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nana
>I ELETTRONICA - RADIO - TELEVISIONE
PRA&.
ATIC.A,
nno III - N. 1 GENNAIO 1974 - Sped. in Abb. Post. Gr. 111 Lire 500·
DUE NUOVE
SCATOLE -
DI MONTAGGIO
SINTONIZZATORE CB
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MICROSTRASMElTITORE :.TASCABILE
PER ASCOLTARE
•
le emittenti
ad onda media
•
le emittenti
a modulazione
di frequenza
•
le emittenti
della Polizia,
degli aerei,
degli aeroporti,
dei radiotaxi,
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di pronto soccorso.
IN REGIMEE DI AUSTERITA'
ABBONARSI
significa divenire membri sostenitori di una grande famiglia.
Creare un legame affettivo, duraturo nel tempo. Testimoniare
a se stessi e agli altri la propria passione per l'elettronica.
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nell'interno le pagine in cui vi proponiamo le due forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piu
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ELETTRONICA PRATICA
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3
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Su! fascicolo di aprile dello scorso anno abbiamo che critica sulla eccessiva semplicitá degli appa-
presentato, in scatola di rnontaggio, il progetto di rati presentati sulla nostra rivista. E a questi let-
un sintonizzatore per onde medie e per la gam- tori dobbiamo ricordare, ancora una volta, che
ma CB. Quell'apparato, denominato « Bigam- la semplicita costituisce il filo conduttore di tutta
ma», fino ad oggi ha riscosso un grande succes- la nostra produzione editoriale. Nel settore spe-
so fra i nostri lettori. Un successo che ci ha per- cifico della Citizen's Band, poi, non e assoluta-
messo di constatare un corale interesse verso la mente possibile proporre ad un principiante il
Citizen's Band. progetto di un ricevitore radio, a circuito supe-
Eppure, anche se il sintonizzatore « Bigamma » e reterodina, adatto per la ricezione della Citi-
risultato un progetto validissimo, con esso l'intera zen's Band. Perché soltanto pochi sarebbero in
gamma CB poteva essere esplorata con una pie- grado di realizzare questo progetto, mentre al-
cola rotazione del condensatore variabile, dando tri, a ttratti dal fascino di questa banda radio-
luogo ad una notevole difficolta di sintonizzazio- fonica, si cimenterebbero nella realizzazione
ne. - dell'apparato profondendo in esso tempo e dana-
Abbiamo quindi ritenuto opportuno concepire un ro, senza approdare ad alcun risultato concreto, e,
nuovo sintonizzatore per l'ascolto esclusivo della peggio, con la precisa sensazione di essere stati...
banda CB, cosí da poter maggiormente soddisfa- gabbati in una certa misura.
re le esigenze della maggior parte dei nostri let- Ma ai nostri lettori possiamo dire di piü. Possia-
tori che, a questo tipo di ascolto, si stanno appas- mo cioé decisamente aflermare che l'appronta-
sionando sempre piü. mento della scatola di mnontaggio di un ricevitore
supereterodina, anche a doppia conversione, con
filtri ceramici, VFu, circuito preamplificatore a
UNA QUESTIONE DI SCEL TA MOS-FET, risulterebbe per noi assai piü vantag-
gioso sotto l'aspetto tecnico e sotto il profilo eco-
Fra le molte lettere che giornalmente pervengono nomico. Ma non e nostra abitudine sottoporre il
alla nostra redazione, ci capita di leggere qual- lettore ad uno sforzo economico, quando sappia-
4
mo, in partenza, che la mancanza di una adegua- re. Infatti, mentre nei circuiti radio, di concezio-
ta attrezzatura di laboratorio non permette asso- ne classica, per amplificare un segnale sono ne-
lutamente la realizzazione di un complesso. Ecco cessari vari elementi amplificatori (transistor, val-
perché, pur rinunciando a malicuore alle presta- vole, FET, IC), connessi in cascata, cioe !'uno
zioni professionali, abbiamo ritenuto di comportar- dopo l'altro, nei circuiti superreattivi il segnale,
ci molto piü onestamente preparando una scatola una volta amplificato, ritorna parzialmente all'en-
di montaggio adatta a tutti i lettori principianti. trata dello stesso transistor che lo amplifica ulte-
riormente. E questo ritorno si ripete un'infinita
di volte, sino ad ottenere la massima sensibilitá.
IL SINTONIZZATORE Questo circuito poi incrementa notevolente la
selettivita del circuito accordato di entrata, per-
Per poter raggiungere la massima semplicita di ché ogni ciclo entrata-uscita del segnale equivale
realizzazione del sintonizzatore, il nostro proget- ad un ulteriore circuito accordato e l'intero pro-
to non poteva che appartenere, ovviamente, alla cesso di rivelazione dei segnali radio si svolge co-
categoría dei superreattivi. Perché questi tipi di me se questi avessero attraversato innumerevoli
progetti aggiungono all'estrema semplicita circui- circuiti sintonizzati, in grado di fornire, ciascuno,
tale una notevolissima sensibilitá ed una selettivitá una buona selettivitá.
almeno pari a quella di una supereterodina a cin- Vogliamo ancora ricordare che, mentre nel cir-
que e sei transistor, con il notevole vantaggio di cuito supereterodina tutti i passaggi da uno stadio -
non richiedere alcuna operazione di allineamento, all'altro possono ritenersi utili soltanto se si provve-
sempre diflcilmente raggiungibile senza adeguata cle ad una accurata taratura, nel ricevitore su-
strumentazione. perreattivo tutto cio avviene automaticamente,
La caratteristica dell'elevata sensibilita, ottenibile perché il ciclo del segna!e trova sempre il circui-
dal circuito in superreazione, pilotato da un solo to perfettamente tarato.
transistor, e da ricercarsi nel particolare sistema Il principio di funzionamento del ricevitore super-
di funzionamento di questo tipo di sintonizzato- reattivo e analogo a quello reattivo. La diflerenza
5
O) ANI.
R1
O
TR1
1
L1
C7
S1
se
llMM 4l
ó o
6
ANT.
EVENT, PILA
MASSA 9 V
CAVO
SCHERMATO
te, esiste un istante in cui si verifica la condizione espressioni « base a massa », « emittore a massa »
citata, che conferisce al ricevitore una eccezionale e « collettore a massa » fanno riferimento a segna-
sensibilitá.
li variabili, cioe a segnali per i quali i condensa-
tori rappresentano elementi in cortocircuito; ne!
nostro caso il condensatore C7 costituisce un cor-
ANALISI DEL CIRCUITO tocircuito fra base del transistor e massa e cio
spiega la terminologia adottata (base a massa).
In figura 1 e rappresentato il circuito teorico del 11 condensatore C4, collegato fra emittore e collet-
sintonizzatore CB. In esso e possibile distinguere tore, assieme alle capacita interne del transistor
il circuito di selezione dei segnali radio che vengo- TRl ed alle capacita parassite dei terminali, per-
no captati dall'antenna e trasferiti, per induzione mette di ottenere la reazione, riportando parte
elettromagnetica, dall'avvolgimento Ll all'avvol- del segnale presente sull'emittore nel circuito ac-
gimento L2. Quest'ultimo, unitamente ai conden- cordato di entrata.
satori C2-C3, compone il vero circuito sintonizza- Un ruolo importante assume il potenziometro R6,
to, che viene regolato sul valore di frequenza della
banda dei 3 MHz tramite il condensatore varia-
che e un potenziometro a var:iazione lineare da
4.700 ohm, munito di intermttore; questo poten-
bile C2 (piü avanti diremo in qua! modo sía pos- ziometro, assieme alle resistenze R4-R5, permet-
sibile ridurre la frequenza). te di regalare il guadagno dello stadio transisto-
11 transistor TRI e montato in un circuito con ba- rizzato controllando in tal modo la superreazio-
se a massa, anche se ció non puó sembrare vero, ne.
dato che non esiste alcun collegamento diretto II segnale di bassa frequenza viene prelevato, tra-
tra la base e la massa, cioe la linea negativa del- mite la resistenza R2, da una posizione inconsue-
l'alimentazione. Occorre tuttavia ricordare che le ta per questo tipo di circuito. In sede sperimenta-
7
le, tuttavia, questa posizione si e rivelata la piü
favorevole fra tutte e ci ha costretti ad abbando-
nare il sistema di uscita di emittore che, teori-
camente, sarebbe risultato piü logico. Lasciamo
quindi da parte ogni ulteriore analisi teorica su
questo sistena di uscita del segnale ed afFidiamo-
ci completamente alla reata pratica.
Su! circuito di uscita e presente anche il conden-
satore C5 che, assieme alla resistenza R2, compo-
ne un filtro passa-basso; questo filtro permette il
passaggio della sola bassa frequenza ed elimina
parte del fruscio che accompagna sempre e in
misura assai rilevante, le radioricezioni in super-
reaz1one. Fig. 3 - Circuito stampato, riprodotto in grandezza
naturale, necessario per la realizzazione del sinto-
nizzatore CB.
8
Questa numerazione agevola notevolmente il la- potenza, perché sarebbero veramenté ... sprecati.
voro di montaggio del sintonizzatore e, in parti- Possono risultare utili invece gli amplificatori con
colar modo, i collegamenti esterni relativi all'ali- potenze comprese fra i 100 mW e i 2 W, eventual-
mentazione, al potenziometro R6, all'interruttore mente pilotati con circuiti integrati.
SI e all'amplificatore di bassa frequenza. Quest' Come si potra notare, sullo schema teorico di f-
ultimo eassolutamente necessario per ottenere l' gura 1 abbiamo riportato alcuni valori di tensio-
ascolto, dato che la potenza fornita dal sintoniz- ne relativi ai punti principali del progetto. Que-
zatore superreattivo e
talmente esigua da non sti valori si intendono riferiti alla linea di ali-
poter pilotare neppure un auricolare. mentazione negativa e sono stati da noi misurati
Non esistono limitazioni sul tipo di amplificatore con un tester da 20.000 ohm/volt al momento del-
di bassa frequenza da utilizzare in accoppiamento l'innesco della superreazione. Essi permetteranno
con il sintonizzatore. Ovviamente sono sconsiglia- di effettuare un eventuale controllo del circuito
bili gli amplificatori ad alta fedelta e quelli di in caso di mancatQ funzionamento.
1----- CAVO
di 3 metri almeno, risulti perfet-
tamente perpendicolare all'anten-
na.
E
fcoise
<.J
u
(J) MONTARE '
N IN VERTICALE 111
1y
111
I II
I II
ISOLATORI ti»
CONO.
VARIABILE
j
1
L1
9
MESSA A PUNTO Il potenziometro R6 dovrá essere regolato contem-
poraneamente, in modo da ottenere la superrea-
Una volta montato il sintonizzatore, occorre con- zione e la massima sensibilitá e chiarezza di ri-
trollare l'esattezza delle tensioni sugli elettrodi del produzione del ricevitore.
transistor TR1 tenendo conto che lievi variazioni Volendo ottenere una regolazione piü accurata
possono essere tollerate senza che si verifichino della superreazione, si potra collegare, in serie
inconvenienti. Poi occorre mettere in gamma il con il potenziometro R6, un secondo potenziome-
ricevitore, cioe centrare le emittenti che si voglio- tro, da 250 ohm, con funzione di regolatore fine
no ricevere. Cio si ottiene agendo su! nucleo fer- della superreazione.
romagnetico delle bobine Ll-L2, tenendo coilto Facciamo notare che, durante la ricezione della
che, eón il nucleo tutto inserito, la sintonia av- banda CB e di quelle limitrofe, si ascolteranno
viene sui 24 MHz, mentre con il nucleo estratto la distintamente i disturbi prodotti dalle accensioni
ricezione avviene sulla banda dei 32 MHz. degli autoveicoli. Ció non costituisce un difetto
Volendo centrare la gamma CB, consigliamo di del ricevitore, ma soltanto una caratteristica nega-
regolare il condensatore variabile C2 a meta cor- tiva delle radiotrasmissioni a modulazione di am-
sa, agenda su! nucleo di ferrite sino a sintoniz- piezza.
zarsi esattamente su uno dei canali centrali (11- Possiamo consigliare di inserire sul perno del con-
12-13). densatore variabile C2 una robusta demoltiplica,
10
in modo da poter sintonizzare, abbastanza facil- un'antenna corta, di tipo filare o a stilo, della lun-
mente, ciascuno dei 23 canali della banda CB. ghezza di l o 2 metri, ma e evidente che i miglio-
L'alimentazione del sintonizzatore e ottenuta con ri risultati si possono ottenere soltanto con un'an-
una pila da 9 V e con un consumo di soli 2 mA. tenna appropriata.
Si potra utilizzare, in sostituzione della pila, un
Per la banda CB esistono in commercio numero-
piccolo alimentatore stabilizzato, che potra ali-
si tipi di antenne, ma non vogliamo ritenere ne-
mentare contemporaneamente il sintonizzatore e
cessario e, soprattutto, economico ricorrere ad
l'amplificatore di bassa frequenza.
esse, perché verrebbero a costare piü dello stesso
Per evitare che l'esaurirsi delle pile provochi ano-
sin tonizzatore.
malie di funzionamento, si potra collegare, in pa-
rallelo alla pila stessa, oppure fra i punti 5 e 6, L'antenna piü economica, di tipo omnidirezionale,
un condensatore elettrolitico da 100 F-12 V, con cioé in grado di captare con uguale sensibilita le
il terminale positivo rivolto verso il punto 5; con- emittenti, qualunque sia la loro direzione, e sen-
viene anche collegare, allo stesso modo, un con- z'altro il dipolo verticale, che e un'antenna di fa-
densatore ceramico da 10.000 pF. cile costr.uzione.
Questo tipo di antenna dovra essere realizzato,
cosl. come indicato in figura , per mezzo di due
L'ANTENNA trecciole di rame della lunghezza di 265 cm cia-
scuna, collegate tra loro e fissate, alle estremita,
Le prestazioni che si possono raggiungere con il ad isolatori per antenna.
nostro sintonizzatore CB sono in gran parte condi- Il collegamento con il sintonizzatore dovrá essere
zionate dal tipo di antenna adottata. effettuato tramite cavo per TV da 75 ohm, anche
L'apparato e in grado di funzionare anche con se puó essere tollerato il cavo coassiale da 50-52
11
obm. E' invece· importante che il cavo di discesa,
dal punto di collegamento con il dipolo, fino alla
distanza di 3 metri almeno, risulti perpendicola-
re al dipolo stesso, cioe assuma una posizione oriz-
zontale. Dalla distanza di 3 metri in poi, qualun-
que sia la disposizione geometrica del cavo, essa
non influirá in alcun modo il rendimento dell'ap-
parato.
ADATTAMENTO DI IMPEDENZA
•
Organizzate il vostro lavoro! Conser-
vate sempre in ordine i componenti
elettronici! Trasformate, a poco a po-
citato dovranno risultare identiche ad Ll ed L2.
In ogni caso occorre tarare per primo il sintoniz-
zatore e, successivamente, il preamplificatore, a-
gendo sul nucleo dellé bobine L4-L5 e sul com-
pensatore semifisso. Questa operazione dovrá es-
sere efTettuata una volta per tutte, tarando pre-
feribilmente il preamplificatore sui canali centrali.
L'uscita del preamplificatore dovra essere colle-
co, il vostro angolo di lavoro in un
gata con l'entrata (bobina LI) del sintonizzatore •
vero e proprio laboratorio!
CB.
Per ultimo consigliamo di disporre perpendicolar-
mente far loro le bobine Ll-L2 ed L4-LS, allo
scopo di evitare l'insorgere di inneschi. Le bobine
stesse potranno essere eventualmente separate fra
loro mediante l'inserimento di un lamierino me-
tallico collegato con il circuito di massa.
12
AMPLIFICAT0RE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 21500
CARATTERISTICHE
Potenza musicale sow
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
Impedenza entrata E2 superiore a I megaohm
Sensibilita entrata Et 100 mV per 45 W
Sensibllitá entrata E2 t V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione
Semiconduttori
inf. al 2%, a 40 W
8 transistor al silicio
11 kit e comprensivo di tutti gli
+ 4 diodi al silicio elementi necessari per la realiz-
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V zazione dell'amplificatore ripro-
Cons.umo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
dotto nella foto. Per il suo com-
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W pletamento il lettore dovrá pro-
curarsi, per proprio conto, gli al-
toparlanti e il contenitore. Ricor-
Questa scatola di montaggio, veramente pre-
stigiosa, si aggiunge alla callana dei kit ap- diamo inoltre che questa scato-
prontati dalla nostra organizzazione. L'ampli- la di montaggio, giá presentata
ficatore di potenza, appositamente concepito
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica, sul fascicolo di ottobre dello
é dotato di due entrate ed e quindi adattabile scorso anno, viene ora equipag-
a molle altre sorgenti di segnali BF, cosi da
rendere l'apparato utilissimo per gli usi piü giata con due omaggi a scelta e
svariati. sempre allo stesso prezzo di
11 kit é comprensivo di tut\i gl i elementi necessari per la realiz-
L. 21.500: una capsula microfo-
zazione dell'amplificatore riprodotto nella foto. Per il suo com-
pletamento il lettore dovrá procurarsi, per proprio conto, gli
nica o un condensatore variabi-
altoparlanti e il contenitore. le doppio ad aria.
TITORE
MICROTRASMET
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO A
L. 6.800
fr
9
M
reg
dell'appar
dal microf
del microfono.
Dimensioni pari a _
pacchetto di sigaret
e di messa a punto.
14
ULTRASENSIBILE
e
L'ultrasensibilita una delle caratteristiche attual- -EMISSIONI IN FM
mente piü richieste da coloro che, per scopi e
usi speciali, si servono di apparati trasmittenti di Quando nel settore dilettantistico apparvero, per
piccole dimensioni. la prima volta, i piccoli trasmettitori, denominati
Assieme ad una sensibilitá molto spinta, si pre- radiornicrofoni, questi operavano esclusivarnente
tende anche lassoluta chiarezza di ricezione del nella gamma delle onde medie. Ma questo siste-
suono e della parola. La portata, dunque, non e ma di collegamenti radio poneva limiti notevoli
piü un pregio predominante in questi minuscoli alla portata, dato che, per raggiungere distanze
apparati, anche se essa rimane sempre una carat- apprezzabili, occorreva dotare il trasmettitore di
teristica peculiare dell'emittente, apprezzata da antenne di grandi dimensioni, cioé molto ingom-
tutti i principianti. branti. Inoltre, con quei tipi di trasmettitori, oc-
Aderendo a queste nuove esigenze del grosso pub- correvano circuiti risonanti di dimensioni eccessi-
blico, i nostri tecnici hanno voluto riprendere il ve, ingombranti, che non permettevano la realiz-
... filo conduttore della vecchia e gloriosa « micro- zazione di un apparato portatile. Anche la poten-
trasmitten te ultrasensibile con circuito integrato » za richiesta dall'alimentatore risultava sempre
per progettare un nuovo e piü moderno microtra- elevata e ció andava a scapito dell'autonomia del
smettitore in scatola di montaggio, ne! quale ri- trasmetti tore.
sultano maggiormente esaltate la sensibilitá, la II sistema di emissioni in modulazione di ampiez-
chiarezza di ricezione e la portata. za, poi, rendeva spesso incomprensibile il debole
E anche questa volta si e fatto ricorso alla gamma segnale captato dal ricevitore, a causa dei molti
a modulazione di frequena, estendendola ulte- disturbi sernpre presenti sulla gamma delle onde
riormente per concedere a tutti la possibilitá di medie.
lavorare anche sulla gamma radiantistica dei Molto meglio si efatto in seguito, quando si e
144 MHz. E' stato conservato invece il sistema adottata, come banda di lavoro, quella oggi de-
di alimentazione con pila a 9 V, ed e stato con- nominata VHF. Infatti, con le frequenze rela-
servato il pilotaggio dello stadio di bassa frequen- tivamente elevate, si possono realizzare circuiti di
za con circuito integrato. Ma una grande novitá piccole dimensioni ed occorrono piccole potenze
e un progresso tecnico, almeno per i principianti, per coprire distanze relativamente lunghe.
e stato raggiunto nel sistema di concezione della e
Con la modulazione di frequenza si raggiunto un
bobina di alta frequenza, che fa parte integrante ulteriore progresso, perché con essa vengono eli-
del circuito stampato del microfrasmettitore, senza minati i disturbi radiofonici e si raggiungono i li-
costringere il lettore al non facile esercizio, co- miti dell'alta fedelta.
struttivo di un solenoide per il quale si debbono Ecco come si arriva ad ottenere tutti quei bril-
scrupolosamente rispettare talune grandezze mil- lanti risultati e quelle meravigliose caratteristi-
limetriche e centimetriche. che radioelettriche di cuí sono dotati, oggi, i piu
Il nostro microtrasmettitore, che e in realta una moderni trasmettitori tascabili.
vera e propria stazione trasmittente, di piccole Occorre tuttavia segnalare che, ben difficilmente,
dimensioni, e in grado di trasportare, attraverso gli apparati di tipo commerciale sfruttano piena-
lo spazio, sotto forma di onde radio, la voce uma- mente ogni possibile e attuale sistema elettroni-
na e di farla ascoltare, a distanza, in un qualsiasi co. La loro concezione circuitale e costruttiva li
apparecchio radio, a valvole o a transistor, a so- fa apparire poco piü che semplici apparati di-
pramrnobile o portatile, purché dotato della gam- dattici, utilissimi a far compiere al principiante
ma a rnodulazione di frequenza. Si tratta dunque i primi passi ne! settore delle trasmissioni, ma pri-
di un tipo di apparato che fa sempre ... gola a vi di un carattere pratico e applicativo. E ció per-
tutti i principianti e agli appassionati di radio e, ché la loro portata eridotta a poche decine di
in particolar modo, alla maggior parte dei nostri metri, perché necessitano dell'antenna e perché,
lettori. la modulazione e di pessima _qualita e lascolto si
15
t
R3
R1
"
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4"z
2
re 6
••C1
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11 l
16
senza l'uso dell'antenna e la sensibilitá, manual- Fig. 2 • La realizzazione del microtrasmettitore in sca-
tola di montaggio deve essere effettuta tenendo sem-
mente regolabile, con valori cosi spinti da supe- pre sott'occhio il piano di cablaggio qui raffigurato,
rare, di molto, quella normale dell'orecchio uma- ricordando che il circuito stampato, comprendente
no. anche la bobina L1, deve essere considerato visto in
La prima caratteristica vuol significare che, oc- trasparenza. Il ponticello, visibile in alto a sinistra
dello schema, congiunge una delle due estremita del-
cultando il piccolo apparato in una tasca, in un la bobina L 1 con il compensatore C4 e con la linea
cassetto, dentro una lampada o in un pacchetto di positiva di alimentazione: questo ponticello e rappre-
sigarette, e possibile trasmettere a notevoli distan- sentato da uno spezzone di filo ricavato da un termi-
ze, senza che nessuno possa accorgersi di ció. nale eccessivamente lungo di uno dei tanti componenti
La seconda caratteristica vuol far comprendere montati nel circuito. L'integrato IC e dotato di 8 ter-
minali; soltanto 5 di questi vengono utilizzati; i ri-
come sia possibile, sistemando 1'apparato in un manenti 3 terminali debbono essere inseriti nei rela-
qualsiasi locale di un appartamento anche di no- tivi fori, tranciati e non saldati. 11 terminale caldo del
tevoli dimensioni, captare e trasmettere fedelmen- microfono deve essere collegato sulla pista di rame
cui fa capo la resistenza R2. La numerazione riportata
te tutti i rumori e i suoni in esso prodotti. Que-
in corrispondenza della bobina stampata L1 trova
sta seconda caratteristica, dunque, da adito ad preciso riferimento ne[ testo relativo all'aumento del-
una innumerevole serie di pratiche applicazioni la portata del microtrasmettitore.
PUNTI DI
COLLEG. ANT.
PRESA
PILA '
t
ROSSO
17
STADIO D'USCIT A AF
/ LUNG. D'ONDA
Fig. 4 - Per aumentare la portata del microtra-
smettitore si puó far uso, indifferentemente, di
un'antenna a stilo, di un dipolo orizzontale o di
un'antenna Ground Plane verticale. Nel caso di
dipolo orizzontale, la lunghezza complessiva dei
due bracci deve essere pari a mezza lunghezza
d'onda.
ISOLATORt DI
CAVO
SOSTEGNO
18
possibile stabilire una reazione positiva, la qua-
le pennette di conservare le oscillazioni nello sta-
dio.
uo. Ogni problema di stabilitá d'innesco e scongiurato
grazie all'uso del transistor TRI che e in grado
D'ONDA di oscillare anche ne! settore delle UHF. Lo stadio
ISOLAT. DI quindi funziona regolarmente su tutta la gamma,
SOSTEGNO anche in condizioni di alimentazione abbastanza
lontane da quelle nominali.
E' sempre possibile mutare la frequenza di fun-
zionamento del trasmettitore agendo su! compen-
satore C4.
La tensione di alimentazione dello stadio puó es-
sere elevata sino al valore di 24 V, anche se ció
e sconsigliabile, sia perché il transistor TRI ri-
sulterebbe eccessivamente sollecitato, sia perché,
pur ottenendo un notevole incremento della po-
tenza assorbita dall'alimentazione, si verifichereb-
bero soltanto lievi mutamenti della potenza a ra-
diof requenza.
La polarizzazione dello stadio AF e stata partico-
larmente studiata per assicurare la possibilita di
modulazione e quella di una perfetta stabilit.
CAVO La tensione di base del transistor e ottenuta tra-
mite un partitore di tensione, composto dalle re-
sistenze R6-R4, le quali, pur avendo un valore
sufficientemente elevato per non assorbire una
corrente eccessiva, hanno, allo stesso tempo, un
valore sufficientemente basso per garantire una
buona stabilita dello stadio.
La tensione di base puó essere variata dal modu-
20+100 PF latore di quel tanto che risulta sufficiente a far
variare la frequenza dell'oscillatore, in modo da
COMP.
ottenere una erogazione di segnali modulati in
frequenza.
La tensione di emittore e stabilita dalla resisten-
za R8, la quale provvede a dar origine ad una
energica controreazione in corrente continua, che
impedisce al transistor di mutare di molto il pro-
prio punto di lavoro, anche con valori di alimen-
tazione diversi, contrastando in pari tempo gli
effetti delle variazioni di temperatura.
19
Il ritorno del segnale di entrata avviene sul pie- mento dei componenti elettronici nei vari punti
dino 4. del circuito; conviene tuttavia lasciare per ultimi.
Alla resistenza semifissa Rl e affidato il compito il microfono e la presa polarizzata, in modo da
di regolare la sensibilitá del circuito amplificato- regalare tutte le operazioni di saldatura. Si po-
re. Questo controllo e molto importante; infatti, tra cominciare, ad esempio, con l'inserimento del-
una modulazione troppo bassa rende l'ascolto assai lo spezzone di filo (ponticello) tra il terminale
disturbato e poco chiara e costringe l'ascoltato- centrale della bobina Ll e quello della piccola
re ad elevare al massimo il volume dell'apparato pista di rame che fa capo al terminale centrale
ricevente. La modulazione eccessiva, invece, di- del compensatore C4. Poi si potra collegare il
storce paurosamente il segnale, che diviene prati- circuito integrato, che e dotato di 8 terminali dei
camente incomprensibile. Sollecitando al massimo quali soltanto 5 sono terminali utili, mentre i ri-
la modulazione, il trasmettitore supera le possi- manenti 3 vengono infilati in altrettanti fori senza
bilitá del ricevitore e lascolto scompare quasi essere saldati. Prima di infilare i terminali del
completamente. Occorre dunque regolare la mo- circuito integrato nei 7 fori del circuito stampato,
dulazione su un valore immediatamente inferio- conviene creare una piccola guida di riferimento
re a quello in cui compare la distorsione. sollevando l'elettrodo n° 8 e tranciandolo in mo-
1
do che esso formi uno spezzone di filo in corri-
'
\'
spondenza esatta della tacca metallica presente
MONTAGGIO sull'involucro esterno del componente; si tenga 'i
presente che il terminale n° 8 si trova in corri-
II montaggio del microtrasmettitore <leve essere spondenza della stessa tacca e ció non puó dar
effettuato seguendo lo schema pratico di figura 2. adito ad errore di sorta.
II disegno del circuito stampato deve considerar- Successivamente si potra applicare il transistor
si visto in trasparenza, cioe dalla parte opposta TRl, cercando di evitare ogni possibile errore di
a quella in cui vengono inseriti i componenti. scambio fra gli elettrodi del componente; ma cio
Non esiste un ordine di preferenza nell'inseri- e assolutamente impossibile se si fa riferimento alla
20
deve essere collegato con il foro praticato sulla
pista di rame diretta verso la resistenza R2. I
Fig. 6 - Dopo una serie di precise e attente terminale di massa, cioé il terminale del micro-
prove sperimentali, e uscito dai nostri laboratori fono che si trova in contatto elettrico con il me-
il prototipo del microtrasmettitore ultransensibi- tallo del componente, deve essere collegato con
le. Lo abbiamo fotografato e qui riprodotto. Es- la pista di rame sulla quale e applicata la linea
so potra servire, unitamente al piano di cablag-
gio di figura 2, come elemento guida durante il negativa di alimentazione, che rappresenta an-
lavoro di costruzione dell'apparato. In alto, a si- che la linea di massa del rnicrotrasmettitore.
nistra, si puo notare il ponticello che collega un La presa polarizzata e dotata di due fli fessi-
terminale della bobina L1 con la linea positiva bili diversamente colorati, uno rosso e uno nero;
dell'alimentazione (la bobina L 1 e inclusa nel
circuito stampato e non richiede alcun lavoro di il conduttore di color rosso e quello della ten-
avvolgimento). In corrispondenza del piedino 8 sione positiva; il conduttore di color nero e quello
del circuito integrato e in corrispondenza della della tensione negativa. Occorre far bene atten-
tacca metallica del componente e stato ripiega- zione a non scambiare fra loro questi terminali,
to, verso l'estemo, il conduttore inutilizzato rap-
presentativo dell'elettrodo n. 8; in questo modo collegando il conduttore rosso con la pista che
possono essere evitati eventuali errori di inse- fa capo al terminale 7 del circuito integrato,
rimento dell'integrato nel circuito stampato e gli mentre il conduttore nero deve essere callegato
stessi elettrodi non possono in alcun modo es- con la pista di rame che, allestremita opposta,
sere scambiati fra loro. 11 circuito e sprovvisto
di interruttore: occorre dunque disinserire la pi- fa capo al terminale di massa del microfono
la quando non si fa uso del microtrasmettitore. (questa stessa pista risulta collegata ad altri ter-
minali di altri componenti elettronici).
II buon funzionamento del microtrasmettitore
e condizionato dalla precisione delle saldature
a stagno. Ai principianti, quindi, raccomandiamo
prima di inflare i terminali dei componenti negli
appositi fori del circuito stampato, di raschiarli
con una Jametta da barba o con la lama di un
temperino, in modo da far apparire la lucentez-
za del metalla, cioe in modo da far scomparire
eventuali impurita che non permettono di otte-
nere una saldatura a stagno perfetta.
piccola tacca metallica presente sull'involucro Durante il Iavoro di saldatura e consigliabile
esterno del componente, in corrispondenza della servirsi di un saldatore dotato di punta sottile
quale e presente il terminal e di emittore; il ter- e ben calda, avendo cura di effettuare saldature
minal e di base e quello successivo, mentre all'e- con una giusta quantitá di stagno, ne troppo ne
stremita opposta trovasi quello di collettore. In poco. Ricordiamo ancora che la saldatura per-
ogni caso il lettore, prima di infilare gli elettrodi fetta e quella che permette di vedere una goccia
del transistor nei tre fori del circuito stampato, di stagno lucente e uniformemente curva.
dovrá osservare attentamente il disegno di fi-
gura 2, ne! quale i tre elettrodi del componente
sono chiaramente indicati con le lettere «c-d-e ». TARATURA DEL CIRCUITO
Poi si potranno inserire ne! circuito tutte le re-
sistenze, il trimmer potenziometrico Rl e i con- Una volta ultimato il cablaggio del microtra-
densatori. Per ultimi si applicheranno il micro- smettitore, si potra collegare la pila a 9 V alla
fono e la presa polarizzata. II microfono e dotato presa polarizzata e misurare le tensioni in alcuni
di due terminali; uno di questi si trova in intimo punti del circuito. 11 Jettore dovra tuttavia te-
contatto con l'involucro metallico esterno del ner conto che il nostro trasmettitore, cosi come
componente e rappresenta il conduttore di rnassa; esso e proposto, non e dotato di un interruttore;
il secando terminale (tenninale caldo) e isolato e ció significa che per spegnere e accendere il
rispetto all'involucro metallico. circuito occorre disinserire e inserire la pila di
Sui due terminali del microfono si dovranno alimentazione. Chi dimentica di disinserire la
collegare e saldare due piccoli spezzoni di filo pila dal circuito per alcuni giorni rischia di
che, per comodita, possono essere due spezzoni, , danneggiare il microtrasmettitore.
di filo tranciati da due componenti con termi- I dati che ora forniremo sono stati da noi rile-
nali eccessivamente lunghi. vati con un tester da 20.000 ohm/volt, commuta-
Il terminale « caldo » del microfono, cioé il ter- to sulla scala di misura delle tensioni continue di
minale isolato dalla carcassa del componente, 10 V. •
21
I valori ora citati possono non corrispondere
esattamente con quelli rilevati da! lettore. Cio
non e assolutamente importante; e importante
E cominciamo con i valori delle tensioni con- invece che essi non si discostino oltre il 20%
tinue misurate sugli elettrodi del circuito inte- rispetto a quelli citati.
grato. Essi SOno: Dopo aver effettuato il controllo definitivo del
terminale 1 ov circuito, si accende un ricevitore, commutato
terminale 2 0,5 V sulla gamma a modulazione di frequenza e lo si
terminale 3 7 V sintonizza su una frequenza compresa fra gli 80
terminale 4 ov e i 110 MHz, tenedo conto che il ricevitore FM
terminale 5 ov richiede l'uso dell'antenna.
terniinale 6 7,8 V Servendosi di un cacciavite di plastica, si agi-
terminale 7 9V sce sul compensatore C4 e si fa ruotare lenta-
terminale 8 ov mente la ·rite, presente sulla parte superiore del
compensatore, fino a sentire su! ricevitore radio
Quelli del transistor TRl sono : il caratteristico innesco dovuto allefetto Larsen.
Durante questa prova la profondita di modula-
base 0,5 v zione deve essere regolata con il cursare del trim-
collettore 9V mer potenziometricoRI a meta corsa.
emittore 1,4 V Normalmente il segnale del trasm.,ettitore e udi-
bile in piü punti della scala del ricevitore. Spetta
L'assorbimento totale del circuito, senza anten- dunque all'operatore la scelta del migliore di que-
na, si aggira intorno ai 9-10 mA. sti punti, tenendo conto che la frequenza di e-
missione puó essere variata a piacere interve-
nendo su! compensatore C4. E' importante far in
modo che l'emissione del microtrasmettitore non
coincida con una emittente presente sulla gam-
ma del ricevitore radio.
n
22
11 trimmer Rl verra regolato in un secondo tempo segnati con il numero 1 o con il numero 2, sce-
in modo da soddisfare gli scopi cui viene adi- gliendo fra questi la posizione che offre i mi-
bito il microtrasmettitore. gliori risultati.
La nostra scatola di montaggio non comprende L'antenna a stilo puó essere direttamente acqui-
alcun contenitore, ma il lettore potra inserire il stata presso un rivenditore di materiali radioe-
circuito in un normale pacchetto di sigarette lettrici, ma puo anche essere realizzata diretta-
ne! quale puó trovar posto anche la pila di ali- mente dal lettore per mezzo di un conduttore di
mentaz:ione. rame o di acciaio. La lunghezza varia a seconda
della frequenza di emissione del rnicrotrasmetti-
tore e a seconda che si preferisca il 1/4 d'onda o
AUMENTO DELLA PORTATA il 1/2 d'onda.
Nella seguente tabella riportiamo i valori delle
La portata del nostro microtrasmettitore, in as- lunghezze d'antenna a stilo in corrispondenza
senza di antenna, varia, in media, fra 300 metri delle frequenze di emissione e del tipo di lun-
e 1 chilometro, a seconda delle condizioni am- ghezza d'onda:
bientali di propagazione delle onde radio e a se-
conda dell'efficienza del transistor TRl.
Coloro che volessero ulteriormente aumentare
la portata del microtrasmettitore, dovranno far
uso dell'antenna, che puó essere di tre tipi di- FREQUENZA LUNGHEZZE ANTENNA
vers1:
Antenna a stilo (1/4 onda o 1/2 onda) MHz 1/4 onda 1/2 onda
Dipolo orizzontale 100 70 cm. 140 cm.
Ground Plane verticale 110 65 cm. 130 cm.
L'antenna a stilo e quella piü semplice e piü co- 120 60 cm. 120 cm.
mune. Essa verra saldata direttamente sulla pi- 130 55 cm. 110 cm.
sta di rame della bobina L1, nei punti contras- 140 50 cm. 100 cm.
150 45 cm. 90 cm.
23
1 PBIIII PISSI
Rubrica
dell'aspirante
elettronico
LAMPADE AL NEON
Queste pagine sono principalmente dedicate agii aspiranti elettronici, cioe
a coloro che si rivolgono a noi per chiederci una mano amica e sicura nella
guida attraverso l'affascinante mondo dell'elettronica. Per questa particola-
re categoria di lettori citeremo, di volta in volta, mensilmente, le ·nozioni piu
elementari, quelle che potrebbero sembrare banali, senza esserlo, e che
molti hanno gia acquisito, automaticamente, durante l'esercizio pratico.
Quando si parla di lampade al neon si e spesso Prima di addentrarci nel settore delle realizza-
portati a pensare ai tubi delle insegne pubbli- zioni pratiche, nelle quali assumono parte es-
citarie o a quelli per lilluminazione domestica, senziale le lampade al neon, cercheremo di rias-
dirnenticando che esistono innumerevoli altri tipi sumere brevemente il principio di funzíonamento
di lampade a luminescenza il cui funzionamento di questi dispositivi, che si basa sulla conduzione
e press'a poco lo stesso di quello delle Iampade elettrica dei gas.
per illuminazione. I nostri lettori sanno, per esperienza personale,
Le lampade a luminescenza, di piccole dimensio- per averlo sentito dire o per averlo letto sui libri,
ni, sono conosciute, in elettronica, sotto il nome e riviste, che in condizioni normali l'aria puó
di lampade-spia, piu generalmente, lampade indi- essere considerata come un elemento isolante.
catrici. Infatti, applicando una tensione elettrica fra due
Queste lampade, che possono essere inserite di- elettrodi distanziati fra loro, ben difficilmente si
rettamente sulla rete-luce, consumano poca ener- verifica il passaggio della corrente elettrica.
gia elettrica e vengono spesso sfruttate in cir- Un debole flusso di corrente potrebbe essere otte-
cuiti stabilizzatori di tensione o negli oscillatori nuto ionizzando P'aria con la fiamrna di una
a rilassamento. candela, colpendo lo spazio interelettrodico con
raggi ultravioletti o con altri simili sistemi.
24
Aumentando fortemente la tensione elettrica
applicata ai due elettrodi, cioé aumentando for-
temente il campo elettrico, si giunge ad un punto
in cui gli eventuali ioni presenti vengono forte-
mente accelerati; questi urtano contro gli atomi
AMPOLLA
dell'aria producendo nuovi ioni e generando una CON NEON
reazione a catena che provoca il passaggio di
corrente sotto forma di una scarica luminosa che,
nel linguaggio elettronico, e conosciuta sotto il
nome di « carica disruttiva » (badi bene il let- EETTRODI
tore che non si tratta di an errore tipografico,
cioc non deve essere chiamata scarica distruttiva).
Nell'aria, quando la pressione atmosferica e nor-
male, questa scarica si manifesta soltanto se
l'intensitá del campo elettrico raggiunge i 24.000
ZOCCOLO
V/cm, cioe quando fra i due elettrodi, distanzia- ,/
ti fra loro di un centímetro, si applica una difle-
renza di potenziale di 24.000 V. REOF OR
UN PARTICOLARE FENOMENO
25
TENSIONE D'INNESCO
26
certi di trovarsi in presenza di una corrente al-
RL ternata.
27
j
COSTRUZIONE DELL'OSCILLATORE A RI-
Ct = 470.000 pF (2 Hz) - 47.000 pF (100 Hz) LASSAMENTO
C2= 47.000 pF
R1= 2,5 megaohm Per la realizzazione dell'oscillatore a rilassamento,
R2 = 1.000 ohm rappresentato in figura 6, non sussistono pra-
LN= lampada al neon senza resistenza (75 V)
ticamente problemi di ordine tecnico; la realiz-
zazione pratica, infatti, e da considerarsi alla
portata di tutti, anche di coloro che, per la pri-
ma volta, si trovano a maneggiare i componenti
elettronici. L'unica cosa da tener presente consiste
nell'inserimento esatto del diodo raddrizzatore
~ • --=I
!
2
D1 (figura 10) e del condensatore elettrolitico C3,
perché questi due componenti elettronici sono po-
11% ~ larizzati e debbono essere inseriti ne! circuito se-
use ITA
SE GAALE condo il loro verso esatto. Lo schema pratico di
figura 7 e la fotografa del prototipo montato nei
nostri laboratori (figura 8jiterpretano chiara-
Fig. 6 - Schema teorico di circuito oscillatore a ment? 1,I f L:15lagg1?. dell'o~~Q:T, d1mostrando
rilassamento. Variando il valore della resistenza altres1 1 es. ta posizione di inserimento del con-
R2, si puo variare il tempo durante il quale la
lampada al neon LN rimane accesa. densatore flettrolitico C3 e <le! • ~odo raddrizza-
tore al silicio D1. "/
1 /
i/2
1 ~/ '
COMPONENTI
Tensione di entrata = 220 V
R3 = 56.000 ohm - 1 W
R4 = 56.000 ohm - 1 W
C3 = 100 F - 250 VI (elettrolitico)
D1 = BY127 (diodo al silicio)
micamente, realizzare d l
+
_J
il circuito qui • raffigu-
rato, che e quello di
un semplice riduttore
di tensione. Per esso
R4 C3
forniamo i valori dei
componenti in relazio-
ne a tre possibili ten-
sioni alternate di en-
trata.
30
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 7.900
8 TRAN.SISTOR
2 GAMME D'ONDA
32
.es
~ ------- ~ -::- -
e#
e per molte altre svariate operazioni: taratura Loscillaione sinusoidale e ottenuta tramite il
della profonditá di modulazione di un trasmet- classico circuito a ponte di Wien, che presenta
titore, taratura di liltri audio, misura della fre- il vantaggio di utilizzare condensatori e resisten-
quenza con il metodo di confronto, ecc.
ze in modo da rendere facilmente _ possibile la
E' facile dunque arguire che un tale strumento regolazione della frequenza generata.
risulta di grande utilita per tutti ed e questo íl Si tratta, in sostanza, di un amplificatore accop-
motivo· per cui ci sentiamo in grado di consi- piato in corrente continua, pilotato dai transistor
gliarne la costruzione a quei dilettanti che, con TR1-TR2-TR3, nel quale vengono inserite due
poca spesa, intendono attrezzare un laboratorio reti di retroazione: una positiva (reazione), che
hobbistico. •
genera le oscillazioni ed e costituita da R l-R4-
C3 ed R2-R3-Cl, l'altra negativa (controrea-
zione), che stabilizza il guadagno dellamplifi-
SCHEMA DEL GENERATORE catore e pennette di regolare la distorsione del
SINUSOIDALE segnale.
La seconcla rete di reazione e composta da! con-
JI progetto del generatore sinusoidale, rappre- densatore C4, che preleva da! cursore del poten-
sentato in figura l, e completamente transisto- ziometro R10 parte del segnale d'uscita, ripor-
rizzato. Cio offre il notevole vantaggio della tra- tandolo poi su] circuito di emittore di TRI.
sportabilita dello strumento e dell'alimentazione Come si puó notare, nello stesso circuito di emit-
indipendente, cioe non legata alla rete-luce. tore e inscrita una lampadina (Ll) da 6 V -
JI progetto utilizza tre transistor al silicio di tipo 50 mA, che non ha le funzioni di lampada-spia,
PNP la cui scelta non e critica; infatti, con alcuni ma di regolatrice automatica del livel!o d'uscita.
sernplici accorgimenti, e possibile utilizzare i co- L'inserimento di questa lampada provvede quin-
muni BC107-BC108-BC19 di tipo NPN. di a mantenere suficientemente costante, entro
Passiamo ora ad una breve analisi del circuito certi limiti, la tensione di uscita al variare della
elettrico rappresentato in figura 1. frequenza e del carico.
Poiché tale circuito potra risuhare nuovo per
molti lettori, cercheremo ora di spiegarne bre-
vemente e semplicemente il funzionamento.
R8
= 1.500 ohm
padina a filamento al variare della tensione ad 1.500 ohm
essa applicata. Infatti, se si aumenta la ten- R9 3.300 ohm
sione sui terminali della lampada, la corrente R10 220 ohm (trimmer)
R11 270 ohm
che in essa circola tende sempre piü a riscal-
R12 47 ohm
dare il filamento e, quindi, in base ad una ben
nota legge elettrica, si ottiene un aumento della
R13 = 50.000 ohm (potenziometro)
resistenza dello stesso filamento. Dunque, se per Varie
una qualsiasi causa la tensione d'uscita tende TR1 = BC177
TR2 = BC177
ad aumentare, anche la tensione sull'emittore
TR3 = 2N2905/A
del transistor TR3 aumenta in proporzione, ed S1 = interruttore
un uguale aumento si ripercuote tramite il con- Alimentaz = 13,5 V
densatore C4, sulla lampada Ll la quale, dopo
un breve periodo, dovuto all'inerzia termica del
filamento, aumenta la propria resistenza, facen-
do diminuire il guadagno dell'amplificatore e fa-
cendo diminuire ancora la tensione di uscita.
REALIZZAZIONE PRATICA
componenti al fine di ottenere una discreta pre-
Il generatore sinusoidale puó essere realizzato in
Is1one.
qualsiasi maniera, ma noi consigliamo di ricor-
I componenti sono stati calcolati in modo da po-
rere alla tecnica dei circuiti stampati, che - per-
ter coprire, con la sola rotazione del potenzio-
mette di ottenere un montaggio ordinato, sem-
metro doppio R1-R2, la gamma di frequenza
plificando notevolmente il problema delle· con-
compresa fra i 100 e i 15.000 Hz circa.
nessioni e mettendo al riparo il principiante da
La nostra concezione circuitale non esclude la
facili errori di cablaggio. Inoltre, il montaggio
possibilita di, ottenere varie portate. Per questo
su circuito stampato e il pi adatto per uno stru-
mento destinato ad usi di laboratorio, cioe sog-
scopo e sufficiente modificare il valore dei com-
ponenti dei condensatori Cl-C3, sernpre uguaii
getto a sollecitazioni meccaniche.
fra loro, ricordando che quanto piü grande sara
In figura 2 e rappresentato il piano di cablag- il valore capacitivo tanto minore risultera il
gio dello strumento. Come si puo notare, sono valore della frequenza generata. Ad esempio,
stati evitati i selettori per le varie portate, che con condensatori da 1 µF si potranno raggiun-
avrebbero complicato notevoimente il circuito gere i 10 Hz, mentre con condensatori da 10.000
ed avrebbero richiesto una scelta accurata dei pF si potranno facilmente superare i 20.000 Hz.
34
R4
"a R9
$
TR3 11 / S1
TR2
TRl l
.±. 1 .·4e
e
• e
C3
ba
e
JICS
-
R7 S 11 11 @
13,5V
JI +
<.._ jJ ca
Cl ~ C4
L1 U SCITA
R3 RB
35
tore, che potra essere di metallo o di plastica, Fig. 2- Non vi sono pre- REGOLAZ
indifferentemente. scrizioni d'obbligo per la •
realizazione del progeF REQUENZ
Sul pannello frontale del contenitore verra ri- del generatore sinusoida-
portata una scala per il rilevamento del valore le. La tecnica del circui-
della frequenza di uscita. Sullo stesso pannello to stampato é comunque
frontale verranno inseriti: l'interruttore S1, il la piü consigliabile, se si
tiene conto che lo stru-
potenziometro doppio Rl-R2, la presa di uscita mento e 'destinato all'uso
e l'eventuale presa per la tensione di alimen- di laboratorio e, conse-
tazione di 13,5 V. guentemente, soggetto a
Per ottenere una presentazione professionale del- sollecitazioni meccaniche.
11 circuito, una voltif mon-
lo strumento, consigliamo di servirsi degli appo- tato, verra racchiuso in
siti caratteri trasferibili, in vendita presso le car- un contenitore di metallo
tolerie, con i quali si potranno « scrivere » in ma- o di plastica, indifferen-
niera perfetta le varíe diciture e i riferimenti temente.
nurnerici sulle scale.
Ricordiamo infine che la funzione del potenzio-
metro R13, presente su! pannello frontale dello
strumento, e quella di regolare il valore della
tensione di uscita. Ció permette di utilizzare il
generatore sia in accoppiamento con amplifica-
tori particolarmente sensibiii, sia con altri addi-
rittura privi di circuito preamplificatore.
FISSARE AL
TELAIO ME TALLICO
TARATURA
• A
Fig. 3 - Le
qui riportate
curve
si ri-
feriscono alle varie
forme d'onda otte-
nibili nelle diverse
posizioni del curso-
re del trimmer R10,
La taratura enecessaria per la forma d'onda
generata e per ottenere precisi riferimenti sulla
scala dei valori delle frequenze di uscita.
Per la messa a punto della sinusoide, occorrera
regolare il trimmer R 1 O in modo che la forma
d'onda, analizzata all'oscilloscopio, risulti del tut-
1
La curva A si rife-
risce alla posizione to priva di distorsioni.
8 di trimmer tutto In figura 3 abbiamo riportato i disegni relativi
chiuso; in B la cur-
va con il trimmer
a meta corsa; in C
il cursore del trim-
- mer e spostato a
tre quarti di corsa;
in D é rappresen-
tata la sinusoide
t
perfetta, ottenibile
con la miglior re-
golazione del trim-
mer R10.
Fig. 4 - Sul pannetlo frontale dello strumento sono
presentí: la manopola, munita di indice che percorre
una scala graduata in valori di frequenza, l'interrut-
tore acceso-spento, la presa di uscita dei segnali di
bassa frequenza e la manopola corrispondente al po-
tenziometro R13, • che permette di regolare il valore
della tensione di uscita.
36
TR3
AL TELAIO
METALLICO
S1
13,5 v
o C4
SCALA FREQUENZA
ACC.
%
SP
LIVELLO
alle varíe forme d'onda, rilevate sull'oscillosco- ricordando che una nota sinusoidale e del tutto
pio, per diverse posizioni del cursore del trim- simile a quella di un fischio; ci si potra dunque
mer R10. avvicinare notevolmente ad una corretta forma
Quando il cursare risulta tutto ruotato verso la d'onda paragonando, ad orecchio, la nota emes-
resistenza Rl 1, si ottiene la curva riportata in A sa dal generatore con un fischio, della stessa to-
di figura 3. Spostando lentamente il cursare di nalita, emesso dalloperatore.
RlO verso Femittore di TR3, si otterranno le cur- Per la taratura della scala delle frequenze ci si
ve riportate in B e C, fino ad ottenere la sinu- potra servire dell'oscilloscopio, oppure di un fre-
soide perfetta riportata in D di figura 3. quenzimetro. Non possedendo questi strumenti,
Coloro che non possedessero l'oscilloscopio, do- si dovrá ricorrere ad un generatore giá tarato,
vranno accontentarsi di una taratura ad orecchio, effettuando la taratura per confronto.
Fig. 5 - Circuito
stampato, in gran-
dezza naturale, _ ne-
cessario per la rea-
lizzazione del ca-
blaggio del genera-
tore sinusoidale.
38
WALKIE TALKIE
COPPIA DI RADIOTELEFONI CONTROLLATI A OUARZO
FREQUENZA:
27.125 MHz
ALIMENTA-
ZIONE:
9 volt
ANTENNA:
telescopica
8 elementi
DIMENSIONI:
6,2 x3,7x15
luci e...
dilettanti, il trasformatore di Tesla conserva un
posto di primo piano.
Esso e un trasformatore ad alta tensione e ad
con il
tore, che puo mettere a contatto chiunque con
40
tensioni elevatissime assolutamente innocue, per- IL FENOMENO DELL'INDUZIONE
mette di ottenere effetti strani e suggestivi, irrag-
giungibili con qualsiasi altro apparecchio. Vogliamo subito chiarire i concetti fondamentali,
Quello che vi presentiamo non costituisce una ben noti a molti lettori, che regolano il fun-
copia fedele dello storico trasformatore di Tesla, zionamento di questo particolare tipo di trasfor-
ma di esso ricalca fedelmente il principio di matore.
funzionamento, pur facendo ricorso a compo- Tutti sanno che, facendo ' scorrere una corrente
nenti moderni, di miglior qualitá e di minor co- continua, attraverso un qualsiasi avvolgimento
sto di quelli rnontati sui primissimi tipi di tra- di filo con el uttore, si produce un campo elettro-
sfonnatori. magnetico i cui effetti possono essere parago-
E DI TESLA
Le esperienze realizzabili con questo apparato sono innumerevoli, ma tut-
te risultano suggestive e stupefacenti. La tensione elevatissima, ad una
frequenza molto alta, risulta assolutamente innocua e puó essere scherzo-
samente toccata con mano.
N2
V2 - Vl x
Nl
41
me di « trasformatore » e le leggi che lo rego-
.3
lano sono valide per qualsiasi altro tipo di tra-
sformatore, sia esso di bassa frequenza o di alta
frequenza o, ancora, di alimentazione.
La formula prima citata assume un valore pu-
ramente teorico, perché la sua validita concreta
rimane condizionata a molti altri fattori. Infat-
lOV
ti, se si realizzasse un trasformatore con avvol-
5V gimenti « in aria», il cuí primario sia formato
da 24 spire e quello secondario da 2400 spire,
alimentando l'avvolgimento primario con una
tensione di 10 V - 50 Hz, anziché ottenere, sul-
l'avvolgimento secondario il valore di 10.000 V,
deducibile dalla formula, si misurerebbero valori
13
notevolmente diversi, per esempio 10 V - 50 V
o altro valore. Inoltre, in considerazione della
modesta impedenza dell'avvolgimento Ll, la cor-
rente di magnetizzazione risulterebbe elevatissi-
ma e creerebbe notevoli problemi pratici.
Per raggiungere una situazione tecnica di mag-
?
gior normalita, si fa uso di nuclei ferromagnetici,
±
che trovano largo impiego nei trasformatori di
alimentazione e in quelli ad audiofrequenza.
-~ Bsw, 20v
0p
UUU
10000V
Fig. 3 - A parita di numero di spire e di tensione pre-
sente sull'avvolgimento primario, la tensione indotta,
sull'avvolgimento secondario, aumenta con l'aumen-
tare della frequenza della tensione applicata all'av-
volgimento primario.
42
Fig. 4 - 11 pro getto del circuito del trasfo rmatore di allo scopo di smaltire piil agevolmente il. calore pro-
Tesla puo essere idealmente suddiviso in tre sta di: dotto a causa delle perdite. Questo stesso conden-
alimentato re - oscillatore AF - trasfo rmatore AT. L'al- satore potra essere sostítuito con un condensatore
ta tensione e presente sul terminale E della bobina variabile da 300 pF - 3000 VI. Sull'avvolgimento pri- (@)
L2. Su questo terminale si possono far scoccare scin- mario del trasformatore TI non e presente alcun in-
tille elettriche la cui lunghezza dipende dal numero terruttore, in modo da permettere alla valvola VI di
di spire dell'avvolgimento. rimanere costanteritente accesa. L'alta tensione viene
11 condensatore C11, che rappresenta il componen- erogata soltanto quando si interviene sull'interrutto-
te piu critico dell'intero circuito, e stato sdoppiato re S1.
in due condensatori del valore di 150 pF ciascuno, L2
11
T1 01 D2 11 c1O
N 11
Vl La cs
5 11 C9
H Hl t [
±4l
l{
••
c7
43
zioni del trasformatore di Tesla, cominciando, ov-
viamente, dalla sezione alimentatrice, che ela
C1-C2-C3-C4 = 2.200 +F - 1500 VI. prima a sinistra del circuito teorico di figura 4.
R1-R2-R3-R4 = 330.000 ohm - 1/2 wW
SEZIONE ALIMENTATRICE
Fig. 6 Questo
-
schema, puramen-
te indicativo, vuol
segnalare al lettore
i punti del trasfor-
matore di Tesla in
cui sono presenti
-
tensioni elevate e
pericolose, perché
tensioni a bassa
frequenza.
--
44
al 'c"
di L1
@
bobina AT
centro
aJ1 AT
o
Fig. 7 - Piano di cablaggio del trasformatore di Tesla nella parte di sotto del telaio metallico.
45
Foro per il capo ''
di L2 (a massa)
T1
V1
C8 C5
@
LP1
o S1
0 C4
46
Fig. 8 - Elementi del trasfo rmato re di Tesla montati
sulla parte superiore del telaio meta llico. L'imped en-
za di alta frequenza J1 non e facilmente reperibile in
commercio; tuttavia, qualsiasi tipo di bobina a nido
d'api, con filo di sezione tale da permettere il flusso
di una corrente non inferiore ai 200 mA, potra esse-
re utilmente montata nel circuito; questi tipi di bo-
bine possono essere facilmente recuperati da vecchi
apparati surplus.
47
IBRIDO
CARATTERISTICHE
ELETTRICHE
Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a - 1,5 dB.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W - 5 ohm. potenza: inferiore all'1%/.
Sensibilitá: Alimentazione-
15 mW a 1.000 Hz. 13,5 Vcc. I
AMPLIFICATORE
BF IN SCATOLA
DI MONTAGGIO L. 11.000
Realizzando questo amplificalore in due esem-
plari identici, si paira ottenere un ottimo appa-
rato stereofonico, che potril essere inst .. llato Le richieste debbono essere fatte inviando anti-
anche a bordo dell'autovettura. Tutti gli elemen- cipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p.
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contenuti nella lnostra scatola di montaggio. comprese anche le spese di spedizione).
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rapidita di esecuzione
completezza di elementi
ESPERIMENTI ED EFFETTI
49
PROGETTAZIONE
DELL' ALIMENTATORE-
STABILIZZATO
A BASSO
CONSUMO
Unitamente al progetto di un semplice alimentatore sta-
bilizzato, elenchiamo anche gli elementi fondamentali
necessari per progettare un alimentatore adattoalle piü
svariate esigenze dei lettori.
50
Sono molti, forse troppi i progetti di alimentatori L' ALIMENTAZIONE
stabilizzati presentati sulla nostra rivista in questi
ultimi mesi. Eppure ci sono ancora lettori che ci Il primo passo da compiere per progettare un
scrivono perché assillati dal problema del ricam- alimentatore e rappresentato dalla conoscenza
bio delle pile. In realta. questo problema e sen- precisa delle caratteristiche di funzionamento del-
tito un po' da tutti. E molti lo risolvono acqui- l'apparato che si vuol alimentare. In particolare
stando uno dei tanti alimentatori reperibili in occorrerá conoscere il valore della tensione e la
commercio. Ma questa soluzione non puó essere massima corrente richiesta. Questi dati non ven-
certamente accettata da chi ha fatto dell'elettro- gono normalmente indicati negli apparati tran-
nica il proprio hobby. sistorizzati, mentre viene citato il valore della
La realizzazione di un alimentatore per piccoli potenza massima assorbita. Da c¡uesto valore e
ricevitori radio, mangianastri o altri apparati si- possibile risalire a quello della corrente assorbita
mili di piccola potenza ·e estremamente semplice tramite la seguente relazione:
e, a parita. di prestazioni, certamente meno co-
stosa dell'acquisto del prodotto finito. Esistono W
tuttavia diverse ragioni che giustificano lautoco- I =
struzione dell'alimentatore: la soddisfazione per- V
sonale, il progresso nello studio dell'elettronica e
l'economia. La conoscenza di questi dati permette di dimen-
Ma questa volta non vogliamo limitarci alla pre- sionare l'intero circuito.
sentazione del progetto di un alimentatore sta- Il primo componente necessario per la realizza-
bilizzato, in grado di alimentare la maggior par- zione dell'alimentatore e rappresentato dal tra-
te degli apparati transistorizzati di piccola po- sformatore riduttore di tensione, cioé in grado
tenza. Vogliamo invece spiegare al lettore il pro- di ridurre il valore della tensione di rete a quel-
cedimento che conduce alla progettazione dello lo di alimentazione dell'apparato di piccola po-
alimentatore, in modo che ognuno, a seconda tenza. II trasformatore puo essere di due tipi di-
delle proprie esigenze, possa realizzare lapparato versi: uno con avvolgimento secondario doppio,
di cui necessita. l'altro con avvolgimento secondario singolo. Ami-
02
EVENTUALE 2 CONO. DA
TERR
3,3 KpF
51
hedue possono essere utilizzatí per realizzare l'ali-
entatore stabilizzato.
Per alimentazione a 9 V La tensione alternata, presente su ogni avvolgi-
mento secondario del trasformatore di alimen-
Condensatori tazione, deve essere pari o leggermente superiore
C1 = 500 F - 16 VI. (elettrolitico} al valore della tensione continua che si desidera
C2 = 500 F - 16 VI. (elettrolitico) ottenere all'uscita dell'alimentatore.
Supponiamo di dover alimentare un piccolo ri-
Varíe cevitore radio con la tensione continua di 9 V
R1 = 150 ohm - 1 W
D1-O2-D4 = 10D4 - BY126 (diodi al silicio e con una corrente di 200 mA. Se il trasforma-
D3 = diodo zener (10 V - 1 W) tore e dotato di un avvolgimento secondario sin-
TR1 AC128 (con raffredd.) golo, questo deve erogare la tensione di 9 V;
LP1 = lampada-spia al neon se l'avvolgimento secondario e di tipo doppio,
S1 = interruttore doppio esso deve erogare la tensione di 9 + 9 V.
T1 = trasf. d'alimentaz. (vedi testo) In figura 1 e rappresentato lo schema di princi-
pio del raddrizzamento della tensione alternata
erogata da un trasformatore di alimentazione con
avvolgimento secondario doppio. Il processo di
raddrizzamento e del tipo a doppia semionda, che
Per alimentazione a 6 V permette di ottenere un• minor ronzio; il raddriz-
Condensatori zamento e ottenuto tramite i due diodi D1-D2.
C1 = 500 {F - 16 VI. (etettrolitico) Per ridurre ulteriormente il ronzio provocato dal-
C2 = 500 F - 16 VI. (elettrolitico) la corrente alternata, vengono utilizzati due con-
densatori, da 3.300 pF, che debbono essere col-
Varie legati con il nucleo di ferrite del trasformatore di
R1 = 220 ohm - 1 W
D1-D2-D4 10D4 - BY126 (diodi al silicio alimentazione Tl ed eventualmente con il cir-
D3 = diodo zener (6,8 V - 1 W) cuito di terra. Disponendo di un trasformatore
TR1 = AD162 con avvolgimento secondario singolo, si potra
LP1 = lampada-spia al neon ottenere il raddrizzamento a doppia semionda con
S1 = interruttore doppio un ponte di diodi al silicio, inserendo sempre i
T1 = trasf. d'alimentaz. (vedi testo) due condensatori da 3.300 pF.
IL CIRCUITO STABILIZZATORE
D1
TR1
S1 04
LP1
2
+ IIC2
52
ETE TR1
I
LP1 S1 USCIT
€9 % e;,+ s
Fig. 3 - Il progetto dell'alimentatore stabilizzato puó messi per semplicita di disegno; essi possono essere
essere comunque reafizzato. E' consigliabile servirsi
di un contenitore di plastica munito di coperchio me- inseriti, a piacere, nel modo dianzi specificato.
tallico per agevolare la dissipazione dell'energia ter- II circuito utilizza una piccola lampadina al neon
mica erogata dal transistor TR1. a 220 V, dotata di resistenza interna di prote-
zione; a questa lampadina e affidato il compito
di segnalarc lo stato di accensione del circuito.
A valle del circuito alirnentatore, gia descritto, e
presente il circuito di stabilizzazione, realizzato
tramite un diodo zener (D3) e un transistor
(TRl).
11 diodo zener mantiene costante il valore della
tensione sulla base del transistor TR1. E poiché
rimangono praticamente costanti anche le ten-
sioni base-ernittore del transistor ed anoclo-cato-
do del diodo D4, rimane costante anche la ten-
sione d'uscita, pur variando il carico ad essa col-
Fig. 2 - Progetto dell'alimentatore stabilizzato a bas- legato,
so consumo. ll diodo al silicio D4 protegge il circuito
dell'alimentatore da eventuali ritorni di tensione da In particolare, poiché la tensione base-ernittore
parte di condensatori elettrolitíci, ad elevata capa- e quella del diodo D4 yalgono rispettivamentc
cita, presenti nel circuito di carico. 0,2 V e 0,6 V, la tensione di uscita avrá il se-
53
guente valore: Chi volesse eliminare il diodo D4, <leve tener
Vu = Vz ((0,6 + 0,2) Vz 0,8 V presente che, ferma restando la tensione di zener,
nella quale Vz rappresenta il valore della ten- si verifica un aumento della tensione di uscita
sione dello zener. di 0,6 V circa.
Volendo quindi ottenere una tensione di uscita Ai principianti raccomandiamo di non misurare
del valore di 9,1 - 9,2 V (pari al valore delle mai la tensione di uscita dell'alimentatore stabi-
pile cariche), si dovra utilizzare un diodo zener lizzato senza che ad esso sia collegato il carico,
da 10 V. Per ottenere una tensione di uscita di perché i valori delle tensioni misurate, con o
6 V, occorrerá un diodo zener da 6,8 V. senza il diodo D4, risulterebbero completamente
Un altro componente di grande interesse e rap- errate.
presentato dal transistor TRl, che dovra essere
scelto in modo da sopportare agevolmente la
massima corrente richiesta dal carico, dissipando REALIZZAZIONE DELL'ALIMENTATORE
la potenza alla quale esso lavara.
La resistenza Rl fornisce alla • base del transistor L'analisi del circuito dell'alimentatore dimostra
TRI la necessaria corrente di polarizzazione, cioe che la realizzazione pratica non presenta grosse
la corrente che permette al transistor di condurre diffcoltá e che ogni lettore puó, a piacere, va-
nel modo corretto; questa stessa corren te <leve riare taluni componenti per adattare l'apparato
pcrmettere un preciso funzionamento del diodo alle proprie esigenze.
zener D3. I dio di raddrizzatori D 1 - .D2 - D4 dovranno
Normalmente i valori attribuibili ad Rl, per pic- essere di tipo al silicio, in grado di sopportare
coli alimentatori con diodo zener da I W, va- almeno la tcnsione di 50 V e la corrente di 1 A
riano da 150 V, per l'uscita a 9 V, a 220 V, circa. A tale scopo si potranno usare i seguenti
per l'uscita a 6 V. tipi: 10D4- BY126- BY127 - 1N4006.
Utilizzando transistor ad elevato guadagno, que- Per quanto riguarda il transistor TRl, esso dovra
sti valori possono anche essere aumentati legger- essere di tipo PNP e di media potenza. Fer una
mente. uscita di 9 V e un assorbimento massimo di cor-
rente di 200-300 mA, puó essere suffciente il co-
mune AC128, purché provvisto di a1etta di raf-
FILTRAGGIO freddamento che dovra essere fissata su una
superficie metallica, ad esempio sul coperchio
Per ottenere un filtraggio della corrente rettifi- del contenitore.
cata con eliminazione del ronzio residuo, deno- Molto piü adatti, comunque, sono i transistor
minato ripple, occorre servirsi di condensatori AC142K - AC188K - AC193K, giá provvisti di
elettrolitici di elevata capacita (500 o piü pF). apposito contenitore che facilita il fissaggio del
Ma per ridurre ulteriormente un eventuale re- componente su un dissipatore di calore. Con que-
siduo di ronzio, conviene collegare, in parallelo sti transistor, inoltre, e possibile ottenere una
al diodo zener D3, un condensatore elettrolitico maggior dissipazione di potenza.
da 200 F - 12 VI., la cui capacita viene mol- Per tensioni di uscita di 6 V, o per correnti su-
tiplicata per il coefficiente di amplificazione del periori ai 300 mA, e preferibile un transistor
transistor, formando, assieme a questo, un idea- di maggior potenza, come, ad esempio, l'AD162,
le condensatore di elevatissima capacita e molto AD262, AD263.
efficace ai fini del fltraggio. 11 montaggio dell'alimentatore stabilizzato po-
Rimane ora da esaminare ancora un altro com- tra essere eseguito a piacere. Noi consigliamo
ponente : il diodo D4 collegato in serie con la di servirsi di un piccolo contenitore di pla-
la linea di uscita della tensione negativa. stica con coperchio metallico, che potra servire
L'inserimento di questo componente e necessa- per raflreddare il transistor.
rio per proteggere l'alimentatore da eventuali Volendolo, il lettore potra approntare anche un
ritorni di tensione, dovuti ad esempio a grosse piccolo circuito stampato, ma ció non e neces-
capacita nel circuito di carico, le quali tende- sario, anzi potrebbe creare delle diffcoltá prati-
rebbero a scaricarsi su! circuito dell'alimentatore che per il fusaggio del transistor al dissipatore.
quando guesto viene spento. La presenza del dio- Normalmente i condensatori antironzio, da 3.300
do D4 e dunque essenziale ai fini del buon fun- pF, citati all'inizio di questo articolo, non sono
zionamento dell'alimentatore, anche se esso in- necessari. Essi dovranno essere montati soltanto
troduce ne! progetto un certo svantaggio: guel- nel caso in cui l'alimentatore stabilizzato venga
lo di provocare una lieve diminuzione della sta- collegato con un ricevitore radio estremamente
bilizzazione. sensibile.
54
alimentatore stabilizzato
JOLLV con protezione elettronica
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO
L. 15.500
CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 V - 22 V
Corrente massima alla minima tensione: 1,1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV
t V d'uscita
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Protezione dell'alimentatore dalle correnti inverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correanti inverse.
Tutti i cultori della musica moderna sanno certa- risultati un esemplare di distorsore veramente in-
mente quale importanza abbiano assunto, negli vidiabile.
ultimí anni, i vari apparati elettronici in grado di
integrare ed arricchire, con effetti nuovi ed origi-
nali, il suono prodotto dagli strumenti tradizio- COS'E' LA DISTORSIONE
nali.
La chitarra elettrica e lo strumento musicale che, Al lettore principiante sorge spontanea una do-
piu di tutti gli altri, si presta a queste elaborazio- manda: come e possibile alterare il suono prodot-
ni. Essa e il capostipite di tutta una serie di tra- to da uno strumento musicale e quali sono le ca-
sfonnazioni musicali-elettroniche perché proprio ratteristiche elettriche che contraddistinguono un
ad essa, per primi, vennero accoppiati quegli ap- suono dall' altro?
parati che trasfotrnano il suono nonnale in emis• Rispondiamo subito a questa domanda premet-
sioni musicali piü aggressive e piü adatte per le tcndo che ogni suono, cioe ogni nota musicale, si
nuove generazioni. distingue da un'altra per il valore della propria
frequenza. Ma questa prima distinzione non e suf-
Il distorsore e certamente il piu conosciuto tra
ficicnte perché, ad esempio, un « do» di un cla-
questi apparati e di esso presentiamo una sempli-
rino e ben diverso da un « do» di una chitarra
ce versione che, pur non raggiungendo livelli pro-
o di un pianoforte. Il suono, quindi, e caratteriz-
fessionali, potra ugualmente servire per i piccoli zato, oltre che dalla propria frequenza, anche dal
complessi e per le esibizioni ... casalinghe. timbro musicale, che e una caratteristica intrin-
II vantaggio del nostro distorsore, rispetto ai mo- seca dello strumento con cui si suona.
delli di tipo commerciale, e rappresentato prin- Se si fa uso dell'oscilloscopio e si osserva in esso
cipalmente dalla esiguita del costo. La semplicitá la curva caratteristica di una stessa nota prodot-
circuitale, poi, permette, a chiunque abbia una ta da vari strumenti musicali, si puó facilmente
pur minima dimistichezza con il saldatore elet- notare che, elettronicamente, il timbro del suono
trico, di realizzare in poco tempo e con felicissimi trova una precisa corrispondenza con la forma
56
-e
d'onda del segnale. I vari segnali, dunque, diffe- Il progetto del nostro distorsore, rappresentato in
riscono fra loro per il diverso contenuto armoni- figura l, comprende due stadi amplificatori a
co in essi presente. transistor, dei quali uno puo essere polarizzato
Alterando il contenuto armonico di uno stesso se- a piacere, costringendolo a lavorare in una zona
e
gnale, possibile variare il timbro, realizzando con qualsiasi compresa fra la regione lineare e quella
mezzi elettronici suoni del tutto nuovi e assolu- di saturazione, cioe di interdizione, che corrispon-
tamente impossibíli da ottenere con gli strumenti de alla massima « non linearita » delle curve ca-
musicali pit classici. ratteristiche del transistor.
Il processo di distorsione di un segnale elettrico Il doppio deviatore Sl permette dí scegliere, con
consiste appunto nell'alterazione del contenuto estrema semplicita e rapidita, senza il bisogno di
armoníco del segnale stesso. E questa alterazione togliere o inserire spine, la posizione di riproclu-
viene ottenuta mediante ii passaggio del segnale zione normale o quella di distorsione.
•
57
PULS.
PEDALE ---------------------------------
N
1
1
S1 I
o
N
ill <R1 <R2 < R3 2R4 h
nr~
1
'
4%
e
Ge
9V
11
e •
D C1 l !! e
R6
11 TR2
ENTR.
"
DIST
<R5
uscIT
58
Fig. 1 - Le due possibili posizioni del do ppio devia- Fig. 2 - 11 contenitore del distorsore e di tipo me-
tore S1 perm etto no di inserire (posiz. O) o di disin- tallico e, superiormente di forma adatta all'appoggio
serire (posiz. N) il circuito del distorsore nel colle- del piede, con il quale si interviene sul pulsante SI;
gamento in serie fra la chitarra elettrica e l'amplifi- i regolatori di isensibilita e di volume sono monta-
catore di bassa frequenza. 11 potenziometro R5 per- ti sulle fiancate laterali dell'apparato. La pila a 9 V,
mette di regolare il grado di distorsione del circuito; nel caso di esecuzioni musicali di lunga durata, deve
il potenziometro R6 permette di controllare il volume. essere ad elevata capacita elettrica.
USCITA EN TRATA
DISTORS.
TR2 TR1
9V
@
Fig. 3 - 11 contenitore metal- quindi, all'entrata _ dell'amplificatore di bassa fre-
lico del distorsore deve es-
quenza esterno cui viene normalmente collegata
sere ancorato ad una pia-
stra di ferro, di ghisa o di la chitarra elettrica.
piombo. Sotto la piastra si Giunti a questo punto, alcuni lettori potrebbero
dev. applicare un pannello di obiettare che, essendo il comando di volume nor-
gomma o, indiferentemente,
malmente inserito sull'amplificatore di bassa fre-
quattro piedini di gomma, on-
de evitare che, durante l'e- quenza e, molto spesso, anche sulla stessa chitar-
secuzione musicale, l'appara- ra, la presenza del potenziometro R6 e da rite-
to possa scivolare lungo il nersi una inutile ripetizione. Ma noi non siamo di
pavimento.
e e questo avviso, perché disponendo di un comando
b di volume sul circuito del distorsore e possibile
passare dalla posizione normale alla posizione
« distorsore » con lo stesso livello di riproduzione,
BC 109 oppure con un salto prefissato a piacere; dispo-
nen do invece dei soli controlli di volume presentí
sull'amplificatore di bassa frequenza e sulla chi-
tarra elettrica, occorrerebbe regolare, di volta in
vede la resistenza R5, che permette di regalare volta, il volume sonoro, eseguendo un'operazione
il grado di distorsione del segnale stesso. • La re- assolutamente scomoda per chi desidera un rapido
sistenza R5 e un potenziometro da. 1 mega.ohm a passaggio fra i due diversi modi di riproduzio-
variazione lineare. ne sonora.
11 segnale distorto, presente su! collettore del tran-
sistor TR2, viene prelevato tramite il condensa-
REALIZZAZIONE PRATICA
tore C3 ed inviato al potenziometro di volume R6,
che provvede a sua volta ad inviare, tramite la Abbiamo giá detto, all'inizio di questo articolo,
resistenza R7, il scgnale alla presa di uscita e, che la realizzazione del distorsore e adatta anche
DISTORSIONE
l
PUL S-S1
VOLUME
60
OCOMANDO
e interruttore crepuscolare
• conteggio di oggetti o persone
antifurto
apertura automatica del garage
lampeggiatore
tutti i comandi a distanza
61
ai principianti, perché e suficiente eseguire il
montaggio dell'apparato seguendo lo schema pra-
tico di figura 2 per essere certi di raggiungere il
ARRETRATI
sa frequenza. E per coloro che non conoscessero
queste regole,-vogliamo qui riassumerle brevemen-
te.
ELETTBOIICA
PBATICA UTILIZZARE CAVI SCHERMATI
SUBITO
ancora aggiungere qualche avvertimento che, per
molti lettori, potra risultare superfluo.
T n sede di cablaggio non si debbono commettere
errori durante la saldatura dei terminali dei due
62
II lettore dovra equipaggiare il contenitore con r
o
un basamento pesan te, di ferro di ghisa e di uno
strato di gomma, oppure di quattro gommini, al-
lo scopo di evitare che l'apparato scivoli sul pa-
vimento.
il nostro
1 COMPONENTI
63
7endite
r
rmute
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pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
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prega aggiungere alla domanda ['importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
71
venientc: con il motare al massimo regime, non Al'atto dell'acquisto occorre accertarsi che il ri-
sono riuscito a portare !'indice a fondo-scala, pur cevitore sia provvisto di alimentatore in corrente
avendo ruotato il potenziometro R9 fino alla alternata, perché questi tipi di apparati vengono
massima sensibilita. Debbo dirvi che ho usato un spesso immessi nel commercio con l'alimentazio-
milliamperometro da 1 mA fondo-scala, anzi- ne continua a 12 V. Le ricordiamo anche che
ché uno da 0,5 mA fondo-scala come' da voi esiste un ricevitore gemello, che si discosta dal
prescritto. Le domande che vi pongo sono le BC603 soltanto perché consente la ricezione di
seguenti: frequenze comprese tra i 27 e i 39 MHz. Que-
come <levo tarare lo strumento se questo si e sto secando tipo di ricevitore viene denominato
dimostrato insensibile alla forma d'onda sinu- BC683.
soidale?
E' possibile usare il milliamperometro da 1 mA?
Quali sono le varianti da apportare al circuito?
DE LUCA SALVATORE
Scisciano
72
T ermometro e!ettronico
Sono un vostro assiduo lettore, interessato alla co-
struzione del tennometro eleftronico presentato
LE NOSTRE
sul fascicolo di maggio '73. A me interesserebbe
misurare valori di temperatura compresi tra i
359C e i 4 50°C. Quali variazioni dovrei
CUFFIE STERED
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
apportare al circuito? Per raggiungere una mag-
giore precisione dell'apparato, voi consigliate -l'uso fedelta e per un nuovo ed emozionante
di un diodo zener stabilizzante e di una resisten- incontro con il mondo della musica ste-
za per la limitazione della corrente. Di quali ti- reofonica.
pi debbono essere il diodo e la resistenza? Come Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla
debbono essere inseriti nel circuito? fusione di una musicalita elevata con un
CAVANNA RENZO perfetto adattamento anatomico.
Alessandria
•••
CARATTERISTICHE:
lmpedenza: 8 ohm
Sensibilitá: 110 dB
a ,1.000 Hz
Gamma' di freq.:
Alimentatore a doppia polarita 20 - 20.000 Hz
Da qualche tempo sto dedicando la mia attivitá Peso: 450 grammi
di elettronico principiante al montaggio di cir- La cuffia e provvista
cuiti con integrati. Questi dispositivi, come e no- di regolatore di
livello a manopola
to, richiedono - molto spesso una doppia alimen- del tweeter.
zione, positiva e negativa rispetto a massa, ge-
neralmente di ± 15 V. Ecco perché vi scrivo,
Adattatore
chiedendovi la pubblicazione di un semplice ali-
per cuffie stereo
mentatore stabilizzato, in grado di alimentare
Mod. JB-11 D
uno o due integrati, senza dover ricorrere alle
normali pile e, con la loro scarica, pregiudicano L. 3.500
spesso i risultati. Questo piccolo ap-
TARCISIO BONF ANTI parecchio consente
il collegamento di
Frosinone una o due cuffie ste-
Esistono molti tipi di amplificatori operazionali, reo con tutti i com-
alcuni dei quali fanno uso di circuiti integrati. plessi stereofonici.
Vogliamo ritenere tuttavia che, per condurre e- la commutazione al-
toparlante - cuffia e
sperienze non particolarmente critiche, lei pos- immediata, senza al-
sa utilizzare, con successo, un semplicissimo ali- cun intervento sui
mentatore stabilizzato come quello qui raffigu- collegamenti
rato. In pratica si tratta di due alimentatori se-
73
parati, uno dei quali utilizza un transistor di ti- Magnetizzatore e smagnetizzatore
po NPN (TRl),.l'altro un PNP (TR2), oltre che, La maggior parte degli utensili del mio piccolo
ovviamente, due dio di zener di stabilizzazione. laboratorio dilettantistico risultano piu o meno
N el caso in cui i circuiti o perazionali, che lei do- calamitati. Questo fenomeno risulta per me mol-
vra alimentare, dovessero lavorare a larga ban- to vantaggioso quando debbo raccogliere un pie-
da, risultera utile collegare, in parallelo con i colo oggetto metallico, una vite, un dado, una
diodi zener, dei condensatori di fuga, di tipo ce- rondella di ferro. Non mi e invece gradito in al-
ramico, da 10.000 pF circa, in modo da corto- tre occasioni, quando vorreÍ che Je lame dei cac-
circuitare il « rumore bianco » che questi disposi- ciaviti fossero completamente smagnetizzate. La
tivi generan.o in virtu della loro costituzione fi- domanda che vi pongo e la seguente: esiste un
sica intrinseca. semplice apparato in grado di magnetizzare o
smagnetizzare rapidamente gli utensili del labo-
ratorio? Potreste eventualmente pubblicare lo
schema costruttivo di questo apparato?
GIANCARLO BETTINI
Civitanova Marche
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74
immergere ed estrarre pi volte le lame stesse soprattutto se questo non e uno zener. Anche i
dalla zona dellavvolgimento. Per magnetizzare diodi normali, con tensioni di rottura non mol-
la lama del cacciavite basta immergere questa to elevate, verrebbero distrutti.
nel campo elettromagnetico e, senza rimuoverla, S'upponendo comunque di limitare l'indagine si-
eliminare la corrente di alimentazione dell'avvol- no alle tensioni di 20-22 V circa, e possible ser-
gimento; questa prova puó essere fatta pi vol- virsi del circuito qui raffigurato. In esso il po-
te, finché si accorgera di aver ottenuto la mas- tenziomelro Rl, che ha il valore di 5.000 ohm
sima magnetizzazione dei suoi utensili. circa, dovra risultare inizialmente tutto inserito,
per evitare il sovraccarico del diodo zener in
prova. La tensione di zener sara quella indicata
dal voltmetro quando, regalando il potenziome-
mA tro Rl, si potra notare il passaggio di una cor-
rente di qualche milliampere.
e
•••
L'integrato T AA 151 S
24V Da una pubblicazione estera ho tratto, qualche
e tempo fa, lo schema di un preamplificatore cor-
rettore-stereo, facente irnpiego di due circuiti
integra ti di tipo T AA 151 S. Sol tan to ora sono
riuscito a procurarrni questi due componenti, ma
VOLTM. non posso realizzare il circuito del preamplifica-
tore soltanto perché mi sono dimenticato di nu-
merare nello schema la zoccolatura dell'integra-
to. Siete voi in grado di fornirmi questi elemen-
ti, citando possibilmente la corrispondenza fra i
•••
Controllo dei diodi zener
terminali del componente e gli elementi in esso
contenuti?
CLAUDIO RIGOLI
Cuneo
Da poco tempo mi sto dedicando con grande 8 9
passione all'elettronica, che ho imparato a cono- ,--
1
scere leggendo le vostre riviste. Gran parte del
materiale elettronico, con iI quale realizzo i vo- 1
R3
stri progetti, viene da me recuperato da basette
di tipo surplus. E fra questo materiale vi sono
molti diodi per i quali vi pregherei di spiegarmi
in qua! modo sia possibile distinguere i diodi
zener dai normali diodi al silicio. Vorrei anche 5
chiedervi in qua! modo sia possibile misurare la 10
tensione caratteristica zener, dato che, quasi
sempre, i diodi da me recuperati non recano al-
cuna indicazione, oppure portano delle sigle as- TR1 TR2 11 TR3
solutamen te estranee e non riscontrabili nei nor-
_ _ _J
mali prontuari.
2 3 4
RENATO BAZZONI
Milano Il suo e
un problema di carattere strettamente
personale, che non puo interessare la gran mas-
Non sempre e possibile distinguere un diodo ze- sa dei nos tri lettori. M a questa volt a, come si
ner da un normale diodo, senza incorrere in er- suol dire, f acciamo uno strappo alla re gola e la
rore. Poiché esistono diodi zener per tensioni di accontentiamo, anche perché l'integrato, cui lei
pochi volt m.a anche di centinaia di volt, si po- fa rif erimento, puo trovare senza dubbío ottime
trebbe correre il rischio, durante la prava della applicazioni in molti altri settori. Esso e infatti
tensione, di distruggere il componente in esame, composto da tre stadi transistorizzati, che per-
75
mettono una notevole versatilitá di impiego del « interruttore » per il carico, qualora questo fun-
componente in. funzione di amplificatore; due zioni con la tensione di 12 V. Per altre appli-
dei tre stadi sono accoppiati tra loro in continua. cazioni occorrerá servirsi di un secondo contatto
Rl = 3.500 ohm di scambio (relé a due 'vie).
R2 = 3.500 ohm
R3 = 1.000 ohm CI 100 F - 25VI. (elettrolitico)
R4 = 320 ohm Rl 3.900 ohm
R2 120.000 ohm
•••
Temporizzatore. con consumo nullo a
R3 = 12.000 ohm
R4 12.000 ohm
D1 = diodo al silicio (10D4)
D2 diodo al silicio ( 10D4)
riposo RL = relé (12 V - 330 ohm)
Sono un vostro affezionato lettore e desidererei IC integrato CA3018
realizzare un circuito in grado di mantenere ec-
citato un relé per la durata di 10-15 secondi ogni
volta che si agisce anche per breve tempo su
un apposito pulsante rappresentato, ne! mio ca-
so, da! contatto di un relé eccitato da una foto-
•••
La presa fono nel Caracol
cellula. Ho realizzato il ricevitore Caracol, da voi invia-
II dispositivo, se possibile, dovrebbe avere un tomi in scatola di montaggio, e debbo dirvi di
consumo limitato quando il relé (quello del di- essere rimasto molto soddisfatto. Soprattuto per-
spositivo da progettare) non risulta eccitato, cos1 ché la resa sonora del ricevitore e risultata supe-
da poter utilizzare per l'alimentazione un accu- riore ad ogni mia previsione. Questa graditissima
mulatore da 12 V, senza che questo corra il pe- sorpresa mi ha fatto venire l'idea di utilizzare gli
ricolo di scaricarsi troppo in fretta. stadi di bassa frequenza di abbinamento con il
FORTUNATO OLIVA mio mangianastri, allo scopo di ottenere un ascol-
Roma to migliore. E' possibile, in qualche modo, ' con-
cretare questa mía idea?
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aver brillantemente realizzato un im- sere richiesta con o senza l'altopar-
portante impegno con il mondo del- lante, comprende tutti gii elementi raf-
l'elettronica, perché potrete finalmen- figurati nel piano di cablaggio, ad ec-
te affermare di aver composto, con cezione della basetta di legno che
le vostre mani e la vostra capacita, ogni lettore potra facilmente costrui-
il primo ricevitore radio. re da sé.
INDICE DELL' ANNATA
AMPLIFI CATORI fascicolo pagina
mese
Amplificatore stereo per cuffie Hi-Fi gennaio 56
Amplificatore BF con integrato TAA 611C febbralo 140
Amplificatore ibrido potenza d'uscita: 4 W marzo 172
Quattro usi diversi dell'amplificatore da 50 W marzo 208
Preamplificatore elettronico a lunga durata aprile 260
Amplificatore BF: 6 W - con l'integrato SN76013 aprlle 280
Preamplíflcatore-miscelatore BF maggio 372
Pre amplificatore d'antenna per autoradio giugno 452
Pre amplificatore per microfoni a cristallo luglio 506
Amplificatore BF - 3 W- 2 valvole luglio 518
Amplificatore telefonico miniaturizzato settembre 672
Amplificatore BF - potenza: 2 W dicembre 934
78
Diodi in 'radioricezione - Prima puntata ottobre 766
PNP o NPN? ottobre 778
Avviamento alla conoscenza e all'uso dei FET novembre 822
Diodi in radioricezione - Seconda puntata novembre 846
L'impianto d'antenna dicembre 914
Controllo dei condensatori dicembre 942
79
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83
IL RICEVITORE
Un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol
mettere alla prova le proprie attitudini e
capacita nella pratica della radio.
84
DEL PRINCIPIANTE
Realizzata con materiale di prima scelta, per-
fettamente efficienti e moderni, questa sea-
tola di montaggio vuole soltanto tendere
una mano amica a quei lettori che, per
la prima volta, si avvicinano a noi e all'af-
fascinante mondo della radio.
85
A1 A2 A3
t
5c4 11 1 11 111 AP
TR1 11 TR2 II TR3
t
q 0& 4
a lt L2 _2
1
f R1
a 11 / S1
Condensatori
C1 = 300 pF
C2 = 1.000 pF
le radio, scartando tutti gli altri presenti sul- C3 = 220.000 pF
l'avvolgimento di antenna Ll. C4 = 10.000 pF
In taluni apparecchi radio di tipo commercia-
le il sistema di ricerca delle emittenti radiofoni- Resistenze
che avviene in modo diverso, sía sotto l'aspetto R1 = 100.000 ohm
elettrico, sía sotto quello meccanico. In questi R2 = 33 ohm
apparecchi radio, che ebbero soprattutto grande
diffusione negli anni cinquanta, per ottenere una Varie
variazione della frequenza di risonanza, il valore TR1 = AC127
capacitivo del condensatore, che non e piü con- TR2 = AC127
densatore variabile, rimane costante, mentre si TR3 = BC301
provvede a far variare l'induttanza della bobina S1 = interruttore
di sintonía. E il risultato e sempre lo stesso. D1 = diodo al germanio
L1-L2 = bobina sintonía
Questo cambiamento viene ottenuto introducen-
Pila = 1,5 V
do un nucleo di ferrite dentro il supporto della
bobina di sintonía, oppure estraendolo, lenta-
mente, durante il processo di ricerca delle emit-
86
A1
A2
A3
TR1 TR2
tenti. Questo stesso sistema di sintonia, sia pure Fig. 2 - II montaggio del ricevitore del principiante
in forma rudimentale, cioé esente da ogni si- viene effettuato su una basetta di bachelite, con clr-
stema meccanico, e stato adottato ne! nostro cuito stampato, delle dimensioni di 6,5x4 cm. La bo-
bina L1-L2 e incollata sulla basetta stessa, dalla parte
ricevitore del principiante transistorizzato per opposta a quella in cui sono presenti le piste di rame
onde medie. Praticamente, dunque, il lettore, del circuito. In questa stessa parte della basetta pren-
per sintonizzarsi con una determinata emittente, dono posto gli alri componenti elettronici. 11 tutto po-
provvederá ad inserire, con un movimento di trá essere inserito in un contenitore di materiale iso-
lante. Non si puó far uso di un contenitore metallico,
apparente avvitamento, il nucleo di ferrite den- perché questo rappresenterebbe uno schermo elettro-
tro la bobina Ll, oppure provvederá ad estrarlo. magnetico per le onde radio in arrlvo. Si tenga pre-
Questa operazione e perfettamente equivalente sente che in questo disegno le piste di rame sono vi-
a quella piü tradizionale della rotazione del per- ste in trasparenza.
no del condensatore variabile. Sotto un aspetto
radioelettico si puó dire che, in un caso si fa va-
riare il valore capacitivo del circuito di sinto- segnali radio di alta frequenza in segnali di
nía, ne! nostro caso si fa variare quello in- bassa frequenza
duttivo. Negli apparecchi radio a valvole di vecchia pro-
duzione questo processo viene affidato ad una
valvola elettronica, che prende il nome di val-
PROCESSO DI RIVELAZIONE vola rivelatrice. In essa sono presentí due elet-
trodi : una placea e un catodo. Durante il pas-
Tutti i segnali radio, presentí ne! circuito di sin- saggio del segnale dal catodo alla placea, si ve-
tonia, sono segnali ad alta frequenza. E come rifica il processo di rivelazione, che non e an-
e ben risaputo, i segnali ad alta frequenza non cora un processo di rivelazione totale; infatti
possono essere trasformati in onde sonore per- esso consiste nella eliminazione delle semionde
cepibili dallorecchio umano. Il ricevitore radio di uno stesso nome (positive o negative) dal se-
deve quindi provvedere alla trasformazione dei gnale di alta frequenza. Ma le semionde di uno
87
e
1 • e ·:=2q
1RX ap
2 3
Flg. 3 - Dlsegno, a grandezza naturale, del circuito
stampato necessario per la realizzazlone del ricevito-
re del principiante. Questo circuito dovra essere rea-
@
7
--L-
lizzato da tutti coloro che vorranno costrulre il rice-
vitore senza l'ausilio della nostra scatola di montaggio.
stesso nome, uscenti dalla placea della valvola ri- l'emittore, che puo essere collegato direttamente
velatrice, contengono ancora una parte di segna- con la base del transistor successivo in virtu della
li di alta frequenza, che debbono essere eliminati quasi uguaglianza dell'impedenza di uscita di
tramite un condensatore cui e affidato il compito TRl con quella di entrata di TR2.
di convogliare a massa, cioe di disperdere questi Per poter continuare con il sistema del colle-
segnali. Ma lasciamo da parte il processo di rive- gamento diretto fra un transistor e l'altro, an-
lazione a mezzo valvola elettronica e veniamo a che per il secondo transistor ci si serve, come ele-
quello piü modero, adottato nel nostro ricevi- mento di uscita dei segnali amplificati, dell'emi-
tore, tramite componenti allo stato solido. tore, il quale viene direttamente collegato con la
La semplicita circuitale del nostro ricevitore non base del transistor amplificatore finale TR3. La
permette la composizione di un circuito di rivela- resistenza R2 ha il compito di polarizzare la base
zione complesso. Esso, infatti, viene ridotto alla del transistor TR3 e l'emittore di TR2.
sola presenza del diodo al germanio D 1. Lo stadio finale, pilotato da! transistor TR3, e
Il diodo al germanio e un semiconduttore, cioé montato secando la tecnica abituale; l'uscita,
un componente allo stato solido che permette il cioé, e rappresentata dal collettore, il quale ri-
passaggio delle sale correnti unidirezionali e non sulta collegato con !'altoparlante, la cui bobina
delle correnti variabili. mobile funge anche da elemento di carico di
Ma i segnali radio sano rappresentati da correnti collettore di TR3.
alternate ad alta frequenza; queste correnti, II transistor finale di potenza e un NPN di tipo
presentí ne! circuito di sintonía, incontrano, ne! BC301.
loro percorso, il diodo D 1, attraverso il quale L'interruttore Sl permette di accendere e spe-
soltanto le semionde di uno stesso nome riescono gnere il circuito di alimentazione, evitando un
a raggiungere il condensatore C3. A valle del eccessivo consumo di energía della pila quando
diodo D 1, dunque, si puo dire che siano presen- non si ascolta la radio.
tí soltanto segnali di bassa frequenza, che pos- L'alimentazione del circuito e ottenuta con una
sono essere amplificati e trasformati in voci e pila di tipo a torcia, con tensione di 1,5 V. II
suon1. consumo medio di corrente dell'intero circuito e
di 80 mA circa.
Prima di chiudere l'argomento alimentazione,
AMPLIFICAZIONE DEI SEGNALI RADIO sentiamo il dovere di raccomandare a quei let-
tori, che fossero tentati di aumentate il valore
I segnali rivelati raggiungono la base del tran- della tensione di alimentazione, ne! vano tenta-
sistor TRl, che e un transistor NPN di tipo tivo di elevare la potenza di uscita, di non sosti-
AC127. In questo transistor si verifica il primo tuire, per alcun motivo, la pila da 1,5 V con al-
processo di amplificazione dei deboli segnali capta- tra di tensione superiore, perché in questo caso
ti dall'antenna e trasformati in segnali di bassa si provocherebbe la distruzione immediata di
frequenza da! diodo D 1. I segnali amplificati uno o piü transistor.
escono dall'emittore di TRI e raggiungono la
base del secando transistor amplificatore di bassa
frequenza TR2, che e identico a TRl. COSTRUZIONE DEL RICEVITORE
Normalmente l'uscita dei segnali amplificati e
rappresentata da! collettore del transistor; ne! Tenendo canto che qualche lettore principiante
nostro caso invece l'uscita e rappresentata dal- puó essere giá in possesso di un piccolo altopar-
88
!ante, con impedenza compresa fra i 4 e gli 8 terminale della resistenza R1.
ohm, la nostra organizzazione ha ritenuto oppor- I transistor sono dotati di tre terminali, che cor-
tuno approntare il kit del ricevitore del princi- rispondono agli elettrodi di collettore-base-emit-
piante in due diverse versioni, quella comprensi- tore. Il terminale di collettore si trova in corri-
va dell'altoparlante e quella sprovvista dell'alto- spondenza di un puntino colorato impresso sull'in-
parlante. volucro esterno del componente; questo puntino
Tutti gli altri componenti che partecipano alla colorato permette di non sbagliare quando si ef-
composizione del ricevitore di figura 2 sono con- fettuano le saldature dei terminali. Comunque,
tenuti nella scatola di montaggio. la disposizione degli elettrodi riportata nello
schema di figura 2 e talmente chiara che non
La bobina di sintonia L1-L2 deve essere fissata
puó dar adito ad alcun dubbio.
alla basetta del circuito stampato per mezzo di
collante cellulosico, cioé per mezzo di un qualsia- II transistor TR3, che e un transistor al silicio,
si adesivo non conduttore. risulta costruito in modo diverso dai transistor
TRl - TR2. In esso non e presente alcun punti-
Le quattro estremita dei due avvolgimenti ven-
no colorato in corrispondenza dell'elettrodo di
gono infilate negli appositi fori e saldate a sta-
collettore. E' presente invece una piccola tacca
gno sulle relative piste di rame su! lato opposto
metallica (tacca-guida) in corrispondenza del-
della basetta.
l'elettrodo di emittore. Anche in questo caso,
I conduttori contrassegnati con le lettere A1-A2- prima di inserire il transistor su! circuito, oc-
A3, sono degli spezzoni di filo di rame rigido; su di correrá far bene attenzione al disegno di figura
essi, nel punto prescelto, verra collegato il con- 2, disponendo gli elettrodi ne! modo chiaramente
duttore di discesa d'antenna. Volendo ottenere indicato dal piano di cablaggio.
una costruzione piü accurata, il lettore potra so-
stituire i tre spezzoni di filo con altrettante boceo-
le colorate.
Una volta applicata la bobina d'antenna, si prov-
ANTENNA RICEVENTE
vedera ad inserire ne! circuito i condensatori,
collegando a stagno i loro terminali sulle piste A montaggio ultimato, nessuna operazione di ta-
di rame; poi si applicheranno le due resistenze, ratura o messa a punto e necessaria per il buon
il diodo al germanio Dl, i tre transistor, l'inter- funzionamento del ricevitore, che richiede sol-
ruttore S1 e la pila. Il tutto potra essere inserito tanto due operazioni: quella di accensione del
in una scatolina di plastica con funzioni di con- circuito, tramite l'interruttore S1, e quella di ri-
tenitore. Si tenga presente che il diodo al germa- cerca delle emittenti radiofoniche, tramite lo
nio DI e nn semiconduttore, cioe un componen- spostamento del nucleo di ferrite dentro il sup-
te polarizzato. In esso appare una fascetta co- porto della bobina L1-L2.
lorata, cosl come indicato nello schema pratico di Ma per ottenere un ascolto sufficientemente for-
figura 2. Ebbene, il terminale del diodo che si te delle emittenti locali, e assolutamente neces-
trova dalla parte della fascetta <leve essere col- sario realizzare i collegamenti di antenna e di
legato sulla pista di rame alla quale fa capo un terra.
EVENTUALE INDICE
-~
/
FUNICELLA
- /
2 GIRI
89
11 collegamento di terra si effettua collegando al pio, dovrá essere prima raschiato accuratamente
circuito di massa del ricevitore un filo di rame, fino ad evidenziare tutta la lucentezza del me-
di qualunque diametro, il cui terminale opposto tallo. 11 conduttore dell'acqua o del gas dovra
verra saldamente attorcigliato e legato attomo essere anch'esso raschiato allo stesso modo, cosi
ad un conduttore dell'acqua, del gas o del ter- che fra il conduttore di rame e il tubo si veri-
mosifone. fichi un perfetto contatto elettrico.
Questo secondo collegamento deve essere ef- L'antenna piu adatta per ottenere il massimo
fettuato a regola d'arte; il filo di rame, ad esem- rendimento da! ricevitore e quella di tipo Mar-
.-
j "
=emee
Tutti i componenti necessari per la realizzazione di questo ricevitore sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a
L. 3.500 con altoparlante e a L. 2.900 senza altoparlante. Le richieste debbono essere fat-
te inviando anticipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p. 3/26482 intestato a ELETTRO-
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90
coni, installata nella parte piü alta del tetto, nel-
lunghezza di qualche decina di metri. Quest'ul-
rima soluzione e da considerarsi ottima per co-
loro che abitano fuori dai centri abitati, in lo- GLI ATTREZZI
calita isolate.
Per chi abita in citta e, soprattutto, per chi abita DEL
nei primi piani dei palazzi costruiti con cemento
;;.rrnato, e consigliabile l'installazione di un'anten- PRINCIPIANTE
na estema, che puo essere rappresentata da un
filo teso lungo il davanzale della finestra.
ulio schema elettrico di figura 1 e su quello pra-
tico di figura 2, i punti del circuito sui quali ver-
ra saldato il terminale di antenna sono con-
trassegnati con Al - A2 - A3. In questi tre punti
verra collegato uno dei tre possibili tipi di an-
ienna, ne! modo seguente: ~ , f
f
91
1 PRIMI PASSI
11 trigger di Schmitt, noto anche come « bilan- stazioni dei radioamatori e dei CB, nelle quali
cia di Schmitt » e uno dei circuiti che si incontra- permette di pilotare lo squelch.
no pi frequentemente nelle varie applicazioni
elettroniche. La sua funzione e quella di « di-
scriminare » in ampiezza un segnale applicato COME FUNZIONA IL TRIGGER DI SCHMITT
all'entrata, cioé di riconoscere se un segnale e su-
periore o inferiore ad un livello di tensione pre- Il trigger di Schmitt e un circuito in grado di
stabilito. fornire, all'uscita, due soli livelli: il livello O e
Le applicazioni di questo circuito sono moltepli- il livello I, in stretto rapporto con ció che accade
ci ed abbracciano praticamente tutti i settori nei circuiti di tipo logico (AND, OR, FLIP-FLOP,
dell'elettronica, quello industriale, ove e utilizza- ecc.).
to nei sistemi di controllo, quello delle logiche nei I livelli O e 1 rappresentano, ovviamente, soltan-
laboratori, quello dei dispositivi di aliarme e, to delle indicazioni simboliche formali, dato che
per ultimo quello di taluni circuiti radio nelle gli eff ettivi valori di tensione possono assumere
92
15 V 1 1 1 1 1 1 1 L___j
be ... TENSIONE
IN USCITA -- ...-- -
-
Fig. 1 - Questi due gruppl di diagrammi interpretano il funzlonamento della bllancla di Schmitt. Comunque
siano i segnali applicati all'entrata del circuito, di forma irregolare, gruppo a sinistra, oppure di forma re-
golare sinusoidale, gruppo a destra, all'uscita del circuito sono presenti onde perfettamente squadrate.
valori diversi; ad esempio lo 0 puó essere rap- to del valore di soglia, l'uscita ritorna da 1 a O,
presentato dalla tensione di 1 V, mentre l'l puo e altrettanto vero che i due valori di soglia non
essere rappresentato da una tensione di 10 V. coincidono mai parfettamente, ma differiscono
L'uscita del dispositivo si porta bruscamente da fra loro di un valore, normalmente abbastanza
O a 1 non appena il segnale di entrata supera un piccolo, chiamato « isteresi »
certo valore di soglia; il superamento di questo Per chiarire meglio tale concetto occorre far ri-
valore puo essere di pochi millivolt. ferimento al. diagramma riportato in figura 2,
A differenza di quanto avviene nei circuiti di ne! quale e espresso l'andamento della tensione
comparazione, l'uscita non passa gradualmente di uscita Vu in funzione di quella di entrata Ve.
dallo O ali' 1, ma il passaggio si verifica attraver- Osservando questo diagramma si puo notare che,
so un « salto » che caratterizza appunto questo applicando un segnale di entrata di tensione V
tipo di circuito. molto bassa, il corrispondente valore della ten-
Ed e proprio per quest'utimo motivo che la bi- sione di uscita e O. Aumentando invece gradual-
lancia di Schmitt viene spesso usata per conver- mente il valore della tensione di entrata, si rag-
tire segnali di forma irregolare o strana, spesso
sovrapposti a segnali-disturbo di vario genere, in
onde perfettamente squadrate che non risentono
in alcun modo dei disturbi presentí ne! segnale. Fig. 2 - 11 grafico qui rlportato interpreta il fenomeno
di lsteresi della bllancla di Schmitt. L'andamento del-
I diagrammi riportati in figura 1 interpretano il la tensione di uscita Wu e espresso In funzlone di
funzionamento della bilancia di Schmitt in pra- quella di entrata We.
tica.
Finché il valore della tensione di entrata si con-
serva al di sotto del valore di soglia, indipenden-
temente dalla forma del segnale stesso, la ten-
sione di uscita rimane ferma al valore O, mentre
quando si verifica il superamento del valore di
Vu
soglia, il trigger entra bruscamente in azione ele-
vando ad 1 il valore della tensione di uscita. ,a
]----------r
~
ISTERESI DEL CIRCUITO
Sino ad ora abbiamo considerato la bilancia di 0[---- ±
1
1 1
Schmitt come un circuito dotato di un preciso 1
93
Fig. 3 - Esem plo di cir-
cuito elettrico, di tipo piü
clas sico , del trigger di
Schmitt. In questo sche-
ma vien e inte rpretata la
prima de lla due co nd izio,
ni di funzlonamen to del cir-
cuito . Con il pulsante aper-
to nessuna corrente flui-
sce attraverso il circuito
di base del transistor TR1,
che si trova all'lnterdizio-
ne. La lampada LP1 ri-
mane spenta.
94
UN CIRCUITO PRATICO di emittore risultera di 5 V e il transistor TRl
si portera all'interdizione.
Abbiamo fin qui chiaramente interpretato il fe- Quando la tensione di base di questo transistor
nomeno per cui, in un trigger di Schmitt, quando supera di 0,6 V la tensione di emittore, il tran-
un transistor conduce, l'altro si trova all'interdi- sistor comincia a diventare conduttore, mentre
zione e viceversa. Non abbiamo invece ancora in- la tensione di collettore di TRl diminuisce. In
terpretato la caratteristica piu saliente del trig- conseguenza di ció si verifica una diminuzione
ger di Schmitt, cioé quella di « scattare » quan- della corrente di base di TR2 e una sua minore
do viene superato un certo valore di soglia. conduzione che si traduce in un abbassamento
II circuito che pennette di verificare praticamen- della tensione sui terminali della resistenza RS.
te tale caratteristica e riportato in figura 5. Quest'ultima condizione elettrica provoca un au-
mento della tensione di base di TRl e un ulterio-
Esso ripropone sostanzialmente gli stessi circuiti
re aumento della conduzione di TRl, che porta
rappresentati nelle figure 3-4, con la sola ecce-
ad un ciclo di reazione analogo a quello appena
zione della diversa polarizzazione del transistor
descritto.
TRl, che permette, tramite il potenziometro R2,
Non appena TRI diviene conduttore, scatta un
di regolare con continuita la conduzione elet-
meccanismo automatico di reazione che, rapida-
trica del transistor stesso.
mente, ne! tempo di pochi milionesimi di secon-
Le resistenze R1 - R3 servono per limitare la mas- do, costringe il transistor TR2 alla totale condu-
sima corrente di base attraverso TRl, mentre la zione, mentre TR2 si trova all'interdizione senza
resistenza R3 permette di regolare la sensibilita che sia necessario aumentare ulteriormente la
del trigger. tensione di entrata.
Un fenomeno analogo avviene durante la com-
mutazione inversa; anche in questo caso quindi,
COME SI PRODUCE LO SCATTO non appena si scende al di sotto del valore di
soglia, si ottiene un'azione rigenerativa del cir-
Come abbiamo visto in precedenza, supponendo cuito che provvede ad invertire rapidamente
di far variare R2, partendo da massa, la tensione l'uscita.
24V
1 LP1
ACCESA
LP7
PUS
CIU SO
5
Fig. 4 - Seconda condi-
zione di funzionamento del- R2
RA R5
la bilancia di Schmitt. 11
pulsante chiuso fa scorrere
una certa corrente sulla
base del transistor TR1,
che raggiunge lo stato di
saturazione e provoca l'ac-
censione della lampada
LP1.
95
Fig. 5 - Non essendo posslbile aver sottomano un ap-
parato generatore di segnali variabili a frequenze mol-
to basse, visiblli ad occhio nudo, si provvede a far
variare la tensione, in modo irregolare, ruotando a
destra e a sinistra la manopola del potenziometro R2.
P2 Sul voltmetro e possibile leggere il valore della ten-
sione di soglia. La reallzzazlone pratica di questo trig-
ger di Schmitt permettera di constatare che l'accen-
sione delle due lampade avviene alternativamente. Le
resistenze R1-R3 limitano la corrente di base sul tran-
24v
sistor TRI1.
e
96
VOLT METRO
30V fondo scala
TR2
Flg. 6 - Realizzazlone pratlca del trlgger di Schmitt. Fig. 7 - Con semplice alimentatore, munito di trasforma-
Servendosi di un tester, commutato nelle misure volt- tore con secondario a 20 V, e possiblle far funziona-
metriche a 30 V fondo-scala, si potranno misurare i re il progetto di figura 6, che rlchiede una tenslone di
due valori di soglia. La senslbilita del circuito e gli alimentazione continua di 24 V.
stessi valori di soglia variano col variare del tipo di
componenti adottatl.
11
►
20v
COMPONENTI 24-26V
C1 = 1.000 F - 35 VI (elettrolitico)
D1 - D2- D3 - D4 = diodi al silicio tipo BY126
LP = lampada-spia (24 V - 50 mA)
T1 = trasf. d'alimentaz. (sec. 20 V - 0,5 A)
97
AMPLIFICATORE
OPERAZIONALE
VI PRESENTIAMO
ALCUNE
TIPICHE
u
E SEMPLICI
APPLICAZIONI
DEGLI OPERAZIONALI,
CON
PARTICOLARE
ATTENZIONE ALL'INTEGRAT A709
Molti nostri lettori avranno certamente sentito vole elettroniche, apparendo come degli appa-
parlare di amplificatori operazionali e, senza sa- rati molto voluminosi ed ingombranti, anche se
pere di che si tratti, avranno pensato a chi sa il guadagno raggiunto con le valvole elettroni-
quali diavolerie tecniche o scientifiche. che era notevolissimo.
In realtá gli amplificatori operazionali, che un Successivamente, gli amplificatori operazionali
tempo venivano abbondantemente utilizzati nei vennero miniaturizzati, dopo l'avvento dei tran-
calcolatori analogici, che non sono quelli cono- sistor. Soltanto in tempi recenti, con l'introdu-
sciuti attualmente e che vanno sotto il nome di zione degli operazionali integrati, a basso costo,
calcolatori digitali, logici o numerici, servivano essi hanno raggiunto un notevole sviluppo anche
per risolvere determinate operazioni e altro non ne! settore consumistico.
erano che normalissimi amplificatori dotati di un Gli amplificatori operazionali, per le loro eccel-
elevatissimo guadagno, anche 200.000 volte, e lenti qualitá e facilita d'impiego, possono essere
di un'ampia banda passante necessaria per otte- utilizzati anche al di fuori del settore industriale,
nere una suficiente velocita di calcolo. permettendo la realizzazione di semplici amplif-
I primi tipi di amplificatori operazionali, utiliz- catori audio, correttori di tono, equalizzatori, fil-
zati nei calcolatori, montavano ovviamente val- tri attivi, alimentatori stabilizzati ed una infi-
98
Flg. 1- Gli am plificato ri operazion ali rlchiedono un
sistema di alimenta zione doppia; occo rre quindi poter
disporre di due te nsioni di ugual valor e ma di segno
opposto rispe tto a mass a. Queste po ss ono esse re ot-
tenute con due pile oppure con due alimentatori sta-
►
bllizzati
PILA 15V
e +
30V
COMPONENTI
Condensatori
C1 = 1 F
100 pF ENTR.
C2 =
C3 4,7 pF
Resistenze
R1 = 10.000 ohm
R2 = 10.000 ohm
R3 = 1.500 ohm
R4 = 3 megaohm
R5 = 47 ohm
Varie
IC = A7O9
Alimentaz. = + 15 V - 15 V
99
L'INTEGRATO A709
COMPONENTI
Fig. 4 - Circuito stampato, in grandezza naturale, ne-
cessario per la realizzazione del cablaggio dell'ampli- Condensatori
ficatore operazionale. C1 = 1 F
C2 = 100 pF
C3 = 4,7 pF
trinseco senza controreazione), tanto pid questo
puo venir determinato con precisione dalla sola Resistenze
rete di controreazione. E ció permette, ad esem- R1 = 100.000 ohm
pio, di realizzare due amplificatori perfettamen- R2 = 10.000 ohm
te identici, sia per quel che riguarda l'amplif- R3 = 1.500 ohm
R4 = 10.000 ohm
cazione, sia per quel che riguarda la risposta in
frequenza, utilizzabili in complessi stereofonici di
R5 = 47 ohm
R6 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
ottima qualita. R7 = 100 ohm
Varie
VANTAGGI DEGLI INTEGRATI IC = A7O9
Alimentaz. = + 15 V 15 V
La realizzazione di una apparecchiatura con cir-
cuiti integrati non e soltanto un adeguamento
tecnico con il progresso dell'elettronica, ma si-
gnifica anche il raggiungimento di un complesso
di migliori prestazioni in minor spazio e, gene-
ralmente, a piü basso costo. Inoltre, quando si e
fatta un po' di pratica con questi componenti,
ci si accorge presto della possibilita di realizzare
apparati al passo con i tempi, notevolmente sofi-
sticati e con il solo impiego di pochi componenti
esterni e poche saldature, che permettono di sem-
plificare il lavoro di montaggio con risultati im-
mediati e di alto livello qualitativo.
Abbiamo quindi voluto presentarvi alcune tipi-
e.
che e semplici applicazioni degli operazionali, in-
dirizzando la nostra scelta verso il piu popolare
di questi dispositivi, cioe verso un circuito intc-
grato di facile reperibilitá commerciale e a prez-
zo decisamente concorrenziale, perché esso viene Fig. 5- Esempio di circuito amplificatore di bassa fre-
quenza ad elevata impedenza di ingresso. Questo cir-
a costare press'a poco quanto un paio di tran- cuito che, come gli altri, utilizza l'operazionale µA709,
sistor di media potenza. puó essere collegato con sorgenti di tipo piezoelettrico.
100
AMPLIFICATORE BF
50 WATT
IN SCATDLA
DI MONTABGGIO
l. 21.500
CARATTERISTICHE
Potenza muslcale 50 W
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata El superlore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superlore a 1 megaohm
Sens!bilitá entrata Et 100 mV per 45 W
Senslbllita entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione int. al 2% a 40 W
Semlconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodl al silicio
+ 1 diodo zener
Allmentazlone 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/dlsturbo 55 dB a 10 W
293
Questo tipo di integrato assai raramente reca la
DI LUMINOSITA'
Con questi piccoli apparati elettronici, pi-
(stessa siglatura), MCl 709CG (Motorola in TO-
99), MCl 709CL (Motorola DIP 14), LM709C e
LM709CN (National), SN52709L e SN72709L
lotati a TRIACS, potrete regolare, a pia-
(Texas).
cere, la luminositá di un lampadario, di
una lampada da tavolo o da notte. Favo- Noi facciamo riferimento al modello µA709C, il
riscono il risparmio, non dissipano corren- cui standard di temperatura va da 0ºC a 70ºC;
te inutilmente, moltiplicano le prestazioni esistono altri modelli con gamma piü ampia di
delle vostre lampade e valorizzano i vostri
temperatura, destinati per la maggior parte ad
lampadari.
applicazioni militari ed industriali; questi mo-
delli sono di costo assai superiore e di difficile
reperibilita commerciale.
Il A709 e un amplificatore operazionale ad alto
guadagno, costruito su un singolo « chip » di si-
licio con il processo planare epitassiale.
Esso offre una bassa deriva, un'alta impedenza
d'ingresso, un'ampia dinamica della tensione di
ingresso, un'elevata uscita e un basso consumo.
Mod. vel 300/v/e
11 dispositivo, inoltre, e dotato di una eccezio-
Sostituisce gil interruttori su cavo, é completo di
manopola, interruttore separata, spina, metrl 1,5 nale stabilitá termica e puó operare entro ampi
plú metrl 1 di cavo. Regala una sola luce (300 W limiti della tensione di alimentazione, con lievi
- 220 V).
Prezzo L. 6.400
degradazioni delle caratteristiche.
L'amplificatore e destinato ad impieghi in servo-
meccanismi, calcolatori analogici ad alta impe-
denza, strumentazioni a basso livello e genera-
E' dotato di inter- zione di speciali funzioni di trasferimento li-
ruttore a scatto sul-
la manopola di re-
nean.
golazione. E' com- Questa descrizione, riportata dalla SGS, forni-
pleto di presa in-
corporata, metri 1 ,5 sce esaurientemente tutte le note caratteristiche
di cavo e spina che del componente, suggerendo molte idee sulla sua
permettono l'allac-
clamento immedlato possibilitá di pratica applicazione. Ma vogliamo
alle spine di qual- anche citare alcune cifre, relative alle caratteri-
siasi lampada o lu-
me (300 w - 220 stiche del componente, in modo da completare
V). •
Prezzo L. 5.900
esaurientemente questo argomento:
Tensione di alimentazione ± 18 V
Mod. vel 500/parete Resistenza d'ingresso 250.000 ohm
E' particolarmente Resistenza d'uscita 150 ohm
adatto per lampada-
ri. L'interruttore é Guadagno 45.000 volte
di tipo statico (500
w- 220 V). Reiezione 90 dB
Prezzo L. 6.200 Consumo 80 mW
Tensione d'ingresso max ± 14 V
Le richieste debbono essere fatte invian Banda passante 0- 1 MHz
do anticipatamente l'importo, a mezzo va
glia o c.c.p. n. 3/26482, intestato a: ELET
TRONICA PRATICA - 20125 MILANO Come si vede, queste caratteristiche sono di ...
Via Zureti, 52. tutto rispetto e ben si adattano alla realizzazione
di apparati audio in bassa frequenza.
102
flg. 6 - Progetto di filtro passa-basso, cloé di ampli-
ficatore controreazionato, a guadagno varlablle, con
lngresso ad alta lmpedenza.
f.±.-
l
IL A709 IN PRATICA
103
luzione realizzativa ogni qualvolta si debbano
impiegare circuiti integrati senza incorrere ne!
rischio di falsi contatti fra i piedini del compo-
GUADAGNO
nente.
·n circuito stampato e stato appositamente con-
cepito per !'uso dell'integrato µA709 in conte-
nitore metallico T0-99. Per il contenitore di pla-
stica occorre provvedere ad una diversa proget-
tazione del circuito stampato, tenendo presente
la corrispondenza dei terminali, tra i due mo-
1
wE-7
--y-- _y----
/ F
REALIZZAZIONE Varie
IC == A709
Alimentaz. = + 15 V - 15 V
Il progetto teorico, rappresentato in figura 2, vie-
ne anche presentato nella versione pratica in
figura 3. Si fa impiego di un circuito stampato
che, a nostro avviso, costituisce la migliore so-
104
delli, deducibili dalla seguente tabella: AMPLIFICATORE AD ALTA IMPEDENZA
DI ENTRATA
T0-99 DIP 14
1 3 Coloro che desiderassero realizzare un amplifi-
2 4 catore di bassa frequenza con elevata impedenza
3 5 d'ingresso, in modo da poterlo adattare alle sor-
4 6 genti piezoelettriche, dovranno applicare il se-
5 9 gnale al terminale di en trata positivo (iedino 3)
6 10 del progetto di figura 5.
7 11 In questo circuito e previsto anche un controllo
8 12 manuale del guadagno, realizzato tramite il po-
tenziometro R6, che permette di <losare la ten-
I terminali non elencati debbono considerarsi sione di controreazione dell'operazionale.
internamente non collegati.
Una volta realizzato il montaggio occorrerá te-
ner conto che, trattandosi di un amplificatore FILTRO PASSA-BASSO
dotato di una elevata sensibilitá, questo dovrá
essere racchiuso in un contenitore metallico col- Abbiamo giá detto che gli amplificatori opera-
legato a massa. zionali si prestano ottimamente alla realizzazione
I collegamenti di entrata e di uscita dovranno di ottimi filtri passa-basso e passa-alto.
essere effettuati esclusivamente con cavetto scher- I progetto rappresentato in figura 6 e quello di
mato, tenendo conto che l'entrata dovrá essere un filtro passa-basso, la cui risposta in frequenza
collegata con sorgenti di segnali a bassa impe- e interpretata da! diagramma riportato in f-
denza. gura 7.
«ne«. L3.000T
rapidita di esecuzione
completezza di elementi
11 kit e corredato di fogli illustrativi nei
quali, in una ordinata, chiara e precisa
sequenza di fotografíe, vengono presen-
tate le successive operazioni che condu-
cono alla composizione del circuito
stampato.
105
Anche in questo caso si tratta di un amplifica-
tore controreazionato, a guadagno variabile, con
GUADAGNO
ingresso ad alta impedenza (entrata non inverti-
trice), ne! quale l'unica differenza, rispetto al
precedente circuito, consiste nella sostituzione
della resistenza di controreazione con un gruppo
di componenti tra i quali e compreso il con-
FREOUENZ E
BASSE densatore C4. In questo modo il condensatore
C4 si comporta, alle basse frequenze, come un
circuito aperto e si ottiene un elevato guadagno
del circuito. In presenza delle alte frequenze,
G + 10 B
cioe al di sopra della frequenza di taglio di 500
Hz, il condensatore C4 si comporta come un ele-
mento in cortocircuito, creando un parallelo fra
F
le resistenze R4-R5 e facendo diminuire il gua-
200 500 1K 2KHZ
dagno; la curva caratteristica di questo filtro e
quella típica di tutti i filtri passa-basso.
FILTRO PASSA-ALTO
Fig. 9 - 11 guadagno, in funzlone della frequenza, otte-
niblle dal filtro passa-alto rappresentato in figura 8, Con lo stesso principio con il quale e stato rea-
assume l'andamento del diagramma qui riportato. lizzato il filtro passa-basso, si realizza anche il
filtro passa-alto. Questo e rappresentato in fi-
gura 8. Come si puó notare, il gruppo RC risul-
ta inserito in parallelo alla resistenza di ingres-
so R2, anziché in parallelo alla resistenza di con-
troreazione R6; dalla resistenza R2 di pende il
guadagno dell'amplificatore, ma in maniera in-
versa rispetto a quello di penden te da R6; in-
Fig. 10 - Per facilitare il compito di quei lettori che
vorranno realizzare uno dei tanti operazionali presen-
fatti, aumentando il valore di R2, il guadagno
tati in questo articolo, riportiamo la disposizione nu- diminuisce.
merica dei piedini dell'integrato µA709 (visto dall'alto). E dopo queste brevi premesse, il principio di
funzionamento del filtro passa-alto di figura 8 e
facilmente intuibile : alle basse frequenze, cioe
alle frequenze inferiori a quella di taglio che,
8 con i componenti da noi indicati, risulta essere di
2.000 Hz, il condensatore C2 si comporta come
un circuito aperto e il guadagno dell'amplifica-
tore e determinato da! rapporto R6/R2.
All'aumentare della frequenza, il condensatore
C2 cortocircuita sempre piü la resistenza R2,
2 6 facendo aumentare in tal modo il guadagno che
assume l'andamento, in funzione della frequen-
za, indicato dal diagramma di figura 9.
Dei due circuiti di filtro non forniamo gli sche-
mi pratici, perché essi si possono facilmente ot-
4 tenere prendendo le mosse da quello di figura 3.
Coloro che volessero variare la frequenza di taglio
dei due filtri, per adattarli alle proprie esigenze,
dovranno intervenire sul valore del condensatore
VISTO DALE'ALTO C4, per il filtro passa-basso e su quello del con-
densatore C2 per il filtro passa-alto.
106
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 7.900
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
251
11 marker e uno strumento calibratore indi spensabile per una agevole e precisa tara-
tura di qualsiasi ricevitore radio ad onde medie, corte e VHF. Con questo stesso stru-
mento si possono anche tarare tutti gli apparati generatori di alta frequenza. Le emissioni
non modulate del calibratore a cristallo di quarzo possono essere facilmente trasformate
in segnali modulati tramite un comunissimo genera-
tore di segnali di bassa frequenza.
CALIBRATORE
A CRIST ALLO DI OUARZO
Non e certo la prima volta che ci capita di ri- numero di progetti costruiti e subito funzionanti,
chiamare l'attenzione del lettore sull'importanza ma anche, e soprattutto, in base ai progetti ... sof-
di una adeguata strumentazione per l'imposta- ferti, cioe realizzati saldando e dissaldando piu
zione razionale del laboratorio elettronico, sia volte i componenti elettronici, effettuando mi-
esso di tipo professionale o, piü semplicemente, sure di controllo, analizzando le curve di rispo-
dilettantistico. sta, sostituendo taluni elementi, sino a raggiun-
Soltanto con una buona attrezzatura strumentale gere, con la massima personale soddisfazione, il
e possibile portare a termine felicemente ogni piü completo dei risultati pratici. ,
realizzazione elettronica, perché con essa, in caso Ma gli strumenti di laboratorio, come e noto,
di mancato funzionamento di un dispositivo, e sono assai spesso molto costosi ed e questa la
sempre possibile intervenire per identificare l'ano- causa che sollecita il principiante a costruirseli,
malia o per correggerla in un secondo tempo. almeno fino a que! punto in cui il programma
Le capacita dello sperimentatore elettronico, in- puó essere affrontato.
fatti, non debbono essere valutate in relazione al Si tratta di una filosofa spicciola, che ogni prin-
108
TR1 TR2
...r,_:¡
~~-by
-s •
-
5
~ns.> 11 / S2
1
R4
1 R
XTAL 1 D XTAL 2
e7
--
11
I=
,USCITA
T T .T T, R3 R5 R6
COMPONENTI
Condensatori
C1 = 20 pF
C2 = 30 pF (compensatore)
C3 = 20 pF
CA = 30 pF (compensatore)
es = 470 pF
C6 = 220 pF
C7 = 100.000 pF
cipiante ha fatto sua e persegue nel tempo con ca = 100.000 pF
risultati concreti. Ma anche in questa partico- C9 = 50 F - 15 VI (elettrolitico)
lare attivita elettronica il lettore necessita di una
guida, di una mano amica che possa concedergli Resistenze
affidamento e sicurezza ne! !avaro che si vuol in- R1 = 3.300 ohm
traprendere. Ecco perché sulle pagine della no- R2 = 100.000 ohm
stra rivista compaiono frequentemente i progetti R3 = 6.800 ohm
di semplici apparati da laboratorio ed ecco per- R4 = 1.000 ohm
ché questa volta ci siamo proposti di consigliare R5 = 56.000 ohm
ai nostri lettori la costruzione di un marker che
R6 = 1.500 ohm
ris.ultera di grande interesse per tutti gli appas-
sionati delle radiofrequenze. Varie
L'apparecchio, pur appartenendo alla categoría TR1 = AF125
degli strumenti di precisione, non necessita, per TR2 = BC107
S1 = commutatore
sua realizzazione, di particolari operazioni di s2 = interruttore
ratura ed esso risulterá di valido aiuto per l'al- XTAL1 = cristallo di quarzo (1 MHz)
linea mento in scala dei ricevitori radio e per la XT AL2 = cristallo di quarzo (100.000 Hz)
ra della scala parlante. Pila = 9 V
109
CHE COS'E' IL MARKER una spesa rilevante per poter realizzare questo
utilissimo strumento di laboratorio.
II marker e un generatore di segnali di alta fre-
quenza in grado di produrre un'onda quasi qua-
dra, la cui frequenza e generalmente di 100.000 CIRCUITO ELETTRICO
Hz o 1 MHz.
Poiché la forma d'onda generata non e di tipo II progetto del calibratore di frequenza, rappre-
sinusoidale, e ció viene fatto di proposito al con- sentato in figura 1, fa impiego di due solí tran-
trario dei generatori di alta frequenza o dei tra- sistor (TRI-TR2), di facile reperibilitá commer-
smettitori, essa contiene, oltre alla frequenza fon- ciale, per nulla critici.
damentale, per esempio quella a 100.000 Hz, un II motivo dominante del progetto del marker e
elevatissimo numero di armoniche di frequenza rappresentato dall'assenza totale di circuiti ac-
multipla della fondamentale (200 KHz, 300 KHz, cordati, cioe di circuiti induttivo-capacitivi, che
400 KHz, ecc.). La produzione di frequenze ar- rappresentano sempre per il principiante un no-
moniche raggiunge valori elevatissimi, dell'ordine tevole ostacolo per il raggiungimento di una rea-
di parecchie decine di MHz, superando talvolta lizzazione perfetta.
i 100-150 MHz. Lo schema elettrico del marker puó essere ideal-
E' facile comprendere come un tale dispositivo mente suddiviso in due stadi. II primo di questi,
sía in grado di fornire segnali, la cuí frequenza che fa capo al transistor TRl, rappresenta il cir-
si estende dai 100 Hz sino ai 100 MHz, distan- cuito dell'oscillatore; l'altro, pilotato dal transi-
ziati fra loro di 100 KHz, che possono venir uti- stor TR2, svolge la funzione di circuito amplifi-
lizzati per una comoda e precisa taratura di qual- catore-separatore d'uscita.
siasi ricevitore radio, ad onde medie, corte e VHF. Lo stadio oscillatore e pilotato a cristallo di quar-
Tutti questi notevoli risultati vengono raggiunti zo, in modo da poter raggiungere una elevata
con un solo quarzo o, al massimo, con due cri- stabilita di frequenza, che costituisce il presup-
stalli di quarzo. Non si tratta quindi di affrontare posto essenziale per uno strumento calibratore.
IBRIDO
CARATTERISTICHE
ELETTRICHE
Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a - 1 ,5 dB.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W- 5 ohm. potenza: inferiore al!'1%/.
Sensibilitá: Alimentazione:
15 mW a 1.000 Hz. 13,5 Vcc.
110
o o
o o
SUPPORTO
CRISTALLI
ME TALLICO VITE DI
MAS SA
In realtá sono previsti due cristalli di quarzo Flg. 2 - L'intero cablaggio del calibratore a cristallo di
(XTAL 1- XTAL 2); il primo ha una frequenza quarzo risulta effettuato su una lastra metallica, che
funge da conduttore unico della linea di massa e da
di 100 KHz, il secondo 1 MHz; in questo modo coperchio di chiusura di un contenitore di plastica. Sul
e possibile ottenere agevolmente una taratura pannello frontale sono presenti: Il bocchettone d'uscita
grossolana con intervalli di 1 MHz (1,2,3,4 ... dei segnali, il commutatore S1 e l'interruttore S2.
140, 141... ecc. MHz) ed una taratura piu fine
suddividendo 1 MHz in dieci parti da 100 KHz
c1ascuna.
In serie ad ogni cristallo di quarzo e inserito un frequenze armoniche 'che sono necessarie per il
circuito di regolazione che, all'occorrenza, per- funzionamento del marker.
mette di tarare perfettamente all'unita di Hz 11 valore della resistenza di polarizzazione R5
il cristallo di quarzo tramite un battimento con dipende in gran parte da! guadagno del transi-
una frequenza campione. stor utilizzato per TR2. Il valore ottimale della
11 transistor TRl, chiamato a pilotare il circuito resistenza R5 e quello piu alto possibile, compa-
dell'oscillatore, e di tipo PNP; esso e adatto per tibilmente con la produzione di un elevato nu-
usi di alta e media frequenza ed e polarizzato mero di frequenze armoniche.
tramite la resistenza R2.
Ne! caso in cui il circuito dovesse faticare per
entrare in oscillazione, a causa di un guadagno COSTRUZIONE DEL CALIBRATORE
troppo basso del transistor, occorrera intervenire
su! valore della resistenza di polarizzazione R2, La realizzazione pratica del calibratore a quarzo
in modo da provocare un leggero spostamento deve essere ottenuta seguendo il piano di cablag-
del punto di lavoro del transistor. gio riportato in figura 2.
Allo stadio oscillatore fa seguito un circuito am- 11 pannello frontale dello strumento, su! quale
plificatore separatore realizzato tramite il tran- vengono monttati tutti i componenti elettronici,
sistor TR2, di tipo NPN, al silicio e ad elevato <leve essere di metallo, in modo da costituire
guadagno. Questo secondo transistor risulta po- un'unica linea di massa del circuito, che corri-
larizzato tramite la resistenza R5 in una zona di sponde con la linea della tensione positiva di ali-
quasi saturazione; esso, dunque, oltre che ampli- mentazione della pila a 9 V. E' dunque impor-
ficare il segnale, provvede a squadrarlo, dando tante che i ritorni di massa vengano realizzati
origine in tal modo ad un notevole numero di a regola d'arte, cioé in modo da creare un intimo
111
contatto elettrico fra il pannello frontale e i vari Fig. 4- Questo semplice circuito, che non necessita di
tenninali che ad esso fanno capo. alcuna allmentazione, serve per ottenere i battimenti.
Sulle due entrate debbono essere collegatl il marker e
I due transistor TR1-TR2 non sono componenti il generatore che si vuol tarare. L'uscita deve essere
critici e possono essere quindi sostituiti, con ugual collegata con un ampllflcatore di bassa frequenza, op-
profitto, da altri transistor corrispondenti, purché pure con una cuffia ad elevata impedenza.
di tipo al silicio.
Un punto di criticitá del circuito puó essere ri-
scontrato nei valori delle resistenze di polarizza-
ww ]
RI C1
zione R2-R5, che potranno essere sostituite con
resistenze di valore diverso secondo quanto e 9
stato detto in precedenza.
Ne! caso in cuí dovessero insorgere problemi di
wlKr R2 c2 01
diffcolta di oscillazione, si potra intervenire sui
condensatori C5-C6, che rappresentano gli unici
.g, ,
l 8F
componenti della sezione oscillatrice del marker
sui quali sono possibili delle varianti. R3
Riassumendo possiamo dire che, fatta eccezione
per le resistenze R2-R5, tutti gli altri componen-
ti passivi del circuito non risultano per nulla cri-
tici.
Varie
D1 = diodo al germanio (di qualsiasi tipo)
112
quello con frequenza di 1 MHz. Ne! ricevitore di taratura.
radio, posto in prossimita del marker, verran- Come e noto, quando due onde radio vengono
no captati, oltre che i segnali con frequenza di mescolate assieme, esse producono un segnale la
1 MHz, tutte le armoniche superiori, che rap- cui frequenza assume un valore pari a quello
presenteranno dei precisi punti di riferimento della diflerenza delle due frequenze.
per la messa in scala del ricevitore. Se il valore di questo nuovo segnale e O O CO-
Ma occorre ricordare che, non essendo le emis- munque molto basso, si potra essere matematica-
sioni del marker modulate, ne! ricevitore radio mente certi che le due frequenze poste a con-
non e possibile ascoltare alcuna nota. Si ascoltera fronto sono tra loro uguali o, comunque, estre-
invece un aumento del soffo tipico del proces- mamente vicine.
so di sintonizzazione di una emittente. Per non Per ottenere i battimenti ci si puó servire di un
incorrere in errori di sintonía sarebbe quindi au- circuito del tipo di quello rappresentato in figu-
spicabile potersi avvalere di una precisa nota ra 4. La concezione circuitale di questo progetto
di riferimento. E per raggiungere questo scopo e molto semplice, soprattutto perché il circuito
e sufficiente collegare l'uscita di un qualsiasi ge- non richiede !'uso di alcuna alimentazione.
neratore di segnali di bassa frequenza, anche di Sulle entrate 1-2 potranno essere collegati indif-
semplicissima concezione circuitale, del tipo di ferentemente il marker e il generatore posto sot-
quelli piú volte presentati sulla rivista, alla base to processo di taratura; l'uscita del circuito di
del transistor TR2, tramite una resistenza da figura 4 dovrá essere collegata con un amplifica-
1.000-10.000 ohm ed un condensatore da 100.000 tore di bassa frequenza, oppure con una cuffia
pF collegati in serie tra loro, in modo da modu- di elevata impedenza.
lare l'ampiezza del segnale di alta frequenza ge- Regolando la frequenza dell'oscillatore variabile,
nerato da! marker. si potra ascoltare un fischio che, in un primo
tempo, si rivelera molto acuto, ma che poi di-
verra sempre piü cupo per ritornare ancora una
COME SI OTTENGONO I BATTIMENTI volta acuto; questo fischio individua la zona del
battimento.
Quando si debbano tarare apparati generatori di Come abbiamo precedentemente detto, l'esatta
segnali di alta frequenza, per esempio quelli di uguaglianza delle frequenze dei due segnali si ot-
tipo dilettantistico, autocostruiti, occorrerá sfrut- tiene quando la nota di bassa frequenza e molto
tare il fenomeno dei battimenti prodotti da! cupa, oppure quando la frequenza risultante di-
marker e da] generatore sottoposto a processo viene nulla.
Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti '52 - 20125 Milano
113
Misuriamo il guadagno
degli amplificatori BF
11 principiante di elettronica, appassionato dall'amplificazione BF, in gra- e
di valutare un segnale piü forte e uno piü debole con la sola facolta au-
ditiva. Ma per una valutazione piu esatta del fenomeno dell'amplificazio-
ne si debbono conoscere alcune semplici formule, oppure ricorrere all'u-
so di un particolare abaco.
Quan<lo un segnale elettrico attraversa un di- La classificazione ora elencata non esclude che
spositivo elettronico, dotato di circuito di en- un amplificatore di tensione non possa essere
trata e di uscita, si possono verificare molti anche, contemporaneamente, un amplificatore di
fenomeni. corrente o di potenza, soprattutto se si tiene con-
Tralasciamo i casi piu complicati, quelli nei qua- to che la potenza e una grandezza elettrica che
li il segnale uscente da! dispositivo cambia la pro- scaturisce da! prodotto della tensione per la cor-
pria frequenza, ed occupiamoci invece dei casi rente.
piü comuni, nei quali il segnale uscente risulta
piü forte o piü debole di quello applicato al-
l'entrata.
COMPONENTI ATTIVI E COMPONENTI
Si suol dire normalmente che un segnale e stato
PASSIVI
amplificato o attenuato, conferendo il nome di
« amplificatore » a que! dispositivo elettronico
11 tipo di componenti montati in un amplificatore
che permette e provoca la modifica del livello
intervengono in larga misura sugli effetti subiti
del segnale stesso.
dal segnale nel viaggio che dall'entrata lo porta
Forse, in misura non del tutto appropriata, ab-
all'uscita. Generalmente il processo di amplifi-
biamo fatto uso, in riferimento al segnale, della
cazione dei segnali e reso possibile soltanto ne!
terminologia « piu forte » e «piü debole ». Ció
caso in cuí il dispositivo amplificatore risulti co-
perché, facendo riferimento ad un apparato am-
struito con componenti attivi, cioe con valvole,
plificatore, non e possibile parlare, senza ulteriori
transistor, FET, integrati ed altri componenti a
specificazioni, di segnale piü o meno potente,
semiconduttore che prelevano da una sorgente
perché a volte e possibile amplificare soltanto
di energia, cioe da un alimentatore (pila, accu-
la tensione o la corrente del segnale, senza che
mulatore, rete-luce, ecc.), la quantitá di questa
la potenza subisca alcun fenomeno di amplifica-
zione. 11 trasformatore rappresenta un esempio che si rende necessaria per rinforzare il segnale.
classico di questo concetto. Se il dispositivo amplificatore e stato realizzato
esclusivamente con resistenze e condensatori, il
Occorre dunque porre dei termini di difieren-
segnale uscente da\ circuito risulta attenuato.
ziazione quando si classificano gli amplificatori.
Ma per semplificare ogni cosa possiamo suddivi- Considerando la maggior importanza assunta da-
dere gli amplificatori in tre categorie: gli apparati amplificatori veri e propri, prende-
remo in esame, in questo articolo, soltanto questo
AMPLIFICATORI DI TENSIONE tipo di apparati, ofrendo al lettore la possibilita
AMPLIFICATORI DI CORRENTE di calcolarne il guadagno e le altre grandezze
AMPLIFICATORI DI POTENZA caratteristiche.
114
IL GUADAGNO DI TENSIONE collcgandolo all'entrata dell amplificatore. ll ge-
eratore di segnali sinusoidali risulterebbe in
La grandezza elettrica, che esprime l'amplifica- questo caso il piü adatto, perché con esso e pos-
zione della tensione di un segnale, che attraversa sibile riferire il risultato ad una precisa frequen-
un circuito amplificatore, viene normalmente za.
chiamata « guadagno di tensione ». Facciamo un esempio. Supponiamo che la ten-
Chi volesse misurare il guadagno di tensione di sione di entrata venga regolata a 5 V; questo
un amplificatore audio, di qualunque tipo esso valore costituisce un'assurdita per un amplifica-
sia, a valvole, a transistor, a FET o ad integrati, tore, ma risulta utile per la semplificazione dei
dovrebbe servirsi di un generatore di segnali, ca!coli. Supponiamo inoltre che il valore della
TENSIONE AMPLIE
SEGNALI
5 V r :: n
$$
GENERATORE J;,
25V 0
SE GNALI
2 n
~ i o
Fig. 1- La misura del guadagno di tensione e estre- catore utilizza soltanto componenti attivi e il guadagno,
mamente semplice e alla portata di tutti i principianti. supponendo che la tensione di entrata sia di 5 V e
Per conoscerla, infatti,esufficiente possedere un ge- quella d'uscita di 25 V, e di 5 (valore citato a solo titolo
neratore di segnali, anche di qualita mediocre, e un, di esempio).
comune tester. In questo schema indicativo l'amplifi-
115
Fg. 2 • Co n un circ uito praticamen te ldentlco a quello necessario per la mlsura del guadagno di tenslone,
e posslbile valutare il guadagno di corrente dell'ampliflcatore di bassa frequenza. Basta infatti dlvidere il
valore della corrente d'uscita per quello della corrente di entrata; nell'esempio citato In questo schema il
guadagno di corrente vale 100. Durante l'effettuazione di questa mlsura e assai importante che l'amplificatore
risulti collegato con il carteo estemo.
CORRENTE AMPLIE
SEGNALI
5µA ... ("I
..
¡;,
$ #$ €3
GENERATORE 0
SEGNALI ,¡:;:
o
~
G
MFDOENZA
NRN
Fig. 3 • Questo circuito simbolico, nel quale sono pre- 'J K íl
sentí un generatore di segnali e una resistenza di ca-
rico estema, vuol interpretare il concetto di lmpe-
denza interna del generatore. Possiamo paragonare
questo circuito a quello di una valvola triodo, cloe di
un componente attivo a bassa impedenza interna, che
non dissente in misura determinante della presenza del
carlco esterno.
116
WALKIE TALK
COPPIA DI RADIOTELEFONI CONTROLLATI A QUARZO
ATTRA e DI
CARATTERI-
STICHE
CIRCUITO:
transistorizzato
(4 transistor)
FREQUENZA:
27.125 MHz
1 1 L "
ALIMENTA-
ZIONE:
9 volt
1 I
ANTENNA:
telescopica
8 elementi
DIMENSIONI:
6,2 x 3,7 x15
--
500V
500 A (
1 Si ha infatti:
p
(
p>o 5V
500 A
1MPEEN2 9.000 ohm + 1.000 ohm
INTERNA
1 Mn
Se il generatore avesse avuto una impedenza di
1 megaohm circa, la tensione necessaria per pro-
durre gli stessi effetti avrebbe dovuto essere di
ben 500 V. Infatti:
500V
500 A
1 megaohm + 1.000 ohm
Dagli esempi ora citati e facile capire come, m
Fig. 4 - 11 valore elevato dell'impedenza interna di un generale, sia preferibile disporre, nei circuiti di
generatore di segnali impone, a parita di carico esterno,
un notevole aumento della tensione d'uscita, cosi come
dato a vedere in questo semplice circuito simbollco,
che puo considerarsi equivalente a quello di un tran-
sistor. In questo caso il valore di impedenza inter-
na relativamente elevato risente in misura determinan-
te della presenza del carico estemo.
generatore
di segali
va misura, da! solo prodotto del guadagno di R2
118
10 60r 30 10
d8=20 log i._
9 Eo
8
p
dB=lO log.- 20
7 Po so+s
3
6 f ·1 2
E
z L '
40 20
40 --1
so
z
c:x:
c:x:
N
'' 60 N
z
z 4 ' 70 w
..,_
<{ w
1-
'' 80
90
1-
o
a..
;:!
-
u
o
a..
3
'3 15 100
w
<{
o::
..,_
(/) w
0
i:, ' 'm
::) z
-
i:,
'' >
E
z
L&J
z
- 200 w
> ...____ z 20 10 <f z
o N
z ~ 7 z
2 z 300
....o
LLI c:x:
c:x: ....
LLI 1-
c:x:
1- o.. 400 a:
u o z t-
(./)
:::> ~. 10 s sao z
o
z
o
z 600
w
(!) (!)
<f
(./)
z
w
o
<f
:::::)
+erg
800
<i
(/')
z
w
t- ~
(!)
so t-
1 o o 1000
119
E' quindi ovvio che risulta molto importante, so- comportamento si e pensato di misurare l'ampli-
prattutto negli amplificatori audio, conoscere con ficazione.
precisione il valore della impedenza di uscita. Se ad un amplificatore di bassa frequenza si for-
Un metodo pratico che permette di conoscere tale nisce, in entrata, una potenza Pi e all'uscita si
valore e rappresentato in figura 5. ottiene una potenza di valore Pu, l'amplificazio-
ne verra espressa, in numero di decibel (dB) dal-
Come al solito si rendono necessari il generatore
la seguente formula:
di segnali e il tester (voltmetro).
Questo sistema si avvale di due resistenze (R1-
R2), il cui valore dovra essere scelto in base alle Pu
presumibili caratteristiche elettriche dell'amplifi- dB = 10 log.
catore di bassa frequenza. Per esempio, in un Pi
amplificatore audio di potenza, in cui le impe-
denze di uscita sono sempre dell'ordine di al-
cuni ohm, si potra assumere R1 = 10 ohm ed Un'altra formula, che permette di conoscere il
R2 = 20 ohm o valori simili. numero di decibel di amplificazione, e la se-
Servendosi di un generatore di segnali, che non guente:
dovrá essere ritoccato nel corso della misura, si
dovranno effettuare due rilevamenti di tensione :
Vu
rispettivamente Vl e V2, inserendo RI ed R2
dB 20log.
mediante l'apposito commutatore SI; subito do-
Vi
po si potra calcolare il valore della resistenza di
uscita RX mediante la seguente formula derivata
dalla legge di Ohm : in cui Vu rappresenta la tensione di uscita, men-
tre Vi misura la tensione di entrata.
R 1 x R2(V2 V 1) Questa seconda formula rappresenta una im-
RX=------- mediata conseguenza della formula precedente,
(VlxR2-V2xR1) purché si tenga conto della seguente espressione:
1one :
120
FO OCOMANDO
PER: • interruttore crepuscolare
• conteggio di oggetti o persone
antifurto
apertura automatica del garage
lampeggiatore
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Con questa
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In questo articolo viene descritto un amplifica- Con una tensione di entrata di 10 mV, si ottiene
tore per bassa frequenza, con potnza d'uscita di una potenza di 1 W alla frequenza di 1000 Hz,
1 W, alimentato con la tensione continua di 9 V con una distorsione del 10%.
e con una banda passante compresa fra i 120 e i L'impedenza di ingresso e di circa 4000 ohm.
12.000 Hz. La potenza massima di 1 W, ottenuta Il circuito fa uso di transistor di facile reperibilitá
su un carico di 5 ohm, presenta una distorsione commerciale, che molti lettori conserveranno ne!
armonica del 10% con una tensione di entrata di laboratorio dilettantistico.
10 mV. La realizzazione del progetto e assolutamente sem-
L'amplificatore consiste di uno stadio di uscita a plice e puo essere ottenuta da chiunque, purché
simmetria complementare, uno stadio pilota ed si seguano le norme generali che regolano i mon-
uno preamplificatore. taggi di bassa frequenza.
11 circuito dell'amplificatore di bassa frequenza,
che si differenzia dai circuiti convenzionali, ha le
seguenti prerogative: ANALISI DEL CIRCUITO
1) - Gli stadi sono accoppiati fra loro mn corren- Analizziamo ora il circuito dell'amplificatore di
te continua. bassa frequenza rappresentato in figura 1.
L'accoppiamento diretto, cioé l'accoppiamento in
2)- 11 funzionamento e stabile fino alla tempe-
corrente continua fra i transistor, permette di e-
ratura ambiente di 45C.
stendere al massimo la banda passante e di ottene-
3) - La minima dispersione di guadagno e otte- re un buon guadagno.
nuta con particolari criteri di selezione. Il segnale di entrata puó essere prelevato da un
4) - Basso rumore del transistor di entrata. giradischi con testina piezoelettrica, da un micro-
fono di tipo piezoelettrico o da un sintonizzato-
L'assorbimento a vuoto del circuito si aggira in- re radio. Esso viene applicato sulla presa di en-
torno ai 20 mA. trata e, attraverso il condensatore elettrolitico C 1,
Con una tensione di entrata di 2,3 mV si ottiene, al potenziometro Rl, al quale e affidato il compi-
su un carico avente un'impedenza di 5 ohm a 1000 to di regolare il volume sonoro di riproduzione.
Hz, la potenza di 50 m V con una distorsione del- Da! cursore del potenziometro R1 il segnale, do-
lo 0,7%. po aver attraversato il condensatore elettrolitico
122
AMPLIFICATORE
a simmetria
complementare
POTENZA D'USCITA: 1 W
IL MONTAGGIO DI QUESTI TIPI DI AMPLIFICATORI BF RAPPRESENTA UN PUNTO DI
ARRIVO DEI PRINCIPIANTI, CIOE' L'ULTIMA, IMPORTANTE TAPPA PRIMA DI COM-
PIERE IL GRANDE BALZO VERSO IL SETTORE DELL'ALTA FEDELTA' A GRANDE PO-
TENZA.
123
R6
a
s I 1" u± L,
.._r
9
e
e
7 c5
H
• m?
R1
-J Rll
4l'
b •• TR4 l, /S1
t
c3
Lo» R9
124
Quando uno stesso segnale viene applicato con- Fig. 2- II cablaggio su circuito stampato agevola no-
temporaneamente e in ugual misura sulle due tevolmente il lavoro costruttivo dell'amplificatore di
bassa frequenza, perché con esso si eacludono auto-
basi dei transistor, uno di questi tende ad aumen- maticamente errori di collegamento ed eventuali feno-
tare la conduzione, mentre l'altro tende a dimi- meni di interferenza del segnale.
nuirla; i compiti dei due transistor si scambiano
simmetricamente quando si inverte la polaritá del
segnale d'ingresso. In questo modo e possibile far
funzionare i due transistor anche in zone forte-
fedelta a grande potenza. Realizzando questo
mente non lineari, in quanto essendo identiche le semplice amplificatore di bassa frequenza che, per
non linearita per i due transistor, queste vengo- il basso costo dei suoi componenti, non sottopone:
no automaticamente compensate. Si puo cosi mag-
alcuno ad una spesa insostenibile, ci si potra ren-
giormente sfruttare il circuito ottenendo, a pari-
dere conto di molti possibili problemi di squilibri
ta di potenza d'uscita, una minor potenza dissi-
e dissimmetrie che possono aver origine nel cir-
pata dai transistor e, quindi, un piü elevato ren-
cuito; ma ci si potra anche rendere conto di tutti
dimento rispetto ad altri tipi di amplificatori.
i possibili interventi per correggere o compensa-
re squilibri e dissimmetrie, acquistando vía vía
una certa esperienza pratica che, in seguito, ser-
COSTRUZIONE DELL'AMPLIFICATORE vira per la realizzazione di altri amplificatori piü
potenti e piü costosi, senza incorrere in deludenti
Poiche il nostro amplificatore rappresenta un ti- . .
mnsucces1.
pico esempio di montaggio in bassa frequenza,
anche se la potenza d'uscita e da considerarsi II sistema di montaggio da noi proposto e quello
relativamente debole, esso e paragonabile, per dell'impiego di un circuito stampato, perché con
que! che riguarda le difficolta di realizzazione, agli questo si escludono automaticamente eventuali
amplificatori di potenza ben piu elevata. La realiz- errori di cablaggio, anche se e sempre possibile
zazione di questo apparato, dunque, viene pro- ricorrere alle comuni basette forate o al sistema
posta a tutti coloro che vogliono acquisire un po' degli ancoraggi.
di pratica in questi tipi di montaggi, prima di II piano di cablaggio dell'amplificatore di bassa
compiere il grande balzo verso il settore dell'alta frequenza e rappresentato in figura 2. In esso la
125
Fig. 3 - Ripro duclam o il clrculto stampato, a grandezza
naturale, cio in scala 1/1, necessario per realizzare
il montaggio dell'amplificatore a simmetrla complemen-
tare.
chiarezza e la semplicita con cui sono disposti i che la calza metallica del cavo stesso risulti col-
componenti non possono indurre in errori di sor- legata con il circuito di massa, cioe con la linea di
ta. alimentazione negativa.
Per riconoscere la disposizione dei terminali del L'interruttore Sl e incorporato ne! potenziome-
transistor, occorre far riferimento al puntino colo- tro regolatore di volume R1.
rato riportato sull'involucro esterno dei transi-
stor TRl e TR2, perché questo puntino colorato
si trova in corrispondenza del terminale di collet-
TARATURA
tore; il terminale di base si trova al centro men-
tre quello di emittore e situato all'estremita op- II circuito dell'amplificatore di bassa frequenza
posta. non dovrebbe richiedere normalmente alcuna o-
Per poter raggiungere un risultato positivo, e as- perazione di messa a punto. Ma ne! caso in cui si
solutamente necessario che i due transistor fina- dovessero verificare notevoli distorsioni del suo-
¡¡ TR3-TR4, a simmetria complementare, pre- no prodotto, occorrera controllare il valore della
sentino lo stesso guadagno. tensione su! terminale positivo del condensatore
A tale scopo si debbono acquistare, anche a costo elettrolitico C7; il valore di questa tensione dovra
di pagarli un po' di piü, due transistor in cop- risultare di 4,5 V, cioé meta del valore della ten-
pia giá selezionata. Non e invece importante che sione di alimentazione.
i transistor TR1-TR2, pur essendo di tipo diver- Ne! caso in cuila condizione ora citata non doves-
so (NPN il primo e PNP il secondo), presentino se verificarsi, occorrerá sostituire la resistenza R2
lo stesso guadagno, in quanto essi pilotano due di- con un trimmer resistivo (resistenza variabile se-
versi stadi amplificatori. mifissa) da 47.000 ohm, regolandolo in modo tale
I due transistor finali vengono applicati, tramite da ottenere la simmetria del circuito.
una vite di fissaggio, ad una piastrina metallica, U n'ulteriore fon te di dispersione potrebbe esse-
che funge da elemento di dispersione del calore re ricercata nell'errata corrente di polarizzazione
prodotto dai due componenti. dei due transistor final TR3-TR4. Occorrerá dun-
L'entrata del circuito amplificatore <leve essere que controllare il valore dell'assorbimento totale
realizzata con cavo schermato, facendo in·modo dell'amplificatore di bassa frequenza in assenza
126
di segnale. Questo valore dovrebbe aggirarsi in- bimento complessivo dell'amplificatore, che appor-
torno ai 18-20 mA. terebbe anche una stabilizzazione termica, consi-
Nel caso in cui quest'ultima condizione non do- ste nell'inserimento, in sostituzione della resisten-
vesse verificarsi, occorrera sostituire la resistenza za R8, di un termistore, cioe di una resistenza
R8 con un trimmer potenziometrico (resistenza NTC da 47-50 ohm, collegata in parallelo ad un
semifusa variabile) da 47 ohm, regolandolo in trimmer potenziometrico da 100 ohm, che per-
modo da ottenere il valore di corrente esatto. Un me,tterebbe una miglior regolazione della corren-
miglior sistema per regolare il valore dell'assor- te assorbita dai due transistor finali.
Microtrasmettitore ultrasensibile
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MONTAGGIO A LIRE 6.800
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senza antenna.
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aumenta la portata
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séirñióNíic ñíiéÁ
%.3%s
é.í"" ;p
5%. 8
y e ;" . · :
127
DISTURBI INTERFERENZE
RADIO -TV
11 crescente progresso tecnologico, in tutti I set- lizzare i vari tipi di disturbi e di suggerire ai no-
tori elettrici ed elettronici, sta rendendo sempre stri lettori quei circuiti che, pur non eliminando
piü diffcile lascolto dei programmi radiofonici del tutto gli inconvenienti citati, sano in grado,
a causa dei molti disturbi di alta frequenza che, almeno, di attenuarli in una certa misura.
pur non risultando appariscenti, investono co-
stantemente le nostre abitazioni e i nostri appa-
rati riceventi. VARI TIPI DI DISTURBI
La diffusione sempre piü notevole di apparati
elettrodomestici o di impianti elettrici industriali Possiamo ten tare di effettuare una suddivisione
ha reso in molti casi impossibile una visione in- dei disturbi radio-TV in due grandi categorie,
disturbata dei programmi TV. Tutto ció e provo- raggruppando da una parte quelli che raggiun-
cato da una grande quantita di onde radio va- gono l'apparato ricevente attraverso il sistema
ganti che, in continuazione, si manifestano in un di alimentazione e conglobando in un secando
vero e proprio ... assalto alle onde di alta frequen- gruppo quelli che raggiungono gli apparati ra-
za dei programmi radiofonici e televisivi, cioé dioelettrici attraverso l'antenna.
di quelle onde che trasportano, attraverso lo spa- Ognuno di questi due tipi di disturbi <leve es-
zio, i suoni e le immagini. sere, ovviamente, analizzato ed eventualmente
In questo articolo cercheremo, dunque, di ana- neutralizzato in modo diverso, poiché e diversa
128
L1
USCITA
RETE
NGRESSO RETE
t
Fig. 1 - In questo circuito di filtro di rete i condensa-
tori di piccolo valore capacitivo rappresentano elementi
in cortocircuito per i soli disturbi di alta frequenza,
mentre non provocano effetto alcuno sulla tensione di
COMPONENTI
•
rete. Le due bobine costituiscono altrettanti blocchi di
resistenza elevatissima per le componenti di disturbo, C1 = 100.000 pF
mentre si comportano come elementi in cortocircuito C2 = 100.000 pF
per la corrente di alimentazlone. C3 = 1.000 pF
C4 = 1.000 pF
C5 = 1.000 pF
C6 = 1.00.000 pF
L1 - L2 = vedi testo
PRESA
TERRA {
Fig. 2 - Piano di cablaggio del filtro passa-basso adatto
per l'eliminazione dei disturbi radiofonici. Il circuito
deve essere racchiuso in un contenitore metallico col-
legato con il telaio del rlcevitore radio. La tensione di
lavoro del condensatori e di 400 V; 11 loro valore capa-
citivo non e critico e puo ammettere forti tolleranze
senza alcun danno per il risultato finale.
129
trica alternata, cioe sinusoidale, sotto forma di poco corretto dei trasmetti tori, oppure dalla ec-
impulsi di alta frequenza. cessiva vcmanza dell'antenna trasmittente con
Ma il problema dei disturbi negli apparati radio- quella ricevente TV.
elettrici e maggiormente risentito negli appa-
recchi radio a modulazione di ampiezza, mentre
lo e in misura minore negli apparecchi radio a
COME LIMITARE I DISTURBI DI RETE
modulazione di frequenza e nei televisori.
I disturbi che raggiungono gli apparati radioelet-
trici attraverso l'antenna sono principalmente di Vediamo ora in qua! modo sía possibile elimi-
due tipi: quelli generati dall'impianto di accen- nare, o almeno attenuare in misura notevole,
sione delle aufovetture e quelli provocati dalle quelli che risultano i disturbi piu comuni.
interferenze di apparati radiotrasmittenti. Quando si ha a che fare con segnali di alta fre-
Quando sugli elettrodi della candela di un mo- quenza, sovrapposti all'onda di rete a 50 Hz, e
tore a scoppio scocca la scintilla, nello spazio possibile attenuare notevolmente i disturbi inse-
circostante vengono irradiate onde ad alta fre- rendo su! circuito dell'alimentatore un filtro pas-
quenza, contenenti un gran numero di armoni- sa-basso, che blocca la componente di alta fre-
che, che disturbano le trasmissioni radio sulle quenza, lasciando invece inalterata la corrente
gamme che si estendono fra le onde medie e le a 50 Hz.
VHF. La posizione migliore per l'applicazione dei filtri
II dilagare di apparati ricetrasmettitori ha solle- passa-basso e senza dubbio quella in cui e situa-
vato, soprattutto in questi ultimi tempi, il pro- ta la sorgente di disturbo, perché questa posizio-
blema delle interferenze sui ricevitori TV. E que- ne impedisce agli stessi conduttori di rete di com-
ste interferenze vengono create da un impiego portarsi come un'antenna trasmittente, irradian-
do nello spazio circostante i disturbi presenti nel-
l'alimentazione.
In pratica non _e sempre possibile intervenire di-
Fig. 3 - Nel caso in cuí il filtro passa-basso riportato rettamente sulla sorgente dei disturbi, ma si pos-
In figura 1 non fosse sufflciente ad eliminare i disturbi sono ugualmente ottenere validi risultati utiliz-
radiofonici, conviene realizzare questo doppio filtro zando i fltri passa-basso in prossimitá dell'appa-
passa-basso. ll maggior numero di componenti di blocco recchio radio o del televisore.
per l'alta frequenza rendono il circuito molto efficiente.
In figura 1 e rappresentato un semplice circuito
di filtro di rete; in questo circuito i condensa-
tori, di piccolo valore capacitivo, rappresentano
' -------------- degli elementi in cortocircuito per i soli disturbi
di alta frequenza, mentre non provocano effetto
alcuno sulla tensione di rete.
l
1 uscona
•
induttanze di base.
130
REALIZZAZIONE PRATICA DEL FILTRO Non essendo possibile ció, il miglior sistema per
difendersi da questo tipo di disturbi consiste nel-
In figura 2 rappresentiamo il piano di cablaggio P'installare l'antenna piü in alto possibile, realiz-
del filtro passa-basso riportato, nella sua espres- zando la discesa con cavo schermato.
sione teorica ,in figura 1. Coloro che non volessero servirsi del cavo scher-
11 circuito deve essere racchiuso in un conteni- mato dovranno in ogni caso evitare !'uso della
tore metallico possibilmente collegato al telaio piattina bifilare con impedenza di 300 ohm, uti-
del ricevitore radio. lizzando eventualmente la piattina schermata da
I condensatori debbono essere adatti per lavo- 300 ohm che, tuttavia, presenta un costo piu ele-
rare con tensioni di almeno 400 V, mentre il lo- vato.
ro valore capacitivo non e critico e possono es-
sere ammesse forti tolleranze senza compromet-
tere il risultato finale. IL TVI
Ad alcuni lettori potra sembrare illogico il colle-
Le interferenze televisive, che nel gergo amato-
gamen to in parallelo dei gruppi di condensatori
riale sono conosciute con la sigla TVI (televi-
C1-C3, C2-C4, C5-C6; ma in pratica occorre
sion interference), provocate dai trasmettitori
tener conto che ogni condensatore, proprio per
rappresentano uno dei piü comuni esempi di
la sua costituzione intrinseca, presenta una certa
induttanza, che e tanto piü grande quanto piü disturbi TV per la cui eliminazione e neces-
ssario un attento esame delle cause che li de-
elevata e la capacita; per tale motivo il conden-
satore, in presenza di frequenze elevate, potrebbe terminano.
comportarsi come una induttanza di blocco. Tale Le interferenze provocate da un apparato tra-
rischio viene scongiurato con il collegamento in smettitore possono attribuirsi a due cause diver-
parallelo; per esempio, in parallelo al condensa- se: la non buona emissione del trasmettitore e
tore Cl viene collegato il condensatore C3 di la eccessiva potenza di questo, oppure la vicinan-
piccola capacita che, anche in presenza di fre- za dell'antenna trasmittente con quella ricevente.
quenze molto elevate, continua a comportarsi Ne! primo caso, cioe quando il trasmettitore
da vero e proprio condensatore. emette, oltre alla frequenza fondamentale, una
Le bobine LI-L2 sono perfettamente identiche notevole quantita di frequenze armoniche, l'in-
tervento tecnico deve essere effettuato esclusi-
e verranno realizzate avvolgendo 65 spire di filo
vamente sulla stazione trasmittente. I radioama-
di rame smaltato da 0,5-0,8 mm. di diametro
tori ed i CB, ad esempio, hanno l'obbligo di
su un supporto di 2,5 cm. di diametro.
evitare in maniera assoluta il TVI, anche a co-
Questi valori, comunque, non sono per nulla cri- sto di astenersi dalle trasmissioni.
tici e si possono ottenere ottimi risultati anche La causa della produzione delle frequenze ar-
avvolgendo alcune decine di spire su supporti di moniche puo essere dovuta ad una sovrammo-
ferrite del tipo di quelli utilizzati nei ricevitori dulazione del trasmettitore o ad un errato punto
radio a transistor. di lavoro del transistor finale.
La realizzazione del circuito del doppio filtro non Per migliorare la trasmissione e consigliabile una
e stata qui rappresentata, perché essa e analoga accurata messa a punto del modulatore, per
a quella del filtro passa-basso di figura 1. esempio tramite audio compressori, inserendo dei
filtri passa-basso tra l'uscita del trasmettitore e
l'antenna trasmittente.
DISTURBI CAPTATI DALL'ANTENNA Anche quando l'emissione e perfetta puó acca-
dere che questa sia causa di TVI. lnfatti, se
I disturbi captati dall'antenna sono talvolta as- la potenza del trasmettitore e abbastanza elevata
sai piü fastidiosi di quelli che raggiungono il ri- e le antenne riceventi e trasmittenti sono assai
cevitore attraverso il circuito di alimentazione; vicine (situazione questa assai frequente nei cen-
essi sono anche quelli piu diffcilmente elimina- tri abitati), il segnale di alta frequenza prodotto
bili. da! trasmettitore riesce a « scavalcare » i circuiti
I disturbi piü comuni, captati dall'antenna, sono accordati del tuner TV, saturando gli stadi di
quelli prodotti dalle scin tille delle candele dei ingresso del televisore stesso con conseguente cau-
motori a scoppio. Per eliminare questi disturbi, sa di forti disturbi; ció si verifica anche quando
occorrerebbe stroncarli alla radice, perché sol- la frequenza del trasmettitore risulta notevolmen-
tanto questo risulterebbe il sistema migliore. Ma te diversa da quella di ricezione TV.
per realizzare questa condizione occorrerebbe L'eliminazione completa di tali interferenze e
schermare il motore a scoppio di tutti gli auto- assai dificile. L'antenna trasmittente dovrá es-
veicoli. sere preferibilmente di tipo ground-plane e dovrá
131
Fig. 4 - Per eliminare il TVI (televlslon interference)
CUFFIE STEREO
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
-- - - - 1 - - - - - - -1
fedelta e per un nuovo ed emozionante
' I
reofonica.
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla
H-
fusione di una musicalita elevata con un
perfetto adattamento anatomico. 1R
t
CUFFIA STEAEO
MOD. LC25 COMPONENTI
L. 5.500 C1 10 pF
C2 10 pF
CARATTERISTICH E: C3 = 10 pF
L1-L2 = vedi testo
lmpedenza: 8 ohm
Gamma di freq.: 18-
15.000 Hz
Peso: 320 grammi essere sistemata alcuni metri al di sopra delle an-
tenne riceventi, in modo che l'energia irradiata
risulti schermata dai radiali dell'antenna stessa.
Nel caso in cuí queste condizioni tecniche non
possano essere rispettate, occorrerá inserire, in
CUFFIA STEREO prossimita del televisore, un filtro passa-alto, col-
MOD. DH08 legato all'ingresso dell'antenna e in grado di at-
L. 18.500 tenuare in maniera efficace le frequenze di va-
CARATTERISTICHE: lore inferiore a quella che si vuol ricevere, impe-
lmpedenza: 8 ohm
dendo in tal modo che il segnale di un eventuale
Sensibilita: 110 dB trasmettitore riesca a «scavalcare » gli stadi se-
a ,1.000 Hz lettivi del tuner TV.
Gamma di freq.:
20 - 20.000 Hz
Peso: 450 grammi
La cuffia é provvista UN FILTRO PASSA-ALTO PER TV
di regolatore di
livello a manopola Lo schema elettrico del filtro passa-alto, adatto
del tweeter. per l'eliminazione del TVI, e riportato in figura
3. Esso e predisposto per l'impiego di discese giá
dattatore provviste di adattatore di impedenza 75/300 ohm
per cuffie stereo o meno.
Mod. JB-11 D Normalmente la discesa d'antenna per il primo
L. 3.500 e per il secondo canale TV viene realizzata con
un unico cavo da 75 ohm; in prossimitá del rice-
Questo piccolo ap-
vitore viene installato un circuito demiscelatore-
parecchio consente
il collegamento di adattatore, che provvede a separare i segnali
una o due cuffie ste- VHF (primo canale) da quelli UHF (secondo
reo con tutti i com- canale), fornendo una uscita bilanciata a 300
plessi stereofonici. ohm, che dovra essere collegata con gli appositi
La commutazione al-
toparlante - cuffia e morsetti presentí sul ricevitore TV.
immediata, senza al- Il nostro filtro dovra essere inserito fra l'uscita
cun intervento sui VHF del demiscelatore e l'entrata corrisponden-
collegamenti. te del televisare, utilizzando gli ingressi a 300
ohm.
132
Ne! caso in cui la linea di discesa corrisponden-
te al primo canale TV fosse separata da quella
del secondo canale, senza che risulti inserito alcun
dispositivo adattatore di impedenza da 75-330
ohm, prima del collegamento con il televisore,
si dovra connettere la calza del cavo schermato
con il morsetto a 75 ohm del filtro, mentre il
conduttore caldo, cioé quello interno, potra es-
il nostro
indirizzo e
sere collegato indifferentemente con !'uno o l'al-
tro dei morsetti a 300 ohm.
AL RICEV ANT.
Via Zuretti 52
20125 - Milano
Fig. 5 - II filtro passa-alto, adatto per l'eliminazione
del TVI, deve essere realizzato in un contenitore me-
tallico completamente chiuso; all'interno di questo oc-
corre inserire una parete metallica divisoria fra il cir-
Teleí. 671.945
cuito della bobina L1 e quello della bobina L2. 1 con-
densatori debbono essere di tipo ceramico e le bo-
bine verranno costruite con la maggior precisione.
133
ROS METRO - TARA TURA
ADATTATORI - PROBLEMI DI SPAZIO
ANTENNE
RICETRASMITTENTI
Cerchiamo di Cominciamo con il ricordare le grandezze ra-
dioelettriche di primaria importanza relative alle
risolvere i
antenne ricetrasmittenti.
problemi La lunghezza d'onda di una radiazione elet-
fondamentali tromnagnetica determina essenzialmente la lun-
che insorgono ghezza fisica dell'antenna, anche se in pratica
durante le tasi di altri fattori possono influenzare tale lunghezza.
La formula matematica che lega la lunghezza
progettazione, d'onda con la frequenza e la seguente:
costruzione e )= 300 : f
installazione delle in cui ) esprime la lunghezza d'onda in metri,
antenne, mentre f determina il valore della frequenza
con particolare espresso in megahertz.
Un'altra grandezza relativa alle antenne e rap-
attenzione per presentata dall'impedenza caratteristica Zo. Tale
quelle di tipo valore, espresso in ohm, sta ad indicare che, ai
amatoria le. fini della irradiazione, l'antenna si comporta, ver-
so il trasmettitore, in ugual maniera di una re-
sistenza di valore pari a quello dell'impedenza
caratteristica.
Normalmente le antenne di uso piü comune han-
no impedenze di 52 o 75 ohm e a questo valore
•
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
•
••
134
vengono adattate le impedenze di uscita dei tra-
smettitori e vengono costituiti i cavi coassiali per
trasmissione. Ció perché, come avremo modo di
spiegare, soltanto con l'adattamento ad uno stes-
so valore di impedenza (trasmettitore-cavo-linea)
si evitano le dannose onde stazionarie, che di-
minuiscono la resa in potenza sovraccaricando, al
tempo stesso e in modo pericoloso, gli stadi finali
del trasmettitore. 1 ANT.
RX
11
IL ROS
135
Fig. 2 - La bobina necessarla per la realizzazione
dell'adattatore di antenna realizzata su supporto i-
solante del diametro di 80-.70 mm. Le spire sono in
numero di 20 per le frequenze comprese fra i 28 e i
14 MHz; occorreranno invece 40 spire per le fre-
quenze comprese fra i 14 e i 3,5 MHz. La spaziatura
tra spira e spira di 2 mm e li filo deve essere di
rame nudo o argentato, de! diametro di 1-2 mm clrca.
ll punto plu adatto, sul quale verra collegata la pinza
a bocca di coccodrillo, dovr essere ricercato speri-
mentalmente, tenendo conto delle caratteristiche del
trasmettitore, dell'antenna e delle indicazioni offerte dal
rosmetro
supporti
isolanti
TARATURA DELLE ANTENNE sultare moho utile anche a coloro che sono gia
in possesso di un impianto d'antenna.
Molti lettori si chiederanno per quale motivo
l'argomento relativo alle antenne e scivolato, a
poco a poco, verso il ROS. Ma il motivo e moho ADATTATORE D'ANTENNA
semplice e scaturisce da! fatto che ogni antenna,
dopo la costruzione, necessita di una taratura Anche se la concezione circuitale del nostro
che <leve essere fatta proprio tramite il Rosme- adattatore di antenna e assai semplice, esso per-
tro, cosi da ottenere il piu basso valore possibile mette di ottenere notevoli benefici per la ridu-
di onde stazionarie (ROS = 1) e raggiunge il zione del ROS lungo la linea.
massimo rendimento sía in trasmissione sia in ri- L'adattatore d'antenna viene normalmente in-
cez1one. serito tra il Rosmetro e il cavo d'antenna e per-
Non. si puo proprio pensare di realizzare un'an- mette di eliminare quasi totalmente le onde sta-
tenna se poi non la si puo collaudare ed even- zionarie agcndo sui condensatori C1-C2.
tualmente modificarla. Ecco il motivo per cui La bobina Ll verra realizzata su un supporto
prima di passare alla descrizione di antenne vere isolante del diametro di 60-70 mm, avvolgendo
e proprie dobbiamo proporre al lettore un di- 20 spire spaziate tra loro di 2 mm, per le fre-
spositivo adattatore di impedenza che potra ri- quenze comprese tra i 28 e i 14 MHz; occorre-
136
:anno mnvece 40 spire per le frequenze comprese tenna e rapprescntato dallo spazio notevole ri-
tra i 14 e i 3,5 MHz; trattandosi di trasmettitori chiesto da questa per le bande decametriche,
di potenza, il supporto isolante dovra essere di cioé quelle bande in cuí si svolgono i DX, che
tipo ceramico. sono i collegamenti a lunga distanza.
Il filo necessario per lavvolgimento dovrá essere Anziché realizzare il tradizionale dipolo e pos-
di rame nudo o, mcglio, argentato, da 1-2 mil- sibile disporre i conduttori in altro modo, purché
limetri di diametro circa. Occorre assolutamente si abbia l'accortezza di adattare l'impedenza
evitare !'uso di filo di rame smaltato, perché que- dell'antenna con quella del trasmettitore o del ri-
sto non permetterebbe il cortocircuito parziale cevitore.
della bobina tramite la presa a bocea di cocco- In figura rappresentiamo un típico esempio
drillo. di antenna adatta per lavorare sulla gamma dei
La presa piü adatta alla quale verra collegato il 14 MHz. Questa antenna puo essere montata ad-
coccodrillo dovra essere ricercata sperimental- dirittura in una stanza. Le dimensioni sono le
mente in base alle caratteristiche del trasmettito- seguenti: 1-2 = 5-6 = 2,75 metri; 2-3
re, dell'antenna e delle indicazioni del Rosmetro; = 4-5 = 1,83 metri.
successivamente si agirá sui condensatori d'accor- La lunghezza del cavo dovrá essere regolata spe-
do sino a minimizzare il ROS. rirnentalruente per minimizzare il ROS.
In figura 4 rappresentiamo un'antenna simile per
concezione a quella rappresentata in figura 3 ma
IL PROBLEMA DELLO SPAZIO adatta per lavorare sulle lunghezze d'onda di
7-14-28 MHz. Chiudendo l'interruttore l'an-
Uno dei maggiori problemi di coloro che voglio- tenna si adatta sulla gamma dei 7 MHz. Ogni
no realizzare oppure soltanto installare un'an- lato del quadro misura 2,25 metri e ció significa
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DIPOLO ACCORCIATO PER 1 7 MHZ riori artifizi per accorciare le antenne. In parti-
colare, poiché l'antenna costituisce un circuito ri-
E' ovvio che le antenne verticali ad un quarto sonante a costanti distribuite, si introducono, tra-
d'onda, pur consentendo un notevole risparmio mite bobine ed eventualmente condensatori, del-
sulla lunghezza, risultano adatte soltanto per le le costanti concentrate, che permettono di dimi-
frequenze elevate, dato che la loro altezza, essen- nuire i tratti lineari dell'antenna, riducendone
do notevole, le sottopone a continue sollecitazioni le dimensioni.
mcccaniche e a forti oscillazioni, che compromet- Un esempio di dipolo accorciato, adatto per la-
tono sia la ricezione sia la trasmissione. vorare sulla gamma dei 7 MHz, e rappresentato
. Per le gamme piu basse si deve ricorrere ad ulte- in figura 6. II tratto 1 - 2 = 3 - 4 misura com-
plessivamente 9,50 metri. Tra il punto 2 ed il
punto 3 verra inserito un filo non conduttore, la
cui unica funzione e quella di permettere l'irri-
Fig. 7 - No nessendo comodo disporre di un'antenna giclirnento dell'antenna. Tra i punti l e 4 verrá
separata per ogni tipo di ricezione o trasmissione,
conviene realizzare l'antenna di tipo multiplo. Quella
inserita una bobina di sole tre spire di filo di ra-
qui rappresentata e adatta per lavorare sulla gamma me smaltato del diametro di 2 mm; l'avvolgimen-
dei 7 MHz e su quella dei 3,5 MHz. L'lnterruttore, to dovra essere effettuato su un robusto supporto
inserito tra il punto 5 e la bobina L4, verra chiuso isolante del diametro di 40 mm.
per le ricetrasmissioni sui 3,5 MHz, mentre rimarra
aperto quando l'antenna e chiam·ata a lavorare sulla
11 cavo di discesa con impedenza di 75 ohm,
lunghezza d'onda di 7 MHz. potra avere qualsiasi lunghezza.
\SOL
o,6
_
~ L2
L1
140
Fig. 8 - Tipo elementa re di ante nna adatta per la ri-
cezione delle bande dei 10-15-20-40 -80 metri. Questa
antenna, priva di commuta zioni e pon ticelli, e parti-
colarmente indicata per coloro che da poco tempo
sono diventati radloamatori e per tutti gli SWL.
RX TX
◄
13 SPIRE FILO 1 mm
SPAZIATE 4 mm
BOBINA
L1
SUPPORTO
l)J 60 mm
ANT.
◄
Flg. 9 - Le due bobine necessarie per la realizzazione
dell'antenna presentata in figura 8 debbono essere
costruite secondo i dati rlportati in questo disegno,
CONO. tenendo conto che la bobina deve risuitare un com-
C1 ponente meccanicamente robusto e insensibiie agii a-
genti atmosferici.
~ 2,:::~SOf'·
o
et:
2:1
1,5: 1
1 '1
• 3,5 3,6 3,7 3,8 MHZ
~2 .:;:~•omt
2
1,5: 1 -
1:1 -
7,0 7,1 7,2 MHZ
20-1510 mt
◄
5: 1
~ .
•• 1
g ·:0
2:1
:1
14 141 142 143 \44 145 MHZ
21 211 212 23 214 215
141
a
r
1
1
◄
Fig. 11 - Esempio d'antenna verticale multibanda adatta
per installazioni di apparati ricetrasmettitori nei centri
abltati. Questi tlpi di antenne uniscono al vantaggio
dell'antenna ad un quarto d'onda quello della pre-
senza di « trappole » che permettono il funzionamento
dell'antenna stessa su tutte le bande amatoriali.
◄
ú)
o
TRPPOA
2
TRAPPOLA
1
CAVO
•
1 ~ COASSIALE
RX TX
142
ANTENNE MUL TIPLE ACCORCIATE
SUBITO
figura 8, un elementare tipo di antenná adatto
per la ricezione dclle bande dei 10-15-20-40-
80 metri, senza alcuna commutazione o inserí-
mento di ponticelli.
La realizzazione di questo tipo di antenna non
e impegnativa. anche se la sua lunghezza, che PRIMA CHE
é di 34 metri circa, puó risultare eccessiva.
Le lunghezze dei tratti lineari sono le seguenti:
1-2 = 7-8 = 6, 70 metri e 3-4 = 5-6 =
SI ESAURISCANO
10,06 metri.
La bobina LI dovrá essere realizzata secondo
i dati costruttivi riportati nel disegno di figura 9,
facenclo bene attenzione alla robustezza meccani- inviando, per ogni fascicolo,
ca del componente, che e destinato a rimanere l'importo di L. 500, a mezzo va-
esposto agli agenti atmosferici. glia o c.c.p. n. 3/26482 e indiriz-
Il condensatore CI dovrá essere di tipo ceramico zando le vostre richieste a:
o a mica, acl elevato isolamento e del valore
capacitivo di 62 pF ± 5 %.
ELETTRONICA PRATICA
Per avere un'idea abbastanza chiara delle pre- 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
stazioni di questo tipo di antenna, che si trova
anche in commercio, basta consultare i grafci
143
Fig. 13 - Tipi molto comuni di isolatori necessari per il corretto implanto di antenna. Tutti questi isolatori so-
no di faclle reperibilita commerciale.
relativi all'andamento del ROS riportati in figu- Esse uniscono al vantaggio dell'antenna ad un
ra 10. quarto d'onda (meta lunghezza rispetto al di-
polo) quello di disporre di « trappole » che per-
mettono l'uso di questi componenti su tutte le
ANTENNE VERTICAL! MULTIBANDA bande amatoriali (figura 11 ).
Con il tratto 1, ad esempio, si ascolta o si tra-
Alle antenne verticali accorciate multibanda r1- smette sulla banda dei 28 MHz.
corrono assai spesso tutti quegli operatori che
debbono « lavorare » nei centri abitati, la. dove Poiché il circuito Ll - Cl risulta sintonizzato sul-
lo spazio orizzontale e sempre limitato, perché la frequenza di 28 MHz, esso rappresenta un
condizionato da elementi artificiali. Questi tipi blocco per questo valore di frequenza, mentre
di antenne sono di facile reperibilita comerciale. per le frequenze diverse esso si comporta come
un elemento in cortocircuito, permettendo cosl
di sfruttare l'intero tratto 2, quello indicato con
il numero 3, oppure il tratto indicato con il nu-
mero 4.
Poiché non e sempre possibile e conveniente in-
A4BBO FER LA
SICUREZZA DI
,tallare l'antenna con inizio da! piano terra, si
provvede a realizzare un piano di terra artificia-
le anche a notevole altezza, tramite elementi ra-
diali calcolati per un quarto d'onda. Tutte le
NA RICEVERE
MENSILMENTE
antcnne piu raffinate vantano questo particolare
accorgimento. Cosl facendo, infatti, si raggiunge
la possibilita di installare l'antenna in posizioni
TEVI LA VOSTRA
RIVISTA
elevate, in modo da non risentire i disturbi pro-
dotti dagli autoveicoli con motori a scoppio o
dai motori elettrici. L'antenna dotata di piano
di terra artificiale (figura 12) gode anche del
grande vantaggio di non causare interferenze con
le normali ricezioni radio.
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pubblicamente, su questé pagine, oppúre, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
L'AC127 e
•••
sicuramente un NPN?
Lei puó risolvere il suo problema purché sia
in grado di effettuare completamente la tara-
tura di alta frequenza di ricezione da 80 MHz.
E per ottenere ció basta collegare, in parallelo
con ciascuna delle due sezioni del condensatore
Sono un appassionato di elettronica ed un vostro variabile, un compensatore ceramico da 6/30 pF
abbonato. Poiché sto per costruire il metronomo (in totale 2 compensatori ceramici da 6/30 pF).
elettronico presentato sul fascicolo di settembre E' ovvio che dopo questi collegamenti si deve
'72 mi sono accorto che il transistor da voi pro- rifare completamente la taratura della sezione
posto e un AC127, qualificato come transistor AF. Ma lascohto che lei vuol effettuare e asso-
NPN. A me risulta invece trattarsi di un PNP. lutamente proibito.
Si tratta di un errore?
Desidererei inoltre sapere dove posso reperire
una scatola a pedale per costruire un W AA WAA
e un distorsore comandati da un unico pedale. De-
sidererei costruire anche un prolungatore di· suo-
154
Termostato di precisione
R13
c; 27 1 . A •• # CP
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... 1 1
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155
Relé fotoelettrlco
Vorrei realizzare un circuito in grado di pilotare Una interessante modifica al circuito potrebbe
un relé con comando a distanza. Gioé inviando in modo da ottenere un disinnesco del relé di tipo
un segnale luminoso al circuito, il relé dovrebbe fotocomandato.
eccitarsi e rimanere in tali condizioni sino a che essere quella di sostituire il pulsante di disinne-
lo si disinneschi manualmente. co PI, da lei richisto, con una fotoresistenza,
CA VUTO MARIO
Cremona
156
Chi comincia soltanto ora a
muovere I primi passi nel mon-
.mee e AuAL,
RTATA DI TUTTI! s l
1,750
do dell'elettronlca pratlca, non
puó sottoporsl a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzlalmente dllet-
tantistico. II saldatore del principiante, dunque, deve essere aconomico, robusto e versatile, cosl come lo e
quello qui raftigurato. La sua potenza o di 50 W e l'alimentazione e quella normale di rete-luce di 220 V,
Per richiederlo occorre inviare vaglla o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zurettl '52 - 20125 Milano
• • • MANERA SEBASTIANO
Lecce
dB o 1 2 3 4 5 6 7 8 9
157
••• per non aver seguito con la massima attenzione
questa rubrica da! mese di settembre dello seor-
so anno in poi?
ROLANDI ORLANDO
Milano
Canali e frequenze TV
Ha ragione lei. L'argomento non e piü stato ri-
Con questo stesso titolo e in questa stessa rubri- preso dal momento della pubblicazione del f asci-
ca avete pubblicato una importante risposta al- colo da lei citato. Lo facciamo subito senza ulte-
le richieste di un lettore di Taranto, proponendo- riori commenti e pubblichiamo la tabella dei ca-
vi di riprendere quanto prima l'argomento per- nali e delle frequenze TV relative al secando pro-
ché ritenuto di interesse per la maggior parte dei gramma televisivo.
lettori. Come mai non avete mantenuto l'impe- La suddivisione in gruppi di canali e utile al fi-
gno? Oppure si tratta di una mia disattenzione ne della scelta del tipo di antenna ricevente.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amlca a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio .
LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2,900 (senza altoparlante)
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altoparlante e a L3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
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retti n. 52.
158
11 ronzio in auto Il circuito qui presentato assorbe una corrente di
360 A soltanto alla tensione di 9 V. Esso in e
Ho montato sulla mia auto un ricevitore a mo- grado di fornire un'onda quadra di ampiezza
dulazione di frequenza di tipo commerciale. Pur quasi pari a quella della tensione di alimentazio-
avendo effettuato un'installazione a regola d'arte, ne (1/5 in meno circa). La frequenza di oscilla-
cioé con perfette schermature delle varie parti, zione e stabilita dal condensatore Cl e dalla re-
mi capita di sentire un fastidioso ronzio quando sistenza R3; con i valori da noi prescritti il valo-
mi si avvicinano delle auto. E' possibile eliminare re corrispondente e di 15.000 Hz. Ma
tale valo-
questi ronzii per mezzo di filtri o con altri op- re puo essere f acilmente res o variable sostituen-
portuni circui ti elettronici? do la resistenza fissa R3 con un potenziometro.
GRAMICCIA SANDRO Se l'onda che si vuol ottenere deve essere perfet-
ROMA tamente simmetrica, occorrerá utilizzare per TRI
e TR2 due FET selezionati. Questa selezione puo
Se il ronzio e lieve, cioe acusticamente accetta- essere fatta servendosi del circuito riportato in b
bile, non e possibile eliminarlo. Esso e
il segnale e scegliendo due transistor FET che forniscono la
di disturbo emesso dalle auto che si avvicinano stessa corrente di drain.
alla sua e captato dall'antenna del suo ricevitore. I valori degli elementi del circuito b sono i se-
e
Tuttavia, se il disturbo notevole, si puo pensare guenti: TR = MPF103; mA = milliamperome-
ad una non perf etta taratura del discriminatore tro da 1 mA fondo-scala; R4 = 3.300 ohm; ALI-
del ricevitore radio. Per accertarsi su cío basta MENT AZ. = 9 V.
che lei sostituisca, a scopo di prova, il ricevitore V (alimentaz.)
con altro sicuramente funzionante. R (in kiloohm) = ------- x 1.000
•••
2 x ldrain (in u.A)
e possibile individuare il valore esatto delle resi-
stenze RI-R2 che, nell'elenco componenti, assu-
Generatore di onde quadre mono soltanto un {'(llore indicativo.
29v
R1
c1 R2
TR1 L TR2 5
TR 11 m
rs °
4j
"
.Jl..J1.
e9V
R4
I L
@
R3
2. @
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DELLA TEMPERATURA
uA
164
11 termometro a colonnina di mercurio e uno de- no molteplici; essi vanno dalle comuni resistenze
gli strumenti di misura tradizionali che meglio alle resistenze di tipo NTC, ai diodi al germanio
si adatta all'ammodernamento elettronico. Sol- ai transistor.
tanto con l'elettronica, infatti, si possono superare
i principali limiti dello strumento, che sono la
fragilita, l'inerzia termica e la dificolta di valu- L'ELEMENTO SENSIBILE
tare la temperatura di corpi di piccole dimensio-
ni, a causa dell'impossibilita di un perfetto con- Il tipo piü semplice di elemento sensibile che si
tatto termico. possa concepire e rappresentato da una resistenza
In molti casi, dunque, la valutazione della tem- ottenuta con un filo di rame o di altro metallo
peratura con il termometro a mercurio non puo conduttore.
ritenersi valida. Non si puó ad esempio misu- Ogni corpo conduttore di elettricitá varia, piü o
rare la temperatura di un transistor, a causa del- meno, la propria conduttivita elettrica col variare
l'impossibilita di stabilire un preciso contatto della temperatura; tale fenomeno si manifesta nel
fra il bulbo di vetro del termometro e il tran- rispetto di una precisa legge fisica. Nel rame, ad
sistor stesso. E i valori di temperatura ottenuti esempio, si ottiene un aumento della resistenza
risultano inferiori del 30-60% a quelli reali, con del 4% ad ogni variazione di 10° C della tem-
il grave pericolo di far funzionare il componente peratura. Ma una simile variazione di resistenza
con una eccessiva dissipazione termica. non permetterebbe la realizzazione di termometri
Con il termometro elettronico tutti questi svan- molto sensibili, se non fossero dotati di sonde di
taggi vengono eliminati. E ció in virtü delle di- grosse dimensioni.
mensioni ridotte dell'elemento sensibile, della mí- Fra gli elementi sensibili maggiormente utiliz-
nima inerzia termica e della facilita di manovra zati nella costruzione dei termometri elettronici vi
dello strumento. Con il termometro elettronico si sono delle resistenze NTC, che sono resistenze ot-
possono effettuare misure in punti particolarmen- tenute tramite speciali procedimenti di impasto
te critici, fra un groviglio di fili conduttori e in di ossidi metallici. Questi tipi di resistenze presen-
punti, talvolta inaccessibili dall'esterno, di una tano un elevato coefficiente di temperatura che,
qualsiasi macchina. Perché la misura della tempe- a differenza delle comuni resistenze, e un coef-
ratura viene rilevata, a distanza, sul quadrante ficiente negativo, che determina un aumento
di uno strumento ad indice, collegato con la son- di resistenza del componente quando questo e
da soltanto attraverso due fili conduttori. sottoposto ad una diminuzione di temperatura.
Con l'impiego di un'unica sonda e con l'ausilio In commercio esistono molti tipi di resistenze
di opportune commutazioni, il termometro elet- NTC, appositamente concepite per gli usi piu
tronico puo servire per la misura di diverse gam- svariati.
me di temperatura; una particolaritá, questa, non II diodo a semiconduttore puo essere utilmente
ottenibile con i termometri di tipo tradizionale. impiegato come elemento sensibile nella costruzio-
ne di un termometro elettronico. Rispetto alla re-
sis tenza NTC il diodo presenta il vantaggio di
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEI costare assai meno e di essere facilmente re-
TERMOMETRI ELETTRONICI peribile.
165
R2 R3
R4
A
OG
SENSORE S1
irrrrrrr ()kr
166
FILO DI
MSS
PILA
9V
µA
ll circuito da noi proposto e rappresentato in fi- Fig. 2- La realizzazione pratica del termometro elettro-
nico deve essere necessariamente effettuata su circui-
gura 1; in esso si utilizza l'operazionale integrato
to stampato, perché la presenza dell'integrato IC scon-
di tipo µA741 o l'equivalente L141. siglia qualsiasi altro tipo di montaggio.
167
Fig. 3 - Circuito stampato, in sca-
la 1/1, necess ario per la realiz-
zazione dell'amplificatore opera-
zionale.
Questo valore di tensione, ovviamente, deve es- Poiché l'amplificazione dell'operazionale puó es-
sere assolutamente costante, cioé non deve variare sere facilmente controllata dalla resistenza varia-
col variare della temperatura o con eventuali va- bile R4, e possibile regolare a piacere anche il
riazioni della tensione di alimentazione. Si tratta valore della temperatura di fondo-scala del termo-
di una condizione importante perché il termome- metro tramite una semplicissima operazione di
tro elettronico possa definirsi uno strumento di taratura della resistenza R4.
precIs1one.
La tensione e mantenuta costante tramite il diodo
zener collegato in parallelo con il potenziometro
Fig. 4 - Al circuito originale del termometro elettroni-
Rl. co, rappresentato in figura 1, si deve apportare la
Anche il diodo zener (Dl) varia la propria ten- variante qui raffigurata nel caso in cui l'azzeramento
sione caratteristica col variare della temperatura, dello strumento indicatore dovesse risultare molto
con la possibilita di introdurre valutazioni im- critico. Il valore della resistenza R6 é citato nel testo,
in ordine al tipo di diodo utilizzato.
precise. Per ovviare a tale inconveniente occorre
scegliere opportunamente il valore di tensione
zener e della resistenza R3 che determina la ten-
sione di zener, i valori migliori, ai fini della sta-
bilizzazione di tensione, sono : zener 6,2 V- R3
= 1.800 ohm; zener 5,6 V-R3 = 680 ohm.
Quando il potenziometro Rl e regolato in mo-
do che la tensione sul cursore e pari a quella pre-
sente sui terminali del diodo sonda, non essendovi
alcuna differenza di tensione tra le due entrate
R6
dell'operazionale, l'uscita risulti zero e zero sia
anche l'indicazione dello strumento.
Portando il diodo sonda ad una determinata
01
temperatura e regolando il potenziometro Rl, si
potra regolare a piacere il valore di inizio-scala R1
del termometro elettronico.
Coll'aumentare della temperatura, la tensione sui
terminali del diodo diminuisce e poiché questo
e collegato con l'entrata negativa dell'integrato,
l'uscita aumenta segnalando una indicazione posi-
tiva dello strumento
168
COSTRUZIONE DEL TERMOMETRO
169
DIODO
GERMANIO
TUBETTI
ISOLANTI
FILO DI
@ MASS A
I INT.
SCATOLA ME TALLICA
INNESTO
della sonda, e suficiente agire sulle resistenze va- Fig. 5 - ll circuito dell'operazionale deve essere rac-
riabili Rl-R4. chiuso in un contenitore metallico sul cui pannello
frontale sono presenti: il microamperometro e l'inter-
ruttore doppío S1. Ne( disegno qui riportato vengono
indicati gli elementi costruttivi della sonda.
TARATURA
temperatura massima desiderata e si regolera la
Abbiamo giá avuto modo, in sede di analisi del
resistenza semifissa R4 in modo da far deviare
circuito del termometro elettronico, di accennare
l'indice dello strumento a fondo-scala.
alla possibilita di tarare a piacere lo strumento.
Si provvedera quindi ad azzerare nuovamente lo
Riássumiamo comunque, nell'ordine di successio-
strumento, ripetendo poi l'operazione che costrin-
ne, le operazioni che dovranno essere effettuate.
ge !'indice dello strumento a raggiungere il fondo-
Prima di tutto occorrera regolare il valore della
scala. Queste ripetizioni servono per correggere
resistenza semifissa R4 in ordine al tipo di indi-
eventuali piccoli sbilanciamenti verificatisi nel cor-
cazione che si vuol ottenere. Se lo strumento do-
so delle successive operazioni.
vra. esplorare un'ampia banda di temperature,
L'azzeramento dello strumento potra risultare
per esempio quella compresa fra i -lOºC e i +
complicato ne! caso in cui il termometro elettroni-
809C, occorrerá agire su R4 in modo che soltanto
co venga concepito per l'esplorazione di una ri-
una piccola porzione di questa risulti inserita. Al
stretta gamma di temperature ( alta sensibilitá
contrario, volendo restringere la gamma di tem-
dello strumento). In tal caso si dovra apportare
perature tra valori vicini, per esempio fra i +
al circuito la variante di figura 4, che consiste
20ºC e i + 30°C, la resistenza semifissa R4 do-
nell'inserimento di una resistenza in serie con
vrá risultare quasi totalmente inserita.
il potenziometro R1.
Il potenziometro R1 dovrá essere inizialmente re- Adottando tale modifica consigliamo di utiliz-
golato in modo che il cursore si trovi quasi to- zare, con diodi sonda di tipo al germanio, i
talmente ruotato verso massa. A questo punto si seguenti valori resistivi: R1 = 5.000 ohm; R6
puó chiudere l'interruttore S1 in modo da alimen- = 39.000 ohm. Con i diodi sonda al silicio
tare il circuí to. consigliamo i seguenti valori resistivi: R1 =
La sonda dovra essere mantenuta ad una tem- 10.000 ohm; R6 = 39.000 ohm.
peratura corrispondente al valore di inizio-scala; Per quanto riguarda il microamperometro, con-
occorrera quindi regolare il potenziometro Rl sigliamo di adottare uno strumento da 500
in modo da azzerare lo strumento indicatore. A fondo-scala. Si potranno tuttavia utilizzare
Successivamente si portera la sonda (sensore) alla anche modelli piu sensibili o meno sensibili
170
(100 A - 200 A - 1 mA), variando sía il posto sopra la fiamma di una candela diviene
alore di R5 sia quello di R4. rapidamente incandescente; il risultato di tale
Le modifiche ora cítate dovranno essere appor- operazione e il segun te: la tempratura dell'ago
te al circuito soltanto nel caso in cuí non si ha raggiunto valori elevatissimi, mentre la quan-
riuscisse a tarare adeguatamente lo strumento. tita di calore da esso assorbita e modesta.
La scala assunta dal termometro elettronico ri- L'acqua contenuta in una vasca da bagno e
sultera lineare per le variazioni non molto am- pronta per prendere il bagno ha raggiunto una
pie della temperatura. Per le gamme di tem- temperatura modesta ma ha assorbito, duran-
peratura molto estese si dovranno effettuare ta- te il processo di riscaldamento, una enorme
rature intermedie, sottoponendo il sensore a va- quantitá di calore.
rie temperature e segnando, di volta in volta, Questi due esempi offrono giá un'idea chiara
sulla scala dello strumento, la rispettiva indi- sulla differenza tra i due termini calore e tem-
cazione dell'indice. peratura. Ma se volessimo esprimerci con la
terminología fisica, dovremmo dire che la tem-
peratura e il calore trovano preciso riferimento
TEMPERATURA E CALORE con i moti di agitazione termica molecolare. II
calore, in tal caso, esprime la somma totale
conclusione di questo argomento vogliamo delle velocita di movimento delle molecole con-
chiarire, a quei lettori che ancora avessero dei tenute in un corpo, mentre la temperatura mi-
lubbi in proposito, la differenza che intercorre sura la velocitá media di movimento di una sola
i due fondamentali concetti fisici di tempe- molecola.
tura e calore. II calore, dunque, e energía meccanica valutata
La temperatura sta ad indicare uno stato f- quantitativamente, mentre la temperatura rappre-
particolare dei corpi, mentre il calore espri- senta una valutazione particolare di tale ener-
e una quantitá. facciamo un esempio; un ago g1a.
alimentatore stabilizzato
con protezione elettronica
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO
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CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 v- 22 V
Corrente massima alla minima tensione: 1,1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV
1 V d'uscita
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Protezione dell'alimentatore dalle correnti inverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correnti inverse.
kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realizzazione dell'alimentatore riprodotto nel-
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comprese anche le spese di spedizione).
171
ubrica
ell'aspirante
•
172
giungere dallo spazio sottoforma di energía e-
lettromagnetica (caso típico del ricevitore ra-
dio) si suol dire che il circuito stesso entra in
risonanza e sui - suoi terminali si puo misurare
una tensione la cui frequenza e quella stessa
e del segnale che ha investito il circuito.
La frequenza che fa entrare in risonanza il cir-
cuito non e casuale, ma e strettamente legata
al valore dell'induttanza e della capacita secon-
do la formula seguente:
10'
Fig. 1 - Gli elementi che compongono il circuito oscil- f= ,
lante sono due: l'induttanza L, rappresentata dalla bo- 2 VLC
bina e la capacita C, rappresentata dal condensatore.
L'unione di questi due elementi compone il circuito
rlsonante. Per coloro che non avessero familiarita con le
potenze matematiche, diciamo che 10°
= 1.000.000. Nella _ formula la frequenza f e e-
siste nell'impiego di induttanze in funzione di
blocco di alta frequenza, cioe in funzione di e-
lementi che bloccano il passaggio della corrente
di alta frequenza, mentre lasciano via libera al-
le correnti di alimentazione e a quelle rappresen-
NUCLEO
tative dei segnali di bassa frequenza, senza sot-
1
toporre questi ultimi ad alcuna attenuazione. 11
secondo uso delle induttanze ~ e quello di ele-
menti di accordo nei circuiti risonanti.
IL CIRCUITO RISONANTE
L e L
11 circuito risonante e un particolare circuito,
spesso presente nelle apparecchiature radioelet-
triche, composto da una induttanza e da una
capacita cioe, in pratica, da una bobina e da un
condensatore. Questi due elementi possono es-
Fig. 3 - Per poter variare la frequenza di risonanza
sere collegati in serie o in parallelo. 11 caso del circuito oscillante esistono due principali sistemi:
piu típico e quello del collegamento in parallelo l'impiego del condensatore variabile oppure quello
(figura 2). dell'induttanza variabile. La frequenza di risonanza
Quando il circuito risonante viene sollecitato da del circuito varia col variare della capacita o dell'in-
duttanza. Nel primo caso basta far ruotare il pemo
una particolare frequenza, che puo ad esempio del variabile, nel secondo caso occorre regolare la
posizione del nucleo di ferrite inserito nel supporto
della bobina.
Fig. 2- Cosi appare, nella sua espresslone teorica, il
circuito osclllante di tipo piü comune. Esso e presente
in molti apparati radioriceventi e radiotrasmittenti.
spressa in KHZ, l'induttanza L e espressa in H
mentr: la capacita C e espressa in pF.
Per poter regolare a piacere il valore della fre-
quenza di risonanza di un circuito LG, cio per
mettere questo circuito nelle condizioni di far
scorrere correnti elettriche di valore diverso di
CIRCUITO frequenza, cosí come accade negli apparecchi ra-
dio quando C si vuol sintonizzare con una deter-
OSCILL minata emittente, occorre rendere variabile al-
L e meno uno dei due elementi del circuito risonan-
te: la capacita o l'induttanza (figura 3).
Normalmente si provvede a far variare la capa-
cita servendosi di un condensatore variabile; que-
sto e il sistema piu comunemente adottato nei
173
ricevi tori radio . Quando invece la regolazione
del circuito risonante serve soltanto per un PRESE
lavoro di taratura, e assai piü conveniente ren- - o,INTERMEDIE
dere variabile l'induttanza L; a tale scopo ci
si serve di una bobina munita di nucleo di fer-
rite, che puó essere inserito piü o meno nel sup-
porto dell'avvolgimento, in modo da ottenere la
variazione di induttanza desiderata.
IL FATTORE DI MERITO L e
Sotto il profilo teorico, il circuito risonante <leve
considerarsi perfetto, cioe in grado di rivelare
una ed una sola frequenza, con ampiezza quasi
infinita. Ma in realta le cose non vanno cosi.
•
Fig. 4 - Quando al circuito di risonanza si deve appli-
care un carico, occorre provvedere all'adattamento
del carico stesso ricorrendo alle prese intermedie ri-
Perché a causa delle perdite del condensatore cavate sulla bobina di induttanza, in modo che questa
e della resistenza dell'induttanza e, soprattutto, possa essere sfruttata alla stregua di un autotrasfor-
per effetto del carico, collegato a circuito LC, matore di impedenza.
costituito da strumenti di misura o stadi amplifi- Fig. 5- La curva di risonanza di un circuito LC, di tipo
catori, le condizioni ideali di funzionamento non reale e non teorico, permette di assimilare perfetta-
vengono piu rispettate. Conseguentemente si ve- mente il concetto di banda passante. La tensione mi-
rifica una diminuzione della caratteristica di ri- surata sui terminali del circuito risonante aumenta
man mano che ci si avvicina all'esatta frequenza di
sonanza del circuito stesso o, come si suol dire risonanza, raggiungendo il valore massimo proprio su
nel linguaggio tecnico, del fattore di merito del questa frequenza.
VOLT.
2s-°-p-- -----------
/ANAPAS'
he- l
1 1 1
o 1 1
MINIM MSSIM MINIMA FRECl
fes@aei
OV 0,2V 0,6V 2V 4V 2V 0,6V 0,2V ov
174
IL MONO GAMMA
CB
Una scatola
di montaggio
per tutti i lettori
principianti.
26,967 MHz
27,255 MHz
L. 5.900-
CON QUESTO MERAVIGLIOSO SINTONIZZATORE, ADA TTO
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RARE COMODAMENTE UNA BANDA DI 3 MHz CIRCA. PO-
TRETE INOLTRE ASCOLTARE LE EMISSIONI DEI RADIOAMA-
TORI SULLA GAMMA DEI 10 METRI (28-30 MHz.
175
DG
TR1
BOBINA
IN PROVA
C3
S1
ENTR. AF
COMPONENTI
circuito. Questo fattore viene universalmente in- Condensatori
dicato come « fattore di merito » o « fattore Q ». C1 == 300 pF (condensatore variabile ad
Tanto piü elevato e il fattore di merito.Q di un aria)
circuito risonante, tanto piü sensibile e selettivo C2 = 10 pF
esso risulta. In pratica, per esempio nei ricevitori
C3 = 1.000 pF
radio, nei quali e necessaria una certa banda pas- Varie
sante, per poter rivelare tutto lo spettro audio che R1 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
interessa, occorre peggiorare di proposito il fat- TR1 = AC127
tore di merito Q, allo scopo di non ottenere una DG = diodo al germanio
riproduzione sonora troppo cupa e distorta. s1 = interrutt. incorpor. con R1
mA = milliamperometro (vedi testo)
Pila = 4,5 V
176
CURVA DI RISONANZA CALIBRATURA DELLE BOBINE
Per meglio comprendere il concetto di banda Capita spesso, quando si realizzano praticamente
passante, occorre far riferimento al grafico ri- le bobine di induttanza, di ottenere risultati no-
portato in figura 5, ne! quale e indicata la curva tevolmente diversi da quelli prestabiliti in sede
di risonanza di un circuito LC di tipo reale e di calcolo teorico. E ció accade anche se il com-
non teorico. ponente viene costruito attenendosi scrupolosa-
Come si puo notare, la tensione rilevabile sui ter- mente alle istruzioni del progettista. I motivi
minali del circuito risonante aumenta man mano possono essere diversi ma, qua.si sempre, si riscon-
che ci si avvicina all'esatta frequenza di risonan- trano nelle tolleranze sul diametro del filo, su
za, raggiungendo il valore massimo proprio su quello del supporto, sulla spaziatura tra spira e
questa frequenza. spira e sulla qualita del filo stesso. II risultato e
Quando ci si sposta di poco, attorno al massimo ovvio: quando si inserisce l'induttanza nel cir-
valore di frequenza, e possibile ottenere ancora cuito ricevente o trasmittente, il funzionamento
una tensione rivelata piü che soddisfacente, cosí dell'apparato viene a mancare, oppure lascia mol-
che si puo ritenere che tutta una banda di fre- to a desiderare.
quenze, oltre a quella centrale, puo essere rive-
lata da! circuito.
Si definisce quindi come banda passante quella
banda di frequenza per cui la tensione rivelata Fig. 7 - Cablaggio del calibratore di bobine realizzato
e maggiore o uguale alla tensione massima divisa su lastra metallica. 11 potenziometro R1 regola la sen-
sibilitá dello strumento, mentre il condensatore varia-
per V2, cioé per 1,41. Nel nostro caso si ha 4 V: hile ad aria C1 permette di stabilire il valore della fre-
V2= 2,8 Vcirca. quenza di risonanza desiderata.
PRESA
BOBINA
o o
@
TR1
@
\ massa
o o
4,5 \V
o
Tui
--
Fig. 8 - In questo disegno si interpreta il con-
cetto di calibratura delle bobine di induttanza.
Max. In alto, a sinistra, e rappresentato il generatore
AF; in basso, a destra, e riportato il disegno
del calibratore di bobine.
Atten.
BOBINA
IN PROVA
CAVO
Esiste tuttavia un metodo assai semplice, che per- Fig. 9 - Sul pannello frontale dello strumento, in cor-
mette di calibrare le bobine di induttanza fino rispondenza del coma,ndo del condensatore variabile,
occorrera comporre una scala graduata fra i 20 e i 300
ad ottenere i risultati voluti. Esso consiste nel- pF. Eventuali suddivisioni intermedie permetteranno di
l'inserire la bobina in un circuito oscillante gia agevolare l'operazione di risonanza del circuito di en-
tarato, nel quale si inietta un segnale AF con fre- trata.
quenza di valore desiderata e proveniente da un
generatore di alta frequenza. Soltanto con questo
tipo di collaudo si possono spaziare le spire o av-
vicinarle tra loro, oppure se ne possono togliere
o aggiungere alcune, fino a che la bobina di in-
150
duttanza presenta le caratteristiche radioelettri- 100 200
che prestabilite.
Il circuito di prova e riportato in figura 6. Come
si puo notare, si tratta di un circuito oscillante 50 250
collerato ad un amplificatore pilotato a transi-
l
CAPACITA' DI ENTRATA E CAPACITA' COSTRUZIONE DEL CIRCUITO DI MISURA
PARASSITE
La costruzione dello strumento adatto per la ca-
Vogliamo ora far notare due particolarita di ca- libratura delle bobine di induttanza dovra essere
rattere pratico relative ai circuiti di risonanza. effettuata seguendo il piano di cablaggio di fgu-
Quando la bobina e dotata di due avvolgimenti, ra 7. Per questo tipo di realizzazione sono suffi-
cioe di un avvolgimento primario e di uno secon- cienti pochi compe,nenti di basso costo. Il transi-
dario, cosi come indicato in figura 10, occorre far stor TRl, ad esempio, potra essere un qualsiasi
bene attenzione che i terminali dell'avvolgimento transistor al silicio o al germanio, di piccola po-
inutilizzato non debbano toccarsi, provocando un tenza ed elevat guadagno, purché di tipo NPN.
cortocircuito che falserebbe notevolmente il pro- Anche il diodo DG potra essere un qualsiasi dio-
cesso di calibratura della bobina. do al germanio per rivelazione (OA85 - OA95
E veniamo ora alla seconda particolarita, quella ecc.).
relativa alla capacita di ingresso e alle capacita II milliamperometro non e uno strumento critico
parassite. e per esso si potra utilizzare uno di quegli stru-
Molto spesso il principiante e portato a credere menti di importazione giapponese, privi di scala
che l'unica capacita, che in un circuito radioelet- graduata, perché vengono a costare poco e per-
trico determina la frequenza di risonanza, sia ché non assume importanza la possibilita di una
quella del condensatore collegato in parallelo con lettura precisa, dato che, agli effetti della cali-
la bobina. Ma, come e dato a vedere in figura 11, bratura delle bobine, e sufficiente la massima de-
ció non e assolutamente esatto, perché la fre- viazione dell'indice. Ad ogni modo tutti i milli-
quenza di risonanza e determinata, oltre che dal- amperometri, con valori di fondo-scala compresi
la capacita del condensatore variabile, anche dal- tra l milliampere e 10 milliampere, possono es-
le capacita parassite del montaggio: quelle di sere utilmente inseriti ne! circuito.
base-emittore del transistor e, in misura ancor piu In figura 8 viene chiaramente illustrato il siste-
notevole, quella di collettore-base, soprattutto se ma di misura o calibratura delle bobine. II gene-
il transistor e montato in uno stadio amplificatore ratore di segnali AF <leve essere sintonizzato su!
con circuito ad emittore comune, perché la capa- valore di frequenza di risonanza della bobina in
cita viene a dipendere dal fattore di amplifica- prova. II collegamento, ovviamente, <leve essere
zione del circuito, assumendo valori anche ele- effettuato con cavo schermato. Sul pannello fron-
vati che, assai spesso, impediscono l'accordo. tale dello strumento di misura sono presentí: l'in-
11 condensatore C 1 (figura 11) simboleggia le ca- terruttore, lo strumento indicatore, le prese per
pacita parassite di montaggio; il condensatore C2 l'inserimento dei terminali della bobina in prova
quella di base-emittore; il condensatore C3 quel e il comando del condensatore variabile C 1 cui
la di base-collettore. corrisponde una scala, graduata in picofarad
fra 20 pF e 300 pF. II bottone di comando del-
l'interruttore S1 regola anche la sensibilita dello
strumento tramite il potenziometro RI; l'inter-
ruttore Sl, infatti, e incorporato con lo stesso po-
C3 tenziometro.
4$
/
f TR
e
1
t
• ,c2
Fig. 11 - Alla definizkone del valore della frequenza
di risonanza concorrono, oltre che il valore capacitivo
del condensatore variabile, anche talune capacita pa-
rassite come, ad esempio, quella propria della bobina
di induttanza (C1), quella tra base ed emittore (C2) e
quella tra base e colletto re (C3). Queste capacita pa-
rassite si sommano alla capacita del condensatore va-
riablle.
180
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 7.900
8 TRANSISTOR
GAMME D'ONDA
ENT.
182
Dedichiamo questo articolo a quei lettori che ció avvenga e necessario che l'amplificatore, che
muovendo i primi passi nel mondo dell'elettro- nel nostro caso e composto dal solo transistor TRI,
nica sono anche appassionati di musica moder- presentí un guadagno assai elevato.
na e, in particolar modo, costantemente alla ri- Portando il potenziometro R5 a zero, cioé annul-
cerca di effetti musicali sempre nuovi ed origi- landolo spostando il cursore tutto verso l' emitto-
nali. re di TRI, l'amplificazione dello stadio dimin ui-
Il progetto e quello di un W AA W AA elettroni- sce sino al punto da non permettere piü il feno-
co assai utile durante l'esecuzione di musica con meno dell'oscillazione.
organo o chitarra elettrici. E il dispositivo per- Nonostante tutto, il circuito conserva una spic-
mette di raggiungere l'effetto WAA W AA auto- cata tendenza ad amplificare, in misura notevo-
maticamente, senza dover impiegare i piedi del lissima, la frequenza su cuí viene regolata l'oscil-
musicista, che possono giá essere impegnati per lazione; sara dunque suficiente un segnale di
la regolazione del volume sonoro o per il pilo- quel valore di frequenza, oppure contenente ar-
taggio della pedaliera di un organo elettronico. moniche della frequenza richiesta, per generare
Nel nostro caso dunque l'effetto musicale non e una forma di oscillazione smorzata, di tonalita
di tipo meccanico, come spesso si verifica nella ben prefissata, caratteristica dell'effetto W AA
pratica musicale di ogni giomo, costringendo WAA.
l'esecutore al comando di un pedale per poter La resistenza Rl e il condensatore Cl permetto-
variare ritmicamente l'ampiezza del suono, sen- no di aumentare l'impedenza di ingresso del di-
za tuttavia variarne la tonalita. spositivo, consentendo in pari tempo il disaccop-
Nel nostro dispositivo e presente un semplice piamento della sorgente di segnale dal disposi-
potenziometro che permette di cambiare la to- tivo WAA WAA; nel caso in cui non interessas-
nalitá del suono a piacere, cosí da poter raggiun- se una elevata impedenza di ingresso del dispo-
gere il vero effetto W AA W AA e non quello di sitivo, si <leve ridurre il valore dei componenti di
un tremolo come spesso capita di ascoltare. entrata, cosí da aumentare la sensibilitá del cir-
cuito.
Il condensatore C5 svolge una funzione analoga
IL CIRCUITO ELETTRONICO al condensatore C1 e rappresenta il condensatore
di disaccoppiamento d'uscita, che permette di
Il circuito elettronico del W AA W AA e sempli- servirsi, senza particolari precauzioni, di ampli-
cissimo e comprensibile da ogni principiante. ficatori con transistor PNP o NPN, oppure a val-
Esso e composto essenzialmente da un circuito vole.
oscillante, di tipo a doppia « T », il cui innesco La resistenza R6 rappresenta l'elemento di cari-
e provocato dal segnale applicato all'entrata. co del transistor TRI e contribuisce, unitamente
In pratica il circuito viene regolato in modo da a questo componente a stabilire il guadagno del
non oscillare spontaneamente, ma di raggiungere circuito.
lo stato di oscillazione soltanto quando, all'entra- Il condensatore elettrolitico C6 svolge la funzio-
ta, e presente un segnale la cui tonalita e sele- ne di filtro di livellamento; esso evita al circuito
zionabile, nei limiti di un'ottava musicale, tra- di risentire del fenomeno di invecchiamento del-
mite il potenziometro R5. le pile di alimentazione. Per taluni lettori potreb-
Per poter comprendere il funzionamento del cir- be risultare assai comodo ed economico il pre-
cuito, supponiamo che questo si trovi nella con- lievo dell'energia di alimentazione direttamente
dizione di oscillare. E per ottenere tale condi- dall'amplificatore di potenza. E' ovvio che il va-
zione e necessario intervenire sul potenziometro lore di questa tensione <leve essere di 9 V; nel
R5 regolandolo al suo mínimo valore, in modo caso di valori di tensione superiori ai 9 V, questi
che il transistor TRl, avendo l'emittore colle- potranno essere ridotti inserendo una resistenza
gato direttamente a massa, possa fornire una in serie con il circuito di alimentazione. Ecco
elevata amplificazione del segnale. perché abbiamo ritenuto utile inserire, in serie
Dal collettore del transistor TRl prende inizio, con il circuito di alimentazione, il diodo di pro-
diretta verso la base, una rete di controreazione tezione D1, il quale evita i danni conseguenti da
di tipo a doppia « T »; questa rete e composta accidentali inversioni di polaritá.
dalle resistenze R2-R3-R4 e dai condensatori
C2-C3-C4; essa gode della proprietá di sfasare
di 180° una ben determinata frequenza, che di- REALIZZAZIONE PRATICA
pende dal valore dei componenti, in modo che
questa permetta di raggiungere, anziché una Il numero limitato di componenti, il loro basso
controreazione, una reazione positiva, in grado costo e la facile reperibilita commerciale rendo-
di portare in oscillazione il circuito. Ma perché no la costruzione del W AA W AA assai semplice
183
C2
» 15 11
o
9v
- l1 +
.-, e.
Fig. 1 - Pochi componenti,
di basso costo e di facile re-
peribilitá commerciale. parte-
cipano alla composizione del
circuito del dispositivo WAA
WAA. L'alimentazione puó es-
sere anche derivata da quella
dell'amplificatore di potenza
con cui si collega l'uscita del
circuito.
ed accessibile a tutti.
Per il transistor TRl abbiamo consigliato il tipo
BC109, che e un transistor di tipo NPN moho
comune; ma esso potra essere sostituito con mol-
ti altri tipi di transistor al silicio, purché di tipo
NPN, per bassa frequenza, bassa potenza ed ele-
vato guadagno. Potranno ad esempio essere uti-
COMPONENTI lizzati i seguenti tipi di transistor: BC107-BC108-
BC109-BC147-BC207-BC208-BC209, ecc.
Per Dl si potra usare un qualsiasi diodo al silicio
di piccola potenza.
Condensatori Per quanto riguarda il contenitore del circuito,
C1 = 220.000 pF questo deve necessariamente essere di tipo me-
C2 = 10.000 pF tallico, in modo da assumere le funzioni di scher-
C3 = 10.000 pF mo elettromagnetico per i disturbi provocati da
C4 = 47.000 pF campi magnetici esterni.
es = 220.000 pF I collegamenti fra chitarra e WAA WAA, o fra
C6 = 330 F - 12 VI. (elettrolitico)
organo e WAA WAA, cosi come quelli fra il
Resistenze WAA WAA e l'arnplificatore di bassa frequenza,
R1 = 120.000 ohm debbono essere effettuati esclusivamente con ca-
R2 = 100.000 ohm (potenziometro} vetto schermato di tipo per bassa frequenza (non
R3 = 120.000 ohm utilizzate il cavetto a 50 ohm per trasmissione!).
R4 = 120.000 ohm
R5 = 10.000 ohm (variabile)
R6 = t 2.000 ohm
FLINZIONAMENTO DEL WAA WAA
Varie
TR1 = BCt09 L'operazione iniziale, necessaria per il funziona-
s1 = interrutt. incorpor. con R2 mento del dispositivo, consiste nel regolare il po-
D1 = 10D4 (diodo al silicio) tenziometro semifisso R5, in modo che il cursore
Pila = 9 V risulti ruotato verso l'emittore del transistor TR1;
il circuito ovviamente deve oscillare. Ne! caso
in cui non si verificasse l'oscillazione, si dovra
intervenire sul potenziometro R2.
184
Successivamente, intervenendo ancora sulla resi- tore C5. Con l'inserimento di questo eventuale
stenza semifissa R5, se ne fa ruotare il cursore potenziometro, si potra avere anche la possibilita
verso massa sino a far cessare l'oscillazione. Que- di regolare il volume sonoro del circuito del
sto potenziometro permette anche di regolare la WAA WAA.
sensibilita del circuito di entrata, in modo che Consigliamo anche di servirsi, durante le esecu-
il circuito stesso inneschi con segnali di ben de- zioni musicali, di un deviatore di segnale, in mo-
terminata ampiezza. do da poter passare rapidamente dalla posizione
II potenziometro R2, invece, permette di rego- « inserito » a quella « disinserito », senza dover
lare la frequenza dell'oscillazione e, in definitiva, ricorrere ad alcuna operazione di sfilamento di
la tonalitá del WAA WAA. spinotti o boccole.
Ne! caso in cui il segnale d'uscita risultasse trop-
po forte, dando luogo ad una riproduzione so-
nora ricca di distorsioni, occorrera attenuare il
segnale stesso, oppure inserire, in serie con il con-
densatore C5, una resistenza di valore suffcien-
temente elevato, dipende dalle caratteristiche
dell'amplificatore di potenza; per questa soluzio-
ne si dovranno effettuare alcune prove pratiche.
Ma l'attenuazione del segnale di uscita puo es- Fig. 2 - E' assolutamente necessario che il cablaggio
sere anche ottenuta sostituendo la resistenza R6 del dispositivo WAA WAA venga realizzato in un con-
tenitore metallico con funzione di schermo elettroma-
con un potenziometro di pari valore ohmmico, gnetico. I collegamenti con l'entrata e l'uscita del cir-
collegando al cursore il terminale del condensa- cuito debbono essere effettuati con cavetti schermati.
TR1
r
f--
z
w -
(J)
n
PILA 9V
PEA LA PRIMA VOLTA PRESENTIAMO UNO STRUMENTO IN GRADO DI
STABILIRE L'APETURA DEL DIAFRAMMA DELLA MACCHINA FOTOGRA-
FICA IN FUNZIONE DELL'INTENSITA' DI LUCE E DELLA DISTANZA PEA
L'ESECUZIONE DI FOTOGRAFIE AL FLA SH.
ESPOSIMETRO A MEMORIA
PER FLASH ELETTRONICO
Esposimetro e flash sono due elementi che non Come tutti sanno, l'esposimetro e uno strumento
vanno d'accordo. Perché la quantitá di luce elettronico che indica il tempo di esposizione,
generata dal flash e istantanea, mentre l'esposi- cioé il tempo in cui deve rimanere aperto lot-
metro, per dare un'indicazione esatta sulla quan- turatore della macchina fotografica, tenendo con-
tita di luce che lo circonda, richiede un certo to della quantita di luce ambientale, della velo-
tem po per vincere l'inerzia, meccanica ed elet- cita dellotturatore e della sensibilitá della pel-
tronica, caratteristica di questo tipo di stru- licola. Ma questo strumento e stato piü volte
mento. analizzato e proposto ai nostri lettori. Non e sta-
to invece mai descritto uno strumento in grado
di stabilire l'apertura del diaframma in funzio-
ne dell'íntensíta dí luce e della distanza per le fo-
tografie al flash.
II dispositivo che forma l'oggetto di questa de-
scrízíone e dí facile realizzazíone pratica; esso
utílizza la debole corrente di fuga di un tran-
sistor ad effetto di campo per stabilíre la valu-
tazione esatta dell'intensita di un lampo lumino-
so in funzione della dístanza. Esso dunque per-
mette di raggiungere precísi risultati nell'ese-
cuzione di fotografie scattate in ambienti chiu-
si, che nel gergo fotografico vengono definiti LIRE 3.500
« interni », con la luce artificiale istantanea. CASS-ETTIERA .. MINOR
In pratica e assolutamente impossibile, per que-
sto tipo di fotografíe, servirsi di un esposimetro Contenitore a 12 cassetti, componi-
convenzionale, anche se questo e di tipo sen- bile ad incastro; dimensioni di un cas-
sibilissimo, perché un lampo elettronico scom- setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e
pare prima ancora che !'indice dello strumento provvisto di divisori interni.
abbia la possibilita di lasciare la sua posizione
di riposo, e cio, come e stato detto, a causa dei
fenomeni dí inerzia caratteristici di questi stru-
menti.
II problema viene spesso risolto regolando l'a-
pertura del diaframma in funzione della di-
stanza fra l'obiettivo e il soggetto, servendosi
di numeri-guida e attraverso calcoli fastidiosi.
Si tratta quindi di una soluzione densa di in-
convenienti. Questo sistema inoltre non permet-
te di stabilire a priori la posizione piü adatta
per la sorgente di luce quando si vogliano rag-
giungere particolari effetti fotografici. L'impie-
go di numeri-guida, inoltre, impedisce di mo-
dificare a piacere gli angoli dí illuminazione,
e non tiene conto dei colori dei murí che assor- LIRE 3.800
bono o meno la luce. CASSETTIERA MAIOR
L'unica soluzione e dunque quella di utilizzare Contenitore a 6 cassetti, componibile
un fotometro che sia in grado di valutare l'in- ad incastro; dimensioni di un casset-
tensíta di luce anche quando questa e di bre- to: 114 x 114 x 46. Ogni cassetto e
vissima durata, e che permetta anche di offrire provvisto di divisori interni.
un'indicazíone esatta dí un tempo sufficiente-
•
mente lungo, che consenta di effettuare una
precisa lettura. Un tale esposimetro <leve anche
adattarsi alle díverse gradazioni di sensibilita
delle pellícole fotografiche.
Il circuito presentato in questo articolo risponde
a tutte queste caratteristiche e potra costituire Organizzate il vostro lavorol Conser-
la soluzione di un problema che sta particolar- vate sempre in ordine i componenti
mente a cuore a tutti gli amatori della fotogra- elettronici! Trasformate, a poco a po-
fia. co, il vostro angolo di lavoro in un
vero e proprio laboratorio!
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Le richieste delle cassettiere debbono essere
Abbiamo attribuito il nome di « esposimetro a fatte inviando anticipatamente l'importo, a mez-
memoria » al nostro strumento, perché esso si zo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 , intestato a:
comporta proprio come una « memoria » elet- ELETTRONICA PRATICA - Via Zureti, 52 -
ttonica, cioe conserva i dati di una grandezza 20125 MILANO.
187
fisica comparsa alle nostre sensaz1om per un
COMPONENTI brevissimo istante.
Il principio di funzionamento dell'esposimetro
Condensatori e quello stesso che viene sfruttato nei circuiti di
C1 = 220.000 pF « campionamento » in apparati industriali per
C2 = 330 F - 6 VI. (condensatore al la conversione analogica-digitale. Si tratta in-
tantalio) fatti di misurare, in un dato istante, la gran-
C3 = 500 F - 25 VI. (elettrolitico)
dezza fisica che iutcressa (nel nostro caso l'inten-
Resistenze sita di luce) e di mantenere inalterata tale gran-
R1 = 47.000 ohm dezza allo scopo di permetterne la misura in un
R2 = 12.000 ohm periodo di tempo sufficientemente lungo. Poi la
R3 = 47 ohm misura puó venire « cancellata » automatica-
R4 = 22 megaohm (oppure 2 resistenze mente o manualmente, come nel nostro caso,
da 1 O megaohm collegate in tramite un apposito pulsante.
serie)
L'esposimetro qui presentato e descritto e do-
R5
R6 =
= 1.000
27.000
ohm
ohm tato inoltre di un comando di sensibilita che
R7 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) permette di adattare l'indicazione al tipo di pel-
licola utilizzata (DIN o ASA).
==
RB 100 ohm
R9 27.000 ohm
R10 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Varie IL CIRCUITO ELETTRICO
TR1 = 2N2219 BC107)
TR2 = 2N2219 BC107) Lo schema elettrico dell'esposimetro a memoria
TR3 = 2N3819 (transistor FET a canale N) e assai semplice. Come si puo notare, osservan-
A = microamperometro (O • 100 µA) do il disegno riportato in figura 1, esso si com-
Pila = 13,5 V
S1 = interrutt. a pulsante
FR = fotoresistenza (vedi testo)
Fig. 1 - Progetto dell'esposimetro a memoria impie-
gante due transistor NPN ed un FET a canale N.
11 potenziometro R10 permette di raggiungere l'azze-
ramento del microamperometro, mentre il potenziome-
tro R7 regola la sensibilita.
de
TR1 ~
R3
TR2 11
; TR3
z6e R9 ~ S1
G~ 'O
te JJA
IIR10
11
is=
13,5V
~
R1 .3 • l l ± ~ Pl
±. l~ 11 'f
pone di due transistor di tipo NPN, di un tran- del flusso di corrente attraverso i transistor.
sistor FET e di una fotoresistenza (FR) che Ma i nostri lettori potrebbero chiedersi, a questo
rappresen ta l' ciernen to sensibile. punto, per quale motivo il condensatore elettro-
Su questi ultimi due componenti abbiamo avuto litico C2 debba essere caricato tramite l'emittore
modo di intrattenerci a lungo in altre occasioni. del transistor TR2 anziché direttamente dalla
Non ci soffermeremo, dunque, sulla descrizione fotoresistenza FR. Il motivo e presto detto. Un
della fotoresistenza e del FET, che sono ele- condensatore, per potersi caricare adeguatamen-
menti orrnai noti ai nostri lettori. Passiamo in- te, deve essere alimentato da un circuito dotato
vece all'esame del funzionamento del circuito. di bassa resistenza. E' quindi necessario otte-
La fotoresistenza FR, che costituisce l'elemento nere una bassa costante di tempo del circuito,
sensibile alla luce, viene colpita dal lampo del dato che la durata del lampo del flash e rappre-
flash. In tali condizioni essa diminuisce il pro- sentata da una piccola frazione di secondo.
prio valore resistivo, provocando una conseguen- Poiché I'uscita di emittore di un transistor per-
te maggiore conduzione del transistor TRl. II mette di ridurre notevolmente la resistenza di
segnale viene prelevato dall'emittore di TRl carica, si e scelto questo circuito per essere certi
ed inviato alla base del transistor TR2, che prov- che il condensatore elettrolitico C2 riesca a
vede a caricare il condensatore elettrolitico C2. caricarsi completamente anche in brevissimi lassi
La tensione di carica del condensatore C2 ri- di tempo.
sultera ovviamente proporzionale alla quanti- Una volta cessato il lampo del flash, la fotore-
ta di luce incidente sulla fotoresistenza FR, dato sistenza ritorna al suo valore resistivo normale,
che proprio questo elemento costituisce la causa mentre il condensatore elettrolitico C2 rimane
ancora carico. La giunzione base-emittore del
transistor TR2 viene dunque polarizzata inversa-
Fig. 2- Il cablaggio dell'esposimetro puó essere effet-
mente, impedendo che il condensatore elettroli-
tuato su una lamiera metallica in funzione di pannello tico C2 si scarichi su! circuito sin qui analiz-
frontale dello strumento. I metallo e da preferirsi al zato.
materiale isolante, a causa della elevatissima impeden- Ma rimane ancora da risolvere il problema del-
za di ingresso del transistor TR3, che potrebbe cap-
la misura della tensione sui tenninali del con-
tare dispersioni di tensione alternata di rete quando
l'esposimetro e tenuto in mano dall'operatore. densatore C2.
N 3 PILE
DA 4,5V COLLEGATE
IN SERIE
o o
R6
o o
TR3 TR2
189
Ovv iamente deve essere escluso a priori l'uso e permette di ottenere misure assolutamente at-
di un comune voltmetro, perché questo, a causa tendibili.
della propria resistenza interna, provocherebbe Il circuito e privo di particolari degni di atten-
l'immediata scarica del condensatore elettroli- zione; fa eccezione il condensatore elettrolitico
tico C2, rendendo assolutamente impossibile la C2 che, dovendo essere a bassissima perdita,
m1sura. dovra necessariamente essere di tipo al tantalio,
Ecco perché abbiamo dovuto far ricorso ad uno dato che i normali condensatori elettrolitici si
stadio separatore a FET, cio al transistor TR3, scaricano da solí in un breve periodo di tempo.
in modo da realizzare un voltmetro elettronico La capacita del condensatore C2, invece, non e
ad impedenza elevatissima, in grado di mante- molto critica, anche se occorre tener presente
nere carico il condensatore C2 per un lungo che le capacita piü elevate offrono un tempo
tempo e permettere cosí la misura della ten- utile di lettura piu lungo. Ma ció non esclude
sione sui suoi terminali. che il circuito non possa funzionare anche con
II voltmetro elettronico e stato realizzato con valori capacitivi di 50 o 100 F, anziché di
un circuito a ponte, nel quale il potenziometro 330 F come da noi indicato nell'elenco com-
RlO permette di regolare l'azzeramento dello ponenti.
strumento, mentre il potenziometro R7 regola Coloro che non riuscissero a trovare in commer-
la sensibilitá. cio un condensatore al tantalio di elevata capa-
Una volta effettuata la misura della tensione cita, potranno sempre ricorrere al collegamento
e sufficiente premere il pulsante di reset Pl in parallelo di piu condensatori al tantalio, in
per scaricare completamente il condensatore e- modo da raggiungere il valore capacitivo ele-
lettrolitico C2 attraverso la resistenza di basso vato che si preferisce.
valore R5 che, ovviamente, viene collegata con Vogliamo appena ricordare che il condensatore
la massa dell'apparato. al tantalio, cosí come accade per i normali con-
densatori elettrolitici, e un componente pola-
Vogliamo far notare ancora l'esatta funzione rizzato, dotato di terminale positivo e terminale
del condensatore C 1, collegato fra la base del negativo, che dovra essere inserito nel circuito
transistor TR2 e massa. Se questo condensatore rispettando le polaritá.
non fosse presente, la misura della tensione sui In figura 4 abbiamo rappresentato questo partí-
terminali del condensatore C2 risulterebbe pro- colare tipo di condensatore (disegno a sinistra).
porzionale al valore di picco della luce; ma ció II codice dei colori dei condensatori al tantalio
che interessa ai fini di una precisa impressione e talvolta ambiguo. Quello rappresentato in f-
della pellicola e la quantita totale di luce e non gura 4 costituisce uno dei modi secando cui vengo-
il suo picco. Ecco perché si e dovuto inserire no normalmente presentati questi condensatori;
il condensatore C 1 che, integrando il lampo di ma ne esistono altri per i quali il valore capacitivo
luce, fornisce una piu attendibile misura. deve essere citato direttamente dal rivenditore,
dato che alcune case costruttrici utilizzano di-
versi codici di lettura.
REALIZZAZIONE PRATICA II transistor TR3 puo essere un qualsiasi tran-
sistor FET a canale N; la fotoresistenza FR non
L'esposimetro a memoria puo essere realizzato, e assolutamente critica; consigliamo comunque
da chiunque abbia una certa familiaritá con il di orientarsi verso un modello di piccole dimen-
saldatore, nel modo ritenuto migliore. sioni che, oltre a costare di meno, risultera
Il piano di cablaggio riportato in figura 2 vuole piü maneggevole. La fotoresistenza dovrá essere
soltanto presentare al lettore uno dei tanti pos- collegata con la presa bipolare fissata sul pannel-
sibili indirizzi per la realizzazione del dispositivo. lo dell'apparato; essa potra anche essere siste-
II montaggio da noi suggerito viene effettuato mata direttamente sul contenitore, cosi come
su un pannello metallico, ma in sostituzione di comunemente si usa negli esposimetri.
questo e con risultati identici si potra utilizzare
un contenitore di materiale isolante. II metalla
comunque e da preferirsi, perché il transistor
TR3 e di tipo FET, con elevatissima impedenza Fig. 3 - Servendosi di questi diagrammi il lettore po-
di ingresso, cioe un transistor in grado di cap- tra procedere agevolmente con le operazioni di tara-
tare dispersioni di tensione alternata di rete tura dell'esposimetro, suddividendo la scala dello stru-
quando l'esposimetro e tenuto in mano dall'o- mento in valori compres! tra 1 e 32 (apertura del dia-
framma). La scala 1 deve essere letta inserendo vir-
peratore. II contenitore metallico, collegato con tualmente una virgola in ogni numero, perché le reali
la massa del circuito, cioe con la linea negativa aperture del diaframma sono: 1 - 1,4- 2,8... 22 - 32
dell'alimentazione, impedisce tale inconveniente e non 10 - 14... 320.
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M
2CIFRA
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G
CORPO
2N3819
TEXAS ) Fig. 4 - I condensatori al tantalio (disegno a sinistra),
possono essere diversamente costruiti. Quello qui
rappresentato e di tipo assai comune; la lettura del va-
lore capacitivo viene effettuata in codice. A destra
rappresentiamo, in planta, il transistor FET 2N3819
della TEXAS; si noti la dlsposizione dei tre elettrodi
uscenti dal componente.
FOTOC0MANDO
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OPPORTUNI DIAGRAMMI, E' FACILE RISALIRE Al VALORI DELL'INDUT-
TANZA DELLE BOBINE E A QUELLI DEI CONDENSATORI NECESSARI
PER LA REALIZZAZIONE DI Fil TRI CROSSOVER.
194
parte dello spettro sonoro. Per esempio, per ri-
produrre le note basse, occorre un altoparlante
di grosse dimensioni, comunemente detto woofer,
in grado di fomire potenze ragguardevoli, pro-
prio perché le note basse, per poter essere ben
udite, debbono venir riprodotte con maggior
potenza di quelle alte. E il risultato sarebbe con-
troproducente, sia dal punto di vista economico
sia da quello tecnico, se si utilizzasse un woofer
per riprodurre le note alte.
11 woofer possiede un cono di notevoli dimensio-
ni ed e quindi assai « lento », perché a causa
dell'attrito dell'aria incontra una notevole resi-
stenza al moto e non e in grado di seguire fedel- <t
mente le rapide oscillazioni delle note acute.
.... 0,1541,5
0
Per le note acute viene normalmente utilizzato <f
a
un altoparlante di piccolo diametro e in grado <( 0,1
O
di dissipare una potenza piü ridotta, sufficiente
tuttavia a fomire un elevato livello d'ascolto per
le note alte. Questo altoparlante, chiamato
tweeter, non puo essere ovviamente utilizzato
Fig. 2 - Esistono due sistemi per risalire al valore del-
per la riproduzione delle note basse, perché oltre la capacita dei condensatori inseriti nei filtri crossover:
a riprodurle male, a causa del cono troppo pie- tramite l'applicazione di una semplice formula mate-
colo per una buona diffusione, correrebbe il ri- matica, oppure servendosi del diagramma qui riporta-
schio di· danneggiarsi, perché la potenza fornita to; la colonna centrale riporta il valore capacitivo del
da un amplificatore di bassa frequenza durante condensatori; questo valore e individuato dal punto
di intersezione, stabilito mediante un righello, con la
la riproduzione delle note gravi e molto elevata, colonna centrale, dopo aver collegato i punti delle due
superiore di molto alle possibilita del piccolo al- colonne esteme in cui sono riportati i valori di impeden-
toparlante. za degli altoparlanti e quelli della frequenza di cros-
sover.
195
DISCHI
IN LEGNO
35
\
ANIMA
supporto, non magneti-
co, qui riportato. La
realizzazione deve es-
sere effettuata tenendo
conto della forma e
IN LEGNO delle dimensioni citate
nel disegno.
L'espressione « pendenza di 6 dB/ottava » sta quenza, occorre stabilire il valore della frequenza
a significare che ciascuno dei due fltri, passa-alto di taglio. Anche questo valore dipende in gran
o passa-basso, al di la della frequenza critica per parte dal tipo di altoparlanti utilizzati. Ma in
cuí e stato calcolato, presenta una attenuazione linea di massima sará comunque possibile orien-
di 6 dB ogni volta che si raddoppia la frequenza; tarsi verso frequenze di 500: 2.000 Hz.
per esempio, a 500 Hz il filtro passa-basso atte- Le formule che permettono di effettuare il cal-
nua di 3 dB, a 1.000 Hz lattenuazione sará di colo dell'induttanza L1 e della capacita C1 sono
3 dB 4 6dB 9dB e salirá a 15 dB a 2.000 molto semplici :
Hz e cosi vía. Ll (millihenry) = (R x 1.000) : 2 1t fe
Nel calcolo del filtro crossover si dovra supporre In questa formula R rappresenta la resistenza
sempre che entrambi gli altoparlanti si comportí- dell'altoparlante espressa in ohm, mentre fe rap-
no come resistenze perfette, anche se ció in realtá presenta la frequenza di crossover espressa in
non accade, perché ogni altoparlante e caratte- hertz.
rizzato da una vera e propria impedenza che, per Cl (microfarad = 1.000.000 : (2 fc R)
la massima parte, e quella dovuta all'induttanza Per risparmiare anche questo calcolo che, a cau-
della bobina mobile. sa dei molti zeri, puo indurre in errorí, consi-
Il valore dell'impedenza deglí altoparlantí deve gliamo di controllare il valore dedotto dall'inter-
essere noto ed e quasi sempre citato dal fabbri- pretazione dell'abaco riportato in figura 2.
cante o dal rivendítore; la stessa impedenza deve Per conoscere il valore capacitivo sara sufficiente
essere uguale per i due altoparlanti perché, in collegare con un righello il valore della frequen-
caso contrario, l'impedenza complessiva del si- za dí crossover desiderata con quello della resi-
stema non risulterebbe piü quella richiesta e si stenza dell'altoparlante. L'intersezione con la co-
pctrebbero creare squilibri sulla potenza che lonna centrale permettera di dedurre il valore ca-
interessa i due altoparlanti. pacitivo. Facciamo un esempio: se fe = 300 Hz
Una volta fissato il valore R di impedenza degli (colonna A) ed R = 8 ohm, il valore capacitivo
altoparlanti, che <leve essere compatibile con dedotto ( colonna B) e C = 65 µF; scegliendo
quella richiesta dall'amplificatore di bassa fre- valori di fc nella colonna B, anche il relativo va-
196
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« « y o t uO u DO t t O O
SPIRE
Fig. 4 - Ricorrendo all'uso di questo grafico e assai tacile risalire, in modo agevole e veloce, al numero di spire
necessarie per la realizzazione dell'induttanza del filtro crossover.
197
FREQ. CROSSOVER. ( KC
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SPIRE BOBINE
Hg. 5 - Questo diagramma offre una visione pi ampia e piu completa del diagramma riportato in figura 4, cosi
da agevofare il compito dell'operatore nel dimem1ionamento della bobina montata nel .filtro crossover. Si tenga
presente che per comodita e per non appesantire il disegno, sono state rappresentate soltanto le curve prin-
cipali ed alcuni tratti delle curve intermedie che potranno essere ricostruite mentalmente.
198
lore di capacita dovra essere ricercato nella co- L'unica soluzione consiste quindi, ancora una
lonna B. volta, nell'autocostruzione del componente.
Per facilitare questo lavoro consigliamo i nostri
LA BOBINA lettori di realizzare l'avvolgimento su un suppor-
Quando si vuol realizzare un filtro crossover, il to, non ferromagnetico, nella forma e nelle di-
maggior ostacolo e costituito dalla induttanza Ll. mensioni riportate nel disegno di figura 3. E' ve-
Anche se il valore di tale componente e di facile ro che il supporto magnetico permetterebbe una
determinazione, almeno teoricamente, esso non notevole riduzione di spazio, ma esso non e con-
lo e piu in pratica perché, salvo rare eccezioni, sigliabile, almeno per due principali motivi; per
non esistono in commercio bobine appositamente prima cosa, con il nucleo magnetico, si otterrebbe
costruite con il valore di induttanza richiesto. una induttanza variabile al variare della potenza
Microtrasmettitore ultrasensibile
SI VENDE IN SCATOLA DI
MONTAGGIO A LIRE 6.800
Funziona perfettamente
senza antenna.
:/±±°
FILTRO A 12 dB/OTTAVA
Presentiamo in figura 6 un filtro dotato di migliori
prestazioni rispetto a quello presentato in figura
J.
¡: Q11_·er:
'/ La. 1. Questo filtro e in grado di effettuare una se-
7 él}4 L2 . p1
parazione tra i due canali, quello delle note acute
e quello delle note gravi, di 12 dB/ottava.
II circuito di figura 6 utilizza un numero doppio
di componenti rispetto al filtro precedentemente
analizzato; ció permette ovviamente di miglio-
rare le prestazioni del sistema. Possiamo quindi
affermare che questo filtro si adatta alla realiz-
zazione di casse acustiche ad alta fedelta e di
classe elevata.
Fig. 6 - Questo filtro crossover e in grado di effettua- Per effettuare il calcolo dei componenti occorre
re una separazione tra i due canali di 12 db/ottava. tener_ presente che Ll = L2 e Cl = C2;
II progetto utilizza un numero doppio di componenti ed occorre anche tener presente che, rispetto ai
rispetto a quello rappresentato in figura 1; ció per-
mette ovviamente di migliorare, in misura notevole, le componenti calcolati nel filtro precedente, I'in-
prestazioni del sistema. duttanza, a paritá di frequenza di taglio, dovrá
risultare 1,41 volte maggiore dell'induttanza pre-
cedente. Si avrá cioé:
L = 1,41 x [(R x 1.000) : 2 1t fe]
fornita dall'amplificatore di bassa frequenza; se-
La capacita, invece, dovrá essere l,4l volte piü
condariamente occorrerebbe conoscere alla per-
fezione, caso per caso, le caratteristiche del nu- piccola, cioe:
C = 1.000.000 [1,41 x (2 r fc R)]
cleo magnetico utilizzato.
Per la conversione del valore induttivo in quello
Ricorrendo al grafico riportato in figura 4, e as- del numero di spire e sempre valido il grafico ri-
sai facile risalire, agevolmente e velocemente, al portato in figura 4, mentre quelli delle figure 2-5
numero di spire necessarie per l'avvolgimento non servono piü, perché occorrerebbe introdurre
da effettuare sul supporto di figura 3, conoscen- il fattore di correzione 1,41.
do iI valore dell'induttanza espresso in millihenry.
Il tipo di filo, con cui verra realizzato l'avvolgi-
mento, dovra essere di rame smaltato del diame- POCHE PAROLE SUI CONDENSATORI
tro di 1-1,2 mm, in modo da presentare una re-
sistenza complessiva assai bassa. Poiché le capacita che interessano i filtri crosso-
Il diagramma rappresentato in figura 5 offre una ver sono spesso assai elevate, si ricorre sovente
visione piü ampia e piü completa del dimensio- all'impiego di condensatori elettrolitici. Questi,
namento della bobina Ll. In esso, ogni valore di tuttavia, sono componenti elettrici polarizzati,
frequenza di crossover e rappresentato da una mentre per il filtro crossover occorrono condensa-
curva (per comodita e per non appesantire il di- tori non polarizzati. Ma per ottenere questa con-
segno, sono statc rappresentate soltanto le curve dizione si possono ugualmente utilizzare i con-
principali ed alcuni tratti delle curve intermedie densatori elettrolitici, collegando, ad esempio, due
• che potranno facilmente essere ricostruite men- condensatori elettrolitici di capacita doppia ri-
talmente da! lettore). spetto a quella richiesta, uniti tra loro in serie
Una volta fissato il valore di frequenza e noto con il terminale positivo dell'uno collegato con
iI valore di resistenza dell'altoparlante, si potra il terminale positivo dell'altro (si puó collegare
determinare, tramite l'intersezione della curva e anche il negativo dell'uno con il negativo del-
del reticolo, un punto che permetterá anche di l'altro), in modo da ottenere un unico condensa-
individuare il numero di spire necessarie per la tore non/ polarizzato. Meglio sarebbe comunque
realizzazione della bobina. utilizzare condensatori a carta o in poliestere,
Facciamo un esempio. Supponendo fe = 500 Hz adatti a sopportare tensioni di lavoro di una
(0,5 KHz o Kc) e ponendo R = 8 ohm, si viene cinquantina di volt.
200
E NOSTRE V -
CUFFIE STEREO ETTRONICI
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
fedelta e per un nuovo ed emozionante
DI LUMINOSITA'
Con questi piccoli apparati elettronici, pi-
incontro con il mondo della musica ste-
lotati a TRIACS, potrete regolare, a pia-
reofonica.
cere, la luminosita di un lampadario, di
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla una lampada da tavolo o da notte. Favo-
fusione di una musicalita elevata con un riscono il risparmio, non dissipano corren-
te inutilmente, moltiplicano le prestazioni
perfetto adattamento anatomico.
delle vostre lampade e valorizzano i vostri
lampadari.
CUFFIA STEREO
MOD. LC25
L. 5.500
CARATTERISTICHE:
lmpedenza: 8 ohm
Gamma di freq.: 18 -
15.000 Hz
Peso: 320 grammi Mod. vel 300/v/e
Sostituisce gli interruttori su cavo, é completo di
manopola, interruttore separato, spina, metri 1,5
piú metri 1 di cavo. Regola una sola luce (300 W
• 220 V).
Prezzo L. 6.400
CUFFIA STEREO
MOD. DH08
L. 18.500
,
- Mod. vel 300/p
E' dotato di inter-
CARATTERISTICHE: ruttore a scatto sul-
lmpedenza: 8 ohm la manopo!a di re-
Sensibilitá: 110 dB golazione. E' com-
pleto di presa in-
a ,1.000 Hz
corporata, metri 1.5
Gamma di freq.: di cavo e spina che
20 - 20.000 Hz permettono l"allac-
Peso: 450 grammi ciamento immediato
La cuffia e provvista alle spine di qual-
di regolatore di siasi lampada o lu-
livello a manopola me (300 W - 220
V).
del tweeter.
Prezzo L 5.900
Adattatore
per cuffie stereo
Mod. JB-11 D Mod. vel 500/parete
E' particolarmente
L. 3.500 adatto per lampada-
ri. L'interruttore e
Questo piccolo ap-
di tipo statico (500
parecchio consente w- 220 V).
il collegamento di Prezzo L. 6.200
una o due cuffie ste-
reo con tutti i com-
plessi stereofonici. Le
La commutazione al- do
toparlante - cuffia e
immediata, senza al-
cun intervento sui
collegamenti.
201
POTRA' SEMBRARE UN GIOCO DI
Basta il solo schiocco delle dita per pilotare que- cessivi, che permettono di realizzare un vero e
sto circuito elettronico. proprio comando a distanza di tipo sonoro; nei
Un impulso sonoro, infatti, mette in conduzione comuni tipi di relé, invece, la commutazione e ot-
un transistor facendo scattare un relé, mentre un tenuta dalla presenza o dall'assenza di un rumo-
secondo impulso sonoro, della stessa natura del re; e ció sarebbe facilmente ottenibile tramite un
primo, riporta il relé alle condizioni originali. Si comune amplificatore di bassa frequenza.
puó cosí realizzare un perfetto comando a distan- In pratica, al primo impulso ricevuto, il relé pas-
za in grado di aprire o chiudere un qualsiasi cir- sa dalla posizione di riposo a quella di lavoro, e
cuito elettrico, cioé in grado di mettere in fun- rimane in tale posizione sino all'arrivo di un se-
zione un elettrodomestico o provocare H'illumina- condo impulso sonoro che ristabilisce lo stato di
zione di un ambiente. riposo. L'inserimento del relé, dunque, non e su-
Ma vediamolo subito da vicino questo interes- bordinato alla presenza continua di un segnale
sante circuito che puó porre fine al tradizionale sonoro, come ad esempio la voce umana, e ció
interruttore elettrico. non permette di realizzare quell'elemento di con-
Questo tipo di realizzazione, pur impiegando un forto per ricetrasmettitori che va sotto il nome di
numero elevato di transistor, e da considerarsi « vox ».
alla portata di ogni lettore principiante di elet- Se non si fossero utilizzati ben 9 transistor, il no-
tronica. II campo d'applicazioni, e cosi vasto da stro relé sonoro sarebbe risultato molto critico
rendere questo apparato molto interessante. ne! funzionamento, dato che per ottenere la com-
La dífferenza sostanziale, che intercorre tra il no- mutazione, senza possibilita di errori, sarebbero
stro relé sonoro e quelli che normalmente ven- stati necessari impulsi elettrici, ottenuti dalla tra-
gono presentati come tali, consiste nella commuta- sformazione di impulsi sonori per mezzo di mi-
zione ottenuta tramite due impulsi sonori suc- crofoni, di forma e durata ben precise, cosi da
202
evitare che il relé, anche in presenza di un solo do : un segnale acustico, convertito in segnale
impulso, commuti piü volte con evidente incer- elettrico da un microfono, viene opportunamente
tezza di funzionamento dello stadio finale. Ecco amplificato dall'amplificatore di bassa frequenza
perché il nostro progetto utilizza due circuiti « a (TR1-TR2-TR3); successivamente il segnale vie-
scatto » che, se da una parte complicano apparen- ne applicato ad un circuito multivibratore mono-
temente il circuito, dall'altra permettono di cau- stabile che, indipendentemente dalla forma e dal-
telarsi adeguatamente contro i cattivi funziona- la frequenza del segnale, ricava un impulso di
menti. ampiezza e durata ben determínate, in grado di
far commutare di stato il circuito bistabile suc-
cessivo (TR6-TR7).
CIRCUITO ELETTRICO Un circuito di uscita comanda o meno l'eccita-
zione di un relé o di eventuale altro carico (TR8-
I nove transistor che partecipano alla composi- TR9).
zione del progetto riportato in figura 1 sono tutti Prima di passare all'analisi dettagliata dei vari
di tipo al silicio. Tre di essi compongono lo sta- stadi, riassumiamo ancora una volta la parteci-
dio amplificatore audio; due pilotano il circuito pazione dei nove transistor al funzionamento del
multivibratore monostabile, necessario per la circuito del relé sonoro.
« messa in forma» del segnale; altri due coman-
dano il circuito bistabile di commutazione; gli
ultimi due, infine, pilotano il circuito finale di Stadio amplificatore audio (TR1-TR2-TR3)
potenza. Stadio multivibratore monostabile (TR4-TR5
Il funzionamento dell'apparato, analizzato per Stadio bistabile di commutazione (TR6-TR7)
blocchi, puó quindi riassumeri nel seguente mo- Stadio pilota di potenza (TR8-TR9)
203
Fig. 1 - Anche se il circ uito del relé sonoro puó apparire ec cessivamente co mplesso , a causa del grande nu-
mero di transisto r utilizzati, esso non com po rta una realizza zione difficile, sia sotto il profilo pratico , sia sotto
quello teo rico . ll prog etto qui ripo rta to puó idealmen te suddividersi in quattro princ ipali sta di: quello am plifi-
catore audio , quello del multivibra tore monos ta bile, lo sta dio bista bile di commuta zione e lo sta dio pilota di po -
tenza. L'alimenta zione non e critica e puo variare fra i 9 e i 12 V. All'entrata occorre applicare un microfono
magnetico da 500-5000 ohm; sulle prese di uscita si collegheranno il relé.
COMPONENTI R15
R16
=
=
1.200 ohm
8.200 ohm
R17 = 15.000 ohm
Condensatori
R18 = 15.000 ohm
10 uF - 15 VI. (elettrolitico) R19 = 15.000 ohm
C1 = = 100.000 ohm
500 F - 25 VI. (elettrolitico) R20
C2 =
10 F - 15 VI. (elettrolitico) R21 = 15.000 ohm
C3 = R22 8.200 ohm
10 F - 15 VI. (elettrolitico) =
C4 = R23 = 1.200 ohm
C5 = 20 F - 15 VI. (elettrolitico)
C6 = 10.000 pF R24 = 10.000 ohm
C7 = 10.000 pF Transistor
C8 = 50 F - 25 VI. (elettrolitico) TR1 = BC107
Resistenze
TR2 = BC177
TR3 = BC107
R1 = 120.000 ohm TRA4 BC107
R2 = 4.700 ohm TR5 = BC107
R3 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TR6 = BC107
R4 = 1.500 ohm TR7 = BC107
R5 = 3.900 ohm TR8 = BC107
R6 = 2.200 ohm TR9 = 2N1711
R7 = 3.300 ohm
R8 = 100 ohm Varie
R9 = 4.700 ohm DI = diodo al silicio (10D4)
R10 = 120.000 ohm D2 == diodo al silicio (10D4)
R11 = 3.900 ohm D3 = diodo al silicio (10D4)
R12 = 8.200 ohm D4 = diodo al silicio (10D4)
R13 = 2.200 ohm Alimentaz. = 9 - 12 V
R14 = 1.500 ohm S1 = interruttore
204
TR7 TR1
TR8
Fig. 2 - Il circuito stampato e d'obbligo, se si vuol ot- Cominciamo ora con l'analisi del primo stadio
tenere un montaggio delle sufficienti doti di robustezza del circuito del relé sonoro: quello dell'ampli-
e di compattezza, assolutamente necessarie in un ap-
parato munito di molti componenti elettronici. ficatore audio.
L'AMPLIFICATORE AUDIO
205
Fig. 3 • Circuito stampato,
in scala 1/1, cioe in gran-
9v
Fig. 4- Coloro che, in sostituzione del relé, volessero
collegare con l'uscita del circuito, un carico di una
certa potenza, cioó di qualche decina di watt, dovran- CARICO
no adottare la soluzione circuitale qui riportata, nella OI POTENZA
quale si utilizza il transistor supplementare di potenza
R10 che ha funzioni di interruttore elettronico.
Componenti: R25 = 2.700 ohm; R26 = 22.000 ohm
TR 10
(potenziometro regolatore di potenza); TRIO = 2N3055.
Con il pontenziometro R26 e possibile regalare a pia-
cere la luminositá di una lampada, la velocita di ro-
tazione di un motare ·elettrico, ecc.
TR9 ALIMENT.
CARICO OI
POTENZA
MASSA COMUNE
206
si genera una reazione positiva, attraverso il con-
densatore C5 e la resistenza R13, che porta rapi-
damente all'interdizione il transistor TR4, che
in precedenza era saturo, permettendo al transi-
stor TR5 di rimanere in conduzione anche quan-
do cessa l'impulso di comando. II transistor TR5
e alimentato da R9-R13.
Dopo un certo tempo il condensatore C5 ritorna use.
alle condizioni originali, ristabilendo le condizioni
circuitali antecedenti il fenomeno di commuta-
zione. Il risultato di tutto ció e rappresentato da
un impulso quadro, la cui durata e stabilita sol-
tanto dai valori del condensatore C5 e della re-
sistenza RlO; si tratta quindi di una costante
del circuito.
Fig. 5 - L'impiego piü semplice del relé sonoro consi-
ste nel collegare, sui terminali utili del relé, una lam-
padina da 6-12 V e 100 mA max. Si potra cosi ottenere
IL CIRCUITO BISTABILE un semplice allarme luminoso.
207
• Fig. 6- In parallelo con la bobina di eccitazione del
relé si dovra collegare il diodo D, in modo da scon-
giurare le pericolose extracorrenti di apertura e chiu-
~· . sura del circuito. 11 diodo deve essere di tipo al silicio
~, J (10D4 - BY126).
TRASF
'USCITA
P INVERTITO
AVVOLG
8n 8n
ALL' ENTRATA
208
correrá diminuire il valore della resistenza Rl
sino a che la tensione presente sul collettore di
TR3 non risulti inferiore, anche di pochissimo,
alla tensione di base di TR5. Si potrebbe addi-
rittura sostituire la resistenza Rl con un poten- 1 FASCICOLI
ARRETRATI
ziometro semifuso da 220.000 ohm ed effettuare
una semplice messa a punto.
Il potenziometro R3, invece, serve come elemen-
to regolatore di volume del segnale proveniente
dal microfono.
Coloro che non intendessero servirsi di un micro-
DI
fono dinamico, potranno utilizzare un normale
altoparlante, seguito da un trasformatore di usci-
ta in collegamento inverso, cosi da adattare la
bassa impedenza dell'altoparlante con quella del
circuito di entrata dell'amplificatore (figura 7).
Consigliamo di regolare il potenziometro R3 in
modo che il dispositivo commuti al di sopra di
un determinato livello sonoro; si evitera cosí che
una normale conversazione faccia continuamen-
te commutare l'apparato.
sono le « perle » di una prezio-
sa collana tecnico-pratica, che
AVANZAMENTO AUTOMATICO DELLE porta in casa vostra il piacere
DIAPOSITIVE e il fascino di una disciplina mo-
Agencio a piacere su! potenziometro di volume derna, proiettata nel futuro, che
R3, si potranno realizzare alcune particolaritá interessa tutti: lavoratori e stu-
di funzionamento del relé sonoro, come ad esem- denti, professionisti e studiosi,
pio l'avanzamento automatico delle diapositive giovani e meno giovani.
di un proiettore, facendo spegnere e riaccendere
le luci alla fine e all'inizio della proiezione.
Per raggiungere questo particolare risultato tec-
nico, si dovranno incidere, su un nastro magne-
tico, preferibilmente stereofonico, gli impulsi di
avanzamento (la registrazione su nastro stereo e RICHIEDETECELI
necessaria per l'incisione del commento parlato
o musicale su una pista separata.
Il primo impulso di avanzamento dovrá avere
una maggiore ampiezza (attenzione! Ampiezza e
non durata!). Gli impulsi dovranno essere inviati
sía al proiettore automatico, sia al relé sonoro
SUBITO
PRIMA CHE
collegato con una lampada di illuminazione. Si
provvederá poi a regolare il potenziometro R3
in modo che questo risulti insensibile ai normali
impulsi di avanzamento (troppo deboli), ma sol-
SI ESAURISCANO
tanto a quelli particolari di maggiore ampiezza.
Il primo impulso, essendo piü forte, oltre che co-
mandare l'avanzamento della prima diapositiva,
fara commutare il relé spegnendo la luce in sala, inviando, per ogni fascicolo,
mentre ai successivi impulsi spettera il compito l'importo di L. 500, a mezzo va-
di provocare l'avanzamento delle successive dia- glia o c.c.p. n. 3/26482 e indiriz-
positive. Dopo l'ultima diapositiva un altro im-
pulso forte, preventivamente registrato, fara riac-
zando le vostre richieste a:
cendere le luci automaticamente, suscitando una ELETTRONICA PRATICA
naturale ammirazione fra gli spettatori nei con- 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
fronti del tecnico che e riuscito a realizzare un
simile prodigio.
209
LA REGOLAZIONE DEL BILAN-
CIAMENTO DI UN AMPLIFICA-
TORE STEREO NON E' UNA NE-
CESSITA' RISENTITA IN FASE DI
MESSA A PUNTO DELL'APPA-
RATO. PERCHE' UN PRECISO B1-
LANCIAMENTO A BASSO LIVEL-
LO SONORO PUO' NON ESSER-
LO PIU' A TUTTO VOLUME; PER-
CHE' ll POTENZIOMETRO DOP-
PIO DI VOLUME NON E' MAi PERFETTAMENTE SIMMETRICO E PERCHE'
LE CARA TTERISTICHE DEI COMPONENTI ELETTRONICI POSSONO SU-
BIRE LIEVI MUTAMENTI COL PASSARE DEL TEMPO.
210
IL BILANCIAMENTO NEGLI
AMPLIFICATORI
STEREO
Tra i molti quesiti, che i lettori ci pongono Bilanciare l'amplificatore di bassa frequenza si-
mcnsilmente, capita spesso di ascoltare la vo- gnifica fare in modo che, quando all'entrata dei
ce di chi vuol trasformare il proprio impianto due canali viene applicato uno stesso suono, cioe
di amplificazione sonora monofonica in un im- un segnale monofonico, all'uscita dei due canali
pianto stereofonico, semplicemente servendosi di si deve ottenere una ugual potenza, cioe una
un filtro crossover, cosi da dividere le note alte uguale riproduzione musicale.
da quelle basse e formare i due canali.
Ebbene, ancora una volta sentiamo il dovere di
precisare che la stereofonia e tutt'altra cosa. Nei NECESSITA' DI UN CONTINUO BILANCIA-
due canali non vengono regístrate le note alte MENTO
da una parte e quelle basse dall'altra, mentre e
possibile ottenere, in ogni canale, identico per Chi e privo di esperienza in materia di stereofo-
costruzione all'altro, la riproduzione di qualsiasi nia, potrebbe supporre che la regolazione del
nota indipendentemente da quanto viene ripro- bilanciamento divenga una necessita risentita
dotto nell'altro canale. E ció costituisce il motivo soltanto in fase di taratura dell'amplificatore di
piü importante della stereofonia. bassa frequenza e che l'amplificatore stesso, quin-
Facciamo un esempio. Un solo canale di un com- di, una volta messo a punto dalla casa costrut-
plesso stereo puó riprodurre i suoni generati da trice, non necessiti piü di alcuna operazione di
un violino, mentre l'altro canale riproduce un bilanciamento. Ma in pratica le cose non vanno
sottofondo di organo. Quando il suono proviene cosi. lnfatti, non essendo possibile realizzare due
da uno strumento musicale viene riprodotto in amplificatori perfettamente identici fra loro, a
ugual misura da entrambi i canali, si ha l'im- causa delle tolleranze variabili dei componenti,
pressione di ascoltare un suono uscente da! punto puó accadere che un amplificatore perfettamen-
di mezzeria tra i due altoparlanti o tra i gruppi te bilanciato ad un basso livello d'ascolto non
dí altoparlanti. lo sia piü quando aumenta il volume di ripro-
Premesso ció, cominciamo con l'interpretazione duzione; perché, ad esempio, il potenziometro
tecnica del processo di bilanciamento di un im- doppio di volume non presenta quella perfetta
pianto stereofonico. simmetria che in pratica sarebbe richiesta.
Ma le cause del mancato bilanciamento possono
essere molte altre. Alle volte puó capitare che
IL BILANCIAMENTO le caratteristiche radioelettriche dei componenti
subiscano lievi varianti a causa dell'invecchia-
Una delle operazioni fondamentali, che l'opera- mento; ció significa che, anche riproducendo la
tore <leve effettuare per il raggiungimento dí musica sempre con lo stesso volume, occorre di
una perfetta riproduzione stereofonica, e quella tanto in tanto ritoccare il controllo di bilancia-
del bilanciamento dei due canali di riproduzione. mento.
211
R1 c1 01
9,,
OESTRA
=tw ]
ZERO
CENTRALE
.R3
•
•
R5
11 11 11 t
11
'
R4 R6 11 C3 I3 II 4
r JJ A
ALTOP.
11
DI
; % 11 11 11 11
ww R2 C2
I
02
COMPONENTI
C1 = 4,7 F (a carta)
E' chiaro tuttavia che, utilizzando componenti C2 = 4,7 F (a carta)
elettronici selezionati ed altamente professionali, C3 4,7 F (a carta)
la necessita di bilanciare frequentemente l'am-
plificatore risulta assai ridotta; ma il costo di un R1 = 4.700 ohm
amplificatore di bassa frequenza cosi concepito R2 = 4.700 ohm
non giustifica in alcun modo la... fatica di rego- R3- R4 4.700 ohm 4 4.700 ohm (potenz.
lare di tanto in tanto un normale potenziometro. doppio regolatore di sensibilitá)
R5 =
4.700 ohm
R6 = 4.700 ohm
BILANCIAMENTO AD ORECCHIO
D1 - D2 - D3- D4 = diodi al silicio di bassa
Il sistema tradizionale, piu conosciuto, per il potenza e di qualsiasi tipo
bilanciamento dell'amplificatore stereofonico, e A = microamperometro a zero centrale
(50-0-50 A)
senza dubbio quello cosiddetto ad orecchio. Esso
consiste nell'assumere, da parte dell'operatore,
una posizione esattamente equidistante dai due
altoparlanti o dai gruppi di altoparlanti e di la posizione centrale fra gli altoparlanti. E' que-
regolare il potenziometro di bilanciamento. Cío sto un sistema alquanto soggettivo, soprattutto
deve essere fatto mentre si Sta suonando un disco per il fatto che il nostro udito ben difficilmente
monofonico, oppure dopo aver commutato l'am- .e dotato di percezioni simmetriche; cio significa
plificatore stereo nella posizione monofonica. La che un orecchio possiede maggiore sensibilitá
regolazione <leve essere fatta fino ad ottenere dell'altro, compromettendo il risultato tecnico del
l'esatta impressione che il suono abbia origine nel- bilanciamento manuale.
212
Fig. 2 - II cablaggio del-
l'indicatore di bilanciamen-
to puó essere indifferente-
mente realizzato su conte-
nitore metallico o di ma-
teriale isolante. Sul pan-
nello frontale dello stru-
mento sono presenti: il
perno del potenziometro
doppio regolatore di sen-
sibilitá e il microampero-
metro con scala a zero
centrale. I tre condensato-
ri, perfettamente identicl
tra loro (4,7 uF) non so-
MI no elettrolitlci; per essi si
possono montare conden-
satori a carta o in poli-
stirolo, tenendo conto che
ALTOP. ALTO_P. il valore capacitivo non
costituisce un elemento cri-
tico per il funzionamento
DI OESTRA DI SINISTR dell'indicatore.
Anche coloro che sono dotati di un udito per- sideri perfettamente identiche, ad esempio, una
fettamente simmetrico, non possono distinguere potenza di 10 W e un'altra di 11 W. Ma cosi
fra loro due suoni di potenza leggermente diver- non accadrebbe se la potenza di uscita dell'am-
sa. La nostra sensibilitá uditiva ha infatti un an- plificatore fosse controllata con uno stru.mento
damento logaritmico. Tale condizione fisiologica elettronico, in grado di rivelare anche le piü
puo essere cosi interpretata: quando un ampli- piccole variazioni della potenza d'uscita.
ficatore di bassa frequenza, con potenza d'uscita
di 10 W, e in funzione a tutto volume, noi ab-
biamo l'impressione di ascoltare una potenza so- IL BILANCIAMENTO ELETTRONICO
nora soltanto doppia di quella di un amplificato-
re di bassa frequenza con potenza d'uscita di Il rivelatore di bilanciamento di tipo elettronico
1 W, mentre occorrono ben 100 W perché que- e un circuito che risulta giá montato nella mag-
sta potenza ci possa sembrare triplicata. gior parte degli amplificatori stereofonici ad al ta
Si arguisce quindi come il nostro orecchio con- fedelta e di classe. Esso non e invece previsto
213
Fig . 3 - In questo disegno riproduciamo il diodo al si- si avrebbe una differenza fra le tensioni rivelate
licio di bassa potenza di tipo BA10O. La fascetta, im- e un passaggio di corrente attraverso il microam-
pressa sull'involucro estemno del componente, si trova perometro : l'indice dello strumento devierebbe a
in prossimita dell'elettrodo di catodo (k); l'altro elet-
trodo corrisponde all'anodo (a). Per la realizzazione destra o a sinistra.
dell'indicatore di bilanciamento si puó usare qualsiasi Nel progetto di figura 1, oltre ai componenti fin
tipo di diodo al silicio di piccola potenza, cosi come qui citati, esistono altri componenti elettronici
chiaramente precisato nel testo. con funzioni ausiliarie; per esempio i due diodi
D3-D4, montati in un circuito antiparallelo, ser-
vono da elementi di protezione dello strumento
214
di qualsiasi tipo, di bassa potenza, come ad lanti, le connessioni di massa, in modo che i due
esempo BAY7I - BAY72 - BAY73 - BAY7 - conduttori di massa collegati ai due altoparlanti
1N914 - BA100. o alle due casse acustiche, vengano connessi
I condensatori C 1- C2 - C3 possono essere di con il filo comune di massa dello strumento. Se
tipo a carta o in poliestere; il loro valore e di tale condizione non venisse rispettata, si creereb-
4,7 F - 50 VI (attenzione! Non si tratta di be un cortocircuito nell'uscita dell'amplificatore,
condensatori elettrolitici). che potra risultare molto dannoso nel caso in
La capacita dei tre condensatori non costituisce cui l'uscita dell'amplificatore non sia adeguata-
un elemento critico del circuito, perché possono mente protetta.
essere accettati anche valori superiori, mentre Coloro che volessero sostituire il potenziometro
si puo scendere sino ai 3,3 µF senza che le pre- doppio R3 - RA con due trimmer separati, do-
stazioni dell'indicatore di bilanciamento risultino vranno provvedere ad un bilanciamento dello
intaccate. strumento. -
Ii contenitore del circuito puo essere indifferente- Prima di collegare definitivamente lo strumento
mente di metallo o di materiale isolante; in que- alle due casse acustiche, si dovranno connettere
sto secondo caso, tuttavia, occorrera provvedere tra loro in parallelo le due entrate dello strumen-
alla realizzazione di un conduttore unico della to, cioe massa con massa ed Rl con R2; poi si
linea di massa. provvedera a collegare lo strumento in paralle-
lo all'una o all'altra cassa acustica, indifferen-
temente. Quindi si regoleranno i due trímmer re-
TARATURA E COLLEGAMENTO sistivi in modo da ottenere la sensibilitá voluta
Ne! caso in cui per R3 - R4 si faccia uso di un in modo da annullare l'indicazione dello stru-
potenziometro doppio, il circuito non richiede mento; si tenga presente che la sensibilitá risulterá
alcun intervento di messa a punto o taratura. massima con il cursore ruotato verso massa. Ció
Bastera infatti collegare le apposite prese in pa- fatto, si potra collegare il circuito agli altopar-
rallelo agli altoparlanti o, equivalentemente, al- lanti come detto in precedenza. Soltanto a que-
le prese di uscita dell'amplificatore. sto punto ci si potra affidare alle indicazioni del
Una precauzione assai importante e quella di ri- microamperometro per ottenere un perfetto bi-
spettare, in sede di collegamento degli altopar- lanciamento stereo di tipo elettronico.
IBRIDO
CARATTERISTICHE
ELETTRICHE
Responso:
Potenza nomina le: 30-20.000 Hz a - 1,5 dB.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W- 5 ohm. potenza: inferiore all'1%.
Sensibilitá: Alimentazione:
15 mW a 1.000 Hz 13,5 Vcc.
MPLIFICATORE
BF IN SCATOLA
DI MONTAGGIO L. 11.000
Realizzando questo amplificatore in due esem-
plari identici, si potra ottenere un ottimo appa-
rato stereofonico, che potra essere installato Le richieste debbono essere fatte inviando anti-
anche a bordo dell'autovettura. Tutti gli elemen- cipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p.
ti necessari per la realizzazione dell'amplifica- n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
tore, fatta eccezione per !'altoparlante, sono 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono
contenuti nella inostra scatola di montaggio. comprese anche le spese di spedizione).
215
GENERATORE
DI
ALTA FREOUENZA
A 10,7 MHz
Presentiamo uno strumento di laboratorio le cuu di un simile strumento e il perché sía stata pre-
prestazioni, in sede sperimentale, sono risultate vista la frequenza di 10, 7 MHz anziché quella
piü che soddisfacenti e il cui costo, se confron- di altro valore.
tato con gli equivalenti modelli di tipo commer- La risposta a tali quesiti risiede ne! valore della
ciale, e senza dubbio molto contenuto. L'uti- media frequenza dei ricevitori a modulazione di
lita di un tale strumento si rivela soprattutto frequenza, che sono divenuti oggi i piü comuni
ne! settore delle radioriparazioni e delle realiz- e i piü diffusi tipi di apparecchi radio. Il nostro
zazioni amatoriali. generatore, dunque, serve principalmente per ef-
In pratica si tratta di un generatore di segnali fettuare l'allineamento perfetto dei ricevitori ra-
ad alta frequenza, attorno ai 10,7 MHz, molto dio FM, il cui impiego e attualmente superiore
stabile, portatile e ad alimentazione autonoma. a quello dei tradizionali ricevitori a modu-
La concezione circuitale del generatore AF e lazione di ampiezza.
assolutamente moderna, perché nello strumento
Occorre inoltre ricordare che una gran parte di
vengono utilizzati gli attualissimi transistor ad
radiotelefoni per i 144 MHz lavorano in mo-
effetto di campo.
dulazione di frequenza, con un valore di media
frequenza di 10,7 MHz. Dunque anche in que-
sto settore il nostro generatore AF potra risul-
IL PERCHE' DEI 10,7 MHz
tare utilissimo e, in particolare, a tutti quei ra-
Molti lettori si chiederanno in quali settori del- dioamatori che utilizzano la banda dei 2 metri
l'elettronica puó maggiormente rivelarsi l'utilitá in FM per le loro ricetrasmissioni.
216
GAMMA DI REGOLAZIONE ESPANSA mn due partí: quella del generatore vero e pro-
prio e quella dello stadio separatore. Entrambi
A differenza di quanto accade in molti modelli questi stadi sono stati realizzati con transistor
di generatori AF di tipo commerciale, il nostro FET che, in virtu della loro elevatissima impe-
apparato e dotato di una gamma di regolazione denza d'íngresso (su! gate), permettono di sempli-
espansa. E ció significa che con il nostro gene- ficare notevolmente il circuito e dí ottenere, in
ratore e possibile regolare, in maniera precisa, parí tempo, prestazioni veramente notevoli, so-
la frequenza generata tramite un condensatore prattutto nell'ambito della stabilita di frequen-
variabile a 10,7 MHz ± 300 KHz, cioe tra i za.
10,4 e gli 11 MHz, senza dover ricorrere al- In particolare, !'uso di un transistor FET nello
l'impiego di costose demoltiplíche per ottenere stadio oscillatore permette di utilizzare bobine
una buona separazione tra le varie frequenze prive di prese intermedie, che rappresentano sem-
v1cine. pre degli ostacoli, talvolta insuperabili, per la
In moltí generatori di alta frequenza commer- realizzazione pratica dí un simile progetto.
ciali la taratura delle medie frequenze, a 10,7 Anziché realizzare una presa sulla bobina, si e
MHz, puó divenire problematica a causa dell'im- provveduto ad ottenere la reazione, necessaria
possibilitá di centrare esattamente questa frequen- per mantenere l'oscillazione, ne! circuito del par-
za, dato che assai spesso le scale abbracciano va- titore capacitivo composto dai condensatori C4
riazioni di parecchi megahertz, cosi che non e pra- e C5. >
ticamente possibile ottenere una precisa distin- II circuito oscillante e, dunque, un tipico cir-
zione tra i 10,5 e gli 11 MHz, con evidenti, im- cuito di Colpitts che e appunto caratterizzato
precisi risultati di taratura. da questo tipo di reazione.
La frequenza di oscillazione e determinata dal
valore dell'induttanza Ll e da! valore capacitivo
ANALISI DEL CIRCUITO dei condensatori C1-C2-C3-C4-C5.
La resistenza Rl, che e di valore abbastanza
Ríportiamo in figura 1 lo schema elettrico com- elevato, cosi da non sovraccaricare il circuito
pleto del generatore di segnali di alta frequenza. oscillante, ha il compito di mantenere a zero
Possiamo idealmente suddividere questo schema il potenziale di gate, onde permettere la giusta
217
R2 IIc9 J R4
C7 11 C8 11
l
e
9V
•
TR1 11 l 1R2 11
s a • 1'
•
S1
I#±.L, L7
.e ¡ 11 7 ie
4-
.Be 3.,
11
I +. USCITA
•
Fig. 1 - 11 circuito elettrico del generatore di alta fre-
quenza puó essere idealmente suddiviso in due parti:
COMPONENTI quella del generatore vero e proprio e quella dello sta-
dio sep'aratore. 1 due stadi sono pilotati con transistor
FET a canale N.
Condensatori
C1 = 10 pF (variabile ad aria)
C2 = 68 pF
C3 = 120 pF
C4 = 22 pF
es = 86 pF
C6 = 68 pF
C7 = 4.700 pF
ca = 4.700 pF
C9 = 4.700 pF
C10 = 50 pF
Resistenze
R1 = 47.000 ohm
R2 = 100 ohm
►
R3 = 150.000 ohm
R4 = 100 ohm
R5 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Fig. 2- Trattandosi di uno strumento generatore di se-
Varie gnali di alta frequenza, il lettore dovra porre partico-
TR1 = 2N3819 (FET a canale N) lare cura in sede di realizzazione del circuito elettrico
TR2 = 2N3819 (FET a canale N) e durante la costruzione meccanica dell'apparato. 11 cir-
L1 = bobina AF (vedi testo) cuito dell'oscillatore dovra essere separato da quello
dell'attenuatore tramite un lamierino con funzioni di
J1 = impedenza AF - 2,5 uH (vedi testo) schermo elettromagnetico. Nel disegno qui riportato e
S1 = interruttore stata preferita la costruzione dei due stadi su due
Pila = 9 V contenitori metallici dlstinti. 11 contenitore estemo po-
tra essere indifferentemente metallico o di materiale
isolante.
218
~
::::>
z
w
1-
E
1-
z
o
z
8
o::
w
1-
(/)
w
o
(1)
w _,
o:: O
:::::,
o
1- e
z
w
t--
z «e
o _j
u _j
_j
u
(/)
o
¡..-:
z
o
@// u
>
(J)
219
Fig. 3 - Disegno in gran-
dezza naturale del circui-
to stampato necessario per
la composizione della par-
te elettronica dello stru-
mento.
220
COPPIA DI RADIOTELEFONI CONTROLLATI A QUARZO
1 e DIVERTENTI e DIDATTICI
CARATTERI-
STICHE
CIRCUITO:
transistorizzato
(4 transistor)
FREQUENZA:
27.125 MHz
ALIMENTA-
ZIONE:
9 volt
ANTENNA:
telescopica
8 elementi
DIMENSIONI:
6,2 X 3,7 X 15
222
cordiamo che questi debbono essere di sicura ef- regolabile, 15 spire di filo di rame smaltato del
ficienza. I transistor FET non debbono necessa- diametro di 0,8 mm. 11 diametro esterno del sup-
riamente essere di tipo 2N3819, perché possono porto sará di 10 mm, cosí come indicato in figura
essere validamente sostituiti con altri tipi di tran- 5. Poiché la bobina Ll e sprovvista di prese inter-
sistor corrispondenti, anche se riteniarno che il medie, essa non appare come un elemento cri-
2N3819 risulti il transistor piu adatto per questo tico del circuito e cio significa che lievi varia-
progetto, soprattutto per il suo basso costo e la zioni sui dati costruttivi da noi forniti non in-
facile reperibilita commerciale. fluenzeranno 'negativamente il buon funziona-
Coloro che volessero effettuare la sostituzione mento dello strumento.
dei transistor, dovranno ricorrere a componenti Potra invece capitare di far oscillare il circuito
FET a canale N. fuori gamma, ma a tale inconveniente si ov-
L'impedenza di alta frequenza Jl dovra essere viera con un accurato lavoro di taratura.
realizzata avvolgendo 2-3 spire di filo di rame,
ricoperto di stagno, di diametro di 0,8 mm, fra
gli appositi fori praticati nei cilindretti di fer-
rite costruite appositamente per questo scopo. Ci COSTRUZIONE MECCANICA
si potra anche servire di un'impedenza AF di
tipo VK200 della Philips. Se la realizzazione elettrica del generatore di
In sostituzione del cilindretto di ferrite, interna- alta frequenza rappresenta una parte molto im-
mente forato (figura 4), ci si potra anche servire portante del lavoro di costruzione del genera-
di un condensatore passante, di qualsiasi valore tore, quella meccanica non lo e meno. Il cir-
capacitivo, con il quale si otterra un aumento cuito infatti dovrá essere racchiuso in due con-
di filtraggio ne! circuito di disaccoppiamento. tenitori metallici, oppure in uno soltanto, purché
provvisto di schermo metallico intermedio, realiz-
zabile con l'inserimento di un lamierino.
COSTRUZIONE DELLA BOBINA L 1 Il lamierino provvede a scherrnare il circuito
oscillante rispetto a quello d'uscita, evitando· al-
La bobina Ll costituisce un elemento non repe- tresi che il segnale di alta frequenza possa rag-
ribile in commercio. II lettore dovra costruirlo giungere l'apparato in prova attraverso !'aria,
avvolgendo, su un supporto munito di ferrite anziché attraverso il cavo schermato di congiun-
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
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nante mondo della radio.
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223
Fig. 4 - La realizzazione dell'impedenza di alta fre-
quenza J1 si ottiene ovvolgendo, 2-3 spire di filo di
rame ricoperto di stagno dentro i fori praticati sugli
appositi cilindretti di ferrite di tipo commerciale.
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usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
233
gio. La sostituzione e reale ed e stata compiuta Componenti optoelettronici
di proposito per esigenze di mercato. Le attuali
grandi difficolta commerciali non permettono di Presso il mio rivenditore di materiali elettronici
reperre prontamente su! mercato componenti ho avuto modo, recentemente, di vedere alcuni
elettronici di valore desiderata. Si deve quindi componenti per me assai strani, il cui conteni-
riparare su componenti di valore prossimo, quan- tore era del tutto simile a quello dei transistor ma
do questi diano sicuro affidamento di un buon nei quali era presente, nella parte superiore, una
funzionamento dell'apparato. Cosí infatti si e ve- piccola lente. Di che cosa si tratta?
rificato per il kit del monogamma, ne! quale DARIO SCOPPELLI
abbiamo inserito due condensatori di valore di- Roma
verso da quello prescritto sulla rivista. Si tratta
dei condensatori C6-C7 i cui valori originali di Si tratta sicuramente di componenti optoelettro-
220.000 e 2.200 pF sono stati sostituiti con i va- nici, alfo stato solido, cioe di componenti elettro-
lori di 270.000 pF (0.27K) e 1.500 pF (0,0015). nici che basano, almeno in parte, il loro funzio-
Non si preoccupi dunque per il funzionamento namento sulle radiazioni luminose. Questi com-
del suo sintonizzatore che, anche con questa so- ponenti si possono suddividere in due grandi
stituzione, le dará i risultati sperati. categorie: gli emettitori di luce, o diodi LED,
ed i rivelatori come, ad esempio, i fotodiodi o
Voltmetro digitale
••• fototransistor, i fotoFET, ecc. Tutti questi dispo-
sitivi hanno avuto recentemente un notevole svi-
luppo unitamente a quello del silicio ed e prevista
una loro futura espansione anche nel settore con-
sumistico.
Sono un vostro assiduo lettore, non pm giovane
ma alle prime armi con l'elettronica. Volendo
ottenere risultati pratici sempre piü concreti,
avrei deciso di acquistare un analizzatore univer-
sale. Sarei anzi propenso all'acquisto di uno stru-
mento di tipo numerico, in grado di forníre
l'indicazione della misura direttamente sotto fon-
ma di numeri. Ho sentito dire che questi tipi di
strumenti sono molto piü precisi dei corrispon-
denti modelli ad indice quali, ad esempio, i
tester. Potreste orientarmi verso la scelta di u.1
tale strumento?
RENATO BALZANI
Varese
Sulla migliore preczszone degli strumenti digitali,
rispetto a quelli ad indice, non vi sano dubbi.
Basti pensare che, ad esempio, il voltmetro nu-
merico della Marconi, modello SM523, riportato
in figura, e in grado di misurare tensioni tra O
•
e ±; 1.200 V, con leccezionale precisione del
Potenza dei resistori
± 0,02%, ossia 2 partí per centomila; il tutto Dovete scusarmi se mi rivolgo a voi per una
viene rappresentato su 4/ cifre, piü il segno. questione che a molti potra sembrare ovvia ma
L'unico inconveniente di tali strumenti sta el che per me non lo e affatto. In questi ultimi tem-
loro prezzo, che oscilla fra alcune centinaia di pi mi e capitato di acquistare, presso un rivendi-
migliaia di lire, per i modelli meno perfetti, e tore di materiali elettronici alcune resistenze, del-
parecchi milioni di lire per i modelli da labo- le quali ho specificato l'esatto valore hommico;
ratorio. Le consigliamo quindi di orientarsi verso ma il rivenditore pretendeva di conoscere anche
uno strumento ad indice, di tipo tradizionale che, il valore della potenza di dissipazione. A questa
pur essendo di ottima quilita, costera assai me- domanda non ho saputo rispondere ed ho quin-
no di qualsiasi tipo di strumento digitale. di deciso di rivolgermi a voi per essere informato
in proposito.
FUL VIO PORCELLI
Bari
234
sizione di riposo a quella di ascolto, si agisce qua-
si sempre su un commutatore multiplo, i cui con-
tatti possono, a lungo andare, danneggiarsi o,
piü semplicemente, ossidarsi. Nel primo caso si
deve ricorrere alla casa costruttrice; ne! secando
/
/4 caso si puó intervenire direttamente sull'apparato
con opportune sostanze disossidanti e con lubri-
ficanti facilmente acquistabili, anche in bom-
bolette spray, presso tutti i rivenditori di mate-
che lei si rivolga a noi con un simile quesito.
riali elettronici. Per ovvii motivi non possiamo
Quando si fa acquisto di una resistenza, che pi
citare il nome delle varie marche di questi pro-
tecnicamente, viene chiamata « resistore », occor-
dotti.
re citare, oltre che il valore resistivo, espresso in
ohm, anche il wattaggio, cio il valore della po-
tenza che il resistore deve essere in grado di dis-
sipare. Infatti, quando sui terminali di una resi-
stenza viene applicata la tensione elettrica di un
certo valore, attraverso il resistor e fluis ce una
ni-
p7m=-
certa quantita di corrente che, in parte, si tra-
sforma in calare; ma questo calare deve essere
tale da non distruggere il componente. Il valore
della potenza viene misurato secando la classica
formula: P = V' : R. In commercio esistono
resistori di diverso wattaggio, per esempio 1/4 W,
1/2W, 1 W, 2 W ecc. In particolare, quando
e necessaria una realizzazione miniaturizzata no-
tevole, cosi come si fa nei circuiti transistorizzati,
si usa no resistori da 1 /8 di W, cioe resistori di
piccolissime dimensioni. Normalmente nei nostri
montaggi vengono consigliati resistori da 1/2 W, /0 Ar-c
A3ATT BA
in modo da raggiungere un compromesso tra si- i ✓ -,~••to ..... ~ ~~,.
••
Lubrificanti per contatti elettrici
••
Sono in possesso di un radioregistratore a casset-
te, di tipo portatile, che presenta alcuni incon-
Relé fotoelettrico
veníenti durante la ríproduzione. In partícolare Vorrei poter dísporre di un apparato in grado di
mi capita di dover premere piü volte il tasto rilevare l'interruzione di un raggio lumin oso, allo
« ascolto » per ottenere una buona riproduzione; scopo di azionare un contapezzi elettromeccani-
ma questa a volte risulta troppo forte e non puo co. U dispositivo dovrebbe essere alimentato con
essere controllata con il comando di volume. A batterie, dovrebbe essere di piccole dimensioni,
volte, invece, la riproduzione e troppo debole. dí facile realizzazione pratica, privo di elementí
Da cosa possono dipendere tali inconvenienti? critíci e di particolari operazioni di messa a pun-
GERMANO COLOMBO to. Non e necessaria una elevata sensibilitá, per-
Milano ché ritengo di poter disporre dí un raggio ottico
sufficientemente intenso. Potete esaudíre questa
Ovviamente la nostra diagnosi non puo essere mía richiesta,
che sommaria e limitata alle poche notizie da MARCO PANZERI
lei inviateci. A nostro avviso l'am plificatore fun- Terni
ziona a dovere, mentre il difetto risiede nella par-
te meccanica. I nfatti, quando si pass a dalla po- Il circuito che le proponiamo non presenta nulla
235
di ecccziorale, perché si tratta di un progetto COMPONENTI
semplice ed economico, destinato a funzionare C1 = 100 F - 12 VI. ( elettrolitico)
immediatamente. Esso e realizzato con una foto- Rl - 100.000 ohm
resistenza e due transistor. La fotoresistenza puó R2 = 2.700 ohm
essere di qualsiasi tipo, anche a bassissima dissi- R3 1.000 ohm
pazíone; i due transistor TR1-TR2 sano di tipo R4 - 1.000 ohm
NPN, al silicio, con funzioni di amplificatori per TRI - BC108
il comando di un relé. Se le caratteristiche del TR2 - BC108
contapezzi elettromeccanico lo permettono, sara D1- OA85
possibile addirittura utilizzare la bobina del relé RL relé (220 ohm)
quale elemento di carico di collettore di TR2. PILA = 9V
:
R1
:# ,
b
TR1 01
UTILIZZ.
e
RL
LDR
e +
R4
C1
236
Sonda demodulatrice ll progetto che lei ci richiede e assai semplice,
perché bastano pochissimi componenti elettronici
Sono un vostro affezionato lettore che, con molta per realizzarlo. Tenga presente che l'amplifica-
passione, si dedica alla riparazione di apparec- tore di bassa frequenza deve essere dotato di buo-
chiature riceventi per conto di parenti ed amici. na sensibilita e di impedenza di ingresso relativa-
II mio desiderio e quello di attrezzare progres-
mente elevata. ll progetto della sonda demodula-
sivamente il laboratorio, specializzandolo in que-
trice, qui riportato, utilizza due diodi rivelatori
sto particolare settore dell'elettronica. Faccio pre-
sente di aver gia realizzato un amplificatore con al germanio, con funzioni di circuito rivelatore-
circuito integrato T AA300, da voi presentato su duplicatore di tensione. ll condensa/ore C2 serve
un fascicolo arretrato della rivista. A questo am- da filtro di by-pass per /'alta frequenza, mentr
plificatore vorrei collegare una sonda per rivelare il condensatore CI permette di disaccoppiare
il segnale audio e per comporre, ovviamente, un eventuali tensioni continue sovrapposte al segna-
signal-tracer. Potete aiutarmi? le di alta frequenza. Componenti: C1 = 100 pF;
FRANCO GENNARI C2= 100 pF; R1 = 750.000 ohm; D! = D3
Padova = diodi al germanio.
"Iy,4
USCITA BF
01 c2
TERRA
•
Misuratore della potenza di uscita La misura costante della potenza di uscita di un
amplificatore e un'operazione molto semplice
Ho realizzato l'amplificatore da 50 W, da voi ac- quando, come nel suo caso, non si pretendano mi-
quistato in scatola di montaggio, ottenendo ri- sure di precisione assoluta. E' in/ atti sufficiente
sultati superiori alle mie aspettative. Vorrei ora misurare la tensione presente sui terminali dell'al-
completare questo interessante progetto corre- to parlante per dedurre il valore della potenza tra-
dandolo di un indicatore di potenza d'uscita, in mite la ben nota formula: W = V R, in cui
modo da non sovraccaricare gli altoparlanti ad V indica il valore della tensione, mentre R indic
esso collegati, dato che utilizzo un sistema di al- la resistenza del sistema di altoparlanti. Sorma!-
toparlanti da 20-25 W. E' possibile realizzare mente si ricorre ad un circuito come aquello qui
questo mio desiderio in modo semplice ed eco- riportato, che fa impiego di un piccolo strumento
nomico? con sensibilita di 100 µA circa; con il potenzio-
ARMANDO FRISON metro semifisso Rl si tara il valore della potenza
Adria di fondo-scala dello strumento. CI e il conden-
237
satore presente negli amplificatori a simmetria tuttavia, lei potra utilizzare un trasformatore da
complementare, o quasi complementare, alimen- 220/24 V, collegando il primario tra una fase
tati con tensioni non simmetriche rispetto a mas- attiva e il conduttore neutro, anziché tra due
sa. Tale condensatore e normalmente un elettro- f asi. E' ovvio che per realizzare il nostro circuito
litico di grande capacita. Noi abbiamo preferito leí deve poter disporre di una rete trifase, perché
indicarlo con il símbolo generico di un normale in caso contrario ogni tentativo risulterebbe vano.
condensatore non polarizzato, dato che le pola- Il funzionamento del circuito e il seguente: pre-
rita di inserimento dipendono dal tipo di ampli- mendo il pulsante di avviamento viene eccitato
icatore utilizzato. Componenti: C2 = 20 F - il teleruttore, che permette l'avvio del motare e,
12 VVl. (elettrolitico) R1 = 10.000 ohm (varia- nello stesso tempo, l'autoritenuta del teleruttore
ble); D1 = OA85; A = microamperometro stesso tramite il contatto ausiliario in parallelo
(100 A fondo-scala circa). con il pulsante. L'arresto puo essere ottenuto
azionando il pulsante che diseccita il teleruttore,
ma puo essere ottenuto anche azionando il relé
termico che provoca lo stesso risultato. Volen-
dolo, e sempre posible collegare, in parallelo
con il teleruttore, una lampada da 24 V per la
segnalazione di « motore inserito ».
FUS
lee
Motore trifase
••
Vi espongo un problema che e piu attinente al
campo dell'elettrotecnica che non a quello del-
l'elettronica, ma voglio sperare che possiate ugual-
mente aiutarmi in qualche modo.
Sono in possesso di un motore trifase da 1.000 W,
•••
Amplificatore solid-state al germanio
munito di relé magnetotermico, teleruttore 24 V ca Da molto tempo seguo con vivo interesse que-
e tasti di avviamento ed arresto. Non sono in sta rivista che apprezzo, soprattutto, per l'im-
grado di effettuare il collegamento del motore postazione adatta ai principianti di elettronica.
con questi elementi. Potreste gentilmente aiutar- Vi scrivo per chiedervi la pubblicazione di uno
mi? schema di un amplificatore audio ad alta fedelta,
ATTILIO BONACOSSI di potenza non elevatissima, ma facente uso di
Orvieto transistor di basso costo. Preferibilmente vorrei
che i transistor potessero essere quelli recuperati
Aderendo alla sua domanda, presentiamo lo sche- da schede surplus.
ma di cui dovra servirsi, nel quale, oltre che de- MARIO DE PRETI
gli elementi da lei citati, si fa impiego di un tra- Bologna
sformatore da 380/24 V, necessario per l'alimen-
tazione del teleruttore. In sostituzione di questo, Il progetto che le proponiamo tiene canto di
238
tutte le esigenze da lei citate. Nel circuito, infatti, Resistenze
vengono utilizzati transistor di vecchio tipo al Rl 100 ohm
germanio, per n.ulla crüici e f acilmente sostitui- R2 60 ohm
bili con componenti similari. La potenza di usci- R3 1.200 ohm
ta e di 14 watt. Ovviamente l'entrata dell'ampli- R4 4 70 ohm ( variabile)
ficatore di potenza dovrd essere collegata con R5 120 ohm
un preamplificatore, al quale verra affidato il R6 1.500 ohm
compito di regolare il volume sonoro e le tonalitd. R7 220 ohm
La resistenza semifissa R4 permette di regolare R8 47 ohm
la corrente di riposo del circuito, eliminando in R9 47 ohm
tal modo la distorsione di cross-over. RlO 330 ohm
Rll 0,25 ohm - 1 W
R12 0,25 ohm - 1 W
R13 1.000 ohm
R14 15.000 ohm
COMPONENTI
Varie
Condensatori TRl - SFT241
Cl 6,4 F- 25 Vl. (elettrolitico) TR2 - SFT367 (AC185)
c2 250 F- 25 Vl. (elettrolitico) TR3- SFT377 (AC185)
C3 4.700 pF TRA - SFT213
C4 100 F- 50 Vl. ( elettroli tico) TR5 - SFT213
C5 250 F- 50 Vl. ( elettrolitico) AP = ALTOPARLANTE (4 ohm)
C6 4.700 F - 50 Vl. ( elettroli tico) ALIMENTAZ. = 24 V
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UNA COPIA L. 700 GUIDA ELETTRONICA
ARRETRATO L. 700 PER L'AUTOMOBILISTA 268
ABBONAMENTO ANNUO (12
numeri) PER L'ITALIA L. 7.000 RADIOCOMANDO PER USI DIVERSI
ABBONAMENTO ANNUO (12
274
numeri) PER L'ESTERO L.
10.000. AMPLIFICATORE BF
DIREZIONE - AMMINISTRA- POTENZA D'USCITA: 200 mW 284
ZIONE - PUBBLICITA' -
VIA ZURETTI 52 -- 20125
MILANO. CONTROLLO E RIGENERAZIONE
Tutti I diritti di propriet let- DEI TUBI RC 294
teraria ed artistlcea sono riser-
vati a termlnl di Legge per
tutti I Paesl. 1 menoscrltti, 1 VENDITE ACQUISTI PERMUTE 306
dlsegni, le fotografle, anche
se non pubbllcatl, non al re- UN CONSULENTE TUTTO PER VOi 313
stltulscono.
24
VOLTMETRO
ELETTRONICO
• 1
40 60
1¡ El/,I /8o
\
t
, ív
ICROAPERES
244
OGNI PRINCIPIANTE DI ELETTRONICA INIZIA SEMPRE LE SUE ATTIVI-
TA' SERVENDOSI DEL TESTEA. MANO A MANO CHE L'ESPERIENZA
AUMENTA E LO STUDIO PROGREDISCE, CI SI ACCORGE CHE IL TE-
STER NON E' PIU' UNO STRUMENTO DI PRECISIONE ASSOLUTA E CI
SI ORIENTA VERSO IL VOLTMETRO ELETTRONICO CHE, IN QUESTO
CASO, PUO' ESSERE FACILMENTE COSTRUITO CON POCA SPESA.
Quando si e presi dalla passione per l'elettroni- media risulterebbe di 5 V. Un valore superiore,
ca e si decide di muovere i primi passi in questo quindi, a quello di fondo-scala dello strumento.
fantastico mondo, cosí ricco di colori, concetti, Sulla scala del tester, invece, per effetto della
formule, fili e componenti di ogni tipo, il primo resistenza interna dello strumento, che e di solí
strumento di misura, ospitato nel piü rudimen- 40.000 ohm e che si aggiunge in parallelo ad una
tale de laboratori, e sempre lo stesso: il tester delle due resistenze da 4 megaohm, si leggereb-
o analizzatore universale. be il valore di 0,1 V circa.
Poi, man mano che l'esperienza aumenta e lo Questo fatto negativo, purtroppo, accade assai
studio progredisce, ci si accorge che il tester non spesso, mentre non dovrebbe mai accadere quan-
e uno strumento di precisione assoluta, anche do si effettuano misure di tensioni sui circuiti
se la sua utilitá rimane e rimarrá sempre valida. a valvole, FET, MOS-FET, oppure soltanto a
La mancanza di precisione, in certi tipi di misure, transistor.
conduce inevitabilmente a risultati discordanti, ir- Un altro esempio dell'insufficienza del tester puo
reali e, talvolta, falsi, cosi da compromettere il essere il seguente. Quando si misura la tensione
funzionamento di un circuito abbondantemente di base-collettore di un transistor, e possibile far
calcolato e teoricamente valido. variare il punto di lavoro del componente cosi da
Questa... pecca del tester e imputabile alla re- bloccare il funzionamento del circuito in cui que-
sistenza d'entrata dello strumento, che non ri- sto e inserito. Le brevi e semplici considerazio-
sulta sufficientemente elevata, soprattutto sulle ni, fin qui esposte, portano a concludere che,
basse portate, cosl da poter considerare il tester quando il principiante supera la prima fase del
come uno strumento ideale, cioé uno strumento dilettantismo, quella in cuí ci si accontenta di
che non assorbe corrente quando esso viene uti- misure grossolane, esso si orienta decisamente
lizzato in qualita di voltmetro. verso l'acquisto di uno strumento con impedenza
Ma per meglio chiarire questi motivi di insuffi- d'entrata elevatissima, tale da non perturbare
cienti misure elettriche, vogliamo formulare un in alcun modo le condizioni elettriche dei cir-
piccolo esempio pratico, facendo riferimento ad cuiti sotto misura.
un tester con sensibilitá di 20.000 ohm/volt, com- Ma uno strumento di misura dotato di queste
mutato sulla portata di 2 V fondo-scala, che pre- caratteristiche non puo essere altro che il volt-
sentí, in tali condizioni, una resistenza interna di metro elettronico. Uno strumento che, a torto,
solí 40.000 ohm. taluni principianti considerano un bene super-
Con questo tester vogliamo misurare la tensione fluo, almeno finché non siano giunti a sentirne la
su! punto intermedio di due resistenze da 4 me- utilitá pratica.
gaohm, collegate in serie tra di loro ed alimenta- II voltmetro elettronico dovrebbe invece essere
te con la tensione di 10 volt. Un elementare cal- presente in ogni laboratorio dilettantistico, anche
colo teorico, cioé la semplice divisione 10 : 2 = 5, per il fatto che questo strumento puó essere fa-
dimostrerebbe che il valore della tensione ínter- cilmente autocostruito con poca spesa.
245
0,1V
n @
+
S1
± PUNTAL
-
@
o ~ --- --- 100V R13
gv
e r , , a l ll---.la7 ,,, al, 2 1a
COMPONENTI
Resistenze
R1 = 2,2 megaohm
R2 = 3.900 ohm
R3 = 1.600 ohm
QUALITA' DEL PROGETTO R4 = .500 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R5 = 500 ohm (potenz. a variaz. lin.)
II voltmetro elettronico, la cui costruzione vo- R6 = 1.200 ohm
R7 = 500 ohm (potenz. a variaz. lin.)
gliamo proporre al lettore, appartiene ad una R8 = 330 ohm
categoria di strumenti di buona qualita, perché
esso utilizza un doppio stadio differenziale di cui,
R9
R10 =
= 3.900
2,2
ohm
megaohm
il primo e pilotato a FET, mentre il secondo e R11 = 15 megaohm
pilotato a transistor bipolari, cioe a transistor R12 = 1,5 megaohm
di tipo NPN. R13 = 150.000 ohm
Particolare attenzione e stata rivolta dai nostri R14 = 15.000 ohm
progettisti alla stabilita del voltmetro con la tem-
peratura, in modo da evitare i fastidiosi e con- Varíe
TR1 :=: 2N3819 (transistor FET)
tinui ritocchi di azzeramento.
La sensibilita, di 100 m V fondo-scala, e piu che
TR2 = BC109
TR3 = BC109
sufficiente per tutte le applicazioni di laborato- TR4 = 2N3819 (transistor FET)
rio. Infattí, la dote principale di un voltmetro A = microamperometro (100 A fondo-scala)
elettronico non e sempre quella della ,possibilita S1 = commutatore (1 via - 4 posizioni)
di rilevare valori di tensioni debolissime, ma di D1-D2 = diodi al silicio tipo 10D4
possedere un'impedenza d'entrata molto elevata. C1 = 100.000 pF
Nel nostrn caso l'impedenza d'entrata del volt-
metro rirnane costante su tutte le portate ed e
246
TR1 TR2 TR4 TR3
Fig. 2- La maggior parte dei componenti elettronici, necessari per il cablaggio del voltmetro, risultano applicati
su circuito stampato. ll contenitore puó essere, indifferentemente, metallico o di materiale isolante.
247
sempre superiore ai l5 megaohm. Ció vuol dire, situdini termiche ed elettriche, ne consegue che
ad esempio, che sulla portata di 0,1 V fondo- lo strumento e in grado di vantare una notevole
scala, mentre un comune tester da 20.000 ohm/ stabilita e, quindi, un'ottima precisione ed at-
volt presenta una resistenza d'entrata di 2.000 tendibilitá delle indicazioni.
ohm soltanto, la resistenza d'entrata del voltme- La particolare strutturazione del progetto, inol-
tro elettronico e di 7 .500 volte superiore. tre, rende il voltmetro elettronico particolarmen-
L'impedenza d'entrata del solo circuito elettro- te immune alle variazioni della tensione di ali-
nico, fatta esclusione del partitore di entrata, mentazione, al punto che variazioni di ± 1 V,
e di 100 megaohm circa e questo dato, di per rispetto al valore típico, non influenzano in mi-
sé, puó offrire da solo un'idea chiara sulla qua- sura percettibile la precisione dello strumento.
lita del nostro voltmetro elettronico.
PRINCIPIO DI FUNZI0NAMENT0
248
T1
R1
R2
9V
Cl
l
* * @
2 --,
,F°
- -·] 1
249
TR4) e costituisce un elemento di taratura. Il elettronico. E' quindi necessario utilizzare resi-
potenzio metro RA che analogam ente regola il stenze all'1% o, al massimo, al 2%. Coloro che
pun to di lavoro della seconda sezione, simm e- non riuscissero a reperire resistenze di valore
trica alla prim a, consente di regolare l'azzera- preciso e corrispondente a quello da noi ripor-
mento del voltmetro . tato sull'elenco componenti, potranno servirsi di
Oltre alla possibilita di regolare il bilanciam en- 4 trimmer potenziometrici, regolandoli, tramite
to dei due ram i del ponte, esiste anche la possi- un ohmmetro di precisione, sul valore esatto.
bilitá di regolare la sensibilitá dello strumento, Coloro che volessero aumentare il numero delle
cosí da adattare il circuito, entro certi limi ti, al portate del voltmetro, potranno effettuare una
tipo di strum ento indicatore utilizzato; si ottiene suddivisione maggiore del partitore di tensio-
ció per mezzo del potenziometro R5, che risulta ne, conservando il valore resistivo complessivo
inse rito in serie allo strumento indicatore. del partitore. In tal caso, ovviamente, ci si dovra
Per ottenere la sensibilita di 100 mV fondo-sca- servire di un commutatore multiplo a maggior
la, lo strumento deve essere in grado di raggiun- numero di posizioni. Vogliamo tuttavia ritenere
gere il fondo-scala con tensioni lievemente infe- che i valori di fondo-scala, riportati nello sche-
riori ai 100 mV. Ció non significa che lo stru- ma elettrico di figura 1, siano piu che sufficienti
mento indicatore debba essere necessariamente per soddisfare ogni necessitá pratica di misura.
sensibilissimo, perché e sempre possibile trovare Al circuito partitore d'entrata fa seguito un fil-
in commercio strumenti indicatori da 200 500 A tro passa-basso, composto dalla resistenza RlO e
fondo-scala che, in virtú della loro bassa resi- dal condensatore Cl. A questo filtro spetta il
stenza interna, raggiungono il fondo-scala an- duplice compito di proteggere il gate di TR4 e
che con la tensione di soli 50-60 mV. di filtrare eventuali disturbi alla frequenza di re-
E' quindi possibile utilizzare uno strumento in- te (50 Hz) captati dallo strumento.
dicatore di basso costo e di maggiore robustezza
elettrica e meccanica.
ALIMENTAZIONE
CIRCUITO DI COMPENSAZIONE TERMICA
L'alimentazione del voltmetro elettronico potra
essere prelevata da due pile da 4,5 V ciascuna
Un'altra particolarita del nostro voltmetro elet-
collegate in serie tra di loro, in modo da co-
tronico e quella di possedere un circuito ausilia-
struire uno strumento di misure veramente por-
rio di compensazione termica, realizzato con i
tatile.
diodi D1-D2.
Ma le pile potranno essere sostituite con un sem-
Con questo circuito le eventuali diminuzioni del-
plicissimo alimentatore stabilizzato, di durata in-
la tensione base-emittore, dovute ad aumenti
finita, esente da variazioni della tensione d'usci-
della temperatura, vengono compensate dalla
simmetria del circuito e da analoghe diminuzio- ta, cioé al contrario delle pile che sono soggette
ad esaurimento.
ni della tensione típica dei diodi D1-D2, che
II circuito elettrico dell'alimentatore e riportato
stabilizzano il valore della tensione nei punti 3
e 4. Questo circuito, in sostanza, conferisce al in figura 4. Si tratta di un circuito classico nel
quale il trasformatore di alimentazione T1 ri-
voltmetro elettronico prestazioni semiprofessio-
duce la tensione di rete al valore di 9 V. II ponte
nali, superiori a quelle di molti apparati di tipo
commerciale. di diodi raddrizzatori D1-D2-D3-D4 (30 V - 50
mA) provvede, assieme al grosso condensatore
di filtro Cl e alla resistenza limitatrice di cor-
CIRCUITO D'ENTRATA rente R2, a fornire la tensione continua di 9 V.
II circuito dell'alimentatore viene completato con
II circuito cPentrata del voltmetro elettronico, un diodo zener (D6), che funge da elemento sta-
rappresentato sull'estrema destra dello schema bilizzatore di tensione; le sue caratteristiche so-
elettrico di figura 1, e costituito da un partitore no: 9 V - 1 W.
di tensione, composto dalle resistenze Rll - R12 Rispetto ai tipi piü classici di alimentatori, il
- R13 - R14, il cuí compito e quello di fornire progetto rappresentato in figura 4 presenta la
le diverse portate di fondo-scala dello strumento. novitá di utilizzare, in sostituzione della comune
II commutatore a 1 vía - 4 posizioni S1 permette lampada-spia, che tuttavia puó sempre essere
di commutare il voltmetro nelle seguenti portate montata riel circuito, il diodo D5, che e un dio-
di fondo-scala: 0,1 V - 1 V - 10 V - 100 V. do LED di dimensioni molto piü piccole della
Dalla qualita di questo partitore di tensione di lampada-spia e che si presenta come un compo-
pende in gran parte la precisione del voltmetro nente di assoluta attualita.
250
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 7.900
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
251
I
Fig. 6 - Schema semplificato
del ponte di resistenze inclu-
R3 R6 so nel circuito del voltmetro
elettronico.
252
= IL MONOGAMIA
CB
Una scatola
di montaggio
per tutti i lettori
principianti.
- L. 5.900
CON QUESTO MERAVIGLIOSO SINTONIZZATORE, ADATTO
PER L'ASCOLTO DELLA CITIZEN'S BAND, POTRETE ESPLO-
RARE COMODAMENTE UNA BANDA DI 3 MHz CIRCA. PO-
TRETE INOLTRE ASCOLTARE LE EMISSIONI DEI RADIOAMA-
TORI SULLA GAMMA DEI 1 O METRI (28-30 MHz).
253
MULTIOSCILLATORE
AL DI FUORI
DI DOGMI REGOLA
CIMENTATEVI NELLA REALIZZAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI
QUESTO APPARATO CHE, SENZA TENER CONTO DI TALUNE REGOLE
FONDAMENTALI DELL'ELETTRONICA, MISTERIOSAMENTE FUNZIONA
EROGANDO SEGNALI DI DIVERSA FORMA D'ONDA.
Lo abbiamo chiamato cosl, questo multioscil- blicazioni specializzate. Esso, tuttavia, non puó
latore. Perché teoricamente deve essere consi- rappresentare un elemento di formazione cultu-
derato un progetto sbagliato. rale, roa deve essere accettato come argomento
Ma il circuito reale, pur essendo il frutto di un di curiosita tecnica, perché, in condizioni circui-
errore, funziona ottimamente, anche con una tali diverse, un errore cosl grossolano, come e
grande varietá di semiconduttori, siano essi al quello in cuí e incappato l'autore, potrebbe cer-
silicio o al germanio. tamente risultare fatale.
Il progetto, e bene precisarlo, non e una nostra Ma vediamo di individuare e analizzare l'errore
elaborazione, ma appartiene alla gamma dei cir- presente nel circuito il quale, pur essendo evi-
cuiti classici della letteratura elettronica ed e dente, permette un ottimo funzionamento dell'ap-
presentato in molti libri di testo e in molte pub- parato.
254
0-
255
R1
TR1 R2
·1
u ±.
TR2
e9V
f
■-
C1 11 e
3o
u S2
o.
E
''~ 1
1 7 J1
s1
1
1
.k 2
C3I
b"#
-
1
o 1
o , 1
o ',1
COMPONENTI
Condensatori
C1 = 220.000 pF
C2 = 20.000 pF
C3 = 10.000 pF
Reslstenze
R1 = 1.000 ohm
R2 = 10.000 ohm
R3 = 2. 700 ohm
256
USCITA BF a@sv
R3
al@sv
Fig. 2 - Piano di cablaggio del multioscillatore ottenuto riali di tipo N che, collegati con la base di tipo
su circuito stampato. P, fonnano due giunzioni apparentemente identi-
che di tipo NP.
Ma se le differenze non sussistono almeno teori-
Quando un principiante di elettroníca viene in- camente, in pratica esiste una differenza di na-
trodotto nello studio teorico dei semiconduttori, tura costruttiva, perché varia la dosatura del dro-
viene coito certamente da un dubbio. Ci si do- gaggio dei materiali, variano gli spessori ed altri
manda, infatti, per quale motivo vengano attri- elementi che non e il caso di ricordare in questa
buite le denominazioni di collettore ed emittore sede. Non e dunque possibile scambiare fra loro
a quei due elettrodi che fanno capo, all'interno impunemente l'elettrodo di collettore con quello
del transistor, a due cristalli dello stesso tipo. Si di emittore.
tratta dunque di una denominazione arbitraria? Eppure dobbiamo ricordare al lettore che esisto-
Oppure sussiste veramente una differenza teorico- no particolari transistor, denominati « transistor
pratica tra emittore e collettore? simmetrici », per i quali non viene fatta alcuna
Nei transistor di tipo PNP il collettore e l'emit- distinzione. In questi tipi di transistor, dunque, si
tore sono rappresentati da materiale di tipo P; possono tranquillamente scambiare fra loro gli
entrambi formano con la base una giunzione di elettrodi di collettore e di emittore.
tipo PN. Tali transistor, in virtü della bassissima tensione
Analogamente nei transistor di tipo NPN il col- collettore-emittore di saturazione, otteníbile pro-
lettore e l'emittore sono rappresentati da mate- prio dalla loro simmetria, vengono normalmente
257
Fig. 3 - Queste cinque forme d'onda sono state da noi
ottenute all'oscilloscopio regolando il cursore del trim-
,. mer potenziometrico R2 a meta corsa e alla frequenza
di 1.000 Hz. Ad ogni curva corrisponde l'omonima po-
s r 4 u
e ruU
D
r
I
E
Fig. 4 • Disegno del circuito stampato, in grandezza
impiegati per realizzare « porte lineari» o « swi- naturale, necessario per la realizzazione del cablaggio
tch». del multioscillatore.
Fatta eccezione per i transistor simmetrici, tut-
tavia, e sempre necessario rispettare la non ínter-
cambiabilita fra emittore e collettore, soprattut-
to quando le tensioni in gioco sono superiori a
qualche volt.
CIRCUITO DELL'OSCILLATORE
258
Supponendo che il condensatore Cl risulti scari-
co all'atto di chiusura dell'interruttore S2, che co-
ituisce l'interruttore di alimentazione, i due tran-
sistor TRI-TR2 si trovano all'interdizione, cioe GLI ATTREZZI
non conducono corrente. Quando si alimenta il
circuito, con la tensione di 9 V erogata da una DEL
pila, il condensatore C 1 comincia a caricarsi fino
al punto in cui il transistor TR2 diviene condut- PRINCIPIANTE
tore; anche il transistor TRI diviene poi condut-
tore. Questa condizione provoca un brusco au-
mento della tensione sui terminali dell'induttanza
Jl e provoca anche una rapida scarica del con-
densatore C l. Questo ciclo si ripete poi succes-
sivamente.
La frequenza del segnale generato dal circuito
puó essere regolata, tramite il trimmer potenzio-
metrico R2, fra i valori di 500 e 2000 Hz. ll ¡· --
trimmer potenziometrico R2 agisce anche sulle
forme d'onda nei vari punti del circuito. Per e-, ~
sempio, con il cursore di R2 a meta corsa circa .,-o
e alla frequenza di 1000 Hz, si ottengono le cur ! .1
259
SSI
Rubrica
dell'aspirante
elettronico
Gli interruttori a mercurio sono componenti mol- Questi tipi di interruttori, ovviamente, possono
to semplici, che vantano notevoli pregi di durata trovare pratica applicazione nei paesi a tempe-
e di pratiche applicazioni sui tradizionali inter- ratura moderata, perché nei paesi molto freddi
ruttori. Essi sono comunemente composti da due il mercurio solidifica; la temperatura di solidifi-
elettrodi fissi, che fanno capo ai due conduttori cazione del mercurio e di - 38,9°C.
uscenti da una ampolla di vetro che racchiude Se l'inclinazione dell'ampolla e tale da costrin-
l'interruttore. L'elemento di contatto e rappre- gere la goccia di mercurio nella parte opposta a
sentato da una piccola porzione di mercurio che, quella in cui si trovano i contatti, l'interruttore
essendo un metallo, e un elemento buon condut- rimane aperto; viceversa quando i contatti inter-
tore di elettricitá. ni risultano immersi ne! mercurio, l'interruttore
260
Fig. 1 - ll piü semplice tipo di interruttore a mercurio
e rappresentato da una piccola ampolla di vetro dalla
quale fuoriescono i due terminali che, all'intemo del-
l'ampolla stessa, costituiscono i due contatti dell'in-
terruttore. La goccia di mercurio e libera di scorrere
CONTATTI INTERNI all'intemo dell'ampolla, cosi da affogare i contatti (in-
terruttore chiuso) e lasciarli liberi (interruttore aperto).
L'ampolla di vetro e riempita di gas inerte. Ricordiamo
che esistono in commercio vari tipi di intenuttori a
mercurio, diversamente concepiti e costruiti per essere
adattati agli usi che se ne vogliono tare.
USCITE MERCURIO
CONTATTO CONTATTO
Fig. 2 - 11 principio di funzionamento di un interruttore CHIUSO APERTO
a mercurio e illustrato in questi due disegni. Quando i
due contatti sono immersi nel mercurio, che e un me-
tallo normalmente allo stato liquido e quindi buon
conduttore di elettricita, l'interruttore risulta chiuso.
Quando il mercurio si trova in altra parte dell'ampolla
di vetro, senza toccare gli elettrodi, l'interruttore risul-
ta aperto.
261
Fig. 3 - Una delle piü semplici ed immediate appllcazio-
ni dell'interruttore a mercurio e quella della rivelazione
INT. del livello raggiunto dal liquido contenuto in un serba-
toio. L'interruttore a mercurio viene sistemato sul brac-
MERCURIO cio di sostegno di un galleggiante, in modo da agevo-
lare lo scorrimento del mercurio dentro l'ampolla di
vetro dell'interruttore. Quest'ultimo puó essere colle-
gato con il motore di avviamento di una pompa di riem-
pimento del serbatoio. Con questo sistema si possono
controllare impianti idrici e serbatoi di sostanze in-
fiammabili come, ad esempio, quelli per la benzlna.
----------- UTILIZZ.
11------ - - -
RIVELATORE DI LIVELLO
Fig. 4 - L'interruttore a mercurio, nella sua applica-
La forma costruttiva degli interruttori a mercu- zione piü semplice, e del tutto simile all'interruttore-luce
rio varia da un modello all'altro; e a seconda del- di casa nostra. lnserito in serie ad una lampadina, esso
la forma questi interruttori possono trovare sva- permette di illuminare un ambiente per mezzo dello
riate applicazioni pratiche. Tra queste, la piü spostamento dell'ampolla lungo un arco di 180º, cioe
per mezzo di un capovolgimento del dispositivo.
semplice e certamente queIIa deila rivelazione
di superamento di un dato Iivello di un liquido.
Quest'ultimo puó essere anche un liquido infiam-
mabile o esplosivo ed e proprio in questi casi
che l'interruttore diviene molto utile. In figura
3 riportato il disegno del principio di funziona-
mento di un rivelatore di superamento di livello
con interruttore a mercurio.
Quando il liquido supera un liveilo prestabilito,
il mercurio scorre verso i contatti dell'interrut-
tore, provocando la chiusura di un qualsiasi cir- LAMP.
e
cuito elettrico. L'interruttore a mercurio appli-
cato su! braccio di sostegno di un comune gal-
leggiante.
Questa semplice applicazione pratica dell'inter- [M
ruttore puó risultare molto utile in queile abita- PILA
zioni in cui, mancando il normale acquedotto, si
ña, l)
(@,
provvede a riempire un serbatoio con acqua pre-
levata da pozzi o giacimenti idrici sotterranei tra-
- %) G
mite pompe elettriche.
Nell'eventualita di un cattivo funzionamento del-
l'impianto, quando il liquido supera un certo li-
vello, l'interruttore a mercurio puó chiudere un
262
Fig. 5 - Progetto di ap-
plicazione di un inter-
ruttore a mercurio su
un circuito di allarme
generico. La suoneria,
6 collegata con l'uscita
del circuito, puo essere
sostituita con qualsiasi
5 altro tipo di avvisatore
luminoso e meccanico.
4 In questo tipo di appli-
cazione l'allarme persi-
ste anche quando l'in-
terruttore a mercurio si
apre, perché il relé,
provvisto di doppi con-
tatti di scambio, attua
un sistema di autorite-
nuta. Per· disattivare
l'allarme e necessario
interrompere l'alimenta-
zione o, piü sempli-
IM cemente interromperla
per un breve istante
tramite un pulsante, nor-
w malmente chiuso, colle-
>
r
gato in serie con il cir-
-
1
cuito di alimentazione.
I
r
PILA
@} 4 »
circuito di allarrne ottico o sonoro, oppure puo rente elettrica. L'incolumitá personale e dun-
chiudere l'erogazione della corrente al motore que garantita dalla presenza dell'interruttore a
della pompa. mercurio, che deve essere inserito in serie con
l'interruttore generale
263
MOTORE
MONO FASE
1 R2
TRIAC
{M f 7 E~-•• T1
=
'
C1
RETE
NEUTRO
COMPONENTI
Condensatori Fig. 8 - In questo circuito di applicazione dell'interrut-
C1 = 100.000 pF tore a mercurio il transistor unigiunzlone TR1 provvede,
C2 = 100.000 pF assleme al trasformatore Ti, a produrre gli impulsi ne-
Resistenze cessarl per pilotare il TRIAC, che regola il fiusso di
corrente attraverso un motore monofase. Ma per otte-
R1 = 47.000 ohm
nere questa condizione la resistenza 1 deve essere
R2 = 330 ohm sostituita con un potenziometro da 100.000 ohm, in
R3 = 15 ohm grado di far variare la frequenza degli impulsi gene-
R4 = 390 ohm ratl da TRt e, conseguentemente, il flusso di corrente
che attraversa il motore monofase. La tensione di ali-
Varie mentazione del transistor TR non deve essere per-
TRt = 2N2646 (transistor unigiunzione) fettamente continua; per ottenere una perfetta sin-
T1 =trasf. pilota per push-pull di transistor cronizzazione degli lmpulsi e necessario che la tensione
TRIAC = di tipo adeguato alla tensione e alla a 12 V risulti ondulata a doppia semionda, cioe diret-
tamente prelevata da un ponte di diodi raddrizzatori,
corrente del motore elettrico senza l'interposizione di alcun condensatore di filtro.
Alimentaz. = 12 V (ondulata a doppia semionda)
IM = interruttore a mercurio
264
sante, normalmente chiuso, inserito in serie con il
circuito di alimentazione.
E' ovvio che il relé e il sistema d'allarme dovran-
no risultare perfettamente compatibili con il ti-
po di alimentazione di cuí ci si serve.
265
C1
TR2
TR1 e
e I 11 111 AP
b
• @
u' u
.
e
IM
R1 4,5 V
L l @) @I
COMPONENTI
Fig. 7 - Questo progetto puó servire come allarme so-
C1 = 47.000 pF noro, ma non puó essere utilizzato per applicazioni di
R1 = 68.000 ohm antifurto, a causa della modesta potenza del disposi-
TR1 = AC127 tivo. In pratica si tratta di un amplificatore di bassa
TR2 = AD162 frequenza accoppiato in corrente continua e reazionato
AP = altoparlante (8-12 ohm) positivamente dal condensatore C1, che permette di
Pila = 4,5 V ottenere l'oscillazione.
IM = interruttore a mercurio
266
Fig. 8 - Cablaggio del pro getto di aliarme son oro. 11
transistor TR2, che e di tipo AD162, e caratterizzato
dalla presenza del collettore su tutto l'involucro ester-
no metallico del componente. L'altoparlante deve avere
un'impedenza di 8-12 ohm.
AP
[M
plicazione pratica, un circuito in grado di gene- mentre per TR2 si utilizzerá un AD162. L'al-
rare, attraverso un altoparlante, una nota di bas- toparlante, di piccolo diametro, dovra avere una
sa frequenza. • bobina mobile con impedenza di 8-12 ohm.
Il progetto rappresentato in figura 7, dunque, La realizzazione del progetto dell'allarme sonoro
puó servire come allarme sonoro, ma non certa- e rappresentata in figura 8. La semplicita di que-
mente come antifurto, a causa della mediocre sta pratica applicazione non richiede alcun com-
potenza del dispositivo. mento, perché nessuno dei componenti risulta
11 progetto e quello di un semplicissimo ampli- critico e la stessa tensione di alimentazione po-
ficatore di bassa frequenza, accoppiato in corrente tra essere variata a piacere entro ampi limiti.
continua e reazionato positivamente da! con- Variando il valore capacitivo del condensatore
densatore C 1, che permette di ottenere l'oscilla- C 1 e possibile variare a piacere la nota emessa
zione. 11 • circuito, ovviamente, viene comanda to dall'altoparlagte Lasciamo ora al lettore la scel-
da! solito interruttore a mercurio, collegato in ta dell'applicazione piü congehiale e piü perso-
serie con l'alimentazione ottenuta da una pila nale di questo semplice apparato che dovra es-
a 4,5 V o da un alimentatore in corrente conti- sere realizzato tenendo sott'occhio lo schema pra-
nua con lo stesso valore di tensione. tico di figura 8. Per ultimo ricordiamo che il col-
I transistor TRI e TR2 sono di tipo NPN e PNP. lettore del transistor TR2 e rappresentato dall'in-
Per TRI si potra usare il comunissimo AC127, volucro metallico esterno del componente.
267
Il semplice progetto che presentiamo serve per due sezioni di tubo, contenenti ciascuna una fo-
facilitare l'entrata o l'uscita di un'autovettura in tocellula. Quest'ultima risulta poi collegata con
un box particolarmente stretto, agevolando una un circuito pilotato da due transistor di tipo
manovra che, assai spesso, crea dei problemi di NPN, da due resistenze variabili e una pila di
guida al conduttore. alimentazione a 9 V.
Chi parcheggia l'automobile sulla strada non La manovra d'entrata nel box dell'autovettura
pu<'> conoscere questi problemi, ma chi ogni sera deve essere effettuata nel modo seguente.
deve far entrare la propria autovettura nel cor- Quando l'automobilista deve introdurre la mac-
tile, in un piccolo giardino o in un garage di li- china nel box, egli <leve fare in modo che i fari
mítate dimensioni, e sempre preso dal timore di della macchina stessa si trovino in posizione fron-
danneggiare la macchina durante la manovra; tale rispetto ai due tubi applicati sulla parete di
perché e assai facile far strisciare le ruote lungo fondo del garage. Soltanto in questo caso si ac-
un bordo di cemento o, peggio ancora, la car- cende una lampada-spia, collegata con il circui-
rozzeria lungo i muri della porta d'ingresso o to elettronico, la quale segnala al conduttore
quelli del box. la sua posizione esatta di manovra.
In tutti questi casi, dunque, si rende necessario Mentre i due tubi contenenti le fotocellule deb-
l'uso di una guida elettronica, come quella che bono essere assolutamente applicati sulla parete
stiamo per presentare. frontale del box, in corrispondenza dell'altezza
Questa consiste in un semplice apparato, appli- dei fari dell'autovettura, la lampada-spia puó
cabile in un qualsiasi punto del garage e in gra- essere sistemata in qualsiasi punto del garage,
do di risolvere ogni problema di manovra, evi- la dove l'osservazione risulta piü agevole duran-
tando all'automobilista ogni sorta di preoccupa- te la manovra.
z1om1.
H dispositivo, nella sua parte essenziale, viene FUNZIONAMENTO DEL CIRCUITO
fissato sulla parete frontale del box, all'altezza
dei fari dell'autovettura. Esso e rappresentato da II circuito elettrico dell'apparato <leve essere ali-
268
GUIDA ELETTRONICA
PER L' AUTOMOBILISTA
IL PARCHEGGIO DELL'AUTO NEL BOX COSTITUISCE SEMPRE UN MO-
TIVO DI PREOCCUPAZIONE PER IL CONDUCENTE, CHE VIENE PRESO
DAL TIMORE DI STRISCIARE LA CARROZZERIA SUL PORTONE D'EN-
TRATA O LUNG0 LE PARETI DEI MURI LATERAL!. CON QUESTO SEMPLI-
CE DISPOSITIVO TUTTO VIENE SEMPLIFICATO E LA MACCHINA PUO'
ENTRARE IMPUNEMENTE SENZA SUBIRE DANNI.
269
Fig. 1 - Circuito elet-
LP trico del dispositivo di
guida elettronica del-
$]
S1 l'automobilista. Quando
•8 le due fotocellule FR1-
FR2 vengono colpite
» dalla luce dei fari della
macchina, la loro resi-
stenza si riduce a poche
centinaia di ohm; la
corrente di base aumen-
e
9V
ta e i due transistor
TR1-TR2 divengono con-
d e duttori; la corrente di
'-
rR2 11 ~ collettore illumina ta
lampada LP, che rap-
R1 -« R2
u3 presenta il segnale di
via libera per il con-
duttore. 1 trimmer po-
tenziometrici R1 - R2
regolano la polarizzazio-
ne dei due transistor, a
seconda deltipo di fo-
tocellule adottate.
270
Fig. 2 - Cablaggio del
dispositivo elettronico
realizzato su contenito-
re di plastica. Contraria-
mente a quanto indica-
to in questo disegno, il
lettore dovrá evitare le
saldature a stagno sulle
due pile a 4,5V, serven-
dosi di un'apposita pre-
sa polarizzata. I due
trimmer potenziometri-
ci R1 -. R2 verranno re-
golati subito dopo l'in-
stallazione del disposi-
tivo, al momento del
collaudo.
SCATOLA IN PLASTICA
2
Fig. 3- In questo modo dovranno essere costruiti i due
spezzoni di tubo contenenti le due fotocellule e si-
stemati, sulla parete frontale del box in corrisponden-
TAPPO za dei fari dell'autovettura. Le dimensioni del tubo po-
FR tranno essere di 30x 150 mm. L.e pareti interne del
tubo dovranno essere annerite.
TUBO CAVETTO
272
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pianti, in grado di permettere l'invio a distanza Fig. 2- Questo semplice progetto di trasmettitore tran-
sistorizzato deve considerarsi alla portata di tutti i let-
di segnali per radiocomando. tori, anche dei principianti. L'oscillatore e pilotato a
Si tratta di un circuito transistorizzato con oscil- cristallo di quarzo, che permette di raggiungere un'ot-
latore pilotato a quarzo, in modo da ottenere tima stabilita di frequenza di emissione. 11 trasformatore
un'ottima stabilita di frequenza di emissione; la T1 e un trasformatore intertransistoriale di piccola po-
modulazione e ottenuta, tramite un oscillatore tenza.
sinusoidale, alla frequenza dí 800 Hz circa.
Lo stadio oscillatore e pilotato dal transistor TRl.
Il cristallo di quarzo, per ragioni di economía,
reperibilitá commerciale e legali, dovrá essere
scelto sul valore di frequenza di 27 MHz, che
e quello della banda CB. Su tale frequenza viene
accordato il circuito risonante composto da LI-
C3.
Per fare entrare in oscillazione il circuito, si do- le si ottiene un abbassamento della corrente di
vrá agire sul nucleo di ferrite della bobina LA. alimentazione (intero circuito inserito).
Per accertarsi che il circuito oscilli, il sistema mi- L'antenna dovrá essere collegata fra il condensa-
gliore sarebbe quello dí rilevare, tramites una tore C7 e una presa intermedia dell'avvolgimen
sonda AF, il segnale presente sul collettore di to della bobina L3; la presa intermedia e otte-
TRl. Un metodo sostitutivo puo essere quello nuta alla quarta spira verso il lato di massa. In
di misurare la corrente assorbita, disinserendo ogni caso occorrera ricercare sperimentalmente
gli altri stadi e motando il nucleo di ferrite di quella posizione che consente di raggiungere la
Ll finché si verifica un brusco abbassamento del- maggiore portata.
la corrente. Ció sta a significare che l'oscillatore Il transistor TR4 ha il compito di produrre una
e entrato in funzione. nota di bassa frequenza, di 800 Hz circa.
Allo stadio oscillatore fa seguito uno stadio am- La necessaria reazione per produrre loscillazio-
plificatore di alta frequenza pilotato induttiva- ne viene realizzata tramite un trasformatore di
mente tramite l'avvolgímento secondario L2 e tipo intertransistoriale, di piccola potenza, del
la bobina. --
Anche questo stadio dovrá essere accordato sul-
lo stesso valore di frequenza del cristallo di quar-
zo, agendo sul compensatore C6 e su! nucleo del-
Fig. 1 - In questo disegno e rappresentato il sistema
la bobina L3. Anche in questo caso ci si dovra a blocchi dei vari dispositivi necessari per la compo-
_comportare nel modo precedentemente detto, sizione della catena del radiocomando. ll sistema di
cercando quella posizione di C6 o L3 perla qua- trasmissione e del tipo"via radio.
\ \
1
1 1
1
I / 1
I
/
276
ANTI
e = gl
4T 'EL e
- C7
■
¡#
C4
b
y7
e
9V
11 ne [as
e
R8
TR4
11
11
tIs,
e
R2 = 27.000 ohm
R3 = 100 ohm
R4 = 100 ohm
R5 = 47.000 ohm
COMPONENTI R6
R7
= 15.000
=10.000
ohm
ohm
R8 = 1.500 ohm
Condensatori Transistor
C1 = 22.000 pF TR1 = 2N706
C2 = 22.000 pF TR2 = 2N1711
C3 = 60·pF TR3 = 2N706
C4 = 2.200 pF TR4 = BC109
es = 2.200 pF Varie
C6 = 30 pF (compensatore) T1 = trasf. intertransist. (vedi testo)
C7 = 100 pF XTAL = crístallo di quarzo (27 MHz)
L1 = bobina (vedi figura 3A)
Resistenze L2 = bobina (vedi figura 3A)
R1 = 4.700 ohm L3 = bobina (vedi figura 3B)
277
Fig. 3 - Elementi co-
struttivi delle bobine
adottate nel circuito del
trasmettitore e in quel-
lo del ricevitore. In C
e riportata l'impedenza
RIE MPIRE di alta frequenza pre-
11 / Fo 018 sente nel circuito del ri-
SPIRE cevitore; questo avvol-
gimento viene effettuato
2 su una comune resisten-
SPIRE RESISTENZA za da 1 megaohm con
1w (1Mn.) potenza di dissipazione
di 1 watt.
A B e
tipo di quelli utilizzati negli stadi di bassa fre- 1/4 d'onda che, nel nostro caso, dovrebbe essere
quenza dei ricevitori radio transistorizzati tasca- lunga 2,6 metri circa. L'impiego di una simile
bili. antenna e ovviamente limitato a postazioni fisse.
La nota prodotta da questo circuito viene invia-
ta alla base del transistor TR3, che provvede a
modulare l'alta frequenza prodotta dal genera- IL RICEVITORE
tore AF con la nota a 800 Hz prima di inviarla
Il secondo blocco di un radiocomando e rappre-
all'antenna.
sentato da! ricevitore. Questo puo essere ovvia-
In figura 3 sono riportati i dati costruttivi delle mente di vario tipo, purché provvisto di buona
bobine. Ma occorre ricordare che Ll-L3 (A-B)
sensibilitá.
debbono essere realizzate con filo di rame smal-
tato, mentre la bobina L verra realizzata con Per ragioni di economía e per raggiungere la
normale filo per collegamenti isolato in plastica. massima semplicita circuitale, proponiamo il pro-
L'interruttore S1, sostituibile con un pulsante, ha getto di un ricevitore superreattivo che, con un
il compito di mettere in funzione l'apparato, cioe unico transistor, permette di raggiungere presta-
di inviare gli impulsi al gruppo ricevente. zioni degne di taluni ricevitori, a circuito super-
eterodina, impieganti un numero maggiore di
componenti (figura 5).
La funzione del ricevitore e quella di rivelare il
L'ANTENNA
segnale inviato dal trasmettitore e, successiva-
Per ottenere ottimi risultati, e necessario colle- mente, di amplificarlo tramite gli stadi di bassa
gare il circuito di uscita del trasmettitore con frequenza, che sono collegati tra loro in cascata
un'antenna trasmittente adatta peri 27 MHz ed accoppiati induttivamente per mezzo dei tra-
(figura 4). sformatori T1-T2.
Senza ricorrere alle antenne di tipo commerciale, I trasformatori di accoppiamento non sono dei
e possibile realizzare, con discreti risultati e con componenti critici, dato che per essi potranno
una spesa modesta, una semplice antenna accor- essere adottati quasi tutti i trasformatori d'ac-
ciata, servendosi di uno stilo della lunghezza di coppiamento per stadi a transistor, anche quelli
1,2 metri, collegato con un circuito L-C. Questo con presa intermedia, lasciando inutilizzato il ter-
circuito e composto da un condensatore variabile minale centrale (figura 6).
da 100 pF circa e da un avvolgimento di 40 spire L'amplificatore di bassa frequenza potra essere
di filo di rame smaltato, del diametro di 0,3 mm, sostituito con un circuito di tipo diverso, facendo
avvolte su un supporto del diametro di 8 mm in modo che la banda passante risulti sempre li-
(senza nucleo). II condensatore dovra essere rego- mitata a valori intomo agli 800 Hz, in modo
lato in modo da ottenere le migliori condizioni da facilitare il funzionamento del relé RL ed
di lavoro dell'apparato (massima portata). eliminare eventuali false commutazioni.
E' sempre possibile ricorrere ad un'antenna ad Per quanto riguarda il relé, questo dovrá essere
278
E
E
Fig. 4- Per ottenere ottimi risultati, il circuito d'uscita
o del trasmettitore deve essere collegato con un'antenna
o a stilo, della lunghezza di 1,2 metri, interponendo il
circuito LC composto da un condensatore variabile da
f\J
e
100 pF circa e da un avvolgimento di filo di rame
smaltato, del diametro di 0,3 mm, effettuato su un sup-
porto, privo di nucleo di ferrite, del diametro di 8 mm.
11 condensatore C dovra essere regolato in modo da
ottenere le migliori condizioni di lavoro del trasmetti-
E tore, cioe la massima portata. Ricorrendo all'antenna
ad 1/4 d'onda, questa dovra essere lunga 2,6 metri
E circa (disegno a destra). L'impiego di una simile an-
tenna e ovviamente limitato alle postazioni fisse.
C)
C)
O
J
di tipo molto sensibile, adatto per tensioni di pi-
lotaggio a 4,5 V. Volendo economizzare sulla
spesa del componente, si potra utilizzare un relé
di tipo comune, elevando la tensione di alimen-
tazione ed eventualmente aggiungendo uno stadio
amplificatore di bassa frequenza, in modo da
compensare la diminuita sensibilita imposta dal
relé di tipo comune.
L
IL CIRCUITO DI DECODIFICA
279
-L2
1
a! '
TR3 II
i
11
R7
11
a!'
TRI
o]]
11
•
RL
"z
11 [R8
R6
ALIMENTAZINE S
is (tg)are
4,V
COMPONENTI
Condensatori
C1 = 10.000 pF
c2 = 6,8 pF
C3 = 47 pF Fig. 5 - Per ragioni di economia e per raggiungere la
C4 = 38 pF massima )Semplicita circuitale, al nostri lettori propo-
es = 4.700 pF niamo la costruzione di questo progetto di ricevitore
in superreazione che, con il solo transistor TR1, per-
C6 = 22.000 pF mette di raggiungere prestazioni degne di taluni ricevi-
C7 = 25 F - 6 VI. (elettrolitico) tori a circuito supereterodina. La funzione del ricevi-
ce 10.000 pF tore e quella di rivelare il segnale inviato dal trasmet-
C9 = 5 F - 6 VI. (al tantalio) titore e di amplificarlo tramite gli stadi di bassa fre-
quenza.
Resistenze
R1 = 4.700 ohm
R2 = 1.000 ohm
R3 = 1.000 ohm
R4 = 1.500 ohm
R5 = 15.000 ohm
R6 = 33.000 ohm Tale soluzione si rivela particolarmente econo-
R7 = 470 ohm mica e risulta di facile realizzazione pratica.
R8 = 1.000 ohm Un'altra caratteristica di questa soluzione consi-
ste nella mancanza totale di qualsiasi elemento
Transistor di regolazione e taratura. Si possono inoltre sele-
TR1 =AF121 zionare a piacere diversi elementi utilizzatori in-
TR2 = AC126 viando, mediante il trasmettitore, un opportuno
TR3 = AC127
TR4 == AC128 numero di impulsi.
Varie
T1 = Trasf. d'accopp. IL CIRCUITO ELETTRICO
T2 = Trasf. d'accopp.
l1 = imp. AF (figura 3C) 11 progetto del circuito di decodificazione e rap-
L2 = bobina (figura 3B) presentato in figura 7. Come si puo notare, viene
RL = relé per radiocomando (4,5 V) fatto uso di un certo numero di relé di cui RL2
280
ed RL3 funzionano direttamente con la tensione
di 220 V. Ció non impedisce di sostituire questi
relé con altri adatti per basse tensioni (6-9 V), VARIATORI
purché il circuito venga collegato direttamente
con i rispettivi avvolgimenti (avanti e ritorno) ELETTRONICI
del relé passo-passo.
Il funzionamento del circuito e il seguente. Al-
l'atto dell'accensione dell'apparecchio, supponen-
DI LUMINOSITA'
Con questi piccoli apparati elettronici, pi-
do che il relé del ricevitore si trovi in stato di lotati a TRIACS, potrete regolare, a pia-
riposo e che il relé passo-passo sia in posizione cere, la luminosita di un lampadario, di
zero, giunge sulla base del transistor TRI una una lampada da tavolo o da notte. Favo-
tensione negativa rispetto a massa, di valore tale riscono il risparmio, non dissipano corren-
da costringere il transistor_ stesso a condurre. La te inutilmente, moltiplicano le prestazioni
tensione, che raggiunge la base di TR1, attra- delle vostre lampade e valorizzano i vostri
versa il contatto del relé passo-passo, quello del lampadari.
relé del radiocomando, il relé RL 1, la resistenza
R2 e il diodo D8.
La tensione, oltre che polarizzare la base di TRl _
carica il condensatore Cl. Conseguentemente si
ottiene l'eccitazione di RLl e quella di RL2 at-
traverso il diodo D5.
11 relé passo-passo avanza cosi di una posizione,
portandosi su! contatto 1. Ma il condensatore C 1
e carico e costringe il transistor TRI a rimanere
in conduzione per un certo tempo; il relé RLl Mod. vel 300/v/e
Sostituisce gli interruttori su cavo, e completo di
manopola, interruttore separato, spina, metri 1,5
piü metri 1 di cavo. Regola una sola luce (300 W
- 220 V).
Fig. 6 - 1 trasformatori di accoppiamento, necessari Prezzo L. 6.400
per la realizzazione del progetto del ricevitore, non
sono componenti critici. Per essi si potranno usare
quasi tutti i trasformatori d'accoppiamento per stadi
a transistor, anche quelli con presa intermedia, come
indicato in questo disegno, lasciando ovviamente inu- E' dotato di inter-
tilizzato il terminale centrale dell'avvolgimento secon- ruttore a scatto sul-
dario. la manopola di re-
u golazione. E' com-
---
a pleto di presa in-
corporata, metri 1 ,5
di cavo e spina che
permettono l'allac-
ciamento immediato
alfe spine di qual-
siasi lampada o fu-
me (300 W - - 220
COLLETTORE BASE V).
Prezzo L. 5.900
Le ric
hieste debbono essere fatte invian-
POLARIZZ do anticipatamente l'importo, a mezzo va
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282
Fig. 7 - Circuito del decod ifi catore . La parte tra tteg gia- rimane quindi ancora eccitato e se prima della
ta, riportata in alto a sinistra, rappresenta il piccolo relé
del radiocomando che pilota il transistor TR1 alimenta-
fine· di tale periodo non arrivano impulsi dal ri-
to in corrente continua dal ponte di diodi D1 - D2 - D3 - cevitore, il relé passo-passo non agisce. Trascorso
D4. II numero degli impulsi viene selezionato tramite tale periodo, RLl ed RL2 si diseccitano, mentre
un relé passo-passo, che costituisce una soluzione
tecnica particolarmente economica e di facile realizza-
si eccita RL3, riportando il relé passo-passo nella
zione pratica. Un'altra caratteristica, assai importante posizione zero e, successivamente, nella posizione
di questo circuito, consiste nella mancanza totale di 1, con un ciclo analogo a quello precedente. Se
qualsiasi elemento di regolazione o taratura.
arrivano degli impulsi durante il periodo in cui
RLl risulta eccitato, poiché il relé del radioco-
mando si eccita e si diseccita, esso comanda l'a-
vanzamento del relé passo-passo sino ad una de-
terminata posizione, per esempio la posizione 6,
permettendo l'inserimento di un carico o di un
relé di potenza.
Quando il condensatore C 1 si scarica, il relé RL 1
si diseccita, mentre il relé passo-passo non ritor-
na a zero, dato che l'alimentazione positiva, che
ad esso perviene dal contatto di RLl, non riesce
ad attraversare il diodo D7.
Il relé passo-passo rimane conseguentemente e
indefinitamente sulla posizione raggiunta, alme-
no sino a quando un impulso di riazzeramento,
inviato dal trasmettitore, alimentando negativa-
mente il relé RL3 ed attraversando il diodo D7
riesce ad eccitare RL3 riportando a zero il relé
passo-passor
Potrebbe verificarsi che la descrizione del funzio-
namento del decodificatore, fin qui presentata,
non risultasse molto chiara per taluni lettori. Vo-
gliamo quindi riassumere brevemente il funzio-
namento del dispositivo.
All'atto dell'accensione il relé passo-passo si por-
c1
C2
c3
-
Condensatori
=
=
6
100
100
uF - 25 VI.
uF - 25 VI.
uF - 25 VI.
(elettrolitico)
(elettrolitico)
(elettrolitico)
ta in posizione 1 ; e possibile quindi inviare gli
impulsi durante un certo tempo, determinato dal-
la scarica di C 1, portando il relé in una posizio-
CA = 6 F - 12 VI. (elettrolitico) ne superiore alla posizione 3. Il successivo im-
C5 = 20.000 pF pulso, dopo un certo tempo, provoca il riazze-
C6 = 20.000 pF
ramento del relé.
Varie II collegamento del punto 2 con il punto 1 serve
R1 = 100 ohm ad impedire che un eventuale falso impulso del
TR1 = AC128
D1-D2-D3-D4 = 10D4 o BY126 ricevitore faccia azionare qualche dispositivo. Con
D5 = 1N4004 il collegamento, invece, trascorso il tempo di sea-
D6 = 1N4004 rica di C 1, viene concesso al circuito di riazze-
D7 = 1N4004 rarsi automaticamente.
D8 = 1N4004
T1 = trasf. d'alimentazione (prim. 220 V/ Di questi progetti non presentiamo gli scherni
sec. 12 + 12 V/pot. 15-20 W) pratici, perché il montaggio degli apparati di-
LP =
lampada-spia (6 V) pende essenzialmente dall'uso che il lettore dovra
RL 1 = relé 6 V unipolare a due direzioni fare. Ma vogliamo ritenere che la semplicita dei
RL2-RL3 = relé 6 V unlpolare a una sola dire- circuiti stessi permetta ad ogni lettore, dotato
zione
di una certa pratica con i montaggi elettronici,
di saper adattare componenti e dimensioni cir-
cuitali alle proprie esigenze.
E' ADATTO PER L' ABBINAMENTO CON SINTONIZZATORI OM-CB DI TI-
PO PORTATILE. VIENE A COSTARE POCO ED E' DI FACILE REALIZZA-
ZIONE PRATICA.
AMPLIFICATORE
BF
POTENZA: 200 mW
L'amplificatore di bassa frequenza, che stiamo tonizzatore, debbono trasformare in voci e suoru
per presentarvi, non ha nulla a che vedere con i segnali captati dall'antenna, amplifcati e ri-
gli apparati di classe, cioé con gli apparati ad al- velati, cioe trasformati in segnali di bassa fre-
ta fedelta o con quelli di grande potenza. Eppure quenza.
anche l'amplificatore di piccola potenza e un Questo amplificatore potra risultare molto utile
apparato necessario, soprattutto a quei princi- a quei lettori che costruiscono piccoli convertito-
pianti che, dopo aver realizzato un qualsiasi sin- ri per la gamma radiantistica, oppure a quelli che
284
fanno acquisto della nostra scatola di montaggio rato.
del sintonizzatore CB denominato « MONO- La potenza di uscita si aggira intorno ai 200 mW.
GAMMA ». L'alimentazione del circuito e ottenuta con una
II nostro amplificatore di bassa frequenza, dun- pila da 4,5 V o, comunque, con la tensione di
que, assume il carattere della portatilita oltre 4,5 V erogata da un alimentatore in grado di
che, ovviamente, quello della semplicita e del- ridurre la tensione alternata di rete a 220 V in
l'economia di realizzazione. quella continua a 4,5 V.
Non e possibile abbinare ad un sintonizzatore, II circuito puo essere suddiviso in tre stadi; il pri-
di semplice concezione circuitale, un amplificato- mo di questi e uno stadio preamplificatore, a bas-
re di potenza o, comunque, un amplificatore di so rumore, pilotato dal transistor TRl; il secon-
classe elevata. Perché in questo caso si otter- do stadio e ad alto guadagno; esso fa capo al
rebbe una cattiva riproduzione sonora. L'eleva- transistor TR2. Lo stadio finale e di tipo a simme-
ta banda passante dell'amplificatore, infatti, esal- tria complementare, in modo da eliminare l'uso
terebbe notevolmente i fruscii e i rumori di fon- di ingombranti e poco pratici trasformatori di
do. Mentre con l'amplificatore di piccola poten- uscita. L'impedenza della bobina mobile dell'al-
za, come quello qui presentato e descritto, aven- toparlante e di 8 ohm. I transistor TR1-TR2-
dosi a disposizione una banda passante piu li- TR3 sono di tipo PNP; il transistor TR4 e di
mitata, e possibile ottenere un « parlato » esen- tipo NPN.
te da fruscii e ronzii, con un notevole aumento In figura 1 e rappresentata la curva che dimo-
del rapporto segnale/rumore del sistema. stra l'andamento della risposta in frequenza, la
quale, a3 dB, si estende fra i 100 Hz e i 5.000
Hz circa. Tale caratteristica potra comunque es-
sere lievemente modificata, cosl come. spieghe-
CARATTERISTICHE RADIOELETTRICHE remo in seguito, a seconda delle particolari esi-
genze di chi vorrá costruire questo amplificatore.
In figura 2 e rappresentata la curva relativa alla
Prima di entrare nel vivo dell'argomento, cioe distorsione in percentuale in funzione della po-
prima di analizzare il circuito elettrico dell'am- tenza di uscita. Esaminando questa curva si puo
plificatore BF, vogliamo citare brevemente le ca- notare che, alla potenza di 200 mW, la distorsio-
ratteristiche di maggior interesse di questo appa- ne e inferiore al 10%.
dB
4
o
4
.e lrr,..
A
8 z
12
16
- 20
- 22
10 50 100 500 1000 5000 10000 50000 HZ
Flg. 1 - Curva caratte-
ristica dell'andamento
della risposta in fre-
quenza dell'amplificato-
re. Si noti come a - 3
db la risposta si esten-
de fra i 100 Hz e i
5.000 Hz.
285
D
10 »'
d
y
y
gr
Fig. 2 - Curva rela-
tiva alla distorsione
5 e in percentuale in
~
........ funzione della po-
tenza d'uscita. Si no-
M, L
ti come, alla poten-
za di 200 mW, la di-
o ,storsione e inferiore
al 10%.
50 100 150 200 mW
286
WALKIE TALKIE
COPPIA DI RADIOTELEFONI CONTROLLATI A QUARZO
CARATTERI-
STICHE
CIRCUITO:
transistorizzato
( 4 transistor)
FREQUENZA:
27.125 MHz
ALIMENTA-
ZIONE:
9 volt
ANTENNA:
telescopica
8 elementi
DIMENSIONI:
6,2 x 3,7 x15
P e
•
~
r
1-
z
ul
s1
R4
COMPONENTI
Fig. 3 - 11 circuito elettrico dell'amplificatore puo essere
suddiviso in tre stadi: stadio preamplificatore, pilotato
Condensatori del transistor TR1, stadio pilota ad alto guadagno, pi-
C1 = 5 F - 12 VI. (elettrolitico) lotato dal transistor TR2 e stadio finale, di tipo a sim-
C2 metria complementare, senza trasformatore d'uscita, pi-
= 25 uF - 12 VI. (elettrolitico)
lotato dai transistor TR3 - TRA. 11 potenziometro R1 re-
C3 = 5 F - 12 VI. (elettrolitico) gola il volume sonoro¡ il trimmer R12 deve es.sere re-
C4 = 100 µf - 25 VI. (elettrolitico) golato in modo da ottenere, sugli emittori di TR2 -
C5 = 22.000 pF TR4, la tensione di - 2,2V rispetto a massa.
C6 = 25 F - 12 VI. (elettrolitico)
C7 = 250 F - 25 VI. (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 22.000 ohm
R3 = 5.600 ohm
R4 = 10 ohm
R5 = 2.200 ohm Varie
R6 = 470 ohm TR1 = AC125
R7 = 100 ohm TR2 == AC126
R8 = 12.000 ohm TR3 = AC128
R9 = 1.500 ohm TR4 = AC127
R10 = 56 ohm S1 = interrutt.
R11 = 330 ohm Alimentaz. = 4,5 Vcc
R12 = 50.000 ohm (variabile) AP = altoparlante (8 ohm)
288
quello di un normale altoparlante. COSTRUZIONE DELL'AMPLIFICATORE
Facciamo notare che la resistenza di carico del cir-
II montaggio dell'amplificatore di bassa frequen-
cuito pilota Rl l, anziché essere direttamente col-
za puo essere comunque realizzato. Ma volendo
legata con la linea negativa dell'alimentazione,
concepire il circuito come « modulo » elettro-
e connessa con l'uscita dell'amplificatore, a valle
nico, da utilizzare in piccoli sistemi di amplifi-
del disaccoppiamento realizzato tramite il con-
cazione, converra effettuare un cablaggio su cir-
densatore elettrolitico C7. Con tale sistema si
cuito stampato, come quello da noi riportato in
ottiene una retroazione che stabilizza il punto
figura 4. II lettore potra realizzare il circuito
di lavoro dei transistor finali.
stampato riproducendo al naturale il disegno di
Per esaltare ancor piü la linearitá e la stabilitá figura 5.
dell'intero circuito dell'amplificatore, e stata in- Per facilitare il collegamento del modulo ampli-
serita una rete di controreazione, composta dal ficatore con i componenti esterni, cioé con il po-
gruppo R9-C5, che, come si puo notare, preleva tenziometro di volume Rl, con !'altoparlante e
il segnale dal circuito di uscita per riportarlo con l'alimentazione, abbiamo contrassegnato i
verso il circuito di entrata, piu precisamente sul- punti di collegamento con una numerazione che
la resistenza di emittore del transistor TRl, cioe va da 1 a 6, riportata in figura 4. Questa stessa
sulla resistenza R4. numerazione trova preciso riscontro con quella
Il secondo elemento regolatore, dopo quello rap- riportata in figura 6, che propone lo schema di
presentato dal potenziometro Rl, e costituito dal assemblaggio generale.
trimmer potenziometrico R12. La regolazione di
questo trimmer agisce sulla tensione di polariz-
zazione di base del transistor TR2 e, conseguen-
temente, sulla conduzione di questo transistor e
dei due transistor finali, perché esso consente di
variare la tensione sugli emittori di TR3-TR4, in
modo da poter raggiungere il valore meta della
tensione di alimentazione.
Fig. 4 - Questo tipo di cablaggio, dell'amplificatore di merazione riportata sulla basetta del circuito stampato
bassa frequenza e necessario qualora l'apparato venga trova preciso riferimento con quella riportata in figura
accoppiato con sintonizzatori di tipo portatile. La nu- 5, che propone lo schema di assemblaggio generale.
TR1 TR2
AL POTENZ.
a. e
1
te
~
2 1
,g
I u
e, 5
,, {4EI r'
Rl
..:.
'
u±_C
c7
·K
AP
289
Fig. 5 - Circuito stampato, riprodotto in grandezza na-
turale, necessario per la realizzazione del cablaggio
dell'amplificatore di bassa frequenza.
I transistor finali TR3-TR4 potranno essere mu- stenza di tipo NTC, di ugual valore ohmmico, te-
niti di piccole alette di raffreddamento soltanto nendo conto che qualche ohm in piü o in meno
nel caso in cuí si faccia uso prolungato dell'am- non pregiudica il risultato finale. Tale soluzione
plificatore e alla massima potenza. non e comunque necessaria per i normali usi cui
Una soluzione piü raffinata potrebbe essere quel- e destinato l'amplificatore.
la di sostituire la resistenza RlO con una resi- I transistor sono tutti di facile reperibilitá com-
alimentatore stabilizzato
JOLLY con protezione elettronica
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO
L. 15.500
CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 v- 22 V
Corrente massima alla minima tensione: 1, 1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV per
1 V d'uscita
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Protezione dell'alimentatore dalle correnti inverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correanti inverse.
290
TELAIETTO
AMPLIFIC.
VOLUME
R1
INTERR.
51
PILA
4,5 VOLT
291
LE NOSTRE cioe privi di tacca metallica sull'involucro ester-
no, che rappresenta una caratteristica dei tran-
sistor al silicio. Nei transistor al germanio il col-
CUFFIE STEREO
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
lettore e contrassegnato con un puntino colora-
to; la base e rappresentata dal terminale cen-
trale, mentre il terminale di emittore si trova
all'estremita opposta.
fedelta e per un nuovo ed emozionante
incontro con il mondo della musica ste-
reofonica. VARIAZIONI ALLA BANDA PASSANTE
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla
fusione di una musicalita elevata con un All'inizio di questo articolo avevamo accennato
perfetto adattamento anatomico. alla possibilita di variare la banda passante del-
l'amplificatore. Questa possibilita riveste grande
importanza nel caso delle ricczioni amatoriali,
quando si rende necessario ridurre al minimo i
CUFFIA STEREO disturbi radiofonici, aumentando notevolmente
MOD. LC25 l'intellegibilita della parola.
L. 5.500 I componenti elettronici che determinano la fre-
quenza di taglio inferiore sono rappresentati dai
CARA TTERISTICHE: condensatori elettrolitici di accoppiamento C1-
lmpedenza: 8 ohm
C3. Diminuendo il valore capacitivo di questi
Gamma di freq.: 18 - condensatori, si aumenta la frequenza di taglío
15.000 Hz inferiore, eliminando parte dei disturbi.
Peso: 320 grammi Per limitare invece la banda nella parte supe-
riore si dovra intervenire sul condensatore C5,
aumentandone il valore capacitivo sino ad eli-
minare i fastidiosi fruscii.
Queste possibili variazioni circuitali vogliono com-
provare, ancora una volta, che non sempre la
L. 18.500 riproduzione sonora ad alta fedelta debba esse-
re ritenuta la migliore. Perché assai spesso un
CARATTERISTICHE: amplificatore di bassa frequenza, di modesta con-
lmpedenza: 8 ohm cezione tecnica, cosi come si presenta il nostro
Sensibilitá: 110 dB apparato, puó fornire risultati di gran lunga piü
a ,1.000 Hz validi.
Gamma di freq.:
20 - 20.000 Hz
Peso: 450 grammi
La cuffia e provvista
di regolatore di
livello a manopola
del tweeter.
Adattatore
per cuffie stereo
Mod. JB-11D
L. 3.500
Questo piccolo ap-
ABBO PERLA
SICUREZZA DI
parecchio consente
íl collegamento di
una o due cuffie ste-
reo con tutti i com-
plessi stereofonici.
NA RICEVERE
MENSILMENTE
La commutazione al-
toparlante - cuffia e
immediata, senza al-
cun intervento sui
collegamenti.
TEVI LAVOSTRA
RIVISTA
292
AMPLIFICATORE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAG&ID
L. 21.500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale sow
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata El superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilitá entrata Et 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione int. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pleno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo SS dB a 10 W
293
CINESCOPIO DEL TELEVISORE PUO' RIACQUISTARE NUOVO VIGO-
SOTTOPONENDOLO AD UN SEMPLICE TRATTAMENTO DI RIGENE-
AZIONE CON L'APPARATO QUI DESCRITTO.
CONTROLLO
E RIGENERAZIONE
DEI TUBI RC
La durata/dei tubi a raggi catodici, piü comune- mento delle sostanze fluorescenti. Perché la cau-
mente conosciuti sotto il nome di « cinescopi », sa del difetto deve essere ricercata nel sistema di
non e infinita. Col tempo e con l'usura, infatti, accensione del tubo. E ció puó far bene sperare
essi tendono ad esaurirsi e a guastarsi, allo stesso in un possibile ringiovanimento, almeno parzia-
modo delle piu comuni valvole elettroniche. le, del cinescopio.
Ma l'esaurimento di un tubo a raggi catodici Prima di eliminare un cinescopio, sostituendolo
puo presentarsi sotto due aspetti diversi, inte- con altro nuovo, dunque, conviene sempre effet-
ressando il sistema di emissione, oppure quello tuare almeno un tentativo di rigenerazione, in
dei fosfori che ricoprono lo schermo In quest'ul- grado di prolungare la durata del componente
timo caso la vita del cinescopio e irrimediabil- ancora per qualche tempo.
mente compromessa. bppure non sempre una Per controllare lo stato di un cinescopio e per
maggiore o minore luminositá di certe zone del- poter provvedere alla sua rigenerazione, abbiamo
lo schermo inducono a pensare ad un esauri- concepito un semplice circuito, che si rivelera
295
Fig. 1 - Schema elettrico generico di un cines cop io.
Nel eolio del tu bo di vetro, che prende il nome di can-
none risultano depositate delle sostanze fosforescenti
che provocano l'illuminazione quando vengono colpite suoni, cosi il cinescopio, in ogni ricevitore TV,
dal pennello elettronico. Nella parte allargata del tubo,
dopo il cannone elettronico, e presente l'anodo ac-
costituisce il componente che fa « vedere » le
celeratore di elettroni, rappresentato da uno strato immagini televisive. Il cinescopio, dunque, e !'e-
conduttore di elettricita depositato nella parte interna lemento piu importante di tutto il televisore, quel-
del vetro. lo che costa di piu. e che ha dimensioni maggiori.
Esso va considerato come una grande valvola
elettronica a vuoto spinto, in cuí si muovono
gli elettrodi uscenti del catodo e attratti dalle
tensioni positive applicate alle placche.
Nella storia della tecnica TV, il cinescopio ha
molto utile in quei piccoli laboratori di ripara- subito tutta una serie di processi innovatori, co-
zioni nei quali aflluiscono televisori di vecchia si che il cinescopio attuale, quello applicato in
costruzione. Ma prima di entrare nel vivo del- tutti i televisori moderni, si differenzia nel prin-
l'argomento, cioe prima di presentare il circui- cipio di funzionamento e nella forma dai primi
to da noi progettato e descriverne l'uso piu adat- cinescopi apparsi sul mercato dei componenti
to, riteniamo necessario richiamare alla memo- elettronici.
ria del lettore talune nozioni relative alla com- Il cinescopio e costituito da una grande ampolla
posizione e al funzionamento del cinescopio. di vetro nel cui interno e stato provocato il vuo-
to. Da una parte vi e lo schermo fluorescente,
quello in cuí si fermano le immagini TV, dall'al-
IL CINESCOPIO tra vi e lo zoccolo con i suoi piedini, collegati
ai diversi elettrodi contenuti nel collo del cine-
Come l'altoparlante rappresenta il componente scopio e formano il cosiddetto « cannone elet-
dell'apparecchio radio che fa « sentire » voci e tronico ».
296
Il cinescopio svolge due compiti principali: quel- sullo schermo. Il primo compito e affidato al
lo di generare il pennello elettronico (fascio di cannone elettronico, il secondo al giogo di de-
elettroni) e di metterlo esattamente a fuoco sullo flessione, che viene infilato sul collo del cinesco-
schermo fluorescente; il secondo compito e quello pio 11 pennello elettronico forma sullo schermo
di sottoporre il pennello elettronico ad un con- fluorescente un punto che prende il nome tec-
tinuo movimento, in modo da fargli tracciare nico di « spot »; l'insieme delle righe luminose,
molte righe luminose, una di seguito allaltra, presentí sullo schermo fluorescente, cioe il qua-
Microtrasmettitore ultrasensibile
SI VENDE IN SCATOLA DI
MONTAGGIO A LIRE 6.800
Funziona perfettamente
senza antenna.
con l'uso del'antenna,
aumenta la portata
d.
<
g
a
uiazione di
per le due
oli e Ion-
foro Al
pac-
297
...:c..
ZOCCOLO OOOECAL
LATO STAGNATURA
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VERDE 1
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LP1
LP2
ROSSO
ad
Fig. 2-II circuito dell'apparato rigeneratore del catodo
dei cinescopi e principalmente costituito da un alimen-
tatore ad alta e bassa tensione. Un circuito duplicatore
•
di tensione, composto dai diodi raddrizzatori al silicio
COMPONENTI D1 - D2 e dai condensatori elettrolitici C1 - C2, prov-
vede ad elevare la tensione altemata di 190 V ad un
valore di 500 Vcc.
Condensatori
C1 = 8 F - 500 VI. (elettrolitico)
C2 = 8 1F - 500 VI. (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 500 ohm- 2 W
R2 = 47.000 ohm (potenz. a filo)
R3 = 2,7 ohm - 5 W
Varíe
D1 = BY127 (diodo raddrizz. al silicio)
D2 = BY127 (diodo raddrizz. al silicio)
LP1 = lampada-spia verde (12 V)
LP2 = lampada-spia rossa {12 V)
T1 = trasf. d'alimentaz. (vedi testo)
mA = milliamperometro (50 mA fondo-scala)
S1 = interrutt. generale
S2 = doppio deviatore
298
dro luminoso, prende il nome tecnico di « ra- CANNONE ELETTRON!CO
ster ».
Il pennello elettronico, essendo costítuíto da un Il cannone elettroníco e l'ínsieme di elettrodi del
insieme di elettroni, non e luminoso, cioé non e cinescopio, che fanno capo ai vari piedini dello
visibile; la luminosita appare soltanto quando il zoccolo, e che sono contenuti nel eolio del cine-
pennello elettronico colpisce lo schermo fluore- scopio stesso. I suoi compiti sono molteplici;
scente. prima di tutto esso provvede alla erogazione di
Lo schermo fluorescente del cínescopio e formato elettroni, che avviene in virtú della presenza di
dalla base dell'ampolla di vetro a vuoto spinto, un cilindretto incandescente, che costituisce íl
che forma la parte estema del cinescopio. Sulla catodo. All'ínterno di questo cilindretto e pre-
parte interna dello schermo di vetro e deposi- sente il filamento che, normalmente, viene ali-
tata una specíale sostanza fluorescente, che viene mentato con la tensione dí 6,3 V ed un assorbi-
chiamata « fosforo », ma che fosforo non e. mento di corrente di 0,3 A circa per i cinescopi in
Quando la sostanza viene colpita da! pennello bianco e nero e 0,9 A circa per quelli a colorí.
elettronico, lo schermo si illumina di luce pro- II cannone elettronico provvede ancora a proiet-
pria, una luce fluorescente fredda. tare gli elettroni sotto forma di raggio e a met-
tere a fuoco lo stesso sullo schermo del cinesco-
pio. Si puo dire che il cannone elettronico consi-
ste di quattro elementi fondamentali: il catado
e tre lenti elettroniche. Del catodo e stato gia
detto; alle len ti elettroniche diciamo che e affi-
dato il compito di divergere, convergere e met-
tcre a fuoco il pennello elettronico.
Per poter esplorare lo schermo del cinescopio,
il pennello elettronico viene sottoposto al cam-
po magnetico del giogo di deflessione, applicato
al eolio del tubo nella parte estema. II campo
Fig. 3 - Cablaggio dell'apparato rigeneratore di cine- magnetico fa curvare il pennello elettronico in
scopi. II lettore dovrá tener presente che, avendo a
che fare con tensioni elevate, e assolutamente neces-
sario realizzare un perfetto lsolamento dei conduttori
e dei componenti sottoposti all'alta tensione.
SCATOLA METALLICA
299
sincronismo con i segnali elettrici che percorrono
gli avvolgimenti del giogo stesso, permettendo
l'esplorazione dell'intero schermo La modulazio-
SUBITD
PRIMA CHE
in bianco e nero, e 0,9 A per quelli a colorí, in-
dicano un cattivo funzionamento del cinescopio.
11 secondo tipo di prova del cinescopio consiste
nel controllo dell'emissione elettronica.
Per effettuare questo secondo controllo occorre
provvedere all'accensione del filamento. Quindi
SI ESAURISCANO si applica una tensione di alcune centinaia di
volt tra catodo e griglia controllo, cio griglia di
Wehnelt, e si controlla l'assorbimento di corren-
te. La tensione deve essere applicata tramite una
resistenza limitatrice di corrente.
inviando, per ogni fascicolo, Si tenga presente che il cinescopio risultera tanto
piü effciente quanto maggiore sará, a parita di
l'importo di L. 500, a mezzo va- resistenza di limitazione, la corrente circolante
glia o c.c.p. n. 3/26482 e indiriz- ne! circuito, e, equivalentemente, quanto mag-
zando le vostre richieste a: giore sara la resistenza inserita a parita di corren-
ELETTRONICA PRATICA te circolante.
20125 MILANO - Via Zuretti, 52. Un'ulteriore prova del grado di usura del cine-
scopio consiste nel controllare il tempo di estin-
zione della corrente di emissione quando viene
300
TE
Chi comincia soltanto ora a
muovere i primi passi nel mon-
do dell'elettronica pratica, non
1.750
puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzialmente dilet-
tantistico. 11 saldatore del principiante, dunque, deve essere economico, robusto e versatile, cosl come lo e
quello qui raffigurato. La sua potenza e di 50 W e l'alimentazione é quella normale di rete-luce di 220 V.
Per rlchlederlo occorre lnvlare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano
spento il filamento. Un tubo RC risultera tanto ca». Tale fenomeno si manifestava sotto forma
piü eficiente quanto maggiore risultera il tempo di una macchia oscura nella zona centrale dello
in cui perdura l'emissione elettronica dopo aver schermo, che si ingrandiva sempre piü con il pas-
spento il filamento. sare del tempo e che imponeva ad un certo mo-
mento, la sostituzione del cinescopio danneggia-
to con altro nuovo.
SCHERMO ALLUMINATO La bruciatura ionica era dovuta al bombarda-
mento degli ioni che, assieme agli elettroni, usci-
I cinescopi di vecchio tipo dovevano essere pro- vano dal catodo. Si ovviava a tale inconvenien-
tetti dall'inconveniente della « bruciatura ioni- te applicando su! eolio del cinescopio la cosid-
1L RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2,900 (senza altoparlante)
re alla ,p rova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
Tutti i componenti necessari per la realizzazione de «ll ricevltore del principiante » sono contenuti in
una scatola di mon taggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L.3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETT RONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
rettl n. 52.
301
detta « trappola ionica »
Nei cinescopi moderni, l'inconveniente della bru-
ciatura ionica viene eliminato per mezzo della
« alluminatura » dello schermo. Con tale tratta-
mento vengono costruiti i cinescopi con ampio
angolo di deflessione.
Sopra allo strato fluorescente dello schermo e.
depositato un sottilissimo strato di alluminio. Que-
sto strato di alluminio e molto sottile, tanto che
gli elettroni del pennello riescono ad attraver-
sarlo, mentre gli ioni vengono arrestati; in questo
hodo lo strato di alluminio sostituisce la vec-
chia trappola ionica.
CINESCOPI BONDED
IBRIDO
CARATTERISTICHE r
ELETTRICHE
Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a - 1,5 dB.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W - 5 ohm. potenza: inferiore all'1%.
Sensibilitá: Alimentazione:
15 mW a 1 .000 Hz. 13,5 Vcc.
AMPLIFICATORE
BF IN SCATOLA
DI MONTAGGIO L. 11.000
Realizzando questo amplificatore· in due esem-
plari identici, si potra ottenere un ottimo appa-
rato stereofonico, che potril essere installato Le richieste debbono essere fatte inviando anti-
anche a bordo dell'autovettura. Tutti gli elemen- cipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p.
ti necessari per la realizzazione dell'amplifica- n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
tore, fatta eccezione per l'altoparlante, sono 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono
contenuti nella \nostra scatola di montaggio. comprese anche le spese di spedizione).
302
sione (esplosione alla rovescia) viene scongiu- CIRCUITO DI CONTROLLO E
rato con la costruzione di speciali cinescopi che RIGENERAZIONE
prendono il nome di « bonded ».
In questi cinescopi viene applicata, nella parte In figura 2 e rappresentato il semplice circuito
frontale, una lastra di vetro anti-implosione, che che permette il controllo e la rigenerazione par-
fa parte integrante del cinescopio stesso. ziale del cinescopio. In pratica si tratta di un
I cinescopi di tipo bonded possono essere di due alimentatore pilotato da un trasformatore muni-
tipi : incurvati e dritti. Gli schermi incurvati so- to di un avvolgimento primario e tre avvolgi-
no costituiti da vetri pressati con i bordi incur- menti secondari; di questi ultimi uno e a 190 V-
vati; essi ricoprono lo schermo del cinescopio ed circa, gli altri due a 6,3 e 5 V.
anche il bordo intorno ad esso. Gli schermi di- La tensione alterata a 190 V viene raddrizzata
ritti ricoprono soltanto lo schermo e non il bor- e livellata da un circuito raddrizzatore-duplica-
do. Gli uni e gli altri sono saldamente uniti al tore di tensione, composto dai diodi D1-D2 e
búlbo del cinescopio mediante una particolare dai due condensatori elettrolitici C1-C2.
resina. Gli schermi incurvati, che costituiscono Dopo il raddrizzamento della tensione alternata,
la maggioranza, permettono l'introduzione della e possibile disporre di una tensione continua di
speciale resina fra essi e il bulbo di vetro in mo- 500 V circa fra il terminale positivo del conden-
do da consentire la saldatura. Quelli diritti ven- satore elettrolitico CI e massa (terminale nega-
gono applicati al cinescopio tramite una banda tivo del condensatore C2).
incurvata, nella quale viene inserita la resina di Questa tensione puó essere eventualmente otte-
saldatura. II risultato e che mentre gli schermi nuta anche con un raddrizzatore a semplice se-
incurvati sono costituiti da un solo pezzo, quelli mionda, ne! caso in cui l'avvolgimento AT del
diritti sono composti da due pezzi, ma l'aspetto trasformatore T1 fornisca una tensione alter-
esterno non muta. nata di 350-400 V circa.
303
Fig. 5 - L'usura del cinesco pio si identifica con l'esaurimento del catod o e delle sos ta nze fluoresc enti che rico-
pro no la faccia intern a dello schermo. ln questa seq uenza di fo to sono riprod otte quattro divers e immagini
ritratte da quattr o cinescopi piü o meno vec chi. La prima immagine, a sinistra, e quella di un cinescopio che
si puo ritenere ancora in buone condizioni; le immagini successive denotano una progressiva usura del tubo RC.
Per esemplo, l'immagine riportata sull'estrema destra e quella di un cinescopio completamente fuori uso.
304
mente aumentata rispetto al valore rilevato pn- di figura 3.
ma dell'esperimento. Avendosi a che fare con tensioni elevate, e asso-
Qualora i risultati ottenuti non fossero buoni, lutamente necessario che il lettore provveda a
occorrera commutare S2 in posizione B (lampada realizzare un perfetto sistema di isolamento dei
LP2 rossa accesa), in modo da consentire una vari cavetti e di taluni componenti elettronici.
sola alimentazione dei filamenti, con un forte ri- Il pulsante dovra essere in grado di sopportare
scaldamento del catodo. Dopo qualche minuto tensioni di 500 V e ció esclude in maniera asso-
di sovralimentazione dei filamenti si commuta S2 luta luso di interruttori per apparati a transi-
in posizione A, ripetendo rapidamente la prova stor.
di rigenerazione. Anche il commutatore S2 deve essere un compo-
Facciamo notare che, mentre si preme il pulsan- nente di una certa potenza, perché <leve poter
te, internamente al cinescopio si manifesteranno sopportare correnti di un ampere almeno.
delle piccole scariche; ció stara a significare che Per quanto riguarda il commutatore multiplo S2
l'effetto di ... pulitura e in atto. ricordiamo che e possibile utilizzare un doppio
Soltanto dopo la seconda prova, qualora il ri- deviatore dotato di posizione intermedia, in mo-
sultato fosse ancora negativo, occorrera inevita- do da poter interrompere a piacere l'alimenta-
bilmente sostituire il cinescopio. Ma nella quasi zione del filamento e procedere con facilita alla
totalitá dei casi la prova conduce a risultati po- prova del tempo di decadimento della corrente
sitivi, tali da compensare ampiamente la fatica di emissione.
della realizzazione del nostro apparato. Il potenziometro R2, che ha il valore di 47.000
ohm circa, dovra essere di tipo per circuiti a
valvole o, eventualmente, di tipo a filo. Tutta-
via, in considerazione dell'uso saltuario dell'ap-
MONTAGGIO parato, e sempre possibile ripiegare sui norrnali
potenziometri a grafite da 1/2 watt, anche se
I! circuito del rigeneratore di cinescopi potra questi, nel nostro caso, sono costretti a lavorare
ssere realizzato seguendo il piano di cablaggio ai margini della sicurezza.
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usufruire del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
Non vendiamo componenti elettronici inviare danaro, per acquistare partí di apparati
o componenti inesistenti presso la nostra sede .
Vorrei realizzare l'Alimentatore Stabilizzato pre-
sentato a pagina 50 del fascicolo di gennaio di
quest'anno. Poiché nella mia zona non esistono ri-
venditori di materiali radioelettrici al dettaglio,
vi pregherei di farmi conoscere il prezzo esatto
di tutto il necessario per costruire l'apparato.
Dopo di che provvedero ad inviarvi !'importo
•••
tramite vaglia postale.
PIETRO GARCINO Amplificatore a valvole
Madonna di Campiglio
Ho realizzato l'amplificatore di bassa frequenza,
Dobbiamo ripeterci per l'ennesima volt a. E vo- a due valvole, presentato a pagina 518 del fa-
gliamo sperare che queste righe vengano lette scicolo di Iuglio dello scorso anno. Purtroppo
anche da molti altri lettori che, come lei, cadono non riesco a far funzionare l'amplificatore per-
sempre nello stesso errare. ché la Iampada-spia LP brucia immancabilmen-
e
La nostra Casa Editrice non un negozio di ma- te ad ogni prova. Potreste offrirmi alcune delu-
teriali radioelettrici al dettaglio. cidazioni in merito?
L'unico servizio, dai noi istruito, e quello della GANDOLFO MARZULLO
spedizione di kit completi relativi a quei solí pro- Napoli
getti pubblicati sulla rvista che, appunto, ven-
gano presentati e pubblicizzati in scatola di mon- Puó darsi che la lampada-spia da lei usata non
taggio. V ogliamo quindi pregare lei e tutti gli sia adatta al circuito. Sostituisca quindi la lam-
altri lettori di non telefonare, scrivere o, peggio, pada stessa con un milliamperometro da 500
313
fondo-scala e misuri la corrente assorbita da! signori lettori a consultare le rubriche «i primi
circuito. Se questa si mantiene su un valore di passi » pubblicate sui f ascicoli di settembre e ot-
150 mA circa, ció sta a significare che il man- tobre 1972. Pi precisamente, sul fascicolo di
cato funzionamento dell'amplificatore e dovuto settembre '72 viene trattato l'argomento resi-
alla lampada-spia, che non e adatta. In caso stenze, mentre su quello di ottobre dello stesso
contrario si puo ritenere che una delle due val- anno si parla dei condensatori. Ma noi dobbia-
vole sia difettosa, oppure, piu probabilmente, si mo tener presente che molti nostri lettori si av-
puó pensare ad un errore di cablaggio. vicinano soltanto oggi allelettronica e non pos-
siamo pretendere che questi principianti cono-
scano la materia trattata negli scorsi anni su
•••
Una modifica impossibile
Elettronica Pratica. Pubblichiamo quindi ben vo-
lentieri, ancora una volta, il codice a colorí delle
resistenze ed anche quello relativo ai valori com-
merciali di questi componenti, cioe i valori che
si possono trovare in commercio.
Nel fascicolo di giugno dello scorso anno, a pa- CODICE A COLOR! DELLE RESISTENZE
gina 446, e apparsa la realizzazione di un adatta-
tore-regolatore per cuffia, che mi ha molto in- Colore 1 ° anello 2° anello 3° anello
teressato. E' possibile servirsi di quel progetto per
regolare, indipendentemente dal livello di uscita Nero - o -
dell'amplíficatore, il volume, la tonalita, il bilan- Marrone 1 1 o
ciamento? Quali varianti dovrei apportare al Rosso 2 2 00
circuito per poterlo usare come regolatore degli Arancione 3 3 000
altoparlanti? Giallo 4 4 0000
MUSSO MICHELE Verde 5 5 00000
Terni Blu 6 6 000000
Viola 7 7 -
La modifica da lei proposta non e possibile, per- Grigio 8 8 -
ché il circuito da noi presentato e in grado di Bianco 9 9 -
pilotare cuffie con potenze di 10-20 W, sfruttan-
Oro: tolleranza ± 5%
do soltanto una parte della potenza: pratica-
4° Anello
mente il 2-5%. Argento: tolleranza ± 10%
••• VALORI
STENZE
COMMERCIALI DELLE RESI-
314
pra dalla conoscenza di certe note e fondamen-
tali leggi dell'elettrotecnica, un conduttore per-
•••
Deflessione magnetica
corso da corrente genera un campo elettroma-
gnetico, che puó essere influenzato da un cam-
po elettromagnetico estema. Il campo magnetico,
dunque, agisce con una certa forza sull'elettrone
in moto libero e dotato di una certa velocita. E'
Da qualche tempo mi interesso di elettronica e casi possibile controllare la traiettoria del pen-
mi sforzo sempre di capire con sufficiente chia- nello elettronico che, partendo dal cannone elet-
rezza ció che mi capita di studiare e realizzare. tronico del cinescopio, colpisce lo schermo fluo-
Recentemente, essendomi interessato del funzio- rescente; il controllo avviene tramite opportuna
namento dei tubi a raggi catodici, non sono riu- modulazione della corrente che perconre gli av-
scito ad interpretare il processo di deflessione del volgimenti del giogo di deflessione, che rappre-
pennello elettronico mediante un campo elettro- senta l' elemento generatore di cam pi elettroma-
magnetico esterno. Per me il fenomeno e abba- gnetici piloti del pennello elettronico.
stanza chiaro per i tubi a raggi catodici a de-
flessione elettrostatica, nei quali gli elettroni, prov-
visti di carica negativa, vengono attratti o re-
spinti dalle placche di deflessione caricate po-
sitivamente e negativamente. Ma come e pos-
sibile far deviare un elettrone dal suo percorso
naturale, tramite un campo magnetico, se que-
sto possiede soltanto una carica elettrica e non
•••
magnetica?
FUMAGALLI GIORGIO Tergicristallo a piü velocitá
Fidenza
La mia autovettura, di vecchio tipo, e ovvia-
Ció che lei asserisce e solo parzialmente esatto.
mente dotata di tergicristallo ad una sola ve-
Infatti, se e vero che un elettrone fermo, cioe
locita. Ma questo vecchio conforto automobili-
non in movimento, non puo essere influenzato
stico e stato attualmente superato, nelle moder-
ne autovetture, da tergicristalli a piü velocitá.
Potreste pubblicare uno schema di facile ap-
plicazione, in modo che anch'io possa beneficiare
dei vantaggi ottenuti con le due velocita del ter-
gicristallo? E' ovvio che il progetto dovrebbe es-
sere di facile realizzazione pratica e molto eco-
nomico, senza dover ricorrere all'aiuto dell'elet-
trauto.
AUGUSTO ALDINI
Bari
315
Il transistor TRl controlla la corrente di base per l'avviamento del tergicristallo, mentre il se-
del transistor TR2 il quale, assieme al transistor cando interruttore, che e un interruttore ausilia-
TR3, e montato nella classica configurazione rio, permette di azionare automaticamcnte il
Darlington. Il potenziometro Rl, che deve esse- tergicristallo in concomitanza con l' entrata in
re di tipo a filo, a variazione lineare, del valore funzione di uno spruzzatore elettrico di liquido
di 10.000 ohm (munito di interruttore S1), sta- lavavetro.
bilisce il potenziale di base di TRl. Esso permet-
te quindi di regalare la velocita del motorino. COMPONENTI
Il trimmer potenziometrico R2 permette di re- TRl = PBC107 - PBC108 - PBC109
galare la tensione di uscita necessaria per raggiun- TR2 = BD135 - 2N3053
gere la velocita minima di spazzolamento, a se- TR3 = 2N3055 - 2N180T2
canda del motorino montato sull'autovettura. Gli Rl = 10.000 ohm (potenz. a variaz. !in. a
interruttori S2-S3 rappresentano i due possibíli filo)
interruttori gid presenti sull'autovettura, mentre R2 = 100.000 ohm (trimmer a variaz. lin.)
l'interruttore Sl e quello che inserisce o disin- S1 = interruttore di inserimento variatore
serisce il circuito da noi concepito. Conviene di velocita
dunque che l'interruttore Sl risulti incorporato S2 = interruttore motorino lavavetro (gia
con il potenziometro R1, in modo da ottenere, incorporato nell'autovettura)
con un solo comando, l'inserimento del circuito S3 = interruttore nonnale tergicristallo (gia
e la regolazione desiderata di velocita del tergi- incorporato nell'autovettura)
cristallo. Abbiamo supposto che gli interruttori M = motorino del tergicristallo
gid presenti nell'autovettura siano due; cío per-
ché in talune autovetture un interruttore serve
S
r'
s3
+ 12V
~ .~
51
11 l [
W
TR3
R2 Sa
sE
l
%,
R1 TR1
e
316
legati in parallelo con la bobina mobile dell' al-
•••
to parlante del televisore, anche nel caso in cui
esista il trasformatore d'uscita.
Un problema di famiglia
R
+
317
continua con tensioni variabili, in modo da po- Putroppo mi trovo nell'impossibilita di far fun-
ter variare gradatamente la tensione di alimen- zionare questo apparato, perché non -dispon-
tazione fin quando l'indice dello strumento V go di moduli di alimentazione. E' dunque ne-
non si stabilizzi su un determinato valore. cessario che io realizzi un alimentatore separato,
Il valore della resistenza R dipende dal tipo di ma mi trovo nella difficolta di disporre di una
diodo zener sottoposto a misura. Per esempio, alimentazione di tipo - 30, O, + 30 V. Voglio
con i diodi zener di piccola potenza il valore del- sperare che, attraverso questo vostro servizio di
la resistenza R potra essere di 1.000 ohm; con consulenza, possiate illuminarmi su un proble-
i diodi zener da 1 W, la resistenza R potra assu- ma, forse assai semplice, che per un principiante,
mere un valore compreso fra i 200 e i 300 ohm; quale io sono, diviene insuperabile.
con i diodi zener di potenza la resistenza R as- RUBAL TELI EUGENIO
sumera un valore compreso fra i 50 e i 100 ohm. Cesenatico
Se la tensione segnalata dall'indice dello strumen-
to V si aggira intorno a 0,6 V, si dovrá suppor- Esiste una sola difficolta per realizzare un ali-
re che il diodo DZ e stato inserito nel circuito mentatore a doppia polarita. Essa consiste nella
in senso inverso e funziona come un normale reperibilita di un trasformatore con avvolgimen-
diodo raddrizzatore. to a presa centrale e caratteristiche idonee. Una
Concludiamo questa risposta ringraziandola per volt a trovato questo trasformatore lei puó rea-
l'entusiasmo rivolto alta nostra organizzazione e, lizzare lo schema qui presentato con la certezza di
in particolar modo, al nostro servizio di consu- risolvere ogni suo problema.
lenza. Vogliamo tuttavia ricordarle, e cio valga Tenga presente che i quattro diodi D1-D2-D3-
anche per molti altri lettori, che il nostro servi- D4, che compongono il ponte di raddrizzamento,
zio si riserva di interpretare, almeno in linea di possono essere di qualsiasi tipo, purché da 100 V
massima, le lettere di quei lettori che ci pongono - 3 A circa. In sostituzione dei quattro diodi lei
quesiti relativi ai progetti e ai vari argomenti puo utilizzare il ponte B80 - C2200 (80 V - 2,2 A).
teorici presentati sulla rivista. Se talvolta i no- Per quanto riguarda i condensatori elettrolitici
stri tecnici indulgono ad argomenti che potrem- C1-C2, tenga presente che tanto maggiore sard
mo definire fuori testo, ció non costituisce una il loro valore capacitivo, tanto minore risultera
regala, ma soltanto una benevola eccezione. il ripple, cioe il ronzio residuo contenuto nella
tensione di alimentazione filtrata. Potranno an-
•••
Alimentatore a doppia polarita
dar bene, ad esempio, due condensatori elettro-
litici da 10.000 F ciascuno. Le due resistenze
Rl-R2 hanno identico valore: 3.300 ohm - 1 W.
L'avvolgimento secondario del trasformatore Tl
deve erogare la tensione di 22 + 22 V e deve
poter essere sottoposto ad un assorbimento mas-
Ho acquistato dei moduli amplificatori, con lo simo di 2 A. Il fusibile, inserito in serie con uno
scopo di realizzare un amplificatore ad alta fe- dei due cavi di alimentazione dell'avvolgimento
delta stereofonico, con potenza di 20 4 20 W. primario, dovrá essere da 05 A.
ov
C21l +
ll - 30\/
318
Preamplificatore valvolare presentiamo il circuito elettrico. La valvola del
pream plificatore potra essere alimentata con la
Il mio hobby preferito e senz'altro la musica, ma stessa tensione anodica che alimenta il suo am-
mi interesso anche di elettronica, soprattutto per- plificatore. Dall'alimentatore dell'amplificatore
ché, oggi, l'esecuzione delle musiche moderne lei potrd assorbire anche la corrente necessaria
non puó essere disgiunta da apparati amplifica- per accendere il filamento della valvola V l. Non
tori radioelettrici. Nel piccolo complesso mu- dovra quindi costruire alcun alimentatore ester-
sicale da me diretto, ad esempio, si fa uso di no a pile o a corrente.
amplificatori di bassa frequenza non professionali. Tenga presente che il circuito qui presentato e
Ció significa che, utilizzando un microfono di- di tipo classico; esso utilizza una valvola di tipo
namico, collegato direttamente all'entrata del- EF86, che e un pentodo di buona sensibilitá e
l'amplificatore di bassa frequenza, la potenza bassa microfonicita, particolarmente adatto per
fornita all'uscita e alquanto modesta. Potreste l'accoppiamento con gli stadi di entrata degli
voi aiutarmi, tenendo presente che il mio ampli- amplificatori di bassa frequenza.
ficatore e di tipo a valvole con tensione anodica La realizzazione pratica del nostro progetto do-
di 250 V? Che cosa posso fare per aumentare vrá essere effettuata rispettando tutte le regole
la potenza? dei montaggi di bassa frequenza che, in pratica,
GIANESINI GARLO si possono riassumere casi: ottimi contatti di
Pavia massa e abbondante uso di cavetti schermati.
Soltanto ne! caso in cui il preamplificatore ten-
desse a produrre il ben noto eff etto Lar sen di
La soluzione del suo problema e
unica : occorre reazione elettroacustica, occorrerá schermare op-
interporre fra l'uscita del microfono dinamico e portunamente la valvola Vl, montando eventual-
l'entrata dell'amplificatore di bassa frequenza, mente lo zoccolo con un sistema di sospensione
un apparato preamplificatore a valvola, di cui in gommapiuma.
+250V
COMPONENTI
Condensatori
Cl = 10.000 pF
C2 = 50 F - 12 VI
( elettroli tico)
c1 Il 4I sl I)3 C3 - 50.000 pF (a carta)
C5
C4 = 8F- 350 VI
R4ll R5l R6 ( elettroli tico)
R1
es = 10.000 pF
Resistenze
RI == 470.000 ohm
+ R2 = 2.200 ohm
R3- 5 megaohm
C4 ?R3 R4 = 1 megaohm
R5 = 220.000 ohm
R6 10.000 ohm
Varie
Vl EF86
Alimentaz. = 250 V
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STATICI
324
L'elettricita statica rappresenta una delle tante
forme di energía latenti della vita di ogn1 giorno.
Tutti noi abbiamo appreso questo concetto sui
banchi di scuola, fin dai primi giorni della nostra
adolescenza. Lo stesso insegnante delle scuole ele- TR1
mentari ci ha fatto vedere, senza introdurci ne!
misterioso mondo dell'elettricitá, come sia possi-
bile attirare dei pezzetti di carta o dei granelli
di polvere con una penna o un bastoncino di
vetro, dopo averli strofinati su un panno di la- PILA
na o sulla stessa manica della giacca. L @@ A
Ma se questo fenomeno e molto semplice ne! suo
aspetto reale, e possiamo aggiungere anche assai
divertente per un ragazzino, esso non lo e piü
quando ci si addentra nello studio dei campi elet- Fig. 1 - Per rivelare gfi effetti di un campo elettrosta-
trici. tico non c'e nulla di meglio che il transistor ad effetto
Che cosa si intende per campo elettrico? Chi ha di campo. Quando il gate e sottoposto all'azione di
un campo elettrostatico, ('indice del milliamperometro
perseguito uno studio regolare dell'elettrotecnica subisce delle variazioni.
sa certamen te rispondere aquesta domanda. Men-
tre il fenomeno puo risultare ancora oscuro per
coloro che si interessano di elettrotecnica sol-
tanto per divertimento.
A costoro dunque ci proponiamo di ricordare tomo stesso che, allo stato naturale non possiede
taluni concetti basilari dell'elettricita: quelli re- alcuna carica elettrica, diviene una carica elet-
lativi alle cariche elettriche, alle forze di attrazio- trica positiva. Perché il nucleo e carico di elet-
ne e repulsione che le cariche elettriche eserci- tricitá positiva, mentre gli elettroni sono carichi
tano tra di loro e i campi elettrostatici generati di elettricita negativa, in quantita pari a quella
dai corpi carichi di elettricitá. contenuta ne! nucleo e in modo che l'atomo, al-
Tuttavia, prima di addentrarci in questo partico- lo stato naturale, risulti un elemento elettricarnen-
lare settore della didattica, vogliamo anticipare te neutro.
al lettore la funzione dell'apparato che descrive- Quando in un atomo viene introdotto un elet-
remo e insegneremo a costruire. trone, l'atomo stesso diviene automaticamente
Il rilevatore di campi elettrostatici e un apparato una carica negativa. Ovviamente questo stesso
sensibile alla presenza di cariche elettriche. Avvi- fenomeno elettrico si verifica quando gli elettro-
cinando ad esso un qualsiasi carpo di plastica o ni eliminati o aggiunti ad un atomo sono piü
di vetro o di altro tipo di materiale, precedente- d'uno. Lo ripetiamo. Quando un atomo perde
mente strofinato con un panno di lana, si accende uno o piü elettroni, esso diviene una carica elet-
automaticamente una lampadina. Ma l'accensio- trica positiva. Quando un atomo acquisisce uno
ne della lampadina puo avvenire anche quando o piü elettroni, esso diviene una carica elettrica
una persona cammina in prossimita del' nostro negativa. Queste cariche elettriche prendono il
apparato, oppure quando ci si pettina vicino ad nome di « cariche elementari ».
esso. E dopo l'esposizione di queste poche nozioni elet-
Possiamo ritenere che le brevi anticipazioni, or triche e facile interpretare il fenomeno di elet-
ora formulate, siano piü che suffcienti per con- tricita statica sotto l'aspetto macroscopico. Una
clamare l'interesse dell'apparato rivelatore, con sfera d'acciaio, ad esempio, e carica di elettricita
il quale il lettore potra realizzare le piü svaria- cioe possiede un certo numero di cariche elemen-
te applicazioni pratiche. tari positive o negative, se da essa sono stati sot-
tratti elettroni, oppure se in essa sono stati ag-
giunti nuovi elettroni.
CARICHE ELETTRICHE E possiamo ora interpretare anche il fenomeno
della penna, del bastoncino di vetro o di plasti-
Le cariche elettriche si suddividono in due gran- ca strofinati con una pezzuola di lana. Durante
di categorie: cariche elettriche positive e cariche il processo di strofinamento, una parte di elet-
elettriche negative. Quando da un atomo che, troni si trasferiscono da! carpo solido alla lana
come si sa, e formato da un nucleo centrale e o viceversa. Il risultato e il seguente: la pezzuola
da un certo numero di elettroni, che ruotano at- di lana e il bastoncino strofinato divengono due
torno ad esso, viene eliminato un elettrone, l'a- corpi carichi di elettricita statica.
325
SENSCRE
R1 la LP
TR2
e ó
4,5V Fig. 2 - Progetto di
b circuito rivelatore di
l
campi elettrostatici. L'e-
TR1 lemento sensore, col-
legato con II gate di
34
TR1, provoca l'accen-
sione della lampada LP
e quando si crea un cam-
h po elettrostatico nelle
vicinanze del circuito.
.e- "mee L'elemento sensore e
rappresentato da uno
spezzone di filo di ra-
me ricoperto di plasti-
ca, della lunghezza di
30 cm (lunghezza mas-
sima).
326
PIASTRA DI VETRONITE
forze, compongono il cosiddetto « campo elet- Questo transistor contiene, fra i due elettrodi di
trico » o «campo elettrostatico ». Esso presenta source e drain, uno strato sottile di semicondut-
molte analogie con il campo magnetico, genera- tore denominato « canale » (figura 1). Ma il
to da una calamita, o con quello elettromagne- transistor FET dispone di un terzo elettrodo pi-
tico, generato da un elettromagnete. Ebbene so- lota, denominato gate (G).
no proprio le linee di forza dei campi elettrici ad Quando il gate si trova a tensione zero, rispetto
agire direttamente sulle superfici dei corpi elet- alla source, il « canale » si comporta come una
trizzati o allo stato neutro, cioe ricchi di cariche resistenza di valore relativamente basso e il mil-
elettriche o sprovvisti di qualsiasi carica. E que- liamperometro (mA) segnala il passaggio di una
ste linee di forza, cioe questa particolare forma corrente di parecchi milliampere (figura 1).
di elettricita, puó essere evidenziata, anche ad II gate e il canale risultano separati da un sot-
alcuni metri di distanza, tramite il nostro rive- tilé strato di elemento semiconduttore, trattato
latore di campi elettrostatici. in modo da comportarsi come un isolante.
Quando il gate e sottoposto a tensione negativa,
la carica di questo elettrodo di comando agisce
TRANSISTOR PER CAMPO attraverso !'elemento isolante e respinge la cor-
ELETTROSTATICO rente elettronica che circola fra la source e il
drain. Questa corrente risulta tanto piu debole
Per rivelare praticamente gli effetti di un campo quanto piu negativo e il gate e diviene pratica-
elettrostatico non c'e nulla di meglio del transi- mente nulla quando la tensione gate-source rag-
stor FET. giunge un certo valore critico.
327
La variazione di tensione del gate puo essere ciente, infatti, realizzare il progetto rappresenta-
provocata da una sorgente di elettricita, come to in figura 2 per far accendere una lampadina,
ad esempio una pila collegata con un potenzio- o per farne variare la luminosiÜ, avvicinando
metro. Ma la variazione della tensione di gate all'antenna (sensore) un corpo carico di elettri-
puó essere ottenuta anche per mezzo dell'in- cita statica.
fluenza, esercitata su questo elettrodo, da una ca- II transistor FET di figura 2 (TRl) lavora con
rica elettrostatica. una resistenza di carico R1 di 5.600 ohm, cioe
II circuito elettrico rappresentato in figura 1 evi- con una resistenza di valore sufficientemente ele-
denzia tale fenomeno. Infatti, e suficiente appli- vato perché, in assenza di tensione negativa in-
care all'elettrodo di gate di TRl uno spezzone dotta sull'antenna, la tensione fra drain e sour-
di filo di rame, della lunghezza di 10 cm. circa, ce risulti soltanto dell'ordine di 0,5 V. Ma quan-
a guida d'antenna, per evidenziare il fenomeno. do si rende negativa l'antenna, la corrente di
Quando si fa avvicinare a questa antenna un drain diminuisce e diminuisce anche la caduta di
corpo carico di elettricita, in pratica un corpo di tensione sui terminali della resistenza di carico
materia plastica strofinata, alla distanza di alcune Rl. La base del transistor TR2 diviene sufficiente-
decine di centimetri, l'indice del milliamperome- mente positiva per condurre una corrente che,
tro segnala forti variazioni di corrente. amplificata dal transistor TR3, sia in grado di
Se !'influenza del campo elettrostatico esterno provocare l'accensione della lampada LP, che e
provoca sull'antenna una tensione indotta nega- una lampada ad incandescenza da 4,5 v-0,1 A.
tiva, la corrente di drain diminuisce durante il Durante lo stato di riposo del circuito, la lam-
movimento di avvicinamento del corpo carico pada rimane spenta, mentre essa si accende quan-
all'antenna: !'indice del milliamperometro se- do sull'elemento sensore viene indotta una ten-
gnala la diminuzione di corrente. Quando invece sione negativa da un corpo esterno carico di
il corpo carico di elettricita induce nell'antenna elettricita statica. '
una tensione elettrica positiva, il milliamperome- Coloro che volessero realizzare il progetto ripor-
tro segnala un piccolo aumento di intensitá di tato in figura 2 e sperimentarlo praticamente,
corrente. Allontanando questo corpo dall'anten- dovranno ricordarsi che !'elemento sensore; cioe
na, !'indice dello strumento segnala la diminu- l'antenna, dovra essere lunga 30 cm e non su-
zione di corrente di drain. perare questa lunghezza; in caso contrario si ri-
schia di captare i campi elettromagnetici variabi-
li provocati dai conduttori di rete-luce, che sono
ACCENSIONE DI UNA LAMPADINA conduttori di correnti alternate a 50 Hz; questi
campi presentano un'intensitá piü che suffcien-
Il circuito dell'apparato, descritto piu avanti, si te per annullare il corretto funzionamento del-
propone di produrre un effetto ben piu spetta- l'apparato. L'elemento sensore dovra essere rap-
colare di quello del semplice spostamento dell'in- presentato da uno spezzone di filo di rame smal-
dice del milliamperometro di figura 1. E' suffi- tato del diametro di 1 mm circa e dovra essere
328
R2
i
R1
o="SO'º
a. P.
TR2
R7 ...___AAAAA...--ll 11 y»- o
TR1
11 sil 11
·ni 1 1 J17
31- l44 C1
l • t: )l 6v
COMPONENTI
Condensatori
C1 = 22 F - 12 VI. (elettrolitico)
C2 = 22 F - 12 VI. (elettrolitico)
C3 = 1.000 F - 12 VI. (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 1.800 ohm
R2 = 12.000 ohm
R3 = 12.000 ohm
R4 = fotoresistenza (vedi testo)
R5 = 27.000 ohm
R6 = 150 ohm
R7 = 5.600 ohm
Varie
TR1 = 2N3823
ricoperto con materiale isolante, perché un con- TR2 = BC108
unto diretto con un corpo fortemente caricato di TR3 = 2N1711
ettricita statica puo provocare la distruzione TRIAC = 40669 della RCA
del transistor TRl. LP1 = lampada ad incandescenza (220 V -
25 ... 500W)
Per sperimentare questo apparato occorrera si- D1 = diodo al silicio (20 V - 10 mA)
stemarlo su un tavolo. All'antenna si fara avvi- D2-D3-D4-D5 = diodi tipo 1004
cinare, come primo esperimento, un pettine, dopo T1 = trasf. d'alimentaz. (prim. 220 V - sec.
a,·eJ·fo pa<;Sato piu volte sui capelli. L'avvicina- 6 V - potenza 2-3 W)
ento del pettine all'antenna comincera a partire S1 = interruttore generale
329
dalla distanza di poco piü di un metro. La sen- il progetto di figura 2 in altro progetto di mag-
sibílita dell'appara to aumenterá notevolmente si- gior potenza, come quello riportato in figura 5.
steman dolo per terra, soprattutto se il pavimen- Quest'ultimo bene si adatta al pilotaggio di illu-
to e di cemento o calcestruzzo. minazione d'ambiente con effetto permanente.
Ponendo l'apparecchio sul pavimento, si potra 11 problema consiste nel far rimanere accesa la
constatare un'accensione prolungata della lam- lampada LPl anche se, dopo l'effetto induttivo
pada LP durante il passaggio di una persona in di una carica elettrica sull'antenna, la capacita
prossimita dell'elemento sensore. gate-canale di TRl si scarica.
Ne! progetto di figura 5 il transistor TRl, che e
un transistor ad effetto di campo di tipo 2N3823,
REALIZZAZIONE PRATICA pilota il multioscillatore TR2 - TR3 che, a sua
volta, comanda il TRIAC.
La realizzazione pratica dell'apparato rilevatore Ció avviene, ovviamente, quando l'antenna ri-
di campi elettrostatici, adatto per accendere una sulta induttivamente carica di elettricitá nega-
lampadina da 4,5 V, e rappresentato in figura 3. tiva.
Come si puo notare, il nostro piano di cablaggio 11 circuito di figura 5 funziona soltanto per la
si serve di un piccolo circuito stampato, che il manovra di accensione della lampada LPl, ma
lettore potra facilmente realizzare ricopiando in- non puo in alcun modo spegnerla. Per questa
tegralmente il disegno di figura 4, che propone seconda operazione occorre premere il pulsante
appunto il circuito in grandezza naturale. Pl che, cortocircuitando il condensatore elettro-
Per quanto riguarda il transistor FET consiglia- litico C2, riporta il multioscillatore allo stato di
mo di servirsi di un 2N3823; il transistor TR2 riposo.
di tipo BC 108 mentre il TR3 e di tipo 2N1711. Riepiloghiamo, per coloro che vorranno realiz-
II transistor TRl e dotato di quattro terminali; zare il progetto di figura 5, il funzionamento di
il quarto terminale e quello di massa, che risulta questo circuito. La lampada LPl rappresenta la
in contatto elettrico con !'involucro metallico e- lampada, o il gruppo di lampade di illuminazione
sterno del componente. Questo terminale, come di un locale. Per provocare la loro accensione
si puo vedere nel disegno di figura 3, e collegato basta soltanto che una persona entri ne! locale,
con la linea negativa della tensione di alimenta- purché l'elemento sensore venga sistemato paral-
zione. lelarnente allo stipite della porta d'ingresso e
nelle vicinanze ci sía una fonte di produzione di
alta tensione (televisore acceso). Quando si esce
CIRCUITO DI POTENZA dal locale e si vuole spegnere la lampada LPl,
basta premere il pulsante Pl.
Abbiamo giá detto che il progetto di figura 2 La resistenza R4 non e una comune resistenza,
e adatto per segnalare, tramite l'avvisatore ottico perché si tratta, in pratica, di una fotoresistenza,
LP, il passaggio di una persona in prossimitá che deve essere inserita nel circuito soltanto nel
dell'elemento sensore. Ma il lettore, a questo caso in cuí si desideri far funzionare il disposi-
punto, avrá giá pensato di poter servirsi dell'ap- tivo quando la luce del giorno risulti suficiente-
parato per illuminare un ambiente senza agire mente bassa e tale da imporre l'illuminazione di
su alcun interruttore, ma soltanto attraversando ambiente.
la soglia dell'ambiente stesso. Per raggiungere La fotoresistenza R4 provoca lo spegnimento au-
questo scopo occorre servirsi di una sorgente di tomatico della lampada LPl quando la luce del
alta tensione, che puo essere rappresentata da un giorno, cioe la luce naturale, e molto intensa. In
televisore in funzione o da un ionizzatore d'aria. pratica la fotoresistenza R4 funge da interrut-
Senza una tale sorgente artificiale di alta tensio- tore automatico e, in un certo modo, sostituisce
ne, il circuito rischia di essere pilotato dalle per- il pulsante Pl.
turbazioni dei campi elettrici atmosferici, in par- In sede di realizzazione pratica, la fotoresistenza
ticolar modo durante i temporali. Il corretto fun- R4 dovrá essere montata in prossimita di una fi-
zionamento del circuito puó rimanere anche in- nestra, in modo.che essa risulti otticamente iso-
fluenzato da una persona (una donna) con indu- lata dalla luce prodotta dalla lampada LPl. Ne!
menti di fibre sintetiche. Ma la sorgente di ten- caso in cuí la fotoresistenza R4 dovesse far fun-
sione artificial e ( televisore acceso) non e suffi- zionare il dispositivo soltanto a partire da un
ciente per ottenere lo scopo prefissato: quello di certo valore di oscurita naturale, si provvedera
provocare l'accensione di una lampada, in un a ricoprire parzialmente la superficie sensibile del
qualsiasi ambiente, soltanto attraversando la por- componente, incollandovi un pezzetto di nastro
ta d'ingresso. E' necessario, invece, trasformare adesivo non trasparente.
330
IL MONOGAMMA -
CB
Una scatola
di montaggio
per tutti i lettori
principianti.
26,967 MHz
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CON QUESTO MERAVIGLIOSO SINTONIZZATORE, ADATTO
PER L'ASCOLTO DELLA CITIZEN'S BAND, POTRETE ESPLO-
RARE COMODAMENTE UNA BANDA Dl 3 MHz CIRCA. PO-
TRETE INOLTRE ASCOLTARE LE EMISSIONI DEI RADIOAMA-
TORI SULLA GAMMA DEI 1 O METAi (28-30 MHz).
IL CIRCUITO INTEGRATO E' MONTATO CON UN SISTEMA RIVOLUZIO-
NARIO RISPETTO ALLE REGOLE DELLA RADIOTECNICA PIU' ELEMEN-
TARE. MA IL FUNZIONAMENTO DEL RICEVITORE, CON ASCOLTO IN
CUFFIA, E' OTTIMO SU ENTRAMBE LE GAMME D'ONDA.
RADIORICEVITORE
OM-OC
Estensione di gamma:
ONDE MEDIE DA 500 KHz A 1,5 MHz
ONDE CORTE DA 2 MHz A 10 MHz
332
ONDE ELETTRICHE ED ve verificare un processo inverso a quello del si-
ELETTROMAGNETICHE stema di trasmissione. Occorre cioe trasformare
!'onda elettromagnetica in onda o segnale elet-
II trasmettitore e un radioapparato che genera trico ad alta frequenza, tramite un'antenna di ca-
un'onda elettrica ad alta frequenza, che non e ratteristiche simili a quelle dellantenna trasmit-
una vera e propria onda radio. L'elemento chia- tente (la somiglianza non e riferita al modello
mato a trasformare l'onda elettrica in onda elet- d'antenna ma alla frequenza típica di essa); suc-
tromagnetica, cioé in onda radio in grado di pro- cessivamente, dall'onda elettrica ad alta frequenza
pagarsi nello spazio, e l'antenna. E' chiaro quindi si deve separare l'onda elettrica di bassa frequen-
che l'antenna, assai spesso sottovalutata nei si- za, cioe l'inforrnazione. A quest'ultimo processo
stemi di collegamenti radio, assume un compito provvede il ricevitore radio.
importantissimo, perché da essa dipende il buon L'antenna non riesce a selezionare molto bene le
rendimento dell'intero sistema di ricetrasmissio- onde elettromagnetiche presenti nello spazio; si
ni, cioé la buona trasformazione dell'onda elet- puó dire anzi che essa lo faccia molto male. Ecco
trica, generata clal trasmettitore, in onda elettro- perché, a valle dell'antenna, debbono essere pre-
magnetica viaggiante attraverso lo spazio. L'an- senti uno o piü circuiti in grado di selezionare,
tenna dunque <leve essere soprattutto ben dimen- con maggiore accuratezza, l'onda elettromagneti-
sionata e calibrata con precisione. ca che, fra le tante presentí nello spazio circo-
A seconda del tipo di antenna adottata, diret- stante l'antenna, si desidera ricevere.
tiva o omnidirezionale, l'onda radio puó essere Questi circuiti sono conosciuti con il nome di
inviata in una direzione privilegiata oppure nel- circuiti accordati o circuiti risonanti; essi stan-
l'intero spazio circostante. no alla base di tutto il funzionamento di un ri-
Per poter captare !'onda elettromagnetica, si de- cevitore radio.
333
R5
R3 11 R4
11 AMI
7-8
C1 -
ff "\
1-2 11
-- 11
1 ""- 11 11 11-
~
9V
e
1 I
L1 11 C3 11
-3 11
ANT.-TERRA 11 11 ~
+ 1 .l• I. 11 S1
C4 II
JJ
R1
T. -
PRESA
CUPTIA
Varie
IC = integrato tipo µA741
S1 = interruttore
L1 = bobina sintonia (vedi testo)
334
s
ANT.
TERRA ( VISTA ROVESCIATA )
I\
@>v @
335
Fig. 3 - Circuito stampato, al vero, necessario per la
costruzione del ricevitore a due gamme d'onda. Come
si puo notare, i píedini dello zoccolo portavalvola sono
accoppiati tra loro a due a due.
o
La resistenza variabile R4, che e un potenzio-
metro a variazione logaritmica del valore di 0,5
megaohm, permette di controllare il guadagno
dell'amplificatore e, in pratica, il volume sonoro
in cuffia. •
L'alimentazione del circuito e ottenuto median-
te la tensione continua di 9 V. Ció significa che
336
ANT
ANT. R X ANT. RX
Fig. 1 - Realizzando
uno di questi due tipi
di pre selettori d'anten -
na, la selettivita del ri-
cevito re ra dio risultera
notevolmente aumenta -
ta. 1 dati costruttivi dei
due circuiti sono ripor-
tati nel testo.
questo circuito puo essere alimentato con due cuito stampato necessario per la realizzazione del
pile da 4,5 V ciascuna, collegate in serie tra di montaggio del ricevitore.
loro, tenendo conto che il consumo di corrente
del ricevitore si aggira intorno ai 5 mA.
L'ascolto delle emittenti radiofoniche avviene I COMPONENTI
in cuffia di media impedenza. Volendo ottenere
l'ascolto in altoparlante, si dovra collegare, sulla II circuito IC si presenta, esternamente, come
presa-cuffa, un amplificatore di bassa frequen- un grosso transistor. Prima di inserire questo com-
za esterno. ponente nel circuito stampato occorrera far be-
ne riferimento alla tacca metallica, ricavata di-
rettamente sull'involucro in corrispondenza del
MONTAGGIO DEL RICEVITORE piedino 8. Seguendo la tacca di riferimento non
vi sara possibilita alcuna di errore. Gli altri ter-
La particolarita piü saliente del ricevitore, il cui minali dell'integrato risulteranno automaticamen-
schema pratico e rappresentato in figura 2, e te identificati secondo il disegno di figura 2.
quella di permettere, con estrema facilita, il cam- Il condensatore variabile di sintonia C2 dovrá a-
bio di gamma, dalle onde medie alle onde corte, vere un valore capacitivo di 350 pF circa. II
mediante la semplice costituzione della bobina lettore principiante dovrá ricordarsi che, quan-
Ll, che risulta avvolta sullo zoccolo di una vec- do si dichiara il valore capacitivo di un conden-
chia valvola octal. Ovviamente si dovranno re- satore variabile, questo si riferisce al valore mas-
cuperare due valvole di questo tipo per costruire simo, quando le lamine mobili risultano completa-
le due bobine; occorrera anche reperire uno zoc- mente inserite fra le lamine fisse ( condensatore
colo octal portavalvola da inserire ne! circuito variabile chiuso).
secondo quanto indicato in figura 2. Nell'eventualitá in cui non si riuscisse a reperire
Chi non volesse ricorrere a questo sistema co- in commercio un condensatore variabile ad aria
struttivo delle bobine, potra adottare altre solu- da 350 pF, il lettore potra risolvere il suo proble-
zioni, purché vengano rispettate le connessioni al ma attraverso altre soluzioni. Per esempio, ci si
circuito stampato e le dimensioni costruttive potra servire di un condensatore variabile doppio
delle bobine stesse. da 220 + 130 pF, collegando in parallelo fra di
In figura 3 e rappresentato, in scala 1/1, il cir- loro le due sezioni; ci si potra servire anche di
337
\NTENNA
a vi}>
G. Fig. 5 - Coloro che utilizzeranno l'antenna dipolo, do-
vranno provvedere ad un collegamento, fra l'antenna e
l'entrata del ricevitore, tramite cavo coasslale termi-
nante con una spinetta del tipo di quella qui rappre-
sentata.
un condensatore variabile doppio di vecchio tipo, sta spinetta verra infilata nella apposita boccola
di quelli montati nei ricevitori radio a valvole, direttamente fissata sul circuito stampato.
utilizzando una sola sezione.
Per quanto riguarda la presa di cuffia, tenendo
conto che i modelli piu commerciabili sull'attuale COSTRUZIONE DELLE BOBINE
mercato sono quelli stereo, si provvedera a mon-
tare, sulla basetta del circuito stampato, una pre- Per far funzionare il ricevitore ora descritto oc-
sa per cufia di tipo stereo. corrono due bobine intercambiabili.
L'antenna, necessaria per far funzionare il rice- Per la ricezione della gamma delle onde corte,
vitore, potra essere rappresentata da un semplice cioe per la gamma di frequenze comprese fra i
spezzone di filo flessibile, che bene si adatta per 2 MHz e i 10 MHz, si dovranno avvolgere 13
la ricezione delle emittenti locali. Per l'ascolto spire compatte di filo di rame flessibile, ricoperto
delle emittenti deboli e lontane occorrerá servir- in plastica, del diametro di 0,5 mm, su uno zoc-
si di un'antenna a dipolo, molto elevata in altez- colo prelevato da una vecchia valvola octal. Oc-
za. Questo tipo di antenna dovrá essere collega- correra ricavare una presa intermedia alla quar-
ta all'entrata del ricevitore tramite una discesa ta spira a partire dal lato massa. Coloro che non
in cavo coassiale, terminante con una spinetta volessero servirsi dello zoccolo octal, dovranno
del tipo di quella rappresentata in figura 5. Que- effettuare l'avvolgimento su un supporto cilin-
130 pF
SEZI0NE SEZIONE
ANTENNA OSCILLATORE
Fig. 6- Non trovando in commercio un condensatore
variabile della capacita di 350 pF, il lettore potra ser-
virsi di un condensatore variabile doppio ad aria, con
valori capacitivl delle due sezioni di 2204130 pF, col-
legando, in parallelo fra loro, le due sezioni, quella
originariamente destinata al circuito d'antenna e quel-
ta· del circuito oscillatore.
338
drico del diametro (esterno) di 34 : 35 mm, indifferentemente, su uno dei due piedini dí
Per la ricezione della gamma delle onde medie, ciascuna coppia.
cioé per la gamma di frequenze comprese fra i
500 KHz e 1,5 MHz, si dovranno avvolgere 80
spire di filo di rame smaltato del diametro di PRESELETTORI D'ANTENNA
0,2 mm. sullo stesso tipo di supporto, provveden-
do a ricavare una presa intermedia alla 27a spira Volendo migliorare la selettivita del ricevitore,
a partire dal lato massa. . occorrera inserire, fra l'antenna e la presa d'an-
Sullo schema elettrico di figura 1, in corrispon- tenna del ricevitore, uno dei due tipi di circuiti
denza dei terminali estremi della bobina Ll, rappresentati in figura 4.
sono riportati dei numeri. Ebbene, questi nume- 11 condensatore variabile dovrá essere dello stes-
ri si riferiscono a quelli riportati in figura 2, in so tipo di quello montato ne! ricevitore (C2). La
corrispondenza dei piedini dello zoccolo octal. bobina dovra essere .uguale alla bobina L 1, roa
E come si puó notare in quest'ultima figura, il questa volta senza la presa intermedia.
circuito stampato obbliga lo zoccolo ad una con- Coloro che vorranno servirsi di uno di questi due
nessione a coppie dei piedini. Ció significa che tipi di preselettori d'antenna, potranno pratica-
il lettore, all'atto della saldatura dei terminali mente constatare un notevole aumento della se-
della bobina Ll puó effettuare il collegamento. lettivita dell'apparecchio radio.
Le prime
esperienze
del dilettante
339
I PRIMI PASSI
Rubrica
dell'aspirante
elettronico
Il sistema di radiotrasmissioni, via aria, rappre- Ovviamente, il pulsante inserito ne! microfono
senta sempre uno dei settori piü interessanti del- non commuta direttamente il cavo proveniente
l'elettronica. Ma per coloro che intraprendono dall'antenna con le entrate del trasmettitore e
questa attivita, pur con molto entusiasmo e poca del ricevitore, ma provvede a pilotare un relé o
esperienza, sussistono molti problemi, di ordine due relé quando si debbano ridurre le perdite.
tecnico e pratico difficilmente superabili senza I relé di commutazione d'antenna, utilizzati nel-
un valido aiuto. la maggioranza dei casi, cioe applicati anche su-
Per esempio, quando si dispone di un trasmettito-
gli apparati di tipo commerciale, altro non sono
re, di un apparato ricevente e di una antenna, ci
che i comuni relé montati in tutti i circuiti elet-
si imbatte, inevitabilmente, ne! problema pratico
tronici. Ma questi tipi di relé, per la loro stessa
<leila realizzazione di un commutatore in grado
conformazione, cioe per la mancanza di valide
di collegare l'antenna, alternativamente, ora al
schermature e la presenza di capacita parassite
trasmettitore, ora al ricevitore, a seconda delle
condizioni di lavoro della stazione radiantistica. nei contatti, provocano notevoli disadattamenti
Normalmente la commutazione d'antenna si ot- lungo le linee di ricezione e trasmissione.
tiene agendo su un deviatore collocato nell'invo- Questi comuni tipi di relé non sono presenti nel-
lucro stesso del microfono; e il caso del cosiddetto le stazioni ricetrasmittenti di elevatissima classe
« push to talk », cioé del « premere per parlare ». e, naturalmente, di elevatissimo costo.
340
ADATTAMENTI DI IMPEDENZE essa non puo certo essere paragonata al relé coas-
siale, che vanta doti e caratteristiche radioelettri-
Come e noto, per ottenere il massimo trasferí- che assolutamente superiori.
mento di energía fra antenna, ricevitore o tra-
smettitore, e necessario che l'antenna, il cavo di
discesa, il ricevitore e il trasmettitore presentino 1 CONTATTI REED
fo stesso valore di impedenza caratteristica. Que-
sta risulta normalmente standardizzata sui due Prima di entrare nel vivo della descrizione del
valori di 75 e 52 ohm.
relé coassiale, riteniamo doveroso aprire una pa-
L'inserimento di un relé di commutazione d'an- rentesi tecnica sui contatti REED, anche se, CO-
tenna di tipo normale provoca, inevitabilmente, me abbiamo giá detto, su questo argomento ab-
dannosi disadattamenti lungo il cavo di discesa, biamo avuto occasione di intrattenerci nel pas-
con una conseguente diminuzione di sensibilita sato.
degli apparati. In particolare, vengono a formar- I contatti reed debbono considerarsi componenti
si onde stazionarie che, sovraccaricando il tra- elettronici moderni e di grande interesse. Essi so-
smettitore possono provocare, a lungo anclare, no composti, principalmente, di due lamine di
surriscaldamenti dello stadio finale, con la possi- materiale magnetico, molto ravvicinate tra loro,
bile distruzione dei transistor dei circuiti d'uscita. racchiuse in un cilindretto di vetro contenente
Queste onde stazionarie non possono in alcun gas inerte. Le lamine sono rivestite di materiale
modo essere eliminate con i soliti ... aggiustamen- metallico ottimo conduttore di elettricita come,
ti d'antenna. ad esempio, l'argento; in questo modo e possi-
bile raggiungere una bassissima resistenza di con-
tatto, valutabile attorno ai 50 millesimi di ohm.
DIVERSI TIPI DI COMMUTATORI La capacita intrinseca delle lamine di contatto e
D'ANTENNA molto bassa e raggiunge, al massimo, il valore di
0,2 pF. Tale caratteristica rende particolarmente
In commercio sono attualmente reperibili parti-
colari tipi di relé d'antenna, di tipo coassiale,
che presentano perdite molto ridotte e che in-
troducono piccolissimi disadattamenti di impe-
denza lungo le linee. Questi tipi di relé coassiali,
tuttavia, vengono a costare moltissimo; i modelli
surplus, ad esempio, costano una decina di mi-
gliaia di lire circa. Ed e proprio per questo mo-
tivo che abbiamo ritenuto necessario presentare
un progetto di relé coassiale d'antenna, di facile
realizzazione pratica e di basso costo. Questo
tipo di relé puo essere realizzato anche da coloro
che hanno da poco iniziato l'hobby dell'elettro- € :9
ruca.
Il nostro relé d'antenna, inoltre, e in grado di
fornire caratteristiche radioelettriche pari, se non
proprio superiori a quelle dei modelli commer-
ciali.
Per raggiungere le qualita ora citate ci siamo val-
si di un componente elettronico divenuto ormai
popolare e che abbiamo gia avuto modo di pre-
sentare nel fascicolo di maggio dello scorso anno
in un progetto di antifurto. Si tratta dei con-
tatti reed, che vantano doti di alta resistenza di
isolamento, di basse capacita parassite fra i con-
Fig 1 - Ogni contatto reed composto da due lamine
tatti e bassissima resistenza di contatto. di materlale magnetico, affacciate fra loro su due estre-
Per risparmiare danaro, molti dilettanti ricorro- mita. Le lamine sono racchiuse in un'ampolla di vetro
no ai relé di tipo solido, realizzati tramite diodi. contenerte gas inerte. Ques'ultima caratteristica ren-
de possibile il funzionamento di un contatto reed anche
Tuttavia, , zsta soluzione puó costituire una in ambienti in cui sono riposti materiali infammabili o
valida alternativa all'impiego dei normali relé, esplosivl.
341
Fig. 2 - In condizioni normali, le estremita delle lami-
ne risultano staccate fra loro, senza comporre alcun
contatto elettrico (A). In condizioni di lavoro (B), otte-
nute tramite l'avvicinamento di una calamita o l'immer-
sione del contatto reed in un campo elettromagnetico,
le estremita delle lamine compongono un contatto elet-
@ trico, perché risultano unite fra loro.
iiiiii
E
@
e
gradito luso dei contatti reed nei circuiti di alta contatti reed, e rappresentata dalla loro grande
frequenza dove, anche in presenza della corrente rapidita di funzionamento, valutabile attorno al
alternata, si possono realizzare buoni isolamenti. millesimo di secondo, sia per il processo di attra-
La bassa capacita parassita dei contatti reed e zione, sía per quello di distacco.
dovuta alla esigua superficie metallica delle la- Per ottenere le due azioni dei contatti, e suffi-
mine che si affacciano tra loro. ciente un campo magnetico di bassa intensita e
Come si sa, il valore capacitivo di un conden- ció significa che con i contatti e possibile co-
satore e determinato dalla superficie delle lamine struire dei relé particolarmente sensibili e di di-
affacciantesi, dalla distanza di queste e da! die- mensioni molto ridotte.
lettrico interposto. La capacita e notevole quando Un ulteriore vantaggio dei contatti reed e rap-
le superfci delle lamine sono grandi; la capacita presentato da! fatto che essi possono essere uti-
e bassa quando le superfici affacciantesi sono pic- lizzati in ambienti facilmente incendiabili od
cole. esplosivi, perché la commutazione avviene all'in-
La tensione di isolamento dei contatti reed, in terno di un'ampolla di vetro contenente atmo-
corrente continua, varia, a seconda dei modelli, sfera inerte.
fra i 100 e i 4.000 volt circa, con resistenze di II gas inerte, presente dentro l'ampolla di vetro,
isolamento di valore valutabile intorno ai 70, impedisce il processo di ossidazione dei contatti,
80 megaohm e piü. permettendo la costruzione di un componente
Un'altra caratteristia, di notevole interesse, dei di lunga vita.
342
LIRE 3.500
CASSETTIERA • MINOR •
Contenitore a 12 cassetti, componi-
bile ad incastro; dimensioni di un cas-
Fig. 4 - Quando il contatto reed risulta immerso in un
campo elettromagnetico, generato da un solenoide (bo-
setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e
bina), i due contatti si uniscono chiudendo il circuito provvisto di divisori interni.
elettrico. Per provocare l'allontanamento tra loro delle
due lamine, cioe per riportare il contatto reed nelle
normali condizioni di circuito elettrico aperto, basta in-
terrompere la corrente che scorre attraverso gli avvol-
gimenti della bobina. L'nterruzione della corrente pro-
voca l'interruzione del campo elettromagnetico.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2,900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
344
dell'elettrocalamita <leve essere parallelo ai con-
tatti reed. Sarebbe la stessa cosa dire che il cam-
po magnetico o, meglio, le linee vírtuali del cam-
po magnetico debbono essere parallele ai con-
tatti reed. M2
Questi fenorneni sono parzialrnente illustrati nel-
le figure 5-6-7.
Spostando, parallelarnente ai contatti reed, una
piccola calamita, con moto circolare a raggio per-
pendicolare ai contatti reed, e possibile verifica-
re praticamente come la chiusura dei contatti av-
venga soltanto quando la calamita si trova in
prossimita del relé reed; questa esperienza vuole
interpretare il fenomeno per cui anche l'intensitá
del campo rnagnetico rappresenta un elemento di
notevole importanza per il funzionamento del
relé. ,
Il concetto illustrato in figura puó essere in-
terpretato anche. con l'esperienza di figura 6.
Fig. 7 - Quando il relé reed e chiuso, perché si trova
Infatti l'intensitá del campo magnetico influente sotto l'influenza del campo magnetico inducente gene-
rato da una piccola calamita, e possibile provocare il
distacco delle lamine, cioé l'apertura dell'interruttore,
allontanando dal componente il magnete M2, oppure
avvicinando al relé un secondo magnete, perfettamente
identico, ma con il campo magnetico in direzione op-
posta (M1), in modo da annullare completamente gli
effetti del campo magnetico generato da M2. Avvici-
nando al relé RL1 un terzo magnete (M3), orientato
allo stesso modo del magnete M2, si ottiene un rinfor-
zamento del campo magnetico generato da M2 e quin-
Fig. 6 - L'esperimento proposto nel disegno di figura 5 di un nuovo riavvicinamento delle lamine (interruttore
viene qui riproposto al lettore in modo leggermente chiuso).
diverso. Per riscontrare il fenomeno di chiusura del
relé reed, quando l'intensitá del campo magnetico e
massima, basta avvicinare o allontanare il magnete lun-
go una linea perpendicolare all'asse del relé, su un
piano orizzontale.
345
L'esperimento riportato in figura 7 interpreta
questo fenomeno. Il magnete M2 mantiene in
GLI ATTREZZI condizioni di normalita il contatto RLl chiuso.
Avvicinando il magnete M1, con polarita opposte
DEL a quelle del magnete M2, i contatti del relé si a-
prono, perché il campo magnetico generato da Ml
PRINCIPIANTE annulla gli effetti prodotti da! campo magnetico
generato da M2. Avvicinando al relé RLl un ter-
zo magnete (M3), si ottiene un rinforzamento del
campo magnetico generato dal magnete M2, per-
ché in questo caso i due campi magnetici presen-
IN UN UNICO KIT
PER SOLE
LIRE 7.500
Fig. 8 - Tra i contatti reed e il relé reed il passo e
breve. La trasformazione avvlene reallzzando un avvol-
gimento di filo di rame sull'involucro di vetro, in modo
CONTIENE: da ottenere un elettromagnete. La bobina, ovviamente
dovra essere fatta attraversare dalla corrente elettrica,
saldatore istantaneo (220 V - 90 W) in modo da produrre un campo elettromagnetico pilota
punta rame .di ricambio dei contattl reed.
1 scatola pasta saldante
90 cm. di stagno preparato in tubetto
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
paio forbici isolate
pinzetta a molle in acciaio inossidabile con tano la stessa direzione. In altre parole si puó dire
punte internamente zigrinate
che il magnete M3, con il suo campo magnetico,
cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
rinforza il campo magnetico del magnete M2,
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
a croce provocando la chiusura dei contatti reed ed an-
nullando quindi gli effetti del campo magnetico
generato dal magnete M1.
346
fl ANT
:
RX
r 1
1
1
~
-
1
1 ·~
TX
z
1 1
11
RL1 RL2
S1
347
NT.
RX
348
IN SCATOLA
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MONTAGGIO
L. 9.700
FOTOCOMANDO
PER: interruttore crepuscolare
Con questa
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scatola di
montaggio antifurto
offriamo ai
lettori la apertura automatica del garage
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realizzare lampeggiatore
rapidamente,
senza alcun
problema di
tutti i comandi a distanza
reperibilitá di
materiali, un
efficiente
fotocomando La scatola di montaggio deve essere richiesta a: ELET-
adatto a tutte TRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti 52,
le appllcazioni inviando anticipatamente l'importo di L. 9.700 a mezzo
di comandi a vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prezzo sono
dlstanza. comprese le spese di spedizione.
tempo, in due parti esatte, creando in un punto
della sezionatura un piccolo foro, necessario per
il passaggio dei fli conduttori. Dentro i due tu-
betti verranno inseriti due contatti reed e in
corrispondenza di questi, all'esterno del 'tubo,
verranno inserite le due bobine L1-L2, in modo
da formare due elettromagneti.
I due terminali centrali, dei due contatti reed,
verranno saldati tra loro e al conduttore centrale
dello spezzone di cavo coassiale collegato, all'al-
tra estremita, al hocchettone d'antenna; questo
spezzone di cavo coassiale deve avere lo stesso
valore di impedenza del cavo con cui e realizzata
la linea di discesa d'antenna. Una volta effettua-
te queste saldature, si provvederá a saldare fra
Fig. 11 - E' assai importante che i due tubetti, destinati loro i due tubetti metallici, passando lo stagno
a formare un tubetto unico tramite saldatura a stagno, lungo la linea di separazione, ma lasciando aper-
siano di reme o di ottone, cioe di materiale non ma- to il foro superiore, cosí come indicato nei dise-
gnetico, in modo da favorire l'influenza dei campi elet- gni di figura 10 e 11.
tromagnetici estemi sui contatti reed . Le dimensioni
riportate nel disegno sono espresse in millimetri. 1 due E' ovvio che i terminali dei contatti reed e il
tubetti si ottengono segando a meta un unico tubetto filo centrale del cavo coassiale non debbono in
e creando un foro nella parte superlore. alcun modo toccare il tubetto metallico; essí, cioe,
debbono risultare ben isolati dalle parti metalli-
che.
La calza metallica dello spezzone di cavo coas-
Come e dato a vedere in figura 10, la linea e sta- siale <leve essere collegata con il metallo dei due
ta realizzata introducendo i contatti reed in un tubetti, che ormaí sono divenuti, almeno elettri-
tubetto metallico, che puó essere di ottone o di camente, un tubetto soltanto.
rame, cioe di metalli facilmente saldabili ma Le due estremita del tubetto metallico dovranno
NON MAGNETICI. essere saldate a stagno sui due bocchettoni d'usci-
Il tubo metallico, vuol simulare un vero e proprio ta del commutatore coassiale (RX-TX). Tuttavia,
cavo coassiale in cui il rame o l'ottone rappre- prima di effettuare queste due saldature, si do-
sentano la schermatura estema. vra provvedere alle due saldature interne, cioe
La realizzazione del tubetto di metallo deve essere alle saldature dei contatti reed con i terminali
ottenuta seguendo il disegno, e i dati costruttivi « caldi » dei due bocchettoni d'uscita.
riportati in esso, espressi in millimetri, di figura Sopra i contatti reed, ·come abbiamo detto, do-
11. Il tubetto deve essere diviso, in un primo vranno essere inserite due bobine; questo inseri-
BOBINA
350
alimentatore stabilizzato
JOLLY con protezione elettronica
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO
L. 15.500
CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 V - 22 V
Corrente massima alla mínima tensione: 1,1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV per
1 V d'uscita
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Protezione dell'alimentatore dalle correnti inverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correnti inverse.
mento deve avvenire prima delle saldature a una vera e propria gabbia di Faraday. Le di-
stagno. mensioni del contenitore dovranno essere tali da
La costruzione delle bobine deve essere fatta se- poter contenere agevolmente i tre connettori e i
condo il disegno di figura 12. due relé reed .
Le due bobine debbono essere formate da 6.000
spire, circa, di filo di rame smaltato del diame-
tro di 0,1 mm; l'avvolgimento non richiede una
perfezione tecnica e puo essere ottenuto anche
manualmente; ció vale ovviamente per coloro che
sono sprovvisti di bobinatrice o di attrezzo so-
stitutivo.
La corrente assorbita dalle due bobine Ll-L2
si aggira intorno ai 12 mA, con la tensione con-
tinua di alimentazione di 12 V. Nel caso in cui
.I.BBO PERLA
questo valore risultasse notevolmente superato,
converra inserire, per tentativi, qualche resisten-
za di limitazione di corrente, tenendo sempre
ben presente che i contatti reed, per chiudersi,
NA SICUREZZA DI
RICEVERE
MENSILMENTE
richiedono un campo elettromagnetico di una
certa intensitá.
Il contenitore del commutatore coa.ssiale d'anten-
na, per ovvii motivi, dovrá essere metallico, cosí
TEVI LA VOSTRA
RIVISTA
IL MICROFONO
SELETTIVO
I piu recenti films di spionaggio e le ben note vi- Uno dei piü suggestivi, fra questi, puó essere
cende relative alle intercettazioni telefoniche, che considerato il microfono direzionale, cioe il mi-
hanno suscitato scalpore nell'opinione pubblica, crofono in grado di selezionare le varie sorgenti
hanno fatto conoscere al grosso pubblico, cioe sonore, permettendo di ascoltarne una soltanto.
anche agli incompetenti di elettronica, i vari stru- Questo tipo di apparato ci e stato piu volte ri-
menti che sono entrati a far parte del corredo chiesto dai nostri lettori, per scopi tecnici, scien-
tecnico dell'investigatore. tifici o pratici.
352
Abbiamo dunque accolto questo tipo di richieste, In ogni caso l'uso piü naturale e immediato del
con la certezza che i nostri lettori sapranno fare microfono direzionale rimane quello della regi-
del microfono selettivo un uso corretto e piu che strazione, in luogo aperto, di un'intervista, senza
legittimo, evitando l'intromissione indiscreta in che i rumori circostanti disturbino il processo di
un dialogo privato o l'ascolto di una conversa- registrazione.
zione a distanza. Affidiamo quindi al buon senso
del lettore !'uso di questo particolare microfono,
anche se esso puo rappresentare un apparato in MICROFONI PROFESSIONALI
grado di violare l'intimitá privata.
Perché non sarebbe concepibile privare lo spe- E' ovvio che, quando si vogliono ottenere risulta-
rimentatore di un progetto cosl interessante e ti altamente validi ne! settore della captazione di-
utile come il microfono selettivo. Cosi come non rezionale dei suoni, si deve ricorrere all'uso di
e concepibile non vendere alla massaia un col- microfoni appositamente costruiti, dotati di ele-
tello da cucina perché questo potrebbe essere menti paraboloidi, in grado di concentrare i « rag-
usato come arma offensiva. Se e vero, infatti, gi» acustici in un fuoco virtuale ne! quale viene
che il microfono altamente direzionale puo esse- sistemato il microfono. A questo scopo !'industria
re usato per. .. origliare al di la dei muri e delle ha provveduto alla realizzazione di tunnel acu-
porte, e altrettanto vero che esso puó essere usa- e
stici e di altri elementi che non il caso di elen-
to per condurre a termine importanti esperimen- care in questa sede. Perché le pretese di un di-
ti scientifici come, ad esempio, la registrazione a lettante rimangono sempre contenute nei limiti
distanza di suoni e voci emessi da insetti e ani- della semplicita e dell'immediatezza costruttiva.
mali, oppure lo studio delle risonanze acustiche La realizzazione di un microfono direzionale, di
di un locale. tipo dilettantistico, si ottiene cercando di ... truc-
care, nel modo migliore possibile, un normale
microfono, cosl da conferirgli le necessarie do-
ti di direzionalita. E questo e quanto vogliamo
proporre ai nostri lettori, invitandoli poi ad ac-
coppiare il microfono direzionale con un appara-
to preamplificatore ad alto guadagno, in grado di
trasformare il microfono direzionale in un ap-
parecchio ricettivo molto sensibile, con la possi-
bilitá di captare suoni anche alla distanza di al-
cuni metri, ovviamente tenendo conto della in-
tensita della sorgente sonora.
Fig. 1 - Questo dise-
gno interpreta il lavoro
costruttivo del microfo-
no direzionale. • 1 due
tubi coassiali isolano
acusticamente il micro-
TUBO ESTERNO u fono vero e proprio
r
o dalle sorgenti sonore
z circostanti. L'intercape-
·O
TUBO INTERNO 0 dine, asistente fra i
I due tubi, deve essere
o
z riempita dolcemente, e
o
non forzatamente, con
G0MM PIUMA gommapiuma. Con que-
sto stesso materiale si
applica, in sospensione,
il microfono nel tubo
interno. La lunghezza
del tubo esterno puo
essere di 50 cm., mentre quelia del tubo interno dovra
risultare piü piccola.
CATEGORIE DI MICROFONI
mentare l'isolamento rispetto ai rumori collate-
I comuni microfoni, quelli utilizzati nei registra- rali.
tori o negli impianti di sonorizzazione, possono
essere suddivisi in piu categorie e con criteri di-
versi. La suddivisione puo essere fatta tenendo COSTRUZIONE DEL MICROFONO
conto del principio di funzionamento del compo-
nente, della sua sensibilitá, della resistenza di usci- Il concetto costruttivo del microfono direzionale
ta ed anche della sua direzionalita. Tenendo conto viene interpretato dal disegno riportato in fi-
del principio di funzionamento del microfono, gura l.
si possono ricordare i seguenti tipi: microfoni I due tubi, che concorrono alla costruzione del
piezoelettrici, magnetodinamici, a condensatore, microfono direzionale, sono di materiale classico.
a nastro, ecc. La suddivisione dei microfoni ef- I] tubo esterno presenta un diametro molto piü
fettuata in base alla loro sensibilita, invece, tie- elevato di quello del tubo interno. Il microfono
ne conto della tensione d'uscita generata in fun- vero e proprio risulta sospeso su un cuscinetto di
zione della pressione sonora esercitata sulla parte gommapiuma di forma cilindrica. L'intercapedi-
sensibile. Per quanto riguarda poi la resistenza ne, esistente fra il tubo esterno e quello interno,
d'uscita, questa puó essere bassa, media, alta, deve essere riempita di gommapiuma molto mor-
altissima. Dei microfoni direzionali abbiamo gia bida, in modo da smorzare il piu possibile le on-
detto in precedenza. E possiamo ora aggiungere de sonore circostanti.
che essi sono molto utili per ridurre le reazioni Il tubo di maggior diametro deve anche essere
elettroacustiche, che si verificano quando un mi- leggermente piu lungo di quello di diametro mi-
crofono capta le onde sonore prodotte dall'alto- nore.
parlante cui esso e collegato tramite l'amplifica- In questo modo si e creato un vero e proprio
tore (effetto Larsen). tunnel che, durante l'uso del microfono, dovra
I normali microfoni non sono dotati di una buo- essere orientato verso la sorgente sonora che si
na direzionalita, perché essi captano suoni da vuol ascoltare.
tutte le direzioni, anche se la maggior parte dei Ricordiamo che la gommapiuma non dovra es-
suoni risultano attenuati rispetto a quelli prove- sere inserita a forza nell'intercapedine presente
nienti dalla direzione principale. Ma i comuni fra i due tubi, ma dovrá essere compressa, cosí
microfoni possono essere trasformati facilmente da formare una sospensione morbida in grado di
in microfoni direzionali, purché si faccia uso di effettuare una efficace azione assorbente dei ru-
condotti sonori di una certa lunghezza. Ed e pro- mori circostanti.
prio su questo principio costruttivo che sí basa La lunghezza dei tubi non costituisce una gran-
il nostro progetto, per il quale un normale mi- dezza critica. Per la maggior parte delle applica-
crofono, di tipo ohmnidirezionale, viene inserito zioni pratiche, ad esempio, potra essere sufficien-
in un condotto acustico di una certa lunghezza te una lunghezza di 50 cm. circa, tenendo conto
e mantenuto in « sospension.e » in modo da au- che, aumentando la lunghezza dei tubi, aumenta
354
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9400
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
......... o
R2 R3
S1
11 ~ lí
C1
2
1 L 6
- ó
/
9V
3
I
ENTR
R1 11
+
-
C3 IIc4
r l
11 11
■
C5
te
USCIT e
356
USCITA ENTR.
c2
R3
viamente averido l'accortezza di non dirigere il Fig. 3 - Il cablaggio del preamplificatore ad alto gua-
microfono verso gli altoparlanti, e conveniente dagno deve essere necessariamente realizzato in un
contenitore metallico con funzioni di schermo elettro-
aumentare la sensibilitá dello strumento colle- magnetico. 1 cavetti di collegamento devono essere
gandolo ad un preamplificatore ad alto guada- ottenuti con conduttori schermati.
gno che abbiamo ritenuto opportuno realizzare
servendoci di un circuito integrato operazionale,
che possa fornire, molto semplicemente e senza
creare grossi problemi, un guadagno fino a 50.000 gli equivalenti: L741-LM741, ecc.
volte. Il terminale 2 dell'integrato rappresenta l'entra-
ta « inverting » dell'amplificatore; l'uscita e rap-
presentata da! piedino 6 e in essa e presente un
CIRCUITO DEL PREAMPLIFICATORE segnale amplificato e sfasato di 180 rispetto a
quello d'entrata. E' quindi possibile applicare.
11 circuito elettrico del preamplificatore ad alto fra il terminale d'uscita 6 e il terminale de ntrata
guadagno e rappresentato in figura 2. 2, una rete di controreazione, che permette di
Il segnale proveniente da! microfono viene ap- stabilizzare il guadagno dell'amplificatore e, allo
licato, tramite il condensatore di accoppiamen- stesso tempo, di controllare la tonalitá. La rete
to Cl, al piedino 2 dell'integrato IC, rappresen- di controreazione e rappresentata dal potenrzio-
tato dall'amplificatore operazionale A741, o da- metro R3 e dal condensatore C2.
11 guadagno dell'amplificatore dipende in gran metro, a variazione lineare, del valore di 2 me-
parte dall'impedenza del microfono utilizzato. gaohm circa. Il cursore di questo secondo po-
Con i microfoni a bassa impedenza, ad esempio, tenziometro .dovrá essere collegato con il termina-
si ottiene il massimo guadagno; ma i microfoni le 2 dell'integrato, mentre uno dei due terminali
a bassa impedenza sono, per loro natura, scarsa- estremi del potenziometro verra collegato con il
mente sensibili. Con i microfoni ad alta impe- terminale 6 dell'integrato. Ma l'inserimento del
denza, invece, si ottiene un miinor guadagno, ma secondo potenziometro puó non essere completa-
questi sono generalmente molto sensibili. Queste mente sufficiente per scongiurare il fenomeno di
semplici considerazioni permettono di conclude- saturazione del preamplificatore. E' meglio quin-
re che, qualunque sia il tipo di microfono utiliz- di aumentare il valore ohmmico del potenziome-
zato, ad alta o a bassa impedenza, si viene a de- tro a variazione lineare R3 da 1 megaohm (valore
terminare una certa azione automatica che sta- prescritto) a 2 megaohm. In questo modo, quan-
bilizza il guadagno del sistema microfono-amplifi- do l'intera resistenza del potenziometro ausilia-
catore. Concludiamo, dunque, dicendo che, con rio risulta inscrita, si ottiene il massimo guada-
qualunque microfono si ottiene sempre lo stesso gno, che e parí a quello ottenuto con la sola re-
risultato di amplificazione. sistenza originale R3 = 1 megaohm. Quando il
Le resistenze R1-R2, unitamente al condensato- potenziometro ausiliario risu_[ta cortocircuitato, il
re, elettronico C3, concorrono a stabilire la ten- guadagno del preamplificatore risulta quasi nul-
sione di polarizzazione sul terminale 3 d'entrata lo. Nelle posizioni intermedie e possibile ottenere
dell'integrato (non inverting). valori di guadagno tali da non saturare il pream-
La resistenza R4, collegata all'uscita dell'ampli- plificatore e da aumentare, allo stesso tempo, il
ficatore, tramite il condensatore C6, consente di limite di sensibilitá del microfono direzionale.
regolare il livello d'uscita del segnale. Si tratta
in pratica di un potenziometro da 5.000 ohn a
variazione logarítmica. COSTRUZIONE DEL PREAMPLIFICATORE
L'insieme microfono-preamplificatore e molto
sensibile e ció significa che esso non puó essere La realizzazione pratica del circuito del pream-
avvicinato a sorgenti sonore a l ivello troppo ele- plificatore e riportata in figura 3.
va to, perché in tal caso il preamplifcatore rag- E' assolutamente necessario che il circuito venga
giungerebbe immediatamente la saturazione, ren- racchiuso in un contenitore metallico di piccole
dendo incomprensibile il segnale. dimensioni, perché si tratta di comporre il ca-
blaggio di un preamplificatore a guadagno ele-
vatissimo.
UN UTILE ACCORGIMENTO Sul contenitore metallico, nella sua parte inter-
na, verranno saldati tutti i terminali di massa,
Per evitare !'inconveniente della saturazion.e del comprese le carcasse dei potenziometri e le boc-
preamplificatore, ne! caso in cui si voglia utiliz- cole di entrata ed uscita del circuito.
zare il microfono direzionale con livelli acustici Per semplificare il problema di inserimento del
medi o medio-forti, occorrerá inserire, in paral- circuito integrato, conviene approntare una pia-
lelo al potenziometro R3, un secondo potenzio- strina dí bachelite con piste di rame stampate,
cosi come indicato ne! disegno di figura 3. Con
questo sistema l'ancoraggio del componente. ri-
sultera piü semplice e razionale.
Trattandosi della realizzazione di un apparato
4BBO
amplificatore a guadagno molto elevato, il lettore
dovrá tener presenti tutte le norme che regolano
PERLA questi tipi di montaggi.
Per esempio i collegamenti di entrata ed uscita
SICUREZZA DI
NA RICEVERE
MENSILMENTE
fra microfono e preamplificatore e fra preampli-
iicatore di bassa frequenza e registratore, dovran-
no essere ottenuti con cavetti schermati, perché
TEVI
eventuali piccoli rumori di fondo, come ad esem-
LA VOSTRA pio i ronzii, captati dai conduttori, potrebbero
RIVISTA assumere proporzioni tali da compromettere il
funzionamento del sistema, risultando essi no-
tevolmente amplificati da! circuito del preampli-
ficatore.
358
-
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
a«asa asv-"
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A
L. 14.500
■ ■
UN
1 TRE CANALI PILOTAo/-1 CON LE
A 0 «Pul,
abe
..........
FREQ
fAss
SEMPLICE
LUCI
PSICHEDELICHE
Le lucí psichedeliche rappresentano un moderno collegabile, in maniera estremamente semplice,
sistema per colorire, in modo. nuovo e originale, a qualsiasi riproduttore acustico, anche di bassa
la musica leggera, creando un'atmosfera di pia- potenza, cosl. come puo essere quella di una ra-
cevole suggestione collettiva. diolina tascabile.
Questo gioco permette dj far accendere e spe- II progetto del nostro apparato e dotato di una
gnere un certo numero di lampadine diversamen- sola entrata, che deve essere collegata con l'alto-
te colorate, con intensita di luce variabile al va- parlante dell'elemento riproduttore; ma il cir-
riare dell'intensita dei suoni riprodotti da un cuito e in grado di pilotare tre canali distinti, con •
amplificatore, un registratore o un giradischi, op- una potenza elettrica condizionata da! tipo di dio-
pure di quelli prodotti direttamente da una pie- di SCR; i tre canali d'uscita reagiscono, rispetti-
cola orchestra. vamente, alle note basse, alle medie e alle acute.
Il progetto, che ci proponiamo di presentare al Il controllo della luminositá delle lampade e
lettore, puo considerarsi, a nostro avviso, molto dunque affidato a tre diodi SCR e non a comuni
semplice, funzionale ed economico e, soprattutto, transistor che avrebbero oltremodo complicato
360
il progetto. Ma si puo dire anche che l'uso dei lo dei diodi SCR. E con i transistor si sarebbe
diodi SCR e apparso inevitabile, soprattutto nel verificata una inutile e rilévante dissipazione di
tener conto delle potenze in gioco, cioé delle po- potenza, per la quale si sarebbero dovuti utilizzare
tenze che si debbono controlLu e, e della bassa raffreddatori di grosse dimensioni, contrariamen-
potenza di pilotaggio. te a quanto avviene per gli SCR che, funzionan-
L'uso dei transistor avrebbe imposto, tra l'altro, do come interruttori elettronici, limitano la po-
il notevole problema di rettificare e livellare la tenza dissipata a valori trascurabili.
tensione di alimentazione per l'intero circuito,
imponendo l'uso di un alimentatore molto com-
plesso e costoso, in grado di controllare potenze V ANTAGGI DEGLI SCR
dell'ordine di alcune centinaia di watt.
Il costo dei transistor ad alta tensione, o ad ele- Con !'uso degli SCR si conseguono notevoli van-
vata corrente, nel caso di impiego di lampade a taggi. Per esempio si ottiene una notevole sen-
bassa tensione, avrebbe superato di molto quel- sibilita e una minima dissipazione di potenza a
361
SCR 3
362
IMPULSI D'INNESCO lizzati soltanto con componenti passivi, cioé con
resistenze e condensatori. Ma questo tipo di se-
In ogni impianto di luci psichedeliche, gli impulsi parazione delle frequenze non costituisce affatto
di innesco, che permettono l'accensione delle un elemento negativo del progetto, perché le se-
lampade colorate, sono rappresentati dal segnale parazioni troppo marcate non sono in grado di
audio prelevato dall'amplificatore di bassa fre- accompagnare la musica con effetti gradevoli.
quenza, in modo da ottenere un sincronismo per-
fetto fra i suoni emessi dall'altoparlante e i lam-
pi di luce generati dalle lampade.
Con l'uso di semplici fltri, i suoni possono essere
suddivisi in diversi canali, prima di raggiungere
i diodi SCR. La suddivisione dei suoni viene ef- Fig. 2 - Cablaggio su circuito stampato dell'apparato
fettuata rispetto alla frequenza dei suoni stessi, per lucí psichedeliche. Le tre resistenze semifisse (trim-
mer potenziometrici) potranno essere sostituite con al-
in modo da ottenere l'accensione di una lampa- trettanti normali potenziometri, in mo'o da ottenere un
da, quando il suono e particolarmente grave, e controllo rapido del livello del segnale da inviare a
di un'altra quando il timbro e acuto. ciascun canale. 11 valore di questi tre componenti (R1-
Vogiiamo tuttavia precisare che, nel progetto R3-R5) puo oscillare fra i 1.000 e i 5.000 ohm. Le alet-
te di raffreddamento dei diodi SCR svolgono un du-
da_ noi presentato, questa separazione non e net- plice compito: dissipazione del calore e collegamento
ta, perché si fa uso di filtri molto semplici, rea- con l'anodo del componente.
use.,
USC.2
USC.3
RADIATORI
ALL' ALTOPARLANTE
ALLA use 1
ALLA USC 3
364
ANALISI DEL CIRCUITO
365
Fig. 5.- Riprod uciam o in ques to
diseg no, in gra ndezz a natu ra le,
lo schem a del circ uito stam pato
necessario per la re allzza zlon e
del cablaggio dell' apparato per
luci pslched eliche.
REALIZZAZIONE PRATICA
COMPONENTI ELETTRONICI
366
tita rispetto all'uso normale; lavvolgimento, raffreddamento, come quello indicato in fgura 2.
con impedenza di 8 ohm, infatti, agisce in que- Occorre cio realizzare una fascetta metallica nel-
sto caso da avvolgimento primario e deve essere la quale verra inserito il componente. La fascetta
collegato direttamente in parallelo con l'altopar- metallica si propone di risolvere contemporanea-
lante che riproduce la musica che si vuol... psi- mente due problemi: quello di effettuare uno
chedelizzare. Nei ricevitori radio o negli amplifi- scambio completo di calore tra diodo e piastrina
catori di bassa frequenza transistorizzati, nei qua- di raffreddamento, e quello di ottenere il colle-
li il trasformatore Tl · rappresenta l'elemento d'u- gamento elettrico con l'anodo del diodo stesso.
scita, quello che nel nostro circuito funge da In altri tipi di diodi SCR esiste un terzo termina-
avvolgimento primario viene utilizzato come av- le (anodo), collegato generalmente con l'involu-
volgimento secondario; viceversa, quello che ,nel cro esterno del componente; questo terminale
nostro circuito viene utilizzato come avvolgin)en- potra essere direttamente collegato con le prese
to secondario, nei ricevitori radio o negli ampli- d'uscita.
ficatori di bassa frequenza, viene utilizzato come
avvolgimento primario.
Ovviamente, trattandosi di un trasformatore di
uscita per push-pull di transistor, l'avvolgimen- GENERAZIONE DI RUMORE
to originariamente primario e, nel nostro caso,
secondario, e dotato di tre terminali: i due ter- I diodi SCR, a causa della commutazione della
minali estremi e quello relativo alla presa cen- tensione di rete, danno inevitabilmente origine a
trale; proprio quest'ultimo, nel nostro apparato, rumore. Ma se questo dovesse disturbare la ri-
deve essere lasciato inutilizzato, provvedendo al- produzione sonora dell'amplificatore di bassa fre-
l'isolamento del terminale stesso. quenza o quella di apparati radioriceventi posti
Coloro che desiderassero ottenere un controllo nelle vicinanze, sara necessario inserire, in serie
rapido del livello del segnale da inviare a cia- con il circuito di alimentazione, un filtro antiru-
scun canale, potranno sostituire i trimmer poten- more, come quello presentato in figura 4.
ziometrici R1-R3-R5 con altrettanti potenziome- Le induttanze L1-L2, necessarie per la compo-
tri di tipo normale, fissati sul pannello anteriore sizione del filtro, dovranno essere realizzate av-
del contenitore dell'apparato. volgendo del filo di rame smaltato, del diametro
I diodi SCR rappresentano i componenti elettro- di 0,3 - 0,5 mm entro nuclei di ferrite ad « olla »,
nici del circuito di un certo interesse. prodotti dalla Philips o dalla Siemens; citiamo,
ad eseinpio, i tipi P18/11 e AllO0. II numero
Come abbiamo detto in precedenza, questi diodi
delle spire sará di 20-30.
dovranno essere scelti tenendo conto della po-
tenza assorbita dalle lampade che si desidera pi- Coloro che non riuscissero a reperire i nuclei ad
lotare. « olla » potranno ricorrere ad una soluzione piu
semplice, avvolgendo una cinquantina di spire,
In ogni caso, i tre diodi SCR debbono essere
dello stesso tipo di filo prima citato, su due
adatti a sopportare la tensione di rete di 220 V
senza autoinnescarsi. bastoncini di ferrite, provvedendo alla scherma-
tura delle due induttanze L1 - L2 cosí realiz-
Ne! nostro progetto abbiamo utilizzato i modelli zate.
40379 della RCA, in grado di pilotare, ciascuno,
un insieme di lampade ad íncandescenza per una
potenza complessiva di 150 W circa, che puó con-
siderarsi una potenza piu che suficiente per un
uso domestico.
Questi diodi, da noi sottoposti alla prova pratica,
sí sono rivelati molto sensibili ed e questo il moti-
vo per cuí ci sentiamo di raccomandarli al lettore
ABBO PERLA
in tutti quei casi in cui la potenza dell'amplifica-
tore di bassa frequenza non risulti molto elevata.
Coloro che vorranno pilotare gruppi dí lampade
NA SICUREZZA DI
RICEVERE
MENSILMENTE
TEVI
ad incandescenza con potenze molto piu elevate,
dovranno ricorrere all'uso dí dioé:Ii SCR piu ro- LA VOSTRA
busti, tenendo conto che per il loro innesco e RIVISTA
necessaria una maggior potenza.
I diodi SCR, soprattutto quelli di piccola poten-
za, richiedono la realizzazione di un sistema di
DEDICHIAMO
ALCUNE PAGINE
DELLA NOSTRA
RIVISTA AD UNA
BREVE RASSEGNA
DELLE TECNICHE
PIU' MODERNE CHE
REGOLANO IL
PROCEDIMENTO DI
COLLEGAMENTI VIA
RADIO IN
STEREOFONIA,
PREPARANDO IL
LETTORE ALLA
FUTURA
REALIZZAZIONE DI
DECODIFICATORI
O SINTONIZZATORI
STEREO.
RADIOSTEREOFONIA
IN FM
368
11 sintonizzatore stereofonico e un dispositivo Il primo fra questi e che il segnale non deve es-
elettronico la cui diffusione, fra il grosso pubblico, sere ricevuto soltanto dai ricevitori radio stereo-
sta assumendo proporzioni notevoli. Con esso si fonici, ma anche da quelli monofonici, in ma-
possono ricevere i programmi sperimentali tra- niera del tutto compatibile. Il secondo problema
smessi dalla RAI in radiostereofonia, con il si- e che la frequenza portante del segnale stereo
stema della modulazione di frequenza. <leve essere la stessa, in modo da non raddoppiare
La qualita di questo argomento, e la scarsa Co- la sezione ricevente del sintonizzatore. Cio signi-
noscenza dei sistemi di ricezione e trasmissione di fica che non si deve trasmettere un canale su un
segnali radiofonici, fra la maggior parte dei no- particolare valore di frequenza e l'altro su valore
stri lettori, ci hanno convinti a destinare alcune di frequenza diverso. Ma a questi problemi se
pagine della nostra rivista ad una breve rassegna ne aggiungono altri, di natura piu o meno tecni-
delle tecniche piu moderne. che regolano questo ca, che per brevitá di trattazione non vogliamo
particolare procedimento di collegamenti via ra- prendere in esame.
dio, per puntualizzare le differenze sostanziali
esistenti fra le trasmissioni monofoniche e quelle
stereofoniche e per preparare il lettore alla futura IL SISTEMA MULTIPLEX
realizzazione di decodificatori o sintonizzatori per
la ricezione stereofonica. La tecnica cli trasm1ss10ne di un segnale stereo-
fonico, che sembra maggiorrnente soddisfare ogni
esigenza, e quella denominata « multiplex ». Es-
LA MODULAZIONE DI FREQUENZA sa consiste nella trasmissione alternativa dei due
canali stereofonici su di un unico canale mono-
La trasmissione di un segnale monofonico in mo- fonico. La commutazione dei due canali avviene
dulazione di frequenza avviene in maniera assai ad una f requenza di 38 KHz, e non solo per ren-
semplice. Il segnale di bassa frequenza, che rap- dere questa ultima inudibile, ma allo scopo di
presenta il segnale utile da trasmettere, modula la permettere una fedele ricostruzione dei due se-
frequenza di un'onda di alta frequenza (onda gnali.
portante), che funge da mezzo di trasporto del Cio discende da alcune considerazioni di ordine
segnale stesso. matematico, che assicurano la ricomposizione del
Nel ricevitore radio, il segnale di alta frequenza segnale solo ne! caso in cuí la frequenza di com-
viene eliminato, mentre con opportuni dispositivi mutazione risulti superiore al valore doppio della
discriminatori il segnale di bassa frequenza vie- frequenza massima del segnale, che nei segnali
ne rivelato, amplificato e trasforrnato in suono. stereo viene limitata a 15 KHz.
In fase di ricezione, per ricostruire i due canali
occorre, ovviamente, che la ricommutazione av-
RADIOSTEREOFONIA venga in perfetto sincronismo con il segnale a
38 KHz utilizzato in fase di trasmissione. Per
Quando si vuol ,trasmettere un segnale stereofo- tale motivo e necessario che, assieme ai due ca-
nico, sorgono immediatamente alcuni problemi. nali, venga trasmesso anche il segnale di commu-
c::r
-
1-
o
a
d
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Fig. 2 - Diagramma del segnale Fig. 3 - Segnale di bassa fre- Fig. 4 - Segnale somma (O+ S)
di bassa frequenza del canale di quenza del canale di destra. ottenuto a partire da un circuito
sinistra. matrice.
tazione a 38 KHz. In pratica non viene tra- Questo segna,le occupa una banda di fre-
smesso proprio questo segnale, che interferirebbe quenza che si estende da O KHz circa a
con i canali stereofonici, ma viene trasmesso un 15.000 KHz.
segnale alla frequenza di 19 KHz che, raddop- 2)- Un segnale differenza S - D, che mo-
piato nel ricevitore, permette di ricostruire, con dula in ampiezza una sottoportante a 38
perfetto sincronismo, il segnale a 38 KHz, senza KHz. Questa sottoportante, per motivi di
che esso venga realmente trasmesso. interferenza, come abbiamo gia detto, viene
soppressa a meno dell'1%. La banda pas-
sante di questo segnale occupa la porzione
COMPOSIZIONE DEL SEGNALE STEREO di frequenza compresa tra 23 KHz e 53
KHz ± 15 KHz.
Ogni segnale stereofonico si compone di tre
partí. Esse sono : 3) - Un segnale pilota, alla frequenza di
19 KHz, che permette la ricostruzione del
1-Un segnale monofonico, pari alla somma segnale a 38 KHz e la commutazione dei
S + D dei canali sinistro (S) e destro ( D). due canali.
...
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1
370
Fig. 8 - Segnale della sottopor- Fig. 9 - Questo diagramma rap- Fig. 10 - Dlagrammía rappres
tante a 38 KHz modulato in am- presenta il segnale di figura 8 tativo del seanale di figura 9 ca
pi2zza da! segnale riportato In dopo la soppressiore della sotto- l'aggiunta del ségnale S+D. Ea-
figura 6 (S-D). portante. so rappresenta II segna·le q.u:u·
completo.
Lo schema a blocchi, riportato in figura 1, illu- Supponiamo, ad esempio, che il canale sinistro
stra il concetto di distribuzione dei segnali sullo risulti composto da una nota sinusoidale alla fre-
spettro di frequenze comprese fra O KH.z ( circa) queri.za di 3 KHz, mentre quello destro risulti
e 53 KHz. composto da una nota, anch'essa di forma sinu-
Facciamo notare che le prime due parti del se- soidale, ma alla frequenza di 1 KHz; questi due
gnale assorbono il 90% dell'ampiezza complessiva, segnali sono rappresentati nelle figure 2 e 3.
cosl che un segnale stereofonico viene ricevuto II segnale S + D, cioe il segnale soinma dei due
leggei-mente meno bene di un segnale monofo- segnali rappresentati nelle figure 2 e 3, e sta.to
nico di uguale potenza. riprodotto in figura 4.
Per comprendere invece la forma del segnale
differenza, conviene osservare, in un primo tem-
FORMAZIONE DEL SEGNALE STEREO po, le curve riprodotte ne! disegno di figura 5,
nella quale i due segnali risultano sovrapposci:
. Esaminiamo ora il sistema con cui vengono com- quindi, occorre pensare di rettificare !'onda a l
posti i vári segnali sinistro, destro, portante, ne- KHz, facendola coincidere con l'asse zero. Ir1 ,
cessari per realizzare un segnale stereofonico. modo si produrra un segnale come quello ripo:s--
, . - - ,. - .
& a &
N
S+0
s
MATRICE
@
-{S-Dl o
G) o
INVERT!TORE
DI FASE
38 KHZ
◄
38 KHZ
372
10, che assomiglia molto al segnale definitivo, per-
ché continene piu del 90% dell'informazione. Al
scgnale cosi ottenuto si <leve aggiungere la fre-
quenza pilota a 19 KHz, nella misura del 9% cir-
ca, per modificare il diagramma di figura 10 in
quello di figura 12, che rappresenta il segnale de-
finitivo trasmesso dall'emittente stereofonica a
S· modulazione di frequenza. In figura 11 e ripor-
tato il diagramma della frequenza pilota.
11 diagramma riportato in figura 10 permette di
riconoscere facilmente il segnale sinistro e quello
destro. Quesi segnali, come si puo facilmente
constatare, possono essere ricostruiti, per punti,
dalle commutazioni della sottoportante a 38 KHz.
38 KHZ
ENTR
SEGNALE
1
►
Fig. 16 - Esempio pratico di de-
modulatore a commutazione uti-
SEGNALE
C0MP0SIT0
SEGNALE S·0
INVERTITI
373
lato con i metodi tradizionali.
LE NOSTRE I segnali S + D e S-D vengono successivamente
inviati ad una matrice di demodulazione, che
provvede ad estrarre i due canali separatamente.
CIFRE STEREO
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
Lo schema elettrico di tale matrice e rappresen-
tato in figura 15. Come e facile rendersi conto dal
verso delle correnti, sui terminali di due resistenze
fedelta e per un nuovo ed emozionante e prelevabile una tensione proporzionale a 2S =
incontro con il mondo della musica ste- S-D + S+D, mentre sui terminali delle altre
reofonica. due resistenze la terisione risultera proporzionale
a 2D; S+D (SD) = SD S+D.
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla
fusione di una musicalita elevata con un In figura 14-2 e rappresentato un sistema di de-
perfetto adattamento anatomico. modulazione assai simile a quello ora descritto;
esso consiste ne! separare, tramite due diodi, la
sottoportante modulata in ampiezza in due se-
gnali opposti S-D e (SD).
CUFFIA STEREO Con un ragionamento analogo a quello prece-
MOD. LC25 dente, combinando questi due segnali con il segna-
L. 5.500 le S + D, proveniente da! filtro passa-basso, e in-
tuibile il modo con cui si ottiene la separazione
CARA TTERISTlCH E: dei due canali.
lmpedenza: 8 ohm Il figura 14-3 e rappresentato un terzo sistema di
Gamma di freq.: 18 - demodulazione, che elimina, prima di tutto, l'on-
15.000 Hz
Peso: 320 grammi da pilota a 19 KHz dal segnale trasmesso tramite
un filtro . a banda stretta.
A valle di tale filtro la forma del segnale e quella
riportata in figura 10. Aggiungendo ora a tale
segnale la sottoportante a 38 KHz, si ottiene.
CUFFIA STEREO come risultato finale un segnale analogo a quel-
MOD. DHOB lo rappresentato. in figura 13. Successivamente
L. 18.500 basta rilevare separatamente, mediante due diodi
CARA TTERISTICHE: collegati tra loro con polarita opposte, la parte
positiva e quella negativa del segnale per ottene-
lmpedenza: 8 ohm
Sensibilitá: 110 dB re i due canali distinti.
a ,1.000 Hz Un esempio tipico di demodulatore a commuta-
Gamma' di freq.: zione e quello rappresentato nella figura 14-4.
20 - 20.000 Hz
Peso: 450 grammi Anche in questo caso si provvede ad estrarre da!
La cuffia e provvista segnale la frequenza pilota a 19 KHz; successi-
di regolatore di vamente il segnale risultante (figura 10) viene
livello a manopola commutato elettronicamente alla frequenza di
del tweeter.
38 KHz, cosi da ricostruire i segnali dei due ca-
nali -stereofonici.
Adattatore L'invertitore agisce in questo modo: durante
per cuffie stereo la commutazione, mentre su un canale e presente
Mod. JB-11 O una tensione di un certo valore, sul'altro la ten-
L. 3.500 sione e nuUa, provvedendo ad una cancellazione
Questo plccolo ap- reciproca.
perecchlo consente Un altro metodo di demodulazione consiste nel-
Il collegamento di
una o due cuffle ste- l'utilizzare il commutatore soltanto per il segnale
reo con tutti I com- differenza (figura 14-5), sfruttando un principio
plesel stereofonicl. del tutto simile a quello che regola il funziona-
La commutazlone al- mento- del circuito di figura 14-2.
toparlante • cuffla e
mmedlata, senza' al- Esempi pratici di demodulatori a commutazione
cun Intervento sul sono rappresentati nelle figure 16-17, che utiliz-
collegamentl. zano, quali elementi di commutazione, dei comu-
ni diodi.
374
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SEGNALE COMP0SITO
375
EN TR .
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::o 1
11-a= = = - 1
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ESEMPIO DI DEMODULATORE
IBRIDO
CARATTERISTICHE
ELETTRICHE
Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a- 1,5 0.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W - 5 ohm. potenza: inferiore all'1.
Sensibilita: Alimentazione:
15 mW a 1.000 Hz. 13,5 Vcc.
AMPLIFICATORE
BF IN SCATOLA
DI MONT AGGIO L. 11.000
Realizzando questo amplificatore in due esem-
plari identici, si potra ottenere un ottimo appa-
rato stereofonico, che potrá essere installato Le richieste debbono essere fatte inviando anti-
anche a bordo dell'autovettura. Tutti gli elemen- cipatamente l'importo a mezzo vaglia o c.c.p.
ti necessari per la realizzazione dell'amplifica- n. 3/2648 2 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
tore, fatta eccezione per l'altoparlante, sono 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono
contenuti nella 'nostra scatola di montaggio. comprese anche le spese di spedizione).
377
La realizzazione di que-
sto progetto e consi-
gliata soltanto a quei
lettori che hanno giá
acquisito una certa
pratica con i montaggi
di apparati funzionanti
in AF. L'utilita del pre-
amplificatore e risen-
V H tita soprattutto da co-
loro che vogliono « la-
vorare » su bande di
frequenze poco affol-
late.
PREAMPLIFICATORE
VHF-UHF
11 problema dell'affollamento delle gamme ra- coloro che dispongono della speciale patente per
diantistiche decametriche costringe sempre piu radioamatori, conseguibile con il solo esame teo-
gli appassionati alle radiotrasmissioni ad abban- rico, senza l'obbligo di superare l'esame di radio-
donare le frequenze normali, per emigrare verso telegrafia.
valori elevati, dove sía possibile disporre di ban- Ma le frequenze elevate, oltre che offrire il van-
de di frequenza ben piu ampie. taggio di una certa... solitudine, permettono di ot-
Al di la dei 144 MHz si rivolgono, ad esempio, tenere collegamenti a media distanza con poten-
378
ze molto ridotte e con semplici apparati transi- poco sensibili, sia in tutte quelle applicazioni in
storizzati che hanno il carattere della traspor- cui ci si propone di migliorare il segnale ricevuto
tabilita. Anche le antenne necessarie per « lavo- diminuendo il rumore di fondo che, assai spes-
rare» sono poco ingombranti e consentono di so, e notevole e viene generato dagli stadi pream-
realizzare ottime direttive facilmente orientabili. plificatori del ricevitore.
II progetto del nostro preamplificatore puo esse-
re adattato, tramite semplici modifiche circuitali,
UTILITA' DEL PREAMPLIFICATORE per un funzionamento nell'arco di frequenze com-
prese fra i 100 MHz e i 600 MHz circa, com-
Chi si avventura per la prima volta ne! mondo prendendo cosi sia le VHF, sia le UHF.
delle frequenze elevatissime, cioe nel mondo delle I lettore potra quindi servirsi di questo apparato
VHF e UHF, si serve generalmente di un ricevi- per adattarlo ad un televisore in qualita di pream-
tore in superreazione o, comunque, di un ricevito- plificatore dei segnali del secondo canale TV e
re non... molto professionale. E con questi rice- per migliorare anche, nei casi ove cio sía possibi-
vitori la sensibilita, pur risultando buona, non e le, la ricezione dei segnali del canale svizzero nel-
sempre sufficiente per l'ascolto di segnali molto le zone marginali.
deboli.
Ecco il motivo per cui vogliamo proporre a que-
sta categoría di lettori il ·progetto di un preampli- POLARIZZAZIONE DEL FET
ficatore per alta frequenza pilotato da un transi-
stor ad effetto di campo e, quindi, di concezio- Abbiamo gia annunciato che il circuito del pre-
ne circuitale molto moderna e in grado di am- amplificatore utilizza un transistor FET, cio
plificare notevolmente il segnale captato dall'an- un particolare tipo di transistor che piu volte ha
tenna. Con questo apparato, inoltre, si potra rag- formato l'oggetto di trattazione in svariati arti-
giungere !'importante scopo di aumentare note- coli presentati sulla nostra rivista.
volmente il rapporto segnale/rumore- del ricevi- 11 transistor FET e un componente elettronico
tore e ció in virtü del bassissimo rumore introdot- che trova sempre piu larga diffusione nelle appli-
to dallo stadio preamplificatore. cazioni pratiche e, in particolar modo, in quelle
Questi sono i motivi che rendono conveniente dei circuiti di alta frequenza. E cio in virtú del-
l'uso del preamplificatore, sia con ricevitori radio le ottime qualita di stabilita e di basso rumore
PILA ALIM.
N
N
(Y TR1
e
::::(
2
a 9V
4e
0-
G
Fig. 1 - Questo semplice circuito, di valore essenzial-
mente teorico, vuol Interpretare il concetto di polarlz-
zazione dei tre elettrodi del transistor FET a canale N,
La configurazione e quella di un circuito con gate a VOL T. POLARIZ.
masea. Le due sorgenti di alimentazlone permettono
di polarlzzare positivamente Il drain (D) rispetto alla
source (S), mentre quest'ultima risulta positiva rispet-
to al gate (G).
Regolando Il potenziometro R1, si controlla la tenslone
di polarizzazlone di TRI e, conseguentemente, si pilo-
ta il fiusso di corrente di draln del circuito prlncipale.
379
S D
USCITA
C1
TR1 c5
J2
C6 C7
R1 2 r-ª-±c-a - l'_ - -1
.7 13,5V
e
tinua disposte secondo lo schema rappresentato cato, tramite il condensatore C3, al circuito ac-
in figura 1. cordato composto da L1-C1-C4.
Il sistema di alimentazione riportato in figura 1 Per meglio adattare le impedenze del circuito, il
permette di polarizzare positivamente il drain collegamento viene effettuato con una presa in-
(D) rispetto alla source (S), mentre la source ri- termedia della bobina Ll. La presenza del con-
sulta, a sua volta, positiva rispetto al gate op- densatore C4 e necessaria per consentire l'alimen-
pure, il che e la stessa cosa, il gate risulta ne- tazione della source tramite la batteria da 13,5
gativo rispetto alla so urce. Il potenziometro R 1 V, attraverso l'impedenza di alta frequenza JI.
e la pila a 9 V, collegata con il morsetto nega- Il sistema di polarizzazione del FET si riduce
tivo verso il gate, pennettono di rendere questo quindi a quello precedentemente analizzato e ri-
elettrodo negativo rispetto alla source. portato in figura l. Anche in questo caso, infat-
Regolando il potenziometro Rl, si controlla la ti, il potenziometro Rl permette di regolare la
tensione di polarizzazione di TRl e, conseguen- corrente di drain del circuito.
temente, si regola la corrente di drain del circui- Vogliamo anche ricordare che ne! progetto di
to principale. questo preamplificatore e stata preferita la confi-
gurazione del FET con gate a massa allo scopo
di ridurre notevolmente la capacita di ingresso
ANALISI DEL PREAMPLIFICATORE del transistor TRI e conferire stabilitá allo sta-
dio.
Passiamo ora all'esame del circuito del preampli- Dal circuito di ingresso il segnale viene trasferito
ficatore AF riportato in figura 2. Il segnale di al circuito di uscita, composto da un circuito
ingresso, proveniente dall'antenna, viene appli- risonante LC e ottenuto per mezzo della bobi
L2 e dei condensatori C2-C5. Anche in questo COSTRUZIONE DEL PREAMPLIFICATORE
caso la presenza del condensatore C5 e giustifi-
cata dalla necessita di alimentare il drain di TRI La realizzazione pratica del progetto del pream-
con una tensione positiva, proveniente dall'impe- plificatore e abbastanza impegnativa. Soprattut-
denza J2. to perché si tratta di un progetto che lavora con
Per adattare l'impedenza di uscita del pream- le frequenze elevate. Occorrono dunque salda-
pli.ficatore ad un valore di 50 ohm circa, cosl co- ture perfette e collegamenti cortissimi, in partico-
me richiesto dalla maggior parte dei circuiti di lar modo quelli dei componenti elettronici che,
entrata e di uscita che lavorano in alta frequen- altrimenti, potrebbero comportarsi come indut-
za, il segnale uscente viene prelevato tramite un tanze o capacita aggiuntive, in grado di blocca-
link (L3) dall'avvolgimente L2. re il funzionamento del circuito.
Poiché le frequenze in gioco sono molto elevate e, Occorre inoltre possedere una certa esperienza
conseguentemente, le bobine sono composte da per poter neutralizzare eventuali oscillazioni spu-
poche spire, l'accordo dei circuiti risonanti non rie o altri inconvenienti che potrebbero insorgere
puo essere ottenuto tramite nuclei ferromagne- durante il collaudo del preamplificatore.
tici; si fa ricorso, quindi, all'impiego di piccoli In linea di massima, tuttavia, gli inconvenienti
compensatori che permettono di regalare il valo- ora citati dovrebbero essere scongiurati dall'uso
re della frequenza; questi compensatori debbono del circuito stampato, che il lettore dovra realiz-
ovviamente essere di qualita ottima. zare secando il disegno riportato in figura 4.
Facciamo notare che il transistor ad effetto di Ma vogliamo ricordare che un eventuale imper-
campo TRJ. utilizzato in questo preamplificatore, fetto funzionamento del circuito potra essere at-
e provvisto di quattro terminali, anziché dei so- tribuito a piccole differenze di collocamento dei
liti tre terminali. Il quarto terminale, denomina- componenti o all'orientamento di questi; perché
to «schermo », risulta collegato elettricamente questi sono í principali rnotivi che provocano
con l'involucro metallico esterno del componen- notevoli mutamenti delle caratteristiche radioelet-
te; collegando a massa questo terminal e, e possi- triche dell'apparato.
bile schermare completamente la parte interna Un altro fattore di es trema irnportanza per il
del FET, secondo il noto principio della gabbia buon funzionarnento del preamplificatore e rap-
di Faraday. presentato dalla sua compattezza meccanica; per-
382
FORO PER IL TR1 1
ché talune vibrazioni o lievi spostamenti dei com- allo scopo di evitare il _ fastidio di complicate
ponenti elettronici possono far variare le presta- schermature. Questi tipi di impedenze sono di
zioni del circuito. facile reperibilita commerciale; citiamo, ad esem-
Per raggiung@re questo scopo, ad esempio, si e pio, il tipo UK200 della Philips. In figura 6.pre-
provveduto ad un inserimento forzato del tran- sentiamo il disegno di questo tipo di impedenze.
sistor FET in un foro appositamente praticato
sul circuito stampato, che permette anche di ri-
durre la lunghezza dei terminali. ADATTAMENT0 ALLE VARIE
fo figura 5 riportiamo il disegno dal quale il let- GAMME D'ONDA
tore potra dedurre l'esatta disposizione degli elet-
Per poter ottenere l'amplificazione del segnale in
trodi fuoriuscenti dal transistor FET. arrivo, e necessario che entrambi i circuiti accor-
Per la ricezione delle bande VHF consigliamo di dati, quello di entrata e quello di uscita, risultino
utilizzare il transistor FET 2N3823, mentre per la regolati sullo stesso valore di frequenza del se-
banda delle UHF consigliamo di utilizzare il tran- gnale. Ma per ottenere questa condizione non e
sistor 2N4416, che e dotato di una frequenza di sufficiente disporre di compensatori, inseriti nei
taglio piü elevata e di un miglior guadagno alle circuiti risonanti, perché questi possono servire
alte frequenze. soltanto per la regolazione fine della frequenza,
Le impedenze di alta frequenza Jl-J2 debbono mentre per ogni gamma che si vuol ricevere oc-
essere avvolte internamente a nuclei di ferrite, corre realizzare una particolare bobina.
DRAIN GATE
SOURCE \ SCHERMO
RIFE RIM.
Fig. 5 - 11. transistor FET e dotato di quattro terminali,
la cui disposizione e quella qui riportata. Per la rice-
zione delle bande VHF consigliamo di utilizzare il tran-
sistor FET di tipo 2N3823, mentre per la banda delle
UHF consigliamo il FET tipo 2N4416.
COSTRUZIONE DELLE BOBINE
.. ..
Fig. 6 - Le impedenze di alta frequenza J 1-J2, neces-
sarie per la composizione del circuito del preamplifi-
catore, debbono essere avvolte internamente a nuclei
segno in alto di figura 7.
Sulla sola bobina Ll dovra essere ricavata una
presa intermedia, effettuando la saldatura sulla
prima spira a partire dal lato massa. La bobina
L2 e sprovvista di prese intermedie perché, come
abbiamo gia detto, l'accoppiamento con l'uscita,
viene effettuato tramite un Link, che consiste
di ferrite, allo scopo di evitare il fastidio di complicate
schermature. Questi tipi di impedenze, che si presen- nell'avvolgimento di due spire di filo condutto-
tano esteriormente nella forma qui riportata, sono di re flessibile, di tipo per collegamenti e ricoperto
facile reperibilitá commerciale. in plastica; queste due spire dovranno essere av-
volte sulla bobina L2, fra una spira e l'altra di
quest'ultima, a partire dal lato massa dí L2, cíoe
dal punto in cuí la bobina L2 risulta collegata
all'ímpedenza di alta frequenza J2 e al conden-
satore C5.
10
18 UHF
Fig. 7 - A seconda del tipo di gamma di frequenze che
il lettore dovra ascoltare, si dovranno costruire diversi
tipi di bobine, seguendo i dati riportati nel testo. Le
dimensioni riportate in questi due disegni debbono in-
tendersi espresse in millimetri. Le bobine L1-L2 deb-
bono essere costruire in modo identico; la differenza
sussiste soltanto per il tipo di gamma di ascolto.
384
so si tratta di realizzare una sola spira, cosl come dalla batteria a 13,5 V, raggiunga il valore di
indicato anche nello schema pratico di figura 3. 4mA.
11 filo, ovviamente, rimane sempre dello stesso Successivamente si provvedera ad accordare i
tipo. circuiti risonanti, di entrata e di uscita, sul va-
Sulla bobina Ll occorre ricavare una presa in-. lore di frequenza del segnale che si vuol ricevere,
term edia, cosi come indicato nello schema prati- intervenendo sui due compensatori C1-C2, pre-
co di figura 3, ad 1/3 di spira dal lato massa. II feribilmente tramite un grid-dip-meter. Non pos-
diametro della spira, cosi come indicato in figura sedendo questo strumento, occorrera munirsi di
7, deve essere di 10 mm. mentre l'altezza della molta pazienza e individuare, per tentativi, quel-
spira sará di 18 mm. II Link, cioe la bobina L3, la posizione dei compensatori che permette di
dovrá essere realizzata con una spira piü piccola, raggiungere la maggiore amplificazione del se-
direttamente saldata sul connettore d'uscita, in gnale in arrivo.
prosssimita della bobina L2, cosí come indicato L'operazione finale di messa a punto del pream-
nello schema pratico di figura 3. plificatore consiste in un ritocco del potenziome-
Per effettuare l'ascolto sulla gamma di frequenze tro Rl, allo scopo di migliorare il rapporto se-
piü elevate, cioé quella compresa fra i 450 e i gnale/rumore e di ottenere non tanto la massi-
600 MHz, bastera accorciare lievemente la lun- ma amplificazione possibile, quanto un tipo di
ghezza delle tre bobine, diminuendone anche, amplificazione che il lettore stesso dovrá consi-
roa di poco, if diametro. Per questa gamma di derare ottima.
frequenze, ovviamente, le bobine verranno co-
struite nella forma riportata in basso di figura 7.
In sede di messa a punto, per correggere il va- CONSIGLI E SUGGERIMENTI
lore della frequenza di accordo, si interverrá sui
compensatori C1-C2, ma si potra anche corregge- Abbiamo giá detto, all'inizio di questo articolo,
re le dimensioni delle bobine arrotondandone o che il circuito del preainplificatore risulta alquan-
restringendone le spire, oppur earrotondando piu to critico. Puo essere infatti difficile ottenere un
o meno la bobina ad «U» rovesciata. perfetto accordo dei circuiti risonanti e si posso-
Ricordiamo per ultimo che i compensatori Cl-d2 no verificare inneschi apparentemente non eli-
dovranno ammettere una variazione capacitiva minabili. Ma il miglior funzionamento del pream-
compresa fra 1 e 16 pF per le alte frequenze, plificatore potra essere raggiunto seguendo tutti
mentre per lascolto della gamma dei 100-150 i nostri consigli fin qui suggeriti e quelli che ora
MHz, la variazione capacitiva dovra estendersi ci accingiamo ad aggiungere.
fra 8 e 30 pF. II contenitore del circuito dovra risultare com-
pletamente chiuso, in modo da rappresentare una
vera e propria gabbia di Faraday; il circuito di
ALIMENTAZIONE massa del preamplificatore dovra essere ovviamen-
te collegato, in piü punti, con il metallo del con-
Mentre raccomandiamo di utilizzare, in sede di tenitore.
montaggio, esclusivamente connettori per alta Le bobine Ll-L2 potrebbero essere montate -·in
frequenza, per esempio di tipo BNC, ricordiamo modo diverso da quello da, noi rappresentato in
che il circuito del preamplificatore usufruisce di figura 3; ad esempio, la sistemazione ortogona-
una doppia alimentazione, i cui circuiti vengono e
le sempre da preferirsi; ció significa che le due
chiusi da un unico interruttore doppio Sla - Slb. bobine dovranno essere montate in posizione per-
Per la tensione di 13,5 V consigliamo di servirsi pendicolare fra loro. ln taluni casi potrebbe ri-
di 3 pile da 4,5 V ciascuna collegate in serie fra sultare anche necessaria una schermatura delle
di loro; per la tensione di 9 V occorre invece bobine stesse.
una normale pila del tipo di quelle montate nei Nel caso di bobina Ll ad una sola spira, questa
ricevitori a transistor portatili; questa pila eroga potrebbe essere « appiattita » sullo stesso circui-
la tensione di polarizzazione del FET. to stampato, in modo da ottenere la perpendico-
larita con la bobina L2. »
A quei lettori che sono forniti di una completa
MESSA A PUNTO strumentazione di laboratorio, e soltanto a que-
sti. possiamo dire che il circuito ora presentato
La messa a punto del preamplificatore consiste potrebbe costituire un ottimo preamplifcatore per
nel regolare, per primo, il potenziometro Rl, in uso televisivo, cioe per la ricezione della Sviz-
modo che la corrente di alimentazione, erogata zera o del secondo canale TV Italiano.
385
endite
la
2kc.
CERCO urgentemente fascicolo « APRILE '72. di Elet-
tronica Pratica a L. 4.000. Deve essere in ottimo stato.
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RINO.
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canale, ottimo rendimento, un mese di vita, a L. 8.000 L. 8.000 pista Policar priva di trasformatore. Cedo
(pagato L. 20.000). due pezzi in cambio di 6500 punti Mira Lanza.
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392
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R8
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11
li· ±q L
R1
11
R6
si" TR9
- e
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ENTR 11 11 +
C3 ! R3 R9
Resistenze
Rl = 100.000 ohm
•••
R2 = 150.000 ohm Alimentazione del microtrasmettitore
R3 = 1.000 ohm
R4 = 100.000 ohm Ho realizzato il microtrasmettitore da voi inviato-
R5 = 150.000 ohm mi in scatola di montaggio e debbo dire che que-
R6- 100.000 ohm sto apparato mi ha molto entusiasmato, soprat-
R7 = 10.000 ohm tutto per la sua elevatissima sensibilita.
393
Per conferire al microtrasmettitore una lunga au- tempo fa, venivano costruiti su larga scala, in vari
tonomia di funzionam ento, ho voluto sostituire tipi e con diversi valori ohmmici, dalle industrie
la pila a 9 V, contenuta nel kit da voi inviatomi, specializzate. Evidentemente, allo stato attuale
con due pile da 4,5 V ciascuna, di tipo rettango- dei rapporti commerciali fra industria e rivendi-
lare, collegate in serie tra di loro in modo da tori, questi tipi di potenziometri scarseggiano sul
raggiungere il valore di 9 V. Purtroppo con que- libero mercato, anche se essi vengono sempre co-
sto nuovo sistema di alimentazione il segnale viene struiti, soprattutto a beneficio dellc case costruttri-
emesso, dal ricevitore, con interm ittenza. Che ci di amplificatori. A lei e a tutti quei lettori che
cosa debbo fare per eliminare questo inconve- si trovassero nelle stesse sue condizioni, consiglia-
niente? mo dunque di servirsi di potenziometri doppi, an-
EMILIO GUARIENTO che di valore diverso da quelli da noi prescritti,
Padova collegando in serie-parallelo ad essi, una o piu
resistenze fisse, in modo da raggiungere o da
Il difetto da leí rilevato e da attribuirsi al nuovo avvicinarsi al valore originale. Da parte nostra
e
sistema di alimentazione di cuí si servito. Ma possiamo promettere, fin dora, di evitare l'uso
tutto ritornera normale se lei colleghera, in pa- di questi tipi di potenziometri, anche perché la
rallelo alle pile, un condensatore elettrolitico da sua lamentela non e la sola e perché le attuali
100 F - 12 VI e un condensatore ceramico da difficoltá commerciali hanno reso ancor piü in-
10.000 pF circa. trovabili questi tipi di componenti.
••• • ••
Potenziometri doppi Miscelatore di alta frequenza
Seguo la vostra rivista da almeno due anni e ho Sono un assiduo lettore della vostra interessante
realizzato, fino a questo momento, una cinquan- rivista e mi occupo, soprattutto, di quei progetti
tina di progetti in essa pubblicati. Debbo dire di che riguardano le ricetrasmissioni e, piü in gene-
aver sempre raggiunto il successo, anche se non rale, il settore dell'alta frequenza.
posso tacere su un inconveniente che avra cer- E' mio intendimento realizzare il generatore di
tamente danneggiato altri lettori. Mi spiego su- alta frequenza, a 10,7 megahertz, presentato a
bito. In qualche vostro circuito si fa uso di po- pagina 216 del fascicolo di marzo di quest'anno,
tenziometri doppi, a variazione lineare o loga- soprattutto perché il progetto mi e sembrato ab-
ritmica, di valori non facilmente reperibili in bastanza semplice e utile per le mie attivita. Nel
commercio. Taluni di questi potenziometri sono corso dell'articolo, a proposito della taratura dello
addirittura introvabili in qualsiasi negozio di ri- strumento, voi <lite che, per la messa in gamma
vendita di materiali radioelettrici. Capita cosi del generatore, il miglior sistema consiste nel ser-
che, dopo aver acquistato la maggior parte del virsi di un generatore di alta frequenza giá ta-
materiale necessario per la costruzione di un ap- rato, con il quale e possibile ottenere la taratura
parato, che il lettore ritiene interessante, non e con il metodo di confronto (battimenti). Ora vor-
possibile portare a termine l'impresa a causa rei chiedervi maggiori ragguagli su questo tipo
dell'introvabilita di uno o due potenziometri dop- di taratura.
pi. Come e possibile risolvere questo problema di GENNARO LO CASCIO
ordine commerciale? Per quale motivo i vostri Napoli
progettisti si servono di questi potenziometri che
i lettori poi non riescono ad acquistare? Per ottenere il battimento occorre miscelare fra
loro due segnali aventi un valore di frequenza
MARIO GENOVESE quasi uguale. Il miscelamento dei due segnali da
Bologna origine ad un terzo segnale il cui valore di fre-
e
quenza parí alla differenza dei valori delle fre-
I nostri progettisti svolgono la loro attivitá in la- quenze dei due segnali miscelati. Questo segnale
boratori fornitissimi di materiali elettronici di puó essere facilmente ascoltato tramite un nor-
ogni tipo, tra i quali evidentemente abbondano mal e amplificatore di bassa frequenza, dopo op-
anche i potenziometri doppi che, fino a qualche portuna rivelazione.
394
Il progetto qui riportato e in grado di rivelare i za di battimento. Soltanto in queste condizioni si
battimenti. Sulle due entrate E1-E2 dovranno e matematicamente sicuri che le frequenze, ge-
essere collegate le uscite del generatore di alta nerate dai due strumenti, sono le stesse. Infatti,
frequenza che si vuol tarare e del generatore di come le abbiamo detto, il battimento altro non e
alta frequenza gia tarato. Le resistenze R1-R3 che il segnale differenza dei due segnali misce-
servono per adattare l'impedenza di ingresso del lati; quando i valori delle frequenze dei due se-
miscelatore a 50 ohm circa. Queste resistenze gnali son o perfettamente identici, non esiste bat-
potranno essere omesse nel caso in cui non f os- timento.
se necessario un perfetto adattamento di impe-
denza tra il generatore di alta frequenza e il ca-
r€o. COMPONENTI
I due segnali vengono miscelati tramite le resi-
stenza R2-R4 e vengono inviati alfa sonda rivela- Condensatori
trice. Quest'ultima e realizzata in modo del tutto
C1 = 220 pF
simile ai circuiti di rivelazione audio tramite dio-
di rivelatori e condensatori di filtro. C2 = 100 pF
C3 = 1.000 pF
Le uscite previste dal progetto qui riportato so- C4 = 3F-5 VI. (elettrolitico)
no due: la prima (USC.l) consente di misurare
·il livello, in continua, del segnale e di stabilire Resistenze
quindi l'intensita, in modo da bilanciare appros-
simativamente i due generatori per un battimen- Rl = 56 ohm
to piu nitido; la seconda (USC.2) permette di ri- R2 = 150 ohm
velare il segnale audio: essa dovrd essere collega- R3 = 56 ohm
ta con un amplificatore esterno. R4 = 150 ohm
Per eseguire la taratura, bastera agire su uno dei R5 = 1.500 ohm
generatori, sino ad annullare, o quasi, la frequen- R6 = 2.200 ohm
R2
C1 OG1 R5 C4
+
E1 R1
R3
395
AMPUFICATORE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 21.500
CARATTERISTICHE
Potenza musicale SOW
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Senslbilita entrata El 100 mV per 45 W
Sensibilita entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodl al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
t
-"1
rire tra loro di 1,4 V. Il circuito risultante da un
tale collegamento rappresentato in figura a;
-
7
in questo circuito si suppone che la tensione di
i1-ÍL
R1
3
] 'ar
+
@
+o tt v
±,
11
11
11
o inferiore. Il calcolo delle resistenze dovra essere
eff ettuato servendosi ovviamente della legge di
Ohm: R = V : l .
•••
11
@
Misure di resistenze di valore
elevato
DZ2 (8,2 volt) sia maggiore di quella di DZl Il mio tester, con sensibilitá di 20.000 ohm/volt,
(6,8 V). In queste condizioni le polarita della non mi permette di effettuare la misura di resi-
tensione sul carico sono quelle indicate in figura stenze di valore molto elevato. Le misure infatti
397
possono ritenersi accettabili fino ai 500.000 ohm. scala del tester con il metodo convenzionale. Ci
Ma per valori superiori, soprattutto quando si potra garantire una indicazione costante, anche
supera il megaohm, non si riesce proprio ad ot- con il progressivo esaurimento delle pile di ali-
tenere alcuna valutazione esatta. E' possibile, ap- mentazione contenute nello strumento.
portando qualche semplice modifica al circuito
del tester, poter misurare le resistenze di valore
elevato? In caso affermativo, potreste pubblicare
qualche schema orientativo ritenendo che il pro-
blema sia comune a tutti i tester di bassa sen-
sibilita?
AGAPITO BRANDOARDI
•••
Salema Sostituzione di un Thyristor
Il disegno qui riportato interpreta un sempli- Vorrei realizzare il progetto dell'antifurto con
cissimo accorgimento che permette di raggiunge- contatti REED presentato a pagina 344 del fa-
scicolo di maggio dello scorso anno della vostra
rivista. Sono in possesso di tutti i componenti ne-
cessari per la costruzione dell'apparato, ma mi
mancano gli SCR di tipo BST 0213 SIEMENS
da voi prescritti nell'elenco componenti. Gli uni-
ci componenti, di piccola potenza, che sono riu-
TESTER scito a reperire in commercio, sano i 2N1597. E'
OHMETRO possibile effettuare la sostituzione dei thyristor
da voi consigliati con quelli da me acquistati?
In caso affermativo potreste indicarmi la di-
sposizione degli elettrodi sul componente, dato
che !'involucro e di tipo diverso da quello degli
o SCR originali?
ar- o
I
0
0
MARIO VOLPI
z o Brindisi
r
o
PUNTALI b4
..J
[i: e
La sostituzione da lei pro posta possibile. M a la
disposizione dei terminali, sul componente, e di-
versa. Riproduciamo quindi lo schema del com-
ponente nel quale la successione degli elettrodi e
pilotata dalla piccola tac ca metallica di riferi-
mento.
TR1
398
Alimentatore per radiotelefoni BC611 greca», necessario per la tensione anodica, da
uno stadio raddrizzatore a doppia semionda e
Ho acquistato recentemente sul mercato surplus da un secondo filtro a « p greca» con resistenza
una coppia di radiotelefoni di tipo BC611. Gli variabile per la corretta regolazione della tensio-
apparati sono privi della batteria a 105 V neces- ne di uscita. La tensione di accensione dei fila-
saria per alimentare i circuiti anodici delle val- menti viene filtrata anche attraverso un'induttan-
vole. E poiché non mi interessa l'uso portatile e
za (Z1). Si preferito raddrzzare e livellare an-
dei radiotelefoni, vi pregherei, se possibile, di for- che la tensione di accensione dei filamenti per
nirmi uno schema, il piu semplice possibile, di evitare di introdurre, durante le trasmissioni, fa-
un alimentatore adatto per questo tipo di rice- stidiosi ronzii, a beneficio di un aumento di sen-
trasmettitori e collegabile con la rete-luce. ibilita degli apparati.
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con senplicita e precisione misure di tensioni,
correnti e resistenze, soddisfacendo altresi le
esigenze degli elettricisti, dei riparatori radio-
TV, ecc.
Questo analizzatore accoppia ad un formato
ridotto e robusto un quadrante di grandi di-
mensioni e di facile lettura; il galvanometro,
a bobina mobile, e
protetto centro i sovrac-
carichi di breve durata e garantisce la preci-
sione delle letture e la vita eccezionale dello
strumento. Le diverse misure che si possono
eseguire e la precisione delle indicazioni ren-
dono questo strumento indispensabile nei la-
boratori di riparazione e controllo. 11 tester
viene fornito con il corredo di cordoni, libret-
to di istruzione e custodia in plastica.
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L'emissione e in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che il circuito, completo
"
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
mlcrofono, oppure suoni forti in prossimita del
II microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
~ ~
AS21
ANPLURICATORE
TUTTDFARE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
•
le emittenti
ad onda media
•
le emittenti
a modulazione
di frequenza
•
le emittenti
della Polizia,
degli aerei,
degli aeroporti,
dei radiotaxi,
degli organi
di pronto soccorso.
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Alla giá nutrita collana di scatole di montaggio, Il nuovo kit, dunque, permette di costruire un
approntate dalla nostra Organizzazione, mancava « modulo », che rappresenta l'elemento base per
ancora un kit alla portata di tutti e in grado la realizzazione di una notevole serie di apparati
di soddisfare le piü elementari esigenze di ogni di grande utilitá, divertenti ed economici.
principiante di elettronica: quello di un ampli-
ficatore di bassa frequenza, da adattarsi alle se- Alcune di queste applicazioni verranno descritte
guen ti, importanti funzioni: nel corso dell'articolo, altre risulteranno di gran-
1) Amplificatore BF de immediatezza, in ordine alle preferenze, ne-
2) Sirena elettronica cessita pratiche e ... gusto elettronico del lettore.
3) Allarme elettronico Cominciamo quindi con l'esarne particolareggia-
4) Oscillatore BF (emissione in codice Morse) to del funzionamento elettrico del «modulo».
404
CARATTERISTICHE ELETTRICHE
DEL MODULO
TUTTUFARE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
ANALISI DEL MODULO base del transistor TRl dopo aver attraversato
il condensatore elettrolitico C l.
Lo schema base del «modulo», che abbiamo II transistor TRl esercita un primo processo di
denominato AS21 (sigla attribuita al kit dalla preamplificazione, in modo da inviare al secon-
nostra organizzazione interna), e quello di un am- do stadio un segnale giá preamplificato.
plificatore di bassa frequenza a quattro transi- Come si puó notare, sull'emittore del transistor
stor con stadio d'uscita a simmetria complemen- TRl e stata inserita la resistenza R4, alla quale
tare. spe.a il duplice compito di elevare considere-
II terminale 1 <leve considerarsi l'entrata vera volmente il valore dell'impedenza di ingresso del-
e propria del circuito riportato in figura l. l'amplificatore e di stabilizzare il guadagno dello
II segnale applicato all'entrata 1 raggiunge la stadio, dato che questa resistenza provvede alla
405
R1 o
R6
a
b
TR2 TR3 1 11 I AP
R2 Ie
R9
e 11
-++ p7 ~ _._u• C3
0 ~
1
•
11 11
,,RBTR4
R3 S R4 ~ R5
l
[ [ [ : ~
-06
Fig. 2 - 11 cablaggio· del-
l'amplificatore tuttofare e
ottenuto su circuito stam-
2 3 4 5 6 7 pato che, in questo dise-
gno, e visto in trasparen-
za cioé dalla parte oppo-
sta a quella in cuí sono
presenti le piste di rame.
lungo uno dei due lati mag-
giori del circuito stampato,
in corrispondenza dei ter-
minali liberi delle piste di
rame, trova precisa corrl-
spondenza con la stessa
numerazione riportata nel-
lo schema elettrlco di fi-
gura 1 e negli schemi ap-
plicativi delle figure 4-5-6.
modo di intrattenerci piu volte nel corso delle sione di controreazione, che ha lo scopo di li-
analisi dei vari amplificatori di bassa frequenza nearizzare il responso del segnale e stabilizzare il
presentati in precedenti fascicoli della rivista. guadagno compensando gli effetti terrnici.
Possiamo ricordare soltanto e brevemente che, Come si puo osservare, nello schema elettrico di
essendo il circuito composto da due transistor figura 1, sono stati riportati dei numeri; questi
complementari, uno di tipo PNP e l'altro di tipo numeri corrispondono esattamente a quelli ri-
NPN, questi due componenti si comportano in portati sul piano di cablaggio di figura 2 e rap-
maniera opposta in presenza di un segnale va- presentano i terminali utili del circuito.
riabile. L'altoparlante, ad esempio, risulta collegato con
Cioé, mentre in uno dei due transistor aumenta i terminali 5-6; la pila di alimentazione viene
la conduzione, nell'altro la conduzione del segnale collegata sui terminali 4- 7.
diminuisce, perrnettendo cosi la compensazione Il terminale 1, come abbiamo detto, costituisce
delle distorsioni introdotte da ogni singolo tran- l'entrata del circuito; il terrninale 3 rappresenta
sistor e costruendo, all'uscita, un segnale di ottirna la linea di massa dell'amplificatore. Il terminale
qualita, cioé suficientemente potente senza dover 2, come avremo modo di dire piü avanti, serve nel
ricorrere all'uso degli ingombranti e scomodi tra- caso in cui il « modulo » venga utilizzato per la
sforrnatori d'uscita. costruzione di circuiti d'allarme, sirene elettroni-
Anche per questo stadio finale e prevista una ten- che od oscillatori.
407
AP
-
R1, a variazione logaritmi- a-
D
ca, ha il valore di 100.000
ohm; la resistenza R2 ha )
408
veniente, se non quello di una diminuzione della L'AMPLIFICATORE
potenza d'uscita del modulo.
Un altro elemento, che contribuisce a determi- Come abbiamo detto all'inizio di questo articolo,
nare la potenza resa dal modulo, e rappresentato con il modulo AS21 e possibile realizzare una
dalla resistenza R8, il cui valore nominale e di notevole serie di apparati di grande utilitá, di-
10 ohm, ma che puó essere ridotto sino a 4,7 vertenti ed economici. Per facilitare il compito
ohm, con lo scopo di raggiungere un lieve au- applicativo del lettore, descriveremo ora le quat-
mento di potenza. tro piü importanti applicazioni pratiche, comin-
ciando con l'amplificatore di bassa frequenza.
Per utilizzare il modulo in funzione di amplif-
TARATURA DEL MODULO catore di bassa frequenza, si debbono collegare
ai suoi terminali la pila di alimentazione o un
alimentatore a corrente continua, !'altoparlante
Per essere considerato veramente efficace, il no-
e un sistema di regolazione di volume.
stro modulo richiede un semplice procedimento
di taratura, che si ottiene, come abbiamo detto, L'altoparlante verra collegato sui terminali 5-6.
regolando il potenziometro semifisso R 1. L'alimentazione verrá collegata sui terminali 4-7.
Il trimmer potenziometrico RI dovrá essere re- Il sistema di regolazione di volume verra collegato
golato in modo che il valore delle tensioni misu- fra il terminale 3 (circuito di massa) e il termi-
rate fra i collettori e gli emittori dei transistor nale 1 (entrata del modulo). Questo ingresso e
TR3 e TR4 siano perfettamente identiche. Ripe- previsto per il collegamento con pick-up di tipo
tiamo. La tensione continua fra emittore e col- piewelettrico, mentre con testine magnetiche e
lettore di TR3 deve essere identica a quella mi- necessario !'uso di un preamplificatore. Non ri-
surata tra collettore ed emittore di TR4. teniamo, tuttavia, necessario dilungarci in que-
Questo semplice procedimento di taratura, che st'ultimo argomento, perché vogliamo scartare
richiede l'uso di un tester commutato nella por- l'eventualita che il lettore possa servirsi del nostro
tata voltmetrica CC, puo essere ottenuto anche modulo per usi Hi-Fi, a causa della bassa poten-
ad... orecchio. In tal caso la regolazione del trim- za d'uscita.
mer Rl verra fatta in modo che la riproduzione L'adattamento del modulo in funzione di ampli-
sonora risulti il piu possibile chiara ed indistorta. ficatore di bassa frequenza per giradischi o im-
TASTO
AP
409
Fig. 6 - Coloro che vor ra nno ser-
virs i del mo dulo per realizz are
un siste ma di aliarme, dovr anno
rico rrere a ques to schema elet-
trico attr ibuen do al con densato-
re CA4 quei valori capacitivi ci-
tati nel caso dell'applicazione ri-
portata in figura 5. 1 contatti di
aliarme possono essere di vario
tipo, a seconda delle applica-
zioni che si vogliono ottenere.
Si possono usare, ad esempio,
gli interruttori normali, 1 microin-
terruttori, i contati REED, I con-
tatti al mercurio e, persino, un
sottilissimo filo metallico la cui
rottura mette in funzione il di-
spositivo di aliarme.
pieghi generici, e rappresentato in figura 4. Il codice Morse, dovranno far riferimento allo sche-
potenziometro Rl e di tipo a variazione logaritmi- ma riportato in figura 5.
ca e il suo valore e di 100.000 ohm; la resisten- Collegando fra i terminali 1-2 del modulo il con-
za R2 ha il valore di 120.000 ohm. Il valore del densatore CA, si genera una reazione positiva hei
condensatore C1 e di 330 pF. primi due stadi dell'amplificatore, con conseguen-
te produzione di una oscillazione di bassa fre-
quenza. Tale oscillazione, che nel punto 2 del
SIRENA ELETTRONICA modulo si presenta come un'onda quadra con
E OSCILLATORE PER CW ampiezza di 0,5 V circa (figura 7 A), viene am-
plificata dallo stadio finale e resa udibile attra-
Coloro che vorranno servirsi del modulo per la verso l'altoparlante.
costruzione di una sirena elettronica o di un Nel punto 5 del modulo, la forma d'onda otteni-
oscillatore di bassa frequenza per emissioni in bile e quella rappresentata in figura 7B.
La frequenza dell'oscillazione puo essere scelta
Flg. 7 - Nel punto 2 del modulo il segnale si presenta a piacere entro un ampio campo di valori, uti-
come un'onda quadra, con ampiezza di 0,5 V circa (A); lizzando per C4 un condensatore di valore ca-
questo segnale viene amplificato dallo stadio finaie
e reso udibile attraverso l'altoparlante. La forma d'on- pacitivo compreso tra 47.000 pF e 500.000 pF,
da del segnale presente nel punto 5 del modulo e tenendo presente che ai valori capacitivi piü alti
quella riportata in (B). corrispondono oscillazioni di frequenza piü bassa.
Quindi, per ottenere una nota grave occorrerá
un condensatore da 500.000 pF, mentre per ot-
tenere una nota acuta il condensatore C4 dovrá
avere il valore di 47.000 pF.
Questo particolare adattamento del modulo e
utile per la realizzazione di un generatore di se-
gnali necessario per la prova di amplificatori o di
altri apparati simili. Ma il circuito di figura 5
puó servire anche da sirena elettronica, sostituen-
do il tasto telegrafico con un interruttore a pul-
B sante. Volendo ottenere un comando a distanza,
si potra collegare, sui terminali 6-7 del modulo,
un relé di controllo.
L'altoparlante puo essere sostituito con una cuffia
410
a bassa impedenza, che verra collegata sui ter- Fra i terminali 2-3 vengono inseriti i contatti di
minali 5-6 del modulo. Cosí facendo sará possi- allarme. In tal modo, connettendo direttamente
bile rendere silenzioso lo strumento del codice alla linea positiva di alimentazione il collettore
Morse. di TR2, si evita I'insorgere dell'oscillazione. Ma
Volendo regolare il volume sonoro in cuffia, con- quando uno o entrambi i contatti d'allarme ri-
sigliamo di inserire, in serie con !'altoparlante, un sultano aperti, il circuito si trasforma in una si-
potenziometro da 100 ohm, collegando una resi- rena elettronica, generando una nota sonora di
stenza da 33 ohm fra i terminali 5-6 del modulo. aliarme.
I contatti d'allarme possono essere di vario tipo,
a seconda delle applicazioni che si vogliono ot-
ALLARME ELETTRONICO tenere. Si possono usare ad esempio gli interrut-
tori normali, i microinterruttori, i contatti REED,
Il nostro modulo si adatta bene alla realizzazione i contatti al mercurio e, persino, un sottilissimo
di un sistema di aliarme sonoro per gli usi piu
filo rnetallico la cui rottura rnette in funzione il
svariati. Esso potra rappresentare quindi un otti-
dispositivo di allarme.
mo apparato per antifurto, per il controllo di su-
per_¡¡,mento di livello di liquidi contenuti in un Per quanto riguarda il valore capacitivo del con-
sérbatoio, ecc. densatore C4 valgono le stesse osservazioni fatte
Per quest'ultimo adattamento del modulo occor- nel caso della realizzazione della sirena elettro-
re far riferimento allo schema di figura 6. nica o dell'oscillatore BF (figura 5).
LA SCATOLA DI MONTAGGIO
DELL' AMPLIFICATORE TUTTOFARE
CONTIENE
n. 1 circuito stampato - n. 3 condensatori elettrolitici - n.
trimmer potenziometrico - n. 8 resistori - n. 1 interruttore a
slitta - n. 4 transistor.
411
UN ALIMENTATORE OTILE
IN OGNI LABORATORIO
Non e vero che la valvola elettronica sia comple- L'apparecchio, che ci accingiamo a descrivere,
tamente scomparsa dal mondo dilettantistico. Per- cosi come avviene per tutti gli alimentatori per
ché ancor oggi molti appassionati si avvicinano ai circuiti a valvole, e un po' ingombrante, a causa
mercati surplus per acquistare strumenti di mi- delle dimensioni e del peso del trasformatore di
sure, di controllo o apparecchiature riceventi e alimentazione. Ma da esso si possono assorbire
trasmittenti funzionanti a valvole. E ci sono molti le tre tensioni fondamentali che hanno sempre
principianti che, nel percorrere la carriera scola- regolato il funzionamento della valvola: quella
stica debbono necessariamente stabilire un con- ad alta tensione, per l'alimentazione degli anodi,
tatto con le valvole elettroniche. quella a bassa tensione per accendere il fila-
11 mondo della valvola, dunque, e ancora vivo, mento e quella negativa per polarizzare le gri-
con tutti i componenti giá soppiantati dal tran- glie, evitando in tal modo Puso di circuiti di auto-
sistor e con tutto il corredo di apparecchiature polarizzazione. Il nostro alimentatore e dotato i-
che, un tempo, risultavano indispensabili. E la noltre di un milliamperometro indicatore, con
valvola deve essere alimentata con tensioni e cor- possibilita di segnalare valori di correnti e di ten-
renti di valori completamente diversi da quelli s1on1.
richiesti dai semiconduttori. L'alimentatore sepa- Mediante un commutatore e possibile poi va-
rato, quindi, in grado di erogare le tensioni e le riare, entro certi limiti, il valore della tensione,
correnti piu comuni ne! settore della valvola elet- adattandola al particolare circuito cui lalimen-
tronica, e necessario nel laboratorio dilettanti- tatore verra collegato. La maggiore utilitá del
stico e sul banco di lavoro dello studente. nostro alimentatore e risentita nei settore ra-
412
diantistico, nel quale molti radioamatori si ser- essere inserita o disinserita dal circuito di massa
vono ancor oggi di stazioni ricetrasmittenti a val- comune. Il doppio avvolgimento del secondario
vole. Ma lasciamo al lettore ogni eventuale pos- A T permette, con il sistema di raddrizzamento
sibilitá d'impiego dell'alimentatore ed entriamo, a doppia semionda, di contenere l'ondulazione
invece, nella descrizione del progetto rappresen- resídua, cioé il ben noto « ripple », entro limiti ra-
tato in figura l. gionevoli.
L'alimentatore <leve essere un apparato poliva-
lente, cioe in grado di erogare una tensione ab-
IL CIRCUITO ELETTRICO bastanza elevata, compresa fra i 400 e i 500 volt.
L'inserimento di un solo diodo raddrizzatore,
Il progetto dell'alimentatore puo essere suddiviso dunque, non e piü suficiente, se si vogliono rag-
in tre sezioni distinte che, volendolo, potranno giungere certi limiti di sicurezza. Per raddrizzare
essere realizzate con tre trasformazioni di alimen- ogní alternanza della corrente occorrono quindi
tazione separati, senza compromettere mínima- due o tre diodi raddrizzatori, collegati tra loro in
mente il funzionamento del circuito dell'alimen- serie, con un totale di quattro o sei diodi per
tatore. l'intero sistema raddrizzatore.
La sezione alimentatrice ad alta tensione e com- Abbiamo cosl. interpretato il motivo per cui sul
posta da un doppio avvolgimento, dotato di pre- circuito di raddrizzamento dell'alta tensione ri-
sa centrale che, tramite l'interruttore S2, puó sultano inseriti ben sei diodi raddrizzatori.
413
T1 R3 R4 R5
>-+ @y[y" • 2j[y" ]
R7 R8
LN1
LP1
R9 •
+
c9
EC. 100V LN2
D7
COMPONENTI
Resistenze
R1 = 100 ohm - 1 W
R2 = 100 ohm - 1 W
R3 = 220.000 ohm - ½ W
R4 = 220.000 ohm - ½ W
R5 • = 220.000 ohm - ½ W
Condensatori R6 = 220.000 ohm - ½ W
C1 = 1.000 pF - 500 VI. R7 = 220.000 ohm - ½ W
C2 = 1.000 pF - 500 VI. R8 = 220.000 ohm - ½ W
C3 = 1.000 pF - 500 VI. R9 = 100 ohm - ½ W
C4 = 16 F - 450 VI. (elettrolitico) R10 = 200 ohm - 5 W
C5 = 16 F - 450 VI. (elettrolitico) R11 = 470 ohm - 5 W
C6 = 1.000 pF - 500 VI. R12 = 1.000 ohm - 5 W
C7 = 1.000 pF - 500 VI. R13 = 2.000 ohm - 5 W
ca = 1.000 pF - SOOVI. R14 = 50.000 ohm - 5 W
C9 = 100 uF - 250 VI. (elettrolitico) R15 = 5 + 10 ohm (vedi testo)
C10 = 16 F - 600 VI. (elettrolitico) R16 47.000 ohm ± 200.000 ohm (vedi te:
414
mA
S3
S4
qvoLr
wlwlw4 ww
mA
11 o +AT
R15
R14 + R16
C10
MASSA
l # l COMUNE
z) - ][)[)\/
Varie
T1 =
trasf. d'alimentaz. (vedi testo)
S1 =
interrutt. generale
s2 =
interrutt. pilota AT
s3 =
commutatore regolatore di tensione
S4 = commutatore di lettura valori di tensione
o di corrente
LN1 == lampada-spia di rete (vedi testo) Fig. 1- Il progetto dell'alimentatore puo considerarsi
LN2 = lampada-spia tensione negativa di pola- suddiviso in tre sezioni dlstinte: quella di alta tensio-
rizzazione (vedi testo) ne, quella di bassa tensione (accensione dei filamenti
delle valvole) e quella di polarizzazione delle griglie
LN3 = lampada-spia AT (vedi testo) della valvole elettroniche. Lo strumento, presente nel
LP1 = lampada-spla BT (ad incandescenza) circuito di uscita, permette di rilevare i valori esatti
D1-D2-D3-DA4-D5-D6-D7 = BY127 (raddrizz. al dell'alta tensione e della corrente assrbita da ogni
silicio) apparato utilizzatore.
415
COSTRUZIONE DEL CIRCUITO cessario che questi condensatori presentino il me-
RADDRIZZATORE desimo valore capacitivo. Ecco perché i due con-
densatori elettrolitici C4-C5, tenuto conto delle
Poiché quasi impossibile che due diodi raddriz- elevate tolleranze di questi componenti, debbono
zatori risultino perfettamente uguali, puo acca- essere dello stesso modello e della stessa... par-
dere che, nel sistema di collegamento in serie tita.
di due diodi, per esempio da 300 V ciascuno,
quando si applica ad essi una tensione inversa ULTERIOR! PARTICOLARITA'
di 500 V, perfettamente compatibile in linea
teorica con la serie dei due diodi (300 4 300 = Sulla presa intermedia dell'avvolgimento secon-
= 600 V), si determini la rottura di uno o di dario AT del trasformatore di alimentazione di
entrambi i componenti. Infatti potrebbe accadere STAND-BAY. Quando il terminale centrale non
che su un diodo si stabilizzi la tensione di 400 V viene collegato a massa, cioé quando l'interrutto-
e sull'altro quella di 200 V soltanto. re S2 rimane aperto, non si ottiene alcuna gene-
Per evitare questo inconveniente basta collegare, razione di alta tensione.
in parallelo ai diodi stessi, alcune resistenze, ugua- Alle resistenze R10-Rl 1-Rl2-Rl3 e affidato il
li fra loro e di valore molto elevato, con lo sco- compito di ridurre il valore dell'alta tensione. E'
po di non compromettere il buon funzionamen- ovvio che questa riduzione risultera funzione del-
to del circuito raddrizzatore. la corrente assorbita dal carico, mentre a vuoto
Un'ulteriore protezione del circuito e offerta dal- non si avra praticamente alcuna variazione nelle
la presenza dei condensatori C1-C2-C3-C6-C7- tre possibili posizioni del commutatore S3.
C8, che permettono di compensare le diverse ca- II condensatore elettrolitico ClO filtra ulterior-
pacita interne caratteristiche dei diodi, che inter- mente l'alta tensione e forma, assieme ai conden-
vengono anch'esse in favore di eventuali squili- satori elettrolitici C4-C5 e alle resistenze R10-
bri. R11-R12-R13, un classico filtro di corrente del
Per quanto riguarda il numero di diodi, da col- tipo a «p greca ».
legare in serie tra loro e nel caso in cui si utilizzi Sul circuito di uscita, oltre alla lampada spia al
il BY127, occorrera calcolare, per ragioni di si- neon LN3, che segnala la presenza dell'alta ten-
curezza, un limite di 200 V circa per ogni diodo. sione, risulta inserito un milliamperometro, cioé
Se il secondario AT del trasformatore di alimen- un unico strumento indicatore che, tramite op-
tazione eroga la tensione di 190 + 190 V, occor- portuna commutazione di S4, permette di con-
reranno due diodi (1 + 1), mentre per la ten- trollare il valore dell'intensitá di corrente in
sione di 350 + 350 V occorreranno quattro dio- uscita e quello della tensione.
di, e cosi via.
TARATURA DELLO STRUMENTO
TENSIONE DI PICCO-PICCO
Per poter ottenere dallo strumento indicatore
C'e ancora chi crede che il diodo raddrizzatore delle segnalazioni attendibili, e necessario provve-
BY127 sopporti una tensione limite di 800 V, dere ad un'operazione di taratura del circuito.
asserendo che, per una tensione di 500 V, e Questa dovrá essere fatta con il metodo di con-
possibile utilizzare un solo diodo, ritenendo che fronto servendosi di uno strumento giá tarato,
il diodo stesso venga sottoposto al valore picco- per esempio un comune tester.
picco della tensione e non a quello effcace. A Il tester verrá collegato sia in serie, sia in paral-
costoro dobbiamo ricordare che la tensione di lelo al circuito alimentatore. I valori delle re-
200 V eff. ad esempio, si traduce in una ten- sistenze R15-R16 dovranno essere stabiliti speri-
sione di 570 V pp, mentre la tensione di 500 V mentalmente in base al tipo di strumento utiliz-
eff. corrisponde a quella di 1.400 V pp, che e un zato e al valore massimo di fondo-scala dello
valore assolutamente insopportabile dal diodo, o strumento indicatore.
sopportabile in condizioni del tutto fortuite per II milliamperometro deve essere di tipo abbastan-
un tempo non molto lungo. za sensibile, per esempio da 0,5 mA fondo-scala;
questo tipo di strumento sottoporra il lettore ad
CAPACITA' DEI CONDENSATORI una spesa lievemente superiore a quella necessa-
ria per l'acquisto di strumentini giapponesi da
Un altro particolare degno di nota e rappresen- 1 mA fondo-scala. Coloro che volessero evitare il
tato dai due condensatori elettrolitici di filtro lavoro di accertamento dei valori delle resisten-
C4-C5, collegati fra loro in serie. ze R15-R16 per via sperimentale, potranno pro-
Per evitare possibili squilibri di tensione, e ne- cedere nel modo seguente.
416
PANNELLO DI METALLO
BASETTA ISOLANTE o
22
V
IJ o
@•
100V
@
AT
6,3
V
Per la resistenza R15 si ricorrerá ad una resi- Fig. 2- La caratteristlca principale del cablaggio del-
stenza da 10 ohm-2 W, per 100 mA fondo-scala, l'alimentatore deve essere rappresentata dalla robu-
stezza meccanica dell'apparato. Partlcolare cura dovrá
oppure da 5 ohm - 3 W, per 200 mA fondo- essere attribuita alle operazioni di inserimento nel
scala. In serie con il terminale positivo del milli- circuito dei componenti elettronici polarizzatl (conden-
amperometro si colleghera un trimmer potenzio- satori elettrolitici - diodi raddrizzatori). L'isolamento
et.rico da 5.000 ohm. Si colleghera quindi un dei conduttori, soprattutto quelll ad alta tensione, co-
stituisce un altro elemento importante del cablaggio
elemento di carico su! circuito di uscita del- dell'alimentatore.
l'alimentatore, collegando in serie a questo un te-
ster regolato sulla portata di 100 o 200 mA fon-
zione di questo secondo trimmer potenziome-
io-scala, a seconda dei casi. II tester, come ab-
trico dovra essere effettuata con il metodo di con-
biamo detto, serve per l'operazione di confronto.
fronto, servendosi di uno strumento gia tarato.
·¡ puo ora regolare il trimmer da 5.000 ohm in
modo che, dopo aver commutato S4 nella posi-
zione mA, l'indicazione dei due strumenti risulti AVVOLGIMENTI SECONDARI BT
la stessa.
Per quanto riguarda la taratura del valore di Oltre che dell'avvolgimento secondario AT, il tra-
tensione di fondo-scala, si potra sostituire la re- sformatore di alimentazione Tl e dotato di al-
istenza R16 con un secondo trimmer potenzio- tri due avvolgimenti secondari.
metrico da 2 megaohm, procedendo poi alla sua L'avvolgimento secondario a 6,3 V dovra esse- ·
regolazione senza piu toccare il trimmer prece- re in grado di fornire una corrente di valore com-
dentemente tarato. E' ovvio che anche la regola- preso tra i 3 e i 5 A, in modo da poter alimen-
417
tare i circuiti di accensione delle valvole elettro-
niche senza sforzo alcuno.
Anche su questo avvolgimento secondario e in-
ARRETRATI
La presenza della lampada-spia LP1, tuttavia,
non e essenziale.
L'avvolgimento secondario a 100 V dovra esse-
REALIZZAZIONE PRATICA
PRIMA CHE
La realizzazione pratica dell'alimentatore e rap-
SI ESAURISCANO presentata in figura 2.
Nel corso della descrizione del progetto abbiamo
avuto modo di analizzare tutti i componenti ne-
cessari per la costruzione dell'apparato. Non re-
sta quindi altro da aggiungere se non la racco-
inviando, per ogni fascicolo, mandazione di aver cura dell'isolamento dei com-
l'importo di L. 700 a mezzo va- ponenti e di programmare una realizzazione mec-
canicamente robusta, tenendo conto che l'alim en-
glia o c.c.p. n. 3/26482 e indiriz- tatore potra essere so
zando le vostre richieste a: caniche durante l'uso. E ovvio che, in fase
ELETTRONICA PRATICA di collegamento dei
20125 MILANO - Via Zuretti, 52. dei diodi raddrizza tori,
polarita di questi compo attenta-
mente il nostro piano
418
AMPUFICATORE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 21.500
CARATTERISTICHE
Potenza musicale SOW
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Senslbilita entrata El 100 mV per 45 W
Sensibilita entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodl al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
Tutti sanno che cosa sia un altoparlante, ma non soflermarci, molto esaurientemente, piu avanti.
tutti conoscono le caratteristiche di questo com- Ma !'altoparlante magnetodinamico non e il solo,
ponente e non sempre sanno come esso debba perché esiste un'intera gamma di questi compo-
essere collegato con il circuito di uscita di un nenti che, pur comportandosi sempre da trasdut-
amplificatore di bassa frequenza. tori acustici, vengono costruiti e funzionano con
L'altoparlante e un trasduttore elettroacustico, sistemi diversi.
in grado di convertire un segnale elettrico in una Ad esempio, gli altoparlanti piezoelettrici, co-
vibrazione meccanica, che provoca onde sonore. nosciuti anche con l'espressione « trasduttori pie-
Queste si espandono attraverso l'aria e vengono zoelettrici », sfruttano la proprietá di certi mate-
percepite dall'orecchio umano sotto forma di riali di comprirnersi ed espandersi quando ven-
suono. gono sottoposti ad una tensione variabile. Il prin-
cipio di funzionamento di questi tipi di altopar-
lanti, dunque, e lo stesso di quello dei pick-up
TIPI DI ALTOPARLANTI piezoelettrici, nei quali le vibrazioni delle punti-
ne, provocate durante il percorso del soleo del
Il piü comune degli altoparlanti, quello montato disco, provocano le compressioni e le dilatazioni
nella quasi totalita dei riproduttori audio, e lal- di una lastrina di materiale piezoelettrico; sulle
toparlante magnetodinamico, su! cui funziona- superfici di queste piastrine e possibile ricavare
mento e sulle caratteristiche avremo modo di un segnale elettrico.
420
Poiché il fenomeno della piezoelettricitá e rever-
sibile, nell'altoparlante le variazioni di tensione
applicate alla piastrina si trasformano in vibra-
zioni meccaniche.
Un altro tipo di altoparlante, degno di essere
menzionato, e quello a condensatore, ne! quale
viene sfruttata la possibilita di produrre una o-
scillazione meccanica rendendo mobile una delle
a.rmature di un condensatore.
II segnale elettrico, applicato alle armature, pro-
voca l'effetto di avvicinare o allontanare le ar-
mature stesse, piü o meno, a seconda dell'ampiez-
za del segnale e, quindi, della carica indotta fra
le due annature.
In figura 1 sono riportati i simboli elettrici dei
piü comuni tipi di altoparlanti.
L'ALTOPARLANTE MAGNETODINAMICO
421
statare effettuando questa misura con un nor-
male tester. Ma in realta le cose non stanno cosi.
lnfatti, durante la conversione dell'energia elet-
trica in energia acustica, cioé durante il fun-
zionamento dell'altoparlante, occorre necessaria-
mente dissipare potenza. E questa necessita com-
porta l'insorgere di una resistenza, che non e
realmente presente, ma che simula la resistenza
acustica incontrata dal cono a contatto con l'aria.
Possiamo quindi concludere che l'impedenza di
un altoparlante non e sempre ben definibile, per- AP
ché essa varia considerevolmente col variare del-
la frequenza del segnale elettrico applicato, con
quello della potenza applicata e con le condi- 2-4,5 f.
zioni di impiego del componente (funzionamento
all'aria aperta, dentro contenitori o cass acusti-
che completamente chiuse, ecc.).
In molti casi il valore dell'impedenza di un al- AP
toparlante viene definito come il mínimo valore
riscontrabile, in modo da trovarsi nella certezza
di non danneggiare un amplificatore in sede di
adattamento clell'impedenza dell'altoparlante con
quella di uscita dell'amplificatore stesso.
I piu comuni valori di impedenza degli altopar-
lanti di tipo commerciale sono i seguenti : 4-8- AP
16 ohm. Ma esistono anche altoparlanti con im-
pedenze di 2 ohm - 32 ohm e 120 ohm.
11 concetto di impedenza di altoparlante non puo 32-120 n
essere espresso simbolicamente con molta preci-
sione. Si usa tuttavia indicare un altoparlante di
bassa impedenza simboleggiando una bobina mo-
bile di poche spire, mentre per !'altoparlante di
impedenza elevata si disegna una bobina mobile
composta da molte spire (figura 2). Ma ció non e
esatto, perché non e assolutamente vero che a
un maggior numero di spire della bobina mobile
corrisponda un maggior valore di impedenza. Si
tenga conto infatti che l'impedenza elettrica e
quasi sempre trascurabile rispetto a quella mec-
canica. Questo concetto e quasi esatto quando le Fig. 2 - Negli schemi elettrici,
bobine sono montate sulla stessa struttura mec- per indicare un altoparlante
camca. di maggiore o minore lmpe-
denza, si suole disegnare Il
símbolo di una bobina con un
numero maggiore o minore di
ADATTAMENTO DI IMPEDENZA spire, riportando anche l'e-
satto valore di lmpedenza e-
Affinché un altoparlante, dotato di un certo va- spresso in ohm. Questo par-
ticolare tipo di simbollsmo
lore nominale di impedenza, possa essere sfrut- non e esatto, perché non e
tato nella pienezza delle sue possibilita, senza assolutamente vero che a un
danneggiare il circuito di uscita dell'amplificatore maggior numero di spire della
cui esso viene collegato, e necessario che l'impe- bobina mobile corrisponda un
magglor valore di impedenza.
denza di uscita dell'amplificatore e quella dell'al- Perché l'impedenza elettrlca
toparlante siano perfettamente uguali tra loro, quasl sempre trascurablle ri-
oppure che l'impedenza di uscita dell'amplifica- spetto a quella meccanica. ll
tore di bassa frequenza sia minore di quella del- simbolismo, invece, e esatto
l'altoparlante, accettando, in questo caso, una quando le bobine riesultano
montante pulla stesesa struttura
diminuzione di rendimento. me@carca.
422
SEC0N0ARI0
4,5n.
Fig. 4 - In questo disegno sono rappreaentati gli ele- In ogni caso, quando l'impedenza di un altopar-
menti fondamentali che compongono la struttura di un lante e diversa da quella d'uscita di un am-
altoparlante di tipo magnetodinamico. 11 magnete per-
manente e di forma cilindrica. In esso fluttua la bobi-
plificatore, e ció accade sempre quando l'ampli-
na mobile collegata rigidamente al cono. L'intelaiatura ficatore di bassa frequenza e di tipo a valvole,
metallica prende il nome di « cestello •· 11 movimento occorre provvedere ad un adattamento di impe-
del cono e provocato dal movlmento della bobina mo- denza tra i due elementi: amplificatore e alto-
bile lungo l'asse del magnete permanente. La bobina
mobile, a sua volta, e costretta a muoversi dalle azioni parlante.
del campo magnetico permanente su quello elettroma- L'adattamento di impedenza si ottiene normal-
gnetico che viene a formarsi, attorno alla bobina mobi- mente tramite un trasformatore, denominato tra-
le, durante il passaggio di corrente. sformatore d'uscita, che deve avere un particola-
re rapporto di trasformazione. Questo rapporto
viene espresso mediante la seguente formula:
T
N -
Np
in cui: Ns =numero delle spire avvolgimento
secondario; Np =
numero delle spire avvolgimen-
to primario, tenendo conto che, per l'adattamen-
to di impedenza, vale la seguente relazione:
Zs
N---
Zp
in cui Zs = impedenza collegata con l'avvolgi-
mento secondario; Zp =
impedenza collegata
con l'avvolgimento primario.
Seguendo l'esempio riportato in figura 3, per ot-
tenere un perfetto adattamento ci si dovra ser-
vire di un trasformatore di uscita con un rappor-
to di trasformazione
N =
BOBINA Per i casi piü comuni, comunque, e suficiente
MOBILE richiedere un trasformatore di uscita da 3.000/4,5
ohm, anche se il calcolo da noi indicato e di tipo
generale e permette non solo l'adattamento di
CESTELLO impedenza degli altoparlanti, ma anche quello di
IN FERRO ogni tipo di circuito elettronico.
TERMINALI
LE FREQUENZE RIPRODUCIBILI
423
Volendo quindi riprodurre, con la miglior fedelta
possibile, una buona porzione dello spettro sonoro
udibile, e necessario accoppiare opportunamente
due o piü altoparlanti diversi, servendosi di ap-
positi dispositivi conosciuti sotto il nome di filtri
cross-over.
I FILTRI CROSS-OVER
50 160 200
8000 10000 15000
HZ HZ HZ I filtri cross-over altro non sono che fil tri passa-
banda o passa-alto, realizzati con circuiti L-C.
Questi fltri risultano piü o meno complessi a
seconda della maggior o minor possibilita di se-
Fig. 5- Questo disegno vuol essere una comparazione parare le varie porzioni in cuí si intende suddivi-
tipica fra il diametro degli altoparlanti e le frequenze dere la gamma audio.
da questi riproducibili senza notevoll distorsloni. Come
si puó notare, per la riproduzione delle note gravi oc- Un ottimo esempio di filtro cross-over, con una
corrono altoparlanti di diametro notevole; per la ri- pendenza di 12 dB/ottava, adatto a pilotare una
produzione delle note acute si debbono usare alto- cassa acustica a 2 vie (woofer per i bassi e tweeter
parlanti di piccolo diametro. per gli alti) di tipo Hi-Fi rappresentato in
figura 8.
La frequenza di incrocio dipende, in larga mi-
Ció potrebbe venir dimostrato con procedimen- sura, dal tipo di altoparlanti che si intende uti-
to matematico ma, per motivi di semplicita, fa- lizzare. Consigliamo comunque di assumere un
remo appello alle sole nozioni intuitive. valore compreso tra i 700 e i2.000 Hz.
Disponendo di un altoparlante di diametro ele-
Ammettendo che l'impedenza dei due altopar-
vato, questo si dimostrera particolarmente adat-
lanti sia la stessa (denominata Zo), una volta
to alla riproduzione delle note gravi, perché un
fissata la frequenza di incrocio fo, il dimensio-
tale altoparlante e in grado di mettere in moví-
namento degli elementi del filtro potra essere
mento una notevole massa d'aria, convertendola
effettuato applicando le seguenti formule:
in suoni gravi di notevole potenza. Ma per la no-
tevole massa meccanica in movimento, un tale Zo
altoparlante non riesce a seguire con fedeltá le L1 = L2= 225x (in mH)
note acute, per la cuí riproduzione conviene fo
utilizzare un altoparlante di dimensioni piü pic-
cole. 112.500
In figura 5 e presentata una comparazione tipi- Cl = C2 (in F)
ca fra il diametro degli altoparlanti e le frequenze fox Zo
da questi riproducibili senza notevoli distorsioni. 11 sistema cosi costituito presentera, alla fine, una
424
Fig. 7 • Quando si rea-
lizza un sistema di al-
toparlanti, cioé quando
si collegano ad esem-
pio due altoparlanti tra
loro, in serie o in pa-
rallelo, occorre presta-
re particolare attenzio-
ne alla fase del due al-
toparlanti. Si deve cioé
fare in modo che il se-
gnale, nello stesso mo-
mento, provochi in en-
BF 8F
trambi gli altoparlan-
ti lo stesso movimento
del cono, in avanti o
all'indietro. Nel dise-
@ @ gno (A) viene simbo-
leggiato il corretto col-
legamento di due alto-
parlanti in parallelo fra
loro: i due terminali
positivi e i due terminali negativi sono uniti assieme., Nel disegno a destra (B) e simboleggiato l'errato collega-
mento in parallelo di due altoparlanti, perché il collegamento stesso non tiene conto delle fasi: un terminale
positivo e collegato con quello negativo del secondo altoparlante e viceversa.
impedenza totale parí a Zo, cioé parí all'impe- In tal caso consigliamo di sceglierc, per la fre-
denza di un singolo altoparlante. quenza di incrocio bassi-medi, una frequenza
compresa fra 500 e 800 Hz; per i medi-alti con-
sigliamo il valore di 2.500 - 5.000 Hz. Denomi-
SISTEMA DI RIPRODUZIONE A TRE VIE nando fl il primo valore ed f2 il secondo, il di-
mensionamcnto risulta del tutto simile a quello
Utilizzando un sistema di riproduzione a tre vie, precedente, cioé :
bassi-medi-acuti, anche il filtro cross-over diviene
ovviamente piü complesso. Zo
Ll = L2 = 225x (in mH)
fl
Zo
Fig. 8 - Esempio di filtro cross-over adatto a pilotare L3 = LA = 225x (in mH)
una cassa acustica a due vie (woofer e tweeter per f2
gli aiti) di tipo ad alta fedelta. 112.500
Cl = C2 = (in F)
f1 x Zo
112.500
C3 = C4 = (in F)
zr
ta t
BASSI f2 xZo
•
2iL2 non magnetico.
11
,r AL TOPARLANTI IN SERIE E PARALLELO
425
_o
15 - V
10 ~~
~
9
8
7
- - - ~
.J
6
~
5 /
l/~
4
V
3 V
V
~
/
2
/
mH
/
1
V
09
r
08
07 /
.,j
06
05
'¡/
04 J
03
' Fig. 9 - Preaentiamo in
02 queato disegno gli elemen-
ti coatruttlvl delle indut-
tanze. L'abaco permette di
conoacere II numero di spl-
re dell'induttanza in corri-
01 apondenza .della bobina. 11
filo di rame, necessario .per
100 200 300 400 500 600 realizzare l'avvolglmento,
SP IR ES deve essere smaltato e di
diametro compreso fra 0,8
e 1,2 mm. 11 rocchetto de-
ve eaaere di legno o, co-
munque, di materfale non
magnetlco.
426
dell e note acute, puó sorgere la necessita di col-
are tra loro altoparlanti uguali.
do si effettuano questi collegamenti, occorre
ar bene attenzione alle variazioni di impedenza L1
e scaturiscono da! collegamento. Per esempio : c BASSI
427
CON I MICROFONI CERAMICI ULTRASONICI SI POSSONO REALIZZARE
SEMPLICI MA EFFICIENTI DISPOSITIVI DI CONTROLLO A DISTANZA PER
TELEVISORI, APPARECCHI STEREOFONICI, REGISTRATORI, DISPOSITI-
VI DI ALLARME, VERIFICATORI DI ERMETICITA' ALL'ARIA, COMANDI DI
PORTE AUTOMATICHE, INTERRUTTORI ULTRASONICI.
428
Il dispositivo che vi proponiamo in questo arti- GLI ULTRASUONI
colo permette di avviare o di fermare, a di-
stanza, un circuito elettrico, senza alcun collega- Gli ultrasuoni vengono generati da frequenze che
mento di fli. Cosí come avviene per certi mo- o!trepassano il limite della gamma dei suoni udi-
delli di televisori, che vengono pilotati a distan- bili.
za, standosene tranquillamente seduti in poltrona. L' orecchio umano percepisce assai ben e un f-
I nostri lettori potranno realizzare e· utilizzare schio, finché la frequenza di questo non diviene
questo apparato per accendere o spegnere una tanto elevata da impedirne l'ascolto. Ma se lo-
lampada, per accendere un televisore o per met- recchio umano non puó percepire un fischio acu-
tere in funzione un amplificatore ad alta fedelta. tissimo, il suono, che in pratica e rappresentato
Il telecomando utilizza un piccolo trasmettitore da una successione di compressioni e decompres-
ad ultrasuoni, che puó essere tenuto nel palmo sioni dell'aria, e sempre presente e prende il no-
di una mano. Il trasmettitore e alimentato con me di « ultrasuono ».
una comune pila a 9 V, senza alcun collegamento Per generare gli ultrasuoni, cioe per trasformare
con la tensione di rete e, quindi, senza alcun pe- un'oscillazione elettrica, di appropriata frequen-
ricolo di scosse elettriche. za, in una oscillazione acustica, cioe in suono,
L'emissione di segnali nella gamma degli ultra- potrebbe venire in mente di utilizzare un norma-
suoni non e assolutamente vietata dalle leggi vi- le altoparlante, cosí come avviene in ogni siste-
genti in materia di telecomunicazioni. Questo ma di riproduzione audio. Tuttavia, pur utiliz-
sistema di collegamenti via aria richiede, per la zando altoparlanti adatti alla riproduzione di fre-
sua realizzazione, un numero limitato di com- quenze acustiche elevate, cosi come lo sono ad
ponenti elettronici, che ne facilitano la costruzio- esempio i tweeter, non si riuscirebbe ad ottene-
ne e la messa a punto. re un rendimento accettabile ne! settore degli ul-
429
3
.4téie rá.al
R1 11 11
R2 R3 11 ·H
===-~,.
C2 b
e
m
-}'
u
TRASDUTTORE
1 -lle
e TR6
11 +
o
@
9V
$- 4$
e
TR1 TR2
430
sto effetto consiste nella dilatazione, o compres- Questa osservazione e valida sía per !'elemento
sione, del materiale ceramico in presenza di una PXE in trasmissione sía per quello in ricezione.
differenza di potenziale applicata, tramite oppor- Ripetiamo. II massimo rendimento degli elementi,
tuni elettrodi, sulle due facce del disco. Se la dif- PXE si ottiene quando questi vengono eccitati
ferenza di potenziale varia con una frequenza con tensioni di frequenza pari alla frequenza di
moho elevata, superiore ai 20.000 Hz, l'effetto risonanza del componente, sia che questo funzioni
delle dilatazioni e compressioni del materiale ce- da altoparlante, sía che esso venga utilizzato co-
ramico e quello di produrre ultrasuoni di fre- me microfono.
quenza pari a quella della tensione applicata. Quando ]'elemento PXE funge da microfono, cioe
da elemento ricevitore, esso rivela quasi esclusi-
vamente le frequenze di valore parí a quella di
LA RISONANZA risonanza, rappresentando un ottimo selettivo che
non richiede l'inserimento, a valle, di alcun siste-
Una caratteristica molto importante dei trasdut- ma clettronico di selezione.
tori PXE e rappresentata dalla loro frequenza Per concludere possiamo dire che, accoppiando,
di risonanza. in qualita di elemento trasmittente e ricevente,
La frequenza di risonanza dei PXE e stretta- due elementi PXE dello stesso tipo, si realizza au-
mente legata alle dimensioni meccaniche del tomaticamente un sistema di controllo a distanza
componente. Gli elementi PXE possono dunque molto selettivo e con portata di parecchi metri.
paragonarsi ai circuiti accordati LC, con elevato
fattore di merito. Questo e il vero motivo per
cui gli elementi PXE vengono utilizzati come fil- FUNZIONAMENTO DEGLI APPARATI
tri in taluni circuiti radio, con lo scopo preciso
di aumentare la selettivitá. II telecomando ad ultrasuoni e suddiviso in due
Da quanto e stato finora detto & facile arguire parti a sé stanti: l'apparato trasmettitore e quel-
che, eccitando un elemento PXE con una fre- lo ricevitore.
quenza pari a quella di risonanza, si ottengono
oscillazioni acustiche di notevole intensita, su-
periori a quelle generate dall'elemento PXE quan- Fig. 2 - Cablaggio del trasmettitore. L'alimentazione a
do esso viene eccitato con tensioni di frequenza 9 V e ottenuta con due pile da 4,5 V, collegate in serie,
in modo da conferire una elevata autonomia di fun-
diversa da quella di risonanza del componente. zionamento all'apparato.
TR3 TR TR.2
w.
r
o
b
}
::::i
o
0
I le
ar
be
431
Condensatori Varie
C1 = 10 F- 15 VI. (elettrolitico) TR1 = BC109
C2 = 4.700 pF TR2 = BC109
C3 = 4.700 pF SCR = diodo controllato tipo BT100A-500R
C4 = 100 pF LN = lampada-spia al neon con resistenza
C5 = 2 F - 6 VI. (elettrolitico) incorporata
C6 = 47.000 pF Rl = relé (220 V)
C7 = 220.000 pF D1 = diodo zener (BZX61C15)
C8 = 16 F - 500 VI. (elettrolitico) 02 = diodo al germanio di qualsiasi tipo
D3 = diodo al germanio di qualsiasi tipo
Resistenze 04 = diodo al silicio (BY127)
R1 = 1 megaohm - / Watt S1 = interruttore genera le
R2 = 1 megaohm - / Watt TRASOUTTORE = microfono ceramico ultraso-
R3 = 1 megaohm - ½ Watt nico
R4 = 47.000 ohm - ½ Watt
R5 = 22.000 ohm - ½ watt
R6 = 2,2 megaohm - ½ watt
R7 = 100.000 ohm - / watt
R8 = 100.000 ohm - / watt
R9 = 4.700 ohm - 1 watt
R10 = 220 ohm - , watt
Fig. 3 - Progetto del ricevitore ad ultrasuoni. Trattan-
dosi di un circuito direttamente alimentato con la ten-
sione di rete, e necessuio montare l'apparato in un
contenitore di materiale isolante, mantenendolo costan-
temente acceso, cioé pronto per ricevere i segnali pro-
venienti dal trasmettitore, senza pericolo alcuno di
surriscaldamento del circuito.
COMPONENTI
04
R4
-? 1 ~ T 1
·f.1»
R3 11 C2 11 R6 11 C3 11 R7 11" 11
fi
fo Y#
ll al.
R1 11 TRl 11
.
R2 e
g
11
w
11 11 1
u 11
RETE
220V
r
o
lz.
"'
r
11 11 11 C4
432
TRASDUT TORE
11 funzionamento globale dell'intero sistema e in• Fig. 4 - Piano di cablaggio del ricevitore la cui en-
433
-
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
a«asa asv-"
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A
L. 14.500
■ ■
A
uguali, costituiti rispettivamente dai transistor Fig. 6 - Esempi di microfoni ceramici ultrasonici, di
TR3-TR4 e TR5-TR6. elevate prestazioni attualmente in vendita presso i ne-
gozi della GBC. Essi sono, nell'ordine dall'alto in bas-
I due amplificatori sono composti di due transi- so, il tipo standard, quello ultrapiatto e il tipo minia-
stor a simmetria complementare che, essendo pi- tura. Le dimensioni sono al naturale.
lotati da un'onda quadra, cioé dall'onda fornita ~
dall'oscillatore astabile, raggiungendo alternati-
vamente gli stati di conduzione e di interdizione,
permettono di ricavare sul punto di incontro, cioe
sui due emittori, un'onda quadra di ampiezza
pari a quella della tensione di alimentazione e di
notevole potenza.
Utilizzando due di questi amplificatori e connet-
tendo il trasduttore cosi come indicato nello
schema di figura 1, si riesce ad alimentare que-
st'ultimo con un segnale di ampiezza pari a due
volte la tensione di alimentazione. Infatti, poiché
i due stadi amplificatori sono pilotati da segnali
sfasati fra loro di 180, il trasduttore verra ali-
mentato in un determinato verso con la tensione
di 9 V, durante un semiperiodo, mentre ne! suc-
cessivo semiperiodo la tensione di alimentazione
verra applicata in senso opposto (condizione in-
versa alla precedente per gli emittori), con il ri-
sultato di pilotare il trasduttore con un segnale
di 18 V píceo-píceo. Ripetiamo. Quando, ad e-
sempio, gli emittori di TR3 e TRA4 vengono sot-
toposti alla tensione di 9 V, quelli di TR5 e
TR6 si trovano alla tensione di O V. Viceversa,
quando gli emittori di TR5-TR6 si trovano alla
tensione di 9 V, gli emittori di TR3-TRA si tro-
vano alla tensione di O V, Risulta quindi chiaro
il concetto, prima interpretato, per cui il trasdut-
tore viene alimentato con un segnale di 18 V
picco-picco.
Non ha importanza il fatto per cui l'onda risulta
quadra anziché sinusoidale. Perché il nostro cir-
cuito, assimilabile ad un circuito accordato LC,
filtra automaticamente le armoniche, sfruttando
soltanto la componente sinusoidale di frequenza
fondamentale.
435
PROGETTO DEL RICEVITORE
20125 - Milano
foni ceramici ultrasonici », non sono critici e il
lettore potra adottare qualsiasi modello, purché
con frequenza compresa fra i 36 e i 41 KHz.
Come abbiamo gia detto, i microfoni ceramici
436
alquanto ridotte. di rete. Occorre dunque evitare l'inserimento del
Per quanto riguarda i transistor, necessari per la circuito in contenitori metallici, servendosi prefe-
costruzione del trasmettitore, non sussistono pro- ribilmente di un contenitore isolante.
blemi di ordine pratico, perché il circuito funzio- I transistor TR1-TR2 dovranno essere di tipo al
na ugualmente bene sía con transistor al ger- silicio e ad elevato guadagno. Entrambi i transi-
manio, sía con transistor al silicio. Si potranno stor sono due NPN. Pes essi si possono utilizzare
quindi utilizzare, per le coppie complementari i seguenti tipi: BC108B - BC109 - BC 113 -
TR3-TR4 o, equivalentemente TR5-TR6, sia gli BCI14- BC134 - BC147 - BC149.
AC127-AC128, sia i BC222-BC221, oppure Il diodo SCR e di tipo BT100A-500R; esso pO-
BC282-BC-283. tra essere sostituito con altri modelli di diodi con-
Al cablaggio di figura 2 potra essere accordata trollati, purché da 400 V-1 A, in grado di pilo-
una variante: l'aggiunta di un secando trimmer, tare un teleruttore da 220 V. Volendolo, e sem-
collegato in serie con R2, in modo da regalare, pre possibile sostituire il diodo controllato SCR
contemporaneamente con il trimmer R4, la sim- con un Triac e pilotare direttamente il carico,
metria dell'onda quadra generata. Il trimmer se questo e adatto per funzionare con la tensione
supplementare dovrá essere da 20.000 ohm, cioé di 220 volt, senza l'interposizione di un relé. In
dello stesso valore resistivo del trimmer R4, men- tal caso verranno eliminati, ovviamente, la re-
tre la resistenza R2 dovra essere ridotta da 68.000 sistenza R9 e il condensatore elettrolitico CS.
ohm a 56.000 ohm. Volendo aumentare la sensibilitá del ricevitore,
occorrerá inserire, in serie con l'emittore di TRI
una resistenza da 2.200 ohm, realizzando un ul-
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE teriore stadio amplificatore, identico a quello
pilotato da! transistor TR2, da collegare in serie
Anche la realizzazione pratica del ricevitore e as- con questo.
sai semplice e alla portata di tutti i lettori, pur- I lettori piü esperti potranno anteporre al primo
ché si segua attentamente il piano costruttivo ri- stadio amplificatore uno stadio a FET che, in
portato in figura 4. II ricevitore, come abbiamo virtu dell'alta impedenza di ingresso, non carica
detto, e sprovvisto di trasformatore isolatore, cioe il trasduttore e permette di sfruttare meglio le
risulta alimentato direttamente con la tensione sue caratteristiche.
UN PRESTIGIOSO KIT
SPIA A SOLE L. 12. 700
TELEFONICA La spia telefonica e una trasmittente di piccolissime di-
mensioni, il cui circuito e concentrato su una superficie
di appena dieci centimetri. Occultata nell'apparecchio
telefonico, o in prossimitá di esso, trasforma quanto si
dice o si escolta al telefono In segnali radio modulati
in frequenza. Sintonizzando un apparecchio radio a mo-
dulazione di frequenza sulla lunghezza d'onda di trasmis-
sione della spla telefonlca, si possono escoltare, senza
alcun collegamento di fili, tutte le conversazioni telefo-
niche, con la massima chiarezza e con la potenza desi-
derata. 11 telefono diviene, in pratica, un trasmettitore
nel momento in cui si alza il cornetto e cessa di esserlo
quando il cornetto viene riagganciato, automaticamente,
senza alcun intervento manuale sul microtrasmettitore. 11
circuito e alimentato direttamente dalla linea telefonica.
437
1 NORMALI STRUMENTI DI MISURA NON SONO IN GRADO DI RILEVA-
RE, CON SUFFICIENTE PRECISIONE, LE PICCOLE VARIAZIONI ATTOR-
NO Al VALORI NOMINALI. CON I CIRCUITI A PONTE, PRESENTATI E DE-
SCRITTI IN QUESTO ARTICOLO, E' POSSIBILE TRASFORMARE UN MIL-
LIAMPEROMETRO IN UNO STRUMENTO DI MISURA A LARGA SCALA.
COME AUMENTARE
LE PRESTAZIONI DI UNO
STRIUMENTO DI MSURA
438
Per effettuare il controllo e la verifica dei radio- di 150 V. E' ovvio che i valori ora citati costitui-
ricevitorí e dei televisori, occorrono, molto spes- scono soltanto un esempio di quanto si possa
so, strumenti di misura dotati di particolari ca- raggiungere con i vari circuiti presentati in que-
ratteristiche, per esempio in grado di rilevare va- sto articolo.
lori di tensioni o correnti molto vicini fra loro, Ma per chiarire ancor meglio questi concetti
su una scala sufficientemente spaziata. Normal- possiamo presentare ancora qualche esempio.
mente, sulla scala 0-150 V di un comune tester, Capita assai spesso di dover valutare l'esatto va-
mentre si possono valutare tutti i valori compresi lore della tensione di rete che, normalmente, si
fra quelli estremi di inizio e fondo-scala ora ci- aggira intomo ai 220 V. Se questo valore di ten-
tati, e assai difficile rilevare i valori di tensione sione varia nel tempo, il normale tester non e in
compresi fra 140 e 150 V. Ebbene, con le modi- grado di segnalare queste variazioni. Ma se la
fiche, che ora vi ínsegneremo ad apportare al scala voltmetrica si estende fra 210 e 230 V,
vostro tester o, comunque, al vostro voltmetro o cioe lo zero iniziale della scala corrisponde con
amperometro, potrete fare in modo di costruire il valore di 210 V, mentre il fondo-scala corri-
una scala íl cui inizio corrisponda con íl valore di sponde con il valore di 230 V, ogni variazione
140 V e il fondo-scala corrisponda con il valore della tensione di rete potra essere esattamente
439
Fig. 1 - Esempio di circuito a ponte in grado di rile-
vare piccole variazioni di tensioni o di correnti su
tutta la scala. Per esempio, servendosi di un galvano-
o=================áA metro da 50 A fondo-scala e volendo effettuare let-
ture di correnti, comprese fra 80 mA e 124 mA su
tutta la scala dello strumento, si dovranno attribuire ai
AL componenti i seguenti valori: R1 =27 ohm; R2 = 27
CIRCUITO ohm; R3 = 50 ohm; LP1 = 2 V - 60 mA; A = galva-
nometro da 50 mA fondo-scala. Aumentando i valori
di R1-R2 fino a 47 ohm, si puo ottenere una gamma
di mísure estesa fra 140 e 145 mA.
reg. zero
valutata sulla scala dello strumento. variazioni anormali del montaggio: per esempio
E' ovvio che le stesse varianti, apportate alle sea- di un oscillatore.
le voltmetriche, possono anche essere effettuate Lo scopo di questo articolo, dunque, consiste nel-
sulle scale amperometriche. Per esempio, un nor- l'insegnare al lettore il sistema piü semplice e piü
male milliamperometro, di tipo standard e poco rapido per trasformare un voltmetro o un rnil-
costoso, con scala di valori compresi tra O e 50
liamperometro normale in uno strumento a banda
mA, puo essere trasformato in uno strurnento di
molto estesa.
misura con scala di valori compresi fra i 32 e i
34 mA soltanto. Ma non bisogna pensare che uno strumento di
Con questi sistemi si possono controllare alla pre- misura, dotato delle possibilitá sopra ricordate,
cisione le correnti di alimentazione di un appa- rappresenti una rarita, oppure debba sottoporre
rato o di una sola parte di esso, ottenendo noti- il lettore ad una realizzazione complessa e co-
zie preziose sul funzionamento normale o sulle stosa. Perché un qualsiasi tester o strumento di
REGOLAZ.
ZERO Fig. 2 - Cablaggio del cir-
cuito a ponte necessario
per estendere su tutta la
scala del microamperome-
tro una ristretta gamma di
corrente. 11 potenziometro
R3 permette di ottenere
l'azzeramento del ponte.
440
Fig. 3 - Ques to circuito a pon te e analogo a quello
rappresentato in figura 1. In uno dei quattro bracci
la lampadina e stata sostituita con un diodo, che puo
essere al silicio o al germanio. 11 diodo, come e noto, g}
e un componente non lineare, Servendosi di un mil-
liamperometro da 50 A fondo-scala e attribuendo alle
resistenze R1-R2.-R3 il valore di 100 ohm, la gamma di
mlsure risulta estesa fra 100 e 120 mA.
AL
CIRCUITO
reg. zero
misura ad indice puo essere facilmente trasforma- sione applicata sui punti A e B del circuito di
to in uno strumento a lettura .. espansa. figura 1, il ponte stesso rimarrebbe sempre equi-
librato, fornendo costantemente un'indicazione
nulla su! microamperometro A.
CIRCUITO CON LAMPADINA Ma la non linearitá della lampadina a filamento
LPl diviene in questo caso un pregio.
II principio costruttivo di un voltmetro a gamma Perché proprio in virtú della non linearita di
estesa consiste nell'utilizzare un circuito a ponte, LPl le variazioni di tensione, o di corrente, fra
in grado di limitare il funzionamento dello stru- A e B provocano lo squilibrio del ponte e ven-
mento di misura al di sotto di un certo livello di gono immediatamente rilevate dal microampero-
tensione, cosl come indicato nello schema elet- metro A che, con il sistema di inserimento cir-
trico di figura l. In questo circuito il ponte e cuitale di figura 1, risulta molto sensibile.
composto da due resistenze fisse, da una resi- Poiché la resistenza del filamento della lampadi-
stenza variabile e da un elemento non lineare na LPl aumenta con !'aumentare della corrente
che, ne! nostro caso, e rappresentato da una che la attraversa, e necessario, inserendo lo stru-
lampadina a filamento. I quattro elementi ora mento di misura con le polarita indicate nello
elencati compongono i quattro bracci del ponte. schema di figura 1, collegare la tensione positiva,
Questo circuito sfrutta la particolare caratteri- sottoposta a misura, con il punto B, mentre la
stica di ogni lampadina a filamento di non posse- linea della tensione negativa dovra essere colle-
dere una resistenza di valore costante al variare gata con il punto A. Tale osservazione si esten-
della corrente che la attraversa o della tensione de ovviamente anche alle polarita delle correnti
applicata ai suoi terminali. continue sottoposte a misura.
Come si sa, infatti, ogni lampadina, quando e ac- Ma il circuito di figura 1 si presta anche alle
cesa, emana calore; ció significa che l'energia inversioni di polarita, purché si invertano sia le
elettrica viene parzialmente trasformata in ener- polaritá dello strumento, sia quelle della tensio-
gia luminosa e parzialmente in energía termica. ne o della corrente sottoposte a misura.
Ma l'energia termica varia col variare della cor-
rente che attraversa il filamento della lampadina;
conseguentemente varia anche la resistenza del f- REALIZZAZIONE PRATICA
lamento.
Piü precisamente, quando aumenta il flusso di Pochi elementi sono necessari per la trasforma-
corrente che attraversa il filamento, la resistenza zione di un qualsiasi strumento di misura in uno
del filamento stesso aumenta ed aumenta ovvia- strumento a larga scala. Ma tra questi vi e un
mente la tensione presente sui terminali della lam- elemento critico, che e rappresentato dalla lam-
padina. Ma questo aumento non avviene in mi- padina LPl.
sura lineare. Volendo, ad esempio, realizzare un circuito di
Se la resistenza della lampadina non variasse di misura voltmetrico, cioé un circuito di misura di
valore, una volta azzerato il ponte tramite il tensioni, la lampadina dovrá essere molto sensi-
potenziometro R3, per qualunque valore di ten- bile. Per esempio da 24-15 mA, se la tensione da
441
REGOLAZ.
ZERO f 4- Cablaggio del pon-
te a diodo riportato in fi-
gusa 3. Il diodo Di deve
essere inserito nel circui-
to secondo la polarita in-
dicata nel disegno (fascet-
ta colorata).
AL
CIRCUYO
442
PIASTRINA
ISOLANTE
tenuto applicando la legge di Ohm tramite la se- rá procedere ad una semplice taratura dei valo-
guente relazione: ri di inizio e fondo-scala.
(vAB-VLP) II valore di inizio-scala lo si ottiene molto sem-
R1 R2-2{ • plicemente applicando una tensione di questo
ILP stesso valore tra i punti A e B del circuito. Quin-
di si regola il potenziometro R3 facendo in mo-
mn cu1: do che !'indice dello strumento coincida con lo
VLP = tensione nominale della lampadina. zero.
ILP = valore della corrente nominale della lam-
Per il valore di fondo-scala la taratura potreb-
padina.
V AB = tensione applicata fra i punti A e B del be risultare molto piü laboriosa, necessitando
circuito di figura l. un ritocco contemporaneo dei valori resistivi
11 fattore 2 e stato inserito nella precedente re- R1-R2. Ma questo procedimento puó essere sem-
lazione allo scopo di ottenere una corrente di plifcato inserendo, in serie con uno dei termina-
funzionamento nella lampada pari ad un valore li dello strumento, un trimmer potenziometrico di
meta di quello della corrente nominale. valore compreso fra i 500 e i 5.000 ohm, a se-
11 circuito, che dovra essere montato seguendo il conda della sensibilitá dello strumento. Regolan-
piano di cablaggio di figura 2, utilizza uno stru- do questo trimmer si fa in modo di far coinci-
mento che puo essere scelto entro una vastissima dere l'indice dello strumento con il fondo-scala.
gamma di milliamperometri, con valori di fondo
scala compresi fra i 50 A e 1 mA; entro questa
gamma di valori sono compresi tutti i tester at-
MONTAGGI A D10D1
tualmente in commercio. Si tenga ben presente,
comunque, che lo strumento di misura deve es-
sere un milliamperometro e non un voltmetro. 11 circuito a ponte presentato in figura 3 e so-
stanzialmente analogo a quello rappresentato in
figura l. In uno dei quattro bracci del ponte, co-
TARATURA me si puó notare, la lampadina e stata sostituita
con il diodo D1, che e un componente non linea-
Una volta montato il circuito di figura 2, con re- re. E' noto a tutti, infatti, che la caratteristica
sistenze opportunamente dimensionate, occorre- tensione-corrente di un diodo non e lineare, per-
443
ché la resistenza interna di questo componente COSTRUZIONE E TARATURA
dimin uisc e quando aum enta la corrente che lo
attraversa: avviene esattam ente il contrari o di La realizzazione del progetto di figura 3 puo
e
quanto stato detto per la lampadina a filamen- essere fatta seguendo il piano di cablaggio di fi-
to, nella quale la resistenza interna aumenta con gura 4, che non presenta alcuna diffcoltá co-
l'aumentare della corrente. struttiva.
In questo caso, dunque, ferme restando le pola- Per offrire al lettore un'idea sulle possibilita di
rita dello strumento, il circuito di figura 3 deve questo circuito, possiamo dire che, con uno stru-
mento da 1 mA fondo-scala e attribuendo alle
essere alimentato con polarita opposte a quelle
resistenze i seguenti valori: R1 = R2 = 47 ohm;
del circuito di figura 1. R3 = 50 ohm, e possibile ottenere una gamma
Un'altra particolaritá del circuito a ponte di f- di misure che, lungo l'intera scala dello strumen-
gura 3 consiste nella sua irreversibilitá; ció signi- to, si estende soltanto fra i 32 e i 78 mA.
fica che nel circuito di figura 3 non si possono Elevando il valore delle resistenze a 100 ohm e
invertire le polarita dello strumento e neppure servendosi di un tester da 50 A fondo-scala, si
quelle dell' alimentazione. possono effettuare misure di corrente comprese
Utilizzando per D1 un comune diodo al germa- tra i 100 e i 120 mA. Ricordiamo che anche il
nio o al silicio, il circuito a ponte di figura 3 valore del potenziometro R3 deve essere elevato
risulta piu adatto alle misure di correnti, dato da 50 a 100 ohm.
che la caduta di tensione sui suoi terminali e as- Anche per questo circuito la taratura dovrá es-
sai piu contenuta. sere effettuata nel modo precedentemente descrit-
Per misure di tensioni conviene· invece ricorrere to e valido per il circuito a ponte di figura l.
all'impiego di un diodo zener, collegato con po-
larita invertite rispetto a quelle del diodo D1.
Per ottenere la massima sensibilitá dello strumen- CIRCUITO CON DUE D1OD1
to, occorrerebbe fare in modo che la tensione
Un circuito del tutto simile a quello rappresen-
dello zener fosse di valore circa meta del valore
tato in figura 3 e riportato in figura 5.
della tensione totale, di alimentazione. Anche le
In questo caso vengono impiegati due diodi al
resistenze R1-R2 dovrebbero essere dimensiona-
germanio o al silicio. Questo circuito a ponte pre-
te in modo da permettere la circolazione della senza il vantaggio, rispetto al circuito di figura 3,
corrente típica del diodo zener. di una maggiore sensibilitá, che consente una
I valori delle resistenze R1-R2 viene ottenuto ap- maggiore espansione delle scale di misura.
plicando la seguente formula : Per esempio, utilizzando per R1-R2 potenziome-
tri da 50 ohm, con uno strumento da 50 A
Rl = R _ V-Vz fondo-scala, si ottiene una gamma di misure com-
2 presa fra 100 e 120 mA. Elevando i valori delle
lz resistenze variabili R1-R2 a 100 ohm, la gamma
di misure risulta compresa fra i 34 e i 42 mA.
in cuí V rappresenta il valore della tensione ap- Elevando ulteriormente i valori di R1-R2 a 220
plicata sui terminali del circuito, mentre Vz rap- V, la scala di misura si estende fra 8 e 12 mA.
presenta la tensione di zener ed lz la corrente tí- Conferendo ad R1-R2 il valore di 350 ohm cir-
pica dello zener. ca, la scala si estende fra 34 e 6 mA.
Il valore della resistenza variabile R3 viene r- I diodi D1-D2 dovranno essere in grado di sop-
portare una corrente massima diretta di 100 mA.
cavato applicando la seguente formula :
Si puó usare, ad esempio, il tipo IN127.
V Anche per quest'ultimo circuito a ponte valgono
le solite norme di taratura citate per i precedenti
lz circuiti.
Per ottenere una immediata regolazione del va-
La validita di questa relazione sussiste soltanto lore di fondo-scala, occorrera anche in questo
nel caso in cuí si sía applicata la precedente for- caso inserire, in serie con lo strumento, un trim-
mula, quella che permette di determinare i valori mer potenziometrico, come e stato consigliato per
delle due resistenze fisse. i precedenti circuiti.
444
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9400
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
446
UN TESTER
447
...... -
R1
l4ti b~
II
-5 11 S1
R2 TR 1 11
e
- -.n 4
.,_,
IR3
e e
b e
R3 TR2 ¡¡ 4,5V
@
e
ENTR
4di e
11 TR4
RA 77
448
venuti reperibili sul normale mercato commer- Ma lentita di luce emessa dai comuni diodi e
ciale, a prezzi accessibili a tutti, in virtu del no- talmente esigua da non poter essere rivelata nep-
tevole sviluppo dell'optoelettronica, che e quella pure dagli strumenti piü sensibili. Il diodo LED,
speciale branca dell'elettronica comprendente tut- invece, puo considerarsi una vera e propria lam-
ti quei componenti il cui funzionamento e stret- padina elettronica .
tamente legato all'energia luminosa e all'energia La meccanica,secondo la quale un diodo LED
elettrica. diviene sorgente di energía luminosa, dipende
II diodo LED e costruito a guisa di un diodo nor- dalla combinazione delle cariche, maggioritarie
male, al quale e del tutto simile, essendo compo- o minoritarie, che si verifica internamente al se-
sto anch'esso da una giunzione PN di materiale miconduttore stesso e, in modo particolare, nella
semiconduttore. Ma questo materiale non e il zona della giunzione PN.
germanio o il silicio, ma e invece un composto
del gallio. E il composto del gallio dipende dalle
caratteristiche di emissione che si intendono con-
seguire. Per esempio, per ottenere una luce appar-
tenente allo spettro dell'infrarosso, si utilizza l'ar-
Fig. 2 - lI cablaggio del tester per circuiti logici puo
seniuro di gallio (GaAs). essere effettuato su una basetta-supporto di bachelite
Prima di introdurre la meccanica di funziona- di forma rettangolare. Questa basetta verra fissata sul
mento di un diodo LED, vogliamo ricordare ai pannello frontale (parte posteriore) di un contenitore
di materlale isolante. Sulla parte anteriore del pan-
nostri lettori che tutti i diodi, indistintamente, nello frontale sono presenti: i due diodi LED, la boc-
sono componenti emittori di luce. cola di entrata del segnale e l'interruttore generale.
o o
o o
449
LE NOSTRE
CUFFIE STEREO
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
fedelta e per un nuovo ed emozionante
incontro con il mondo della musica ste-
reofonica.
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla
fusione di una musicalita elevata con un
perfetto adattamento anatomico.
CUFFIA STEREO
MOD. LC25
L. 5.500
CARATTERISTICHE:
lmpedenza: 8 ohm
Gamma di freq.: 18- Fig. 3 - L'applicazione del diodo LED sul pannello fron-
15.000 Hz tale del tester per circuiti logici deve essere fatta ser-
Peso: 320 grammi vendosi dei due accessori riportati in questo disegno
(1-3). L'elemento di catodo del diodo LED (2) trovasi
in corrispondenza della piccola tacca (incavo) ricavata
sulla base del componente.
450
se. Anche in questo caso, tuttavia, e possibile
conoscere la situazione del circuito sotto controllo.
L'uso dei diodi LED puó essere ormai conside-
rato conveniente anche sotto l'aspetto economi-
co, perché il costo di tale componente e quasi
pari a quello di una comune lampada-spia mu-
nita di custodia. Se si tiene conto poi ch le lam-
pade a filamento sono soggette a rotture, perdita
di luminositá, annerimento del bulbo di vetro, si
puó concludere che il diodo LED e senz'altro da
preferirsi. Soprattutto perché i diodi LED hanno
una vita estremamente lunga.
LIRE 3.500
CASSETTIERA « MINOR »
ANALISI DEL CIRCUITO DEL TESTEA
Contenitore a 12 cassetti, componi-
II circuito del tester per circuiti logici, rappre- bile ad incastro; dimensioni di un cas-
sentato in figura 1, e composto da due stadi se-' setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e
misimmetrici. Applicando quindi all'ingresso uno provvisto di divisori interni.
stato logico «O» o « 1 », prelevato da un circuito
integrato TTL, per esempio della serie 7400-
7401..., uno dei due diodi si accende, mentre
l'altro rimane spento.
In particolare, applicando uno « O » all'ingresso,
il diodo LED LDI si accende, mentre applican-
do all'ingresso un « 1 », si accende il diodo LD2.
Ma passiamo senz'altro all'analisi del circuito di
figura 1, che risulta molto semplice.
A\pplicando uno «O» all'ingresso del circuito,
cioé supponendo che la tensione nel nodo forma-
to da R2-R3 sia prossima allo «O», si ottiene
l'interdizionc del transistor TR2 e, conseguente-
mente, quella del transistor TR4, a causa della
mancanza di una corrente di base. 11RE 3.800
In queste condizioni il diodo LD2 non risulta CASSETTIERA MAJOR
percorso da alcuna corrente e rimane spento.
Al contrario, lo «O» applicato all'entrata pro- Contenitore a 6 cassetti, componibile
voca la conduzione del transistor TRI, che e di ad incastro; dimensioni di un casset-
tipo PNP. Si manifesta quindi il flusso di una to: 114 x 114 x 46. Ogni cassetto e
certa corrente di base attraverso il transistor TR3, provvisto di divisori interni.
che raggiunge la saturazione (forte conduzione),
.provocando conseguentemente l'accensione del
diodo LDl.
Con un « l » applicato all'entrata, cioe con una
tensione di entrata superiore ai 3,3 V, la situa-
zione circuitale risultera ovviamente invertita. I
transistor TR2.TR4 diverranno conduttori, per-
mettendo l'accensione del diodo LD2. I transi-
•
Organizzate il vostro lavoro! Conser-
vate sempre in ordine i componenti
elettronici! Trasformate, a poco a po-
stor TRI-TR2, invece, rimarranno all'interdizio-
co, il vostro angolo di lavoro in un
ne, provocando lo spegnimento del diodo LDl.
vero e proprio laboratorio!
11 tester deve essere utilizzato in modo corretto
e non con alimentazioni invertite o notevolmente
piü elevate rispetto a quella prescritta. La pre-
senza dei diodi DI-D2 serve a proteggere i tran-
sistor TRI-TR2 da eventuali tensioni di ingresso
negative o superiori a quella di alimentazione del
tester.
451
Fig. 4- 11 tester deve essere munito di un cavo-sonda
alle cui estremita verranno fissati: il puntale, la pinza
a bocea di coccodrillo e la presa di innesto corrispon-
dente alla spina montata sul pannello frontale dello
. -eco
PUNTA LE
sa
strumento.
ssE", E
CAVO
SCHERMATO
IBRIDO
e
CARATTERISTICHE
ELETTRICHE
• Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a - 1,5 dB.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W-5 ohm. potenza: inferiore all'1%/,
Sensibilita: Alimentazione:
15 mW a 1.000 Hz. 13,5 Vcc.
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NALI HANNO ORA INVASO IL SET-
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RIBILI E SEMPLICI DA USARE, AN-
CHE DA CHI NON POSSIEDE UNA
NOTEVOLE ESPERIENZA TECNICA.
GLI INTEGRATI
OPERAZIONALI
SONO OGGI ALLA
PORTATA DI TUTTI
Coloro che muovono i primi passi nel mondo sono facilmente reperibili presso ogni rivenditore
dell'elettronica credono, erroneamente, che gli di materiale radioelettronico, sono facili da usare
integrati operazionali appartengano esclusivamen- e permettono di costruire apparati validi ed eff-
te al mondo dei professionisti o, comunque, de- cienti con l'aggiunta di pochi altri componenti.
gli « arrivati ». Con gli integrati, dunque, si possono costruire
Ma i circuiti integrati, che oggi costano poco, e quegli apparecchi tradizionali per i quali sono
457
les
oeroe ] r
ALIME NT
TR11 TR12
CON INVERS.
TR4
INGR. SENZA INVRg I u - /
ALIMENT
L L 4 4 @)-
Fig. 1 - Resistenze e transistor costituiscono gli unici In questo articolo ci occuperemo dei circurt m-
componentl dell'integrato operazionale µA709. tegrati lineari e, in particolar modo, degli ampli-
fcatori operazionali, divenuti ormai componenti
di largo consumo e di grande attualita.
L'AMPLIFICATORE OPERAZIONALE
richieste decine di resistenze, di condensatori e di
altri componenti vari, con il rischio e il pericolo Interpretiamo, prima di tutto, il vero significato
di commettere errori di cablaggio, di creare in- del termine, oggi tanto in voga, di « amplificatore
stabilita di polarizzazione e di funzionamento. operazionale », che viene comunemente adottato
I circuiti integrati, inoltre, pur concedendo un per designare certi tipi di amplificatori integrati.
notevolissimo rispario di spazio e di tempo, L'etimologia della parola deriva da! particolare
consentono di costruire apparati professionali an- uso che, fino a qualche tempo fa, veniva fatto di
che senza dispord i una eccezionale esperienza. questi tipi di integrati. Essi infatti venivano mon-
458
tati esclusivamente nei calcolatori analogici, per
effettuare talune operazioni matematiche come,
ad esempio, le addizioni, le sottrazioni, le deri-
vate, gli integrali, la risoluzione di equazioni al-
21 72 gebriche, differenziali, ecc.
L'espressione « amplificatore operazionale » e poi
12 rimasta per indicare taluni amplificatori dotati
di particolari caratteristiche, anche se !'uso di
questi integrati si e spostato dal settore del calcolo
invadendo abbondantemente il cosiddetto settore
vu consumistico.
CARATTERISTICHE DI UN
AMPLIFICATORE OPERAZIONALE
alimentatore stabilizzato
JOLLY con protezione elettronica
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MONTAGGIO
L. 15.500
CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 V - 22 V
Corrente massima alla mínima tensione: 1,1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV
1 V d'uscita
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Protezione dell'alimentatore dalle correnti inverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correnti inverse.
• Z1
V1
vu
Z2
22
Vi 1
vu
vi2
Fig. 4 - Utilizzando contemporaneamente entrambi gil
ingressi di un operazionale, e posslbile ottenere un
ottimo amplificatore differenziale, cioé un amplificato-
z3 24 re in grado di fomire, all'uscita, un segnale propor-
zionale alla differenza fra le due tensioni di entrata.
z1 Z2
VI
vu
460
rico, perché un dispositivo reale, dotato delle tralasciare, perché non ritenuti fondamentali ai
qualita ora elencate, non esiste. Ma esso esiste fini di una completa interpretazione del funziona-
se all'aggettivo « infinito » viene attribuita l'e- mento di un operazionale.
spressione « molto grande», conferendo all'agget-
tivo « nullo » il significato di molto piccolo.
In figura 1 rappresentiamo lo schema di un tipi- PRINCIPIO DELLA MASSA VIRTUALE
co amplificatore operazionale, piü precisamente
l'integrato di tipo µA709. Per poter interpretare nel modo piü semplice ed
Esso e caratterizzato da due ingressi: uno di ti- intuitivo e, nello stesso tempo, rigorosamente e-
po inverting, l'altro di tipo non inverting. Appli- satto, il funzionamento dei circuiti operazionali,
cando una tensione a questi due ingressi, questa occorre introdurre il cosiddetto principio della
risulta amplificata all'uscita e invertita di 180°. « massa virtuale ».
Tra questi due ingressi si puó immaginare la pre- Faremo quindi riferimento allo schema di figura
senza di una certa resistenza, di valore abbastanza 2, in cui e presentato un esempio tipico di am-
elevato, fra 1 e 2 megaohm, che rappresenta la plificatore operazionale controreazionato. E sup-
resistenza di ingresso dell'amplificatore operazio- porremo di far riferimento ad un amplificatore
nale. ideale, cioé con resistenza di ingresso infinita, am-
GIi altri fattori, che caratterizzano il dispositivo, plificazione infinita e resistenza d'uscita nulla.
sono: il guadagno a spira aperta, cioe il guada- Poiché il terminale 3 non viene direttamente uti-
gno che si ottiene senza l'aggiunta di componenti lizzato, esso e stato collegato a massa, cioé alla li-
esterni di controreazione, e la resistenza d'uscita nea comune all'ingresso e all'uscita.
Ru, solitamente abbastanza piccola. Applicando una tensione Vl all'impedenza Zl,
Ma esistono molti altri parametri legati agli am- si ottiene, sull'ingresso invertitore 2, la tensione
plificatori operazionali, come ad esempio la ten- V2. E questa tensione e nulla; perché se essa fos-
sione e la corrente di offset, la corrente di pola- se diversa da zero, per esempio positiva ( questa
rizzazione, la reiezione dei disturbi sull'alimtnta- stessa osservazione vale per le tensioni negative),
zione e molti altri che preferiamo per il momento si otterrebbe all'uscita, a causa dell'amplificazio-
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
LA SCATOLA
DI MONT AGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
461
VI
ne infinita e dell'inversione del segnale, una ten- pedenza infinita di ingresso, si ottiene la seguente
sione infinitamente negativa, e farebbe diventare condizione della corrente: I1 = 12.
negativa la tensione sull'ingresso 2, in opposizio- Servendosi della legge di Ohm e quindi possibile
ne alla condizione di partenza. E' evidente quindi ricavare il guadagno dell'amplificatore operazio-
che, per ottenere all'uscita una tensione di valore nale. Si ha infatti: I1 = VI : ZI e VU
determinato, la tensione applicata all'ingresso -Z212 = -Z2Il =-(Z2 : Zl) Vl, cioé:
« non inverting » cioé all'ingresso 2, dovrá risul- Z2
tare nulla, come se l'ingresso stesso risultasse vir- VU =---VI
tualmente a massa. Zl
Tenendo conto che la corrente assorbita dall'in- Il guadagno di un amplificatore operazionale vale
gresso dell'operazionale e nulla, a causa dell'im- quindi : -Z2 : Z I ed e lega to sol tanto al valore
s USC.
Vcc2
462
elle due resistenze, che conviene chiamare im- AMPLIFICATORE NON INVERTENTE
pedenze, esterne al circuito stesso.
Gollegando all'ingresso negativo, anziché una so- L'amplificatore precedentemente descritto, con
la resistenza, piu resistenze, collegate ciascuna ad ingresso invertente a massa virtuale, presenta lo
na sorgente di tensione, il valore della corrente svantaggio di possedere una resistenza di ingresso
I2, per il principio di Kirchhoff, verra offerto parí a Zl e, quindi, generalmente non molto
dalla somma delle correnti di ingresso. II valore elevata.
della tensione di uscita, quindi, risulterá :
Servendosi della configurazione circuitale presen-
Vl 1 Vl2 Vl3 ) tata in figura 3, si riescono invece ad ottenere
VU = Z2 -- + -- -- + ecc. gli stessi vantaggi con un'impedenza di ingresso
(
Zll Z12 Z13 elevatissima, normalmente di parecchie decine di
In questa formula abbiamo indicato con V 11, megaohm.
V12, V13 le varie tensioni di ingresso mentre con I guadagno di questo amplificatore e ancora fa-
Z11, Z12, Z13, abbiamo indicato le relative im- cilmente deducibile applicando il principio della
pedenze.
massa virtuale. Infatti, essendo V2 - O, il pun-
Se le impedenze sono fra loro uguali, la formula
to comune di Z1 e Z2 si trovera allo stesso valore
precedente assume la seguente nuova espressione:
della tensione di ingresso positivo, cioé a Vl.
Z2 Dunque, applicando ancora una volta la legge di
VU = - - --- (Vl 1 + V12 + V13) Ohm, si ottiene facilmente:
Zl
II circuito ottenuto e un circuito « sommatore », Z2
utilizzabile ad esempio in circuiti audio, come VU = Vl +~
puó essere un perfezionatissimo mixer. Zl
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un ottimo amplificatore differenziale, cioé un am-
DI LUMINOSITA' plificatore in grado di fornire, all'uscita, un se-
gnale proporzionale alla differenza fra le due
Con questi piccoli apparati elettronici, pi- tensioni di ingresso.
lotati a TRIACS, potrete regolare, a pia-
cere, la luminositá di un lampadario, di
ll circuito che realizza tale condizione e rappre-
una lampada da tavolo o da notte. Favo- sentato in figura 4.
riscono il risparmio, non dissipano corren- Questo circuito, come e facile notare, altro non
te inutilmente, moltiplicano le prestazioni e che la somma dei due circuiti precedentemente
delle vostre lampade e valorizzano i vostri descritti.
lampadari.
Tenendo conto che la tensione su! terminale 3
vale:
Z4
Vi2x---
Z3 + Z4
Z2 Z2 ZA
Mod. vel 300/v/e
Sostitulsce gli interruttori su cavo, é completo di
VU = ---xVil + +--x---x
manopola, interruttore separato, spina, metri 1,5 Zl Zl Z3 + Z4
plü metri 1 di cavo. Regola una sola luce (300 W
- 220 V).
x Vi2
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facendo in modo che risulti Z3 Zl e Z4 Z2,
si ha:
464
de a mantenere automaticamente polarizzato l'in- entrate e le uscite degli operazionali possono es-
gresso positivo, attraverso l'impedenza Z2; l'in- sere vere e proprie reti circuitali, e facile con-
gresso rimane quindi in posizione stabile sino a cludere che, con opportuno dimensionamento dei
che una opportuna tensione negativa, di valore componenti esterni, si possono ottenere amplifica-
tale da invertire la polarita del punto 3, provve- tori audio, mixer, fltri passa-alto fltri passa-
de a far commutare l'uscita dal valore di satura- basso, filtri passa-banda, equalizzatori, amplifica-
zione positivo a quello negativo. tori per strumcnti di misura, ecc.
Un funzionamento molto simile a quello ora in- Il dimensionamento dei componenti e quasi sem-
terpretato e ottenuto con il circuito di figura 6, pre presentato dalle industrie produttrici degli
che provvede anche all'inversione del segnale. integrati operazionali, che provvedono a corre-
Ma i circuiti fin qui presentati rappresentano sol- dare i componenti con una nutrita letteratura
tanto una piccola parte delle moltissime applica- tecnica. Per approfondire maggiormente tale ar-
zioni pratiche che si possono attualmente ottene- gomento, possiamo anche consigliare i lettori a
re con gli integrati operazionali. Se si tiene conto, consultare i vari bollettini tecnici editi dall'indu-
infatti, che i vari componenti, collegati con le stria degli integrati.
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i questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la
D necessita di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati
elettronici, oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta
di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilita su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
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nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
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Perché esso vi offre la possibilita di entrare in pos- su eventuali aumenti di prezzo di copertina, permet-
sesso, con la massima certezza, di 12 fascicoli della tendovi la raccolta sicura dei fascicoli dell'intera an-
Rivista, senza il timore di non trovarla piü in edicola, nata e, con essi, la libera scelta del progetti che
dove si puó esaurire presto, nei primi giorni di ven- piü vi interessano.
dita.
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L'ALLEGATO MODULO DI
C/C POST ALE PUO' ES-
SERE UTILIZZATO PEA
EFFETTUARE L'ABBONA-
MENTO- A ELETTRONICA
PRATICA IN UNA DELLE
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APPARATI ELETTRONICI,
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GIO PUBBLICIZZATI SUL-
LE PAGINE DELLA RIVI-
STA. SI PREGA DI SCRI-
VERE CHIARAMENTE E DI
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SITO SPAZIO LA CAUSA-
LE DEL VERSAMENTO.
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Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire' del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L
600) in francobolli.
473
un voltmetro e di un amperometro, in modo da si tratta di un integrato digitale ma nessun'altra
avere sott'occhio costantemente i valori delle ten- notizia mi e stata forita per quel che riguarda
sioni di uscita e quelli delle correnti assorbite. la zoccolatura del componente e le caratteristiche
MARINELLI ANDREA di funzionamento dello stesso. Gradirei quindi
Roma ottenere da voi quelle nozioni necessarie per po-
ter utilízzare questo íntegrato.
e
La realizzazione da lei auspicata f acilmente at- GARATTINI FULVIO
tuabile. Infatti, per valutare i valori delle ten- Ravenna
sioni uscenti dall'alimentatore stabilizzato, oc cor-
re munire l'apparato di un voltmetro da 30 V
fondo-scala, oppure da 25 V fondo-scala. E Poiché si tratta di un argomento dí grande at-
non e necessario che questo strumento sia di tipo tualita, riteniamo utile per molti nostri lettori
particolarmente sensibile. Il suo collegamento do- rendere pubblica la risposta a lei data.
vra essere fatto in parallelo con le boccole d'usci- L'integrato SN7420 contiene, all'interno, due por-
ta dell'alimentatore. te NAND a quattro ingressi. L'uscita, dunque,
Per la misura delle correnti assorbite dagli ap- risultera a livello logico « O» soltanto quando
parati utilizzatori, invece, lei dovrá acquistare un tutti quattro gli ingressi contemporaneamente ri-
amperometro da 2 A fondo-scala, collegandolo sulteranno a livello logico « 1 ». Viceversa, se
in serie con il morsetto positivo d'uscita dell'ali- uno soltanto dei quattro ingressi si trova a livello
mentatore. logico «O», l'uscita va a livello « l», indipen-
dentemente da ció che accade per gli altri in-
• • • gress.
La zoccolatura del componente e quella del dise-
gno qui riportato, che si riferisce alla vista dal-
l' alto dell'integrato.
Circuiti integrati TTL L' alimentazione dovra necessariamente essere ben
Mi e stato regalato, da un amíco, un circuito in- stabilizzata e di valore 5 V (±- 5%).
tegrato di tipo SN7420; mi e stato specificato che Il livello « O» in entrata deve avere un valore di
tensione compreso tra O e 0,8 Vmax., mentre il
livello « 1» deve risultare tra 2 Vmin. e 5 V max.
Corrispondentemente, i livelli di uscita avranno
e
i seguenti valori: per il livello « 0 » l valore di
0,22V circa, mentre per l livello « 1» il valore e
di 3,3 V circa.
Il ritardo di porta, o tempo di propagazione, e
valutabile attorno ai 15 nS' (nanosecondi).
8 r p7 @
gLl
10
a o D]6
5
• • •
L'alimentatore per le radioline
Posseggo una radíolina a transistor alimentata
11 4 con una pila a 9 V. Dopo molto tempo mi sono
stancato di dover continuamente ricambiare la pi-
12 3 la sottoponendomi ad una spesa poco simpatica.
Ho acquístato quindí un alímentatore in corrente
2 continua di tipo comune e molto economico. Pur-
13
troppo, facendo funzíonare il ricevitore con l'ali-
mentatore, il suono e accompagnato da- un note-
@14 vole ronzío, che e invece totalmente assente
quando íl ricevitore funziona con la pila. Potre-
ste aiutarmi a risolvere !'inconveniente senza ri-
corrcre all'acquisto di un altro alimentatore? Fac-
cio presente di aver giá aperto il contenitore del-
l'alimentatore e di aver notato che esso e com-
474
TR1
C1
S1
COMPONENTI
posto principalmente da un trasformatore, da un Condensatori
raddrizzatore a ponte, da una resistenza da 47 C1 1.000 F 25 VI. ( elettrolitico)
ohm e da un condensatore elettrolitico da 500 F C2 = 500 F 16 VI. ( elettrolitico)
- 12 VI. C3 500 µF 25 VI. ( elettrolitico)
GAROFOLI GIOV ANNI
Monza Resistenzc
R1 2.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
Pur ritenendo che il ronzio non puó essere ecces- R2= 680 ohm
sivo, concordiamo con lei per il fastidio che esso
Varie
provoca durante l'ascolto. Ovviamente si tratta
di un insufficiente filtraggio della tensione di rete. TRl =
2N3055
Le consigliamo quindi, senza sottoporsi ad ulte- Tl =
trasf. d'alimentaz. (220 V/12 V - 1 A)
riore spesa, di realizzare il circuito qui riportato, D1-D2-D3-D4 = BY126
servendosi di una parte dei componenti montati
nel suo alimentatore. Con questo nuovo apparato
lei avra la possibilita di regolare la tensione di
uscita, adattandola perf ettamente alfe varie ten-
sioni di alimentazione delle radioline di tipo com-
merciale. Tenga presente che dal suo alimenta-
tore dovra togliere il trasformatore e i diodi rad-
Antenne FM
•••
drizzatori, necessari per realizzare il ponte del no-
stro progetto. Il funzionamento del nostro circui- 11 mio ricevitore radio, di tipo commerciale, e
to si basa sulla moltiplicazione del valore capa- dotato di una presa per antenna estema in modo
citivo del condensatore elettrolitico C2 per quel- da sensibilizzare l'ascolto della gamma a modula-
lo del guadagno del transistor TRI. Quindi, uti- zione di frequenza. Internamente al mobile e pre-
lizzando per C2 un condensatore di soli 500 F sente un'antenna, ma con questa non riesco a
e supponendo che il guadagno del transistor, nel ricevere le ernittenti deboli e sfruttare completa-
caso pi sfavorevole, sia di 50, si ottiene una ca- mente le possibilita del mio ricevitore. Vorrei dun-
pacita virtuale di ben 25.000 F, che e pi che que costruire io stesso un'antenna, provvedendo
sufficiente per ridurre l ripple, cioé l'ondulazione alla sua installazione e al suo collegamento. Fac-
residua, a valori accetabili. Un ulterior e filtrag- cio presente che, Ieggendo il libretto di istruzioni,
gio e fornito dai condensatori C1-C3, i cui valori che accompagna il ricevitore, ho notato che l'ap-
capacitivi potranno variare fra 500 e 1000 F. parecchio radio <leve essere collegato con una
475
due spezzoni di filo di rame o di alluminio, di
DIPOLO RIPIEGATO uguale lunghezza, per un totale di metri 1,52. La
differenza fra la lunghezza del dipolo semplice e
M del dipolo ripiegato e dovuta alla diversa velo-
111
cita di propagazione delle onde elettromagnetiche
1 attraverso la piattina e attraverso il filo nudo.
La discesa, per questo secondo tipo di antenna
#L
[y- PIATTINA
<t."
dovra essere realizzata tramite cavo schermato
da 75 ohm, con la precauzione di mantenere il
primo tratto di discesa, per la lunghezza di metri
1,5 almeno, in posizione perpendicolare rispetto
@ al dipolo stesso .
r
DIPOLO SEMPLICE •••
Ronzio nel regolatore di potenza
Ho realizzato il circuito regolatore di potenze
CAVO elettriche presentato sul fascicolo di gennaio del-
,,,.. COASSIALE lo scorso anno della vostra rivista. Debbo com-
75 0 plimentarmi con voi per la bonta del progetto
e per il pronto e preciso funzionamento dell'ap-
parato. Debbo tuttavia rilevare un elemento tecni-
co che non so se rappresenti un difetto. Quando
regolo il potenziometro R2 al suo valore massimo,
si avverte un certo ronzio nel circuito. Ora vor-
antenna da 300 ohm. Che cosa significa questo ' sapere da voi se questo ronzio rappresenta
elemento? Potete edurmi sul modo di realizzare una anomalía e puo portare danno al regolatore
l'antenna? di potenza.
BUSACCA FLAVIO GALLUCCI GENEROSO
Torino Napoli
Il valore di 300 ohm; citato nel suo libretto di Il suo apparato funziona normalmente. Il ronzio,
istruzioni, si riferisce all'impedenza caratteristica e
da leí avvertito, dovuto alla rapida variazione
dell'antenna. Tenga presente, infatti, che ogni del flusso elettromagnetico che si sviluppa nel
antenna si distingue, oltre che per la forma, per nucleo di ferrite dell'impedenza JI; questa va-
il valore della frequenza e per quello dell'impe- riazione e causata dal « taglio di corrente » del
denza; quest'ultimo elemento e molto importante triac.
ai fini di un buon rendimento dell'intero sistema
ricevente.
Le antenne piu comuni, per l'ascolto della gamma
di segnali radio a modulazione di frequenza, so-
no di due tipi: il dipolo ripiegato, caratterizzato
da un valore di impedenza caratteristica di 300
• ••
L'ascolto delle emittenti ungheresi
ohm, e il dipolo semplice, con impedenza carat-
teristica di 75 ohm circa. Sono un vostro assiduo lettore e mi rivolgo a
Il dipolo ripiegato (a) deve essere realizzato con voi per risolvere un problema per me molto dif-
normale piattina per TV, da 300 ohm, utilizzan- ficile.
do per il tratto orizzontale uno spezzone di piat- Per motivi linguistici sono molto iriteressato al-
tina della lunghezza di metri 1,30 circa e saldan- 1' ascolto delle emittenti radiofoniche ungheresi
do tra loro i conduttori alle estremita. Al centro che trasmettono, in modulazione di ampiezza,
del tratto orizzontale vengono ricavati i termina- sulla lunghezza d'onda di 1000 KHz circa. Se-
li da collegare, sempre tramite lo stesso tipo di guendo i consigli profusi nella vostra rivista, ho
piattina, da 300 ohm, al ricevitore radio. applicato al mio ricevitore un'antenna di tipo
• Il secando tipo di antenna (b), quello con im- Marconi. La ricezione e migliorata di molto, cioé
pedenza di 75 ohm, dovrd essere realizzato con mentre prima non si sentiva nulla, ora, pur al li-
476
mite della comprensibilitá, sono apparsi i segna- e il modello. Ho collegato questo apparecchio
li provenienti dalle emittenti ungheresi. Ma la con la mía piastra per giradischi di tipo DUAL
modulazione e bassa e, a tratti, scompare, per 1214, con risultati deludenti. Eppure, all'atto del-
poi ritornare ancora, anche accompagnata da f- l'acquisto, l'amplificatore funzionava egregiamen-
schi. Potete aiutarmi a risolvere questo proble- te con una piastra per giradischi di tipo molto
ma? Faccio ancora presente di abitare in zona
scoperta, fuori citta, dove i segnali radio dovreb-
bero giungere con una certa facilita.
DE ANGELIS REMO COMPONENTI
Ascoli Piceno
Condensatori
ll suo ricevitore necessita di un preamplificatore Cl = 100.000 pF
d'antenna, cioé di un apparato elettronico in gra- C2 = 25 F 6 VI. ( elettrolitico)
do di rafforzare i segnali a radiofrequenza captati C3 == 10F 6 VI. (elettrolitico)
dall' antenna, prima che questi vengano inviati C4 - 15.000 pF
agli stadi successivi del ricevitore radio. Le con- es = 3.300 pF
sigliamo quindi di costruire il preamplificatore C6 = 10 F 6 V. ( elettrolitico)
d' antenna per auto radio, da noi presentato sul fa- C7 = 100 F 6 VI. ( elettrolitico)
scicolo di giugno dello scorso anno della rivista. Resistenze
E per ottenere risultati ancor piit sensibili, la
Rl - 47.000 ohm
invitiamo a sostituire l'antenna Marconi con una
R2 68.000 ohm
antenna di tipo a quadro, che risulta molto piit
direttiva.
R3 = 5.600 ohm
R4 = 47.000 ohm
R5 10.000 ohm
R2
ENTR
USCITA
R1 R7 R8 C7
477
piü scadente della mia. La riproduzione, a mio fra i piedini degli zoccoli. Le prove da me ese-
avviso, era fedele sia nelle note basse sia nelle gui te finora mi hanno lasciato alquanto perplesso,
note acute, mentre con la mia piastra il volume e perché con l'uso dell'ohmmetro, commutato nel-
sempre molto basso e la tonalita sempre molto la portata ohm x 1.000, controllando piedino
alta, pur agendo sui relativi controlli manuali. per piedino, dal primo all'ultimo, ho constatato
Voglio ritenere che il difetto sía dovuto soltanto che, oltre al regolare cortocircuito fra i piedini
ad una mia lacuna tecnica consistente nel non relativi al filamento, molti altri piedini demuncia-
saper adoperare l'amplificatore stereo. Qual e il no un apparente cortocircuito e ció si verifica su
vostro parere in proposito? valvole di vecchio tipo e su valvole nuove. Po-
GARLASCHI PRIMO tete aiutarmi a perseguire questo mio programma
Ancona di studio della radiotecnica?
BIGOZZI PAOLO
Il mancato funzionamento della sua installazione Treviso
risiede nel tipo di piastra da lei accoppiata con
l'amplificatore. Con tutta probabilita nella sua
Un tempo, quando le volvole elettroniche impe-
piastra e montata una testina magnetica, mentre
ravano, il loro controllo veniva effettuato con
l'ingresso dell'amplificatore e di tipo ad alto li-
uno strumento, di notevoli dimensioni, denomina-
vello, cioé adatto per microfoni o testine piezoelet-
to provavalvole. Con esso era possibile controlla-
triche. Lo dimostra il fatto che le prove, eseguite
re l'integrita del filamento, lisolamento degli e-
presso il rvenditore, sono state fatte con una pia-
lettrodi, l'esaurimento o l'efficienza della valvola.
stra munita, con tutta probabilitá, di cartuccia
piezoelettrica. Un'ulteriore conferma a tale as- La rumorosita e il flusso elettronico fra catodo
serto deriva dalla mancanza dei toni bassi nella e anodo. Con l'uso dell'ohmmetro, invece, e pos-
riproduzione sonora. Come e noto, infatti, tutti i sible controllare la continuitá di collegamento
dischi, per motivi di mascheramento del rumore del filamento ed eventuali, grossolani cortocircui-
di fondo, vengono incisi accentuando le note ti fra gli elettrodi. Ma per eseguire questo con-
acute. Ció rende necessario, in fase di riprodu- trollo, occorre fornirsi di un prontuario di valvo-
zione sonora, compensare o, pi tecnicamente, le, nel quale vengono indicate le corrispondenze
equalizzare questo tipo di registrazione mediante fra i piedini dello zoccolo e gli elettrodi contenu-
adatti circuiti elettronici. ti internamente al bulbo di vetro. In molte val-
Con le cartucce di tipo piezoelettrico questa pre- vole alcuni piedini risultano collegati allo stesso
cauzione non e necessaria, in virta delle caratte- elettrodo e tale fatto puo sembrare un cortocir-
ristiche proprie delle testine piezoelettriche. Con cuito, mentre in pratica non lo e affatto. Il colle-
le testine magnetiche, invece, e necessario inseri- gamento di due o pi piedini con lo stesso elet-
re, tra tqueste e l'ingresso dell'amplificatore, un trodo agevola il compito del radiomontatore, per-
apparato preamplificatore-equalizzatore, in grado mettendogli di scegliere, in sede di cablaggio, il
di portare ad un liv ello sufficiente il debole se- piedino piu comodo per la saldatura dei con-
gnale che le testine magnetiche riescono a for- duttori. In taluni punti di valvole alcuni piedini
nre. risultano internamente collegati e non possono in
Nella nostra rivista abbiamo avuto modo di pub- alcun modo venir utilizzati, neppure per forma-
blicare piu volte progetti di amplificatori-equaliz- re un ancoraggio di massa. Nei prontuari delle
zatori. E a questi progetti lei puó riferirsi con- valvole elettroniche i piedini internamente colle-
sultando i fascicoli arretrati della rivista. Ma per gati vengono segnalati con «i.c.». Anche i pie-
risolvere piu in fretta il suo problema, possiamo dini collegati con lo stesso elettrodo vengono chia-
anche consigliarle di realizzare il progetto qui ramente indicati nelle zoccolature delle valvole
riportato. elettroniche .
•• •
Cortocircuiti nelle valvole Cicalino a valvola
• • •
Sono un assiduo lettore di questa bella Rivista e Appartenendo alle vecchie leve degli appassiona-
un grande appassionato di radiotecnica. II quesi- ti di elettronica, continuo ad essere affezionato
to che vi pongo riguarda le valvole elettroniche. alle valvole termoioniche, che possiedo in gran
Vorrei infatti conoscere quale metodo si debba numero e con le quali ho grande dimestichezza.
adottare per controllare eventuali cortocircuiti Vorrei realizzare un cicalino con uscita in alto-
478
100200 V
+
V1
T1
2 3
4
6,3V 0,3A
parlante, ovviamente pilotato a valvola. Avrete magazzno. Có non esclude, tuttava, che le po-
gia capito che il progetto che vi chiedo e quello sa servirsi di un altro triodo perché, come si pu
di un oscillatore di bassa frequenza, in grado di constatare osservando lo schema qui riportato,
generare una nota udibile in altoparlante. Po- della valvola 6AT6 viene utilizzata soltanto la
tete accontentarmi? sezione triodica, mentre rimane inutilizzato il
MAZZUCATI GUIDO do ppio diodo. Il tras/ ormatore T l deve esser
Venezia un trasformatore d'uscita per push-pull di val-
vole, della potenza di 5 -,--- 10 W. Il condensatore
Il circuito che le proponiaino e molto semplice e CI puó avere un valore capacitivo compreso fra
utilizza una valvola di tipo 6AT6, che e
abba- 10.000 e 20.000 pF, mentre il valore della resi-
stanza-comune e non dovrebbe mancare nel suo ... stenza Rl e di 160.000 ohm.
i,»'
479
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3201ITT
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con senplicita e precisione misure di tensioni,
correnti e resistenze, soddisfacendo altresi le
esigenze degli elettricisti, dei riparatori radio-
TV, ecc.
Questo analizzatore accoppia ad un formato
ridotto e robusto un quadrante di grandi di-
mensioni e di facile lettura; il galvanometro,
a bobina mobile, e
protetto centro i sovrac-
carichi di breve durata e garantisce la preci-
sione delle letture e la vita eccezionale dello
strumento. Le diverse misure che si possono
eseguire e la precisione delle indicazioni ren-
dono questo strumento indispensabile nei la-
boratori di riparazione e controllo. 11 tester
viene fornito con il corredo di cordoni, libret-
to di istruzione e custodia in plastica.
. 6.80
L'emissione e in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che il circuito, completo
"
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
mlcrofono, oppure suoni forti in prossimita del
II microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
PRATICA
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FERIE .
DAL 5 AL 25 AGOSTO
L'intera collettivita editoriale, dunque, abbandonera tempo-
raneamente la vita attiva della Rivista per ossigenarsi e, soprat-
tutto, per collocare nell'arco di quei venti giorni le idee che do-
vranno dar vita ad una nuova annata densa di programmazioni
editoriali e tecniche, assolutamente nuove e interessanti.
In un certo senso, quindi, si potrebbe anche dire che l'elettro-
nica non si ferma mai, neppure durante i mesi estivi. Perché
proprio nel periodo delle ferie, quando il tempo libero si allun-
ga, tutti hanno la possibilita di realizzare i progetti piu com-
plessi, quelli che richiedono maggior pazienza e riflessione, op-
pure di rivederne altri non perfettamente riusciti o non comple-
tati. Ed e forse proprio nel mese di agosto che voi, Lettori, se-
guite piu attentamente la nostra Rivista, sentendovi piu vicini a
noi, intensificando l'attivita con maggior fervore individuale
e collettivo.,
Non aspettate dunque il nostro ritomo per ricevere un pac-
co, una lettera o una pubblicazione. Ma richiedeteci subito la
scatola di montaggio che piü vi interessa o quanto ancora vi
serve ricevere in tempo per rallegrare le vostre vacanze.
481
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
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a se stessi e agli altri la propria passione per l'elettronica.
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Vi proponiamo un esercizio di precisione, divertente, che impegnera le vo-
stre attitudini per l'elettronica, mettendo alla prova la saldezza dei nervi, l'a-
cutezza della vista e il grado di emotivitá.
Senza spreco di cartucce e senza alcun pericolo stinte, sia nell'aspetto funzionale, sia in quello
per P'incolumitá propria o altrui, ogni lettore realizzativo.
potra esercitarsi al tiro al bersaglio, con pisto-la, La prima parte, quella rappresentativa del bersa-
dopo aver realizzato i due semplici apparati elet- glio, e costituita da un ricevitore di lampi di lu-
tronici qui presentati e descritti. ce; la seconda parte rappresentata dalla pistola
Si potra cosí occupare il tempo libero con un di legno, e costituita da un apparato trasmettito-
esercizio di precisione, divertente, che impegna re di lampi di luce.
la vista e la fermezza della mano, mettendo alla Sul punto centrale del bersaglio e applicata una
prova le qualita del sistema nervoso e control- fotoresistenza, la quale riceve i lampi di luce
lando la propria emotivitá. provenienti dalla pistola e li invia ad un circuito
II dispositivo e suddiviso in due parti, tra loro di- amplificatore la cuí uscita e costituita da un relé;_
sui terminali utili del relé e possibile collegare valore ohmmico in funzione della luce su di essa
un qualsiasi elemento segnalatore ottico o acu- incidente.
scico, che informera colui che spara sull'esito del Piü precisamente, quando la fotoresistenza e al
t1ro. buio, la resistenza risulta molto elevata, tanto da
raggiungere il valore di alcuni megaohm. Al con-
trario, quando la fotoresistenza e colpita dalla lu-
LO SCHEMA DEL RICEVITORE ce, la resistenza diminuisce con un conseguente
aumento della conduttivita elettrica.
U circuito elettrico della sezione ricevente del In presenza della luce il valore resistivo del com-
beraglio elettronico e rappresentato in figura 1. ponente scende a poche decine di ohm.
Come si puo notare, si tratta di un circuito molto
semplice, pilotato con due solí transistor e privo
i eccezionali caratteristiche di sensibilitá o sta- CARICA DEL CONDENSATORE
blitá della soglia di scatto. Tuttavia il circuito
bene si adatta all'impiego cuí e destinato. Qando la fotoresistenza FR viene colpita da un
Il circuito di entrata e rappresentato da una foto- lampo di luce, si verifica una diminuzione di re-
resistenza, che rappresenta l'elemento sensibile al- sistenza di questo componente e il transistor TRl,
la luce. unitamente al transistor TR2, entra in conduzio-
ne. II transistor TR2, con la sua corrente di col-
lettore, eccita il relé RLl.
LA FOTORESISTENZA II condensato re elettrolitico C 1 si carica imme-
diatamente all'arrivo di un lampo di luce, a
fotoresistenza e un componente elettronico causa della forte corrente di carica fornita dal
presenta la particolaritá di variare il proprio circuito • collettore-emittore del transistor TRl.
485
ig. 1 - Quan do la fo toresiste nza FR, che viene ap-
licata al cen tro del bers aglio , vien e colpita da un
am po di luce , si verifica una dim lnuzlone di re sisten-
ra di questo componente e i due transistor TR1-TR2
ntrano in conduzione eccitando il relé RL1. Sui ter-
ninali utili del relé si puo collegare un qualsiasi si-
stema segnalatore ottlco o acustico.
I-'
4
1 ~i.
TR1 TR2
e
3 RL1
Q)
9-12V
e
'ir' 11
&
5
R2
==""""""'
5
+
R1
L Cl
Anche il relé RLl quindi si occita non appena il il condensatore elettrolitico Cl si scarica attra-
lampo di luce colpisce la fotoresistenza FR. verso la resistenza R3, sul circuito base-emittore
Al contrario, quando cessa il lampo luminoso, il del transistor TR2, mantenendo il transistor stes-
transistor TRl si comporta come un diodo in con- so in conduzione per un certo tempo.
nessione invertita, cioe senza condurre corrente; Possiamo dunque riassíunere brevemente il fun-
SUONERIA
l======lO
Fig. 2 - Ovvlamente II collegamento del sistema avvi-
9-12V satore, che puo essere rappresentato da un campa-
3~=======@ nello elettrico, deve essere effettuato sul terminall nor-
malmente aperti del relé; facendo riferiinento anche
allo schema di figura 1, I terminali sono contrasse-
gnati con i numeri 2-3.
486
zionamento del circuito dell'apparato ricevente di
figura 1 dicendo che, quando un lampo luminoso,
anche di breve durata, colpisce la fotoresistenza, il Ag. 3 - Cablaggio dell'apparato ricevente. Tramite 11
relé RL1 rimane eccitato per un certo tempo, in- trimmer potenziometrico H1 si regola la sensibilitá di
dipendentemente dalla durata del lampo. E poi- scatto del reté. Trattandosi di un circuito non eccessl-
ché sui terminali utili del relé viene collegato il vamente sensibile, il trimmer R1 dovra essere regolato
al limite dell'innesco. La fotoresistenza FR verra ap-
sistema di informazione ottica o acustica, possia- pllcata al centro di un disco colorato che assumer le
rno dire che la segnalazione di un « centro » vie- funzioni di bersaglio.
FR
ALLA
UTILIZZ.
ne effettuata con un segnale di avviso di suffi- panello clettrico) oppure da entrambi. Esso dovri
ciente durata, cosí da essere sicuramente avver- essere collegato al relé seguendo lo schema di
tito.. figura 2, cioe utilizzando i contatti 2-3 del relé
che risultano normalmente aperti.
REGOLAZIONE DI SENSIBILITA'
IL TRASMETTITORE
Il potenziometro Rl permette di regolare la sen-
sibilita del dispositivo. Esso dovra essere regolato Per semplificare ogni cosa, avremmo potuto con-
in modo che il relé RLl rimanga normalmente cepire il progetto del trasmettitore in modo di-
diseccitato, ma ai limiti dell'innesco. Soltanto verso da quello rappresentato in figura 4. Avrem-
cosi si potra essere certi di sfruttare la massirna mo infatti potuto utilizzare, rnolto semplicemente,
sensibilitá del dispositivo. una lampadina alimentata da una pila o da un
II sistema informativo, come abbiamo detto, po- trasformatore-adattatore, ed avremmo cosi ot-
tra essere rappresentato da un avvisatore ottico tenuto ugualmente lo scopo di inviare lampi di
(lampadina) o da un avvisatore acustico (cam- luce all'apparato ricevente. Ma un tale sistema
487
R1 p1
COMPONENTI
C1 = 1.000 F - 50 VI. (elettrolitico) e
24-36V
+
R1 = 470 ohm - 1/2 watt c1 LP1
LPI
P1
= lampadina (6,3 V - 300 mA)
= interruttore a pulsante
e
488
dina LPl se non dopo qualche secondo. Succes- disposizione i due valori di tensione necessari per
sivamente, una volta verificatosi il lampo di luce, alimentare i due circuiti del tiro al bersaglio:
la lampadina si spegne, perché la resistenza Rl quello del trasmettitore e quello del ricevitore.
non e in grado di alimentarla correttamente a L'alimentatore rappresentato in figura 6 e dotato
causa della notevole caduta di tensione da essa di due trasformatori e di due raddrizzatori. Il tra-
provocata. sforrnatore T 1 e dotato di avvolgirnento seconda-
Per ottenere un secondo lampo luminoso dovran- rio a 24 V; il trasformatore T2 dotato di avvol-
no trascorrere almeno due secondi, necessari al girnento secondario a 9 V. Nulla vieta, tuttavia, di
condensatore elettrolitico C 1 per ricaricarsi. utilizzare un unico trasformatore di alimentazione,
dotato di due avvolgimenti secondari con i valori
delle tensioni ora cítate. Ma un simile trasforrna-
L'ALIMENTATORE tore e di difficile reperibilita cornrnerciale e non
tutti i lettori possono esserne in possesso.
L'alimentatore dell'intero sistema di tiro al ber- Entrambe le tensioni, presentí sugli avvolgimen-
saglio non richiede particolari caratteristiche di ti secondari di T1-T2, vengono raddrizzate me-
filtraggio, o di stabilizzazione, dato che non si diante ponti di diodi al silicio.' Il livellamento e
debbono riprodurre segnali o correggere parti- ottenuto per mezzo di condensatori elettrolitici.
colari forme d'onda. Cio che importa e avere a Per quanto riguarda l'alimentazione dell'appa-
/ G0MMA LAAMP
PUL.S.
TUBO IN
FERRO $ 20
IMPUGN.
IN LEGNO
24-36V
489
24 V
T1
9V
T2
lle()
AL
COMPONENTI
Condensatori
1 = 1.000 F - 50 VI. (elettrolitico)
C2 = 1.000 F - 24 VI. (elettrolitico)
C3 = 1.000 ¡F - 24 VI. (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 680 ohm - 2 W
R2 = 33 ohm - ½ W
R3 = 330 ohm- 1 W
Varie
T1 = trasf. d'alimentaz. (10 W - 220/24 V)
T2 = trasf. d'alimentaz. (10 W - 220/9 V)
S1 = interruttore generale
DI-D2-D3-D4-D5-D6-D7-D8 diodi raddrizz. al
silicio (di qualsiasi tipo)
490
rato ricevente, cioe l'alimentazione a 9-12 V, priamente elettronica e quella meccanica.
occorre provvedere ad un filtraggio maggiore, Per quanto riguarda la parte elettronica vo-
tramite una cellula a « p greca » ottenuta con gliamo ritenere che non debbano sussistere dif-
gli elementi C2-R2-C3. ficolta di cablaggio per quanto riguarda il tra-
Dall'avvolgimento secondario a 9 V si potra
prelev¡ue la tensione alternata a 9 V per ali-
mentare un eventuale campanello di aliarme, che
<leve essere ovviamente adatto per funzionare
in corrente alternata.
Fig. 7 - II dispositivo del tiro al bersaglio necessita
di una semplice messa a punto ottica. Occorre infatti
REALIZZAZIONE PRATICA stabilire la distanza che intercorre tra la lente con-
vergente e la fotoresistenza, regolando conseguente-
mente la distanza fra lente e lampadina in modo da
La realizzazione pratica del tiro al bersaglio ottenere, sul bersaglio, un cerchio luminoso del dia-
puo essere suddivisa in due parti : quella pro- metro di 0,5 cm.
LAMP. LENTE
jl<fi 0,5 Cm
ezzo e
Chi comincia soltanto ora a
muovere i primi passi nel mon-
do dell'elettronica pratica, non
A,
RTATA DI TUTTI 1 1.750
puó sottoporsi a spese eccessi-
ve per attrezzare il proprio banco di lavoro, anche se questo deve assumere un carattere essenzialmente dilet-
tantistico. Il saldatore del principiante, dunque, deve essere economico, robusto e versatile, cosi come lo é
quello qui raffigurato. La sua potenza é di 50 W e l'alimentazione é quella normale di.rete-luce di 220 V.
491
Con questi piccoli apparati elettronici, pi-
lotati a TRIACS, potrete regolare, a pia-
cere, la luminosita di un lampadario, di FR
una lampada da tavolo o da notte. Favo-
riscono il risparmio, non dissipano corren-
te inutilmente, moltiplicano le prestazioni
delle vostre lampade e valorizzano i vostri
lampadari.
Mod. vel 300/v/e Fig. 8 - La seconda parte del dispositivo, quella rela-
Sostituisce gli interruttori su cavo, e completo di tiva al bersaglio, deve essere realizzata come indicato
manopola, interruttore separato, spina, metri 1,5 in questo disegno. Posteriormente al bersaglio viene
piü metri 1/di cavo. Regola una sola luce (300 W
- 220 V).
sistemato, nel modo ritenuto piü opportuno, il circuito
Prezzo L. 6.400 del ricevitore, cioé dell'amplificatore a relé.
492
focale della lente, si stabilirá, conse-
zuen tem ente, la lunghczza del tubo.
:ii.stanza focale F, nel caso in cuí questo dato GLI ATTREZZI
sia noto, potra essere determinata con estre-
facilita mediante il metodo tradizionale del-
a concentrazione dei raggi solari.
DEL
distanza tra la lente e il punto di concen-
zione rappresenta la distanza focale F.
PRINCIPIANTE
493
-
-
•
B
o
X
Qual e il motivo per cuí e assolutamente necessa- anche non stabilizzato, di piccola potenza, che
rio tenere sotto controllo, istante per istante, una provveda alla ricarica della batteria soltanto du-
batteria sotto carica o durante il processo di rante il processo di ricezione.
scarica?
Soltanto durante la ricezione, infatti, l'apparato
Se dovessimo rispondere brevemente a questa
ricetrasmittente assorbe una corrente di picco-
domanda, dovremmo dire : «per garantire il
la ·intensita, per cui un alimentatore di bassa
piü corretto funzionamento di una stazione ra-
potenza puo servire egregiamente allo scopo,
dio trasmittente per radianti o CB».
cioe all'alimentazione della sezione ricevente e
Non si tratta quindi di un problema automobili- alla ricarica della batteria che, invece, deve sem-
stico. Anzi, non lo e affatto. Perché in ogni auto-
pre alimentare la sezione trasmittente.
mezzo vi e un gruppo di regolazione che provve-
de alla carica costante della batteria, tramite Ma il controllo della batteria e necessario anche
la dinamo o un alternatore, durante la mar- quando si dispone di un alimentatore in tampo-
cia del veicolo. E non ve proprio alcun bisogno ne, perché le trasmissioni prolungate ne! tem-
di effettuare un controllo costante del processo po ed intervallate soltanto da brevi periodi di
di ricarica. ricezione possono condurre alla scarica della bat-
Ma un apparato come quello qui presentato e teria.
descritto, che abbiamo denominato «control box», Dunque, un circuito di controllo ideale <leve es-
in grado di seguire momento per momento lo sere in grado di permettere la lettura costante
stato elettrico della batteria, e assolutamente ne- della tensione presente sui morsetti della batte-
cessario nella stazione ricetrasmittente portatile ria e della corrente da questa erogata, durante
ed anche fissa, se questa e di una certa potenza. la fase di scarica, e quella assorbita durante la
L'uso della batteria, infatti, e molto diffuso fra fase di ricarica.
Con questo semplice dispositivo tutti coloro che lavorano con apparati
ricetrasmittenti di potenza, di tipo fisso o mobile, potranno tenere sot-
to controllo, istante per istante, il processo di carica e di scaric a della
batteria.
gli OM e i CB. Perché ogni alimentatore che trae DUE STRUMENTI DI MISURA
energía dalla rete-luce, anche se perfettamente
costruito, introduce sempre una certa percentua- II nostro control box e provvisto di due strumenti
!e di ronzio che, inevitabilmente, disturba il di misura : un voltmetro e un amperometro;
rocesso di trasmissione. questi, con l'aggiunta di pochi altri compo-
Quando si lavora con un ricetrasmettitore di una nenti, perrnettono di visualizzare, istante per i-
certa potenza, risulta assai problematico ed antie- stante, le condizioni elettriche della batteria
conomico utilizzare un alimentatore stabilizzato, L'apparecchio e dotato di quattro morsetti; due
a causa delle notevoli correnti elettriche in gio- di questi, denominati morsetti d'entrata, verran-
co. Soprattutto in qdesti casi, dunque, e buo- no collegati con la batteria; gli altri due, chiamati
a norma servirsi di una batteria di alimenta- morsetti di uscita, potranno essere collegati con
e collegata in tampone con un alimentatore, un alimentatore, con un carico o con entrambi
495
.
E~J f l e
. .t wrR],
1
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@
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RETE
11 1 +
BATT.¡
12 V Lle@]o¡. 11
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46W .. E.'!...,
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@ CARICO
CONTROL BOX
497
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,, 1
SPENTO e
1 S1
1
1
1 A
A
F2
SPENTO e # K(} «l
e
BATT.12V
L-
e e
R1 + use.
e
LP V
della corrente circolante, in base alla legge RI, Fig. 3 - Circuito elettrico del control box. La resistenza
ne consegue che l'indicazione dello strumento ri- R1 deve essere realizzata per mezzo di uno spezzone
sultera proporzionale alla corrente. di filo al nikel-cromo. La lampada LP e una spia a
12 V. II voltmetro e uno strumento da 15 V fondo-
II lettore potra chiedersi a questo punto per quale scala. E' assai importante che i portafusibili síano
motivo si faccia ricorso ad uno strumento tanto di tipo robusto.
complicato quando e possibile effettuare diretta-
mente la misura di una corrente elettrica con il
solo strumento elettromagnetico.
La risposta a tale domanda e immediata. Lo
strumento a termocoppia e uno strumento bidi-
rezionale che, per ovvie ragioni, non risente del
verso della corrente.
Per la nostra particolare applicazione e necessa-
rio che l'amperometro fornisca una indicazione
utile per. qualsiasi verso della corrente, e a tale
proposito ricordiamo che nelle fasi di carica e
scarica della batteria la corrente circola in sen-
so opposto. Ecco perché siamo ricorsi ad uno
strumento a termocoppia, di tipo surplus, che ri-
spetto agli altri strumenti, a zero centrale, pre-
498
o o
o/ (o) /
r
uG G
+
+ +
USCITA
o o
Fig. 4 - Cablaggio del control box realizzato su un pan nello metallico con funzioni di coperchio di chiusura
di un contenitore. Come si puo notare,· la ma.ggior parte dei conduttori, fatta eccezione per quelli del volt-
metro e della lampada-spia, sono di notevole sezione.
SCALA
Fig. 5- L'amperometro neces-
2 3 sario per la costruzione del
\ control box e uno strumento
$ a termocoppia, di tipo ad al-
ta frequenza, facllmente re-
peribile nei mercati surplus a
basso prezzo. 11 principio di
funzionamento e assai sempli-
ce. Quando la resistenza e
attraversata da corrente, que-
sta si riscalda; la variazione
di temperatura viene risentita
dalla saldatura della termocop-
N S pia, che genera una differen-
ELEMENTO
RISCALDANTE SISTEMA ELETTR0MAGNETIC0 za di potenziale sui suoi ter-
minali. L'indice dello strumen-
to rivela l'entita della corren-
te che acorre attraverso la
bobina.
499
senta il vantaggio del minor costo e di una scala
di lettura piü ampia.
Gli argomenti fin qui riportati non proibiscono,
tuttavía, l'uso di uno strumento a ferro mobile,
perché anche questo tipo di strumento e molto
economico e bidirezionale.
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PRATIGA
·- /ON 1L
"»g
e MICROFONO
Queste pagine sono principalmente dedícate agli aspiranti elettronici, cioe
a coloro che si rivolgono a noi per chiederci una mano amica e sicura nella
guida attraverso l'affascinante mondo dell'elettronica. Per questa particola-
re categoria di lettori citeremo, di volta in volta, mensilmente, le nozioni piü
elementari, quelle che potrebbero sembrare banali, senza esserlo, e che
molti hanno gia acquisito, automaticamente, durante l'esercizio pratico.
II microfono e un dispositivo che serve a trasfor- cui avvolgimento si manifestava la corrente mo-
mare le onde sonore in correnti elettriche. Viene dulata, che veniva inviata all'altro telefono e,
utilizzato, quindi, per la trasmissione telefonica da quest'ultirno, riprodotta. Esso prese il nome
della voce, per le trasrnissioni radiofoniche, per le di « micro fono ad induzione ».
registrazioni sonore, per l'incisione di dischi fo- Ma il vero primo microfono fu inventato da
nografici, ecc. Edison. E, sia pure perfezionato, questo micro-
II primo tipo di microfono e stato inventato da fono esiste ancor oggi ed e conosciuto sotto la
Antonio Meucci all'atto dell'invenzione del te- denominazione di « microfono a carbone».
lefono. Allora si trattava di una lamina metalli- II funzionamento di questo tipo di microfono si
ca sistemata di fronte ad un elettromagnete, ne! basa sulla proprieta delle polveri di carbone di
502
POLVERE
CARBONE
MEMBRANA
503
CRISTALL0
PIEZ0ELETTRIC0
P0NTICELL0
GRIGLIA
I
comprensibilita del messaggio, lavorare soltanto puo risultare decisamente semplice trasmettere
in una ristretta gamma di frequenze, quelle com- col sistema dell'alta fedelta che non altera in
prese fra i 300 e i 3.000 Hz, oppure fra i 500 alcun modo il tono della voce. Eppure le nostre
e i 2.000 Hz nel caso si possa tollerare una lieve considerazioni hanno una validita tecnica. Sup-
variazione del tono della voce rispetto a quello poniamo infatti di trasmettere col sistema dell'alta
originale. fedelta su una banda passante compresa fra i
In seguito a tali affermazioni, alcuni lettori po- 50 e i 10.000 Hz. Ebbene, come si sa, la voce
tranno considerare un'assurdita la trasmissione umana occupa la gamma di frequenze compre-
della voce umana con tonalitá variata, quando se fra i 300 e i 3.000 Hz.
505
Fig. 7 • Altro esempio di mlcrofono dina-
mico cardioide, particolarmente lndlcato per
i cantanti.
506
MICROFONI PER TRASMISSIONE
-
ARMATURA
BOBINA
ALLA
MEMBRANA
MAGNE TE
Fig. 10 - I microfoni a ri-
luttanza variabile possono
essere diversamente con-
cepiti. In questo disegno,
ad esempio, la bobina av-
volta sul magnete perma-
nente e situata su un'e-
stremita del dispositivo..La
membrana moblle oscilla
fra le due polaritá del ma- AR MATURA
gnete generando, sui ter-
minall della bobina, una
tensione che riproduce P'an-
damento delle onde sono-
re.
507
Fig. 11 • Normalmente I micro-
foni sono dotati di due termina-
li per il collegamento del condut-
tori. Uno di questi due termina-
11 viene chíamato « terminale cal-
do»; esso risulta elettricamente
lsolato dalla carcassa metallica
USCITA del componente (disegno in alto).
' CALDA' Altre volte i terminali uscenti pos-
sono essere tre (disegno in bas-
so); in tal caso il conduttore di
MICRO massa e facilmente individuabile,
perché elettricamente collegato
CAVO SCHERM. con II metallo del contenitore.
l due disegnl qui presentati in-
terpretano chiaramente l due si-
stemi di collegamento a mezzo
cavi coassiali; la calza metalllca
- UTILIZZ. risulta collegata, in entrambi i
casi, con la massa del microfo-
no.
MICRO
MSS
bassa impedenza del componente non costituisce Perche le forti sollecitazioni termiche e mecca-
certo un elemento qualitativo di questo micro- niche potrebbero facilmente porre fuori uso il
fono, perche nel collegamento con i normali am- microfono.
plificatori BF, richiede l'uso di un circuito adat- Il microfono piezoelettrico e composto princi-
tatore di impedenza, realizzabile tramite un tra- palmente da una membrana che, con il suo mo-
sformatore di uscita per transistor collegato a vimento, comprime una levetta posta sopra un
rapporto inverso, oppure tramite uno stadio cristallo piezoelettrico. Le sollecitazioni mecca-
transistorizzato. niche, cui e sottoposto il cristallo, provocano una
Non ci stancheremo mai, comunque, di consi- tensione elettrica che riproduce l'andamento del-
gliare questo tipo di microfono a tutti quei prin- 1' onda sonora.
cipianti che iniziano a muovere i primi passi nel
settore delle radiotrasmissioni. Sia per il basso
costo del componente, sia perle ottime prestazioni MICROFONO CERAMICO
che ne derivano.
Per ovviare agli inconvenienti del microfono pie-
zoelettrico, sono state studiate nuove sostanze
MICROFONO PIEZOELETTRICO in grado di sostituire vantaggiosamente il cri-
stallo piezoelettrico. Tali sostanze, realizzate con
ceramiche opportunamente drogate, presentano
Questo tipo di microfono, dotato di discrete le stesse caratteristiche dei cristalli piezoelettrici,
caratteristiche elettriche, e in grado di fornire con il vantaggio di una notevole insensibilitá
un segnale di tonalita quasi metallica, molto alle variazioni di temperatura e di umiditá.
penetrante anche in trasmissioni rumorose.
Anche il microfono ceramico, cosi come accade
Il basso costo e la notevole diffusione di questo . per il microfono piezoelettrico, presenta una ele-
componente giocano a favore del suo impiego vata impedenza. Esso tuttavia, confrontato con
in apparati ricetrasmettitori fissi. il microfono piezoelettrico, fornisce un segnale
Occorre tener presente che il cristallo, con cui di minore ampiezza. Trattandosi di un compo-
e
e costruito il componente, non puo sopportare nente il cui prezzo alla portata di tutti, il mi-
il calore e l'umidita ed e proprio per questi crofono piezoelettrico deve ritenersi il piü po-
motivi che il suo impiego e assolutamente scon- polare microfono per stazioni mobili e, in par-
sigliabile nelle stazioni ricetrasmittenti mobili. ticolar modo, per CB e i radioamatori.
508
MICROFONO DINAMICO filtro, oppure limitare in frequenza la risposta del
modulatore.
Il microfono dinamico risulta molto simile, co- II microfono dinamico offre il vantaggio di non
struttivamente, all'altoparlante. II suo funziona- essere sensibile agli sbalzi di temperatura e al-
mento e analogo a quello dell'altoparlante, con l'umidita. Esso e inoltre caratterizzato da una bas-
lunica differenza che il cono, in questo caso, sa impedenza, cosi come e basso il livello del se-
anziché essere di cartone e di grosse dimensioni gnale di uscita.
e re-aliz:za to con una piccola e sottile membrana.
La similitudine tra il microfono dinamico e l'al-
toparlante e tale che, a volte, i due elementi ri-
MICROFONO A RILUTTANZA VARIABILE
sultano intercambiabili. Nei radiotelefoni di ti-
po portatile, ad esempio, !'altoparlante, con il
II microfono a riluttanza variabile rappresenta
quale si ricevono i messaggi, funge anche da un perfezionamento del microfono dinamico. In
microfono, cioe da elemento di trasmissione dei esso la bobina, anziché essere mobile, e fissa ed
messaggi, con notevole rispario di spazio.
Il microfono dinamico e caratterizzato da una
e avvolta su un magnete permanente.
risposta uniforme su una vasta gamma delle fre- Il suono, che ce:lpisce una membrana costruita
quenze audio. Quindi, per ottenere le partico- con materiale magnetico, provoca l'avvicinamen-
lari caratteristiche di banda passante descritte in to o l'allontanamento da! magnete stesso, varian-
precedenza, e necessario rcalizzare un apposito do cosi la riluttanza del circuito magnetico e,
conseguentemente, il fusso magnetico concatena-
to con ia bobina. II risultato e quello della pro-
duzione di un segnale la cui ampiezza dipende
cssenzialmente dalle caratteristiche della bobina,
la quale determina anche l'impedenza típica del
microfono.
Il microfono a riluttanza variabile puo essere
realizzato in vari modi. La membrana, ad esem-
pio, puó essere piü o meno fessibile, caratteriz-
zando una minore o maggiore sensibilita del com-
ponente, abbinando alla notevole sensibilita anche
Fig. 12 - Esempio di microfono a nastro di tipo com- una maggiore fragilita.
erciale, dotato di caratteristiche direzionali che con-
sentono di effettuare ottime registrazioni del parlato e l microfoni a riluttanza variabile, cosi come av-
della musica anche in locali con caratteristiche acu- viene per i microfoni dinamici, presentano una
stiche sfavorevoli. La sua gamma di frequenza si banda di risposta assai elevata ed impongono
estende fra i 100 e i 15.000 Hz. quindi una limitazione nei circuiti elettronici del
modulatore.
509
UN UTILE E SEMPLICE
DISPOSITIVO PER NON
DIMENTICARE ACCESE LE
LUCI DELL' AUTO QUANDO
SI PARCHEGGIA. QUESTO
DISPOSITIVO, INOLTRE,
PUO' SERVIR E PER MOL TI
ALTRI USI, CIOE' PER IL
CONTROLLO DI QUALSIASI
ALTRO APPARATO
ELETTRICO O
ELETTRONICO MONTATO
SULL' AUTOVETTURA.
CRCUITO DI RICHIAMO
PER
L'AUTOMOBILISTA DISATIENTO
Molti nostri lettori sono automobilisti, cioe gui- l'amara sorpresa del mancato avviamento del
dano un'autovettura, un camion di loro pro-' motore.
prieta o per conto terzi. A tutti costoro ci ri- In tutte le autovetture o, almeno, in quelle a
volgiamo con la presentazione e la descrizione noi note, quando si disinnesta la chiavetta di
di un utile dispositivo elettronico che evita di avviarnento, non tutto il circuito elettrico del-
dimenticare accese le luci di posizione, quando l'autovettura viene aperto.
si spegne il motore o si parcheggia. Con questo Le luci, ad ,esempio si possono accendere anche
apparato, quindi, la batteria viene salvaguarda- senza inserire la chiavetta. E' evidente che que-
ta da un inutile spreco di corrente scongiuran- sta condizione elettrica e voluta dalle case co-
do, soprattutto durante la stagione invemale, struttrici, perché basterebbe una spesa di qual-
511
A
e e
T1
e
TR1
cirrrr±3
o o
TR1
o o
513
Al CIRCUITI
0EL' AUTO
c +12V
e
TR1
+ 12V
E + INT. T =@
&e
GENERALE 12V BATT.
+ AUTO
00O
INVERSO
+12v
INT. LUCI
LAMP POSIZIONE
Fig. 3 - L'elemento base del sistema d'allarme e co- modo che il términale 3 risulti alla tensione
stituito da un oscillatore bloccato a reazione di base. di + 12 V, mentre il terminale 2 deve risultare
11 trasformatore T1 provvede ad invertire di 180° il se-
gnale, presente sul collettore di TRI rispetto a quel- alla tensione di O V, cioé a massa. Tralasciamo
lo inviato alla base tramite il gruppo C1-R1. Si notino per ora il terminale l, che interessa soltanto il
le condizioni elettriche presenti nel circuito: l'inter- funzionamento generale del sistema d'allarme.
ruttore generale e chiuso e le lampade di posizione
sono spente. Nelle condizioni elettriche ora cítate, il diodo
DI risulta polarizzato direttamente; esso quindi
conduce, provocando una tensione di 0,6 C
curca.
514
Analizzía mo ora separatamente queste due con- che e collegata a massa, si trova ad una ten-
dizioni elettriche, supponendo ovviamente che sione leggermente superiore allo O. Per tale mo-
l'installazione del dispositivo sia stata effettuata tivo il diodo risulta polarizzato direttamente ed
su un'autovettura fornita di batteria a 12 V e in grado di condurre corrente. II passaggio
con morsetto negativo a massa. della corrente attraverso il diodo provoca una
Nel primo caso (figura 3) il motore dell'autovet- caduta di tensione di 0,6 V circa.
tura e avviato, oppure l'interruttore generale Dunque la corrente fluisce attraverso la resi-
e chiuso e fornisce tensione al circuito di accen- stenza R, provocando la caduta di tensione di
sione (bobina). 1 V circa e l'oscillatore risulta alimentato con
In questo caso si suppone anche che le luci di una tensione di 104 V circa, che e piü che suf-
posicione siano spente, cioé l'interruttore-luci sia ficiente per far funzionare il dispositivo di al-
aperto. larme, cioe per produrre un suono attraverso
La tensione sul punto 3 vale O, mentre la ten- l'altoparlarite.
sione sul punto 1 e di + 12 V, dato che questo
punto risulta direttamente collegato, tramite la
chiavetta, alla batteria dell'autovettura (morset- REALIZZAZIONE PRATICA
to positivo).
D diodo al silicio D 1 risulta conseguentemente Non sussistono elementi restrittivi per la realiz-
polarizzato in modo inverso, dato che la ten- zazione pratica del dispositivo d'allarme. Cio
sione sul catodo e positiva, perché proviene, in virtú dell'esiguo numero di componenti e
attraverso il trasformatore T1 ed il transistor della semplicita del progetto.
TRI, da1 punto 1 di connessione del dispositivo. Ciascun lettore, ovviamente, dovra scegliere quel
Esendo polarizzato inversamente, il diodo D 1 tipo di montaggio che ritiene piü adatto per
non conduce corrente e il sistema d'allarme ri- una agevole installazione nella propria autovet-
sulta sicuramente disinserito, cioé l'altoparlante tura. In figura 2, comunque, e suggerito un tipo
non emette alcun segnale. di cablaggio che puo andar bene nella maggior
Ma il segnale acustico viene a mancare se l'in- parte dei casi.
terruttore delle luci di posizione risulta chiuso, Vogliamo ricordare che !'altoparlante dovra es-
perché in tal caso il punto 3 di collegamento sere situato all'interno dell'abitacolo dell'auto-
si troverebbe alla tensione di + 12 V; verrebbe vettura. Perché la potenza disponibile dall'oscil-
infatti a mancare l'alimentazione del circuito latore e assai bassa e, conseguentemente, anche
per il semplice fatto che i punti di collegamento il suono emesso dall'altoparlante e basso. Se si
1-3 si troverebbero entrambi alla tensione di volesse installare l'altoparlante nel cofano-motore
+ 12 V. o nel bagagliaio, si correrebbe il rischio di non
sentire alcun suono, anche a causa dei rumori
della strada.
CONDIZIONE D'ALLARME
515
chiedere al rivenditore un trasformatore d'u- primario e quella dell'avvolgimento secondario;
scita per transistor di tipo per push-pull. dell'avvolgimento primario si dovra misurare la
Questo tipo di tra!formatore e dotato di due resistenza tra i due terminali estremi. Ebbene,
avvolgimenti. L'avvolgimento primario e rap- l'avvolgimento che presenta il valore resistivo piu
presentato da tre terminali e il filo con cui e basso e senza dubbio quello secondario.
effettuato l'avvolgimento e quello piu sottile.
L'avvolgimento secondario presenta due termina-
li d'uscita, che dovranno essere direttamente col-
legati con i terminali dell'altoparlante facenti ca-
po alla bobina mobile. L'avvolgimento seconda-
rio e facilmente individuabile perché ottenuto
con filo di rame smaltato di sezione piu grande
di quella del filo con cui e effettuato l'avvolgi-
mento primario.
Non riuscendo ad individuare, tramite la sempli- Fig. 4 - Le condizioni elettriche di questo circuito
ce osservazione dello spessore del filo, l'avvolgi- sono quelle che piü interessano i lettori, perché esal-
mento secondario, occorrera munirsi di un tester tano l'utilita del sistema d'allarme. L'interruttore gene-
rale it aperto, mentre le lampade di posizione sono
commutato nella misura ohmmetrica; con il te- accese. L'altoparlante emette un suono che tiene
ster si misurera la resistenza dell'avvolgimento informato l'automobilista.
$ e
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11
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AUTO
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LAMP. POSIZIONE
1 1 \
516
L'altoparlante, necessario per la costruzione del UL TERIORI USI DEL DISPOSITIVO
dispositivo d'allarme, puo essere di qualsiasi tipo.
Ma la scelta dovrá essere fatta fra i modelli di pie- Il nostro dispositivo d'allarme puo servire per
colo diam etro e con impedenza di 8 ohm. Questo molti altri usi, al di la di quello piü naturale del-
ultimo dato non e vincolante, perché la qualitá l'informazione dello stato delle luci di posizione.
del su'ono riprodotto non assume alcuna impor- Infatti, molti altri dispositivi elettrici o elettroni-
tanza; ció che importa e sfruttare completamen- ci, montati sull'autovettura, possono essere con-
te la potenza fornita dall'oscillatore. trollati, evitando il pericolo di dimenticarli acce-
Per quanto riguarda il collegamento del disposi- si. E' il caso, ad esempio, del fanalino di retro-
tivo d'allarme con i vari punti del circuito elet- marcia, del fanalino rosso antinebbia, dello sbri-
trico dell'autovettura, invitiamo i lettori a far natore, dei proiettori supplementari fendinebbia
riferimento agli schemi elettrici riportati nelle o di profondita, dellautoradio, del giranastri e
figure 3-4. di qualsiasi altro dispositivo.
Nei casi in cui l'interruttore generale, quello si- Per ottenere queste protezioni aggiuntive e suf-
tuato in corrispondenza della chiavetta di avvia- ficiente servirsi di altri diodi al silicio, che do-
mento del motore, risultasse di difficile accessibili- vranno esere collegati in modo simile a quello con
ta, consigliamo di collegare il terminale 1 su cui risulta collegato il diodo D 1 nello schema elet-
uno dei morsetti della bobina d'accensione, quello trico di figura 1; il catodo dovra essere collegato
collegato con la tensione di + 12 V e non quel- con l'emittore di TRl, mentre l'anodo dovra
lo, ad alta tensione, che va a collegarsi con le essere collegato con il circuito del dispositivo che
puntine. si vuol tenere sotto controllo.
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DEL CI E
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1 Compensatore ceramico a mica 3-35 pF
t Compensatore concentrico
ad aria tipo a chiocciola 3-30 pF
517
CARA TTERISTICHE
ELETTRONICHE
E APPLICAZIONI
DEI TRIAC
Allo scopo di apportare un valido contributo di- su concetti intuitivi che, pur non rigorosamente
dattico alla formazione culturale di tutti coloro esatti, potranno forire a tutti l'opportunitá di
che, appassionatamente, seguono i nostri pro- assimilare quei concetti che risultano di fonda-
grammi editoriali, riteniamo di far cosa gra- mentale importanza, tralasciando di proposito o-
dita interrompendo, di quando in quando, la gni discorso matematico, non sempre compren-
sequenza dei nostri progetti costruttivi, presen- sibile e gradito alla maggior parte dei nostri let-
tando qualche articolo di ordine teorico sui mo- tori.
derni componenti elettronici.
Un nutrito bagaglio di nozioni teoriche, infatti,
rende piu agevole il compito della realizzazio- CARA TTERISTICA TENSlONE-CORRENTE
ne di apparecchiature gia progettate, offrendo
ogni possibilita di individuare ed eliminare even- Come e noto, il TRIAC puó considerarsi un...
tuali anomalie di funzionamento, se non proprio parente stretto del diodo SCR. Esso e particolar-
di correggere il progetto originale o servirsi di mente adatto per funzionare con la corrente alter-
questo come di un semplice suggerimento tecni- nata ed e questo il motivo per cui i tre elettrodi
co per la costruzione di altro apparato piu ri- che lo caratterizzano, anziché chiamarsi anodo-
spondente alle esigenze personali. catodo-gate, come avviene nel diodo SCR, ven-
L'argomento preso in esame, in queste pagme, gono denominati, rispettivamente, anodo l, ano-
riguarda le caratteristiche elettriche e le possibi- do 2 e gate.
li applicazioni circuitali dei TRIAC. Alimentando l'anodo 1 e l'anodo 2 con una ten-
La trattazione si basera, quasi esclusivamente, sione altemata e misurando il valore della cor-
518
NON SI PUO' PRETEN-
DERE DI OTTENERE OT-
TI ME APPLICAZIONI
PRATICHE DEI TRIAC
SE PRIMA NON SI CO-
NOSCONO LE LORO
CARA TTERISTICHE IN-
TERNE ESSENZIALI.
rente che, conseguentcmente, scorre attraverso il 11 valore minimo della corrente in grado di man-
circuito, si ottiene, supponendo di lasciare li- tenere innescato il TRIAC viene cornunemente
bero il terminale di gate, una curva caratteri- indicato con Ih ( corren te di Hold, ossia corren-
stica del tipo di quella rappresentata in figura 1. te di mantenirnento).
Questa curva permette di intravvedere un feno-
meno molto interessante.
Quando il valore della tensione oltrepassa un de- CARATTERISTICA DI GATE
terinato limite (Vbo) chiamato tensione di
breakdown, il diodo si autoinnesca, entrando in
L'innesco del TRIAC si puo ottenere anche sen-
onduzione (tratto rettilineo della curva) e fa-
za superare il valore Vbo della tensione di break-
cendo passare una corrente il cui valore di in-
down, applicando semplicemente al gate un im-
tensita risulta funzione diretta del circuito di ca-
pulso di determinata potenza. Questo impulso
rico (la corrente di gate mulla, perché questo
ha la proprieta di modificare la caratteristica
trodo non risulta collegato con alcun circuito
tensione-corrente, abbassando notevolmente, in
di carico).
pratica, la tensione di breakdown e permettendo
Facendo diminuire il valore della corrente ora l'entrata in conduzione del dispositivo.
considerata e aumentando il valore della resi-
senza di carico, si raggiunge un punto in cuí Confrontato con il diodo SCR, il TRIAC pre-
il valore della corrente e tale da non poter piü senta il vantaggio di poter essere innescato sía
mantenere in conduzione il TRIAC : questo si con impulsi negativi, rispetto all'anodo 2, indi-
disinnesca e si comporta come un elemento quasi pendentemente dalla polaritá della tensione ap-
solante. plicata fra i due anodi.
519
Fig. 1 - Curv e caratteristiche co rrente-tensione del
TRIAC.
Al
520
Come si puó notare, nella tabella sono stati in- Fig. 4 - Esempi di circuiti di innesco di un TRIAC. In
seriti due nuovi parametri (dV/dt - di\dt), che • a • e riportato il tipo piia semplice di circuito di in-
nesco, che preleva la corrente dalla tensione applicata
non abbiamo ancora preso in considerazione e all'anodo 1 tramite la resistenza R. 11 circuito rappre-
che ci accingiamo ora ad esaminare. sentato in • b • e simile a quello precedente; esso
utilizza il trasformatore riduttore di tensione T e la
resistenza di limitazione di corrente R. 11 maggior pre-
gio di questo secondo circuito consiste in un note-
vole risparmio di potenza dissipata sulla resistenza R.
IL PARAMETRO dV/dt 11 terzo sistema di innesco del TRIAC, quello rappre-
sentato in «c utilizza una sorgente di alimentazione
ausiliaria in corrente continua.
Con il simbolo dV/dt si suole indicare la varia- "
zione della tensione rispetto al tempo o, piu pro-
priamente e in. termini matematici, la derivata
della tensione.
Ma esprimiamoci con parole piü semplici: il sim-
bolo dV/dt rappresenta la rapidita di variazione
della tensione applicata ai due anodi ed e questo
il motivo per cui la misura di questa grandezza si
effettua in V/¡µS. .
Applicando al TRIAC una tensione che varia CARICO
molto rapidamente, per esempio un'onda qua-
R
p
CARICO
A1
@
,» TRIAC
a.
Fig. 3- II problema del dV/dt si impone maggiormen-
te in presenza di carichi induttivi (motori, trasformato-
ri o, phi generalmente, avvolgimenti induttivi). In que-
sti casi, per evitare danni o funzionamenti difettosi,
conviene inserire un gruppo RC in parallelo at TRIAC,
cosi come indicato in questo schema .
521
plicando una certa tensione sui due anodi, si torno ai 100 ohm, mentre quello di C e com-
viene a stabilire una corrente interna di valore preso tra 100.000 pF e 300.000 pF.
pari a I = C dV/dt, che svolge le stesse fun- Ma lo stesso risultato puo essere raggiunto con
zioni di una corrcnte di innesco. Se il valore. di altro sistema: utilizzando 4 diodi rad«drizzatori,
questa corrente e suficiente, cioé se il valore di collegati a ponte, unitamente ad un gruppo RC.
dV/dt e elevato, si puó determinare l'innesco Questo sistema e in grado di fornire prestazioni
del TRIAC. migliori soltanto in presenza di impulsi non ri-
Per evitare questo tipo di autoinnesco, che il piu petitivi (figura 2).
delle volte e indesiderato, si vuole comunemente 11 problema del dV/dt e molto sentito quando
inserire, in parallelo con il TRIAC, un gruppo ci si trova in presenza di carichi induttivi. In
RC, che funge da elemento integratore della questi casi, allo scopo di evitare danni o funzio-
tensione e provoca una notevole diminuzione del namenti difettosi, conviene inserire, in parallelo
parametro dV/dt. con il TRIAC, un gruppo RG, quando il carico
Per le applicazioni con tensioni di rete a 220 V e rappresentato da un motore, da trasformatore
e frequenza di 50 Hz, il valore di R si aggira in- o da un generico avvolgimento (figura 3).
Al
TRIAC
R
J
@
e
Fig. 5 - In questi tipi
di circuiti di innesco
del TRIAC II pilotag-
gio e ottenuto tramite
un interruttore elettro-
nico di tipo a transi-
stor.
522
o
·l
-1
523
risulta interessato da una corrente il cui valore
di intensitá dipende dal valore ohmmico della
resistenza di limitazione R.
ql DCR[(CD [g Nel circuito di figura 5b, a causa della presen-
za del trasformatore T, il gate risulta interessato
soltanto da impulsi di corrente e non da una
corrente continua. Ció nel caso in cui la fre-
quenza della corrente di commutazione non sia
Al sufficientemente eleva.ta da venir trasferita, senza
distorsioni, sull'avvoigimento secondario del tra-
sformatore.
DIAC IL DIAC
524
CARA OL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9400
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
A1
TRIAC
DIAC
Fig. 10 - Questo circuito, con il sistema resistivo-ca-
pacitivo R1-C1-C2, permette di ridurre il fenomeno di
isteresi nei circuiti di innesco del TRIAC.
alimentatore stabilizzato
JOLLY con protezione elettronica
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO
L. 15.500
CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 V - 22 V
Corrente massima alla minima tensione: 1, 1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV per
1 V d'uscita 1
526
Fig . 11 - Allo scopo di im-
pedire l'innesco casuale CARICO
del TRIAC e per ottenere
quindi una buona regola- R1
zione del circuito, si ricor-
re alla sincronizzazione
dell'impulso, generato dal
transistor TA, con la fre-
quenza della tensione di
rete. In questo circuito e
stato inserito, a scopo pre-
cauzlonale, un diodo ze-
ner, con il compito di li- T
mitare la tensione ad un
certo valore massimo.
Analizziamo ora, ne! suo aspetto ptatico, il fun- Fig. 12 - Esempio di circuito di marcia-arresto per
carichi resistivl di 200 ohm circa. Con il pulsante PM
zionamento di un DIAC. E prendiamo ad esem- si innesca per la prima vohta il TRIAC; gli inneschi
pio il circuito rappresentato in figura 8. successivi si manifestano automaticamente attraverso
In questo circuito il condensatore Cl si carica il condensatore C1 e la resistenza R2. Per escludere
attraverso le resistenze R1-R2, seguendo l'anda- l'alimentazione basta azionare il pulsante PA, che e
di tipo normalmente chiuso .
mento della tensione di rete.
Ouando la tensione sui terminali del condensa- gr
tóre raggiunge il valore Vbo, il diodo DIAC di-
viene conduttore, mentre il condensatore Cl si
scarica sul gate del TRIAC innescandolo.
Quando il DIAC risulta innescato, esso lavora in
un tratto a caratteristica negativa, in cui alle
diminuzioni di tensione si dovrebbe sopperire con
aumenti di corrente. Ma il condensatore Cl non
si scarica mai completamente, perché dopo una
certa variazione di tensione il diodo DIAC ritor-
na nel suo stato di non conduzione.
L'andamento della tensione sui terminali del con-
densatore e quello illustrato nel grafico di figura 9.
L'ISTERESI
-
L'uso di un solo condensatore provoca il cosid-
detto fenomeno di isteresi. Perché a causa della PA
variazione di tensione, conseguente ad ogni in- 220V
nesco, la tensione sul condensatore cambia con-
tinuamente di fase rispetto alla tensione di ali-
mentazione. E tale fenomeno si traduce, in prati-
ca, in una instabilita di regolazione, che si fa
soprattutto sentire quando al· carico viene con- CARICO
ferita poca potenza.
Il sistema piü semplice per ridurre il fenomeno
di isteresi consiste nel realizzare un doppio cir-
cuito RG, come quello indicato in figura 10.
In figura 11 e rappresentato un circuito di in-
527
nesco che non risente di fenomeni di isteresi,
proprio per la mancanza del diodo. DIAC.
In questo circuito l'elemento principale per sta-
bilire l'innesco del TRIAC e rappresentato dal
transistor unigiunzione TR. Questo transistor e
montato in un circuito oscillatore a rilassamen-
per l'ascolto personale dei suoni ad alta to, sul quale non ci soffermeremo essendo esso
fedelta e per un nuovo ed emozionante giá stato trattato piü volte sulla nostra rivista.
incontro con il mondo della musica ste- L'oscillatore e in grado di produrre impulsi di
reofonica. discreta potenza che, attraverso il trasformatore
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla T, giungono al gate del TRIAC innescandolo.
fusione di una musicalita elevata con un
perfetto adattamento anatomice.
LA SINCRONIZZAZIONE
528
IN SCATOLA
DI MONTAGGID
A
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50 W
Potenza continua 45 W
Impedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Senslbilita entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilita entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
531
TR1
Ou
l 9
Fig. 1 - Le principali doti
di sensibilita e di intensi-
u
ta sonora di questo ricevi-
tore derivano dalla parti-
colare configurazione Dar-
lington dei due transistor
e dal sistema di reazione
che trasporta, a monte del
R1 1 b1 circuito, una parte di se-
% I
gnale uscente dai collet-
tori. L'ascolto deve essere
effettuato tramite un auri-
R2 TR2 m colare magnetico da 1.000
ohm. Nel testo, tuttavia,
(€G
Resistenze
R1 • 100.000 ohm
R2 = 1 megaohm (trimmer potenziome-
COMPONENTI Varie
trlco)
TR1 = BC1O9C
Condensatori TR2 BC109c
C1 = 350 pF (variabile miniatura) J1 = IMPEDENZA AF (tipo Geloso 558)
C2 == 2-10 pF (compensatore) L1-L2= antenna di ferrite {vedi testo)
50. 000 pF (ceramlco o a paatlcca) S1 =
lnterruttore
CA = 100 F - 15 VI. (elettrolltico) PILA = 9V
532
monte del circuito dal condensatore variabile C 1 I trasduttori acustici di tipo piezoelettrico non so-
e dalla bobina L1. no indicati, ma essi potranno essere ugualmente
Il trimmer potenziometrico R2, che ha il va- adottati collegando, in parallelo al trasduttore
lore di 1 megaohm, permette di regalare la stesso, una resistenza da 3.300 ohm, cosi come
reazione del circuito nel modo ritenuto migliore. indicato in figura 4b.
L'antenna di ferrite LI-L2 puó essere di tipo Abbiamo giá detto che il compensatore C2 puó
commerciale o direttamente costruita dal lettore. essere rappresentato, indifferentemente, da un co-
Nel primo caso si utilizza una normale bobina mune compensatore a vite (ferrite estraibile), da
di sintonia per ricevitori radio portatili; la fer- un compensatore ad aria o da due fili intrecciati,
rite puó essere indiferentemente di tipo piatto o cosí come indicato in figura 3.
cilindrico.' In ogni caso il compensatore C2 dovra essere re-
Nel sccondo caso si dovranno avvolgere, su una golato in modo da ottenere un aumento di se-
delle due estremita di un bastoncino di ferrite di gnale. Se questo aumento non si dovesse verifi-
forma cilíndrica, del diametro di 8 mm. e della care, allora occorrerá invertire tra loro i terminali
lunghezza di 140 mm. circa, 80 spire di filo di 3-4 dell'avvolgimento secondario L2 dell'antenna
rame smaltato, tenendo conto che il diametro di ferrite. Ció significa che, contrariamente a
del filo non rappresenta un elemento critico; cio quanto indicato nello schema elettrico di figura
significa che qualsiasi tipo di filo di rame smal- 1, il terminale 4 verra collegato con la base del
tato, purché di diametro inferiore a 0,8 mm, puo· transistor TRl.
esse.re utilmente avvolto sulla ferrite. La regolazione del compensatore G2 si effettua
Per l'avvolgimento L2 occorrono soltanto 8 spire avvitando o svitando il nucleo di ferrite dentro il
di filo dello stesso tipo o di tipo diverso. suo supporto originale, oppure facendo ruotare
In sede di realizzazione pratica dell'antenna di il blocco delle lamine mobili (compensatore ad
aria), oppure attorcigliando piü o meno i due
ferrite, il lettore dovra ricordare di fissare i termi-
fli intrecciati.
nali mediante callante cellulosico o nastro adesivo
anticapacitivo; non bisognerá mai, invece, ricor-
rere a fascette metalliche, perché queste costitui-
rebbero delle spire in cortocircuito a tutto danno
delle caratteristiche radioelettriche dell'antenna di
ferrite. Fig. 3- Il compensatore C2, che costituisce il compen-
satore di reazione del circuito, puó essere di tipo
a nucleo di ferrite (disegno a sinistra), oppure puó
essere rappresentato, piü semplicemente, da due fili
IL TRASDUTTORE ACUSTICO flessibili piü o meno intrecciati tra loro.
~
Il miglior tipo di trasduttore acustico, adatto
per essere accoppiato con il circuito di uscita
del ricevitore, e rappresentato da un auricolare
di tipo magnetico con impedenza di 1.000 ohm.
Coloro che non fossero in possesso di un tale au- A
ricolare, potranno servirsi di un auricolare ma-
gnetico con impedenza non inferiore ai 200 ohm
e non superiore ai 1.000 ohm.
E' ovvio che lauricolare puó essere quello attual-
2 FLI
1
mente usato per l'ascolto dei ricevitori radio por- INTRECCIATI
tatili oppure il padiglione di una cuffa magneti-
ca con impedenza elevata.
COMP
Se lauricolare magnetico, o il padiglione della VITE
caffa magnetica hanno un'impedenza di 8 ohm,
questi elementi potranno essere ugualmente adot-
tati, purché si interponga, fra loro il circuito di
uscita e il trasduttore acustico, un trasformatore
di uscita per transistor con avvolgimento secon-
dario a 8 ohm, cosi come indicato in figura 4.
533
AURICOLARE
8n
@
r
!::
u
tJl
:::>
r
$°
....J Fig. 4 - II tipo di trasduttore acusuco piü adatto per
....J
r l'ascolto e quello magnetico con impedenza di 1.000
AURICOL. ohm. Si possono tuttavia utilizzare anche auricolari
PIEZO magnetici da 8 ohm purché si ricorra all'uso di un
@ trasformatore d'uscita per transistor (disegno a). Vo-
lendo utilizzare un auricolare di tipo piezoelettrico,
occorrera collegare, in parallelo con il circuito di
uscita, una resistenza di valore compreso fra i 1.000
e i 3.000 ohm.
i
CARATTERISTICHE
ELETTRICHE
Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a - 1,56B.
6 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W- 5 ohm. potenza: inferiore all'1%/.
Sensibilita: Alimentazione:
15 mW a 1.000 Hz. 13,5 Vcc.
ORE
534
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE
1 FASCICDLI
La costruzione del ricevitore dovrá essere fatta
seguendo il piano di cablaggio rappresentato in
figura 2.
Tutti i componenti dovranno essere sistemati su
un unica basetta-supporto di materiale isolante. ARRETRATI
Per conferire compattezza e rigiditá al cablaggio,
converra servirsi di una morsettiera, cosi come in-
dicato in figura 2, sui cui terminali verranno diret-
DI
amente saldati a stagno gli elettrodi dei due tran-
sistor e i terminali della maggior parte dei com-
ponenti. La basetta supporto potra essere anche
di cipo metallico e in questo caso la faccia ante- ELETTRONICA
riore della basetta fungera da pannello frontale
de! ricevitore. Su questo risulteranno applicati
i seguenti elementi: la manopola innestata sul
perno del condensatore variabile, necessaria per
PRATICA
la ricerca delle emittenti radiofoniche, l'inter-
runorc S 1, che provvede a chiudere ed aprire sono le « perle » di una prezio-
il circuito di alimentazione della pila a 9 V e,
per ultim e, le due boccole isolanti, che rappre-
sa collana tecnico-pratica, che
sentano le prese per il trasduttore acustico. Co- porta in casa vostra il piacere
loro che si serviranno di auricolare, munito di e il fascino di una disciplina mo-
sp inotto jack, dovranno sostituire le due boccole derna, proiettata nel futuro, che
con una sola presa jack. interessa tutti: lavoratori e stu-
Ancora una volta ricordiamo che, per evitare denti, professionisti e .studiosi,
il noioso lavoro di costruzione dell'antenna di fer- giovani e meno giovani.
rite, il lettore potra acquistare in commercio una
antenna di ferrite per ricevitori a transistor di
ipo tascabile, munita di due avvolgimenti sepa-
rati. La ferrite potra essere indifferentemente di
tipo piatto o cilindrico. Ció che importa e che
l'antenna di ferrite sia adatta per l'ascolto delle
RICHIEDETECELI
UBITO
sole ernittenti radiofoniche ad onde medie.
Per quanto riguarda i due transistor TR1-TR2,
questi sono entrambi di tipo NPN al silicio. Il
riconoscimento degli elettrodi e faciljtato dalla
presenza di una piccola tacca metallica ricavata
sullinvolucro esterno del componente; l'elettro-
PRIMA CHE
do di emittore e quello uscente dalla parte in
cu.i e presente la piccola tacca; l'elettrodo di base SI ESAURISCANO
si trova al centro e quello di emittore all'estremi-
ta opposta.
In sede di realizzazione pratica del ricevitore, si
.Ta provvedere a sistemare la pila di alimen- inviando, per ogni fascicolo,
azione in una posizione facilmente accessibile per l'importo di L. 700 a mezzo va-
il nicamb io, utilizzando una comune presa pola- glia o c.c.p. n. 3/26482 e indiriz-
rizzata per pile a 9 V. zando le vo·stre richieste a:
rtori piü diligenti potranno comporre una ELETTRONICA PRATICA
la scala numerata in corrispondenza della 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
anopola di sintonía, sul pannello frontale del
ricevitore.
535
CON TRE SOLE RESISTENZE,
UN MICROAMPEROMETRO E
UNA PILA, CIASCUN LETTORE
PUO' REALIZZARE UN SEMPLI-
CE OHMMETRO IN GRADO DI
VALUTARE I VALORI RESISTIVI
AL DI SOTTO DEI 10 OHM.
LA
MISURA
DELLE
RESISTENZE
DI
BASSO
VALORE
536
Tutti i tester di tipo comune sono in gra do di sario. Con il tester normale questo dato elettrico
effettuare alm eno tre misure elettriche fondam en- non puo essere conosciuto.
tali : tensione, corre nte, resistenza. A volte puó essere importante accertare che due
E ad ogni tipo di mi sura elettrica corris po nde o piu resistenze di basso valore, per esempio di
un parti colare circuito del tester. Quello per la 0,33 ohm, siano uguali fra loro. Ció capita nel
misur a delle resistenze, ad esempio, e alimentato caso dei circuiti finali di un amplificatore di po-
da una piccola pila contenuta all'interno del- tenza, dove e necessario bilanciare la corrente
l'apparecchio. Perché la misura della resistenza su due transistor collegati in parallelo. La valu-
impone l'applicazione di una differenza di poten- tazione dei bassi valori resistivi e ancora neces-
ziale sui suoi terminali e un conseguente passag- saria negli alimentatori stabilizzati di una certa
gio di corrente attraverso il resistore sottoposto potenza e in moltissimi altri casi.
a misura. Ma il comune tester non e in grado di risolvere
Ogni tester, inoltre, e dotato di alcune portate, tutti questi problemi ed e quindi necessario ri-
Per esempio, quando lo strumento e commutato correre ad uno strumento che fornisca misure
nella posizione adatta per la misura delle resi- piu attendibili. E questo e il caso del nostro ap-
stenze, le portate ohmmetriche possono essere le parato il cuí circuito elettrico e rappresentato in
seguenti : ohm x 1 - ohm x 10 - ohm x 100 - ohm figura I.
X 1000.
Ma la portata piü bassa dellohmmetro diffcil-
ANALISI DEL CIRCUITO
mente riesce a rilevare le unitá, mentre e relati-
vamente preciso nelle misure resistive di alcune Come si puo notare, il circuito del nostro ohm-
decine di ohm. Non e invece possibile valutare
metro per bassi valori resistivi e estremamente
con l' ohmmetro i valori resistivi decimali e nep-
semplice. Esso infatti, oltre che di un microam-
pure quelli di pochi ohm. perometro, fa uso di due sole resistenze, di un
E' vero che esistono oggi in commercio strumen- potenziometro e di una pila per l'alimentazione
ti di misura adatti per la valutazione delle resi- del circuito.
stenze di basso e bassissimo valore, ma e altrettan-
11 principio di funzionamento e basato sul fatto
to vero che questi strumenti non appartengono al- che la resistenza incognita, cioé quella di cui si
la comune gamma dei tester di tipo commerciale.
vuol conoscere il valore ohmmico, inserita fra i
Senza sottoporre il lettore ad una spesa eccessi- puntali dello strumento, si comporta da shunt
va, dunque, vogliamo proporre in questo arti- per il microamperometro, variandone l'indicazio-
colo un semplicissimo circuito in grado di effet-
ne.
tuare misure di resistenze di valore estremamente
piccolo. In particolare, la resistenza R3, collegata in
parallelo al microamperometro, determina il va-
lore di « meta scala »; infatti, la corrente eroga-
NECESSITA' DI MISURA DI PICCOLI ta dalla pila a 4,5 V non e assolutamente condi-
VALORI zionata dalla resistenza R3 o dalla resistenza in-
cognita, perché il valore della corrente, che fui-
Qualche principiante potrebbe pensare che la sce nel circuito, viene stabilita dalle resistenze
misura dei bassi valori resistivi possa essere del R1-R2, che sono di valore notevolmente eleva-
tutto superflua o, almeno, non del tutto necessaria to.
per la maggior parte degli esperimenti, delle pro- Concludendo. Se si inserisce fra i puntali dello
ve pratiche e dei montaggi realizzati da chi si strumento una resistenza di valore ohmmico u-
occupa di elettronica soltanto per divertimento. guale a quello della resistenza R3, la tensione sui
Ma le cose non stanno cosi. Perché a tutti puo terminali del microamperometro risulterá dimez-
capitare di dover misurare il valore resistivo zata e l'indice dello strumento si fermerá su un
della bobina mobile di un altoparlante, quello valore di meta scala.
dell'avvolgimento di un trasformatore o di una Queste considerazioni, ovviamente, non hanno un
bobina o quello di contatto di interruttori a re- carattere tecnico rigorosamente esatto, perché esse
lé. non tengono conto della resistenza interna dello
Quando capita, ad esempio, di dover inserire in strumento che, generalmente, e molto maggiore
un circuito una resistenza di un ohm O mezzo della resistenza R3; le stesse considerazioni non
ohm, e assai comoclo prelevare uno spezzone di tengono conto, inoltre, della corrente totale, che
flo al 'nikel-cromo da un vecchio ferro da stiro non e rigorosamente costante ma che, in pra-
fuori uso. Ma per avere un· valore resistivo di tica, aumenta leggermente quando si inserisce
precisione, occorre sapere quanto filo e neces- nel circuito la resistenza incognita.
537
R1 R2
- . - ..
#Al a
- .'
A1A4
t
[
+
o a
== ==i
o >
R3-
a 0 PUNTAL!
L
I"'
O H= ==
µA
538
guendo il semplice piano di cablaggio riportato di 150 ohm, mentre per il potenziometro R2 ab-
in figura 2. biamo citato il valore di 200 ohm. La resisten-
Lo strumento indicatore e un microamperome- za R2, come abbiarno detto, e un potenziometro
tro da 500 µA fondo-scala, con una resistenza in- a grafite a variazione lineare.
terna di 75 ohm. La resistenza R3 ha il valore Le caratteristiche del microamperometro or ora
e
di 1,5 ohm; questo valore stato scelto in modo citate non sono assolutamente vincolanti, perché
che !'indice dello strumento, a meta scala, indi- si potranno utilizzare anche strumenti indicatori
chi il valore di 1,5 ohm. piu sensibili e con diverso valore di resistenza
Ma e ovvio che per la resistenza R3 potra essere interna, a patto di variare sempre i valori di Rl-
assunto un valore anche diverso da quello da R2 oppure quello di R3, oppure tutti tre contem-
noi prescritto, cioe compreso tra 1 ohm e 5 ohm poraneamente.
{valore massimo), purché si vari opportunamen- Con lo strumento da noi prescritto e con i va-
te il valore delle altre resistenze (R1-R2). lori dei componenti citati nell'apposito eleco.
Per la resistenza Rl abbiamo prescritto il valore la corrispondenza tra le indicazioni dello stru-
Le prime
esperienze
del dilettante
539
Fig. 2 - Il cablaggió dell'ohm:-
metro per misure di resistenze
di basso valore é estrema-
mente semplice. Nel realizza-
re i puntali consigliamo di
servirsi di conduttori di suf-
ficiente sezione. Anche le pre-
se per i puntali, allo scopo
di evitare resistenze aggiun-
tive, potrebbero essere elimi-
nate e sostituite con saldatu-
re a stagno dei conduttori.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette-
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retti n. 52.
540
mento e i valori ohmmici, e quella indicata nella
seguente tabella :
16 0,05
31 0,1
125 0,5
166 0,75
200 1,0
250 1,5
285 2,0
310 2,5
330 3,0
365 4,0
385 5,0
400 6,0
420 8,0 Fig. 3 - Anche quando il comune tester, commutato
nelle misure ohmmetriche, viene predisposto pér la
435 10,0 p.ortata ohm x 1, non e assolutamente possibile va-
445 12,0 lutare valori resistivi inferiori alle poche decine di ohm.
UN PRESTIGIOSO KIT
SPIA A SOLE L. 12. 700
TELEFONICA La spla telefonlca e una trasmlttente di piccolissime di-
mensioni, il cul circuito e concentrato su una superficie
di appena diecl . centlmetri. Occultata nell'apparecchio
telefonlco, o In prosslmita di esso, trasforma quento si
dice o si ascolta. al telefono In segnali radio modulat
In frequenza. Sintonizzando un apperecchio radio e mo.
dulazlone di frequenza sulla lunghezza d'onda di trasmis-
slone della spia telefonica, sl possono asco/tare, senza
alcun collegamento di flli, tulle le conversazioni telefo-
niche, con la massima chiarezza e con la potenza desi-
derata. 11 telefono divlene, in pratica, un trasrettitore
nel momento In cui si alza il cornetto e cessa di esserlo
quando il cornetto viene rlagganciato, automnatic emente
senza alcun lntervento manuale su! mi'crotra:smettitcre. 11
circuito e alimentato direttamente dalla linee telefonica
541
[l motivo per cui abbiamo pubblicato la tabella
e ovvio : lo strumento indicatore, essendo un
microamperometro, e in grado di rilevare picco-
li valori di correnti elettriche e non certo valori
resistivi.
indirizzo é lazione:
Rx
ly [fs x
R3 + Rx
ET'TRONIGA mento.
0,2
Via Zuretii 52 Ix
100x , 0.2
17 A circa
542
Ebbene, applicando la formula, otterremo:
3
Ix = 100 x----- = 75 A
+ 3 PERLA
SICUREZZA DI
Anche in questo caso, in corrispondenza del va-
lore di 75 A della scala del rnicroamperornetro RICEVERE
si potra segnare il valore resistivo di 3 ohm. MENSILMENTE
Per concludere possiamo dire di aver rnesso ogni
lettore nelle condizioni di realizzare uno stru- LA VOSTRA
mento di misura di grande utilitá, senza solleva- RIVISTA
re alcun problema di reperibilita di cornponenti.
E vogliamo ritenere anche che le nostre spiega-
zioni siano risultate chiare e facilmente assimila-
bili da tutti.
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dove si puo esaurire presto, nei primi giorni di ven- piil vi interessano.
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551
da noi suggeriti, le consigliamo di effettuare le installazione di una cassa acustica centrale. L'im-
seguenti sostituzioni. Per il transistor TR2 puo pedenza Zl .deve essere costruita avvolgendo, su
usare un BCI44; per TR3 pu usare un BC301; un nucleo ferromagnetico, 50 + 50 spire di filo
per TR4 puo usare un BC303, eliminando il di rame smaltato del diametro di 1 mm .
diodo D3. Tenga presente che la tensione di
• • •
alimentazione del circuito potra essere aumen-
tata fino a 70 V circa, con il risultato di otte-
nere tuna potenza di uscita di oltre 60 W effica-
ci, cioe una potenza di picco di 120 W.
Realizzazione di un sintonizzatore
••
Un problema di stereofonia
Sono in possesso di un condensatore variabile dop-
pio ad aria, da 440 + 440 pF, e di una anten-
na in ferrite munita di due avvolgimenti. Con
questi elementi e l'aggiunta di qualche altro di
facile reperibilita commerciale vorrei costruire
Le due casse acustiche, che fanno capo al mio un buon sintonizzatore, da collegare con l'am-
amplificatore stereofonico da 20 + 20 W, sono plificatore di bassa frequenza da 50 W per chi-
sistemate, per esigenze di arredamento, assai tarra elettrica, che ho da voi acquistato in scatola
lontane l'una dall'altra. Questa errata sistema- di montaggio. Potete inviarmi lo schema di un
zione dei riproduttori acustici crea un vuoto tale progetto?
sonoro, che vorrei colmare con una terza cassa MINNETTI GINO
acustica, in grado di riprodurre i suoni miscela- Ascoli Piceno
ti dei due canali, cioe destro + sinistro. Faccio
presente di essere un principiante e, quindi, non Con i pochi componenti in suo possesso non riu-
in grado di mettere le maní sul circuito dell'am- scirebbe in alcun modo a costruire un buon sin-
plificatore stereo. tonizzatore. Le consigliamo invece di realizzare il
nostro ricevitore CARACOL, venduto in scatola
BLOCCHI AMELIO di montaggio dalla ostra Organizzazione. Lei
Como potra accoppiare il sintonizzatore di questo rice-
vitore con l' en trata dell' amplificatore per chitar-
L'installazione di una terza cassa acustica e ra elettrica. Tenga presente che il segnale do-
senz'altro possibile e non implica alcuna diffi- vrd essere pelevato fra massa e il cursore del
colta di ordine tecnico. Non occorre infatti ma- potenziometro R1O. Si ricordi che la massa del
nomettere l'amplificatore, purché si accetti di ricevitore CARACOL e rappresentata dalla li-
buon grado l'introduzione di una certa diafonia. nea della tensione di alimentazione positiva del
Perche la « separazione » tra i due canali dimi- circuito.
nuisce e potrebbe essere ripristinata soltanto
tramite semplici modifiche all'amplificatore. Lo
schema qui presentato interpreta il sistema di
•
Z 1
t
an v
4n
SINISTRO
I 4n.
CENTRO
¼ M
ar u!
4n.
ESTRO
552
Filtri a T» ea«P Greca
« » di entrambi e le formule necessarie per il loro
dimensionamento.
Senza avere le pretese di divenire un progettista Quando si tratta di un filtro a «p greca » pas-
di circuiti elettronici, vorrei conoscere le for- sa-basso, i valori dell'induttanza e dei condensa-
mule necessarie per il calcolo degli elementi che tori vengono dedotti dall'applicazione delle se-
compongono i filtri a «T» e a «p greca». guenti due formulec
NOVELLINI NUNZIO
Ancona z
Ll Cl c2
La conosccnza delle formule da lei richiesta 4 rf 8 rf
permette, oltre che il calcolo di un condensato-
re o di una indutianza, anche la conoscenza del Per un filtro di tipo passa-basso a «T», le for-
modo con cui si perviene alla progettazione di mule valide sano le seguenti:
un filtro, casi da poterlo meglio adattare alle z
proftrie esigcnze. Poiché lei non specifica se Ll = L2 = 8 1t f Cl
vuole cimentarsi nel calcolo dei filtri passa-basso 4 rf
o passa-alto, pubblichiamo volentieri gli schemi
PASSA BASSO
L1 L1 L2
FILTRO A 7 FILTRO A T
PASSA ALTO Al
l C2
L2 L1
ro A 7 FILTRO A T
553
Per i fltri di tipo passa-alto a «p greca », le
formule sono le seguenti:
z
LI L2 C1 = C1
2 rf 4 'lt f 4r
1-
z
Nel caso dei filtri di tipo passa-alto a « T», val- w
gono le seguenti formule:
1
L1 = Cl C2
4 rf 2 rf
I simboli riportati. nelle formule debbono essere . n suo possesso. Le ricordiamo che la costantc
cosi intesi: L = induttanza; C = capacita; di tempo d'attacco e di 3 millisecondi, mentre
f = frequenza; Z impedenza; T = 3,14. Le il tempó di recupero e
di 100 millisecondi. In
grandezze elettriche debbono essere espresse co- questo modo e possibile ottenere la registrazio-
sl: L in henry; C in Farad; f in Hertz; Z in ne della dinamica della voce, intervenendo sol-
Ohm. tanto quando vi sía un reale cambiamento del
livello sonoro .
Compressore di dinamica
••• •••
Sono un vostro affezionato lettore, molto inte-
ressato all'clettronica dilettantistica. Attualmen- Che cos'e il Getter?
te mi occupo di registrazioni dal vivo, effettuan-
do interviste di gruppo o singole, fra i compagni Alo scopo di acquisire una sufficiente cultura in
di scuola e in famiglia. Purtroppo, quando mi materia di elettronica, ho voluto avvicinanni in
capita di registrare in condizioni difficili, i ri- questi tempi al mondo della valvola elettrortica
sultati non sono brillanti, a causa di un susse- che, pur essendo stata messa in disparte, costi-
guirsi di tonalita alte e basse. Potreste fomirmi tuisce una tappa d'obbligo nello studio della ra-
un semplice circuito in grado di rendere uni- diotecnica.
forme il volume di riproduzione, anche in pre- Nell'usare questi componenti e sorta in me una
senza di segnali a livello moho variabile? curiositá che nessuno e riuscito a spiegarmi. Ho
MIGLIAZZA DAVIDE notato che le valvole elettroniche, anche quelle
Cuneo nuove e mai adoperate, risultano leggermente an-
nerite sulla superficie interna del vetro. Questo
A leí necessita un compressore di dinamica, in annerimento fa pensare a qualche bruciatura ve-
grado di fornile all'uscita un segnale di livello rificatasi all'interno della valvola stessa, oppure
pressocché costante, anche se i livelli d' entrata ad una sua usura. Ma il rivenditore mi ha as-
sono molto diversi tra loro. Lo schema, qui sicurato che tutte le valvole nuove si presentano in
presentato, e
quello di un progetto in grado di questo modo. Siete in grado di darmi qualche
accogliere, in entrata, segnali di livello compreso spiegazione in proposito cosi da soddisfare que-
tra i 200 m
e i6 V, fornendo, in uscita, un sta mia curiosita tecnica?
segnale quasi costante di 5 m V, che dovrii esse- MARCHESINI FRANCESCO
re ovviamente amplificato. Le consigliamo l'uso Treviso
di questo dispositivo non tanto in fase di ripro-
duzione, quanto durante il processo di registra- L'annermento da lei notato e provocato dalla
: e, allo scopo di diminuire notevolmente il capsula di esplosione, sulla quale, all'atto di co-
rapporto segnale[disturbo della registrazione su struzione della valvola, viene depositata una so-
nastro. Bisognerii tuttavia provvedere alle ne- e
stanza attiva che, con termine inglese, denomi-
cessarie amplificazioni nel caso in cuí i livelli nata «getter ». Una volta effettuata la vuota-
di segnale, del valore prima citato, non siano tura di un tubo elettronico, per eliminare comple-
compatibili con il microfono ed il registratore tamente i residuati di gas che ancora possono ri-
554
tamente nella cassetta custodia di un altopar-
lante.
LIGUORI GIANNI
Venezia
C1
/
Stereo fonia in auto lita di apprez:are la separazione fra i due canali,
causata dalla prefissata posizione dei passeggeri.
Ad un prezzo veramente d'occasione ho acqui- L'unico vantaggio offerto da un mangianastri
stato tempo fa un mangianastri stereofonico per stereofonico e quello di poter riprodurre con mag-
auto, che vorrei personalmente installare sulla mia gior completezza i nastri stereofonici, piü di
autovettura. Chiedo a voi quindi un consiglio quanto non lo possa fare un analogo mangia-
sull'installazione degli altoparlanti, allo scopo di nastri monofonico. Tra i posti piü consigliabili
raggiungere il miglior effetto stereofonico . per l'alloggiamento degli altoparlanti, possiamo
MENDOLIA GASPARE ricordarle le partiere dell'auto, che possono fun-
Roma gere da casse acustiche, fornendo eventualmente
a queste un sistema interno di isolamento acu-
Personalmente riteniamo che la stereofonia in au- stico.
to sia del tutto sciupata, a causa dell'impossibi-
• ••
La lampada-spia si brucia
••
Evanescenze nel ricevitore radio
556
fenomeno: una continua evanescenza durante componente. Potreste indicarmi le tensioni tipi-
lascolto; in pratica il suono diminuisce progressi- che rilevabili sugli elettrodi del tubo a raggi ca-
vamente, poi ritorna normale per indebolirsi ulte- todici? Faccio presente che nei cinescopi in mio
riormente in seguito. possesso i terminali l e 8 corrispondono al fJa-
Sapreste dirmi di che cosa si tratta? In quale pun- mento.
to del ricevitore radio occorre intervenire per eli- PIRAZZO DOMENICO
minare tale difetto? Padova
UBOLDI CESARINO
Lodi Rispondiamo al suo quesito consigliandole di
acquistare un prontuario di tubi a raggi catodi-
L'evanescenza rappresenta quel difetto dei radio- ci, nel quale vengono normalmente elencati qua-
ricevitori per il quale l' ascolto diminuisce progres- si tutti i cinescopi di tipo commerciale, di vecchio
sivamente per ritornare in seguito normale e ri-
prendere poi a indebolirsi ancora, ad intervalli
piü o meno lunghi.
L'evanescenza, detta anche « fading », trova le
sue cause in fenomeni esterni al ricevitore: varia-
zione dell'altezza degli strati alti ionizzati del-
l'atmosfera, ecc.; talvolta, effetti simili sano pro-
dotti da difetti interi al ricevitore. La prima
causa e la soppressione del CAV, che permette
al « fading » di manifestarsi integralmente.
Gli elementi sui quali deve ricadere il sospetto del
radioriparatore, e sui quali oc corre eff ettuare
un controllo accurato, sano i seguenti:
il condensatore di disaccoppiamento del CAV
(cortocircuito);
le resistenzc proprie del circuito CAV (inter-
ruzioni);
il condensatore di rivelazione della tensione
CA V (interruzione o cortocircuito).
e nuovo tipo. In questi manuali viene citata la
Un'altra causa produce un effetto simile, ed e zoccolatura del tubo e vengono elencate le ten-
l'ínterruzione a caldo del filamento dí una delle sioni di lavara suí varí elettrodi. Le consigliamo
valvole. La valvola si comporta in questo caso anche di acquistare uno dei tanti volumi, dispo-
come un interruttore termico a bílamina. In que- nibili in ogni libreria, relativi alle tecniche di ri-
sto caso, pero, le interruzioni sono pi lunghe di parazione dei televisori. Perché non e possibile
quelle prodotte dall' evanescenza natura/e. II solo in questa sede riportare una risposta esauriente
rimedio e quello di sostituire le valvole una per al suo quesito. Possiamo soltanto dirle che, con
una fino alla soppressione del difetto. tutta probabilita, la zoccolatura e le corrispon-
denti tensioni dei cinescopi in suo possesso sano;
•••
Filamento piedini 1 e 8
Griglia controllo piedini 2 o 6 0 V
l O anodo acceleratore piedino 3 300-500
Zoccolatura dei cinescopi Griglia schermo piedino 4 100-300
Vorrci tentare di riparare alcuni televisori, ab- Catado piedino 7 0-100 1
•••
Raddrizzatore al selenio
CB di montaggio
per tutti i letto
rincipiant.
26,967 MHz
27,255 MHz
. 6.80
L'emissione e in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che il circuito, completo
"
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
mlcrofono, oppure suoni forti in prossimita del
II microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
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titulscono.
563
SPECIALE
DIDATTICA
SI
11 simbolismo elettronico e un po' come !'alfabe- Ovviamente, tutte queste « letture » sono piü o
to di una lingua. Con quest'ultimo infatti si im- meno immediate, piü o meno approfondite, a se-
para a leggere e scrivere, mentre con il primo conda delle capacita e dell'esperienza di chi...
si impara a distinguere un progetto dall'altro e, legge.
soprattutto, si riconoscono i componenti elettro- In ogni paese del mondo, i componenti elettro-
nici necessari per tradurre nella realta uno sche- nici vengono disegnati, negli schemi teorici, con
ma puramente teorico. un particolare símbolo, conosciuto da tutti, in
11 simbolismo, dunque, e necessario per com- modo che il « linguaggio elettronico » risulti un
porre quel « linguaggio » universale, che permet- linguaggio universale cosi come lo e la musica.
te a tutti coloro che si occupano di elettronica E in modo che un progetto, concepito in una
di « comunicare » tra loro. qualsiasi parte del mondo, possa essere perfetta-
Ogni ricevitore radio, trasmettitore, amplificato- mente interpretato dovunque e-dovunque realiz-
re o strumento di misura, anche complesso e zato.
pesante, si traduce, grazie al simbolismo, in un Ma la conoscenza dell'immagine simbolica e il
semplice disegno su un foglio di carta. Ed in suo immediato riferimento a quella reale non
questo disegno si « leggono » : il tipo di apparato sono suficienti per una esatta valutazione di un
cuí si fa riferimento, il principio di funzionamen- determinato progetto. Perché di ogni compo-
to, il volume di ingombro della realizzazione ed nente occorre almeno conoscere la funzione, la
anche il suo prezzo. struttura fisica, l'unita di misura.
564
ELEMENTI TEORICI E PRATICI SIMBOLO DEL COMPONENTE
Ul
a:
o
G
o
--------
.-
11 resistore é un -componente che
ha il compito di ridurre l'intensi-
ta di corrente nei circuiti e di
determinare differenze di poten-
-
Ul ziale. Questi componenti posso-
a: no essere di vari tipi e dimen-
sioni.
Unita di misura: ohm - kiloohm
(1.000 ohm) - megaohm {1.000.000
ohm).
(
en
(/)
c
5
ul
en E' una resistenza variabile, cioé
( una resistenza il cui valore ohm-
N
zul mico puo essere variato, entro
certi limiti, agendo sul compo-
1-
0 nente per mezzo di un caccia-
en vite o di una manopola.
ul
a: L'unita di misura e la stessa del
resisto re.
o
a:
t:i E' un componente nel quale la
: resistenza puo essere variata a
o piacere facendo ruotare manual-
Ñ mente la manopola di comando.
z
Ul Serve principalmente per i co-
bc. mandi di volume sonoro e tona-
lita.
L'unitá di misura e
la stessa del
resistore.
565
COMPONENTE AL VERO ELEMENTI TEORICIE PRATICI 1 [ SIMBOLO DEL COMPONENTE
ou
¡:: Questi tipi di condensatori si
::::¡ differenziano da tutti gli altri com-
o ponenti per le loro caratteristi-
f=
a:
che costruttive. Essi vengono rea- "
E
l
lizzati sfruttando il classico prin-
ul cipio deg_li elettroliti. ~ono ad_a_tt! 1 4·
Lul per raggiungere valori capacitivi
a: molto elevati. Appartengono alla 1
o categoría dei componenti pola-
zen rizzati, in quanto presentano un
terminale positivo e uno nega-
z
w tivo.
o L'unitá di misura e la stessa del
z
o normale condensatore.
u
-T
w Tale denominazione viene attri-
a: buita normalmente ai piccoli con-
o
z
en
densatori variabili, cioe a quei
condensatori principalmente mon-
z
LuI
tati nei circuiti di alta frequenza.
a. 11 valore capacitivo puó essere
: variato, azionando una vite o un
o perno, entro due limiti precisi
u di valore mínimo e massimo.
L'unita di misura e la stessa del
condensatore.
w
l
iii Questo condensatore risulta mon-
(
tato in quasi tutti gli apparati
E radioriceventi. E' composto da
$ due insiemi di armature fisse e
Ll mobili. Viene montato normal-
a: mente nei circuiti di alta fre-
o
zen quenza. 11 valore capacitivo del
componente varia entró certi li-
z miti facendo ruotare il perno di
uI comando.
o
z L'unita di misura e la stessa del
o normale condensatore.
0
566
COMPONENTE AL VERO ELEMENTI TEORICI E PRATICI JI SIM8OLO DEL COMPONENTE
uI
a:
o E' composto da due avvolgimen-
z
:
ti, cioé da due induttanze, rea-
lizzate su uno stesso supporto
a:
o
Lu.
isolante. Gli avvolgimenti sono
normalmente di tipo a nido d'ape.
(/)
< Viene comunemente montato al-
a: l'entrata dei ricevitori radio.
1-
L'unita di misura e la stessa del-
la bobina d'induttanza.
Consiste in un avvolgimento di
filo su supporto isolante. La sua
funzione é quella di formare un
ostacolo al passaggio delle cor-
renti di alta frequenza, conce-
dendo via libera alle correnti di
bassa frequenza. E' chiamata an-
che bobina d'arresto.
L'unita di misura ela stessa del-
la bobina d'induttanza.
~
z
uI
Viene normalmente impiegata nei
«Q))y=
-.,.x._.v..:.rc._..v....,.v-
UJ
5
3a:
f E' il piú comune dei trasduttori
c.
o acustici. Trasforma l'energia elet-
B, trica in energía acustica. Le ca-
d ratteristiche principali di questo
componente sono: l'impedenza
della bobina mobile, il diametro
del cono diffusore e le qualitá
costruttive.
z
a.
z
a: E' il semiconduttore a stato so-
g lido di tipo piú comune. Puó es-
en sere al germanio o al silicio. E'
G5 paragonabile alla valvola elettro-
z nica a tre elettrodi (triodo}. In
d
a: esso i cristalli si succedono nel
1-
seguente ordine: negativo - po-
sitivo - negativo. Gli elettrodi so-
no: b = base; c = collettore;
e = emittore.
568
COMPONENTE AL VERO ELEMENTI TEORICI E PRATICI Il SIMBOLO DEL COMPONENTE
a.
z
•a: Vale quanto de.tto per il transi-
o stor NPN, dal quale si differen-
5 zia per la diversa successione
5 dei cristalli impuri in esso con-
z
,e( tenuti: positivo- negativo - po-
a: sitivo. Anche questo semicon-
1-
duttore puó essere al germanio
o al silicio. Gli elettrodi sono:
b = base; c = collettore; e
emittore.
G
tiLI. Viene chiamato anche « transi- =I
stor ad effetto di campo ». E'
a: caratterizzato da una elevatissi-
o
1- ma impedenza di ingresso, pa-
(/) ragonabile a quella delle valvole
oz elettroniche. Gli elettrodi sono:
G = gate; D = drain; S =
~ source.-
1-
•
uI
l
,e(
z
<
(.)
<
'-_
-_-_
-_--
-~--
~_-_
-_-_
-_-_
-_-_
-_-_
-_-_
-_-_
---.
- ... -_
~
-_-_
-_-_
----
----
----
-~-_
-_-~
-_-_
-_-_
-.:
_ -_
...,,,j-
..,. _,
IIJ
z
o
Ñ Viene chiamato anche transistor
z
:::> UJT. A differenza dei comuni
5 transistor, che sono dotati di due
z:::> giunzioni del tipo PN, possiede
una sola giunzione, ricavata su
un lato di una sbarretta di silicio
11 di tipo N, alle cui estremita sono
presentí due elettrodi denbmina-
ti BASE 1 (81) e BASE 2 (82),
mentre il contatto con la giun-
zione viene denominato EMITTO-
RE. •· •
569
ELEMENTI TEORICI E PRATICI I] SMBOLO DEL COMPONENTE
-K
Si tratta del semiconduttore di
tipo piü semplice. Puo essere al
germanio o al silicio e serve per
risolvere II processo della rivela-
zione dei segnali radio, oppure
per raddrizzare le correnti alter-
nate. E' caratterizzato da due
elettrodi: l'anodo (A) e il catodo
(K).
570
COMPONENTE AL VERO ELEMENTI TEORICIE PRA TICI 1 [ SIMOLO DEL COMPONENTE
o
o
o
15,
t
ez
o
E
LuI
...J
E' la valvola piu semplice, do-
w tata dí due soli elettrodi (anodo
e catodo). Serve per risolvere
il processo di rivelazione dei se-
gnali radio e quello di rettifica-
zione delle correnti alternate. K
o
o
o
ii:
F
6
z
o
a:
E
w
l E' dotata di tre elettrodi: l'ano-
w do, il catodo e la griglia control-
f lo; facendo variare la tensione
...J
o di polarizzazione di griglia, l'am-
:'.i plíficazione dei segnali applicati
diviene piú o meno notevole.
$
571
COMPONENTE. AL VERO ELEMENTI TEORICI E PRATICI I] SIMBOLO DEL COMPONENT
1
LLI
1-
4
o
zo
a:
E
..J
LLI
f
==l□I
N
a:
<4
::::,
O
Il crístallo di quarzo viene utiliz-
zato nei circuiti di alta frequenza
degli apparati trasmittenti, allo
scopo di evitare fenomeni di slit-
tamento di frequenza.
ll
572
PECIALE
DIDATTICA
E
I conduttori elettrici, presentí nei circuiti delle corren te elettrica; le resistenze variabili rappre-
apparecchiature elettroniche, danno via libera sentano un impedimento che puó essere variato,
al passaggio degli elettroni, cioé alle correnti a piacere, in qualsiasi momento.
eiettriche, che possono essere erogate da una pi- I tipi di resístenze piu note, in elettronica, sono
la, da una batteria d'auto o da una presa della le resistenze chimiche, le resistenze a grafite,
rete-luce di casa. le resistenze a filo. Le piü usate sono, senza
In molti pu::ti di un circuito, tuttavia, e neces- dubbio, le resistenze chimiche e quelle variabili
sario dosare la corrente elettrica, cioé lirni- a grafite, che prendono il nome di potenziometri.
tarne lentita. Occorrono, insomma, lungo i per- II potenziometro e un componente presente in
corsi della corrente elettrica, delle « porte » di tutti i ricevitori radio, di qualsiasi tipo e gran-
barramento, che permettano di dosare a piaci- dezza; esso serve per regolare il volume sonoro
mento l'intensitá della corrente elettrica, che del ricevitore ed e munito di un perno al quale
puó essere quella generata dalla pila o quella viene applicata, appunto, la manopola di co-
provocata dalle onde radio captate dall'antenna mando di volume del ricevitore radio.
di una apparecchiatura ricevente. Queste parti- II potenziometro di volume, essendo una resi-
colari « porte » di sbarramento prendono il no- stenza variabile, permette di regolare la corrente
me di « resistenze elettriche ». rappresentativa dei segnali radio che vengono
Le resistenze che prendono anche il nome di rinforzati, cioé amplificati dai circuiti dell'ap-
resistori, possono essere di diversi tipi e dimen- parecchio radio.
sioni. Ma una prima suddivisione viene fatta Anche le resistenze, come tutti gli altri compo-
fra i due tipi fondamentali di resistenze: quelle nenti elettronici, hanno una loro unita di mi-
fisse e quelle variabili. sura, che prende il nome di «ohm »; ma molto
Le resistenze fisse rappresentano un impedi- spesso, nell'elettronica, si utilizzano resistenze di
mento costante al flusso di elettroni, cioé alla valori relativamente elevati, per cui si fa uso dei
573
Fig. 1 - Le resistanze, che
prendono anche il nome di
resistori, possono essere di
dimensioni e tipo diversi. Le
resistenze chimiche sono cer-
tamente le piü comunl fra
tutte. Queste possono esse-
re prodotte con due sistemi
ad lmpasto di carbone affo-
gato in corpo isolante, oppu-
re con gll elettrodi affogati
nell'lmpasto di carbone. Nel
primo caso la resistenza vera
e propria e protetta da un
corpo isolante; nel secondo
caso la resistenza e protetta
da una vemice isolante.
IMPASTO
R
o MM
símbolo teorice
574
Fig. 4 - I terminali delle resistenze, prima
della loro saldatura, debbono essere plegati
nella misura e nella forma imposta dal circui-
to nel quale la resistenza stessa verra inserita.
La piegatura si effettua con una pinza.
RESISTENZA
l
RESISTENZA
componenti elettronlci.
575
R1
R2
parallelo
TRNS
576
un esempio pratico. CODICE A COLORI
Per primo anello colorato di una resistenza si in- DELLE RESISTENZE
rende quello che e situato alla distanza di un mil-
limetro circa da! bordo della resistenza (a Colore 1° anello 2° anello 3° anello
destra o a sinistra), dalla parte opposta a Nero -- o -
quella in cui e presente un quarto anello d'ar- Marrone 1 1 o
gento o d'oro. Si supponga di aver in mano una Rosso 2 2 00
resistenza in cui il 1 º anello sia di color giallo Arancione 3 3 000
e
(il 1 º anello sempre quello che si trova all'estre- Giallo 4 4 0000
mita opposta rispetto all'anello di color argeento Verde 5 5 00000
od oro), il 2' anello sia di color viola, il 3" anello Blu 6 6 000000
sia di color arancione, il 4 anello di color argen-
Viola 7 7 -
Grigio 8 8 -
to. Dal codice si rivela che per il 1 º anello, di Bianco 9 9 -
color giallo c'e corrispondenza con il n. +; al 2'
anello, al color viola, corisponde il n. 7, per il 3
anello, al color arancione, corrispondono tre zeri;
mettendo in fila uno dopo l'altro questi numeri Rosso: tolleranza ±
si ottiene il valore di quella resistenza, che e di 4" anello Oro: tolleranza ±
47.000 ohm, mentre il 4° anello, di color argento, Argento: tolleranza ±
►
Fig. 13 - Abbiamo contrassegnato con le lettere A e B i
terminali di una qualsiasi resistenza, in modo da affidare al
lettore principante un concetto fondamentale: la resistenza
puo essere inserita in un circuito nel senso A - B oppure
B - A, indifferentemente, senza timore di alterare le caratte-
°
ristiche del componente o del circuito. Cló sta anche a si-
gniflcare che la resistenza non e un componente polariz-
zato, perché essa puó essere comunque inserita nel circuito
utlllzzatore.
A. +"=
4
=---
577
Fig. 14 Per poter ass imilare il concetto per
cui una resistenza puo essere comunque in-
serita in un circuito utilizzatore, il lettore
principiante potra eseguire questa sempllce
esperienza, nella quale si fa uso di due pile
da 4,5 V, di una resistenza da 33 ohm e di
una lampadina da 6 V - 300 mA. Le due pile
sono collegate in serie tra di loro, in modo
da ero gare la tensione compless iva di 9 V.
lnvertendo il senso di collegamento della
reslstenza, si notera che il circuito fu nziona
sempre allo stess o modo, perché la lamp a-
dina eroga sempre la stess a quantita di luce.
► R1 R2
Fig. 15 - Cosi viene simboleggiato, nei circuiti teo-
rici, il collegamento in serie di due resistenze.
serle
sta a significare che la tolleranza di quella re- resistenze a strato metallico e resistenze a filo me-
sistenza e di ± 10%. tallico. Oltre a ció variano anche i materiali di
La tolleranza sta ad indicare la percentuale di rivestimento isolante, tra i quali si possono ri-
discordanza, in piu o in meno, tra il valore effet- cordare, la lacea, lo smalto, le resine al silicone
tivo della resistenza e il valore indicato. e le resine vetrificate. Tutti questi tipi di resi-
stenze, che vengono normalmente montate nei
circuiti radioelettrici, presentano proprietá leg-
NATURA DELLE RESISTENZE germente diverse: le resistenze ad impasto di
carbone, ad esempio, consentono una buona dis-
Le resistenze radioelettriche vengono prodotte sipazione di calore, cioé di potenza elettrica, e
dall'industria moderna con materiale e metodi vantano una normale stabilita di funzionamento.
di fabbricazione alquanto diversi; i sistemi piü Le resistenze a strato di carbone sono costituite
comuni si riducono a quattro: resistenze ad im- da un sottile deposito di carbone su un suppor-
pasto di carbone, resistenze a strato di carbone, to isolante e chimicamente puro; con esse e pos-
578
mrsura
tensione
R1
POTENZIOME TRO
4
sibile raggiungere un alto grado di stabilitá di
funzionamento e valori di tolleranza molto ri-
Fig. 19 - La resistenza semifissa viene anche denomi- stretti. Le resistenze a strato metallico sono co-
nata « trimmer potenziometrico ». Essa, pur essendo
una resistenza variabile come II potenziometro, si dif-
stituite da uno strato metallico depositato su un
ferenzla da questo per il fatto che le variazlonl ohm- supporto isolante : anche questi tipi di resisten-
miche non si ottengono direttamente con la rotazlone ze permettono di ottenere tolleranze molto ristret-
manuale di un perno, ma tramite un cacclavite o altro te su! valore nominale.
utensile.
Le resistenze a filo metallico, isolate in smalto e
cementati, vengono impiegate principalmente per
dissipare potenze rilevanti; e ovvio che questi ti-
pi di resistenze vengono costruiti in dimensioni
di gran lunga superiori a quelle delle cosiddette
resistenze chimiche; anche il loro costo e superiore.
TRIMMER
VALORI COMMERCIALI DELLE
RESISTENZE
Le case costruttrici di resistenze radioelettriche
producono tutte una vasta gamma di resistenze
580
►
La potenza di dissipazione
delle resistenze elettriche
e un dato che non viene
espressamente indicato
sul corpo del componen- .•
te, quando in questo la
resistenza ohmmica e de-
ducibile attraverso il co-
dice a colori. Comunque
la grandezza a giá di per
sé un dato indicativo. Le
resistenze da 1/8 di watt
sono piccole, quelle da 2
W sono molto piu grandi.
►
La)
g
&e
1- 1-
u
>
6r
g
- al
N¿ H-
'lg. 20 - Molti tupi di poten- zz
zlometrl sono dotatl anche di u
interruttore elettrlco. In tal + Z
caso II slmbolo del compo- o O
nente e quello qui riportato. a- 0
581
Fig. 21 - In taluni tipi di apparati ampllficatori di bas-
sa frequenza e, in particolar modo, negli amplificatori
stereo, sono presentí potenziometri doppi a comando
unico II cui simbolo elettrico e quello qui raffigurato.
Un solo .perno permette di ottenere ldentiche varia-
zionl reslstivc, contemporanee, nei due potenziometri
accoppiati.
\
\ \
\ \
\
\
\ - - _,
P0TENZI0METR0
D0PPI0
Fl
20 20 1 20 1 20 1 20 s,t. s,s ¡ s1,2
12,s F
Kn Kn K. K Kn Kn Kn Kn Kn.
] o. e ,o. Jo le]el
Flg. 22 - 1 potenziometri si distlnguono elettrlcamente fra loro In due tlpl: potenziometri a variazione lineare e
potenziometri a variazione logaritmica. Nei primi, ad ogni spostamento del cursore di una stessa misura corispon-
de una ldentica variazione resistiva. Per esempio, per ogni spostamento di 2 mm del cursore puo corrlspondere
sempre una variazione di 20.000 ohm. Nei potenziometri a variazlone logarítmica, invece, mano a mano che il
cursore si aposta da un'estremita all'altra, le varlazioni resistive aumentano. Nel disegno si nota che, per
uno spostamento uguale e successivo, la varlazione resistiva e doppia.
582
Ot.TAGGIO (volt) RESISTENZA CORRENTE POTENZA (watt)
0.02
101
ir + 0.03
2 - 1 0,15 0,04
0.2
0,05
0,3
0,06
0,4
0,07
0,5
0,6 0,08
0,8 0,09
1 0,1
1,5
70
60
Kna t - 2
3
4
1
1
-4-
1-
0,15
0.2
50
45 5
40 6
8
35
10 mA ______ .--....-+-o3
30
- 15
{ ______ . ---- -- + 0,4
25 20----
------7 0,5
20
- - ... 30
0,6
.JS.. - -- --- - 40
$o
0,7
80 10.8
80 0,9
100 1
150
200
-n .±.
300
400
sao
1
3,5
1
80o y 1
3 3,5
2,5 -4
1.5 4
2 4,5
- 5
2
3 _A 6
1,5 4
7
5
7 . 8
9
9 10
0.r _,¡¡¡,¡;;,,, 10
583
SPECIALE
DID TTICA
1 CONDENSATORI ELETTRICI
Chi osserva il circuito interno di un apparec- trovano condensate le cariche elettriche libere,
chio radio, si accorge che esso e composto, prin- le quali producono un campo elettrico fra le
cipalmente, da un certo numero di resistenze superfici aflacciate delle armature stesse. Si puó
e di condensatori, oltre che da un certo numero dire quindi che il condensatore rappresenti un
di altri componenti. Delle resistenze abbiamo serbatoio di cariche elettriche e, in pratica, di
avuto occasione di parlarne in precedenza; par- energía elettrica. Tale definizione non deve tut-
leremo ora dei condensatori. tavia creare confusione fra il condensatore, le
Il condensatore, nella sua forma piü semplice,e pile e gli accumulatori elettrici, perché le pile
costituito da due lamine metalliche, chiamate e gli accumulatori elettrici rappresentano al-
« armature », affacciate a breve distanza tra di trettanti serbatoi di energia elettrica, ma, a dif-
loro e separate da un isolante, che prende il no- ferenza dei condensatori, sono dei veri e propri
me di « dielettrico ». generatori di elettricita. Il condensatore invece
Cosi sono concepiti tutti i condensatori, anche non genera elettricitá e quella in esso contenu-
se varia la loro grandezza, la loro forma, e se ta proviene sempre da un generatore, che pu<'>
diverso e il loro impiego. essere appunto una pila o un accumulatore.
Generalmente, !'elemento isolante, interposto tra In generale, ogni carpo conduttore pu<'> essere
le armature di un condensatore, cioé il « dielet- sempre considerato come l'armatura di un con-
trico », e l'aria, la mica, la ceramica, la carta dcnsatore, di cui l'altra armatura e rappresen-
paraffinata, l'olio. Questi condensatori prendono tata da! suolo, o dalle pareti di una stanza o,
rispettivamente il nome di condensatori ad aria, piu comunemente, da tutti gli altri corpi con-
a mica, a ceramica, a carta paraffinata, ad olio. duttori circostanti, appoggiati o collegati a terra.
II nome di condensatore deriva da! fatto che La quantita di cariche elettriche, risyettivamen-
sulle superfici contrapposte delle armature si te positive e negative, che si trova o separate
584
1
Fig. 2 - Nella rappresentazione
di schemi e progetti elettronici,
anche II condensatore elettrico
viene rafflgurato mediante un sim-
l
bolo: quello qui riprodotto.
elettrodo 1
/
I
/
/
ate"
dielettrico
(isolante ) rapp. teorica
--
T
\_ elettrodo 2
11
±
C1+C2
---
I
Fig. 4 - 11 calco- ~ollega_mento
lo del valore ca- In serle
pacitlvo risultan-
te dal collega-
mento in paralle-
lo di due o piü
condensatorl, e
semplice: basta
sommare tra di
loro I valori ca-
e, e 2
'
pacltivl dei sin-
goli condensato-
r.
~
colleg. in
para lle lo
capacita
_j_
1000 PF
500 VL
•
~tensione
Fig. 5 - In molti tlpl di condensatorl II valore capaciti-
massima
vo e quello della tenslone di lavoro, cloé II valore mas-
slmo della tensione cul puo essere sottoposto II con-
densatore, sono rlportatl sull'involucro estemo del
componente.
585
Fig. 6 • Esistono molti tip i di condensato ri nei quali il valore
capacitivo e espresso tramite un codice a colori, cosi come
avviene per molti tipi di resistenze. In questo caso vale
sempre lo stesso codice a colori delle resistenze. 11 colore
della quarta fascetta o striscia sta ad indicare la percentuale
di tolleranza del reale valore capacitivo.
strato elettrodo
ceramico esterno
(isolante)
elottrodo
interno
tubetto
ceramico
contatti elettrodi
freddo
tra di loro sull'una o sull'altra armatura, rap- renza di potenziale, cioé una tensione pari a
presenta la « carica elettrica del condensatore » : quella misurabile sui morsetti della pila. Tale
essa viene misurata in « coulomb » ed e chiaro fenomeno, del resto, e facilmente intuibile, per-
che la carica elettrica positiva di un'armatura e ché discende immediatamente dalle affermazioni
sempre uguale, in valore, alla carica elettrica ne- or ora esposte. Nel momento in cui si inserisce
gativa dell'altra. un condensatore ne! circuito di alimentazione
Buona parte delle nozioni fin qui esposte inte- esterno di una pila, la tensione sulle armature e
ressano relativamente il lettore principiante, per- di O V; questo valore di tensione aumenta pro-
ché le notizie piü importanti sono le seguenti: il gressivamente fino a raggiungere quello reale
valore capacitivo del condensatore, la sua ten- della pila; ma durante questo processo, che e
sione di lavoro e, cosa piü importante di tutte, il un processo di carica del condensatore, la cor-
fatto che il condensatore e un componente che rente varia da! valore iniziale, che e un valore
si lascia attraversare dalle correnti elettriche nullo, fino al valore massimo consentito dalle
variabili e non da quelle continue. caratteristiche elettriche del circuito. Si tratta
Quest'ultima nozione, che e forse la piu impor- quindi di una corrente variabile e, come abbia-
tante di tutte, richiede una particolare interpre- mo detto, il condensatore e un componente con-
tazione, che puo essere ancor meglio assimilata duttore delle correnti variabili (il tipo piü noto
attraverso qualche semplice esperimento. Ma di di corrente variabile e quello della corrente al-
ció parleremo in altra occasione. Per ora basti ternata).
sapere che, inserendo un condensatore lungo un Ai concetti fin qui esposti di conducibilitá dei
filo conduttore di corrente alternata, esso, pur condensatori ci si arriva gradatamente, attra-
presentando una sua propria e caratteristica re- verso la conoscenza di tutte quelle nozioni elet-
sistenza, e un buon conduttore di elettricita. In- triche che regolano il comportamento stesso dei
serendo invece un condensatore ne! circuito di condensatori. Eppure, lo ripetiamo, ancora una
alimentazione di una pila, esso risulta condutto- volta, al lettore che sta muovendo i primi passi
re soltanto per il brevissimo tempo in cui le in questa meravigliosa disciplina, che prende il
armature del componente assumono una diffe- nome di elettronica, interessa prima di tutto sa-
586
pere che il condensatore e un componente con-
duttore delle correnti variabili, anche se la sua
mnaggiore o minore conducibilita e condizionata elettrodi
da talune grandezze elettriche tra le quali, pri-
ma fra tutte, la speciale resistenza che il con- t= 100 V
densatore oppone al passaggio delle correnti va-
riabili e che prende il nome di « reattanza ».
r7
Ma per coloro che volessero saperne ancora di
piu, parleremo ora di una delle grandezze fon- isolante
damentali del condensatore: la capacita.
Per parlare di capacita e necessario parlare di
carica elettrica, ma i nostri lettori sanno che
cosa sono le cariche elettriche, cioé un concen-
trato di elettroni, ne! caso di cariche elettriche 1000 V
negative oppure di atomi depauperati di elet-
troni, nel caso di cariche elettriche positive.
Fig. 9 - La distanza che lntercorre fra gli elettrodi di
un condensatore stabilisce il potere di isolamento del
CAPACITA' DI UN CONDENSATORE componente. E' ovvio tuttavia che, aumentando l'iso-
La carica elettrica che un dato condensatore vie- lamento, cioé la distanza che intercorre fra i due elet-
ne ad assumere, dipende unicamente dalla ten- trodi, dimlnulsce la capacita del condensatore. Se due
sione esistente fra le armature. Pero, due o piü condensatori hanno lo stesso valore capacitivo, ma
le tensioni di lavoro sono diverse, quello a maggiore
condensatori diversi, quando vengono caricati isolamento si presenterá in dimensioni piü voluminose.
tutti fino a raggiungere la medesima tensione,
assumono, in generale, sulle rispettive armature,
delle quantitá di elettricitá differenti.
Si esprime brevemente questo fatto dicendo che
i vari condensatori, per una data tensione,
assumono sulle armature una carica elettrica
maggiore, mentre hanno una capacita minore
quei condensatori che assumono una carica elet- Fig. 10 - Tutti i condensatori, quando essi non siano
trica minore. degli elettrolitici, possono venire comunque montati
D'altra parte, per uno stesso condensatore, la nei circuiti, senza tener conto di alcuna polaritá. Il rl-
sultato e dunque sempre lo stesso, sia che si monti
quantita di elettricitá, o carica elettrica, che si il condensatore in un senso, sla che lo si monti nel-
trova addensata sulle armature, e proporzionale_ l'altro.
587
in ogni caso alla tensione esistente fra un'arma- tita di elettricitá che viene a trovarsi contrappo-
tura e l'altra. Ossia, comunque si vari lo stato sta sulle armature, positiva sull'una e negativa
di carica di un dato condensatore, la carica elet- nell'altra, quando esiste tra di esse la tensione
trica dislocata sulle armature, e la corrispon- di un volt.
dente tensione fra un'armatura e l'altra, au- Poiché il « coulomb » rappresenta l'unita di mi-
mentano o diminuiscono in proporzione. Ne se- sura della quantita di elettricita o di carica elet-
gue che il rapporto tra la carica elettrica « Q » trica corrispondente ad 1 ampere al secondo, si
e la tensione « V» rimane sempre costante, e puó dire che la capacita di un condensatore e-
costituisce una grandezza física caratteristica, sprime in generale que! numero costante di cou-
che ha un valore determinato per ogni singolo lomb che devono essere di volta in volta dislo-
condensato re; questo rapporto viene assunto a cati sulle armature afinché la tensione tra l'una
definire precisamente la « capacita C» del con- e l'altra si elevi ogni volta e progressivamente
densatore ponendo senz'altro: di 1 volt.
La capacita dei condensatori viene misurata
Q conseguentemente in coulomb per volt (coulomb
C=- /volt). In memoria del fisico inglese « Farady »,
V l'unita di capacita cosí definita viene designata
nella quale « C » e la « capacita » del condensa- col nome internazionale di «farad», ponendo
tore, « Q » e la « carica » elettrica in coulomb precisamente:
e «V » e la « tensione » in volt. 1 coulomb
In tal caso si viene a definire la capacita di ogni 1 farad = -----
condensatore mediante la carica elettrica che 1 volt
esso assume, rapportata all'unita di tensione.
Cioe la capacita viene definita mediante la quan- Ed ecco un'altra notizia molto importante per
principianti di elettronica.
La capacita di un condensatore dipende dalla
superficie affacciata delle armature, dalla distan-
za che separa le armature stesse e dal tipo di
dielettrico interposto.
Facciamo un esempio pratico. Tutti i nostri let-
l·.//1
mm#A9/
.f strisce
colorate
tori conoscono il condensatore variabile e sanno
che questo e composto da uno « statore » e da
un « rotore ». Lo statore e costituito da un in-
#%
<l sieme di lamine, affacciate fra di loro e costan-
temente fisse. II rotore e composto da un insie-
me di lamine, affacciate tra di loro, mobili, per-
ché esse sono tutte pilotate da un perno; la ro-
punto di tazione di questo perno permette alle lamine mo-
vern1ce
bili di affacciarsi pi o meno in corrispondenza
delle lamine fisse. Ne consegue che il conden-
satore variabile assume il suo massimo valore
capacitivo quando le lamine mobili sono com-
p'etamente affacciate alle lamine fisse; esso as-
terminale terminale sume il suo mínimo valore capacitivo quando,
negativo positivo
ruotando il perno del rotore, si estraggono com-
pletamente le lamine mobili dal componente, fa-
cendo in modo che le superfici affacciate tra di
loro risultino al valore mínimo possibile.
588
Fig. 12 - Il «condensatore e-
lettrolitlco » e quello che e
elettrolitico elettrotitico doppio destinato ad immagazzlnare
una grande quantita di cari-
che elettriche; esso e presen-
te nel clrcuitl di alimentazione
'I
dei ricevitori radio e puó as-
sumere diverse forme. Nei
condensatori elettroliticl il dle-
lettrico e costituito da uno
T
trato di ossido che viene a
formarsi sulle superfici affac-
ciate di due nastri di allumi-
nio, separate da un elettroli-
ta, quando esse sono sotto-
poste ad un determinato po-
tenziale elettrico. Sui termina-
li dei condensatori elettrolitici
terminale positivo viene sempre indicata la loro
/
polarita, per cui un terminale
deve sempre essere collegato
al potenziale positivo, l'altro
al negativo. L'nversione delle
polarita danneggerebbe irre-
parabilmente il condensatore.
In generale, su tutti i conden-
satori elettrolitici il terminale
positivo del componente si
trova da quella parte in cui,
sull'involucro esterno, e riportata una crocetta (+),
mentre il terminale negativo si trova da quella parte
in cui, sempre sull'involucro esterno del componente,
e rlportato un trattino (). In taluni tipi di condensa-
torl elettrolitici il terminale positivo si trova da una
parte, ed appare completamente isolato, mentre il ter-
mlnale negativo si trova all'estremita opposta e rlsulta
In Intimo contatto elettrico con l'involucro metallico e-
LP stemo del condensatore. In taluni tipi moderni di con-
densatori elettrolitici il terminale positivo e rappresen-
tato da un conduttore piil lungo di quello negativo. Nei
condensatori elettrolitici doppi o tripli (condensatori
nei quali sono incorporati due o tre condensatori) sono
presentl due o tre terminali positivi, mentre vi e un
unico conduttore negativo, comune per i due o i tre
RETE condensatori; anche in questo caso il conduttore ne-
c1 gativo si trova in intimo contatto elettrico con l'involu-
cro metallico esterno del componente. Sull'involucro e-
stemo della maggior parte dei condensatori impiegati
nei circuiti radio, viene sempre indicato il valore ca-
pacitivo e quello della tensione massima alla quale
possono venire sottoposti; il corretto impiego di un
Fig. 13 - Questo semplice circuito teorico vuol dimo- condensatore impone di non oltrepassare mai il limite
strare, attraverso la realizzazione pratica, rappresen- della sua tensione di lavoro, giacché tensioni piü ele-
tata nel disegno seguente, che la corrente altemata vate finlrebbero col perforare il dielettrico, danneggian-
attraversa il condensatore. do il condensatore.
589
Fig. 14 - Ecco la realizzazione pra tica del circuito
teorico di figura 13. La lampada LP ha una pote nza
di 1-2 W ; ll condensatore C1 ha un valore ca paci-
tivo di 500 .000 pF (0,5 F) ; la tensione di lavoro é
di 400 V.
Quando si inserisce la spina nella presa-luce, la
lampada LP si accende, ció sta a dimostrare chia-
ramente che la .corrente elettrlca altemata attraversa
il condensatore C1. Cortocircuitando il condensatore
C1 con uno spezzone di filo conduttore, la luminositá
della lampada aumenta e ció sta a significare che il
condensatore C1 introduce, nel circuito, una certa
resistenza, che prende il nome di • reattanza •· So-
stituendo il condensatore C1 con un condensatore da
200.000 pF (0,2 F), la luminositá della lampada dimi-
nuisce, perché risulta aumentata la reattanza.
-
RETE
collegamento in parallelo e quello in cui due o che non richiede l'applicazione di speciali for-
piü condensatori sono collegati tra di loro uno mule matematiche, in quanto e possibile deter-
di fianco all'altro, mentre il collegamento in se- minare il valore della capacita risultante sem-
rie e quello in cui i condensatori vengono col- plicemente sommando tra di loro tutti i valori
legati uno dopo l'altro. Per conoscere il valore delle capacita che concorrono al collegamento.
della capacita risultante da! collegamento di un Si puó dire quindi che il valore capacitivo di piü
certo numero di condensatori, si debbono appli- condensatori collegati in parallelo e dato dalla
care alcune formule. somma delle capacita singole. Tale concetto si
II collegamento in parallelo di due o piu con- spiega facilmente; infatti, nel collegamento in
densatori e certamente il piü semplice, quello parallelo di due o piu condensatori, tutte le ar-
mature con cariche elettriche di uno stesso se-
gno risultano elettricamente connesse tra di lo-
ro, e risultano pure connesse tra di loro tutte
590
Flg. 16 - Piano di cablaggio relativo all'espe-
rimento pratico riportato In figura 15. La ten-
skone di 9 V e erogata da 2 plle da 4,5 V
ciascuna, collegate in serie tra di loro. 1 va-
lori dei componenti sono R1 = 22 ohm - 1/2
W; L1 = 6 V - 50 mA; C1 = 5.000 F - 12
VI. (elettrolitico).
corre nte
m
punto della massima luminositá di LP
50
40
curva di carica del condens.
30 c.orrispondente alla luminosita di LP
Fig. 17 - Questo sempllce dia- 20
gramma interpreta il fenomeno
della variazione di luminosita del- 1O
la lampadina del progetto ripor- tempo
tato in figura 16. L'aumento e la
" t
diminuzione di luminoslta corri-
spondono esattamente alla quan-
tita di corrente assorblta e resti- inizio carica punto in cui LP
tulta dal condensatore elettroli- condens.
tico.
torna a spegnersi
591
SPECIALE
DIDATTIC
592
II calore erogato dal saldatore serve per fondere
lo stagno e per elevare la temperatura delle
parti da saldare al valore di quella di fusione
dello stagno.
L'energia termica, cioé il calore prodotto da!
saldatore, e presente sulla punta dell'utensile,
che e di rame, perché il rame e uno dei migliori
conduttori del calore ed e anche un metallo che
costa relativamente poco.
In commercio si trovano molti tipi di saldatori,
che servono per usi diversi e per diverse pro-
fessioni. Una prima distinzione puó essere fatta
fra il saldatore a riscaldamento istantaneo e
quello a riscaldamento progressivo e lento. Un'al-
tra suddivisione puó essere fatta fra gli utensili
di grande, media e piccola potenza. I saldatori
a grande potenza sono dotati di una grossa pun-
ta di rame; i saldatori a piccola potenza sono
muniti di una punta di rame piccola e sottile.
II saldatore ad accensione rapida serve general-
mente a coloro che debbono eseguire una salda-
tura ogni tanto e non possono attendere per
tutto il tempo necessario a far riscaldare la punta
dell'utensile. Di questo saldatore si servono i ri-
LO STAGNO
Fig. 2 - In tutto il settore dell'elettronica si fa uso
dello stagno a filo preparato, cioé dello stagno a tu-
#- betto contenente, nell'intemo, la pasta disossidante.
Questo speciale tipo di stagno, che nella migliore
qualita appare lucente e flessibile, viene venduto in
rocchetti di varle dimensioni. Non si deve quindi mai
Ea
far uso di stagno a bacchette, cioé di quello stagno
venduto nei negozi di ferramenta e che viene usato
dagli artigiani.
593
PUNTA DI
RAME
PUNTA VECCHIA
i4 @
//Jllllll/llllllllllllllll/lll//1
ez
, VITE
~~
e Jml!l!i!!ilill!!!l/1/il/ PUNTA
SMOZZICATA
RAME
//1
'11 , \ ¡1,Bmm
GRAFITARE "
»
3+4 cm I
► !lll!lllllfll/11//lflllt
FORO fá 2 mm O
594
Il saldatore di grande potenza, dotato di una
grossa punta saldante, invece, serve per la rea-
lizzazione di saldature a stagno fra parti metal-
liche di una certa grandezza, per esempio tra la
carcassa di un condensatore variabile o di un BY127
T1
REGOLAZIONE
DELLA TEMPERATURA
Fig. 5 - Nei normali saldatori non esiste la possibilita
di regolare la tensione di alimentazione dell'utensile e,
conseguentemente, la temperatura della punta sal-
dante. 1 saldatori di tipo economico possono riscal-
darsi troppo e l'eccessiva quantitá di calore finisce
per bruciare subito la colofonia, cioé la sostanza con-
tenuta nello stagno a tubetto; la grande quantita di
calore danneggia anche i componenti elettronici mi-
niaturizzati. Al contrario, una bassa temperatura sulla
punta saldante non permette la realizzazione di salda-
ture • calde •· In questi due schemi elettrici proponia-
mo al principiante due diverse soluzioni che permet-
tono di controllare sufficientemente la temperatura
della punta saldante. Nello schema A si fa uso di un
diodo raddrizzatore di tipo BY127; quando l'interrutto-
re e aperto, attraverso il diodo passano le semionde
positive della corrente altemata e la tenslone di ali-
mentazione del saldatore risulta cosi dimezzata. Quan-
Fig. 4 - Durante il lavoro di saldatura, l'utensile non do l'interruttore e chluso, l'intera tensione di rete vle-
deve essere mai abbandonato a se stesso, perché il ne applicata al saldatore. Nello schema B si fa uso,
calore erogato dalla punta puo provocare gravi danni. invece, di un autotrasformatore, con il quale, tramite
Ogni dilettante deve quindi costruirsi un « ferro di un commutatore, e possibile alimentare il sakdatore
appoggio », che deve essere di alluminio o di ferro, con tre tensioni diverse, in modo da controllare la
cosl come indlcato in questo disegio. temperatura della punta saldante. •
595
ésIsTENZA
~-- -~~
;¿6j33upe
A . BASETTA
TERMINALE
- RESISTENZA
COLOFONIA
LINGUETTA
A B e o
BASETTA
SEZIONATA
COME SI ESEGUE UNA SALDATURA
Fig. 6 - In questo disegno si Interpreta la saldatura dei terminali di una comune resi-
stenza sugli ancoraggi di una basetta. In un primo tempo (A) occorre provvedere alla
piegatura del terminali del componente, dopo aveme preso le misure esatte; quindi
sl provvede ad applicare una piccola dose di stagno sull'ancoraggio (B); poi si distri-
buisce una plccola dose di stagno sui terminali estremi della resistenza (C); giunti a
questo punto si avvicina un terminale della resistenza all'ancoraggio, ponendolo in
contatto con esso e con la punta del saldatore; lo stagno fonde e il terminale della
resistenza attraversa il foro dell'ancoragglo (D); dopo aver atteso per qualche istante,
si toglie dalla saldatura la punta dell'utensile: lo stagno si rapprende e la saldatura
e ultimata. E' ovvlo che, prima di iniziare l'operazione di saldatura, occorre provvedere
alla pulizia delle parti, cioé dei terminali della resistenza e degli ancoraggi; per tale
operazione ci si puó servire di una lametta da barba, con la quale si raschlano le
parti metalllche fino a renderle lucenti, cioé completamente disossldate.
597
Fig. 8 - Anche in ques to
dise gno vengono pre se nta -
te alcune sa ldatu re , in
parte erra te e In parte per- COLOFONIA COLOFONIA
fette. Elenchiamol e: (1)
sa ldatu ra effettu ata sull'e- @
stre mita del re ofo ro (con -
duttore) ad una certa di-
sta nza dalla pis ta di ra me
del circ uito sta mpato (sa l-
datu ra erra ta ; (2) fra la
gocc ia di sta gno e la pi-
sta del circuito sta m pato
si e inserlta una goccia CIRCUITO
STAMPATO
colofonia, cloé uno strato
di isolante che fa sem-
brare buona la saldatura
mentre si tratta in realta
di una semplice incollatura;
(3) saldatura eletbicamente buona ma ottenuta con eccessiva quantita di stagno; (4) saldatura elettrica a
stagno perfetta; (5) saldatura a stagno apparentemente perfetta ma sostanzialmente errata, perché essa
rappresenta la classica saldatura fredda nella quale la poca quantita di calore non ha permesso la fusione
dello stagno sulla pista di rame; (6) saldatura a stagno perfetta; il conduttore deve essere tranciato al li-
vello della goccia di stagno.
GOCCIA
STAGNli§.e /IST~
·r··-·
t y
4Fig. 9 - Quando si agisce con il saldatore e lo stagno
su un circuito stampato, occorre far bene attenzione
che lo stagno non coll nello spazlo libero fra due
CIRCUITO STAMPATO piste di rame continue, perché In tal caso esso crea
un cortocircuito.
OCCHIELLO
STAGNATURA
Fg. 10 - 11 reoforo, cioé il termi- RAME
nale uscente da un componente
elettronico non deve mai essere
">
tranciato prima dell'esecuzlone . : , .. ,+ ;
598
Fig. 12 - Ogni principiante deve sempre ricordare che
la maggior parte dei conduttori di rame adottati per
gli avv olglmen ti, oppure quelli ricop erti con sosta nze
lsolanti (gomma - plas tlca), sono sempre rivestiti di
un leggero stra to di smalto iso lante . Prima di effet- LAMETTA
tuare la saldatu ra, quindi,e assolutamente necessario
togllere lo smalto servendosi di una lametta da barba.
TOGLIERE
LO STAGNO LO SMALTO
PER 1 cm
In tutti i settori dell'elettronica si fa uso, per la
saldatura, dello stagno a filo preparato, cioé del- SMALTO
lo stagno a tubetto contenente, nell'interno, la
pasta disossidante. Con questo tipo di stagno,
gia preparato, non ci dovrebbe essere bisogno
della pasta salda, dato che questa e contenuta
dentro lo stesso tubetto di stagno. Ma il quan- Fig. 13 - La saldatura sui cavi coassiali richiede, pri-
titativo della pasta disossidante non e mai suffi- ma della sua realizzazione, alcune particolari precau-
zloni. La guaina del cavo deve essere eliminata per
ciente se le parti da saldare sono molto spor- un tratto di 3-4 cm (A); poi si piega II cavo in modo
che. Trattandosi invece di conduttori nuovi e da far diradare le maglie della calza metallica (B); lá
lucenti, non occorre aggiungere ancora dell'al- calza metallica deve essere abbassata in modo da sco-
tra pasta-salda per ottenere una saldatura cal- prire il cavetto interno del cavo (C; successivamente
si provvede ad eliminare completamente la calza me-
da, perché quella contenuta nello stagno e piu tallica, in modo da ottenere due elementi distinti (D);
che sufficiente. la calza metallica verrá poi arrotolata, cosi da apparire
Cío che non si deve fare mai e invece !'uso di come un normale conduttore ,sul quale e possibile
ottenere un'agevole saldatura a stagno (E). Se il cavo
stagno a bastoncini, quello venduto nei negozi schermato non fosse stato cosi trattato, cioé se non
di ferramenta e che un tempo veniva abbondan- si fossero separati la calza metallica dal cavetto con-
temente usato dall'artigiano, cioé da! vecchio duttore vero e proprio, la punta del saldatore avrebbe
e glorioso stagnino che riparava le pentole dei provocato la fusione della guaina interna e un conse-
guente cortocircuito tra la calza metallica e il filo
nostri nonni. Lo stagno in bastoncino lascia ca- conduttore.
oso
$150A47e
@ ©
599
~ Om m
D10D1
IL CALORE DANNEGGIA
1 SEMICONDUTTORI
Fig. 14 - I semiconduttori e, in particolar modo, i se-
miconduttorl al germanio, possono essere messi fuori
uso dal saldatore quando il calore trasmesso e ecces-
slvo. In ogni caso occorre sempre provvedere alla
conservazione di una certa lunghezza dei terminali,
prima di sottoporli alla tranciatura; la lunghezza di
questi puo essere, per un diodo al germanio, di 1 O
mm; per un transistor al germanio i terminali devono
rlmanere lunghi nella .misura di 15 mm; per i transi-
stor al silicio, che temono assai meno il calore, la
lunghezza di 1 O mm e piil che sufficiente. Durante
l'operazione di saldatura dei terminali dei semicon-
duttori occorre servirsi delle pinze che, irrigidendo il
terminale, provvedono anche alla dispersione dell'e- Fig. 15 - I conduttori di tipo LITZ, prima di essere
nergia termlca, cioé del calore. sottoposti alla saldatura, rlchiedono un particolare trat-
tamento. 11 filo conduttore deve essere immerso, in un
primo tempo e nella misura di 1 cm, nella pasta salda;
poi si brucia il terminale con la fiamma di un fiammi-
fero e lo si reimmerge nella pasta salda; soltanto ora
11 filo puo essere sottoposto all'operazione di salda-
tura. L'uso della lametta, per questi tipl di fili con-
duttori, e sconsigliabile, perché potrebbero facilmen-
te rompersi.
600
dere delle gocce troppo grosse, che rischiano di ta da barba, i terminali dei due fili di rame, fino
provocare cortocircuiti od altri malanni. ad evidenziarne la lucentezza metallica. Poi si
attorcigliano un poco i terminali. Su questi si
applica una piccola quantita di pasta-salda. Con
OSSIDAZIONE DEL SALDATORE la mano destra si impugna il saldatore e si ap-
poggia la punta su! punto da saldare, scioglien-
Anche il saldatore va soggetto ad ossidazione, do contemporaneamente una certa quantita di
cioé la sua punta di rame saldante si ricopre stagno; lo stagno si scioglie soltanto se messo
di un velo scuro, che e cattivo conduttore del in contatto con la punta del saldatore.
calore, e questa e una delle cause che concorrono Occorrerá sempre ricordarsi che non ci si deve
assai spesso alla esecuzione di saldature fredde. accontentare della liquefazione dello stagno e
La punta di rame del saldatore, quindi, deve es- non togliere troppo presto la punta del salda-
sere pulita di quando in quando, servendosi di e
tore dalla saldatura; bene che la punta del sal-
uno spazzolino metallico e non della lama di un datore rimanga ferma sul punto in cui si effet-
temperino q, peggio ancora, della lima, come tua la saldatura per alcuni secondi, in modo che
purtroppo fanno alcuni radiotecnici; con questi il calore possa distribuirsi uniformemente e nella
sistemi, infatti, si riduce sempre piü la massa del massima quantita sul metallo. Quando si e con-
rame e la punta saldante si assottiglia. vinti di aver eseguito la saldatura, si toglie il
saldatore e si attende per qualche istante in mo-
do da concedere allo stagno il tempo di rap-
REALIZZAZIONE DELLA SALDATURA prendersi; quindi si esercita una leggera trazio-
ne sui conduttori, muovendoli un po' da una
Dopo le premesse fin qui fatte, non resta che parte e un po' dall'altra, cosi da accertarsi del
prendere in mano il saldatore per eseguire la loro completo fissaggio e della bona qualita
prima saldatura, per esempio quella destinata della saldatura ottenuta.
ad unire tra loro i terminali di due fili di rame. In ogni caso la pratica sara sempre la migliore
La prima cosa da farsi e quella di innestare la maestra per tutti e le operazioni di saldatura
spina di un saldatore a punta sottile, di piccola diverranno sempre piü semplici ed istintive col
potenza, nella presa-luce, in modo da conceder- passare del tempo; la regola fondamentale, tut-
gli il tempo necessario per raggiungere, sulla tavia, rimarra sempre la stessa: pulizia perfetta
punta, la temperatura di lavoro. Contemporanea- dei terminali da saldare ed esecuzione relativa-
mente si raschiano accuratamente, con la lamet- mente lenta della saldatura.
Fig. 17 - Per eliminare lo stagno in un qualsiasi punto di un circuito stampato, occorre servirsi del dissal-
datore, che e l'utensile che provvede ad aspirare lo stagno fuso. In commerclo ve ne sono di molti tipl. Quello
rappresentato a sinistra provvede alla sola aspirazione dello stagno fuso dalla punta del saldatore. Quello
rappresentato a destra provvede, contemporaneamente, alla fusione dello stagno e alla sua aspirazione.
601
SPECIALE
DIDATTICA
602
In questi diodi il cristallo di galena e stato so-
stituito con un sottile strato di germanio semi-
conduttore racchiuso, assieme alla punta di con-
"'
tatto, in un piccolissimo involucro di vetro, che
conferisce al componente notevoli doti di ro-
==A===l
t>l,a:::=
K =
bustezza.
Successivamente, in virtú dell'evoluzione tecnolo-
gica dei semiconduttori, dopo un prolungato
p
/
MATERIAL E MATE RIALE
s ± EFFETTO RADDRIZZANTE
603
Fig. 3 - Quando sui term inall di
un diodo viene appllcata una
tensione elettrlca, si pos sono ve-
rificare due diverse co ndizioni
elettri che: notevol e flusso di cor -
FORTE CORRENTE
4 .,_
DESOLE CORRENTE
l'intensita di pochi microampere, mentre nei dio- infatti poter vincere la tensione della batteria,
di al silicio il suo valore e dell'ordine dei nanoam- che ne! diodo al silicio e di 0,6 V e in quello al
pere (millesimi di microampere). germanio e di 0,2 V, prima di ottenere la con-
Un semplicissimo esperimento sulle proprieta di duzione elettrica attraverso il diodo stesso.
conduzione del diodo pu<'> essere realizzato seguen- Da quanto finora detto si rende immediata l'inter-
do gli schemi riportati in figura 4, dove e dimo- pretazione delle curve riportate in figura 5, nel-
strato che l'inversione del diodo provoca le due le quali risulta evidenziata la conduzione nei
possibili condizioni della lampada perfettamente diodi al silicio e in quelli al germanio. Nei primi
accesa o completamente spenta. Per eseguire la conduzione inizia quando viene superata la
questo esperimento occorre servirsi di una pila tensione di 0,6V; nei secondi la conduzione ini-
da 6 V e di una lampadina da 6V-50 mA cir- zia quando si supera lo 0,2V. Occorre notare
ca; il diodo pu<'> essere indifferentemente di tipo inoltre che nei diodi al silicio, una volta supe-
al germanio o al silicio. rato il valore di soglia, si ottiene una netta con-
duzione del componente, mentre nei diodi al
germanio la conduzione risulta piü graduale.
CURVA CARATTERISTICA Al di sotto delle tensioni di barriera i diodi si
comportano praticamente come isolanti, dato che
Abbiamo gia avuto modo di dire che, collegan- la corrente e ridotta a valori estremamente bassi.
do ad un diodo una pila con le polaritá indicate
ne\lo schema á sinistra di figura 3, si otteneva
ne! circuito' il passaggio di una forte corrente. UN SEMPLICE ESPERIMENTO
Ma ció in, realta non e assolutamente esatto,
perché non tutti i valori di tensione della batte- 11 progetto riportato in figura 6 puo essere rea-
ria sono idonei a far circolare corrente. Occorre lizzato, a titolo's erimentale, per dimostrare che,
PILA PILA
•
LAMP LAMP Fig. 4 - Questo semplice esperi-
accésA SPENTA mento, di facile attuazione, per-
mette di interpretare praticamen-
te le proprieta di conduzione del
diodo: con la polarizzazione di-
retta la lampada LP si accende,
mentre essa rimane spenta con
la polarlzzazione inversa.
604
valore massimo di potenza dissipabile.
Ma a questo proposito vogliamo chiarire un
concetto elettrico assai importante e su! quale
V
moho spesso viene fatta confusione. In pratica
esistono due potenze tipiche del diodo : la prima
SILICIO
e la massima potenza che il diodo riesce a far
dissipare su un carico esterno, la seconda e la po-
tenza dissipata internamente al componente, la
quale dipende da! valore massimo di corrente
che attraversa il diodo.
Facciamo un esempio. Consideriamo un diodo di
tipo BY 127, inserito in un circuito alimentato con
la tensione di 200 V e ne! quale scorre una cor-
rente di 0,5 A. Ebbene, la potenza che il diodo
riesce a far dissipare e di: 200 V x 0,5 A = 100
W. La potenza dissipata dal diodo, invece, tenen-
do conto che la tensione sui suoi terminali e di
0,6 V circa, e di: 0,6 V x 0,5 A=0,3 W, cioé un
Flg. 5 - Curve caratteristiche della corrente, In cor- valore notevolmente piü piccolo di quello pre-
rispondenza con i valori di tensione, che acorre at- cedente.
traverso un diodo al silicio e uno al germanio. Nel
primo caso la conduzione e netta, nel secondo essa
In pratica, anziché far riferimento alla potenza
risulta piü graduale. dissipata o dissipabile di un diodo, si preferisce
ricordare i valori massimi di corrente e di ten-
51
PILA LP
J
v,
0,6 V
Flg. 9 - Curva caratteristica dell'andamento della corrente
elettrica, in rapporto alla tenslone, di un diodo zener., Nor-
malmeat2 fino ad un valore di tensione di 0,6 V la corren-
te basslssima; essa aumenta rapkdamente da questo va-
loro di tensione. La corrente divlene anche intenslssima
quando al diodo zener vlene appllcata una tenslone inver-
sa, che porta all'immediata dlstruzione del componente.
606
1 RZ
12V
6,3V
COMPONENTI
C1 = 2.000 F - 16 VI.
RZ = 10 ohm -2 W
R1 = 10 ohm - 5 W (potenz. a filo)
D1 = BY126
DZ = 6,2V-10W
LP1 = 6V-50mA
LP2 = 6V-50mA
T = trasf. d'alimentaz. (12 V - 1 A)
LP2
607
12V
6,3V +
c1 DZ LP
ov
COMPONENTI
C1 = 2.000 uF - 16 VI.
RZ = 10 ohm-2 W
R1 = 1 O ohm - 5 W (potenz. a filo)
DI = BY126
DZ = 6,2V-10W
LP = 6V-50mA
T = trasf. d'alimentaz. (12 V - 1 A)
ST ABILIZZAZIONE DI TENSIONE
Dalle ultime osservazioni esposte e facile dedur- Fig. 14 - Con questo tipo di collegamento di due diodi
re che l'impiego principale dei diodi zener e zener la potenza risulta distribuita, sui due diodi, in
quello della realizzazione di circuiti alimentatori misura direttamente proporzionale alla loro tensione.
stabilizzati di cui, in figura 10, e riportato un
semplice esempio.
lnfatti, collegando un diodo zener in parallelo
con un detenninato carico, questo evitera, ov-
viamente entro certi limiti, ogni variazione di
tensione dovuta, ad esempio, a variazioni della
tensione di alimentazione. 6V
La presenza della resistenza RZ e assolutamente
15V
necessaria, perché ad essa e affidato il compito 20V
02 STA
di determinare la massima corrente nel circuito, 9V
preservando l'integrita del diodo zener.
Collegando, ad esempio, un diodo zener da 9 V
direttamente, senza alcuna resistenza con una G} + +
sorgente di alimentazione di 10-12 V, si ver-
rebbe a produrre ne! diodo zener una corrente
talmente intensa da distruggerlo all'istante.
608
Flg. 15 - Per aumentare la potenza complessiva dis-
sipabile non si deve mai ricorrere al collegamento In
parallelo di due dlodi zener.
RZ
(
02
No!
9V 9V
b tens.
tens. da
stabilizz.
stabilizz.
609
La resistenza RZ vine quindi determinata tra-
mite la seguente relazione:
DZ
Valim. (minima) - Vzener
RZ = ---------
Ic + Iz
R1 Poiché nell'esempio citato e Valim. (minima) =
10V; Vz = 9V; le= 100 mA; Iz = 5mA, ap-
VOLTME TRO plicando la formula precedente, si ottiene:
(10-9) V
RZ = ------ = 10 ohm circa
105mA
A questo punto occorre determinare il valore del-
Fig. 18 - L'impiego del diodo zener serve, come nel la potenza del diodo zener.
caso di questo circuito, per ottenere una efficiente Per ottenere questo dato occorre ricavare il va-
protezione dello strumento di misura contro i sovrac- lore della massima corrente che attraversa la re-
carichi.
sistenza RZ e che risulta pari a:
Vmax. Vz 12-9
Imax. = ----- = ----- = 300 mA
Rz 10
Una parte di questo flusso di corrente, pu pre-
cisamente 100 mA, interessa il carico; la rima-
nente parte di 200 mA costituisce il valore mas-
simo di corrente che interessa il diodo zener. II
diodo quindi dissipera, al massimo, una potenza
pan a:
P= lz (max.) x Vz = 200 (mA) x 9 = 1,8 W
Per ovvii motivi di sicurezza, converrá utilizzare
un diodo zener da 3 W.
610
la corrente di carico, avremo:
1
nT
Iz (minima) = --- x 200 = 10 mA
20
Determinando il valore della resistenza di zener
con una formula analoga a quella riportata nel-
l'esempio precedente, si otterrá:
_J_ '""" "··-
TENS 12V (ALTA) ""'X"'"
Valim. (minima) V e [_l iecoto osa+
RZ = ------------ -
Icarico( max.) + Iz (minima)
10-9
= --- = 5 ohm circa
210
Poiché il valore della massima corrente che at-
traversa la resistenza di zener RZ e :
Ag. 20 • Aumentando la tensione applicata sui termi-
Vmax.-Vz 12-9 nali del diodo varicap, il valore capacitivo del compo-
Imax. ------ = --- = 600 mA nente diminuisce, perché le cariche elettriche risulta-
no distanzlate tra loro.
RZ 5
ritenendoci di agire nel peggiore dei casi, quando
la corrente assume il valore di 50 mA, cioé quan-
do questa corrente viene assorbita dal carico, at-
traverso lo zener passerá una corrente d'intensitá
pari a : 60 50 = 550 mA.
Dunque, il diodo zener dissipera una potenza pari
a 5 W, dato che Pz = 550 mA x 9 V = 4,95 W.
Per ovvii motivi di sicurezza, occorrera servirsi
di un diodo zener da 10 W. Occorre ancora ri-
cordare che, durante il loro funzionamento, i
diodi zener, soprattutto quelli di potenza, dissi-
pano notevole quantita di calore; ecco perché
questi componenti assai spesso vengono muniti di
elementi dispersori di calore.
611
imp. AF 1000 pF
bob.
Realizzando il progetto di figura 13 sara possi- potenza (200 mW ; 10W), puó capitare, per
bile verificare la stabilizzazione prodotta dai diodi esigenze tecniche particolari, di dover ricorrere al
zener al variare della tensione di alimentazione. collegamento di due o piu diodi zener.
Questa volta il potenziometro Rl risulta colle- Per esempio, volendo realizzare un progetto in
gato a monte del diodo zener; quindi, al variare cui necessita un diodo zener da 15 V e non si rie-
della propria resistenza, Rl simulera le varia- sce a reperire in commercio un tale componen-
zioni della tensione di alimentazione dovuti a te, si potra raggiungere lo stesso risultato colle-
sbalzi di rete. Si potra cosi facilmente constata- gando in serie fra loro due diodi zener, uno da
re l'effetto del diodo zener, che sara tale da ren- 6 V e l'altro da 9 V. In questo tipo di collega-
dere costante, anche in presenza delle fluttuazioni mento la potenza risulta distribuita sui due diodi
provocate da Rl, la tensione sui terminali della in misura direttamente proporzionale alla loro
lampada LP. tensione (figura 14).
Non e invece possibile in alcun caso il collega-
mento di due diodi zener in parallelo, allo scopo
COLLEGAMENTI DI PIU' D10D1 ZENER di aumentare la potenza complessiva dissipabile ..
Infatti, se si realizzasse il circuito di figura 15,
Anche se i diodi zener vengono oggi prodotti in collegando in parallelo due diodi zener da 9 V
una grande varieta di modelli, per valori di ten- - 10 W, allo scopo di ottenere un diodo fittizio da
sioni diverse (3 -;- 200 V circa) e diversi valori di 9 V - 20 W, succederebbe che, per inevitabili
612
? Fig. 24 - Rafflgurazione reale di alcuni elementi optoe-
lettronici.
píccolissíme varíazíoní costruttíve, uno dei due effettiva divisa per il guadagno del transistor
zener, possedendo una tensione anche dí poco utilizzato.
ínferiore a quella dell'altro, entrerebbe per primo 11 condensatore elettrolitíco Cl ha la doppia
in conduzíone sopportando da solo tutto íl caríco. funzione di filtro di lívellamento e dí by-pass
Volendo aumentare la potenza dí un diodo ze- (cortocircuito) per íl fruscio che viene normal-
ner, occorre collegare in serie due elementí con mente generato dai diodi zener.
tensione pari a meta di quella richiesta. 11 progetto di figura 16, dunque, e adatto alla
realizzazione di ottimi alimentatori stabilizzati
per ricevitori radio, mangianastri o altri apparati
STABILIZZAZIONE DI POTENZA elettronici, in casa o nell'auto, allo scopo di ri-
sparmiare le pile di alimentazíone e di ottenere
Quando sí debbono stabilizzare forti correntí o dall'apparecchío cosi alimentato prestazioni su-
forti variazioni della tensione di ingresso, risulta periori.
poco economico rícorrere all'uso esclusivo dí dio-
dí zener che, ne! caso in cui non si ricorra a tipi
speciali di costo elevato, riescono a dissipare una GLI ZENER E GLI STRUMENTI
potenza massíma dí 10 W cíascuno. Si preferi-
sce quindi ricorrere all'uso di un transistor che ' L'impiego dei diodi zener non e limitato ai solí
trasforma un diodo zener di piccola potenza in alimentatori stabilizzati, anche se questo rappre-
uno di potenza elevata. Per esempio, utilizzan- senta l'uso principale.
do un diodo zener da 1 W, con un transistor che Si possono ora citare brevemente due diversi im-
abbia un guadagno pari a 50, i risultati saranno pieghí di questi díodi speciali abbinati a stru-
simílí a quelli ottenibili con diodo zener da 50 W, menti di misura, con lo scopo di. ottenere da
mentre il costo del circuito (figura 16) risultera questí ultími particolari prestazioni.
notevolmente ínferiore. Il progetto riportato in figura 17 mostra come
Naturalmente il transistor dovrá essere adatto a sí possa facilmente realízzare un voltmetro a scala
sopportare la potenza richíesta. espansa. Questo particolare strumento puó esse-
In commerr.:io esístono ottimí transistor a basso re molto utíle quando interessino le piccole va-
prezzo che ben si addicono a questi particolari riazioni di tensione attorno a valori relativamen-
impieghi di regolazione; ricordiamo, ad esempio, te grandi. Per esempio, volendo conoscere se
il transistor tipo 2N3055 con corrente massima = una tensíone di 52 V risulta stabíle, non potendo
= 15 A, potenza dissipabile = 110W círca e gua- pretendere un dato símile da un normale voltme-
dagno di 20 ; 70. tro commutato sulla portata di 100 V, dato che
Volendo progettare un símíle alimentatore sta- le variazioni di 1 V non sarebbero nemmeno av-
bilizzato, occorrera conoscere il guadagno del vertíbili e tanto meno misurabílí, si <leve rícorrere
transistor TR, quindi occorrerá procedere al di- ad un accorgimento. Si fa impiego di un voltme-
mensíonamento della resistenza Rl e del diodo tro a scala espansa, nel quale lo zero normale
zener DZ seguendo glí stessí criteri adottati per coincide con íl valore di 50 V, mentre il fondo-
i progetti precedentemente analizzati; per que- scala coincide con il valore di 55 V; queste va-
sto tipo di progetto (figura 16) occorrerá suppor- riazioni di tensione sarebbero assolutamente inav-
re che la corrente dí carico risulti parí a quella vertibili. Ma inserendo nel circuito di figura 17
613
un diodo zener da 50 V ed utilizzando uno stru-
mento da 5 V fondo-scala, e possibile raggiun-
gere il risultato voluto. Infatti, se la tensione e
inferiore a 50 V, il diodo zener non conduce e R1 R2
l'indice dello strumento rimane fero sullo ze-
ro; se la tensione e superiore di qualche volt, ne!
diodo zener si verifichera una caduta di 50 V,
mentre la rimanente parte di tensione verra let-
ta sullo strumento. La resistenza Rl e necessaria
o
e
3V
nel caso di impiego di strumenti abbastanza
sensibili; essa dovra essere regolata in modo che, e
in condizioni di impiego normale, nel diodo,
che dovra essere di piccola potenza, scorra una
corrente sufficiente ad ottenere l'effetto zener
(normalmente e sufficiente la corrente di 1 mA).
Un pratico impiego a scala dilatata pu<'> ottener-
si nell'autovettura, allo scopo di tenere sotto
controllo la tensione della batteria; in questo ca- Fig. 25 - Esempio di applicazione di un diodo fotoe-
mettitore.
so, utilizzando uno zener da 10 V e uno stru-
mento da 0-5 W, si potranno tranquillamente ri-
levare valori di tensione fra i 10 e i 15 V, ri-
manendo cosí costantemente informati sullo sta-
to della batteria.
II progetto rappresentato in figura 18 serve per
ottenere una efficiente protezione dello strumen-
to di misura contro i sovraccarichi. In questo caso
lo strumento funzionera normalmente sino a che,
raggiunto il valore della tensione di zener, il
diodo non stabilizzera la tensione rendendo im-
possibile ogni aumento e preservando il voltme-
tro da urti violenti sul fondo-scala. Fig. 26 - I diodi a luce rossa vengono impiegati ab-
bondantemente nella formazione di numeri dei display.
Alimentando soltanto una parte di diodi, cioé una
parte dei sette segmenti, e possibile ottenere la ri-
1 DIODI VARICAP produzione dei numeri.
614
diodo. Questo fenomeno avviene normalmente comandata in modo da ottenere sempre il massi-
in ogni diodo, ma risulta evidenziato in compo- mo segnale, cosl da agganciare la emittente a
nenti appositamente concepiti e denominati modulazione di frequenza.
« diodi varicap ». Altri impieghi dei diodi varicap vengono ef-
Il fenomeno fisico, che determina le variazioni fettuati nei sintetizzatori di frequenza, nei V.C.O.
di capacita, e assai complesso; esso si basa sulle e ne! settore televisivo, dove e possibile ottene-
proprieta della « barriera »; infatti, man mano re la perfetta sintonizzazione dei singoli canali
che aumenta la tensione inversa, applicata al TV tramite semplici pulsantiere, senza ricor-
diodo, alla barriera di potenziale giunge una rere ad ingombranti commutatori che sono fa-
dose di forza e vigore; la barriera quindi respin- cili a rompersi o a presentare difetti di funziona-
ge con maggior energía le cariche che formano mento.
le armature del condensatore, determinando una
diminuzione di capacita.
II diodo varicap si comporta quindi come un ve- IMPIEGHI PRATICI DEI DIODI VARICAP
ro e proprio condensatore variabile, ne! quale le
variazioni capacitive sono ottenute facendo varia- II circuito riportato in figura 21 propone un
re, anche con il sistema automatico, la tensione esempio classico di impiego di diodo varicap in
suo terminali del diodo. sostituzione del condensatore variabile di tipo
meccanico. II circuito prevede l'inserimento di
un potenziometro per la regolazione della sintonía,
PREGI DEL DIODO VARICAP in una impedenza di alta frequenza, di un con-,
densatore fisso e di un diodo varicap di capacita
Rispetto al vecchio ed ingombrante condensatore appropriata, cioé dipendente da! valore capaci-
variabile, il diodo varicap presenta notevolissimi tivo del condensatore meccanico che si vuol so-
pregi. Infatti, con il diodo varicap, che e un stituire.
minuscolo diodo a giunzione, si ottiene un no- La bobina e quella giá esistente nel circuito di
tevole risparmio di spazio, si ha la possibilita di sintonia. L'impedenza di alta frequenza e ne-
pilotare la sintonía tramite la tensione, eliminan- cessaria per evitare che il segnale di alta fre-
do i fenomeni di slittamento di frequenza dovuti quenza vada a scaricarsi a massa attraverso il
alla capacita aggiuntiva introdotta dalla mano potenziometro di sintonia. Potra essere conve-
dell'operatore. niente collegare, tra il cursore del potenziome-
Con il diodo varicap e inoltre possibile ottenere tro e massa, un condensatore da 20.000 pF, in
un comando automatico della capacita del con- modo da eliminare ogni residuo di alta frequen-
densatore. Ció avviene ad esempio nei circuiti di za su! potenziometro stesso.
controllo automatico della frequenza, nei ricevi- L'inserimento del condensatore da 1.000 pF, in
tori a modulazione di frequenza, nei quali la serie con la bobina, e indispensabile, perché in
tensione applicata al diodo varicap, inserito ne! caso contrario, collegando direttamente il diodo
circuito oscillante dell'oscillatore locale, viene varicap in parallelo alla bobina, questo si verreb-
Flg. 27 - Tutti i numerl dall'uno al nove possono essere ottenuti accendendo una
parte del diodi che compongono uno stesso disegno formato da sette segmenti.
1 8 8 0
615
be a trovare in condizioni di cortocircuito, senza
poter svolgere le sue funzioni di condensatore
variabile.
Ricordiamo che, motando il cursore del po-
tenziometro verso il terminale di massa (bassa diodo
tensione), si otterrá il massimo valore capacitivo l aser
del diodo varicap, corrispondente al valore piü
basso di frequenza sintonizzabile dal circuito ac-
cordato.
Quando il cursore del potenziometro viene fatto
motare verso l'estremita collegata con la ten-
sione positiva ( + 12 V), si ottiene un allonta-
namento delle cariche (figura 22); la capacita
risultante apparirá ridotta ed il circuito verra a
sintonizzarsi su una frequenza piü elevata.
DIODI OPTOELETTRONICI
L'optoelettronica riguarda tutti quei dispositivi Fig. 28 - Questa e la configurazione reale di un diodo
Laser.
il cuí funzionamento e legato alla presenza di ra-
diazioni luminose ed energia elettrica.
In questi ultimi anni l'optoelettronica ha subito
di essi una radiazione luminosa, si provoca un
un notevole sviluppo per merito della realizza-
gran movimento di elettroni internamente al
zione di elementi « solid-state », in grado di e-
cristallo, favorendo la circolazione di una cor-
mettere luce o di rivelarla. Tali dispositivi sono
rente elettrica; il numero degli elettroni in movi-
molto robusti, di piccole dimensioni di costo re-
mento e relativamente basso ed anche la corren-
lativamente basso e di eccellenti prestazioni; in
te elettrica e molto esigua.
virtü di tutte queste caratteristiche, essi hanno
Nei, componenti fotoemettitori si verifica il pro-
compiuto una vera e propria rivoluzione tecnolo-
cesso inverso; in questi elementi, quindi, gli elet-
gica nel settore industriale, permettendo di ri-
troni che « saltano » fra le varie orbite degli ato-
solvere molti problemi di controllo aistanza,
d di
mi sono tanto maggiori quanto maggiore e la
isolamento elettrico, di telecomunicazioni, ecc.
corrente che si fornisce al componente; conse-
I dispositivi optoelettronici possono essere suddi- guentemente risulta tanto maggiore la luce emes-
visi in due categorie: i fotorivelatori, che risul- sa.
tano sensibili alla luce incidente su di essi, e i
fotoémettitori, in grado di convertire l'energia
elettrica, con cui vengono alimentatf, in energia VARI TIPI DI DIODI OPTOELETTRONICI
luminosa emettendo luce con particolari carat-
teristiche di colore o di coerenza (laser). Tra i componenti piü semplici e, allo stesso tem-
po, piu efficaci nel settore dei rivelatori fotoelet-
trici, vi sono i diodi fotosensibili denominati an-
IL PRINCIPIO DI BASE che fotodiodi.
Nonnalmente il componente semiconduttore e il
La sensibilitá alla luce di certe sostanze, oppure silicio opportunamente lavorato. Esso presenta
la loro possibilitá di emettere luce, e prevalente- una vastissima gamma d'onda di funzionamento,
mente legata al movimento degli elettroni nei
che rende possibile la sua utilizzazione anche nel
cristalli a semiconduttore.
settore dell'infrarosso (luce invisibile), per sistemi
E senza entrare a fondo nell'argomento, ricor- di aliarme.
deremo semplicemente che nei semiconduttori la
I diodi fotosensibili vengono oggi prodotti in una
corrente circola a causa di « salti » che gli elet-
vasta gamma di modelli, opportunamente inca-
troni effettuano tra alcune orbite degli atomi. psulati in contenitori di plastica, dei quali molti
Questi salti sprigionano, o richiedono, una certa sono forniti di lente allo scopo di aumentare la
qualita di energia che si manifesta sottoforma di concentrazione della luce nel punto in cui e si-
luce, colore od altro. tuato l'elemento sensibile.
Nei componenti fotosensibili, facendo cadere su Facciamo presente che, grazie alla estrema mi-
616
niaturizzazione di questi elementi, e stato possi- questi tipi di componenti, potrebbe condurre,
bile racchiudere in un unico contenitore molte in caso di errato inserimento, alla distruzione del
migliaia di diodi fotosensibili con il risultato della diodo stesso.
formazione di un vero e proprio VIDICON (tu- Una delle applicazioni pratiche, attualmente in
bo della telecamera) allo stato solido che, pur non grande sviluppo, e luso dei diodi LED per la
presentando lo stesso grado di definizione del mo- composizione di Display allo stato solido, per ot-
dello tradizionale, offre innegabili vantaggi di tenere cioé le cosiddette lampade numeriche a
praticita, robustezza e miniaturizzazione. sette segmenti. Infatti, inserendo in un unico
contenitore vari diodi elettroluminescenti, dispo-
sti nel modo indicato in figura 26, e possibile,
1 DIODI LED alimentando soltanto una parte di diodi, cioé
una parte dei sette segmenti, ottenere la ripro-
I diodi LED, cioé i diodi emettitori di luce, sono duzione di tutti i numeri.
i componenti optoelettronici che, piü di ogni al-
In figura 27 e dimostrato come sía possibile ot-
tro, hanno suscitato l'interesse dei tecnici e degli
tenere la raffigurazione numerica.
studiosi.
Le caratteristiche di queste « lampadine » allo
stato solido sono senz'altro degne di nota.
IL DIODO LASER
La prima fra queste e senza dubbio la durata
praticamente infinita del componente, che ne
Quando viene accesa una normale lampadina,
permette l'uso in apparati segnalatori con la ga-
questa emette radiazioni di tutte le lunghezze
ranzia della piu assoluta affidabilita. Inoltre, a
d'onda, cioé di tutti i colori, nel modo piü ca-
differenza delle comuni lampadine a filamento, i
suale possibile. Il risultato che ne scaturisce e
diodi LED sono componen ti « freddi », per cui
il seguente : il nostro occhio percepisce una so-
e possibile inserirli in punti delicati, riducendo vrapposizione di tutte queste radiazioni con il
eventualmente le dimensioni di possibili proietto-
ri, proprio perché non richiedono alcun procedí- 'risultato di vedere la luce bianca.
mento di raffreddamento. Questi diodi consuma- Al contrario, la luce Laser e quasi perfettamente
no poca energía rispetto alla luce emessa; sono monocromatica, cioé contiene una sola lunghez-
di piccolissime dimensioni ed infrangibili. za d'onda. Ma non basta; la luce Laser e anche
I diodi LED, a seconda del materiale usato per « coerente », cioé viene emessa con una precisa
la loro costruzione, possono emettere luce visi- relazione di fase. Ma per essere piu chiari su
bile, principalmente rossa, e luce invisibile (in- tale concetto, ricordiamo che la luce e costituita
frarossa), con bande di emissione molto strette, da « fotoni », che possono essere paragonati a
che permettono l'eliminazione dei poco conve- tante palline di energía. Ebbene, nella luce cro-
nienti filtri ottici. matica, quale puó essere ad esempio quella di un
Essendo privi di inerzia, i diodi LED possono diodo LED, le palline, cioé i fotoni, vengono
essere impiegati per modulare la luce a frequen- emesse casualmente l'una dopo l'altra, senza ri-
ze assai elevate (3 MHz circa), permettendo la spettare un intervallo fisso di tempo tra due
realizzazione di ottimi sistemi di telecomunicazio- emissioni successive, come invece avviene nel
ne luminosa. processo di emissioni luminose normali.
La luce Laser puó essere paragonata ad un'onda
radio di frequenza ben definita e dotata di una
FUNZIONAMENTO DEI DIODI LED sua propria fase. L'unica differenza consiste nel-
la frequenza dell'onda Laser che, essendo assai
Per condurre la corrente elettrica, i diodi LED piü elevata e concentrata in un sottile fascio lu-
devono essere polarizzati direttamente; a secon- minoso, permette di indirizzare la sua potenza
da dei tipi di diodi, la corrente puó variare da verso un punto prestabilito con risultati vera-
pochi milliampere alle centinaia di milliampere, mente fantascientifici.
per quelli di potenza, raggiungendo anche vari Recentemente, prendendo le mosse dal principio
ampere in regime impulsivo. costruttivo dei diodi LED, si e riusciti a produrre
Lo schemino di figura 25 interpreta il modo di degli elementi in grado di emettere luce Laser.
impiego pratico di un diodo LED variandone la Abbiamo voluto segnalare l'esistenza di questi
luminositá tramite il potenziometro R1. componenti a titolo informativo, perché essi non
Il diodo deve essere correttamente inserito, poi- possono considerarsi ancora alla portata degli
ché la bassa tensione inversa, sopportabile da hobbysti, soprattutto per motivi economici.
617
SPECIALE
DIDATTICA
ORIA E PRATICA CD
La parola « transistor » corre oggi sulla bocea
di tutti, dei profani e di coloro che di elettronica
SISTOR
diletto o professionalmente <leve pur conoscere,
per ridurre al mínimo, nella propria mente, quel-
se ne intendono. l'insieme di misteri che ancor oggi sovrastano
Generalmente si sa che il transistor e un compo- il mondo dell'elettronica.
nente dell'apparecchio radio, del registratore,
dell'amplificatore, del mangiadischi o di altro ap-
parato che sostituisce, nell'elettronica moderna la GERMANIO E SILICIO
vecchia valvola tennoionica e che pennette di
realizzare apparati di dimensioni molto ridotte. Ogni transistor e costituito da un corpo solido,
I tecnici sanno a che cosa serve il transistor, ne da! quale fuoriescono tre o quattro terminali,
conoscono la tecnica di collegamento nei circuiti, corrispondenti ad altrettanti elettrodi contenuti
sanno misurarc tensioni e correnti sui tenninali. nel transistor stesso, cosí come avviene nelle nor-
Non tutti, peraltro, conoscono la natura intima mali valvole elettroniche.
di un transistor, la sua costituzione interna, i fe- Ma come sono fatti internamente gli elettrodi di
nomeni elettrici che in esso si manifestano. Sono un transistor? A quali fenomeni elettrici essi
concetti, questi, che non destano particolare in- danno luogo? In che modo il transistor riesce
teresse nella pratica applicazione di ogni giorno, ad amplificare un segnale radio? Lo vedremo ben
ma che, tuttavia, chi si occupa dí elettronica per presto; per ora, occupiamoci di due particolari
618
NPN
Fig. 1 - Tutti i transistor posson o
ess ere suddivisi in due grandi cate-
gorie: quella deg li NPN e quella dei
PNP. 1 disegni, rap presentati sulla
sinistra, si riferiscono al simbolo e-
lettrico del transistor. Nel transi-
stor PNP il simbo lo di emitto re e
munito di una freccia rivolta verso
il símbolo di base. Nel transistor
NPN la freccia e rivolta verso l'e-
sterno. Sulla destra del disegno so- PNP PILA
no rappresentati gli schemi elemen-
tari di allmentazione dei due tipi di
e
transistor. La resistenza inserita fra
collettore e base serve a polarizza-
re II transistor.
T018 T01
9a'I
s
Fig. 2 - I transistor si differenziano tra loro anche
per II tipo di involucro estemo. Ogni involucro e do-
tato di una particolare denominazione (indicata nella
figura in corrispondenza dei sette tipi di transistor),
TOS SOT 32 che permette al tecnico di conoscere le dimensioni del
componente e la forma con cui esso e costruito.
gr
50° 80'
GE SI
619
cristalli che, oggi, sono alla base dell'elettronica
moderna: il cristallo di germanio e quello di
silicio.
Quando questi cristalli vengono mescolati con
altri elementi, essi diventano dei « semicondut-
tori », cioé si lasciano attraversare dalla corren-
te elettrica in un sol verso : in pratica la corren-
te elettrica fluisce bene in un verso, mentre in-
contra una elevata resistenza nel verso opposto.
Con altre parole si puó dire che il germanio e il
silicio impuri si comportano da conduttori quan-
do essi vengono attraversati dalla corrente in un
determinato verso, mentre si comportano da iso-
lanti quando vengono attraversati dalla corrente
nel verso opposto.
Fig. 4 - Quando si monta un transistor in un circuito,
Ma questo concetto puó non riuscir chiaro del conviene sempre isolare i terminali del componente in-
tutto a quei lettori che desiderano una spiega- filando In essi un tubetto colorato, in modo da im-
zione pi accurata e, nello stesso tempo, molto pedire eventuali contatti lnterelettronici; un anello di
plastica mantiene compattl e rigidi i tre conduttori.
semplice. In realta qui si tratta di interpretare
tecnicamente l'espressione « semiconduttore ».
I semiconduttori sono quegli elementi che stan-
no fra i conduttori veri e propri e gli isolanti;
i semiconduttori, cioé, non sono né conduttori
né isolanti, mentre lo sono un po' degli uní e
un po' degli altri.
A questa categoria di elementi appartengono il
germanio e il silicio impuri, dei quali se ne sono
ottenute due qualita diverse: germanio N e ger-
manio P, silicio N e silicio P.
11 germanio e il silicio di tipo N sono il risultato
dell'aggiunta, al cristallo, di partí di antimonio
o arsenico; il germanio P e il silicio P risultano
dall'aggiunta di parti di alluminio o indio al cri-
stallo.
Fig. 5 - Per non dannegglare il transistor, soprattutto
La denominazione N del cristallo discende dal in sede sperimentale, conviene reallzzare i collega-
fatto che in esso vi- e una prevalenza di cariche menti in quella parte dell'ancoraggio destinato a ri-
negative. In pratica quando al cristallo puro mere utilizzato.
vengono aggiunte particelle di antimonio o arse-
nico, queste ultime hanno il potere di donare
elettroni agli atomi del cristallo, trasformandoli
in cariche negative, che si possono muovere li-
beramente e che conferiscono al cristallo una
conduttivita negativa.
Nel cristallo P le particelle di alluminio o indio
esercitano il potere di catturare elettroni, sot-
traendoli agli atomi del cristallo, i quali diven-
gono cariche elettriche positive, il cristallo assu-
me cosí una conduttivita positiva.
DIODO
620
cristallo di nome diverso, P e N, si manifesta
un particolare fenomeno: si verifica un momenta-
neo passaggio di elettroni dal cristallo N al cri-
stallo P, che neutralizza soltanto le cariche che
si trovano sulla superficie di contatto dei due
cristalli. In questo modo la superficie di contatto,
privata di cariche elettriche, si comporta come
un isolante, che impedisce un ulteriore passag-
gio di elettroni dal cristallo N a quello P. II fe-
nomeno puó paragonarsi a quello che si mani-
festa tra le due armature di. un condensatore,
ne! quale le cariche elettriche non passano da
un'armatura all'altra a causa dell'isolante inter-
Fig. 7 - Quando sull'involucro del tra nsistor viene ap- posto fra esse.
plicato il radiatore, questo deve essere posizionato
in modo tale da favorire la circolazione dell'arla. La Dunque, il diodo allo stato solido e costituito
posizione verticale e quindi da preferirsi sempre a da due pezzetti di cristallo di nome diverso : in
quella orizzontale, nella quale la dispersione dell'ener- uno vi sono cariche elettriche positive libere,
gia termica diminuisce del 60%/. nell'altro vi sono cariche elettriche negative li-
bere; tra le due cariche vi e una barriera iso-
lante, spontaneamente formatasi all'atto della
giunzione dei due tipi di cristallo.
II diodo e caratterizzato dalla presenza di due
terminali uscenti: quello connesso con il cristal-
lo positivo prende il nome di « anodo », mentre
quello connesso con il cristallo negativo prende
il nome di « catodo ».
621
Fig. 9 - Realizza ndo l'opera zione elettri ca qui raffi - Fig. 10 - Questo schema ripropone il controllo di eff-
gura ta , it po ss iblle contro llare l'effi cienza di un tra n- clenza dei transistor di tipo NPN, giá interpretato nel
sisto r di tipo PNP, Il te ster deve ess ere commuta to caso di figura 9. L'unica dlfferenza tra l due tipi di
nella po sizio ne oh m x1O. Co lleg ando il puntale po- controllo del transistor consiste nell'inversione del
sitivo sull'emittore e quello negativo sul collettore, si puntali del tester. Con i transistor di tipo NPN il
dovra ottenere una piccola deviazione dell'indice dello puntale positivo deve essere applicato al collettore,
strumento (minore per i transistor al silicio, maggiore quello negativo all'emittore.
per quelli al gennanio); la deviazione dell'indice, co-
munque, non dovra mai essere totale. Chiudendo l'in-
terruttore S1, la base si polarizza e la resistenza in-
tema del transistor deve diminulre notevolmente. Te-
nendo conto della bassa tenslone della pila, incor-
porata nel tester, non sussiste alcun pericolo di dan-
neggiare i transistor anche quando vengono scambia-
ti tra loro, lnavvertitamente, i puntali dello strumento.
o •
OHM x 1O
622
gi rispetto alla valvola elettronica. Ad esempio, le operazioni di saldatura dei terminali al cir-
quando la valvola elettronica cacle per terra, mol- cuito, occorre operare il piu velocemente possi-
to spesso essa si rompe: il transistor no, perché bile, facendo impiego di un saldatore ben caldo,
il transistor e piü compatto, piü rigido e presen- con punta sottile priva di ossido e ricoperta di
ta una massa complessiva inferiore a quella di stagno.
una normale valvola elettronica. Dunque, sotto I terminali dei transistor, quando essi vengono
il profilo meccanico, il transistor e molto piü direttamente collegati al circuito, cioé quando
robusto della valvola elettronica e pu<'> essere non si fa impiego di zoccolo portatransistor, deb-
sottoposto a sollecitazioni meccaniche alle quali bono essere lasciati con la massima lunghezza
le valvole elettroniche non resisterebbero. possibile e debbono essere protetti con tubetti
Ma ció non significa che il transistor debba con- isolati, allo scopo di evitare contatti interelet-
siderarsi come una palla da biliardo, da sotto- tronici e con altri componenti. Quando si riscal-
porsi continuamente ad urti e colpi; anche un da il terminale di un transistor si <leve provve-
transistor e un componente che costa quattrini dere a disperdere il calore stringendo il termina-
e non v'e alcun motivo che autorizzi il tecnico, le stesso fra i becchi di una pinza metallica;
sía esso dilettante o professionista, a maltrat- operando in questa maniera il calore non rag-
tarlo. Ma se gli urti non sono nemici del transi- giunge il transistor, perché viene disperso nella
stor, esistono pur altri elementi dai quali il tran- massa metallica della pinza.
sistor <leve essere assolutamente protetto: la Talvolta il transistor pu<'> essere messo fuori uso
temperatura eccessiva, il sovraccarico elettrico, dalle perdite elettriche del saldatore, nella cui
l'errato collegamento al circuito, l'errata polaritá punta e presente la tensione di rete.
di alimentazione, ecc. Una massima importante, da 'tener sempre pre-
Occorre, dunque, che il tecnico tenga presente sente da coloro che progettano circuiti transi-
in ogni caso un certo numero di regole dalle storizzati, e quella di evitare di far funzionare il
quali non e possibile derogare; l'applicazione co- transistor nelle condizioni di massima dissipa-
stante, iniziale, di queste regole, diverrá in se- zione, quando la temperatura ambiente e piut-
guito, con l'esercizio pratico, istintiva e abitua- tosto elevata. Ad esempio, se il transistor e de-
le, cosí come avviene per l'uso delle valvole elet- stinato a funzionare con una temperatura am-
troniche o di altri componenti radioelettrici. biente di oltre 25, la potenza dissipata <leve es-
623
sere adeguatamente ridotta, e non <leve assoluta- se si vuole evitare di abbreviame la vita.
mente superare il valore indicato nei dati tecnici 1 - Devono essere evitati assolutamente i corto-
elencati dalla casa costruttrice. circuiti fra i tenninali del transistor, durante
il suo funzionamento, specialmente quelli fra
base e collettore; l'impiego delle pinze a boc-
PROBLEMA DEL RAFFREDDAMENTO ea di coccodrillo, assai frequente e spesso uti-
le per il riparatore, pu<'> provocare un tale
II problema del raffreddamento dei transistor e cortocircuito.
risentito particolarmente in quei circuiti in cui 2 - Non si faccia mai impiego di un saldatore di
si fa impiego di transistor di potenza, che dissi- eccessiva potenza oppure caratterizzato da
pano potenze dell'ordine dei watt, anziché dei una disordinata dissipazione di energia ter-
milliwatt, come avviene per gli altri tipi di tran- mica; con il calore si rischia di modificare
sistor. II calore, che si sviluppa internamente le caratteristiche elettriche del transistor.
ai transistor, puó raggiungere valori considere- 3 - Non si utilizzi mai il saldatore la cui punta
voli, ma i transistor di potenza sono normalmen- risulti sotto tensione di rete; e sempre consi-
te progettati per disperdere la maggior quantita gliabile far impiego di saldatore a bassa ten-
di calore possibile. sione ed alimentato per mezzo di un trasfor-
Per ottenere il processo di dispersione del ca- matore che lo isoli dalla tensione di rete.
lore, si usano due sistemi diversi. II primo con- 4 - non si faccia mai impiego di un saldatore
siste nella realizzazione di transistor muniti di di tipo miniatura da alimentarsi con la stessa
un involucro esterno particolarmente adatto alla batteria che alimenta l'apparato in riparazio-
dispersione del calore (alette di raffreddamen- ne; molto spesso la punta di questi saldatori
to). II secondo sistema consiste ne] montare il e collegata con l'avvolgimento di riscaldamen-
transistor in modo che il suo involucro estemo to. Quando si opera su un ricevitore di tipo
risulti in intimo contatto con il telaio metallico autoradio, per esempio, pu<'> capitare di es-
su cui si realizza il circuito; in tal modo il telaio sere tentati di collegare il saldatore sull'accu-
funge da flangia di dispersione del calore. mulatore che alimenta il ricevitore stesso;
Nei montaggi di tipo economico, cioé nei mon- si rischia, in tal caso, di dover sostituire
taggi realizzati dai principianti, si provvede ad completamente i condensatori elettrolitici e
avvolgere i transistor con una fascetta metallica, i transistor del ricevitore !
munita di una o due alette di dispersione radia- 5 - Si faccia sempre attenzione a non scambiare
le del calore. tra loro le polarita della pila.
Negli apparati elettronici di una certa comples- 6- Si faccia attenzione alle eventuali interru-
sita, in cui sono montati molti transistor di po- zioni degli avvolgimenti dei trasformatori in-
tenza, si usa ricorrere al sistema di raffredda- tertransistoriali; ne! momento dell'interruzio-
mento per convenzione, provocando una circola- ne dell'avvolgimento, si produce una tensione
zione forzata dell'aria mediante un ventilatore istantanea molto elevata (sovratensione) che
sistemato in prossimitá dell'apparato. puó portare il transistor alla sua completa
distruzione.
7 - Le misure di tensione vanno effettuate con
PRECAUZIONI TECNICHE strumento a bassa impedenza, preferendo i
tester a 20.000 ohm/volt e, se possibile, que!-
I transistor sono componenti elettronici robusti li a 40.000 ohm/volt.
e di lunga durata, che resistono a talune solle- 8 - Si faccia attenzione alle tensioni troppo ele-
citazioni meccaniche ed invecchiano molto lenta- vate ne! caso di alimentazione da rete-luce.
mente. Ma la pratica del transistor impone tutta 9 - Non si sbagli mai il montaggio di un transi-
una serie di precauzioni tecniche indispensabili stor, scambiando tra loro i terminali.
624
SPECIALE
DIDATTICA
segnale segnale
de bole mned1o
8V
TR TR
@) @
626
be anche una inversione del segnale (sfasamento sistor.
di 180°), cosi che il segnale risulterebbe compo- Un transistor puó essere portato a funzionare in
sto da una diminuzione, un aumento, una di- regione di interdizione attribuendo alla base il
minuzione ed infine un aumento del segnale potenziale O V rispetto all'emittore, cioé corto-
stesso. circuitando base ed emittore del transistor stesso.
Una situazione simile all'interdizione si puó ave-
re nei transistor al silicio, lasciando libera la
TRE ZONE DI FUNZIONAMENTO base, in quanto la corrente di « perdita » del
DEL TRANSISTOR transistor risulta in questo caso talmente piccola
da poter essere ritenuta praticamente nulla. Que-
Quando un transistor viene montato in un qual- sta zona di funzionamento non e assolutamente
siasi circuito, esso puó funzionare in tre « zone » utilizzabile per la realizzazione di circuiti ampli-
diverse; cioé puo trovarsi all'interdizione, in zo- ficatori, perché provoca notevoli distorsioni del
na lineare o in saturazione. segnale. Essa viene utilizzata per la realizzazione
Vediamo ora di chiarire questi tre concetti fon- dei circuiti a scatto, largamente impiegati nelle-
damentali che permettono di comprendere il lettronica professionale ed industriale.
funzionamento degli apparati elettronici.
Si dice che un transistor e « interdetto », oppure
si trova « all'interdizione » quando, pur essendo LA ZONA LINEARE
alimentato, non permette il passaggio di alcuna
corrente di collettore. La zona lineare di funzionamento di un transi-
Conseguentemente, facendo riferimento allo sche- stor e quella che maggiormente interessa l'ampli-
ma riportato in figura 3, dato che a causa della ficazione di segnali, perché le buone amplificazio-
corrente nulla non esiste alcuna caduta di ten- ni si ottengono con segnali di uscita a bassa di-
sione sui terminali della resistenza RL, tutta la storsione.
tensione verrá concentrata sui terminali del tran- La zona lineare viene ottenuta polarizzando op-
portunamente la base del transistor, cioé invian-
cor rente
zero
TR
base senza
polarizzazione
segnale e
fo rt e
3V
TR
627
dente ad una resistenza quasi nulla del poten-
ziometro immaginario.
In queste condizioni la tensione sui terminali del
transistor risulta di pochi decimi di volt (ad
esempio 0,2 V), mentre la corrente che attraver-
sa il circuito dipende essenzialmente da! valore
della resistenza di carico RL.
Per condurre un transistor alla saturazione, oc-
corre fomire alla sua base una corrente relativa-
mente intensa, cioé tale da abbassare la tensione
corrente
debele fra collettore ed emittore ai valori prima citati.
RP
( 1Mn ) Si noti che la tensione base-emittore, in questo
caso, non differisce sostanzialmente dal valore
di 0,6- 0,8 V.
TR
s.44%u-~
á 6V
POTENZA DEI TRANSISTOR
Fig. 4 - La zona uneare di funzionamento di un tran- Fig. 5- Questo schema permette di analizzare la zona
sistor interessa maggiormente l'amplificazlone di se- di saturazione del transistor, quella corrispondente ad
gnali. Essa vlene ottenuta polarizando opportunamen- una reslstenza quaai nulla del potenziometro immagl-
te la base del transistor, cioé inviando alla base una narlo. La tenslone di emlttore-collettore e di pochl
carta corrente che attraversa la resistenza di polariz- declmi di volt; la tensione base-emittore non differisce
zazlone RP. sostanzialmente dal valore di 0,8 - 0,8 V.
ZONA DI SATURAZIONE
628
ma dissipabile da! componente stesso, considerata
come il prodotto di queste due grandezze, secondo
la ben nota formula :
1
di figura 6, dimostreremo ora in qual modo,
TR3 con il transistor precedentemente citato, sia pos-
sibile alimentare anche un carico di 50 W. In-
~
-
.
1 fatti, se la tensione di alimentazione a,,ume ;¡
valore di 50 V e il transistor vien fatto funziona-
::--
~ dJ?iFfffZ ISOlante re come un semplice interruttore elettronico,
sfruttando cioé le zone di interdizione e satura-
--------- / 1 zione, avviene che, con il transistor all'interdi-
zione, la tensione sui suoi terminali e di 50 V;
__, - 1
I
1 ma essendo nulla la corrente di collettore, il
transistor puo tranquillamente sopportare le con-
dizioni di lavoro citate. Quando, al contrario, il
b e
9 transistor si trova in saturazione, nel carico scor-
re una corrente di 1 A (50 W : 50 V = 1 A); e
TELAIO poiché la tensione fra collettore ed emittore e di
\f t
r , ges soli 0,2 V, circa, la potenza dissipata dal tran-
E
es_ronde bs> sistor risulta di 0,2 V x 1 A = 0,2 W, cioé per-
fettamente sopportabile da! transistor stesso.
Occorrerebbe aggiungere ai valori citati quello
isolanti della potenza dissipata per effetto della corrente
di base del transistor; ma poiché questa puo es-
linguetta
collettore
Fig. 7 - Plano di montagglo di un transistor di potenza
su telalo metallico. In questi tipi di transistor II col-
lettore rappresentato dall'lntero involucro estero del
componente. Quando questo non b collegato a massa,
deve essere laolato dal telalo per mezo di un fogllo
di mica e di rondelle lsolanti.
629
RL
RP
RP
b
e
USCITA
e ENTR
ENTR. RL USCIT
@ @
Fig. 7A - Circuito con emlttore a massa, denomlnato Fig. 7B - Transistor montato in circuito con collettore
anche circuito con emlttore comune. a massa. Questa configurazione e anche nota con le
seguentf terminologie: collettore comune - emitter fol-
lower - lnseguitore d'emittore.
sere abbondantemente valutata nella misura di Fig. 7c - Transistor montato in circuito con base a
1/10 della potenza precedentemente dissipata massa. Permette di ottenere una notevole amplifica-
(0,02 W), e ovvio che ció non introduce sostan- zione di tensione.
ziali cambiamenti.
o
AMPLIFICATORE CON EMITTORE
A MASSA RL
630
debba essere praticamente collegato con il cir- II circuito presenta una impedenza di entrata
cuito di massa dell'apparato elettronico, ma si di valore relativamente basso, aumentabile tra-
vuol precisare che il punto del circuito, ne! qua- mite l'inserimento di una resistenza collegata in
le viene collegato l'elettrodo del transistor, abbia, serie con l'emittorc; l'impedenza d'uscita e parí
anche in presenza di segnale, una tensione rigo- o press'a poco parí al valore della resistenza di
rosamen te fissa rispetto a uno qualsiasi dei ter- carico RL.
minali delle linee di alimentazione. Per esempio,
con il termine « massa » si possono indicare, in-
differentemente, la linea negativa o quella posi- AMPLIFICATORE CON COLLETTORE
tiva del circuito di alimentazione e, piu in gene- A MASSA
rale, tutti quei punti del circuito elettronico che
risultano collegati con i vari punti di alimenta- ll circuito riportato in figura 7 B propone lo
zione tramite condensatori di capacita relativa- schema di montaggio di un transistor con collet-
mente elevata o diodi zener. tore a massa. Questa configurazione e anche nota
Dopo aver chiarito questo importante concetto,
con terminologie diverse (collettore comune -
possiamo analizzare la prima configurazione cir-
emitter follower - inseguitore d'emittore, ecc.).
cuitale di un transistor amplificatore, quella del
circuito con emittore a massa rappresentata in Questo circuito amplificatore non amplifica in
figura 7 A. pratica il segnale, almeno per que! che riguarda
Il transistor con emittore a massa rappresenta la tensione del segnale s tesso; esso serve invece
il tipo di collegamento piu comune e familiare come stadio separatore-adattatore, in quanto do-
a tutti i lettori per ottenere uno stadio amplifica- tato di un'impedenza di ingresso moho elevata
tore a semiconduttore. e di un'impedenza d'uscita assai bassa. II transi-
Questo tipo di circuito permette di ottenere, ri- stor con collettore a massa permette di non so-
spetto agli altri circuiti, la massima amplifica- vraccaricare la sargente del segnale e disporre
zione di potenza, dato che il segnale di entrata all'uscita di un segnale di pari tensione ma assai
viene amplificato sía in tensione sia in corrente. piu potente.
R2
Sl
e
C1
@
Ha ¿
USCITA
e
9V
e
e
o
'
ENTRATA
TR1
631
Fig. 9 - La realizzazione del preampliflcato-
ENTR USCITA re di bassa frequenza, pilotato a transi-
stor con emittore a massa, deve essere
racchiusa in un contenitore metallico col-
legato con la linea di massa.
• • • @ @@ e e • •
632
CI TI
TE N
Le onde radio, che sono onde elettromagneti- progresso della tecnica che e riuscita a ridurre
che, per poter essere captate necessitano di un le dimensioni e la forma delle grandi antenne, di
elemento che tutti noi conosciamo e che viene una quarantina di anni fa, al punto di ... occultare
denominato « antenna ». l'antenna ricevente dentro lo stesso contenitore
Si tratta di un elemento meccanico che ... fiorisce dell'apparecchio radio. Dunque, anche se l'an-
sui tetti delle nostre case e che permette a tutti tenna non e visibile, essa esiste sempre e puó
noi di ascoltare e di vedere ció che si dice e ció essere rappresentata da un corto spezzo ne di f-
che avviene in ogni parte del mondo. lo, da un elementare avvolgimento o da un com-
L'antenna quindi puó definirsi una stazione di ponente di recente costruzione, che prende il no-
arrivo per le onde radio, prima di trasformar- me di ferrite.
le in voci, suoni, comandi o segnalazioni perce-
pibili dai nostri sensi.
Ma questa stazione di arrivo non sempre ci ap- FREQUENZA E LUNGHEZZA D'ONDA
pare sotto l'aspetto di un filo teso fra due sup-
porti installati sul tetto o in forma di asta metal- Le onde radio, come ogni altra grandeza fisica,
lica affusolata ad una estremita o recante un cer- sono suscettibili di misura, anche se esse non si
to numero di sbarrette metalliche in posizione vedono. Ma anche il tempo non si vede, eppure
orizzo ntale; l'antenna puó anche non vedersi ed lo si misura, e la sua unita di misura e il minuto
il nostro apparecchio radio funzionare ugual- secondo. Dunque, come per le lunghezze l'uni-
mente bene. Il merito di tutto ció va attribuito al ta di misura e il centimetro, per i pesi il grammo
633
Fig. 1 - Questa e da con-
siderarsi l'installazione i-
deale di un'antenna di ti-
po Marconi. 11 filo condut-
tore, rappresentato da una
trecciola di flll di reme, de-
ve rlmanere teso nella po-
sizione piu alta po11ibile;
In ogni caso e ,empre da
ANTENNA preferirsi una disposlzlone
verticale. Gil lsolatorl deb-
bono essere di ottima qua-
lita per evitare dlspersloni
di energia elettromagneti-
DISCESA ca verso terra. La lun-
□
ghezza complesslva della
antenna deve essere pari
ad 1/4 d'onda. Se la di-
1ce1a e reallzzata con ca-
vo schermato, si evitano
gil lmpulsl spuri, mentre la
PRESA discesa non deve essere
DI TERRA compiuta nel calcolo della
lunghezza dell'antenna. Se
la discesa ottenuta con
filo nudo, questa dovra es-
sere conslderata come par-
te integrante dell'antenna e
conteggiata nella lunghez-
za complesslva. La presa
di terra si ottlene sfruttan-
Flg. 2 - Pur allontanandosl di molto dalle condlzloni do le condutture dell'acqua.
Ideal!, anche una sempllce trecciola di flll di reme, an-
corata al balcone del plano superiore, puo rappresen-
tare un'antenna In grado di fornlre risultati soddlsfa-
centi.
SUPPORTO
(
\ 4
z
z
UI
1-
z
4
ISOL, SUPPORTI
11 11
" -- 11
43
z
...z¡
z
ul
illal,,,,
tare un fllo di rama fl .. 1lblle, In grado dl segulre, sen-
za rompersl, le eventual! osclllazlonl dall'antenna In
1 presenza dl rafflche di vento. La lunghezza ldeale per
rI
qua1to tipo di antenna deve essere compresa fra 1
due e l tre metri.
634
PALLINA DI
STAGNO
<(
u
(/)
¡, ISOL.
l
a-
o ycvErro
....
<( w
Flg. 5 - Queato tipo
di antenna offre ge-
> neralmente buoni
«z
z
risultati, dato che la
z
«4
z sua lnstallazlone e z
<( la plü elevata pos- ....z
ul
u
Fig. 4 - Particolare slblle. L'ancoraggio
deve essere tale da «4
del sistema di fla-
aagglo dell'antenna lmpedlre ognl con-
rappreaentata In fi- tatto del conduttore
gura 3. Sulla parte con la grondala, so-
superiora del con- prattutto In preaenza
duttore e presente di vento. L'lsola-
una palllna di ata- mento e rea11zzato
gno, che lmpedlace nella parte superlo-
lo •filamento del ca- re, ma esso puó es-
vetto lungo l sup- sere effettuato an-
porto In vetro-resl- che nella parte in-
na. ferlore.
635
Fig. 7 - Capita molto spesso, speclal-
ISOLAT. mente in citta, di trovarsi nell'impossi-
bllita di installare un'antenna estema.
In questi casi si puó ricorrere all'instal-
lazione di un filo teso fra quattro lsola-
tori, lungo gli angoli superiori delle pa-
ISOLAT. reU. Ovvlamente i risultati saranno in-
feriori a quelli ottenuti con un'antenna
ANT. di parí dimensioni, montata all'estemo,
in posizione elevata. La presa di terra
puo essere ottenuta ricorrendo alle tu-
bature del termosifone.
TERRA RICEV.
PRESA RETE
»
una porta. 11 collegamento di terra puo e11ere fatto
tramite Il « tappo luce ».
INTI.LAETUR&
POR TA
FASCETTA
----- --- ·-------, ACCIAIO
j
¡ MMT.
! Fig. 10 - Per realizzare la presa di terra, sfruttando le
condutture dell'acqua o le tubature del termosifone,
• # occorre sempre servlral di una fascetta di acciaio
strlngltubo, che permette di ottenere un ottimo con-
tatto elettrlco. Prima di finare la fascetta occorre pu-
llre energicamente II tubo, servendosi di tela smeriglia-
ta o carta vetrata, in modo da far apparire la lucentezza
metallica della tubatura.
636
Fig. 12 - Questo e Il tipo di presa di terra plu gene-
ralmente usato negli Implanti elettrlci, sla per la faci-
lit dl realizzazlone, sia per I buoni riesultati ottenuti.
Eaao consiste in un paletto metallico affondato nel
PALETTO PER AL RICEVITORE terreno umldo. Sulla parte auperlore e collegato II filo
REGGERE IL di rame che ragglunge l'apparecchio radio.
FILO DI TERRA
;
~ :··,·.·
'.
• AL RICEV.
. .
'
L
E RRENO
MIDO
MASSA • PALETTO
METALLICA METALLICO
E' evidente che l'antenna Marconiana, per quan- tubo non puo essere adottato in pratica per la
to sopra detto, risulta di lunghezza dimezzata ri- costruzione di antenne molto lunghe. Ecco per-
spetto all'antenna Hertziana. Ma questa lun- ché, ne1la realizzazione delle antenne Marco-
ghezza risulterebbe eccessiva nel caso della rice- niane si ricorre sempre alla trecciola di rame che,
zione delle onde medie o peggio ancora, delle essendo composta da un gran numero di fili e
onde lunghe. presentando, per tale motivo una notevole esten-
Facciamo un esempio: per ascoltare una emit- sione superficiale, puo validamente sostituire un
tente della frequenza di 1.200 KHz, che lavora conduttore di grosso diametro quale e appunto
sulle onde medie, occorrerebbe un conduttore il tubo.
della lunghezza di 100 metri. Fortunatamente In pratica conviene sempre prima dell'installa-
nel settore della ricezione, e possibile diminuire, zione dell'antenna, vemiciare la trecciola di ra-
anche notevolmente, la lunghezza dell'antenna me con vernici protettive allo scopo di evitare
Marconiana, senza incorrere in. gravi inconve- la corrosione da parte degli agenti atmosferici.
nienti come, invece, succederebbe nel settore del- Questo accorgimento deve essere adottato, ov-
la trasmissione. La riduzione della lunghezza del- viamente, quando l'installazione dell'antenna av-
l'antenna Marconiana, tuttavia, pur essendo pos- viene all'esterno. Esso non e piü necessario quan-
sibile si ottiene a danno della sensibilita. do l'antenna viene installata negli ambienti in-
temi, lungo le pareti di un locale o in prossimi-
ta del soffitto.
EFFETTO PELLE
Per una particolare legge fisica la corrente ad LA TERRA
alta frequenza, che e la corrente che percorre le
antenne e che e provocata dalle onde radio che Per poter disporre di un efficiente sistema di an-
investono le antenne stesse, tende a scorrere alla tenna ricevente, che costituisce in definitiva il
« periferia » del conduttore. Questo fenomeno miglior amplificatore di segnali di alta frequenza,
prende il nome di effetto pelle. E in virtü di e necessario, quando si installano le antenne di
questo fenomeno l'elemento ideale per la co- tipo Marconiano, disporre di una buona presa
struzione delle antenne sarebbe il tubo. Ma il di terra. Come e noto, infatti, la terra- e da ri-
637
tenersi un elemento buon conduttore di elettri- tanto in presenza di segnali di alta frequenza.
cita, non tanto per le caratteristiche elettriche Per ottenere ottimi collegamenti di terra si puo
di un pezzo di terreno limitato, che potrebbe ri- invece ricorrere alle tubature dell'acqua, accer-
sultare scarsamente conduttore, quanto per la tandosi che queste non siano realizzate con rac-
grandezza che permette di paragonarla ad un cordi di plastica che interromperebbero la con-
gigantesco filo conduttore. tinuitá elettrica.
Per agganciarsi elettricamente a questo condut- Un altro sistema per realizzare una buona presa
tore o come si dice piu propriamente per realiz- di terra consiste ne! sotterrare, in un terreno ab-
zare una buona presa di terra, si possono adotta- bastanza umido, una rete o lastra metallica, di
re vari sistemi. II piu semplice di questi e rap- almeno 250 cm' di estensione, provvedendo poi
presentato dal « tappo-luce ». Esso consiste ne!
ad innaffiare con acqua salata il terreno stesso,
ricorrere alla presa di terra gia realizzata nelle
cosi da aumentare la conduttivita.
centrali elettriche e che, attraverso i fli elettrici
di distribuzione dell'energia, viene portata, indi- La realizzazione di una presa di terra puo essere
rettamente, in ogni casa. Il conduttore caratte- ottenuta anche conficcando ne! terreno dei pa-
ristico della terra e noto sotto il nome di « neu- letti metallici della lunghezza di un metro, di-
tro ». stribuendone su! terreno due o tre, alla distanza
II tappo luce si ottiene ponendo in serie al con- di 3-4 metri !'uno dall'altro e collegandoli poi
duttore elettrico un condensatore della capacita insieme per mezzo di un grosso filo di rame.
di 10.000 - 50.000 pF; l'isolamento di questo con- Tutti questi tipi di prese di terra possono essere
densatore <leve essere sempre superiore agli 800 V. utilizzati per il collegamento a massa delle car-
Questo sistema di presa di terra, e tuttavia, sol- casse delle apparecchiature elettriche per uso
tanto un sistema fittizio, dato che la presenza del domestico (frigoriferi, lavatrici, ecc.), in confor-
condensatore permette di servirsi della terra sol- mita con le vigenti norme antiinfortunistiche.
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gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
1T sono talmente ridotte che il circuito, completo
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
~ chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e iontani dal
microfono, oppure suoni forti in prossimita del
microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
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1
5
5
15
50
100
500
!DO
1500
1500 .
.
~
Ohm
xl ,10 xlOO x lk xi O k X lílOk x IM
-1k 0-10 k 0-100k 0+1M 0-10M0 - 10 100%M \-- .-
t.$
e
Pico Pico 4 14 40 140 400 oo ,nnn ! \~1 .-
z''
_La
dB -20+i5 M Er •\ .. . ~ ••·
CARAHERISTICHE TECNICHE
CARATTERISTICHE TECNJCHE
i3ASSA
BF. 40
00
Prende inizio, da questo numero
della Rivista, un nuovo program-
ma editoriale, che vuol acconten-
tare, traducendole in realta, le ri-
chieste di molti Lettori e che ab-
biamo intitolato:
LE PAGINE DEL CB
641
vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
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ABBONARSI
significa divenire membri sostenitori di una grande famiglia.
Creare un legame affettivo, duraturo nel tempo. Testimoniare
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nell'interno le pagine in cui vi proponiamo le due forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü
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terarla ed artlstlca sono rlser-
vetl e termlnl di Legge per VENDITE ACQUISTI PERMUTE 706
tutti I Peesi. 1 menoscrittl, i
dlaegnl, le fotografle, anche
se non pubbllcati, non al re- UN CONSULENTE TUTTO PER VOi 713
otltulscono.
643
lmpedenza d'entrata:
medio-elevata
Tensione d'alimentazione:
6 volt
Il tema ricorrente dell'amplificatore di bassa fre- C' chi ne! cassetto del banco di lavoro conserva
quenza non deve far pensare ad una continua ri- transistor eficienti di tipo PNP e c'e chi e in
petizione di uno stesso concetto elettronico piü possesso di un numero di transistor di tipo NPN.
o meno rimaneggiato. Perché questo tipo di ap- Con questi preziosi elementi, accuratamente con-
parato e senza dubbio il piu versatile fra tutti. servati, il lettore attende mensilmente la nostra
Esso infatti puo servire per amplificare la mu- pubblicazione per individuare in essa il pro-
sica o la parola, con potenze diverse e diversi getto che piu interessa e che, con il conforto di
copi, negli ambienti piü disparati. un piccolo bagaglio di componenti immagazzi-
fa c'e da tener conto anche delle varie possi- nati, permetta di realizzare l'amplificatore che
bilita economiche e di attrezzatura tecnica dei meglio si presta a soddisfare le proprie necessita.
nostri lettori. Dato che non tutti sono disposti Eppure, quando agli elementi ora elencati si ag-
acquistare componenti nuovi, oppure cerca- giunge anche la possibilita di intervenire su! pro-
costruire un apparecchio radioelettrico sen- getto originale con alcune varianti concettuali
conforto di una particolare strumentazione . e pratiche, allora il programma di lavoro si ar-
ricchisce ancor piü di interesse e di prestigio. Per- continua. E' ovvio che questo tipo di accoppia-
ché da esso il lettore puo trarre quei risultati che, mento tra stadi amplificatori presenta alcuni van-
a prima vista, altri non attenderebbero. Nel corso taggi e svantaggi. Come si suol dire, ogni meda-
dell'interpretazione del nostro progetto avremo glia ha il suo rovescio.
modo quindi di informare il lettore sulla possi- Tra i vantaggi possiamo ricordare la maggiore
bilitá di aggiungere qualche resistenza o qualche semplicita circuitale, dovuta all'assenza di con-
condensatore in piü per esaltare le caratteristi- densatori di accoppiamento e dei relativi stadi
che elettriche di tutto l'apparato. di polarizzazione del transistor. E possiamo an-
cora ricordare il miglior responso alle frequenze
basse, dato che il circuito passa-alto, realizzato
PREGI DELL'AMPLIFICATORE dal condensatore, risulta eliminato.
Tra gli svantaggi, invece, possiamo rilevare una
Una delle principali caratteristiche dell'amplifi- minore stabilitá termica, perché e suficiente una
catore, il cui progetto e riportato in figura 1, con- variazione anche lieve delle caratteristiche del
siste nella possibilita di alimentare il circuito con primo transistor perché varino notevolmente le
una tensione di soli 6 V. E con questa debole condizioni di lavoro dei transistor successivi, con
tensione di alimentazione si puo ricavare dall'am- il pericolo di introdurre, nelle emissioni sonore,
plificatore una potenza che, con un segnale d'in- una notevole dose di distorsione.
gresso di soli 10-12 mV, si aggira intorno ai 2 W.
Tutti i microfoni dunque sono utilizzati, compre-
si quelli di tipo piezoelettrico, perché l'entrata ANALISI DEL CIRCUITO
dell'amplificatore presenta un'impedenza d'in-
gresso medio-alta. I tre amplificatori, con i quali e concepito il pro-
La semplicita del circuito ci permette di consi- getto del nostro apparato, non posso no certa-
gliarne la costruzione anche ai lettori principian- mente comporre una catena hi-fi. Basti pensare
ti, perché l'amplificatore si compone di tre soli che, per raggiungere una suficiente amplificazio-
stadi amplificatori ad accoppiamento misto. I pri- ne, si sono adottate tecniche circuitali che per-
mi due stadi, infatti, sono accoppiati fra loro in mettono di sfruttare al massimo l'amplificazio-
corrente continua, mentre il terzo stadio, che e ne, anche a danno della riproduzione, che non
poi lo stadio finale, e accoppiato agli stadi pre- puo essere completamente esente da distorsioni,
cedenti in corrente alternata. ed accettando una limitazione della banda pas-
Quando si dice che uno o piü stadi sono accop- sante. Soltanto i due transistor TR2-TR3 forni-
piati fra loro « in continua », si suole dire che scono una arnplificazione di tensione, perché il
il collegamento avviene senza l'interposizione di primo transistor TRI svolge la sola funzione di
condensatori di accoppiamento. E cosl facendo adattatore di irnpedenza. Dunque, in pratica,
si amplifica non solo il segnale di bassa fre- l'arnplificazione di bassa frequenza vera e pro-
quenza variabile, ma anche la stessa corrente pria viene compiuta soltanto da TR2-TR3. Ec-
645
±e
R3
$ rf,JIIII
AP 11
é
6V
íj
7T
TR1 11
11
»[" ro] ls
C1 '9 11 /arAA\ 11 b /TA\ 11 +
"T =r ±. ~e 11 S1
E NTR. BF
la bassa impedenza d'uscita, invece, permette di Fig. 2 - 11 cablaggio dell'amplificatore di bassa frequen-
za deve essere eseguito preferibilmente su circuito
pilotare, senza sollevare alcun problema tecnico, stampato. 11 transistor di potenza TR4 e munito di
gli stadi amplificatori successivi. elemento raffreddante, assolutamente necessario quan-
II secondo stadio, pilotato dal transistor TR2, e do si faccia funzionare con continuitá e per molte ore
accoppiato direttamente al primo stadio in cor- di seguito l'amplificatore.
rente continua; infatti, la base del transistor TR2
e direttamente collegata con l'emittore del tran-
sistor TRI. LO STADIO FINALE
Il secondo stadio amplificatore e del tipo con e-
mittore a massa ed e realizzato con un transi- Lo stadio finale e stato rcalizzato con il solo tran-
tor al silicio ad alto guadagno. E' possibile in sistor di potenza TR3. Esso e un amplifcatore in
tal modo una notevole amplificazione, sufficiente classe C, la cui uscita viene ricavata facendo la-
a pilotare direttamente uno stadio finale. vorare il transistor in una zona lineare.
Facciamo notare che la stabilita termica dei pri- E' necessario quindi che il transistor assorba, nel-
mi due stadi non e buona, non essendo stato adot- lo stato di riposo, una certa corrente che gli con-
tato alcun circuito di compensazione. Dunque, senta di stabilirsi nella parte centrale del tratto
ne! caso in cuí l'amplificatore venga fatto fun- lineare delle sue caratteristiche tensione-corren-
zionare in continuitá, per molto tempo, consi- te. Tale condizione viene ottenuta, in pratica,
gliamo di inserire in serie con l'emittore di TR2, agendo sulle resistenze di polarizzazione R5-R6,
una resistenza da 47 ohm, alla quale potra esse- che determinano appunto la zona di lavoro del-
re collegato in parallelo un condensatore elet- lo stadio finale.
trolitico da 250 F - 6 VI, con il terminale nega- Poiché l'altoparlante risulta direttamente colle-
tivo rivolto verso l'emittore. gato con il collettore del transistor TR3, esso ri-
647
o
,
Fig. 3 - Circuito stam-
pato a grandezza natu-
rale necessario per la
realizzazione dell'am-
plificatore di bassa fre-
quenza descritto in que-
sto articolo.
Ita interessato oltre che da! segnale, anche dal- solo da pochissimo tempo si interessano di realiz-
la corrente di riposo. Sara quindi necessario uti- zazioni elettroniche. Il tipo di montaggio, cui
lizzare un modello di una certa potenza, da 5 a deve essere data preferenza, e senza dubbio quel-
W. in modo da non poter essere danneggiato. lo su circuito stampato, cosl come indicato in
figura 2. Non si deve infatti pensare che il circui-
to stampato rappresenti il prodotto di un profes-
CONSIDERAZIONI E SUGGERIMENTI sionista, perché esso non solo e facilmente rea-
lizzabile da chiunque, ma offre indubbi vantaggi
Abbiamo parlato di stabilita termica e compen- rispetto agli altri tipi di realizzazioni. E tra que-
azione a proposito del transistor TR2. Ma su sti si possono ricordare la robustezza meccanica,
questo stadio dobbiamo aggiungere qualcosa d'al- la facilita di montaggio, l'impossibilita di corto-
tro. Non si puo dire infatti che il transistor TR2 circuiti, ecc.
risulti montato ne! circuito in rispetto dei canoni
piü convenzionali della tecnica dell'amplificazio-
ne di bassa frequenza. Cosí come stanno le cose, REALIZZAZIONE DEL CIRCUITO
la tensione collettore-emittore del transistor TRI STAMPATO
non potra mai superare la soglia di 0,6-0,7 V. E
ció significa che il transistor TR2 non potra mai Ricordiamo brevemente il metodo piu semplice,
lavorare in una zona lineare, introducendo ne! anche se solo artigianale, per realizzare i circuiti
egnale d'uscita una certa quantita di distorsione. stampati.
Per ovviare a tale inconveniente si agisce ne! Si comincia col tagliare una basetta ramata (ve-
modo gia detto : inserendo una resistenza da 47 tronite, bachelite o simili) nelle dimensioni del
ohm in serie con l'emittore. Ma questo stesso circuito e, dopo averla pulita con polvere abra-
scopo puo anche essere raggiunto collegando, in siva, per esempio pomice, e successivamente la-
serie con la base del transistor TR2, una resisten- vata ed asciugata, si disegnano, con una verni-
za da 1.000 ohm. cetta ed un sottile pennello le piste. Non e ne-
Per il condensatore elettrolitico C2 abbiamo con- cessario che la vernice sia di tipo speciale, per-
sigliato il valore di 5 F. Ma questo e un valore ché quasi tutte le vernici sintetiche sono buone;
troppo piccolo, perché il valore della resistenza per esempio si potra sempre ripiegare süllo smal-
R6 e di soli 560 ohm; si ottiene dunque un taglio to per unghie.
di tutte le basse frequenze. Spendendo qualche Dopo aver Iasciato essicare per breve tempo la
lira in piü, si puó ovviare a tale inconveniente. vernice, si dovra provvedere ad immergere la
ta infatti elevare il valore capacitivo di C2 basetta ramata nell'apposita soluzione di sali cor-
a 50 F per eliminare il taglio delle basse fre- rosivi (reperibili in commercio) ed attendere la
quenze. completa corrosione del rame che non e stato
ricoperto dalla vernice.
L'ultima operazione consiste nello sciacquare ab-
IONTAGGIO bondantemente la piastrina e togliere la vernice
che ricopre le piste con un diluente per vernici.
circuito, proprio per la notevole semplicita, si Dopo una successiva lavata, il circuito puo con-
ad essere realizzato anche da coloro che siderarsi pronto per !'uso.
1- ·~ - '
I COMPONENTI ELETT RONICI
,
COLE TTORE
649
1
651
CONO. IN
ESAME
r O O 1
PRE S CONENS
IN PROVA
R4 R5
02 R10 R9
S1
R7
R6
TESTER
L ± 4
652
Il principio di funzionamento del capacimetro zione, in modo da poter essere valutata per po-
viene interpretato, a grandi linee, dallo schema ter risalire al valore capacitivo del condensa-
a blocchi di figura l. In esso la frequenza base tore sotto esame.
della corrente necessaria per la misura delle ca- Queste notizie, un po' generiche, non permetto-
pacita dei condensatori assume il valore di no di interpretare completamente il funziona-
• 00.000 Hz ed e generata da un apposito oscilla- mento del capacimetro. Esse tuttavia sono di per
tore tarato a questo valore di frequenza. sé in grado di fornire un sufficiente orientamen-
Riromando all'esempio precedente, quello del to del lettore sulla meccanica di funzionamen-
condensatore da 100 pF, il valore della reattanza to dell'apparato.
pacitiva alla frequenza di 100.000 Hz, appli- II circuito elettrico vero e proprio del capaci-
cando la formula risultera : metro e rappresentato in figura 2. Esso puo es-
sere suddiviso in quattro settori. Piu precisa-
mente:
Xc x----------- 1) generatore a 100 KHz
2x100x 10°x 100 x 10-12 2) circuito di misura
3) amplificatore
= 16.000 ohm (circa) 4) visualizzatore
Esamineremo ora, uno ad uno, questi quattro set-
Questo valore rientra nei limiti facilmente va- tori del capacimetro.
lutabili tramite i normali strumenti di misura
di cui dispone il principiante.
Ma ritorniamo ancora un momento allo schema
Fig. 3 - L'unica difficolta di ordine pratico, in sede di
a blocchi di figura 1. In esso si nota come il costruzione del capacimetro, consiste nell'eliminazione
segnale prodotto dal generatore venga inviato o nella riduzione al minimo delle capacita parassite,
ad un circuito in cui viene inserito il condensato- che possono falsare i valori espressi sulla scala del
re sottoposto a misura. tester. ' L'alimentazione puó essere ottenuta, indiffe-
rentemente, con un alimentatore da rete-luce o con
La corrente che circola nel circuito viene sotto- quattro pile piatte da 4,5 V ciascuna, collegate in serie
sta ad un processo di amplificazione e di rivela- fra di loro
TR3
TR1 TR2
653
GENERATORE A 100 KHz senza l'interposizione di apparati amplificatori-
separatori.
II circuito di alimentazione del capacimetro e La frequenza generata dall'oscillatore dipende
stabilizzato tramite un diodo zener. Questa sta- essenzialmente daí valori dei condensatori C2-
bilizzazione e necessaria per garantire analoga C3 e da quelli delle resistenze R3-R4. Si debbo-
stabilizzazione dell'oscillatore e ripetibilita della no quindi rispettare i valori citati nell'elenco
misura stessa. Per limitare la corrente che attra- componenti se non si vuole allontanare il valo-
versa il diodo zener D 1, cioe per preservare que- re di 100 KHz, che rappresenta il valore otti-
sto componente da un eccessivo flusso di cor- ___
male per la misura.
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654
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.~ . '"' - ~ ---~ de • ,_ . . : --
. · .• '
a taratura di fondo-scala dello strumento, cioe Cío e stato ottenuto praticamente tramite un cir-
el tester, si effettua soltanto quando sulle due cuito amplificatore-separatore-rivelatore, pilotato
boccole nessun condensatore risulta inserito, ma- dal transistor TR3.
novrando il pulsante Pl. Quando nell'apposita 11 circuito dell'amplificatore e di tipo ad accop-
presa viene inserito un condensatore di capacita piamento capacitivo e il suo guadagno puo es-
sconosciuta, sui terminali della resistenza R7, o sere regolato agencio su! potenziometro Rl l.
quelli della resistenza R8, viene a formarsi
una tensione che e tanto maggiore quanto piu IL VISUALIZZATORE
iccola e la reattanza capacitiva del condensatore
otto prova, cioe quanto piü grande e il suo va- Gli elementi C7-D3 ed R12 compongono un cir-
lre capacitivo. cuito di rivelazione, che consente di utilizza re
qualsiasi strumento di misura, da 20.000 ohm/
L'AMPLIFICATORE volt, senza che questo sía gia predisposto per la
misura di correnti altemate. Perché importa sol-
A questo punto del discorso il capacimetro po- tanto che lo strumento vada a fondo-scala con
rebbe ritenersi completo, perché sarebbe suff- una tensione di 1 volt circa.
ciente, tramite un tester commutato in corrente Facciamo un esempio. Se un tester, da 20.000
alternata, misurare sui terminali della resisten- ohm/volt, non possiede una portata prossima al
za. R 7 o della resistenza R8 la tensione allo scopo \valore di 1 V, lo strumento potra essere utilizza-
di ottenere un valore proporzionale a quello ca- to sulla portata di 50 A fondo-scala inserendo,
pacitivo sotto esame. Abbiamo tuttavia preferí- in serie con i puntali, una resistenza da 20.000
to aggiungere al circuito del capacimetro uno ohm.
adio amplificatore-separatore. E ció per due
otivi fondamentali : per realizzare un circuito COSTRUZIONE DEL CAPACIMETRO
di misura ad alta impedenza, che non perturbi
il valore della tensione e per avere la possibilita 11 montaggio del capacimetro, a seconda del mo-
di regalare il valore di fondo-scala indipendente- do con cuí viene effettuato, influisce notevol-
ente dallo strumento usato per la visualizza- mente sulle prestazioni dell'apparato. In parti-
zone. colare si dovranno soprattutto eliminare le capa-
655
cita parassite, o ridurle il piü possibile, effettuan- V-15
do collegamenti corti e distanziati fra loro. Ció Rl = ---X 1000
vale soprattutto per i collegamenti con la pre- 40
sa del condensa tore sottoprova.
I condensatori C4-C5 dovranno essere suficiente-
nella quale ponendo V =
25 V, si ottiene:
mente precisi, possibilmente al 2%, perché la
25 15
Rl = --- x 1000 = 250 ohm
precisione di taratura di fondo-scala dipende
40
principalmente da tali componenti. Il diodo ze-
ner DI dovrá avere un valore caratteristico at- Servendosi del valore commerciale prn prossimo
torno ai 15 V e dovra essere in grado di dissi- per eccesso si assumera R1 = 270 ohm.
pare almeno una potenza di 1 W.
I transistor non sono componenti critici. Per TRl TARATURA
e TR2, infatti, si potranno utilizzare moltissimi
tipi di transistor al silicio PNP di piccola po- Il circuito del capacimetro, prima di essere pron-
tenza. Per TR3 abbiamo sperimentato un tran- to per l'uso, necessita di un semplicissimo pro-
sistor al germanio AC127, cioe di tipo NPN, ma cesso di taratura.
vogliamo ritenere che analoghi risultati si pos- Prima di inserire nelle apposite boccole il con-
sano ottenere anche con transistor al silicio co- densatore incognito, allo scopo di conoscerne il
me, ad esempio, i comunissimi BC107-BC108- valore capacitivo, occorrera premere il pulsante
BC109. Pl e regolare il potenziometro R11 sino a far
coincidere l'indice del tester con il fondo-scala.
ALIMENTAZIONE A seconda della posizione del cornmutatore S2,
lo strumento si trovera a sua volta commutato
L'alimentazione del circuito del capacimetro, in- sulla portata di 10 o 100 pF fondo-scala.
dicata ne! valore di 18 V, puó essere ricavata Inserendo ora un condensatore di capacita sco-
da quattro pile piatte da 4,5 V ciascuna, colle- nosciuta nell'apposita presa, il tester offrira una
gate in serie fra di loro. La tensione di alimen- indicazione proporzionale al valore capacitivo.
tazione potra anche essere prelevata da un ali- Per esempio, se il fondo-scala corrisponde ad 1
mentatore collegato con la rete-luce. V, l'indicazione di 0,3 V con la portata di 100
Tenendo presente che la tensione di alimenta- pF dovra venire interpretata come un valore
zione finale e di 15 V e che il circuito del ca- capacitivo di 30 pF.
pacirnetro assorbe circa 40 rnA, si potra sempre Si tenga presente che, anche senza inserire alcun
variare il valore di RI in modo da adattarlo alla condensatore nell'apposita presa, lo strumento
tensione di uscita dell'alimentatore. potra segnalare un basso valore di tensione; ció
Ad esempio, chiamando V il valore della ten- a causa delle capacita parassite del circuito che
sione dell'alimentatore, ovviamente giá raddriz- non si possono in alcun modo eliminare prati-
zata c livellata, si avrá: camente.
656
NOVITA' DAL GIAPPONE
RICETRASMITTENTI FM 420
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UN
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')[:"
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• .·., 1
.·:-:::, ~::
~ ?::-. 7-.:S-:-
, A É
659
ricorrere all'inserimento di potenti amplificatori gnale radio, e importante che esso venga ben
Iineari non consentiti nella CB. modulato.
La miglior modulazione viene raggiunta quando
la potenza del segnale di bassa frequenza e parí
EFFICIENZA DELLE TRASMISSIONI a quella dell'onda di alta frequenza, perché sol-
tanto in questo caso si puó dire che il segnale e
L'effcienza delle trasmissioni, cui ogni stazione modulato al 100%, anche se. variando ovvia-
puo dar origine, dipende da molti elementi. In mente l'intensitá della voce durante un dialogo,
pratica si puo dire che, per ottenere il massimo e assolutamente impossibile conservare costante-
rendimento di un trasmettitore, occorre che cia- mente una modulazione del 100%.
scuna parte di esso risulti perfettamente in ordine. Con modulazioni piü basse il segnale appare piü
Ma si puo anche dire, ferme restando le caratte- debole, con modulazioni piu alte si creano no-
ristiche della stazione, cioé il tipo di cavo, di tevoli distorsioni nella ricezione e si generano i
alirnentatore, di connettori, eccetera, che leff- cosiddctti « splotter », cioé gli sconfinamenti nei
cienza dipende essenzialmente da tre fattori : la canali di frequenza adiacente. Per mantenere il
profondita di modulazione, la taratura del tra- segnale di uscita del microfono pressocché co-
smettitore, la taratura dell'antenna. Esaminiamo stante, pur sussistendo le notevoli variazioni di
dunque, nell'ordine, questi tre importanti fattori. livello d'ingresso, che si riscontrano durante la
trasmissione, la soluzione migliore consiste nel-
l'uso di un preamplificatore-compressore.
LA MODULAZIONE La regolazione della percentuale di modulazione
puo essere fatta tramite l'oscilloscopio o, empiri-
Per ottenere la massima « penetrazione » del se- camente, mediante ·una serie di prove pratiche
A + diodo di germanio,
sprovvlsto di alimenta-
zione. L'antenna capta
i segnali emessi da un
apparato trasmettitore
lnviandoli al microam-
perometro, che valuta
l'entita del segnale.
01 C1 R1
Fig. 2 - Le varie indicazioni simboliche, apposte in cor-
rispondenza dei componenti del progetto del misurato-
re di campo, permettono di interpretare i vari processi
radioelettrici svolti dal circuito e, in particolare, il tipo
e il verso delle correnti elettriche.
T.
i IMP [F
= TENSIONE
CONTINUA
p»
CONO.
MICROAMP
POT. 11
DIODO
RIVEL. RESIDUO!
DI AF TENS. CONTINUA
REGOLATA
con l'ausilio di qualche radioamatore o CB com- prio dei componenti, che non permettono piu di
piacente, in un esercizio inteso a ricercare il vo- ottenere dal trasmettitore quelle prestazioni che
lume di trasmissione ideale. esso era in grado di fornire originariamente.
IL TRASMETTITORE L'ANTENNA
Ogni trasmettitore e composto da vari stadi am- Un altro importante elemento della stazione rice-
plificatori, cui corrispondono alcuni circuiti ac- trasmittente, dal quale dipende in gran parte il
cordati LC; questi circuiti risultano tarati sul rendimento del trasmettitore, e
!'antenna.
valore della frequenza di trasmissione. Il trasmet- Questo componente puó essere veramente consi-
títore e ancora composto da un circuito d'uscita, derato uno dei piü critici di tutta la stazione. Un
generalmente del tipo a «p greca », che permet- esempio e piü che suficiente a ribadire questo
te l'adattamento di impedenza con il sistema ra- concetto. Si pensi ad un trasmettitore con po-
diante, cioé con l'antenna. tenza di 10 w che, a causa di una cattiva in-
Col passare del tempo questi circuiti possono di- stallázione dell'elemento diffusore delle onde (an-
sacco rdarsi, sia per eventuali vibrazioni mecca- tenna), puo irradiare soltanto una potenza di 2
niche (e il caso del trasmettitore installato su una o3 W, con il grave rischio di danneggiare com-
autovettura), sia per invecchiamento vero e pro- pletamente il trasmettitore stesso.
661
IL MISURATORE DI CAMPO ESAME DEL CIRCUITO
Un metodo molto semplice per verificare l'effi- Pur essendo estremamente utile, il circuito del
cienza di una stazione trasmittente consiste ne! misuratore di campo, cosi come e dato a vedere
misurare lentita del segnale generato dallan- in figura 1, si rivela assolutamente semplice. Per-
tenna. Con tale sistema, infatti, ci si rende conto ché si tratta di un circuito rivelatore di tipo ape-
di quanto effettivamente irradia l'antenna ed e riodico, accoppiato ad uno strumento di misura
anche possibile verificare se la potenza di uscita che potra identificarsi addirittura con un normale
aumenta o diminuisce ritoccando un circuito ac- tes ter.
cordato come, ad esempio, il filtro d'uscita o l'an- II funzionamento del misuratore di campo e il
tenna. seguente. II segnale captato dallantenna, che
Di tale strumento avremo modo ora di parlare, <leve essere priva di particolari caratteristiche,
prendendone inizialmente in esame la composi- come ad esempio una normale antenna di tipo
zione circuitale e, successivamente, le modalitá estraibile da 50 --:-- 100 cm, viene rivelato da!
d'impiego. diodo al germanio D 1. Le variazioni rapide del
segnale, ossia il segnale di alta frequenza, viene
bloccato dall'impedenza J1 e, successivamente,
messo in fuga, a massa, attraverso il condensa-
tore C1. Sui terminali del potenziometro Rl, che
ha il valore di 10.000 ohm ed e di tipo a grafite e
a variazione lineare, si genera una tensione con-
tinua proporzionale all'intensitá del segnale rice-
vuto; questa tensione puo essere misurata per
Fig. 3 - II montaggio del mi-
suratore di campo e ottenuto mezzo di un comune voltmetro, che <leve essere
in un contenitore di plastica abbastanza sensibile e collegato sui terminali del
sul cui pannello frontale com- potenziometro stesso. L'uso del potenziometro Rl,
paiono il comando di sensibi- in sostituzione di una resistenza fissa, permette di
lita (potenziometro R1) e il
quadrante del microampero- adattare la sensibilitá dello strumento alla « for-
1- metro. L'antenna e di tipo za» del segnale ricevuto.
z estraibile a stilo; il diodo D1 Nello schema di figura 2 abbiamo interpretato
<r deve essere collegato con la
fascetta rivolta verso l'anten- graficamente le funzioni dei vari componenti del
na. circuito, che perrnettono rneglio di seguire le
SCATOLA IN PLASTIA
trie
asformazioni del segnale dal circuito di entrata,
resentato dall'antenna, a quello d'uscita, rap-
tato dallo strumento. E' ovvio che le in-
dicazioni riportate nello schema di figura 2 deb-
LE NOSTRE
bono essere interpretate senza eccessivo rigore
tecnico, perché il disegno e soltanto una schema-
tizzazione che serve a semplificare l'analisi del
CUFFIE STEREO
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
circuito, senza tuttavia corrispondere con assolu- fedelta e per un nuovo ed emozionante
precisione alla realta fsica del processo ra- incontro con il mondo della musica ste-
dioelettrico. In ogni caso le due frecce che colpi- reofonica.
scono il simbolo caratteristico dell'antenna stan-
no a designare le onde radioelettriche in arrivo. Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla
fusione di una musicalitá elevata con un
La freccia disegnata parallelamente all'antenna perfetto adattamento anatomice.
vuol significare invece la debole tensione elettrica,
presente ne! circuito d'entrata, caratteristica dei
segnali di alta frequenza. La fascia scura dentel-
lata e munita di freccia, riportata in corrispon- CUFFIA STEREO
ienza dell'impedenza di alta frequenza, vuol MOD. LC25
rappresentare il segnale di bassa frequenza, che L. 5.500
e l'unico cui sia concesso il transito attraverso
questo componente. Eventuali tracce di segnali CARA TTERISTICHE:
di alta frequenza, impunemente passati attra- lmpedenza: 8 ohm
verso l'impedenza, vengono convogliati a massa Gamma di freq.: 18 -
dal condensatore, in corrispondenza del quale e 15.000 Hz
riportata una freccia, diretta verso massa, munita Peso: 320 grammi
di una piccola dentellatura.
663
Fig. 4 - Lo spostamento dell'indice del
microamperometro, lungo il quadrante
della scala, misura l'entita del segnale
generato da un trasmettitore. Esso puó
essere, a seconda della posizione del-
l'indice dello strumento, nullo, debole,
forte o fortissimo.
SEGNALE SEGNALE SEGNALE SEGNALE
ZERO DE BOL E FORTE F OR TISSIMO
sto carico consigliamo di non servirsi di cavo Poiché non si tratta di un componente critico, il
schermato. lettore potra usare per esso un qualsiasi diodo
Cosi facendo si potranno regolare i vari circuit1 al germanio, purché questo venga inserito ne!
accordati dal trasmettitore ed il filtro d'uscita, circuito tenendo conto delle sue esatte polarita,
sino ad ottenere la massima deviazione dell'in- cosi come indicato nello schema pratico di f-
dice del microamperometro; in un secondo tem- gura 3.
po si provvedera a sostituire il carico fittizio con Anche l'impedenza di alta frequenza J, da noi
l'antenna originale del trasmettitore, misurando, prescritta nel tipo Geloso 555, potra essere so-
ad una certa distanza da questa, lentita del se- stituita, all'occorrenza, con altro tipo di impe-
gnale inviato nello spazio. E questa volta si do- denza, almeno simile, anche se non del tutto
vra intervenire sugli elementi di regolazione del- equivalente.
l'antenna, per esempio sulla sua lunghezza, sino L'antenna, che il lettore dovrá montare sull'indi-
ad ottenere la condizione di massimo irradia- catore di campo, potra essere quella indicata in
mento del segnale che, in definitiva, corrisponde figura 3, cioé di tipo a stilo estraibile. II mi-
alle migliori condizioni di impiego del trasmetti- croamperometro dovrá essere da 100 ;- 500 pA
tore. fondo-scala, ma potra essere sostituito con un
qualsiasi tester.
Con questa sostituzione il costo complessivo del-
1 COMPONENTI ELETTRONICI l'apparato diverrá irrisorio, dato che esso rimane
condizionato, soprattutto, da! costo del microam-
11 diodo rivelatore D1 e di tipo al germanio. perometro.
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PL
PER r.1
MEDE
PER MUOVERE I PRIMI PASSI NEL SETTORE DELLE TRASMISSIONI, OC-
CORRE SEMPRE INIZIARE CON LA REALIZZAZIONE DI UN APPARATO
SEMPLICE E DI SICURO FUNZIONAMENTO. CON UN SOLO TRANSI-
STOR, UNA BOBINA, POCHI CONDENSATORI E RESISTENZE, POTRETE
PROVARE L'EMOZIONE DI UN COLLEGAMENTO VIA RADIO.
La realizzazione di un progetto di trasmettitore Perché si e ricorsi alla gamma delle onde medie,
transistorizzato e molto semplice rappresenta sem- che e la piu « affollata » commercialmente e
pre il primo passo verso quell'ambita meta che sulla quale lavorano tutte le emittenti per radio-
e la patente radiantistica e alla quale molti no- diffusioni nazionali? E perché si e fatto ricorso
tri lettori aspirano. al metodo della modulazione d'ampiezza?
Il montaggio di un piccolo trasmettitore, dunque, Prima di iniziare l'analisi tecnica del circuito del
riunisce in sé quella piccola serie di manovre trasmettitore, vogliamo rispondere a queste due
tecniche che, in un prossimo futuro, potranno elementari domande.
avere maggiore sviluppo su un piano tecnico piü
elevato e meno dilettantistico.
Per questo semplice trasmettitore abbiamo scelto LE ONDE MEDIE
il sistema di collegamenti radio a modulazione
d'ampiezza sulla gamma delle onde medie. Abbiamo fatto cadere la scelta del sistema di
666
trasmissione a modulazone d ampiezza sulla gam- settore amatoriale. Perché essa si presta, assai
ma delle onde medie perché con questa gamma meglio della modulazione di frequenza, ai colle-
possibile utilizzare un qualsiasi ricevitore di ti- gamenti su terreni anche accidentati e con fre-
po commerciale, senza dover ricorrere alla co- quenze portanti di valori non eccessivamente ele-
struzione o all'acquisto di particolari apparati vati.
riceventi. La modulazione di frequenza, come si sa, e adat-
Sulla gamma delle onde medie, come si sa, e ta per i collegamenti a portata ottica, dato che
assolutamente vietato effettuare trasmissioni ra- essa richiede una frequenza portante assai ele-
dio. Ma ne! nostro caso, trattandosi di un tra- vata.
smettitore di piccola potenza ed effettuando col- Lo stesso sistema di trasmissioni in SSB, che e
legarnenti radio di breve durata, l'esercizio pra- sicuramente quello preferito da tutti i radioama-
tico puó essere tollerato. tori, si puó considerare un « derivato » della
Anche perché, siamo certi, i nostri lettori condur- tecnica della modulazione di ampiezza.
ranno i loro esperimenti in luoghi aperti, cioé Ma vediamo di addentrarci un po' di piü nel
isolati e lontani dagli abituali utenti delle radio- concetto di onda radio a modulazione d'ampiezza.
diffusioni. 11 suono, cosi come avviene per qualsiasi altro
tipo di segnale a bassa frequenza, non puo essere
irradiato nello spazio direttamente. Infatti esso,
LA MODULAZIONE D'AMPIEZZA in base a precise leggi fisiche, non e adatto a su-
perare distanze elevate, per le quali e invece ne-
La modulazione di ampiezza rappresenta il siste- cessario avvalersi di un «supporto », che agisca
ma di trasmissione piü usato attualmente nel da elemento « portante » per il segnale.
667
ANT (O) Condensatori
C1 = 10.000 pF
C2 = 300 pF (condensatore
C3 = 47.000 pF variabile)
C4 = 10.000 pF
C5 = 330 pF
L3 Resistenze
R1 = 860 ohm
R2 = 860 ohm
R3 = 330.000 ohm
R4 = 86.000 ohm
R5 = 1 megaohm (variabile)
Varie
TR1 = BC107
L1-L2-L3 =bobine (vedi testo)
c2 L2 S1 = interrutt.
Pila = 9 V
I
3
e
R1
R3
S1
R2 C3 R4
u
d9V@ =€@)
l l # l
L'onda portante e sempre rappresentata da un'on- Fig. 1- Il progetto del trasmettitore e composto prin-
da radio di frequenza molto elevata che, nel caso cipalmente da un circuito oscillatore, la cui frequenza
puo essere variata, sulla gamma delle onde medie,
delle onde medie, assume un valore compreso manovrando il perno del condensatore variabile C2.
ra 0,6 e 1,6 megahertz. All'onda portante viene 11 trimmer potenziometrico R5 permette di ottenere
« sovrapposto », con una delle molte tecniche emissioni esenti da distorsioni.
possibili, il segnale di bassa frequenza. Il risul-
o derivante da questa « sovrapposizione » e
ppresentato dalla cosiddetta onda radio, che e
in grado di percorrere distanze di centinaia o
migliaia di chilometri e che contiene anche il
gnale audio che si desidera trasmettere.
sto di un solo stadio transistorizzato e di pochi
altri componenti passivi, che lo rendono facil-
ESAME DEL CIRCUITO mente costruibile anche per i principianti.
DEL TRASMETTITORE II progetto del trasmettitore e composto prin -
palmente da un circuito oscillatore, la cui fre-
Come abbiamo detto, il progetto del trasmetti- quenza puo essere variata, entro la gamma delle
ore e estremamente semplice, perché e provvi- onde medie, tramite il condensatore variabile C2
che, unitamente alla bobina Ll, compone il cir- come elemento amplificatore audio di bassa fre-
cuito accordato dell'oscillatore, che e
di tipo a quenza. In tal modo il segnale proveniente da un
reazione di base. Come si puó notare, infatti, la pick-up piezoelettrico o da un microfono sem-
bobina L2 invia alla base del transistor TRl, che pre di tipo piezoelettrico, dopo aver attraversato
e di tipo NPN, parte del segnale presente sulla il condensatore C5 collegato in parallelo con il
bobina Ll, dalla quale viene captato induttiva- trimmer potenziometrico R5, raggiunge, dopo
mente. II segnale presente sulla base di TRl vie- l'ulteriore attraversamento della bobina L2, la
ne amplificato e sfasato di 180º; esso viene quin- base del transistor TRl, modulando conseguen-
di inviato nuovamente al circuito risonante Ll - temente il segnale di alta frequenza generato dal
C2. Con questo sistema si genera una reazione transistor stesso. II conseguente processo che si
che mantiene in oscillazione il sistema. Tale oscil- verifica e illustrato in figura 3. In assenza di
lazione puó essere prelevata induttivamente at- segnale modulante, il transistor TRl genera una
traverso lavvolgimento L3, che rappresenta l'e- onda sinusoidale di alta frequenza (figura 2 A).
lemento d'uscita del trasmettitore e che <leve es- Quando all'entrata del trasmettitore viene inviato
sere collegato con la discesa dell'antenna esterna. un segnale di bassa frequenza (figura 2 B), questo
stesso segnale si sovrappone a quello di alta fre-
quenza, generando il segnale completo, modulato
FUNZIONI DEI COMPONENTI in ampiezza, del tipo di quello rappresentato in
figura 2 C.
La presenza delle resistenze Rl - R2- R3 - R4
ne! circuito del trasmettitore e giustificata dalla
necessita di stabilizzare il punto di lavoro del COSTRUZIONE DEL TRASMETTITORE
transistor TRl. Soltanto con l'inserimento di que-
ste resistenze, infatti, e possibile ottenere una buo- Prima di iniziare la costruzione del trasmettitore,
na stabilita di frequenza anche in presenza di seguendo il piano di cablaggio riportato in figura
evoluzioni termiche. 2, il lettore dovrá procurarsi tutti gli elementi
I condensatori C 1 - C3 - C4 hanno invece lo necessari, cominciando dalle bobine L1 - L2 - L3
scopo di mettere in fuga, a massa, il segnale di che, non essendo reperibili in commercio, dovran-
alta frequenza, sia nei circuiti di alimentazione, no essere costruite ne! modo seguente.
sia in quelli di polarizzazione. Il supporto, su! quale verranno effettuati i tre
Per risparmiare uno stadio modulatore transi- avvolgimenti, e rappresentato da un bastoncino
storizzato, si e fatto ricorso al sistema di modula- di ferrite, del diametro di 8 mm e della lunghez-
zione di base, sfruttando il transistor TRl sia za di 140 mm (dimensioni standard). La lun-
come elemento oscillatore di alta frequenza, sia ghezza del bastoncino non costituisce in nessun
669
Fig. 3 - In questi tre dia-
grammi viene sintetizzato
l'intero processo radioelet-
trico che si svolge nel cir-
cuito del trasmettitore. In
A assenza di segnale modu-
lante, il trasmettitore gene-
ra un segnale il cui dia-
gramma e quello riportato
in A. Quando all'entrata
del trasmettitore viene in-
viato un segnale di bassa
B frequenza (B), questo
~~. segnale BF PICK-UP stesso segnale si sovrap-
pone a quello di alta fre-
quenza, generando un se-
gnale completo, modulato
in ampiezza, come quello
rappresentato dal diagram-
ma C.
e
caso un elemento critico; ció significa che anche I terminali dei tre avvolgimenti verranno fissati
bastoncini di lunghezze diverse da quella citata con collante cellulosico o piccolissime porzioni di
potranno utilmente servire per la costruzione de! nastro autoadesivo, tenendo conto che grosse
trasmettitore. quantita di nastro falsano le caratteristiche ra-
I tre avvolgimenti dovranno essere effettuati a dioelettriche degli avvolgimenti.
spire compatte, cosi come indicato in figura 4, Osservando il piano di cablaggio di figura 2, si
utilizzando filo di rame smaltato del diametro di nota che il bastoncino di ferrite e fissato al pan-
0,2 - 0,3 mm. nello tramite due supporti plastici, che possono
Per l'avvolgimento L1 occorreranno 80 spire; per essere sostituiti con altri tipi di supporti purché
l'avvolgimento L2, 6 spire e per lavvolgimento di materiale non conduttore. Occorre ricordare
L3, 5 spire. infatti, che un qualsiasi anello metallico, in ve-
ste di supporto del bastoncino di ferrite, rappre-
senta una spira in cortocircuito, che e in grado
Fig. 4 - Dati costruttivi di bloccare il funzionamento dell'intero trasmet-
e disposizione dei tre titore.
8 mm avvolgimenti del circui-
-} F to oscillatore. 11 sup- Un ultimo avvertimento, relativo alla costruzio-
porto e rappresentato ne delle bobine, si riferisce alla bobina L2. Per-
da un bastoncino di fer- ché da! collegamento di questa bobina dipende
rite del diametro di 8 l'entrata in oscillazione del trasmettitore.
mm; la lunghezza della
ferrite non costituisce N el caso in cui non si constatasse ale una emis-
un elemento critico de- sione di alta frequenza, occorrerá invertire fra
gno di nota. loro i terminali della bobina L2, in modo da
originare la necessaria reazione.
IL CONDENSATORE VARIABILE
670
Flg. 5 - In questo disegno
abbiamo voluto sintetizza -
re il concetto di trasmis-
sione e ricezione, via ra-
z dio, fra il nostro semplice
.,.
y
RICE VITORE apparato e un comune ri-
cevltore radio commutato
k cAvErro J/ ENR.
o
SINT.
u VOL.
radischi, che invia al tra-
smettitore il segnale da ir-
radiare nello spazio, dal
trasmettitore e dall'anten-
SCALA na trasmittente. 11 coman-
do di sintonia deve essere
usato in sede di messa a
punto del sistema di collegamenti radio. Con un'antenna della lunghezza di 1-2 metri, si possono realizzare
collegamenti radio a brevi distanze. Ad una maggior lunghezza dell'antenna, ovviamente, corrisponde una mag-
giore portata del trasmettitore, cioé una maggiore distanza fra il trasmettitore e il ricevitore. Si tenga presente
che il giradischi puó essere sostituito con un microfono piezoelettrico per trasmissioni in fonia. 11 ricevitore
radio, disegnato sulla destra, e dotato di un'antenna esterna; applicando al ricevitore un'antenna estema, e
possibile aumentare il percorso dei segnali radio attraverso l'aria.
671
tore.
Puo capitarc, in pratica, di ascoltare il soffio in
piu punti della gamma delle onde medie, cioé
in punti diversi, corrispondenti a diversi valori
capacitivi, del condensatore variabile C2. Que-
sto vuol significare che il ricevitore radio capta
il segnale relativo alla frequenza di emissione fon-
damentale del trasmettitore e qualche sua ar-
monica. Per essere certi di ricevere la fonda-
men tale, e non l'armonica o le armoniche, bastera
aumentare la distanza fra il trasmettitore e il
ricevitore radio, ripetendo le operazioni di ricer-
LIRE 3.500 ca ne! modo precedentemente descritto. Soltanto
CASSETTIERA MINOR con questo sistema la fondamentale sara in gra-
do di far ascoltare un forte soffio ne! ricevitore
Contenitore a 12 cassetti, componi- radio, mentre l'intensita del soffio, relativo alle
bile ad incastro; dimensioni di un cas- frequenze armoniche, risultera molto ridotto.
setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e Terminate le operazioni di sintonizzazione, si
provvisto di divisori interni. potra finalmente applicare, all'entrata BF del
trasmettitore, un segnale audio proveniente dal
pick-up del giradischi o da un microfono pie-
zoelettrico. Contemporaneamente si regola il trim-
mcr potenziometrico R5 in modo da ottenere
una trasmissione il piu possibile esente da di-
storsioni.
•
Organizzate il vostro lavoro! Conser-
vate sempre in ordine i componenti
elettronici! Trasformate, a poco a po- 1,6 1,4 1,2
Khz
0,8 0,6
C2 APERTO
e
C2 CHIUSO
Le richieste delle casettiere debbono essere (minima capacita ) ( max capacita )
fatteinviando anticipata n&rite l'importo, a mez-
rzo vagla o c.c.p. n. 3/26482, intestato a:
ELETTRONICA PRATICA - Va Zureti, 52 -
20125 MILANO.
672
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 7.900
8 TRANSISTOR
GAMME D'ONDA
"'
pci
f\\1ltl11\
675
Fig. 1 - Questo progetto
di alimentatore in corrente
continua, di piccola po-
TR ASFORM. tenza, assume un signifi-
cato puramente teorico,
6 220 cioé permette di interpre-
z
! 160 tare il sistema di trasfor-
g 140 mazione della corrente al-
CD ternata, prelevata dalla re-
5 125 te-luce, in corrente conti-
;:'3
11 O nua. Non vengono infatti
citati i valori dei compo-
o nenti elettronici, i quali
11 )
PRIM. r debbono essere calcolati,
<r di volta in volta, tenendo
)
conto del carico che si vuol
alimentare.
"E; «» y
FUS.
erogano tensioni diverse. Essi possono essere uti- Fig. 2 - II circuito alimentatore, nella sua espressione
piú semplice, puo assumere due configurazioni di-
lizzati per realizzare due o piu alimentatori indi- verse, a seconda del senso in cui viene inserito il
pendenti secondo lo schema generale di figura 1. diodo raddrizzatore D1. Questo componente, dunque,
In figura 3 e rappresentato un típico esempio di stabilisce il verso della corrente che attraversa il ca-
progetto di alimentatore con trasformatore do- rico. Le polaritá del condensatore elettrolitico di livel-
lamento C1 debbono sempre corrispondere a quelle
tato di due avvolgimenti secondari.
del diodo raddrizzatore.
Con questo tipo di alimentatore si possono otte-
nere, oltre che le due tensioni erogatc separata-
mente dagli avvolgimenti secondari S1-S2, anche
una tensione parí alla somma delle due tensioni,
tramite un collegamento in serie degli alimenta-
tori stessi, cosi come indicato in figura 4.
Se le tensioni di uscita dei due avvolgimenti se-
condari U1-U2 sono uguali, e possibile realiz-
zare anche un collegamento in parallelo delle o
uscite, in modo da poter usufruire di una corren- e
o:
te di uscita di valore parí alla somma delle sin- r
)
gole correnti erogate dai due secondari.
Facciamo notare che il collegamento riportato
in figura 4 puo tener conto o meno della fase del-
la tensione e determinare un alimentatore a sem-
plice o a doppia semionda. Quest'ultimo tipo di
alimentatore e senza dubbio piu consigliabile,
perché compensa eventuali piccole dissimetrie tra
avvolgimenti e diodi.
Per poter distinguere i due casi, il metodo pi u
semplice sarebbe quello di ricorrere all'oscillo- o
u
scopio. Tuttavia, ben sapendo che tale strumen- a
to e poco diffuso fra i principianti, soprattutto r
u
per il suo costo elevato, riteniamo doveroso cita-
re almeno un metodo empírico, in grado di offri-
re ugualrnente l'informazione desiderata. Prima
di citare questo metodo vogliamo ancora richia-
rnare l'attenzione del lettore su un argomento che
incide in misura notevole sull'esecuzione <leila pro-
va: il ripple.
676
IL RIPPLE
+
Con il termine anglosassone « ripple » si suolt! e
indicare l'ondulazione residua sovrapposta alla
tensione continua dell'alimentatore. USC.1
E' molto importante ricordare come il ripple di-
penda notevolmente da! tipo di carico collegato
con l'uscita dell'alimentatore. In assenza di ca- e
rico, infatti, il ripple e nullo, mentre aumenta
con !'aumentare del carico stesso, cioé col di- @
minuire della resistenza di carico.
In figura 5 e illustrato un metodo assai sem-
plice per determinare il valore del ripple. E' suf- USC.2
ficiente un comune tester, commutato su una
portata voltmetrica in corrente alternata; il te- 1e r)
)
Fig. 4- Quando il trasformatore di alimentazione e do-
U1
- use
;
DOPPIA TENS.
T
collegamenti in parallelo (disegno in alto) oppure in U2
serie (disegno in basso), con lo scopo di ottenere al-
uscita una corrente di valore doppio, oppure una ==4=1~
tension e continua di valore pari alla somma delle due
tensioni uscenti dai due avvolgimenti secondari U1-U2
del trasformatore di alimentazione.
677
Fig. 5 - Con questo semplice cir-
cuito e possibile valutare il rip-
ple. 11 carico deve essere rap-
__ e presentato da w1 :1mplificatore di
bas:sa frequenza. ll condensato-
1--
O' re a carta C deve avere un valo-
z re capacitivo elevato. 11 tester,
±t
5
w f--
__J
cornmutato su una portata volt-
rnetrica in corrente altemata, se-
5 1 o
> gnala il valore del ripple. Ma
_J questo valore puo essere anche
<! e@ valutato attraverso la tonalita del
suono riprodotto dall'amplificato-
re, invertendo i collegamenti di
uno dei due avvolgimenti secon-
dari del tTasformatore .
01
◄
11
..L:\:r V. 1 .
L l
C1 11
V.U. raddopp.
~
T
c2ll+
02
1u 11 ,... ■ 01
Fig. 7 - Esempio di circuito tri-
plicatore di tensione, nel quale 11 +
vengono irnpiegati tre diodi rad- ..0...,... V.l.
drizzatori e tre condensatori e- 11
lettrolitici. ~2 c2
o
V.U. t7iplic.
e
T
03
...
c=J
C3
+
678
-1-
-
Cl
01
,- V. l. l
2 Il c2ll
e
V.U. quadrupl
e
Fig. 8 - Aumentando il numero dei com-
ponenti dei circuiti moltiplicatori di ten-
sione, si aumenta anche il valore della
l... 11 11 +
tensione di uscita. Lo schema qui ri-
portato vuol rappresentare un circuito
C3
•
1 T
quadruplicatore di tensione.
D4
1-
...J 35
o
Fig. 10 - Esempi di curve carat- >
30
teristic. ..... volt-ampe•-,metriche re-
lative ai circuiti si in esame
z
nel testo. Si noti come il circui- 25
to quadruplicatore • di tensione
presenti una resistenza interna
molto elevata che, con !'aumen- 20
tare del carico, fa diminulre no-
tevolmente la tensione di uscita,
sino a farla coincidere con quella 15 QPPI
del circuito dux 'catore. LJJ
z
o 10
G
z
LJJ
l-
o
.O 10 20 30 40 50
CORRENTE IN mA
679
g V
7,5V
- 6 V
@ 4sv
@3v
- 1,5 V
# ,
O V
CIRCUITI MOLTIPLICATORI DI
TENSIONE
680
do una conseguente caduta di tensione con !'au- Per esempio ne! circuito quadruplicatore si pos-
mentare del carico. sono rilevare i punti (30 v 10 mA) e (20 V
La curva caratteristica volt-amperometrica dell'a- 30 mA). Per cui applicando la formula ora cita-
limentatore, cioe la curva di risposta al carico, ta, si ottiene :
puo essere determinata secondo il circuito di mi-
sura di figura 9. (30- 20) V
Bastera infatti, variando la resistenza RV, rile- Rint. 500 ohm
vare per punti le coordinate volt-ampere e trae- (30- 10) mA
ciare quindi la curva di congiunzione per otte-
nere la caratteristica di carico.
In figura 10 sono rappresentate alcune curve ca- MULTIALIMENTATORE
ratteristiche volt-amperometriche relative ai cir-
cuiti presi in esame. Se si desiderano molti valori di tensione, senza
Si noti, ad esempio, come il circuito quadruplica- ricorrere ad un alimentatore stabilizzato a ten-
tore di tensione presenti una resistenza interna sione variabile, conviene servirsi di un circuito
molto elevata che, con !'aumentare del carico, del tipo di quello riportato in figura 11. In questo
fa diminuire notevolmente la tensione di uscita, circuito si sfrutta, per il raddrizzamento, un cir-
sino a farla coincidere con quella del circuito du- cuito a ponte a doppia semionda con un succes-
plicatore. Per ottenere il valore della resistenza sivo filtraggio ottenuto con i condensatori elet-
interna sono sufficienti due diverse misure volt- trolitici C3-C4 e la resistenza variabile Rl. Que-
amperometriche (Vl - I1 e V2 I2). La resi- sta resistenza permette di regolare l'esatto valore
stenza potra quindi essere determinata tramite
la seguente relazione :
V1 V2 Fig. 12 - Piano di cablaggio del multialimentatore. 11
milliamperometro puó essere evitato, se questo com-
Rint. porta una spesa globale ecce'ssiva nella realizzazione
12 I1 del circuito.
681
delle tensioni di uscita in corrispondenza con il tici ricordiamo che questi componenti renderan-
carico collegato, in modo da compensare la ca- no tanto piü effcace il circuito dell'alimentatore
duta interna dell'alimentatore. quanto piü elevato sara il loro valore capacitivo.
Nel circuito di figura 11 e presente anche un mil- Perché un elevato valore capacitivo vuol signifi-
liampcromnetro, che permette di valutare la cor- care soprattutto una notevole riduzione del rip-
rente assorbita dal carico. Questo strumento non ple.
e d'obbligo e puó non essere inserito nel circuito L'unico componente di non facile reperibilita
qualora dovesse sottoporre il lettore ad una spesa commerciale e rappresentato dalla resistenza va-
ecceSsIva. riabile Rl, che deve avere un valore di 30 ohm e
deve essere in grado di dissipare una potenza di
4 W. Non trovando in commercio un tale compo-
REALIZZAZIONE DEL nente, il lettore potra sostituirlo con una resi-
MULTIALIMENTATORE stenza fissa, di valore da stabilirsi sperimentalmen-
Il cablaggio del multialimentatore, rappresenta- te, qualora non sia ritenuto importante l'avere
to in figura 12, non presenta ale una difficolta di a di posizione un comando di regolazione fine del-
ordine pratico. Esso potra essere realizzato ne! la tensione delle varíe uscite del circuito.
modo che ognuno riterra piü adatto. Con il partitore di tensione, realizzato tramite
I diodi raddrizzatori potranno essere di qualsiasi le resistenze R1-R2-R3-R4-R5-R6-R7, e possibile
tipo, purché al silicio e con un valore di tensione prelevare dall'alimentatore correnti continue del
minimo di 50 V e di 0,5 A. Possiamo suggerire valore massimo di 50 mA. Superando questo va-
i seguenti tipi di diodi: BY127 - 1N4007 - 10D4, lore di assorbimento, le tensioni variano notevol-
ecc. mente rispetto a quelle indicate nello schema e-
Per quanto riguarda poi i condensatori elettroli- Iettrico.
IBRIDO
CARATTERISTICHE
ELETTRICHE
Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a - 1,5 dB.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W- 5 ohm. potenza: inferiore a11'1 %
Sensibilitá: Alimentazione:
15 mW a 1 000 Hz. 13,5 Vcc.
AMPLIFICATORE
BF IN SCATOLA
DI MONTAGGIO L. 11.000
Realizzando questo amplificatore in due esem-
plari identici, si potrá ottenere un ottimo appa-
rato stereQfonico, che potrá essere installato Le richieste debbono essere fatte inviando anti-
anche a bordo- doll'autovettura, ·Tutti gli elemen- cipatamente E'importo a -mezzo vaglia o c.c.p.
t necessari per la-·realizzazione dell'amplifica- n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA -
tore, fatta eccezione per l'altoparlante, sono 20125 MILANO - Via Zuretti, 52 (nel prezzo sono
contenuti nella 'nostra scatola di montaggio. comprese anche le spese di spedizione).
682
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A L. 14.500
IL
WOBBULATORE
•
s
684
Il wobbulatore e uno strumento che permette di radio, occorrera regolare i nuclei ferromagnetici,
effettuare ottime tarature di radioapparati in inseriti nelle induttanze dei vari circuiti accor-
breve tempo. dati, in modo da ottenere il valore piü alto di
Questo articolo, quindi, e dedicato principalmen- tensione all'uscita del diodo rivelatore.
te a coloro che si occupano di costruzioni, ripa- Con questa semplice operazione di taratura non
razioni e collaudi di ricevitori radio a circuito su- si ottiene, tuttavia, alcuna indicazione sull'esten-
pereterodina e che, necessariamente, si trovano sione della banda passante del ricevitore; mentre
in possesso i un oscilloscopio. Si tratta dunque questo dato riveste particolare importanza so-
di realizzare un apparato utilissimo per il labo- prattutto nelle applicazioni amatoriali.
ratorio dilettantistico e professionale, con una Per esempio, se si ha a che fare con una media
spesa molto modesta, ben lontana da quella ne- frequenza di un ricevitore in modulazione di
cessaria per l'acquisto di un apparato di tipo frequenza, e assolutamente necessario che la ban-
commerciale. da passante di tale ricevitore sía molto elevata
e risulti suficientemente piatta per il conseguí-
mento di una buona fedelta di riproduzione so-
CHE COS'E' IL WOBBULATORE? nora.
11 primo dei due requisiti, ora citati, potrebbe
Siamo certi che per una buona parte dei nostri essere facilmente ottenuto utilizzando un solo
lettori, il termine « wobbulatore » risultera nuo- circuito accordato; in questo caso, tuttavia, la
vo. Ma a costoro diciamo subito che il wobbu- risposta risulterebbe quella típica di un circuito
latore e un apparato generatore di segnali di risonante (a campana), ben diversa da quella
alta frequenza, in grado di variare il valore di che si desidera ottenere.
frequenza in sincronismo con un particolare se- Per aggirare l'ostacolo si utilizzano vari circuiti
gnale. accordati, regolati non alla stessa frequenza, ma
Potremmo anche dire che, in pratica, il wob- su frequenze vicine. E la somma delle singole
bulatore altro non e che un comunissimo appa- caratteristiche dei vari circuiti accordati e in
rato trasmettitore a modulazione di frequenza grado di fornire le necessarie doti di linearitá e
ne! quale, in sostituzione del rnicrofono, quale di ampiezza di banda di ogni ricevitore radio a
elemento modulante, si sfrutta un segnale ester- modulazione di frequenza.
no di caratteristiche radioelettriche ben determi- Ma la regolazione di parecchi circuiti accordati
nate. su frequenze di valore diverso non puó essere
Ma le poche parole fin qui spese a favore del ottenuta ad orecchio, mentre e necessario luso
wobbulatore non sono sufficienti a far compren- di una particolare strumentazione.
dere come un tale strumento sia in grado di per- Uno dei sistemi di maggior precisione e piu
mettere una precisa taratura di un ricevitore rapido e quello di evidenziare, visibilmente, sul-
radio munito di parecchi stadi di media fre- lo schermo di un oscilloscopio, la curva di rispo-
quenza. E non e neppure possibile intravvedere, sta di tutta la media frequenza, tramite lausilio
dopo quanto e stato detto, l'estrema rapidita di un wobbulatore.
d'azione del wobbulatore. Giunti a questo punto, possiamo affermare che
Per poter interpretare queste peculiari caratte- il wobbulatore non e uno strumento fine a sé
ristiche del wobbulatore, occorre prima ricordare stesso, perché esso rappresenta un accessorio del-
il significato tecnico della taratura o dell'allinea- l'oscilloscopio.
mento di un ricevitore radio.
CURVA DI RISPOST A
TARATURA E ALINEAMENTO
Prima di analizzare il metodo con cui si eviden-
La taratura o, meglio, l'allineamento di un rice- zia la curva di risposta di una media frequenza,
vitore radio consiste ne! far in modo che tutti i ricordiamo brevemente il principio elettronico
circuiti accordati degli stadi di media frequenza per il quale e possibile vedere il segnale sullo
risultino regolati sullo stesso valore di frequenza. schermo dell'oscilloscopio.
Per ottenere questo importante risultato, il me- Com'e noto, il pennello elettronico viene nor-
todo pit semplic consiste nell'invio agli stadi malmente mosso in senso orizzontale da una
di media frequenz di un segnale radio il cuí tensione a denti di sega che permette una scan-
valore di frequenza <leve essere quello su! quale sione a velocitá costante da una parte all'altra
si desidera effettuare aratura. E una volta dello schermo.
inviato questo particolare segnale al ricevitore Sull'asse verticale viene normalmente inviato il
685
J1
1C1 L1
ENTR. C6
Condensatori
C1 = 150 pF
C2 = 50.000 pF
segnale da esaminare, con il risultato di ottenere C3 = 1.000 pF
la « visione» di tale segnale per effetto della C4 = 300 pF (condensatore variabile)
composizione con il moto rettilineo uniforme es - 50O pF
della scansione orizzontale. ce = 10.000 pF
E passiamo ora al problema iniziale.
C7 = 200.000 pF
Per mettere in evidenza la curva di risposta di Resistenze
una media frequenza, e necessario evidenziare R1 =
500.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
le variazioni della tensione d'uscita sui terminali R2 =82.000 ohm
del diodo rivelatore, o dei diodi rivelatori se il R3 =82.000 ohm
ricevitore radio e di tipo a modulazione di fre- R4 =82.000 ohm
quenza, quando la frequenza viene fatta variare
Varie
attorno al valore di risonanza.
TRI =
2N3819 (transistor FET)
Inviando, ad esempio, un segnale variabile fra i Di =
diodo varicap (di qualunque tipo)
440 e i 460 KHz in una media frequenza tarata D2 diodo al germanio (di qualsiasi tipo)
a 450 KHz, la tensione d'uscita risultera prati- J1 impedenza AF (Geloso 558)
camente nulla quando il valore della frequenza L1-L2= bobine aereo-sintonia (vedi testo)
vale 440 KHz. Man mano che ci si avvicina ai -----------~----------_,
450 KHz, il valore della tensione d'uscita au-
menta per poi diminuire nuovamente fino a ritor- significa che le variazioni di frequenza del gene-
nare nulla su! valore di 460 KHz. ratore debbono essere sincronizzate con la ten-
Vo!endo visualizzare la curva di risposta median- sione a dente di sega internamente all'oscillosco-
te un oscilloscopio, e necessario collegare l'in- pio per la scansione orizzontale.
gresso verticale dello strumento con il diodo ri- Questa sincronizzazione puo essere ottenuta in
velatore del ricevitore e far variare la frequenza modo assai semplice. Basta infatti far in modo
di un generatore collegato al ricevitore. Ma cio che sía la stessa tensione a dente di sega a pilo-
non e sufficiente, perché per ottenere una stabilita tare le variazioni di frequenza del wobbulatore.
dell'immagine e necessario che la frequenza del Gli elementi fin qui trattati e il sistema di con-
eratore vari in perfetto sincronismo con il nessione tra i vari elementi che compongono il
moto orizzontale del pennello elettronico; cio circuito di misura, sono riportati nelle figure 5-6.
ENTR.
) AL RICE V
687
Fig. 4 - Per mettere in evidenza la curva di risposta di
una media frequenza, si debbono evidenziare le va-
riazioni della tensione di uscita sui terminali del diodo
rivelatore, facendo variare la frequenza attomo al va-
lore di risonanza. Per esempio, inviando all'ingresso
ESCURSIONE DI FREQ.¡ del wobbulatore una tensione a dente di sega con
( da 440 a 460 KHZ)
escursione di frequenza da 440 a 460 KHz, come in-
1 dicato nel disegno, la tensione di uscita risultera pra-
ticamente nulla sui valori estremi della frequenza,
..... 'Í mentre sul valore di risonanza (450 KHz) il valore della
I u tensione di uscita raggiunge il massimo.
z
w
[ ....
TEMPO
coppiamento realizzató per mezw del condensa-
tore Cl, agli stadi di media frequenza del rice-
vitore.
Il diodo varicap D 1 viene comanda to, come ab-
biamo gia detto, dalla tensione a dente di sega
prelevata dall'oscilloscopio ed applicata ai termi-
nali del potenziometro Rl.
Mediante un filtro passa-basso, composto da R2 -
C2 - R3, che serve ad impedire che il segna!e di
alta frequenza, presente sul diodo, raggiunga l'o-
scilloscopio, il segnale viene applicato al diodo
varicap D 1 che, come e noto, e un particolare
diodo in grado di variare la propria capacita in
CD funzione della tensione inversa ad esso applicata.
II diodo varicap Dl, quindi, si comporta come
un piccolo condensatore variabile che, alterando
le caratteristiche del circuito accordato dell'o-
scillatore, permette di variame la frequenza.
Se la tensione dell'onda a dente di sega risultasse
negativa, allora sara necessario invertire il colle-
gamento del diodo varicap DI che, altrimenti
risulterebbe polarizzato direttamente con il ri-
sultato che l'effetto varicap verrebbe a cessare.
..
frequenza, consigliamo di riprodurre il cablag-
gio riportato in figura 2.
E vogliamo ricordare ancora una volta che, an-
che questo apparato, come tutti i montaggi di
apparati ad alta frequenza, <leve essere realizzato
Fig. 5 - Riportiamo in questo disegno le curve tipiche con collegamenti molto corti e perfette saldature
di risposta rilevate all'oscilloscopio. La prima (1) indi- a stagno.
ca una eccessiva larghezza di banda, la seconda (2) A coloro che sono piu esperti in materia e vor-
si riferisce ad una esatta risposta degli stadi di media
frequenza; la terza (3) sta ad indicare la presenza di ranno realizzare il progetto in- un modo diverso
oscillazioni parassite, che devono essere eliminate con da quello di figura 2, ricordiamo di rispettare la
schermature od altri accorgimenti. condizione di perpendicolarita delle due indut-
tanze J 1-L 1 ; questa perpendicolarita e in gra-
do di impedire l'insorgere di eventuali inneschi.
Nello schema di figura 2 il supporto e rappre-
sentato da una piastrina metallica, destinata a
fungere da pannello frontale dell'apparecchio;
Fig. 6 - Schema ti-
pico di impiego del
OSCILLOSCOPIO wobbulatore colle-
gato con l'oscillo-
scopio e con un cir-
cuito di ricevitore
radio supereterodi-
na.
•
o o o
CAVO SCHERMATO
WOBBULA TORE
use. OEt-.:TE
01 SEGA
'
6 @9
AL DIODO
RIVELAT
@ @ \a srAo
AF
RICEVITORE
CONV.
808.
OSCILL.
AL'INGRESO -
OSCILLOSCOl'IO -
/
A
/
ALLA USCITA AF
WOBBULAT.
........
Fig. 7 - Per essere piü precisi nell'interpretazione del
sistema di taratura tramite wobbulatore, abbiamo rite-
nuto necessario presentare questo schema, nel quale
vengono evidenziate le parti essenziali del ricevitore
radio interessate al processo di messa a punto .
689
◄ Fig. 8 - Cosi si presenta, nel suo aspetto reale,
il transistor FET 2N3819. La nomenclatura dei ter-
minali del componente non e tassativamente quel-
la indicata nel disegno, perché a seconda della
casa costruttrice, l'ordine di successione dei tre
elettrodi (source - drain - gate), puo variare.
s G
L2
L1
il contenitore puo essere realizzato con materiale rispondenza della bobina L2 serve per mettere in
isolante. gamma l'oscillatore, apportando cosi un ... aiuto
al condensatore variabile C4. Il secando nucleo
di ferrite serve per variare l'accoppiamento tra
1 COMPONENTI ELETTRONICI le due bobine, cosl da ottenere un buon segnale
d'uscita.
I diodo DI potra essere un qualsiasi diodo va-
ricap, mentre per TRl si potra usare un qualsia-
si FET a canale N. In ogni caso, per facilitare IMPIEGO DEL WOBBULATORE
il lettore sulla reperibilita, possiamo consigliare
il tipo 2N3819 che, tra l'altro, e uno dei tran- Lo schema típico di collegamento del wobbula-
sistor di piü basso costo. La sua veste esteriore e tore con l'oscilloscopio e il ricevitore radio e
quella riportata ne! disegno di figura 8, in cui quello riportato in figura 6. Ma per essere piü
il lettore potra edursi sulla disposizione dei tre precisi sull'esattezza dei collegamenti con i vari
elettrodi. Ma a questo punto vogliamo anche elementi . del ricevitore radio sottoposto a pro-
richiamare l'attenzione del lettore sul fatto che cesso di taratura, abbiamo schematizzato in fi-
non tutte le case costruttrici seguono lo stesso or- gura 7 le parti fondamentali di un classico ri-
dine di successione dei tre terminali del compo- cevitore supereterodina.
nente. Prima di montare il transistor dunque, e L'uscita ad alta frequenza del wobbulatore puo
sempre bene consigliarsi con il rivenditore, in essere praticamente collegata in piü punti del ri-
modo di interpretare esattamente la precisa po- cevitore radio: sulla base del primo transistor
sizione dei tre elementi: source - drain - gate. (convertitore), tramite un Link sull'antenna di
La bobina L1 - L2 e una comunissima bobina di ferrite o, piu comodamente, nel caso in cui si
circuito di entrata di ricevitore radio superete- debbano tarare ricevitori radio transistorizzati di
rodina (aereo-sintonia). tipo tascabile, sul condensatore variabile, cortocir-
Su questa bobina, che e di facile reperibilitá cuitandone una sezione nel modo indicato in
commerciale, occorrerá intervenire riducendo le figura 7.
pire dell'avvolgimento d'antenna, sino a lasciar- L'uscita, che dovra essere collegata all'entrata
e 2 o 3 strati che comporranno l'avvolgimento verticale dell'oscilloscopio, dovrá essere preleva-
L1, cosí come indicato in figura 9. ta a valle del diodo rivelatore : per esempio sui
Il nucleo di ferite, inserito nel supporto in cor- terminali del potenziometro di volume, quando
690
questo componente risuita accoppiato direttamen- 11 potenziometro Rl dovra essere regolato, ini-
te, e non attraverso sistemi capacitivi, con il ri- zialmente, su! suo valore massimo, in modo da
velatore. ottenere la piu grande escursione di frequenza
Prima dell'impiego veo e proprio del wobbula- possibile, che facilitera la « ricerca » della cur-
tore, si rende necessaria un'operazione prelimi- va di sintonía mediante il condensatore varia-
nare: questa consiste ne! « centrare » la fre- bile C4.
quenza desiderata con una regolazione grossolana La deviazione di frequenza potra essere ridotta
del nucleo di ferrite della bobina L2 e del con- successivamente, tramite la regolazione del po-
densatore variabile C4, in modo che sullo scher- tenziometro Rl cosi da permettere una piu ac-
mo dell'oscilloscopio possa effettivamente com- curata regolazione dei vari stadi di media fre-
parire una certa... figura. quenza.
Le prime
esperienze
del dilettante
691
CON L'ELETTRONICA SI PUO' ANCHE ... GIOCARE E SCHERZARE. CO-
ME E' IL CASO DI QUESTO ELEMENTARE CIRCUITO, CON IL QUALE PO-
TRETE INTRATTENERE PIACEVOLMENTE AMICI E CONOSCENTI, FARE
SCOMMESSE, METIERE ALLA PROVA LA VOLONTA' L'IMPEGNO E IL
CARATTERE DI CHIUNQUE.
ROMPICAPO ELETTRONICO
Gli apparati elettronici, quelli che assumono sol- donare, una volta tanto, il progetto irnpegnato
tanto il carattere della curiositá, divengono sem- e forternente concettuale per trascorrere qualche
pre piu numerosi e sempre piü compaiono nelle oretta con un piacevole passai:empo elettronico.
vetrine di quei negozianti che vogliono richia- Vi diciamo subito di che cosa si tratta. Il nostro
mare lattenzione dei passanti. apparato puo essere inserito in un contenitore
Uno di questi apparati lo abbiamo concepito an- di materiale isolante su! cui pannello frontale
che noi. Per far divertire i nostri lettori, i loro compaiono tre microinterruttori e tre diodi led
arnici e parenti e per dar modo a tutti di abban- in funzione di lampadine. L'operatore ... impugna
692
le leve degli interruttori e ... combatte contro l'e- ruttore S3 e del condensatore elettrolitico C3.
lettronica con il solo scopo di provocare laccen- Nel caso in cuí l'interruttore S3 rimane aperto,
sione dei tre diodi contemporaneamente. l'azione degli interruttori S1-S2 non ha alcun
e
A questo punto, se qualcuno portato a pensare effetto sul diodo led LD3. Al contrario, ed e
alle combinazioni meccaniche delle serrature di questa la particolarita del circuito, se il diodo
casseforti o a quelle degli antifurti per auto, si LD3 e acceso quando si apre l'interruttore S3,
sbaglia di grosso. Anche perché le combinazio- il diodo stesso si spegne dolcemente in ragione
ni con tre soli interruttori si esaurirebbero in un della costante dei tempi determinata dagli ele-
baleno. Nel nostro apparecchio, invece, esiste un menti R3-C3, ed anche per il fatto che l'ampli-
piccolo segreto, che ogni gareggiante e invitato ficatore TR1-TR2 risulta bloccato.
a scoprire in un tempo piu o meno lungo, ma Chiudendo nuovamente l'interruttore S3, dopo
che e legato esclusivamente alla manipolazione che la luce e scomparsa da! diodo LD3, il dio-
dei tre interruttori. do stesso rimane spento. Ma chiudendo l'inter-
Ma lasciamo da parte ogni ulteriore preambolo ruttore S3, prima che il diodo LD3 risulti com-
ed addentriamoci subito nel vivo dell'argomen- pletamente spento, il circuito ritorna allo stato
to. Anche perché in questo combattimento l'av- iniziale e il diodo LD3 rimane acceso.
versario con cui dobbiamo batterci e un avversa- II risultato e il seguente: abbiamo a disposizio-
rio nobile: l'elettronica. ne un tempo brevissimo ma sufficiente per agire
sugli interruttori S1-S2, senza che nulla si ve-
rifichi sul diodo LD3, mentre agendo sull'in-
IL CIRCUITO DEL ROMPICAPO terruttore S3 si ottiene l'illuminazione continua-
ta del diodo LD3.
II circuito del rompicapo elettronico e rappre-
sentato in figura l.
Come si puó notare gli interruttori S1-S2 pilota- ED ECCO LA SOLUZIONE
no direttamente i diodi led LD1-LD2. Questi in-
terruttori inoltre inviano, attraverso i condensa- In pratica, per ottenere la soluzione dell'enig-
tori C1-C2, degli impulsi di comando ad un cir- ma, si provoca l'accensione del diodo LD1, chiu-
cuito amplificatore pilotato dai due transistor dendo l'interruttore S1, e si provoca pure l'ac-
complementari TR1-TR2. Quando si agisce sul- censione del diodo LD2 agendo sull'interruttore
l'interruttore S3, e possibile polarizzare conve- S2; quindi si agisce sull'interruttore S3 per pro-
nientemente, tramite la resistenza di polarizza- vocare l'accensione del diodo LD3; poi si apre
zione R3, il circuito dell'amplificatore. l'interruttore S2, provocando lo spegnimento del
Supponiamo che l'interruttore S3 sia chiuso. Eb- diodo LD2; si apre quindi l'interruttore S3 pro-
bene, in questo caso un impulso negativo sulla vocando lo spegnimento lento, e progressivo, del
base del transistor TRl provoca la conduzione diodo LD3. A questo punto si agisce velocemen-
di entrambi i transistor e il diodo led LD3 si ac- te sugli interruttori S2-S3, chiudendoli; si ten-
cende. Un impulso positivo, al contrario, blocca ga presente che la resistenza R3 e il condensa-
il circuito dell'amplificatore, cioé porta all'in- tore elettrolitico C3, che determinano la co-
terdizione i due transistor TR1-TR2; il diodo stante dei tempi, concedono un solo minuto se-
led LD3, conseguentemente, si spegne. condo per chiudere gli interruttori S2-S3 e, quin-
di, per risolvere il rompicapo elettronico.
Le due condizioni elettriche, ora cítate, sono sta-
bili, perché il collettore del transistor TR2 e la La vittoria contro il... nemico elettronico e stata.
base del transistor TRl sono in fase e risultano raggiunta: tutti e tre i diodi led LD1-LD2-LD3
elettricamente collegati tramite la resistenza R3. sono accesi e rimangono accesi finché non si agi-
II risultato che ne consegue e il seguente: quan- sca sui tre interruttori S1-S2-S3, aprendoli, per
do si accende il diodo led LD 1, oppure il diodo provocare lo spegnimento completo.
LD2, il diodo led LD3 rimane spento e inversa- L'alimentazione del circuito e ottenuta per mez-
mente. zo di una pila da 4,5 V. Questa rimane sempre
La conclusione e questa: fino a questo punto inserita nel circuito di alimentazione, senza che
non siamo riusciti ad offrire alcuna soluzione ci sia bisogno di applicare un interurtore ge-
al gioco. nerale in serie con essa, perché lo ricordi.a.mo
ancora una volta, nelle condizioni di blocco il cir-
cuito non consuma piü di 1 pA. cioé un con-
VERSO LA SOLUZIONE sumo di corrente insignificante, che corrisponde
a quello di invecchiamento naturale della pila a
Vediamo ora di interpretare il ruolo dell'inter- circuito aperto.
693
O
4,5V
TR1
===I Fig. 1 - Circuito elettrico del
rompicapo elettronico. La so-
S3 luzione dell'enigma, chiara-
mente interpretata nel testo,
consiste nel riuscire ad ac-
cendere i tre diodi Led mano-
vrando i tre interruttori.
694
Fig. 2 - Un semplice conte-
nitore di plastica, con chiu-
o o sura anteriore costituita da
una piccola lastra metallica, e
L01 L02 L03 piú che sufficiente per conte-
nere il circuito del rompicapo
elettronico che, in sede di
realizzazione pratica, fa uso
di un circuito stampato.
c1
Fig. 3- Circuito stampato a
grandezza naturale necessario
per la realizzazione del rom-
picapo elettronico .
........
~RIFE RIM.
ANODO CATODO
Fig. 4 - I diodi Led sono componenti elettronici pola-
D}= rizzati. Essi debbono essere inseriti nel circuito del
rompicapo elettronico tenendo conto della precisa di-
sposizione dei due elettrodi di anodo e di catodo; que-
st'ultimo trovasi in corrispondenza di un elemento di
riferimento (tacca-punto colorato ecc.).
695
il diodo MV5025 della MONSANTO, che e un incompetenti potranno essere chiamati lampa-
tipo di diodo led a radiazione rossa, il cui prez- dine, si accendano e rimangano accesi finché non
zo si aggira intorno alle 500 Jire. si interviene nuovamente sui microinterruttori.
In figura 4 e rappresentato il símbolo e l'espres-
sione reale esteriore del diodo led. Si tenga pre-
MONTAGGIO sente che, in corrispondenza dell'elettrodo di ca-
todo, e apportato su! componente un segno di
La tecnica del circuito stampato e da preferirsi riferimento. Que:to segno e assai importante per
ad ogni altro tipo di cablaggio per la realizzazio- il collegamento del componente ne! circuito. Fa-
cendo riferimento al circuito elettrico di figura
ne del nostro rompicapo elettronico.
1 si ruó notare che il catodo risulta collegato
In figura 2 rappresentiamo il piano costruttivo con le tre resistenze R1-R2-R5. Facendo quindi
completo dell'apparecchio. attenzione al collegamento, non e possibile sba-
Su! pannello frontale del contenitore dí materia- gliare. Anche il condensatore elettrolitico C3 e
le isolante, costituito da una lastrina metallíca, un componente polarizzato; prima di inserido nel
risultano applicatí: i tre microinterruttori Sl- circuito stampato occorrerá far bene attenzione
S2-S3 e i tre diodi led LD1-LD2-LD3. al terminale positivo e a quello negativo. Per
Quando un qualsiasi candidato alla soluzione del- quanto riguarda poi i due transistor, l'individua-
l'enigma si pone all'apparecchio, esso agira sol- zione dei loro elettrodi e agevolata dal disegno
tanto sui tre interruttori, osservando contempo- di figura 2, nel quale e ben evidenziato il fatto
raneamente i tre diodi led. A lui si dovrá dire di che l'elettrodo di emittore si trova in corrispon-
cimentarsi nella lotta contra ... l'elettronica, per denza di una piccola tacca rnetallica ricavata sul
fare in modo che tutti e tre i diodi, che per gli componente.
alimentatore stabilizzato
JOLLV con protezione elettronica
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO
L. 15.500
CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 v- 22 V
Corrente massima alla mínima tensione: 1, 1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV
1 V d'uscita
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Protezione dell'alimentatore dalle correnti inverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correnti inverse.
696
GLI A TTREZZI
DEL
1 FASCICDLI
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DI
ELETTRONICA
PRATICA
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697
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AL CONTROLLO DI RISERVE IDRI-
CHE, PERCHE' NON PROVOCA AL-
TERAZIONE ALCUNA DELLA POTA-
BILITA' DELL'ACQUA.
698
CDNVERTITORE @
DIGITALE- @
ANALOGICD
PER LA MISURA E
IL CONTROLLO DEI
LIQUIDI CONTENUTI
NEI SERBATOI
della sonda piu bassa (sonda n. 5), tutti I transi- provocato da ciascuna sonda « eccitata » e di
stor del circuito risultano all'interdizione in virtu 2 mA circa, essendo le sonde in numero di 5,
delle resistenze collegate fra le basi e la linea di quando tutte queste risultano « eccitate », si rag-
alimentazione positiva; queste resistenze sono: giunge un flusso di corrente massima di 10
R1-R2-R3-R4-R5. attraverso il milliamperometro.
In tali condizioni, dunque, il milliamperometro
mA non indica il passaggio di alcuna corrente.
Quando invece il liquido raggiunge una delle ESTENSIONE DEL CIRCUITO
cinque sonde di cui e composto l'indicatore di
livello, tra gli elettrodi e le sonde si stabilisce un 11 numero di sonde applicabili al nostro indicato-
contatto elettrico. re di livello di liquidi puó essere assunto a pia-
Prendiamo ad esempio in considerazione la sonda cere. Le sonde quindi possono essere meno di
1. Ebbene, quando questa sonda e in..ersa nel cinque o piü di cinque, a seconda delle necesita
liquido, cioé il livello del liquido la supera, fra dell'utente dell'apparato.
gli elettrodi della sonda si chiude un circuito elet- E' ovvio che per diminuire o aumentare il nume-
trico che, per il particolare valore attribuito alla ro di sonde, rispetto al progetto originale per il
resistenza R6, e in grado di portare il transistor quale e contemplato luso di cinque sonde, si
TRI alla saturaz'ne. E in tali condizioni il cir- vranno opportunamente calcolare taluni oompo-
cuito collettore-emittore di TRI si cporta co- nenti. Ma i lettori principianti non debbono
me un interruttore chiuso e nel mil.amperome- ventarsi per questo nostro asserto , perché l cal-
tro scorre una certa corrente che, attraverso la colo puó essere fatto da chiunque
resistenza R7 ed il diodo D1, si chiude nella bat- quattro operazioni matematiche fondamentali,
teria di alimentazione. purché si segua diligentemente
In pratica ad ogni « eccitazione » di ciascuna del- detto.
le cinque sonde corrisponde un nuovo aumento Supponiamo di voler utilizzare un coerto numero
della corrente. E poiché il valore della corrente di soride. E questo certo numero indichiamolo
, R1 R3 R5 D1
S1
R16
o
12V
e
b
SONDA 4
6
Resistenze
R1 = 100.000 ohm
R2 = 100.000 ohm
R3 = 100.000 ohm
R4 = 100.000 ohm
R5 = 100.000 ohm
R6 = 220.000 ohm
R7 = 5.800 ohm
R8 = 220.000 ohm
R9 = 5.800 ohm
R10 = 220.000 ohm
R11 = 5.800 ohm
R12 = 220.000 ohm
R13 = 5.600 ohm
R14 = 220.000 ohm
con la lettera « n». R15 = 5.600 ohm
I transistor debbono presentare, come avviene R16 = 1.000 ohm
normalmente, purché non si tratti di transistor di- Transistor
f ettosi, un guadagno mínimo di 40; cio signi- TRI • AC128
fica che il guadagno dei transistor <leve essere TR2 = AC128
superiore o, nella peggiore delle ipotesi, mai in- TR3 = AC128
feriore a 40. TR4 = AC128
E supponiamo inoltre di utilizzare, cosi come TR5 = AC128
avviene nello schema originale di figura l, una Varle
alimentazione in corrente continua a 12 V e mA • mllllamperometro (10 mA fondo-scala)
uno strumento indicatore da 10 mA fondo-scala. D1 e: diodo al silicio (10D4)
In que-ste condizioni la corrente che dovra cir- S1 = interrutt.
colare attraverso ogni transistor assumera il va- Allmentaz. = 12V
lore dedotto dalla seguente formula:
700
l0mA determinare il passaggio di una corrente di 2m4.
I =---- Quando un transistor e saturo, su di esso si ve-
n rifica una caduta di potenziale di 0,3 V.
Su! diodo poi si verifica un'ulteriore caduta di
Se, ad esempio, si ha, cosi come avviene nel pro- tensione, di 0,7 V circa (questo valore e indipen-
getto originale, «n» = 5, applicando la formula dente da! numero delle sonde). Dunque, ognuna
precedente si ottiene: delle cinque resistenze prima elencate risultera
10 mA interessata da una tensione di: 12 V 0.3 +
I=---=2mA + 0,7) = 11 v.
5 Allo scopo di permettere il passaggio della cor-
rente I (2 mA), ciascuna resistenza dovra avere
Ciascuna delle cinque resistenze R7-R9-Rl 1-Rl3- il valore stabilito dalla Iegge di ohm:
R15 dovranno avere un valore ohmmico tale da
R = V : I
cioé:
11 V
R = -- = 5.500 ohm
R1-R2-R3-R4-R5 = 6.200 ohm 2mA
R6 = 47 ohm
R7-R8-R9-R1O = 1.500 ohm
R11-R12-R13-R14-R15 = 1.200 ohm
R16 = 120 ohm Fig. 2 • Per risparmiare sul costo di realizzazione del
DI-D2-D3-D4 0A90 progetto, 11 lettore potra sostituire il milliamperometro
LPI-LP2-LP3-LP4-LP5 6V-50 mA con un certo numero di lampadine collegate fra i col·
TR1-TR2-TR3-TRA-TR5 = AC128 lettori dei transistor e il circuito di massa. 11 risultato,
in questo caso, e approssimativo, perché la lampada
sistemata nella parte piu alta del serbatoio rimane
accesa finché risulta immersa nel liquido.
R1 R5 R6
701
+ 12V Si tratta di un valore resistivo non commerciale.
11 valore piu prossimo, facilmente reperibile in
commercio, e quello di 5.600 ohm.
Dp
6V
TA UNA MODIFICA AL PROGETTO ORIGINALE
o SONDA
o
SONDA SONDA SONDA SONDA
5 4 3 2 1
12 V
702
o o
• • • Fig. 5 - Circuito stampato, a
grandezza naturale, necessario
per la realizzazione dell'indicato-
re di livello nefla verslone con
lampadine. Coloro che vorranno
realizzare la prima versione del-
l'apparato, quella piú tecnica e
piu precisa, potranno faci!mente
portare a termine la modifica di
questo circuito in pochi minuti.
AMPUFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola di montaggio a L. 3. 750
703
VASCA
SONDE
ALLA
PRESA
CAVO
•
ISOLANTE '"
ti
tj
+l
704
REALIZZAZIONE PRATICA r
Il circuito dell'indicatore di livello potra essere
realizzato comunque, attraverso un normale ca-
blaggio, oppure con l'aiuto del circuito stampato
del quale presentiamo il disegno, a grandezza
naturale, in figura 5.
Questo circuito stampato si riferisce alla secon-
il nostro
da versione dell'indicatore di livello, quella che.
rinunciando allo strumento indicatore, fa uso di
lampade-spia. Il cablaggio di questo stesso ap-
indirizzo é
parato, cioé della seconda versione, e riporta to
in figura 4.
Coloro che vorranno realizzare la prima versio-
ne dell'indicatore di livello, quella piü tecnica
e piü precisa, potranno facilmente, con un mini-
mo di buona volanta, portare a termine la rnocli-
fica del circuito stampato di figura 5 in non pi
di due minuti.
Nella prima versione dell'indicatore di livello ,.
possono utilizzare tutti i transistor al german
o al silicio, purché provvisti di un guadagno si 1
periore a 40; rientrano in questa condizione au -
si tutti i transistor, dai quali si debbono esclud
i transistor di potenza.
Nella seconda versione la scelta dovra essere 11
stretta a quei transistor in grado di sopporta 1
la corrente della lampada, che puó essere di ti
1
ELET'TRONIGA
mA. Anche in questo caso, tuttavia; la scelta i
vastissima.
I transistor indicati negli schemi relativi alle de
PRATICA
versioni sono di tipo PNP, ma il lettore potra
utilizzare i transistor di tipo NPN, purché si 1-
vertano le polarita dell'alimentatore e quelle d,
diodi.
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telefonico, o in prossimita di esso, trasforma quanto si
dice o si escolta al telefono In segnali radio modulati
in frequenza. Sintonizzando un apparecchio radio a mo-
dulazione di frequenza sulia lunghezza d'onda di trasmis-
sione della spia telefonica, si possono escoltare, senza
alcun collegamento di fili, tutte le conversazioni telefo-
niche, con la massima chiarezza e con la potenza desi-
derata. 11 telefono diviene, in pratica, un trasmettitore
nel momento in cul si alza il cornetto e cessa di esserlo
quando il cornetto viene riagganciato, automaticamente,
senza alcun intervento manuale sul microtrasmettitore. 11
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H 210,25 215,75
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H2 24,25 229,75
714
••• lezione avviene misurando il guadagno di un
gran numero di transistor dello stesso tipo e far-
mando con questi delle coppie quando si riesce
ad individuare un transistor di guadagno uguale
Inversione di polaritá dei diodi a quello di un altro. Presso le organizzazioni di
rivendita di materiali elettronici, le coppie di
Sono un giovane apprendista radiotecnico assi- transistor selezionati vengono vendute in un'uni-
duo lettore della vostra rivista. In questi giorni ca confezione.
ho realizzato l'alimentatore stabilizzato denomi-
nato « jolly ». Per poterlo far funzionare ho do-
vuto collegare il conduttore, originariamente col-
legato con la boccola negativa, con il potenzio-
metro R9 e viceversa: ho collegato il conduttore
diretto al potenziometro con la boccola negativa.
Ció perché, seguendo il vostro progetto, la ten-
•••
Filtro antidisturbo
sione risulta costantemente di 21 V, anche agen-
do sul potenziometro R9. Con questo sistema, Sono in possesso di un ricevitore radio di ottima
oltre che avere un solo valore di tensione, viene qualitá e, quindi, adatto anche per le ricezioni
a mancare la protezione elettronica da contatti in modulazione di frequenza. Purtroppo, su que-
esterni, in quanto' i due diodi D6 - D7 risultano sta gamma, le ricezioni sono accompagnate _ dalla
collegati con il potenziometro R9 e non piü con maggior parte dei disturbi provocati dagli elet-
l'uscita. Vi prego di sapermi dire dove ho sba- trodomestici in funzione, mentre io ho sempre
gliato o da che cosa puó dipendere l'errato fun- sentito dire che le trasmissioni in modulazione di
zionamento dell' alimentatore. frequenza sono immuni da rumori parassiti. Non
MONTALTO MORENO ricsco dunque a rendermi conto dell inconve-
Venezia niente. Potete darmi una risposta in merito?
ARARA MARCO
Con tutta probabilitá l'inconveniente da lei la- Genova
mentato e da attribuirsi all'inversione del col-
legamento dei due diodi D6 - D7, oppure al fatto Quando si dice che le trasmissioni in modula-
che tali componenti risultano interrotti (noti be- zione di frequenza sano immuni da disturbi, ci
ne, abbiamo detto interrotti e non in cortocir- si riferisce esclusivamente alla trasmissione del
cuito). segnale FM. Cioé si uol dire che, durante il per-
corso attraverso lo spazio, l'onda radio (onda
elettromagnetica) non perde le proprie caratte-
-
cosa si tratta? sce sul segnale di bassa frequenza gid demodula-
ROLANDIORLANDO
Velletri
-
RETE
identico. E qui vogliamo ricordare ancora una
volt a, so prattutto ai principianti, che i transistor,
pur avendo la stessa sigla anche quando sano
prodotti dalla stessa casa costruttrice, difficil-'
mente presentano un guadagno identico. La se-
715
to. In questi casi il ricevitore a modulazione di bata dagli interruttori della luce che, ad ogni
frequenza non risulta pi immune ai disturbi elet- apertura o chiusura, riproducono nell'altoparlan-
trici. te il típico e fastidioso « toc toe ». E' possibile
Come abbiamo avuto modo di dire gid altre con qualche artifizio eliminare o, almeno, ridur-
volte, il sistema migliore per eliminare, o ridurre re tale inconveniente?
notevolmente questi disturbi, consiste nellappli- BONI PATRIZIO
cazione di un filtro antidisturbo direttamente su Perugia
ogni elettrodomestico o altro apparato elettrico
definito come origine di segnali-disturbo. N el- L'eliminazione totale dei disturbi prodotti dalle
e
l'im possiblita di realizare tale condizione, pos-
commutazioni elettriche non e cosa semplice. E'
sibile collegare un solo filtro antidisturbo sul cir-
cuito di alimentazione del ricevitore radio; questo possibile comunque ridurre di molto questi di-
accorgimento, pur non eliminando completamen- sturbi collegando, in parallelo con il contatto de-
te l'inconveniente migliorera senz'altro la rice- gli interruttori, un gruppo di smorzamento RC,
zione. Pubblichiamo comunque il progetto di un come quello qui riportato. Tenga presente che i
filtro antidisturbo da interporre fra la presa-luce valori della resistenza e del condensatore do-
e il circuito di alimentazione dell'apparecchio vranno essere determinati sperimentalmente, per-
radio. Le due induttanze L1-L2, perfettamente ché essi dipendono da un gran numero di fattori.
uguali fra loro, debbono essere realizzate nel se- Un ulteriore sistema, che consente di raggiun-
guente modo: su un supporto di ferrite, di for-
gere una buona riduzione dei disturbi provenien-
ma cilíndrica, del diametro di 10-12 mm, si do-
ti dalla rete, consiste nell'inserire un filtro del ti-
vranno avvolgere, alla rinfusa, 100 spire circa
di filo di rame smaltato del diametro di 1 mm po di quello presentato nella precedente rispo-
(il nucleo di ferrite cilindrico puó essere sosti- sta ad altro lettore.
tuito con nuclei toroidali o ad olla).
• • • •••
Zoccolatura del tubo VT 154
Disturbi nell'amplificatore stereo
Ad un prezzo assolutamente irrisorio ho potuto
acquistare la valvola elettronica VT 154. Al mo-
Sono un appassionato cultore dell'alta fedeltá.
mento dell'acquisto mi e stato assicurato che il
In questi ultimi tempi ho acquistato in com-
tubo e assolutamente nuovo e con esso e possibi-
mercio un amplificatore stereo veramente di clas-
le realizzare un apparato trasmittente di oltre
se che, speravo, fosse immune da qualsiasi di-
100 W di potenza. Contrariamente a quanto pen-
sturbo. Purtroppo non e stato cosi, perché la se-
savo, tuttavia, non sono riuscito a rintracciare
renita d'ascolto dei miei dischi preferiti viene tur-
le caratteristiche radioelettriche del tubo e nep-
pure la sua esatta zoccolatura.
Penso che per voi non sia difficile potermi aiuta-
re in questo problema tecnico, anche perché
CONTATTO sono ansioso di realizzare un trasmettitore sui
40 metri.
ROSSI ALDO
Ancona
3
•• •
Magnetofono a cassette a bordo dell'auto
1 5
Sulla mia autovettura ho installato, giá da mol-
to tempo, l'autoradio. Ma ora vorrei ascoltare in
macchina anche le musicassette usufruendo di
•••
un mio magnetofono portatile. Faccio presente
di aver giá effettuato alcune prove e di aver ot-
tenuto risultati soddisfacenti. Ció che vi chiedo,
Zoccolatura transistor dunque, e il progetto di un apparato in grado di
alimentare il magnetofono direttamente dalla
Con una coppia di transistor BD 13 7- BD 138 batteria dell'auto e di commutare eventualmente
vorrei realizzare un amplificatore da 5 W in i due altoparlanti, giá installati a bordo dell'au-
circuito a simmetria complementare, del quale tovettura, dall'autoradio al magnetofono, in mo-
posseggo giá lo schema. L'impossibilita di proce- do da ottenere una riproduzione ancor piü gra-
dere ne! mio lavoro costruttivo debbo ora attri- devole.
buirla alla mancanza di identificazione dei termi- CER VI MARINO
nali dei componenti, anche perché mi e stato Potenza
detto che in questi tipi di transistor il terminale
di base non e quello centrale. Potete aiutarmi? Il suo problema puo essere risolto abbastanza
DANIELI GERARDO semplicemente realizzando il circuito qui ripor-
Roma tato. Come puo constatare, il progetto contiene
717
ALLA PRESA AL SISTEMA AP ALLA PRESA AP
AP AUTORADIO DI BORDO MAGNETOFONO
b
1
1
t f¡ + ~-- ~-llQ 0
- 1
1 1
l· t
1 --- 1
1- - - - - - - - - - - _1 1
1
1
1 1
TR1
1 1
•
1 1
R1
R2 c1 1
BATTERIA
+ 1
12 V • t @
LIMENT. MAGNET
____l t
_ - Q)+
•••
valori della tensione e della corrente necessari
per far funzionare il suo magneto/ano, dovra
servirsi di un diodo zener, della potenza di 1 W
e tensione di lavoro di valore pari alla tensione
di alimentazione del magnetofono, possibilmente Commutazione automatica di luci psichede-
con qualche decimo di volt in piu, in modo da liche
compensare la caduta di tensione di 0,2 V tra
la base e l'emittore del transistor TRl. Per quan- Sono un vostro affezionato lettore che, assieme
to riguarda il transistor TRl riteniamo sufficien- ad alcuni amici, ha dato origine recentemente
718
ad un complesso musicale. Ma tra i componenti bilita del dispositivo in modo da adeguarla al li-
il complesso io sono l'unico che si interessa di vello di uscita dell'amplificatore di bassa fre-
elettronica; e ovvio dunque, che a me sia stata quenza.
affidata tutta la parte tecnica: suono, voce, luci, N el caso in cuí, durante le pause prolungate, il
ecc. Ora vorrei realizzare un apparato in grado dispositivo tendesse a commutare, occorrerd au-
di spegnere automaticamente le luci ambiente mentare il valore del condensatore C2, sostituen-
quando l'amplifitore di bassa frequenza entra dolo eventualmente con un condensatore elettro-
in funzione, avviando anche il sistema di luci litico, collegato con il terminale positivo verso la
psichedeliche. Questo stesso commutatore do- base del transistor TRI. Le ricordiamo che il
vrebbe agire anche in senso contrario, cioé ac- progetto si presta anche per utilizzazioni senza
cendere le lucí ambiente e spegnere quelle psi- lucí psichedeliche, per esempio come commuta-
chedeliche quando gli altoparlanti tacciono, cioé tore di lucí bianche o colorate, servendosi mol-
quando l'amplificatore di bassa frequenza cessa di to semplicemente dello scambio libero del relé RL.
funzionare. E' possibile realizzare un simile di-
spositivo in modo semplice ma funzionale, senza COMPONENTI
ch'io debba sottopormi a spese eccessive? Condensatori
CHEVALIER MARCEL SIMON C1 10 F 25 VI. ( elettrolitico)
Grenoble C2 10.000 pF
C3 50 F 25 VI. ( elettrolitico)
ll suo problema puo essere facilmente risolto, per- C4 = '100.000 pF
ché in pratica si tratta di prelevare dai termi- Resistenze
nali degli altoparlanti il segnale di bassa fre- R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin)
quenza destinato a pilotare un relé sonoro. E non R2 = 6.800 ohm
e neppure necessario che il circuito presentí una R3 = 330 ohm
elevata sensibilita, perché si presume che la po- R4 = 10.000 ohm
tenza dell'amplificatore sia tale da supplire ab-
bondantemente a questa eventuale carenza. Varie
Il circuito qui presentato consente di raddrizza- TRl 2N1711
re, filtrare e livellare il segnale di bassa frequen- D1 0485
za e applicarlo alla base di un transistor che pilo- D2 1N914
ta un relé. ll potenziometro Rl regala la sensi- RL relé (300 ohm)
O» t 1
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C4
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potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
mlcrofono, oppure suoni forti in prossimita del
II microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
~- - -
ATIC
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seta.u.ese e.sauce±satos. PR A
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PREPARANDO
IL KIT DEL
TRASMETTITORE CB
Cioe una nuova scatola di montaggio, destinata a riscuotere un
grande successo, non solo nel mondo dei CB, ma anche fra coloro che
vogliono entrarci o aspirano, comunquo, ad esercitarsi, divertendosi,
nella pratica delle radiotrasmissioni.
Quando questo progetto apparira sulla rivista, ancora non pos-
siamo dirlo. Certamente esso verra quanto prima presentato su Elet-
tronica Pratica.
721
L'ABONAMIENTO A
ELETTROIGA
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vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
stro hobby preferito. Una fornitrice di materiali elettronici, di
apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
funzionamento.
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significa divenire membri sostenitori di una grande famiglia.
Creare un legame affettivo, duraturo nel tempo. Testimoniare
a se stessi e agli altri la propria passione per l'elettronica.
CONSULTATE
nell'interno le pagine in cui vi proponiamo le due forme di abbo-
namento, scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü
interessante.
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EL,ET'TRONICA
PRATIGA
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edltrice
ELETTAONICA PRATICA
dlrettore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
dlsegno tecnlco
CORRADO EUGENIO
723
"e
724
La lampada-spia e un componente elettronico che risultano i piü diffusi e i meno costosi. Il lo-
avvisatore o segnalatore del comportamento ano- ro prezzo infatti si aggira intorno a quello di
malo o preciso di un determinato circuito. Essa due normali transistor di piccola potenza.
e presente su molti elettrodomestici, sulla mag- Nel nostro circuito integrato vengono svolte due
gior parte degli apparati elettronici, sul cruscot- diverse funzioni: quelle di oscillatore e quelle di
to delle autovetture e in tanti tanti altri apparati. amplificatore pilota per un piccolo altoparlante.
Tuttavia, l'occhio umano e soltanto uno dei Non sono quindi necessari altri elementi « attivi »
cinque sensi di cuí la natura ci ha dotato. E un esterni per il funzionamento dell'apparecchio, che
solo senso alle volte non puo bastare per avver- in virtu dell'uso dell'integrato risulta di facile
tire un cambiamento di stato degli elementi che attuazione pratica ed estremamente economico.
ci circondono. Ecco perché abbiamo ritenuto ne-
cessario sonorizzare la lampada-spia, cioe fare in
modo che l'accensione della lampada sía accom- L'integrato SN7400
pagnata anche da un segnale sonoro. In tal mo-
do, anche se locchio e distratto c'e sempre F'udi- 11 circuito integrato da noi utilizzato e di tipo
to come secondo senso di riserva, o viceversa. SN7400, cio un integrato della serie logica
TTL (transistor-transistor-logic), che contiene al-
l'interno quattro distinti circuiti NAND a due
Versatilitá dell'apparato ingressi.
Vogliamo ricordare che, quando si ha a che
L'apparecchio che ci accingiamo a descrivere puo fare con i circuiti logici, ci si riferísce sempre
essere sfruttato per molti altri usi. Per esempio a due soli livelli di tensione: il livello « 1», o
potra servire come oscíllatore audio in tutte quel- VERO, corrispondente alla tensione di livello
le applicazioni elettroniche in cui necessita que- piü alto e, «O», o FALSO, corrispondente
sto tipo di circuito. L'apparecchio potra servire al valore di tensione piü basso.
ancora come oscillatore Morse, come test di am- .Quanto e stato ora ricordato altro non e, ovvia-
plifcatori, iniettore di segnali, ecc. mente, che una convenzione matematica. E'
infatti possibile, e talvolta avviene proprio cosi,
far uso della logica negativa, cioe indicare con
11 circuito integrato « l» il livello di tensione piü basso e con « O»
il livello di tensione piu alto.
Per poter miniaturizzare il piü possibile lappa- Ma ritorniamo ai circuiti NAND, precisando che
recchio che sonorizza le lampade-spia, abbiamo essi rappresentano l'insieme di due circuiti logici
pensato di far uso dí un circuito integrato, sce- fondamentali: il NOT, che realizza l'inversione,
glíendone uno fra quellí della serie « logica », e !' AND che realizza la funzione di concomitanza.
725
+ n■ C3
14 13 12 10 g 8
IC
e
5V
i
e 2 3 4 5 6 7
y"
R1
726
Per ogni circuito AND si suole definire la se- Un semplice controllo di questa tabella permette
guente « tabella della veritá », che permette di di constatare che lo stato d'uscita risulterá ad
dedurre lo stato d'uscita da quelli di entrata. « l» soltanto dalla concomitanza di due « l» al-
l'ingresso.
Il circuito NOT realizza invece l'inversione del
Tabella della veritá del circuito AND segnale ed e caratterizzato dalla seguente tabella
della verita:
Ingresso 1 Ingresso 2 Uscita
Tabella della verita del circuito NOT
o o o
Ingresso Uscita
o 1 o
--
1 o o o
1 1 1 o
Fig. 2- Questo piano di cablaggio dell'apparato sonorizzatore, realizzato su circuito stampato, tiene conto
dell'impossibilita di reperire un altoparlante con impedenza superiore ai 35 ohm; ecco perché nel circuito e
inserito il trasformatore d'uscita T1, che e un piccolo trasformatore d'uscita per ricevitori radio transistorizzati
di piccole dimensioni. Questo circuito e fomito anche del partitore di tensione (R3-R4) e del ponte raddrizzatore
(D1-D2-D3-D4) necessari per l'alimentazione in corrente altemata. Di tutti questi elementi si potra fare a meno
se la tensione di alimentazione e quella ottimale richiesta dal progetto di figura 1.
........ 5V
727
Fig. 3 - Circuito stampato, in scala 1/1, necessario per
la realizzazione del cablaggio del sonorizzatore di lam-
pade-spia.
\
I'
Un circuito AND, seguito da un NOT, realizza Si tenga presente che, collegando assieme i due
un circuito NAND, descrivibile per mezzo della ingressi di una porta NAND, si realizza un cir-
seguente tabella della verita: cuito NOT, che puo essere considerato come
uno stadio transistorizzato ad un solo transistor,
in grado di invertire un segnale. Ed e proprio
in questo modo che viene utilizzato il circuito
Tabella della verita del circuito NAND integrato della serie logica TTL, montato nel
progetto che ci accingiamo a descrivere.
............
) évc
R3
lit pL E)
Fig. 4 - Non avendo a disposizione il valore della ten- 12
sione continua ottimale, necessario per l'alimentazione
del circuito di figura 1, si deve ricorrere all'uso di un
e rAL)
partitore di tensione. Quello qui riportato tiene conto DELLO SCH.)
della tensione continua di 12 V, comune ne lle autovet- ( ELETTRICO
ture. I valori delle due resistenze verranno individuati
sperimentalmente cosi come indicato nel testo.
728
Fig. 5 - Nel caso di alimentazione del
circuito dell'avvisatore acustico con ten-
sione alternata, occorre realizzare que-
sto progetto comprensivo di un raddriz-
zatore a ponte di diodi, di un conden-
satore elettrolitico di livellamento e del
solito partitore di tensione gia rappre- Q
sentato in figura 4. 11 valore del con- 5,/,
densatore elettrolitico C4 e di 500 F -
20 VI. 1 diodi sono di tipo 10D4. La po-
tenza elettrica delle resistenze deve
essere di 1 W.
L +
R4
1i====►AL 0
DELLO SCH ,
( ELETTRICü)
CIRCUITO
ELETTRONICO
__j
vcc
EB
1 -• m "'
1
t Y [es
i" 11
•
729
Come abbiamo giá detto, i circuiti gate NAND Fig. 7 - Coloro che non riuscissero a reperire un alto-
sono stati realizzati con gli ingressi in paral- parlante di piccole dimensioni e con impedenza di 35
lelo. in modo da realizzare dei circuiti ampli- ohm, potranno ugualmente servirsi di altoparlanti con
impedenza compresa fra i 4 e 8 ohm, purché si in-
ficatori. cosí come e richiesto dall'attuazione di terponga fra l'altoparlante e il circuito un trasforma-
un multivibratore astabile. tore d'uscita (T1) recuperato da un piccolo ricevitore
Luscita dell'oscillatore che nel nostro caso radio a transistor fuori uso.
deve essere considerata il piedino 3 dell'inte-
grato, ma che potrebbe essere indiferentemen-
te il piedino 6, viene inviata alle altre due
gate NAND, collegate a NOT e connesse tra
loro in parallelo in modo da aumentare la
potenza di uscita.
Questo stadio realizza le funzioni di separato-
re e di amplificatore di potenza.
In pratica !'elemento amplificato e la corrente,
dato che la tensione d'uscita dell'onda qua-
dra, generata dal multivibratore, rimane sem-
pre quella típica di 0,4 V (livello "O") e 3,3 V
circa ( livello "1 ").
Dalle uscite 8 e ll, tramite un condensatore
di disaccoppiamento, rappresentato dal conden-
satore elettrolitico C3, il segnale audio viene
inviato ad un altoparlante (AP) di piccolissi-
me dimensioni, con impedenza tipica superiore
ai 35 ohm, allo scopo di non sovraccaricare il
circuito integrato.
730
proporsi di sonorizzare. Con questo valore di ten- stampato, cosí come indicato nel piano costrut-
sione occorre realizzare il partitore resistivo il tivo di figura 2.
cui schema e riportato in figura 4. Questo par- In questo disegno abbiamo inserito anche il tra-
titore verra collegato fra la tensione di 12 Vcc, sformatore d'uscita Tl, necessario per l'uso di
presente sui terminali della lampada-spia, e i altoparlanti con ímpedenza compresa fra i 4 e 8
morsetti positivo-negativo del circuito di figura ohm, le resistenze R1-R2, per la realizzazione del
1. 11 valore della resistenza R3 deve aggirarsi in- partítore di tensione e il ponte raddrizzatore di
torno ai 100 ohm, mentre il valore della resisten- diodi necessario nel caso in cui la lampada-spia
za R4 dovra essere índividuato sperimentalmente che si vuol sonorizzare risulti alimentata con ten-
con il circuito integrato inserito, in modo da ot- sione alternata. Ne! piano dí cablaggio di figura
tenere all'uscita un valore dí tensíone continua 2 sono pure presenti i condensatori elettrolitici
compresa fra i limiti prima citati. C3-CA. II primo di questi e necessario per qual-
Una soluzione leggermente piü costosa, ma senza siasi tipo di altoparlante; il secondo serve per
dubbio piü sicura e piu semplice rispetto a quel- rettificare l'eventuale coi-rente alternata di alimen-
la riportata in figura 4, utilissima soprattutto ne! tazione.
caso in cui la tensione di 12 V non e assoluta- 11 lettore che dovesse trovarsi nelle condizioni
mente stabile, come puo accadere a bordo del- ídeali, con la tensione di alimentazione continua
l'autovettura, consiste ne! collegare, in sostituzio- compresa fra 4,75 e 5,25 V, potra evitare la co-
ne della resistenza R4 (figura 4), un diodo zener struzione del circuito stampato riportato in figura
da 5,2 V-1 W, con il catodo ( +) rivolto verso 3, semplifcandolo assai ed eliminando i compo-
la resistenza R3. nenti R3-RA4-CA-D1-D2-D3-D4.
Con tale sistema si ottiene automaticamente la Per l'applicazione del circuito integrato consi-
stabilizzazione della tensione di alimentazione del gliamo di servirsi dell'apposito zoccoletto, che
circuito entro limiti ottimali. permette di evitare errori di cablaggio in virtü
della tacca-guida (figura 8).
Alimentazione in alternata
TEVI
re ad un isolamento del dispositivo, per esempio
rispetto alla carrozzeria dell'autovettura. LAVOSTRA
RIVISTA
Realizzazione del progetto
731
COME
ELIMINARE
IL TVI
J1.t
,J . -:--·
(,
Cosi come avviene per i radioamatori, anche
i CB hanno dei doveri verso gli utenti della TV.
Non debbono cioe creare disturbi elettromagne-
tici in grado di alterare le immagini televisive.
Si tratta in sostanza di non interferire negativa-
/
mente con il ricetrasmettitore sulle frequenze e-
messe dalle stazioni commerciali. Eppure i tra-
smettitori dei CB, che lavorano sulla frequenza
f
d'onda dei 27 MHz, sono spesso una fonte ine-
sauribile di disturbi radioelettrici. Perché la por-
tante a 27 MHz e ricca di armoniche e, in par- /
ticolar modo, della seconda armonica, quella a
54 MHz, che e la stessa del secondo canale te-
levisivo e che, assai spesso, crea notevoli inter-
ferenze sulle immagini di questo programma.
#f
h/J I
'
CAUSE DI INTERFERENZE i
i
Le cause, il cui effetto e rappresentato dalla pro-
duzione di armoniche, sono molteplici. Ricordia-
mo, prima di tutto, che nella maggior parte dei
casi il trasmettitore del CB, lavorando normal-
mente in classe C, per sua natura provoca dis-
simmetrie di amplificazione che i circuiti accor-
dati dell'apparato non riescono ad eliminare to-
talmente.
Ci puó essere poi una discordanza tra l'impe-
denza d'uscita del trasmettitore, quella del cavo
coassiale e quella dell'antenna. Per tale motivo,
oltre ai ben noti inconvenienti del ROS elevato,
il cavo di discesa crea !'inconveniente di irra-
diare energia elettromagnetica. Dunque, quando
il cavo di discesa passa in prossimita di un tele-
visore, esso provoca nell'apparato ricevente no-
tevoli disturbi.
t
UN Al TAO TIPO DI INTERFERENZE
1) = Ricetrasmettitore CB
2) = Antenna trasmittente CB
3) = Antenna ricevente TV
4) = Cavo di discesa TV
5) = Televisare.
734
causa degli effetti diversi che si manifestano.
II primo tipo di interferenza si manifesta su un
solo canale TV, l'altro si manifesta su un'intera
banda di frequenze. ANT. TV
735
effettuarc una certa indagine per scoprire il di-
sturbatore, procedendo eventualmente alla de-
nuncia presso le autoritá competenti. Ma se il
PIT TINA disturbatore non viene localizzato, e sempre pos-
300 0HM sibile tentare una certa eliminazione delle inter-
ferenze costruendo e applicando al televisare un
ll-'_. GOMMINO semplice filtro, realizzabile in brevissimo tempo
t
=
736
LE NOSTRE
300 0
CUFFIE STERED
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
fedeltá e per un nuovo ed emozionante
incontro con il mondo della musica ste-
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DEL TV
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla
fusione di una musicalita elevata con un
perfetto adattamento anatomice.
CUFFIA STEREO
MOD. LC25
AL'ANT. TV
L. 5.500
CARATTERISTICHE:
lmpedenza: 8 ohm
FILTRO Gamma di freq.: 18-
TVI 15.000 Hz
Peso: 320 grammi
L. 18.500
CARATTERISTICHE:
lmpedenza: 8 ohm
Fig. 5- Nel caso in cui la discesa d'antenna sia rap- Sensibilitá: 110 dB
presentata dalla piattina con impedenza di 300 ohm, il a ,1.000 Hz
collegamento del filtro TVI dovra essere effettuato nel Gamma di freq.:
modo indicato in questo piano di cablaggio. 20 - 20.000 Hz
Peso: 450 grammi
La cuffia e provvista
di regolatore di
livello a manopola
del tweeter.
COSTRUZIONE DEL FILTRO
Adattatore
In figura 4 e riportato íl semplice cablaggio del
pe r cuffie stereo
filtro. Come si vede, si tratta di costruire la bo-
bina Ll e inserire il circuito in un contenitore Mod. IB-11D
metallico, tenendo conto che e sempre consiglia- L. 3.500
bile servirsi dell'alluminio per la facile lavora- Questo piccolo ap-
bilita. parecchio consente
il collegamento di
Il contenitore metallico funge da schermo elet-
una o due cuffie ste-
tromagnetico ed impedisce che la taratura del reo con tutti i com-
filtro risulti turbata dalla mano dell'opcratore plessi stereofonici.
o da altri elementi magnetici o capacitivi esterni. La commutazione al-
toparlante - cuffia e
Non utilizzando il contenitore metallico, la ta-
immediata, senza al-
ratura potrebbe risultare particoiarmente critica, cun intervento sui
se non proprio impossibile, soprattutto quando collegamenti.
si efettua la taratura con un comune cacciavite
737
750
@$42)- 3u"
CAVO COASSIALE
75 n
TV
e$90
I
C0MP.
4
Fig. 6 - Quando la discesa d'antenna TV e realizzata
mediante cavo coassiale da 75 ohm, lo spezzone di
piattina a 300 ohm, uscente dal filtro TVI, dovra es-
sere collegato sulla parte retrostante del televisore
nel modo qui indicato.
metallico. TARATURA
La bobina Ll dovra. essere realizzata avvolgendo
20 spire di filo di rame smaltato, del diametro Non esistono particolari diffcoltá di ordine pra-
tico per quel che riguarda le operazioni di tara-
di 0,6 mm, su un supporto di materiale isolante,
tura del filtro. E' difatti sufficiente regolare, mol-
del diametro di 6 mm (diametro esterno), sprov- to lentamente, il perno di comando del compen-
visto di nucleo ferromagnetico. satore Cl, in modo da ridurre al mínimo i di-
La frequenza d'accordo del filtro verra indivi- sturbi prodotti da emissioni CB. La rotazione del
duata agendo sul perno di un compensatore del- perno del compensatore CI deve essere fatta
la capacita di 30-50 pF massimi. Questo tipo di esternamente al contenitore, attraverso un foro
condensatore semifisso dovrá essere con isola- in esso praticato per questo scopo e servendosi
mento in aria e, possibilmente, montato su pia- di un cacciavite antiinduttivo.
strina di ceramica. 11 collegamento fra il filtro Ricordiamo che, a causa delle inevitabili tolle-
e la presa d'antenna del televisore, dovra essere ranze di costruzione, l'accordo potra in qualche
effettuato servendosi di uno spezzone di piattina caso risultare impossibile. Ma esso potra essere
TV, cosi come indicato nelle figure 5-6. In par- ugualmente raggiunto eliminando o aggiungen-
ticolare, in figura 5 e interpretato il caso in cui do spcrimentalmente una o due spire alla bobina
Ll.
la discesa d'antenna e ottenuta con piattina da
Ancora una volta rammentiamo che il filtro de-
300 ohm; in figura 6 invece e interpretato il col- scritto non e adatto per eliminare le armoniche,
legamento del filtro nel caso in cui la discesa ma per ridurre soltanto una portante, cioe una
d'antenna TV sia realizzata con cavo coassiale fondamentale, a 27 MHz, erroneamente captata
da 75 ohm. dall'antenna televisiva.
738
IL MONOGAMIA
Una scatola
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per tutti i lettori
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MOLTÓ IL GRADO DI
DELL'IN
11 ■ 1
740
Ecología! U na parola oggi di moda, che corre vissimi danni agli organi dell'udito. E questi stes-
sulla bocea di tutti e che ci fa meditare ed agi- si danni possono essere anche causati da suoni,
re. Perché la tutela della natura e anche la di- prolungati nel tempo, anche di intensitá infe-
fesa di noi stessi. E' la creazione di un patto riore alla soglia del dolore.
d'alleanza universale per il nostro benessere e L'apparato, presentato e descritto in queste pa-
per quello delle generazioni future. L'impegno gine, pur non essendo un sofisticat'o strumento
tuttavia, deve essere completo, richiamando cia- di laboratorio, permette la misura di livelli so-
scuno di noi ne! settore dell'intervento pi con- nori o, pi .precisamente, la rnisura del supera-
geniale, quello in cui l'azione puó essere piü mento di certi livelli prestabiliti dalla fisiología,
intelligente e incisiva. E l'elettronica puo fare con sufficiente precisione e con la massima sem-
molto in questo senso. Perché puo affidare al- plicita d'impiego. E questo strumento risulterá
l'uomo i mezzi e gli strumenti piü idonei al... oltremodo utile non solo a noi stessi, ma al me-
combattimento. dico, al ricercatore scientifico, in casa e in uffi-
Noi, ad esempio, vogliamo affidare al lettore cio, per scopi professionali e dilettantistici.
uno strumento in grado di valutare lentita di
uno dei principali agenti inquinanti della natu-
ra: il rumore che, come e scientificamente di- MISURA DEL SUONO
mostrato, oltre un certo valore di intensita, chia-
mato « soglia del dolore », puó apportare gra- Prima di entrare nel merito dell'argomento, cioe
741
importante fra queste, come abbiamo detto, e
il decibel che, in termini acustici, rappresenta
il piü piccolo incremento sonoro percepibile dal-
lorecchio umano. Si tratta quindi di un'unitá
140 dB di misura relativa, per la quale e necessario fis-
sare il valore zero per poter stabilire un deter-
DANNI ALL' 0RECCHI0 130 dB m i nato livello sonoro.
I l decibel viene indicato abbreviatamente con la
AERE0 REAZI0NE sigla « dB». Il valore di O dB viene fissato come
120 dB
il limite inferiore dell'udito. Anche se esistono
suoni al di sotto di questo livello, che l'orecchio
umano non puó percepire naturalmente.
Per meglio definire questa particolare unitá di
C0MPL. MUSIC. AMPL. 100 dB misura, dovremmo addentrarci in una semplice
analisi matematica, che non sempre riesce gra-
d ita ai nostri lettori. Ma del decibel si puo ave-
re un'idea abbastanza chiara tenendo a mente
MEGAF0N0 (VICIN0 ) 80 dB alcuni esempi pratici. Per esempio, 35 dB cor-
rispondono press'a poco ad un sussurro emesso
alla distanza di un metro e mezzo circa.
l' na normale conversazione raggiunge di regola
C0NVERSAZ. BASSA V0CE 60 dB i 60 dB. Un'orchestra sinfonica tocca i 94 dB.
Gli esempi potrebbero succedersi a lungo. E'
preferibile quindi far riferimento allo schema di
figura 1, nel quale sono riportati i valori in de-
CAMERA IN CIT TA cibel dei piü comuni rumori in cui tutti noi
40 dB siamo coinvolti giorno per giorno.
Per tutelare la nostra salute dobbiamo ricorda-
re che, per un riposo igienico, rilassante, il mas-
sirno livello sonoro in una stanza da letto non
CAMERA IN SILENZI0 20 dB eleve superare i 50 dB. Per valori superiori pos-
sono verificarsi, cosi come testimoniano analisi
ciniche, nervosismi e turbamenti psichici con
conseguenze negative sull'organismo umano.
S0GLIA UDIT0 O d 8 Si possono accusare danni fisiologici anche con
suoni di livello inferiore, se questi vengono ascol-
tati per molte ore di seguito. E si possono subire
lesioni permanenti all'organo uditivo anche quan-
do il rumore non supera la soglia del dolore.
Fig. 1 - Non e cosa semplice poter assimilare, nella Il progetto del nostro misuratore di inquinamen-
sua giusta espressione, il concetto dell'unitá di mi-
sura di incremento del suono, cioé del decibel. E' pos- to acustico e rappresentato in figura 2. Il cir-
sibile tuttavia acquisire una valutazione sufficiente- cuito e essenzialmente quello di un amplifica-
mente esatta, di questa unita di misura, mandando a tore molto stabile, con guadagno ben preciso
memoria i dati elencati e le corrispondenti diciture. e costante, pilotato principalmente da un circui-
to integrato di tipo pA 741 e da due transistor
ausiliari, uno di tipo NPN, l'altro di tipo PNP.
L'elemento indicatore e un diodo emettitore di
prima di analizzare il funzionamento dell'appa- luce, cioé un diodo LED, sul quale abbiamo giá
recchio, conviene interpretare un'importante uni- avuto modo di intrattenerci in occasione del-
ta di misura del suono: il decibel. l'analisi di circuiti presentati in precedenti fa-
Come si sa, il suono e costituito da una succes- scicoli della rivista. Questo componente e stato
sione di compressioni e rarefazioni dell'aria che, anche esaurientemente trattato nello speciale fa-
colpendo i nostri organi dell'udito, si trasformano scicolo di Elettronica Pratica del mese di ago-
in suono, conferiscono cioe all'organismo umano sto, che e interamente rivolto ai principianti e
quella particolare sensazionc che va sotto il no- agli aspiranti elettronici.
me di suono. E per valutare il suono esistono Ma entriamo senz'altro nel vivo dell'argomento,
diversi sistemi e diverse unitá di misura. La piü cioe nell'analisi del funzionamento del progetto
742
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MONTAGGIO
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problema di
tutti i comandi a distanza
reperibilitá di
materiali, un
efficiente
fotocomando
adatto a tutte
le applicazioni
di comandi a
distanza.
Fig. 2 - 11 circuito del misuratore di inquinamento acu-
stico risulta essere essenzialmente quello di un am-
plificatore molto stabile, con guadagno ben preciso e
costante, pilotato principalmente da un circuito inte- ,._..
grato e da due transistor ausiliari. L'elemento indi- .....,..
catore e costituito dal diodo LED.
MICRO
' ..
I ~ (
ll . Ida
I
11 11 11 11 11 +a. 1 r(¿ 11
_ -
-ls»T
S2 '
_,
- -
1 R 8
C4
Condensatori
et = 50.000 pF
. ,.. =
c2 s6
.
-:±2
I_-.....- • ~m-:t: .. _- _
'"' ........
._,_jt'.
pf' -r
-•-.tun
Varie
--........
----- Tft
_. - 1 • :ICír,
-
RI =•, 91.000 == -iBCI7T7
·,·
- . .,.,...,.,.
ohm TR2
....
• &IOI . .- IC JA' 141
R3
== 2.000 ohm
22.000ohm
LED = di qualunque tipo
•·
:"1
R4
•. .-·•= , 560 ohm
56.000 ohm
$1
.• ..
..,. •: t·v-
= •~
com "
--.
.
•
(1 •- 3 posizioni)
•
744
dell'apparato rappresentato in figura 2. gliendo una delle tre possibili posizioni accordate
I suono, o il rumore, viene captato da una cap- da! commutatore S1 (50-70-85 dB).
sula microfonica a cristallo, cioe da un micro- II segnale prelevato da! circuito di entrata rag-
fono di tipo piezoelettrico. giunge l'amplificatore operazionale IC, che e
La preferenza accordata a questo tipo di mi- un integrato di tipo pA 741; questo amplificato-
crofono trova una sua precisa giustificazione tec- re risulta retroreazionato tramite il gruppo com-
nica: il microfono piezoelettrico e omnidire- posto dalla resistenza R 7 e dal condensatore C2;
zionale, di basso costo e con forte segnale d'u- con tale accorgimento si riesce a stabilizzare ot-
scita. timamente il guadagno dell'operazionale.
In parallelo al microfono e collegato un partitore L'utilitá che deriva dall'uso di un amplitficatore
di tensione, composto dalle resistenze R1-R2-R3, operazionale dotato di un guadagno elevatissi-
che permette di attenuare la tensione d'uscita sce- mo, circa 200.000 volte per il A 741, consiste
Fig. 3 - Cablaggio del misuratore di inquinamento acustico. 11 circuito stampato e d'obbligo, perché con esso
si ottiene un montaggio razionale e compatto. Questo disegno interpreta anche chiaramente la disposizione
esatta dei terminali dei semiconduttori. Ricordiamo che nel prototipo si efatto uso di un microfono piezoelet-
trico di tipo Lafayette Radio 99-45130.
PRESA
LEO
MICRO
745
3 Fig. 4 - Circuito stampato a grasdezza
naturale necessario per la realizzazio-
a O ne dello strumento di misura.
746
do, dunque, lo chieda al rivenditore del com-
ponente.
I COMPONENTI ELETTRONICI
•
te controllato, entrera immediatamente in fun-
zione all' atto di chiusura dell'interruttore S2.
Per valutare la rumorositá di un ambiente, oc-
corre innanzitutto preselezionare, mediante il
commutatore multiplo S1, la portata dello stru-
mento. Successivamente si rileveranno le indi- Organizzate il vostro lavoro! Conser-
cazioni fornite dal diodo LED. vate sempre in ordine i componenti
Se il diodo LED tende ad accendersi anche de- elettronici! Trasformate, a poco a po-
bolmente, ció stara a significare che il locale e co, il vostro angolo di lavoro in un
da considerarsi acusticamente... inquinato ed e vero e proprio laboratorio!
assolutamente necessario, per garantire la tran-
quillitá e la salute di coloro che nel locale debbo-
no vivere, rendere insonoro l'ambiente mediante
l'applicazione di pannelli fonoassorbenti alle pa-
reti, oppure di doppi vetri o abbondanti tendag-
gi. Se il diodo LED rimane spento, il locale e da
considerarsi acusticamente sano.
747
Come abbiamo giá fatto il mese scorso, anche si verifica fin quando un nuovo lampo luminoso,
in questo fascicolo presentiamo il progetto di un emesso dalla prima lampadina, sía in grado di
apparato divertente, semplice e utile. ripristinare il ciclo ora descritto.
Lo abbiamo denominato « carillon psichedelico » Concludendo si puó dire che il carillon psiche-
perché l'apparecchio e in grado di emettere un delico non puo considerarsi un montaggio radioe-
suono variabile accompagnato dall'accensione, pu- lettrico di completo interesse per tutti i nostri let-
re variabile, di una o due lampadine. tori. Esso va interpretato sotto il profilo della
Il funzionamento e il seguente. Quando si ap- costruzione divertente ed originale, in grado sol-
plica la tione al circuito, si ottiene un lampo tanto di attrarre lattenzione o la curiositá di
di luce da una lampada, al quale succede l'av- amici e conoscenti.
viamento di un generatore che provoca l'emissione
di una nota attraverso un piccolo altoparlante.
Contemporaneamente ai fenomeni elettroacusti- IL CIRCUITO ELETTRICO
ci ora citati e possibile provocare l'accensione
di una seconda lampada a luminositá anche in- Il circuito del carillon psichedelico e composto
tensa. da due partí tra loro distinte: quella del gene-
Dopo qualche secondo (1-2) si ottiene lo spegni- ratore audio di tipo a multivibratore e quella
mento della seconda lampada e il contempora- del relé temporizzato che scandisce la durata
neo smorzamento del segnale acustico. Tutto ció del ciclo.
748
LA SERIE DEGLI APPARATI SEMPLICI, DIVERTENTI E PRATICI, INIZIATA
IL MESE SCORSO, CONTINUA IN QUESTO FASCICOLO CON LA PRE-
SENTAZIONE DI UN PROGETTO CHE, CON IL SUONO, ACCOMPAGNA,
QUASI MUSICALMENTE, L' ACCENDERSI E SPEGNERSI DI DUE LAMPA-
DINE.
CARILLON
PSICHEDELICO
Il circuito del relé temporizzato e concettualmen- FUNZI0NAMENT0 DELL'AUDIO
te molto simile a quello di un campanello elet-
trico a corrente continua, perché funziona sullo Quando il relé scatta, la lampada LPl, il con-
stesso principio. L'unica variante e rappresen- densatore elettrolitico C4 e l'avvolgimento del
tata dall'inserimento di un condensatore di ele- relé RL vengono esclusi dal circuito di alimen-
vata capacita, che rallenta notevolmente il pro- tazione. La corrente invece fluisce attraverso il
cesso automatico di interruzione e avviamento contatto chiuso del relé e raggiunge la rimanente
del relé. parte del circuito del carillon, cioé il circuito
Come si puó notare, osservando lo schema di audio.
figura 1, all'atto dell'accensione dell'apparecchio, Il tempo durante il quale il relé rimane eccitato
il relé RL risulta collegato al circuito alimenta- dipende dal valore capacitivo del condensatore
tore attraverso i suoi stessi contatti e la lampa- elettrolitico C4. E questa eccitazione perdura an-
dina LPl. Il relé, dunque, non scatta imme- che quando il circuito di alimentazione viene
diatamente nel momento in cui si alimenta il escluso. Perché, come si sa, il condensatore elet-
circuito, perché ció e impedito dalla presenza trolitico e un serbatoio di energia elettrica che
del condensatore elettrolitico C4, che provvede viene restituita, in un secondo tempo, quando
a ritardare l'azione del relé stesso. Soltanto quan- viene a mancare l'alimentazione diretta. Dunque,
do il condensatore elettrolitico C4 risulta suff- il valore capacitivo del condensatore elettrolitico
cientemente carico, attraverso la lampada LPl, la C4 stabilisce anche il tempo di eccitazione del
corrente comincia a fluire copiosamente anche relé, cioé di chiusura dei suoi contatti, quando
attraverso l'avvolgimento del relé, provocandone il circuito di alimentazione risulta escluso.
lo scatto. Siamo giunti ora alla seguente analisi dello sta-
Dunque, durante questa prima fase elettrica del to elettrico del circuito del carillon: il relé RL
carillon psichedelico, la lampada LPl emette un risulta eccitato e la lampada LPl rimane accesa
fascio di luce intensa. anche se l'alimentazione e esclusa. In questo stes-
749
Fig. 1 - Circuito elettrico del carillon psichedelico. Gli
effetti elettroacustici vengono offerti dalle due lampa-
de e dall'altoparlante. 11 relé pilota la lampada LP1, il
multivibratore (T R1-TR2) pilota !'alto parlante.
R5
v@
11
11
R4 AP LP1
IL MULTIVIBRATORE
750
dei piü semplici circuiti di multivibratore con La presenza del condensatore C3 permette di
il quale sia possibile generare un segnale audio creare un ritorno del segnale di bassa frequenza
di discreta potenza. 11 vantaggio che questo dall'uscita del circuito del multivibratore alla sua
circuito presenta rispetto ad altri della stessa entrata. In pratica, il segnale presente sul collet-
natura e costituito dalla mancanza di componen- tore del transistor TR2 puó raggiungere l'alto-
ti di diffcile reperibilitá commerciale e costosi, parlante, per trasformarsi in suono e puó rag-
nonché dall'assenza di elementi critici. giungere la base del transistor TRI, cioé l'en-
Il multivibratore puó essere concepito come un trata del multivibratore, attraverso il condensa-
circuito amplificatore a due transistor « reaziona- tore C3. Si genera in tal modo una reazione e,
to» tramite un condensatore, in modo da produr- conseguentemente, una oscillazione del sistema.
re oscillazioni elettriche. Attribuendo ai condensatori C2-C3 valori capa-
I due transistor TR1-TR2 rappresentano gli ele- citivi appropriati, e facile fare in modo che la
menti amplificatori di due stadi accoppiati capa- frequenza, generata a causa della reazione, rien-
citivamente tramite il condensatore C2. tri nella gamma audio, cioé nello spettro sonoro,
o o
o o
751
TEMPO 1
4
Fig. 3- Diagramma caratteristico dell'andamento del-
la tensione sul collettore del transistor TR2, cioé sui
terminali dell'altoparlante.
provocando l'emissione di una nota acustica at- mediatamente, ma continua ancora per un po' di
traverso l'altoparlante AP che deve avere un va- tempo la propria azione, a causa del ritardo in-
lore adatto di impedenza, costituendo l'elemen- trodotto da! condensatore elettrolitico C1. Il ri-
to di carico di collettore di TR2. cioé del cir- sultato e il seguente: il suono emesso dall'alto-
cuito di uscita del multivibratore. parlante non cessa bruscamente, ma si affievolisce
Quando a causa della diseccitazione del relé RL dolcemente, accentuando ancor píu i fenomeni di
viene a mancare l'alímentazione al circuito del originalita del carillon psichedelico.
multivibratore, questo non cessa di funzionare im- I successivi cicli del multivibratore, cioé i suc-
cessivi cicli sonori, offrono all'ascoltatore la sen-
sazione del suono emesso da una sirena, la cui
intermittenza e regolata dal condensatore elet-
trolitico C4, mentre la frequenza risulta stabilita
dai valori di C2-C3; il decadimento e invece de-
termina to da! condensatore elettrolitico C1. In
figura 3 e riportato il diagramma caratteristico
dell'andamento della tensione, cioé del segnale
di bassa frequenza, su! collettore del transistor
TR2, ovvero sui terminali del'altoparlante.
Fig. 4 - L'alimentazione del circuito del carillon puó
essere ottenuta collegando, in serie fra di loro, tre
pile piatte del valore di 4,5 V ciascuna. l pulsanti P1-
P2, collegati in serie alla linea negativa di alimenta-
ALIMENTAZIONE
zione, permettono di avviare il funzionamento del ca-
rillon in luoghi diversi e lontani fra loro. Come indicato nello schema elettrico di figura 1,
il circuito del carillon psichedelico deve essere
alimentato con una tensione continua di valore
compreso fra i 13,5 e i 16 V.
Questa tensione potra essere prelevata da tre pile
piatte collegate in serie tra di loro; cosl come
indicato in figura 4. Ma volendo evitare !'uso
4,I
~v w delle pile e sempre possibile costruire un alimen-
% tatore che prelevi la necessaria energía elettrica
~
O) 13,5
dalla rete-luce, con la tensione alternata di 220 V.
Questo tipo di alimentatore e rappresentato in
figura 5.
1/ r
I"
l'. A
I diodi raddrizzatori DI-D2-D3-D4 non sono
elementi critici; essi potranno essere sostituiti
con un ponte di diodi da 30 V- 300 mA.
In entrambi i tipi di alimentazione, in quello a
pile riportato in figura 4 e in quello a corrente
alternata riportato in figura 5, si dovranno utiliz-
zare due pulsanti (PI-P2) in modo da poter age-
volmente pilotare l'intero circuito. I due pulsan-
ti possono anche essere sostituiti con un interrut-
tore.
752
CARACOL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
SEC. 8 D..
A
AP
8n
t
Fig. 6 - L'altoparlante necessario per produrre gli ef-
fetti sonori deve avere un'impedenza di 30 ohm o piü.
Non trovando in commercio un altoparlante di questo
tipo, si dovra collegare all'uscita del multivibratore un
trasformatore d'uscita per circuiti transistorizzati, ser-
vendosi dei due terminali estremi (A-C) e lasciando
inutilizzato il terminale centrale (B). Mediante questo
accorgimento si possono utilizzare altoparlanti con im-
pedenza da 4-8 ohm.
754
REALIZZAZIONE
Fig. 7 - Con questo dise-
In figura 2 e presentato un esempio di piano di RL1 gno rappresentiamo, in
pianta, il relé del tipo di
cablaggio del carillon psichedelico, che non e quelli prescritti per il fun-
comunque vincolante in virtu della non criticitá @ @ zionamento del carillon
del progetto. Ricordiamo infatti che si tratta di 8CBIN psichedelico. Le sigle ri-
portate in corrispondenza
un apparato di bassa frequenza assolutamente pri- dei terminali risultano chia-
vo di elementi accordati o da accordare. ramente interpretate nel
I transistor TR1-TR2, per i quali prescriviamo i testo.
e:::::::¡
comuni 2N1711, possono essere facilmente so-
s ti tui ti con transistor corrispondenti. C r::::::J
Se si fa uso di un altoparlante con impedenza di
30 ohm, convengo no i transistor di tipo 2N1711- c::J
2N1613 o equivalenti, che risultano piü robu-
sti; se si usa un trasformatore d'uscita, allo scopo
di pareggiare le impedenze d'uscita del transi-
stor TR2 e d'entrata dell'altoparlante, conviene
utilizzare transistor di tipo BC107. F
Coloro che non riusciranno a reperire in com-
mercio un altoparlante con impedenza di 30 ohm,
o superiore a tale valore, dovranno ricorrere al-
l'accorgimento riportato in figura 6. In questo
semplice circuito si sfrutta un trasformatore di
uscita in funzione di adattatore di impedenza, il nostro
mentre !'altoparlante puo essere caratterizzato da
un'impedenza di 4-8 ohm. II trasformatore d'u-
scita e del tipo di quelli adottati per i circuiti
transistorizzati; esso potra essere facilmente pre-
indirizzo é
levato da qualche piccolo ricevitore radio fuori
uso. Questi tipi di trasformatori sono normalmen-
te dotati di una presa intermedia nell'avvolgi-
mento primario; questa presa dovrá rimanere inu-
tilizzata, mentre verranno collegati al circuito i
due terminali estremi.
Per quanto riguarda il relé RLI questo dovrá
essere necessariamente di tipo molto sensibile,
per esempio da 12 V e 280 ± 350 ohm.
ELETTRONICA
In figura 7 e riportato il disegno in pianta di un
típico relé di questa serie, cioé dotato di un con-
tatto di scambio contrassegnato con la lettera C:
PRATICA
talvolta il morsetto comune o morsetto di scam-
bio e contrassegnato con la sigla COM; la sigla
NC indica il contatto normalmente chiuso, quel-
lo, tanto per intenderci, che deve essere collegato
con il terminale negativo del condensatore elet-
trolitico C4 e con la resistenza R6; la sigla NA
sta ad indicare il contatto normalmente aperto;
Via Zuretti 52
questa sigla viene talvolta sostituita con la sigla
NO normally open).
Coloro che non riuscissero a reperire in com-
mercio un relé di questo tipo, potranno utilmen-
20125 - Milano
te ricorrere agli ottimi relé REED (attenzione:
relé e non ampolle!), che mol to spesso si rie-
scono a reperire facilmente e a basso costo nei
Tel. 6891945
mercati surplus.
755
E' ASSAI DIFFICILE PRODURRE ...
ARTIGIANALMENTE I SUONI EMES-
SI DA UNO STRUMENTO MUSICA-
LE CLASSICO PER MEZZO DELL'E-
LETTRONICA. IN QUESTO AHTICO-
LO PROPONIAMO Al NOSTRI LET-
TORI UNA... TRACCIA TECNICA
PER LA CONOSCENZA DI QUESTO
NUOVO MONDO ELETTROMUSI-
CALE.
a B
---~;
:,
+..
FILTRI
• - -•u
·. , .5 · ·, .. _. A
:1·-c . ·. · ·' 'i'LI'
M :"--,_.·-·_. _.·.: .• -~ _' ·_. _; .. ·--:.~~·._.; • .... __ • - ·• -
L'elettronica, giá da parecchi anni, e entrata a effettive diventano cosl 12. Esse sono: do, do
far parte del mondo della musica. Sono stati i diesis, re, re diesis, mi, fa, fa diesis, sol, sol diesis,
giovani, e coloro che amano uscire dal tradizio- la, la diesis, si.
nale, ad imporre taluni strumenti e, con essi, L'insieme di tutte le frequenze, comprese fra due
alcune... stravaganze musicali che, con gli stru- note successive dello stesso nome, per esempio
menti classici, non si sarebbero mai ottenute. fra due do, prende il nome di ottava.
E' nato cosi un settore nuovo, quello elettromu- Due note uguali di ottave contigue differiscono
sicale, che tutti noi abbiamo il dovere di cono- per un rapporto di frequenza pari a 2. Ció si-
scere, per saper riparare questo o quell'apparato, gnifica che ad ogni ottava si ha un raddoppio
apportandovi questa o quella variante. di frequenza.
Ma per meglio capire in che modo sia possibile La distanza in frequenza fra due semitoni e
oggi produrre musica con circuiti elettronici, sempre costante e vale 1.059. Ad esempio, se
sara bene soflermarsi un po' sulla natura stessa indichíamo con «f» il valore della frequenza di
della musica. un do, il valore di frequenza di un do diesis sara
di 1,059 f.
E' quindi evidente che la suddivisione delle note
SUDDIVISIONE DELLE NOTE MUSICAL!
musicali non e stata fatta arbitrariamente, ad
Anche il profano sa che le note musicali sono 7. orecchio, ma sulle basi di precise formulazioni
Ma ogni strumento musicale e in grado di far matematiche, dato che l'insieme delle note co-
ascoltare un « tono » e un « semitono ». Le note stituísce una progressíone geometrica paria 1,059.
FREQUENZA E FORMA
757
del suono e dalla forma d'onda. Quest'ultima
e caratteristíca dello strumento musicale, per cui
• facile accorgersi che il do emesso da un clari-
110, ad esempio, e diverso da quello generato da
un pianoforte o da un violino.
La forma d'onda delle note musicali riveste
quindi una notevole importanza nella produzio-
@ ne della musica elettronica. Ecco perché ci si
deve preoccupare del modo con cui e possibile
2
mutare la forma d'cnda di un suono elettronico.
VARIETA' DI FILTRI
@ Supponiamo di aver a disposizione un segnale a
l
t b forma di onda quadra; tale supposizione e al-
«T1 quanto verosimile perché questa e generalmen-
_I 1 1 te la forma d'onda prelevabile dagli stadi oscil-
N iki -y- -_l. { '
latori - divisori di un organo elettronico.
Questo problema puo essere facilmente risolto
ricorrendo ai filtri... quasi integratori o... quasi
1 derivatori. •
1
1 Facciamo riferimento alla figura 1 e supponia-
-,--.f_-E mo di aver a disposizione un'onda quadra come
4+ T1 !1 quella riprodotta in B.
Proponiamoci ora di ottenere una forma don-
o 13 da come quella riportata in C. Ebbene, per rag-
a[ 2 o R 3 ol
giungere tale risultato sara sufficiente servirsi di
semplici componenti passivi, realizzando con es-
si il circuito ... quasi derivatore (o passa-alto), se-
condo lo schema riportato in D.
l valori dei componenti R-C determinano la pen-
denza del tratto discendente dell'onda quadra.
In particolare, assume notevole importanza il
prodotto R x C = t (valutato in secondi), per-
® ché si puo supporre, con buona approssimazione,
che dopo il tempo 2 -;- 3 t, l'onda ritorni a
zero.
Se il periodo dell'onda quadra, cioé !'inverso
della frequenza, vale Tl, si dovranno calcola-
re R-C in modo che si abbia: t = T : 5 -;- 6;
1 1 cio allo scopo di ottenere il diagramma riportato
1
- 1_ - -,- - -'-
1
-l
1
in C di figura l.
® 1 1
1
1 Se il periodo t risultasse piu piccolo di quello
sopra calcolato, si otterrebbe una forma d'onda
del tipo di quella riportata in E.
_,_ -
e],
1! 1 1
Tuttavia, se cambia il valore della frequenza in
entrata, per esempio se questo valore risulta di-
mezzato, per ottenere la stessa forma d'onda, quel-
la riportata in F, e necessario ridimensionare il
1,-21, circuito raddoppiando anche il valore della co-
stante di tempo t.
Si viene cosi a creare un grosso problema per la
realizzazione della musica elettronica, perché non
FIGURA 1 i· assolutamente possibile impiegare un solo fil-
1 ro per tutte le frequenze, quando all'uscita si
758
f
R1
o HN,/ o
GLI A TTREZZI
ENTR. c1 use. ® DEL
) t
PRINCIPIANTE
1
3»
1
use. @a
)) 7 l
FIGURA 2 ........
uole ottenere una ben determinata forma di
IN UN UNICO KIT
onda.
Sarebbe peraltro impensabile dover fornire ad PER SOLE
ogni nota un filtro formatore, rendendo il pro-
lema tecnicamente impossibile e molto costoso.
Ecco perché normalmente si ricorre ad un com-
LIRE 7.500
promesso, utilizzando uno stesso filtro per una o
CONTIENE:
FIGURA 3 1 saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
1 punta rame -di ricambio
1 scatola pasta saldante
90 cm. di stagno preparato in tubetto
1 chiave per operazioni ricambio punta saldatore
paio forbici isolate
pinzetta a molle in acciaio inossidabile con
punte internamente zigrinate
@ cacciavite isolato alla tensione di 15000 V
4 lame intercambiabili per cacciavite con innesto
a croce
1 _,
ARMONICHE
·2----;;--------- --- - --- -------··
--- -------
1®
th l
0,5 - -3- ¡ - - - -8 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ---• Le richieste del kit degli ~ ATTREZZI DEL PRIN-
-1 s 7 1 9 10 112131---18 19
1 1 1 1 1 1 -
- - - - - - - - -- CIPIANTE » debbono essere fatte a: Elettronica
0 1 1 Pratica - 20125 MILANO - Via Zuretti n. 52, in-
o 500 1000 1500 2000 '
2500 3000 2500 viando anticipatamente !'importo di L. 7 .500 a
FREO. HZ mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
di spedizione comprese).
FIGURA 4 ......
@
©
±;: '
1®
1
«f
..J
~, 1 -------------------
0.s
1 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -· «d
u» ARMONICHE 5 6 7
: o,s - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - @ az
• 1
O
1 ' '• ' '• 1 1 1
N 2 -- 3 - --------------- 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
• s «f
FREO. HZ
~ o '------t------J---,'----~--'-----r~-.----,
3 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
FREO.. HZ
FIGURA 5 FIGURA 7
0,5
- . --------------------------------
ARMONICHE 1® sulla qualita.
In figura 2 sono riportati tre tipici esempi di filtri
elettronici R-C. Il primo e un passa-alto o quasi
integratore; il secondo e un passa-basso a doppio
stadio del tutto simile a quello riportato in figura
500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
FRECl.UENZA
FIGURA 8
®
®
--·1 --- ------- ------ ---
ARMONJCHE
--- ------
@
1 AR
EL,
2
0 1 1 i I i 1 1
:l O 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
FREO.. HZ
X4
FIGURA 6 R R
®
760
propriati si potrebbe dire che la forma di un
e
suono caratterizzata da! contenuto armonico, os-
sía da! modo in cuí le varie armoniche della fre-
quenza fondamentale del suono si compongono
nel formare la nota musicale.
@ Con il termine « armonica », lo ripetiamo anco-
ra una volta, si definisce una frequenza sinusoi-
dale multipla, intera, della frequenza sinusoidale
pie
0,5 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -·
[
@
fondamentale.
Matematicamente e possibile dimostrare che qual-
º 11 li ,-, :- - - - - ,- - - . -;- - - - ~ - - - - - .- - - - - ~ - - - - : - - siasi forma periodica, che si ripete con una certa
500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
frequenza f, e ottenibile mediante la sovrappo-
FREO. HZ
sizione di un'onda sinusoidale, di frequenza f,
chiamata fondamentale, e di un certo numero di
onde, sempre di tipo sinusoidale, di frequenza
multipla della prima (2 f, 3 f, 4 f, ecc ... ). Tali
FIGURA 9
• onde sono chiamate « armoniche ».
In figura 3 e riportato il grafico rappresentativo
dello spettro di frequenze di un segnale in esame.
e
Esso ottenuto schematicamente tramite la com-
posizione dei contenuti armonici di un segnale,
per mezzo di segmenti proporzionali alle ampiezze
delle arrnoniche.
In A e riportato il diagramma di un do generato
D. L'ultimo e
un doppio stadio passa-basso, si- da un pianoforte alla frequenza di 130,79 Hz; in
rile a quello riportato in A. B di figura 3 e
riportato invece il relativo spet-
tro di frequenze.
Un do dello stesso pianoforte, ma alla frequenza
IL SUONO E LE ARMONICHE di 523,16 Hz, assume una forma completamente
diversa; di cío e facile rendersi conto confron-
Abbiamo giá avuto occasione di dire che qual- tando il disegno di figura 3 con quello di figura 4.
siasi suono e
caratterizzato dalla frequenza e E dopo tali considerazioni risulta evidente che e
dalla forma. In termini piu scientificamente ap- assai difficile realizzare elettronicamente filtri che
« fermino » esattamente il segnale di un piano-
forte. Ma per fortuna anche in questo caso la
natura ci e... amica, tanto da farci sembrare
uguali anche due suoni tra loro molto diversi. Il
nostro orecchio, infatti, non distingue la vocale
«a», emessa dalla voce umana, alla frequenza
di 146 Hz ( figura 5), dalla vocal e «a» emessa
FIGURA 10 alla frequenza di 220 Hz (questi suoni corrispon-
dono press'a poco alle note musicali re e la.
Eccettuato ovviamente il cambio di tonalita, non
si ha alcun cambiamento del timbro della voce,
mentre in realta i due suoni sono tra loro molto
diversi.
Negli strumenti elettronici si imita quindi il suo-
no dello strumento musicale classico indipenden-
temente da ció che puó essere P'imitazione della
forma d'onda.
Le figure 6-7 propongono altre due rappresenta-
e
zioni di note musicali. La prima un sol di vio-
lino, alla frequenza di 440 Hz; la seconda e un
do di clarinetto alla frequenza di 261 Hz. II
lettore potra notare i differenti spettri acustici;
e
il primo (figura 6) molto regolare, l'altro (figura
7) e privo di talune armoniche, con predominio
761
1 FASCICOLI
ARRETRATI @
DI
@
ELETTRONICA
PRATICA
sono le « perle » di una prezio-
r 1
sa collana tecnico-pratica, che
porta in casa vostra il piacere
e il fascino di una disciplina mo-
derna, proiettata nel futuro, che
i nteressa tutti: lavoratori e stu-
e
de nti, professionisti e studiosi,
giovani e meno giovani.
e
RICHIEDETECELI
FIGURA 11
SUBITO
PRIMA CHE
delle armoniche di ordine elevato (8-9-10), che
caratterizzano il suono dello strumento (suono
abbastanza acuto).
SI ESAURISCANO LA SINTONIZZAZIONE
762
AMPLIFICATORE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGID
L. 21500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50W
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata El superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibilita entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. - 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Sem iconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
◄
C4 R4
C2 = 33.000 pF
- ;
ENTR. use. @ c3 = 22.000 pF
C4 = 12.000 pF
Rt = 22.000 ohm
o o R2 = 22.000 ohm
R3 = 22.000 ohm
R4 = 10.000 ohm
◄
C1 = 22.000 pF
C2 = 22.000 pF
@
ENTR.
L. L use. R1 = 82 ohm
¡
R2 = 100.000 ohm
o r o
R3
R4
= 3.200
= 33.000
ohm
ohm
Rl R2 o
ll,,
ENTR.
f L.
T
use. ©
◄
c1
C2
R1
R2
z1
=
=
=
12.000
12.000
82
= 220.000
= 2
pF
pF
ohm
ohm
H
o] R1 Cl 21
www R2
◄
11
C1 _ 10.000 pF
use. @ C2 : 15.000 pF
1
ENTR.
R1 : 4.700 ohm
o R2 : 470.000 ohm
o - 2H
21 =
Rl
11
1 o C1 = 1.000 pF
◄
C2 = 1.000 pF
C3 = 820 pF
ENTR. $- 3 use.
® R1
R2
= 100.000
= 22.000
ohm
ohm
R3 = 22.000 ohm
764
• FIGURA 12
S7 S8 S9 S10 S11 S12 S13
S6
R3 R4 R5
.1.
C3 C4
ea5 /S14
l
r S5
i!%
<9 (6) ~
·I
' 11 - /S16
rrzrc !
Z2 2 1 26 25
C1 C6
.....
S3 S17
---
ohm
particolari, talvolta simili a quelli generati dagli
strumenti musicali veri e propri, anche se la
C2
C3
= 22.000
1.000
pF 82 ohm
R6
·- 22.000 ohm
pF R7
--
miscelazione e da ritenersi rígida. Infatti e l'o- C4 10.000 pF
Impedenze
peratore che provvede a <losare i vari segnali da C5 22.GOO
Zt pF
= 4H
C6 = 100.000
Z2 pf
== 2H
--=
miscelare, c:osi che una volta fissata una certa
Resistenze Z3 = 2 H
R1 22.000 ohm Z4 = 4 H
R2 82 ohm Z5 = 2H
R3 22.000 ohm Z8 = 4H
FIGURA 14
use.
765
disposizione dei comandi, questi non subiscono l'organo elettronico: il do (65 Hz) di un violon-
variazioni col variare della frequenza come in- cello e il do ( 130,8 Hz) di un trombone.
vece sarebbe necessario per la ricostruzione fe- Normalmente le forme d'onde piü utilizzate ne-
dele di uno strumento musicale di tipo tradi- gli strumenti elettronici sono quelle riportate in
zionale. figura 11 A, cioé le forme d'onda a dente di se-
ga, con ritorno rapido.
Vengono utilizzate anche le forme d'onda a den-
DIFFICOLTA' DI REALIZZAZIONE te di sega con ritorno lento (figura 11 B), le
forme d'onda triangolari (figura 11 C); le for-
Per meglio comprendere le difficolta che po- me d'onda quadra simmetrica (figura 11 D) e
trebbero insorgere nel realizzare artigianalmente le onde quadrc asimmetriche (figura 11 E-F).
un sintetizzatore, basta osservare il disegno ri- In figura 12 riportiamo alcuni esempi di filtri per
portato in figura 8. In questo disegno viene rea- l'imitazione <leí seguenti strumenti: flauto (A),
lizzata la somma di un'onda fondamentale F clarinetto (B), oboe (C), tromba (D), strumenti a
con la seconda armonica, cosi da formare la ri- corde, violino, violoncello contrabbasso (E).
sultante R (diagramma A). In figura 12 F e riportato l'andamento del suo-
no imitato del clarinetto, che e ben diverso da
Il diagramma proposto in B, invece, rappre-
quanto si puo rilevare in figura 7.
senta l'esatto sistema di sintetizzazione. Tutta-
A conclusione di questo articolo presentiamo nelle
via, quando l'armonica risulta sfasata, la risul-
figure 13 e 14 gli schemi elettrico e pratico di un
tante cambia totalmente con risultati assai evi-
dispositivo multiplo per la generazione di filtri
denti.
su misura. U tilizzando combinazioni a piacere
Il sistema piü utilizzato, dunque, per l'imitazio- dei 19 elementi, si potranno ottenere fil tri passa-
ne di strumenti musicali, consiste nell'imi.tazione alto, passa-basso, passa-banda e molte altre com-
del solo suono, senza preoccupazione eccessiva di binazíoni che, globalmente, possono essere
ció che puó accadere alla forma d'onda del se- 262.000. Si potranno ovviamente sperimentare
gnale e allo spettro di potenza. altri valori di componenti, aggiungendo ulteriori
I diagrammi presentati nelle figure 9-10 mostrano rami al progetto originale e ció spetta allo spi-
rispettivamente due note musicali imitate con rito inventivo di ciascun lettore.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
Tutti i componenti necessari per la realizzazione de « ll ricevitore del principiante > sono contenuti in
una scatola di montaggio venduta dalla nostra organizzazione in due diverse versioni: a L. 2.900 senza
altoparlante e a L3.500 con altoparlante. Le richieste debbono essere fatte inviando anticipatamente l'im-
porto a mezzo vaglia o c.c.p. n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICA PRATICA 20125 MILANO - Via Zu-
retti n. 52.
766
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V • 50 Hz
USCITA: 6 • 12 Vcc • 4 A L. 14.500
Lo abbiamo chiamato cosi, perché a ben pochi stesso irnpegno con cui lo studente di musica si
lettori potrebbe saltare in mente concepire, allo esercita ne! solfeggio o lo scolaro assimila i ru-
stato attuale della tecnica, un ricevitore a val- dimenti della sintassi. Dunque la costruzione di
vole. Eppure, coloro che considerano questo argo- un ricevitore a valvole pi che un piacere puó
mento come un anacronismo, oppure come no- essere un sacrificio, ma un sacrificio necessario
stalgica rievocazione del passat o. sbagliano. Per- per completare la propria preparazione ne! set-
ché anche coloro che frequentano una scuola tore radiotecnico prima e in quello elettronico
con indirizzo tecnico, seguendo un ordine di stu- dopo.
di programmato, uniformemente distribuito ne!
tempo secondo i dettami della piü moderna di-
dattica, debbono inevitabilrnente conquistare un CIRCUITO A REAZIONE
risultato finale soltanto dopo l'attraversamento
di una lunga serie di tappe che debbono richia- Ogni circuito di ricevitore radio puo essere con-
rnarsi anche a motivi vecchi e superati. cepito in un modo diverso. Le varianti possono
Vogliamo dire che la costruzione di un ricevitore essere piü o meno accentuate, ma il principio con
a valvole, pur non rappresentando un lavoro ec- cui un progetto puó essere concepito non varia
cessivamente piacevole e bene accolto da tutti, rnolto. E per semplificare si potrebbe dire che,
deve essere affrontata con la stessa serieta e lo richiarnandoci alla storia della radiotecnica, i
768
r ALIZZANDO IN MuokTAGGIO A
á2E
COMMETTE UN PECCATO DI ANA-
3
CRONISMO,
«aIV' '
_
NE'
VE S1 COMBINO
Ol ¡-VI IV' .
TECNICA.
LA NONNA
circuiti radio hanno assunto tre aspetti diversi. cosl, il ricevitore della nonna, in un certo qua]
Quello attuale, sia pure in forme diverse, e il senso, puo ancora considerarsi attuale, soprattut-
circuito supereterodina, cioé il circuito princi- to se il lettore studente di radiotecnica si propo-
palmente regolato dalla conversione di frequen- ne di raggiungere, con pochi elementi e con una
za. Andando indietro negli anni, si incontra il spesa limitata, un elevatissimo grado di sensibilita.
ricevitore radio ad amplificazione diretta; si trat- Ma che cosa significa « sensibilita »? Lo diciamo
ta di que! ricevitore radio di un tempo, di dimen- soltanto per i lettori principianti.
sioni mastodontiche, pieno di valvole termoio- La sensibilita di un ricevitore radio e la facolta
niche, che provvedevano ad amplificare il segnale di questo di ricevere emittenti radiofoniche mol-
radio presente nello spazio senza sottoporlo ad to lontane o debolissime.
alcun processo di cambiamento. Gli albori della
radiotecnica, invece, vengono ricordati con lo
storico ricevitore radio a reazione, quello che noi PRINCIPIO DELLA REAZIONE
ora chiamiamo « il ricevitore della nonna » e
che, ancor oggi, deve ritenersi uno dei ricevitori Abbiamo detto che il ricevitore radio a reazione
radio piu sensibili fra tutti; molto spesso assai piu e un ricevitore molto sensibile. Ma per quale
sensibile di un ricevitore radio transistorizzato e motivo? In che cosa consiste veramente il prin-
di tipo modernissimo. Dunque, se le cose stanno cipio della reazione?
769
ALTA FREQUENZA
CA TATA AL'ANI
O) ANT
IMP. F
L3 VV REAZ
l l e
CONO
FUGA
L1
v VOL.
ANT
CONO.
SIT
VV. SINT. CONO
FUGA
CONO
ANT.
MSSA
Per semplificare le risposte a queste domande ab- dal condensatore variabile di sintonía, raggiun-
biamo preparato lo schema, essenzialmente sim- gono la griglia controllo della valvola; interna-
bolico, riportato in figura 1, con il quale potremo mente alla valvola essi subiscono due processi
analizzare il principio della reazione, quella della radioelettrici : quello di rivelazione e quello di
sintonizzazione dei segnali e quello della rivela- amplificazione. Dunque, sulla placea della val-
zione. Ma cominciamo con ordine e passiamo vola Vl sono presentí soltanto le semionde di uno
senz'altro a discutere il principio della reazione. stesso tipo del segnale radio di alta frequenza
11 principio sul quale si basa il funzionamento presente all'ingresso della valvola (griglia con-
di un circuito a reazione e il seguente : si stabi- trollo), ma amplificate. Queste onde, o segnali
lisce un certo accoppiamento tra il circuito di radio, attraversano la bobina L3, che viene de-
placea e quello di griglia di una valvola amplif- nominata bobina di reazione.
catrice a radiofrequenza, in modo che la corren- Quando i segnali attraversano la bobina di rea-
te di placea ritorni nel circuito di griglia. Si zione (noi diciamo segnali ma in pratica si trat-
ottiene cosi un grado di amplficazione elevatis- ta di corrente elettrica), questi generano un cam-
simo; teoricamente infinito ma praticamente li- po elettromagnetico nello spazio circostante la
mita to tramite un comando manuale. bobina, il quale oscilla con lo stesso valore di
Osserviamo il disegno di figura 1. La valvola VI frequenza dei segnali che attraversano la bobina.
t un pentodo amplificatore e, nel nostro caso, 11 campo elettromagnetico coinvolge la bobina
rivelatore. I segnali radio, presenti nel circuito di sintonia L2, che si trova a breve distanza.
di sintonía, composto dall'avvolgimento L2 e Dunque, sulla bobina di sintonia, per la ben
770
\
AMPUFICATORE TUTTOFARE
AS21
in scatola di montaggio a L. 3. 750
771
Fig. 2 - Schema generale de ri-
cevitore a reazione con uscita in
altoparlante e alimentazione da
rete-luce. 1 condensatori elettro-
litici C1 O-C11 sono contenuti in
un unico involucro, che prende
il nome di condensatore elettro-
litico doppio. Fatta eccezione per
le resistenze R7-R8, che debbono
essere da t W, tutte le altre re-
sistenze sono da ½ watt. L'in-
•
terruttore generale St e incorpo-
rato con il potenziometro di rea-
M
>
9ve Q_
_j
zione R3.
N
u ~
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4
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o-,==========-'
772
della vicinanza, la bobina di sintonia L2. Su que- l'avvolgimento"L2 e composto da un numero di
sta bobina si forma quindi una tensione, anch'es- spire maggiore. Ció significa che i due avvolgi-
sa rappresentativa dei segnali di alta frequenza, menti compongono un trasformatore in salita.
la quale produce una corrente che viene inviata Cioé un trasformatore elevatore di tensione. In
alla griglia controllo della valvola Vl. In serie pratica quindi la tensione presente sui terminali
con l'avvolgimento Ll e collegato il condensato- dell'avvolgimento L2, pur avendo le stesse carat-
re variabile C1; regolando questo condensatore teristiche di q u elle presen ti sui terminali di L 1,
si regolano le caratteristiche di ricezione del- assume un valore superiore.
l'antenna. In pratica, manovrando il perno del La bobina L2 e il condensatore variabile C2 com-
condensatore variabile C1, si adatta il tipo di pongono il circuito di sintonía. Si suole anche
antenna di cuí si fa uso alla bobina di entrata L 1 dire che questi due elementi formano un cir-
del ricevitore. II condensatore varia.hile Cl pren- cuito accordato o circuito risonante.
de anche il nome di condensatore d'antenna. Variando manualmente il valore capacitivo del
Abbiamo giá detto che i segnali di alta frequen- condensatore variabile C2, variano le caratteri-
za, cioé i seguali radio si trasferiscono induttiva- stiche radioelettriche del circuito accordato. Ma
mente dall'avvolgimento L1 all'avvolgimento L2. col variare delle caratteristiche di questo circuito
Come si puó notare, l'avvolgimento Ll e com- varia anche il tipo di segnale radio presente in
posto da un minor numero di spire, mentre esso. Ecco perché questo circuito prende il norne
di « circuito di sintonía».
I segnali radio si differenziano tra loro princi-
palmente per il valore della frequenza. ,
E per ogni valore di frequenza corrisponde una
precisa posizione del condensatore C2.
Ecco perché, quando si agisce su! condensatore
variabile di sintonía di ogni apparecchio radio,
si riesce a sentire una sola emittente radiofoni-
ca : quella la cuí frequenza corrisponde esatta-
men:e alla frequenza di risonanza del circuito di
sintonia.
Attraverso la valvola VI i segnali radio subi-
scono il processo di rivelazione. Esso consiste ne!
trasformare la corrente alterna.ta di alta fre-
quenza, relativa ai segnali radio in arrivo, in una
corrente unidirezionale di bassa frequenza. Que-
sto particolare tipo di corrente e presente a valle
dell'impedenza di alta frequenza Jl, la quale
blocca i segnali di alta frequenza e si lascia at-
traversare dai segnali di bassa frequenza.
La valvola quindi trasforma la corrente alterna-
ta in corrente unidirezionale; l'impedenza Jl
«filtra» questa corrente lasciandone passare sol-
tanto la parte a bassa frequenza.
II condensatore C4, situato a monte di J1 e col-
legato a massa, elimina la parte di alta fre-
quenza contenuta nelle semionde uscenti dalla
valvola Vl; esso viene anche chiamato conden-
satore di fuga.
AMPLIFICAZIONE BF
773
c:r
a
U)
(L
5
c:r
...J
- ..--
1- U
_o
3 0
w
z
o
i7
e:( Fig. 3 - Cablaggio del ri-
w cevitore trivalvolare visto
r dalla parte di sotto del te-
laio. Nella parte superiore
risultano inseriti le tre val-
vole, il trasformatore di a-
(X)
limentazione T2 e il con-
densatore elettrolitico dop-
u pio a vitone C1O-C11. L'al-
toparlante, il trasformato-
re d'uscita T1 e il conden-
e:( satore C12 formano un u-
z nico blocco, a parte.
o
1-
z
(/)
}
z
e:(
774
La valvola V2 e di tipo 6V6; si tratta di una carico anodico della valvola V2; infatti, sui suoi
valvola tetrodo amplificatore di potenza a bassa terminali e presente la differenza di potenziale
frequenza. Essa viene polarizzata tramite la resi- rappresentativa del segnale di bassa frequenza
stenza R7 e il condensatore catodico C9. amplificato dalla valvola V2. Ma il trasformato-
La resistenza di griglia R6 convoglia a massa re d'uscita svolge un altro importante compito;
quella parte di elettroni che, durante il lavoro esso trasforma ]'alta tensione e la bassa corrente,
della valvola, vengono ad accumularsi sulla gri- rappresentative dei segnali di bassa frequenza,
glia e, ad un certo punto, finirebbero per bloc- presenti nell'avvolgimento primario, in una bassa
care il funzionamento della valvola stessa. Si tensione e in una corrente elevata sull'avvolgi-
tratta di una resistenza di elevato valore ohmmi- rnento secondario. Nessun pericolo quindi se ca-
co, che non permette il passaggio a massa dei sualmente si tocca con le mani l'avvolgimento
segnali di bassa frequenza, mentre « pulisce » la secondario di T1, mentre puó essere pericoloso
griglia controllo dall'eccesso di elettroni. toccare l'avvolgimento primario. La corrente,
presente sull'avvolgimento secondario fluisce an-
che attraverso la bobina mobile dell'altoparlante.
IL TRASFORMATORE D'USCIT A Trattandosi di una corrente di elevata intensitá,
essa genera un campo elettromagnetico suffcien-
II trasformatore d'uscita TI, collegato sul circui- temente intenso, tanto da provocare gli sposta-
to anodico della valvola V2, svolge alcune im- menti del cono dell'altoparlante e, quindi, del-
portanti funzioni radioelettriche. Per esempio, l'aria antistante, dando origine al suono.
l'avvolgimento primario funge da elemento di Quando si acquista un altoparlante occorre sem-
alimentatore stabilizzato
J LLV con protezione elettronica
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO
L. 18.500
CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 V - 22 V
Corrente massima alfa mínima tensione: 1, 1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV
1 V d'uscita
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Protezione dell'alimentatore dalle correnti inverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correnti inverse.
775
Fig. 4 - 11 trasformatore d'uscita T1 e fissato diretta-
mente, tramite viti, sul cestello dell'altoparlante. An-
che il condensatore C12 ecollegato, in parallelo all'av-
volgimento, primario di T1, direttamente sui terminali
di questo.
ALIMENTAZIONE
776
satori variabili C1-C2, del potenziometro R3, di filo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm.
della lampada-spia LP, dei terminali di massa, Per la bobina Ll si avvolgeranno 30 spire, per
ecc. L2 occorreranno 100 spire, mentre per L3 ba-
Poi si potra prendere in mano il saldatore e co- steranno soltanto 10 spire. I tre avvolgimenti do-
minciare ad eseguire le varie saldature a stagno vranno essere distanziati tra loro di alcuni mil-
dei conduttori e dei terminali dei componenti. limetri, prendendo lo spunto dal disegno della
II primo circuito che si dovra realizzare sara bobina di figura 3.
quello di accensione dei filamenti delle valvole. Una volta ultimato il ricevitore, esso dovra es-
Poi vía via si eseguiranno tutte le altre saldature. sere sottoposto al collaudo, accendendo il cir-
II trasformatore d'uscita e il condensatore C12 cuito tramite l'interruttore S1, regolando la rea-
verranno collegati direttamente su! cestello del- zione tramite il potenziometro R3, mettendo a
l'altoparlante, cosi come indicato in figura 4. punto il circuito d'antenna con il condensatore
La bobina d'antenna, quella di sintonía e quella variabile C1 e sintonizzando il ricevitore tramite
di reazione dovranno essere costruite servendosi il variabile C2.
Le prime
esperienze
del dilettante
777
i;t
...·.•.•, ..
_«+
778
La banda dei 144 MHz costituisce il vessillo di
quel periodo di tempo destinato alla prova ed
alla conferma delle attitudini necessarie per en-
trare a far parte dell'ordine dei radioamatori.
Come e noto, infatti, e oggi possibile ottenere
una speciale licenza di trasmissione, per le fre-
quenze superiori a 144 MHz, sostenendo un sem-
plice esame teorico, cioé un esame per il quale
non e necessaria la conoscenza del codice Morse,
che ha sempre rappresentato un durissimo sco-
glio sul quale molto spesso si sono infrante le
speranze di volenterosi, futuri radioamatori.
La novitá di questa particolare patente VHF
costituisce un argomento particolarmente sentí-
to dai nostri lettori, dai quali riceviamo molte
lettere impostate su questo tema e ricche di do-
mande in proposito. Alcuni ci chiedono le norme
per la presentazione della domanda d'esame,
altri vogliono conoscere il programma di studio,
cioé gli argomenti sui quali dovranno dar prova
di maturita tecnica.
Dunque, il miglior modo per addentrarci ... nella
gamma dei 144 MHz e quello di interpretare·
dettagliatamente l'intera prassi per il consegui-
mento della patente, illustrando anche una par-
ticolare antenna direttiva in grado di lavorare,
nel migliore dei modi, su questa gamma di fre-
quenza.
LE SEDI D'ESAME
ANTENNA
La domanda d'ammissione agli esami per la pa-
tente VHF deve essere inoltrata ai « Circoli del-
le Costruzioni Telegrafiche e Telefoniche del Mi-
nistro delle Poste e Telecomunicazioni », che
hanno le loro sedi nelle seguenti cittá :
PER 1 Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio Calabria
Roma
144 MHz
Sulmona
Torino
Udine
Venezia
Verona
779
500
330
UPP.
IZZONTALI
RAME
c/J2+3 mm
•
STAGNATURA
l 552
~
525
1
780
I termini di presentazione delle domande sono :
il 30 aprile, per la sessione d'esame che si tiene
in maggio-giugno, il 30 settembre, per la sessio-
ne che si tiene in ottobre-novembre.
L'eta minima richiesta per ogni candidato e di
16 anni, mentre non esiste un limite massimo di
eta. Non sono neppure richiesti particolari titoli
di studio o professionali.
ABBO PERLA
SICUREZZA DI
LA DOMANDA D'AMMISSIONE
ALL'ESAME
NA RICEVERE
MENSILMENTE
La domanda dovra essere compilata su carta le-
gale, seguendo questo modello:
« al Circolo delle Costruzioni Telegrafiche e Te-
TEVI LA VOSTRA
RIVISTA
lefoniche di ...
Il sottoscritto ... nato a ... il... domiciliato a ... in
via ... n ... , al fine di ottenere la patente di opera-
tore di stazione di radioamatore, ai sensi del
D.P.R. 5 agosto 1966 n. 1214,
CHIEDE
di essere ammesso alla prossima sessione d'esami
che si terranno presso codesto spettabile Circolo.
Allego alla presente domanda:
A) n. 2 fotografie, di cui una legalizzata (o au- COME PREPARARSI TECNICAMENTE
tenticata).
B) n. 1 marca da bollo da L. 500 (salvo aumenti). Per qualsiasi informazione tecnica o didattica,
C) n. 1 dichiarazione cumulativa dell'Ufficio A- ci si <leve rivolgere all'ARI (Associazione Radio-
nagrafico (certificato da! quale risultino: naziona- tecnica Italiana). A questa stessa associazione si
lita, residenza, nascita, ecc, rilasciato dal Co- potra chiedere il « regolamento internazionale
mune). delle radiocomunicazioni » e i libri di testo piü
D) n. 1 attestato di versamento di L. 500 (salvo adatti per lo studio. L'indirizzo e il seguente:
aumenti) su! c.c.p. 1/11440, intestato alla dire- ARI - Via Scarlatti, 31 - 20124 MILANO.
zione P.PTT.- Roma, per rimborso spese
data... Firma ... »
COME ORGANIZZARSI
781
Fig. 2 - Una volta costruita l'antenna,
occorrera individuare le po sizioni esatte [\N]
del riflettore e del direttore, quelle po-
sizioni che fomiscono il minor rapporto
onde stazionarie. H rosmetro permette
di effettuare con la massima precisione
questo particolare lavoro di taratura.
CAVO 52 n0
RICE TRASMETT.
ROSMET RO
782
quello ricevuto o trasmesso nclla direzione prin- Il radiatore verra fissato al centro del supporto
cipale. orizzontale, mentre il direttore e il riflettore ver-
Riassumiamo ne! seguente prospetto le caratte- ranno posizionati provvisoriamente alle distanze
ristiche di maggior interesse della nostra anten- indicate ne! disegno.
na • direttiva a tre elementi. Tali distanze verranno eventualmente ritoccate
Frequenza di lavoro 144-146 MHz in sede di messa a punto dell'antenna, in modo
Guadagno 10-11 dB da adattare perfettamente l'impedenza caratte-
Potenza max applicabile 500 W ristica dell'antenna stessa a quella d'uscita del
lmpedenza caratteristíca 50-52 ohm trasmettitore.
Rapporto avanti/indietro 20-30 dB Le posizioni del riflettore e del direttore, che
forniscono il minor ROS (rapporto onde staziona-
rie), dovranno essere individuate per tentativi
PIANO COSTRUTTIVO e con molta pazienza lungo la linea (figura 2).
Una volta ultimata la taratura dell'antenna, si
In figura 1 e rapprescntato il piano prospettivo potranno fissare definitivamente i supporti verti-
dell'antenna direttiva. cali al Boom, tagliando eventualmente le parti di
L'antenna e composta da un sostegno or1zzon- legno eccedenti.
tale che. in gergo radiantistico, viene denomi-
nato Boom.
II sostegno orizzontale e ottenuto con un regolo FISSAGGIO DEL CONNETTORE
di legno della lunghezza complessiva di 100 cm COASSIALE
circa. Il regolo, che e di sezione quadrata, potra
avere il lato di 3 cm. Per quanto riguarda il fissaggio del connettore
Con lo stesso tipo di materiale con cuí si rea- coassiale, esistono vari sistemi.
lizza il Boom, si costruiscono gli altri tre sup- In figura 3 rappresentiamo uno di questi siste-
porti verticali, le cui lunghezze saranno rispet- mi, che potra servire anche come elemento base
tivamente dí 54 cm, 55 cm, 60 cm. per coloro che vorranno fare altrimenti, seguen-
La partí metalliche dovranno essere realizzate do le proprie idee.
con filo di rame del diametro di 2-3 mm, secon- Allo scopo di preservare l'antenna dagli agenti
do le dimensioni espresse nel piano costruttivo di atmosferici, consigliamo di verniciare tutto, fatta
figura l. eccezione del filetto del connettore, con vernice
I supporti verticali dovranno essere fissati al protettiva sintetica.
Boom col metodo dell'incastro, attribuendo par- Presso i grossi rivenditori di materiali radioelet-
ticolare attenzione alla centratura dei tre ele- trici si possono trovare vernici protettive appo-
menti. sitamente prodotte per questo • uso.
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D necessita di offrire in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati
elettronici, oppure coloro che vorranno rendere pubblica una richiesta
di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilita su eventuali contesta-
zioni che potessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicita
del testo pubblicato. In ogni caso non verranno accettati e, ovviamente,
pubblicati, annunci di carattere pubblicitario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo
nei limiti di 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stam-
atello).
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dove si puo esaurire presto, nei primi giorni di ven- piü vi interessano.
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788
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tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
Ho rilevato un errore nel circuito elettrico del- Mi necessitano alcuni chiarimenti relativamente
l'alimentatore pubblicato a pagina 414 del fa- al progetto del relé pilotato dal suono presentato
scicolo di giugno dell'anno in corso. In questo alle pagine 204-205 del fascicolo di marzo di
schema infatti, il simbolo del diodo raddrizzatore quest'anno, ritenendo che questi chiarimenti pos-
D7 appare inserito all'incontrario, mentre il com- sano interessare anche molti altri lettori che, co-
ponente reale risulta esattamente disegnato nello me me, sono in procinto di realizzare quel pro-
schema pratico riportato a pagina 417. getto. Sul piano di cablaggio di pagina 205 non
FUNGHI SILVANO vedo la resistenza Rl. Noto inoltre che le resi-
Marino stenze R9-R13 risultano collegate con la base di
TR4, mentre sullo schema elettrico esse appaio-
La ringraziamo per la sua puntualizzazione e ci no collegate con il collettore di questo stesso tran-
rallegriamo con lei per l'attenzione rivolta ai sistor. Quale dei due schemi devo ritenere vali-
nostri progetti, intesa ad ottenere una visione do? Qual e il posto esatto di Rl?
dettagliata e la formulazione di un giudizio pre- CARAMELLI LUIGI
ciso. Il male, tuttavia, non e molto grave so- Pordenone
prattutto perché sappiamo che la maggioranza
dei nostri lettori tiene sott'occhio, durante la Le sue oservazioni risultano esatte soltanto in
fase realizzativa, il piano di cablaggio. parte. Pi precisamente per quel che riguarda la
resistenza Rl che il disegnatore si e dimenticato
791
ta seguendo lo schema elettrico, sulla pista di essendomi riferito ad una autorevole fonte di
rame disegnata fra l terminale positivo del con- progetti. Potreste dirmi come stanno veramente
densatore elettrolitico CA e la resistenza R8. Per le cose in questo settore?
quanto riguarda le resistenze R9-R13 faccia pil BRUNO MAURO
attenzione al disegno, perché esse risultano colle- Mantova
gate con il collettore e non, come dice lei, con
la base. Concludiamo quindi dicendo che i di- Non essendo possibile effettuare alcuna diagnosi
segni cosí come sono stati pubblicati sono esat- sugli inconvenienti in cui lei e incappato, pos-
ti, purché si inserisca la resistenza Rl ne[ piano siamo ritenere, con buone probabilitá, che lei
di cablaggio e ne! modo ora detto. si sía servito di un alimentatore non adatto.
I circuiti logici della serie TTL sono infatti mol-
to sensibili ai disturbi, tanto che i picchi di po-
chi nanosecondi possono provocare commuta-
zioni o aperture di gate. Fer tale motivo bisogna
Un problema di canali adottare un alimentatore dotato di tempi di ri-
sposta rapidissimi, anche senza dover ricorrere
Sono un vostro lettore e un grande appassionato ad una stabilizzazione rigorosa della tensione.
di elettronica. Sfogliando le vostre riviste sono Il circuito che le proponiamo e in grado di for-
stato preso da un vivo interesse per il progetto di nire la corrente di 1 A, che e quella típica alla
lucí psichedeliche presentato e descritto sul fa- tensione di 5 V. Come puó notare, il circuito
scicolo di novembre dello scorso armo. Purtroppo utilizza un integrato di tipo 4 702 quale am-
per me, quel progetto e ad un solo canale, men- plificatore veloce di paragone e due transistor
tre a me servirebbero due o tre canali. Potreste regolatori in connessione Darlington. Sull'avvol-
suggerirmi un circuito abbastanza semplice, in gimento primario del trasformatore T1 e stato
grado di risolvere il mio problema, possibilmente inserito un filtro antidisturbo, composto da J-
pubblicandolo su questa stessa rivista? J2 e C1-C2, che permette di render e insensibile
ai disturbi elettrici il circuito logico collegato al-
TURILORENZO
l'alimentatore. Con il potenziometro R2 si re go-
Pisa
la la tensione di uscita; il diodo zener D5, da 5,6
Questa volta lei non ha prestato grande attenzio- V, fornisce la tensione di paragone.
ne nel consultare il sommario di ciascun fascicolo
della rivista fino ad oggi pubblicato. Perché sulla
rivista di maggio di quest'anno abbiamo pubbli-
cato, a pagina 360, il progetto che la riguarda.
••
Alimentatore per integrati TTL
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792
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793
r Piu sensibilita nel microtrasmettitore
indirizzo e
lapparato per lascolto dí un suono quasi inper-
cettibile dall'orecchio umano. Ma per questo sco-
po dovrei aumentare notevolmente la sensibilita
del trasmettitore. E' possibile soddisfare anche
quest'altra mia aspirazione?
DANIELETTI PRIMO
Treviso
►
C1 = 47.000 pF
C2 1.000 pF
C3 = 1.000 pF
C4 = 6/30 pF (compensatore)
C5 = 1.000 pF
=
►
C6 10 pF
C7 = 10-25 F - 12 VI. (elettrolitico)
08 = 50.000 - 100.000 pF
Resistenze
R1 = 2,2 megaohm
R2 = 56.000 ohm
►
R3 = 100.000 ohm
Via Zuretti 52 11
R4 =
R5 =
1 megaohm
a 1 megaohm
8.200 ohm
:~:
20125 • Milano 6.800 ohm
►
11 R8 = 150 ohm
Varíe
TRI = transistor
Tel. 6891945 1 1
IC = circuito integrato
MICRO microfono piezoelettrico
PILA = 9 volt
A4
Ll = bobina
794
}
z
c::r
N
u
u
(O
u
H
N
Ultimamente, dovendo acquistare una fotoresi-
stenza, mi e stato chiesto dal rivenditore di spe-
cificare le caratteristiche del componente, mentre
io non ho saputo rispondere alla domanda. Po-
Compressore di dinamica
• ••
Una stereofonia piü marcata
796
sapere se e giusto, allo scopo di ottenere un effet- devole e rispondente alla realta. A nostro avviso
to stereofonico piú marcato, sistemare gli alto- la miglior soluzione e sempre quella di allogare
parlanti su due pareti contrapposte. gli altoparlanti su un'unica parete, in modo che
MARCO INBONINO l'angolo formato da questi e l'ascoltatore risulti
Terni di 30° circa. Anche questa soluzione, tuttavia,
non e rigorosa, perché a determinare la di-
Sistemando le casse acustiche su due pareti op- stanza ottima intervengono molti elementi come,
poste, si aumenta lef f etto di separazione dei due ad esempio, le dimensioni del locale e, soprat-
canali, ma il risultato non sempre risulta gra- tutto il tipo di arredamento .
• • •
Fotorelé con TRIAC
IBRIDO
CARATTERISTICHE
ELETT RICHE
Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a - 1,5 dB.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W- 5 ohm. potenza: inferiore all'1%/.
Sensibilitá: Alimentazione:
15 mW a 1 .000 Hz. 13,5 Vcc.
AMPLIFICATORE
BF IN SCATOLA
DI MONT AGGIO L. 11.000
Realizzando questo amplificatore in due esem-
plari identici, si potra ottenere un ottimo appa-
rato stereofonico, che potra essere installato Le richieste debbono essere fatte invia
anche a bordo dell'autovettura. Tutti gli elemen- cipatamente l'importo a mezzo vaglia o
ti necessari per la realizzazione dell'amplifica- n. 3/26482 intestato a: ELETTRONICÁ P±TIC
tore, fatta eccezione per l'altoparlante, sono 20125 MILANO - Via Zureti, 52 (e
contenuti nella \nostra scatola di montaggio. comprese anche le spese di spedizi
R2
R1
TRIAC
FOTORESIST.
c1
ll l
O)} (O}={C.7k
CARICO
o
ne colpito dalla luce. Potete pubblicare lo sche-
ma?
DIOMEDE STAMPATO
Enna • • •
Il progetto da lei richiesto e di f acile realizzazio-
Luci psichedeliche
ne e puo interessare molti altri lettori.
Il funzionamento del circuito qui riportato e fa- Vorrei costruire un impianto per luci psichede-
cilmente intuibile. In condizioni di oscurita, la liche a tre canali. Potete pubblicare lo schema
fotoresistenza presenta una resistenza interna mol- di questo apparato? Desidererei ancora conoscere
to elevata, che impedisce di far giungere al gate se il transistor 2N1613 e equivalenle al transi-
del TRIAC la corrente elettrica. Al contrario, stor 2N1 711.
quando !'elemento fotosensibile viene illuminato, ALFANO FRANCO
la sua resistenza interna scende a valori molto Firenze
bassi, tali da permettere l'innesco del TRIAC
attraverso la resistenza R2. Il carico non deve ll progetto da leí richiesto e stato da noi presen-
essere di tipo induttivo, perché in caso contra- tato su! fascicolo di maggio di quest'anno, a pag.
rio occorrerá inserire tra i due anodi del TRIAC 360. Per quanto riguarda poi i due transistor da
un gruppo resistivo-capacitivo, cioe una resisten- lei citati, possiamo dirle che la sostituzione puó
za da 100 ohm - 1 watt e un condensatore da essere fatta, anche se l'intercambiabilita non e
50.000 pF - 1.500 VI., collegati in serie fra lo- sempre valida. Avremmo potuto essere piü pre-
ro. Il condensatore Cl e stato inserito in modo cisi se leí ci avesse indicato il circuito in cuí deve
da evitare che il dispositivo entri in funzione an- avvenire la sostituzione.
che quando la fotoresistenza viene colpita da
• •
brevissimi lampi di luce; la sua eliminazione, co-
munque, non influisce su! funzionamento del di- @
spositivo. La resistenza Rl ha il valore di 1.000
ohm; la resistenza R2 ha il valore di 27 .000 ohm;
il condensatore C 1 non e un condensatore elettro-
litico ed il suo valore e di 1 F. L'integrato CA3049 della RCA
798
entrato in possesso di un integrato della RCA, I sei transistor NPN, che compongono lintegrato,
tipo CA3049, del quale non conosco le caratteri- hanno un elevato valore di frequenza di taglío
stiche e neppure posseggo lo schema. Siete in (superiore a 1.000 MHz), che rende possibili ap-
grado di aiutarmi? plicazioni sino a 500 MHz. Per ottenere la mas-
BALDO FRANCESCO sima flessibilita del circuito non sano state inse-
Livorno rite resistenze di polarizzazione. Le caratteristiche
essenziali sano :
Poiché si tratta di un circuito di notevole in-
teresse, accoglíamo volentieri la sua richiesta pub-
guadagno di potenza: 23 dB a 200 MHz
coefficiente di rumore: 4,6 dB a 200 MHz
dissipazione massima di ciascun transistor: 30 mW
dissipazione massima to tale : 600 m W
temperatura di funzionamento: 55 4 125°C
tensione max collettore-emittore: 15 V
tensione max collettore-base ; 20 V
tensione max collettore-substrato ; 20 V
tensione max emittore-base (inversa): 5 V
corrente max di collettore : 50 mA
TR2
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ranno farne richiesta, un pacco contenente i fascicoli arretrati del '72, potranno completare la raccolta del-
ancora disponibili dell'annata 1972 di Elettronica Pra- l'annata richiedendoci i fascicoli mancanti ed inviando,
tica (giugno - luglio - agosto - settembre- ottobre - per ogni fascicolo, l'importo di L. 700.
novembre • dicembre), cioe 7 fascicoli arretrati al
prezzo d'occasione di L. 3.000.
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Gli effetti luminosi sono un po' come la moda. In sede di progettazione, i nostri tecnici si erano
Per essere veramente eflicaci debbono apparire prefissati lo scopo di poter accendere una serie
sempre piü originali e sofisticati. di lampadine in un numero compreso fra le due
Agli albori dell'elettricita, quando apparvero le e le venti, con íl sistema piü sempiice ed econo-
prime lampadine, non occorreva ricercare alcun mico, che avesse la possibilita di funzionare inin-
articolare effetto, perché la lampada stessa era terrottamente, senza alcuna manutenzione, anche
i per sé un motivo di attrazione collettiva. per il periodo di tempo dí alcuni anni. E questo
Oggi invece siamo abituati aí giochí dí lucí piu programma ha fatto mettere da parte immediata-
elaborati e multicolori e la vecchia e semplice mente tutti i sistemi elettromeccanici, perché co-
mpadina, forse, non viene pi nemmeno no- stosi e di non facile realizzazione. Non rimaneva
ata, abituati come siamo a vederne a centinaia quindi che ricorrere al dispositivo elettronico.
mtti i giorni. Gia in passato, piü precisamente nel mese di di-
Le insegne pubblicitarie luminose, allo scopo di cembre dell'anno 1972, avevamo fatto questa
adeguarsi alla loro funzione di carpíre l'ínteresse scelta, presentando un progetto a semiconduttori
el pubblíco, debbono ricorrere a circuití elabo-
1
in grado di controllare un qualsiasí numero di
rati, talvolta degni di un píccolo computer, cosi lampadine a bassa tensione. A que! progetto,
come avvíene, ad esempio, per le luci di una sce- tuttora valido, rinviamo quei lettori che avesse-
rrografia. Chi ha in mente di realízzare un gioco ro in mente di realizzare un progetto alquanto
di luci per migliorare gli effetti di un'insegna pub- impegnativo.
blicitaria, o per rendere piu appariscente un gio- Coloro che preferíscono le cose semplici e poco
cattolo o un ambiente dove si svolge una festa, costose, dovranno costruire il progetto qui rap-
non deve scoraggiarsi. Perché non e necessario presentato, tenendo contó che per esso sono suf-
ricorrere ad un computer o ad un circuito estre- ficienti, per la versione a sole due lampade,
mamente costoso ed elaborato per ottenere certi quattro resistenze, tre condensatori e un diodo.
effetti di lucí e colorí. Per la versione a venti lampade, invece, saranno
necessarie ventidue resistenze, ventun condensa-
tori e un diodo, oltre che, ovviamente, le venti
IL PUNTO DI PARTENZA lampadine al neon.
805
1
806
01
+
e,
0 0
RETE
807
al neon e quella di non essere soggette ad usura. ti, le lampade al neon innescano con tensioni mol-
A dífferenza delle lampade ad incandescenza, to alte.
nelle quali il filamento si consuma con !'uso della Le resistenze R3-R4, il condensatore C2 e le
lampadina, nelle lampade a scarica gassosa non lampade al neon LN1-LN2 rappresentano l'oscil-
vi nulla che praticamente muti col passare del latore vero e proprio.
tempo. La durata di una lampada al neon, quin- Per comprendere bene il funzionamento dello-
di, puó considerarsi illimitata. scillatore, supponiamo che la lampada LNl sia
accesa. In tal caso la tensione sui suoi terminali
risultera bassa, perché attraverso la resistenza R3,
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO di elevato valore, scorre la corrente di accensio-
ne.
Le caratteristiche relative alle lampade al neon Poiché il condensatore C2 collegato con un ter-
consentono di ottenere quelle realizzazioni nelle minale alla lampada LNl, che si trova a bassa
quali e assai diffcile sostituire le lampade di illu- tensione, e con l'altro terminale alla linea posi-
minazione. Le lampade al neon, comunque, so- tiva di alimentazione, attraverso la resistenza R4,
no assolutamente necessarie in tutti quei disposi- esso inizia a caricarsi, con un tempo che dipen-
tivi che debbono rimanere accesi continuamente, de dalla tensione di alimentazione e dai valori
ventiquattro ore su ventiquattro. di C2 ed R4.
Le lampade al neon, inoltre, presentano una mi- U na vol ta che il condensatore C2 risulta suffcien-
nima dissipazione di calore e il loro rendimento temente caricato, la tensione sui terminali della
e ottimo con un consumo assai ridotto di ener- lampada LN2, che durante la carica di C2 e
gia, a tutto vantaggio della economía di eserci- bassa, raggiunge il valore di innesco, provocando
zio e della facilita di installazione, anche in pros- l'accensione della lampada. Ma quando la lam-
simitá di corpi sensibili al calore. pada LN2 si accende, la tensione sui suoi termi-
Ma riprendiamo l'esame del circuito di figura 1, nali scende bruscamente e questo abbassamento
della tensione provoca un impulso di tensione ne-
che vuol rappresentare il caso tipico piü semplice.
gativa che attraversa il condensatore C2 e spe-
L'alimentazione e prelevata direttamente dalla
gne la lampada LNl.
rete-luce, in modo da risparmiare il costo del tra-
Data la simmetria del circuito di figura 1, le vi-
sformatore. L'interruttore generale e quello de-
cende elettriche ora descritte si ripetono : il con-
nominato S1. Esso puó essere separato o incor-
porato con il potenziometro R2, indifferentemen-
te. La resistenza Rl, collegata in serie con tutto
il circuito, assume funzioni protettive; infatti es-
sa limita la corrente ad un valore inferiore ad
1 mA, soprattutto durante gli impulsi di carica
del condensatore elettrolitico Cl. Ma la resisten- Fig. 4 - Hilevamento oscillografico della tensione sulla
za Rl svolge un altro compito importante: ab- lampada LN5, dalla parte in cui si incontrano il con-
bassa la tensione di rete ai valori necessari per il densatore C5 e la reslstenza F7, II diagramme dimo-
normale funzionamento del circuito. stra quanto viene detto nel corso dell'articolo. Le oscil-
iazioni corrispondono cioé ad un dente di sega; la
II trimmer potenziometrico R2 permette di re- tenslone del condensatore C5 aumenta gradatamente
golare il valore della tensione di alimentazione fino a cadere poi bruscamente quando la lampada LN5
del circuito e, con esso, quello della frequenza di si accende.
funzionamento.
Il diodo Dl e un normale diodo al silicio per al-
te tensioni (800 V), in grado di resistere ai pic-
chi dei vari transistori di disturbo. Il diodo Dl,
inoltre, deve essere adatto a condurre una cor-
rente massima di 0,5 A. Il tipo piü economico
di diodo, che consigliamo di acquistare, e il
BY127.
Al diodo D1 affdato il compito di raddrizzare
ad una semionda la tensione alterna ta di rete.
Il condensatore elettrolitico Cl livella, in misura
sufficiente, la tensione pulsante uscente dal diodo
D l. Ricordiamo che non e necessario un livella-
mento spinto dell'alimentazione, perché il ripple
residuo non provoca alcun inconveniente; infat-
808
-- - - - - 1 l
%
Fig. 5 - 11 circuito stampato non e d'obbligo. Esso con-
viene in tutti quei casi in cui si debba comporre un
circuito razionale e compatto. Per realizzarlo il lettore
dovra far riferimento al disegno qui riprodotto in sea-
la 1/1.
809
satore C2 a raggiungere per primo il valore di
tensione necessario alla sua carica.
Quando la lampada LN2 e accesa, essa provoca
la scarica del condensatore C2, a sinistra e la
carica dei condensatori C3-C4-C5, a destra. Ma
810
legarnento diretto con la linea di rete-luce, so- Un altro avvertirnento riguarda i condensatori;
rattutto quelle di tipo molto economico, giá in- infatti questi non debbono essere elettrolitici ma
serite in apposita custodia per l'impiego di lam- con isolarnento adatto per tensioni di 400 V o
pade-spia. Queste lampade sono dotate di una supenon.
resistenza limitatrice di corrente collegata in se- Nel caso in cui si dovessero verificare disturbi
rie. Occorre quindi estrarre queste lampadine dal- a radiofrequenza, converrá inserire, in parallelo
la loro custodia ed eliminare la resistenza in se- a ciascuna lampada, un condensatore da 1000
rie. In caso contrario queste lampadine non
pF - 400 VI., racchiudendo il circuito in un
possono essere utilizzate nel nostro circuito. Ma
contenitore metallico collegato con le condutture
in commercio esistono anche le larnpade al neon
semplici, cioe sprovviste di resistenza in serie. dell'acqua o del gas. Eventualmente si potra an-
Basta farne esplicita richiesta al rivenditore, spe- che collegare all'ingresso del contenitore, fra i
cificando che non si desidera la resistenza limi- terrninali dei conduttori di rete, un condensatore
tatrice in serie. da 47.000 pF - 1.500 VI.
Le prime
esperienze
del dilettante
í
! (, .: :
--- . .
~
Ú=~~=;;~lill.::i!!~LS..i!il!!!lfl...l.b~~!!!!!!!!!!!!!!iS ' • • • •• l~·•-·, • • • '
11 CB che noi maggiormente apprezziamo e facilmente l'emissione dei segnali radio. Perché
quello che non si limita ad acquistare l'apparato in pratica si tratta di un pannello luminoso co-
ricetrasmittente per dialogare su questioni futi- lorato, facilmente visibile in ogni momento, re-
li con amici e conoscenti. Per noi il vero CB e cante la scritta « on the air », che vuol dire
colui che abbina al piacere di « andare in aria » « in aria» e che indica in continuitá che il tra-
un particolare interesse tecnico peri radioappara- smettitore si trova sicuramente in trasmissione
ti, per gli accessori di questi, con lo scopo preciso e l'alta frequenza viene correttamente irradiata.
di acquistare una buona padronanza dei fenome- La caratteristica principale di questo pannello lu-
ni radioelettrici, talvolta preso dall'ambizione di minoso consiste nella sua accensione; che non vie-
poter divenire, in futuro, un buon radioamatore. ne pilotata dal pulsante P.T.T., ma direttamente
Soltanto questi appassionati delle radiotrasmis- e automaticamente dal segnale di alta frequenza.
sioni molto spesso costruiscono da sé i loro ap- Con questo sistema qualsiasi tipo di guasto che
parati o, almeno, quegli apparati marginali di impedisce un corretto funzionamento del tra-
una stazione vera e propria che permettono di smettitore viene immancabilmente segnalato.
migliorare l'attivitá, cioé di elevare sempre piü
la qualita dei collegamenti.
LO SCHEMA ELETTRICO
813
Fig. 1 - Circuito elettrico dell'indicatore di trasmissione.
1 due tra nsistor TR1-TR2 sono collegati nella class ica
configurazione Darlington. Le quattro lampade-spia LP1-
LP2 -LP3-LP4, di tipo a filamento, si accendono soltan-
to quando all'entrata del circuito e presente un segna-
le radio. Esse dunque rimangono spente quando l'an-
tenna del trasmettitore non irradia aicun segnale AF.
TR1
o
12-13V
e
e
ENTR. + TR2
7c
814
tori, qualunque sia il valore della frequenza di la- cosl come indicato nello schema elettrico di f-
voro, senza l'apporto di alcuna modifica al cir- gura l. Non si tratta di un valore di tensione
cuito originale di figura 1. critico, perché qualche volt in piu o in meno non
pregiudica il funzionamento dell'indicatore. Que-
sta tensione di alimentazione, quindi, potra esse-
COLLEGAMENTO CON IL re prelevata, tramite due fli conduttori, diretta-
TRASMETTITORE mente dal circuito dell'alimentatore del trasmet-
titore o, se lo si preferisce, da una sargente ester-
Il nostro indicatore di trasmussione dovrá esse- na al trasmettitore stesso, che puo essere rappre-
re collegato in parallelo all'antenna del ricetra- sentata da una batteria di pile o da un accumu-
smettitore, facendo uso di un raccordo a «T», latore, cosl come indicato nel disegno di figura 4.
che permette di evitare perdite di alta frequenza
con conseguente diminuzione della resa del tra-
smettitore. COLLEGAMENTO DEL CAVO CON IL
Il raccordo a «T» dovrá essere collegato di- BOCCHETTONE
rettamente con l'uscita del trasmettitore e connes-
so, da una parte, all'antenna, dall'altra, all'appa- Prima di passare alla descrizione del piano co-
rato di segnalazione, cosl come indicato in figura struttivo rappresentato in figura 2, vogliamo ci-
4. tare una particolarita relativa al collegamento
Il nostro indicatore di trasmissione <leve essere a- del cavo coassiale con il bocchettone. Quest'ulti-
limentato con una tensione continua di 12-13 V, mo, infatti, dovra contenere la resistenza Rl, cosl
LP2
CAVO
BOCCH. COASSIALE
815
Fig. 3 - II circuito elettronico dell'indicatore di tra-
smissione deve essere racchiuso in un contenitore. Sul
pannello frontale di questo si provvedera ad apporre la
scritta « on the air ·, oppure « in aria », Dietro il pan-
nello recante la scritta verranno ordinatamente allogate
le, quattro lampade di illuminazione del pannello stesso.
Questo disegno illustra la disposizione, dentro il con-
tenitore, dei vari elementi dell'indicatore di trasmissio-
ne: le lampade di illuminazione, il circuito elettronico
e il potenziometro regolatore di sensibilitá (disegno a
destra).
LAMPADA
CIRCUITO
come si puó vedere ne! disegno del particolare necessari isolamenti tra i vari elementi dell'appa-
riportato in figura 5 e in quello di figura 2. rato. Dietro, il pannello frontale, che potra essere
L'inserimento della resistenza Rl dentro il boc- di plexiglass, vetro traslucido o altro materiale
chettone potrebbe creare un cortocircuito; ecco trasparente o semitrasparente, verranno collocate
perché bisogna star bene attenti ad effettuare le quattro lampade di segnalazione, separate tra
una buona saldatura ricorrendo, possibilmente, loro in misura regolare, allo scopo di ottenere una
ad uno spezzone di tubetto sterling isolante, an- illuminazione uniforme dello schema (disegno a
che se questo non e indicato ne! disegno di figu- sinistra di figura 3).
ra 5. La scritta « on the air », che potra anche essere
sostituita con la dicitura « in trasmissione » po-
trá venir fatta apparire in negativo o in positivo.
REALIZZAZIONE PRATICA Su una lastrina di plexiglass chiara (bianca o
gialla) si potranno apporre dei caratteri trasfe-
La realizzazione pratica dell'indicatore di trasmis- ribili, ottenendo la scritta opaca su sfondo illu-
sione lascia ampie possibilita di personalizzare minato, oppure si potra ritagliare la dicitura in
l'apparato a piacere del lettore. II piano costrut- un cartoncino opaco, che verrá sistemato sulla
tivo di figura 2, dunque, puó ritenersi indicativo parte posteriore della lastrina di plexiglass (me-
per i lettori piü preparati e d'obbligo per i letto- glio colorata in rosso, verde o blu), ottenendo in
ri principianti. tal modo una scritta illuminata su sfondo opaco.
In ogni caso il circuito, realizzato su basetta di La realizzazione del circuito elettronico vero e
bachelite o su circuito stampato, deve essere rac- pprio non comporta difficoltá di ordine pra-
chiuso in un contenitore, che puó essere indiffe- tico e potra essere portata a termine, anche in
rentemente di plastica, Iegno o metallo; e ovvio breve tempo, da quei CB che sono alle prime
che utilizzando il metallo occorrera effettuare i armi con le radiotrasmissioni.
816
Fig. 4 - Questo disegno propone al lettore il piano
costruttivo dei collegamenti dei cavi provenienti dal-
l'indicatore di trasmissione e dal ricetrasmettitore con
l'antenna. A tale scopo viene utilizzato un raccordo a
« T ». L'alimentazione dell'indicatore di trasmissione puo
ANT. essere derivata dal ricetrasmettitore stesso, oppure
dalla linea proveniente da un alimentatore separato
con tenslone continua compresa fra i 12 e i 13 volt.
RACCORDO 'T
RICE TRASM.
s
© NERO ROSSO
t
PRESA ANT.
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ROSSO
ALIM.
NE RO
%
zione: il cavo necessario per il collegamento con
il connettore, <leve essere schermato e adatto per
condurre correnti di alta frequenza; non si pos-
sono quindi usare i comuni cavetti schermati per
segnali di bassa frequenza. SALDARE BOCCHETTONE
817
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L'eco e un fenomeno naturale che tutti cono- flessione delle onde sonore contro ostacoli che
scono. giunge al nostro orecchio qualche istante dopo
Simularlo elettronicamente e abbastanza diffici- aver percepito il suono originale.
le, se non proprio impossibile. II segnale audio, Il riverbero, al contrario, pur essendo un feno-
infatti, quando e convertito in segnale elettrico, meno dovuto a riflessione del suono originale
si propaga quasi istantaneamente, con velocitá contro ostacoli, non permette distinzione fra il
quasi parí a quella della luce. Il suono invece, suono originale e quello riflesso ed offre soltanto
durante la sua propagazione attraverso le masse la sensazione di un suono originale prolungato
'aria, subisce un certo ritardo dovuto alla Ji- • ne! tempo.
mitata velocita di trasmissione, che determina ap- II riverbero puo essere creato, oltre che natural-
punto il fenomeno di eco. mente, anche meccanicamente o elettronicamen-
te, quando l'ambiente adibito all'ascolto e di
piccole dimeasioni e non si presta ad alcun
RIVERBERO ED ECO « gioco » acustico.
L'acustica dello spazio chiuso e frutto dell'archi-
Tra i profani si e soliti confondere il concetto di tettura acustica, cui sono ispirate le costruzioni
eco con quello di riverbero, che e poi il cosid- delle sale da concerto, áegli auditori, dei teatri
detto rimbombo. e persino dei cinematografi.
L'eco e una ripetizione del suono dovuta a ri- Il riverbero, dunque, costituisce una delle ca-
819
ratteristiche fondamentali che concorrono ad e-
LE NOSTRE levare in grande misura il livello qualitativo del-
la musica. L'eco, invece, puó costituire soltanto
un ... capriccio di taluni ascoltatori della musica
CUFFIE STERED riprodotta da disco o da nastro magnetico, sem-
¡
pre protesi alla ricerca di tecniche acustiche nuo-
per l'ascolto personale dei suoni ad alta ve e originali.
fedelta e per un nuovo ed emozionante Per ritardare un segnale audio, attraverso cir-
incontro con il mondo della musica ste- cuiti elettrici, con lo scopo di ottenere effetti si-
reofonica. mili a quelli dell'eco, sono stati studiati e rea-
lizzati vari dispositivi funzionanti su principi es-
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla
senzialmen te elettromeccanici.
fusione di una musicalita elevata con un
perfettó adattamento anatomico. Essi possono suddividersi in due categorie : le
unita di riverbero e le unita eco.
II riverbero viene normalmente ottenuto per
mezzo di trasduttori collegati con molle d'acciaio.
CUFFIA STEREO I trasduttori possono essere dei comuni altopar-
MOD. LC25 lanti o altri dispositivi di dimensioni piü conte-
L. 5.500 nute.
I dispositivi eco, al contrario, necessitano di tem-
CARA TTE RISTICHE: pi di ritardo notevolmente maggiori e sfruttano
lmpedenza: 8 ohm essenzialmente il ritardo introdotto dal trasci-
Gamma di freq.: 18 - namento del nastro tra due testine di lettura o
15.000 Hz di registrazione poste ad una certa distanza fra
Peso: 320 grammi loro.
Il progetto che stiamo per presentarvi appartie-
ne a questa seconda categoria di dispositivi ed e
in grado, ovviamente, di introdurre l'effetto eco
CUFFIA STEREO su nastri magnetici registrati.
MOD. DH08 Ma il nostro progetto puo anche essere utilizzato
L. 18.500 come dispositivo playback del registratore, per-
mettendo l'ascolto diretto di cio che effettiva-
CARATTERISTICHE:
mente si registra su! nastro, nonché la realizza-
lmpedenza: 8 ohm zione di sovraimpressioni nel caso si disponga di
Sensibilitá: 110 dB
un registratore stereofonico.
a ,1.000 Hz
Gamma di freq,:
20 - 20.000 Hz
Peso: 450 grammi PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
La cuffia e provvista
di regolatore di
livello a manopola Il principio di funzionamento del nostro dispo-
del tweeter. sitivo e estremamente semplice. Perché si tratta
di aggiungere una testina supplementare, per ri-
Adattatore "" produzione, alla destra delle testine gia esistenti
per cuffie stereo ne! registratore. Questa testina supplementare
Mod. JB-11 D verra collegata, tramite un semplice circuito che
descriveremo piü avanti, al potenziometro di
L. 3.500
volume dell'amplificatore di bassa frequenza con-
Questo piccolo ap- tenuto dentro il registratore, in modo da realiz-
parecchio consente
il collegamento di zare un mixaggio del segnale della normale te-
una o due cuffie ste- stina di lettura con quello della testina supple-
reo con tutti i com- mentare. In pratica, dunque, si verifica il se-
plessi stereofonici. guente fenomeno : ogni segnale viene riprodotto
La commutazlone al-
toparlante - cuffia e prima dalla normale testina di lettura ed una
immediata, senza al- seconda volta, dopo un certo tempo determinato
cun intervento sui dalla velocitá di scorrimento del nastro e della
collegamentl. distanza tra le testine, dalla testina supplementa-
re, realizzando cosi un effetto di eco.
820
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TRETE INOLTRE ASCOLTARE LE EMISSIONI DEI RADIOAMA-
TORI SULLA GAMMA DEI 1 O METAi (28-30 MHz).
Fig. 1 - La difficolta di realizzazione del progetto, pre-
sentato in queste pagine, consiste esclusivamente nel-
l'applicazione della testina supplementare di lettura,
che dovra essere fissata sul registratore in modo si-
ile alle altre testine, sulla destra di queste.
NASTRO is TESTINA
ESISTENTE AGGIUNTA
►
C1
+ f ,1 u■ 11 S1
ENTR.
M
" R5 ~n.! o
9V
e
R2
C3!;;;;;;;;;; 11 t I USCITA
1f
:.i!::R4
822
occorre mantenere sempre, durante tutto il tratto, segnale viene inviato all'uscita dopo un ulteriore
l'allineamento verticale della testina con la pista disaccoppiamento ottenuto tramite il conden-
del nastro. satore elettrolitico CS.
Facciamo notare che il segnale d'uscita non ri-
sulta giá equalizzato, per cui volendo ottenere
CIRCUITO PREAMPLIFICATORE risultati ottimi si dovrá collegare luscita, anzi-
ché in parallelo con il potenziometro di ,volume,
Una volta montata la testina supplementare, con l'entrata degli stadi equalizzatori del regí-
essa dovra venir collegata con un circuito pream- stratore.
plificatore, piü precisamente quello riportato in
figura 2.
11 progetto del preamplificatore e assolutamente REGISTRAZIONE ECO
convenzionale. In pratica si tratta di uno stadio
amplificatore con emittore a massa. 11 circuito Utilízzando il circuito di preamplificazione di f-
perrnette di raggiungere un buon guadagno an- gura 2, e possibile registrare su nastro magnetico
che se e dotato di un solo stadio. leffetto eco, che verra riprodotto ad ogni ascolto
« normale » del nastro.
L'emittore del transistor TRl non e collegato di-
rettamente a massa, ma attraverso il gruppo C3- L'operazione da compiere e abbastanza sem-
R4, che non influisce sul guadagno perché la plice. Perché sara suffciente collegare l'uscita
resistenza RA serve soltanto per migliorare la del preamplificatore della testina ausiliaria con
stabilita termica, mentre il condensatore elet- I'entrata di registrazione, in parallelo al segnale
trolitico C3 rappresenta un elemento di corto- da registrare.
circuito per il segnale, giustificando la termino- Abbiamo cosi interpretato due possibili risultati
logia « emittore a massa ». ottenuti per mezzo del preamplificatore di figura
11 segnale amplificato, presente su! collettore 2 : quello di riproduzione eco e quello di regi-
di TRl, viene inviato, attraverso il condensatore strazione con effetto eco.
elettrolitico C4, al circuito potenziometrico di Vediamo ora una terza funzione del circuito
regolazione del livello (R5); successivarnente il preamplificatore.
TR1
ENTR. use.
823
MONITOR alla differenza tra il concetto di eco e quello di
riverbero.
Per realizzare la funzione di monitor, si dovrá I due concetti di riverbero e di eco, interpretati
collegare l'uscita dello stadio amplificatore con soltanto con le parole, non possono additare, con
l'entrata di un amplificatore di bassa frequenza, precisione, la via che conduce alla realizzazione
eventualmente equalizzato. diverso da quello giá dell'effetto proposto: quello ricavato da un nor-
contenuto nel registratore. In questo modo sará male amplificatore di bassa frequenza. Oc.corre,
possibile accertarsi, durante un processo di regi- infatti, saperne un poco di piu; occorre conside-
strazione, di tutto ció che realmente viene in- rare taluni principi fisici e taluni dati numerici
CISO. che sono propri dell'acustica. Si dice che il po-
Questa possíbilita risulta oltremodo utile per le tere di risoluzione del nostro oree.chio e di 1/10
registrazioni dal vivo, attraverso microfono o per di minuto secondo, circa. Che cosa significa tale
mixaggi, offrendo la possibilita di una accurata espressione? 'Teniamo bene in mente che il fe-
regolazione di tutti i livelli d'entrata. nomeno dell'eco consiste in una ripetizione del
suono originale. che arriva al nostro orecchio
qualche istante dopo, nettamente separata dal
PLAYBACK suono originale. lmmaginiamo ora di pizzicare una
corda di chitarra. una prima volta; dopo un mi-
Coloro che dispongono di un registratore ste- uto secondo pizzichiamo nuovamente la stessa
reofonico, per esempio a due piste. potranno ef- corda: il risultato sara quello di avvertire due
fettuare sovraimpressioni multiple con una pic- suoni distinti, successivi nel tempo.
cola elaborazione del nostro dispositivo. Per ot- Ripetiamo ora questo esperimento, pizzicando
tenere la sovraimpressione occorre agire nel mo- la: corda della chitarra, la seconda volta, soltanto
do' seguente : dopo 1/20 di minuto secondo: questa volta il ri-
1) Si incide normalmente una traccia (per esem- sultato sara quello di ascoltare un suono solo,
pio quella destra). prolungato nel tempo.
2) Si collega l'uscita del nostro dispositivo (ca-
nale destro) con l'entrata di registrazione sinistra
del registratore, al quale verra inviato il segnale POTERE DI RISOLUZIONE
da sovraincidere (realizzazione da ottenersi even-
tualmente tramite un mixer). Che cosa e accaduto nel nostro apparato uditivo?
3) Si registra il canale sinistro attenendosi alle Nel primo caso il nostro orecchio e stato in gra-
disposizioni di cuí al punto 2. do di separare nettamente i due suoni, nel se-
Una volta eseguita l'operazione 3, sul canale si- condo caso il nostro orecchio non e riuscito a
nistro risulteranno incisi i due segnali sovraim- separare i due suoni che hanno pure avuto ori-
pressi. gine in due istanti di tempo diversi. E questo
Per ottenere la necessaria sincronizzazione dei fenomeno puo essere paragonato a quello della
segnali e possibile sfruttare contemporaneamen- persistenza delle immagini sulla retina del nostro
te la funzione monitor sul canale destro per mez- oc.chio : sottanto se i fotogrammi di una pellicola
zo di un amplificatore esterno o dello stesso am- si succedono con una certa velocita, uno dopo
plificatore ( destro) del registratore. l'altro, noi vediamo le figure in movimento; se
Volendo ottenere una ulteriore sovraimpressione, i fotogrammi si succedono lentamente, il nostro
si dovranno ripetere le operazioni cítate ai punti occhio vede soltanto una serie di immagini suc-
2 e 3, invertendo tutto ció che e « destro » con cessive, statiche. Nell'effetto dell'eco, dunque, i
« sinistro » e viceversa. suoni si succedono tra di loro ad una certa di-
stanza di tempo, core puó avvenire per una se-
rie di fotogrammi di una pellicola fatti scorrere
TEORIA ACUSTICA assai lentamente nel proiettore. Nell'effetto di
riverbero i suoni si succedono rapidamente uno
Per coloro che non si accontentano di realizzare dopo l'altro, cos1 come avviene per i fotogrammí
praticamente gli effetti acustici citati in queste di una pellicola fatta scorrere rapidamente nel
pagine, ma intendono erudirsi un poco sulla proiettore; nel primo caso l'occhio vede immagini
teoría di questi particolari fenomeni, cerchere- distinte e statiche e l'orecchio percepisce suoni
mo ora di chiarire alcuni concetti e dissipare ta- nettamente separati fra loro; nel secondo caso
luni dubbi che creano confusione ed incompeten- l'occhio vede immagini continue in movimento e
za. l'orecchio percepisce un unico suono prolungato.
E cominciamo col richiamarci ancora una volta L'orecchio umano, per poter ascoltare distinta-
824
mente due suoni uguali o diversi, deve poter ca-
ptare i suoni stessi ad una distanza di tempo di
almeno 1/10 di minuto secondo, circa. In ció
consiste il concetto fisico e matematico dell'ef-
fetto dell' eco.
Ma ricordiamoci sempre che il suono e una per-
1 FASCICDLI
cezione intima di noi stessi, propria del nostro
cervello, che ci permette di «vivere » nel mon-
ARRETRATI
do dei suoni e delle luci che ci circondano, che,
in realta, e un mondo assolutamente silenzioso
e buio. La causa vera che ci permette di vivere ntl
DI
mondo dei suoni e rappresentata dalle onde so-
nore ed il nostro orecchio e soltanto una via di
raccordo fra le onde sonore e il cervello. Ma poi-
ché in pratica e molto facile vivere all'esterno
ELETTRONICA
di noi, mentre e. molto difficile vivere nell'interno
di noi stessi, i due termini « suono » e « onda
sonora » divengono sinonimi, benché uno espri-
PRATIGA
ma l'effetto e l'altro la causa, appunto come di-
vengono sinonimi i due termini « luce » e « on-
de luminose ».
sono le « perle » di una prezio-
sa collana tecnico-pratica, che
TEMPO DI RIT ARDO porta in casa vostra il piacere
Ne! discutere su! fenomeno dell'eco abbiamo sem-
e il fascino di una disciplina mo-
pre parlato di tempo, ma le onde sonore « viag- derna, proiettata nel futuro, che
giano » attraverso !'aria, in condizioni normali. interessa tutti: lavoratori e stu-
ad una velocita costante compresa fra i 333 e i denti, professionisti e .studiosi,
334 metri al secondo, e si diffondono spedita- giovani e meno giovani.
mente all'intorno della sorgente sonora. E' pos-
sibile, quindi, mediante semplici operazioni ma-
tematiche, tradurre in metri il fenomeno del-
l'eco. Si puó dire, pertanto, che per avere l'eco
e necessario che il suono riflesso percorra, almeno, RICHIEDETECELI
34 metri nell'aria (17 metri per il viaggio di an-
data e 17 metri per il viaggio di ritorno). Tutto
cio sí esprime mediante il « tempo di ritardo »,
,che e una grandeza fisica e matematica che si
traduce nella seguente formula:
Tempo di ritardo (minuti secondi) = spazio
SUBITD
percorso (metri) PRIMA CHE
velocitá del suono (metri al secondo)
34 metri SI ESAURISCANO
= O, 1 secondi
340 m/s ( circa)
Per semplicita di operazione matematica abbia-
mo espresso le velocita del suono in 340 metri al
secondo anziché in quella, giá espressa e piü pre- inviando, per ogni fascicolo,
cisa, di 333-334 metri al secondo. l'importo di L. 700 a mezzo va-
Questa formula permette di esprimere il feno- glia o c.c.p. n. 3/26482 e indiriz-
meno dell'eco in termini matematici precisi, in
zando le vostre richieste a:
nita di misura di lunghezza o in unita di misu-
ra di tempo. ELETTRONICA PRATICA
Al di sotto di 1/10 di secondo il fenomeno del- 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
leco cessa di esistere e sí trasforma in quello di
nverbero, cioé di rimbombo.
825
S-METER
826
L'«S meter » e uno strumento comunissimo nel PUNTI DI MISURA
mondo amatoriale e in quello dei CB. Perché
serve a misurare l'intensitá dei segnali radio ri- In ogni ricevitore radio a circuito supereterodina
cevuti e a perfezionare le operazioni manuali di esiste un circuito ideale per l'applicazione dell'S
sintonia. meter. Esso il CAV, cioé il circuito di controllo
Nei ricevitori professionali e in quelli di un certo automatico di volume. Questo circuito e noto an-
valore tecnico, F« S meter » e un apparecchio che sotto il nome di CAG (controllo automatico
gia incorporato. Esso non e invece presente nei di guadagno), perché esso controlla automatica-
ricevitori radio autocostruiti e in quelli di tipo mente il guadagno della catena amplificatrice di
economico. Ecco perché abbiamo ritenuto inte- media frequenza in funzione del segnale ricevuto.
ressante la presentazione di questo strumento, In pratica questo controllo si puo identificare
che e anche facilmente applicabile a tutti i rice- con il volume di riproduzione.
vitori radio transistorizzati dopo un semplicissi- Coloro che conoscono il funzionamento di un
mo esame del ricevitore stesso. circuito supereterodina sanno che il CAV impe-
disce il verificarsi di bruschi passaggi sonori tra
stazioni deboli e stazioni forti; come conseguen-
COS'E' L' -S METER >? za si ottiene una ricezione suficientemente li-
neare.
L'«S meter » e un misuratore di forza del se- La caratteristica principale del CAG e quella di
gnale ricevuto. La lettera « S», infatti, rappre- generare una tensione continua proporzionale
senta l'abbreviazione della parola inglese « stren- alla forza del segnale ricevuto. Misurando il va-
gth », che significa « forza ». Dunque, S meter lore di questa tensione, si ottiene automatica-
significa misuratore di forza. mente la misura in unita « S».
Esiste addirittura una scala di valori S, nella
quale viene fatta una suddivisione in S1, S2... DIVERSI CIRCUITI DI CAV
S9, S9 + 10, S9 4 20, S9 + 30 ed S9 + 40.
Un segnale di forza S9 puo considerarsi un se- Prima di inserire uno strumento di misura nel
gnale ottimamente ricevibile, mentre segnali di circuito di un ricevitore radio supereterodina,
forza minore peggiorano sempre piu la ricezione, occorre effettuare una breve analisi dell'appa-
sino al valore S 1, che vuol indicare un segnale recchio radio e prendere le necessarie precau-
incomprensibile. zIon1.
Ogni « punto» S dista da un punto attiguo di La tensione del circuito automatico di volume
6 dB. Ció significa che tra un punto e l'altro puó essere positiva o negativa rispetto a massa;
si ha quasi un raddoppio del segnale ricevuto in tutto dipende dai tipi di transistor montati ne,
antenna. Dopo l'S9 i punti vengono suddivisi in ricevitore radio, che possono essere degli NPN
intervalli di 10 dB. o dei PNP.
Il valore di fondo-scala di S9 + 40 rappresenta La stessa tensione CAV puo essere crescente o
la massima forza di un segnale, che puo essere decrescente con l'aumentare o il diminuire della
paragonata a quella ricevuta da un ricevitore forza del segnale ricevuto dall'apparecchio radio.
sistemato a pochi metri di distanza dal trasmet- E quando si applica lo strumento di misura oc-
titore. corre anche tener presente che non e conveniente
Poiché tale segnale non potra mai essere ricevuto sovraccaricare ulteriormente il circuito CAV, a
normalmente, a meno che non ci si trovi a bre- meno che lo strumento di misura non sia molto
sensibile e dotato di una notevole resistenza in-
vissima distanza dal trasmettitore, in molti tipi terna. Ma lo svantaggio presentato da questi tipi
di S meter il fondo-scala viene stabilito in S9 + di strumenti di misura e senza dubbio quello di
30, utilizzando cosi una maggiore spaziatura tra risultare molto costosi. Ecco perché risulta sem-
i vari punti, con un notevole vantaggio per la pre conveniente ricorrere allo strumento di mi-
lettura delle grandezze. sura normale con l'interposizione di un adattatore
827
Fig. 1 - Al circuito dell'S meter deve essere applicata
la tensione CAV del ricevitore radio supereterodina,
prelevata sui terminali del condensatore di livellamen-
ULTIM A MF to, a valle del diodo rivelatore.
F, OIODO RIVEL.
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1
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1
1
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4 K
POT. VOWME
t
elettronico il quale, pur complicando leggermente raddrizzata proporzionale alla forza della fre-
il circuito, permette di risparmiare sul costo com- quenza portante.
plessivo e di rendere piu sensibile lo strumento L'S meter non indica il volume d'uscita del ri-
di misura. cevitore radio o l'entita della modulazione dei
segnali ricevuti. Esso indica invece la forza della
portante ad alta frequenza, indipendentemente
TIPICI CIRCUITI DI CAV dalla presenza o meno della frequenza modulan-
te, cioe del segnale radio vero. e proprio. Ecco
Per meglio interpretare il sistema di inserimento perché puo accadere di ravvisare una certa de-
di un S meter in un ricevitore radio, facciamo viazione dell'indice dellS meter senza che l'alto-
riferimento ad alcuni circuiti tipici di CA V mon- parlante del ricevitore radio emetta alcun suono
tati nei normali ricevitori radio. intelleggibile. Ció significa che il ricevitore radio,
• 11 circuito di controllo automatico di volume in quel preciso momento, risulta sintonizzato su
inizia, come si puó vedere in figura 1, subito una emittente che irradia soltanto la frequenza
dopo il diodo rivelatore. Ed e proprio questo portante, cioe il solo segnale di alta frequenza
componente, in pratica, a fornire una tensione privo del segnale informatore di bassa frequenza.
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1
-1 ~1:!lt::1_A_M_: __ 7
1
DIODO RIVEL.
t) 4
1
1 1
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►
POT. VOLUME
828
Si puó cosí concludere dicendo che con IS
meter e possibile ottenere una esatta valutazione
della forza del segnale mediante una lettura
diretta e in ogni condizione di ricezione.
Ma ritomiamo all'analisi del circuito del CAV.
Abbiamo detto che il diodo rivelatorc fomisce
una tensione raddrizzata proporzionale all'entita
del segnale. Questa tensione viene successivamen-
te livellata per mezzo di un condensatore, che
la fa divenire una tensione pressocché continua,
cioe adatta a pilotare lo strumento di misura.
La tensione pilota del circuito dell'S meter <leve
essere quindi prelevata sui terminali del conden- LIRE 3.500
satore livellatore ora citato, al quale risulta spes- CASSETTIERA - MINOR
so collegato anche il potenziometro di volume,
cosí come si puó notare nello schema elettrico Contenitore a 12 cassetti, componi-
di figura 1. bile ad incastro; dimensioni di un cas-
Il circuito rappresentato in figura 2 costituisce setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e
un esempio di CAV molto simile a quello di fi- provvisto di divisori interni.
gura 1. In questo caso, tuttavia, il diodo rivela-
tore risulta invertito e la tensione presente fra
i punti 1-2 risulta negativa. Questa volta occorre
quindi adottare un circuito di misura diverso da
quello necessario per il circuito precedente.
829
µA
TR2 +
CD
R8
µA
R8
830
4
Fig. 3- Questo progetto di S meter serve nel caso in
cui la tensione CAV, prelevata a valle del diodo rivela-
tore del rlcevitore radio, e positiva.
4
Fig. 5-Il montaggio dell'S
meter puo essere ottenu-
to dentro il contenitore del
ricevitore radio, oppure se-
paratamente in altro conte-
nitore metallico o di pla-
stica. Sul pannello fronta-
le sono presenti: lo stru-
mento indicatore, le bocco-
le di entrata della tensione
CAV, i potenziometri e l'in-
terruttore di accensione.
R2 R3
4
831
Per quanto riguarda i due transistor TR1-TR2,
ricordiamo che questi potranno essere di tipo al
germanio o al si.licio. Per i transistor di tipo PNP,
si potranno usare i seguenti semiconduttori (AG
125- AC126- AC128 - BCI16 - BC126 - BC137
- BC139- BC153 - BC154 - BCI157 - ecc.). Per
4BBO PERLA
i transistor di tipo NPN si potranno usare i tran-
sistor AC127 - BC107 - BC108 - BC109 - BC115
- BCI45- BCI47 - BC148 - BCI49 ecc.
NA SICUREZZA DI
RICEVERE
MENSILMENTE
Poiché i transistor ora elencati presentano gua-
dagni fra loro molto diversi, potra risultare neces-
sario l'apporto di una variante ohmmica alle
resistenze R5 - R6 allo scopo di agevolare le ope-
TEVI LAVOSTRA
RIVISTA
razioni di azzeramento tramite il potenziometro
R8.
I potenziometri R 7- R8 potranno essere sosti-
tuiti con dei trimmer potenziometrici, che risul-
tano di minor ingombro e piu economici. I trim-
mer sono peraltro necessari quando si voglia
montare l'S meter direttamente dentro il conteni-
tore del ricevitore radio.
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
835
Fl g. 1 - L'inserim ento fra il circuito di uscita dell'am-
plificatore Hi-Fi e la cassa acustica del nostro circulto
di protezlone dai sovraccarichi non implica alcuna ma-
nomissione dei due piu importanti elementi della ca-
tena di sonorizzazione. Perché II circuito protettivo e
racchiuso in una piccola scatola dotata di prese di en-
SCATOLA DI
AMPLIFICATORE PROTEZ.
o.:
o
5
<t
carichi e molto limitata. Ecco perché all'utente, Le notevoli tolleranze dei fusibili potrebbero con-
geloso delle sue apparecchiaturc, necessita caute- vincere qualcuno ad utilizzare fusibili di porta-
larsi contro le eventuali rotture del cono dovute ta molto piü bassa rispetto al valore nominale,
ai sovraccarichi. soprattutto ne! caso di applicazioni elettroniche
nel settore musicale, quando l'amplificatore e la
cassa acustica vengono utilizzati per lungo tempo
PROTEZIONE CON FUSIBILI alla massima potenza concessa. Ma con questo
sistema la massima potenza sarebbe raggiungibile
Per proteggere un altoparlante di classe, cioé soltanto per brevi periodi e, al persistere del ca-
molto costoso, dagli eventuali danni derivanti rico, la rottura del fusibile sottodimensionato sa-
dal persistere di un sovraccarico, si usa spesso rebbe cosa certa.
collegare, in serie con l'altoparlante stesso, un
fusibile in grado di sopportare un determinato
amperaggio. Per esempio, per una potenza di PROTEZIONE CON RELE'
50 W max., con un'impedenza di carico di 8
ohm, occorre un fusibilc da 2,5 A. Ma un fusi- Una soluzione molto semplice e poco costosa
bile siffatto, cioé un fusibile da 2,5 A nominali, del problema fin qui analizzato consiste nell'uso
puó sopportare benissimo, talvolta anche per un'o- di un relé, in grado di escludere il collegamento
ra consecutiva, una con-ente di oltre 3,5 A, sot- fra l'uscita dell'amplificatore e l'entrata delle
traendosi evidentemente ad una precisa prote- casse acustiche quando viene superata la soglia di
zione degli altoparlanti. potenza; questa soglia, diversa in ogni tipo di
Piccole variazioni della « corrente di fusione » catena Hi-Fi, deve poter essere regolata a pia-
sono suficienti a volte pcr provocare danni irre- cere, indipendentemente dalla durata, piü o me-
parabili agli altoparlanti, cosí come se il fusi- no lunga, del sovraccarico.
bile non fosse inscrito nel circuito di protezione. Con questo sistema si puó essere certi di pro-
Infatti una corrente di 2,75 A porterebbe di teggere completamente il delicato equipaggio mo-
culpo la potenza massima al valore di 60,5 W, bile dell'altoparlante, quando la potenza supera,
mentrc una corrente di 3,8 A aumenterebbe ul- anche di poco, quella concessa da! sistema di
terionnente tale limite a 91,3 W, sempre per amplificazione.
un altoparlante con impedenza di 8 ohm. Con il sistema di protezione a relé si raggiungc
836
NOVITA' DAL GIAPPONE
RICETRASMITTENTI FM 420
LA COPPIA
ASOLE L. 16.500
Caratteristiche sezione trasmittente
frequenza: 27,125 MHz (canale 14)
potenza input: 100 mW
oscillatore: controllato a cristallo di quar-
z0
tolleranza di frequenza: meno di 0,005%
'
4 Fig. 2 - Questo schema propone
nella sua grande semplicita il cir-
cuito di protezíone degli altopar-
lanti dal sovraccarlchi. L'altopar-
lante e collegato fra i contatti nor-
malmente chiusi di un relé. Un
BF ponte di diodi raddrizzatori prele-
va una plccola p-arte del segnale
l AP
di bassa froquenza in caso di so-
vraccarico; il segnale raddrizzato
viene successivamente livellato
da C1 ed lnviato ad eccitare il
R1
M relé. La resistenza R2 si inserisce
·automaticamente nel circuito di
uscita dell'amplificatore BF quan-
do gli altoparlanti vengono esclu-
si; essa costituisce quindi un ne-
cessarlo carico supplementare
per l'ampliflcatore di potenza.
IL RICEVITORE
DEL PRINCIPIANTE
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
... vuol tendere una mano amica a quei lettori che,
per la prima volta, si avvicinano a noi e all'affasci-
nante mondo della radio.
LA SCATOLA
DI MONTAGGIO
La realizzazione di questo semplice ricevitore rap- COSTA:
presenta un appuntamento importante per chi comin-
cia e un'emozione indescrivibile per chi vuol mette- L. 2.900 (senza altoparlante)
re alla prova le proprie attitudini e capacita nella L. 3.500 (con altoparlante)
oratica della radio.
838
un ulteriore vantaggio: si protegge anche l'am- scente dall'amplificatore e lo raddrizza tramite
plificatore di potenza e su questo argomento a- il ponte di diodi Dl-D2-D3-D4. II segnale viene
vremo modo di soffermarci piu avanti; per ora quindi fltrato tramite il condensatore elettrolitico
possiamo dire che l'interruzione fra altoparlante e Cl ed inviato al relé RL la cui sensibilita e con-
amplificatore, provocata dal relé di protezione, trollata da! potenziometro Rl collegato in serie.
inserisce automaticamente un nuovo carico al- In questo modo, quando il segnale supera il va-
l'uscita dell'amplificatore, in modo da evitare che lore di una certa tensione, il relé si eccita, i
la potenza dell'apparato, non trovando il suo na- contatti normalmente chiusi si aprono e le casse
turale sfogo attraverso gli altoparlanti, possa acustiche risultano automaticamente escluse dal
danneggiare irreparabilmente i circuiti d'uscita segnale proveniente dall'amplificatore di bassa
dell'amplificatore. frequenza.
Prima di passare all'analisi del circuito elettrico Ma se il nostro progetto servisse. soltanto al di-
di protezione, ricordiamo ai nostri lettori che sinserimento automatico degli altoparlanti in ca-
l'inserimento dell'apparato protettivo e semplicis- so di sovraccarichi, I'amplificatore di bassa fre-
quenza potrebbe danneggiarsi anche in misura
simo e non richiede alcuna manomissione dell'am-
notevole; perché la potenza da esso eroga ta non
plificatore o delle casse acustiche.
troverebbe vía di uscita. Ecco perché nel nostro
progetto e presente la resistenza R2, che funge
da carico supplementare dell'amplificatore Hi-Fi
IL CIRCUITO ELETTRICO quando gli altoparlanti vengono esclusi. Tale ac-
corgimento e assolutamente necessario nel caso
Lo schema elettrico del circuito di protezione ccn di amplificatori transistorizzati, che oggi rappre-
relé e riportato in figura 2. Come sí puó notare, sentano la maggior parte degli amplificatori in
il circuito e molto semplice, sia sotto l'aspetto con- comrnercio, perché il circuito di uscita di questi
cettuale, sia sotto l'aspetto pratico. Esaminiamo- apparati non <leve mai rimanere aperto.
lo. Il valore della resistenza R2 deve risultare pari a
Il segnale di bassa frequenza viene inviato al- 4-5 volte quello dell'impedenza típica degli alto-
l'altoparlante, cioe alla cassa acustica dell'ampli- parlanti; la sua potenza di dissipazione deve ri-
ficatore Hi-Fi, tramite i contatti normalmente sultare parí ad 1/3-1/4 della potenza degli alto-
chiusi di un relé (relé aperto). parlanti. Non e quindi possibile dichiarare il va-
Il relé viene comandato da un circuito elettroni- lore hommico di questa resistenza, perché esso
co che preleva il segnale di bassa frequenza u- dovra essere individuato caso per caso.
L ..J
839
REALIZZAZIONE PRATICA
v= 1,4 +/1Z
nella quale P misura la potenza in watt, mentre
Z misura l'impedenza degli altoparlanti in ohm.
Abbiamo detto che la formula ora citata non da
un risultato preciso ma soltanto approssimato.
IN UN UNICO KIT Ci non deve tuttavia sollevare dubbi sulla ve-
ridicita della formula, mentre non bisogna di-
PER SOLE menticare che l'impedenza Z degli altoparlanti
non e costante, perché essa varia col variare
della frequenza dei segnali e con la potenza di
LIRE 7.500 uscita dell'amplificatore di bassa frequenza. Cío
significa anche che, utilizzando il valore nomina-
le, si commette inevitabilrnente un errore dí im-
precisione che, tuttavia, puó essere ben difRcil-
CONTIENE: mente eliminato.
1 saldatore istantaneo (220 V - 90 W)
Tenendo conto di quanto finora detto, si puo
1 punta rame .di ricambio dedurre che una potenza d'uscita dell'amplificato-
1 scatola pasta saldante re nella misura di 10 W, su un carico di 8
90 cm. di stagno preparato in tubetto ohm, 'genera sui terminali del condensatore elet-
1 chiave per operazionl ricambio punta saldatore troli tico C 1 una tensione di 13,5 V circa; in tal
paio forbici lsolate caso occorrera scegliere un relé da 12 V con va-
1 pinzetta a molle in acclaio inossldabile con lore resistivo il piü alto possibile.
punte internamente zlgrlnate Per quanto riguarda il potenziometro Rl che,
cacclavite isolato alla tensione di t 5000 V come abbiamo detto, permette di regolare la
4 lame intercambiabili per cacciavite con lnnesto sensibilitá del relé, cioé il valore di corrente ne-
a croce
cessario a determinare lo scatto, dobbiamo dire
che un eventuale valore ohmmico da noi citato
potrebbe avere soltanto un significato puramente
Le rlchleste del kit degli • ATTREZZI DEL PRIN- indicativo, perché questo valore dipende essen-
CIPIANTE ,. debbono essere fatte a: Elettronica zialmente dal tipo di relé utilizzato e dalla escur-
Pratica - 20125 MILANO - Vla Zuretti n. 52, in- sione di potenza che si intende proteggere. I.n
viando anticipatamente l'importo di L, 7.,500 a
mezzo vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482 (spese
linea di massíma puo essere accettato un poten-
di spedizione comprese). ziometro con valore ohmmico di 4-5 volte il va-
lore della resistenza del relé. Normalmente que-
sto valore si aggira intorno ai 5.000 ohm.
840
CONNESSIONI E TAnATURA che si vuol limitare e dall'impedenza degli alto-
parlanti. Facciamo un esempio; supponiamo che
L'inserimento del dispositivo di protezione, fra la potenza da limitare sia P 32 W e l'impe- =
le casse acustiche e l'uscita dell'amplificatore di denza delI'altoparlante o degli altoparlanti sía
bassa frequenza, e molto semplice, cosl come si Z = 8 ohm. Applicando la fonnula, si ha:
puo osservare nel disegno di figura l. E' ovvio
che trattandosi di una catena Hi-Fi stereo, le C = 1,4 -V32x8 = 22,4 V
cassette di protezione dovranno essere due e o-
gnuna di queste dovra essere collegata con una
deIIe due casse acustiche. Dunque, il relé RL dovra scattare quando la
Per quanto riguarda la taratura del circuito di tensíone sui terminali del condensatore elettroli-
protezione ci si potra sempre servire della formula tico CI sara di 22 V. Per ottenere questa condi-
citata in precedenza, regolando il potenziometro zione bastera regolare lentamente il potenziome-
Rl in modo tale che il relé scattí ad un certo tro RI servendosi, ovviamente, di un generatore
valore della tensione; dipendente dalla potenza audio e di un normale tester.
alimentatore stabllizzato
JOLLY con protezione elettronica
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MONTAGGIO
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Tensione variabile in modo continuo: 0,7 V- 22 V V\ól a .l...r /
Corrente massima alla minima tensione: 1, 1 A \ , • Jet•\; , •• ,~ • ,, , ,. ·-~
Aonzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV per:: ••. ::.-:;--, • ;,'.,,'l,<f'i.-¡-\.:..S{, • ... ,..:_ +
1 V d'uscita • &,• ·;--•'" 3.,,, • ,.., ' ·~ • . ··
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Prote~ione" dell'allm!ntatore dalle correnti lnverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correnti inverse.
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no comprese anche le spese di spedlzlone).
841
CIRCUITI
DI
PILOTAGGIO
A
RELE'
EVITIAMO DI SOFFERMARCI SULLE APPLICAZIONI PIU' COMUNI DEL
RELE', CHE SONO INNUMEREVOLI E GIA' NOTE Al NOSTRI LETTORI. OC-
CUPIAMOCI INVECE DI QUEI CASI, MENO COMUNI E PIU' ORIGINALI,
CHE MERITANO DI ESSERE ANALIZZATI E CHE TUTTI DEBBONO CONO-
SCERE.
Il relé e un piccolo congegno elettromeccanico la e piu originali, che meritano di essere analizzate
cuí principale funzione e quella di chiudere od e che i nostri lettori d ·bbono conoscere. Si trat-
aprire un circuito, anche di potenza, tramite un ta dei circuiti a relé ch: non tengono conto della
impulso di corrente, mantenendo elettricamente durata di azione di con.ando, dei relé oscillatori,
isolato il circuito di pilotaggio da quello utiliz- clei relé acceleratori e e'. ..:i relé ad inserimento ri-
zatore. II relé e composto da una elettrocalami- tardato, che avremo modo di conoscere ed in-
ta e da un'ancora collegata ad uno o piu ter- terpretare ne! corso di questo articolo.
minali d'uscita. L'elettrocalamita e composta da II progresso continuo dell'elettronica e giunto al
un rocchetto di flo di rame munito di· nucleo punto di sostituire vantaggiosamente in molti ca-
di ferro dolce. Quando la corrente scorre attra- si !'uso del relé, ma non puo ancora superarlo,
verso il filo del rocchetto, si sviluppa un forte soprattutto nei circuiti in cui sono in gioco no-
campo elettromagnetico che, per mezzo del nu- tevoli potenze elettriche, cioe nel settore dell'in-
deo, attrae una lamina mobile che, con iI suo dustria dove, attualmente, e ancora largamente
movimento, chiude o apre dei contatti elettrici usato. Per esempio, il relé provvede alla separa-
denominati puntine. zione galvanica di due circuiti elettrici nei quali
Le applicazioni pratiche dei relé sono innumere- sono in gioco tensioni notevolmente diverse fra
voli. Quelle piü comuni sono giá note ai nostri loro, anche di alcune centinaía di volt. Nell'in-
lettori. Ma ce ne sono altre, assai meno comuni dustria, poi, occorre quasi sempre tener separati
843
Al
+
b
+ t
◄
vcc
fra loro i circuiti di pilotaggio a relé da quelli po prestabilito, che non tenga conto della durata
utilizzatori; sia per i divetsi valori di tensione im- dell'azione di comando. In questo tipo di circui-
piegati, sia per evitare che disturbi elettrici pro- to l'azione del relé cessa dopo un certo tempo,
dottidal carico possano interferire con i coman- anche se il pulsante di comando rimane premuto.
di, con il rischio di alterare il ciclo stesso di fun- Questa pratíca applicazione di relé risulta utile
zionamento delle macchine elettriche. I relé ven- in tutti quei casi in cui si debbano provocare
gono spesso montati anche in circuiti temporiz- chiusure di circuiti elettrici per brevi periodi di
zatori, allo scopo di ottenere aperture o chiusu- tempo e difficilmente ottenibili per mezzo di uria
re elettriche ritardate o in un tempo ben detenni- azione totalmente manuale.
nato, indipendentemente dal tempo di aziona- It circuito piu semplice con il qua.le e possibile
mento del comando. raggiungere lo scopo e rappresentato in figura l.
Analizziamolo. Supponiamo che, inizialinente, il
condensatore elettrolitico Cl risulti scarico; all'at-
COMANDO E SCATTO INDIPENDENTI to della chiusura del circuito, tramite l'interrut-
tore S1, si ottiene iI passaggio della corrente di
Cominciamo con l'analisi di un sistema di chiusu- carica del condensatore; tale corrente, inizial-
ra e apertura di due contatti del relé in un tem- mente intensa e successivamente debole, a causa
► .r C1
844
-
CARICA BATTERIE
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
a«asa asv-"
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A
L. 14.500
■ ■
Fig. 3 - Questo circuito, analogo a quelli precedente -
mente presenta ti, perm ette di ottenere l'eccita zione del
re lé in un tempo ben determinato con l'inversione delle
funzioni di carica e scarica.
della diminuzione graduale nel tempo secando condensatore elettrolitico Cl e completamente ca-
una legge fisica ben precisa, e in grado di man- rico, pur agendo nuovamente sull'interruttore S1,
tenere eccitato il relé RL; l'entita della corrente non si ottiene alcuna eccitazione del relé, a
che fluisce nel circuito dipende dai valori della causa della mancanza di una corrente di cari-
capacita del condensatore e della resistenza del- ca. Occorre quindi scaricare manualmente il con-
l'intero circuito. Dopo un certo periodo di tempo, densatore, tramite la resistenza Rl, prima di po-
che possiamo chiamare periodo di automanteni- ter ottenere una nuova eccitazione del relé. Ma
mento, il relé si diseccita, automaticamente, e l'uso della resistenza RI e assai scomodo. Essa
indipendentemente dall'azione di comando. puó essere eliminata sostituendo l'interruttore S1
con il deviatore S1 rappresentato in figura 2. In
E' ovvio che nel caso in cui l'interruttore S1
questo secando tipo di circuito si ottiene la sea-
venga aperto prima della diseccitazione automa- rica del condensatore quando il deviatore S1
tica, si verifica una diseccitazione anticipata. e commutato in posizione di riposo; si ottiene
11 circuito di figura 1 presenta lo svantaggio della invece la carica del condensatore quando S1 ri-
non ripetibilitá delle operazioni; infatti, quando il sulta deviato nella posizione di lavoro.
S1
·±
1
1
TEMPO DELL'IMPULSO T = tempo di eccitazione del relé in secondi
Rr = resistenza ohmmica del relé in Kiloohm
Abbiamo giá detto che il tempo dell'impulso di- C = valore capacitivo del condensatore Cl
pende dai valori fisici del circuito. Esso puó es- espresso in F
sere dedotto dalla seguente relazione: Vcc = valore della tensione continua di ali-
mentazione
Vcc Vd = valore della tensione di diseccitazione
T 0,002303 x Rr x C x logo del relé.
Vd Dato che per la maggior parte dei relé, nel caso
in cui la tensione Vcc risulti uguale a quello
nella quale simboli debbono essere cosi inter- della tensione nominale del relé, cioe Vcc : Vd
pretati: = 3 circa, il tempo di eccitazione puó essere ri-
847
Fig. 5- Esempio di circuito osclllatore a relé con con-
densatore elettrolitico collegato In serie alla bobina.
cavato, in forma approssimativa, applicando la tro: la velocita massima di ripetibilita delle pro-
seguente formula: ve. Perché al circuito si deve concedere il tem-
po per riportarsi alle condizioni iniziali, scarican-
Rr X e dosi completamente.
T = 11 tempo totale di scarica puo essere, con buona
approssimazione, parí a :
1000
Questi tipi di relé sono adatti per ottenere brevi T = 4 (oppure 5) x R1 x C1 1000
impulsi; infatti con un relé da 300 ohm, ad
Per ottcnere una buena velocita di scanca e,
esempio, per una eccitazione di 0,3 secondi, e quindi, per aumentare la velocitá di commuta-
necessario un condensatore elettrolitico da 1000 zione, conviene assumere per Rl un valore ab-
F. bastanza basso, pari ad 1/10, o meno, del va-
Occorre inoltre tener presente un altro parame- lore della resistenza del relé.
] r
RI 1
su C1 ragglunge il valore di eccitazione, i contattí
mobíli vengono attratti, interrompendo ogni possiblle
ulteriore carica del condensatore.
•I
848
AMPUFICATORE BF
50 WATT
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO
L. 21.500
CARATTERISTICHE
Potenza musicale SOW
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
lmpedenza entrata E1 superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Senslbilita entrata El 100 mV per 45 W
Sensibilita entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodl al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB a 10 W
I
e
c
1 R1
e
[
I
vc
R1
+e
1
c1
Quando il deviatore S 1 si trova in posizione di
riposo, il condensatore C 1 si carica attraverso la
resistenza di limitazione della corrente (Rl) alla
tensione Vcc. Successivamente, invertendo la po-
sizione del deviatore S1 la carica accumulata nel
condensatore elettrolitico C1 provoca un flusso
di corrente attraverso il relé, il quale si eccita
sino a quando la carica scende al di sotto del va-
lore di eccitazione, consentendo al relé di ritor-
a nare nella posizione primitiva.
850
CIRCUITO DI AUTORITENUTA CIRCUITI OSCILLATORI
A volte puo risultare utile l'eccitazione di un Tra le molte funzioni che i relé possono esplica-
relé con un breve impulso, facendo in modo che re esiste quella, non del tutto consueta, dei cir-
questo risulti permanentemente eccitato, finché cuiti oscillatori. Con il relé, infatti, si puó realiz-
non si agisce su un apposito comando di disecci- zare un circuito che apre e chiude un altro cir-
tazione. cuito con una certa cadenza, realizzando in tal
Un esempio tipico di questo circuito viene adot- rriodo, ad esempio, un lampeggiatore o un cir-
tato nel comando di motori elettrici, tramite pul- cuito similare.
santi START-STOP. I progetti rappresentati nelle figure 5-6 permet-
Per ottenere l'eccitazione prolungata del relé tono di ottenere queste condizioni. Nel circuito
si ricorre al circuito di autoritenuta rappresenta- di figura 5 e presente un condensatore elettroli-
to in figura 4. Questo progetto permette di utiliz- tico collegato in serie con la bobina del relé,
zare uno scambio del relé in parallelo al pulsan- cosi come e stato fatto nel progetto di figura 2.
te di comando. In tal modo, appena il relé viene Nel progetto di figura 6, invece, il condensatore
eccitato per effetto dell'interruttore S1, si crea elettrolitico C 1 e collegato in parallelo con la
un ulteriore contatto in parallelo ad S1 ed attra- bobina del relé, cosi come e stato fatto nel pro-
verso i contatti del relé. La continuitá del circui- getto di figura 3.
to, quindi, persiste e persiste anche leccitazione II funzionamento di entrambi i circuiti e ab-
del relé, anche se il pulsante S1 viene aperto. bastanza evidente. Facciamo riferimento, ad e-
Volendo diseccitare il relé, occorrerá inserire, in sempio, al circuito di figura 6. Durante la fase
serie al relé stesso, un pulsante normalmente di carica del condensatore elettrolitico Cl, il relé
chiuso, in modo che questo, interrompendo l'a- rimane diseccitato. Quando la tensione sui ter-
.Jimentazione del relé, ne consenta la diseccita- minali del condensatore Cl raggiunge il valore
zíone. di eccitazione, i contatti mobili vengono attratti,
IBRIDO
CARATTERISTICHE
ELETTRICHE
Responso:
Potenza nominale: 30-20.000 Hz a- 1,5 dB.
5 W con altoparlante Distorsione alla massima
da 4 W-5 ohm. potenza: inferiore all'1%.
Sensibilitá: Alimentazione:
15 mW a 1.000 Hz. 13,5 Vcc.
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Realizzando questo amplificatore in due esem
plari identici, si potra ottenere un ottimo appa-
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contenuti nella [nostra scatola di montaggio. comprese anche le spese di spedizione),
851
,mo scambio per il carico e l'altro per ottenere
'oscillazione.
rt=
t
1
1
1
g
5 .
AUMENTO DELLA VELOCITA'
rt DI COMMUTAZIONE DEI RELE'
r
vcc
rimento di un condensatore elettrolitico, cosí co-
me e dato a vedere in 'figura 8; la presenza del
condensatore elettrolitico Cl abbassa il valore
dell'induttanza L. Anche in questo caso il fun-
zionamento del circuito e facilmente intuibile: il
condensatore C1 si carica ad un valore di ten-
sione piu elevato di quello tipico del relé; in
tal modo avviene che, chiudendo l'interruttore
S1, si ottiene una maggiore forza di attrazione,
aumentando la velocita di commutazione. Per la
resistenza R 1 valgono ovviamente le stesse osser-
vazioni precedentemente esposte.
852
RELE' AD INSERIM ENTO RITARDATO di ritardo, e rappresentato in figura 11.
Le resistenze R2-R3 vengono calcolate in modo
Presentiamo per ultimo un circuito pilotato a relé che la tensione misurata nel punto comune sia
che realizza un circuito ritardatore, nel quale l'a- di valore parí a quello della tensione nominale
zione avviene dopo un certo tempo rispetto al di funzionamento del relé.
comando. Appena l'interruttore Sl viene chiuso, il conden-
Il piu semplice di questi circuiti e rappresentato satore cornincia a caricarsi attraverso la resisten.
in figura 9, perché viene sfruttato il tempo di za Rl e il diodo D3. II diodo D2, invece, ri-
ritardo introdotto dalla carica del condensatore sulta interdetto, dato che la tensione presente sul
elettrolitico CI. Il relé, dunque, non si eccita catodo e positiva rispetto a quella dell'anodo.
subito dopo la chiusura dell'interruttore Sl, ma
dopo che il condensatore C 1 ha raggiunto il va- Anche in questo caso, quindi, si ottiene un ri-
lore di tensione suficiente all'eccitazione. tardo nell'eccitazione, cosl come avviene nei cir-
Il circuito riportato in figura 9 presenta lo svan- cuiti precedentemente analizzati.
taggio della non ripetibilitá dell'operazione. Ec- Quando l'interruttore Sl viene aperto, il diodo
co perché conviene ricorrere al circuito riporta- D3 va all'interdizione a causa della tensione po-
to in figura 10, che permette di ottenere la sca- sitiva presente sul condensatore eletfrolitico Cl;
rica automatica di C1 attraverso la resistenza R2 il relé dunque si diseccita rapidamente.
nelle condizioni di riposo. Venendo a mancare la tensione positiva nel pun-
Un circuito similare, che non fa impiego di con- to comune dellc resistenze R2-R3, il diodo D2
tatti ausiliari, ma che consente ugualmente la ·diviene conduttore e provoca una rapida scarica
carica lenta e la scarica rapida del condensatore del condensatore elcttrolitico.
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857
1
UN
SOLO
MODULO
PEIR
CINQUE
DIVERSE
APPLICAZIONI
1) Amplificatore BF
2) Signal Tracer
3) Interfono
4) Radioricevitore per
OM
5) Oscillatore BF
859
Caratteristiche elettriche del modulo
Il modulo amplificatore di bassa frequenza, che to ed e pilotato da 4 transistor. La tecníca dello
si presenta esteriormente come una scatolina stadio finale e di tipo a simmetria complementare
di plastica, pennette di realizzare un buon nu- e fa impiego di una coppia di transistor selezio-
mero di apparati elettronici, che vengono de- nati di tipo AC18lK. II circuito impiega inoltre
scritti, uno per uno, in queste pagine. 2 transistor al silicio ad alto. guadagno, 3 conden-
Prima di iniziare la presentazione dei vari sche- satori al tantalio e 2 condensatori ceramici. Non
mi applicativí, e necessario che il lettore cono- sono presentí, invece, i comuni resistori, che ri-
sea le caratteristiche elettriche dell'amplificatore. sultano sostituiti con speciali films depositati su
L'alimentazione del circuito deve essere ottenuta una piastrina che assicura precisione e stabilitá
dí lívello professionale, oltre che apportare al
circuito una grande compattezza.
La schematizzazione dei collegamenti alla scato-
lina amplificatrice e visibile in figura 1. La pia-
strina del circuito stampato e visibile dal lato
in cuí sono presentí le piste di rame. I cinque
terminali trovano la seguente corrispondenza :
r---
1° terminale = massa e positivo dell'alimenta-
z10ne
1
TR
2° terminale = entrata segnale da amplificare
1 3° terinale = negativo dell'alimentazione
CIRC. STAMP.
1 4° terminale - entrata controreazione verso l'u-
1
scita o entrata reazione verso l'entrata
1 TR o
h...--------- 7 5° terminale = uscita
sCAT9L/ Per i normali inipieghi dell'amplificatore di has-
sa frequenza, occorre inserire fra i terminali 4
e 5 un condensatore elettrolitico da 300 F - 12
Fig. 1 - Schematizzazione dei VI. L'altoparlante deve essere collegato fra il
collegamenti del modulo. terminale 4 e il terminale 1.
In ogni caso, cioé qualunque applicazione pra-
tica venga fatta dell'amplificatore, subito dopo
aver realizzato i collegamenti, effettuate le pro-
con una sorgente di corrente continua alla ten- ve e accuratamente sistemato il radiatore in mo-
sione di 9 V. In assenza di segnale la potenza do che risulti in intimo contatto con i transistor
elettrica assorbita da! circuito e mínima. Su un finali, ma isolato rispetto alle saldature fra il
carico di 8 ohm, la potenza d'uscita si aggira circuito stampato e la piastrina con i films
in torno ad 1 W; essa diminuisce gradatamente resistivi, e possibile riempire parzialmente la sca-
con !'aumentare dell'impedenza del carico. Le tolina di plastica con una resina dotata di ca-
dimensioni della scatolina amplificatrice sono le ratteristiche elettriche di. ottimo isolamento, ma
seguenti: 62 x 18 x 25 mm; il peso e ridottis- in grado di condurre abbastanza bene il calore.
smmo. In questo modo sara possibile realizzare un ap-
L'apparecchio e dotato di radiatore incorpóra- parato solido e resistente.
1 applicazione: Amplificatore BF
L'amplificatore di bassa frequenza, per uso ge- ad alta fedelta che, come e noto, sono dotate dí
nerale, puo essere accoppiato con microfoni, car- notevole sensibilita e presentano una bassa impe-
tucce fonografiche, altoparlanti, modere cuffe denza. A tale proposito possiamo anche dire che
860
Fig. 2
7,"
51
Amplificatore BF.
AP
C1
861
pio, negli amplificatori BF nei registratori BF, sa frequenza, come e il caso dei segnali radio a
nelle sezioni-sincronismi e di deflessione dei ri- modulazione d'ampiezza, e possibile rivelare tale
cevitori TV, basta inserire un condensatore di modulazione ed amplificarla. Basta spostare S 1
isolam ento della componente continua tra il pun- sulla posizione AF; cosi facendo si inserisce un
to di indagine e il terminale 2. Nello schema di demodulatore costituito dai diodi D1-D2, che ri-
figura 3 questo condensatore e denominato C5; velano il segnale (modulazione positiva). 11 con-
esso deve avere un isolamento alla tensione di densatore C2 isola la componente continua; gli e-
1.500 VI. In tal caso il commutatore S1 e po- lementi C3-C4-J1 impediscono il passaggio dei
sizionato in BF. segnali di alta frequenza. Per minimizzare le
Se il segnale e ad alta frequenza, esso non puo perdite in alta frequenza, conviene inserire il
essere ascoltato e neppure amplificato dal modu- demodulatore e il commutatore S1 direttamente
lo; ma se esso contiene una modu': 'ne in bas- nella sonda del signal-tracer.
Fig. 3
1 9V Signal Tracer
S2 ·.·
r « ls ·l
AP
ar +-l 8F.
s1 C1 = 300 F - 12 VI.
, + c2
c3
=
=
(elettrolitico)
15 pF
120 pF
- _, 2),.C::-"'-ffi"- -(4)- -i-1 C4 = 120 pF
1
C5 = 5.000 pF
1 J1 = imp. AF (Geloso
AMPLIF. BF 1 555)
1 1 s1 = devlatore singolo
1 --------- _..J s2 = lnterrutt.
AP = 8 ohm
3 applicazione: Interfono
Con il nostro modulo amplificatore e anche pos- nuale di volume. Agendo su S2a ed S2b, e
sibile realizzare un interfono a due posti, even- possibile collegare, alternativamente, l'altoparlan-
tualmente aumentabili con le necessarie modifi- te APl o AP2, all'uscita dell'amplificatore e al-
che. Lo schema e riportato in figura 4. Anche l'avvolgimento secondario del trasformatore T1
questa volta il modulo risulta collegato allo o viceversa. Nell'esempio indicato dal disegno
stesso modo delle applicazioni precedenti e svol- di figura 4 !'altoparlante APl si comporta da
ge le funzioni di amplificatore di bassa frequenza. microfono, mentre l'altoparlante AP2 funge da
li potenziometro Rl rappresenta il regolatore ma- riproduttore del suono. Le funzioni si invertono
62
@
S1 9V
Fig. 4
Interfono
,---1----- ,
'
S2b
?
APl AP2
r
1
-E' 4E
r..a'
1
AMPLIF BF
1
1 -----------'
Con il modulo amplificatore BF e possibile rea- notare, al modulo vengono fatte svolgere le nor-
lizzare anche un semplice radioricevitore per on- mali funzioni di amplificatore di bassa frequenza,
de medie, che i piu. esperti potranno adattare cio del circuito finale di ogni apparecchio radio.
per ogni gamma di onde radiofoniche. Il pro- Il circuito di sintonia e rappresentato dalla bo-
getto e rappresentato in figura 5. Come si puo bina L2 e da! condensatore variabile C3. II diodo
863
E'
ANT.
Fig. 5
u
4
L2 1 ...
01
C2 ...
-
3$[
1
-; 1
1 Radioricevitore
per OM
, + ◄
TERRA
---e--ó-
1 -
-A 7 7
1
1 1
1 AMPLIE BF ·¡
1
___________ _¡1
1
5 applicazione: Oscillatore BF
La trasformazione del modulo in un amplifica- re normalmente aperto. Per innescare le oscil-
tare di potenza, a bassa frequenza e con uscita lazioni, e sufficiente applicare una rete RC tra
in segnale sinusoidale, e rappresentato in figura. il terminale 4 della reazione verso l'entrata e
6. In questo caso non conviene alimentare il l'entrata 2. La rete RC determina la frequenza
circuito tramite il solito interruttore, ma occor- di oscillazione. Per esempio, utilizzando per C2
re far uso di un pulsante (Pl), che deve rimane- un condensatore da 4.700 pF, agenda su! poten-
864
Fig. 6
Oscillatore BF
J
re.
R1
AP
lul-
1
1
AMPLIE BF
1
I-
1
1 1
!_ _ I
865
CON UNA SOLA MODALITA' DI SOTTOSCRI-
ZIONE CI SI PUO' ABBONARE A
ELETTRONICA PRATICA
nella forma piü semplice, cioe rinunciando a qual-
siasi regalo, oppure, nella seconda forma, richie-
de ndo il saldatore-omaggío o, ancora, nelia terza
forma, facendo richiesta del
'
-@--@--@-- ~
' 1
1 1
1
AMPUF BF 1
1 1
L I
'Coloro che non sono interessati al dono del mo-
dulo amplificatore, possono abbonarsi a
ELETTRONICA PRATICA
chiedendo in regalo il
MODERNISSIMO SALDATORE
3 forme di abbonamento
1 sola modalita di sottoscrizione
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per !'Estero L. 10.000
ABBONAMENTO ANNUO CON DONO: per l'Italia L. 9.000
per l'Estero L. 12.000
A scelta: un modulo amplificatore BF.
Oppure: un saldatore elettrico.
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Tutti i lettori di ELETTRONICA PRATICA. abbonati o no, possono
usufruire' del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici lnerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda l'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
Avrei intenzione di acquistare la scatola di mon- Sono un vostro lettore e sono interessato alla
taggio del vostro amplificatore da 50 W per chi- costruzione del « semplice trasmettitore per on-
tarra elettrica. Leggendo il vostro articolo, ho de medie», presentato sul fascicolo di settem-
notato che, per una chitarra basso, si debbono bre di quest'anno. Ma per procurarmi le resi-
modificare i valori dei condensatori C2-C3-C8- stenze Rl-R2-R3-R4, e necessario che io sappia
C9. Prima di far acquisto del vostro kit, vorrei il valore della potenza di dissipazione in watt di
conoscere da voi le precise modifiche da apporta- ciascuna di queste.
re al circuito per fario funzionare con la chi- BERARDI FULVIO
tarra basso. Vercelli
STARNA ALDO
Salero Alla sua domanda abbiamo risposto piü volte,
ma evidentemente la ostra rivista incontra sem-
I migliori risultati si ottengono, in questo caso, pre nuovi lettori, che ignorano talune particolarita
per tentativi, cioe aumentando sperimentalmen- espressive del nostro sistema redazionale. Quan-
te il valore dei condensatori. Per esempio si po- do in ogni elenco di componenti non viene cita-
trd cominciare con i seguenti valori: C2 = 1.000 to il valore in watt della resistenza, ció sta a si-
pF; C3 = 5 F (condensatore elettrolitico con • gnificare che il valore della potenza di dissipa-
terminale positivo rivolto verso R5); C8 = 1.000 zione e di 1/2 uatt.
pF; C9 == 15.000 pF; Cll = 1.500 pF. Ancora In tutti gli altri casi, cioe quando il valore della
una volta le ricordiamo che le prove empiriche potenza di dissipazione e superiore 1/2 watt,
forniscono i migliori risultati. viene /atta precisa indicazione.
871
Un alimentatore per batterie
L'appello di un CB
• •• cernita dei terminali da collegare assieme spe-
rimentalmente, cioe per tentativi, senza alcuna
preoccupazione di danneggiare il trasformatore
o il circuito transistorizzato. Tenga presente che
questo sistema non e valido in ogni caso, ma
Vorrei realizzare un progetto che oltre a istruir- questa volta puó essere adottato impunemente.
mi nel campo dell'elettronica abbia anche una
certa utilita. Poiché sono un appassionato CB
avrei pensato di realizzare un VFO per i 27 MHz
e desidererei che pubblicaste il progetto sulla ri-
vista per quei CB che, come me, dispongono di
pochi canali e non hanno la possibilita di di-
•••
Trasmettitore ad onde medie
sporne di piü.
SARTORI LUCA Sono un vostro lettore che, soltanto da pochi me-
Verona si, ha «scoperto » questa bella rivista. Ho gia
realizzato il vostro microtrasmettitore in scatola
L'approntamcnto di un VFO rappresenta un di montaggio che, per funzionare, deve essere
problema abbastanza impegnativo. Esso, possiamo abbinato ad un ricevitore a modulazione di fre-
anticiparglielo, e tuttora in fase di studio presso quenza. Nel mio laboratorio esiste giá un apparec-
i nostri laboratori di progettazione. Segua atten- cbio radio di questo tipo, che non e portatile e
tamente e mensilmente la nostra rubrica « LE che non mi permette quindi un uso generale del
PAGINE DEL CB» e si accorgera che, prima microtrasmettitore. I ricevítori radio a modula-
o poi, anche questo progetto verrd presentato e zione di frequenza, di tipo tascabile, non ricevono
descritto. bene, sulle distanze, i segnali emessi dal micro-
872
INSCATOLA
DI
MONTAGGIO
L. 9.700
FOTOCOMANDO
PER: interruttore crepuscolare
Con questa conteggio di oggetti o persone
scatola di
montaggio antifurto
offriamo ai
lettori la apertura automatica del garage
possibilitá di
realizzare lampeggiatore
rapidamente,
senza alcun
problema di
tutti i comandi a distanza
reperibilitá di
materiali, un
efficiente
fotocomando
adatto a tutte
le applicazioni
di comandi a
distanza.
trasmettitore. Vorrei quindi chiedervi il progetto di 1 W in regime permanente. Tenga presente
di un trasmettitore ad onde medie, sempre di che e ben difficile apprezzare, ad orecchio, la
tipo portatile e con potenza compresa fra 1 e maggior potenza di un amplificatore da 2 W r-
2 W. Con questo tipo di trasmettitore sono cer- spetto ad un amplificatore da 1 W; ció a causa
to che potrei facilmente collegarmi con i rice- della scnsibilita di tipo a variazione logaritmica
vitori anche di tipo tascabile e di basso costo. dell'orecchio umano. In ogni caso molto dipende
ZOIA GIUSEPPE dal tipo di altoparlante adottato; cioe efacile
Ivrea che un amplificatore da 1 W fornisca una po-
tenza acustica effettiva superiore a quella otte-
Lei ci sta chiedendo una cosa impossibile. I nfatti, l
e assolutamente proibito trasmettere sulla gam-
ma delle onde medie, soprattutto con apparati
di una certa potenza, come quello da lei auspi-
• {Le-
cato. Sulla gamma delle onde medie si puo, al
massimo, trasmettere con apparati di minima po-
tenza, cioe con portata non superiore alle poche
unita di metri.
•••
Circuito integrato PA222
LINGUETTA
Ho acquistato un piccolissimo amplificatore di DI
bassa frequenza per usi generali, realizzato con RAFFREDD.
un circuito integrato di tipo PA222. Questo ap-
parato mi e stato venduto con la garanzia di nuta con amplificatori da 23 W, forniti di al-
una potenza di 2 W. Poiché sono curioso di co- toparlanti a minor rendimento. Per soddisfare la
noscere il funzionamento del circuito e di con- sua curíosita, pubblichiamo lo schema elettrico
trollare se effettivamente viene erogata la poten- equivalente del circuito integrato e il disegno del
za di 2 W, mí rivolgo a voi pr avere consigli contenitore, che e provvisto di aletta di raffredda-
ed eventuali aiuti in merito. mento allo scopo di facilitare la connessione ad
MANTEGAZZIGIANCARLO un dissipatore termico di maggiori dimensioni.
Ancona Le ricordiamo che l'integrato non e dotato di cir-
cuiti limitatori di sovraccarico o cortocircuito.
La potenza di 2 W, reclamizzata dal rivenditore,
Occorrerá quindi prestare bene attenzione a non
e forse un po' esagerata. Questo tipo di integra-
superare, durante l'uso dell'amplificatore, i li-
to, comunque, e in grado di fornire la potenza
miti normali di funzionamento.
•••
Un collegamento di altoparlanti
875
2
4
::=:11
i VITE DI
-'b FISSAGGIO
ANT.
l Cl
le
T R3
-c,o !
La ±" 1
2
Sl
C31S2 e
C6 C7.,. R4 r,
+ 9V
11 ----· 11 11 .11
Rs c9
876
1+
ANT.
877
per lei ma, in via del tutto eccezionale, se lei 11 transistor 2N709
sara in grado di comunicarci le impedenze della
linea di ritardo e tutte le altre caratteristiche In una bancarella di una fiera dilettantistica ho
elettriche, potremmo offrirle qualche suggeri- acquistato una confezione di transistor a... sor-
mento. presa, contenente principalmente transistor di tipo
2N709. Poiché sono un principiante e non Co-
878
•••
L'alimentatore dell'Oscill.oscopio menti delle valvole e del tubo a raggi catodici,
anche le tensioni di 450 V (positiv} e 900 V
orrei rimettere in funzione un oscilloscopio di (negativi), oltre ad altre due tensioni ausiliare
odeste prestazioni e dotato di un tubo catodi- di 450 V, necessarie per l' alimentazione degli sta-
co di tipo VCR139A. In questo apparato e an- di preamplificatori e per la base dei tempi del-
data. fuori uso la parte alimentatrice. Non riu- l' oscillosco pio.
scendo io a reperire componenti uguali a quelli o-
riginariamente montati, mi trovo in difficolta
gravi, tanto che mi sono quasi deciso a gettar Condensatori
via tutto. Tuttavia, prima di liberarmi dello Cl 8 F- 500 VI (elettrolitico)
srumento, ho voluto far un ultimo. tentativo, C2 = 16 F- 500 Vl (elettrolítíco)
crivendo a voi e pregandovi di progettarmi un C3 8 F- 1000 Vl (elettrolitíco)
imentatore in grado di soddisfare le mie esigen- C4 = 8 F - 1000 VI ( elettrolitíco)
ze e realizzabile con componenti facilmente re- C5 16 F- 500 VI (elettrolitico)
peribili sul mercato. C6 16 F - 500 VI (elettrolitico)
CAMPIONE RUGGERO
L'Aquila Resistenze
Rl = 1.000 ohm
Esaudiamo la sua richiesta, non perché essa pos- R2 = l rnegaohm
sa interessare altri lettori, ma perché ci preme R3 = 1 megaohm
far sapere a tutti come sia possibile da un unico R4 = 86.000 ohm
:asformatore di tipo commerciale ottenere ten- R5 = 4.700 ohm
sioni elevate positive e negative, anche non sim- R6 = 8.200 ohm
netriche tra loro.
L'alimentatore e in grado di fornire, oltre che Varie
k tensioni di 6,3 V, erogate da due avvolgimen- D1-D2-D3 =BY127
ti econdari e necessarie per l'accensione dei fila- T1 = trasf. d'alimentaz.
c3
T1
+ +
e· ::
879
OFFERT A SPECIALE!
AL PREZZO D'OCCASIONE DI L. 3.000
ABBIAMO APPRONTATO, per tutti i lettori che vor- Coloro che sono gia in possesso di alcuni fascicoli
ranno farne richiesta, un pacco contenente i fascicoli arretrati del '72, potranno completare la raccolta del-
ancora disponibili dell'annata 1972 di Elettronica Pra- l'annata richiedendoci i fascicoli mancanti ed inviando,
tica (giugno - luglio - agosto - settembre- ottobre - per ogni fascicolo, l'importo di L. 700.
novembre • dicembre), cioe 7 fascicoli arretrati al
prezzo d'occasione di L. 3.000.
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L'emissione e in modulazione di frequenza, sulla
gamma degli 80-110 MHz. La portata, con an-
tenna, supera il migliaio di metri. Le dimensioni
sono talmente ridotte che il circuito, completo
"
di pila e microfono, occupa lo spazio di un pac-
chetto di sigarette. L'elevato rendimento del cir-
cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
mlcrofono, oppure suoni forti in prossimita del
II microfono. Alimentazione con pila a 9 V.
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tobre. Ma ora siamo in grado di anunciarlo
definitivamente e senza alcuna riserva.
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DEL TRASMETTTTORE CB
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E da questo momento tutti i Lettori, che lo desideras-
sero, possono richiederlo direttamente alla nostra Editri-
ce, secondo le modalita e le istruzioni riportate alla fine
dell'articolo omonimo, in questo stesso fascicolo della
Rivista.
La Direzione Amministrativa, largamente sensibile al-
le numerose richieste dei CB che, in quest'ultimo scorcio
dell'anno, si sono avvicinati a noi, pur fissando il prezzo
del kit entro limiti favorevolissimi, certamente di molto
inferiori a quelli di ogni altro modello similare attualmen-
te in commercio, ha voluto ulteriormente gratificare tut-
ti coloro che aspirano ad esercitarsi, divertendosi, nella
pratica delle radiotrasmissioni. Perché ha messo in ven-
dita, con uno sconto sul prezzo complessivo, la coppia
RX-TX dei nostri due kit: quello del « Monogamma CB »,
presentato sul fascicolo del gennaio '74, e quello dell'at-
tuale « Trasmettitore CB ».
Ed anche questa e una particolarita di natura organiz-
zativa, che caratterizza il nostro trasmettitore CB il qua-
le, da apparato trasmittente, puó essere facilmente tra-
sformato in un apparato ricetrasmittente, cioe in una
vera e propria stazione CB a 27 MHz.
Un'altra importante tappa e stata quindi raggiunta da
Elettronica Pratica. Ed il premio e assegnato soprattutto
a Voi, Signori Lettori che, attraverso le vie piu dispara-
te ed invisibili, avete saputo unirvi a noi con il miglior
spirito di collaborazione, approntamento e costruzione.
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vi da la certezza di ricevere, puntualmente, ogni mese, in casa
vostra, una Rivista che e, prima di tutto, una scuola a domici-
lio, divertente, efficace e sicura. Una guida attenta e prodiga
di insegnamenti al vostro fianco, durante lo svolgimento del vo-
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apparecchiature e scatole di montaggio di alta qualita e sicuro
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cinque diverse applicazioni elettroniche. Oppure, a scelta, un
utensile di modernissima concezione tecnica, necessario per
la realizzazione di perfette saldature a stagno sui terminali dei
semiconduttori e particolarmente indicato peri circuiti stampa-
ti: il saldatore elettrico da 25 W.
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le pagine in cui vi proponiamo le tre forme di abbonamento,
scegliendo quella preferita e da voi ritenuta la piü interessan-
te, tenendo conto che « abbonarsi » significa divenire membri
sostenitori di una grande famiglia. Creare un legame affettivo,
duraturo nel tempo. Testimoniare a se stessi e agli altri la pro-
pria passione per l'elettronica.
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Via Zureti, 52 Milano - Tel. 6891945
editrice
ELETTRONICA PRATICA
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
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minima 12 V - tipica 13,5 V - massima 14 V
uscita (senza mod.) 1 W (circa)
Potenza AF in uscita (con mod.) 2 W (circa)
a di emissione in modulazione d'ampiezza
Profondita di mod. 90% : 100%
Potenza totale dissipata 5 W
pedenza d'uscita per antenna 52 :- 75 ohm (regolabili)
Microono
f di tipo piezoelettrico
Mmero canali a piaceré
Portata superiore a 1 O + 15 Km (in condizioni ideali)
Siamo certi, fin da quando avemm o modo di li, hanno saputo unirsi a noi con il miglior spi-
llll.DUnC i.are !'evento, che questa nuova scatola rito di collaborazione, approntamento e costru-
di montaggio sia destinata a riscuotere un gran- z1one.
de successo, non solo nel mondo dei CB, ma an- Ma si e trattato anche di una necessita. Auspi-
cata ed imposta soprattutto dai CB che, non pa-
che era coloro che vogliono entrarci o, comun-
ghi di aver realizzato la nostra efficientissirna e-
que, aspirano ad esercitarsi, divertendosi, nella
mittente, servendosi del kit del « Monogamma
pratica delle radiotrasmissioni. CB », volevano realizzare, facilmente e con poca
Questa nostra convinzione scaturisce immediata spesa, una stazione ricetrasmittente completa per
dai molti e molti suggerimenti offertici dai letto- lavorare, cosi come essi sanno, sulla frequenza
ri che, attraverso le vie piü disparate ed invisibi- della Banda Cittadina: quella dei 27 MHz.
885
COMPONENTI
Condensatori
C1 = 100 F - 16 VI. (elettrolitico)
C2 = 10.000 pF
c3 = 10.000 pF
C4 = 1.000 pF
C5 = 33 F - 12,5 VI. (elettrolitico)
C6 = 100.000 pF
C7 = 100 F - 16 VI. (elettrolitico)
C8 = 100.000 pF
C9 = 470 F - 16 VI. (elettrolitico)
C10 = 1.000 pF
C11 = 100 F - 16 VI. (elettrolitico)
C12 = 100.000 pF
C13 = 10.000 pF
C14 = 10.000 pF
C15 = 10.000 pF
C16 = 68 pF
C17 = 10.000 pF
C18 = trimmer capacimetrico
C19 = trimmer capacímetrico
C20 = 10.000 pF
Resistenze
R1 = 2,2 megaohm
R2 = 4.700 ohm
R3 = 100 ohm
R4 = 330 ohm
R5 = 100.000 ohm
R6 = 100 ohm
R7 = 27.000 ohm
R8 = 4.700 ohm
R9 = 100 ohm
R10 = 33 ohm
R11 = 10 ohm
~
Varíe o
>
+
{
T1 = trasformatore di modulazione
J1 = imp. AF (nera)
J2 = imp. AF (nera)
L 1-L2 = bobina oscill.
L3 = bobina T
IC = circuito integrato
TR1 = BC209 (BC109)
TR2 = 2N918
TR3 = transistor finale non siglato
►
886
Fig. 1 - Gli elementi fondamentali che compongono il
circuito del trasmettitore sono i seguenti: il transistor
TR1 che funge da eleme nto preamplificatore del se-
gnale proveniente dal microfono piezoelettrico; il cir-
cuito integrato (IC), che funge da elemento amplifi-
catore dei segnali di bassa frequenza; l'autotrasforma-
tore Ti; il transistor TR2, che funge da elemento o-
scillatore a cristallo di quarzo; il transistor TR3 che
pilota lo stadio finale e il circuito d'uscita a «p greca »
composto dalla bobina L3 e daí due trimmer capaci-
metrici C18-C19. La numerazione riportata nei vari
punti di questo progetto trova precisa corrisponden-
za con le numerazíoni riportate nei successiví disegni
che compaiono in questo articolo.
PONT.
887
DUBBI E TIM ORI 11 kit del monogamma CB permette di realiz-
zare un sintonizzatore CB e non un completo ri-
11 programma tecnico-editoriale di approntamen- cevitore CB. Perché per raggiungere questo sco-
to del trasmettitore CB e stato sempre accompa- po occorre abbinare il sintonizzatore CB, cioé
gnato, fin dal suo nascere, da una grossa preoc- il monogamma CB, con un amplificatore di bas-
cupazione: quella di agevolare, il piu possibile, sa frequenza. Soltanto cosi il monogamma CB
l'opera costruttiva del lettore evitandogli, allo diviene un vero e proprio ricevitore CB.
stesso tempo, un eccessivo esborso di danaro. Ma coloro che acquisteranno il kit del trasmetti-
I nostri tecnici, quiridi, hanno dovuto eliminare tore CB e quello del monogamma CB, non do-
tutte, o qfasi, le parti critiche caratteristiche di vranno costruire alcun amplificatore di bassa fre-
ogni trasmettitore, quelle che . ric.hiedono l'uso quenza, perché questo apparato, giá compreso
di particolari strumenti di messa a punto e ta- nel progetto del trasmettitore, svolge un doppio
ratura, evitando anche di ricorrere a quegli ac- servizio, cioé funge da amplificatore di bassa fre-
corgimenti, che normalmente debbono essere a- quenza sía per il trasmettitore sia per il ricevitore.
dottati caso per caso, che soltanto i tecnici pro-
vetti conoscono.
L'elemento- critico, maggiormente ricorrente in LA PORTATA
un apparato trasmettitore, nel quale quasi sem-
pre si imbatte il principiante, e senza dubbio il In apertura di articolo abbiamo presentato la
gran numero di circuiti accordati che partecipano scheda tecnica del trasmettitore, riportando in
alla composizione del progetto. Questi circuiti essa i dati tecnici e le principalicaratteristiche
debbono essere regolati con la massima precisio- del trasmettitore.
ne e con adatta strumentazione, se si vuole rag- Alla voce « Portata » abbiamo riportato il dato
giungere quella finalitá che e comune a tutti gli di 10 + 15 Km, aggiungendo anche la precisa-
apparati trasmittenti: la massima potenza AF zione: « in condizioni ideali ». Che cosa signi-
in uscita. Ebbene, noi siamo riusciti a risolvere fica questa espressione?
brillantemente questo problema componendo il Chi ha giá fatto una certa pratica con gli appa-
progetto del trasmettitore con un solo circuito rati ricetrasmittenti, conosce bene il significato
accordato, quello dell'oscillatore; senza nulla to- di « portata ». Ma per un principiante questa.
gliere, con questa semplificazione, all'efficienza parola puó significare soltanto la distanza chilo-
dell' apparato. metrica, costante in ogni momento e in ogni luo-
Ma un'altra particolarita, questa volta di natura go, che congiunge tra loro la stazione trasmitten-
organizzativa, caratterizza il nostro trasmettitore: te con la stazione ricevente. E questa e un'inter-
la facile trasformazione del progetto da apparato pretazione assolutamente sbagliata del concetto di
trasmittente ad apparato ricetrasmittente. Basta portata di un trasmettitore. E vi diciamo subito
infatti procurarsi il kit del « Monogamma CB » il perché.
per ottenere una vera e propria stazione CB a Non e mai possibile definire esattamente la por-
27 MHz. tata di un certo tipo di trasmettitore.
II kit del « Monogamma CB », che fino ad oggi Perché essa dipende da molti fattori, dei quali
ha riscosso grande successo fra i nostri lettori e alcuni risultano assolutamente incontrollabili.
che e stato presentato sul fascicolo di gennaio '74 Prendiamo ad esempio il nostro trasmettitore.
della rivista, e tuttora in vendita e lo sara an- Con esso, in condizioni ideali, si possono raggiun-
cora per molto tempo. Il kit puó essere richiesto gere, ed anche superare, distanze comprese tra
alla nostra Organizzazione, in qualsiasi momen- i 10e i 15 chilometri. In mare tali distanze pos-
to, seguendo le norme gia note e riportate sul- sono risultare addirittura raddoppiate, dato che
l'apposita pagina pubblicitaria che fa seguito a l'acqua si comporta come uno specchio riflettente
questo articolo. rispetto alle onde radio.
L'abbinamento tra i due apparati, cioé fra il Quando si parla di « condizioni ideali» si fa
trasmettitore CB e il monogamma CB, e stato normalmente riferimento alla distanza ottica che
cosí ben congeniato che l'amplificatore di bassa collega due punti senza che fra essi esistano osta-
frequenza, presente nel circuito del trasmettito- coli naturali o artificiali (caseggiati, colline, bo-
re, funge anche da amplificatore del segnale pro- schi, ecc.). E si deve supporre anche che le an-
veniente dal sintonizzatore (monogamma CB), tenne, riceventi e trasmittenti, siano di ottima
rendendolo udibile in altoparlante con notevole qualitá ed installate in posizioni elevate ed e-
risparmio di spazio e danaro. senti da disturbi radioelettrici. Anche il tra-
Ma per maggiore chiarezza vogliamo ripetere smettitore, ovviamente, deve risultare perfetta-
ancora questo importante concetto. mente tarato e collegato con un'antenna la cuí
888
Fig. 3 - 11 cristallo di quarzo non risulta inserito nel kit
del trasmettitore CB, allo scopo di fare in modo che
ognuno possa scegliere il quarzo con frequenza di
oscillazione preferita. Volendo predisporre il trasmet-
[]n
titore per un funzionamento plurican·ale, occorreril rea-
lizzare il semplice circuito qui riportato, servendosi di
□I . COMMUTATORE
un commutatore ad una via e piu posizioni (tante
quanti sono i quarzi inseriti). Per questa realizzazione
occorreril tener presente che i conduttori dovranno ri-
□I . sultare molto corti.
I
--I t Y
<r
1-
0 □I .
r Al FORI DEL
0
Cl.UARZO NEL
}E • CIRCUITO STAMP
al t
y
889
LP2
R15
(9, Aiii J]
## #
13,5V
e MSS
Fig. 4 - Per effettuare la taratura del solo trasmettitore, tore di tip6 ceramico che, pur essendo di piccolo
il circuito dell'apparato dovra essere predisposto nel valore capacitivo, risulta assai piü eficiente. Ec-
modo indicato da questo disegno, collegando provviso-
riamente, in serie all'alimentazione, la resistenza R15, co spiegato l'enigma del « parallelo » dei due
che ha II valore di 4,7 ohm - 1 W e che ha lo acopo di condensatori C 11-C 12.
limitare il flusso di corrente In fase di taratura. 1 due Ma ritorniamo all'esame del circuito del trasmet-
ponticelli verranno inseriti nel circuito dopo aver ese- titore, passando ora agli stadi di alta frequenza.
guito alcune operazioni preliminari, cosi come chia-
ramente spiegato nel capitolo dedicato alla taratura. I1 transistor TR2 e montato in circuito di Pier-
ll potenziometro R12, che puó essere rappresentato ce; esso esplica le funzioni di oscillatore pilotato a
da un trimmer potenziometrico, ha il valore di 47.000 quarzo (XTAL).
ohm; esso serve a regolare il livello del segnale pro- L'entrata in oscillazióne del circuito avviene re-
veniente dal microfono.
golando il nucleo di ferrite della bobina Ll, in
modo da sintonizzare il circuito oscillante L1-C16
sulla frequenza di oscillazione del cristallo di
quarzo XTAL. L'alta frequenza viene quindi pre-
levata induttivamente dalla bobina L2 ed inviata
progettazione o di disegno, perché le capacita allo stadio amplificatore realizzato tramite il tran-
di due condensatori in parallelo si sommano, con- sistor TR3. Questo stadio, che rappresenta lo
venendo l'inserimento di un solo condensatore stadio di uscita del trasmettitore, e di tipo aperio-
anziché di due. I1 condensatore C 11 ha il valore dico, cioe non necessita di sintonizzazione, evitan-
di 100F mentre il condensatore C12 ha il valore do cosi una taratura laboriosa con conseguenti
di 100.000 pF. Ebbene, questi due valori capaciti- impossibili insuccessi.
vi determinano un valore capacitivo totale di L'alimentazione del transistor TR3 proviene dal
100,1 F e nulla cambierebbe se, in sostituzione trasformatore Tl o, meglio, dall'autotrasforma-
dei due condensatori, venisse inserito nel circuito tore di modulazione Tl.
un solo condensatore elettrolitico del valore di La presa intermedia di Tl, quella contrassegna-
100,1 F. Ma bisogna tener conto che un con- ta con la lettera B e che fa capo al terminale 5,
. <lensatore elettrolitico, quando si ha a che fare risulta praticamente collegata con il terminale 4,
con le alte frequenze, non si comporta piü come cosl che la tensione di alimentazione del transistor
tale. E ció significa che, per ottenere un effetto TR3 risulta di 13,5 V, sovrapposta al segnale di
filtrante, e necessario ricorrere ad un condensa- bassa frequenza. In questo modo si genera la
890
modulazione in ampiezza del segnale di alta fre- questo e in tutti gli altri trasmettitori. Anche
quenza amplificato dal transistor TR3. il circuito integrato, che e un componente dotato
Segue lo stadio adattatore di impedenza, che ri- di numerosi piedini, deve necessariamente venir
sulta molto importante ai fini dell'adattamento saldato senza fili conduttori svolazzanti che, a lun-
dell'antenna e dalla cui taratura dipende in gran go andare, potrebbero creare dannosissimi corto-
parte l'eficienza del trasm ettitore. circuiti.
Le dimensioni del circuito stampato sono di 8 x
x 13 cm circa; esso e riportato in figura 6 in un
CANALI DI TRASMISSIONE disegno visto dal lato rame.
Sullo schema elettrico di figura 1 e presente un
solo cristallo di quarzo, che permette di « lavo- MONTAGGIO DEL TRASMETTITORE
»
rare su un solo canale della CB. Ma chi vuol
realizzare un trasmettitore pluricanale, lo pu<'>
fare benissimo, perché basta comporre il circuito 11 cablaggio del trasmettitore e riportato in figu-
ra 2. Come si puó notare, nella parte centrale
riportato in figura ' per ottenere un qualsivoglia
numero di canali. Questo circuito consiste in un della basetta e riportata la dicitura « EVENTUA-
commutatore ad una via e tante posizioni quanti LE SCHERMO METALLICO ». Con ció si
sono i cristalli di quarzo. Di questo semplice cir- vuol offrire la possibilita di montare uno scher-
cuito teorico non abbiamo fornito lo schema di mo, rappresentato da un lamierino di ottone o
realizzazione pratica. Ma esso e talmente semplice di rame, allo scopo di isolare elettromagnetica-
che non richiede commenti; l'unico elemento da mente gli stadi, di bassa frequenza da quelli di
tenere ben presente e che i collegamenti dovran- alta frequenza. La presenza del lamierino e ne-
no risultare corti il piü possibile. cessaria nel caso in cui si riscontrassero sibili,
inneschi, ecc.
Il lamierino dovrá éssere fissato saldamente al
IL CIRCUITO STAMPATO circuito e collegato elettricamente in piü punti
con la massa del circuito, aiutandosi, per questo
Il circuito stampato e, in questo caso, assoluta- tipo di collegamento, con pezzetti di filo saldati,
mente necessario se si vuol raggiungere la stabi- da una parte, allo schermo e, dall'altra, al circui-
lita meccanica del trasmettitore e se si vogliono to di massa del circuito stampato. 11 circuito di
evitare errori di cablaggio. Ma il circuito stam- massa dello stampato e facilmente individuabile
pato e ancor piü necessario per imporre al prin- perché e rappresentato dall'area di rame piü di-
cipiante l'esatta disposizione dei componenti elet- stesa. Come tutti i lettori sanno, i condensatori e-
tronici sulla basetta, perché proprio questa dispo- lettrolitici possono essere costruiti in modo diverso.
sizione costituisce un elemento moho critico in E tenendo conto di tale fatto, abbiamo provvisto
891
o
il circuito stampato di alcuni fori supplementari, sta ad indicare 1.000, ma piü semplicemente
proprio per facilitare l'inserimento di questi com- « ceram1co ».
ponenti. I condensatori da 1.000 pF potranno essere in-
dicati con le seguenti sigle: 1.000 pF - 0.001 -
Per esempio, ne! piano di cablaggio di figura 2
.001; oppure possono essere indicati in codice
i condensatori elettrolitici C7-C9 sono dotati di
(primi tre colori a partire dall'alto: marrone -
terminali uscenti dalle due estremita opposte.
nero - rosso). In taluni casi speciali i condensa-
Nella foto di apertura dell'articolo, invece, il
tori da 100.000 pF possono essere indicati con
condensatore elettrolitico C9 e rappresentato da
la sigla 104, mentre i condensatori da 10.000 pF
un componente dotato di due terminali uscenti
possono essere indicati con la sigla 103.
da una stessa parte. Ma i fori disponibili sul
Raccomandiamo ai lettori principianti di inse-
circuito permettono l'uso di un elettrolitico di
rire i transistor ne! circuito con i terminali molto
questo tipo.
accorciati. E ricordiamo anche che il transistor
Tale precisazione si e resa necessaria per il fatto TR3 <leve essere munito di elemento dissipatore
che nei nostri kit, compatibilmente con le va- di calore. Questo elemento e contenuto ne! kit
rie dificolta di ordine commerciale, possono ri- fornito dalla nostra Organizzazione.
sultare inseriti entrambi i tipi di elettrolitici.
►
N ell'inserire il circuito integra to, raccomandia-
mo al lettore di far riferimento all'apposita tacca
presente ne! componente.
La bobina Ll-L2 e dotata di quattro terminali,
che sono facilmente riconoscibili perché contras-
segnati iascuno con uno spezzone di tubetto iso-
lante colorato. Sullo schema pratico di figura 2,
in corrispondenza di questa bobina, sono riporta-
te le lettere B-N-R-V; queste lettere vogliono
Fig. 7 - Schema elettrico relativo all'abbinamento dei
rappresentare le iniziali delle parole: bianco - due apparati: del trasmettitore CB e del monogamma
nero - rosso - verde. CB. Questo tipo di collegamento deve essere fatto
Per quanto riguarda i condensatori ceramici, fa- dopo aver collaudato il trasmettitore e il sintonizzato-
re. L'amplificatore di bassa frequenza del trasmettitore
ciamo presente, ai meno preparati, che il valore funge contemporaneamente anche da amplificatore BF
capacitivo di questi componenti puó essere di- del sintonizzatore (RX). Per accendere o spegnere
versamente indicato. Per esempio, in un conden- questo circuito si agisce sull'interruttore dell'alimenta-
satore da 100.000 pF, possono essere impresse le tore, oppure su un interruttore qualsiasi inserito in se-
rie al terminale positivo della tensione a 13,5 V, prima
seguenti sigle: 100.000 pF - 0.1 F oppure 1 F. dell'eventuale resistenza di limitazione R15. Il commu-
I! condensatore da 68 pF potra recare impressa tatore S1 commuta il ricetrasmettitore nelle due fonda-
la dicitura 68 K; la lettera K questa volta non mentali posizioni « parlo • e «ascolto ».
892
R12 = 47.000 ohm LP1 = lampada ad incandescenza da 12 V
R13 = 33 0 ohm (la sua accensione sta ad indicare che
R14 4.700 ohm (po tenziometro a variaz. l'apparato e in trasmisione)
=
log. per controllo volume del C21 = 50 F - 12 VI. (elettrolitico)
rice vitore) DZ = diodo zener (9 V - 1 W)
AP = altoparlante con impedenza di 8 ohm
R15 4, 7 ohm - 1 W (resistenza limitatri-
S1 = commutatore multiplo (4 vie - 2 posizioni)
ce di corrente in fase di tara-
tura)
CONTR. SUPERA. = potenziometro di controllo
della superreazione del rlcevitore (contenuto nel
kit del monogamma CB)
COMPONENTI
g e
r
ALLA ANT
o
S1
----------
RX TX
PI
893
~ TARATURA
ELETTRONICA
celli, e connettendo il tenninale positivo dell'a-
limentatore con il terminale 8, sempre attraverso
la resistenza di protezione R15. Contemporanea-
mente occorrerá collegare sui terminali 9-10 il
20125 - Milano
to sulla portata 10 volt fondo-scala (sono da pre-
ferirsi i voltmetri elettronici).
894
mass ima luminositá della lam padina, nel modo piü semplice di taratura del potenziometro R12.
seguente. Esso consiste nel provare « in aria » alcuni colle-
gamenti radio e regolare il potenziometro R12
1) Inserire il cristallo di quarzo (XT AL con fre- in modo da raggiungere il massimo di trasmis-
quenza di oscillazione CB a scelta. sione indistorta.
2) Regolare i due compensatori C18-C19 sul lo-
ro valore di capacita (lam elle sovrapposte).
3) Ali mentare il circuito con la tensione con- LA STAZIONE RICETRASMITTENTE
tinua di 13,5 V (non superiore a tale valore). E'
da preferirsi l'alimentazione con batteria (pile). Per trasformare il nostro trasmettitore in una vera
4) Regolare il nucleo di ferrite delle bobine L1- e propria stazione ricetrasmittente, il lettore deve
L2 in modo che l'indice dello strumento presentí acquistare presso la nostra Organizzazione i due
la massima deviazione, oppure in modo che la kit necessari: quello del trasmettitore CB e quel-
lampada LP2 raggiunga la massima luminosita. lo del monogamma CB. L'acquisto simultaneo
Una volta ottenuta questa condizione, si intervie- dei due kit da diritto ad un lieve sconto sul prez-
ne nuovam ente sulla ferrite riavvitandola in· sen- zo di costo.
so contrario per mezzo giro, anche se con tale Lo schema elettrico relativo all'abbinamento dei
operazione si diminuisce lievemente l'alta fre- due apparati, cioé del trasmettitore e del ricevi-
quenza. Ció consentirá di ottenere una modula- tore, e riportato in figura 7. E il collegamento
zione positiva e una stabilizzazione dell'oscilla- tra apparato trasmettitore e ricevitore deve esse-
tore. re fatto nel modo indicato in questo schema, ov-
viamente dopo aver collaudato il trasmettitore
5) Controllare ad intervalli di 10 secondi l'e- nel modo dianzi citato.
missione di alta frequenza, spegnendo e riaccen- Il kit del monogamma CB non permette di rea-
dendo il trasmettitore. Nel caso in cuí l'emissio- lizzare un ricevitore CB vero e proprio, perché
ne continui a sussistere, cioé nel caso in cui l'in- esso e in realtá soltanto un sintonizzatore. Man-
dice dello strumento presentí la massima devia- ca cioé l'amplificazione di bassa frequenza. Ma
zione, oppure la lampada LP2 si accenda regolar- a questo processo provvede l'amplificatore di bas-
mente, si potra essere certi che il quarzo oscilla sa frequenza del trasmettitore, attraverso oppor-
regolarménte. tuna commutazione ottenuta tramite il commu-
6) Tarare i trimmer C18-C19 per la massima tatore S 1 che e di tipo a 4 vie - 2 posizioni.
resa AF. Per accendere o spegnere il circuito di figura 7
A questo punto anche lo stadio di alta frequen- si agisce sull'interruttore dell'alimentatore, op-
za potra considerarsi completamente tarato. Non pure si inserisce un interruttore di qualsiasi tipo
resta ora che realizzare completamente il circui- sul terminale positivo della alimentazione a 13,5
to. c;li figura 4, compresi i due ponticelli (PONT.) v.
ed escludendo eventualmente la resistenza R15, Il commutatore S1 ha la funzione di commutare
che potra comunque rimanere inserita nel cir- la ricezione con la trasmissione. Volendo realiz-
cuito nel caso in cuí l'alimentazione non sía da zare un complesso portatile, S1 dovrá essere mon-
considerarsi stabile (alimentazione in autovet- tato con la posizione di riposo in « ricezione »,
tura). in modo di entrare in « trasmissione » premendo
il pulsante di Sl.
L'antenna dovrá essere collegata al posto del ca-
rico fittizio, cioé in sostituzione della lampada Il potenziometro R12, che rappresenta il poten-
LP2, facendo bene attenzione a collegare la cal- ziometro microfonico, puo essere di tipo semifuso
za metallica del cave schermato di discesa d'an- e regolato una volta per tutte.
tenna con il terminale 9. Non con il terminale II poteñziometro denominato CONTR. SUPERR.
10! rappresenta l'elemento di controllo della super-
L'ultimo elemento da regolare e rappresentato reazione del ricevitore; esso risulta inserito nel
dal potenziometro R12, che controlla il volume kit del monogamma CB.
e, conseguentemente, la percentuale di modula- Il diodo zener DZ, che,deve essere da 9 V - 1 W,
zione. Il sistema migliore per regolare questo serve a stabilizzare la tensione del ricevitore sul
elemento consisterebbe nel collegare un oscillo- valore di 9 V.
scopio a larga banda sui morsetti 9-10 del tra- Per realizzare la conversione « parlo - ascolto »
smettitore e regolare il potenziometro R12 per un in modo da conferire all'apparato una vera e pro-
100% di modulazione. Ma noi sappiamo che po- pria veste professionale, in sostituzione del com-
chi nostri lettori sono in possesso di questo stru- mutatore S1 si potra utilizzare un relé a quattro
mento e dobbiamo quindi interpretare il metodo scambi pilotati dal pulsante del. microfono.
895
IL KIT
Il kit del trasmettitore CB, venduto dalla nostra
Organizzazíone, contiene tutti gli elementi che ri-
sultano montati sulla basetta del circuito stam-
pato, secondo il montaggio di figura 2. Non so-
no inseriti invece tutti gli accessori esterni e nep-
pure il cristallo di quarzo. Abbiamo ritenuto as-
surdo, infatti, fornire ai lettori un cristallo di
quarzo adatto ad oscillare su una frequenza che
non interessa.
896
I due apparati, cioé le due basette montate del
trasmettitore e del ricevitore potranno essere in-
serite in un unico contenitore metallico, che il
lettore dovrá costruire da sé.
Nell'elenco componenti non abbiamo citato la
sigla del circuito integrato e neppure quella del
transistor TR3, perché questi componenti possono
essere sostituiti con altri, a seconda della dispo-
nibilitá commerciale del momento in cui le nostre
fornitrici approntano i kit.
897
PR-
AMPLIFICATOR
MICROFONICO. I''
,·, f • .
l·
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•·:-:-
• (, : , ·::>
.. .
/#$°
l
/9##ft
e
La maggior preoccupazione di quasi tutti i CB,
e sempre quella di... « uscire » nel migliore dei
modi.
Il termine « uscire », in gergo, significa trasmet-
tere.
Purtroppo, per rimanere nell'ambito della legali-
ta, occorre fare in modo che la limitata potenza
rnassima di uscita venga spremuta sino all'ulti-
ma ... goccia! Pardon! Volevamo dire: sino all'ul-
timo milliwatt!
Ma per raggiungere tale condizione, occorre fare
in modo che tutte le partí della piccola stazione
trasmittente vengano sfruttate al massimo. Fig. 1 - Questi diagrammi interpretano i vari tipi di
Anche se l'emittente e in perfetta regola, cioé segnali presenti e uscenti dal trasmettitore. In A e di-
dotata di un'ottima antenna perfettamente accor- segnato il diagramma relativo al segnale di alta fre-
data e il trasmettitore e alimentato con valori di quenza non modulato, cioé il diagramma che interpreta
il fenomeno dell'onda portante. In B e rappresentato il
tensioni esatti e tutti i suoi circuiti sono ottima- diagramma del segnale modulante, cioé del segnale di
mente tarati, non si puo ancora dire di sfruttare bassa frequenza che si produce nel microfono a causa
al 100% le prestazioni della stazione CB. della trasformazione della voce umana in tensione elet-
trica. l diagrammi riportati in C-D-E interpretano il con-
Non basta, infatti, limitarsi al controlo del;r- cetto di profondita di modulazione nelle diverse percen-
radiamento dell'alta frequenza, ma occorre accer- tuali citate nel disegno.
tarsi anche che la bassa frequenza venga intera-
mente sfruttata. E la bassa frequenza e rappre-
sentata da! segnale amplificato proveniente dal
microfono e destinato a modulare in ampiezza
la portante radio a 27 MHz.
Fatta eccezione per i trasmettitori di classe ele-
vata, accade spesso che gli stadi di bassa fre-
quenza siano ridotti al mínimo indispensabile. E w
per motivi di ordine economico, e per rendere piu @ AF NON MODULATA
t
compatto e meglio dimensionato l'apparato ri-
cetrasrnittente. Ma con gli stadi di bassa fre-
quenza ridotti, pur essendo ancora possibile tra-
smettere secondo le regole tecniche piu comuni,
@ / SEGN. 8F MODULANTE
occorre parlare a voce alta e a breve distanza
dal rnicrofono. E cío crea ovviamente degli in-
convenienti che si possono facilmente intuire, sol
che si pensi alla teoría dei segnali modulati in
arnpiezza, che vogliamo qui riassumere breve-
mente. ©
__l_ 30'1/.
T
rVRF
\
LA MODULAZIONE · D'AMPIEZZA
899
TR1 R6
c2
R2 e
e
7
22,5V
o
use
4Fig. 2 - Progetto originale del
40 ctB S1 SPENTO preamplificatore microfonico. La
boccola di entrata deve essere
collegata con il microfono, quella
di uscita con l'entrata del tra-
smettitore. 11 commutatore S 1 re-
gola la tensione di controreazio-
ne, cioé il guadagno del circuito
amplificato pilotato da TR1.
900
Ma la sovrammodulazione da origine ad un altro ad una certa distanza da questo mantenendo la
inconveniente : quello della distorsione del segnale tonalitá della voce entro limiti del tutto naturali.
originale, con notevole peggioramento della com- Con il processo di preamplificazione del micro-
prensibilita dei segnali ricevuti. fono, inoltre, si eliminano tutti i difetti introdot-
ti nel processo di ricetrasmissione dai lievi spo-
stamenti del volto di chi trasmette. II tono della
NECESSITA' DEL PREAMPLIFICATORE voce puo rimanere quindi naturale per tutto il
tempo di una lunga conversazione, perché il li-
Abbiamo giá detto che in molti tipi di trasmet- vello del segnale non denuncia alcun cambia-
titori, soprattutto nei tipi economici, gli stadi am- mento. E non occorre neppure preoccuparsi di
plificatori sono ridotti al minimo indispensabile. intervenire sui diversi controlli manuali del tra-
Ma anche con questi, almeno teoricamente, e smettitore CB. Con il circuito microfonico pream-
possibile ottenere la desiderata modulazione dei plificato, una volta effettuata la regolazione ma-
segnali al 100%. In pratica, invece, ció non e nuale del trasmettitore, quella che consente il
molto semplice, occorrerebbe parlare con voce miglior rendimento dell'apparato, non sono piü
sufficientemente alta e a breve distanza dal mi- necessari ulteriori e continui aggiustamenti di
crofono, sottoponendo colui che trasmette a far volume, con il conseguente vantaggio di una
bene attenzione ad un solo elemento tecnico : continua ed alta percentuale di modulazione,
quello di raggiungere la modulazione dei segnali cioé di una emissione sempre penetrante e alla
del 100%. massima potenza.
Ma occorre ricordare che, se si tiene conto della
piccola distanza che intercorre fra la bocea di
chi trasmette e il microfono, i piccoli spostamenti, CIRCUITO DEL PREAMPLIFICATORE
dell'uno e dell'altro elemento, sono sempre possi-
bili, e sono possibili anche le alterazioni della to- II circuito del preamplificatore microfonico e ri-
nalita della voce. Questi elementi sono in grado portato in figura 2. La sua realizzazione e molto
di introdurre notevoli variazioni del livello elet- semplice e si adatta ad ogni CB, anche se pri-
trico del segnale, con effetti conseguenti di sotto- vo di esperienza pratica. D'altra parte sarebbe
modulazione e sovramodulazione. inutile ricorrere a complicazioni circuitali, con
L'uso di un preamplificatore, in grado di ridurre lo scopo di migliorare il responso di frequenza del
completamente, o almeno parzialmente, questi circuito, dato che la banda di trasmissione e li-
inconvenienti, e quindi necessario. mitata a soli 3.000 Hz.
Preamplificando il microfono, e possibile parlare Come e noto, nelle trasmissioni di piccola poten-
901
za, di tipo amatoriale, una eventuale modulazio-
ne ad alta fedelta risulterebbe del tutto contro-
producente, perché si disperderebbe gran parte
della potenza in segnale assolutamente· inutile ai
fini della comprensibilita del parlato. .
Il progetto di figura 2 e pilotato con un solo tran-
sistor di tipo PNP, montato in una configurazio-
ne amplificatrice classica, con resistenza d'emit-
R2 tore che da origine ad una certa tensione di con-
troreazione.
La resistenza R1, collegata in serie con il circuito
di entrata, ha lo scopo di ridurre il segnale mi-
crofonico, onde eliminare eventuali distorsíoni.
L'unico inconveniente presentato dal circuito del,
preamplificatore microfonico e dovuto al valore
1
elevato della tensione di alimentazione neces-
1 saria per raggiungere un elevato guadagno con
1 un singolo stadio.
I__ -
VARIANTE AL CIRCUITO ORIGINALE
•
Fig. 4- Questo circuito di preamplificatore microfonico,
analogo a quello riportato in figura 2, propone una va-
10.000 ohm e l'interruttore S2; questi elementi
►
to nel corrispondente elenco com-
ponenti. aua. l o
PUSH TO TALK
902
sostitmscono il commutatore multiplo S1 e le I valori dei componenti elettronici di figura 4
tre resistenze R3-R4-R5 del progetto originale. sono evidentemente gli stessi di quelli del circuito
Con il sistema della regolazione potenziometrica originale di figura 2.
e possibile controllare con continuita il guada- L'interruttore S2, abbinato al potenziometro, per-
gno del preamplificatore. mette di inserire o disinserire completamente i1
II guadagno, come abbiamo detto, viene con- circuito del preamplificatore.
trollato tramite la variazione della tensione di
controreazione stabilita dalla resistenza di emit-
tore. Nello schema originale di figura 2 il valore R E A LI Z Z A Z IO N E P R A T IC A
Le prime
esperienze
del dilettante
903
11 piano di cablaggio, riportato in figura 3, pro-
pone con sufficiente chiarezza la realizzazione
pratica del progetto rappresentato in figura 2.
Riteniamo invece superfluo proporre al lettore
lo schema pratico del progetto di figura 4, essendo
sufficiente, in questo caso, sostituire soltanto il
commutatore multiplo a 1 via - 5 posizioni con il
potenziometro, a variazione logaritmica, ne! qua-
le e incorporato l'interruttore S2.
L'apparecchio deve essere racchiuso in un con-
tenitore metallico, che <leve assumere le fun-
LIRE 3.500 zioni di schermo elettromagnetico, cioé di ele-
CASSETTIERA « MINOR » mento che impedisce di captare eventuali segua-
li esterni in grado di provocare disturbi e ronzii,
Contenitore a 12 cassetti, componi-
tenendo conto che questi eventuali segnali ver-
bile ad incastro; dimensioni di un cas-
rebbero amplificati da tutti gli stadi di bassa fre-
setto: 115 x 55 x 34. Ogni cassetto e
quenza e risulterebbero particolarmente fastidiosi.
provvisto di divisori interni.
Ne! caso in cui si facesse uso di un contenitore
metallico di piccole dimensioni, la pila a 22,5 V,
oppure il gruppo di pile collegate in serie fra lo-
ro in modo da determinare il valore complessivo
di 22,5 V, potranno essere sistemate anche alle-
sterno del contenitore, nella posizione ritenuta
piü adatta.
•
Organizzate il vostro lavoro! Conser-
vate sempre in ordine i componenti
elettronici! Trasformate, a poco a po-
A coloro che non hanno suficiente dimestichezza
con i collegamenti microfonici, ricordiamo che
il microfono e normalmente provvisto di tre fili
conduttori che, a volte, possono essere anche quat-
tro. Di questi tre fili soltanto due hanno interesse
per il segnale, mentre l'altro, o gli altri, servono al-
la commutazione « ricezione-trasmissione ». Que-
co, il vostro angolo di lavoro in un st'ultimo filo non dovrá essere in alcun modo in-
vero e proprio laboratorio! terrotto!
Da un semplice esame del circuito del ricetra-
smettitore si potranno identificare i conduttori
che portano il segnale, collegandoli cosí come
indicato nello schema di figura 5, tenendo conto
che uno dei due conduttori che portano il se-
gnale e senz'altro quello rappresentato dalla cal-
za metallica.
904
IL MONOGAMMA
CB Una scatola
di montaggio
per tutti i lettori
principianti.
26,967 MHz
27,255 MHz
L. 5.900
CON QUESTO MERAVIGLIOSO SINTONIZZATORE, ADATTO
PER L'ASCOLTO DELLA CITIZEN'S BAND, POTRETE ESPLO-
RARE COMODAMENTE UNA BANDA DI 3 MHz CIRCA. PO-
TRETE INOL TRE ASCOL TARE LE EMISSIONI DEI RADIOAMA-
TORI SULLA GAMMA DEI 10 METRI (28-30 MHz).
A OUADRO PER
I! 1
A LUNEGA DUSTANZA
L'ANTENNA A QUADRO, ADATTA PER COLLEGAMENTI RADIO SULLE
LUNGHE DISTANZE E ALLE FREQUENZE ELEVATE, PRESENTA LA CA-
RATTERISTICA DELLA GRANDE SELETTIVITA', CHE SCATURISCE DALLA
POSSIBILITA' DI ROTAZIONE DEL QUADRO SECONDO L'ORIENTAMEN-
TO DESIDERATO.
L'invio di un messaggio nello spazio, oppure l'a- due « antenne verticali », cioé sui due lati verti-
scolto di un segnale proveniente da una localita cali del quadrato, sono presenti due tensioni in-
lontana, possono rappresentare, soprattutto per dotte, che abbiamo denominato rispettivamente
un principiante. una grossa emozione. Ma per rag- Vl e V2.
giungere questo scopo, cioé per poter effettuare Poiché il piano dell'antenna e perpendicolare alla
collegamenti via radio, non sono suficienti il po- direzione di propagazione dell'onda, ne consegue
tente trasmettitore e la ricevente ultrasensibile, che le due tensioni, ora citate, risultano uguali in
oltre che la regolare patente di radioamatore. Una ampiezza e con la stessa fase. Le correnti I1 e I2,
vera stazione radio, infatti, deve possedere anche che le tensioni indotte fanno circolare lungo il
un adeguato sistema di antenna ricevente e tra- conduttore, sono anch'esse uguali ma, contraria-
smittente. L'antenna, soprattutto nei grossi centri mente a quanto avviene per le due tensioni, ri-
abitati, costituisce un problema diffcilmente ri- sultano in opposizione di fase. Avviene cosi che
solvibile, a causa delle proibizioni ambientali. le due correnti si cancellano reciprocamente, cioé
L'antenna di piccole dimensioni, d'altro canto, si annullano e l'antenna non rivela alcun segnale
non puó offrire un rendimento accettabile. Ep- radio.
pure, per realizzare i cosiddetti DX, occorre as- Ma se l'antenna vien fatta ruotare lungo il suo
solutamente far uso di una buona antenna, di ti- asse verticale, facendo in modo che il piano del-
po direttivo, che permetta di aumentare consi- l'antenna stessa si aflacci sulla direzione della sta-
derevolmente la potenza virtuale del trasmettito- zione emittente, sui due lati verticali dell'antenna
re o del ricevitore, in modo da poter irradiare o si manifestano ancora le stesse tensioni indotte
ricevere in una sola direzione.
Le antenne direttive vengono usate in tutti quei
casi in cui si ha a che fare con frequenze eleva te;
esse invece si rivelano sempre pi inadatte con
l'abbassarsi della frequenza di lavoro. Perché con
le (frequenze piu basse le dimensioni costruttive
delle antenne direttive sono sempre piü alte. Nella
gamma delle onde medie, poi, sarebbe assoluta- 01 ~
¡
mente impossibile servirsi di un'antenna direttiva,
perché questa assumerebbe le dimensioni di qual-
che centinaio di metri. jv,
Eppure esiste una soluzione a questo problema.
Essa consiste nell'utilizzare una semplice antenna,
di dimensioni molto ridotte, ugualmente dotata
di buona sensibilitá e di selettivitá, oltre che di
una notevole direttivita. Si tratta dell'antenna a L'
quadro, chiamata anche antenna a loop (anello),
il cui principio di funzionamento e stato a lungo
sfruttato negli apparecchi radio riceventi prima
0003
-
dell'avvento dell'antenna di ferrite.
L'antenna a quadro e costituita principalmente
da alcune spire di filo conduttore, disposte lungo
AL RICEVITORE
i latí di un quadrato ed accoppiate, tramite un'al-
tra spira, al ricevitore radio. L'accoppiamento e
di tipo induttivo.
907
i - ~~
¡ 20Cm
'-
CAVO
COASSIALE
wocm ◄
PIATTINA
Fg. 2 - Piano costruttivo dell'an-
tenna a quadro. 11 supporto e rap-
..,
% l
presentato da un quadrato di le-
gno o di plastica, sul quale viene
- '
effettuato l'avvolgimento. Una se-
rie di chiodini o piccole viti, ven-
' gono inseriti lungo le diagonali
'
''' del quadro, cosi da far rimanere
' in tensione meccanica i fili con-
' ~ duttori. Nella parte in basso ri-
1 /) :'
• ¡--•------¡ 1 sultano sistemati il condensatore
1 / 4• variabile ad aria e il perno me-
tallico destinato a ruotare dentro
SUPPORTO
10,
CV
$/
/
I•
JPRNo
·0
-I..
AL RICEV
un tubo metallico fissato ad una
pesante base di sostegno.
~
1
TUBO-¡..
BASE
1
PESANTE
mE
V 1 - V2; ma questa volta le tensioni non sono Fig. 3 - Allo scopo di ottenere effetti di spiccata dire-
piu in fase e le corren ti I 1 - I2 non si annullano zionalita, conviene effettuare, fra la spira dell'avvolgi-
mento secondario dell'antenna a quadro e il ricevitore,
reciprocamente, ma danno luogo ad un flusso un collegamento in cavo coassiale come quello qui
di corrente che, circolando lungo la spira qua- illustrato, facendo bene attenzione a non confondere
drata, genera un segnale che raggiunge il rice- il terminale di massa con quello caldo.
vitore radio.
Facendo ancora riferimento alla figura 1, si puo
notare che il segnale radio raggiunge il ricevitore PIATTINA
induttivamente, cioé dopo essersi trasferito dalla 300 n
induttanza simbolica Ll alla spira accoppiata L2. AL
RICE V
~
908
tare anche di ascoltare contemporaneamente due suficientemente tesi, converra applicare sul sup-
emittenti che lavorano sulla stessa frequenza e porto un certo numero di chiodini o piccole viti
che disturbano ovviamente l'ascolto. Per elimina- sistemate lungo le diagonali del quadro, cosl co-
re una di queste due emittenti bastera sistemare me indicato in figura 2.
il piano d'antenna in posizione perpendicolare
all'emittente indesiderata, neutralizzandone in
questo modo il segnale. IL CONDENSATORE VARIABILE
L'analisi precedentemente esposta sul funziona-
e
mento dell'antenna a quadro, si riferita al caso L'inizio e la fine dell'avvolgimento vengono col-
teorico di un'antenna con una sola spira, quel- legati ai due terminali di. un condensatore varia-
la riportata in figura l. Ma se l'antenna a qua- bile con isolamento in aria, della capacita di
dro fosse composta da una sola spira, il segnale 500 pF circa.
ricevuto sarebbe troppo debole. Ecco perché ogni Nello schema di figura 2 i terminali utili del con-
antenna a quadro e fornita di un certo numero densatore variabile sono rappresentati dalla pia-
di spire parallele fra loro. Le spire compongono stra di massa e dal terminale collegato con le
cosl una bobina vera e propria. lamine fisse del condensatore; le lamine mobili
La conformazione reale dell'antenna a quadro sono collegate direttamente a massa, cioé con la
consente di rinforzare il segnale radio ricevuto. gabbia metallica del componente.
La sensibilitá e la selettivita dell'antenna a qua- Il condensatore variabile dovrá essere regolato
dro possono risultare ulteriormente migliorate ogni volta che ci si sintonizza su una emittente,
inserendo un condensatore variabile fra l'inizio con lo scopo di ricevere il segnale con la mas-
e la fine dell'avvolgimento, realizzando in tal mo- sima intensitá possibile.
do un circuito risonante in grado di oscillare sul- Per facilitare l'accordo, si potra utilizzare un con-
lo stesso valore di frequenza dell'onda captata e densatore variabile da 350 pF, con isolamento in
aumentando il segnale in virtu del fenomeno del- aria e collegato in parallelo ad un condensatore
la risonanza. fi.sso da 150 pF. 11 condensatore fisso dovra es-
sere inserito in modo da partecipare o essere esclu-
so dal oollegamento a piacere, tramite un inter-
REALIZZAZIONE DELL'ANTENNA ruttore, in modo da permettere al circuito oscil-
lante di raggiungere valori capacitivi inferiori ai
Il piano costruttivo dell'antenna a quadro e n- 150 pF, utilizzando il solo condensatore variabile.
portato in figura 2.
In pratica si tratta di realizzare un telaio di for-
ma quadrata, provvisto di un supporto sul quale ACCOPPIAMENTO
viene sistemato il condensatore variabile. Il sup-
porto e provvisto inoltre di un perno che per- L'accoppiamento dell'antenna a quadr, con l'ap-
mette la rotazigne dell'antenna. La misura di o- parato ricevente e ottenuto tramite una spira si-
gni lato dell'antenna a quadro e di un metro. stemata fra l'antenna vera e propria e lo stesso
Il telaio potra essere realizzato con legno com- piano di questa. La spira potra essere realizzata
pensato, oppure con cartone robusto o uno dei con lo stesso tipo di filo con cuí si realizza l'avvol-
tanti laminati plastici. gimento.
Il perno di rotazione dovra essere infilato in un Tuttavia, desiderando raggiungere effetti di piu
tubo fissato ad una base suficientemente pesante, spiccata direzionalita, sará necessario servirsi di
tanto da mantenere stabile l'antenna. un cavo coassiale, del tipo di quelli usati per i
La realizzazione elettrica vera e propria dell'an- collegamenti televisivi, realizzando il collegamen-
tenna a quadro consiste nell'avvolgere 9-10 spire to illustrat'in figura 3.
di filo conduttore. Le spire dovranno risultare Il collegamento con la presa di antenna del ri-
concentriche e distanziate fra loro di 1,5 cm cevitore dovra essere effettuato con piattina per
curca. discese TV da 300 ohm, facendo bene attenzione
11 filo per realizzare l'avvolgimento dovra avere a non invertire tra loro il lato massa con quello
un diametro di 0,5 mm circa; esso dovra risultare di antenna. Questi due elementi sono indicati
isolato in plastica. Qualsiasi altro tipo di filo, tut- con le lettere A (terra) e B (antenna) nel piano
tavia, purché ben isolato eventualmente anche costruttivo di figura 2.
solo smaltato, potra offrire risultati tecnici pres- Su questo argomento e stato detto tutto e non
socché simili. ci resta che augura.,, ai nostri lettori tan ti e tan-
Per fare in modo che i fili conduttori risultino ti buoni DX.
909
RICEVITORE
REFLEX
PER
ONDE
MEDIE
• 1
910
Nella didattica della radiotecnica il circuito re- vengono riportati, o riflessi, su questo stesso sta-
fex si trova a meta strada fra il circuito a rea- dio, sottoponendolo a due lavori diversi. Nel caso
zione e quello supereterodina. Esso, dunque, me- specifico questo stadio e pilotato da un transistor
rita una particolare attenzione da parte di colo- amplificatore di alta e bassa frequenza, che am-
ro che desiderano specializzarsi nella tecnica del- plifica contemporaneamente queste due frequen-
le riparazioni e delle costruzioni di ricevitori ze stabilendo una separazione netta fra le due
radio. categorie in modo da evitare ogni possibilita
E' ovvio, tuttavia, che questo circuito, cosi co- di inneschi od oscillazioni parassite.
me avviene per i circuiti a reazione e superrea- Questo semplice ricevitore reflex per onde me-
zione, chiamati anche circuiti rigenerativi, non die puo essere costruito da tutti i principianti,
appartiene alla gamma dei ricevitori commerciali, dato che per il corretto funzionamento dell'appa-
ma soltanto a quella dello studio dell'elettroni-
rato non vengono richieste particolari operazioni
ca, in generale, e della radiotecnica, in partico-
di messa a punto e taratura. Perché il numero di
lare. Oggi, infati, il solo circuito appartenente
all'industria e commercio e quello supereterodina, componenti necessari per la costruzione e assai
cioé il circuito del ricevitore radio a conversione limitato. Perché la reperibilita commerciale degli
di frequenza. elementi di assiemaggio e facile ed il costo com-
Che cosa si intende per circuito reflex? E' pre- plessivo del ricevitore puo essere considerato ac-
sto detto. I segnali radio uscenti da uno stadio cessibile a tutte le borse.
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1
Fig. 2 - Cablaggio del ricevitore reflex realizzato su IL CIRCUITO DI SINTONIA
circuito stampato. L'altopartante e di piccole dimen-
sioni (7-8 cm.) ed il trasformatore d'uscita T1 e del 1
tipo di quelli montati nei ricevitori radio transistoriz-
Per Pascdlto delle emittenti locali, non occorre
zati di tipo portatile. collegare /il circuito di entrata del ricevitore con
la discesa di un'antenna estema. Coloro che, in-
vece, vorranno sintonizzare il ricevitore anche su
emittenti deboli o lontane, dovranno servirsi di
un'antenna esterna, che verra collegata ad un
piccolo avvolgimento posto in parallelo allavvol-
gimento del circuito di sintonía; ma su questo
particolare avremo modo di intrattenerci piu
avanti.
Per l'ascolto delle emittenti locali, dunque, e
sufficiente l'uso di un'antenna di ferrite, rappre-
4
sentata da un nucleo di ferrite di forma cilin-
drica e da due avvolgimenti. II circuito di sin-
tonía, cioe il circuito di entrata del ricevitore,
e rappresentato dai condensatori C1-C2 e dalla
bobina Ll.
Fig. 1 - Progetto del ricevitore reflex transistorizzato. Il condensatore C 1 e un condensatore variabile
L'antenna di ferrite concede la ricezione delle sole e-
mittenti locali. L'ascolto e in altoparlante e l'alimenta- con isolamento a mica o ad aria del valore di
zione e ottenuta con una sola pila da 9 V. 350 pF.
913
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di comandi a vaglia postale o c.c.p. n. 3/26482. Nel prezzo sono
distanza. comprese le spese di spedizione.
Azionando il perno del condensatore variabile C1, to reflex consiste proprio nell'imporre allo stesso
variano le caratteristiche radioelettriche del cir- transistor TRI due processi di amplificazione,
cuito di sintonía e, in particolar modo, la fre- quello dei segnali ad alta frequenza e quello dei
quenza di risonanza del circuito stesso. Ció si- segnali a bassa frequenza. La separazione fra
gnifica che, ogni posizione delle lamine fisse ri- questi due tipi di segnali e notevole, perché i
spetto a quelle mobili del condensatore variabile primi sono dell'ordine dei 500 KHz, mentre i se-
C1, una sola emittente puó essere captata dal ri- condi sono dell'ordine di 15 KHz. Questa sepa-
cevitore ed ascoltata attraverso il suo altoparlan- razione costituisce un sufficiente margine di si-
te. curezza.
11 segnale radio di alta frequenza, presente nel Le resistenze R1-R2 fungono da resistenze di la-
circuito di sintonía, si trasferisce, per induzione voro per il diodo rivelatore D 1 ed assieme al
elettromagnetica, nell'avvolgimento L2 e da que- condensatore C4 compongono una cellula di fil-
sto, attraverso il condensatore elettrolitico di ac- tro per le tensioni di alta frequenza residue. In
coppiamento C3, alla base del transistor TRl, che tal modo sulla resistenza Rl e presente una ten-
e un NPN di tipo BF198. sione di bassa frequenza che raggiunge la base
Ne! transistor TRl vengono amplificati, contem- del transistor TRl attraverso l'avvolgimento L2
poraneamente, i segnali di alta frequenza pro- e il condensatore elettrolitico C3. Quest'ultimo
venienti dal condensatore elettrolitico C3 e quel- condensatore impedisce anche alla base di TRl
li di bassa frequenza uscenti dall'emittore di di essere influenzata dalla tensione continua ne-
TRl e raddrizzati da! diodo D 1. Dunque l'effet- gativa che si produce ne! diodo D1 durante il
alimentatore stabilizzato
con protezione elettronica
IN SCATOLA DI
MONTAGGIO
L. 18.500
CARATTERISTICHE
Tensione variabile in modo continuo: 0,7 V - 22 V
Corrente massima alla minima tensione: 1, 1 A
Ronzio residuo con assorbimento di 1 A: 1 mV
1 V d'uscita
Presenza di limitatore elettronico di corrente.
Protezione dell'alimentatore dalle correnti inverse.
Stabilizzazione termica.
Protezione contro le correnti inverse.
915
raddrizzamento del segnale di alta frequenza u- realizzazione di questo ricevitore radio 'sono di
scente dall'emittore. facile reperibilitá commerciale. Soltanto l'anten-
na di ferrite dovrá essere realizzata direttamente
dal lettore, perché diffcilmente essa potra essere
AMPLIFICAZIONE BF trovata in commercio; essa dovra essere costrui-
ta nel seguente modo: su una delle due estremi-
Le tensioni di bassa frequenza vengono ampli- ta di un bastoncino di ferrite, di forma cilindrica,
ficate, come abbiamo detto, soltanto parzialmen- del diametro di 8 mm e della laghezza di 140
te dal transistor TRI, mentre vengono amplifi- mm circa, si avvolgeranno 80 spire di filo di rame
cate in misura maggiore dai transistor TR2 e smaltato,. ricordando che la misura del diametro
TR3, che sono due NPN dello stesso tipo: BC108. del filo non costituisce un elemento critico, poten-
L'impedenza di alta frequenza Jl non rappresen- dosi assumere, per l'avvolgimento, qualsiasi día-
ta alcun ostacolo per le tensioni alternate di bas- metro o, meglio, qualsiasi tipo di filo di rame
sa frequenza, che possono agevolmente raggiun- smaltato, purché di diametro inferiore a 0,8 mm.
gere il potenziometro di volume R4. Dunque, la Per lavvolgimento L2 occorrono soltanto 8 spire
funzione dell'impedenza di alta frequenza JI e dello stesso tipo di filo, o anche di tipo diverso.
duplice: blocca le tensioni di alta frequenza e Per questo tipo di lavoro occorrerá ricordarsi di
lascia via libera a quelle di bassa frequenza. fissare i terminali degli avvolgimenti con col-
Il condensatore C5, in virtu del suo valore ca- lanti cellulosici o nastro adesivo anticapacitivo;
pacitivo, che e di 1000 pF, rappresenta una gran- non bisogna mai, invece, ricorrere a fascette o
de resistenza capacitiva allc oscillazioni di bassa anelli metallici, perché questi costituirebbero del-
frequenza, trattenendole sulla base del transistor le spire in cortocircuito, a tutto danno delle
TRI, mentre le tensioni residue risultano convo- caratteristiche radioelettriche dell'antenna di fer-
gliate a massa tramite il condensatore C4. rite.
Ma ritorniamo ai vari processi di amplificazio- Per il transistor TRI non abbiamo citato di pro-
ni dei segnali di bassa frequenza, che sono pre- posito un particolare tipo di componente; perché
sentí sul cursore del potenziometro di volume R4.
Il condensatore C7 preleva questi segnali e li
invia alla base del transistor TR2 per sottoporli
ad un secondo processo di amplificazione. Ma
questo solo transistor non e sufficiente per pilo- Fig. 3 - Circuito stampato a grandezza naturale neces-
sario per la realizzazione del ricevitore reflex.
tare un altoparlante, mentre esso potrebbe esse-
re sufficiente per l'ascolto dei segnali radio in
cuffia. Occorre dunque inserire anche il tran-
sistor TR3, che e collegato in serie con il tran-
sistor TR2. 11 montaggio e di tipo ad emittore
comune semplificato; la resistenza R8, collegata
fra base e collettore di TR2, provvede all'ap-
porto della tensione di polarizzazione .I segna-
Ii amplificati, presentí sulla resistenza di carico di
collettore R7, vengono inviati tramite il con-
densatore elettrolitico C9, alla base del tran-
sistor TR3. In quest'ultimo stadio amplificatore
BF la tensione di polarizzazione e ottenuta tra-
mite la resistenza R9.
Mentre i! carico del transistor TR2 e rappre-
sentato dalla resistenza R7, ne! caso del transi-
stor TR3 il carico e rappresentato dall'avvolgi-
mento primario del trasformatore d'uscita TI,
su! quale la tensione e in grado di provocare,
nell'avvolgimento secondario, una corrente di
suficiente intensitá per pilotare l'altoparlante AP.
COMPONENTI ELETTRONICI
916
CARA OL
RADIORICEVITORE IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 9400
8 TRANSISTOR
2 GAMME D'ONDA
Per richiederlo occorre inviare vaglia o servirsi del modulo di c.c.p. n 3/26482
intestato a ELETTRONICA PRATICA - Via Zuretti 52 - 20125 Milano
918
siasi rivenditore di materiali radioelettrici chie- zione o alcun ingrandimento. Seguendo il piano
dendo un trasformatore di uscita tipo miniatura di cablaggio di figura 2 nessun errore potra es-
per ricevitori radio transistorizzati con uscita sere commesso, purché i transistor vengano inse-
in push-pull. Di questo trasformatore occorrera riti esattamente negli appositi fori, tenendo con-
invece conoscere, e questa e una notizia che il to della distribuzione dei tre elettrodi di collet-
rivenditore e sempre in grado di fornire, l'im- tore-emittore-base, cosi come indicato nel dise-
pedenza dell'avvolgimento secondario, perché gno di figura 5. Per quanto riguarda il diodo ri-
questo valore <leve essere anche quello della bo- velatore D1, ricordiamo, per i principianti, che
bina mobile dell'altoparlante. Per concludere dob- anche questo componente e di tipo polarizzato,
biamo quindi dire che l'altoparlante necessario trattandosi di un semiconduttore; i diodi rivela-
per questo tipo di ricevitore dovra essere di pie- tori, comunque, presentano una fascetta colorata
cole dimensioni e con impedenza di valore parí da una parte, cosi come indicato nello schema
a quello dell'avvolgimento secondario del tra- pratico di figura 2 che non concede possibilita
sformatore d'uscita. di errore neppure in questo caso.
La linea di massa del circuito e quella rappresen-
tata dalla linea di alimentazione negativa, pro-
REALIZZAZIONE PRATICA prio perché i transistor sono di tipo NPN.
La realizzazione pratica del ricevitore e riportata L'interruttore S1, che apre e chiude il circuito
in figura 2. Come si puó notare, ancora una di alimentazione, e incorporato con il potenzío-
volta le nostre preferenze sono state accordate metro R4.
alla tecnica del circuito stampato, che permette Un contenitore di plastica potra fungere ottima-
di ottenere una composizione compatta e razio- mente da soprammobile; in esso si provvedera ad
nale. inserire la basetta del circuito e la pila di ali-
Il circuito stampato dovrá essere costruito se- mentazione, mentre l'altoparlante dovrá essere
condo il disegno riportato in figura 3; questo fissato direttamente sul pannello frontale del con-
disegno e stato eseguito _e riprodotto a grandezza tenitore.
naturale; esso non richiede quindi alcuna ridu-
I comandi manuali del ricevitore sono soltanto
due: quello di sintonía, in corrispondenza del
quale si potra comporre una piccola scala gra-
duata e quello di volume, applicato sul perno del
potenziometro R4.
Flg. 5 - Riportiamo in questo disegno l'ordine esatto
di distribuzione degli elettrodi di collettore-emittore-
base dei due tipi di transistor montati nel ricevitore
reflex. L'ANTENNA RICEVENTE
919
CHI RISOLVE BRILLANTEMENTE IL PRO-
BLEMA DELLA STABILIZZAZIONE DELLA
TENSIONE DI ALIMENTAZIONE, PROTEG-
GE I PROPRI APPARATI DALLE INSIDIE DEI
SOVRACCARICHI ED ESAL TA LE PREST A-
ZIONI DEGLI APPARATI RADIOELETTRICI.
ALIIENTAZIONI
STABILIZZATE
A THYRISTOR
Le variazioni di tensione di rete, oggi piü che spesso all'uso di diodi controllati, meglio cono-
mai, sono troppo frequenti. E sono dannose per sciuti sotto il nome di thyristor o SCR (silicon -
la maggior parte delle apparecchiature elettro- controlled - rectified) che, lavorando a commu-
niche. tazione dissipano soltanto una piccola quantita
E' pur vero che lo stabilizzatore di tensione e di potenza elettrica.
un circuito inserito su gran parte degli apparati Il rendimento di questi alimentatori, rispetto a
radioelettrici e sugli strumenti di misura. Ma esso quelli di tipo serie, e tanto piu elevato quanto
non e sempre presente dovunque e non esiste del maggiore e la differenza fra il valore della ten-
tutto in taluni elettrodomestici in cui gli effetti sione di entrata e quello della tensione di uscita
delle variazioni di tensione sono assai piü vistosi, del circuito stabilizzatore.
facendo sembrare difettoso un televisore o un am- Facciamo un esempio. Un alimentatore di tipo
plificatore di bassa frequenza e fácendo sembrare serie, con tensioni di 60 V all'entrata e 10 V al-
assai modeste le prestazioni di questi stessi appa- l'uscita, dissipa, con un assorbimento di corrente
rati. di 5 A, ben 250 W (60 - 10) x 5 = 250. Al con-
Normalmente, quando si- debbono stabili:uare le trario, nell'alimentatore pilotato con diodi con-
tensioni sui piccoli carichi, si ricorre all'uso di trollati, cioé con SCR, la dissipazione di potenza
diodi zener, seguiti eventualmente da un transi- elettrica non supera la decina di watt.
stor regolatore di tipo serie. Anche in questo caso, tuttavia, la medaglia ha il
Ma ció, in linea di massima, e anche possibile suo rovescio. E il rovescio questa volta consiste
con i grossi carichi, anche se in tal caso si crea- in una minore stabilita degli alimentatori con
no notevoli sprechi di energía e l'alimentatore SCR rispetto a quelli a transistor. Gli á.limentatori
assume un aspetto... mastodontico, a causa dei ad SCR, inoltre, in presenza di carichi che variano
grossi dissipatori di energía termica con cui de- rapidamente, sono meno veloci nella risposta.
ve essere realizzato il circuito. Ma in tutte le applicazioni dilettantistiche ed in
Quando si vuol realizzare un alimentatore sta- talune applicazioni pratíche anche a carattere
bilizzato, dotato di elevato rendimento, si ricorre industriale, gli alimentatori ad SCR possono ri-
921
sultare utilissimi, se non proprio preziosi. Ecco di gate (G) dei due diodi SCR sono polarizzati
perché. in questo articolo, abbiamo ritenuto va- con una tensione stabilizzata di riferimento, la
lido il programma di una rassegna di alcuni cir- tensione sui terminali del condensatore elettro-
cuiti di stabilizzatori di tensioni che, pur appa- litico si mantiene leggermente al di sopra del va-
rendo semplici nella loro concezione circuitale, lore della tensione di riferimento (O, 7 V o poco
sono in grado di suggerire moltissime idee e piü).
concetti costruttivi con i diodi controllati. Se la tensione tende a scendere, per effetto del
carico, i diodi si innescano ( ciascuno relativa-
mente alla propria alternanza), facendo aumen-
LO SCHEMA FONDAMENT ALE tare la tensione sui terminali del condensatore.
Quando tale valore risulta parí a quello della
In figura l rappresentiamo il piü semplice cir- tensione di uscita del trasformatore, durante la
cuito in grado di ottenere la stabilizzazione della fase discendente della curva, si ottiene il disin-
tensione alternata di rete per mezzo di due diodi nesco del diodo SCR, risultando nulla la tensione
controllati (SCR1 - SCR2).Quando gli elettrodi anodo-catodo.
AMPLIFICATORE TUTTOFARE
AS 21
in scatola di montaggio a L. 3. 750
SCR1
RETE
SCR2
4
G
A
T1
+
►
+
c1
T1
TENS. DI RIFERIM.
923
Lo schema rappresentato in figura 2 e simile a
quello di figura 1; esiste tuttavia una variante:
l'impiego di due diodi supplementari (D1-D2) in
DISINN. SCR sostituzione del trasformatore di alimentazione
dotato di presa centrale sull'avvolgimento se-
condario.
SUL COND.
FILTRO Il diagramma di figura '3 propone al lettore le
LIVELLO DI
forme d'onda delle tensioni di maggior interes-
RIFERIMEN TO se ed i vari punti critici di innesco del diodo.
-~-- - - _ j Se la corrente di carico e bassa, puo verificarsi
un fenomeno di sovratensione all'atto dell'in-
nesco, in grado di provocare disturbi sulla li-
nea, a causa della generazione di armoniche, e
NNESCO sullo stesso carico, nel caso in cuí questo non
SCR
sopporti le sovratensioni.
II punto di innesco del diodo, indicato nel dia-
gramma di figura 3, e casuale e per tale motivo
puo accadere che essso si verifichi all'inizio di
una alternanza. In tal caso si avrebbe condu-
Fig. 3 - Diagramma relativo alle varie forme d'onda
delle tensioni di maggior interesse e dei vari punti
critici di innesco del diodo SCR.
Fig. 4 - La tensione in quadratura, che deve essere
fomita al diodo SCR per fare in modo che il diodo
stesso si inneschi verso la fine del periodo, puo es-
sere ottenuta mediante accoppiamento capacitivo, cosi
come indicato in questo progetto.
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T1
11 11 11
A
TENS DI
RIFE RIM.
924
zione elettrica per un intero semiperiodo, con II progetto di un limitatore di corrente, assai
conseguenti notevoli sovratensioni. semplice e di provata eflicacia, e rappresentato
A tale inconveniente si puo ovviare facendo in in figura 6. Questo circuito funziona sul principio
modo che il diodo si inneschi verso la fine del della limitazione di corrente. In pratica si tratta
periodo, quando la tensione assume pressocché di cortocircuitare il diodo zener DZ, che fornisce
lo stesso valore di quello della tensione da sta- la tensione di riferimento, tramite· il transistor
bilizzare. TRl e facendolo divenire coriduttore quando il
Per raggiungere questo scopo si puo fornire al fluso di corrente supera un certo valore di so-
diodo SCR una tensione alternata in quadra- glia. Nel circuito principale di corrente, infatti,
tura con quella di alimentazione, applicandola viene inserita la resistenza R7.
ad esempio sul gate. Quando la corrente provoca una caduta di ten-
Tale sistema riduce lievemente la stabilizzazione, sione superiore a 0,6 - 0,7 V sulla resistenza R7,
che si mantiene comunque entro una piccola il transistor TRl diviene conduttore, bloccando
percentuale: nel 2% per un alimentatore a 60 V. praticamente l'alimentazione allo zener di rife-
La tensione in quadratura puo essere ottenuta rimento e riducendo quasi a zero la corrente di
in due modi diversi: tramite accoppiamento ca- uscita.
pacitivo, se si dispone di un trasformatore munito Un circuito di protezione lievemente migliorato
di presa centrale, oppure per mezzo di un circuito e quello rappresentato in figura 7. In questo pro-
integratore. getto, infatti, si nota I'inserimento di un secondo
transistor (TR2), che funziona da elemento am-
plificatore in continua e conferisce al limitatore
PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI un effetto di soglia piu marcato.
Se nel circuito di figura 7 vengono inserite le
E' assai utile corredare certi alimentatori, so- resistenze R9 - RlO, si genera un ciclo di reazione
prattutto quelli destinati agli esperimenti di la- che trasforma i due transistor TRI - TR2 in un
boratorio, di un limitatore di corrente, in grado diodo controllato SCR, realizzando una protezio-
di eludere i rischi derivanti da cortocircuiti ac- ne di tipo a scatto. In pratica si verifica questo
cidentali. fenomeno : quando si raggiunge un valore di
C2
SCR1
11
R3
- C3
+
±
@,
11
1-
0
-O
> 4
• Fig. 5 - Esistono due mo-
di per ottenere la tensio-
•
ne In quadratura: median-
te accopplamento capaciti-
e
TENS. DI RIFE RIM.
vo, cosi come lndicato In
figura 4, e per mezzo di
circuito integratore come
quello qui riportato.
925
sovraccarico, si verifica lo scatto del diodo SCR,
che rimane eccitato anche quando scompare il AL 'G"DELLO
fenomeno di sovraccarico, mantenendo costan- SCR
temente a zero il valore della tensione di uscita.
Per ripristinare il funzionamento dell'alimenta-
tore occorre interrompere l'alimentazione sul cir- ENTR.CC R5
cuito di protezione.
R8
R4
R5
I 11 +
%
~ 11 C3
%"r R7
Fig. 6- Progetto di. limitatore di corrente assai sempli-
ce e di provata efficacia. Questo circuito e in grado
di eliminare i rischi derivanti da cortocircuiti acclder
tali.
926
certo tempo durante il quale aumenta progressi- Fig. 8 - Semplice circuito in grado di ottenere l'effetto
vamente la tensione di riferimento sino al valoré di inserimento ritardato della tensione. Tale effetto e
massimo stabilito dallo zener. assai utile negli amplificatori di bassa frequenza.
AUMENTATORE COMPLETO
TR1
R3
11
11
11
11
Fig. 9 - Esempio di circui-
n.. TR2
11
DZ to di regolazione della ten-
+I sione di uscita munito di
= elemento di protezione dai
T,
11
E R5
g e
sovraccarichi. I principali
componenti assumono i se-
11 guenti valori: R3 = 4.700
11 R6 ohm; R4 = 2.200 ohm;
11 R5 = 50.000 ohm (lin.);
11
R7 = 0,6 ohm per corren-
RB ti max di 1 A e 1,2 ohm
11
per correnti max di 0,5 A;
R8 = 1.000 ohm; TRI =
= 2N4410; TR2 = 2N4410;
DZ = 60 V - 500 mW;
D6 = 0A202; C5 = 100
F - 3 V.
927
far riferim ento al circuito di figura 10, in cuí pro-
Condensatori
poniam o il progetto di un alimentatore completo
delle seguenti sezioni: sezione alimentatrice, se-
C1 = 1 uF
zione stabilizzatrice di tensione, sezione regola-
C2 = 250.000 pF
C3 = 8uF- 150 VI. (elettrolitico)
trice di potenza. A questo progetto si potra abbi- C4 = 500 F- 100 VI. (elettrolltico)
nare il circuito riportato in figura 9, allo scopo C5 = 2,5 F- 65 VI. (elettrolltico)
di aumentare le prestazioni dell'alimentatore stes-
so. Resistenze
R1 = 10.000 ohm
Nel citare i valori dei componenti del progetto
R2 = 4.700 ohm
di figura 9, abbiam o indicato due diversi valori R3 = 4.700 ohm
relativi alla resistenza R 7, in ordine a due diversi R4 = 2.200 ohm
valori di correnti. Ma per tutti i valori delle cor- R5 = 4.700 ohm
renti la resistenza R 7 assume il valore dedotto dal- R6 = 1.000 ohm
la seguente form ula:
Varie
R 7 = 0,6 : I lim. T1 = trasf. d'alimentaz. (sec. 80 V)
in cui I lim. rappresenta la corrente di limita- P1 = ponte raddrizzatore (100 V. 2 A)
zione espressa in ampere. DI = 0A202
Allo scopo di sopprimere i disturbi di rete, il DZ = diodo- zener (60 V - 500 mW)
progetto di figura 10 preverle l'inserimento del- z1 = vedi testo
l'induttanza di blocco Zl. Questa induttanza,
chiamata anche impedenza di bassa frequenza,
<leve essere direttamente realizzata dal lettore ne!
seguente modo.
COMPONENTI
Su un bastoncino di ferrite, di qualsiasi forma
(piatta o cilindrica), si avvolgeranno 50-200 spire
di filo di rame smaltato del diametro di 0,5 mm.
La ferrite sara del tipo di quelle funzionanti da
R5
R6
21
RETE
~
II
..
80V
j -T
R2 R3
+ +
11
@
60V
@
S1
T1 11 lc3 Il ca 11 DZ Ic5
928
SCATOLA METALLICA
Ag. 11 - Plano di cablagglo dell'alimentatore stabiliz- antenne nei ricevitori radio di tipo tascabile.
zato. L'induttanza di blocco Z1 deve essere costruita
secondo i dati riportati nel testo. Fra II diodo SCR In figura 11 rappresentiamo la realizzazione pra-
e il telalo metallico dovrá essere inserito un foglletto tica dell'alimentatore stabilizzato completo.
di mica, nel caso in cui la piastrina risulti In contatto Il diodo controllato SCR dovra. essere raffredda-
con l'anodo. to interponendo, fra la piastrina di fissaggio ed
il telaio metallico, un apposito foglietto di mica.
Anche la vite, ovviamente, dovrá essere isolata
rispetto al telaio perché, altrimenti, ogni precau-
zione di isolamento risulterebbe vana.
Il terminale centrale del diodo SCR dovra risul-
tare in intimo contatto con la piastrina di fissag-
gio. In caso contrario occorrera. effettuare la sal-
datura relativa all'anodo su tale terminale, dato
4
Fig. 10 - Progetto di allmentatore completo abblnablle
che la piastrina funge soltanto da dissipatrice del
calore e da elemento di fissaggio meccanico. Se
le cose si presentano cosí, non e necessario effet-
tuare alcun isolamento fra il componente e il
telaio.
Per concludere, raccomandiamo di scegliere un
al progetto di figura 9, Il circuito prevede le tre prin- diodo SCR con caratteristiche adatte al valore
cipali sezioni: alimentatrice, stabllizzatrice di tensione
e regolatrice dl potenza. Il diodo SCH deve essere massimo di correnfe che si intende prelevare da!
aceito con caratteristiche adatte al valore massimo di circuito. Il diodo zener DZ fisserá il massimo va-
corrente che si intende prelevare dal circuito. lore di tensione.
929
LE VARIAZIONI DI RUMOROSITA' AMBIENTALE,
OGGI PIU' CHE MAi, SONO FREQUENTI.
ESSE METTONO A DISAGIO L'ASCOLTATORE
IN CASA E IN AUTO, COSTRINGENDOLO AD UN
CONTINUO RITOCCO DEL COMANDO DI
VOLUME SONORO.
CON QUESTO STABILIZZATORE DI
RAPPORTO SEGNALE-RUMORE NON OCCORRE PIU'
INTERVENIRE SUL POTENZIOMETRO DI VOLUME,
PERCHE' LA REGOLAZIONE DELL'AUDIO VIEN
FATTA AUTOMATICAMENTE, IN CORRISPONDENZA
DEGLI AUMENTI O DELLE DIMINUZIONI
DEI RUMORI ESTERNI.
NTROLLO
AUTOMATICO
DELL'AUDIO
II titolo con cui e annunciato questo articolo non to del fenomeno di evanescenza dei segnali ra-
<leve trarre in inganno il lettore. dio, ai quali provvede esclusivamente il CA V.
Perché non si tratta dell'ormai famoso CA V, cioé Tiene conto invece della rumorosita ambientale.
del controllo automatico di volume che agisce Spieghiamoci meglio. Quando si ascolta la radio,
sui segnali di alta frequenza. in auto o in casa, quando si ascolta !'audio del
Con questo dispositivo si interviene, invece, su! televisore, quando si ascolta la musica riprodotta
segnale di bassa frequenza. Ma cerchiamo di ana- da un amplificatore o da un registratore, il livello
lizzare un po' piü dettagliatamente questi due sonoro di tutti questi apparati viene regolato
fondamentali concetti. tramite il potenziometro di volume a seconda
Il controllo automatico di volume, chiamato an- delle esigenze dell'ascoltatore e della maggiore o
che controllo automatico di guadagno, agisce sui minore silenziositá dell'ambiente. Queste condi-
segnali radio che raggiungono gli stadi di entrata zioni, tuttavia, non sempre rimangono costanti.
di ogni ricevitore radio a circuito supereterodina. Anzi, il piü delle volte, esse mutano con il pas-
Quando questi segnali sono deboli, il CA V prov- sare del tempo, costringendo l'ascoltatore ad in-
vede a rinforzarli; quando sono troppo forti, il tervenire di continuo su! controllo manuale di
CA V provvede ad abbassarli. Il risultato che ne volume. Gli elementi che intervengono durante
consegue e il seguente: attraverso !'altoparlante, l'ascolto, cioé gli elementi che fanno mutare le
a meno che non si intervenga su! comando ma- condizioni ambientali, possono essere diversi.
nuale di volume, l'intensitá sonora e sempre L'automobile, ad esempio, puó passare da una
la stessa, cioé varia entro due limiti costanti. strada silenziosa ad un'altra a grande traffico,
II nostro dispositivo non tiene assolutamente con- in aperta campagna o in un centro abitato. In
931
RICEVITORE AMBIENTE AUTO
~
E
VOLUME
-.1!$-
w
e
o
:
..7 '
RIFE RIM.
:::,
o::
ELIMINATORE DI OISTURBI
Fig. 1 - Questo semplice schema a blocchi permette casa possono arrivare improvvisamente degli o-
di interpretare, almeno in forma generica, il funziona- spiti, oppure puo prendere inizio una conversa-
mento dello stabilizzatore di rapporto segnale/rumore.
11 gruppo compreso nel rettangolo tratteggiato simbo-
zione, creando in ogni caso degli elementi nuovi
leggia il dispositivo, mentre il gruppo disegnato in alto, che disturbano l'ascoltatore.
a sinistra, simboleggia un comune ricevitore radio con Il nostro apparato elimina tutti questi inconve-
uscita in altoparlante. 11 .pick-up, rap.presentato da un nienti perché, automaticamente, provvede ad ele-
altoparlante, riceve il segnale audio puro e le rumoro-
sita ambientali. L'amplificatore di comando somma que-
vare il livello sonoro quando !'ambiente diviene
sto segnale con quello proveniente dall'altoparlante del piu rumoroso, menfre provvede ad abbassarlo
ricevitore radio (segnale di riferimento). L'amplificatore quando l'ambiente ritorna silenzioso. Si puo con-
di comando amplifica il solo rumore, che e rappresen- cludere dicendo che, anche in questo caso, si
tato da una tensione e che provvede a pilotare il vo-
tratta di un controllo automatico di volume che,
lume sonoro del ricevitore radio o di qualsiasi altro
riproduttore audio. per quanto concerne il principio di funzionamen-
to, e ben diverso dal vecchio e classico CAV.
L'uiilita di questo dispositivo appare evidente
dopo le brevi note fin qui accennate e sara bene
accetto dalla maggior parte dei nostri lettori, so-
prattutto da quelli che non tollerano l'interru-
zione di un brano musicale, della cronaca di un
avvenimento sportivo, di un notiziario politico
soltanto per cause indipendenti dalla loro vo-
lonta e alle quali e possibile ovviare con la co-
struzione dell'apparato qui presentato e descritto.
932
LO SCHEMA A BLOCCHI per qualsiasi riproduttore audio (amplificao,
registratore, televisore, ecc.).
11 nostro apparato basa il suo funzionamento su Ne! ricevitore radio sono presenti tre stadi fon-
un sistema elettronico e automatico di contro- damentali: lo stadio di alta frequenza, quello ri-
reazione, che permette di agire su! volume sonoro velatore e lo stadio amplificatore di bassa fre-
di un amplificatore audio in rapporto alla rumo- quenza. E si puó anche dire che la separazione
rosita dell'ambiente. Per tale motivo, quindi, pos- tra gli stadi di alta frequenza, quello rivelatore
siamo chiamare questo dispositivo con la seguen- e gli stadi di bassa frequenza sia determinata
te epressione « stabilizzatore di rapporto segnale dalla presenza del potenziometro di volume, cosi
rumore». come indicato in figura l. Gli stadi di alta frequen-
Per meglio comprendere il funzionamento del za, come si sa, comprendono la conversione dei
progetto e prima di addentrarci nell'analisi del segnali radio e la loro amplificazione. Gli stadi
circuito elettronico vero e proprio, invitiamo il di bassa frequenza, invece, amplificano il segnale
lettore ad esaminare lo schema a blocchi di f- in modo da poter pilotare l'altoparlante. Attra-
gura l. verso questo elemento si ascoltano le emissioni
Supponiamo di aver a che fare con un r1cev1- radiofoniche. Ma in realta l'ascoltatore viene sot-
tore radio, anche se il nostro discorso e valido toposto a due diversi tipi di suoni: quelli pro-
f i
chiara e precisa sequenza di fo-
tografíe, vengono presentate le
successive operazioni che con-
ducono alla composizione del
circuito stampato.
L. 3.900
933
Condensatori Varie
C1 = 50 F - 25 VI. (elettrolitico) TR1-TR2-TR3-TR4-TR5 = BC108
C2 = 5,6 F- 25 VI. (elettrolitico) T1 = trasf. d'uscita (vedi testo)
C3 = 5,6 F- 25 VI. (elettrolitico) D1 = OA91
C4 = 100.000 pF D2 = OA91
es = 5,6 F- 25 VI. (elettrolitico) D3 = OA91
C6 = 50 F- 25 VI. (elettrolitico) D4 = 10D4
C7 = 50 F - 25 VI. (elettrolitico) LP1 = lampada-spia (12 V - 0,5 W)
Resistenze
LP2 = lampada (6,3 V - 50 mA)
FR = fotoresistenza (vedi testo)
R1 = 330 ohm
S1 = interruttore
R2 = 10.000 ohm
R3 = 4.700 ohm
R4 = 560.000 ohm
R5 = 560.000 ohm
R6 = 20.000 ohm (trimmer potenz a varia,
lin.)
R7
R8
= 100.000
= 22.000
ohm
ohm
COMPONENTI
R9 = 2 megaohm (trimmer potenz. a
variaz. lin.)
R1O = 100.000 ohm
R11 -;100.000 ohm
R12 = 19.000 ohm
R13 = 10.000 ohm
R14 = 100.000 ohm (potenz a variaz. log.)
R15 = 150 ohm
R1 R2 R3
TR3 /
R13
A o
R
TR5
,-- -
1
1
2,
±l 1
1
,FR
1
1
--
B P
TR
934
MASSA
AUTO
4
tre punti contrassegnati con le lettere A-B e C trova-
no precisa corrispondenza con gli stessi punti, contras-
segnati con le medesime lettere, degli schemi delle
figure 2 e 5.
935
venienti dall'altoparlante e quelli che rappresen-
LE NOSTRE tano la rumorosita dell'ambiente. In pratica dun-
que si ascolta una somma di segnali che, ripetia-
mo, e determinata dal segnale audio della radio
CUFFIE STERED
per l'ascolto personale dei suoni ad alta
e dal rumore dell'ambiente; quest'ultimo non e
controllato dal CAV, come avviene per il ri-
cevitore radio, ma e soggetto a variazioni conti-
fedelta e per un nuovo ed emozionante nue di livello, che vietano l'ascolto normale dei
incontro con il mondo della musica ste- .suoni uscenti dall'altoparlante. L'automobilista,
reofonica. .ad esempio, conosce assai bene questo inconve-
Nuove ed eleganti linee, scaturite dalla niente e sache esso, col perdurare a lungo, finisce
fusione di una musicalitá elevata con un per innervosire e complicare la guida. E' dunque
perfetto adattamento anatomico. necessario ·che il volume del ricevitore radio o
dell'amplificatore risulti pilotato automaticamente
dal livello dei disturbi d'ambiente.
Per raggiungere questo scopo e necessario ri-
CUFFIA STEREO correre ad un doppio sistema di controreazione,
MOD. LC25 che « estragga » il solo rumore da ció che si e
L. 5.500 costretti ascoltare, cioé il segnale piü il rumore.
Esaminando ancora lo schema di figura l, si puó
CARATTERISTICHE: notare la presenza di un pick-up, costituito pra-
ticamente da un altoparlante, che capta il segnale
lmpedenza: 8 ohm
Gamma di freq.: 18- composto dal segnale vero e proprio sommato ai
15.000 Hz disturbi ambientali. Un circuito rettificatore e un
Peso: 320 grammi circuito di filtro provvedono a generare una ten-
sione continua proporzionale all'intensitá del suo-
no captato. Questa tensione continua viene invia-
ta ad un circuito sommatore, al quale perviene
anche una tensione continua generata dalla ret-
CUFFIA STEREO tificazione e dal filtraggio del segnale di riferi-
MOD. DH08 mento, prelevato direttamente sui terminali del-
L. 18.500 l'altoparlante del ricevitore.
CARATTERISTICHE: Poiché in realta il circuito sommatore, contenuto
Impedenza: 8 ohm nel blocco « amplifcatore di comando », realiz-
Sensibilit: 110 dB za una differenza tra i segnali, si ottiene una am-
a 1.000 Hz plificazione del solo rumore. Infatti, indicando
Gamma' di freq.:
20 - 20.000 Hz
con N (noise) il rumore e con S il segnale, si ha:
Peso: 450 grammi (S + N)- S = N
La cuffia e provvista L'amplificatore di comando, ben indicato nello
di regolatore di
liveiio a manopoia schema a blocchi di figura 1, amplifica questa
del tweeter. tensione, che e proporzionale esclusivamente al
rumore ambientale; tramite un opportuno siste-
ma di optoseparazione, cioé un sistema di sepa-
Ad atta to re
razione galvanica, realizzata con componenti sen-
per cuffie stereo
sibili alla luce, questa tensione pilota il volume
Mod. JB-11 D
sonoro del ricevitore radio o di qualsiasi altro ap-
L. 3.500 parato riproduttore di suoni.
Questo piccolo ap-
parecchlo co_nsente
11 collegamento di
una o due cuffle ste- IL CIRCUITO ELETTRICO
reo con tutti l com-
plessl stereofonlci. Anche se lo schema a blocchi di figura l puó
La commutazione al-
toparlante - cuffia e
far pensare ad un dispositivo assai complicato, il
immediata, senza al- circuito elettrico dello stabilizzatore di rapporto
cun lntervento sui segnale/rumore deve ritenersi abbastanza sempli-
coiiegamentl. ce ed economico. I transistor, infatti, sono soltan-
to cinque e sono tutti al silicio, di tipo BC108 od
936
IN SCATOLA
DI MONTABGGIO
L. 21500
CARA TTERISTICHE
Potenza musicale 50W
Potenza continua 45 W
lmpedenza d'uscita 4 ohm
Impedenza entrata Et superiore a 100.00 ohm
lmpedenza entrata E2 superiore a 1 megaohm
Sensibllitá entrata E1 100 mV per 45 W
Sensibilitá entrata E2 1 V per 45 W
Controllo toni atten. 6 dB; esaltaz.
+ 23 dB a 20 KHz
Distorsione inf. al 2% a 40 W
Semiconduttori 8 transistor al silicio
+ 4 diodi al silicio
+ 1 diodo zener
Alimentazione 220 V
Consumo a pieno carico 60 VA
Consumo in assenza di segnale 2 W
Rapporto segnale/disturbo 55 dB \ 10 W
-~
11 kite comprensivo di tutti gli
Questa scatola di montaggio, veramente pre- elementi necessari per la realiz-
stigiosa, si aggiunge alla callana dei kit ap-
prontati dalla nostra organizzazione. L'ampli- zazione dell'amplificatore ripro-
ficatore di potenza, appositamente concepito dotto nella foto. Per il suo com-
per l'accoppiamento con la chitarra elettrica,
e dotato di due entrate ed e quindi adattabile pletamento il lettore dovra pro-
a molte altre sorgenti di segnali BF, cosi da curarsi, per proprio conto, gli al-
rendere l'apparato utilissimo per gli usi piü
svariati. toparlanti e il contenitore.
ll kit e comprensivo di tutti gli elementi necessari per la realiz-
zazione dell'amplificatore riprodotto nella foto. Per il suo com-
pletamento il lettore dovra procurarsi, per proprio conto, gli
altoparlanti e il contenitore.
equivalenti; si tratta quindi di transistor facil- confronti del ricevitore radio. Il segnale quindi,
mente reperibili in commercio e di basso costo. senza dover tener in alcuna considerazione il cir-
Osservando lo schema elettrico di figura 2, si cuito del ricevitore radio, raggiunge il diodo D1,
puó notare che il segnale S + N, proveniente dal che ne effettua la rettificazione; il condensatore
pick-up, e applicato all'entrata A. Esso viene elettrolitico C2 provvede a livellare il segnale
amplificato dai due transistor TR1-TR2, il pri- stesso. Sui terminali di C2 si stabilisce cosí una
mo dei quali svolge la funzione di adattare l'im- tensione negativa, rispetto alla linea comune, che
pedenza di entra ta e di uscita; l'impedenza del- e proporzionale al solo segnale effettivo, cioé al
l'altoparlante, infatti, e bassa, mentre quella dei segnale S.
circuiti amplificatori transistorizzati presenta un La tensione negativa, presente sui terminali del
valore medio. condensatore elettrolitico C2, viene prelevata tra-
Le resistenze R4 ed R5, collegate fra base e mite il potenziometro R6, allo scopo di ottenere
collettore di TRl e TR2 servono a polarizzare il bilanciamento; essa viene quindi applicata ad
correttamente i due transistor. Il valore ohmmico un ulteriore filtro, composto dalla resistenza R7
di queste resistenze <leve essere leggermente va- e dal condensatore elettrolitico C6.
riato, rispetto a quello da noi prescritto nell'elen- Le due tensioni continue di retroazione S + N,
co componenti, nel caso in cui si faccia uso di presente sui terminali del condensatore C7, e la
transistor al silicio diversi dai BC108. In ogni tensione S, presente sui terminal, del condensa-
caso la tensione presente sui collettori dei due tore C6, vengono sommate dalle resistenze Rl 1 -
transistor dovra risultare compresa fra i 4 e i 7 R12 ed inviate alla base del transistor TR4.
volt. Si noti che il carico di collettore del transistor
I diodi D2-D3 provvedono a rettificare il segnale TR4, anziché essere rappresentato dalla solita
giá amplifcato da TRI e TR2, mentre il filtro resistenza, e costituito da un elemento attivo,
composto dal condensatore elettrolitico C5, dalla cioé dal transistor TR3; con questo particolare
resistenza RlO e dal condensatore C7 provvede a tipo di carico si riesce a migliorare la stabilita
livellare questa tensione. termica del circuito.
Sui terminali dell'elettrolitico C7 e presente una Sul collettore del transistor TRA risulta collegata
tensione proporzionale ad S + N (segnale piü la base del transistor TR5, tramite la resistenza
rumore). R13. 11 transistor TR5 pilota l'accensione della
Se ora consideriamo l'altra rete di controreazione, lampada LP2, che risulta accoppiata otticamen-
si puo notare che il segnale (soltanto il segnale te con la fotoresistenza FR; quest'ultima e col-
S), prelevato sui terminali dell'altoparlante del legata, tramite il potenziometro R14, al potenzio-
ricevitore, viene applicato all'entrata B, a valle metro di volume del ricevitore radio.
della quale e presente il trasformatore Tl, ne- Che cosa avviene, dunque, in pratica? Se il di-
cessario per ottenere un perfetto isolamento nei sturbo e elevato, la tensione presente sui terminali
....
A.
--------·
938
CAV
POT. VOL.
RICEVIT. ALTO P.
RICE V.
ALTOP
,~ PKK-UP
H
+I_l
---
f
Ic
B POT.
8
@1
S1
@
1 +12V
del condensatore elettrolitico C7 supera il valore Fig. 5 - Questo disegno interpreta il sistema pratico
della tensione presente sui terminali dell'elettroli- con cui l'unita di controllo automatico dell'audio deve
essere collegata con il ricevitore radio o l'amplificatore
tico C6 e il transistor TR4 diviene conduttore,
di bassa frequenza, nell'auto o in casa.
portando il collettore verso massa, cioe accenden-
do poco o non accendendo affatto la lampada
LP2. In tali condizioni la fotoresistenza, che ri-
mane in oscurita, presenta il suo massimo valo-
re e non determina alcuna attenuazione del volu- Abbiamo sentito la necessita di esporre quest'ulti-
me sonoro del ricevitore (avremo modo fra poco mo concetto teorico tenendo presente che il no-
di interpretare questo tipo di collegamento). stro dispositivo e destinato a funzionare soprat-
Al contrario, se il rumore ambientale e molto tutto a bordo delle autovetture.
basso o inesistente, il transistor TR4 risulta qua-
si interdetto e costringe TR5 a condurre, per-
mettendo una notevole accensione della lampada REALIZZAZIONE DEL DISPOSITIVO OPTO-
LP2. In tal caso la fotoresistenza FR diviene ELETTRONICO
molto conduttrice e provvede ad attenuare no-
tevolmente il volume del ricevitore radio cui Gli elementi optoelettronici si possono reperire in
viene collegato il nostro apparecchio. commercio gia pronti. Ma noi riteniamo che la
A conclusione di questa analisi teorica del cir- via piü semplice e piü economica sia ancora una
cuito facciamo notare che, durante l'elaborazione volta quella di autocostruirsi questo elemento.
del progetto, ci siamo particolarmente preoccupa- Perché in pratica si tratta di inserire, internamen-
ti di far funzionare l'apparato entro ampi limiti te ad un tubetto opaco, una lampada da 6,3 V -
di temperatura, assicurando al circuito stesso una 50 mA ed una fotoresistenza al solfuro di cadmio,
notevole stabilita anche durante le escursioni ter- di piccole dimensioni, che presentí una resistenza
miche. Questo risultato e stato ottenuto, ad esem- all'oscurita di almeno un megaohm, come avvie-
pio, polarizzando il transistor TR4 attraverso la ne per la quasi totalitá delle fotoresistenze repe-
resistenza R1 e il diodo D4. ribili in commercio.
939
GLI ATTREZZI
DEL
PRINCIPIANTE
E' senza dubbio consigliabile il circuito stampato, Una volta realizzato il circuito di figura 3, que-
che potra essere realizzato secondo il disegno di sto potra essere inserito in un contenitore di pla-
figura 4. stica.
Con il circuito stampato si evitano errori di ca- Per quanto riguarda i collegamenti con le en-
blaggio e si ottiene una composizione compatta trate A e B, ricordiamo che non sono necessari i
e meccanicamente resistente alle vibrazioni ester- cavi schermati e non occorre neppure preoccu-
ne. parsi delle polarita di collegamento.
Per quanto riguarda i cinque transistor, sara pos- L'uscita C dovra essere invece collegata, con il
sibile utilizzare tipi di transistor equivalenti al potenziometro di volume del ricevitore radio o
BC108, purché al silicio e ad alto guadagno. dell'amplificatore di bassa frequenza, tramite cavo
schermato, ponendo a massa la calza metallica
II trasformatore Tl e un trasformatore d'uscita dalla parte del potenziometro di volume del rice-
per amplificatori transistorizzati di piccola po- vitore o dell'amplificatore.
tenza. Esso dovra essere montato ne! circuito con II potenziometro R14, cui e affidato il compito
il rapporto in salita, cioé al contrario di quanto di regalare il volume sonoro del riproduttore
avviene per i trasformatori di uscita montati nor- audio, dovra essere sistemato in modo facilmente
malmente nei ricevitori radio e negli amplifica- accessibile.
tori di bassa frequenza. L'impedenza dell'avvol- Una volta installato tutto il complesso (ricevitore
gimento primario, quello collegato con l'entrata radio o amplificatore, altoparlante, pick-up e cir-
B del circuito di figura 2, sar di 8 ohm; l'impe- cuito elettronico), occorrera provvedere alla
denza dell'avvolgimento secondario potra variare
regolazione dei vari potenziometri. Inizialmente
fra i 500 e i 2.000 ohm. I punti del circuito
il potenziometro R9, che e un trimmer potenzio-
contrassegnati con le lettere A-B-C, riportati nel-
metrico, dovra essere regolato a meta corsa circa,
lo schema pratico di figura 3, trovano diretta
mentre il potenziometro di volume del ricevitore
corrispondenza con le stesse sigle riportate nello
o dell'amplificatore dovra essere regolato quasi
schema elettrico di figura 2 e in quello di figura 5. al massimo.
Successivamente si regola il trimmer potenzio-
metrico R6 in modo che la tensione di base del
transistor TR4, rispetto a quella dell'emittore
del transistor TR2 o, equivalentemente, rispetto
al terminale positivo del condensatore elettroliti-
Fig. l - L'unita optoelettronica verra costruita nel mo- co C6 o a quello negativo del condensatore C7,
do qui indicato, inserendo in un tubetto opaco una risulti di O y. In tali condizioni, pur diminuendo
lampadina e una fotoresistenza e facendo in modo che
la distanza fra i due elementi non superi i 0,5 cm.; il
sensibilmente il volume, del ricevitore o dell'am-
tubetto dovra essere chiuso ermeticamente sulle due plificatore, senza peraltro portarlo a zero, il vo-
estremitá. lume sonoro non dovrebbe subire una grande
variazione. Eventualmente conviene ritoccare R6
sino ad ottenere la miglior stabilizzazione.
La regolazione del dispositivo non e ancora ter-
minata, perché le prove precedenti si sono svolte
mantenendo il rumore di fondo ad un livello co-
TUBETTO
OPACO stante. Occorrerá quindi far variare il rumore di
¡ fondo, per esempio facendo funzionare un altro
ricevitore radio sintonizzato sulla gamma a mo-
dulazione di frequenza, fra due emittenti radio-
foniche, in modo da produrre artificialmente dei
disturbi. In tali condizioni si regola il trimmer
R9 in modo che, pur variando il volume dei di-
sturbi, si ottenga sempre una chiara riproduzione
del segnale principale che si vuol ascoltare.
6,3V 50 m FR Dopo quest'ultima regolazione il dispositivo potra
considerarsi perfettamente messo a punto e non
necessitera di ulteriori regolazioni, cosí che si
potra giungere alla condizione di dimenticare la
sua installazione in casa o sull'autovettura.
941
1
'
IL SBIVIZIO
F CERCO ricetrasmettitore CB 3 canali non autocostruito.
Vendo: 120 pezzi pista Policar 5 macchinine, 2 tra-
sformatori, 2 radio, 2 proiettori, 2 altoparlanti 6-10 W,
942
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usufruire' del nostro servizio di consulenza, rivolgendoci quesiti
tecnici inerenti i vari progetti presentati sulla Rivista. Da parte no-
stra saremo ben lieti di rispondere a tutti, senza distinzione alcuna,
pubblicamente, su queste pagine, oppure, a richiesta, privatamen-
te, tramite lettera. Per rimborso spese postali e di segreteria si
prega aggiungere alla domanda !'importo di L. 800 (abbonati L.
600) in francobolli.
La temperatura corporea
Ho realizzato il progetto presentato a pagina 164 Anche se nei nostri laboratori non sono state ef-
del fascicolo di marzo 74, intitolato « misura f ettuate pro ve per ladattamento del termo metro
elettronica della temperatura». Faccio presente elettronico alla misura delle temperature corpo-
di essere uno studente di medicina e come tale ree, riteniamo che il progetto possa adattarsi a
vorrei usare questo termometro per la misura questo scopo. In sostituzione dell'elemento sen-
della temperatura corporea. io strumento, adat- sore da noi prescritto, cioé del diodo al germanio,
tato a questo scopo, interesserebbe anche altri le consigliamo di far uso di una sonda termome'-
miei compagni di studio. Essendo io un princi- trica di precisione, reperibile presso la GBC o la
piante in materia di elettronica, desidererei sa- Philips. Il valore della resistenza R2 dovra risul-
pere quali valori di resistenze debbono essere mo- tare uguale a quello della sonda termometrica.
dificati, oppure quali varianti debbono essere ap- Il diodo DI verra eliminato, mentre per R1 ed
portate al circuito per raggiungere lo scopo prefis- R3 verranno assunti valori ohmmici_ parí a quel-
sato. I valori della temperatura, che il termome- lo della resistenza R2, conservando, per R1, un
tro dovrebbe misurare, sono compresi fra i + 36 valore leggermente superiore. L'alimentazione a
ei + 42 C. 9 V del circuito dovrá risultare perfettamente sta-
CORTI CARLO bilizzata. Il trimmer potenziometrico RA dovrá
Milano avere un valore di 100.000 ohm.
951
Tensione media, efficace e di picco aver commesso errori, di non aver creato corto-
Quando si parla di tensioni alternate, queste circuiti e di aver rispettato le polaritá dei com-
vengono valutate solitamente con diverse espres- ponenti. Ma il circuito non funziona. Mi spiego
sioni. Ho sentito parlare infatti di valore di ten- meglio: il relé, collegato sulle boccole di uscita,
sione media, di valore di tensione efficace e di rimane sempre eccitato, anche quando elimino
valore di tensione di picco. Sapete dirmi cosa momentaneamente il microfono oppure riduco
significano queste espressioni? al mínimo o elevo al massimo il valore della re-
FAZIO FRANCESCO sistenza R3, cioé del potenziometro a variazione
Terni lineare. L'eccitazione del relé permane anche
quando intervengo sul valore della resistenza R1.
Tutti i termini da lei sentiti menzionare si riferi- Con il mio tester ho misurato le tensioni di col-
scono alle tensioni alternate, di forme diverse. lettore di TR3 e di base di TR5 e mi sembra tut-
Supponiamo di far riferimento alla tensione to a posto. Ho notato anche che, cortocircuitando
alternata di forma sinusoidale, che e la piü la resistenza RlO, del valore di 120.000 ohm, il
nota e la piu comune fra tutte. Il termine " ten- relé si diseccita. Ho inserito i puntali del tester
sione efficace " deriva da considerazioni di carat- in parallelo al condensatore elettrolitico C5, da
tere energetico. Piü precisamente, il valore effica- 20 F - 15 VI, notando che l'indice dello stru-
e
ce di una tensione alternata quello che dovrebbe mento oscillava e questa stessa oscillazione si ve-
avere una tensione continua per produrre gli stes- rificava anche su! relé. Ora non so cosa pensare
si effetti termici dell'onda alternata. A questo o fare. Aiutatemi voi, se ció e possibile.
valore sano legate le altre due grandezze relative MARASCALCHI CLAUDIO
alla tensione alternata: il valore medio Um ed Venezia
il valore massimo o di picea U. Le tre grandezze,
nel caso della tensione sinusoidale, sano legate tra Leggendo le sue chiare spiegazioni, ci e possibile
loro quantitativamente dalle seguenti due rela- arguire che l'apparato da leí realizzato deve con-
zon : siderarsi funzionante, almeno in linea di massi-
Ueff = 0,707 U Um = 0,636 U ma. Lo attesta il /atto che, collegando il tester in
Nella valutazione de lle tensioni alternate si usa parallelo al condensatore elettrolitico C5, il relé
spesso citare il valore picco-picco (Upp), parí a oscilla. Ma per ottenere il perfetto funzionamen-
2 volt il valore di picea. to del circuito occorre ricontrollare, ed eventual-
mente sostituire, i componenti dello stadio mono-
stabile, quello pilotato dai transistor TR4-TR5.
1,000----- e
Con tutta probabilitá in questo stadio stato mon-
0,707_--- tato uno o pi componenti in non perfetta effi-
0,636 cienza. Provi quindi a sostituire il condensatore
elettrolitico C5 e a diminuire, eventualmente, il
valore della resistenza RlO. Controlli inoltre le
polarita dei diodi D1-D2, che debbono essere in-
seriti nel circuito tenendo canto delle loro pala-
rita perché, in caso contrario, formerebbero un
cortocircuito. Regoli eventualmente anche il va-
lore della resistenza R1, f acendo in modo che il
valore della tensione di collettore del transistor
TR3 sia, in assenza di segnale, pi bassa di quel-
la misurata sulla base del transistor TR5 .
•••
11 relé pilotato dal suono •••
Ho realizzato il progetto denominato « Un relé Luci psichedeliche
pilotato da! suono », presentato su! fascicolo di
marzo '74 a pagina 202. Non essendo io attrez- Sono un vostro assiduo lettore, che <leve proporvi
zato per la realizzazione di circuiti stampati, ho un piccolo problema tecnico. Ho realizzato il pro-
montato l'apparecchio su una basetta di bache- getto intitolato « Un semplice gioco di luci psi-
lite opportunamente forata, ottenendo un cablag- chedeliche », pubblicato sul fascicolo di maggio
gio abbastanza complicato. Sono convinto di non '74. Lo scopo di questa realizzazione era quello
952
IN SCATOLA DI MONTAGGIO
ENTRATA: 220 V - 50 Hz
USCITA: 6 - 12 Vcc - 4 A L. 14.50
•••
importa, di notevole interesse anche per molti
altri lettor.
Il piü semplice circuito in grado di segnalare la
presenza di energía ad alta frequenza e quello qui
raffigurato; esso e composto da una bobina (Ll)
Gli elettrodi del BD132
e da una piccola lampada ad incandescenza (LP).
e
Il funzionamento basato sul principio dell'indu-
Nella mia modesta collezione di transistor, che
zione elettromagnetica, che consiste in ció: quan-
mi servono per realizzare esperimenti e apparati
do si avvicina il circuito qui presentato ad una
elettronici vari, vi sono alcuni BD132, che mi
sargente di segnali ad alta frequenza, esso viene
hanno procurato molti grattacapi. Dopo aver uti-
investito dall'energia AF, che induce sulla bo-
lizzato piu voite questi transistor, ancor oggi non
bina L 1 una tensione elettrica che, a sua volta,
sono riuscito, oppure non sono convinto, di aver
da origine ad una corrente elettrica, denominata
identificato esattamente gli elettrodi, cioé la loro
corrente indotta, che attraversa anche il filamen-
esatta successione su! componente. Nessun ele-
to della lampada LP, accendendola. Questo cir-
mento di riferimento e infatti presente in corri-
spondenza del collettore o dell'emittore. Siete in
grado di chiarire questo mio dubbio, che sono
convinto, potra interessare molti altri vostri let-
tori?
DE BIAS! MARIO
Portogru aro
J,,
1
a 100 Hz e 100 megaohm a 1.000 Hz. Questo
0 risultato gode inoltre di una notevole stabilita,
dato che la resistenza di polarizzazione dell' en-
trata 3 dell'integrato e di solí 200.000 ohm. Il di-
80 132 spositivo dovra essere alimentato con la tensione
doppia + 12, O,- 12 V, oppure con valori ab-
J bastanza prossimi, tenendo conto che lo 0 V .il
valore della tensione di massa.
B U LI E E
·l
B=
C1
C2
-
-
10.000 pF
33 pF
e
F;A C3
Rl
R2
= 2F
= 100.000 ohm
= 100.000 ohm
IC - LM30I
legata come normalmente avviene, in posi
centrale, perché il terminale centrale cos1 e
sempre lelettrodo di collettore. Gl ele' a di
base e emittore, invece, sono rappresentati dai
due terminali estremi. Tenga presente che, quan-
do si vuol montare il transistor su un dissipatore
termico, occorrera far in modo che la piastrina
metallica del BD132 risulti in intimo contatto
elettrico con il metalla del dissipatore. Soltanto 2
cosí si ottiene la continuitd elettrica del collettore. 6
Ma se il collettore deve risultare isolato dal dis-
3
sipatore, occorrera interporre, fra il transistor e il
dissipatore stesso, le apposite rondelle di mica e
la boccola passante per stringere il bullone di fis-
'
O
saggio. N ei disegni qui riportati sono state citate E NTR. C3
anche le principali dimensioni del componente 6
(le misure sono espresse in millimetri).
• • •
Amplificatore ad alta impedenza d'entrata
sione foniche. Ho gia provato con il classico sche- Con una cellula fotoelettrica al silicio, di tipo
ma ad uscita di emittore (emitter follower), ma B3M della I.R., cioé della International Rectifier,
i risultati sono stati insufficienti. A vostro avviso, vorrei realizzare un fotocomando, in grado di pi-
esiste qualche cosa di meglio? lotare una lampadina che dovrebbe accendersi,
TURATI GIAMPAOLO automaticamente, al sopraggiungere dell'oscuri-
Seregno ta e spegnersi quando ricompare la luce. Ovvia-
mente, il circuito dovrebbe essere molto semplice,
Un miglioramento notevole puo essere ottenuto senza complicazioni circuitali e realizzabile con
utilizzando, in sostituzione del singolo transistor, componenti di facile reperibilita commerciale.
un'intero amplificatore operazionale a guadagno Potete pubblicarlo sulle pagine di questa ubrica?
unitario. Nello schema qui riportato si fa uso di LANFRANCHIGOFFREDO
un integrato di tipo LM301 della National Semi- Foggia
956
radio portatili a 12 V ce, ma non stabilizzati. Il
mio scopo sarebbe quello di abbassare la tensione
continua d'uscita, riducendola ai valori attual-
LP
mente piü usati, cioé quelli di 6 V-5,7 V-9 V.
R1 In pratica, quindi, vorrei eliminare la resistenza
di limitazione presente nei miei alimentatori so-
stituendola con un circuito a transistor, molto
b semplice, pilotato a transistor e tale da essere in-
TR1 serito direttamente ne! contenitore dell'alimen-
tatore originale. Potete aiutarmi?
J e Il suo problema e
Rovigo
Alimentatore stabilizzato
•• >
u
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1-
z
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957
IN ICE DELL'ANNATA pagina
AMPLIFICATORI fascicolo
mese
Amplificatore operazionale febbraio 98
Amplificatore a simmetria complem. - 1 W febbraio 122
Amplificatore BF: 200 mW aprile 284
Pre amplificatore VHF-UHF maggio 378
Amplificatore tuttofare giugno 404
Amplificazione BF a transistor agosto 625
Amplificatore- 2 W settembre 644
958
1974
Amplificazione BF a transistor
Circuiti antenna-terra
Teoria degli alimentatori
agosto
agosto
625
633
settembre 674
11 ricevitore della nonna ottobre 768
Circuiti di pilotaggio a relé novembre 842
959
E' PRONTO IC. PACCO CONTENENTE L'ANNATA
1973 DI ELETTRONICA PRATICA!
11 fascicolo arretrato non iñvecchia mai! Perché i progetti in esso contenuti, le molte no-
zioni teorico-pratiche chiaramehte esposte, le illustrazioni e gli schemi presentati, rimango-
no sempre attuali. E concorrono certamente al perfezionamento dell'attrezzatura di base di
chi desidera ottenere risultati sicuri nella pratica dell'elettronica.
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cuito consente un'autonomia di 200 ore circa. La
potenza imput e di 0,5 mW. La sensibilitá e re-
golabile per le due diverse condizioni d'uso del-
l'apparato: per captare suoni deboli e lontani dal
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