9 Vcc

Fig. 6 • In questo progetto di amplificatore con gua- rM r }


dagno di 80 dB circa, cioè di 10.000 volte, con una +
12V

banda passante estesa tra i 200 e i 5.500 Hz, risulta-


no collegati in serie fra di loro il secondo ed il terzo
stadio amplificatore dell'integrato CA 3035. R3

C1 = 50 F - 25 VI (elettrolitico)
C2 = 1 uF - 12 VI (elettrolitico)
C3 = 10F- 12 VI (elettrolitico)
C4 = 40.000 pF
es = 1.000 pF
C6 = 10F - 25 VI (elettrolitico)
R1 =220.000 ohm
R2 = 1.000 ohm
R3 = 4. 700 ohm
IC = integrato tipo CA 3035
Alimentaz. = 12 Vco

guadagno di 80 dB circa, cioè di 10.000 volte, Ciò comporterebbe tuttavia una serie di grossi
con una banda passante che si estende fra i 200 e problemi di rumore, perché lo stesso fruscio in-
i 5.500 Hz. Questa seconda possibilità di colle- terno riuscirebbe a saturare l'amplificatore.
gamento di due stadi successivi del circuito inte-
grato appare rappresentata in figura 6.
Quando si utilizzano invece tutti e tre gli stadi COMANDO SONORO ULTRASENSIBILE
amplificatori, si può ottenere un guadagno com-
plessivo di 106 dB, pari a 200.000 volte, su una E veniamo ora ad alcune applicazioni pratiche
banda passante che si estende tra i 500 e i 5.000 con l'integrato CA 3035.
Hz. Questa terza possibilità è interpretata dallo Il circuito riportato in figura 7 suggerisce una
schema riportato in figura 7. interessante applicazione dell'integrato, quella di
Riducendo ulteriormente la banda passante, si un comando sonoro ultrasensibile.
può aumentare ancora il guadagno sino a rag- La realizzazione di questo progetto è assai sem-
giungere il valore teorico complessivo di 129 dB. plice per cui riteniamo superflua la presentazione

226
Fig. 7 - Tutti e tre gli stadi amplificatori, in cui può
R4
suddividersi il circuito teorico dell'integrato CA 3035
riportato in figura 1, risultano qui collegati in serie fra

ria,
Cc
R1
e
5
12v di loro, in modo da ottenere un guadagno complessivo
di 106 dB, pari a 200.000 volte, su una banda passante
che si estende fra i 500 e i 5.000 Hz.

Condensatori
C1
C2
= 40.000
= 10
pF
F - 12 VI (elettrolitico)
C3 = 220.000 pF
C4 = 50.000 pF
C5 = 50 1F - 25 VI (elettrolitico)
C6 = 50.000 pF

:
+ C7 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 1.200 ohm
R2 = 220.000 ohm
use R3 = 680 ohm
R4 = 1.000 ohm
R5 = 4.700 ohm
Varie
IC = integrato tipo CA 3035
Alimentaz. = 12 Vcc

RICEVITORE AM-FM
Chi non ha ancora costruito il nostro microtrasmet-
titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,
soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con
a L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi
a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
può trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso

Questo ricevitore funziona dovunque ed é In grado


di captare tutte le emittenti private già in funzione
o che stanno per nascere un po' dovunque e che
trasmettono soltanto In MODULAZIONE DI FRE-
QUENZA.

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540- 1.600 KHz


Ricezione in FM; 88 - 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor + 3 diodi
Alimentazione: 9 Vcc (una pila da 9 V)
Dimensioni: 8x12x4 cm.
Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
military look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

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227
Fig. 8 - Pratica applica-
zione dell'integrato CA
3035 con il quale viene
concepito, in questo pro-
getto, il dispositivo di un
rivelatore sonoro sensibi-
lissimo. L'entrata può esse-
re indifferentemente rap-
presentata da un piccolo
altoparlante o da un mi-
crofono magnetodinamico,
con impedenza di valore
compreso fra i 5 e i 5.000
ohm.

COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 680 ohm
R5 = 1.000 ohm
C1 = 40.000 pF R6 = 4.700 ohm
C2 = 220.000 pF R7 = 100.000 ohm
C3 = 10 F - 12 VI (elettrolitico)
50 F - 12 VI (elettrolitico)
R8 = 47.000 ohm
C4 =
C5 = 50.000 pF Varie
C6 = 50.000 pF IC = integrato tipo CA 3035
C7 = 10 F - 12 VI (elettrolitico) TR1 = BC107
C8 = 50 F - 12 VI (elettrolitico) TR2 = 2N1711
D1 = diodo al germanio
Resistenze D2 = diodo al germanio
R1 = 1.200 ohm D3 = diodo al silicio (10D4)
R2 = 5.000 ohm (variabile) RL = relé (12 V - 380 ohm)
R3 = 220.000 ohm Alimentaz. = 12 Vcc

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! . 2.500

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, così
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

modulo aic.c.p. n° 3/26482


zri z -ioizs iwis
yre-'

1r - v

228
presentato sia da un piccolo altoparlante, sia da
un microfono magnetodinamico, o similare, con
impedenza di valore compreso fra i 5 e i 5.000
ohm circa.
Il circuito riportato in figura 8 è stato progettato
in modo da provocare l'eccitazione del relé RL
quando l'altoparlante o il microfono captano un
rumore anche di minima intensità, di frequenza
RIF. compresa fra i 500 e i 5.000 Hz. Il diseccita-
mento del relé avviene dopo alcuni secondi dalla
cessazione del rumore in virtù dell'intervento del
Fig. 9 - Per tutte le diverse pratiche applicazioni del- condensatore elettrolitico C8, che può essere in-
l'integrato CA 3035 descritte nel testo, il lettore dovrà terpretato come un intervento « allungatore ».
sempre far riferimento a questo disegno per non com-
mettere errori di cablaggio o confusioni di lettura degli In sede di realizzazione pratica del progetto di
elettrodi del componente che, in questo disegno, sono figura 8, il lettore dovrà tener conto della grande
visti dalla parte di sotto dell'integrato. sensibilità del dispositivo. A tale scopo occorre-
rà quindi provvedere alla schermatura acustica
del microfono nei confronti del relé, dato che il
più piccolo rumore di diseccitazione di quest'ul-
timo potrebbe far scattare nuovamente il dispo-
sitivo, generando oscillazioni parassite di bassis-
sima frequenza.
(Continua al prossimo numero)
di un corrispondente schema pratico E' neces-
sario tuttavia ricordare al lettore che in questo
tipo di apparecchiature ciò che più importa è la
sensibilità, mentre la banda passante può essere
notevolmente ridotta. Non solo, ma assai spesso
L'ARRETRATO
di proposito si provvede a ridurre tale banda, PIU' RICHIESTO
in modo che il dispositivo risponda soltanto ed
esclusivamente ad un ben determinato suono, E' senza dubbio il fascicolo di agosto
1975, che è denominato -< TUTTOTRANSI-
così da evitare l'entrata in funzione del circuito STOR » e nel quale sono raccolti, dati, no-
in presenza di suoni o rumori diversi da quello tizie, circuiti e tabelle relativi alla maggior
stabilito. parte dei moderni semiconduttori.
Una semplice applicazione di questo progetto
potrà essere quella di comando di avviamento di
un carico (accensione di luci, avviamento di mo-
tore, chiusura di circuito di alimentazione, ecc.)
per mezzo di un particolare comando sonoro,
ad esempio con un fischio.
Un'altra importante applicazione potrebbe es-
sere quella di comandare con un fischietto l'aper-
tura di una porta o di un portone.
%6% %

RIVELATORE SONORO SENSIBILISSIMO

Un secondo esempio pratico di impiego del cir-


cuito integrato CA 3035 è riportato in figura
8. L'integrato risulta in questo caso collegato con
''
(Jlo

Richiedetecelo subito inviando anticipata-


un circuito di rivelazione a diodi e a transistor, mente l'importo di L. 1.000 a mezzo vaglia o
in modo da funzionare da rivelatore sonoro sen- c.c.p. 3/26482, indirizzando a: ELETTRONICA
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L'elemento captatore del suono potrà essere rap-

229
GRID-DIP

METER
MODERNIZZATO
QUESTO MODERNO STRUMENTO, UTILE PER TUTTI I PRINCIPIANTI E
INDISPENSABILE PER I ce E I RADIOAMATORI, CONSENTE DI EFFET-
TUARE CONTROLLI DI CIRCUITI ACCORDATI, DI FREQUENZA DI RI-
SONANZA DI UNA ANTENNA, DELLA CAPACITA' CRITICA DI UN CON-
DENSATORE BY-PASS, DI MISURE DI INDUTTANZE, MUTUE INDUTTAN-
ZE ED ALTRO.

230
Frequenza di lavoro:
3-160 MHz
6 gamme distinte

Lo strumento che ci accingiamo a descrivere in E' ovvio che l'uso di un FET semplifica notevol-
queste pagine costituisce una versione moderna mente il progetto modernizzato rispetto ai vec-
del classico Grid-Dip Meter, conosciuto già da chi Grid-Dip Meter a valvole, perché l'alimen-
molti anni e in origine realizzato con valvole e- tazione risulta del tutto svincolata dalla rete-lu-
lettroniche. ce, bastando una piccola pila da 9 V per far fun-
Nella sua primissima versione, lo strumento era zionare l'intero circuito.
composto da un oscillatore di alta frequenza pi- L'ammodernamento del Grid-Dip Meter permet-
lotato a triodo, nel quale veniva inserito un mi- te inoltre di ridurre in misura notevole le dimen-
suratore della corrente di griglia Avvicinando lo sioni esterne del dispositivo, dato che gli stessi
strumento ad un circuito accordato, regolato sul- componenti elettronici vengono attualmente co-
lo stesso valore di frequenza di oscillazione del struiti con dimensioni molto piccole.
Grid-Dip Meter, si poteva ottenere una devia-
zione dell'indice dello strumento che risultava
proporzionale alla variazione della corrente di UTILITA' DEL GRID-DIP METER
griglia. Da questo principio di funzionamento è
scaturito il nome di Grid-Dip Meter attribuitoI] Grid-Dip Meter è uno strumento molto versa-
allo strumento. Cioè « misuratore di variazionidi tile, che consente di effettuare controlli di circui-
griglia ». ti accordati. E non solo dei classici circuiti indut-
Con l'evolversi della tecnica, il vecchio Grid-Dip tivo-capacitivi, ma anche della frequenza di ri-
Meter venne costruito con componenti più mo- sonanza di un'antenna, di quella critica di un
derni, come ad esempio il transistor FET e MOS, condensatore di by-pass, nonché controlli di mi-
pur conservando la denominazione d'origine, an- sure di induttanze, capacità, mutue induttanze,
che se in pratica, non esistendo più la griglia, si ecc.
misurava la variazione di una corrente di natura Il nostro Grid-Dip Meter dunque appare pratica-
diversa. mente indispensabile a tutti coloro che, per hobby
Il progetto da noi proposto fa uso di un FET per o per professione, si dedicano al montaggio ed al
alta frequenza e l'indicazione segnalata dal mii- collaudo di apparecchiature che lavorano in alta
liamperometro si ottiene per mezzo delle varia- frequenza, siano esse rappresentate da ricevitori
zioni della corrente di drain. radio, trasmettitori o sistemi d'antenna.

231
Fig. 1 - Il circuito del Grid-
Dip Meter risulta compo-
sto da un oscillatore pilo-
tato con transistor FET
(TR1 ). Sei bobine intercam-
(f)
biabili (L1-2-3-4-5-6) per-
mettono di coprire, attra-
verso sei gamme distinte,
tutte le frequenze compre-
se fra i 3 e i 160 MHz.

e:[
N E
o::

+
<.O
u

o
u

« 5
J)+ +
H,

"
"l"
u
~
o::

)
Fig. 2 - Trattandosi di un
montaggio destinato a la-
vorare in alta frequenza,
i collegamenti dovranno
risultare molto corti, ma
durante questo lavoro l'o-
peratore viene agevolato
dalla possibilità di effettua-
re diverse saldature sulla
carcassa metallica del con-
densatore variabile doppio
C2-C3. II contenitore me-
u tallico è d'obbligo. La pre-
sa per la sostituzione del-
le sei diverse bobine è co-
stituita da uno zoccolo no-
val per valvole elettroni-
che. Il potenziometro R3
permette di azzerare il mil-
liamperometro quando lo
strumento si trova in con-
dizioni di riposo.

232
Il nostro Grid-Dip Meter è stato progettato per
_COMPONENTI funzionare con frequenze comprese fra i 3 e i 160
MHz. Queste frequenze risultano suddivise in 6
Condensatori gamme distinte, in modo da coprire tutte le gam-
CI = 10.000 pF (ceramico) me amatoriali che maggiormente interessano i ra-
C2-C3 = 150 + 150 pF (variabile doppio ad aria) dioamatori, i CB e gli appassionati SWL.
C3 = vedi C2
C4 = 100 pF
es = 10.000 pF ANALISI DEL CIRCUITO
C6 = 10.000 pF
Resistenze Passiamo ora alla descrizione dello schema elet-
R1 = 100.000 ohm trico del Grid-Dip Meter presentato in figura l.
R2 = 220 ohm Come abbiamo precedentemente detto, il circuito
R3 = 500 ohm (potenz. a variaz. lin.) risulta sostanzialmente costituito da un oscillato-
R4 = 2.700 ohm re pilotato con transistor FET (TRI).
La frequenza di oscillazione viene variata con
Varie
continuità, per mezzo del condensatore variabile
TR1 = 2N3823 doppio C2-C3, tra i valori minimo e massimo di
mA = milliamperometro da 1 mA fondo-scala una stessa gamma.
J1 = imp. AF (O, 1 mH)
Il cambio di gamma .avviene molto semplicemen-
PRESA PER
B 0IE
te sostituendo l'induttanza di entrata del circui-
to (Ll-L2-L3-L4-L5-L6).
La sostituzione delle bobine rappresenta un'ope-
razione molto semplice, perché esse vengono mon-
tate su appositi zoccoletti noval ed inserite nel
circuito del Grid-Dip Meter come se si trattasse
di una valvola elettronica.
Quando la bobina viene avvicinata ad un cir-
cuito risonante, accordato sulla stessa frequenza
sui cui vien fatto oscillare il Grid-Dip Meter, a
causa del mutuo accoppiamento tra il circuito ac-
cordato dello strumento e quello esterno, si ve-
rifica un sovraccarico dell'oscillatore che costrin-
ge lo strumento a richiedere una maggiore quan-
tità di corrente. Pertanto, sui terminali della re-
sistenza R2, che risulta inserita in serie con la
linea positiva dell'alimentazione, si stabilisce una
maggior caduta di tensione rilevabile per mezzo
TR1 di qualsiasi strumento indicatore.
In pratica, per evidenziare maggiormente questa
variazione di corrente, si è fatto ricorso ad un
circuito separato, inserendo Io strumento indica-
tore da una parte, tra la resistenza R2 e l'oscilla-
tore, ed al cursore del potenziometro R3, dall'al-
tra.
II potenziometro R3 consente di tarare lo stru-
mento in condizioni di riposo, per il raggiungi-
mento del fondo-scala da parte dell'indice.
Quando il Grid-Dip Meter viene avvicinato ad
un appropriato circuito accordato, l'aumento di
corrente sarà tale da far diminuire l'indicazione
dello strumento, sino al raggiungimento dello ze-
ro in condizioni di accoppiamento assai stretto
fra i circuiti oscillanti.
I condensatori C1-C5-C6 hanno lo scopo di fil-
trare l'alta frequenza captata dal circuito, allo
scopo di evitare possibili ma indesiderabili in-
neschi.
"·--
233
Fig. 3 - Elementi indicativi
per la costruzione delle sei
NUCLEO '------.,.o bobine intercambiabili. Il
disegno a sinistra propo-
#
ne, in particolare, la co-
COTONE " struzione della bobina L5
(3+3 spire). II supporto
dell'avvolgimento è rap-
presentato da un cilindret-
to di materiale isolante del
diametro di 15-18 mm. (e-
&#-. +E._ PRESA lemento non critico). La
CENTRALE spina noval è ricavata da
SUPPORTO una vecchia valvola nova!
fuori uso. Soltanto in casi
eccezionali, cosi come
chiaramente detto nel cor-
so dell'articolo, vien fatto
uso del nucleo di ferrite
per il cui fissaggio ci si
serve di un avvolgimento
SPINA di cotone idrofilo. La scel-
NOVAL ta dei piedini della spina
(disegno a destra) può es-
sere fatta a piacere.

COSTRUZIONE DEL GRID-DIP METER riazione potrà essere apportata al nostro disegno
di figura 2 purché si rispetti la stessa variazione
Il cablaggio del Grid-Dip Meter dovrà essere anche sugli roccoli porta-bobina, sui quali vengo-
effettuato su una lastra metallica, che deve ave- no costruite le sei diverse bobine.
re funzioni di conduttore di massa, schermo elet-
tromagnetico e coperchio di chiusura di un con-
tenitore metallico. COSTRUZIONE DELLE BOBINE
Le dimensioni costruttive del Grid-Dip Meter
sono condizionate dalla grandezza del condensa- Abbiamo già avuto occasione di dire che, per
tore variabile doppio e dello strumento indicatore. questo tipo di Grid-Dip Meter, si dovranno co-
Quanto più piccoli saranno questi componenti, struire ben sei diverse bobine, seguendo gli ele-
tanto più ridotte risulteranno le dimensioni del menti costruttivi riportati in figura 3.
contenitore metallico. Le sei bobine sono in grado di coprire altrettante
Per questo tipo di montaggio non necessitano il gamme di frequenza così suddivise:
circuito stampato, le basette forate o gli ancorag-
gi, perché, ad esempio, il solo condensatore va- N. BOBINA GAMMA
riabile doppio potrà fungere da solo da elemento
di supporto meccanico per una buona parte dei
componenti. 1 3 : 8 MHz
Trattandosi di un circuito che lavora in alta fre- 2 5 : 12 MHz
quenza, occorrerà fare in modo che i collegamen- 3 12 ± 32 MH
ti risultino molto corti. 4 20 50 MHz
I condensatori C1-C5-C4-C6 debbono essere tut- 5 40 : 100 MHz
ti di tipo ceramico. Sono da scartare quindi i 6 90 : 160 MHz
condensatori di tipo a carta, in poliestere e simili.
La presa delle bobine intercambiabili è rappre- Fatta eccezione per la bobina L6, nella quale le
sentata da un normale zoccolo a 9 piedini nova! due spire complessive potranno risultare legger-
per valvole elettroniche. E' ovvio che la scelta mente distanziate tra loro, in tutte le altre cin-
dei piedini, in ordine al collegamento della bo- que bobine gli avvolgimenti dovranno essere com-
bina, è del tutto arbitraria; perché qualunque va- patti, cioè eseguiti con spire serrate.

234
I dati costruttivi delle bobine vengono elencati
nella seguente tabella:

DIAMETRO
N. BOBINA N. SPIRE
FILO

1 45 + 45 0,2 mm.
2 25 + 25 0,2 mm.
3 10 + 10 0,5 mm.
4 5 + 5 0,5 mm.
5 3 + 3 1 mm.
massa
6 1 + 1 1 mm. l
led nO
piedino
@ @
Il filo da utilizzare deve essere di rame smaltato.
Nessuna delle sei bobine dovrà essere normal-
mente munita di nucleo di ferrite. Soltanto nel
Fig. 4 - Questo disegno interpreta l'aspetto pra
caso in cui si volesse far coincidere il valore di ini-
del condensatore variabile doppio, isolato ad a
zio o fondo-scala con un ben preciso valore di valore capacitivo è di 150 + 150 pF; anche i
frequenza, converrà inserire nelle bobine un nu- di 200 + 200 pF può essere adottato, anche se
cleo ferromagnetico molto piccolo, tenuto in po- ficile reperibilità commerciale, perché può essere re-
perito soltanto in negozi specializzati per la rivendita
sizione per mezzo di un batuffolino di cotone, co- di materiali radiantistici.
sì come indicato in figura 3.
La costruzione delle sei bobine non costituisce
un lavoro difficile, perché questi componenti non

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sono comprese le spese di spedizione.
TARATURA DEL GRID-DIP METER

IGrid-Dip Meter, una volta costruito, necessi-


!aduna taratura delle sei scale di frequenza re-
lative alle sei bobine utilizzate. A tale scopo, te-
nendo conto che la rotazione del condensatore
variabile (lamine mobili) è di 90°, si potranno
ricavare, per mezzo di un compasso a doppie
punte, tre tracce concentriche su di un disco di
plexiglas o materiale similare, in modo da otte-
nere sei semicirconferenze da graduare opportu-
namente.
Tale discd dovrà essere incollato su una mano-
pola solidale con il perno di rotazione del con-
densatofe variabile doppio C2-C3, in modo da
ricavarne una elegante scala graduata.
Fig. 5 - II Grid-Dip Meter misura la frequenza di osi. E' ovvio che sul disco dovranno esserci due rife-
lazione di un circuito accordato nel modo indicato in rimenti diametralmente opposti per la lettura del-
questo disegno, realizzando cioè un accoppiamento le due semicirconferenze appartenenti allo stes-
fra la bobina dello strumento e quella del circuito in so cerchio.
esame. L a graduazione
d • ·#
verrà: elettuata con P.'
'aruto d,II
un buon ricevitore, oppure di più ricevitori nel
caso che uno solo non riuscisse a coprire tutte le
bande.
Una volta acceso il Grid-Dip Meter, tramite l'in-
terruttore S1, rimanendo in prossimità del ricevi-
sono critici e, volendolo, si potranno sperimen- tore radio, sarà sufficiente sintonizzare il ricevi-
tare altri tipi di bobine con diversi numeri di spi- tore stesso sino a captare l'alta frequenza dell'o-
re. Anche il diametro del filo potrà essere varia- scillatore, per avere il valore della frequenza ge-
to con la certezza di raggiungere ugualmente un nerata dallo strumento e scriverlo su una tacca
buon funzionamento del Grid-Dip Meter. Oc- di riferimento sulla scala di plexiglas.
correrà naturalmente stabilire di volta in volta la
banda di frequenza coperta dalla bobina. E per
questo lavoro ci si potrà servire di un ricevitore USO DELLO STRUMENTO
radio multigamma.
L'uso dello strumento è molto semplice e sostan-
zialmente lo stesso per ogni tipo di misura Per
determinare ad esempio la frequenza di risonanza
di un circuito accordato, sarà sufficiente inserire
nell'apposito zoccolo una delle sei bobine in mo-
do da « coprire » presumibilmente la frequenza
del circuito sotto esame; eventualmente si prov-
vederà a sostituire la bobina con altre bobine nel

»1
caso in cui la misura dia esito negativo.
Successivamente si avvicina la bobina del Grid-
Dip Meter alla bobina del circuito sotto esame,
in modo da creare fra le due bobine un accop-
piamento induttivo.
Nel caso in cui la bobina del circuito sottoposto
Ra a misura risultasse schermata o, comunque, inac-
cessibile, sarà sempre possibile realizzare un ac-
Fig. 6 - Assai spesso, quando la frequenza in gioco è coppiamento a LINK, avvolgendo una o più spi-
molto elevata, anche un filo conduttore può compor- re, di filo di rame plastificato, sia sulJa bobina del-
tarsi da induttanza e da capacità, creando un vero e lo strumento, sia su quelJa sottoposta ad esame ed
proprio circuito oscillante il cui valore di frequenza può
attorcigliando poi fra loro i due fili che congiun-
essere riscontrato con il Grid-Dip Meter.
gono i LINK.
Una volta acceso il Grid-Dip Meter, si provve-

236
derà a tarare, mediante l'apposita regolazione,
il milliamperometro a fondo-scala e, quindi, ruo-
CUFFIA
tando la manopola del variabile doppio C2-C3, si
individuerà il punto nel quale si ottiene un «DIP» MONO-STEREO
di corrente, ovvero una diminuzione dell'indica-
z10ne. Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
A questo punto sarà sufficiente leggere sulla sca- tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
la, preventivamente tarata, il valore corrispon-
dio, giradischi, ecc.
dente alla bobina utilizzata per determinare, con
esattezza, il valore della frequenza di accordo
CARATTERISTICHE Viene torni
del circuito sottoposto ad esame notto jad< 0
e spina jack stereo [la
Si tenga presente che lo strumento sottoposto a cuffia e predisposta e
Gamma di frequenza: l'ascolto monio
misura rimane spento e ciò costituisce un vantag- 30 - 13.000 Hz Per l'asco/
gio soprattutto nel caso di taratura di trasmetti- nico, trancia
Sensibilità: 150 dB gamento co
tori. notto jack ~
separare le de pie
Alimentare i circuiti in esame, quando i circuiti Impedenza: 8 ohm di conduttori sei ef-
oscillanti non risultano allineati, può essere infat- fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
ti causa di distruzione di uno o più transistor. spina jack
Ricordiamo ancora che l'accoppiamento fra le
due bobine dovrà risultare il meno « stretto » pos-
sibile, in modo da ridurre al minimo gli effetti di
mutua induzione e migliorare la precisione della
lettura.
A tale proposito suggeriamo che basterà fare io
modo che lo strumento subisca una piccola de-
viazione, mantenendo pure fra le bobine una
certa distanza.

L. 6.500
ADATTATORE
PER CUFFIE STEREO
Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una
o due cuffie stereo con tutti
i complessi stereofonici. La
commutazione altoparlanti-cuf-
fia è Immediata, tramite inter-
6a ruttore a slitta, senza dover
intervenire sui collegamenti.
L'apparecchio si Inserisce nel
collegamento fra uscita del-
l'amplificatore e altoparlanti.

Fig. 7 - Anche la frequenza di risonanza di una linea


coassiale può essere rilevata per mezzo del Grid-Dip
Meter. Tale misura può risultare di grande utilità per i
CB e per i radioamatori. Le richieste devono essere effettuate invian-
do l'importo a mezzo vaglia 0 c.c.p. 3/26482
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
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237
cuito accordato, così come indicato nel disegno
di figura 5, nel quale si interpreta la misura di
,SALDAT. frequenza di un classico circuito di risonanza
composto da una induttanza e una capacità.
Non sempre tuttavia un circuito accordato in al-
ta frequenza è costituito da una bobina collega-
ta in parallelo con un condensatore. Assai spes-
so, quando la frequenza in gioco è molto elevata,
anche un filo. conduttore può comportarsi da in-
duttanza e generare un vero e proprio circuito o-
scillante, così come indicato in figura 6.
L'uso del Grid-Dip Meter, dunque, permetterà di
scoprire se un filo conduttore di collegamento,
per esempio quello dell'alimentazione, si com-
porti da circuito oscillante anziché da normale
Fig. 8 - Con l'uso del Grid-Dip Meter è possibile in-
dividuare, con la massima certezza, la frequenza critica
elemento conduttore, interpretando così la causa
di un condensatore, anche quando questo è montato di taluni inneschi che spesso vengono riscontrati
in un circuito. senza poterne conoscere la sorgente.
II Grid-Dip Meter permetterà inoltre di cono-
scere la frequenza di risonanza di una linea coas-
siale, così come interpretato nel disegno di figura
7, oppure quella di un'antenna; e ciò potrà ri-
sul tare certamente utile ai CB e ai radioamatori.
Il procedimento ora descritto per la misura della
frequenza di un circuito oscillante, è valido an-
che per la taratura di un circuito su una prefis-
sata frequenza. L'unica variante in questo caso CONDENSATORI CON INDUTTANZA
è che la frequenza verrà impostata sul Grid-Dip
Meter, mentre sarà il circuito in esame ad esse- E' opinione comune, soprattutto fra i principianti,
re regolato sino ad ottenere la deviazione dell'in- che tutti i condensatori siano ugualmente utilizza-
dice del milliamperometro. bili in qualsiasi circuito, purché si rispetti il va-
lore capacitivo. Ma ciò è contraddetto dalla pra-
tica perché, soprattutto nei montaggi di alta fre-
VARI TIPI DI MISURE quenza, un condensatore inadatto può essere la
causa del mancato funzionamento di un intero
Come abbiamo detto, il Grid-Dip Meter misura circuito. Tale fatto si spiega considerando che il
in sostanza la frequenza di oscillazione di un cir- condensatore, per la sua stessa costruzione, pos-

VALORE CAPACITIVO FREQ. DI RISONANZA (MHz) FREQ. DI RISONANZA (MHz)


(pF) lungh. terminali = 6-7 mm. lungh. terminali = 12-13 mm.

330 85 62
220 120 ' 82
100 145 120
47 240 180
33 250 210
22 280 235
15 400 300
10 530 390
6-8 600 470
1,000 75 42
10,000 14 12

238
I

\,
I
I
rn VOLTM.

Fig. 9 - Per mezzo di un voltmetro elettronico per alta Fig. 10 - II fattore di merito Q può essere rilevato su
frequenza, collegato in parallelo con un circuito accor- qualsiasi tipo di circuito di risonanza per mezzo del
dato L-C, è possibile rilevare il valore del fattore di voltmetro elettronico, così come indicato in questo di-
merito Q. segno.

siede una induttanza che, pur essendo piccola, si quenza espresso in MH, L il valore dell'induttan-
fa sentire sulle alte frequenze. za espresso in H.
Gli stessi terminali del componente, ad esempio,
possono determinare, a seconda della loro lun-
ghezza, il buono o cattivo funzionamento di un MISURA DEL FATTORE DI MERITO Q
apparato. Ma con l'uso del Grid-Dip Meter illu-
strato in figura 8, si potrà individuare con la Il Grid-Dip Meter, oltre che misurare il valore
massima certezza la frequenza critica di un con- della frequenza di risonanza di un circuito L-C,
densatore, anche quando esso è montato in un cir- può anche servire a determinare il fattore di me-
cuito. E' ovvio che l'impiego del condensatore rito Q dello stesso circuito, cioè la larghezza di
dovrà risultare limitato a frequenze inferiori a banda del circuito esaminato.
quella critica. Una idea indicativa in tal senso può scaturire
A titolo indicativo pubblichiamo una tabella che direttamente dal «DIP» più o meno marcato
elenca i valori di frequenza di risonanza dì vari che si ottiene durante la centratura del Grid-Dip
condensatori ceramici, cioè di condensatori adatti Meter.
a lavorare in alta frequenza, in funzione del loro Per effettuare una misura precisa occorre ser-
valore capacitivo e della lunghezza dei terminali. virsi di un voltmetro elettronico per alta frequen-
za, collegato nel modo indicato dalle figure 9-10.
Regolando il Grid-Dip Meter, si dovrà stabilire
il valore Vmax. del voltmetro in corrispondenza
MISURE CAPACITIVE E INDUTTIVE alla frequenza f e quello dei due valori di fre-
quenza f1 ed f2 per i quali sul voltmetro si legge
Dato che con il Grid-Dip Meter è possibile co- un valore pari a :
noscere il valore della frequenza di risonanza di
un circuito L-C e poiché tale frequenza rappre- V = Vmax. x 0,7
senta una diretta conseguenza dei valori di L Il fattore di merito Q del circuito potrà allora
e C, ne discende che, una volta noto il valore ricavarsi tramite la seguente formula:
di uno solo dei componenti, è possibile conosce-
re l'altro mediante le due espressioni m
che:

e
25330
FxL
L
atemati-

25330
FxC
2° - fo
-r2
Questi ultimi esempi di pratiche applicazioni del
Grid-Dip Meter sono ovviamente riservati a co-
loro che posseggono una certa familiarità con
nelle quali C rappresenta il valore capacitivo e- l'uso delle formule matematiche e con il calcolo
spresso in pF, f rappresenta il valore della fre- algebrico.

239
I
'

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di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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LETTORE t'.'
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Notizie psichedeliche commerciale. In ogni caso sappia che, con la no-


stra scatola di montaggio, lei può avere la po,;-
Sul fascicolo di febbraio di quest'anno ho notato sibilità di realizzare un impianto di luci psiche-
la pubblicità di un vostro interessantissimo kit: deliche con qualsiasi tipo di amplificatore, anch
quello per luci psichedeliche. Poiché ci troviamo con quelli stereo di potenza. Gli effetti suggesti-
nel pieno del Carnevale, vorrei aggiungere una vi che, come lei dice, conferiscono all'ambient
nota di colore alle piccole feste danzanti che, un tocco di originalità e un'atmosfera di mo-
almeno una voi ta alla settimana, si svolgono in derna allegria, possono essere raggiunti median-
casa mia. E per questo motivo faccio tut_tora rife- te le regolazioni di due trimmer potenziometrici.
rimento al vostro kit, chiedendo qualche notizia Il circuito è a due canali: uno per le note alte e
in più rispetto a quella da voi citata a pagina 93 l'altro per le note basse, mentre le due regola-
del fascicolo di Elettronica Pratica sopra citato. zioni sono indipendenti per ciascun canale. Nel
circuito del kit tutti gli elementi necessari sono
MARIO BLASINI compresi; non occorre alcun alimentatore, perché
Mantova il collegamento con la rete-luce si effettua diret-
tamente. Ciò che manca nel kit sono, ovviamen-
M altissimi lettori della nostra rwsta hanno già te, le lampadine, il filo-luce per il collegamento
acquistato il kit per luci psichedeliche, trovando- di queste e una normale spina-luce; ma questi
lo veramente ottimo e di immediata applicazio- elementi sono facilmente acquistabili presso qual-
ne pratica. Le richieste sono state così numero- siasi negozio di elettricità.
se che molti lettori hanno dovuto attendere an- Per soddisfare ulteriormente la sua domanda, if'
che più di un mese prima di ricevere il nostro elenchiamo le caratteristiche elettriche più sa-
pacchetto postale. E con tutti questi ci scusia- lienti del nostro progetto, che possono essere rosi
mo, perché anche noi dipendiamo da un certo riassunte:
numero di fornitori che, in questi ultimi tempi, Circuito a due canali: per le note acute e per
si sono imbattuti in talune difficoltà di ordine le note gravi.

247
Regolazione di sensibilità: indipendente per ogn tato con la tensione di 15 V. Purtroppo non pos-
canale. so citare i valori degli assorbimenti, perché que-
Separazione galvanica: a mezzo trasformatore. sti non sono citati e mi vietano quindi di essere
Circuito di controllo : a T Rl AC. più preciso.
Ttensione alternata di alimentazione : 110 FRANCESCO ALAIMO
- 250 V. Palermo
Potenza max senza raffreddatori: 330 W a 110 V
= 660 W a 220 V (per ogni canale). Anche se la sua richiesta esula dalla normalità
Potenza minima d'ingresso : 100 m W delle domande rivolteci dai signori lettori, aven-
Potenza massima d'ingresso: 20 W su 16 ohm. do sottomano il progetto da lei richiesto, le ri-
La potenza massima è in ogni caso aumentabile spondiamo affermativamente in via del tutto ec-
per mezzo dell'inserimento di attenuatori esterni. cezionale. Siamo certi che il progetto qui pubbli-
cato sarà sicuramente in grado di far fronte agli
assorbimenti del suo frequenzimetro digitale. L'a-

•••
Alimentatore per frequenzimetro digitale
limentazione a 5 V viene ottenuta con un rego-
latore stabilizzato composto dai transistor TR l-
TR2-TR3. La tensione d'uscita di questo regola-
torc può essere controllata per mezzo del poten-
ziometro R4, in modo da ottenere la tensione
Ho realizzato un frequenzimetro digitale, pren- richiesta di 5 V precisi, necessari per il f unzio-
dendo lo spunto da uno schema pubblicato su namento degli integrati TTL. Il transistor TRl
una rivista specializzata straniera. Purtroppo lo dissipa una notevole quantità di calore durante
schema originale è privo di indicazioni relative il funzionamento: per tale motivo il transistor
all'alimentatore. Ecco perché mi rivolgo a voi TRl dovrà essere munito di un dissipatore. Per
fiducioso in un vostro aiuto. Posso comunicarvi il transistor TR2 invece non dovrebbe risultare
che il frequenzimetro digitale fa uso di 25 cir- necessario alcun radiatore; tutt'al più esso potrà
cuiti integrati TTL, indicatori numerici tipo essere equipaggiato con un dissipatore di tipo a
NIXIB ed un circuito d'ingresso a FET, alimen- stella. Nell'alimentatore qui presentato è inoltre

ALIMENTATORE PROFESSIONALE Di facilissima costruzione, è in grado di erogare,


in modo continuo, le tensioni comprese fra i 4 e i 15 V, con una corrente di lavoro di 2,5 A. La sua
moderna protezione elettronica permette di tollerare ogni errore d'impiego dell'apparato, perché la mas-
sima corrente di uscita viene limitata automaticamente, proteggendo l'alimentatore da eventuali cor-
tocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'ingresso: 220 Vca ± 12%/
Tensione d'uscita: regolabile fra 4 e 18 V nominali
Corrente massima: 2,5 A a 15 V con stabilizzazione
<- 1%
Residuo d'alternata: inferiore a 1 mV per volt a pieno
carico
Stabilizzazione: migliore dell'1%/,,
Corrente permanente di cortocircuito: inferiore a
400 mA
Limitazione automatica della massima corrente d'u-
scita in due portate: a 15 V limitazione 2,5 A (o 0,5 A)
a 4 V limitazione 1,6 A (o 0,4 A)
(Le due portate sono necessarie per mantenere la
dissipazione del transistor entro i suoi limiti di si-
In scatola di montaggio curezza)
Coefficiente di temperatura d'uscita con temperatu-
L. 24.000 re comprese tra 0°C e 70°C: inferiore a 0,01%/, °C
Protezione contro i cortocircuiti.

La scatola di montagglo è corredata del fascicolo n. 1 - 1976 della rivista, _in cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'alimentatore stabilizzato professionale. Le richieste deb-
bono essere fatte _inviando anticipatamente l'importo di L. 24.000a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 e indi-
rizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Va Zuretti, 52.

248
R3

e% #e:

disponibile la tensione stabilizzata di 15 V, con TR2 = 2N2905


un assorbimento di 25-50 mA max per i circuiti TR3 = 2N2926
d'ingresso. E' disponibile anche una tensione non TR4 = 2N1711
stabilizzata di 200 V per l'alimentazione delle D1-D2-D3-D4 = BY164 x 4
nxe. D5 = BY127
D6 = BY127
COMPONENTI D7 = 1N4148
Condensatori
D8 = zener (3,9 V)
D9 = zener (15 V)
Cl = 1.000 F- 25 VI (elettrolitico) Tl = 50 W
02 = 1.000 F- 25 VI (elettrolitico)
C3 == 25 F- 25 Vl (elettrolitico)
C4
C5
C6
C7
=
=
8 F-
470 F-
25 F-
470 F-
500 VI
25 VI
25 VI
25 VI
(elettrolitico
(elettrolitico)
(elettrolitico)
(elettrolitico)
\
•••
Resistenze \ Preamplificatore per micro-piezo
Rl = 47.000 ohm
R2 = 4.700 ohm '~Ho tentato inutilmente il collegamento di un mi-
R3 = 470 ohm crofono piezoelettrico con un amplificatore tran-
R4 1.000 ohm (potenz.) sistorizzato di mia proprietà. Purtroppo i risul-
R5 = 220 ohm tati sono stati negativi, perché il suono ottenuto
R6 = 1.200 ohm è stato debole; oltretutto, aumentando al massi-
mo il volume dell'amplificatore, pur aumentando
Varie il volume d'ascolto, sia pure di poco, aumentava
TRl = 2N3055 anche e in misura notevole il fruscio, peggioran-

249
NOVITN' ASSOLUTA do decisamente l'ascolto. Con tutta probabilità,
con l'inserimento di un circuito prcamplifìcatore
ad elevato guadagno, penso di migliorare la si-
tuazione. Ecco .perché mi rivolgo a voi nella spe-
ranza di veder pubblicato un progetto atto a ri-
La penna dell'elettronico dilettante solvere il mio caso.
GIACOMO RUSSO
Messina

Il suo non è soltanto un problema di guadagno,


ma è quello di un adattamento di impedenza tra
L. 3.500 microfono e amplificatore. Il microfono piezoelet-
trico è dotato di una impedenza d'uscita elevata;
ecco perché, collegando direttamente il microfo-
no con l'amplificatore di bassa impedenza d'in-
gresso, si viene a determinare un partitore di ten-
sione che riduce notevolmente l'effettivo segna-
le d'ingresso.

CON QUESTA PENNA


APPRONTATE I VOSTRI
CIRCUITI STAMPATI

Questa penna permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
y y COMPONENTI
NORME D'USO CARATTERISTICHE Condensatori
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di- Cl = 40 F-25 VI (elettrolitico)
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro C2 81F-25 VI(elettrolitico)
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- Resistenze
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con- R1 = 3.300 ohm
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito e in ne imbevuto, ma è comple- R2 5.600 ohm
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio- R3 = 22.000 ohm
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta, R4 = 27.000 ohm
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata R5 = 47.000 ohm
nella parte terminale. R6 = l 00.000 ohm
Varie
TRl = 2N3819
La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri- TR2 == 2N3707
chiesta a: ELETTR ONICA PRATICA - 20125 MILANO -
S1 interrutt.
Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di
L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/2648 2.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
Il progetto di un preamplificatore per microf o-
no piezoelettrico deve soprattutto tener conto di
tale esigenza; in/ atti il guadagno può risultare
talvolta addirittura inutile. Il preamplificatore
qui presentato è dotato di una impedenza d'in-
GLI ATTREZZI
gresso superiore ai 5 megaohm e può fornire un
guadagno di 25 dB, che sono più che sufficienti
DEL
anche per l'amplificatore meno sensibile. L'im-
pedenza d'uscita, grazie all'aggiunta di uno sta- PRINCIPIANTE
dio emitter-follower, è di 2.000 ohm circa e può
quindi essere collegata anche con amplificatori
a bassa impedenza (meglio se inferiore ai 10.000
ohm). La banda passante del preamplificatore
si estende fra i 10 e i 100.000 Hz; si potrà quindi
utilizzare il preamplificatore anche in quei casi
in cui esistano esigenze di alta fedeltà.

•••
Amplificatore per radioline

Nella mia autovettura faccio uso di una radioli-


na portatile che alimento con la tensione di 12 V
fornita dalla batteria. Putroppo, essendo la mia
auto abbastanza rumorosa, la riproduzione radio-
fonica non è sempre chiara. Ho tentato di instal-
lare un altoparlante ausiliario, del tipo per auto- IN UN UNICO KIT
radio, ma senza sensibili risultati, dato che con-
tinua a mancare proprio la potenza per il pilo-
taggio. E' possibile sostituire l'amplificatore BF
PER SOLE
della radio con altro più potente?
RODRIGO GELFI LIRE 7.900
Macerata

Allo stato attuale della tecnica è possibile realiz-


zare, per mezzo di circuiti integrati, amplificatori
CONTIENE:
di dimensioni veramente ridotte. Lo schema che saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
le proponiamo fa uso, oltre che di un amplifica- punta rame di ricambio
tore operazionale, di una coppia complementare scatola pasta saldante
di potenza in funzione di stadio d'uscita. La po- 90 cm. di stagno preparato in tubetto
tenza ottenibile è di 4 W efficaci per un segnale 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
d'ingresso di 135 mV, con una tensione di ali- paio forbici isolate
mentazione di 12-14 V e, quindi, perfettamente pinzetta a molle in acciaio inossidabile cor
punte internamente zig rinate
compatibile con quella erogata dall'accumulatore
cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
dell'auto. Sia l'integrato, sia la coppia di transi-
4 lame intercambiabili per cacciavite con innestc
stor complementari sono sostituibili con compo- a croce
nenti similari senza alterazioni di prestazioni, da-
to che l'amplificatore risulta fortemente contro-
......
reazionato. Le ricordiamo che il responso alle
Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
basse frequenze può essere migliorato aumentan- CIPIANTE • debbono essere fatte a: Elettronica
do i valori capacitivi dei condensatori C3-C5 ed Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52. in-
eventualmente di Cl. Il responso alle alte fre- viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a
quenze, invece, può essere migliorato diminuen- mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
di spedizione comprese) .
do il valore capacitivo del condensatore C4, te-

251
C2
c c5

1
nendo conto che, in questo caso, la ricezione vie- stra rivista, che è molto istruttiva e assai piace-
ne peggiorata a causa dell'aumento del fruscio e vole. Volendo applicarmi con una certa serietà
dei disturbi dovuti a scariche normalmente ..____
veri- a questo mio nuovo hobby, desidererei ascoltare
ficantisi nel ricevitore radio. il vostro autorevole parere sull'acquisto degli
strumenti necessari per il laboratorio. Faccio
COMPONENTI presente di essere già in possesso del tester e del-
l'alimentatore professionale da voi inviatomi in
Condensatori scatola di montaggio.
Cl = 47.000 pF MARIO PARENZAN
C2 2.200 pF Mestre
C3 = 2F- 25 VI (elettrolitico)
C4 = 10.000 pF Gli strumenti utili per attrezzare un laboratorio
C5 - 5.000 F- 25 VI (elettrolitico)
dilettantistico sono davvero molti. Il tipo e la
Resistenze qualità di questi dipendono in gran parte dal
R1 = 450.000 ohm settore al quale ci si vuol dedicare con maggior
R2 = 390.000 ohm attenzione ( bassa frequenza, radioricezione, ra-
R3 = 7.500 ohm diotrasmissione, stereofonia, ecc.). Riteniamo co-
R4 = 250.000 ohm munque che lo strumento principe per eccellen-
R5 = 220 ohm za debba considerarsi, in ogni settore dell'elet-
tronica, l'oscilloscopio. Non vogliamo tuttavia
Varie proporle alcuna marca o modello, perché tutto
IC = integrato tipo SFC2761 dipende dalle sue disponibilità economiche. Ten-
TRl = 2N3054 ga presente che con l'oscilloscopio si possono vi-
TR2 = BDX14 sualizzare le effettive forme d'onda dei segnali
AP - altoparlante (S ohm) elettrici; con l'oscilloscopio si possono effettuare
misure di frequenza, periodi, tensioni, correnti,
distorsioni, rilevando anche le curve caratteri-

•••
stiche dei tubi elettronici e dei transistor; si pos-
sono inoltre rilevare curve di selettività dei ra-
dioricevitori, misurare la percentuale di modula-
zione dei trasmettitori, oltre all'uso dello stru-
Un consiglio per il laboratorio mento in tutte quelle particolari applicazioni nel-
le quali necessita la visualizzazione di fotografie
Da poco tempo ho scoperto il fascino dell'elet- teletrasmesse da segnali metereologici ( APT) o
tronica e questo lo devo, in gran parte, alla vo- da radioamatori (SSTV).

252
I transistor AF125 e AF102

Nel riparare una vecchia radiolina a transistor


ho rovinato l'AF125 e l'AF102. Ora mi trovo in
difficoltà nella sostituzione di questi semicondut-
tori, perché essi sono dotati di quattro terminali,
e non so come identificare gli elettrodi dei tran-
sistor per procedere alla riparazione del ricevi-
tore. Potete fornirmi, oltre che la definizione
della piedinatura, anche le caratteristiche salien-
ti di tali transistor?
SALVATORE SCIBETTA
Catania

I transistor AF125 e AF 102 sono dotati di quat-


tro terminali, perché il contenitore metallico, che
funge da schermo elettromagnetico, risulta in
intimo contatto elettrico con uno dei quattro e pubblicato nell'agosto dello scorso anno.
elettrodi. La disposizione dei terminali nei due ogni caso, per maggiore comodità sua, riportia-
transistor è quella indicata nel disegno qui ri- mo qui di seguito le caratteristiche più interer-
portato. Con la sigla SCH, intendiamo indicare santi dei due semiconduttori.
l'elettrodo di schermo, cioé l'elettrodo colle gato AF125 = transistor PNP per alta frequ
con l'involucro metallico del transistor. Per quan- tenza max: 0,06 W; Vcbo : 32 V; corr
to riguarda le caratteristiche più salienti di que- di collettore: 0,01 A; guadagno superiore a 40:
sti due semiconduttori, le ricordiamo che que- frequenza di taglio : 7 5 MHz.
ste, unitamente a quelle della maggior parte dei AF102 - transistor PNP per alta frequenza;
transistor attualmente in commercio, sono ripor- tenza max: 0,05 W; V cbo : 25 V; corrente di ml-
tate nel nostro speciale fascicolo di Elettronica lettore: 0,01 A; guadagno superiore a 20: r-
Pratica, denominato « TUTTO TRANSISTOR » quenza di taglio: 180 MHz.

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte; 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

253
Un TX di un giovane CB rizzo non ci ha permesso di risponderle diretta-
mente. Per quanto riguarda il valore di impe-
Sono un assiduo lettore della vostra rivista che, denza dell'antenna in suo possesso e di quello
da poco tempo, ha acquistato un trasmettitore richiesto dal suo trasmettitore, possiamo assicu-
CB, che funziona bene ma che non riesco ad rarle che la differenza di soli 2 ohm non può
accordare con l'antenna. Ho tentato di inserire creare alcun problema di disadattamento. Le
un adattatore di impedenza fra l'uscita del tra- consigliamo invece di servirsi di un rosmetro, va-
smettitore e il cavo di discesa dell'antenna. Ma il riando la geometria dell'antenna sino ad annul-
risultato è rimasto sempre lo stesso, forse perché lare o diminuire il più possibile le onde staziona-
l'adattatore è stato da me costruito con mezzi rie. Tenga presente inoltre che il difetto di una
di fortuna. Gli adattatori di tipo commerciale, scarsa resa può essere attribuito ad una insuf-
reperibili in commercio, sono costruiti per fun- ficiente taratura del circuito d'uscita del trasmet-
zionare con antenne da 52 ohm, mentre il mio titore, che può risultare regolato su valori diversi
trasmettitore necessita di un'antenna da 50 ohm. da quelli a lei necessari, cioé di 50 o 52 ohm .
Potreste pubblicare lo schema di un adattatore
che possa risolvere il mio problema?
EMILIO GUARIENTO
Ferrara

Prima di rispondere al suo quesito tecnico, la


•••
informo che abbiamo dovuto pubblicare la sua Temporizzatore per tergicristallo
lettera, senza che lei ce ne abbia fatto richiesta,
semplicemente perché l'incompletezza dell'indi- Vorrei realizzare un temporizzatore per tergi-
cristallo da applicare sulla mia autovettura. Poi-
ché vorrei servirmi di componenti elettronici già
in mio possesso, vi sarei grato se pubblicaste un
progetto con transistor. al germanio, perché di
IMPORTANTE questi componenti posseggo una discreta scorta.
PER GLI ABBONATI ROBERTO BITTOLO
Udine

I Signori Abbonati che Quello che presentiamo è il circuito di un tergi-


ci comunicano il loro cristallo molto semplice e applicabile a vetture
con batteria a 6 V e a quelle con batteria a 12 V.
In pratica si tratta di un multivibratore astabile,

Cambiamento la cui frequenza può essere regolata per mezzo


del potenziometro R5, che stabilisce le battute del
tergicristallo. I transistor non sono componenti

d'indirizzo critici. Per TR I e TR2 potrà andar bene qual-


siasi transistor di tipo NPN, al germanio o al
silicio, di bassa potenza e buon guadagno, come
ad esempio AC125 e AC126. Per TR3 sarà ne-
sono pregati di segnalarci, as- cessario un transistor di maggior potenza, per
sieme al preciso nuovo indiriz- esempio AC132 e AC128. Per le batterie a 6 V
occorrerà un relé a 6 V con impedenza superiore
zo, anche quello vecchio con cui
a 500 ohm; con batterie a 12 V si potrà utiliz-
hanno finora ricevuto la Rivi-
zare lo stesso relé, collegando l'alimentazione a
sta, scrivendo, possibilmente, monte della resistenza R 7, oppure si potrà ali-
in stampatello. mentare direttamente il circuito a 12 V utiliz-
zando un relé a 12 V con impedenza superiore
ai 600 ohm.

254
r {}
I

e
l C2

COMPONENTI R3 - 2.200 ohm


R4 22.000 ohm
Condensatori a R5 - 250.000 ohm (potenziometro
Cl = 100 F - 25 VI (elettrolitico) R6 = 470 ohm
C2 = 10 F-25 VI (elettrolitico) R7 = 55 ohm
C3 = 200 F - 25 VI (elettrolitico)
Varie
C4 = 25 F-25 VI (elettrolitico)
TR1 = AC126
Resistenze TR2 AC126
RI = 820 ohm TR3 AC132
=

R2 = 22.000 ohm Relé = vedi testo

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


L. 8.500
Caratteristiche
Circuito a due canali (note alte e basse) con
regolazioni indipendenti per ciascun canale.
Potenza massima di 660 W a 220 V.
Alimentazione in alternata da rete-luce.

La scatola di montaggio costa L. 8.500. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente
l'importo a mezzo vaglia o c.cp. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zuretti, 5? (nel prezzo sono compre se le spese di spedizione).

255
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9.800
8 TRANSISTOR

2 GAMME D'ONDA

Riceve tutte le principali emittenti ad onde medie LA SCATOLA DI MONTAGGIO COSTA


e quelle ad onde lunghe di maggior prestigio.
FRANCE 1- EUROPE 1- BBC - M. CARLO - L. 9.800 (senza auricolare)
LUXEMBOURG.
L. 10.300 (con auricolare)

Il ricevitore « Caracol» viene fornito anche .non- Antenna interna: in ferrite


tato e perfettamente funzionante (con auricola- Semiconduttori: 8 transistor + 1 diodo
re) al prezzo di L. 12.300.
Alimentazione: 6 Vcc (4 elementi da 1,5 V)
Presa esterna: per ascolto in auricolare
Media frequenza: 465 KHz
CARATTERISTICHE Banda di risposta: 80 Hz - 12.000 Hz
Potenza d'uscita: 0,5 W Dimensioni: 15,5 x 7,5 x 3,5 cm.
Ricezione in AM: 150 265 KHz (onde lunghe) Comandi esterni: sintonia - volume - interruttore
Ricezione in AM: 525- 1700 KHz (onde medie) - cambio d'onda

LA SCATOLA DI MONTAGGIO DEVE ESSERE RICHIESTA A:


ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente
l'importo di L. 9.800 (senza auricolare) o di L. 10.300 (con auricolare) a mezzo vaglia
postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese di spedizione comprese).
L. 56.000 L'Analizzatore modello R.P.
12/T.L. è uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni. caratterizzato per le
ANALIZZATORE prestazioni particolarmente
elevate, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO uoi componenti, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicità del suo impiego
e al suo costo li,mitato. che
lo impongono all'attenzione
dei tecnici più qualificati.
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni 180x160x80 mm.

V= O1 1 5 10 50 100 200 500 1000


mA= A 500A 5 50 500 2500
,. 7 ..•• ,
-- •
·r·r:::,:.~
.,_ '::'-~
-
" yuue
e,e

Vr 0.5 5 25 50 250 50 O 1000


mr 2,5 25 250 2500 ,·✓ - w~·,. ..
0hm= x01/0-1k[ x1/0--10kJ10 /0-1Ck400/0-1M'xli/0+10M .• :.~
. @ ""'°"~ @_
I ...__; •-

dB -10+22 a
B
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/3O
Tutti gli
strumenti di
misura e di L. 53.600
controllo pubbbcizzati in
questa pagina possono Questo generatore. data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta ta-
Elettronica Pratica - 20125 MIiano • Via Zuretti n. 52, inviando cil ità l'allineamento di tutte
le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo Importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie, onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VH II quadrante
delle freqcenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilità 20.000
ohm/volt)

L. 22.500

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

v= 01 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A I B I e D


A = 50yA
50i4 5 50 500 5000 RANGES 100 -400xc_/400- 1200re_11+ 3,8ME 3,5-12e
Y'I. 0,5 5 25 50 250 500 1000 GAMME E I F I G
mA» 2,5 25 250 2500 RANGES 12 - 40Mc 40- 130M 80-260Me
Ohm= 1/0-+10k/110/0+100/1100/0+1M/1k /0+10M
Ohmv [tk/0+10M/1l[)k/ 0+100M
f» [lk/0-5lk/1lk/0-5l0k Grande strumento dal•e pic-
cole dimensioni, realizzato
Balistici @hm100/0+-200F /0hm xlk/0=20yF completamente su circuito
Hz 1/0+50/110/0+ 500/7100/ 0+-5000 stampato. Assenza totale di
commut.atori rotanti e quindi
68 -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
Output 0.5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRATICA
-

sera..aer .sue±san.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE A&
Anno V - N. 5 - MAGGIO 1976 - Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 800

ONDE ASCOLTATE
PERFETTAMENTE I RADIANTI
SINUSOIDALI IN CW E IN SSB

FILTRO ANTIRONZIO
A BANDA REGOLABILE

RX
A CONVERSIONE DIRETTA
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali}
Costruito nelle due versioni per Radio e Telev,sioile. Particolarmente adatto
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie. autoradio. televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


Frequenza 1 Kc Dimensioni
o
12r '2 mm
)
Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.
Tensione massima
Uscila 10,5 V etf. applicabile al puntale 500 y
30 V pp. Corrente della balleria 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc Dimensioni
(L. 7.800) 12 x160 mm
Armoniche tno a soo Mc "$??e massima 40 grs.
Uscita 5 V elf. applicabile ai puntale 500 V

VOLTMETRO
EL ETT RONICO
L. 95.000 15 V elf. Corrente della batterla 50 mA

MOD. R.P. 9/T.R.


A TRANSISTOR
II Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. complelamenle
transistorizzato con transi-
stor a effello di campo è uno
slrumento di grande impor-
lanza poiché ne' servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per-
Tutti gli
melte di ottenere una gran- strumenti di
de varietà di misure, tensio-
ni continue e alternate, non- misura e di
ché corrente continua, mi-
sure di tensione di uscita, controllo pubblicizzati in
la R.F .. la BF, misu:e di re- questa pagina possono
sistenza - il tutto con un
allo grado di, precisione. essere richiesti a:
L'esallezza delle misure è
assicurala dall'alla impeden- Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando
za di entrala che è di 11
megaohmn.
anticipatamente Il relativo Importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n
Dimensioni 180x760x80 mm. 3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 05 15 5 25 l00 1500 30K


mA= 50A 50A 1 5 50 1500
Vr 0.5 1 5 25 00 1500
X1 xlO xlOO xtk xlOk x IM
Ohm
0-1k 0+10k 0+100k 0+1M 0-10 +-1000M
Pico Pico 4 14 40 140 400 4000
dB -20 +15

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,1 1 10 50 200 1000 Il generatore BF. 40 è uno


strumento di alta qualità per
m- 50A 500uA 5 50 So0 misure nella gamma di lre-
y 05 5 50 250 1000 quenza da 20 a 200.000 Hz.
Strumento che unisce alla Il circuito impiegato è il
mA v 25 25 250 2500 massima semplicità d'uso un ponte di Wien, mollo sta-
minimo ingombro. Realizza-
Ohm= 1l/0-10k 1100/0-1M xl\/@-1CM to completamente su circui-
bile. Tutta la gamma di fre-
quenza è coperta in quattro
Ballistic F 0Mm 1 100/0+200F/0hm xl/0-20yF to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commutatori rotanti e drante ampio di facile /et-
dB -IO+ 22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
Output 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contalto ditterenti rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda.
te nuova. Munito di disposi-

L. 19.000
SINUSOIDALJ e QUADRE. li
tivo di protezione. livello d'uscita costante è
Dimensioni: 80x125x35 mm garantito dall'uso di un
thermistore· re circuito
di reazione negativa
Dimensiai 252x170x0 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME B e o
RANGES 200 + 2KH 2+20KHz 20-200KH1
00
Ottimismo
Dallo scorso mese di aprile Elettronica Pratica si è ancor
più maturata, dopo essere entrata nel quinto anno di vita.
Quattro anni di attività non sono pochi per un periodico
che si regge esclusivamente sulla fedeltà del Lettore.
Non sono pochi se si pensa al periodo travagliato della
storia e, soprattutto, al quadro tanto squallido e dispera-
to della società contemporanea, nella quale ci è imposto
di muoverci. Una società nella quale, pur vedendo quan-
to ci circonda in una luce critica, siamo certi di vivere
un momento eccezionale, ma non per questo meno affa-
scinante e creativo. Ecco perché la continuità di questo
mensile non può e non deve significare abitudine, resi-
duo di volontà superata o, peggio, semplice speculazione
commerciale. Ancora ottimismo, dunque, in tutti noi.
Ottimismo, anche se noi stessi accusiamo battute d'ar-
resto che si identificano, almeno in questi ultimi mesi,
in certi gravi ritardi delle nostre spedizioni, perché spes-
so ci manca questo o quel componente, perché è in scio-
pero questa o quella ditta fornitrice, perché vi è agita-
zione sindacale nel settore degli autotrasportatori, delle
Poste o delle Dogane; perché nella crescita civile trovano
sempre più spazio le rapine, i torti, le ingiustizie, le pre-
varicazioni.
Ottimismo soprattutto perché il nostro pensiero corre
a quella grande parte della società che continua operosa-
mente a lavorare, a prendere iniziative, ad offrire i pro-
dotti della propria fatica, della propria intelligenza e della
propria intraprendenza, nella certezza interiore che gli
altri, quelli che rifiutano il vivere civile, finiranno, prima
o poi, a raccogliere il vento che vanno seminando.
Certezza che deriva dall'insegnamento della storia che
mai ha premiato la violenza e che sempre ha fatto perire
di spada quanti di spada hanno ferito.
L'ABBONAMENTO A

vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa


vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

VI EGALA
due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

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nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 5- N. 5- MAGGIO 1976


IN COPERTINA - Riproduciamo il prototipo del
ricevitore a conversione diretta, realizzato dai no-
stri tecnici e adatto per l'ascolto delle emissioni
dilettantistiche in CW e In SSB. La costruzione
dell'apparato, Interamente affidata al lettore, può
essere condizionata dal reperimento in commer-
cio di taluni componenti elettronici e da una buo-
na preparazione teorico-pratica.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa RICEVITORE DILETTANTISTICO 260


TIMEC A CONVERSIONE DIRETTA
ALBAIRATE - MILANO PER L'ASCOLTO IN CW E IN SSB
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talia: LE PAGINE DEL CB 272
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za n. 27 - 20126 Milano ONDE SINUSOIDALI
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Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbli-
cità inferiore al 25%. FILTRO ANTIRONZIO 278
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DIREZIONE - AMMINISTRA- L'AMPLIFICATORE REGOLABILE 292


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MILANO. INDICATORE DI DIREZIONE 298
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser- VENDITE ACQUISTI PERMUTE 304
vati a termini di Legge per
tutti i Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 313
stituiscono.
RX

A CONVERSIONE
LA REALIZZAZIONE DI QUESTO RICEVITORE AMATORIALE NON E'
CONSIGLIABILE Al LETTORI PRINCIPIANTI, PERCHE' RICHIEDE UNA
CERTA CONOSCENZA DELLA TEORIA DEI CIRCUITI AD ALTA FRE-
QUENZA ED UNA BUONA PRATICA NELLE COSTRUZIONI DI APPARA-
TI RICEVENTI FACENTI USO DI COMPONENTI ELETTRONICI MODER-
NISSIMI. '

Estensione di gamma: 13,9 - 14,5 MHz

BANDA CW : 14,000 MHz - 14,100 MHz


BANDA SSB : 14,100 MHz - 14,350 MHz
260
PER L'ASCOLTO DELLE

DIRETTA EMISSIONI RADIANTISTICHE


IN CW E IN SSB

Molti nostri lettori ci scrivono spesso chiedendo- SISTEMI DI MODULAZIONE


ci in qual modo si possa trasformare un ricevitore
di tipo commerciale, adatto per l'ascolto delle on- I tipi di modulazione preferiti dai radioamatori,
de medie, in uno di tipo amatoriale, in grado di infatti, sono il CW, cioè la cosiddetta trasmissio-
ascoltare le emissioni radiantistiche in CW e in ne in codice Morse, e la SSB, perché questi siste-
SSB. mi di modulazione offrono, entrambi, a parità di
A tutti costoro noi abbiamo sempre sconsigliato potenza della modulazione in ampiezza modulata,
di intervenire sull'apparato commerciale per rag- una maggiore portata.
giungere la trasformazione desiderata. Perché si Il perché di tale affermazione è presto chiarito.
tratta di un lavoro improbo, difficile e poco eco- Nelle trasmissioni radiofoniche, per trasportare
nomico. Mentre conviene in ogni caso costruire il segnale di bassa frequenza (modulazione), è
un nuovo ricevitore, anche semplice e poco co- necessario disporre di un'onda portante ad alta
stoso, perché soltanto così si può essere certi di frequenza.
raggiungere il successo. Ecco perché abbiamo Quando il segnale di bassa frequenza modula
preferito presentare il progetto completo di un quello di alta frequenza, nasce un segnale che
ricevitore radiantistico, a conversione diretta, in può essere ottenuto dalla somma di tre distinti
grado di ricevere le trasmissioni amatoriali che, segnali. Il primo di questi è un segnale di frequen-
come è ben risaputo, avvengono assai raramente za pari a quella della portante. Gli altri due sono
in modulazione di ampiezza. segnali di frequenza pari alla differenza e alla

261
tre in SSB (Simple - Side - Band = banda late-
rale unica) viene trasmessa una soltanto delle due
bande laterali. E da tale affermazione risulta evi-
dente il notevole risparmio di potenza che si ot-
n
tiene pur trasmettendo la stessa informazione.
Il '

I1 Nel CW (continuous wave) non esiste modula-


I I zione, ma viene trasmessa la sola onda portante,
I I interrompendola secondo un dato codice (Morse).

) .
I
I \
',
Anche in questo caso si ottiene un notevole ri-
sparmio di potenza nei confronti delle trasmis-
sioni in modulazione di ampiezza.
Esiste ancora un ulteriore vantaggio. Le trasmis-
sioni in CW non sono sensibili alle distorsioni, in
quanto la voce umana non viene trasmessa. Il
SEGNALE RICEVUTO SEGNALE DEL BFO codice è dunque decifrabile anche con segnali
14100000 HZ 14103000 HZ bassissimi che renderebbero invece assolutamente
non intelleggibili le informazioni audio.
Fig. 1 - Con un normale ricevitore AM per onde corte Dalle considerazioni fin qui esposte risulta evi-
non è possibile ascoltare le emissioni in CW e in SSB;
infatti, per la rivelazione di questi segnali è necessaria dente che i radioamatori, disponendo normal-
la presenza di un BFO, cioè di un oscillatore di batti- mente di apparati di piccola potenza, preferisca-
mento. Sintonizzando un ricevitore sulla emissione di no lavorare abitualmente in CW e in SSB.
sola portante CW, si ascolta soltanto un soffio. So-
vrapponendo invece al segnale un altro segnale AF, ap-
positamente generato, l'emissione captata dal rice-
vitore diviene udibile sotto forma di fischio. Infatti,
due segnali AF, mescolati fra loro, danno luogo a due SPECIALI RICEVITORI
frequenze diverse: quella determinata dalla somma
(28,203 MHz) non udiblle e quella ottenuta dalla dif- Purtroppo questi tipi di emissioni radiofoniche
ferenza dei due valori (3.000 Hz) che è udibile.
non sono ricevibili con i normali apparecchi ra-
dio, perché necessitano di un particolare sistema
di rivelazione per il quale interviene un circuito
in BFO (beat frequency oscillator), in grado di
effettuare un battimento tra due segnali di alta
frequenza.
La ricezione delle bande amatoriali comporta
quindi la ristrutturazione totale di un ricevitore
somma tra la portante e il segnale di bassa fre- radio, certamente più difficoltosa di una completa
quenza. e nuova realizzazione di stazione ricevente appo-
Facciamo un esempio pratico che interpreta il sitamente concepita.
diagramma di figura 1.
Quando si modula un'onda di frequenza pari a
14 MHz con un segnale di frequenza pari a 3.000 PREZZI ECONOMICI
Hz, si ottengono tre frequenze di diverso valore.
Esse sono : la frequenza a 14 MHz, pari a La recente introduzione sul mercato di transistor
14.100.000 Hz, quella di 14,003 MHz e quella MOS-FET a doppio gate, con prezzi accessibili
di 13,997 MHz.
al dilettante, permette di realizzare ricevitori ra-
L'intera informazione audio è contenuta anche dio del tipo a conversione diretta che, pur essen-
in una sola delle due frequenze laterali, cioè quel-
do estremamente più semplici dei normali rice-
le ottenute tramite la somma e la differenza.
vitori amatoriali a conversioni multiple, riesco-
no ugualmente a soddisfare le esigenze di molti
appassionati. E ciò grazie alla loro sensibilità, al
RISPARMIO DI POTENZA
costo decisamente basso e alla possibilità di co-
Nelle trasmissioni in modulazione di ampiezza struzione anche da parte di coloro che ancora
vengono trasmessi tutti e tre questi segnali, men- non sono dei veri radiotecnici.

262
ANT.

Fig. 2-Il ricevitore a con-


versione diretta è compo-
sto da 4 stadi: quello me-
scolatore, quello del VFO,
quello del filtro a 3.000
Hz e quello di amplifica-
zione di bassa frequenza.

CONVERSIONE E RIVELAZIONE stando la frequenza leggermente al di sotto o al


di sopra del valore caratteristico della frequenza
Il principio di funzionamento di un ricevitore di emissione in SSB.
a conversione diretta è facilmente interpretabile.
Perché esso è dotato soltanto di uno stadio d'en-
trata, che fa capo ad un miscelatore al quale LO SCHEMA A BLOCCHI
giunge un segnale di alta frequenza regolabile a
piacere. Riportiamo in figura 2 lo schema a blocchi tipico
Supponendo di ricevere un segnale in CW alla di un ricevitore a conversione diretta. In ésso si
frequenza di 14,100 MHz e di regolare il segnale possono distinguere quattro funzioni diverse. Quel-
dell'oscillatore variabile sui 14,103 MHz, si ot- la del mescolatore, quella del VFO, quella del
terranno nel miscelatore due frequenze di valore filtro a 3.000 Hz e infine quella dell'amplificatore
pari alla somma e alla differenza delle due onde. di bassa frequenza.
Facendo riferimento ai quattro blocchi di figura
Più precisamente, un segnale a 28,203 MHz
2, il funzionamento del ricevitore a conversione
(14,100 + 14,103), che non è udibile ed uno a
diretta può essere così riassunto.
3.000 Hz (14,103-14,100), che risulta invece
Il segnale captato dall'antenna viene inviato ad
perfettamente udibile e costituisce la nota di ri-
uno stadio mescolatore, al quale giunge anche la
conoscimento del segnale CW. E' ovvio che va-
frequenza generata da un oscillatore variabile
riando leggermente, in più o in meno, il valore
(VF@,), la cui funzione è quella di consentire il
della frequenza dell'oscillatore, sarà possibile va- battimento.
riare a piacere la tonalità della nota di batti-
mento. La frequenza differenza fra l'onda entrante e
quella del VFO, che rappresenta in definitiva il
In maniera del tutto analoga vengono rivelati segnale rivelato, viene successivamente inviata
anche i segnali in SSB. Bisogna comunque tener ad uno stadio di filtro a 3.000 Hz. Questo stadio
presente che esistono due modi di trasmettere in elimina sia i residui di alta frequenza, sia la mag-
SSB, a seconda di quale delle due bande laterali gior parte dei disturbi presenti al di fuori di tale
si utilizza. banda.
Per esempio si può trasmettere in USB (Upper Il segnale giunge poi ad un amplificatore di bas-
Side Band = banda laterale superiore) o in LSB sa frequenza, il cui compito è quello di rendere
(Lower Side Band = banda laterale inferiore); disponibile un segnale sufficientemente robusto
si potranno quindi ricevere le due bande spo- in grado di pilotare una cuffia o un altoparlante.

263
s

r
L.)
V) @
:::,

A -
(/1

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CL N
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2
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+

O>
Q'.

I'.::
u
l u
(')

u
o:;
u
l
z
Cl

264
----COMPONENTI-----
Condensatori C29 = 100.000 pF
C1 = 47 pF C30 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C2 = 50 pF (variabile ad aria)
C3 = 30 pF (compensatore di tipo a Resistenze
chiocciola necessario per la R1 = 100.000 ohm
messa in frequenza del cir- R2 = 270 ohm
cuito di antenna) R3 = 150 ohm
C4 = 75 pF (di tipo a mica) R4 = 1 megaohm
Cc5 = 470 pF R5 = 56.000 ohm
C6
C7
= 10.000 pF
10 F - 6 VI(elettrolitico)
R6 = 27 .000 ohm
C8
=
= 220.000 pF (di ottima qualità) R7 = 2.400 ohm
C9
R8 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
= 220.000 pF (di ottima qualità) R9 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C10 = 220.000 pF (di ottima qualità) R10 = 4.700 ohm
C11 = 5 F - 6 VI (elettrolitico) R11 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
Cc12 = 3-15 pF (compens. ceramico) R12 = 330 ohm
c13 = 30 pF (compens. di tipo a chioc- R13 = 47 ohm
ciola) R14 = 68 ohm
C14 6,8 pF (coefficiente negativo N750) R15 = 1 ohm
C15 = 75 pF (a mica) R16 = 10 ohm
C16 = 800 pF (a mica) Tutte le resistenze sono da 1/2 W.
C17 = 5 pF (a mica)
C18 = 27 pF (a mica) Varie
C19 = 4.700 pF TR1 = 40673 (MOS-FET a 2 gate protetto)
C20 50 uF - 12 VI (elettrolitico) TR2 = BC208
C21 = 220.000 pF TR3 =2N3823 (FET)
Cc22 = 100.000 pF IC TBA641 della SGS
C23 = 100 uF - 16 VI (elettrolitico) D1 = BA102 (diodo varicap)
C24 = 100F - 6 VI (elettrolitico) DZ = diodo zener (9 V - 1 W)
C25 = 2.700 pF T1 = trasf. simmetria compi.
C26 = 470 pF 21-22 = bobine toroidali da 88 mH (vedi testo)
Cc27
C28 =
= 220 F - 12 VI (elettrolitico)
500F - 12 VI (elettrolitico)
L1-L2 = bobine (vedi testo)
S1 = interrutt. incorpor. con R11

DIFFICOLTA' REALIZZATIVE fronte ad una possibile realtà che, d'altra parte,


può risultare molto più istruttiva della realizza-
Prima di introdurci nell'analisi del circuito del zione di un semplice progetto, sicuramente fun-
ricevitore a conversione diretta, dobbiamo ricor- zionante senza richiedere operazioni di taratura o
dare che la realizzazione di questo apparato, pur variazioni circuitali.
risultando più semplice di quella dei comuni ri-
cevitori radiantistici, richiede una certa prepara-
zione tecnica. ANALISI DEL CIRCUITO
Infatti, per ottenere il perfetto funzionamento del
ricevitore, è talvolta necessario aggiungere, in un Il progetto del ricevitore, riportato in figura 3, è
secondo tempo, qualche condensatore, un piccolo composto da elementi modernissimi, un MOS-
schermo, oppure cambiare il valore di una o più FET a doppio gate, un transistor FET, un tran-
resistenze, eseguendo tutta una serie di operazio- sistor bipolare ed un circuito integrato.
ni dettate principalmente dall'esperienza. Il segnale di alta frequenza, captato dall'antenna,
Con queste affermazioni non vogliamo scoraggia- viene inviato al circuito d'ingresso, rappresentato
re i meno esperti, ma desideriamo metterli di dalla bobina L1 e dai condensatori C2-C3-C4.

265
BOCCH. ANT,

ac2

C21

BLU GIALLO
MARRONE
MASSA RII

e
AL JACK
MASSA u) Lu USCITA
0
O -
r 4

a S1

Fig. 4 - Il cablaggio del ricevitore a conversione diretta deve essere effettuato sul circuito
stampato. Gli elementi disegnati soltanto simbolicamente trovano preciso riferimento nello
schema di figura 8. Le impedenze Z1-Z2 sono rappresentate da avvolgimenti su nucleo toroi-
dale; il loro valore è di 88 mH.

Questo circuito seleziona la frequenza che si vuol mento in grado di rivelare il segnale radio.
ricevere. Si noti che, durante il processo di mescolazione,
La banda passante del circuito d'ingresso è di si producono due diverse frequenze: quella de-
100 KHz circa; si tratta quindi di un valore tale terminata dalla somma e quella risultante dalla
da non imporre alcun ritocco al condensatore va- differenza delle due frequenze in gioco. Tutta-
riabile d'antenna C2 ad ogni nuova sintonizzazio- via, mentre la prima viene bloccata a massa
ne. Il ritocco verrà effettuato soltanto quando ci dal condensatore C5, trattandosi di alta frequen-
si sposta di ± 50 KHz. za, la seconda, che rappresenta il segnale utile,
Il segnale selezionato dal circuito d'ingresso ri- giunge, attraverso il trasformatore di accoppia-
sulta applicato al primo gate (G1) del MOS-FET mento Tl, al circuito di filtro composto dai cir-
siglato con TRl. In questo caso il transistor fun- cuiti Z !-C8 e Z2-C10, nonché dal condensatore
ge da mescolatore. C9.
Al secondo gate (G2) di TRI giunge il segnale Questo filtro, realizzato con impedenze da 88
di alta frequenza generato dal VFO, che avremo mH su nucleo toroidale, determina la selettività
occasione di analizzare più avanti. del ricevitore (queste speciali impedenze sono
Il segnale proveniente dal VFO genera un batti- soprattutto note a quei radioamatori che si in-

266
teressano di RTTY = telescriventi).
Mediante il ponticello, siglato con PONT. nello
schema elettrico di figura 3, è possibile escludere
o includere il circuito Z2-C10 in modo da con-
trollare a piacere la selettività.
Il segnale giunge successivamente alla base del
transistor TR2, che ha il compito di preamplifi-
carlo prima di inviarlo al circuito integrato am-
plificatore finale IC. A proposito di tale integrato
ricordiamo che si tratta di un circuito collauda-
tissimo, per cui nulla vieta la sua sostituzione con
altro tipo diverso di amplificatore, sfruttando ad
esempio uno dei tanti progetti già apparsi sulla
nostra rivista.

POSSIBILI MODIFICHE

Prima di iniziare l'analisi dell'ultima parte del


circuito, cioè quella del VFO, vogliamo ricorda-
re che il circuito del ricevitore a conversione di-
retta si presta a due possibili modifiche. La prima
di queste riguarda il circuito di filtro, che potrà
anche essere eliminato qualora ci si accontenti
di una selettività di 8-10 KH. II trasformatore
di accoppiamento Tl è infatti in grado di realiz-
zare da solo tale selettività, così come interpretato
nello schema di figura 6. Comunque, riuscendo a
reperire gli avvolgimenti su nucleo toroidale da
88 mH, l'inserimento di tale stadio è da ritenersi
conveniente.
La seconda variante riguarda il circuito d'uscita
nel caso in cui si voglia effettuare l'ascolto in cuf-
fia anziché in altoparlante. Questa eventuale mo-
difica è stata da noi presentata in figura 7.

CIRCUITO DEL VFO

Il circuito del VFO costituisce la parte più cri-


tica di tutto il ricevitore.
Ad una prima occhiata, lo stadio, pilotato dal
transistor TR3, può sembrare un normale stadio
oscillatore. Eppure esistono degli elementi di or-
dine pratico che rendono tale circuito un po' più
critico dei soliti oscillatori.
Nei ricevitori a conversione unica, poiché la ri-
velazione del segnale viene ottenuta dal batti-
mento della frequenza entrante con quella gene-
rata dal VFO, per ottenere una riproduzione buo-
na occorre fare in modo che l'oscillatore riman-
Fig. 5 - Disegno al vero del circuito stampato neces- ga perfettamente stabile, senza accusare derive
sario per la composizione del progetto del ricevitore a di frequenza per effetti termici molto sensibili.
conversione diretta.
Ma per ottenere la necessaria stabilità è assolu-
tamente indispensabile realizzare un montaggio
compatto e rigido; in particolare si dovrà far be-

267
ne attenzione che la bobina L2 non possa subire
alcuna deformazione per qualsiasi motivo.
E' necessario poi fare in modo di compensare le
eventuali variazioni capacitive dei condensatori
servendosi di componenti con opportuno coeffi-
ciente di temperatura (i condensatori variano nor-
R4 TR2 malmente il valore capacitivo col variare della
temperatura).
In pratica, poiché il compensatore ceramico ha
un coefficiente positivo, occorre fare in modo di
bilanciare tale variazione di capacità con un
condensatore fisso C14 di tipo N750, dotato di un
coefficiente di temperatura negativo.
Per migliorare ulteriormente la stabilità dell'o-
scillatore si è provveduto a stabilizzare l'alimen-
tazione per mezzo del diodo zener DZ e a disac-
coppiare ulteriormente il transistor TR3 per mez-
zo della resistenza R7 e del condensatore C19.
Per ultimo facciamo notare che la sintonia viene
realizzata per mezzo di un diodo varicap, che
funge da condensatore variabile controllato in
tensione dal potenziometro R9 e dal potenziome-
Fig. 6 - Il circuito del ricevitore a conversione diretta tro R8, in corrispondenza dei controlli « grosso »
si presta a qualche possibile modifica. La prima di que- e « fine » di sintonia.
ste riguarda il circuito di filtro, che potrà anche esse-
re eliminato qualora ci si accontenti di una selettività
di 8-10 KHz. Il trasformatore di accoppiamento T1, in-
fatti, è in grado di realizzare da solo tale selettività. COSTRUZIONE DEL RICEVITORE

Per agevolare il lavoro costruttivo del lettore,


abbiamo ritenuto opportuno presentare, in scala
1/1, il disegno del circuito stampato (figura 5).
Il montaggio dei vari componenti su di esso e i
C28 diversi collegamenti con gli elementi esterni risul-
'] tano chiaramente illustrati nel piano di cablaggio
di figura 4.
Non intendiamo dilungarci con ulteriori descri-
zioni sul montaggio del ricevitore, perché queste
potrebbero risultare tediose per coloro che sono
sufficientemente ferrati, teoricamente e pratica-
CUFFIA mente, in questa materia. Riteniamo invece più
importante porre l'accento sulle modalità di ta-
ratura e sugli eventuali possibili inconvenienti
che potrebbero verificarsi a realizzazione ulti-
R16 mata.
Tuttavia, prima di iniziare il nuovo argomento,
vogliamo ancora esporre, qui di seguito, i dati
costruttivi delle bobine Ll-L2, che sono perfetta-
mente identiche. Entrambe dunque si realizzano
servendosi di supporti di materiale isolante del
diametro esterno di 11 mm. Il filo da utilizzarsi
Fig. 7 - Nel caso in cui si vogliano ottenere emissioni
sonore in cuffia, anziché In altoparlante, sarà neces- dovrà essere di rame smaltato del diametro di
sario apportare questa modifica al circuito d'uscita del 0,8 mm. Le spire dovranno risultare compatte e
ricevitore. in numero di 12 per ciascuna bobina. La presa
intermedia viene ritarata alla quarta spira a par-
tire dal lato massa. Entrambe le bobine sono
sprovviste di nucleo.

268
AL +13,5V
DELLA PILA

SINT. ANT.

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BFO
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2

TARATURA DEL RICEVITORE

Fig. 8 - Elementi del ricevitore a conversione diretta


La taratura del ricevitore a conversione diretta
montati direttamente sul pannello frontale. Le indica- può essere effettuata in diversi modi, a seconda
zioni del colore dei vari conduttori trovano preciso degli strumenti a disposizione.
riscontro con quelle riportate nello schema pratico di In pratica i principali sistemi di taratura possono
figura 4. considerarsi due; entrambi richiedono l'uso di
strumenti: il primo quello di un generatore di
alta frequenza, il secondo quello di un ricevitore
radio in grado di ricevere la banda dei 14 MHz.
,, Il
l Il
11 I I
I I
I I TARATURA CON GENERATORE AF
I I
I I
I I
I I
I I ,I I , __ Per la taratura del ricevitore tramite un genera-
A
- tore di alta frequenza, occorrerà innanzitutto re-
golare il condensatore C2 e il compensatore C3
VF0-3000 HZ VFO +3000 HZ
STAZIONE in modo che, con un segnale di alta frequenza di
ASCOLTATA 14 MHz, applicato all'antenna, si possa ascoltare
nell'altoparlante il soffio caratteristico dell'alta
frequenza. Successivamente, mantenendo il gene-
Fig. 9 - Regolando il VFO è possibile effettuare un bat-
timento al di sopra e al di sotto del segnale ricevuto. ratore AF inserito, si regolano i compensatori C12-
La differenza tra i due segnali rimane sempre la stessa C13 in modo da ottenere, in cuffia o in altopar-
(3.000 Hz). In virtù della caratteristica di emissione, lante, un segnale di battimento.
tuttavia, sarà possibile ricevere il segnale solo nella
esatta posizione; uno dei due battimenti offrirà un se- A questo punto si potrà segnare sulla scala di
gnale non intelleggibile, mentre l'altro risulterà per- sintonia il valore di frequenza indicato dal gene-
fettamente intelleggibile. In pratica, basta spostare di ratore. Ritoccando la posizione del condensatore
poco la sintonia tramite i potenziometri R8-R9. variabile C2 e variando la sintonia tramite R8 ed
R9, si potrà, per mezzo di successive prove, tarare
l'intera scala.

269
Fig. 10 - Questa foto illustra il prototipo del ricevitore a conversione diretta montato nei no-
stri laboratori. In particolare si notano le due impedenze avvolte su nuclei toroidali, le due
bobine L1-12 e il condensatore variabile ad aria C2.

TARATURA CON RICEVITORE Ricordiamo ancora che durante la taratura del


VFO si dovranno fare alcune prove per stabilire
Chi dispone di un ricevitore adatto per l'ascolto una perfetta compensazione di temperatura, re-
delle emissioni amatoriali in CW e in SSB dovrà golando in maniera diversa i compensatori C12
comportarsi in maniera opposta, facendo funzio- e C13.
nare il ricevitore costruito dal generatore ed a-
scoltando il segnale emesso da questo nel ricevi-
tore amatoriale campione. ULTERIORI CONSIGLI
In pratica si dovrà dapprima sintonizzare il ri-
cevitore campione su una emittente a 14 MHz Poiché il ricevitore è caratterizzato da una note-
e successivamente regolare la frequenza dello sta- vole sensibilità, che si aggira intorno a pochi mi-
dio VFO del ricevitore autocostruito in modo crovolt, converrà porre molta attenzione alle ope-
che il segnale da questo generato si sovrapponga razioni di schermatura elettrostatica delle varie
al segnale ricevuto nel ricevitore campione, re- sezioni. Anche le alimentazioni dovranno essere
golando successivamente il circuito d'entrata in eseguite a regola d'arte, provvedendo al loro di-
modo da ricevere anche con il ricevitore auto- saccoppiamento tramite condensatori ceramici di
costruito l'emittente sintonizzata nel ricevitore ottima qualità. Si potranno ad esempio collegare
campione. · in parallelo fra loro due o più condensatori, di
Tutte queste operazioni, pur risultando sempli- diverso valore capacitivo, in modo da evitare
ci, debbono essere effettuate accuratamente e gli effetti reattivi alle alte frequenze.
pazientemente, perché proprio dalla precisione Nel caso in cui il circuito oscillasse, raccomandia-
della messa a punto del ricevitore dipendono le mo di inserire degli schermi in lamierino tra le va-
sue migliori caratteristiche e le future soddisfazio- rie sezioni e, in particolar modo, tra le due bobine
ni dell'ascoltatore. Ll-L2 che, per maggiore cautela, potranno esse-

270
re montate in posizione perpendicolare fra loro. Nel caso in cui si dovessero verificare degli inne-
Anche l'alimentazione rappresenta un fattore mol- schi, si dovranno inserire dei condensatori di fil-
to importante ai fini della stabilità. Per esempio, tro ceramici in parallelo con i condensatori elet-
le pile non perfettamente cariche, o di qualità trolitici, in particolare coi condensatori C7-C20-
scadente, potranno causare alcuni inconvenienti. C30. Fra la resistenza RIO e la resistenza R3 si
Ecco perché vogliamo consigliare, se ciò è pos- potrà collegare un condensatore elettrolitico con
sibile, l'uso di alimentatori stabilizzati e ben fil- un condensatore ceramico in parallelo. Si po-
trati, allo scopo di evitare ronzii indesiderabili. trebbe inoltre inserire, in serie con il terminale
Nel caso in cui, pur avendo adottato tutti gli ac- 14 dell'integrato, una resistenza da 47 ohm e un
corgimenti fin qui elencati, si dovessero verificare condensatore da 220 µF (elettrolitico) collegato
delle oscillazioni di bassa frequenza, allora con- in parallelo con il condensatore da 50.000 pF di
verrà aumentare il valore delle resistenze di disac- tipo ceramico.
coppiamento R12-R10-R7-R3, provvedendo e- E' ovvio che tutte queste varianti dovranno es-
ventualmente all'alimentazione di ciascun circui- sere apportate al circuito nel caso in cui il fun-
to per mezzo di un sistema di alimentazione di- zionamento di questo fosse ritenuto insufficiente o
saccoppiata separatamente, cioè con un gruppo precario e, soprattutto, nel caso in cui si verifi-
RC facente capo direttamente alla pila di ali- cassero inneschi ed oscillazioni, tenendo presente
mentazione, e non in collegamento di tipo in se- sempre che la resa dell'apparato rimane stretta-
rie come si usa normalmente e come vien fatto in mente legata alla qualità e al tipo dell'installazio-
questo ricevitore. ne dell'antenna utilizzata.

MODULO EP 0139
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CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

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3) lampeggiatore di emergenza a due


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certa potenza
La realizzazione di questo modulo elettronico ga-
rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilità nel. .. magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
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TICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI n. 52 (nel prezzo sono comprese anche
le spese di spedizione).

271
Quando il CB lavora, deve rispettare in ogni
momento dei precisi doveri imposti dalla legisla-
zione attuale e conservare la propria attività su
un binario di correttezza che, in pratica, si tra-
duce nel rispetto del prossimo, cioè nel non di-
sturbare gli utenti radio-TV. Tutto ciò presup-
pone, oltre che un comportamento educato du-
rante la trasmissione, anche una perfetta messa
a punto della stazione ricetrasmittente, in modo
che da questa non escano segnali spuri in grado
di interferire con altre onde elettromagnetiche.
In particolare, il CB deve fare in modo che dal
suo trasmettitore esca un segnale pulito, cioè che
la portante risulti un'onda perfettamente sinusoi-
dale, dato che ogni forma di distorsione di tale
onda significa presenza certa di un contenuto di

LE
armoniche la cui frequenza, come è noto, assume
valore multiplo di quello della frequenza della
portante, cioè dell'onda fondamentale.
I principali guai che derivano dalla distorsione
della portante sono le interferenze televisive, che
risultano tanto più accentuate quanto più le an-
tenne riceventi TV risultano installate in pros-

PAGINE simità dell'antenna trasmittente CB.


Ecco perché, quando si esegue un lavoro di in-
stallazione di antenna trasmittente CB, occorre
fare in modo di conservare la massima distanza
possibile dalle antenne riceventi TV, preoccupan-
dosi soprattutto che l'angolo di irraggiamento

DEL CB
non comprenda le antenne TV; l'angolo di irrag-
giamento rimane delimitato, nelle antenne ground-
plane, dagli elementi radiali.
In ogni caso l'antenna trasmittente CB deve esse-
re sistemata molto più in alto di tutte le altre
antenne, anche perché, così facendo, si ottengono
notevoli benefici durante il processo di ricetra-
sm1ss1one.

SECONDA E TERZA ARMONICA

Le frequenze maggiormente responsabili delle in-


terferenze TV sono le frequenze armoniche della
fondamentale CB.
Le armoniche della fondamentale sono onde
elettromagnetiche della stessa natura, che as-
sumono valori di frequenze diverse, cioè multi-
pla, tripla, quadrupla, ecc.; l'ampiezza delle ar-
moniche invece risulta fortunatamente inferiore
dell'ampiezza della portante (i due termini por-
tante e fondamentale in questo discorso coinci-
dono).
Traduciamo ora in qualche esempio la breve e
semplice teoria ora espressa.
Se un trasmettitore lavora, ad esempio, sul preci-
so valore di frequenza di 27 MHz, esso genera
un'onda armonica di valore doppio, una di valore

272
Le emissioni di segnali esenti da frequenze spurie costituisco-
no un dovere giuridico e morale di ogni CB. Ecco perché occor-
re ogni tanto effettuare un preciso controllo della taratura degli
apparati ed eventualmente un ridimensionamento, o la sostitu-
zione totale, del filtro a «p greca » con altro più efficiente.

triplo, una di valore quadruplo, ecc. E queste


armoniche, tenendo conto dell'esempio citato,
assumono i valori di frequenza di 54 MHz (valo-
re doppio), 81 MHz (valore triplo), 108 MHz
(valore quadruplo), ecc. E questi valori si esten-
dono sino alle frequenze elevatissime.
Fortunatamente, lo abbiamo già detto, l'ampiezza
delle armoniche decresce rapidamente con l'au-
mentare della frequenza e, in pratica, le armo-
niche che maggiormente interessano il TVI sono
esattamente la seconda e la terza. Ciò nonostante
e assai spesso, anche le armoniche con valori di
frequenza superiori sono in grado di disturbare
le ricezioni di un programma TV, soprattutto
quando la ricezione avviene in zone in cui i se-
Fig. 1- Esempio di disturbo, durante la ricezione TV,1 gnali TV sono piuttosto deboli. E' questo il caso
di breve entità. Si tratta principalmente di un'interfe-
renza che non trova precisa corrispondenza con le
tipico, ad esempio, della ricezione dei segnali
portanti audio e video del televisore . della TV della Svizzera italiana, in alcune zone
dell'Italia settentrionale, che risultano disturbati
dalla ottava armonica dei canali bassi CB.

n CONTROLLO DELLE ARMONICHE


/0ds;
Per controllare l'emissione di frequenze armoni-
che da parte del trasmettitore CB, basta avvici-
nare l'antenna ricevente di un televisore a quella
del trasmettitore CB e ricercare, variando i ca-
nali CB e quelli TV, la presenza, in qualche pun-
to, di eventuali fenomeni di interferenza facil-
mente identificabili sullo schermo televisivo.
Si tenga presente che le interferenze TV possono
assumere forme e aspetti diversi. Per esempio una
piccola interferenza determina fenomeni di distur-
bo poco marcati. In ogni caso le varie illustrazioni
riportate in queste pagine interpretano abbastan-
Fig. 2 - Disturbo di notevole entità provocato da forte za chiaramente tali fenomeni.
interferenza sulla portante video del televisore. Le bar-
re orizzontali si spostano in sincronismo con la mo- Qualora il CB dovesse riscontrare inequivocabili
dulazione audio del segnale che genera l'interferenza. fenomeni di TVI, egli potrà intervenire prima

273
Fig. 3 - Esempi di disturbi assai frequenti nelle ricezioni TV. Da sinistra a destra: disturbo causato dall'interfe-
renza audio verso la parte bassa del canale TV. Disturbo provocato da interferenze verso la parte alta del
canale TV. Esempio di disturbo già analizzato in figura 2. Interferenza multipla dovuta alla sovrapposizione
degli effetti illustrati nella seconda e nell'ultima figura.

di tutto sui processi di taratura del filtro a «p motivo esso genera delle distorsioni del segnale
greca» del trasmettitore e, in un secondo tempo, di alta frequenza che, in pratica, si traducono in
in alcune variazioni pratiche del filtro stesso, armoniche spurie.
oppure nell'inserimento di un nuovo e più effi- Il filtro a «p greca», presente in ogni trasmetti-
cace filtro soppressore di armoniche fra trasmetti- tore CB di una certa classe, serve a sopprimere il
tore ed antenna. più possibile tali armoniche. E questo filtro altro
non è se non un circuito passa-basso, la cui fre-
quenza di taglio si aggira normalmente attorno
ESEMPIO DI FILTRO A « P GRECA » ai 43 MHz.
Il filtro passa-basso dunque è realizzato in con-
Lo stadio d'uscita del trasmettitore CB non lavo- dizioni tali da lasciare praticamente inalterato
ra in una zona perfettamente lineare. Per tale il segnale originale con frequenza a 27 MHz (la

IMP AF Fig. 4 - L'inserimento di un


filtro aggiuntivo (L1-C1) nel
BOCCH. filtro originale a •p greca »
ANT. è assolutamente indispensabi-

~.
le quando si verificano inter-
TR ferenze televisive. Gli elemen-
FINALE ti L1-C1 possono essere inse-
riti nello stesso contenitore
del trasmettitore CB, purché

u~~ essi risultino schermati dalla


rimanente parte del circuito,
in modo da evitare fenomeni
di inneschi ed autooscillazio-
P GRECO ni. Il compensatore Cl ha il
FINALE valore di 50 pf. L'induttanza
L1 si ottiene avvolgendo 5
spire di filo di rame argenta-
to, del diametro di 1 mm.;
il diametro interno dell'avvol-
gimento è di 13 mm.; le 5 spi-
re risulteranno spaziate su una
estensione di 25 mm.

274
perdita si aggira intorno a 0,5 dB, rappresentan-
do quindi un valore assolutamente trascurabile).
Tuttavia, se il segnale originale rimane pratica-
mente inalterato, la seconda armonica, quella a 30 I
54 MHz, risulta notevolmente attenuata, più pre- 7 I
cisamente di 25 dB. Tale segnale risulta quindi o2
pari a 3/1000 rispetto al valore dell'armonica en- z+
trante nel filtro passa-basso. 2 18
Rimane ovvio che l'efficacia del filtro a «p gre- %1s
ca» risulta subordinata ad una sua perfetta ta- $12
ratura, che dovrà essere eseguita in modo da ot- z
L! 9
tenere la massima emissione di potenza ed un I-
I- 6
<d
ROS praticamente pari all'unità (assenza di on-
3
de stazionarie).
o
I
20 25 30 35 40, 45 50 55
I FREQUENZA
FILTRO LC fe
Fig. 5 - Curva di responso del filtro passa-basso.
Nel caso in cui il livello di una delle frequenze ar-
moniche, all'ingresso del filtro a «p greca», sia
tale da «superare » il filtro stesso, e quindi di
provocare interferenze televisive, è assolutamente
indispensabile ricorrere all'inserimento di un fil-
tro aggiuntivo, così come indicato in figura 4, che
potrà essere rappresentato da un semplice circuito consigliamo di realizzare e inserire, esternamente,
LC di tipo serie, in grado di disperdere a massa cioè fra il trasmettitore e l'antenna, un buon filtro
la frequenza per la quale esso viene accordato. passa-basso.
Questo filtro potrà essere inserito nello stesso In commercio, presso i rivenditori specializzati,
contenitore del trasmettitore CB. E' ovvio che si possono trovare già pronti questi tipi di dispo-
esso dovrà essere perfettamente schermato dalla sitivi, ma data la semplicità realizzativa, e l'esi-
rimanente parte del circuito, in modo da evitare guo costo dei componenti, possiamo consigliare
fenomeni di inneschi ed autooscillazioni. ai lettori di intraprenderne la costruzione con la
Il condensatore Cl è un compensatore da 50 pF. certezza di raggiungere il successo senza eccessi-
L'induttanza si ottiene avvolgendo 5 spire di filo ve perdite di tempo. Si tenga presente che il di-
di rame smaltato del diametro di 1 mm.; il dia- spositivo consta di un contenitore schermante, 4
metro interno dell'avvolgimento è di 13 mm.; condensatori e 5 avvolgimenti in filo di rame
ravvolgimento deve estendersi su una lunghezza smaltato. Completano la realizzazione due boc-
di 25 mm. Con questi valori è possibile sintoniz- chettoni di entrata e d'uscita e due piastrine .
zare il filtro sulla seconda e terza armonica che, schermanti. Da quanto ora detto, dunque, si in-
come abbiamo detto, rappresentano le armoniche tuisce che l'autocostruzione del filtro passa-bas-
in grado di provocare i maggiori danni . so risulta oltre modo conveniente. Passiamo quin-
Coloro che volessero accordare il circuito· su di- di senz'altro alla presentazione e all'analisi del
versi valori di armoniche, in modo da sopprimere progetto.
eventuali interferenze su tali frequenze, dovran-
no diminuire il numero di spire dell'avvolgimen-
to LI e, contemporaneamente, il valore capaciti- ANALISI DEL FILTRO
o del compensatore CA.
Il progetto del filtro passa-basso è rappresentato
in figura 6. Esso comprende due circuiti accor-
UN FILTRO COMPLETO dati, quello composto da Ll-Cl e quello compo-
sto da L5-C4; entrambi questi circuiti accordati
A tutti quei CB che sono in possesso di stazioni risultano regolati sulla seconda armonica.
ricetrasmittenti di tipo economico, autocostruite, Completano il progetto i filtri passa-basso com-
oppure ricetrasmettitori nei quali l'efficacia del posti da L2-L3-L4 e da C2-C3.
filtro a «p greca» non è tale da consentire una L'efficacia del filtro di figura 6 è indiscutibile,
sufficiente soppressione delle frequenze armoniche, perché risulta già superiore a quella del sistema

275
L3

ENTR USCITA
TX) A NT.)

c2 C3

Fig. 6 • Progetto di filtro a «p greca » di grande efficacia, il cui C1 = 50 pF


inserimento avviene fra il bocchettone di entrata del trasmettitore C2 = 170 pF
e la discesa d'antenna. Il circuito è composto da 5 bobine e 4 con-
C3 = 170 pF
densatori che, a loro volta, compongono 2 circuiti accordati e il
filtro passa-basso. Un ulteriore miglioramento di questo circuito
C4 = 50 pF
potrebbe essere ottenuto sostituendo i condensatori con compen- L1-L2-L3-L4-L5 = vedi testo
satori.

di filtri interni alla maggior parte dei trasmetti- Gli elementi che variano tra una bobina e l'altra
tori CB, anche di quelli di classe elevata. sono il numero di spire e l'estensione in lunghezza
Volendo migliorare ulteriormente il progetto di della bobina stessa.
figura 6, anziché impiegare i comuni condensa- Le due bobine L1-L5 sono perfettamente iden-
tori ceramici o a mica argentata fissi, si potranno tiche e sono composte da cinque spire su una e-
utilizzare compensatori variabili, in grado di of- stensione longitudinale di 15 mm.
frire la possibilità della eventuale regolazione di Anche le bobine L2-LA risultano perfettamente
uno dei circuiti accordati sulla seconda armonica identiche e sono composte da 8 spire per una
e dell'altro sulla terza armonica, in modo da sop- lunghezza complessiva di 25 mm.
primere entrambe le armoniche più forti e di a- Per la bobina L3 si avvolgeranno invece 9 spire
dattare, con precisione, il dispositivo all'impeden- su una lunghezza di 25 mm.
za del trasmettitore, da una parte, e a quella del- Le varie lunghezze su cui si estendono le 5 bobi-
l'antenna, dall'altra. Quest'ultima possibilità di a- ne fanno intuire che si tratta di bobine con spire
dattamento di impedenze risulterà soprattutto u- spaziate, così come è facile notare osservando lo
tile nel caso in cui il trasmettitore CB sia sprov- schema pratico di figura 7.
visto di filtro a «p greca».

REALIZZAZIONE DEL FILTRO


COSTRUZIONE DELLE BOBINE
La costruzione del filtro passa-basso, pur risul-
Prima di iniziare la costruzione del filtro passa- tando semplice e accessibile a tutti, comporta una
basso seguendo il piano di cablaggio di figura 7, certa attenzione da parte del costruttore durante
occorre realizzare i cinque avvolgimenti che com- la fase costruttiva meccanica.
pongono il circuito. Il contenitore, ad esempio, dovrà essere realiz-
Tutte le cinque bobine vengono realizzate con uno zato con lamiera di ferro e diviso in tre scompar-
stesso tipo di filo di rame, del diametro di 1,5 timenti per mezzo di due lamierini di ferro o di
mm., preferibilmente di tipo argentato. ottone, in modo da realizzare tre settori separa-
Il diametro interno di tutte le cinque bobine do- ti e schermati, così come chiaramente evidenziato
vrà risultare di 13 mm. (si tratta di avvolgimenti nel piano di cablaggio di figura 7.
del tipo « in aria», cioè sprovvisti di nucleo di so- Internamente ai tre settori verranno allogate le
stegno). cinque bobine. I vari punti contrassegnati con la

276
ENTR. use.
TX) (NT.)

Fig. 7 - Piano costruttivo del progetto del filtro passa-basso. I punti contrassegnati con le
lettere S indicano le varie saldature a stagno necessarie per la composizione meccanica del
contenitore. Il sistema di assemblaggio per mezzo di viti, dadi, e capicorda è assolutamente
proibito se si vuol riscuotere il pieno successo dalla realizzazione del filtro.

lettera S si riferiscono ai diversi punti di salda- tivo verranno realizzate con connettori di alta fre-
tura a stagno; infatti sono da evitare nel modo più quenza.
assoluto i fissaggi delle varie parti per mezzo di vi- Il bocchettone d'entrata, necessario per il colle-
ti e capicorda. gamento con il trasmettitore, potrà essere rappre-
I passaggi tra i vari scompartimenti verranno ef- sentato da un connettore-femmina, in modo da
fettuati con passanti isolati facilmente acquistabili poter avvitare direttamente il filtro sul bocchetto-
in commercio. Questi elementi potranno anche ne del trasmettitore, senza dover ricorrere all'uso
essere costruiti direttamente dal lettore con qual- dei cavi.
siasi tipo di materiale isolante (plastica, gomma, L'antenna verrà collegata all'uscita del filtro pas-
bachelite, mica, legno, ecc.). sa-basso come se questa fosse la stessa uscita del
Le connessioni di entrata e di uscita del disposi- trasmettitore.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


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277
FILTRO ANTIRONZIO

- 4-Q4y-
»
• •·V i •

.....
-
A BANDA REGOLABILE
Capita spesso di avvertire la necessità di ampli- della schermatura, è possibile costruire un dispo-
ficare segnali di bassa frequenza anche deboli ai sitivo in grado di eliminare completamente, o al-
quali risulta sovrapposto un notevole ronzio, cau- meno in grado di ridurre a valori trascurabili, il
sato dalla captazione induttiva o capacitiva della ronzio a 50 Hz o a 100 Hz. E questo dispositivo
frequenza di rete. è ovviamente un filtro che permette di realizza-
Un esempio abbastanza tipico di tale fenomeno re delle condutture di segnali e di tensioni di rete
è quello degli impianti interfonici e, in partico- anche vicini tra loro, senza incorrere nell'incon-
lare, quello degli interfoni ad onde convogliate, veniente dell'interferenza dei campi elettroma-
dove i conduttori di rete vengono sfruttati per gnetici.
convogliare i segnali audio. Questo tipo di filtro risulta estremamente utile
In ogni caso l'accoppiamento stretto fra condut- nelle catene amplificatrici audio, soprattutto quan-
tori di rete e conduttori di segnali di bassa fre- do si vuole accoppiare ad un amplificatore di
quenza provoca quasi sempre il fenomeno del buona qualità un altro apparato non del tutto e-
ronzio, rendendo sgradevole la ricezione. sente da ronzio, per esempio a causa di una ali-
I nostri lettori sanno che per combattere il ron- mentazione non perfettamente filtrata.
zio, cioè per fare in modo che i campi elettroma- E' ovvio comunque che, volendo rispettare le
gnetici generati dai fili conduttori attraversati da caratteristiche di fedeltà di un complesso ripro-
corrente a 50 Hz non investano i conduttori di duttore audio, occorrerà fare in modo che il fil-
segnali audio, basta ricorrere ai più svariati si- tro antironzio elimini esclusivamente la frequen-
stemi di schermatura (calze metalliche, collega- za di rete di 50 Hz o 100 Hz o, nella peggiore del-
menti a massa, contenitori metallici, ecc.). le ipotesi, una banda molto ristretta di frequenze
Tuttavia, senza ricorrere ai metodi tradizionali attorno a questi valori, tenuto conto che la fre-

278
L'UTILITA' DI QUESTO APPARATO E' RISENTITA IN TUTTI
QUEI CASI IN CUI SI VUOLE ELIMINARE IL RONZIO PRO-
DOTTO DAI CAMPI ELETTROMAGNETICI DELLA CORRENTE
ALTERNATA, CHE ATTRAVERSA I FILI CONDUTTORI, SENZA
DOVER RICORRERE Al SISTEMI TRADIZIONALI DELLA
SCHERMATURA MEDIANTE CALZE METALLICHE O CONTE-
NITORI METALLICI COLLEGATI A MASSA.

quenza di rete può oscillare, in più o in meno, Con i valori citati nell'elenco componenti, la fre-
rispetto al valore nominale anche con tolleranze quenza di reiezione risulta di 50 Hz.
assai ristrette. Per molte applicazioni pratiche potrà comunque
risultare utile l'eliminazione della frequenza di
100 Hz proveniente dal ronzio di alimentazione
SCELTA DEL FILTRO prodotto dai circuiti raddrizzatori a doppia se-
mionda ed utilizzati nella maggior parte delle ap-
Per ottenere le funzioni desiderate, ci siamo valsi parecchiature di bassa frequenza.
di un circuito selettivo a doppia T, seguito da un Per raggiungere tale condizione si dovranno va-
amplificatore separatore, dal quale può venire i- riare i valori dei condensatori C2-C3-C4, oppure
noltre prelevato un segnale di reazione per l'al- quelli delle resistenze Rl-R2-R3. Ma si possono
largamento della banda passante. ovviamente ricalcolare ex novo i valori dei com-
I progetto del filtro antironzio attenuatore di ban- ponenti, scegliendo ad esempio per C2-C3-C4 va-
da è riportato in figura 1. lori facilmente reperibili in commercio e stabilire,
Il circuito è composto dal condensatore di disac- conseguentemente, i valori di resistenza che con-
coppiamento Cl (disaccoppiamento in alternata), ducono ad una perfetta centratura del filtro sulla
per il quale è stato scelto il valore di 220.000 pF, frequenza di 100 Hz.
che è in grado di garantire la risposta del filtro
sino all'estremità più bassa della gamma, cioè sino
a pochi hertz. Segue il filtro a doppia T compo- UNO STADIO SEPARATORE
sto dai condensatori C2-C3-C4 e dalle resistenze
R1-R2-R3. Il filtro a doppia T di figura 1 è stato sin qui con-
Come abbiamo già detto, il dispositivo di figura siderato come un filtro ideale, al quale non viene
1 è in grado di attenuare per più di 50 dB, cioè collegato alcun carico esterno.
più di 300 volte, un segnale la cui frequenza è pa- Infatti, se ad esso venisse collegato direttamente
ri a quella caratteristica di reiezione del filtro. un carico, come ad esempio quello costituito dal-
Questa frequenza può essere calcolata con la no- la resistenza d'ingresso di un comune amplificato-
ta formula: re di bassa frequenza, verrebbero modificati i va-
lori dei componenti dello stesso filtro, con la con-
f = seguente provocazione di un fenomeno di dissin-
2r RC tonia ed allargamento della banda assolutamente
indesiderabili.
in cui f risulta calcolato in hertz, R in ohm e C
Per ovviare a tale possibile inconveniente, è stato
in farad.
inserito, tra il filtro e l'uscita, uno stadio separato-
Perché tale formula sia valida e affinché il filtro
re il cui guadagno è esattamente di 1. Questo
presenti caratteristiche di selettività più marcate,
stadio è provvisto di una impedenza d'ingresso
i componenti debbono essere dimensionati in mo-
elevatissima, tale da non sovraccaricare il filtro.
do che risulti
Esso è anche dotato di una impedenza d'uscita
RI = R3 R R2 R: 2 sufficientemente bassa da poter pilotare senza
C2 = CA c C3 2C fatica qualsiasi apparato di bassa frequenza.

279
Ra
9V

R2
e
USCITA
-
l -+ 4

11,1- c2 C4
e
9V
e
Il
=

s2
i
11
<I

Fig. 1 - Progetto del filtro antironzio. L'alimentazione è di tipo duale, ottenuta mediante due
pile distinte da 9 Vcc ciascuna. Questo sistema di alimentazione impone anche l'uso di un in-
terruttore di chiusura e di apertura del circuito di tipo doppio.

COMPONENTI
Condensatori R2 = 33.900 ohm
Cl = 220.000 pF R3 = 67 .800 ohm
C2 = 47.000 pF R4 = 500 ohm (potenz. a variaz. lin.
C3 = 94.000 pF trimmer)
CA = 47.000 pF
es = 220.000 pF Varie
IC = integrato tipo µA741
Resistenze S1-S2 = doppio interruttore
R1 = 67.800 ohm Alimentaz. = di tipo duale (9 + 9 Vcc.)

IL CIRCUITO INTEGRATO CONTROLLO DEL FATTORE DI MERITO

Lo stadio separatore è stato realizzato con un cir- Il nostro filtro antironzio è dotato anche di un
cuito integrato di tipo A741, collegato in cir- controllo del fattore di merito, cioè della larghez-
cuito a « voltage follower ». Ciò significa un col- za di banda e della attenuazione della frequenza
legamento diretto tra l'uscita e l'ingresso inver- di reiezione. Questo controllo manuale è rappre-
tente dell'amplificatore operazionale, che confe- sentato, nel circuito di figura 1, dal potenziome-
risce allo stadio un guadagno pari all'unità ed e- tro a variazione lineare R4 che ha il valore di
leva l'impedenza d'ingresso a svariate centinaia 500 ohm.
di megaohm mentre, al contrario, riduce il valo- In pratica, quando il punto di collegamento co-
re dell'impedenza d'uscita, in modo da rendere mune del condensatore C3 e della resistenza R2,
possibile il collegamento di qualsiasi carico, ov- attraverso il cursore del potenziometro R4, va a
viamente entro i limiti della dissipazione dell'in- collegarsi al terminale 6 dell'integrato IC, cioè
tegrato. all'uscita dell'amplificatore, si realizza un filtro

280
«attivo » che presenta una caratteristica di at- In linea di massima, volendo disporre di un ap-
tenuazione nettissima, con ridotta banda pas- parato autonomo, converrà effettuare il montag-
sante; viene cioè attenuata soltanto la frequenza gio da noi proposto nello schema di figura 2, nel
sulla quale è regolato il filtro. quale si fa uso del circuito stampato, che è asso-
Tale caratteristica risulta illustrata attraverso la lutamente indispensabile a causa della presenza
curva interna di figura 3, mentre la curva esterna del circuito integrato IC.
L'alimentazione clel circuito, così come chiara-
interpreta il fenomeno di modifica della banda di
mente indicato nello schema teorico di figura 1,
attenuazione man mano che il cursore del poten-
dovrà essere cli tipo duale, cioè realizzata con due
ziometro R4 viene spostato verso l'estremità op-
pile separate da 9 V ciascuna (si possono usare
posta. ovviamente anche 4 o più pile). Quel che impor-
ta è che il morsetto negativo dell'una risulti di-
rettamente collegato con il morsetto positivo del-
COSTRUZIONE DEL FILTRO l'altra.
L'integrato cla noi adottato, che è di tipo µA741,
La costruzione del filtro antironzio verrà effettua- è in grado di tollerare tensioni di alimentazione
ta in considerazione dell'impiego del filtro stes- comprese fra i + 18 e i - 18 V; per tale motivo
so. L'apparato infatti potrà rappresentare la par- le tensioni di alimentazione potranno essere an-
te integrante di un preamplificatore o di altra che prelevate da altri apparati o da un opportu-
apparecchiatura qualsiasi. no alimentatore stabilizzato.

NERO

PILA 9V S1

PILA 9V

4a::.... ....<1
u
(/)
z ::::>
L

Fig. 2 - Il dispositivo del filtro antironzio può essere comunque realizzato, a seconda degli
usi cui esso è destinato. Quella qui rappresentata può considerarsi come la versione realizza-
tiva più comune. Si tenga presente comunque che la presenza dell'integrato IC impone in ogni
caso l'uso del circuito stampato.

281
o
al
...__,,
O

Ll
z
R5
3-?0/
z
LLJ
o
4
Fig. 3 - Curva caratteristica interpretativa del fenomeno
di modifica della banda di attenuazione (curva esterna)
in corrispondenza del movimento del cursore del po-
I--
I-- tenziometro di controllo R4. La curva interna interpreta
<( -4 o I I I E + I I I la caratteristica di attenuazione nettissima del filtro
attivo con ridotta banda passante.
-[[] l
s 10 20 50 100 200 500 1000
FREQUENZA (HZ)

Fig. 4 - Disegno del circuito stampato in grandezza na-


) i
turale necessario per la costruzione del dispositivo di
filtro antironzio. L

Per quanto riguarda l'integrato IC, facciamo


notare che, se questo si presenta nella versione RIFERIMENTO
plastica MINI-DIP, cioè nella versione con con-
tenitore ad otto piedini, può verificarsi il caso
che gli elementi di riferimento risultino diversa-
mente riportati sul componente, a seconda della
casa costruttrice (vedi esempi di figura 5).
Nel caso di irreperibilità del contenitore MINI-
DIP, che risulta peraltro il più economico tra
tutti, è sempre possibile utilizzare la versione in
contenitore metallico con 8 terminali (figura 5),
dato che sussiste una completa intercambiabilità
tra le due versioni. Quel che importa è sagomare
.uA741
i terminali in modo che il terminale 1 della ver- (Aro SALDATURE)
sione metallica corrisponda al terminale 1 della
versione in plastica, il terminale 2 del primo al
terminale 2 del secondo e così via.

Fig. 5 - A seconda della casa costruttrice, gli elementi


di riferimento dell'integrato µA741, che permettono
OPERAZIONI DI CONTROLLO di leggere correttamente la successione dei piedini,
possono essere diversamente dislocati sul componen-
L'apparato di filtro antironzio non necessita di te. Si tenga presente che il contenitore MINI-DIP in
una vera e propria taratura; esso richiede tutta- plastica presenta una completa intercambiabilità con
la versione metallica (disegno centrale).
via qualche operazione di controllo.
A tale scopo occorrerà servirsi di un simulatore
di segnale, che metta a disposizione dell'operato-
re il segnale a 50 Hz da collegare con l'entrata del

282
ad alcun apparato. Ma il simulatore di segnale
è un circuito che viene presto realizzato tenendo
sott'occhio il semplice circuito di figura 6. In
pratica si tratta di disporre di un trasformatore di
alimentazione riduttore di tensione. L'avvolgi-
mento primario viene collegato con la rete-luce;
sull'avvolgimento secondario vengono collegate le
resistenze R1-R2; quest'ultima è rappresentata da
RET E
un trimmer potenziometrico a variazione lineare
USC. 50 HZ
da 1000 ohm.
Il segnale a 50 Hz viene prelevato tramite la re-
sistenza da 10.000 ohm denominata R3.
L'uscita del circuito di figura 6 verrà collegata
con l'entrata del circuito di figura 1, facendo be-
T1 ne attenzione che la boccola rappresentativa della
Fig. 6 - Circuito del simulatore di segnale. Il trasforma- linea di massa del circuito di figura 6 coincida
tore TI può essere di qualsiasi tipo, purché in grado con la boccola rappresentativa della linea di mas-
di ridurre la tensione di rete da 220 V a quella di 6,3 V. sa del progetto del filtro antironzio di figura 1.
Dovendolo comperare conviene sempre indirizzarsi ver-
so i componenti di più basso valore di potenza (mini-
Nel caso in cui si volesse disporre di un simulatore
mo wattaggio). Questo simulatore serve per effettuare di segnale a 100 Hz, anziché a 50 Hz, basterà far
le operazioni di controllo del dispositivo di filtro an- precedere il circuito potenziometrico Rl-R2-R3
tironzio, collegando l'uscita del simulatore con l'en- di figura 6 da un ponte di diodi in grado di for-
trata del filtro stesso.
nire un segnale raddrizzato a doppia semionda.

COMPONEN
T1
R1
= trasf. d'alimentaz. (220 V - 6,3 V)
= 1.000 ohm L'ARRETRATO
R2
R3
= 1.000 ohm (trimmer a variaz. lin.)
10.000 ohm
PIU' RICHIESTO
E' senza dubbio il fascicolo di agosto
1975, che è denominato « TUTTOTRANSI-
STOR» e nel quale sono raccolti, dati, no-
tizie, circuiti e tabelle relativi alla maggior
parte dei moderni semiconduttori.

filtro antironzio, in modo da verificare che, a-


ELETTRONICA
a±es: PRATICA
gendo sul controllo di attenuazione rappresenta- io.o#.sto i$/.$in ba de.mi

to dal potenziometro R4, il segnale risulti più o


meno attenuato. In pratica il lettore dovrà colle-
gare il simulatore di segnale con l'entrata del
filtro antironzio e ruotare il perno del potenzio-
metro R4 in modo da ascoltare una vera e pro-
pria attenuazione od esaltazione del segnale.
Con lo stesso simulatore di segnale si potranno
eventualmente correggere i valori dei componenti
del progetto di figura 1 in modo da ottenere una
perfetta centratura del filtro stesso corrisponden-
te alla massima attenuazione.

Richiedetecelo subito inviando anticipata-


mente l'importo di L. 1.000 a mezzo vaglia o
IL SIMULATORE DI SEGNALE c.c.p. 3/26482, indirizzando a: ELETTRONICA
PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
Abbiamo parlato fino a questo momento di simu-
latore di segnale senza far preciso riferimento

283
PAGINE DI TEORIA

INTEGRATO
CA 3035
TUTTOFARE

seconda parte

Come avviene per la maggior parte degli ampli- Per concludere possiamo dire che, grazie alla
ficatori, anche con il CA 3035 si possono realiz- controreazione, si possono controllare a piacere
zare le varie tecniche applicative della controrea- il guadagno dell'amplificatore, l'estensione della
zione, cioè del ritorno di parte del segnale uscen- sua banda passante, la percentuale di armoniche,
te verso l'entrata del circuito. la sensibilità alle variazioni di tensione di alimen-
Il fenomeno della controreazione è noto fin dai tazione, l'impedenza di entrata e molti altri ele-
tempi della valvola elettronica e, con l'evoluzio- menti.
ne tecnica, assunse diverse denominazioni. Ne ci-
tiamo qualcuna: antireazione, reazione negativa,
reazione inversa, reazione controfase, reazione L'USO DELLA CONTROREAZIONE
opposta, degenerazione (in contrapposizione a
« rigenerazione »). Anche nell'amplificatore CA 3035 è possibile ap-
Il principio della controreazione consiste in un plicare la tecnica della controreazione, così come
accoppiamento reattivo fra il circuito di entrata indicato nello schema teorico di figura 1.
e il circuito di uscita di un amplificatore; in virtù In questo progetto il guadagno dello stadio, in
di esso la percentuale di armoniche di un ampli- virtù della presenza delle resistenze R 1 ed RX,
ficatore risulta assai ridotta, per cui la gamma del- può essere valutato applicando la seguente e-
le frequenze fedelmente riprodotte, viene sensi- spresstone:
bilmente allargata, inoltre il funzionamento del-
G Rl : RX
l'amplificatore diviene praticamente insensibile
alle fluttuazioni, anche relativamente ampie, del- Si noti che, in questa formula, l'espressione RX
la tensione. tiene conto della resistenza esterna della sorgente

284
CONCLUDIAMO CON QUESTA SECONDA PUNTATA UN
ARGOMENTO CHE ABBIAMO TRATTATO SU PRECISA RI-
CHIESTA DI ALCUNE CENTINAIA DI NOSTRI LETTORI, RI-
SERVANDOCI DI RIPRENDERE, NEL TEMPO AVVENIRE, LA
PRESENTAZIONE E LE TECNICHE DI IMPIEGO DI ALTRI CIR-
CUITI INTEGRATI, MODERNI E DI USO CORRENTE. IN QUE-
STA SECONDA PARTE L'ARGOMENTO DI MAGGIOR IMPOR-
TANZA E' COSTITUITO DALL'USO DELLA CONTROREAZIO-
NE E DA ALCUNE INTERESSANTISSIME APPLICAZIONI PRA-
TICHE.

di segnale. In tal modo, se l'amplificatore di figu-


ra 1 viene collegato con una sorgente di segnale
rappresentata da un microfono ceramico, il gua-
dagno risulta di 0,1-0,2 volte, mentre con un col- ==~
9V
legamento ad un microfono dinamico, con impe-
denza di 600 ohm, il guadagno risulta di 360 voi-
+
te circa.
Si tenga presente che, quanto finora è stato detto
a proposito del circuito controreazionato di figura
1, si estende anche agli altri tipi di amplificatori
presentati ed analizzati nel fascicolo di aprile.
Tuttavia, dato che i livelli di tensione d'ingresso
e d'uscita non sono direttamente accoppiabili, oc-
corre collegare, in serie alla resistenza Rl, un con-
densatore di accoppiamento.

PREAMPLIFICATORE A PIU' SENSIBILITA'

Ferme restando le condizioni di impedenza della


sorgente di segnale da amplificare, è possibile ot- ENTR
tenere una variazione di sensibilità di uno stadio
preamplificatore, purché varino i valori delle re-
Fig. 1 - Risulta applicata in questo schema la tecnica
sistenze collegate in serie con l'entrata del circui- della controreazione. La resistenza RX computa il va-
to, così come proposto con il semplice progetto lore della resistenza della sorgente di segnale.
di figura 2.
Questo progetto, che rappresenta soltanto un per- C1 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
fezionamento del progetto dell'amplificatore ri- C2 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
portato in figura 1, è dotato di tre entrate, corri- R1 = 220.000 ohm
spondenti alle tre diverse resistenze collegate in RX = vedi testo
serie Rl-R2-R3. IC = CA 3035
Alimentaz. = 9 Vcc
Supponendo nullo il valore di impedenza della
sorgente, le sensibilità ottenute nel circuito di u-

285
Cl

Rl R4
O @
w
I-
<:(
s2 Il S1
o:
1-
z
:O)~
~LJ t
C2
w R3 use.
:0) o
Fig. 2 - Circuito di pream-
plificatore a tre entrate
corrispondenti a tre diver-
se sensibilità del progetto.

C1 = 10 uF - 25 VI (elettrolitico) R3 = 120.000 ohm


C2 = 10 uF - 25 VI (elettrolitico) R4 = 220.000 ohm
IC = CA 3035
R1 = 3.900 ohm Alimentaz. = 9 Vcc
R2 = 56.000 ohm S1 = commutatore (1 via - 3 posizioni)

·@
- -----2.I'-. Il - Il s, 9V
R5
••


El
O)
l + R1 1
IV

A.
E2

r-
3
+
1
°'
Z7
E4
O)
0ll,
R3

""""" R4
~SCITA

286
Fig. 4 - Piano di ca-
blaggio del mixer di
alta qualità a 4 en-
trate. L'uso del cir-
cuito stampato sem-
plifica il lavoro co-
struttivo.

use.

Fig. 3 - Progetto di mixer di elevata qualità a quattro scita del preamplificatore, in corrispondenza ai
entrate. Si tenga presente che le quattro resistenze, tre possibili posizionamenti del commutatore Sl
collegate in serie con le quattro entrate, possono es-
sono le seguenti:
sere sostituite con altrettanti potenziometri, in modo
da poter controllare meglio i vari guadagni ottenuti. RI 2,5 mV
=

R2 25 mV

4
Condensatori
CI = 1 F - 25 VI (elettrolitico) via
R3- 60 mV
Gli elementi che compongono questo circuito so-
no gli stessi di quelli del circuito di figura 1. Vi
sono soltanto quattro componenti in più: Rl-R2-
R3-S1; quest'ultimo è un commutatore ad 1
3 posizioni.
c2 = 1 uF - 25 VI (elettrolitico)
C3 = 1 uF - 25 VI (elettrolitico)
C4 = 1 F - 25 VI (elettrolitico)
C5 10 F - 25 VI (elettrolitico) MIXER DI QUALITA'
=
Resistenze Con una tecnica del tutto simile a quelle prece-
R1 = 220.000 ohm dentemrente menzionate è possibile realizzare un
R2 = 220.000 ohm mixer di alta qualità, a quattro entrate, il cui
R3 = 220.000 ohm progetto è riportato in figura 3.
R4 220.000 ohm Volendolo, le quattro resistenze Rl-R2-R3-R4
R5 = 220.000 ohm potrebbero essere sostituite con altrettanti poten-
Varie ziometri da 1 megaohm. collegati in serie con re-
IC = CA 3035 sistenze da 10.000 ohm; il valore originale delle
Alimentaz. = 9 Vcc resistenze d'ingresso è di 220.000 ohm.
S1 = interrutt. Con la sostituzione delle resistenze con poten-
ziometri, è possibile ottenere, per ciascun ingres-
so, guadagni che variano da 22 volte a 0,2 volte.

287
Fig. 5 - Disegno in scala 1/1,
cioè in grandezza naturale, del
circuito stampato necessario
per la realizzazione del pro-
getto del mixer riportato in f-
gura 3.

REALIZZAZIONE PRATICA
R2
Del progetto riportato in figura 3 presentiamo an-
che il piano di cablaggio in figura 4. R1
Questo tipo di realizzazione pratica è facilitato
dall'uso del circuito stampato, di cui presentiamo
il disegno in scala 1 / 1, cioè in grandezza naturale,
in figura 5. Abbiamo voluto presentare il circuito
pratico di questo progetto perché Io abbiamo ri-
+
tenuto uno dei più importanti fra quelli descrit- l C2
ti in queste pagine.
;i; EN TR
In sede di costruzione dell'apparato raccoman-
diamo di porre la massima attenzione nel ma-
neggiare il circuito integrato IC, che necessita
delle consuete cautele richieste dai componenti
a semiconduttore, cioè saldature realizzate in bre- Fig. 6 - Questo progetto di amplificatore controreazio-
ve tempo con saldatore dotato di punta ben cal- nato permette di realizzare un dispositivo con elevala
da, con l'avvertenza di disossidare accuratamente impedenza di ingresso e, contemporaneamente, con
le piste di rame nei punti in cui si effettuano le discreto guadagno.
saldature. Si tenga presente che i terminali del-
l'integrato CA 3035 debbono essere « letti » se- Condensatori
condo il criterio interpretato in figura 4, tenendo
comunque conto che il disegno dell'ordine distri-
C1 = 25 pF (compensatore)

butivo degli elettrodi dell'integrato è stato ripor-


C2 = 1 F - 25 VI (elettrolitico)

tato nel precedente fascicolo di aprile. In ogni


C3 = 10 F - 25 VI (elettrolitico)
C4 = 1 0 uF - 25 VI (elettrolitico)
caso si dovrà tener conto che il circuito stampato
di figura 4 deve considerarsi visto in trasparenza. Resistenze
R1 =
100.000 ohm
R2 = 1 megaohm
ELEVATA IMPEDENZA D'INGRESSO R3 =
120.000 ohm
R4 =
120.000 ohm
Volendo realizzare unu amplificatore dotato di Varie
una elevata impedenza d'ingresso e, in pari tem- IC = CA 3035
po, di un discreto guadagno, per esempio 20 dB Alimentaz. = 9 Vcc
- 10 volte, ci si può servire del progetto riportato
in figura 6, nel quale le resistenze R3-R4 fungono

288
Fig. 7 - Accontentandosi di ottenere un
guadagno unitario, è possibile esaltare
il valore dell'Impedenza d'ingresso rea-
lizzando questo progetto.

R1

Il
Il R2 ... e4
c2 j
Il USCII

4F

Condensatori R2 = 1 megaohm
C1 = O, 1 uF - 12 VI (elettrolitico) R3 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C2 = 25 pF (compensatore) R4 = 120.000 ohm
C3 = 47 pF R5 = 120.000 ohm
C4 = 10 uF - 12 VI (elettrolitico)
C5 = 10 F - 12 VI (elettrolitico) Varie
Resistenze IC = CA 3035
R1 = 2,2 megaohm Alimentaz. = 9 Vcc

soltanto da elementi stabilizzatori per la deriva che è in grado di elevare il valore dell'impeden-
e la temperatura, essendo l'ingresso e l'uscita di- za d'ingresso fino a 2,2 megaohm, con una banda
saccoppiati per mezzo del condensatore elettroli- passante tipica di 45 KH.
tico C3, mentre la vera resistenza di controrea- Anche in questo caso l'aggiunta di opportuni
zione è costituita da R2, che ha il valore di 1 me- condensatori (indicati con linee tratteggiate nel-
gaohm e che, pur con la presenza della resisten- lo schema di figura 7), con lo scopo di ottenere
za R1, che ha il valore di 100.000 ohm, consen- la consueta compensazione, la banda passante
te un guadagno di 10 volte. può raggiungere valori di svariati megahertz.
La normale banda passante dello stadio si esten-
de sino a 150 KHz. Comunque, con l'aggiunta
del compensatore Cl, è possibile compensare le PILOTAGGIO A FOTORESISTENZA
capacità parassite, estendendo il responso sino
a 900 KHz circa. A conclusione di questo argomento, presentiamo
il progetto di un amplificatore con controllo di
guadagno pilotato tramite una fotoresistenza.
ELEVATISSIMA IMPEDENZA D'INGRESSO Questo circuito, che si presta a molte e svariate
applicazioni, è stato riportato in figura 8.
Chi si accontenta di ottenere dall'amplificatore Anche questo progetto prende le mosse dalla ba-
un guadagno unitario, può aumentare ulterior- se dei circuiti precedentemente analizzati e sem-
mente il valore dell'impedenza d'ingresso del cir- pre facenti uso dell'integrato in oggetto CA 3035.
cuito, realizzando il progetto riportato in figura 7, Le applicazioni pratiche che il lettore potrà effet-

289
Fig. 8 - Progetto di amplificatore con controllo di gua-
dagno pilotato tramite fotoresistenza (FR).

+c2 Condensatori
C1 = 10 F - 12 VI (elettrolitico)
c2 = 10 F - 12 VI {elettrolitico)
FR C3 = 10 F - 12 VI (elettrolitico)
C4 = 10 F - 12 VI (elettrolitico)
R1
Resistenze
+ R1 = 15.000 ohm
R2 = 120.000 ohm
+ R3 = 120.000 ohm
USC.
c3
FR = fotoresistenza
Varie
IC = CA 3035
S1 = interrutt.
Alimentaz. = 9 Vcc

FR

use. ENTR.

Fig. 9 - Piano di cablaggio del dispositivo amplificatore con controllo di guadagno pilotato
tramite fotoresistenza.

290
tuare sono molte; citiamone qualcuna.
Per esempio, realizzando in pratica il progetto di
figura 8, si potrà ottenere un dispositivo silen-
ziatore, cioè un dispositivo in grado di ridurre
al silenzio un ricevitore radio, un amplificatore
o un televisore quando si accendono delle luci,
che possono essere quelle di illuminazione am-
bientale, oppure il fascio di una pila a torcia
accesa appositamente per costituire un comando
elettronico luminoso a distanza. Infatti, quando
la fotoresistenza FR viene colpita da un raggio
luminoso, o più genericamente dalla luce, essa
assume una resistenza di minimo valore ed il se-
gnale, applicato all'entrata del circuito, risulta at-
tenuato di ben 60 dB con luce estesa e20 dB
con luce normale. Mentre in condizioni di oscu-
rità il guadagno sale a +44 dB.
In virtù del basso rumore e dell'ampia dinamica,
il progetto di figura 8 può essere utilmente impie-
gato per la realizzazione di controlli automatici Fig. 1 O - Disegno in grandezza naturale del circuito
stampato necessario per la composizione del progetto
di volume, espansori, compressori audio, tremoli dell'amplificatore pilotato tramite fotoresistenza.
elettronici, ecc.

REALIZZAZIONE PRATICA

Anche del progetto di figura 7, che riteniamo le stesse raccomandazioni esposte per la realiz-
molto interessante per le sue possibili applicazio- zazione del progetto di figura 4 (saldature rapide,
ni pratiche, presentiamo in figura 9 il piano di saldatore caldo, disossidazione delle piste di ra-
cablaggio, mentre in figura 10 riportiamo il dise- me del circuito stampato). Per quanto riguarda
gno in grandezza naturale del circuito stampato poi l'ordine distributivo degli elettrodi dell'inte-
necessario per la costruzione del dispositivo. grato CA 3035, rimandiamo il lettore a quanto
L'alimentazione del progetto è ottenuta con una ampiamente esposto nel precedente fascicolo di
normale pila a 9 V, di quelle usate per l'alimen- aprile, ricordando che il cirçuito stampato di figu-
tazione dei piccoli ricevitori radio portatili. ra 9 deve considerarsi visto in trasparenza.
Per quanto riguarda il lavoro costruttivo valgono FINE

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! . 2.500

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n" 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano

291
UN VALIDO
STRUMENTO
NEL
LABORATORIO

o o
REGOLABILE
L'uso di un'unità premontata, regolabile e quin- rire al montaggio finito una veste professionale
di adattabile alla maggior parte dei progetti in fa- difficilmente raggiungibile con metodi diversi.
se di realizzazione nel laboratorio dello speri- Chi vuole perseguire questo sistema di sperimen-
mentatore elettronico, può rappresentare un me-
tazione, dunque, deve prima scegliere il circuito
todo di lavoro assai comodo. Perché la sperimen-
da utilizzarsi come « unità base», tenendo fermo
tazione diviene più agevole e rapida e permette
di stabilire presto se un progetto, in fase di idea- il concetto che deve sempre sussistere un giusto
zione, merita di essere realizzato oppure no. Inol- compromesso tra versatilità e complessità, possi-
tre, l'amplificatore regolabile permette di confe- bilità di regolazione e ingombro.

292
L'UNITA' MODULARE - BASE DI AMPLIFICAZIONE DI BASSA
FREQUENZA COSTITUISCE UN VALIDO ELEMENTO STRU-
MENTALE NEL LABORATORIO DELLO SPERIMENTATORE DI-
LETTANTE. PERCHE' SOLO CON ESSA E' POSSIBILE AB-
BREVIARE I TEMPI DI COLLA UDO E RAGGIUNGERE I MI-
GLIORI RISULTATI FINALI.

GLI STADI AMPLIFICATORI sufficienti a far eccitare un relé da 200 ohm -


15 mA.
Tra i circuiti maggiormente utilizzati vi sono Usato come amplificatore di bassa frequenza, il
certamente quelli degli stadi amplificatori. E con nostro amplificatore modulare è in grado di co-
questo termine non intendiamo limitarci ai soli mandare direttamente un piccolo altoparlante da
amplificatori di bassa frequenza, ma a tutti quei 16 ohm, pilotato da un pick-up a cristallo, for-
dispositivi in grado di amplificare una tensione nendo una discreta resa acustica.
o una corrente allo scopo di provocare l'avvia-
mento di un relé, di accendere una lampada, o di
azionare un qualsiasi altro dispositivo elettrico. ANALISI DEL CIRCUITO
L'amplificatore modulare di base dovrà comunque
essere dotato di un guadagno sufficientemente Analizziamo ora il circuito elettrico del nostro
elevato, pur essendo molto semplice, in modo amplificatore modulare riportato in figura 1.
da non dover ricorrere ad un gran numero di Come si può notare, il circuito è composto da
moduli, collegati in cascata, quando è necessario due transistor complementari, uno di tipo NPN
ottenere una forte amplificazione. e l'altro di tipo PNP. Questi due transistor con-
sentono di realizzare un collegamento diretto,
pur risultando entrambi montati nella configu-
IL NOSTRO AMPLIFICATORE MODULARE razione con emittore a massa.
Questa configurazione è quella che certamente
L'amplificatore modulare da noi elaborato è da offre il maggior guadagno di potenza; ecco per-
ritenersi in grado di fornire prestazioni che pos- ché abbiamo scelto tale collegamento con lo sco-
sono essere considerate universali. po di raggiungere la massima amplificazione pos-
Pur essendo composto da due soli transistor, due sibile, compatibilmente con il guadagno intrin-
resistenze e due soli potenziometri, il progetto è seco dei transistor utilizzati.
in grado di consentire la realizzazione di una Le caratteristiche più salienti dell'amplificatore,
grandissima quantità di circuiti, una quantità che abbiamo denominato «regolabile», consi-
che, numericamente, è limitata soltanto dalla stono nella possibilità di intervenire, tramite op-
fantasia del costruttore. Il nostro circuito infatti portuni controlli, sia nella sensibilità d'ingresso,
è in grado di amplificare correnti e tensioni con- sia sulla corrente massima d'uscita.
tinue e alternate, risultando sensibile anche ai La sensibilità del circuito, vale a dire la pola-
componenti elettronici più avanzati, quali i ter- rizzazione del circuito, viene regolata per mezzo
mistori, le fotoresistenze ed altri, con la possi- del potenziometro Rl. Mediante tale regolazione
bilità di effettuare una infinità di controlli di ti- è possibile, ad esempio, controllare ai limiti del-
po ottico e termico. l'innesco un relé collegato in uscita, oppure man-
Un altro pregio del nostro amplificatore modula- tenere semiaccesa una lampadina.
re è rappresentato dalla sua grande sensibilità Il potenziometro R4, invece, permette di regolare
che, unita alla possibilità di pilotaggio diretto la massima corrente d'uscita che si ottiene quan-
di carichi anche notevoli, come lampadine e relé, do il transistor TR2, per effetto di una corrente
fanno del modulo un circuito veramente ecce- di ingresso, va in saturazione.
zionale. Si pensi, ad esempio, che una lampadina Questo secondo tipo di controllo risulta soprat-
da 6 V - 100 mA viene accesa con una corrente tutto utile quando si ha a che fare con un carico
d'ingresso di soli 7 µA, mentre 3 µA sono già a bassa impedenza, nel quale non si deve supe-

293
R3
R1

m
ENTR 2 e S1

- inie

ENTR.1 R2
•" e
TR1
() usc
e
4,5-6V
e
'=
Il
Fig. 1 - Due soli transi-
stor, due resistenze e due
potenziometri consentono
di realizzare il progetto del-
l'amplificatore regolabile,
allo scopo di consentire
la realizzazione rapida e
precisa di una grandissima
quantità di dispositivi e-
lettronici.

COMPONENTI
R1 = 1 megaohm (potenz. a variaz. lin.) R4 == 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 100.000 ohm TR1 BC1O9
R3 = 100.000 ohm TR2 = 2N2904

rare una certa dissipazione. Questo stesso con- Possiamo concludere ora questa panoramica tec-
trollo regola anche l'amplificazione del secondo nica sul circuito dell'amplificatore regolabile for-
stadio, e sostanzialmente, l'intero amplificatore. nendo alcuni elementi indicativi delle qualità
del progetto :
Alimentazione tipica 4,5- 6 V
DUE INGRESSI DISTINTI Assorbimento a vuoto 2 mA
Corrente d'uscita regolabile 2-100 mA
Osservando lo schema di figura 1, si può notare Guadagno di corrente tipico 7.500
che il circuito dell'amplificatore regolabile è do- E' ovvio che il guadagno del circuito dipende
tato di due entrate distinte: ENTR. 1 - ENTR. 2. essenzialmente da quello dei transistor utilizzati.
La prima entrata serve generalmente alle am-
plificazioni di correnti o tensioni continue o alter-
nate. La seconda entrata serve per l'inserimento REALIZZAZIONE PRATICA
delle resistenze-sonda sensibili alla luce, al calore
o ad altre grandezze fisiche. Le variazioni di re- Il circuito dell'amplificatore regolabile potrà es-
sistenza di questi elementi-sonda, vengono rile- sere costruito in vari modi, a seconda dell'uso
vate dal circuito sotto forma di variazioni della cui esso viene destinato, tenendo conto che il di-
corrente di base del transistor TRl e, quindi, spositivo può fungere da « modulo » oppure da
amplificate. apparato completo in collegamento con altri

294
ENTR.2
(PRESA ISOLATA)
use. ENTR. 1
o o

R2

o o

4,5:6V

Fig. 2 - Esempio di piano costruttivo, di tipo • volante •, del modulo amplificatore descritto nel testo. Con que-
sto sistema di realizzazione pratica, economico e semplice, si potranno costruire vari esemplari, purché si ri-
corra all'uso di circuiti stampati e si sostituiscano i potenziometri R1-H4 con due trimmer potenziometrici, cioè
con due resistenze semifisse dello stesso valore.

CONTATTI
APERTI
SPINA
f9kg,
=g:2 Fig. 3- L'entrata 2 del modulo amplifi-
catore deve rimanere costantemente cor-
tocircuitata, ovviamente in tutti quei ca-
si in cui essa non è utilizzata. Il corto-
CONTATTI )SALDARE circuito è garantito dall'uso di una pre-
CHIUSI INSIEME sa jack, nella quale vengono saldati a
L stagno, tramite uno spezzone di filo con-
"17 - duttore il terminale centrale e quello
) esterno fisso, così come è dato a vedere
in questo disegno.

295
« aCC€SS0I1 ».
Il piano costruttivo riportato in figura 2 vuol
essere soltanto un suggerimento di una realiz-
zazione pratica di tipo « volante », ottenibile in A
pochi minuti di lavoro con l'aiuto di semplici 16n

ancoragg1.
Si potranno anche costruire vari esemplari del-
l'amplificatore regolabile servendosi di circuiti
stampati e sostituendo i due potenziometri R1-RA O @
con trimmer potenziometrici, cioè con resistenze
semifisse; anche gli spinotti di ingresso e d'uscita
verranno sostituiti con semplici terminali di an-
coraggio. In questo modo verranno ridotte note- Fig. 4 - Esempio di applicazione pratica del modulo am-
volmente le dimensioni del circuito e si potranno plificatore. All'entrata 1 è collegato un pick-up di tipo
piezoelettrico. Il potenziometro R5, che regola il livello
utilizzare i vari moduli in un unico dispositivo della tensione entrante nel modulo, ha il valore di 2,5
più complesso, senza raggiungere dimensioni gi- megaohm. La tensione di alimentazione può oscillare
gantesche. tra i 4,5 e i 6 V. L'altoparlante deve avere una impe-
denza di 16 ohm.

ENTRATA CORTOCIRCUITATA

In ogni caso l'entrata 2 dovrà essere realizzata


in modo da risultare normalmente cortocircuita-
ta, così come indicato nel disegno di figura 3. In
tal caso la ben nota presa-jack risolve brillante-
mente il problema. Perché essa apre il circuito
soltanto quando si inserisce uno spinotto-jack. Q 0
Coloro che non dispongono della presa-jack po-
tranno risolvere il problema ricorrendo all'inse-
rimento di opportuni ponticelli rimovibili all'oc-
Fig. 5 - In questo tipo di applicazione pratica del mo-
correnza. dulo amplificatore si fa uso di una cellula fotoelettrica,
Come è dato a vedere in figura 3, è assai impor- allo scopo di ottenere un dispositivo di controllo lu-
tante che i due terminali fissi, quello centrale e minoso. Anche in questo caso si fa uso dell'entrata 1.
quello estremo, risultino collegati tra loro per L'entrata 2 deve essere utilizzata soltanto se, in so-
stituzione della fotocellula, si utilizza una fotoresisten-
mezzo di uno spezzone di filo. L'apertura del cir- za. La tensione di alimentazione deve assumere il va-
cuito si verifica soltanto in occasione di innesto lore preciso di 6 V. Il relé è da 200 ohm - 15 mA.
di spina-jack, che solleva il terminale mobile
staccandolo elettricamente da quello centrale fis-
so.

I TRANSISTOR
COLLEGAMENTO CON PICK-UP
Per quanto riguarda i transistor che si dovranno
montare nel circuito, possiamo dire che la scelta A conclusione di questo argomento presentiamo,
è molto ampia. qui di seguito, alcuni schemi di connessioni per
Per il transistor TRl si dovrà utilizzare un model- impieghi tipici di amplificazione del nostro mo-
lo NPN al silicio, di buon guadagno e di bassa dulo controllabile.
potenza. Per il transistor TR2 invece si dovrà In figura 4 è rappresentato il collegamento del
scegliere un modello PNP al silicio di media po- nostro modulo con un pick-up piezoelettrico.
tenza, in grado di sopportare correnti di valore li collegamento risulta effettuato sull'entrata 1.
compreso fra 0,5 e 1 A di collettore. L'entrata 2, deve rimanere cortocircuitata tra-
Tra i tipi più comuni utilizzabili per TRl, citia- mite la presa jack, che assicura la continuità
mo: BC107 - BC108 - BC109 - BC147 - BC148 del collegamento fra la base del transistor TRl,
- BC267 - BC268 - BCY58 - 2N2222, ecc. la resistenza R2 e l'entrata 1 con il potenziometro
Fra i tipi più comuni da utilizzare per TR2, ci- Rl.
tiamo: 2N2904- 2N2905 - BFY64 - BC303 - Il potenziometro R5, collegato in serie con uno
BC304, ecc. dei due conduttori provenienti dal pick-up, non

296
voca l'eccitazione di un relé.
L'elemento sensibile dovrà essere collegato, anche
in questo secondo tipo di applicazione pratica,
con l'entrata 1; ciò vale nel caso in cui l'elemen-
to sensibile sia rappresentato da una cellula fo-
toelettrica, cioè da una sorgente di energia in
mA
grado di generare una tensione proporzionale
all'intensità luminosa incidente sulla cellula.
Nel caso in cui ci si voglia servire di una fotore-
sistenza, il collegamento di questo componente
Fig. 6 - Collegamento del modulo amplificatore con dovrà essere effettuato sull'ingresso 2.
termistore. Questa terza semplice applicazione pratica
permette di realizzare un termometro elettronico. Il Per questo secondo tipo di applicazione pratica
milliamperometro, collegato con l'uscita dell'amplifica- la tensione di alimentazione deve essere assolu-
tore regolabile, è da 10 mA fondo-scala. Il valore ohm-
mico del termistore è di 100.000 ohm.
tamente di 6 V. Il relé è da 200 ohm - 15 mA.

COLLEGAMENTO CON TERMISTORE


c1 R6
Lo schema riportato in figura 6 illustra un terzo
tipo di applicazione pratica del nostro amplifica-
tore regolabile. Si tratta del collegamento con un
termistore, che dovrà essere collegato con l'en-
trata 2.

9 @ Con questo tipo di applicazione pratica è possi-


bile realizzare un semplice termometro elettro-
n1co.
Fig. 7 - L'ultimo esempio di applicazione pratica del Il milliamperometro, collegato con l'uscita del-
modulo amplificatore consiste nella realizzazione di un l'amplificatore regolabile, è da 10 mA fondo-
oscillatore in grado di far lampeggiare una lampadina.
Regolando il potenziometro R1 si raggiunge il valore scala. Il termistore è da 100.000 ohm.
di sensibilità desiderato.

LAMPEGGIO

L'ultimo tipo di applicazione pratica del mo-


dulo amplificatore è riportato in figura 7. Questa
volta si tratta della realizzazione di un oscillatore
in grado di far lampeggiare la piccola lampada
LP.
fa parte del modulo amplificatore. Esso permet- L'oscillazione si ottiene mediante l'introduzione
te di regolare il livello della tensione entrante; il di una certa rete di reazione.
suo valore è di 2,5 megaohm. L'alimentazione,
Il condensatore Cl ha il valore di 1 F - 200 VI
per questo tipo di applicazione pratica, può o-
scillare fra i 4,5 e i 6 V. ed è di tipo a carta. La resistenza R6 ha il valore
Per mezzo del potenziometro R4 del modulo am- di 100.000 ohm - 1/2 W.
plificatore si regola, come è stato ampiamente Ricordiamo per ultimo che, in tutte queste rea-
detto, il volume sonoro in uscita. lizzazioni pratiche, occorrerà regolare prima di
tutto la massima corrente d'uscita, intervenendo
sul bottone di comando del potenziometro R4,
CONTROLLO LUMINOSO portando momentaneamente il cursore del poten-
ziometro Rl sul valore minimo, cioè ruotato
In figura 5 è dimostrata una seconda applica- verso la base del transistor TRI. Successivamen-
zione pratica del nostro modulo amplificatore te si provvederà a regolare il potenziometro RI
regolabile. in modo da raggiungere il valore di sensibilità de-
Con questo sistema di controllo luminoso si pro- siderato.

297
INDICATORI
DI

DIREZIONE

per motociclette,

· }
e scooters ' " •"

298
GLI INDICATORI DI DIREZIONE SONO ASSOLUTAMENTE
NECESSARI ANCHE NEI MOTOCICLI DI PICCOLA CILINDRA-
TA, PER L'INCOLUMITA' PROPRIA E PER QUELLA DEGLI AL-
TRI UTENTI DELLA STRADA.

In quasi tutte le motociclette di una certa classe necessariamente ricorrere ad altra sorgente di e-
viene oggi montato l'indicatore di direzione, che nergia elettrica.
rappresenta un indispensabile accessorio che si va Si potrebbe pensare, a tale scopo, di utilizzare
sempre più estendendo anche nei ciclomotori e ne- le normali pile a secco. Eppure, poiché l'assorbi-
gli scooters. mento di corrente richiesto è notevole, l'idea di
E anche se il codice della strada, almeno per ricorrere alle pile deve essere scartata, perché una
ora, prescrive per i motocicli e gli scooters una tale soluzione risulterebbe molto costosa e ren-
segnalazione molto evidente del cambiamento di derebbe assai spesso inefficiente l'indicatore di di-
direzione, eseguita con le braccia del conducente, rezione durante la marcia.
il più delle volte questa norma non viene rispet- Nelle moto e nei ciclomotori sprovvisti di batteria
tata. Non tanto per la negligenza o la disatten- esiste la dinamo o l'alternatore; sui ciclomotori
zione del motociclista, quanto per la difficoltà il generatore di tensione è rappresentato dal vo-
e la pericolosità dell'indicazione stessa che, in lano magnetico. •
una certa misura, impone l'abbandono del ma- La tensione fornita dal magnete del ciclomotore,
nubrio. Eppure la mancata indicazione di svolta tuttavia, risulta estremamente instabile, perché
a destra o a sinistra, nella congestione del traffi- ricca di picchi di tensione e, ·quindi, variabile
co moderno, equivale a subire passivamente la continuamente con il variare del numero di giri
minaccia di un investimento. del motore. Occorre dunque che un dispositivo
alimentato dal volano magnetico tenga conto di
Ma una soluzione non pericolosa esiste ed è ap-
questo importante elemento ed occorre anche
punto quella adottata dalle costose e grosse mo-
che esso risulti protetto adeguatamente da even-
to, che dispongono di un indicatore di direzione
tuali cortocircuiti, causati dalla bruciatura delle
elettrico od elettronico, del tipo di quelli adottati
lampade o da contatti accidentali, che potrebbe-
normalmente sulle autovetture.
ro ripercuotersi negativamente sugli organi di
avviamento del motociclo, con i1 rischio di una
brusca fermata in piena corsa.
REQUISITI DI SICUREZZA Il progetto del nostro dispositivo per indicatori di
direzione presenta il vantaggio, rispetto ai mo-
Nelle motociclette di grossa e media cilindrata delli normalmente reperibili in commercio, di
è presente una batteria, generalmente alla ten- essere interamente allo stato solido, cioè di essere
sione di 6 V, che permette di fornire la potenza composto soltanto da transistor, resistenze e con-
elettrica necessaria per l'accensione delle lampade densatori, senza l'uso di relé che, con le loro parti
direzionali. meccaniche soggette ad usura, ossidazione, invec-
chiamento, renderebbero l'apparato assai fragile.
Per poter usufruire di una certa luminosità, in- Tale esigenza è sentita maggiormente nei dispo-
fatti, si debbono utilizzare lampade di potenza sitivi per motoveicoli, anziché in quelli per auto-
compresa fra i 4 e i 6 W, inserendole negli appo- veicoli.
siti proiettori a luce arancione, utilizzando even- Nelle autovetture infatti è possibile installare il
tualmente allo scopo gli indicatori di direzione relé in luoghi abbastanza riparati, mentre sui ci-
delle autovetture, quelli normalmente sistemati clomotori ciò non è assolutamente possibile ed il
sulle fiancate anteriori della carrozzeria. funzionamento di dispositivi elettromeccanici po-
Ma nelle motociclette, nei motocicli e negli scoo- trebbe risultare pregiudicato nel giro di breve
ters dove non è presente alcuna batteria, si deve tempo.

299
LP1

' 3
t l-
R4

C1
117

+
+

t ee @4
TR1 H l]
TR2 R5 TR3 TR
Il l ll

/
e e (6a P4

@
u e
G e
bm
e

ANALISI DEL PROGETTO piamente interpretato in altre occasioni. Vale tut-


tavia la pena di ricordarlo anche in questa occa-
Il progetto del dispositivo per indicatori di dire- sione, almeno nelle sue linee essenziali.
zione, riportato in figura 1, altro non è che quello Mentre uno dei due transistor si trova all'interdi-
di un circuito oscillatore in grado di pilotare un zione, l'altro risulta sicuramente saturo e vicever-
« interruttore transistorizzato» che, a sua volta, sa. Pertanto, sui due collettori dei due transistor
provoca l'accensione di una o più lampadine ad TR I-TR2 è possibile prelevare due tensioni ad
incandescenza con tensione di alimentazione di onda quadra sfasate fra loro di 180°.
6 Vcc e potenza compresa fra i 4 e i 6 V. L'oscillazione del! circuito è resa possibile dalla
L'analisi dJel progetto di figura l può essere ef- reazione positiva che si genera attraverso i con-
fettuata in due tempi diversi, suddividendo ideal- densatori elettrolitici di accoppiamento Cl-C2.
mente il circuito in due parti separate, composte Infatti tali condensatori collegano direttamente
ciascuna da due transistor di tipo NPN. un'uscita (collettore) con un'entrata (base). aventi
La prima sezione funge da elemento pilota e de- la stessa fase.
termina la temporizzazione, mentre la seconda
sezione funge da modulo di comando allo stato
solido per le lampade di visualizzazione. MODULO DI COMANDO

L'onda quadra generata dai transistor TR1-TR2


CIRCUITO DI TEMPORIZZAZIONE non potrebbe pilotare direttamente delle lanpa-
dine di una certa potenza, quali sono pratica-
Esaminiamo, quindi, in un primo tempo, il cir- mente quelle utilizzate per gli indicatori di dire-
cuito di temporizzazione pilotato dai transistor zione. Ber tale 'motivo il segnale ad onda quadra
TR1-TR2, che vengono collegati in modo da viene potenziato dai due transistor TR3-TR4,
comporre un classico circuito multivibratore a- collegati nella classica configurazione Darlington,
stabile. che agiscono come un « interruttore di potenza»
Il circuito del multivibratore astabile genera una nei confronti delle lampadine di segnalazione.
onda quadra, la cui frequenza dipende dai valo- Abbiamo fatto ricorso alla connessione Darlington
ri capacitivi dei condensatori elettrolitici C1-C2 soprattutto per due precisi motivi.
e da quelli delle resistenze R1-R3, collegate con Il primo di questi consiste nell'ottenere un ele-
le basi di TR1-TR2. vato guadagno, altrimenti non ottenibile da un u-
Il funzionamento di questo circuito è stato am- nico transistor di potenza. Il secondo motivo

300
Fig. 1 - Il progetto del dispositivo elettronico di indica- Condensatori
tori di direzione può essere idealmente suddiviso in due C1 = 10 F - 12 VI (elettrolitico)
parti: quella del circuito di temporizzazione, pilotata C2 = 10 F - 12 VI (elettrolitico)
dai transistor TR1-TR2, e quella del modulo di coman-
do pilotato dai transistor TR3-TR4. Delle quattro lam- Resistenze
pade collegate in uscita, soltanto due sono rappresen-
tative delle luci di direzione, mentre le altre due rap- R1 = 68.000 ohm
presentano le spie montate sul manubrio. La commu- R2 = 680 ohm
tazione destra-sinistra avviene tramite S1, che è un R3 = 68.000 ohm
commutatore multiplo ad una via - tre posizioni. L'ali- R4 = 680 ohm
mentazione del circuito è ottenuta con la tensione con- R5 = 3.300 ohm
tinua di 6 V prelevata dalla batteria della moto. In
assenza di questa la tensione verrà prelevata dall'alter- Varie
natore o dal volano magnetico dopo opportuna rettifi-
TR1 BC208
cazione tramite diodi e condensatori.
TR2 BC208
TR3 = 2N1711
TR4 = 2N3055
S1 = comm. mult. (1 via - 3 posizioni)
LP1 lampada indicatrice di direzione (6 Vcc

COMPONENTI LP2
LP3
- 4-6 W)
lampada-spia (di piccola potenza)
lampada-spia (di piccola potenza)
LP4 lampada indicatrice di direzione (6 Vcc
- 4-6 W)
Alimentaz. = 6 Vcc

ALLE LAMP

@vswn. AL C0MM. S1

ALLA MASSA
GBATT. )

TR1 TR2 TR3


Fig. 2 - Piano costruttivo del progetto. dell'indicatore di direzione per moto e motocicli. L'uso del circuito stam-
pato garantisce la robustezza dell'apparato e permette di contenere le dimensioni entro limiti accettabilissimi
per l'allogamento a bordo del motoveicolo.

301
consis te nell'evitare di sovraccaricare lo stadio o- Quando il transistor si trova invece in saturazio-
cilla :ore che, essendo così disaccoppiato dalla ne, e la lampada di direzione risulta accesa, nel
istenza R5 di elevato valore, è in grado di for- transistor scorre una corrente di 1 A, se la lam-
nire un'onda di notevole ampiezza, simmetrica pada è da 6 W e la tensione di alimentazione di
e con fronti molto ripidi. 6 Vcc, mentre la tensione tipica fra collettore ed
emittore si aggira attorno a 0,3 V. Il transistor
dunque dissipa, in questo caso, una potenza di
DISSIPAZIONE DI POTENZA soli 0,3 W, cioè un valore tale da non richiedere
alcuna precauzione circa il raffreddamento del
La presenza di un'onda con fronti molto ripidi componente.
potrebbe sembrare apparentemente una caratte- Una situazione ben diversa si verifica tuttavia du-
ristica di poca importanza, mentre si rivela as- rante il periodo di « scatto » tra interdizione e
solutamente importante se si tengono in consi- saturazione. Ma in questo caso occorre ricordare
derazione le necessità di dissipazione di potenza che la lampadina, essendo spenta, presenta una
dei transistor finali. resistenza interna notevolmente inferiore al valo-
Il transistor di potenza finale TR4 lavora alter- re nominale per cui, mentre il transistor si porta
nativamente in regime di saturazione e di inter- dalla regione di interdizione a quella di satura-
dizione, a seconda che la tensione d'uscita dell'o- zione, la corrente di collettore rimane abbastanza
scillatore risulti di + 6 V circa o di O V. elevata e, d'altra parte, la tensione collettore-e-
Quando il transistor TR4 si trova all'interdizione, mittore non è più tanto bassa ed il transistor dis-
cioè quando in esso circola soltanto la debolissima sipa potenze anche dell'ordine della decina di
corrente di perdita, e la lampada di direzione ri- watt. E' ovvio che se il tempo di dissipazione di
sulta spenta, la sua dissipazione di potenza rima- tale potenza risulta estremamente breve, cioè se
ne estremamente ridotta. il fronte di salita dell'onda quadra è molto ripido,

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302
r 4
Fig. 3 - Disegno del
circuito stampato, vi-
sto dal lato rame,
che il lettore do-
vrà riprodurre nelle
stesse dimensioni
prima di iniziare il

U.
lavoro di cablaggio
del dispositivo.

_J

il transistor non risente in alcun modo di questa sti sono chiaramente rilevabili dai due schemi
richiesta « supplementare » di potenza, mentre, elettrico e pratico delle figure 1 e 2.
quando tale periodo si prolunga nel tempo, il Se nella moto è presente la batteria a 6 V, l'ali-
transistor tende a riscaldarsi al punto di richie- mentazione verrà prelevata dal morsetto positi-
dere l'uso di un dissipatore. vo di questa. L'uscita U del circuito dovrà essere
invece collegata con un commutatore ad una
via-- tre posizioni (S1); mentre la posizione cen-
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO trale è quella di riposo, nelle altre due posizioni
si accendono i due gruppi di lampade LP1-LP2
Il progetto dell'indicatore di direzione verrà ese- oppure LP3-LP4.
guito seguendo attentamente il piano costruttivo Di queste 4 lampade soltanto due sono rappre-
di figura 2 e dopo aver realizzato il circuito stam- sentative delle luci di direzione, mentre le altre
pato il cui disegno, in grandezza naturale, cioè due, collegate in parallelo con le prime, sono sol-
in scala I/1, è riportato in figura 3. tanto delle piccole lampadine-spia a 6 V che ver-
L'uso del circuito stampato è d'obbligo, perché ranno montate direttamente sul manubrio del
il montaggio deve assolutamente risultare sem- motoveicolo. E' ovvio che le lampade-spia do-
plice e compatto e, cosa assai importante. occu- vranno essere di piccolissima potenza e situate
pare poco posto. in posizione tale da poter controllare visivamente
Con il circuito stampato la realizzazione diviene il funzionamento del lampeggiatore.
estremamente semplice per cui dovrebbe essere Nel caso di assenza di batteria, cioè quando nel
praticamente impossibile commettere errori, a motoveicolo è presente l'alternatore o il volano
patto che vengano rispettate le polarità dei con- magnetico, si deve tener presente che la tensione
densatori elettrolitici C1-C2 e non vengano scam- risulta molto instabile, non è continua come do-
biati fra loro i terminali di collettore-base-emit- vrebbe essere per alimentare il nostro circuito ed
tore dei quattro transistor. è ricca di picchi di tensione, cioè variabile conti-
Per quanto riguarda il transistor di potenza TR4, nuamente con il variare del numero dei giri del
che è di tipo 2N3055, ricordiamo che il colletto- motore.
re di tale componente è rappresentato dall'invo- E' dunque necessario provvedere alla rettificazio-
lucro esterno metallico. Una delle due viti di fs- ne di tale tensione servendosi di un circuito di fil-
saggio, quindi, stabilisce il coilegamento di col- tro composto da un diodo raddrizzatore al silicio.
lettore del transistor TR4 con il terminale con- da un condensatore elettrolitico del valore di
trassegnato con la lettura U sia nello schema e- 1.200 F - 25 VI, collegato a valle del diodo rad-
lettrico di figura 1 sia in quello pratico di figu- drizzatore e con la massa del circuito, ed even-
ra 2.
tualmente da un circuito di stabilizzazione com-
Per quanto riguarda i collegamenti del nostro posto con diodi zener, resistenze e condensatori
modulo elettronico con i componenti esterni, que- elettrolitici.

303
I
'

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D necessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati


elettronici, oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta
di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
patello).

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minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- spondo a tutti purché buona occasione.
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lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- MARGHERITA (Torino).
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perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
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I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
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Potenza: 1 W su carico di 8 ohm
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Radiatore: incorporato
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gero, assorbe la potenza di 25 W alla tensione al-
ternata di 220 V. Nel pacco contenente il salda-
tore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno e una
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rente ai progetti pubblicati sul,
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I-< possibili forme di abbonamen-
ci::: to. Vi preghiamo di scrivere
t.Ll
chiaramente e nell'apposito
> spazio, la causale di versa-
>
< mento.

UTILIZZATE
QUESTO
MODULO
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u
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DI CONTO
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o
·o
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.
2
POSTALE
l01 ! I
Tutti possono scriverci abbonati o no,
rivolgendoci questi tecnici inerenti i va-
n argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo ne, limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
ren.za a chicchess,a, m;:; scegliE"dO di
,alta in vo[ta, quelle domande che ci
saranno sembrate p.ù ~teressar::,. La
regola cì vieta d1 rispondere ;:::irivata-
mente o di inviare progetti esc t.:s •·. amen-
te concepiti ad uso di u n solo lettore

LA POSTA 1
DEL
-~ I
(v'
-- ",

LETTORE

Le correnti di Foucault co, come accade ad esempio nel/"armatura che


sostiene gli avvolgimenti indotti rleflc macchine
Da qualche tempo sto frequentando con passio- elettriche. Per la legge di Lcnz queste correnti
ne un gruppo di amici nuovi che si dedicano hanno leff etto di frenare il moi·imell/o che le
allo studio e all'applicazione dell'elettronica per induce e l'energia corrispondente a questa a::io-
puro divertimento. Da loro sono stato contagia- ne frenante si traduce integralmc11te in calore
to e tramite loro sono venuto ,1 co11osce11za della in seno alla massa_, la quale pertanto si riscalda.
vostra interessante Rivista. Questa è la µrirna Se la massa ruotanti' è un cilindro massiccio, la
volta che vi scrivo e la domanda che vi formulo dissipaàone di energia è tanto ingente da rende-
è di natura essenzialmente teorica. Tf' impossibilr il funzionamento della macchina.
Ho sentito più volte pronunciare dai 111ie1 ,rn1in Per ridurre questa perdita in limiti tollerabili è
l'espressione « correnti di Foucault » Saµt"te dir- 11tl'/-'ssario interrompert· conc•enie11temcnte la con-
mi di che cosa si tratta esatta111e11te:' tinuità del cilindro: a tale scopo esso viene rea-
LIPPI GUSTAVO liz.zat" in forma di un pacco di lamiere perpen-
Siena r/11 o/ari a/l'ass1' di rotazione; queste lamiere sono
riropnt,· da uno strato pellicolare isolante. In tal
Tutte le correnti indotte che si generano in qual- modo le correnti parassite sono costrette a rin-
siasi massa conduttricr soggrtta co1nu11qu, ad 11111.1 , hi11dn.ri rntro il sottile spessore drlle lamiere:
uariazionr di flusso, e chi' circolano in 11'n" allo la resistenza elettrica di questi circuiti elementari
massa secondo percorsi chiusi su e stessi, pren- risulta l'IJ.l"Ì rufficin1te111f'11te cfr,,,,ata da ridurr,·
dono il nornr di « corrn,ti paras.,it,· » o << cor- l'intensità delle correnti che vi circolano e la per-
renti di Foucault ». In particolarr 1111.,·st,· ,·orrenti dita di cnrrgia corrispondente a ualori pratica-
ri _!!.{'ncrano i11 qualsiasi massa metallica che ruoti mrnil' tollrrabili.
o si sposti comunque entro un campo nwgnt'li- Questo principio costruttivo vienr af!plicato a

313
le strutture magnetiche delle macchine elet-
che si trovano comunque soggette a varia-
i di flusso; in ogni caso il senso della lamina-
zione deve essere contenuto nei piani delle linee
di forza del campo, in modo da interrompere la
continuità del nucleo magnetico nel senso per-
pendicolare al campo.
L'azione frenante delle correnti parassite viene
direttamente utilizzata nella costruzione di freni
elettromagnetici; questi vengono realizzati pre-
valentemente in forma di un disco metallico che
si muove nell'intraferro di un elettromagnete od
eventualmente di un magnete permanente.

Problemi termici
••
LINGUETTA
Ho realizzato recentemente un amplificatore tran- STAGNAT.
sistorizzato. E debbo dire che l'apparato funziona
abbastanza bene fin quando i due transistor fi-
nali, di tipo 2N3055, non cominciano a riscal-
a 1

±
42
RONDELLA
ISOLANTE

darsi maledettamente. Ho notato anche che il ri-

Chi non ha ancora costruito il nostro microtrasmet-

RICEVITORE AM-FM titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,


soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con
a L. 9.80 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi
a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,

7 può trovare ora l'occasione per mettersi subito al


lavoro, acquistando questo meraviglioso

l Questo ricevitore funziona dovunque ed è in grado


di captare tulle le emittenti private già In funzione
o che stanno per nascere un po' dovunque e che
trasmettono soltanto in MODULAZIONE DI FRE-
QUENZA.

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540- 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88- 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor + 3 diodi
Alimentazione: 3 Vcc
Dimensioni: 8x12x4 cm.
Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
military look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di Lire 9.800, a mezzo va-
glia o c.c.p. n. 3/26482, intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.

314
scaldamento rimane localizzato nell'involucro dei
transistor, mentre l'elemento raffreddante rima-
ne praticamente appena tiepido Come posso ov-
viare a tale inconveniente in grado di pregiudi-
care il prolungato funzionamento dell'amplifi-
o SISTEMA
ALTOPARLANTI

catore?
FARONI GIANFRANCO
Molfetta 1-----,{b- -- - --~
C2 I 1
c1 I I
Lei deve prima di tutto controllare il valore del- l CIRCUITO EiJ
I 1
l'assorbimento di corrente dei transistor finali a I
I

vuoto, assicurandosi che questo rientri nei limiti L


$,
prescritti (normalmente intorno ai 10-40 mA). e. (@
Se tale valore di corrente, come è facile presume- "" l@
re, risulta normale, occorrerà provvedere ad una
più efficace dissipazione del calore prodotto dai
transistor finali. Dato che questi sono di tipo
2N3055, riteniamo che essi siano fissati sul raf-
freddatore mediante l'interposizione degli appo-
siti foglietti di mica e con l'ausilio degli elemen-
ti passanti isolati per le viti di fissaggio. Dunque,
per ottenere con questo tipo di montaggio una l r + l
CB I l
buona dissipazione termica, lei deve pulire accu- c7 , cRcuro t
ratamente il corpo del transistor, il foglio o i fo- I 3 :
gli di mica e la superficie del dissipatore da e- $
,_ - - - - - . J
ventuali polveri o limature metalliche che impe-
direbbero la buona adesione fra le varie superfici. COMPONENTI
Nella peggiore delle ipotesi, la limatura di ferro Cl = 5.000 pF
potrebbe per/ o rare l'elemento isolante provocan- C2 = 5.000 pF
do un cortocircuito tra il collettore del transistor,
rappresentato dall'involucro metallico, e l'elemen-
C3 = 5F- 25 VI ( elettrolitico)
CA = 5 F- 25 VI ( elettrolitico)
to dissipatore termico. Tale pulizia può risultare
C5 = 5 F 25 Vl ( elettrolitico)
anche insufficiente a garantire la perfetta dissipa- C6 = 100.000 pF
zione del calore. A tale scopo quindi le consiglia- C7 - 1.000 pF
mo di spalmare tra le superfici del grasso al sili- C8 = 100.000 pF
cone che, risultando un ottimo conduttore termi- Zl-Z2-Z3-Z4 = impedenze BF (vedi testo)
co ed un buon isolante elettrico, consente di rea-
lizzare un perfetto contatto fra le varie superfici.
Per ultimo le raccomandiamo di serrare a fondo
le viti di fissaggio, in modo da garantire un pre-
ciso contatto del transistor con la superficie del
dissipatore .
ritengo inutile il collegamento in parallelo di

••• varie unità, con la sola possibilità di variare il


punto di innesco delle lampade. Per realizzare un
impianto veramente fantascientifico ritengo utile
invece la possibilità di filtrare le varie frequenze
Progetto fantascientifico mediante circuiti elettronici, inviando successiva-
mente i segnali, così elaborati, alle unità separate
Senza troppa convinzione ho acquistato simul- di luci psichedeliche. Potreste pubblicare sulla
taneamente due kit per luci psichedeliche, allo vostra rubrica « La posta del lettore » un sem-
scopo di collegare gli stessi ai due canali del mio plice progetto in grado di esplicare tali funzioni?
complesso stereo. Debbo dire di essere rimasto BERNABUCCI MARINO
completamente soddisfatto; tanto è vero che in- Civitanova
tendo potenziare ulteriormente l'impianto con
l'aggiunta di altre unità. A questo punto tuttavia, La sua richiesta si unisce a quella di molti altri
prima di effettuare ulteriori acquisti, desidererei lettori che, soddisfatti anch'essi di tale simpatico
sapere se il mio programma è attuabile, dato che progetto, intendono potenziare e migliorare i lo-

315
impianti senza tuttavia complicare eccessiva-
ente la realizzazione. Presentiamo dunque il
rogetto di un semplice sistema di filtri passivi a
tre vie. L'assenza di transistor, o altri componenti
r ro r
a secimonduttore, semplifica notevolmente la rea-
lizzazione, sia per quanto riguarda il montaggio,
sia per l'assenza di alimentazioni ausiliarir:, che
creerebbero non pochi problemi di isolamento
3SCI1A
e di disaccoppiamento. Le impedenze Zl-Z2-Z3- wUL SI

Z4 debbono essere ricavate utilizzando gli avvol-


gimenti di piccoli trasformatori per ricevitori a
transistor ( trasf armatori d'accoppiamento), f acil-
mente acquistabili presso i rivenditori di materiali
surplus. Le caratteristiche di tali trasformatori
non sono critiche. Tutt'al più si potranno speri- COMPONENTI
mentare vari avvolgimenti, ottenendo in tal mo-
do diversi filtri di diverse caratteristiche in grado Cl == 100.000 pF
di offrire svariati effetti luminosi. c2 22.000 pF
Rl = 2.000 ohm
R2 - 75.000 ohm

VCO per BF
••• R3
R4
TRI
TR2
-
=
2.000
360
BC108
2N2646
ohm
ohm

Sono un appassionato di musica elettronica co-

FOTOCOMANDO
PER:
• interruttore crepuscolare
• conteggio di oggetti o persone
• antifurto
• apertura automatica del garage
lampeggiatore
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rapidamente senza alcun problema di re-
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inviando anticipatamente l'Importo di L. 10.700 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prez-
zo sono comprese le spese di spedizione.

316
stantemente alla ricerca di nuovi progetti da spe- Hz circa. Comunque, variando il valore del con-
rimentare per la realizzazione di strumenti musi- densatore C2 sarà facile far oscillare il circuito
cali sempre più sofisticati. Attualmente, per rea- su un diverso valore di frequenza.
lizzare un minisintetizzatore, avrei bisogno del
progetto di un oscillatore controllato in tensione,
in modo da poter modulare in frequenza la nota
emessa. Esiste qualche semplice circuito in grado
di svolgere tale funzione?
ALBI A TI VASCO
•••
Alternatori e correnti
Gemona
Debbo confessare che, pur essendo trascorsi al-
Il progetto che le proponiamo è un VCO (Volta- cuni mesi da quando ho iniziato ad interessarmi
ge Controlled Oscillator), cioè un circuito in gra- di elettronica, ancora non ho le idee chiare re-
do di variare la frequenza generata in funzione lativamente agli alternatori. le dinamo e le cor-
di una tensione di controllo. Nel progetto qui pub- renti da essi generate. Soprattutto credo di avere
blicato il controllo avviene in alternata, ma è pos- in testa una grande confusione fra correnti al-
sibile, collegandosi direttamente alla base del ternate e correnti continue. Almeno sotto l'a-
transistor TRl, effettuare un controllo in conti- spetto fisico. Potete aiutarmi a dissipare tutti
nua. Con i valori dei componenti riportati nell'ap- questi miei dubbi?
posito elenco, la frequenza di oscillazione del cir- MANIAGO ENRICO
cuito, pilotato dall'unigiunzione TR2, è di 8.000 Merano

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL
KIT PER I CIRCUITI STAMPATI

facilità d'uso
rapidità di esecuzione
completezza di elementi

Il kit è corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o


c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52
Telefono 6891945.

317
Gli altematori sono macchine elettriche che pro- Con le correnti alternate il processo fisico è ben
uono correnti alternate, cioè le correnti più diverso : in ogni punto di un filo conduttore di e-
diffuse, quelle che servono per l'illuminazione e- lettricità vi sono degli elettroni, sempre gli stessi,
lettrica, l'alimentazione di tutti gli elettrodome- che si muovono in avanti e all'indietro. Si po-
stici, il funzionamento della maggior parte delle trebbe avere un'idea chiara di tale fenomeno
macchine elettriche. Le correnti continue, gene- riempiendo un tubo di palline e imprimendo con
rate dalle pile, dagli accumulatori, dai raddriz- le due mani delle successive compressioni alle
zatori,
. dalle
. dinamo, vengono pure usate, ma in due imboccature del tubo: prima si comprime
mura mnore. da una parte e poi si comprime dall'altra; ne
La differenza sostanziale che intercorre tra i due risulta che ogni pallina introdotta nel tubo, ri-
tipi fondamentali di correnti elettriche, quelle mane pressappoco nella stessa posizione pur muo-
continue e quelle alternate, è la seguente: nelle vendosi, più o meno rapidamente, in avanti e al-
correnti continue gli elettroni si muovono sem- l'indietro : questa è la corrente elettrica alternata
pre in uno stesso verso; nelle correnti alternate esaminata sotto un punto di vista fisico e ana-
gli elettroni si muovono alternativamente nei due logico.
versi, in avanti e all'indietro. In pratica, quindi,
mentre l'elettrone che fa parte di una corrente
continua può considerarsi come un viaggiatore
a lungo percorso, nelle correnti alternate l'elet-
trone deve considerarsi come un viaggiatore che
compie brevissimi tratti di percorso, munito di
• ••
Rivelatori a transistor
biglietto di andata e ritorno. Ma per avvicinarci
di più alla realtà delle cose, possiamo dire che Ho costruito un semplice ricevitore a conversio-
nelle correnti continue, attraverso la sezione di ne di frequenza servendomi di telaietti premon-
un conduttore elettrico passa un certo numero di tati. Ora, volendo aumentare il rendimento, sen-
elettroni, che se ne vanno lungo il circuito e che za tuttavia aggiungere ulteriori stadi, vorrei chie-
per ripassare per quello stesso punto devono ri- dere a voi se è possibile... spremere ancor più
tornare al generatore di tensione, attraversarlo gli stessi stadi già esistenti per farli lavorare al
internamente per ricominciare poi il lungo cam- massimo delle loro possibilità. Si può ad esempio
mino di andata. intervenire in qualche punto del ricevitore per

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 1V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

I CA LA I ONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista, In cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 e indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Mi-
lano - Via Zuretti 52.

318
sostituire eventualmente qualche componente con
altro di valore diverso allo scopo di aumentare la
sensibilità dell'apparato?
TRl PRIMITERRA ARTURO
Cerignola

Senza intervenire massicciamente ne gli stadi di


alta e di media frequenza, è possibile aumentare
il rendimento del classico stadio rivelatore a dio-
do, sostituendolo con uno stadio rivelatore a tran-
sistor al germanio ( per bassa o alta frequenza,
indifferentemente), servendosi dei due progetti
qui pubblicati. Ricordi che i due schemi si rife-
riscono alle due possibili varianti del circuito ri-
velatore. Cioè a seconda che l'ultimo avvolgimen-
COMPONENTI to del trasf armatore di media frequenza disponga
o meno di presa centrale. Lei dovrà comunque
C1 = 33.000 pF
intervenire a valle dell'ultima media frequenza,
R1 = 1.000 ohm
cioè dopo l'avvolgimento L2, montando il transi-
TRI = AC125-AF128, ecc.
stor TRl, la resistenza Rl e il condensatore Cl.
Pubblichiamo anche il diagramma che interpre-
ta le notevoli differenze di rendimento tra i cir-
cuiti rivelatori a transistor e quelli a diodo. La
curva 1 si riferisce ai rivelatori a transistor; la cur-
va 2 ai rivelatori a diodo al germanio.
Il rendimento dei circuiti di rivelazione, qui pre-
TRl sentati, potrà essere ulteriormente sensibilizzato
aumentando il valore della resistenza Rl, purché
O lo stadio amplificatore di bassa frequenza, collega-
ENTRAF use. BF to a valle dello stadio rivelatore, disponga di una
elevata impedenza d'ingresso. In tal caso occorre-
6 R1 rà diminuire proporzionalmente il valore capa-
CI
citivo del condensatore C 1.

•••
Indicatore del bilanciamento

Sono in possesso di un amplificatore stereofonico


sprovvisto di indicatore d'uscita. A me tuttavia,
prima che un misuratore di potenza d'uscita,
servirebbe un indicatore di bilanciamento, in gra-
do di fornire direttamente una precisa indicazio-
0,4 ne sulla differenza di potenza d'uscita tra il cana-
o
I-
le destro e quello sinistro. Uno dei requisiti fon-
0,a damentali di tale dispositivo dovrebbe comunque
2
g02 essere la semplicità, dato che non dispongo di no-
tevole spazio per l'installazione di complicati cir-
o: 0,1 I f} -LE , cuiti transistorizzati.
DE FRANCESCO ACHILLE
Marsala
20 0 60 80 100 mv
Il misuratore di equilibrio, che le proponiamo, è
di semplicissima realizzazione. Lo spazio prati-
camente occupato è quello stesso del solo stru-

319
COMPONENTI
Cl 100 F
C2 = 100 F
Rl 4.700 ohm
E\7R CA _E
5M$TRIC R2 = 4.700 ohm
6 o R3 10.000 ohm (trimmer)
DI 1N914
D2 1N914
mA = milliamperometro a O centrale ( I mA
f.s.)

mento indicatore m4. Il princpo di funziona- Tenga presente che gli strumenti troppo sensibi-
mento è il seguente. Lo strumento funge da volt- li, oltre ad essere più delicati e costosi, si possono
metro e misura la differenza fra le tensioni d'u- rivelare inutili, perché nelle normali riproduzioni
cita raddrizzate e filtrate dei due canali stereo- stereofoniche si raggiungono squilibri temporanei
fonici. in grado di sollecitare eccessivamente l'indice da
La sensibilità dello strumento dipende sia dalla una parte all'altra della scala, con pericolo di
potenza d'uscita dell'amplificatore sia dalla pre- rottura e conseguente impossibilità di valutazione
ciione con cui ci :,ol t',,e !hz.,tint o. L} bila muto
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principiante potrà familiarizzare con le più avanza-
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di poche ore, gli farà percorrere buona parte
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laboratorio di grandi dimen-
sioni. caratterizzato per le
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semplicità del suo impiego
e al suo costo li,mitato. che
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V= O1 1 5 10 50 100 200 500 1000


mA= A 500A 5 50 500 2500
,. 7 ..•• ,
-- •
·r·r:::,:.~
.,_ '::'-~
-
" yuue
e,e

Vr 0.5 5 25 50 250 50 O 1000


mr 2,5 25 250 2500 ,·✓ - w~·,. ..
0hm= x01/0-1k[ x1/0--10kJ10 /0-1Ck400/0-1M'xli/0+10M .• :.~
. @ ""'°"~ @_
I ...__; •-

dB -10+22 a
B
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/3O
Tutti gli
strumenti di
misura e di L. 53.600
controllo pubbbcizzati in
questa pagina possono Questo generatore. data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta ta-
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delle freqcenze è di grandi
dimensioni che consente una
facile lettura.
Dimensioni 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilità 20.000
ohm/volt)

L. 22.500

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

v= 01 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A I B I e D


A = 50yA
50i4 5 50 500 5000 RANGES 100 -400xc_/400- 1200re_11+ 3,8ME 3,5-12e
Y'I. 0,5 5 25 50 250 500 1000 GAMME E I F I G
mA» 2,5 25 250 2500 RANGES 12 - 40Mc 40- 130M 80-260Me
Ohm= 1/0-+10k/110/0+100/1100/0+1M/1k /0+10M
Ohmv [tk/0+10M/1l[)k/ 0+100M
f» [lk/0-5lk/1lk/0-5l0k Grande strumento dal•e pic-
cole dimensioni, realizzato
Balistici @hm100/0+-200F /0hm xlk/0=20yF completamente su circuito
Hz 1/0+50/110/0+ 500/7100/ 0+-5000 stampato. Assenza totale di
commut.atori rotanti e quindi
68 -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
Output 0.5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRA&
- -

e.une±e .aueees.sn.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
ATI;
U
Anno V-N. 6- GIUGNO 1976- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 800

ANTENNA
PER GLI
80 E 40 METRI

,:

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO

GENERATORE ELODICO
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)
Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


1 Kc Dimenslonl
(L. 7.500) 12x 160 mm
Frequenza
Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.
Tensione massima
Uscita 10,5 V eff. appllcablle al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE (


Frequenza 250 Kc Dimensioni
L. 12x160 mm
00)
Armoniche fino a 500 Mc Peso 40 grs.
Tensione massima
Uscita 5 V elf. applicabile al puntale 500 V
15 V eff. Corrente della batterla 50 mA
VOLTM ETRO
ELETT RONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
Il Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorìzzato con transi-
stor a effetto di campo è uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra- Tutti gli
dio, TV, FM e BF esso per-
mette di ottenere una gran- strumenti di
de varietà di misure, tensio- misura e di
ni continue e alternate, non-
ché corrente continua, mi- controllo pubblicizzati in
sure di tensione di uscita,
la R.F., la BF, misure di re- questa pagina possono
sistenza - il tutto con un
alto grado di precisione.
essere richiesti a:
L'esattezza delle misure è
assicurata dall'alta impeden-
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando
za di entrata che è di 11 anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n.
megaohm.
Dimensioni 180x160x80 mm. 3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,5 1,5 5 25 100 1500 30K .re-:


mA= 5A 590A 1 5 50 1500
+1
V

Ohm
05
X1
15
x 10
5
x IOO
4-1 0+10k/ 0+100k
25 1500
X IM
+-100M
•'
. -
Pico Pico 4
dB -20+15
14 40 140 400
3
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilità 20.000 ohm/volt)
\LJ~ ~ __.
.. ~-," . "~
. ..,,,
. ·' .'
', - •~ ISCII.L •T:Jt tT a.1t; 1: .,~,-" __ • •

CARATTERISTICHE TECNICHE

200 1000 Il generatore BF. 40 è uno


V= 0,1 1 10 50
mA= 5004 5 50 o strumento di alta qualità per
misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
0,5 5 50 250 1000 Strumento che unisce al'a Il circuito impiegato è il
2,5 25 250 2500 massima semplicità d'uso un ponte di Wlen, molto sta-
minimo ingombro. Realizza- bile. Tutta la gamma di fre-
Ohm= 11/0-10%/1100/0+1M /1tk /0-10M to completamente su circui- quenza è coperta in quattro
Balllstlc F 0Mm+100/0+200F /0hm 1!k/0+20yF to stampato. Assenza totale bande riportale su un qua-
di commutatori rotanti e drante ampio di facile let-
dB -10 +22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
Output 0,5 50 250 1000 all'usura. Jack di contatto differenti rappresentazioni
di concezione completamen- grafiche dalla forma d'onda,
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDALI e QUADRE. Il

L. 19.000 tivo di protezione.


Dimensioni: 80x125x35 mm
livello d'uscita costante è
garantito dall'uso
« thermistore »
di un
nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
FREQUENZA mod. BF. 40
GAMME A I B e D
RANGES 20=200H2 200 - 2KHz 2 ..;- 20 KHz 20:200KH
L. 89
L'era del colore TU
Qualcosa di rivoluzionario è ancora accaduto nel mondo e nel-
la nostra Italia: il colore televisivo.
Le onde del colore, già in aria sperimentalmente, stanno per
giungere nelle nostre case in forma di programmi regolari.
Secondo le più recenti previsioni, la RAI trasmetterà a colori
solo quindici ore settimanali di programmi colorati. Ma la do-
se verrà probabilmente aumentata dopo circa un anno, quan-
do la rete nazionale sarà portata allo stesso « standard colo-
re » della seconda rete.
Successivamente si provvederà all'estensione di entrambe le
reti, per colmare le residue « zone buie », anche se non è detto
che queste ultime restino del tutto escluse dalla grande novi-
tà, dato che i tecnici assicurano, per talune fasce intermedie,
una ricezione anche migliore di quella con cui arrivano talvol-
ta i programmi stranieri.
Comunque, per ottenere una copertura quasi totale dell'inte-
ro territorio nazionale, occorreranno complessivamente tre
anni.
E' anche prevista l'entrata in funzione di una rete televisiva
nuova di zecca e tutta a colori: la « numero tre», con lo sco-
po di collegare almeno tutti i capoluoghi. Questa terza rete
verrà adoperata, fra l'altro, per trasmissioni televisive a dif-
fusione regionale, anche se non è escluso che talune frequenze
verranno utilizzate per convogliare in Italia i programmi te-
levisivi stranieri che attualmente « viaggiano » lungo le ca-
tene di ripetitori privati. Si avrà in tal caso un vantaggio qua-
litativo, cioè segnale più stabile e più «pulito», e un vantag-
gio quantitativo, perché ricorrendo ai ponti radio si potranno
importare programmi di nazioni che non confinano con l'I ta-
lia, come quelli della BBC inglese e della televisione bavarese,
per limitarsi alle lingue che, insieme al francese, sono più
diffuse in Italia.
L'era del colore TV, tuttavia, prevede ancora qualcosa di più
rivoluzionario nel settore della propagazione radio-televisiva.
Di qui a qualche anno, infatti, saranno in orbita nuove « ge-
nerazioni » di satelliti per telecomunicazioni, i quali potreb-
bero rendere superflui non solo i ripetitori ma le stesse an-
tenne individuali sui tetti o sui terrazzi. Staremo comunque
a vedere. Anche se fin d'ora ci ripromettiamo di dedicare, a
partire dal prossimo fascicolo di luglio, qualche pagina della
Rivista alle nuove frontiere del colore TV.
L'ABBONAMENTO A
ELETTRONICA
PRATICA
vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
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due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

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nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONI€
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 5- N. 6 GIUGNO - 1976


IN COPERTINA - Proponiamo, questo mese, una
nuovissima ed originale scatola di montaggio,
che risulterà certamente gradita alla maggior
parte dei nostri lettori. Con essa è possibile eser-
citarsi nelle modernissime tecniche digitali, co-
struendo un dispositivo generatore di melodie,
che troverà sicuramente importanti e suggestive
applicazioni pratiche.

edltrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa GENERATORE DI MELODIA 324


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Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE ACQUISTI PERMUTE 366
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 377
stitu i scon o.
GENERATORE
DI MELODIA

con integrati digitali


premete il pulsante e ascoltate

IN SCATOLA L. 11.500 senza altoparlante


DI MONTAGGIO L. 12.500 con altoparlante

324
Una breve melodia elettronica viene emessa da un piccolo alto-
parlante quando si agisce su un interruttore. Collegando, in
uscita, un amplificatore di bassa frequenza, è possibile ottenere
un richiamo acustico pubblicitario, un segnale stimolante nelle
competizioni sportive, una tromba acustica per auto.

Il notevole sviluppo delle tecniche digitali e la ad una specialità dell'elettronica, che la maggior
grande quantità di circuiti logici integrati, comu- parte dei nostri lettori non conosce. Non possiamo
nemente impiegati da tutte le industrie elettroni- tuttavia esimerci da una breve analisi di certi
che, ha provocato, nel giro di pochi anni, un ab- elementi, anche perché tra i nostri lettori ci sono
bassamento del costo di tali componenti allo stes- sempre coloro che vogliono saperne di più. Co-
so livello di quelli più comuni come, ad esempio, loro invece che si accontenteranno di montare il
i transistor, i diodi, i FET, gli SCR, ecc., pur circuito, seguendo le nostre istruzioni ed il rela-
essendo gli integrati digitali componenti notevol- tivo piano di cablaggio, avranno modo di veder
mente più complessi e più versatili. funzionare egregiamente un apparato in cui vie-
Si è quindi verificato un avvicinamento sempre ne affrontata la modernissima tecnica dell'elettro-
più numeroso degli sperimentatori dilettanti alle nica digitale.
tecniche digitali, non per solo motivo di curiosità
o di interesse tecnologico, ma per una pura ne-
cessità hobbystica. UN PO' DI ELETTRONICA DIGITALE
L'uso degli integrati digitali non implica neces-
sariamente la realizzazione di complicate mac- Il funzionamento di un circuito digitale è basato
chine o sofisticati strumenti di misura, perché sul concetto di due stati: lo stato «l» e lo stato
con un numero estremamente limitato di tali « O»; questi due stati vengono anche chiamati
circuiti si possono anche realizzare semplici ap- «sì» e «no» oppure, «vero» e « falso ».
parecchiature che, pur non presentando alcun Anche le tensioni elettriche, nei circuiti elettro-
aspetto professionale, costituiscono un valido si- nici digitali, seguono la legge ora enunciata e
stema di perseguimento didattico, oltre che un possono quindi assumere due soli valori, corri-
comune divertimento. spondenti ai livelli « O» e «l».
La scatola di montaggio presentata in queste pa- Per essere più precisi, le tensioni risultano con-
gine offre al lettore la possibilità di realizzare un traddistinte da due bande di valori, nelle quali si
circuito elettronico con due integrati digitali, in interpreta come « O» un valore al di sotto della
grado di produrre una certa sequenza sonora, ri- soglia minima di «O», mentre si interpreta come
cordando, nel suo funzionamento, il vecchio ca- « 1 » qualsiasi valore al di sopra della soglia mi-
rillon o, nel caso di una complementare ampli- nima di « 1».
ficazione di bassa frequenza, le trombe acustiche
di taluni autoveicoli o quelle di certi tifosi negli
stadi di calcio. CIRCUITI COMBINATORI E SEQUENZIALI
La melodia generata dal nostro progetto non
può essere trasformata in una vera e propria me- I circuiti digitali possono essere suddivisi, in ba-
lodia musicale, ma soltanto alla sintesi, assai bre- se al loro comportamento, in due sottoclassi:
ve, di un ritornello melodico. quella dei circuiti combinatori e quella dei cir-
L'interpretazione del preciso comportamento del- cuiti sequenziali. Entrambi questi circuiti risulta-
la tecnica digitale del nostro generatore di me- no montati nel nostro generatore di melodia.
lodia non è cosa semplice, perché essa appartiene Un circuito combinatorio è da considerarsi tale

325
J


a. o::
er I-

%
T Fig. 2 - Tutti gli elementi ripor-
tati in questo piano costruttivo
nv
o "e sono contenuti nel kit venduto
dalla nostra Organizzaz.ione. Per
completare il dispositivo, il let-
o: - - -- - CO
o: tore dovrà procurarsi una pila a
. \.II Il 4,5 V e un interruttore a pulsan-
o::
I-
te, o di altro tipo, da inserire in
un punto qualsiasi del condutto-
re della linea della tensione ne-
gativa; in pratica basta interrom-
pere il conduttore disegnato sul-
l'estrema sinistra di questo sche-
<D
ma ed inserire l'interruttore.
o:

li)
o:

J
u
o Il
TI EII <q
o:

(")

>-I Il Il = Il=
o:

N
o:

&

7L T
u

(")
u

=N
u

u
Fig. 1- II progetto del generatore
melodico, qui raffigurato, può es-
sere idealmente suddiviso in due
sezioni: quella logica, a sinistra,
o e quella di potenza, a destra, che
risulta pilotata dai due transistor
TR1-TR2. La resistenza R5 e il
condensatore elettrolitico C5 sta-
biliscono la frequenza dell'impul-
so. Il potenziometro R6 regola il
volume sonoro in uscita. Sosti-
tuendo i valori di R1-R2-R3-R4-
C1-C2-C3-C4 con altri, cambia a
no le note musicali, sostituendo
invece i valori di R5 o C5 con
altri, cambia il ritmo della musica.

326
TR1

TR2

@ 4,5V @ all'AP

<
Condensatori
C1 =
COMPONENTI
1 F - 12 VI (elettrolitico)
quando lo stato d'uscita dipende esclusivamente,
secondo una certa legge combinatoria, dallo stato
degli ingressi.
In un circuito sequenziale, invece, lo stato delle
Cc2 = 1 F - 12 VI (elettrolitico) uscite è subordinato non soltanto dagli eventuali
Cc3 = 2,2 F - 16 VI (elettrolitico) ingressi, ma anche da un segnale di temporizza-
C4 = 4.7 F - 25 VI (elettrolitico) zione più comunemente conosciuto sotto il nome
C5 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) di «dock».
C6 = 200.000 pF - 220.000 pF
C7 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)

Resistenze FUNZIONI DI ICI


R1 = 470 ohm (giallo-viola-marrone)
L'integrato ICI funziona, nel nostro progetto,
R2 = 100 ohm (marrone-nero-marrone)
R3 = 470 ohm (giallo-viola-marrone) come un integrato di tipo sequenziale; esso rap-
R4 = 100 ohm (marrone-nero-marrone) presenta infatti una « decade » di conteggio»,
R5 = 820 ohm (grigio-rosso-marrone) di tipo SN7490.
R6 = 1.000 ohm (trimmer potenziometrico)
Internamente all'integrato ICI sono presenti ben
R7 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio)
quattro circuiti bistabili (flip-flop) opportunamen-
R8 = 270 ohm (rosso-viola-marrone)
te collegati fra loro in modo da fornire, sulle u-
R9 = 100 ohm (marrone-nero-marrone)
scite, una rappresentazione binaria del numero
R10 = 680 ohm (blu-grigio-marrone)
di impulsi d'entrata.
Varie Il circuito dell'integrato ICl (circuito interno)
ICI = SN7490 può essere rappresentato secondo lo schema a
1C2 = SN7413 blocchi riportato in figura 4 che, come si può no-
TR1 BC548-BC208-BC108 o corrisp. tare, comprende ben 4 flip-flop (FF1-FF2-FF3-
TR2 = BC548-BC208-BC108 o corrisp. FF4). Di questi, i tre flip-flop FF2-FF3-
D1-D2-D3-D4 = diodi al silicio FF4 risultano già direttamente collegati fra loro;

327
le rispettive uscite, infatti, sono rappresentate FUNZIONI DI 1C2
dai terminali 9-8-11; l'ingresso di dock è rappre-
sentato dal terminale 1. Il collegamento dei flip- Analizziamo ora il funzionamento del secondo
flop FF2-FF3-FF4 risulta effettuato in modo da circuito integrato digitale.
formare un divisore per 5. Il flip-flop aggiuntivo In questo caso si tratta di un doppio NAND a
FFl, che ha l'uscita contrassegnata con 12, è del quattro ingressi che svolge, oltre tutto, la funzio-
tutto indipendente. ne di Trigger di Schmitt. L'uscita cambia di sta-
Il comportamento delle uscite, in funzione degli to, passando da « 1 » a «O» quando l'ingresso
impulsi d'ingresso, può essere desunto dalle co- supera un valore di tensione di soglia positivo,
siddette « tavole della verità». mentre la transizione inversa avviene quando la
La tabella della verità, quando il circuito viene tensione d'ingresso scende al di sotto di un valore
utilizzato come divisore per 10, cioè con l'uscita di soglia negativo. Il circuito è quindi dotato di
12 collegata con l'entrata 1, assume la seguente
forma:

n° impulsi USCITE
d'ingresso A B e D

o o 0- o o
1 1 o o o
2 o 1 o o
3 1 1 o o
4 o o 1 o
5 1 o 1 o
6 o 1 1 o Fig. 3 - I due transistor TR1-TR2, che pilotano la se-
zione di potenza del generatore melodico, sono en-
7 1 1 1 o trambi di tipo NPN. Nel nostro kit, ovviamente condi-
8 o o o 1 zionato dalle possibilità commerciali del momento,
9 1 o o 1 possono essere inseriti diversi modelli. Ecco perché
abbiamo riportato in questo disegno le tre possibili
configurazioni dei transistor, con l'esatta distribuzione
dei tre elettrodi.
Con le lettere A-B-C-D indichiamo rispettivamen-
te le uscite 12-9-8-11. Gli ingressi ausiliari di reset
2-3 forzano le uscite alla posizione « 0», mentre \
gli ingressi 6-7 forzano le uscite alla posizione «9».
Nel circuito del generatore di melodia, il flip-flop
1 (FFl), è stato collegato quale ultimo elemento
1
della catena di flip-flop, per cui la tabella della due soglie di scatto, la cui differenza di tensione
verità risultante assume la seguente forma: è nota sotto il nome di isteresi clel circuito di
Schmitt.
Utilizzando il fenomeno dell'isteresi è possibile ri-
cavare da un Trigger di Schmitt digitale un
°
1ngress1 A
USCITE
B e D
semplicissimo oscillatore ad onde quadre, utiliz-
zando soltanto un condensatore, collegato fra en-
trata e massa, ed una resistenza di controreazione,
o o o o o collegata fra entrata e uscita.
1 o 1 o o In condizioni di riposo, ad esempio, il condensa-
2 o o 1 o tore elettrolitico C5 risulta scarico (ingresso =
I
3 o 1 I o O) e l'uscita 6 del Trigger di Schmitt si trova
4 o o o 1 a « l», in quanto il circuito è di tipo invertente.
5 I o o o Ciò provoca quindi la carica del condensatore e-
6 1 I o o lettrolitico C5 attraverso la resistenza R5.
' 7 I o I o Quando la tensione raggiunge la soglia di ten-
8 1 1 1 o sione positiva, si verifica un cambiamento di stato
9 I o o I dell'uscita, che passa a «O» e riscarica, attraverso
la resistenza R5, il condensatore elettrolitico C5.

328
r - - - - - - - - - -
1
?! - - - - - pj_ - - - - - ?j _ - - - - - - - ~11 - - - 7
I
I

14 Fig. 4 - Il circuito dell'integrato ICI può essere rap-


presentato con questo schema a blocchi nel quale, co-
me si può notare, sono compresi ben 4 flip-flop (FF1-
FF2-FF3-FFA). Di questi, i tre fiip-flop FF2-FF3-FF4 ri-
sultano già direttamente collegati fra loro; le rispettive
uscite, infatti, sono rappresentate dai terminali 9-8-11;
'I_ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - l'ingresso di clock è rappresentato dal terminale I.

Quando la tensione di C5 scende al di sotto del Tuttavia, anche coloro che, di proposito, avran-
valore di soglia, inferiore a quello della tensione no tralasciato la lettura della precedente parte
negativa, si ottiene un nuovo cambiamento di sta- relativa alla tecnica digitale, saranno in grado di
to, che ricarica il condensatore elettrolitico C5 e assimilare, almeno nelle sue grandi linee, il fun-
così via di seguito. f zionamento del progetto di figura 1.
Il risultato di questo processo è quello della ge- Il circuito del generatore melodico può essere i-
nerazione di un'onda quadra, la cui frequenza
dealmente suddiviso in due sezioni, che avremo
dipende dal valore della resistenza R5 e del con-
modo di analizzare successivamente.
densatore elettrolitico C5.
La prima sezione, riportata sulla sinistra dello
schema di figura 1, è quella logica; essa risulta
ANALISI DEL GENERATORE MELODICO pilotata dai due circuiti integrati ICl e IC2. La
seconda sezione, riportata sull'estrema destra di
L'analisi del generatore di melodia diviene assai figura 1, è quella di potenza: essa risulta pilotata
più semplice alla luce di quanto finora detto. dai due transistor TR1-TR2.

329
I 1
I , +
I
I
I Fig. 5 - Questo circuito propone
la disposizione interna di una
metà esatta dell'integrato IC2 di
tipo SN7413 (l'altra metà risul-
ta perfettamente identica). In. pra-
tica si tratta di un Trigger di
Schmitt a quattro ingressi, due
dei quali sono ottenuti nello stes-
so contenitore.
I
~ - - - - - -- - - -- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ,...J

SEZIONE LOGICA SEZIONE DI POTENZA

La prima sezione dell'integrato IC2 (quella più Il segnale musicale miscelato, generato dalla se-
in alto) funge da oscillatore libero, in grado di zione logica, cioè dalla parte del circuito che si
determinare la cadenza, cioè il ritmo delle note trova a sinistra dello schema di figura L viene
musicali generate; potremmo anche chiamarlo prelevato dall'uscita contrassegnata con il nume-
oscillatore pilota di ritmo. ro 8 dell'integrato IC2. Esso viene inviato al po-
Gli impulsi generati da questo oscillatore vengo- tenziometro R6, che permette di regolare il vo-
no inviati al terminale contrassegnato con il nu- lume sonoro in uscita, cioè in altoparlante.
mero 1 della decade di conteggio (ICl), che prov- Il segnale prelevato dal cursore del potenziome-
vede a commutare le uscite secondo lo schema tro R6, che in pratica è rappresentato da un
già illustrato nella tabella della verità. trimmer potenziometrico, viene inviato, tramite
Tali uscite risultano collegate, ciascuna, ad una il condensatore di accoppiamento C6, all'ampli-
rete resistivo-capacitiva di oscillazione della se- ficatore di potenza pilotato dai due transistor
conda sezione dell'oscillatore pilota di ritmo TR1-TR2, che è in grado di rendere udibile il
(quella disegnata più in basso nello schema di segnale di bassa frequenza direttamente attra-
IC2). Il collegamento avviene tramite un diodo, verso un altoparlante con impedenza non infe-
in virtù del quale, quando l'uscita relativa della riore agli 8 ohm.
decade si trova a « l», anche il rispettivo in-
gresso del Trigger di Schmitt rimane costante-
mente a « 1 »; quando invece l'uscita si porta a COSTRUZIONE DEL DISPOSITIVO
« 0», viene consentito il libero funzionamento
dell'oscillatore. Quindi, man mano che l'oscilla- La costruzione del dispositivo elettronico gene-
tore pilota di ritmo provvede alla commutazione ratore di melodie viene effettuata seguendo il di-
delle uscite della decade di conteggio, uno o più segno del piano costruttivo riportato in figura 2.
miscelatori vengono abilitati al funzionamento. Tutti gli elementi visibili in figura 2, compreso il
Questi ultimi, miscelandosi fra loro, forniscono circuito stampato, sono contenuti nella nostra
una strana melodia. scatola di montaggio. Non sono contenuti nel
La frequenza degli oscillatori è ovviamente re- kit invece la pila di alimentazione e l'altopar-
golabile, così come avviene per il ritmo. lante che, tuttavia, può essere richiesto alla no-
Le variazioni di frequenza si ottengono variando stra Organizzazione che ha provveduto ad ap-
di valore il gruppo resistivo-capacitivo associato prontare due diversi tipi di kit: quello con l'al-
all'ingresso relativo del Trigger di Schmitt. Per toparlante e quello senza l'altoparlante.
esprimerci più praticamente, basta cambiare i va- Il nostro consiglio è di montare per primi i due
lori dei condensatori elettrolitici C1-C2-C3-CA circuiti integrati IC1-IC2, facendo bene atten-
e delle resistenze Rl-R2-R3-R4 per far cambiare zione che la tacca-guida, che si trova in corri-
la frequenza. spondenza dei piedini 1-14, risulti nella stessa

330
posizione nella quale essa è stata disegnata in f- mandiamo di tener conto delle esatte polarità di
gura 2. questi componenti: il terminale positivo può es-
Poi consigliamo di montare i quattro diodi D l- sere contrassegnato con una crocetta, oppure può
D2-D3-D4, facendo bene attenzione che la fa- essere rappresentato dal terminale più lungo;
scetta si trovi rivolta verso le resistenze Rl-R2- in altri modelli il terminale negativo trovasi in
R3-R4. corrispondenza di una freccia con l'indicazione
Successivamente si applicheranno tutti gli altri del segno meno (-).
componenti: resistenze, condensatori, trimmer po- La riproduzione a colori nella prima di copertina
tenziometrico, transistor, ponticello metallico e del prototipo realizzato dai nostri laboratori per-
conduttori di alimentazione e dell'altoparlante. mette di intravvedere la presenza di un interrut-
tore a pulsante sulla linea di alimentazione ne-
I due transistor TR1-TR2 sono entrambi di tipo gativa del circuito .Questo pulsante non è com-
NPN; nel nostro kit, relativamente al condiziona- preso nella scatola di montaggio. Esso comunque
mento commerciale del momento, possono es- è da considerarsi necessario per tutti quei lettori
sere inseriti i modelli BC548-BC208-BC108 o cor- che vorranno inserire l'apparecchio in un con-
rispondenti. La conformazione di questi compo- tenitore.
nenti può risultare quindi leggermente diversa Il suo acquisto può essere fatto presso qualsiasi
fra un modello e l'altro. Ecco perché abbiamo rivenditore di materiali elettrici, anche presso lo
voluto riportare in figura 3/le possibili configura- stesso negozio dove si acquisterà la pila di ali-
zioni dei componenti, con l'esatta distribuzione mentazione da 4,5 V. E' ovvio che il tipo e la co-
dei tre elettrodi di base, /emittore e collettore. lorazione dell'interruttore contribuiranno a per-
Nel montare i condensatori elettrolitici, racco- sonalizzare il montaggio finàle dell'apparato.

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore
principiante il terreno più adatto per muover-
I ONTA
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
cli un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)
li kit permette la realizzazione di un ricevitore rad io ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del ricevitore sono contenuti in una scatola di mon-
taggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni: a L. 10.400 con altoparlante e
a L. 9.500 senza altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo
con vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a ELETTR ONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

331
R12

Fig. 6 - Coloro che volessero tra- R11 R13 R14


sformare il progetto del genera- P
tore melodico in una tromba acu-
stica per auto o in una tromba c8
per tifosi di calcio, cioé coloro
che volessero aumentare la po-
tenza di uscita fino a 20 W, do-
I=
vranno realizzare questo sempli-
ce circuito di amplificatore, te-
nendo conto che la resistenza R11
sostituisce l'altoparlante del pro- e e
getto di figura 1, mentre il tran- TR2 TR
sistor TR2 è quello stesso raffigu-
TR3
rato nel progetto originale del
generatore melodico. trilli\/

----COMPONENTI-----
C8 = 200.000 pF D5 = diodo zener (5, 1 V- 1 W)
R11 = 47 ohm (sostituisce l'AP di fig. 1) AP = altoparlante da 8 ohm - 30 W
R12 = 56 ohm - 1 W
N.B. - II transistor TR2 è lo stesso di figura 1;
R13 = 47.000 ohm
non si tratta quindi di un nuovo componente ri-
R14 = 330 ohm
spetto allo schema del generatore melodico; i
TR3 = 2N1711 componenti nuovi sono soltanto quelli qui elen-
TR4 = 2N3055 cati.

SEGNALATORE ACUSTICO E' ovvio che in questo caso occorrerà servirsi di


un altoparlante di notevole potenza (30 W).
Coloro che, dopo aver montato il dispositivo, si
riterranno paghi dell'ascolto di uno o più ri-
tornelli melodici e vorranno invece servirsi del
generatore melodico per comporre un segnalatore
ALIMENTAZIONE·:4oNt
acustico di notevole potenza, di 20 W circa, do- Poiché nel generatore di melodia vengono utiliz-
vranno ricorrere allo schema riportato in figura 6. zati circuiti integrati della serie TTL, l'alimen-
Questo ulteriore progetto deve essere collegato tazione dovrebbe essere di tipo stabilizzato e ben
in sostituzione dell'altoparlante di figura 1; la re- filtrata con valori compresi fra 4,7 V e 5,1 V.
sistenza Rl l infatti sostituisce l'altoparlante di fi- Perché solo in questo modo vengono garantite
gura 1. Il transistor TR2, invece, è lo stesso le massime prestazioni degli integrati. Ma per
transistor di figura 1. le nostre applicazioni, nelle quali non hanno
In pratica si tratta di fornirsi di quattro resisten- alcuna importanza gli errori di commutazione o
ze, un condensatore, un diodo zener, due transi- la massima velocità di impiego, il circuito può
stor (TR3-TR4) e un altoparlante di potenza. essere direttamente alimentato con una pila piat-
I due transistor ausiliari TR3-TR4 funzionano ta a 4,5 V; il consumo di corrente si aggira at-
in saturazione-interdizione. torno agli 80-100 mA.
Il progetto originale, con l'aggiunta del progetto Una seconda soluzione potrebbe essere quella
di figura 6, può servire per pilotare una tromba dell'impiego di una pila o di un accumulatore a
acustica metallica montata sull'autovettura, oppu- 6 V, con l'avvertenza di collegare, in serie al-
re per comporre una di quelle sirene che oggi si l'alimentazione, uno o due diodi al silicio, inse-
ascoltano sempre più frequentemente negli stadi riti nel senso della conduzione, così da poter di-
sportivi. sporre di una alimentazione di 5,4 0 4,8 V.

332
IL KIT DEL GENERATORE DI MELODIA

••

..----

l\hiiP
I

n. 6 condensatori elettrolitici n. 2 circuiti integrati


n. 1 condensatore ceramico n. 2 transistor
n. 9 resistenze n. 4 diodi
n. 1 trimmer potenziometrico n. 1 circuito stampato

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del generatore di melodia sono contenuti
in una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni:
a L. 11.500 senza altoparlante e a L. 12.500 con altoparlante. Le richieste devono essere
fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a ELET-
TRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

333
Tutti i radioamatori e i CB sostituiscono pro-
gressivamente le parti della loro stazione rice-
trasmittente con altre di qualità migliore. Ciò
avviene nel corso della loro attività, quando o-
gnuno di essi si sente costantemente proteso ver-
so la ricerca del meglio e dell'esaltazione continua
delle caratteristiche tecniche degli apparati.
Ma la sostituzione di talune parti di una stazione
può creare grossi problemi di adattamento di li-
velli e di impedenze che non sussistono con i di-
spositivi originali.
E' questo il caso tipico e frequente della sosti-
tuzione del microfono. Perché quasi sempre ca-
pita che la tensione d'uscita non sia più sufi-
ciente a modulare, al 100%, la portante di alta
frequenza. Ecco dunque sorgere la necessità di un

LE sistema di preamplificazione del segnale prima


che questo venga inviato al trasmettitore.
A questo punto qualche lettore principiante po-
trebbe pensare che l'insorgenza di questi pro-
blemi e la loro non completa soluzione possano
peggiorare, anziché migliorare, le caratteristiche
di rumore, fedeltà, banda passante del proprio

PAGINE ricetrasmettitore. Ma in realtà tutto si svolge


in modo contrario, perché la possibilità di ampli-
ficare e controllare esternamente il segnale di
bassa frequenza, prima che questo giunga ai
circuiti di entrata del trasmettitore, giova no-
tevolmente ai fini di una completa modulazione.

CB
La stessa cosa avviene, per analogia, nel settore

DEL
dell'alta fedeltà, quando la sostituzione di una
cartuccia piezoelettrica per giradischi con altra
di tipo magnetico possa indurre a pensare l'ope-
ratore ad un peggioramento del sistema, soltan-
to perché una tale sostituzione impone l'uso di
un preamplificatore supplementare assolutamente
non necessario con la cartuccia piezoelettrica.

NEjESSITA' DELLA PREAMPLIFICAZIONE

Là necessità di una preamplificazione della ten-


sione generata dal microfono non è risentita sol-
tanto nel caso della sostituzione del trasduttore,
ma anche in tutte quelle occasioni in cui si vuol
modulare una portante nella misura del 100%
senza che l'operatore debba urlare davanti al
microfono.
Taluni trasmettitori di tipo commerciale, un po' ...
avari nella ... generosità di modulazione dei se-
gnali, presentano una scarsa sensibilità nella se-
zione di bassa frequenza, impedendo in condizio-
ni di voce normale, una modulazione piena della
portante radio Ma tale carenza non deve essere
comunque imputata come colpa alla ditta co-
struttrice, perché la mancanza di sensibilità è qua-
si sempre voluta allo scopo di evitare i famosi

334
La sostituzione di alcuni dispositivi originali,
di un ricetrasmettitore, con altri di qualità su-
periore, è un proponimento appassionato di
ogni CB, sempre proteso alla ricerca di mi-
glioramenti delle caratteristiche elettroniche
dei propri apparati e dei collegamenti attra-
verso l'etere.

CARATTERISTICHE

GUADAGNO: 40 dB (100 volte)


TENSIONE ALIM.: 9-15 Vcc
IMP. MICRO: 5- 50 Kohm

« splatters » a chi è abituato a gridare a qualche di preamplificazione del segnale di bassa fre-
millimetro di distanza dal microfono, con l'in- quenza.
tenzione, assolutamente fuori luogo, di avvici- L'uso del circuito integrato operazionale, di tipo
narsi di più al corrispondente. .A7 41, semplifica inoltre in misura notevole
Queste ed altre sono le ragioni per cui abbiamo il progetto, per il quale l'impiego di compo-
ritenuto opportuno presentare e analizzare il pro- nenti passivi esterni appare notevolmente ridotto.
getto di un semplice ed economico preamplifi- Inoltre, utilizzando la tecnica degli amplificatori
catore per microfono, a guadagno controllabile, operazionali controreazionati, è possibile deter-
in grado di consentire una perfetta modulazione, minare, in maniera semplice e sicura, il guadagno
al 100%, con qualsiasi livello di voce.
del circuito, prescindendo addirittura dal gua-
dagno intrinseco del circuito attivo; cosa non
possibile con i normali transistor.
PROGETTO DEL PREAMPLIFICATORE

Il progetto del preamplificatore per microfono


è riportato in figura 1. In esso, come si può GUADAGNO DEL PREAMPLIFICATORE
notare, viene utilizzato un circuito integrato che
è divenuto popolare ed il cui costo è paragona- Il guadagno totale del preamplificatore dipende
bile a quello di un singolo transistor. L'integrato esclusivamente dal rapporto fra la resistenza
è in grado, da solo, di svolgere tutte le funzioni di controreazione e quella d'ingresso.

335
R4
R3 Il W= Te 11(8
l
R1 Il Il
- - ' 7
2
-

Tl
2O I

C2 T, , mm-,
+
3

T .gre O4
e
~
9V

Fig. 1 - Progetto del preamplificatore per microfono. Il potenziometro H4 permette di re-


golare il guadagno dell'operazionale (A741, cioè, praticamente il volume del preamplificatore.
li valore della resistenza R1 deve essere fra i 22.000 e i 47.000 ohm, in modo da indivi-
duare quel valore ohmmico che meglio adatta l'uscita del microfono con l'entrata del di-
spositivo.

COMPONENTI
Condensatori Resistenze
C1 = 100.000 pF R1 = 22.000 - 47.000 ohm
C2 = 100 pF R2 .= 10.000 ohm
Cc3
CA
es
=
=
100

= 100.000
10
pF
uF - 12 VI (elettrolitico)
pF
R3
R4 =
=)'
10.000
1
ohm
megaohm (potenz. a variaz. lin.)

C6 = 100 pF Varie
C7 = 100.000 pF IC = µA741 (MINI-DIP)
ca = 50 F - 16 VI (elettrolitico) S1 = interrutt. incorpor. con R4

Nel nostro caso, il valore del guadagno « G» ESAME DEL PREAMPLIFICATORE


risulterà:
G = R4: Rl Dopo aver ricordato, a grandi linee, l'utilità, la
funzione e le caratteristiche elettriche del pream-
cioè pari a 40 dB (100 volte) con i componenti plificatore per microfono, iniziamo ora un esa-
citati nell'elenco. me più dettagliato del circuito elettrico di figura 1.
Per gli amanti della precisione ricordiamo che Il microfono, che il radioamatore o il CB inten-
nel valore Rl dovrebbe risultare conglobato an- de sostituire con quello originale della propria
che quello della resistenza interna del microfono. stazione ricetrasmittente, dovrà avere un'impe-

336
denza compresa fra i 5 e i 50 Kohm. L'AMPLIFICATORE OPERAZIONALE
I collegamento del trasduttore verrà effettuato
sui terminali 1 - 2 del circuito. Tale amplificatore risulta controreazionato per
l condensatore C2, collegato in parallelo con i mezzo della resistenza variabile R4, che è un
terminali d'ingresso, assume il compito di elimi- potenziometro a variazione lineare con interrut-
n.are eventuali segnali di alta frequenza involon- tore S 1 incorporato; questa resistenza variabile
:ariamente captati dal conduttore che collega il
risulta collegata tra l'uscita (piedino 6) e l'en-
microfono con l'entrata del circuito; si evitano
trata (piedino 2) dell'operazionale.
in tal modo indesiderati fischi ed inneschi.
Il solo sognale di bassa frequenza, dunque, è in Controllando il valore della resistenza variabile
e-rado di attraversare il condensatore C 1 e la re- R4, è possibile far variare il guadagno dell'am-
<istenza RI, raggiungendo l'ingresso invertente plificatore secondo la legge precedentemente ci-
dell'amplificatore operazionale. tata nella formula.

use.

3 ENTR.

o C8

Fig. 2 - Cablaggio del preamplificatore per microfono. L'uso del circuito stampato è d'ob-
bligo per raggiungere una composizione circuitale miniaturizzata. L'alimentazione può es-
sere indifferentemente ottenuta per mezzo di una pila a secco oppure derivata dall'ali-
mentatore del ricetrasmettitore. L'integrato IC è disegnato nella versione mini-dip, ma
esso potrà anche essere di tipo metallico.

337
Fig. 3 - Disegno del circuito stampato in dimen-
sioni naturali necessario per la composizione del
cablaggio del preamplificatore per microfono.

CIRCUITO D'USCITA condensatore è affidato un compito analogo a


quello del condensatore C2; esso impedisce il ri-
Il segnale preamplifìcato viene inviato all'uscita torno indesiderato di segnali di alta frequenza
per mezzo del condensatore C5. verso gli stadi di preamplificazione.
In parallelo all'uscita risulta collegato il conden- Facciamo notare per ultimo che le resistenze
satore C6 di basso valore capacitivo; a questo R2-R3 ed il condensatore elettrolitico C4 svol-
gono il compito di stabilizzare il punto di lavoro
del circuito integrato, esattamente a metà della
tensione di alimentazione.
Ciò significa che, in assenza di segnale, sul ter-
minale 6 dell'integrato dovrà essere presente una
tensione continua di 4,5 V, se la tensione di ali-
mentazione presenta il valore di 9 V.
RIFERIMENTO

l ALIMENTAZIONE

L'alimentazione del circuito del preamplifìcatore


viene normalmente fornita da una pila a 9 Vcc.
Ma per una maggiore autonomia del circuito
si possono utilizzare due pile da 4,5 V ciascuna,
collegate in serie tra di loro.
Nulla vieta di prelevare la tensione di alimenta-
zione del preamplificatore direttamente dal cir-
cuito di alimentazione del ricetrasmettitore, te-
nendo presente che l'integrato operazionale A741
JA 741 può lavorare correttamente anche con tensioni
di alimentazione superiori ai 30 Vcc. Noi tutta-
via consigliamo di non superare il valore di
Fig. 4 - La tacca di riferimento permette di individua- 15 Vcc.
re l'ordine numerico progressivo del piedini dell'in-
tegrato µA741. Questo disegno si riferisce ovviamente
alla versione mini-dip del componente.
MONTAGGIO DEL PREAMPLIFICATORE

Il preamplifìcatore per microfono potrà essere

338
Fig. 5 - Coloro che posseggono un microfono munito
di interruttore PTT dovranno far bene attenzione a ri-
spettare la funzione di questo elemento che, anche
PTT MICRO con l'inserimento dell'amplificatore microfonico, dovrà
conservare il suo compito originale di pilotaggio del
relé, di commutazione RX-TX.

9V

BF
MASSA

PTT
+
2 AMPLIF.
·"1 4
F
MISS

PTT
/
CONTATTI
BOCCHETTONE

inserito all'interno della stazione ricetrasmittente, po µA 741. Questo componente dovrà essere in-
in un contenitore metallico esterno, oppure sul serito nella basetta del circuito stampato rispet-
basamento del microfono, purché questo compo- tando la tacca di riferimento (il disegno di figura
nente sia di tipo « da tavolo ». 4 mostra l'integrato visto dal lato saldature).
E' ovvio che ogni lettore potrà scegliere la si- Nel caso in cui non si riuscisse a reperire in com-
stemazione dell'apparato, non secondo il proprio mercio l'integrato (A741, od equivalente, in ver-
gusto personale, ma conformemente alle possi- sione MINI-DIP, si potrà ricorrere alla versione
bilità reali di installazione nelle varie parti del metallica del componente, perfettamente compa-
trasmettitore. tibile con la piedinatura di figura 4.
Coloro che potranno montare il preamplificatore Servendosi dell'integrato in versione metallica oc-
sulla base del microfono, dovranno tener conto correrà sagomare i terminali in modo da per-
che, se questa non è metallica, occorrerà prov- mettere l'inserimento del componente « in linea»,
vedere alla schermatura elettrostatica del com- oppure ridisegnare opportunamente il circuito
ponente, servendosi di fogli sottili di alluminio stampato, tenendo presente che la linguetta me-
o di rame (in commercio esistono attualmente fo- tallica di riferimento corrisponde al terminale 8.
gli di alluminio e di rame autoadesivi).
Il circuito del preamplificatore risulta molto mi-
niaturizzato, dato che il circuito stampato, il cui MICROFONO CON PULSANTE
disegno è proposto in figura '3, assume le seguen-
ti dimensioni: 4 x 3,35 cm. Tuttavia, nel caso I normali microfoni abbinati ai ricetrasmettitori
in cui fosse necessario guadagnare ulteriore spa- sono dotati di un particolare pulsante, denominato
zio, ci si potrà servire di componenti elettronici PTT (push-to-talk = premere per parlare), il
altamente miniaturizzati; il potenziometro RA, quale pilota automaticamente la commutazione
ad esempio, potrà essere di tipo miniatura senza ricezione-trasmissione del trasmettitore. Tale fun-
interruttore; in tal caso l'alimentazione verrà zione deve essere ovviamente rispettata anche nel
prelevata dall'alimentatore del trasmettitore. caso dell'aggiunta del circuito del preamplificato-
re. Ecco perché ogni lettore dovrà prendere le ne-
cessarie precauzioni durante il cablaggio del nuo-
MONTAGGIO DELL'INTEGRATO vo bocchettone da collegare all'entrata del tra-
smettitore. In pratica, tenendo sott'occhio lo
Il piano di montaggio del preamplificatore, ripor- schema di figura 5, si dovrà far in modo che il
tato in figura 2, rivela l'esiguità numerica dei com- contatto del pulsante PTT vada ad agire esat-
ponenti; ma tra questi occorre far bene atten- tamente nella stessa maniera anche con l'aggiun-
zione al montaggio dell'integrato IC, che è di ti- ta del microfono preamplificato.

339
CON DIODI LED \
L'ohmmetro è uno strumento di misura conglo- pfù frequentemente, per la misura delle basse
bato nel tester. Con esso si effettua la maggior resistenze ohmmiche delle bobine, delle impedenze
parte delle misure resistive che interessano il la- o degli avvolgimenti dei trasformatori. A tutti
boratorio del principiante. Ma con l'ohmmetro, i nostri lettori, infatti, sarà capitato più volte di
cioè con l'ohmmetro conglobato nel tester, non è fissare i puntali dell'ohmmetro sui terminali di un
assolutamente possibile effettuare misure resisti- trasformatore d'uscita o di alimentazione, accor-
ve di valore preciso e selezionato. Il tester dun- gendosi che l'indice dello strumento raggiunge
que, per la sua scarsa precisione, fornisce soltanto immediatamente il fondo-scala. Questo controllo
dei valori indicativi. Per esempio, non si possono è pur necessario per verificare la continuità di
misurare resistenze con valori decimali dell'ohm, un avvolgimento, cioè per verificare se esistono
mentre può capitare di dover inserire in un cir- o meno interruzioni elettriche nel circuito inter-
cuito di precisione una resistenza di basso valore no del componente; ma esso non serve più quan-
che, non essendo reperibile in commercio, deve do si voglia valutare la resistenza ohmmica che,
essere costruita con uno dei soliti metodi tradi- essendo molto bassa, può facilmente trarre in in-
zionali: tramite il collegamento serie-parallelo ganno l'operatore, inducendolo a credere in un
di più resistenze, oppure per mezzo di uno spezzo- eventuale cortocircuito.
ne di filo al nichel-cromo. L'ohmmetro per la misura di precisione delle re-
L'ohmmetro non è necessario soltanto per la mi- sistenze può essere acquistato in commercio, ma
sura dei resistori, cioè di quei componenti ben esso è uno strumento molto costoso e non sempre
noti che tutti noi chiamiamo resistenze e che di facile reperibilità commerciale. Ecco perché
servono per comporre il cablaggio di quasi tutti abbiamo ritenuto necessario interpretare questo
gli apparati elettronici; esso serve anche, e forse bisogno dei nostri lettori presentando e descri-

340
Anche i principianti, nel corso delle loro esercitazioni, necessi-
tano di uno strumento di misura di precisione delle resistenze.
E tale misura può essere effettuata tramite resistenze campio-
ne molto precise e inserite in un ponte di Wheatstone nel quale,
per ragioni di economia, il galvanometro sensibile risulta sosti-
tuito con due diodi elettroluminescenti.

vendo un semplice ma moderno circuito di ohm- Riassumendo, la misura di una resistenza inco-
metro di precisione, di facile realizzazione pra- gnita per mezzo del ponte di Wheatstone si ef-
tica e molto economico. fettua così: si regola una o più resistenze (Rl-
R2-R3) in modo che nessun passaggio di cor-
rente venga segnalato dal milliamperometro. A
IL PONTE DI WHEATSTONE questo punto, conoscendo i valori esatti di Rl-
( R2-R3, si applica la formula precedentemente
Per realizzare un ohmmetro di precisione abbia- citata e si ottiene il valore ohmmico esatto della
mo fatto ricorso al conosciutissimo ponte di resistenza incognita RX.
Wheatstone.
Con esso il metodo di misura delle resistenze vie-
ne ricondotto ad una rivelazione di stato di e- LIMITI PRATICI DEL PONTE
quilibrio.
Il circuito classico del ponte di Wheatstone è Da quanto finora detto risulta chiaro che la pre-
noto a tutti gli studenti di elettronica ed elettro- cisione, con cui viene. stabilito il valore ohmmico
tecnica. Esso è rappresentato in figura 1. della resistenza incognita RX, dipende pratica-
Il circuito del ponte è formato da quattro resi- mente dalla precisione delle resistenze variabili
stenze che costituiscono i quattro « rami » del R1-R2-R3. Sembrerebbe quindi estremamente
ponte. Tre di esse (Rl-R2-R3) sono di valore semplice raggiungere una misura di precisione
noto, la quarta (RX) rappresenta la resistenza in- per RX adottando valori precisi per le tre resi-
cognita, quella di cui si desidera conoscere il va- stenze citate. Ma in pratica non avviene ciò,
lore ohmmico. perché se è vero che la determinazione del valore
di RX non dipende dal valore della tensione di
La misura della resistenza sconosciuta consiste
alimentazione, dalla classe, precisione e linearità
nel fare in modo che il milliamperometro mA
dello strumento, è pur vero che il valore ohmmi-
non segnali alcun passaggio di corrente dopo op-
co ricercato dipende dalla sensibilità del milliam-
portuna regolazione delle resistenze RI-R2-R3. perometro.
La mancanza di passaggio di corrente attraverso
Uno strumento scarsamente sensibile, infatti, po-
il milliamperometro sta a dimostrare che la ten-
trebbe indicare apparentemente il valore zero,
sione sui terminali dello strumento è nulla. Si
mentre in realtà la corrente circolante potrebbe
possono quindi comporre le equazioni di equili-
assumere un'intensità di svariati microampère.
brio:
Pertanto, quando si utilizza il ponte di Wheatsto-
VAC = VAD e VCB = VDB ne per le misure di precisione di laboratorio, si
impiega un rivelatore galvanometrico molto sen-
Sviluppando tali relazioni in termini di resisten- sibile, normalmente con sospensioni a filo e con
ze, si giunge alla relazione finale : indicazione ottica della deviazione ottenuta per
riflessione di un fascio luminoso su uno specchiet-
R2 x R3 to solidale con l'equipaggio mobile dello strumen-
RX to. Tutto ciò per diminuire ovviamente gli attriti
Rl e conferire allo strumento la massima sensibilità.

341
e
Fig. 2 - Circuito completo dell'ohmmetro per la mi-
sura precisa di resistenze di valore compreso fra i 10
ohm e i 10 megaohm. Mediante il commutatore S3,
l'ohmmetro viene posizionato nella portata ohmmica
desiderata (vedi apposita tabella). Lo «zero » del pon-
te, che normalmente viene raggiunto tramite una se-
gnalazione di corrente nulla di un galvanometro, si ot-
tine quando i due diodi LED D1-D2 si spengono con-
temporaneamente. Il potenziometro R8 permette di per-
fezionare l'azzeramento del pont. L'alimentazione è di
tipo duale, ottenuta con due pile piatte da 4,5 V e in-
serita tramite l'interruttore doppio S1-S2.

COMPONENTI
Resistori
D

l=}) () =I
PILA
Fig. 1 - Questo semplice circuito propone, a solo sco-
po didattico ,il classico te pon
di Wheatstone, nel qua-
le la resistenza RX è quella incognita, mentre le altre
R1
R2
R3
R4
R5
R6
R7
=

=
=
=
1 megaohm
= 100.000 ohm
= 10.000 ohm
= 1.000 ohm
100 ohm
10 ohm
1.000 ohm
9
tre (R1-R2-R3) rappresentano le resistenze di alta pre-
R8 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R9 = 180 ohm
cisione e di valore noto. L'individuazione del valore
di RX si ottiene mediante l'applicazione di una sem- R10 = 180 ohm
plice formula, riportata nel testo, quando l'indice del R11 = 10.000 ohm (trimmer potenziometrico)
galvanometro non segnala alcun passaggio di corren- R12 = 560 ohm
te, cioé quando il ponte si trova in perfetto equilibrio
elettrico. Varie
IC = circuito integrato µA741
D1-D2 = diodi LED
S 1-S2 = interruttore doppio
S3 =
commut. mult. (1 via - 6 posizioni)

Ma questi strumenti presentano numerosi incon-


venienti; tra questi possiamo citare il notevole in-
gombro, l'estrema delicatezza, la criticità della
misura (basti pensare che piccole vibrazioni mec-
caniche possono rendere impossibile la determi-
nazione dell'indicazione) e, per ultimo, il costo
dello strumento talvolta assolutamente proibitivo.
Ecco perché il ponte di Wheatstone è stato re-
)
legato, per molti anni, nei laboratori di alta clas- Fig. 3 - La presenza dell'integrato IC impone l'uso di
se, nei quali l'estrema precisione assume impor- un circuito stampato, che agevola e razionalizza il pia-
tanza assai più grande della praticità, del costo no di cablaggio dell'ohmmetro di precisione. Ai lettori
e del tempo necessario per effettuare una mi- principianti raccomandiamo di inserire nel circuito i
due diodi LED D1-D2 nella esatta posizione indicata
sura. .in questo disegno, rispettando cioé la posizione del
catodo (K) e dell'anodo (A). II montaggio dell'intero
ohmmetro viene effettuato su una lastra di alluminio
USO DEI DIODI LED che ha funzioni di pannello di chiusura di un conte-
nitore di qualsiasi tipo, metallico o di materiale isolante.
Con lo strumento che stiamo per presentarvi, in-
tendiamo demolire questa tradizione. Perché il
ponte di Wheatstone da noi realizzato, pur es-
sendo dotato di notevole sensibilità, risulta poco
costoso, poco ingombrante, facile da usare e as-

342
Il

-1
RlO

P.
R3
R4
R2

R5c:::J
3
2 I

S3

6
Il 2
.g,
é
R6
R7 ;RX

VS11 Il Yo;
i
RS Il 11
• Il 4,5 V

R9 Il
--

343
solutamente insensibile ad urti e vibrazioni, per- Il commutatore S3 permette di predisporre lo
ché interamente realizzato allo stato solido. strumento nella portata desiderata, inserendo una
Ci siamo addirittura preoccupati di eliminare delle resistenze R1-R2-R3-R4-R5-R6.
il milliamperometro, cioè lo strumento indica- Con il potenziometro R8, che consente una re-
tore galvanometrico, sostituendolo con due soli golazione continua, si perfeziona l'azzeramento
diodi LED le cui dimensioni e il costo risultano del ponte. Suddividendo, ad esempio, la corsa
molto più ridotti. del cursore del potenziometro R8 in dieci suddi-
visioni, si potrà esprimere molto semplicemente
il valore della resistenza incognita RX in:
UN CIRCUITO ALLO STATO SOLIDO RX = n. suddivisioni all'azzeramento x portata

E veniamo ora alla presentazione del ponte dì


Wheatstone interamente allo stato solido, il cui IL CUORE DEL PONTE
schema elettrico è riportato in figura 2.
Il circuito del ponte propriamente detto è com- Il cuore del nostro ponte di Wheatstone è rap-
posto dalle resistenze RX-RI-R2-R3-R4-R5- presentato dal circuito rivelatore dello zero, co-
R6-R7-R8; tutte riportate sulla sinistra dello stituito dall'integrato operazionale A741, che
schema elettrico di figura 2. ha funzione di comparatore.
Lo «zero» del ponte, che normalmente viene L'integrato µA741 è dotato infatti di ingressi
raggiunto dall'indice dell'indicatore galvanome- differenziali, per i quali avviene che l'uscita risul-
trico, nel nostro caso si ottiene per mezzo dello ta pari aJ!a differenza fra le tensioni di entrata
spegnimento contemporaneo dei due diodi LED moltiplicata per il guadagno dell'amplificatore o-
D1-D2. p erazionale, il cui valore tipico è di 200.000.

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spedizione).

344
Fig. 4 - Disegno del circuito stam-
pato in scala 1/1 appositamente con-
cepito per l'inserimento dell'integra-
to µA741 nella versione MINI-DIP
in contenitore di plastica ad otto
piedini. Coloro che vorranno servir-
si di un integrato µA741 nella ver-
sione in contenitore metallico, po-
tranno facilmente correggere questo disegno in corrispondenza degli otto fori destinati all'inserimento degli
otto piedini del componente.

Risulta evidente che, in presenza di una minima Montando nel circuito di figura 2 due diodi LED
differenza di tensione fra le due entrate, cioè fra collegati in antiparallelo, sull'uscita 6 dell'inte-
i piedini. 2 e 3, si ottiene all'uscita una tensione grato operazionale si ha la possibilità di visua-
notevolmente amplificata, rivelabile da qualun- lizzare, in misura chiara e indiscutibile, Io stato
que sistema anche poco sensibile. dell'integrato; l'interposizione della resistenza Rl 2
Tenendo presente che per effettuare la misura si rende necessaria per limitare il passaggio di
si deve soltanto rivelare la condizione di « ze- corrente.
ro », e non effettuare una misura quantitativa, Quando il diodo LED DI risulta acceso, ciò si-
abbiamo provveduto a sostituire lo strumento gnifica che l'uscita risulta positiva rispetto allo
indicatore tradizionale, cioè il milliamperometro, zero centrale dell'alimentazione; quando risulta
con due diodi LED che, oltre ad essere molto più acceso il diodo LED D2, si otterrà certamente
economici, risultano praticamente indistruttibili, una tensione d'uscita negativa.
essendo componenti elettronici allo stato solido. La condizione di « zero » d'uscita sarà eviden-
I diodi LED sono in grado di emettere una ra- ziata da entrambi i diodi LED spenti. Tale con-
diazione luminosa di color rosso, verde, giallo, dizione è comunque molto instabile, perché sono
arancio, a seconda del tipo di diodo, quando sufficienti variazioni d'entrata di pochi millivolt
vengono attraversati da una corrente elettrica. e talvolta soltanto di frazioni di millivolt, per

I
VISTI LATO SALDATURE

I RIF.
RIF.
8 / Fig. 5 - Sull'estrema sinistra riportia-

37
K mo il disegno dell'integrato µA741
6
6/o
9
o
o]2
%9
@s nella versione MINI-DIP in conteni-
tore di plastica visto dal lato salda-
ture. L'ordine numerico progressivo
dei piedini viene idealmente condot-
53 to a partire dall'apposita tacca di ri-
4 ferimento. Il disegno al centro pro-
pone lo schema della base dell'inte-
grato 1A741 nella versione metallica;
uA741 uA741 01-02 anche in questo caso lo'rdine nume-
rico progressivo ideale degli elettro-
di si effettua tenendo conto della posizione della piccola tacca di riferimento. Sull'estrema destra è disegnato
lo schema del diodo LED; l'elettrodo di catodo si trova in corrispondenza della piccola tacca di riferimento;
l'elettrodo di anodo si trova in posizione opposta.

345
on

d
off

Fìg. 6 - Pannello frontale dell'ohm-


metro di precisione realizzato per
mezzo di una piastra di alluminio.
Come si può notare, in corrispon-
denza del potenziometro R8 è stata
riportata una semplice scala lineare
graduata numericamnte e suddivisa
in dieci parti uguali. La suddivisione
si effettua durante il processo di taratura chiaramente interpretato nel testo. In corispondenza del commutatore
multiplo S3 vengono riportate le indicazioni relative alle portate ohmmetriche dello strumento. Sulle due boc-
cole si applica la resistenza incognita di cui si vuole stabilire l'esatto valore ohmmico.

provocare l'accensione di uno o dell'altro diodo te i piedini 2-3 dell'integrato per raggiungere la
LED. condizione di eguaglianza tra le due tensioni di
ingresso e regolare il potenziometro Rl 1 in modo
da ottenere lo spegnimento di entrambi i diodi
UN DIFETTO CORREGGIBILE LED. Eventualmente si potrà verificare il caso
chea tensione
l sui terminali dei diodi risulti ef-
Giunti a questo punto potremmo ritenere con- fettivamente zero e non leggermente positiva o ne-
clusa l'analisi sul circuito dell'ohmmetro di pre- gativa.
cisione. Tuttavia occorre anche fare i conti con
un difetto intrinseco degli amplificatori difleren-
ziali: la tensione di offset. COSTRUZIONE DELL'OHMMETRO
Tecnicamente la tensione di offset viene defini-
ta come la differenza tra i valori di tensione sulle La costruzione dell'ohmmetro si esegue tenendo
due entrate quando quello d'uscita è pari a 0 V. sott'occhio il piano di cablaggio di figura 3.
Per dirla con parole più semplici, ciò significa L'uso del circuito stampato, il cui disegno in
che, quando la tensione sui due ingressi è la grandezza naturale è riportato in figura 4, è d'ob-
stessa, si ottiene all'uscita una tensione di valore bligo, perché in esso si deve inserire l'integrato
generalmente diverso dallo zero. E tale condi- µA741.
zione non permetterebbe ovviamente una esatta I due diodi LED dovranno essere collegati nel
rivelazione dello zero; occorre dunque compen- circuito tenendo conto delle loro polarità; l'anodo
sare, con opportuni accorgimenti, questo squili- e il catodo dell'uno e dell'altro diodo devono es-
brio. sere collegati assieme e, rispettivamente, all'ali-
Nell'integrato A741 tale compensazione si rea- mentazione e alla resistenza Rl2. L'individuazione
lizza molto semplicemente, perché basta inserire dell'anodo e del catodo nei diodi LED si effet-
un potenziometro esterno, fra i terminali 1 e 5 tua facendo riferimento al disegno di figura 5.
e regolarlo in modo da ottenere un'uscita di O V Per quanto riguarda l'integrato A741, abbiamo
quando le due tensioni d'ingresso sono le stesse, previsto l'utilizzo della versione MINI-DIP, in
per risolvere il problema. contenitore di plastica, ad otto piedini, perché
In pratica, per raggiungere questa condizione di questa risulta la meno costosa. Tuttavia, sago-
taratura, basterà cortocircuitare momentaneamen- mando opportunamente i terminali, si potrà

346
adottare anche la versione in contenitore metal- TARATURA DELLO STRUMENTO
lico, dato che tra le due versioni esiste una per-
fetta corrispondenza della piedinatura. Tale cor- Considerando che la precisione dei potenziome-
rispondenza è chiaramente illustrata nei disegni tri non supera mai, in pratica, i1 5% o i1 10%,
di figura 5, dove sono anche riportate le tacche consigliamo di effettuare la taratura dello stru-
di riferimento che permettono di dedurre l'ordine mento con il sistema di confronto con resistenze
numerico progressivo dei piedini dei componen-
campione.
ti. Anche nel disegno relativo al diodo LED è sta-
A questo scopo si dovranno utilizzare due resi-
ta riportata la tacca di riferimento in corrispon-
denza del catodo del componente. stenze di precisione, per esempio da 1.000 ohm e
10.000 ohm, commutando S3 sulla portata di
Le resistenze comprese fra R 1 ed R 7 dovranno
1.000 ohm, cioè sulla posizione 3; successiva-
essere tutte di precisione, con tolleranze del 2%
mente si regola il potenziometro R8 sino ad ot-
o, meglio, del!' 1 %, perché da esse dipende, la
tenere i relativi azzeramenti. Dopo di che, se-
precisione di misura dello strumento. Per questo
gnati i riferimenti sulla scala, basterà suddivi-
stesso motivo il potenziometro R8 dovrà essere
derla linearmente in dieci parti uguali per otte-
anch'esso di precisione, preferibilmente di tipo a
nere una scala di precisione più che soddisfacen-
filo.
te. Considerando che le resistenze montate nel
ponte sono componenti di grande precisione, una
ugual suddivisione e precisione saranno garantite
T - anche per le altre portate. La corrispondenza fra
le varie posizioni del commutatore multiplo S3,
.......__ che è di tipo a 1 via - 6 posizioni, e le portate del-
Posizione S3 Portata lo strumento risulta elencata nell'apposita tabella.

megaohm - 10 megaohm
2 100.000 ohm 1 megaohm
L'ARRETRATO
3 10.000 ohm - 100.000 ohm
PIU' RICHIESTO
E' senza dubbio il fascicolo di agosto
4 1.000 ohm 10.000 ohm 1975, che è denominato • TUTTOTRANSI-
STOR » e nel quale sono raccolti, dati, no-
5 100 ohm 1.000 ohm tizie, circuiti e tabelle relativi alla maggior
parte dei moderni semiconduttori.
6 10 ohm 100 ohm

ELETTRONICA
:z±; 7szPRATICA
et».AtN.4sto w9$ -t a P. Gu

~__..---'

ALIMENTAZIONE

L'alimentazione dell'ohmmetro, così come è dato %%a%


a vedere negli schemi delle figure 2-3, è di tipo
duale; essa viene ricavata normalmente da due
%%
pile piatte a 4,5 V.
Nel caso in cui l'ohmmetro fosse destinato ad un
uso prolungato nel laboratorio, è consigliabile
servirsi di un alimentatore stabilizzato da rete.
elevando la tensione di alimentazione ai valori di
± 12 V. con il beneficio di una maggiore sensi-
bilità dell'integrato. L'aumento del valore della
tensione di alimentazione a 12 V impone anche
e '
to g
a"«
i!é'
Richiedetecelo subito inviando anticipata-
mente l'importo di L. 1.000 a mezzo vaglia o
c.c.p. 3/26482, indirizzando a: ELETTRONICA
un aumento della resistenza R12 ai valori di PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
1.000-1.500 ohm, allo scopo di limitare il flusso
di corrente attraverso i diodi LED.

347
L'ANTENNA PER

L'ECCESSIVA LUNGHEZZA DELLE ANTENNE RICEVENTI


PER L'ASCOLTO DELLE GAMME RADIANTISTICHE DEI 40 E
DEGLI 80 METRI RAPPRESENTA SEMPRE UN GROSSO OSTA-
COLO PER TUTTI COLORO CHE DESIDERANO CAPTARE
QUESTE PARTICOLARI EMISSIONI RADIOFONICHE. OGGI
VI INSEGNAMO IL MODO PER CONTENERE IN UNO SPAZIO
RAGIONEVOLE L'INSTALLAZIONE COMPLETA DI UN DIPO-
LO UTILE PER I RADIOAMATORI E PER GLI SWL.

348
GLI 80 E 40 METRI
Soltanto l'antenna costruita a regola d'arte, nel nello spazio circostante, permettendo ad esse
rispetto delle leggi fisiche che regolano il pro- cli espandersi e cli viaggiare attraverso l'etere.
cesso di ricezione e trasmissione delle onde ra- Questa è ovviamente l'antenna trasmittente.
dio, permette di sfruttare appieno le qualità di L'antenna ricevente è analoga a quella trasmit-
un apparato ricetrasmettitore, senza danneggia- tente, anche se la sua funzione è quella di cap-
re i delicati e critici stadi d'uscita. tare dallo spazio le onde elettromagnetiche ad
Quando si tratta di lavorare soltanto nel settore alta frequenza, convogliandole, attraverso un ca-
dell'ascolto sulla gamma dei 40 e degli 80 me- vo di discesa, all'entrata di un ricevitore radio.
tri, pur essendo in possesso di un ottimo ricevi- Lasciando da parte certi tediosi concetti mate-
core commerciale o autocostruito, i segnali risul- matici, diremo che la lunghezza ideale per una
tano affievoliti e le ricezioni incomprensibili antenna è la metà della lunghezza d'onda elettro-
:se l'antenna non viene costruita secondo le ca- magnetica cui essa è chiamata a lavorare. Ciò si-
ratteristiche elettriche necessarie E non bisogna gnifica che, ad esempio, per l'ascolto della gam-
prendersela con chi ha progettato il ricevitore, ma dei 40 metri occorre un'antenna lunga 20 me-
e neppure con se stessi, ritenendo di aver com- tri, cioè esattamente il valore metà.
messo errori di cablaggio o di aver utilizzato Possiamo immaginare che le onde radio si pro-
componenti elettronici danneggiati. Perché il più paghino nello spazio come se fossero delle si-
delle volte l'ascolto incomprensibile è da impu- nusoidi, nelle quali la distanza fra due punti, a-
tarsi ad un cattivo impianto d'antenna. venti la stessa fase, viene appunto denominata
Taluni principianti si illudono di possedere una « lunghezza d'onda»; per esempio, la distanza
ottima antenna, cui poter collegare ogni apparato tra clue massimi consecutivi, quella tra due mi-
radio, facendo riferimento al cavo di discesa del- nimi consecutivi o quella tra due zeri alternati.
l'antenna TV. Ebbene, proprio con l'uso dell'an- La lunghezza d'onda è una grandezza fisica stret-
tenna TV i risultati divengono ancor più nega- tamente legata alla frequenza ed alla velocità
tivi, se non proprio catastrofici. cli propagazione delle onde radio che, in prati-
Ci occuperemo quindi in questo articolo del più ca, è quella stessa della luce.
razionale sistema d'impianto di un'antenna adat- Nel nostro caso, poiché la lunghezza ideale del-
ta per l'ascolto della gamma degli 80 metri e di l'antenna deve essere pari alla metà della lun-
quella dei 40 metri, sia per confortare il lavoro ghezza d'onda, per lascolto delle gamme dei 40
degli OM (radioamatori), sia per dare una mano e degli 80 metri, occorrerebbero due antenne ri-
agli SWL (ascoltatori delle onde corte). spettivamente di 20 metri e 4O metri. Si tratta
Le gamme citate sono quelle in cui notoriamen- ovviamente di due lunghezze materiali eccessive
te avviene di preferenza il traffico radiantistico per l'installazione cli un'antenna sopra il tetto
anche a lunga portata: i cosiddetti DX. di una casa o in altro luogo. Ma noi ci proporre-
Tuttavia, prima cli addentrarci nel merito del mo cli aggirare questo ostacolo proponendo la co-
discorso, vogliamo ricordare alcuni concetti ba- struzione di un'antenna che, pur conservando
silari relativi alle installazioni delle antenne, al gli stessi requisiti ricettivi, possa essere installata
loro ruolo e all'effettiva efficienza dell'intero si- entro uno spazio più limitato.
stema antenna-discesa.

IMPEDENZA DELL'ANTENNA
LA LUNGHEZZA D'ONDA
Un altro fattore molto importante per le anten-
L'antenna altro non è che un comune condutto- ne è l'impedenza caratteristica. Ogni punto del-
re il quale, collegato ad una sorgente di onde l'antenna risulta caratterizzato da un valore par-
elettromagnetiche acl alta frequenza, le irradia ticolare di impedenza che può essere valutato,

349
Fig. 1 - Piano costruttivo dell'anten- mente robusto e di altezza compre-
na-dipolo che permette l'ascolto del- sa fra i 6,5 e gli 8,5 metri. Possono
le gamme radiantistiche dei 40 e de- essere utilizzati anche pali di soste-
gli 80 metri. I due bracci sono ot- gno più alti, purché l'angolo sotteso
tenuti con filo di rame smaltato del dai due bracc i dell'antenna non ri-
diametro di 1 mm. Gli elementi co- sulti inferiore ai 90°.
struttivi delle due trappole risulta-
no elencati nel testo. Il palo di so-
stegno dovrà risultare sufficiente-

CAVO
ISOLATORE
TERMINALE

\ '- TRAPPOLA
0 mt

TERMINALE
80 ml
SOSTEGNO
- LATERALE
UT I uzz.

secondo la classica legge di Ohm, dal rapporto minuiscono l'energia di alta frequenza effettiva-
fra tensione e corrente. mente captata dall'antenna.
In particolare, al centro dell'antenna l'impedenza
risulta molto bassa (50-75 ohm), essendo il valore
di tensione quasi nullo, mentre quello della cor- CAVO COASSIALE
rente è massimo.
Molti nostri lettori avranno certamente sentito
parlare di cavo coassiale a 50 o a 75 ohm, senza
tuttavia conoscere il significato esatto di questa
IL DIPOLO
grandezza. Con l'ohmmetro non si misura questo
valore ohmmico, comunque si effettui la misura.
Uno dei metodi più comuni di alimentazione I valori di 50 o 75 ohm, infatti, non sono valori
dell'antenna consiste appunto. nel fornire ener- resistivi, ma si riferiscono al valore dell'impeden-
gia al punto centrale, realizzando così l'antenna za del cavo.
chiamata «dipolo», che è composta da due Un cavo coassiale può essere considerato un in-
bracci simmetrici, della lunghezza di 1/4 d'onda sieme di condensatori e di induttanze, tenendo
ciascuno, tesi orizzontalmente rispetto al piano conto che ogni conduttore provoca un effetto in-
di terra. Poiché la zona centrale del dipolo è ca- duttivo. L'insieme di induttanze e condensatori,
ratterizzata da un basso valore di impedenza, di a costanti distribuite, prende il nome di linea
75 ohm circa, per ottenere il massimo trasferi- di trasmissione o cavo.
mento di energia occorrerà adattare a tale va- Nella linea non sono presenti elementi resistivi,
lore sia l'impedenza del cavo coassiale di disce- a prescindere da alcune piccole dispersioni per
sa, sia quella d'entrata del ricevitore, oppure cui il valore in ohm, attribuito all'impedenza dél
quella d'uscita del trasmettitore, che può essere cavo, può sembrare ancor più inappropriato.
facilmente regolata con un carico fittizio. Se si alimentasse un cavo di lunghezza infinita
L'accoppiamento di impedenza fra ricevitore, ca- con un generatore di alta frequenza, e ciò si-
vo di discesa e antenna è uno dei fattori più im- gnifica far assorbire e non dissipare potenza dal
portanti per un ascolto corretto; ad esso si deve cavo stesso, si potrebbe definire l'impedenza del
rivolgere la massima attenzione in sede di instal- cavo attraverso la nota formula:
lazione, onde evitare quei disadattamenti che di- Z =V: I

350
cioè come un rapporto tra la tensione, misurata La soluzione trappola potrebbe far pensare a
sui terminali del cavo, e la corrente che lo per- qualche lettore di sostituire interamente l'anten-
corre. na con una appropriata trappola, riducendo le
In pratica la condizione della lunghezza infinita dimensioni originali a quelle di 1 o 2 metri.
del cavo può essere sostituita con quella reale di A questi lettori possiamo dire che la soluzione ri-
un cavo di lunghezza determinata, al quale vie- sulta possibile dal punto di vista dell'adattamen-
1e collegata una resistenza di valore pari alla to, ma essa porterebbe ad una efficienza pressoc-
impedenza caratteristica del cavo stesso. ché nulla dell'antenna, che non potrebbe più
E' infine dimostrabile che il valore dell'impeden- nemmeno chiamarsi tale, ma che dovrebbe es-
za caratteristica di un cavo non dipende dalla sere considerata soltanto come un carico semi-
lunghezza, né dalla frequenza del segnale, ma è fittizio, non risultando un'antenna e neppure
una funzione della geometria costruttiva secondo un carico fittizio resistivo.
la formula:
Z = L: C
OMNIDIREZIONALITA'

SOLUZIONE TRAPPOLA Un altro vantaggio di questa antenna, rispetto


al classico dipolo, è la sua quasi omnidireziona-
Entriamo ora nel vivo dell'argomento ricordan- lità. Ciò è molto importante, soprattutto nelle
do che il problema da risolvere consiste nella ri- bande decametriche, dove per evidenti ragioni
duzione degli spazi occupati dall'antenna. dimensionali dell'antenna, risulterebbe impossi-
Per la gamma degli 80 metri, lo abbiamo già bile, o quasi, l'uso di un rotore d'antenna.
detto, un dipolo ideale dovrebbe essere costruito L'antenna direzionale, che è pur sempre in gra-
nella lunghezza di 40 metri. do di fornire un guadagno più elevato in una
Per ridurre in misura abbastanza considerevole certa direzione, pregiudicherebbe inevitabilmen-
la lunghezza dell'antenna adatta per questa ban- te l'ascolto, o la trasmissione, in tutte le direzioni
da di frequenze e per poter ricevere contempo- rimanenti, escludendo a priori la possibilità del
raneamente e correttamente anche la banda dei 90% dei collegamenti.
40 metri, abbiamo pensato di ricorrere ad un di-
polo ripiegato che, pur imponendo all'antenna
una certa altezza costruttiva, permette di rispar- DESCRIZIONE DELL'ANTENNA
miare, sulla lunghezza complessiva, orizzontale, il
30% circa: ciascun ramo del dipolo rappresenta L'antenna da noi concepita risulta schematizzata
infatti l'ipotenusa di un triangolo rettangolo. in figura 1.
Ma il nostro problema è stato ulteriormente ri- Essa si compone di due bracci radianti realizzati
solto tramite l'inserimento, in serie con i rami con filo di rame smaltato del diametro di 1 mm,
del dipolo, di una trappola per gli 80 metri, in suddiviso, per ogni braccio, in due sezioni lun-
grado di allungare artificialmente l'antenna sino ghe rispettivamente 10,25 metri e 1,24 metri. Tra
a farla risuonare sulla frequenza desiderata. questi due tratti è inserita la « trappola », di cui

SUPPORTO 30
INIZIO LUNGHEZZA 220 FINE

/ STAGNATURA
Fig. 2- Le due trappole,

irrisa-del68g {i
-~,"·· , . . ·
{
· ·1JrD
,: / FILO ANT. che debbono essere inseri-
te nei due bracci del di-
7° e(] ; ..e.. • ti}
polo, debbono essere co-
struite prendendo spunto
da questo disegno. In pra-
tica si tratta di effettuare
BOBINA un avvolgimento di filo di
rame, dello stesso tipo di
quello usato per l'antenna
(1 mm.), con spire compatte sull'estensione di 220 mm. Il supporto sarà di forma cilindrica, di materiale isolante
e di diametro esterno di 30 mm. Sui terminali del supporto si effettuano gli ancoraggi dei conduttori d'antenna.

351
NOVITA' ASSOLUTA
ISOLATORE IN
La penna dell'elettronico dilettante PLEXIGLASS

L. 3.500

PALO TV CAVO
COASSIALE

Fig. 3-Particolare dell'ancoraggio isolatore in plexiglass


CON QUESTA PENNA da inserire nella parte superiore del palo di sostegno.
Il cavo coassiale di discesa dovrà essere di tipo RG58
o RG8, a seconda delle potenze elettriche in gioco.
APPRONTATE I VOSTRI
CIRCUITI STAMPATI

Questa penna ·permette di preparare i circuiti stampati


con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal- citeremo più avanti i dati costruttivi.
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
La trappola serve per allungare virtualmente la
lunghezza dell'antenna.
In pratica il tratto più lungo, quello di 10,25
CARATTER ISTICHE
metri, permette di accordare l'antenna sulla lun-
NORME D'USO
ghezza d'onda dei 40 metri. La trappola, unita-
Tracciare it circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro mente al tratto di filo di rame più corto, quello
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola lungo 1,24 metri, consente la sintonizzazione del-
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora- l'antenna sulla gamma -degli 80 metri. Ciò signi-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
fica che l'insieme trappola-filo più corto ( 1,24 me-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo- tri) equivale ad un cavo della lunghezza di 10,25
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio- metri che risulterebbe necessario, assieme al trat-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
to più lungo di filo di 10,25 metri, per ottenere
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una un'antenna in grado di captare la gamma di
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale. frequenze degli 80 metri.

REALIZZAZIONE PRATICA
La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
chiesta a: ELETTR ONICA PRATICA - 20125 MILANO - L'antenna dev'essere costruita secondo il disegno
Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di
L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. di figura 1, nel pieno rispetto dei dati riportati
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. nello stesso disegno.
Ma per realizzare praticamente l'antenna, il filo della potenza elettrica destinata a percorrerlo.
di rame smaltato del diametro di 1 mm., gli ele- Nel caso in cui l'antenna dovesse essere destina-
enti di sostegno, il cavo di discesa e gli isolatori ta al collegamento con un trasmettitore, consi-
non sono sufficienti, perché occorrerà costruire gliamo di interporre un misuratore di ROS ed e-
alcuni particolari meccanici ed elettrici che non ventualmente un adattatore di impedenza.
si trovano in commercio. La taratura va iniziata con la messa a punto della
L'elemento principale che il lettore dovrà costrui- sezione dei 7 MHz, cioè dei 40 metri.
re per primo è rappresentato dalla trappola. Es- A tale scopo occorre stabilire il valore di riso-
s
a è costituita, così come è dato a vedere in fi- nanza dell'antenna, variando la frequenza di
gura 2, da una bobina di filo di rame smaltato trasmissione, oppure accoppiando l'antenna ad
avvolto su un supporto cilindrico di materiale un grid-dip-meter.
isolante. Nel caso in cui la frequenza risulti inferiore a
quella su cui si intende tarare l'antenna, sarà
Il supporto dovrà avere il diametro (esterno) di
sufficiente diminuire di poco il tratto di 10,25
30 mm. e una lunghezza complessiva di 220 mm.
metri in entrambi i bracci in modo simmetrico.
L'avvolgimento si esegue servendosi dello stesso Questi ritocchi dovranno essere eseguiti in modo
ipo di filo di rame smaltato necessario per la da ottenere un basso ROS sulla frequenza inte-
composizione dei bracci dell'antenna. Le spire ressata.
dovranno risultare compatte, cioè non distanzia- Per la taratura della gamma degli 80 metri, più
te fra loro, in modo da coprire tutta la lunghezza che sul settore più corto, cioè quello di 1,24 me-
del supporto, fatta eccezione dei brevi tratti fi- tri, converrà agire sulla trappola, variandone il
nali, che dovranno rimanere liberi allo scopo di numero di spire, in più o in meno, a seconda che
effettuare l'ancoraggio dell'antenna, così come si voglia rispettivamente diminuire od aumentare
chiaramente indicato in figura 2. la frequenza d'accordo.
Il secondo particolare, che si dovrà costruire su-
bito dopo la trappola, è rappresentato dal termi-
nale superiore del palo di sostegno. Questo par-
ticolare è chiaramente illustrato in figura 3. Esso
dovrà essere sagomato in modo tale da poter
ancorare i due bracci dell'antenna e permettere
l'innesto sul palo di sostegno prescelto.
Il materiale con cui questo accessorio verrà co-
IMPORTANTE
struito non è critico, ma per raggiungere una cer- PER GLI ABBONATI
ta robustezza di tutto il sistema d'antenna consi-
gliamo di servirsi del prexiglass. Qualsiasi altro
tipo di materiale, tuttavia, purché isolante, può I Signori Abbonati che
essere adottato; ciò che importa è che l'ancorag- ci comunicano il loro
gio sia in grado di resistere alla trazione mecca-
nica esercitata dai bracci del dipolo.
Nel caso in cui l'installazione dell'antenna debba
assumere carattere permanente, consigliamo di
realizzare due ancoraggi perpendicolari fra loro,
in modo da poter ancorare, oltre che i due brac-
amento
ci dell'antenna, anche due eventuali tiranti del-
l'antenna.
Con lo stesso materiale isolante, senza dover ri-
correre al rivenditore di materiali radioelettrici,
d' o
si potranno costruire anche i due isolatori da in-
serire tra i paletti laterali di sostegno e i tratti più sono pregati di segnalarci, as-
corti dei bracci dell'antenna. sieme al preciso nuovo indiriz-
zo, anche quello vecchio con cui
hanno finora ricevuto la Rivi-
MESSA A PUNTO sta, scrivendo, possibilmente,
in stampatello.
Il collegamento fra l'antenna e il ricevitore radio
deve essere effettuato con cavo coassiale, che do-
vrà essere di tipo RG58 oppure RG8, a seconda

353
ESALTIAMO LE

BASSE
Nella maggior parte dei casi gli altoparlanti dei dando luogo a distorsioni e diminuzioni, anche
ricevitori radio, televisori, registratori, anche di notevoli, del rendimento acustico del compo-
una certa classe, sono caratterizzati da un respon- nente.
so assolutamente insoddisfacente nel settore delle Per ovviare a tali inconvenienti, si potrebbe pen-
note basse. In questo settore infatti manca quasi sare di sostituire l'altoparlante con una vera e
completamente la fedeltà di riproduzione. E il propria cassa acustica HI-FI, con la certezza di
motivo di tale carenza è duplice. Innanzitutto ci realizzare una riproduzione sonora soddisfacente.
si deve riferire alle piccole dimensioni del com- Ma questo sistema non risolve nel migliore dei
ponente, tenendo conto che gli altoparlanti di modi il problema, sia dal punto di vista econo-
piccolo diametro, per la loro natura, non sono mico, a causa dell'elevata spesa di acquisto della
molto adatti alla riproduzione dei suoni gravi. In cassa acustica, che assai spesso risulta superiore
secondo luogo si deve attribuire la causa dell'inef- a quella della stessa apparecchiatura elettronica
ficienza di riproduzione al luogo e al sistema con cui deve essere collegata, sia dal punto di vista
cui l'altoparlante viene allogato nell'apparecchio più strettamente tecnico, in quanto è assoluta-
riproduttore. mente inutile collegare una cassa acustica ad alta
Motivi di economia e di spazio, dunque, proibi- fedeltà con un impianto riproduttore di caratte-
scono di preoccuparsi delle esigenze acustiche ristiche molto modeste. La qualità del suono in-
dei riproduttori sonori. E possiamo concludere fatti raggiungerebbe il limite delle possibilità del-
dicendo che l'altoparlante, in questa particolare • l'amplificatore, senza giustificare l'eccedenza di
gamma di riproduttori, lavora quasi sempre in costo della cassa acustica.
regime di « aria libera », dato che le onde sono- Questo concetto è abbastanza comune fra i co-
re riprodotte dalla parte posteriore del cono, non struttori e importante fra i dilettanti. Perché è del
essendo in alcun modo assorbite da una opportu- tutto inutile ed economicamente controriprodu-
na cassa acustica, interfèriséono con le onde so- cente collegare assieme apparati di classe diver-
nore riprodotte dalla parte anteriore del cono, sa, con risultati finali legati completamente alle

354
UNA PICCOLA CASSA ACUSTICA, CONTENENTE UN NOR-
MALE ALTOPARLANTE ED UN FILTRO PASSA-BASSO, COL-
LEGATA CON IL CIRCUITO DI USCITA AUDIO DI UN RICEVI-
TORE RADIO, TELEVISORE, REGISTRATORE O AMPLIFICA-
TORE, E' IN GRADO DI VALORIZZARE MAGGIORMENTE
L'APPARATO CON L'ESALTAZIONE DELLE NOTE GRAVI.

caratteristiche dell'apparecchio più scadente. L'ELETTROLITICO NON POLARIZZATO


La soluzione migliore nei comuni ricevitori ra-
dio, televisori e registratori potrebbe essere quella Poiché il valore capacitivo richiesto è abbastanza
di costruire un apparato di riproduzione abba- elevato (125 F), è ovvio che non è possibile, per
stanza economico, ma in condizioni tali da sfrut- la realizzazione del filtro di figura 1, ricorrere
tare sino in fondo le possibilità dell'amplificatore. ai comuni condensatori a carta o in poliestere,
Per esempio, in sostituzione dei. costosi woofer, perché fra questi tipi di condensatori non esisto-
1weeter e filtri crossover dei normali altoparlanti, no valori tanto elevati. Occorre invece orientarsi
si potrebbe realizzare una semplice cassa acusti- verso componenti elettrolitici, tenendo conto che
ca con normali altoparlanti, del tipo di quelli il classico condensatore elettrolitico, per poter
montati nell'apparato elettronico del quale si lavorare correttamente, deve essere fatto funzio-
vogliono esaltare le note basse. nare con una ben precisa polarità, dato che in-
La scelta migliore dovrebbe comunque orientar- vertendo i terminali esso non si comporta più co-
si verso i modelli di altoparlante di un certo dia- rne un condensatore, ma come una resistenza di
metro, compreso fra i 13 e i2l cm., perché que- basso valore.
sti trasduttori acustici sono in grado di riprodurre Utilizzando un solo condensatore elettrolitico,
più facilmente i suoni gravi. poiché si ha a che fare con segnali alternati, si
Per accentuare il responso nella zona delle no- otterrebbe un funzionamento anomalo del filtro
te gravi, facendo uso di altoparlanti di tipo eco- che, oltre a distruggere il condensatore, provo-
nomico, è tuttavia consigliabile l'impiego di un cherebbe notevoli distorsioni in fase di riprodu-
filtro, del tipo di quello che ci accingiamo a pre- zione sonora.
sentare. In commercio esistono condensatori elettrolitici
non polarizzati, ma essi sono di difficile reperibi-
lit e risultano molto più costosi dei tradizionali
IL CIRCUITO DEL FILTRO condensatori elettrolitici. Ma esiste tuttavia un
espediente che permette di realizzare un conden-
Riportiamo in figura 1 lo schema elettrico di un satore elettrolitico non polarizzato. Esso consiste
circuito di filtro in grado di esaltare il responso nel ricorrere all'uso di due condensatori elettro-
delle note basse. litici comuni, collegati in serie fra di loro; in que-
Il progetto di figura 1 altro non è che quello di sto collegamento il terminale positivo di un con-
un filtro passa-basso di tipo R-C. densatore deve risultare collegato con il termi-
Le particolarità salienti di questo filtro sono due. nale positivo dell'altro; inoltre, in parallelo con
La prima è quella di aver utilizzato un potenzio- ciascun condensatore, si deve collegare un diodo
metro (R1) in grado di permettere la regolazione a semiconduttore.
manuale dell'esaltazione delle note basse. La se- Come si sa, nel collegamento in serie di due
conda consiste nell'uso di due condensatori elet- condensatori, se questi hanno valore capacitivo
trolitici, collegati in serie fra di loro, in sostitu- uguale, la capacità risultante è pari alla metà di
zione di un unico condensatore. quella di un solo condensatore, mentre nel colle-
Facciamo notare che la capacità richiesta per gamento in parallelo di due o più condensatori
!"attenuazione delle note acute e l'esaltazione del- i valori capacitivi si sommano. Nel nostro caso,
le note gravi si aggira intorno ai 125 F. dunque, si dovranno utilizzare due condensatori

355
A B

oo
ENTR. BF
C1 p8n.
AP

D2 C2

ENTR.
BF

356
segnale positivo verrebbe cortocircuitato dal dio-
do D 1, caricando in maniera corretta il conden-
satore elettrolitico C2, mentre un. segnale nega-
tivo caricherebbe il condensatore elettrolitico C 1
ma non il condensatore elettrolitico C2, che ri-
Fig. 1 - Il filtro passa-basso, di cui riproduciamo il sulta protetto dal diodo a semiconduttore D2.
progetto originale, è composto da due diodi al ger-
manio, due condensatori elettrolitici, un potenziometro
e un altoparlante. Le due prese ausiliarie, contrassegna-
te con le lettere A-B, permettono l'applicazione di un PRESE AUSILIARIE
secondo piccolo altoparlante in grado di minimizzare
l'attenuazione dei suoni acuti inevitabilmente provocata Nel circuito del filtro di figura 1 si possono no-
dal filtro. Il collegamento in serie di due elettrolitici
viene imposto dall'impossibilità di reperire in commercio tare le due prese ausiliarie contrassegnate con le
un condensatore a carta o in poliestere di elevato lettere A-B. Esse servono all'eventuale collega-
valore capacitivo. mento di un altoparlante di piccolo diametro,
cioè adatto alla riproduzione delle note acute.

<
Il collegamento di questo secondo altoparlante è

COMPONENTI I certamente auspicato dai più esigenti, perché la


presenza del filtro esaltatore delle note basse
attenua inevitabilmente le note acute riprodotte
dall'altoparlante principale. Dunque, con l'inse-
rimento dell'altoparlante ausiliario, la riprodu-
C1 250 F - 6 VI (elettrolitico)
zione sonora diviene completa e perfetta, perché
Cc2 = 250 uF - 6 VI (elettrolitico)
in essa vengono esaltate, contemporaneamente,
R1 = 3 ohm - 5 W (potenziometro) le note acute e quelle basse.
Con l'inserimento dell'altoparlante ausiliario sul-
DI = diodo al germanio (di qualunque tipo)
le prese A-P il potenziometro Rl agisce da vero
D2 = diodo al germanio (di qualunque tipo)
AP = altoparlante con impedenza di 8 ohm e proprio controllo manuale di bilanciamento
tra i due altoparlanti. Questo comando dovrà

4
essere regolato in modo tale da ottenere un re-
sponso acustico che risulti, in pari tempo, il più
esteso ed uniforme possibile.

Fig. 2 - Cablaggio del filtro passa-basso. Si noti il LA CASSA ACUSTICA


particolare sistema di collegamento in serie dei due
condensatori elettrolitici C1-C2, i cui terminali posi-
tivi risultano saldati assieme. Il potenziometro R1 per- La costruzione di una vera e propria cassa acu-
mette di regolare manualmente il fenomeno di esalta- stica, degna di tale nome, dovrebbe essere rea-
zione delle note basse. La presenza della presa jack lizzata seguendo un apposito progetto nel quale
semplifica oltremodo il collegamento del filtro passa-
basso con l'uscita audio del dispositivo cui verrà col- siano riportate tutte le quote costruttive, cioè le
legato questo progetto. La spina jack provvede inol- dimensioni delle varie parti espresse in funzione
tre all'inserimento e al disinserimento automatico del- del tipo di altoparlanti utilizzati. Ma questo non
l'altoparlante originale montato nel dispositivo ampli- è il nostro caso, perché il traguardo da raggiun-
ficatore. gere è molto modesto e nulla ha a che vedere con
le riproduzioni sonore ad alta fedeltà.
Quel che importa nel nostro caso è che l'alto-
parlante, o i due altoparlanti, vengano racchiusi
in una cassa con volume adeguato alla potenza
in gioco, in modo che essa sia in grado di assorbire
elettrolitici di valore doppio rispetto a quello il suono prodotto dalla parte posteriore del cono
richiesto. E poiché il valore richiesto è di 125 F, dell'altoparlante, provvedendo ad un notevole
il collegamento in serie deve essere effettuato con aumento del rendimento del riproduttore.
due condensatori elettrolitici da 250 F ciascuno. Per ottenere i migliori risultati occorrerà rivesti-
Con il tipo di collegamento presentato in figura re internamente la cassa acustica con materiale
1, si evita, grazie alle proprietà del diodo a semi- fonoassorbente, ricordando che, -per questi tipi di
conduttore, che ciascun condensatore venga ca- costruzioni, il miglior coibente è rappresentato
ricato inversamente, perché il diodo di protezio- dalla lana di vetro, in sostituzione della quale ci
ne cortocircuita il segnale inverso, inviandolo to- si potrà servire della più comune ovatta o del po-
talmente all'altro condensatore. Per esempio, un listirolo espanso.

357
zione dell'attenuazione del filtro e l'esaltazione
delle note acute, collegando il secondo sulle pre-
+ se ausiliarie A-B (figure 1-2), occorrerà procedere
alla messa in fase degli altoparlanti stessi.
La messa in fase di due altoparlanti consiste nel
fare in modo che entrambi i componenti, quando
sono sottoposti ad uno stesso segnale, manifestino
4. un movimento simultaneo dei coni nella stessa
direzione. Per esempio, se ai due altoparlanti
viene applicato un segnale positivo, entrambi i
coni dovranno spostarsi in avanti o all'indietro ri-
spetto alla posizione di riposo.
Il problema della messa in fase sorge non soltan-
to quando si utilizzano un woofer ed un twee-
ter, ma anche quando si collegano in serie o in pa-
rallelo fra di loro più altoparlanti, allo scopo di
aumentare la potenza o ridurre il valore di impe-
denza del complesso riproduttore.
Il problema della messa in fase cli due o più al-
toparlanti può essere risolto in modo assai sem-
4. plice servendosi di una piccola pila. Basta infat-
ti applicare il morsetto positivo di questa con uno
dei due terminali dell'altoparlante e il morsetto
negativo con l'altro. Al momento del collegamen-
to della pila, cioè al momento in cui si applica la
tensione alla bobina mobile dell'altoparlante, si
deve far bene attenzione al movimento del cono.
Fig. 3 - Quando si debbono collegare in serie o in pa-
rallelo fra loro due o più altoparlanti, occorre che que-
Se questo si muove in avanti, allora si potrà con-
sti risultino in fase fra di loro. Ciò significa che, in trassegnare con una crocetta il terminale dell'al-
presenza di uno stesso segnale acustico, i coni degli toparlante che è stato collegato con il morsetto
altoparlanti debbono muoversi tutti e nello stesso tem- positivo della pila; l'altro terminale ovviamente
po in avanti o all'indietro. Ecco perché, così come è
verrà contrassegnato con il segno negativo (-).
stato abbondantemente interpretato nel testo, i ter-
minali degli altoparlanti vengono contrassegnati con Se il cono dell'altoparlante si sposta all'indietro
il segno positivo e con quello negativo. Nel caso spe- i due contrassegni vanno riportati in modo inver-
cifico di questo schema, si ottiene un collegamento in so. Questa stessa prova deve essere ripetuta sul
serie e in fase di due altoparlanti con impedenza com- secondo altoparlante.
plessiva di 8 ohm, dato che l'impedenza di un singolo
componente è di soli 4 ohm. Se gli altoparlanti vengono collegati fra loro in
parallelo, dovranno essere collegati fra loro i ter-
minali contrassegnati con la crocetta e, allo stes-
so modo, verranno collegati fra loro i terminali
negativi. Si ottiene così il collegamento in paral-
SISTEMAZIONE DEL FILTRO lelo e in fase di due altoparlanti.
Per ottenere un collegamento in serie e in fase
Il dispositivo di filtro, che dovrà essere costruito di due altoparlanti, occorre seguire il semplice
seguendo il piano di cablaggio di figura 2, dovrà schema di figura 3 nel quale, come si vede, risul-
essere allogato internamente alla cassa acustica tano collegati tra loro un terminale negativo e un
fissandolo ad una sua parete, in modo che il per- terminale positivo che, anche in questo caso, deb-
no del potenziometro Rl risulti accessibile dal- bono essere individuati e stabiliti con il solito si-
l'esterno, garantendo una comoda ed agevole re- stema della pila ed osservando attentamente il
golazione. movimento in avanti o all'indietro del cono.

MESSA IN FASE DEGLI ALTOPARLANTI COLLEGAMENTO CON L'AMPLIFICATORE


Nel caso in cui si vogliano utilizzare due altopar- Per collegare a qualsiasi apparato amplificatore
lanti, uno per la riproduzione normale e l'esalta- audio la nostra cassa acustica contenente il filtro
zione delle note basse e l'altro per la compensa- passa-basso descritto in queste pagine, non è ne-

358
Fig. 4- Il collegamento fra il ca-
nale di uscita audio di un qual-
AL TOP siasi dispositivo amplificatore e
la nostra cassa acustica conte-
nente il filtro passa-basso, si ot-
TR SE
USCITA f= tiene equipaggiando l'apparec-
PRESA chio con una presa jack, che per-
li mette tra l'altro l'inserimento e
Il il disinserimento automatico del-
l'altoparlante originale, facendo
funzionare o meno l'altoparlante
o gli altoparlanti contenuti nella
cassa acustica. La linea tratteg-
giata rappresenta il solo colle-
gamento che dovrà essere elimi-
nato nel circuito originale del
COLLEGAMENTO canale audio d'uscita dell'ampli-
ORIGINALE ficatore.

cessano alcun intervento ... massiccio sui circuiti gimento secondario del trasformatore d'uscita; il
originali dell'amplificatore di bassa frequenza. terzo collegamento fa capo con uno dei due ter-
Perché è sufficiente installare nel dispositivo am- minali della bobina mobile.
plificatore una presa ausiliaria, di tipo jack, in Con il sistema della presa jack si ottiene una
grado di agevolare il collegamento, tramite una commutazione automatica dell'inserimento del-
spina jack, con l'altoparlante esterno. l'altoparlante esterno con il sistema di riprodu-
In figura 4 viene interpretato il sistema di rea- zione tramite l'altoparlante interno. Quando si
lizzazione della presa jack nell'apparato ampli- innesta la spina nella presa jack funziona soltan-
ficatore di bassa frequenza. to l'altoparlante o gli altoparlanti esterni, mentre
Uno dei due collegamenti originali con la bobina viene escluso l'altoparlante interno, quello origi-
mobile dell'altoparlante deve essere eliminato (li- nale montato nell'apparato amplificatore. Quan-
nea tratteggiata), mentre debbono essere deriva- do si disinnesta la spina jack, l'altoparlante origi-
ti tre fili conduttori facenti capo alla presa jack; nale del riproduttore acustico riprende a funzio-
due di questi fili conduttori fanno capo all'avvol- nare, mentre vengono esclusi i riproduttori esterni.

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359
Non serve a nulla guardare ed esaminare este- Il danno più comune, tuttavia, ed anche il più
riormente un transistor con lo scopo di ricercarne probabile, rimane sempre la fusione di una o più
un guasto o un difetto. giunzioni interne del componente a causa di
Chi lo fa non può essere altro che un appassiona- eccessive sollecitazioni elettriche o termiche. In
to o un tecnico abituato con le valvole termoioni- ogni ca.so tutti questi guasti non sono assoluta-
che. Perché in queste è sempre possibile notare, mente riscontrabili con l'uso del tester, perché
ad occhio nudo, l'interruzione del filamento o un un guasto del transistor non sempre modifica in
cortocircuito fra gli elettrodi interni. modo apprezzabile i valori resistivi, quelli di ten-
Per analizzare un transistor, cioè per conoscer- sione e di corrente misurabili sugli elettrodi.
ne le condizioni elettriche interne, occorrono Capita invece che un transistor danneggiato ri-
particolari strumenti, così come un tempo per fletta il guasto su tutti i valori di tensioni e cor-
la valvola esisteva il classico provavalvole. renti del circuito in cui esso è montato. Ciò ren-
Ma l'analisi del transistor non è limitata alla co- de molto difficile l'intervento del riparatore che,
noscenza delle sue caratteristiche elettriche, per- alle volte, è tentato a sostituire tutti i transistor,
ché in molti casi è necessario procedere al lavoro perché tralasciandone uno si potrebbero danneg-
di « selezione » dei componenti, per riconoscere giare tutti gli altri E' il caso degli stadi amplif-
quelli che rientrano nelle strette tolleranze im- catori finali privi di trasformatore di potenza.
poste dall'applicazione. Diviene dunque indispensabile l'uso di uno stru-
mento in grado di analizzare le condizioni di ...
salute del transistor. E questo strumento prende
I GUASTI DEL TRANSISTOR il nome di «provatransistor».
Al principiante ben raramente interessa cono-
I guasti che si possono verificare in un transistor scere esattamente i parametri del transistor in
sono molteplici. Può spaccarsi un elettrodo, può esame, perché nella quasi totalità delle esperien-
verificarsi una perdita del guadagno, può aumen- ze dilettantistiche importa sapere se il transistor
tare una corrente di fuga. funziona correttamente, se è di tipo PNP o NPN,

360
Realizzando questo semplice provatransistor entrerete in possesso di uno
strumento complementare del tester, con la possibilità di controllare se un
transistor è in ottime condizioni, se è leggermente danneggiato, aperto o in
cortocircuito. Potrete inoltre selezionare i vostri transistor valutandone il
guadagno.

se il suo guadagno è scarso od elevato e se ha SELEZIONE DEI TRANSISTOR


delle forti correnti di dispersione.
Un'altra prova, cui vengono sovente sottoposti i Quando si utilizzano i transistor per la realizza-
transistor e che abbiamo già avuto occasione di zione degli amplificatori, sorgono inevitabilmente
ricordare, è quella « comparativa », che permet- due grossi problemi. Il primo è quello della sta-
te di determinare coppie di transistor seleziona- bilità elettrica dello stadio; il secondo è quello
ti dello stesso tipo o di tipo complementare. An- che si presenta negli stadi complementari, dif-
che in questa prova tuttavia non importa cono- ferenziale o finali in controfase, vale a dire il
scere esattamente il guadagno dei singoli transi- problema di richiedere coppie di transistor con
stor, ma stabilire se, per due componenti, tale caratteristiche elettriche pressoché identiche.
guadagno risulta lo stesso entro certe tolleranze. Come è noto, la stabilità è in funzione del gua-
Per l'esecuzione di tutte queste prove non è ne- dagno del transistor; ciò significa che, nel pro-
cessario ricorrere ad una strumentazione com- gettare lo stadio amplificatore e allo scopo di do-
plessa e costosa, mentre è sufficiente disporre di sare opportunamente la controreazione o la fre-
un semplice circuito di test, collegato con un quenza di taglio superiore, occorre conoscere il
comunissimo voltmetro. guadagno del transistor con una precisione che è
Prima di entrare nel merito dell'argomento, cioè in stretta relazione con le caratteristiche del cir-
prima di analizzare il circuito del nostro prova- cuito.
transistor, riteniamo utile soffermarci, sia pure Molto spesso per ridurre il numero degli stadi
brevemente, sul concetto di selezione dei transi- amplificatori, si ricorre all'uso di transistor che
stor che, a molti lettori principianti, potrà ri- presentano i valori massimi di guadagno nella
sultare poco chiaro. gamma prevista dal costruttore; in questi casi è

361
R4

R1
e
4,5V
5. Il Il VOLTM.

@ Il

b
k'
r&
'
R2
Fig. 1 - Questo schema abbastanza sem-
plice sintetizza _il principio di funziona-
mento del-progetto del provatransistor.
Esso assume quindi valore puramente
indicativo e analitico.

necessario selezionare i transistor e scegliere sol- semionda verrebbe amplificata in modo diverso
tanto quelli che sono dotati di un guadagno di dall'altra e la distorsione dell'amplificatore ri-
valore massimo. Questo è il motivo per cui, molto sulterebbe inaccettabile.
spesso, su taluni progetti commerciali, in corri- Queste considerazioni sono valide soprattutto
spondenza di taluni transistor è presente l'indica- quando l'amplificatore è di tipo ad elevato gua-
zione hFE maggiore di ... , oppure « beta » mag- dagno, cioè quando esso lavora con bassi valori
giore di ... di controreazione.
Molti costruttori risolvono questi problemi sele- I costruttori risolvono parzialmente questo pro-
zionando in due, tre o quattro classi, a seconda blema preparando e immettendo in commercio
del· guadagno, i transistor di uno stesso tipo. Ad coppie già selezionate di transistor pilota e finali;
esempio, BC109A, BC109B, BC109C. ma non tutti i tipi di transistor vengono forniti
Questa selezione, il più delle volte è sufficiente già selezionati in coppia, perché tale servizio vie-
per il progettista. Ma per i transistor non sele- ne fatto soprattutto per i transistor di grande
zionati dal costruttore, oppure quando si pre- potenza, ove il problema è maggiormente risen-
tendono tolleranze più ristrette, occorre servirsi tito. Non è raro il caso, poi, in cui lo stadio finale
di uno strumento che misuri il guadagno. faccia uso di più di due transistor, per cui neppu-
La necessità di utilizzare transistor con caratte- re la selezione effettuata dal costruttore è suff-
ristiche identiche o analoghe, per gli stadi PNP- ciente. Dunque, è più che mai risentita in tutte
NPN, è particolarmente risentita negli stadi finali queste circostanze la presenza di uno strumento
di potenza per bassa frequenza, muniti di tra- provatransistor.
sformatore d'uscita oppure sprovvisti di trasfor-
matore. In particolare, per gli amplificatori di una
certa potenza è necessario un elevato accoppia- LO SCHEMA DI PRINCIPIO
mento anche per i transistor pilota. Infatti, se le
caratteristiche di due o più transistor, montati Il provatransistor da noi approntato è uno stru-
negli stadi in controfase, non sono sufcientemen- mento di costo estremamente ridotto, perché fa
te identiche, si generano distorsioni, perché una uso di elementi esclusivamente resistivi e del co-

362
mune tester quale strumento indicatore. Tutta- spostamento del cursore del potenziometro R2
via, pur risultando molto semplice, il nostro pro- verso la resistenza Rl corrisponde un aumento di
vatransistor diviene estremamente utile nel la- tensione segnalato dal voltmetro. In questa zona
boratorio del principiante, proprio in virtù del sarà possibile effettuare la prova comparativa del
suo semplicissimo impiego che lo classifica come guadagno di vari transistor.
un indispensabile complemento dell'analizzatore Infatti, dopo aver stabilito una volta per tutte la
universale. posizione del cursore del potenziometro R2, sarà
Lo schema riportato in figura 1 non è quello rea- sufficiente inserire nel circuito i vari transistor
le del provatransistor, ma propone al lettore, in da analizzare, tenendo presente che il guadagno
una forma molto semplice, il principio di fun- risulta direttamente proporzionale alla indica-
zionamento dello strumento. Supponendo che il zione fornita dallo strumento. Quindi, a mag-
transistor in esame sia di tipo PNP, così come giore indicazione corrisponde un maggior guada-
avviene nello schema di figura 1, l'indice dello gno, mantenendo ovviamente ferma la posizio-
strumento si comporterà in modo diverso a se- ne del cursore del potenziometro R2 ( condizione
conda della posizione del cursore del potenzio- fondamentale ai fini della valutazione del guada-
metro R2 e delle condizioni elettriche del tran- gno).
sistor in prova.
Il circuito di figura 1 monta il transistor nel clas-
sico sistema con emittore comune, provvedendo TERZA ZONA DI FUNZIONAMENTO
alla polarizzazione di base attraverso la resisten-
za variabile R2 che, associata alla resistenza R1, Ruotando ulteriormente il cursore del potenzio-
forma un partitore di tensione rispetto all'ali- metro R2 verso la resistenza Rl, si raggiunge la
mentatore a 4,5 V rappresentato da una singola zona di « saturazione » del transistor.
pila a secco. In questa zona lo strumento indicatore segnala
La resistenza R4, collegata tra la linea negativa costantemente un valore prossimo a quello della
dell'alimentatore e il collettore del transistor in tensione di alimentazione e la regolazione del
prova, rappresenta il carico del circuito. cursore del potenziometro R2 non determina più
Ruotando il cursore del potenziometro R2 da una alcun effetto sull'indice del voltmetro.
estremità all'altra, si potranno individuare tre
zone di funzionamento del transistor.
TRANSISTOR DANNEGGIATI

PRIMA ZONA DI FUNZIONAMENTO Abbiamo analizzato sin qui l'uso del provatran-
sistor nel caso di componenti integri.
Quando il cursore del potenziometro R2 risulta Il comportamento del provatransistor tuttavia
ruotato verso l'emittore del transistor, lo stru- diviene anomalo in presenza di transistor guasti.
mento deve segnalare una tensione~di O volt. Per esempio, se l'indice dello strumento segnala
Ruotando lentamente il cursore del otenziome- costantemente il valore di tensione di O V, ciò
tro verso la resistenza Rl, la tension segnalata significa che uno dei tre elettrodi (base-colletto-
dallo strumento (voltmetro) dovrà rimanere a re-emittore) risulta interrotto internamente. Al
zero per un certo tratto; dopo questo tratto essa contrario, se l'indice del voltmetro segnala un
dovrà aumentare progressivamente. valore costantemente elevato, ciò significa che il
La zona resistiva del potenziometro R2 per la transistor risulta in cortocircuito.
quale l'indicazione del voltmetro rimane di O V Indicazioni di valori di tensione bassi, anche nel
corrisponde alla zona di interdizione del transi- caso di una completa rotazione del cursore del
stor. potenziometro R2 verso la resistenza Rl, stanno
Tenendo conto che l'inizio della conduzione av- a significare che il transistor in prova è caratte-
viene alla tensione di 0,2 V per i transistor al rizzato da un guadagno estremamente basso e
germanio e a 0,6 V per quelli al silicio, con il deve quindi considerarsi un transistor di scarto.
nostro provatransistor sarà possibile individuare Fanno eccezione i transistor di potenza, per i
la costituzione fisica del transistor in prova. quali un guadagno basso risulta abbastanza nor-
male ed accettabile.
Una prova ausiliaria del transistor potrebbe es-
SECONDA ZONA DI FUNZIONAMENTO sere quella effettuata sui soli due elettrodi di
collettore e di emittore, interrompendo il colle-
La seconda zona di funzionamento, chiamata an- gamento di base. In questa prova se il voltme-
che «lineare», è quella per la quale ad ogni tro segnala un valore di tensione di O V, il tran-

363
9

PNP e!._ .d VOLTM.

.l
R1

11
TR
IN PROVA
4,5V

2I NPN
R2

Il
- e
\
R3

Fig. 2 - Questo è il progetto completo del nostro pro-


vatransistor. Lo strumento permette di analizzare le
condizioni elettriche di tutti i tipi di transistor PNP e
NPN, di piccola, media e grande potenza. Il voltmetro
COMPONENTI può essere rappresentato dal comune tester commutato
nella portata 5 Vcc fondo-scala.

R1 = 2.700 ohm
R2 = 2.500 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R3 = 5.600 ohm Fig. 3 - Piano costruttivo del provatransistor. L'ali-
RA = 10.000 ohm mentazione è ottenuta con una sola pila a secco piatta
da 4,5 V. Il transistor in esame viene collegato con i
S1 = commutatore (2 vie - 2 posizioni) suoi tre elettrodi alle corrispondenti pinze a bocca di
Pila = 4,5 V coccodrillo.

sistor è caratterizzato da basse perdite. Nei tran- Rispetto allo schema semplificato di figura 1, il
sistor al germanio e in quelli di potenza possono progetto del provatransistor di figura 2 è dotato
essere tollerate anche lievi perdite (indicazioni del doppio deviatore S1, che consente di inver-
appena percettibili dello strumento). tire le polarità di alimentazione del circuito, per-
Nel caso in cui si dovesse manifestare una di- mettendo la prova di transistor di tipo PNP
screta indicazione, il transistor in prova dovrà ed NPN. Nello schema definitivo di figura 2 è
ritenersi uno scarto, eliminandolo o destinandolo stata aggiunta anche la resistenza di limitazione
ad usi secondari. R3, che provvede a limitare la corrente che scorre
attraverso il circuito emittore-base, allo scopo di
evitare che transistor particolarmente delicati
IL CIRCUITO DEFINITIVO possano venir danneggiati quando il cursore del
potenziometro R2 risulta tutto ruotato verso Rl.
Il circuito fin qui analizzato, quello di figura 1, Tale resistenza tuttavia peggiora la possibilità di
è soltanto uno schema indicativo. Il circuito de- selezionare il guadagno dei transistor per cui,
finitivo del provatransistor invece è quello ripor- volendo usufruire di tale possibilità, converrà
tato in figura 2. diminuire il valore della resistenza R3 sino ad

364
12
i
zO
>
o.. ....J
Lul
<IO

un centinaio di ohm, oppure inserire la resisten- che potrà essere indifferentemente di metallo o
za in serie alla base anziché in serie con l'emittore. di materiale isolante.
Lo strumento indicatore potrà essere un volt-
metro per correnti continue con portata di 5 V
REALIZZAZIONE PRATICA fondo-scala. Coloro che non fossero in possesso
di tale strumento potranno servirsi del comune
La realizzazione pratica del provatransistor può tester, commutandolo sulla portata di 3-5 V
essere comunque eseguita. Il lettore principian- fondo-scala per le misure di guadagno ed even-
te potrà tuttavia seguire il nostro piano costrut- tualmente su quella di 0,1-0,2 V fondo-scala
tivo riportato in figura 3. per le misure di dispersione, provvedendo, per
Data l'esiguità del numero dei componenti che questo tipo di prova, all'interruzione del colle-
partecipano alla composizione del circuito, in gamento fra il cursore del potenziometro R2 e la
questo caso l'uso del circuito stampato sarebbe base del transistor. Questa interruzione si esegue
superfluo. Basta invece servirsi di un semplice molto semplicemente servendosi della pinzetta a
ancoraggio fissato direttamente sul contenitore, bocca di coccodrillo.

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di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
patello).

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Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz • 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
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relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
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Antenna FM: telescopica estraibile
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CAMPANIA (Napoli). LANO.

-~ ----

PER 1 VOSTRI INSERTI


1

signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

o PR TICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
Via Zuretti, 52 - MILANO.

373
E PER OGNUNA DI ESSE UN REGALO UTILISSIMO: due piastre ramate,
nello stesso formato della rivista, per l'approntamento dei nostri circuiti
stampati.

ABBONAMENTO ANNUO CON DONO


ABBONAMENTO ANNUO SEMPLICE DI UN AMPLIFICATORE BF
(in regalo due piastre ramate per circuiti stampati) (in regalo due piastre ramate per circuiti stampati)
per l'Italia L. 9.000 per l'Italia L. 10.500
per l'Estero L. 12.000 per l'Estero ·t. 14.000

MODULO AMPLIFICATORE Il modulo amplificatore di bassa frequenza, costrutto


secondo le tecniche professionali più avanzate, per-
mette di realizzare un buon numero di apparati elet-
tronici, con pochi componenti e modica spesa.

CARATTERISTICHE DEL MODULO


Circuito: di tipo a films depositati su piastrina isolante.
Componenti: 4 transistor- 3 condensatori al tantalio -
2 condensatori ceramici.
Potenza: 1 W su carico di 8 ohm
Dimensioni: 62x18x25 mm.
Radiatore: incorporato
Alimentaz.: 9 Vcc

ABBONAMENTO ANNUO CON DONO DI UN SALDATORE ELETTRICO


{In regalo due piastre ramate per circuiti stampati)

per l'Italia L. 10.500 per l'Estero L. 14.000

MODERNISSIMO SALDATORE
Il saldatore è un utensile necessario per la rea-
lizzazione di perfette saldature a stagno sui ter-
minali dei semiconduttori e particolarmente indi-
cato per i circuiti stampati. Maneggevole e leg-
gero, assorbe la potenza di 25 W alla tensione al-
ternata di 220 V. Nel pacco contenente il salda-
tore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno e una
scatola di pasta disossidante.
UTILIZZATE
QUESTO
MODULO
DI CONTO
CORRENTE
POSTALE

Per qualalul richiesta cli aca-


tDle di montaggio, faaclcoll ar-
retrali, conaulenza 19cftlca Ine-
rente ■I progetti pubblicali aul.
la flvleta e per una deUe tre 1
poulblN forme di abbonamen-
to. Yt pN9hlamo dt ecrlvere
chtal'IIIHllte e nttll'appoalto
apulo, la ca....,_ cli fft'N·
mento.

lJTII 8ZZATE
QUESTO I i - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - •
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rente al progettJ pubbllcatl aul-
z la rMeta • per una delle Ire
I.Il
}-t poHlblll forme di abbonamen-
l::t: to. VI preghiamo di ecrtvere
I.Il
chiaramente • nell'appoefto
> epulo, la cauaale di veraa-
>
< mento.

UTII IZZATE
QUESTO
MODULO
DI CONTO
CORRENTE
POSTALE
li
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quel le domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA
DEL
LETTORE

Capacità della terra plicazione di questa divisione, dato che il raggio


della terra viene espresso con una unità di misura
Ho sentito dire da alcuni miei amici che il no- di lunghezza, cioè in centimetri, non si può e-
stro pianeta, in accoppiamento con le stelle, sprimere la capacità con il fa rad; la capacità do-
rappresenta un condensatore di proporzioni e- vrà quindi essere espressa in centimetri. E poiché
normi, del quale è possibile misurare il valore ca- un fa rad corrisponde a 899 miliardi di centimetri,
pacitivo. Risponde a verità ciò? In caso afferma- è facile effettuare la divisione e concludere che
tivo, qual'è il valore capacitivo della terra? la capacità della terra è di 708 microfarad .
ALDO ZINCONE

•••
Portogruaro

E' assolutamente vero che la superficie terrestre


costituisce l'armatura di un condensatore, la cui
seconda armatura non è f armata, come erronea- Modulazione dei segnali
mente credono i suoi amici, dalle stelle, bensì dal
pulviscolo e, in genere, dagli invisibili portatori di Leggendo la vostra interessantissima rivista mi
elettricità di cui è piena l'atmosfera. La superficie capita spesso di sentir parlare di processo di mo-
terrestre si comporta da elettrodo negativo, men- dulazione. In che cosa consiste questo processo?
tre gli strati dell'atmosfera agiscono da elettrodo In quale parte di un trasmettitore esso si svolge?
positivo. MARIO ARGENTA
Non si può calcolare con esattezza la capacità e- Novara
lettrica della terra, poiché uno degli elettrodi è
gassoso. Comunque è uso calcolarla dividendo il In ogni stazione radiotrasmittente si generano tre
raggio della terra per l'unità di capacità. Per l'ap- forme di onde diverse: quella elettromagnetica,

377
di bassa frequenza, generata dal microfono, quella eventualmente acquistare a prezzo convenientis-
elettromagnetica ad alta frequenza, generata da s1mo.
un particolare apparato che prende il nome di GIULIO FERRAZZANI
oscillatore di alta frequenza e, infine, quella risul- Bologna
tante dal mescolamento delle prime due. Questa
Il BCII47 è un ottimo ricevitore a copertura
ultima rappresenta l'onda radio vera e propria,
continua delle frequenze com prese fra 1,5 e 30
che si irradia nello spazio attraverso l'antenna
MHz, suddivise in quattro gamme. Il circuito uti-
trasmittente. Il processo di mescolamento dell'on-
lizza I3 valvole, che svolgono le seguenti funzioni
da proveniente dal microfono e di quella genera-
radioelettriche :
ta dall'oscillatore di alta frequenza prende il no-
me di «modulazione». In pratica, finché l'onda
radio non inizia il suo viaggio a partire dal!' an-
6SA7 I amplif. AF
tenna trasmittente, non è corretto parlare di on-
6SK7 II amplif. AF
de, perché in pratica si tratta soltanto di correnti
6SA7 miscelatore
6J5 oscillatore
elettriche. Dunque, il processo di modulazione
consiste nel mescolare la corrente elettrica pro-
3x 6SK7 amplif. media freq.
veniente dal microfono, che è denominata cor-
6sQ7 rivelatore
rente microfonica, con la corrente ad alta fre-
6V6 ampi. di potenza
6sJ7 BFO
quenza generata dall'oscillatore. Il fenomeno di
modulazione quindi si verifica soltanto nella sta-
6SK7 VCA
zione trasmittente e non in quella ricevente, nella
6H6 VCA
quale si svolge invece il processo inverso che
5R4GY raddrizz.
prende il nome di « rivelazione» .
Il ricevitore è dotato di uno stabilizzatore con
valvola a gas di tipo VR150, di un circuito BFO
e di selettività variabile .

•••
Un ricevitore americano •••
Ho notato che da un po' di tempo non trattate Stabilizzatori a gas
più l'argomento surplus nella vostra rubrica « La
posta del lettore». Poiché ritengo la materia di Dispongo di parecchi modelli di tubi stabilizzatori
costante attualità, anche se essa tratta apparati a gas che, purtroppo, offrono una gamma di
superati dal tempo, vi pregherei farmi avere al- valori di stabilizzazione mo! to ristretta. Ho pro-
cune notizie relativamente al ricevitore americano vato a collegare i tubi in serie o in parallelo ma,
BCl 147, che ho visto in vendita presso un nego- nel primo caso, ho ottenuto un aumento della
ziante specializzato della mia città e che potrei tensione di stabilizzazione, mentre nel secondo ca-
so la tensione raggiunta è risultata pari a quella
di stabilizzazione del tubo a più basso voltaggio.
In ogni caso non sono mai riuscito ad ottenere
tensioni di stabilizzazione inferiori a quelle tipi-
che di ciascun tubo in mio possesso (75-90-105-
108-150 V). E' possibile con qualche accorgimen-
to tecnico stabilizzare tensioni di valore più bas-
so?
FABIO COLNAGHI
Osimo

Prima di tutto le ricordiamo che le stabilizzazioni


di tensione vengono effettuate oggi quasi esclu-
svamente con i diodi zener, che permettono una
dinamica di stabilizzazione di 1 V circa a più di
200 V. Tuttavia, volendo utilizzare a puro scopo
didattico i tubi a gas per stabilizzare tensioni inf e-
riori ai 75 V, si può ricorrere al circuito qui pre-

378
I valori delle resistenze Rl-R2 si ottengono tra-
mite le seguenti formule:

VE VI V1 V2
RI R2
Il + 12 12

I simboli 11-12 stanno ad indicare i valori delle


correnti che attraversano i tubi regolatori Vl-V2.

••
La cellula solare
sentato, che consente di ottenere una tensione di
uscita VU pan a VU = V I - V2; ovviamente Ho acquistato una cellula solare di tipo B3M allo
perché il circuito funzioni correttamente, dovrà scopo di eseguire alcuni esperimenti pratici con
risultare VE maggiore di V 1. I valori ottenibili questo interessantissimo componente elettronico.
dalla differenza delle tensioni da lei elencate so- In uno dei miei progetti volevo far eccitare diret-
vo: 3- 15- 18- 30-33-42-45-60 V. tamente dalla cellula solare un relé abbastanza

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL
KIT PER I CIRCUITI STAMPATI

facilità d'uso
rapidità di esecuzione
completezza di elementi

Il kit è corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

L. 4.500
Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o
c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52
Telefono 6891945.
CUFFIA
MONO-STEREO f-·
TR1
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.
b

e
i'
I.
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi-
FC
notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la
cuffia è predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico. + 9V
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-

Sensibilità: 150 dB
nico, tranciare il colle-
gamento con lo spi-
6
notto Jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie
Impedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo).

sensibile, ma mi sono accorto che la cellula non


è in grado di fornire una corrente sufficiente al-
l'eccitazione. Come posso fare per risolvere que-
sto mio problema?
CESARE MENDOLIA
Cosenza

Una possibile soluzione del suo problema potreb-


be essere quella di collegare più cellule solari in
serie-parallelo; ma tale soluzione forse non le sa-
rà gradita, perché se con essa si aumenta il valore
delle grandezze elettriche in gioco (tensioni e cor-
renti), l'economia costruttiva risultante appare
molto gravosa. Meglio dunque ricorrere a una
soluzione che, pur imponendo una alimentazione
ausiliaria, diviene assai più economica. Tale so-
luzione è rappresentata dal progetto qui illustrato,

L. 6.500 nel quale si fa uso di un transistor in funzione di


elemento amplificatore. Il transistor TR1, che
può essere un qualsiasi transistor di tipo PNP,
pilota il relé RL che può avere una resistenza di
ADATTATORE valore aggirantesi intorno ai 5.000 ohm. L'ali-
mentazione del circuito è ottenuta con una pila
PER CUFFIE STEREO da 9 V .
Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una

•••
o due cuffie stereo con tutti
i complessi stereofonici. La
commutazione altoparlanti-cuf-
fia è immediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover
intervenire sul collegamenti.
L'apparecchio si Inserisce nel
collegamento fra uscita del-
l'amplificatore e altoparlanti. Lampeggiatore per biciclette

Vorrei realizzare un lampeggiatore, di potenza


ridotta, alimentabile con pile a secco da 4,5 V,
per installarlo sulla mia bicicletta. Potete pub-
Le richieste devono essere effettuate invian- blicare un tale progetto?
do l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482
GASPARE CORRENTI
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 Torino
MILANO -Via Zuretti, 52.
Vogliamo ritenere che lo schema qui pubblicato
sia in grado di soddisfare le sue esigenze. Si tratta
di un progetto di un lampeggiatore alimentato
con la tensione di 4,5 V, erogata da una pila piat- GLI ATTREZZI
ta, facente uso di due transistor di vecchio tipo,
che possono essere transistor di recupero (OC72 DEL
o simili). Lei potrà realizzare due dispositivi se-
parati, facendo azionare ciascuno di questi per le PRINCIPIANTE
due possibili direzioni del veicolo. Ma per sem-
plificare le cose, potrà servirsi di un solo circuito
e commutare, con opportuno commutatore, due
lampade distinte in sostituzione della singola lam-
pada lampeggiatrice LP.

LP

R3
s1
R1

TR2
R2
IN UN UNICO KIT
e
4,5V
6 PER SOLE
TR1 LIRE 7.900
CONTIENE:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
1 punta rame di ricambio
1 scatola pasta saldante
COMPONENTI
90 cm. di stagno preparato in tubetto
RI 15.000 ohm 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
R2 1.000 ohm paio forbici isolate
- pinzetta a molle in acciaio inossidabile cor
R3 330 ohm punte internamente zigrinate
R4 - 4.700 ohm cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
TRl - OC72 o simile (AC125) a croce
TR2 - OC72 o simile (AC125)
Sl = lampada (3,5 - 0,2 A)
LP interrutt. Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
CIPIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica
Alimentaz. = 4,5 V Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
viando anticipatamente l'importo di L. 7.900 a,
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
di spedizione comprese).
Ohmmetro per transistor

Sono in possesso di uno strumento di misura di AL CIRC.


cui vorrei servirmi per realizzare un semplice IN ESAME
ohmmetro in grado di valutare l'efficienza dei
transistor e il valore ohmmico delle resistenze.
E' possibile una tale realizzazione in forma eco-
nomica, cioè con l'uso di pochi componenti elet-
+
trici? Faccio presente che lo strumento è un mil-
liamperometro da 1 mA fondo-scala.
DARIO COLOMBO
Monza

Il progetto qui presentato, che le consigliamo di


realizzare, le permetterà di entrare in possesso di
un voltmetro per correnti continue e di un ohm- COMPONENTI
metro per il controllo dei circuiti transistorizzati, R1 = 220 ohm
contemporaneamente. fer quanto riguarda il volt- R2 -- 100 ohm
metro, questo non risulterà certamente uno stru- R3 5.000 ohm (potenz. a variaz. !in.)
mento molto sensibile. L'ohmmetro invece si ri- R4 = 1.500 ohm

ODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto


2) lampeggiatore di emergenza ad una
lampada
3) lampeggiatore di emergenza a due
lampade
4) pilotaggio di carichi elettrici di una
certa potenza
La realizzazione di questo modulo elettronico ga-
rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilità nel... magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L 7.500
Per richiedere la scatola di montaggio, occorre inviare anticipatamente l'importo
di L 7.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI n. 52 (nel prezzo sono comprese anche
le spese di spedizione).

382
velerà alquanto utile. Con l'interruttore S1 aperto reofonico al quale i dispositivi per luci psichede-
il circuito funge da voltmetro, con l'interruttore liche vengono collegati. In ogni caso gli etf etti
S1 chiuso lo strumento diviene un ohmmetro. risulteranno tanto più spettacolari quanto mag-
L'alimentazione è ottenuta con una pila da 1,5 V, giore sarà la separazione stereofonica per i due
che rappresenta un valore molto conveniente per canali.
la prova dei transistor, in quanto elimina ogni
possibilità di danneggiamento, limitando la mas-
sima tensione di prova a 1 V in virtù della presen-
za del partitore R1-R2. Il potenziometro R3,
shuntato dalla resistenza R4, ha lo scopo di re-
• ••
golare il fondo-scala dello strumento . Filtro passa-banda

Ho realizzato un comando a distanza multicana-

Luci psichedeliche
••• le, nel quale i vari canali sono comandati da di-
verse note di bassa frequenza. Ora mi trovo in
difficoltà nella sezione ricevente, in quanto i filtri
R-C, originali del progetto, non sono in grado di
effettuare una efficiente separazione delle fre-
Ho recentemente acquistato il vostro kit per luci quenze, provocando lo scatto contemporaneo di
psichedeliche e sono rimasto veramente soddi- più relé attuatori. Potreste presentare il progetto
sfatto. Ora, per migliorare gli effetti di sugge- di un dispositivo in grado di selezionare, con mag-
stività vorrei utilizzare un secondo kit per il col- gior precisione, le frequenze audio, anche di bas-
legamento con il secondo canale del mio com- so valore, senza ricorrere ad ingombranti e pe-
plesso stereofonico. Esistono controindicazioni in santi induttanze?
merito? Possono sorgere interferenze fra i due STRAMAGLIA MICHELE
canali, oppure mi è concessa la realizzazione della Voghera
mia idea con tutta tranquillità?
TOSO ATTILIO Per la soluzione del suo problema le pro poniamo
J
Chioggia l'impiego di filtri attivi, impieganti un amplifica-
tore operazionale integrato, allo scopo di ottenere
L'impiego del nostro kit per luci psichedeliche in una elevata selettività. Con i valori da noi indi-
un sistema di sonorizzazione stereo, non solo è cati, la frequenza è di 220 Hz, mentre la selettivi-
possibile, ma è sicuramente consigliabile. I risul- tà è di soli 15 Hz. Variando il valore dei conden-
tati che si ottengono dipendono ovviamente dal- satori C3 e C4 sarà comunque possibile variare, a
le caratteristiche e dalla qualità del sistema ste- piacere, la frequenza di sintonizzazione del filtro.

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S2

COMPONENTI Resistenze
Rl = 10.000 ohm
Condensatori R2 - 5.000 ohm (trimmer)
Cl 5.000 pF R3 20.000 ohm
C2 1 uF Varie
C3 1 uF re = µA741
C4 1 µF Sl - interrutt.
es - 5.000 pF S2 - interrutt.
C6 1 µF Alimentaz.= duale (9+9 Vcc.)

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOL
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de • Il ricevitore del principiante • sono contenuti In
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L.3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'Im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.

384
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sioni, caratterizzato per le
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DI LABORATORIO cuoi component,i, la sua ese-
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semplicità del suo impiego
e al suo costo limitato, che
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mod. AM FM 30
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misura e di L. 53.600
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo ge
sua larga
essere richiesti a: za conse
cilità l'a
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando le appare
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde me
onde corte, ee
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VHF
delle frequenz
dimensioni che 2o
facile lettura.
Dimensioni: 250xlìOX'=-'.ì mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilità 20.000
ohm/vÒII)

22.500 --J,
$/,2
16
«"-__
oaun

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0,1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A I e [ e 1 o


mA = 50 uA 500uA 5 50 500 RANGES 100+400Kc /400 - 1200x 11- 3,8: 3,5/2u:
5000
GAMME
V'\. 0,5 5 25 50 250 500 1000 E I r [ G
RANGES 12: 40M 40+- 130M 80-260u
mAv 2,5 25 250 2500
Ohm= xl/0+10k I x10/0+100k lx100J0-;-1M I xlk/ 0+10M
ohm» [lk/0+10M/1l0k/ 0+100M
f» [lk/0+50k/10k/0+ 500% Grande strumento dal le pic-
cole dimensioni, realizzato
Ballistic F 0hm100/0+200pF /0Mmxli/0+:20F completamente su circuito
z 11/0+50/ 110/0+500[1100 /0+- 5000 stampato. Assenza totale di
commut.atori rotanti e quindi
dB -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici
Output 0,5 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
ICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
e mI
sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRATI]CA
-

eta.unente .sue.esene
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE A&
Anno V - N. 7 - LUGLIO 1976 - Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 800

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NOMINATIVO POTENZIATE
A I VOSTRI
DISPLAY RADIOTELEFONI

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ULTRASENSIBILE

AMPLIFICATORE - 144 Hz
SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)
Costruito nelle due versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


1 Kc Dimenslonl
(L. 7.500) 12x 160 mm
Frequenza
50 Mc Peso 40 grs.
Armoniche fino a
Tensione massima
Uscita 10,5 V eff, applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batteria 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc Dimensioni
( 7.800)
12x160 mm
Armoniche tino a soo Me
5 V eft.
"?e massima 40 grs.

Uscita appllcablle al puntale 500 V


Corrente della batterla 50 mA
L. 95.000
15 V eff.
VOLTM ETRO
ELETT RONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
Il Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con transi-
stor a effetto di campo è uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra- Tutti gli
dio, TV, FM e BF esso per-
mette di ottenere una gran- strumenti di
de varietà di misure, tensio-
ni continue e alternate, non-
misura e di
ché corrente continua, mi- controllo pubblicizzati in
sure di tensione di uscita,
la R.F., la BF, misure di re- questa pagina possono
sistenza - il tutto con un
allo grado di precisione.
essere richiesti a:
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assicurata dall'alta impeden-
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megaohm.
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CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0.5 15 5 25 100 1500 30K


mA- 50A 590A 1 5 50 1500
V 0,5 15 5 25 100 1500
Ohm X1 xlO xlOO X I k xlOk X IM
0-1k 0+10k,0=100k 0-1M 0-10 +10M
Pico Pico 4 14 40 140 400 4000
dB -20 +15

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE

0,1 200 1000 Il generatore BF. 40 è uno


V= 1 10 50 strumento di alta qualità per
mA= 50A 5009A 5 50 500 misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
y 0,5 5 50 250 1000 Strumento che unisce al'a li circuito impiegato è il
mA v 2,5 25 250 2500 massima semplicità duso un
minimo ingombro. Realizza-
ponte di Wien, molto sta-
bile. Tutta la gamma di fre-
Ohm= 1t/0+10k/l0/0+1M !k/0-10M to completamente su circui- quenza è coperta in quattro
Ballisti pf 0hm +100/ 0+2)0F/0hm 1lk/0+20F to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commutatori rotanti e drante ampio di facile let-
dB -10+22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
Output 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contatto
di concezione completamen-
differenti rappresentazioni
grafiche dalla forma d'onda,
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDALI e QUADRE. Il

L. 19.000 tivo di protezione.


Dimensioni: 80x125x35 mm
livello d'uscita costante è
garantito dall'uso
« thermistore »
di un
nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I B e D
FREQUENZA mod. BF. 40

RANGES 20-200H2 200 + 2KH 2+-20KH 20+200KH


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VACANZA
Dal 6 al 29 AGOSTO
Ed è un nostro preciso dovere informare tempestivamen-
te tutti i Lettori di Elettronica Pratica che in quel perio-
do di tempo la Casa Editrice rimarrà chiusa. E non si
potrà quindi rispondere alle cortesi telefonate di chi vuo-
le interpellarci, né si potrà dar corso alla corrisponden-
za o spedire pacchi. Ma siamo certi che questo tempora-
neo abbandono delle scrivanie, dei banchi di prova e col-
laudo, dei tavoli da disegno e delle bozze di stampa ven-
ga ampiamente giustificato da tutti, perché anche noi ab-
biamo bisogno di ossigenarci e, soprattutto, riflettere,
durante il meritato riposo, sui futuri programmi tecni-
ci e sull'eventuale sviluppo delle nostre e delle vostre i-
dee, affinché la nuova annata editoriale sia sempre più
ricca di iniziative stimolanti ed appassionate.
Chi dunque ha in animo di occupare il tempo libero del-
le vacanze con la realizzazione di qualche nostro pro-
getto, e sta per chiederci una scatola di montaggio o
quanto può essere utile per l'attività dilettantistica, lo
faccia subito. Perché il ritardo di un solo giorno potreb-
be significare il rinvio di un mese e la conseguente impos-
sibilità di comunicare con noi fino alla fine di agosto.
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vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

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due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

CONSULTATE
nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 5 - N. 7 LUGLIO - 1976


IN COPERTINA - Riproduciamo, a colori, le foto
dei due principali apparati progettati e presentati
in questo mese: l'amplificatore lineare per i 144
MHz in modulazione di frequenza e il fotorelé
bivalente ultrasensibile. Il primo è certamente il
più atteso dal nostri lettori e, soprattutto, dagli
appassionati delle radiotrasmissioni, aspiranti, neo-
patentati e radianti.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC AMPLIFICATORE LINEARE 388
ALBAIRATE - MILANO PER I 144 MHz IN FM
Distributore esclusivo per I'I- AUMENTO DI POTENZA DA 5 A 25 W
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MILANO. DIAC TRIAC SCR
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE ACQUISTI PERMUTE 436
tutti i Paesi. I manoscritti, i
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POST A DEL LETTORE 443
stituiscono.
Amplificatore lineare
AUMENTATE
DA 5 A25 W
LA POTENZA DEI
VOSTRI APPARATI!

Le stazioni ricetrasmittenti in FM per radioamatori, che lavora-


no sulla banda dei 2 m., erogano, normalmente, una potenza
d'uscita di valore compreso tra i 5 e gli 8 watt effettivi. Ma co-
loro che prediligono le potenze superiori, troveranno in questo
progetto la realizzazione delle loro aspirazioni, con la possi-
bilità di conferire un nuovo volto al proprio apparato ricetra-
smettitore.

Amici dilettanti, ecco il vostro progetto I Quello Una soluzione facile ed economica dunque, che
cioè di un amplificatore in classe C. che dedi- si risolve in poco tempo. attraverso un montag-
chiamo a tutti coloro che hanno conseguito la gio che richiede oculatezza, precisione e buona
speciale patente per i I44 MH ed intendono volontà. Ma che tutti possono effettuare seguen-
dedicarsi alle trasmissioni in modulazione di fre- do i nostri suggerimenti, i nostri consigli e le uo-
quenza. elevando a 25 W circa la potenza di stre spiegazioni. E alla fine ci s troverà in pos-
5±8 W normalmente fornita dai trasmettitori sesso di un apparato veramente dr classe che.
lavorando da amplificatore in classe C. si pre-
di tipo commerciale.
sterà assai bene alle applicazioni in modulazione
Basterà infatti inserire il nostro lineare fra l'u- di frequenza. ma che, accettando una certa di-
scita del ricetrasmettitore e l'antenna. perché storsione. non del resto eccessiva, potrà essere u-
ogni aspirazione di lavoro con le potenze più tilizzato anche in modulazione d'ampiezza e iu
elevate venga realizzata. SSB.

388
per i 144 MHz in F

CHE COS'E' L'AMPLIFICATORE LINEARE? W a 25 W su tutta la gamma dei 144...,...146 MHz,


con l'alimentazione di 12 -,-14 V.
Il sistema più semplice per aumentare la po- Tenuto presente che le trasmissioni in FM sono
tenza di emissione di una stazione amatoriale, consentite nella sottogamma di 145 -,-145,800
consiste nell'inserire, sull'uscita del trasmettitore, MHz, si può concludere che tutte le frequenze
un amplificatore lineare. vengono amplificate e lo stesso amplificatore è
Ma che cos'è in realtà un amplificatore lineare? in. grado di lavorare sempre al massimo della
Con tale espressione si denota normalmente un sua amplificazione in banda.
amplificatore di alta frequenza di tipo aperiodi- La semplicità d'uso di. questo lineare è garantita
co. cio& privo di circuiti accordati, in grado di dalla assoluta mancanza di circuiti accordati che.
amplificare il segnale d'entrata di un fattore co- in apparati similari, costringono l'operatore a ma-
stante su tutta una banda di frequenze. Tale ca- novre talvolta. molto critiche e a continue e dif-
ratteristica consente una notevole semplicità d ficili revisioni del processo di taratura iniziale.
uso dell'amplihcatore stesso. in quanto uon è tue-
cessarla alcuna operazione dr sintonzzazoue. a-
che al variare, t-"ntro certi limiti. della freque11za IL TRANSISTOR BL Y89A
di ensstone.
.11 nostro arnpltficatore è in grado di aumentare Anche se l'amplificatore lineare è in grado di e-
la potenza d'uscita. di u11a stazione FM da 5-8 rogare una notevole potenza d'uscita, il suo

389
;I
-
L1

Il ~ r - TR1
II-

e
L2
L3 es

ENTR.11 Il Al Il Il Il ~ n Il Il llusc.

c2
lk TT Il ·+lg •mi c5
IIC6 IIC7

Fig. 1 - Progetto dell'amplificatore lineare in classe C per i 145 MHz in FM. Tutta la funzione
amplificatrice è affidata al solo transistor di potenza e per alta frequenza TR1. La taratura del
circuito si ottiene intervenendo con un cacciavite isolato e per AF sui trimmer capacitivi
C1-C2-C7-C8.

C6 = 150.000 pF
COMPONENTI C7
ca
= 1 O...,.. 80 pF (trimmer capac. a mica)
= 10;80 pf (trimmer capac. a mica)
Varie
Condensatori R1 = 10 ohm - 2 W
C1 = 10±80 pF (trimmer capac. a mica) TR1 = BLY89A
C2 = 10380 pF (trimmer capac. a mica) J1 = imp. AF (VK200-Philips)
C3 = • 47 pF (ceramico) J2 = imp. AF (VK200-Philips)
C4 = 47 pF (ceramico) L 1-L2-L3 = vedi testo
es = 100 pF Alimentaz. = 12+ 14 W

circuito può considerarsi sufficientemente sem- Ognuno di questi transistor viene singolarmente
plice, perché tutta la funzione amplificatrice è provato in circuiti particolarmente disadattati
affidata al solo transistor di potenza e per alta in impedenza, con una sovratensione di alimen-
frequenza TRI. Questo transistor è un MUL- tazione di 16,5 V.
LARD tipo BLY89A. Si tratta di un transistor Il transistor si presenta sottoforrna di un bullone
di tipo NPN al silicio, realizzato con la tecnolo- alettato (vedi figure 2-6). Le 4 alette, di cui è do-
gia planare-epitassiale e destinato all'uso per am- tato il componente, fanno capo ai suoi terminali
plificatori di alta frequenza in classe A, B o C, e risultano isolate elettricamente dal bullone, che
operante con una tensione di alimentazione ti- 'serve per il fissaggio del transistor su opportuno
pica di 13,5 V (batteria carica). raffreddatore.

390
CARATTERISTICHE DEL BLY89A CIRCUITO ELETT RICO

Le caratteristiche elettriche principali del Servendosi del transistor BLY89A in qualità di


BLY89A sono le seguenti: amplificatore in classe C, è possibile realizzare,
assai semplicemente, un amplificatore lineare co-
Tipo di emissione : FM me quello da noi presentato in figura 1
Tensione di alimentazione: 13,5 Vcc [I nostro progetto permette di rilevare subito
Frequenza: 145 MHz le particolari precauzioni adottate allo scopo
Potenza d'entrata: inferiore a 6.25 W di raggiungere un perfetto adattamento di im-
Potenza d'uscita: 25 W pedenza di ingresso-uscita, in modo da aumen-
Corrente di collettore: inferiore a 2.64 A tare al massimo limite il rendimento del circuito.
Guadagno di potenza: super1ore a 6 dB Le induttanze e i compensatori infatti non ser-
Rendimento : superiore a 70% vono per la realizzazione di circuiti accordati,
Impedenza d'entrata: 1,7 + jl,4 ohm come avviene nella maggior parte degli stadi di
Ammettenza d'uscita: 209+ j13,7 mnA/V alta frequenza, ma permettono un adattamento
Questi sono i dati. riferiti ad un transistor mon- di impedenza fra l'uscita del trasmettitore e l'an-
tato in circuito con emittore comune. tenna.
Ma vale la pena di ricordare altri tre dati im-
portanti. di questo componente. Essi sono:
RIDUZIONE DELL'IMPEDENZA
Frequenza di trasmissione 650 MHz (tipica)
Guadagno: 10± 120 Le normali antenne utilizzate per le trasmissioni
Pot. max. diss.: 70 W sui 144 MHz presentano un'impedenza di 50-;-

ENTR. USCITA

o
R1

Fig. 2 - II piano costruttivo dell'amplificatore lineare è visibile, oltre che in questo disegno,
anche nella foto che riproduce il prototipo da noi realizzato. L'elemento di supporto è rap-
presentato da una basetta rettangolare ramata da entrambe le parti. La faccia ramata supe-
riore rappresenta il conduttore di massa. L'entrata e l'uscita del circuito sono qui rappresen-
tate da due bocchettoni PL, che possono anche essere omessi saldando direttamente il cavo
coassiale da 50 ohm sulla basetta-supporto.

391
o

-- I
1
Fig. 3 - In questo dise-
gno riproduciamo la ba-
setta-supporto in gran-
dezza naturale. La ba-
setta deve essere ra-
mata su entrambe le facce; in una di queste il rame rr mane quasi integralmente. nell'altra deve essere ridotto
al disegno qui riportato. Alla faccia ramata e affidata I a duplice funzione di schermo elettrostatico e di massa
generale del _ç_ircuito. I punti colorati si riferiscono ai fori passanti del circuito, attraverso i quali passa uno
spezzone di filo di rame per il collegamento elettrico. Con questo sistema alcune parti della faccia inferiore ri-
sultano saldate con altre della parte superiore. I fori che non servono per l'interconnessione fra le due facce
ramate del circuito dovranno essere svasati con una pun.ta da trapano da 8 mm., in modo da formare una • piaz-
zuola » isolante e permettere il passaggio dei terminali dei componenti: è il caso ad esempio delle tre bobine
L1-L2-L3.

52 ohm; su tale valore veugono regolati gli stadi lazioni 1 grado di distruggere l'amplificatore e
di uscita dei trasmettitori commerciali. Tuttavia, l'alirnt'11 tatore.
poiché l'impedenza d'ingresso del transistor Per mezzo della bobina L2 sa riesce a centrare la
BLY89A si aggira attorno ai 2 -è- 3 ohm cioè. frequenza di lavoro di 145 MH la banda pas-
per essere più precisi, Zi = 1,7 + j 1.4 ohm, è sante di questi t1p1 di a111plihcaton è di alcuni.
stato necessario aggiungere l'adattatore di impe- megaherzt.
denza composto da CI-C2, LI, C3 e CA Fra
questi elementi, in particolare, due sono varia-
bili (Cl-C2), così da permettere un perfetto ac- COSTRUZIONE DEL LINEARE
coppiamento, in sede di taratura, con l'uscita
del trasmettitore. La costruzione dell'amplificatore lineare non può
ritenersi difficoltosa: tuttavia essa richiede una
particolare atteniione durante tutte le opera1o-
AUMENTO DELL'IMPEDENZA m di montaggio. perché proprio dalla perfezione
di quest'ultimo dipende il risultato fiale della
. . .
Mentre sull'ingresso dell'amplificatore occorre ri- stazione retrasnttente.
durre l'impedenza da 52 a 2 -è-- 3 ohm, sull'uscita Prima d tutto consighamo di ostrure le tre
del lineare, cioè sul co.llettore del transistor TR I. induttanze Ll- L2- L3, seguendo attentamente
l'impedenza di IO ohm deve essert' innalzata al i disegni riportati mn figura 7
valore standard di 52 ohm. allo scopo di ottenere Per la bobina LI occorrono esattamente 0.)
un perfetto adattamento con il cavo di trasmis- spire. per L2 1 » spre. per L3 .5 spire.
sione dell'antenna. A tale adattamento provve- Questi avvolgimenti si ottengono servendosi di
dono l'induttanza L3 ed i compensatori C7 - C8. u supporto provvrsoro. per esempio una unta
L'impedenza J I serve a mantenere a rnassa. 111 da trapano da t uu dr diametro. perché tale
continua, il potenziale della base del transistor deve essere il diametro 1terno delle tre bobine.
TRI, senza tuttavia caricare il segnale di alta l] filo da utilizzare è lo stesso per tutte e tre le
frequenza. bobine. di rame smaltato del diametro di I.3 mm.
L'impedenza J2, assieme ai condensatori CS - C6 Una volta erfet111ati gli a,·volgirne11t1. 1 supporti
ed alla resistenza R I, svolgono il compito di di- provvisori verrano eluati, perché gl avvol-
saccoppiare l'alimentazione, evitando false uscii- gmenti sono del po « in aria».

392
I terminali delle bobine dovranno essere accu-
ratamente scartavetrati, in modo da eliminare
lo smalto. e successivamente prestagnati, al fine
di agevolare il fissaggio sul circuito stampato. La
lunghezza di questi terminali dovrà essere tale EMITT.
da consentire l'inserimento sul circuito in modo
che l'altezza del « centro » della bobina dal sup-
porto risulti di 10 mm. Ripetiamo: la distanza BASE
fra l'asse ideale delle tre bobine e la basetta sup-
porto dell'amplificatore deve essere di 1 cm.
Il circuito stampato è un elemento fondamen-
tale dell'amplificatore lineare; esso dovrà essere
realizzato con cura particolare, servendosi di una
basetta di vetronite ramata da entrambe le parti.
EMITT.
Una delle due facce della basetta, quella supe-
riore, dovrà rimanere completamente ramata,
in quanto ad essa è affidata la funzione di scher-
mo elettrostatico e di massa generale del circuito; Fig. 5 - II transistor BLY89A visto in pianta. I terminali,
questo particolare è ben visibile nella foto del no- rappresentati da lamelle conduttrici sono quattro (2 di
questi si riferiscono all'emittore); quello di collettore
stro prototipo. risulta facilmente individuabile dalla smussatura pra-
Per quanto riguarda poi l'altra faccia della ba- ticata sull'estremità di una delle quattro lamelle.
setta-supporto, questa dovrà essere realizzata se-
guendo fedelmente ed in scala il disegno da noi
riportato in figura 3.
A realizzazione avvenuta si dovranno collegare
alcune piste fra la parte inferiore e la parte su-
periore. Per ottenere ciò si dovranno realizzare dei
fori passanti, attraverso i quali si inserirà uno
spezzone di rame per il collegamento elettrico.
Questi fori sono quelli colorati nello schema di I fori colorati di figura 3, che in taluni casi po-
figura 3. tranno coincidere con i reofori dei componenti
da inserire sul circuito, per esempio i condensatori
C3 - C4, verranno saldati a stagno su entrambe
le facce della basetta supporto, così come è visi-
bile nel disegno di figura 4.
Occorre far anche attenzione che i fori che non
PONTICELLO servono l'interconnessione tra le due facce ramate
TRACCIA del circuito possano creare falsi contatti. Questi
SUPERIORE fori dovranno essere svasati con una punta da
( massa ) trapano da 8 mm., in modo da realizzare una
« piazzuola » isolante e permettere la saldatura
del componente sulla parte posteriore della ba-
setta-supporto senza alcun contatto a massa:
TRACCIA è il caso ad esempio delle tre bobine L1-L2-L3.
VETRONITE INFER.

STAGNATURA SALDA TURE SUL TRANSISTOR

Il transistor verrà saldato sulla basetta-supporto


nel modo illustrato in figura 6 e nello schema
Fig. 4 -I punti colorati di figura 3 debbono essere col-
di montaggio di figura 2, rispettando ovviamente
legati con l'altra faccia della basetta-supporto nel modo
qui illustrato, creando un ponticello per mezzo di uno il riferimento di collettore ben visibile in figura 5.
spezzone di filo di rame e saldando a stagno le due La saldatura verrà fatta con un saldatore ben
estremità. La basetta-supporto deve essere di vetro- caldo, in modo da ottenere una fusione rapida
nite ramata su entrambe le facce.
ed omogenea dello stagno.
Come indicato in figura 6, converrà effettuare
delle piccole pieghe sulle alette del transistor,

393
Fig. 6 - Buona parte del corretto funzionamento del li-
neare dipende dalla precisa applicazione del transistor
CIRCUITO TR1 sulla basetta-supporto e sul radiatore. In questo
STAM P. disegno illustriamo tutti i particolari di montaggio del
componente. Il dado deve essere serrato non troppo
energicamente, allo scopo di evitare la pericolosa rot-
tura del transistor, che potrebbe causare una perdita
di ossido di berillio molto velenoso. Fra le parti di ser-
raggio del componente si dovrà interporre del grasso al
silicone, in modo da favorire lo scambio termico. Le la-
melle, cioè gli elettrodi del transistor, dovranno essere
sottoposte a piega in prossimità del corpo del tran-
sistor, in mode, da compensare eventuali dilatazioni
GRASSO termiche. Il radiatore, robusto e di grosse dimensioni,
SILI CO NE è visibile sulla foto del prototipo.

in modo da compensare eventuali dilatazioni ter- polveri di ossido di berillio, che potrebbero risul-
miche dovute al riscaldamento del transistor. tare molto pericolose per l'organismo umano.
Quest'ultimo verrà poi, fissato, per mezzo del
bullone di cui è dotato, ad un raffreddatore ben
alettato, come quello da noi usato per la realiz- CONNESSIONI DI ENTRATA E DI USCITA
zazione del prototipo riprodotto nella fotografia.
Tra il bullone e il transistor, più precisamente Per completare la nostra esposizione relativa al
fra le parti di serraggio del componente, si dovrà montaggio del lineare, rammentiamo che le con-
interporre del grasso al silicone, che favorisce nessioni di entrata e d'uscita dovranno essere
lo scambio termico. realizzate con bocchettoni per alta frequenza da
Il dado verrà serrato a fondo, cioè energicamen- 50 ohm. del tipo preferito, saldando direttamen-
te, senza tuttavia esagerare troppo, perché la rot- te il corpo del bocchettone sulla faccia intera-
tura del transistor creerebbe un danno economi- mente ramata della basetta-supporto, cioè a mas-
co ed uno, assai più grave, fisiologico. Interna- sa, come è visibile nella foto del prototipo. Una
mente al transistor sono contenute velenosissime ulteriore soluzione del problema potrebbe essere

Fig. 7- Le bobine L 1-L2-L3,


L1 L2 L3 realizzate con filo di rame
smaltato del diametro di 1,5

a a mm., sono composte rispetti-


vamente da 0,5-1,5-3,5 spire
avvolte in «aria ». L'inseri-

L
mento di questi componenti

#
sulla basetta-supporto deve
essere effettuato in modo che
l'asse virtuale degli avvolgi-
menti rimanga alla distanza di
1 cm. dalla faccia ramata del-
la basetta.

394
[3 ALIM.
~
12V-3A
+ - @»
9 @
- l

20 <z
IOW
@ massa

WATTM. CARICO
. AMPL. PASS. 50 Il

Fig. 8 - Schema a blocchi illustrativo del procedimento di taratura. Fra la linea positiva dell'alimentatore e
quella dell'amplificatore lineare occorre inserire una resistenza di protezione da 2 ohm - 10 W. L'RX-TX deve es-
sere ovviamente commutato in posizione di trasmissione. La taratura consiste nel regolare i trimmer capacitivi
del lineare in modo che il wattmetro passante segnali la massima uscita.

quella di collegare direttamente al circuito del 3 A, occorre disporre di un wattmetro per alta
cavo coassiale RG58 o RG8, anche se una tale so- frequenza, oppure di una sonda per alta frequen-
luzione non permetterebbe un agevole disinseri- za da abbinare al tester. Qualunque sia il sistema
mento dell'amplificatore. adottato, fra quelli ora citati, il processo di ta-
ratura rimane sostanzialmente lo stesso.
L'amplificatore lineare, così come indicato nello
SCHEMA DI TARATURA schema di figura 8, deve essere collegato con l'u-
scita del ricetrasmettitore sintonizzato su una fre-
Per tarare correttamente il nostro lineare e, ov- quenza prossima a 145, 400 MHz, cioè quasi sul
viamente, l'alimentatore stabilizzato da 12 V - centro banda della FM nella gamma dei 144

TX
--- AMPL. PTT

Fig. 9 - Poiché l'antenna ricevente di una stazione amatoriale funge anche da antenna trasmittente, è ovvio che
si debba provvedere alla commutazione. automatica di questa servendosi di un relé comandato direttamente dal
pulsante PTT (push to talk) presente sul microfono. Lo schema qui riportato interpreta il sistema di inserimento
del lineare e del pilotaggio di commutazione d'antenna nel caso in cui gli ingressi per TX ed RX siano separati.

395
M Hz. L'amplificatore di potenza deve essere a- un cacciavite isolato ed antiinduttivo i compen-
limentato con un alimentatore stabilizzato, dopo satori CI-C2. sino ad ottenere la massima uscita
aver interposta, in serie alla linea di alimenta- segnalata dal wattmetro passante. Facciamo pre-
zione positiva, una resistenza di protezione da sente che questa operazione iniziale deve essere
2 ohm - IO W. condotta nel modo più rapido possibile, dato che
L'uscita dell'amplificatore di potenza verrà col- il circuito, trovandosi in condizioni di forte di-
legata con un wattmetro passante (ad esempio un sadattamento. potrebbe riservare brutte sorprese.

ANT. O

= #.'
I
I
I
E U I

I
I
I
'- --- - _J
I
I

COM.PTTl~ RELE'
RX-TX

Fig.10 - Questo schema illustra il sistema di commutazione d'antenna, nel caso di inserimento
dell'amplificatore lineare nella stazione amatoriale, quando si è in presenza di un singolo in-
gresso d'antenna sia per RX, sia per TX.

ROSmetro) e ad un carico fittizio da 50 ohm. In caso di necessita, anziché prolungare il tempo


oppure all'antenna. di taratura, converrà spegnere e poi riaccendere
il circuito dopo una certa pausa. E' ovvio che
tali operazioni debbono essere eseguite con il ri-
PROCEDIMENTO DI TARATURA cetrasmettitore commutato in posizione di tra-
smss1one.
Abbiamo così interpretato lo schema a blocchi. di Analoga operazione verrà poi eseguita per mez-
taratura di figura 8. Passiamo quindi senz'altro al- zo dei compensatori C7-C8, ritornando poi an-
la descrizione del procedimento di taratura. cora su C 1-C2 allo scopo di affinare la taratura.
La prima operazione da eseguire è quella di ali- Tali operazioni possono rendersi necessarie più
mentare l'amplificatore: quindi si regolano con volte, ma sempre alternativamente, cioè prima

396
C1-C2 e poi C7-C8. COMANDO AUTOMATICO
Successivamente si elimina la resistenza di limi- DELL'ALIMENTATORE
tazione da 2 ohm - 10 W, collegata in serie con
l'alimentazione positiva prelevata dall'alimentato- Dato che l'antenna di ricezione e trasmissione
re a 12 V - 3A ed applicata al terminale di ali- è ovviamente unica, si dovrà provvedere alla
mentazione positivo dell'amplificatore lineare. commutazione di questa passando dalla condi-
Tolta questa resistenza, si dovranno ripetere le zione di ricezione a quella di trasmissione, e vi-
operazioni di taratura precedentemente descritte. ceversa.
Se tutte le operazioni fin qui eseguite sono state Per ottenere automaticamente tale funzione di
ritenute soddisfacenti, allora si potrà aumentare scambio, occorre inserire un relé pilotato diret-
la potenza reale in antenna da 6Wa24+25 W. tamente dal pulsante PTT (push to talk) pre-
Per inciso ricordiamo che i 1 0 W nominali dei sente sul microfono.
costruttori sono generalmente riferiti alla poten- Le figure 9-10 interpretano, rispettivamente, i
za di input dello stadio finale. due possibili sistemi di commutazione d'antenna,
Una ulteriore operazione di con troll o potrebbe cioè il caso in cui gli ingressi d'antenna per TX-
consistere nell'inserimento, tra l'uscita del tra- RX siano separati e quello in cui i due ingressi
smettitore e l'amplificatore lineare, di un ROS- siano riuniti in uno solo.
metro, controllando che il ROS risulti pratica- Trattandosi di un amplificatore di classe C, non
mente 1 : 1, così che esista un perfetto adatta- è necessario provvedere alla interruzione dell'ali-
mento di impedenza tra l'uscita del trasmettitore mentazione, in quanto, in assenza di segnale d'en-
e l'entrata del finale di potenza. trata, il transistor rimane interdetto.

PER LA COSTRUZIONE DEI NOSTRI


PROGETTI SERVITEVI DEL
KIT PER I CIRCUITI STAMPATI

facilità d'uso -
rapidità di esecuzione
completezza di elementi

Il kit corredato di fogli illustra-


tivi nei quali, in una ordinata,
chiara e precisa sequenza di fo-
tografie, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.

397
FOTORELE BIVALENTE

ULTRASENSIBILE
Per gli usi e gli scopi più impensati ognuno dì to già conosciuto dai lettori.
noi utilizza, ogni giorno e forse senza accorger- E' vero! Questo progetto non possiede nulla di
sene, i più moderni ritrovati della scienza elet- geniale o di rivoluzionario rispetto alla maggior
tronica, che aiutano l'uomo anche nelle piccole parte dei progetti sino ad ora presentati, ma esso
cose, quelle che, quasi sempre, appaiono le più presenta un certo numero di vantaggi che ne
gradite. rendono interessante la realizzazione.
Tra gli apparati, che il profano definisce « favo- Innanzitutto si tratta di un montaggio semplice,
losi », perché suscitano il maggior interesse, un di sicuro affidamento e funzionamento, impiegan-
posto di preminenza occupano, senza dubbio, i te componenti facilmente reperibili sul mercato
comandi a distanza, in grado di risolvere ele- e di basso costo. Ma il vantaggio più importante
gantemente molti problemi di carattere pratico, è costituito, senza ombra di dubbio, dalla note-
sia domestici che professionali. vole stabilità a lungo termine dell'apparecchia-
Il progetto che stiamo per presentarvi non rap- tura, perché il circuito « sensibile » è di tipo
presenta una novità assoluta nel settore dei co- a ponte e non risente in alcun modo delle fluttua-
mandi a distanza. Anzi, esso potrebbe sembrare zioni eventuali della tensione di alimentazione
una inutile ripetizione di altri progetti da noi o di altri importanti parametri esterni, quali, ad
presentati in passato o, tutt'al più, una revisione esempio, la temperatura, l'umidità, la pressio-
aggiornata di qualche nostro importante appara- ne, ecc.

398
Senza eccessivi problemi di reperibilità di materiali e in mo-
do semplice e rapido, tutti i nostri lettori potranno realizzare
questo efficiente fotocomando bivalente, ultrasensibile, adat-
to a tutte le applicazioni di comandi a distanza.

Il circuito è in grado di funzionare, mediante il trodi metallici, racchiusi. in un tubo a vuoto spin-
semplice intervento di un commutatore, da av- to, fra i quali veniva applicata una certa diffe-
visatore di luminosità o di buio, esaltando le pos- renza di potenziale elettrico.
sibilità pratiche di applicazione del fotorelé per Quando uno dei due elettrodi, più precisamente
il quale abbiamo voluto porre l'accento sull'ag- il catodo, veniva colpito da una variazione lu-
gettivo «bivalente». minosa, si poteva notare un passaggio di corrente
Per ultimo ricordiamo l'uso di un circuito inte- nel circuito.
grato quale elemento di amplificazione, che rende Su questo fenomeno per vario tempo si tentò di
il dispositivo estremamente preciso nello scatto formulare delle teorie. Alla fine, fu proprio il f-
ed oltremodo sensibile anche alle piccole varia- sico Einstein che interpretò chiaramente il fe-
zioni luminose. nomeno, asserendo che la luce, anzi i fotoni, che
sono particelle di energia luminosa, colpendo
il catodo metallico, mettevano in libertà degli
GLI ELEMENTI SENSIBILI elettroni che, attratti dall'anodo positivo gene-
ravano una corrente rilevabile con gli strumenti
Gli elementi sensibili, con i quali si possono pro- inseriti nel circuito.
gettare apparati elettronici sensibili alle varia- Oggi le fotocellule non vengono più costruite;
zioni luminose, possono essere almeno tre : le esse appartengono alla storia dell'elettronica e
fotocellule, le cellule solari e le fotoresistenze. hanno ceduto il passo ai più moderni componen-
Al lettore principiante raccomandiamo di non ti allo stato solido.
confondere tra loro questi tre importanti dispo-
sitivi elettronici che, pur essendo tutti sensibili
alle radiazioni luminose, si comportano in ma- CELLULE SOLARI
niera diversa, basando il loro funzionamento
su effetti che si differenziano fisicamente anche
se, tra loro, possono apparire abbastanza simili Le cellule solari appartengono principalmente al
mondo avveniristico, perché ancor oggi si studia
ed in qualche modo correlati.
largamente il problema di trasformazione dell'e-
nergia solare in energia elettrica per mezzo di
FOTOCELLULE questi rtuovi componenti elettronici.
Oggi le cellule solari vengono montate sui satel-
Fin dai tempi della produzione dei tubi elettro- liti artificiali, in funzione di batterie a ricarica
nici si po teva disporre di un elemento fotosensi- gratuita, in un continuo sfruttamento dell'energia
bile che, oggi, può senza dubbio considerarsi l'an- solare.
tenato della fotoresistenza: la fotocellula. Le cellule solari, tuttavia, possono anche trovare
I principi che regolano il funzionamento della impiego quali elementi di rivelazione e misura
fotocellula furono studiati ed analizzati dal cele- ma, lo ripetiamo, la loro maggiore utilizzazione
bre fisico Einstein. avviene nel settore della trasformazione di ener-
Le fotocellule erano allora composte da due elet- gia luminosa in energia elettrica.

399
-@
s2 12V

R2
~
FR

2 e TR1

R3

Fig. I - La bivalenza del progetto del fotorelé viene ottenuta pilotando il commutatore SI,
che permette di far scattare il relé AL quando dalla luce si passa all'oscurità (posizione di SI
Indicata nel disegno), oppure quando dall'oscurità si passa alla luce (posizione di S1 opposta
a quella del disegno). Il potenziometro Al permette di regolare la soglia di scatto del relé AL,
cioè di stabilire Il funzionamento del circuito alla variazione di luminosità prestabilita. Il diodo
LED DE funge da elemento informatore ottico.

FOTO RESISTENZE to dell'urto tra le particelle luminose, cioè i fo-


toni, e gli atomi del materiale stesso.
Il progresso dell'elettronica, così come ha potuto Le fotoresistenze, così come avviene per tutti i
soppiantare i tubi elettronici, sostituendoli con i componenti elettronici, vengono rappresentate nei
transistor, ha portato alla sostituzione delle foto- circuiti elettrici con un loro particolare simbolo
cellule con la realizzazione delle fotoresistenze. elettrico, che è quello riportato nel progetto di
Questi componenti, sotto il profilo elettrico, pos- figura I in corrispondenza della sigla FR. Le pic-
sono considerarsi come delle resistenze il cui va- cole frecce stanno a simboleggiare i raggi di luce
lore ohmmico varia in rapporto alla luce inciden- che colpiscono la fotoresistenza.
te. Le fotoresistenze possono presentarsi sotto un a-
In particolare in condizioni di oscurità. la loro spetto costruttivo diverso. L'involucro nel quale
resistenza risulta estremamente elevata, del va- è inserito nel componente deve essere, ovvia-
lore di alcuni megaohm. mentre in ambiente for- mente, di materiale trasparente, in modo da
temente illuminato la resistenza scende a valori permettere ai raggi luminosi di colpire il di»po-
bassi, di qualche centinaio di ohm e. talvolta, di sitivo interno.
poche decine di ohm. Nei modelli di fotoresistenze più recenti si ricor-
Il motivo di tale comportamento è da ricercarsi re all'incapsulamento in plastica che, agli evidenti
nella variazione del numero di elettroni che ven- vantaggi di robustezza, unisce una notevole dose
gono liberati dal materiale fotosensibile per effet- di economia costruttiva, soprattutto se paragonati

400
I
ai modelli contenuti in bulbo di vetro sotto vuoto

COMPONENTI spinto.
Le dimensioni e le forme delle fotoresistenze sono
tra le più disparate e sono sempre in funzione
del tipo di utilizzazione del componente Le di-
CI 5 F - 16 VI (elettrolitico) mensioni, ad esempio, rimangono sempre legate
al valore massimo della potenza dissipabile dalla
R1 = 5.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 4.700 ohm fotoresistenza e ciò significa che, prima di ac-
R3 = 4.700 ohm quistare un componente, occorre avere idee chia-
R4 = 1 megaohm re sulla potenza che esso deve dissipare.
R5 = 560 ohm Per quanto riguarda la struttura interna di una
R6 = 180 ohm normale fotoresistenza, possiamo dire che su un
supporto isolante, che può essere di ceramica,
IC = integrato tipo (A4741 di mica o altro materiale, viene inizialmente de-
FR = fotoresistenza (di qualunque tipo) positato un sottile strato di solfuro di cadmio, che
D1 = diodo LED (di qualunque tipo) rappresenta l'elemento sensibile alla luce. Questo
RL == relé ad 1 solo scambio (12.V - 300:-600
elemento, anziché liberare elettroni esternamen-
ohm)
TR1 = BC177A te al materiale stesso, come avveniva per la foto-
S1 = commutatore (2 vie - 2 posizioni) cellula, li libera internamente, favorendo la con-
S2 = interrut. duzione elettrica, cioè variando la propria resi-
Alimentaz. =
12 Vcc stenza.

N
N
I
e
::>
R

Fig. 2 - L'uso del circuito stampato è d'obbligo a causa della presenza dell'integrato opera-
zionale A741 (IC), per il quale ogni altra forma di cablaggio è da scartare. Il diodo LED de-
ve essere applicato al circuito tenendo conto delle sue polarità; il catodo si trova da quella
parte del componente in cui è presente una piccola tacca di riferimento (K). Questa stessa
osservazione si estende al condensatore elettrolitico C 1. La fotoresistenza FR non deve ne-
cessariamente essere collegata sopra la basetta del circuito stampato, perché le varie ap-
plicazioni pratiche impongono quasi sempre la necessità di un collegamento tramite fili con-
duttori della lunghezza di svariati metri.

401
Sopra lo strato di solfuro di cadmio viene ulte- lula, la fotoresistenza non è un componente po-
riormente depositato, generalmente a forma di larizzato e ciò significa che non è assolutamente
doppio pettine, uno strato di materiale altamente necessario rispettare alcuna polarità in sede di
conduttore (molto spesso l'argento e talvolta an- applicazione del componente stesso nel circuito
che l'oro per le sue proprietà di inerzia chimica). utilizzatore; ciò del resto è facilmente intuibile
Si viene così a generare, tra le due bande condut- a causa della perfetta simmetria di costruzione
trici, che costituiscono gli elettrodi della fotore- del componente.
sisterza, una serpentina di materiale fotosensibi- Nessuna indicazione in tal senso è tuttavia ri-
le. In tal modo nel minimo spazio possibile, in- portata nello schema teorico di figura 1 e in quel-
terposto fra i due elettrodi, è presente una lunga lo pratico di figura 2.
striscia di materiale fotoelettrico, che permette
di raggiungere una notevole sensibilità del dispo-
sitivo, anche se le dimensioni di questo sono molto ANALISI DEL PROGETTO
ridotte.
Contrariamente a quanto avviene per la fotocel- Dopo avere dettagliatamente interpretato il pnn-

CARICA BATTERIE
ENTRATA: 220 Vca - 50 Hz USCITA: 6-12 Vcc - 4 A

Lire 15.000
soltanto nella versione:
« montato e perfettamente funzionante »

402
cipio fisico che regola il funzionamento delle fo- DUE TIPI DI FUNZIONAMENTO
toresistenze, possiamo ora iniziare l'analisi del
progetto del relé bivalente ultrasensibile riportato Il progetto di figura 1, in virtù della presenza
in figura 1. del commutatore Sl, che è un commutatore a 2
La fotoresistenza FR, che rappresenta il cuore vie - 2 posizioni, può essere predisposto per due
del progetto, compone, unitamente alle resisten- tipi di funzionamento. Un primo tipo è quello
ze R1-R2-R3, un circuito a ponte, la cui ten- che fa eccitare il relé quando la luce incidente
sione di squilibrio viene inviata ai due ingressi sulla fotoresistenza viene interrotta o si abbassa
dell'amplificatore operazionale IC. al di sotto di un certo valore prestabilito. Questo
Tale amplificatore viene utilizzato come trigger tipo di funzionamento viene sfruttato per la rea-

7
Fig. 3 - Disegno del
circuito stampato,
necessario per la
composizione de l
progetto del relé bi-
valente, in grandez-
za naturale, cioè in
scala con rapporto
1/1.

di Schrnitt, ovvero come elemento di scatto a so- lizzazione di apparati antifurto a sbarramento,
glia prefissata. apparati di accensione automatica delle luci, ecc.
Il vantaggio che si ottiene con questo tipo di L'altro tipo di funzionamento del progetto di
circuito consiste in una precisa regolazione del- figura 1 è quello per cui il relé RL viene eccitato
la soglia di commutazione e in una elevata im- quando la resistenza FR risulta investita da una
munità nei confronti dell'isteresi propria del cir- quantità di luce di intensità prefissata. L'appli-
cuito di Schmitt. Questa caratteristica del circui- cazione più usuale di questo tipo di funziona-
to scaturisce dalla reazione positiva introdotta dal- mento del fotorelé è quella dell'apertura auto-
la resistenza R4, che collega l'uscita dell'amplifi- matica del garage.
catore con l'entrata « non inverting », cioè il ter-
minale 6 con il terminale 3 dell'integrato opera-
zionale A741. QUANDO SI INTERROMPE LA LUCE
In pratica vengono a determinarsi due soglie
distinte: una di eccitazione e l'altra di diseccita- Quando il commutatore Sl si trova nella posizio-
zione, che proteggono il circuito da false eccita- ne indicata nello schema di figura 1, si verifica
zioni causate da variazioni luminose non in grado il primo tipo di funzionamento precedentemen-
di far superare al circuito entrambe le soglie: te descritto. Infatti, quando la luce, che colpisce

403
CUFFIA costantemente la fotoresistenza FR, viene inter-
rotta, la resistenza interna di FR aumenta no-

MONO-STEREO tevolmente, facendo diminuire il potenziale sul


terminale 3 dell'integrato IC. Questo potenziale
aumenta ovviamente rispetto al potenziale fisso
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
presente sul terminale 2 dell'integrato.
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra- Quando la variazione di tale potenziale supera
dio, giradischi, ecc. il valore del potenziale di soglia, prefissato tra-
mite la regolazione del potenziometro Rl, si ve-
CARATTERISTICHE Viene fornita con spi-
notto jack 0 3,5 mm. rifica la commutazione dell'uscita dell'integrato,
e spina jack stereo (la che si porta ad una tensione di 1 V circa, rispet-
cuffia è predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico. to al potenziale negativo dell'alimentazione, e
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
nico, tranciare i! colle- costringe il transistor TRl a condurre. L'effetto
Sensibilità: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm., di tale conduzione è quello di far eccitare il relé
Impedenza: 8 ohm separare le due coppie RL e di accendere il diodo LED (DI), collegato
di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal- in serie con il circuito di collettore del transistor
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo). TRl esclusivamente in funzione di segnalatore ot-
tico di inserimento.

QUANDO AUMENTA LA LUMINOSITA'

Commutando S1 nella posizione opposta a quella


indicata dal progetto di figura 1, si ottiene ovvia-
mente l'effetto contrario. Infatti, in queste con-
dizioni, l'eccitazione del relé RL avviene esclu-
sivamente quando si verifica un aumento del po-
tenziale sul terminale 2 dell'integrato IC (ingres-
so invertente), dato che rimane fisso il poten-
ziale sul punto 3.
Per ottenere quindi l'eccitazione del relé RL si
deve aumentare l'illuminazione della fotoresisten-
za FR.
Quando si dice di aumentare l'illuminazione del-
L. 6.500 la fotoresistenza FR, può voler dire che, pur es-
sendo questa, immersa in un ambiente relativa-
mente illuminato, sulla sua superficie utile ven-
ADATTATORE gono concentrati dei raggi luminosi di notevole
intensità. E' questo il motivo per cui, in sede co-
PER CUFFIE STEREO struttiva, la fotoresistenza FR deve essere mon-
-i tata in modo tale da esporre la sua superficie u-
Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una tile ai raggi luminosi, cioè alla sorgente di luce
o due cuffie stereo con tutti
i complessi stereofonici. La
destinata a pilotare il congegno.
commutazione altoparlanti-cuf-
fia è immediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover
intervenire sui collegamenti.
L'apparecchio si inserisce nel COSTRUZIONE DEL FOTORELE'
collegamento fra uscita del-
l'amplificatore e altoparlanti.

-
L. 4.800
Il montaggio del fotorelé deve essere ottenuto
tenendo sott'occhio il piano costruttivo di figura
2 e dopo aver composto il circuito stampato il
cui disegno è stato da noi pubblicato in figura 3
in grandezza naturale.
La necessità dell'uso del circuito stampato è im-
posta esclusivamente dall'uso dell'integrato IC,

404
che difficilmente potrebbe essere «cablato» con
altri sistemi.
Per quanto riguarda questo componente, ricor-
diamo che si tratta del comune A741, od equi-
valente, in versione MINI-DIP, sostituibile con
GLI ATTREZZI
la versione in contenitore metallico. qualora la
versione MINI-DIP risulti irreperibile in com- DEL
merc1o.
Il diodo DI è un diodo LED di qualsiasi tipo. PRINCIPIANTE
Esso dovrà essere inserito nel circuito rispettando
le sue polarità. L'anodo. infatti. dovrà essere
collegato dalla parte del collettore del transistor
TRl, mentre il catodo verrà collegato verso il re-
lé. Sullo schema pratico di figura 2 è possibile
vedere che il catodo (K) si trova da quella parte
del componente in cui è presente una piccola tac-
ca: con tale riferimento è assolutamente impos-
sibile commettere errori di inserimento del com-~ , -
ponente sul circuito stampato. i
Il relé RL è di tipo a un solo scambio, con bobina _ e
da 12 V- 300± 600 ohm. Nel caso in cui il relé J#
e-o
risultasse scarsamente sensibile, e allo scopo di. '
non correre il rischio di danneggiare il diodo LED
a causa di una eccessiva quantità di corrente,
converrà collegare, in parallelo al diodo stes
sta
una resistenza da 270-560 ohm, a seconda dei ca-
si, individuandone il valore sperimentalmente.
L'optimum è rappresentato da quel valore resi-
stivo che meglio si adatta ad una buona lumi- IN UN UNICO KIT
nosità del diodo elettroluminescente.
Una precauzione molto importante potrebbe es- PER SOLE
sere quella di collegare un diodo al silicio in pa-
rallelo alla bobina del relé, facendo in modo
che il catodo risulti affacciato verso la tensione
LIRE 7.900
positiva, cioè verso il terminale positivo del con-
densatore elettrolitico CI.
La fotoresistenza FR non è un componente cri- CONTIENE:
tico e, tenuto conto della bassa dissipazione di que-
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
sta, si potrà acquistare un modello di piccole di- punta rame di ricambio
mens1on1. scatola pasta saldante
Ricordiamo ancora che non è assolutamente in- 90 cm. di stagno preparato in tubetto
dispensabile saldare i terminali della fotoresisten- 1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
za FR direttamente sul circuito stampato: infatti, paio forbici isolate
essa potrà essere collegata al circuito per mezzo pinzetta a molle in acciaio inossidabile cor
di due fili conduttori anche della lunghezza cli punte internamente zigrinate
alcuni metri: ciò risulta molto importante in se- 1 cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
de di applicazione pratica del dispositivo. Tutta- 4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
a croce
via. se il collegamento per mezzo di fili dovesse
risultare molto lungo, converrà collegare, in pa-
rallelo ai conduttori e direttamente sul circuito
Le richieste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN-
stampato, un condensatore ceramico di valore
CIPIANTE• debbono essere fatte a: Elettronica
capacitivo compreso fra i 10.000 e i 47.000 pF, Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
in; modo da evitare che eventuali disturbi elettri- viando anticipatamente l'importo di· L. 7.900 a
c1. captati dai conduttori della fotoresistenza, mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
di spedizione comprese).
posano provocare false commutazioni del relé.

405
La composizione a Display del nominativo della
propria stazione ricetrasmittente impone ad ogni
lettore una conoscenza teorica, almeno parziale,
dell'optoelettronica; cioè di quel particolare set-
tore dell'elettronica collegato con i fenomeni
di emissione luminosa da parte di taluni dispo-
sitivi allo stato solido che in questi ultimi anni,
hanno compiuto passi da gigante.
Basta pensare alla realizzazione del diodo Laser
o a quella del Vidicon (tubo della telecamera),
in cui un unico contenitore di microscopiche di-
mensioni raccoglie molte migliaia di diodi foto-
sensibili, per rimanere profondamente impressio-
nati.
Tuttavia, senza scomodare questi due estremi set-
tori della nuova tecnologia, tutti noi, che vivia-

LE mo nel mondo dell'elettronica dilettantistica, ab-


biamo il dovere di conoscere tutti quei nuovi di-
spositivi che, per il loro costo sempre più com-
petitivo rispetto ai componenti tradizionali, han-
no rapidamente conquistato il favore dei tecnici
e dei principianti. E fra questi prodotti sono da
ricordare, per primi, i diodi Led e i Display,

PAGINE che formeranno l'oggetto di questa puntata delle


pagine riservate agli appassionati della Banda
Cittadina.

LED E DISPLAY

DEL CB
I diodi Led, cioè i diodi emettitori di luce, sono
i componenti optoelettronici che, più di ogni al-
tro, hanno suscitato l'interesse dei tecnici e degli
studiosi.
Le caratteristiche di queste « lampadine » allo
stato solido sono senz'altro degne di nota.
La prima fra queste è senza dubbio la durata
praticamente infinita del componente, che ne per-
mette l'uso in apparati segnalatori con la garan-
zia della più assoluta affidabilità. Inoltre, a dif-
ferenza delle comuni lampadine a filamento, i
diodi Led sono componenti «freddi», per cui è
possibile inserirli in punti delicati, riducendo e-
ventualmente le dimensioni di possibili proiettori,
proprio perché non richiedono alcun procedi-
mento di raffreddamento. Questi diodi consuma-
no poca energia rispetto alla luce emessa; sono
di piccolissime dimensioni ed infrangibili.
I diodi Led, a seconda del materiale usato per
la loro costruzione, possono emettere luce visi-
bile, principalmente rossa, e luce invisibile (infra-
rossa), con bande di emissione molto strette, che
permettono l'eliminazione dei poco convenienti
filtri ottici.
Essendo privi di inerzia, i diodi Led possono es-
sere impiegati per modulare la luce a frequenze
assai elevate (3 MHz circa), permettendo la rea-
NOMINATIVO A

DISPLAY
Con i Display si possono facilmente visualizzare numeri e let-
tere alfabetiche minuscole e maiuscole. Ricorrendo alle pro-
prietà caratteristiche dell'ultima generazione di questi compo-
nenti elettronici allo stato solido, ogni appassionato della Ban-
da Cittadina, in possesso di un apparato ricetrasmettitore, po-
trà meglio personalizzare la propria stazione, equipaggiandola
con un nominativo luminoso modernissimo ed originale.

407
Fig. 1 - Questa foto riproduce fedelmente il Display
modello TIL 312. Nelle condizioni di riproduzione foto-
grafica appaiono due numeri. Ma con i Display si pos-
sono comporre anche lettere alfabetiche maiuscole e
minuscole. Le sembianze del componente sono simili a
quelle degli integrati; infatti l'applicazione nei circuiti
può avvenire tramite zoccoli per integrati a 14 piedini

lizzazione di ottimi sistemi di telecomunicaziont' Per guanto riguarda il princ1p10 fisico di funzio-
luminosa. namento dei diodi Led. va ricordato che l'elet-
I principali vantaggi presentati da. un diodo Led trone, nel trasferirsi da un'orbita esterna dell'a-
rispetto ad una comune lampadina a. filamento tomo ad una più interna. provoca emissione lu-
sono i seguenti : minosa. ciot'- emissione di energia elettromagne-
tica spesso non visibile.
I) Dimensioni ridotte Utilizzando un particolare materiale. l'arscniuro
2) Assenza di fragilità di gallio. i diodi Led sfruttano i] fenomeno ora
3) Consumo ridotto ricordato. emettendo una luce visibile dr color
4) Durata quasi illimitata rosso_ con lunghezza d'onda ag·girantesi intorno
5) Diretta compatibilità con I circuiti elettronici ai 6.500 angstrom
digitali Utilizzando materiali diversi è possibile realiz-
6) Emissione di una stretta banda di frequenze zare dei diodi Led anche di color giallo. arancio
7) Possibilità di ottenere, mediante la ecmica ad e verde. Anche se i diodi Led hanno trovato molte
impulsi, picch luminosi assai elevati applicazoni in campo industriale ed amatoriale,
8) Costo relativamente ridotto. soprattutto se la. loro produzione viene destinata, nella magg1or
paragonato a quello di un;i lampadina con 1 parte, per la composizione dei cosiddetti « Di-
necessari accessori di montaggio. splay » a sette segmenti. Infatti. utilizzando dei

ANODO I e1 I e A

BI e 13 2e F Fig. 2- Per semplicità di disegno, nello schema a destra


12 3 e ANODO ogni segmento reca il simbolo di un solo diodo Led,
ma in pratica i diodi che compongono il segmento so-
•11 no due. Nel disegno a sinistra risultano numerati i pie-
• IO
dini, visti dalla parte di sotto del componente, in cor-
rispondenza con i vari segmenti contrassegnati, sul
6•1 PUNTO

*
PUNTO D e9 S disegno di destra, con lettere alfabetiche maiuscole.
e8 Il modello TIL 312 è anche dotato di due punti deci-
7• F
mali: PUNTO D (destro e PUNTO S (sinistro).

408
ANODO ANODO
=O
14 3

A B e D E F G PD PS

13 10 8 7 2 11 g 6

Fig. 3 - Il Display modello TIL 312 può essere rappresentato attraverso questo schema, nel
quale risulta interpretato il collegamento dei vari segmenti e dei punti decimali (PD-PS): i dio-
di (segmenti) sono tutti collegati con gli anodi in comune. Esistono tuttavia anche dei modelli
con catodo in comune.

diodi Led in modo da formare sette segmenti


disposti come indicato in figura I, i> possibile Segmento Piedino
visualizzare, mediante l'accensione di una parte
o di tutti i segmenti, i numeri compresi tra lo O A 1
e il 9. B 13
La foto riprodotta in figura I si riferisce al Di- e 10
splay di tipo TIL 312 della Texas. Questo tipo D 8
di componente appartiene alla. seconda generazio- E 7
ne dei Display, nella quale. mediante alcuni ac- F 2
corgimenti ottici, sono stati realizzati segmenti G 11
molto brillanti, di notevoli dimensioni e di luni- Punto destro 9
nosità uniforme, cioè non a punti come nei vec- Punto sinistro 6
chi modelli.

Ai piedini contrassegnati con i numeri [4 e 3


SEGMENTI DEL DISPLA V corrtsponde l'anodo.
Dall'analisi della piedmnatura del Display model-
Ogni segmento del Display è- composto da due lo THL 312 scaturisce immediata la considerazio-
diodi Led, collegati in serie. I punti decimali. 111- ne che ciascun diodo Led non è completamente
vece, sono realizzati con un solo diodo Led. separato dai rimanentu diodi, ma esiste una con-
Ne] modello TIL 312 la corrispondenza tra i vari nessione comune fra tutt gli anodi de dodi e-
segmenti ed i piedini del componente. diretta- lettroluminescenti. Lo schema riportato 1 figura
mente compatibile con gli integrati DUAL IN 3 ofre un'idea... elettrica del collegamento de1
LINE. è quella rappresentata i figura 2. ella vari segmenti e dei punti decimali che. nel mo-
quale, per comodità grafica. i segmenti sono rap- dello TlL 312. sono addirittura. due un,,., de-
presentati da un unico diodo Led. anziché da stra PD) ed uno a sinistra (PS) del Displav di
due diodi come avviene in realtà. Tale sempli- figura 3.
ficazione di disegno verrà da noi ripetuta anche
nei successivi disegni.
La corrispondenza fra i segmenti contrassegnati CARATTERISTICHE ELETTRICHE
con lettere maiuscole nel disegno a destra di figura DEL DISPLAY
2 e i piedini del componente numerati nel dise-
gno a sinistra di figura 2, è la seguente: Elenchiamo ora le caratteristiche elettriche più

409
ACCESO

Fig. 4 - Utilizzando il semplice circuito riportato a. de-


stra, è possibile controllare l'efficienza dei vari segmen-
ti di un Display. Il circuito di prova è composto da una
pila a 3 V e da una resistenza da 47 ohm. Il diodo e
/
contrassegnato con i numeri 1-14 simboleggia uno 3V
dei sette segmenti del Display. La prova dell'efficien-
za del Display consiste nel vedere illuminato un seg-
mento alla volta.
e
N

) o

salienti relative ai tipi più comuni di Display. ACCENSIONE DEL DISPLAY


Esse sono:
Una volta in possesso del Display, sorge il pro-
Tensione inversa max. dei segmenti 6 V blema di come « accenderlo ».
Tensione inversa max. dei punti de-
Poiché il Display è composto in realtà da due
cimali 3 V diodi Led, sarà necessario polarizzare diretta-
Corrente di picco di ciascun segmen-
mente i diodi in modo da permettere la con-
to o punto dee. 75 mA duzione di una corrente di 20 mA circa.
Max. corrente in regime continuativo 30 mA
Corrente consigliata per ogni segm. 20 mA Per limitare il flusso della corrente, cioè per e-
Tensione diretta (a 20 mA) per segm. 3,2 V vitare la distruzione del diodo Led, è necessario
Tensione diretta (a 20 mA) per punto collegare, in serie a ciascun segmento o punto
dee. 1,6 V decimale, una resistenza di protezione il cui va-
lore ohmmico dipende principalmente dal va-
Corrente di perdita inversa 100 A lore della tensione di alimentazione e da quello
Oltre alle caratteristiche ora elencate ne esisto- dell'intensità di corrente che si vuole far scorre-
no altre più propriamente ottiche, relative alla re attraverso il Display.
lunghezza d'onda di emissione, alla larghezza Per constatare l'efficienza di un Display, basta
spettrale, alla luminosità, ecc. realizzare il circuito di prova di figura 4. Questo
Tutte queste comunque assumono un'importanza circuito è composto da una pila a 3 V, da una re-
relativa per le comuni applicazioni pratiche. sistenza di protezione da 47 ohm e dal diodo Led

r o o
5
re

I I L LJJ
yA 1
7tu t3I }s
Fig. 5- Con i Display a sette segmenti si possono ottenere numeri compresi fra lo O e il 9 e lettere alfabetiche
maiuscole o minuscole. Con tali elementi dunque si possono comporre moltissime parole e con queste moltis-
sime frasi a senso compiuto.

41
costruzione.
E' ovvio che questa stessa prova viene fatta an-
che per i punti decimali del Display.
I più esperti potranno servirsi, per effettuare que-
sta prova, del comune tester, purché in questo
risulti inserita una pila da 3 V. Il tester verrà
commutato nella portata ohm x 1. Questa prova
è consigliata soltanto ai più esperti, perché non
sono tollerati errori di inversione di polarità dei
Fig. 6 - Con cinque Display viene composta la parola
SOLE 2, che potrebbe essere il nominativo di una
puntali del tester.
stazione ricetrasmittente. In questo disegno abbiamo
riportato, in corrispondenza di ogni segmento, la let-
tera alfabetica che, secondo lo schema di figura 2, PAROLE A SENSO COMPIUTO
trova preciso riferimento con la numerazione dei pie-
dini del componente.
Il Display a sette segmenti è noto essenzialmente
per la visualizzazione numerica in molti tipi di
strumenti di misura, calcolatori elettronici, oro-
logi, ecc. Tuttavia, combinando opportunamente
i sette segmenti, si possono anche ottenere lettere
alfabetiche maiuscole o minuscole. Il disegno di
simbolico (in realtà sono due) che rappresenta figura 5 costituisce un esempio di quanto è pos-
uno dei sette segmenti del Display. Il circuito sibile effettuare con il Display. Non si tratta
a sinistra di figura 4 controlla l'efficienza del seg- certamente di lettere alfabetiche perfette, ma es-
mento che fa capo ai piedini 1-14, cioè al seg- se permettono ugualmente di comporre parole
mento A riprodotto nel disegno a destra di figu- con senso compiuto.
ra 2. Ricorrendo a tale proprietà del Display, gli ap-
Con il circuito a sinistra di figura 4 si controllano passionati della Banda Cittadina, ovviamente in
successivamente tutti i sette segmenti del Di- possesso di una stazione ricetrasmittente, potran-
splay, allo scopo di constatarne l'efficienza prima no personalizzare i loro apparati formando il no-
del montaggio del componente nel circuito in minativo della propria stazione, in un modo as-

PIASTRA PREFORATA PASSO 2,54 mm

Fig. 7- Per comporre praticamente il nominativo SOLE 2, si debbono inserire cinque Display
su una basetta preforata a passo 1 /1 O" (pari a 2,54 mm.). La basetta supporto tuttavia, potrà
anche essere autocostruita, praticando in essa il numero di fori necessari per l'inserimento
dei Display. Un altro sistema di montaggio pratico di Display può essere quello dell'uso dei
normali zoccoli per integrati a 14 piedini.
T1 R1 R2

Fig. 8 - Per alimentare il pannello luminoso proposto C1 = 2.000 F - 6/12 VI (elettrolitico)


in figura 7, oppure qualsiasi altra composizione di no-
minativo di stazione ricetrasmittente, ogni lettore potrà R1 = 1 ohm- 1 W
costruire questo alimentatore con raddrizzamento di R2 = 5 ohm - 2 W (potenz. a filo)
tipo a doppia semionda della tensione alternata ridotta
T1 = trasf. d'alimenta2.: 5W; 2,5 + 2,5 V; 1 A
a 2,5 V + 2,5 V sull'avvolgimento secondario. Per
mezzo del potenziometro a filo R2 si regola l'intensità D1-D2 = diodi al silicio (non inferiori a 1 A)
di corrente in uscita e, quindi, la luminosità dei Display. Display = TIL 312 della Texas

sai originale, combinando opportunamente alcuni nello luminoso, di cui è riportato un esempio
Display. in figura 7, ci si potrà servire di un semplice ali-
In figura 6 suggeriamo al lettore un esempio di mentatore in corrente continua come quello ri-
realizzazione di nominativo (SOLO DUE). portato in figura 8.
In pratica si tratta di un circuito molto semplice,
che utilizza un trasformatore di alimentazione
REALIZZAZIONE DEL NOMINATIVO (Tl) dotato di avvolgimento primario a 220 V
e avvolgimento secondario con presa intermedia
Per realizzare praticamente la dicitura luminosa (2,5 V + 2,5 V). Il raddrizzamento della cor-
del nominativo della propria stazione ricetrasmit- rente alternata viene ottenuto con un rettifi-
tente, si dovranno acquistare tanti Display quan- catore a doppia semionda rappresentato dai due
te sono le lettere o i numeri da visualizzare. diodi al silicio D1-D2; questi diodi possono es-
Inoltre ci si dovrà procurare una basetta pre- sere di qualsiasi tipo, purché in grado di soppor-
forata a passo 1/10" (pari a 2,54 mm.) per il mon- tare correnti non inferiori a I A. Il livellamento
taggio dei Display. La piastra potrà comunque della corrente pulsante unidirezionale è ottenuto
essere anche au tocostrui ta, praticando in essa per mezzo del condensatore elettrolitico Cl. La
il numero di fori necessari. resistenza RJ ed il potenziometro R2 fungono da
elementi di controllo della corrente uscente dal-
I Display potranno essere direttamente inseriti
1' alimentatore e, quindi. della luminosità dei Di-
sulla basetta, oppure, allo scopo di avere la pos-
splay.
sibilità di una rapida sostituzione dei compo-
nenti in caso di guasti, tramite normali zoccoli Il potenziometro R2, che ha il valore di 5 ohm,
per integrati a 14 piedini. la potenza di 2 W ed è di tipo a filo, deve essere
regolato quando il Display è acceso irt modo
che la tensione uscente si aggiri intorno ai 3-5 V.
ALIMENTAZIONE Nel caso in cui il trasformatore dovesse risultare
di difficile reperibilità commerciale, sarà sempre
Per quanto riguarda l'alimentazione del pan- possibile utilizzare qualsiasi altro tipo di alimen-

412
DISPLAY
SUPPORTO

\ /«
IN RAME $ 2mm

SALDATURE
Fig. 9 - Suggeriamo in que-
sto disegno un semplice si-
stema di realizzazione pratica
di montaggio di un pannello
dei Display con l'alimentatore, /0±
I
L'angolare metallico, saldato a
ANGOLARE
stagno, permette di raggiun-
gere una posizione perpendi- ccu
colare dei due elementi. STAMPATI

tatore in grado di erogare una corrente di 1 A LUMINOSITA' UNIFORME


circa, con tensioni comprese fra i3e i 5 V. E'
ovvio che la corrente dovrà essere limitata me- Nel caso in cui la luminosità dei segmenti dei. Di-
diante l'inserimento di opportune resistenze di splay non risultasse perfettamente uniforme, con-
caduta. verrà inserire, in serie a ciascun segmento dei
L'alimentatore potrà essere montato direttamen- Display, una resistenza, per esempio da 100 ohm
te su una basetta di bachelite, sulla quale viene alimentando il tutto con una tensione di 5±-6 V
montato, a squadra, il pannello dei Display, co- Gli anodi di tutti i visualizzatori verranno colle-
sì come indicato in figura 9. gati fra loro e al terminale positivo della linea
E' ovvio che ogni altra soluzione pratica rimarrà di alimentazione, mentre tutti i segmenti da
ugualmente valida, non esistendo motivi di con- accendere verranno collegati con la linea di ali-
troindicazione di montaggio. mentazione negativa.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


L. 9.500
Caratteristiche
Circuito a due canali (note alte e basse) con
regolazioni indipendenti per ciascun canale.
Potenza massima di 660 W a 220 V.
Alimentazione in alternata da rete-luce.

413
J
LA

SALDATURA A STAGNO
Le cose più facili di questo mondo sono proprio elettronica è da attribuirsi ad una o più salda-
quelle che, a volte, possono creare i problemi più ture difettose.
difficili. Il tema della saldatura a stagno è stato da noi
E' il caso della saldatura a stagno, cioè di quel- altre volte trattato, ma poiché esso deve consi-
l'operazione meccanica, termica e chimica, allo derarsi di basilare importanza per tutte le tec-
stesso tempo, che tutti i nostri lettori svolgono niche applicative dell'elettronica, è necessario ri-
nell'esercizio del loro hobby preferito. prenderlo, svilupparlo ed aggiornarlo, soprattutto
E i problemi sorgono quando la saldatura risulta in considerazione del continuo progresso dell'elet-
errata, non sempre per impreparazione, ma per tronica che ha portato tutti noi ad effettuare sal-
semplice disattenzione. dature a stagno su componenti elettronici asso-
Quando si sbaglia anche una sola saldatura, il lutamente nuovi e delicati come, ad esempio, gli
funzionamento di un apparato viene compromes- integrati operazionali, i più recenti modelli di
so. Nella peggiore delle ipotesi la saldatura errata semiconduttori e, più in generale, tutti quei com-
può provocare irreparabili danni al progetto rea- ponenti che appartengono al mondo dell'elettro-
lizzato. nica digitale.
A nulla serve mettere in dubbio la serietà di una
pubblicazione tecnica, la preparazione specifica
di un progettista o quella propria, quando un CHE COS'E' LA SALDATURA A STAGNO
cablaggio, pur realizzato a regola d'arte, almeno
apparentemente, non offre i risultati sperati. Con il termine « saldatura » si indica generica-
Perché l'esperienza ci insegna che, quasi sempre, mente l'unione, attraverso un procedimento ter-
il mancato funzionamento di una apparecchiatura mico, di due metalli.

414
Coloro che cominciano appena oggi a coltivare l'hobby del-
l'elettronica dilettantistica, devono assolutamente conoscere
gli elementi basilari necessari per realizzare quell'operazione
meccanica, termica e chimica, insieme, che è la saldatura a
stagno e che i più ritengono una delle cose più facili di que-
sto mondo, ma dalla quale dipende, quasi sempre, l'esito finale
del montaggio di qualsiasi apparecchiatura. In questo stesso
articolo anche i più preparati potranno trovare elementi, sug-
gerimenti, accorgimenti pratici molto utili nel prosieguo della
loro attività tecnica.

Portando a temperatura di fusione due super- sile che viene prodotto in una vasta gamma di
fici metalliche a contatto, o più frequentemente modelli, a seconda delle applicazioni.
un adatto materiale d'apporto interposto fra que- Il saldatore elettrico deve essere proporzionato
ste, si ottiene l'intima unione fisica delle parti. in potenza e dimensioni alla saldatura che si vuo-
La temperatura di fusione di un metallo è rap- le effettuare. La potenza si misura in watt, e
presentata da quel valore della scala centigrada questi indicano la quantità di energia elettrica
per il quale il metallo stesso passa dallo stato so- assorbita in un'ora dal saldatore.
lido allo stato liquido. L'energia elettrica viene trasformata in calore
Dobbiamo qui ricordare che, a causa della loro dalla resistenza elettrica, che è rappresentata da
struttura chimico-fisica non tutti i metalli o leghe un filo di nickel-cromo che ha la proprietà di di-
possono essere saldati, e che a seconda dei metalli ventare incandescente al passaggio della corren-
o delle caratteristiche che si vogliono ottenere te elettrica.
dalla giunzione vengono usati metodi differenti.
Una parte del calore così ottenuto è dissipata
La saldatura a stagno rappresenta certamente il
nell'ambiente, mentre la maggior quantità di ca-
metodo più semplice, perché utilizza, come mate-
lore generato si condensa sulla parte saldante,
riale d'apporto, delle leghe di stagno e piombo,
che può essere una punta, uno stilo o uri mar-
che fondono a temperature molto basse: 195-
telletto.di rame.
280°C.
Riscaldando opportunamente due o più parti Un buon saldatore è concepito in modo da con-
metalliche, e fondendo su di esse la saldatura tenere al minimo tutte le dispersioni, cioè in mo-
di stagno, è possibile ottenere in pochi secondi do da trasformare in calore la maggior parte di
una perfetta giunzione meccanica, ed elettrica. energia elettrica assorbita.
La saldatura a stagno non offre grande resi- Una punta saldante troppo piccola, non avendo
stenza, ed è quindi utilizzata per unire tra loro una superficie di dissipazione proporzionata alla
parti metalliche destinate ad essere sottoposte potenza del saldatore, non può contenere né tra-
a deboli sollecitazioni meccaniche. Ecco perché smettere tutto il calore fornito dalla resistenza,
essa trova largo impiego nell'elettronica, dove rap- per cui si surriscalda, si ossida facilmente per
presenta la soluzione migliore per ottenere colle- l'eccessiva temperatura e rende la resistenza stes-
gamenti elettrici affidabili. sa più soggetta a bruciare, ovvero a interromper-
S1.

Per la saldatura dei semiconduttori, dei resisto-


I SALDATORI ELETTRICI ri e dei piccoli condensatori sono sufficienti sal-
datori da 15-30 W, dotati di punte intercam-
Per effettuare una saldatura a stagno si utilizza biabili, in modo da avere a disposizione una pun-
normalmente un saldatore elettrico, cioè un uten- ta del diametro di 1-2 mm. e un'altra di 3-4

415
Fig. 1- Un autotrasformatore della
potenza di 20-40 W, un commuta-
tore e una lampada-spia sono suf-
ficienti per comporre un circuito re-
golatore della temperatura assunta
RET E dalla punta del saldatore durante il
normale lavoro di cablaggio, ripa-
razione o montaggio di apparecchia-
ture elettroniche. Quando la tempe-
STAGNATORE ratura è troppo elevata, si abbassa
il valore della tensione di alimen-
tazione tramite S1; viceversa, quan-
do la temperatura è bassa, si au-
menta il valore della tensione di a-
limentazione commutando S1 verso i
valori più alti. La lampada-spia LP
tiene informato l'operatore sulle con-
dizioni elettriche dell'insieme alimen-
tatore-saldatore (STAGNATORE).
AUTO TRASE
20-40 w

mm. La prima servirà per le saldature sui circui- i pezzi da saldare, tanto più grande è il calore da
ti stampati dei vari componenti elettronici, se- questi assorbito o dissipato. Deve quindi essere
conduttori e integrati compresi, la seconda ser- maggiore la quantità di calore da portare ai pez-
virà per i collegamenti con fili conduttori. zi nel punto di saldatura perché vi si conservi la
l saldatori di maggiore potenza, per esempio temperatura di fusione e di legamento dello
quelli da I00 W. vengono usati soltanto per sal- stagno, che si aggira intorno ai 195-280°C, a
dature di parti meccaniche di grosse dimensioni seconda. della. lega. utilizzata.
(telai. bocchettoni. piastre metalliche. ecc.). In- Saldatori con potenze elettriche superiori, per e-
latti. per questi tipi di saldature occorrono sempio di 300 W. possono essere utilizzati per
utensili con punte saldanti più grandi e più pe- chiudere a stagno piccoli fori nelle carrozzerie
santi. tenendo conto che. quanto più grandi sono delle auto.

Fig. 2 - Un circuito di controllo della


temperatura della punta del salda- 01
tore può essere molto semplice-
mente realizzato tramite questo ap-
S1
parato, composto da un diodo al si-
licio, di tipo BY127 (Di), un commu-
tatore (S1) e un condensatore di
valore capacitivo compreso fra i
% STAGN.
100.000 pF e gli 8 F. Le tre possi-
bili condizioni del circuito corrispon-
RETE ~ l+c,
dono alle tre possibili correnti in
uscita: alternata originale (A), retti-
ficata quasi continua (B), raddrizza-
ta semionda (C).

416
Il modello di saldatore elettrico a resistenza deve
essere inserito in una presa di corrente circa cin-
que minuti prima dell'uso, per dare tempo alla
punta saldante di portarsi alla temperatura di e-
sercizio. Questo tipo di saldatore è normalmente
utilizzato nelle catene di montaggio per appa-
A (\ [\ (\
recchiature elettriche, ed è consigliabile anche per
sai tu arie applicazioni casalinghe.
I riparatori e in genere coloro che hanno neces-
V U U
sità di effettuare frequentemente, ma irregolar-
mente, molte saldature, si servono di saldatori
a riscaldamento istantaneo, che raggiungono la
temperatura di esercizio in pochi secondi, pre-
mendo semplicemente un grilletto. Questi salda-
e 00
tori, normalmente a forma di pistola, hanno in
genere una potenza di 100 W e sono più pe-
santi degli altri modelli, perché contengono un
trasformatore.
B
LO STAGNO
Fig. 3 - Questi diagrammi hanno preciso riferimento
La saldatura si effettua interponendo tra le parti con le tre possibili correnti in uscita dal semplice cir-
da saldare una certa quantità di materiale d'ap- cuito controllore di temperatura del saldatore di fi-
gura 2. Le lettere A-C-B trovano preciso riferimento
porto, che viene normalmente chiamato stagno
con le lettere A-B-C in corrispondenza delle tre pos-
ma che, in pratica, è una lega di stagno _e piom- sibili posizioni del commutatore St.
bo, reperibile in commercio sotto forma di filo
del diametro di 1-2 mm., per le saldature nor-
mali, e di 0,5 mm, per le saldature sui circuiti in-
tegrati. Il filo è cavo per tutta la sua lunghezza.
L'interno del filo è riempito di una sostanza che,
a caldo, cola con lo stagno e reagisce chimica-
men te sulle superfici da saldare, disossidandole.
Quasi tutti i metalli, infatti, a contatto dell'aria
si ricoprono di un velo di ossido, che impedirebbe
allo stagno di «legare » se esso non venisse a-
sportato chimicamente, per mezzo della pasta
saldante, oppure meccanicamente, per mezzo di
lime o carta vetro.
I disossidanti possono essere anche di . tipo li-
quido, cioè contenenti una certa quantità di acido
in grado di facilitare le saldature difficoltose.
In elettronica.non si deve assolutamente far uso
di acido, ma occorre sempre ricorrere alla co-
munissima pasta saldante.
La percentuale di stagno, contenuta nella lega,
può variare, ed è per questo che leghe di stagno
vengono definite normalmente con due numeri di
cui il primo rappresenta il contenuto percentua-
le di stagno, il secondo quello di piombo. Varia i- Fig. 4 - Mettendo in pratica uno dei tre semplici sug-
noltre la composizione chimica del disossidante gerimenti tecnici qui illustrati, ogni lettore potrà tra-
che costituisce l'anima del filo, a seconda delle sformare il proprio saldatore di potenza in uno adatto
per lavorare sui circuiti stampati, con i transistor, i
applicazioni. In elettronica occorre servirsi di fi- diodi e gli integrati, Si risparmia cosi la spesa d'ac-
lo con anima contenente disossidante inerte, cioè quisto di un secondo saldatore.
non corrosivo, in quanto l'alto tenore di stagno,
di cui deve essere dotata la lega, permette sal-
ature a bassa temperatura (190°C circa), rapida-

417
_____ SALDATURE ERRATE

·~ • .•.: :·

(1) SALDATURA DIFETTOSA: lo stagno risulta fuso (2) SALDATURA DIFETTOSA: lo stagno aderisce al
regolarmente sulla plsta di rame (tratto in nero) senza terminale del componente, ma non alla pista del cir-
aderire al terminale del componente. CAUSE: salda- cuito stampato. CAUSE: il calore non si è regolar-
tura troppo veloce o terminale del componente non mente trasmesso dalla punta del saldatore alla pista
precedentemente disossidato. di rame, oppure quest'ultima risultava ossidata.

(5) SALDA TURA DIFETTOSA: lo stagno risulta rego- (6) SALDATURA QUASI PERFETTA: lo stagno aderi-
larmente fuso sulla pista di rame e sul terminale del sce perfettamente alla pista di rame e al terminale
componente, ma risulta invasa una pista di rame limi- del componente. La piegatura impedirà la facile ed im-
trofa, lo stagno cioè crea un cortocircuito. CAUSE. mediata estrazione del terminale in caso di necessità.
saldatore non sufficientemente caldo, oppure troppa CAUSE: piegature inutili e dannose.
quantità di stagno.

(9) SALDATURA DIFETTOSA: lo stagno aderisce per- (10) SALDATURA SEMIDIFETTOSA: il contatto elet-
fettamente alla pista di rame, ma non al terminale trico tra il terminale del componente e la pista di ra-
del componente, provocando la mancata continuità e- me deve considerarsi perfetto. Tuttavia, poiché la sal-
lettrica. CAUSE: l'operatore è un principiante, il termi- datura è realizzata su un solo lato, essa risulta esteti-
nale non è stato disossidato, saldatura troppo rapida. camente brutta e meccanicamente debole. CAUSE:
poco stagno e imperizia.

418
O DIFETTOSE

(3) SALDATURA DIFETTOSA: lo stagno aderisce al (4) SALDATURA DIFETTOSA: lo stagno aderisce re-
terminale sotto forma di pallina (errore comune fra i golarmente sulla pista di rame ma non sul terminale
principianti). CAUSE: saldatura eccessivamente rapida del componente. CAUSE: il terminale è stato tranciato
con scarsa quantità di stagno e mancato disossida- prima della saldatura ed è scivolato lungo il foro du-
mento della pista di rame. rante la saldatura stessa.

(7) SALDATURA DIFETTOSA: la saldatura, pur ade- (8) SALDATURA DIFETTOSA: pur apparendo esatta,
rendo apparentemente bene alla pista di rame e al perché aderente al terminale del componente, lo sta-
terminale del componente, appare spugnosa e opaca. gno non aderisce perfettamente sulla pista di rame.
CAUSE: movimento del componente durante il raf- Una semplice vibrazione meccanica provoca il distacco
freddamento dello stagno, Le saldature devono risul- dello stagno. CAUSE: saldatura troppo rapida o pista
tare belle lucide. non disossidata .

. ..

(11) SALDATURA DIFETTOSA: quando in una pista (12) SALDATURA PERFETTA: lo stagno risulta perfetta-
rame vi sono più fori vicini tra loro e, quindi, più mente distribuito ed aderente alla pista del circuito
term inali di componenti, può capitare che uno di que- stampato e al terminale del componente. La linea
non risulti investito dalla saldatura. CAUSE: salda- tratteggiata indica il livello di tranciatura del terminale.
ba affrettata, scarsa quantità di stagno.

419
mente e facilmente; il disossidante non corrosi- di IO e 220 V. Una presa intermedia alla ten-
vo rende la giunzione affidabile, senza provocare sione di 6,3 V serve per accendere la lampada-
degradazioni molecolari dei metalli nel tempo. spia LP, che tiene informato costantemente l'o-
Il corredo dell'operatore consiste, oltre che nel peratore sulle condizioni elettriche dell'insieme au-
aldatore, nella lega di stagno e nel disossidante, totrasformatore-saldatore. Il commutatore mul-
anche in una mattonella nettapunte, rappresen- tiplo S1, ad una via - cinque posizioni permette
tata da un blocchetto di sale ammoniaco; questa di selezionare i diversi valori di tensione applicati
mattonella è molto utile per disossidare chimica- al saldatore, offrendo all'operatore la possibilità
mente la punta del saldatore quando per un ec- di elevare o diminuire, a piacere, la tempera-
cessivo riscaldamento o per lungo uso questa si tura sulla punto saldante dell'utensile. L'utilità di,
sia tanto ossidata o ricoperta di scorie da rifiu- questo sistema di alimentazione del saldatore ri-
tare lo stagno fuso, che dovrebbe invece distender- sulta imnediatamente interpretata se si tiene
si uniformemente su di essa. conto che con una punta fredda la saldatura ri-
Una volta passata e ripassata la punta calda del sulta difficile e non offre alcuna affidabilità, men-
saldatore sulla mattonella, si può stagnare imme- tre con una punta di saldatore troppo calda lo
diatamente quanto più possibile la punta stessa, stagno fonde molto rapidamente. La punta trop-
in modo da evitare ossidazioni anche peggiori do- po calda e quella meno calda, con la quale la
vute all'azione aggressiva del sale ammoniaco. saldatura deve prolungarsi eccessivamente nel
tempo, possono provocare lo scollamento delle
piste di rame dei circuiti stampati, danneggiandoli
REGOLAZIONE DEL CALORE irreparabilmente.
Un altro sistema di controllo della temperatura
Coloro che non posseggono un saldatore munito sulla punta del saldatore può essere quello sche-
di regolatore automatico della temperatura, pos- matizzato in figura 2, che risulta assai più econo-
sono costruire il circuito di figura 1, in modo da mico di quello di figura I.
controllare la temperatura del proprio utensile, In questo secondo caso il circuito da interporre
di qualunque tipo esso sia. Si tratta di acquistare fra la presa-luce e il saldatore è rappresentato da
un autotrasformatore, della potenza di 20-40 W, un diodo raddrizzatore al silicio, da un commu-
dotato di prese intermedie distribuite fra i valori tatore e da un condensatore elettrolitico.

GENERATORE MELODICO CON INTEGRATI DIGITALI

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
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Una breve melodia elettronica viene emessa da


un piccolo altoparlante quando si agisce su un
interruttore. Tramite un amplificatore BF, è pos-
sibile realizzare un richiamo acustico pubblicita-
rio, un segnale stimolante nelle competizioni spor-
tive, una tromba acustica per auto.

420
RESISTENZA
Il I

1é .@t@] ,
'.erro

Fig. 5- Sul banco di lavoro ogni lettore dovrebbe


sempre conservare almeno due matassine di filo sta-
gno, nelle due misure fondamentali: diametro 1-2 mm.
e diametro 0,5 mm. La seconda misura è necessaria
per effettuare saldature sui circuiti integrati. Il filo sta-
gno è una lega di stagno e piombo, cavo per tutta la
sua lunghezza e riempito di una sostanza che, a caldo,
cola con lo stagno e reagisce chimicamente sulle su-
perfici da saldare disossidandole.

Il commutatore SI (1 via - 3 posizioni) per-


mette di ottenere tre diverse condizioni termiche
nel saldatore.
In posizione A, il saldatore (STAGN.) risulta di-
rettamente collegato con la rete-luce e il circuito
di figura 2 risulta quindi escluso. In posizione B
il circuito raddrizza la corrente alternata e prov-
vede anche ad un certo livellamento (il diodo

PUNTA DI
RAME

Fig. 7 - Questi disegni interpretano il procedimento


di saldatura di una comune resistenza sulle pagliuzze
di una morsettiera. La piegatura dei terminali del com-
ponente nella misura esatta e la tranciatura delle parti
superflue debbono essere sempre le prime operazioni
(A). Successivamente si applica una piccola dose di
stagno sulla pagliuzza e sul terminale della resistenza
(B). Poi si avvicina un terminale della resistenza al-
l'ancoraggio, ponendolo in contatto con esso e con la
Fg. 6 - Usando per la prima volta un saldatore nuo- punta del saldatore; lo stagno fonde e il terminale
o, è consigliabile ricoprire di stagno la punta lungo della resistenza attraversa il foro della pagliuzza (C).
sue superfici utili; si evitano cosi fenomeni di ossi- Un ritocco delle saldature può essere necessario ad
zione difficilmente eliminabili. operazioni ultimate (D).

421
' PRESTAGNATURE "

--
:/
Fig. 8 - Quando il calore accumulatosi sulla punta
del saldatore è eccessivo, i semiconduttori possono
essere messi fuori uso durante l'operazione di sai-
datura. Per evitare tali inconvenienti basta conservare
i terminali dei componenti in una certa lunghezza, ser-
vendosi delle pinze che, irrigendo il terminale, prov-
PINZE vedono anche alla dispersione dell'energia termica.

raddrizzatore e il condensatore elettrolitico Cl disperso attraverso le parti in contatto accidentale.


sono inclusi): la punta del saldatore raggiun- Non disponendo di un supporto, cioè di un ferro
ge un valore di temperatura medio. I posizione di appoggio, si potrà ricoprire il banco da lavoro
G, il condensatore elettrolitico CI risulta esclu- con un tessuto d'amianto, di quelli generalmen-
so, mentre risulta inserito ili diodo raddrizzatore te usati per la stiratura e facilmente reperibili.
DI : viene raggiunta la temperatura più bassa In ogni caso si tenga presente che un qualsiasi
sulla punta del saldatore. altro supporto, che tenga stabilmente la punta del
Il diodo raddrizzatore DI è di tipo BY127; il saldatore lontana di qualche centimetro dal pia-
condensatore CI. di tipo elettrolitico. deve a- no di lavoro, può andare bene : per esempio
vere un valore capacitivo compreso fra i 100.000 un filo di ferro opportunamente ripiegato. In
pF e gli 8 F. con tensioni di lavoro di 350 V; si questo caso occorrerà appoggiare al supporto
possono usare anche condensatori uon elettroli- metallico il tubo portapunta e non la punta del
tici; per valori capacitivi superiori ai 2 F l'uso saldatore, in modo da non disperdere il calore.
del condensatore elettrolitico è necessario. Coloro che volessero evitare la spesa di due o più
Le tre possibili condizioni termiche della punta saldatori, potranno accontentarsi di un solo sal-
saldante. imposte dal circuito riportato in figura datore munito di punta di rame di spessore me-
2 trovano un preciso riscontro grafico. in riferi- dio. Per trasformare questo saldatore in uno con
mento alla corrente assorbita. nei diagrammi di fi- punta più sottile, basta ricorrere ad uno dei tre
gura 3. accorgimenti suggeriti dalla figura 4. Basta infat-
ti avvolgere sulla punta di rame originale un f-
lo di rame sottile, oppure applicare alla punta
CORREDO DEL SALDATORE originale un bastoncino di rame sottile bloccato
con una serratura. Un altro sistema può essere
Abbiamo già detto che. per effettua.re le salda- quello di segare la punta originale di rame, forar-
ture a stagno. occorre fornirsi di una certa at- la ed introdurre nel foro un bastoncino di rame
trezzatura; occorre ovviamente il saldatore. il fi- sottile.
lo stagno, la mattonella nettapunta. la pasta
disossidante. Occorrono inoltre: un paio di for-
bici. le pinzette. una limetta e un supporto per COME SI SALDA
saldatore. questo infatti non può essere comuu-
que abbandonato sul banco di lavoro finché ri- Prima di iniziare la saldatura occorre inserire la
mnane sotto corrente. perché la punta saldante po- spina del saldatore nella presa-luce a 220 V, do-
trebbe danneggiare la superficie del tavolo dove po aver controllato di non avere per caso in mano
si lavora e la punta stessa uon rimarrebbe pii un vecchio modello di saldatore a 115 V. Poi si
sufficientemente calda. perché il calure verrebbe attende che la punta del saldatore si riscaldi suf-

422
1-2 mm

Fig. 9 - Quando si tratta di


dissaldare un circuito integra-
1-2 mm to, occorre servirsi di un sal-
datore dotato di punta sottile
(1-2 mm.), di due tipi di filo
0,5 mm stagno (nelle due misure stan-
dard fondamentali) e di una
matassina di calza metallica,
del tipo di quella adottata per
la schermatura dei conduttori
elettrici.

ficientemente, tenendo conto che per un saldato- Supponendo di dover lavorare con i transistor,
re a resistenza sono necessar almeno minuti. sono necessarie le pinze, per fare in modo che
Nell'attesa si prepara il materiale. il calore non fluisca copiosamentt all'interno del
Usando per la prima volta un saldatore nuovo componente: tale raccomandazione si estende a
è consigliabile tenerlo sotto controllo e stagnare tutti i semiconduttori.
la punta appena possibile. per evitare ossidazio- Quando la punta è calda si sfila una porzione di
mi dilhcili da eliminare. filo stagno (figura 51 e. come indicato in figura
E' inutile insistere frequentemente con la punta 6, si provvede alla fusione di una piccola parte
su un pezzetto di stagno per vedere se il salda- di stagno sulla punta di rame del saldatore. Poi,
ore è pronto cosi facendo si disperde calore e si supponendo di dover saldare i terminali di un
prolunga il tempo di riscaldamento. componente elettronico, per esempio una resi-

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


L 3 ■ 000
IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI!

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile. cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

423
stenza, su due pagliette rivettate lungo una mor- temperatura assumerà un aspetto pieno e bril-
settiera, si comincia col preparare le parti, ta- lante, e non vetroso o grigio.
gliando nella misura esatta i terminali del com-
ponente, liberando questi dall'eventuale strato i-
solante o di ossido (meglio raschiare con una COME SI DISSALDA
lametta il terminale sino ad evidenziare la lucen-
tezza metallica). Quindi si prende il saldatore cal- La dissaldatura è, ovviamente, l'operazione in-
do e se la punta di questo è ossidata la si intinge versa della saldatura.
brevemente nella pasta disossidante stagnandola Saldare può essere facile, ma dissaldare è assai
immediatamente dopo appoggiandovi sopra l'e- difficile se non si è perfettamente preparati o at-
stremità del filo di stagno, in modo che lo sta- trezzati.

Fig. 10 - Il processo di dis-


saldatura può essere condotto
per mezzo del dissaldatore,
che è un utensile che aspira
lo stagno fuso. In commercio
ve ne sono di molti tipi. Quel-
lo rappresentato a sinistra
provvede alla sola aspirazione
dello stagno fuso dal salda-
tore. Quello a destra provve-
de contemporaneamente alla
fusione dello stagno e alla
sua aspirazione.

gno, colando, la rivesta completamente. Se la Il problema della dissaldatura è nato assieme


pasta disossidante è insufficiente ad eliminare le al circuito stampato e ai componenti in minia-
scorie, occorrerà sfregare la punta sulla matto- tura: perché la punta del saldatore è piccola,
nella disossidante e, quindi, stagnarla. Al limite, perché le piste di rame del circuito stampato
si possono limare le scorie sino a mettere a nudo sono molto vicine fra loro, perché taluni compo-
il rame della punta del saldatore. nenti elettronici non possono essere sottoposti a
L'estremità del filo uscente dal componente elet- surriscaldamento.
tronico deve essere appoggiata sulla paglietta (fi- Un tempo, quando i circuiti radioelettrici erano
gura 7) e su questa si appoggia anche la punta di notevoli dimensioni, questo problema non e-
sisteva proprio. Per dissaldare bastava fondere
del saldatore. Dopo qualche secondo di preri-
lo stagno là dove erano affogati i terminali dei
scaldamento si inserisce, fra la punta del salda-
tore e le parti da saldare, l'estremità del filo di componenti, permettendo poi allo stagno di so-
lidificare nuovamente quando era stato elimina-
stagno che, colando e trovando le parti alla giu-
to il componente che si voleva sostituire; quella
sta temperatura, si depositerà su di esse legando
stessa quantità di stagno serviva poi per la nuova
perfettamente e riempiendo capillarmente even- saldatura. Ma con i circuiti stampati non si può
tuali interstizi. procedere così, perché non ci si può limitare a
Poi si allontana lo stagno e il saldatore evitando fondere lo stagno attorno al terminale di un com-
di muovere le parti per qualche secondo. ponente, specialmente quando il componente e-
Una saldatura corretta e realizzata alla giusta lettronico è un transistor o un condensatore elet-

424
trolitico munito di più terminali. Con la punta
dello stesso saldatore, infatti, non è possibile fon-
dere contemporaneamente lo stagno in due o più
punti diversi, perché quando si va a dissaldare
il secondo terminale, lo stagno che avvolge il
primo si rapprende, senza riuscire ad ottenere La penna dell'elettronico dilettante
la fusione contemporanea di due saldature diver-
se. Dunque, per una o più dissaldature corrette
occorre asportare completamente lo stagno, li-
berando completamente da esso il terminale del
componente e il foro di ancoraggio del circuito
stampato.
L. 3.500
Questo problema può essere risolto con la mas-
sima razionalità, speditezza e pulizia servendosi
del dissaldatore. Ma chi non possiede il dissal-
datore risolve ugualmente il problema in un mo-
do un po' empirico, seguendo un metodo perso-
nale, ritenuto il più efficiente e il più adatto.
La maggior parte dei dilettanti e dei tecnici pro-
fessionisti si comporta così: con una mano si so-
spende nell'aria il circuito stampato con le piste
rivolte verso il basso, con l'altra si appoggia la
punta del saldatore là dove si deve dissaldare,
permettendo allo stagno fuso di scendere lungo
la punta del saldatore grazie alla forza di gravità.
Questa stessa operazione viene ripetuta più volte, CON QUESTA PENNA
fino a liberare completamente il punto di salda-
tura da tutto lo stagno, scuotendo ogni volta e- APPRONTATE I VOSTRI
nergicamente il braccio e, quindi, il saldatore,
in modo da liberare la punta dallo stagno fuso
CIRCUITI STAMPATI
che la ricopre, gettandolo violentemente per terra.
Ora vogliamo suggerire ai nostri lettori un me- Questa penna 'p ermette di preparare i circuiti stampati
todo empirico che va oggi per la maggiore e con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
che non tutti conoscono. aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
Quando si tratta di dissaldare un circuito inte- tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
grato o altro componente elettronico, ci si deve di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
munire di un saldatore dotato di punta sottile, mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.
dello spessore di 1-2 mm. (figura 9). Occorre i-
noltre avere a disposizione i due tipi di filo sta-
gno precedentemente citati, cioè nei due diame-
tri di 1-2 mm. e 0,5 mm.; è necessaria anche una NORME D'USO CARATTERISTICHE

matassina di calza metallica, del tipo di quelle Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
adottate per la schermatura dei conduttori elet- perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
trici. sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
L'operazione di dissaldatura si esegue nel modo nella soluzione di attacco rioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
seguente. Si appoggia il terminale della calza me- lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
tallica nel punto in cui si vuol effettuare la dis- noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
saldatura, cioè sopra lo stagno rappreso della sal- quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
datura; sopra la calza metallica si appoggia la lastra del circuito e pron- la penna é munita di una
punta ben calda del saldatore, che provvederà a ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale,
far colare lo stagno, il quale verrà assorbito com-
pletamente dalla calza metallica di rame.
Agendo in questo modo la traccia del circuito
stampato rimane integra e il foro completamente
libero dallo stagno. E' ovvio che la parte di calza
metallica che ha assorbito lo stagno verrà tran-
ciata e gettata via.
La tecnica di controllo delle potenze elettriche tecniche incontrate limitarono le applicazioni pra-
sta assumendo, in questi ultimi tempi, un preciso tiche a pochi casi particolari. L'avvento dei si-
orientamento verso i componenti elettronici. a stemi a commutazione a semiconduttore ha rivo-
semiconduttore, che consentono una maggiore e- luzionato il settore del controllo della potenza
lasticità di progettazione nei confronti dei tubi elettrica, consentendo notevoli riduzioni di costi,
thyratrons o dei reattori magnetici a ferro satu- di consumi e di ingombro delle apparecchiature.
rabile ormai superati. La maggior velocità di risposta di tali compo-
Gli interruttori statici (Dia, Triac, SCR) hanno nenti ha infine consentito la realizzazione di mac-
attualmente raggiunto un prezzo accessibile a chine sempre più complesse e perfezionate come,
tutti. anche alla piccola industria: infatti, si pos- ad esempio. quelle per il perfetto controllo della
sono oggi trovare in commercio molto facilmen- velocità di un motore. della temperatura di for-
te regolatori di luminosità di luci ambiente. re- ni e dell'illuminazione costante di ambienti.
golatori per motorini elettrici di bassa potenza, Tenendo conto dell'importanza che gli interrut-
a prezzi estremamente ridotti rispetto a quelli tori statici stanno vieppiù assumendo nel settore
imposti dalle tecnologie di alcuni anni fa. dell'elettronica, professionale e dilettantistica, ri-
Già da tempo, dopo l'avvento dei transistor, si è teniamo necessario impegnare alcune pagine del-
tentato di effettuare controlli di potenze elettriche la nostra Rivista per la trattazione e la descri-
a semiconduttore, ma i costi elevati e le difficoltà zione di tali componenti.

26
interruttori statici
L'importanza assunta recentemente dai nuovi sistemi di con-
trollo delle potenze elettriche, tramite i più moderni semicon-
duttori, ci impongono di occupare alcune pagine della Rivista
in un breve ma pratico tracciato di questo importante settore
tecnologico.

IL DIODO DIAC in figura lA, è da considerarsi simmetrica, un a-


nalogo comportamento elettrico viene ottenuto
Il dispositivo funzionalmente più semplice tra i in presenza della tensione negativa. Si può rite-
commutatori statici è certamente il diodo DIAC. nere, con buona approssimazione. che il valore
Costruttivamente tale componente a semicon- della tensione inversa di break-over sia pari a
duttore è abbastanza complesso. essendo realiz- quello della tensione diretta.
zato per mezzo di alcuni strati di materiale P In virtù di queste sue proprietà, il DIAC può
ed N alternativamente. essere considerato un vero e proprio interruttore
Il DIAC può essere immaginato strutturalmente automatico della corrente alternata.
suddiviso in due sezioni, così come indicato in
figura 1A (DI-D2). Questo modo di vedere il
DIAC giustifica il suo comportamento simmetri- CIRCUITI DI CONTROLLO A DIAC
co rispetto alla corrente alternata.
La curva caratteristica tensione-corrente è ripor- Abbiamo or ora definito il DIAC come un mnter-
tata in figura 2A. ruttore in alternata. Ma per essere veramente u-
Dall'esame della curva caratteristica del DIAC tile nei controlli automatici, il DIAC deve ve-
è possibile desumere il comportamento elettrico nir montato in modo tale da poterne controllare
del componente. Infatti, applicando al DIAC una a piacere la « chiusura ». E tale controllo. per
tensione positiva (tensione diretta + Vf in cui f risultare veramente utile. deve poter essere at-
= forword) il componente risulta «interrotto». tuato con una potenza elettrica molto ridotta nei
fatta eccezione per una debole corrente di per- confronti dì quella che si vuol controllare.
dita. Uno de metodi più semplici, con i quali è pos-
Aumentando gradualmente la tensione applica- sibile controllare la conduzione del DIAC. si ba-
ta al diodo DIAC, si raggiunge un valore tale. sa sull'applicazione di picchi di innesco sulla
che nel disegno dì figura 2A è stato indicato con tensione di controllo. Con il sistema dei picchi
la sigla + Vbo ( tensione di break-over). che si fa in modo che la tensione. presente sui ter-
corrisponde all'innesco del componente. minali del DIAC, superi il valore caratteristico
Il DIAC dunque diviene conduttore E' la cor- di innesco Vbo e provochi quindi l innesco del
rente risulta praticamente ed esclusivamente re- componente.
golata dal carico esterno al DlAC. Il diagramma di questo processo elettrico è ri-
Si può dire ora che il DIAC agisce come un in- portato in figura 3.
terruttore automatico. che s1 autoinnesca nel mo- Per meglio analizzare il comportamento del si-
mento in cui viene superato il valore della pro- stema di innesco del DIAC tramite picchi di
pria tensione di soglia. tensione, abbiamo riportato in figura 4 lo sche-
Poiché la struttura del diodo. così come indicato ma di principio di un circuito regolatore. mnen-

427
tre in figura 5 vengono riprodotte le forme d'on-
da caratteristiche del circuito.
In assenza di impulsi di comando, il DIAC rima-
ne costantemente diseccitato, dato che la ten-
DIAC
sione di rete V I non supera il valore della ten-
sione di break-over (figura 5A).
Quando si vuol pilotare .il DIAC, cioè quando
si vuole provocare la conduzione di corrente at-
traverso tale componente, si generano, tramite
il circuito di figura +, degli impulsi di comando,
di ampiezza VC, perfettamente sincronizzati con II
la frequenza di rete e sfasati costantemente di un I lI
angolo po (leggasi fi).
Gli impulsi, sovrapponendosi alla tensione alter- I I
nata preesistente, provocano il superamento del III
valore di soglia Vbo e determinano l'innesco del
DIAC con la conseguente dissipazione di poten-
za da parte del carico.
Si noti che la dissipazione di potenza può essere
facilmente controllata regolando la fase del-
l'impulso di controllo e ritardando quindi, in più
o in meno, l'innesco del DIAC (figura 6).
@
Fig. 1 - Il DIAC può essere considerato tra i più sem-
plici commutatori statici. Pur essendo un componente
a semiconduttore abbastanza complesso, esso può es-
sere immaginato strutturalmente suddiviso in due se-
L'ARRETRATO zioni (A). Il disegno a destra (B) raffigura un diodo
realizzato in un unico pezzo di silicio, che può definir-

PIU' RICHIESTO si come un diodo a cinque strati.

E' senza dubbio il fascicolo di agosto


1975, che è denominato • TUTTOTRANSI-
STOR • e nel quale' sono raccolti, dati, no-
tizie, circuiti e tabelle relativi alla maggior +iF
parte dei moderni semiconduttori.

-VR
L_ +V.BO
I
OIAC

+V

$2%6%%
42
P;%? @e
-iR

@
3%
Richiedetecelo subito inviando anticipata-
Fig. 2 - Curva caratteristica tensione-corrente dì un
diodo DIAC (A), del quale riportiamo il simbolo elet-
trico nel disegno a destra (B). L'osservazione della
caratteristica permette di desumere il comportamento
mente l'importo di L. 1.000 a mezzo vaglia o simmetrico del componente rispetto alla corrente al-
c.c.p. 3/26482, indirizzando a: ELETTRONICA
ternata.
PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

428
CONDUZIONE
o
IMPULSO
BLOCCO D'INNESCO

- l

Fig. 3 - L'innesco di un diodo DIAC si ottiene appli-


cando degli impulsi d'innesco alla normale tensione
di alimentazione. Una volta innescato, il diodo rimane
conduttore anche quando cessa l'azione di innesco
provocata dagli impulsi.

I DIODI TRIGGER neon, può essere interpretato per mezzo del sem-
plice circuito teorico di figura 8.
Molto spesso si utilizzano i DIAC con tensione Quando si applica all'entrata del circuito una
di soglia di soli 35 V circa, anziché di 400 -;- tensione continua sufficientemente elevata, per e-
500 V. Questi DIAC sono in grado di controlla- sempio di 150 V, la lampada al neon LN, che
re soltanto le piccolissime potenze. simboleggia anche il diodo Trigger, lampeggia.
Essi sono anche noti sotto la denominazione di E il lampeggio è da attribuirsi alla sua particolare
« Diodi Trigger» e servono principalmente come caratteristica volt-amperometrica, riportata in fi-
elementi di pilotaggio dei TRIAC e degli SCR. gura 9, che è molto simile a quella del diodo
In figura 7 A riportiamo la struttura fisica del Trigger.
semiconduttore; in figura 7B è riportato il sim- In pratica il fenomeno si svolge nel modo se-
bolo elettrico del diodo Trigger, mentre in figura guente. Quando si alimenta il circuito di figura
7C è presentato il diagramma caratteristico della 8, il condensatore C si carica attraverso la resi-
tensione in funzione della corrente. stenza variabile R. La tensione sui terminali del-
Il diodo Trigger funziona in modo del tutto si- la lampada al neon aumenta fino· a raggiungere
mile a quello di una lampadina al neon. il valore di innesco VZ (figura 9); a questo pun-
Il comportamento di questi due componenti si- to, così come potrebbe accadere al DIAC, si ve-
mili, cioè del diodo Trigger e della lampadina al rifica l'innesco.

CIRCUITO V1 Fig. 4 - Con questo cir-


DI COMANDO RETE cuito teorico è possibile a-
220V
n1alizzare il processo di in-
nesco del DIAC tramite
picchi di tensione.

429
Ma quando la lampadina è innescata. essa è at-
+ traversata dalla corrente elettrica di accensione
• by bt} la (figura 8). che tende a far scaricare il con-
densatore C. Tuttavia. la lampada al neon LN,
oppure per similitudine il DIAC, rimangono in-
® nescati anche quando la tensione scende al di
sotto del valore di soglia VZ (figura 9) La disec-
citazione del componente si verifica soltanto
-VBo , _
quando la tensione scende al di sotto del valore
VB (figura 9).

Al Al iF

© - VBo +VBo

iL
A2 A2 iR

@
® @ ©
Fig. 5- In assenza di impulsi di comando, il diodo ri-
mane costantemente diseccitato, dato che la tensione Fig. 7 - Nel primo disegno a sinistra (A) riportiamo
di rete non supera il valore di break-over (A). Per pi- il sistema strutturale fisico di un diodo-interruttore a
lotare il DIAC, si debbono generare degli impulsi di tre strati; nel disegno centrale (B) il suo simbolo elet-
comando di ampiezza VC, perfettamente sincronizza- trico e, all'estrema destra (C), la curva caratteristica
ti con la frequenza di rete e sfasati costantemente di della tensione in funzione della corrente.
un certo angolo (B). Quando gli impulsi si sovrappon-
gono alla tensione alternata, provocano il superamen-
to del valore di soglia Vbo e determinano l'innesco
dei DIAC (C). La dissipazione di potenza può essere
controllata regolando la fase dell'impulso (D).

Possiamo concludere dicendo che entrambi 1


componenti, la lampada al neon LN e, per si-
militudine, il diodo Trigger, sono ambedue dota-
ti di una «isteresi», cioè di una differenza fra
le tensioni di innesco e disinnesco, che caratteriz-
zano questi elementi basilari per i circuiti di
con troll o.

Fig. 6 - Aumentando l'angolo di attacco, la rimanente


porzione della semialternanza (zona colorata) diminui- IL COMANDO DEGLI SCR
sce e con essa diminuisce anche la potenza fornita.
Dunque, regolando la fase dell'impulso, si controlla Vediamo ora di realizzare un circuito pratico di
l'innesco del DIAC e la dissipazione di potenza. Nei controllo della corrente che attraversa u SCR
tre successivi diagrammi all'aumento dell'angolo di
attacco corrisponde una diminuzione della zona colo-
per mezzo di un elemento di Trigger.
rata. Un tale circuito è riportato in figura 10. La lam-
pada al neon LN potrà essere sostituita con un

430
Ia

Fig. 8- Con questo semplice circuito, composto da


V. INGR. C LN Va una resistenza variabile, un condensatore e una lam-
pada al neon, è possibile interpretare il comporta-
mento elettrico di un diodo Trigger, perché la lampada
al neon LN si comporta in modo del tutto similare a
quello del diodo.

DIAC e i risultati ottenuti saranno identici. condensatore C raggiunge il valore di innesco


Il funzionamento del circuito di figura 10 è ab- della lampada al neon, o dell'elemento di Trig-
bastanza semplice. Servendosi di una tensione di ger, attraverso il gate (G) dell'SCR fluisce la cor-
alimentazione raddrizzata, si ottiene, ad ogni rente Iz, che provoca la conduzione di quest'ul-
semionda, la carica del condensatore C attraver- tima.
so la resistenza variabile R. L'SCR si disinnesca automaticamente ad ogni
Quando la tensione presente sui terminali del passaggio attraverso lo O della tensione di rete.

Chi non ha ancora costruito il nostro microtrasmet-

RICEVITORE AM-FM titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,


soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
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a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
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o che stanno per nascere un po' dovunque e che
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Ricezione in FM: 88- 108 MH
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Alimentazione: 9 Vcc
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Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
milltary look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

431
la
+ A

a VB Va
vz

Fig. 9 - Questa curva rappresenta la caratteristica di Fig. 1 0 - Esempio di circuito pratico di controllo della
una lampada al neon funzionante con una resistenza in corrente che attraversa un SCR per mezzo di un ele-
serie. La curva è molto simile a quella del diodo Trig- mento di Trigger. La lampada al neon LN potrà essere
ger. sostituita con un DIAC e i risultati ottenuti saranno
identici.

J1
= FUS UTIUZZ

.4
~
se~

c2

J2
Fig. 11 - Esempio di progetto di un circuito di regola- Resistenze
zione ad SCR in cui questo componente svolge con-
temporaneamente le funzioni di regolatore e di diodo
R1 = 22.000 ohm
rettificatore a semplice semionda. R2 = 150.000 ohm - 2 W (potenz. a filo)
Varie
LN lampada al neon
SCR = tipo per corr. max. SA
S1 = interrutt.
COMPONENTI s2
FUS.
= interrutt.
fusibile da 6 A
J1 impedenza da 1:2 ml
J2 = impedenza da 1 +2 mH
Le due impedenze J1-)2 possono essere realizza-
Condensatori te per mezzo di due bastoncini di ferrite sui quali
C1 = 100.000 pF verranno avvolte 50+ 100 spire di filo di rame
C2 = 100.000 pF smaltato del diametro di 0,3 + 1 mm., a seconda
C3 = 100.000 pF dell'entità della corrente da controllare.

432
Per controllare il tempo di conduzione dell'SCR, L'interruttore S2, che cortocircuita il settore de-
è sufficiente variare il valore di R che stabilisce il stro del circuito, cioè il settore di regolazione,
« ritardo » dell'innesco della lampada al neon consente la piena alimentazione del carico (U-
o del DIAC. TILIZZ.).
Coloro che vorranno servirsi di questo progetto
per costruire un qualsiasi dispositivo di control-
CIRCUITO DI REGOLAZIONE AD SCR lo di una potenza elettrica, dovranno far bene
attenzione che, nelle due condizioni elettriche
J circuiti di pratica applicazione degli elementi imposte dall'interruttore S2, si verifichino due
teorici fin qui esposti potranno essere realizzati diverse condizioni di alimentazione del carico:
senza il timore di imbattersi in eccessive difh- alimentazione in corrente alternata (S2) e alimenu-
coltà, da tutti i principianti. tazione in corrente continua (S2 aperto).
Quello riportato in figura 11 è il progetto di un Mentre il settore destro del progetto di pratica
circuito di regolazione ad SCR, nel quale tale applicazione di figura Il si riferisce al regolatore
componente svolge contemporaneamente le fun- vero e proprio di potenza elettrica, il settore si-
zioni di regolatore e di diodo rettificatore a ser- nistro si riferisce ad un sistema di filtraggio, co-
plice semionda. stituito dalle impedenze J1-J2 e dai condensatori
li circuito di figura 11 ricalca lo schema di figu- C1-C2, il cui punto in comune dovrà essere col-
ra IO, almeno per quel che riguarda il funzio- legato a terra. L'inserimento del filtro è necessa-
namento. L'unica variante consiste nella man- rio in tutti quei casi in cui si debba ridurre il
cata conduzione del circuito durante la semionda « rumore » elettrico dovuto alla commutazione
negativa della tensione di rete. dellSCR

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

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2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza

La realizzazione di questo modulo elettronico ga-


rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilità nel. .. magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L. 1.500

433
Fig. 12 - Circuito Trigger
con TRIAC adatto per il
pilotaggio del numero di
giri di un motore. Questo
progetto ricalca le orme
di quello di figura 11, al-
meno per quanto riguarda
il funzionamento.

= J2

COMPONENTI Varie
LN == lampada al neon
TRIAC = TA2919 o sim. (corr. max. SA)
Condensatori FUS. = fusibile da 6 A
Cl = 100.000 pF S1 = interrutt.
C2 = 100.000 pF S2 = interrutt.
C3 =100.000 pF J1 = impedenza da 1 +2 mH
C4 = 220.000 pF 12 = impedenza da 1:2 ml
Resistenze Le due impedenze J1-J2 possono essere realiz-
R1 = 200.000 ohm - 1 W zate per mezzo di due bastoncini di ferrite sui
R2 82.000 ohm - 1/2 W quali verranno avvolte 50 + 100 spire di filo di
R3 = 150.000 ohm 2 W (potenz. a filo) rame smaltato del diametro di 0,3 + 1 mm., a se-
R4 56 ohm - 1/2 W conda dell'entità della corrente da controllare.

r--
=JI
L'
FUS
Fig. 13 - Progetto di un
semplice circuito di con-
trollo automatico di lumi-
nosità, facente uso di una


fotoresistenza. La condu-
zione del TRIAC risulta
funzione diretta della luce
incidente sulla fotoresisten-
C4
za.

=J2

COMPONENTI Varie
L1 = lampada a filamento da 220 V
LN = lampada al neon
Condensatori FUS. = fusibile da 6 A
C1 = 100.000 pF TRIAC = TA2919 o sim. (corr. max. SA)
C2 = 100.000 pF S1 = interrutt.
C3 = 100.000 pF J1 = impedenza da 1:2 ml
C4 = 220.000 pF J2 = impedenza da 1 +2 mH
Resistenze Le due impedenze l1-12 possono essere realizzate
R1 = 1.500 ohm - 5 W per mezzo di due bastoncini di ferrite sui quali
R2 = 1.200 ohm - 1 W verranno avvolte 50 + 100 spire di filo di rame
R3 = 56 ohm - 1/2 W smaltato del diametro di 0,3+ 1 mm., a seconda
FR = fotoresistenza (di qualunque tipo) dell'entità della corrente da controllare.

434
Questo particolare « rumore » elettrico emesso resistvo, per esempio una lampada.
da un circuito di controllo può essere facilmente Inoltre, per prevenire eventuali danni al TRIAC
ascoltato avvicinando al circuito stesso una qual- dovuti alle sovratensioni dei carichi induttivi, si
siasi radiolina a transistor. è provveduto ad aggiungere, in parallelo allo
1 n prossimità dell'elemento di controllo il ron- stesso TRlAC, il circuito di protezione compo-
zio riprodotto dall'altoparlante sarà talmente in- sto dalla resistenza R4 e dal condensatore C4.
tenso da coprire l'emissione radiofonica.

SECONDO CIRCUITO CON TRIAC


PRIMO CIRCUITO CON TRIAC
Il progetto di un semplice circuito di co trollo
Quando si desidera controllare un apparato in automatico cli luminosità. riportato in figura 13.
alternata. anziché servirsi dell'SCR. conviene im- conclude l'argomento fin qui trattato.
piegare un TRIAC Si tratta quindi di un secondo circuito di con-
Il progetto riportato in figura 12 propone appunto trollo di potenza elettrica. che fa uso della fo-
il circuito di un apparato di controllo mn corren- toresistenza FR.
te alternata, per mezzo di un TRIA, di carichi La conduzione del TRIAC risulta. mn questo ca-
resistivi ed induttivi. per esempio di lampade e so funzione diretta della luce incidente ,ulla fo-
cli motori. toreststeza.
Per consentire il miglior funzionamento del cir- Esponendo alla luce solare la fotoresistenza. a-
cuito con entrambi i tipi di carico. resistivi e 111- rà possibile ottenere un progressivo aumento di
duttivi. è possibile disinserire ed inserire la resi- luminosità della lampada LI al calar della sera.
stenza RI per mezzo dell'interruttore S2. Questa quando illuminazione solare vtene meno. Vi-
resistenza deve essere inserita nel circuito 1S2 ceversa. facendo incidere direttamente sulla su-
chiuso) quando sul circuito di UTILIZZAZIO- perfice utile della fotoresistenza FR la luce e-
NE viene applicato un carico rnduttivo. per e- messa dalla lampada Ll, che rappresenta il ca-
sempio un motore elettrico. La resistenza Rl in- rrco pilotato dal circuito. sarà possibile ottenere
vece verrà disinserita {S2 aperto quando sul car- una tipicd autoregolazione della luminosità della
cuito di utilizzazione viene collegato un carico lampada.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

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del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
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tocircuiti.

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Tensione d'uscita: regolabile fra 4 e 18 V nominali
Corrente massima: 2,5 A a 15 V con stabilizzazione
<- 1%
Residuo d'alternata: inferiore a 1 mV per volt a pieno
carico
Stabilizzazione: migliore dell'1%/
Corrente permanente di cortocircuito: inferiore a
400 mA
Limitazione automatica della massima corrente d'u-
scita in due portate: a 15 V limitazione 2,5 A (o 0,5 A)
a 4 V limitazione 1,6 A (o 0,4 A)
(Le due portate sono necessarie per mantenere la
dissipazione del transistor entro i suoi limiti di si-
In scatola di montaggio curezza)
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tronici, con pochi componenti a modica spesa.

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Componenti: 4 transistor- 3 conden■atorl al tantalio -
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Potenza: 1 W su carico di 8 ohm
Dimensioni: 62x18x25 mm.
Radiatore: incorporato
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lizzazione di perfette saldature a stagno sui ter-
minali dei ■emiconduttorl e particolarmente indi-
cato per i circuiti stampati. Maneggevole e leg-
gero, assorbe la potenza di 25 W alla tensione al-
ternata di 220 V. Nel pacco contenente il salda-
tore sono pure inseriti 0 cm. di filo-stagno e una
scatola di pasta disossidante.
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101 l
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti I va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA ±-"- %
.i
- -- I

DEL i~(;')

LETTORE
i.%% %

Il laser costanti applicazioni tecniche, lo sviluppo nel


Pur non avendo alcuna intenzione di costruire mondo della fisica e della scienza applicata.
o entrare in possesso di un laser. gradiremrno sa- Laser significa « amplificazione della luce median-
pere in che cosa esattamente consiste questo nuo- te emissioni di radiazioni stimolanti».
vo ritrovato della scienza, che le persone maggior- E in pratica con la parola laser si designa un ap-
mente dotate di immaginazione hanno relegato parecchio alto non più di una decina di centimc-
nel mondo della fantascienza, asserendo addirit- tri, quindi di dimensioni assai modeste, il cui atto
tura che. con esso. in un prossirno futuro. sarà di nascita è stato siglato nel luglio del 1960 ad o-
possibile risistemare lo stesso sistema solare 1 pera di un gruppo di tecnici di una Compagnia
Un gruppo di lettori aerea americana. L'elemento centrale del laser
Frosinone è un cilindretto di rubinv, della lunghe::::a di
La più straordinaria conquista del progresso 4 cm. e del diametro di 0,5 cm.
scientifico di questi ultimi anni è certamente rap- Delle sue facce terminali, par alle IP e perfettamen-
presentata dal la.,,,r. te lucidate, una è totalmente argentata, mentre
Senza dar eccessivo credito ai cultori della fanta- l'altra lv è svio parzialmente, così da riflellert ~
scienza, che travedono nel laser una nuova ar- 95% dl'lla luce incidente. Il cilindretto è sistema-
ma apocalittica, una sorgente potentissima di rag- to lungo l'asse di una lampada a flash a spire."<'.
gi mortali, certamente questa scoperta scientifica la quale costituisce la sorgente dell'energia di
può considerarsi la chiave magica della civiltà di paggio.
domani, la nuova, ricchissima fonte di energia, de- ll princpo di funzionamento dei laser è presto
stinata a rivoluzionare il mondo scientifico intero, detto. Quando il flash scatta. inouia :.: ~:.:bin,:,
a promuovere il progresso e a costruire una civil- luce. Il rubino si imbeve di questa luce, ch
tà migiiore. Oggi, i più sanno che cos'è il laser, posta di tutti i colori fondamentali dell'iride.
ma forse ignorano la sua continua evoluzione, le emette a sua volta, dei lampi regolari di luce :er-
de. Queste onde luminose, assorbite dagli atomi La 803 è stata sicuramente una valvola elettronica
di cromo, rimbalzano da una estremità all'altra di alta classe che, ancor oggi, viene adottata da
della verga di rubino, riflettendosi. A ciascuna molti appassionati. La valvola è un pentodo di
riflessione, l'intensità delle onde aumenta in se- potenza per alta frequenza, in grado di dissipare
guito ad un complicato processo nucleare, nel sull'anodo una potenza di 125 W. Le caratteristi-
corso del quale gli atomi di cromo sono stimola- che di maggior interesse sono quelle qui elencate.
ti, in modo da emettere la loro energia sotto f or-
ma di luce rossa. Sebbene si tratti di un processo Tensione filamento : 10 V
atomico veramente complicato, il risultato è un Corrente filamento: 5 A
raggio intenso e senza dispersione di luce, che e- Potenza anodica: 125 W
sce dal laser alla frequenza di 500 miliardi di on-
Freq. max.: 20 MHz
de ininterrotte al secondo. La luce emessa è di
color rosso, ed è questo il motivo per cui si dice Amplificatore AF classe C/CW
che il laser è un generatore di luce rossa.
Il raggio rosso, emesso dal laser, ha una potenza Tensione anodica: 2.000 V
energetica tale da praticare un foro nell'acciaio, Tensione griglia 2 : 500 V
e questa sua prerogativa viene sfruttata per pra-
ticare fori nei diamanti, che sono i cristalli più Tensione griglia 3 : 40 V
duri che si conoscono . Tensione griglia l : 90 V
Corrente anodica: 160 mA
Corrente griglia 2 : 45 mA

••• Corrente griglia l : 12 mA

La gloriosa 803
Consultando alcune vecchie pubblicazioni di ra-
dio tecnica, ho potuto notare che in molti circuiti
•••
di apparati trasmettitori di potenza vien fatto Parametri dei transistor
uso della valvola termoionica 803, di cui mi
trovo in possesso di due esemplari perfettamente Sono un appassionato di elettronica che si diletta
efficienti. Non conoscendo le caratteristiche elet- nella costruzione di apparecchiature sperimen-
triche di questo tubo ed essendo interessato alla tali e, soprattutto, nella consultazione di libri e
realizzazione con esso di un trasmettitore di po- riviste del settore. Molto spesso, quando mi occu-
tenza, gradirei vederle pubblicate sulla vostra po di transistor, mi capita di imbattermi in talune
interessante rivista. sigle di cui non conosco il significato. Le più ri-
GALIMBERTI MARIO correnti fra queste sono: hFE ed fT. Potreste
Verona interpretarmi il significato di tali sigle?
BENFATTI MAURIZIO
La Spezia
I parametri riferiti ai transistor sono effettiva-
mente molti ed ogni casa costruttrice adotta per
.Q alcuni di essi delle sigle particolari. Questo siste-
ma mette in imbarazzo molti principianti e, spes-
so, anche i professionisti. Comunque, nell'attesa
di una unificazione del sistema di indicazione dei
4
2 parametri dei transistor, possiamo ricordarle che
la sigla hFE sta ad indicare il rapporto di trasfe-
rimento diretto in condizioni statiche, cioè il rap-
3 porto tra la corrente di collettore e quella corri-
spondente di base. Questo valore offre all'ope-
ratore un'idea del guadagno del transistor. La si-
5 gla fT invece indica la frequenza di taglio, cioè
quella frequenza alla quale il guadagno del tran-
sistor diviene unitario. Tale valore serve a valu-
tare la possibilità di impiego del transistor in cir-
cuiti di alta o di bassa frequenza.

444
Frequenza della corrente ti alternate, non sono dotati di un morsetto posi-
tivo e di uno negativo, come succede nelle pile.
Sono un vostro appassionato lettore e, per la pri-
I morsetti dell'alternatore cambiano di nome 50
ma volta, vi scrivo per sottoporvi un quesito tec-
volte al minuto secondo. Ciò significa che ciascun
nico. Sento spesso parlare della frequenza a 50
morsetto diviene positivo e negativo. successiva-
cicli al secondo relativamente alla corrente elet-
mente, per ben 50 volte al secondo. E gli elettroni
trica per uso domestico. Che cosa significa ciò?
risentono del continuo cambiamento di nome dei
SERGIO ARPIATI morsetti dell'alternatore, e sono costretti ad un
Cremona movimento in avanti e all'indietro i11 ogni punto
Per rispondere alla sua cortese domanda dobbia- del conduttore. Per dirla con altre parole. in ogni
mo ricordare, brevemente, che cos'è nella sua in- punto del conduttore metallico, collegato con i
tima natura la corrente elettrica. morsetti dell'alternatore, vi sono elettron che van-
La corrente elettrica altro non è che un movi- no sempre su c giù, senza mai allontanarsi dalla
mento di elettroni lungo i fil conduttori. l par- loro zona. Nelle correnti continue, invece, si ve-
ticolare, la correte continua è caratterzzata da rifica esattamente il contrario, perché in cssc gii
un flusso di elettroni, lungo i conduttori, che s elettrona percorrono l'intero circuito.
sviluppa sempre nello stesso verso e alla medesima Dunque, quando si dice che la corrente elettra
velocità. La corrente alterata, a differenza d per usi domestici ha una frequenza di 30 cicli al
quella continua, è caratterizzata da un mouimen- secondo (50 c/s) s vuol dire in pratica che gli c-
to alternato d elettroni liberi contenuti ne con- lettrom, che fluscono attraverso conduttori e-
duttori metallici. Ci spieghiamo meglio. lettrici, si muovono in avanti e all'indietro per ben
Gl alternatori, che sono dei generatori di corrcn- 50 volte al minuto-secondo.

Novità assoluta! KIT UNIVERSALE EPBB


Una scatola di montaggio per
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Si tratta di una nuovissima scatola di montaggio,
unica nel suo genere, con la quale anche il lettore
principiante potrà familiarizzare con le più avanza-
te e moderne tecnologie. Una scatola di montag-
gio che porterà il lettore a scuola e che, nel giro
di poche ore, gli farà percorrere buona parte
dell'orizzonte dell'elettronica elementare.

445
T1
USCITA
9V

S1

COMPONENTI R2 simboleggia il carico (mangianastri)


Cl = 2.000 µF - 16 Vl (elettrolitico) DI BY126
C2 = 2 .000 F - 16 VI (elettrolitico) D2 BY126
C3 = 2.000 F - 16 VI (elettrolitico) T1 220 V-6V- 500 mA
R1 = 11 ohm - 2 W S1 interrutt.

Alimentatore-duplicatore per 9 Vcc. Il suo programma è certamente realizzabile, a pat-


E' mia intenzione realizzare un alimentatore per to che la corrente assorbita dall'apparato utilizza-
mangianastri funzionante a 9 Vcc. Pur avendo tore non superi i 200-250 mA. L'alimentatore qui
consultato molti fascicoli arretrati di questa in- presentato utilizza un circuito duplicatore di ten-
sione, in grado di fornire, a vuoto, una tensione
teressante Rivista, non ho trovato un progetto
di 15 V circa. Il successivo filtro livellatore, com-
in grado di risolvere il mio problema, soprattut-
posto da RI-C3, riduce la tensione al valore de-
to perché vorrei comporre un circuito alimenta- siderato, conformemente alle richieste del carico
tore con trasformatore 220/6 V già in mio pos- se hematizzato tramite la resistenza R2. In sostitu-
sesso. E' un programma attuabile il mio, oppure zione della resistenza R 1 si potrà inserire vantag-
devo desistere da ogni ulteriore interessamento? giosamente uno dei tanti circuiti di stabilizzazione
MALAGUTI SERGIO a transistor già apparsi in precedenti fascicoli del-
Taranto la Rivista .

•••
Filtro crossover a tre vie tati in precedenti fascicoli della rivista. Tuttavia,
Mi trovo in possesso di alcuni altoparlanti di dia- considerando l'argomento di ricorrente attualità,
metro diverso, con i quali ho deciso di autoco- pubblichiamo ben volentieri lo schema elettrico
struirmi una cassa acustica completamente chiu- di un filtro crossover a tre vie, con pendenza di
sa del tipo a tre vie. Mi trovo tuttavia in difficol- 6 dB[ottava. Consideriamo inutile un filtro cros-
tà in ciò che riguarda il dimensionamento del fil- sover a 12 dB/ottava in un sistema a tre vie, per-
tro crossover, dato che non posseggo le necessa- ché, oltre ad essere più complicato, introduce sfa-
rie tabelle e formule di progettazione. Potreste samenti e distorsioni di fase spesso più dannosi
pubblicare qualche cosa in proposito che possa dei vantaggi conseguiti da un più netto taglio di
risolvere il mio problema? frequenze.
I condensatori C1-C2-C3, che hanno un valore
RIVOLTA ANTONIO
relativamente elevato, nel caso in cui non possano
Mantova
essere reperiti in commercio, potranno essere rea-
Alla sua domanda riteniamo di aver già abbon- lizzati mediante il collegamento di condensatori
dantemente risposto con diversi articoli presen- elettrolitici di capacità do ppìa connessi tra loro

446
servirmi di una cuffia allo scopo di isolarmi acu-
sticamente dalla strada. Potete insegnarmi in
qual modo si debba effettuare il collegamento con
Z1 il televisore?
BALESTRIERI RUGGERO
Genova
c1 BASSI La modifica da apportare al televisore è molto
8. semplice. Si tratta di realizzare il semplice circuito

Z=8n

Z2
AP 8n.

MEDI
C2 8n.

4 Il Curi 82

'=
DALL'AMPLIR
OE TELEVISORE

ACUTI
C3 8n.

qui riportato, per il quale necessitano la resistenza


Rl di carico da 10 ohm - 4 W, il potenziometro
R2 da 100 ohm, che serve per regolare il volume
sonoro, oltre che, ovviamente, una cuffia da 8
con il sistema « positivo con positivo ». Le indut- ohm. Se il suo televisore è già fornito di presa per
tanze Z1-Z2, che hanno il valore di 1,6 mH po- cuffia, il deviatore S 1 risulterà inutile, perché le
tranno essere realizzate avvolgendo 64 spire di prese preesistenti dei televisori per l'ascolto in
filo di rame smaltato del diametro di 1,2 mm. in cuffia prevedono l'automatica commutazione da
otto strati di otto spire ciascuno, servendosi di un un sistema di ascolto all'altro .
supporto cilindrico di legno o cartone del diame-
tro di 10 mm., provvisto di due flange laterali di
ritenuta .
I condensatori C1-C2 hanno il valore di 50 F,
mentre il condensatore C3 ha il valore di 12 F,
e, come abbiamo detto, non sono condensatori
•••
elettrolitici. Temporizzatore elettronico
Mi occorre un semplice progetto di temporizzato-
re elettronico, alimentato a pile in tensione con-

•••
tinua a 9 Vcc, in grado di eccitare un relé per un
certo tempo, più precisamente per alcuni minuti,
per mezzo di un semplice comando a pulsante.
Siete in grado di accontentarmi?
La TV in cuffia DELLA VEDOVA DA VIDE
Con l'arrivo dell'estate ritorna in casa mia l'an- Sondrio
noso problema della possibilità di ascolto tran- Il circuito che le proponiamo può definirsi asso-
quillo della TV. Il grande traffico, anche serale, lutamente elementare e, quindi, adatto ad un
nella via in cui si trova la mia abitazione non principiante. Il progetto fa uso di un transistor
permette di ascoltare la TV con le finestre a- al germanio di tipo PNP, di un relé e pochi altri
perte, perché il rumore degli autoveicoli è vera- componenti passivi. Il principio di funzionamen-
mente insopportabile. Ma con le finestre chiuse to è quello classico della carica e scarica di un
si soffoca dal caldo. Ecco perché avrei deciso di condensatore (nel nostro caso il condensatore

447
,''
i'= COMPONENTI
Cl = 500 F - 12 VI (elettrolitico)
Il- Rl
R2
R3
- 47.000 ohm
=
=
l megaohm (potenz. a variaz. lin.)
15.000 ohm
R4 = 10 ohm
RL = relé (300 ohm)
SI = interrutt.
S1
PI = pulsante

L
R3
Whll,
•o 9V
Alimentaz. = 9 Vcc.

elettrolitico Cl). ficatrice del transistor TRl. Quando il conden-


Premendo il pulsante PI, cioè cortocircuitando il satore risulta quasi carico e la corrente si abbas-
condensatore elettrolitico Cl, si provoca la sca- sa, anche il relé si diseccita, rimanendo stabil-
rica repentina del componente. Abbandonando mente in tale condizione sino ad un nuovo co-
il pulsante PI, cioè aprendo il circuito del con- mando sul pulsante P l. Il transistor TRl, di tipo
densatore, ques/u si carica attraverso due vie, PNP, potrà essere sostituito anche con un transi-
quella di R2-R3 quella di RI-RA. L'eccitazione stor di tipo NPN, purché si provveda ad invertire
del relé RL avvuwne in virtù della notcvole corren- la polarità del condensatore elettrolitico Cl e
te che lo attraversa e ciò grazie all'azione ampli- quelle dell'alimentatore (morsetti della pila).

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

448
L'Analìzzatore modello R.P.

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semplicità del suo impiego
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3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VHF. Il qua<ioran:e
delle frequenze è di g-a"<l,
dimensioni ch·e :on.s.-erte ur.a
tacile lettura.
Dimensìoni • 250x170x90 rT

---......._._ ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
·'±]
: (sensibilità 20.000

;
ohm/vÒII)

·s ·e

L. 22.500
llff.t..
mi\
- I

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0.1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A e [ e r e


mA = 50 µA 500µA 5 50 500 5000 RANGES 100+400Kc 400+1200Kc 1,1 + 3,.8Mc 3,5+1?.lic
v 0,5 5 25 50 250 500 1000 GAMME E r [ a
RANGES 12 : 40Mc 40+ 130M 80+260ilc
mAv 2,5 25 250 2500
Ohm= xl/0+10k [+t0/0+100%/100/0+1M/1k /0+10M
0hm [tk/l+10M/xl0k/ 0+100M
pF"- lxlk/0+50k lx10kl0+500k Grande strumento dalle pic-
cole dimensioni, realizzato
Balli stie F 0hm110/0+200pF /0hm 1lk/0+=20F completamente su circuito
stampato. Assenza totale dì
Hz xl/0+50 I x10t0+500 lx100t0+5000 commut.atori rotanti e quindi
dB -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
Output OJ 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRATICA
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seta.unente .sue.esene
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30 V pp. Corrente della batteria 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc Dimensioni
( 7.800)
12x160 mm
Armoniche tino a soo Me
5 V eft.
"?e massima 40 grs.

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stor a effetto di campo è uno
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dio, TV, FM e BF esso per-
mette di ottenere una gran- strumenti di
de varietà di misure, tensio-
ni continue e alternate, non-
misura e di
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CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0.5 15 5 25 100 1500 30K


mA- 50A 590A 1 5 50 1500
V 0,5 15 5 25 100 1500
Ohm X1 xlO xlOO X I k xlOk X IM
0-1k 0+10k,0=100k 0-1M 0-10 +10M
Pico Pico 4 14 40 140 400 4000
dB -20 +15

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(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE

0,1 200 1000 Il generatore BF. 40 è uno


V= 1 10 50 strumento di alta qualità per
mA= 50A 5009A 5 50 500 misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
y 0,5 5 50 250 1000 Strumento che unisce al'a li circuito impiegato è il
mA v 2,5 25 250 2500 massima semplicità duso un
minimo ingombro. Realizza-
ponte di Wien, molto sta-
bile. Tutta la gamma di fre-
Ohm= 1t/0+10k/l0/0+1M !k/0-10M to completamente su circui- quenza è coperta in quattro
Ballisti pf 0hm +100/ 0+2)0F/0hm 1lk/0+20F to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commutatori rotanti e drante ampio di facile let-
dB -10+22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
Output 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contatto
di concezione completamen-
differenti rappresentazioni
grafiche dalla forma d'onda,
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDALI e QUADRE. Il

L. 19.000 tivo di protezione.


Dimensioni: 80x125x35 mm
livello d'uscita costante è
garantito dall'uso
« thermistore »
di un
nel circuito
di reazione negativa.
Dimensioni: 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I B e D
FREQUENZA mod. BF. 40

RANGES 20-200H2 200 + 2KH 2+-20KH 20+200KH


L 8 000
VACANZA
La breve stagione delle vacanze legalizzate è cominciata per
molti nel mese scorso. Ma per Elettronica Pratica comincia
ora.
Ce ne andiamo, per tre settimane, alla ricerca della calma e
della solitudine che per noi, abituati a vivere un'esistenza for-
temente impegnata a livello di comunità, presenta un grande
fascino. Anche se oggi, neppure sui picchi più inaccessibili o
nelle isole più inospitali si ha la certezza di non essere tra-
volti da plotoni di turisti organizzati, la cui capacità di deva-
stare la quiete altrui sembra illimitata.
Intendiamoci! Non la solitudine misantropa dell'eremita, che
potrebbe rappresentare un contrasto troppo violento con la
vita di tutti i giorni, ci sta particolarmente a cuore. Bensì quel-
la libertà di trascorrere le ore in mezzo a pochi, che è il pro-
dotto naturale delle località poco affollate che ancor oggi esi-
stono un po' dovunque. Dato che il nostro Paese offre grandi
possibilità a coloro che preferiscono questo modo di intendere
le loro vacanze. E dato che l'Italia è ricca di luoghi nei quali
si scopre il piacere di una remata in assenza del rumore e del-
le onde prodotte dai fuoribordo, di una passeggiata in bici-,
eletta esente dagli stress del traffico, di una solitaria escur-
sione panoramica non troppo impegnativa, di una vivace par-
tita a scopone con un bicchiere di vino buono davanti.
Luoghi dove è possibile godersi un libro nel silenzio e guar-
dare ogni tanto, alzando gli occhi, una montagna od un oriz-
zonte sul mare.
Luoghi dove, fra il 6 e il 26 agosto, noi potremo meditare sui
futuri programmi tecnico-editoriali del prossimo periodo au-
tunnale e dove i nostri amici Lettori, sfogliando le pagine del-
la Rivista, degusteranno meglio il piacere dell'elettronica pun-
tando più decisamente l'attenzione sui progetti a loro più
congeniali.
L'ABBONAMENTO A
ELETTRONICA
PRATICA
vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
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ANNO 5 - N. 8 AGOSTO - 1976


IN COPERTINA - Presentiamo il prototipo del
progetto di maggior spicco del presente fasci-
colo. Si tratta di un semplice apparecchio con
il quale è possibile effettuare la regolazione del
bilanciamento di un amplificatore stereofonico,
cioè quell'operazione assolutamente necessaria
durante l'esercizio dell'impianto di sonorizzazione
e in fase di messa a punto.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC INDICATORE DI BILANCIAMENTO 452
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za n. 27 - 20126 Milano FULMINI E PARAFULMINI
tel. 2526 - autorizzazione NOZIONI TEORICHE E PRATICHE
Tribunale Civile di Milano -
N. 74 del 29-2-1972 - pubbll-
cità inferiore al 25%.
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tutti I Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 503
stituscono.
INDICATORE DI

PER GLI

STEREO
Si fa un gran parlare, soprattutto fra i nostri let-
tori, di impianti stereofonici ad alta fedeltà, alto-
parlanti di classe, casse acustiche appositamente
progettate dalla più avanzata ingegneria, testine
di riproduzione e di tutto il resto che concorre al-
la formazione di una catena sonora di riprodu-
zione acustica ad alto livello. Tuttavia capita spes-
so di assistere ad un uso scorretto dell'impianto
La regolazione del bilanciamen- HI-FI, a causa dell'impreparazione tecnica dell'u-
to di un amplificatore stereofo- tente o per la mancanza assoluta di una adatta
strumentazione di controllo. Ma, intendiamoci be-
nico rappresenta un'operazione ne, ciò non significa che il possessore di un impian-
to riproduttore stereo debba necessariamente esse-
assolutamente necessaria, sia re un tecnico qualificato, avente a disposizione un
'.aboratorio di taratura e ricerca di gran prestigio.
durante l'esercizio dell'impianto Al contrario, anche le persone più incompetenti
di sonorizzazione, sia in fase di in materia di sonorizzazione possono... pilotare
una catena HI-FI. Purché siano a conoscenza del
messa a punto. vero significato della parola stereofonia, in modo
da ottenere dal proprio impianto tutte quelle
prestazioni che vengono ampiamente vantate dal
costruttore. E non occorre nemmeno possedere
una particolare strumentazione tecnica, almeno
per gli usi non professionali. Perché può bastare,
nella maggior parte dei casi il proprio orecchio,

452
BILANCIAMENTO

quando questo venga confortato dalla presenza di tenere, in ogni canale, identico per costruzione
un indicatore di bilanciamento stereofonico. all'altro, la riproduzione di qualsiasi nota indi-
pendentemente da quanto viene riprodotto nel-
l'altro canale. E ciò costituisce il motivo più im-
CHE COS'E' LA STEREOFONIA portante della stereofonia.
Facciamo un esempio. Un solo canale di un com-
Purtroppo, ancor oggi, c'è chi ha le idee con- plesso stereo può riprodurre i suoni generati da
fuse sul concetto di stereofonia, credendo che un violino, mentre l'altro canale riproduce un
questa consista nella più semplice separazione sottofondo di organo. Quando il suono provenien-
delle note alte da quelle basse. Ebbene, ciò non è te da uno strumento musicale viene riprodotto in
assolutamente vero! Perché qualsiasi riprodutto- ugual misura da entrambi i canali, si ha l'impres-
re acustico, in questo senso, potrebbe diventare sione di ascoltare un suono uscente dal punto di
un riproduttore stereofonico con l'inserimento mezzeria tra i due altoparlanti o tra i gruppi di
di un filtro separatore di banda. altoparlanti.
La stereofonia è invece nata per offrire alla- Chiarito così il concetto di stereofonia, passiamo
scoltatore un aspetto realistico della musica ri- ora ad analizzare il comportamento dell'operato-
prodotta.
re allo scopo di raggiungere un risultato finale
Durante l'ascolto delle esecuzioni musicali dal che sia il più possibile fedele alla produzione di
vivo, lo spettatore avverte l'arrivo contempora- musica originale.
neo dei suoni provenienti da sorgenti diverse, di-
slocate in luoghi diversi. Nessuna suddivisione
sussiste dunque fra le note alte e quelle basse. L'IMPIANTO STEREOFONICO
Nei due canali della tecnica di registrazione ste-
reofonica non vengono fissate le note alte da una Nella maggior parte dei casi, la scelta di questo
parte e quelle basse dall'altra, ma è possibile ot- o quell'impianto stereofonico è subordinata al-

453
ENTR. A

R3 R5

C3 03 04
R4
ENTR. B
R6 u

l'ambizione dell'ascoltatore e alle sue disponi- nico, all'uscita dei due canali si deve ottenere una
hilità economiche. In ogni caso vi è un punto fer- ugual potenza, cioè una uguale riproduzione mu-
mo sul quale ci preme insistere. A parità di spesa, sicale.
è assolutamente inutile acquistare un amplifi- Purtroppo il controllo di bilanciamento, quasi
catore di qualità eccelsa utilizzando poi nel gi- sempre, viene effettuato malamente, in quanto per
radischi una economica cartuccia piezoelettrica, ottenere la regolazione ci si sposta notevolmente
oppure casse acustiche scadenti. Perché l'intero dal punto ottimale d'ascolto, perdendo la pos-
impianto deve risultare di qualità omogenea, da- sibilità di una regolazione in condizioni normali
to che i difetti, o le scadenti caratteristiche elet- d'ascolto.
triche, di un solo elemento della catena HI-FI Un altro errore, normalmente commesso dagli
vengono trasmessi all'intera catena riproduttiva, incompetenti, è quello di regolare il bilanciamen-
indipendentemente dalle qualità degli altri com- to direttamente quando si ascolta musica stereo-
ponenti. fonica. Ciò infatti non è possibile, perché la di-
Ad ogni modo, una volta scelto ed acquistato il versità dei canali può presentare livelli sonori
sistema di riproduzione acustica, occorre sfrut- diversi, non per sbilanciamento, ma per confe-
tarlo su tutta la gamma delle sue possibilità. rire maggior risalto ad un particolare strumento
musicale. In tali condizioni la regolazione del bi-
lanciamento conduce sicuramente ad un appiat.
IL BILANCIAMENTO timento della riproduzione sonora, con una con-
seguente perdita dell'effetto stereofonico.
Una delle operazioni fondamentali, assai spesso
Il bilanciamento deve essere sempre effettuato,
sottovalutata, che l'operatore deve effettuare per
qualunque sia il livello d'ascolto, con una sorgen-
il raggiungimento di una perfetta riproduzione
te monofonica, oppure commutando l'amplifi-
stereofonica, è quella del bilanciamento dei due
catore dalla posizione « stereofonica » a quella
canali di riproduzione.
«monofonica».
Sovente e a torto il comando di bilanciamento
viene regolato una volta ogni tanto, ad orecchio,
senza considerare che, a causa delle non linearità
dei potenziometri di volume, ad ogni cambiamen- NECESSITA' DEL BILANCIAMENTO
to di volume d'ascolto corrisponde uno sbilan-
ciamento del sistema. Bilanciare l'amplificatore Chi è privo di esperienza in materia di stereofo-
di bassa frequenza significa fare in modo che, nia, potrebbe supporre che la regolazione del bi-
quando all'entrata dei due canali viene appli- lanciamento divenga una necessità risentita sol-
cato uno stesso suono, cioè un segnale monofo- tanto in fase di taratura dell'amplificatore di

454
Fig. 1 - Il progetto dell'indicatore di bilanciamento bassa frequenza e che l'amplificatore stesso, quin-
stereo è quello di un circuito differenziale in grado di di, una volta messo a punto dalla casa costruttri-
segnalare le differenze di livello fra un'entrata e l'al-
tra. Lo stadio di entrata è perfettamente simmetrico,
ce, non necessiti più di alcuna operazione di bi-
valido per il canale sinistro e per quello destro. Il po- lanciamento. Ma in pratica le cose non vanno
tenziometro doppio R3-R4, a comando unico, è di tipo così. Infatti, non essendo possibile realizzare due
a variazione lineare. amplificatori perfettamente identici fra loro, a
causa delle tolleranze variabili dei componenti,
può accadere che un amplificatore perfettamente

COPONENTI bilanciato ad un basso livello d'ascolto non lo


sia più quando aumenta il volume di riprodu-
zione; perché, ad esempio, il potenziometro dop-
Condensatori pio di volume non è dotato di quella perfetta
simmetria che in pratica sarebbe richiesta.
C1 4,7 F (a carta o in poliestere)
C2 4,7 F (a carta o in poliestere) Ma le cause del mancato bilanciamento possono
C3 4,7 uF (a carta o in poliestere) essere molte altre. Alle volte può capitare che le
caratteristiche elettriche dei componenti subisca-
Resistenze
no lievi varianti a causa dell'invecchiamento; ciò
R1 = 4.700 ohm
significa che, anche riproducendo la musica sem-
R2 = 4.700 ohm
R3 = 4.700 ohm (potenz. lin. doppio)
pre con lo stesso volume, occorre di tanto in tanto
R4 = 4.700 ohm (potenz. lin. doppio) ritoccare il controllo di bilanciamento.
R5 = 4.700 ohm E' chiaro tuttavia che, utilizzando componenti
R6 = 4.700 ohm elettronici selezionati ed altamente professionali,
la necessità di bilanciare frequentemente lam-
Varie
plificatore risulta assai ridotta; ma il costo di un
D1-D2-D3-D4 = diodi al silicio di bassa potenza
e di qualunque tipo amplificatore di bassa frequenza così concepito
A = microamperometro a zero centrale (50- non giustifica in alcun modo la ... fatica di rego-
0-50 1A oppure 100-0-100 1A) lare di tanto in tanto un normale potenziometro.

R1 D2
-G= R 6
F=
ENTR. A ===-;i
'
- -.... "'
RA >
O:
R3
u
ENTR.8

R2
Fig. 2 - Piano costruttivo dellindicatore di bilanciamento stereofonico. Lo strumento indicatore è di tipo a zero
centrale. Il potenziometro doppio R3-R4 è montato nella parte in cui sono presenti le tracce del circuito stam-
pato (piste di rame). Sulla parte superiore della basetta viene fissato il dado esagonale che permette di strin-
gere il componente.

455
o
L Fig. 3 - Circui-
to stampato in
grandezza natu-
rale che il let-
tore dovrà ri-
produrre per la
realizzazione del
piano costrutti-
vo, riportato in
figura 2, dell'in-

o dicatore di bi-
lanciamento ste-
reofonico.

BILANCIAMENTO AD ORECCHIO accadrebbe se la potenza d'uscita dell'amplificato-


re fosse controllata con uno strumento elettroni-
II sistema tradizionale, più conosciuto, per il bi- co, in grado di rivelare anche le più piccole va-
lanciamento dell'amplificatore stereofonico, è sen- riazioni della potenza d'uscita.
za dubbip quello cosiddetto ad orecchio. Esso con-
siste nell'assumere, da parte dell'operatore, una
posizione esattamente equidistante dai due alto-
IL BILANCIAMENTO ELETTRONICO
parlanti o dai gruppi di altoparlanti e di regolare Il rivelatore di bilanciamento di tipo elettronico
il potenziometro di bilanciamento. Ciò deve es- è un circuito che risulta già montato nella mag-
sere fatto mentre si sta suonando un disco mo- gior parte degli amplificatori stereofonici ad alta
nofonico, dopo aver commutato l'amplificatore fedeltà e di classe. Esso non è invece previsto nel-
stereo nella posizione monofonica. La regolazione la più vasta schiera di amplificatori di bassa
deve essere fatta fino ad ottenere l'esatta impres- frequenza destinati al grosso pubblico, al solo
sione che il suono abbia origine nella posizione scopo di mantenere prezzi di vendita concorren-
centrale fra gli altoparlanti. E' questo un sistema ziali, anche se, per la verità, il costo di questo
alquanto soggettivo. soprattutto per il fatto che strumento non inciderebbe in misura notevole
il nostro udito ben difficilmente è dotato di per- su quello totale del complesso HI-FI.
cezioni simmetriche; ciò significa che un orecchio Eppure l'indicatore elettronico di bilanciamento
possiede maggiore sensibilità dell'altro, compro- diviene estremamente utile anche per le opera-
mettendo il risultato tecnico del bilanciamento zioni di messa a punto dell'effetto stereo, perché
manuale. impedisce all'operatore di spostarsi continuamen-
Anche coloro che sono dotati di un udito perfet- te fra gli elementi di regolazione dell'amplifica-
tamente simmetrico, non possono distinguere fra tore e il punto d'ascolto, per tutto il tempo in cui
loro due suoni di potenza leggermente diversa. sono necessari quei ritocchi che conducono alla
La nostra sensibilità uditiva ha infatti un anda- precisa taratura dell'impianto.
mento logaritmico. E tale condizione fisiologica L'impiego di un sistema di controllo elettronico
può essere così interpretata: quando un ampli- del bilanciamento rende inoltre meno soggettiva
ficatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita la regolazione, che risulta invece tecnicamente
di 10 W, è in funzione a tutto volume, noi ab- precisa.
biamo l'impressione di ascoltare una potenza so- E poiché la realizzazione e l'installazione di un
nora soltanto doppia di quella di un amplificatore indicatore di bilanciamento è cosa molto sempli-
di bassa frequenza con potenza d'uscita di 1 W, ce, abbiamo ritenuto di far cosa gradita alla mag-
mentre occorrono ben 100 W perché questa po- gior parte dei nostri lettori presentando il pro-
tenza ci possa sembrare triplicata. getto di un indicatore di bilanciamento, in grado
Si arguisce quindi come il nostro orecchio con- di esaltare le qualità di un amplificatore anche
sideri perfettamente identiche, ad esempio, una modesto, portandolo al livello di quelli di mag-
potenza di 10 W e un'altra di 11 W. Ma ciò non gior costo e prestigio.

456
ENTR.

AMPLIF
STEREO t» Fig. 4 - Il collegamento dell'in-
dicatore di bilanciamento stereo-
fonico con l'amplificatore stereo
si effettua nel modo qui illustra-
to. La massa dell'indicatore deve
FILO COMUNE NTR
essere collegata con la massa
ALTOP comune alle due uscite dei due
B canali dello stereofonico.

CIRCUITO DELL'INDICATORE essere eventualmente sostituito con due trimmer


DI BILANCIAMENTO separati.

Lo schema elettrico dell'indicatore di bilancia-


mento è presentato in figura 1. COSTRUZIONE DELL'INDICATORE
Le due entrate A-B debbono essere collegate ri-
spettivamente con le uscite dell'amplificatore di Pur non presentando particolari critici degni di
potenza, cioè direttamente in parallelo con gli nota, che non implicano quindi un preciso si-
altoparlanti del canale destro e del canale sini- stema di montaggio, l'indicatore di bilanciamento
stro. stereo potrà essere realizzato seguendo il piano
I segnali entranti vengono raddrizzati tramite costruttivo di figura 2.
i due diodi al silicio, di bassa potenza, D1-D2 Gli unici particolari, che non permettono di sba-
(BA100-IN4004-IN914). A valle dei due diodi si gliare, sono gli inserimenti dei quattro diodi al
forma, più precisamente sui terminali delle re- silicio nel circuito stampato. Questi elementi in-
sistenze R5-R6, una tensione negativa di valore fatti sono gli unici ad essere polarizzati, ma la
proporzionale a quello del livello sonoro d'uscita. fascetta colorata, presente su ciascuno di essi,
Lo strumento indicatore (pA\) misura la differen- indica il senso esatto in cui dovranno essere mon-
za di tensione sulle resistenze R5-R6, componen- tati ( questo particolare è ben evidenziato nel
do un sistema di misura differenziale. piano costruttivo di figura 2).
Poiché lo strumento indicatore è di tipo a zero. Non vi sono neppure problemi di schermatura di
centrale (50-0-50 A oppure 100-0-100 A), l'in- conduttori o componenti elettronici, perché, es-
dice si sposterà a destra o a sinistra a seconda sendo il circuito collegato con punti di bassa
che la tensione presente sui terminali della re- impedenza, nessun ronzio viene introdotto nel-
sistenza R5 sia più o meno negativa di quella l'amplificatore stereo.
presente sui terminali della resistenza R6. L'inserimento del circuito potrà avvenire sia al-
E' ovvio che l'equilibrio tra i due canali verrà l'interno dell'amplificatore, sia esternamente, in
raggiunto quando tali tensioni saranno di ugual un contenitore separato.
valore, indipendentemente dal valore assoluto, In figura 3 abbiamo presentato il disegno del cir-
consentendo di effettuare una misura non corre- cuito stampato che il lettore dovrà riprodurre, in
lata con il volume di uscita. grandezza naturale, per comporre il progetto di
I due diodi al silicio, anch'essi di debole poten- figura 2.
za e dello stesso tipo di quelli precedentemente Il collegamento dell'indicatore di bilanciamento
citati, servono per proteggere lo strumento indi- stereofonico con l'amplificatore di bassa frequen-
catore, limitando al valore massimo di 0,6 V lo za verrà effettuato nel modo indicato in figura 4,
squilibrio del sistema differenziale. Il condensa- facendo molta attenzione nel collegare la massa
tore C3 livella la tensione « d'errore », elimi- dell'indicatore di bilanciamento con il condut-
nando le vibrazioni dell'indice in sede di lettura tore di massa comune alle due uscite dei due ca-
dello strumento. nali dell'amplificatore BF. Un errore in questo
La sensibilità del dispositivo viene regolata per caso potrebbe portare alla distruzione di uno ò
mezzo del potenziometro doppio R3-R4, che può entrambi i canali dell'amplificatore stereo.

457
Per poter trattare ampiamente un argomento
tanto importante quanto quello delle scariche
elettriche atmosferiche e dei sistemi di protezione,
occorrerebbe prendere le mosse dalla struttura a-
tomica della materia, per risalire poi, attraverso
la natura fisica delle cariche elettriche, ai feno-
meni di induzione elettrostatica e di condensazione
di elettricità.
Tuttavia, senza addentrarci nei particolari di
questo settore della fisica elettrostatica, ci propo-
niamo di raggiungere il concetto di fulmine e
quello di parafulmine attraverso una sintesi dei
concetti ora citati.

CARICHE ELETTRICHE

LE La carica elettrica di un qualsiasi corpo è la


quantità di elettricità da esso posseduta.
La carica elettrica positiva più piccola è rappre-
sentata dal protone, mentre la carica elettrica
negativa più piccola è rappresentata dall'elettro-
ne. Più elettroni messi insieme, o più protoni, rap-

PAGINE presentano una carica elettrica di una certa en-


tità.
Come si ottengono in realtà le cariche elettriche?
Per rispondere a tale domanda occorre rifarsi alla
teoria atomica. L'atomo rappresenta un sistema
elettrico in perfetto equilibrio e ciò significa che,

DEL CB
allo stato naturale, in ogni atomo le cariche elet-
triche negative, rappresentate dagli elettroni che
ruotano attorno al suo nucleo, sono pari per
quantità alle cariche elettriche positive rappre-
sentate dai protoni che si trovano nel nucleo.
All'equilibrio elettrico, poi, si accompagna un e-
quilibrio fisico per cui le forze di attrazione elet-
triche tra cariche di nome diverso mantengono
gli elettroni nelle proprie orbite.
Quando un solo elettrone riesce a sfuggire dalla
struttura atomica, l'equilibrio è rotto e l'atomo di-
\ iene una carica elettrica. Mancando infatti l'a-
tomo di un elettrone. esso diviene una carica e-
lettrica positiva. a causa della perdita di una
carica elementare negativa: da esso si dipartono
delle linee di forza i cui effetti vengono risentiti
tino ad una certa distanza. Pertanto. se nelle vi-
cinanze di un atomo sprovvisto di uno o più elet-
troni. cioè carico cli elettricità positiva. viene a
trovarsi un elettrone. si esplicano immediatamen-
te forze elettriche tali da attrarre l'elettrone,
ristabilendo l'equilibrio nella struttura atomica.
Le cariche elettriche positive, dunque, si manife-
stano quando per una qualsiasi causa, che può
essere di natura elettrica, fisica, meccanica, otti-
ca, ecc., uno o più elettroni sfuggono alla strut-
tura atomica di uno o più atomi componenti un
corpo naturale.

458
LE GROSSE MANIFESTAZIONI TEMPORALESCHE, ACCOM-
PAGNATE DA VIOLENTE SCARICHE ELETTRICHE, FRA NU-
BE E NUBE, E FRA NUBE E TERRA, DEBBONO METTE-
RE IN STATO DI ALLARME OGNI OPERATORE CB PREVI-
DENTE, CHE HA IL DOVERE DI PORRE IN ATTO TUTTI GLI
ACCORGIMENTI NECESSARI A PROTEGGERE LE PROPRIE
APPARECCHIATURE RICETRASMITTENTI.

FULMINI E PARAFULMINI
Per la stessa ragione si ottengono cariche elet- un corpo metallico questo fenomeno si manife-
triche negative quando nella struttura di uno o sta per miliardi di atomi, per cui nei corpi me-
più atomi, appartenenti ad un qualsiasi corpo tallici vi sono miliardi di elettroni allo stato libero.
naturale, vengono introdotti uno o più elettroni.

INDUZIONE ELETTROSTATICA
ELETTRONI LIBERI
Quando un corpo carico di elettricità viene av-
In natura, non esistono corpi perfettamente con- vicinato ad un altro corpo conduttore, si verifica
duttori o perfettamente non conduttori di elet- il fenomeno dell'induzione elettrostatica.
tricità. Esistono soltanto corpi che si lasciano Da tutti i corpi carichi di elettricità, sia essa
attraversare dall'elettricità in maggiore o minore positiva o negativa, si dipartono delle linee di
misura. forza che sono in grado di esercitare un'azione
I corpi metallici sono in genere degli ottimi con- di richiamo sulle cariche elettriche libere dei
duttori. Per quale motivo fìsico? corpi conduttori.
Semplicemente perché nei corpi metallici esiste Abbiamo detto che i corpi metallici godono della
una grande quantità di elettroni allo stato libero. proprietà di conservare gli elettroni allo stato li-
E ciò signifìca che nei conduttori metallici l'e- bero dentro la loro struttura. Accade così che
quilibrio elettrico degli atomi risulta, in ogni i- quando un corpo carico di elettricità viene posto
stante e per quasi tutti gli atomi componenti, in vicinanza di un corpo metallico, elettricamen-
instabile. te neutro, si ha sulla superficie di quest'ultimo, un
Questo accade perché, nei corpi metallici, le orbi- accorrere o un allontanarsi degli elettroni allo
te degli elettroni sono talmente vicine tra loro stato libero, sollecitati dalle linee di forza elettri-
da incontrarsi in uno o più punti. Succede quin- che uscenti dal corpo carico di elettricità.
di che l'elettrone di un atomo, quando viene a Ma un corpo conduttore può essere carico di e-
trovarsi nel punto di tangenza della propria or- lettricità positiva o di elettricità negativa, a se-
bita con quella dell'elettrone di un atomo atti- conda che da esso siano stati sottratti oppure ag-
guo, essendo attratto nella stessa misura dai nu- giunti degli elettroni.
clei dei due atomi, sfugge alle forze di attrazione Se il corpo è carico di elettricità positiva, cioè
atomica per raggiungere lo stato di libertà. In se esso si trova in uno stato di deficienza di elet-

459
+ Fig. 1 - Applicando un generatore di tensione conti-

)
nua alle due piastre affacciate di un condensatore, su
queste si stabiliscono le cariche elettriche: positive
- 4 -E -l- GENERATORE su una piastra e negative sull'altra. Tra le due piastre
-- - - - si forma un campo elettrico la cui intensità sopporta-
bile dal condensatore è dichiarata dalla tensione di
- lavoro. Quando il campo elettrico assume un poten-
ziale notevolmente superiore alla tensione di lavoro
del condensatore, tra le due armature scocca una scin-
tilla: il dielettrico viene perforato e il campo elettrico
distrutto.
i

troni, da esso escono linee di forza che esercitano E' questo il fenomeno dell'induzione elettrostatica
una azione di richiamo sugli elettroni liberi che e il corpo elettricamente carico, che opera l'a-
vagano lungo la superficie di un corpo conduttore zione di separazione di cariche nei corpi con-
scarico. Gli elettroni si condensano così nella duttori, prende il nome di « corpo induttore»,
parte superficiale del .corpo conduttore elettri- mentre il corpo conduttore che subisce l'azione
camente scarico, che si trova più vicina a quel- esercitata dal corpo induttore prende il nome di
lo elettricamente carico; contemporaneamente, « corpo indotto ».
nella parte opposta del corpo elettricamente Il corpo induttore, detto anche corpo inducente,
scarico, si verifica un condensamento di cariche può essere carico di elettricità positiva oppure di
elettriche di segno opposto, cioè positive. In altre elettricità negativa. Nell'esempio precedente è
parole si può dire che la vicinanza di un corpo stato citato il caso di un corpo induttore carico di
conduttore, elettricamente carico, opera, a di- elettricità positiva. Ma il fenomeno di induzione
stanza, una separazione netta di cariche elettriche elettrostatica avviene anche quando esso pos-
positive e negative nei corpi conduttori elettri- siede un eccesso di elettroni. In questo caso la
camente scarichi. vicinanza del corpo induttore ad un corpo con-

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Circuito a due canali (note alte e basse) con
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460
duttore elettricamente scarico fa sì che nella par-
te superficiale del corpo indotto più vicina al
corpo induttore, si verifichi un condensamento di
cariche elettriche positive, mentre all'estremità op-
posta si manifesta un condensamento di cariche
elettriche negative.
Il fenomeno di induzione elettrostatica sussiste
finché i due corpi conduttori, quello induttore e
quello indotto, sono vicini. Quando i due corpi
vengono allontanati, cioè distanziati di molto tra
di loro, l'induzione elettrostatica cessa.

CAMPO ELETTRICO

Per campo elettrico si intende una qualsiasi por-


zione di spazio in cui sono presenti linee di forza e-
lettriche. Negli esempi precedentemente citati,
+
tutto lo spazio intorno al corpo induttore, fino ad
una certa distanza da esso, doveva considerarsi GENERATORE
un campo elettrico; infatti, qualunque corpo
conduttore, allo stato elettricamente neutro, im-
merso in tale campo elettrico, sarebbe risultato
oggetto del fenomeno di induzione elettrostatica.
Alle linee di forza, uscenti da un corpo condutto-
re carico di elettricità e che compongono un
campo elettrostatico, si suole attribuire un verso.
E nella rappresentazione dei campi elettrici si
assume convenzionalmente come verso proprio
delle linee di forza elettriche, quello in cui sono
sollecitati a muoversi i protoni, cioè le cariche
elettriche positive. Fig. 2 - Il • potere delle punte » consiste nell'affluen-
Questa convenzione si collega anche al verso del- za di tutte le cariche di uno stesso nome (positive o
negative) sulle parti più appuntite dei conduttori col-
le correnti elettriche, che è definito precisamente legati sui morsetti di un generatore di tensione. Sulle
come il verso di scorrimento relativo delle ca- punte metalliche le cariche elettriche dello stesso no-
riche elettriche positive rispetto alle cariche elet- me esercitano tra loro il massimo potere di repulsione,
triche negative, supposte fisse. provocando una vera e propria nube di cariche elettri-
che intorno alla punta stessa. Il potere delle punte con-
Quando alle armature di un condensatore si ap- siste dunque nell'espulsione delle cariche elettriche
plica un generatore di elettricità, le cariche elet- dai conduttori.
triche positive e negative si condensano sulle
facce opposte delle armature del condensatore.
Queste cariche compongono un campo elettrico,
il quale viene completamente distrutto soltanto
nel caso in cui le linee di forza sono talmente
intense da provocare una migrazione di cariche
tra una faccia e l'altra delle due armature del
condensatore, provocando una scarica elettrica le cariche elettriche tendono a condensarsi sugli
e la conseguente distruzione del dielettrico, cioè spigoli e sulle punte, e se la punta è molto aguz-
del materiale isolante interposto fra le armature za, le cariche elettriche riescono a sfuggire : è
(figura 1). questo il caratteristico fenomeno conosciuto con
l'espressione « potere delle punte» (figura 2).
Ma perché avviene questo? La spiegazione è
POTERE DELLE PUNTE semplice. Le cariche elettriche che si condensano
in un punto di un corpo conduttore sono, evi-
Abbiamo detto che le cariche elettriche libere di dentemente, tutte dello stesso nome, o tutte po-
un corpo conduttore carico si condensano sulla sitive o tutte negative, cioè sono cariche omonime.
sua superficie. In particolare si dovrebbe dire che Ma, come è stato detto in precedenza, le cariche

461
PUNTA

GENERATORE

Fig. 3 - Il « vento elettrico » è una manifestazione fi-


sica conseguente del « potere delle punte ». Le cariche
elettriche vengono espulse dalle punte metalliche con
una violenza proporzionale alla tensione elettrica pro-
dotta dal generatore. Tale fenomeno può essere chia-
ramenta evidenziato avvicinando la fiamma di una can-
dela ad una punta metallica collegata con il morsetto
positivo di un generatore di tensione continua, così
come indicato in questo schema.

dello stesso nome si respingono tra di loro e la all'intorno. Anche quella è una forma di elettri-
forza di reciproca repulsione è tanto più intensa cità ottenuta per sfregamento. In termini più
quanto maggiore è il numero delle cariche con- precisi si dice « triboelettricità».
densate in un punto. Ecco quindi spiegato il mo- Quando una grande massa nuvolosa carica di e-
tivo per cui dalle punte metalliche dei corpi e- lettricità positiva o negativa sovrasta una zona
lettricamente carichi si manifesta una fuga all'e- di terreno, tra la massa nuvolosa, sospesa nel cie-
sterno del corpo di cariche elettriche. Tale fuga lo, e la terra si crea un campo elettrostatico, cioè
è talmente intensa da produrre un vero e pro- si formano delle linee di forza che danno vita al
prio soffio elettrico, in grado di piegare la fiam- fenomeno di induzione elettrostatica (figura 4).
ma di una candela (figura 3).
E in virtù di tale fenomeno, sulla zona di ter-
reno sottostante affiora tutta una quantità di ca-
riche elettriche, di segno opposto a quelle con-
I FULMINI densate sulla massa nuvolosa, che rappresenta
il corpo inducente (la zona di terreno sottostante
Il fulmine è un fenomeno naturale che racchiude
la nube rappresenta il corpo indotto). Queste ca-
in sé tutti i concetti elettrici fin qui esposti:
riche, muovendosi sulla superficie del terreno ( e
quello delle cariche elettriche, quello dell'indu-
zione elettrostatica, quello del campo elettrico e sotto di essa), raggiungono zone più o meno con-
quello della scarica, cioè della distruzione del duttrici e, ovviamente, le più vicine alla nube
dielettrico. inducente, cioè le più alte.
Durante i temporali, l'azione dei venti esercitata Se il campo elettrico che si manifesta tra nube
sulle nubi provoca una serie di fenomeni di stro- e zona interessata dal fenomeno dell'induzione
finamento delle masse di vapore. La conseguen- elettrostatica è debole, nessun fulmine cade fra
za di questo strofinamento è quella di provocare cielo e terra. Al contrario, se il campo elettrico
delle cariche elettriche, cioè delle nubi cariche è molto intenso, cioè in grado di perforare il die-
positivamente e nubi cariche negativamente. In lettrico che in questo caso è rappresentato dal-
dimensioni macroscopiche si ripete quindi quel- l'aria, si verifica il fenomeno della folgore. La scin-
l'esercizio classico e tradizionale che i ragazzi tilla di enorme dimensioni scocca fra due ar-
compiono sui banchi di scuola; essi strofinano le mature di un grande condensatore; le due arma-
penne o le matite con un panno e poi con le pen- ture sono la nube (corpo inducente) e la terra
ne o le matite attirano dei pezzetti di carta sparsi (corpo indotto).

462
IL PARAFULMINE

Il parafulmine è costituito, nella sua più sem-


plice espressione, da un'asta 'metallica sistemata
nella parte più alta del tetto cli un edificio e mu-
nita nella sua parte estrema di un insieme di pun-
te che si dipartono a forma di raggiera. L'asta
metallica è saldamente collegata ad un condutto-
re metallico (in pratica possono essere due o più
conduttori) di grande sezione, che discende lungo
le pareti esterne dell'edificio per arrivare sino
alla base, cioè al livello del terreno; qui il con-

e O O 8
e O e e
Fig. 4 - Nel corso delle manifestazioni temporalesche,
per effetto delle grandi correnti d'aria, le nubi sono PARAFULMINE
soggette ad un continuo strofinamento fra loro; si
produce quindi elettricità per strofinio (triboelettricità).
Ogni nube viene caricata· positivamente o negativa-
mente. Ma nella zona sovrastata da una nube ricca di
cariche elettriche viene indotta una carica elettrica di
segno contrario, così come indicato in questo disegno.
Fra nube e terra si forma un campo elettrico di no-
tevole intensità, così come avviene fra le armature di
un condensatore. Quando il campo elettrico assume un
valore di tensione elevatissimo, le forze elettriche per-
forano violentemente l'aria (dielettrico) e, come si suol
dire, cade il fulmine.
Fig. 6 - Una delle caratteristiche fondamentali del pa-
rafulmine consiste nell'ampiezza del cono di protezione,
cioè nell'entità della superficie di terreno, circostante
l'edificio in cui è installato il parafulmine, protetto dai
campi elettrici indotti durante le manifestazioni tem-
poralesche. Il cono di protezione dipende dal numero
di parafulmini installati, dalla quantità degli spandenti
di terra e dalla qualità dei collegamenti elettrici fra
tutti gli elementi che compongono l'installazione del
parafulmine.
EFFETTO
{U, PUNTA
,]

o o duttore si dirama in altri conduttori sotterranei.


che risultano collegati ad altrettante piastre me-
talliche di grande superficie, affonda te nel ter-
Fig. 5 - Il compito principale del parafulmine è quello
di distruggere il campo elettrico che si forma fra nube reno circostante l'edificio. Diremo, per inciso, che
e terra e non quello, come erroneamente credono i un parafulmine deve sempre avere tutti i suoi
profani, di attirare il fulmine e scaricarlo a terra. La di- componenti in perfetta efficienza, giacché_. in ca-
struzione _del campo elettrico è dovuta principalmente so contrario, potrebbe trasformarsi in un perico-
al « potere 'delle punte», in virtù del quale le cariche
elettriche indotte sul suolo risalgono, attraverso i vari loso attira-fulmini.
conduttori, fino alle punte del parafulmine, dalle quali Ma passiamo senz'altro alla descrizione del fun-
vengono liberate nell'aria circostante e spazzate via zionamento elettrico di un parafulmine.
dal vento. Come si sa, il compito affidato al parafulmine è
quello di scongiurare la caduta di fulmini sul-

463
l'edificio in cui esso è installato e nella zona cir-
costante. I profani erroneamente ritengono che
il parafulmine abbia il compito di attrarre i
fulmini e di convogliarli a terra! Se si dovesse
esprimere tecnicamente la funzione di un pa-
rafulmine, si dovrebbe dire che il suo compito è
quello di distruggere il campo elettrostatico che •
si forma, durante le manifestazioni temporale-
sche, tra le nubi cariche di elettricità e il terreno
sottostante ad esse (figura 5). SCINTILLA
INDOTTA
Per completare la descrizione del parafulmine
dobbiamo ricorrere ora al concetto del « potere
delle punte » già descritto in precedenza.
Poiché il potere delle punte consiste nel di-
sperdere nell'aria le cariche elettriche, si può·
concludere dicendo che tutte le cariche elettriche
indotte nel terreno circostante l'edificio in cui è
sistemato il parafulmine, ed anche quelle che si
trovano sulle sue pareti e sul tetto, vengono li- Fig. 7 - Nelle apparecchiature ricetrasmittenti dei CB
berate nella zona d'aria intorno alla punta estre- sono molto pericolose le scintille indotte che possono
ma del parafulmine. svilupparsi nei punti più deboli della stazione. Per ve-
rificare il fenomeno della scintilla indotta basta avvi-
Durante le manifestazioni temporalesche, tutta- cinarsi con due sfere metalliche (disegno a destra)
via, non mancano mai le correnti d'aria; queste ad uno spinterogeno nel momento in cui scocca la scin-
correnti esercitano un'azione elettricamente be- tilla. Anche fra • 1e due sfere scoccherà una piccola
scintilla indotta che è quella dalla quale ogni buon
nefica: quella di spazzare via tutte le cariche
CB deve salvaguardare le proprie apparecchiature.
elettriche che si trovano nell'aria in prossimità
delle punte del parafulmine, e da queste espulse
in virtù del potere delle punte metalliche. In tal
modo il campo elettrostatico, che viene eventual-
mente a stabilirsi fra la nube e la zona sottostan-
te ad essa, viene immediatamente e continuamen-
te distrutto dall'azione del parafulmine.
Nel caso, peraltro assai raro, in cui non esista DIPOLO
un alito di vento, può scoccare la scintilla, cioè
può cadere il fulmine, ma il suo percorso è limi-
tato fra la nube e la zona d'aria intorno alla pun-
ta del parafulmine. E' questo il caso in cui i pro-
fani dicono che il fulmine è stato attratto dal uh
z
parafulmine del campanile della chiesa o da o
5
quello di un altro edificio, soltanto perché hanno rI
visto il fulmine congiungere il cielo con la punta i5
zl
del parafulmine. 75
Ritorniamo per. un momento sul potere delle 1
<1
punte e ricordiamo che, durante i temporali, è r PP
assai pericoloso sostare sotto gli alberi, soltanto RADIO
perché questi sono dotati di molte punte che, al
contrario di quelle del parafulmine che distrug-
gono il campo elettrico, sembrano proprio fatte
apposta per richiamare il fulmine su di esse. Fig. 8 - Le antenne riceventi o trasmittenti rappresen-
Meglio dunque durante un acquazzone accompa- tano gli elementi più adatti a raccogliere le cariche e-
gnato da fulmini mettersi in zona aperta, lontano lettriche indotte durante le manifestazioni temporale-
sche. Il conduttore interno del cavo coassiale di disce-
da punte, conduttori metallici, e qualsiasi altro sa e la calza metallica formano un condensatore di
elemento in grado di condensare le cariche elet- elevata capacità che, caricandosi notevolmente può
triche. provocare una scintilla di scarica nel punto più debole,
Una caratteristica tipica del parafulmine è rap- cioè nel condensatore di accoppiamento del circuito di
antenna.
presentata dal suo raggio d'azione (cono di pro-
tezione di figura 6). In tutta questa zona si può
essere certi di rimanere immuni dall'azione de-

464
leteria del fulmine. Si è dunque protetti non solo maggiore o una minore disposizione ad ospitare
rimanendo nell'edificio in cui è installato il para- un campo elettrostatico; si potrebbe anche dire,
fulmine, ma anche nella zona intorno ad esso ma questa non sarebbe una definizione propria-
appartenente al cono di protezione. mente tecnica, che il dielettrico presenta una
maggiore o una minore resistenza alle linee di
forza elettriche. Ad ogni modo, qualunque sia il
PERFORAZIONE DEL DIELETTRICO dielettrico, se l'intensità del campo elettrostatico
in esso ospitato oltrepassa certi limiti, allora il
Il campo elettrico, come è stato detto, è compo- dielettrico non regge più: per tutta l'estensione
sto da un insieme (invisibile) di linee di forza, e del campo scocca una scintilla, di proporzioni più
queste linee di forza possono essere più o meno o meno rilevanti, che perfora il dielettrico.
fitte, più o meno condensate, in altre parole il Lo scoccare del fulmine tra il cielo e la terra
campo elettrostatico può essere più o meno in- costituisce un esempio naturale, di grandi propor-
tenso. L'intensità delle forze elettriche varia prin- zioni, di scintilla elettrica. In questo esempio il
cipalmente col variare dell'intensità della carica dielettrico è rappresentato dall'aria che occupa lo
del corpo elettrizzato. spazio compreso fra le nubi cariche di elettricità
Le linee di forza si articolano, generalmente, nel- ed il suolo.
l'aria, ma possono svilupparsi anche attraverso La caduta del fulmine si verifica quando il cam-
altre sostanze cattive conduttrici di elettricità, po elettrostatico raggiunge un'intensità tale, per
quali ad esempio il legno, la plastica, il vetro ecc. cui il dielettrico (aria) non resiste più, si lascia
Occorre quindi dire che, escluso il caso estrema- perforare con effetti luminosi, termici e acustici
mente improbabile dello sviluppo di un campo e- di grandi proporzioni e veramente imponenti.
lettrico nel vuoto, tutti i campi elettrici si arti- L'esempio ora citato ci è offerto direttamente
colano attraverso un mezzo che è un cattivo dalla natura; altro esempio, di proporzioni indub-
conduttore di elettricità e che prende il nome di biamente ben più modeste, di perforazione del
« dielettrico » o « coibente ». • dielettrico è quello, che certo tutti conoscono,
Il dielettrico, o coibente, quando è investito da della scintilla che scocca tra gli elettrodi delle can-
un campo elettrostatico dà luogo a fenomeni fi- dele nei motori a scoppio; anche qui la scintilla
sici, intimi della materia, che sarebbe fuori luogo scocca tra le « punte » soltanto quando il campo
ricordare in queste pagine. · elettrico, che si forma tra di esse, ha una inten-
Quello che importa sapere è che il dielettrico, sità tale da perforare il dielettrico che, in questo
a seconda della sua natura, può presentare una caso, è l'aria.

ALLA ANT.
Fig. 9 - Una misura prudente, da adottarsi
sempre durante le manifestazioni tempora-
lesche, consiste nel disinnestare il cavo di
discesa d'antenna dalle apparecchiature ra-
dio e di innestarlo in un bocchettone di si-
curezza perfettamente collegato a terra. CAVO
COASS.

BOCCHE TT ONE
DI SICUREZZA

APP. RADIO -

BOCCH.
ANT,
.

3%
FILO
p2-3mm
A TERRA

465
<lucenti, di quelli indotti e dei campi elettrici.
Ma in pratica ciò significa che anche i fulmini che
si sviluppano a qualche migliaio di metri di di-
stanza possono indurre nelle antenne delle ap-
parecchiature del CB delle tensioni elevatissime.
Le antenne infatti rappresentano dei corpi indotti
TRATTO favorevolissimi all'accoglimento di grandi cariche
VERTICALE elettriche.

/ L'antenna più comune è rappresentata dal dipolo


e dalla sua linea di alimentazione che è_ quasi
sempre costituita da un cavo coassiale. Il con-
duttore interno del cavo coassiale e la calza me-
IMP RDIO _tallica di questo, che possono raggiungere lun-
- FREa. ghezze di 20: 50 metri, compongono le arma-
ture di un condensatore di elevata capacità e di
elevatissimo isolamento. Quando questo conden-
satore raggiunge una carica elevatissima, esso si
scarica violentemente nel punto più debole del
t sistema antenna-discesa-apparecchiatura. E que-
sto punto debole è rappresentato indubbiamente
TRATTI
dal condensatore di accoppiamento del circuito
ORIZZONTALI di antenna. La distruzione di tale condensatore
favorisce l'entrata della scarica elettrica nell'ap-
parecchiatura CB, danneggiando irreparabilmente
i semiconduttori di maggior pregio (figura 8).
E' quindi assolutamente necessario che tutte le
antenne presentino un buon collegamento di ter-
ra del quale ci si può servire durante le manife-
stazioni temporalesche.
Fig. IO - Un ottimo accorgimento, atto ad eliminare In figura 9 è rappresentato questo sistema di si-
le cariche statiche che si formano sulle antenne e su-
curezza, che prevede il disinnesto delle antenne
gli elementi ad esse connessi, consiste nel collegare,
fra il tratto verticale e quello orizzontale dell'antenna, esterne dalle apparecchiature CB. li cavo di di-
un'impedenza di alta frequenza. scesa deve essere inserito, così come indicato in
figura 9, nel bocchettone di sicurezza collegato
perfettamente a terra. Durante i temporali è an-
che consigliabile rimanere lontano dalle antenne
e dai cavi di discesa.

PRESA DI TERRA
IMMUNITA' DEGLI RX-TX
L'utilità di una buona presa di terra è ormai uni-
Il pericolo maggiore per le apparecchiature del versalmente nota per i fini antinfortunistici. La
CB, derivante dai fulmini, è rappresentato dalle maggior parte dei nostri elettrodomestici, infatti,
cariche indotte. sono dotati del collegamento di terra, in ossequio
Quando si manifesta il fenomeno del fulmine, in a quelle particolari leggi che regolano questi tipi
tutti gli elementi buoni conduttori che si trovano di impianti.
nelle vicinanze si manifestano delle cariche indot- Ma questo stesso accorgimento deve essere esteso
te e, assai spesso, delle scintille indotte. anche agli apparati ricetrasmittenti. Perché non
Per rendersi conto di tale pericolo, basta far deve trarre in inganno il fatto che un ricetra-
scoccare una scintilla in uno spinterogeno, così smettitore è alimentato con la tensione di soli
come indicato in figura 7. Fra due corpi condut- 12:15 V; può accadere infatti che, per una qual-
tori (due piccole sfere) sistemati a breve distanza siasi perdita di isolamento, la tensione di 12 V
dallo spinterogeno si manifesta il fenomeno della raggiunga i 220 V, con grave pericolo per 'in-
scintilla indotta. Il perché di tale fenomeno è columità dell'operatore e per quella del trasmet-
stato già ampiamente interpretato attraverso la- titore.
nalisi delle cariche elettrostatiche, dei corpi in- E' buona norma di sicurezza, quindi, collegare a

466
COME ELIMINARE LE CARICHE STATICHE

Per eliminare la nefasta conseguenza derivante


OHMMETRO alle apparecchiature CB dalle manifestazioni tem-
poralesche, cioè per eliminare le cariche statiche
che si formano sulle antenne e sugli elementi mar-
ginali, conviene collegare fra il tratto verticale e
quello orizzontale dell'antenna un'impedenza di
alta frequenza, così come indicato in figura 10,
collegando inoltre a terra la calza metallica del
cavo schermato.
Poiché la calza metallica del cavo schermato ri-
ISOLATORE. sulta generalmente collegata con il telaio del tra-
smettitore, il collegamento ora citato si ottiene
mettendo a massa il trasmettitore. Con tale si-
stema tutti i punti dell'antenna risultano elettri-
camente a massa, perché l'impedenza di alta fre-
quenza non presenta alcuna resistenza alla cor-
rente continua, mentre le cariche statiche, accu-
Fig. t1 -L'impedenza di alta frequenza, collegata fra il mulate sull'antenna, vengono disperse al suolo
tratto verticale e quello orizzontale dell'antenna, non senza interessare minimamente il trasmettitore.
altera in alcun modo il funzionamento dell'antenna, Occorre notare anche che l'impedenza di alta
perché essa rappresenta un elemento di blocco per frequenza non altera in alcun modo il funziona-
l'alta frequenza, mentre concede via libera alle cor-
renti continue; tale fenomeno è facilmente controlla- mento dell'antenna, perché essa rappresenta un
bile per mezzo di un ohmmetro. elemento di blocco per l'alta frequenza; ciò può
essere controllato con il sistema indicato in figura
11.
La piccola bobina, che rappresenta l'impedenza di
alta frequenza, dovrà essere realizzata a nido d'a-
pe, servendosi di un filo conduttore di tipo litz,
terra il telaio metallico del trasmettitore che, ol- con sezione abbastanza elevata. Questo tipo di
tre all'incolumità dell'operatore, garantisce una bobina potrà essere acquistata in commercio di-
perfetta schermatura elettromagnetica delle parti chiarando al rivenditore i seguenti dati: 2 mH -
elettroniche. 160 mA. E' reperibile anche tra i materiali surplus.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! 3.000

Chi comincia soltanto ora a muovere I primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano

467
Il grande interesse richiamato dal tester e acceso triche, acquistando nuova pratica ed ulteriore e-
tra le folle dei dilettanti si spiega facilmente con sperienza.
la vasta gamma di misure elettriche possibili con Con questo spirito presentiamo nel presente fa-
questo strumento. scicolo di Elettronica Pratica il progetto di un
Soltanto più tardi, con l'avanzamento nel tempo frequenzimetro di bassa frequenza, a lettura di-
delle proprie attività, l'appassionato di elettroni- retta, realizzato con l'ausilio di un circuito inte-
ca si accorge che, quasi sempre. l'uso del tester grato digitale. Un frequenzimetro che non può
si restringe alle sole misure volt-amperometriche certo paragonarsi ai moderni confratelli digitali
e ohmmetriche. Assai raramente, infatti, lo stru- con display numerici, ma che verrà ugualmente
mento viene adoperato in qualità di elemento ritenuto valido per i normali impieghi dilettanti-
di misura di capacità. frequenze od altro. stici nel settore della bassa frequenza.
Perché dunque questi limiti di esercizio di uno Per coloro che preferiscono le analisi sommarie
strumento da tutti conclamato « universale »? del funzionamento dei nostri apparati, evitando la

Frequenzimetro BF
DA O A

In primo luogo perché, al di là delle misure delle lettura della descrizione teorica del progetto, e-
tensioni, correnti e resistenze, le operazioni di ri- lenchiamo qui di seguito, e in forma breve e con-
levamento si complicano. In secondo luogo per- cisa, le principali funzioni del frequenzimetro, fa-
ché le gamme di misura, in settori diversi da quel- cendo riferimento allo schema di tipo a blocchi
li più congeniali, appaiono molto ristrette e limi- presentato in figura 1.
tano notevolmente le reali necessità di laborato-
rio. Nelle misure di frequenza, ad esempio, la
maggior parte dei tester accetta, in entrata, sol- LO SCHEMA A BLOCCHI
tanto onde sinusoidali, con tensioni di valore su-
periore ai 90- 100 V. E ciò costituisce ovvia- Nello schema a blocchi il segnale entra in un
mente un condizionamento inaccettabile all'uso trigger di Schmitt; da questo raggiunge un cir-
dello strumento per l'analisi di apparati ampli- cuito multivibratore monostabile, poi il circuito
ficatori, di generatori d'onda di qualsivoglia for- tosatore e, per ultimo, lo strumento visualizzatore
ma. oppure di apparati digitali nei quali non ad indice (milliamperometro), che incorpora un
soltanto le onde non sono sinusoidali, ma la loro integratore di impulsi.
ampiezza è di pochi volt appena e talvolta meno. La forma d'onda di cui si vuol misurare la ten-
sione viene applicata all'ingresso del trigger di
Schmitt il quale, qualunque sia la forma d'onda,
SEMPLICITA' DEL FREQUENZIMETRO la converte in un'onda quadra di pari frequenza.
Il segnale viene quindi applicato ad un multi-
Per ovviare a tutte le lacune fin qui elencate del vibratore monostabile che lo converte in una se-
tester, nel settore delle misure di frequenze, sen- rie di impulsi di durata rigorosamente costante,
za ricorrere all'acquisto di apparati costosi e de- mantenendo invariata la frequenza di ripetizione.
licati, vogliamo invitare i nostri lettori dilettanti L'onda viene successivamente tosata, cioè tra-
a costruirsi con poca spesa uno strumento che, sformata in onda con ampiezza costante, ed in-
oltre ad arricchire il laboratorio, permetterà di viata ad un milliamperometro (mA) collegato in
esercitarsi in un nuovo settore delle misure elet- parallelo ad un condensatore di integrazione, che

468
a lettura diretta
50.000 Hz

permette la conversione degli impulsi in una


corrente proporzionale alla frequenza direttamen-
te leggibile sullo strumento.

ANALISI DEI BLOCCHI


Semplicità costruttiva e agevole
taratura consigliano, anche ai Fin qui abbiamo analizzato grossolanamente il
principio di funzionamento del frequenzimetro. E
principianti, la realizzazione di qui si può concludere l'attenzione di quei lettori
che non vogliono addentrarsi nella teoria del
questo preciso e funzionale fre- progetto. Ma per coloro che amano l'analisi in
profondità del funzionamento dei nostri apparati,
quenzimetro di bassa frequen- discuteremo ora, separatamente, i vari blocchi
za che, adoperato nella pratica che, nella maggior parte, sono stati realizzati con
l'uso di un circuito integrato digitale di tipo
di ogni giorno, arricchirà il cor- NAND.
II NAND, come abbiamo avuto occasione altre
redo del laboratorio dilettanti- volte di ricordare, è un circuito logico che veri-
fica la presenza simultanea di due eventi distinti.
stico.
I! funzionamento del NAND può essere desunto
dalla tabella della verità riportata in figura 2
nella quale viene indicata con « O» una tensione
minore di 0,3 V e con « l» una tensione supe-
riore a 3,5 V.
Dalla tabella della verità si deduce che l'uscin C

469
JLU nn
TRIGGER
ENTR.
SEGN.
DI E a/MONOSTABLEL a/TOSATORE
SCHMITT

m
Fig. 1-Lo schema a blocchi del frequenzimetro di bas-
sa frequenza suddivide l'intero progetto nei seguenti
quattro fondamentali circuiti: il trigger di Schmitt, il
multivibratore monostabile, il tosatore e l'elemento vi-
sualizzatore (milliamperometro).

risulta a « O» se, e soltanto se, entrambi gli in- cuiti che esulano dalla nostra applicazione pra-
gressi sono a « 1 ». tica.
In un integrato di tipo 7400 sono contenuti, così In particolare, per realizzare un trigger di Sch-
come è dato a vedere in figura 2, quattro circuiti mitt, è sufficiente collegare due NANO secondo
NANO indipendenti tra loro. lo schema riportato in figura 3.
Accoppiando opportunamente, con elementi e- I due elementi NANO, in questo caso, vengono
sterni, due o più circuiti NAND, si possono rea- utilizzati come elementi amplificatori invertitori.
lizzare nuovi elementi logici, quali i trigger di Occorre inoltre tener presente che lasciando libero
Schmitt, i multivibratori monostabili ed altri cir- un ingresso, cioè non collegando un ingresso, per

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 uV con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

n GGlO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista, In cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticlpatamente l'importo a mezzo vaglla o c.c.p, n. 3/26482 e Indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 MI-
lano - Via Zurettl 52.

470
effetto del circuito interno risulta simulata su
questo la condizione « 1 ».
Il potenziometro R1 polarizza l'ingresso del primo
NAND; esso stabilisce in pratica la sensibilità del
circuito. La sua regolazione verrà fatta in modo
NANO che, in assenza di segnale d'entrata, la tensione
d'uscita U2 risulti « O».
T due grafici riportati in figura 3 permettono di

f
visualizzare l'effetto del circuito di trigger su una
forma d'onda qualsiasi; questa viene convertita in
un'onda perfettamente rettangolare, salvo re-
stando il valore della frequenza.

FUNZIONE DI MULTIVIBRATORE

Per realizzare la funzione di multivibratore mo-


E, E€, u nostabile è necessario collegare tra loro due
NAND secondo lo schema riportato in figura 4.
o o 1 Anche in questo caso il terminale 9 lasciato li-
bero simula la condizione « 1 ».
1 o 1 Il funzionamento del circuito è basato sul fe-
nomeno di carica e scarica del condensatore
C3 ... 6.
o 1 1 L'onda quadra, uscente dal trigger di Schmitt,
viene applicata all'ingresso del monostabile at-
1 1 o traverso il condensatore C2, assumendo, sul ter-
minale 13, l'aspetto grafico A.
Tale impulso raggiunge, invertito, l'uscita, por-
tando a « l» (attraverso il condensatore C3) il
5V terminale 10 che, per effetto dell'inversione del
NAND, propone uno « O» sull'uscita U2 e, con-
seguentemente, sul terminale 12 che, a sua volta.
automantiene a « 1» luscita U1.
Dopo un certo tempo, dovuto alla capacità del
condensatore C3, il terminale 10, per effetto della
scarica su R5, si porta a « O», conducendo l'u-
scita U2 a « 1 » e ripristinando le condizioni ini-
ziali.
Partendo da una transizione l0 è dunque po5-
sibile ottenere un impulso di durata prestabi-
lita, la cui frequenza di ripetizione è ovviamente
la stessa di quella di entrata.

IL PROGETTO COMPLETO

Alla luce di quanto finora analizzato, è facile


comprendere il funzionamento del progetto com-
pleto del frequenzimetro riportato in figura 5.
Fig. 2 - Il funzionamento del NAND può essere dedotto I primi due stadi, cioè il trigger di Schmitt e il
dalla tabella della verità riportata al centro di questo multivibratore monostabile, sono quelli riporta:i
disegno. Nell'integrato 7400 sono contenuti 4 circuiti
integralmente nelle figure 3-4. L'unica variante
NAND indipendenti tra loro (disegno in basso).
consiste nella possibilità di commutazione di più
condensatori distinti nel multivibratore mono-
stabile (C3...6), allo scopo di consentire la com-
posizione di varie scale nello strumento.

471
L'uscita U2 del monostabile viene accoppiata, at-
traverso i due diodi D1-D2, al transistor TR1, di
tipo PNP, che funge da elemento pilota del mil-
+5V
liamperometro (mA) e consente, tramite l'inse-
rimento di opportune resistenze regolabili (R7-
R8-R9-R1O) la taratura delle varie portate.
Il milliamperometro (mA) risulta inserito nel
circuito di collettore del transistor TRl; in paral-
lelo ad esso è stato applicato il condensatore e-
lettrolitico di integrazione C7.

IL CONDENSATORE DI INTEGRAZIONE

La funzione del condensatore di integrazione,


ov che è un condensatore elettrolitico da 22 F
(C7), è molto importante. Questo elemento in-
fatti accumula, ad ogni impulso, dell'energia e-
lettrica che, successivamente, cede allo strumento.
Quanto maggiore è la frequenza degli impulsi
provenienti dal multivibratore monostabile, tanto
maggiore risulta l'indicazione dello strumento, te-
nendo presente che la costante di scarica del

T
I

D ► T

Fig. 3 - Per realizzare un trigger di Schmitt è suffi-


ciente collegare fra loro due NAND secondo lo sche-
V'/
i/ -ur
ma riportato in alto. Il grafico riportato in posizione
centrale visualizza l'effetto del trigger su una forma C2
d'onda qualsiasi, la quale viene convertita in un'onda U2
perfettamente rettangolare (grafico in basso).
•• 2

v, ov

A
- ,°

nostabile è necessario collegare fra loro due NAND


secondo lo schema riportato in alto. L'onda quadra,
uscente dal trigger di Schmitt, assume, sul terminale
13, l'aspetto grafico della caratteristica A.
'--
B

472
condensatore G7, attraverso la resistenza del mil-
liamperometro, risulta sempre la stessa. NOVITN' ASSOLUTA
COSTRUZIONE DEL FREQUENZIMETRO La penna dell'elettronico dilettante
La realizzazione pratica del frequenzimetro di
bassa frequenza si raggiunge seguendo attenta-
mente il piano costruttivo riportato in figura 6.
Il circuito stampato è d'obbligo; soprattutto per
miniaturizzare lo strumento e per la presenza del
circuito integrato re. L.3.500
La realizzazione dello stampato si ottiene facil-
mente riportando, nella stessa grandezza, il di-
segno di figura 7, le cui dimensioni sono proprio
quelle reali.
Una volta applicati tutti gli elementi sul circuito
stampato, compreso il circuito integrato re, per
il quale raccomandiamo ai principianti l'uso di
uno zoccolo a 14 piedini, questo verrà montato
su una piastra metallica, a qualche millimetro di
distanza da questa, in modo che le piste di rame
non possano entrare in contatto con la lastra me-
tallica. Per realizzare tale condizione basterà in-
serire, tra le quattro viti e i quattro dadi, quattro
distanziali ( cilindretti metallici). CON QUESTA PENNA
Sulla lastra metallica, che fungerà da pannello APPRONTATE I VOSTRI
frontale dello strumento, perché destinata a ser-
vire da coperchio di un contenitore di plastica, CIRCUITI STAMPATI
si dovranno praticare i fori per l'alloggiamento
del milliamperometro, delle boccole d'entrata, del
perno del commutatore multiplo S1 e dell'inter- Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
ruttore S2. Internamente al contenitore di pla- con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta
stica verrà racchiusa anche la pila a 9 V di ali- di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
mentazione del circuito del frequenzimetro. tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
Il pannello frontale dello strumento, cioè la la- di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
stra metallica di chiusura del contenitore, dovrà risce perfettamente al rame.
risultare collegato con la linea di alimentazione
negativa, cioè dovrà essere posto a massa; ciò si
ottiene applicando, in prossimità del milliam-
NORME D'USO CARATTERISTICHE
perometro, un terminale di massa (pagliuzza).
Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
Per poter distinguere tra loro le due boccole del lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
circuito di entrata, converrà servirsi di boccole di sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
colore diverso, in modo da ricordare con la mas- minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non vien-e
sima precisione il colore della boccola relativa (acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
alla linea di massa. noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è compla-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la penna è munita di una
VALORE DELLA RESISTENZA R11 ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
Il valore della resistenza Rl 1, collegata in serie
con l'emittore del transistor TR1, rimane condi-
zionato dal tipo di milliamperometro che il let-
tore monterà nel frequenzimetro di bassa fre- La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
quenza. In conformità del valore della resistenza Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di
Rl 1 dovranno essere scelti anche i valori delle re- L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482.
sistenze di taratura R7-R8-R9-Rl0. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
R3

. -
~ f j 1 Il
R12

} u
-- R6
c1
14
+ Il ~
13

12
I Il "I Il
TN Il Il Il s2

2 2a l I IC Il

10
Il Il Il Il 03
Il

c2
v
8

I 01 02
Il
~
e
Ir+

Il
o
9V
e
R1 Il Il p5
-. Il< 'Il -1L
c7

Fig. 5- Progetto completo del frequenzimetro di bassa frequenza con il quale si possono
valutare tutte le frequenze comprese fra O Hz e 50.000 Hz. Le misure si effettuano su
quattro distinte gamme di portata, commutabili per mezzo di S1a-S1b. L'alimentazione, a
9 Vcc, è ottenuta per mezzo del collegamento di due pile piatte, da 4,5 V ciascuna, colle-
gate in serie fra di loro. Si possono assumere valori di tensioni di alimentazione diversa
sostituendo la resistenza R12 con altre di valore diverso e tenendo conto che il consumo
totale del frequenzimetro si aggira intorno ai 30 mA.

COMPONENTI
Condensatori R8 = trimmer (vedi testo)
C1 = 22 F - 12 VI (elettrolitico) R9 = trimmer (vedi testo)
C2 = 10.000 pF R10 = trimmer (vedi testo)
C3 = 33 uF - 12 VI ( elettrolltìco) R11 = vedi testo
C4 = 3,3 F - 12 VI (elettrolitico) R12 = 130 ohm
C5 = 330.000 pF
Varie
C6 = 33.000 pF
C7 = 22 F - 12 VI (elettrolitico) IC = integrato tipo 7400
TR1 = transistor tipo 2N2907
Resistenze D1 diodo al silicio (di qualsiasi tipo)
R1 = 220 ohm (trimmer potenziometrico) D2 = diodo al silicio (di qualsiasi tipo)
R2 = 220 ohm D3 = diodo zener (5, 1 V- 400 mW)
R3 = 1.000 ohm mA = milliamperometro (600 A f.s. - 200 (A
R4 = 2.200 ohm f.s.- 1 mA f.s.)
R5 = 470 ohm S1a-S1b = comm. mult. (4 posizioni - 2 vie)
R6 = trimmer (vedi testo) S2 = interrutt.
R7 = trimmer (vedi testo) Alimentaz. = 9 V (2 elementi da 4,5 V in serie)

474
mA

@
R6
e
B TR1
[[eo
] ] 4]R7

Fig. 6 - Il cablaggio del frequenzimetro di bassa frequenza si esegue su un circuito stampato e su una lastra
metallica che ha funzioni di pannello frontale dello strumento e di coperchio di chiusura dì un contenitore di
plastica. Mediante S2 si alimenta il circuito. li segnale da valutare si applica sulle due boccole d'entrata, tenendo
conto che una di queste è collegata a massa.

475
A seconda del tipo di milliamperometro adottato, TARATURA
cioè a seconda della sua portata di fondo-scala, il
valore della resistenza R 11 sarà dedotto dalla se- Per poter considerare ultimata l'opera costrutti-
guente tabella : va del frequenzimetro, occorrerà intervenire in
esso con un semplice procedimento di taratura.
La misura delle frequenze si effettua su quattro
SENSIBILITA' Rll gamme distinte, corrispondenti alle quattro di-
verse posizioni del commutatore multiplo (a 2 vie
- 4 posizioni) S1a-S1b.
600 A-f.s. 1.000 ohm La portata dello strumento sulle quattro distinte
200 A-f.s. 2.700 ohm gamme è quella risultante dalla seguente tabella:
1 mA-f.s. 820 ohm

N. DI GAMMA FREQUENZA F.S. (Hz)


Analogamente cambierà il valore delle resistenze
di taratura R7-R8-R9-R10 secondo quanto e- l 50
sposto nella seguente tabella :
2 500
3 5.000
SENSIBILITA' R7 ... R10 4 50.000
dg

200 A-f.s. 15.000 ohm La taratura del frequenzimetro si esegue. molto


600 A-f.s. 4.700 ohm semplicemente, collegando sulle boccole d'en-
1 mA-f.s. 4.700 ohm trata i segnali provenienti da un generatore di
bassa frequenza tarato e perfettamente funzionan-
te, che serve da elemento campione.
E' facile concludere che, variando il valore di La taratura si effettua regolando, per ogni scala,
alcuni componenti, si possono utilizzare milliam- i trimmer potenziornetrici R7-R8-R9-RIO in mo-
perometri con diversa sensibilità. do da ottenere, per tutte e quattro le gamme, la

Fig. 7 - Disegno del circuito stampato che il lettore dovrà riprodurre nelle stesse dimen-
sioni su una basetta di forma rettangolare completamente ramata su una delle due facce.
Ai principianti consigliamo di servirsi di uno zoccoletto a 14 piedini necessario per l'ap-
plicazione dell'integrato, evitando così di eseguire le saldature direttamente sui terminali
del componente.

476
deviazione a fondo-scala dell'indice del milliampe-
rometro.
CUFFIA
In pratica si comincia con l'inserire un segnale di
frequenza di 50 Hz; si commuta Sl sulla gamma MONO-STEREO
l e si regola il trimmer corrispondentemente in-
serito da Slb. La gamma 1, corrispondente al Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
fondo-scala di 50 Hz, è quella ottenuta tramite la tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
commutazione di Sla sul condensatore elettroli- dio, giradischi, ecc.
tico C3.
Si tenga presente che le resistenze R7-R8-R9-R10 CARATTERISTICHE Viene fornita con spi-
notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la
cuffia è predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
nico, tranciare i! colle-
Sensibilità: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie
Impedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
DI0DO SILICIO
spina jack stereo).

820 n

220V
'v

USCITA

Fig. 8 - Mentre per la taratura delle gamme di 5.000


Hz f.s. e 50.000 Hz f.s. è necessario l'uso di un gene-
ratore di frequenza campione, per la taratura delle
prime due gamme (50 Hz - 500 Hz) è sufficiente ser-
virsi della frequenza campione a 50 Hz della tensione
di rete, realizzando questo semplice circuito nel quale
il trasformatore T riduce la tensione di rete da 220 V a
6 V. Il diodo al silicio è di qualsiasi tipo.

L. 6.500
ADATTATORE
PER CUFFIE STEREO
sono tutte uguali fra loro, il loro valore è quello Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una
dalla tabella delle sensibilità del milliamperome- o due cuffie stereo con tutti
tro. i complessi stereofonici. La
commutazione altoparlanti-cuf-
La regolazione dei trimmer potenziometrici, lo fia è Immediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover
ripetiamo, si effettua in modo che l'indice del intervenire sul collegamenti.
milliamperometro raggiunga il fondo-scala. L'apparecchio si Inserisce nel
collegamento fra uscita del-
Per la taratura delle prime gamme di frequenza l'amplificatore e altoparlanti.
La
non è neppure necessario l'uso del generatore cam-
pione, perché ci si potrà servire della frequenza
campione di rete a 50 Hz. In tal caso basterà rea- L. 4.800
lizzare il semplice circuito alimentatore di fi-
gura 8, nel quale il trasformatore T riduce la Le richieste devono essere effettuate invian-
tensione di rete dal valore di 220 V a quello di do l'importo a mezzo vaglia 0 c.c.p. 3/26482
6 V. Il diodo al silicio, di qualsiasi tipo, raddrizza intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
la corrente alternata. MILANO - Via Zuretti. 52.

477
REALIZZARE UN IMPIANTO INTERFONICO SIGNIFICA IN-
STALLARE UN TELEFONO PRIVATO NELLA PROPRIA CASA,
NEL MAGAZZINO, NEL NEGOZIO, NEGLI UFFICI. NEI CON-
FRONTI DEL TELEFONO ESSO PRESENTA TALUNI VANTAG-
GI CHE LO RENDONO UN APPARATO ELETTRONICO INSO-
STITUIBILE.
.

INTERFONO

DOMESTICO
L'interfono non può essere considerato come un chiunque necessiti cli sorveglianza continua ed
apparato cli recente invenzione, perché esso è na- aiuto.
to praticamente con l'elettronica, fin dal tempo Un ulteriore vantaggio dell'interfono, rispetto
degli amplificatori a valvole ad alto guadagno. al telefono, è costituito dalla maggiore facilità
Oggi l'interfono può essere considerato come il di collegamento, mentre tale vantaggio era poco
telefono privato, anche se, nei confronti del vero risentito con gli amplificatori a valvole che, per
telefono, presenta alcuni vantaggi che lo renclono entrare in funzione, richiedevano un certo tempo
un apparato elettronico insostituibile. di preriscaldamento dei filamenti. Con i semi-
E fra questi vantaggi possiamo ricorclare la faci- conduttori invece il tempo di attesa è stato eli-
lità con cui si può ricevere una comunicazione, minato ed .anche il costo dell'interfono è sceso a
anche ad una certa distanza dall'apparecchio, prezzi accessibili a tutti.
senza dover interrompere le proprie attività.
Proprio per quest'ultima caratteristica l'interfo-
no trova le sue maggiori applicazioni negli uffi- L'AMPLIFICATORE BF
ci, nelle fabbriche. nei palazzi e dovunque vi sia
la necessità di comunicare con una persona fuo- L'interfono di tipo tradizionale, fatta eccezione
ri dal tiro di voce, con la massima semplicità per i tipi ad onde convogliate, è costituito essen-
e rapidità. zialmente da un comune amplificatore di bassa
Negli appartamenti privati l'interfono è molto frequenza, opportunamente collegato a due al-
utile, perché con esso si può comunicare fra un toparlanti che, alternativamente, fungono da mi-
locale e l'altro o fra piani diversi, tenendo sotto crofono e da riproduttore acustico.
costante controllo un infermo, un bambino e L'amplificatore di bassa frequenza, dunque, rap-

478
presenta il cuore dell'interfono. amplificatori. E' quindi. necessario. per ogni sin-
Normalmente, quando si parla di amplificatore di gola applicazione dell'interfono, regolare nella
bassa frequenza, ci si riferisce ad un apparato miglior misura il volume dell'amplificatore, an-
ad ampia banda passante, a bassa distorsione e che per evitare eventuali inneschi dovuti all'ef-
ad elevata potenza; si fa riferimento quindi ad un fetto Larsen, soprattutto quando i posti di co-
amplificatore ad alta fedeltà. municazione non risultino acusticamente scher-
Ma l'amplificatore inserito nell'interfono non de- mati tra loro.
ve essere dotato di particolari requisiti in ordine
alla riproduzione sonora; infatti, essendo desti-
nato alla semplice riproduzione della voce uma- IMPEDENZA D'ENTRATA
na, non necessita di una banda passante parti-
colarmente ampia; anzi, se questa è limitata alla Poiché nell'interfono l'altoparlante funge da e-

gamma di 5.000 - 8.000 Hz, si evitano fruscii e lemento reversibile, cioè da microfono e ripro-
rumori estranei, con un notevole vantaggio per duttore acustico, non è necessario che l'amplifi-
la comprensione della parola. catore sia dotato di una elevata impedenza d'in-
Per quanto riguarda poi la potenza dell'amplifi- gresso, così come avviene nel caso di pick-up
catore, questa è in relazione con l'uso che si de- piezoelettrici; in certi casi, anzi, si ricorre all'uso
sidera fare dell'interfono. Ad esempio, installan- di un trasformatore d'uscita, collegato con rap-
dolo in una officina molto rumorosa, saranno ne- porto in salita, allo scopo di adattare meglio le
cessari 3-5 W di potenza per poter udire le co- impedenze dell'altoparlante e dell'amplificatore,
municazioni senza fatica, mentre in ambienti così da ottenere la massima sensibilità. Ma tale
tranquilli una potenza di 100 mW sarà più che accorgimento non è necessario nel progetto del
sufficiente per raggiungere l'intelleggibilità della nostro interfono, dato che la sola amplificazione
parola. ottenuta direttamente è sufficiente per raggiun-
La stessa sensibilità dell'amplificatore viene re- gere una sensibilità che può essere addirittura
golata in conformità con l'impiego che si fa del- considerata sovrabbondante.
l'interfono. Utilizzandolo, ad esempio. per sor-
vegliare i bambini, sarà necessaria una buona CIRCUITO DELL'AMPLIFICATORE
sensibilità, in modo da poter captare anche il
solo respiro del bambino che dorme; nelle comu- Il circuito dell'amplificatore di bassa frequenza
nicazioni di lavoro, tra un ufficio e l'altro, l'alta che, come abbiamo detto, rappresenta il cuore
sensibilità non solo provocherebbe un senso di dell'interfono. è riportato in figura l mentre il
fastidio, ma sarebbe la causa di inevitabili di- circuito dell'interfono, cioè il progetto d'insieme.
storsioni risultanti dalla saturazione degli stadi è riportato in figura 4.

479
- - - - - - - - - - _, 81- - - - - - - - - - - - ~ 9 ,_ - - - -

R3

C3 z2 II ~ es
Dl :r rn4··
e

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Il CQ
-- «T '\

e~+ ! R1
C5 C6

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7
I
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F==~b====:::lilt::::=====ll::::=========::=====tl====-=========-=====111:=====1 6
I
L - __ - -~- ~- rfu - - - - - - - - - - - -

VOLUME

Fig. 1 - Il cuore dell'impianto interfonico è rappresentato dall'amplificatore di bassa fre-


quenza, il cui circuito teorico è qui riprodotto. Gli stadi amplificatori sono tre: quello di
preamplificazione pilotato dal transistor TR1, quello di seconda amplificazione pilotato dal
transistor TR2 e quello finale pilotato dai transistor complementari selezionati TR3-TR4. Le
linee tratteggiate perimetrali si riferiscono al circuito dell'amplificatore vero e proprio.
Il trimmer potenziometrico R4, che regola il volume sonoro, trovasi al di fuori delle linee
perimetrali; esso infatti viene montato a parte e non nella stessa basetta del circuito stam-
pato. Per mezzo del trimmer potenziometrico R9 si regola la corrente di riposo nello stadio
di potenza dopo aver collegato in uscita il carico rappresentato dall'altoparlante; l'assor-
bimento complessivo dell'amplificatore deve aggirarsi intorno ai 5--6 mA. La numerazione,
riportata lungo le linee perimetrali, trova preciso riscontro con la stessa numerazione
riportata negli schemi delle figure 2- 4-5.

480
TR4

TR1

o
2 e. e

TR3
Fig. 2- Piano costruttivo dell'amplificatore di bassa fre.quenza rea::izzato su circuito stam-
pato. L'interpretazione dei vari fori contrassegnati numericamente si ottiene facendo rife-
rimento al progetto teorico di figura 1.

----COMPONENTI-----
Condensatori R6 = 56.000 ohm
c1 25 F - 12 VI (elettrolitico) R7 = 330 ohm
=
C2 10.000 pF R8 = 330 ohm
=
C3 10.000 pF R9 = 250 ohm (trimmer)
=
C4 = 25 F - 12 VI (elettrolitico) Varie
C5 = 10.000 pF
TR1 = BC109
C6 = 10.000 pF
TR2 = BC109
C7 = 25 F - 12 VI (elettrolitico) TR3 BC160 (2N2905)
C8 = 25 F - 12 VI (elettrolitico) TR4 = BC140 (2N1711)
C9 = 200 F - 12 VI (elettrolitico) D1 = 1N914
Resistenze
C10 = 25 {F - 12 VI (elettrolitico)
R1 = 390.000 ohm C11 = 25 uF - 12 VI (elettrolitico)
R2 = 2.200 ohm Alimentaz. = 9 V
R3 = 180 ohm Altoparlanti = 25 ohm
R4 = 5.000 ohm (trimmer) R4 5.000 ohm (trimmer - controllo volume)
R5 = 10.000 ohm P1 = pulsante di chiamata

481
Fig. 3 - Disegno del circuito stampato
in scala 1/1 che il lettore dovrà ripor-
tare direttamente su una lastrina ramata
per realizzare il circuito necessario alla

9 8 7 4
\ 3 2
composizione dell'amplificatore di bassa
frequenza.

L'amplificatore di bassa frequenza è composto scarso rendimento, alla bassa impedenza d'uscita
da uno stadio preamplificatore, pilotato dal tran- e ad una non perfetta linearità di risposta.
sistor TRl, da un secondo stadio amplificatore, Il segnale presente all'ingresso del primo stadio
pilotato dal transistor TR2 e dallo stadio ampli- ( 1-2) viene preamplificato dal transistor al silicio
ficatore finale di tipo a simmetria complemen- TRl che, come abbiamo detto, è di tipo NPN ad
tare, pilotato dai transistor TR3 e TR4. alto guadagno e a basso rumore.
In pratica, nel progetto dell'amplificatore di fi- Dato che la banda passante può essere ridotta
gura 1 risultano montati tre transistor di tipo a tutto vantaggio della comprensibilità della pa-
NPN (TR1-TR2-TR4) e un solo transistor di ti- rola, sono stati inseriti nel circuito i due con-
po PNP (TR3). densatori C2-C3, ai quali è affidato il compito
Il progetto di figura 1 appare racchiuso in un di limitare superiormente la banda passante.
rettangolo tratteggiato e lungo le linee perime- Allo scopo di evitare oscillazioni anomale duran-
trali sono riportati dei piccoli quadrati recanti te il funzionamento dell'interfono, l'alimenta-
un numero. Ebbene, ciò significa che gli elementi zione dello stadio preamplificatore è stata con-
che si trovano al di là del perimetro rettangolare venientemente disaccoppiata da quella degli al-
non appartengono al circuito dell'amplificatore tri stadi per mezzo della resistenza R3 e del con-
di bassa frequenza vero e proprio, ma fanno par- densatore elettrolitico C 1.
te del progetto d'insieme di figura 4. La stessa
numerazione, riportata lungo le linee tratteggiate SECONDO STADIO
e riferentesi alle varie prese di entrata e uscita,
trova preciso riscontro con quella riportata nel Dopo il primo processo di amplificazione del se-
progetto d'insieme di figura 4. gnale, questo viene applicato al potenziometro
Il potenziometro di volume R4, ad esempio, non regolatore di volume R4 tramite il condensatore
risulta montato sul circuito stampato dell'ampli- elettrolitico C4.
ficatore, ma fa parte, così come l'alimentatore, gli Dal cursore del potenziometro R4 il segnale vie-
altoparlanti e i condensatori elettrolitici C 10 - ne applicato, tramite il condensatore elettrolitico
C 11, del circuito esterno' dell'interfono. C7, alla base del transistor TR2, che è pur esso
un transistor al silicio di tipo NPN. Questo tran-
sistor pilota il secondo stadio amplificatore.
STADIO PREAMPLIFICATORE I valori dei condensatori elettrolitici C4-C7 non
I terminali 1-2 del modulo amplificatore rappre- sono molto elevati. E ciò allo scopo di aumentare
sentano l'ingresso dell'interfono. Su tale ingresso il limite inferiore della banda passante, permet-
deve essere collegato quell'altoparlante che fun- tendo così l'attenuazione di eventuali ronzii cap-
ge anche da microfono. tati dai lunghi cavi di collegamento dell'impianto
Per entrambi i posti di parlo-ascolto (posto pri- interfonico.
mario e posto secondario) si possono utilizzare,
in funzione di microfono, dei comunissimi alto- STADIO FINALE
parlanti magnetodinamici, anche se questi com-
portano ovviamente degli svantaggi, dovuti allo Il secondo stadio amplificatore, or ora analizza-

482
to, funge da elemento pilota per i transistor fina- verso i transistor finali, di 5 mA Circa.
li TR3-TR4 che, come abbiamo già detto, sono Rimane ora da analizzare la funzione dei con-
di tipo a simmetria complementare : il transistor densatori C5 - C6.
TR4 è di tipo NPN, mentre il transistor TR3 è Il condensatore C5 e il condensatore C6 hanno
di tipo PNP. entrambi il valore di 10.000 pF; il loro compito
I due transistor finali debbono essere selezionati, consiste nel trasformare l'amplificatore in oscil-
dotati di guadagno il più possibile simile in en- latore quando si collega, tramite S1, il terminale
trambi, in modo da contenere entro limiti ristret- d'ingresso 2 con il terminale 8, in modo da pro-
ti la distorsione dell'amplificatore. Ricordiamo a
tale proposito che non è necessario che il lettore
provveda alla selezione dei transistor prima di
montarli nel nostro circuito, perché le coppie di
transistor selezionati vengono vendute in com- Fig. 4 - Progetto d'insieme dell'impianto interfonico
merc1o. completo. Il posto secondario potrà essere realizzato
Allo scopo di polarizzare correttamente lo sta- mediante una cassettina nella quale risultano montati
l'altoparlante, con impedenza di 25 ohm, il condensatore
dio finale, sul circuito di collettore del transistor elettrolitico C11, nonché il pulsante di chiamata P1.
TR2 è stato inserito il diodo DI; in serie al diodo Il posto primario potrà essere ugualmente realizzato
D 1 è stata inserì ta la resistenza semifissa R9 per mezzo di una cassettina nella quale risultano inse-
( trimmer potenziometrico). Questo trimmer ver- riti: l'altoparlante da 25 ohm, la basetta dell'amplifica-
tore BF, il condensatore elettrolitico CIO, il trimmer
rà regolato per il minimo valore di distorsione, regolatore di volume R4, i commutatori S1-S2 e la pila
corrispondente ad una corrente elettrica, attra- di alimentazione a 9 V.

POSTO PRIMARIO

ClO
s2' Il +
@
9V
e Il Il 11 1 4 I
]

T Il L_ N 2]
[.
AMPLIF

~
nota]
31 141 15

VOLUME
POSTO SECONDARIO
-----= +o
7vv] C11
P1
--====

483
LIBERO
I S1
C12

ENTR.
8F r AMPLIF

G E
P
e
e
l
9V

3 4 5

VOLUME
Fig. 5 - Nel caso in cui l'interfono non dovesse più interessare, il lettore potrà utilizzare
il solo amplificatore BF destinandolo ad altri usi. In tal caso il circuito dovrà essere conce-
pito nel modo indicato in questo progetto, eliminando cioè gran parte degli elementi pre-
senti nel progetto di figura 4 ed aggiungendo invece il condensatore C12, che è di tipo
ceramico, di valore 220.000 pF - 150 VI. Un altro elemento aggiunto è l'interruttore S1.
Gli altri sono gli stessi già precedentemente citati.

durre un segnale di chiamata dal « posto secon- A montaggio ultimato si dovrà regolare la cor-
dario » per avvertire il « posto primario » della rente di riposo nello stadio di potenza tramite
necessità di comunicare. il trimmer potenziometrico R9. Per eseguire tale
operazione sarà sufficiente controllare l'assorbi-
mento complessivo dell'amplificatore, assicuran-
REALIZZAZIONE DELL'AMPLIFICATORE
dosi che questo risulti di 5-6 mA circa, ovvia-
Il montaggio dell'apparato è abbastanza sem- mente dopo aver collegato sul circuito d'uscita
plice e deve essere effettuato tenendo sott'occhio dell'amplificatore il suo più naturale carico che,
il piano costruttivo di figura 2 nel quale, come si nel nostro caso, è rappresentato dall'altoparlante.
vede, vien fatto uso del circuito stampato.
Prima di iniziare il lavoro costruttivo, il lettore
dovrà procurarsi tutti gli elementi necessari per PROGETTO D'INSIEME
costruire prima l'amplificatore di bassa frequen-
za e poi il progetto d'insieme di figura 4. In ogni Utilizzando l'amplificatore precedentemente de-
caso il primo elemento che il lettore dovrà com- scritto nelle due versioni teorico e pratico, è pos-
porre è rappresentato dal circuito stampato di fi- sibile realizzare l'interfono domestico, cioè un
gura 3, da noi pubblicato in scala 1/1. impianto interfonico dotato di un posto prima-
Ancora una volta raccomandiamo di utilizzare, rio e un posto secondario.
per TR3-TR4, due transistor selezionati, sce- Il posto primario (figura 4) è in grado di inserire
gliendoli fra un certo numero di transistor dello o disinserire il circuito dell'amplificatore e di ef-
stesso tipo e conservando soltanto quelli che pre- fettuare, durante la conversazione, la commuta-
sentano un guadagno quasi identico (meglio ac- zione parlo-ascolto per mezzo del commutatore
quistare una coppia già selezionata· dal negozian- S2 (commutatore multiplo a 2 vie- 2 posizioni).
te). In pratica, colui che si trova nel posto primario,

484
davanti all'altoparlante, commutando S2 nella e, in virtù del collegamento fra i terminali 2-8,
posizione diversa da quella rappresentata in f- funge da oscillatore, cioè emette un segnale acu-
gura 4, cioè nella posizione PARLA, può essere stico di chiamata. Il posto principale dovrà in
ascoltato dal posto secondario. Se invece il po- questo caso commutare Sl in posizione PAROLA
sto primario vuol mettersi in ascolto, basterà ed effettuare la normale conversazione.
commutare S2 nella posizione in cui esso si tro-
va nel disegno di figura 4, per poter ascoltare ciò
che viene comunicato dal posto secondario. USO DEL SOLO AMPLIFICATORE
Il posto secondario, invece, non può parlare ed
essere automaticamente ascoltato dal posto pri- Coloro che volessero realizzare l'amplificatore
mario. Esso infatti deve premere il pulsante Pl di bassa frequenza per altri scopi, diversi da
per provocare l'oscillazione nell'amplificatore BF, quello della composizione dell'interfono dome-
cioè per produrre un segnale di chiamata nel stico, dovranno far riferimento al progetto di
posto primario. figura 5. In questo schema infatti l'amplificatore
Il doppio deviatore S 1 comanda l'inserimento di bassa frequenza rappresenta una unità a sè
stabile dell'alimentazione, mentre il commuta- stante in funzione di normale amplificatore di
tore S2 effettua la commutazione parlo-asco! ta. bassa frequenza.
Questo commutatore, infatti, provvede all'inse- Rispetto al progetto di figura 4, molti collega-
rimento alternativo dell'altoparlante del posto menti risultano qui eliminati, mentre è stato ag-
principale in funzione di microfono e quello del- giunto il condensatore di accoppiamento d'en-
l'altoparlante del posto secondario in funzione trata C 12, che ha il valore di 220.000 pF; questo
di riproduttore acustico e viceversa. condensatore può essere indifferentemente di ti-
In condizioni di riposo, il commutatore Sl deve po ceramico o a carta.
essere mantenuto nella posizione di chiamata, Il condensatore elettrolitico ClO, invece, è lo
in modo da permettere al posto secondario di stesso montato nel progetto d'insieme di figura 4.
effettuare in qualsiasi momento la segnalazione L'alimentazione è ancora a 9 V e il circuito di
di richiesta di comunicazione. Infatti, premendo alimentazione, in questo caso, viene chiuso o aper-
il pulsante P 1, l'amplificatore viene alimentato to tramite l'interruttore S 1.

,,.
Di facilissima costruzione, è in grado di erogare,
in modo continuo, le tensioni comprese fra i 4 e i 15 V, con una corrente di lavoro di 2,5 A. La sua
moderna protezione elettronica permette di tollerare ogni errore d'impiego dell'apparato, perché la mas-
sima corrente di uscita viene limitata automaticamente, proteggendo l'alimentatore da eventuali cor-
tocircuiti.
re4$ggpTrr/yg

Tensione d'ingresso: 220 Vca ±; 12%/


Tensione d'uscita: regolabile fra 4 e 18 V nominali
Corrente massima: 2,5 A a 15 V con stabilizzazione
< 1%
Residuo d'alternata: inferiore a I mV per volt a pieno
carico
Stabilizzazione: migliore dell'1%
Corrente permanente di cortocircuito: inferiore a
400 mA
Limitazione automatica della massima corrente d'u-
scita in due portate: a 15 V limitazione 2,5 A (o 0,5 A)
a 4 V limitazione 1,6 A (0 0,4 A)
(Le due portate sono necessarie per mantenere la
dissipazione del transistor entro i suoi limiti di si-
ln scatola di montaggio curezza)
Coefficiente di temperatura d'uscita con temperatu-
L. 28.500 re comprese fra 0°C e 70°C: inferiore a 0,01%/ C
Protezione contro I cortocircuiti.

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 1- 1976 della rivista, in cui è presentato l'arti-
colo relativo alla descrizione e al montaggio dell'alimentatore stabilizzato professionale. Le richieste
debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di L. 28.500 a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482
e indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

485
DUE
SEMPLICI RICEVITORI
CON
ALIMENTAZIONE
GRATUITA

I nostri padri, quando si avvicinavano per la pri- Per coloro poi che ritenessero troppo elementare
ma volta al mondo della radio, realizzavano lor- questo progetto, abbiamo voluto presentare, in
mai storico ricevitore a galena. Quello stesso ri- queste stesse pagine, un altro ricevitore, di tipo
cevitore viene costruito attualmente con la stes- a reazione, con caratteristiche ovviamente supe-
sa tecnica di un tempo, ma per mezzo di com- r1or1.
ponenti elettronici moderni. li vecchio cristallo L'ascolto delle emittenti radiofoniche è ottenuto
di galena è stato sostituito dal diodo al germa- in cuffia, perché non sarebbe stato davvero pos-
nio; il grosso condensatore variabile ad aria o a sibile concepire un ascolto in altoparlante con
mica. Ma il principio di funzionamento di quel pochi elementi elettronici, messi assieme, senza
ricevitore rimane sempre lo stesso, e lo vedremo opportuna alimentazione elettrica.
fra poco.
Tuttavia, per uscire un po' dal tradizionale, cioè
per offrire al lettore un progetto che avesse una PROGETTO DEL PRIMO RICEVITORE
buona dose di originalità, senza venir meno alla
funzionalità del circuito, abbiamo voluto proget- Il progetto del primo dei due ricevitori, alimen-
tare un piccolo ricevitore radio, adatto a coloro tati con la sola energia radioelettrica presente
che muovono i primi passi nel mondo dell'elet- nello spazio, è riportato in figura 1; di questo ri-
tronica, sprovvisto di pila di alimentazione, cioè cevitore non presentiamo lo schema pratico, per-
alimentato con quella poca energia elettromagne- ché il cablaggio è assolutamente semplice e non
tica che sta sempre nell'aria e ci circonda do- permette di incorrere in alcun errore costruttivo.
vunque. Il circuito accordato, che si trova sulla sinistra

486
PUR RICALCANDO LE ORME DELLO STORICO RICEVITO-.
RE A GALENA, QUESTI DUE SEMPLICI APPARECCHI RADIO
ESCONO UN PO' DAL TRADIZIONALE ED OFFRONO AL LET-
TORE LA POSSIBILITA' DI DUE REALIZZAZIONI PRATICHE
CHE VANTANO UNA CERTA DOSE DI ORIGINALITA'.

del progetto ed è rappresentato dalle bobine Ll- Il transistor deve comunque essere un NPN ad
L2 e dal condensatore variabile C1, permette di alto guadagno, perché l'intero processo di am-
sintonizzare i segnali captati dall'antenna, con- plificazione dei segnali radio è affidato a questo
sentendo ad uno solo di questi di essere sottopo- solo componente.
sto ai processi di rivelazione ed amplificazione.
Il segnale captato dall'antenna viene applicato
al circuito accordato con il sistema induttivo, SOSTITUZIONE DELLA CUFFIA
attraverso l'accoppiamento tra i due avvolgi-
menti L1-L2. Abbiamo già detto che la cuffia inserita nel cir-
Dopo aver attraversato il condensatore C3, il cuito di collettore dovrà necessariamente essere
segnale radio raggiunge i due diodi al germanio di tipo ad alta impedenza, perché il guadagno del-
D1-D2, che provvedono a rettificare entrambe lo stadio amplificatore risulta direttamente pro-
le semionde del segnale captato, generando sui porzionale al valore della resistenza della cuffia
terminali del condensatore C4 una certa tensione stessa. Ma la cuffa ad alta impedenza, da 5.000:-
continua. \ 10.000 ohm, in caso di difficile reperibilità com-
Si faccia bene attenzione al verso di inserimento merciale, potrà essere sostituita con una cuffia
dei due diodi D1-D2, che debbono essere mon- piezoelettrica, collegata fra emittore e collettore
tati in « antiparallelo », cioè la fascetta dell'uno del transistor TRl, cioè collegata in modo di-
deve trovarsi in posizione opposta a quella della verso da quello del progetto di figura 1. Fra i due
fascetta dell'altro. terminali della cuffia originale, cioè fra il col-
lettore e il punto di incontro di C4 con D1, nel
Il condensatore C4 si comporta come una batte-
caso di impiego di cuffia piezoelettrica, si dovrà
ria che, pur essendo di debole capacità, è in
inserire una normale resistenza di valore com-
grado di fornire la necessaria corrente al circuito
preso fra i 10.000 e i 100.000 ohm.
amplificatore-rivelatore pilotato dal transistor
TRl. La trasformazione dei segnali radio in Per il buon funzionamento di questo ricevitore
suono viene effettuata dalla cuffia inserita sul occorre ovviamente servirsi di un ottimo sistema
circuito di collettore del transistor .TRl. Questa antenna-terra, adatto per la ricezione della gam-
cuffia deve essere di tipo ad alta impedenza ma delle onde medie.
(5.000 ± 10.000 ohm). Per maggiori chiarimenti relativi alla installazio-
Allo scopo di raggiungere un sufficiente grado ne delle antenne per onde medie consigliamo ai
di amplificazione del segnale captato dall'an- nostri lettori di consultare la rubrica « I primi
tenna, si è fatto ricorso ad un transistor montato passi » presentata nel fascicolo di febbraio 1973.
secondo la configurazione con emittore a massa, In ogni caso l'antenna migliore è sempre quella
polarizzando lo stadio tramite la resistenza RI la di tipo Marconi, installata nella parte più alta
quale, fornendo una certa tensione di contro- dell'edificio in cui si effettua l'ascolto. Questa
reazione, aumenta l'impedenza di ingresso del antenna deve essere composta da un unico filo
circuito amplificatore, migliorando la stabilità del (trecciola di rame) della lunghezza di 10±20 me-
funzionamento in funzione della temperatura; an- tri, teso fra due pali di sostegno mediante isola-
che la linearità della riproduzione risulta mi- tori in porcellana. La discesa dell'antenna potrà
gliorata. essere effettuata con lo stesso tipo di filo attor-

487
) ANT.

c2

L1
C1

2
Fig. 1 - Progetto del primo
tipo di ricevitore radio per
onde medie adatto per l'a-
D2 scolto delle principali e-
C3 mittenti radiofoniche nazio-
nali. L'alimentazione viene
esercitata dalla stessa e-
nergia a radiofrequenza
captata dall'antenna.

cigliato abbondantemente su una delle due estre- il sistema della reazione aumenta notevolmente
mità dell'antenna, in prossimità dell'isolatore di la sensibilità, che è la caratteristica fondamentale
porcellana. di ogni ricevitore radio.
Per migliorare ulteriormente le ricezioni radio- Il principio della reazione è presto detto: esso
foniche converrà effettuare anche un collega- consiste nel rinviare nel circuito di entrata un se-
mento di terra. Questo consiste in un filo di rame gnale già amplificato, in modo da sottoporlo ad
abbondantemente avvolto attorno ad una tuba- altri successivi processi di amplificazione.
tura dell'acqua, del gas, o del termosifone. Que- Pur presentandosi con un numero di componen-
sto collegamento va realizzato sul punto di in- ti lievemente superiore rispetto al primo proget-
contro del condensatore C3 con i due diodi retti- to, questo secondo tipo di ricevitore radio ricalca
ficatori al germanio Dl-D2. Ai principianti ricor- le orme del primo, rimanendo un progetto sem-
diamo che, prima di effettuare l'avvolgimento plice e assolutamente adatto a coloro che muo-
del filo di rame sulla tubatura di terra, occorre- vono i primi passi nel settore della radiotecnica.
rà provvedere ad una energica pulizia di questa
e dello stesso conduttore di rame, cioè occorrerà
accertarsi di aver realizzato un perfetto contatto CIRCUITO DI SINTONIA
elettrico.
Il segnale captato dall'antenna è presente nell'av-
volgimento Ll; da questo avvolgimento esso si
PROGETTO DEL SECONDO RICEVITORE trasferisce induttivamente al circuito accordato,
composto dalla bobina L2 e dal condensatore va-
Il progetto del secondo ricevitore, rappresenta- riabile C3. In questo circuito accordato si verifica
to in figura 2, costituisce un perfezionamento del il fenomeno della selezione della frequenza, cioè
progetto di figura 1, anche se questo ricevitore dei segnali radio in arrivo, permettendo ad uno
è pur sempre un apparato per principianti. soltanto di questi di raggiungere, attraverso il
La caratteristica dell'alimentazione gratuita viene condensatore C4, il circuito amplificatore pilotato
conservata anche in questo secondo ricevitore, ma dal transistor TRl.

488
AMPLIFICAZIONE BF
<C@PONENTI Il transistor TRl è un NPN dello stesso tipo di
quello montato nel primo progetto. Esso può es-
sere un qualsiasi transistor amplificatore di bassa
frequenza ad elevato guadagno (BC109-BC209-
Condensatori BC208, ecc.).
Cl = 300+400 pF (condens. variab. a mica Internamente al transistor TRl si verifica il pro-
o ad aria) cesso di amplificazione dei segnali radio applicati
c2 5.000 pF alla sua base trami te il condensatore C4. I se-
C3 2.000 pF gnali radio vengono amplificati al punto tale da
5 µF (non elettrolitico!) poter pilotare la cuffia.
C4 = L'alimentazione di questo circuito avviene in
Varie modo diverso, o lievemente diverso, di quello del
primo progetto. Infatti in questo caso l'alimenta-
R1 10 megaohm zione viene derivata direttamente dall'antenna at-
TRI = BC109-BC209-BC208, ecc. traverso la resistenza RI. Con questo sistema si
D1-D2 = diodi al germanio (di qualsiasi tipo) sfruttano tutti i segnali di alta frequenza captati
Cuffia = 5.000 + 10.000 ohm dall'antenna e i relativi « rumori » sovrapposti.
L1-L2 = bobine (vedi testo) E si sfrutta anche l'energia elettrostatica accu-
\
mulata dall'antenna per qualsiasi motivo atmo-
sferico.

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489
O) ANT

R1

Cl
01

R2 J1
C2

3
.. Ra
C4 Il (I
~~
e =cs

2 µ C3 e

Il Il 02

O) TERRA

Fig. 2 - Progetto del secondo tipo di ricevitore radio per onde medie. Il perfezionamento,
rispetto al primo tipo di ricevitore, consiste principalmente nel sistema della reazione,
che viene regolata tramite il condensatore variabile C2.

COMPONENTI
Condensatori Varie
C1 = 2.000 pF R1 = 10.000 ohm
C2 = 300+400 pF (condens. variab. a mica R2 = 10 megaohm
o ad aria) TR1 = BC109-BC209-BC208, ecc.
C3 300:400 pF (condens. variab. a mica D1-D2 = diodi al germanio (di qualsiasi tipo)
o ad aria) Cuffia = 5.000±- 10.000 ohm
C4 = 5.000 pF L1-12 = bobine (vedi testo)
C5 = 5 µF (non elettrolitico!) J1 = imp. AF (2+10 mH)

490
LA REAZIONE presente nel circuito.
Il condensatore variabile di reazione C2 dovrà
La caratteristica principale, che differenzia que- essere regolato per il massimo guadagno, al li-
sto progetto dal primo, è la reazione. Essa è ot- mite dell'innesco del circuito. In pratica, quando
tenuta tramite il condensatore variabile C2, che si vuole ricevere una emittente, si agisce sul con-
riporta il segnale radio, preamplificato dal tran- densatore variabile C3 per captare una deter-
sistor TRl, al circuito d'antenna, in modo da minata emittente radiofonica, mentre si agisce
rendere possibile una serie di ulteriori amplifica- sul condensatore variabile C2 in modo da elimi-
zioni. nare il fischio caratteristico della reazione e ren-
Il circuito è stato ovviamente dimensionato in dere perfetto l'ascolto. Il condensatore variabile
modo che il segnale di « ritorno » risulti lieve- C2 deve essere regolato lentamente, cessando la
mente al di sotto delle perdite introdotte dal regolazione nel momento stesso in cui scompare
circuito accordato. Volendo spingere troppo la l'innesco.
reazione, superando addirittura le perdite del L'impedenza di alta frequenza Jl, presente sul
circuito accordato, il ricevitore si trasformerebbe circuito di collettore del transistor TRl e colle-
in un oscillatore, a causa della reazione positiva gata in serie alla cuffia, provvede a bloccare i

ANT.

CUFFIA

Fig. 3 - Piano di cablaggio del secondo tipo di ricevitore ad onde medie. L'applicazione
del transistor è facilitata dalla presenza di una linguetta metallica in corrispondenza del-
l'emittore (e). Le bobine L1-L2 debbono essere autocostruite.

491
PILA
c5 4,5-9V

Fig. 4 - Nel caso in cui l'alimentazione gratuita


derivata dallo spazio dovesse risultare insuffi-
ciente, è sempre possibile ricorrere all'alimenta-
zione ausiliaria tramite una pila da 4,5+9 V.
li morsetto positivo si applica dalla parte della
02 cuffia.

segnali di alta frequenza, mentre lascia via libera volgimenti Ll-L2, servendosi di uno stesso tipo
ai segnali di bassa frequenza in modo che questi di filo di rame smaltato, il cui diametro risulterà
possano raggiungere la cuffia; i segnali di alta di 0,3 mm. Per l'avvolgimento Ll occorreranno
frequenza respinti dall'impedenza J 1 raggiungono 40 spire compatte, mentre per l'avvolgimento L2
il condensatore variabile C2 e, successivamente, occorreranno 100 spire compatte. La distanza
attraverso l'avvolgimento Ll, il circuito di sin- fra un avvolgimento e l'altro sarà di 5 mm.
tonia L2-C3.
\
MESSA A PUNTO
COSTRUZIONE DELLE BOBINE
Una volta terminato il lavoro costruttivo, ese-
Prima di iniziare la costruzione del ricevitore,
guito tenendo sott'occhio il piano di cablaggio
qualunque sia il circuito prescelto, si dovranno
di figura 3, il ricevitore potrebbe necessitare di
realizzare gli avvolgimenti L1-L2, che non sono
un lieve intervento di messa a punto.
reperibili in commercio e che sono gli stessi per
entrambi i tipi di ricevitori descritti in queste pa- Nel caso in cui, pur agendo sul condensatore va-
gine. riabile di reazione C2, non si riuscisse ad inne-
La configurazione pratica delle bobine Ll-L2 è scare l'oscillazione, si dovranno scambiare fra
ben visibile nel piano costruttivo del secondo tipo loro i terminali contrassegnati con i numeri 1-2
di ricevitore riportato in figura 3. della bobina Ll (figura 3), in quanto il funzio-
L'elemento di supporto deve essere un pezzo di namento della reazione dipende dal verso del-
tubo cilindrico di materiale isolante, del diame- l'avvolgimento. Una volta realizzato questo scam-
tro di 2 cm. Questo cilindretto potrà essere di bio di saldature, si ascolterà sicuramente in cuf-
bachelite, di cartone, di plastica, oppure di legno. fia l'innesco della reazione. Tuttavia, se questa
Quello più facilmente reperibile è senza dubbio dovesse sembrare debole, ciò starà a significare
il tubo di plastica, oggi abbondantemente adottato che il sistema antenna-terra è scarso. Si dovrà
dagli idraulici anche negli impianti domestici. quindi intervenire su questi elementi nel modo
Sul cilindretto si dovranno effettuare i due av- già precedentemente detto.

492
Il condensatore C5, pur avendo un valore capa- ALIMENTAZIONE AUSILIARIA
citivo elevato (5 F), non è di tipo elettrolitico.
Entrambi i ricevitori presentati ed analizzati in
Coloro che non riuscissero a reperirlo in com-
questo articolo non hanno la pretesa di captare
mercio, potranno servirsi di un condensatore e-
emittenti estere. Essi infatti sono stati concepiti
lettrolitico, dello stesso valore capacitivo, ma di
per ricevere discretamente, sulla gamma delle
tipo al tantalio, che presenta delle perdite ridot- onde medie, le più forti emittenti nazionali. Ma
tissime. Il condensatore elettrolitico al tantalio, se ciò non si verificasse, anche dopo aver prov-
sostitutivo del condensatore C5, verrà collegato veduto all'installazione di un ottimo sistema di
con il terminale positivo rivolto verso la cuffia. antenna-terra, allora converrà ricorrere ad una
Un ultimo suggerimento. Poiché la resistenza R2 alimentazione ausiliaria, cioè ad una alimentazio-
decide sulla bontà della polarizzazione del tran- ne di riserva realizzata nel modo indicato in fi-
sistor TRI, la quale varia in funzione del gua- gura 4. In questo disegno, come è facile vedere,
dagno del transistor e della cuffia, sarà bene ef- una qualsiasi pila di tensione compresa fra i 4,5
fettuare alcune prove sperimentali, prima di de- e i 9 V viene collegata fra i terminali del con-
cidere sul valore esatto, montando diverse resi- densatore C5, in modo che il morsetto positivo
stenze con valori compresi tra 1 megaohm e 10 della pila si trovi dalla parte in cui la cuffia in-
megaohm. contra il diodo DI.

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di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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101 l
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sul la rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA t., }
±-

DEL .e L--

LETTORE
Scommesse tra amici do l'ambra (in greco: electron), egli si accorse
che questa attirava a sé i corpuscoli, rivelando
Pur avendo acquisito una certa pratica nel settore così, per la prima volta, questa prodigiosa ed in-
dell'elettronica dilettantistica, soprattutto da visibile forma di energia naturale.
quando ho cominciato a seguire attentamente il Ma per sentir parlare di elettricità in termini
vostro interessante periodico, debbo confessare di scientifici, si deve giungere alla metà del secolo
essere abbastanza digiuno di storia dell'elettricità. scorso, alle grandi scoperte di Luigi Galvani ed
In uno scontro di idee, prima tecniche e poi sto- Alessandro V alta.
riche, con un mio carissimo amico, ho voluto
Il grande fisico comasco scoprì che il con tallo
prima affermare e poi scommettere che il vero
di due corpi produceva fra essi una « forza elet-
scopritore dell'elettricità è stato il fisico comasco
trica», una «impulsione elettrica» o una «ten-
Alessandro Volta, mentre il mio amico asseriva
sione ». Queste tre espressioni, che suonavano
che il maggior merito in questo senso va attribuito
spesso come equivalenti nel linguaggio del Volta,
a Luigi Galvani. Chi dei due ha ragione? .
espressero un'idea che era chiara nel suo spirito,
VIZZI ANTONIO e che tradotta nel linguaggio attuale vuol dire che
Ragusa il contatto di due corpi eterogenei stabilisce tra
essi una differenza di potenziale elettrico. E' sta-
L'elettricità c'è sempre stata, fin da quando è ta, quella, la prima, vera rivelazione scientifica
sorto il mondo. Essa è patrimonio della natura, dell'elettricità. Poi venne la pila, che produsse
così come lo sono il ferro, il carbone e il petrolio. profonde mutazioni nella civiltà e che aperse la
E all'uomo è spettato soltanto il compito di ri- via che doveva portare alle scoperte. di Ocrstedt
velarla, prima, e di servirsene poi. e di Faraday, all'invenzione delle macchine elet-
Fu Talete di Mileto (V sec. avanti Cristo), il pa- tromotrici, alla telegrafia elettrica, all'illumina-
dre della filosofia greca, ad avere il primo sentore zione elettrica, ali' analisi elettrica, alle trasmissio-
della presenza dell'elettricità in natura; strofinan- ni radio.

503
Il dialogo elettrico, dunque, si aperse con Volta sostituzione, vorrei rendermi conto del perché del-
e Galvani che accesero, negli anni successivi, un la rottura dei diodi utilizzati (ciascuno da 1 A
intenso fervore di studi fra tutti gli scienziati del - 800 V).
secolo scorso e, via via, fino a quelli dei giorni VENUTI REMO
nostri. Venezia
Non è qui possibile riferire in dettaglio i lavori di
Luigi Galvani, fisico e medico, nato a Bologna Il semplice progetto da lei inviatoci, che pubbli-
nel 1737, e le sue discussioni con Volta. E' certo, chiamo in queste pagine, contiene un errore fon-
tuttavia, che il Galvani diede l'avvio, con i suoi damentale: quello del collegamento in parallelo
esperimenti, alla tecnica delle telecomunicazioni. diretto di due diodi allo scopo di comporre un
Un secolo prima delle scoperte delle onde radio, solo diodo virtuale di potenza doppia. Una simile
il Galvani notò che la produzione di scintille elet- tecnica non è realizzabile nella pratica corrente,
triche, ottenute per mezzo di una macchina astro- a meno che i diodi non vengano accuratamente
finio, provocava rapide contrazioni delle zampe selezionati tramite un tracciatore di curve carat-
posteriori di una rana uccisa e scorticata, messa teristiche (le caratteristiche dei due diodi dovreb-
ad asciugare sopra una tavoletta di legno. E le bero presentare tra loro uno scarto veramente mi-
zampe si contraevano tanto più fortemente, quan-
to più la scintilla scoccava vicino ad esse. Le scin-
tille elettriche producevano oscillazioni elettriche
e, quindi, onde radio; le onde radio, raggiungen-
do i nervi crurali della rana, determinavano in
essi analoghe oscillazioni elettriche, che causava-
no le contrazioni muscolari. Le zampe della rana R1
Il Il
vennero considerate come il primo, naturale rive- +
latore di onde radio.
Pi tardi David Hughes, nato a Londra nel 1831,
scoprì che le scintille elettriche, ovvero le onde o +
radio da esse generate, aumentavano la condutti-
220V l cc

-
220V
vità della limatura di ferro, dando così spunto
allo scienziato italiano Calzecchi Onesti per la
scoperta del «coherer », cioè il primo filevatore ===O -
radio vero e proprio. Quel coherer era costituito
da un tubetto di limatura di ferro e da un campa-
nello, collegato fra un'antenna esterna e una pre-
sa di terra; esso fu utilizzato per molti anni come
avvisatore dell'approssimarsi di temporali attra-
verso le scariche elettriche atmosferiche. nimo). In caso contrario, non ottenendo un per-
fetto bilanciamento delle caratteristiche, accade
che la corrente, ad 'esempio di 1,6 A, circola quasi

• •• totalmente attraverso un solo diodo, provocan-


done la bruciatura. Successivamente, anche il
diodo superstite brucia, perché anch'esso viene at-
traversato totalmente dalla corrente di 1,6 A.
Un parallelo errato Il rimedio, oltre alla sostituzione dei due diodi
1N4O7 con un solo diodo in grado di sopportare
Ho realizzato un alimentatore, per un motorino una maggiore corrente, potrebbe essere quello di
elettrico in corrente continua, raddrizzando di- bilanciare automaticamente le correnti nei due
rettamente la tensione di rete con due diodi diodi, sostituendo la resistenza Rl con due resi-
1N4007, collegati in parallelo fra loro allo sco- stenze di valore doppio, collegate ciascuna in se-
po di poter fornire, in regime continuativo, una rie con un singolo diodo. La caratteristica espo-
corrente di 1,2 A (1,5:1,6 A di picco). Pur- nenziale dei diodi risulterebbe così automatica-
troppo, ciò è capitato più volte, i diodi bruciano mente compensata abbondantemente da quella
anche quando la corrente massima si mantiene lineare delle resistenze in serie. Per gli altri letto-
al di sotto dei 2 A, cioè della massima corrente ri che avessero seguito la sua domanda e la no-
erogabile dall'alimentatore. Pur sapendo che la stra risposta ricordiamo che nello schema pubbli-
soluzione al mio problema potrebbe essere quella cato i valori da lei adottati sono : Rl = 20 ohm
di utilizzare un solo diodo molto più potente, per - 20 W;DI = D2 = 1N4007;CI = 32 F - 550
una ragione di puntiglio, prima di procedere alla VI (elettrolitico).

504
Radiodisturbi 3) Ritorno di scarica dalla lampada all'apparec-
chio radio attraverso la linea di alimentazione.
Nella mia abitazione, nell'officina attigua a questa
e nel negozio, dove abitualmente devo permanere La radiazione diretta della lampada viene dissi-
durante tutta la giornata, l'ascolto del ricevitore pata entro la distanza di 2 o 3 metri,· essa è dun-
radio è reso difficile a causa dei disturbi in esso que facilmente eliminabile spostando il ricevitore
generati dalla moltitudine di lampade fluorescen- radio e l'antenna al di fuori del suo raggio dazio-
ti installate un po' dovunque. La domanda che ne. Qualora non fosse attuabile lo spostamento.
vi pongo è quindi la seguente. E' possibile in è utile prendere le seguenti precauzioni:
qualche modo realizzare un isolamento elettro- 1) Collegare l'antenna dell'apparecchio radio per
magnetico fra le lampade generatrici di disturbi mezzo di cavo schermato, oppure installare una
e l'apparecchio radio? Potreste anche dirmi in antenna costituita da due fili attorcigliati.
qual modo i disturbi escono dalle lampade fluo-
rescenti e raggiungono le apparecchiature radio- 2) Provvedere all'installazione di una buona tena.
foniche?
3) Portare l'antenna vera e propria fuori del rag-
ORIALI MARCO gio d'azione della radiazione.
Imperia
Per apparecchi radio con antenna incorporata il
La scarica attraverso i vapori di mercurio delle problema risulta più difficile e in qualche caso
lampade fluorescenti produce delle radiazioni di si deve ricorrere all'applicazione di uno schermo
frequenza comprese nella gamma delle onde ra- metallico, possibilmente collegato a terra, attorno
dio, le quali possono raggiungere le apparecchia- all'apparecchio illuminante.
ture radiofoniche in tre modi diversi: Questi stessi accorgimenti possono anche servire
1) Radiazione diretta dalla lampada al circuito per eliminare le interferenze dovute alla radia-
d'antenna. zione diretta proveniente dalla linea di alimen-
tazione. Il ritorno di scarica che avviene attraver-
2) Radiazione diretta dalla linea di alimentazio- so la linea di alimentazione molto spesso viene
ne al circuito d'antenna. annullato dall'impedenza della linea stessa, specie

GENERATORE MELODICO CON INTEGRATI DIGITALI

IN D IO
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Una breve melodia elettronica viene emessa da


un piccolo altoparlante quando si agisce su un
interruttore. Tramite un amplificatore BF, è pos-
sibile realizzare un richiamo acustico pubblicita-
rio, un segnale stimolante nelle competizioni spor-
tive, una tromba acustica per auto.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del generatore melodico sono contenuti in una
scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni: a L. 11.500 sen -
za altoparlante e a L. 12.500 con altoparlante. Le richieste devono essere fatte inviando anticipa-
tamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/2648 2 intestato a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MI-
LANO - Via Zuretti, 52.

505
se è di una certa lunghezza. Nel caso di linee cor- to di rottura di un sottilissimo filo conduttore te-
te, qualora non fosse sufficiente l'azione filtrante so fra due punti. L'antifurto dovrebbe assorbire
dovuta ai condensatori incorporati nello starter una quantità minima di corrente, volendolo ali-
e nell'alimentatore, si deve ricorrere ad appositi mentare con una batteria. da 6 V, senza possi-
filtri disposti nei pressi degli apparecchi illumi- bilità di ricarica in tampone. Potreste pubblicarne
nanti in modo da eliminare contemporaneamente il progetto? In caso affermativo, potreste tener
il ritorno di scarica e la radiazione di linea. conto che la mia esperienza in montaggi elettro-
Un metodo facile per stabilire se i radiodisturbi nici è alquanto scarsa?
sono dovuti alla radiazione diretta della lampada ALAIMO ANGELO
e della linea, oppure al ritorno di scarica, è quello Palermo
di usare un apparecchio radio portatile. Questo,
tenuto vicino al tubo fluorescente e in seguito .Il circuito che le proponiamo è della massima
gradatamente allontanato, darà luogo a scariche semplicità. Esso fa uso di un solo transistor (TRl)
progressivamente decrescenti fino a raggiungere ed il consumo di corrente, a riposo, è soltanto quel-
un valore costante: La distanza a cui si verifica lo della minima corrente di perdita del transistor
questa costanza di rumore è quella oltre la quale e della normale corrente di autoscarica della bat-
non avvengono più radiodisturbi dovuti alla ra- teria. Il funzionamento del circuito qui pubblica-
diazione diretta . to è molto semplice. Fin che il filo conduttore, te-
so tra i punti A e B, risulta integro, il transistor

•••
Dispositivo antifurto
TRl rimane all'interdizione; esso invece entra in
conduzione quando il sottile filo viene interrotto;
ciò a causa della corrente di base che attraversa
la resistenza Rl. In tali condizioni il transistor
TRl, eccita il relé RL, perché attraverso il col-
Vorrei realizzare un semplicissimo dispositivo an- lettore fluisce corrente.
tifurto, senza molte pretese, in grado di offrire Con il potenziometro R3 si regola la soglia di fun-
una qualsiasi segnalazione d'allarme nel momen- zionamento del circuito. Conservando i contatti e

ALLARME

R1 R2

l <«@
6V
l l @v

r / BI 11 COMPONENTI
Rl = 100.000 ohm
R2 - 10.000 ohm
ZONA DA
R3 - 1.000 ohm (potenziometro)
PROTEGGERE R4 - 120 ohm
TRl - AC128
RL = relé (2 mA)

506
i collegamenti del progetto, è possibile pilotare si manifesta nel caso in cui venga inserito il gira-
direttamente una piccola suoneria a 6 V; ma dischi oppure il sintonizzatore FM. Ciò mi fa pen-
ciò non è accettabile dal punto di vista pratico, sare che i disturbi non siano captati dall'antenna,
perché le suonerie elettriche consumano corrente ma dall'amplificatore. Come posso fare per li-
e la sua pila a 6 V si esaurirebbe ben presto. Il berarmi da tali inconvenienti senza intervenire
transistor TRl può essere sostituito con un mo- nel circuito dell'amplificatore che è ancora in
dello al silicio o, addirittura, con un transistor di garanzia?
tipo NPN, purché in tal caso lei provveda ad in- CHIODINI ENZO
vertire la polarità dell'alimentazione .
Trento

Disturbi sull'impianto HI-FI


•• Il problema dei disturbi può considerarsi di ca-
rattere universale e risentito in quasi tutti i setto-
ri del!' elettronica. Il miglior sistema, lo abbiamo
detto già altre volte, consiste nel filtrare i distur-
bi alla fonte. Purtroppo ciò non è sempre possi-
bile ed occorre quindi servirsi di opportuni filtri
Il mio complesso ad alta fedeltà viene disturbato di protezione delle apparecchiature disturbate.
ogni volta che sulla rete di alimentazione si in-
I filtri da collegare in serie con la rete di alimen-
serisce un elettrodomestico. Tale inconveniente
tazione possono essere di tipo diverso, più o meno
semplici e più o meno efficaci. Negli schemi qui

-
riportati offriamo tre esempi di filtri antidistur-

~ 1 bo, da inserire rispettivamente su una linea senza


filo di terra (A), su una linea con filo di terra (B)

T
e su una linea molto disturbata (C). L'uso della

0 ENTR.
Q FUS.1
use terra centrale migliora notevolmente le qualità
del filtro. Le induttanze L1, L2 (opzionale) ed
L3 potranno venire realizzate, a seconda dell'ef-

• I ~ ficacia che si vuole ottenere dal filtro, tramite


semplici induttanze di poche spire avvolte su re-
sistenze da l-,- 2 W, oppure su bastoncini di fa-
rite o, addirittura, tramite nuclei ad olla o to-
E.
1 T
0
l roidi. I fusibili potranno essere omessi nel caso in
cui i condensatori risultino ampiamente sovradi-
mensionati.

@ ENTR.

~
±
l.
T
use.

~ Intensità di corrente
•••
Sono un principiante che, soltanto da poco tem-
L1 po, segue appassionatamente la vostra rivista. So-
no già riuscito a costruire alcune apparecchiature
J. 'OOo'ri e3
1 .TI
e1

T. l da voi descritte con mia grande soddisfazione.


Purtroppo, non avendo seguito un regolare corso
di elettrotecnica o radiotecnica, molti concetti

© ENTR.
!" Q
(ffiì
L2
I
Q F4
use.
elettrici non mi risultano ben chiari. E tra questi
anche quelli molto elementari. Per esempio non
sono ancora riuscito a distinguere esattamente il

l i
concetto di tensione elettrica da quello di corren-
..l l. te elettrica. Sulla tensione ritengo di aver capito

YfWoìT qualcosa, ma dell'intensità di corrente tutto mi è


oscuro. Potete aiutarmi a risolvere i miei dubbi?
FRANCHETTI SAMUELE
Venezia

507
La corrente elettrica è un fluido invisibile che nuto secondo. M a per dare un significato indica-
percorre i conduttori. Essa dunque non si vede, tivo del concetto di intensità di corrente, conviene
però di essa si notano gli effetti. L'operaio elettrici- riferirsi ad un paragone idraulico. Quando si a-
sta non vede l'elettricità durante il suo lavoro, ne pre il rubinetto dell'acqua in una certa misura,
nota invece gli effetti: vede le lampadine accese, attraverso ogni sezione del conduttore (tubo) che,
constata il movimento di un motorino elettrico, ad esempio, in un impianto domestico è sempre
sente riscaldarsi il ferro da stiro e... prende la dello stesso tipo (stessa sezione della tubatura),
scossa quando è disattento. passa una certa quantità di acqua al minuto se-
La corrente elettrica, pur essendo invisibile, rap- condo. Se si apre di più il rubinetto, la quantità di
presenta un'entità fisica in grado di svolgere del acqua che attraversa ogni sezione della conduttu-
ra è evidentemente maggiore. Se invece di flusso
lavoro e, più precisamente, un lavoro elettrico.
d'acqua si f asse trattato di flusso di elettroni, si
Ci sono dunque, nelle correnti elettriche, delle sarebbe detto che nel primo caso ci si trovava in-
grandezze fisiche in gioco che devono essere cono- nazi ad una corrente elettrica di piccola intensi-
sciute, valutate e misurate. La prima di queste tà, mentre nel secondo caso si sarebbe trattato di
prende il nome di «intensità di corrente» e si una corrente elettrica di grande intensità.
misura in ampere mediante uno strumento che In pratica una corrente di qualche millesimo di
prende l nome di amperometro. ampere viene considerata come una corrente di
L'intensità di corrente rappresenta la quantità di poca intensità. Una corrente di alcune decine di
cariche elettriche che attraversano una sezione ampere viene considerata come una corrente mol-
di un conduttore nell'unità di tempo, cioè nel mi- to intensa.

aiutai KIT UNIVERSALE EPO8


Una scatola di montaggio per
otto realizzazioni diverse:
1) RELE' FOTOELETTRICO
2) ANTIFURTO A STRAPPO
3) ANTIFURTO OTTICO
4) FOTOCOMANDO CICLICO
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6) SIRENA OTTICA
7) SUONERIA BITONALE
8) TOCCO ELETTRONICO

Li» I1.000
Si tratta di una nuovissima scatola di montaggio,
unica nel suo genere, con la quale anche il lettore
principiante potrà familiarizzare con le più avanza-
te e moderne tecnologie. Una scatola di montag-
gio che porterà il lettore a scuola e che, nel giro
di poche ore, gli farà percorrere buona parte
dell'orizzonte dell'elettronica elementare.

La scatola di montaggio costa L. 11.000. Le richieste debbono essere fatte inviando


anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA
PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di:
spedizione).

508
Convertitore a transistor di 9 V in una tensione ad onda quadra applica-
bile al trasf armatore elevatore T l. L'alta tensione
Sono riuscito a realizzare un frequenzimetro di- secondaria viene successivamente rettificata da
gitale il quale, per la visualizzazione, fa uso di un raddrizzatore a doppia semionda (D1-D2) e
tubi nixie, alimentati con una tensione di 180 V. livellata dal condensatore elettrolitico Cl.
Purtroppo questo valore di tensione vincola l'im- Per quanto riguarda il trasformatore Tl, le of-
piego dello strumento alla disponibilità della ten- friamo qui di seguito i dati relativi agli avvolgi-
sione di rete a 220 V. Io vorrei invece alimentare menti.
l'apparato per mezzo di una batteria ricaricabile
a 9 Vcc. Potete pubblicare il progetto di un tale Avvolgimento A: 2 x 100 spire (filo di rame
circuito convertitore elevatore di tensione da 9 V smaltato da 0,3 mm.)
a 180 V? Avvolgimento B: 2 x 25 spire (filo di rame
CORRADI ARISTIDE smaltato da 0,12 mm)
Roma Avvolgimento C: 2 x 3000 spire (filo di rame
smaltato da 0,12 mm.).
Accettiamo la sua pro posta che riteniamo inte-
ressante per molti altri lettori. La conversione di Tenga presente che, variando il numero di spire
tensione continua, nel progetto qui pubblicato, dell'avvolgimento C, lei potrò ottenere tutte le
viene effettuata da un convertitore auto oscillante tensioni che desidera, nel caso in cui il conver-
transistorizzato, che trasforma la tensione continua titore fosse destinato ad altri usi.

+ USC1TA
180V

COMPONENTI
Rl = 200 ohm
R2 = 1.200 ohm
RI D1 = BY114
D2 = BY114
T1 Cl = 16 F - 350 VI (elettrolitico)
R2 TR1 = AD140
TR2 = AD140
S1 = interrutt.
ENTR 9V

Relé termici I relé termici sono apparecchiature che vengono


pilotate essenzialmente dalle variazioni di tempe-
Nel negozio di elettrodomestici di mio padre c'è ratura; esse sono quindi sprovviste di elettroma-
un'insegna pubblicitaria che si accende e spegne gnete e non possono perciò essere pilotate da im-
ritmicamente. Tra la presa luce e la spina del pulsi di tensioni o di correnti: il slo lemento
circuito di alimentazione dell'insegna è inserita che le può pilotare è la temperatura.
Nell'industria questi tipi di relé vengono larga-
una scatolina, per me misteriosa, che l'elettricista
mente usati per mantenere costante la tempera-
ha definito « relé termico». E' esa.tta tale defini- tura dei forni a riscaldamento elettrico. Ve ne so-
zione? Come funziona questo speciale relé? no di diversi tipi, ma il più comune è quello com-
VAUDETTI GIACOMO posto da due lamine metalliche di natura diversa,
Ancona cioè con diverso coefficiente di dilatazione termi-

509
ca. Queste lamine possono essere, ad esempio, una mento meccanico viene sfruttato per chiudere un
di rame e l'altra di acciaio. Quando la tempera- circuito elettrico attraverso due punte di contatto.
tura ambiente aumenta notevolmente, le due la- Il relé termico composto di due lamine di metallo
mine metalliche sono soggette al processo di di- diverso prende anche il nome di « bilamina ». Es-
latazione termica; il rame, tuttavia, essendo ca- so trova largo uso nei circuiti di illuminazione
ratterizzato da un coefficiente di dilatazione su- pubblicitaria, perché permette di accendere e
periore a quello dell'acciaio, subirà un allunga- spegnere, ritmicamente, qualunque circuito di il-
mento superiore a quello della lamina di acciaio, luminazione. I tipi più complessi sono muniti di
costringendo l'insieme ad assumere una curvatura, molle di tensione che permettono di regolare il
che implica di conseguenza uno spostamento mec- tempo di chiusura e apertura dei circuiti elettrici
canico di una delle due estremità. Questo sposta- in funzione delle variazioni di temperatura.

Alimentatore 220 Vca - 24 Vcc - 11 A


••• Lo schema che le proponiamo è quello di un ali-
mentatore a doppia semionda, realizzato con due
Gradirei veder pubblicati sulla rubrica « La po- diodi di tipo BYY22 od equivalenti. Il conden-
sta del lettore » lo schema e le caratteristiche di satore elettrolitico Cl potrà anche essere di pic-
un alimentatore per caricabatterie con tensione cola capacità, in rapporto alla corrente erogabile,
d'uscita di 24 Vcc e corrente massima assorbibile nel caso in cui l'alimentatore venga utilizzato
di 11 A. Vi sarei grato se pubblicaste anche i da- come caricabatterie (500 µF - 30 VI). In caso
ti del trasformatore, perché dispongo di parecchio contrario occorrerà aumentare il valore capacitivo
materiale di recupero. di Cl ad oltre 10.000 F.
FABRIANO MARCO Le caratteristiche del trasformatore T1 sono le
Spoleto e@urenti:

Chi non ha ancora costruito li nostro mlcrotrasmet-

RICEVITORE AM- FM titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,


soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con
L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi
a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
può trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso

Questo ricevitore funziona dovunque ed è in grado


di captare tutte le emittenti private già in funzion
o che stanno per nascere un po' dovunque e ch
trasmettono soltanto in MODULAZIONE DI FRE-
QUENZA.

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540 - 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88 - 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor + 3 diodi
Alimentazione: 9 Vcc
Dimensioni: 8 x 12 x 4 cm.
Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
military look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di Lire 9.800, a mezzo va-
glia o c.c.p. n. 3/26482, intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

510
Sez. princ. nucleo magnetico 25 cm.2 valori ohmmici stabiliti sperimentalmente con filo
Avv. prim. a 220 V 440 spire - filo 1 mm. al nichel-cromo, oppure con semplice filo di ra-
me, ovviamente di maggior lunghezza, in modo
Avv. sec. a 24 V 57 spire - filo 3 mm.
da ottenere, a carico, il valore della tensione de-
Le resistenze di limitazione R1-R2 devono avere siderata.

T1

s1

Lampade fluorescenti delle lampade fluorescenti e il loro funzionamento.


Potete accontentarmi?
La domanda che vi pongo è di natura elettrica,
ma non elettronica. Infatti sarei molto curioso di GALLIOTTI TULLIO
sapere, almeno a grandi linee, la composizione Orvieto

FOTOCOMANDO
PER:
• interruttore crepuscolare
• conteggio di oggetti o persone
• antifurto
• apertura automatica del garage
• lampeggiatore
e tutti i comandi a distanza

Con questa scatola


IN
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Inviando anticipatamente l'importo di L. 10.700 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prez-
zo sono comprese le spese di spedizione.

511
Il principio fondamentale di funzionamento di si accenderà più facilmente, però aumenterà il
una lampada o tubo fluorescente si basa sulla decadimento del flusso luminoso e la durata della
particolare attitudine presentata da alcune spe- lampada sarà inferiore.
ciali sostanze chimiche, organiche e inorganiche, Quando la lampada viene collegata ad una ap-
ad emettere, quando siano eccitate da radiazioni propriata sorgente di energia elettrica, la diff eren-
ultraviolette di determinata lunghezza d'onda za di potenziale, esistente tra gli elettrodi, pro-
non visibili all'occhio, radiazioni di lunghezza
duce un arco attraverso i vapori di mercurio con-
d'onda maggiore percepibili sotto forma di luce.
tenuti all'interno del tubo. Questo arco genera,
La lampada fluorescente consiste essenzialmente
unitamente ad alcune radiazioni visibili, una gran-
in un tubo di vetro con due elettrodi saldati alle
de quantità di radiazioni ultraviolette invisibili, le
estremità. Nell'interno vi è vapore di mercurio
a bassissima pressione e una piccola quantità di quali eccitano la fluorescenza dei composti chi-
gas raro, che di solito è argo. Questo gas, che ha mici che rivestono la parete interna del tubo di
una pressione che varia a seconda dei tipi di lam- vetro. Contrariamente a quanto avviene nelle
pade da 2 a 18 mm di mercurio, serve a facilitare lampade ad incandescenza e nelle normali lam-
l'accensione, in quanto diventa conduttore di e- pade a scarica, nelle lampade fluorescenti non si
lettricità con valori di tensione relativamente bas- produce direttamente, con la scarica, la massima
si. La pressione di questo gas di riempimento è quantità di luce, bensì la maggiore quantità pos-
molto importante. Infatti le lampade che hanno sibile di radiazioni ultraviolette, non visibili, di
una pressione leggermente superiore a quella sta- determinata lunghezza d'onda che vengono. poi
bilita, hanno una più elevata costanza del flusso convertite, per mezzo dei composti chimici fluo-
luminoso, ma presentano un'accensione più lenta. rescenti comunemente chiamati « fosfori», in ra-
Per contro, se la pressione è in difetto, la lampada diazioni luminose.

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF

PER ONDE MEDIE


PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore
principiante il terreno più adatto per muover-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)
Il kit permette la realizzazione di un ricevitore rad io ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

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dimensioni ch·e :on.s.-erte ur.a
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Dimensìoni • 250x170x90 rT

---......._._ ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
·'±]
: (sensibilità 20.000

;
ohm/vÒII)

·s ·e

L. 22.500
llff.t..
mi\
- I

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0.1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A e [ e r e


mA = 50 µA 500µA 5 50 500 5000 RANGES 100+400Kc 400+1200Kc 1,1 + 3,.8Mc 3,5+1?.lic
v 0,5 5 25 50 250 500 1000 GAMME E r [ a
RANGES 12 : 40Mc 40+ 130M 80+260ilc
mAv 2,5 25 250 2500
Ohm= xl/0+10k [+t0/0+100%/100/0+1M/1k /0+10M
0hm [tk/l+10M/xl0k/ 0+100M
pF"- lxlk/0+50k lx10kl0+500k Grande strumento dalle pic-
cole dimensioni, realizzato
Balli stie F 0hm110/0+200pF /0hm 1lk/0+=20F completamente su circuito
stampato. Assenza totale dì
Hz xl/0+50 I x10t0+500 lx100t0+5000 commut.atori rotanti e quindi
dB -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
Output OJ 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRATICA
------- -

seta.unse e.su.esse.
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE A&
Anno V - N. 9 - SETTEMBRE 1976- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L 800

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per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
valigie, autoradio, televisori.

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(L. 7.500) 12x 160 mm
Frequenza
50 Mc Peso 40 grs.
Armoniche fino a
Tensione massima
Uscita 10,5 V eff, applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batteria 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc Dimensioni
( 7.800)
12x160 mm
Armoniche tino a soo Me
5 V eft.
"?e massima 40 grs.

Uscita appllcablle al puntale 500 V


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L. 95.000
15 V eff.
VOLTM ETRO
ELETT RONICO
MOD. R.P. 9/T.R.
A TRANSISTOR
Il Voltmetro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con transi-
stor a effetto di campo è uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra- Tutti gli
dio, TV, FM e BF esso per-
mette di ottenere una gran- strumenti di
de varietà di misure, tensio-
ni continue e alternate, non-
misura e di
ché corrente continua, mi- controllo pubblicizzati in
sure di tensione di uscita,
la R.F., la BF, misure di re- questa pagina possono
sistenza - il tutto con un
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V= 0.5 15 5 25 100 1500 30K


mA- 50A 590A 1 5 50 1500
V 0,5 15 5 25 100 1500
Ohm X1 xlO xlOO X I k xlOk X IM
0-1k 0+10k,0=100k 0-1M 0-10 +10M
Pico Pico 4 14 40 140 400 4000
dB -20 +15

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(sensibilità 20.000 ohm/volt)
CARATTERISTICHE TECNICHE

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V= 1 10 50 strumento di alta qualità per
mA= 50A 5009A 5 50 500 misure nella gamma di fre-
quenza da 20 a 200.000 Hz.
y 0,5 5 50 250 1000 Strumento che unisce al'a li circuito impiegato è il
mA v 2,5 25 250 2500 massima semplicità duso un
minimo ingombro. Realizza-
ponte di Wien, molto sta-
bile. Tutta la gamma di fre-
Ohm= 1t/0+10k/l0/0+1M !k/0-10M to completamente su circui- quenza è coperta in quattro
Ballisti pf 0hm +100/ 0+2)0F/0hm 1lk/0+20F to stampato. Assenza totale bande riportate su un qua-
di commutatori rotanti e drante ampio di facile let-
dB -10+22 quindi falsi contatti dovuti tura. Sono utilizzabili due
Output 0,5 5 50 250 1000 all'usura. Jack di contatto
di concezione completamen-
differenti rappresentazioni
grafiche dalla forma d'onda,
te nuova. Munito di disposi- SINUSOIDALI e QUADRE. Il

L. 19.000 tivo di protezione.


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garantito dall'uso
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nel circuito
di reazione negativa.
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CARATTERISTICHE TECNICHE
OSCILLATORE A BASSA
GAMME A I B e D
FREQUENZA mod. BF. 40

RANGES 20-200H2 200 + 2KH 2+-20KH 20+200KH


L 8 000
IL
DOPOVACANZE
La breve stagione dell'ozio legalizzato anche per quest'anno si è con-
clusa. Ciascuno di noi è puntualmente rientrato ed ha preso posto alla
scrivania, al banco di prova e collaudo, al tavolo da disegno. E dopo
la più o meno lunga boccata d'ossigeno tutti noi abbiamo intrapreso,
con maggior vigore, lo svolgimento del nuovo programma editoriale
che, in parte, è maturato anche nel periodo delle vacanze, quando il
riposo si accompagna alla riflessione e all'esercizio del pensiero che,
inevitabilmente, ci capita di collegare con Elettronica Pratica.
Nel rientrare abbiamo trovato il cosiddetto lavoro arretrato. Cioè un
cumulo di corrispondenza, di segnalazioni ed avvisi in attesa di rispo-
sta. Ma già ci siamo messi all'opera per far rientrare ogni cosa nella
normalità, con la certezza che, molto presto, tutti i nostri lettori saran-
no completamente soddisfatti nei loro appelli, nelle loro proposte e
nelle loro richieste.
Ci siamo messi all'opera anche con i nuovi kit, sempre concepiti come
strumenti di studio e ricreazione, sforzandoci di mantenere il passo con
il progresso e l'ammodernamento della tecnica e, soprattutto, di con-
servare acceso l'entusiasmo di chi ci segue tanto appassionatamente,
nella precisa convinzione di aver incontrato nell'elettronica hobby-
stica una nuova ragione di vita sociale.
E la presentazione dei nuovi kit comincia proprio da questo mese con
una interessante ed originale scatola di montaggio: il fotocontrollo pi-
lotato a diodo SCR che, affidando al lettore la possibilità di ... giocare
con la luce, assicura la realizzazione di una nutrita serie di esperimen-
ti e utili applicazioni. Nei successivi fascicoli della Rivista, invece, fac-
ciamo conto di presentare il kit di un ricevitore per la banda cittadina
e quello di un oscillatore di bassa frequenza, adatto allo studio delle
emissioni e ricezioni in codice Morse, in previsione anche delle neces-
sità di molti candidati alle prossime sessioni di esami. Poi verrà in-
dubbiamente la volta del kit di un nuovo microtrasmettitore, più po-
tente di quello attualmente pubblicizzato in quarta di copertina, con
caratteristiche elettriche superiori e prezzo contenuto entro i più ra-
gionevoli limiti.
Con la riapertura dei battenti, dunque, Elettronica Pratica riprende per
intero le sue attività, alacremente, con forze nuove e rinnovate, con il
fermo proponimento di riversare in questa appassionante impresa edi-
toriale tutte le sue energie e di tendere con decisione e piena autono-
mia alla realizzazione dei suoi fini.
L'ABBONAMENTO A
ELETTRONICA
PRATICA
vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

VI REGALA
due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

CONSULTATE
nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 5-N. 9- SETTEMBRE 1976


LA COPERTINA - Attraverso le sue immagini in
quadricronia,: inforia abbondantemente il lettore
sullo spirito con cui abblamo concepito questa
nuova scatola di montaggio, che permette di co-
struire due semplici ma utilissimi apparati elettro-
nici: quello dell'interruttore crepuscolare e quello
del lampeggiatore di potenza.

Sommario
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsablle
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC FOTOCONTROLLO CON SCR 516
ALBAIRATE - MILANO
LAMPEGGIATORE DI POTENZA
Distributore esclusivo per l'I- CONTROLLO LUCE CREPUSCOLARE
talla:
A. & G. Marco - Via Fortez-
za n. 27 - 20128 Milano LE PAGINE DEL CB 526
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Tribunale CIlo dl Milano -
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DIREZIONE - AMMINISTRA-
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MILANO. CON MEMORIA DEI DATI
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE ACQUISTI PERMUTE 556
tutti I Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non al re- LA POSTA DEL LETTORE 565
stituiscono.
FOTOCONTROLLO
PER LA REALIZZAZIONE
CON SCR DI DUE DISPOSITIVI:

1) Lampeggiatore di potenza

2) Controllo crepuscolare di illuminazione

Apriamo il nostro programma tecnico-editoriale la saldatura di un terminale di una sola resistenza


del dopovacanze con una nuova scatola di mon- e cortocircuitando una lampadina al neon.
taggio: quella del fotocontrollo con d.iodo SCR, Questi particolari verranno ripresi ampiamente
cioè con quel modernissimo componente elettro- più avanti, nel corso dell'articolo. Per il momento
nico che molti lettori hanno già avuto modo di invece riteniamo più utile una presentazione par-
conoscere sotto l'aspetto teorico e pratico e che ticolareggiata del diodo controllato.
coloro che ci seguono soltanto da poco tempo
avranno ora l'occasione di comprenderne, in mi-
sura sufficiente, il funzionamento. IL DIODO SCR
Tuttavia, prima di introdurci nell'analisi del se-
miconduttore, cioè in quella parte dell'articolo L'impiego del diodo SUR in qualità di elemen-
che i meno curiosi possono anche tralasciare di to di controllo del nostro progetto non deve ri-
leggere, vogliamo ricordare ai lettori che, acqui- dursi al pedissequo lavoro di saldatura a stagno,
stando la scatola di montaggio del fotocontrollo, sul circuito stampato, dei suoi elettrodi. Esso
avranno l'opportunità di realizzare ben due diver- deve potersi considerare una nuova ed istruttiva
si apparati: quello del lampeggiatore di notevole esperienza. E deve porre il lettore nelle condizio-
potenza, oppure quello di un dispositivo di con- ni di sapersi abilmente destreggiare anche con
trollo crepuscolare di illuminazione, in grado di l'uso di altri tipi di diodi SCR, in circuiti diversi
accendere automaticamente le luci al calar della da quello qui presentato e descritto. Tuttavia, per
era. E il passaggio da un tipo di apparato ad un ben comprendere il comportamento elettrico di
altro si ottiene, molto semplicemente, spostando questo semiconduttore, è necessario seguire atten-

516
I due principali dispositivi, da chiunque facilmente realizzabili
con questo kit, potranno servir-e per molteplici scopi: per la
costruzione di lampeggiatori di potenza, per l'accensione auto-
matica delle luci di illuminazione al calar della sera, per il con-
trollo di fiamma di un bruciatore, per far divertire i bambini at-
traverso una lur.ga serie di esperimenti che si identificano in al-
trettanti giochi di luce.

o Tempi di lampeggio controllabili


.
Potenza max del carico 660W

In scatola di montaggio a L. 12.000

tamente la breve e semplice analisi teorica qui di nominazione di « diodo controllato». L'SCR in-
seguito esposta. fatti si comporta in pratica come un diodo nel
quale l'avviamento della conduzione della cor-
rente anodica IA viene comandato da un im-
SIMBOLO - ELETTRODI - pulso di corrente IG, anche di breve durata e cli
CARATTERISTICHE bassa potenza, applicato al gate.
Si tenga presente che, così come avviene nei
Anche il diodo SCR, così come avviene per tutti diodi raddrizzatori, il diodo SCR rimane comun-
i componenti elettronici, viene rappresentato, nel- que bloccato, cioè si comporta come un circuito
la letteratura tecnica, tramite un simbolo: quello interrotto, se polarizzato inversamente, cioè con
riportato in figura 1. l'anodo negativo rispetto al catodo.
Esternamente, il diodo SCR si presenta come
un componente a tre terminali, che prendono i
nomi di: anodo - catodo - gate; quest'ultimo FUNZIONAMENTO DELL'SCR
elettrodo viene talvolta denominato, tenendo con-
to della terminologia inglese, con il nome di Per capire a fondo il funzionamento di un diodo
porta. controllato è necessario analizzare la sua curva
La sola osservazione del simbolo elettrico del dio- caratteristica tensione-corrente riportata in figu-
do SCR riportato in figura 1 permette la for- ra 2.
mazione di un'idea semplice ma immediata del Tale caratteristica è di tipo asimmetrico rispetto
funzionamento del componente e della sua de- alla tensione di « O», in quanto il diodo si com-

517
Successivamente, in virtù della caratteristica ne-
gativa (linea tratteggiata della curva), il diodo
ANODO si innesca, conducendo corrente in quantità im-
posta dalla natura del carico applicato.
Non è questo tuttavia il metodo solitamente uti-
lizzato per l'innesco dei diodi SCR, perché nella
maggior parte dei casi pratici la tensione di ali-
mentazione non può essere variata in misura tale
IA da superare il valore della tensione di breako-
wer.
Ma a questo punto entra ... in azione il terzo elet-
GATE trodo del diodo controllato, cioè il gate.
Inviando una corrente a questo terzo elettrodo, si
ottiene una diminuzione della tensione di breako-
1G wer, così che anche con tensioni modeste l'SCR è
CATODO in grado di innescarsi passando sul tratto di curva
Fig. 1 - Simbolo elettrico, adottato dalla maggior parte caratteristico della conduzione della corrente ano-
del progettisti nella composizione del circuiti elettrici, dica.
del diodo controllato SCR. Il componente è dotato di Si noti che, quando il diodo risulta in conduzio-
tre elettrodi. Con la sigla IG si definisce la corrente ne, l'impulso di corrente necessario all'innesco non
di gate o porta, Con il simbolo IA si definisce la cor-
rente fra anodo e catodo. serve più, perché la tensione di breakower può
ritornare a valori elevati senza pregiudicare l'av-
venuta conduzione.
A questo punto, per disinnescare l'SCR occorre
far diminuire la corrente anodica al di sotto 'del ,
valore minimo di automantenimento IN. Nor-
malmente il sistema più semplice per raggiunge-
re tale condizione è quello di togliere momenta-
porta in maniera diversa se polarizzato diretta- neamente l'alimentazione al diodo controllato. E
mente o inversamente. tale condizione si verifica anche automaticamen-
La caratteristica inversa indica che, similmente te ad ogni semionda della corrente alternata,
a quanto accade in un diodo rettificatore, il dio-
do SCR conduce soltanto una corrente di disper-
sione quando risulta polarizzato inversamente.
E ciò si verifica finché la tensione rimane al di
sotto di un valore di rottura (breakdown). Una
volta superato questo valore di rottura, si veri-
fica un brusco aumento della corrente, che fisi-
camente corrisponde alla rottura dei vincoli cri-
+I
stallini del semiconduttore e alla conseguente di-
TENSIONE CORRENTE
struzione del diodo controllato. » ANODICA
INVERSA
Polarizzando direttamente il diodo SCR, cioè fa-
cendo in modo che l'anodo risulti positivo ri-
spetto al catodo, ci si porta sulla caratteristica di-
retta (zona a destra di figura 2). -- V
DI CRESTA

I f ( DIRETTA l
-.
+V
Questa curva è caratterizzata dalla tensione di Vo
breakower (Vbo), che corrisponde alla tensione ( INVERSA )
da applicare tra anodo e catodo per ottenere l'in-
nesco del componente.
In condizioni di riposo, cioè senza polarizzare
in alcun modo il gate, la tensione di breakower,
-I
può raggiungere, a seconda del tipo di diodo con-
trollato SCR, valori di alcune centinaia di volt. Fig. 2 - L'attenta analisi di questo diagramma permette
Quindi, per ottenere la conduzione spontanea del di conoscere il preciso funzionamento di un diodo
diodo, è necessario applicare ad esso, tramite una controllato SCR, così come chiaramente esposto nel
resistenza di carico di limitazione della corrente corso dell'articolo.
dopo l'innesco, una tensione superiore a quella
di breakower.

518
quando si alimenta il componente e il suo carico semplice variazione esso si trasforma in un dupli-
con una tensione alternata o pulsante. ce progetto: quello di un lampeggiatore di po-
tenza e quello di un dispositivo di controllo cre-
puscolare.
DALLA TEORIA ALLA PRATICA Il circuito che realizza le due funzioni ora ricor-
date è quello di figura 4.
Tutte le nozioni teoriche sin qui esposte possono Quando la resistenza Rl risulta collegata con il
trovare un preciso e pratico riscontro nella rea- punto A del circuito, si ottiene la funzione di lam-
lizzazione del semplice circuito sperimentale di
figura 3.
Basta procurarsi due sorgenti di alimentazione
in tensione continua; ad esempio una a3 V e una
a 24 V, tenendo presente che tali valori assumo-
no un carattere esclusivamente indicativo, per-
ché essi dipendono dai valori delle resistenze RP
ed RC; variando infatti i valori di questi elemen- S2
ti sarà possibile adottare, per le due sorgenti di
A
tensioni continue, valori oscillanti entro una ·gam-
ma di tensioni comprese fra i pochi volt e le SCR
centinaia di volt.
Le due sorgenti di tensioni continue dovranno ~
S1 RC
essere collegate al circuito tramite due interrut- RP G
tori e due resistenze, così come indicato in figura 3.
Inserendo in un primo tempo l'alimentazione a
24 Vcc tramite l'interruttore S2, sarà possibile
constatare che, attraverso la resistenza di carico
RC, non passa alcuna corrente. Per rendersene
3V
conto basterà porre i puntali del tester sui termi-
nali della resistenza RC (l'indice dello strumento L @ @ l 4
non si sposterà dallo zero). Tale constatazione si-
gnificherà che la tensione di breakower è supe- Fig. 3 - Ciascun lettore potrà accertarsi sulla veridici-
riore a quella di alimentazione. tà della teoria esposta nel testo realizzando questo
Inserendo ora il circuito alimentato a 3 Vcc semplice circuito. Manovrando gli interruttori St - S2
si potranno verificare praticamente le diverse condi-
tramite l'interruttore S1, si potrà constatare che il zioni elettriche dell'SCR. Con i simboli RP ed RC
carico risulta alimentato, cioè sui terminali della vengono rispettivamente indicate le resistenze di gate
resistenza RC è possibile misurare con il tester la (porta) e di carico.
presenza di una tensione elettrica; ciò è indice
evidente dell'avvenuto innesco del diodo con-
trollato SCR. E tale condizione di innesco rimane
anche quando l'interruttore Sl viene riaperto, cioè
quando si blocca la corrente di gate.
Per annullare l'alimentazione del carico basterà
interrompere, anche per un breve istante, la cor- peggiatore di potenza. Infatti il condensatore e-
rente nel circuito alimentato dalla sorgente a 24 lettrolitico Cl comincia a caricarsi attraverso la
Vcc, agendo sull'interruttore S2. resistenza Rl, prelevando la tensione di carica
dai quattro diodi rettificatori D1 - D2 - D3 - D4
dell'alimentatore.
DUE PROGETTI IN UNO Quando la tensione sui terminali del condensa-
tore elettrolitico CI raggiunge il valore di 75-80
Esaurita l'esposizione teorica inerente la natura V, la lampada al neon LN si innesca, provocan-
fisica e il comportamento del diodo SCR, che in do la conduzione del diodo controllato SCR. E
lingua inglese significa Silicon - Controlled - Rec- ciò a causa della corrente di gate che viene a
tifi.er, è giunto il momento di entrare nel vivo formarsi.
dell'argomentazione, cioè in quella parte del no- E' ovvio che per questa funzione di lampeggia-
stro discorso in cui siamo maggiormente attesi tore di potenza la fotoresistenza FR deve risul-
dalla massa dei lettori. tare disinserita, oppure in condizione di com-
Il circuito del fotocontrollo è umco, ma con una pleta oscurità.

519
CA RICO

° 05

LN
K

RETE
P1

C2 R4

RETE
CARICO

520
Quando il diodo controllato SCR si innesca, il

4
Fig. 4 - Progetto completo del fotocontrollo con SCR.
La semplice commutazione della resistenza R1 fra i
punti A e B e li cortocircuito della lampada al neon
carico risulta ovviamente alimentato (nel nostro
progetto di figura 4 il carico verrà collegato con
le boccole sulle quali è apportata la dicitura CA-
RICO). Contemporaneamente il condensatore e-
lettrolitico Cl comincia a scaricarsi, in quanto
viene a mancare l'alimentazione. Quindi, dopo
LN tramite il ponticello P1, permettono di commutare un certo tempo, la tensione presente sul con-
il dispositivo nelle sue due fondamentali espressioni:
quella di lampeggiatore di potenza e quella di con-
trollo crepuscolare. I tempi di lampeggio possono
essere controllati variando il valore del condensatore
C2. Per esempio, con un valore di 220.000 pF II lam-
peggio è caratterizzato da un ritmo veloce; con un
valore capacitivo di 1 µF il ritmo del lampeggio divie-
ne lento.
A

COMPONENTI I o
Condensatori
C1 = 15 uF - 250± 350 VI (elettrolitico)
C2 = 470.000 pF
Resistenze G
R1 = 2.200 ohm - 3 W
R2 = 47.000 ohm - ½ W
R3 = 1 megaohm - h W
R4 = 4. 700 ohm - ½ W
Varie
FR =
fotoresistore A
LN = lampada al neon - 75 V (senza resistenza
in serie)
SCR = diodo controllato tipo C107D1 (4 A max Fig. 6 - II riconoscimento dei tre elettrodi di gate, ano-
con 400 V) . do e catodo del diodo controllato SCR si ottiene fa-
D1- D2 - D3- D4 = 4x1 N5407 (diodi al silicio cendo riferimento alla posizione dello smussamento
da 3 A) angolare praticato dal costruttore in corrispondenza
D5 = diodo tipo 1N4007 dell'elettrodo di gate.

4
Fig. 5 - Il montaggio del dispositivo del fotocontrollo
deve essere ottenuto tenendo sott'occhio questo dise-
gno e dopo aver attentamente controllato e separati
densatore C 1 non è più in grado di mantenere
innescata la lampada al neon LN. E il diodo
controllato SCR, essendo alimentato da una ten-
fra loro I componenti contenuti nel kit I diodi D1-D2- sione pulsante, si diseccita. Il ciclo riprende così
D3-D4-D5 devono essere inseriti nel circuito nel mo- dall'inizio per avviare un successivo periodo di
do indicato nel disegno, cioè richiamandosi alla posi-
rione della fascetta colorata. Si faccia bene attenzio-
diseccitazione e di eccitazione.
Ae, a montaggio ultimato e a dispositivo funzionante, Facciamo notare che il tempo di eccitazione e
a non toccare il radiatore dell'SCR, perché questo, es- quello diseccitazione possono essere variati in mo-
sendo sotto tensione, può mettere a repentaglio l'ln- di diversi. Prima di tutto è possibile intervenire
columità dell'operatore.
sul valore capacitivo del condensatore elettroliti-
co Cl, poi su quello ohmmico della resistenza
Rl e, infine, tramite una regolazione più sofi-

521
sticata, cioè agendo sulla luminosità che colpisce
la fotoresistenza FR la quale, a sua volta, con-
trolla il partitore di tensione composto dalla re-
sistenza R2 e dalla resistenza interna della foto-
LUCE resistenza.

IL CONTROLLO CREPUSCOLARE
TAPPO FR
Il secondo tipo di progetto realizzabile con il no-
Fig. 7 - Coloro che vorranno montare la fotoresistenza stro kit è quello del dispositivo di controllo cre-
FR in luogo diverso da quello in cui viene installato il puscolare. Le varianti da apportare al progetto
dispositivo elettronico, dovranno comporre questa co-
di figura 4, in tal caso, sono: collegamento della
struzione; la fotoresistenza è inserita in un tubetto
cilindrico internamente annerito; il tappo di sughero resistenza RI con il punto B e cortocircuito della
permette di isolare e irrigidire gli elettrodi del com- lampada al neon LN tramite un comune ponticel-
ponente. La fotoresistenza non dovrà mai essere ri- lo facilmente saldabile fra le due piste del circui-
volta verso la sorgente di luce artificiale, come quella
to stampato relative al collegamento con gli e-
pilotata dal dispositivo. Per la realizzazione dell'appa-
rato di controllo crepuscolare il tubetto dovrà risultare lettrodi della lampada.
rivolto verso la luce solare. Il funzionamento del circuito in questo secondo
esempio di pratica applicazione è assai semplice.
Attraverso il diodo ausiliario· D5 viene prelevata

Novità assoluta! KIT UNIVERSALE EPBB


Una scatola di montaggio per
otto realizzazioni diverse:

1) RELE' FOTOELETTRICO
2) ANTIFURTO A STRAPPO
3) ANTIFURTO OTTICO
4) FOTOCOMANDO CICLICO
5) AUDIOKILLER
6) SIRENA OTTICA
7) SUONERIA BITONALE
8) TOCCO ELETTRONICO

Lire 11.000
Si tratta di una nuovissima scatola di montaggio,
% unica nel suo genere, con la quale anche il lettore
principiante potrà familiarizzare con le più avanza-
te e moderne tecnologie. Una scatola di montag-
gio che .porterà il lettore a scuola e che, nel giro
di poche ore, gli farà percorrere buona parte
dell'orizzonte dell'elettronica elementare.

La scatola di montaggio costa L. 11.000. Le richieste debbono essere fatte inviando


anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a: ELETTR ONICA
PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di
spedizione).

522
a 6
a a
@) CARICO yP1 JLP2 )3 ecc ecc

Fig. 8 - Riportiamo in que-


@ CARICO sto disegno alcuni esempi
di carichi di lampadine col-
legabili con il fotocontrol-
lo. In A il carico può es-
sere rappresentato da tre
o più lampadine da 220 V
ciascuna collegate in pa-
rallelo per una potenza non
superiore ai 660 W. In B il
carico è rappresentato da
8 lampadine collegate in
serie-parallelo. Ciascuna
lampadina deve essere da
110 V - 80 W circa. In
C risultano collegate 10
CARICO lampadine da 24 V ciascu-
na, collegate in serie; la
potenza di ciascuna lampa-
dina si aggira intorno ai
60 W circa.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


L ■ 3■ ODO
IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI!

- comincia soltanto ora a muovere I primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
-escs.ive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
dilettantlstico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile. cosi
i raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce d1 220 V.

richiederlo occorre Inviare vaglia o servirai del modulo di c.c.p. n° 3/26482


testato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano

523
dalla rete-luce una tensione raddrizza ta, indipen- stato naturale. Ci si accorgerà che il diodo con-
dentemente dall'eccitazione o dalla diseccitazione trollato presenta da una parte, cioè in prossimità
del diodo controllato SCR. del gate, una smussatura angolare. Questa smus-
Questa tensione, livellata per mezzo del conden- satura permette la lettura precisa e la successione
satore elettroli tico Cl, alim enta il partitore com- ordinata dei tre elettrodi di gate-anodo e catodo.
posto da R2 ed FR. Il diodo controllato SCR, così come è dato a ve-
In condizio ni cli illuminazione, la fotoresistenza dere in figura 5, viene montato sul circuito stam-
FR presen ta un basso valore resistivo. Ne conse- pato tramite una aletta metallica di raffredda,
gue che la tensione presente sui suoi terminali mento, che permette di mantenere la temperatura
non è sufficiente a far scorrere la corrente attra- del componente entro limiti di sicurezza, anche
verso la resistenza R3 ed il gate dell'SCR. E con carichi di 3 A, cioè 660 VA a 220 V.
questa corrente sarebbe necessaria per innescare il Il radiatore e il diodo SCR risultano fissati sulla
componente. basetta del circuito stampato per mezzo di due
Al contrario, quando al calar della sera la fotore- viti e due dadi contenuti nel nostro kit.
sistenza si immerge nell'oscurità, la sua resisten- Si faccia bene attenzione a non toccare mai con
za aumenta notevolmente e così pure la tensione la mano il radiatore del diodo controllato durante
presente sui suoi terminali. Ne scaturisce un pas- il funzionamento del dispositivo, perché l'aletta
saggio cli corrente attraverso il gate che è suf- metallica risulta direttamente collegata con l'a-
ficiente a provocare l'innesco dell'SCR. nodo del diodo e il dissipatore si trova quindi sot-
Potrebbe capitare, durante l'esercizio del dispo- to tensione!
sitivo, che il diodo SCR si inneschi accidentalmen- A seconda che il circuito debba servire in veste
te, a causa del temporaneo passaggio di un ani- di lampeggiatore o interruttore crepuscolare, oc-
male, cli una persona, di un qualsiasi corpo mo- correrà inserire la resistenza R1 nel foro con-
bile nei pressi della fotoresistenza. Per ovviare trassegnato con la lettera A o in quello contras-
a tale inconveniente si è provveduto all'inserimen- segnato con la lettera B. Nel primo caso sarà
to del condensatore C2. La funzione di questo possibile evitare addirittura l'applicazione del
componente è quella di introdurre un certo tem- diodo D5, mentre nel secondo caso occorrerà
po di ritardo nel processo di innesco del diodo con- provvedere alla formazione di un cortocircuito
trollato. In tal modo risultano scongiurati gli fra gli elettrodi della lampada al neon LN, an-
inneschi spurii atti a provocare un irrazionale che attorcigliando fra essi un filo di rame sottile.
funzionamento del circuito di controllo crepusco-
lare.
MONTAGGIO DELLA FOTORESISTENZA

REALIZZAZIONE PRATICA La fotoresistenza FR potrà venir montata in due


modi diversi. Direttamente sul circuito stampato,
La disponibilità della scatola di montaggio del così come indicato in figura 5, oppure separata-
fotocontrollo, cioè la possibilità di avere a di- mente, dopo averla inserita in un apposito con-
sposizione il circuito stampato con tutti i com- tenitore, così come indicato in figura 7.
ponenti elettronici da inserire in esso, è in grado Il secondo modo di montaggio della fotoresisten-
di assicurare a tutti i k±tori una realizzazione za FR permette di installare il dispositivo elet-
pratica con risultati assolutamente positivi. tronico anche in posizione assai lontana da quella
Ma per essere certi del funzionamento del dispo- nella quale si vuole effettuare il controllo di lu-
sitivo, dobbiamo richiamare l'attenzione del let- minosità. Basteranno infatti due fili conduttori
tore su alcune particolarità in sede di montaggio. per collegare a distanza la fotoresistenza con il
I cinque diodi sono tutti contrassegnati con una circuito di figura 5.
fascetta in prossimità di uno dei due terminali. Nel caso di montaggio separato della fotoresi-
Ebbene occorrerà rispettare attentamente la pre- stenza, questa dovrà essere inserita in un tubetto
senza di questa fascetta, oppure la presenza di un metallico internamente annerito ed orientato in
piccolo cuneo in una delle due estremità, perché modo da ricevere i raggi luminosi provenienti dal-
i cinque elementi menzionati dovranno essere la sorgente di luce da controllare; questa potreb-
inseriti nel circuito nel senso indicato in figura 5. be essere rappresentata dal sole, nel caso di inter-
La fasce tta sta ad indicare la posizione del cato- ruttore crepuscolare, oppure dal fuoco di un bru-
do nel diodo. ciatore nel caso di un dispositivo di controllo di
Anche l'applicazione del diodo controllato SCR fiamma. E' ovvio quindi che la fotoresistenza non
deve essere fatta prendendo le necessarie precau- dovrà mai essere rivolta verso la sorgente di luce
rioni, cioè dopo aver attentamente osservato artificiale, come ad esempio quella pilotata dal
i disegni delle figure 5 - 6 e il componente allo dispositivo elettronico del fotocontrollo.

524
CARICO AMMISSIBILE scritto, potranno essere indifferentemente colle-
gate sulle boccole di uscita del circuito, sia nel
Per entrambi i progetti il massimo carico ammis-
caso si voglia realizzare un lampeggiatore di pic-
sibile si aggira intorno ai 660 W, più precisamen-
te 660 VA a 220 V. Nessuna restrizione sussiste cola o grande potenza, sia nel caso si voglia co-
in pratica sul modo di comporre il carico. Una struire un interruttore crepuscolare o un controllo-
sola lampada, infatti, o un certo numero di lam- re di fiamma. In figura 8 sono riportati tre sem-
pade, purché la potenza non superi il valore pre- plici esempi di carichi con lampadine.

IL KIT DEL FOTOCONTROLLO


CON
SCR
e

AI
CONTIENE:
n. 1 condensatore ceramico - n. 1 condensatore elettrolitico - n. 4 resistenze
- n. 1 fotoresistenza - n. 1 lampada al neon - n. 1 diodo SCR - n. 5 diodi al
silicio - n. 1 radiatore - n. 1 cordone di alimentaz. con spina - n. 1 circuito
stampato

N.B. - I componenti riportati nella foto possono assumere aspetti e dimensioni diverse,
a seconda delle disponibilità di mercato, pur risultando elettricamente uguali.

La scatola di montaggio del FOTOCONTROLLO deve essere richiesta a: ELETTRONICA


PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 12.000
a mezzo vaglia postale o c.c.p. 3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

525
Molti nostri amici, già in possesso dell'autoradio
nella loro autovettura, hanno montato anche il ri-
cetrasmettitore CB, dopo aver ovviamente risolto
il problema dell'antenna. Perché l'antenna che
serve a far funzionare l'autoradio non può essere
utilizzata per le ricetrasmissioni sulla gamma dei
27 MHz. Il disadattamento di impedenza sarebbe
tanto grande da provocare la bruciatura del tran-
sistor finale di radiofrequenza in pochi istanti.
In ricezione, nel caso in cui ci si volesse accon-
tentare di risultati mèdiocri, un qualsiasi spezzo-
ne di filo e, tanto meglio, la stessa antenna del-
l'autoradio, potrebbero essere utilizzati con la
certezza di ottenere un ascolto accettabile. Ma
siamo certi che nessuno si sottoporrebbe al com-
plicato lavoro di installazione di un ricetrasmet-

LE
titore sull'auto per limitarsi poi al solo ascolto del-
le trasmissioni CB. Anche perché, dopo aver ri-
solto tutti i problemi di filtraggio dell'alimenta-
zione e quelli di schermatura antidisturbo, si cor-
rerebbe il rischio di rispondere ad una chiamata,
premendo il relativo pulsante con la certezza di
mandare il ricetrasmettitore nel regno dei ... resi-

PAGINE
duati.
Tuttavia, coloro che hanno già risolto il proble-
ma dell'antenna nell'autovettura, con tutta pro-
babilità non hanno ancora provveduto all'instal-
lazione di un'antenna altamente direttiva con la
quale poter partecipare ad una delle tante gare

DEL CB
di « caccia alla volpe » indette dagli appassio-
nati della banda cittadina. E l'argomento di
questo mese sarà proprio quello della costruzione
di un'antenna direttiva da montare sul tetto del-
l'autovettura o su qualsiasi postazione fissa.
Con questa antenna si potrà anche evitare l'ac-
quisto del radiogoniometro, in tutti quei casi in
cui tale apparecchio risulti necessario. L'utilità
dell'antenna direttiva si impone quindi in due
settori diversi dell'attività del CB: in quello del
divertimento per scopi di ricerche e in quello di
radiogoniometro per l'individuazione di fonti di
disturbo abusive che debbono essere assoluta-
mente eliminate.

IL RADIOGONIOMETRO

Ogni radiogoniometro è composto, nella sua par-


te principale, da un'antenna direttiva, che con-
sente di individuare entro un certo angolo di
errore la direzione e la potenza di una stazione
trasmittente.
Esistono vari tipi di radiogoniometri: quelli mi-
litari e quelli professionali, sulla cui precisione
non si discute; ma esistono anche i radiogonio-
metri di tipo commerciale, che, nella maggior par-
te, sono legati a problemi di ingombro. Cioè
Per partecipare alle varie gare di caccia alla volpe, per localiz-
zare una fonte di disturbo che, in gergo, i CB chiamano « que-
remmatore », occorre attrezzare il ricevitore con un'antenna di-
rettiva Loop da installare, indifferentemente sul tetto dell'auto-
vettura o su una postazione fissa.

ANTENNA ROTATIVA
CERCASTAZIONI
risolvono tutti quei problemi che richiedono spa- con il saldatore, perché in pratica si tratta di
zio e quindi non possono essere dotati di caratte- servirsi soltanto delle pinze, di un paio di for-
ristiche elevate. E succede anche che, per il fatto bici, di un po' di stagno e del saldatore.
di chiamarsi radiogoniometri, questi apparati ven-
gano venduti ad un prezzo decisamente supe-
riore al loro reale valore, dato che sono composti L'ANTENNA LOOP
da un ricevitore di tipo tradizionale e da un'an-
tenna direttiva poco efficiente, a causa delle sue L'antenna Loop è costituita da una spira di filo
ridotte dimensioni. conduttore ed è del tutto simile alle antenne uti-
Il CB, desideroso di entrare in possesso di un lizzate per la ricezione del secondo canale TV
radiogoniometro efficiente, necessario per loca- su alcuni tipi di televisori portatili. La caratteri-
lizzare con una certa precisione una qualsiasi sta- stica principale di quest'antenna è quella di ri-
zione trasmittente, può certamente evitare l'ac- sultare altamente direttiva lungo la direzione
quisto in commercio del radiogoniometro, a me- perpendicolare alla superficie del cerchio deli-
no che non si tratti di apparati in vendita presso mitato dal Loop.
i rivenditori di materiali surplus, perché questi Poiché sono del tutto. assenti gli elementi tradi-
sono sempre apparati militari o professionali di zionali delle comuni antenne, come ad esempio
alta qualità. Conviene dunque, con una spesa i radiatori o i riflettori sussidiari, è ovvio che
più che modesta e servendosi dello stesso rice- l'antenna presenti una direzionalità identica da
vitore della propria stazione ricetrasmittente, met- una parte e dall'altra, senza essere caratterizzata
tersi all'opera e realizzare l'antenna direttiva de- da un « fronte » e da un« retro ». Ciò purtroppo
scritta in queste pagine. rende impossibile conoscere con esattezza imme-
La trasformazione del proprio ricevitore CB in diata l'effettiva direzione dell'emissione intercet-
un localizzatore di emittenti non implica alcuna tata e quindi l'ubicazione del trasmettitore (figu-
manomissione del ricevitore stesso, ma soltanto ra 1).
la costruzione di una economicissima antenna di Comunque, per mezzo di un semplice lavoro to-
tipo « Loop », realizzabile in brevissimo tempo pografico e dopo aver effettuate due prove con il
anche da coloro che hanno poca dimestichezza ricevitore collegato all'antenna Loop, è facile

527
=
Fig. 1 - Mancando gli elementi tradizionali delle comuni
antenne, vale a dire i radiatori o i riflettori, questa
antenna è caratterizzata da una direzionalità Identica
ALL' RX su entrambe le superfici del cerchio.

identificare la posizione della trasmittente e, in titore.


parte, anche la sua potenza di emissione. Ciascuna delle due direzioni dovrà essere cercata
ruotando lentamente l'antenna sino a che sull'S-
Meter sia possibile leggere il massimo valore della
IDENTIFICAZIONE DI UNA EMITTENTE forza del segnale.
Questo orientamento può essere segnato sulla car-
Volendo localizzare con certezza l'ubicazione di ta topografica con l'aiuto di una bussola. Ma an-
una emittente, si dovranno effettuare due rile- che senza essere in possesso di una carta topogra-
vamenti da due punti distinti e sufficientemente fica, sarà sempre possibile con la bussola traccia-
distanti fra loro, secondo Io schema di figura 2. re le due rette indicatrici delle due direzioni in-
Sulla carta topografica si segnano le rette delle dividuate con il radiogoniometro. E' ovvio che la
due direzioni identificate. II punto di incrocio di direzione esatta corrisponde alla perpendicolare
queste due rette è quello in cui si trova il trasmet- al piano dell'antenna.

NORD

Fig. 2 - Per individuare la posizione


esatta di una emittente occulta, si deb-
bono effettuare due diversi rilevamenti,
abbastanza lontani l'uno dall'altro. In OVEST EST
mancanza di una carta topografica, ser-
vendosi di una bussola, si tracciano,
su un foglio di carta, le linee rette re-
lative alla direzione perpendicolare del
piano del cerchio dell'antenna. Sul pun-
to d'incrocio delle due rette è localizza-
ta l'emittente ricercata. L'orientamento
con le due antenne deve essere effet-
tuato in modo da ottenere la massima
segnalazione da parte dell'S-Meter.
SUD

528
Fig. 3 •- Piano costruttivo dell'antenna direttiva Loop.
Il cerchio, del diametro di 120 cm., è ottenuto con filo
di rame, di ferro, di alluminio o di acciaio armonico.
Necessitando una maggiore rigidità dell'insieme, con-
verrà aggiungere un secondo supporto in plexiglass
montato in posizione perpendicolare a quello riportato
nel disegno.
+ AL RICEVITORE

COSTRUZIONE DELL'ANTENNA su un supporto di materiale isolante, che può es-


sere una lista o un tondino di plexiglass, ma che
L'antenna Loop verrà realizzata seguendo atten- il lettore potrà sostituire con un regolo di legno
tamente il piano costruttivo riportato in figura 3. o di altro materiale isolante. Per irrigidire ancor
Come si può notare, il lavoro non è certo impos- più il Loop converrà applicare un secondo rin-
sibile, dato che è sufficiente procurarsi un po' di forzo orizzontale in modo da formare una croce
filo metallico, un supporto e un bocchettone AF greca di materiale isolante. Tale accorgimento si
per costruire in breve tempo la nostra antenna rende soprattutto necessario quando l'antenna
direttiva. sia destinata ad essere montata all'aperto, oppure
Il filo metallico, che potrà essere di rame, allu- sopra il tetto dell'autovettura, dove potrebbe fa-
minio, ferro o acciaio armonico, dovrà avere un cilmente deformarsi a causa delle continue solle-
diametro di 34 mm. La lunghezza comples- citazioni meccaniche ed atmosferiche.
siva del filo sarà di poco inferiore ai 4 metri e
tale filo costituirà l'elemento principale dell'an-
tenna. Esso dovrà essere ripiegato in forma cir- COLLEGAMENTO CON IL RICEVITORE
colare, in modo da comporre un cerchio del dia-
metro di 120 cm., così come indicato nel disegno Il collegamento fra l'antenna e il ricevitore verrà
di figura 3. . effettuato direttamente con cavo coassiale d'an-
Le due estremità del filo dovranno essere ripie- tenna (RG8 o RG58). L'innesto fra il cavo coas-
gate in modo da comporre due brevi tratti ret- siale e il Loop si otterrà trami te un apposito boc-
tilinei e paralleli della lunghezza di 2 ---,--- 3 cm. La chettone per alta frequenza.
lunghezza di questi due tratti paralleli agevola Volendo risparmiare ulteriormente sul costo del
la diretta saldatura sul connettore per alta fre- connettore, si potrà saldare direttamente il cavo
quenza. coassiale sull'antenna Loop. In tal caso occorre-
Poiché le dimensioni dell'antenna sono veramen- rà riservare una porzione di cavo esclusivamente
te ragguardevoli, sarà necessario fissare il Loop per l'uso dell'antenna rotativa cercastazioni.

529
SINTONIZZATORE VHF
Ci sono varie maniere per ascoltare le emissioni sentarlo, perché le ricezioni dipendono in buona
radio sulle onde corte e cortissime. Ma l'appas- parte eia! luogo di ascolto e dall'orario. Noi pos-
sionato di elettronica, scartando a priori la solu- siamo <lire che, intervenendo su una manopola cli
zione dell'acquisto di un ricevitore di tipo com- comanclo del sintonizzatore, collegata con un
merciale e quella non troppo semplice della rea- potenziometro, si potranno ascoltare le trasmis-
lizzazione di un ricevitore a conversione di fre- sioni della Polizia, degli aeroporti, degli aerei in
quenza, semplice o doppia, che impegna notevol- volo, delle emittenti racliofoniche a modulazione
mente l'operatore e richiede esperienza ed attrez- di frequenza, dei canali audio della televisione,
zature, • ricorre inevitabilmente alla realizzazione dei radioamatori, dei servizi di pronto soccorso,
ciel ricevitore a superreazione. dei ponti radio privati dei radiotaxi.
Questa volta, per appagare ancora le aspirazioni Dunque, come il lettore avrà ben compreso, su
di molti principianti, senza presentare un intero questa banda di frequenze si sviluppa la maggior
ricevitore radio superreattivo, ci siamo limitati al- parte delle emissioni di particolare interesse per
la progettazione di un sempli ce sintonizzatore il dilettante. Ed è questo il principale motivo per
VHF, che il lettore potrà collegare con qualsiasi cui riteniamo utile ed interessante la realizzazione
tipo di amplificatore di bassa frequenza, a tran- di questo sintonizzatore VHF.
sistor o a valvole, per poter ascoltare tutte le
bande di frequenza che si estendono fra gli 88
e i 170 MH STORIA DELLA SUPERREAZIONE

Nella storia della radiotecnica, ancor prima del-


LE ONDE P1O1BITE l'apparizione dei ricevitori radio a circuito supe-
reterodina, che per selezionare i segnali radio si
Realizzando il nostro sintonizzatore VHF, i lettori servono ciel processo della conversione di frequen-
avranno la possibilità di ascoltare buona parte za, erano molto diffusi gli apparecchi radio- a rea-
delle emissioni radiofoniche con ottima selettività zione, i quali erano dotati di sensibilità e seletti-
e notevolissima sensibilità. Con esso si potranno vità pari a quelle dei più semplici tipi di ricevito-
captare tutte le trasmissioni « segrete » che av- ri radio supereterodina, cioè di quei ricevitori con
vengono nella gamma delle VHF. un'unica conversione del segnale di alta frequen-
n elenco completo di tutte le trasmissioni ra- za e con stadi di media frequenza molto ridotti.
diofoniche che si possono ascoltare con un rice- Con il ricevitore a reazione, dunque, si potevano
vitore superreattivo non è proprio possibile pre- ottenere le. prestazioni di un ricevitore superete-

530
Collegando un qualsiasi amplificatore di bassa frequenza, a tran-
sistor o a valvole, al sintonizzatore descritto in questo articolo,
potrete ascoltare le emissioni VHF, comprese quelle della mo-
dulazione di frequenza e dei canali audio della TV. Potrete inol-
tre ascoltare le trasmissioni degli aeroporti, degli aerei in volo,
dei radioamatori, dei servizi di pronto soccorso, dei ponti radio
privati e dei radiotaxi.

CON DIODI VARICAP


rodina a circuito ridotto, realizzando un cablag- ancor oggi, un suo derivato: il sistema della su-
gio più semplice ma assai più critico, che richiede- perreazione. E il settore è quello della ricezione
va un procedimento di taratura talvolta compli- radio sulle gamme VHF.
cato e quasi mai definitivo. Eppure il sistema a Attualmente, nel sistema di trasmissioni VHF, si
reazione ha conservato un particolare interesse, incontrano due tipi diversi di modulazione dei
che supera quello didattico e storico, in un de- segnali radio : la modulazione di frequenza e
terminato settore delle radioricezioni. Ma per es- quella di ampiezza. Il primo tipo di modulazione
sere più precisi dobbiamo dire che, più che il si- è quello adottato da molte emittenti radiofoni-
stema a reazione in senso stretto, è rimasto vivo, che; per esempio, le emittenti della .RAI, che

531
J 1

TRSE
C6 USCITA

V1

,2 e°
ANT.

L2

"t
I "t "
•■1====a1~1<===+=n

c9

R6

R3
C5 li= 0 6,3\/

7 0v

Fig. 1 - Progetto del sintonizzatore VHF. La sintonia si regola per mezzo del potenziometro R3
che, attraverso le resistenze R1-R2, applica sui catodi del diodi varicap D1-D2 potenziali di
valore diverso. La superreazione si regola invece tramite il potenziometro a filo R8. Per l'a-
scolto delle gamme di frequenza comprese fra gli 88 e i 170 MHz, occorre collegare sulle boc-
cole d'uscita un amplificatore di bassa frequenza a transistor oppure, mediante le varianti ci-
tate nel testo, un amplificatore BF a valvole.

COMPONENTI
Condensatori R4 = 25.000 ohm (trimmer)
R5 = 25.000 ohm (trimmer)
C1 = 47 pF (a mica) R6 = 220.000 ohm - ½ W
c2 = 5.000 pF (ceramico) R7 10 megaohm - ½ W
=
C3 = 47 pF (a mica) R8 = 50.000 ohm (potenz. a filo)
C4 = 22 pF (a mica) R9 = 10.000 ohm - 1 W
C5 = 100.000 pF (ceramico)
C6 = 5.000 pF - 500 VI Varie
c7 = 100.000 pF - 500 VI V = EC92 (6AB4)
C8 = 100.000 pF - 500 VI T1 = trasf. d'usc. per rie. a valvole con presa
C9 = 8 F - 300 VI (elettrolitico) griglia-schermo
D1 BA102 (diodo varicap)
Resistenze D2 = BA102 (diodo varicap)
R1 = 100.000 ohm - / W D3 = diodo zener (12 V - 0,5 W)
R2 = 100.000 ohm - / W J1 = imp. AF (vedi testo)
R3 = 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) L1-L2 = bobine d'entrata (vedi testo)

532
lavorano sulle VHF, comprendono la banda degli PRINCIPIO DELLA SUPERREAZIONE
80 - 108 MHz, per le emissioni radiofoniche, e
quella del canale audio dei programmi televisivi; Prima di iniziare la descrizione del circuito elet-
la modulazione di ampiezza, invece, sempre con- trico del nostro sintonizza tore VHF, vogliamo
siderata nel settore delle VHF, viene adottata da spiegare brevemente ai nostri lettori meno pre-
molti Enti pubblici e, privati. Ma per l'ascolto parati teoricamente che cos'è la superreazione.
di entrambi i tipi di trasmissioni, in modulazione Tutti sanno che per poter selezionare il segnale
di frequenza e in modulazione di ampiezza, si radio che si desidera ricevere, è necessario di-
sono resi necessari taluni circuiti abbastanza com- sporre, all'entrata del ricevitore, di un circuito
oscillante, accordato sulla frequenza del segnale
plessi, di tipo a conversione di frequenza, che
che si riceve. Sui terminali di questo circuito, in
hanno creato molte difficoltà costruttive. Il siste-
virtù della risonanza elettromagnetica, si forma
ma della superreazione, invece, permette di rea- una certa tensione che, teoricamente, potrebbe
lizzare un circuito molto semplice, con un nume- raggiungere valori anche notevoli, ma che in pra-
ro limitato di componenti elettronici, che per- tica viene limitata da vari fattori quali, ad e-
mette di raggiungere quelle prestazioni che pos- sempio, le perdite nel dielettrico del condensato-
sono essere giustamente paragonate a quelle dei re, la resistenza della bobina di sintonia o la re-
più semplici ricevitori supereterodina. Ma quel sistenza parassita del circuito d'ingresso del rice-
che più conta è che con il ricevitore a superrea- vitore radio.
zione è sempre possibile ascoltare, indifferente- Per ottenere una buona rivelazione dei segnali
mente, sia le emissioni a modulazione di fre- radio, senza ricorrere agli stadi amplificatori di
quenza sia quelle a modulazione di ampiezza. E alta frequenza, occorre compensare le perdite del
in questi ricevitori radio non sono necessari due circuito di sintonia, rinviando parte del segnale
diversi circuiti di rivelazione, quello a rapporto amplificato dall'uscita all'entrata dello stadio. In
e quello a diodo. ciò consiste il principio della reazione. Questo

Fig. 2 - Una parte dei componenti elettronici del sintonizzatore VHF viene applicata
ficie ramata di un circuito stampato, facendo in modo di ottenere collegamenti solo coorti. La
due bobine L1-L2 sono parzialmente affacciate tra loro, cosi come è visibile in figura 3 Li-
pedenza J1 verrà costruita nel modo indicato nel testo.
L2

Fig. 3 - La basetta del cir-


cuito stampato, il cui sche-
ma di montaggio è riportato
in figura 2, viene applica-
ta al contenitore metallico
o o del sintonizzatore per mez-
SINTONIA SUPERREAZ. zo di due distanziali (viti
lunghe inserite su cilindri

o
metallici). Sul pannello
frontale del sintonizzatore
sono presenti due soli co-
mandi: quello di sintonia
e quello della superreazio-
ne; in corrispondenza del
bottone di sintonia occor-
rerà comporre una picco-
o o la scala suddivisa nelle va-
rie gamme VHF.

procedimento, tuttavia, come si può ben capire, non è ottenibile con altri tipi di circuiti aventi Io
è molto critico, dato che ben difficilmente si rie- stesso numero di componenti.
sce a compensare esattamente le perdite, così da Un'ultima particolarità comune a questi tipi di
raggiungere la massima sensibilità. Ecco il mo- ricevitori è la presenza di un forte soffio in assen-
tivo per cui si ricorre alla tecnica della superrea- za di segnale ricevuto. Ciò è da attribuirsi essen-
zione, che consiste nell'inviare, all'entata, un se- zialmente alla superamplificazione dei segnali pa-
gnale prelevato ail'uscita, in misura superiore aIIe rassiti sempre presenti nell'atmosfera e del fru-
perdite, interrompendo automaticamente la rea- scio interno prodotto dai componenti amplificato-
zione ad un valore di frequenza non udibile. In ri (transistor - valvole), causato dal movimento de-
questo modo, dopo ogni interruzione deila rea- gli elettroni.
zione, si ottiene un aumento progressivo del se- Dopo questa esposizione teorica, relativa ai con-
gnale che viene portato ail'ingresso fino a che, cetti di reazione e di superreazione, possiamo
ad un certo istante, si raggiunge un'esatta com- prendere un contatto più stretto con il nostro
pensazione delle perdite, e, quindi, una esalta- sintonizzatore VHF, prendendo le mosse daIIe
zione deila sensibilità del ricevitore. Così il segnale sue principali caratteristiche.
di reazione aumenta ulteriormente, provocando
un innesco che viene tuttavia immediatamente
bloccato per ricominciare un nuovo ciclo. CARATTERISTICHE DEL SINTONIZZATORE
Sebbene il passaggio del ricevitore per lo stadio VHF
critico avviene soltanto per un breve tempo, in
virtù della elevata frequenza di spegnimento del- Nel concepire il nostro sintonizzatore VHF, abbia-
l'innesco e deil'alta frequenza delle onde radio mo compiuto un accostamento stilisticamente po-
ricevute, l'ascoltatore non si accorge in alcun co felice fra due importantissimi componenti e-
modo delle interruzioni ma, al contrario, riscon- lettronici. Perché abbiamo inserito nel circuito
tra una elevatissima sensibilità che, certamente, due diodi varicap ed una valvola elettronica, cioè

534
due componenti elettronici assolutamente moder- Servendosi di un amplificatore BF a valvole, da
ni ed uno che ormai appartiene alla storia della questo si potrà ricavare anche l'alimentazione ne-
radiotecnica. Ma così facendo abbiamo potuto cessaria per il sintonizzatore, cioè la tensione con-
evitare l'uso di troppi componenti, realizzando tinua di 200±250 V e quella alterata a 6,3 V
un sintonizzatore di grande sensibilità, in grado necessaria per l'accensione del filamento della
di superare, proprio per tale caratteristica, ogni valvola.
altro tipo di sintonizzatore composto con i nor- La sintonia si regola per mezzo di un potenzio-
mali transistor. metro, e non tramite il condensatore variabile,
La valvola è un comune triodo di tipo EC92, so- così come avviene nella maggior parte dei ricevi-
stituibile con il tipo 6AB4. tori radio. In pratica, come avremo occasione di
Ma gli elementi più nuovi, all'avanguardia del- dire più avanti, regolando il po1enz.iometro ,i
l'elettronica moderna, sono certamente i due dio- regola la tensione applicata ai diodi varicap, i
di varicap, che sono molto comuni, perché di tipo quali fanno variare la frequenza di risonanza del
BA102 e che vengono ormai utilizzati corrente- circuito accordato di sintonia. permettendo la-
mente in moltissimi tipi di ricevitori radio e te- scolto di questa o quella emittente radiofonica.
levisori in sostituzione del vecchio e tradizionale secondo le bande di frequenza qui sono eler.c.:ne:
condensatore variabile a lamine fisse e mobili e
Bande di frequenza Tipo di ascolto
con dielettrico ad aria.
Per funzionare, il nostro sintonizzatore, necessita 88± 111 MHz Modulazione di frequenza
di una buona antenna. E necessita anche di un 111+136 MHz Aerei
comunissimo amplificatore di bassa frequenza da 136+ 139 MHz Satelliti metereo.
collegare all'uscita del circuito; questo ampli- 139± 144 MHz Ponti radio privati
ficatore può essere indifferentemente di tipo a 144± 146 MHz Radioamatori
transistor o a valvole. 146± 170 MHz Ponti radio privati

RICEVITORE AM-FM
Chi non ha ancora costruito Il nostro microtrasmet-
titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,
soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con
L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi
a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
può trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso

Questo ricevitore funziona dovunque ed è in grad


di captare tutte le emittenti private gli in funzion
o che stanno per nascere un po' dovunque e che
trasmettono soltanto in MODULAZIONE DI FRE-
QUENZA.

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540- 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88- 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor+ 3 diodi
Alimentazione: g Vcc
Dimensioni: 8x12x4 cm.
Contenitore:

Antenna AM:
Antenna FM:
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di Lire 9.800, a mezzo va-

glla o c.cp. n. 3/26482, intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.

535
SINT. SLIP. REAZ.

T1

v 6,3/
ANT. 200 V
250

LA NOVITA' VARICAP no essere soggette a deformazioni, oppure ad os-


sidazioni col passare del tempo, menomando le
Per molti nostri lettori il diodo varicap costitui- caratteristiche intrinseche del circuito di sintonia.
sce senz'altro una novità. E' doveroso quindi da C'è poi da ricordare che, mentre nel condensa-
parte nostra avvicinare il lettore a questo com- tore variabile la regolazione capacitiva avviene
ponente c:on !'esposizione di alcune nozioni teo- manovrando meccanicamente il perno del com-
riche e fisiche. ponente, nel diodo varicap la variazione capaci-
Nei confronti del condensatore variabile il diodo tiva avviene mediante variazione della tensione
varicap presenta numerosissimi vantaggi ma, co- ad esso applicata. Le operazioni di sintonizzazio-
me avviene per quasi tutti i componenti elettro- ne quindi appaiono di gran lunga facilitate con
nici, con il suo uso si creano anche degli svantag- il diodo varicap, soprattutto nel caso della cen-
g1. tratura elettronica della emittente.
Tra i vantaggi ricordiamo prima di tutto le di- Un ulteriore vantaggio è ottenuto dalla possibi-
mensioni ridottissime di questi componenti nei lità di montare il circuito accordato nel posto pre-
confronti di quelle di un condensatore variabile ferito e cioè non necessariamente in prossimità
meccanico, nel quale le lamine metalliche posso- del comando di sintonia, come è sempre avve-

536
4
portano come le due armature di un condensatore.
Avviene così che, variando con una tensione e-
sterna il potenziale inverso applicato al diodo,
varia la capacità intrinseca del componente stesso.
Potrà sembrare strano che l'esiguità delle super-
Fig. 4 - Piano costruttivo della seconda parte del cir- fici delle armature affacciate possano far con-
cuito del sintonizzatore VHF, realizzata dentro il con-
tenitore metallico. I vari conduttori contrassegnati con correnza a quelle del più classico condensatore,
le lettere alfabetiche, sono gli stessi, contrassegnati soprattutto per l'esiguità delle aree. Ma per dissi-
con le stesse lettere, dello schema pratico di figura 2. pare tale dubbio basta ricordare che, se è vero
da una parte che le aree delle superfici affacciate
sono ridottissime, dall'altra è anche vero che la
distanza tra queste armature è minima, dell'ordine
di qualche micron; ed è proprio per questa mi-
nima distanza che la capacità del diodo non può
risultare trascurabile.

nuto e avviene tuttora nei ricevitori radio con CIRCU'TO DEL SINTONIZZATORE
sintonizzazione a condensatore variabile o a in-
duttore variabile. Si ottiene infatti la possibilità Il sintonizzatore VHF, il cui schema elettrico è
presentato in figura 1, è quello di un circuito in
di un controllo di sintonia anche a notevole di-
superreazione, per la banda dei 110-150 MHz,
stanza, inviando al diodo varicap la tensione re-
impiegante un triodo quale elemento di ampli-
golata tramite un comune potenziometro.
ficazione di alta frequenza.
Ma tra i molti vantaggi si innesta anche uno
svantaggio, perché il maggior problema di sin-
tonizzazione col sistema a varicap risiede nella
stabilità. La tensione di controllo infatti deve es-
sere perfettamente stabilizzata, perché anche le
piccole variazioni di tensione si riflettono nega- L'ARRETRATO
tivamente sui circuiti accordati attraverso varia-
zioni di caratteristiche radioelettriche del circui- PIU' RICHIESTO
to del sintonizzatore. E' senza dubbio il fascicolo di agosto
1975, che è denominato « TUTTOTRANSI-
STOR. e nel quale sono raccolti, dati, no-
tizie, circuiti e tabelle relativi alla maggior
FISICA DEL DIODO VARICAP parte dei moderni semiconduttori.

A questo punto molti lettori si chiederanno come


è fatto il diodo varicap. Soprattutto per sapere co- ELETTRONICA
me un componente così piccolo, privo di parti ±zz : PRATICA
'#"e
Me .M..io70 t hiet i etu.t
meccaniche in movimento, possa sostituire il clas-
sico condensatore variabile.
Il diodo varicap è, a tutti gli effetti pratici, un
diodo a giunzione che, pur drogato con partico-
lari impurità, può essere considerato alla pari di
un comune diodo al silicio.
Per comprenderne il funzionamento, occorre ri-
cordare che, quando il diodo varicap viene pola-
rizzato inversamente, nella zona di giunzione si
forma una barriera di potenziale stabilita da ca-
riche elettriche positive e negative che si oppon-
gono al passaggio della corrente.
Aumentando la tensione inversa applicata al Richiedetecelo subito inviando anticipata-
mente l'importo di L. 1.000 a mezzo vaglia o
diodo, aumenta lo sbarramento che, a sua volta,
c.c.p. 3/2648 2, indirizzando a: ELETTRONICA
aumenta la cosiddetta zona di svuotamento tra le PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
cariche di segno contrapposto. E poiché tali ca-
riche sono disposte su piani paralleli, esse si com-

537
cuito stampato estremamente semplice e montan-
do i componenti elettronici direttamente sul la-
to rame del circuito, così come indicato chiara-
mente in figura 2.
Le bobine Ll-L2 dovranno essere costruite dal
lettore nel modo seguente:

L1= 1 spira circa di filo di rame smaltato del


diametro di 1 mm, con diametro interno
di 18 mm.

L2 1 spira di filo di rame argentato del dia-


metro di 2 mm., con diametro interno di
35 mm.

Caratteristica fondamentale dei ricevitori in su- Anche l'impedenza Jl dovrà essere costruita di-
perreazione è l'ottima sensibilità dovuta alla rea- rettamente dal lettore. Per realizzarla si dovrà av-
zione che si stabilisce tra l'uscita e l'entrata e che volgere uno strato di filo di rame smaltato del
consente di amplificare più volte il segnale senza diametro di 0,2 mm su una resistenza da I:2
ricorrere al collegamento in serie di numerosi megaohm - 2 W.
stadi amplificatori. Per quanto concerne il trasformatore T1, que-
Il circuito di sintonia è realizzato tramite la bo- sto può essere un comune trasformatore d'uscita
bina L2 ed i condensatori variabili varicap D1 - di ricevitori radio a valvole con presa interme-
D2, oltre che per mezzo dei condensatori fissi a dia sull'avvolgimento primario; questa presa in-
mica C1-C3. Come si può notare, il simbolo elet- termedia è destinata originariamente ad alimen-
trico dei diodi varicap è quello di un miscuglio tare la griglia schermo della valvola amplificatri-
fra il simbolo del più comune diodo e quello del ce finale dei ricevitori radio a valvole.
condensatore variabile. Il tipo di trasformatore Tl ora descritto è valido
L'accoppiamento induttivo con l'antenna risulta per l'accoppiamento del sintonizzatore con un
effettuato tramite la bobina Ll. amplificatore di bassa frequenza a transistor. Per-
La capacità dei diodi varicap, cioè la sintonizza- ché in tal caso l'accoppiamento viene fatto sulle
zione del ricevitore, viene regolata facendo va- boccole d'uscita BF del sintonizzatore. Nel caso
riare il potenziale elettrico applicato sui catodi invece di accoppiamento del sintonizzatore con
dei diodi Dl-D2 tramite le resistenze R1-R2. amplificatore a valvole, conviene collegare il con-
La regolazione della tensione di sintonizzazione densatore C8 sul punto del circuito contrasse-
avviene per mezzo di un sistema potenziometri- gnato con la lettera « C», in modo da miglio-
co, composto dalle due resistenze semifisse R!-R5 rare il responso di bassa frequenza e diminuire il
( trimmer potenziometrici) e dal potenziometro a fruscio. Così facendo, l'accoppiamento deve es-
variazione lineare R3. sere effettuato con l'avvolgimento secondario del
Per evitare possibili slittamenti di frequenza. do- trasformatore d'uscita che, nel caso precedente,
vuti a variazioni di tensione, si è provveduto alla rimaneva « non collegato». Servendosi dell'avvol-
stabilizzazione della tensione di sintonizzazione gimento secondario, si impiegherà, in sostituzione
mediante il diodo zener D3. di T1, un trasformatore d'uscita per amplificatori
La superreazione viene regolata in maniera molto a valvole sprovvisto della presa intermedia sul-
semplice intervenendo sulla tensione di alimen- l'avvolgimento primario.
tazione della valvola V1, per mezzo del poten-
ziometro R8. Tale regolazione deve essere fatta
in modo da elevare la sensibilità del ricevitore ai REGOLAZIONI E TARATURE
limiti dell'innesco del circuito.
La disponibilità dei due trimmer potenziometrici
R4-R5 e quella del potenziometro R3 che permet-
I COMPONENTI DEL SINTONIZZATORE te di regolare la frequenza di risonanza del cir-
cuito di sintonia, consentono di tarare la scala
La parte più impegnativa della realizzazione del del ricevitore... su misura. Così, ad esempio, re-
sintonizzatore è la sezione d'ingresso. Essa potrà golando contemporaneamente sul minimo valore
venire montata seguendo i piani costruttivi delle i due trimmer potenziometrici R4- R5, per mez-
figure 2-3, servendosi, come supporto, di un cir- zo del potenziometro R3 sarà possibile effettuare

538
un'escursione di ben 12 V, in grado di coprire
una estesa gamma di frequenze, per esempio quel-
le di 110± 150 MHz.
Regolando invece il trimmer R5 a zero ed il trim-
mer R4 al massimo valore resistivo, il sintonizza-
tore sarà in grado di coprire la gamma di fre-
quenze comprese tra i 135 e i 150 MHz. Vicever-
sa, ponendo R5 al massimo ed R4 a zero, si co-
prirà la banda di frequenze compresa fra i 110
e i 125 MHz.
Infine, regolando entrambi i trimmer potenzio-
metrici sul loro massimo valore resistivo, si co-
prirà la banda di frequenze comprese fra 125 e
140 MH
E' ovvio che regolando i trimmer su posizioni in- tinua di valore compreso fra i 200e i 250 V e
termedie, sarà possibile far coincidere l'inizio ed quella alternata di 6,3 V.
il fondo-scala del ricevitore su valori prefissati, La prima alimenta il circuito anodico della val-
cioè, come abbiamo detto, ... su misura, purché si vola Vl e quello riel circuito di entrata, la seconda
sia in possesso di un generatore di alta frequenza alimenta il flariento della valvola VI Queste
per la necessaria taratura. tensioni dovranno essere derivate da un alimen-
tatore separato, tenendo conto che per la tensione
continua occorre un apparato che si presti ad un
ALIMENTAZIONE assorbimento massimo di 20-50 mA. Nel caso di
accoppiamento con amplificatore a valvole, ci si
Per alimentare il circuito del sintonizzatore VHF potrà servire dello stesso alimentatore dell'am-
sono necessarie due tensioni diverse; quella con- plificatore BF.

ALIMENTATORE PROFESSIONALE Di facilissima costruzione, è in grado di erogare,


in modo continuo, le tensioni comprese fra i 4 e i 15 V, con una corrente di lavoro di 2,5 A. La sua
moderna protezione elettronica permette di tollerare ogni errore d'impiego dell'apparato, perché la mas-
sima corrente di uscita viene limitata automaticamente, proteggendo l'alimentatore da eventuali cor-
tocircuiti.

CARATTERISTICHE

Tensione d'ingresso: 220 Vca ± 12%


Tensione d'uscita: regolabile fra 4 e 18 V nominali
Corrente massima: 2,5 A a 15 V con stabilizzazio
<- 1%
Residuo d'alternata: inferiore a 1 mV per volt a pie,
carico
Stabilizzazione: migliore dell'1%
Corrente permanente di cortocircuito: inferiore a
400 mA
Limitazione automatica della massima corrente du-
scita in due portate: a 15 V limitazione 2,5 A (0 0,5 A)
a 4 V limitazione 1,6 A (0 0,4 A)
(Le due portate sono necessarie per

In calala i montaggio dissipazione del transistor entro i suoi li


curezza)
Coefficiente di temperatura d'uscita con tempera
L. 28.500 re comprese fra 0°C e 70C: inferiore a 0,01% C
Protezione contro I cortocircuiti.

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 1 - 1976 della rivista, in cui è presentato l'arti-
colo relativo alla descrizione e al montaggio dell'alimentatore stabilizzato professionale. Le rich ieste
debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di L. 28.500 a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482
e Indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.

539
MISURATORE

D'IMPEDENZE
La misura dell'impedenza di un'anteana, di un dell'impedenza, che non deve condurre ad una
cavo di discesa, oppure la conoscenza del valore confusione mentale fra le due grandezze elettriche
di questa grandezza elettrica relativa agli stadi di resistenza ohmmica e impedenza. Perché la pri-
d'entrata o d'uscita delle apparecchiature radio- ma rappresenta la resistenza vera e propria op-
foniche sono sempre state di proposito evitate da posta dai conduttori elettrici al passaggio delle
tutti i principianti, perché considerate incom- correnti elettriche; la seconda costituisce una
prensibili, difficili ed ostiche. forma speciale di resistenza opposta dai condutto-
In realtà il concetto di impedenza è un po' più ri al passaggio delle correnti alternate e che tiene
complesso di quello di capacità o resistenza che, conto di elementi capacitivi e induttivi.
per primi, vengono assimilati da chi dell'elettro- Se da una parte non ha importanza una precisa
nica si serve soltanto per divertimento. Per a- conoscenza del concetto fisico di impedenza, dal-
vere idee molto chiare e precise sull'impedenza l'al tra è assolutamente necessario, in moltissime
occorrerebbe seguire un corso di elettrologia che, occasioni, conoscerne il valore. Ma per giungere
al principiante, non serve, fa perdere tempo e alla misura dell'impedenza occorre un apparec-
costa fatica. Tuttavia dell'impedenza si può ave- chio speciale. Il tester non serve, perché pur col-
re un concetto generico che si avvicina approssi- legandolo alla discesa di un'antenna esso può for-
mativamente a quello reale. Basta ricordare che nire soltanto il valore ohmmico deila resistenza
l'impedenza è quella speciale forma di resistenza dei conduttori che compongono l'antenna. E tale
opposta dai vari conduttori elettrici al passag- valore può variare tra zero ohm, nel caso di un
gio delle correnti. dipolo chiuso, e l'infinito, per un dipolo aperto o
Si tratta di un'interpretazione molto semplicistica per antenne similari. Eppure, per funzionare cor-

540
L'impedenza d'antenna è un dato che
tiene conto delle dimensioni fisiche
dell'impianto, dell'induttanza e della
capacità di questo. Un dato che tutti
i principianti debbono conoscere per
raggiungere il miglior rendimento del-
le loro apparecchiature ricetrasmit-
tenti. Un dato che non si può misura-
re con il tester, ma che per valutarlo
ci si deve servire dello strumento di
misura presentato e descritto in que-
sto articolo.

per antenne CB-OM-TV


rettamente, l'antenna deve avere un ben deter- ANALISI DEL CIRCUITO
minato valore di impedenza, che può essere di
50, 75, 300 ohm (valori più comuni). Occorre Cerchiamo di analizzare dettagliatamente il cir-
quindi entrare in possesso di uno strumento di cuito elettrico dello strumento di misura dell'im-
misura che tenga conto delle dimensioni fisiche pedenza d'antenna riportata in figura 1.
dell'antenna, dell'induttanza e della capacità di Il ponte, riportato sulla sinistra dello schema,
questa. è composto da quattro rami, uno dei quali
Uno degli strumenti più semplici che si presta presenta l'impedenza incognita dell'antenna (@M);
bene alla determinazione di impedenze d'antenne gli altri tre rami del ponte sono rappresentati dal-
è il ponte in alta frequenza, come quello da noi le resistenze R1-R2 e dal potenziometro a
qui presentato. Tale strumento è composto di R3.
due parti fondamentali; la prima di queste è il I condensatori C1-C2, coll
ponte di Wheatstone, la seconda un amplificatore stenze dei tre rami del
con uscita su strumento indicatore ad indice .. molto elevata; essi pre
Il ponte di Wheatstone viene collegato, da una denza trascurabile ai
parte, alla discesa d'antenna, oppure direttamente quenza. Il loro inserir
all'antenna, dall'altra ad un generatore di segnali allo scopo di « isolare
di alta frequenza, oppure dal trasmettitore che, del segnale di erron
in tale occasione, dovrà essere sottoalimentato in manio D1, in modo
modo da non surriscaldare il transistor finale a stesso ad un circuì
causa di eventuali squilibri. ce, senza dover r
m

CA

C3

R4
± V///\=l

Fig. 1 - Tenendo conto che l'impedenza d'antenna si comporta come una resistenza pura, u-
guale ad R3, quando l'antenna è In risonanza, abbiamo concepito questo semplice progetto
di misuratore d'Impedenza, che può essere idealmente suddiviso in due parti: quella del ponte
di wheatstone, a sinistra, e quella dell'amplificatore con uscita su strumento ad indice, a destra.

COMPONENTI
Condensatori R4 = 1.000 ohm
C1 = 1.000 pF R5 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C2 = 1.000 pF R6 = 330 ohm
C3 = 1.000 pF
C4 = 1.000 pF » Varie
Resistenze D1 = diodo al germanio
R1 = 150 ohm TR1 = BC107
R2 = 150 ohm mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala)
R3 = 500 ohm (potenz. a variaz. lin. a s1 = interrut. incorpor. con R5
grafite) Alimentaz: = 9 Vcc

o ad altri simili circuiti. equilibrio del ponte, si verifica quando viene con-
Il diodo al germanio D 1 si comporta dunque co- validata la seguente espressione algebrica:
me un qualsiasi elemento rivelatore di un rice-
vitore radio ad ampiezza modulata, generando R3xR2
sui tenninali del condensatore C2, che funge an- RX =
che da elemento di filtro, una tensione continua RI
proporzionale allo squilibrio. In tali condizioni il transistor TRl, collegato al
circuito di misura per mezzo della resistenza R4
e del potenziometro R5, risulterà interdetto a
LA CONDIZIONE DI ZERO causa della mancanza di corrente sulla base; il
milliamperometro segnerà quindi zero, cioè il suo
La condizione di « zero », cioè la condizione di indice non si sposterà dall'inizio della scala.

542
Un qualsiasi squilibrio del ponte, invece, deter- preta uno dei molti esempi costruttivi dello stru-
mina una certa tensione sui terminali del con- mento di misura dell'impedenza delle antenne.
densatore C3 e questa, proporzionalmente all'en- Il numero di componenti, che concorrono alla
tità resistiva introdotta nel circuito di base di formazione del circuito. è esiguo e per tale mo-
TRl dal potenziometro R5, provoca una corren- tivo non conviene ricorrere al circuito stampato,
te di base, più o meno intensa, che viene ampli- perché sono sufficienti i semplici e tradizionali an-
ficata dal transistor e che consente di valutare coraggi sui quali vengono effettuate le saldature
visivamente lo squilibrio del ponte sullo stru- a stagno dei terminali dei componenti elettronici.
mento indicatore, cioè sul milliamperometro. Coloro che volessero raggiungere con il nostro
La presenza nella seconda parte del circuito di strumento prestazioni professionali, dovranno se-
figura 1 dei due condensatori C3-C4 si giustifica parare meccanicamente tra loro i due circuiti che
assai facilmente. Essi fungono da elementi di fil- compongono il progetto: il ponte di misura dal-
tro di alta frequenza e il loro scopo consiste nel- l'amplificatore e dallo strumento dell'indicatore.
l'evitare che residui di alta frequenza, trasmessi A tale scopo occorrerà inserire il circuito del pon-
da componenti interessati ai segnali AF, vengano te in un piccolo contenitore metallico, effettuan-
captati dal circuito amplificatore, falsando total- do poi i collegamenti con il circuito di misura tra-
mente la misura. mite un condensatore passante (C2).
In ogni caso, trattandosi di realizzare una sezio-
ne di alta frequenza ed una di bassa frequenza,
REALIZZAZIONE PRATICA i collegamenti dovranno essere molto corti e, per
R3 si dovrà utilizzare esclusivamente un poten-
Lo schema costruttivo riportato in figura 2 inter- ziometro a grafite (non a filo!).

ANT.
ZX)

Fig. 2 - II cablaggio del misuratore d'impedenza può essere comunque eseguito. In questo
disegno suggeriamo un esempio costruttivo, per il quale ci si dovrà ricordare di realizzare il
cablagglo con conduttori e reofori molto corti. Per mezzo del potenziometro R3 si realizza
la condizione di equilibrio del ponte cioè, in pratica, l'azzeramento del milliamperometro. Con
# potenziometro R5 si regola la sensibilità dello strumento indicatore.

543
Fig. 3 - L'uso pratico del
ponte di misura si ottie-
ne componendo l'impianto
strumentale qui illustrato.
GEN ER . ALTA FR EQ .
Sulla boccola ZX del mi-
suratore d'impedenza si
zx collega il cavo di discesa


@
dell'antenna; sulla boccola
PONTE DI
MISURA di entrata, invece, si appli-
@ ca il cavo uscente da un

@, @ 6 q
EE]
@
• generatore di alta frequen-
za, che può anche essere
rappresentato dal ricetra-
smettitore.

Il transistor TR I, che pilota l'amplificatore di <lenza di un'antenna o di una discesa d'antenna,


bassa frequenza, non è un componente critico. negli usi più comuni esso viene usato per scopi
Per esso può andar bene qualsiasi transistor di ti- opposti.
po NPN al silicio e dotato di buon guadagno. In pratica il nostro strumento il più delle volte
Il potenziometro R5, che serve a regolare la sen- verrà usato nel modo seguente.
sibilità dello strumento indicatore, è in grado di Per mezzo del potenziometro R3, in corrispon-
compensare, in ogni caso, il minore o maggiore denza del quale occorrerà applicare una piccola
guadagno del transistor TR I, evitando che l'indi- scala graduata e suddivisa in valori di impedenza
ce del milliamperometro si sposti eccessivamente ohmmici, si fissa un certo valore di impedenza.
verso il fondo-scala, oppure si muova appena al Poi si collega l'antenna sulla boccola ZX e si con-
di là dello zero. nette con l'entrata il segnale di alta frequenza
proveniente da un generatore AF o da un tra-
smettitore. Quindi, per fare in modo che il mil-
IMPIEGO DELLO STRUMENTO liamperometro segnali il valore zero, corrispon-
dente all'equilibrio del ponte, si interviene sugli
Pur essendo il misuratore d'impedenza concepito elementi variabili dell'antenna (compensatori, o-
appositamente per valutare il valore di impe- rientamento, ecc.) e si fa in modo che mediante

X
=a
Fig. 4 - Con il nostro mi-
PONTE suratore d'impedenza è an-
che possibile stabilire l'e-

CORTO
o satta misura di lunghezza
dei cavi coassiali, riducen-
do per tentativi la misura
del cavo fino a che sia
possibile ottenere l'azzera-
CIRCUITO mento del milliamperome-
tro; l'estremità libera del
cavo deve essere cortocir-
GEN. AF cuitata.

544
la regolazione di questi l'indice del milliampero- re lo stilo, spostandolo ancora a destra o a sini-
metro non si sposti dallo zero, oppure lo raggiunga stra in modo da raggiungere lo scopo prefissato.
essendosi spostato da questo.
Queste manovre consentono in pratica di otte-
nere una perfetta taratura dell'antenna. MISURE DI LUNGHEZZE D'ONDA NEI CAVI
Facciamo un esempio. Riferiamoci ad un'antenna
verticale a stilo per automobile. Questa, a seconda Abbiamo ora interpretato l'uso più comune dello
della sua inclinazione e del punto di fissaggio, strumento: quello dell'adattamento delle antenne
presenta un certo valore di impedenza, che varia CB-OM-TV con l'uscita delle relative apparec-
chiature.
fra i 35 e i 75 ohm circa. Ebbene, volendo accop-
piare questa antenna con una apparecchiatura Ma con il nostro strumento si possono ottenere
trasmittente, la cui impedenza d'uscita sia di 50 ancora diversi altri risultati. Per esempio è pos-
ohm, occorrerà collegare l'antenna sulla relativa sibile stabilire la misura della lunghezza dei cavi
boccola del ponte e all'entrata di questo si applica coassiali, espressa in multipli o sottomultipli di
lunghezze d'onda.
il trasmettitore oppure un generatore di segnali
AF regolato sulla frequenza di trasmissione. Si Capita spesso di dover realizzare accoppiamenti
imposta quindi il valore di 50 ohm sulla scala del fra antenne, adattamenti di impedenze, ecc. ser-
potenziometro R3 e si apportano delle inclinazioni vendosi di cavi coassiali di dimensioni pari a
mezza lunghezza d'onda o a 1/4 di lunghezza.
più o meno accentuate all'antenna sino ad otte-
d'onda.
nere la minima indicazione da parte del milliam-
Purtroppo i principianti credono che l'applica-
perometro. Qualora le inclinazioni non fossero
zione della nota formula
sufficienti a far spostare l'indice dello strumento
verso lo zero, allora si dovrà accorciare o allunga- 1 = c:f

L2
- # AGLI STADI
SUCCESSIVI
L1

ENTRO

- [GL_l STD] t
SUCCESSIVI
Fig. 5- Lo strumento pre-
PRESA sentato e descritto in que-
ste pagine può servire an-
ENTR. che per stabilire il miglior
adattamento di impedenza
fra un accoppiamento di
L2 bobine mediante link (sche-
ma in alto), oppure nel ca-
so di circuiti accordati do-
tati di presa intermedia
(schema in basso).

545
CUFFIA
MONO-STEREO
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
J ENTR.

+
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.

CARATTERISTICHE Viene fornita con spi-


notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (la
cuffia è predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
nico, tranciare il colle- GRID- DIP
Sensibilità: 150 dB gamento con lo spi-
notto jack 0 3,5 mm., METER
separare le due coppie
Impedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina jack stereo).

Fig. 6- La taratura del ponte di misura si ottiene ser-


vendosi di un generatore di alta frequenza, che può
anche essere rappresentato da un grid-dip-meter, rea-
lizzando il sistema di accoppiamento indicato in questo
disegno, cioè servendosi di una bobina ausiliaria in
funzione di elemento trasformatore di impedenza.

nella quale «c » rappresenta la velocità della


luce nel vuoto, « l » la lunghezza d'onda ed «f »
l valore della frequenza, sia sufficiente per otte-
nere la misura in centimetri o in metri di un cavo
coassiale accordato a mezza lunghezza o a un
quarto di lunghezza d'onda, soltanto effettuando
L. 6.500 la divisione per 2 o per 4.
L'errore che si commette è quello di considerare
la lunghezza d'onda «l» come una grandezza co-
ADATTATORE stante, mentre in realtà tale grandezza dipende
dalle velocità della radiazione elettromagnetica
PER CUFFIE STEREO nel mezzo considerato. Per stabilire quindi con
la massima precisione la misura metrica della
Piccolo apparecchio che con-
sente il collegamento di una lunghezza di ciascun cavo, occorrerebbe conosce-
o due cuffie stereo con tutti
i complessi stereofonici. La re esattamente il valore di tale velocità.
commutazione altoparlanti-cut- Ma per mezzo del nostro ponte si può ottenere,
fia è Immediata, tramite Inter-
ruttore a slitta, senza dover sperimentalmente, il valore esatto della lunghezza
intervenire sui collegamenti.
L'apparecchio si inserisce nel di un cavo, espresso in sottomultipli di «l», pren-
collegamento fra uscita del- dendo le mosse da un cavo calcolato come se la
l'amplificatore e altoparlanti.
3 lunghezza d'onda fosse misurata nel vuoto, e-

L. 4.800 sprimendo «l» in metri ed «f» in megahertz


e ponendo c = 300. In pratica basterà accorciare
più volte il cavo coassiale, mettendo l'estremo li-
Le richieste devono essere effettuate invian- bero in cortocircuito, così come indicato in figura
do l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 4. Le operazioni di accorciamento del cavo do-
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 vranno cessare quando l'indice del nostro stru-
MIL mento si fermerà sullo zero.

546
L'IMPEDENZA NEI CIRCUITI ACCORDATI

Capita molto spesso, soprattutto fra i principianti


I
autocostruttori di apparecchiature radiofoniche, di
trovarsi in difficoltà quando si debba effettuare La penna dell'elettronico dilettante
un adattamento di impedenza fra i circuiti ac-
cordati, siano essi accoppiati tramite « link » o
col sistema delle prese intermedie, così come indi-
cato in figura 5.
La misura: e la regolazione dell'impedenza fra i
circuiti accordati si ottiene facendo variare il
numero di spire del « link » oppure la posizione
L.3.500
della presa intermedia.
Soltanto dopo tali interventi sarà possibile rag-
giungere un perfetto adattamento di impedenza
con l'antenna o con il circuito a monte, miglio-
rando la sensibilità del ricevitore o l'efficienza del
trasmettitore.
Negli schemi elettrici di figura 5 il « link » è rap-
presentato dall'avvolgimento Ll, mentre l'avvol-
gimento L2 simboleggia la bobina accoppiata op-
pure quella dotata di presa intermedia.

TARATURA DEL PONTE CON QUESTA PENNA


APPRONTATE I VOSTRI
Il circuito del ponte, cioè la porzione a sinistra
del progetto dello strumento misuratore di im- CIRCUITI STAMPATI
pedenza figura 1, necessita di una semplicissima
operazione di taratura.
Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
Questa potrà essere effettuata col metodo del con-
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
fronto, tramite resistenze di valore noto. aspetto esteriore è quello di una penna con punta
Basterà infatti inserire nella presa ZX una re- di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
sistenza a carbone di valore noto e fornire al pon- tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
te un segnale di alta frequenza. Dopo aver rego- mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
lato R3 in modo che l'indice del milliamperome- risce perfettamente al rame.
tro raggiunga lo zero, sulla scala in composizio-
ne, applicata in corrispondenza del potenziome-
y
tro R3, si segnerà il valore della resistenza cam- NORME D'USO CARATTERISTICHE
pione. • Tracciare il circuito su una La penna conti
lastra di rame laminata e spensatore di
Consigliamo di suddividere la scala del potenzio- perfettamente pulita; la- controllato da u
metro R3 nei valori 50-75-150-300 ohm, che sciarla asciugare per 15 che garantisce
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
sono quelli più comuni fra le antenne ricetra- nella soluzione di attacco zloni qu
(acido corrosivo). Tolta la usata. La
smittenti. lastra dalla soluzione, si tiene un
Il segnale di alta frequenza, che dovrà essere ap- noterà che il circuito è In ne imbev
perfetto rilievo. Basta tamente rie
plicato sulle boccole di entrata AF del ponte, po- quindi togliere l'Inchiostro stro. Per
con nafta solvente e la scrittura $
trà essere quello di un grid-dip-meter. In tal caso, lastra del circuito è pron- la penr"

ta per l'uso. punta


per non sovraccaricare il circuito ad alta impe- nella perte
denza del grid-dip-meter, l'accoppiamento del
segnale dovrà essere effettuato tramite una bo-
bina ausiliaria, che fungerà da trasformatore di
impedenza, così come indicato in figura 6. II nu-
mero di spire della bobina ausiliaria dovrà oscil-
lare fra 1/4 e 1/10 delle spire della bobina origi-
nale del grid-dip-meter.
Un tempo, per misurare correnti e tensioni, si fa-
ceva uso del tester. Poi questo strumento venne
superato dal voltmetro elettronico. E rimasero
così in auge due diversi modelli di strumenti di
All'inizio delle proprie attività misura: il tester, maggiormente diffuso fra i prin-
cipianti e i dilettanti, il voltmetro elettronico, as-
ogni principiante di elettronica sai più comune, fra i professionisti.
comincia a servirsi del tester. Ora è giunto un terzo tipo di strumento di mi-
sura: il voltmetro elettronico con memoria, cioè
Poi, con il progredire nello stu- il voltmetro che trattiene un dato anche per al-
cune decine di minuti.
dio e nell'esperienza, il tester
A che cosa può servire questo nuovo tipo di stru-
viene sostituito da uno strumen- mento di misura? La risposta è immediata.
to di maggior precisione: il volt- Capita talvolta di dover fare in modo che in un
determinato punto di un circuito che si sta pro-
metro elettronico. Ma oggi, per gettando esista un preciso valore di tensione, op-
pure che attraverso quel punto passi una deter-
arricchire ancor più il laborato- minata quantità di corrente. E per ottenere tali
rio, è necessario anche il più condizioni, l'operatore deve sostituire più volte
uno o più componenti elettronici. E ogni volta oc-
recente degli strumenti di misu- corre misurare il valore di tensione raggiunto.
ra delle tensioni continue: il Ma l'operatore meno diligente o non dotato di
una buona memoria può facilmente dimenticare
voltmetro elettronico in grado il dato precedentemente rilevato. Con il voltme-
di conservare i dati rilevati an- tro elettronico con memoria tale inconveniente
non esiste più. Infatti, se con questo strumento
che per qualche decina di minu- si è misurato il valore di tensione di 10 V, dopo
alcuni minuti, necessari per sostituire una resi-
ti.
stenza o un condensatore, prima di effettuare la
nuova misura di tensione, è possibile conoscere
perfettamente il valore di tensione precedente-
mente misurato, esattamente quello di 10 V, per-
ché l'indice del voltmetro è rimasto fermo su

548
Voltmetro
elettronico con

memoria
questo dato. Effettuando la nuova misura si è cer- la possibilità di mantenere invariata l'indicazio-
tamente in grado di concludere se, dopo le va- ne offerta dallo strumento anche quando questo
riazioni circuitali, il nuovo valore di tensione è viene staccato dal circuito sotto esame. E' ovvio
aumentato o diminuito rispetto a quello prece- che la conservazione della misura non è di durata
dente. infinita, ma pur tale da garantire, anche dopo al-
cune decine di minuti, una variazione massima
del'1%.
GLI STRUMENTI DI MISURA Questo strumento è purtroppo poco diffuso, so-
prattutto perché il suo costo, quando lo si riesce
Se dovessimo ricordare, a grandi linee, le carat- a reperire in commercio, è talmente elevato da
teristiche fondamentali degli strumenti di misu- scoraggiare almeno tutti i dilettanti. Ma chi de-
ra tradizionali, del tester e del voltmetro elettro- sidera attrezzare in misura migliore il proprio
nico, dovremmo dire che il primo, pur essendo laboratorio, può sempre ricorrere alla soluzione
considerato da tecnici e sperimentatori lo stru- dell'autocostruzione, soprattutto quando questa
mento base, esso conserva ancor oggi alcune li- diviene semplice e molto economica come nel
mitazioni, dovute soprattutto al valore della re- caso presente.
sistenza interna relativamente bassa, normalmen-
te non superiore ai 40.000 ohm/volt, che influen-
zando i circuiti di misura rende spesso poco at- DUE POSSIBILITA' COSTRUTTIVE
tendibili le indicazioni.
Per quanto riguarda il secondo strumento di mi- Per realizzare un voltmetro elettronico con me-
sura menzionato, cioè il voltmetro elettronico, moria, esistono due possibilità costruttive. Si può
dobbiamo dire che esso, pur ovviando all'incon- scegliere il progetto di un moderno voltmetro con
veniente principale del tester ora citato, essen- memoria nel quale vengono inseriti circuiti in-
do questo dotato di una impedenza di ingresso tegrati, mos e componenti similari. Oppure, si
estremamente elevata, e quindi in grado di for- può ricorrere ad un vecchio tubo termoelettro-
nire misure prossime a quelle reali, in qualsiasi m1co.
circuito elettronico, anche ad alta impedenza, La prima soluzione resta senza dubbio la più
presenta certamente almeno lo svantaggio di un pregevole dal punto di vista tecnico e tecnologi-
costo troppo elevato per un principiante. co, ma presenta, almeno per un principiante, tre
Il terzo strumento di misura, cioè il voltmetro e- svantaggi: il costo relativamente elevato dei
lettronico con memoria, è uno strumento che, ai componenti, la complessità circuitale realizzativa
vantaggi tipici del voltmetro elettronico, unisce e, per ultima, la delicatezza dei componenti, che

549
PLACCA
2

GRIGLIA
SCHERMO 6 GRIGLIA
02 CONTROLLO Flg. 1 - Simbolo eletbiico del pentodo 1T4 che, nel cir-
gl cuito del voltmetro elettronico con memoria, viene mon-
tato a triodo. II simbolo qui riprodotto riporta le cor-
5-1 7 rispondenze numeriche fra I piedini dello zoccolo e gli
élettrodi contenuti nel tubo. Il piedino negativo del f-
FILM. FILM. lamento può essere scelto, indifferentemente, fra i due
e @ piedini 1-5.

- 1000v RI
o2, 3
-1oov=-=! c1
V1 7
-13y_Ra CC

3
:n:C PILA1
+COMUNE O •' @@ n l
1,5V
R4 PILA 2

_,·
r
LJ @
1,5V

Flg. 2 - Progetto del voltmetro elettronico con memoria. Per mezzo del potenziometro R4 si
ottiene l'azzeramento dello strumento. L'interruttore S1 serve a chiudere o ad aprire il cir-
cuito di accensione del filamento della valvola V1.

----COMPONENTI-----
Condensatori
R3 = 100.000 ohm
C1 = 1.110 pF R4 = 10 ohm (potenz. a filo)
C2 = 11.100 pF
C3 = 100.000 p Varie
Resistenze V1 = 1T4
R1 = 10 megaohm A = microamperometro da 50 A fondo-scala
R2 = 1 megaohm s1 = interrutt.

550
SCATOLA IN PLASTICA

+ COM. -10V -100V -1000V

Fig. 3 - Piano costruttivo del voltmetro elettronico con memoria. Tutti gli elementi risultano
montati sul coperchio di una scatola di plastica, con funzioni. di pannello frontale dello strumen-
to. I puntali vengono innestati sulle quattro boccole, tenendo presente che uno dei due pun-
tali deve essere inserito sempre nella boccola contrassegnata con + COM., mentre l'alvo
puntale verrà inserito in una delle tre rimanenti boccole, scegliendo quella relativa alla por-
tata che interessa.

551
non sopportano errori di inserimento o sovrac- gresso e che lo stesso condensatore sia del tipo
carichi. a bassissime perdite, in mylar o policarbonato.
La seconda soluzione, pur risultando meno va- Per raggiungere questi scopi, nel nostro progetto
lida circuitalmente, ed in grado di offrire minori si fa uso di un pentodo montato a triodo a pola-
garanzie di alta precisione, anche a causa del- rizzazione inversa.
l'andamento non lineare della scala, ha il grande Ma per rendere più chiaro tale concetto ritenia-
vantaggio di essere realizzabile, senza tanti pro- mo utile rammentare alcune nozioni elementari
blemi, anche da chi non dispone di una plurienna- sui tubi termoelettronici.
le esperienza, permettendo soprattutto di costrui-
re uno strumento robusto che non risente di so-
vraccarichi, anche intensi, ed il cui unico difetto FUNZIONAMENTO DEL PENTODO
è quello di essere ... sensibile agli urti violenti e
alle cadute. In figura I è rappresentato il simbolo elettrico
di un pentodo.
Pentodo significa elemento a cinque vie, secon-
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO do l'etimologia greca della parola. Le cinque vie,
in pratica, vogliono dire che la valvola è dotata
Il principio di funzionamento dei voltmetri con di cinque elettrodi. Elenchiamoli: il filamento, il
memoria è assai semplice. catodo, la griglia controllo, la griglia schermo
Si tratta infatti di caricare direttamente con la e l'anodo o placca. I tecnici usano indifferente-
tensione da misurare un condensatore e di mi- mente queste due parole per definire il quinto
surare successivamente la tensione presente sui elettrodo.
suoi terminali. La difficoltà maggiore di un volt- Nel caso del nostro pentodo, il filamento e il ca-
metro con memoria, dunque, consiste nel fare todo sono rappresentati da uno stesso elemento,
in modo che il condensatore non si scarichi du- cioè il filamento della valvola funge contempo-
rante il procedimento di misura. Ecco perché raneamente anche da catodo. Ecco perché nel
occorre che la misura della tensione sui termina- simbolo elettrico di figura I gli elettrodi risulta-
li del condensatore venga effettuata con un volt- no apparentemente in numero di quattro.
metro elettronico ad altissima impedenza d'in- In prossimità della placca è presente una terza

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de - ll ricevitore del principiante » sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L. 3.900 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-'
retti n. 52.

552
R1

1000 V
• Fig. 4 - Il circuito d'ingresso del
voltmetro elettronico ad alta im-
Cl
pedenza e con memoria può es-
• • sere razionalizzato e, quindi, mi-
S2a S2 b gliorato per mezzo dell'aggiunta
di un commutatore multiplo (4
vie- 5 posizioni) come quello
• qui raffigurato (S2a-S2b-S2c-
c2 S2d). I tre condensatori C1-C2-
C3 e le tre resistenze R1-R2-R3
• • sono gli stessi citati nell'elenco
Q $2c componenti di figura 2; per il
ENTR. loro valore quindi il lettore do-
6 vrà far riferimento a quell'elenco.
Per mezzo di questo commutatore
C3
. . S2d

v
si ottiene la selezione delle por-
tate ed anche la scarica dei con-
densatori, cioè l'annullamento del-
la memoria del voltmetro.

griglia, che prende il nome di griglia soppressore filamento e, in definitiva, una riduzione della
e che risulta sempre elettricamente collegata con corrente di griglia.
il catodo; dunque, la griglia soppressore e il ca- Questa azione frenante è abbastanza pronunciata,
todo compongono un solo elettrodo; il collega- tanto che è sufficiente una tensione di 1,5 V ap-
mento fra questi due elementi è interno, già rea- pena per ridurre la corrente di griglia da 200 µA
lizzato dalla casa costruttrice della valvola. a 50 A circa.
Durante il normale funzionamento della valvola Sulla base di un tale comportamento delle val-
elettronica, il filamento viene riscaldato per mez- vole termoioniche è fondato il principio di fun-
zo del passaggio di una corrente elettrica. Que- zionamento del nostro voltmetro con memoria
sto riscaldamento provoca una fuoriuscita di elet- il cui circuito elettrico è riportato in figura 2.
troni, che avvolgono il filamento sotto forma di
una piccola nube elettronica. Questi elettroni
vengono attratti dalla placca alla quale viene CARATTERISTICA DI TRASFERIMENTO
applicata una tensione positiva; gli elettroni
sono cariche positive e vengono quindi attratti Nel circuito elettrico di figura 2 si può vedere
dalla placca caricata positivamente; il movimen- che il pentodo (simbolo elettrico), cioè la valvola
to di elettroni fra il filamento, che nel nostro ca- Vl, è collegato a triodo. Ciò significa che del pen-
so funge da catodo. e l'anodo (placca), forma todo vengono utilizzati tre elettrodi: il flamen-
la corrente elettronica interna della valvola ter- to, che funge anche da catodo (piedini 1-7), la
mo1on1ca. griglia controllo (piedino 6), la placca, collegata
Sulla griglia controllo si applica una tensione con la griglia schermo (piedini 2-3); la griglia
normalmente variabile, la quale provoca varia- schermo, dunque, funge, unitamente alla plac-
zioni assai più sensibili ma perfettamente corri- ca, da anodo.
spondenti nella corrente anodica. La valvola risulta polarizzata inversamente alla
Durante il percorso fra catodo (filamento) ed ano- tensione di 1,5 V, tramite la PILA l.
do (placca), parte degli elettroni vengono raccol- La tensione di ingresso, applicata sui punti X-Y
ti dalla griglia controllo per rappresentare la va ad aggiungersi a quella della pila, diminuen-
corrente di griglia valutabile intorno ai 200 µA. do ulteriormente la corrente di griglia rilevata
Tale corrente perdura anche quando all'anodo dal microamperometro µA. Facciamo presente
non viene più applicata alcuna tensione. Tuttavia, che per tensione d'ingresso intendiamo quella
quando si applica all'anodo una tensione nega- tensione che è presente sui punti di un circuito
tiva rispetto al catodo, si ottiene un'azione fre- in esame sui quali vengono applicati i puntali
nante degli elettroni emessi spontaneamente dal dello strumento.

553
lo e del valore di IO ohm, regola il riscaldamento
del filamento; ma controllando la temperatura
12 del filamento si regola, in pratica, il numero di
\ elettroni emessi dal catodo e, in definitiva, la cor-
10
\ rente di griglia misurata dal microamperometro
y A. In tal modo è possibile, molto semplicemen-
> \ te, effettuare una messa a punto dello strumen-
8 to che, oltre tutto si rende necessaria di quando
I in quando per neutralizzare le inevitabili conse-
r-
.... 6
A
\
guenze degli esaurimenti di carica delle pile.
z
w
(/)
z
4
\
, , ... UN PARTITORE CAPACITIVO
Lu] 2
l 7 L'analisi del progetto del voltmetro con memoria
..... h si completa con quella del circuito d'entrata, che
è rappresentato da un partitore capacitivo in
o 10 20 30 40 50 grado di misurare le tensioni comprese fra O V e
I6(A) 1.000 V circa.
Se si tiene conto che la tensione misurata sui ter-
minali di due o più condensatori collegati in serie
Fig. 5 - Curva caratteristica rappresentativa dell'anda- fra loro risulta inversamente proporzionale alla
mento della corrente di griglia, espressa in microampè-
re, In corrispondenza della tensione applicata all'en-
loro capacità, è possibile realizzare, anziché il so-
trata del voltmetro ed espressa in volt. Facciamo pre- lito partitore resistivo, la cui impedenza è pur
sente che per tensione d'entrata intendiamo la ten- sempre poco elevata, un partitore capacitivo, do-
sione sulla quale vengono applicati i puntali nel cir- tato di una bassissima corrente di fuga e di una
cuito sotto misura.
ampia dinamica (10--;--1.000 V).

L'andamento della corrente in funzione della


tensione non è lineare, ma segue la caratteristi-
ca di trasferimento di figura 5. In questo dia-
gramma è facile notare che con una tensione
d'entrata di 12 V si ha una corrente di griglia
di O µA, mentre con una tensione d'entrata di
2 V si ha una corrente di griglia di 35 A circa;
con la tensione di entrata di O V la tensione di
griglia sale a 50 µA. Ciò equivale in pratica ad
una scala dello strumento del tipo di quella ri-
prodotta in figura 6.

FUNZIONE DEL POTENZIOMETRO

Poiché la scala è di tipo inverso, cioè, come ab-


biamo detto, per una tensione d'entrata di O V
si ha la massima deviazione a fondo-scala del- Fig. 6 - Questa scala di misure in volt dovrà essere so-
l'indice dello strumento, è necessario avere la vrapposta alla scala originale del microamperometro da
50 pA fondo-scala. Qualora per motivi di dimensioni
possibilità di regolare opportunamente il fondo- ciò non fosse possibile, il lettore provvederà a ridise-
scala. Ciò si ottiene in pratica regolando il poten- gnare integralmente, nelle misure esatte, questa scala.
ziometro R4 collegato in serie con la pila di ali-
mentazione del filamento (PILA 2).
Il potenziometro R4, che deve essere di tipo a f-

554
IL SELETT ORE DI 'PORTATA di seguito riportate:
Tensione filamento 1,4 V
La praticità del selettore di portata può essere Corrente filamento 0,05 A
ulteriormente migliorata servendosi di un selet- Tensione placca 90 Vmar.
tore di portata del tipo di quello rappresentato Corrente griglia schermo 67 Vmar
in figura 4, a quattro vie - cinque posizioni
(S2a-S2b-S2c-S2d). Questo dispositivo, oltre che
Corrente placca 3 A
Corrente griglia schermo A
permettere esattamente la scelta della portata
del voltmetro, serve anche per neutralizzare il In sostituzione del modello 1T4 si potranno co-
valore della tensione memorizzato dallo stru- munque utilizzare altre valvole elettroniche, an-
mento, quando questo non assume più alcun che nori direttamente compatibili. L'importante
interesse. è che l'accensione del filamento produca una
corrente di griglia controllo di 50 A. Ciò potrà
costringere, in alcuni tipi di valvole, ad un au-
COSTRUZIONE DEL VOLTMETRO mento della tensione della PILA 2.
Un'altra possibile variante, imposta dalla so-
La realizzazione pratica del voltmetro con me- stituzione della valvola 1T4 con tipo diverso di
moria è talmente semplice da poter essere otte- valvola, potrebbe essere quella della diversa gra-
nuta anche dai principianti. In figura 3 ripor- duazione della scala del voltmetro con memo-
tiamo il piano di cablaggio completo del voltme- ria, che dovrà essere ricavata col sistema di pa-
tro. Tutti gli elementi risultano montati in un ragone con tensioni di valore noto.
unico coperchio di una scatola di plastica; questo Per quanto riguarda i tre condensatori d'entrata
coperchio funge da pannello frontale dello stru- dello strumento C1-C2-C3, questi dovranno es-
mento.· sere di ottima qualità e presentare bassissime per-
Sul microamperometro, che deve essere da 50 dite. Il condensatore Cl, in particolare, dovrà es-
A fondo-scala, si dovrà applicare la scala volt- sere in grado di sopportare tensioni nominali di
metrica riportata in figura 6, che permette una 1.000 V, mentre il condensatore C2 dovrà essere
lettura diretta in volt delle tensioni continue mi- in grado di sopportare tensioni nominali di 100
surate con il nostro voltmetro elettronico con me- V. Per il condensatore C3 invece non esistono
mor1a. problemi, perché questo risulta sottoposto a ten-
Sul pannello frontale, in corrispondenza delle sioni di soli' 10 V.
quattro boccole, sulle quali vengono innestati i La precisione delle portate dipenderà dunque es-
due puntali, si dovranno apporre le indicazioni senzialmente dalla qualità e dalla precisione dei
·aguenti: + COM. 10V 1O0V 1000 V. tre condensatori d'entrata, per i quali converrà
Per quanto riguarda la valvola VI questa deve servirsi di componenti con tolleranze del 5% al-
essere di tipo 1 T4, le cui caratteristiche sono qui meno.

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556
i questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la

D necessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati


elettronici, oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta
di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
patello).

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558
SOMMARIO CB
Le schiere degli appassionati della banda cittadina si stanno ingrossando sempre di più. Ma
le statistiche ci dicono che questi aumentano di numero soprattutto con gli inizi della sta-
gione autunnale. Ce lo confermano anche le più frequenti richieste che da ogni parte, in
questo periodo dell'anno, pervengono alla nostra Editrice. Ecco perché, allo scopo di a-
gevolare il compito di ricerca del lettore, di questo o quell'argomento, di questo o quel
progetto, e, per snellire maggiormente il nostro lavoro redazionale, abbiamo voluto pub-
blicare l'elenco completo degli argomenti fino ad oggi trattati da Elettronica Pratica e che
interessano esclusivamente i seguaci della CB.

ARGOMENTO ANNO MESE PAGINA

Un misuratore di campo 1974 settembre 658


Come eliminare il TV1 1974 ottobre 732
Indicatore automatico di trasmissione 1974 novembre 812
Preamplificatore microfonico 1974 dicembre 898
L'antenna è necessaria 1975 gennaio 14
A caccia di fughe AF 1975 febbraio 92
Antenna Delta Loop 1975 marzo 184
Single Side Band 1975 aprile 250
Rosmetro per TX 1975 maggio 338
Tele vision interference 1975 giugno 410
Il TX anche in auto 1975 luglio 492
Micro limitatore per RX-TX 1975 settembre 654
Controllo di modulazione 1975 ottobre 732
Guerra al QRM 1975 novembre 796
Antenna portatile d'emergenza 1975 dicembre 872
Micro Home Made 1976 gennaio 16
Problemi di alimentazione 1976 febbraio 76
Potenziali elettrici pericolosi 1976 marzo 174
Semplici preamplificatori d'antenna 1976 aprile 206
Onde perfettamente sinusoidali 1976 maggio 272
Preamplificatore per microfono 1976 giugno 334
Nominativo a display 1976 luglio 406
Fulmini e parafulmini 1976 agosto 458
Antenna rotativa cercastazioni 1976 settembre 526

La richiesta di ciascun fascicolo arretrato di Elettronica Pratica deve essere fatta invian-
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lizzazione di perfette saldature a stagno sui ter-
minali dei semiconduttori e particolarmente indi-
cato per i circuiti stampati. Maneggevole e leg-
gero, assorbe la potenza di 25 W alla tensione al-
ternata di 220 V. Nel pacco contenente il salda-
tore sono pure inseriti 80 cm. di filo-stagno e una
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ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti dei possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
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volta in volta. quelle domande che ci
saranno sembrate più nteressanti. La
regola ci vieta o, nsoo~cere orivata-
mente o di inviare prcgé::1 esclusr.'a.,..eri-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA I. 1
# 1
'1 -

1"
DEL --

•2$3%}
LETTORE t f
I 1J

Guadagno delle antenne Antenna omnidirezionale


Vorrei conoscere il guadagno effettivo e la po- Desidererei conoscere i dati costruttivi di un'an-
larizzazione delle seguenti antenne direttive per i tenna omnidirezionale ad 1/4 d'onda, funzionan-
27 MHz: te sulla banda dei 20 metri ed utilizzabile sia in
trasmissione sia in recezione.
ANT. QUADR. HY-GAIN (2 elementi)
PAGANO OSVALDO
ANT. TIPO YAGI ( 4 elementi)
Milano
Vorrei inoltre sapere quali altre antenne presen-
Lei potrà risolvere il suo problema.
tano un guadagno superiore ai 12 dB.
classico dipolo con discesa in cM
BRANCA VINCENZO, 75 ohm; la calza metallica "~'
Torino collegata con la massa del I
filo interno dovrà essere c
Il guadagno del primo tipo di antenna è di 7 dB
d'antenna. In ogni caso Cò 0

e la polarizzazione è circolare. Per quanto riguar-


re il collegamento tramite
da il secondo tipo di antenna, il guadagno è di
La lunghezza totale della
8,8 dB e la polarizzazione può essere orizzontale
o verticale, a seconda che gli elementi siano dispo- per i 20 metri: L =
sti orizzontalmente o verticalmente. Il guadagno per i 40 metri : L =
è riferito a quello del dipolo. Non conosciamo I due bracci del dipolo
antenne con guadagno effettivo superiore ai 12 e sono composti da du.,;
dB e funzionanti sulle gamme decametriche. zontalmente.
Impianto di illuminazione Il suo problema può essere brillantemente risolto
con l'ausilio dell'elettronica, ma le consigliamo,
Vorrei modernizzare l'impianto di illuminazione
prima di rinunciare definitivamente all'impresa, di
della mia sala da pranzo. In pratica vorrei fare
fare un ulteriore tentativo attraverso il tubo con-
in modo di poter pilotare, tramite l'interruttore
tenitore dei fili elettrici. Questo tentativo consi-
esterno, due lampade o due gruppi di lampade
ste nell'interrompere sulle due estremità uno dei
in modo indipendente fra loro, così come avvie-
due conduttori che attraversano il tubo, trasfor-
ne nei normali lampadari a più lampade, nei qua-
mandolo in un tirante, da una parte, e aggan-
li è possibile accendere un gruppo di lampade,
ciando all'altra estremità un conduttore doppio.
un altro gruppo oppure tutte le lampade assie-
In questo modo può essere più agevole l'inseri-
me. Sò benissimo che questo problema si risolve
mento del terzo filo dentro il tubo. E' ovvio che,
facilmente per mezzo di un interruttore doppio e
prima di iniziare un tale lavoro, occorre bene ac-
una linea di alimentazione a 3 fili. Ma nel tubo
certarsi del perfetto agganciamento con i due
incassato nel muro ci sono soltanto due fili con-
nuovi fili elettrici e della robustezza di quello già
duttori e non mi è assolutamente possibile in-
esistente e trasformato in corda di trazione, per-
trodurre un terzo conduttore. Infatti, dopo aver
ché altrimenti potrebbe correre il rischio di rima-
provato più volte, ho dovuto concludere che i
nere completamente senza illuminazione. La so-
vari gomiti del tubo non permettono assoluta-
luzione elettronica invece non le farà correre al-
mente il passaggio di nessun altro filo. E' possi-
cun rischio, perché si tratta di collegare in pros-
bile risolvere questo mio problema elettricamente
simità di ciascuna lampada, o gruppi di lampade,
oppure elettronicamente? Esiste una soluzione
un diodo raddrizzatore al silicio. Anche in pros-
che consenta il comando autonomo o simultaneo
simità dell'interruttore, che in questo caso deve
delle lampade attraverso due soli fili?
essere un commutatore ad una via 3 posizioni,
COLASANTI ANGELO si dovranno inserire due diodi, così come indicato
Roma nel nostro schema elettrico. Con tale impianto i

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
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principiante il terreno più adatto per muover-
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contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

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taggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni: a L. 10.400 con altoparlante e
al. 9.500 senza altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo
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fili conduttori che attraversano il tubo incassato Durata delle lampadine
nel muro rimangono sempre gli stessi, cioè due.
Uno di questi collega direttamente una delle due Alcuni giorni fa ho acquistato una lampadina
fasi della tensione di rete con le lampade o grup- ad incandescenza che, dopo alcune ore di fun-
pi di lampade L1-L2. zionamento, si è bruciata. Ho controllato il valore
L'altro filo, e qui richiamiamo l'attenzione del della tensione di rete con il mio tester e l'ho tro-
lettore, è quello che congiunge i due diodi D2-D4, vato esatto. Ho ispezionato la virola e questa si è
sistemati in prossimità delle lampade, con i due rivelata perfetta. A questo punto ho pensato che
diodi DI-D3 collegati dentro il commutatore S1. anche fra le lampadine ci sono modelli e marc he
Internamente a questo commutatore si effettua che danno maggior affidamento, mentre alcuni
anche il collegamento fra il catodo e l'anodo dei sottoprodotti costituiscono un vero imbroglio com-
diodi D I-D3. Il funzionamento è di facile inter- merciale. Siete anche voi dello stesso avviso?
pretazione. Quando il commutatore SI è colle- FABIANI DANTE
gato con il diodo DI, la corrente attraversa que- Rovereto
sto diodo e il diodo D2 collegato nello stesso ver-
so; la lampada LI si accende, perché la corrente L'inconveniente a lei capitato è molto raro. Per-
non può passare attraverso il diodo D4, che è ché ogni fabbrica di lampadine, prima di mettere
collegato in senso opposto a quello del diodo D1. in commercio i loro prodotti, provvedono al loro
Questo stesso ragionamento si estende alla secon- collaudo. Lo stesso rivenditore ha il dovere di mo-
da posizione del commutatore SI, cioè quando es- strare al cliente che la lampadina è funzi,:manl.e.
so è commutato su D3. Quando invece si vogliono Noi siamo propensi a credere che l'inconmmiente
accendere simultaneamente tutte le lampade, ba- a lei capitato sia dovuto a qualche anomalia nella
linea di alimentazione. Anche se tutte le lampa-
dine hanno una loro durata di vita. Ed è inutile,
quando esse si bruciano e ci costringono a corre-
re dal negoziante a comperare una lampadina
nuova, imprecare contro una particolare marca e
dare la preferenza, elogiandola, ad una lampadi-
na di marca diversa. Una differenza, nelle par-
ticolarità costruttive della lampadina di una mar-
ca rispetto a quella di un'altra marca, certamente
51 esiste. Ma si tratta di minime differenze che, in
pratica, si traducono in una durata di vita supe-
riore o inferiore di qualche decina di ore, al mas-
simo di un centinaio di ore. Se non è possibile
dunque, parlare in termini precisi della durata di
sta commutare S1 sulla terza posizione. Le se- vita delle lampadine ad incandescenza, si può
mionde positive e negative della corrente alter- tuttavia stabilire che la durata media di vita è di
nata prenderanno entrambe la via permessa loro 1.000 ore. Si tratta, ripetiamo, di un valore me-
da uno dei due diodi D2-D4. E' ovvio che la scel- dio, così come l'età media dell'uomo si aggira in-
ta dei diodi al silicio dovrà essere fatta in base alla torno ai 65 anni; ma ciò non significa che tutti
tensione ed alla corrente di carico. Soltanto dopo gli uomini debbano vivere 65 anni: c'è chi muore
aver valutato l'entità di corrente che deve attra- appena nato, chi a trent'anni, chi a quaranta e
versare le lampade LI-L2 e la tensione di alimen- chi, infine, supera i cento anni. Per le lampadi
tazione, si potrà conoscere il valore esatto di ten- avviene press'a poco la stessa cosa. Una lampadi-
sione e di corrente dei diodi raddrizzatori; questi, na nuova può bruciarsi subito a causa di ur bru-
dati dovranno essere dichiarati al rivenditore di sco e grande aumento di tensione nella rcte-luce.
tali componenti. Tenga presente che le lampade Può durare moltissimo se essa è stata costruita per
verranno alimentate con una sola semionda della una tensione di esercizio superiore a auella con
corrente alternata e quindi la potenza di illumi- cui viene fatt: funzionare. Ed è questo il motivo
nazione risulterà dimezzata. Per ripristinare la lu- per cui coloro che vanno ad acquistare una lam-
minosità, evitando eventuali sfarfallii, potrà col- padina e sono in possesso delle più elementari no-
legare, in parallelo ad esse, un condensatore elet- zioni di elettrotecnica chiedono scmpre una iam-
trolitico di livellamento del valore capacitivo di padina non per la tensione convenzionale di eser-
10-;- 50 µF con tensione di lavoro di 350-;- 500 V, cizio ma per una tensione superiore. Un'altra a-
rispettando ovviamente la polarità del compo- stuzia adottata da molti acquirenti di lampadine,
nente, che deve essere quella di uno dei due diodi che di elettricità se ne intendono, è quella di chie-
raddrizzatori al silicio D2-D4. dere lampadine con resistenza a spirale. costituita

567
da ur avvolgimento ad elicoide a passo molto Resistività dei metalli
stretto. Questi tipi di filamenti, oltre che riscal- Avendo più volte sentito parlare di resistività dei
lari direttamente per effetto Joule, si riscaldano metalli, vorrei conoscere l'esatta interpretazione
pure indirettamente a causa della radiazione di di questa grandezza fisica e quale differenza in-
calore da spira a spira che fa scendere il consumo tercorre fra essa e la resistenza ohmmica.
a !/2 per candela .
UNO STUDENTE
Molfetta

•••
Amplificatore a valvole
La resistenza elettrica dei corpi conduttori, in pra-
tica dei corpi metallici, dipende dalla natura in-
trinseca del metallo stesso. Vi sono metalli che
conducono meglio l'elettricità, come ad esempio
l'argento, e ve ne sono altri che conducono meno
In un vecchio ricevitore radio a valvole, di mia bene, come ad esempio il nichel. Tale caratteri-
proprietà e di marca sconosciuta, si è bruciata stica fisica dei corpi conduttori può essere intro-
la valvola amplificatrice di bassa frequenza, la cui dotta nella legge di ohm e, in particolare, nelle
sigla risulta indecifrabile. Per non gettar via il
ricevitore, ho deciso di sostituire l'intero stadio VALORI DELLA RESISTIVITA'
amplificatore finale, dato che dispongo di nume-
rose valvole elettroniche, tra le quali cito le se- espressi in ohm per metro di lunghezza e per
guenti: 35L6GT - 35QL6 - 5BM8 - 50C5 - 50B5 millimetro quadrato di sezione
50L6GT. Faccio presente che la tensione dispo- Resistività p
nibile nel ricevitore per l'accensione del filamen- Materiale 2 mm/m
to è di 50 V, da me misurata con la valvola ori-
ginale inserita. La tensione continua anodica di- Acciaio (filo) 0,10±-0,16
sponibile è invece di 110 V. E' attuabile questa Alluminio (al 98%) 0,027
mia idea? In caso affermativo potreste consi- Argentana 0,40
gliarmi il tipo di valvola più adatta e quale cir- Argento 0,015
cuito amplificatore di bassa frequenza realizzare? Bronzo 0,018
PICCOLI MARIO Ferro (filo) 0,13±0,14
Rovereto Manganina 0,42±0,46
Mercurio 0,94
La sua idea di sostituire l'intero stadio di bassa Nichelio 0,118
frequenza ci sembra del tutto logica ed attuabile. Nicromo 1,06
Tra l'elenco delle valvole da lei citate abbiamo Ottone 0,085
scelto la 50B5, perché questa risponde ai requisiti Piombo 0,20
necessari per un inserimento senza problemi nel Platino 0,10
ricevitore di cui lei è in possesso. Lo schema del- Rame 0,016
l'amplificatore che pubblichiamo è del tutto con- Tungsteno 0,05
venzionale; anzi, riteniamo che esso non si disco-
sti di molto da quello originale.

V COMPONENTI
5

c1
Condensatori
E I Ci = 50.000 pF
C2 = 50 F- 12 VI (elettrolitico)
C3 = 5.000 pF
i Resistenze
110V
Rl - 470.000 ohm
C2
R2 = 140 ohm
Varie
V = 50B5
T - trasformatore d'uscita (prim. 3.000 ohm)

568
varie espressioni matematiche, o formule, che e- « resistenza specifica o resistività ». Dunque, la
sprimono tale legge. resistività altro non è che la resistenza ohmmica di
Se si determina sperimentalmente la resistenza un conduttore di una certa natura di lunghezza e
elettrica di alcuni fili conduttori di uno stesso sezione unitaria. La resistività si indica con la
metallo, ma con lunghezze e sezioni diverse, si lettera dell'alfabeto greco /ro). I valori delle
trova che la resistenza elettrica raddoppia se si resistenze specifiche relative ai conduttori più
raddoppia la lunghezza del filo, mantenendo in- comunemente usati sono elencati nella tabella r-
variata la sezione, mentre si riduce a metà quando portata in queste pagine. Conoscendo cosi la lun-
si raddoppia la sezione mantenendo invariata la ghezza, la sezione e la resistività del materiale di
lunghezza. Ciò dimostra che la resistenza elet- cui è composto, sarà facile calcolare la resistenza
trica dei fili conduttori di uno stesso metallo va- ohmmica di un conduttore con la seguente for-
ria in proporzione alla rispettiva lunghezza e in mula:
ragione inversa alla sezione.
Consideriamo un conduttore di dimensioni unita- R x-
rie, cioè di lunghezza e di sezione uguali all'unità.
Questo conduttore presenterà resistenze ohmmiche
diverse a seconda del materiale di cui è composto. che dà la resistenza in ohm con la !unghc::.:.a l
La resistenza ohmmica di un materiale avente le espressa in metri e la sezione s del conduttore e-
dimensioni del conduttore ora citato si chiama spressa in mm 2.

AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola di montaggio a L. 6.000

Il kit permette di realizza-


Te un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica Tensione tipica di lavoro: 9 V
Allarme elettronico
Consumo di corrente: 80 -;- 100 mA
Oscillatore BF
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) Impedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono


contenuti In una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazio-
ne al prezzo di L. 6.000. Le richieste debbono essere fatte Inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/28482 Intestato a:
Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti. 52.
Zoccolatura dei transistor Ben volentieri pubblichiamo lo schema dei con-
Allo scopo di iniziare il mio nuovo hobby per le- tenitori dei transistor da lei citati, perché sappia-
lettronica, ho acquistato presso un grossista un mo per esperienza che questo è uno dei più assil-
pacco di propaganda contenente materiale elet- lanti problemi in cui si imbattono tutti i princi-
tronico assortito. In questo pacco ho trovato mol- pianti di elettronica. Le faccia mo notare che i
ti transistor e tra questi i tipi 72A - OC72 - OC74 transistor da noi disegnati si intendono visti dal
- AC128 - 2N256- OC26- ADI40 - 2N706 - di sotto, cioè dalla parte dei terminali. La nume-
!N1790- AFZI0 - AFYIO di cui non conosco la
razione riportata sotto ciascun disegno assume
zoccolatura, cioè l'esatta distribuzione degli elet-
la seguente corrispondenza: 72A - OC72 (vedi
trodi sulla base del componente. Potete pubbli-
care gli schemi di zoccolatura di questi semicon- figura 1); OC74 - AC128 (edi figure 1 o 2);
duttori? 2N256 - OC126 - AD140 (vedi figura 3); 2N706
SEGHI SIGISMONDO (vedi figura 4); 2NI790- AFZI0 - AFYIO (vedi
Parma figura 1).

2 3
e>
E

4
B

FOTOCOMANDO
PER:
• interruttore crepuscolare
• conteggio di oggetti o persone
• antifurto
• apertura automatica del garage
• lampeggiatore
• tutti i comandi a distanza

IN Con questa scatola di montaggio offria-


mo ai lettori la possibilità di realizzare
rapidamente senza alcun problema di re-
SCATOLA peribilità di materiali, un efficiente fo-

D orso L. 10.700 tocomando adatto a tutte le applicazioni


di comandi a distanza.

La scatol a di montaggio deve essere richiesta a: Elettronica Pratica 20125 Milano - Via Zuretti, 52,
anticipatamente l'importo di L. 10.700 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prez-
zo sono compre se le spese di spedizione.
La cuffia per il nonno
Da qualche tempo a questa parte il mio caro non-
nino è stato preso dall'hobby della radio. E fin
qui niente di male. Ma il nonno non ha l'udito
buono ed è costretto a tenere il volume d'ascolto
su livelli proibitivi, tali da creare un frastuono
insopportabile per tutta la famiglia. Eppure a
noi tutti dispiacerebbe privare il caro nonnino
di questo suo unico diversivo. Ecco perché vi
chiedo la soluzione del problema mediante l'uso TRASE USCITA
di una cuffia da accoppiarsi al ricevitore radio.
Potete accontentarmi?
DRAGONI DANTE
L'Aquila
La soluzione riportata tramite il semplice schema tra altoparlante e cuffia. La resistenza RI è ne-
qui pubblicato ci sembra la più razionale di tutte. cessaria nel caso in cui l'impedenza della cuffia
Basterà infatti commutare, tramite il commuta- sia di molto superiore a quella dell'altoparlante.
tore ad 1 via- 2 posizioni Sl, l'ascolto dal solito In tal caso il valore di Rl varierà fra IO e SO
altoparlante in una comoda cuffia, perché il co- ohm. Il trasformatore d'uscita, riportato ndlo
mune auricolare è assolutamente sconsigliabile schema, non è sempre necessariamente presente
quando l'uso di esso è prolungato e perché la ri- in ogni ricevitore radio, specialmente quando
produzione sonora non è tanto buona quanto quel- questo è di tipo a transistor. In questo caso /"in-
la della cuffia. La modifica da apportare al rice- serimento del trasformatore nel nostro schema è
vitore radio è assolutamente semplice. Basta in- puramente simbolico, perché sta ad indica re lo
fatti realizzare un circuito di scambio nell'uscita stadio collegato con l'altoparlante.

SALDATORE ISTANTANEO
220 V-90 W Lire 7.900
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

Le richieste del saldatore istantaneo debbono essere fatte a: ELETTRONICA PRATICA


MILANO • Via Zuretti n. 52, inviando anticipatamente l'importo di L 7.900 a mero
o c.c.p. 3/26482 (spese di spedizione comprese).
Corrispondenza valvolare VT169 - VT135. Siete in grado di aiutarmi for-
nendomi le sigle corrispondenti, dato che le
Presso un rivenditore di materiali surplus ho valvole originali sono praticamente introvabili in
recentemente acquistato il ricevitore BC624, con commercio?
il quale è possibile l'ascolto della gamma dei 144 PIRAZZO DOMENICO
MHz. In questo ricevitore sono montate 10 val- Padova
vole, che vorrei in parte sostituire con altre meno
esaurite. Ciò non mi è tuttavia possibile perché Le valvole da lei citate sono sostituibili con le
non conosco le cor~ispondenze con le altre valvole. 9002 - 9003 - 12AH7 - 12SG7 - 12C8- 12J5.
Quelle montate ,1el mio ricevitore recano le Di queste valvole pubblichiamo anche la zoccola-
seguenti sigle: VT02 - VT203- VT207 - VT209 tura.

6 9002 9003

GENERATORE MELODICO CON INTEGRATI DIGITALI

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 11.500 senza altoparlante
L. 12.500 con altoparlante

Una breve melodia elettronica viene emessa da


un piccolo altoparlante quando si agisce su un
interruttore. Tramite un amplificatore BF, è pos-
sibile realizzare un richiamo acustico pubblicita-
rio, un segnale stimolante nelle competizioni spor-
tive, una tromba acustica per auto.

Tutti I componenti necessari per la realizzazione del generatore melodico sono contenuti In una
scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione In due diverse versioni: a L. 11.500 sen-
za altoparlante e a L. 12.500 con altoparlante. Le richieste devono essere fatte Inviando anticipa-
tamente T'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MI-
LANO - Via Zuretti, 52.
12 S G 7
12 AH7
1

12C8

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1,600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 V
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI ONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista, in cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p, n. 3/26482 e indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125
lano - Via Zurettl 52.

573
Trasmettitore per radiocomando il progetto è assai semplice, perché è composto da
un oscillatore di alta frequenza e da uno stadio o-
Vorrei realizzare un semplice trasmettitore sui
scillatore di bassa frequenza. Il primo è sintoniz-
72 MHz, modulato con una nota di bassa fre-
zabile intorno ai 72 MHz ed è in grado di fornire
quenza a 1.000 Hz circa. Tale apparato dovrebbe
una potenza d'uscita di 100 mW circa. Il secondo
servire, in abbinamento con un ricevitore già in
modula la portante con una nota di frequenza re-
mio possesso, per l'apertura di un cancello. La
golabile tre 800 e 2.700 Hz circa.
portata quindi non riveste importanza degna di
Tutti i componenti necessari per la realizzazione
nota ,perché sono sufficienti 20± 30 metri al mas-
del radiocomando monocanale sono di facile re-
simo. Potreste pubblicare il progetto di un ra-
peribilità commerciale. Fa eccezione la bobina L1
diocomando monocanale da utilizzare per questo
che dovrà essere autocostruita nel modo seguente.
scopo?
• Su un supporto del diametro esterno di 8 mm.
ROMANDA REMO
si dovranno avvolgere 10 spire di filo di rame ar-
Aosta
gentato del diametro di 0,8 mm. Le spire dovran-
Il circuito che le proponiamo utilizza soltanto tre no risultare leggermente spaziate fra loro. La bo-
transistor di tipo NPN al silicio. Esso è alimen- bina LI dovrà essere munita di nucleo di ferrite,
tabile con la tensione di 12 Vcc, ricavabile anche necessario per la regolazione della frequenza di
dalla stessa batteria dell'auto. Come potrà notare, emssone.

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza
La realizzazione di questo modulo elettronico ga-
rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilità nel. .. magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L. 7.500
Per richiedere la scatola di montaggio, occorre inviare anticipatamente l'importo
di L 7.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI n. 52 (nel prezzo sono comprese anche
le spese di spedizione).

574
V
fl R5

±
1 'l In 11
±:% - ~

+ '
e il •
~ J.C3 1
1 e

t' C4
TR2
I
e
TR3

z 4 ~D
S1
il u u µ µ ,u .......-==@

COMPONENTI Il cinescopio TVC


Condensatori Desidererei sapere come è fatto il cinescopio del
Cl "" 4,7 pF televisore a colori e per quali aspetti principali
C2 = 6 --;-12 pF (variabile) esso si differenzia dal comune tubo a raggi ca-
C3 = 13 pF todici per la riproduzione di immagini in bianco
C4 = 22.000 pF e nero.
C5 = 22.000 pF ZAPPIA GIUSTINO
C6 = 20 µF - 25 VI (elettrolitico) Enna
C7 = 22.000 pF Per la riproduzione delle immagini a colori. i . :.;-
es = 22 .ooo pF ta ideata una costruzione del cinescopio e,_,""·
Resistenze pletamente nuova: tre sistemi riprodutton·, ::..-:,.-,
Rl = 10.000 ohm (trimmer) per ogni colore primario, sono stati incO"P,-" ;;-i
in un solo tubo. Mentre per il bianco e nero ~ _·:-
R2 = 15.000 ohm
nescopio contiene un solo catodo o m,r~;i..,_ :1.,; 0

R3 - 47 ohm
solo cannone elettronico, per la riprodu r E
R4 = 1.000 ohm
colori sono necessari tre cannoni tlt"tiro;,:;iri: 'li•):
R5 - 4.700 ohm
R6 - 2.700 ohm per il rosso, uno per il verde ed urc 1"7 i: i<1.
I tre cannoni elettronici, che formar.o se :-:r-
R7 - 2.700 ohm
R8 = 18.000 ohm (trimmer) golo eqùilatero nel collo del c/,u!!eop;w. u ;..,.,_:.= :-
no traiettorie che convergono COJJ! •• V.~.- a-
Varie go/o sull'asse centrale del tubo. Sri. ;~.,;;r: ~
TRl - 2N3866 bianco e nero la maggiore o ~i-~•,r -~~ w:
TR2 = BC107 raggio elettronico, emcx; dc. :zce dr: zar-
TR3 - BC107 scopio, produce punti pi:: -es ii: le
Sl - interrutt. schermo fluorescente ç:i:·z:"I!u I
Ll - vedi testo tutte le tonalità dt"l gr:f.-:. ii:.: ~..r,.,._-: a ...-: .
Pl - pulsante Nei televisori a colori • ix:: zar: « ir-
Alimentaz. = 12 Vcc mato da tre distinti raggi c-.n:i ic -r~: •.--
noni che colpiscono tr :::: ::-r i rmr-
tono rispettivam ente luce rossa, verde e blu. La una distanza di 13 mm. dalla superficie f luore-
maggiore o m inore intensità di ognuno di questi scente. Questa parte metallica è conosciuta sotto
tre ra ggi co ntribuisce a produrre le varie tonalità il nome di «maschera forata». Questa maschera
dei colori e le rela tive intensità. La superficie assicura che il raggio blu raggiunga solamente un
fluorescente applicata allo schermo e colpita da- punto che produce luce blu. I fori della maschera
gli elettro ni è com posta di 1,2 milioni di punti permettono il passaggio di raggi di un certo dia-
separati di fosforo che emettono luce rossa, verde metro; qualsiasi eccesso verrà offuscato come nel
caso del diaframma delle macchine fotografiche.
e blu. Mescolando questi tre colori è possibile ri-
Se il diametro di un foro fosse troppo grande, il
produrre ogni altro colore. Ma se non si dovesse
raggio inciderebbe su un certo numero di punti
garantire che il raggio luminoso blu colpisse sola-
fluorescenti così che la realtà cromatica cesserebbe
mente un punto blu, si determinerebbe una con- di essere naturale. I piccoli punti di fosforo che
fusione di colori. E la stessa osservazione si esten- formano lo stato fluorescente, sono collocati in
de al rosso e al verde. Per raggiungere questo sco- gruppi di tre e formano dei triangoli o triadi.
po è staio montato nel cinescopio un sottile scher- Circa 75 di questi puntini di fosforo possono esse-
mo metallico, contenente 400.000 piccoli fori, ad re posti sulla testa di un fiammi/ ero!

CARICA BATTERIE
ENTRATA: 220 Vca - 50 Hz USCITA: 6-12 Vcc - 4 A

Lire 15.000
soltanto nella versione:
« montato e perfettamente funzionante »

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dei tecnici piU qualificat1i.
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misura e di L. 53.600
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essere richiesti a: za consene con monta la-
cilità l'allineamento di tu"te
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delle frequenze è di g-a"<l,
dimensioni ch·e :on.s.-erte ur.a
tacile lettura.
Dimensìoni • 250x170x90 rT

---......._._ ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
·'±]
: (sensibilità 20.000

;
ohm/vÒII)

·s ·e

L. 22.500
llff.t..
mi\
- I

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

V= 0.1 1 5 10 50 100 200 500 1000 GAMME A e [ e r e


mA = 50 µA 500µA 5 50 500 5000 RANGES 100+400Kc 400+1200Kc 1,1 + 3,.8Mc 3,5+1?.lic
v 0,5 5 25 50 250 500 1000 GAMME E r [ a
RANGES 12 : 40Mc 40+ 130M 80+260ilc
mAv 2,5 25 250 2500
Ohm= xl/0+10k [+t0/0+100%/100/0+1M/1k /0+10M
0hm [tk/l+10M/xl0k/ 0+100M
pF"- lxlk/0+50k lx10kl0+500k Grande strumento dalle pic-
cole dimensioni, realizzato
Balli stie F 0hm110/0+200pF /0hm 1lk/0+=20F completamente su circuito
stampato. Assenza totale dì
Hz xl/0+50 I x10t0+500 lx100t0+5000 commut.atori rotanti e quindi
dB -10+22 di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
Output OJ 5 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140x90x35 mm
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
- ~ - -
PRATICA
-- - --

seta.unse e.aueesatem
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE A&
Anno V-N. 1O- OTTOBRE 1976- Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 800

RX RICEVITORE
SUPERREATTIVO CB
IN AP IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO

26 +28 MM:
TUTTA LA CITIZEN'S BAND
·t <«es
- - -- I
auAr [uNH+

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televis,cie. =2·;,::
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori zz
valigie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


(L. r 0)

Frequenza 1 Kc Dimensioni 12x 160 mm
Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.
Tensione massima
Uscila 10,5 V elt. applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc
(L. 7.800)
Dimensioni 12x160 m .. ,
Armoniche fino a 500 Mc. Peso 40 grs.
Tensione massima
Uscita 5 V ett. applicabile al puntale 500 V

VOLTMETRO
ELETTRONICO
L. 95.000 15 V ett. Corrente della batterla 50 mA

MOD. R.P. 9/T.R.


A TRANSISTOR
Il Voltmeiro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con tran-::11-
stor a effetto di campo è uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per- Tutti gli
mette di ottenere una gran-
de varietà di misure. tensio-
strumenti di
ni continue e alternato, non- misura e di
ché corrente contìnuJ, mi-
sure di tensione d1 uscita. controllo pubblicizzati in
la R.F., la BF, misu.-e di re-
sistenza - il lutlo con un
questa pagina possono
alto grado di precisione. essere richiesti a:

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CARATTERISTICHE TECNICHE
,
G-=i
±,ti°
: te
o @ _.sia

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

CARATTERISTICHE TECNICHE

0.1 I0 50 200 1000 è uno


alità per
mA= 5y4 500jl__A_ di fre-
0,5 50 250 Strumento che unisce alla
OOO Hz.
!o è Il
2.5 25 250 2500 massima semplicità d'uso uh fio sta-
minimo ingombro. Realizza-
Ohm= xlt0+10k lx100t0+ IMI I xlkt0+10M to completamente su circui-
di fre-
quattro
Ballistic 9Mm10/0+200F /0Mm xfl/0+20 to stampato. Assenza totale un qua-
di commutatori rotanti e
dB -10 +22 quindi falsi contatti dovuti
facile let-
:abili due
0ul]I_Ut 0,5 1000 all'usura. Jack di contatto esentazioni
di concezione completamen- 1a d'onda,
te nuova. Munito di disposi-
L. 19.00 tivo di protezione.
Dimensioni: 80x125x35 mm alluso
UADRE. Il
costante è
di
·-e-- r e » nel circuito
un

sac:e negativa.
7 -s·s 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
..,SCIU.ATO.RE A BASSA
GAMME A I B I e I o == QUENZA mod. BF. 40
RANGES 20-200 [200 -2Hz/ 220«_2020K0 89.000
IL RICEVITORE
CB
L'accrescimento progressivo di interesse, sorprendente
e, in un certo senso, incredibile, rivolto nel giro di pochi
anni alla Citizen's Band, ci ha convinti a dar ascolto alle
corali richieste di incrementare la nostra produzione edi-
toriale in questa particolare disciplina dell'elettronica.
Eccoci dunque pronti, al primo appuntamento autunna-
le con i lettori, a presentare una nuovissima ed economi-
ca scatola di montaggio: quella del ricevitore superreat-
tivo, estremamente sensibile e potente, in grado di esplo-
rare tutta la gamma CB.
E' vero che molti amatori della Citizen's Band preferisco-
no usare apparecchi già costruiti e pronti per l'uso, ma è
pur accertato che altri, già pratici nel campo elettronico,
preferiscono autocostruirsi l'intero apparecchio traendo-
ne grandi soddisfazioni. E questi ultimi sono coloro che
si rivolgono a noi, sapendo che il filo conduttore di tutti
i nostri programmi si svolge nell'unica direzione della
semplicità e dell'economia.
Ecco perché la scelta del progetto non poteva cadere che
sul circuito superrigenerativo. Il quale impiega, per la
ricezione e la rivelazione del segnale radio, un solo ele-
mento attivo, che viene fatto lavorare in condizioni molto
spinte, così da assicurare al ricevitore, nonostante il nu-
mero assai ridotto di componenti, una elevata sensibilità,
spesso addirittura superiore a quella di ricevitori più
complessi e più costosi.
Semplicità e costo veramente competitivo, dunque, ca-
ratterizzano questo nostro kit, con il quale tutti potranno
realizzare un ottimo ricevitore radio, con ascolto in al-
toparlante, in grado di evitare i martellanti annunci pub-
blicitari o le molte trasmissioni radiofoniche indesiderate
e di ricevere sempre nuovi e simpatici QSO attraverso la
favolosa Citizen's Band!
L'ABBONAMENTO A
ELETTRONICA
PRATICA
vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

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due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

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nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
ELETTRONICA
PRATICA
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ANNO 5-N. 10- OTTOBRE 1976


LA COPERTINA - E' riservata questo mese alla
presentazione del prototipo del ricevitore CB con
ascolto in altoparlante, da noi presentato in sca-
tola di montaggio. La ricezione è di tipo in super-
reazione, mentre la sintonizzazione delle emitten-
ti, fra i 26 e i 28 MHz, è ottenuta secondo la tec-
nica più avanzata di controllo a diodo varicap.

Sommario
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS

disegno tecnico LE PAGINE DEL CB 580


CORRADO EUGENIO RX CON ASCOLTO IN AP
stampa IN SCATOLA DI MONTAGGIO
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO AMPLIFICATORE BF - 0,5 WATT 588
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N. 74 del 29-2-1972 - pubblt-
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Tutti i diritti di proprietà let-
terarla ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 624
tutti I Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
se non pubbllcatl, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 631
stituiscono.
LE PAGINE DEL CB

Sintonia a diodo varicap In scatola


di montaggio
Frequenze 26: 28 MHz a L. 14.500

IL RICEVITORE CB con
Il grande interesse coralmente rivolto dalla mag- tre altri, attratti dal fascino di questa banda ra-
gior parte dei nostri lettori alla Citizen's Band ci diofonica, si cimenterebbero nella realizzazione
ha convinti ad aprire la stagione autunnale di dall'apparato profondendo in esso tempo e da-
Elettronica Pratica con una nuova scatola di naro, senza approdare ad alcun risultato concreto.
montaggio: quella di un ricevitore in superrea-
zione in grado di esplorare l'intera gamma CB.
Ritenendo così di aver soddisfatto le esigenze di DUE SEZIONI DISTINTE
coloro che, a questo tipo di ascolto, si stanno ap-
passionando sempre più, ancora una volta abbia- Il circuito completo del ricevitore a superreazio-
mo perseguito il filo conduttore della nostra pro- ne, per la gamma di frequenze comprese fra i
duzione editoriale che, come tutti sanno, è quello 26 MHz e i 28 MHz, è presentato in figura 1.
della semplicità.
In esso si possono distinguere due sezioni prin-
La scelta del progetto, infatti, non poteva cadere
cipali, alle quali sono affidati due compiti distinti.
che sul circuito superrigenerativo. Perché nel set-
tore specifico della Citizen's Band non è assolu- La prima comprende il sintonizzatore ed è go-
tamente possibile proporre ad un principiante il vernata dal transistor NPN denominato TRl; la
progetto di un ricevitore radio a circuito supe- seconda, che fa capo al circuito integrato IC,
reterodina, dato che soltanto pochi lettori sareb- svolge la sola funzione di amplificatore di bassa
bero in grado di realizzare un tale progetto, men- frequenza.

580
Per tutti gli appassionati della Citizen's Band abbiamo oculata-
mente progettato, ampiamente collaudato e opportunamente ap-
prontato, in scatola di montaggio, questo stupendo ricevitore
superreattivo, di concezione moderna, estremamente sensibile
e potente.

Caratteristiche elettriche
Sistema di ricezione in superreazione
Banda di ricezione 26 + 28 MHz
Tipo di sintonia a varicap
Alimentazione 9 Vcc
Assorbimento 5 mA (con volume a zero)
70 mA (con volume max. in assenza di segnale radio)
300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio fortissimo)
Potenza in AP 1,5 W

E' necessario l'uso di antenna a terra

ascolto altoparlante
IL SINTONIZZATORE suoni, debbono essere amplificati per mezzo di
un certo numero di stadi amplificatori, collegati
Il sintonizzatore è di tipo a superreazione e fa fra loro in cascata, così come avviene nei rice-
uso di un solo transistor in qualità di elemento vitori a circuiti supereterodina: Un altro sistema
amplificatore e rivelatore del segnale radio. per amplificare i segnali radio consiste nell'uti-
Per comprendere il principio di funzionamento lizzare più volte uno stesso stadio amplificatore,
di un ricevitore in superreazione, come quello prelevando da esso una parte del segnale già am-
qui presentato e descritto, occorre fare qualche plificato e sottoponendolo ad un successivo pro-
passo indietro nella storia della radio, comincian- cesso di amplificazione nello stesso stadio. Su que-
do con l'interpretazione del funzionamento di un sto principio si basa appunto il funzionamento del
ricevitore a reazione, dal quale deriva diretta- ricevitore a reazione, nel quale la massima am-
mente il ricevitore superrigenerativo. plificazione del segnale' viene raggiunta quando
la reazione tra uscita ed entrata compensa esat-
tamente le perdite.
LA REAZIONE Il ricevitore a reazione risulta dunque critico
nella sua messa a punto, dato che, per sfruttare in-
I segnali radio, quando ci si trovi lontano dalla teramente l'amplificazione possibile, occorre po-
emittente, oppure quando l'emittente è di scarsa sizionare il controllo della reazione al limite del-
potenza, per poter essere trasformati in voci e l'innesco del circuito. L'innesco si verifica quando

581
+
O
)
Fig. 2 - Cablaggio completo del ricevitore CB.
u Taluni componenti, a seconda delle possibilità
di mercato, possono assumere torma e dimen-
sioni lievemente diverse da quelle con cui sono
disegnati. Tutti gli elementi qui raffigurati sono
compresi nella scatola di montaggio, nella qua-
le risultano inclusi anche il contenitore di pla-
stica delle pile e l'accoppiatore di pile piatte
non visibili in questo disegno; nel kit sono con-
tenute anche tre manopole per il pilotaggio dei
tre potenziometri. Si tenga presente che in
questo disegno le piste di rame del circuito
stampato debbono intendersi viste in traspa-
renza.

cr,
r

o:,
u
0o r'--
a- a:

o::
I-

N
r

Fig. 1 - Circuito elettrico completo del ricevi-


tore superrigenerativo per l'ascolto in AM e in
FM della gamma di frequenze compresa fra i
26 e i 28 MHz. Il circuito può essere idealmen-

-
u
te diviso in due distinte sezioni: quella del sin-
u u tonizzatore, governata dal transistor TR2, e
I
quella amplificatrice di bassa frequenza pilotata
dall'integrato IC. Con il potenziometro R4 si
effettua la ricerca delle emittenti; con il po-
tenziometro R7 si controlla la superreazione;
con il potenziometro RIO si controllano l'ac-
censione del circuito e il volume sonoro in al-
toparlante.

582
• ANT,

441

MASSA

R5

9V

VOLUME SINTONIA SUPERREAZ.

OMPONENTI
Condensatori R8 = 220.000 ohm (rosso-rosso-giallo)
C1 15 pF R9 = 100 ohm (marrone-nero-marrone)
=
C2 R1 O = 47 .000 ohm (potenz. a variaz. log. con
= 10.000 pF
C3 15 pF S 1 incorpor.)
=
C4 100 F - 12 VI (elettrolitico)
R11 = 33 ohm (arancio-arancio-nero)
=
C5 = 10 pF Varie
C6 = 2.200 pF
C7 = 2.200 pF TR1 BC207/B
C8 = 2.200 pF IC = TAA611
C9 = 10 F - 12 VI (elettrolitico) D1 = diodo varicap
C10 = 50 F - 12 VI (elettrolitico) J1 = imp. AF
C11 = 100.000 pF S1 = interrutt. incorpor. con R10
C12 = 56 pF AP = altoparlante da 8 ohm - 2 W
L 1-L2 = bobine sintonia (vedi testo)
C13 = 150 pF
Alimentaz. = 9 Vcc (2 x4,5 V)
C14 = 500 F - 12 VI (elettrolitico)
C15 = 100.000 pF
C16 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) N.B. I valori dei condensatori elettrolitici possono
essere contrassegnati sui componenti in modo
Resistenze
diverso da quello riportato nell'elenco. Per esem-
R1 = 5.600 ohm (verde-blu-rosso) pio, il condensatore da 100.000 pF può recare le
R2 = 47 .000 ohm (giallo-viola-arancio) indicazioni di 100 KpF oppure di O, 1 F. II con-
R3 = 100.000 ohm (marrone-nero-giallo) densatore da 2.200 pF può recare la scritta 2,2
R4 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) KpF oppure quella di 0,022 F e così via. Le ten-
R5 = 470 ohm (giallo-viola-marrone) sioni di lavoro dei condensatori elettrolitici pos-
R6 = 10.000 ohm (marrone-nero-arancio) sono essere diverse da quelle citate nell'elenco.
R7 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) cioè superiori ai 12 V.

583
gola la polarizzazione del transistor TRl. Lo spe-
gnimento delle oscillazioni è invece affidato al-
l'impedenza J 1 e al condensatore C7.

IL CIRCUITO DI SINTONIA

Dopo queste brevi note inerenti il principio della


reazione e della superreazione, nelle quali abbia-
VISTO DA VISTO DA
SOPRA mo anche conglobato il funzionamento della pri-
SOTTO
ma sezione del ricevitore CB. Tuttavia, per com-
pletare lo stadio sintonizzatore, dobbiamo an-
Fig. 3 - Prima di effettuare le saldature dei terminali cora discutere sull'elemento nuovo del progetto:
del transistor TR1 e dell'integrato IC occorre accertarsi quello della sintonia tramite diodo varicap, in so-
con la massima precisione dell'esattezza dell'inserimen-
to dei due componenti sul circuito stampato. Per non stituzione del tradizionale ed ingombrante con-
incorrere in errori di inserimento si deve far riferimento densatore variabile a mica o ad aria.
alle due tacche presenti nei due componenti (RIFER.). Il segnale captato dall'antenna viene inviato, at-
Le lettere maiuscole E-B-C relative agli elettrodi di traverso il condensatore Cl, all'avvolgimento Ll.
emittore-base-collettore del transistor TR1 sono ripor-
tate anche nel disegno di figura 2; in questo stesso di- Da questa bobina il segnale si trasferisce indut-
segno sono anche riportati i numeri 1-7-8-14 dei corri- tivamente sul circuito accordato vero e proprio,
spondenti terminali dell'integrato TAA611. che risulta composto dall'avvolgimento L2, dal
condensatore C3 e dal diodo varicap D 1.
Il diodo varicap deve essere considerato come un
vero e proprio condensatore variabile, il cui valo-
re capacitivo varia, anziché con il solito sistema
meccanico della rotazione di un perno, elettroni-
camente, tramite una tensione di controllo che,
nel caso del nostro progetto, risulta regolata dal
il guadagno ottenuto dalla reazione supera le per-
potenziometro RA.
dite.
Si tenga presente che il diodo varicap funziona
da condensatore variabile soltanto se esso viene
polarizzato inversamente, cioè in condizioni di
LA SUPERREAZIONE non condurre corrente.
Le variazioni di capacità, che si ottengono nel
Nel circuito superrigenerativo, allo scopo di eli-
diodo Dl mediante il controllo della tensione di
minare la criticità del ricevitore a reazione, si
polarizzazione inversa, sono dovute all'allontana-
fa variare automaticamente il controllo della rea-
mento o all'avvicinamento dei due strati di ca-
zione con frequenza ultrasonica, in modo da otte-
riche elettriche di segno opposto che, nella zona
nere dei passaggi consecutivi attraverso il punto
di giunzione P-N del diodo D 1, danno origine
di massima sensibilità e delle successive interru-
alla « zona di svuotamento».
zioni di funzionamento quando il ricevitore en- I principali vantaggi derivanti dall'uso di un dio-
tra in oscillazione. E poiché la frequenza delle do varicap, rispetto a quello di un condensatore
interruzioni è ultrasonica, queste non vengono variabile, debbono ricercarsi nella indeformabili-
praticamente avvertite, mentre l'amplificazione, tà del componente nel tempo, nell'insensibilità al-
passando ad ogni ciclo attraverso il valore massi- le sollecitazioni meccaniche, nelle ridotte dimen-
mo. provvede a far risultare il segnale il più po- sioni e, soprattutto, nella possibilità di controllo
ente possibile. in tensione, consentendo di collocare il diodo nel-
In pratica tutte le funzioni di amplificazione e di la posizione più appropriata di un circuito stam-
delle interruzioni vengono svolte dal pato, derivando il comando manuale sul pannello
sociato al transistor TRI. In partico- frontale dell'apparato anche tramite fili condut-
zione viene ottenuta attraverso il con- tori di notevole lunghezza.
2e a to re C5. il quale applica sull'emittore il se-
L'indeformabilità del componente nel tempo è
e captato dal circuito di sintonia. Questo stes- dovuta alla mancanza di lamelle che, come av-
e. amplifcato. è presente sul collettore, viene nel condensatore variabile, possono ossi-
esatore CC5 lo preleva riportan-
darsi o piegarsi.
Per concludere diciamo che, mentre con il tradi-
reazione vie- zionale sistema di sintonia a condensatore varia-
R7. che re- bile è necessario, per la ricerca delle emittenti,
far ruotare il perno del condensatore stesso, con ranno applicati tutti i componenti elettronici. •
il diodo a varicap, per la ricerca delle emittenti, Facendo riferimento al piano di cablaggio di f-
basta manovrare il perno di comando di un po- gura 2, il lettore dovrà applicare sulla basetta,
tenziometro. uno ad uno, tutti i vari elementi dalla parte op-
posta a quella in cui sono presenti le piste di ra-
me. Infatti, il disegno di figura 2 propone la ba-
SEZIONE BF setta del circuito stampato vista in trasparenza.
Si faccia bene attenzione ad applicare il diodo va-
L'amplificazione del debole segnale audio, pre- ricap D 1 nella sua giusta posizione, cioè con
levato dal potenziometro di volume RIO, è aff- l'estremità in cui è presente la fascetta rivolta
data completamente ad un circuito integrato, in verso RI (schema pratico di figura 2).
grado di pilotare un altoparlante con impedenza I condensatori elettrolitici C4-C9-C 10-C 14-C16
di 8 ohm, al quale viene fornita una potenza di devono essere montati in modo corretto, tenendo
1,5 w. • conto della loro esatta polarità (nello schema pra-
L'integrato da noi utilizzato (IC) è il TAA611 tico di figura 2 è chiaramente indicato, tramite
della SGS che, per il completo funzionamento, una crocetta, il foro nel quale deve essere intro-
necessita soltanto di pochi elementi esterni, così dotto il terminale positivo del condensatore elet-
come è chiaramente visibile nello schema elet- trolitico).
trico generale di figura 1.
Il transistor TRl è dotato di tre terminali, rela-
L'uso del circuito integrato IC semplifica note-
tivi agli elettrodi di emittore-base-collettore (E-
volmente il cablaggio dell'intero ricevitore ed eli-
B-C); le tre lettere maiuscole, corrispondenti ai
mina ogni problema di scelta e selezione dei com-
tre elettrodi del transistor TRl, sono riportate
ponenti, scongiurando la possibilità di errori di
nel disegno di figura 2 in corrispondenza dei tre
cablaggio ed evitando complessi procedimenti di
terminali del componente; comunque, per essere
taratura. certi di non commettere errori, in questo caso, si
dovrà far bene attenzione alla tacca di riferimen-
REALIZZAZIONE PRATICA to presente nel componente e chiaramente indi-
cata anche a sinistra di figura 3.
La nostra scatola di montaggio comprende tra Anche il circuito integrato IC è dotato di una
l'altro anche il circuito stampato, sul quale ver- tacca di riferimento, che impedisce di commettere

I NUCLEO

Fig. 4- La costruzione della bobina di sintonia L1-L2


si effettua nel modo indicato in questo disegno, serven-
dosi del supporto isolante, del nucleo di ferrite e dei due
tipi di fili conduttori contenuti nel kit. Per la bobina L2
si dovranno avvolgere 12 spire di filo di rame smaltato
del diametro di 0,5 mm. Per la bobina L 1 si dovranno
avvolgere tre spire di filo ricoperto di plastica, effet- L1
tuando l'avvolgimento sul lato « freddo • di L2, tenendo
conto che il terminale « freddo » di L2 è quello che de-
ve collegarsi con gli elementi C2-R1-R2. Prima di ef-
fettuare le saldature dei terminali dei due avvolgimenti,
occorre provvedere ad un energico raschiamento dei
conduttori, in modo da eliminare lo strato protettivo di
smalto.
Avite di fiss_

585
errori di inse rimento del componente nel circuito;
anche questa volta si può far riferimento al di-

l lJ L
segno riportato a destra di figura 3; nello schema
pratico di figura 2, tuttavia, sono anche riportati
i numeri dei quattro piedini fondamentali del
componente (1-7-8-14). 26 27 28 MHZ
Non ci si dimentichi di realizzare il ponticello
visibile dietro il potenziometro RIO; questo pon-
ticello è rappresentato da un semplice spezzone Fig. 5 - Con il nostro ricevitore CB Il lettore potrà
di filo conduttore che verrà regolarmente saldato ascoltare la gamma dei 27 MHz, cioè tutte le frequenze
comprese nello spazio di 2 MHz fra i 26 MHz (inizio
nel modo indicato in figura 2. banda) e i 28 MHz (fine banda).
Le tre carcasse metalliche dei tre potenziometri
R10-RA-R7 debbono essere tra loro collegate per
mezzo di un filo di rame, il quale, così come in-
dicato in figura 2, in prossimità del potenziometro
RIO, deve essere collegato alla pista di rame rap-
presentativa del circuito di massa e della linea
di alimentazione negativa del ricevitore (m).
Dietro il potenziometro R4, in posizione centrale Ai lettori principianti ricordiamo che, per otte-
e in corrispondenza di due fori, è riportata la si- nere la conduzione elettrica dei conduttori dei
gla AP; in questi due fori verranno introdotti due avvolgimenti L1-L2, prima di effettuare le
i terminali di due conduttori collegati sui termi- saldature a stagno, si dovranno raschiare energi-
nali della bobina mobile di un altoparlante con camente i terminali dei fili conduttori per mezzo
impedenza di 8 ohm e potenza di 2 W (non com- di una lametta da barba o della lama di un tem-
preso nella scatola di montaggio). perino, allo scopo di eliminare completamente lo
Per conferire al ricevitore CB un aspetto semi- smalto isolante, sino ad evidenziare il rame in tut-
professionale, converrà inserire il circuito di figura ta la sua brillantezza metallica. Questa stessa rac-
2 in un contenitore di materiale isolante (non comandazione deve estendersi a tutti i terminali
compreso nella scatola di montaggio). di fili conduttori, reofori e terminali potenzio-
L'alimentazione del circuito avviene tramite la metrici, in modo da essere certi di realizzare sal-
tensione continua di 9 V prelevata da due pile dature «calde».
da 4 ,5 V ciascuna, collegate in serie fra di loro Gli unici elementi che non dovranno essere ra-
per mezzo di un accoppiatore di pile piatte (com- schiati prima della saldatura sono i terminali del-
preso nella scatola di montaggio); le due pile l'integrato IC e quelli del transistor TRl.
verranno inserite in un contenitore di plastica
(compreso nella scatola di montaggio).
TARATURA DEL RICEVITORE

COSTRUZIONE DELLE BOBINE L1-L2 La taratura del ricevitore CB è semplicissima e


può essere ottenuta da chiunque, senza alcun stru-
Le bobine di sintonia L1-L2 debbono essere co- mento, in pochi secondi.
struite dal lettore, contrariamente a quanto av- Dopo aver controllato tutto il lavoro compiuto e,
viene per l'impedenza Jl che risulta già pronta soprattutto, l'esatta sistemazione dei componenti
e contenuta nel kit. elettronici e la perfezione delle saldature a stagno,
• Nella scatola di montaggio risultano compresi il si provvederà a dar corrente al circuito tramite
supporto munito di nucleo di ferrite e i due tipi il perno del potenziometro di volume RIO, che fa
di fili conduttori necessari per gli avvolgimenti di scattare l'interruttore di alimentazione S1. Quin-
LI ed L2. di si regola il potenziometro di superreazione R7
Prendendo spunto dal disegno di figura 4, il let- sino ad udire, attraverso l'altoparlante, un forte
tore avvolgerà per L2 12 spire di flo di rame soffio, tipico di tutti i ricevitori superrigenerativi.
smaltato del diametro di 0,5 mm. (contenuto nel A questo punto si posiziona il perno del poten-
kit. Per l'avvolgimento Ll, invece, sono sufficienti ziometro di sintonia R4 a metà corsa e si regola
tre spire di filo flessibile ricoperto in plastica ( con- il nucleo di ferrite inserito nel supporto delle bo-
tenuto nel kit. Le tre spire della bobina LI ver- bine L1-L2 sino ad intercettare il canale 7 della
ranno avvolte, cosi come indicato in figura +, sul Citizen's Band (27,030 MHz); si ritocca quindi
lato « freddo >» di L2 (il terminale « freddo » di la posizione del potenziometro R7 allo scopo di
L2 è quello che risulta collegato con C2-R1 ed raggiungere la massima sensibilità (massima po-
R2). tenza del segnale chiaramente ricevuto).
na volta effettuata la taratura del ricevitore spensabile l'uso dell'antenna che, assieme al con-
nel modo ora descritto, il lettore, azionando il duttore di terra deve essere collegata sui punti
potenziometro R4 potrà spaziare fra i due limiti contrassegnati con ANT. MASSA in figura 2.
estremi di frequenze contrassegnati, in figura 5 L'antenna di tipo più semplice, sufficiente nella
con i limiti di 26 MHz (inizio banda), 27 MHz maggior parte dei casi per l'ascolto delle emitten-
centro banda), 28 MHz (fine banda). ti CB locali, può essere realizzata con uno spez-
E' ovvio che la ricezione delle emittenti CB rima- zone di filo di rame della lunghezza di 2,6 metri,
ne condizionata alla presenza di queste e all'ora possibilmente teso verticalmente per tutta la sua
in cui queste « lavorano ». Può capitare infatti lunghezza e collegato con il punto ANT. del
che, in talune zone e in talune ore del giorno e circuito stampato. Il conduttore di massa è rap-
della notte, anche se il ricevitore CB funziona a presentato da un filo di rame connesso con una
perfezione, non si riesca a captare alcuna emit- qualsiasi tubazione dell'acqua, del gas o del ter-
tente. mosifone.
Per migliorare ulteriormente le ricezioni, il lettore
potrà realizzare una delle varie antenne da noi
NECESSITA' DELL'ANTENNA presentate e descritte negli articoli CB dei fasci-
coli di gennaio '75 (pagina 14) e del dicembre
Per poter ascoltare una qualsiasi emittente, a me- '75 (pagina 873).
no che questa non si trovi a pochi metri di di- In alternativa è sempre possibile ricorrere all'ac-
stanza dal ricevitore CB, è assolutamente indi- quisto di un'antenna di tipo commerciale.

IL. KIT DEL


RICEVITORE
CB

CONTIENE:
n. 11 condensatori normali - n. 5 condensatori elettrolitici - n. 8 resistenze - n. 3 potenzio-
metri - n. 1 transistor - n. 1 circuito integrato- n. 1 diodo varicap - n. 1 impedenza AF -
n. 1 supporto bobina sintonia con nucleo ferrite - n. 2 tipi fili conduttori per avvolg. bobine
sintonia - n. 3 monopole - n. 1 circuito stampato - n. 1 accoppiatore di pile piatte - n. 1 con-
tenitore pile in plastica.
N.B. Nella scatola di montaggio non risultano contenuti l'altoparlante da 8 ohm - 2 W e gli elementi per com-
porre i circuiti di antenna-terra.

La scatola di montaggio de IL RICEVITORE CB deve essere richiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILA-
NO - Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 14.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. 3/28482.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.

587
Percorrendo il circuito dell'amplificatore di bassa frequenza
transistorizzato, attraverso l'esercizio della pratica realizzazio-
ne, si possono apprendere molte nozioni inerenti i vari proces-
si di riproduzione sonora ad alta fedeltà, arricchendo il proprio
bagaglio teorico e applicativo anche in previsione di una fu-
tura professione nel settore audio-riproduttore.

AMPLIFICATORE F 0,5 Wl
a simmetria
complementare
L'utilità di un piccolo amplificatore transistoriz- cere di veder funzionare un apparecchio di sono-
zato è avvertita in molti settori dell'elettronica di- rizzazione autocostruito, senza avere la possibi-
dattica: per completare un' ricevitore radio au- lità di comprenderne il funzionamento oppure
tocostruito, per sostituire il vecchio amplificatore quella di intervenire sui vari stadi del circuito allo
di una fonovaligia, per rinnovare l'impianto cito- scopo di esaltare talune caratteristiche elettriche.
fonico, per comporre un nuovo sistema di sono- L'amplificatore di bassa frequenza, realizzato con
rizzazione e per moltissimi altri usi. i componenti elettronici tradizionali, consente di
Ma la presentazione di un siffatto progetto po- rendersi conto dell'effettiva importanza di certi
trebbe indurre il lettore a porsi almeno una do- parametri dei transistor, come ad esempio il gua-
manda. Come mai, mentre si sta attraversando un dagno, lo slittamento del punto di lavoro al va-
periodo della tecnica in cui è possibile realizzare riare della temperatura, le oscillazioni parassite,
apparati amplificatori da 1-2-5 watt con semplici ecc. Questo stesso tipo di amplificatore permette
circuiti integrati, proprio noi troviamo il tempo altresì di verificare il modo con cui è possibile
e l'occasione per soffermarci ancora una volta sul intervenire praticamente in questo o in quel punto
progetto di un amplificatore transistorizzato di del progetto per migliorarne le prestazioni o per
piccola potenza e di dimensioni relativamente ele- annullarne il difetti.
vate? Ebbene, la risposta che si può dare è pron- Ma c'è di più. Ancor oggi, se si vogliono realiz-
ta e unica. Nel realizzare un amplificatore BF zare impianti di alta fedeltà e di potenza, biso-
con circuiti integrati si raggiunge soltanto il pia- gna ricorrere all'uso di stadi finali di potenza

588
sto o quel transistor sino a raggiungere la mi-
gliore riproduzione oggettiva, nella prova d'a-
scolto, e quella strumentale, nella prova con ge-
neratore di segnali ed oscilloscopio.

CARATTERISTICHE DELL'AMPLIFICATORE

L'amplificatore che ci apprestiamo ad analizza-


re risulta completamente pilotato a transistor al
silicio; questi sono in numero di cinque. Il pro-
getto dispone di uno stadio d'uscita di tipo a sim-
metria complementare, cioè tale da rendere la di-
storsione pressocché trascurabile.
Le altre caratteristiche elettriche dell'amplifica-
tore di bassa frequenza risultano qui di seguito
elencate:

Tensione d'aliment. 6 V
Consumo a riposo 12 mA
Sensibilità d'entr. (50 mW d'uscita) 7 mV
Impedenza d'entr. superiore a 20.000 ohm
Impedenza d'use. . 8 ohm
Rapp. segn./rum. (50 mW d'uscita) sup. a 65 dB

L'amplificatore dispone inoltre di un ottimo si-


stema di controllo di volume e di tonalità.
Il circuito è stato concepito in modo tale da po-
ter essere realizzato rapidamente su circuito stam-
pato di piccole dimensioni, così da poter essere
utilizzato in piccole fonovaligie, in ricevitori ra-
dio, mangianastri, citofoni, ecc.

CONTROLLI DI VOLUME E TONALITA'

Seguendo nello schema di figura 1 il percorso


realizzati con i semiconduttori tradizionali, affi- del segnale proveniente da un microfono o da
un pick-up, si nota subito la presenza del conden-
dando all'operatore competente, in grado di co-
satore C2 collegato in parallelo all'entrata. Lo
noscere a fondo i... segreti dell'amplificazione
scopo di questo condensatore è quello di impe-
transistorizzata, il compito di intervenire in ogni
dire la « ricezione radio » da parte dei fili di col-
momento e là dove sia necessario per ottimizzare
legamento d'entrata, che in talune occasioni po-
un qualsiasi complesso HI-FI autocostruito. trebbero fungere da antenna.
Ha torto colui che ritiene assolutamente priva· Il segnale, dopo aver attraversato il condensa-
di problemi la costruzione di uno stadio finale tore CI e la resistenza R! raggiunge la rete di
HI-FI soltanto perché ha fatto ricorso ad un pro- controllo di tonalità e volume. Tale rete risulta
getto di « sicuro funzionamento» e a componen- oltremodo semplificata rispetto a quelle normal-
ti di classe. mente in uso negli impianti ad alta fedeltà; tut-
Quando si vuole raggiungere il massimo grado tavia essa conserva una sufficiente efficacia, che
di prestazioni da un amplificatore ad alta fedeltà, il lettore avrà certamente modo di apprezzare.
i componenti selezionati e lo schema di notevole Tramite il potenziometro di volume R3 il segnale
valore non sono sufficienti. Perché una volta rea- viene dosato in ampiezza ed inviato, per mezzo
lizzato il complesso occorre intervenire qua e là del condensatore di accoppiamento C4, al primo
con delle « limature », variando leggermente il stadio amplificatore pilotato dal transistor TRl,
valore di una resistenza, oppure sostituendo que- che è di tipo NPN al silicio.

589
R5 R12
r T # # r 4@6v

R4 s, Ltc8
r@..G ~

c9

+
TRI
+H»
l i"?

8
R9 R1O

Sl
--.> =@

Fig. 1 - Il progetto dell'amplificatore da 0,5 W è compo-


COMPONENTI sto da 5 transistor al silicio. Il potenziometro R2 serve
per regolare il tono; il potenziometro R3 regola il volu-
me sonoro in uscita. Il trlmmer potenziometrico R7 deve
Condensatori essere regolato soltanto in sede di messa a punto del
circuito.
C1 = 100.000 pF
C2 = 470 pF
C3 = 22.000 pF
C4 = 100.000 pF
es = 18 pF Transistor
C6 = 22 F - 12 VI (elettrolitico) TR1
C7 = 1.500 pF TR2
ca = 47 F - 12 VI (elettrolitico) TR3
C9 = 220. F - 25 VI (elettrolitico) TRA
Resistenze TR5
Varie
R1 = 22.000 ohm S1 = interrut. incorpor. con R3
R2 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) Alimentaz. = 6 Vcc
R3 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R4
R5
R6
R7
R8
R9
R10
=
=
=
=
=
=
=
2.700
820
1.200
470
2,2
1.000
390
ohm
ohm
ohm
ohm (trimmer potenzio metrico)
megaohm
ohm
ohm
Fig. 2 - L'uso del circuito stampato è d'obbligo per la
realizzazione dell'amplificatore di bassa frequenza. In
questo disegno del piano costruttivo si può notare che
9
R11 = 15 ohm tutti gli elementi, compresi i due potenziometri, sono
R12 = 100 ohm montati direttamente sul circuito stampato.

590
PREAMPLIFICAZIONE ticamente connesse direttamente con l'uscita del
transistor TR2.
Il transistor TRI provvede al primo processo di Il lettore non deve confondere il transistor TR3
amplificazione del segnale, che successivamente con un componente amplificatore, perché il com-
viene prelevato dal collettore ed inviato alla ba- pito di questo semiconduttore consiste nell'appli-
se del transistor driver TR2. care una differente tensione di polarizzazione sul-
Il guadagno del transistor TR2 è di valore uni- le basi dei transistor finali TR4-TR5, senza in-
tario ed il suo compito rimane esclusivamente trodurre alcuna resistenza parassita che potrebbe
quello di separare, con la sua elevata impedenza porre fuori equilibrio l'amplificazione dei due fi-
d'ingresso, il circuito del preamplificatore da nali.
quello dell'amplificatore finale. Ma al transistor TR3 è affidato un ulteriore com-
La coppia di transistor finali, che è di tipo a sim- pito: quello di garantire automaticamente una
metria complementare, permette di semplificare stabilizzazione del punto di lavoro dei transistor
enormemente il sistema di accoppiamento dello finali al variare della temperatura. Infatti, quan-
stadio pilota con quello di potenza. do la temperatura dell'amplificatore tende ad au-
I transistor TR4-TR5 infatti hanno le basi pra- mentare, a causa dell'eccessiva dissipazione dei

ENTR.
ASSA
R

AP

TONO VOLUME

591
I

Fig. 3 - Riportiamo
in questo disegno lo
schema del circuito
stampato in grandez-
za naturale che il
lettore dovrà ripro-
durre per costrui-
re l'amplificatore di
bassa frequenza.

transistor finali, il transistor TR3, al diminuire re parte del segnale d'uscita nel circuito d'entrata.
della tensione fra collettore ed emittore, provoca Con questo sistema si ottengono notevoli bene-
una diminuzione della corrente nei transistor TR4- fici, tra i quali citiamo la stabilizzazione del gua-
TR5, riportando la dissipazione entro limiti ac- dagno dell'amplificatore, la diminuzione degli ef-
cettabili di sicurezza. fetti di slittamento dovuti alla temperatura, la di-
minuzione del tasso di distorsione e l'aumento del-
la banda passante.
I TRANSISTOR FINALI Questo breve elenco di elementi utili al corretto
funzionamento dell'amplificatore offrono una vi-
Come abbiamo già detto, i due transistor finali suale abbastanza completa delle tecniche di per-
TR4-TR5 sono di tipo a simmetria complemen- fezionamento nel settore audio e, in modo par-
tare; ciò significa che, pur essendo uno di que- ticolare, in quello dell'alta fedeltà.
sti di tipo PNP e l'altro di tipo NPN, entrambi
presentano caratteristiche elettriche pressocché i-
dentiche. REALIZZAZIONE PRATICA
Ma per la buona riuscita dell'amplificatore di bas-
sa frequenza non è sufficiente che i due transistor In figura 2 presentiamo il piano costruttivo del-
TR4-TR5 risultino «complementari» soltanto ... l'amplificatore transistorizzato a simmetria com-
nominalmente. Perché è indispensabile che en- plementare, per il quale si consiglia l'uso del cir-
trambi i transistor presentino effettivamente un cuito stampato il cui schema è riportato in gran-
guadagno uguale entro limiti assai ristretti, men- dezza naturale in figura 3.
tre ogni eventuale variazione elettrica, provoca- Sul circuito stampato trovano posto tutti i com-
ta da variazioni di temperatura o da diverse cor- ponenti dell'amplificatore BF, compresi i poten-
renti di collettore, deve riflettersi in ugual misura ziometri di regolazione del tono e del volume.
su entrambi i transistor. Per aiutare i lettori principianti nel loro lavoro
costruttivo, riportiamo in figura 4 lo schema di
distribuzione degli elettrodi dei transistor adottati
LA CONTROREAZIONE nel circuito.
Rivolgendoci ancora ai lettori principianti, rac-
La stabilizzazione delle caratteristiche di funzio- comandiamo di inserire i condensatori elettroli-
namento dell'amplificatore viene ottenuta me- tici C6-C8-C9 tenendo conto delle esatte polarità
diante una rete di controreazione, composta dal di questi elementi.
condensatore C5 e dalla resistenza R8. L'entrata dell'amplificatore dovrà essere collega-
Il processo di controreazione provvede a riporta- ta con il trasduttore acustico con un cavetto

=a2
ziometrico R7 al suo valore minimo, con il cur-
sore completamente spostato verso la resistenza

B R9.
Successivamente si collega, in serie con il circuito
I di alimentazione, un tester commutato sulla por-
tata 25±50 mA fondo-scala. Quindi si chiude
l'interruttore S1 e si dà tensione al circuito re-

E- -e golando il trimmer potenziometrico R7 in modo


che la corrente assorbita assuma un valore intor-
no ai 12 mA circa. Durante questo procedimen-
to di messa a punto l'entrata deve rimanere libe-
ra, cioè non collegata a nessuna sorgente di se-
Fig. 4 - Per poter facilmente individuare la distribuzione gnali, mentre il potenziometro di volume R3 de-
e la denominazione degli elettrodi dei cinque transistor, ve risultare a zero.
che concorrono alla composizione del progetto dell'am-
plificatore di bassa frequenza, riportiamo lo schema in In queste stesse condizioni elettriche dell'ampli-
pianta valido per tutti i semiconduttori. ficatore, la tensione misurata sul punto d'incon-
tro dei due emittori dei due transistor f6inali TRA-
TR5 deve risultare di 3 V, con una tolleranza di
± 0,2 V circa.
Nel caso in cui quest'ultima condizione elettrica
non dovesse essere riscontrata, occorrerà provve-
schermato, la cui calza metallica verrà collegata dere a far variare la corrente di assorbimento a
con il terminale di massa del circuito. Per il col- riposo; ma se ciò ancora non bastasse, perché i
legamento dell'a'ltoparlante, invece, basteranno valori raggiunti risultano al di là di 8±16 mA,
due normali fili per collegamenti elettrici, perché si dovrà variare il valore di alcune resistenze, per
in questo caso non vi è alcun rischio di captare esempio R4 - R5 - RI0- R12, oppure sostituire
disturbi elettrici. i transistor TRl o TR2. •
Normalmente non dovrebbe risultare necessano
alcun accomodamento; tuttavia abbiamo voluto
TARATURA ricordare questi ultimi elementi allo scopo di of-
frire al lettore una idea chiara sulla procedura
Una volta terminato il montaggio di tutti 1 com- della messa a punto generale di un amplificatore
ponenti sul circuito stampato, e prima di chiu- di bassa frequenza e, soprattutto, sulla validità
dere l'interruttore S1, cioè prima di dar corrente dei progetti che noi presentiamo principalmente
a! circuito, occorre regolare il trimmer poten- per scopi didattici.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


L. 9.500
Caratteristiche
Circuito a due canali (note alte e basse) con
regolazioni indipendenti per ciascun canale.
Potenza massima di 660 W a 220 V.
Alimentazione in alternata da rete-luce.

La scatola di montaggio costa L. 9.500. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente
l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

593
Una delle maggiori aspirazioni di tutti i princi-
pianti è senza dubbio quella dell'ascolto delle
onde corte. Ma per arrivare a questa particolare
attività elettronica, si debbono superare numerosi
ostacoli. Occorre infatti uno speciale ricevitore
adatto per questo particolare tipo di ascolto, da-
to che i comuni ricevitori di produzione commer-
ciale, pur essendo dotati della gamma delle onde
corte, non permettono di selezionare nettamente
le varie emittenti, facendone ascoltare alcune con
notevole sensibilità ed altre con una sensibilità
che lascia molto a desiderare.
Eppure sulla gamma delle onde corte « lavorano »
migliaia di emittenti con fini e mansioni diverse
e, fra queste, le più importanti per i nostri lettori
sono indubbiamente quelle dei radioamatori. Ma
con il ricevitore di produzione commerciale que-
ste emittenti non possono essere ascoltate, perché
la sintonizzazione è difficile, se non proprio im-
possibile. Ed anche quando si riesce a captare una
emittente di un certo interesse, questa è talmen-
te debole da essere coperta dal rumore di fondo
proprio del ricevitore radio.
Anche i ricevitori autocostruiti appositamente per
la gamma delle onde corte non risolvono com-
pletamente il problema, a meno che non si ap-
plichi, fra il circuito di antenna e quello di en-
trata dell'apparecchio radio, un circuito pream-
plificatore di alta frequenza, appositamente con-
cepito per questo particolare tipo di frequenze.
Presentiamo dunque, con questo articolo il pro-
getto di un preamplificatore di alta frequenza,
che interesserà certamente tutti gli appassionati
delle onde corte.

Con l'ausilio di quattro bobi- DUE CATEGORIE DI PREAMPLIFICATORI


ne intercambiabili, tutte le fre- I preamplificatori di alta frequenza, adatti per lo
scopo ora citato, possono suddividersi in due gran-
quenze comprese tra 1 e 30 di categorie: quella dei preamplificatori aperio-
dici e quella dei preamplificatori periodici o sin-
MHz potranno essere agevol- tonizzabili.
I preamplificatori di alta frequenza, che appar-
mente esplorate abbinando tengono alla prima categoria, presentano il prin-
cipale vantaggio di non richiedere alcun circuito
questo preamplificatore di al- accordato; essi amplificano o, meglio, preampli-
ficano una vasta gamma di frequenze, tutte della
ta frequenza con un ricevitore stessa misura, senza richiedere la regolazione di
alcun condensatore variabile o, comunque, di un
radio di tipo commerciale, do- elemento di sintonizzazione. E l'assenza del con-
densatore variabile può sempre allettare il co-
tato della gamma delle onde struttore, che riesce a realizzare un circuito poco
ingombrante e abbastanza semplice. Eppure que-
corte. sto notevole vantaggio, attribuibile al preamplifi-
catore aperiodico, non risolve il problema fon-
damentale dell'ascolto delle onde corte.
UN GUADAGNO DI 20 dB
PER IL RICEVITORE AD ONDE CORTE

E' pur vero che tutte le emittenti verranno si- ANALISI DEL CIRCUITO
multaneamente amplificate, ma è altrettanto vero
che la preamplificazione totale può interessare Analizziamo ora il progetto del preamplifìcatore
soltanto la sensibilità di ricezione e non certa- di alta frequenza presentato in figura 1.
mente la selettività. Conviene dunque, per una Il circuito risulta pilotato da un transistor MOS-
soluzione completa del problema, ricorrere alla FET a doppio gate (TRl) e da un transistor bi-
seconda categoria dei preamplificatori: quella polare al silicio di tipo NPN (TR2). Il primo di
dei circuiti periodici o sintonizzabili. Con questi questi svolge in pratica le funzioni di elemento
tipi di preamplificatori l'amplificazione viene e- amplificatore, mentre il secondo provvede all'adat-
sercitata su una sola emittente, in modo da esal- tamento di impedenza nel modo che avremo
tare sensibilmente la selettività di ricezione. occasione di vedere nel corso dell'analisi teorica
del progetto.
Il segnale a radiofrequenza captato dall'antenna
CARATTERISTICHE DEL viene applicato alla presa intermedia della bobina
PREAMPLIFICATORE di sintonia Ll. In questo modo la bobina Ll larn-
ra come un autotrasformatore con rapporto in
Il preamplifìcatore che stiamo per presentare è salita, in modo che sui terminali della bobina
realizzato completamente con componenti allo stessa si forma una tensione di valore maggiore
stato solido. Esso è in grado di fornire, a seconda di quella direttamente fornita dall'antenna.
del valore della frequenza e della qualità dei Tale tecnica è resa possibile dalla elevatissima im-
componenti utilizzati, un guadagno compreso tra pedenza d'entrata del transistor MOS-FET TRl,
i 20 e i 40 dB, cioè una amplificazione compresa a doppio gate, il quale non « carica » in alcun
fra 10 e 100 volte. modo il circuito oscillante composto dalla bobina
Il campo di azione del progetto si estende fra 1 LI e dal condensatore variabile CI, permettendo
e 30 MHz. di ottenere un alto fattore di merito che. in pra-
Il circuito accordato di preselezione impiega al- tica, equivale ad una notevole selettività del cir-
meno quattro bobine intercambiabili; con queste cuito a tutto vantaggio della eliminazione delle
la copertura della banda di frequenze che, come « immagini ».
si è detto, si estende fra 1 e 30 MHz, viene sud- Per coloro che non avessero dei concetti chiari
cfo·isa in quattro sottogamme. sul principio dell'autotrasformatore. vogliamo
Il circuito di preselezione riduce fortemente l'in- spendere alcune parole per chiarire questo im-
sorgenza delle cosiddette frequenze « immagini », portante argomento che interessa. in pratica. sia
tipiche dei ricevitori a singola conversione, mi- i trasformatori di alimentazione. sia le bobine di
gliorando così la qualità del ricevitore radio. entrata di molti circuiti di alta frequenza.
L'uso di un transistor MOS-FET a doppio gate, In sostituzione dell'unica bobina LI. per formare
quale elemento preamplificatore, aumenta il rap- un trasformatore in salita. si sarebbero dovuti
porto segnale-rumore dell'intero ricevitore, so- realizzare due distinti avvolgimenti: un avvolgi-
prattutto in quei modelli in cui lo stadio d'entrata mento primaro composto dal tratto di bobina 5-7
è realizzato con transistor bipolari, talvolta non e un avvolgimento secondario composto dal tratto
a basso rumore. di bobina 5-3. Questi due avvolgimenti, accop-

595
~ S1
.-■C3
2
TR1 ~R TR2

3 Il o/0° 8

e9V
o2 sef E
e
- Ll
ìì

r ENTR.
;7
Il = r1 1
Il C2 li lr R1 R3lr Il use.

a S1
circuito stampato
lato rame

use.

SINT.
zoccolo
per bobine

596
4
Fig. 1-Il circuito del preamplificatore di alta frequenza
risulta essenzialmente pilotato dal transistor MOS-FET
TR1, che funge da elemento amplificatore, e dal transi-
piati induttivamente tra di loro, avrebbero com-
posto un trasformatore elevatore di tensione. Ma
nei circuiti di alta frequenza, per evitare feno-
meni di dispersione di energia e, soprattutto, per
semplificare il circuito accordato, i due avvol-
gimenti del trasformatore elevatore di tensione
stor TR2, che permette un preciso adattamento di im- vengono conglobati in un unico avvolgimento,
pedenza fra il circuito d'uscita del preamplificatore e quello denominato Ll nello schema di figura 1,
quello di entrata del ricevitore radio.
L'esplorazione delle quattro gamme di frequenza, estese
che rappresenta appunto un autotrasformatore e-
fra 1 e 30 MHz, si effettua tramite il piccolo condensa- levatore di tensione.
tore variabile ad aria C1 ed intercambiando le quattro Il secondo elemento del circuito accordato del
bobine L1. nostro preamplificatore è rappresentato dal con-
densatore variabile Cl, che pennette di presin-
tonizzare il ricevitore radio, che verrà collegato
con l'uscita del circuito, sfruttando al massimo il
guadagno sulla frequenza di sintonizzazione.
Per consentire una rapida sostituzione delle bo-
bine di sintonia che, come abbiamo detto, deb-
bono essere in numero di quattro, abbiamo pen-
sato di utilizzare un supporto ad innesto di tipo
( COMPONENTI ] octal; questi tipi di zoccoli si ricavano da vecchie
valvole elettroniche fuori uso.

AMPLIFICAZIONE CON UNO O DUE GATE


Condensatori
C1 = 100 pF (variabile ad aria) Il transistor MOS-FET a doppio gate TR1,'che
C2 = 1.000 pF funge da elemento di amplificazione, risulta uti-
C3 = 1.000 pF lizzato, in questo particolare circuito, come un
CA = 1.000 pF MOS-FET a singolo gate, dato che i due elettro-
Resistenze di G1-G2, collegati fra loro, risultano entrambi
R1 = 4.700 ohm connessi col circuito accordato di sintonia.
R2 = 4.700 ohm Tuttavia, con una semplice variante, è possibile
R3 = 4.700 ohm sfruttare anche la disponibilità del secondo gate,
collegandolo ad un circuito potenziometrico che
Varie
funge da controllo manuale del guadagno. E per
TR1 = 40673 (MOS-FET)
ottenere ciò sarà sufficiente fare in modo che sul-
TR2 = 2N914
L1 = vedi testo l'elettrodo G 1 venga applicata una tensione di
S1 = interrutt. valore compreso tra O e 4 V, rispetto a massa,
Alimentaz. = 9 Vcc tramite un potenziometro ed una resistenza colle-
gati tra la linea di alimentazione positiva del cir-
cuito e massa.

4
Fig. 2 - Contrariamente alla tecnica usuale, in questo
caso l componenti elettronici del prèamplificatore di al-
ta frequenza vengono applicati sulla parte ramata del
RIDUZIONE DI IMPEDENZA

La polarizzazione dell'elettrodo G2 è assicurata


in ogni caso dal gruppo R1-C2, il quale provve-
de, similmente a quanto accade con i tubi ter-
moelettronici, a fare in modo che il gate risulti
circuito stampato. Cosi facendo si agevola l'inserimen- negativo rispetto alla source (S).
to dello zoccolo octal portabobine e dei due connettori
d'entrata e d'uscita. L'alimentazione del circuito si ot- Il segnale amplificato da TRl viene prelevato dal
tiene con una semplice pila a 9 Vcc, del tipo di quelle suo drain (D) ed inviato direttamente alla base
montate sui piccoli ricevitori radio portatili. del transistor TR2, che risulta montato in una
configurazione denominata « emitter follower ».
Tale circuito non amplifica il segnale ricevuto, ma

597
ne diminuisce l'impedenza d'uscita, in modo che ALIMENTAZIONE
il carico, costituito dal circuito d'entrata del ri-
oevitore radio , al quale il preamplificatore AF ver- L'alimentazione viene fornita da una piccola pila
rà accoppiato, non perturbi l'amplificazione del a 9 V, del tipo di quelle montate nei ricevitori
transist or TRI, cioè non interferisca negativa- radio portatili. In parallelo alla pila è stato col-
men te sul processo di amplificazione. legato il condensatore ceramico C3, al quale è
L'uscita di emittore del transistor TR2 viene affidato lo scopo di bloccare eventuali autooscilla-
collegata, tramite il condensatore di accoppia-
z1on1.
mento C4, al connettore d'uscita che permette il
In sostituzione della pila a 9 V, il lettore potrà
collegamento con il ricevitore radio.
servirsi di una alimentazione derivata dal ricevi-
Per un perfetto adattamento di impedenza ed una
tore radio che verrà accoppiato al preamplifica-
migliore amplificazione, sarebbe auspicabile po-
tore AF. Ciò sarà tuttavia possibile soltanto nel
ter agire sul condensatore d'antenna del ricevito-
re radio. Ma se questo ne è sprovvisto, si potrà caso in cui nel ricevitore radio la linea di alimen-
tentare sperimentalmente di inserire, per C4, di- tazione negativa risulti a massa. Per raggiungere
versi valori capacitivi, fino ad individuare il va- questo scopo si dovrà inserire, in serie con la li-
lore ottimale; al limite il condensatore C4 potrà nea di alimentazione positiva, una impedenza di
essere arricchito con l'inserimento, in parallelo, alta frequenza di valore compreso tra 1 e 2 mH,
di un condensatore variabile, tenendo presente collegando sull'alimentazione, oltre al già esisten-
che per C4 occorre servirsi di un condensatore te condensatore C3, anche un condensatore elet-
ceramico; tutto ciò allo scopo di raggiungere il trolitico di valore capacitivo compreso tra i 5 e i
massimo rendimento. 10F- 16 VI.

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto


2) lampeggiatore di emergenza ad una
lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza
La realizzazione di questo modulo elettronico ga-
rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilità nel. .. magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L 1.500
Per richiedere la scatola di montaggio, occorre inviare anticipatamente l'Importo
di L 7.500 a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRA-
TICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI n. 52 (nel prezzo sono comprese anche
le spese di spedizione).

598
Fig. 3- Disegno in grandezza naturale del circuito stampato che il lettore dovrà riprodurre
per la realizzazione del plano di montaggio del preamplificatore di alta frequenza riportato
in figura 2.

Nel caso in cui la tensione di alimentazione del COSTRUZIONE DEL PREAMPLIFICATORE


ricevitore radio dovesse risultare superiore di
molto ai 9 V, sarà indispensabile ridurla tramite Per motivi di affidabilità di funzionamento, robu-
una opportuna resistenza collegata in serie all'ali- stezza meccanica ed estetica, il cablaggio del
mentazione ed inserendo, eventualmente, un dio- preamplificatore di alta frequenza deve essere
do zener da 9 V, allo scopo di raggiungere una eseguito su circuito stampato. Il lettore potrà
buona stabilizzazione dell'alimentatore. realizzarlo ricopiando al vero il disegno di figura 3.

TR1 TR2

Fig. 4- Questi due semplici disegni permettono


dì individuare esattamente la disposizione degli, e-
RIF. lettrodi sui due transistor adottati dal circuito del
preamplificatore di alta frequenza. La tacca di ri-
ferimento agevola questo compito in entrambi i ti-
VISTI LATO PIEDINI pi di transistor TR1 e TR2.

599
CUFFIA
BOBINA
MONO-STEREO
Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
dio, giradischi, ecc.

CARATTERISTICHE Viene fornita con spi-


notto Jack 0 3,5 mm.
e spina Jack stereo (la
cuffia è predisposta per
Gamma di frequenza: l'ascolto monofonico.
30 - 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
nico, tranciare Il colle-
Sensibilità: 150 dB gamento con lo spi- ZOCCOLO
notto Jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie OCTAL
Impedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
fettuare le esatte sal-
Peso: 170 gr. dature a stagno con la
spina Jack stereo).

Fig. 5-Le quattro bobine, necessarie per coprire la ban-


da di frequenze comprese fra 1 e 30 MHz, dovranno
essere così costruite, servendosi di un cilindretto di
cartone bachelizzato del diametro di 25 mm e di uno
zoccolo octal.

Si faccia bene attenzione che il circuito stampato


viene usato, in questo caso, con una tecnica ...
contraria. Cioè i componenti, così come si può
vedere nel piano costruttivo di figura 2, vengono
montati dalla parte ramata del circuito stampato.
L. 6.500 Si è scelta tale soluzione per facilitare il fissaggio
dello zoccolo octal portabobine e quello dei con-
nettori di entrata e di uscita, tramite la salda-
ADATTATORE tura diretta sullo stampato.
Si faccia bene attenzione che i componenti più
PER CUFFIE STEREO delicati del preamplificatore sono i due transistor
Piccolo apparecchio che con-
TRl e TR2 e, in particolar modo, il transistor
sente il collegamento di una MOS-FET TR2 che, pur essendo internamente
o due cuffie stereo con tutti
i complessi stereofonici. La protetto contro le sovratensioni statiche, in quan-
commutazione altoparlanti-cuf- to incorpora dei diodi zener di protezione su
fia è Immediata, tramite inter-
ruttore a slitta, senza dover ciascun gate, dovrà essere maneggiato con deli-
intervenire sul collegamenti.
L'apparecchio si inserisce nel catezza; e ciò significa che i terminali del MOS-
collegamento fra uscita del- FET dovranno risultare in collegamento elettrico
l'amplificatore e altoparlanti.
a durante il processo di saldatura; il collegamen-
to elettrico si ottiene tramite un anellino di
L. 4.800 rame in grado di cortocircuitare tutti i termi-
nali. L'anellino potrà essere tranciato soltan-
Le richieste devono essere effettuate invian- to a saldatura effettuata dei terminali, In ogni
do l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 caso il transistor MOS-FET dovrà essere l'ul-
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 timo elemento da fissare sul circuito stampato, al-
MILANO - Via Zureti. 52. lo scopo di evitare che le saldature sugli elettrodi

600
NOVITN' ASSOLUTA
dei componenti viciniori lo possano danneggiare.
La disposizione dei terminali dei due transistor vie-
ne ricavata dal disegno di figura 4; essa potrà
anche essere desunta dal piano costruttivo di fi-
gura 2.
La penna dell'elettronico dilettante

COSTRUZIONE DELLE BOBINE

Le bobine dovranno essere costruite in numero


di 4, in modo da coprire le quattro gamme di
frequenza comprese fra 1 e 30 MHz.
La corrispondenza tra le quattro bobine e le quat-
L.3.500
tro possibili gamme di frequenza viene offerta
dalla seguente tabella:

Bobina Frequenza

N. 1 1+ 3 MHz
N. 2 2± 7 MH
N. 3 4+12 MHz
N. 4 10± 30 MH

Le quattro bobine verranno realizzate avvol-


gendo del filo di rame smaltato su un supporto CON QUESTA PENNA
isolante ( cartone bachelizzato) del diametro di
25 mm. Il supporto verrà innestato su uno zocco-
APPRONTATE I VOSTRI
lo octal in modo da realizzare la bobina riportata CIRCUITI STAMPATI
in figura 5.
Il numero di spire e il diametro di filo, con il qua-
le si comporranno gli avvolgimenti a spire com- Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
patte delle quattro bobine, vengono elencati nella aspetto esteriore è quello di una penna con punta
seguente tabella: di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
Bobina N. spire flo mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
risce perfettamente al rame.

N. 1 120 0,3 mm.


y y
N. 2 40 1 mm. NORME D'USO CARATTERISTICHE
N. 3 27 1 mm.
Tracciare il circuito su una
N. 4 10 1 mm. lastra di rame laminata e
La penna contiene un di-
spensatore di in:ehiostro
perfettamente pulita; la- controllato da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
La presa intermedia, che fa capo al terminale 7 nella soluzione di attacco rioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
dello zoccolo octal (figura 1), verrà ricavata ad lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
1/3 circa dell'avvolgimento, verso il lato massa, noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di Inchio-
cioè verso la linea di alimentazione negativa del quindi togliere l'inchiostro stro. Per assicurare una
circuito (terminale 5 dello zoccolo octal). con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito è pron- la pe-n.na è mw,i-ta di una
La posizione esatta della presa intermedia di ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.
ciascuna bobina dovrebbe essere individuata spe-
rimentalmente, allo scopo di raggiungere la mi-
gliore soluzione. Soltanto così si effettua il mi-
glior adattamento di impedenza tra antenna e La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri
preamplificatore. La ricerca sperimentale della chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO
presa intermedia, inoltre, consente di aumentare Via Zureti, 52, inviando anticipatamente l'importo
ancor più il massimo guadagno del progetto. L. 3.500 s mezz
Nel prezzo sono
P
APPARATI
TX

Il controllo periodico della taratura degli stadi strumento corrisponde alla massima resa del tra-
di alta frequenza di qualsiasi impianto ricetra- smettitore.
smittente costituisce una necessità alla quale non
è possibile rinunciare, a meno che non si voglia
rinunciare al perfetto funzionamento della sta- IL CARICO FITTIZIO
zione e al suo completo rendimento.
Tuttavia, per effettuare un periodico controllo Abbiamo detto che il nostro wattmetro AF è
della taratura degli stadi di alta frequenza del ri- fornito di carico fittizio. Interpretiamo quindi ta-
cetrasmettitore, occorre possedere una particolare le espressione per i nostri lettori principianti.
strumentazione, che per i principianti può ridur- Le misure di potenza e, più in generale, quelle del
si a ben poca cosa. funzionamento di un trasmettitore, debbono av-
venire soltanto dopo aver caricato l'uscita con
Arricchiamo quindi, con il progetto illustrato e elementi di impedenza ben determinata, equiva-
proposto in queste pagine, il laboratorio radian- lente a quella propria dell'antenna e che, per i
tistico, per mezzo di uno strumento destinato ap- normali trasmettitori CB o radiantistici, si aggira
punto alla taratura di un trasmettitore e la cui intorno ai 50--:- 52 ohm; talvolta, assai raramente,
prerogativa fondamentale è quella di misurare questo valore è di 75 ohm.
la potenza d'uscita delle stazioni trasmittenti. Si Ecco perché il nostro wattmetro di alta frequenza
tratta di un wattmetro di alta frequenza munito incorpora un carico resistivo di 50 ohm, che si-
di carico fittizio. mula il sistema radiante. Tale resistenza o, meglio
L'uso di questo strumento permetterà a tutti i tale sistema di resistenze, assume il nome di
principianti di effettuare quelle regolazioni che « carico fittizio », oppure, per dirla all'inglese,
concorrono alla messa a punto degli stadi di alta « dummy load ».
frequenza con estrema semplicità e molto facil- Il carico fittizio è dunque caratteristico non so-
mente. Perché le regolazioni verranno fatte in mo- lo del nostro wattmetro AF, ma di tutti i watt-
do da ottenere la massima indicazione da parte metri destinati alla misura della potenza d'uscita
dello strumento. E la massima indicazione dello di un trasmettitore.

602
La misura della potenza d'uscita di un trasmettitore costituisce
un'operazione assolutamente necessaria per tutti i possessori
di una stazione ricetrasmittente che, periodicamente, debbono
provvedere al controllo della messa a punto dei loro apparati.

WATTMETRO AF
CON CARICO FITTIZIO

MISURA DELLA POTENZA surare non è una tensione continua a frequenza


di rete, ma un segnale di alta frequenza. Pertanto,
La misura della potenza elettrica, nel senso più se si vuole che il wattmetro possa ritenersi uno
generale dell'espressione, si ottiene tramite la ben strumento valido anche in un esteso campo di
nota relazione frequenze, il lettore dovrà curare particolarmente
P = V.R la realizzazione pratica dello strumento. scherman-
do opportunamente taluni componenti, effettuan-
Tale formula risulta applicabile in quanto l'im- do collegamenti corti, meccanicamente robusti e
pedenza del carico è costante. In essa la resisten- selezionando buona parte dei componenti.
za di carico, di 50 ohm, è rappresentata da R,
mentre V misura il valore della tensione presente
sui terminali della resistenza R. CIRCUITO ELETTRICO
Ora, poiché come abbiamo detto, la resistenza R
conserva un valore costante, la misura della po- Lo schema elettrico del wattmetro di alta fre-
tenza può essere ricondotta a quella della tensio- quenza, di cui intendiamo proporre al lettore la
ne presente sui terminali della resistenza di carico. realizzazione pratica, è quello riportato in figura l.
E ciò può essere ottenuto tramite un semplice I progetto è composto da un carico fittizio a 50
strumento a bobina mobile (microamperometro). ohm e da un circuito di misura vero e proprio.
Il carico fttizio è stato schematizzato nel circuito
con la resistenza RI che in realtà. sta a rappre-
SEGNALI AF sentare un certo numero di resistenze. collegate in
parallelo fra di loro, di tipo a strato di carbone,
Quanto finora detto risulta assolutamente valido cioè antiinduttive. Tale collegamento permette
per le tensioni normali. Ma nella esatta valuta- di ottenere un sistema con impedenza dì valore
zione della tensione sui terminali della resistenza desiderato e di notevole potenza, senza ricorrere
di carico sorgono dei problemi che sono princi- all'uso di resistenze a filo che falserebbero total-
palmente legati al fatto che la grandezza da mi- mente la misura, comportandosi, in presenza delle

603
+

R3 C1 c2

GRUPPO
RESISTENZE

alte frequenze, come impedenze vere e proprie, REALIZZAZIONE PRATICA


anziché come resistenze.
Sui terminali della resistenza Rl viene a formarsi Due sono le parti da comporre per ottenere la
una tensione di valore proporzionale a quello del- realizzazione pratica del wattmetro di alta fre-
quenza: quella dell'insieme rappresentativo del
la potenza erogata dal trasmettitore. Il valore di
carico fittizio e quella della rimanente parte del
tale tensione viene ridotto dal partitore composto
circuito.
dalle resistenze R2-R3, in modo da salvaguardare
il successivo circuito di rettificazione, anche nel Se si vuole adattare il carico fittizio al valore di
50 ohm, si dovranno utilizzare trenta resistenze
caso in cui si debbano misurare potenze di valore
da 1.500 ohm - 2 W, collegate fra loro in paral-
molto elevato, cioè tensioni molto forti. A valle
lelo, in modo da realizzare un carico fittizio in
di tale partitore è presente un circuito rettificatore
grado di dissipare la potenza di 60 W in regime
composto dal diodo D1 e dal condensatore di filtro
continuativo (100 W per brevi periodi).
Cl. Questo circuito rettificatore converte la mi-
Nel caso in cui la potenza dovesse essere ulterior-
sura della tensione alternata di alta frequenza in
mente aumentata, si dovranno utilizzare resisten-
una misura di tensione continua.
ze da 3 W, sempre di tipo a carbone, oppure si
La misura di tensione viene dunque effettuata in potrà aumentare il numero delle resistenze colle-
maniera del tutto normale, tramite uno strumen- gate in parallelo, elevando proporzionalmente il
to indicatore collegato in serie a resistenze rego- valore ohmmico.
labili per la taratura, in modo da poter como-
Per esempio, 44 resistenze da 2.200 ohm per un
damente predisporre il wattmetro su due o più
totale di 88 W, oppure 65 resistenze da 3.300 ohm
portate, tramite la semplice azione manuale su per un totale di 130 W continui.
un commutatore.
Per collegare in parallelo tra loro tutte le resisten-
Il condensatore C2, collegato in parallelo con lo ze necessarie, converrà servirsi di due dischi di
strumento indicatore, funge da elemento di filtro, rame, nei quali si inserirà il connettore coassiale
cioè evita che residui di alta frequenza captati necessario per il collegamento del wattmetro con
dalla bobina dello strumento possano falsare l'in- l'uscita del trasmettitore, seguendo attentamente
dicazione. lo schema costruttivo di figura 3.

604
4
Fig. 1 - Circuito teorico del wattmetro per alta frequenza
in grado di misurare la potenza d'uscita di un trasmet-
titore. La resistenza R1 simboleggia li carico fittizio che,
L'elettrodo centrale del connettore verrà colle-
gato con il disco opposto a quello di fissaggio per
mezzo di uno spezzone di filo di rame nudo da 2
mm circa di diametro.
Per quanto riguarda la realizzazione della rima-
nente parte del circuito, si potrà ricorrere allaiu-
in pratica, è rappresentato dall'antenna del trasmettitore. to di una morsettiera dotata di 7 terminali utili;
su questa si effettueranno le saldature dei termi-

<
nali delle due resistenze semifisse R6-R7, di quel-
COMPONENTI le fisse R3-R2, R4-R5, del diodo D 1 e del con-
densatore Cl, così come si può vedere nel piano
costruttivo di figura 2.
C1 = 50.000 pF Gli ancoraggi della morsettiera dovranno risul-
C2 = 5.000 pF tare perfettamente isolati; le saldature su di essi
R1 = 50 ohm (vedi testo) verranno effettuate mantenendo i terminali dei
R2 = 8.200 ohm componenti molto corti, allo scopo di allargare
R3 = 910 ohm la banda di frequenza nella quale il responso del
R4 = 180.000 ohm wattmetro si mantiene uniforme, arrivando quin-
R5 = 39.000 ohm di comodamente anche alla misura di potenza
R6 = 100.000 ohm (trimmer) dei trasmettitori radiantistici per la gamma dei 2
R7 = 100.000 ohm (trimmer) metri (144 MHz).
DI = diodo al silicio Un ultimo avvertimento. Il circuito del wattme-
mA = strumento indicatore da 50 (A f.s. tro dovrà essere racchiuso in un contenitore me-

GRUPPO DI
RESISTENZE
R1

Fig. 2- La costruzione del


wattmetro viene fatta in due
tempi successivi. In un pri-
mo momento si compone il
gruppo di resistenze Rt
rappresentativo del carico
fittizio; in un secondo tem-
po si montano i vari com-
ponenti sull'ancoraggio lon-
gitudinale. E' assolutamen-
te necessario comporre il
circuito in un contenitore
di lamiera o di alluminio
completamente chiuso.

605
il valore della tensione V è quello efficace, men-
tre a valle del sistema di rettificazione, realizzato
dal diodo Dl e dal condensatore Cl, è presente
una tensione continua di valore pari a quello di
picco della tensione ad alta frequenza. Quindi,
a prescindere dalle perdite e dal partitore di ten-
sione R2-R3, pari a:
Vpicco == V2ve.
Fatta questa precisazione, per ottenere la taratura
dello strumento basterà applicare, all'entrata, del-
le tensioni continue che soddisfino la relazione:
(Vem)? = RP cioè (Vpicco):2 - RP
CONDUTTO RE
Poiché R = 50 ohm, la formula si semplifica nella
CENTRALE seguente:
Vpicco = 10 /P
Fig. 3 - Piano costruttivo dell'insieme di resistenze Rt Il commutatore Sl permette di commutare il
rappresentativo del carico fittizio del trasmettitore. Le wattmetro su due diverse portate: quella di 10
resistenze vengono saldate tra due dischi di rame; il W fondo-scala (W x 1) e quella di 100 W fondo-
connettore è dotato di un conduttore centrale di rame,
collegato con il conduttore centrale della presa coas-
scala (W x 10).
siale. La taratura della prima portata, quella di 10 W
fondo-scala, si ottiene applicando all'ingresso del
wattmetro la tensione continua di 31,6 V e rego-
lando la resistenza semifissa R 7 sino ad ottenere
lo spostamento dell'indice dello strumento a fon-
do-scala.
E' ovvio che il commutatore S1 dovrà risultare
commutato su W x l.
tallico, possibilmente di lamiera, anche se è ac- Successivamente si potranno applicare gli altri
cettabile l'alluminio. Il contenitore metallico do-
vrà essere collegato elettricamente a massa tra-
mite perfette saldature; quando la saldatura a
stagno non è possibile, come accade per l'allumi-
nio, si dovrà ricorrere all'ausilio di viti e dadi di
ottone ben serrati.

TARATURA

La taratura del wattmetro per alta frequenza può


essere condotta con due sistemi diversi : per con-
fronto diretto, servendosi di uno strumento tarato,
oppure autonomamente, con l'uso della matema-
tica e di un alimentatore in continua a tensione
variabile.
L'applicazione del primo sistema non comporta
alcun problema. Basterà infatti riportare sulla
scala dello strumento da tarare gli stessi valori
rilevati con lo strumento campione perché il
wattmetro possa ritenersi completato nel suo ap-
prontamento.
Fig. 4- La taratura dello strumento indicatore si ottiene
Prima di iniziare la descrizione del metodo di
rinnovando la scala originale del microamperometro, ot-
taratura autonomo, dobbiamo citare una preci- tenendo una nuova suddivisione ed una nuova nume-
saz10ne. razione.
Quando si menziona la formula
P = V?-R

606
valori di tensione citati nella seguente tabella e
Potenza (Watt) Tensione cont. d'ing. segnando sulla scala dello strumento le posizioni
= Vpicco raggiunte dall'indice.
Per quanto riguarda la taratura della seconda
0,1 3,1 portata, quella dei 100 W fondo-scala, poiché
0,2 4,4 sarebbe poco pratico applicare all'ingresso del
0,3 5,4 wattmetro la tensione di 100 V. conviene com-
0,4 6,3 mutare S1 su W I0 ed applicare all'entrata
0,5 7 una tensione di 31,6 V, cioè pari a 10 V. A
0,6 7,7 questo punto basterà regolare il trimmer poten-
0,7 8,3 ziometrico R6 in modo che l'indice dello stru-
0,8 8,9 mento coincida sulla posizione di un watt già
0,9 9,4 tarata in precedenza; tale posizione, sulla por-
1 10 tata W x 10, risulta appunto 10 W. Le altre po-
2 14,1 sizioni ed il fondo-scala verranno così automa-
3 17,3 ticamente tarate.
4 20 Facciamo osservare per ultimo che, non dispo-
5 22,3 nendo durante la fase di taratura di un alimen-
6 24,4 tatore sufficientemente potente (il carico è di
7 26,4 50 ohm), basterà interrompere temporaneamen-
8 28,2 te il collegamento della resistenza R2 dal disco
9 30 di rame, applicando la tensione continua di ta-
10 31,6 ratura sul terminale disinserito di tale resistenza,
in modo da eliminare il carico fittizio.

RICEVITORE AM- FM Chi non ha ancora costruito il nostro microtrasmet-


titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,
soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con
a L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi
a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
può trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso

Questo ricevitore funziona dovunque ed è in grado


di captare tutte le emittenti private già in funzione
o che stanno per nascere un po' dovunque e che
trasmettono soltanto in MODULAZIONE DI FRE-
QUENZA.

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540- 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88 - 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor+ 3 diodi
Alimentazione: 9 Vcc
Dimensioni: 8x12x4 cm.
Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
military look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di Lire 9.800, a mezzo va-
glia o c.c.p. n. 3/26482, intestato a: ELETTR ONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.

607
Uno dei più comuni strumenti del mondo amato- si ha quasi un raddoppio del segnale ricevuto
riale e di quello dei CB è certamente S.Meter. in antenna. Dopo l'S9 i punti vengono suddivisi
Perché serve a misurare l'intensità dei segnali in intervalli di 10 dB.
radio ricevuti e a perfezionare le operazioni ma- Il valore di fondo-scala di S9 + 40 rappre-
nuali di sintonia. senta la massima forza di un segnale, che può
Nei ricevitori professionali e in quelli di un essere paragonata a quella ricevuta da un ap-
certo valore tecnico, l'S-Meter è un apparecchio parecchio radio sistemato a pochi. metri di di-
già incorporato. Esso non è invece presente nei stanza dal trasmettitore.
ricevitori radio autocostruiti e in quelli di tipo Poiché tale segnale non potrà mai essere rice-
economico. Ecco perché abbiamo ritenuto in- vuto normalmente, a meno che non ci si trovi
teressante la presentazione di questo strumento, a brevissima distanza dal trasmettitore, in molti
che è anche facilmente applicabile a tutti i ri- tipi di S-Meter il fondo-scala viene stabilito in
cevitori radio transistorizzati dopo un sempli- S9 + 30, utilizzando così una maggiore spazia-
cissimo esame del ricevitore stesso. tura tra i vari punti, con un notevole vantaggio
per la lettura delle grandezze.

CHE COS'E' L'S-METER


PUNTI DI MISURA
L'S-Meter è un misuratore di forza del segnale
ricevuto. La lettera «S», infatti, rappresenta
In ogni ricevitore radio a circuito superetero-
l'abbreviazione della parola inglese « strength »,
dina esiste un circuito ideale per l'applicazione
che significa « forza ». Dunque, l'S-Meter si-
dell'S-Meter. Esso è il CAV, cioè il circuito di
gnifica misuratore di forza.
controllo automatico di volume. Questo circuito
Esiste addirittura una scala di valori S, nella è noto anche sotto il nome di CAG (controllo
quale viene fatta una suddivisione in S1, $2... S9, automatico di guadagno), perché esso controlla
$9 + 10, S9 4 20, S9 4 30 ed S9 + 40. automaticamente il guadagno della catena am-
n segnale di forza S9 può considerarsi un se- plificatrice di media frequenza in funzione del
gnale ottimamente ricevibile, mentre segnali di segnale ricevuto. In pratica questo controllo si
forza minore peggiorano sempre più la ricezio- può identificare con il volume di riproduzione.
ne, sino al valore SI, che vuol indicare un segna- Coloro che conoscono il funzionamento di un
le incomprensibile. circuito supereterodina sanno che il CA V impe-
Ogni «punto» S dista da un punto attiguo di disce il verificarsi di bruschi passaggi sonori tra
6 dB. Ciò significa che tra un punto e l'altro stazioni deboli e stazioni forti; come conseguen-
essenziale della sezione amplificatrice di media

S-METER frequenza di un tipico ricevitore radio a tran-


sistor.
Come si può notare, nel circuito di figura I
esiste una vera e propria rete di controreazione
che, partendo dal diodo rivelatore, agisce sulla
polarizzazione dei transistor amplificatori, facen-

STRUMENTO done variare il guadagno (linea più grossa.


In pratica il processo di polarizzazione dei tran-
sistor è regolato in modo per cui il segnale retti-
ficato dal diodo rivelatore provoca una diminuzio-
ne del guadagno dei transistor in misura tanto

AMATORIALE maggiore quanto maggiore è la forza del segnale


ricevuto. In pratica dunque il CAV livella il vo-
lume d'ascolto, facendo in modo che le emittenti
deboli e quelle potenti possano sembrare tutte
della stessa forza.
La caratteristica peculiare della linea del CA
è dunque quella di far variare il proprio poten-
ziale in funzione della forza del segnale ricevuto.
Misurando quindi la tensione su tale linea è pos-
sibile visualizzare, su uno strumento ad indice.
l'intensità della stazione ricevuta.
za s1 ottiene una ricezione sufficientemente li- Si noti che la « forza » del segnale non dipende
neare. dalla modulazione, ma soltanto dall'onda portan-
La caratteristica principale del CAV è quella te. Un segnale S quindi potrà essere rilevato an-
di generare una tensione continua proporzionale che in assenza di modulazione. E potrà anche ac-
alla forza del segnale ricevuto. Misurando il cadere e be un segnale rilevato sulla scala S come
valore di questa tensione, si ottiene automa- più potente di un altro risulti in pratica meno
ticamente la misura in unità « S». comprensibile, a causa di una più scarsa modula-
z10ne.

DOV'E' IL CAV?
DUE PROGETTI SIMILARI
Abbiamo parlato di CAV senza tuttavia pre-
cisare quali sono gli elementi di un ricevitore Prima di inserire uno strumento di misura nel
radio che svolgono tale funzione. circuito di un ricevitore radio supereterodina,
In figura 1 abbiamo riportato lo schema teorico occorre effettuare una breve analisi dell'apparec-
chio radio e prendere le necessarie precauzioni.
La tensione del circuito automatico di volume
può essere positiva o negativa rispetto a massa:
tutto dipende dai tipi di transistor montati nel
ricevitore radio, che possono essere degli NPN
o dei PNP.
Vi presentiamo uno strumento La stessa tensione CA V può essere crescente o
necessario per controllare l'e- decrescente con l'aumentare o il diminuire della
forza del segnale ricevuto dall'apparecchio radio.
sattezza della sintonizzazione E quando si applica lo strumento di misura oc-
del ricevitore radio. Esso si ri- corre anche tener presente che non conviene so-
vraccaricare ulteriormente il circuito CAV. a
velerà assai utile per valutare
meno che lo strumento di misura non sia molto
l'allineamento dei circuiti accor- sensibile e dotato di una notevole resistenza in-
dati, oppure l'efficienza di una terna. Ma lo svantaggio presentato da questi tipi
di strumenti di misura è senza dubbio quello di
antenna nei confronti di un'altra. risultare molto costosi. Ecco perché diviene sem-
pre conveniente ricorrere allo strumento di misura
normale, con l'interposizione di un adattatore e-

609
DIODO RIVEL.

I 1 AMPLIF.
I 2 AMPLIF.
I
MF MF

X LINEA CAV

VOLUME

Fig. 1- Schema generalizzato e semplificato degli stadi amplificatori di media frequenza di


'un ricevitore radio a circuito supereterodina. La linea del controllo automatico del volume
(CAV) è quella disegnata con linea più grossa. Il punto contrassegnato con la lettera X è
quello in cui più comunemente si applica l'S-Meter.

TALIMENT.

+
ALLA LINEA
DEL CAV
mA

e
TR1
Fig. 2 - Primo tipo di
progetto di S-Meter
con transistor am-
plificatore di tipo
PNP, Questo circui-
to è applicabile a
tutti quei ricevitori
radio a circuito
supereterodina nei
quali la linea di ali-
mentazione negativa
è a massa. ) MASSA

l
lettronico il quale, pur complicando leggermente costringerà il transistor TRl a condurre una
il circuito, permette di risparmiare sul costo com- quantità di corrente, cioè di segnale, sempre più
plessivo e di rendere più sensibile lo strumento di grande con l'aumentare del segnale stesso. Poi-
misura. ché il transistor TRl è di tipo PNP, esso conduce
Per dar modo anche ai possessori di apparati non quando la sua base raggiunge un potenziale ne-
professionali, o autocostruiti, di aggiungere un u- gativo rispetto all'emittore.
tile controllo di sintonia, presentiamo alle figure Sullo strumento indicatore si potrà dunque leg-
2-3 due progetti di misuratori elettronici di forza gere il valore « S » del segnale ricevuto. Si tenga
del segnale, noti comnnemente come S-Meter. presente che l'uso di un transistor, quale elemen-
I due circuiti sono praticamente identici. Essi to amplificatore, offre notevoli vantaggi rispetto
differiscono esclusivamente per il tipo di transi- all'uso del solo strumento indicatore. Esso infatti
stor utilizzato che, nel progetto di figura 2, è di permette di elevare notevolmente il valore dell'im-
tipo PNP, mentre nel progetto di figura 3 è di pedenza d'ingresso, in modo da non sovraccari-
tipo NPN. care la linea CAV del ricevitore. Esso consente
Questa duplicazione del progetto è stata neces- inoltre di utilizzare uno strumento meno sensibi-
saria per consentire il collegamento dell'S-Meter le, cioè più robusto e, in pari tempo, meno co-
con ricevitori aventi i due tipi di linee CAV pos- stoso.
sibili : quella positiva e quella negativa rispetto
a massa. Ciò significa anche che l'S-Meter potrà
essere collegato con quei ricevitori transistorizzati COSTRUZIONE DELL'S-METER
con transistor di tipo PNP e con quelli che mon-
tano i transistor di tipo NPN. La realizzazione pratica dellS-Meter è alla por-
La differenza tra i due tipi di ricevitori, che im- tata di ogni principiante.
piegano i due diversi tipi di transistor, risiede Per non imbattersi in difficoltà tecniche di ca-
nella differente polarità della massa, che è nega- blaggio, consigliamo di montare i componenti e-
tiva per i transistor NPN e positiva per i transi- lettronici su un piccolo circuito stampato : quello
stor PNP. riportato in grandezza naturale nella figura 5.
Ad ogni modo, per motivi di semplicità ci limi- I transistor, qualunque sia il loro tipo, PNP o
teremo a descrivere il progetto di figura 2, che è NPN, non sono per nulla critici. Per la realizza-
applicabile ai ricevitori radio con massa negativa. zione del progetto di figura 2 si potranno utiliz-
Del resto, data la perfetta analogia dei due cir- zare i seguenti modelli: BC116 - BC126 - BC136
cuiti, risulterà semplice montare nell'altro tipo di - BC139 - BC154 - BC157 - BC177.
ricevitore radio il circuito di figura 3.
Per la realizzazione del progetto di figura 3 si
potranno utilizzare i seguenti modelli: BC107 -
BC108 - BC109 - BC115 - BC145 - BCI47 -
PRIMO TIPO S-METER
BC148 - BC149.
Il progetto riportato in figura 2 potrà essere rea- Per quanto riguarda lo strumento indicatore, con-
lizzato e montato in un ricevitore radio del tipo sigliamo di acquistare uno dei tanti modellini di
di quello schematizzato in figura 1, collegando un fabbricazione giapponese attualmente in commer-
terminale della resistenza Rl con il punto X della cio, che permettono di risparmiare notevolmente
linea CAV. In questo modo, tenendo presente che sulla spesa complessiva dell'S-Meter. Dovendo in-
per la polarità del diodo rivelatore la tensione vece montare lo strumento su apparati di classe,
sulla linea CAV tende a divenire tanto più ne- consigliamo di indirizzarsi verso quegli strumenti
gativa quanto più forte è il segnale ricevuto, si indicatori muniti di una scala molto estesa. La
sensibilità di 1 mA fondo-scala potrà comunque

<
isultare più che suffciente. Si potranno impie-
gare anche strumenti più sensibili purché si prov-
veda ad aumentare a 10.000 ohm il valore della
COMPONENTI I resistenza semifissa R3 (trimmer potenziometrico).

R1 = 33.000 ohm TARATURA


R2 = 2.000 ohm (trlmmer)
R3 = 2.500 ohm (trimmer) Entrambi i progetti dellS-Meter di figura 2 e di
TR1 = BC177 figura 3 sono dotati di due trimmer potenziometri-
mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala) ci (R2-R3).
Il primo di questi (R2) consente di effettuare

611
r ALIMENT.

ALLA LINEA
DEL CAV I
,
44 Il\ II mA

TR1 ..
R2

Fig. 3 - Secondo tipo di progetto di S-


Meter con transistor amplificatore di ti-
po NPN. Questo circuito è applicabile
a tutti quei ricevitori radio a circuito
supereterodina nei quali la linea di ali-
mentazione positiva è a massa. €3) MASSA

ROSSO

TR1

ALIMENT.

Fig. 4 - Piano costruttivo ALLA LINEA


del primo tipo di S-Meter
il cui progetto è stato ri- DEL CAV
portato in figura 2. L'uso o
di uno strumentino indica-
tore di fabbricazione giap-
ponese permette di rispar-
miare sulla spesa comples-
siva dei pochi elementi ne-
cessari per comporre il cir-
cuito.
G) MASSA

612
<
R1
R2
R3
COMPONENTI
= 33.000 ohm
= 2.000 ohm (trimmer)
= 2.500 ohm (trimmer)
TR1 == BC107
mA = milliamperometro (1 mA fondo-scala)

l'azzeramento dello strumento indicatore, perché Fig. 5 - Disegno in grandezza naturale del piccolo cir-
con esso è possibile variare la polarizzazione del- cuito stampato con il quale si agevola il montaggio del-
l'emittore del transistor TRl. Per mezzo della re- I'S-Meter.
golazione di questo trimmer dunque è possibile
fare in modo che, in assenza di segnale in antenna
(antenna disinserita ed ingresso d'antenna corto-
circuitato), il transistor TRI risulti ai limiti del-
l'interdizione, bloccando la corrente nello stru-
mento indicatore.
La seconda regolazione, quella ottenibile per sciando che, in presenza di segnali fortissimi, in
mezzo del trimmer potenziometrico R3, consente grado di saturare il ricevitore, l'indice oltrepassi
di controllare il fondo-scala dello strumento.. Tale il fondo-scala: Con questo sistema si ha il vantag-
regolazione verrà fatta in modo che l'indice rag- gio di una maggiore spaziatura tra i vari punti
giunga il fondo-scala in presenza di un segnale « S», soprattutto in presenza di bassi valori; il va-
« fortissimo », tale cioè da saturare addirittura il lore di S9 verrà infatti riportato a 7/10 circa del
ricevitore radio. fondo-scala, cioè sul valore 7 di una scala suddivi-
In corrispondenza del fondo-scala si potrà se- sa linearmente in 10 parti.
gnare quindi il valore S9 4 40, mentre il valore In entrambi i casi, per ottenere le varie suddi-
S9 risulterà press'a poco a metà scala. visioni della scala, sarà sufficiente suddividere la
Talvolta, come abbiamo già detto, si tara il fon- prima porzione di scala in 9 parti uguali e l'altra
do-scala su un valore massimo di S9 + 30, la- in 3 o 4 parti, a seconda della soluzione scelta.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! . 3.000

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zurettl 52 - 20125 Milano

613
EFFETTI
MUSICALI
BIZZARRI

Siamo giunti ormai ad un punto in cui l'elettro- un po' a causa di una certa e naturale diffidenza
nica è divenuta parte integrante del mondo della per le cose nuove, un po' a causa del prezzo trop-
mus1ca. po elevato, relativamente al valore intrinseco dei
Inizialmente l'elettronica fece capolino nel set- componenti elettronici, di tutti questi nuovi ap-
tore della musica leggera, attraverso effetti spe- parati. Molti, infatti, preferiscono autocostruirsi
ciali, in grado di conferire un'impronta singola- questi confortevoli strumenti elettronici, per po-
re alla musica, così da differenziarla da quella ter raggiungere due scopi precisi: la minima
ormai tradizionale, praticata da tutti gli esecu- spesa e un effetto originale, molto diverso da
tori. quello imposto dagli apparati di produzione in-
Poi l'elettronica trasformò addirittura gli stru- dustriale.
menti musicali più classici. Ma essa rappresentò
anche una soluzione artistica per i piccoli com-
plessi, quelli composti da pochi elementi, che si EFFETTI BIZZARRI
esibiscono in ambienti di notevoli dimensioni,
gremiti di giovani urlanti ed eccessivamente en- Alla catena di generatori di effetti bizzarri, cre-
tusiasti della musica moderna. diamo di aggiungere oggi un dispositivo dl tut-
L'elettronica serviva anche all'esecutore per supe- to nuovo, che potrà essere accoppiato ad un qual-
rare e battere la concorrenza, in uno studio con- siasi generatore di suoni, con la possibilità di con-
tinuo di ricerca di suoni ed effetti nuovi. Fu co- trollare l'ampiezza o la frequenza di emissione,
sì che, accanto ai potenti amplificatori di bassa applicando ana modulazione esterna.
frequenza, nacquero tanti piccoli apparati, che Non si tratta quindi di un generatore di suoni,
presero i nomi di distorsori, tremoli, vibrati, bensì di un generatore di effetti sonori, che pos-
echi, riverberi, ecc. siamo classificare come un « generatore di in-
L'espressività sonora, dunque, si arricchì, col pas- viluppi», cioè uno strumento in grado di mo-
sare del tempo, di nuovi «colori». dellare i suoni secondo certi profili prestabiliti.
Ma non tutti gli esecutori di musica aderirono Si badi bene che con il nostro apparato non si
prontamente a questi tipi di apparati elettronici; vuole cambiare la forma d'onda del suono emes-

614
GENERATORE so dallo strumento elettronico collegato, ma si
vuole soltanto variare l'ampiezza del suono se-
condo una sagoma prefissabile, a piacere, entro
certi limiti.
Ripetiamo ancora, in un modo più semplice, il
principio di funzionamento del nostro dispositivo.

DI Esso deve essere collegato con un generatore di


effetti sonori che, a sua volta, verrà collegato con
un normale amplificatore di bassa frequenza. Il
nostro progetto permette di « sagomare » a vo-
lontà i suoni uscenti dal generatore di effetti so-

INVILUPPI
non.

TRE DISTINTE SEZIONI

Il progetto del generatore di effetti sonori, rap-

I I I
presentato in figura 1, risulta essere composto da
tre distinte sezioni.
La prima di queste funge da sezione generatrice
della temporizzazione, in grado di fornire un'on-
da quadra.
La seconda sezione trasforma i fianchi dell"onda
quadra secondo un andamento esponenziale più
o meno pronunciato.
La terza sezione funge da zona separatrice tra il
circuito d'uscita del dispositivo ed il carico e-
sterno.

UN MULTIVIBRATORE ASTABILE

Cominciamo ora con l'esame dettagliato del di-


spositivo riportato in figura 1.
I transistor TR1TR2 costituiscono gli elementi
attivi di un classico circuito multivibratore asta-
Pur non essendo un generatore bile, nel quale è possibile regolare a piacere sia
la frequenza dell'onda quadra generata, sia il
di suono, questo originale di- « duty - cicle », cioè il rapporto tra il periodo in
cui l'onda quadra risulta «alta» e quello in cui
spositivo è utile per l'introduzio- l'onda quadra risulta « bassa ».
ne di effetti speciali nella musi- Il funzionamento del multivibratore astabile si
basa sul principio della reazione positiva, per cui,
ca prodotta da un qualsiasi stru- mentre un transistor risulta saturo, cioè in com-
pleta conduzione, l'altro risulta interdetto, cioè
mento elettronico. I risultati mu- quasi interrotto, e viceversa.
La frequenza di ripetizione delle « oscillazioni »
sicali bizzarri si raggiungono in- del circuito viene controllata tramite i conden-
serendo l'apparato fra la sor- satori Cl-C2 e la rete resistiva composta da R2-
R3-R4-R5.
gente di suono e l'amplificatore Se si fa riferimento all'uscita rappresentata dal
collettore del transistor TR2, dove in pratica vie-
di bassa frequenza. ne collegata la rimanente parte del generatore
di effetti sonori, il tempo durante il quale l'on-
da rimane alta viene stabilito dal condensatore
Cl e dalle resistenze R2-R3, mentre il tempo
durante il quale l'onda rimane bassa dipende

615
F= = =- = = = = ~ t== = = = = = = = = = = = = = =n= = = ==, = = =--:-:
s, ~

0!

TR1 TR2
use.
8

ad3

Fig. 1 - Circuito del generatore di effetti sonori. L'uscita deve essere collegata con quella
dello strumento musicale elettronico o, comunque, della sorgente sonora, a monte dell'am-
plificatore di bassa frequenza. Il potenziometro R3 controlla e regola la frequenza generata
dal multivibratore astabile (TR1-TR2). II potenziometro R4 regola la forma dell'onda genera-
ta. Con il potenziometro RB si controlla invece l'entità del segnale, cioè il volume sonoro.
Le regolazioni dei potenziometri R7-R9 provocano le bizzarre trasformazioni d'onda di cui
in figura 3 sono riportati degli esempi.

Fig. 2 - Per evitare un eccessivo groviglio di fili conduttori fra i cinque potenziometri e il
circuito veto e proprio del generatore di inviluppi sonori, si consiglia, in sostituzione del
circuito stampato, l'uso di una piastra di bachelite munita di ancoraggi. Il tutto deve essere
racchiuso in un contenitore metallico, che ha funzioni di schermo elettromagnetico e con-
duttore della linea di massa, cioè della linea di alimentazione negativa.

616
COMPONENTI I dal condensatore C2 e dalle resistenze R3-RA-R5.
Il lettore bene attento avrà notato che in queste
ultime righe abbiamo citato due volte la resisten-
za R3 che, in pratica, è un potenziometro. Tale
Condensatori
ripetizione è dovuta al fatto che il potenziometro
C1 = 50 F - 12 VI (elettrolitico)
R3 è un componente comune alle due temporizza-
C2 = 50 F - 12 VI (elettrolitico)
C3 = 1 F - (a carta)
zioni, per cui esso consente di variare la frequen-
C4 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) za generata, senza intervenire sul « duy - cicle ».
cioè mantenendo un rapporto costante tra il pe-
Resistenze riodo « basso » e quello « alto » dell'onda qua-
R1 = 1.000 ohm dra. Il potenziometro R4, invece, intervenendo
R2 = 1.000 ohm soltanto nello stabilire il tempo in cui onda ri-
R3 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) •
R4
R5
= 20.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
mane bassa, è in grado di regolare la frequenza
e, soprattutto, la forma dell'onda.
= 1.000 ohm
R6 = 1.000 ohm
R7 = 1 megaohm (potenz. a variaz. lin.)
R8 = 2 megaohm (potenz. a variaz. lin.) IL CIRCUITO MODELLATORE
R9 = 20.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R10 = 10 megaohm Il segnale uscente dal multivibratore astabile
R11 = 1.000 ohm raggiunge un circuito modellatore il cui compito
Varie è quello di ritardare, più o meno, i fronti di sali-
TR1-TR2-TR3-TR4 = BC108 ta e discesa dell'onda quadra, trasformandoli in
S1 = interrutt. incorpor. con R8 tratti ad andamento esponenziale.
Alimentaz. = 9 Vcc Il circuito che realizza tale funzione è composto

LA RADIO DEL PRINCIPIANTIE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF

PER ONDE MEDIE


PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore IN SCATOLA DI MONTAGGIO
principiante il terreno più adatto per muover-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)

Il kit permette la realizzazione di un ricevitore radio ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

617
dai diodi DI-D2, dai potenziometri R7-R8-R9 tore comunemente chiamato «buffer». Avviene
e dal condensatore C3. così che, grazie all'alta impedenza d'entrata e alla
L'impiego di due diodi consente il controllo se- bassa impedenza d'uscita, risulta possibile un col-
parato della salita e della discesa dell'onda, de- legamento diretto del nostro dispositivo con qual-
termin ando inviluppi di ogni tipo, anche asimme- siasi modulatore esterno.
trici. Il circuito di separazione è stato praticamente
L'andamento dell'uscita prelevata dal potenzio- realizzato con i due transistor TR3-TR4, colle-
metro R8, che funge da controllo di volume, gati in Darlington e montati secondo la confi-
è praticamente condizionato dalla carica e sca- gurazione con uscita d'emittore. Ciò garantisce un
rica del condensatore C3. Tuttavia, mentre la ca- guadagno unitario dell'intero stadio e una note-
rica avviene attraverso il diodo D2 e il potenzio- vole diminuzione dell'impedenza d'uscita.
metro R9, la scarica si manifesta attraverso il dio- Ancora una volta ricordiamo che il segnale uscen-
do Dl e il potenziometro R7. I due diodi D1-D2 te dal nostro dispositivo non è un suono, ma un
segnale che serve a modulare il suono prodotto
da altri strumenti, allo scopo di ottenere effetti
speciali.
Il segnale di bassa frequenza risultante dalla mo-
dulazione di una nota continua con un segnale
fornito dal nostro speciale dispositivo presenta
degli inviluppi del tipo di quelli riportati in f-
@ gura 3 B, corrispondentemente ai rispettivi se-
gnali di figura 3A.

e b>è
EEl REALIZZAZIONE PRATICA

In figura 2 è riportato un esempio di realizzazione


pratica del dispositivo descritto in questo articolo.
Fig. 3 - Esempi di inviluppi di onde quadre ottenuti tra-
mite la regolazione dei potenziometri R7-R9. Poiché il numero dei potenziometri è relativa-
mente elevato, e poiché sono elevati i collega-
menti con questi elementi, abbiamo di proposito
evitato l'uso di un circuito stampato, ritenendo più
conveniente il sistema delle basette in bachelite
munite di ancoraggi. Si evitano così irrazionali in-
trecci di fili conduttori e si evita anche al circuito
stampato di sopportare l'insediamento meccani-
co di ben cinque potenziometri. Nulla vieta tut-
funzionano quindi da elementi automatici di com-
tavia di progettare un semplice circuito stampa-
mutazione e permettono di rendere del tutto indi-
to in grado di soddisfare le esigenze dei lettori più
pendente il controllo del fronte di salita e disce- raffinati.
sa. Trattandosi della carica e della scarica di un
condensatore attraverso resistenze, le onde qua- Vogliamo appena ricordare che la semplicità di
dre originali subiranno una trasformazione del questa realizzazione non comporta alcun motivo
tipo di quella riportata in figura 3 A, in relazione critico. I quattro transistor, tutti di tipo NPN, so-
alle manovre esercitate sui potenziometri R7-R9 no perfettamente uguali tra loro e la loro zocco-
e su quelli indicati con R3-R4 (frequenza e du- latura è riportata in figura 4. Raccomandiamo
ty - cicle). soltanto di inserire nel circuito i tre condensa-
tori elettrolitici C1-C2-C4 e i due diodi DI-D2
tenendo conto delle loro esatte polarità.
BUFFER D'USCITA

Il circuito modellatore è di tipo ad alta impeden- ALIMENTAZIONE


za e consente di ottenere con estrema semplicità
circuitale tempi di carica e scarica sufficiente- L'alimentazione del dispositivo avviene cori la
mente lunghi. Ed è proprio in virtù dell'alta im- tensione continua di 9 V. Ma il circuito può es-
pedenza del circuito modellatore che risulta ne- sere alimentato con un'ampia gamma di valori
cessario collegare l'uscita con uno stadio adatta- di tensioni continue, consentendo in tal modo il

618
b

e e Fig. 4 - Schema di distribuzione sulla base del transistor dei


tre elettrodi del componente. Il terminale di emittore trovasi
in prossimità di una piccola tacca metallica presente nel-
l'Involucro esterno del semiconduttore.

diretto collegamento del circuito con l'alimen- portare la tensione entro limiti accettabili. In tal
tatore della sezione amplificatrice dello strumen- caso converrà anche collegare, tra la linea positi-
to che si vuol... modulare. va e quella negativa del nostro generatore di ef-
Nel caso in cui il valore della tensione disponi- fetti speciali, un condensatore elettrolitico da 100
bile dovesse superare i 15 V, allora si dovranno uF, con lo scopo di disaccoppiare completamen-
inserire, in serie all'alimentazione, una resistenza te l'alimentazione e scongiurare ogni possibile in-
di caduta di valore opportuno, allo scopo di ri- sorgenza di fischi od inneschi.

FOTOCONTROLLO CON SCR


IN SCATOLA Permette di realizzare almeno due ot-
timi dispositivi:
DI MONTAGGIO
- LAMPEGGIATORE DI POTENZA
A L. 12.000
2- CONTROLLO CREPUSCOLARE
DI ILLUMINAZIONE

I due principali dispositivi, da chiunque facil-


mente realizzabili con questo kit, potranno ser-
vire per molteplici scopi: per la costruzione di
lampeggiatori di potenza, per l'accensione au-
tomatica delle luci di illuminazione al calar del-
la sera, per Il controllo di fiamma di un brucia-
tore, per far divertire i bambini attraverso una
Tempi di lampeggìo controllabili lunga serie di esperimenti che si identificano
in altrettanti giochi di luce.
Potenza max. del carico: 660 W

619
MISCELATORE A
due
entrate
Si può dire che, fino a qualche anno fa, il mi- che si distingue fra tutti e che distingue il nostro
scelatore fosse ritenuto un apparato unicamente miscelatore a due vie da ogni altro analogo ap-
destinato agli studi discografici professionali o parato. Si tratta della possibilità di effettuare
ai tavoli di regia dei tecnici del suono radio-tele- « assolvenze » e « dissolvenze » incrociate.
VIS1v1. Ciò significa che, disponendo ad esempio di due
Ma la notevole diffusione dei complessi ad alta giradischi, è possibile passare, in maniera unifor-
fedeltà, come ad esempio gli apparecchi radio, me, dalla riproduzione di un disco a quella del-
i registratori, i giradischi, gli apparati di filodif- l'altro con tutte quelle sfumature tipiche degli
fusione, sviluppatisi in tempi recenti, ha fatto del impianti radiofonici professionali. Ma tale carat-
miscelatore uno strumento largamente accettato teristica permette anche di sovrapporre ad un di-
dagli amatori della registrazione e della ripro- sco un commento parlato, regolando opportuna-
duzione sonora, che vogliono ottenere musiche mente il rapporto tra voce e musica, pur mante-
con effetti speciali. nendo pressocché costante il volume di riprodu-
Per i motivi ora elencati, ed anche per altre ra- zione sonora generale. E tale caratteristica per-
gioni, abbiamo voluto soddisfare il desiderio di mette di effettuare registrazioni magnetiche di
molti lettori di entrare in possesso di un semplice prim'ordine, sempre conservando il massimo gra-
miscelatore, economico, di facile realizzazione pra- do di modulazione e senza correre il rischio di sa-
tica, che non impegni tecnicamente a fondo e turare il nastro magnetico. Altro elemento fon-
che non imponga l'esborso di cifre notevoli. damentale, da tenere in buon conto, è quello di
evitare il disturbo arrecato all'orecchio dell'a-
scoltatore a causa di un aumento del volume com-
CARATTERISTICHE DEL MISCELATORE plessivo.

L'apparato che stiamo per presentare è un misce-


latore a due vie, in grado di controllare a piacere IL CIRCUITO ELETTRICO
due diverse sorgenti sonore.
Le sue caratteristiche elettriche fondamentali so- Il progetto del miscelatore a due canali è ripor-
no: tato in figura 1.
Come è facile notare, si tratta di un circuito mol-
Tensione d'alimentazione 9V to semplice e quindi realizzabile anche da coloro
Consumo di corrente 2 mA che non dispongono di grande esperienza in mon-
Impedenza d'entrata 40.000 ohm taggi elettronici, oppure di un laboratorio dotato
di particolari strumenti.
Impedenza d'uscita 10.000 ohm
Il progetto di figura 1 è composto da due stadi
Tra le caratteristiche pratiche, invece, ve n'è una identici, equipaggiati ciascuno con un transistor

620
di tipo NPN, al silicio, che ha funzioni di ampli- del 50% per entrambi i canali. Spostando invece
ficatore di segnali a basso livello. il cursore di R5 da una parte o dall'altra, si ot-
Ciascuno dei due stadi amplificatori è dotato di terrà la prevalenza di un canale sull'altro, rispet-
un controllo separato di volume che consente tando però il livello sonoro complessivo, che ri-
di dosare l'ampiezza del segnale d'ingresso adat- sulterà pressocché costante, ovviamente a patto
tandola alle necessità dell'uscita. che i livelli sulle due entrate del misce latore ri-
Questi controlli sono rappresentati dai due po- mangano costanti.
tenziometri R1-R2.
Il transistor amplificatore è montato, in entrambi
gli stadi, secondo la configurazione con emittore ALIMENTAZIONE
a massa, o quasi. Infatti, sull'emittore del tran-
sistor è stata inserita una resistenza di basso va- Per alimentare il circuito del miscelatore, tenuto
lore (R7-R8), che agisce in veste di rete di con- conto che il consumo tipico dell'apparato è di so-
troreazione per l'amplificatore, aumentando l'im- li 9 Vcc, basterà servirsi di una piccola pila a 9 V,
pedenza d'ingresso e, soprattutto, stabilizzando il di quelle normalmente montate nei comuni ri-
guadagno ed il punto di lavoro dei transistor. cevitori radio transistorizzati e tascabili, con la
Oltre alla rete di controreazione ora analizzata, certezza di ottenere una lunga autonomia di fun-

Il miscelatore di segnali è un dispositivo necessario a tutti que-


gli appassionati della riproduzione o della registrazione sonora
eh-e intendono introdurre nella loro musica dissolvenze, so-
vrapposizioni ed effetti artistici.

è stata impiegata una seconda rete di controrea- zionamento. Nulla vieta tuttavia di alimentare il
zione rappresentata dalle resistenze R3-R6, col- miscelatore prelevando la necessaria tensione del-
legate fra le basi e i collettori dei due transistor l'amplificatore di bassa frequenza cui esso verrà
TR1-TR2. A queste due resistenze, cioè a questa accoppiato, interponendo eventualmente, in se-
seconda rete di controreazione, è affidato il com- rie alla linea positiva di alimentazione, una re-
pito di stabilizzare ulteriormente le caratteristi- sistenza di caduta, nel caso in cui la tensione pre-
che elettriche dei due stadi amplificatori. levata dall'amplificatore di bassa frequenza fosse
di valore superiore a quello necessario per il fun-
zionamento del miscelatore.
BILANCIAMENTO DEGLI STADI Il valore di tale resistenza potrà essere facilmen-
te calcolato da chiunque servendosi della seguen-
Le precauzioni assunte dal progettista nell'inse- te formula:
rire le due reti di controreazione trovano la loro
V9
più semplice interpretazione nel processo di bi-
R
lanciamento massimo dei due stadi amplificatori,
2
con lo scopo di ottimizzare la miscelazione dei
due segnali che si verifica attraverso il poten- nella quale il valore della resistenza R risulta
ziometro R5. determinato in- kiloohm, mentre il valore V, e-
In pratica, in assenza di segnale applicato alle spresso in volt, rappresenta la tensione di alimen-
due entrate El-E2, la condizione ottimale di fun- tazione che si intende ridurre.
zionamento del miscelatore si verifica quando la
tensione, misurata sulle due estremità del po-
tenziometro R5, assume valore nullo o, al massi- SORGENTI EQUALIZZATE
mo, quello di poche decine di millivolt.
Quando il cursore del potenziometro R5 risulta A conclusione della parte descrittiva teorica del
in posizione centrale, si ottiene una miscelazione miscelatore a due vie, facciamo notare che que-

621
E2

Fig. 1 - Il progetto del miscelatore a due vie risulta principalmente composto da due stadi
ampllficatorl di segnali a basso livello perfettamente identici. Manovrando i potenziometri
R1-R2 si possono dosare i livelli sonori in entrata, Introducendo qualsiasi processo di dis-
solvenza o di effetto artistico. Con il potenziometro R5 si controlla il bilanciamento, senza
che il livello sonoro in uscita subisca alcun mutamento.

sto apparato dovrà essere collegato con sorgenti circuito stampato per ottenere il cablaggio del
sonore già equalizzate, cioè con sorgenti sonore dispositivo. Perché tutti i componenti potranno
dalle quali il segnale esce già linearizzato in fre- venire saldati direttamente su semplici ancoraggi,
quenza. facendo riferimento al piano costruttivo di figu-
Tale precauzione non è più necessaria quando le ra 2.
sorgenti sonore sono identiche, per esempio quan- In ogni caso il contenitore dovrà essere di tipo
do sulle due entrate del miscelatore vengono col- metallico e collegato alla linea negativa dell'ali-
legate le uscite di due giradischi con testina ma- mentatore, sia esso rappresentato dalla pila a
gnetica. 9 V, oppure dalla tensione derivata dall'ampli-
L'impedenza d'ingresso tipica del miscelatore ri- ficatore di bassa frequenza. Non servendosi di un
sulta superiore ai 40.000 ohm, mentre l'impedenza contenitore metallico, si può correre il rischio di
d'uscita rimane inferiore ai 10.000 ohm. captare fastidiosi ronzii, tali da provocare, a val-
le del processo di amplificazione, una riproduzio-
ne sonora del tutto insoddisfacente. E per questa
REALIZZAZIONE PRATICA stessa ragione ci si dovrà servire, per le connes-
sioni di entrata e di uscita, di cavi schermati
Tenuto conto del numero ridotto di componenti per bassa frequenza, oltre che di opportune pre-
necessari per la realizzazione del miscelatore a due se e spine in grado di concedere una buona liber-
vie, non è assolutamente necessario far uso di un tà di collegamenti.

622
( COMPONENTI I I COMPONENTI ELETTRONICI

Tutti i componenti necessari per la realizzazione


del miscelatore a due vie sono di facile reperibi-
Condensatori lità commerciale. I due transistor TR1-TR2 do-
CI = 5 F - 12 VI (elettrolitico) vranno essere perfettamente uguali tra loro, pos-
c2 = 5 uF - 12 VI (elettrolitico)
sibilmente di tipo selezionato in modo da garan-
C3 = 5 uF - 12 VI (elettrolitico)
C4 = 500 F - 12 VI (elettrolitico) tire un guadagno pressocché uguale, anche se
tale condizione non è da considerarsi assoluta-
Resistenze
mente indispensabile. Quel che importa è che
R1 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
i due transistor TR1-TR2 siano di tipo ad alto
R2 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R3 = 1 megaohm guadagno e a basso rumore. Ecco perché consi-
R4 = 5.600 ohm gliamo al lettore di servirsi degli economici e re-
R5 = 2.200 ohm (potenz. a variaz. lin.) peribilissimi BC109, possibilmente della serie C,
R6 = 1 megaohm oppure dei BC 108 della serie B.
R7 = 150 ohm
R8 = 150 ohm Nel caso in cui, a montaggio ultimato, sui ter-
R9 = 5.600 ohm minali estremi del potenziometro R5 si dovesse
riscontrare una tensione di valore superiore ai
Varie
100 m V, occorrerà variare leggermente il valore
TR1 = BC109C
TR2 = BC109C della resistenza R3, oppure della resistenza R6
S1 = interrutt. sino a ristabilire il completo equilibrio del mi-
Allmentaz. = 9 Vcc scelatore.

TR2 TR1

Fig. 2-E' assolutamente necessario, allo scopo di evitare l'ingresso di ronzii o disturbi,
montare il circuito del miscelatore in un contenitore metallico. Il circuito stampato non è
d'obbligo, perché sono sufficienti alcuni semplici ancoraggi per poter effettuare le saldature
dei terminali dei componenti elettronici.

623
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624
i questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la

D necessità di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati


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di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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rivolgendoci quesiti tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti de! possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
rema a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA -S_- ---~ ,{I.-,


f:4. E-
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DEL -AI
+e)°
l
.%2 1J
14

LETTORE I

Alternatore o dinamo? mangano le condizioni fisiche adatte. La pila, ad


esempio, continua ad erogare elettricità, cioè a
Assieme ad un gruppo di amici che, come me, dislocare cariche elettriche positive e negative sui
sono alle prime armi con lo studio dell'elettrotec- suoi morsetti, finché le forze chimicamente inter-
nica, abbiamo discusso recentemente sulla natura ne, che esercitano tale lavoro, non si esauriscono
e il funzionamento delle principali sorgenti di e- del tutto. Nelle centrali idroelettriche la produ-
nergia elettrica, indirizzando maggiormente la- zione di elettricità permane finché l'acqua, scen-
nalisi verso gli alternatori e le dinamo. I pareri dendo lungo le condotte forzate, continua a man-
sono risultati discordi nel definire il generatore di tenere in movimento le turbine. Nelle centrali ter-
elettricità normalmente montato sulle biciclette, moelettriche la produzione di elettricità persiste
perché alcuni asserivano trattarsi di un alterna- per tutto il tempo in cui la centrale viene alimen-
tore, altri di una dinamo. Chi ha ragione fra noi? tata dal combustibile. Il più comune e il più noto
ROBERTO ROSSINI fra tutti gli alternatori è certamente quello appli-
Massa Carrara cato alle biciclette per l'illuminazione notturna:
questo alternatore cessa di produrre elettricità
Tutte le sorgenti di energia elettrica compiono quando viene a mancare l'azione meccanica del
uno stesso lavoro: quello di separazione dei gra- ciclista che, mettendo in movimento il velocipede,
nuli infimi di elettricità positiva dai granuli di e- . mantiene in movimento l'albero delralternatore.
lettricità negativa. In tutti i generatori di elettri- Dunque, chi ha detto trattarsi di un alternatore,
cità questo lavoro si compie continuamente, per- ha perfettamente ragione. Le dinamo sono invece
ché non appena le cariche elettriche si sono a- presenti di norma sugli autoveicoli; esse sono mac-
turalmente ricongiunte, essi provvedono ad una chine generatrici di tensione e corrente unidire-
nuova separazione, instancabilmente, finché per- zionale, ad impulsi.

631
FUS
;

N
3
30V
6
C3

$1

COMPONENTI TR2 2N555


Cl = 4.700 µF - 50 Vl (elettrolitico ) DZ diodo zener (30 V-1 W)
C2 = 100 F - 30 VI ( elettrolitico) FUS. fusibile da 1,5 A
C3 = 1.000 F - 30 VI (elettrolitico) PI ponte raddrizzatore (80 v-2 A)
Rl = 680 ohm T1 trasf. d'alimentaz. (sec. 30 V - 1 A) 40 W
R2 = 100 ohm LN lampada al neon da 220 V
TRI = AC128 S1 interrutt.

Alimentatore stabilizzato 30 V- 1 A zione deve essere di 30 V e la corrente di 1 A max.


La linea di alimentazione positiva dovrebbe ri-
Ho costruito un amplificatore audio da 12 + 12 sultare a massa.
W. Purtroppo, alimentando il circuito con un GIOVANNI MARCUCCI
normale alimentatore, ottengo un elevato tasso Padova
di ronzio in uscita, mentre tale fenomeno non si Lo schema che pubblichiamo è quello di un pro-
verifica usando un alimentatore professionale pre- getto di alimentatore stabilizzato adatto a risol-
statomi da un amico. Potete suggerirmi un pro- vere il suo problema. Esso fa uso di due transistor
getto, da voi già pubblicato su Elettronica Pra- al germanio di tipo PNP, mentre per la stabiliz-
tica, adatto ad alimentare, con tensione unica di zazione viene montato un diodo zener da 30 V -
30 V il mio amplificatore audio? Questo alimen- l W. Per il transistor TRl potrà essere utilizzato
tatore dovrebbe essere in grado di sfruttare a fon- un normale AC128 od equivalente, mentre per
do la potenza d'uscita nominale dell'amplifica- TR2 andranno bene i soliti AD140 - AD149 -
tore. Tenete conto che la tensione di alimenta- ASZ18 - 2N555 ecc.

Oscillatore audio
••• tale da pilotare direttamente un piccolo alto-
parlante.
Sono un giovane lettore della vostra bella Rivi- DANTE MALAGUTI
sta, desideroso di poter divenire un giorno un va- Milano
lente radioamatore. Mi appassionano infatti le
ricetrasmissioni in codice Morse e vi sarei grato Prima di accontentarla possiamo anticiparle una
se vorrete pubblicare il progetto di un semplice buona notizia. Nel prossimo fascicolo di novem-
oscillatore in grado di permettermi di impratichir- bre di Elettronica Pratica presenteremo, in scatola
mi rulla ricezione in CW. Sarebbe mio desiderio di montaggio, il progetto di un apparato per la
che questo apparato avesse la possibilità di varia- pratica delie trasmissioni in codice Morse. Il pro-
re la frequenza d'ascolto e che la potenza fosse getto che presentiamo fa uso di tre transistor di

632
COMPONENTI
Cl = 100.000 pF
C2 = 500 F - 12 Vl (elettrolitico) TRl TR2
RI = 50.000 ohm (potenz a variaz. lin.) i
R2
R3 =
68.000 ohm
470 ohm
N"
R4 = I megaohm
TRI AC!28 Cl
TR2 = AC125
TR3 = ASY73 RI R2

SI tasto telegraf.
Alimentaz. = 9 Vcc

tipo assolutamente comune e che potranno certa- semplice l'uso dell'oscillatore. Il tasto tl grafico
mente essere sostituiti con modelli similari in suo è rappresentato da S1 il quale, interrompendo
possesso. La regolazione della frequenza si effettua F'alimentazione del circuito, consente d: gnrar
regolando il potenziometro Rl, che rende molto la desiderata sequenza di punti e lire.

AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola di montaggio a L.6.000

Il kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica Tensione tipica di lavoro: 9 V
Allarme elettronico
Consumo di corrente: 80 ...,... 100 rnA
Oscillatore BF
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) Impedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo apparato sono


contenuti in una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazio-
ne al prezzo di L. 6.000. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'Importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
Elettronica Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti. 52.

633
Micro a carbone per l'RX-TX
Da poco tempo sono entrato a far parte della
grande famiglia dei CB e poiché mi piace auto- TRASF.
costruirmi, nei limiti delle mie capacità, tutti gli L
accessori della stazione in mio possesso, vorrei
chiedere a voi in qual modo sia possibile sosti-
tuire lattuale microfono in dotazione al ricetra- USCITA
smettitore con uno da me costruito per mezzo MICRO
di una capsula telefonica. a carbone che, a detta
di molti, risulta assai più proficua e migliora no-
CARBONE
1t
CAVO
SCHERMATO
tevolmente la modulazione. In base alle mie e-
sperienze ho notato che, collegando direttamente
la capsula con l'entrata della stazione, non si ot-
tiene alcun risultato. Chiedo a voi dunque in qual
modo si debba effettuare il collegamento fra mi-
crofono e trasmettitore.
ERNESTO DONADEO che la capsula non eroga un segnale elettrico, es-
• Chioggia sa non può essere collegata direttamente con un
La capsula microfonica a carbone sfrutta, per il comune amplificatore di bassa frequenza. Per tra-
suo funzionamento, la variazione di resistenza pro- sforma re le variazioni di resistenza in un segnale
dotta dalla pressione esercitata dal suono sulla elettrico è necessario ricorrere ad un circuito co-
membrana elastica del microfono. Quindi, dato me quello da noi qui riportato che, per ottenere

Novità assoluta! KIT UNIVERSALE EPBB


Una scatola di montaggio per
otto realizzazioni diverse:
1) RELE' FOTOELETTRICO
2) ANTIFURTO A STRAPPO
3) ANTIFURTO OTTICO
4) FOTOCOMANDO CICLICO
5) AUDIOKILLER
6) SIRENA OTTICA
7) SUONERIA BITONALE
8) TOCCO ELETTRONICO

Lire 11.000
Si tratta di una nuovissima scatola di montaggio,
unica nel suo genere, con la quale anche il lettore
principiante potrà familiarizzare con le più avanza-
te e moderne tecnologie. Una scatola di montag-
gio che porterà il lettore a scuola e che, nel giro
di poche ore, gli farà percorrere buona parte
dell'orizzonte dell'elettronica elementare.

634
una modulazione della corrente attraverso il mi- L'AFY18 è un transistor PNP al germanio, di ti-
crofono, utilizza una piccola pila da 3 V. E poi- po mesa-epitassiale, in contenitore T0-5, la cui
ché il microfono a carbone è dotato di una bassa zoccolatura è riportata nel disegno qui pubblicato.
resistenza interna, si rende anche necessario l'uso Il suo impiego è normalmente quello di amplifi-
di un trasformatore in grado di adattare l'impe- catore di alta frequenza sino 250 MHz. Le ca-
denza della capsula con quella degli stadi ampli- ratteristiche elettriche di maggior interesse del
ficatori. Questo trasformatore può essere rappre- transistor sono le seguenti:
sentato da un comune piccolo trasformatore per
stadi d'uscita transistorizzati .
V ce (tensione collett.-emitt.) 15 V
Vcb (tensione collett.-base) 30 V

Il transistor AFY18
••• Veb (tensione emitt.-base)
I c ( corrente di collett .)
Wmax (potenza mass. dissipabile) =
0,7
100 rA
560 r.W
V

In un pacco di transistor, da me acquistato sul


mercato delle occasioni, risultano contenuti molti
transistor di tipo AFY18. Non disponendo di
B
prontuari adatti, mi rivolgo a voi nella speranza
che mi aiutiate ad utilizzare questi semicondutto-
ri pubblicandone le caratteristiche di maggior
interesse.
E e
ANGELO BARATTO
Genova

FOTOCOMANDO
PER:
• interruttore crepuscolare
• conteggio di oggetti o persone
• antifurto
• apertura automatica del garage
• lampeggiatore
• tutti i comandi a distanza

IN
SCATOLA peribilità di materiali, un e

DI MONTAGGIO L. 10.700 tocomando adatto a


di comandi a distanza.
tutte le a

La scatola di montaggio deve essere richiesta a: Elettronica Pratica 20125


Inviando anticipatamente l'Importo di L. 10.700 a mezzo vaglia postale o c.cp. prez-
zo sono comprese le spese di spedizione.

635
Preamplificatore d'antenna TV MHz circa. I dati costruttivi delle bobine sono
seguenti.
Sor.s un appassionato di DX televisivi che, per
i vani esperimenti. fa uso di un vecchio televisore ROBINA LI 10 spire di filo di rame smaltato
a valvole. Assai spesso mi capita di intercettare del diametro di 0,6 mm. con
soltanto debolmente alcune emittenti TV e ciò presa intermedia alla ottava spi-
a causa della scarsa sensibilità dell'apparato. Pro- ra a partire dal lato massa. Il
prio per questo motivo mi rivolgo a voi per otte- diametro interno dell'avvolgi-
nere qualche consiglio in proposito, allo scopo di mento è di 5 mm.
sensibilizzare maggiormente il mio vecchio tele-
BOBINA L2 14 spire di filo di rame smaltato
v1sore.
del diametro di 0,6 mm. con
ROMEO ROSSETTI
presa intermedia alla sesta spi-
Ferrara
ra a partire dal lato massa. Il
A lei serve un semplice preamplificatore d'anten- diametro interno del!' avvolgi-
na, di discreto guadagno, da utilizzare sulla banda mento è di 5 mm.
1 televisiva. E' facile infatti procurarsi amplifica- BOBINA L3 8 spire di filo di rame smaltato
tori d'antenna per le bande IV e V (UHF), nelle del diametro di 0,6 mm. L'av-
quali abbondano emittenti private e ripetitori di volgimento deve essere effettua-
TV estere, mentre risultano assai spesso introva- to su un supporto di materiale
bili dei buoi preamplificatori per le bande" bas- isolante del diametro di 5 mm.
se". Il progetto che pubblichiamo è dotato di un
guadagno di 25 dB e di un fattore di rumore di BOBINA L4 3 spire di filo di rame smaltato
4 dB, mentre la banda passante è di 7 MHz. Il del diametro di 0,6 mm. otte-
circuito è dotato di elementi di accordo ed è in nute sullo stesso supporto su cui
grado di amplificare soltanto un canale. Mediante è avvolta la bobina L3. L' av-
la regolazione dei compensatori C3-C5 si potrà volgimento deve essere effettua-
comunque sintonizzare il circuito fra 48 e 88 to sul lato massa.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de « ll ricevitore del principiante » sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L. 3.900 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia 0 c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO • Via Zu-
retti n. 52.

636
2V
l('}) (Dg) i

COMPONENTI
R2 - 2.200 ohm
Condensatori R3 = 1.500 ohm
CI = 47 pF R4 = 220 ohm
C2 = 1.000 pF R5 -- 12.000 ohm
C3 3---:- 30 pF (compensatore) R6 = 2.200 ohm
C4 = 47 pF R7 = 1.500 ohm
C5 3±30 pF (compensatore
Transistor
Resistenze TRl = AFZ12 (o simil.'
Rl = 12.000 ohm TR2 = AFZ12 (o simil.

ALIMENTATORE PROFESSIONALE DI facilissima costruzione, è in grado di erogare,


in modo continuo, le tensioni comprese fra i 4 e 1 15 V, con una corrente di lavoro di 2,5 A. La sua
moderna protezione elettronica permette di tollerare ogni errore d'impiego dell'apparato, perché la mas-
sima corrente di uscita viene limitata automaticamente, proteggendo l'alimentatore da eventuali cor-
tocircuiti.

CARATTERISTICHE
Tensione d'ingresso: 220 Vca ± 12%
Tensione d'uscita: regolabile fra 4 e 18 V nominali
Corrente massima: 2,5 A a 15 V con stabilizzazione
< 1%
Residuo d'alternata: Inferiore a 1 mV per volt a pieno
carico
Stabilizzazione: migliore dell' 1%
Corrente permanente di cortocircuito: inferiore a
400 mA
Limitazione automatica della massima corrente d'u-
scita in due portate: a 15 V limitazione 2,5 A (o 0,5 A)
a 4 V limitazione 1,6 A (0 0,4 A)
(Le due portate sono necessarie per mantenere la
dissipazione del transistor entro i suoi limiti di si-
n scatola di montaggio curezza)
Coefficiente di temperatura d'uscita con temperatu-
L. 28.500 re comprese fra 0°C e 70°C: inferiore a 0,01%/°C
Protezione contro I cortocircuiti.

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 1 - 1976 della rivista, in cui è presentato T'arti-
colo relativo alla descrizione e al montaggio dell'alimentatore stabil izzato profe ssionale . Le richieste
debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo di L. 28.500 a mezzo vaglia o c.c.». 3/26482
e indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.

637
Resistenza interna del A
Con il tester commutato nella misura ohmmetri-
ca, ho tentato più volte di misurare la resistenza
+
interna dì un microamperometro, senza risultato
alcuno. Anzi, ho dovuto sempre interrompere il R1
procedimento di misura perché l'indice dello stru- µA
4,5V
mento batteva violentemente sul fondo-scala. Sa-
pete dirmi in qual modo sia possibile ottenere
una tale misura senza rovinare lo strumento in e-
same?
ALFONSO CODI
Riva del Garda
La misura della resistenza interna di un microam-
perometro non può essere fatta con un normale
+
ohmmetro. Infatti la misura, oltre che sottoporre
a dura prova l'integrità dello strumento in esa- R1 R2
me, non potrebbe essere ritenuta attendibile a cau- µA
sa della presenza dei due diodi di protezione col- 4,5V
legati in antiparallelo con l'avvolgimrnto del mi-
croamperometro. Un metodo assai semplice, in
grado di fornire risultati con una precisione del-
P1±2%, consiste nell'utilizzare un circuito come
quello qui riportato. Dapprima si inserisce in se- nella quale V rappresenta il valore della tensione
rie con il microamperometro A un potenziometro della pila utilizzata espresso in volt, mentre I rap-
(Rl) in grado di costringere l'indice dello stru- presenta il valore della corrente di fondo-scala
mento a raggiungere il fondo-scala. Il valore in- dello strumento valutato in microampère. Suc-
dicativo del potenziometro, misurato in megaohm, cessivamente, senza più ritoccare la posizione del
viene dedotto tramite l'applicazione della seguen- cursore del potenziometro R1, si inserisce un se-
te formula: condo potenziometro in parallelo allo strumento
Rl = V: I (R2), regolandolo in modo che l'indice dello stru-

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: in reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 µV con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 µV
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 • 1975 della Rivista, In cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montagg io dell'apparec chio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
a
ticipatamente l'importo mezzo vaglia o c.c.p, n, 3/26482 e indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 Mi-
lano - Via Zureti 52.

638
mento si fermi esattamente a metà scala. Con que- pianeta è investito da un insieme di linee di forza
sto sistema si ottiene, nel potenziometro R2, un magnetica che uniscono i due poli terrestri. Que-
valore resistivo esattamente uguale a quello della ste linee di forza sono facilmente rilevabili in ogni
resistenza interna dello strumento. Per valutarlo punto della terra per mezzo della bussola. L'ago
basterà misurare con un ohmmetro il valore della magnetico della bussola, a seconda della località
resistenza di R2, che corrisponderà al valore re- in cui essa si trova, subisce una deviazione, cioè
sistivo della resistenza interna dello strumento. si pone in posizione parallela alle linee di forza
presenti in quel punto. La terra dunque deve es-

•••
Campo magnetico terrestre
sere considerata come un grosso magnete i cui po-
li non sono esattamente quelli geografici, ma si
discostano sensibilmente da questi; più precisa-
mente la terra presenta un polo sud magnetico
Sono un autodidatta, che ha formato una mo- in corrispondenza del polo nord geografico. e vi-
desta preparazione elettrotecnica ed elettronica ceversa. Lo spostamento dei poli magnetici: della
leggendo libri, riviste, intervistando amici più terra dai poli geografici fa sì che l'ago magnetico,
preparati e frequentando un piccolo laboratorio liberamente orientato, non indica esattamente la
di riparazioni di apparecchiature radioelettriche. direzione del nord geografico, ma risulta invece
Mi è capitato più volte di sentir parlare di cam- spostato di un certo angolo che prende il nome
pi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui di « declinazione magnetica».
quali ritengo di avere le idee sufficientemente Quest'angolo varia da un luogo all'altro e in uno
chiare. Non sono invece convinto di aver assimi- stesso luogo è soggetto a lentissime variazioni pe-
lato il concetto di campo magnetico terrestre che, riodiche che si compiono presumibilmente entro
evidentemente, viene studiato durante i normali i limiti di una ventina di gradi di declinazione est
corsi scolastici di fisica ed elettrotecnica. Siete in e ovest. Attualmente in Italia la declinazione ma-
grado di offrirmi una breve interpretazione di gnetica è di circa 8° ovest.
questo concetto? Le tangenti alle linee di forza del campo magne-
MARIO MANIAGO tico terrestre non risultano in generale parallele
Rovereto ai piani tangenti alla terra, ma risultano inclinate
L'esempio più naturale di campo magnetico ci è rispetto a questi di un certo angolo che prende il
offerto dal magnetismo terrestre. Tutto il nostro nome di « inclinazione magnetica ». Ciò vuol dir

GENERATORE MELODICO CON INTEGRATI DIGITALI

IN SCATOLA DI ONTAGGIO
L. 11.500 senza altoparlante
L. 12.500 con altoparlante

Una breve melodia elettronica viene emessa da


un piccolo altoparlante quando si agisce su un
interruttore. Tramite un amplificatore BF, è pos-
sibile realizzare un richiamo acustico pubblicita-
rio, un segnale stimolante nelle competizioni spor-
tive, una tromba acustica per auto.

639
che un ago magnetico liberamente sospeso non Il fenomeno da lei notato è da attribuirsi ad una
si mantieni' orizzontale, ma si inclina dall'alto al imperfezione della messa a punto del televisore.
basso di un angolo il cui valore definisce l'incli- Più precisamente si tratta di regolare la con-
nazione magnetica in quel dato punto. vergenza. Tuttavia, poiché lei dichiara di esser
Questo angolo vale zero nelle zone equatoriali, incompetente in materia di TVC, è doveroso da
mentre va aumentando fino al limite di 90° verso parte nostra interpretare, sa pure brevemente,
le zone polari, dove lago magnetico tende ad as- questo fenomeno.
sumere una posizione verticale. In tutto l'emisfe-
Per convergenza si intende la esatta coincidenza
ro boreale l'ago magnetico rivolge il polo nord
dei tre fasci elettronici blu, rosso, verde in un me-
verso l'alto, mentre nell'emisfero australe rivolge
desimo punto della maschera forata. La conver-
il polo sud verso il basso .
genza è in realtà una basilare necessità soprattut-

La convergenza TVC
••• to per la ricezione in bianco e nero con ricevitori
d colore, nei quali possono apparire molesti con-
torni colorati sull'immagine. Per ottenere una cor-
retta regolazione del colore, ciascuno dei tre can-
Ho acquistato recentemente un televisore a colori. noni elettronici ha una bobina e un magneti' di
Poiché non ho alcuna esperienza in materia, pur convergenza propri. In caso di mediocre con-
ritenendo perfetto il funzionamento dell'apparec- vergenza le linee della trama del monoscopio non
chio, ho notato che una buona parte delle linee sono bianche, cioè i tre cannoni elettronici non
del monoscopio appaiono lievemente sdoppiate convergono in un solo gruppo dei tre punti. Il mi-
in due colori diversi. Si tratta di un fenomeno glior metodo per verificare se tutti gli elementi
normale, incidentale, oppure di un difetto del te- di controllo della convergenza, unità di deflessione
levisore? In quest'ultimo caso sapreste suggerirmi e correzione magnetica stanno funzionando vera-
la natura e l'origine dell'inconveniente? mente bene, è quello di vedere se una immagine
GIORGIO MUNERATI bianco[ero o un monoscopio sono propriamente
Loreto riprodotti da un cinescopio a colori.

SALDATORE ISTANTANEO
220 V-90 W Lire 7.900
Il kit contiene:
saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
punta rame di ricambio
scatola pasta saldante
90 cm di stagno preparato in tubetto
chiave per operazioni ricambio pun-
ta saldatore

adatto per tutti tipi di saldature del principiante

Le richieste del saldatore istantaneo debbono essere fatte a: ELETTR ONICA PRATICA - 20125
MILAN O - Via Zuretti n. 52, inviando anticipatamente l'Importo di L. 7.900 a mezzo vaglia postale
o c.c.p. 3/26482 (spese di spedizione comprese).

640
L. 56.000 L'Analizzatore modello R.P.
12/T.L. è uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le
prestaz1on, particorarmente
ANALIZZATORE elevale, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO cuoi componenti, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicità del suo impiego
e al suo costo I imitato, cne
lo impongono a!l"a-t!enzione
dei recnic, più quah!icati
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni: 10x160x80 mm.

V= O1 1 5 10 50 100 2 O O 5 O O 10 O O
mA= 50A4
500A 5 50 500 2500
0,5 5 25 50 250 500 1000
mA 2,5 25 250 2500
Ohm= x01/0-1kix1/0-10k,10 /0-100k]100/0-1Mlx1k /0-10M
dB -10+22 t
Outeut 0,5 5 25 50 250 500- 1000

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
Tutti gli
strumenti di
misura e di
L. 53.600
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di lrequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
cii ilà l'allineamento di tutte
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo Importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie. onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VHF. Il quadrante
delle frequenze è di grandi
dimensioni che con-sente una
tacile lettura.
Dimensioni. 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilità 20.000
ohm/volt)

L. 22.500

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

100 200 500 l000 D


V= 0,1 1 5 10 50 A I e I e
= 100 -400k /400 + 1200x/ 1,1 + 3,8ME 3,5-12e
mA
y,.
504 5004
0,5_ 5
5
25
50
50
500 5000
250 500 1000
GAMME
[ I F G
RANGES 12 - 40Mc 40-10M 80-260wc
l
nA» 2,5 25 250 2500
0hm= 11/0+101 110/0+100k / 100/0+ 1M/11k /0-10M
0Mmv lk/0+10M110k/ 0-100M
fv '1lk/0-50k/1llk/ 0+- 500i Grande strumento dalle pic-
cola dimensioni, realizzato
Balisticyf 0ml00/0+200F /0hm lk/0-20yF completamente su circuito
stampato. Assenza totale di
ii@-5_i@r@.5o@io/-5000 commutatori rotanti e quindi
di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
0utput 25 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140X90x35 mm
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
era.u.a ee.su essetene
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
PRATICA
A&
Anno V-N. 11-NOVEMBRE 1976 - Sped. in Abb. Post. Gr. lii L. 800

GENERATORE LA PRATICA
DI DEIE
DISTURBO RICETRASMISSIONI
IN CW

IN SCATOLA DI MONTAGGIO

L'OSCILLATORE MORSE
·t <«es
- - -- I
auAr [uNH+

SIGNAL LAUNCHER (Generatore di segnali)


Costruito nelle due versioni per Radio e Televis,cie. =2·;,::
per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori zz
valigie, autoradio, televisori.

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. RADIO


(L. r 0)

Frequenza 1 Kc Dimensioni 12x 160 mm
Armoniche fino a 50 Mc Peso 40 grs.
Tensione massima
Uscila 10,5 V elt. applicabile al puntale 500 V
30 V pp. Corrente della batterla 2 mA

CARATTERISTICHE TECNICHE, MOD. TELEVISIONE


Frequenza 250 Kc
(L. 7.800)
Dimensioni 12x160 m .. ,
Armoniche fino a 500 Mc. Peso 40 grs.
Tensione massima
Uscita 5 V ett. applicabile al puntale 500 V

VOLTMETRO
ELETTRONICO
L. 95.000 15 V ett. Corrente della batterla 50 mA

MOD. R.P. 9/T.R.


A TRANSISTOR
Il Voltmeiro elettronico Mod.
R.P. 9/T.R. completamente
transistorizzato con tran-::11-
stor a effetto di campo è uno
strumento di grande impor-
tanza poiché nei servizi Ra-
dio, TV, FM e BF esso per- Tutti gli
mette di ottenere una gran-
de varietà di misure. tensio-
strumenti di
ni continue e alternato, non- misura e di
ché corrente contìnuJ, mi-
sure di tensione d1 uscita. controllo pubblicizzati in
la R.F., la BF, misu.-e di re-
sistenza - il lutlo con un
questa pagina possono
alto grado di precisione. essere richiesti a:

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,
G-=i
±,ti°
: te
o @ _.sia

ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K


(sensibilità 20.000 ohm/volt)

CARATTERISTICHE TECNICHE

0.1 I0 50 200 1000 è uno


alità per
mA= 5y4 500jl__A_ di fre-
0,5 50 250 Strumento che unisce alla
OOO Hz.
!o è Il
2.5 25 250 2500 massima semplicità d'uso uh fio sta-
minimo ingombro. Realizza-
Ohm= xlt0+10k lx100t0+ IMI I xlkt0+10M to completamente su circui-
di fre-
quattro
Ballistic 9Mm10/0+200F /0Mm xfl/0+20 to stampato. Assenza totale un qua-
di commutatori rotanti e
dB -10 +22 quindi falsi contatti dovuti
facile let-
:abili due
0ul]I_Ut 0,5 1000 all'usura. Jack di contatto esentazioni
di concezione completamen- 1a d'onda,
te nuova. Munito di disposi-
L. 19.00 tivo di protezione.
Dimensioni: 80x125x35 mm alluso
UADRE. Il
costante è
di
·-e-- r e » nel circuito
un

sac:e negativa.
7 -s·s 250x170x90 mm

CARATTERISTICHE TECNICHE
..,SCIU.ATO.RE A BASSA
GAMME A I B I e I o == QUENZA mod. BF. 40
RANGES 20-200 [200 -2Hz/ 220«_2020K0 89.000
OSCILLATORE
MORSE
Il mese scorso abbiamo teso una mano amica agli appas-
sionati della Citizen's Band, offrendo loro la possibilità
di acquistare, presso la nostra Organizzazione, una nuo-
vissima ed economica scatola di montaggio: quella di un
ricevitore CB, oculatamente progettato, ampiamente col-
laudato ed accuratamente coordinato in kit.
Ma questo mese possiamo dire di aver nuovamente col-
pito nel segno, perché, trovandoci in un periodo in cui
molti giovani e, spesso, i meno giovani, sono maggior-
mente presi dallo studio, non potevamo escogitare nulla
di meglio che un dispositivo altamente didattico, di gran-
de interesse per tutti, ma assolutamente necessario agli
aspiranti alla patente di radioamatore: l'oscillatore
Morse.
Una nuova scatola di montaggio, dunque, si aggiunge al-
la lunga serie dei kit di Elettronica Pratica. Anche que-
sta concepita sui principi assunti dal nostro programma,
che sono quelli noti della semplicità e della competiti-
vità economica. Una scatola di montaggio che, come ogni
altra, può vantare tutta la sua validità nell'aspetto tecni-
co e in quello, più importante, dell'insegnamento di una
materia in continua ascesa nel mondo di coloro che, sem-
pre più, amano aprirsi all'elettronica e al suo continuo
sviluppo.
• In considerazione della notevole importanza assunta, an-
che questa scatola di montaggio verrà mensilmente ri-
proposta nei fascicoli successivi della Rivista, unitamen-
te, ben s'intende, a tutti gli altri kit che continuano a ri-
scuotere un grande successo e la cui cessazione di ven-
dita viene decretata soltanto nel momento in cui essi
non risultano più pubblicizzati sulle pagine del più re-
cente fascicolo di Elettronica Pratica.
L'ABBONAMENTO A
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PRATICA
vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

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due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

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nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
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ANNO 5 - N. 11 - NOVEMBRE '76


LA COPERTINA - Raffigura il prototipo del dispo-
sitivo, approntato in scatola di montaggio, neces-
sario a tutti i candidati alla patente di radioama-
tore per esercitarsi nella pratica delle ricetrasmis-
sioni in CW. Si tratta di un oscillatore con possi-
bilità di controllo, tramite due trimmer, della to-
nalità e del volume del segnale generato e am-
plificato.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC L'OSCILLATORE MORSE 644
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tutti I Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
8e non pubbllcath, non sl re- LA POSTA DEL LETTORE 695
stituiscono.
L'OSCILLATORE MORSE

Parlare oggi di collegamenti radio in codice Mor- tenza modesta, ma in grado di coprire consi-
se potrebbe sembrare anacronistico. Oggi che, con derevoli distanze, facendo degli apparati per
notevole facilità, si riceve la voce degli astronauti, CW dei dispositivi imbattibili in casi di emer-
fin dalla lontana Luna. genza e quando si desideri una lunga autono-
Eppure il codice Morse è sempre vivo, attuale ed mia di esercizio affidata all'alimentazione di
utilizzato in misura notevole nel settore amato- batterie anche di modesta capacità.
riale, in quello commerciale e in quello militare. 4) Le trasmissioni in CW richiedono una lar-
Non esistono difficoltà tecniche nella trasmissio- ghezza di banda praticamente trascurabile. E
ne della voce umana. Eppure si continua a prefe- questo ulteriore requisito appare estremamen-
rire il sistema Morse. Perché? Perché esistono in- te importante nelle gamme amatoriali e in
numerevoli motivi plausibilissimi a favore della quelle commerciali, dove il progressivo affol-
sopravvivenza di un tale sistema di collegamenti lamento dei giorni nostri sta creando proble-
radio. E possiamo anche elencarne qualcuno. mi sempre più grossi.
5) La codificazione dei segnali inviati nello spa-
1) Gi apparati per radiocomunicazioni in CW
zio in una particolare maniera garantisce la
sono di gran lunga più semplici di quelli per le
segretezza delle comunicazioni.
comunicazioni in fonìa. Il loro prezzo, dunque,
è assai più basso, gli apparati sono più leggeri
e facilmente trasportabili. CHE COS'E' IL CODICE MORSE
2) Le trasmissioni in CW, a parità di potenza con
quelle in fonìa, risultano molto più penetranti Chiariti così i motivi che ancor ogg
e risentono assai meno dei disturbi atmosferi- la diffusione delle trasmissioni in e
ci. Le trasmissioni in CW inoltre possono veni- tutto fra i radioamatori, cerc
re totalmente filtrate, rendendo l'ascolto assai guito, di chiarire ai meno es
più pulito ed esente da disturbi. Niente scari- e la natura stessa del codice
che, dunque, niente distorsioni e niente in- anche di far seguire un breve
flessioni dialettali degli operatori. che possa iniziare il lettore in
3) La maggior penetrazione delle ricetrasmissioni disciplina.
in CW permette di servirsi di apparati di po- Si tenga presente che, attualmente, I

644
Tutti i candidati alla patente di radioamatore sono chiamati a
sostenere un esame pratico, con cui debbono dimostrare di sa-
per trasmettere e ricevere, con sufficiente rapidità, i segnali ra-
dio in codice Morse. Con l'acquisto di questo strumento didat-
tico, di facile realizzazione, ogni aspirante potrà agevolare lo
studio e abbreviare i tempi di preparazione.

In scatola di montaggio a L. 11.500


• Controllo di tono
• Ascolto in AP

• Controllo di volume
• Alimentaz.: 9 Vcc

re la patente di radioamatore nelle gamme deca- Con il metodo fonico il normale alfabeto Morse
metriche, è necessario superare un certo esame, viene interpretato così:
nel quale viene richiesta la trasmissione e ricezio-
ne di segnali in codice Morse ad una velocità di
40 caratteri al minuto, esclusa la punteggiatura; A = . - = di daa
i numeri vengono conteggati come due caratteri. B = - . = daa di di di
Coloro che volessero avere informazioni più pre- c = - . - = daa di daa di
cise e più dettagliate sulle date e i luoghi di svol- D = - . = daa di di
gimento degli esami, potranno rivolgersi all'ARI E = = di
(Associazione Radiotecnica Italiana) Via D. F = . - = di di daa di
Scarlatti, 31 - 20124 Milano. G . = daa daa di
Ma ritorniamo al nostro codice che, come sarà H = = di di di di
noto alla maggior parte dei lettori, consiste in una I = = di di
corrispondenza tra le lettere dell'alfabeto e la suc- J = - - - = di daa daa daa
cessione di note, cioè di segnali radiofonici più K = - . - = daa di daa
o meno prolungati, chiamati «punti» e « linee ». L = . - = di daa di di
Questa stessa corrispondenza vale anche per i nu- M = - - = daa daa
men. N • = daa di
L'invio nello spazio di punti e linee si ottiene o - --- = daa daa daa
per mezzo della sola portante di alta frequenza p = . - - = di daa daa di
di un trasmettitore, inviando la portante stessa Q = - - . - = daa daa di daa
all'antenna del trasmettitore per un tempo più o R = . - = di daa di
meno lungo. s = = di di di
T e = daa
u = . - = di di daa
COME SI IMPARA IL CODICE V = . - = di di di daa
W --- - - = di daa daa
Attualmente a tutti i candidati viene consigliato X • . - = daa di di daa
un particolare metodo didattico, chiamato me- y = - . - - = daa di daa daa
todo fonico, che consiste nell'associare ad ogni z = -- ■ = daa daa di di
lettera un suono. Cioè interpretando la linea con
il suono « daa » (la doppia « a » serve ad allun- 1 di daa daa daa daa
gare il suono). 2 = di di daa daa daa

645
2

3 = - - = di di di daa daa e decodificare.


4 = - = di di di di daa Ovviamente l'allievo non dovrà scoraggiarsi alle
5 = = di di di di di prime delusioni, dato che agli inizi le confusioni
6 . = daa di di di di sono inevitabili. Con il passare del tempo e con
7 - -- = daa daa di di di l'esercizio continuato ci si accorgerà poi di com-
8 - --- = daa daa daa di di prendere bene tutto. •
9 - ---- = daa daa daa daa di Soltanto quando si riusciranno a distinguere i vari
o - ----- daa daa daa daa daa suoni del Morse, si potrà aumentare gradualmen-
te la velocità di ricezione, portandola sino a 40-
Durante l'esercizio pratico occorre tener presente 50 caratteri al minuto, perché questa è la veloci-
che il suono corrispondente ad una linea deve tà media richiesta, in ricezione, ai candidati all' e-
durare tanto quanto quello relativo a tre punti; same di radioamatore. Per la trasmissione, invece,
l'intervallo di tempo tra i punti e le linee di una sono sufficienti 20 caratteri al minuto.
stessa lettera deve durare quanto un punto, men- A tutti i lettori, interessati all'esame di radioama-
tre l'intervallo tra le varie lettere deve superare tore, ricordiamo che, presso le sedi dell'ARI, esi-
quello di una linea. stono nastri registrati e dischi appositamente con-
cepiti per lo studio del CW. Ma per lo studio del-
Nell'iniziare lo studio del codice Morse, consi-
le trasmissioni in codice Morse, vogliamo ritene-
gliamo di mandare a memoria, in un primo tem-
re che il miglior sistema, per analizzare le proprie
po, le lettere più semplici, in un secondo tempo
capacità, sia quello di trasmettere direttamente
quelle più complicate e, per ultimi, i numeri. Du-
ad un amico radioamatore che, meglio di ogni
rante la prima fase di studio, comunque, si riu-
altro, potrà dare un preciso giudizio, offrendo
sciranno a ricevere 10-15 caratteri al minuto.
consigli e correggendo eventuali errori.
Un ottimo esercizio può essere quello di leggere
un libro, un giornale o una rivista, scandendo
mentalmente le parole in codice Morse. Ad esem- IL NOSTRO OSCILLATORE
pio la parola « Roma » dovrà essere così inter-
pretata: di daa di, daa daa daa, daa daa, di daa. Scandendo vocalmente le varie lettere in Morse,
Con questo sistema si riuscirà in breve tempo ad non si ottiene l'esatta sensazione della ricezione
assimilare il codice e ci si potrà ritenere pronti del segnale, perché si rischia di attribuire ai punti
per passare alla fase successiva dello studio. e alle linee suoni diversi, mentre la differenza con-
Le difficoltà inizieranno verso la barriera delle siste solo nella durata. Ecco perché il più valido
2O lettere al minuto, perché a questa velocità il aiuto per lo studio del Morse proverrà ceramen-
cervello umano non è più in grado di contare i te dal nostro oscillatore. costituito da un gene ra-
unti e le linee. sconfinando in una tremenda tore di bassa frequenza in grado di simulare le
fusione. Ecco il motivo per cui, oggi, si tende esatte condizioni di ascolto dell operatore
ai abina re adogni sequenza di linee e di punti La conoscenza del codice arenrà quindi scan-
deer inato suono. perché è proprio questo dendo mentalmente i vari «di-daa» epreme n-
ello deve abituarsi a riconoscere do il tasto di comando dell olarr per l tem-

646
pia facilità di manovra.
Fig. 1 - Per uno studio corretto e ordinato delle tra- Il tasto verrà premuto con i polpastrelli del dito
smissioni in codice Morse, occorre fissare rigidamente indice e del dito medio, ai quali il movimento
il tasto telegrafico su una tavoletta di legno pesante la verrà impresso dal polso.
quale, aumentando la distanza fra il pulsante e la su- Dopo questa sommaria enunciazione di ordine
perficie di appoggio, facilita il movimento del polso del-
la mano che trasmette la sequenza di pressioni sul ta- didattico, che vuol essere soltanto una guida ini-
sto tramite il dito Indice e il dito medio. Numeri di rife- ziale allo studio del codice Morse, passiamo al-
rimento: 1 - vite fissaggio tasto su assicella di legno; l'esame particolareggiato dell'oscillatore da noi
2 - assicella di legno; 3 - vite e dado per regolazione approntato in scatola di montaggio.
corsa tasto; 4 - morsetti serrafili; 5 - regolatore durezza
nel movimenti di pressione del tasto; - contatti elet-
trici.
CIRCUITO DELL'OSCILLATORE
Il nostro oscillatore Morse, il cui proge tto è ri-
portato in figura 2, può essere virtualmente sud-
diviso in due parti: quella oscillatrice e quella
po necessario. Questo sistema diverrà di grandis-
amplificatrice. La prima genera il segnale, la se-
simo aiuto, non tanto per la ricezione e la tra-
conda lo amplifica e lo rende udibile attraverso
smissione di segnali a bassa velocità, quanto per
un altoparlante.
quelli che superano i 20 caratteri al secondo,
Esaminiamo ora la prima parte del progetto.
cioè quando il cervello non riesce più a· distin-
L'oscillatore vero e proprio è costituito da un ge-
guere la successione logica tra i punti e le linee.
neratore sinusoidale di tipo a sfasamento.
Nella seconda fase di studio, dopo aver imparato
Il principio di funzionamento dell'oscillatore a
a memoria le varie corrispondenze fra lettere, nu-
sfasamento si basa sulle successive rotazioni di
meri, punti e linee, ci si eserciterà nel ricevere e
fase che un. segnale subisce attraversando suc-
tradurre gruppi di cinque lettere, preferibilmen-
cesivi stadi R-C (resistivo-capacitivi).
te senza senso compiuto. Ad esempio: RKJQD -
In pratica, una volta definiti i valori dei tre fil-
LMPAY - KRTVA - LLOSD - OTFIR - SE-
turi R3-C3, R1-R2-C2 ed R4-CI, prenderà origi-
DFW - NOSCO - DGJRS - UZZXY. II testo
ne un segnale di una certa frequenza in grado
ricevuto dovrà essere poi confrontato con quello
di subire una rotazione di fase di 180°, attraver-
originale, dopo aver scritto ovviamente le let-
sando i tre filtri, collegati in cascata, precedente-
tere ricevute su un quaderno. la
mente analizze-
mente menzionati.
rà il segnale ricevuto, scomponendolo in punti e
Ora, poiché l'inizio e la fine del filtro multiplo
linee; poi ci si accorgerà di capire intuitivamente
risultano collegati rispettivamente con il colletto-
le lettere senza analizzarle e scomporle.
re e con la base del transistor amplificatore TRl,
Durante le fasi finali dello studio sarà bene va-
si verifica, proprio in virtù del tipo di collega-
riare la nota dell'oscillatore ed anche il volume,
mento e della natura del semiconduttore, una ro-
abituandosi in locali anche un po' rumorosi.
tazione completa di 360°, che provoca l'oscilla-
Lo studio dei numeri succederà a quello delle
zione del circuito.
lettere ed anche in questo caso si formeranno
Il segnale sinusoidale, generato dall'oscillatore,
gruppi di cinque lettere e cinque numeri mesco-
viene prelevato tramite il cursore del potenzio-
lati fra loro.
metro R5 che, in pratica, è rappresentato da un
Per esempio: DUKYJ- RZTKC - 14357 -
trimmer potenziometrico in grado di regolare il
LMNZX - ZPFYW - 9741 9 - XQOST - PVUZA
volume sonoro attraverso l'altoparlante.
ecc. ecc. Per distinguere la lettera O dal numero
Nel gruppo di sfasamento risulta inserito il trim-
zero, quest'ultimo, per convenzione internaziona-
mer potenziometrico R2. Questo elemento varia-
le, viene scritto nel modo seguente 0.
bile consente di far variare la tonalità della nota
generata rendendola più adatta alle esigenze del-
l'operatore che, in fase di studio del codice Mor-
SISTEMAZIONE DEL TASTO TELEGRAFICO
se, è chiamato più volte ad agire proprio su que-
sto trimmer.
Durante lo studio del procedimento di trasmis-
sione in codice Morse, è necessario che il tasto
risulti ben fissato su un tavolo, in modo da non AMPLIFICATORE BF
muoversi. Ecco perché è consigliabile, così come
indicato in figura 1, fissare il tasto stesso su una Il segnale di bassa frequenza, generato dall'oscil-
tavoletta di legno pesante, la quale formerà anche latore e prelevato tramite il cursore del trimmer
un elemento distanziale fra il tasto e la superfi- potenziometrico R5, viene applicato, per mezzo
ie del tavolo, così da concedere alla mano am- del condensatore di accoppiamento C4, alla basé

647
C1 C2 c3
R5 5

-
I(
c5
...- 1I.
Il . __ . R6 'U
G
R4 Il 9V

R15 5 3
g e

e
9
4
e e

TR1 TR2
PRESA TASTO
R2 O a

Fig. 2- I progetto dell'oscillatore può essere idealmente suddiviso in due parti: quella gene-
ratrice del segnale, pilotata dal transistor TR1 e quella amplificatrice di bassa frequenza pilo-
tata dal transistor TR2. Per mezzo del trimmer potenziometrico R? è possibile variare la fre-
quenza della nota generata fra 400 e 800 Hz. Con il trimmer potenziometrico R5 si regola il
volume del suono uscente dall'altoparlante. L'alimentazione è ottenuta con una pila da 9 V.
Il tasto telegrafico funge da interruttore del circuito di alimentazione.

COMPONENTI
Condensatori
C1 = 47.000 pF
R3
R4
== 1.000 ohm (marrone-nero-rosso)
220.000 ohm (rosso-rosso-giallo)
C2 = 47.000 pF R5 = 4.700 ohm (trimmer per controllo vo-
C3 = 47.000 pF lume)
47.000 pF R6 = 470.000 ohm (giallo-viola-giallo)
47.000 pF
Varie
es.ste TR1 = BC207
1.000 ohm (marrone-nero-rosso) TR2 = BC207
4.700 ohm (trimmer per controllo to- Pila = 9 Vcc
nalità) Altoparlante = 40-:-50 ohm

648
del transistor amplificatore di bassa frequenza E' vero che, in alternativa, si potrebbe adottare
TR2. una cuffia ad alta impedenza, ma è altrettanto ve-
L'amplificatore BF rende possibile una riprodu- ro che una tale soluzione risulta praticamente più
zione sonora sufficientemente potente attraverso costosa e quindi inaccettabile.
un piccolo altoparlante con impedenza di 40 ohm. Tuttavia, coloro che desiderassero sostituire l'al-
Per essere più precisi dobbiamo ricordare che toparlante con una cuffia. in modo da rendere più
l'uso dello stadio amplificatore non è indispensa- individuale l'ascolto, potranno servirsi di una cuf-
bile per aumentare la tensione del segnale, dato fia a bassa impedenza, collegando in serie ad essa
che l'oscillatore provvede ad erogare un segnale una resistenza in grado di produrre un valore
di sufficiente intensità, ma è necessario per con- complessivo di 40--:-- 50 ohm.
sentire la riproduzione del segnale con un tra- Si potrà utilizzare, ad esempio, una comunissima
sduttore a bassa impedenza. cuffia stereofonica da 8 ohm, purché si provveda

REG. VOLUME
NOTA

ALL'ALTOP

Fig. 3 - Piano costruttivo dell'oscillatore Morse. Si noti la piccola smussatura presente sulla
circonferenza degli involucri dei due transistor TR1-TR2; questa smussatura permette di indi-
viduare l'elettrodo di emittore (E), perché questo elettrodo risulta il più vicino alla smussatura
stessa; gli altri due elettrodi di base e collettore si succedono nell'ordine. Si tenga presente
che il disegno del circuito stampato deve essere considerato visto in trasparenza, perché in
realtà esso si trova dalla parte opposta a quella qui riprodotta.

649
lettera K sta ad indicare che il condensatore è
di tipo ceramico).
I due trimmer potenziometrici non recano alcuna
indicazione, ma essi hanno lo stesso valore ohm-
mico, quello di 4.700 ohm; non è quindi possibi-
le sbagliare in sede di montaggio.
Anche i due transistor TRl - TR2 sono uguali;
se la sigla impressa sul corpo del semiconduttore
non risultasse ben marcata, il lettore potrà anche
disinteressarsene, perché l'identicità dei due com-
ponenti non concede, anche in questo caso, pOS-
sibilità di errore.
Ciò che è importante e che il lettore dovrà sem-
pre tenere ben presente è che i transistor non
possono essere comunque infilati nei fori del cir-

L cuito stampato, perché ognuno dei tre conduttori


corrisponde ad un preciso elettrodo ( collettore-
emittore-base).
Fig. 4 - Disegno del circuito stampato riprodotto dal Per individuare l'esatta disposizione dei tre elet-
lato rame e in grandezza naturale. Questo circuito è
contenuto nella scatola di montaggio. trodi del transistor, occorre far riferimento alla
piccola smussatura praticata sulla circonferenza
del corpo esterno del componente; il conduttore
più vicino alla smussatura è quello relativo all'e-
mittore; nell'ordine si succedono il conduttore
di base e quello di collettore. Nello schema pra-
tico di figura 3 questa smussatura risulta ben e-
videnziata e i tre elettrodi vengono indicati con
a collegare in serie fra loro i due padiglioni, in le tre iniziali maiuscole C - B- E ( collettore-
modo da ottenere il valore di 32 ohm e colle-
base-emittore). In ogni caso, seguendo attenta-
gando infine una resistenza da 18,22 o 27 ohm.
mente il disegno di figura 3, nessun errore po-
trà essere commesso durante il procedimento di
montaggio dei due transistor TR1-TR2.
REALIZZAZIONE PRATICA
Prima di effettuare le saldature a stagno dei ter-
Prima di iniziare il montaggio dell'oscillatore minali dei vari elementi, consigliamo di infilare
Morse, seguendo attentamente e tenendo sott'oc- tutti i componenti elettronici nella basetta del
chio di continuo il piano di cablaggio riportato in circuito stampato, tenendo conto che i compo-
figura 3, consigliamo di aprire il nostro kit, sten- nenti debbono essere infilati dalla parte in cui la
dere i componenti ordinatamente su un tavolo, piastrina presenta la faccia completamente ba-
raggruppare in punti diversi i condensatori, le chelizzata, cioè la faccia opposta a quella in cui
resistenze, i trimmer potenziometrici, i transistor, sono ricavate le piste di rame. Quindi, nel disegno
ecc. Poi si dovrà prendere un contatto diretto con di figura 3, il circuito stampato deve intendersi vi-
questi componenti, allo scopo di individuarne il sto in trasparenza, cioè le piste di rame si trovano
preciso valore. Quello delle resistenze viene de- sulla faccia opposta a quella in cui vengono in-
sunto tramite il codice a colori, ma nell'elenco filati i componenti.
componenti abbiamo provveduto alla citazione Dopo aver sistemato ogni elemento negli appo-
dei colori dei tre anelli in modo da agevolare il siti fori, si provvederà a tranciare buona parte
procedimento di lettura ohmmica delle tre resi- dell'elemento conduttore, ribaltando il moncone
stenze. Per quanto riguarda invece i cinque con- restante sulla pista di rame, nel punto esatto in
densatori, che hanno tutti lo stesso valore capa- cui si effettuerà la saldatura a stagno. La trancia-
citivo, quello di 47.000 F, vogliamo ricordare tura dovrà essere eseguita in modo da lasciare
che. a seconda delle esigenze di ordine commer- un moncherino di 2 mm. circa Per i due transistor
ciale. il valore può essere diversamente siglato invece consigliamo di conservare un moncherino
sul componente. Possono infatti essere impresse di almeno 3 mm.
le seguenti sigle: 47.000 pF - 0,047 pF - .047 pF Le saldature a stagno debbono essere effettuate
-47 KF- 473 K (la terza cifra, cioè il numero con un saldatore dotato di punta ben calda e
3. sta ad indicare il numero di zeri che debbono servendosi del flo-stagno contenuto nella nostra
essere accodati alle prime due cifre, mentre la scatola di montaggio.

650
Le ultime operazioni di montaggio consistono nel- pila di alimentazione da 9 V, dalla quale il cir-
l'applicazione dei conduttori che raggiungono i cuito assorbe una corrente di 7 mA. Ma la ten-
due terminali dell'altoparlante e quelli che ver- sione di 9 Vcc non è comunque d'obbligo, perché
ranno stretti sui due morsetti del tasto telegra- si potranno utilizzare anche i valori compresi fra
fico. i 9 V e i 13,5 V; quest'ultimo valore può essere
Per quanto riguarda i terminali della presa po- raggiunto mediante il collegamento in serie di
larizzata della pila a 9 V, ricordiamo che il con- tre pile piatte da 4.5 V ciascuna.
duttore rosso corrisponde alla tensione positiva, Una voi ta montato, l'oscillatore !\forse dovrà fun-
quello nero alla tensione negativa. zionare immediatamente, perché esso non richie-
Il circuito risulta sprovvisto di interruttore, sem- de alcuna operazione di messa a punto o taratura.
plicemente perché il tasto telegrafico stesso fun- Si tenga presente che per mezzo del trimmer R2
ge da interruttore ogni volta che esso viene pre- la frequenza della nota può essere regolata fra i
muto; ciò è facilmente intuibile osservando lo 400 e gli 800 Hz, mentre con il trimmer potenzio-
schema elettrico di figura 2. Quando il tasto non metrico R5 si regola a piacere il volume sonoro
viene premuto nessun consumo di corrente elet- in altoparlante. A montaggio ultimato consiglia-
trica si verifica nel circuito. mo di regolare il potenziometro R5 per il massi-
Nella nostra scatola di montaggio è contenuta una mo volume sonoro.

IL KIT DELL'OSCILLATORE
MORSE

dai2 a 89 a
L. 11.500 idio
si2
dia

%

CONTIENE:
n. 5 condensatori ceramici- n. 4 resistenze - n. 2 transistor - n. 2 trimmer potenziometrici
-n. 1 altoparlante - n. 1 circuito stampato - n. 1 presa polarizzata - n. 1 pila a 9 V-n. 1 ta-
sto telegrafico- n. 1 matassina filo flessibile per collegamenti- n. 1 matassina filo-stagno.

La scatola di montaggio dell'OSCILLATORE MORSE deve essere richiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125
NO - Via Zuretti, 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 11.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. 3/26482.
prezzo sono comprese le spese di spedizione.

651
Chi fa del QRM, cioè chi disturba il traffico ra-
riantistico o i collegamenti CB, non è certo una
persona corretta, almeno sotto l'aspetto radiofo-
nico. Non vogliamo quindi, nel modo più asso-
luto, invitare i nostri lettori a servirsi di questo
dispositivo, generatore di segnali particolarmente
penetranti, per creare il caos in una zona in cui
il lavoro di ricetrasmissione si svolge regolarmente
e in un clima di perfetta liceità. Perché l'uso di
questo apparato deve essere fatto soltanto quando
è necessario avere la frequenza libera per un im-
portante QTC, oppure quando si vuol invitare al
silenzio un operatore che sta procurando grossi
fastidi al collegamento. Insomma, in questo no-
stro progetto CB, vogliamo ravvisare un vero e
proprio clàcson-radio da utilizzarsi soltanto per

LE chiedere via libera in casi di grande necessità ed


urgenza.
Con tale strumento, dunque, il CB potrà com-
portarsi in modo analogo allo sciatore che, lancia-
to in discesa, deve urlare « pista - pista! », oppure
all'automobilista che, in corsia di superamento,
chiede libero il passo con i segnalatori ottici od

PAGINE acustici.

CONCEZIONE CIRCUITALE

La concezione circuitale del dispositivo è parti-

DEL CB
colarmente semplice.
In pratica si tratta di un generatore di bassa fre-
quenza in grado di produrre un segnale quasi
sgradevole, ma particolarmente penetrante e tale
da distinguersi immediatamente anche nel cuore
di una marea di disturbi.
Per il generatore di bassa frequenza si fa uso di
un oscillatore a rilassamento, che produce la nota
desiderata attraverso la carica e la scarica conti-
nua di un condensatore. L'elemento che controlla
automaticamente la successione di tali cicli è co-
stituito da un transistor unigiunzione, noto ai no-
stri lettori attraverso la sigla UJT, che rappresen-
ta l'unico elemento attivo del circuito.

IL TRANSISTOR UJT

Il transistor unigiunzione, contrariamente a quan-


to avviene nei normali transistor bipolari, è com-
posto da una sola giunzione di materiale semi-
conduttore. In particolare esso è costituito da una
barretta di materiale semiconduttore 'silicio) di
tipo N, opportunamente « drogato » per mezzo
di particolari additivi impuri. Alle estremità della
barretta vengono ricavati due terminali. denomi-
nati BASE 1 (Bl) e BASE 2 (B2), mentre nella
zona intermedia vien fatta penetrare una punta
GENERATORE DI
DISTURBO
di alluminio, che forma una giunzione PN. lassamento, che risultano molto stabili in frequen-
Tale punta fa capo al terzo elettrodo dell'UJT: za e trovano molteplici applicazioni soprattutto
l'EMITTORE (E). L'emittore rappresenta il ter- nel settore dei generatori di segnali di riferimen-
minale di controllo del dispositivo. to, quando non siano richieste le alte precisioni ti-
piche degli oscillatori a quarzo.
Il transistor UJT risulta inserito, nel nostro gene-
o

L'OSCILLATORE A RILASSAMENTO ratore di disturbo, nel modo indicato nello schema


di figura 1. Esso consente di ottenere oscillazioni
Il transistor UJT può essere utilizzato vantaggio- di bassa frequenza caricando e scaricando auto-
samente per la realizzazione di oscillatori a ri- maticamente il condensatore C2.
Quando il terminale B2 viene alimentato positi-
vamente rispetto al terminale Bl, sulla barretta
di materiale semiconduttore N, più precisamente
nel punto di giunzione, viene a stabilirsi una cer-
ta tensione Vp, la cui origine è da ricercarsi nel
comportamento della barretta simile a quello di
un potenziometro e nel quale l'emittore rappre-
Questo dispositivo, che po- senta il cursore. Tuttavia, a causa della presenza
trebbe -e-ssere denominato an- di una giunzione PN, che si comporta esattamen-
te come un diodo a semiconduttore. finché la ten-
che « clàcson-radio », potrà sione presente sull'emittore risulta inferiore al va-
lore tipico Vp, non si verifica alcun passaggio
rappresentare un utilissimo
di corrente. Il condensatore C2. ad esempio. ini-
apparecchio di completamen- zialmente scarico, può liberamente caricarsi at-
traverso le resistenze R2-R3. come se non fosse
to della stazione CB, perché collegato con nessun altro elemento. a prescindere
serve a chiedere via libera op- ovviamente dal circuito d'uscita, composto dal
condensatore CI e dalle resistenze R-R5. che
pure il silenzio a chi sta pro- risulta collegato in ogni condizione.
In tal modo inizia la salita esponenziale della
curando grossi fastidi ai col-
tensione sui terminali del condensatore C2: essa
legamenti. E' ovvio che il ge- raggiunge, ad un certo punto, il valore critico
Vp, consentendo la conduzione del « diodo » in-
neratore di disturbo deve es- terno al transistor JT.
sere adoperato con giudizio, A questo punto, se la barretta risultasse un ele-
mento puramente resistivo, così come supposto
senza abusare di esso impru- nell'esempio del potenziometro, la tensione sui
terminali del condensatore C2 si bloccherebbe,
dentemente. rimanendo in uno stato di equilibrio. Tuttavia,
dato che la barretta è costituita da materiale
semiconduttore particolarmente « drogato » con

653
R2 R3

R1

@
9V
6

" l.. • LIVELLO


+ un R5

Il Il
use.
B.

Fig. 1 - Il progetto del generatore di disturbo è dotato di due elementi di controllo: il poten-
ziometro R3, che permette di controllare la frequenza della nota emessa, e il potenziometro
R5 con Il quale è possibile regolare il livello del segnale génerato. Il doppio interruttore S1
serve a due scopi: quello di chiudere il circuito di alimentazione tramite la pila a 9 V e quello
di commutare in trasmissione l'apparato ricetrasmettitore.

COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C1 = 100.000 pF R4 = 33.000 ohm
C2 = 100.000 pF (vedi testo) R5 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
Varie
Resistenze SJ = doppio interruttore
R1 270 ohm UJT = transistor unigiunzione tipo 2N2646
R2 4.700 ohm PILA = 9 V

impurità, si ottiene, attraverso il diodo, per ef- ANALISI DEL PROGETTO


fetto degli elettroni immessi nella barretta, una
diminuzione della resistenza tra l'elettrodo di e- Abbiamo finora interpretato il funzionamento del-
mittore e quello B1 (base 1) e conseguentemente l'oscillatore a rilassamento, che costituisce l'ele-
una scarica del condensatore C2. Successivamen- mento base del dispositivo generatore di disturbo
te si verifica il processo inverso, per il quale al per CB. Dobbiamo ora occuparci della funzione
diminuire della tensione sui terminali del conden- dei restanti elementi che compongono il progetto
satore C2 diminuiscono gli elettroni convogliati del nostro clàcson-radio riportato in figura 1. E
nella zona della base 1, provocando un aumento cominciamo con il doppio pulsante S1, che prov-
della resistenza e riportando il tutto alle condizio- vede a chiudere il circuito di alimentazione, cioè
ni iniziali, dando l'avvio ad un nuovo ciclo di ad alimentare il dispositivo, ma che fornisce an-
carica e di scarica. che il comando di messa in trasmissione del ri-

654
cetrasmettitore in maniera automatica, attraverso mente, perché non è assolutamente impegnativa o
il comando PTT (push-to-talk). critica.
Nel progetto sono compresi anche i due controlli La messa in opera del nostro dispositivo non im-
R3-R5. Con il potenziometro R3 si controlla la plica alcuna manomissione del ricetrasmettitore
frequenza della nota emessa dal generatore, la cui esso verrà accoppiato. Infatti è sufficiente do-
quale può essere compresa fra i 100 e i 1.500 Hz. tare il dispositivo di una spina uguale a quella
Con il potenziometro R5 invece si controlla il li- collegata con il microfono del ricetrasmettitore,
vello della nota emessa; questo controllo risulta in modo da poter effettuare un rapido e agevole
molto utile per modulare nel migliore dei modi scambio fra i due elementi, inserendo sulla presa
la portante di alta frequenza. del ricetrasmettitore il microfono o, all'occasione,
il cavo proveniente dal nostro dispositivo.
In altre parole si può dire che occorre fare in mo-
COSTRUZIONE DEL GENERATORE do che la presa d'entrata del ricetrasmettitore ven-
ga collegata con la presa d'uscita del generatore
La realizzazione pratica del generatore di distur- di disturbo. Ma nell'effettuare tale collegamento
bo può essere ottenuta da tutti i CB, indistinta- occorre rispettare la disposizione dei vari fili con-

c2

SCATOLA METALLICA

Fig. 2 - Cablaggio del generatore di disturbo eseguito su contenitore metallico, che permette
di isolare il circuito da eventuali ronzii a 50 Hz. Il dispositivo prevede due uscite: quella per il
segnale BF che va collegata con il microfono e quella per il comando PTT che commuta in tra-
smissione la stazione ricetrasmittente; il clàcson-radio funziona quindi soltanto quando il dop-
pio interruttore S1 si trova In posizione di chiusura dei circuiti.

655
Fig. 3 - Dotan do il dispositivo generato- MASSA
re di disturbo di una spina dello stesso
tipo di quella collegata con il microfono
della stazione ricetrasmittente, occorre MICRO PTT
far bene attenzione ad eseguire un cor-
retto collegamento dei tre conduttori:
PTT.MASSA-MICRO.

GENERATORE

.
USC.BF
FREQ . LIV.
,,,, ,, t
' ~ ' ,
- -
-

'
'
/ 1 \ .. '

ACC C=<J> SP

duttori che giungono alla spina (PTT-MASSA-


SEGNALE), in modo da rendere quest'ultima
perfettamente intercambiabile con quella del mi-
crofono. Quest'ultima precauzione risulta ampia-
mente illustrata nello schema di cablaggio di fi-
B81
gura 3.
Il cablaggio del generatore di disturbo potrà es-
sere comunque eseguito; in figura 2 suggeriamo
la disposizione dei vari elementi realizzata nel
nostro prototipo. Il circuito stampato non è ne- E
cessario, perché il numero di componenti che con-
corrono alla composizione del progetto è asso-
lutamente esiguo.
Il contenitore del nostro dispositivo può essere RIFER.
di tipo metallico o di materiale isolante. La sca-
tola metallica è comunque da preferirsi, per evi-
Fig. 4 - lllustriamo con questo disegno la precisa dispo-
tare l'introduzione di ronzii a 50 Hz che si sovrap- sizione degli elettrodi uscenti dal transistor unigiunzio-
porrebbero alla nota di bassa frequenza generata ne UJT. L'elettrodo di emittore (E) trovasi in prossimità
dal clàcson-radio. Servendosi di un contenitore di della tacca di riferimento presente sul corpo del semi-
conduttore. Anche la base 2 (B2) trovasi in prossimità
materiale isolante, si dovrà provvedere al collega- della tacca di riferimento, ma dalla parte opposta a
mento elettrico di tutti i punti di massa colle- quella dell'emlttore.
gandoli fra loro con un unico filo di rame di un
certo diametro.

656
VARIAZIONI DI TONALITA' nota con frequenza di un ventina di hertz; ridu-
cendo invece il valore del condensatore C2 a soli
La tonalità della nota emessa dal nostro gene- 50.000 pF, si otterrà una nota con frequenza di
ratore di disturbo, cioè la frequenza del segnale 3.000 Hz circa.
di bassa frequenza uscente, potrà venir facilmente A coloro che volessero ottenere note con frequen-
modificata, cioè resa più acuta o più grave, a ze molto elevate ricordiamo che ciò è assoluta-
piacere. E per raggiungere questo risultato ba- mente controproducente, perché le note a fre-
sterà variare il valore del condensatore C2 che, quenze superiori ai 3.000 Hz verrebbero inevita-
nell'elenco componenti, è stato da noi prescritto bilmente « tagliate » dalla banda passante dei ri-
nella misura di 100.000 pF. Per esempio, elevan- cevitori e risulterebbero quindi assai poco pene-
do il valore di C2 a 470.000 pF, si otterrà una tranti.

IL RICEVITORE CB
in scatola
di montaggio a
L. 14.500
Tutti gli appassionati della Citi-
zen's Band troveranno in questo
kit l'occasione per realizzare,
molto economicamente, uno stu-
pendo ricevitore superreattivo,
ampiamente collaudato, di conce-
zione moderna, estremamente
sensibile e potente.

Caratteristiche elettriche

Sistema di ricezione in superreazione


Banda di ricezione 26 + 28 MHz
Tipo di sintonia a varicap
Alimentazione 9 Vcc
Assorbimento 5 mA (con volume a zero)
70 mA (con volume max. in assenza di segnale radio)
300 mA (con volume max. in pres. di segnale radio
fortissimo)
Potenza in AP 1,5 W

657
ADATTATTORE
D'ANTENNA
L'antenna provoca sempre dei problemi a colo-
ro che iniziano ad interessarsi di radiocomuni-
caz1on1.
L'installazione di un'antenna, infatti, non è sem-
pre una cosa semplice, soprattutto quando si
tratta di un dispositivo di notevoli dimensioni,
particolarmente adatto per la ricezione delle ban-
de in onde corte.
Per chi vive nella grossa città, in un condominio,
non solo può risultare problematica la realizza-
zione dell'impianto di discesa, ma può divenire la-
borioso l'ottenimento del consenso unanime dei
condomini, non sempre disposti a tollerare l'in-
tromissione nella vita sociale di un palazzo del
radioamatore, anche se le disposizioni di legge
tendono a favorire, in questo senso, il radiante,
purché ovviamente in possesso della regolare pa-
tente. Ecco perché, prima di intraprendere una
vera e propria battaglia per la conquista dell'an-
tenna, soprattutto quando non si è completamen-
te sicuri che l'elettronica sia divenuta una vera
passione e si tratti invece di un hobby passegge-
ro, è consigliabile limitarsi all'installazione e al-
l'uso di antenne autocostruite, montate sul bal-
cone di casa e certamente non in grado di com-
petere con i prodotti di tipo commerciale, appo-
sitamente concepiti per la ricezione di emittenti
anche deboli e lontane.
Ma l'uso di antenne semplificate non consente,
nella maggior parte dei casi, di adattare corretta-
mente l'impedenza propria dell'antenna a quella
dell'entrata del ricevitore radio. E ciò in prati-
ca si traduce in uno scarso rendimento dell'anten-
na stessa che in tali condizioni perde un'ulteriore
parte del suo già misero guadagno.
Se si tiene conto che l'antenna semplificata. an-
che in condizioni ottimali, non è in grado di ga-
rantire la ricezione di emittenti molto deboli, si
capisce facilmente quanto ridotta possa risultare

658
la capacità d'ascolto quando nel processo di ri- tanto più potente quanto maggiore sarà la poten-
cezione subentra anche un cattivo adattamento za dissipata sul circuito d'ingresso.
d'impedenza. Tenendo conto che queste potenze assumono va-
lori dell'ordine del microwatt, cioè del milione-
simo di watt, o, peggio, del nanowatt, cioè del
L'ADATTAMENTO D'IMPEDENZA miliardesimo di watt, si può facilmente intuire
quale importanza possa avere un adattamento in
Sul concetto di adattamento di impedenza fra grado di trasferire dall'antenna al ricevitore la
antenna, discesa d'antenna ed entrata del rice- massima potenza.
vitore radio abbiamo avuto modo di soffermarci Nel realizzare dunque degli accoppiamenti, fra
già in altre occasioni. E il lettore si sarà più vol- antenna e ricevitore radio, non adattati in ordi-
te chiesto per quale motivo vogliamo insistere ne all'impedenza, si rischia di perdere dei pre-
su tale argomento, cioè per quale motivo invitia- ziosissimi nanowatt, cioè una innumerevole quan-
mo sempre tutti a rendere uguali l'impedenza tità di emittenti radiofoniche.

Il massimo trasferimento di energia tra antenna, considerata co-


me elemento generatore di onde elettromagnetiche, e il ricevi-
tore radio, ritenuto come elemento di carico, si verifica quando
le resistenze interne dei due elementi si equivalgono.

tipica dell'antenna e quella del ricevitore. Esiste comunque una possibilità di utilizzare nel
La ragione è molto semplice e a molti lettori n- migliore dei modi un ricevitore radio ed una an-
sulterà nota . tenna con diversi valori di impedenza. Essa con-
siste nell'interporre, fra antenna e ricevitore ra-
Infatti, quando si collega un generatore « reale »,
cioè dotato di una propria resistenza interna, ad dio, un dispositivo denominato « adattatore d'an-
tenna ».
un «carico», si verifica la massima dissipazione
cli potenza del generatore sul carico stesso soltan-
to quando il valore resistivo di quest'ultimo è pa-
ri a quello interno del generatore. E questo con- L'ADATTATORE D'ANTENNA
cetto potrebbe essere dimostrato sia praticamen-
te, sia matematicamente. Ma in questa sede ogni Presentiamo in figura 1 il semplice progetto del
dimostrazione dell'utilità, anzi della necessità, del- nostro adattatore di antenna, che ri:sulta essen-
l'adattamento d'impedenza fra antenna e entra- zialmente composto da un filtro a «p greca»,
ta del ricevitore è da ritenersi superflua. nel quale tutti gli elementi risultano di valore
Quel che occorre ricordare è che l'antenna rice- variabile.
vente si comporta come un vero e proprio « ge- Nella maggior parte dei trasmettitori il filtro a
neratore » di segnali, dotato di un suo valore re- «p greca » è già internamente inserito. Ciò inve-
sistivo interno. I segnali risultano proporzionali ce non avviene nei ricevitori, nei quali tale omis-
alla forza dell'onda elettromagnetica captata, sione non può provocare consegu enze disastrose
mentre il valore resistivo tipico dell'antenna è di dovute ai disadattamenti d'impedenza, così come
50 ohm oppure di 75 ohm. può accadere negli apparati trasmittenti.
Ed occorre anche ricordare che il ricevitore può Il filtro a «p greca » consente di variare virtual-
ere considerato come il carico sul quale si mente le climen:sioni dell'antenna, facendo in mo-
leve dissipare la potenza applicatagli dal gene- do che questa risuoni esattamente sulla frequenza
tore (antenna). di ricezione. Esso provvede inoltre ad adattare,
ovvio che il segnale in altoparlante risulterà come se fosse un vero e proprio trasformatore, il

659
Fig. 1 - Il circuito dell'adattatore d'antenna è composto da una
cellula a • p greca•, nella quale sono inseriti due condensatori va-
riabili ad aria (C1-C2) di valore capacitivo di 365 pF. Il commutato-
ANT. re ad 1 via -5 posizioni S1 permette di allungare o accorciare vir-
tualmente la lunghezza dell'antenna, inserendo parzialmente gli av-
volgimenti della bobina L 1.

ANT.
r #r @
5
S1

fll
et AL RICEV.

O
TERRA
O)TERRA

Chi non ha ancora costruito il nostro microtrasmet-

RICEVITORE AM-FM titore tascabile, pubblicizzato in 4 di copertina,


soltanto perché sprovvisto di un buon ricevitore a
modulazione di frequenza, con cui ascoltare, con

a L. 9.800 chiarezza e potenza, suoni, voci e rumori trasmessi


a distanza da quel miracoloso e piccolo apparato,
può trovare ora l'occasione per mettersi subito al
lavoro, acquistando questo meraviglioso ricevitore

Viene venduto SOLTANTO


nella versione:
« Montato e funzionante »

N.B. Per motivi di mercato il ricevitore, pur con-


servando le stesse dimensioni, può assumere lie-
vi differenze esteriori rispetto a quello riprodotto
nella foto.

CARATTERISTICHE

Ricezione in AM: 540- 1.600 KHz


Ricezione in FM: 88- 108 MHz
Potenza d'uscita: 800 mW
Semiconduttori: 9 transistor + 3 diodi
Alimentazione: 9 Vcc
Dimensioni: 8x12x 4 cm.
Contenitore: mobile in plastica antiurto tipo
military look con cinturino
Antenna AM: incorporata in ferrite
Antenna FM: telescopica estraibile
Corredo: auricolare + una pila da 9 V

660
valore dell'impedenza fra l'antenna e il ricevi- Nella posizione l invece si cortocircuita l'ingres-
tore. so del ricevitore radio. Tale possibilità si rivela
Il progetto dell'adattatore d'impedenza, presen- molto utile in pratica quando si voglia impedire
tato in figura 1, dispone inoltre di un commuta- alle eventuali cariche statiche di accumularsi
tore ad 1 via -5 posizioni (S1); l'utilità di questo sull'antenna durante le giornate ventose o in oc-
commutatore è risentita nel semplificare le ope- casione di temporali. Le cariche statiche, infatti,
razioni di adattamento di qualsiasi tipo di an- potrebbero danneggiare, anche in grave misura,
tenna. gli stadi d'ingresso del ricevitore radio. Ecco per-
Le cinque posizioni del commutatore Sl corri- ché è da ritenersi una buona norma la commuta-
spondono ad altrettante prese intermedie della zione di S1 nella posizione 1 ogni ml ta che il ri-
bobina L 1. Dunque, tramite SI è possibile inse- cevitore radio rimane inutilizzato.
rire nel circuito una porzione più o meno grande
della bobina LI. Elettricamente ciò corrisponde
ad un maggiore o minore allungamento virtuale
dell'antenna.
Si noti che nella posizione 5 si esclude totalmen-
te l'induttanza LI, consentendo l'uso dell'antenna
in condizioni quasi naturali.

Fig. 3 -I due condensatori variabili C1-C2 sono di tipo


ad aria; il loro valore capacitivo minimo (condensatore
completamente aperto) è di 10 pF; il loro valore capa-
citivo massimo (condensatore completamente chiuso) è
di 365 pF. Il commutatore multiplo S1 è di tipo rotativo.
così come si può vedere in questa foto in cui viene ri-
prodotto il nostro prototipo.

Un grosso vantaggio, derivante dall'uso dell'adat-


tatore d'impedenza, tenendo conto che esso è in
grado di allungare virtualmente l'antenna, sino a
Fig. 2-La realizzazione dell'adattatore d'antenna si ef-
farla risuonare sulla frequenza di ricezione, con-
fettua sul coperchio di un contenitore di materiale iso- siste nell'uso di una sola antenna per una larga
lante. Lo stesso coperchio funge anche da pannello banda di frequenze, per esempio da 2a 30 MHz.
frontale del dispositivo.
calcolando la lunghezza come se si dovesse riceve-
re solo la banda superiore.

661
I collegamenti del dispositivo con l'antenna ver-
ranno effettuati possibilmente con cavo scher-
mato, di tipo per trasmissione; quelli fra ladat-
tatore d'impedenza e il ricevitore radio potran-
no essere rappresentati anche da una trecciola di
rame, purché la distanza sia minima.

COSTRUZIONE DELLA BOBINA

La bobina LI deve essere costruita servendosi di


filo di rame smaltato di diametro compreso fra

TAPPO
IN LEGNO

1 VITE

Fig. 4 - Le spire che compongono l'avvolgimento della


Fig. 5 - Il diametro esterno della bobina è di soli 25
mm; questa foto interpreta chiaramente le proporzioni
della bobina in quanto paragonate a quelle delle dita
bobina L1 sono avvolte in modo compatto per mezzo di
di una mano. Prima di effettuare le saldature dei termi-
filo di rame smaltato del diametro di 1 mm. Il fissaggio
nali della bobina su quelli del commutatore multiplo
del componente sul pannello frontale del dispositivo si
S1, raccomandiamo di raschiare energicamente i con-
ottiene per mezzo di un tappo di sughero o di legno,
duttori onde eliminare completamente lo smalto.
che potrà essere incollato o avviato sul supporto del
circuito.

COSTRUZIONE DELL'ADATTATORE

La realizzazione pratica dell'adattatore d'anten-


na è riportata in figura 2. Si tratta di un lavoro
assai semplice per il quale occorrono pochissimi
componenti. L'uso del circuito stampato è quin- Fig. 6 - L'impiego dell'adattatore d'antenna è interpre-
tato in questa foto. Il collegamento tra il dispositivo e il
di da ritenersi inutile. Serve invece una piastri-
ricevitore radio, tenuto conto della breve distanza in-
na di materiale isolante, sulla quale verranno mon- tercorrente fra i due elementi, può essere realizzato
tati tutti gli elementi e che fungerà da pannello con semplice trecciola di rame. Il collegamento tra
frontale del dispositivo. La piastrina in pratica l'adattatore d'antenna e la discesa d'antenna deve es-
costituisce il coperchio di un contenitore di ba- sere ottenuto con cavetto schermato, possibilmente di
tipo per trasmissione.
chelite, di cartone, plexiglass o altro materiale,
purché di natura isolante e non magnetica.

662
0,8 mm e 1 mm. Gli avvolgimenti dovranno ri- un tappo di legno o di sughero, che sarà possi-
sultare compatti e il numero di spire verrà dedot- bile incollare o avvitare sul frontale.
to dalla seguente tabella, tenendo conto che i nu-
meri 2-3-4-5 trovano preciso riferimento con le
relative posizioni del commutatore multiplo S1 sia IMPIEGO DELL'ADATTATORE
nello schema elettrico di figura 1, sia in quello
L'uso dell'adattatore è semplicissimo. Una volta
pratico di figura 2.
effettuati i collegamenti, basterà regolare i due
condensa tori variabili ad aria C1-C2 sul loro valo-
N. Spire re minimo. Quindi si cerca la posizione di Sl
Avvolgimento
nella quale, per un dato segnale, si raggiunge la
massima indicazione sull'S-Meter. Poi si regolano
2 - 3 11 nuovamente i due condensatori variabili ad aria
3-4 5 C1-C2 sino a raggiungere il massimo di intensità
4-5 4 del segnale. Si tenga presente che, nel corso di tali
operazioni, potrà risultare necessario un ritocco dei
componenti già regolati allo scopo di ottenere la
La bobina verrà fissata al pannello per mezzo di massima indicazione nello strumento.

in scatola di montaggio a L. 6.000

Il kit permette di reali~a-


Te un modulo elettronico~ u-
tilissimo, da adattarsi a e
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica Tensione tipica di lavoro: 9 V
Allarme elettronico
Consumo di corrente: 80 : 100 mA
Oscillatore BF
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) Impedenza d'uscita: 8 ohm

663
GLI

Molti nostri lettori, appassionati della musica ri-


prodotta, ci hanno chiesto di dedicare alcune pa-
gine della Rivista ai vari sistemi di collegamento
e commutazione di due o più gruppi di altopar- Il problema del collegamento
lanti.
Lo scopo di tale richiesta è ovviamente quello di e della commutazione di due
poter riprodurre uno stesso brano musicale in lo- o più gruppi di altoparlanti ad
cali diversi e contemporaneamente, con il van-
taggio di investire un intero appartamento con alta fedeltà tocca tutti coloro
una riproduzione ad alta fedeltà senza dover ri- che debbono sonorizzare un
correre all'acquisto di due o più amplificatori,
sintonizzatori e giradischi separati. intero appartamento senza ri-
Accettiamo di buon grado la trattazione di questo correre all'uso di amplificato-
argomento, certamente non prima di aver ricor-
dato ai principianti gli elementi fondamentali che ri, sintonizzatori, giradischi
concorrono alla composizione di una catena acu-
stica, allo scopo di poter centrare e risolvere il supplementari.
proprio problema acustico.

COME E' FATTO UN ALTOPARLANTE

Il più tipico degli altoparlanti per la riproduzione


sonora ad alta fedeltà viene realizzato secondo la
struttura riportata in figura l. mobile, così da garantire il miglior rendimento
Gli elementi che principalmente lo caratterizza- dell'altoparlante. Il magnete deve essere inoltre
no sono cmnque. dotato di una buona conducibilità termica, allo
Il primo fra tutti è rappresentato dal magnete scopo di dissipare facilmente il calore prodotto
permanente, costruito generalmente in Alnico, dalla bobina mobile durante il suo continuo mo-
cioè in una composizione di alluminio, nichel, vimento in direzione longitudinale.
cobalto e ferro. In altri casi il magnete penna- Il secondo elemento fondamentale dell'altopar-
nente può essere costruito in ferrite, ma sempre lante è rappresentato dal circuito magnetico e-
ad alta permeabilità. sterno al magnete permanente.
Il magnete permanente deve garantire, prima di II blocco magnetico deve essere anch'esso ad alta
tutto, una elevata induzione nel traferro del cir- permeabilità e deve essere lavorato con elevata
cuito magnetico in cui viene immersa la bobina precisione, in modo da garantire una intensità

664
ALTOPARLANTI
uniforme nel traferro e, conseguentemente, una Emerge dunque una fondamentale considerazio-
risposta lineare dell'altoparlante. ne, da tenere ben presente all'atto del collega-
Il terzo elemento è costituito dalla bobina mo- mento con un unico amplificatore di due o più
bile realizzata, a seconda della potenza che si gruppi di altoparlanti: prima di agire si devono
vuole applicare e dell'impedenza tipica che si attentamente analizzare le caratteristiche dell'am-
intende ottenere, con del filo conduttore più o plificatore di bassa frequenza e quelle degli al-
meno grosso, avvolto su un cilindretto di cartone toparlanti.
di diametro perfettamente adattabile al traferro
del circuito magnetico.
Il quarto elemento è rappresentato dalla mem- DUE SISTEMI COMMUTABILI
brana, che ha lo scopo di seguire fedelmente gli
spostamenti della bobina mobile; essa è costruita Può capitare, in pratica, di dover collegare con
a forma di cono e in materiale rigido, che diviene uno stesso amplificatore due o più gruppi di al-
invece deformabile sul bordo, cioè sull'attaccatura toparlanti, non sempre caratterizzati dallo stesso
con il cestello che costituisce il supporto dell'al- valore di impedenza.
toparlante. Quando si collegano tra loro in parallelo due
Assai spesso negli altoparlanti ad alta fedeltà, altoparlanti e si vogliono ascoltare simultanea-
come quello riportato in figura 1, si utilizza un mente, sorge il problema della diminuzione del-
bordo in materiale altamente cedevole (per esem- l'impedenza complessiva, la quale non consente
pio gomma o simili); con tale materiale si rag- un- diretto collegamento con l'amplificatore di
giunge un più gradevole responso alle note bas- potenza. Ecco perché, ad esempio, si deve sem-
se, pur utilizzando altoparlanti di dimensioni non pre evitare un montaggio del tipo di quello ri-
esagerate. portato in figura 3, mentre è d'uopo ricorrere
Il quinto elemento dell'altoparlante è il cestello, al sistema corretto riportato in figura 4, che
che viene costruito con materiale amagnetico o prevede l'esistenza di due distinte uscite nell'am-
debolmente magnetico, che funge da struttura di plifcatore di bassa frequenza, realizzate tramite
sostegno di tutto il componente. un trasformatore adattatore di impedenza.
Accettando una notevole perdita cii potenza, si
può ricorrere allo stratagemma suggerito in figura
DIVERSI ESEMPLARI DI ALTOPARLANTI 3, per il quale si fa ricorso a due resistenze di po-
tenza.
Dall'esame della composizione di un altoparlante Le impedenze dei due sistemi di altoparlanti da
per la riproduzione sonora ad alta fedeltà è fa- commutare non sempre risultano uguali; ecco
cile intuire l'esistenza di alcune differenziazioni perché i collegamenti debbono essere effettuati
tra i vari modelli. Tale differenziazione può es- rispettando gli adattamenti di impedenza con
sere ricercata in un diverso valore di impedenza l'amplificatore. Un circuito di commutazione di
della bobina mobile, in un diametro diverso del questo tipo è stato riportato in figura 6, mentre
cono, in una diversa cedevolezza della sospensio- lo schema riportato in figura 7 si riferisce ad
ne o, ancora, in un diverso rendimento del com- un'altra possibile soluzione di collegamento con
ponente, cioè in un diverso rapporto tra energia altoparlanti di uguale impedenza.
elettrica applicata ed energia acustica emessa. Estendendo il concetto del collegamento di due
Quest'ultimo dato scaturisce da un differente va- altoparlanti a quello di tre altoparlanti, diviene
:..:,re di induzione nel traferro del circuito ma- valido il progetto riportato in figura 8, nel quale
z:.et1co. si utilizzano due altoparlanti con impedenza di

665
Magnete in lega di alluminio, ni-
chel, cobalto e ferro

Contenitore del magnete perma-


nente in acciaio ad alta permea-
bilità

Bobina mobile

Membrana

)tello '" all"mi"io

Fig. 1 - Vista in spaccato di un altoparlante ad alta fe-


deltà con membrana poco profonda, rigida e resistente,
in grado di seguire fedelmente, senza deformarsi, ogni
spostamento della bobina mobile.

16 ohm e un altoparlante con impedenza di 8 ohm. NECESSITA' DI PIU' ALTOPARLANTI


Nel progetto di figura 9, invece, altrettanto vali-
do quanto quello riportato in figura 8, vengono L'altoparlante è un componente elettroacustico
utilizzati due altoparlanti da 8 ohm e un altopar- che, proprio per la sua costituzione intrinseca, si
lante da 16 ohm. adatta a riprodurre bene soltanto una certa parte
Questi progetti di commutazione risultano abba- dello spettro sonoro. Per esempio, per riprodurre
stanza completi e permettono, oltre che la sele- le note basse, occorre un altoparlante di grosse
zione di uno fra i tre sistemi di altoparlanti, an- dimensioni, comunemente detto woofer, in grado
che quella di due o tre altoparlanti simultanea- di fornire potenze ragguardevoli, proprio perché
mente. le note basse, per poter essere ben udite, debbono
venir riprodotte con maggior potenza di quelle
FILTRI CROSSOVER alte. E il risultato sarebbe controproducente, sia
dal punto di vista economico sia da quello tec-
Dopo aver esaminato i vari sistemi di collega- nico, se si utilizzasse un woofer per riprodurre le
mento di più altoparlanti con un unico amplifi- note alte.
catore, allo scopo di realizzare un impianto di Il woofer possiede un cono di notevoli dimensio-
diffusione multiplo, passiamo all'esame di quei ni ed è quindi assai « lento », perché a ca
collegamenti che garantiscono la miglior resa pos- dell'attrito dell'aria incontra una notevole resi-
sibile degli altoparlanti stessi, unitamente alla più stenza al moto e non è in grado di seguire fede]-
fedele riproduzione musicale. mente le rapide oscillazioni delle

666
Caricabatterie
Entrata: 220 Vca - 50 Hz
Uscita: 6-12 Vcc - 4 A

L 15.000
soltanto nella versione • montato e perfetta-
mente funzionante »

Fig. 2- Vista in sezione di un altoparlante ad alta fe-


deltà e a doppio cono, che incorpora una camera di
compressione per le note acute all'interno di un alto-
parlante per le note gravi. Leggenda: 1 - Sospensione
periferica di tipo pneumatico in grado di assicurare un
miglior responso degli estremi gravi; 2 - nervature di
rinforzo del cono per assicurare un responso linear
ed una robustezza contro i sovraccarichi; 3 - bobina CARATTERISTICHE
mobile; 4 - calotta antipolvere acusticamente « traspa-
Caricabatterie per autoveicoli. Raddrizzatore a
rente »; 5 - tromba esponenziale ricavata sulla mem- ponte. Corrente d'uscita media ad onda com-
brana dell'altoparlante dei bassi; 6 - compensatore di pleta 4 A a 6-12 V. Tensione di alimentazione:
fase a fenditure multiple, che assicurano un fedele re- 220 V. Indicatore ottico di apparecchio inserito.
sponso alle note acute; 7 - camera di compressione ac- Strumento per la lettura della corrente di carica.
cordata per una distorsione minima; 8 - membrana ad Protezione dell'apparecchio da inversioni di po-
alta frequenza di precisa fabbricazione; 9 - bobina mo- larità e sovraccarichi mediante valvola termica
bile di alta potenza per gli acuti; 10 - magnete perma- automatica. Non occorre alcuna regolazione; il
raddrizzatore è completamente automatico. Vie-
nente. ne fornito completo di cavo di alimentazione e di
cavi d'uscita, positivo e negativo, muniti di pin-
ze a coccodrillo. Contiene istruzioni per l'uso. In-
volucro in materiale termoresistente infrangibile,
Dimensioni: cm. 10x20x12

Per le note acute viene normalmente utilizzato


un altoparlante di piccolo diametro e in grado
di dissipare una potenza più ridotta, sufficiente
tuttavia a fornire un elevato livello d'ascolto per
le note alte. Questo altoparlante, chiamato twee-
ter. non può essere ovviamente utilizzato per la

667
I filtri crossover si possono suddividere in base
al numero di vie, cioè al numero di porzioni nelle
/ quali viene suddivisa la gamma audio, ed in base
/ I
alla pendenza del filtro che rappresenta l'attenua-
zione, più o meno rapida, delle frequenze, al di là
AMPL. AP1 della frequenza di taglio.
1+2 160
#
16{lo-i
La pendenza nei casi più comuni risulta essere
di 6 dB/ottava o di 12 dB/ottava e, soltanto in
taluni filtri sofisticati, raggiunge i 18 dB/ottava .
•• .,.. ~ Non si deve comunque credere che un filtro a
maggior pendenza risulti sempre migliore di uno
/
/ P2 a minor pendenza, in quanto la qualità della ri-
16n
produzione dipende essenzialmente dagli altopar-
lanti e da tutto il sistema acustico; inoltre, risulta
generalmente più efficace e fedele un sistema a
1+2
tre vie con filtri a 6 dB/ottava anziché uno a due
vie con 12 dB/ottava.
Fig. 3 - Quando si vogliono ascoltare simultaneamente
due altoparlanti, sorge il problema della diminuzione
dell'impedenza complessiva, la quale non consente un
diretto collegamento con l'amplificatore di potenza. SISTEMI A DUE VIE
Questo tipo di montaggio è dunque da evitare in ogni
caso. Uno dei tipi più semplici di filtri crossover a due
vie e 6 dB/ottava è riportato in figura 11.
Il funzionamento di tale filtro è abbastanza in-
tuitivo : durante la riproduzione delle note gravi
l'induttanza LI cortocircuita praticamente la]-
toparlante AP2 (tweeter) consentendo una quasi
completa alimentazione del woofer; viceversa,
riproduzione de'lle note basse, perché oltre a ri- quando il segnale proveniente dall'amplificatore
produrle male, a causa del cono troppo piccolo è caratterizzato da un valore elevato di frequen-
per una buona diffusione, correrebbe il rischio di
danneggiarsi, perché la potenza fornita da un
amplificatore di bassa frequenza durante la ri-
produzione delle note gravi è molto elevata, su-
periore. di molto alle possibilità del piccolo alto-
parlante.

COME SEPARARE LE NOTE ALTE


DALLE BASSE AMPL.
Per evitare di produrre danni agli altoparlanti e "fT ·tz, AP1
16 n.
per poter sfruttare appieno le loro caratteristiche 16f.0
di riproduttori fedeli, è necessario un dispositivo I
mnassa0 l[= [ ls
in grado di togliere da una parte i bassi e dall'al-
tra gli acuti, così da pilotare ciascun altoparlan-
te con quelle frequenze acustiche per cui esso è P2
stato costruito. Questo dispositivo prende il nome 160
di filtro crossover e può venir realizzato in vari
modi, a seconda delle caratteristiche di separa-
zione richieste, utilizzando sempre condensatori 1+2
e bobine.
In sostanza il filtro crossover altro non è che un Fig. 4 - Esempio di collegamento corretto in parallelo
insieme di filtri passa-alto e passa-basso, in grado di due altoparlanti. L'amplificatore di potenza prevede
di suddividere lo spettro musicale in diverse por- due uscite distinte realizzate tramite un trasformatore
adattatore di Impedenza.
zioni. tali da essere ciascuna facilmente riprodu-
cibile con un opportuno altoparlante.

668
Fig. 5 - Accettando l'inconvenien-
te di una notevole perdita di po-
tenza, il collegamento di più alto-
parlanti può essere realizzato
con l'accorgimento suggerito In
AMPLIF AGLI AP
questo schema, nel quale si fa BF
ricorso a due resistenze di po-
tenza.

1 1
/ I
,.li
AMPL. j
H, e !le.
r:
-
1
AMPL.
I I ml
-I .1
i f
4Jl o 8Jl +2 I
4Jlo 8Jl:o
· I I I
°'f= ~ 14: h
-
massa.~ li massa 1
<

i" en,~ ar~


°
J
/
/
\ ) (
2 1/ / ~ o
2 "X Il

1+2 •
1+2

Fig. 6 - Esempio di circuito di commutazione di due al- Fig. 7 - Esempio di circuito di commutazione di due al-
toparlanti nel quale viene rispettato l'adattamento di im- toparlanti di uguale impedenza.
pedenza con l'amplificatore.

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
L. 3.000
PORTATA DI TUTTI!

Chi cominc,d soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. 11 saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile. cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

699
za, il woofer viene cortocircuitato dal condensa- tenze applicate ai due altoparlanti risultano u-
tore C 1, facendo intervenire il tweeter. guali.
E' ovvio che la separazione dei due lavori elet- Il valore di tale frequenza dipende, oltre che dal-
trici, quello del woofer e quello del tweeter, non l'impedenza caratteristica degli altoparlanti, an-
si verifica in un modo netto, ma esiste un valore che dal valore del condensatore Cl e dell'indut-
di frequenza, che potremo chiamare di interzo na tanza Ll.
e che assume diverse denomin azioni : frequenza Nella tabella qui di seguito riportata sono stati
di incrocio, frequenza di crossover, frequenza di elencati i valori di L e C relativi alle varie fre-
taglio, frequenza critica, ecc. quenze di crossover ed alle impedenze di uso più
Per questo particolare valore di frequenza le po- corrente.

Capacità e induttanza necessarie


Frequenza (microfarad e millihenry)
di taglio
in Hz 16 ohm 8 ohm 4 ohm

c L e L e L
I
500
1.000
2.000
20
10
5
a ,8
1,3
42
22
10
1,2
0,9
0,65
80
41
20
0,7
0,45
0,3
3.000 3,5 0,8 7,5 0,4 16 0,2
4.000 2,8 0,65 5,5 0,3 12 0,14
5.000 2,2 0,5 4,4 0,25 9 0,12

Impedenza dell'altoparlante
Frequenza 4 8 12 16
di separazione
ohm ohm ohm ohm
in Hz
Capacità in microfarad

I,
I e pesi del filo di avvolgimento
in grammi
.-

500 80 40 26 20
625 700 730 850
750 53 26 18 13
300 375 500 625
1.000 40 20 13 10
250 375 420 625
1.500 26 13 9 65
180 300 375 500
2.000 20 10 7 5

3.000
125
13
125
250
6,5
180
-
300
4,4
250
I 375
3,3
300
4.000 10. 5 3,3 2,5
125 125 180 250

670
Pur potendo dedurre da questa tabella il valore frequenza e le condizioni di impiego. Ecco per-
dell'induttanza L, espresso in millihenry, ben po- ché un simile metodo può risultare più che sod-
che informazioni costruttive si possono avere a disfacente.
proposito dell'induttanza stessa.
Ecco perché riteniamo possa risultare più utile
la presentazione di una seconda tabella nella qua- ALTRI FILTRI A DUE VIE
le, accanto al valore del condensatore C, espres-
so in microfarad, venga riportato anche il peso In figura 12 sono riportati altri quattro esempi
del filo di rame smaltato, del diametro di 1,2 di filtri a due vie.
mm., necessario per realizzare l'induttanza L. Quello di figura 12A è un filtro di tipo parallelo
I dati esposti nella seconda tabella presuppongo- a 6 dB/ottava.
no l'uso, in qualità di supporto, di un rocchetto di Durante la riproduzione delle note gravi, l'im-
legno o di altro materiale isolante, avente un nu- pedenza Ll si comporta come un elemento in
cleo centrale di 2,5 centimetri di diametro e di cortocircuito, alimentando completamente il woo-
2,5 centimetri di larghezza. fer, mentre il condensatore Cl, a causa della
Le spire dovranno essere avvolte in forma com- notevole impedenza, non consente la riproduzio-
patta e in strati sovrapposti. ne delle note gravi da parte del tweeter.
A titolo informativo possiamo dire che una bo- Durante la riproduzione delle note acute avviene
bina da 500 grammi ha un diametro totale di il contrario, perché l'impedenza dell'avvolgimen-
12,5 centimetri circa. to Ll diviene elevata, mentre il condensatore Cl
C'è chi ritiene di basare molto semplicisticamen- risulta essere praticamente in cortocircuito.
te la costruzione di una bobina sul peso del ra- L'esempio di filtro riportato in figura 12B è sem-
me impiegato. Bisogna infatti ricordare che esi- pre di tipo parallelo, ma con una separazione a
stono forti tolleranze in gioco sia nei valori ca- 12 dB/ottava. Come si può vedere, ciascun alto-
pacitivi del condensatore sia nelle impedenze de- parlante risulta alimentato tramite un fltro LCG
gli altoparlanti, le quali variano col variare della autonomo, che accentua la separazione delle no-

1
'• A
I
I
1+3

AMPLIF.
1+2
16po
ll
=-
8,[lo= 1+3@

massa o
1+2+3
J
I
/
Fig. 8 - Il concetto del collega-
mento di due altoparlanti si e- e
stende facilmente a quello di tre 1+2@

elementi in questo schema di 1P3


commutazione, nel quale AP1 - 82
AP2 presentano lo stesso valore
d'impedenza, mentre AP3 assu-
e il valore di 8 ohm.

671
Fig. 9 - In questo circuito di com-
mutazione, valido quanto quello ,,,,I
1e
riportato in figura 8, si fa uso di ,,A I
due altoparlanti con impedenza 1+2 \
di 8 ohm e un altoparlante con 1+3
impedenza di 16 ohm. ===-
241
1-+2-+l

3
AMPLIF

1+3

]

===e
./ e
P3
80

Tweeter, cioè altoparlante


in grado di riprodurre le
frequenze sonore più ele-
vate.

Altoparlante riproduttore
delle note medie a larga
dispersione spaziale, dota-
to di un grosso magnete
permanente che permette
un rapido responso in re-
Altoparlante ad alta dissi- gime di impulsi.
pazione termica in grado
di riprodurre, senza di-
storsione, le frequenze
gravi.

Fig. 10 - In questo tipo di cassa acustica risultano installati tre tipi diversi di altoparlanti, che
permettono di separare le note alte da quelle medie e basse.

672
te acute da quelle gravi.
Nelle figure 12C e 12D sono riportati i filtri cor-
rispettivi delle figure 12A - 12B, ma di tipo serie.
In pratica tali filtri presentano l'inversione dei
ruoli di Le C, in quanto la loro funzione, anziché
A P1 bloccare certe frequenze, è quella di cortocircui-
Cl
( WOOFER) tarle verso l'altro altoparlante.

FILTRO A TRE VIE


Per mezzo di una semplice estensione del con-
ALL' AMPLIE. cetto di filtro crossover a due vie, si perviene al
filtro a tre vie, come quello riportato in figura 13,
L1 nel quale la gamma audio risulta ripartita fra i
AP2 tre altoparlanti: API (woofer), per le note basse,
(TWEETER) AP2 (medium), per le note medie e AP3 (twee-
ter) per le note acute.
Il filtro crossover riportato in figura 13 è di tipo
a tre vie e 6 dB/ottava.

NOTE COSTRUTTIVE
Fig. 11 - In questo disegno riportiamo il tipo plù sem-
plice di filtro crossover a due vie e 6 db/ottava. Per quanto riguarda la realizzazione delle vane

o r 4E o
CI
USCITA USCITA
NTR TWEETER ENTR. TWEETER

LI
USCITA
WOOFE.R @ USCITA
W00FER

I
c,
o

€7R. )o li
USCITA
TWEETER E NTR.
é USCITA
TWEETER
Fig. 12 - Esempi diversi di circuiti
separatori, cioè di filtri a due vie;
quello in A è un filtro di tipo pa-
rallelo a 6 db/ottava; in B è ri-
portato un filtro di tipo parallelo

€I T USCITA
WOOFER sol T L-2
uSCI7A
WOOFER
a 12 dB/ottav a; In C è un filtro
di tipo serie a 6 db/ottava, men-
tre in D è un filtro di tipo serie a
12 dB/ottava.

673
induttanze, che concorrono alla formazione dei
filtri crossover, raccomandiamo di far ricorso alle
due tabelle riportate nelle pagine destinate a que-
sto articolo. Tuttavia, per coloro che volessero
AP1
godere di un ulteriore conforto tecnico, riportia- (WooFER)
mo in figura 14 il grafico relativo al numero di spi- c1
re della bobina in funzione del valore dell'indut-
tanza desiderata.
Per quanto riguarda i condensatori, necessari per
la costruzione dei filtri crossover, ricordiamo che
essi debbono essere scelti, preferibilmente, fra i
tipi non elettrolitici, cioè fra quelli non polariz- AP2
C2 (MEDIUM)
zati. ALL'AMPLIE
Non trovando in commercio condensatori di tipo
non elettrolitico e di valore elevato, si dovrà ri- L
correre al collegamento di due condensatori elet-
trolitici, in modo da ottenere un unico conden-
satore non polarizzato. I due condensatori colle-
gati insieme dovranno avere ovviamente valore
capacitivo doppio di quello desiderato e dovran- L2 P3
(TwEETR)
no essere collegati fra loro tramite i due termi-
nali positivi oppure tramite i due tenn i ' ali nega-
tivi. Rimarranno liberi due terminal' di uno
stesso nome, negativi o positivi, i qual' sono per- Fig. 13 - Esempio di circuito di filtro crossover di tipo
fettamente identici, agli effetti prati i, a quelli a tre vie e 6 dB/ottava.
di un normale condensatore di tipo on polariz-
zato.
15

EFFETTO PRESENZA 10
9
,,, ,, K
I -•-~
Può capitare, purtroppo, che non tutti gli alto-
1 ,,
6
V
parlanti presentino un ugual rendimento, regi- Y
strando così una sovrabbondanza di toni medi o
medio-alti. __ ,_ K
Per controllare manualmente il rendimento de-
~
K
gli altoparlanti e, conseguentemente, per lineariz-
/
zare il responso del sistema, è possibile inserire
I
mH

nei circuiti di filtro un sistema di controlli me-


diante potenziometri, così come illustrato nelle 1
09
#

figure 16A e 16B. Gli elementi di controllo pren- 08


07 - Il

dono comunemente i nomi di « presenza » e Otl


05
,
« brillanza ».
04
I-
03

MESSA IN FASE DEGLI ALTOPARLANTI


02

Quando si realizza un sistema di altoparlanti, cioè


quando si collegano fra loro due o più altoparlan- 01
ti, in serie o in parallelo, oppure servendosi di
filtri crossover, occorre prestare particolare at- 100 200 300 400 $00 600
9 PI R E
tenzione alla fase dei vari altoparlanti. Si deve
Fig. 14 - Per coloro che volessero realizzare le bobine
cioè fare in modo che uno stesso segnale provo- mobili degli altoparlanti, riportiamo in questa figura Il
chi in tutti gli altoparlanti la stessa fase di com- grafico relativo al numero di spire della bobina in fun-
pressione o rarefazione dell'aria. Spieghiamoci zione del valore dell'Induttanza desiderata espresso In
meglio. Il cono dell'altoparlante, durante il fun- millihenry.
zionamento, si muove in continuità in avanti e
all'indietro. Quando si muove in avanti, l'aria an-

674
Hn+
IH I o
~
1 C2
z
USC TWEETER
c1 c2 ~
USCITA
TWEETER

R1 S« o I +
+
] #
Ll Il +
o Il L1
+
ENTRATA

o
@
I USCITA
W00FER

o
ENTRATA

e
@
USC WCFEG

Fig. 16 - Per controllare manualmente il rendimento degli altoparlanti e, quindi, per linearizza-
re il responso del sistema, si può inserire nei circuiti di filtro un sistema di controlli per mezzo
di potenziometri, così come indicato In questi due schemi.

tistante il cono viene compressa; viceversa, quan- riferimento, la messa in fase si ottiene servendosi
do il cono si sposta all'indietro, si crea una de- di una semplice pila, collegata, trami te una resi-
pressione dell'aria antistante il cono. Mettere in stenza di limitazione, con i terminali del sistema
fase due altoparlanti significa, dunque, fare in di a!.toparlanti; si può così, ad occhi o nudo, indi-
modo che, in ogni momento, i due coni dei due viduare facilmente eventuali sfasam enti: si può
altoparlanti si muovano allo stesso modo; cioè notare cioè se entrambi i coni si muovono in a-
tutt'e due in avanti o tutt'e due all'indietro. vant~ - o all'indietro, oppure se uno si muo\·e in
La maggior parte degli altoparlanti ad alta fe- avan i e l'altro all'indietro.
deltà possiede un riferimento che facilita l'ope- Nel o dei tweeter a compressione, l'unico si-
razione di messa in fase. In mancanza di questo stema di messa in fase alla portata di tutti i prin-
cipiant) consiste nell'ascolto diretto di una nota;
invertendo uno solo dei due altoparlanti, sarà pos-
sibile notare se esiste una posizione che fornisce
_____ __l _ un segnale più forte. Soltanto in questa posizio-
ne gli altoparlanti debbono ritenersi collegati in
I
4 fase.
_____ T _
CASSE ACUSTICHE
]ehi
A conclusione di questo articolo ricordiamo che,
per ottenere gli effetti acustici desiderati da un
sistema di due o più altoparlanti, corredati di
Fi• 15 - Presentiamo in questo disegno alcuni elementi relativo filtro crossover, è indispensabile racchiu-
struttivi delle induttanze. Il filo di rame, necessario
.- realizzare l'avvolgimento, deve essere di tipo smal- dere i trasduttori acustici entro una opportuna
te di diametro compreso fra 0,8 e 1,2 mm. Il roc- cassa acustica che, nella veste più semplice, potrà
etto deve essere di legno o, comunque, di materiale essere di tipo completamente chiuso, acuratamen-
magnetico. te imbottita all'interno con lana di vetro, in fun-
zione di coibente acustico.

675
VIBRATO
PER
ORGANO
Per l'arricchimento e l'integrazione dell'organo elettronico, in-
vitiamo il lettore alla realizzazione di uno dei più comuni dispo-
sitivi in grado di conferire alla musica effetti veramente sugge-
stivi, validi e degni di essere ascoltati.

Gli effetti musicali nuovi ed originali, che si vo- L'effetto di vibrato è certamente ben noto a1 no-
gliono trarre dai vari strumenti, sono sempre stri lettori, perché esso è già stato analizzato in
più frequenti. precedenti occasioni e già da tempo viene sfrut-
Il vibrato è uno degli effetti più comuni e più di tato in molte esecuzioni musicali, soprattutto in
moda nel settore della musica leggera. Esso è di quelle melodiche.
facile realizzazione e molto economico, se si pre-
ferisce autocostruirlo, anziché ricorrere all'acqui-
sto di un apparato di tipo commerciale. CHE COS'E' IL VIBRATO
Il dispositivo di vibrato potrà anche interessare
tutti quei lettori che, in possesso di uno strumento Il vibrato è un particolare effetto che consente
musicale, vogliono conferire ad esso un aspetto di far variare, entro certi limiti, la tonalità della
e delle prestazioni quasi professionali. nota emessa da uno strumento musicale, creando
Il dispositivo di vibrato, che consente di ottenere in tal modo un effetto suggestivo. Esso non deve
effetti musicali suggestivi, provvede a modulare in essere confuso assolutamente con l'effetto di tre-
ampiezza la musica prodotta da uno strumento molo, il quale implica la variazione di ampiezza di
elettronico come, ad esempio, l'organo elettroni- un segnale musicale.
co, per il quale abbiamo concepito il progetto Mentre l'effetto di tremolo è applicabile a tutti
presentato e descritto in questo articolo. gli strumenti musicali amplificati elettronicamen-

676
te, il vibrato può essere utilizzato soltanto con cile realizzazione, soprattutto come apparato au-
quegli strumenti che, non solo prevedono l'am- siliario negli strumenti musicali. Negli organi e-
plificazione, ma che generano essi stessi dei se- lettronici, ad esempio, l'effetto di tremolo si ot-
gnali con sistemi elettronici. Questa limitazione tiene facendo variare la frequenza dell'oscillatore
è dovuta alla necessità di dover variare la fre- che genera le varie note; ma questo sistema ri-
quenza del segnale generato, che risulta possibile sulta ovviamente, impossibile nella chitarra elet-
soltanto intervenendo sulla sorgente del segnale trica, nella quale la nota è determinata dalla lun-
stesso. ghezza tipica della corda e dalla sua tensione.

Un vibrato elettronico risulta quindi composto ANALISI DEL CIRCUITO


za un generatore sinusoidale a frequenza molto
~ issa, inferiore ai 10 Hz, il cui segnale viene in- Il progetto da noi approntato per la realizzazione
.-::ùo al circuito generatore di segnali dello stru- dell'effetto di vibrato elettronico utilizza due soli
.ento elettronico, in modo da ottenere una vera transistor quali elementi attivi ed un diodo zener
• propria modulazione in frequenza della musica per la stabilizzazione in ampiezza del segnale ge-
-:dotta. nerato.
9"etrto di tremolo è praticamente di più diff- Lo schema del dispositivo è riportato in figura 1.

677
",
S1
Il
R2
,e
Cl Il Il @
e R7
e
e
.@
i@,A R8
9-12V
e
R5

, =e
< R6
Il e)
use.

Fig 1 - Circuito elettrico del dispositivo di vibrato. Con il potenziometro a variazione lineare
R8 si controlla la profondità, cioè l'ampiezza del segnale di pilotaggio che, in termini musicali,
si traduce in un controllo dell'incisività del vibrato stesso. La frequenza di oscillazione dell'o-
scillatore sinusoidale risulta condizionata dai valori attribuiti alle resistenze R1-R2-R3 e da
quelli dei condensatori C1-C2.

COMPONENTI
Condensatori R6 2.200 ohm
C1 =100.000 pF R7 10.000 ohm
C2 = 100.000 pF R8 10.000 ohm (potenziometro)

Resistenze Varie
R1 = 220.000 ohm TR1 = BC108
R2 = 1 megaohm TR2 = BC178
R3 = 270.000 ohm D1 = diodo zener (5,6 V)
R4 = 620 ohm S1 = interrutt.
R5 = 1.500 ohm Alimentaz. = 9-12 Vcc.

678
In pratica si tratta di un circuito amplificatore, LA REAZIONE POSITIVA
realizzato con una coppia di transistor comple-
mentari, cioè uno di tipo NPN e l'altro di tipo Per ottenere da un amplificatore l'oscillazione,
PNP, collegati direttamente fra loro in modo da è comunque necessario generare una reazione po-
ottenere un elevato guadagno. Il quale risulta sitiva. La quale viene attuata, nel nostro proget-
comunque limitato dalla rete di controreazione, to, tramite un ponte di Wien, composto dalle re-
composta dalle due resistenze R4 ed R5, che ri- sistenze RI ed R3 e dal condensatore C2. Questi
ducono l'amplificazione a valore di 3,42 circa e elementi consentono uno sfasamento di 180° tra
mantenendo comunque tale valore estremamente il segnale presente all'uscita e quello rinviato al-
stabile e indenne da invecchiamento dei transi- l'entrata, garantendo il mantenimento di una o-
stor. scillazione.

TR1 TR2

'I
11
PILA
9V

USCITA LIVELLO

Fig. 2 - Il cablaggio del dispositivo di vibrato è assolutamente privo di difficoltà di ordin e tec-
nico. Esso potrà quindi essere comunque realizzato: in veste macroscopica, cosi come indica-
to in questo disegno, e in forma miniaturizzata ricorrendo alla composiz ione di un circuito
stampato.

679
FUNZIONE DELLO ZENER di media o bassa impedenza, il collegamento ver-
rà ottenuto con condensatori elettrolitici di valori
Sul circuito di collettore del transistor TR2 è pre- capacitivi compresi fra i 10 e i 25 µF.
sente il diodo zener Dl. La funzione di questo
elemento è quella di stabilizzare l'ampiezza del-
l'oscillazione sul collettore del transistor. Infatti, REALIZZAZIONE PRATICA
quando per effetto della oscillazione la tensione
misurata sui terminali della resistenza R5 tende a La realizzazione pratica del progetto del disposi-
superare quella tipica dello zener, quest'ultimo tivo per vibrato è assai semplice, soprattutto se si
entra in conduzione, realizzando praticamente un tiene conto che, non avendo a che fare con se-
parallelo tra le due resistenze R5 ed R6, con il ri- gnali molto bassi o con frequenze elevate, la lun-
sultato di diminuire l'amplificazione del circuito e ghezza dei collegamenti non è in grado di influire
conseguentemente, l'ampiezza dell'oscillazione. sul buon funzionamento del sistema. Vi è dunque
ampia libertà di scelta della soluzione realizzativa
che ognuno riterrà più consona alle proprie esi-
REGOLAZIONE D'AMPIEZZA genze.
Volendo miniaturizzare il dispositivo, sarà neces-
Dal collettore del transistor TR2 il segnale sinu- sario ricorrere all'uso di un circuito stampato,
soidale a bassa frequenza viene inviato all'uscita mentre in caso di assoluta mancanza di problemi
attraverso il sistema potenziometrico composto di spazio si potrà ricorrere al piano costruttivo ri-
dalla resistenza R 7 e dal potenziometro R8. portato in figura 2.
Il potenziometro R8, che ha il valore di 10.000 Nel nostro piano costruttivo di figura 2 viene sug-
ohm, permette di regolare a piacere l'ampiezza del gerito l'uso di un contenitore metallico, che funge
segnale uscente intervenendo sulla profondità del anche da elemento conduttore unico della linea
vibrato. di massa. Coloro che volessero servirsi di un con-
Ricordiamo che una maggiore ampiezza dell'oscil- tenitore di plastica dovranno provvedere alla rea-
lazione corrisponde in pratica ad una più ampia lizzazione del conduttore della linea negativa di
variazione in frequenza del segnale musicale pro- alimentazione, sulla quale verranno collegati i ri-
dotto dallo strumento elettronico. Se lo strumento torni di massa.
elettronico non dispone di una apposita presa per Per quanto riguarda i componenti elettronici ne-
entrata-vibrato, consigliamo di collegare l'uscita cessari alla composizione del circuito, ricordiamo
del dispositivo con il circuito oscillatore dello che non sussistono particolari elementi critici de-
strumento musicale; il punto più idoneo al colle- gni di nota.
gamento dovrà essere ricercato sperimentalmente. Il diodo zener D 1 potrà essere di qualsiasi tipo,
Il collegamento deve essere effettuato tramite un purché con tensione di 5,6 V e potenza di 0,5 W.
condensatore di accoppiamento, il cui valore capa- Per il transistor TRl consigliamo il tipo BC108,
citivo dipende essenzialmente dal circuito ester- che potrà venir sostituito da qualsiasi altro mo-
no; in ogni caso il valore capacitivo potrà oscil- dello NPN al silicio, per piccoli segnali· e di buon
lare tra 100.000 e 300.000 pF e in questo caso sa- guadagno.
rà necessario un condensatore in poliestere. Se Anche per il transistor TR2 valgono gli stessi
l'accoppiamento deve essere effettuato con punti consigli; per esso è consigliato il tipo BCl 78, so-

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680
stituibile con transistor PNP, al silicio, di bassa no attribuire agli elementi ora elencati i seguenti
potenza ed elevato guadagno. valori: Rl = 1,8 megahom; R2 -= 5,6 mega-
L'alimentazione del circuito è ottenuta con una ohm; R3 = 2,2 megaohm; Cl = 10 F; C2 =
pila il cui valore può oscillare fra i 9 e i 12 V. 10 F. E ovvio che tutti i valori intermedi fra
Il consumo totale di corrente del dispositivo non quelli ora citati e quelli riportati nel nostro elen-
supera mai i 3 mA circa. co componenti possono essere adottati per ottene-
re frequenze di oscillazione comprese fra i 6,5
Hz e 0,01 Hz
FREQUENZA D'OSCILLAZIONE
La forma donda generata è puramente sinusoi-
La frequenza d'oscillazione del dispositivo rimane dale durante le alternanze negative, quando il
condizionata ai valori attribuiti alle resistenze diodo zener risulta bloccato; ma la forma d'onda
R1-R2-R3 e ai condensatori Cl-C2. Quelli ripor- appare leggermente deformata durante le alter-
tati nell'elenco componenti determinano la fre- nanze positive. Tale fenomeno non assume alcu-
quenza di 6,5 Hz circa. Coloro che volessero rag- na importanza per l'applicazione dell'effetto di
giungere il valore di frequenza di 0,01 Hz, dovran- vibrato cui rimane destinato il nostro progetto.

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Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
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400 mA
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tronici, con pochi componenti a modica spesa.

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Componenti: 4 transistor- 3 conden■atorl al tantalio -
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Dimensioni: 62x18x25 mm.
Radiatore: incorporato
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lizzazione di perfette saldature a stagno sui ter-
minali dei ■emiconduttorl e particolarmente indi-
cato per i circuiti stampati. Maneggevole e leg-
gero, assorbe la potenza di 25 W alla tensione al-
ternata di 220 V. Nel pacco contenente il salda-
tore sono pure inseriti 0 cm. di filo-stagno e una
scatola di pasta disossidante.
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101 l
Tutti possono scriverci, abbonati o no,
rivolgendoci quesiti"tecnici inerenti i va-
ri argomenti presentati sulla rivista. Ri-
sponderemo nei limiti del possibile su
questa rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma scegliendo, di
volta in volta, quelle domande che ci
saranno sembrate più interessanti. La
regola ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclusivamen-
te concepiti ad uso di un solo lettore.

LA POSTA p-j
I.s "
1-4
DEL .o.'
±?I 14

LETTORE .#2 I fJ

Il rocchetto di Riihmkorff due circuiti, avvolti a solenoide attorno ad un


nucleo di ferro laminato, eventualmente di un
Ho sentito parlare più volte del rocchetto di fascio di fili di ferro, onde ridurre le correnti pa-
Ri.ihmkorff come di un dispositivo appartenente
rassite di Foucault.
al passato e ormai dimenticato da tutti. Eppure
mi risulta che ancor oggi nelle scuole, almeno L'avvolgimento primario possiede un numr d:
spire relativamente limitato e di conuenicnt€ SE•
in quelle in cui si perseguono corsi di elettrotecni-
ca ed elettronica, questo famoso rocchetto viene zione in modo da offrire una resisten::a cle!/rù-
ampiamente illustrato agli studenti. Potete dirmi sufficientemente piccola.
in poche parole di che cosa si tratta? L'avvolgimento secondario è avvolto :apra quel-
DARIO SPINELLI lo primario, con la interposizione di ur tubo i5o-
Mantova lante. E' composto di molte spire di ti',::o!.: :,-
z0ne.
Il rocchetto di Riihmkorff o rocchetto di indu- L'avvolgimento primario viene
zione appartiene effettivamente alla storia della generatore di tensione costa
elettrotecnica. Si tratta di un apparecchio il cui positivo automatico che {tra:r> > hut 1

funzionamento è basato principalmente sul f e- circuito con vicenda ra' • 0


nomeno della mutua induzione fra un circuito in- se volte al secondo. A
duttore e un circuito indotto, per generare in sura del circuito corri:
quest'ultimo una tensione elettrica indotta assai zio ne del flusso di
più elevata di quella applicata al primo : esso e ate nate con lavvo
può quindi considerarsi come un trasformatore pertanto
elevatore di tensione costituito principalmente da indotte.
Amplificatore di potenza manio di tipo AD149 o ASZ15, dato che di que-
sti componenti posseggo una buona riserva?
Possiedo un giradischi stereofonico, transistoriz-
SERAFINO BIGON
zato, dotato di una potenza d'uscita di soli 3 + 3
Padova
W e munito di altoparlanti interni. La meccanica
dell'apparato è ancora perfetta; quel che non mi Lo schema che pubblichiamo utilizza gli ormai
soddisfa è l'esigua potenza d'uscita. Per non sot- dimenticati transistor di potenza al germanio di
topormi all'intera spesa di un complesso ad alta tipo AD 149, che assai spesso possono essere a-
fedeltà vorrei, dunque, autocostruirmi un am- quistati a poche lire sui mercati surplus. Le rac-
plificatore di potenza collegabile con due casse comandiamo di selezionare opportunamente la
acustiche e, ovviamente, con la meccanica del coppia di transistor finali TR4-TR6, in modo che
mio giradischi stereo; se fosse possibile, vorrei presentino un ugual guadagno. Questa stessa
utilizzare anche la parte preamplificatrice ed i raccomandazione si estende anche ai transistor
controlli di tonalità del mio vecchio apparato. complementari TR3-TR5, che dovranno avere
Potete aiutarmi pubblicando lo schema di un di- un guadagno il più possibile uguale, in modo da
screto amplificatore, facente uso possibilmente, consentire una distorsione inferiore allo 0,5%.
nello stadio finale, dei famosi transistor al ger- Tenga presente che i transistor finali e i transi-

COMPONENTI Resistenze
Condensatori Rl - 47.000 ohm
R2 = 470 ohm
CI 16 F 10 Vl (elettrolitico) R3 = 50.000 ohm (variabile)
c2 25 µF 25 Vl (elettrolitico) R4 = 2.200 ohm
C3 320 F - 10 Vl ( elettrolitico) R5 = 22.000 ohm
C4 100 pF R6 = 5.600 ohm
C5 125 F - 25 Vl (elettrolitico) R7 = 68 ohm
Co 6,+ F - 25 VI (elettrolitico) R8 = 1.000 ohm (variabile)
C7 470 pF R9 = 1.300 ohm (CTN)
C8 64 F - 10 Vl (elettrolitico) RlO = 2.200 ohm
C9 2.500 F - 40 VI (elettrolitico) Rl 1 = 3.900 ohm
R12 = 1.500 ohm
R13 = 100 ohm
R14 = 22 ohm
R15 = 68 ohm
R16 - 22 ohm
Rl 7 = 68 ohm
R18 == 1.500 ohm

t
e
R19 = 1.500 ohm
Varie
TRI = OC139

f TR2 = AF117
TR3 = AC127
TRA AD149
=

TR5 = AC132
TR6 = AD149
DI = BA114
AP = 8 ohm
FUS. = 1 A
S1 == interrutt.
Alimentaz. = 34 Vcc.

696
stor TR3-TR5 dovranno essere montati su radia- Sensor-comando
tori, in modo da facilitare la dispersione dell'e-
Vorrei realizzare un comando marcia-arresto di
nergia termica. La sensibilità di ingresso del pro-
tipo a... sforamento, così come avviene in taluni
getto qui pubblicato è tale da poterlo collegare a
televisori. Lo scopo sarebbe quello di pilotare un
valle di qualsiasi preamplificatore o circuito di
piccolo motore monofase da 1/2 HP - 220 V,
controllo di tono, così come lei auspica nella sua
servendosi di due placchette sensibili distinte, una
domanda. L'uscita dell"amplificatore fornisce 10
per l'avviamento e l'altra per l'arresto del moto-
W eff. su 8 ohm, oppure 14 W eff. su 4 ohm, con
re. Se fosse possibile, vorrei sdoppiare la plac-
una distorsione massima dello 0,5% a 10 W ed chetta di arresto. in modo che il motore possa
una banda passante da 20 a 20.000 Hz ± 0,5 dB. fermarsi automaticamente quando la mano di un
Per la messa a punto del circuito si deve regolare operatore tocchi erroneamente una zona perico-
R3 in modo che la tensione sul collettore del losa protetta. Potete pubblicare un progetto in
transistor TRA risulti pari a 1/2 della tensione di grado di risolvere il mio problema?
alimentazione. Regoli invece R8 in morfo che, in LUIGI FIORE
assenza di segnale d'ingresso, l'assorbimento di Arezzo
corrente dell'amplificatore risulti di 30-40 mA,
così da ridurre gli effetti della distorsione di cros- Quel che lei vuole realizzare è senza dubbio attua-
sover. bile, ed anche in maniera on eccessivamente

MODULO EP 0139
PER
ANTIFURTO ELETTRONICO PER AUTO
CON ESSO POTRETE REALIZZARE:

1) antifurto per auto

2) lampeggiatore di emergenza ad una


lampada

3) lampeggiatore di emergenza a due


lampade

4) pilotaggio di carichi elettrici di una


certa potenza
La realizzazione di questo modulo elettronico ga-
rantisce il doppio vantaggio del sicuro funziona-
mento e dell'immediata disponibilità nel. .. magaz-
zino dello sperimentatore dilettante.
L. 7.500

697
complicata. Realizzi il progetto qui presentato, consente il controllo di carichi di potenza. En-
nel quale si fa impiego del circuito operazionale trambe le placchette sensibili, realizzate con ma-
quadruplo LM3900 della National Semiconduc- teriale conduttore, possono venire moltiplicate a
or. Due dei quattro amplificatori vengono uti- piacere e dislocate nei punti più opportuni. Tenga
lizzati come buffer ad alta impedenza, mentre i presente che esse debbono rimanere isolate dalle
rimanenti due sono collegati in modo da formare parti metalliche collegate a massa (in una mac-
un flip-flop (multivibratore bistabile). L'uscita del china utensile tutte le parti metalliche sono a
flip-flop è collegata al gate di un TRIAC, che terra).

Tl

COMPONENTI R5 180 ohm


R6 100 ohm - 2 W
Condensatori
Cl = 1.000 F - 12 VI (elettrolitico) Varie
C2 = 1 F- 400 VI (a carta) re LM3900 (National Semiconductor)
TRIAC = SCI4ID, SCI46D (6 A/400 V)
Resistenze DI diodo zener - 5 V
RI = 47.000 ohm D2 1N4004 o 1N4007
R2 - 47.000 ohm D3 1N4004 o 1N4007
R3 = 10.000 ohm LPl lampada (100 w- 220 V)
R4 = 10.000 ohm T1 trasf. d' alimentaz.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


L. 9.500
Caratteristiche
Circuito a due canali (note alte e basse) con
regolazioni indipendenti per ciascun canale.
Potenza massima di 660 W a 220 V.
Alimentazione in alternata da rete-luce.
Sonnifero elettronico re bianco, cioè un segnale a spettro di potenza
costante, che contiene cioè in misura statistica-
Mi è capitato di leggere su un rotocalco che in mente uguale tutte le frequenze di uguale ampiez-
Inghilterra sono stati tentati esperimenti di ane- za. Il rumore rosa può paragonarsi a quello della
stesia, da parte di un gruppo di odontoiatri, per risacca delle onde o a quello udibile nelle con-
mezzo della tecnica elettronica dei « rumori ro- chiglie come eco dei rumori esterni. Un circuito
sa». Sapreste darmi qualche indicazione più elettronico in grado di simulare il rumore rosa
precisa in merito e, possibilmente, presentare lo è quello qui riportato; il circuito amplifica il ru-
schema di un generatore di tali segnali? more elettrico prodotto dalla giunzione base-e-
FRANCO ALAIMO mittore del transistor TRl, filtrandone il segnale
Palermo tramite il condensatore C2.

Non siamo al corrente degli esperimenti da lei


citati. Tuttavia, da alcune notizie provenienti da
fonti elettromediche, possiamo dedurre che eff et-
tivamente il rumore rosa, generato da apparati
elettronici, eserciti un effetto tranquillante sul
•••
sistema nervoso umano. Tecnicamente questo ru- Il filamento sublima
more si ottiene filtrando a 6 dB/ottava un rumo-
Ho sentito dire che, a lungo andare, il filamento
delle comuni lampadine ad incandescenza « su-
blima», e ciò costituisce uno degli inconvenien-
ti più gravi di questi prodotti elettrici commer-
ciali. Che cosa significa « sublima »?
libero
DARIO COMBI
Torino
R1

Il filamento delle lampadine ad incandescenza


si consuma col passare del tempo, cioè evapora.
Ciò significa che, col passare della corrente, il f-
lamento si impoverisce della materia che lo com-
R3 pone, la sua sezione diminuisce e la resistenza au-
AURICOLARE menta; ma, aumentando la resistenza, aumenta
PIE70EL
il calore prodotto e, quindi, la temperatura del
filamento che, raggiungendo il punto di fusione,
« brucia » la lampadina stessa. Tuttavia non è
questo che lei vuole esattamente sapere da noi,
anche se abbiamo dovuto soffermarci per un at-
COMPONENTI timo su questo fonda mentale processo di distru-
Condensatori zione naturale delle lampadine. La sua domanda
Cl = 100.000 pF infatti si riferisce esclusivamente al verbo « su-
C2 = 3.300 pF blimare ». Ebbene, in fisica si usa questo verbo
C3 = 15.000 pF per definire il passaggio diretto dallo stato solido
Resistenze a quello gassoso di un qualsiasi corpo, contraria-
mente a quanto dovrebbe avvenire in generale,
Rl = 82.000 ohm
cioè il passaggio di una sostanza dallo stato solido
R2 = 1 megaohm
R3 = 1 megaohm a quello gassoso attraverso lo stato liquido, così
R4 = 100 ohm come avviene, ad esempio, per l'acqua (ghiaccio-
acqua-vapore). Ci sono molti esempi di sostanze
Varie che si comportano come il filamento della lam-
TRl = BC238-BC317 padina. Una delle più comuni, conosciuta da tut-
TR2 = BC108B-BC317B te le massaie, è rappresentata dalla canfora e dalla
Auric. =a cristallo e ad alta impedenza naftalina, che dallo stato solido passano diretta-
Alimentaz. = 9 Vcc
mente allo stato gassoso senza conoscere lo stato
liquido.

699
Il contatore-luce elettrica che per nessun motivo l'utente può ma-
n0mettere.
La domanda che vi formulo potrà sembrarvi stra-
na ed ingenua, anche perché non ritengo possa Il funzionamento di un contatore elettrico è basa-
avere un preciso collegamento con i vari argo- to sul principio del campo magnetico rotante.
menti trattati sulla vostra Rivista. Generalmente vi è un disco che si mette in rota-
zione durante il passaggio della corrente; tale di-
Si tratta del contatore-luce che, quasi ogni gior-
sco mette in movimento un contagiri, visibile at-
no, mi capita di osservare, anche senza volerlo,
traverso apposita finestra, sulla quale si effettua
appeso lì accanto alla porta di casa. Quante vol-
la lettura della potenza elettrica assorbita dall'u-
te mi sono chiesto come funziona questo dispo-
tente. I numeri indicati dal contagiri segnalano
sitivo! Ed ogni volta non ho saputo darmi una
precisa risposta, anche perché non posseggo una
i kilowatt di energia consumata. Anche il conta-
tore, come tutti gli apparecchi elettrici, viene pro-
formazione culturale elettrica. Potete voi darmi
gettato e costruito per funzionare con una precisa
qualche spiegazione in merito?
tensione e per lasciarsi attraversare da una corren-
AGOSTINO FAGGIOTTO te che ha un preciso valore massimo. Occorrereb-
Mestre-Venezia be aggiungere un altro concetto, e cioè quello
della frequenza perché il contatore viene proget-
Il contatore è un apparecchio elettrico che viene tato tenendo conto anche di questa entità. Nel
installato a cura della società elettrica in ogni nostro Paese, peraltro, le frequenze della corrente
casa (un contatore per ogni abbonato). alternata sono uguali in ogni luogo, cioè di 50 pe-
Un tale strumento serve per misurare la potenza riodi al minuto-secondo e ciò significa che la cor-
elettrica assorbita dall'utente, e cioè il prodotto: rente alternata inverte il suo verso di scorrimen-
volt x ampère in rapporto al tempo. Il contatore to nei conduttori per ben 50 volte in un minuto-
elettrico è un apparecchio sigillato dalla società secondo.

FOTOCONTROLLO CON SCR


IN SCATOLA Permette di realizzare almeno due ot-
timi dispositivi:
DI MONTAGGIO
- LAMPEGGIATORE DI POTENZA
A L. 12.000
2- CONTROLLO CREPUSCOLARE
DI ILLUMINAZIONE

I due principali dispositivi, da chiunque facil-


mente realizzabili con questo kit, potranno ser-
vire per molteplici scopi: per la costruzione di
lampeggiatori di potenza, per l'accensione au-
tomatica delle luci di illuminazione al calar del-
la sera, per il controllo di fiamma di un brucia-
tore, per far divertire i bambini attraverso una
Tempi di lampeggio controllabili lunga serie di esperimenti che si identificano
in altrettanti giochi di luce.
Potenza max. del carico: 660 W

700
RX per radiocomando sura di un portone a pochi metri di distanza. Po-
tete pubblicare un tale progetto?
Ho realizzato un trasmettitore per radiocomando, PAOLO CARTA
pilotato a quarzo sulla frequenza di 27,120 MHz Alghero
e modulato in ampiezza con una nota sinusoida-
le di 1.000 Hz. Vorrei ora realizzare un ricevi- Il progetto qui pubblicato si riferisce ad un rice-
tore adatto alla ricezione dei segnali trasmessi vitore monocanale per radiocomando funzionan-
dal mio trasmettitore. Non vorrei tuttavia co- te con la frequenza di 27,120 MH (o frequenze
struire un circuito supereterodina troppo com- limitrofe). Il ricevitore funziona sul principio del-
plicato che, tra l'altro, risulterebbe inutile per la superreazione ed utilizza un circuito accordato
l'applicazione pratica cui verrebbe da me desti- per la rivelazione della nota modulante. I dati co-
nato: quella di comandare l'apertura e la chiu- struttivi della bobina di sintonia Ll sono i se-

R2
L CA
R9

TR5

R10
4,5v

g
uruzz
R' c2

COMPONENTI R5 = 150 ohm


Condensatori
R6 = 150 ohm
R7 - 33.000 ohm
CI - 1 F- 12 VI (elettrolitico) R8 = 680 ohm
C2 = 10.000 pF R9 = 470 ohm
C3 - 10.000 pF R10 = 100 ohm
C4 - 10 pF
C5 = 22 pF Varie
C6 - 47 pF TRl - BC108
C7 = 10.000 pF TR2 = BC109
C8 - 0,47 µF - 12 VI (elettrolitico) TR3 = BC109
C9 = 30 F - 12 VI (elettrolitico) TR4 - BC109
C10 = 10.000 pF TR5 = AC128
Cll - 100 µF - 12 VI (elettrolitico) DI = diodo zener (2,7 V)
D2 = OA200
Resistenze D3 = OA200
Rl - 5.600 ohm L1 = vedi testo
R2 - 8.200 ohm J1 = 5H
R3 = 820 ohm Tl vedi testo
=

R4 = 560ohm Alimentaz. = 4,5 Vcc

701
guenti: 10 spire di filo di rame smaltato del dia- metta di collegare simultaneamente più apparati
metro di l mm. avvolte in maniera compatta su funzionanti anche con tensioni di valore diverso.
un supporto del diametro di 6 mm. Il trasforma- Non mi interessa la possibilità di poter variare
tore T 1, al quale è affidato il com pita di selezio- con continuità la tensione in uscita. Potete pub-
nare, unitamente al condensatore elettrolitico C8, blicare uno schema in grado di soddisfare le mie
la frequenza modulante, può essere rappresenta- esigenze?
to da un modello per accoppiamento di stadi
GENNARIO SCIMIA
transistorizzati, dotato di una impedenza primaria
Civitavecchia
di 2,1 H. Nel caso in cui l'impedenza assumesse
valore diverso, lei dovrà cambiare proporzional-
Utilizzando tre diodi, che fanno capo ad una
mente il valore capacitivo di C8 oppure quello
stessa alimentazione principale non stabilizzata,
della frequenza della nota di bassa frequenza ge-
nerata dal trasmettitore. L'uscita di questo pro- è possibile realizzare il progetto da lei richiesto.
getto può essere direttamente collegata con un I limiti di un tale apparato, di cui pubblichiamo
sensibile relé per radiocomando. lo schema, consistono nella erogazione di una po-
tenza elettrica non superiore allo 0,5 W per ogni
uscita. Come può vedere, il nostro progetto è do-
tato di ben quattro uscite : a 6 V cc, a 9 V cc, a 12
Vcc e a 16 V non stabilizzati (N.S.). Il commuta-
tore S2 permette di escludere le tre uscite stabiliz-
zate e di inserire quella a 16 V non stabilizzati. La
Alimentatore stabilizzato multiplo lampada spia LP2 si accende soltanto quando il
E' mia intenzione costruire un semplice alimen- dispositivo rimane commutato sulle tre uscite sta-
tatore stabilizzato di bassa potenza che mi per- bilizzate.

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF

PER ONDE MEDIE


PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore IN SCATOLA DI MONTAGGIO
principiante il terreno più adatto per muover-
si inizialmente, per mettere alla prova le pro-
prie attitudini e con esse, godere il risultato
L. 9.500 (senza altoparlante)
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)
Il kit permette la realizzazione di un ricevitore rad io ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

702
'6/
_/- - - - - _S2_ - - - - - - - +s @-
I s I 6
cc

'%:
IL.
IFE
Condensatori Varie
Cl = 1.000 F- 25 VI (elettrolitico) TI trasf. d'alimenta2. 1220 - 12 V- 1 A)
C2 = 1.000 F 25 VI ( elettrolitico) LPl = lampada al neon
C3 = 1.000 F - 25 VI (elettrolitico) LP2 = 12 V - 0,05 A
Resistenze Sl doppio interruttore
Rl = 180.000 ohm S2 - comm. (2 vie - 2 posizioni I
R2 - 22 ohm FUS. = 0,1 A
R3 = 22 ohm - 1 W Dl-D2-D3-D4 = 4 x B#YI
R4 150 ohm - 1 W D5 = diodo zener (12 V
R5 150 ohm - 1 W D6 diodo zener (9 V)
=

R6 = 150 ohm - 1 W D7 diodo zener (6 V)


=

Novità assolutal KIT UNIVERSALE EP88


Una scatola di montaggio per
otto realizzazioni diverse:
1) RELE' FOTOELETTRICO
2) ANTIFURTO A STRAPPO
3) ANTIFURTO OTTICO
4) FOTOCOMANDO CICLICO
5) AUDIOKILLER
6) SIRENA OTTICA
7) SUONERIA BITONALE
8) TOCCO ELETTRONICO

Lire 11.000
Si tratta di una nuovissima scatola di montaggio,
unica nel suo genere, con la quale anche il lettore
principrante potrà familiarizzar e con le più avanza-
te e moderne tecnologie. Una scatola di montag-
gio che porterà il lettore a scuola e che, nel giro
di poche ore, gli farà percorr ere buona parte
dell'orizzonte dell'elettronica elementare.

703
UNA GRANDE OCCASIONE
PER I NUOVI E I VECCHI ABBONATI
I fascicoli arretrati si esauriscono così rapidamente che, oggi, è divenuto quasi impossibi-
le approntare un'intera annata, completa, a causa della mancanza di uno o più numeri
della Rivista. Tuttavia, per frenare in un certo modo il continuo impoverimento di fasci-
coli giacenti presso i nostri magazzini, per meglio farci conoscere soprattutto dai nuovi
lettori, per far risparmiare danaro a coloro che non possono permettersi la spesa di L.
1.000 per ogni arretrato, abbiamo raccolto dodici fascicoli di Elettronica Pratica in un unico

PACCO OCCASIONE
ELETTRONICA
_'rTBONIOA
-: .. PRATICA
-- l,
L. 6.000 =:-zzz
-
sz.Parici
•• \
T
----- !
-- (CA
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L

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J
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•PWhi
-
«B]
l
'

~I
Po" L·ALIMEN
1«e
-

iMET11oror
Sii"SI@Te

Si tratta di una collezione di fascicoli accuratamente scelti fra quelli che maggiormente possono
interessare i principianti, coloro che sono alle prime armi con l'elettronica e, in particolare, gli ap-
passionati alle realizzazioni economiche di progetti di piccoli trasmettitori e ricevitori radio.

Dodici fascicoli arretrati del valore complessivo di L. 12.000 (gli arretrati vengono venduti al
prezzo di L. 1.000 ciascuno) a metà prezzo, cioè a sole L. 6.000.
Dodici fascicoli nei quali sono stati presentati progetti di enorme successo editoriale, che ancor
oggi vengono realizzati ed utilizzati in moltissime pratiche applicazioni di uso corrente.
L. 56.000 L'Analizzatore modello R.P.
12/T.L. è uno strumento di
laboratorio di grandi dimen-
sioni, caratterizzato per le
prestaz1on, particorarmente
ANALIZZATORE elevale, grazie alla scelta dei
DI LABORATORIO cuoi componenti, la sua ese-
MOD. R.P. 12/T.L. cuzione impeccabile e la
semplicità del suo impiego
e al suo costo I imitato, cne
lo impongono a!l"a-t!enzione
dei recnic, più quah!icati
CARATTERISTICHE TECNICHE Dimensioni: 10x160x80 mm.

V= O1 1 5 10 50 100 2 O O 5 O O 10 O O
mA= 50A4
500A 5 50 500 2500
0,5 5 25 50 250 500 1000
mA 2,5 25 250 2500
Ohm= x01/0-1kix1/0-10k,10 /0-100k]100/0-1Mlx1k /0-10M
dB -10+22 t
Outeut 0,5 5 25 50 250 500- 1000

OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
Tutti gli
strumenti di
misura e di
L. 53.600
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di lrequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
cii ilà l'allineamento di tutte
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando le apparecchiature operanti
anticipatamente il relativo Importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie. onde lunghe,
onde corte, ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VHF. Il quadrante
delle frequenze è di grandi
dimensioni che con-sente una
tacile lettura.
Dimensioni. 250x170x90 mm

ANALIZZATORE
mod. R.P. 20 KN
(sensibilità 20.000
ohm/volt)

L. 22.500

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE

100 200 500 l000 D


V= 0,1 1 5 10 50 A I e I e
= 100 -400k /400 + 1200x/ 1,1 + 3,8ME 3,5-12e
mA
y,.
504 5004
0,5_ 5
5
25
50
50
500 5000
250 500 1000
GAMME
[ I F G
RANGES 12 - 40Mc 40-10M 80-260wc
l
nA» 2,5 25 250 2500
0hm= 11/0+101 110/0+100k / 100/0+ 1M/11k /0-10M
0Mmv lk/0+10M110k/ 0-100M
fv '1lk/0-50k/1llk/ 0+- 500i Grande strumento dalle pic-
cola dimensioni, realizzato
Balisticyf 0ml00/0+200F /0hm lk/0-20yF completamente su circuito
stampato. Assenza totale di
ii@-5_i@r@.5o@io/-5000 commutatori rotanti e quindi
di falsi contatti dovuti alla
usura e a guasti meccanici.
0utput 25 25 50 250 500 1000 Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova.
Munito di dispositivo di pro-
tezione.
Dimensioni: 140X90x35 mm
MICROTRASMETTITORE
TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
sue.une±e .aueees.n.su
DI ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
PRA&
ATI;
U
À
Anno V- N. 12- DICEMBRE 1976- Sped. in Abb. Post. Gr. III L. 1.000

ANTENNA
AUSILIARIA
e
A
CARICATA p
A
e
I
M
E
T
R
o
OSCILLATORE MODULATO
mod. AM/FM/30
Tutti gli
strumenti di
misura e di L. 53.600
controllo pubblicizzati in
questa pagina possono Questo generatore, data la
sua larga banda di frequen-
essere richiesti a: za consente con molta la-
Elettronica Pratica - 20125 Milano - Via Zuretti n. 52, inviando cilità l'allineamento di tutte
le apparecchia. ture operanti
anticipatamente il relativo importo a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. in onde medie. onde lunghe,
onde eone. ed in tutta la
3/26482. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. gamma di VH II quadrante
delle freq~enze è di grandi
dimensioni che consente una
ANALIZZATORE facile lettura
Dimensioni: 25Dxi70x90 mm
g mod. R.P. 20 KN
"is
·, (sensibilità 20.000
ohm/volt)
:%
#o
·±
.-~
t
. I
e.y i
'

b

.,
j
- I L. 22.500 ·1
I . ,' I
:·::_ :.-1
~ ~• ~ I
l «a0o""-±-_·,
Grande strumento dalle piccole dimensioni, realizzato completamente su
circuito stampato. Assenza totale di commutatori rotanti e quindi di falsi
contatti dovuti ella usura e a guasti meccanici. Jack di contatto di conce-
zione completamente nuova. Munito di dispositivo di protezione.
Dimensioni: 140 x 90 x 35 mm.
CARATTERISTICHE TECNICHE

CARATTERISTICHE TECNICHE GAMME A I e I e I o


RANGES 100+ 400xc /400+1200e 1,1 + 3,8Me
[3,5=12Mc
V= ,1 5 10 50 100 200 500 GAMME
mA= E I f I G
5y4 5004 5 50 500 5000 RANGES 12 + 404c 40+130M 80-260M
0,5 5 25 50 250 500
mA"' 2,5 25 250 2500
Ohm= xl t0+10k I x10t0+ 100k I xlOOtO+ 1M I x1kt0+10M
0hm [lk/0+10M'110k/0-10M Strumento che unisce
pF'l. lx1kt0+50k lx10kt0+50□k alla massima semplici-
tà d'uso un minimo in-
Ballisticf ghm1lD/@+200r /0hmtk/0-20F gombro.
E' realizzato completa-
H 1/0+50/110/0+-500/110070 + 5000 mente su circuito stam-
dB -10+22 pato. Assenza totale di
commutatori rotanti e
25 50 250 500 1000 quindi falsi contatti do-
vuti all'usura. Jack di
contatto di concezione
completamente nuova.
Munito di dispositivo
di protezione.
Dimensioni: 80 x 125 x
x 35 mm.
zcc«q + +CNN] [uNCHER
- - ----- - .

AUNCHER (Generatore di segnali)


e tue versioni per Radio e Televisione. Particolarmente adatto
L. 19.000
:± cc3 :z:E semente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, fono-
±':±: ·ee/sori
ANALIZZATORE mod. R.P. 20 K
(sensibilità 20.000 ohm/volt)
TÉC-NICHE. MOD. RADIO
1 Kc Dimensioni
L. 7.500 12 x 160 mm
CARATTERISTICHE TECNICHE
Peso 40 grs.
12.5 V ett.
Tensione massima
applicabile al puntale 500 V
V= O1 1 10 50 200 1000
V pp. Corrente della batterla 2 mA mA= 50 A 5009A 5 50 500
y 'I, 0,5 5 50 250 1000
m 25 25
TELEVISIONE
Dimensioni
L. 7.800 12 x 160 mm
Ohm=
250 2500
xl 10.;-lOk x100t0.;-1 M xlk tO+ 10M
500 Mc Peso 40 grs. Bal'listic F 0Mm 1100/0+200/ /0hm t/0-20yF
5 V ett.
Tensione massima
applicabile al puntale 500 V
48 -10+22
1s v en, Corrente Clella nauerla 50 mA Output 0,5 $ 50 250 1000
Un nuovo aumento
Per la seconda volta nel corso dell'anno il rincaro della
carta da stampa e gli aumenti dei costi di lavoro ci co-
stringono al ritocco del prezzo di copertina. E questa vol-
ta in misura più sensibile delle altre. Anche se, per tutto
il mese di dicembre, la nostra amministrazione è riusci-
ta a mantenere inalterati i canoni di abbonamento nelle
loro varie formule proposte ai Lettori per tutto il 1976.
All'appuntamento di questo mese, dunque, ci presentia-
mo con due grosse notizie, economicamente contraddi-
torie fra loro, di cui la prima potrà cogliere di sorpresa il
nostro affezionato pubblico, mentre la seconda concede
a tutti un largo margine di tempo per riflettere, valutare,
amministrare con oculatezza la spesa per questa attività
dilettantistica alla quale il Lettore non può in alcun mo-
do rinunciare. Poi, a partire dal primo gennaio, anche
il prezzo dell'abbonamento, ovviamente, aumenterà. Per-
ché sono entrate in vigore le nuove tariffe postali, per-
ché sono aumentati i prezzi degli oggetti-dono, perché
l'approntamento della Rivista oggi costa di più.
Ancora una volta, quindi, ci troviamo, nostro malgrado,
nelle condizioni di chiedere al Lettore un piccolo sacrifi-
cio, con la speranza che esso venga giustificato dal co-
stante impegno da noi profuso nell'opera e dalla precisa
volontà di conservarne inalterata la qualità editoriale.
La rivalutazione attuale è anche intesa a scongiurare il
pericolo di brutte sorprese e a consentire sempre la re-
golare uscita della pubblicazione.
L'ABBONAMENTO A
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vi dà la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che è, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualità e sicuro
funzionamento.

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due piastre, con superficie ramata da una parte, di forma ret-
tangolare e dimensioni pari a quelle della Rivista, utilissime per
l'approntamento dei circuiti stampati. Inoltre, un formidabile
modulo amplificatore di bassa frequenza per cinque diverse ap-
plicazioni elettroniche; oppure, a scelta, un saldatore elettrico
da 25 W.

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nell'interno la pagina in cui Vi proponiamo le tre forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da Voi ritenuta più in-
teressante. E ricordate che « abbonarsi » significa confermare,
in concreto, la validità della nostra « formula ». Sostenere una
Rivista altamente educativa, testimoniando a se stessi e agli
altri la propria passione per l'elettronica.
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Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
ANNO 5 - N. 12 - DICEMBRE '76
LA COPERTINA - Presenta l'argomento di aper-
tura di quest'ultimo fascicolo dell'anno in corso:
il « Capacimetro Composito », cioè lo strumento
che funge, contemporaneamente, da generatore
di frequenza campione e capacimetro di precisio-
ne. Il dispositivo rivela tutta la sua utilità nel la-
boratorio, quando sorgono i molti problemi di ri-
cerca dei guasti, di messa a punto e taratura.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico CAPACIMETRO COMPOSITO 708
CORRADO EUGENIO MISURE CAPACITIVE
stampa FREQUENZE CAMPIONE
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
LE PAGINE DEL CB 716
Distributore esclusivo per I' I- ANTENNA AUSILIARIA CARICATA
talla:
A. & G. Marco • Via Fortez-
za n. 27 • 20126 Milano RIVELATORE DI GHIACCIO 722
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Tribunale Civile di Milano - CONTROLLO DI TEMPERATURA
N. 74 del 29-2-1972 - pubbll-
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DIREZIONE - AMMINISTRA- SEMPLICE ED ECONOMICO
ZIONE - PUBBLICITA' -
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Tutti i diritti di proprietà let-
terarla ed artistica sono riser-
vati a termini di Legge per LA POSTA DEL LETTORE 759
tutti I Paesi. I manoscritti, I
disegni, le fotografie, anche
se non pubblicati, non si re- INDICE DELL'ANNATA 1976 766
stltul9cono.
CAPACIMETRO COMPOSITO
Per evitare di incorrere nella progettazione di componente, sostituirlo con un altro nuovo. Tut-
un normale capacimetro, in grado soltanto di ri- tavia, non è possibile tirare ad indovinare sul-
velare i valori capacitivi dei condensatori, del l'integrità e la funzionalità di un condensatore
tipo di quelli più volte presentati su questa Ri- soltanto attraverso un'indagine visiva esterna.
vista nel corso degli ultimi anni, abbiamo voluto Perché anche quella condotta dal tecnico più
approntare questa volta uno strumento un po' preparato non può far nulla in questo senso. Le
sofisticato. Cioè uno strumento che fosse qual- perdite di un condensatore sfuggono anche al-
cosa di più di un semplice misuratore di picofa- l'occhio più attento, al contrario di quanto av-
rad e microfarad. E' venuto fuori così il « capa- viene per molti altri componenti elettronici, per
cimetro composito », che raggruppa in sé due esempio le resistenze che, quando stanno per
funzioni distinte: quella di generare frequenze andare fuori uso, presentano tracce di bruciac-
campione e quella di rilevare i valori capacitivi chiature e piccole sorgenti di fumo. Gli stessi
dei condensatori con notevolissima precisione. trasformatori, quando subiscono danni o stanno
Ovviamente, per conferire a questo speciale stru- per invecchiare definitivamente, presentano sin-
mento un carattere semiprofessionale, siamo ri- tomi di... cottura, emanando eccessivo calore e,
corsi all'uso di componenti elettronici modernis- talvolta, fumando.
simi, cioè ai circuiti integrati, i quali, attual- Ma al controllo degli ormai famosi circuiti di-
mn1ente. sono da considerarsi elementi assoluta- gitali nulla può sfuggire di un condensatore. Pro-
nenre popolari. alla portata di tutti sia per il prio perché questo nuovo tipo di tecnica elettro-
ro impiego. sia per il loro prezzo. nica sembra aver raggiunto l'apice della perfe-
zione e della sicurezza.

SURE CAPACITIVE
GUASTI E DIFETTI
ono in molti a ritenere ormai superflua l'ope-
razione di misura della capacità di un conden- Il condensatore, nella sua espressione più semnpli-
satore, perché si ritiene molto più semplice, ce, è composto da due armature separate fra lo-
quando si hanno dei dubbi sull"efficienza del ro da un isolante che costituisce il dielettrico del

708
Generatore frequenze campione Capacimetro di precisione

Il vantaggio della doppia funzione di questo perfetto strumento professio-


nale si scopre nel modo di affrontare il laboratorio, con i suoi molteplici pro-
blemi di ricerca dei guasti, di messa a punto e taratura delle più moderne
apparecchiature elettroniche.

condensatore stesso. Le armature possono essere armature.


rappresentate da due strati sottili di alluminio In ogni€aso l'inconveniente che mette a dura
o stagnola, mentre un sottile foglio di carta può prova l'abilità e la pazienza del tecnico rimane
fungere da isolante. quello della perdita del dielettrico, perché esso
A lungo andare, il fenomeno di invecchiamento si manifesta spesso in misura intermittente, im-
del condensatore subisce una accelerazione che è pedendo una rapida individuazione del guasto.
tanto maggiore quanto più elevata è la tensione Ma le perdite capacitive conducono inevitabil-
di Iavoro cui viene sottoposto il componente e, mente ad una variazione del valore capacitivo
in particolare, il dielettrico del condensatore. E del condensatore, anche quando queste sono di
questa accelerazione di invecchiamento provoca piccolissima entità, e la misura capacitiva, trami-
una inevitabile perdita delle proprietà dielettri- te il nostro perfezionatissimo capacimetro, è in
che del condensatore, al punto che il compo- grado di denunciare tale fatto.
nente può comportarsi come una vera e propria
resistenza di dissipazione elettrica.
Ma il condensatore può raggiungere anche la I CIRCUITI DIGITALI
condizione di cortocircuito. Ed è questo uno dei
più comuni difetti che si riscontrano nei con- Già in altre occasioni abbiamo avuto modo di
densatori quando si supera la massima tensione constatare il funzionamento dei circuiti logici
sopportabile dal dielettrico, il quale subisce una o digitali, affermando che esso è basato sugli
perforazione stabilendo un contatto preciso fra stati di «O» e di « 1 », cioè «assenza» o « pre-
le due armature e provocando scariche interne. senza» di tensione su un ingresso o un'uscita del
Queste scariche raggiungono una notevole in- dispositivo stesso. Ecco perché, allo scopo di ca-
tensità quando la tensione di funzionamento è ratterizzare il comportamento di un circuito di-
superiore a quella nominale di lavoro. gitale, è assolutamente necessario conoscere la
Il guasto meno comune, ma pur sempre possi- sua « tabella della verità», che indica il valore
bile in un condensatore, è quello dell'interruzione delle usci te in funzione di certe condizioni di
della conduttività del componente causata da Ingresso.
rotture interne dei terminali collegati con le due I circuiti integrati da noi utilizzati in questo pro-

709
r
u

"'
L)

"' u

-□

= o

u "'
C(
z

=
"'
:i.

a,

"'
C(

=
i _j
l
e:(

:,: i'.ja

=
r)
C(
3
=
I Il
N
o
#e
:,
=
°

710
tp
Fig 2- La costruzione del capacimetro composito si effettua in due tempi diversi. Dapprima
si realizza lo schema qui riportato, dopo aver ovviamente ottenuto il circuito stampato con il
noto procedimento di fotoincisione, oppure tramite la nostra penna per circuiti stampati, poi si
compone il pannello frontale dello strumento seguendo il disegno di figura 3. Durante l'ap-
plicazione degli integrati è raccomandabile l'uso di un saldatore dotato di punta sottile e ben
calda, in modo da non sottoporre il componente ad un eccessivo assorbimento di energia ter-
mica. Meglio sarebbe servirsi degli appositi zoccoletti di facile reperibilità commerciale.

getto sono di tre tipi diversi. Si fa uso, infatti


'y e or +a aa a Ma aa »tuia» t 4a tao4 ±tttattl

di un integrato quadruplo NOR a due ingressi


di tipo 7402; si utilizzano anche sei integrati
Condensatori

=
contatori decimali di tipo 7490 e un integrato
C1 = 1.000 pF
C2 = 10 pF
multivibratore monostabile di tipo 74121.
Di questi tre diversi tipi di circuiti integrati pre-
C3 30 pF (compensatore)
C4 = 100.000 pF
sentiamo le rispettive tabelle della verità.
C5 =
100.000 pF
C6 = 100 F - 12 VI (elettrolitico) TABELLA NOR
Resistenze
R1 = 1.500 ohm INGR. 1 INGR. 2 USCITA
R2 = 1.500 ohm
R3 = 10.000 ohm o o 1
R4 = 470 ohm o 1 o
R5 = 4. 700 ohm (trimmer potenziometrico) l o o
R6
R7
=
=
4.700
470
ohm
ohm (trimmer potenziometrico) ---
. l l o
R8 = 470 ohm (trimmer potenziometrico)
Integrati TABELLA MONOSTABILE
1c1 = 7402
IC2 ... 7= 7490 INGR. use.
IC8 = 74121
0.>l IMPULSO
Varie
NESSUN
D1 = 1 N914 o simile l»0
IMPULSO
D2 1N914 o simile
.A = microamperometro (100 A - fondo-sca-
la)
S 1a-S1 b = doppio commutatore multiplo Per quanto riguarda la tabella NOR ritenia-
S2 = interrutt. mo che essa non necessiti di alcun commento da
Alimentaz. = 5,2 Vcc stabilizz. parte nostra. Occorre invece qualche precisazio-

711
o o

s2

I I
5,2V
+
~ _,--_-_:_-.· . -:··_ @
1

M @
S1 --·._ ·---
. G.

I

~ t
4li
..
;
1,'
!: • <~
H A B C O E F
o USCITA USCITA 1HZ o

TABELLA CONTATORE DECIMALE

INGR. USCITE (Conteggio BCD) USCITE (Conteggio utilizzato)

N. impulso A B c D A B c D

o o o o o o o o o
1 1 o o o o 1 o o
2 o 1 o o o o 1 o
3 1 1 o o o 1 1 o
4 o o 1 o o o o 1
5 1 o 1 o 1 o o o
6 o 1 1 o 1 1 o o
7 1 1 1 o 1 o 1 o
8 o 0 o 1 1 1 1 o
9 1 o o 1 1 o o 1

ne sulla seconda tabella, quella del contatore de- ANALISI TEORICA


cimale.
L'uscita realmente interessata al funzionamento Lo schema elettrico del capacimetro composito,
del nostro circuito è soltanto quella siglata con A riportato in figura 1, è composto da uno stadio
( corrispondente ai terminali 12 degli integrati oscillatore, da vari stadi divisori di frequenza,
1C2-1C3-ICA-IC5-IC6-1C7). uno stadio di formazione di impulsi proporzio-
Non si è quindi utilizzato un conteggio in co- nali alla capacità da misurare e da uno stadio
dice BCD, come avviene normalmente con que- integratore-indicatore.
sto tipo di integrato, cioè una divisione inizial- Lo stadio oscillatore è realizzato per mezzo di
mente per 5 e successivamente per 2, allo scopo due circuiti integrati NOR, collegati a multivi-
di ottenere un'uscita ad onda quadra. Si può bratore astabile e controllati in frequenza per mez-
notare infatti che l'uscita A risulta a «O » per zo di un quarzo campione a 1 MHz _(XTAL).
5 impulsi, mentre per gli altri 5 impulsi risulta La frequenza ottenuta presenta notevolissime
a «l». doti di stabilità, tanto da poter essere utilizza-

712
I due diodi D1-D2 servono ad impedire che
una tensione positiva possa entrare per errore
Fig. 3- II capacimetro composito deve essere montato
nei circuiti integrati.
in un contenitore di cui pubblichiamo in questo disegno
la parte posteriore del pannello frontale, costituita da Fatta eccezione per l'uscita indipendente del
una lastra di alluminio di forma rettangolare. Si ricor- segnale ad onda quadra, alla frequenza di 1 Hz,
da che i vari punti di questo disegno contrassegnati tutte le rimanenti uscite, contrassegnate con il
con le lettere alfabetiche AB-C-D-E-F-G-H-I-L-M-N- numero 12, risultano connesse con il commutato-
O-P trovano precisa corrispondenza con i punti con-
trassegnati con le stesse !lettere alfabetiche nello re multiplo S1a, che permette di selezionare i se-
schema pratico di figura 2. Tra essi si effettueranno gnali ad onda quadra con i valori di frequenza
dei collegamenti per mezzo di spezzoni di fili condut- qui di seguito elencati:
tori nell'esatta misura imposta dalla costruzione del ca-
pacimetro. Punto A 1 MHz
Punto B 100 KH
Punto C - 10 KHz
Punto D - 1 KHz
Punto E = 100 Hz
ta quale elemento di paragone per la taratura di Punto F 10 Hz
strumenti elettronici, ricevitori radio ed altri Punto G - 1 Hz
apparati, anche di tipo professionale.
II compensatore C3 consente, mediante l'aiuto A questo punto termina l'analisi del generatore
di un frequenzimetro digitale, oppure con il me- di segnali campione ed inizia quella del capaci-
todo del battimento radio, di tara:re l'oscillatore metro, che sfrutta per il proprio funzionamento
con una precisione dell'unità di hertz. gli stessi segnali campione prodotti dal genera-
II circuito integrato ICl comprende quattro par- tore. E prima di concludere ricordiamo ancora
ti NOR; due di queste vengono utilizzate per la che il compensatore C3 serve alla taratura esatta
realizzazione dell'oscillatore, una per la realiz- del cristallo di quarzo XTAL, che dovrà essere
zazione in uno stadio separatore, la quarta inve- fatta servendosi di un ottimo frequenzimetro.
ce rimane inutilizzata. Ecco perché in alto, sul-
l'estrema sinistra del progetto di figura 1, sono
riportate soltanto tre volte le sigle IC1 ANALISI DEL CAPACIMETRO

L'elemento fondamentale del capacimetro è rap-


IL GENERATORE DI FREQUENZE presentato dal circuito integrato IC8, al quale è
affidata la funzione di monostabile. Tale circui-
Il segnale squadrato, alla frequenza di 1 MHz, ge- to quindi, ad ogni impulso in entrata, la cui
nerato dall'oscillatore (prime due sezioni di ICl), frequenza è stabilita dalla posizione del commu-
è presente sul terminale 10 della terza sezione tatore multiplo Sla, produce in uscita un impul-
di ICl, che serve a separare l'oscillatore dagli so di durata proporzionale al valore capacitivo
stadi seguenti (la quarta sezione di ICl non vie- del condensatore sottoposto ad esame fra i ter-
ne utilizzata ed è questo il motivo per cui essa minali 10-11 dell'integrato IC8 (PRESA CX).
non risulta disegnata nello schema di figura 1). Dunque, il valore medio della tensione d'uscita
Dal terminale 10 della terza sezione di ICI il risulterà tanto più ad « 1» quanto più « lun-
segnale viene inviato contemporaneamente alla ghi » risulteranno gli impulsi prodotti.
prima posizione del commutatore multiplo Sla Tuttavia,dato che utilizzando una sola frequen-
e all'entrata del circuito di divisione decimale za campione d'ingresso si correrebbe il rischio di
1C2. generare impulsi più «lunghi» del periodo della
Sull'uscita dell'integrato IC2 (terminale 12) è stessa frequenza di riferimento d'ingresso, si pre-
presente un'onda quadra simmetrica con fre- leva tale frequenza di riferimento dal terminale
quenza di 100 KHz; quest'onda viene inviata al comune del commutatore Sla, ottenendo in tal
commutatore S1 (seconda posizione) e all'entrata modo varie portate di fondo-scala.
1 di IC3, cioè va a comandare un altro circuito POSIZIONE S1 MISURA CAPAC.
di divisione decimale. Tutto quindi procede allo
stesso modo sino ad IC7, sul cui terminale 12 si A ( 1 MHz) 10 pF (fondo-scala)
ottiene un segnale alla frequenza di 1 Hz, che B (100 KHz) 100 pF (fondo-scala)
viene prelevato da un'apposita uscita quale se- C ( 10 KH) 1.000 pF (fondo-scala)
gnale ausiEario campione. Questa uscita indi- D ( 1 KH) 10.000 pF (fondo-scala)
pendente potrebbe risultare necessaria nel caso E (100 Hz) 100.000 pF (fondo-scala)
in cui si volesse disporre di un CLOCK di 1 Hz. F ( 10 Hz) 1 F (fondo-scala)

713
Fig. 4 - Disegno
in grandezza na-
turale del circui-
to stampato che
il lettore dovrà
comporre per la
realizzazione del
piano di cablag-
gio del capaci-
metro composi-
to.

In base a quanto esposto nella precedente tabel- circuito stampato.


la si deduce che l'indicazione diretta del valore Ovviamente, durante l'esecuzione pratica del
capacitivo del condensatore in esame corrispon- progetto, si dovrà tener costantemente sott'oc-
de al valore medio del segnale d'uscita indicato chio il piano costruttivo riportato in figura 2, nel
dal microamperometro A, che è di tipo per cor- quale si consiglia il lettore al montaggio diretto
rente continua da 100 A fondo-scala; lo stru; degli integrati. Ma coloro che temessero di in-
mento risulta collegato in serie con il trimmef trodurre una quantità di calore eccessiva negli
potenziometrico R5, che permette di tarare la integrati, per mancanza di esperienza o per
sensibilità dello strumento indicatore e, conse- scongiurare eventuali disattenzioni, potranno ser-
guentemente, il fondo-scala. virsi degli appositi zoccoletti per integrati di fa-
Si tenga presente che l'integrato monostabile ICS cile reperibilità commerciale. Questo stesso ac-
fornisce impulsi anche in assenza di condensa- corgimento potrà essere adottato anche per il
tori connessi con la PRESA CX. Questi impulsi cristallo di quarzo XT AL, che è pure un com-
sono di appena 50 nS, ma sono sufficienti a pro- ponente facilmente distruttibile con eccessive
vocare dei « fuori-zero » dello strumento. Per quantità di calore.
compensare tali errori, il morsetto negativo del- La realizzazione del circuito stampato si effettua
lo strumento è stato collegato con un sistema servendosi del disegno riportato in grandezza na-
resistivo a ponte che, per mezzo del trimmer po- turale in figura 4.
tenziometrico R7 e quello denominato R8, con- Coloro che non disponessero dell'apposita attrez-
sente di annullare l'indicazione dello strumento zatura per la composizione di circuiti stampati
quando nessun condensatore esterno risulta col- tramite fotoincisione, potranno servirsi della no-
legato con la PRESA CX. Con il trimmer R7 si stra penna pubblicizzata in altra parte di questo
controlla la portata 10 pF fondo-scala; con il fascicolo e da noi venduta al prezzo di L. 3.500,
trimmer potenziometrico R8 si tarano tutte le con la quale si possono ottenere risultati assolu-
restanti portate. tamente positivi.
Il trimmer R8 non serve a tarare perfettamente Durante il montaggio degli otto integrati, oppu-
l'ultima portata del capacimetro, quella di 1 F, re dei loro zoccoli, occorrerà far bene attenzio-
perché su questa portata si verificherà inevita- ne al giusto verso di inserimento dei componen-
bilmente una lieve vibrazione dell'indice dello ti, prendendo come elemento di riferimento la
strumento. tacca ricavata su tutti gli integrati e chiaramen-
te visibile in figura 2.
La realizzazione pratica del capacimetro com-
REALIZZAZIONE PRATICA posito non si esaurisce nella realizzazione del pia-
no costruttivo di figura 2, perché subito dopo
Poiché il capacimetro composito fa impiego di un questo occorre costruire il pannello frontale, nel
discreto numero di circuiti integrati, non è asso- quale vengono montati gli elementi di manovra
lutamente possibile fare a meno dell'uso di un e di lettura. Questo secondo piano costruttivo è

714
DI
L
PILA 6V
01

usca ,
5,3V a
Il R1

••
USCITA
5,2V

t -
%
Fig. 5 - L'alimentazione del capacimetro composito deve essere ottenuta con la tensione con-
tinua di valore compreso fra i 4,7 V e i 5,3 V, tenendo conto che valori di tensione superiori
ai 6 V provocano la distruzione dei circuiti integrati. Con la tensione continua di 5,2 Vcc l'as-
sorbimento di corrente del circuito si aggira intorno al 200 mA. Lo schema riportato a sinistra,
ampiamente interpretato nel testo, funge da alimentatore del capacimetro nel caso in cui ci si
voglia servire di una pila da 6 V; quello a destra risulta utile nel caso di impiego di batterie
d'auto o altre sorgenti di alimentazione.

stato da noi riportato in figura 3. lente, appositamente concepito per l'alimenta-


Il pannello altro non è che una lastra metallica zione degli integrati TTZ.
di forma rettangolare. Su di essa vengono mon- Ad ogni modo, per la maggior parte degli usi
tati: il microamperometro, le prese di uscita e del capacimetro, le prestazioni assolutamente
quelle per i condensatori sottoposti ad esame professionali appaiono superflue. Ecco perché
capacitivo, il commutatore multiplo Sl, l'inter- riteniamo maggiormente valida la soluzione di
ruttore S2 e il terminale di massa (m) per il col- figura 5, anzi le due soluzioni proposte in questa
legamento della linea di alimentazione negati- stessa figura. Più precisamente, nello schemino
va. Anche il diodo D2 viene montato sulla parte di sinistra viene suggerito l'uso di una batteria
posteriore del pannello frontale dello strumento. a 6 Vcc e di un diodo (Dl) al silicio da 1 A,
Come il lettore avrà potuto notare, i vari punti collegato in serie con lo scopo di provocare una
di collegamento del piano costruttivo di figura 2 cadut'a di tensione di 0,7 Vcc.
e di quello di figura 3 risultano contrassegnati La soluzione riportata a destra di figura 5, in-
con le stesse lettere alfabetiche. Fra questi punti vectt, fa uso dì un alimentatore in corrente con-
verranno saldati degli spezzoni di filo conduttore tinua con tensione di valore compreso fra i 9 e
in misura sufficiente. Per dirla in altre parole, i Vii Vcc.; in questo stesso circuito risultano mon-
il punto A di figura 2 verrà collegato con il pun- tati la resistenza di caduta R1 ed il diodo sta-
to A di figura 3, il punto B con il punto B e bilizzatore zener DZ, che deve essere da 5,2 V
così via fino al punto P, servendosi di spezzoni -3: 5 W.
di filo nella misura necessaria. Il valore della resistenza di caduta R1 deve es-
sere calcolato in modo che all'uscita risulti pre-
sente una tensione di valore di 5,2 V. Il calcolo in
ALIMENTAZIONE questo caso si effettua applicando la seguente
formula:
L'alimentazione del capacimetro composito do- Vingr. 5,2
vrà avvenire tramite una tensione continua, sta- R1
bilizzata, di valore compreso fra i 4,7 e i 5,3 V, 0,4
ricordando bene che tensioni continue di valori
superiori ai 6 V distruggerebbero i circuiti in- nella quale Rl risulta espresso in ohm, Vingr.
tegrati. rappresenta il valore della tensione di ingresso che
L'assorbimento del circuito, con una tensione di si vuol ridurre e stabilizzare tramite la resisten-
alimentazione di 5,2 V,. si aggira intorno ai za di caduta R1 e il diodo zener.
200 mA. Riassumendo, lo schema a sinistra di figura 5 ver-
Coloro che volessero ulteriormente sofisticare il rà utilizzato nel caso di impiego di pile, quello
progetto del capacimetro composito, potranno a destra verrà utilizzato nel caso in cui ci si
alimentare il circuito facendo uso di un inte- voglia servire di un alimentatore diverso come,
grato a tre terminali, di tipo 7805 od equiva- ad esempio, la batteria d'auto.

715
L'antenna di emergenza, quella facilmente tra-
sportabile, la cui installazione richiede poco tem-
po, costituisce un elemento di grande utilità per
tutti i CB. Per esempio, quando si va in villeg-
giatura, d'estate, oppure quando durante l'an-
no ci si prende una vacanza di pochi giorni e
si vuol portare con sé la propria ricetrasmitten-
te, l'antenna portatile può considerarsi addirit-
tura necessaria, anche se questa non deve essere
considerata come un elemento sostitutivo dell'an-
tenna della stazione fissa.
Dunque, senza che il lettore sia costretto, duran-
te i suoi spostamenti, a portare con sé tutta la
stazione, rosmetro compreso, con questa antenna
di emergenza, di tipo caricato, il CB potrà ri-
solvere tutti i suoi problemi di lavoro anche

LE
nelle condizioni meno favorevoli.
L'antenna di tipo «caricato» consente una no-
tevole riduzione della lunghezza, anche se ciò
torna a scapito di un non perfetto adattamento
di impedenza e ad un rendimento non del tutto
brillante. Ma queste premesse non devono sco-
raggiare assolutamente il CB ben intenzionato ad

PAGINE autocostruirsi l'antenna di emergenza, perché il


suo costo risulterà del tutto insignifican.te, poco
più o poco meno di 1.000 lire, mentre i risultati
appariranno del tutto soddisfacenti e, ir, molte
occasioni, paragonabili a quelli ottenuti con le
antenne di costo superiore.

DEL CB LUNGHEZZA DELL'ANTENNA


L'antenna rappresenta un componente nel qua-
le l'energia elettrica di un segnale di alta fre-
quenza viene trasformata in energia elettroma-
gnetica (antenna trasmittente), oppure quell'ele-
mento che trasforma l'energia elettromagnetica
in energia elettrica ad alta frequenza (antenna
ricevente).
Per ottenere il massimo rendimento da questo
processo di trasformazione di energia, è neces-
sario che l'antenna risulti adattata. Cioè la sua
induttanza e la sua capacità, di tipo distribuito,
debbono risultare pari a quelle di un circuito
oscillante accordato sulla frequenza del segnale
radio da trasmettere o da ricevere. E tale con-
dizione si verifica praticamente quando la lun-
ghezza dell'antenna risulta pari alla metà· della
lunghezza d'onda del segnale radio.
In pratica, come prima approssimazione, si può
ritenere che la lunghezza d'onda risulti pari al
rapporto 300 : f (f = frequenza misurata in
MHz). Ma in realtà, per una maggior precisio-
ne, occorrerebbe tener conto della velocità di
propagazione delle onde radio attraverso il me-
tallo di cui è costituita l'antenna, velocità che

716
i

L'antenna ausiliaria caricata, descritta in queste pagine,


può essere destinata ad impieghi in « barra mobile »,
cioè sugli automezzi nei quali potrà essere fissata per
mezzo di una staffa o con il sistema che ognuno riterrà
il più adatto.

Chi non vuol mai separarsi dalla propria stazione ricetrasmittente, neppu-
re quando deve frequentemente allontanerei, per brevi periodi di tempo,
dall'abituale luogo di residenza, non può certamente smontare, trasporta-
re e rimontare di continuo l'antenna originale. A tutti costoro necessita in-
vece un'antenna ausiliaria dipiccole dimensioni, economica, efficiente e
di agevole uso.

risulta diversa da quella tipica delle onde elettro- spazio. Ebbene, la lunghezza d'onda è la misura
magnetiche nel vuoto che è di 300.000 Km/sec. in metri di un periodo d'onda. Ma per meglio
assimilare questo concetto conviene pensare, per
un momento, alle onde acustiche, per le quali
LUNGHEZZA D'ONDA la lunghezza d'onda viene definita come la di-
stanza tra due punti aventi la stessa fase, per
Durante la trattazione della lunghezza d'anten- esempio tra due massimi di compressione.
na, abbiamo avuto occasione di parlare della lun- La legge matematica che lega la misura della
ghezza d'onda dei segnali radio, cioè di un ter- lunghezza d' con quella della frequenza vie-
ne ressa tramite la seguente formula:
mine che ricorre spesso nelle conversazioni fra
c
CB, ma che non tutti sanno esattamente che
)
cosa significhi e quale relazione tiene legata la
f
lunghezza d'onda con le altre grandezze fisiche.
nella quale «f» indica la frequenza misurata
Quando si parla di onde elettromagnetiche o, più in Hz, mentre «c» rappresenta la velocità del-
particolarmente, di onde radio, non si può fare l'onda.
a meno di citare la frequenza, che rappresenta Nel caso di onde radio, poiché la velocità del-
la grandezza fisica di maggior importanza? Co- l'onda «c» è quasi analoga a quella della luce,
me è noto, la frequenza viene misurata in Hz la formula precedentemente citata assume la se-
(hertz), cioè in periodi al secondo. guente espressione:
Quando si parla di onde radio, è abbastanza .= 300:F
spontaneo pensare ad una loro estensione nello nella quale la frequenza f è misurata in MHz,

717
POCHI ELEMENTI NECESSARI

Il disegno di figura 1 riporta gli elementi neces-


sari per la costruzione dell'antenna ausiliaria. ca-
ricata. Come si può vedere, si tratta di ben po-
ca cosa : una spina a banana, del filo di rame
smaltato, due capicorda (pagliette), una vite e
un supporto cilindrico di materiale isolante per
la composizione del semplice avvolgimento della
Flg. 1 - Pochi elementi, per una spesa complessiva di bobina; il filo d'acciaio, rappresentativo dell'an-
1.000 lire circa, sono sufficienti per realizzare l'antenna tenna vera e propria, avrà una lunghezza di po-
ausiliaria. li filo d'acciaio misurerà una lunghezza di po- co superiore ai 70 cm.; questa lunghezza è sog-
co superiore ai 70 cm.; questa lunghezza verrà accor-
ciata in sede di collaudo del dispositivo. Il cilindretto, getta ad accorciamenti in sede di collaudo del
sul quale si effettua l'avvolgimento con filo di rame dispositivo.
smaltato, dovrà essere di materiale isolante e dotato
di due fori filettati alle dueà. estremit
COSTRUZIONE DELL'ANTENNA

Il piano costruttivo dell'antenna ausiliaria cari-


cata è riportato in figura 2.
la lunghezza d'onda ). in metri. Il valore della
lunghezza d'onda CB è di 11 metri.

L'ANTENNA CARICATA
L'antenna a mezza lunghezza d'onda potrebbe
considerarsi l'elemento ideale per la banda CB.
Ma in questo caso si dovrebbe costruire un'an-
tenna della lunghezza di 5,5 metri che, nella mag-
gior parte dei casi, risulterebbe eccessiva, soprat-
tutto se si considera che le antenne CB vengono o
installate sui balconi o addirittura in casa. g
2 p
Per limitare la lunghezza dell'antenna ad 1/4 ?i o
O
d'onda, senza pregiudicare in misura significati-
va il rendimento del componente, si sfrutta la
9l <O

Lu-
riflessione su un « piano di terra » naturale o
artificiale, come avviene nel caso dell'antenna di
tipo Ground plane. Ma con tale sistema la lun-
ghezza dell'antenna viene ridotta da 5,5 metri a SALDARE
2,75 metri soltanto, cioè ad una misura che, se
accettabilissima nelle postazioni fisse, risulta an-
cora eccessiva per impieghi in « barra mobile » V~
(ovvero in auto), come elemento portatile oppure
come antenna d'emergenza. FILETTARE PAGLIETTA
Per diminuire ancor più la lunghezza dell'an-
tenna, senza pregiudicare eccessivamente il di-
sadattamento di impedenza che si verrebbe a
determinare accorciando l'antenna, si possono
inserire, nell'antenna stessa, delle capacità o del-
le induttanze «concentrate», in modo che l'an-
tenna, pur differendo la sua lunghezza pratica
rispetto a quella teorica ideale, risuoni esatta-
mente sulla frequenza del segnale radio irradia-
FILETTARE = PGLIE TTp

to. L'antenna di questo tipo viene detta « anten-


na caricata». Per la gamma CB la sua lunghez- ~ SPINA
za risulta generalmente compresa fra i 70 e i
120 cm., a seconda del «carico» inserito.

718
Il filo d'acciaio, approssimativamente lungo 650
mm., verrà saldato a stagno su una vite destina-
CUFFIA
ta all'avvitamento sulla parte superiore del sup-
porto di materiale isolante della bobina, che do- MONO-STEREO
vrà risultare ovviamente filettato.
Il supporto cilindrico, del diametro di 12 mm., Per ogni esigenza d'ascolto personale e per ogni
lungo 40 mm., dovrà essere di materiale isolan- tipo di collegamento con amplificatori monofo-
nici, stereofonici, con registratori, ricevitori ra-
te; può andar bene, ad esempio, anche il legno. dio, giradischi, ecc.
Entrambe le estremità del cilindretto isolante ver-
ranno filettate in modo da ricevere la vite del CARATTERISTICHE Viene fornita con spi-
filo d'acciaio, da una parte, e la spina, dall'altra. notto jack 0 3,5 mm.
e spina jack stereo (/a
La spina avvitata sul foro inferiore del cilin- Gamma di frequenza:
cuffia è predisposta per
l'ascolto monofonico.
dretto viene ricavata da una spina-banana. 30- 13.000 Hz Per l'ascolto stereofo-
Essa serve ovviamente all'innesto dell'antenna nico, tranciare Il colle-
Sensibilità: 150 dB gamento con lo spi-
sulla presa d'uscita del trasmettitore. notto jack 0 3,5 mm.,
separare le due coppie
In sostituzione di tale spina, che serve da con- Impedenza: 8 ohm di conduttori ed ef-
nettore ad innesto, potrà essere utilizzato un nor- Peso: 170 gr.
fettuare le esatte sal-
dature a stagno con la
male connettore di alta frequenza, dello stesso spina Jack stereo).
tipo di quello utilizzato nel trasmettitore; la spe-
sa dell'antenna in tal caso risulterà maggiore.
Si faccia bene attenzione ad inserire, fra le due
viti e i fori del cilindretto, i due capicorda,
cioè le due pagliette necessarie per la saldatura
a stagno dei terminali dell'avvolgimento. E' ov-
vio che le due pagliette e i corpi metallici con-
nessi con le due viti dovranno formare un intimo
contatto elettrico.

COSTRUZIONE DELLA BOBINA

La bobina, che dovrà essere avvolta sul cilindret-


to di materiale isolante, rappresenta l'elemento
fondamentale per la buona riuscita dell'antenna
ausiliaria caricata.
La bobina si ottiene avvolgendo sul cilindretto i-
solante, in posizione centrale e in forma compat-
ta, 28 spire di filo di rame smaltato del diametro
L. 6.500
di 0,5 mm.
Una volta ultimato l'avvolgimento si provvederà ADATTATORE
a saldare i terminali di questo sulle due pagliet-
te, per mezzo di saldature a stagno. Il bloccag- PER CUFFIE STEREO
Picco apparecchio che con-
sente il Ilegamento di una
o due cuffie tereo con tutti
i complessi ste nici. La
commutazione altoparlanti-cuf-
fia è Immediata, tramite Inter-
ruttore a slitta, senza dover
intervenire sui collegamenti.
L'apparecchio si inserisce nel
collegamento fra uscita del-
l'amplificatore e altoparlanti.

Fig. 2 - Piano costruttivo dell'antenna ausiliaria. Le due


pagliette, inserite fra le due viti e i due fori filettati del
supporto cilindrico della bobina, servono per saldare
a stagno i due terminali dell'avvolgimento. Si tenga
presente che le dimensioni numeriche riportate in que- Le richieste devono essere effettuate invian
sto disegno sono tutte espresse In millimetri. do l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/2648
intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 2012
MILANO - Via Zureti, 52.
Fig. 3 - La realizzazione della bobina è ottenuta me-
diante l'avvolgimento compatto di 28 spire di filo di ra-
me smaltato del diametro di 0,5 mm. L'avvolgimento
verrà fatto in posizione centrale rispetto al supporto
isolante cilindrico. Il fissaggio della bobina si realizza
con nastro adesivo autovulcanizzante, oppure con le
normali resine sintetiche isolanti.

gio delle spire potrà essere ottenuto per mezzo punto, in modo da assicurare un ROS entro li-
di nastro adesivo autovulcanizzante, oppure per miti accettabili.
mezzo delle normali coli resine sintetiche in Per la taratura del dispositivo occorrerà servir-
vendita presso i grossi centri GBC. Ai prin- si di un circuito di prova, come quello illustrato
cipianti ricordiamo che, prima • effettuare le in figura 4 dove, oltre all'antenna ausiliaria ca-
due saldature a stagno, occorrerà sp re ener- ricata, si fa uso di un connettore di alta frequen-
gicamente i terminali della bobina, percl il fi- za, di tipo a gomito, nel quale si innesta l'anten-
lo è ricoperto di uno strato di smalto isol te, na, di un Rosmetro e di uno spezzone di cavo
che non permette la saldatura a stagno e, tanto coassiale, di tipo RGSU della lunghezza di 2,3
meno, la conducibilità elettrica. metri; è importante che la ·lunghezza del cavo
risulti di 2,3 metri, perché tale lunghezza è pari
ad 1/4 d'onda, tenendo conto della velocità del-
COLLAUDO DELL'ANTENNA l'onda nel cavo, cioè del fattore di velocità del
cavo.
L'antenna, una volta realizzata secondo il piano Nel dispositivo di collaudo dell'antenna, così
costruttivo di figura 2, necessita di una messa a come esso è concepito in figura 4, deve essere

Fig. 4 - Una volta costruita, l'antenna ausiliaria caricata necessita


di un accurato collaudo, che consiste nell'accorciare di 2 mm. alla
volta il filo d'acciaio, tenendo sempre sott'occhio l'indice del Ro-
smetro. Gli elementi riportati in questo schema di taratura assumo-
no i seguenti significati: 1) - filo d'acciaio; 2) - connettore a go-
mito; 3) - Rosmetro; 4) - spezzone di cavo coassiale di tipo
RG8U della lunghezza di 2,3 metri; 5) - trasmettitore.

720
ovviamente collegato anche il trasmettitore. na verranno praticati nella misura di 2 mm. cIr-
Si tenga presente che la lunghezza del cavo, che ca alla volta, sospendendo tali operazioni sol-
unisce fra loro il trasmettitore e il Rosmetro, tanto quando l'indicazione offerta dal Rosmetro
rappresenta un elemento di notevole importan- è di 1,2.
za, perché da- esso dipende l'entità di apprezza- A questo punto diviene inutile accorciare anco-
mento, da parte del trasmettitore, del disadatta- ra l'antenna, perché è assai difficile ottenere ri-
mento iniziale dell'antenna. sultati migliori, con il pericolo di provocare nuo-
Prima di cominciare il processo di collaudo del- vamente un aumento del ROS con ulteriori ac-
l'antenna, occorrerà far bene attenzione all'esat- corciamenti del filo d'acciaio. In questo caso
tezza dei collegamenti così come essa è sugge- si sarebbe costretti a rifare l'antenna, nella parte
rita dal piano di taratura di figura 4. compresa fra la vite e il filo d'acciaio.
Il ROS indicato dallo strumento rivelerà, in un Nel caso in cui questa antenna ausiliaria carica-
primo tempo, un valore prossimo a 2; ma que- ta dovesse essere destinata a funzionare abitual-
sto valore si ridurrà gradualmente, man mano mente all'aperto, cioè in esposizione continua a-
che l'antenna verrà accorciata servendosi di un gli agenti atmosferici, consigliamo di verniciare
tronchesino. l'asta d'acciaio con un normale colorante anti-
Gli occorciamenti del filo d'acciaio dell'anten- ruggine.

Ricevitore supereterodina
TICO-TICO transistorizzato per onde medie

inscatola
di montaggio a
L. 11.50 \
Questo meraviglioso ricevitore funziona
con 8 transistor e 1 diodo al germanio.
E' dotato di presa jack per auricolare.
La risposta In BF si estende fra gli 80
e i 12.000 Hz.

Tipo circuito: supereterodina Media frequenza: 465 KHz


Gamma ascolto: onde medie (525- Alimentaz.: 6 Vcè
1. 700 KHz) Assorbimento: 15-25 mA
Potenza: 0,5 W circa Ascolto: in altoparlante e in auricolare

La scatola di montaggio è completa di tutti gli elementi necessari per la costruzione del ricevitore.
Risultano inseriti, infatti, anche l'auricolare e le quattro pile da 1,5 V per la composizione dell'ali-
mentatorea 6 Vcc. Sono allegati pure gli schemi illustrativi e le istruzioni necessarie per la tara-
tura, la messa a punto e il corretto funzionamento del ricevitore. Le richieste debbono essere fatte
inviando anticipatamente l'importo di L. 11.500 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione
a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via
Zureti, 52.

721
RIVELATORE
4
«es+4 e •

/
I

Non lo abbiamo chiamato « termometro elettro- Con il termometro tradizionale qualsiasi movi-
nico» soltanto perché questo dispositivo è sprov- mento della colonnina di mercurio potrebbe pas-
visto di uno strumento indicatore. Eppure il con- sare inosservato.
cetto di progettazione del circuito non si discosta
di molto da quello di uno strumento di misura
termica tradizionale. Anche se nel nostro appa- APPLICAZIONI
rato l'uscita è rappresentata da una lampadina,
che lampeggia con frequenza sempre maggiore Le applicazioni pratiche del nostro rivelatore di
man mano che ci si avvicina ad un valore di ghiaccio sono molteplici. Perché esso potrà es-
temperatura prestabilito. sere installato nelle serre, nelle cantine, nei so-
Il vantaggio di questo apparecchio, rispetto al lai, nell'automobile e in molti altri luoghi, do-
tradizionale termometro, consiste nel richiamare vunque il superamento di un certo valore di tem-
otticamente l'attenzione di un osservatore addetto peratura possa risultare pericoloso.
al servizio di controllo quando la temperatura Così concepito il nostro dispositivo, più che un
raggiunge valori critici. rivelatore di ghiaccio, deve essere considerato

Il controllo di un particolare valore della temperatura, ritenuto


critico in una determinata condizione o in un certo momento,
può risultare necessario a molti nostri lettori, soprattutto quan-
do non è assolutamente possibile fissare costantemente la co-
lonnina di mercurio del tradizionale termometro fisico.
GHIACCIO
come un apparato segnalatore di un particolare invertendo il segnale UE, diviene elevata, cioè
valore critico della temperatura. Se montato nel- quasi pari al valore della tensione di alimenta-
l'autovettura, il rivelatore di ghiaccio, a seconda zione positiva US.
del modo in cui esso viene tarato, può servire D'altra parte, in tali condizioni, il transistor TRl
per informare il conducente sul valore esterno risulta interdetto ed il condensatore elettrolitico
della temperatura, che può di.venire pericolosa Cl si trova verso massa anche in virtù delle re-
quando scende sotto lo zero a causa della pos- sistenze R5 ed RLP collegate in serie.
sibile formazione di ghiaccio sulla strada; ma Tuttavia, nel caso in cui l'abbassamento di ten-
nell'autovettura il rivelatore di ghiaccio può ser-
sione del condensatore elettrolitico C 1, per eff et-
vire anche a scongiurare il pericolo di congela- to del fenomeno di scarica, dovesse provocare
mento dell'acqua del motore.
ancora UE inferiore ad UN, il circuito rimar-
rebbe bloccato; ciò sta a significare che la tem-
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO peratura rimane ancora lontana da quella critica.
Al contrario, quando ci si avvicina al valore del-
Il circuito, di cui ci siamo serviti per la realiz- la temperatura di soglia, l'integrato re, che funge
zazione del rivelatore di ghiaccio, deve classifi- da comparatore di tensione, « scatta » e, dive-
carsi come un convertitore analogico-digitale, del nendo bassa l'uscita, porta in conduzione il tran-
tipo tensione-frequenza. Esso cioè trasforma una sistor TRI, che consente al condensatore elettro-
tensione d'ingresso in una frequenza d'uscita di litico Cl di caricarsi verso US attraverso la re-
valore direttamente proporzionale a qùel!z d'en- sistenza R5 e lo stesso transistor.
trata. Come secondo effetto dello scatto del compara-
Lo schema di principio del convertitore è stato da tore, che per la verità dovrebbe venir conside-
noi riportato in figura 1. rato come un Trigger di Schmitt, si ottiene un
Come si può notare, l'elemento principale del autoabbassamento della tensione UN per effet-
circuito è rappresentato dall'integrato operazio- to della resistenza di reazione R7; occorre dun-
nale re, utilizzato quale preciso comparatore di que un certo intervallo di tempo, dovuto alla
tensione tra la tensione UE, direttamente pro- carica del condensatore, per riportare la ten-
porzionale al segnale d'entrata, quindi dipenden- sione UN a valori superiori a quella UE e per
te dalla temperatura che si sta misurando, e la determinare un nuovo ciclo di scarica e di carica.
tensione UN, ottenuta dalla carica di un con- Pur rimanendo pressocché identica la costante
densatore attraverso un sistema di riferimento. di tempo di carica e scarica del condensatore,
essendo la resistenza RLP di valore trascurabile
rispetto ad R5, la forma d'onda, all'uscita del-
ANALISI DEL PROGETTO l'integrato re, non è sempre simmetrica. La cau-
sa di ciò è da attribuirsi alla prevalente vicinan-
Per comprendere il funzionamento del disposi- za della tensione UE alla tensione di alimenta-
tivo analizzeremo il comportamento di esso in zione positiva.
relazione alle varie temperature misurate, sup-
ponendo di fare in modo che il ponte di Weat-
stone, composto dalle resistenze Rl-R2-R3 e dal LO SCHEMA ELETTRICO
termistore TERM., risulti bilanciato per la tem-
peratura di 0°C, cioè che per tale temperatura Il circuito di figura l ora analizzato serve da ...
risulti UE = UT. base di lancio per la composizione del circuito ve-
Supponiamo inizialmente che la temperatura ri- ro e proprio del rivelatore di ghiaccio rappre-
levata dal sensore risulti notevolmente maggio- sentato in figura 3.
re della temperatura d'allarme. Ciò significa che, La resistenza RLP, presente nel circuito di figu-
essendo il termistore un elemento a coefficiente ra 1, è stata sostituita, nel circuito di figura 3,
di temperatura negativo, verrà raggiunta una con una lampadina "ZP), che può essere a sua
bassa resistenza, tale che UE risulterà di molto volta sostituita con un diodo LED collegato in
inferiore ad UT. serie ad una resistenza da 560 ohm circa.
In queste condizioni l'uscita 5 dell'integrato re, Nello schema di figura 3 l'accensione della lam-

723
o
US
R8
R9

MW
,Il Il R7

%;
.,e
g==«

l ======-
Il • Il I - - ........... "' Il UA
Fig. 1 - Schema di prin-
cipio di un convertitore a-


UE
=== O nalogico-digitale, di tipo
tensione-frequenza, in gra-
do di trasformare una ten-
sione d'entrata in una fre-

6
Il
I 1 e
quenza d'uscita di valore
direttamente proporzionale
a quella d'entrata.

pada LP si verifica quando il transistor TRl si Man mano che si procede verso valori di tem-
trova in saturazione, cioè quando l'uscita 5 del- perature più vicine al valore della temperatura di
l'integrato IC risulta quasi a massa. soglia, gli impulsi d'uscita risultano sempre più
Tenendo conto delle conclusioni tratte dall'ana- verso massa; ecco perché si ottiene un progressi-
lisi del convertitore tensione-frequenza, diviene vo lampeggìo della lampada. LP che, inizial-
ovvio che, quando il sensore misura una tempe- mente, è di bassa frequenza e di debole inten-
ratura di valore superiore al punto critico, l'u&ei- sità; successivamente invece la frequenza aumen-
ta rimane « alta » e la lampada LP rimane spen- ta sempre più ed anche l'intensità raggiunge va-
ta. lori superiori, sino a che si verifica la totale ac-

IL SALDATORE DEL PRINCIPIANTE


IL PREZZO E' ALLA
PORTATA DI TUTTI! 3.000

Chi comincia soltanto ora a muovere i primi passi nel mondo dell'elettronica non può sottoporsi a spese
eccessive per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essen-
zialmente dilettantistico. Il saldatore del principiante, dunque deve essere economico, robusto e versatile, cosi
come è qui raffigurato. La sua potenza è di 40 W e l'alimentazione è quella normale di rete-luce di 220 V.

Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n° 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano

724
es) Dg3IM

) JSCITA

Fig. 2 - Questo è l circul-


to macroscopico dell'inte-
grato TAA865A montato
nel dispositivo « rivelatore
di ghiaccio presentato e
descritto in queste pagine. llf4} HM

censione della lampada LP quando il valore del- IC, invece, occorre far riferimento alla piccola
la temperatura di soglia prestabilita viene su- tacca ricavata sul componente in prossimità della
perato. zona in cui sono presenti gli elettrodi contrasse-
gnati con i numeri 1-6.
Con il potenziometro Rl, che è di tipo lineare ed
REALIZZAZIONE PRATICA ha il valore di 100.000 ohm, si tara il dispositivo,
facendo in modo che il lampeggìo si manifesti
La realizzazione pratica del rivelatore di ghiac-
cio verrà eseguita seguendo il piano di montaggio in corrispondenza della temperatura critica pre-
riportato in figura 4, il quale prevede l'uso di un scelta.
La lampada LP potrà essere montata dovunque,
circuito stampato che il lettore potrà comporre
ovviamente derivando due conduttori dai punti
servendosi del disegno di figura 5, dove il cir-
di inserimento sul circuito stampato. Per esem-
cuito stampato è riportato in grandezza naturale.
pio, coloro che volessero servirsi di questo dispo-
L'obbligo dell'uso del circuito stampato è impo-
sitivo come elemento accessorio degli strumenti
sto dall'integrato IC, che è di tipo TAA865A.
di equipaggiamento dell'autovettura, potranno
Tuttavia, tenendo conto che l'integrato TAA865A
montare la lampada-spia LP direttamente sul
può essere sostituito con il comune pA741, il let-
cruscotto, in prossimità delle altre spie luminose.
tore, prima di comporre il circuito stampato,
La tensione di 12 Vcc è stata scelta in modo da
dovrà tener conto della diversa zoccolatura di
questo diverso tipo di circuito integrato. favorire quei lettori che volessero servirsi della
batteria dell'auto. Per le altre applicazioni pra-
Per quanto riguarda questo tipo di realizzazio-
ne pratica possiamo ricordare che non sussisto- tiche consigliamo di servirsi di un apposito ali-
no particolari critici degni di nota; valgono in- mentatore in corrente continua, perché la lam-
vece le solite raccomandazioni: l'esatta sistema- pada da noi prescritta assorbe la potenza elettri-
zione dei due condensatori elettrolitici C1-C2 ca di 1 W. Volendo servirsi di un alimentatore
a pile, converrà diminuire il valore della potenza
e quella del transistor TRl, il quale è caratte-
rizzato da una smussatura sulla circonferenza del- di assorbimento della lampada LP.
l'involucro esterno del componente; questa smus-
satura funge da elemento di riferimento per l'in- IL SENSORE
dividuazione dei tre elettrodi di emittore-base-
collettore. Per l'individuazione dell'ordine nume- Come abbiamo già detto, l'uscita del rivelatore
rico di successione degli elettrodi dell'integrato di ghiaccio è costituita dalla lampada LP e dal

725
R8

TRl R10

R9

R2

S1
R5
R7 +
C2

e
12V
TER MISTO RE ~

# R3

Fig. 3 - Circuito teorico completo del dispositivo in grado di far lampeggiare una spia quando
!a temperatura esterna raggiunge valori prossimi ad un valore critico prestabilito. Il potenzio-
metro R1 permette di regolare questo valore di soglia nel quale la lampada LP raggiunge il
massimo valore di frequenza di lampeggìi. L'entrata del circuito è costituita da un termistore,
che deve essere esposto nell'ambiente sotto controllo e che rappresenta il • sensore • del
dispositivo.
---
-----COMPONENTI-----
Condensatori R7 = 220.000 ohm
R8 = 4.700 ohm
• C1 100 F - 15 VI (elettrolitico)
R9 = 2.200 ohm
C2 470 F - 50 VI (elettrolitico)
R10 = 12 ohm
Resistenze Varie
R1 == 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) IC = TAA865A
R2 = 390 ohm TR1 = BC327
R3 = 680 ohm LP = 12 Vcc - 1 W
R4 = 3.900 ohm S1 = interrutt.
R5 = 15.000 ohm Alimentaz. = 12 Vcc
R6 = 4.700 ohm Termistore = 40.000 ohm

Fig. 5 - Disegno del circuito stampato in grandezza na-


turale che il lettore, come sua abitudine, riporterà su
una lastra di rame prima di iniziare il procedimento
chimico di realizzazione dello stampato.
l--- ~-
t
EP I
o

726
R2 R CI R6

R1

Fig. 4 - II piano di cablaggio del rivelatore di ghiaccio presuppone


l'uso di un circuito stampato in grado di facilitare l'applicazlone del-
l'integrato IC. La spia LP potrà ovviamente essere sistemata nel
punto più adatto al controllo visivo costante. Con il potenziometro
R1 si regola il valore di temperatura critica che si vuol tenere sotto
controllo.

5 2

4 3
Fig. 6 - A sinistra riportiamo lo schema di distribuzione
degli elettrodi dell'integrato TAA865A. A destra que11o
degli elettrodi del transistor BC327.
VISTI DA SOTTO

suo lampeggìo quando la temperatura esterna al raggiungimento del valore di temperatura


raggiunge un determinato valore. desiderato, il lampeggìo della lampada LP rag-
L'entrata invece è rappresentata da un elemento giunga la sua massima frequenza. Perché, lo ab-
in grado di avvertire le variazioni di tempera- biamo già detto, la lampada LP comincia a lam-
tura e che denominiamo « sensore ». Questo al- peggiare prima del raggiungimento del valore
tro non è che un termistore di piccola potenza, della temperatura di soglia; il lampeggìo poi au-
con resistenza di 40.000 ohm circa, che dovrà menta sempre più di frequenza, fino a raggiun-
essere esposto nella zona che si vuol tenere sotto gere il suo valore massimo quando la tempera-
controllo. tura tenuta sotto controllo raggiunge il valore ri-
Il potenziometro Rl verrà regolato in modo che, tenuto critico.

727
TONER SINCRODYNA
Le emissioni in modulazione d'ampiezza possono
essere ascoltate in modi diversi.
Il più semplice di tutti consiste nel rivelare, tra-
miite un diodo, i segnali radio a valle dei circuiti
accordati ed eventualmente degli amplificatori di
alta frequenza.
Il pregio maggiore di questo sistema di radiori-
cezione consiste nella estrema semplicità logica
del ricevitore. Ciò è dato a vedere nello schema
a blocchi di figura 1.
Quando si è in presenza di segnali radio molto
potenti, è sufficiente un solo circuito accordato,
seguito da un diodo rivelatore e da un circuito
amplificatore di bassa frequenza per comporre un
apparecchio radio in grado di offrire un buon a-
scolto delle emissioni radiofoniche modulate in
ampiezza.
Coloro invece che pretendono di rivelare anche
i segnali radio molto deboli, debbono far prece-
dere il rivelatore da più stadi amplificatori di
alta frequenza. Ma questo sistema, oltre che rap-
presentare una grossa difficoltà realizzativa, non
consente di raggiungere una sufficiente selettività,
perché tutti i circuiti accordati risultano con-
globati nel settore dell'alta frequenza del rice-
vitore radio e la banda passante che si può ot-
L'ascolto delle emissioni radio- tenere rappresenta una piccola percentuale della
frequenza in arrivo (1%±3%).
foniche in modulazione d'am-
Questo inconveniente conduce inevitabilmente al
piezza può essere effettuato conseguimento, soprattutto sulle gamme alte, di
larghezze di banda inaccettabili, perché fanno
con ricevitori radio diversamen- passare contemporaneamente varie emittenti ra-
dio foniche.
te concepiti. Fra questi vale la
pena di conoscere ed analizza-
RICEVITORI A CONVERSIONE
re il ricevitore a circuito sincro-
Il problema della selettività viene brillantemente
dyna, nel quale la frequenza risolto nel circuito a conversione di frequenza,
cioè nel ricevitore radio a circuito supereterodina,
dell'oscillatore locale e quella
nel quale si effettua una trasformazione della fre-
del segnale d'ingresso hanno quenza ricevuta in una frequenza di valore gene-
ralmente più basso e costante.
lo stesso valore. In figura 2 riportiamo lo schema a blocchi con il
quale è facile interpretare il principio di funzio-
namento di un ricevitore a conversione di fre-
quenza.

728
---77
npy.1•
4
e, 3 z.[
4

'

I circuiti di antenna-terra risultano direttamen- to in un segnale di bassa frequenza, cioè in un


te collegati con un circuito amplificatore di alta segnale udibile in altoparlante dopo una ulterio-
frequenza che, generalmente, è costituito da un fe amplificazione di bassa frequenza.
solo stadio. Successivamente, il segnale AF
plificato raggiunge un sistema di mescolamento,
a- vantaggi ottenuti con il circuito a conversione
di frequenza sono principalmente due: l'ottima
composto da uno stadio miscelatore e da uno sta- sensibilità e la buona selettività dei segnali radio
dio oscillatore. In questi circuiti il segnale AF su- captati. Quest'ultima può essere ulteriormente
bisce una conversione di frequenza in misura pari esaltata tramite l'uso di taluni accorgimenti tec-
alla differenza tra la frequenza del segnale rice- nici che si identificano nei valori bassi della me-
vuto e quella del segnale generato da un oscilla- dia frequenza, nell'introduzione di filtri meccani-
tore locale. ci o di filtri a quarzo.
Rendendo regolabile la frequenza dell'oscillatore Il principale svantaggio del ricevitore a conver-
locale, è possibile ottenere un valore costante del sione di frequenza consiste invece nella sua no-
segnale convertito, comunemente chiamato se- tevole complessità circuitale, nell'uso di nume-
gnale di media frequenza. rosi circuiti accordati e nella relativa difficoltà di
E' così possibile amplificare il segnale di media allineamento di questi.
frequenza con un amplificatore munito di circui-
ti accordati, opportunamente tarati in fase di
collaudo del ricevitore una volta per sempre, ga- RICEVITORE SINCRODYNA
rantendo, proprio in virtù del più basso valore di
frequenza, una sufficiente selettività. Su un principio di funzionamento del tutto si-
Il valore di media frequenza si aggira di solito mile a quello del ricevitore a conversione di fre-
intorno ai 455 KH. quenza si basa un particolare tipo di ricevitore
Dagli stadi di media frequenza il segnale, suff- radio, denominato « sincrodyna ».
cientemente amplificato, raggiunge un normale Le sue caratteristiche fondamentali consistono nel-
rivelatore a diodi, allo scopo di essere trasforma- l'adottare un valore di frequenza nell'oscillatore

729
ANT.

AMPLIF. AF
ACCORDATO RIVELAZ. AMPLIE. BF AP

TERRA

locale identico a quello della frequenza del se- IL CIRCUITO SINCRODYNA


gnale captato. Con tale sistema la media frequen-
za risulterebbe di valore nullo e dovrebbe essere Nel confronto dei due schemi a blocchi, quello del
sostituita con un semplice circuito passa-basso ricevitore supereterodina e quello del ricevitore
accoppiato direttamente con l'amplificatore di sincrodyna, traspare evidentemente una certa so-
bassa frequenza. miglianza, soprattutto perché in entrambi i cir-
Per poter comprendere bene il funzionamento cuiti sono presenti l'oscillatore locale, lo stadio
di un ricevitore radio a circuito sincrodyna, con- amplificatore di alta frequenza e lo stadio am-
viene anche questa volta far ricorso allo schema plificatore di bassa frequenza.
di tipo a blocchi, che presentiamo in figura 3, ri- Tuttavia, mentre nel ricevitore radio a conver-
cordando ai nostri lettori che questo particolare sione di frequenza risulta necessario introdurre un
tipo di apparecchio radio è attualmente poco co- sistema di amplificazione di media frequenza, ne-
nosciuto, anche dai più preparati, dai radioama- cessario per raggiungere la auspicata selettività,
tori, ad esempio, pur non potendosi esso consi- nel ricevitore radio sincrodyna tale funzione vie-
derare una assoluta novità. ne svolta da un semplice filtro passa-basso, per

ANT.

MPLIF. F [

TORE

oscLL I
l
MESCOLA [ AMPLIFE MF [p

CONVERS

DI FREa
RIVELAZ. lt] MPLIF. B8F [ [[I] AP

730
NOVITAN' ASSOLUTA
4
Fig. 1 - Schema a blocchi di un ricevitore con rivela-
zione a diodo. 1 segnali captati dall'antenna subiscono,
La penna dell'elettronico dilettante

nel primo stadio, un semplice processo di amplifica-


zione, poi vengono rivelati e infine amplificati al punto
da poter pilotare un altoparlante.
L.3.500

bassa frequenza, in grado di garantire da solo


una selettività anche di poche migliaia di hertz.
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo di ri-
cevere un segnale alla frequenza di 1.000 KHz,
modulato in ampiezza da una nota a 1.000 Hz.
Ebbene, ciò significa che lo spettro di frequenze
è composto in realtà, oltre che dalla frequenza
portante, anche dalle due bande laterali, pari a
1.000 KH ±- 1 KH. In queste bande è prati-
camente contenuta l'informazione fonica dell'e- CON QUESTA PENNA
m1ss1one.
Effettuando il battimento fra il segnale entrante
APPRONTATE I VOSTRI
e quello dell'oscillatore locale regolato esatta- CIRCUITI STAMPATI
mente a 1.000 KHz, si elimina la frequenza por-
tante, mentre viene demodulato il segnale di
1.000 Hz, che rappresenta l'informazione fonica. Questa penna permette di preparare i circuiti stampati
con la massima perfezione nei minimi dettagli. Il suo
aspetto esteriore è quello di una penna con punta
di nylon. Contiene uno speciale inchiostro che garan-
IL FILTRO PASSA-BASSO tisce una completa resistenza agli attacchi di soluzione
di cloruro ferrico ed altre soluzioni di attacco normal-
Poiché nel demodulatore non esiste alcun dispo- mente usate. Questo tipo particolare di inchiostro ade-
sitivo in grado di determinare la selettività del risce perfettamente al rame.
ricevitore radio, è assolutamente necessario ap-
plicare il segnale ad un filtro passa-basso, che
NORME D'USO CARATTERISTICHE
limiti a 10 KHz - 5 KHz o anche a 3 KHz, a
seconda degli impieghi, la selettività del ricevito- Tracciare il circuito su una La penna contiene un di-
lastra di rame laminata e spensatore di inchiostro
re sincrodyna. In tal modo, sintonizzando l'oscil- perfettamente pulita; la- controllalo da una valvola
sciarla asciugare per 15 che garantisce. una lunga
minuti, quindi immergerla durata eliminando evapora-
nella soluzione di attacco zioni quando non viene
(acido corrosivo). Tolta la usata. La penna non con-
lastra dalla soluzione, si tiene un semplice tampo-
noterà che il circuito è in ne imbevuto, ma è comple-
perfetto rilievo. Basta tamente riempita di inchio-
quindi togliere l'Inchiostro stro. Per assicurare una
con nafta solvente e la scrittura sempre perfetta,
lastra del circuito é pron- la penna è munita di una
ta per l'uso. punta di ricambio situata
nella parte terminale.

Fig. 2 - Il tipo più classico di ricevitore radio è senza


dubbio quello con circuito a conversione di frequenza,
denominato supereterodina. In questo schema a blocchi La PENNA PER CIRCUITI STAMPATI deve essere ri-
viene interpretato il principio di funzionamento di un chiesta a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO •
tale ricevitore. Via Zuretti, 52, Inviando anticipatamente l'importo di
L. 3.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/28482.
Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione.
Tale condizione infatti è assolutamente necessa-
ria se non si vuole rendere impossibile la ricezio-
ne anche in presenza delle basse derive.
Ma per evitare l'impiego di complicatissimi VFO,
si ricorre alla sincronizzazione dell'oscillatore lo-
cale con il segnale pilota, in modo che le due
frequenze risultino perfettamente agganciate e
che ogni eventuale deriva del segnale trasmesso
venga fedelmente seguita dal ricevitore.
Tale sincronizzazione si ottiene prelevando il se-
gnale di alta frequenza parallelamente al misce-
latore e pilotando l'oscillatore in modo che la fre-
quenza generata risulti in pratica una amplifi-
cazione dello stesso segnale.

IL MISCELATORE-DEMODULATORE
latore su un certo valore di frequenza, si potrà
essere certi di eliminare tutte le frequenze estra- Grande importanza riveste nel ricevitore sincro-
nee che distano dalla frequenza dell'oscillatore dyna lo stadio in grado di miscelare i segnali di
locale di più di 10 KH-5 KHzo 3 KH, a se- alta frequenza rivelando contemporaneamente la
conda della selettività del filtro passa-basso. informazione di bassa frequenza.
Fra il filtro passa-basso e il trasduttore acustico, Uno dei circuiti che meglio si prestano per espli-
cioè l'altoparlante, risulta inserito il solito am- care tale funzione è il demodulatore bilanciato ad
plificatore di bassa frequenza, così come avviene anello riportato in figura 4.
anche nel ricevitore radio a conversione di fre- Questo circuito risulta in ogni caso abbastanza
quenza. critico nella sua pratica realizzazione, perché ne-
cessita di una accurata messa a punto delle varie
bobine, in modo da ottenere un perfetto bilan-
IL PROBLEMA DELLA SINCRONIZZAZIONE ciamento del segnale.
In molti casi pratici, soprattutto quando non si
Uno dei problemi principali connessi con i ricevi- ha a che fare con frequenze di valore molto eleva-
tori radio a circuito sincrodyna è quello della to, che possono provocare notevoli difficoltà di
stabilità pressocché assoluta dell'oscillatore locale. adattamenti di impedenza, conviene ricorrere alla

ANT.

OE MODU- FILTRO
AMPLIF. AF PASSA· BASSO AMPIE. BF
LATORE

REGOLAZIONE DEL {
SEGN. SINCRONA ci
u
IN!E T IATO z
G Fig. 3 - Schema a blocchi di un ricevitore radio di tipo
sincrodyna, nel quale la frequenza dell'oscillatore lo-
cale e quella del segnale entrante assumono lo stesso
valore. Si noti la mancanza di un amplificatore di me-
0scLL
dia frequenza, che risulta sostituito da un semplice
filtro passa-basso.

732
L'
.€
1-e
- l "
10r.'' Fig. 4 - Grande importanza assume nel ricevitore sin-
crodyna lo. stadio In grado di miscelare i segnali AF
pmj
OSCILLATORE
e rivelare contemporaneamente l'Informazione BF. Lo
schema qui riportato costituisce un esempio di demo-
dulatore bilanciato ad anello.

composizione di un demodulatore di tipo sem- de medie in modulazione di ampiezza.


plificato, come quello riportato in figura 5, nel La valvola Vl funge da « voltage follower », in
quale non sono montate induttanze di difficile modo da abbassare l'impedenza del segnale pro-
realizzazione pratica. veniente da eventuali altri stadi preamplificatori
di alta frequenza, peraltro necessari nel caso in
ANALISI DEL TUNER cui si volessero ricevere stazioni molto deboli e
lontane.
Fatta eccezione per l'amplificatore di bassa fre- Il potenziometro R9, sui cui terminali è presente
quenza, tutti gli elementi riportati nello schema la tensione caratteristica del segnale di alta fre-
a blocchi di figura 3 sono presenti nello schema quenza amplificato dalla valvola V1, permette di
elettrico del sintonizzatore sincrodyna di figura 6. dosare il segnale di sincronizzazione destinato a
Il circuito fa uso di due valvole elettroniche (Vl- raggiungere, tramite l'avvolgimento L2, la griglia
V2) di tipo EF80. Ovviamente il nostro progetto controllo della valvola V2. In pratica dunque il
è adatto per l'ascolto della sola gamma delle on- potenziometro R9 controlla la frequenza dell'o-

R
c:x:
f- c:x:
c:x: f-
o:: u
f- (/)
z ::i
w

L
Fig. 5

J
- Quando non si ha a che fare con frequenze di
valori elevati, il demodulatore può essere concepito
in un modo semplice, come quello qui riportato, nel
quale risultano completamente assenti le Induttanze. OSCILL.

733
R9

-===

L2

Fig. 6 - Progetto di sintonizzato-


re sincrodyna che il lettore potrà
facilmente realizzare servendosi,
per le bobine L 1-L2-L3, di un
gruppo AF recuperato da un
vecchio ricevitore radio a valvo-
le. E' ovvio che il tuner dovrà
essere accoppiato, in entrata, con
un preamplificatore AF e, in u-
scita, con un amplificatore BF.

COMPONENTI
Condensatori R5 = 2.700 ohm
C1 = 470 pF R6 = 2.700 ohm
C2 = 47.000 pF R7 = 2.200 ohm
C3 = 47.000 pF R8 = 270 ohm
C4 == 8.000 pF R9 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C5 = 8.000 pF R10 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C6 = 47.000 pF R11 = 10.000 ohm
C7 = 470 pF R12 = 22.000 ohm
C8 = 47.000 pF R13 = 220 ohm
C9 = 47.000 pF Varie
Resistenze V1 = EF80
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) V2 = EF80
R2 = 220 ohm L1-L2-L3 = vedi testo
R3 = 4. 700 ohm L4 = filtro passa-basso (1 O KHz - 64 mH)
R4 = 2.200 ohm D1-D2-D3-D4 = 4x'0A79

734
scillatore locale pilotato da V2. sincrodyna, può essere comunque ottenuta. Oc-
La frequenza dell'oscillatore locale viene selezio- corre tuttavia ricordare che esso dovrà essere ac-
nata tramite il condensatore variabile C7. Con il coppiato, in entrata, con un opportuno amplifi-
potenziometro RlO invece si controlla l'ampiezza catore di alta frequenza, almeno nei casi in cui
del segnale dell'oscillatore locale e, conseguente- si volessero rivelare segnali molto deboli. L'usci-
mente, si regola la limpidezza del suono rivelato ta del tuner dovrà invece essere collegata con un
dal miscelatore di tipo a diodi, (D 1-D2-D3-D4), amplificatore di bassa frequenza ad elevato gua-
cioè del tipo precedentemente analizzato tramite dagno e a basso rumore di fondo.
lo schema di figura 5. Per quanto riguarda le bobine Ll-L2-L3, queste
In uscita il sintonizzatore (tuner) prevede il filtro potranno essere rappresentate da un vecchio grup-
passa-basso, che costituisce l'ultimo stadio dello po AF per ricevitori radio a onde medie e a val-
schema a blocchi di figura 3. vole, servendosi per L3 della bobina di sintonia
Il filtro passa-basso è rappresentato da una cel- e per L2 di quella d'antenna. La bobina LI do-
lula a « pgreca » composta dai condensatori C4- vrà avere press'a poco le stesse caratteristiche del-
C5 e dall'induttanza L4. Questo filtro, come ab- la bobina L3.
biamo già avuto modo di dire, determina la se- Nel caso in cui non si riuscisse ad ottenere lo-
lettività dell'intero ricevitore radio a circuito sin- scillazione, potrà risultare necessario, invertire
crodyna. l'ordine di collegamenti sui terminali estremi della
bobina L2 o su quelli della bobina L3.
Il valore dell'alta tensione necessaria per l'ali-
COSTRUZIONE DEL TUNER
mentazione anodica delle due valvole si aggira
La costruzione del tuner, cioè del sintonizzatore intorno ai 200 - 250 V.

LA RADIO DEL PRINCIPIANTE


DUE APPARATI IN UNO
RICEVITORE RADIO
+ AMPLIFICATORE BF
PER ONDE MEDIE
PER MICROFONO
PER PICK-UP

Con questa interessante scatola di montaggio


vogliamo, ancora una volta, spianare al lettore
principiante il terreno più adatto per muover-
I ggT I
si inizialmente, per mettere alla prova le pro- L. 9.500 (senza altoparlante)
prie attitudini e con esse, godere il risultato
di un lavoro piacevole e utile. L. 10.400 (con altoparlante)

Il kit permette la realizzazione di un ricevitore radio ad onde medie, con ascolto in altoparlante e,
contemporaneamente quella di un amplificatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita di 1 W
circa, da collegare con microfoni od unità fonografiche, piezoelettriche o magnetiche.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del ricevitore sono contenuti in una scatola di mon-
t'aggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni: a L. 10,400 con altoparlante e
a L. 9.500 senza altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'importo
con vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zureti, 52.
Il segnalatore di campo è da considerarsi uno tenne verso le emittenti, mentre i costruttori di
dei più importanti strumenti fra quelli che cor- ricevitori radio a circuito a supereterodina po-
redano il laboratorio, perché esso è necessario tranno controllare l'efficienza del circuito oscil-
nell'installazione delle antenne, nella messa a lante.
punto dei trasmettitori, al principiante che usa Ma la maggiore occasione in cui il segnalatore
il radiotelefono portatile e al radioamatore. di campo rivelerà tutta la sua utilità sarà quella
Il segnalatore di campo, quando è munito di del controllo delle perdite di energia ad alta fre-
strumento indicatore, prende il nome di onda- quenza lungo i cavi coassiali, nei connettori o
metro e serve alla misura dell'intensità di un sui cavi di alimentazione. E in questa occasione
campo elettromagnetico di alta frequenza. Nel- appare molto evidente la necessità di un indi-
lo strumento descritto in questo articolo, invece, catore ottico in sostituzione di uno strumento in-
esiste soltanto, in qualità di elemento d'uscita del dicatore che, agli effetti pratici, diverrebbe su-
circuito, un segnalatore ottico che, accendendosi, perfluo. Ma la presenza dello strumento indica-
rivela la presenza più o meno intensa delle onde tore oltre che rendere meno pratico l'uso dell'ap-
radio. In altre parole il nostro segnalatore di parato, lo trasformerebbe in un dispositivo oltre-
campo è in grado di stabilire con quale forza un modo costoso e, quindi, poco adatto alla mag-
segnale di una determinata frequenza lo investe. gior parte dei nostri lettori. E se dovessimo con-
Da queste poche parole introduttive il lettore tinuare con l'elenco dei vantaggi del nostro sem-
avrà già compreso la grande utilità dell'appa- plice segnalatore di campo nei confronti degli
rato nel risolvere moltissimi problemi pratici sia strumenti professionali, dovremmo ricordare an-
nel settore dilettantistico, sia in quello professio- cora che questi ultimi necessitano di alcuni pro-
nale. cedimenti di taratura assai difficili, conducibili
Per esempio, gli installatori di antenne TV po- soltanto con strumenti di paragone di elevato
tranno facilmente e rapidamente orientare le an- valore commerciale.

Questo strumento, in grado di rivelare dovunque la presenza


di campi elettromagnetici AF, potrà servire per il controllo del
funzionamento di un circuito oscillante, oppure per ricercare
eventuali punti di fuga di energia a radiofrequenza nei cavi
coassiali o lungo quelli di alimentazione.

736
SEGNALATORE DI
CAMPO
IL DIODO LED invece, può considerarsi una vera e propria lam-
padina elettronica.
Abbiamo già detto che il segnalatore di campo, La meccanica, secondo la quale un diodo LED
qui presentato e descritto, si serve di un diodo diviene sorgente di energia luminosa, dipende
LED in qualità di elemento di rivelazione. dalla combinazione delle cariche, maggioritarie
La sigla LED qualifica un particolare compo- o minoritarie, che si verifica internamente al se-
nente elettronico, allo stato solido, in grado di miconduttore stesso e, in modo particolare, nella
emettere luce. LED, infatti, significa « Light zona • della giunzione PN. Soltanto una certa
Emitting Diode », cioè diodo emettitore di luce. parte dell'energia, scaturita dalla combinazione
Soltanto in tempi recenti i diodi LED sono di- delle cariche, si trasforma in luce. Può accadere
venuti reperibili sul normale mercato commer- quindi che, per alcuni tipi di semiconduttori, il
ciale, a prezzi accessibili a tutti, in virtù del no- fenomeno sia sufficientemente macroscopico, così
tevole sviluppo dell'optoelettronica, che è quel- da poter essere osservato ad occhio nudo, mentre
la speciale branca dell'elettronica comprendente per altri tipi di diodi l'energia luminosa liberata
tutti quei componenti il cui funzionamento è è così microscopica da sfuggire ad ogni indagine.
strettamente legato all'energia luminosa e al- Nei diodi LED, per poter sfruttare il fenomeno
l'energia elettrica. della emissione di luce, occorre realizzare una
Il diodo LED è costruito a guisa di un diodo giunzione molto sottile, così da risultare traspa-
normale, al quale è del tutto simile, essendo rente e permettere l'uscita dei raggi luminosi. An-
composto anch'esso da una giunzione PN di ma- che il contenitore del diodo deve essere traspa-
teriale semiconduttore. Ma questo materiale non rente e, a seconda della necessità, potrà essere
è il germanio o il silicio, ma è invece un compo- dotato di lente concentrica o di calotta diffusore.
sto del gallio. E il composto del gallio dipende
dalle caratteristiche di emissione che si inten-
dono conseguire. RAPPORTO TRA LED ED OCCHIO UMANO
Per esempio, per ottenere una luce appartenente
allo spettro dell'infrarosso, si utilizza l'arseniuro Le normali radiazioni luminose visibili, cioè quel-
di gallio (GaAs). le percepite dall'occhio umano, occupano sol-
In figura 4 presentiamo il simbolo elettrico del tanto una determinata porzione dello spettro lu-
diodo LED, cioè il simbolo comunemente adot- minoso, che si estende notevolmente dalla zona
tato nella composizione dei circuiti teorici. Il sim- dell'ultravioletto a quella dell'infrarosso. In que-
bolo, come si può notare, mette in risalto una sta porzione· dello spettro, poi, il nostro occhio
precisa equivalenza con i simboli dei diodi più non percepisce i colori nella stessa entità. ma
noti. presenta una sensibilità massima nella zona del
verde, decrescendo verso il rosso e verso il blu.
Contrariamente a quanto avviene nelle lampa-
FUNZIONAMENTO DEI LED dine ad incandescenza, nei diodi LED le radia-
zioni luminose vengono concentrate praticamen-
Prima di introdurre la meccanica di funziona- te su una sola frequenza, così che è possibile ot-
mento di un diodo LED, vogliamo ricordare ai tenere colori quasi puri.
nostri lettori che tutti i diodi, indistintamente, Sotto l'aspetto visivo, il LED più efficiente è
sono componenti emettitori di luce. quello verde, perché proprio sulle frequenze del
Ma l'entità di luce emessa dai comuni diodi è verde l'occhio umano presenta la sua massima
talmente esigua da non poter essere rivelata nep- sensibilità. Purtroppo tali diodi non hanno an-
pure dagli strumenti più sensibili. Il diodo LED, cora segnato uno sviluppo notevole, mentre per

737
01
15 Il Il Il
2
e
b @

-Tl
-
c1
e
TR1 3V
e

le applicazioni pratiche si utilizzano quasi e- VANTAGGI DEI LED


sclusivamente diodi rossi.
Nelle applicazioni di luce invisibile, come ad e- Elencheremo ora talune caratteristiche dei LED
sempio negli antifurti, si fa uso di LED infra- che, confrontate con quelle delle lampade ad in-
rossi che non richiedono speciali filtri soppres- candescenza, possono definire i vantaggi che
sori delle radiazioni luminose, contrariamente a questi semiconduttori presentano allo stato attua-
quanto avviene per le comuni lampade ad in- le della tecnica. Essi sono :
candescenza. - Dimensioni estremamente ridotte.

738
molto costante, che permette di effettuare
Fig. 1 - Progetto del segnalatore di campo. II circuito molteplici applicazioni industriali.
assomiglia a quello di un ricevitore radio di tipo mol- I diodi LED presentano ii solo inconveniente
to semplice, a causa della presenza di un circuito di
del costo abbastanza elevato rispetto a quello del-
sintonia, di uno stadio rivelatore, dell'amplificatore e
dell'uscita su diodo LED. La maggiore o minore inten- le normali lampadine. Possiamo tuttavia augu-
sità kuminosa del diodo LED D2 informa l'operatore rarci che la crescente diffusione del LED possa
sulla maggiore o minore Intensità del campo elettro- ben presto abbassarne il prezzo a valori decisa-
magnetico ad alta frequenza che investe la bobina di
men te concorrenziali con le lampade ad incan-
sintonia L 1.
descenza. Queste ultime, ovviamente, rimarranno
ancora a lungo elementi sovrani dell'illumina-

( COMPONENTI I zione ambientale, perché allo stato attuale della


tecnica è assolutamente impensabile servirsi del-
le lampadine in qualità di piccole sorgenti lumi-
nose rosse, verdi, o gialle.
C1 = 10 pF
C2 = 30 pF compensatore
C3 = 1.500 pF
R1 = 22 ohm CIRCUITO DEL SEGNALATORE D'ONDA
D1 = diodo al germanio
D2 = diodo LED Lo schema elettrico del segnalatore di campo
TR1 = BC107 (BC207) non differisce di molto da quello di un ricevito-
L1 = bobina (vedi testo) re radio di tipo estremamente semplice. Infatti,
Alimentaz. = 3 Vcc come avviene nel circuito di un ricevitore radio,
anche in quello del rivelatore di campo è pre-
sente un circuito di selezione della frequenza ri-
cevuta, uno di rivelazione del segnale, uno stadio
Elevata resistenza alle sollecitazioni mecca- amplificatore e l'elemento d'uscita che, in sosti-
niche, grazie allo stato solido con cui è co- tuzione dell'altoparlante, è rappresentato da un
struito il componente e al suo incapsulamen- diodo LED, cioè da un elemento segnalatore ot-
to plastico. tico.
Consumo ridottissimo con rendimento fino al Procediamo quindi con ordine nell'esame dei va-
25%. ri stadi che compongono il progetto di figura 1.
Durata praticamente illimitata. La selezione del segnale ricevuto è affidata al
Possibilità di emissione di brevi lampi di lu- circuito oscillante composto dalla bobina Ll, dal
ce, molto potenti che permettono di raggiun- condensatore Cl e dal compensatore C2. E co-
gere elevate portate ottiche con basse po- me si può notare, si tratta di un vero e proprio
tenze. circuito accordato del tipo di quelli presenti al-
Possibilità di modulare la luce emessa in vir- l'entrata dei ricevitori radio. Il tipo di segnale
tù della mancanza quasi assoluta di inerzia presente in esso, dunque, dipende dai valori in-
(pochi nanosecondi). duttivo-capacitivi dei tre elementi L1-C1-C2.
Emissione di tipo « freddo », che evita tutti Quindi, variando opportunamente il numero di
gli inconvenienti dovuti alla necessità di ae- spire che compongono la bobina Ll e i valori
raz1one. capacitivi del condensatore Cl e del compensa-
Funzionamento a bassa tensione (1-3 V). tore G2, è possibile sintonizzare il circuito su un
Emissione monocromatica ( di un solo colore) canale di frequenze comprese fra i 3,5 MHz e
i 150 MHz. E tra questi valori è compresa ov-
viamente la gamma dei 27 MHz che risulta sem-
pre la più interessante per i nostri lettori prin-
cipianti.
Fig. 2 - Piano costruttivo del dispositivo segnalatore Il segnale di alta frequenza « catturato » dallo
di campo. Sulla stessa basetta del circuito stampato
è contenuto l'alimentatore, composto da due pile a stadio d'ingresso viene raddrizzato dal diodo al
torcia da 1,5 V ciascuna, collegate In serie fra di loro germanio D 1, che provvede ad eliminare le se-
tramite un apposito connettore. Durante l'Inserimento mionde negative del segnale in modo tale che,
dei componenti elettronici sugli appositi fori della ba- sui terminali del condensatore di filtro C3, ven-
setta-supporto, occorrerà tener conto della posizione
del catodo del due diodi D1-D2. L'elettrodo di emitto-
ga a formarsi una tensione positiva in grado di
re del transistor TR1 si trova in prossimità della tacca costringere alla conduzione elettrica il transistor
di riferimento. TRl, che è un NPN di tipo BC107, sostituibile
con un BC207.

739
Quando il transistor TRl conduce la corrente
elettrica, nel suo circuito di collettore viene a

L'OSCILLATORE fluire una corrente di intensità sufficiente per


provocare l'accensione del diodo elettrolumine-
scente D2, che segnala così la presenza di onde

MORSE elettromagnetiche in prossimità della bobina Ll.

ALIMENTAZIONE
Necessario a tutti i candidati alla patente di
radioamatore. UUle per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio in Il circuito riportato in figura 1 viene alimentato
codice Morse. con la tensione continua di 3 Vcc. Tale tensione
viene assorbita da due piccole pile a torcia da-
1,5 V ciascuna, collegate tra loro in serie.
La tensione continua di 3 V risulta più che suf-
ficiente per provocare l'accensione del diodo
LED. Infatti, la corrente normalmente assorbita
dal diodo LED, quando esso emana una debole
luminosità, è di pochi milliampère. Normalmen-
te il valore della corrente assorbita si aggira tra
i 10 e i 20 mA, quando il diodo LED si accende
abbastanza intensamente.
La più o meno intensa luminosità del diodo LED
segnala all'operatore l'entità del segnale radio
che investe la bobina Ll. E' dunque alla lumi-
nosità del diodo che occorre indirizzare ogni at-
tenzione, perché essa costituisce la sola misura
IN SCATOLA DI MONTAGGIO valida per l'operatore.

0 COSTRUZIONE DEL SEGNALATORE


DI CAMPO
Il modo più semplice per trasportare sul piano
H kit contiene: n. 5 condensatori ceramici - pratico il circuito teorico di figura 1 è senza
n. 4 resistenze - n. 2 transistor- n. 2 trimmer
dubbio quello del ricorso al circuito stampato,
potenzlometrici - n. t altoparlante- n, 1 cir-
cuito stampato - n. t presa polarizzata- n. t che ognuno potrà facilmente realizzare servendo-
pila a 9 V-n. t tasto telegrafico- n. 1 matas- si del disegno, riportato in scala unitaria in f-
sina filo flessibile per collegamenti - n. t ma- gura 3.
tasslna filo-stagno.
Sulla stessa basetta del circuito stampato, così
come è possibile vedere sul piano costruttivo di
figura 2, prendono posto anche le due piccole
CARATTERISTICHE pile a torcia da 3 V ciascuna. Un semplice con-
nettore di pile e una fascetta di nastro adesivo
Controllo di tono permettono di comporre anche la sezione ali-
Controllo di volume mentatrice in una forma abbastanza compatta e
Ascolto in altoparlante razionale.
Alimentazione a pila da 9 V E' ovvio che, prima di iniziare il montaggio di
tutti i componenti, seguendo lo schema topogra-
fico di figura 2, occorrerà provvedere alla co-
struzione della bobina Ll, secondo i dati che o-
gnuno riterrà più idonei per l'esplorazione della
La scatola di montaggio dell'OSCILLA TORE gamma che più interessa.
MORSE deve essere richiesta a: ELETT RONI- In particolare, per la gamma dei 27 MHz, si
CA PRATICA - 20125 MILAN O - Via Zuretti,
52, inviando anticipatamente l'importo di L.
dovranno avvolgere 15 spire di filo di rame
f1.500 a mezzo vaglia postale o c.c.p. 3/26482 . smaltato, del diametro di 0,3+0,5 mm. su un
Nel prezzo sono comprese le spese di spe- supporto di diametro esterno di 0,8 mm., rica-
dtzione.
vando una presa intermedia alla ottava spira, a
partire dal lato massa, così come chiaramente

740
Fig. 3 - L'uso del circuito stampa-
to per la composizione del se-
gnalatore di campo è d'obbligo,
se si vuole raggiungere un di-
spositivo compatto e in dimen-
sioni ridotte. Il disegno qui ripor-
tato riflette, in scala unitaria, quel-
lo del circuito stampato del pro-
getto.

presente che il supporto di materiale isolante


della bobina L1 risulta sprovvisto di nucleo di
ferrite.
Come abbiamo detto, per far funzionare il rive-
latore di campo su frequenze diverse da quella
dei 27 MHz, basterà variare in proporzione le
spire della bobina 1, oppure i valori capacitivi di
CI e C2.
Coloro che volessero rendere più agevole il pro-
cesso di sintonizzazione, potranno sostituire il
compensatore C2 con un condensatore variabile
da 50 pF o valore superiore, a seconda della fre-
Fig. 4 - Anche il diodo LED, cosi come avviene per
tutti i componenti elettronici, è rappresentato per mez-
quenza che si vuol sintonizzare.
zo di un simbolo elettrico adottato nella composizione Facciamo notare che, quando il dispositivo non
dei circuiti teorici, Riportiamo in questo disegno i due si trova in prossimità di un circuito funzionante
tipi di simboli più comuni dei diodi LED. in alta frequenza, la corrente assorbita dall'ali-
mentatore è assolutamente insignificante; ecco
perché i circuiti riportati nelle figure I-2 non
prevedono alcun interruttore in serie con il cir-
cuito di alimentazione e ciò pennette di rag-
indicato nello schema elettrico di figura 1. giungere una maggiore riduzione del costo com-
La costruzione della bobina Ll e il suo montag- plessivo di realizzazione.
gio sulla basetta del circuito stampato risultano
chiaramente interpretati in figura 5. Si tenga
USO DEL DISPOSITIVO

L'apparecchio serve per constatare la presenza


di segnali a radiofrequenza in un circuito oscil-
lante, durante controlli o riparazioni; ma serve

'f
anche per constatare la presenza di fughe di e-.
nergia AF nei cavi coassiali o lungo i cavi di ali-
3 = - CIRC. STAMP mentazione. In tutti questi casi l'uso dello stru-
~11m1;,~ ... , .. ,,., . . ,.... -.• ... 1. ..... · ...._ . mento risulta molto semplice. Basta infatti av-
e" +roses vicinare la bobina di sintonia Ll alla bobina di
un oscillatore, facendo ruotare il perno del com-
ANGOLARE
pensatore C2, fino a provocare l'accensione del
diodo LED. Se il diodo non si accende, l'oscil-
Fig. 5 - La bobina di sintonia L1 necessaria per esplo- latore sotto esame non funziona. Se invece il dio-
rare la gamma del 27 MHz è avvolta su un supporto do LED si accende, l'oscillatore funziona egre-
del diametro di 0,8 mm.; il filo di rame smaltato è di giamente e, in questo caso, senza più ritoccare il
0,5 mm. di diametro; la presa intermedia viene ricavata compensatore C2, si farà scorrere la bobina L1
alla ottava spira a partire dal lato massa. Un angolare
metallico permette di irrigidire la struttura della bobina lungo i cavi coassiali e quelli di alimentazione
L1 sulla basetta del circuito stampato. per controllare se in essi si verificano fughe di
energia a radiofrequenza.

741
REGOLATORE DI TE
La maggior parte delle apparecchiature elettro- revoli nel tempo e che falsano l'esatto comporta-
niche, predisposte per il funzionamento con ali- mento delle apparecchiature elettroniche.
mentazione da rete-luce, non possono tollerare
aumenti o abbassamenti di tensione al di là dei
limiti del 5% o, al massimo, del 10%. AUMENTI E ABBASSAMENTI DI TENSIONE
Fra queste apparecchiature citiamo, ad esem-
pio, gli amplificatori ad alta fedeltà, i televisori Il problema della stabilizzazione della tensione
e gli apparati ricetrasmittenti che, più degli al- elettrica deve essere assolutamente risolto in mol-
tri, malamente sopportano le variazioni della ten- ti casi pratici. Ma se esso si riducesse soltanto al-
sione di rete e per i quali si ricorre spesso all'ac- l'abbassamento della tensione, sarebbe semplice ri-
coppiamento con i ben noti stabilizzatori a ferro correre all'uso di una regolazione con gli SCR o
saturo, che sono costosi e ingombranti, ma che con i TRIAC. Si otterrebbe così una più comoda
assicurano l'erogazione costante di una tensione e razionale stabilizzazione della tensione, ma si va-
a 220 V esatti. rierebbe la forma sinusoidale della corrente, che
Questa precauzione si rende necessaria in quan- non sempre può essere tollerata dagli apparati
to l'ente erogatore dell'energia elettrica, pur as- elettronici.
sicurando il valore nominale della tensione nella Poiché le sottotensioni e le sovratensioni assumo-
misura di 220 V, non può in ogni punto della re- no spesso un carattere permanente, almeno per
te di distribuzione dell'energia garantire sempre lunghi periodi della giornata, abbiamo ritenuto
questo valore. opportuno risolvere il problema della stabilizza-
La rete di distribuzione dell'energia elettrica è un zione della tensione nel laboratorio dilettantistico
po' come una grande città nella quale, al cen- ricorrendo ad una regolazione di tipo manuale;
tro, i servizi sono quasi sempre garantiti nella cioè una regolazione semplice, economica e ot-
misura stabilita, mentre alla periferia questi la- tenuta con una apparecchiatura poco ingom-
sciano talvolta a desiderare. Con l'energia elettri- brante.
ca avviene press'a poco la stessa cosa: in peri- E' ovvio che con questa soluzione non vengono
fcria la cnsionc subisce notevoli variazioni, du- soppressi gli sbalzi di tensione temporanei, co-

742
dal massimo carico previsto.
Per esempio, per fornire una corrente di 2 A, sa-
rebbe necessario un trasformatore da 440 VA
Con poca spesa e senza imbat- (220 V 2 A 440 VA).
Ma l'ostacolo può essere facilmente aggirato ser-
tersi in alcuna difficoltà tecnica vendosi di un trasformatore di potenza più ri-
o pratica, chiunque potrà com- dotta, dotato di avvolgimento secondario a bas-
sa tensione e collegato in serie alla linea da re-
pletare l'allestimento del pro- golare.

prio laboratorio, arricchendolo


ESEMPI DI COLLEGAMENTI
con questo semplice ma funzio-
Nelle figure 1-2-3 sono riportati tre esempi di
nale apparato di controllo della collegamenti fra gli avvolgimenti secondari di un
tensione alternata di rete. trasformatore di alimentazione.
Nella figura 1, ad esempio, si può notare come,
prendendo le mosse da una sottotensione di 200
V, si possano raggiungere in uscita i 224 V con

NSIONE ECONOMICO
me ad esempio quelli dovuti ad un avviamento la sola aggiunta di un avvolgimento secondario
di un motore elettrico di notevole potenza, ma da 24 V collegato in serie alla linea primaria.
verrà comunque garantita alle apparecchiature Con tale sistema, dunque, si riesce a riportare la
elettroniche una alimentazione con tensione di tensione d'uscita entro valori di 220 ± 2% V
220 V reali e non più soltanto nominali. partendo da una tensione di 220 ±- 10% V.
Si tenga conto che gli abbassamenti e gli innal- Tuttavia, disponendo di un trasformatore di ali-
zamenti transitori della tensione possono essere fa- mentazione munito di più avvolgimenti secon-
cilmente sopportati come fatti incidentali, men- dari, mediante opportune combinazioni di tali
tre non possono essere accettati quelli a lunga avvolgimenti, è possibile regolare la tensione di
durata. linea entro un campo assai vasto, per ottenere
in uscita una tensione di valore pressocché co-
stante intorno ai 220 V, qualunque sia il valore
UN TRASFORMATORE DI MEDIA POTENZA .
della tensione d'entrata.
Facciamo un secondo esempio. Supponiamo di
Il regolatore di tensione presentato in questo ar- disporre di un trasformatore di alimentazione do-
ticolo è di tipo a trasformatore, in grado di con- tato di un avvolgimento primario a 220 V e di
sentire una regolazione del ± 5% e del ± 10%, due avvolgimenti secondari: uno a 6 V e l'altro
a seconda delle necessità. a 12 V. Con questo tipo di trasformatore si pos-
La regolazione a trasfonnatore non significa sono ottenere diversi valori di tensione. Con l'e-
sottoporre il lettore all'acquisto di un grosso tra- sempio di figura 1 è possibile aumentare il va-
sformatore di alimentazione dotato di avvolgi- lore della tensione di entrata di ben 18 V, pur-
mento secondario con varie prese, in corrispon- ché i due collegamenti A B e C D risultino con-
denza di tutti i valori distribuiti lungo l'arco di nessi tra loro in fase; ciò significa che il collega-
tensioni che vanno dai 200 V ai 240 V, perché in mento fra i due avvolgimenti deve essere fatto te-
tal caso occorrerebbe un trasformatore di ali- nendo conto del senso degli avvolgimenti. In
mentazione di grosse dimensioni, costoso, cal- caso contrario le due tensioni di 6 V e 12 V,
colato per poter fornire l'intera potenza assorbita anziché sommarsi, per offrire un risultato somma

743
TRASF.

ENTR 200V 224V use.

di 18 V, si sottrarrebbero, determinando un va- sione riportato in figura 4.


lore di 6 V soltanto. Il circuito è di per sè molto semplice. Si tratta
In figura 3 è rappresentato un altro esempio di infatti di un circuito che, in parte, è già stato
trasformatore di alimentazione, questa volta do- analizzato attraverso gli esempi delle figure 1-2-3.
tato di due avvolgimenti secondari a 8 V e a 12 V.
Il collegamento tra i due avvolgimenti seconda-
ri, tuttavia, è stato eseguito in controfase, cioè
si è fatto in modo di collegare tra loro gli avvol-
gimenti in modo che le tensioni da essi erogate
si sottraggano; la tensione risultante è di 4 V
(12 V - 8 V = 4 V). E' ovvio che con questo
esempio il lettore comprende in qual modo sia
possibile aggiungere alla tensione primaria un
valore di soli 4 V, oppure, senza alcun collega-
mento fra gli avvolgimenti secondari, quelli di
8 V e 12 V.
Su questi concetti è basato il funzionamento del PRIM.
regolatore di tensione che presentiamo. Con esso 220V
il lettore avrà la possibilità di tenere sotto con- 18V
trollo la tensione di rete nel suo laboratorio ed e-
ventualmente di correggerne i difetti.
L'apparato durique si rivelerà utile in tutti quei
casi in cui, pur disponendo di una perfetta ali-
mentazione a 220 V, si vogliano sottoporre a pro-
ve tecniche apparecchiature elettroniche ai mar-
gini delle loro possibilità di funzionamento, on-
de poterne eventualmente garantire il funziona-
mento anche se collegate con linee di tensione D
soggette a continue sovratensioni o sottotensioni.
Fig. 2 - La tensione di rete può essere facilmente ele-
vata di 6 V-12 V- 18 V, servendosi singolarmente
PROGETTO DEL REGOLATORE dei due avvolgimenti secondari a 6 V e a 12 V, oppu-
DI TENSIONE re del collegamento dei due avvolgimenti secondari in
grado di erogare la tensione complessiva di 18 V.
Esaminiamo ora il progetto del regolatore di ten-

744
giorato di 12 V e quello maggiorato di 24 V.
Il collegamento dell'avvolgimento secondario è

4
ovviamente di tipo in serie.
A completamento del circuito del regolatore di
tensione abbiamo ritenuto necessario inserire nel
circuito un voltmetro per corrente alternata.
Con tale strumento, collegato in uscita sarà pos-
Fig. 1 - Servendosi di un trasformatore con avvolgi- sibile controllare in ogni momento l'esatto va-
mento primario adatto per la tensione alternata di 220 lore della tensione uscente. E con l'osservazione
V e avvolgimento secondario a 24 V, è possibile, tra- costante di tale strumento sarà anche possibile
mite il collegamento qui riportato, elevare una tensio-
ne In entrata di 200 Vca al valore di 224 Vca In uscita. ottenere, tramite l'intervento sul commutatore
s2, il preciso valore di tensione « corretta ».
La lampada al neon LN tiene informato l'osser-
vatore sulla posizione dell'interruttore generale
Sl, cioè sullo stato elettrico del regolatore di ten-
sione; questa lampada-spia deve essere di tipo
L'avvolgimento secondario è dotato di tre ter- con resistenza di limitazione. Il fusibile, colle-
minali (A-B-C-). Collegando il terminale A con gato in serie con una deìle due fasi della linea di
una delle due fasi della rete di alimentazione, rete, deve essere di valore pari alla massima cor-
tramite il commutatore S2, che è di tipo ad 1 rente sopportabile dall'avvolgimento secondario
via - 3 posizioni, si possono ottenere tre diversi del trasformatore Tl. Sarebbe bene che l'interrut-
valori di tensione: quello normale, quello mag- tore S1, che in ogni caso deve essere di tipo adat-
to alla massima corrente assorbita, fosse di tipo
bipolare, con opportuno amperaggio.

REALIZZAZIONE PRATICA

In figura 5 suggeriamo il piano costruttivo del


A regolatore di tensione di rete. Come si può no-
tare, tutti gli elementi che compongono l'appa-
rato, risultano applicati su un unico pannello
di un contenitore che può essere indifferentemen-
te di plastica o di metallo.
Poiché si ha a che fare con la corrente alternata
di rete, è assolutamente importante curare gli iso-
lamenti dei conduttori e dei vari terminali degli
elementi che concorrono alla formazione del cir-
cuito. Occorrerà dunque abbondare con il tubet-
PRI M. to sterlingato, con le vernici isolanti ed anche con
220V il nastro isolante degli elettricisti.
Si tenga presente che il commutatore S2 deve
4V sopportare correnti che, assai spesso, possono es-
sere intense; per tale motivo consigliamo di esclu-
dere i commutatori per usi generici di apparati
elettronici, ma invitiamo i lettori a servirsi di un
componente in grado di scongiurare cortocircuiti
tra due posizioni continue durante i cambiamenti
di posizione; il tipo più adatto è ovviamente quel-
0 lo « antiarco ».
La realizzazione del nostro regolatore di tensione
Fig. 3 - Il valore somma della tensione secondaria ero-
permette di ottenere in uscita tre diversi valori
gata da due avvolgimenti secondari si ottiene soltanto di tensioni che, in ogni caso, sono sempre valori
con Il collegamento In fase dei due avvolgimenti. In maggiorati rispetto a quello normale. Volendo
caso contrarlo la tensione risultante è quella ottenuta invece ottenere valori inferiori a quello norma-
dalla sottrazione del due valori di tensione, cosi come le, si dovrà invertire la fase dell'avvolgimento se-
avviene nell'esempio qui riportato (12 V - 8 V = 4V).
condario, scambiando tra loro, per esempio tra-
mite un doppio deviatore, i terminali del solo

745
Fig. 4 - La semplicità del progetto del regolatore di
tensione appare evidente all'osservatore di questo pro-
getto; gli elementi fondamentali sono rappresentati dal
trasformatore T1 e dallo strumento indicatore. La po-
tenza del fusibile deve es-
sere in grado di soppor-
NO RM. tare la massima corrente
assorbita dagli apparati u-
rus.0 tilizzatori. Il commutatore
S2 permette di elevare Il
valore della tensione di
rete.

UTILIZz

s1 VOLTM
C.A

COMPONENTI
S1 =interrutt. unipol. (prefer. un interrutt. bi- LN = lampada al neon con resist. (220 V)
poi.) R1 = 220.000 ohm
s2 =commutatore tipo antiarco (1 via - 3 po- VOLTM. = voltmetro per corrente alternata (280
sizioni) V fondo-scala)
FUS. = fusibile (3-6 A) T1 = vedi testo

avvolgimento primario. In tal modo sarà possi- sione è quello che dispone di molte prese secon-
bile ottenere su comando un aumento oppure darie, per esempio con intervalli di 4 V nella
una diminuzione del valore della tensione con- gamma compresa tra 0-24 - 32 V. E' ovvio che
trollata rispetto al valore di rete. con l'uso di tale trasformatore si dovranno au-
Le boccole d'uscita dovranno essere assolutamen-
te di tipo isolato, a meno che non ci si serva di
un pannello di materiale isolante che, per questo
tipo di realizzazione, è più consigliabile.

POTENZA DEL TRASFORMATORE ATTENZIONE!


Le caratteristiche elettriche del trasformatore T 1
rappresentano certamente gli elementi di mag-
A partire da questo
gior importanza di tutto l'apparato.
Il trasformatore T1 dovrà essere scelto, oppure mese i fascicoli arre-
calcolato, appositamente in ordine alle esigenze
del laboratorio dove esso verrà installato. Non trati costano:
occorre servirsi necessariamente di un trasforma-
tore come quello da noi indicato nel progetto
di figura 4, cioè di un modello con avvolgimento
secondario di 12 + 12 V. Al contrario, il tipo L. 1.500
ideale per una eccellente regolazione della ten-

746
o
o

FUS.

LN

s1

USCITA

24V 12V ov

Fig. 5 - Avendo a che fare con la tensione di rete, è assai prudente realizzare il regolatore di
tensione su contenitore di materiale isolante. Servendosi di un pannello frontale di metallo,
occorrerà rivolgere particolare attenzione all'isolamento di tutti gli elementi che concorrono
alla formazione del circuito.

mentare le posizioni del commutatore S2, allo trasformatore della potenza di 48 V A (24 V x
scopo di potersi servire di tutte le prese inter- 2 A = 48 VA).
medie. Per regolare una corrente di 5 A, corrispondente
Per quanto riguarda la potenza elettrica del tra- alla potenza di 1.100 VA (220 V x 5 A = 1.100
sformatore T1, ricordiamo che tale caratteristica VA), si dovrà utilizzare un trasformatore da 120
non deve essere necessariamente pari a quella VA (24 V5 A = 120 VA)
che si intende controllare, ma soltanto una fra- Volendo utilizzare un trasformatore con tensioni
zione di quest'ultima. Infatti, volendo regolare secondarie diverse, questo potrà essere montato
un carico di 2 A, cioè una potenza di 440 VA nel nostro progetto soltanto dopo aver effettuato
(220 V x 2 A = 440 VA) con un avvolgimento il calcolo della potenza moltiplicando il valore
secondario in grado di erogare la tensione mas- massimo della tensione secondaria per la massi-
sima di 24 V, sarà sufficiente disporre di un ma corrente del carico.

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748
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I.s-
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.e.'
DEL -
2a
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±be.f3
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per le trasmissioni in bianco e nero, non ho la minanza e per dare la possibilità ai televisori in
minima idea di come possa funzionare e come bianco e nero di poter riprodurre tutte le grada-
sia concepita una telecamera a colori. Siete in zioni di grigio contenute nella immagine, le tre
grado di colmare questa mia lacuna in modo componenti rossa, verde e blu vengono miscelate
breve e conciso, senza ricorrere a complesse e- secondo determinate proporzioni. In uscita dalla
sposizioni tecniche? telecamera si ottengono così due segnali; un se-
MARIO DEL BUONO gnale colore la cui larghezza di banda è di 1 MH
Roma e un segnale di luminanza con una larghezza di
banda di 5 MHz. La ricezione di entrambi que-
La telecamera a colori è indubbiamente l' elemen- sti segnali permetterà al televisore a colori di ri-
to principale di una apparecchiatura di trasmis- produrre immagini colorate, mentre il normale
sione a colori. Essa risulta equipaggiata con un televisore sfrutterà solamente l'informazione di
tubo di ripresa per ognuno dei tre colori primari: luminanza che farà riprodurre sul suo cinescopio
rosso, verde e blu. Davanti ai tre tubi di ripresa un'immagine in bianco e nero. Dunque, è evi-
sono sistemati tre filtri (rosso-verde-blu), sui qua- dente che i requisiti tecnici di una telecamera a
li sono depositati gli strati fotosensibili. O gnu no colori sono più numerosi e complessi di quelli di
di questi strati viene esplorato dai rispettivi rag- una telecamera in bianco e nero.

759
Alimentazione economica corrente continua, vorrei costruire un semplice
ed economico alimentatore variabile con uscita
Sono un vostro affezionato lettore che, nel limite 0-9 V, in grado di sostituire il costoso uso delle
delle mie modeste possibilità economiche, cerca batterie.
di realizzare la maggior parte dei progetti da ALDO SCIMlA
voi pubblicati. Poiché la quasi totalità dei cir- Civitavecchia
cuiti elettronici funzionano con alimentazione in
Riteniamo di presentarle il più economico degli
alimentatori che si possano concepire. Esso è
composto da due sezioni. La prima comprende
il trasf armatore con avvolgimento primario a
220 V e secondario a 9 + 9 V- 0,5 A, due diodi
raddrizzatori e il filtro di livellamento. Il circuito
+ è in grado di fornire in uscita una tensione co-
1 stante, ma non stabilizzata, di 12 V circa. La se-
:'! conda sezione, che dovrà essere collegata con l'u-
+ :- 2:,
scita della prima, comprende un circuito di sta-
1Il >
biliz±azione a zener e transistor e consente di va-
riare con continuità la tensione di uscita fra O e
9 V, con una corrente massima di 0,5 A. Anche
se questo circuito non può essere ritenuto quello
di un alimentatore stabilizzato, esso sarà in grado
COMPONENTI (l' SEZ.) di alimentare la maggior parte dei progetti men-
silmente pubblicati sulla Rivista.
Cl - 1.000 F - 25 VI (elettrolitico)
Rl = 470 ohm
D1 = 1N4001
D2
S1
TI
- 1N4001
= interrutt.
= trasf. d'alimentaz. (220 V- 9+9 V-
0,5 A)
•••
Indicatore sonorizzato
Tutti gli schemi di indicatori di direzione per ci-
cli e motocicli da me consultati, non prevedono la
ripetizione sonora degli impulsi di lampeggio, co-

i
€E3'
sì come invece avviene sulle autovetture. Po-
treste pubblicare lo schema di questo dispositi-
vo che, senza dubbio, interesserà tutti gli utenti
della strada motorizzati a due ruote, i quali non
~
ammettono distrazioni durante la guida per con-
trollare il funzionamento dei lampeggiatori? L'a-
ENTR. USCITA limentazione dovrebbe essere ottenuta per mez-
12V R2 da 0 a9V 2o di una pila, o di una batteria di pile a 6 V.

CARLO SALVADORI
Rieti
oz
+ Il Cl Il circuito che presentiamo consente di sonoriz-
zare gli intervalli di intermittenza del lampeggia-
tore per mezzo di un piccolo alto parlante. Ten-
ga presente che, per semplicità di disegno, abbia-
COMPONENTI (2' SEZ.) mo riportato nello schema una sola lampadina
Cl 500 F - 25 VI (elettrolitico) di lampeggio, evitando ·di disegnare il circuito
R1 100 ohm relativo alla commutazione di entrambe le lam-
R2 = 1.500 ohm (potenziometro) padine laterali del motociclo. L'altoparlante, di
DZ = diodo zener (9 v-1 W) piccolissimo diametro, deve avere un'impedenza
TRl = AD155 non inferiore ai 100 ohm. La resistenza variabile
Rl, che può essere un trimmer potenziometrico,
serve per far variare la cadenza dei lampeggli.

760
COMPONENTI

AP 2 R3 (tè) LP Il
CI = 100 F - 6 VI (elettrolitico)
C2 = 100 F- 6 VI (elettrolitico)
Rl = 4 7 .000 ohm ( trimmer)
R2 = 4.700 ohm
o
6V
R3 = 47.000 ohm
e

ul
TRI = 2N2222

3 te
TR1 T
TR2
LP

AP
pila
=
=

=
=
2N2222
lampadina ad incandescenza 4,5 V -
0,1 A
altoparlante da 100 ohm
6 V

AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola di montaggio L. 6.000

Il kit permette di realizza-


re un modulo elettronico u-
tilissimo, da adattarsi alle
seguenti funzioni:

Amplificatore BF Caratteristiche elettriche del modulo


Sirena elettronica
Tensione tipica di lavoro: 9 V
Allarme elettronico
Oscillatore BF Consumo di corrente: 80 + 100 mA
(emissione in codice mor- Potenza d'uscita: 0,3 W indistorti
se) Impedenza d'uscita: 8 ohm

Tutti i componenti necessari per la realizzazione 'di questo apparato sono


contenuti in una scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazio-
ne al prezzo di L. 6.000. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a:
Elettronica Pratica-20125 MILANO-a Vi52.
Zuretti, .r - =

761
L'elettricista elettronico

Sono un elettricista di professione e un elettro-


nico dilettante. Durante il mio lavoro mi capita

±;
spesso di dover realizzare impianti elettrici che
prevedono il comando di due luci separate, pilo-
tate singolarmente e contemporaneamente. Come
3 DA
ben saprete un tale impianto comporta necessa- RETE
riamente la messa in opera di tre conduttori che, O== = = ~ =
spesso, risultano molto lunghi. La domanda che
vi pongo è la seguente. Non sarebbe possibile
con qualche accorgimento elettronico risparmia-
re sulla spesa dei conduttori?
GIULIO FELICIANI
Cuneo
diodi nel circuito, tenendo conto che il catodo
Analoga richiesta ci è già pervenuta tempo fa da i quello rappresentato con un trattino nero. E'
un altro lettore, al quale abbiamo regolarmente ovvio che, in sostituzione del commutatore mul-
risposto su questa stessa rubrica. Tuttavia, in con- tiplo ad I via - 4 posizioni, lei potrà servirsi di due
siderazione del generale interesse che l'argomento interruttori separati, collegati con i diodi D1-D2.
sembra suscitare fra i nostri lettori, riportiamo La caratteristica principale di questa soluzione
nuovamente lo schema rappresentativo della so- tecnica consiste nell'impiego di due soli fili con-
luzione elettrica da lei auspicata. Il funzionamen- duttori. Le lampade LP1-LP2, se la tensione è di
to del circuito è molto semplice. Quando il com- 220 V, devono essere da 110 V, cioè di valore
mutatore S 1 si trova in posizione 1, le lampade metà rispetto a quello della tensione di rete. Un
sono tutte spente. Quando esso si trova in posi- altro inconveniente potrebbe essere quello del
zione 2, le lampade sono tutte accese. Con Sl in verificarsi di un certo sfar/alno con lampade di
posizione 3 si accende soltanto la lampada LP2, basa potenza; questo fenomeno è da attribuirsi
mentre con SI in posizione + si accende la lam- al taglio di una semionda della tensione di rete
pada LP!. Badi bene all'esatto inserimento dei da parte dei diodi raddrizzatori.

RICEVITORE A 2 VALVOLE PER ONDE MEDIE E CORTE


Caratteristiche tecniche
Tipo di circuito: In reazione di catodo
Estensione gamma onde medie - 400 KHz - 1.600 KHz
Sensibilità onde medie: 100 V con 100 mW in uscita
Estensione gamma onde corte: 4 MHz - 17 MHz
Sensibilità onde corte: 100 V con 100 mW in uscita
Potenza d'uscita: 2 W con segnale di 1.000 uV
Tipo di ascolto: in altoparlante
Alimentazione: rete-luce a 220 V

pnTn R ONTAGGI
L. 12.500 senza altoparlante
L. 13.500 con altoparlante

La scatola di montaggio è corredata del fascicolo n. 12 - 1975 della Rivista, in cui è presentato l'articolo
relativo alla descrizione e al montaggio dell'apparecchio. Le richieste debbono essere fatte inviando an-
ticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 e Indirizzando a: Elettronica Pratica - 20125 MI-
lano - Via Zuretti 52.

762
Il campanello selettivo
La mia abitazione è dotata di due ingressi distin-
ti su due vie adiacenti. Entrambi gli ingressi sono TRl
dotati di pulsanti elettrici per far squillare un
unico campanello elettrico. Con questo sistema,
tuttavia, non posso mai sapere a quale dei due
ingressi stanno suonando. Mi servirebbe dunque
un campanello elettronico in grado di cambiare
tonalità di suono in corrispondenza dei due pul-
santi. Non vorrei ovviamente realizzare due cir-
cuiti distinti, per avere semplicemente la possi-
bilità di due comandi separati con un unico cam-
panello.
ALAIMO SALVATORE
Palermo
COMPONENTI
Non sappiamo sino a che punto risulti convenien-
te servirsi di un solo campanello elettronico per Cl = 40.000 pF
due ingressi separati. Perché risparmiando sul C2 = 40.000 pF
numero dei componenti elettronici ci si deve pur C3 = 40.000 pF
sempre sottoporre alla spesa della rielaborazione
dell'impianto elettrico di comando. Comunque Rl = 1.200 ohm
vogliamo accontentarla presentando lo schema R2 = 220 ohm
di un oscillatore a due transistor, la cui nota ge- R3 = 47.000 ohm
nerata può variare di tonalità intervenendo sul R4 = 47.000 ohm
la tensione di alimentazione. E ciò viene ottenuto
TRl AC128
mediante l'inserimento o il disinserimento della
TR2 AC128
resistenza Rl. I due pulsanti Pl-P2 permettono
T1 Trasf. d'uscita (prim. 600 ohm, sec.
appunto di ottenere tale condizione. Il suono vie-
4-16 ohm)
ne prodotto da un altoparlante con impedenza di
4-16 ohm, accoppiato al circuito elettronico tra-
AP = Altoparlante da 4-16 ohm
P1-P2 = pulsanti dei campanelli
mite un piccolo trasformatore per stadi finali di
S1 = interrutt.
amplificatori transistorizzati con uscita in push-
Alimentaz. = 9 Vcc
pull; l'impedenza primaria del trasformatore Tl
deve aggirarsi intorno ai 600 ohm circa, l'impe-
denza secondaria sarà di 4-16 ohm circa.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE


L. 9.500
Caratteristiche
Circuito a due canali (note alte e basse) con
regolazioni indipendenti per ciascun canale.
Potenza massima di 660 W a 220 V.
Alimentazione in alternata da rete-luce.

La scatola di montaggio costa L. 9.500 . Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente
l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/2648 2 intestato a: ELETT RONICA PRATICA • 20125 MILANO -
Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione).

763
Il microtrasmettitore sui 25-50 MHz nali di questa bobina dovranno essere collegati
fra il compensatore C4 e la linea di alimentazio-
Ho montato il microtrasmettitore da voi pubbli- ne positiva; il condensatore C6 dovrà essere col-
cizzato in quarta di copertina della Rivista. Il di- legato su un punto intermedio della bobina, più
spositivo ha funzionato subito molto bene. Ora precisamente alla distanza di 2 spire dal punto di
vorrei sapere se con un ricevitore dotato della collegamento con il compensatore C4 e il collet-
gamma 27-50 MHz è ancora possibile ascoltare le tore del transistor. Le facciamo presente che con
emissioni del microtrasmettitore, ovviamente do- questa variante la portata del microtrasmettitore
po aver apportato qualche variante, da voi gen- subisce una notevolissima riduzione .
tilmente suggerita, sul circuito finale.
MAIORANO VITTORIO
Caserta

Lei non ci dice se il suo ricevitore radio dotato


della gamma 27-50 MHz lavora in- modulazione
•••
di frequenza oppure in modulazione di ampiez-
za. In questo secondo caso nessuna variante è
possibile sul nostro microtrasmettitore e, con- Il marrone nel TV color
seguentemente, non è possibile effettuare alcun Mi è stato detto che il colore marrone è l'unico
collegamento. Nel caso invece in cui il suo ri- che non si possa ottenere mescolando i colori ba-
cevitore funzionasse in modulazione di frequen- silari rosso, verde, blu e che questo colore, quin-
za, l'unica variante da apportare al nostro mi- di, non può essere ottenuto sul cinescopio del
crotrasmettitore consiste nel sostituire la bobina televisore a colori. E' vero ciò? In caso di rispo-
Ll, che è rappresentata da una pista del circuito sta affermativa, come spiegate l'abbondanza di
stampato con altra che lei dovrà costruire nel colorazioni marrone contenute in molte imma-
modo seguente: su un nucleo di ferrite del dia- gini televisive?
metro di 7 mm. dovrà avvolgere 10 spire di filo ADELIO CA VUTO
di rame smaltato del diametro di 1 mm. I termi- Pescara

GENERATORE MELODICO CON INTEGRATI DIGITALI


I qTg GGIO
+
L. 11.500 senza altoparlante
L. 12.500 con altoparlante

Una breve melodia elettronica viene emessa da


un piccolo altoparlante quando si agisce su un
interruttore. Tramite un amplificatore BF, è pos-
sibile realizzare un richiamo acustico pubblicita-
rio, un segnale stimolante nelle competizioni spor-
tive, una tromba acustica per auto.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione del generatore melodico sono contenuti in una
scatola di montaggio venduta dalla nostra Organizzazione in due diverse versioni: a L. 11.500 sen-
za altoparlante e a L. 12.500 con altoparlante. Le richieste devono essere fatte inviando anticipa-
tamente l'importo a mezzo vaglia o cc.p. 3/26482 intestato a ELETTRONICA PRATICA - 20125 MI-
LANO - Via Zuretti, 52.

764
INTENSIT A' DELLA FLUORESCENZA Il cinescopio del televisore a colori contiene una
DI OGNI PUNTO FLUORESCENTE trama, denominata anche reticolo, con i tre co-
lori basilari da lei citati: il rosso, il verde e il blu.
Rosso Verde Bleu Colore Quando i tre fasci dei cannoni elettronici monta-
risultante ti nel collo del tubo irradiano la superficie fluo-
rescente in modo uniforme, l'osservatore vede lu-
o o o Nero ce bianca sullo schermo. Il grigio si ottiene di-
1 1 1 Grigio scuro minuendo l'intensità dei raggi dei tre cannoni e-
2 2 2 Grigio chiaro lettronici, in modo che i punti fluorescenti siano
3 3 3 Bianco meno colpiti. E' evidente che il nero si ottiene
3 2 2 Rossiccio non irradiando i punti. Il nero quindi è semplice-
3 1 1 Rosso medio mente ... mancanza di luce. Nella seguente tabel-
3 o o Rosso la elenchiamo le tonalità di colore ottenibili irra-
2 o o Rosso pallido diando punti contigui. Tenga conto che i dati
1 o o Rosso chiaro
numerici hanno il seguente significato: O) - nes-
3 3 o Giallo
suna fluorescenza, I) - fluorescenza debole, 2 -
2 3 2 Verdastro
Verde medio fluorescenza media, ) - fluorescenza forte.
1 3 1
o 3 o Verde La consultazione della tabella permette di de-
o 2 o Verde pallido durre che tutte le tonalità si possono ottenere
o 1 o Verde chiaro senza difficoltà, salvo una eccezione: il marrone
o 3 3 Ciano che non può essere ottenuto mescolando i colori
2 2 3 Bluastro primari. L'occhio umano vede «marrone» quan-
1 1 3 Blue medio do esiste un giallo scuro o arancione scuro in un
o o 3 Bleu contorno più chiaro. Ecco perché il marrone è
o o 2 Bleu pallido particolarmente critico da riprodurre nel cine-
o o 1 Bleu chiaro scopio e può servire di norma per una corretta
3 o 3 Porpora trasmissione televisiva a colori.

IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.

LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacità nella L. 3.900 (con altoparlante)
oratica della radio.

Tutti i componenti necessari per la realizzazione de « ll ricevitore del principiante sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L. 3.900 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.

765
INDICE DELL I ANNATA
AMPLIFICATORI mese pagina
L'amplificatore regolabile maggio 292
Pre amplificatore micro giugno 334
Amplificatore lineare luglio 388
Amplificatore BF - 0,5 W ottobre 588

APPARATI VARI mese pagina

Alimentatore professionale gennaio 4


Segnalatore acustico fotosensibile gennaio 36
I circuiti a scatto gennaio 42
Speech processor febbraio 68
Metronomo febbraio 82
Riverbero elettronico febbraio 94
Relé fotoelettrico marzo 142
Antifurto a strappo marzo 146
Antifurto ottico marzo 150
Fotocomando ciclico marzo 154
Audi0killer marzo 158
Sirena ottica marzo 162
Suoneria bitonale marzo 166
Tocco elettronico marzo 170
Aria pulita aprile 214
Integrato tuttofare aprile 222
Grid-dip meter aprile 230
Filtro antironzio maggio 278
Indicatore di direzione maggio 298
Generatore di melodia giugno 324
Esaltate le note basse giugno 354
Fotorelé bivalente luglio 398
DIAC-TRIAC-SCR luglio 426
Indicatore di bilanciamento agosto 452
Interfono domestico agosto 478
Fotocontrollo con SCR settembre 516
Sintonizzatore VHF settembre 530
Inviluppi sonori ottobre 614
Miscelatore a due entrate ottobre 620
L'oscillatore Morse novembre 644
Adattatore d'antenna novembre 658
Vibrato per organo novembre 676
Rivelatore di ghiaccio dicembre 722
Regolatore di tensione dicembre 742

DIDATTICA mese pagina

Pratica con i circuiti logici gennaio 42


EP 88- kit universale marzo 132
L'integrato CA 3035 aprile 222
Misura delle resistenze giugno 340
L'ascolto dei radianti giugno 348
La saldatura a stagno luglio 414
Interruttori statici luglio 426

766
1976 settembre 540
La misura delle impedenze d'antenna
L'oscillatore Morse novembre 644
Gli altoparlanti novembre 664
Teoria di radioricez. dicembre 728

RADIORICEZIONE mese pagina

Ricevitore del principiante aprile 196


Ricevitore dilettantistico in CW e in SSB maggio 260
Due semplici ricevitori agosto 486
Il ricevitore CB ottobre 580
Ricezione delle onde corte ottobre 594
Tuner sincrodyna dicembre 728

RADIOTRASMISSIONE mese pagina

Generatori segnali AF gennaio 22


L'elaboratore di parola febbraio 68
Preamplificatore micro giugno 334
Amplificatore lineare per i 144 MHz in FM luglio 388
Wattmetro per TX ottobre 602
Generatore di disturbo novembre 652

STRUMENTI mese pagina

Signal Tracer gennaio 30


Misura delle capacità elevate febbraio 88
Millivoltmetro AF febbraio 102
Grid-dip meter aprile 230
Transistor tester giugno 360
Misura dei resistori giugno 340
Frequenzimetro BF agosto 468
Voltmetro elettronico settembre 548
S-Meter ottobre 608
Capacimetro composito dicembre 708
Segnalatore di campo dicembre 736

LA CITIZEN'S BAND mese pagina

Micro Home Made gennaio 16


Problemi di alimentazione febbraio 76
Potenziali pericolosi marzo 174
Preamplificatori d'antenna aprile 206
Onde sinusoidali maggio 272
Pre amplificatore micro giugno 334
Nominativo a display luglio 406
Fulmini e parafulmini agosto 458
Antenna rotativa settembre 526
Ricevitore superreattivo ottobre 580
Generatore di disturbo novembre 652
Antenna ausiliaria caricata dicembre 716

767
UNA GRANDE OCCASIONE
PER I NUOVI E I VECCHI ABBONATI
l fascicoli arretrati si esauriscono così rapidamente che, oggi, è divenuto quasi impossibi-
le approntare un'intera annata, completa, a causa della mancanza di uno o più numeri
della Rivista. Tuttavia, per frenare in un certo modo il continuo impoverimento di fasci-
coli giacenti presso i nostri magazzini, per meglio farci conoscere soprattutto dai nuovi
lettori, per far risparmiare danaro a coloro che non possono permettersi la spesa di L.
1.000 per ogni arretrato, abbiamo raccolto dodici fascicoli di Elettronica Pratica in un unico

BATTE
PR

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rete in esso tutti gli elementi necessari per la costruzione
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nei quali, in una ordinata, chiara e
precisa sequenza di fotografie, ven-
gono presentate le successive ope-
razioni che conducono alla composi-
zione del circuito stampato. Tutte le
istruzioni sono state da noi tradotte
in un unico testo in lingua italiana.

or ITB]
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kit e conforme alle attuali esigenze di mercato, è da
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TASCABILE
CON CIRCUITO INTEGRATO
Tutti lo possono costruire, anche coloro che so-
no' privi di nozioni tecniche. Funziona immedia-
tamente, perché non richiede alcuna operazione
di messa a punto. Se occultato in un cassetto,
sotto un mobile o dentro un lampadario, capterà ...
indiscretamente suoni, rumori e voci, trasmetten-
doli a distanza notevole e rendendoli udibili at-
traverso un ricevitore a modulazione di frequen-
za, anche di tipo portatile.

IN SCATOLA
DI
MONTAGGIO . 7.80
L'emissione è in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
0 sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-

- chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-


cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput è di 0,5 mW. La sensibilità è re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimità del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.

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