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DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
PRATICA
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ANNO XV- N. 1- GENNAIO 1986 L. 3.000

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zionamento elettrico anche in condizioni ambientali non favorevoli, - Galvanometro a nucleo magnetico schermato con-
tro i campi magnetici esterni. - Sospensioni antiurto. - Robustezza e insensibilità del galvanometro agli urti e al tra-
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isolanti - ecc.
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5° - Scatola per montaggi elettronici di nuovissima concezione.

Il materiale Inserito nel pacco-dono non è di taclle reperlbllltà per l'hobbysta

e dlverrà certamente utlle, se non proprlo indispensabile, al principante e al-
l'esperto, nel corso di molte pratiche appllcazlonl.
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PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 15 - N. 1- GENNAIO 1986

LA COPERTINA - Riproduce il montaggio della
microspia, presentata e descritta nelle prime
pagine del presente fascicolo, approntata in
scatola di montaggio, che a partire da questo
mese sostituisce, molto più validamente, quella
del vecchio microtrasmettitore in FM.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
MICROSPIA IN FM 4
TIMEC
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ZURETT1 52 - 20125 MILANO. DECIMA PUNTATA
Tutti i diritti di proprietà let-
teraria ed artistica sono ri·
servati a termine di Legge VENDITE-ACQUISTI-PERMUTE 48
per tutti i Paesi. I manoscrit-
ti, i disegni, le fotografie, an-
che se non pubblicati, non si LA POSTA DEL LETTORE 53
restituiscono.
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Funziona bene anche senza antenna.

Eccezionale sensibilità.

Facilmente trasformabile in una emittente di potenza.

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La grande sensibilità e la predisposizione circuitale all'accop-

piamento con un amplificatore di potenza, qualificano il pro-
getto di questa microspia, approntata in scatola di montaggio
e destinata a riscuotere i maggiori successi, soprattutto per le
innumerevoli applicazioni pratiche attuabili da ogni principiante.

4
CARATTERISTICHE: Tipo di emissione FM
Gamma di emissione 95 MHz +115 MHz
Alimentazione 9 Vcc +13,5 Vcc
Assorbimento 8 mA·24 mA
Potenza d'uscita 7 mW+50 mW
Dimensioni 5,2 cmx 8 cm

)• »»Qkx" QU>• )• U ?U • !))• »• x" • »!R!) x>• wQ C! 1° Impiego di microfono a condensatore.

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2° - Possibilità di regolazione dell'amplifica-
zione.
3° - Disponibilità per il collegamento di un am-
plificatore di potenza.

CARATTERISTICHE ELETTRICHE : Qw K?xU>• w!k?xwCx !UJQ) Q ! Cx>! U?" Qw!) !O w!-

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6
 TR1
Fig. 2 - Piano costruttivo della microspia. Il ponticello, collegato con il circuito
d'antenna ed i due fili di fissaggio della pila, vengono ricavati da una matassina
di filo ocnduttore appositamente inserita nel kt. Le piste di rame del circuito
stampato, qui riprodotte ·in colore, debbono intendersi vi-ste in trasparenza,
dato che nella realtà esse si trovano dalla parte opposta de'la basetta rettan-
golare.

< COMPONENTI I

Condensatori R3 = 1.500 ohm

R4 = 100.000 ohm (trimmer)
C1 = 500.000 pF R5 ::::: 1.000 ohm
c2 = 1 u i t VI (elettrolitico) R6 5.600 ohm
=
C3 = 10 F-25 VI (elettrolitico) R7 150 ohm
=
C4 = 10.000 pF
Q< = 10.000 pF
C6 = 6,8 pF Varie
C7 = 6,8 pF
ca 3/13 pF (compensatore) TR1 =. 2N2222
= IC1 = A741
Resistenze M = microfono a condensatore
L1 = bobina (incorpor. in c.s.)
R1 = 10.000 ohm L2 f bobina (incorpor. in c.s.)
R2 = 10.000 ohm ALIM. = 9+13,5V

7
N

Fig. 3 • Disegno in grandezza reale del

circuito stampato contenuto nella sca-
tola di montaggio della microspia.
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ALIM.

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R Fig. 4 • Schema elettrico della parte cir-
cuitale interna al microfono a condensa-
tore omnidirezionale. Il transistor FET
amplifica i segnali di bassa frequenza
CONI e SCHERMO
applicati al gate (g).

8
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C! d ) " § t Oi ) " Q ) µQ • • <<• U• Q<<QwQ w!>Q-
U?>Q " !<?wQ >x<) x( !»!T Fig. 5 - Espressioni reali ed esterne del microfono a
n U) µQ il • Q<• è x»K?xU>• w!C• >>• Q • • >wQ( ( Q ) • U- condensatore. La corrispondenza fra ! tre condut-
<!CQwxw<! U?»»• <Q <! Q) ) Q>> ? x<<Q »x • wQ<QUZx CQ»- tori ed ! numeri con cui essi sono contrassegnati
»x • !»x C! x»!" QU>xZ!• UQ ) µQO • Qwk»! ?<! U• w" x»!O è la seguente: 1 - conduttore della tensione posl-
t.va; 2 -- conduttore di massa (linea di alimenta-
è C! >!• • x ' ~ O ) • " Q K?Q»»Q ?<x>Q • Qw »G x»!" QU- zione negativa); 3 - conduttore dei segnali di
>xZ!• UQ CQ! w!)QJ !>• w! x >wxU<!<>• w • • w>x>!»!T bassa frequenza.

USI DEL DISPOSITIVO

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MICROSPIA
calza met Fig. 6 - Esempio di collegamento di antenna esterna
ground-plane per FM, collegata sui terminali dell'av-
volgimento secondario della bobina oscillatrice.

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1.500 : 50 = 30 volte (amplif. minima)

101.500: 50 = 2.030 volte (amplif. massima)

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Fig. 7 - Pur funzionando soddisfacentemente anche
senza antenna, la microspia, allo scopo di aumen-
MONTAGGIO DELLA MICROSPIA tare la sua portata, può essere dotata di uno del
due tipi di antenna interna qui proposti.

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Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
12
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2- massa (linea d'alim. negat.) eas ù ­ Z Q ! ees ù ­ ZO x! ) • UR!U! ) • U »Q ( xU-
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13

IL PACCO
DELL'HOBBYSTA
Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
sta interessante raccolta. di pubblica-
zioni.
Le nove copie della rivista sono state
scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale.
L. 9.000
Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
ciale della nostra Editrice, a tutti i
nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
teresse del dilettante, che fa rispar-
miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche
di notevole originalità ed uso corrente.
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IL KIT DELLA MICROSPIA

costa L. 21.000

@» -- CONTENUTO:

n. 5 condensatori normali

> n. 2 con<lensatori elettrolitici

n. 1 compensatore

C> n. 6 resistenze
n. 1 trimmer potenziometrico

LI n. 1 transistor
n. 1 integrato
n. 1 microfono a condensatore
n. 1 presa polarizzata
n. 1 circuito stampato
( n. 1 matassina filo-stagno
n. 1 matassina filo conduttore
n. 3 capicorda

La scatola di montaggio della microspia, nella quale sono contenuti tutti gli elementi riprodotti
nella foto, costa òT 21.000. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo, che è com-
prensivo delle spese postali, a mezzo vaglia, assegno bancario, c.rcolare o conto corrente
postale n. 46013207 intestato a STOCK RADIO • 20124 MILANO - Va P. Castaldi, 20.

15
 TERMOSTATO
CON INTEGRATO
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Le applicazioni pratiche, che con questo semplice circuito ad

integrato si possono fare, sono molteplici e in grado di risol-
vere innumerevoli problemi direttamente collegati con le varia-
zioni delle temperature.

16
 Dispositivo pluriuso per controllo di potenze fino a 1.000 W.

Funziona senza disturbare le apparecchiature elettroniche

installate nelle vicinanze.

E' di piccole dimensioni, leggero, economico e facilmente

realizzabile.

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Fig. 2 • Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, da intendersi qui
visto in trasparenza, del termostato elettronico descritto nel testo. Si tenga
presente che, trattandosi di un dispositivo interessato dalla tensione di rete,
occorre provvedere ai necessari interventi di isolamento delle parti e dei
conduttori.

LO SCHEMA A BLOCCHI [ ?»»• <>xC!• CG ?<)!>x !» <QkUx»Q è x « 9 » •

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Fig. 3 • Disegno in grandezza reale, ossia in scala unitaria, del circuito stam-
pato sul quale deve essere composto il termostato elettronico.

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20
 MAX. POSIT
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MAX. NEGAI

Fig. 4 - Soltanto quando la tensione alternata assume il valore di zero volt,

l'integrato montato nel termostato è in grado di funzionare. In pratica ciò
avviene quando la sinusoide tocca ! punti 1-2-3-4-5 citati nel diagramma..

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO

L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e Informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazlone
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica • La
tensione e la corrente- La potenza - Le unità

L. 8.500 di misura- I condensatori - I resistori - I diodi

Edito In formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com-
posto di 128 pagine riccamente Illustrate
a due colori
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipall componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
tante. consentiranno di raggiungere Il successo
fin dalle prime fasi sperimentali.

21
 ENTR. USC.
A.C. V.C.C.

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ig. 5 • Schema a blocchi del circuito interno dell'integrato TDA 1024 adottato
nel termostato elettronico descritto nel testo, Sulla destra è riportato il com-
ponente cosi come esso si presenta nella sua espressione esteriore.

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22
MONTAGGIO DEL TERMOSTATO >w•»»• C! • • >QUZQ C! i Taaa 2 O !» ] ° àn p CQJ Q
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Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
23
 La ricezione,
sullo schermo del televisore,
avviene in VHF, fra i
canali D ed H che, numericamente,
corrispondono ai canali compresi
fra 1'8 e il 20.

GENERATORE
DI IMMAGINI TV
: • <<• U• Q<<QwQ C!JQw<! ! " • >!J! • Qw )?! ! U• <>w! wQ<>• O »x <Q" • »!)!>à )!w)?!>x»Q CQ» • w•kQ>>• è >x»Q
»Q>>• w! J• ww xUU• wQx»!ZZxwQ !» C!<• • <!>!J• • wQ- • Qw )?! Q<<• <! • wQ<>x " xkk!• w" QU>Q xk»! ?<!
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24
 Con questo dispositivo divertitevi davanti al televisore.

Sullo schermo TV osserverete una grande quantità di immagini.

Potrete trasformare l'apparato in uno strumento generatore

di barre.

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Senza assumere il carattere di uno strumento rigorosamente

tecnico, questo dispositivo si presta agli usi più svariati, che
possono attrarre l'interesse di ogni lettore, dell'hobbysta e del
tecnico videoriparatore, del buontempone e del neoprofes-
sionista.

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Fig. 2 . Piano costruttivo del modulo elettronico del generatore di immagini

televisive. Si noti la presenza di un ponticello, in prossimità dell'integrato IC1,
il quale garantisce la continuità circuitale dello stampato. Il diodo led DL1
informa l'operatore sullo stato di funzionamento dell'oscillatore.

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Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato sul quale si deve
comporre il modulo elettronico del generatore di immagini TV.

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Fig. 4 . Esempi di variazioni del segnale uscente +

dal generatore in relazione alle diverse posizioni as-
sunte dal trimmer R3. a

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Fig. 5 - Alcune immagini osser-

vate sullo schermo del televisore
con il nostro generatore in funzio-
ne e senza alcun collegamento di-
retto con l'apparato ricevente.

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30

Fig. 6 - L'inserimento di questo commutatore ad una
via quattro posizioni, fra ! punti contrassegnati
con »Q »Q>> QwQ X- W nel circuito di figura 1, consente
di aumentare notevolmente !» numero di immagini
generate dal dispositivo descritto !U queste pa-
gine. à valori dei condensatori sono: C3 f 10.000
pF; C3a == 1.000 pF; C3b f 100 pF; C3c f 10 pF.
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31
 LE PAGINE DEL
CE
27

IL NOTCH
ELIMINA IL TVI
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32
Eliminate le armoniche
o i segnali spuri che
disturbano le videoricezioni.

Le interferenze
sulla portante video
possono essere eliminate
anche dall'utente TV.

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C!x»!T p • " ?UK?QO ! " !k»!• w ! QRR Q>>! ( QUQR!) ! <!
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LE ARMONICHE òQ xw " • U!) µQ )µQ " xkk!• w" QU>Q Q UQkx>!Jx-
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QK?QUZQ C!JQw<QO )!• è " ?»>!• »xT <• U• • !?>> • <>• CQ( • »!T

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L'emissione di segnali privi di armoniche di disturbo delle im-
magini televisive costituisce un obbligo di legge per ogni CB.
Il quale deve adoperarsi, con ogni mezzo tecnico a disposi-
zione, per non creare del TVI.

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33
 27

54
L

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189
S Fig. 2 - II filtro di notch è costituito da una indut-
tanza L e da una capacità variabile C. Il morsetto
216 contrassegnato con il numero 1 va collegato con la
sorgente di segnali spuri, quello indicato con il nu-
243 mero 2 va connesso con la linea di massa.
S

270

Fig. 1 - Frequenza fondamentale (27 MHz) QC armo-
niche emesse da un ricetrasmettitore CB. Come si
può notare, le armoniche di ordine dispari sono più
« forti » di quelle pari, ma tutte subiscono una pro-
gressiva riduzione coll'aumentare della frequenza.
" ?>xUC• ! ) xUx»! p o Q K?Q»»! ] ~ O »x • wQ<QUZx C!
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CONTROLLO DELLE ARMONICHE

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<• • <!>!J • O <! • • <<• U• ?k?x»" QU>Q wxkk!?UkQwQ
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Rx>>! <?» >wx<" Q>> !>• wQ Q <?» >Q»QJ !<• wQO • !ù • wQ-
) !<x" QU>Q <?»»Q »• w• xU>QUUQT Ma J QC!x" • <?-
( !>• !U ) µQ " • C• T
: Qw ) • U>w • »»xwQ »GQ" !<<!• UQ C! RwQK?QUZQ xw" • - Fig. 3 - Circuito di applicazione teorica del filtro di
notch, collegato in parallelo con il generatore (G)
U!) µQ Cx • xw>Q CQ» >wx<" Q>>!>• wQ p o O ( x<>x xJ J !- di segnali e con l'impedenza di carico R.
)!UxwQ »G xU>QUUx w!) QJ QU>Q C! ?U >Q»QJ !<• wQ Q
K?Q»»x CQ» >w x<" Q>>!>• wQ p o Q w!) Qw) xwQO ) • " S

34
 O
•

FRE. MHZ

Fig. 4 • Il filtro di notch annulla la tensione del segnale emesso dal trasmetti-
tore in corrispondenza del valore della frequenza di risonanza. La quale, nelle
due condizioni di capacità massima e minima del condensatore, assume i
valori di 54 MHz e 300 MHz circa.

• • <<• U• x<<?" QwQ R•w" Q QC x<• Q>>! C!JQw<!T >wx !» ( • )) µQ>> • UQ CG xU>QUUx CQ» >wx<" Q>>!>• wQ
P ?x»• wx <! C• JQ<<Qw• w!<) • U>wxwQ !UQK?!J• ) x( !»! p o Q »x C!<) Q<x CQ»»G xU>QUUx <>Q<<xT òx <?x CQU• -
RQU• " QU! C! !U>QwRQwQUZQ ] ~ O <! C• J wà • w!" x " !UxZ!• UQO C! Q<• wQ<<!• UQ xUk»• <x<<• UQ J?• »O <!-
!U>QwJQU!wQ <?» R!»>w• CG ?<) !>x CQ» >wx<" Q>>!>• wQ kU!R!) xwQ « !U) xJ• » O « >x) ) x » « xJJx»»x" QU>• » T
• Qw)• U>w•»»xwU Q »x >xwx >?wxQ • • !O <Q >x»Q • • Qwx - Ma K?Q<>Q <• U• • xw•»Q )µQ • • <<• U• x<<?" QwQ
Z!• UQ U• U C• JQ<<Q <• w>!wQ x»)?U QRR Q>>• O !U<Qw!wQ ?U <!kU!R!) x>• • wQ) !<• <• »> xU>• C• • • xJQw xUx-
?U U?• J• Q • !ù QRR! ) x) Q R!»>w• <• • • wQ<<• wQ C! »!ZZx>• !» R!»>w• C! U• >) µO !» )?! )!w ) ?!>• Q»Q>>w!) •
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>Q»QJ !<• wQ QC xU>QUUx ] ~ O xU) µQ <Q il • !ù CQ»»Q )x• !wQ il R?UZ!• Ux" QU>• x>> wxJ Qw<• »• <) µQ" x C!
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CQ! 9 o !U<Qw!<) QO x»» G?<) !>x CQ» >wx <" Q>> !>• wQO ?U " • !UC!) x>• )• U »x »Q>>Qwx z HkQUQwx>• wQIO " QU-
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UxwQT UQO • QwK?xU>• CQ>> • !U • w Q)QCQUZx Q • QwK?Q»»•
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35
 L
ANT.
RTX
(TV)
(AA)

Fig. 5 • Circuito teorico applicativo del filtro di notch. Hl condensatore variabile

C, di tipo ad aria, può avere una capacità di 30 o 40 pF, ma si possono utiliz-
zare anche i condensatori variabili da SO pF. Con la sigla AA si definisce il
dispositivo amplificatore d'antenna TV.

4 ,---

RTX
(TV)
(AA}

Fig. 6 • Piano costruttivo del filtro di notch interamente composto dentro un

contenitore metallico di piccole dimensioni e per mezzo di fili conduttori di rame
argentato del diametro di 1 mm. I bocchettoni sono di tipo PL.

36
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KIT PER CIRCUITI
CIRCUITO DEL NOTCH

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STAMPATI • 1.ooo
Dotato di tutti gli elementi necessari per
R!»> w• C! U• >) µO • x<<!x" • • wx x»»x • wQ<QU>xZ!• UQ la composizione di circuiti stampati su
CQ» ) !w)?!>• wQx»Q CQ» R!» >w• O )µQ è K?Q»»• w!• • w- vetronlte o bachelite, con risultati tali da
>x>• !U R!k?wx t Q ) µQO )• " Q <! J QCQO w!R» Q>>Q !U soddisfare anche I tecnici più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna
( ?• Ux • xw>Q K?Q»»• • ?wx" QU>Q !UC!) x>!J • C! R!-
riempita di Inchiostro resistente al perclo-
k?wx l T òQ <• »Q C!RR QwQUZQ ) !w)? !>x»! >wx ! C?Q ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
<)µQ" ! )• U<!<>• U• UQk»! Q»Q" QU>! C! QU>wx>x Q C! spensatore d'Inchiostro della penna è pre-
?<) !>x Q UQ»»x • wQ<QUZx CQ» )• »»Qkx" QU>• C! >Qwwx T sente una valvola che garantisce una lunga
à» ) !w)?!>• CG QU>wx >xO !UC!)x>• ) • U RTX-TV-AA, durata di esercizio ed impedisce l'evapo-
• ?ò Q<<QwQ wx• • wQ<QU>x>• Cx»»G ?<) !>x CQ» w!)Q- razione del liquido.
>wx<" Q>>!>• wQ p o • C 9 ù O • • • ?wQ Cx»»x • wQ<x
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MONTAGGIO DEL NOTCH

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37
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u!kT 7 - Esempio di collegamento del filtro di notch
x il bc.cchettone d'antenna del ricetrasmettitore ed
Rw QRR!) x) QO " x !U • !ù • ) ) x<!• U! »• è T : Qw Q<Q" -
il cavo di discesa d'antenna. • !• Q<<• Q»!" !Ux ! C!<>?w( ! )µQ >x»J • »>x • w•J QUS

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000

Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1 ° • à» tester
i° S à» voltmetro
l ° S L'amperometro
4°• Il capacimetro
5° . Il provagiunzioni
6° • Tutta la radio
7 • Supereterodina
8° . Alimentatori
9° • Protezioni elettriche

38
 Fig. 8 - Nell'impianto d'antenna TV i dispositivi dl
notch possono essere anche due, come indicato
in questo schema: in prossimità del televisore e
a monte dell'amplificatore d'antenna TV,
k• U• Cx»»Q wxC!• • w!J x>Q )µQ »xJ • wxU• !U uù T
_ U ?»> Qw!• wQ JxU>xkk!• CQ» U• >) µ C! R!k?wx t è
K?Q»»• C! Q<<QwQ ?U )!w)?!>• wQJ Qw<!( !»QOUQ» <QU-
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x» ) !w)?!>• CG ?<) !>x C! ?Ux w!) Q>wx <" !>>QU>QO k»!
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COLLEGAMENTI AL TV
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J !C?xwQ »x <• wkQU>Q CQ» ] ~ à Q ) !ò )x• !>x <• J QU>Q
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!» RQU• " QU• CQ»»Q !U>QwRQ wQUZQO • ?ò x• • »!) xwQ !»
R!»>w• C! U• >) µ <?»»x »!UQx CG xU>QUUx UQ» " • C•
!UC!) x>• !U R!k?wx dT à» C!<• • <!>!J • • ?ò Q<<QwQ
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CQ» >Q»QJ !<• wQO • ,• • ?wQ Rw x »x C!<) Q<x CG xU>QUUx
Q »G QU>wx>x CQ»»G x" • »!R!) x>• wQ CG xU>QUUx • Qw ] ~ T
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U• w" x !» C!<>?w( • O • <<!x !» ] ~ àO <! " xU!RQ<>x
UQ! )xUx»!~ ­ uO C!RR! ) !»" QU>Q !U K?Q»»! _ ­ uO
39
 CORSO
di avviamento alla conoscenza della

40
RADIO
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x ( »• ) ) µ! w!• • w>x>• !U R!k?wx 1.
SUPERETERODINA q ! >?>> ! ! <QkUx»! wxC!• ) x• >x>! Cx»»G xU>QUUxO?U•
<• »>xU>• J !QUQO • Qw ) • <ì C!wQO « !U>wx• • • »x>• »
Cx» )!w)?!>• C! <!U>• U!xO • Qw " QZZ• CQ»»x • • <!-
Z!• UQ Rx>> x x<<?" QwQ Cx» ) • UCQU<x>• wQ J xw!x-
CONVERSIONE DI FREQUENZA ( !»QT p• U>Q" • • wxUQx" QU>QO ?Ux <Q) • UCx <QZ!• -
UQ CQ»»• <>Q<<• ) • UCQU<x>• wQ J xw!x( !»QO ) µQ w?• >x
!U <!U) w• U!x ) • U »x • w!" xO wQk• »x »x Rw QK?QUZx
MEDIA FREQUENZA C! ?U • <) !»» x>• wQ »• ) x»Q <? ?U J x»• wQ <?• Qw!•wQ
C! s t t é ­ Z w!<• Q>> • x K?Q»»• CQ» <QkUx»Q « !U-
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kµ!x" • )! " Qk»!• ) • U ?U Q<Q" • !• Q <?• • • U!x" • O
MODELLI E CIRCUITI ) • " Q !UC!)x>• UQ»»x <) µQ" x C! R!k?wx 1, ) µQ »x
Rw QK?QUZx CQ» <QkUx»Q wxC!• ) µQ <! J ?• » w!)QJ QwQ
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COMPONENTI ELETTRONICI Cx>• CG QU>wx>x CQ»»G x• • xwQ) ) µ!• wxC!• <!x C!
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)!w)?!>• " !<) Q»x>• wQO ) • U K?Q»»• kQUQwx>• Cx»-
BOBINA OSCILLATRICE à G• <) !»»
x>• wQ »• ) x»QT : Qw>xU>• O UQ» )!w)?!>• " !<) Q-
»x>• wQ <• U• • wQ<QU>! K?x>> w• <QkUx»!O ) • U K?x>>
w•
J x»• w! C!J Qw<! C! Rw QK?QUZxO • <<!x,
IL VARIABILE DOPPIO
1° • segnale sintonizzato f 1.000 KHz
2° - segnale oscillatore f 1.455 KHz
ò x • wQ<QU>xZ!• UQ Q »• <>?C!• CQ» )!w)?!>• <?• Q- 3° . segnale differenza f 455 KHz
wQ>Qw• C!Ux )• " • »Q>xU• !» ) • w<• C! xJ J !x" QU>• 4° - segnale somma f 2.455 KHz
x»»x ) • U• <) QUZx CQ»»x wxC!• O »x ) ?! • w!" x • ?U-
>x>x è x• • xw<x <?» Rx<)!) • »• C! " xwZ• CQ»»•
à» • w!" • QC !» <Q) • UC• <QkUx»Q <• U• K?Q»»!• w• -
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<!U) w• C!UxT ù x ) • " !U)!x" • <?( !>• ) • » C!wQ ) µQ
»Gx• • xwQ) ) µ!• wxC!• <?• QwQ>Qw• C!Ux è !» • !ù " • -[ ?»»x CQ<>wx CQ»»• <) µQ" x x ( »• ) ) µ! C! R!k?wx 1
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41
 CONVERSIONE DI FREQUENZA

Sint. Ant Mi scelat. Media Freq.

t+
f10O0 Khz f2 455 Khz

Osc. Loc.

f- T455Khz

Fig. 1 • Con l'aiuto di questa immagine schematica ed attraverso la lettura della

parte di testo relativa al principio della conversione di frequenza, il lettore può
facilmente assimilare il concetto di ricevitore a circuito supereterodina.

>Qw!ZZx !» R?UZ!• Ux" QU>• CQ! w!) QJ !>• w! wxC!• )• U )• UCQU<x>• w! Jxw
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C• J wQ( ( Q • w•J J QCQwQO • w !" x C! >?>>• O x»»x x" -
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42
 COM. VOLUME - INT

TRASF. PILOTA

PO T+INT. PRESA AURIC.

PILE

COM. SINTONIA \Mene FRa.

@TRANSISTOR
COMPENS. COND. VARIAB.

Fig. 2- Tipico esempio di composizione circuitale di un ricevitore radio a conver-

sione di frequenza. In esso il lettore può ravvisare soltanto gli elementi fonda-
mentali dell'apparato ricevente, giacché quelli di minor rilievo, come Ile resi-
stenze e i condensatori, non sono stati riportati per semplicità di disegno.

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C?Q <QZ!• U! <• U• • !»• >x>Q Cx ?U ?U!)• • QwU •O K?QUZx R!<<x C! st t é ­ ZT
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43
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MASSA

Fig. 3 - Schema elettrico indicativo della parte iniziale del circuito di un rice-
vtore radio a conversione di frequenza. Tutta questa sezione è ampiamente
analizzata nel testo.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze
C1 10.000 pF R1 = 100.000 ohm
c2 = 10.000 pF R2 = 33.000 ohm
C3 = 100.000 pF R3 = 2.200 ohm

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C! " • U>xkk!• C! R!k?wx t T r <<! <• U• ,

1° Bobina d'antenna BOBINA OSCILLATRICE

2° - Transistor TRI
3° - Bobina oscillatrice L.O. à» <Q) • UC• ) • " • • UQU>QO • w!" x Q»QU) x>• O è !»
4° Media frequenza MF1 >wxU<!<>• w ] ° àO <?» K?x»Q ) ! <!x" • k!à <• RR Qw-
5° - Condensatore variabile (CVa-CVo) " x>!O w!) • wCxUC• ) µQ x" • »!R!) x ! <QkUx»! C! x»>x

44
 Qb
Fig. 4 - Gli elementi qui raffigurati sono: la
bobina d'aereo, nelle due forme, con ferrite
cilindrica e rettangolare, la bobina oscillatrice
ed il condensatore variabile doppio, il cui ter-
minale centrale è quello di massa comune alle
due sezioni.

Rw QK?QUZxO • <) !»»x x»»x Rw QK?QUZx C! st t é ­ Z Q J!>• wQ <? )?! è " • U>x>• Q C! QJQU>?x»! w!) QJ !>• w!
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R?UkQ Cx Q»Q" QU>• • wQx" • »!R!) x>• wQO • <) !»»x>• wQ >!) • è C?UK?Q x<<• »?>x" QU>Q UQ) Q<<xw!• T
Q " !<) Q»x>• wQT n U) µQ »Q " QC!Q Rw QK?QUZQ <• U• wx• • wQ<QU>x>Q
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Rx)!»" QU>Q )• UR?<x )• U ?U K?x»<!x<! >wx <R•w" x- • • <>! <? )!»!UCwQ>>! C! " x>Qw!x»Q !<• »xU>QO CQU-
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Fig. 5 - In questo schema di ricevitore supereterodina semp lificato sono rlpro-

dotte in nero le parti analizzate nella presente puntata del corso.

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CQ» U? )»Q• C! RQ ww!>Q J !<!( !»Q Cx»»G
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R!k?wx l O è !U<Qw!>• CQU>w• !» )• U>QU!>• wQ " Q>x»-
»!) • CQ»»x " QC!x RwQK?QUZx QC µx U• w " x»" QU>Q
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sigenze dell'elettronico dilettante, sva-
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere ubici
tario.
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40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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inferiori a 500 W di potenza.
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pasti chiedere di Guido).
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88 +108 MHz + elenco componenti a L. 5.000 in re-
galo un componente.
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eh 5 W nuovo con mini frequenzimetro digitale
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10-30 · 96010 SORTINO (SR).

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PER I VOSTRI INSERTI

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

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ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

52
 LA PISTA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

UNA CASSETTA ANOMALA <) w!>>xO " ! <• U• <QwJ !>• C! ?U x»!" QU>x>• wQ Cx
wQ>QO Cx " Q ) • <>w?!>• • Qw " QZZ• C! ?U x?>• >wx-
òG Q»Q>>w• U!) x è ) Qw>x" QU>Q !» " !• µ• ( ( · • wQRQ- <R•w" x>• wQ w!C?>>• wQ C! >QU<!• UQ Q wQ»x>!J ! Q»Q-
w!>• O x» K?x»Q CQC!) • • kU! k!• wU • K?x»)µQ " QZ- " QU>! C! wxCCw!ZZx" QU>• Q »!J Q»»x" QU>• T àU• »-
ZG • wx CQ» >Q" • • »!( Qw•O • Qw wQx»!ZZxwQ x»)?U! CQ! >wQ Rx) ) !• • wQ<QU>Q ) µQ ! ) • »»Qkx" QU>!O Rw x !»
• w•kQ>>! Cx J • ! " QU<!»" QU>Q • ?( ( »!) x>!O • Qw w!- " !) w•!U>Qww?>>• wQ QC !» ) !w) ?!>• O <• U• <>x>! wQx-
• xwxwQ k»! Q»Q>> w•C• " Q<>!) ! ) µQ <! k?x<>xU• O • Qw »!ZZx>! ) • U R!»! ) • UC?>> • w! CQ»»x »?UkµQZZx C! >wQU-
CxwQ ?Ux " xU• xk»! x" !) ! • w!U) !• !xU>! !U C!RR! - >x " Q>w! ) !w) xO ) µQ µ• !U>w•C• >> • UQk»! <>Q<<!
) • »>à T ° Q) QU>Q" QU>Q µ• J • »?>• ) • <>w?!wQ »x ) x<- ) xUx»! C! • w•>QZ!• UQ CQ! ) • UC?>>• w! CQ»»G !" • !xU>•
<Q>> x • • <>x»Q Q»Q >>w•U!) xO !» ) ?! • w• kQ>>• è <>x>• Q»Q>>w!) • C• " Q<>!) • T 9 wxO !U • • <<Q<<• C! K?Q<>!
• wQ<QU>x>• <?»»Q • w!" Q • xk!UQ CQ» Rx<) !) • »• C! • • ) µ! Cx>! >Q) U!) !O<!Q>Q !U kwxC• C! R•w" ?»xwQ ?Ux
• >>• ( wQ CQ»»• <) • w<• xUU• O <QUZx >?>> xJ !x • >>Q- C!xkU• <!O xU) µQ x• • w• <<!" x>!J xO CQ»»Q xU• " x»!Q
UQwQ w!<?»>x>! <• CC!<Rx) QU>!T àU • wx>!) xO C?wx U>Q J Qw!R!) x >Q<!h
!» ) • »»x?C• CQ» C!<• • <!>!J • <?» ( xU) • C! »xJ • w•O ur ° ° n ° à ò _ p àn 5 9
>?>>• µx R?UZ!• Ux>• x»»x • QwRQ Z!• UQT ù x • • !O 5 • J xwx
K?xUC• µ• R!U!>• C! !U<>x»»xwQ »x ) x<<Q>>x • • <>x»Q
<?» ) xU) Q»»• C! ) x<x Q »G µ• <• >> • • • <>x x w!• Q>?>Q Certamente ! disturbi vengono captati capaci-
• w•J Q C! ) • »»x?C• O " ! <• U• x) ) • w>• ) µQ !» ) • " - tivamente attraverso ! fili del sensore. Sostitui-
• • w>x" QU>• CQ»»G x• • xwx>• Qwx CQ» >?>>• ) x" ( !x>• T sca quindi l'autotrasformatore con un trasfor-
r K?Q<>• ) x" ( !x" QU>• <! è w!J Q»x>• x>>wxJ Qw<• matore dotato di secondario isolato e renda più
?Ux <Qw!Q C! Qwwx>Q x>>!J xZ!• U! CQ» ) !w) ?!>• Q»Q>- efficace il filtraggio d'ingresso con le seguenti
>w•U!) • O !U ) • U) • " !>xUZx ) • U ! ) • " xUC! C! x• Qw- varianti: R1ff 1.000 ohm, R2f 220 ohm, CI f
>?wx • ) µ!?<?wx Q»Q>>w•" Q) ) xU!) x CQ» ) xU) Q»»• O 1 F (al tantalio). Eventualmente utilizzi un ca-
K?xUC• K?x»)?U• <?• UxJ x !» ) x" • xUQ»»• O • • • ?- vo schermato a due conduttori interni per il
wQ K?xUC• <! xk!J x <?»»G !U>Qww ? >> • wQ CQ»»G!" • !xU- collegamento col sensore, connettendo a mas-
>• C! !»»? " !UxZ!• UQ Q<>QwU xT q QJ • xkk!?UkQwQ ) µQO sa il punto 3 del circuito e la calza metallica del
!U <• <>!>?Z!• UQ CQ»»x • !»x C! x»!" QU>xZ!• UQ • wQS Cavo.

53
ADATTAMENTO DEL TESTER >• • Qw)µé >x»J • »>x • w•J • ) x !» ( »• ) ) • CQ» )!w)?!>•
!U Q<x" QT P ?x»Q <• »?Z!• UQ >Q) U!) x • • >wQ! xC• >-
n <<x! <• Q<<• " ! ) x• !>x C! C• J Qw w!»QJ xwQ J x»• w
! >xwQO <QUZx w!) • wwQwQ x»»G x)K?!<>• C! ?U ) • <>• <•
C! >QU<!• UQ ) • " • wQ<! Rw x »Q • • ) µQ CQ) !UQ C! J • »> " Q>w• Q»Q>>w•U!) • h
" !»»!J • »> Q K?x»)µQ J • »> <? )!w)?!>! xC Q»QJ x>x 5 _~ 9 ò 9 5 r : n [ P _ n ò r
!" • QCQUZxT : ?w>w•• • • O !» " !• >Q<>Qw Cx i aTaaa ] • w!U•
• µ" V J • »>U• U è xCx>>• • Qw K?Q<>! ?<!O <• • wx>>?>S

p • <>w?!<) x »Q! <>Q<<• K?Q<>• <Q" • »!) Q xCx>>

x>• wQ La resistenza R1, inseribile a piacere, può limi-
nel quale si fa uso di un amplificatore opera- tare l'impedenza d'ingresso a soli 10 megaohm,
zionale a JFET, con guadagno unitario ed im- qualora le circostanze lo consiglino.
pedenza d'ingresso superiore ai 1.000 megaohm.

+ +
PUNTALI AL TESTER

1C1 f TL81 c2 100.000 pF

C1 f 100.000 pF R1 10 " Qkx• µ"

54
FOTOCELLULA SONORA • kkQ>>
! x>>
wxJ Qw<• ?U• <( xwwx" QU>• »?" !U• <• T
u_ [ à un _ [ ] 9
~ • wwQ! )• <>w?!wQ ?U C!<• • <!>!J • x R•>• ) Q»»
? »x !U ° •" x
kwx C• C! w!»QJ xwQ x) ?<>!) x" QU>Q !» • x<<xkk!• C!

Le proponiamo la realizzazione del semplice
progetto qui riportato, che emette una nota so-
nora in funzione della luce incidente sulla foto-
resistenza. Questa nota sarà tanto più acuta
quanto più intensa è la luce incidente sulla FR.
Mediante l'inserimento del transistor TR1, tra-
mite S1, aumenta la sensibilità del dispositivo.
L'uscita dell'unigiunzione UJT viene amplifi-
cata da TR2 allo scopo di poter pilotare diret-
tamente una cuffia o un piccolo altoparlante.

R4 R5 57

FR
RI
TR2
e

b
e e
9V
UJT e
5

Cl
-I
" CUFFIA

Condensatori R4 150 ohm

C1 f 10.000 pF RS 3,3 megaohm
C2 f 1F (non elettrolitico) R6 100 ohm (trimmer-volume)
Resistenze Varie
R1 180.000 ohm TR1 f BC177
R2 10.000 ohm UJT 2N2646
R3 6.800 ohm TR2 C107

55
MOTORE ELETTRICO
~ • wwQ! • !»• >xwQ ?U • !) ) • »• " • >• wQ x<!U) w•U• >w!-
Rx<QO Cx aOt é 2 O <QwJ QUC• " ! C! ?U >Q»Qw?>> • wQ
k!à !U " !• • • <<Q<<• )• U ( • ( !Ux x»!" QU>x( !»Q x
i s ~ T p • " Q CQ( ( • )• " • • w>xw"!h
: 9 0 0 à z à9 ° z à9
o wQ<) !x
Lo schema completo di un controllo START
STOP per motore asincrono trifase, con alimen-
tazione a l da V, è quello qui riportato, nel quale
il teleruttore è alimentato tramite un trasforma-
tore da i i aV i s V, collegato tra fase e neutro.
Il pulsante P1 è quello di marcia, P2 è quello
d'arresto (di tipo normalmente chiuso). Con
RST sono indicate le tre fasi a l da V della forza
motrice; N è il neutro (potenziale terra). La po-
tenza di ] e è di l a + t a W. Quando si preme
ZENER DI POTENZA
: Qw »x wQx»!ZZxZ!• UQ C! ?U • w•kQ>> • )µQ " ! <>x
• xw>!) • »xw" QU>Q x )?• wQO " ! <QwJ Q ?U C!• C•
ZQUQw C! • • >QUZxO Cx ei Sel ~ Q Cx e a 2 O )µQ
U• U Q<!<>Q !U )• " " Qw)!• T r • • ?wQ µ• <QU>!>• C!-
wQ )µQ ?U• ZQUQw )• U >x»! )xwx>> Qw!<>!) µQ • ?ò
Q<<QwQ Rx) !»" QU>Q ) • " • • <>• T ù x !U )µQ " • C• h
: 9 ò òà5 à _ z 9 corrente e che sicuramente comparirà nel cir-
n U) • Ux
RT
DZT
e
V
VI
e
L .eé
? e
R2
56
P1, il teleruttore si eccita e chiude ! contatti
primari (CP), che avviano il motore ed il con-
tatto secondario CS che alimenta la bobina del
teleruttore anche quando P1 viene rilasciato.
Per fermare il motore, basta premere per un at-
timo P2, il quale provoca la diseccitazione del
teleruttore. Con RT è indicato un relé termico,
che agisce nel seguente modo. Quando il mo-
tore è sottoposto a sforzo continuato ed assorbe
maggior corrente, il relé termico si riscalda ed
interrompe ! contatti col motore provocando
l'apertura del contatto in serie con la bobina
del teleruttore. I valori del fusibile, del telerut-
tore e del relé termico, dovranno essere calco-
lati in base all'intensità di corrente assorbita dal
tipo di motore in suo possesso.
Basta accoppiare uno zener di piccola potenza
con un transistor di potenza, come indicato in
questo schema, nel quale, tra collettore ed emit-
iore di T R 1 è presente uno zener virtuale che
risolve il suo problema. Con VI è indicata la
tensione d'ingresso non stabilizzata, con VU
quella d'uscita stabilizzata._La resistenza R1,
indicata nello schema, non fa parte dello zener
virtuale, ma è quella che limita la massima
cuito che intende costruire.
vu
~
R1 vedi testo
R2 330 ohm
DZ1 diodo zener
TR1 2N3055 (plastico)
 F
R- H
9 I•f
TI
<QIy ]
re- (
N@

TELERUTI es

P2

RT

MOTORE

SALDATORI SPECIALI la punta saldante è un elemento di sicurezza per

l'integrità di molti componenti elettronici. Inol-
ù ! è <>x>• CQ>>• ) µQ Q<!<>• U• x>> ? x»" QU>Q !U tre, questi saldatori sono dotati di trasforma-
) • " " Qw) !• CQ! <x»Cx>• w!O • Qw ?<! • w• RQ<<!• Ux»!O tore, che isola elettricamente la rete di alimen-
UQ! K?x»! »x >Q" • Qwx>?wx CQ»»x • ?U>x <x»CxU>Q tazione dall'utensile, proteggendo l'incolumità
w!" xUQ ) • <>xU> QT q ! ) µQ ) • <x <! >wx>>xh di chi lavora contro le possibili scariche elet-
qGn ò u9 5 [ 9 z àn p 9 ù 9 triche. La sua necessità diventa indiscutibile
p x>xUZxw• quando si opera con gli integrati CMOS, ver-
ché il collegamento dell'apparecchio alimenta-
Si tratta di saldatori che anche molti dilettanti tore a massa, scongiura la formazione di peri-
conoscono ed utilizzano. Il loro costo supera colose cariche statiche sulla punta, le quali, al-
di almeno tre volte quello di un buon salda- trimenti, si riverserebbero sui delicati compo-
tore comune. Ma la temperatura stabilizzata sul- nenti.

57
FUSIBl·LE RIPRISTINABILE corrente di «fusione » può essere calcolata me-
diante la seguente formula I=0,6:R3. Per-
~ • ww Q! <• <>!>?!wQO !U x»)?U! C!<• • <!>!J ! Q»Q>> w• U!- tanto, calcolando il valore della resistenza R3
) !O ! U• w" x»! R?<!( !»! ) • U CQk»! Q»Q" QU>! C! ( ?• Ux (R3=0,6:1 max.), è possibile disporre di una
• wQ)! <!• UQO C! x<<• »?>• xRR! Cx" QU>•O ) µQ U• U ampia gamma di funzionamento del fusibile
( w?)!U• x» J Qw!R!) xw<! C! • kU! ) • UC!Z!• UQ C! <• - ripristinabile. Ma, attenzione, perché il circuito
J wx) ) xw!) • T funziona soltanto con la corrente continua. Il
CIVILINI MAURIZIO potenziometro R 1 va tarato per la massima cor-
° •" x rente tollerabile, quella a cui si vuole far scat-
tare il dispositivo. Il relé RLJ deve essere adat-
Non le consigliamo di rinunciare tanto facil to per funzionare in corrente continua, con una
mente ai fusibili tradizionali, ma di collegare tensione di valore pari a quella di alimentazione.
eventualmente, in serie a questi, quelli r:pristi
nabili, di cui le offriamo un esempio circuitale. R1 1.000 ohm (potenz. a filo)
L'SCR, in occasione di un sovraccarico. si in- R2 f 47 ohm-2 W
nesca a causa della corrente di gate. E l'inne. R3 = vedi testo
sco cortocircuita il relé RL1, che si diseccita, PA = pulsante avviamento
facendo aprire il contatto CNA ( contatto nor- CNA = contatto normai. aperto
malmente aperto). L'eccitazione del relé può SCR = C103 (200 V-0,8 A)
venir ripristinata agendo sul pulsante PI. La RL1 f relé (vedi testo)

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 18.000

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici.

. •
>

58
 .r°.
CNA

T
I
I
R2
I
RLT @
@ I u
E
e
a
nR SCR e

T R3

RELE' CREPUSCOLARE un relé crepuscolare, che si eccita in condizio-

ni di oscurità e si diseccita quando la luce
q x ?Ux ) x»)• »x>w!)Q R?• w! ?<• µ• wQ) ?• Qwx>• colpisce le fotocellule, che sono in numero di
>wQ ) Q»»? »Q R•>• Q»Q>>
w!)µQO ) µQ J • wwQ! • wx ?>!»!Z-tre, collegate in serie tra di loro in modo da
ZxwQ • Qw »x wQx»!ZZxZ!• UQ C! K?x»)µQ <Q" • »!) Q erogare la tensione di 1,5 V (0,5+0,5+0,5=
• w•kQ>>• T : • >wQ<>Q • w•• • wU
Q ?U• xCx>> • xC ?U 1,5 V).
• w!U)!• !xU>Qh
MARINI z à_ [ r : : r °e 3.300 ohm
_ C!UQ D1 f 1N4004
TR1 BC107
TR2 BC107
Gli impieghi che si possono fare con le foto- ° ò e f relè (12 V-300+500 ohm)
cellule sono innumerevoli. Le presentiamo qui FC f N. 3 fotocellule in serie

S1

/1-3c

59
RELE' AC E DC REGOLATORE DI VELOCITA'

ù ! è <>x>• CQ>>• ) µQ ! wQ»é O xCx>>! • Qw R?UZ!• -
UxwQ !U ) • wwQU>Q x»>QwU x>xO • • <<• U• Q<<QwQ x»!-
" QU>x>! • ?wQ !U ) • wwQU>Q ) • U>!U?xT ° !<• • UCQ x»
J Qw• ?Ux >x»Q xRRQw" xZ!• UQh
o n ° r [ à ~ à° z àòà9
u• kk!x
àU • • <<Q<<• C! ?U " • >• w!U• Q»Q>>w!) • !U ) • U>!-
U?x Cx i s ~ Se n O J • wwQ! wQk• »xwQ »x J Q»• ) !>à C!
K?Q<>• >wx" !>Q ?U <Q" • »!) Q ) !w)?!>• Q»Q>>w•U!) • T
CASATI GUIDO
u!wQUZQ

La nostra risposta è affermativa. Tuttavia ciò
è possibile se si riduce a metà la tensione di
alimentazione. Per esempio, se la tensione
di alimentazione richiesta da un relé è di 220
Vca, questa deve essere ridotta a 110 V. Non
è invece possibile l'uso inverso del componen-
te, ossia non si può usare la tensione alternata
per alimentare ! relé in tensione continua.
Ecco il circuito che dovrà realizzare e nel quale
si fa uso di un regolatore di tensione integrato,
montato in una configurazione che sfrutta la
reazione d'armatura del motore e stabilizza la
velocità al punto fissato dalla tensione di riferi-
mento presente sul piedino 4 e regolabile a pia-
cere tramite R3. L'integrato deve essere muni-
to di raffreddatore e la tensione di alimentazio-
ne non deve assolutamente superare ! 36 V,

C1 = 1 u (non elettrolitico)
C2 =.100.000 pF
C3 = 470.000 pF
R1 f 1 • µ" Sl 2
R2 = 820 ohm
R3 = 10.000 ohm (trimmer)
IC1 f L200

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
AL. 19.501
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canali
Controllo toni altl
Controllo toni medi
Controllo toni bassi
Carico medio per canale: 600 W
Carico max. per canale: 1.400 W
Alimentazione: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore
 5

J(] 2»
C

3 4

e
36 V
e C1
T
R1
R2

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA

12 Vcc - 220 Vca - 50 W DI MONTAGGIO
COSTA

L. 39.500
Una scorta di energia
utile in casa
necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria .d'auto in tensione alternata a 220 V.

Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

S »

61
148-- UNITA' AGGIUNTIVA PCR RS 147 L.
149-- TCMPORIZZATORC PCR LUCC SCALC L.
150 -- ALIMCNTATORC STABILIZZATO UNIVCRSALC 1A L.
151-- COMMUTATORC A SFIORAMCNTO PCR AUTO L.
142-- VARIATORC 01 LUCC AUTOMATICO 220V 1000W L.
1113 -- CFFCTTO PRCSCNZÀ STCRCO L.
154 INVERTER 12- 220 5OH 40w L.
I55 GENERATORE DI ONDE QUADRE IH- IOONH L.
scatole di montaggio[@LÉ 5E
elettroniche
CLASSIFICAZIONE ARTICOLI ELSE KI PER CATEGORIA

EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO

RS e Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale L JJ.000 RS 46 Lampeggiatore regolabile 5- 12V L 12.000
RS 10 Luci psichedeliche 3 vie 1500W /canale L 43.000
RS 47 Variatore di luce per auto L 15.500
RS 48 Luci rotanti sequenziali 1 O vie BOOW/canale L 47.000
Luci psiche. con microfono 1 via 1500W L 25.000 RS 50 Accensione automatica luci posizione auto L 19.600
RS 53
RS 58 Strobo intermittenza regolabile L 15.000 RS 54 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza L 19.500
RS 74 Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W /canale L 46.000 RS 62 Luci psichedeliche per auto L 33.000
RS 113 Semaforo elettronico L 34.000 RS 64 Antifurto per auto L 37 000
RS 114 Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale L. 43.000 RS 66 Contagiri per auto {a diodi LED) L 35.000
RS 117 Luci stroboscopiche L 44.000 Temporizzatore per tergicristallo 17.500
Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW L 39.000
RS 76 »
RS 135
95 Awisatore acustico luci posizione per auto 9.000
RS L
APP. RICEVENTI - TRASMITTENTI E ACCESSORI RS 103 Electronic test multifunzioni per auto L 33.000
RS 6 Lineare 1 W per microtrasmettitore L. 12.500 RS 104 Riduttore di tensione per auto L 11,000
RS 16 Ricevitore AM didattico L 13.000 RS 107 Indicatore eff. batteria e generatore per auto L 14.500
RS 40 Microricevitore FM L 14.500 RS 122 Controlla batteria e generatore auto a display L 16.600
RS 52 Prova quarzi L. 12.000 S 137 Temporizzatore per luci di cortesia auto L 14.000
RS 68 Trasmettitore FM 2W L 25.000 Commutatore a sfioramento per auto
Trasmettitore FM radiospia L 19.500
RS 151 ò 15.600
RS 102
RS 112 Mini ricevitore AM supereterodina L. 26.600
RS 119 Radiomicrofono FM L 17.000 TEMPORIZZATORI
RS 120 Amplificatore Banda 4 - 5 UHF L. 15.000 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min.
RS 58 L 41.000
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L. 19.500
Mini ricevitore FM supereterodina RS 63 Temporizzatore regolabile l + 100 sec. L 22.000
RS 139 L 27.000
RS 81 Foto timer (solid state) L 26.500
EFFETTI SONORI RS 123 Avvisatore acustico temporizzato L 19.500
RS 18 Sirena elettronica 30W L. 23.600 RA 149 Temporizzatore per luce scale ., L 20.000
RS 22 Distorsore per chitarra L 16.500
RS 44 Sirena programmabile - oscillofono L 13.000 ACCESSORI VARI DI UTILIZZO
RS 71 Generatore di suoni L 23.000
RS 80 Generatore di note musicali programmabile L 31.000 RS 9 Variatore di luce (carico max 1500W) L 10,000
RS 90 Truccavoce elettronico L 24.500 RS 14 Antifurto professionale L 44.000
RS 99 Campana elettronica L 24.000 RS 67 Commutatore elettronico di emergenza L 15.000
RS 100 Sirena elettronica bitonale L. 21.500 RS 59 Scaccia zanzare elettronico L 14.600
RS 101 Sirena italiana L 15.500 Variatore di velocità per trapani 1500W
RS 67 L. 16.000
RS 143 Cinguettio elettronico L 19.000
RS 70 Giardiniere elettronico L 10.500
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI RS 82 Interruttore crepuscolare ò 23.500
RS B Filtro cross-aver 3 vie 50W L 26.500 RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole L 16000
RS 16 Amplificatore BF 2W L. 11.000 RS 87 Relè fonico L 26.000
RS 19 Mixer BF 4 ingressi L 25.000 RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto L. 27.000
RS 26 Amplificatore BF 1 OW L 16.000 RS 97 Esposimetro per camera oscura L 33.600
RS 27 Preampli-ficatore con ingresso bassa impedenza ò 10.600 Commutatore automatico di alimentazione
RS 98 L 14.000
RS 29 Preamplificatore microfonìco L 13.500
Amplificatore BF 40W RS 106 Contapezzi digitale a 3 cifre L 47.000
RS 36 L 27.500
RS 38 Indicatore livello uscita a 16 LED L. 28.500 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36.000
RS 39 Amplificatore stereo 1 O+ 1 OW L 30.000 RS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica L 35.500
RS 45 Metronomo elettronico L 9.000 RS 121 Prova riflessi elettronico L 49.500
RS 51 Pre amplificatore HI-FI L 25.000 RS 126 Chiave elettronica L 21.000
RS 55 Preamplificatore stereo equalizzato A.I.A.A. L 16.000 Antifurto universale (casa e auto) 39.000
Vu-meter a 8 LED
RS 128 L
RS 61 L 24.500
8ooster per autoradio 20W 23.000 RS 129 Modulo per Display gigante segnapunti L 48.500
RS 72 L
RS 73 Booster stereo per autoradio 20+20W L 41.000 RS 132 Generatore di rumore bianco (relax elettronico) L 23.000
RS 78 Decader FM stereo L. 17.500 RS 134 Rivelatore di metalli L 22.000
RS 84 Interfonico L 22.500 RS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350W L 23.600
RS 86 Amplificatore telefonico L 26.600 RS 141 Ricevitore per barriera a raggi infrarossi L 36.000
RS 89 Fader automatico L 15.000 Trasmettitore per barriera a raggì infrarossi 15.000
Interfono per moto L 29.000
RS 142 L
RS 93
144 Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno L 53.000
RS 105 Protezione elettronica per casse acustiche L 29.000 RS
RS 108 Amplificatore 8F 5W L 13.000 RS 146 Automatismo per riempimento vasche L. 14.000
RS 115 Equalizzatore. parametrico L 26,000 RS 152 Variatore di luce automatico 220V 1 OOOW L. 26.000
RS 124 Amplificatore 8.F. 20W 2 vie L. 29.000
RS 127 Mixer Stereo 4 ingressi L 42.000 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS 133 Preamplificatore per chitarra L 10.000
RS 140 Amplificatore BF 1 W L. 10.500 RS 35 Prova transistor e diodi L 19.000
RS 145 Modulo per indicatore dì livello audio Gigante L 62.000 RS 92 Fusibile elettronico L 19.500
RS 153 Effetto presenza Stereo L 28.000 RS 94 Generatore di barre TV miniaturizzato L 15.000
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER RS 126 Prova transistor (test dinamico) L 18.500
RS 155 Generatore di onde quadre 1 Hz + 100 KHz ò 33.000
RS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF L 27.000
nS 11 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A ò 12.600
RS 31 Alìmentatore stabilizzato 12V 2A L 16.500
GIOCHI ELETTRONICI
RS 43 Carica batterie al Ni- Cd regolabile L 27.000 RS 60 Gadget elettronico L 16.500
RS 65 lnverter 12 -;- 220V 1 OOHz 60W L 31,000 Dado elettronico
Carica batterie automatico RS 77 L 22.500
RS 75 L 23.500
Alimentatore stabilizzato 12V 1 A RS 79 Totocalcio elettronico L. 17.500
RS 86 L 14.500
RS 96 Alimentatore duale regol. + - 5 -;- 12V 500mA L 24.500 RS 88 Roulette elettronica a 1 O LED L 27.000
RS 116 Alimentatore stabilizzato variabile 1+ 25V 2A L. 33.000 RS 110 Slot machine elettronica L 33.000
RS 131 Alimentatore stabilizzato 12V(reg 10 ± 15/ 1 OA L 59.500 RS 111 Gioco dell'Oca ele-ttronico L 39.000
RS 138 Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile L 33.000 RS 147 Indicatore di vincita L 29,000
RS 150 Alimentatore stabilizzato Universale 1 A L 27,000 Uni tè aggiuntiva per RS 14 7
Inverte, 12V - 220V 50 Hz 40W RS 148 L 12.500
RS 154 L 25.000

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dizioni ambientali e l'uso o meno
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di po-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata !U scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prati,che attuabili da ogni princi-
piante.
ora.unse T
<?Q«Q<<•
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5 Campi di misura- 16 portate
Sensibilità 2.000 2/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1 elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 1 O V-50V-250 V- 500 V
VOLT A.C. 1 O V-50V-250 V- 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA - 50 mA - 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100
V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25V-100 V- 250 V- 500 V -
1000 V
OHM ?x1-0x10-0x100-0x1000
AMP. D.C. 50 n S 500 n S 5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 n S 1,5 mA- 15 m4- 150 mA - 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ f O- 50 F-0 500.F (con batteria interna)
dB 22 dB-30 dB- 42 dB-50 dB- 56 dB-62 dB

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Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie
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l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
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4°- Confezione di condensatori e resistenze assortiti nel valori di normale uso nei nostri progetti.
5° - Scatola per montaggi elettronici di nuovissima concezione.

Il materiate inserito nel pacco-dono non è di facile reperibilità per l'hobbysta

e diverrà certamente utile, se non proprio lndlspensablle, al prlnclpante e al-
l'esperto, nel corso di molte pratiche applicazioni.
 ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 15-N. 2- FEBBRAIO 1986

LA COPERTINA - Stimola il lettore a costruire un
apparato didattico, generatore di ioni, con il qua-
le è possibile approfondire alcuni principi chimi-
co-fisici di grande rilievo nel mondo dell'elettro-
nica, ma che offre pure l'opportunità di realizzare
un completo e perfetto ozonizzatore.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa GENERATORE DI IONI 68

TIMEC
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SCARICHE ELETT RICHE
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Tutti i diritti di proprietà lette-
raria ed artistica sono riserva- VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 110
ti a termine di Legge per tutti i
Paesi. à manoscritti, i disegni,
le fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituisco- LA POSTA DEL LETTORE 115
no.
GENERATORE DI IONI
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La realizzazione di questo apparato, può indurre il lettore ad

un approfondimento di alcuni principi chimico-fisici di grande
rilievo nel mondo dell'elettronica, che da tempo sono stati di-
menticati o soltanto superficialmente conosciuti.

68
 È un generatore di scariche elettriche.
Deve essere realizzato con finalità sperimentali.
Non è assolutamente pericoloso.
Può fungere da ozonizzatore.
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RETE

Fig. 1- Circuito teorico del generatore di ioni. L'alimentazione può essere derivata
anche da pile o batterie d'auto, con inserimento fra i terminali del condensatore
elettrolitico C1.La scintilla elettrica si manifesta fra i due conduttori dello scarica-
tore (SC) nella zona in cui questi sono più vicini.

----COMPONENTI----
Condensatore Varie
C1 = 2.200 F - 63 VI (elettrolitico) TR = BU326S (SGS)
P1 = ponte raddrizz. (80 V - 2 A}
Resistenze DL = diodo led
T1 = trasf. d'alim. (220 V - 14V - 2 A}
R1 = 680 ohm - ½ W T2 = trasf. EAT (vedi testo}
R2 = 1.000 ohm + 220 ohm- 5 W (vedi testo} S1 = interrutt.
se = scaricatore

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70
 Fig. 2- Piano costruttivo del generatore di ioni. Il transistor TR, rappresentato da
un elemento amplificatore finale di riga per TV, deve essere applicato sulla faccia
esterna superiore del contenitore metallico, interponendo uno o più foglietti di mi-
ca e grasso al silicone. I terminali del componente fuoriescono attraverso passanti
isolanti ed il transistor, una volta montato, va chiuso con apposito coperchio pro-
tettivo.

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7
 140 V

Fig. 3 - Questo diagramma interpreta la tonna della

13 V tensione presente sul. collettore del transistor TR.

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ANALISI DEL CIRCUITO SEZIONE DI CONTROLLO

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Sezione alimentatrice
Sezione di controllo elettronico
Sezione generatrice di scariche
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72

Fig 4-Esempio di trasformatore EAT per tele-
isori. Gii elementi che lo compongono sono:
= staffa di fissaggio; 2= piedini relativi ai va-
! terminali degli avvolgimenti; 3 f basetta
isolante ; 4 ff avvolgimenti primari (da elimina-
); 5 nucleo di ferrite; 6 = avvolgimenti ad
ta tensione (da utilizzare); 7 = conduttore
d dell'alta uscita
tensione; 8 = conduttore di
dell'avvolgimento di alta tensione.
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piazzole in rame
/ Fig. 5 - Elementi di composizione dello
scaricatore (SC) in grado di produrre una
scintilla elettrica permanente.

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Fig. 6- Pennello di R!»!di rame, ricavato da una matassina di

conduttore flessibile, partlcolannente adatto per la forma-
zione di un effluvio elettrico bluastro, generatore di ioni.
stagnare alla
piazz. singola ?'

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Il dispositivo, qui presentato e descritto, deve considerarsi un

necessario complemento del corredo di tutti gli appassionati
della riproduzione o registrazione sonora, che vogliono arric-
chire la musica con dissolvenze, sovrapposizioni od effetti ori-
ginali.

76
 Regolazioni di livello indipendenti.

Alimentabile con pile o tensione di rete.

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VARI METODI DI MISCELAZIONE J Qw<QT àU x»)?U!O !URx>> !O <! • w•J J QCQ x • wQx" • »!R!-
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 < COMPONENTI I

Condensatori R4 = 33.000 ohm

R5 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C1 = 10F- 16 VI (elettrolitico) R6 = 33.000 ohm
C2 = 100.000 pF R7 = 33.000 ohm
C3 = 100 pF R8 f 33.000 ohm
C4 = 100.000 pF R9 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. Iin.)
C5 = 100.000 pF R10 = 33.000 ohm
es = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R11 = 33.000 ohm
C7 = 100.000 pF R12 = 33.000 ohm
C8 = 100 pF R13 = 33.000 ohm
C9 = 100.000 pF R14 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C10 = 100.000 pF R15 = 33.000 ohm
C11= 10F-16 VI (elettrolitico) R16 = 33.000 ohm
C12 = 100.000 pF R17 = 33.000 ohm
C13= 100 pF R18 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C14 =
C15 =
100.000 pF
100.000 pF
R19 = 10.000 ohm
R20 = 680 ohm
C16 = 10F- 16 VI (elettrolitico)
C17 = 100.000 pF N.B. - Tutte le resistenze sono da 1/4 W
C18 = 500.000 pF
C19 = 500.000 pF Varie
Resistenze IC1 = TL081
IC2 = TL081
R1 = 33.000 ohm IC3 = TL081
R2 = 33.000 ohm IC4 = TL081
R3 = 33.000 ohm ALIM. = 9 Vcc + 15 Vcc

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USO DEGLI INTEGRATI C!RR! )!»" QU>Q <! >w•J x x»»x • • w>x >x CQ» C!»Q>>xU>QT
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79
 LIVELLO LIVELLO LIVELLO LIVELLO
CAN. I CAN, 2. CAN. 3 GENERALE

Fig. 2 - Piano costruttivo, da realizzare su adatto circuito stampato, del miscelatore

a tre entrate. L'alimentazione può essere derivata da un alimentatore da rete per-
fettamente stabilizzato e con tensione d'uscita assolutamente livellata, oppure da
tre pile piatte, da 4,5 V ciascuna, collegate in serie fra di loro.

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CARATTERISTICHE DEL MIXER x?C!• xC x»>xRQ CQ»>à T
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80
 10 a o]{ o
x O

■
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da realizzare su una ba-
setta di materiale isolante, di forma rettangolare, delle dimensioni di 13,5x7 cm.

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Assorbimento = 7 mA con 13,5 Vcc Z!• UQQ<QUZx )• ww QwQ!»w!<)µ!• C! <x>?wxwQ!»Ux<>w•
Tens. max in entrataf 0,5 Vpp " xkUQ>!)• T
_ U ?»> !" Q Q»Q" QU>• R•UCx" QU>x»QOCx >QUQwQ !U
Amplificazione f variabile ( ?• U )• U>• Oè K?Q»»• CQ»»x • • <<!( !»!>à C! QJ!>xwQ!»
C!<>?w(• xww Q)x>• x»»G
• wQ))µ!• CQ»»G x<)• »>
x>• wQ x
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)µQ)• U>wxCC!<>!Uk?Q!» U• <>w•" !§Qwx >wQ)xUx»!,
»x • • <<!( !»!>à C! QRRQ>>? xwQx<<• »JQUZQ QC!<<• »JQU-
ZQ !U)w•) !x>QT r )!ò <!kU!R!) x )µQOC!<• • UQUC• xC ANALISI DEL CIRCUITO
Q<Q" • !• C! C?Qk!wx C!<)µ!Oè • • <<!( !»Q• x<<xwQO!U
" xU!Qwx?U!R•w"QOCx»»x w!• w•C?Z!• UQC! ?UC!<)• ໕ w•kQ>> • CQ» " !<)Q»x>• wQx >wQ)xUx»! è K?Q»»• w!-
x K?Q»»x CQ»»G x»>w• )• U >?>>Q »Q <R?" x>?wQ >!• !)µQ • • w>x>• !U R!k?wxeT
CQk»! !" • !xU>! R•U!)! • w•RQ<<!• Ux»!T ù x >x»Q • • <<!S p • " Qè Rx)!»QU• >xwQO<! >wx>x>C! ?U)!w)?!>• x• • xS

81
 EI E2 E3 u
massa

CIRCUITO ELETTRONICO gommino

LI VELLO LI VELLO LI VELLO LIVELLO

El E2 E3 GENERALE

Fig. 4 - Una volta composto il circuito elettronico, questo dovrà essere inserito in
un contenitore metallico, che assume pure la funzione di schermo elettromagnetico.

wQU>Q" QU>Q)• " • »Q<<• O" x !UwQx»> à x<<x! <Q" • »!-
)Q Q K?!UC! wQx»!ZZx( !»QxU)µQ Cx )• »• w•)µQU• U
C!<• • Uk• U• C! kwx UCQ Q<• Qw!QUZx !U " x>Qw!x C!
" • U>xkk! Q»Q>> w•U!)!O• • • ?wQC! ?U»x( • wx>• w!• C• -
>x>• C! • xw> !)• »xw! <>w?" QU>!T à»" !§Qwè C• >x>• C!
>wQ QU>wx>Q Hr eSr i Sr l IO)!x<)?Ux CQ»»Q K?x»! è
)• U>w•»»x>xCx ?U• wQx" • »!R!) x>• wQx ( x<<• w?" • -
wQT
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<• U• • QwRQ>x>" QU>Q!CQU>!)! >wx»• w•O»!" !>QwQ" • !»
U• <>w• Q<x" Q >Q• w!)• xC ?U• <• »• C! K?Q<>!O• !ù
• wQ)!<x" QU>Qx K?Q»»• • !»• >x>• Cx àp àTp • " !U)!x-
" • K?!UC! )• »C!wQ)µQ! K?x>> w•!U>Qkwx >! àp eSep i
Sàp l Sàp s <• U• >?>>! CQ»»• <>Q<<• >!• • ]ò adeTP ?Q-
<>! >?>>xJ!x • • <<• U• Q<<QwQ<• <>!>?!>! )• U!»" • CQ»-
»• ]ò a- eO»Q)?! )xwx>Q >w!<>!)µQ<• U• • !ù xCx>> Q• Qw
!" • !Qkµ! x?C!• C! K?Q»»QCQ»] òadeO" x )µQw!<?»-
>x C! • !ù C!RR! )!»Q wQ• Qw!( !»!>à )• " " Qw)!x»QT r U-
>wx" ( ! k»!!U>Qkwx>!O)• " ?UK?QO<• U• )• " • • UQU>!
C! ( x<<• )• <>• O!U>Qkwx >! • • Qwx
Z!• Ux»! x èur ] T
82
à» " • CQ»»• ]ò a- e • wQ<QU>x ?Ux C!<>• w<!• UQ
CQ»: eE QC ?U w?" • wQ QK?!Jx»QU>Q x eTaaa ­ Z C!
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QRR Q>>? xwQ?Ux Jxw!xZ!• UQC! el ~ !U?U<• »• " !)w•-
<Q)• UC• T
òG x" • »!R!)x>• wQ!U>Qkwx >• è ?<x>• !U )• UR!k?wx Z!• -
UQ!UJQw>QU>QO)• UwQ>w•xZ!• UQJxw!x( !»QO!U" • C•
Cx wQk• »xwQ !» k?xCxkU• T r x >x»Q • w•• • <!>• w!)• w-
C!x" • )µQ !U ?U x" • »!R!) x>• wQ • • Qwx Z!• Ux»QO)• U
!UkwQ<<• !UJQw>QU>QO !» k?xCxkU• • ?ò Q<<QwQ
Q<• wQ<<• >wx " !>Q »x <Q" • »!) Q Q<• wQ<<!• UQ,
G= R5:R1
!U )?! z " !<?wx!» k?xCxkU• O" QU>wQ R5 wx•• w Q-
<QU>x !» Jx»• wQ CQ»»x wQ<!<>QUZx !U<Qw!>x >wx
" !>Q !»
• • >QUZ!• " Q>w•T
q x»»x wQ»xZ!• UQ• wxQ<• • <>xO<! CQC?)Q)µQOQ<<QUS
 + VCC---
TOSATURA IL PACCO
DELL 'HOBBYSTA
Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'inesauribile fonte di progetti con-
1 tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
+-VCC -
2 nica Pratica, abbiamo preparato que-
sta interessante raccolta di pubblica-
zioni.

Le nove copie della rivista sono state

o VCC--- scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
rosarua apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale.

Fig. 5-La massima tensione applicabile sulle tre en-

trate del mixer deve essere di 0,5 Vpp. Superando tale
limite, il segnale uscente dallo stadio amplificatore
verrebbe tosato nei picchi di tensione e la riproduzio-
ne sonora apparirebbe distorta.

C• ° t J xw!x( !»QO C!J !QUQ Rx)!»Q wQk• »xwQ !» k?xCx-

kU• CQ»»• <>xC!• T
à») • UCQU<x>• wQp l O) • »»Qkx>• <?»»x »!UQx C! QU>wx>x
CQ» <QkUx»Q x?C!• O <QwJ Q xC Q»!" !UxwQ QJ QU>?x»!
>wx)) Q C! <QkUx»Q C! x»>x Rw QK?QUZx ) x• >x>QCx» )!w-
) ?!>• T
òG x) ) • • • !x" QU>• >wx!» <QkUx»Qx?C!• C! ( x<<x Rw Q-
K?QUZxO »G QU>wx>x r e Q K?Q»»x CQ»»G x" • »!R!) x>• wQ
• • QwxZ!• Ux»Q è C! >!• • ) x• x) !>!J • T r <Q) !ò Cx ?U»x- L. 9.000
>• »!" !>x »x ( xUCx • x<<xU>Q w!<• Q>> • x»»x kx" " x
CQ»»Q U• >Q ( x<<QOCx»»G x»> w• w!<• »J Q• w•( »Q" ! C! x) - Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
) • • • !x" QU>• O) µQRx)!»" QU>Q• • >wQ( ( Qw•!U<• wkQS T ciale della nostra Editrice, a tutti i
wQ x ) x?<x CQ»»x • • <<!( !»Q ) • UUQ<<!• UQ C! x• • xwx>! nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
C! Ux>?wx C!J Qw<xT teresse del dilettante, che fa rispar-
òG !UkwQ<<• i CQ»»G !U>Qkwx>• àp à è K?Q»»• !UJ Qw>QU- miare denaro e conduce alla realizza-
>QO" QU>wQ K?Q»»• ) • ww !<• • UCQU>Qx» • !QC!U• l w x• - zione di apparecchiature elettroniche
• wQ<QU>x »G !UkwQ<<• U• U !UJ Qw>QU>QO!» K?x»Q w!" x- di notevole originalità ed uso corrente.
UQ• • »xw!ZZx>• x " Q>à CQ» J x»• wQ CQ»»x >QU<!• UQ C!
x»!" QU>xZ!• UQ >wx" !>Q »x wQ>Q C! wQ<!<>QUZx °i S
° l OR!» >wx>x Cx») • UCQU<x>• wQ Q»Q>> w•»!>!) • p »Tp • U
>x»Q <!<>Q" x <! • >> !QUQ x?>• " x>!) x" QU>Q !» ) QU-
>wxkk!• CQ»»x >QU<!• UQ CG ?<) !>xO !U x<<QUZx C! <Q-
kUx»Q !U QU>wx>xOx " Q>à CQ» J x»• wQ CQ»»x >QU<!• UQ
C! x»!" QU>xZ!• UQT

83
 GUADAGNO

1F
4L
eO
°
L>"

/
e
7 h 0,1F
7
à4

FRE 'Q,
,o 25 50 »•TO 0.2 0,5 1 2 5 70 15 25 50 100 150 200
-

HZ+ +KHZ

Fig. 6 - Diagramma rappresentativo della risposta in frequenza del mixer presenta-

to in queste pagine. à» circuito perde una piccola parte di guadagno fra ! 50 Hz e !
200 Hz a causa della presenza dei condensatori di filtraggio collegati sulle entrate
e sull'uscita del miscelatore. Questi componenti proteggono !» dispositivo dagli
eventuali ronzli introdotti da alimentatori da rete o da apparecchiature BF.

GUADAGNO E SATURAZIONE C! ea ~OU• U<! • ?ò • QU<xwQC! • >> QUQwQ?Ux >QU<!• -

UQCG ?<) !>x <?• Qw!• wQxk»! 8 V " x§T[ ! >QUkx !U• »>wQ
à»k?xCxkU• CQ»»• <>xC!• x" • »!R!) x>• wQ• !»• >x>• Cx • wQ<QU>Q ) µQ xC ?Ux >QU<!• UQ C! d ~ • • ) • ww! <• • U-
àp àO) • U ! J x»• w!Cx U• ! x>> w(! ?!>! x! ) • " • • UQU>! CQ?U <QkUx»QQRR! ) x) Q C! i O
d ~ T q ?UK?QO<?• QwxU-
) µQ• xw> Q) !• xU• x»»x R•w"xZ!• UQ CQ» )!w)?!>• O• ?ò C• >x» ! J x»• w!O<! J Qw!R!) x ?Ux <x>?wxZ!• UQ CQ»»G?<)!-
J xw!xwQ>wx! J x»• w! C! 9 Q l " x§Tù x x>> wxJ Qw<• »x wQ- >xO) • U »x !UQJ !>x( !»Q >• <x>?wx CQ» <QkUx»Q QC ?Ux
k• »xZ!• UQ CQ» • • >QUZ!• " Q>w• ° t O• QwK?xU>• C!- ) • U<Qk?QU>Q Q R•w>Q C!<>• w<!• UQ xw"• U!) x HR!k?wx
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J x»• wQCQ»»x >QU<!• UQC! x»!" QU>xZ!• UQT àU• wx>!) xO
>?>>xJ !xO <! C• J wà »!" !>xwQ »x " x<<!" x >QU<!• UQ ò Q?<)!>Q CQ! >wQ<>xC! x" • »!R!) x>• w! <• U• ) • »»Qkx>Q
CG ?<) !>x x»»GdaE CQ»»x >QU<!• UQ C! x»!" QU>xZ!• UQT x»»G
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84
CQ»»• <>xC!• • !»• >x>• Cx àp s è K?Q»»x C! ) !w)?!>• »!>!)! <Q) • UC• !» »• w• Q<x>>• J Qw<• Q <! !UC!J !C?! »x
1<• " " x>• wQ1 Q wx• • wQ<QU>x !»J Qw• " !§Qwx?C!• !» • wQ) !<x • • <!Z!• UQ CQ» • !QC!U• e CQ! K?x>> w• !U>Q-
K?x»QO• »> wQ ) µQ<• " " xwQ!<QkUx»!Ox" • »!R)! x !» <Q- kwx>!T à»w!<?»> x>• • • <!>!J • OC?UK?QOC• J wQ( ( QQ<<Q-
kUx»Qw!<?»>xU>Q!U " !<?wxJ xw!x( !»Q >wxaOl Q l • Qw wQ kxwxU>!>• T
" QZZ• CQ» • • >QUZ!• " Q>w• ° »dT _ Ux J • »> x ) • " • • <>• !» " • C?»• Q»Q>> w•U!) • <Q) • U-
òG ?<) !>x CQ» " !§Qww!" xUQ C!<x) ) • • • !x>x >wx" !>Q ! C• !» • !xU• C! R!k?wxi O K?Q<>• C• J wà Q<<QwQ wx) -
C?Q ) • UCQU<x>• w! p ed S p e' O CQ»»• <>Q<<• J x»• wQ ) µ!?<• !U ?U ) • U>QU!>• wQ" Q>x»»!)• UQ» " • C• !UC!-
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" x x?C!• Hx" • »!R!) x>• wQO wQk!<>wx>• wQO Q) ) TIT " • Q»Q>> w•" xkUQ>!) • QC Q»Q>>w•<>x>!) • T [ ?»»x <?x
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Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
85
È un indicatore di tensioni
di basso livello.

Utile al CB, all'OM e al

riparatore di apparati BF.

Può fungere da signal-tracer,

con uscita
su strumento ad indice.

VOLTMETRO BF
PLURIUSO
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Questo semplice strumento sostituisce il comune tester quan-

do, nel settore dilettantistico, si devono effettuare misure di
tensioni variabili molto basse, oppure quando, utilizzando in
veste di voltmetro passante, si voglia controllare il comporta-
mento dei segnali di bassa frequenza applicati all'entrata di un
trasmettitore.

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Fig. 2 - Montaggio del voltmetro in un contenitore metallico, con funzioni di con-

duttore unico della linea di massa e di schermo elettromagnetico contro gli even-
tuali segnali disturbatori provenienti dai conduttori di rete. Le prese d'entrata e
quelle d'uscita sono collegate fra loro mediante cavo schermato.

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 Fig. 3 - Volendo utilizzare il dispositivo in funzione di signal-tracer, la cui uscita, an-
ziché in altoparlante, è ottenuta in un microamperometro ad indice, al montaggio
si dovrà far assumere la configurazione qui riportata. Le prese di uscita vengono
eliminate, mentre rimane una sola presa d'entrata. La sonda è dotata di un cavo
schermato della lunghezza di 1,5m. La punta della sonda, della lunghezza di 2 cm
circa, va applicata sui punti circuitali da esaminare, mentre la presa-coccodrillo
deve essere collegata con la massa dell'apparato in esame.

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K?QUZxO ) • " ?UQ" QU>Q CQ>> ! ~ T_ TOxU) µQ <Q Q<<•
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
II simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori - I resistori - I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia anallsl del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
tante. consentiranno di raggiungere il successo
fin dalle prime fasi sperimentali.
91
 TRASM
SORGENTE
BF
AMPL. STRU/vf.

Fig. 4 - Esempio di applicazione del voltmetro per basse tensioni in funzione di ele-
mento di controllo di segnali provenienti da una sorgente di bassa frequenza ed
inviati all'entrata di un trasmettitore.

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SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 18.000
CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
Potenza: 100W
Illuminazione del punto di saldatura
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SIGNAL TRACER
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E dotato di punta di ricambio e di
istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
professionali e dilettantistici.
debbono essere fatte a: STOCK • RADIO
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7 $.% !
93
LE PAGINE DEL
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CORRENTI
DI RICARICA
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Tutte le pile e gli accumulatori ricaricabili, trattati con questo

economico generatore di correnti continue e costanti, assu-
meranno la loro perfetta efficienza, dopo aver raggiunto la ca-
pacità originale e la normale tensione di esercizio.

94
 MODALITA DI RICARICA

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Un semplice circuito per la costante • wQ<QU>x ?Ux Rx<Q)w!>!)x • Qw»G • • Qwx >• wQp o Q• Qw
efficienza delle batterie. K?xU>! x»> w! RxUU• ?<• C! x• • xwx>!Q»Q>> w•U!)! x»!-
" QU>x>! )• U K?Q<>! Q»Q" QU>!T È U• >• OxC Q<Q" • !• O
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Correnti di ricarica wQ )• U?Ux )• ww QU>QC! !U>QU<!>à >!• !)x" QU>Q!URQ -
assolutamente costanti. w!• wQ C! C!Q)! J• »> Q w!<• Q>>• x K?Q»»x U• " !Ux»Q C!
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E un accessorio indispensabile RwQ>>xOx( ( wQJ!x" • ! >Q" • ! C! w!)xw!)x Q R!U!<)• U•
per i moderni ricetrasmettitori. )• » CxUUQkk!xwQ k»! Q»Q" QU>! CQ»»x ( x>> Qw!xT
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Sezione alimentatrice
PORTATE Sezione di regolazione

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30mA )Q• !>x !U" xU!Qwx>wxC!Z!• Ux»QOw!)• ww QUC• x»»G
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100 mA w!<?»>x • !ù )µQ <?RR! )!QU>Q • Qww!)xw!)xwQ • ?wQ ?U
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250mA òx >QU<!• UQ x»> QwUx>xO w!C• >> x Cx» >wx<R•w"x>• wQ
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96
 N

basette isolanti

Fig. 2 - Piano costruttivo, da realizzarsi su contenitore metallico, del generatore di

correnti. L'integrato stabilizzatore IC1 deve rimanere ben isolato elettricamente
dal contenitore tramite mica e vite di nylon.

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SEZIONE DI REGOLAZIONE
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97
 ALETTA

TELAIO,

O
Fig. 3 - Particolari tecnici relativi al fissaggio dell'integrato stabilizzatore sul telaio
metallico del generatore di correnti. La mica e la vite di nylon possono essere ac-
quistate in commercio nelle apposite confezioni per hobbysti.

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98
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Fig. 4 • Esempio di collegamento,
tramite cavetto bicolore, del gene-
ratore di correnti e un moderno rice-
trasmettitore già dotato di apposita
presa.

KIT PER LUCI PSICHEDELICHE O

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
A L. 19.500
CARATTERISTICHE
Circuito a tre canali
Controllo toni alti
Controllo toni medi
Controllo toni bassi
Carico medio per canale: 600 W
Carico max. per canale: 1.400 W
Alimentazione: 220 V (rete-luce)
Isolamento a trasformatore

99
 Fig. 5-Di fianco o dietro i moderni ricetrasmettitori sono presenti due prese ap-
paiate; una serve per il collegamento di cuffia, l'altra per il collegamento con il ca-
ricabatterie.

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K?Q<>x »x <• !Ux Cx xC• >> xwQ • Qw!» ) xJ Q>>• C! ) • »»Q-
COLLEGAMENTO CON L'RTX kx" QU>• Rw x ! C?Q x• • xwx>!T
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101
 \ UNDICESIMA PUNTATA

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CORSO
di awiamento alla conoscenza della

eai
RADIO
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UQ» K?x»Q <! J QCQ ) • " Q • kU! )!w)?!>• x) ) • wCx>•
MF è ) xwx>> Qw!ZZx>• Cx ?U) xUx»Q»xwk• i a é­ Z) !w-
STAD I MF ) x Hs vt é­ Z S s s t é­ Z f ia KHz).
à») xUx»QC! " QC!x Rw QK?QUZx • wx) !>x>• è K?Q»»• wQ-
»x>!J • x! w!)QJ !>• w! wxC!• xCx>>! x»»x w!)QZ!• UQCQ! <Q-
BANDA PASSANTE kUx»! " • C?»x>! !U x" • !QZZxT ù x »x <?x »xwkµQZZx
J xw!x ) • U !» >!• • C! " • C?»xZ!• UQ CQ! <QkUx»! w!) Q-
J ?>!O <Q) • UC• K?xU>• Q»QU) x>• K?! C! <Qk?!>• ,
TRA SF.MF

Tipo di ricezione Larghezza canale

FUNZIONE DEL CAV
TV 7 MHz
FM à 75 KHz
LINEA DEL CAV FM telef. 25 KHz
FM OM-CB 10 KHz
SSB 2,7 KHz
RTTY 1,5 KHz
CELLULA DI FILTRO CW 300 Hz

POSIZIONE DEI COMPONENTI 9 J J !x" QU>QO»G Q»QU) • CQ»»QJ xw!Q»xwkµQZZQCQ! ) x-

Ux»!è <>x>• )!>x>• <• »> xU>• x >!>• »• C! Q<Q" • !• O• Qw-
) µé K?Q»»x >wx>> x>x <xwà <• »>
xU>• »x »xwkµQZZx CQ»
) xUx»Q • ) ) ?• x>• Cx ?U <QkUx»Q " • C?»x>• !U x" -
• !QZZx (AM).

TRASFORMATORIMF
à»)!w)?!>• C! ) • UJ Qw<!• UQ C! Rw QK?QUZxOxUx»!ZZx>•
C?wxU>Q »x • wQ) QCQU>Q • ?U>x>xCQ» ) • w<• O>wx<R•w- à C?Q <>xC! x" • »!R)! x>• w! C! " QC!x Rw QK?QUZxO• wQ-
" x >?>>! ! <QkUx»! wxC!• ) x• >x>! Cx»»G xU>QUUx !U ?U <QU>! UQ»»x " xkk!• w• xw>QCQ! w!) QJ !>• w! wxC!• x " • -
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) • wCxwQ UQ»»Q >wQ " xkk!• w!Q<• wQ<<!• U!, ù ui Ox) ) • • • !x !» • w!" • <>xC!• x" • »!R)! x>• wQ) • w!!»
<Q) • UC• T à» >QwZ• >wx<R•w"x>• wQ ù ul x) ) • • • !x !»
1 "-Valore costante dei circuiti accordati ( trasf. MF) <Q) • UC• <>xC!• x" • »!R)! x>• wQ C! " QC!x Rw QK?QUZx
con centrobanda a 455 KHz. ) • U »• <>xC!• w!J Q»x>• wQ Hq z IT
2-Banda passante di ± 10 KHz (intorno ai 455 p • " • !>• • w!U) !• x»Q CQk»! <>xC! x" • »!R!) x>• w! C!
KHz). " QC!x Rw QK?QUZxè K?Q»»• C! x" • »!R)! xwQ ! <QkUx»!
wxC!• C! " QC!x Rw QK?QUZx • w•J QU!QU>! Cx»»• <>xC!•
3-Amplificazione variabile. ) • UJ Qw> !>• wQ C! RwQK?QUZxT ù x ?U x»> w• !" • • w>xU-
>Q ) • " • !>• è xRR! Cx>• xk»! <>xC! C! " QC!x Rw QK?QU-
9 kU! <QkUx»Q wxC!• " • C?»x>• !U x" • !QZZx Hn ù I Zx, K?Q»»• C! R!» >wxwQ! <QkUx»!wxC!• • Qw) • URQ w!wQx»
• ) ) ?• x ?U ) xUx»Q »x ) ?! »xwkµQZZx è C! dNd é­ ZT w!) QJ !>• wQ ?U • >> !" • kwxC• C! <Q»Q>> !J !>à T
ù x • Qw»x<) !xw• x<<xwQ >?>> • !» <QkUx»Q " • C?»x>• O ò x <>w?>> ? wx !U>QwU x C! ?U >wx<R•w"x>• wQ C! " QC!x
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x• w!wQ?U• x<<xkk!• C! eaN ea é­ Z x»" QU• T r )!ò è K?QUZx1OJ !<!( !»Q !U R!k?wxl OC!" • <>wx) • " Q K?QS

103
 455

Fig. 1- Per lasciar passare l'Intero segnale

a modulazione di ampiezza, la banda pas-
I sante dei circuiti di amplificazione di me-
dia frequenza deve assumere una larghez-
I à
za pari a quella indicata dal diagramma, di
445 465 10 N 10 KHz.

<>• Q»Q" QU>• <!x )• " • • <>• Cx ?U• <• Q)!x»QU?)»Q•
C! RQww!>QwQk• »x( !»QOCx ?UU?)»Q• !U>QwU • R!<<• OCx
C?Q xJJ • »k!" QU>!O Cx ?Ux ( x<Q !<• »xU>QOCx ?U
)• UCQU<x>• wQC! x))• wC• H)" RIQCx x»)?U! • !QC!U!T
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)µQ R?UkQ Cx <)µQw"• Q»Q>> w•" xkUQ>!)• T z »! Q»Q-
" QU>! )µQ )• U)• ww • U• x»»x )• " • • <!Z!• UQ CQ» >wx S
<R•w"x>• wQC! " QC!x Rw QK?QUZx CQ>Qw"!UxU• !»Rx>-
>• wQC! " Qw!>• 1P 1OCx»K?x»QC!• QUCQ»x »xw kµQZZx
C! ( xUCx C! )?! <! è • w! " x • xw» x>• T
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k!" QU>• • w!" xw!•1b Q<<• è xkQJ• »" QU>Qx))• wCx-
( !»Q" QC!xU>Qil >xk»!• x J!>Q• w Q<QU>Q<?»U?)»Q• C!

Fig. 2 - Schema elettrico di un trasformato-

re di media frequenza. In esso si notano
l'avvolgimento primario, quello seconda-
rio, !» nucleo di ferrite, il condensatore cmf
e lo schermo elettromagnetico (linee trat-
teggiate).

104
RQww!>Q " • ( !»Q CQ» ) • " • • UQU>QT ò G xJJ • »k!" QU>•
) µQfa ) x• • x»»x ( x<QCQ» >wxU<!<>• wO• x» C!• C• w!J Q-
»x>• wQ x» kQw" xU!• DG, è CQ>> • !UJ Q) Q 1xJJ • »k!-
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<R•w" x>• w! C! " QC!x Rw QK?QUZx • wQ<QU>xU• ) • »• wx-
Z!• U! C!J Qw<Q<?»»x • xw> QJ !<!( !»QCx»»GQ<>QwU • CQ»»•
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" QC!Q Rw QK?QUZQ <• U• ! <Qk?QU>!,

MF1 = gialla

MF2 = bianca
MF3 = nera

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wQUC• Q<>QwU x" QU>Q ?k?x»Q x»»Q >wQ " QC!Q Rw Q-
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K?QUZQ ù ueSù ui <• U• QU>wx" ( Q ( !xU) µQT

CIRCUITO DEL CAV

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xUx»• kx <!k»x p n z O) µQ <>x x <!kU!R!-
) xwQ 1) • U>w•»»• x?>• " x>!) • C! k?xCxkU• 1T ù x QU- Fig. 3 -Composizione reale di un normale trasformato-
>wx" ( Q CQR!U!<) • U• ?U • xw>!) • »xwQ x) ) • wk!" QU>• re di media frequenza. Gli elementi che lo compongo-
) !w)?!>x»QO) µQ • Qw" Q>> Q C! C!" !U?!wQ »G x" • »!R!) x- no sono: schermo metallico (1); nucleo di ferrite rego-
labile (2); nucleo di ferrite fisso (3); avvolgimenti (4);
Z!• UQ CQk»! <>xC! C! " QC!x Rw QK?QUZx !U wQ»xZ!• UQ base di sostegno isolante (5); piedini (6); condensato-
x»»G !U>QU<!>à CQ» <QkUx»Qw!) QJ ?>• O<Q) • UC• ?U • w•- re di accordo (7).
) QC!" QU>• x<<• »?>x" QU>Q x?>• " x>!) • T
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U?»»x µx x ) µQ J QCQwQ ) • U !» ) • U>w•»»• " xU?x»Q C!
J • »?" Q Q<Qw)!>x>• Cx»»G • • Qwx>• wQ <?» ) • ww !<• • U-
CQU>Q • • >QUZ!• " Q>w•Ow!>QU!x" • ?>!»Q Q<• w!" Qw)!
x>> wxJ Qw<• x»)?U! Q<Q" • ! U?" Qw!) !T
àU ?U w!) QJ !>• wQwxC!• C! >!• • U• w"x»QO!» k?xCxkU• kUx»Q ) x• >x>• Cx»»G xU>QUUx CQ» w!) QJ !>• wQT
• >> QU?>• Cx»»• <>xC!• ) • UJ Qw>!>• wQ <! xkk!wx!U>• w- [ ?• • • U!x" • • wx ) µQO <?»»x ( x<Q CQ» >wxU<!<>• w
U• x! ea Co O" QU>wQ K?Q»»• CQ! C?Q <>xC! C! " QC!x ) • UJ Qw>!>• wQO xww!J ! ?U <QkUx»Q C! t V, • xw! x
Rw QK?QUZx è C! i a Co • Qw) !x<) ?U ) !w) ?!>• ù uT àU aOaaaaat V. r ( ( QUQOx»»G ?<) !>x C! ù ul OK?Q» <Q-
>• >x»QO K?!UC!O <! µx ?U k?xCxkU• C! t a Co T kUx»Q CQJ Q Q<<QwQ x?" QU>x>• C! l ev J • »>Q QC x<<?-
" QwQ K?!UC! !» J x»• wQ C! eO t d " ~ T àURx>> !,
10 + 20 + 20 = 50 dB
0,000005 x 316 = 0,00158 V= 1,58 mV
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Z!• UQ) • " • »Q<<!J x • xw!xl ev J • »>
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105
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C7
R5
R8 BE
!
RIJ

RIO

LINEA DEL cA
r J
,t.N,N,

Fig. 4- Circuito elettrico di tipo normale di amplificatore di media frequenza a due

transistor. Si noti, !U basso, la linea del controllo automatico di volume (CAV).

ENTI----
Condensatori R6 = 330 ohm
C4 f 100.000 pF R7 = 100 ohm
C5 = 100.000 pF R8 = 10.000 ohm
C6 f 100.000 pF R9 = 330 ohm
C7 = 100.000 pF R10 = 5.600 ohm
C8 f
100.000 •u R11
R12
= 100 ohm
= 3.300 ohm
C9 = 100.000 pF
C10 f 10.000 pF R13 = 4.700 ohm (potenz. voi.)
C11 = 10.000 pF
cmf = interno ad MF
N.B. - I valori qui sopra riportati assumono sol-
Resistenze tanto valore indicativo, ossia rappresen-
R4 = 33.000 ohm tano le grandezze tipiche adottate nei cir-
RS = 10.000 ohm cuiti amplificatori di media frequenza.

CQ» >wx
U<!<>• w)• UJQw>!>• wQ <! R•<<Q• wQ<QU>x>• ?U • »!R!)xZ!• UQ CQk»! <>xC! C! ù uO<! <xwQ( ( Q• >>
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<QkUx»Q R•w>Q C! l a " ~ O )• " Q • ?ò Q<<Qw Q K?Q»»• >• Ox»»G
?<)!>x C! ù ul O?U <QkUx»Q CQ» Jx»• wQ C!,
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K?Q<>• Jx»• wQ • Qw!» )• QRR!
)!QU>Q " x<<!" • C! x" S 0,03 V x 316 f 9,48 V
106
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MFI
( GIALLA )

MF2 MF3
(BIANCA) ( NERA )

Fig. 5 - Posizionamento indicativo degli elementi che, in un normale ricevitore ra-

dio a circuito supereterodina, realizzano l'amplificatore di media frequenza e lo
stadio rivelatore.

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wQ( ( Q ?Ux >x»Q C!<>• w<!• UQOUQ»»x w!• w•C?Z!• UQ <• -
U• wxO Cx wQUCQwQ !U) • " • wQU<!( !»! »Q wxC!• w!) QZ!• -
U!Tq ?UK?QOK?xUC• ! <QkUx»! • wQ<QU>! x»»G QU>wx>x
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wQ C! " QC!x Rw QK?QUZx x w!UR•wZxw»!b K?xUC• <• U•
R•w>! • w•J J QCQ !» )!w)?!>• p n ~ xC x>> QU?xw» ! UQ»»x
k!?<>x " !<?wxO ) • " Q • wxJ QCwQ" • T
LA TENSIONE DEL CAV
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C! • w!QU>x" QU>• C! q z O»x wQ<!<>QUZx ° ei !UJ !x x»
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107
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»• w!CQ»»Q wQ<!<>QUZQ ° »aS° t S° s S° d C• J wxUU• Q<-
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TENSIONE CAV POSITIVA
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108
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CELLULA DI FILTRO
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C!• C• x» kQw"xU!• DG U• U wx• • wQ<QU>xU• ?U <Q-
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x»»x »• w• >wx<R•w"xZ!• UQ Cx <QkUx»! x wxC!• Rw QS
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POSIZIONE DEI COMPONENTI
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j=i'-"
2° - Il voltmetro E/ En
e .,5""!
%g
3° • L'amperometro ZO
~ .
4° • à» capacimetro à

5° - Il provagiunzioni -
ZQT
° G
6° • Tutta la radio "«..,
7 • Supereterodina
8" • Alimentatori
/5%
ho..:
9° • Protezioni elettriche
S1Fw
QQo
-·

109
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tronomi ecc.) a bassissimi prezzi.
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pila 9 V - N° 1 cacciavite miniatura - N° 1 spezzone filo multiplo multicolore.

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98078 TORTORICI (Messina) BRESCIA - Tel. (030) 315644 ore 13/14 20/21

PER I VOSTRI INSERTI

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

114
 LA PUSIA DE LETTIERE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

PERFEZIONAMENTI CIRCUITALI " QU>xZ!• UQ<!U• xC ?Uw!• w!<>!U• " xU?x»Q CQ» ) !w-
)? !>• T [ • C! ) µ!QCQwJ! >w•• • • OxU) µQ• Qw)µé U• U è
r <<QUC• !• ?U x• • x<<!• Ux>• CQ»»x kx" " x CQ! i - k!?<>• ) µQ ?U»Q>> • wQRx) )!x • QwCQwQ>Q" • • xC ?Ux
ù ­ ZOè Ux>?wx»Q ) µQ ! " !Q! " xkk!•w! !U>QwQ<<! <!x- wQCxZ!• UQ U• U C!<• • U!( !»Q • Qw?Ux <• »x • Qw<• UxO
U• " QU<!»" QU>Qw!J • »>! x»»x w?( w!) x 1ò Q• xk!UQCQ» " x ) Qw>x" QU>Q • ) ) ?• x>x UQ» • w•kwx" " xwQO• w•-
p o 1O <Q" • wQ • wQ<QU>Q UQ»»x J • <>wxw!J !<>xT q x Q<- kQ>>xwQ Q ) • »»x?CxwQ K?Q! C!<• • <!>!J ! ) µQO!U R?>?-
<xO!URx>> !Oµ• • • >?>• >wxwwQ • wQZ!• <! !U<QkUx" QU>! w•OC• J wxUU• x• • xkxwQ »Q x>> Q<Q C! " !k»!x!x Q " !-
• Qw»x " !x x>>!J !>à Q kwxZ!Q xC Q<<x µ• wQx»!ZZx>• k»!x!x C! »Q>>• w!T
" • »>!O?>!»! C!<• • <!>!J ! • Qw!» »x( • wx>• w!• C!»Q>>xU>!- ù 9 °o àq r ò òà ROMANO
<>!) • T ò G
?»>!" • CQ! K?x»! è <>x>• K?Q»»• • wQ<QU>x>• ] • w!U•
<?» Rx<) !) • »• C! C!) Q" ( wQ CQ»»• <) • w<• xUU• Q wQ»x-
>!J • xC ?U U?• J • O• w!k!Ux»Q<!<>Q" x C! ( »• ) ) • CQ»»Q Per evitare che il relé commuti continuamente,
<• J wx>QU<!• U!O Cx» R?UZ!• Ux" QU>• x<<• »?>x" QU>Q quando il valore di tensione è prossimo a quello di
x?>• " x>!) • O) µQ U• U ) • <>w!UkQ »G • • Qwx>• wQ x »x( • - soglia, occorre dotare il circuito di una isteresi, inse-
w!• <Q" xU• J wQ ) !w) ?!>x»! C! w!• w!<>!U• CQ»»x R?UZ!• -
Ux»!>à CQ»»G
rendo una resistenza di reazione, da 100.000
x• • xwQ) ) µ!• OK?xUC• J QUQ<!x ( !<• kU• T 200.000 ohm, tra ! piedini 6 e 3 dell'integrato. Per
=
9 wxO C• • • xJ Qwx• • wQZZx>• »Q K?x»!>à >Q) U!) µQ C! quanto riguarda invece la memorizzazione della so-
K?Q» • w•kQ>> • O<Q • • <<!( !»QOJ • wwQ! Q<x»>xwU Q " xk- vratensione, si potrebbe agire su un apposito circui-
k!• w"QU>Q»Q • wQ<>xZ!• U!T : QwQ<Q" • !• OC• • • xJ Qw to, che comporterebbe, peraltro, una grossa modifi-
U• >x>• ) µQOwQk• »xUC• »x <• k»!x C! !U>QwJQU>• <? ?U ca del progetto originale. Meglio, quindi, servirsi di
J x»• wQx»K?xU>• ( x<<• O• xw! x»»x " Q>à C! K?Q»»• CQ»- un relé a doppio scambio, collegando, in serie con il
la >QU<!• UQU• " !Ux»QO) !w)xO!» wQ»è C!J !QUQ!U<>x( !- collettore di TRI, uno dei contatti ed inserendo, in
le Q ) • U>!U?x x ) • " " ?>xwQO J • ww Q! • wxQ»!" !UxwQ parallelo a questo, un pulsante per il ripristino ma-
K?Q» RQ U• " QU• T ù x J • wwQ! • ?wQ ( »• ) ) xwQ»x C!<x»!S nuale del circuito.

115
REGOLATORE A TR IAC

­ • x)K?!<>x>• • QwQww • wQC?Q>w!x) Cx l aa ~ Ss n O
)• U! K?x»!J• ww Q! wQx»!ZZxwQ?UwQk• »x>• wQC! JQ»• -
)!>à • Qw?U" • >• w!U• ?U!JQw<x»QCx i i a ~ Seaa 2 T
p • " Q • • <<• ?>!»!ZZxw Q K?Q<>! )• " • • UQU>! <Q »x
>QU<!• UQ Cx )• U>w•»»xwQ <?• Qwx C! • • )• K?Q»»x
" x<<!" x <• • • • w>x( !»Q Cx! >w!x)h
p n 55 n ~ Ò [ r ° z à9
ù Q<<!Ux
Tenga presente che la tensione che a lei deve int
ressare è quella di picco e non quella efficace. Per-
tanfo ! 220 V diventano 311 V. Un solo triac quindi
non potrebbe essere utilizzato. Ma lei può aggirare
l'ostacolo realizzando il circuito qui riportato, nel
quale ! due triac sono collegati in serie e suddivido-
no la tensione di alimentazione tramite il partitore
resistivo R5 - R6.

INDICATORE DI CONTINUITA
q • JQUC• !U>QwJQU!wQ <? )!w)?!>! Q»Q>> w•U!)! x<<x!
CQ»!)x>!O" ! <QwJ!wQ( ( Q?U!UC!)x>• wQC! )• U>!U?!>à
)µQU• UR•<<Q!»<• »!>• • w•J x)!w)?!>! )• U»x" • xC!Ux
• )x" • xUQ»»• QUQ• • ?wQ!»)• " ?UQ>Q<>Qw)• " " ?-
>x>• UQ»»Q • • w>x>Q • µ" " Q>w!)µQT
p ­ àn°r òòà ADRIANO
: Q<xw•
Il dispositivo che le proponiamo di realizzare è quel-
lo di un classico circuito oscillatore pilotato con in-
tegrato NE555. Il trimmer R2 stabilisce la nota in
uscita. Il trasduttore è un ronzatore di tipo piezoe-
lettrico. Volendo inserire un controllo di livello au-
dio, lei dovrà collegare, fra il morsetto negativo del
condensatore elettrolitico C2 e la linea di alimenta-
zione negativa, un trimmer da 100 ohm.

PUNTALI
6 4 8
7
à c2
!C1 3

C
e
Il Il
S6 2

Condensatori Varie
C1 = 10.000 pF IC1 NE555
C2 = 10F- 16V (elettrolitico) ALIM. 9V

Resistenze
R1 2.200 ohm
R2 f 470.000 ohm (trimmer)

116
 C6 •·
A2

s..
è T Tf
R4
i à ~ C7

"z e
A2

41

TR/AC
2
+-
Cl
S ---

ZI

m
T~

1. CARICO

= RJ
INN è ~o>======@
FUS.

RETE
CJ Z2

Condensatori
C1 = 100.000 pF R3 100 ohm
C2 = 100.000 pF R4 470 ohm
C3 = 1F (a carta) R5 33.000 ohm -2 W
C4 = 1 F (a carta) R6 33.000 ohm - 2 W
C5 = 100.000 pF
C6 f 1 00.000 pF Varie
C7 = 100.000 pF Z1 = imp. (5 mH)
Z2 = imp. (5 mH)
Resistenze S1 = interrutt.
R1 51.000 ohm FUS. = fusibile da 1 O A
R2 = 500.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) DIAC = quals. tipo

117
CONTROLLO DI TONALITA Inserisca, tra il preamplifìcatore e l'amplificatore
finale, in pratica a valle o a monte del potenziome-
à»" !• J Q) ) µ!• x" • »!R!) x>• wQ C! • • >QUZx è <• w•J J !- tro di volume, questo circuito di controllo di tonalità
<>• C! ) • " xUC• C! >• Ux»!>à T ~ ! • wQk• K?!UC! C! !U- di tipo passivo, che consente un controllo di ± 20
C!) xw"! ?U ) !w) ?!>• ) µQ • • <<x ) • »" xwQ K?Q<>x »x- dB, sia sugli acuti che sui bassi, come indicato negli
) ?UxO" x <QUZx !" • QkUx>!J ! !U>QwJ QU>! <?»»G x• • x- appositi diagrammi. Se il suo amplificatore è uno
wQ) ) µ!• C! >!• • ) • " " Qw)!x»QT stereofonico, !potenziometri R2-R5 dovranno esse-
MONACO GIAMPIETRO re conglobati in un unico componente doppio a va-
° •" x riazione logaritmica.

10 20 4o 100 200 40o e 2k « ok 2ok hZ

RICEVITORE PER ONDE CORTE

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COMPLETO DI AURICOLARE A CRISTALLO

AD ALTA IMPEDENZA

ESTENSIONE DI GAMMA: 6 MHz + 18 MHz

RICEZIONE IN MODULAZIONE D'AMPIEZZA
SENSIBILITA': 1O ~ ± 15

118
 R1

ENTR. R2

BASSI

use.
R3

Condensatori Resistenze
C1 = 2.200 pF R1 = 47.000 ohm
C2 = 680 pF R2 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. Iog.)
C3 = 3.300 pF R3 f 470 ohm
C4 = 33.000 pF R4 = 2.200 ohm
R5 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. Iog.)

DISTURBI NELL'AMPLIFICATORE I sistemi per eliminare gli inconvenienti da lei la-

mentati sono molti. uno dei più semplici ed efficaci
àU )µQ" • C• è • • <<!( !»Q )• U>QUQwQ! C!<>?w( ! • w•- consiste nell'inserire, in parallelo alla presa luce,
J• )x>! UQ»»G
x" • »!R)! x>• wQx?C!• Cx! • !))• »!Q»Q>>
w•- un varistore, il cui aspetto esteriore, come si vede
C• " Q<>!)! C! )?)!Uxh nella foto qui riprodotta, è simile a quello dei con-
BONATI GIAMPAOLO densatori a pasticca. Ovviamente il varistore dovrà
o • »• kUx essere di tipo adatto alla tensione alternata di rete.

RETE

119
 RELÈ STATICO

KIT PER CIRCUITI ] wx" !>Q!»" !• ­ • " QSp • " • ?>QwJ• wwQ! )• U>w•»»x-
wQ ?U " • >• w!U• Q»Q>>
w!)• )• Ux»!" QU>xZ!• UQx i i a
STAMPATI 1s.o0o V. Mi • • >Q>Q C!wQ )• " Q Jx Rx>•> ?U >x»Q )• »»
" QU>• h
PAOLILLO FORTUNATO
Qkx-

Dotato di tutti gli elementi necessari per

la composizione di circuiti stampati su
vetronite o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche i tecnici più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di inchiostro resistente al perclo-
ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
spensatore d'inchiostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
durata di esercizio ed impedisce l'evapo-
razione del liquido.
p x<Qw>
x
Il maggior problema che occorre risolvere, all'atto
del collegamento di apparati alimentati da rete con
j sistemi di controllo, è quello della separazione
galvanica. Le consigliamo quindi di utilizzare que-
sto circuito di relé elettronico optoisolato. Dalla ta-
bella, qui riportata, potrà dedurre il valore della re-
sistenza RJ da adottare in relazione con la tensione
di comando.

~ x»• w! C! ° à ] QU<!• U! C! )• " xUC•

lla • µ" t~
s- a • µ" I v~
eTaaa • µ" '~
eTtaa • µ" ei ~
l Tl aa • µ" is ~

Consente un controllo visivo conti-

nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
11 contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.
MODALITA' DI RICHIESTE
Il kit per clrculti stampati è corredato di un
pieghevole, riccamente Illustrato, In so-cui
no elencate e abbondantemente Interpretate
tutte le operazioni pratiche attraverso le
quali, sl perviene all'approntamento del cir-
culto. Il suo prezzo, comprenslvo delle spese
di spedizion e, è dl L. 18.000.
Le richieste debbono essere fatte Inviando
l'importo citato a: STOCK RADIO • 20124
MILANO - Via P. Castaldi, 20 (Tel. 6891945) a
mezzo vaglia postale, assegno bancario, x<-
segno circolare o c.c.p. n. 46013207.
ELETTROLOGIA
àU K?x»)µQ " • C• J• ww Q! w!• Q>QwQ !U )x<x x»)?U!
Q<• Qw!" QU>! C! Q»Q>> w•»• k!x )µQ!»U• <>w•!U<QkUxU-
>QC! R!<!)x <>x Q<Qk?QUC• !UK?Q<>! k!• wU ! x <)?• »xT
[ ! >wx>>xC! • w•) QC!" QU>! x>>! x w!JQ»xwQ»x • wQ<QUZx
C! )x" • ! Q»Q>> w•<>x>!)!T
ROMANO GIORGIO
ù Q<<!Ux
Con il circuito qui riprodotto si può segnalare otti-
camente la presenza di cariche elettriche negative.
I/funzionamento si basa sulle proprietà del FET di
variare la propria conduttività in funzione della ten-
sione applicata al gate, cioè alla carica accumula-
tasi sul sensore (ricordi l'espressione Q f CV). In
pratica, quando il sensore si carica negativamente,
anche per sola induzione, il FET conduce meno e
provoca un flusso di corrente più intensa sulla base
di TRI e in TR2, aumentando la luminosità della
lampada LP.

120
 RI FA

C 0MANDO

è
2
R3

R4

i
2
3
FA
5

RETE~
! I

C1 47 uF - 24 VI (elettrolitico) FA = 4N25 o 4N26 (fotoaccoppiatore)

R1 330 ohm SCR f C107
R2 4.700 ohm - 10 W DZ1 12 V - 3 W (diodo zener)
R3 5.600 ohm D1 = 1N4003 (diodo al silicio)
R4 1.000 ohm

11)

è]
11)
Rl
TRI

FET

e
--
% -t
4,5V
p» e

C1 10 µF - 25 VI (elettrolitico) TR1 = BC107

R1 3.300 ohm TR2 = 2N1711
FET 2N3819 LP = lampada (4,5 V - 100 mA)

121
ALIMENTATORE A 24 V Condensatori
C1 = 4.700 uF - 50 VI (elettrolitico)
n ( !>xUC• !U ?Ux Z• Ux • • )• RxJ • wQJ• »Q x»»x w!)Q- C2 = 50F- 25 VI (elettrolitico)
Z!• UQCQ»»QQ" !>> QU>! ]~ Oµ• )• »»Qkx>• x» " !• >Q»Q- C3 - 100.000 pF
J!<• wQ?U• wQx" • »!R!) x>• wQx »xwkx ( xUCxOx»!" QU-
>x>• x 24 ~ b • wx" ! <! è k?x<>x>• »G x»!" QU>x>• wQ Q Resistenze
UQ»»x "! x )!>> à U• U w!Q<)• x wQ• Qw!wQ ?U" • CQ»»• R1 470 ohm -1W
xUx»• k• T : • >Q>Q• w•• • w"! ?U)!w)?!>• <Q" • »!)QOC! R2 3.300 ohm - V
xW
Rx)!»Q wQx»!ZZxZ!• UQ • wx >!)xh
o r òòn ]à n z 9 [ ]à 5 9 Varie
ò• C! ]N trasf. d'alim. (220 V- 28 V- 1 A)
• « ponte di diodi (4 x 1N4007)
Il circuito qui presentato può risolvere il suo proble- ]° e 2N1711
ma. Esso infattifornisce una tensione stabilizzata di TR2 2N3055 (plastico)
24 V circa, con una corrente massima di 1 A, che è DL1 diodo led
più che sufficiente per alimentare il dispositivo da DZ1 diodo zener (12V-1 2I
lei adottato. DZ2 diodo zener (12 V- 1 2I

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE

L. 16.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, cosi da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:

n. 3 condensatori- n. 6 resistenze - n. 1 po-
tenziometro- n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato- n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore- n. 1 SCR - n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

122
 + + e

• 11f71

ELETTROSTI-MOLATORE PER
AGOPUNTURA • L. 21.000
IN SCATOLA
DI MONTAGGIO

SOSTITUISCE VALIDAMENTE GLI ANALOGHI E COSTOSI MODELLI PROFES-

SIONALI. E' ALIMENTATO A PILE PER NON CREARE MOTIVI DI PERICOLI
ELETTRICI.

Migliora lo stato di nutrizione dei tessuti. - Provoca, mediante una necrosi localizzata, la
distruzione di formazioni patologiche. - lnt:oduce nell'organismo sostanze medicamen-
tose. - Determina la contrazione dr muscoli striati e lisci. - Provoca modifiche dell'ecci-
tabilità del sistema nervoso .

123
 MONITOR DI TENSIONI

L'OSCILLATORE àU x»)?U! " !Q! x• • xwx>! Q»Q>>w•U!) ! J • ww

Q! !U<Qw!wQ
?U <Q" • »!) Q " • U!>• wC! >QU<!• UQO!U kwxC• C! <Q-
kUx»xwQ• >>!) x" QU>Q • kU! QJ QU>?x»Q) xC?>x C! >QU-

MORSE <!• UQ C! wQ>QT

Necessario a tutti i candidati alla patente di
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio in
codice Morse.
o n z òà9 5 à [ r o n [ ]à n 5 9
n »x<<!•
Realizzi questo circuito nel quale la lampada LP
lampeggia in occasione di cadute della tensione di
rete. Volendo mantenere una separazione elettrica
tra la rete e il dispositivo di segnalazione, lei potrà
servirsi di un trasformatore, riducendo il valore di
Rl a poche migliaia di ohm. Tenuto conto che il con-
densatore Cl stabilisce il tempo di ritardo tra la ca-
duta di tensione di rete e l'entrata in funzione
dell'apparato. Volendo risparmiare l'energia sot-
tratta alla pila, potrà sostituire la lampada a fila-
mento LP con un diodo led ad alto rendimento, col-
legando in serie a questo una resistenza di limita-
zione da 1.000 ohm circa.

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 18.500
INDICATORE DI BILANCIAMENTO

: • <<• xkk!?UkQwQx» " !• J Q) ) µ!• x" • »!R!) x>• wQµ!-

II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici - R!O<QUZx " xU• " Q>> Qw»
• !U " !<?wx• Q<xU>QO?U !U-
n. 4 resistenze- n. 2 transistor - n. 2 trimmer
C!) x>• wQ C! ( !»xU) !x" QU>• h
potenziometrici- n. 1 altoparlante- n, 1 cir-
cuito stampato - n. 1 presa polarizzata- n. 1
MORETTI GIOVANNI
pila a 9 V-n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas- ù !»xU•
sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma-
tassina filo-stagno. Un semplice circuito passivo, come quello che qui
pubblichiamo, composto con qualche diodo, alcune
resistenze e pochi condensatori, potrà servire otti-
CARATTERISTICHE mamente allo scopo. Per la taratura si collegano as-
sieme ! due ingressi EI-E2 e si regolano R2 ed R5 in
Controllo di tono modo da ottenere un'indicazione nulla. Ovviamente
Controllo di volume lo strumento µA dovrà essere di tipo a zero centrale.
Ascolto in altoparlante
Alimentazione a pila da 9 V Condensatori
C1 = 4,7 n (non elettrolitico)
C2 = 4,7 4A (non elettrolitico)
C3 = 4,7 n (non elettrolitico)

Resistenze
R1 = 4.700 ohm
R2+R5= 4.700+4.700 ohm (potenz. doppio)
R3 = 4.700 ohm
R4 = 4. 700 ohm
R5 = vedi R2
R6 = 4.700 ohm

124
 07

R7

RETE c1
OZI

Condensatori Varie
C1 = 1 0F- 25 VI (elettrolitico) Pila = 3 X 4,5 V
C2 = 330.000 pF IC1 = CA4011
TR1 = 2N1711
Resistenze LP = 12 V-0,1 A (lampada a fil.)
R1 f 220.000 ohm -1W D21 12 V- 1W (diodo zener)
R2 = 2 megaohm D1 = 1N4148 (diodo al silicio)
R3 = 1 megaohm
R4 = 10.000 ohm

125
 -u
INDICATORC DI VINCITA
a llf.a--UNITA' AGGIUNTIVA PCR RS 147
L.
Ra lit•--TCMPORIZZATDRC PCR LUCC SCALC L.
Ila 1110--ALIMCNTATORC STABILIZZATO UNIVCRSALC IA 4.
11• IIJI -- COMMUTATORC A SFIORAMCNTO PCR AUTO L,
11• IIII --VARIATORC DI LUCC AUTOMATICO 220V IOOOW L,

13- CFFCTTO PRCSCNZA STCRCO

L.
#S 184 NvERTER 2v- 220 5OH 4Ow
L.
L,
IIJll - GCNCRATORC DI ONDC QUAORC I Hz - 100 KHz
scatole li montaggi%i@iE r,
elettronich
CLASSIFICAZIONE ARTICOLI ELSE KI PER CATEGORIA

EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO

Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale
I Lampeggiatore regolabile 5 N 12V
RS 1 Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale L 33 000 RS 46 L 12 000
RS 10 L 43000 Variatore di luce per auto
Luci rotanti sequenziali 1O vie 800W/canale RS 47 L 15.500
RS 48 Luci psiche. con microtono 1 via 1500W L 47 000 Accensione automatica luci posizione auto
RS 60 L 19 500
RS s3 Strobo intermittenza regolabile L 25000 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza
L 16.000 RS 54 L 19 500
RS 68 Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W/canale Luci psichedeliche per auto
RS 74 L 46000 RS 62 L 33.000
Semaforo elettronico Antifurto per auto
RS 113 Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale L 34.000 RS 64 L 37 000
Contagiri per auto la diodi LEDI
RS 114 Luci stroboscopiche L 43.000 RS 66 L 35000
117 L 44.000 Temporizzatore per tergicristallo
RS Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW RS 76 L 17 500
RS 136 L 39.000 Awisatore acustico luci posizione per auto
RS 96 L 9000
APP. RICEVENTI - TRASMITTENTI E ACCESSORI RS 103
Electronic test multifunzioni per auto
L 33 000
Lineare 1W per microtrasmettitore Riduttore di tensione per auto
L 12.500 RS 104 L 11 000
RS 6 Ricevitore AM didattico Indicatore eff. batteria e generatore per auto
RS ev L 13.000 RS 107 L 14 500
M icroricevitore FM Controlla batteria e generatore auto a display
RS 40 Prova quarzi L. 14 500 RS 122 L 16 500
12.000 Temporizzatore per luci di cortezia auto
RS 52 Trasmettitore FM 2W L RS 137 ò 14.000
nS L 26.000 Commutatore a sfioramento per auto
68 Trasmettitore FM radiospia RS 151 L 15 500
nS 102 Mini ricevitore AM supereterodina L 19.600
RS 112 Radiomicrofono FM L 26.500 TEMPORIZZATORI
RS 119 Amplificatore Banda 4-5 UHF L 17000
L. 15.000 Temp. autoalimentato regolabile 1 8 sec. 60 min.
RS 120 Microtrasmettitore A. M. RS 56 L 41 000
RS 130 L 19.500 Temporizzatore regolabile 1 7 100 sec.
Mini ricevitore FM supereterodina RS 63 L 22 000
RS 139 L 27.000 Foto timer (solid state)
RS B1 L 26 500
EFFETTI SONORI Avvisatore acustico temporizzato
19 500
RS 123 L
Sirena elettronica 30W Temporizzatore per luce scale
RS 18 »T 23.500 RA 149 L 20.000
Distorsore per chitarra
RS 22 Sirena programmabile - oscillofono L 16.500 ACCESSORI VARI DI UTILIZZO
RS 44 Generatore di suoni. L 13.000
RS 71 Generatore di note musicali programmabile L 23.000 Variatore di luce (carico max 1 500W)
ò 31.000 RS 9 L 10.000
AS 80 Truccavoce elettronico Antifurto professionale
RS 90 L 24.600 S 14 L 44 000
- Campana elenronica Commutatore elettronico di emergenza
RS 99 Sirena elettronica bitonale L 24.000 RS 57 L 15.000
Scaccia zanzare elenronico
RS 100 Sirena italiana L. 21.500 RS 59 L 14500
L 15.500 Variatore di velocità per trapani 1 500W
RS 101 Cinguettio elettronico RS 67 L 16.000
RS 143 L 19.000 Giardiniere elettronico
RS 70 L 10500
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI Interruttore crepuscolare
L 23 500
RS 82 Regolatore di vel. per motori a spazzole
Filtro cross-aver 3 vie SOW RS 83 L 15000
RS 8 Amplificatore BF 2W L. 26.600 Relè fonico
RS 15 L 11.000 RS 87 L 26 000
Mixer 8 F 4 ingressi Rivelatore di prossimità e contatto
RS 19 Amplificatore BF 1 OW . L 25.000 RS 91 L 27 000
L. 15.000 Esposimetro per camera oscura _
RS 26 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza RS 97 L 33 500
27 L. 10 500 Commutatore automatico di alimentazione
RS Preamplificatore microfonico RS 98 L 14 000
RS 29 L. 13.500 Contapezzi digitale a 3 cifre
Amplificatore BF 40W RS 106 L 47 000
RS 36 Indicatore livello uscita a 16 LED L. 27 600 Serratura a combinazione elettronica
L. 28.600 RS 109 ò 36000
RS ld Amplificatore stereo 1 9N 1 OW Dispositivo per la registr. telefonica automatica
RS 39 L 30.000 RS 118 L 35.500
Metronomo elettronico Prova riflessi elettronico
RS 45 L. 9000 RS 121 L 49 500
Preamplificatore HI-FI . . Chiave elettronica
RS 61 Preamplificatore stereo equaltzzato A.I.A.A. L. 25.000 RS 126 L 21000
ò 16.000 Antifurto-universale (casa e auto)
RS 65 Vu-meter a 8 LED RS 128 L. 39000
RS 61 Booster per autoradio 20W L. 24.600 Modulo per Display gigante segnapunti .
RS 129 L 48 500
RS 72 Booster stereo per autoradio 20+20W L 23.000 Generatore di rumore bianco (relax elettronico)
L. 41.000 RS 132 òT 23.000
RS - l Decader FM stereo Rivelatore di metalli
RS 78 Interfonico L. 17 600 RS 134 àT 22.000
Interruttore a sfioramento 220V 3 50W
RS 84 Amplificatore telefonico L 22600 RS 136 L 23 500
L 26.500 Ricevitore per barriera a raggi infrarossi
RS 85 Fader automatico RS 141 L 36.000
RS 89 ò 15.000 Trasmettitore per barriera a raggi infrarossi
Interfono per moto RS 142 L 15.000
RS 93 L 29.000 Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno
Protezione elettronica per casse acustiche RS 144 L 53 000
AS 105 Amplificatore B F 5W L 29.000 Automatismo per riempimento vasche
L. 13.000 RS 146 L 14 000
RS 108 Equalizzatore parametrico . Variatore di luce automatico 220V 1 OOOW
RS 115 L 26.000 RS 152 L. 26 000
Amplificatore BF 20W 2 vie
nS 124 Mixer Stereo 4 ingressi L 29.000
RS 127 L 42.000 STRUMENTI E ACCESSORI PER HDBBISTI
Preamplificatore per chitarra
RS 133 L 10.000 Prova transistor e diodi
Amplificatore BF 1 W . _ . . L 19 000
RS 140 Modulo per indicatore di livello audio Gigante L 10.500 RS 3S Fusibile elettronico
RS 145 Effetto presenza stereo L 62.000 RS 92 L 19 500
28.000 Generatore di barre TV miniaturizzato
RS 153 L. RS 94 L 16.000
Prova transistor (test dinamico)
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER RS 125 L 18500
Generatore di onde quadre 1Hz-;-- 100 KHz;
Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF RS 156 L 33 000
nS 5 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A ò 27.000
RS 11 Alimentatore stabilizzato 12V 2A4 òT12 500 GIOCHI ELETTRONICI
RS 31 Carica batterie al Ni-Cd regolabile ò 16.500
L.27 000 Gadget elettronico
RS 43 lnverter 12- 220V 1 OOHz 60W nS 60 > 16 500
RS 65 L.31.000 Dado elettromco
Carica batterie automatico ò 22500
RS - t
RS 6
Alimentatore stabilizzato 12V 1 A
Alimentatore duale regol. +-5+ 12V 500mA
• 23 500
ò 14 500
L 24.500
RS
RS
RS
77
79
8B
Totocalcio elettronico
Roulette elettronica a 1 O LED
L
ò
17 500
27000
U[ 96 Alimentatore stabilizzato variabile 1 25V 2A Slot machine elettronica
RS 116 > 33.000 RS 110 L 33 000
Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 1 O N 15V 1 OA Gioco dell'Oca elettronico
RS 131 Carica batterie Ni- Cd corrente costante regolabile L 59 500 RS 111 L 39000
L 33.000 Indicatore di vincita
S 138 Alimentatore stabilizzato Universale 1 A RS 147 L 29000
Unità aggiuntiva per RS 147
RS 150
RS 154
lnverter 12V - 220V 50 Hz 40W L 27000
L 26000 I RS 148 L 12 500

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Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione : 95 MHz +115 MHz
Alimentazione :9 Vcc+13,5 Vcc
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tente di potenza.

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dizioni ambientali e l'uso o meno , _
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande ,sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di rpo-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata in scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prafiche attuabili da ogni princi-
piante.
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Sensibilità 2.000 2/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
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VOLT A.C. 10V-50 V- 250 V- 500 V
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Sensibilità 20.000/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

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v- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25 V-100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
OHM Qx1-0x10-0x100-0x 1000
AMP. D.C. 50 n S 500 n S 5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 n S 1,5 mA- 15 m4- 150 mA - 1,5 A-
10 A
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dB 22 dB- 30 dB- 42 dB- 50 CS 56 d8- 62 dB

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isolanti - ecc.
4° - Confezione di condensatori e resistenze assortiti nel valori di normale uso nei nostri progetti.
5° - Scatola per montaggi elettronici di nuovissima concezione.

Il materiale inserito nel pacco-dono non è di facile reperibilità per l'hobbysta

e diverrà certamente utile, se non proprio lndlspensablle, al prlnclpante e al-
l'esperto, nel corso di molte pratiche applicazioni.
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PRATICA
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ANNO 15- N. 3 - MARZO 1986

LA COPERTINA • Mantenendo le promesse fatte,
presenta l'emittente di potenza realizzabile con il
nuovo kit dell'amplificatore di alta frequenza,
programmato da tempo e oggi divenuto realtà al-
la portata di ogni lettore. Con esso si possono
comporre radio libere di quartiere con portate
veramente ottime.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO AMPLIFICATORE AF 132
PER RADIOMICROFONI
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le fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituisco- LA POSTA DEL LETTORE edt
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Con un processo di taratura che richiede soltanto l'uso di- un

comune tester ed una buona dose di pazienza, è possibile col-
legare, fra loro, località anche lontane, con segnali forti, chiari
e completamente liberi da disturbi radiofonici e distorsioni.

132

A L. 24.000
Trasforma la microspia in una radio libera di quartiere.
Con l'uso di una buona antenna può coprire la distanza di 10 Km.
Lo si può collegare con qualsiasi tipo di radiomicrofono.
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Fig. 1 - Circuito elettrico dell'amplificatore AF da accoppiarsi con l'uscita di micro-

spie e radiomicrofoni amatoriali. I compensatori debbono essere tarati nell'ordine
C1-C5 - C2 - C6, secondo le modalità descritte nel testo.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze
C1 = 10/60 pF (compens.) R1 = 10ohm
C2 = 3/13 pF (compens.) R2 = 220 ohm
C3 = 10.000 pF
C4 ... 100.000 pF Varie
es = 10/60 pF (compens.)
T1 transistor {2N3866)
C6 f 3/13 pF (compens.)
L1-L2 - L3= bobine {vedi testo)
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134
 use.
MASSA

Fig. 2-Schema realizzativo del modulo elettronico dell'amplificatore AF. La bobi-

na L1è composta da tre spire di filo di rame ricoperto di stagno, del diametro di 0,6
mm. Le bobine L2-L3 sono composte da quattro spire dello stesso tipo di filo. Il
diametro interno degli avvolgimenti è di 6 mm. La loro lunghezza non è critica e de-
ve estendersi nella misura sufficiente a far entrare i terminali negli appositi fori.

grandezza naturale del cir-

realizzarsi su una piastrina
rettangolare e nelle di-
x 5 cm.
­ +
135
 MICRO

stagnare massa
ALLA
ANTE NNA

N A86

fori

distanziatore

Fig. 4 - Piano costruttivo completo del trasmettitore di potenza, montato in un con-

tenitore di ferro ricoperto di stagno, nel quale una piastrina metallica separa, con
le funzioni di schermo elettromagnetico, i due moduli elettronici, quello della mi-
crospia e quello dell'amplificatore AF.

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• • <<!( !»QCx»»G QU>wx>xQ Cx»»G ?<) !>x C! >!• • x<!" " Q- Fig. 5 - Il transistor dell'amplificatore deve essere mu-
>w!) • CQ»»Gx" • »!R)! x>• wQO) µQ• wQ<QU>xU• ?U>Qw"!- nito di radiatore, dopo aver ricoperto la superficie del
Ux»Q x " x<<xT semiconduttore con grasso al silicone. L'inserimento
del componente avviene con l'aiuto della lama di un
cacciavite, nel modo qui illustrato.

IL MODULO ELETT RONICO

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137
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Fig. 6 - Schema elettrico del circuito di misura da adottare durante la prima fase di
taratura dell'amplificatore di alta frequenza. La resistenza rappresenta un carico
fittizio d'antenna provvisorio; il suo valore dipende, come spiegato nel testo, dal
tipo di cavo e di antenna utilizzati. li diodo al silicio D può essere di tipo 1N4148.

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138
 TESTER

AMPLIFICAI.

Fig. 7 - Realizzazione pratica del circuito di misura della potenza d'uscita del tra-
smettitore, da utilizzarsi in sede di taratura del dispositivo. Il tester deve essere
commutato nella portata di 10 Vcc fondo-scala.

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IL KIT DELL'AMPLIFICATORE DI POTENZA

COSTA L. 24.000

Contiene: n. 1 transistor
n. 4 compensatori n. 1 radiatore
n. 2 resistori n. 1 circuito stampato
n. 2condensatori n. 1 matassina filo-stagno
n. 5capicorda n. 1 matassina filo conduttore

ier ampirtiçatore Ah, nel quale sono contenuti tutti gli elementi riprodotti nella toto, costa L.
richiederlo occorre inviare anticipatamente l'importo, che è comprensivo delle spese di
mezzo vaglia, assegno bancario, circolare o conto corrente postale n. 46013207 intesta-
> RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.

141
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142
 Acc oppiatelo con la chitarra elettrica o con altri strumenti
musica li.

Potrete elaborare i suoni in modo da rica varne degli originali

prolungamenti.

È dotato di comandi manuali di trattamento dei suoni, di tonalità

e di volume.

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SOSTEGNO E PROLUNGAMENTO

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Questo originale dispositivo, da inserire fra l'uscita di uno stru-

mento musicale elettronico e l'entrata di un amplificatore di
potenza, arricchisce la musica leggera con effetti speciali di
prolungamento dei suoni, qualificando artisticamente un soli-
sta od una piccola orchestra

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Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del dispositivo presentato nel te-
sto. La numerazione riportata lungo i lati minori del rettangolo della basetta del
circuito stampato trova precisa corrispondenza con i numeri citati nello schema
elettrico del progetto.

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Condensatori
COMPONENTI
R5 = 22.000 ohm
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C1 = 10 F- 16VI (elettrolitico) R6 f 330.000 ohm
C2 = 10 F- 16 Vl(elettrolitico) R7 = 47 ohm
C3 f 100.000 pF R8 = 470.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C4 = 100 F- 16 VI (elettrolitico) R9 = 6.800 ohm
Q< = 10 F - 16 VI (elettrolitico) R1 O = 6.800 ohm
C6 = 220 pF R11 = 25.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C7 = 22.000 pF R12 = 10.000 ohm
Q< = 10 µF - 16V (elettrolitico) R13 = 1.000 ohm
C9 = 100.000 pF R14 = 1.000 ohm
C10 = 10.000 pF R15 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
C11 = 100 F - 16 V (elettrolitico)
C12 = 22 µ F - 16VI ( elettrolitico) Varie
TR1 = BC108
IC1 = TL082 (doppio operaz.)
Resistenze \ S1 = interrutt.
R1 = 10.000 ohm \ ~ LV= di do led verde
R2 = 1 megaohm DLR diodo led rosso
R3 = 22.000 ohm ... - 8 x 1N914
R4 = 4.700 ohm ALIM. = 9 Vcc

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CD
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SCATOLA METALLICA

2PILE

CIRCUITO ELETTRONICO

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Fig. 4-Schema completo del montaggio, dentro un contenitore metallico, dell'ela-

boratore di segnali audio. La linea della tensione di alimentazione negativa è col-
legata con la scatola, che funge pure da schermo elettromagnetico. Sul pannello
frontale del dispositivo, oltre che l'interruttore S1 e i tre potenziometri, sono appli-
cati anche i due diodi led, che tengono informato l'operatore sul collegamento o
meno dell'apparato.

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Fig. 5 - Cosi si presenta, esteriormente, l'integrato <K?xCwx>?wx O" xU>QUQUC• !» <QkUx»Q >wx >>x>• x »!-
operazionale doppio mod. TL 082 montato nell'appa-
rato descritto nel testo.
JQ»»• " x<<!" • xU)µQ K?xUC• !U wQx»>à !» <QkUx»Q
• w!k!Ux»Qè C!JQU?>• Q<>wQ" x" QU>QCQ( • »QTàU)!ò
)• U<!<>Q »G QRR Q>>• C! <• <>QkU• T
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Jxw!xZ!• UQ »!UQxwQT

wà C! sOt ~ ))T SCHEMI INTERPRETATIVI

n C• >>xUC• k»! x))• wk!" QU>! • wx )!>x>!O»G !UkwQ<<•
C!J!QUQ( QU QK?!»!( wx >• O)• U?Ux C!Ux" !)x Q))Q»- z»! <)µQ" ! w!• • w>x>! UQ»»QR!k?wQvS- J• k»!• U• • !ù
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SQUADRATURA DEL SEGNALE )Q" x<<!" • K?xUC• >?>>x»x wQ<!<>QUZx C! ° d J!QUQ
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148
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9 V
2
SEGN. INGR. - 4,5V

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Fig. 6 - Quando il potenziometro di "sostegno" non inserisce alcuna resistenza nel

circuito di controreazione, la tosatura del segnale è minima.

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Fig. 7.- La massima squadratura del segnale è ottenuta quando tutta la resistenza
del potenziometro di "sostegno" rimane inserita nel circuito di controreazione
della prima sezione dell'integrato operazionale.

149
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150
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MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L. 8.500
Edito in formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratlca, è com-
posto di 128 pagine riccamente illustrate
a due colori.
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L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare ! proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori- I resistori - I diodi
- I transistor - Pratica di laboratoria.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
tante. consentiranno di raggiungere Il successo
fin dalle prime fasi sperimentali.
e.
151
 '
AUDIORELE
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K?Q<>Q »Q )xwx>> Qw!<>!)µQ CQ»»Gx?C!• wQ»é OxU)µQ <Q ESAME DEL PROGETTO
K?Q<>• è <>x>• x• • • <!>x" QU>Q )• U)Q• !>• • Qw»•
<)• • • • wx" QUZ!• Ux>• T : Qw)µé !» C!<• • <!>!J• • ?ò à»)!w)?!>• C! R!k?wx eO• ?w!" • !QkxUC• ?U Q»QJx>•

Questo dispositivo è stato appositamente concepito per l'av-

viamento automatico, al semplice squillare del telefono, di
registratori a nastro, funzionanti con i due principali valori di
tensioni di alimentazione, quello di 6 V e quello di 9 V. Esso,
tuttavia, può essere impiegato per altre, interessanti ed utili
applicazioni.

152
 Quando il campanello del telefono squilla, il registratore
si avvia automaticamente.

Con un battito delle mani, o con un semplice fischio,

si accendono le luci di casa.

U?" Qw•C! )• " • • UQU>!Oè Cx )• U<!CQwx w<! x»»x • • w- wQk• »x »x <QU<!( !»!>à C! >?>> • !» )!w)?!>• C! R!k?wxe
>x>xC! • kU! • w!U)!• !xU>QT • <<!xO!U• wx >!)xO»x <• k»!x C! !U>QwJQU>• CQ» C!• C•
n »»G QU>wx>x Jx )• »»Qkx>• ?U • !); S?• >Q»QR•U!)• O!» )• U>w•»»x>• SCR.
)?! <QkUx»QOx>> wx J Qw<• !» )• UCQU<x>• wQ Q»Q>> w•»!>!- à»>wxU<!<>• w]°l U• Ux" • »!R!) x »x >QU<!• UQCQ» <Q-
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)µQw"x>• Ox»»x • w Q<x " !)w• CQ» wQk!<>wx >• wQO• J- )µ!?CQ!» )!w)?!>• C! x»!" QU>xZ!• UQALIM. CQ»wQ-
!x" QU>Q >wx" !>Q x• • • <!>• <• !U• >> • 6x);T k!<>wx>•wQ x>> wxJQw<• x• • • <!>• <• !U• >> • C! >!• •
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Jx>• Cx» )• »»Q>> • wQ QC !UJ!x>• O x>> wxJQw<• !» )• U- )?Ux " !<?wx!» )!w)?!>• C! )• " xUC• O" QU>wQxk!<)Q
CQU<x>• wQQ»Q>> w•»!>!)• p t Ox»»x ( x<QCQ» >wxU<!<>•w <• »>xU >• <?» »!JQ»»• CQ» <QkUx»QC! ( x<<x Rw QK?QUZx
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!»kw?• • • C! C!• C! q z eSq z i QC !» )• UCQU<x>• wQ à»C!• C• »QC w•<<• (DLR) !UR•w"x »G • • Qwx >• wQ<?»»•
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154
 7R2 TR3

TRI
Fig. 2- Composizione pratica, eseguita su basetta di materiale isolante, del modu-
lo elettronico dell'audiorelé. Il trimmer R2 regola il livello del segnale amplificato,
mentre il trimmer R7 consente di controllare la sensibilità del circuito.

c COMPONENTI I
Condensatori R9 = 470 ohm
10F -5 VI (elettrolitico) R10 = 470 ohm
C1 =
c2 = 22 F - 5 VI (elettrolitico)
C3 = 1F (non elettrolitico) Varie
C4 = 47F - 35 VI (elettrolitico) TR1 = BC109
C5 = 10F- 5 VI (elettrolitico) TR2 = BC109
C6 = 1F (non elettrolitico) TR3 = BC109
C7 = 1F (non elettrolitico) SCR = BRX70
oz = diodo zener (3 V - 1 W)
Resistenze DG1 = diodo al germanio (quals. tipo)
R1 = 3,3 megaohm DG2 = diodo al germanio (quals. tipo)
R2 f 4.700 ohm (trimmer) D1 = diodo al silicio (1 N4004)
= diodo led verde
R3 = 330 ohm DLV
R4 = 330 ohm OLR = diodo led rosso
R5 = 4.700 ohm P1 = pulsante (normai. chiuso)
R6 = 3,3 megaohm s1 = interrutt.
R7 f 10.000 ohm (trimmer) RL = relè (vedi testo)
R8 = 3.300 ohm vcc =6Vo9V

155
 ./\#Ké
5 ò
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale occorre realiz-
zare il modulo elettronico dell'audiorelé.
òG !U>Qww?>> •wQ [ e ) • U<QU>Q C! !U<Qw!wQ • C!<!U<Qw!-
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C• T
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MONTAGGIO DELL'AUDIORELÉ
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 R7
CIRCUITO
STAMPATO
RL

ALIM.
-4gg»

Fig. 4- Piano costruttivo completo dell'audiorelé da realizzarsi dentro un conteni-

tore metallico. Sulla parte frontale sono presenti il comando di sensibilità (R7), il
pulsante per diseccitare il circuito (P1), ! due diodi led che informano l'operatore
sullo stato elettrico del dispositivo e l'interruttore S1 di alimentazione. Le due spi-
ne jack (MICRO e ALIM.) debbono essere collegate al circuito tramite cavetti
schermati.

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- PICK-UP TELEFONICO
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157

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70
Fig. 5 - Sulla sinistra è indicata la precisa disposizione
dei terminali del diodo controllato prescritto nell'elen-
co componenti e da noi utilizzato. Sostituendolo con
elementi corrispondenti, è possibile imbattersi in una
distribuzione diversa dei reofori, come quella riportata
sulla destra.
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INTERRUTTORE DI LUCI

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158
 REGISTRATO R E
CIRC. DI COMANDO

ENTR. MICRO
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Fig. 6 - Schema di installazione completa del dispositivo descritto nel testo. Tutti !
collegamenti tra le varie apparecchiature sono effettuati con cavetti schermati per
segnali di bassa frequenza.

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159
 INTEGRATI
BIFET
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: Qw»Q »• w• Q) ) QZ!• Ux»! ) xwx>> Qw!<>!) µQO) µQ <• U• il SERIE TL 070
w!<?»>x>• C! ?U ) • U>!U?• • w•kwQ<<• CQ»»Q " • CQwU Q SERIE TL 060
>Q) U• »• k!QOK?Q<>! ) • " • • UQU>! µxUU• <• QU>• CQ»
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!U>Qkwx>! • • QwxZ!• Ux»!OK?x»! xC Q<Q" • !• ! A- a' O <!" !»! >wx»• w•O) µQ <! C!RR QwQUZ!xU• <• »>xU>• !U x»-
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Con l'esposizione di alcuni concetti teorici, invitiamo il lettore

a prendere conoscenza dei nuovi integrati operazionali, che
accoppiano le più avanzate tecnologie bipolari e quelle fet in
una serie di componenti con prestazioni elevate e prezzi
contenuti.

160
 Semplice avviamento alla conoscenza degli operazionali bifel

Notizie generali, caratteristiche, parametri e pratiche

applicazioni.

àU K?Q<>x<QCQO• QwU• U C!»?Ukxw)! >w•• • • !U >Q- >x>• !U ?U ?U!)• )• U>QU!>• wQ x d • !QC!U!T P ?Q<>•
C!• <Q Q<• • <!Z!• U! >Q• w!)µQO>wx>>Qw Q" • <• »>xU>• »x !U>Qkwx>• è • w!J• C! • RR <Q>SU?»»T
<Qw!Q]ò adaO)µQè )Qw>x" QU>Q»x • !ù C!RR ? <xO<!x x n U)µQ»G • • Qwx
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>x>• C! )• U>w•»»• C! • RR <Q>SU?»»T à»]ò ads !UJQ)QO
)• " Q<! • ?ò U• >xwQUQ»»• <)µQ" x C! R!k?wxt Oè ?U
L'OPERAZIONALE TL 080 • • QwxZ!• Ux»QK?xCw?• »• O• w!J• C! )• U>w•»»• C! • R]-
<Q>SU?»» Q" • U>x>• !U?U)• U>QU!>• wQx K?x>> • wC!)!
òx <Qw!Q] ò ada )• " • w QUCQ»Q<Qk?QU>! )!UK?QJx- • !QC!U!T
w!xU>!, ] ò ade S]ò adi S] ò adl S]ò ads S]ò adt T p !>!x" • • Qw?»> !" • !»" • CQ»»• ] ò adt O)µQè " • »>•
òG!U>Qkwx>• • • QwxZ!• Ux»Q ]ò ada è • w!J• C! )• " - <!" !»Q x» ]ò adsO" x <! C!RR QwQUZ!x Cx K?Q<>• • Qw
• QU<xZ!• UQC! Rw QK?QUZx QC è " • U>x>• !Uconta"i ?Ux C!JQw<x C!<• • <!Z!•UQ CQ! • !QC!U!T
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C• >x>• C! )• U>w•»»• • Qw»G xUU ?»»x" QU>• C!
CG ?<)!>xT CIRCUITO DEL BIFET
òG•RR <Q>SU?»»O)µQ )• ww !<• • UCQx» • !QC!U• t O)• <>!-
>?!<)Q ?Ux R?UZ!• UQ C! >xwx>?wxO" QC!xU>Q >w!" - 9 kU! • • Qwx Z!• Ux»Q( !RQ >!U>QkwxO!U?U?U!)• <?• -
" QwwQ<!<>!J• O)µQ wQk• »x »x >QU<!• UQ x» • !QC!U• v • • w>
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H?<)!>xI x» Jx»• wQ C! 9 ~ OK?xUC• !»)• " • • UQU>Q è C!" • <>wx>• UQ»»• <)µQ" x <Q" • »!R)! x>• w!• • w>x >• !U
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Z!• UQ!U>QwU x C! RwQK?QUZxTà»<?• <)µQ" x è w!•• w- • »!R!)x>• wQ x >wxU<!<>• w( !• • »xw! O>!• !)• CQk»! !U>Q-
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R!k?wx sOè • wx >!)x" QU>Q?U C• • • !• ]ò adeO" • US C! R!k?wxvO<• U• C?Q kQUQwx >• w!C! )• wwQU>Q )•S

Fig. 1 - Espressioni reali di tre tipi di integrati bifet co-

struiti in tre contenitori diversi. Il primo a sinistra è un
modello per usi professionali di costo elevato.

161
 %

TL080
Fig. 2 - Piedinatura del modello TL 080
1= OFFSET NULL - COMPENSAZ IONE
2 = ENTR. INVERT.
3 = ENTR. NON INVERT.
4=-VCC
5 = OFFSET NULL
6= USCITA
7=+VCC
8= COMPENSAZIONE

TL081
Fig. 3 - Piedinatura del modello TL 081
1 = OFFSET NULL
2 = ENTR. INVERT.
3 f ENTR. NON INVERT.
4=VCC
5 = OFFSET NULL
6 = USCITA
7 =+ VCC
8 = NON COLLEGATO

Fig. 4 - Piedinatura del modello TL 082

1= USCITA SEZ. a
2= ENTR. INVERT. SEZ. a
3 = ENTR. NON INVERT. SEZ. a
4=-VCC
5= ENTR. NON INVERT. SEZ. b
6 = ENTR. INVERT. SEZ. b
7 = USCITA SEZ. b
8=+ VCC

162
 TL084

+
I
Fig. 5 - Piedinatura del modello TL 084
_/USCITA SEZ. a 8 = USCITA SEZ. e

j? ENTR. INVERT.
ENTR. NON INVERT.
+vcc
5 = ENTR. NON INVERT.
SEZ. a
SEZ. a
SEZ. b
9 = ENTR. INVERT.
10 = ENTR. NON INVERT.
11=- VCC
12 = ENTR. NON INVERT.
SEZ. e
SEZ. e
SEZ. d
6 = ENTR. INVERT. SEZ. b 13f ENTR. INVERT. SEZ. d
7 f USCITA SEZ. b 14= USCITA SEZ. d

<>xU>QT àU• kU! )x<• ! ur ] Q ! >wxU<!<>• wx" • »!R!) x- ALCUNE APPLICAZIONI

U• Q >wx>>xU• • • • • w> ?Ux" QU>Q ! <QkUx»! x• • »!)x>!
x»»G!UkwQ<<• O " QU>wQ >?>> ! k»! x»> à» )x" • • C! x• • »!)xZ!• U! CQk»! • • QwxZ!• Ux»! ( !RQ
w! )• " • • UQU>! >
<J• »k• U• )• " • !>! C! <>x( !»!ZZxZ!• UQ CQ» • ?U>• C! x( ( wx ) )!xOx kwxUC! »!UQQOK?Q»»• CQk»! • • Qwx Z!• Ux-
»xJ• w• CQ»»G!U>Qkwx>• T àU • xw>!)• »xwQO)• U »x <!k»x »! • !ù >wxC!Z!• Ux»!T ] ?>>xJ!xOw!<• Q>> • x K?Q<>! ?»> !-
p p <! CQ<!kUx !»)• UCQU<x>• wQC! )• " • QU<xZ!• UQT " !O ! ( !RQ > JxU>xU• ?Ux • !ù Q»QJx>x !" • QCQUZx
n >!>• »• !UR•w"x>!J• w!• • w>!x" • OK?! C! <Qk?!>• Ox»- CG !UkwQ<<• O ?UG x»>x( xUCx • x<<xU>QO ?U " !U!" •
)?U! Jx»• w! ?<?x»! CQ! • xwx" Q>w!Q»Q>> w)!
! w!RQ w?" • wQQ?Ux ( x<<x C!<>• w<!• UQO)µQ»• K?x»!R!) xU•
w!>! x!
" • CQ»»! C! • • QwxZ!• Ux»! ( !RQ>• !ù )• " ?U! Q " xk- )Qw> x" QU>Q)• " Q?U• CQk»! !U>Qkwx>! • !ù xCx>> ! x»-
k!• w"QU>Q wQ• Qw!( !»! !U )• " " Qw)!• , »x )• " • • <!Z!• UQ CQ»»x " xkk!• w• xw>Q CQ! )!w)?!>!
Q»Q>> w•U!)!T p • U Q<<• OK?! C! <Qk?!>• O• wQ<QU>QwQ-
Alimentazione: duale (± 15 V) " • x»)?U! <)µQ" ! x• • »!) x>!J!O<QUZx • Qwx»>w• x)-
Guadagno: 200.000 volte )• • • !xw»! x! wQ»x>!J! C!<QkU! )• <>w?>!>J!O!U)• U<!CQ-
Banda passante: 3 MHz wx Z!• UQ CQ» )xwx>Q >wQ Q<<QUZ!x»" QU>Q C!J?»kx>!J•
Impedenza d'ingresso: 10" ohm (1.000.000 megaohm) CQ»»G xwk• " QU>• >wx>> x>• !U K?Q<>x <QCQT
Separazione tra ! canali: 120 dB P ?Q»»• w!• • w>x >• !UR!k?wx d è !» )!w)?!>• C! ?U• <)!»-
»x>• wQxC • UCx K?xCwxx ( x<<!<<!" x Rw QK?QUZx HaOt
àUR!k?wx - x( ( !x" • w!• • w>x >• »• <)µQ" x Q»Q>> w!)• ­ ZIT : wx>!)x" QU>Q»• <)µQ" x • w•• • UQ?U x))• • -
)• " • »Q>• CQ» )!w)?!>• !U>QwU • C! ?U• • QwxZ!• Ux»Q • !x" QU>• Rw x ?U>w!kkQwC! [ )µ" !>>QC ?U )!w)?!>•
( !RQ>" • CQ»»• ]ò adeTàUK?Q<>• O»x »Q>> Qwx] !UC!)x C! )xw!)x Q<)xw!)x C! ?U)• UCQU<x>•wQTòx Rw QK?QU-
! • ?U>! C! >xwx>?wxCQ»»x >QU<!• UQCG <Q>- Zx C! • <)!»»xZ!• UQ• ?ò )x" ( !xwQJx»• wQ" ?>xUC• »Q
?<)!>x H• RR
U?»»I C! )?! <! è • xw» x>• !U • wQ)QCQUZxT kwxUCQZZQ C! ° à • C! °i T
163
 +
vc·co---------------<>------~

GCc2

E-u-----1----,
TR4
FTI
cc use.
E+o--------tl

TR2

Fig. 6- Schema semplificato di un integra-

to operazionale bifet Le sigle GCC1 e
GCC2 definiscono due generatori di cor-
VCt-v- - - --- - - -- - - - - - - - - - - --' rente costante.

àUR!k?wx' è w!• • w> x>• il )!w)?!>• C! ?UR!» >w•CQU• - »x RwQK?QUZx C! wQ!QZ!• UQ è CQ>Qw"!Ux>x Cx,
" !Ux>• 1U• >)µSR!»>QwGGO)µQJxU>x?UQ»QJx>• Rx>•>wQ
C! " Qw!>• P O)Qw>x " QU>Q!Ukwx C• C! x>>QU?xwQO!U 1
f=------
kwxUCQ" !<?wxO?Ux Rw QK?QUZx C! • xw> !)• »xwQJx»• -
2x nxRlxCl
wQT : • UQUC• ,
Rl = R2 = 2 x R3 w!( ?QUC• xC ° » il Jx»• wQ C! eO
n >> t " Qkx• µ" Q x
Cl f C3 f 0,5 x C2 p » K?Q»»• C! eea • uO»x Rw
QK?QUZx C! wQ!QZ!• UQx<S

014

016

E- use.
>SG~~GSI o

015

.
14.4x
ai

T
Fig. 7 - Schema ilettrico completo dell'in-
tegrato operazi nale bifet mod. TL081.La
lettera T defini il punto di taratura della
T tensione di usci offset-null.

164
Fig. 8 - Circuito di oscillatore ad onda quadra a
bassissima frequenza, nel quale si fa uso dell'in-
tegrato bifet mod. TL 081.

Condensatori
C1 = 3,3 F- 16V (elettrolitico)
C2 = 1.000 pF
C3 = 1.000 pF
Resistenze @
R1 f 3.300 ohm vcc
R2
R3
!=
100.000
1.000
ohm
ohm
+ @

R4
R5
f 3.300
9.100
ohm
ohm
Cl

Varie
IC1 = TL 081
yeé =9+15V

<?" Q !» Jx»• wQ C! ' vs ­ ZOJx»Q x C!wQ C! K?x<! e
é­ ZT
à»Jx»• wQ Cx x>>
w(! ?!w<! x» )• UCQU<x>• wQ p s è C! e
µF HU• U Q»Q>>
w•»!>!)• IT
p • U ?U • • QwxZ!• Ux»Q ( !RQ>O >!• • ]ò adi O" Qk»!•
xU) • wx)• U?U" • CQ»»• ]ò a-i Oè • • <<!( !»QwQx»!Z-
ZxwQ !» )!w)?!>• • wQx" • »!R!) x>• wQ x?C!• OC• >x>• C!
)• U>w•»»!C! >• Ux»!>à <Q• xwx>!Ow!• • w>x
>• !UR!k?wx eaT
n U)µQ• QwK?Q<>xx• • »!)xZ!• UQ • wx>!)x CQ» ( !RQ>O
)µQ è ?U • • QwxZ!• Ux»QC• • • !• O<! Rx?<• CQ»»x >QU-
<!• UQ C! x»!" QU>xZ!• UQ <C• • • !x>xHi § ~ p pI O)µQ
• ?ò Q<<QwQxC Q<Q" • !• K?Q»»x C!N et ~ QSet ~ T
à • • >QUZ!• " Q>w! C! )• U>w•»»• C! >• Ux»!>à ° d QC° »9 O
)µQ )• U>w•»»xU• w!<• Q>> !Jx" QU>Q »Q U• >Q ( x<<Q Q

Condensatori
C1-C2-C3= vedi testo
C4 f 1 F (non elettrolitico)
S bé

1:
2XVCC
Resistenze
R1- R2 - R3 = vedi testo
Varie
E

e
3

àf
3 1 H
u
@@

IC1 = TL 081
VCC = ± 15V (duale)

Fig. 9 - Questo circuito, nel quale si fa uso di un bifet mod. TL 081, rappresenta un
filtro denominato "notch-filter". àà progetto vanta un elevato fattore di merito Q, !U
grado di attenuare una frequenza di particolare valore.

165
 Ra

c5

c1 f C11

R13

E à R;~ C6 c1o

RI
R2 s-]
c2 { ±
)l

Fig. 10 - Esempio di circuito di preamplificatore audio, dotato di controlli di tonalità

separati, nel quale si utilizza un operazionale bifet tipo TL 082.

Condensatori
C1 f 1 F (non elettrolitico) R3 f 100 ohm
C2 50 pF R4 f 220.000 ohm
C3 ...
r

75 µF - 16V (elettrolitico) R5 f 27.000 ohm

C4 r: 10.000 pF R6 f 5.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
es > 3.750 pF R7 f 10.000 ohm
C6 rr 47 µF - 16V (elettrolitico) R8 f 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C7 f 3.000 pF R9 f 10.000 ohm
C8 = 30.000 pF R10 f 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C9 w 30.000 pF R11 f 3.300 ohm
C10 f 3.000 pF R12 f 10.000 ohm
c11 f 1 F (non elettrolitico) R13 f 68.000 ohm

Resistenze Varie
R1 f 47.000 ohm IC1 f TL 082
R2 = 100 ohm (potenz. a variaz. lin.) vcc f ± 15V (duale)

K?Q»»Qx»>QOCQ( ( • U• Q<<QwQC! >!• • x Jxw!xZ!• UQ»!-
UQxwQO" QU>wQ!»• • >QUZ!• " Q>w•• Qw!» )• U>w•»»• C!
J• »?" Q<• U• w•° v CQJQQ<<QwQC! >!• • x Jxw!xZ!• UQ
»• kxw!>" !)xT
à»)• UCQU<x>• wQ Q»Q>> w•»!>
!)• p l O!» )?! Jx»• wQ• wQ-
<)w!>>• UQ»»GQ»QU)• )• " • • UQU>! è C! - t µF, • ?ò Q<-
<QwQ <• <>!>?!>• )• U C?Q )• UCQU<x>• w! Q»Q>> w•»!>!)!O
)• »»Qkx>! !U • xwx»»Q»• OxJQU>! ! Jx»• w! C! s- F Q i i
µF. ù x • ?ò xUCxw( QUQxU) µQ ?U ?U!)• )• UCQU-
<x>•wQ Q»Q>> w•»!>!)• Cx eaa F.
: Qww!" xUQwQxU)• wxUQ» <Q>> • wQCQ»»G x" • »!R!)xZ!• S
UQ x?C!• O• wQ<QU>!x" • !U R!k?wx e »• <) µQ" x C!
?U )!w)?!>• C! C!<>w!( ?Z!• UQ Q <Q• wxZ!• UQ C! ?U
<QkUx»QC! ( x<<x Rw QK?QUZx <? >wQC!JQw<! x" • »!R!-
)x>• w!)µQOC• • • il UQ) Q<<xw!• >wx> >• O • wQ-
<QU>xU• ! <QkUx»! <?»»Q>wQC!<>!U>Q?<)!>Q_ S
_lT
òG !U>Qkwx>• àp à è ?U K?xCw?• »• • • QwxZ!• Ux»Q ( !-
RQ >" • CQ»»• ] ò ads T
_ U >!• !)• Q<Q" • !• C! !" • !Qk• C! x" • »!R!) x>• wQ
• • QwxZ!• Ux»Q !UJQw>QU>QO)• U )• U>w•»»• C! k?xCx-
kU• " xU?x»QOè K?Q»»• w!• • w> x>• !U R!k?wx ei T

166
Fig. 11 -Circuito di distribuzione e separazione di
un segnale
a udio nel quale è montato un opera-
zionale bifet qua druplo di tipo TL 084. C6

es

I I I vcc

Condensatori
C1
C2
C3
=
=
J:µ u (non elettrolitico)
9 µ u S 16V (elettrolitico)
10 100 pF
! e à à c«

à Iv? I UJ

C4 = 1 F (non elettrolitico)
C5 = 1 F (non elettrolitico)
C6 1 F (non elettrolitico)

Resi stenze
R1 f 100.000 ohm
R2 = 1 megaohm
R3 = 100.000 ohm Varie
R4 = 100.000 ohm IC1 = TL 084
R5 = 10.000 ohm VCC = 15V

໕ • >QUZ!• " Q>w•°i )• U>w•»»x !»k?xCxkU• C! àp àO G-R2: Rl

• Qw!» K?x»Q <! Rx?<• CQ» " • CQ»»• ]ò adeT
à» • • >QUZ!• " Q>w• °t wx• • wQ<QU>x »GQ»Q" QU>• C! : Qwwxkk!?UkQwQ»x " x<<!" x <>x( !»!>à !U>Q" • Qwx-
)• U>w•»»• C! • RR
<Q>SU?»»T >?wxO• ))• ww
QRxw!U" • C• )µQ»x wQ<!<>QUZx °l <!x
ux))!x" • U• >xwQ)µQ!»k?xCxkU• CQ»»G • • QwxZ!• Ux- ?k?x»Qx»»x wQ<!<>QUZx QK?!Jx»QU>QCx»• xwx»» Q»• >wx
»Q àp » è CQ>Qw"!Ux>• Cx» <Qk?QU>Q wx• • • w> •, ° » QC °i T

R2
Fig. 12 -Tipico esempio di impiego di un amplifi-
catore operazionale invertente, dotato di control-
lo manuale di guadagno e nel quale si fa uso del
bifet mod. TL 081.
5

Resistenze
R1- R2 - R3 = vedi >Q<>
• E u
R4 1megaohm R3
R5 = 2 megaohm

Varie
IC1 = TL 081
VCC = ±15V (duale)

167
LE PAGINE DEL
CB
27
SUPERANTENNA IN
QUATTRO MISURE
P ?x<! <Q" • wQOx»»• <)• • • C! Q<x»>xwQ»Q)xwx>Q >w!<>!- xCx>>x>xOU• U <Q" • wQ • RRw Q K?Q! w!<?»>x>! )µQ• • <ST
)µQCQ»»x • w•• w!x Q" !>> QU>QOk»! x• • x<<!• Ux>! CQ»»x <• U• Q<<QwQ !U kwxC• C! <Rw ? >>
xwQ x» " x<<!"• » Q
( xUCx )!>>xC!Ux w!JQw<xU• QUQwk!Q Q K?x>>w!U! !U • • <<!( !»!>à CQk»! x• • xwx>! w!)Q>wx<" Q>> !>•w!T : Qw
?U )• U>!U?• <?<<Qk?!w<! C! • w•J Q QC Q<• Qw!" QU>! Q<Q" • !• O è • JJ !• )µQ Cx ?Ux • !))• »x xU>QUUx xC
)µQOx»)?UQJ• »>QOµxUU• • Qw" !wx»x wQx»!ZZxZ!• UQ ?U K?xw>• CG • UCxOxU)µQC! >!• • )xw!)x>• OU• U)! <!
C! x" • »!R!)x>• w!»!UQxw!Ox»>wQ J• »>Q !UJQ)Q w!)• ww•- • • <<• U• x>> QUCQwQkwx UC! )• <QTù QU>wQ! w!<?»>x>!
U• xC ?Ux x»!" QU>xZ!• UQ <?• Qw!• wQ x K?Q»»x C! " !k»!• wx U• U• >QJ• »" QU>Q K?xUC• <! xC• >> xU• xU-
Q<Qw)!Z!• • xC Q<• QC!QU>! >Q)U!)! U• U )• U<QU>!>! >QUUQC! >!• • kw•? UCS• »xUQTp • »• w•• • ! )µQJ• k»!• -
Cx»»QU• w"QCG ?<• CQ»»x w!)Q>wx<" !>> QU>QT r U• U<! U• QRR Q>>?xwQ)• »»Qkx" QU>! <?»»Q»?UkµQC!<>xUZQO
• QU<x C! " !k»!• wxwQ»x K?x»!>à CQ»»G !" • !xU>• CG xU- C• JwxUU• • w!QU>xw<! JQw<• Q»Q" QU>! • !ù )• " • »Q<<!
>QUUxOCx»»x K?x»QC!• QUCQ!UkwxU• xw> Q»x Jx»• w!Z- U• U <Q" • wQC!RR! )!»! CxwQx»!ZZxwQQ>x»J• »>xx( ( x-
ZxZ!• UQ CQk»! x• • xwx>! )µQ »xJ• wx U• !U x»>xRw Q- <>xUZx Q)• U• " !)!T
K?QUZxT : Qw)µé »G xU>QUUx è ?U Q»Q" QU>• !" • •w-
>xU>!<<!" • C! • kU! <>xZ!• UQ w!)Q>wx <" !>>QU>QO)µQ
CQJQ x<<• »?>x" QU>Q Q<<QwQ <)Q»>• !U )• UR•w"!>à
)• U »Q • w•• w!Q Q<!kQUZQ • wx>!)µQO>x»J• »>x)• U>wx - UN'ANTENNA CONSIGLIATA
<>xU>! )• U K?Q»»Q • ?wx" QU>Q >Q)U!)µQT ù x • kU!
xU>QUUx • • <<!QCQ»Q• w•• w!Q)xwx >Q >w!<>!)µQC! k?x- òGxU>QUUxO)µQ !U K?Q<>x• ))x<!• UQ )! • w•• • U!x-
CxkU• • Qw)?!OxU)µQ<Q• QwR Q>>
x" QU>Q)x»)• »x>x Q " • C! )• U<!k»!xwQ x! U• <>w! »Q>>
• w! Q )µQ • wx)! x)S

168
 4

/
/
Con una linea immaginaria, parallela al suolo,
forma un triangolo isoscele.

Il lobo di radiazione è alquanto ridotto e l'antenna

è leggermente direttiva.

)!Uk!x" • x CQ<) w!J QwQO • ?ò Q<<QwQ <QUZx C?( ( !•
) • U<!CQwx>x ?Ux CQ»»Q " !k»!• w! xU>QUUQ • Qw p o T
ù x »x <?x ) xwx>> Qw!<>!) x • w!U) !• x»Q <>x UQ»»x • • <<!-
( !»!>à C! Q<<QwQ ) • <>w?!>x !U K?x>> w• C!" QU<!• U! C!-
J Qw<QO x»»Q K?x»! ) • ww !<• • UC• U• K?x>> w• C!J Qw<!
k?xCxkU!O!U " • C• Cx Rx) !»!>xwU Q»G !U<>x»»xZ!• UQ!U
• kU! »?• k• O <!x C• J Q k»! <• xZ! <• U• w!<>wQ>> ! Q <!x
K?xUC• U• U <?<<!<>• U• • w•( »Q" ! C!" QU<!• Ux»! !U
<QU<• • w!ZZ• U>x»Q• J Qw>!) x»QOx ) x?<x CQ»»x • wQ<QU-
Zx C! • <>x) • »! Ux>?wx»! • C xw>!R!)!x»!T
ò x <?• QwxU>QUUxO • wQ<QU>x>x !U K?Q<>Q • xk!UQO
J xU>x ?U »• ( • C! wxC!xZ!• UQ• !?>> • <>• ( x<<• QK?Q-
<>xè ?Ux ) xwx>> Qw!<>!) x !CQx»Q• Qwil " !k»!• wx" QU>•
CQ» >wxRR! ) • C!»Q>>xU>!<>!) • O<!x !U >wx<" !<<!• UQ ) µQ
!U w!) QZ!• UQT r <<x è !U• »> wQ »QkkQw" QU>Q C!wQ>> !J x
UQ» J Qw<• ) µQ J Qww à x>> w!( ?!>• xC ?U kw?• • • C!
K?x>> w•wQ<!<>QUZQO) • »»Qkx>Q!U• xwx»»Q»• Q) µQO) • -
" QJ QCwQ" • • !ù xJ xU>!O) • <>!>?!<) • U• ?U• CQ! C?Q
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C?Q»x>!O) µQ <• U• k»! Q»Q" QU>! x>> !J ! CQ»»GxU>QUUxO
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) • UC?>> • wQ C! >wQ) ) !• »x C! wx" Q • C! x»> w• ) • UC?>-
>• wQ • !ù xCx>> • • Qw»x ) • <>w?Z!• UQ CQ»»Q xU>QUUQT
p • U)»?C!x" • • wxK?Q<>Q• • ) µQU• >!Z!Q!U>w•C?>>!-
J Qw!) • wCxUC• ) µQ»x " x<<!" x • • >QUZx n u x• • • »!-
) x( !»Q x»»x »!UQx C! x»!" QU>xZ!• UQ CQ»»x <?• QwxU-
>QUUx <! xkk!wx!U>• wU • x! t a 2 O) µQ CQJ Q ) • U<!CQ-
wxw<! ?U J x»• wQ C! >?>> • w!<• Q>>•T

La possibilità di scelta fra quattro misure diverse favorisce l'in-

stallazione di questa superantenna in ogni luogo, dove non v'è
possibilità di spazi o quando le grandi dimensioni non creano
problemi pratici, con lo scopo di esaltare i collegamenti radio
sulle piccole, medie e lunghe distanze.

169
 @
!<• VT

Collegare
al palo
@

Fig. 1- Schema costruttivo della superantenna descritta nel testo. La lunghezza di

ciascun lato (A e B) può essere scelta fra quattro misure diverse (3,2 mt - 6,4 mt -
9,6 mt-12,8mt). I tre elementi radiali sono lunghi, ciascuno 5,4 mt e sono legati al
palo di sostegno nel punto centrale. Il terminale del lato B è annodato ad un isola-
tore ceramico e saldato ai terminali di quattro resistenze collegate in parallelo.

170
 Resist Max irrad.
't
Fig. 2-Itre radiali (1 ° S2° - 3°) sono lunghi, ciascu- 1°
no, 5,4 metri. Il primo di essi (1 ° I è fissato, nelle
due estremità, agli ancoraggi posti nel sottotetto.
z »! altri due (2° - 3°) rimangono liberi, semplice-
mente appoggiati sul tetto, ma anch'essi legati al
palo di sostegno in posizione centrale. Dalla par-
te in cui sono presenti le quattro resistenze colle-
gate in parallelo, l'antenna è direttiva in lieve mi-
sura, come Indicato dalla freccia.

COSTRUZIONE DELL'ANTENNA CQ»»x <• »!>x>wQ))!• »x C! wx" Q<" x»>x>• OC! K?Q»»x !U
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CQ» R!»• )• UC?>> • wQU• Ux<<?" Qx»)?Ux !" • • w>xU - l ° • • >wxUU • xU)µQQ<<QwQ»x<)!x>! »!( Qw!x»»QQ<>wQ-
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171
 Tu bo

• Palo TV
Fig. 3 - Sulla parte più alta dell'ultimo tubo del palo di
sostegno della superantenna, occorre praticare un fo-
ro per il passaggio del conduttore di bronzo fosforoso,
che non deve essere interrotto nel punto in cui finisce
il lato A ed inizia il lato B. Il palo di sostegno è del tipo
di quelli usati per l'installazione delle antenne televisi-
ve.

eG

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C! Jx»• wQ • xw!T

IL GRUPPO RESISTIVO

Stagnare
Ali' RTX
Fig. 4- Particolare del sistema di ancoraggio del radia-
le 1°, della calza metallica del cavo coassiale di ali-
mentazione e dell'isolatore ceramico sul quale è lega-
to il tennlnale del lato A della superantenna.
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C!)x>• !UR!k?wxt OUQ»»x K?x»Q<• U• J!<!( !»!<• »>xU>•
C?QCQ»»QK?x>> w•wQ<!<>QUZQ• w Q<QU>! H»
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kU• Q U• U )wQxwQ )• UR?<!• U! C! !" " xk!UQIT

172
 GUADAGNO dB

padqno I guadagno
rif. ground-plane[rif. ground-plane
ad 1/4 d'onda accorciata
2 4B 5 dB
4 dB 7 4B
6 dB 9 dB
8 dB 11 dB
N.B. Le misure dei lati A e B della superantenna,
espresse !Umetri, si intendono riferite ad un
singolo lato

" QU>• x»»QU• w"x»! xU>QUUQkw•? UCS• »xUQC! >!• •

)• " " Qw)!x»QT: QwQ<Q" • !• Ox>> w(!?QUC• x! C?Q»x-
>! n Qo »x »?UkµQZZx C! l Oi " Q>w! )!x<)?U• O!»k?x-
CxkU• Ow!<• Q>>• xC ?UG xU>QUUx kw•? UCS• »xUQ xC
eVs CG • UCxOè C! i CQ)!( Q»Tr )!ò J?• » xU)µQ C!wQ
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W, >x»QJx»• wQO)• »» QkxUC• »G x• • xwQ))µ!• x»»x U• -
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)• »> • <xO " x U• U !" • • <<!( !»QT àU K?Q<>• )x<• »x
Fig. 5 - Sul terminale estremo del lato B, si debbono »?UkµQZZx CQ»• x»• C! <• <>QkU• <! xkk!wx!U>• wU • x!
saldare, a stagno, ! reofori di quattro resistenze da
1.500 ohm - 2 W, come indicato nel particolare costrut- ei " Q>w!O" x !»k?xCxkU• <?• QwxC! ( QUd Co K?Q»-
tivo qui riportato. Nel disegno sono visibili soltanto »• CQ»»x U• w"x»Qkw•? UCS• »xUQxC eV s CG • UCx QC!
due delle quattro resistenze, dato che le altre due non ee Co xCC!w!>> ? wxK?Q»»• C! ?UG xU>QUUx kw•? UC-
sono state riprodotte per semplicità di immagine.
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<" Q>> !>• wQ Cx t 2O»x • • >QUZx C! >wx<" !<<!• UQx?-
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• »xUQxC eV s CG • UCx Q x K?Q»»x x))• w)!x>xOè <>x>•
Q»QU)x>• UQ»»G x• • • <!>x >x( Q»»xT
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" !Ux»QCG xU)• wxkk!• CQ»wx" • o CQ»»G xU>QUUxO)µQ >!>• wQCx t W, x( ( !x" • w!• • w> x>• O!U?UG x»>wx >x( Q»-
CQJQQ<<QwQ<x»Cx>• x <>xkU• )• U!»<Q)• UC• >Qw"!- »xO! Jx»• w!x! K?x»! x?" QU>x »x • • >QUZx CQ»»G x• • x-
Ux»QCQ» wxC!x»Q e ° Q )• U! K?x>>w•>Qw"!Ux»! »!( Qw! wx>• !U)• ww !<• • UCQUZx )• U>?>> ! ! • • <<!( !»!k?xCx-
CQ»»Q K?x>> w• wQ<!<>QUZQT kU! !U CQ)!( Q»T
à»)• »»Qkx" QU>• !U• xwx»»Q»• CQ»»QK?x>> w• wQ<!<>QU-
ZQ)• ww !<• • UCQxC ?U>• >x»QwQ<!<>!J• C! l - t • µ" S
s 2 HeTt aa • µ" , s f l - t • µ" IT
AUMENTO DI POTENZA DELL'RTX

DIMENSIONI D'ANTENNA Guadagno Potenza

2 4B 7,9 W
n ( ( !x" • CQ>>• )µQ »x <?• QwxU>QUUx • ?ò Q<<QwQ 4 dB 12,5 W
)• <>w?!>x !UK?x>> w•" !<?wQC!JQw<QTr K?Q<>Q<! w!- 5 dB 15,8 W
RQw!<)• U• • JJ!x" QU>Q x»»Q »?UkµQZZQ CQ! »x>! n Q 6 dB 19,9 W
B. 7 dB 25 W
9 kU! »x>• • ?ò Q<<QwQ»?Uk• l O i " SvOs " S' Ov" S 8 AB 31,5 W
ei Od " T5 x>?wx»" QU>QOxC • kU! C!" QU<!• UQ<)Q»>x 9 dB 39,7 W
• Qw »x wQx»!ZZxZ!• UQ CQ»»x <?• Qwx U>QUUxO )• ww!- 62,9 W
<• • UCQ?U• w Q)!<• x?" QU>• C! k?xCxkU• O!Uw!RQ wS! 11 4B

173
\ \
4

CORSO
di awiamento alla conoscenza della

RADIO
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K?QUZxTàU• wx >!)xO>?>>xJ!xO<! x" • »!R)! x <Q" • w Q»•
AMPLIFICATORI BF <>Q<<• <QkUx»Q!U?UCQ>Qw"!Ux>• • Qw)• w<• CQ»)!w -
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FEDELTA E POTENZA w!x !U" !<?wx)wQ<)QU>Qx • xw> !wQCx»»G !UkwQ<<• HxU-
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àUkQUQwx»QOk»! x" • »!R)!x>• w!• Qwx»>xRw QK?QUZxO
USCITA IN PUSH-PULL )µQJQUk• U• • ?wQ )µ!x" x>! x" • »!R)!x>• w! • Qwwx-
C!• RwQK?QUZQO<• U• " • U>x>! UQ! w!)QJ!>• w!<?( !>•
C• • • !»)!w)?!>• CG QU>wx>xTz »!x" • »!R)! x>• w!C! " Q-
TRANSISTOR DRIVER C!x Rw QK?QUZx JQUk• U• " • U>x>! UQ! w!)QJ!>• w!x )!w-
)? !>• <?• QwQ>Qw•C!UxO)!• è !U >?>>! k»! x• • xwQ))µ!
C! >!• • )• " " Qw)!x»QT z »! x" • »!R!)x>• w!C! ( x<<x
EFFETT O TRA SFORMATORE RwQK?QUZx <• U• • wQ<QU>! !U>?>> ! k»!x• • xwx >! C! >!-
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x" • »!R!)x>• w!xCx»> x RQCQ»>à O!UK?Q»»!<>QwQ• R•U!)!O
PRESA PER AURICOLARE UQ! wQk!<>wx>• w!Q !U " • »>!<<!" Qx»>wQx• • »!) xZ!• U!
CQ»»x wxC!• >Q)U!)x Q CQ»»G Q»Q>> w•U!)xT
P ?xUC• <! J• k»!• U• <!U>Q>!ZZxwQ! )• U)Q>> ! R!UK?!
POSIZIONE DEI COMPO NENTI Q<• • <>!O>wx" !>Q?U<!<>Q" x )!w)?!>x» Qx ( »• ))µ!O<!
)• " • • UQ!»C!<QkU• C! R!k?wxeOUQ»K?x»Qk»!<>xC!
x" • »!R)! x>• w! C! " QC!x Rw QK?QUZx <! !U>QUC• U•
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C!• )x• >x>! Cx • kU! w!)QJ!>• wQ<• U• " • »>• CQ( • »!Q wQ)µQO)• Ux• • w•<<!" xZ!• UQO" x )• UQRR! )x)!xO<!
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>xU• C! ?U• w•) Q<<• C! w!UR•wZ•O)µQ• wQUCQ!» U• - Zx )xw x>>Qw!ZZxU• »x <QU<!( !»!>à Q »x <Q»Q>> !J!>à CQ»
" Q C! 1x" • »!R!)xZ!• UQ1T r )!ò xJJ !QUQUQk»! <>xC! w!)QJ!>• wQO" QU>wQ K?Q»»!C! ( x<<x Rw QK?QUZx wQk• -
C! x»>xRw QK?QUZxO!U K?Q»»!C! " QC!x Rw QK?QUZx Q »xU• »x RQ CQ»>à QC !»»!JQ»»• CQ»»x w!•w•C?Z!• UQx?-
UQk»! <>xC! C! ( x<<x RwQK?QUZxO!»)?! Q<x" Q• wQUCQ C!• T
!U!Z!• !U K?Q<>x C• C!)Q<!" x • ?U>x>xCQ»p • w<• T
q ?UK?QO! <QkUx»! C! " QC!x Rw QK?QUZxO)µQ <! xR-
Rx))!xU• xk»! <>xC! C! ( x<<x Rw QK?QUZxOµxUU • k!à QUALITA DELL'AMPLIFICATORE BF
<?( !>• C?Q• w•) Q<<! C! x" • »!R!)xZ!• UQO" x U• U<• -
U• xU)• wx • w•U>! • Qw• !»• >xw Q ?U x»> • • xw»xU>QT òQK?x»!>à • w! U)!• x»! C! ?Ux" • »!R)!x>• wQC! ( x<<x
n »»Gx" • »!R!)xZ!• UQCQ! <QkUx»! wxC!• • w•JJ QC• U• ! Rw QK?QUZx CQ( ( • U• Q<<QwQ»Q<Qk?QU>!, kwxUCQRQ -
>wxU<!<>• wQ k»! !U>Qkwx >!O" QU>wQ ?Ux J• »>x>?>> !! CQ»>à CQ» <QkUx»Q x" • »!R!)x>• Q U• >QJ• »Q• • >QUZx
• w•) Q<<! C! x" • »!R!)xZ!• UQ QwxU• xRR! Cx>! x»»QJx»- )• URQ w> !x x» <QkUx»Q <>Q<<• T
J• »QQ»Q>>w•U!)µQTàU• kU! )x<• K?Q<>! Q»Q" QU>! • !- : QwRQ CQ»>à <G!U>QUCQ »x K?x»!>à • • <<QC?>xCx ?U
»• >xU • >wQ kwxUC! )x>Qk• w!Q C! x" • »!R)!x>• w!, x" • »!R!)x>• wQ UQ» R•wU! wQ • • >QUZx xC ?U <QkUx»Q
x• • »!) x>• x»»x ( x<Q CQ» >wxU<!<>• wx" • »!R)! x>• wQ Q
Amplificatori di alta frequenza UQ»»G • RRw!wQ!U?<)!>x?U<QkUx»Q)µQè )• • !x RQ CQ»Q
Amplificatori di media frequenza C! K?Q»»• CG !UkwQ<<• O• <<!x )• U»Q<>Q<<QJxw!xZ!• U!
Amplificatori di bassa frequenza Q»Q<>Q<<Q• w•• • wZ!• U!>wx»QJxw!Qx" • !QZZQ!<>xU-
: !ù <?))!U>x" QU>Q <! <?• » C!wQ, >xUQQT
[ Q!» <QkUx»Q!U?<)!>x • w Q<QU>x CQ»»QJxw!xZ!• U! w!-
Amplificatori AF <• Q>>• x K?Q»»• CG QU>wx>xO<! C!)Q)µQQ<<• è xRR Q>>•
Amplificatori MF Cx C!<>• w<!• U!O• • • ?wQ )µQ è C!<>• w> • T ~ x»Q x C!wQ
Amplificatori BF )µQ»x R•w"x CG • UCx CQ»<QkUx»Q?<)QU>QU• Uè • !ù
òG x" • »!R!)x>• wQn uO)• " Qx( ( !x" • J!<>• O• w•J JQ- <!" !»Qx K?Q»»x CQ» <QkUx»QQU>wxU>Q UQ»»G x" • »!R- !
CQxC x" • »!R)!xw Q»Q • UCQwxC!• O• <<!x ! <QkUx»!C! )x>• wQO" x • w Q<QU>xCQ»»Q!" • QwR QZ!• U!T q ?UK?QO
x»>xRw QK?QUZx )µQQU>wxU• UQ»w!)QJ!>• wQx>> wxJQw- • ))• ww Q )µQ »Gx" • »!R)! x>• wQ C! o u C! ?U x• • xwQ)-
<• »GxU>QUU xT òGx" • »!R!)x>• wQ ù u • w•JJ QCQ xC )µ!• wxC!• <!x !» • !ù RQ CQ»Q • • <<!( !»QOx»>w!"QU>!
175
 STADI

3S 7N AMPLIF
BF

Fig. 1- Schema a blocchi semplificato di un ricevitore radio a circuito superetero-

dina. Gli stadi di media frequenza, per maggior chiarezza di immagine, sono com-
presi in quelli di alta frequenza (RF).

UQ»»Gx»>• • xw»xU>QQU>wxU• CQ! <QkUx»! ) µQU• UµxU-
U• • !ù »x R•w"x C! K?Q»»• • w!k!Ux»Q) x• >x>• Cx»»G
xU-
>QUUxT p • U<Qk?QU>Q" QU>Q J !QUQ w!• w•C• >>x
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ALIM

TR5e

MASSA

Fig. 2 - Circuito interpretativo del comportamento di uno stadio amplificatore di

bassa frequenza con uscita in push-pull. Le alternanze positive del segnale, dise-
gnate in grigio in prossimità delle basi dei due transistor di potenza, sono quelle
che fanno lavorare ! semiconduttori. Con la sigla Tpè segnalato il trasfonnatore pi-
lota, con Tu quello d'uscita.

176
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VOLUME

Fig. 3-Schema elettrico della sola parte di un ricevitore radio a circuito superete-
rodina compresa fra il terzo trasformatore di media frequenza e l'altoparlante. Le
precedenti parti circuitali sono state riportate in sede di trattazione degli stadi di
conversione ed amplificazione di media frequenza.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R17 = 3,3 ohm
C10 10.000 pF
C11 = 10.000 pF Varie
C12 1 F-16V (elettrolitico) TR4 = transistor pilota
C13 = 20.000 pf TR5 = transistor di potenza
C14 470.000 pF TR6 = transistor di potenza
C15 = 100 F- 16 V (elettrolitico) Tp = trasformatore pilota
Tu = trasformatore d'uscita
Resistenze
R12 = 3.300 ohm N.B. S » valori qui riportati assumono un signifi-
R13 4.700 ohm (potenz. voi.) cato puramente indicativo. La loro nume-
R14 470.000 ohm razione fa seguito a quella dello schema
R15 -= 3.300 ohm di figura 4 della precedente puntata del
R16 = 680 ohm Corso.

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177

IL PACCO
DEL'HOBBYSTA
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178
AMPLIFICATORE IN PUSH-PULL
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Stadio singolo
Simmetria complementare
Simmetria quasi complementare
Single ended
Push - pull
Stadio con integrato
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AMPLIFICATORE IN CLASSE A
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 Fig. 4 - Gli elementi disegnati in nero sono quelli che compongono lo stadio ripro-
duttore audio di un ricevitore radio a circuito supereterodina. Essi occupano una
precisa parte del circuito stampato e rimangono separati dai componenti che ap-
partengono agli stadi di alta e media frequenza.

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179
 Fig. 5-I due disegni qui riportati interpretano il fun-
BF zionamento della spina e della presa jack. Quando la
spina non è inserita (disegno in alto), l'altoparlante
Contatti AP rimane in funzione. Quando la spina è inserita (di-
chiusi segno in basso), l'altoparlante rimane disinserito
mentre entra in funzione l'auricolare.

AP

BF
Contatti
aperti

3 Spina auricolare

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4° • à» capacimetro ha
5°• à» provagiunzioni %tj-
6° • Tutta la radio °'
,.,..,.
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in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che p
o-

tessero insorgere fra ! signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. in
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
• 40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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à signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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184
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[ ?» Rx<) !) • »• C! k!?kU• CQ»»• <) • w<• xUU• µ• !UC!-
J !C?x>• ?U xwk• " QU>• • Qw" Q x<<x! !U>QwQ<<xU>Q,
?U x»!" QU>x>• wQ Cx wQ>QO ) • U ) xC?>x C! >QU<!• UQ
) x• x) !>!J xO>wx" !>Q ) • UCQU<x>• wQOUQ» K?x»Q! J x»• -
w! CQ! ) • " • • UQU>! CQ( ( • U• Q<<QwQ !U • xw>Q ) x»)• -
»x>! Cx» »Q>> • wQT 9 wxOC• • • xJ QwwQx»!ZZx>• !UC!J Qw<!
" • CQ»»! K?Q» • w•kQ>> • QO<• • wx>>? >>
• OC• • • xJ QwU Q
x• • wQZZx>• »Q • >> !" Q • wQ<>xZ!• U!O CQJ • x) ) ?<xwQ
C?Q !U) • UJ QU!QU>!O• Qw»x ) ?! Q»!" !UxZ!• UQ µ• CQ-
) !<• C! w!J • »kQw" ! C!wQ>> x" QU>Q x J • !T à» • w!" • C!
K?Q<>! ) • U<!<>Q UQ»»x • Qw!) • »• <!>à CQ»»x <) • <<x ) µQ
<! <QU>Q >• ) ) xUC• !UxJ J Qw>!>x" QU>Q »x <• !UxOxU-
) µQ K?x»)µQ " !U?>• C• • • !» <?• C!<!UUQ<>• Cx»»x
• wQ<x C! ) • wwQU>QT à» <Q) • UC• J x w!<) • U>wx>• UQ»
CxUUQkk!x" QU>• CQ» • !) ) • »• !U>Qww?>> • wQ Cx " Q
) • »»Qkx>• !U <Qw!Q ) • U »x »!UQx C! x»!" QU>xZ!• UQT È
J Qw• ) µQ• • >wQ! Q»!" !UxwQ!» <Q) • UC• !U) • UJ QU!QU-
>Q Rx) QUC• x " QU• CQ»»G !U>Qww?>>• wQO" x • Qw»G Q»!-
" !UxZ!• UQ CQ» • w!" • U• U <x• wQ! • w•• w!• ) • " Q !U-
>QwJQU!wQT
p n q r q q _ ù n °à 9
p xk»!xw!
Il circuito, da noi proposto al pubblico dei lettori nel
fascicolo da lei citato, era destinato ad alimentare
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.
carichi sempre inseriti, dato che, non producendo
calore e non consumando energia in misura rileva-
bile, poteva rimanere costantemente sotto tensione.
Ma per il modo con cui lei lo vuol utilizzare, si deb-
bono prendere due precauzioni. Prima di tutto, per
evitare la carica accumulata dai condensatori, oc-
corré inserire una resistenza da 680. 000 ohm - I W
in parallelo con il condensatore C2 del progetto ori-
ginale, con lo scopo di accelerare la scarica capaci-
tiva. In secondo luogo, le consigliamo di collegare,
in serie con l'interruttore, una resistenza da 100
ohm - 1 W o, meglio, una resistenza NTC di pari va-
lore e potenza. Perché soltanto in questo modo è
possibile limitare ! danni. Tenga presente, infatti,
che l'interruttore si danneggia, quando viene chiu-
so, in corrispondenza della massima tensione di re-
te, con ! condensatori scarichi che, per un brevissimo
istante, rappresentano un cortocircuito e favorisco-
no unforte picco di corrente, certamente in grado di
provocare una indesiderata saldatura termoelettri-
ca sui contatti dell'interruttore stesso. In questa oc-
casione vogliamo ricordarle che l'alimentatore in
questione non deve mai essere lasciato senza carico,
perché in tal caso tutta la potenza disponibile si con-
centrerebbe su alcuni componenti (C7- DZ- RI)
danneggiandoli.
185
AMPLIFICATORE STEREO Condensatori
C1 = C6 0,33 F - 16 V (elettrolitico)
~ • ww
Q! )• <>w?!wQ?Ux" • »!R)!x>• wQ<>QwQ• )• Uw!C• >- C2 = C7 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
>• )• U<?" • C! QUQwk!xT C3 = C8 470 F - 16 VI (elettrolitico)
9 òà~ n ] 9 ° 9 o r ° ] 9 C4 = C9 100.000 pF
~ Qw•Ux C5 = 10 u -16V (elettrolitico)

Il circuito integrato TDA2822M della SGS è stato Resistenze

appositamente studiato per essere alimentato con 33.000 ohm
R1 = R3 =
basse tensioni, derivate dalle pile, e per assorbire R2 f R4 f 4,7 ohm
da queste una corrente di minima intensità. Questo
componente racchiude, in un minidip, un doppio
amplificatore stereo di potenza, le cui prestazioni Varie
sono elencate nella tabella. Per dissipare il calore, IC 1 = TDA2822M
prodotto da elevate potenze in uscita, occorre salda- S1 = interrutt.
re, sul piedino 4, un foglio di rame, anche sottile, di ALIM. = 3 Vcc+ 15 Vcc
almeno 4 centimetri quadrati. AP 4ohm : 32 ohm (vedi tabella)

TERMOMETRO PER BAGNO

n UZ!)µé w!)• ww
QwQ x»»G?<• C! Rw xk!»!>Qw"• " Q>w!C! Condensatori
JQ>w•O• Qw" !<?wxwQ»x >Q" • Qwx>?wx CQ»»G x)K?x CQ»- C1 - 50.000 pF
»x Jx<)x Cx ( xkU• J• wwQ! ?>!»!ZZxwQ ?U <Q" • »!) Q C2 » 50F-16V (elettrolitico)
>Qw"• " Q>w• C! >!• • Q»Q>>
w•U!)• T C3 50 u S 16V (elettrolitico)
[ n 5 ]_ p p à r 5 °à p 9
9 >wxU>• Resistenze
R1 = 15.000 ohm
La sonda termometrica, dell'apparecchio che le R2 5.100 ohm
consigliamo di realizzare ed il cui schema è qui ri- R3 = 20.000 ohm
portato, è rappresentata da un transistor, che deve R4 = 861 ohm
essere protetto con il sigillante al silicone e collega- R5 2.200 ohm
to al circuito con cavo schermato, la cui calza metal- R6 = 5.000 ohm (trimmer)
lica va collegata a massa. La taratura si effettua im- R7 = 100 ohm
mergendo per una mezz'ora TRJ nel ghiaccio e rego-
lando R6 in modo che l'indice sifissi all'inizio della Varie
scala, in corrispondenza dello 0C. L'escursione ter- IC1 uA741
mica del dispositivo va da 0C a 50C. IC2 = uA741

186
 +
p»
7
Il C5

f ±>
& n+ {

V ~ ~
C6
n+

.
&
rG
[G !R3 ~Il'
c»

Il Il r.,1 Il 5 ½rii.lii AP "s'

TR1 ±,, Il i mA
O L o
9V

I tr7 ~ R5 I tr7 '>;;=DI•-• Il

T
[à
cavo scherm. Il Il
Cl
Il ! 3- à à Il

1
1111

TR1 = BC237 11

t à Il à à Il
!j 9V

I
D1 = diodo al silicio (1 N914)
mA
S1-S2
= milliamperometro (0 - 1 mA)
= doppio interrutt. I I :E3
+

187
VARIATORE DI LUMINOSITA

[ ?»»x " !x <)w!JxU!x Rx))!• ?<• C! ?Ux »x" • xCx x»• -

kQUx Cx sd ~ S et a 2 Ox»»x K?x»QJ• ww Q! )• »»QkxwQ
?U wQk• »x>• wQ C! »?" !U• <!>à T
oà°n z ­ à [ ]r un 5 9
ù !»xU• e
48Vca
Ritenendo che la lampada sia alimentata in corren-
te alternata, tramite adatto trasformatore, le consi-
a
gliamo di realizzare questo circuito di variatore di
luminosità. Qualora il triac dovesse innescare
spontaneamente, in presenza di impulsi di tensione,
provveda ad inserire,fra al ed a2, un condensatore
da 100. 000 pF.

C1 = 100.000 pF
C2 = 100.000 pF
R1 = 10.000 ohm
R2 470 ohm , DIAC = DB3
R3 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TRIAC - 200 V- 16 A (BTA 16 - 200B)
R4 = 100.000 ohm (trimmer) LP = lampada alogena (48 V- 150 W)

SONDE DELL'OSCILLOSCOPIO Deve servirsi di questo semplice convertitore di im-

pedenza, adatto per segnali fino a pochi volt e con
p • " Q• • <<• RxwQ• QwQ»QJxwQ»G !" • QCQUZx )xwx>Q>- polarità positiva.
w!<>!)x C! e " Qkx• µ" CQ»»Q <• UCQ CQ»" !• • <)!»»•-
<)• • !• O)µQx J• »>Qx»>Qwx U• U• >QJ• »" QU>Q»Q)• U- C1 10 pF
C!Z!• U! C! »xJ• w•CQ! )!w)?!>! !U Q<x" QO<• • wx
>?>>>• C2 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C! K?Q»»!!U)?! <• U• ?>!»!ZZx>! )• " • • UQU>! p ù 9 [ R1 = 1.000 ohm
Qù 9 [ h R2 = 5.600 ohm (potenz. a variaz. lin.)
°à ~ 9 ò] n r °ù à5 à9 R3 470 ohm
DZ = diodo zener (5,6 V-1W)
° •" x
TR1 f 2N3819
ALIM. = 9 Vcc

R3
TRl

rei
rwwt
[ TwRC
e
DZ

p» 9V
@
E

188
CONTROLLO DEGLI SCR
[ !Q>Q !UkwxC• C! • w•• • w" ! ?U<Q" • »!) Q) !w) ?!>• C!
• w•J x CQ! C!• C! ) • U>w•»»x>!h
ù n z z à9 òà5 à z àn ù : àr ° 9
: xJ !x
Realizzi pure questo circuito, con il quale potrà con-
trollare tutte le funzionalità degli SCR e misurarne
inoltre il valore minimo della corrente di gate al
quale si verifica l'innesco del componente. Ilfunzio-
namento è semplice: se l'SCR è in ottime condizioni,
LPl deve rimanere spenta; se si accende, l'SCR è in
cortocircuito. Premendo P1, la lampada deve accen-
dersi, mentre si deve spegnere quando si preme P2 e
deve rimanere spenta quando si abbandona P2.
Con R2 si regola la corrente d'innesco del gate, che
può variare fra 10 mA e 1 mA. E ciò è interessante
per selezionare gli SCR in base alla loro sensibilità.
Per quei componenti molto sensibili, che richiedono
correnti di gate di 100A, la lettura va fatta con uno
strumento da 1mA fondo-scala e con R2 da 10.000
ohm.

LPI

±
o
14+16V
e

DZ

R1 130 ohm " milliamperometro (1 O mA fondo-scala)

R2 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) :e pulsante normai. aperto
DZ diodo zener (1 O V-3W) P2 pulsante normai. aperto

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Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale
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12.000
15.500
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RS 58 Strobo intermittenza regolabile L 33.000
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W/canale L 48.000 RS 62 Luci psichedeliche per auto
RS 74 L 37.000
RS 113 Semaforo elettronico L 34.000 RS 64 Antifurto per auto
RS 114 Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale L 43.000 RS 88 Contagiri per auto (a diodi LED) L 35.000
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RS
RS
117
135
Luci stroboscopiche
Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW L 39.000 I
1

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RS
RS
78
96
Temporizzatore per tergicristallo
Avvisatore acustico lucf posizione par auto
L
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17.500
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L
L
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13.000
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RS
104
107
Riduttore di tensione per auto
Indicatore eff. batteria e generatore per auto
L
L
11.000
14.600
RS 16
Microricevitore FM L 14,600 RS 122 Controlla batteria e generatore auto a display L 16.500
RS 40
RS 52 Prova quarzi L 12.000 RS 137 Temporizzatore per luci di cortesia auto L 14.000
RS 68 Trasmettitore FM 2W L 26.000 RS 151 Commutatore a sfioramento per auto L 15.500
RS 102 Trasmettitore FM radiospia L 19.500 ò 31.000
RS 162 Antifurto per auto
RS 112 Mini ricevitore AM supereterodina L 26.500
RS 119 Radiomicrofono FM L 17.000
RS
RS
RS
RS
120
130
139
160
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Microtrasmettitore A, M.
Mini ricevitore FM supereterodina
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L
L
L
L
15.000
19.600
27.000
11.000
RS 56
RS 63
à

à
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Temporizzatore regolabile 1 ± 100 sec
ò 41.000
L 22.000
L 23.000 RS 81 Foto timer (solid state) L 26.600
RS 161 à Tresmenitore uù 90 • 150 M Hz 0,5 W
RS 123 Avvisatore acustico temporizzato L 19,600
EFFETTI SONORI RS 149 Temporizzatore per luce scale L 20.000
RS
RS
RS
RS
s
22
44
71
Sirena elettronica 30W
Distorsore per chitarra
Sirena programmabile - oscillofono
Generatore di suoni
Generatore di note musicali programmabile
L
L
L
L
L
23.500
16.500
13.000
23.000
31.000
RS 9
ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
Variatore di luce (carico max 1500W) L 10.000
L 44.000
RS Antifurto professionale
% L 24.600
RS 14

I
RS Truccavoce elettronico RS 67 Commutatore elettronico di emergenza L 15.000
RS 99 Campana elettronica L 24.000 L 14.500
L 21.600 RS 59 Scaccia zanzare elettronico
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RS
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100
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L
15.500
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RS
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70
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RS 19 Commutatore automatico di allmentaztone L 14.000
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Pre amplificatore con ingresso bassa impedenza L 10.500 RS 106 Contapezzi digitale a 3 cifre L 47.000
RS 27
RS 29 Preamplificatore microfonico L 13.600 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36.000
RS 36 Amplificatore BF 40W L 27.500 RS 118 Dispositivo per la registr telefonica automatica L. 36.500
RS 38 Indicatore livello uscita a 1 6 LEO L 28.500 Prova ritlessi elettronico L 49.500
L 30.000 RS 121
RS 39 Amplificatore stereo 10410W Chiave elettronica L 21.000
Metronomo elettronico L 9.000 RS 126
RS 45 Antifurto universale (casa e auto) L 39.000
RS 51 I P,eamplificatore HI-F! L 25.000 nS 128
L 15.000 RS 129 Modulo per Display gigante segnapunti L 48.800
RS 55 I Preampllficatore stereo equall,za10 R.I.A.A.
RS 61 I Vu-meter a 8 LED L 24.500 RS 132 Generatore di rumore bianco (relax elenronicol L 23.000
RS 72 Booster per autoradio 20W L 23.000 RS 134 Rivelatore di metalli L 22.000
RS 73 Bo0ster stereo per autoradio 20420W L 41.000 Interruttore a sfioramento 220V 350W L 23.600
L 17.500 RS 136
RS 78 Decoder FM stereo Ricevitore per barriera a raggi infrarossi L. 36.000
L 22.600 RS 141
Interfonico
RS
RS
84
85 Amplificatore telefonico L 26.600 RS 142 I Trasmettitore per barriera a raggi infrarossi L 15.000
L 53.000
RS 89 Fader automatico L. 15.000 RS 144 Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno
RS 93 lnrerfono per molo L 29.000 RS 146 Automatìsmo per riempimen.to vasche ò 14.000
RS 105 Protezione elettronica per casse acustiche L 29.000 RS 152 Variatore di luce automatico 220V 1000W L 26.000
RS 108 Amplificatore BF 5W L 13.000 Rivelatore di strada ghiacciata per auro e autoc. L 21.000
L 26.000 RS 159
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RS 153
RS 163 à Interfono 2 W L 26.000 RS 94 Generatore di barre TV miniaturizzato ò 18.000
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Inverter 12 + 220V 100Hz 60W L 31.000 L 16.500

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Carica batterie automatico L 23,500 801 L 22.600
RS 77 Dado elettronico
Alimentatore stabilizzato l 2V 1 A L 14.500
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Alimentatore duale regol +-B + 12/ 500mA L 24.600
L 33.000 RS 88 Roulette elettronica a 1 O LED L 27.000
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CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali- Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q) - 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x42-
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V- 20 V - 200 v- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V-20V- 200 V - 750 V
OHM 200-200 0-2KO-20K?- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA- 200 mA4 - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

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MOD. RADIO - L. 21.950 MOD. TV - L. 26.300

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza e Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15 V pp.
Dimensioni 12 x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Pesò 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50mA

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Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione : 95 MHz +115 MHz
Alimentazione :9 Vcc+13,5 Vcc
Assorbimento : 8 mA+24 mA
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dizioni ambientali e l'uso o meno , _
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande ,sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di rpo-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata in scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prafiche attuabili da ogni princi-
piante.
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MOD. TS 270 - L. 28.500
CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 16 portate
Sensibilità 2.000 Q/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 10 V - 50 V- 250 V - 500 V
VOLT A.C. 10V - 50 V - 250 V - 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA - 50 mA - 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
libretto istruzione. con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 O/V D.C.- 4.000 O/V A.C.
Dimensioni mm 103 x103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
V - 200 V - 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V - 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
OHM x1-0 x10-0 x100-0 x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A - 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = O- 50 F-0 - 500.F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB - 42 dB - 50 dB- 56 dB- 62 dB

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Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
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Fig. 1- Circuito elettrico di regolazione della velocità di rotazione dei motori elet-
trici di piccola e media potenza. Il comando manuale del dispositivo è rappresen-
tato dal potenziometro R2.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = 100.000 pF SCR = TIC 106 D (o simili)
C2 = 2,2 F- 63 VI (elettrolitico) D1 = 1N4007 (diodo al silicio)
D2 = 1N4007 (diodo al silicio)
Resistenze J1 = 220 H (imp. AF)
R1 = 22.000 ohm - 5 W
J2 f 220 H (imp. AF)
R2 = 1.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R3 = 6.800 ohm- 1 W

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K?Q<>Q• xk!UQO)!w)?!>x»" QU>Q" • »> • <Q" • »!) QOx<- >xZ!• UQ CQ»»Q• ?U>Q QC QJ !>xUC• ) • <ì k»! <>wx• • ! Q !
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" QU>QQ) ) QZ!• Ux»!O<QUZx C?( ( !• • xw! x K?Q»»Qwxk- >• wQ ) • U " !k»!• w! w!<?»>x>! • wx>!) !T à»RQ
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Fig. 2- Piano costruttivo dell'apparato con il quale, tramite la regolazione del po-
tenziometro R2, è possibile controllare la velocità di rotazione dei motori elettrici.

METODI SUPERATI " x <• »>xU>• C! ?U <!<>Q" x C! J xw!xZ!• UQ x <) x>>!O

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_ U>Q" • • O• QwwQk• »xwQ»x J Q»• ) !>à C! w•>xZ!• UQCQ! !U<?RR! ) !QU>!T ù x !» wQk• »x>• wQ x <) x>>! • w•C?) QJ x
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Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale deve essere
composto il modulo elettronico del regolatore di velocità.
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Fig. 4 - Distribuzione dei tre elettrodi di catodo (k), anodo (a) e gate (g)
nel TRIAC prescritto nell'elenco componenti.
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Fig. 5 - »» dispositivo presentato in queste pagine
può essere alimentato, oltre che con la tensione
di rete, anche con tensioni alternate di valore più
basso. In tal caso i motori elettrici collegabili in
uscita dovranno essere da 6 V+ 24 V, sia di tipo
Vca che di tipo Vcc. Per questi ultimi poi l'inseri-
mento della scatola (dispositivo) dovrà avvenire
in rispetto delle polarità, come indicato in questo
schema.
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SCR NON UTILIZZABILI SCR UTI LIZZABILI
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mod. VI
mod. VI
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TIC 106 F 50 TIC 106 E 500
TIC 106 A 100 TIC 106 M 600
TIC 106 B 200 TIC 106 S 700
S TIC 106 C S S 300 S S TIC 106 N SS 800

n » C!<• • <!>!J • C! R!k?wxi • • <<• U• Q<<QwQ ) • »»Qkx>!
<!x ! " • >• w! ?U!J Qw<x»!OC! ) ?! <! è • xw» x>• x»»G !U!Z!•
CQ» • wQ<QU>Qxw> !)• »• O<!x K?Q»»!• Qw) • ww QU>! ) • U>!-
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Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
203
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Attraverso la luminosità emessa dai diodi led ed il valore della

resistenza di base inserita nel transistor in prova, è possibile
valutare il coefficiente di amplificazione, conoscere lo stato di
salute ed il tipo di componente sottoposto ad esame in questo
dispositivo ad integrato CMOS.
 Contro lla l'efficienza di tutti i tipi di transistor

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Consente di distinguere i modelli PNP dagli NPN

È in grado di controllare il guadagno e di selezionare
i semiconduttori

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Fig.2 - Piano costruttivo del provatransistor interamente realizzato su una lastra di
alluminio, che funge da coperchio di chiusura di un contenitore di materiale iso-
lante. Il modulo elettronico vero e proprio è composto su una basetta di bachelite
o vetronite sulla quale è presente il circuito stampato.

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o Sf Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale de-
ve essere realizzato il modulo elettronico.

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Fig. 4-Cosi si presenta il pannello frontale del provatransistor descritto nel testo. I
comandi principali sono rappresentati dal commutatore NPN e PNP e dal commu-
tatore della resistenza di base, dal cui valore è possibile risalire alla conoscenza
del coefficiente di amplificazione del componente in esame (guadagno).

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U• <) • U• »Q Q<x>> Q CQU• " !UxZ!• U! CQk»! Q»Q>> w•C!

209
 RB U RB RC

VV
T

base/ ~nT4 SeVe

ett. ~emett.
Fig. 5 - Simboli elettrici e collegamenti nece ssari

m NPN
per stabilire il guadagno di corrente del transi-
stor di tipo PNP ed NPN. Con RB è indicata la resi-
stenza di base, con RC quella di collettore (carico

» del transistor). Il guadagno è determinato dal

rapporto fra la corrente di base e quella di collet-
tore.

CQ» )• " • • UQU>QO• • • ?wQK?xUC• !» )• " " ?>x>• wQ <>w!UkQwQ k»! Q»Q>> w•C! CQ» >wxU<!<>• w!U • w•J xT
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MONTAGGIO C!<)• U• K?x»<!x<! Rx»<• )• U>x>> • Rw
x »Q• !<>QC! wx" Q
CQ»»• <>x" • x>• QC !» )• • Qw)µ!• CQ» • w•J x>wxU<!-
[ • »>xU>• ?Ux • xw> QCQ»• w•J x>wxU<!<>• wO)• " Q!UC!- <>• wT
)x>• UQ»• !xU• )• <>w?>!>J• C! R!k?wxi OJ!QUQwQx»!Z- n! • w !U)!• !xU>! wx))• " xUC!x" • C! >wx>>xwQ UQ!
Zx>• <? )!w)?!>• <>x" • x>• O!» )?! C!<QkU• !UkwxU- " • C! C• J?>! »G !U>Qkwx>• àp àO)µQ è ?U C!<• • <!>!J•
CQZZx Ux>?wx»Q è w!• • w>x >• !U R!k?wxl T p ù 9 [ Rx
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<>w? " QU>• <? ?Ux »x<>wxC! x»»? " !U!• O)µQ R?UkQ JQww à )• U<QwJxwQ R!U• x»»G ?»>!" • " • " QU>• »G !U>Q-
Cx )• • Qw)µ!• C! )µ!?<?wx C! ?U)• U>QU!>• wQC! " x- kwx >• UQ»»x <?x x• • • <!>x<• ?kUQ>>xC! • w•>QZ!• UQQ
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: 5 : S 5 : 5 O!» )• " xUC• x " xU• • • »x CQ» )• "" ?- " x<<x • kU! QJQU>?x»Q• kkQ>> • )µQQJQU>?x»" QU>Q
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w!( !»! UQ»)!w)?!>• C! ( x<QCQ» >wxU<!<>• w!U• w•J xO!» kwx>• àp à • wQ<<• ! »• w• x( !>?x»! R•wU !>• w! C! " x>Q-
)• " " ?>x>• wQ: 5 : S5 : 5 O»G !U>Qww? >>• wQ[ l Hx))Q- w!x»! Q»Q>> w•U!)!O • • >wxUU• w!)µ!QCQw»! x»»x o p n
<• S <• QU>• I QC !UR!UQ! >wQ )• UC?>> • w! )• »»Qkx>! xC r òr ]]° 9 5 àp n S ~ !x ] T p x" • xUQ»»xOel s Sà" • -
x»>wQ>>xU>Q • !UZQS)• ))• Cw!»» • !<• »x>QOCQ<>!Ux>Q x »x Ho 9 IT

210
 Led ROSSO (NPN]

2V
♦

T
o
f22 HZ

Fig. 6 - Diagramma rappresentativo dei segnali uscenti dal terminale 3 dell'inte-

grato IC1. Come si può notare si tratta di un'onda quadra di tensione, che viene ap-
plicata alla base dei transistor in prova dopo essere stata convertita in impulsi per
mezzo di una resistenza il cui valore è scelto tramite il commutatore [ eT

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO

L'opera è.Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratorl di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e Informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il-volumetto è di faclle e rapida consultazlone
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare Il piacere dl reallzzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra à molti argomenti trattati si possono men-
zlonare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza - Le unità

L. 8.500 di misura- I condensatori - I resistori - I diodi

Edito In formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com-
posto di 128 pagine riccamente Illustrate
a due colori
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene Inoltre esposta un'ampla anallsl del prin-
clpall componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
tante, consentiranno di raggiungere Il successo
fin dalle prime fasl sperimentali.

'

211
 FREQUENZIMETRO
ANALOGICO
n U) µQ <Q• kk! è C! " • Cx !» Rw QK?QUZ!" Q>w• C!k!>x-
»QOU• U • • <<!x" • ) Qw>x" QU>Q ) • U<!k»!xwQ x» C!»Q>-
>xU>Q»x ) • <>w?Z!• UQC! ?U >x»Q<>w?" QU>• C! " !<?-
wxT : Qw)µé ?Ux wQx»!ZZxZ!• UQC! K?Q<>• >!• • !" • »!-
)x »G? <• C! ) !w)?!>! »• k!) ! x<<x! ) • " • »Q<<!OC• >x>! C!
?UkwxUCQU?" Qw•C! !U>Qkwx>! <QU• UOxCC!w!>> ? wxO
C! " !) w•• w•) Q<<• w!T ù x • • ! ( !<• kUx >QUQw ) • U>•
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Z!" Q>w• QK?!• xkk!x>• ) • U ?U• <>w?" QU>• xC !UC!-
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Q<<QwQx»!" QU>x>• x • !»QT àU• »>wQJ x w!) • wCx>• ) µQ!»
C!<• • <!>!J • xUx»• k!) • J xU>xOUQ» <Q>> • wQ µ• ( ( · <>!-
) • O?U ?»> Qw!• wQJ xU>xkk!• w!<• Q>> • x»»G x• • xwx>• C!-
k!>x»Q, K?Q»»• CQ»!x " xkk!• wRx) !»!>à C! »Q>> ? wxCQ!

In tutte le applicazioni dilettantistiche, il frequenzimetro analo-

gico è da preferirsi a quello digitale, che è assai più costoso, di
non facile realizzazione ed i cui indubbi vantaggi possono es-
sere apprezzati soltanto in campo professionale.

212
 Campo di frequenze: 10 Hz - 500 KHz

Lettura su quattro portate

Alimentazione a pila a 9 V con assorbimento

di 1 + 2 mA circa

Facilità realizzativa e costo molto contenuto

J x»• w! w!»QJ x>! <?! • ?U>! ) !w)?!>x»! !U ) ?! »x Rw QK?QU- • • Qwx!U ?U) x" • • C! Rw QK?QUZQQ<>Q<• Rw x ! ea ­ Z
Zx è J xw!x( !»QT àURx>> !O) • U!» Rw
QK?QUZ!" Q>w•xUx»• - Q! t aa é­ ZOx>> wxJ Qw<• K?x>> w•• • w>x>QO) • U»x • • <-
k!) • <! w!»QJ x !» J x»• wQ " QC!• CQ»»x Rw QK?QUZxO• Qw- <!( !»!>à C! x?" QU>xwQ x • !x) QwQ !» J x»• wQ " x<<!" •
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QJ QU>?x»!Owx• !CQ " ?>xZ!• U! CQ» <QkUx»QT ù QU>wQ <?" • C! • • >QUZxO • • !O è J Qwx" QU>Q ( x<<!<<!" • O
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K?x»Q • RRw Q ?UG !UC!) xZ!• UQ U?" Qw!) x xC • kU! <Q- • »Q<<!J • CQ»»x wQx»!ZZxZ!• UQ w!" xUQ ) • U>QU?>•
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• wQ) !<!• UQOè ?k?x»" QU>Q xkQJ • »Q w!»QJ xwQ ?U J x- ) • " • • UQU>! C! Rx) !»Q wQ• Qw!( !»!>à ) • " " Qw)!x»QT
»• wQ " QC!• xU) µQ K?xUC• »G !UC!) Q CQ»»• <>w?" QU-
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>w•Tq ?UK?QO• QwK?Q<>! QC x»> w!" • >!J ! >Q) U!) !O) µQ CIRCUITO D'ENTRATA
J QwwxUU• J !x J !x w!) • wCx>! UQ» ) • w<• CQ»»G xw>!) • »• O
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QK?QUZ!-
<>w?Z!• UQ C! ?U Rw QK?QUZ!" Q>w• xUx»• k!) • O ) µQ " Q>w•xUx»• k!) • w!• • w>x>• !U R!k?wxeO<• U• wx• • wQS

213
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214
 Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del frequenzimetro eseguito su
basetta rettangolare con circuito stampato. à tre integrati debbono essere inseriti
tramite appositi zoccoletti, anche se ciò, per motivi di semplicità di immagine, non
appare nel presente disegno.

<QU>x>Q Cx»»G QU>wx>xO) µQRx) x• • x» >wxU<!<>• w]° »O
Q Cx»»G?<) !>xO) µQ <! !CQU>!R!) x ) • U »• <>w?" QU>• xC
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) !w)?!>• CG!UkwQ<<• O!» ) ?! ) • " • !>• è K?Q»»• C! >wx-
<R•w"xwQ !» <QkUx»Q x»> QwU x>• O x ( x<<• »!J Q»»• C!
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<QkUx»Q • !ù • " QU• <K?xCwx>• OxC x»> • »!J Q»»• C!
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wQ il ) !w)?!>• CG!UkwQ<<• Cx QJ QU>?x»! ) • " • • UQU>!
) • U>!U?QO) µQ • • >wQ( ( Qw• <x>?wxwQ • C!<>w?kkQwQ
»• <>Q<<• <>xC!• CG QU>wx>xT [ ! >wx>> x C! C?Q ) • UCQU-
<x>•w! U• U • • »xw!ZZx>!b !U • wx>!) x p e CQJ QQ<<QwQC!
>!• • ) Qwx" !) • Cx ea a ~ » x»" QU• O" QU>wQ p i <xwà
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eaa ~àT
ò QwQ<!<>QUZQ° àS°i wx• • wQ<QU>xU• !» • xw>!>• wQC!

< COMPONENTI I
Condensatori R3 = 4.700 ohm
R4 = 150 ohm
C1 = 100.000 pF
C2 = 2,7 F (non elettrolitico) Varie
C3 = 22 F- 16 VI(elettrolitico)
C4 = 22 µ F - 16V (elettrolitico) TR1 = BC109
Q< = eaaTaaa • u ICc1 = 4093B
es = 2.000 pF (vedi testo) ICc2 = 4518B
C7 = 10.000 pF (vedi testo) Ic3 = 4518B
D1 = 1N4148
Resistenze D2 = 1N4148
A = microamper. (50 A f.s.)
R1 = 820.000 ohm
s1 = comm. (5 posiz. - 2 vie)
R2 f 68.000 ohm ALIM. = 9 Vcc

215
 Fig. 3 - Questa foto riproduce la composizione circuitale realizzata sulla faccia po-
steriore del coperchio di chiusura del contenitore del frequenzimetro analogico.
La presa polarizzata per pila è pronta a ricevere un comune elemento da 9 V, che
potrà anche essere sostituito con due pile piatte, da 4,5 V ciascuna, collegate in
serie tra di loro.

>QU<!• UQ C! • • »xw!ZZxZ!• UQ!U ) • U>!U?x CQ» >wxU<!-
<>• w]° »O• • • • w>?Ux" QU>Q ) x») • »x>• • Qw" xU>Q-
UQwQ x»»Q <• k»!Q C! ) • UC?Z!• UQ !» <Q" !) • UC?>> • wQO
) • <ì Cx ) • U<?" xwQ• • ) x ) • ww
QU>Q UQ»»• <>x>• C! w!-
• • <• QC! Q<<QwQ• w•U>• x R?UZ!• UxwQ) • U?U<QkUx-
»Q C! • • ) µQ CQ) !UQ C! " !»»!J • »>T
n w!• • <• O»x >QU<!• UQC! ) • »»Q>> • wQC! ]° » C• J wQ( -
( Q Q<<QwQ C! d ~ ) !w)xb K?x»• wx!» J x»• wQw!»QJ x>• <!
C!<) • <>x<<QC! " • »> • Cx K?Q»»• • wx) !>x>• O<! C• J wà
w!>QUQwQ CG xJ Qw ?<x>• O • Qw ]° »O ?U >wxU<!<>• w
o p ea' 1" xwk!Ux>• 1 • J J Qw• ) • U) xwx>Q >w!<>!) µQx<-
<x! »• U>xUQ Cx K?Q»»Q >!• !) µQT àU >x» ) x<• <! C• J wà
!U>QwJQU!wQ <?» J x»• wQ <Q»»x wQ<!<>QUZx ° à R!U• x»
wxkk!?Uk!" QU>• CQ» J x»• wQ Q<x>> • C! >QU<!• UQOw!-
) • wCxUC• ) µQO) • UJ x»• w! C! ° » <Q" • wQ• !ù Q»QJ x>!O
»x >QU<!• UQ C! ) • »»Q>> • wQ x?" QU>xT
: Qwwxkk!?UkQwQ ?Ux " xkk!• wQ <>x( !»!>à CQ»»x >QU-
<!• UQ C! ) • »»Q>>• wQO<• • wx
>?>>> • UQ» ) x<• C! !" • !Q-
kµ! CQ» Rw QK?QUZ!" Q>w• !U x" ( !QU>! ) • U R•w>! Jx-
w!xZ!• U! C! >Q" • Qwx>?wxO• ) ) • wwQwà xkk!?UkQwQO!U
<Qw!Qx»»G Q" !>>• wQ C! ] ° »O?Ux wQ<!<>QUZx Cx s T- aa
• µ" O ) • U C?Q ) • UCQU<x>• w! !U • xwx»»Q»• O ?U• Cx
i i 0FSv ~ à C! >!• • Q»Q>> w•»!>!) • QC ?U• Cx ea aTaaa
• u C! >!• • ) Qwx" !) • O Q»QJ xUC• ) • U>Q" • • wxUQx-
" QU>Q !» Jx»• wQ C! ° » x l l aTaaa • µ" T
p • U»Gx• • • w>• CQ»»QJ xw!xU>! • wxCQ<) w!>>
Q<! <>x( !»!-
<) Q ?Ux ) • U>w•wQxZ!• UQ• Qw»x <• »x ) • wwQU>Q) • U>!-
U?x Q U• U • Qw!» <QkUx»QO) µQ U• U <?( !wà • QUx»!Z-
ZxZ!• UQx») ?Ux • ?ww!" xUQUC• <>x( !»!ZZx>• !» • ?U-
>• C! »xJ • w•T
SEGNALI DI PILOTAGGIO
à C!xkwx" " ! w!• • w>x>! !UR!k?wxt !U>Qw• wQ>xU• »G xU-
Cx" QU>• CQ! <QkUx»! x• • »!) x>! x»»G QU>wx>x CQ» Rw Q-
K?QUZ!" Q>w• Q <?) ) Q<<!J x" QU>Q Q»x( • wx>! R!U• x»-
»G?<) !>x Cx» • !QC!U• l CQ»»G !U>Qkwx>• àp »T
P ?Q»»• !U x»>• C! R!k?wxt è ?U <QkUx»Q <!U?<• !Cx»Q
x<<• »?>x" QU>Q !UxCx>> • x» • !»• >xkk!• C! ?U ) !w)?!-
>• »• k!) • QC !» ) ?! Jx»• wQ " !U!" • OUQ) Q<<xw!• • Qw
RxwR?UZ!• UxwQ !» Rw QK?QUZ!" Q>w•OU• U • ?ò Q<<QwQ
!URQ w!• wQ x» t a " ~ • • T
[ ?• • • UQUC• • wx) µQ !» <QkUx»Q !U>Qw• w Q>x>• Cx»
C!xkwx" " x e x( ( !x !» Jx»• wQC! ea a mV ) !w)x Q) µQ
Q<<• J QUkx x• • »!) x>• x»»x ( x<QCQ» >wxU<!<>• w]° »O
<?» ) • »»Q>>• wQ <xwà C!<• • U!( !»Q ?U <QkUx»Q ) • " Q
K?Q»»• !U<Qw!>• !U• • <!Z!• UQ) QU>wx»QUQ»»x R!k?wxt T
P ?Q<>• U?• J • <QkUx»Q µx • wx?UG x" • !QZZx <?RR! -
)!QU>Q • Qw• !»• >xwQ ?U !U>Qkwx>• p ù 9 [ x»!" QU>x-
>• x ' ~ O• J J Qw• wxkk!?UkQ <!x »x <• k»!x <?• Qw!• wQ

216
 Fig. 4- Disegno in grandezza naturale del circuito stampato, da riprodurre su una
delle due facce della basetta-supporto, di forma rettangolare, sulla quale deve es-
sere realizzato il modulo elettronico del frequenzimetro.

CD

0J _v -0
+ 9V r-

Fig. 5 - Questi tre diagrammi interpretano le

conformazioni dei segnali all'entrata del fre-
quenzimetro (1), sul collettore del transistor
TR1 (2) e all'uscita dal piedino 3 dell'integrato
IC1.

217
 UD
.--
11

4
Fig. 6 - Schema di corrispondenza fra le
EA EA UA UB EB EB VSS quattro funzioni dell'integrato 4093 B ed !
(GND) quattordici piedini del componente.

) µQK?Q»»x !URQ w!• wQCQ! »!J Q»»!»• k!) ! n ò ] 9 Qo n [ -
[ 9 ) !>x>! Rw
x »Q)xwx>> Qw!<>!)µQ CQk»! !U>Qkwx>! CQ»»x
<Qw!Q s TaaaOx»»x K?x»Q x• • xw> !QUQ x• • ?U> • àp àO
K?xUC• »x >QU<!• UQ C! x»!" QU>xZ!• UQOCx ) ?! C!-
• QUC• U• C!wQ>>x" QU>Q! C?Q»!J Q»»!»• k!)!Oè C! ' ~ T
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e° DIVISORE (SEZ.'A)

8
...I L- Fig. 7 - Schema di corrispondenza
CA EA Q14 024 934 04A RA VSS fra i due divisori per dieci ed i sedici
(GND} piedini dell'integrato 4518.

218
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. -° DIVISORE 4518
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Fig. 8 - Schematizzazione a blocchi delle funzioni dell'integrato 4518.1 due divisori
per dieci sono indipendenti fra loro.
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CONVERTITORE DI FREQUENZA
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219
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220
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Fig. 9 - Piano costruttivo completo, del circuito del fre-
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quenzimetro analogico, eseguito interamente su una R•UC• S<) x»xT
lastra di alluminio, che funge da coperchio di chiusura 5 Q»»G Q»QU) • ) • " • • UQU>! x( ( !x" • • wQ<) w!>> • • Qw
di un contenitore di materiale isolante. p vSp - ! J x»• w! C! eaTaaa • u Q i Taaa • uO• Qw)µé
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UQ»»• <) µQ" x Q»Q>>w !) • C! R!k?wxeOR?UkQ Cx <Q»Q- Z!" Q>w•O) • U ?U " • CQ»»• • !ù xCx>> • x»»Q ) • " " ?-
Z!• Ux>w!) Q C! • • w>x>xO " QU>wQ »x <Q) • UCxO K?Q»»x >xZ!• U! J Q»• ) !O ) • " Q xC Q<Q" • !• !» >wxU<!<>• w
CQ<>wxO) • " xUCx »G x»!" QU>x>• wQT p • U K?Q<>• <!<>QS i 5 i i i i o T

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
221
 TRANSISTOR
UNIGIUNZIONE
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" Q K?Q<>• ) • " • • UQU>Q <!x C• >x>• C! >wQ >Qw"!UxS

Abbiamo destinato queste poche pagine del periodico alla

presentazione teorica del transistor unigiunzione, le cui appli-
cazioni pratiche divengono sempre più frequenti anche nel
settore dilettantistico, dove il componente, nella maggior par-
te delle configu razioni circuitali, funge da generatore di impulsi.
 Elementi teorici, struttura fisica, curve caratteristiche.

Circuiti applicativi con finalità didattiche.

»!, Q S b 1 - b2 ( Q" !>> • wQ S ( x<Q eS ( x<Q i IT [ ?»»x CQ<>wx C! R!k?wxi è w!• • w>x >• !» C!<QkU• CQ»
r <<QUZ!x»" QU>QO»G _ è] è ) • " • • <>• Cx ?Ux ( xww Q>- ) • " • • UQU>Q J !<>• Cx»»x • xw> Q !URQ w!• wQb ! >wQ Q»Q>-
>xC! <!»!) !• OCw•kx>• ) • U <• <>xUZQ• QU>xJ x»QU>!O!U >w•C! <• U• K?! wx• • wQ<QU>x>! Cx x»>wQ>>xU>! • ?U>!U!
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k!?UkQ CQ» " x>Qw!x»Q >w!J x»QU>QO• <<!x ?Ux • • wZ!• -
UQC! <Q" !) • UC?>> • wQC! >!• • : OK?Q<>• J !QUQx R•w- CIRCUITO EQUIVALENTE
" xwQ) • U»x ( xww Q>>x?Ux k!?UZ!• UQ: 5 O) µQ)• UR Q-
w!<) Q x» >wxU<!<>• w!» U• " Q• !ù J • »>Q ) !>x>• C! 1?U!- à»" !k»!• w" • C• • Qw) • UC?ww Q?UG xUx»!<! x( ( x<>xU-
k!?UZ!• UQ1T Zx CQ>>xk»!x>x CQ» R?UZ!• Ux" QU>• CQ»»G ?U!k!?UZ!•-
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b2

mat.P mat.N

Fig. 1- Schematizzazione della strutt ura fisica interna di un

transistor unigiunzione. b1

223
 riferimento
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~ Fig. 2 - Simbolo elettrico, a sinistra, del transistor
unigiunzione e disposizione, a destra, dei tre elettro-
b di del componente.

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1 _ Fig. 3 - Circuito elettrico equivalente al funziona-
mento dell'unigiunzione (racchiuso fra linee tratteg-
blu
l giate).

R3
UJT

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vcc
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I
V
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A Fig. 4 - Circuito adatto a rilevare le curve
caratteristiche dell'UJT.

224
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( x<<xO" QU>wQ >wxQ" !>> • wQ Q ( e w!" xUQ ?U C!• C•
<QUZx wQ<!<>QUZx !U <Qw!QT Fig. 5 - Curva caratteristica d'ingresso del transistor
unigiunzione.

CURVE CARATTERISTICHE

P ?Q»»• w!• • w>x >• !U R!k?wxs è ?U )!w) ?!>• xCx>>• x

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P ?Q»»• w!• • w>x >• !U R!k?wxv è »• <>Q<<• C!xkwx" " x Fig. 6 Diagrammi rappresentativi dell'andamento
della corrente di emittore in funzione della tensione di
C! R!k?wxt O" x K?Q<>x J • »>x ) • U k»! x<<! <) x" ( !x>!T emittore del transistor unigiunzione.
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225
 R

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Fig. 7 - Circuito teorico adatto all'esame del compor-
tamento di un condensato re durante i processi di ca-
rica e scarica.

OSCILLATORE RC >QUZ!• UQCQ»»Q>> • wQTux))!x" • K?!UC! w!RQ w!" QU>•

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p 1carico
G

Fig. 8 - Curve esponenziali caratteristiche

t del comportamento di un condensatore
durante I periodi di carica e scarica.

226
 m
e
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Fig. 9 - Esempio di circuito di oscillatore ari-

lassamento con transistor unigiunzione UJT.

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Fig. 10 -Queste curve sono state rilevate nei punti contrassegnati con le lettere A e
B nello schema di figura 9 rappresentativo del circuito dell'oscillatore a rilassa-
mento.

227
 R1

R2
. UJT
3" a. TTTey 57

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Cl 76
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Fig. 11- Schema elettrico del dispositivo didattico con il quale si possono ascolta-
re, attraverso l'altoparlante, gli impulsi generati dal transistor unigiunzione UJT.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 100 ohm
C1 = 47.000 pF R5 = 330 ohm
C2 = 500.000 pF
Varie
Resistenze UJT = 2N2646
R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) TR1 = 2N1711
R2 = 4.700 ohm AP = altoparlante (8 ohm)
R3 = 330 ohm s1 = interruttore
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228
 UJT
Fig. 12 - Schema pratico dell'apparato con il quale è possibile P'ascolto degli im-
pulsi generati dall'unigiunzione UJT. La frequenza degli Impulsi è regolabile con il
potenziometro R1.
UQ <) QUCQ wx• !Cx" QU>QOCx>• ) µQ !» ) • UCQU<x>• wQ
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ASCOLTO DEGLI IMPULSI
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229
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Fig. 13-Circuito di innesco di un TRIAC per mezzo degli impulsi a frequenza eleva-
ta generati dal transistor UJT.

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K?x»)µQ" • C• x) ) Qw>xwQ»x • wQ<QUZx CQk»! !" • ?»<! w!J • »>• J Qw<• !» ) • »»Q>> • wQ CQ» >wxU<!<>• w] ° »T
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• • xJ QwwQx»!ZZx>• »• <) µQ" x C! R!k?wxeeOC! ) ?! !U • Qwx>?wQ x" ( !QU>x»!T
R!k?wx ei è w!• • w>x>• !» • !xU• ) • <>w?>> !J • T ù QC!xU>Q»x wQk• »xZ!• UQCQ» • • >QUZ!• " Q>w• ° »O»x
ò x Rw QK?QUZx CQ»»G • <) !»»x>• wQ è !" • • <>x>x J xw!xU- Rw QK?QUZx CQ! <QkUx»! Q" Q<<! Cx»»G x»> • • xw»xU>Q
C• »x wQ<!<>QUZx CQ»»x ) • <>xU>Q C! >Q" • • C! ) xw!) x • ?ò J xw!xwQRw x ! ea a ­ Z Q! s Taaa ­ ZT òx »• w•R•w"x
CQ» ) • UCQU<x>• wQp » >wx" !>Q!» • • >QUZ!• " Q>w•° »T <xwà • J J !x" QU>Q • !ù • " QU• K?Q»»x w!• • w>x>x !U
z »! !" • ?»<!OkQUQwx>! Cx»»G _ è] OJ QUk• U• • wQ»QJ x>! 1( 1 C! R!k?wx ea T
Cx»»x ( x<Q e H( eI QC x• • »!) x>!O>wx" !>Q»x wQ<!<>QUZx : QwK?Q<>• <Q" • »!) Q >!• • C! wQx»!ZZxZ!• UQO !» ) !w-
°t Ox»»x ( x<Q CQ» >wxU<!<>• w] ° à ) µQ »! x" • »!R)! xT ) ?!>• <>x" • x>• è !U?>!»QOCx>• ) µQ <! >wx>> x C! ?U
à» >wxU<!<>• w] ° » è ?U ) • " ?U!<<!" • <Q" !) • UC?>- " • U>xkk!• C! ) xwx>> QwQ <• Qw!" QU>x»QQ C!Cx>> !) • O
>• wQ • Qw) • " " ?>xZ!• UQO" • U>x>• !U ) !w)?!>• ) • U CQ<>!Ux>• xC Q<<QwQ <?) ) Q<<!J x" QU>Q <) • " • • <>• T
Q" !>> • wQ ) • " ?UQT r ) ) • • Qw)µé UQ» C!<QkU• C! R!k?wxei J !QUQ<?kkQ-
à») xw!) • C! ]° »O) µQè C! >!• • NPN, è wx• • wQ<QU>x- w!>• »G ?<• C! ?Ux • !x<>w!Ux C! " x>Qw!x»Q !<• »xU>Q C!
>• Cx ?U • !) ) • »• x»> • • xw»xU>Q ) • U !" • QCQUZx C! d R•w"x wQ>>xUk• »xwQO<?»»x K?x»Q!» " • U>xkk!• w!R» Q>-
• µ" Ox>> wxJ Qw<• !» K?x»Q <• U• ?C!( !»! k»! !" • ?»<! >Q il • !ù ) • " ?UQ <!<>Q" x ) x( »x>• T
kQUQwx>! Cx»»G _ è]T òG x»!" QU>xZ!• UQ è • >> QU?>x )• U ?Ux ) • " ?UQ • !»x
n » ) • UCQU<x>• wQ p i è xRR! Cx>• !» ) • " • !>• C! x>> Q- x ' ~ O• • • ?wQ ) • U C?Q• !»Q• !x>> Q Cx s Ot ~ ) !x<) ?-
U?xwQ k»! !" • ?»<! C! >QU<!• UQkQUQwx>! Cx»»G !UC?>- UxO) • »»Qkx>Q!U <Qw!Q>wx C! »• w•O!U " • C• Cx Qw•kx-
>xUZx CQ»»G x»> • • xw»xU>Qn : T ] ?>> xJ !xOK?x»• wx K?Q- wQ »x >QU<!• UQ C! ' V.
<>• ) • UCQU<x>• wQ U• U R•<<Q <?RR! )!QU>Q x <J • »kQwQ

230
 Il PACCO
c COMPONENTI I
DELL'HOBBYSTA
Per tutti coloro che si sono resi conto
C1 = 47.000 pF dell'Inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro-
R1 = 10.000 ohm
R2 = 330 ohm nica Pratica, abbiamo preparato que-
ta interessante raccolta di pubblica-
UJT = 2N2646 zioni.
TRIAC = adatto al carico
T1 = trasf. per impulsi Le nove copie della rivista sono state
scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, In cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale.

REALIZZAZIONE INDUSTRIALE

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231
LE PAGINE DEL
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CARICO FITTIZIO
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232
 Controllate l'efficienza del vostro trasmettitore.

È una realizzazione estremamente economica.

COMPORTAMENTO DELLA LAMPADINA >• wQ<!<>!J • CQ» R!» x" QU>• IT q ?UK?QO• Qw• • >Qw?>!-
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Senza ricorrere all'acquisto dei costosi dispositivi di tipo com-

merciale, ogni lettore può agevolmente costruire questo sem-
plice circuito, destinato a fungere da carico fittizio luminoso
nei comuni trasmettitori per uso dilettantistico.

233
 @4@ so
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2 0@@- 6
15o

Fig. 1 - Il valore ohmmico della resistenza del fila-

mento di ogni lampadina ad incandescenza varia col
variare della temperatura della spiralina durante il
passaggio dalla condizione 1 (lampadina spenta)
alla condizione 3 (lampadina accesa).

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Fig. 2 - In commercio sono principalmente reperibili due ti-

pi di carichi fittizi per il controllo dell'efficienza dei trasmet-
titori. Quello in alto è di tipo a lampadina, quello in basso è
un modello a resistenza. Il prezzo di ognuno di questi di-
spositivi oscilla fra le trentamila e le quarantamila lire.

234
 67,50 2400

Fig.3 - Se fosse possibile reperire in commercio una

resistenza da 67,5 ohm- 10 W, di tipo a carbone, que-
sto potrebbe essere il circuito del carico fittizio lumi-
noso adatto per il controllo dell'efficienza dei tra-
smettitori. 'Rtot 52,6n2 /

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67,5 N 240 307,5 ( w?) !xw<! ) • U »Q • • >QUZQ <?• Qw!• w! x! ea W.
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>• !U R!k?wx l • • >wQ( ( Q w!<• »J QwQ k?wxs R?UZ!• Ux R!U• x eva MHz.

235
 RF R3 R4 R5

@
"LP

Fig. 4 - Circuito elettrico del dispositivo descritto nel testo. L'entrata deve essere
collegata con l'uscita del trasmettitore tramite apposito bocchettone.

-----COMPONENTI-----
R1 = 270 ohm -2 W R4 = 270 ohm - 2 W
R2 = 270 ohm - 2 W R5 = 120 ohm- 1 W
R3 f 270 ohm - 2 W LP = lampadina (6 V - 50 mA - 0,3 W)

piastrina 10mm

...
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1'11
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.....
VI

massa sg!g) 2.
metal ica

Fig. 5 - Piano costruttivo del circuito del carico fittizio luminoso. Sulla destra sono
riportate le dimensioni della piastrina di rame o di ottone sulla quale fanno capo i
terminali delle resistenze e del bocchettone. •

236
 POTENZE D'USCITA E TENSIONI kU• ) • U !» wQ• R•w•C! " x<<x ) • w>!<<!" • O!U " • C• Cx
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Potenze TX Voltaggio Voltaggio >• x>>wxJ Qw<• !» ) • U>QU!>• wQT
su 52 ohm lampadina ò Q K?x>>w• wQ<!<>QUZQ ° » S °i S ° l S° s Q»x wQ<!-
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2W 10 V 5 ~ C• x wxC!• Rw QK?QUZxOR!<<x>• <? ?Ux • !x<>w!Ux C! • >-
3W 12 V 6 V >• UQOC! wx" Q• C! »x" !Qw!U• <>xkUx>• »x K?x»QO• »-
5W 15 V 7,5 V >wQ ) µQ C!<<!• xwQ ?Ux ) Qw>x K?xU>!>à C! ) x»• wQO
10 W 22 v 11 V " xU>!QUQ ) • <>xU>Q »G !" • QCQUZx R!U• x eva MHz.
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Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000

Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso i-I massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

6° - Tutta la radio
7° • Supereterodina

8" - Alimentatori
9° • Protezioni elettriche

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237
 CORSO
di avviamento alla conoscenza della

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RADIO
 I.
CLASSI DI AMPLIFICAZIONE

REGIMI DI LAVORO (
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SINGLE ENDED
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SIMMETRIA COMPLEMENTARE V
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SIMMETRIA QUASI
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Fig. 1 -I diagrammi, qui riportati, interpretano le varia-
>Q• C! • • >QUZxIO• • <<• U• Q<<QwQ)»x<<!R!) x>!Ox <Q- zioni subite in uscita da un segnale sinusoidale appli-
)• UCx CQ» " • C• C! R?UZ!• Ux" QU>• O!U )»x<<!O• !ù cato all'entrata di quattro amplificatori funzionanti nel-
• w Q)!<x" QU>Q UQ»»Q )»x<<! n Sn o So Sp T le quattro principali classi di lavoro.
P ?Q<>• ?»>Qw!•wQ>!• • C! <?CC!J!<!• UQCQk»! x" • »!-
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239
 Fig. 2 - Circuito teorico di un amplificatore a single ended polarizzato in classe B
con doppia alimentazione.

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Fig. 3 - Schema di principio di amplificatore a single ended ad alimentazione sin-

gola.

240
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CLASSE A : polarizzazione forte Q
CLASSE AB: polarizzazione medio-forte
CLASSE B : polarizzazione media
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>wx>> Qkk!x>Q!U R!k?wxeOw!" xUQ>xk»!x>xO• w•J • ) xU-
C• RQ U• " QU! C! C!<>• w<!• UQT Fig. 4 - Esempio di circuito di amplificatore a simme-
5 Q»»x )»x<<Q o !» <QkUx»Q !U ?<) !>xè wx• • wQ<QU>x>• tria complementare.
<• »>xU>• Cx ?Ux <Q" !• UCx • • <!>!J xT r ) ) • • Qw) µé
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REGIMI DI LAVORO wQU>Q• • • >QUZxO!U ( x<<x Rw QK?QUZxO<!x ) • " Qx" -
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241
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Fig. 5 - Amplificatore a simmetria

quasi complementare. I due transi-
stor TR1-TR3 sono complementari,
mentre TR2 - TR4 sono di potenza.

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AMPLIFICATORI SINGLE ENDED
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!U• »>wQ x»»x <>x( !»!ZZxZ!• UQ >Qw" !) xT Fig. 6-Amplificatore di potenza in classe A stabilizzato
ò x <!" " Q>w!x ) • " • »Q" QU>xwQ ) • <>!>?!<) Q ?Ux <• - termicamente tramite un termistore NTC (resistenza a
»?Z!• UQ " • »>• ?>!»Q UQ»»x wQx»!ZZxZ!• UQ CQk»! x" - coefficiente negativo di temperatura).
• »!R!) x>• w! C! • • >QUZxOxU) µQ<Q<• »»QJ x !» • w•( »Q" x
C! ?>!»!ZZxwQ ) • • • !Q C! >wxU<!<>• w?k?x»! • Qw) xwx>-
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Fig. 7 - Circuito di amplificatore di potenza a simmetria complementare stabilizza-
to termicamente mediante resistenza NTC.
PROBLEMI TERMICI
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Fig. 8 - Schema teorico di amplificatore di potenza a simmetria complementare

stabilizzato termicamente mediante un diodo al silicio.

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PRATICA
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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PER I VOSTRI INSERTI

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

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248
LA PSIA DE LETTE
Tutti possono scriverci, abbonatl
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

TRASFORMATORE SATURO R•w<Q C! ?U • w•( »Q" x C! ( xUCx • x<<xU>Q CQ» >wx-

<R•w" x>• wQh
° !>QUk• ) µQ il " !• • w•( »Q" xOxU) µQ <Q U• U C!wQ>- q n 5 0 à 5 àp 9 ò n
>x" QU>Q )• »»Qkx>• ) • U ?U • xw> !) • »xwQ • w•kQ>> • ° •" x
• wQ<QU>x>• <?» J • <>w • • Qw!• C!) • O• • <<x !U>QwQ<<xwQ
?U kwxU U?" Qw• C! »Q>> • w!T ~ • k»!• K?!UC! <• QwxwQ No, non si tratta di un problema riguardante la ban-
C! »QkkQwQ • wQ<>• ?Ux • ?( ( »!) x w!<• • <>xx» K?Q<!>• da passante, dato che i trasformatori di pilotaggio
) µQ <>• • QwQ<• • wJ ! Q ) µQw!k?xwCx !» " xU) x>• R?U- dei diodi controllati sono costruiti per trasmettere
Z!• Ux" QU>• C! ?U • !) ) • »• >wx<R•w" x>• wQ C! !" • ?»- treni di impulsi ad alta frequenza. Con tutta proba-
<!OC! >!• • ) • " " Qw)!x»QOC! K?Q»»!?>!»!ZZx>! • Qw!»• !- bilità, invece, il segnale emesso dal suo generatore
»• >xkk!• CQ! C!• C! ) • U>w•»»x>! Q CQ! >w!x) T q ! >x»Q non è un segnale quadro. E in tal caso, applicando
) • " • • UQU>Q " ! <• U• <QwJ!>• • Qw!<• »xwQ kx»J xU!- al primario del trasformatore la tensione per un pe-
) x" QU>Q?UkQUQwx>• wQC! <QkUx»! xC • UCx K?xCwxO riodo di tempo eccessivo, si rischia di impedire la
x»»x Rw QK?QUZx C! eaaTaaa ­ ZOCx! ) • UC?>> • w! C! wQ- smagnetizzazione del nucleo tra un ciclo e l'altro,
>Qx i i a ~ O<?! K?x»! Qwx" !x !U>QUZ!• UQ!U>w•C?wwQ provocando rapidamente la saturazione del nucleo
CQk»! !" • ?»<! C! ) • " xUC• C! ?U C!<• • <!>!J • CG x»- stesso ed il conseguente annullamento del funzio-
»xw"Q xC • UCQ ) • UJ • k»!x>QT ux) ) !• • wQ<QU>Q C! namento del trasformatore. Più semplicemente si
xJ Qw) • »»Qkx>• !» <Q) • UCxw!• CQ» >wx<R•w" x>• wQ x»»x suole dire che la tensione primaria ha una compo-
wQ>Q >wx" !>Q »G !U>Qw• • <!Z!• UQ C! ?U ) • UCQU<x>• wQ nente continua che, raggiungendo un certo valore,
Cx ea Taaa • uT ù x UQ<<?Ux >wx<" !<<!• UQC! <QkUx»! satura il trasformatore. Un rimedio efficace consiste
<! è J Qw!R!) x>xx>> wxJ Qw<• !» <!<>Q" x C! >wx<" !<<!• UQ nell'inserimento di un condensatore in serie al pri-
Q w!) QZ!• UQT ù QU>wQ ) • U »G Q»!" !UxZ!• UQ CQ» >wx- mario, con lo scopo di bloccare le eventuali compo-
<R•w" x>• wQ>?>> • R?UZ!• Ux • QwRQ >>x" QU>QT [ ! >wx>> x nenti continue.

249
ALIMENTATORE STABILIZZATO C1 6.400 F - 40 VI (elettrolitico)
c2 f 500 u S 35 VI (elettrolitico)
: QwU• U CxUUQkk!xwQ »• <>xC!• R!Ux»Q CQ» " !• x" - R1 10.000 ohm - ½ W
• »!R)! x>• wQC! ( x<<x Rw
QK?QUZxOJ • wwQ! ?>!»!ZZxwQ?U R2 22.000 ohm - 1 W
x»!" QU>x>• wQ <>x( !»!ZZx>• ) • U ?<) !>x x i a ~ ) ) Q R3 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
• • <<!( !»!>à C! x<<• w( !" QU>• C! l nT R4 390 ohm - µ W
T1 = trasf. (220 V-22V-3 A)
MONTESANO GIOVANNI P1 ponte raddrizz. (100 V - 5 A)
° Qkk!• p x»x( w!x DZ = diodo zener (5,6 V-1W)
1C1 f n 741
Il circuito, qui presentato, consente di regolare la TR1 2N1711
tensione in uscita, al valore da lei desiderato, trami- TR2 - TP3055 (2N3055)
te R3. TR3 = TP3055 (2N3055)

LAMPEGGIATORE PER VETRINA Si accerti che le lampadine siano senza la resistenza

[ • U• !U • • <<Q<<• C! C?Q »x" • xC!UQ x» UQ• U Q J • w-
wQ! ) • U K?Q<>Q wQx»!ZZxwQ ?U »x" • Qkk!x>• wQ Cx Rxw
R?UZ!• UxwQ UQ»»x J Q>w!Ux CQ» " !• UQk• Z!• T
NALDINI VITTORIO
~ !) QUZx
di limitazione e realizzi pure il circuito qui riportato,
tenendo conto che la cadenza dei lampeggìi dipende
dal tipo di lampadine e dal valore delle resistenze
RI - R2, che può oscillare fra i 100.000 ohm e i
330.000 ohm.

Rf R2
S1 Cf C2

RETE

LNf

C1 1F (non elettrolitico) R 1 f R2 = vedi risposta

C2 = 100.000 pF D1 ffS diodo al silicio (1 N4007)

250
 T1
R2

TRI

[à
[ c2

UN CB CHE DISTURBA »G
!" • !xU>• C! ?Ux ( ?• Ux >Qww
xO" x !» C!<>?w( • <! è
<• »• x>>
QU?x>• T
_ U p o O) • !UK?!»!U• UQ»»• <>Q<<• • x»xZZ• OC!<>?w( x COLAPRICO MARIO
RwQK?QU>Q" QU>Q !» " !• !" • !xU>• µ!SR!T ­ • !U<Qw!>• u• kk!x
?U R!»>w• C! wQ>Q C! >!• • • w•RQ
<<!• Ux»Q Q µ• C• >x>•

Non sempre è possibile difendersi dalle interferenze
da lei accusate. Comunque può ancora tentare di
filtrare i collegamenti con gli altoparlanti i quali, se
sono troppo lunghi, possono fungere da antenna ed
introdurre le interferenze nell'amplificatore. Rea-
lizzi quindi due filtri, uno per canale, nel modo qui
indicato. Questi vanno sistemati vicinissimi all'am-
plificatore ed il punto comune a CI-C2va collegato
a terra, direttamente o tramite un condensatore da
100.000 pF se è necessario mantenere l'isolamento
in continua.

- J1

C1 - 2.200 pF
C2 f 2.200 pF
J1 f VK200 (a due spire)

251
IMPULSI DI COMANDO

q !<• • UQUC• C! ?U x• • xwx>• Q»Q>> w•U!) • ) µQ !U C1 10F- 16V (elettrolitico)

?<) !>xQw•kx ?Ux <Qw!QC! !" • ?»<! J xw!x( !»!Rw x9 ~ Q pi 10.000 pF
t ~ OJ • ww
Q! ) • U K?Q<>!• !»• >xwQ?UwQ»é !U" • C• ) µQ R1 - 100.000 • µ"
?U !" • ?»<• »• Q) )!>! QC ?U x»>w • »• C!<Q) )!>!T R2 470 • µ"
ù 9 °°r nò r p n ò 9 z r ° 9 R3 f 22.000 • µ"
p x>xU!x TR1 - 2N2222
IC1 = 1/2- 4013
[ ! serva di questo circuito, nel quale sifa uso di un 02 = diodo zener (5,1V-1 2I
integrato CMOS, a basso consumo, elevata immu- D1 diodo al silicio (1N4001)
nità al rumore e contenente due flip-flop.
RL relé (12 V - 400 • µ" I

R2

e
l» /C 1
Fs 12 V

r:
e-
segn di
comando
m
à

n-615
e

T>

RIDUTT ORE DI POTENZA

51
~ • ww
Q! " xU>QUQwQ !U ) • UC!Z!• U! C! • wQw!<)x»Cx-
" QU>• !» " !• <x»Cx>• wQ C! >!• • x wQ<!<>QUZxO!U" •-
C• Cx U• U C• J Qwx<• Q>>xw Q>w• • • • >Q" • • K?xUC• O D1
C?wxU>Q !» »xJ • w•Ok»! !U>QwJQU>! C! <x»Cx>?wx J QU-
k• U• !U>QwJx»»x>! ) • U CQ»»Q• x?<Q• !ù • " QU• »?U-
kµQT
: àp p 9 òà z °n 0 àn 5 9
~ xwQ<Q

Interponga, fra rete e saldatore, questo circuito.

Con Si chiuso il saldatore viene alimentato nor-
a'
re
'± P?
malmente, con SI aperto la potenza assorbita si ri-
duce alla metà. li condensatore Cl e la resistenza
Rl sono elementi di filtro. Tenga presente che que-
sto dispositivo può essere utilizzato pure con carichi D1 - 1N5407
resistivi diversi, come ad esempio !ferri da stiro e le C1 f 100.000 pF
resistenze di riscaldamento di taluni elettrodome- R1 i i • µ" S ½ 2
stici. S1 interrutt.

252
SIRENA BITONALE

~ • wwQ! C• >xwQ !» " !• xU>!R?w>• C! ?U • <) !»»x>• wQ ( !- li circuito qui presentato svolge la funzione da lei ri-
>• Ux»QO!U " • C• ) µQ!» <QkUx»QQ" Q<<• <!x ?k?x»Qx chiesta. Mediante il trimmer R2-R4 si regola lafre-
K?Q»»• x>> ? x»" QU>Q !U ?<• <?»»Qx?>• CQ»»x : • »!Z!xT quenza delle due tonalità, mentre con R7 si regola il
° !) • wC• C! • • <<QCQwQ ?U x" • »!R!) x>• wQ Cx t a 2 volume sonoro.
) • U wQ»x>!J • C!RR? <• wQ Q<• • UQUZ!x»QT
q r ò z _ à0 0 9 °r 5 n ] 9
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R5

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2 IC2 e
9+15V

± 6

·■ ·
C1

i -
3 $

C2 4 s

Condensatori R4 100.000 ohm (trimmer)

C1 f 220 F - 16 VI (elettrolitico) R5 330 ohm
C2 = 1F (non elettrolitico) R6 1.000 ohm
C3 = 100.000 pF
R7 1.000 ohm (trimmer)
C4 f 4,7 uF- 16 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze IC1 555
R1 = 10.000ohm IC2 555
R2 = 100.000 ohm (trimmer)
n òàù T 9: 15Vcc
R3 = 680 ohm

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Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale L 33.000 I Rs] 8,
ACCESSORI PER AUTO
Lampeggiatore regolabile 5 + 12V L 12.000

I
RS 10 Luci psichedeliche 3 vie 1500W /canale ò s lTaaa RS 47 Variatore di luce per auto L 15.500
Luci rotanti sequenziali 1 O vie SOOW/canale L 47.000

I
RS 48 RS Accensione automatica luci posizione auto L 19.600
RS 63 Luci psiche. con microfono 1 via 1500W L 26.000
L 15.000 RS 54 Auto Blinker - lampeggiatore dì emergenza L 19.500
RS 58 Strobo intermittenza regolabile 50
Luci psiche. con microfono 3 vie 1 SOOW/canale L 46.000 RS 62 Luci psichedeliche per auto L 33.000
RS 74
RS 113 Semaforo elettronico L 34.000 RS 64 Antifurto per auto L 37.000
RS 114 Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale
I
L 43.000
I RS 66 Contagiri per auto la diodi LED) ò 36.000

I
RS 117 Luci stroboscopiche L 44.000 e z Temporizzatore per tergicristallo L 17.600
RS 135 Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW L 39.000 Avvisatore acustico luci posizione per auto L 9.000
RS 95
APP. RICEVENTI-TRASMITTENTI E ACCESSORI RS 103 Electronic test multifunzioni per auto ò 33.000
I
RS
RS
RS
6
16
40
Lineare 1 W per microtrasmettitore
Ricevitore AM didattico
Microricevitore FM
ò 12..500
L 13.000
L 14.500
I RS
RS
RS
104
107
122
Riduttore di tensione per auto
Indicatore eff. batteria e generatore per auto
Controlla batteria e generatore auto a display
ò
ò
L
11.000
14.500
16.600

I
RS 52 Prova quarzi ò 12.000 RS 137 Temporizzatore per luci di cortesia auto ò 14.000
RS 68 Trasmettitore FM 2W L 26.000 RS 151 Commutatore a sfioramento per auto ò 15.500
RS 102 Trasmettitore FM radiospia L 19.500 ò 31.000
RS 162 Antifurto per auto
RS 112 Mini ricevitore AM supereterodina
L
ò 26.500
17.000
RS 119 Radiomcrotono FM
RS 120 Amplificatore Banda 4- 5 UHF ò 15.000 TEMPORIZZATORI

I
nS 130 Microtrasmettitore A. M. ò 19.500 L 41.000
RS 56 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min.
RS 139 Mini ricevitore FM supereterodina L 27.000
L 11.000 RS 83 Temporizzatore regolabile 1 100 sec. L 22.000
RS 180 Preamplihcatore d'antenna universale
Trasmettitore FM 90- 150 MHz 0,5 W RS 81 Foto timer {solid state) L. 26.600
RS 161 L 23.000
RS 123 Avvisatore acustico temporizzato L 19.600
EFFETTI SONORI RS 149 Temporizzatore per luce scale L 20.000
RS 18 Sirena elettronica 30W ò 23.500
RS 22 Distorsore per chitarra L.16.500 ACCESSORI VARI DI UTILIZZO
RS 44 Sirena programmabile - oscillofono ò 13.000
RS 71 Generatore di suoni ò 23.000 RS 9 Variatore di luce (carico max 1500W) L 10.000
RS 80 Generatore di note musicali programmabile ò 31.000 RS 14 Antifurto professionale ò 44.000
RS 90 Truccavoce elettronico ò 24.500 L 15.000
RS 67 Commutatore elettronico di emergenza
RS 99 Campana elettronica ò 24.000
ò 21.500 RS 59 Scaccia zanzare elettronico ò 14.600
RS 100 Sirena elettronica bitonale
L 15.500 RS 87 Variatore di velocità per trapani 1500W L. 16.000
RS 101 Sirena italiana
RS 143 Cinguettio elettronico ò 19.000 RS 70 Giardiniere elettronico ò 10.500
RS 158 Tremolo elettronico ò 25.500 RS 82 Interruttore crepuscolare ò 23.500

I
RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole ò 16.000
APP. Bf AMPLIFICATORI E ACCESSORI RS 87 Relè fonico ò 26.000
RS 8 Filtro cross-over 3 vie 50W ò 28.600 ò 27.000
RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto
RS 15 Amplificatore BF 2W ò 11.000
RS 97 Esposimetro per camera oscura ò 33.500
RS 19 Mixer BF 4 ingressi L. 25.000
Amplificatore BF 10W ò 15.000 RS 98 Commutatore automatico di alimentazione ò 14.000
RS 26
RS 27 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L 10.600 RS 106 Contapezzi digitale a 3 cifre L. 47.000
RS 29 Pre amplificatore microfonico L 13.500 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36.000
RS 36 , Amplificatore BF 40W L 27.500 RS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica L 35.600

•
RS 38 lndic&l<>re livello uscita a 16LED L 28.500 L 49.500
RS 121 Prova riflessi elettronico
RS Ampiifìcatore stereo 1 9N 10W ò 30.000
9.000 RS 128 Chiave elettronica ò 21.000
RS 45 Metronomo elettronico ò
L. 26.000 RS 128 Antifurto universale (casa e auto) ò 39.000
RS 51 Pre amplificatore HI-FI
nS 65 PreamPlificatore stereo equalizzato A.I.A.A. L 15.000 RS 129 Modulo per Display gigante segnapunti ò 48.500
RS 81 Vu-meter a 8 LED L. 24.500 RS 132 Generatore di rumore bianco {relax elettronico) ò 23.000
RS 72 Booster per autoradio 20W ò 23.000 RS 134 Rivelatore di metalli ò 22.000
RS 73 Booster stereo per autoradio 20+20W L 41.000 ò 23.600
RS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350W
RS 78 Decoder FM stereo ò 17.500
L 22.500 RS 141 Ricevitore per barriera s ragg infrarossi ò 38.000
RS 84 Interfamco
Amplificatore telefonico ~ L 26.500 RS 142 Trasmettitore per barriere a raggi infrarossi L 16.000
RS 85
RS 89 Fgder automatico L 15.000 RS 144 Lampeggiatore dy soccorso con lampada allo Xeno L 53.000
RS 93 Interfono per mote L. 29.000 RS 146 Automatismo pet riempimento vasche L 14.000
Protezione elettronica per casse acustiche ò 29.000 RS 1152 Variatore di luce automatico 220y 10O0W L 26.000
R.S
RS 1051
108 Amplificatore BF 5W L 13.000 Rivelatore Cstrada ghiacciata per auto e auto€.
L 26.000 RS 159 • L 21.000
RS 115 Equalizzatore parametrico L 38.000
Amplificatore 8.F. 20W 2 vie ò 29.000 RS 164 Orologio digitale
RS 124
RS 127 Mixer Stereo 4 ingressi ò 42.000
R6 133 Preamp!ificatore per chitarra L. 10.000 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS
RS
140
145
Amplificatore BF 1 W
Modulo per indicatore di livello audio Gigante
ò
ò
10.500
52.000 RS 35 Prove transistor e diodi à ò 19.000
Effetto presenza stereo ò 28.000 RS 92 Fusibile elettronico L 19.600
RS 153
RS 183 à Interfono 2 W L 26.000 RS 94 Generatore di barre ] miniaturizzato L 15.000
RS 125 Prova transistor (test dinamico) L. 18.500

RS
RS
5
11
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER
Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF
Ridutlore di tensione stabilizzalo 24/12V 2A
ò 27.000
G
ò 12.600
I RS 1561,
RS 157
Generatore di onde quadre 1Hz 100 KHz
Indicatore di impedenza altoparlanti
L
L
33.000
37.000

RS 31 Alimentatore stabilizzato 12V 2A L, 16.500

RS 43 Carica batterie al Ni - Cd regolabile ò 27.000 I GIOCHI ELETTRONICI
RS 65 lnvener 12 + 220V 1 OOHz 60W L 31.000 RS 60 Gadget elettronico L 16.500
RS 76 Carica batterie automatico ò 23.500 ò 22.600
ò 14.600 RS 77 Dado elettronico
RS 86 Alimentatore stabilizzato 12V 1 A L 17.600
Alimentatore duale regol. +-5 ± 12V500mA L 24.500 RS 79 Totocalcio elettronico
RS 98
Alimentatore stabilizzato variabile 1 25V24 ò 33.000 RS 88 Roulette elettronica a 10 LED L 27.000
RS 118
RS 131 Alimentatore stabilizzato 12V (reg 10+15V 10A ò 59.600 RS 110 Slot machine elettronica ò 33.000
RS 138 Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile L 33.000 RS 111 I Gioco dell'Oca elettronico ò 39.000
RS 160 Alimentatore stabilizzato Universale 1 A ò 27.000 R8 147 Indicatore di vincita L. 29.000
RS
RS
154
156
lnvener 12V - 220V 50 Hz 40W
Carica batte-ne al Ni - Cd da batteria auto 35%% RS 148 Umità aggiuntiva per RS 147 L 12.500

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CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x87x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V-20V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 20 0-2000-2KO-20K? - 200 KQ - 2 M?
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 m4 - 200 mA4 - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 uA- 2 mA- 20 m4 - 200 mA - 2000 mA
- 10A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
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CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza e Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V ett. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15V pp.
Dimensioni 12 x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA

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CARATTERISTICHE:

Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione: 95 MHz+ 115 MHz
Alimentazione : 9 Vcc+13,5 Vcc
Assorbimento 8 mA+24 mA
Potenza d'uscita : 7 mW-+-50 mW
Dimensioni : 5,2 cmx 8 cm

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tente di potenza.

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La ,portata, in relazione con le con-
dizioni ambientali e l'uso o meno
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di po-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata !U scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prati,che attuabili da ogni princi-
piante.
 Q>xT? <Q.suse-sene
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • i - MHz
PRATICA
A&
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70
ANNO XV-N. 5-MAGGIO 1986 à l Taaa

BATTERIA IN QUESTO NUMERO:

LA PRIMA PUNTATA
COLLEGATA DEL CORSO PER
IN TAMPONE . RADIORIPARATORI
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 270 - L. 28.500
CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 16 portate
Sensibilità 2.000 Q/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 10V-50 V.250 V- 500 V
VOLT A.C. 10V-50 V-250 V- 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA- 50 mA- 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
libretto istruzione. con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000/V .C. - 4.000 /V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100
V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V-10V-25V-100 V-250 V- 500 V-
1000 V
OHM Ox1-0x10-0x100-0x 1000
AMP. D.C. 50 A-500 A-5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA - 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = 0- 50F-0 500.uF (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB8- 50 d8- 56 dB- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie
Puntali

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ANNO 15 - N. 5 - MAGGIO 1986

LA COPERTINA - Espone il montaggio del boo-
ster presentato e descritto nel presente fascico-
lo. Con esso si è voluto principalmente introdurre
il lettore nel difficile capitolo dell'elettronica che
analizza ! concetti di potenza d'uscita dei ripro-
duttori audio.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
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raria ed artistica sono riserva-
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BOOSTER
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POTENZA DEI SEGNALI
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x?C!• O J !QUQ Q<• wQ<<• O !U " • »>Q " xU!QwQO >xU>Q
Cx C!<• w!QU>xwQ >x»J • »>x ) µ! <! x• • wQ<>x xC x) S

Allo scopo di introdurre il lettore in quel difficile capitolo

dell'elettronica che interpreta il concetto di potenza d'uscita di
un riproduttore audio, abbiamo progettato un semplice circui-
to di booster, sul quale si possono applicare le facili formule
che portano alla conoscenza delle reali caratteristiche dei
segnali amplificati.

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 Una fonte di energia complementare per radioline tascabili.

Si rivela utile in molti settori della riproduzione audio.

Le sue applicazioni si estendono dal sistema monoaurale

a quello stereo.

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262
 RADIATORE

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12V

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Fig. 2 - Piano costruttivo, eseguito su circuito stampato, del booster. L'integrato IC1
è applicato al radiatore mediante vite e dado, senza alcun isolamento fra le parti.

< COMPONENTI j

Condensatori R6 = 470 ohm

R7 = 4.700 ohm
c1 = 470.000 pF
R8 = 4.700 ohm
C2 = 47 µF - 50 VI (elettrolitico)
R9 = 10.000 ohm
c3 = 470.000 pF
R10 = 100.000 ohm - 2W
C4 = 4,7 µF - 50 VI (elettrolitico)
R11 = 1 ohm
C5 = 470.000 pF
C6 = 4.700 F - 24 VI (elettrolitico)
C7 = 4.700 µF - 24 VI (elettrolitico) Varie
C8 = 100.000 pF TR1 = 2N1711
C9 = 100.000 pF 1c1 = TDA 1410
P1 = Ponte raddrizz. (80 V - 2A)
Resistenze T1 = transf. (220 V- 12+12V-2A)
R1 = 4 70.000 ohm (trimmer)
AP = altoparlante (4 ohm)
R2 = 1 20.000 ohm
R3 = 68 ohm NB. L'integrato TDA 1410 può essere richiesto
R4 = 120.000 ohm alla BCA Elettronica - Via T. Campanella, 134 -
R5 = 2.200 ohm 40026 Imola (Bologna).

263
 I=
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Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato sul quale deve essere
composto il modulo elettronico del booster.

TDA 1410 P ?! C! <Qk?!>• OU• ! • wx) Qw)µQwQ" • C! • RR w!wQ x»

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3

MOLTEPLICITÀ DI POTENZE

Fig. 4 - Schema elettrico equivalente dell'integrato
modella TDA 1410, reperibile presso la BCA ELETTRO-
NICA di Imola - Via T. Campanella, 134 (Bologna).
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Fig. 5 - Quando il segnale applicato all'ingresso del
booster supera il valore di 1,4 V, cominciano a manife-
starsi i primi fenomeni di distorsione (tosatura).
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265
 cavo scherm.
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Fig. 6 - à» collegamento, fra la presa per auricolare della radiolina ed !» booster, deve
essere effettuato mediante cavo schermato. La resistenza da 16 ohm- 1 W simula
quella interna di carico del riproduttore audio.
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1W
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10K
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AMPL.

T-·-·--·--

Fig. 7 - Qualora il riproduttore audio, cui viene accoppiato il booster, fosse privo di
comando di volume, è possibile inserire tale elemento nel modo qui indicato.

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267
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R can.]

JACK
can.Jcan.2 cavo
can.l L--·-·-·-·

46,}
massa
can.2

AMPL
R can. 2

L---· -· -·-·

Fig. 8 - Circuito di collegamento fra l'uscita di un riproduttore stereo e due identici

circuiti booster. Entrambe le resistenze hanno il valore di 16 ohm- 1 W.

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268
 A LTOP

RADIO
BOOSTER

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CAVO

Fig. 9 - Schema completo di impiego del booster descritto nel testo. La riproduzione
audio di piccola potenza, ottenibile attraverso l'altoparlante della sola radiolina,
viene ingigantita nella cassa acustica.

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ELETTRONICA
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269
 GIOCO
ELETTRONICO
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È un semplice dispositivo elettronico, il cui uso è consentito

pure ai bambini, che permette agli adulti di affidare alla sorte
la scelta di una decisione fra due diverse possibilità, simulan-
do il tradizionale lancio in aria di una monetina.

270
C!<>wxZ!• UQT n U) µQ • Qw)µé O Q<<QUC• »G x»!" QU>x-
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L'INTEGRATO 4047
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Con questo simulatore del lancio della monetina si gioca

a testa o croce.

La realizzazione, che ha finalità didattiche e ricreative,

è molto economica.

271
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Fig. 1- Schema teorico del simulatore elettronico del lancio in aria della monetina.
Chiudendo S1 si mette in funzione il dispositivo ed i due diodi led appaiono
entrambi accesi. Chiudendo poi S2, uno solo dei due led rimane acceso, a caso, per
stabilire il verdetto.

COMPONENTI
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Condensatori R3 = 680 ohm
C1 = 22.000 pF
C2 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) Varie
IC1 = 4047
Resistenze DLR = diodo led rosso
DLV = diodo led verde
R1 = 47.000 ohm S1 = interrutt.
R2 = 680 ohm S2 = interrutt.

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272
 Fig. 2 - Piano cos trutt ivo, realizz ato su circuito stam pato, del m odulo elett ronico del
sim ulatore del gioco del lancio in aria della m onetina. Si noti, in prossim ità dei due
diodi led , la prese nza di due diseg ni ra ffigura nti le due facce di una stess a mo netina.

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òG !U>Qkwx>• s as - x<<?" Q <• <>xUZ!x»" QU>Q C?Q 2° - Oscillatore
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N
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato sul quale deve essere
composto !» modulo elettronico descritto nel testo.

273
 PIED. 3

PIED. 1-2-13

PIED. 10

Fig. 4 - Diagrammi relativi alle tensioni presenti nei

PIED. 11 vari piedini dell'integrato IC1.

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Fig. 5 - Schema a blocchi dell'integrato 4047 utilizzato nel montaggio del dispositi-
vo descritto in queste pagine.

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276
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MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO

L'opera è Il frutto dell'esperienza plurldecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dllettantl e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
II simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 8.500 di misura - I condensatori- I resistori - I diodi

Edito in formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com-
posto di 128 pagine riccamente Illustrate
a due colori.
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Vene Inoltre esposta un'ampia anallsl del prin-
cipall componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
tante. consentiranno di raggiungere il successo
fin dalle prime fasi sperimentali.

277
 EFFETTO RISACCA
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La simulazione acustica della risacca marina è facilmente

ottenibile tramite modulazione e amplificazione del rumore
bianco, la cui origine si identifica con il fruscio generato dalla
giunzione a semiconduttore.

278
 Un semplice dispositivo per conciliare il sonno.

Può servire come strumento elettromedicale.

Accoppiato ad un mixer è in grado di generare effetti

acustici speciali.

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279
 ---·-·-·-·-·-·-·1
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1

RII

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Cl
Rl2

RIO

Fig. 1 - Circuito elettrico del generatore dell'effetto risacca. La parte racchiusa

fra linee tratteggiate deve essere realizzata su circuito stampato. Sulla presa
d'uscita deve essere applicato lo spinotto terminale di una cuffia o di un auricolare.

COMPONENTI TL

Condensatori R6 = S 1 megaohm
R7 = 22.000 ohm
C1 = 2,2 F (non elettrolitico) R8 = 6.800 ohm
C2 = 100.000 pF R9 = 8.200 ohm
C3 = 100.000 pF R10 = 8.200 ohm
C4 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R11 = 1 megaohm
C5 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) R12 = 100 ohm (potenz. a variaz. log.)

Resistenze Varie
R1 = 1 megaohm (trimmer) UJT = 2N2646
R2 = 120.000 ohm TR1 = BC237
R3 = 680 ohm IC1 = µA741
R4 = 680 ohm S1 = interrutt.
R5 = 1 megaohm ALIM.= 4,5 Vcc

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280
 RIO
UJT TRI
Fig. 2 - Realizzazione, su circuito stampato, del modulo elettronico in grado di
riprodurre acusticamente l'effetto di risacca delle onde marine. •

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Fig. 3 - Circuito stampato, riprodotto in grandezza naturale, necessario per la

realizzazione del modulo elettronico del dispositivo descritto nel testo.

281
 Fig. 4 - Montaggio completo dell'apparato presentato in queste pagine. Nel
contenitore metallico, che funge da conduttore di massa e della linea negativa di
alimentazione, trovano posto il modulo elettronico, la pila, Il potenziometro di
volume, l'interruttore e la presa per cuffia che, dalla funzione stereo, deve essere
trasformata in quella monofonica, isolando, mediante adatta piastrina, la sua parte
metallica dal contenitore e lasciando inutilizzato un terminale utilizzando quello
indicato nel disegno.

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282
 SPINA

Fig. 5 - Difficilmente in commercio si possono reperi-

re cuffie monofoniche. Ma la cuffia stereo può essere
facilmente trasformata in un modello monofonico non
utilizzando la prima parte del conduttore dello spinot- MASSA
to, in pratica lasciando inutilizzato il corrispondente NON COLL.
terminale della relativa presa e collegando a massa,
sempre attraverso la presa, uno dei due rimanenti
elementi utili dello spinotto. Il disegno qui riportato
cita, sulla destra, ! terminali di collegamento normali MASSA
della funzione stereo, sulla sinistra quelli della funzio-
ne monofonica.

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283
 ©

Fig. 6-I diagrammi qui riportati interpretano l'andamento dei segnali presenti nei
vari punti del circuito del dispositivo descritto nel testo.

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284
MONTAGGIO " x<<x CQ»»x • wQ<x • Qw) ?RR! x ) • U !» ) • U>QU!>• wQ
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Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
285
 DIODI VARICAP
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Attraverso la citazione di numerosi concetti teorici ed alcuni

suggerimenti pratici, con questo articolo si è voluto avviare il
lettore verso una precisa conoscenza del diodo varicap, princi-
palmente nella sua funzione sostitutiva del classico condensa-
tore variabile.

286
 Simboli - Caratteristiche - Tensioni di impiego.

Tabelle - Valori - Contrassegni.

Elenco dei modelli per uso hobbystico.

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K?xCwx>x CQ»»x >QU<!• UQ !UJQw< x x• • »!) x>x x»

A A1 A42

K1+K2

Fig. 1 - àà simbolo elettrico del diodo varicap, riportato a sinistra, mostra una
evidente somiglianza con quello del diodo a semiconduttore. A destra è riportato il
simbolo di un diodo varicap doppio, realizzato in un unico contenitore, con l'elettro-
do di catodo !U comune.

287
w rlH Hn ~~~ Ph ­ 1" HH

9
E@> a= =a

all Ik kll Ila all 11 Ila

#k
k

@
a k

@
a k

@
a

k
O
@ @ @ @
..

CAPAC. CAPAC. MAX. V

SIGLA MINIMA MASSIMA F!G. DIAGR.
pF pF INVERSA
.
BA 102 15 60 30 8 2
BA 138 5 15 30 8 2 I

BA 182 1 5 . 25 6 1
88103 5 45 O 30 8 2
BB104 15 70 30 4 2
88105 1 18 25 6 1
BB109 5 45 30 I 6 2
88 112 25 500 12 5 3
88 179 15 30 15 7 2
88 121 1 15 25 7 1
88 122 1 18 25 7 1
88130 25 500 25 5 3
B141 7 75 I 25 7 1
BB142 7 15 25 7 7
BB 204 75 70 30 3 2

288
 r» rH MiHH O rH ­ r~ AH

all lk kll Ila all Il Ila

M, $
k
==g> =a=
k

@
a k

(z)
a
«on
k

@
a

k
0
(J) @ (J) @
'

CAPAC. CAPAC. MAX. V

SIGLA MINIMA MASSIMA I F/G. DIAGR.
pF pF INVERSA

BB 205 7 78 25 6 7
à

BB 209 2,5 30 28 6 7
BB 212 25 500 72 3 3
B 304 55 12 25 3 2
BB 405 7 78 25 7 7
BB417 3 73 20 7 7
BB 505 7 78 25 7 7
BB 609 I 5 45 30 7 2
B8 709 5 45 30 6 2
I
BB 809 5 45 30 7 2
BB 909 5 45 30 7 2
MV104 15 I
70 30 3 2
I

MV 209 5 45 30 2 2
I
MVAM 115 25 500 75 7 3
MVAM 125 25 500 25 7 3

289
 G pF

•#j )r

QF
12V
Al!

6 àc7

I5

±I']e ,
r
24V
e MIN. CAPAC.

r» à 2 3 t IO et 20 25 30 V

DIAGR. 1
p N
Fig. 3 - Diagrammi relativi ad alcuni diodi varicap, per
uso dilettantistico, che possono raggiungere valori ca-
pacitivi fino a 30 pF.
MAX. CAPAC.

Fig. 2 - à» circuito riportato in alto interpreta !» sistema

coretto di collegamento di un diodo varicap, in cui si
nota la polarizzazione inversa. La lettera G denota la
R!k?wQ l Ss St UQ! K?x»!O <?»»G x<<Q • w!ZZ•U>x»Q O
giunzione del semiconduttore la quale, assumendo Ila <• U• )!>x>! ! Jx»• w! CQ»»Q >QU<!• U! !UJQw< Q x• • »!-
forma allargata, in presenza di una tensione elevata (24 )x>Q x Jxw! " • CQ»»! C! C!• C! Jxw!)x• HU• U • w•RQ<-
V), provoca la diminuzione della capacità del compo- <!• Ux»!IO" QU>wQ <?»»G x<<Q JQw> !) x»Q <• U• !UC!) x>!
nente. à» circuito riportato in basso, invece, esemplifica
!» caso opposto, quello di una stretta giunzione G, in ! Jx»• w! )x• x) !>!J !T
presenza di bassa tensione (1 V), e quindi di elevata 5 Q» • w!" • C!xkwx" " x <• U• )!>x>! )!UK?Q " • -
capacità del diodo. CQ»»! C! C!• C! Jxw!) x• )µQ • • <<• U• wxkk!?UkQwQ
Jx»• w!)x• x) !>!J! )• " • wQ<! Rw x ! t Q l a • uT 5 Q»
<Q) • UC• C!xkwx" " x ! " • CQ»»! " QUZ!• Ux>! • • <-
<• U• wxkk!?UkQwQ Jx»• w! )x• x) !>!J ! • !ù Q»QJx>!O
" QU>wQ UQ» >QwZ • <• U• w!• • w> x>Q »Q )?wJQ C! >wQ
" • CQ»»! C! C!• C! Jxw!)x• ! )?! Jx»• w! )x• x) !>!J !
• • <<• U• Jxw!xwQ Rw x ! i t • u Q ! eaa • uT
Jxw!)x• T q ?UK?QO »x )x• x) !>à CQ» C!• C• Jxw!)x• 5 Q»»x wQx»>à O ! C!xkwx" " ! w!• • w> x>! UQ»»QR!k?wQ l
è !UJQw<x" QU>Q • w•• • wZ !• Ux»Q • x»»x wxC!) Q K?x- S s STt OU• U x• • x!• U• )• <ì wQ>> !»!UQ! )• " Q U• ! »!
Cwx>x • x K?Q»»x )?( !) x CQ»»x >QU<!• UQ !UJQw<xT x( ( !x" • C!<QkUx>!O" x <• U• »QkkQw"QU>Q )?wJ!T
• r C è K?Q<>• !» " • >!J• • Qw)?!O !U • wQ) QCQUZxO
x( ( !x" • CQU• " !Ux>• 1) ?wJQ1 K?Q»»Q x>> w!( ?!>Q
CURVE CARATTERISTICHE x» )• " • • w>x" QU>• CQ»»Q )x• x) !>à !U R?UZ!• UQ
CQ»»Q >QU<!• U! !UJQw<QT ] ?>>xJ!xO Cx>• )µQ • kU!
à )• U) Q>>
! >Q• w!) ! R!U K?! Q<• • <>! <• U• !U • xw>Q C!• C• Jxw!)x• O)• " Q x)) xCQ CQ» wQ<>• • Qw>?>> !!
!U>Qw•w Q>x>! Cx! >wQ C!xkwx" " ! w!• • w> x>! UQ»»Q C!• C! x <Q" !) • UC?>> • wQO • wQ<QU>xU• CQ»»Q >• »»QS

290
 pF
f))rr
r

pF
3II ·w w

200

r>t°<
H-E->e 23 5 10 e5 20 25 30 V
#/A n à
e 23 45 10 15 20 25 30 V

DIAGR. 2 DIAGR. 3

Fig. 4 - à diagrammi qui riportati si riferiscono a quei Fig. 5-I diodi con capacità massima di 500 pF, di alcuni
modelli di varicap la cui capacità tocca i 100 pF. dei quali sono qui riportate le curve caratteristiche,
trovano largo impiego nei radioricevitori per onde lun-
ghe-medie-corte.

wxUZQ C! " • CQ<>• w!»!QJ• Ox( ( !x" • w!>QU?>• !U?- ( x<<xUC• !» Jx»• wQ " !U!" • CQ»»x >QU<!• UQ !UJQw-
>!»Q>wx ) )!xwQ CQ»»Q )?wJQ x<<x! )• " • »!)x>Q Q C! <x C! • • »xw!ZZxZ!• UQO xC Q<Q" • !• x 9 ~ O <!
U• U Rx)!»Q !U>Qw• wQ>xZ!• UQO)• U<!CQwx UC• )µQ »Q xJJQw> !wQ( ( Qw• RQU• " QU! C! C!<>• w<!• UQT
»!UQQ wQ>> Q w!<• Q))µ!x<<Qw• )• U <?RR! ) !QU>Q • wQ) !- àU>Q• w!xO»x " x<<!" x >QU<!• UQC! • • »xw!ZZxZ!• UQ
<!• UQ »G xUCx" QU>• >QU<!• UQS)x• x)!>à T CQ! Jxw !)x• è K?Q»»x )!>x>x UQ»»Q x• • • <!>Q >x( Q»-
Ma <Q J• k»!x" • Q<<QwQ " xkk!• w" QU>Q • wQ) !<!O »QO" x !» Jx»• wQ wQx»Q è )Qw>x " QU>Q K?Q»»• )µQ
C• ( ( !x" • w!Rxw)! x»»x >Q• w!x Q<• • <>x !U • wQ)Q- • w•J • )x »x C!<>w?Z!• UQ CQ» )• " • • UQU>QT
CQUZxO K?xUC• x( ( !x" • xRR Qw"x>• )µQ »G xUCx- q x • w• JQ )• UC• >> Q UQ! U• <>w! »x( • wx>• w!è w!<?»-
" QU>• CQ»»x )x• x) !>à O!U R?UZ!• UQCQ»»x >QU<!• UQ >x>• )µQ ! C!• C! )• U >QU<!• U! " x<<!" Q C! l a ~
!UJQw<xOC!• QUCQ x• • w•<<!" x>!Jx" QU>QCx»»x wx- µxUU• wQxk!>• ( QUQ R!U• x t a ~ T q G x»>w• UCQ è
C!) Q K?xCwx >x • )?( !)x CQ»»x >QU<!• UQT r >x»Q x<<x! C!RR! ) !»Q )µQ <! • • <<x C!<• • wwQ C! Jx»• w!C!
C!• QUCQUZx <! Q<• w!" Q x>> wxJ Qw<• ?Ux )?wJxT >QU<!• U! >xU>• Q»Q Jx>! UQ! )!w)?!>! C! x• • »!)xZ!• -
9 <<QwJxUC• ! >wQ C!xkwx " " ! w!• • w> x>! UQ»»Q R!- UQ CQ! Jxw!)x• T
k?wQ l Ss St Oè • • <<!( !»Q U• >xwQ )• " Q !» Jx»• wQ
CQ»»x >QU<!• UQ !UJQw<x C! • • »xw! ZZxZ!• UQ U• U
<)QUCx " x! x» C!<• >> • C! e ~ O • Qw)µé !U K?Q<>• IMPIEGO DEI VARICAP
)x<• !» C!• C• Jxw!)x• C!JQww Q( ( Q ?U Q»Q " QU>•
wQ>> !R!) x>• wQ UQ! )• URw• U>! CQ! <QkUx»! x wxC!• Rw Q- : Qw»G?<• • wx >!)• CQ! C!• C! Jxw!)x• !UJ!>!x" • !»
K?QUZxO<QK?Q<>! C• JQ<<Qw•<?• Qwx wQ !» Jx»• wQC! »Q>>
• wQ x )• U<?»>xwQ »Qx• • • <!>Q >x( Q»»Q • ?( ( »!-
à ~T )x>Q !U K?Q<>Q • xk!UQO»Q K?x»! w!• • w> xU• O • Qw»x
àU • wx >!)xO<Q !» C!• C• Jxw!)x• è " • U>x>• !U ?U • w!" x J• »>xx ( QUQR!) !• CQ» C!»Q>>xU>QO»Q• w!U) !-
)!w)?!>• C! <!U>• U!x C! ?U w!)QJ!>• wQ wxC!• O x( S • x»! )xwx >Q>w!<>!) µQ CQ! Jxw!)x• O Q<)»?<! • JJ!xS
291
 +VCC

L L

Fig. 6 - Sono messi a confronto, in questa figura, i due circuiti di sintonia di un

ricevitore radio, quello a condensatore, a sinistra e quello a diodo varicap, a destra.
I valori dei componenti sono citati nel testo.

" QU>Q ! " • CQ»»! • Qw!" • !Qkµ! • w•RQ<<!• Ux»!T <• Q>> • x» ) • UCQU<x>• wQ J xw!x( !»Q " Q) ) xU!) • è
òG Q»QU) • CQ! J x»• w! " x<<!" ! CQ»»Q >QU<!• U! !U- !»»? <>wx>x !U R!k?wx vO x <!U!<>wx CQ»»x K?x»Q è
J Qw<Q C! • • »xw!ZZxZ!• UQ J ?• »Q <!kU!R!) xwQ ) µQ !U w!• • w>x >• !» ) »x<<!) • ) !w) ?!>• C! <!U>• U!x C! ?U
>Q• w!x K?Q<>! U• U CQ( ( • U• Q<<QwQ <?• Qwx>!O " x w!) QJ !>• wQ wxC!• ) • U ) • UCQU<x>• wQ Hp ~ IO " QU>wQ
) µQ »x <) Q»>x J x Rx>> xO x <Q) • UCx CQ»»Q Q<!kQUZQ x CQ<>wxè wxRR! k?wx>• »• <>Q<<• ) !w)?!>• " x ) • U
• wx>!) µQOxU) µQ x» C! <• • wxC! >x»! J x»• w!O• • • ?wQ <!U>• U!x x C!• C• J xw!) x• T p • " Q <! • ?ò U• >xwQO
!U ?Ux Z•Ux C! J x»• w! !U>Qw" QC!O !URQ w!• w! xRw x ! C?Q ) !w) ?!>! Q<!<>Q ?Ux C!RR QwQUZx K?xU>!>x-
K?Q»»! " x<<!" !T : wQUC!x" • !U ) • U<!CQwxZ!• UQ !» >!J x C! ) • " • • UQU>!O " x !» ) !w) ?!>• x C!• C•
C!• C• o o à as QC • <<QwJ !x" • !» C!xkwx" " x C! J xw!) x• µx ?U ) • <>• UQ>> x" QU>Q !URQw!• wQ x
K?Q<>• ) • " • • UQU>Q w!• • w> x>• !U R!k?wxs T r ( ( Q- K?Q»»• ) • » J xw!x( !»Q " Q) ) xU!) • T àU• »>wQO!» <!<>Q-
UQO!U ) • ww!<• • UCQUZx CQ» J x»• wQ C! >QU<!• UQ C! " x x J xw!) x• ) • U<QU>Q ?Ux " xkk!• wQ " !U!x>?-
• • »xw!ZZxZ!• UQ C! l a ~ O »x ) x• x) !>à CQ» J xw!)x• w!ZZxZ!• UQ CQ! ) !w)?!>!O) • »»Qkx" QU>! • !ù ) • w> !Q
è C! et • uO " QU>wQ x» J x»• wQ C! à ~ è C! - a • uT • • <<!( !»!>à C! <!<>Q" xwQ !» ) • " xUC• C! <!U>• U!x
q ?UK?QO) • U ?Ux x»!" QU>xZ!• UQ C! l a ~ <! µx H° i I x<<x! »• U>xU• Cx» ) !w) ?!>• • <) !»»xU>QT r <<• è
?UG Q<) ?w<!• UQ ) x• x) !>!J x C! t t • u H- a • u S et K?!UC! Cx • wQRQ w!w<!T
• u f t t • uIT p • U ?Ux >QU<!• UQ C! x»!" QU>xZ!• UQ li ) • UCQU<x>• wQ p àOx <Q) • UCx CQ»»x CQ<>!UxZ!• -
C! ei ~ O »G Q<) ?w<!• UQ ) x• x) !>!J x è C! l a • u H- a UQ CQ» ) !w) ?!>• C! <!U>• U!x x<<?" Q >wQ J x»• w!
• u S s a • u f l a • uIT p • U ?Ux >QU<!• UQ C! C!J Qw<!, t aa • u • Qw! J xw!)x• !U _ ­ uOt Taaa • u
• • »xw!ZZxZ!• UQ C! i s ~ <! • >> QUk• U• s d • u H- a • Qw K?Q»»! !U ~ ­ u Q t aTaaa • u • Qw C!• C! !U
• u S i i • u f s d • uIT r ) ) • <• !Qkx>• x ) • <x 9 ù S9 pT
<QwJ • U• ! C!xkwx" " ! w!• • w> x>! UQ»»Q R!k?wQ l Ss P ?xUC• <! >wx>> x C! ?>!»!ZZxwQ !» ) • UCQU<x>• wQ
- 5. p » !U ) !w)?!>! _ ­ u S ~ ­ uOK?Q<>• C• J wà xJ QwQ !
ò x R?UZ!• UQ <• <>!>?>!J x CQ» C!• C• J xw!)x• w!S >Qw"!Ux»! " • »>• ) • w> !T

292
: QwK?xU>• w!k?xwCx !» ) • UCQU<x>• wQ p i OK?Q<>•
C• J wà x<<?" QwQ ?U J x»• wQ ) • " • wQ<• Rw x !
t aTaaa • u Q ! à aaTaaa • u QC Q<<QwQ C! >!• •
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J x»• wQ ) • " • wQ<• Rwx ! t aTaaa • µ" Q ! à aaTaaa
• µ" T à» • • >QUZ!• " Q>w• ° i • • >wà xJ QwQ K?x»<!x<!
J x»• wQ ) • " • wQ<• Rw x à aTaaa • µ" Q à aaTaaa
• µ" T òx wQ<!<>QUZx ° l !UJ Q) Q J x ) x»)• »x>x !U
" • C• ) µQ <?! <?• ! >Qw"!Ux»! <! • • <<x " !<?wxwQ !»
J x»• wQ C! >QU<!• UQ C! » ~ O ) • " Q !UC!) x>• x
CQ<>wx CQ»»• <) µQ" x C! R!k?wx vT : Qw Q<Q" • !• O
C!<• • UQUC• C! ?Ux >QU<!• UQ C! • • »xw!ZZxZ!• UQ
C! ei ~ O !» J x»• wQ Cx x>> w!( ?!wQ xC ° l • • >wQ( ( Q
Q<<QwQ K?Q»»• C! eTaaa • µ" O " QU>wQ xC ° i <!
@
Fig. 7 - Nei ricevitori radio, nei televisori, nei circuiti sintonizzatori, ! diodi varicap
vengono sottoposti a tensioni di polarizzazione inverse non inferiori ai 3 V, per
evitare le distorsioni, ossia ! fenomeni di tosatura dei segnali qui indicati.
• • >wQ( ( Q x<<QkUxwQ !» Jx»• wQ C! »aTaaa • µ" T àU
>x» )x<• <?»»Q C?Q wQ<!<>QUZQ R»? !wQ( ( Q ?Ux )• w-
wQU>Q C! eO a' " n O • Qw»x K?x»Q O x• • »!)xUC• »x
R•w" ?»x ~ = à° O <! xJwQ( ( Q ?Ux )xC?>x C!
>QU<!• UQ <? ° l C! eO a' ~ O)µQ • ?ò wx• • wQ<QU>x-
wQ ?U Jx»• wQ x))Q>> x( !»Q !U w!)QZ!• UQT ù x <Q <!
?>!»!ZZx<<Q !» Jxw!)x• !U ?U )!w)?!>• • <)!»»x>• wQ x
wxC!• RwQK?QUZxO • QwQ<Q" • !• !U K?Q»»• C! )• U-
JQw<!• UQ C! Rw QK?QUZxO UQ» K?x»Q »G x" • !QZZx CQ»
<QkUx»Q • <)!»»xU>Q è Q»Q Jx>x He ~ ± l V), <!
<xwQ( ( Qw• )Qw> x" QU>Q JQw!R!) x>! ! • w!" ! RQU• " Q-
U! C! C!<>• w<!• UQ CQ» <QkUx»QO )• " Q !UC!) x>•
UQ»»• <)µQ" x C! R!k?wx- T r ))• • Qw)µé UQ! w!)Q-
J!>• w! wxC!• O UQ! >Q»QJ!<• w!OUQ! )!w )?!>! <!U>• U!ZS
Zx>• w!O ! C!• C! J xw!) x• J QUk• U• x»!" QU>x>! ) • U
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CONTRASSEGNI
ù • »>! C!• C! Jxw!)x• <• U• • w!J! C! )• U>w x<<QkU• T
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»Q>>Qwxx))xU>• x»»x <!k»xO)µQ <>x( !»!<)Q »Q Jxw!Q
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Q<<QwQ o • z T n U) µQ !» o o i as • ?ò Q<<QwQ o •
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K?Q<>Q <Q»QZ!• U! U• U !U>QwQ<<xU• O Cx>• )µQ xC
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La batteria in tampone assicura, in ogni stazione ricetrasmit-

tente, la continuità di lavoro, anche quando l'erogazione del-
l'energia elettrica subisce delle interruzioni.

294
BATTERIA
IN
TAMPONE
Garantisce le massime prestazioni del ricetrasmettitore.

Assicura la continuità di funzionamento del TX in caso di black-outs.

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295
 ALIMENT.

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Fig. 1- Circuito completo relativo al collegamento di una batteria in

tampone con l'alimentatore stabilizzato di una stazione ricetrasmit-
tente.

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Fig. 2 - Configurazione esteriore di un autodiodo al silicio da

collegarsi in serie con il morsetto positivo della batteria in tampo-
ne. I terminali 1 - 2 possono essere, a seconda del modello, quelli
di anodo e di catodo o viceversa.

296
 FASCETTA
f ELASTICA
MO
PO
Fig. 3 - Particolare dei collegamenti, sul morsetto positivo della batteria, dei fusibili
volanti e dell'autodiodo, sul quale è possibile applicare una fascetta elastica per il
fissaggio del componente ad un punto fermo.
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RICARICA IN TAMPONE
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Fig. 4-I due fusibili F1 - F2, come si può notare in questo schema di utilizzazione
del sistema della batteria in tampone, debbono essere applicati in prossimità del
morsetto positivo.

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298
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 CORRENTE CORTO
ALTISSIMA
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Fig. 5- Un eventuale contatto, fra i conduttori collegati ai morsetti della batteria,

genera una corrente di cortocircuito di forte intensità. Ecco perché è necessario
cautelarsi contro tali pericoli mediante l'uso di opportuni fusibili.

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000

Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° • Il tester

2° • Il voltmetro

3° • L'amperometro
4° • Il capacimetro
5° - Il provagiunzioni

6° • Tutta la radio
7 . Supereterodina
8° • Alimentatori

9° • Protezioni elettriche

299
 CORSO DI
1e PUNTATA

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1°- BANCO DI LAVORO R•UCx" QU>x»! ) µQO ?U!>x" QU>Q x»»G QU>?<!x<" •
CQ» >Q) U!) • • w!U) !• !xU>QO • Qw" Q>> • U• C! wxk-
2° - VANO STRUMENTI k!?UkQwQ • >> !" ! w!<?»>x>! ) • U !» " !U!" • C!<• QU-
C!• C! QUQwk!QO wx• !Cx" QU>QO UQ» " • C• • !ù ) • -
3° - SALDATORE " • C• Q • wx>!) • • • <<!( !»Q T
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4° - IMPIANTOELETTRICO ?U »x( • wx>• w!• U?• J • O <!x !U K?Q»»• O U• U " QU•
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5° - PRESA D'ANTENNA J Q) ) µ!• • " x»Q !" • • <>x>• b • ) ) • wwQO !URx>>!O ) µQ
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6° - CORREDO ATTREZZI ( !»QO >QUQUC• ) • U>• ) µQ »x »• ) x»!ZZxZ!• UQ CQ!
k?x<>! wx• • wQ<QU>x <Q" • wQ »G • • QwxZ!• UQ • !ù !" -
7° - CORREDO COMPONENTI • • w> xU>Q UQ» »xJ • w• C! w!• xwxZ!• UQO " QU>wQ »x

li laboratorio del radioriparatore dilettante deve essere ordina-

tamente composto, onde agevolare il compito dell'operatore
tecnico, che deve sempre trovare al suo posto ogni tipo di
utensile, strumento o parte di ricambio.

300
AVVIAMENTO ALLE
RADIORIPARAZIONI
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301
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Fig. 1 - Esempio di banco di lavoro per radioriparatore dilettante. Le parti che lo

compongono sono: 1 - tavolo; 2 - mensola; 3 - 7 pannelli con prese di corrente ed
elementi di comando; 4- tester; - 5 - alimentatore stabilizzato; 6- prese antenna-
terra; - 8 - cassettiere; 9 - lampada a braccio flessibile.

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302
 FILO DI TE RRA

ALIM STAB ILI?Z

TE STE R R E G. VOLTAGGIO

Fig. 2 - Particolare del vano strumenti del banco di lavoro. Si noti la linea di
collegamento di terra presente su tutta la lunghezza del banco.

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Fig. 3- Modello di saldatore, dotato di presa di

massa, consigliato ai radioriparatori dilettanti.

303
 STA G N A I

RETE

SPINOTTO
DI TERRA

Fig. 4 -La presenza di una resistenza da 2.200 ohm- 1 W scongiura l'eventualità di

dannosi cortocircuiti.

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304
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FILTRO

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FILTRO

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TERRA

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STAGN

Fig. 5 - Schema teorico dell'impianto elettrico che si deve realizzare sul banco di
lavoro. La lampada al neon deve essere del tipa con resistenza conglobata. Il
fusibile F, di tipa rapido, è da 3 A.

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305
 3
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22 Kn
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Fig. 6 - Esempio di collegamento della discesa di un'antenna esterna sulla boccola

presente nel pannello antenna-terra (A - n. •

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?U • x»• C! »QkU• • C x»>w• Q»Q" QU>• <• »!C• T

Fig. 7 - La piccola cesoia con manici isolati, la pinza a

punte ricurve ed il pinzetto d'acciaio appartengono al
tipo di utensili maggiormente usati nel laboratorio del
radioriparatore dilettante.

306
CORREDO ATTREZZI

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C! ?>QU<!»! CQ! K?x»! U• U • ?ò x<<• »?>x" QU>Q RxwQ
IL PACCO
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à» • w !" • Rw x K?Q<>! è !» <x»Cx>• wQOC! ) ?! x( ( !x" •
k!à CQ>>• K?x<! >?>>• K?Q»»• ) µQ è UQ) Q<<xw!•
<x• QwQT Ma • • ! • ) ) • ww•U• ?U • !UZQ>>!U• CG x) -
DEL'HOBBYSTA
) !x!• O?Ux • !UZx x • ?U>Q w!) ?wJQ Q " xU!) ! !<• »x>! Per tutti coloro che si sono resi conto
QC ?Ux ) Q<• !xO xU) µG Q<<x ) • U " xU!) ! !<• »x>!O C! dell'inesauribile fonte di progetti con-
>!• • xCx>>• • Qw»xJ • w! C! Q»Q>>w•U!) xO) • " Q !»»? - tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro-
<>wx>• !U R!k?wx- T nica Pratica, abbiamo preparato que-
9 ) ) • ww•U• !U• »>wQ x»)?U! ) x) ) !xJ !>! x »x" x QC sta interessante raccolta di pubblica-
x»>w! x ) w•) QT Ma <QwJ• U• • ?wQ k»! <• Q) !x»! zioni.
) x) ) !xJ !>! C! x" ( wx• O ) • " ?UK?QO C! " x>Qw!x»Q
!<• »xU>QO • Qwk»! !U>QwJQU>! C! >xwx>?wx<?! ) • " - Le nove copie detla rivista sono state
• QU<x>• w!O <?! U?) »Q! C! RQww!>Q Q <?! >w!" " QwT scelte fra quelle, ancora disponibili,
5 Q! ) x<<Q>> ! CQ» ( xU) • ) • UJ !QUQ <Q" • wQ ) • U<Qw- ma in rapido esaurimento, In cui sono
J xwQ ?Ux ( ?• Ux K?xU>!>à C! J !>! Q CxC! C! >?>>! ! apparsi gli argomenti di maggior suc-
>!• ! Q " !<?wQO >Qw" !Ux»! " Q>x»»!) !O <• QZZ•U! • cesso della nostra produzione edito-
" x>x<<!UQ C! R!»• C! wx" Q w!) • • Qw>• C! <>xkU• Q riale.
U?C• QC !» R!»• S<>xkU• O) µQ CQJ Q Q<<QwQ x<<• »?>x-
" QU>Q C! • w!" !<<!" x K?x»!>à O • Qw)µé Cx K?Q<>•
C!• QUCQ !U kwxU • xw>Q »G Q<!>• CQ»»Q <x»Cx>?wQ T

CORREDO COMPONENTI

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>?>>! ! ) • " • • UQU>! C! ?<• • !ù ) • " ?UQ, wQ<!<>QU-
ZQO ) • UCQU<x>• w!O >wx U<!<>• wO C!• C!O !U>Qkwx>! QC
x»>w• xU) • wxT ù x »G x• • w•U>x" QU>• C! K?Q<>•
>!• • C! ) • wwQC• • ?ò Q<<QwQ Rx) !»Q Q wx• !C• <Q <!
w!) • wwQ x»»G x) K?!<>• C! ?U• CQ! >xU>! ; !> C! " x>Q-
w!x»! Q»Q>>w•U!) ! • • <>! !U J QUC!>x • wQ<<• ! " !k»!• -
w! ) • " " Qw) !xU>! C! • w•C• >> ! • Qw C!»Q >>xU>! Q
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5 Q»»Q ) x<<Q>> !QwQ U• U CQJ • U• " x! " xU) xwQ x»-
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) Qwx" !) !O x " !) xO !U • • »!<>!w•»• O x ) xw>x QC
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessita di offrire
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rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra ! signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario.
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

308

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Inserite il tagliando in una busta e spedite a: à
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ELETTRONICA PRATICA G

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x• w!»Q CQ»»• <) • w<• xUU• O J • w wQ! <QwJ!w" ! C! >x»Q
C!<• • <!>!J • • Qw ) • " xUCxwQ !» R?UZ!• Ux" QU>•
CQ» >Qwk!) w !<>x»»• CQ»»x " !x x?>• J Q>> ? wxO " x !U
" • C• C!J Qw<• Cx K?Q»»• ?<?x»QT à " • J !" QU>!
CQ»»Q <• xZZ•»QO ) !• è O C• J wQ( ( Qw• Q<<QwQ <!U) w•-
U!ZZx>Q ) • U »x J Q»• ) !>à C! " xw)!xT àU x»>wQ • xw•-
»QO x»»Q ( x<<Q J Q»• ) !>à O »Q <• xZZ•»Q C• J wQ( ( Qw•
" ?• J Qw<! »QU>x" QU>Qb J !) QJ Qw<xO K?xUC• »x
" x) ) µ!Ux >• ) ) x »Q x»>Q J Q»• ) !>à O »Q <• xZZ• »Q
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<!( !»Q ) !ò h r !U ) x<• xRR Qw" x>!J • K?x»! J xw!xU>!
• ) ) • ww
Q x• • • w>xwQ x» • w•kQ>>• • w!k!Ux»Qh
RICCOBONI DA VIDE
~ Qw•Ux
Il circuito, cui lei fa riferimento, può agevol-
mente adattarsi al funzionamento auspicato,
che vogliamo ritenere di un certo interesse an-
che per altri lettori automobilisti. Ma le dicia-
mo subito che le numerose varianti, da appor-
tare al nostro progetto, richiedono una buona
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.
dose di pazienza ed un po' di esperienza con i
cendo riferimento allo schema elettrico, lei do-
vrà innanzitutto eliminare il trasformatore di
alimentazione ed il pulsante, applicando poi.
sul terminale 5 del circuito, la tensione positiva
di 12 V, prelevata a valle dell'interruttore del
tergicristallo. Il terminale 6, ovviamente, va
collegato a massa. Successivamente. occorrerà
collegare il terminale 4 con il reoforo positivo
del condensatore elettrolitico Cl, mentre il pie-
dino II dell'integrato dovrà essere connesso
con il terminale 3 del circuito. Inoltre, sul ter-
minale 2 si deve inserire la tensione a +12,
quindi i due terminali 2-5 vanno collegati
assieme. Il motorino del tergicristallo, invece,
va collegato fra il terminale I e massa, ossia il
terminale 6. Per quanto riguarda il valore della
resistenza Rl, questo va ridotto a 2.200 ohm,
mentre quello di C2 va abbassato a 100.000 pF.
L'ultima operazione consiste nel disinserire dal
punto 5 la resistenza R5 e collegarla al punto
del tachimetro elettronico nel quale arrivano gli
impulsi di comando.
311
TEMPORIZZ ATORE PER ANTIFURTO me, normalmente chiuso, deve essere collegato
in parallelo a PI. I contatti del relé pilotano il
5 Q» " !• !" • !xU>• C! xU>!R?w> • J • ww
Q! !U<Qw!wQ dispositivo di segnalazione, per esempio una
?U >Q" • • w!ZZx>• wQ ) • U w!>xwC! R!U• xC x»)?U! sirena.
" !U?>!O!U " • C• Cx ) • U) QCQw"! ?U ) Qw> • >Q" • •
• Qw !» C!<!UUQ<) • C• • • Q<<QwQ QU>wx>• !U ) x<xT
òG x»!" QU>xZ!• UQ C!<• • U!( !»Q è x à i ~ ) ) QC !»
Condensatore
) • U>w•»»• C• J wQ( ( Q xJ J QU!wQ >wx" !>Q wQ»é T
C1 = 470 µF - 40 VI (elettrolitico)
MAINA u° n 5 p r [ p 9
p wQ" • Ux Resistenze
Realizzi pure il progetto qui esposto, nel quale R1 2 megaohm
R2 22.000 ohm
PI regola il tempo di ritardo. Infatti, premendo R3 f 100.000 ohm
PI, ossia cortocircuitando CI, questo si scarica. R4 22 ohm
Abbandonando PI, invece, Cl si carica ed il
relé si eccita. Ma quando CI è quasi carico, la Varie
corrente di carica diminuisce ed il relé si dissec- TR = BC107
cita, rimanendo in tale stato fino ad un nuovo D1 = 1N4004
comando. Il contatto di attivazione dell'allar- RL = relé (400 ohm -12V)

METRONOMO ELETTRONICO

q x • • ) • >Q" • • µ• !U!Z!x>• »• <>?C!• CQ»»x

AP
) µ!>xww x QC !» " !• !U<QkUxU>Q " ! µx ) • U<!k»!x>•

ril
R3
»G?<• C! ?U " Q>w•U• " • Q»Q>> w•U!) • O ) µQ J • wwQ!
) • <>w?!wQ ) • U »Q " !Q " xU! Q »G
Q<• Qw!QUZx x) K?!- UJT
<!>x !U " x>Qw!xT b2
o_ ] ] À 9 ° r [ ] r
b1
: x»Qw" •
C1Il4
TR Il
eV
9
Costruisca questo dispositivo, nel quale il po-
tenziometro Rl regola la frequenza del suono,
ossia il ritmo musicale. Il circuito è quello di un
oscillatore a rilassamento in cui si fa uso di un
transistor unigiunzione.
"'VI ,. »
a
E B
o
•
e
Condensatore
C1 f 10F- 16 VI (elettrolitico) Varie
UJT = 2N2646
Resistenze
TR = 2N1711
R1 = 22.000 ohm D1 = 1N914
R2 = 220.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) S1 = interrutt.
R3 = 330 ohm AP = altoparlante (8 ohm)
R4 = 100 ohm ALIM. = 9 V (2 pile da 4,5 V in serie)

312
 .+I Cl

e
12V
e Rl

R2
R4

INDICATORE DI BILANCIAMENTO

ù ! • )) • wwQwQ( ( Q ?U <Q" • »!)Q C!<• • <!>!J• !UC!- Realizzi questo circuito, molto semplice e che
)x>• wQ C! ( !»xU) !x" QU>• Cx x• • »!)xwQ x» " !• occupa poco spazio. Lo strumento funge da
x" • »!R!) x>• wQ <>QwQ• T voltmetro e misura la differenza fra le tensioni
o r ° ] 9 5 r ° à : n 9 ò9 d'uscita raddrizzate e filtrate dei due canali
ù x<<x p xwwx wx stereofonici.

c1 = 100.000 pF D1 = 1N914
C2 = 100.000 pF D2 = 1N914
R1 = 4.700 ohm A = microamperometro a O centrale
R2 4.700 ohm (500 A f.s.)
R3
-
=
10.000 ohm (trimmer)

313
 ESALTAZIONE DEI BASSI
Inserisca, tra amplificatore e altoparlante, que-
òGx" • »!R!) x>• wQ C! ( x<<x Rw
QK?QUZxO Cx " Q )• - sto semplice circuito. li quale provvede ad atte-
<>w?!>• O>QUCQ xC Q<x»>xwQ " xkk!• w"QU>Q ! <?• U! nuare la resa nei suoni medio-acuti, aumen-
" QC!• Sx) ?>! )µQ U• U ! kwxJ!T p • <x • • >wQ! RxwQ tando il livello di quelli gravi. Tenga presente
• QwQ»!" !UxwQ K?Q<>• !U)• UJQU!QU>Qh che la massima potenza applicabile è di 30 •
OLIVARI CARLO Regolando Rl si esaltano più o meno ! suoni
° •" x bassi.

R1

C1 = 220 u S 24 VI (elettrolitico)
AP C2 220 u S 24 VI (elettrolitico)
=
R1 = 4,7 ohm - 5 W (potenz. a filo)
D1 = 1 N4004
D2 = 1N4004

AMPLIFICATORE BF

q !<• • UQUC• C! x»)?U! !U>Qkwx>! >!• • p n l al t O

J• wwQ! wQx»!ZZxwQ )• U K?Q<>! ?U x" • »!R!) x>• wQ C!
( x<<x RwQK?QUZx • Qw!» <• »• 1• xw»x>• 1T
p ­ àù r 5 ]à : àr ] ° 9
] wQJ!<•
Se le si riferisce alla classica banda telefonica,
tenga presente che la frequenza del "parlato" si
estende fra ! 300 Hz e ! 4.000 Hz. Se invece vuol u
ottenere una buona fedeltà dei segnali, allora la
banda deve essere estesa fra ! 200 Hz e ! 6.000
Hz, come accade nel progetto qui riportato.
Tenga presente che l'alimentazione deve essere
ben filtrata e stabile, qualora questa non sia
derivata da pile. li guadagno in tensione è di 77
dB, pari a 7.000 volte.

Resistenze
R1 = 1.200 ohm
Condensatori R2 f 220.000 ohm
C1 = 1 O F- 16 VI (elettrolitico) R3 = 330 ohm
C2 f 220.000 pF
C3 = 33.000 pF Varie
C4 = 47 F - 16 VI (elettrolitico) IC1 f CA3035 (RCA)
C5 f 47 F - 16 VI (elettrolitico) ALIM. = 9Vcc ± 15 Vcc

314
IL REGISTRATORE IN AUTO
~ • wwQ! ?<xwQ !» " !• wQk!<>wx>• wQ >x<) x( !»Q !U x?>• O
" x <• U• <• w•J J !<>• CQk»! x" • »!R!) x>• w! x t 2 UQ-
) Q<<xw! • Qw• !»• >xwQ k»! x»>
• • xw»xU>!T
ù n 5 u°r qà 5 à : n 5 ] n ò r 9
ù xU>• J x
Il circuito qui riportato si riferisce ad un solo canale.
Se lei utilizza due o più canali, dovrà realizzare un
circuito identico per ogni canale. L'integrato dovrà
essere montato su un radiatore di alluminio o di ra-
me. Con RJ si regola il volume sonoro. I collega-
menti in entrata debbono essere effettuati con cavi
schermati, mentre quelli d'uscita saranno rappre-
sentati da conduttori normali del diametro di 1,6
mm almeno. Le consigliamo difar uso degli apposi-
ti filtri commerciali per "pulire" l'alimentazione a
12 V dell'autovettura.

N
R2
C5q
.J1.""'°C6 5 I~
3 5

n (vo.) IC1 12VCc

» è
-] 8
9 - 6 2
CI

C2 C3

Condensatori Resistenze
C1 1 u (non elettrolitico) R1 f 100.000 ohm (potenz. a variaz. Iin.)
c2 100.000 pF R2 = 330.000 ohm
c3 330 pF R3 = 4,7 ohm
C4 100.000 pF
C5 100.000 pF Varie
C6 470 u S 16 VI (elettrolitico) IC1 f TDA1010
C7 100 µ F - 16 VI (elettrolitico) S1 interrutt.
)x 1.000 u S 16 VI (elettrolitico) AP 4 ohm
ALIM. 12 Vcc

315
AMPLIFICATORE BF

q x ?U " !• x" !) • x• • x<<!• Ux>• C! Q»Q>> w•U!) x µ•
w!) QJ? >• !U wQkx»• x»)?U! !U>Qkwx>! " •CT A - avOC!
) ?! U• U ) • U• <) • »x • !QC!Ux>?wx Q ) µQ U• U <x• wQ!
• w•• w!• ) • " Q ?<xwQT : • >Q>Q <?kkQw!w" ! K?x»)µQ
?>!» Q !" • !Qk• C! K?Q<>! ) • " • • UQU>!h
p àù n °r ò òà _ z 9
n <) • »! : !) QU•
Realizzi questo interessante amplificatore di bassa
frequenza, la cui potenza d'uscita raggiunge i 5 W su
un carico di 4 ohm e la cui impedenza d'ingresso è di
3 megaohm. Tenga presente che il guadagno in ten-
sione è di 46 dB, mentre il circuito non può essere
alimentato con tensioni superiori ai I 6 V.

Condensatori Resistenze
C1 = 470 F - 24 V (elettrolitico) R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C2 = 100 F - 16 Vl(elettrolitico) R2 = 56 ohm
C3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R3 = 33 ohm
C4 = 4.700 pF
C5 = 330.000 pF Varie
C6 = 470 pF IC1 = n 706
C7 = 1.000 F - 25 VI (elettrolitico) AP = altoparlante (4 ohm)

INTEGRATO TDA2006

q Q<!CQw• ) • U• <) QwQ ?U Q<Q" • !• C! !" • !Qk• O• • <- Disponendo di una doppia alimentazione, è possi-
<!( !»" QU>Q ) • " Q x" • »!R)! x>• wQ C! ( x<<x Rw
QK?QU- bile fare a meno del grosso e costoso condensatore
ZxOCQ»»G !U>Qkwx>• ]q n i aavT d'uscita, riferendo il caricoa massa piuttosto che ad
p ò r °à pà z n o °à r ò r un valore intermedio dell'alimentazione, come av-
p•" • viene in questo progetto di amplificatore, la cui po-
tenza è di 12 W.

Condensatori Resistenze
C1 1 u (non elettrolitico) R1 = 22.000 ohm
c2 22 F - 16 VI (elettrolitico) R2 = 680 ohm
C3 = 220.000 pF R3 - 22.000 ohm
C4 = 100.000 pF R4 = 1 ohm
C5 100 F - 16 V (elettrolitico)
C6 100 F - 16 VI ( elettrolitico) Varie
C7 - 100.000 pF IC1 = TDA2006
D1 = 1N4001
D2 = 1N4001
AP = 4 ohm

316
 e14 V
e

01

RI

317
KITS ELETTRONICI

-~~
~

'

T
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G
ò Q»»
•GGTOO

i, s.\ na ne\\-a. ~a,

inviamo catalogo denagllato a richiesta scrivere a:

 CLASSIFICAZIONE rm òm r Tf)
ARTICOLI ELSE KIT
PER CATEGORIA
marzo 1986
EFFETTI LUMl'NOSI ACCESSORI PER AUTO
RS 1 Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale L 33.0001 RS 46 Lampeggiatore regolabile 5 + 12V L 12.000
RS 10 Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale L 43.000
I L 16.500

I RS 47 Variatore di luce per auto

RS 48 Luci rotanti sequenziali 1 O vie BOOW/canale L 47.000 L 19.500
RS 50 Accensione automatica luci posizione auto
RS 53 Luci psiche. con microtono 1 via 1500W L 26.000
L 15.000 RS 54 Auto Blinker - lampegg,atore di emergenza L 19.600
RS 68 Strobo intermittenza regolabile
RS Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W/canale L 46.000 RS 62 Luci psichedeliche per auto L 33.000

I
74
RS
RS
RS
113
114
117
Semaforo elenromco
Luci sequenz elastiche 6 vie 400W/canale
Luci stroboscopiche
L
L
L
34.000
43.000
44.000
RS
RS
64
66
Antifurto per auto
Contagiri per auto (a diodi LED) I L
L
L
37.000
35.000
17.500
RS 76 Temporizzatore per tergicristallo
RS 136 Luci psichedeliche 3 vie 1000W L 39.000 L 9.000
Avvisatore acustico luci posizione per auto
APP. RICMNTI-TRASMIITENTl E ACCESSORI
RS
à RS
96
103 Electronìc test multifunzioni per auto I L 33.000
à
RS
RS
RS
6
16
40
Lineare 1 W per microuasmenltore
Ricevitore AM didattico
Microricevitore FM ò
L 12.500
L 13.000
14.500
I RS
I RS
RS
104
107
122
Riduttore di tensione per auto
Indicatore ett. batteria e generatore per auto
Controlla batteria a generatore auto a display
L
L
L
11.000
14.600
16.500
RS 62 Prova quarzi L 12.000 RS 137 Temporizzatore per luci di cortesia auto L 14.000
RS
RS
RS
6S
102
112
Trasmettitore FM 2W
Trasmettitore FM radiospia
Mlni ricevitore A M supereterodina
I L 25.000
L 19.600
L 26.600
L 17.000
RS
RS
161
162
Commutatore a sfioramento per auto
Antifurto pet auto
L
L
15.600
31.000
RS 119 Radiomicrofono FM
RS 120 Amplificatore Banda 4-5 UHF L 16.000 TEMPORIZZATORI
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L 19.500 L 41.000
L 27.000 RS 66 Temp. autoalimentato regolabile 18 sec 6O min
RS 139 Mini ncevtore FM supereterodina L 22.000
Pre amplificatore Cantenne universale L 11.000 RS 63 Temporizzatore regolabile 1+ 100 sec.
RS 160
RS 161 Trasmettitore FM 90- 150 MHz 0,5 W L 23.000 RS 81 Foto 1imer (solicl state) L 26.600
RS 123 Avvisatore acustico temporizzato L 19.500
EFFETTI SONORI RS 149 Temporizzatore per luce scale L 20.000
RS 18 Sirena elettronica 30W L. 23.500
RS
RS
RS
RS
!!
71
80
I Distorsore per chi tana
Sirena programmabile - oscillofono
Generatore di suoni
Generatore di note musicali programmabile
L
L
L
L
16.500
13.000
23.000
31.000
RS 9
14
ACCESSORI VARI DI UTILIZZO
Variatore di luce {canico max 1500W)
Antifurto professionale
L
L
10.000
44.000
RS
RS 90 Truccavoce elettronico L 24.600 L 16.000
L 24.000 RS 57 Commutatore elettronico di emergenza
RS 99 Campana elettronica L 14.500
RS 100 Sirena elettronica bitonale L 21.500 RS 59 Scaccia zanzare elettronico
RS 101 Sirena italiana L 15.600 RS 67 Variatore di velocità per trapani 1500W L 16.000
RS 143 Cinguettio elettronico L 19.000 RS 70 Giardiniere elettronico L 10.600
RS 158 Tremolo elettronlco L 26.600 RS 82 fnterrutro,e crepuscolare L 23.500

I
RS 83 Ragola1ore di vet per motori a <• x? • »Q L 15.000
APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI L 26.000
RS 87 Relè fonico
RS 8 Fihro cross-over 3 vie 50W L 26.500 L 27.000
L 11.000 RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto
RS 15 Amplificatore RF 2W
L 26.000 RS 97 Esposimetro per camera oscura L 33.500
RS Mixer BF 4 ingressi
RS 26 Amplificat.ore !IF 10W L 16.000 RS 98 Commutatore automatico di alimentazione L 14.000
191
RS 27 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L 10.500 RS 106 Contapezzi digitate a 3 cifre L 47.000
RS 29 Preemplificatore microfomco L 13.500 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36.000
RS 36 Amplificatore u 40W L 27.600 RS 118 Dispositivo per la registr, telefonica automatuca L 35.500
RS
Rs
38
39
lndicato,e livello uscita a 16LED
Amplificatore stereo 10410W
L
L
28.500
30.000 RS 121 Prova riflessi elettronico
Chiave elettronica
r L
L
49.500
21.000

I
RS 45 Metronomo elettronico L 9.000 RS 126
RS Preamplificatore HL-Fj L 25.000 RS 128 Antifuno uniVersale (casa e auto) L 39.000
RS 61
65 Preampliticatore stereo equalizzato R.LA.A. L 16.000 RS 129 Modulo per Display gigante segnapunti L 48.500
RS 61 Vu-meter a 8 LED L 24.500 RS 132 Generatori, di rumore lllanco !relax olenramcoJ L 23.000
I
I
RS Booster per autoradio 20W L 23.000 Rivo la ,a re di metalli L 22.000
12 Booster stereo per autoradio 20420W L 41.000
RS 134
RS 73 RS 136 Interruttore a sfioramento 220V 350W L 23.500
RS 78 Decoder FM stereo L 17.600
RS 141 Ricevitore per barriera a raggi infrarossi L 36.000

I
RS 84 lr'lte-r1onico L 22.600
RS 85 Amplificatore telefonico L 26.600 RS 142 Trasmettitore per barriera a raggi infrarossi L 16.000

I
RS 89 Fader automatico L 15.000 RS 144 Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno L 53.000
RS
RS
RS
RS
93
105
108
115
I Interfono per moto
Protezione elettronica per casse acustiche
Amplificatore R 5W
EquahzzatQre parametrico
L
L
L
L
29.000
29.000
13.000
26.000
RS
RS
RS
146
152
159
Automatismo per riempimento vasche
Variatore di luce automatico 220V 1000W
Rivelatore di strada ghiacciata per eum e aut.cc.
Orologio digitale
L
L
L
L
14.000
26.000
21.000
38.000
RS 124 Ampllficatora !l.F. 20W 2 vie L 29.000 RS 164

I
Mixer Stereo 4 ingressi L 42.000

I
RS 127
RS 133 Preamplificatore per chitarra L 10.000 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
Amplificatore BF I W L 10.600
RS
RS
RS
140
146
153
Modula per indicatore di livello audio Gigante
Effe1 to presen.z.a stereo
L
L
62.000
28.000
RS 35
RS 92
Prova transistor e diodi
Fusibile elettronico I L
L
19.000
19.600
RS 183 Interfono 2 W L 26.000 RS 94 Generatore di barre Ty miniatunzzato L 15.000
Provo transistor (tesi dinamico) L 18.500

I
RS 126
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER RS 155 Generatore di onde quadre 'Hz • 100 KHz L 33.000
RS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF L 27.000 Indicatore di impedenza a:1toparlenr, L 37.000
RS 11 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A L 12.600 RS 1571
RS 31 Alimentatore stabilizzato 12V 2A L 16.500
Carica banene al Ni - Cd regolabile GIOCHI ELETTRONICI
RS 43
RS 65 lnvenor 12 ~ 220V 1 OOHz 60W
Carica batterie automatico
EL 3%%
23.600
RS 60 Gadget elettronico L 16.500
RS 76 RS 77 Dado elettronico L 22.500
RS 86 Alimentatore stabilizzato 12/ 1 A L 14.600
L 17.500

I
Alimentatore duale regol +- .,. 12V 500mA L 24.500 RS 79 Totocalcio elettronico
RS 96
RS 116 Alimentatore stabilizzato variabile 1 4 25/ 24 L 33.000 RS 88 Roulette elettronica a 1 O LED L 27.000
L 59.500 L 33.000

I
Alimentatore stabilizzato 12V {reg. 10415V 10A RS 110 Slot machine elettronica
RS
RS 131
138 Canea banane Ni-Cd corrente costante regolabile L 33.000 RS 111 Gioco delrOca elenmmco L 39.000
RS 150 Alimentatore stabilizzato Universale 1 A L 27.000 Indicatore di vincita L 29.000
RS 147
RS 154 Inverter 12V - 220v 50 Hz 40W L 26.000 L 12.500
IL 27.500 RS 148 Unità aggiuntwva per RS 147
RS 156 Carica batterie al Ni- Cd da batteria auto

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CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 34 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C.- Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x87x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 20 O-2000-2KO-20K? - 200 KQ - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA4- 20 m4 - 200 mA4 - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 uA- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

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MOD. RADIO - L. 21.950 MOD. TV - L. 26.300

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza 1Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V ett. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15V pp.
Dimensioni 12 x 160 mm Dimensioni 12 x160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
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CARATTERISTICHE:

Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione: 95 MHz+ 115 MHz
Alimentazione : 9 Vcc+13,5 Vcc
Assorbimento 8 mA+24 mA
Potenza d'uscita : 7 mW-+-50 mW
Dimensioni : 5,2 cmx 8 cm

FMI
Funziona bene anche senza antenna - Eccezionale sensibilità - Trasformabile in una emit-
tente di potenza.

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La ,portata, in relazione con le con-
dizioni ambientali e l'uso o meno
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di po-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata !U scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prati,che attuabili da ogni princi-
piante.
J! Q>xTQQ<<re.guerce
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
PRATICA
A&
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70
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9 ° àz à5 n òr RX HI-FI
ù àp ° 9 u9 5 9 CON ASCOLTO
:r° °]= IN CUFFIA

10W
DC - INVERTER - DC
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 270 - L. 28.500
CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 16 portate
Sensibilità 2.000 Q/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 10V-50 V.250 V- 500 V
VOLT A.C. 10V-50 V-250 V- 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA- 50 mA- 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
libretto istruzione. con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000/V .C. - 4.000 /V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100
V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V-10V-25V-100 V-250 V- 500 V-
1000 V
OHM Ox1-0x10-0x100-0x 1000
AMP. D.C. 50 A-500 A-5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
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ANNO 15 - N. 6 - GIUGNO 1986

LA COPERTINA - Suggerisce, questo mese, la
realizzazione di un dispositivo elettronico in gra-
do di invertire la tensione continua della comune
batteria d'auto in tensioni, sempre continue, ma
di valori più elevati, da utilizzare nell'alimentazio-
ne di molti dispositivi.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
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Tutti i diritti di proprietà lette-
raria ed artistica sono riserva-
ti a termine di Legge per tutti i VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 372
Paesi. I manoscritti, i disegni,
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pubblicati, non si restituisco- LA POSTA DEL LETTORE 375
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U!Qw!O C!" QU>!) xUC• C! • w•• • <!>• »x U• <>wx" xS

Nel progettare il dispositivo elettronico presentato in queste

pagine, abbiamo voluto offrire al lettore un inverter molto
versatile, da destinare agli usi più svariati, con diversi valori di
voltaggio e potenze, senza sottoporre a sprechi di energia il
generatore originale di tensione.

324
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325
 @»
11:14V
@
•
BO 911

b e e

12

SEC

o +

T1 c2

Fig. 1 - Circuito teorico dell'inverter. Sulle due prese di tensione continua, riportate
in alto, sulla sinistra dello schema, si applica il generatore, che normalmente è
rappresentato da una batteria d'auto a 12 V. Sull'uscita, a seconda della posizione
di S2, si possono prelevare tensioni continue con due valori diversi, di 20 V o di 40
V.

ONENTà
Condensatori
C1 = 470 F- 16 VI (elettrolitico) R7 = 3.300 ohm - 1 W
C2 = 470 F- 100 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze TR1 = BD911
R1 = 1.000 ohm - 5 W TR2 = BD911
R2 = 2.200 ohm - 2 W P1 = ponte raddrizz. (500 V- 1 + 2 A)
R3 = 4. 700 ohm - 1 W DL = diodo led
R4 = 1.000 ohm - 5 W S1 = comm. (2 vie - 3 posiz.)
R5 = 2.200 ohm - 2 W S2 = comm. (1 via - 2posiz.)
R6 = 4.700ohm- 1 W T1 = trasf. (vedi testo)

U!) µQ»S)xC" !• • <!" !»xw!O)• U >QU<!• U! )• U>!U?Q CONVERSIONE DELLA TENSIONE

C! ei • i s ~ T àU• »>wQO • • >QUC• R?UkQwQ Cx
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326
 ALIM.
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rosso nero
isolante
m e
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2ga alfe

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T1 -
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I
V)
,,,O

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Ax •»» 4 fase. fiss.

E±I-
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TR2 mica
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Fig. 2 - Piano costruttivo dell'inverter interamente composto su una lastra di

alluminio, che funge pure da coperchio di chiusura del contenitore dell'apparato
elettronico. Per motivi di chiarezza del disegno mancano, in questo schema, i
collegamenti fra il commutatore S1, le resistenze di polarizzazione dei due transi-
stor e i terminali estremi dell'avvolgimento primario del trasformatore T1.

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327
 b

T1
.. I .• I RI
2ll} R2

Fig. 3 - Particolare illustrativo dei

collegamenti fra !» commutatore mul-
tiplo S1, le resistenze di polarizza-
a7R2 zione ed !» trasformatore T1 .

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tubetto
isolante b» dado
I

Fig. 4 - Il transistor BD911 è dotato

di una piastrina metallica, la quale si
trova in contatto elettrico con il ter- e e
minale di collettore del componente.
Per tale motivo l'applicazione del
transistor sulla lastra di alluminio de-
ve essere fatta interponendo un fo- vite di nylon
glietto di mica isolante e servendosi
di una vite di nylon.

329
 4&
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24 nE

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Fig. 5 - Questa foto riproduce il pannello frontale dell'inverter costruito dai nostri
tecnici alla maniera artigianale e con finalità esclusivamente sperimentale.

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C?>• Cx»»x BCA ELETTRONICA, »G xJ J • »k!- Resist. di polariz. Pot. assorb.
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CQ( ( • U• Q<<QwQ »x<) !x>Q !U?>!»!ZZx>QT R3 - R6 4 W (min.)

IL SELETTORE S1 ° !<• Q>>xUC• K?xU>• • wx <?kkQw!>• O <! QJ !>x C!

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330
 12V
CONV. CC-CC 200 40V

NEGATIVO

12V CONV. CC-CC 20 040V

12V CONV. CC-CC

©
Fig. 6-A seconda del sistema di collegamento adottato, il dispositivo descritto nel
testo può essere destinato ad usi pratici diversi. In A è schematizzato il collegamen-
to normale, quello che in uscita presenta i valori di tensioni continue di 20 V e 40 V.
In B viene suggerito al lettore il tipo • di collegamentò dell'inverter adatto per
disporre, in uscita, di tensioni negative. In Cè invece presentato il collegamento con
il quale In uscita si ottengono tensioni continue assai elevate rispetto a quella di
partenza di 12 V.

331
~ x»• w! w!»QJ x>! ) • U [ i ) • " " T <? i a ~ polarizz. polarizz. polarizz. potenza
R. carico minima media max. sul carico
ohm mA V mA V mA V w
1000 25 21 25 21 25 21 0,52
560 38 21 38 21 38 21 0,79
270 80 21 80 21 80 21 1,68
100 200 20 200 20 200 20 4
50 S S 380 19 390 20 7,8
27 S S S S 650 19 12,3

Q <! <)• Uk!?wx!» <?ww! <)x»Cx" QU>• CQ»»Q wQ<!<>QU- IL SELETTORE S2

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Valori rilevati con S2 comm. su 40 V polarizz. polarizz. polarizz. potenza

R. carico minima media max. sul carico
ohm mA V mA V mA V w
4700 13 44 13 44 13 44 0,57
2200 20 43 22 43 22 43 0,95
1000 45 41 45 41 45 41 1,85
560 78 41 78 41 79 41 3,24
270 S S 160 40 170 41 7
150 S S S S
270 40 10,8

332
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Prenotate fin d'ora

IL NUMERO
SPECIALE ESTATE '86
Interamente ideato e redatto per soddisfare
ogni esigenza dell'elettronico principiante e
certamente destinato a rimanere un volumetto
di facile e continua consultazione.
Lo troverete in edicola i primi giorni di luglio.
333
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SONDA
PER
CMOS
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K?Q<>! ) • " • • UQU>!O Q <?» K?x»Q <! CQ( ( • U• QRR Q>-
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xU) µQ K?Q»»x ù 9 [ ) • " • »Q" QU>xwQO ) µQ ) • US

Il dispositivo descritto in questa sede è un rivelatore di stati

logici per integrati CMOS, in grado di operare con segnali
statici di bassa frequenza e con responso ottico determinato
attraverso un doppio diodo led bicolore.

334
 Utile indicatore di stati logici per dispositivi con integrati
CMOS.
È un rivelatore che può essere utilizzato anche in altre applica-
zioni.
<QU>Q C! wQx»!ZZxwQO <?»»• <>Q<<• <?( <>wx>• Ox>> wx-
J Qw<• ?U ?U!) • • w•) Q<<• • w•C?>> !J • O >wxU<!<>• w
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335
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I
I
SONDA
I R5

R3

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~vss
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"T' o
'BILE"

Flg. 1 -Circuito elettrico dell'indicatore di stato logico per dispositivi in cui sono
montati gli integrati CMOS. Il responso ottico è dato dal comportamento luminoso
del doppio diodo led a due colori, rosso e verde. La pinzetta-coccodrillo VSS deve
- essere collegata con la massa del circuito in esame, quella VDD con la linea della
tensione positiva di alimentazione.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R5 = 47.000ohm
C1 = 100.000 pF R6 = 100ohm
R7 = 47.000ohm
Resistenze R8 = 100ohm
R1 = 47.000 ohm
R2 = 1megaohm Varie
R3 = 1 megaohm IC1 = LM 358 P
R4 = 47.000 ohm BILED = doppio led (rosso - verde)

336
 PUNTA
e
/SOL.

I
NERO
a

VSS

Fig. 2 - Piano costruttivo, realizzato su circuito stampato, della sonda rivelatrice di

stati logici. Il doppio diodo led può essere sostituito con due diodi led separati di
diverso colore. La punta della sonda deve essere protetta con tubetto isolante, allo
scopo di scongiurare ogni eventuale falso contatto con le parti sotto tensione del
circuito in esame.

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• • w>

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-

pato sul quale si deve realizzare il progetto della
sonda rivelatrice di stati logici.

337
 VDD

707
, vD

301 v

STATO
Fig. 4 - Questo semplice schema indica le tre condizioni in cui può
'o" vss trovarsi un circuito integrato CMOS e che la sonda descritta nel
testo è in grado di rlvelare con grande esattezza.

VARIETÀ DI CMOS !" • QCQUZQ CG !UkwQ<<• <• U• Q»QJx>!<<!" QO CQ»-

»G• wC!UQ CQ»»Q )QU>!Ux!x C! • µ" Q )µQ »Q )• ww QU>!
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x»!" QU>xZ!• UQ C! Jx»• wQ )• " • wQ<• Rw x ! i ~ Q! -
~ O )• U Rw QK?QUZQ • xw! x K?Q»»Q CQ»»x Rx" !k»!x CIRCUITO SONDA
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MHz). à» )!w)?!>• CQ»»x <• UCxO )!• è CQ»»G !UC!)x>• wQ C!
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338
 LED
ROSSO

a2 al
Fig. 5 - Questo è Il diodo led doppio utilizzato nel montaggio del
prototipo della sonda rivelatrice di stati logici. Quando ! due
elementi si accendono per una volta, il componente appare illumi-
nato con luce rossa oppure con luce verde. K

K?Q<>Q C! ?k?x»Q Jx»• wQO • <<!x C! e " Qkx• µ" O
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FINESTRA DELLO STATO "X"
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339
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C!Z!• U! Q»Q>> w!) µQ CQ! C!• C! »QC,
12 Vcc ± 8 Vcc = stato "1" = led rosso acceso
3,5 Vc ; 0 Vccf stato "0"= led verde acceso
8 Vcc 3,5 Vcc= stato "X" led spenti
[ Q x»»x wQ<!<>QUZx ° t R•<<Q <>x>• x<<QkUx>• !»
J x»• wQ C! i i Taaa • µ" OxJ wQ" " • xJ ?>• O <Q" • wQ
) • U ?Ux x»!" QU>xZ!• UQ C! ei ~ ) ) ,
12 Vcc 7 ,4 Vcc f stato "l" = led rosso acceso
4,7 Vcc : 0 Vcf stato "0"= led verde acceso
4,7Vcc ± 7,4 Vccf stato "X"= led spenti
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L. 8.500
Edito in formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com-
posto di 128 pagine riccamente illustrate
a due colori
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340
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w!J Q»xwQ »G xUCx" QU>• C! ?Ux >QU<!• UQ x• • »!) x>x
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U• >x»! <!x <Q x»!" QU>x>• ) • U »x >QU<!• UQ C! l
~ ) ) O <!x ) • U K?Q»»x C! et ~ ) ) T p !ò • Qw)µé !»
• xw> !>• wQ C! >QU<!• UQO) • " • • <>• ) • U »Q wQ<!<>QU-
ZQ ° i QC ° l O Rx »xJ • wxwQ !» ) !w)?!>• !U>Qkwx>•
àp e <Q" • wQ UQ»»Q !CQU>!) µQ • w•• • wZ!• U! C! >QU-
<!• UQT à C?Q C!• C! »QCO >?>>xJ !xO Rx) QUC• ?<•
CQ»»Q >QU<!• U! x J x»• wQ • !ù ( x<<• O <! !»»?" !UQ-
wxUU• C! " QU• T
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizle e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori- I resistori - I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Vene inoltre esposta un'ampia analisl del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
tante, consentiranno di raggiungere il successo
fin dalle prime fasi sperimentali.
IMPIEGO DELLA SONDA
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MONTAGGIO
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!UC!) x>• Cx» • !xU• ) • <>w?>>
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Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a
ELETTRONICA PRATICA
k?wxi OC• • • xJ QwwQx»!ZZx>• !» ) !w)?!>• <>x" • x-
>• <? ?Ux ( x<Q>>x C! " x>Qw!x»Q !<• »xU>QOC! R•w"x
wQ>>xUk• »xwQ Q CQ»»Q C!" QU<!• U! C! - ) " § l O t
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341

RICEVITORE
ELEMENTARE
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342
Utilizza due transistor
e pochi altri elementi
di facile reperibilità.
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L'ANTENNA DI FERRITE
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 La realizzazione di questo elementare ricevitore radio per
onde medie, con ascolto in cuffia, vuol rappresentare un
ottimo collaudo dell'attitudine di un principiante ad intrapren-
dere lo studio dell'elettronica, sia per interesse hobbystico, sia
per finalità professionale.

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Ascolto in cuffia delle emittenti ad onda media.

Può funzionare senza antenna ed è alimentato a pila.

343
 TeRRAO}

Fig. 1 - Circuito elettrico del ricevitore elementare per l'ascolto in cuffia delle onde
medie. L'antenna, qualora questa sia necessaria, deve essere collegata con la
boccola A 1 o con la boccola A2, scegliendo tra queste quella che consente di
raggiungere ! migliori risultati. Il trimmer R3 deve essere tarato, una volta per tutte,
in modo da consentire il miglior ascolto possibile in cuffia.

COMPONENTI-----
Condensatori R3 f 2.200 ohm (trimmer)
C1 f 10 --;- 500 pF (variabile ad aria)
c2 f 100.000 pF Varie
C3 f 100.000 pF TR1 f BC177
TR2 f 2N1711
L1 f bobina (vedi testo)
Resistenze S1 f interrutt.
R1 f 2,2 megaohm CUFFIA f vedi testo
R2 f 47.000ohm ALIM. f 4,5 Vcc

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RIVELAZIONE
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344
 stringili/o scatola in
<mtE -
[ elastica

cI

Fig. 2 - Piano costruttivo del ricevitore elementare descritto nel testo e realizzato in
un contenitore di materiale isolante, di plastica o di legno. Dentro lo stesso
contenitore è inserita pura la pila di alimentazione. Le due boccole di presa-cuffia
possono essere utilizzate soltanto con l'impiego di modelli da 600 ohm; con le cuffie
stereofoniche moderne queste boccole dovranno essere sostituite con un'unica
presa jack.

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345
 1K.

2,2F

use.
BF
Fig. 3 - Coloro che volessero servirsi del circuito del
ricevitore in veste di sintonizzatore, dovranno appor-
tare allo stadio amplificatore finale le varianti qui
Indicate, collegando poi l'uscita del circuito con l'en-
trata di un amplificatore BF.

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w!JQ»xZ!• UQOC?UK?QOè x<<x! • !ù JxU>xkk!• <• C!

Fig. 4 - Gli elementi di richiamo, riportati in questo

m disegno del condensatore variabile, vogliono inter-
pretare il sistema di collegamento del componente
nel circuito del ricevitore. Il terminale 1 è quello che
va collegato con l'ottantesima spira della bobina L1e
con la presa d'antenna A2. I punti contrassegnati con
i numeri 2 - 3 assumono elettricamente »• stesso
significato, perché identificano la conduzione della
carcassa, che deve essere collegata con la TERRA.

346

Fig. 5 - à due transistor utilizzati nel circuito del
ricevitore sono esteriormente uguali, anche se
di tipo diverso. TR1 è più piccolo di TR2, ma
entrambi sono dotati di una linguetta di riferi-
mento, che consente di individuare, nell'ordine,
gli elettrodi di emittore - base - collettore.
K?Q»»• x C!• C• C! kQw" xU!• xC• >>x>• !U " • »>!
x»>w!) !w)?!>! xUx»• kµ!T
AMPLIFICAZIONE FINALE
òG ?<) !>x CQ» >wxU<!<>• w ] ° àO • <<!x !» ) • »»Q>>• wQ
H) I C! K?Q<>• O è C!wQ>>x" QU>Q ) • »»Qkx>x ) • U »G QU-
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LINGUETTA
Sedi riferimento
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348
 @ @
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BF

Fig. 6 - Lo schema a sinistra (A) interpreta l'uso normale di una cuffia stereofonica.
Le sigle BFS-BFD significano: bassa frequenza canale sinistro - bassa frequenza
canale destro. Lo schema riportato a destra (B) interpreta il sistema di collegamento
della cuffia stereofonica suggerito nel testo, nel quale il conduttore NC non viene
collegato, mentre i due padiglioni sono connessi in serie per raddoppiare il valore
dell'impedenza.

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349
 QUARZI
IN
TEORIA
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Anche se l'argomento meriterebbe un'attenta analisi tecnica,

abbiamo cercato dì avvicinare il lettore a questo importante
componente elettronico attraverso un linguaggio didattico,
semplice ma certamente informativo.

350
 CIRCUITI OSCILLANTI

P ?xUC• <?! >Qw"!Ux»! C! ?U K?xwZ • J!QUQ x• • »!-

CHE COSA SONO )x>• ?U <QkUx»Q x»>QwU x>• O !» )• " • • UQU>Q <!
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IN CHE MODO SI CORREGGONO <?RR! ) !QU>Q • Qw " xU>QUQwQ !UUQ<) x>Q »Q • <) !»»x-
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Q ?Ux • !x<>w!Ux Cx e O ù ­ Z x»»x K?x»QO
>wx" !>Q »x " • »x>w!)QO<! RxUU• wxkk!?UkQwQ ! ' Ots Fig. 1 - A sinistra è riportato Il simbolo elettrico del
ù ­ Z )!w)xT : • ! <! QRR Q>>? x »GxwkQU>x>?wx QO <?) - quarzo, a destra un comune modello nella sua veste
)Q<<!Jx" QU>Q O <! x<<• >>!k»!x " xU?x»" QU>Q »x esteriore.
• !x<>w!Ux UQ! • ?U>! !U )?! U• U è <>x>x w!JQ<>!>x
)• U »G xwkQU>• T P ?x»• wxO)• U K?Q<>G ?»>!" x • • Qwx-
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wQOCx» K?x»Q J!QUQ >• »>x»G xw!x QC !U>w•C• >> • ?U Fig. 2.- Dentro l'involucro del quarzo, che può essere di
kx< !UQw> QT metallo, di plastica o di vetro, è presente un dischetto
5 • U è • • <<!( !»Q O !URx>!>O»x<) !xwQ x»»G !U>QwU • CQ» di minerale molto sottile, in parte ricoperto d'argento e
K?xwZ • »Gxw!xO)µQ • • >wQ( ( Q )wQxwQ RQU• " QU! C! collegato, attraverso due piccole molle, agli elettrodi
del componente.
• <<!CxZ!• UQ QC x»>QwxwQ !» Jx»• wQ CQ»»x Rw QK?QUZx
C! »xJ• w• CQ» )• " • • UQU>QT
351
 CP
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Fig. 3 - A sinistra è riprodotto lo schema elettrico equivalente di un quarzo, a destra

quello di un normale circuito oscillante. Con es e CP vengono indicate le capacità
in serie e in parallelo.

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352
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?Ux ( xUCx • x<<xU>Q Q<>wQ" x" QU>Q w!C• >>xT 5 Q»- Fig. 4 - In questo disegno vengono messe a confronto
»x wQx»!ZZxZ!• UQ CQ! R!»>w!O C?UK?QO <! ?<xU• due curve di circuiti induttivo-capacitivi (LC) con la
C!J Qw<! K?xwZ !O ) • U Rw QK?QUZQ C! w!<• UxUZx C! curva di risonanza di un quarzo, nella quale rimane
• • ) • C!<<!" !»! Rw x »• w•O• • • • w>
? Ux" QU>Q x) ) • • - evidenziato l'alto fattore di merito.
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" xU) xUZx C! ?U!R•w" !>à T CORREZIONI DI FREQUENZA
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x<<?" Q !» J x»• wQ C! e 9 é­ ZOè »x <>Q<<x • Qw! C?Q ] wx" !>Q <Q" • »!) ! x) ) • wk!" QU>!O è • • <<!( !»Q Rxw
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Io KHZ
Fig. 5 - àà diagramma riportato sulla sinistra
si identifica con la curva di risposta di un
filtro di concezione tradizionale, ad indut-
tanza e capacità; sulla destra è rappresen-
tata la curva di risposta di un filtro a quar-
zo, la quale evidenzia la mancanza di uni- FILTRO FILTRO
formità. L C X TAL

353
 USCITA

LrAL OSCILL. 10,000 MHZ

10 MHZ

Fig. 6 - Un quarzo, appositamente concepito per lavorare sulla frequenza di 10 MHz,

se collegato con un circuito oscillatore, genera un segnale a 10 MHz.

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l a MHz.

OSC!LL. 9,990 MHZ

Fig. - S La frequenza del segnale in uscita diminuisce, rispetto a quella di lavoro del
quarzo, se in serie con il componente si inserisce una induttanza.

354
 OSCILL. 10,010 MHZ

Fig. 8 - La frequenza del segnale uscente aumenta se, in serie con il quarzo, si
collega una capacità. L'aumento, ovviamente è di lieve entità.

OSCILLAZIONI ARMONICHE p • " Q è <>x>• CQ>>• O ) !ò è wQ<• UQ) Q<<xw!• Cx»»x

C!RR!) • »>à C! wQx»!ZZxwQ !UC?<>w!x»" QU>Q ) w!<>x»»!
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OSCILL.

Fig. 9 - Circuito di VXO, ossia di abparato generatore di frequenze variabili pilotato

a quarzo. Le variazioni di frequenza si ottengono intervenendo sul condensatore
variabile C.

355
LE PAGINE DEL

Cc
27
MICROFONO
DIDATTICO
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356
 Una semplice costruzione e una piacevole lezione di elettro-
magnetismo.

Conferisce alla voce una perfetta comprensibilità anche in

SSB.

REVERSIBILITÀ ELETTRICA <?x " Q" ( wxUx " • ( !»QOx CQ! • !) ) • »! <• • <>x" QU-
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" xkUQ>• C!Ux" !) • T ) • " • • UQU>! C!J QUk• U• !U>Qw) x" ( !x( !»!T 5 Q! wx-
[ • >>• • • UQUC• il ) • U• CQ»»G x»>• • xw»xU>QO ) !• è »x C!• >Q»QR•U! C! >!• • • • w>x >!»QO xC Q<Q" • !• O »G
x»>• S

Agli appassionati di ricetrasmissioni in banda cittadina, che si

prodigano in un lavoro costante di ricerca della massima
penetrazione del segnale, offriamo l'opportunità di realizzare
un originale microfono, in grado di migliorare la qualità dei
collegamenti.

357
 BOBINA

Fig. 1- Schema interpretativo del preci-

so funzionamento di un altoparlante ma-
gnetodinamico. Quando la bobina mobi-
le subisce uno spostamento fra le
espansioni polari del magnete, si genera
una tensione elettrica che viene segna-
lata dal voltmetro.

BOBINA

c»
a Fig. 2 - Collegando sui terminali della
bobina mobile una pila e chiudendo ed
aprendo poi l'interruttore, si possono
osservare dei corrispondenti sposta-
menti del cono dell'altoparlante con
INT. produzione di suoni.

• xw»xU>Q ) • U !» K?x»Q <! w!) QJ • U• ! " Q<<xkk! Cx ?Ux w!<• • <>x ?U!R•w" Q <? ?Ux Jx<>x kx" " x
R?UkQ • ?w Q Cx " !) w•R•U• O ) !• è Cx Q»Q" QU>• C! C! Rw
QK?QUZQ x?C!• T 9 RRw Q !U• »>wQ !» J xU>xkk!• C!
>wx<" !<<!• UQ CQ! " Q<<xkk!O) • U U• >QJ • »Q w!<• xw- U• U Q<<QwQ <QU<!( !»Q xk»! <( x»Z! C! >Q" • Qwx>?wxQ
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à» " !) w•R•U• " xkUQ>• C!Ux" !) • è ) xwx >Q
>w!ZZx>• CQUZxO) • <! ) • " Q è ( x<<• !» <QkUx»Q !U ?<) !>xT

ALTOP TESTER

Fig. 3 - Commutando il tester nella scala

più sensibile delle misure di corrente ed
imprimendo con le dita dei lievi colpi sul
cono dell'altoparlante, l'indice dello
strumento oscilla, dimostrando cosi la
reversibilità del componente, che tra-
sforma il suono in segnali elettrici.

358
ADATTAMENTO DI IMPEDENZA

: Qw»x • xw> !) • »xwQ x• • »!) xZ!• UQ CQ»»G x»>• • xw»xU-

>QO CQ<) w!>> x !U K?Q<>Q • xk!UQO »x w!k!C!>à CQ»
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QU>! " • »>• CQ( • »!T P ?Q<>!O C?UK?QO <• U• !
" • >!J ! • Qw) ?!OJ• »QUC• <• <>!>?!wQ ?U " !) w•R•U• Fig. 4- Spaccato di un comune altopar-
lante di tipo magnetodinamico. In esso
) • U ?U x»>• • xw»xU>QO • ) ) • wwQ UQ)Q<<xw!x" QU>Q di notano i seguenti elementi: cestello
xCx>>xwQ »x ( x<<x !" • QCQUZx CQ» <Q) • UC• ) • U (1), bobina mobile (2), cono vibrante (3),
K?Q»»x " QC!• Sx»>x CQ» • w!" • T r C !» ) !w)?!>• magnete permanente (4), sospensioni
Q»Q>> w)!• w!• • w>x >• !U R!k?wx v • w•JJ QCQ x»»x della bobina mobile (5), sospensioni del
cono (6).
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IL MICROFONO DIDATTICO

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Fig. 5 - Disegno interpretativo del con-

cetto di trasformazione dei segnali elet-
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Fig. 6 - Schema teorico del microfono didattico descritto nel testo. Le linee
tratteggiate racchiudono la parte circuitale che deve essere montata su circuito
stampato. Il potenziometro R1 consente di regolare il livello audio in uscita.
Premendo il tasto PTT la ricetrasmittente viene commutata in trasmissione ed il
diodo led DL si accende.

COMPONENTI
Condensatori R3 = 1.000 ohm
R4 = 10.000 ohm
c1 = 1 F (non elettrolitico) = 1.000 ohm
R5
C2 = 2.200 pF
C3 = 10 µF - 16VI (elettrolitico)
Varie
C4 = 100.000 pF
1F (non elettrolitico) IC1 = A741 (integrato)
C5 =
2.200 pF D1 = 1N4004 (diodo al silicio)
C6 =
D2 = 1N4004 (diodo al silicio)
DL = diodo led
Resistenze AP = altoparlante (8 ohm)
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) PTT = pulsante
R2 = 1.000ohm ALIM. = 9V

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360
Fig. 7 - Com po sizione, su circuito sta m pato, del m o-
dulo elett ronico che deve essere ins erito nello stess o
contenitore dell'altoparlante.

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Fig. 8 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-
pato sul quale si deve comporre il modulo elettronico.
N
361
 CONTENITORE

Fig. 9 - Raggruppamento definitivo delle varie parti che compongono il microfono

originale descritto in queste pagine. Tutti gli elementi, comprese le pile, debbono
essere racchiuse nello stesso contenitore dell'altoparlante.

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362
MONTAGGIO MODULARE wQk• »xZ!• UQ CQ» »!J Q»»• x?C!• ° »O !» C!• C• »QC
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ELETTRONICA
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PRATICA
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RAGGRUPPAMENTO DELLE PARTI

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363
 CORSO DI
2° PUNTATA

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ARGOMENTI TRATTATI
1 ° - Apertura del contenitore
2° - Controllo delle pile
3° - Tensione delle pile
4° - Pulizia del portapile
5° - Uso dell'alimentatore
6° - Pulizia dei potenziometri
7° - Strumenti necessari
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Il primo Intervento, che ogni riparatore esegue sul ricevitore

radio In riparazione, consiste nell'apertura del contenitore:
successivamente egli rivolge lo sguardo alle pile e al portapile,
per controllarne poi l'efficienza e la funzionalità.

364
AVVIAMENTO ALLE
RADIORIPARAZIONI
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CONTROLLO DELLE PILE

APERTURA DEL CONTENITORE P ?x»?UK?Q <!x »• <>x>• Q»Q>>w!) • CQ» w!) QJ !>• wQ
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• Qw) µé OC?wxU>Q !» »xJ • w• C! x• Qw> ?wx CQ» " • ( !- Fig. 1 - Quando si apre il contenitore dell'apparecchio
»Q>> • O • w!" xO Q C?wxU>Q »x w!• xwxZ!• UQO • • !O • ) - radio e si tolgono le viti, queste debbono essere accu-
) • ww Q Rxw( QUQ x>> QUZ!• UQ x U• U Rxw) xCQwQO Rw x! ratamente raccolte in un contenitore appositamente
" • »>! ) • " • • UQU>! Q»Q>> w•U!) ! ) µQ ) • " • • Uk• U• destinato a questo servizio.
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365
 1.5 v , e 5V

Fig. 2 - Occorre far bene attenzione: quando l'apparecchio radio rimane aperto, a
non far cadere dentro piccoli corpi estranei. In ogni caso, gli elementi metallici
possono essere estratti con la lama magnetizzata di un cacciavite.

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TESTER IN VOLT

Fig. 3 - Per valutare la reale tensione di

esercizio di una pila, questa deve trovar-
si sotto carico (lampadina accesa), co-
me indicato in questo semplice schema
elettrico.

366
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K? Q»»• UQkx>!J • T
à» K? xw> • Q»Q" QU>• ) • " • • UQU>Q CQ»»x • !»x x Fig. 4 - Assai spesso, le pile a secco, abbandonate per
<Q) ) • è !» CQ• • »xw!ZZxU>QO ) µQ !" • QC!<) Q xk»! troppo tempo sotto carico, si screpolano in più punti,
!• U! • • <!>!J ! C! UQ? >wx»!ZZxw< ! ) • U x»>w! Q»Q" QU>! lasciando scorrere all'esterno un fluido altamente cor-
rosivo.
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n !U R?UZ!• Ux" QU>• ) • U>!U?x>• T
òQ • !»Q C! kw•<<• R•w"x>• O C• >x>Q K?!UC! C! ?Ux Fig. 5 - à contatti del portapile ossidati debbono essere
kwxUCQ ) x• x) !>à OJQUk• U• " • U>x>Q !U K?Q! w!) Q- dapprima energicamente raschiati e poi puliti con al-
cool.
J!>• w! wxC!• !U ) ?! è • wQ<QU>Q!» wQk!<>wx>• wQQ UQ!
K?x»! x»»Q • !»Q J!QUQ w!) µ!Q<>x • ?wQ »G QUQwk!x

367

Fig. 6 - Esistono attualmente in commercio alcuni tipi di
bombolette spray assai utili al radioriparatore. Tra que-
ste ricordiamo la bomboletta del freddo, che abbassa
la temperatura a -30 ·e nei punti circuitali irrorati allo
scopo di rivelare falsi contatti. Poi citiamo la bombolet-
ta dell'olio lubrificante, quella per pulire ! contatti e,
infine, quella per ripristinare la grafitatura dei potenzio-
metri.
V v
8 tro. Le frecce più grandi stanno ad indicare, per i due
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t l'apposito liquido spray.
368
C?Q • !»Q • !x>>Q Cx s Ot ~ O <! wQx»!ZZx ?U x»!" QU-
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TENSIONE DELLE PILE
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<!) ?wx " QU>Q ) xw!) • T
Fig. 7 - Due esemplari di potenziometri. In alto quello
normale e in basso !» modello in miniatura. Le corri-
spondenze numeriche, per quello normale sono le se-
guenti: 1 - contatti resistenza interna; 2 - carcassa
metallica; 3- corpo interruttore; 4 - contatti interrutto-
re; 5- perno di comando. Per !» potenziometro in
miniatura, le corrispondenze numeriche sono le se-
guenti: 5- contatti resistenza interna; 6 - contatti
interruttore; 7 -interruttore; 8 - corpo del potenziome-
tipi di potenziometri, i punti in cui deve essere iniettato
[ Q UQ» ) !w) ?!>• C! R!k?wxl <! Q»!" !Ux »x »x" • xC!-
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~ O" x K?Q<>• J x»• wQ U• U x<<?" Q x»)?U !U>QwQ<<Q
Fig. 8 - Esempio di iniettore di segnali di tipo molto
xk»! QRR Q>>! • wx>!) ! Q U• U CQJ Q Q<<QwQ >QU?>• !U comune.
UQ<<?U ) • U>• T P ?Q»»• ) µQ J x»Q è !» w!<?»>x>•
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PULIZIA DEL PORTAPILE

9 kU! JxU• S• !»Q • • • w>x• !»Q è C• >x>• C! )• U>x>> !

" Q>x»»!) ! )µQ <QwJ• U• x <>x( !»!wQ »x )• U>!U?!>à
Q»Q>> w!)x CQ! )• »»Qkx" QU>! CQ»»Q • !»Q Q CQ»»x Fig. 9 - Comune tipo di tester, denominato pure stru-
( x>> Qw!x C! • !»QO • <<!x CQ»»G x»!" QU>x>• wQO )• U !» mento universale per le sue ampie possibilità di misure
e controlli.
)!w)?!>• CQ»»G x• • xwQ))µ!• wxC!• T P ?Q<>! )• U>x>> !O
)• »»GxUCxwQCQ» >Q " • • Q <• • wx >?>>> • K?xUC• ?Ux
• • !ù • !»Q • wQ<QU>xU• CQ»»Q • QwC!>QC! Q»Q>> w•»!>xO
<! • <<!CxU• !U " !<?wx• !ù • " QU• w!»QJxU>QOR!U•
x wx• • wQ<QU>xwQ ?U • <>x) • »• x» • x<<xkk!• CQ»»x
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UQ»»x <• <>!>?Z!• UQ >• >x»Q CQ» • • w>x• !»Q • CQ!
)• U>x>> ! " Q>x»»!) ! CQ» JxU• S• !»QT ù x U• U <Q" - Fig. 10-II generatore di segnali a radiofrequenza è uno
• wQK?Q<>x • • Qwx Z!• UQè • • <<!( !»QOxU) µQ• Qw)µé strumento molto utile per il radioriparatore più prepara-
to, soprattutto quando deve intervenire su speciali ap-
>x»J• »>xC!J!QUQ>w•• • • C!RR! )• »>• <x »x wQ• Qw!( !»!- parati o su ricevitori stereo.
>à )• " " Qw)!x»Q CQ! Jxw ! Q»Q" QU>! CxUUQkk!x>!T
9 ))• wwQ C?UK?Q w!" Q>> QwQ x U?• J• »Q • xw>!O
<QwJQUC• <! C! x»)• • »O ?Ux »x" Q>>x Cx ( xw( x •
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)• • »O Rx) QUC• !U " • C• C! QJ!>xw Q )µQ K?Q<>• USO DELL'ALIMENTATORE
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369
 J xZ!• UQ J x»Q • Qw !» ) • UC?>> • wQ CQ»»x >QU<!• UQ
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PULIZIA DEI POTENZIOMETRI

Fig. 11- L'oscilloscopio è uno strumento utile ma non à • • >QUZ!• " Q>w! <• U• )• " • • UQU>! )µQ " • »>•
necessario. Per le radioriparazioni, comunque, esso
può essere rappresentato da uno strumento usato, <• Q<<• <! • <<!CxU• Q w!)µ!QC• U• K?!UC! ?U !U>Qw-
d'occasione e di basso prezzo. JQU>• C! • ?»!Z!x Cx • xw>Q CQ» wxC!• w!• xwx >• wQT p !
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STRUMENTI NECESSARI

Fig. 12- L'alimentatore stabilizzato è uno degli appara-
ti più importanti per la professione del radioriparatore.
Deve essere di tipo regolabile, con tensione variabile
fra i 3 V e i 15 V e con possibilità di assorbimento di
corrente minima di 0,7 A.
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1 ° - à» tester
2° - II voltmetro
3° - L'amperometro
4° - à» capacimetro
5° - à» provagiunzioni
v° S Tutta la radio
7e • Supereterodina

8°. Alimentatori
9" • Protezioni elettriche

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rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra ! signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
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PER I VOSTRI INSERTI

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

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Inserite il tagliando in una busta e spedite a:
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ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO.

374
LA PUSIA DEl LETTIERE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

PROVARIFLESSI ANOMALO La prima va individuata nel pulsante PI, la

seconda in un modo involontariamente errato
­ • J • »?>• wQx»!ZZxwQOx» <• »• <) • • • C! !U>w•C?w- di premere tale pulsante. Infatti, quando si
wQ ?U • !x) QJ • »Q " • >!J • C! C!<>wxZ!• UQ Rw x x" !) ! preme PI, questo dà origine ai ben noti rimbal-
C?wx U>Q »Q • x?<Q C! »xJ • w•O T !» • w•kQ>> • CQ» zi meccanici, sia per la sua natura di pulsante
• w•J xw!R» Q<<! • wQ<QU>x>• <?» U?" Qw• <• Q) !x»Q C! inadatto a questo scopo, sia perché l'operatore,
»?k»!• Sxk• <>• CQ»»• <) • w<• xUU• T 9 wx Ox " • U>xk- senza volerlo e senza accorgersene, preme, a
k!• xJ J QU?>• O • ?w) • U<>x>xUC• ?U ) Qw>• R?UZ!• - volte, due o tre volte di seguito. Ciò non è
Ux" QU>• CQ» C!<• • <!>!J • O " ! <Q" ( wxC! w!<) • U- avvertito dai nostri sensi, ma lo è sicuramente
>wxwQ CQ»»Q xU• " x»!Q ) µQO <Q • • <<!( !»QO J • ww Q! dall'integrato. Una terza causa peraltro assai
Q»!" !UxwQ ) • » J • <>w• x!?>• T : QwQ<Q" • !• Ox J • »>QO rara, può sussistere nella scelta del momento in
K?xUC• • wQ" • !» • ?»<xU>Q : eO!" " QC!x>x" QU>Q cui si invia il comando all'integrato tramite il
C• • • »G x) ) QU<!• UQ CQ» >QwZ • »QCO xUZ!) µé w!" x- pulsante. L'integrato, infatti, potrebbe trovarsi
UQwQ x) ) Q<• K?Q<>• ) • " • • UQU>Q <! x) ) QUCQ »G • >- in fase di transizione da uno stato logico ad un
>xJ • C!• C• T n »> wQ J • »>Q !UJ Q)QO <! <• QkUQ >?>> • T altro. Dunque, per questi motivi, si può dire che
° !>QUQUC• C! x>> w!( ?!wQ »x ) • »• x C! >x»! !U) • UJ Q- su dieci interventi, due o tre risultati siano
U!QU>! x» )x>> !J • R?UZ!• Ux" QU>• C! K?x»)µQ sbagliati e questa è la tolleranza di errore
) • " • • UQU>QO µ• w!) • <>w?!>• !» ) !w)?!>• ) • U Q»Q- imposta dal nostro progetto, che lei può tuttavia
" QU>! U?• J !O J Qw!R!) xUC• !» • QwRQ>> • !<• »x" QU>• ridurre nel seguente modo. Dopo aver sostituito
>wx»Q • !<>Q C! wx" Q CQ» ) !w)?!>• <>x" • x>• O" x !» la resistenza R5 da 3.900 ohm con altra da 220
w!<?»>x>• U• U è ) x" ( !x>• T [ x• wQ<>Q C!w" ! K?x» è ohm, alimenti il circuito, anziché con 4,5 V, con
»x J Qwx ) x?<x ) µQ Rx ?<) !wQ Cx»»x U• w"x»!>à !» la tensione di 9 V. Poi in viti ! partecipanti alla
) • " • • w>x" QU>• CQ» " !• • w•J xw!R» Q<<!h prova dei riflessi a premere a fondo, velocemen-
[ n ò ~ à9 5 à 9 ° r [ ] r te, con determinazione, il pulsante P 1. Se poi
: xUU x lei riuscisse a reperire in commercio un pulsan-
te antirimbalzo, il suo problema sarebbe quasi
Le cause possono essere principalmente due. completamente risolto.

375
IL TESTER DEL PRINCIPIANTE

q • J QUC• CQ) !CQw"! x»»G x) K?!<>• C! ?U >Q<>QwO

K?x»Q >!• • C! <>w?" QU>• è • !ù ) • U<!k»!x( !»Q• Qw
?U • w!U) !• !xU>QOK?Q»»• xUx»• k!) • • K?Q»»• C!k!-
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q à or òòn n 5 z r ò9
o xw!
Il tester analogico, quello più comune fra tutti,
con indicazione ad indice, è usato sia dai prin-
cipianti come dai tecnici. [ ! tratta di uno stru-
mento robusto, affidabile, che tuttavia rileva
misure non eccessivamente precise. Quello elet-
tronico è certamente più preciso dell'analogico
ed ha un'impedenza d'ingresso dell'ordine di I
megaohm ---;- 100 megaohm. li tester più attua-
le, dotato di display, come quello qui raffigura-
to, è di tipo elettronico ad alta impendenza
d'ingresso, ma il suo impiego non è consigliato
al principiante. Acquisti dunque uno dei tanti
modelli di tester analogici attualmente in com-
mercio, che le sarà utile per molti anni.

PROBLEMI DELL'ELETTRICISTA
p • U C?Q <• »! R!»! ) • UC?>>
• w! J • wwQ! • !»• >xwQ C?Q Segua lo schema qui riportato e tenga presente
»x" • xCQ Cx eaa 2 O!U " • C• Cx x) ) QUCQwU Q ?Ux che, essendo le lampade alimentate con una
x»»x J • »>xO • • • ?wQ C?Q x<<!Q" QT p • " Q • • <<• sola semionda della corrente alternata, queste
RxwQh dovranno essere adatte per la tensione di 120 ---;-
SALVANESCHI IV ANO 140 V. I quattro diodi sono di tipo 1 N4004 ed il
n wQZZ• commutatore Si è ad 1 via- 4 posizioni.

IADJ D21<J
s fV 7
1
57 ~

lp2 }aém S

376
L'AUDIO TV IN CUFFIA Per realizzare il circuito qui riportato è assai
importante che ! circuiti audio del suo televisore
àU • w•<<!" !>à CQ»»x ) ?RR! xO ) • »»Qkx>x x» " !• >Q»Q- siano isolati elettricamente dalla rete. Altri-
J !<• wQ • • w>x>!»QO J • ww
Q! x• • »!) xwQ ?U ) • " xUC• menti, provveda a raggiungere tale condizione
C! »!J Q»»• <• U• w• Q C! ) • " " ?>xZ!• UQx»>• • xw» xU- mediante un trasformatore. La dicitura IN-
>QS) ?RR!xT TERR . significa che in quel punto lei dovrà
0n 5 p 9 5 n ] 9 n 5 q ° r n interrompere il conduttore del segnale audio
~ QUQZ!x che raggiunge l'altoparlante.

ALT OP

INTERR.

S 7
JcUFF/A

DE V. R1 R2

R1 15 ohm-5 W
R2 f 100 ohm -0,5 W (potenz. a variaz. log.)
S1 f comm. (1 via - 2 posiz.)

FILTRO ANTIDISTURBO
­ • x)K?!<>x>• ?U 1• Qw<• Ux. ) • " • ?>Qw1 Q " !
<• U• <?( !>• !" ( x>> ? >• !U • w•( »Q" ! C! C!<>?w( !T
àURx>> !O • kU! J • »>x ) µQ J QUk• U• x) ) Q<Q CQ»»Q
»x" • xCQ R»? • wQ<) QU>! • <! xJ J !x !» " • >• wQ CQ»»x
»xJ x>w!) QO!» • w•kwx" " x C! ( »• ) ) xO" xUCxUC• !U
R?" • !» »xJ • w• C! • wQT p • " Q • • <<• C!RQUCQw"!
Cx K?Q<>! !U) • UJ QU!QU>!h
q r òòn ~ n òòr ° 9 p p 9
o wQ<) !x
In commercio sono attualmente reperibili spe-
ciali prese, come quella qui raffigurata, che
incorporano un efficace filtro antidisturbo. Tut-
te queste prese sono dotate di tre terminali, uno
dei quali deve es.sere collegato a terra.

377
CIRCUITO VFO

[ • U• ?U wxC!• x" x>• wQ !U • • <<Q<<• C! ?U J Q) -

m
) µ!• >wx<" Q>> !>• wQ • Qw! es s Ses v ù ­ ZO R?UZ!• - Condensatori
UxU>Q ) • U ) w!<>x»»! C! K?xwZ • Rw x ! -i Q ! - l C1 f 5± 25 (compens. ceram.)
ù ­ ZT z wxC!wQ! ) • U• <) QwQ »• <) µQ" x C! ?U ~ u9 C2 f 1 0.000 pF
" • »>• <Q" • »!) Q • Qw<• <>!>?!wQ !O ) w!<>x»»!T C3 f 1 0.000 pF
° àp p n ° qà _ z 9 CV1 = condens. variab. (20 + 20 pF)
] xwxU>•
Resistenze
Prenda pure in considerazione lo schema qui
riportato, nel quale LI, dotata di ferrite per R1 = 10.000 ohm
VHF, è realizzata su un supporto del diametro R2 = 1 .500 ohm
di 5 mm con sette spire, leggermente spaziate, R3 = 56 ohm
di filo di rame argentato del diametro di 1 mm.
In posizione centrale va saldata la JJ. L'avvol- Varie
gimento L2 è composto da due spire dello TR = 2N2222
stesso filo, alla distanza di I mm da LI. L'ali- ALIM. = 1 2 V stabilizz.
mentazione deve essere a 12 V stabilizzati. J1 = imp. AF (1O H)

FREQUENZIMETRO PER SWL MICROFONO PIEZOELETTRICO

[ • U• ?U [ 2 ò ) µQ fa ?<• C! ?U w!) QJ !>• wQ C!
• w•J QU!QUZx <?w• »?<O<?»»x ) ?! <) x»x " ! è C!RR! ) !-
»Q >x»J • »>x »QkkQwQ ! J x»• w! CQ»»Q Rw QK?QUZQT àU
?Ux R!QwxS" Qw) x>• µ• U• >x>• »x • wQ<QUZx C!
RwQK?QUZ!" Q>w! ) µQ ) • U<QU>• U• »x »Q>> ? wxCQ»»x
Rw
QK?QUZx CG x<) • »>• T ] QU?>• ) • U>• ) µQ !» " !• è
?U x• • xwQ)) µ!• x <Q" • »!) Q ) • UJ Qw<!• UQO J !
) µ!QC• <Q è • • <<!( !»Q ) • »»QkxwQ ?U• C! K?Q<>!
<>w?" QU>! ) • U l'RX.
GIUFFRIDA PIETRO
ù Q<<!Ux
Quelli da lei osservati sono frequenzimetri in
grado di aggiungere o togliere, al valore della
frequenza ricevuta, quello della media frequen-
za. Lo strumento va collegato con l'oscillatore
di conversione, senza peraltro caricarlo troppo.
Normalmente questi frequenzimetri hanno tre
valori fissi per la MF, che possono aggiungere o
sottrarre: 10,7 MHz, 455 KH2, 467 KHz. Prima
di usarli occorre dunque conoscere il valore di
MF del'RX.
~ • wwQ! ) • »»QkxwQ ?U " !• J Q) ) µ!• " x R?UZ!• UxU-
>Q " !) w•R•U• • !QZ•Q»Q>> w)! • xC ?U x" • »!R!) x>• wQ
C! ( x<<x Rw QK?QUZxT P ?x»Q ) !w) ?!>• C! xCx>>x>• -
wQS• wQx" • »!R!) x>• wQ " ! ) • U<!k»!x>Q C! wQx»!ZZx-
wQh
5 n ~ n ur ° ° _ p p à9
5 x• • »!
Le consigliamo di servirsi del circuito qui pub-
blicato, che deve essere inserito in un contenito-
re metallico schermante e ! cui conduttori di
entrata e di uscita debbono essere rappresentati
da cavi schermati. Il trimmer R6 va regolato in
modo che, con il minimo segnale fonico in
entrata, si possa raggiungere la massima am-
plificazione.
Condensatori
C1 f 100 F - 16VI (elettrolitico)
C2 f 4 7 F- 16 VI (elettrolitico)
C3 f 1 O µF - 16 VI (elettrolitico)

Resistenze
R1 f 3.300 ohm
r R2
R3
f
f
1 megaohm
1 .800 ohm
I R4 f 2.700 ohm
l
- R5
R6
R7
f
f
f
2.200 ohm
4 7.000 ohm (trimmer)
220 ohm

378
 RI

e
12V
e Cl
à
l LI ' Il
V Il L1
de NUCLEO
use.
RF
R2 R3 ' .
a~
b L2

R7
Il
R4 TR
Tc Cl

f 4 e

•
a
ue
d CJ
Rl g N
(Q
e,

RJ

Varie
FET = 2N3819
TR = BC108
ALIM. = 13,5 V

379
DUPLICATORE DI TENSIONE Realizzi il duplicatore di tensione qui riportato,
che fa uso di un integrato stabilizzatore di
: • <<QCQUC• ?U >wx<R•w" x>• wQ Cx i i a ~ Sd~ Si tensione con 12 V in uscita (ICI). Se il suo
n O J • wwQ! ) • U K?Q<>• ) • " • • UQU>Q x»!" QU>xwQ registratore ha pure la radio incorporata, allo
?U " !• wQk!<>wx>• wQ x ei ~ Sa Ot n T p • " Q • • <<• scopo di scongiurare l'eventuale presenza di
RxwQh ronzii, le consigliamo di collegare, in parallelo
p n : à] n 5 à z à_ [ r : : r con ! diodi DI- D2, due condensatori da 10.000
ù !»xU• pF

D1
TI E
ry
h.

à» V
Se
s1
G

è
RETE
s Il
C4

b N

C1 = 3.300 µF - 16 VI (elettrolitico) T1 = trasf. (220 V-8V-2 A)

C2 = 3.300 µF - 16 VI (elettrolitico) D1 = 1N4004
C3 = 100.000 pF D2 = 1N4004
C4 = 100.000 pF IC1 = 7812
R1 = 1.000 ohm DL = diodo led
S1 = interrutt.

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola

di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 -;- 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Rlpple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'use.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-

vrariscaldamenti.
L. 18.800
La scatola di montaggio dell'alimentatore stabilizzato costa L. 18.800 (nel prezzo sono comprese
le spese di spedizione). Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a mezzo vaglia
postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO • 20124 MILANO . Via
P. Castaldi, 20

380
CELLULE SOLARI R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
TR = BC109
p • U >wQ R•>• ) Q»»? »Q<• »xw! !U " !• • • <<Q<<• O J • wS D1 = 1N4004
wQ! wQx»!ZZxwQ ?U <Q" • »!) Q R•>• ) • " xUC• T : • >Q>Q °ò = relè (12 V- 400 ohm - 1 scambio)
• ?( ( »!) xwQ ?U• <) µQ" x C! K?Q<>• >!• • h
SALA q n 5 àr ò r
: xJ !x
Realizzi pure questo circuito, nel quale il po-
tenziometro RI regola fa sensibilità del disposi-
tivo.

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L. 15.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 W!

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-

to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

La scatola di montaggio costa L. 15.500. Per richiederla occorre inviare anticipatamente l'importo a
mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 citando chiaramente l'indicazione
« BOOSTER BF » ed intestando a: STOCK RADIO • 20124 MILANO • Via P. Castaldi, 20

381
KITS ELETTRONICI
cui> m7o/es lo

[@LED)
165 • SINCRONIZZATORE PER PROIETTORI DIA
Con questo KIT si realizza un dispositivo che permette di soncronizzare il com-
mento sonoro col cambio delle diapositive.
Dovrà essere abbinato ad un proiettore dotato di telecomando o pulsante per
S 168 • TRASMETTITORE A ULTRASUONI
il cambio DIA e a un registratore stereo, di cui verrà utilizzato un canale
per la sincronizzazione e l'altro
per il commento sonoro.
Il KIT è completo di circuito di
alimentazione e trasformatore
in modo da poter essere inseri-
to direttamente alla presa di
rete a 220 V.

L. 42.000
L. 18.000

inviamo catalogo 169 • RICEVITORE AD ULTRASUONI

dettagliato a richiesta È adatto a ricevere onde ultrasoniche dell'ordine di 40 KHz.
ogni qualvolta il trasduttore ultrasonico ricevente, che fa parte integrante
del KIT, viene investito da onde di circa 40 KHz un opposito
scrivere a : relè scatta.
Può essere usato come ricevitore per telecomando per
qualsiasi impiego domestico (accensione o spegni-
ELETTRONICA P. l.fj
mento luci, accensione televisore, azionamento
proiettore dia ecc.). Molto adatto ad essere usato
SESTRESE s.rl. » Ti < ,l,
°,5. come trasmettitore è KIT RS 168 con il quale
son6ne una orata circa !• me.
el. (O10) 6036879-602262
'Jlrezlone e ufficio tecnico :
!GN
,,.p ,·'
~ -
{è tasuatensione di amenazione de
ve essere di 12 Vcc sta. bilizzata. La
corrente massima sopportata dai
la L.Calla 33/2 16153 SESTRI P. (GE J L. lS.000 ~ contatti del relè è di 10A.

166 • VARIATORE DI LùCE A BASSA ISTERESI

Q
È un dispositivo di grande urilità funzionante a tensione di rete di 220 V.ca
a variare l'intensità luminosa delle lampade a incandescenza modificando la
quantità di energia applicata alla lampada stessa, ottenendo cosi oltre che
un giusto livello di 'luce un notevole risparmio di energia elet-
trica. La potenza massima della lampada o del gruppo di
lampade applicate all'RS 166 non
deve superare i 1000 W.
L'arco di regolazione è molto gra-
duale grazie ad un particolare cir-
cuito di polarizzazione che ri-
duce quasi a zero il fastidio-
so effetto di isteresi presente
In quasi tutti i regolatori elet-
tronici di luce. Il dispositivo è
inoltre dotato di un filtro che
riduce notevolmente il propa-
L• 14 • 500 aarsi di disturbi a R.F.
RS 170. AMPLIFICATORE TELEFONICO
PER ASCOLTO E REGISTRAZIONE
Serve a far amplificare i segnali telefonici in modo da permettere l'ascolto a
più persone. La potenza massima è di circa 1 W.
È dotato di controllo volume e sensibilità e, grazie ad un par-
ticolare captatore magnetico a ventosa fornito nel KIT, può
essere applicato all'esterno del telefono senza perciò dover
manomettere quest'ultimo. Per il suo funzionamento oc-
corre un altoparlante con impedenza
di 4-8 0hm. Il dispositivo è inoltre do-
tato di uscita alla quale può essere col-
legato l'ingresso di qualsiasi
registratore in modo da poter registra-
re le conversazioni. Dato il basso con·
sumo (circa 30 mA medio), per
l'alimentazione è sufficiente una nor-
male batteria da 9 V per radioline.

RS 1
Serve a far lampeggiare una o più lampade ad incandescenza fino a una po-
tenza massima di 1500 W.
Può rivelarsi molto utile in tutti i casi di emergenza dove occorre richiamare
l'attenzione tramite un dispositivo luminoso. Inoltre, grazie alla sua elevata fre-
quenza di lampeggio può simulare l'effetto stroboscopico.
Con un apposito potenziometro si regola l'intervallo
tra un lampo e l'altro tra un minimo di un lampo
ogni secondo e mezzo e un massimo di cin-
que lampi al secondo. Il dispositivo è
previsto per una tensione di alimenta-
zione di 220 Vca.
L. 1
171 • RIVELATORE O OVIMENTO AD ULTRASUONI
Il KIT che presentiamo serve a realizzare un rivelatore di movimento da appli-
care a qualsiasi centralina per antifurto (RS 14-RS 128). Ogni qualvolta una
persona si muove davanti al rivelatore in oggetto si accende un LED e scatta
un micro relè, i cui contatti possono essere collegati con l'in-
gresso delle protezioni di qualsiasi antifurto.
Il funzionamento si basa sull'effetto DOPPLER che gli
ultrasuoni subiscono in presenza di persone o cose
~ che si muovono nella loro traiettoria. Il dispositi-
~r.· vo è dotato di controllo della sensibilità che
lo_ spinta al massimo, permette di rivelare
R persone in movimento alla distanza
e di circa 10 metri. Il KlT è completo
• di trasduttori (ricevente e trasmitten-
&; · te) e di micro relè.
, o La tensione di alimentazione deve
"!J@C'

»?
essere_@i_i2 vcc stabilizzala e.il
massimo assorbimento è di 155 mA.
':I ,.... ,. ' Naturalmente il dispositivo dovrà es-
 CLASSIFICAZIONE(E@LESE TE
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"I
GIUGNO 1986
EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI AUTO
RS 46 Lampeggiatore regolabile 5 - 12 V L. 12.000
RS 1 Luci psichedeliche 2 vie 750 W/canale L. 33.000 L. 15.500
Luci psichedeliche 3 vie 1500 W/canale RS 47 Variatore di luce per auto
RS 10 L. 43.000 RS 50 Accensione automatica luci posizione auto L. 19.500
RS 48 Luci rotanti sequenziali 10 vie 800 W/canale L. 47.000
RS 53 Luci psiche. con microtono 1 via 1500 W L. 25.000 RS 54 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza L. 19.500
RS 58 Strobo intermittenza regolabile L. 15.000 RS 62 Luci psichedeliche per auto L. 33.000
RS 74 Luci psiche. con microfono 3 vie 1500 W/canale L. 46.000 RS 64 Antiturto per auto L. 37.000
RS 113 Sematoro elettronico L. 34.000 RS 66 Contagi per auto (a dlodì LED) L. 35.000
RS 114 Luci sequenz. elastiche 6 J!Q 400 W/canale L. 43.000 RS 76 Temporizzatore per tergicristallo L. 17.500
RS 117 Luci stroboscopiche L. 44.000 RS 95 Avvisatore acustico lucf posizione per auto L. 9.000
RS 135 Luci psichedeliche 3 vie 1000 IN/canale L. 39.000 RS 103 Electronic test multitunzioni per auto L. 33.000
RS 104 Riduttore di tensione per auto L. 11.000
RS 107 Indicatore etf. batteria e generatore per auto L. 14.500
APP. RICEVENTI • TRASIITTENTI E ACCESSORI RS 122 Controllo batteria e generatore auto a display L. 16.500
RS 8 Lineare e W per microtrasmettitore L. 12.500 RS 137 Temporizzatore per luci di cortesia auto L. 14.000
RS 16 Ricevitore AM didattico L. 13.000 RS 151 Commutatore a stioramento per auto L. 15.500
RS 40 Microncevitore FM L. 14.500 RS 162 Antifurto per auto L. 31.000
RS 52 Prova quarzi L. 12.000
RS 68 Trasmettitore FM 2 W L. 25.000
RS 102 Trasmettitore FM radiospia L. 19.500 TEMPORIZZA TORI
RS 112 Mini ricevitore AM supereterodina L. 26.500 RS 56 Temporizzatore autoalimentato regolabile 18 <Q)T60 mln. ò 41.000
RS 119 Radiomicrotono FM L. 17.000 RS 83 Temporluatore regolabile I • 1 00 sec. L.22.000
RS 120 Amplificatore Banda 4-5 UHF L. 15.000 RS 81 Foto timer (solid state) L.26.500
RS 130 Microtrasmettitore A.M l. 19.500 RS 123 Avvisatore acustico temporizzato L.19.500
RS 139 Mini ricevitore FM supereterodina L. 27.000 RS 149 Temporizzatore per luce scale L.20.000
RS 180 Preamplificatore d'antenna universale L. 11.000
RS 161 Trasmettitore FM 90- 150 MHz 0,5 W L. 23.000
ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI
EFFETTI SONORI RS 14 An11turto protasslonale L. 44.000
RS &7 Commutatore elettronico di emergenza L. 15.000
RS 18 Sirena elettronica 30 W L. 23.500 RS 98 Commutatore automallcc ci alimentazlon& L. 14.000
RS 22 Distorsione per chitarra L. 16.500 L. 36.000
RS 44 Sirena programmabile • osc1llolono L. 13.000 RS 109 Serratura a combinazione elettronica
RS 71 Generatore di suoni L. 23.000 RS 118 Dispositivo per la regis1r. telefonica automatica L. 35.500
RS 80 Generatore di noie musicali prcgrammablle L. 31.000 RS 126 Chiave elettronica L. 21.000
RS 90 Truccavoce elettronico L. 24.500 RS 128 Antifurto universale (casa e auto) L. 39.000
RS 99 Campana elettronico L. 24.000 RS 141 Ricevitore per ba.rrìera a raggi intrarossi L. 36.000
RS 100 Sirena elettronica bitonale L. 21.500 RS 142 Trasmettitore per .barriera a raggi Infrarossi L. 15.000
RS 101 Sirena ltalìana L. 15.500 RS 146 Automatismo per riempimento vasche L. 14.000
RS 143 Cinguettio elettronico L. 19.000 RS 165 Sincronizzatore per proiettori DIA L. 42.000
RS 158 Tremolo elettronico L. 25.500 RS 188 Trasmettitore a ultrasuoni L. 18.000
RS 169 Ricevitore a ultrasuoni L. 26.000
RS 171 Rivelatore di movimento ad ultrasuoni L. 52.000
EFFETTI LUMINOSI
RS 8 Filtro cross-over 3 vie 50 W L. 26.500
RS 15 Amplificatore BF 2 W L. 11.000 ACCESSORI V ARI DI UTILIZZO
RS 19 Mixer BF 4 ingressi L. 25.000 RS 9 Variatore di luce (carico max 1500 W) L. 10.000
RS 26 Amplificatore BF 1 9 2 L. 15.000 RS 59 Scaccia zanzare elettronico L. 14.500
RS 27 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L. 10.500 RS 67 Variatore di velocità per lrapanl 1500 W L. 16.000
RS 29 Preampllficatore microlonk:o L. 13.500 °[ 70 Giardiniere elettronico L. 10.500
°[ 38 Amplificatore BF sa W L. 27.500 RS 82 Interruttore crepuscolare L. 23.500
RS 38 indicatore livello uscita x 16 LED L. 28.500 RS 83 Regolatore di vel. per motori a spazzole L. 15.000
RS 39 Amplificatore stereo 10+ 10 W L. 30.000 RS 87 Relè fenico L. 26.000
RS 45 Metronomo elettronico L. 9.000 °[ 111 Rivelatore di prossimità e contatto L. 27.000
RS 51 Preamplilìcatore H 1-FI L. 25.000 RS 97 Esposimetro per camera oscura L. 33.500
RS 55 Preamplificatore stereo equalizzato H.LA.A. L. 15.000 L. 47.000
Vu-meter a 8 LED RS 106 Contapezzi digitale a 3 cifre
RS 61 L. 24.500 RS 121 Prova nflessi elettronico L. 49.500
RS 72 Rooster per autoradio 20 W L. 23.000
Booster stereo per autoradio 20+ 20 W °[ 129 Modulo per Display Gigante Segnapunti L. 48.500
RS 73 L. 41.000
RS 78 Decoder FM stereo L. 17.500 RS 132 Generatore di Rumore Bianco (Relax elettronico) L. 23.000
RS 84 lnterlonico L. 22.500 RS 134 Rivelatore di metalli L. 22.000
RS 85 Amplificalore telefonica L. 26.500 RS 136 Tnlerruttore a stioramento 220 V 350 W L. 23.500
RS 89 Fader automatico L. 15.000 RS 144 Lampeggiatore di soccorso con lampada alle Xeno L. 53.000
RS 93 Interfono per moto L. 29.000 RS 152 Variatore di luce automatico 220 V 1000 W L. 28.000
RS 105 Protezione elettronica per casse acustiche L. 29.000 RS 159 Rivelatore di strada ghiacciata per auto e autocarri L. 21.000
RS ead Amplltlcatore BF 5 W L. 13.000 RS 164 Orologio digitale L. 38.000
RS 115 Equalizzatore parametnco L. 26.000 RS 166 Variatore di luce a bassa Isteresi L. 14.500
RS 124 Amplificatore .F 20 W2 ve L. 29.000 RS 167 Lampeggiatore per lampade ad incandesce nza 1500 W L. 15.000
RS 127 Mixer Stereo 4 ingressi L. 42.000 RS 170 Amplificatore telefonico per ascolto e registrazione L. 28.000
RS 133 Preamplificatore •Q wchitarra L. 10.000
RS 140 Amplificatore BF 1 W L. 10.500
RS 145 Modulo per indicatore di livello audio GIGANTE L. 52.000 STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS 153 Effetto Presenza Stereo L. 28.000 RS 35 Prova transistor e diodi L. 19.000
RS 163 Interfono 2 W L. 25.000 RS 92 Fusibile elettronico L. 19.500
RS 94 Generatore di barre TV minla1urizza10 L. 15.000
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER RS 125 Prova transistor (test dinamico) L. 18.500
RS 155 Generatore di onde quadre 1 Hz - 100 KHz L. 33.000
RS 5 Alimentatore s1abllluato per amplificatori BF L. 27.000 RS 157 Indicatore di Impedenza alloper1an!I L. 37.000
RS 11 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12 V2 A L. 12.500
RS 31 Alimentatore stabilizzato 12 V - 2 A L. 16.500
RS 43 Carica batterie al Ni-Cd regolabile L. 27.000 GIOClt ELETTRONICI
RS 75 Carica batterie automatico L. 23.500
RS Alimentatore stabilizzato 12 V - 1 A RS 80 Gadget elettronico L. 18.500
88 L. 14.500
RS 96 Alimentatore duale regol. + - 5112 V 500 mA RS 77 Dado elettronico L. 22.500
L. 24.500 L. 17.500
RS 116 Alimentatore stabilizzalo variabile IV • 25 V 2 A L. 33.000 RS 711 Totocak:lo elettronico
RS 131 Alimentatore stablliualo 12 V (reg. 1 O - 15 V) 1 O A L. 69.500 RS 88 Roulette elettronica a 10LED L. 27.000
RS 138 Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile L. 33.000 RS 110 Slot machine elettronica L. 33.000
RS 150 Alimentatore stabilizzato Universale 1 A L. 27.000 RS 111 Gioco dell'Oca elettronico L. 39.000
RS 154 Inverter 12 V - iia V [9 Hz sa W L. 25.000 RS 147 Indicatore di Vincila L. 29.000
RS 156 Carica batterie a Ni-Cd da batteria auto L. 27.500 RS 148 Unità aggiuntiva per RS147 L. 12.500

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CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C.- Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x87x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 20 0-2002-2KO-20K?- 200 KQ - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A - 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
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AMP. A.C. 200 uA- 2 mA4 - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
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ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
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CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza 1Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15V pp.
Dimensioni 12x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA

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CARATTERISTICHE:

Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione: 95 MHz+ 115 MHz
Alimentazione : 9 Vcc+13,5 Vcc
Assorbimento 8 mA+24 mA
Potenza d'uscita : 7 mW-+-50 mW
Dimensioni : 5,2 cmx 8 cm

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dizioni ambientali e l'uso o meno
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di po-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata !U scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prati,che attuabili da ogni princi-
piante.
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TESTER ANALOGICO
MOD. TS 270 - L. 28.500
CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 16 portate
Sensibilità 2.000 2/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 10V-50V-250 V- 500 V
VOLT A.C. 10V-50 V- 250 V- 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA - 50 mA - 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENIE.RALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100
v- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25 V-100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
OHM Qx1-0x10-0x100-0x 1000
AMP. D.C. 50 n S 500 n S 5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 n S 1,5 mA- 15 m4- 150 mA - 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = O- 50 F-0 500.F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB- 50 CS 56 d8- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie
Puntali

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2° - Confezione di 2 chiavi di taratura per bobine - trimmer - ecc.
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isolanti - ecc.
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LA COPERTINA - Raccoglie quasi tutti gli elementi
necessari per comporre i diversi montaggi elettro-
nici presentati e descritti nel presente fascicolo.
Per ognuno di esso vengono brevemente esposti i
principali concetti, teorici e pratici, sui quali è co-
struito l'edificio di questa affascinante disciplina.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
ELETTRICITA - 1' PARTE 388
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO SEMICONDUTTORI - 2' PARTE 404

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27 - 20126 Milano tel. 2526
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Tutti i diritti di proprietà lette-
raria ed artistica sono riserva- SPIA ACUSTICA 449
ti a termine di Legge per tutti i
Paesi. à manoscritti, i disegni,
le fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituisco- INDICATORE DI POLARITA 455
no.
 PRIMA PARTE
?

ELETTRICITA
ARGOMENTI

Torcia elettrica Misura della corrente

Circuito aperto e chiuso Misura della tensione
Pila a secco Effetti della corrente
Corrente elettrica Legge di Ohm
•
Resistenza elettrica Potenza elettrica
Misura della resistenza Misura della potenza
Codice a colori Applicazioni
Tensione elettrica

La prima parte del presente fascicolo riveste un carattere

essenzialmente teorico e concentra, in poche pagine, gli ele-
menti fondamentali che stanno alla base dell'intero edificio
deU'elettronica e senza i quali non si può capire Il senso delle
nostre successive esposizioni, né realizzare i progetti che via
via vengono presentati.

388
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• w!"xOJQwx w!JQ»xZ!• UQ<)!QU>!R!)x CQ»»G Q»Q>>
w)!>! à T
Poi JQUUQ»x • !»xO)µQ• w•C?<<Q• w•R•UCQ" ?>xZ!• -
U!UQ»»x )!J!»> à Q)µQx• wì»x J!x x»»G !UJQUZ!• UQCQ»»Q
"x )) µ!UQQ»Q>> w•" • >w!)!Ox»»x >Q»QkwxR!xOx»»G
!»»
? " !-
UxZ! • UQ Q»Q>> w!)xOx»»Q )• " ?U!)xZ!• U! wxC!• T r »x Fig. 1- La lampada tascabile è principalmente compo-
sta da un contenitore, da alcune parti meccaniche, da
• !»xO• ?wQ<<QUC• )• <>w?!>x !U " • C• C!JQw<• Cx una lampadina e da una pila. L'interruttore, in questo
K?Q»»x !CQx>xCx» ~ • »> xOwx• • w Q<QU>x xU)• w• kk! !» caso, è di tipo a slitta.
più )• " ?UQ >!• • C! kQUQwx >• wQ Q»Q>>w)•
! O)!• è C!
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la )• ww QU>Q Q»Q>>w!)xT

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389
 INT. APERTO

COLLEGAMENTI

PILA 4,5V
~ LAMP
a O
SPENTA

PILA 4,5 V

SCHEMA TEORICO SCHEMA PRATICO

Fig. 2 - à» disegno a sinistra assume la denominazione di "schema teorico", quello a

destra è denominato "schema pratico". à» primo è un disegno geometrico, nel quale
le linee e ! simboli identificano ! conduttori ed ! componenti elettrici. à» secondo
riflette il montaggio reale e suggerisce all'operatore l'ordine di distribuzione dei vari
componenti in sede di costruzione del circuito.

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CQJQQ<<QwQCxs Ot~ O" ?U!>xC! • • w>x»x" • xCxOC• - »Gx)K?xOK?xUC• <• U• x• Qw> ! )• U<QU>• U• !»»!( Qw•
Jwà Q<<QwQ x)K?!<>x>x !U C?Q " • CQ»»! ?k?x»!T R»? <<• CQ»»Gx)K?xT
òG !U>Qww ? >>• wQO K?Q»»• !U<Qw!>• UQ» )• U>QU!>• wQ
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<QkUx>• !UR!k?wxi T r <<• !URx>!>O)• " Q!UC!)x>• !U PILA A SECCO
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390
 INT CHIUSO

e
PILA 4,5V
6
-a
LAMP
k o 0
ACCESA
PILA 4,5V

Fig. 3 - Il circuito teorico, riprodotto sulla sinistra, viene elettricamente alimentato

dalla pila, perché l'interruttore è "chiuso". Tale condizione rimane visualizzata
dall'accensione della lampadina. Contrariamente al tipo di interruttore disegnato in
figura 1, quello riportato nello schema pratico di destra, è di tipo a levetta.

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CARICO DI POLO POSITIVO
C! Q»Q>> w•U!T ELETTRONI ,@NZA ELETTRONI
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Fig. 4 - La pila piatta da 4,5 V è dotata di polo negativo

CORRENTE ELETTRICA
P ?xUC• ! C?Q• • »!CQ»»x • !»xO)µ!x" x>! xU)µQ" • w-
<Q>>!OU• U <• U• )• »»Qkx>! >wx »• w• !U x»)?U " • C• O
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)xTn » )• U>wxw!• OK?xUC• »x • !»x è )• »»Qkx>x )• U?U
e polo positivo. Nel primo si condensano le cariche
elettriche negative elementari, ossia gli elettroni. à due
poli sono rappresentati da due lamelle di ottone, di cui
quella del polo negativo è la più lunga. I poli vengono
anche chiamati morsetti.
391
 PIENO VUOTO STESSO LIVELLO

k •

PILA CARICA PILA SCARICA

Fig. 5 - Con questi due disegni analogici si vuol interpretare il concetto di corrente
elettrica. Quando il rubinetto, inserito nel tubo di collegamento, è chiuso, nessun
passaggio di liquido avviene tra un vaso e l'altro; corrispondentemente, gli elettroni
restano concentrati sul polo negativo della pila, che si rivela carica. Quando il
rubinetto viene aperto (disegno a destra) l'acqua contenuta nel primo vaso si riversa
nel secondo, fino a che i livelli si uguagliano; la pila, per analogia, in quesio caso è
scarica.

Fig. 6 - Le piccolissime particelle di elettricità negativa,

cioè gli elettroni, scorrono agevolmente attraverso i
normali conduttori elettrici, ma faticano un po' quando
debbono attraversare il sottile filamento di una lampa-
dina. Tutto avviene come se le particelle di elettricità
fossero costrette ad attraversare una strozzatura del
condotto.

FILAMENTI

C!Ux )µQ<! x))QUCQ Qw!"xUQx))Q<x R!U)µé !» )!w-

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wx t O<?»»x <!U!<>wxO<• U• C!<QkUx>! C?QJx<!O!» • w! -
Fig. 7 - La lampadina riprodotta in A è dotata di " • CQ! K?x»! è )• »" • CG x)K?xO!»<Q)• UC• è J?• >• T
filamento di diametro maggiore, quella riprodotta in 8 è à»w?( !UQ>> • O!U<Qw!>• UQ»»x )• UC?>> ? wx Oè )µ!?<• T
equipaggiata con un filamento più sottile. La prima q ?UK?QO»G x)K?x )• U>QU?>xUQ» • w!" • Jx<• U• U
eroga una minore quantità di luce della seconda, per-
ché gli elettroni, durante il loro percorso faticano di • ?ò w!JQw<xw<! UQ» <Q)• UC• Q<Q• xwxk• U!x" • il <!-
meno, non incontrano forze di attrito, elevano di meno <>Q" x C! R!k?wxt xC ?U )!w)?!>• Q»Q>> w)•
! O• <<!x,
la temperatura del filamento e lo rendono ovviamente
meno luminoso. • • vaso pieno - polo negativo
vaso vuoto f polo positivo
rubinetto f interruttore
392
Fig. 8 - Il concetto di intensità di corren-
~ CORRENTE
\ELEVATA
la, ossia di quantità di elettroni che flui-
scono attraverso un conduttore può es-
sere interpretato con ! disegni qui ripor-
tati. In 1 il diametro della conduttura è
maggiore e maggiore è la corrente del-
l'acqua. Viceversa, in 2 la corrente è più
1\2

debole perché il diametro del tubo è più

piccolo.
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rubinetto chiuso interruttore aperto
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rubinetto aperto f interruttore chiuso " !U• wJx»• wQC! K?Q»»x CQ» R!» x" QU>• CQ»»x »x" • x-
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UQ»C!<QkU• C! R!k?wx - OUQ» K?x»Q<• U• wx•• w Q<QU- Fig. 9 - Simbolo elettrico della resistenza comunemen-
>x>Q C?Q »x" • xC!UQO ?Ux )• U ?U R!» x" QU>• • !ù te adottato nella composizione dei circuiti teorici.
kw•<<• Q »G x»>wx)• U?U• • !ù <• >> !»QT à»)• UC?>> • wQ
Q»Q>> w)•
! C! " xkk!• wC!x" Q>w•<! »x<)!x x>> wxJQw<xwQ
393
 IN T

RES. LAMPà

o o } RES. LAMP 2

~
Fig. 10 - Il collegamento di due lampadi-
PILA 4,5 V ne, una dopo l'altra, prende il nome di
collegamento in serie. La resistenza to-
RESIST. TOT. tale, se le lampadine sono uguali, si
raddoppia e la luminosità complessiva
diminuisce.

RQ w<)Q
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394
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Jx>• O• QwQ<Q" • !• !» ;! »• • µ" QC !» " Qkx• µ" T ?U Q<Q" • !• • wx>!)• T
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Fig. 11 - Il concetto di tensione elettrica può essere facilmente interpretato
mediante un'analogia come quella qui raffigurata. Il vaso più piccolo (1) imprime
una forza minore (tensione) al flusso d'acqua uscente. Il vaso più grande costringe
il flusso d'acqua a raggiungere un'altezza maggiore: In questo caso anche la
tensione in gioco è maggiore.

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 CODICE A COLORI DEI RESISTORI

Primo anello Secondo anello Terzo anello Quarto anello

Colore (prima cifra) (seconda cifra) (zeri da aggiungere) (tolleranza)
Nero 0 o
Marrone 1 1 o
Rosso 2 2 00
Arancio 3 3 000
Giallo 4 4 0.000
Verde 5 5 00.000
Blu 6 6 000.000
Viola 7 - 0.000.000
Grigio 8 8 00.000.000
Bianco 9 9 000.000.000

Rosso ± 1%
Oro ± 5%
Argento ±10%
Assente ±20%

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Fig. 12- Esempi di pile molto comuni; quella a sinistra è àUwQx»> à O)• " Qx( ( !x" • k!à CQ>> • !U• wQ)QCQUZxO
denominata pila a torcia, quella a destra pila piatta.
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Fig. 13 - La pila piatta da 4,5 V è internamente compo-
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sta dal collegamento di tre pile cilindriche da 1,5 V <) QUZx <• U• • Qw) • w<! Cx ) • wwQU>! Q»Q>> w!) µQ »x ) ?!
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Fig. 14 - Quando nel circuito elettrico alimentato da >• w!• O!» • !ù ?<x>• C! >?>> !OK?Q»»• ) µQ • Qw"Q>> Q C!
una pila da 4,5 V si inserisce una lampadina da 1,5 V, 1J QCQwQ1 ) • U !" " QC!x>QZZx Q • wQ)!<!• UQ >?>> Q
questa di brucia, creando una interruzione del circuito. K?Q»»QkwxUCQZZQ Q»Q>> w!) µQ) µQ<R?kk• U• x! U• <>w!
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MISURA DELLA TENSIONE

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Fig. 15 - Inserendo fra i poli di una pila da 4,5 V una
lampadina da 12 V, questa emette una luminosità assai J!QUQ• w!U)!• x»" QU>Q?<x>• Cxk»! Q»Q>>w•>Q)U!)! Q
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EFFETTI FISIOLOGICI DELLA CORRENTE

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Fig. 16 - Toccando con una mano ! morsetti di una pila, p • U>wxw!x" QU>Q x K?xU>• <! )wQCQOU• U <• U• »Q
nessun effetto fisiologico può verificarsi, perché la pila >QU<!• U! Q»QJx>Q»x )x?<x • w!" x C! QRR Q>> ! " • w> x»!O
non è un generatore elettrico in condizioni di provocare
flussi di corrente di notevole intensità. ( QU<ì »Q)• ww QU>! )µQx>> wx J Qw<xU• il )• w• • ?" xU• T
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Fig. 17 - Quando si tocca un conduttore metallico della Fig. 18- [Q !» contatto con !» terreno è ottimale, perché
presa-luce, le conseguenze fisiologiche non possono favorito da umidità o da presenza di acqua, l'intensità
essere letali se si rimane ben isolati dal suolo. Tutt'al di corrente che attraversa !'organismo umano, quando
più si può avvertire una leggera scossa. si tocca la presa-luce, diviene inevitabilmente mortale.

399
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Fig. 19 - In questo disegno vengono proposte le tre fasi »x • !ù U• >xT r ))• »x,
di intervento pratico in un conduttore che deve essere
sottoposto a saldatura a stagno. Dapprima si debbono V=RxI
spellare le estremità del conduttore, per una lughezza
di 2 o 3 mm, liberandole dalla guaina isolante. Succes- àUQ<<x »x »Q>> Qwx~ !UC!)x »x >QU<!• UQO»x »Q>> QwxR
sivamente si fa sciogliere una piccola quantità di sta- »x wQ<!<>QUZx Q »x »Q>> Qwxà »G!U>QU<!>à C! )• ww QU>QT
gno, evitando che questo possa sciogliersi sulla punta. òx R•w"?»x • wx)!>x>x CQJQ Q<<QwQw!>QU?>x • QwR Q>-
del saldatore. Una tale operazione prende il nome di
prestagnatura. >x" QU>Qx " Q" • w!xT : Qww!)• wCxw» x )! <! • ?ò x!?>x-
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Fig. 20 - Prima di saldare il terminale di uno spezzone
di filo conduttore prestagnato, occorre prestagnare
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anche la lamella di ottone rappresentativa del polo " QU>Q)• U• <)QwQ K?Q»»• CQ»»x )• ww QU>Qà )µQ• Qw-
della pila. )• wwQ il )!w)?!>• !U Q<x" QT n Ux»• kx" QU>QO)• U »x
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401
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Fig. 21 - Operazione di saldatura di un terminale di uno Q»Q>>w)µQ
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spezz one di filo conduttore prestagnato su quello di un
portalampade. " QU>!O( QU<ì C! ?U• <• »• O)µQ è J• »> " Q>w•QC x" -
• Qw•" Q>w•!U<!Q" QO!»K?x»Qw!»QJx C!wQ>> x" QU>Q»x
" !<?wx CQ»»x • • >QUZxQ»Q>> w)x! Q<• wQ<<x !U j x>>•
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k!• w"QU>Q !U ?<• ,
Chilowatt = KW (mille watt)
Milliwatt mW ( un millesimo di watt)
Microwatt W (un milionesimo di watt)
òQR•w"?»Q)µQ)• U<QU>• U• C! Jx»?>xwQ»x • • >QUZx
Q»Q>>w)xO
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PILA 4,5V <Qk?!>• T

APPLICAZIONI TEORICO-PRATICHE

n »»• <)• • • C! x<<!" !»xwQ ( QUQ ! )• U)Q>> ! R!U K?!

Fig . 22 - Composizione finale del circuito pratico sul
quale si posso no effettuare alcuni degli esperimenti
suggeriti nel testo.
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402
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RESIST.
( x<<• C! R!k?wxe' T [ ! Rx) )!x ( QUQ x>>QUZ!• UQOC?- 12 0HM
wxU>Q K?Q<>x • • QwxZ!• UQOx <) !• k»!QwQ»• <>xkU• C!- ~
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<• • wx»x • ?U>x CQ» <x»Cx>• wQT
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" QU>! CQ( ( • U• Q<<QwQ <x»Cx>! Rw x »• w•O) • " Q !UC!- Fig. 23 - Su questo circuito teorico, composto da una
) x>• !U R!k?wx i i T ò • <>xkU• U• U C• J wQ( ( Q Q<<QwQ pila da 4,5 V e da una resistenza da 12 ohm, il lettore
• wx • !ù UQ) Q<<xw!• O• Qw)µé K?Q»»• CQ• • <!>x>• <?»»Q potrà esercitarsi nell'applicare la legge di Ohm.
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• wQUC!x" • !UQ<x" Q»• <)µQ" x Q»Q>> w)•! C! R!k?wx Fig. 24 - Conoscendo Il valore della tensione e dell'in-
i sOUQ» K?x»Q?Ux • !»x Cx v ~ x»!" QU>x?Ux»x" • x- tensità di corrente, è facile risalire, mediante una ben
C!Ux Cx v J SaOl n T òQC• " xUCQ)µQ)! • • U!x" • S nota formula, alla conoscenza del valore della potenza
elettrica assorbita dalla lampadina.
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403
 SECONDA PARTE------

SEMICONDUTTORI
ARGOMENTI

Sostanze e corpi Esempio di amplificatore

Atomo Regolatore di luminosità
Conduttori e semiconduttori Dissipazione termica
Germanio e sii icio Montaggio del
Diodo regolatore di I uce
Diodo led Operazioni pratiche
Transistor Temperatura e calore
Ampi ificazione

In questa seconda parte del fascicolo vengono presi in esame !

semiconduttori, ossia i diodi al germanio, al silicio, i diodi led
Q i transistor. Vengono esposti ! principali concetti che regola-
no il comportamento di questi componenti, offrendo altresì al
lettore l'occasione per realizzare un primo, semplice dispositi-
vo elettronico

404
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) • Q<!• UQ <• U• C! kwxU »?Ukx " !U• w! Q ) µQO • ?w Fig. 1- L'atomo di idrogeno è il più semplice fra tutti
xJ QUC• J • »?" Q • w•• w!• O x<<?" • U• »x R•w"x CQ» quelli che si conoscono, perché è formato da ?U nucleo
wQ)!• !QU>Q UQ» K?x»Q <• U• !U>w•C• >> QOK?x»?UK?Q e da un elettrone, ossla da una carica elettrica positiva
ed una negativa.
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Fig. 2 - Le cariche elettriche dello stesso nome, positi-
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ve o negative, si respingono. w!wQ !» )• U)Q>> • C! )• w• • )• UC?>> •wQT
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Fig. 3 - Le cariche elettriche di nome diverso si attrag-
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K?xUC• C!J QU>x !U) xUCQ<) QU>QT
: Qw! <Q" !) • UC? >> • w!xJJ !QUQ Q<x>>x" QU>Q !» ) • U- Fig. 4 - Quello riportato più in basso è il simbolo
elettrico di un diodo. Il disegno in alto riproduce un
>wxw!• b ) • U »Gx( ( x<<xw<! CQ»»x >Q" • Qwx>? wx Q<<! C!- normale diodo nella sua veste esteriore. Si noti la
J QUk• U• <Q" • wQ • !ù ) x>> !J ! ) • UC?>> • w! CQ»»G Q»Q>- presenza di un anello in prossimità di uno dei due
>w!)! >à O" QU>wQ x»»• ZQw• x<<• »?>• !» <Q" !) • UC? >> •- conduttori, che funge da elemento di segnalazione
w! • ? ò ) • U<!CQwxw<! ?U !<• »xU>Q • QwRQ >>•T della presenza dell'elettrod o di catodo.
P ? Q<>x !" • • w>x U>Q C!J Qw<!>à C! ) • " • • w> x" QU>•
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407
 LAMP

Fig. 5 - Questi due semplici schemi in-

e
PILA
terpretano il concetto del passaggio di
corrente elettrica attraverso un condut-
(INVERTITA) tore, che nei due disegni è rappresenta-
e to dal filamento di una lampadina, qua-
lunque sia !» verso della corrente. In A,
infatti, !» polo positivo della pila è rivolto
m verso l'alto, in B è rivolto verso à» basso.
Dunque, nei conduttori, la corrente può
J scorrere in entrambi i sensi.

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CATODO
CATODO( O
LP
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Fig. 6 - La natura dei diodi a semicon-
duttore, che consente il flusso di cor-
rente elettrica in un eolo verso, viene
interpretata mediante questi due circui-
~ POLO POSIT. @Poo Posr ti. In A la corrente fluisce attraverso la
PILA PILA lampadina LP perché à» diodo D rivolge
e e l'anodo verso Il polo positivo della pila.
Nel circuito B la lampadina LP rimane
spenta, perché nessuna corrente scorre
m attraverso Il circuito, essendo il diodo D
Inserito in modo da rivolgere il catodo
verso il polo positivo della pila.

408
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JQw<• »G !U>Qw•)!w)?!>• b »• >Q<>!" • U!x !UR x>>! »x »x" - FIg. 7 - Sulla sinistra è riportato it simbolo elettrico di
un diodo led, con particolare segnalazione della posi-
• xC!Ux )µQ<! x))QUCQQw!" xUQx) )Q<xT P ?xUC• !» zione degli elettrodi di catodo e anodo. Sulla destra è
)x>• C• CQ» C!• C• è w!J• »> • JQw< • !» • • »• • • <!>!J• disegnato un diodo led cosi come esso appare nella
CQ»»x • !»x H)!w)?!>• B), »x )• ww QU>Qnon R» ? !<) Q• !ù realtà. L'elettrodo di catodo è riconoscibile per essere
x>>wxJQw<• !»)!w)?!>• Q»x »x" • xC!Ux w!"xUQ<• QU- più corto di quello di anodo; internamente al compo-
nente, il catodo assume una conformazione più appari-
>xTr ))• C?UK?Q<• !Qkx>•!»" • >!J• • Qw)?! !»C!• C• scente (part. 1). La presenza di una tacca o di un incavo
è ?U <Q" !)• UC?>> • wQO • <<!x ?U )• UC?>>• wQ)µQ sul corpo del componente (part. 2) funge da elemento
)• UC?)Q»x )• ww QU>Q Q»Q>>w!)x <•»>xU>• <Q!U<Qw!>• guida per l'individuazione del conduttore di catodo.
UQ! )!w)?!>! C! x»!" QU>xZ!• UQ !U un CQ>Qw"!Ux>•
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DIODO LED C• O• Qw»x )• UR • w"xZ!• UQ!U>QwU x x»)• " • • UQU>Q

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409
 CATODO
DL CATODO

e
PILA
ACCESO '
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Fig. 8 - Anche Il diodo led, come il normale diodo a semiconduttore, deve essere
inserito nei circuiti di alimentazione rispettando le sue esatte polarità. In A !» diodo
led DL è acceso perché l'anodo è rivolto verso !» polo positivo della pila. àU o il diodo
led DL è spento perché !» suo inserimento nel circuito è avvenuto in modo errato. La
resistenza R prende il nome di resistenza di limitazione, dato che impedisce il
passaggio eccessivo di corrente attraverso !» componente.

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>x »x <!k»x C! CQU• " !UxZ!• UQCQ»)• " • • UQU>Qb• Qw- Fig. 9 - Per poter accendere regolarmente un diodo led
con una pila piatta da 4,5 V, la resistenza R, inserita in
>xU>• OUQ»>wxU<!<>• w• w Q<• xC Q<Q" • !• Oè !" • w Q<<x serie con l'elettrodo di anodo, deve avere un valore di
»x <!k»x i 5 e- eeT 220ohm.
P ?xUC• ?U • w! U)!• !xU>QO" x xU)µQ ?U K?x»<!x<!
>Q)U!)• O• w QUCQ !U " xU• ?U >wxU<!<>• w• Qwx• • »!-
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U• <)QwQ Q<x>> x" QU>QORw x ! >wQ )• UC?>> • w! ?<)QU>! R!) xZ!• UQ( Q>x)µQJx»QvaaO!Ux»>w!!»)• QRR! )!QU>Q
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AMPLIFICAZIONE

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x• • »!) x x»»x ( x<Q CQ» )• " • • UQU>Q Q »• <! • w Q»QJx Flg. 1 O - Sulla sinistra è stato riprodotto il transistor
2N1711 preso a modello nel testo per l'interpretazione
x" • »!R!)x>• Cx» <?• )• »»Q>> • wQT dei principali concetti che regolano il funzionamento di
9 kU! >wxU<!<>• w• • <<!QCQ ?U <?• >!• !)• • • >QwQ C! questo componente. Si noti la disposizione del tre
x" • »!R)! xZ!• UQCQ! <QkUx»! Q»Q>> w)!O
! )µQ• w QUCQ!» elettrodi di emittore-base-collettore, facilmente indivi-
U• " Q C! )• QRR! )!QU>Q C! x" • »!R!)xZ!• UQ 1( Q>x1 Q duabili facendo riferimento alla presenza della linguet-
J!QUQ !UC!)x>• )• U la )• ww !<• • UCQU>Q»Q>> Qwx x»R x- ta-guida. Sulla destra è riportato il simbolo elettrico del
transistor.
( Q>!)x kwQ)xT
n »)?U! >wxU<!<>• wµxUU • ?U)• QRR! )!QU>QC! x" • »!S

411

Fig. 11 - Le frecce più sottili vogliono segnalare la
presenza di correnti deboli, mentre le frecce più grosse
stanno ad indicare il flusso di correnti di maggiore
intensità. Si può infatti notare che la corrente di base 1B
è di modesta intensità, quella di collettore IC è di media
intensità, quella di emittore è di notevole intensità,
perché determinata dalla somma delle due correnti 1B +
IC, ossia della corrente di base più quella di collettore.
CONTATTO
{
e
4,5V
TR
Fig. 12 - Con questo circuito, facilmente realizzabile in
pratica, il lettore, interrompendo o stabilendo il contat-
to con il polo positivo della pila, può controllare la
caratteristica fondamentale del transistor per cui esso
diviene conduttore soltanto se sulla sua base è applica-
to un segnale elettrico.
412
• wQ<• !U)• U<!CQwxZ !• UQO<! <x ) µQK?Q<>• è )xwx>>Q -
w!ZZx>• Cx ?U• • >QwQC! x" • »!R)! xZ!• UQ C! eaa J • »-
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R»? !<) • U• !UJ Q) Q C?Q ) • wwQU>!, K?Q»»x C! ( x<Qào Q
K?Q»»x C! )• »»Q>>• wQ àp O) • " Q!UC!)x>• UQ»»• <) µQ-
" x C! R!k?wx eeOUQ» K?x»Q»Q ) • ww QU>! C! ) • »»Q>>• wQ
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kw• <<QO" QU>wQ»Q) • ww QU>! C! ( x<Qào QC! Q" !>> • wQ
àr <• U• !UC!) x>Q ) • U Rw Q) ) Q • !ù <• >> !»!T
ESEMPIO DI AMPLIFICATORE
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ZxwQOC! ?U ) !w)?!>• x" • »!R!) x>• wQ x >wxU<!<>• wT àU
Q<<• w!<x»>xU• x»»G • ) ) µ!• >wQ Q»Q" QU>! C! " xkk!• w
<• !) ) • ,
1 ° - La base del transistor TR è collegata al polo
positivo della pila da 4,5 V mediante una re-
sistenza R da 1.200 ohm.
2° - à» collettore del transistor TR è collegato al
polo positivo della pila da 4,5 V mediante
una lampada LP da 6 V- aOen T
3° - à»polo negativo della pila da 4,5 V è diretta-
mente collegato con l'emittore del transistor
TR.
ò x wQ<!<>QUZx R, ) • »»Qkx>x!U <Qw!Q ) • U »G Q»Q>>w•C•
C! ( x<Q CQ» >wxU<!<>• wTR, ) µQ µx !» J x»• wQ C! eTi aa
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C! ( x<Q <• >> • R•w" x C! ) • ww
QU>Q C! !U>QU<!>à • xw!x,
4,5 V: 1.200 ohm = 0,0037 A= 3,7 mA
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>• Oè ) xwx>> Qw!ZZx>• Cx ?U) • QRR!) !QU>QC! x" • »!R!) x-
Z!• UQ( Q>x • xw!x ea aOQ<<• x" • »!R!) µQwà »x ) • ww QU-
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QU>QC! ) • »»Q>>
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3,7 mA X 100 f 370 mA
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QU>QC! Q" !>> • wQO!UJ Q) QO<xwà • xw!x»»x <• " -
" x C! K?Q»»x C! ( x<Q• !ù K?Q»»x C! ) • »»Q>>• wQ• <<!x,
370 mA N 3,7 mA f 373,7 mA
_ Ux J • »>x) • »»Qkx>x »x • !»x x» )!w) ?!>• C! R!k?wxei O
»x »x" • xCx ò : <! x) ) QUCQwà O" x <Q<! !U>Qww • " • Q»x
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w•»x p 9 5 ] n ]] 9 O»x »x" • xC!Ux <! <• QkUQwà T P ?QS
Fig. 13- Circuito teorico del dispositivo regolatore di
luminosità che il lettore potrà realizzare seguendo tutte
le istruzioni riportate nel testo. Regolando la posizione LP
del cursore del potenziometro R2, la luminosità della
lampadina LP varia progressivamente dalla condizione
di "spenta" a quella di "accesa".
e
4,5V
1R @

R1 = 1.200 ohm
R2 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
TR = 2N1711
LP = 6 V-0,1 A
PILA = 4,5 V c_COLLETTORE b.BASE e.EMETTITORE

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CQ»»x )• wwQU>Q C! ( x<QO<! <?• »Q C!wQ )µQ !» >wxU<!-
<>• w]° w!" xUQ à5 ] r °q r ]] 9 O)!• è U• U»xJ• wxT Fig. 14 - Sulla sinistra è riportato il simbolo elettrico del
[ ! <?• »Q xU)µQ C!wQ )µQ !» >wxU<!<>• w!U>QwCQ>> • <! potenziometro, sulla destra si nota il disegno del
>w•J x UQ»»• [ ] n ] 9 q à à5 ] r °q à0à95 r Q)!ò • Qw potenziometro cosi come esso si presenta nel suo
)• U>wx•• • <!Z!• UQ x»»G x»>w• <>x>• CQ» >wxU<!<>• wO aspetto reale.
K?Q»»• !U)?! !» )• " • • UQU>Q»xJ• wx!U• !QU• w!>" •
Q )µQ J!QUQ CQU• " !Ux>• [ ] n ] 9 q à [ n ] _ °n - + +
0à95 r T

REGOLATORE DI LUMINOSITA
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wQ • ?ò )• U<!CQwxw<! <?RR! )!QU>Q" QU>Q • wQ• xwx>•
• Qw)• " • wQUCQwQ !» )• " • • w>x " QU>• Q»Q>> w!)• C!
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UQ Cx sOt ~ T
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U• w!• • w>x >!O <?»»x <!U!<>wxO!» <!" ( • »• Q»Q>>
w!)• QO
TRS
Fig. 15-II transistor, nel circuito regolatore di luminosi-
tà, può assumere tre condizioni elettriche diverse. La
prima di queste, schematizzata sulla sinistra, corri-
sponde ad un interruttore aperto (TR1 = transistor
interdetto); essa si verifica quando la lampadina LP è
spenta. La seconda condizione elettrica, quella sche-
matizzata al centro, corrisponde a quella di un interrut-
tore chiuso (TRS = transistor saturo); in questo caso la
lampadina LP è accesa. La terza condizione elettrica,
schematizzata sull'estrema destra, interpreta le posi-
zioni intermedie del cursore del potenziometro; il tran-
sistor in tal caso si comporta come una resistenza
(TRSI f transistor stato intermedio) e la lampadina LP
emana una quantità di luce inferiore a quella massima.
413
 R!>Q Q x» )• U>x>> • )µQ !» )?w<• wQ R•w"x )• U ! Jxw!
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<>QUZx ° »O<! JQw!R!)x ?U• w•kwQ<<!J• x?" QU>• CQ»-
Fig. 16 - A questo schema si fa riferimento nel testo per »x )• ww QU>Q C! ( x<Q QO• JJ !x" QU>QOCQ»»x )• ww QU>Q
interpretare il concetto di trasformazione dell'energia C! )• »»Q>> • wQTòx »x" • xC!Ux ò: OC?UK?QO<! x))QU-
elettrica in energia termica.
CQkwxC?x»" QU>QOR!U• x wxkk!?UkQwQ»x <?x " x<<!-
" x »?" !U• <!>à K?xUC• !»)?w<•wQCQ»• • >QUZ!• " Q-
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C! »?" !U• <!>à T à»)• " • • w>x " QU>• >Q• w!)• O!UJQ)QO
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TRANSISTOR ~ >• Ox " • U>xkk!• xJJ QU?>• CQ» wQk• »x>• wQC! »?" !-
U• <!>àO• • UQUC• ?UC!>• <• • wx !»>wxU<!<>• w]°O )µQ
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>w•°i <! >w•J x UQ»»QC?Q• • <!Z!• U! Q<>wQ" Q0 S Y,
" QU>wQ <! w!<)x»CxO• !ù • " QU• OK?xUC• J!QUQ x
Fig. 17 - Quando il transistor emana una quantità di >w•J xw<! !U ?Ux • • <!Z!• UQ !U>Qw"QC!x CQ»»G !U>Qwx
calore eccessiva, che può essere dannosa, su di esso si
deve applicare un radiatore come quello qui riprodotto, )• w<x w Q<!<> !JxT
che è di tipo stellare. òQ>wQ )• UC!Z!• U!Q»Q>> w)µQ
! O!U)?! • ?ò >w•J xw<! !»
>wxU<!<>• w]° UQ» )!w)?!>• CQ» wQk• »x>• wQC! »?" !-
U• <!>àO<• U• >Q• w!)x" QU>Q w!• • w>x >Q !U R!k?wx et T
414
 e' 'B'
( nero) (giallo
>
( rosso)
ASSICELLA
Fig. 18- Piano costruttivo dell'apparato regolatore di luminosità alimentato con una
pila da 4,5 V.
: Qw" Qk»!• )• " • wQUCQwQ!»)• U)Q>> • C! >wx<R•w"x-
Z!• UQ CQ»»G QUQwk!x Q»Q>> w)x
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Z!x»" QU>Q Cx Q»Q" QU>• 1C!<<!• x>• wQ >Qw"!)• 1O
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CQ»»x >QU<!• UQè C! i Oit ~ QK?Q<>• <>Q<<• Jx»• wQ»•
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415
 Fig. 19-La foto qui riportata è stata eseguita nei nostri laboratori di progettazione e
collaudo e riproduce il montaggio del dispositivo regolatore di luminosità.

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K?Q»»• w!• w • C• >>• !U R!k?wxe- T Pila piatta ( 4,5 V)
5 x>?wx »" QU>QOK?xUC• <?»»G !UJ• »?)w•Q<>QwU • CQ» Morsettiera
>wxU<!<>• wJ!QUQxJJ• »> • ?U Q»Q" QU>• wxC!x>• wQC! Transistor (2N1711)
)x»•wQO!» )• " • • UQU>Q CQJQ Q<<QwQ • • <!Z!• Ux>• !U Potenziometro (10 Kohm)
" • C• >x»Q Cx RxJ • w!wQ il • w•) Q<<• C! C!<<!• xZ!• UQ Resistore (1.200 ohm)
>Qw"!)xT : Qw>x U>• O»x • • <!Z!• UQJQw>!)x»Qè Cx • wQ- Lampadina (6 V - 0,1 A)
RQww !<! x K?Q»»x • w!ZZ• U>x»QOUQ»»x K?x»Q »x C!<• Qw- Portalampadina
<!• UQ CQ»»G QUQwk!x >Qw"!)x C!" !U?!<)Q CQ» vaE T Conduttori
Due pinze coccodrillo
Due viti da legno
MONTAGGIO DEL REGOLATORE DI LUCE
S òG x<<!)Q»»x C! »QkU• O<?»»x K?x»Q<! x• • »!)x !» " • U-
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416
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EMETTITORE (rosso)
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• • C?Q " !»»!" Q>w! »x wQ<!<>QUZx <xwà C! ia a • µ" O Fig. 20 - Per poter rapidamente riconoscere gli elettro-
di di emettitore, base e collettore del transistor, duran-
C• • • >wQ " !»»!" Q>w! <xwà C! l aa • µ" Q ) • <ì J !xT àU te le operazioni di saldatura dei terminali, conviene
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) !w)?!>• T del transistor sui corrispondenti punti del circuito, si
rende necessaria una operazione di prestagnatura del-
n U) µQ »Q C?Q • !UZQ>> QS) • ) ) • Cw!»»• O ) µQ <QwJ• U• le estremità dei conduttori.
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417
OPERAZIONI DI MONTAGGIO Z!• Ux" QU>• Tù x K?Q<>• xwk• " QU>• " Qw!>x?UQ<x-
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418
 TERZA PARTE

MONTAGGI
ARGOMENTI

Entità capacitive Doppio lampeggiatore

Carica del condensatore Barriera di potenziale
Generatore di suono Spia acustica
Fotocomando Indicatore di polarità

In questa terza parte del presente fascicolo, attraverso una

serie di pratiche, utili e divertenti applicazioni, vengono verifi-
cati ! principali concetti esposti nelle pagine precedenti. Ogni
montaggio può essere sicuramente condotto a termine dai
lettori principianti purché questi abbiano attentamente seguito
le spiegazioni di volta in volta riportate.

419
Non occorre spendere troppo per eseguire gli esercizi pratici descritti in quest'ultima parte
del presente fascicolo. Forse occorrerà darsi un po' da fare per acquistare tutti o parte dei
componenti che partecipano alla composizione circuitale dei dispositivi, con i quali si concretiz-
zano, divertendosi, le varie funzioni elettroniche proposte soltanto teoricamente nelle pagine
precedenti. Perché è certo che, nel negozio di elettricità vicino a casa, difficilmente si potranno
reperire i resistori, i diodi led, il potenziometro e quanto altro si rende necessario per completare
questo o quell'apparato. Tuttavia, coloro che, abitando in piccoli centri, dove manca un vero
punto di vendita di materiali elettronici, dovessero trovarsi in difficoltà, potranno facilmente
accordarsi, per qualsiasi tipo di acquisto, con la nostra collaboratrice BCA Elettronica - Via T.
Campanella, 134 - Imola (Bologna) - Telef. (0542) 35871, che si è dichiarata disponibile a
soddisfare ogni richiesta dei lettori.

Fatta questa importante premessa, dovremmo entrare ora nel vivo dell'argomento, non prima
tuttavia di aver ricordato alcuni elementi teorici relativi ad un componente, che avremmo dovuto
citare nella prima parte del. fascicolo, ma che abbiamo preferito rinviare a questa sede per non
tediare oltremodo la lettura del principiante a/l'inizio del fascicolo: il condensatore.

420
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ENTITA
CAPACITIVE
CAPACITÀ DEL CONDENSATORE

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Fig. 1- Simbolo elettrico di un generico condensatore
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Qualche condensatore ceramico ed alcuni condensatori elet-

trolitici vengono utilizzati nei montaggi descritti alle pagine
seguenti.

421
 Fig. 2 - In questa foto sono riprodotti alcuni modelli di
condensatori ceramici di tipo a pastiglia. Sul loro involu-
cro sono impressi !» valore capacitivo e quello della
tensione massima alla quale possono essere sottoposti,
che viene normalmente definita come tensione di lavoro
del condensatore.

VARIETÀ DI CONDENSATORI _ Ux • w!" x <?CC!J !<!• UQ R•UCx" QU>x»QO ) µQ <!

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POSITIVO

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POS. NEG. POS. NEG.

NEGATIVO

Fig. 3 - Sulla sinistra è riportato !» simbolo elettrico del condensatore elettrolitico,

che è un componente polarizzato, ossia dotato di terminale positivo e negativo. Nei
successivi disegni sono illustrati i vari modi con cui possono essere segnalati i due
terminali del condensatore. Talvolta, per indicare l'elettrodo positivo, sull'involucro
esterno del componente sono impresse delle crocette. I modelli contrassegnati con
i numeri 1 - 2 - 3 vengono chiamati condensatori di tipo assiale. Quelli contrasse-
gnati con i numeri 4 - 5 sono detti condensatori di tipo verticale.

422
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CONDENSATORI ELETTROLITICI Fig. 4 - Disegno in "esploso" di un condensatore elet-

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trolitico. I principali elementi che lo compongono sono:
terminali positivo e negativo (1), tappo di gomma (2),
contenitore di alluminio (3), condensatore vero e pro-
prio ottenuto con l'avvolgimento di due striscie di allu-
minio (4), rivestimento di plastica sul quale sono im-
pressi i dati elettrici e le polarità del componente (5).
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423
 CARICA
DEL
CONDENSATORE
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Premendo per un attimo il pulsante, la lampadina si accende e

si spegne, poco dopo, in modo progressivo, lentamente.

424
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4,5 V
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Fig. 1 - Circuito teorico del dispositivo con il quale è possibile sperimentare il

comportamento del condensatore elettrico.

-----COMPONENTI-----
C1 = 47 F- 16 VI (elettrolitico) LP1 = lampadina (6 V-0,1A)
R1 f 33.000 ohm P1 = pulsante
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TR2 f 2N1711

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426

BASETTA ISOLANTE
Fig. 2 - Piano di montaggio del dispositivo per la verifica della principale caratteri-
stica del condensatore di accumulare, prima, e restituire, poi, le cariche elettriche,
sotto forma di corrente.
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LE PINZE-COCCODRILLO
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427
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STAGNATORE

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PINZA

Fig. 3- Principali fasi di preparazione dei

conduttori delle, linee di alimentazione posi-
tiva e negativa del circuito descritto nel
testo. Presaldatura (1), saldatura (2), risul-
tato finale (3).

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Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
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Quando si alimenta il circuito, l'altoparlante emette un suono,

la cui frequenza dipende dal valore attribuito ai condensatori.

429
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li
y,

Fig. 1 - Circuito elettrico dell'apparato generatore di suono, la cui frequenza

dipende dai valori attribuiti ai due condensatori C1-C2.

-----COMPONENTI-----

Condensatori
C1 = 100.000 pF
C2 = 100.000 pF

Resistenze
R1 33.000 ohm
R2 1.200 ohm
R3 = 10.000 ohm
R4 100 ohm

Varie
TR1 = 2N1711
TR2 = 2N1711
AP = altoparlante (40 --:-- 100 ohm)
PILA = 4,5 V

430

BASETTA ISOLANTE
Fig. 2 - Piano costruttivo del dispositivo generatore di suono, che può essere
facilmente trasformato in oscillatore Morse, collegando, in serie con il polo positivo
della pila, l'apposito tasto telegrafico.
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431
 , ANELLO
DI FELTRO

CESTELLO

I
CONO

BOBINA
MOBILE Fig. 3 - Questo disegno riproduce lo spaccato di un
comune altoparlante. La bobina mobile, collegata con
il cono di carta, non deve toccare le espansioni polari
del magnete permanente. I suoi terminali, qui indicati
con la lettera T, rimangono irrigiditi ed isolati sul
T=TERMINALI cestello metallico.

L'ALTOPARLANTE AP C! C!" QU<!• U! • !ù w!C• >> QT

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Una volta realizzato questo dispositivo, potrete subito verifi-

carne il comportamento, ponendo prima una mano sopra la
fotoresistenza e poi togliendola.

434
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LA FOTORESISTENZA
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COMPORTAMENTO CIRCUITALE
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435
 R3

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4,5V
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Fig. 1- Circuito teorico del fotocomando. Per mezzo del potenziometro R1 si regola
la soglia di intervento del dispositivo in relazione alla luminosità in cui è immersa la
fotoresistenza FR.

-----COMPONENTI-----

Resistenze
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 1.200 ohm
R3 = 10.000 ohm

Varie
FR = fotoresistenza
TR1 = 2N1711
TR2 = 2N1711
LP1 = lampadina (6 V - 0,1 A)
PILA = 4,5 V

436
 ROSSO
(al NJ

BASETTA ISOLANTE NERO (al- )

Fig. 2 - Piano costruttivo del dispositivo di fotocornando che consente di provocare

l'accensione o lo spegnimento della lampadina LP1 con la quantità di luce incidente
sulla superficie della fotoresistenza.

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ig. 3-In commercio si possono trovare fotoresisten-

e di forme diverse. Quelle qui riprodotte sono certa-
nente le più comuni fra tutte. r
437
 COPERCHIO

I
Flg. 4 - In sede di taratura dell'apparecchio, per
mezzo del potenziometro R1, per oscurare la fotoresi-
stenza ci si può servire di un cope rchietto opaco,
FOTORESISTENZA ricoprendola con questo anziché con la mano.

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438
 DOPPIO
LAMPEGGIATORE
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La realizzazione di questo importante circuito elettronico con-

sente, tramite la variazione dei valori resistivi e capacitivi, di
concretizzare la teoria inerente al multlvlbratore astablle.

439
 Rl

Il

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Fig. 1 . Circuito elettrico del doppio lampeggiatore che in elettronica assume la
denominazione di multivibratore astabile. La velocità dei lampeggii dipende dai
valori attribuiti ai due condensatori elettrolitici e alle due resistenze.

----COMPONENTI-----
Condensatori
C1 = 470 µF • 16 VI (elettrolitico)
C2 = 470 F - 16 VI (elettrolitico)

Resistenze
R1 = 1.200 ohm
R2 = 1 .200 ohm

Varie
TR1 = 2N1711
TR2 = 2N1711
LP1 =6V-100 mA
LP2 =6V-100 mA
PILA = 4,5 V

440

BASETTA ISOLANTE
Fig. 2 - Piano costruttivo del dispositivo descritto nel testo. Per esso si fa uso di una
buona parte dei componenti già impiegati in precedenti montaggi e che il lettore
conosce e sa utilizzare.
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441
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442
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Per tutti coloro che si sono resi conto
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443
 BARRIERA
DI
POTENZIALE
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Può sembrare un semplice gioco luminoso, eppure, con questo

dispositivo, si interpretano ! concetti di amplificazione dei
segnali variabili e di barriera di potenziale.

444
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445
 R1 R3
D1

e
4,5V
e

Fig. 1 - Circuito elettrico del dispositivo mediante il quale è possibile alternare

l'accensione dei due diodi led.

-----COMPONENTI-----

Resistenze
R1 = 1.200 ohm
R2 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R3 100 ohm

Varie
TR1 = 2N1711
D1 = diodo al silicio (quals. tipo)
DL1 = diodo led rosso
DL2 = diodo led verde
PILA = 4,5 V

446
 <(
l
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BASETTA ISOLANTE NERO (al -)

Fig. 2 - Piano costruttivo dell'apparato con il quale si possono dimostrare due

importanti concetti elettronici: quello dell'amplificazione di segnali variabili e quello
della barriera di potenziale.

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MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L. 8.500
Edito in formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com-
posto di 128 pagine riccamente illustrate
a due colori.
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L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico farro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
II simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori - I resistori - I diodi
- I translstor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
tante, consentiranno di raggiungere il successo
fln dalle prime fasi sperimentali.
 SPIA ACUSTICA
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Per l'ascolto selezionato di una particolare sorgente sonora,

basta orientare verso questa il tubetto cilindrico contenente lo
speciale microfono a condensatore.

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IL MICROFONO AMPLIFICAZIONE

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Fig. 3 - Questi due disegni riproducono fedelmen-
te la veste esteriore del microfono omnidireziona-
le a condensatore adottato per il montaggio della
spia acustica. Le corrispondenze fra i tre condut-
tori ed i numeri con cui questi sono contrassegnati
nei disegni è la seguente: 1) conduttore della
tensione positiva; 2) conduttore della linea di ali-
mentazione negativa (calza metallica); 3) condut-
tore dei segnali di bassa frequenza.
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MONTAGGIO

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ELETTRONICA
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PRATICA
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454
 INDICATORE
DI
POLARITA
Oltre che rilevare la natura delle polarità, questo dispositivo
serve per controllare la presenza o meno di tensioni continue
nei vari punti di un determinato circuito.

455
 Rl

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ROSSO

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Fig. 1- Schema teorico dell'indicatore di polarità descritto nel testo. La resistenza,

collegata in serie al circuito di alimentazione, limita la corrente che attraversa ! diodi
led a scopo protettivo.

-----COMPONENTI-----
R1 f 100 ohm DL1 f diodo led (verde)
D1 f diodo al silicio (quals. tipo) DL2 f diodo led (rosso)
D2 f diodo al silicio (quals. tipo)

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456
 DLI VERDE ROSSO DL2

BASETTA ISOLANTE

ROSSO

Fig. 2 - Schema pratico del dispositivo indicatore di polarità. Le lettere "a" e "k",
riportate in prossimità dei conduttori dei due diodi led, indicano la posizione degli
elettrodi di anodo e di catodo in questi componenti.

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Fig. 3 - Le frecce disegnate parallelamente ai condut-
tori Indicano, in entrambi questi circuiti, il verso della
corrente, la quale nello schema A attraversa il led
verde , mentre nello schema B percorre il diodo led
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ATTENZIONE!

Informiamo i Sigg. Lettori

che mensilmente seguono le rubriche:

PAGINE DEL CB

CORSO PER RADIORIPARATORI

VENDITE ACQUISTI PERMUTE

LA POSTA DEL LETTORE

che la pubblicazione delle stesse,

attualmente sospesa
per mancanza di spazio,
verrà regolarmente ripresa
nel prossimo fascicolo di settembre.
KITS ELETTRONICI
fitte> mo5af
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RS 165 • SINCRONIZZATORE PER PROIETTORI DIA
Con questo KIT si realizza un dispositivo che permette di soncroniuare il com-
mento sonoro col cambio delle diapositive.
Dovrà essere abbinato ad un proiettore dotato di telecomando o pulsante per RS 168. TRASMETTITORE A ULTRASUONI
il cambio DIA e a un registratore stereo, di cui verrà utilizzato un canale È un dispositivo adatto ad emettere ultrasuoni con frequenza di 40 KHz. Date
per la sincronizzazione e l'altro le sue ridottissime dimensioni (viene montato su di un circuito stampato di 25
per il commento sonoro. mm x 45 mm) si presta molto ad essere racchiuso in
Il KIT è completo di circuito di piccoli contenitori.
alimentazione e trasformatore Accoppiandolo con appositi ricevitori può e,ssere uti-
in modo da poter essere inseri- lizzato nei modi più svariati; accendere o spegnere
to direttamente alla presa di . il televisore, Io stereo, la luce del salotto, azio-

~eeIl
rete a 220 V. ~ nare il proiettore dia o in qualsiasi altro modo
- - dettato dalla fantasia. Con normali ricevi-
tori la sua portata è di circa 10
metri Per la sua alimentazione
occorre una normale batteria da
-- 9 V per radioline.
L. 42.000 Il KIT è completo di trasduttore
ultrasonico.
L. 18.000

inviamo catalogo RS 169 • RICEVITORE AD ULTRASUONI

dettagliato a richiesta È adatto a ricevere onde ultrasoniche dell'ordine di 40 KHz.
ogni qualvolta il trasduttore ultrasonico ricevente, che fa parte integrante
del KIT, viene investito da onde di circa 40 KHz un opposito
scrivere a : relè scatta.
Può essere usato come ricevitore per telecomando per
lffi(i"clorl qualsrasr rmprego domestico (accensione . o spegni-
ELETTRONICA y
P. _ 1
mento lucr, accensione televisore, azionamento
prorettore dia ecc.). Molto adatto ad essere usato
SESTRESE s.rl. {l.
"° E ,5-.
come trasmettitore Q ! KIT RS 168 con il quale
s ottene una orata di crca 1o met@.
tel. rOIO,) 603679·602262 fax tasuatensone C amentaione de-
Direzione e ufficia tecnica: r•,O•·' ~
~ ve essere di 12 Vcc sta.bilizzata. La
corrente massima sopportata dai
via L.Calda 33/2 16153 SESTRI P. (GE)
L. 26.000 11 contatti del relè è di 10A.

RS 166 • VARIATORE DI LUCE A BASSA ISTERESI

È un dispositivo di grande urilità funzionante a tensione di rete di 220 V.ca RS 170 • AMPLIFICATORE TELEFONICO
a variare l'intensità luminosa delle lampade a incandescenza modificando la
quantità di energia applicata alla lampada stessa, ottenendo così oltre che PER ASCOLTO E REGISTRAZIONE
un giusto livello di luce un notevole risparmio di energia elet-
- trica. La potenza massima della lampada o del gruppo di
lampade applicate all'RS 166 non
deve superare i 1000 W.
L'arco di regolazione è molto gra-
duale grazie ad un particolare cir-
cuito di polarizzazione che ri-
duce quasi a zero il fastidio-
so ettetto di isteresi presente
in quasi tutti i regolatori elet-
tronici di luce. Il dispositivo è
inoltre dotato di un filtro che
riduce notevolmente il propa-
L. 14.500 garsi di disturbi a R.F.

RS 167 • LAMPEGGIATORE PER LAMPADE

AD INCANDESCENZA 1500 W
Serve a far lampeggiare una o più lampade ad incandescenza fino a una po-
tenza massima di 1500 W.
Può rivelarsi molto utile in tutti i casi di emergenza dove occorre richiamare
l'attenzione tramite un dispositivo luminoso. Inoltre, grazie alla sua elevata fre-
RS 171. RIVELATORE DI MOVIMENTO AD ULTRASUONI
Il KIT che presentiamo serve a realizzare un rivelatore di movimento da appli-
care a qualsiasi centralina per antifurto (RS 14- RS 128). Ogni qualvolta una
persona si muove davanti al rivelatore in oggetto si accende un LED e scatta
un micro relè, i cui contatti possono essere collegati con l'in-
gresso delle protezioni di qualsiasi antifurto.

~•~~D~
quenza di lampeggio può simulare l'ettetto stroboscopico. Il funzionamento si basa sull'effetto DOPPLER che gli
Con un apposito potenziometro si regola l'intervallo "n; ultrasuoni subiscono in presenza di persone o cose
tra un lampo e l'altro tra un minimo di un lampo rift!!t ~ che si muovono nella loro traiefloria. Il dispositi-
ogni secondo e mezzo e un massimo di cin- vo è dotato di controllo della sensibili_tà che
[%h#i
@?r spinta al massimo, permette di rivelare
5\llltll...
que lampi al secondo. Il dispositivo è
previsto per una tensione di alimenta-
lit ..,.__,
,
r( ~
- '•.
persone in movimento alla drstanza
di circa 10 metri. Il KIT è completo
• gge,,-
-o»[s zione di 220 Vca. i?,ii
~ ,,; di trasduttori (ricevente e trasmitten-
i D l; te) e di miro ree.
@ sljè"'' iàiensi@ne @ aimen«azione deve
L. 15.000
55:. E.$.3.2%.e%2.
so.oo " !222%22.2%%%%%2%°
 CLASSIFICAZIONE @REE r
etau .sa"l
PER CATEGORIA «
GIUGNO 1986 e

EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO

RS
RS
1
10
Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale
Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale
L
L.
33.000
43.000
I RS
RS
46
47
Lampeggiatore regolabile 5 + 12V
Vanatore di luce per auto
L
L
12.000
15.500
RS 48 Luci rotanti sequenziali 10 vie 800W/canale L. 47.000 Accensione automatica luci posizione auto L 19.600
RS 50

I
AS 63 Luci psiche. con microfono l via 1500W L 26.000 L 19.500
L 15.000 RS 54 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza
RS 58 Strobo intermittenza regolabile L 33.000
Luci psiche. con microfono 3 vie 1500W/canale L 48.000 RS 62 Luci psichedeliche per auto
RS 74 L 37.000
RS 113 Semaforo elettronico L 34.000 RS 64 Antifurto per auto

i
RS 114 Luci sequenz. elastiche vie 400W/canale L 43.000 RS 66 Contagiri per auto (a diodi LED) L 35.000
RS 117 Luci stroboscopiche L 44.000 I RS 76 Temporizzatore per tergicristallo L 17.500
RS 135 1 Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW L 39.000 à RS 96 Avvisatore acustico lucf posizione par auto L 9.000
RS 103 à Eloctronic test multifunzionl per aule L 33.000
APP. RICEVENTI-TRASMITTENTI E ACCESSORI
I
RS
RS
RS
RS
,
40
52
Lineare ! W per microtrasmettitore
Ricevitore AM didattico
Microricevitore FM
Prova quarzi
L
L
L
L
12.600
13.000
14,600
12.000
RS
RS
RS
RS
104
107
122
137
Riduttore di tensione per auto
Indicatore eff. batteria e generatore per auto
Controlla batteria e generatore auto a display
Temporizzatore per luci di cortesia auto
L
L
L
L
11.000
14.600
16.500
14.000
RS 68 Trasmettitore FM 2W L 26.000 RS 161 Commutatore a sfioramento per auto L 15.500
RS 102 Trasmettitore FM radiospia L 19.500 ò 31.000
RS 162 Antifurto per auto
RS 112 Mini ricevitore AM supereterodina L 26.500

I
RS 119 Radiomicrofono FM L 17.000
RS 120 Amplificatore Banda 4 - 5 UHF L 15.000 TEMPORIZZATORI
Microtrasmettitore A, M. L 19.600 ò 41.000
RS 130 L 27.000 RS 56 I Temp autoalimentato regolabile 18 sec. 60 miro,
RS 139 Mini ricevitore FM supereterodina Temporizzatore regolabile 1 ± 100 sec L 22.000
Pre amplificatore d antenna universale L 11.000 RS 63
RS 160 L 26.600
Tresmenitore uù 90 • 150 M Hz 0,5 W L 23.000 RS 81 Foto timer (solid state)
RS 161 L 19,600
RS 123 Avvisatore acustico temporizzato
EFFETTI SONORI RS 149 Temporizzatore per luce scale L 20.000
RS
RS
RS
RS
e
22
44
71
Sirena elettronica 30W
Distorsore per chitarra
Sirena programmabile - oscillofono
Generatore di suoni
L
L
L
L
23.500
16.500
13.000
23.000 RS 9
ACCESSORI VARI 01 UTILIZZO
Variatore di luce (carico max 1500W) L 10.000
RS Generatore di note musicali programmabile L 31.000 Antifurto professionale L. 44.000
RS % Truccavoce elettronico
Campana elettronica
L
L
24.600
24.000
RS
RS
14
67 Commutatore elettronico di emergenza L 15.000

I
RS 99

I RS 69 Scaccia zanzare elettronico L 14.500

RS 100 Sirena elettronica bitonale L 21.600
RS 101 Sirena italiana L 15.500 RS 61 I Variatore di velocità per trapani 1500W L 16.000
L 10.600
RS 143 Cinguettio elettronico L 19.000 RS 70 Giardiniere elettronico
RS 158 Tremolo elettronico L 25.500 AS lnterrunore crepuscolare L 23.500

APP. BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI RS 821,

83 ! Regolatore di vel per motori a spazzole L 16.000
L 26.000
RS 87 Relè fonico
RS 8 Fili ro cross-ove, 3 vie 50W L 26.600 Rivelatore di prossimità e contatto L 27.000
RS 91 '
RS 15 Amplificatore BF 2W L 11.000 L 33.500
L 26.000 RS 97 Esposimetro per camera oscura
RS 19 Mer BE 4 ingressi L 14.000
Amplificatore BF 10W L 16.000 RS 98 Commutatore automatico di allmentaztone
RS 26 L 47.000
RS 27 Pre amplificatore con ingresso bassa impedenza L 10.500 RS 106 Contapezzi digitale a 3 cifre
RS 29 Preamplificatore microfonico L 13.600 RS 109 Serratura a combinazione elettronica L 36.000
RS 36 Amplificatore BF 40W L 27.500 RS 118 Dispositivo per la registr telefonica automatica L. 36.500
RS 38 Indicatore livello uscita a 1 6 LEO L 28.500 Prova ritlessi elettronico L 49.500
L 30.000 RS 121
RS 39 Amplificatore stereo 10410W Chiave elettronica L 21.000
Metronomo elettronico L 9.000 RS 126
RS 45 Antifurto universale (casa e auto) 1.. 39.000
RS 51 Preamplificatore HI-F! L 25.000 nS 128
Preampllficatore stereo equall,za10 R.I.A.A. L 15.000 nS 129 Modulo per Display gigante segnapunti L 48.600
RS
RS 61 I
5511 Vu-meter a 8 LED L 24.500 RS 132 Generatore di rumore bianco (relax elenronicol L 23.000
RS 72 Booster per autoradio 20W L 23.000 RS 134 Rivelatore di metalli L 22.000
RS 73 Bo0ster stereo per autoradio 20420W L 41.000 Interruttore a sfioramento 220V 350W L 23.600
L 17.500 RS 136
RS 78 I Decoder FM stereo
RS 141 Ricevitore per barriera a raggi infrarossi L. 36.000
Interfonico L 22.600
RS
RS
84
85 Amplificatore telefonico L 26.600 RS 142 I Trasmettitore per barriera a raggi infrarossi L 15.000
L 53.000
RS 89 Fader automatico L. 15.000 RS 144 Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno
RS 93 Interfono per moto L 29.000 RS 146 Automatìsmo per riempimen.to vasche L 14.000
RS 105 Protezione elettronica per casse acustiche L 29.000 RS 152 Variatore di luce automatico 220V 1000W L 26.000
RS 108 Amplificatore BF 5W L 13.000 Rivelatore di strada ghiacciata per auto e autoc. L 21.000
L 26.000 RS 169
RS 115 Equalizzatore parametrico Orologio digitale L 38.000
Amplificatore B.F. 20W 2 vie L 29.0QO AS 184
RS 124
RS 127 Mixer Stereo 4 ingressi L 42.000
Preamplificntore per chitarra L 10.000 à STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
RS 1331 L 10.500
RS 140 Amplificatore BF 1 W L 19.000
RS 145 1 Modulo per indicatore di livello audio Gigante L
L
52.000
28.000
à RS 35
RS 92
Prova transistor e diodi
Fusibìle e!ettromco L 19.600
RS 153 Effetto presenza stereo
RS 163 à Interfono 2 W L 25.000 RS 94 Generatore di barre TV miniaturizzato ò 15.000
RS 125 Prova transistor > Q<>dinamico) L 18.500
ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER RS 156 Generatore di onde quadre 1Hz 4 100 KHz L 33.000
RS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF L 27.000 RS 157 Indicatore di impedenza altoparlanti L 37.000
9s 11 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A L 12500
Alimentatore stabilizzato 12V 2A L 16.500
Carica batterie al Ni- Cd regolabile L 27.000 GIOCHI ELETTRONICI
Inverter 12 + 220V 100Hz 60W L 31.000 L 16.600

I
RS Gadget elettronico
Carica batterie automatico L 23,500 801 L 22.500
RS 77 Dado elettronico
Alimentatore stabilizzato 12V 1 A L 14.500
RS 79 Totocalcio elettronico 1.. 17.500
Alimentatore duale regol +- + 12V 500mA L 24.600
L 33.000 RS 88 Roulette elettronica a 1 O LED L 27.000
Alimentatore stabilizzato variabile 1 ± 25V 2A4
Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 104 15/ 10A4 L 69.600 RS 110 Slot machine elettronica L 33.000
Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile L 33.000 RS 111 Gioco dell'Oca elettromco L 39.000
Alimentatore stab,11,zato Universale 1 A L 21.000 L 29.000
Inverer 12V- 220V 50 Hz 40W L
L
26.000
27,600
I RS
RS
147
148
Indicatore di vincita
Unità aggiuntiva per RS 147 à L 12.600
Carica batterie al Ni- Cd da batteria auto
\ .
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Una, collezione di dodici fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno
riscoss9 il maggior successo nel tempo passato.

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L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a
costare L. 3.500 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 42.000, si possono avere
per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000

CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali- Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q) - 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x42-
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V- 20 V - 200 v- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V-20V- 200 V - 750 V
OHM 200-200 0-2KO-20K?- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA- 200 mA4 - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

INIETTORE DI SEGNALI
Strumento adatto per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, audioriproduttori, autoradio, televisori.

MOD. RADIO - L. 21.950 MOD. TV - L. 26.300

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza e Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15 V pp.
Dimensioni 12 x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Pesò 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50mA

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
 sr )µ! <! xJJ !)!Ux al monde dltfelettronia è di fondamtfltale e"•• w> xUZe conoscere ti codice 'de coion per ii&enti#hcazone del#e resistenze. La sua grandi
!" •• w>xUZxnon s hmita al riconoscimento CQ! valori ma costtuisca una regola mnemonica che in futuro sarà di grande aiuto al neofita. Qui di seguito ctrchtrerno
CO !»»?<>wx
wQ nel "• C• cht x U•! <Q"( wx più )• UJ>U>
x»Q i • xR!RR»
Q>w!Q »Q w>>66
9 »Q )µQ CQR!
U!!T)•U• K?Q<>• )• C!)Q
1) In tutte le resistenze di piccolo vattaggio (salvo qualche eccezi-one) l'identificazione del valore viene segnalato con anelli
colorati opportunamente disposti come indicato in figura
2)Per una giusta interpretazione è
de considerarsi PRIMO ANEO e[]
quello più vicino al bordo della resistenza stessa r 7 37 »l
3) Una prima sene d1 anelh indicano il valore espresso in Ohm, mentre
un ulteriore anello ne indica la tolleranza espressa in %.

4) Il valore della resistenza è indicato da pnmi tre anelli il cui significato dei relatìv1 col C!
S) I primi due anelli corrispondono x numeri che vanno considerati uno di seguito ù?x o#t1 tu
al!" altro. mentre !» terzo anello tnd1ca il numero degh zeri aggiunti. 11;:) U O __ -· 1 v,ou, _ 7
I à» quarto aneHo indica la percentuale di to118ranza e !» significato del relatfVo catare ARANCIO3 z z 9 L à

è indicato nella seguente tabella 0O$

- A#Gt»Io 10 N$SuN OLOt.
z Ux? a s >
J> lO • T
x)• °
D NtAOo

7J È molto importante sapere che se gti anelli che indicano il valore sono soltanto due vuol dire che tra à primi due numeri
c'è la virgola. Per chiarire meglio i concetti-sopra espast1 faremo ora alcuni esempi indicativi.

- --
-il +uI- -ti=Ie- S»>NS
e
-il=I- à O
4 7 3zeri 564zeri 1 0 0zeri 47
47'.000 Ohm t O 56O000 0hm 10", 10 Ohm 20%, 4,7 Ohm s• •
E inoltre da tener presente che le resistenze non hanno
alcuna polarizzazione e quindi possono essere inserite
nel circuito in un verso o neiraltro
Con queste brevi note siamo certi di aver fatto cosa
gradita a tutti i principianti e a tutti coloro che
nutrivano dubbi sull"argomento. Cogliamo roccast0ne
per augurare ai meno esperti una felice e serena
introduzione nel meraviglioso mondo dell"elettronica e
ai, più espert1 una sempre maggior tenacia netla
sperimentazione di nuovi CJrcuit1 in modo che il loro
luturo sia sempre più ncço di soddisfazioni
seta.u.ase QT
x? <QT
"
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
PRATICA
A&
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70
ANNO XV-N. 9- SETTEMBRE 1986 L. 3.000

SEGNALI ALLARME
SPURI CON BUZZER
]~ à

CW 14MHz
TRASMETTITORE
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 270 - L. 28.500
CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura- 16 portate
Sensibilità 2.000 2/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1 elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 1 O V-50V-250 V- 500 V
VOLT A.C. 1 O V-50V-250 V- 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA - 50 mA - 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50V- 100
V- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25V-100 V- 250 V- 500 V -
1000 V
OHM ?x1-0x10-0x100-0x1000
AMP. D.C. 50 n S 500 n S 5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 n S 1,5 mA- 15 m4- 150 mA - 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ f O- 50 F-0 500.F (con batteria interna)
dB 22 dB-30 dB- 42 dB-50 dB- 56 dB-62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
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inviare il canone tramite vaglia postale, assegno bancario o circolare, oppure a
mezzo conto corrente postale N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA
PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. I versamenti possono effettuarsi
anche presso la nostra sede.
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Pratica premia tutti i suoi abbonati.
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contiene:
1° - Confezione di 4 manopole assortite per potenziometri.
2° - Confezione di 2 chiavi di taratura per bobine - trimmer - ecc.
3° - Confezione di 50 pezzi assortiti di distanziatori per circuiti stampati - vitl - dadi - rondelle
isolanti - ecc.
4°- Confezione di condensatori e resistenze assortiti nel valori di normale uso nei nostri progetti.
5° - Scatola per montaggi elettronici di nuovissima concezione.

Il materiate inserito nel pacco-dono non è di facile reperibilità per l'hobbysta

e diverrà certamente utile, se non proprio lndlspensablle, al prlnclpante e al-
l'esperto, nel corso di molte pratiche applicazioni.
 ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945

ANNO 15-N.9-SETTEMBRE 1986

LA COPERTINA - Si rivolge, questo mese, a tutti
quegli appassionati alle ricetrasmissioni in codi-
ce Morse che intendono coltivare il piacere della
realizzazione artigianale delle loro apparecchia-
ture, La proposta attuale è quella di un TX per !es
MHz.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
TRASMETTITORE 468
stampa PER CW - 14 MHz
TIMEC CONTROLLO A QUARZO
ALBAIRATE - MILANO

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l'Italia: CIRCUITO D'ALLARME 482
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Paesi. I manoscritti, i disegni,
le fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituisco- LA POSTA DEL LETTORE 519
no.
 TRASMETTITORE

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Abbiamo concepito, realizzato e ripetutamente collaudato,

questo semplice circuito di trasmettitore in codice Morse, con
lo scopo di ricondurre qualche OM, CB o lettore appassionato
alle ricetrasmissioni in CW, al piacere della realizzazione arti-
gianale, ormai in disuso da parecchi anni.

468
 CARATTERISTICHE
Alimentazione 12:- 13Vcc
Assorbimento tot. 2,5 A
Assorbimento oscill. 20 mA
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Potenza d'uscita 9+ 12W
Freq. d'emissione 14 MHz
Controllo oscill. a quarzo
SCELTA DEL TRANSISTOR
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470
 < COMPONENTI I

Condensatori R6 = 47 ohm
C1 = 10/50 pF (variabile ad aria) R7 = 15 ohm
C2 = 15 pF R8 = 15 ohm
C3 = 100.000 pF R9 = 100 ohm - 2 W (supporto per LS)
C4 = 47 pF R10 = 1.200 ohm - / W
Q< = 10/60 pF (compensatore) R11 = 15.000 ohm
C6 = 100 F - 25 VI (elettrolitico) NB. -La potenza di dissipazione, quando non ap-
C7 = 100.000 pF pare citata, deve intendersi nella misura di 1/4 W.
C8 = 100.000 pF
C9 = 100.000 pF Varie
C10 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) TR1 = 2N2222
C11 = 80/480 pF (compensatore) TR2 = 2N4427
C12 = 80/480 pF (compensatore) TR3 = MRF450A
C13 = 100.000 pF DL1 = diodo led
D1 = 1N914 (diodo al silicio)
Resistenze J1 = 3 µH (imp. AF)
R1 = 22.000 ohm L 1-L2- L3-L4-L5-L6 = vedi testo
R2 = 10.000 ohm RL 1 = Relè (12 V - 400 ohm)
R3 f 220 ohm µA = Microamperometro (200 + 500 µ A)
R4 f 1.500 ohm XTAL = Quarzo (14,060 MHz)
RS f 220 ohm S1 = Interruttore

471
 ·1

472
 PRE SA
TASTO
INT.

Fig. 3 - Schema pratico completo del montaggio del trasmettitore realizzato in un

contenitore di alluminio dello spessore di un millimetro. Sul BOCCH. ANTENNA si
inserisce lo spinotto connesso con il cavo di discesa dell'antenna. Sulla boccola
ALL'RX si applica il collegamento, mediante cavo RG58, con il ricevitore che com-
pleta la stazione ricetrasmittente in CW.

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Fig. 4 - Disegno in grandezza reale del circuito stampa-
to sul quale deve essere composto il modulo dei due
primi stadi: oscillatore e pilota.
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Fig. 5-Disegno in grandezza reale del circuito stampa-
to sul quale deve essere realizzato il modulo dello sta-
dio amplificatore finale a radiofrequenza.
474
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1°- Stadio oscillatore
2"° - Stadio pilota
3° - Stadio finale
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Fig. 6 - Diagramma interpretativo del comportamento
del transistor di potenza MRF 450A al variare della po-
tenza d'entrata (asse orizzontale).
STADIO PILOTA

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>w•»!>!) • p v U• UR•<<Q!UkwxC• C! <J • »kQwQ) • " • »Q- Fig. 7 - Elementi costru ttivi della bobina L1-L2realiz-
zata su supporto di materiale isolante, di forma cilin-
>x" QU>Q !» <?• ) • " • !>• T drica, di diametro (esterno) di 8 mm.
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Fig. 8 - La bobina L3 - L4 si realizza dentro il nucleo di <>xC!• R!Ux»Qx»»x Rw QK?QUZx CQ»»G • <)!»»x>• wQTàURx>-
un Balun per TV.
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476
COSTRUZIONE DELLE BOBINE

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»• C! wx" Q <" x»> x>• CQ» C!x" Q>w• C! aOlt " " T : Qw
ò i <QwJ• U• s <• !wQC! R!» • C! wx" Q <" x»>x>• CQ» C!x- Fig. ' S L'avvolgimento LS si effettua sopra una resi-
" Q>w• C! aOi " " xJ J • »> Q <• • wxò»O<?» »x>• 1Rw QC- stenza x carbone, quindi non induttiva, del valore di
100 ohm e della potenza di 2 W. Il diametro della resi-
C• 1 C! K?Q<>xT à»<?• • • w>• C! " x>Qw!x»Q!<• »xU>Qµx stenza non è influente ai fini del funzionamento del cir-
?U C!x" Q>w• HQ<>QwU • I C! d " " T à»U?)»Q• C! RQ ww!- cuito del ]=T
>QO) • U>QU?>• !U>QwU x" QU>Qx» <?• • • w>• Ox) ) • • • !x
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ò s T : QwwQx»!ZZxw» • • ) ) • wwQ <QwJ!w<! CQ» U?)»Q• C!
?U o n ò _ 5 • Qw]~ QC xJ J • »kQwQOx»»G !U>QwU • C! NUCLEO
K?Q<>• O' <• !wQ C! R!» • C! wx" Q<" x»>x>• CQ» C!x" Q- L6 AVVOLTO
IN CARTA
>w• C! aOlt " " • Qwò l O" QU>wQ• Qwòs • ) ) • wwQ?Ux
<• »x <• !wxC! R!» • R»Q<<!( !»Qw!) • • Qw> • !U• »x<>!) x HR!»
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4FINE
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è ) w!>!) xT r »Q>> w!) x" QU>Q <! >wx>> x C! ?Ux ( • ( !Ux x
( x<<!<<!" • P O x ) x?<x CQ»»x • wQ<QUZx CQ»»x wQ<!-
<>QUZx ° ' T Fig. 10- La bobina L6 è avvolta in aria, ma nella sua
ò x ) • <>w?Z!• UQCQ»»x ( • ( !Ux ò v <! QRR Q>>? x UQ» " • - parte interna si deve inserire un nucleo di ferrite del
C• <Qk?QU>QT [ ! • wQUCQ?Ux • ?U>x • Qw>wx• xU• CQ» diametro di 6 mm e della lunghezza di 1cm. Il nucleo è
C!x" Q>w• C! - Ot " " Q<?» ) • C• »• C! K?Q<>x<! xJ J • »- avvolto su una carta sottile allo scopo di rimanere in
posizione rigida dentro l'avvolgimento.
kxU• ea Ot <• !wQ C! R!» • C! wx" Q <" x»>x>• CQ» C!x-
" QU>w• C! eO t " " T à >Qw"!Ux»! C! !U!Z!• Q R!UQ xJ -
J • »k!" QU>• Ox»»G x>>• CQ»»G !U<Qw!" QU>• CQ»»x ( • ( !Ux
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) x>QUQk»! <) µQ" ! ) • <>w?>> !J ! CQ»»QR!k?wQi Q l T: !ù
• wQ) !<x" QU>QO!» >Qw"!Ux»QC! !U!Z!• xJ J • »k!" QU>• CORPO IN
CQJ Q w!" xUQwQ !U • • <!Z!• UQ J Qw>!) x»QOK?Q»»• C! R!- CERAMICA
UQxJ J • »k!" QU>• CQJ Qx<<?" QwQ»x • • <!Z!• UQ• w!Z-
Z•U>x»QTq QU>w• K?Q<>• <>Q<<• xJ J • »k!" QU>• O) µQ
è CQ» >!• • 1!Uxw!x1OC• J wà Q<<QwQ!U>w•C• >> • ?U• !)-
) • »• U?)»Q• C! RQ ww!>Q • Qw wxC!• Rw QK?QUZx CQ»»x

Fig. 11- Le alette di raffreddamento del transistor am-

plificatore finale MRF 450 A debbono essere ripiegate,
per mezzo di adatte pinzette, nel modo indicato in figu-
ra.

477

»?UkµQZZx C! e )" QCQ»C!x" Q>w•C! v " " TP ?Q<>•
U?)»Q• CQJQ Q<<QwQ xJJ• »>• <? ?Ux <>w!<)!• »!Ux C!
)xw>x<• RR! )QOx»»• <)• • • C! wQUCQw» • <• »!Cx»Q )• U
»G xJJ• »k!" QU>• O!» )?! C!x" Q>w•!U>QwU • è <?• Qw!• -
wQ x K?Q»»• CQ» U?)»Q• T [ ! QJ!>! C! Rxw?<• C! )Qwx O Cx>! <?»»x • xw> Qwx" x>xOè ?U)!w)?!>• <>x" • x>• )µQ
• Qw)µé »x ( • ( !Ux òvOC?wxU>Q !» R?UZ!• Ux" QU>•
CQ»>wx<" Q>> !>• wQO<! w!<)x»Cx Q»x )Qwx R•UCQT àUx»-
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°! x<<?" QUC• O• • <<!x" • xRR Qw"xw Q)µQò»!UC!J!-
C?xOkwxZ!Q x» )• " • QU<x>• wQ p t O»x <!U>• U!xO)µQ
òl Sòs è ?U >wx<R•w"x>• wQx »xwkx ( xUCxO!» K?x»Q
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wQ !» JxU>xkk!• C! U• U w!)µ!QCQwQ»G !U<Qw!" QU>•
C! )• " • QU<x>• w! • C! U?)»Q! C! <!U>• U!xO)µQòt è
?Ux ( • ( !Ux x ( x<<!<<!" • Rx>•>wQC! " Qw!>• !UJ!w> ù <• Q<<• wQC! K?Q<>• <• U• Q»Q" QU>! !" • • w>x
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p ei R•w"xU• »x wQ>Q C! xCx>>x" QU>• >wx »G !" • Q-
CQUZxC! )• »»Q>> • wQ C! ]°l Q K?Q»»x CQ» )xJ• )• x<-
<!x»Q Q CQ»»G xU>QUUxO )µQ CQ( ( • U• Q<<QwQ C! t a
• µ" T r K?Q<>• O)• " QJQCwQ" • • !ù xJxU>!Owx• • wQ-
<QU>x!»• ?U>• )w!>!)• C! >xwx>?wxCQ»>wx<" Q>> !>• wQT
MONTAGGIO
òx wQx»!ZZxZ!• UQ• wx>!)x CQ»>wx<" Q>> !>• wQ!Up 2 <!
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C?Q>wxU<!<>• w]° e S] °i O<?» <Q)• UC• è " • U>x>• !»
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• x>• CQ»• w!" • " • C?»• è C! >!• • >wx C!Z!• Ux»QO!»<QS
478
Fig. 12- Vista In sezione del montaggio corretto , sul
contenitore metallico (SCATOLA) del trasmettitore,
del transistor finale di potenza .
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U!>QTP ?Q»»• C! R!k?wxt O)µQwQ)x ! )• " • • UQU>! <x»-
<! • ?ò wQx»!ZZxwQ )• U »x <• »!>x>Q)U!)x xw> !k!xUx»QO
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»•wQkQUQwx>• Cx»)!w)?!>• T[ Q!»)• U>QU!>• wQC! x»»? -
" !U!• J!QUQ x)K?!<>x>• !U )• " " Qw)!• O• wQ<<• ?U
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<Q C! xU>QUUxOCQ» >x<>• >Q»QkwxR)! • OQ))TO<! C• Jwà
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Z!• UQ (ROSSO - NERO) CQJQ Q<<QwQ !U kwxC• C!
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C?»• C! • • >QUZx QC!»( • ))µQ>> • UQCG xU>QUUx è wQx-
»!ZZx>• • Qw" QZZ• C! ?U• <• QZZ•UQC! )x»Zx " Q>x»-
»!) x C! )xJ• ° z t dT à )• »»Qkx" QU>! Rw x »Q• xw> ! !U>QS
Fig. 13- Per la taratura del trasmettitore occorre ser-
virsi di un tester, commutato nella misura delle tensio-
ni, sulla scala di 10 V fondo-scala, dopo aver applicato,
sul puntale positivo, un diodo al germanio.
wQ<<x>Q Cx <QkUx»!C! ( x<<x Rw QK?QUZxO• QwQ<Q" • !•
) • U !» wQ»é °ò »OCQ( ( • U• Q<<QwQ " • »> • ) • w>!T ò Q UQ >Qw"!) xT [ Q U• U <! ?<x K?Q<>• x) ) • wk!" QU>• O<!
<x»Cx>?wQx <>xkU• O!UR!UQOCQ( ( • U• Q<<QwQ Q<Qk?!-
>Q x»»x • QwRQ Z!• UQT
n »»• <) • • • C! • • >QwC!<• • ww
QC! ?U) Qw>• U?" Qw•C!
Rw QK?QUZQ C! >wx<" !<<!• UQO<! • • <<• U• x) K?!<>xwQ
!U ) • " " Qw)!• • !ù K?xwZ! !U>Qw)x" ( !x( !»!T
òG !" • QCQUZx C! x»> x Rw QK?QUZx è»O• wQ<) w!>>x UQ»
J x»• wQC 3H, • ?ò Q<<QwQ• ?wQCx 5H • Cx 10H.
p • U K?Q<>! J x»• w! »x Rw QK?QUZx C! • <) !»»xZ!• UQ CQ»
K?xwZ• <! x( ( x<<x ?»>Qw!• w" QU>QT
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wQ ) • »»Qkx>x ) • U K?Q»»x C! xU>QUUx CQ» w!) QJ !>• wQ
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MONTAGGIO DI TR3
n »)?U!O • xw>!) • »xw! <?kkQw!" QU>!O J xUU• !UC!) x>! • wx>!) x" QU>Q »x • !QkxT
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K?QUZxOC! • • >QUZxO) • U>QUk• U• • <<!C• C! ( Qw!»»!• O
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479
 ACCORD. ANT. CARICO
FITTIZIO
TRASMETr

RG58

TASTO

Fig. 14 - Composizione d'assieme di tutti gli elementi necessari per completare le

operazioni di messa a punto e taratura del trasmettitore.

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 CIRCUITO
D'ALLARME
L'entità delle segnalazioni raggiunte con questo dispositivo
non è elevata. Ma può essere ingigantita, nella misura preferi-
ta, collegando un relé in uscita ed utilizzando i terminali di que-
sto per il pilotaggio di un qualsiasi avvisatore d'allarme.

482
 La segnalazione avviene attraverso i lampeggii di un led
ed il bip - bip di un buzzer.
Proteggete, con esso, tende, roulottes e campers.
Applicatelo all'automobile per segnalare la dimenticanza
delle luci accese.
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Fig. 1 - Circuito teorico dell'allarme ottico-acustico, che diviene attivo ogniqualvol-

ta si apre !» contatto CONT., oppure quando si alimenta !» dispositivo chiudendo
l'interruttore S1. Per disinnescarlo basta premere !» pulsante P1.

---------COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 f 1 µF (ceramico) àp e f integrato (4001)
C2 f 220 F-1V (elettrolitico; IC2 f integrato (555)
qe f diodo al silicio (1N4148)
Resistenze DL f diodo led temporizzato
R1 = 10.000 ohm BZ f Buzzer attivo
R2 f 1 megaohm :e f pulsante
fl == l l Ti aa ohm s1 f interruttore
:ì14 f 220.000 ohm ALIM. f 12 Vcc
RS f 220 ohm
R6 f iia ohm

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Q<<QwQ ) µ!?<• od x• Qw>QT »sostanza,iic:sori- >QTTwwU >O• »x )• UC?Z!• UQQ»Q>> w)x! Rw x ! • ?U>! e S i CQ»
JQ»x ?U QJQU>• C!Ux" !)• O),) • é K?Q»»• CQ­Gx• Qw>?,S )!w)?!>• O!U?>!» " QU>Q<! • w•C!kµQwQ( ( QUQ»»G • • Qwx

484
 1

Fig. 2-Piano costruttivo del modulo elettronico del dispositivo di allarme. li buzzer
BZ è di tipo attivo, il led è temporizzato. Nel caso in cui si dovesse troppo spesso
inserire e disinserire l'alimentatore ed intervenire conseguentemente su P1, si do-
vrà collegare in parallelo con questo pulsante, un elettrolitico da 22 µ F- 25 VI con
il reoforo negativo rivolto a massa.

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>QwJQUkx <? ?U x• • • <!>• • ?»<xU>Q C! w!• • <• T )µQ)• U>!QUQK?x>>w•• • w> QNOR x C?Q!UkwQ<<!T à»
È )µ!xw•)µQ)• U»QC?QRw Q))Qw!• • w>x>Q<?»»G Q<>wQ-
<?• <)µQ" x C! )• ww !<• • UCQUZx Rw x »QK?x>> w•R?U-
" x <!U!<>wx CQ»»• <)µQ" x Q»Q>> w!)• C! R!k?wx eO
Z!• U! QC ! K?x>>• wC!)! • !QC!U! è w!• • w>x>• !UR!k?wx
K?Q»»Q)• U>wx<<QkUx>Q)• U»x <!k»x CONT., si è J• - tT
»?>• CQ<!kUxwQ <!" ( • »!)x" QU>Q ?U• K?x»<!x<! CQ- p • " Q<! • ?ò U• >xwQOCQ»»Q K?x>> w• R?UZ!• U! 5 9 °
k»! Q»Q" QU>! )!>x>! !U• w Q)QCQUZx, R!» • )• UC?>> • wQO
C! àp àOUQ»»• <)µQ" x >Q• w!)• C! R!k?wxe UQJQUk• -
)• U>x>> • wQQCO" !)w•!U>Qww?>•>wQ• C x»> U• ?>!»!ZZx>Q <• »>xU>• >wQOK?Q»»Q )• U>wx<<QkUx>Q
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CIRCUITO MONOSTABILE wQUQ»»• <)µQ" x >Q• w!)• C! R!k?wx»O" QU>wQè C!wQ>-
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485
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Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato sul quale si realizza il
modulo elettronico del dispositivo di allarme.

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486
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Fig. 4 - Coloro che volessero disporre di segnalazioni [ 3 E > ll
d'allarme di notevole intensità, dovranno applicare, L.
sui terminali 3 - 4 del circuito stampato, un relè da 12 I
Vcc, con resistenza di valore non inferiore ai 400 ohm .
e servirsi quindi dei contatti di utilizzazione di RL. Il I
diodo D2 è al silicio di tipo 1N4004.

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7[GND ...___8 Fig. 5.- Schema di corrispondenza fra le quattro porte

NOR ed ! quattordici piedini dell'integrato 4001 mon-
tato nel circuito d'allarme descritto nel testo.

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Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
489
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FOTOCOMANDO
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490
 La realizzazione di questo semplice fotocomando consente di
eliminare, nelle nostre case, qualche interruttore, per affidare
l'accensione o lo spegnimento di una lampada al fascio di rag-
gi luminosi emessi da una torcia elettrica.

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CARATTERISTICHE CIRCUITALI
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Stadio di comando
Stadio di potenza
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Con una normale torcia tascabile si possono pilotare

carichi elettrici fino a 1.000 W.

Comanda, a distanza, tramite un fascio di raggi di luce,

l'accensione di lampade o il funzionamento di molti apparati.

Può essere realizzato da tutti, perché fa uso di componenti

semplici e non richiede P'impiego di circuito stampato.

491
s' i
 PRESA
FRI

PRESA
FR2
RETE

Fig. 2 - Piano costruttivo del fotocomando realizzato dentro un contenitore di ma-

teriale isolante, che ha lo scopo di scongiurare ogni pericolo di scosse o cortocir-
cuiti fra gli elementi conduttori della tensione di rete. Il diodo controllato SCR, se
destinato a lavorare con carichi di potenza elevata, deve essere equipaggiato con
idoneo elemento dispersore del calore generato.

< COMPONENTI I
Condensatori R8 = 10.000 ohm - / W
C1 = 100.000 pF
R9 = 22.000 ohm - 2 W
C2 - 100.000 pF
C3 = 500 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
TR1 = 2N2905
Resistenze TR2 = 2N2905
R1 = 22.000 ohm -½W TR3 = 2N1711
R2 = 22.000 ohm -½ W OZ = 9 V-1W (diodo zener)
R3 = 500.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) D1 = 1N4007 (diodo al silicio)
R4 = 10.000 ohm -½ W SCR = 400 + 700 V-3 A
R5 = 20.000 ohm -½W D2 -D3- D4-D5= ponte raddrizz. (4 x 1N5408)
R6 = 1.800 ohm -/W FR1 = fotoresistenza (quals. tipo)
R7 = 47.000 ohm -/W FR2 = fotoresistenza (quals. tipo)

493
 semionda
_ _ _ _ positiva
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CARICO X

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Fig. 3 - Circuito indicatore del verso della corrente in presenza della semionda po-
sitiva sulla boccola superiore della presa di tensione a 220 V.

CIRCUITO DI COMANDO )µQ <! JQw!R!) xU• !U ?Ux CQ»»Q C?QR•>• wQ<!<>QUZQO
<Q• xwx>x" QU>QT
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494
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positiva
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Fig. 4-Le frecce, riportate in questo schema, indicano il verso della corrente,
quando la semionda positiva della tensione alternata è presente sulla boccola in-
feriore della presa di corrente.

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495
 negativo

9VCC

D1
positivo

Fig. 5 - Circuito di alimentazione dello stadio di comando estratto dallo schema di

figura 1. La tensione a 9 Vcc è derivata da quella a 220 Vca di rete.

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STADIO DI POTENZA
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p 9 è <Q" • wQx»!" QU>x>• OxC • kU! <Q" !• UCx CQ»»x
Fig. 6-A llo scopo di conferire agli inter-
venti di pilotaggio del fotocom ando
una suff iciente caratt eristica di diretti-
vità, conviene introdurre le fotoresi-
stenze dentro piccoli cilindri contenito-
ri, intern am ente anneriti.
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L. 8.500
Edito in formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com-
posto di 128 pagine riccamente illustrate
a due colori.
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro de! dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molli argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente - La potenza- Le unità
di misura- I condensatori - I resistori • I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Vlene inoltre esposta un'ampla analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
tante. consentiranno di raggiungere il successo
fin dalle prime fasi sperimentali.
497
 SCR
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z a
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DIODI
RII U II9 c
a

Fig. 7 - Un'osservazione attenta di questa tavola illustrativa dei semiconduttori,

adottati nel montaggio del fotocomando, consente l'esatto riconoscimento della
posizione dei terminali e la denominazione di questi.

>QU<!• UQ x»>QwU x>xO " QU>wQ »x ) • wwQU>Q R»? !<) Q U• ) µ!xwx" QU>Q !UC!) x>! >?>> ! k»! Q»Q" QU>! UQ) Q<-
<Q" • wQUQ»»• <>Q<<• <QU<• x>> wxJ Qw<• !» C!• C• ) • U- <xw! • Qww!) • U• <) QwQ! >Qw"!Ux»! CQ! <Q" !) • UC?>>• -
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x» ) x>• C• O• Qw)µé !U • wx>!) x !» J Qw<• CQ» • x<<xkk!• »G Q»Q>> w•C• C! ) x>• C• Cx K?Q»»• C! xU• C• T
CQk»! Q»Q>> w•U! è K?Q»»• • • • • <>• O) !• è Cx» ) x>• C• : Qw»G [ p ° wx) ) • " xUC!x" • C! x) K?!<>xwQ ?U ) • " -
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KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE

L. 16.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, cosi da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:

n. 3 condensatori- n. 6 resistenze - n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato- n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore - n. 1 SCR - n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

499
LE PAGINE DEL
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SEGNALI SPURI
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Molteplici ed imprevedibili sono le fonti di disturbi che si pos-

sono manifestare sugli schermi degli apparecchi riceventi TV.
Ma quelle di emissione di segnali spuri sono certamente le più
importanti e vanno combattute con fermezza e competenza
tecnica.

500
Non disturbate le ricezioni
televisive del vicinato.

Ricercate le cause del TVI al di fuori

della vostra ricetrasmittente.

>QU?>! x w!<• Q>> xwQ »x wQk• »xw!>à CQ! )• »»Qkx" QU>! Banda A= VHF
]~ O• ?ww!)• wCxUC• )µQ »Q Rw QK?QUZQ !" • QkUx>Q Banda B = UHF (bassa)
Cx! wxC!• x" x>• w! <• U• C! kwx U»?Ukx " QU• C!<>?w- Banda C f UHF (alta)
( x>w !)! C! K?Q»»Qx<<QkUx>Qx! p o O)µQ»xJ• wx U• <?!
i - ù ­ ZT àURx>>!O»x • • w> xU>Qx i- ù ­ Z è w!))x C!xw- P ?Q<>! x• • xwx >! x" • »!R!)xU• >?>> ! ! <QkUx»! )x• >x>!
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xU)µQ K?Q»»!QJQU>?x»! C! )µ! <>x >wx<" Q>> QUC•
1°- Centraline TV non adatte UQ»»Q J!)!UxUZQO<?( QUC• !» RQU• " QU• CQ»»x <x>?-
2°- Frequenze spurie del TX wxZ!• UQ CQ! >wxU<!<>• wO !» K?x»Q • w•J • )x !" • QC!-
3°- Rettificazione esterna " QU>• x»»G x" • »!R!) xZ!• UQCQ»<QkUx»Q]~ Q)wQx C!-
<>?w( ! <? >?>> ! ! >Q»QJ!<• w! )• »»Qkx>!T
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Q»QU)x>! !U • wC!UQ C! !" • • w>xUZxT r <<! JQwwx UU•
• wQ<! !U Q<x" QO?U• x»»x J• »>xOUQ» )• w<• CQ» • wQ- FREQUENZE SPURIE
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Fig. 1- Diagrammi interpretativi delle va-
riazioni della frequenza di risonanza dei
condensatori al variare della capacità e
FREg DI RISON. (6HZ) della lunghezza dei reofori.

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)Q<<• C! wQ>> !R!) xZ!• UQQ<>QwU xO<! • • <<• U• xJJQw>!-
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w!S wQ CQ! C!<>?w( !T
502
IL DIODO SIMULA TO

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UQ! • w•) Q<<! C! wQ>> !R!)xZ!• UQ • >>QU?>! )• U C!• C!
JQw! Q • w•• w !T: Qw)µé xU)µQ! C!• C! !" • w•• w!O• <!-
" ?»x>!O• • <<• U• Q<<QwQ)x?<x C! <QkUx»!<• ?w!Tr x
K?Q<>! >!• ! C! C!• C! x• • xw> QUk• U• OxC Q<Q" • !• O!
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>Qw!QO»Q<• UCQO! <!<>Q" ! Q»Q>> w!)! C! )• U>w•»»•O! " !- Fig. 2 - Esempio di collegamento, errato in alto, ma
esatto in basso, di un condensatore in parallelo al ca-
<?wx >• w! C! )x" • • O»Q»x" • xCQR»? • wQ<)QU>!Ok»! !U- vetto del microfono di un ricetrasmettitore. l condutto-
>QwR • U!Ok»! x»!" QU>x>• w!O! k!• )µ! Q»Q>> w•U!)!OQ))T ri del componente debbono essere accorciati il più
p • U>w• >?>>!K?Q<>! x• • xwx >!kQUQwx>• w!Cì ]~à <! possibile. s
• • <<• U• xC• >>xwQ C!JQw<! <!<>Q" ! C! C!RQ <xO " x
K?Q»»!)µQ• • <<• U• !U>w•C?wwQw!<?»> x>! RxJ • wQJ• »!
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)• »»Qkx ?U )• UCQU<x>• wQO ! >Qw" !Ux»! C! K?Q<>• K?QUZx C! w!<• UxUZx C! Jx»• wQ!URQ w!• wQx K?Q»»x C!
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503
 L1

O O
ENTR
,....., use.
,.....,
Q Cl C2 C3 C-4 0

Fig. 3- Circuito di filtro da collegare in serie con la linea di alimentazione di una

stazione CB, quando i collegamenti di terra di questa non sono efficienti.

-----COMPONENTI-----
c3 = 4.700 pF - 1.500 VI {ceramico)
C1 = 4.700 pF - 1.500 VI {ceramico) C4 = 4.700 pF - 1.500 VI (ceramico)
c2 f 4.700 pF - 1.500 VI {ceramico) L1 f bobina avv. su ferrite

~-- ,----
1

C@ ENTR. se.

hsrwGtcau >

Fig. 4-Piano costruttivo del semplice circuito di filtro descritto nel testo e la cui ef-
ficacia è appreuabile in tutti quei casi in cui manca un perfetto collegamento di
terra.

504
 ALIM.
RTX

! • àZ 1l RETE

T
T•» -+
0 @o) o

Fig. 5 -Accorgimenti semplificati atti ad impedire fughe di segnali a radiofrequen-

za lungo la rete di distribuzione dell'energia elettrica, che sono in grado di appor-
tare disturbi sugli schermi televisivi del vicinato.

òGQU>wx>xQ»G? <)!>x CQ»)!w)?!>• C! R!k?wxl <• U• • J- òG !U>QwJQU>• • wx<?kkQw!>• • ?ò Q<<QwQ U• >QJ• »-

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>?>> x »x »?UkµQZZx CQ»»x RQ w!w>QO)• " Q<! • ?ò • <<Qw- >wxCC!<>!Uk?QwQ ! C?Q )• UC?>> • w! CQ»»x • !x>> !UxO
JxwQ !U R!k?wxsT C• • • • w Q)!<• )• U>w•»»• )• U »G • µ" " Q>w•O)• »• wx U-
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<)Q>> Q<QwwxR!» • C! U· »• UTà»U?" Qw•CQ»»Q<• !wQU• U >w•C?)QUC• UQ»<!<>Q" x C! wxC!• )• " ?U!)xZ!• U! x»-
è )w!>!)• Q »Q C?Q )• • • !QC! )• UCQU<x>• w!O»• w!• Q- )?U! JxU>xkk! • wx >!)!O U• U <• U• QRR! )x)! )• " Q
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!U>w!U<Q)x !UC?>> !Jx C! )!x<)?U )• UCQU<x>• wQT <)w!>> •T
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Rw x »x • wQ<x C! wQ>QQ»x <• !Ux C! x»!" QU>xZ!• UQCQ» C! »• >>xx» ]~à R!U K?! • w•• • <>! • • <<• U• Q<<QwQx• -
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n U)µQ !» )• U>QU!>• wQ " Q>x»»! )• CQ» )!w)?!>• C• - »Q xU>QUUQ CQ» w!)Q>wx <" Q>> !>• wQ Q CQ» >Q»QJ!<• wQO
JwQ( ( QQ<<QwQ)• »»Qkx>• )• U»x <>Q<<x »!UQx C! >Qwwx "x • ?wQ x! )• UC?>> • w! CQk»! x»> • • xw»xU>!OCQ! " !-
)• U »x K?x»Q <• U• )• »»Qkx>! >?>> ! k»! x»> w! x• • xwx >! )w•R•U!OCQk»!!U>Qwx»»x))!x" QU>! Q !U >?>> ! ! )• »»Q-
CQ»»x <>xZ !• UQ >wx<" !>> QU>Q p o T kx" QU>! Rw x <QkUx»! C! ( x<<x Rw QK?QUZxT
505
 CORSO DI
3° PUNTATA

: w!" x C! QU>wxwQUQ» J !J • CQ»»x " x>Qw!xOJ x»Qx C!wQ

»• <>?C!• CQ»»x w!) Qw)x CQ! k?x<>! UQ! wxC!• w!) QJ !>• w!
Q »Q ) • U<Qk?QU>! " !<?wQ Cx • wQUCQwQ • Qw»x »• w•
Q»!" !UxZ!• UQO) • U>!U?!x" • xC Q»QU) xwQO!U K?Q<>x
>QwZx • ?U>x>x CQ» ) • w<• C! xJ J !x" QU>• x»»QwxC!•w!-
• xwxZ!• U!Ok»! !U) • UJ QU!QU>! ) µQ <! • • <<• U• J Qw!R!-
) xwQ x» C! R?• w! CQ» ) !w)?!>• Q»Q>>w•U!) • J Qw• Q • w•-
• w!• T à K?x»!OkQUQwx»" QU>QO<• U• C! Ux>?wx" Q) ) x-
ARGOMENTI TRATTATI U!) x Q • • <<• U• !" • QkUxwQ x »?Uk• !» w !• xwx>•wQ
U• U <?RR! ) !QU>Q" QU>Q • wQ• xwx>• O • • • ?wQ K?Q»»•
) µQO• ?wC! w!<• xw"!xwQCQUxw•Ow!U?U) !x x»»x Rx) !»Q
<• <>!>?Z!• UQCQ»»x • xw>QCxUUQkk!x>x • " x»x" QU>Q
1° - L'altopartante R?UZ!• UxU>QQ<! <R•wZx C! w!• xwxw»x UQ» " !k»!• wQCQ!
" • C!T
2° - Collegamenti interrotti
L'ALTOPARLANTE
Scala di sintonia
p • " Q <! <xO»G x»>
• • xw»xU>Q è K?Q» ) • " • • UQU>Q) µQ
) • UJ Qw>Q»G QUQwk!x Q»Q>> w!) xO• wQ<QU>Qx»»G ?<) !>x CQ»
4° - Comandi a slitta w!) QJ !>• wQ wxC!• O !U QUQwk!x x) ?<>!) xT r • Qw >x»Q
" • >!J • Q<<• • wQUCQ • ?wQ !» U• " Q C! >wx<C?>> • wQO
5° - Presa per cuffia • w•• w!• • Qw)µé >wx<R•w"x ?U >!• • C! QUQwk!x !U
?UG x»>wxT ò x <?x • xw> Q • !ù x• • xw!<) QU>Q è !» ) • U•
6° - Spina jack C!RR ? <• wQO) • <>w?!>• ) • U ) xw>x <• Q) !x»QO) µQC!RR • U-
CQ»Q J !( wxZ!• U! <• >> • R•w"x C! • UCQ <• U• wQT à») • -
U• è ?U!>• xC ?Ux ( • ( !Ux ) !»!UCw!) xOw!k!Cx" QU>Q
7° - Utilità della bietta R!<<x>x x» <?• J Qw>!) QOUQ»»x K?x»Q ) !w)• »x »x ) • ww QUS

Al di fuori del circuito elettronico vero e proprio del radioricevi-

tore, sono molti gli inconvenienti, soprattutto di natura mecca-
nica, che possono alterare od interrompere il funzionamento
di un apparato radio.

506
AVVIAMENTO ALLE
RADIORIPARAZIONI
>Q Q»Q>> w!) x CG ?<) !>x CQ» w!) QJ !>• wQ wxC!• T n C Q<<x è ) x>• !U R!k?wxeT r K?Q<>• è ?U !U) • UJ QU!QU>Q ) µQ
x>>w!( ?!>x »x CQU• " !UxZ!• UQ C! ( • ( !Ux " • ( !»Q <! J Qw!R!) x <• Q<<• OK?xUC• »G Q»Q" QU>• ) QU>wx>• wQ è
• Qw)µé O Q<<QUC• !" " Qw<x Rw x »Q Q<• xU<!• U! • • »xw! ) • <>w?!>• !U " • C• >x»Q Cx »x<) !xw • x<<xwQ ) • w• !
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 Fig. 1 - Schematizzazione di un altopartante. I due tratti
punteggiati indicano la presenza della bobina mobile,
mentre le piccole frecce segnalano i punti del traferro
magnete nei quali possono annidarsi corpi estranei, in grado di
alterare la riproduzione sonora.

• QUUQ»»x>x C! )• »»xU>QT r <• »> xU>• UQ» )x<• !U )?! COLLEGAMENTI INTERROTTI
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SETTORE 2

SET TORE 1
filo staccato

Fig.2 - Quando il ricevitore radio subisce delle sollecitazioni mecca niche violente,
qualche conduttore può staccarsi dal punto di-saldatura. Ciò capita ovviamente
nel caso di stagnature "fredde" e quando il ricevitore è composto da più moduli
elettronici collegati fra loro, come indicato in questo schema.

508
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>QUZ!• U!T
àU • kU! ) x<• ( x<>x w!RxwQ »Q <x»Cx>?wQ x <>xkU• O<Q- Fig. 3 - Esempio molto comune di meccanica di demol-
tiplica del comando di sintonia di un ricevitore radio. I
) • UC• »Q wQk• »Q ) µQ J QwwxUU• CQ<) w!>> Q !U x»> wQ punti numericamente indicati nel disegno assumono i
• ?U>x>Q CQ» ) • w<• O• Qww!• w!<>!UxwQ !» ( ?• U R?UZ!• - seguenti significati: 1 molla di tensione; 2 piolino
Ux" QU>• CQ» w!) QJ !>• wQ wxC!• T n UZ!OC?wxU>Q K?Q- di fermo; 3 piolino finale; 4 = disco demoltiplica; 5 =
<>• >!• • C! !U>QwJQU>!Oè ( QUQ ) • k»!QwQ »G • ) ) x<!• UQ perno di sintonia
• Qw) • U>w•»»xwQ • ?wQ K?Q»»Q <x»Cx>?wQ ) µQ x• • x-
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6
LA SCALA DI SINTONIA 7
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" xUC• CQ! ) • UCQU<x>• w! J xw!x( !»! • • <<• U• x<<?-
" QwQk»!x<• Q>> ! w!• • w>x>! UQ»»QR!k?wQl Ss T à • Qw) • w- Fig. 4 - Esempio di mecca nica di trascinamento dell'in-
<! CQ»»Q R?U!) Q»»QO) µQ U• w"x»" QU>Q <• U• wx• • wQ- dice di sintonia nel ricevitore radio. Gli elementi princi-
<QU>x>QCx R!» • Cì U· »• UO<• U• ( wQJ ! QRx) !»" QU>Qw!- pali sono: 1= molla; 2 = pioli no di partenza; 3= piolino
arrivo; 4 disco demoltiplica; 5= perno di sintonia;
• w!<>!Ux( !»! !U ) x<• C! !U>Qww ? Z!• UQT à») • " xUC• C! di 6 indice scorrevole; 7 carrucoline.
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CQ»»x R?U!) Q»»x <?! J xw! Q»Q" QU>! C! <) • ww!" QU>• O K?Q»»x J Q) ) µ!x x»»• <) • • • C! x?" QU>xwU Q»x >QU<!• -
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509
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,;,; f;;,agg,o pann. po;t1 G/; COMANDI A SLITTA

QO
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colonnina spezzata
mobiletto
Fig. 5 - Quando si spezzano le colonnine di plastica di
fissaggio delle viti di chiusura del pannello posteriore
di un ricevitore radio, queste possono essere incollate
o ricostruite per mezzo di appositi adesivi o sostanze
chimiche di immediato indurimento.
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OM= Onde medie

FM = Modulazione di frequenza
OC = Onde corte

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Fig. 6 -1 comandi a slitta possono creare inconvenienti
nella continuità della conduzione elettrica quando i »?>!T
contatti si ossidano o si aprono. P ?xUC• »G !U) • UJ QU!QU>Q J !QUQ w!<) • U>wx>•
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510
 1t
3f
3m 1m

Fig. 7 - Sulla sinistra è disegnata la presa jack femmina, sulla destra la spina jack
maschio. Con le lettere "f - m" si citano le iniziali delle parole femmina e maschio.

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511
 TESTER
OHM X7

Fig. 8-Esempio di controllo della continuità elettrica, fra lo spinotto jack e la cuffia,
eseguito tramite il tester commutato nella portata ohm metrica ohm x 1.11 puntale 1
viene fissato nel conduttore COMUNE. li puntale 2 si applica, alternativamente, su-
gli altri due elementi conduttori.

LA SPINA JACK ) • U>x>> ! i Sl O!U ) ?RR! x <! C• J wà <QU>!wQ ?U <?• U•

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) µQ ) • U<!<>Q UQ»»G !" • !Qk• C! ?Ux • !) ) • »x 1( !Q>>x1O
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) • " Q K?Q»»x !»»? <>wx>x !U R!k?wx' O) µQ CQJ Q Q<<QwQ assai utile per la misura in serie della corrente assorbi-
wQx»!ZZx>x " QC!xU>Q ?U • QZZQ>> • C! J Q>w•U!>Q x ta dall'apparecchio radio dal suo alimentatore.
C• • • !x Rx) ) !x C! wx" Q• Qw) !w) ?!>! <>x" • x>!T [ ? ) !x-
<) ?Ux CQ»»Q C?Q Rx) ) Q <! CQ( ( • U• <x»CxwQx <>xkU•
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517
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PER I VOSTRI INSERTI

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA I
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
I
Via Zuretti, 52 - MILANO. I

518
 LA PISTA DEL LETTURE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

RIVELATORE DI GELO il circuito con la tensione di 12 V, prelevata dalla

batteria, lei abbia apportato al progetto originale le
[ ) • wwQUC• »Q • xk!UQ C! ?U Rx<) !) • »• xww Q>wx>• O modifiche, da noi suggerite in quello stesso articolo,
K?Q»»• CQ» U• J Q" ( wQ G dl Oµ• U• >x>• »x • wQ<QUZx C! per l'applicazione del rivelatore di gelo in autovet-
?U • w•kQ>> • ) µQ µ• w!>QU?>• C! " !• • wQ) !<• !U>Q- tura. Poi, analizzando gli inconvenienti citati, dob-
wQ<<Q, !» 1° !J Q»x>• wQ C! kQ»• 1T p !ò è x) ) xC?>• Q<x>- biamo immaginare che il sensore sia stato installa-
>x" QU>Q ?U xUU• RxOK?xUC• OUQ» • wQ• xwxwQ»x " !x to in posizione corretta, ossia non riscaldata dal
x?>• J Q>>?wxxC xRR w•U>xwQ ! w!k• w! CQ»»G !UJ QwU • Oµ• motore, esternamente all'autovettura, mentre l'ap-
J • »?>• x• • »!) xwQ !U K?Q<>x !» J • <>w• <QkUx»x>• wQ C! parecchio vero e proprio abbia trovato una comoda
J x»• w! ) w!>!) ! CQ»»x >Q" • Qwx>?wxT ù x CQJ • ) • URQ <- ma errata collocazione all'interno dell'abitacolo,
<xwQ ) µQ ! w!<?»>x>! U• U <• U• <>x>! K?Q»»! ) µQ " ! dove la temperatura non è costante come in casa.
x<• Q>> xJ • T àURx>>!Ox J Q>> ? wxRwQCCxO!» ) !w)?!>• U• U Non dimentichi infatti che la destinazione primaria
<) x>> xJ x K?xUC• »x >Q" • Qwx>?wxQ<>QwU x <) QUCQJ x del rivelatore è un normale appartamento abitato,
x a° p O• ?wxJ QUC• C!»!kQU>Q" QU>Q >xwx>• !» C!<• • - nel quale lei stesso avrà effettuato la taratura ad
<!>!J • <? K?Q<>• J x»• wQT ] ?>> • !UJ Q) Q C!J QU>xJ x una temperatura di 25C, pur mantenendo il senso-
U• w" x»Q x J Q>> ? wx ) x»CxT àU• »> wQO C! K?xUC• !U re a 0C. Nel suo caso, dunque, varia la soglia di
K?xUC• O<!x • ?wQ• Qw( wQJ ! !<>xU>!O!» w!J Q»x>• wQ• R- scatto del circuito quando l'abitacolo è freddo.
Rw!J x !UC!) xZ!• U! Qwwx>QT 9 wxO w!xJ J !) !UxUC• <! »x Provveda quindi ad installare all'esterno dell'auto
<>xk!• UQ Rw QCCxO ) • » J • <>w• x!?>• J • wwQ! • QwRQ Z!• - anche l'apparecchio, assieme al sensore e conservi
UxwQ !» " !• x• • xwQ) ) µ!• • QwwQUCQw»• J Qwx" QU>Q all'interno il buzzer ed il led. Il tutto, ovviamente, va
?>!»QT collegato lontano da punti soggetti a riscaldamen-
o ° _ [ n [ r ° z à9 to. Rifaccia inoltre la taratura all'aperto, in una
] wQU>• giornata in cui la temperatura è di 0C. Per l'altro
inconveniente, provocato da disturbi elettrici, utiliz-
.aturalmente vogliamo supporre che, alimentando zi un filtro per autoradio.

519
 IL BIP - BIP DEI SATELLITI

IL PACCO ~ • wwQ! wQx»!ZZxwQ ?U <Q" • »!) Q • <) !»»x>• wQ C! ( x<<x

RwQK?QUZxO !U kwxC• C! kQUQwxwQ !» U• >• o à: So à:
!UJ !x>• UQ»»• <• xZ!• Cx! <x>Q»»! >! xw>!R!) !x»!T

DELL'HOBBYSTA z n òàù o r ° ]à qà 5 9
ù !»xU•

Per tutti coloro che si sono resi conto
dell'inesauribile fonte di progetti con-
tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro-
nica Pratica, abbiamo preparato que-
sta interessante raccolta di pubblica-
zioni.
Le nove copie della rivista sono state
scelte fra quelle, ancora disponibili,
ma in rapido esaurimento, in cui sono
apparsi gli argomenti di maggior suc-
cesso della nostra produzione edito-
riale.
ELETTRONICA ELETTRONICA ELETTRONICA
• SS :°?]n erri.Piri rmucPuri
C8 "CE g C.
a ±
,e
ti. "N aritmia
1 wrsonco I :[àp­w•c_p &
rorom0
Questo è il circuito che lei dovrà realizzare e che rap-
presenta quello di un doppio oscillatore, il cui fun-
zionamento è stabilito dall'integrato logico della
famiglia 74, contenente quattro Schmitt Trigger
NAND. Due sezioni funzionano da oscillatori, la
terza serve alla combinazione di questi e la quarta
al pilotaggio del trasduttore piezoelettrico TP, ov-
viamente privo di oscillatore incorporato. Con R2 si
regola la cadenza, con R4 la frequenza.
Condensatori
C1 f 220F - 12 VI (elettrolitico)
C2 f 1F- 12 VI (elettrolitico)
C3 f 47µF-12Vl(elettrolitico)
{S
._.
•
±E;

ETSTTT %r,~ SINTONIZZATORE REFLEX

«oao "
m!m)!!!m
.e>
<?•m.

.... ,~--~
oau
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-i .

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n C ?U x" • »!R!) x>• wQOQ<>wx>>• Cx ?U J Q) ) µ!• k!wx-
C!<) µ!OJ • wwQ! ) • »»QkxwQ ?U <!U>• U!ZZx>•wQO!U " • -
C• Cx wQx»!ZZxwQ ?U w!) QJ !>• wQ wxC!• xC • UCx " Q-
2
sa ,-.·
à] xk
G
TZZ "!»»QG··
C!xT
n ò ] àr °à ~à5 p r 5 0 9
°à~rò n ] 9°r Dr z n <V ù • x 1TMAS
ETTTT0RE PER OM
] xwxU>•

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ciale della nostra Editrice, a tutti i
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teresse del dilettante, che fa rispar-
miare denaro e conduce alla realizza-
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20125 MILANO • Via Zuretti, 52.
flex, nel quale il trimmer R3 va regolato in modo da
raggiungere la miglior ricezione in altoparlante.
L'avvolgimento L2 si effettua avvolgendo 60 spire
compatte di filo di rame smaltato, del diametro di
0,3 mm, su una ferrite cilindrica del diametro di 8
mm. La presa intermedia va ricavata alla decima
spira. Per LJ servono 5 spire dello stesso tipo difilo
avvolte su una delle due estremità della ferrite.
L'impiego di antenna esterna si rende necessario
soltanto nel caso in cui il ricevitore debba funziona-
re lontano dalle emittenti radiofoniche. L'alimen-
tazione può variarefra i 6 V e i 12 V Il trasformatore
TJ può essere recuperato da un vecchio ricevitore
radio fuori uso (transistor pilota), lasciando non
collegato (n.c.) il terminale centrale dell'avvolgi-
mento secondario.

520
 Rl R2

± ?
5 V
ciT @

14
13

,,
12

10

Resistenze Varie
R1 = 220 ohm Integrato= 74132
R2 = 220 ohm (trimmer) TP = trasduttore piezoelettrico passivo
R3 = 220 ohm
R4 = 220 ohm (trimmer)

ANT

c3

use

Condensatori R2 4.700 ohm

C1 f 300 pF (variabile ad aria) R3 10.000 ohm (trimmer)
C2 = 5.000 pF
C3 = 100 pF Varie
C4 = 22.000 pF
TR1 = BC108
Resistenze J1 = imp. AF (10 mH)
R1 f 100.000 ohm DG1 - DG2 = diodi al germanio

521
AMPLIFICATORE CON LM386 Condensatori
C1 1 F (non elettrolitico)
p • U »G !U>Qkwx>• ò ù l dvOk!à !U " !• • • <<Q<<• OJ • w- C2 10µF - 16 VI (elettrolitico)
wQ! ) • <>w?!wQ?U • !) ) • »• x" • »!R!) x>• wQ C! ( x<<x Rw
Q- C3 100 u S 15 VI (elettrolitico)
K?QUZxOx»!" QU>x( !»Q !U ) • U>!U?x " x ) • U J x»• w!C! C4 330 µ F - 16 VI ( elettrolitico)
>QU<!• UQ ) • " • wQ<! Rw x ! s Ot ~ Q ! es ~ T
: àn 0 0 n o ° _ 5 9 Resistenze
: x»Qw"• R1 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
R2 = 180 ohm
È ovvio che, variando ! valori della tensione di ali-
mentazione, variano pure quelli delle potenze Varie
d'uscita,precisamentefra 0,3 W e 1 W. Con il poten- IC1 = LM386
ziometro RJ <! regola il volume sonoro in altopar- S1 = interrutt.
lante. AP f altoparlante (8 ohm)

Il C2
1ò!>
i
· [à

TE
Cl
li e
4,5=14V
E T R1
e
AP

In scatola
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 --:-- 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Rlpple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'use.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-

vrariscaldamenti,
L. 18.800
O

---~---· ·- .. , .. _ .... -, ,~e ,A.,·•J __ - '

522
SIMULATORE STEREO

: • <<• ) • »»QkxwQ »x " !x ) ?RR!

x <>QwQ• R•U!) x x»»G
?<) !-
>x C! x• • xwx>! " • U• R•U!) ! Hwx C!• S wQk!<>wx>• w! S
" xUk!xUx<>w!I QC • >> QUQwQ ?k?x»" QU>Q »G QRRQ>>•
<>QwQ• h
USCITA
ZENONI MARCELLO ENTR
~ xw
Q<Q BF

R
Assolutamente no! Ma lei può ugualmente simula-
re quell'effetto servendosi del circuito qui presenta-
to, soprattutto in caso di riproduzione di musica leg-
gera. Il dispositivo è quello di unfiltro che invia i se-
gnali acuti ad un padiglione della cuffia, eliminan-
doli contemporaneamente dall'altro. I due conden- C1 f 2,2 µF (non elettrolitico)
satori non debbono essere polarizzati (elettrolitici), C2 = 4,7 µF (non elettrolitico)
mentre TI è un piccolo trasformatore d'uscita in
push-pull per ricevitori radio nel quale rimane inu- R1 = 22 ohm - 1 W
tilizzato (n.c.) l'avvolgimento secondario. R2 f 100 ohm (trimmer)

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 18.000

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100 W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici.

523
 AMPLIFICATORE LARGA BANDA

KIT PER CIRCUITI : ?wxJ QUC• ?Ux ) Qw>x Q<• Qw!QUZx !U " x>Qw!xOU• U
<• • w•kQ>>xwQ ?U C!<• • <!>!J • • w
Qx" • »!R!) x>• wQ • Qw
STAMPATI 1s.o0o »x " !x xU>QUUx x »xwkx ( xUCx ~­ uV _ ­ uT: • >wQ<>Q
x!?>xw" ! UQ» <Q" • »!R!) xwQ K?Q<>• " !• !" • QkUx>!-
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Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su CHIAIA ANDREA
vetronlte o bachelite, con risultati tali da 5 x• • »!
soddisfare anche I tecnici più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di Inchiostro resistente al perclo-
ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
spensatore d'Inchiostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
durata di esercizio ed impedisce l'evapo-
razione del liquido.
••
STABILIZZAZ IONE DI FREQUENZA
!V
I
ò x RwQK?QUZx C! • <) !»»xZ!• UQCQ» " !• ~u 9 <?( !<) Q
CQ»»Q Jxw!xZ!• U! ) • » • x<<xwQ CQ» >Q" • • T p • " Q è
• • <<!( !»Q Q»!" !UxwQ >x»Q !U) • UJ QU!QU>Qh
[ n p p ­ à ò 9 °r 5 0 9
° •" x

L'inconveniente è da attribuirsi principalmente alle

Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.
MODALITA' DI RICHIESTE
Il kit per circuiti stampati • corredato di un
pleghevole, riccamente Illustrato, in cui so.
no elencate e abbondantemente interpretate
tutte le operazioni pratiche attraverso le
variazioni di temperatura. Esso si elimina nel modo
indicato nello schema qui presentato, aggiungendo
un condensatore speciale (Cl) in serie ad un com-
pensatore ceramico (C2). Esistono tre tipi di con-
densatori ceramici:
a coejf positivo (siglati "P")
a coejf negativo (siglati "N,,)
a coejf zero (siglati "O.)
Per esempio: 10 pF - p 250; 33pF-N 750; 500pF-
NPO. 1 primi, coll'aumentare della temperatura, di-
minuiscono la capacità e la frequenza quindi tende
ad elevarsi. Nei secondi avviene il contrario, gli ulti-
mi non si lasciano influenzare dalla temperatura. Il
compensatore C? serve a regolare la capacità totale
in modo da portare la deriva a zero. È ovvio che an-
che il nucleo della bobina dovrà essere ritoccato per
riportare la frequenza di oscillazione al valore ini-
ziale.

à
quali, si perviene all'approntamento del cir-
culto. Il suo prezzo, comprensivo delle spese
di spedizione, è di L. 18.000.
Le richieste debbono essere fatte Inviando
l'Importo citato a: STOCK RADIO • 20124
!
cv
R
MILANO - Via P. Castaldi, 20 Tel. 6891945) a
mezzo vaglia postale, assegno bancario, as-
segno circolare o c.c.p. n. 46013207. CIRC. DI COMPENS.

524
Realizzi pure questo circuito, nel quale viene impie-
gato il piccolo modulo SH120, realizzato con la tec-
nica ibrida a film spesso, attualmente molto utiliz-
S 22

zato negli amplificatori TV a larga banda e facil-

mente reperibile presso i rivenditori di materiali per
radioamatori. Tenga presente che il circuito è in
grado di amplificare qualsiasi segnale a radiofre- o
12+18y

quenzafra i 40 MHz e i 900 MHz. Il guadagno è di è

15 -+ 20 dB. Perfrequenze superiori ai 400 MHz, in
sostituzione di Ci e C4, si debbono montare due
compensatori da 6 -+ 40 pF

Condensatori
C1 50 pF Varie
c2 = 100.000 pF AMPL. = SH120
C3 1.000 pF J1 f imp. VK200
C4 50 pF J2 = imp. VK200

INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA

12 Vcc - 220 Vca - 50 W
DI MONTAGGIO
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utile in casa
necessaria in barca,
in roulotte, in auto,
in tenda.

Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 ~T

Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare
in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce.

La scatola di montaggio dell'INVERTER costa L. 39.500. Per rlchlederla occorre Inviare antlcl•
patamente l'importo a mezzo vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a:
STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via P. Castaldl, 20 (Telef. 6891945).

525
 LETTR
F -wQ» ho"
ETTEMBRE '
RS 172 LUCI PSICHEDELICHE MICROFONICHE 1000 W
È ?Ux )QU>wx»!Ux •Q w »?)! •< !)µQCQ »!) µQ x >wQJ !Q x»!" QU>x>x
direttamente dalla rete luce a 220 Vca. La massima potenza
delle lampade da applicare è di 350 W per canale. Il
C!<• • <!>!J • è C• >x>• C! kwxUCQ<QU<!( !»!>à kwxZ!Q x»»G? <• C! ?Ux
)x• <?»x " !) w• R•U!) x x" • »!R!)x>xT àU• »>wQO >wx" !>Q K?x>> w•
• • >QUZ!• " Q>wO! è • • <<!( !»Q wQk• »xwQ Rinnesco CQ»Rx)G ) QU<!• UQ
»x" • xCQwQ»x>!J Q x! >• U! x»>!O" QC!Q( x<<! Q Jxw!xwQOx <Q)• UCx
del volume sonoro, la sensibilità microfonica. Il KIT è
)• " • »Q>• C! >wx<R•w" x>• wQ C! x»!" QU>xZ!• UQ Q C! capsula
microfonica amplificata.
RS 173 ALLARME PER FRIGORIFERO
Questo dtsposrtivo serve ·ad avvisare l'utente se la porta_del
frigorifero è rimasta inavvertitamente aperta. L'allarme
avviene tramite l'emissione di una nota periodicamente
interrotta Cx parte di un apposito ronzatore elettronico.
ppena la porta viene chiusa il dispositivo si azzera e
ralJarme cessa. Il ritardo di intervento • ?ò essere regolato
tra un "!U !"• di circa t secondi ed un massimo di circa 25
[ Q)•UC!T Per l'alimentazione occorre una normale batteria Cx
9 per radioline. l'assorbimento è minimo: circa 1 mA a
w!•• <• Q circa 15 mnA in <>x>• C! allarme. È C• >x>• !U• »>w
Q di
un'uscita supplementare per poter essere eventualmente
collegato xC altri dispositivi. à» é à] è completo C! ronzatore
elettronico.
RS 174 LUCI PSICHEDELICHE PER AUTO CON MICROFONO
È • xw> !)• »xw" QU>Q xCx>>• xC essere installato su x?>•JQ>>?wQ
o autocarri grazie al • xw> !)• »xwQ circuito )µQ k»! permette Cì
funzionare correttamente sia a 12 che a 24 Vcc. L'effetto
psichedelico viene ottenuto da tre kw?• • ! C! <Q! ò r 9 ciascuno
che lampeggiano al ritmo della musica. Led rossi toni bassi
- Led gialli toni medi - Led verdi toni alti. I suoni vengono
captati Cx un piccolo microfono preamplificato e quindi non
occorre alcun collegamento elettrico tra il nostro C!<•• <!>!J •
Q la <•wkQU>Q sonora. garantendo ) • <ì »x " x<<!" x certezza
di non creare danni all'impianto già esistente. Il KIT è
)• " • »Q>• di )x• <?»x " !) w•R• U!) x • wQx" • »!R!) x>xT
ilil11111M
RS 175 AMPLIFICATORE STEREO 1 + 1 W
È · un amplificatore stereofonico C! )• U) QZ!• UQ modernissima
e di grande affidabilità grazie ad un numero molto ridotto di
)• " •• UQU>!T : ?ò R?UZ!• UxwQ )• wwQ>>x"QU>Q )•U tensioni di
alimentazione comprese tra ! 3 e 12 V e la potenza di 1 W
<! ottiene con f'alimentazione di 9 V. Il nostro amplificatore
è completo dì doppio potenziometro a comando coassiale per
il controllo di volume. »Q caratteristiche tecniche riferite ad
• kU! canale sono:
Potenza uscita : 1 W (alim. 9V)- 100 mW (alim. 3V)
q !<>• w<!•UQ x " x§T • • >QUZx, eaE
ù x§ segnale !UkwQ<<• , da " ~ pp
à" • QCQUZx ?<) !>x, d 0HM
Impedenza ingresso: 22 K0HM
° !<•• <>x in RwQK?QUZx, s a ­ Z SbS da é ­ O
EIIR
RS 176 CONTATORE DIGITALE MODULARE A DUE CIFRE
P ?Q<>• é à] • Qw" Q>>Q C! wQx»!ZZxwQ ?U " • C?»• )• U>x>• wQ x C?Q
)!Rw
Q )µQ )• U »Gxkk!?U>x C! x»>w! " • C?»! ?k?x»! • ?ò Q<<QwQ
Q<>Q<• xC ?U U?" Qw• di ) !Rw Q >Q• w!) x" QU>Q !UR!U!>• j4, 6, 8,
10 ecc.). 1 <?• ! impieghi possono essere molti, tra ! quali è
1
abbastanza tipica fapplicazione come conta pezzi o conta
eventi. La visualizzazione avviene tramite display a sette
segmenti. la tensione di alimentazione deve essere di 6 Vcc
stabilizzati. La corrente massima assorbita da ogni modulo
è di circa 100 mA.
PIEA
RS 177 DISPOSITIVO AUTOM. PER LAMPADA DI EMERGENZA
Serve x fare accendere una lampada quando la tensione C!
rete a 220 Vca viene a mancare. lnoltt.e durante tutto il
>Q" •• in )? ! la tensione C! rete è • wQ<QU>QO !» dispositivo in
oggetto R?UkQ da carica batteria a corrente costante. La
lampada Cx x• • »!)xwQ CQJQ essere x 12Ve la <?x potenza
non deve superare i15W.Per iJ suo funzionamento occorre
anche. una batteria al Ni-Cd a 12V(10 elementi da 1,2V
!U serie). Sono previste.due diverse correnti di ricarica: •Q w
batterie da 200 mAh o 500 mAh circa.
RS 178 VOX PER APPARATI RICE-TRASMITTENTI
È un dispositivo che serve a passare automaticamente dalla
• • <!Z!• UQ C! ascolto a quella di trasmissione e viceversa.
Appena !» " !)w• R•U• w!) QJQ un K?x»<!x<! <?• U• ?U apposito
micro relè scatta commutando l'apparato in trasmissione.
Quando il suono cessa, dopo un certo ritardo, ti micro relè
torna !U posizione C! w!•• <• riportando così »Gx• • xwx>• in
posizione di ascolto. II KIT é completo di micro wQ»è O di
regolazione di <QU<!( !»!>à e C! regolazione di ritardo. àUR!UQO
tramite un apposito trimmer, si può adattare il dispositivo a
qualsiasi >!• • Cì microfono.
Per la sua alimentazione è • wQJ!<>x una >QU<!• UQ C! 12 Vcc..
Il massimo assorbimento jmicro relè eccitato) è inferiore ai
eaa mA.
ELETTRONICA
SESTRESE ..a.
Direzione e ufllalo tecnico
TeI. (010) 603679 • 602262
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settembre 1986

EFFETTI LUMINOSI ACCEISGRI PER AUTO

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RS 10 Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale L 47.000 RS 47 ~ xw!x>•wQ di luce per auto L. 17.000
RS 48 ò?)! w•> xU>! <QK? QUZ!x»!e9 vie 8O0W/canale L. 47.000 RS 50 Accensione automatica luci posizione x?>• L. 19.500
RS 58 [ >w•(• intermittenza tegola blle ò 17.000 RS 54 Auto Blinkor - lampeggiatore di emergenza L. 21.000
RS 113 Semaforo elettronico L. 36.500 RS 66 Contagin per auto {a diodi òrq à L. 38.500
RS 114 Luci <QK?QUZ T elastiche 8 vie 400W/canale L. 43.000 RS 76 Temporizzatore per tergicristallo òT 19.000
RS 117 Luci <>w• (•<)••!)µQ 1 L. 47.000 RS 95 Avvisatore acustico luci posizione per auto L. 10.000
RS 135 Luci •<! )µQCQ»!)µQ 3 vie 1 000W L. 39.000 RS 103 Elecronic test multifunzioni per auto L. 35.000
RS 172 Luci psichedeliche "!)w•R•U!)µQ1000 W L. 48.000 RS 104 Ridu ttore di tensione per auto L. 12.000
RS 107 Indicatore eff. (x>>Qw!QQgeneratore per x?>• L. 16.000
APP. RICEVENTE-TRASMITTENTI E MDSIOIII RS 122 Contloll■ batterie e generator e x?>• s display L. 19.000
RS 6 ò!UQ xwQe2 •Qw" !)w•>wx<" Q>>!>• wQ ò 14.000 RS 137 ] Q"••w»?x>•RQ •Qw »?)!di cortesia x?>• L. 14.000
RS 16 ° !)QJ!>•wQn ù C!Cx>>!)• L. 14.000 RS 151 p•"" ?>x»qU> x xR»•wx"QU>• per x?>• L. 15.500
RS 40 Microricevitore FM L. 15.500 RS 162 Antifurto per x?>• L. 31.000
RS 52 : wxJx K?xw Z! L. 13.500 RS 174 ò?)! •<!)µ QCQ»!)µQ•Q wx?>• )•UT " !)w•R•U• L. 43.000
RS 68 Trasmettitore uù 2W ò 27.500
] wx<"Q>> !>•wQ uù raclioapill òT 21.000
RS
RS
102
112 ù !U! ricevitore AM supereterodina òT 26.500
TUIPORIZZATDRI
RS 119 Radiomicrofono FM ò 17.000 RS 56 regolabile ed sec. va miri.
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RS 120 Amplificatore Banda 4-5 UHF L. 15.500 RS 63 Temporizzatore wQk• »x(!»Q 1 ± 100 <Q)T L. 24.500
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L. 19.500 RS 123 n JJ!<x>•wQ x)?<>!)•>Q"•• w!ZZx>• L. 20.500
RS 139 Mini ricevitore FM <?•QwQ>Q w•C!
Ux L. 27.000 RS 149 ] Q" ••w!ZZx>•wQ per »?)Qscale L. 20.000
RS 160 :wQx"•»!R!)x>•wQd'xU>QU Ux?U!JQw<x»Q L. 11.000
RS 161 Trasmettitore FM 90- 150 MHz 0,5 W L. 23.000 AITIFUITI ACCEIIOIII E AUTDIIATISMI
RS 178 ox per apparati Rice Trasmittenti L. 29.000 RS 14 n U>!R? w>••O)ORQU»•Oì »Q x L. 48.500
RS 109 [ Qww x>?wx x )• "(!UxZ!•UQQ»Q>>w• U!)x L. 38.000
EFFETTI SONORI RS 118 q !<••< !>!J• •Q w»xwQk!<>wT >Q»QR•U !)x x?>• " x>!)x L. 36.500
RS 18 Sirena elettronica 30W L. 26.000 RS 126 Chiav e Q»Q>>w•U !)x L. 23.000
RS 22 q !<>• w<•wQ•Qw chitarra
Sirena •w •kwx" " x(!»QS•<)!»»•>•U
•
òT
L.
17.500
14.500
RS 128 Antifurto ?U!JQw<x»Q )x<x Qauto) ò 41.000
RS 44 RS 141 ° !)QJ!>•wQ •Qw (xww!Qw Q x wxkk ! !URwxw•<<! òT 36.000
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x wxkk! !U>wQ w•<<!
RS 90 ]w?))xJ•)Q Q»Q >>w•U !)• RS 146 n?>•"x>!<"• •Qww!Q"•! "QU> • Jx<)µQ òT 15.000
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RS 26 n " • »!R!)x>•wQo u 10W òT 16.000 RS 67 VllrialOra C!JQ»•)!>à per >wx •xU ! 1500Ww L.17.500
RS 27 ! • wQcon !UkwQ<<•
: wQx"•» !R)x> (x<<ximpedenza òT 12.000 RS 70 Giardiniere Q»Q>> w•U!)• òT11.500
RS 29 Preamplificatore microfonico ò 15.000 RS 82 àU>Qww? >>•wQcrepuscolare òT23.500
RS 36 atore o u sa2 L. 28.500 RS 83 Regolatore di JQ»Tper " •>•w!x <•xZZ•»Q L.15.000
RS 38 lo ?<)!>x x ev òr q L. 31.000 RS 87 °Q»è fonico L.27.000
RS 39 10+10Ww ò 33.000 RS 91 Rivelatore C! •w •<<!" !>à Q contatto L.28.000
RS 45 CO L. 11.000 RS 97 r<••< !" Q>w••Q w)x" Qw x • <)?wx L.36.500
RS 51 FI ò 27.000 RS 106 p• U> x•QZZ!C!k!>x »Qx l )!Rw Q L.47.000
RS 55 o equalizzato RIA.A. L. 19.000 RS 121 :w•Jx w!R»Q<<! Q»Q>>w•U!)• ò 55.000
RS 61 ò 27.000 RS 129 Modulo •Qw q !<•»x· gigan te <Q kUx•? U>! òT 48.600
RS 72 i a2 òT 25.000 z QUQwx>•wQdi rumore bianco HwQ»x§Q»Q>>w•U! )• I L. 23.000
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RS 73 >•U»C ì• RS 134 Rivelatore di metalli L. 22.000
RS 78 q Q)•CQw
uù stereo L. 19.500
L. 22.500 RS 136 Interruttore a sfioramento 220V 360W L. 23.500
RS 84 Interfonico RS 144 Lampeggiatore C! soccorso con lampadaailO Xeno òT 56.000
RS 93 o òT 30.000
nica •Q wc òT 32.000 RS 152 Variatore C! »?)Qautomatico 220/ eaaa2 L. 27.000
RS 105 RS 159 Rivelatore di strada ghiacciata per x?>•e òT 21.000
RS 108 5W L. 14.000
L. 28.000 RS 164 Orologio digitale ò 38.000
RS 115 " Q>)•
RS 124 ... 20W i vie L. 31.000 RS 166 Variatore di »?)Q a ( x<<x !<>
QwQ<! òT 14.500
RS 127 !UkwQ<<
! L. 44.000 RS 167 Lampegg . per lampad e ad incandesc enza 1500 W L. 15.000
RS 133 re per chitarra L. 10.000 RS 170 Amplificatore telefonico per ascolto e registn. òT 26.000
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RS 140
RS 145 lulo •Q w!UC!
)x>•wQdi livello x?C!• z !kxU>
Q òT 52.000 RS 176 p • U>x>• wQC!k!>x»Q modulare a C?Qcifre ò 24.000
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RS idutto.re di tenlllone x>x(!»!ZZQ
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RS hmentatore stabilizzato ei L. 18.000
RS arica (x>> Qw
!Qx?>•" x>!)• òT 25.000 GIOCHI ELETTRONICI
RS timentatore stabilizzato ei V 1A L. 15.500
L. 26.000 RS 60 Gadget elettronico L. 18.000
RS limentatore C?x»QwQ k• »O+-5 ± 12V taa"n
ò 35.000 RS 79 Totocalcio elettronico L. 17.500
RS »!" QU>x>•wQstabilizzato variabile 1 25V 24
RS T»!"QU>Q al8billzzato 12V (rag, 10+ Jc6V,10A
>•wQ òT 59.500 RS 88 Roulette elettron ica e 10 LED L. 27.000
RS pxUQxbatterie NI-Cd )•wwQU> Qcostante regolabile L. 36.000 RS 110 [ »• >" x)µ!UQelettronica L. 35.000
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9 ) x Q»Q>>w•
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Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a
costare L. 3.500 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 42.000, si possono avere
per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000

CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali- Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q) - 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x42-
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V- 20 V - 200 v- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V-20V- 200 V - 750 V
OHM 200-200 0-2KO-20K?- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA- 200 mA4 - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

INIETTORE DI SEGNALI
Strumento adatto per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, audioriproduttori, autoradio, televisori.

MOD. RADIO - L. 21.950 MOD. TV - L. 26.300

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza e Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15 V pp.
Dimensioni 12 x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Pesò 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50mA

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROSPIA
CARATTERISTICHE:

Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione : 95 MHz +115 MHz
Alimentazione :9 Vcc+13,5 Vcc
Assorbimento : 8 mA+24 mA
Potenza d'uscita : 7 mW-s---50 mW
Dimensioni : 5,2 cm x 8 cm

FM
Funziona bene anche senza antenna - Eccezionale sensibilità - Trasformabi,le in una emit-
tente di potenza.

IN SCATOLA DI MONTAGGIO L. 21.000

La portata, in relazione con le con-
dizioni ambientali e l'uso o meno , _
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande ,sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di rpo-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata in scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prafiche attuabili da ogni princi-
piante.
seta.u.ase QT
x? <QT
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DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3°/70
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MOD. TS 270 - L. 28.500
CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 16 portate
Sensibilità 2.000 2/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 10V-50V-250 V- 500 V
VOLT A.C. 10V-50 V- 250 V- 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA - 50 mA - 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENIE.RALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100
v- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25 V-100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
OHM Qx1-0x10-0x100-0x 1000
AMP. D.C. 50 n S 500 n S 5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 n S 1,5 mA- 15 m4- 150 mA - 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = O- 50 F-0 500.F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB- 50 CS 56 d8- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie
Puntali

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contiene:

1° - Confezione di 4 manopole assortite per potenziometri.

2° - Confezione di 2 chiavi di taratura per bobine - trimmer - ecc.
3°- Confezione di 50 pezzi assortiti di distanziatori per circuiti stampati - vitl - dadi - rondelle
isolanti - ecc.
4° - Confezione di condensatori e resistenze assortiti nel valori di normale uso nei nostri progetti.
5° - Scatola per montaggi elettronici di nuovissima concezione.

Il materiale inserito nel pacco-dono non è di facile reperibilità per l'hobbysta

e diverrà certamente utile, se non proprio lndlspensablle, al prlnclpante e al-
l'esperto, nel corso di molte pratiche applicazioni.
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LA COPERTINA - Illustra i due montaggi di mag-
gior rilievo tecnico descritti nel presente fascico-
lo: quello con il quale si possono pronosticare i
risultati delle partite di calcio e quello dell'interfo-
no automatico, privo dei pulsanti parlo-ascolto.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
TOTOCALCIO ELETTRONICO 532
stampa A CIRCUITI INTEGRATI
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27 - 20126 Milano tel. 2526
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le di Milano -N. 74 del 29-12-
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REGOLATORE DI VOLUME 550
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TT1 52 - 20125 MILANO. QUARTA PUNTATA

VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 574

LA POSTA DEL LETTORE 579

no.
 Affidate
le vostre scommesse
al responso
elettronico.

TOTOMATIC
P ?Q! »Q>>
1 X 2.?
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Se non appartenete alla sfera degli scommettitori del sabato

sera, realizzate ugualmente l'apparato descritto in questo arti-
colo e regalatelo ad un amico appassionato giocatore del
totocalcio.

532
Compilate la schedina
con l'aiuto
di questo originale
dispositivo.

Per l'uso del display,

i segni pronosticati
sono 1-H-2.

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1 - Alimentando il circuito, si accende soltan-
to il puntino rosso del display.
2° - Quando si preme per un attimo il pulsante
di avviamento, il display illumina, dappri-
ma in rapida successione, poi sempre più
lentamente, tutti e tre i segni 1 H 2, per
arrestarsi, in modo del tutto casuale, su
uno di questi.
3°- Il segno pronosticato rimane visualizzato
per una ventina di secondi circa, in modo
che il giocatore possa prenderne nota. Poi
scompare automaticamente.
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534
Fig. 2- In questa maniera deve essere realizzato il modulo elettronico del totomatic,
la cui alimentazione è derivata da una pila piatta da 4,5 V. Gli integrati IC1 - IC2
sono della serie CMOS e debbono essere trattati, in fase di montaggio, con tutte le
precauzioni imposte dalla tecnica integrale. Il display è dotato di anodo comune,
rappresentato su due terminali, elettricamente collegati fra di loro e contrassegnati
con "A". In questo schema uno dei due terminali rimane libero.

Fig. 3 - Disegno del circuito stampato, in grandezza reale, da realizzare su una

basetta di materiale isolante di forma rettangolare, sulla quale deve essere compo-
sto il progetto del totomatic.

535
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e d 'A" c p Fig. 4 - Disegno del display della Telefunken, adottato

nel circuito del totomatic, visto dalla parte superiore.
à piedini sono qui indicati mediante brevi linee tratteg-
glate. Il punto "p" si accende e rimane acceso finché

O3S0PA
l'interruttore S1, estero al circuito di figura 2 e
quindi non riprodotto in quello schema, rimane chlu-
so. •

ESAME DEL CIRCUITO
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Fig. 5 - Schema di corrispondenza fra le varie funzioni di inverter dell'integrato IC1 e
à suoi quattordici piedini (a sinistra). A destra è riportata l'esatta piedinatura
dell'integrato IC2.

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FUNZIONAMENTO DELL'OSCILLATORE
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537
 CATODO

Nero
Giallo
Viola
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e,,>Grigio
Fig. 6 - à diodi al silicio sono componenti polarizzati,
ossia dotati di anodo e di catodo. Il catodo si trova da
quella parte del componente sulla quale è impresso un
anello colorato (disegno centrale). A volte sul corpo del
componente si possono notare diversi anelli colorati
(disegno a destra); in questo caso il catodo viene identifi-
cato dalla presenza di una fascia più larga delle altre e
ANODO colorata in giallo.

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539
 E un progetto moderno,
di facile realizzazione
ed economico.

INTERFONO
AUTOMATICO
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L'originalità del dispositivo presentato e descritto in queste

pagine consiste in un funzionamento analogo a quello del
telefono, con l'abolizione totale di elementi di commutazione
manuale da una funzione all'altra e con un sistema completa-
mente automatico.

540
 Mette fine all'uso, talvolta fastidioso, dei vecchi pulsanti di
parlo-ascolto.
Utilizza un microfono omnidirezionale, che raccoglie voci e
suoni diretti ed indiretti.

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542
 2

Fig. 2 - Composizione su circuito stampato della sezione elettronica di un apparato

interfonico. L'integrato IC1 rimane direttamente collegato con le corrispondenti
piste di rame, ossia senza uso di zoccolo, in modo da favorire la dispersione
dell'energia termica erogata dal componente durante !» suo funzionamento. Con !»
trimmer R10 si tara il circuito, con Il trimmer R13 si regola il volume sonoro.

< COMPONENTI I

Condensatori R6 = 33.000 ohm

c1 = 1 u (ceramico) R7 = 3.300 ohm
c2 = 22 u S 16 VI (elettrolitico) R8 = 3.300 ohm
C3 = 1 u (ceramico) R9 = 4.700 ohm (5.600 ohm - 6.800 ohm)
C4 = 50 u S 16 VI (elettrolitico} R10 = 1.000 ohm (trimmer)
C5 = 220 u (470 u IS 16 VI (elettroliti- R11 = 3.300 ohm
CO) R12 = 6.800 ohm
C6 = 1 µF (ceramico) R13 = 22.000 ohm (trimmer)
C7 = 1 F (ceramico) R14 = 2,2 ohm
C8 = 100.000 pF
C9 = 220 u S 16 VI (elettrolitico) Varie
TR1 = BC237
Resistenze TR2 = BC237
R1 = 2,2 megaohm IC1 = LM380
R2 = 3.300 ohm AP = 8 ohm
R3 = 2.200 ohm MICRO = miniat. a condens.
R4 = 220 ohm s1 = interrutt.
R5 = 47.000 ohm (56.000 ohm- 33.000 ALIM. = 9 Vcc
ohm)

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543
 o

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Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato necessario per la
realizzazione di un modulo elettronico dell'apparato interfonico descritto nel testo.

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544
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S
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- dà
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dall'altro interf

Fig. 4 - Questo schema teorico, dettagliatamente analizzato nel testo, interpreta il

comportamento dei segnali di bassa frequenza all'entrata in base del transistor TR2
e sulle due uscite di collettore e di emittore. Il fenomeno della contrapposizione di
fase annulla i due segnali sul trimmer R10, sul quale invece sono presenti i segnali,
contrassegnati con i numeri 1 - 2, provenienti dall'altro apparato interfonico.

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FILO ROSSO

Fig. 5 - Appartando questa variante al circuito originale di figura 1, in sostituzione

dell'interruttore 51, viene garantito il funzionamento dell'interfono anche quando,
per distrazione, uno dei due apparecchi non viene acceso. à due diodi al silicio D1 -
D2 sono di tipo 1 N4004. La sezione del cavo bifilare nero-rosso deve essere di 1
mm (sezione interna del rame). L'uso di un conduttore a due colori si rende
necessario per non commettere errori di collegamento. Infatti, il conduttore rosso
collega le linee di alimentazione positive, quello nero collega le linee di alimentazio-
ne negative.

• !ù CQ>>xk»!x>x" QU>QxUx»!ZZx>• UQ»»• <)µQ" x C! COMPORTAMENTO DEI SEGNALI

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546

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Fig. 6 - Composizione del mobiletto-contenitore di un apparato interfonico, sulla cui
parte anteriore sono fissati l'altoparlante, il microfono a condensatore e l'interrutto-
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547
 Fig. 7 - Questo è il modello di microfono omnidirezionale a condensatore
che deve essere adottato nella realizzazione degli apparati interfonici. Il
cavetto contrassegnato con il numero 1 è quello di alimentazione. Il
cavetto 2 costituisce il conduttore di massa. Il cavetto 3 è il conduttore
dei segnali di bassa frequenza, quelli rappresentativi delle voci captate
3 21 dal componente.

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IL PACCO
<QU>x>! Cx ) xw!) µ! wQ<!<>!J !O ) !• è Cx! ) !w)?!>!
!U>QwR•U!) !T
5 Q» ) x<• !U ) ?!OxkQUC• w!• Q>?>x" QU>Q <?» >w!" -
DEL'HOBBYSTA
" Qw° »aO »G QRRQ>>• ò xw<QU C• J Q<<Q • Qw"xUQwQO<! Per tutti coloro che si sono resi conto
C• J wxUU• ) • U>w•»»xwQ ! J x»• w! CQ»»Q >QU<!• U!O dell'inesauribile fonte di progetti con-
w!• • w> x>! <?»»• <) µQ" x Q»Q>> w)! • C! R!k?wx eO C! tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
) • »»Q>> • wQ Q C! Q" !>> • wQO ) µQ <! !U>QUC• U• w!RQ w!- nica Pratica, abbiamo preparato que-
>Q x " x<<xO w!<• Q>> !J x" QU>Q UQ! J x»• w! C! v ~ Q l sta interessante raccolta di pubblica-
~ T : ?ò Cxw<! !URx>>! ) µQO x ) x?<x CQ»»x C!J Qw<!>à zioni.
CQ! ) • QRR! ) !QU>! C! x" • »!R)! xZ!• UQ CQ! >wxU<!<>• wO
<! CQ( ( x !U>QwJQU!wQ <?» J x»• wQ CQ»»x wQ<!<>QUZx Le nove copie della rivista sono state
° t O• Qw<• <>!>?!w» x ) • U x»>wQ Cx t vTaaa • µ" • Cx scelte fra quelle, ancora disponibili,
l l Taaa • µ" O ) • " Q !UC!) x>• UQ»»G Q»QU) • ) • " • • - ma in rapido esaurimento, in cui sono
UQU>!T n U) µQ !» J x»• wQ CQ»»x wQ<!<>QUZx ° ' • • >wà apparsi gli argomenti di maggior suc-
Q<<QwQ <• <>!>?!>• OUQ» ) x<• !U ) ?! <! CQ( ( x xU) • wx cesso della nostra produzione edito-
»• >>xwQ ) • U>w• »G QRR Q>>• ò xw<QUO ) • U K?Q»»• C! riale.
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550
 Per il radioascoltatore, per il telespettatore e per l'esecutore di
musica.

Può fungere da stabilizzatore, espansore o compressore di

dinamica.

È in grado, tramite l'inserimento di un condensatore, di intro-

durre un effetto di eco.

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ELABORAZIONE ELETTRONICA APPLICAZIONI PRATICHE

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L'inserimento di questo dispositivo negli apparati radio, televi-

sivi ed amplificatori di bassa frequenza si effettua In serie al
collegamento originale con il cursore del potenziometro di
controllo del livello audio.

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Fig. 2- Montaggio del dispositivo, descritto nel testo, interamente realizzato dentro
un contenitore di materiale isolante mediante normale cablaggio. La presa di
entrata e quella di uscita debbono essere collegate in serie con il cursore del
potenziometro di volume dell'apparato al quale si applicano le funzioni di compres-
sione ed espansione di dinamica.

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2) Espansore di dinamica <x>?wx Z!• UQ CQ» Ux<>w• " xkUQ>!)• Q Cx ?Ux )• U-
3) Compressore di dinamica <Qk?QU>Q C!<>• w<!• UQO" QU>wQ JQUk• U• wQk!<>wx >!
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VOL.

Fig. 3 - Interpretazione pratica del collegamento in serie

con !» potenziometro di volume di un apparato radio,
televisivo o amplificatore di bassa frequenza, del com-
pressore-espansore di dinamica.
Il conduttore originale (a) deve essere disinserito dal
terminale centrale del potenziometro e collegato con !»
conduttore contrassegnato con la dicitura ALL'USCITA.
Sul terminale del cursore si salda invece !» nuovo condut-
tore contrassegnato con la dicitura ALL'ENTRATA. à due
collegamenti laterali debbono essere lasciati così come
sono.

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555
 ,tubetto
1
2 contenitore debbono essere chiuse, per impedire
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556
Fig. 4 - La fotoresistenza FR ed il diodo led DL
debbono essere inseriti in un cilindretto in modo
da rimanere affacciati tra loro. Le estremità del
alla luce ambientale di entrare in esso ed alterare
il comportamento dell'insieme optoelettronico.
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MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO

L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
li simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza· Le unità

L. 8.500 di misura- I condensatori- I resistori· I diodi

Edito in formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com-
posto di 128 pagine riccamente illustrate
a due colori
- I transistor- Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
tante, consentiranno di raggiungere il successo
fin dalle prime fasi sperimentali.

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557
LE PAGINE DEL
CE
27
DUE FILTRI
CONTRO IL TVI
: !ù J• »>QO !U K?Q<>x <>Q<<x w?( w!)xO x( ( !x" • <!x CQ»»x • wQ<QU>xZ!• UQ C! C?Q )!w)?!>! C! R!»>w•O
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Con la presentazione di due circuiti di filtri per frequenze

armoniche e segnali spuri, si vuol offrire al lettore l'occasione
di intervenire, nella maniera più efficace, sulla propria emitten-
te, con lo scopo di eliminare ogni eventuale interferenza
televisiva.

558
Bloccate con un filtro
le armoniche e i segnali spuri.

Concentrate l'energia
del vostro trasmettitore su una
sola frequenza di lavoro.

Siate più critici verso gli

apparati di vecchia costruzione
o sottoposti a troppe riparazioni.

P ?xUC• <! C!)Q )µQ ?U x• • xwx >• >wx <" Q>>!>• w

Q Jx»• wQ C! K?Q<>• Rx>•>wQ <! CQR!U!<)Q »x <Q)• UCxO
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27 MHz x 7= 189 MHz x>>• wU• x»»x Rw QK?QUZx C! >wx <" !<<!• UQ Q x»»Q <?Q
ecc . xw"• U!)µQO • Qw)µé »G QUQwk!x UQ! <QkUx»! " • C?-
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559
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Fig. 1- Circuito elettrico del primo tipo di filtro descritto nel testo. In pratica si tratta
di un filtro passa-basso, suddiviso in tre blocchi, che attenua in grande misura le
armoniche e i segnali spuri.

----COMPONENTI-----
c1 f 56 pF- 1.500 VI (ceramico) C4 = 56 pF- 1.500 VI (ceramico)
c2 f 180 pF - 1.500 VI (ceramico) L 1-L2-L3-L4-L5 = bobine (vedi testo)
C3 = 180 pF - 1.500 VI (ceramico)

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560
 stagnare

Fig. 2 - Piano costruttivo, interamente realizzato su contenitore di lamiera stagnata,

del primo tipo di filtro descritto nel testo. I bocchettoni di entrata e di uscita sono
PL259.

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3 BLOCCO: C4 -L4 - L5 " • C• x<<x! <• !U>• O ?Ux w!<>wQ>>x kx" " x C! Rw Q-
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561
 C1

L2

L1

ENTR. use.

R1 R2

Fig. 3 - Schema teorico del secondo tipo di filtro descritto nel testo. Il condensatore
variabile C1 consente di eliminare le armoniche ed i segnali spuri presenti sulla
banda di frequenze comprese fra i 30 MHZ e i 100 MHz.

COMPONENTI
C1 f 22 pF (variabile ad aria) R2 = 68 ohm -1W
R1 f 68 ohm- 1 W L1-L2 = bobine (vedi testo)

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562
 perno isolante

giunto

piastrina
vetro nite

« H SQuadretto

L2

ENTR.

m Rl R2 m

Fig. 4 - Circuito reale del secondo tipo di filtro presentato e descritto nel testo. Si
noti l'isolamento completo del condensatore variabile C1 rispetto a massa.

MONTAGGIO DEL PRIMO FILTRO [ ! wx))• " xUCxO• Qw»x ( ?• Ux w!?<) !>x CQ» C!<• • -
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563
 ANT.

ALIM. RTX AMPL. LIN. ROS/vf. FILTRO

RETE

Fig. 5 - Qualunque sia il tipo di filtro che il lettore voglia realizzare ed applicare alla
propria stazione ricetrasmittente, questo deve sempre essere inserito sul cavo di
discesa di antenna, dopo l'eventuale amplificatore lineare ed il rosmetro.

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564
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>?x»Q x" • »!R!) x>• wQ »!UQxwQ QC !» w•<" Q>w•T

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 18.000

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Al i mentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100 W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
ll luminazione del punto di saldatura
1

professionali e dilettantistici.

•• , ~ .._ • 1 ,• .• j , 4: ·'~ • , : .,,. ~ ~f .,. i,. ,i ' :

565
 CORSO DI
4· PUNTATA

° !• xwxwQ ?U x• • xwx>• wxC!• w!)QJ QU>Q • wxC!• >wx-

ARGOMENTI TRATTATI
1° - Pulizia delle parti
2° - Corpi estranei
3° - Controlli preliminari
4 • - Esame visivo
5° - Controllo auditivo
6° - Rilevamento temperatura
7° - Polarità di alimentazione
8° - Dissaldature
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Prima di iniziare la ricerca dei guasti, con i metodi della

tecnica più rigorosa, il ricevitore radio in riparazione deve
essere sottoposto ad alcuni controlli preliminari, ad occhio e
ad orecchio, con lo scopo di individuare un preciso indirizzo di
intervento, atto ad abbreviare il compito dell'operatore.

566
AVVIAMENTO ALLE
RADIORIPARAZIONI
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CORPI ESTRANEI
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PEZZETTO DI FILO

GOCCIA DI STAGNO
O CORPO METALLICO

LATO RAME LATO COMPONENTI

Fig. 1 - Durante il lavoro di riparazione di un ricevitore radio può capitare che

qualche goccia di stagno vada occasionalmente a posarsi fra le piste di rame del
circuito stampato, provocando inconvenienti di carattere permanente o saltuario.
Anche piccoli spezzoni di filo conduttore possono cadere fra i reofori dei compo-
nenti elettronici, dando luogo ad analoghi problemi. Il pennello, in tali casi, si rivela
un utensile molto adatto per questo tipo di pulizie.

567
 BRUCIATURA
I Fig. 2 - L'esame preliminare del circuito di un ricevito-
Q»Q>> w)!• <>x( !»Q T 5 Q» • w!" • )x<• • • <<• U• JQw!R!-
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CONTROLLI PRELIMINARI
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568
re radio in riparazione può far rilevare la presenza di
resistori parzialmente o totalmente bruciati, che im-
pongono una immediata rimozione e la sostituzione
con elementi nuovi da parte dell'operatore.
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wxC!• HR!k?wxsIT
CONTROLLO AUDITIVO
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 REOFORO

STACCAT~l
Fig. 3- L'esame visivo del circuito dell'apparecchio
radio può condurre al rilevamento di un reoforo di
condensatore interrotto, come indicato in questo di-
segno.

Fig. 4 - Talvolta i nuclei di ferrite, inseriti dentro le

medie frequenze, possono uscire da queste a causa NUCLEO
di sollecitazioni meccaniche subite dall'apparecchio
radio. Trattandosi di elementi conduttori, questi pos-
sono creare pericolosi corto circuiti fra i componenti
elettronici.

Fig. 5 - La prova più pratica ed immediata della

misura della temperatura raggiunta dai semicondut-
tori, durante il loro funzionamento, si effettua appog-
giando su di essi il dito di una mano, cosi come
indicato in questo disegno.

569
 CIRCUITO RADIO CIRCUITO RADIO

neg. a massa
m pos. a massa

Fig. 6 - Prima di iniziare le operazioni di controllo delle tensioni nel circuito di un

ricevitore radio in riparazione, ci si deve accertare sulle polarità dell'alimentatore, !»
cui morsetto negativo può essere collegato con la massa (A). In alcuni casi, invece,
!» morsetto positivo dell'alimentatore, come indicato nel disegno riportato sulla
destra (B), è collegato a massa.

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)!ò xJJ !QUQ ( !<• kUx <• QkUQwQ !" " QC!x>x" QU>Q
1° -Stadi BF »Gx• • xwQ) ) µ!• OCx>• )µQO !U )x<• )• U>wxw•! OK?Q-
2°- Altoparlante <>! )• " • • UQU>! • • >wQ( ( Qw• <?( !wQ CxUU! !ww Q• x-
3- Circuito CA V wx(!»!T P ?Q<>• Jx»QO !U • xw> !) • »xwQO • Qw! >wxU<!-
<>• wx" • »!R!) x>• w!R!Ux»!T : Qwk»! x»>w!O<Q »x »• w•
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570
 TESTER
(10V ts.)

TAPILE

NERO
NEGATIVO

ROSSO
POSITIVO

Fig. 7 - Con questo schema si interpreta la semplice e rapida prova che consente al
radioriparatore di individuare quale delle due linee di alimentazione, positiva o
negativa, è collegata con la massa del circuito dell'apparecchio radio.

5 Q! »x( • wx>• w! • w•RQ<<!• Ux»! »x " !<?wx CQ»»x POLARITÀ DI ALIMENTAZIONE

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571
 I

C!RC.
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Fig. 8- Non disponendo dell'apposito dissaldatore, il
dilettante può servirsi della ben nota trecciola alla
... » colofonia, che molto spesso consente di raggiungere

Rcece risultati ottimi durante le operazioni di rimozione dei

componenti elettronici.

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Fig. 9 - Quando il circuito integrato non è inserito tramite apposito zoccolo, le

operazioni di dissaldatura dei suoi terminali sono difficili e talvolta proibitive. La
pressione esercitata con la lama di un cacciavite può aiutare l'operatore in questa
ardua impresa.

572
 »!UQx C! " x<<xO " QU>wQ !U wQx»> à O K?x»)µQ J • »>xO
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permuto con materiale HI-FI (mixer, amplificatore, pia-
stra, piatto).
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molti programmi su disco (basta che mi paghiate il
supporto).
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al 1933 acquisto, vendo baratto e procuro schemi radio
dal 1933 in poi. Compro ad alto prezzo valvole: VCL11 e
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to, schemi più un altoparlante in regalo, tutto L. 30.000.
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con tre sonde. Qualsiasi prova L. 650.000.
AUTARIELLO GIUSEPPE - Via Genova, 1O - AFRAGOLA
(Napoli) - Tel. (081) 8692881
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fotoincisione positiva o negativa+ serigrafia componenti
a prezzo da concordare.
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577
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63019 S. Elpidio a Mare (Ascoli Piceno)

PER I VOSTRI INSERTI

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA à

I
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO. I

578
LA PSIA DEL LETTIERE
ALIMENTATORE DA RETE
] w•J xUC• " ! UQ»»Q <>Q<<Q ) • UC!Z!• U! C! ?U J • -
<>w• »Q>> • wQO) ?! xJ Q>Q Cx>• w!<• • <>x UQ»»x w?( w!) x
1ò x • • <>xCQ» ò Q>>• wQ1 x • xk!Ux l e O CQ» Rx<) !) • -
»• C! " xkk!• CQ»»• <) • w<• xUU• O µ• J • »?>•
!U<Qw!wQO >wx»G ?<) !>x C! ?U " !• • !) ) • »• x»!" QU>x-
>• wQ Cx wQ>Q x ei ~ Q »G QU>wx>x CQ» w!) QJ !>• wQ
wxC!• O »• <>x( !»!ZZx>• wQ C! >QU<!• UQ Cx J • ! ) • U<!-
k»!x>• T ux) ) !• • wQ<QU>Q ) µQ »x >QU<!• UQ C! x»!-
" QU>xZ!• UQO w!) µ!Q<>x Cx»»x " !x wxC!• O è C! '
V ) ) O ) • U ?U x<<• w( !" QU>• C! ) • ww QU>Q C! eaa
" n T 5 x>?wx »" QU>QO C• • • xJ QwQ<Qk?!>• !» " • U-
>xkk!• CQ»»• <>x( !»!ZZx>• wQO • w!" x xU) • wx C! ) • »-
»Qkxw »• ) • U »G x• • xwQ) ) µ!• wxC!• Oµ• J • »?>• ) • U-
>w•»»xwU Q !» R?UZ!• Ux" QU>• O ) µQ " ! è x• • xw<•
• QwRQ >> • T P ?!UC!OQ<<QUC• »x " !x wxC!• C• >x>x C!
• wQ<x CG QU>wx>x • Qwx»!" QU>x>• wQ Cx wQ>QO C! >!• •
6x) ; O • QwwxZ!• Ux»!ZZxwQ !» ) • »»Qkx" QU>• µ• • ?wQ
QK?!• xkk!x>• »G ?<) !>x CQ»»• <>x( !»!ZZx>• wQ C! >QU-
<!• UQ ) • U ?Ux <• !Ux CQ»»• <>Q<<• >!• • O • <<!x ) • U
?U6x) ; T r C µ• QRR Q>>? x>• • • ! ! ) • »»Qkx" QU>! ) • U
k»! x• • xwx >! x) ) Q<!O <!) ?w• ) µQ >?>>• xJ w Q( ( Q
R?UZ!• Ux>• x C• J QwQT : ?w> w•• • • O xU) µQ <Q »Q
• • »xw!>à CG QU>wx>x Q CG ?<) !>x <• U• <>x>Q <) w?• • S
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.
»• <x" QU>Q w!<• Q>> x>Q Q • !ù J • »>Q ) • U>w•»»x>QO !»
>wxU<!<>• wCQ»»• <>x( !»!ZZx>• wQ <! è k?x<>x>• O wQU-
CQUC• J xUx >?>>x »x " !x Rx>!) xT [ x• Q>Q C!w " ! • Qw
K?x»Q " • >!J • <! è J Qw!R!) x>• K?Q<>• !U) • UJ Q-
U!QU>Q Q ) • " Q • J J !xwQ xC Q<<• h
u_ ° ò n 5 ur q r ° àp 9
] wQJ !<•
L'inconveniente <! è verificato soltanto per col-
pa sua. Infatti, la regola insegna che non <!
debbono mai innestare le spine jack sulle corri-
spondenti prese con gli apparecchi accesi. Per-
ché è facile, con questi tipi di collegamenti,
creare dei cortocircuiti. Pertanto, provveda a
sostituire il transistor guasto con altro nuovo e
controlli il ripristino delle funzioni dello stabi-
lizzatore. Quindi effettui i collegamenti con gli
apparati spenti. Nel suo caso, tuttavia, tenuto
conto dell'esiguo assorbimento di corrente della
radio, <! può adottare una soluzione radicale,
che consiste nel proteggere l'alimentatore dai
cortocircuiti, con l'inserimento di una resisten-
za da 10 ohm S- W tra il terminale positivo
d'entrata e il collettore del transistor.
579

KIT PER CIRCUITI
STAMPATI • 1.ooo
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
vetronite o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche i tecnici più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di Inchiostro resistente al perclo-
ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
spensatore d'Inchiostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
durata di esercizio ed impedisce l'evapo-
razione del liquido.
Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
- Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate
580
ACCENSIONE ELETTRONICA
[ ?»»x " !x • !))• »x Q JQ))µ!x ?>!»!>xw!
>wxU<!<>• w!ZZxwQ »G
x J• ww
Q!
x))QU<!• UQ x <)• • • <• Qw!" QU-
>x»QT
SCAFURI SILVIO
5 x• • »!
Può provare questo semplice circuito, tenendo
conto che il conduttore contrassegnato con la
lettera X è quello che, in origine, è collegato al
ruttore. Tuttavia, se i risultati non sono buoni,
ripristini il vecchio sistema di accensione, per-
ché non tutte le autovetture accettano questo
tipo di circuito. Se lo zener da 440 V fosse
irreperibile, utilizzi due diodi da 200 V- 5 W,
oppure quattro da 100 V- 3 W collegati in
serie.
TEMPORIZZATORE CONTINUO
: Qw »x wQx»!ZZxZ!• UQ C! »?)! !U>Qw"!>> QU>!O " !
<QwJQ ?U >Q" • • w!ZZx>• wQ )µQ R?UZ!• U! !U " • C•
)• U>!U?• O)µQ U• U C!x )!• è ?U <!Uk• »• !" • ?»<• T
z n ° n ] ] à un o à9
n U)• Ux
Per la funzione da lei dichiarata occorrono due
circuiti monostabili in reazione. In pratica si
deve usare un integrato NE556, che è un dop-
pio NE555. Nello schema qui presentato Rl
controlla il tempo in cui il relé RL rimane
diseccitato, mentre R3 e C3 regolano il tempo
in cui RL è eccitato. Ma per modificare i tempi,
è consigliabile intervenire sulle resistenze. Con
! valori da noi prescritti si raggiungono alcuni
minuti con RL aperto e cinque secondi circa
con RL chiuso.
Condensatori
C1 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
C2 = 100.000 pF
C3 = 33 F - 16Vl (elettrolitico)
Resistenze
R1 = 1 megaohm (trimmer)
R2 = 1.000 ohm
R3 = 75.000 ohm
 + 12 V

RI R2

TRT ±
Cll X
•
Cll

G
CONT RUTT.
e

u AssA

R1 = 100 ohm - 3 W TR2 = 2N3055

R2 = 10 ohm - 20 W DZ = 440 V- 10 W (zener)
TR1 = 2N3054 D1 = 1 N4935 (BYD33F)

r à°
I
r SI

; JC1
112

13

DI
I UTILIZZ

Tà
Cl 16;;.
SO
T Il l 4r
a• e .

Varie
IC1 = NE556 D2 = 1 N914 (diodo al silicio)
D1 = 1 N914 (diodo al silicio) RL = relè (12 V - 400 ohm)

581
FLASH AUTOMATICO
[ • U• ?U x• • x<<!• Ux>• C! R•>• kwxRx! )µQ J• wwQ( -
( Q ?>!»!ZZxwQ CQ! R» x<µQ< x?>• " x>!)! • Qw" !k»!• -
wxwQ »x K?x»!>à CQ! »xJ• w!Q<Qk?!>! !U • ))x<!• UQ C!
!U<?RR! ) !QU>Q »?" !U• <!>à T : ?w>
w•• • • OxU)µQ )• »-
»QkxUC• !U • xwx »»Q»• x! )• U>x>>! CQ»»x " !x " x)-
)µ!Ux C?Q Q • !ù R» x<µQ<O µ• R!U• wx wxkk!?U>•
w!<?»>x>! <)xCQU>!, R•>• <)?w!<<!" QO)• " Q <Q »x?-
>• " x>!<" • CQ! R» x<µQ< U• U R?UZ!• Ux<<QT òG Q»Q>-
>w•U!)x è !wkwxC• C! w!<• »JQwQ !» " !• • w•( »Q" xh
Pà~ n ° 9 ò9 n 5 ] 9 5 r òò9
ù • CQUx
I flashes automatici regolano il tempo di illu-
minazione e quindi di esposizione in base alla
luce che colpisce il sensore di cui sono dotati.
Usando più flashes, questi ricevono luce non
soltanto dal soggetto, ma anche dai variflashes
che si accendono contemporaneamente, rego-
lando al minimo il tempo di illuminazione con
una produzione di fotografie sottoesposte. Oc-
corre quindi far funzionare un solo flash per
volta. Il primo dei quali va collegato all'appa-
recchio fotografico e gli altri tramite un attuato-
re come quello qui pubblicato, che rimane atti-
vato dalla luce del primo flash ed eccita il
secondo soltanto dopo lo spegnimento del pri-
mo.

Condensatori R6 = 82.000 ohm

C1 = 100.000 pF R7 = 680 ohm
C2 = 220.000 pF R8 = 3.300 ohm
C3 = 220.000 pF
Varie
Resistenze TP1 = fototransistor (quals. tipo)
R1 f 10.000 ohm TR2 = BC109
R2 = 10.000 ohm TR3 = BC177
R3 = 1 megaohm SCR = BRX70
R4 = 3.900 ohm S1a-S1b-S1c= comm. triplo (3 vie- 2 posiz.)
R5 f 120 ohm S2 = interrutt.

582
LUCI DI CORTESIA Rispondiamo affermativamente alla sua domanda,
invitandola a collegare, in parallelo con il contatto
È • • <<!( !»Q • w•»?UkxwQ »G
x) ) QU<!• UQ CQ»»x »x" • x- presente sulla portiera, questo semplice circuito,
Cx C! !»»? " !UxZ!• UQ CQ»»G
x( !>x) • »• CQ»»Gx?>• J Q>>
?- che è in grado di prolungare l'accensione della lam-
wx• Qwx»)?U! <Q) • UC! C• • • »x )µ!?<?wxCQ»»Q • • w- pada di cortesia e di spegnerla poi gradualmente. Il
>!QwQh montaggio del circuito va fatto dentro un piccolo
~ n òr 5 ] r : n [ P _ n òr contenitore.
o xw!

R2

TRI TR2

1P

massa
auto

C1 220 F - 25 VI (elettrolitico) D1 = diodo al silicio (1N4004) •

TR1 = BC177
R1 860 ohm TR2 i 5 l at t
R2 = 12.000 ohm I.P. f interruttore portiera
R3 100 ohm •

In scatola
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 + 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'use. 100mV

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-

vrariscaldamentl.
L. 18.800

583
FONORELÉ

~ • wwQ! wQx»!ZZxwQ ?U C!<• • <!>!J • !U kwxC• C!
x) )QUCQwQ ?Ux »x" • xC!Ux QC xJJ!xwQ ?U w•UZx-
>• wQOK?xUC• ?U K?x»<!x<! w?" • wQO <! JQw!R!) x !U
?U »• ) x»Q )µQ CQ( ( • • w•>QkkQwQ Cx QJQU>?x»!
R?w>!T
5 àp n [ ] ° 9 ARMANDO
° Qkk!• p x»x( w!x
A lei serve un relé attivato dal suono, come
quello qui presentato. Nel quale la sensibilità è
regolabile tramite Rl, mentre Pi va premuto
per resettare il circuito quando è scattato. Relé
e buzzer vengono attivati per due volte al secon-
do, circa. Per variare questa frequenza agisca
su R5 e C5.

PI

R/ ste »»T [[n

e
12y
e
3
N
c5

Condensatori Varie
C1 = 100.000 pF IC1 = A741
C2 = 1F- 16VI(elettrolitico) IC2 = 555
C3 = 1F-16Vl (elettrolitico) SCR = BRX70
C4 = 100.000 pF D1 = 1N4004 (silicio)
es = 2,2F - 24 VI (elettrolitico) D2 = 1N4004 (silicio)
RL = relé (12 V- 400 ohm)
Resistenze LP = lampada (15 W- 220 Vca)
R1 = 1 megaohm (trimmer) MIGRO = piezoelettrico
R2 = 1.000 ohm BUZZER = con oscill. incorpor.
R3 = 1.000 ohm p1 f pulsante (reset)
R4 = 1.000 ohm
R5 f 220.000 ohm

584
VCO PER BF

: Qw»x wQx»!ZZxZ!• UQ C! <>w?" QU>! " ?<!)x»! C!»Q>-

>xU>!<>!) !O xC ?<• " !• • Qw<• Ux»Q Q C! x»)?U!
x" !) !O " ! • ))• wwQwQ( ( Q ?U • <) !»»x>• w
Q )• U>w•»-
L'OSCILLATORE
»x>• !U >QU<!• UQ x»»• <)• • • C! " • C?»xwQ !U
RwQK?QUZx ! <QkUx»! o uT
CORRADINI ALVARO
MORSE
: !x)QUZx Necessario a tutti i candidati alla patente di
radioamatore. Utile per agevolare lo studio e
la pratica di trasmissione di segnali radio in
Il semplice progetto, qui presentato, è composto codice Morse.
da un "Voltage Controlled Oscillator", più noto
come VCO, e da uno stadio preamplificatore
che eleva l'impendenza d'entrata in modo da
consentire un collegamento diretto con vari di-
spositivi, senza influenzarne il funzionamento.
Con questo circuito lei potrà variare la frequen-
za applicata in corrispondenza della tensione di
controllo. Cambiando i valori capacitivi di C2,
l'oscillazione avviene su diversi valori di fre-
quenze. \
à wr w -
\..:- .,.- ·---

IN SCATOLA DI MONTAGGIO
L. 18.500

II kit contiene: n. 5 condensatori ceramici -

,
CJ
n. 4 resistenze- n. 2 transistor- n. 2 trimmer
I CI
potenziometrici- n. 1 altoparlante- n, 1 cir-
cuito stampato- n. 1 presa polarizzata - n. 1
pila a 9 V - n. 1 tasto telegrafico - n. 1 matas-
UJT
ENTR. F use. sina filo flessibile per collegamenti- n. 1 ma-
6 tassina filo-stagno.

CARATTERISTICHE
Controllo di tono
Condensatori Controllo di volume
C1 = 470.000 u
C2 = 22.000 pF Ascolto in altoparlante
C3 = 4 70.000 pF Alimentazione a pila da 9 V

Resistenze
R1 = 2,2 megaohm
R2 = 2.200 ohm
R3 = 330 ohm

Varie
TR f BC108
UJT f 2N2646

585
AMPLIFICATORE BF Condensatori
C1 3 uF - 50 VI (non elettrolitico)
q !<• • UQUC• C! x»)?U! >wxU<!<>• wo 9 el e Q o 9 el i c2 1.000 F - 16 V/ (non elettrolitico)
J • wwQ! ) • U K?Q<>! ) • <>w?!wQ?U <Q" • »!) Qx" • »!R!) x- C3 220 F - 36 VI (non elettrolitico)
>• wQ C! ( x<<x Rw QK?QUZxT
ù 9 [ p n 5 àp 9 ò n Resistenze
o Qwkx" • R1 = 1.000 ohm
R2 = 47.000 ohm (trimmer)
R3 = 100hm
R4 = 470 ohm
R5 = 16 ohm
R6 = 1ohm - 1 W
Il circuito qui pubblicato eroga una potenza di 6 W R7 f 1ohm -1 2
circa su un carico di 8 ohm. Il montaggio vafatto con
collegamenti molto corti e con TR2 - TR3 applicati Varie
su dissipatori di medie dimensioni. La tensione di TR1 = 2N1711
alimentazione deve essere ben livellata. Con R2, TR2 = 8D132
dopo aver cortocircuitato l'ingresso, <! regola la ten- TR3 = BD131
sione sul punto X ad un valore di 12 V D1 = diodo al silicio (1N4004)

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE

L. 16.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per Uluminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, così da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:

n. 3 condensatori- n. 6 resistenze- n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato - n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore- n. 1 SCR- n. 1 cor-
done alimentazione con spina - n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

586
 TRJ
e

2 z Il ..... Il
R6

@
■
lJ )T

ò
T-,
&
24V
e
Rl Il. 4111ir
..&""7! .iaAN

e
#

TIMER PER CUCINA

5 Q»»x )?) !Ux C! )x<x " !x CQ( ( • !U<>x»»xwQ ?U Realizzi questo progetto che fa uso di un BUZ-
>!" QwO !» )?! <) x>>• • • <<x Q<<QwQ x<) • »>x>• UQk»! ZER di tipo attivo, che incorpora cioè i disposi-
x»>w! »• ) x»! CQ»»G
x• • xw>x" QU>• T tivi di pilotaggio.
ù r [[n59 _z 9
p x>xU!x

RI

R3
[à

TR2

e
9V
TRl @

C1 = 22 F - (non elettrolitico) R5 = 330 ohm

R1 = 100.000 ohm (trimmer) TR1 = 2N2646
R2 = 27.000 ohm TR2 = BC177
R3 = 1.000 ohm S1 = ! nte rrutt.
R4 = 1.000 ohm BUZZER = attivo

587
 o
Cl

'L,
flk fg
3El
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&
3
s
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6
t

FOTOCOMA N DO

~ • wwQ! wQx»!ZZxwQ ?U R•>• ) • " xUC• • !»• >x( !»Q " Q-
C!xU>Q >• w)!x Q»Q>> w!) xO" x U• U µ• xU) • wx !UC!J !-
C?x>• ?U • w•kQ>> • C! K?Q<>• >!• • <?»»Q • xk!UQ C!
r »Q>>w•U!) x : wx>!) xT : • >Q>Q • ?( ( »!) xw»• h
q n ò ~ r ° ù r ò _ àz à
: xJ !x
Ecco lo schema che lei ci chiede. Quando lafotoresi-
stenza FR è colpita dalla luce, la sua resistenza è
bassa e l'uscita 6 di ICI è alta. Viceversa, al buio, la
resistenza di FR è alta, sul piedino 2 di ICI la ten-
sione è alta e l'uscita 6 è bassa. Nel primo caso il re-
lè RL si eccita, nel secondo si diseccita.

KIT - BOOSTER BF
Una fonte di energia complementare in scatola di montaggio

L.15.500
PER ELEVARE
LA POTENZA DELLE
RADIOLINE TASCABILI
DA 40 mW A 10 WI

Con l'approntamento di questa scatola di montaggio si vuol offrire un valido aiu-

to tecnico a tutti quei lettori che, avendo rinunciato all'installazione dell'autora-
dio, hanno sempre auspicato un aumento di potenza di emissione del loro rice-
vitore tascabile nell'autovettura.

588
Condensatori R5 1.000 ohm
C1 1 O u S 16 VI (elettrolitico)
Varie
C2 f 47.000 pF
IC1 f A741
Resistenze TR1 f 2N1711
R1 10.000 ohm FR f fotoresistenza (quals. tipo)
R2 - 100.000 ohm (trimmer-sensibilità) D1 f 1,N4004 (diodo al silicio)
R3 f 47.000 ohm D2 f 1N4004 (diodo al silicio)
R4 f 100.000 ohm °ò f rel'é (12 V)

AMPLIFICATORE PER RADIOLINE

q !<• • UQUC• C! ?Ux C• • • !x x»!" QU>xZ!• UQ H±
ed ~ IOJ• wwQ ! ) • U K?Q<>x x»!" QU>xwQ ?U x" • »!R!-
) x>• wQ o u Cx )• »»QkxwQ xC ?Ux wxC!• »!Ux Q )• U
?U x»> • • xw»xU>Q C! • • >QUZxT
BRIOSCHI ò _ p n
o • »• kUx
Realizzando il circuito qui riportato, potrà otte-
nere un montaggio molto compatto, da rac-
chiudere nello stesso contenitore dell'altopar-
lante.

02

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]e
11 RJ
R4

C6 »& q
IIIAP

?
A e
• 18 V

J
C5 à» à»

à»

Condensatori Resistenze
C1 = 100.000 pF R1 = 100.000 ohm
C2 = 4,7 u S 25 VI (elettrolitico) R2 = 33.000 ohm
C3 = 100 u S 25 VI (elettrolitico) R3 = 100.000 ohm
C4 = 68 pF R4 = 1 ohm
C5 = 100.000 pF
C6 = 100.000 pF Varie
C7 = 100.000 pF IC 1 = TDA2020
es = 1 oo u S 25 VI (elettrolitico) D1 = 1 N4002 (diodo al silicio)
D2 = 1N4002 (diodo al silicio)
AP = altoparlante (4 ohm)

589
 [@LE@EETE
LETTn
07a>
ETTEMBRE
RS 172 LUCI PSICHEDELICHE MICROFONICHE 1000 W
È una a,ntrarona i1"1 loò psìcheòellch< a lro "' all,nentara
dìn1tt11nut11te dalle rete luce a 220 Vca. La mass:im.a po!em:a
delle lampodo la app:ic111, i di 350 W per canale. Il
Wspositivo é dotato di grandi!! sensibITita vrezie a~·u10. di una
capsule mil:Tafonit.11 11mplificat11, Inoltra, tramite q,uauro
# potenziometri, è possibile regolare [innesco delfaccensione
~-. lampade relative ai toni alti, medi e bassi e 11ariare, a seconda
del wolume son0,0, la: s!n:s,ibilità rnìcrotanin. Il KIT lii
@ii completo di trasformatore di alimentazione e di capsula
microfonica amplificata
RS 173 ALLARME PER FRIGORIFERO
luesto dispositivo serve ad awisare {utente se la porta_del
frigorife:rn i rimaSla inawertìtamente a~a. L"alla,mt
itWÌtmi tramite l'i,miYion■ di un11 nota periodicamente
inte:rrotta da parlt dl un apposito ronzatore elettronico.
Appena la ponta viene chiusa il dispositivo s azzera s
rallarm• ""'" Il ritardo di lnter\/tnlo può ess,,. reqoloto
tre m minimo di circa 5 secondi ed un massimo di circar 25
U!candì. Per rahmeritariMe occ:irre Wlt normale- bamm.a da
9 V per radioline. L'assorbimento è minima circa l mA -a
riposo • ci,.. 15 mA in staio di allarmo. È dotato inohre di
un'uscita supplementare per poter essere ev!Kltuatmente
collOJIIO ad alti dispositivi. I KIT ; completo di """''°"
elettronico.
iill•M·I
RS 174 LUCI PSICHEDELICHE PER AUTO CON MICROFONO
E p11rtìcc·1ann1111111d111tl) ad essere installato su aulovett.ure
o aula.e.arri grazie al partlcolart circuito cha 9lì permane di
funzionare correttamente .sia a 12 che ,1 24 Vi::t l'11tt,uo
psichedelico viene attenuto da tre gruppi di sei LED cil!l!iicuno
che lampeggiano el ritmo della musica. Led rani toni bassi
- Led gialli tDni medi - Led verdi toni alti. l suoni V8Jl{lano
captali da 11n piccolo nricrofono prnm:p~fiealo B' quindi non
occorre alcun collegamento elettrico tra il nostro dispo sitivo
e la sorgente sonora, garantendo cosi la massima certezza
di non tr.. ra danni alnmpi&nlO gif niltftlle,. Il KIT I
completo di capsula microtonica preamplificata.
EE
RS 175 AMPLIFICATORE STEREO 1 + 1 W
È' 11" amplUicarort si-ereolcriico di coni:a2ione modemfsslina
, di ;rande affidabilità grazie ad un .. mero moho ridono di
compcINNlli. P11à lunzìonare cor111ttamentl!I con tensioni di
afimenlaliono comprese fra , 3 • 12 V ■ la potenza di 1 W
·1\·- si ottiene'°" rallme,,tatione di 9 V. Il nostro amplificatoro
~~
- l. JJ
y
-= i è compltto di doppio polenziom11.ra a ccmaQdc coess:laJI! per
il controllo d volume. Le caratteristiche tecniche riferite ■d
aDJH tlilRale sono:
Patena, oscitas I W l•lim. 9'1) • 100 mW {alim. JV)
Dleto,ai.u, mn. potanza; 10%
Mar segnale ingresso: 80 mV PI>
lmpcd■nll uscita: B □HM
lmpoden,. ingrono: 22 KOHM
Aìspa111 in treq1111z■: 40 Hz + 80 KH..z
7@/'te
198
RS 176 CONTATORE DIGITALE MODULARE A DUE CIFRE
Questa KIT permetle di realizzare un modulo contatore a due
cifra che oon raggiun111 di aftri moduli uguali pu~ essere
e-steso ad un numero di cm, 1eoricamenlie infinita (4, e, B,
10 ecc.) I suoi impieghi possono e,sere molli, tra I quali è
11bbas.tan1a tipica ra~JJlìcazìona: come con.ta peni a -conta
eventi_ La visualizzazione avviene tramite display a sane
segmenti. La tensione -di alimentazione deve essere di 6 Vcc
stabilizzati. la con-ente: massima asso,bi1a da ogni modula
ìt di dn::a 100 mA
iiii·M·I
RS 177 DISPOSITIVO AUTOM. PER LAMPADA DI EMERGENZA
SiI\llil a lari aecendete una lampada quando la ten:Wne di
ra111 a 220 Vca viene- a m111care. lnottre dur.ant" tuuo li
1empo In cui la tensione di rete è presente, i clis1)0sitivo in
oggetto funge da canca batteria a corrente costante. La
lamp,lfa da appicare dov• more , I 2 V , la '"' po!"' ,a
nan deve sup;e:raJe i 15 W. Per il suo funzionamento occorre
anche una batteria al Ni-Cd • 12 V {IO elom,nd dà 1,2 V
in sli'rieh Scrio previst1.dt.i1,1 Urv-erse CO'lBnri" di ritariea: per
bauerie da 200 mA.h o 500 mA.h circa,
ilfi·M·I
RS 178 VOX PER APPARATI RICE-TRASMITTENTI
E un dlsposit.ivo che stifV! 11 paqare 111utom1ticamen1e dlllla
pasizl□ne di a·!colto a ~Ila di lra smissiotMI e viceversa.
Appena il microfono rit111Jl!I un quelsia:si :soono im 111pposila
micro rele. scana commulando hpp111rata li trasmissione.
luando il suono cessa, dopo un certo ritardo, il micro relè
torna in posizione di riposo riportando cosi fapparato in
posizione di a,calto. il KIT i cornpklto di micro relè, di
regalezione di sensibilità e di regolazione, di ritardo., lnfinie.
tramite un apposito trimmet, si puO adrittare il dispositive a
qualsiasi tipo di microfc-ao.
Per la sua .alim!fltazion1 i pn,vista una lensione di 12 Vc..
Il massimo assorbimento [micro relè ectato) è inferiore ai
100 mA..
CLCTTRONICA
SESTRCSC s.r.l.
Direzione e ufficio tecnico
Tel. (010) 603679 • 602262
Via L.Calda 33/2 • 16153 Sestri Ponente Geno,ra
 sG@xi@e Gf classificazione articoli
o Else Kit per categoria.
7e00c1ggG
@l@007@uieoe settembre 1986

I
; EFFETTI LUMINOSI ACCESSORI PER AUTO
l. 36.000 AS 46 Lampeggiatore regolabile 5 12V L 13.000
f. RS
RS
'1
11)
Luci psichedeliche 2 vie 750W /canale
Luci psichedehct>a 3 vie 1500W/canale L. 47.000 RS 47 Variatore di luce per auto L 17.000
l FIS 48 Luc, rotanti s;equenz,ali 1 O vie 800W /cenale L 47.000 RS 60 Accensione automatica luci posizione auto L 19.500
ri RS 68 Strobo intermittenza regolabile L
L
17,000
36.6010
RS 64 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza L 21.000
RS
FIS
113
'114 I Semaforo elettronico
Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W/canale
Luci stroboscopiche
L.
L
43.000
4ì'.OOO
RS
RS
66
76
Contagm per auto (a diodi LED)
Temporizzatore per tergicristallo
L
L
L
38.500
19.000
10.000

■
RS 117 RS 95 Avvisatore acustico luci posizione per auto
,, RS 13!5 Luci psichedeliche 3 vie 1000W L 39.000 RS 103 Electronic test multifunzioni per auto L 35.000
RS '172 luci psichedeliche microfoniche 1000 W L. 48,000 L 12.000
r I RS
RS
104
107
Riduttore d tensione per auto
Indicatore eff. batteria e generatore per auto L. 16.000
APP . RICEVEMTI-TRASMITTENTI E ACCESSORI L. 19.000
I RS 122 Controlla batteria e generatore auto a display

~ : :~ I
Lineare 1 per microtrasmettitore L 14.000 RS 137 Temporinatore per luci di cortesia auto L. 14.000
RS 6 L 14.0ÒO
FIS 16 Ricevitore AM clldattico RS 151 Commutatore a stlorame:oto per auto L. 15.500
Microricsvitote FM L. 16.500 RS 162 Antifurto per auto L 31.000
Prova quarzi L. 13,1500 RS 174 Luci psichedeliche per auto con microfono L 43.000
RS 68 Trasmettitore FM 2W L 27.500
RS 102 Trasmettitore FM radiospia L. 21.000
L 28.500
TEMPORIZZATORI
RS 112 Mini ricevitore AM supereterodine
Temp. autoalimentato regolabile 18 sec. 60 min. l. 46.000

I
FIS 119 Radiomicrofono FM L. 17.000 I RS 56
Amplificatore Banda 4-5UHF l. 15.500 AS 63 Temporizzatore regolabile 1 -;- 100 sec. L "24.500
RS 120
RS 130 M icroirasmettitortJ A. M. L 19.500 RS 123 Avvisatore acustico temporizzato ,L. 20.500
RS 139 Miri ricevitore FM supereterodina L. 27.000 RS 149 Temporizzatore per luce scale L. 20.000
RS 160 Proampjifìcatore d"antenna unlversalè L 11,000
RS 161 Trasmett.itore FM 90- 150 MHz 0,5 W L. 23.000 ANTIFURTI ACCESSORI E AUTOMATISMI
RS '178 ~ Vox per apparati Rice Trasmittenti 29.000 RS 14 Antifurto professionale L 48.500
RS 109 Serratura a combinazione elettronica L. 38.000
EFFETTI SONORI RS 118 Dispositivo per la registr. telefonica automatica L 36.500
RS 18 Sirena elettronica 30W L. 2Eì.OOO RS 126 Chiave elettronica L 23.000
RS 22 Distorsore per chitarra L. 17.500 RS 128 Antifurto universale (casa e auto) L. 41.000
I RS
RS
FIS
44
80
90
Sirena programmabile - oscillofono
Generatore di note musicali prograrnmabilie
Truccavoce elettronico
L
L
L.
14,SOO
31.000
25.500
RS
RS
RS
141
142
146
Ricevitore per barriera a raggi infrarossi
Trasmettitore per barriera a raggi infrarossi
Automatism·o per riempimento vasche
L
L.
L.
36.000
15.000
15.000
RS 99 Campana elettronica L 24.000 L. 42.000
RS 165 Sincronizzatore per proiett. DIA
RS 1O0 Sirena elettronica bitonale L 22.500 L. 18.000
RS 168 Trasmettitore ad ùltrasuon1
RS 101 Sirena italiana L. 16.500
RS 169 Ricevitore ad ultrasuoni L. 26.000
RS 143 Cinguettio elettronico i.. 19.000
AS 171 Rivelatore di movimento ad ultrasuoni L. 52.000
RS 158 Tremolo elettronico L 25.500
RS 177 Dispositivo autom. per lampada di emergenza L. 19.000
APIP. BF AMPUFICATORH E ACCESSORI
Filtro cross-over 3 vie 50W L. 2!1.000 ACCESSORI VARI DI UTIUUO
RS
RS
RS 19
8
'1 5
I Amplificatore BF 2W
Mixer BF 4 ingressi
Amplificatore BF 1OW
L.
L.
l.
12.000
28.000
16.000
RS
RS
RS
9
59
67
Variatore di luce (carico max 1500)
Scaccia zanzare elettronico
Variatore di velocità per trapani 1500W
L.
L.
L.
11 500
15.500
17.500
RS 26
RS 27 Preamplificatore con ingresso bassa impedenza L. 12.000 RS 70 Giardimiere elettronico L. 11.500
RS 29 Preamplificatore n,icrctonico L. 15.000 RS 82 lntarrunore crepuscolare L. 23.500
RS 36 Amplllicarore BF 40W L 28.500 RS 83 Regolatore di vei. per motori a speuole L. 15.000
RS 38 Indicatore livello us.cita _8 1H LED l. 31.000 RS 87 Relè fonico L. 27.000
RS 39 Amplificatore stereo 1 O+ 1 OW L. 33.000 RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto L. 28.000
RS 46 Metronomo elettronico L.
L
11.000
27.000
RS 97 Esposimetro per camera oscura L. 36.500
RS 51 Preamphificatore HL.FI RS 108 Contapezzi digitale a 3 cifre L. 47.000
RS 55 Preamplificatore stereo equalizzato R.LA.A L. 19.000 RS 121 Prova riflessi elettronico L. 55.000
RS 61 Vu-meter a 8 LED L 27.000 RS 129 Modulo per Display gigante segnapunti L 48.500
RS 72 Booster per autoradio 20W 25,000 Rs 132 Generatore di rumore bianco (relax elettronico) L 23.000
RS 73 Booster stereo per autoradio 20+20W L. 44.000 Rivelatore di metalli L 22.000
RS 134
RS 78 Decader FM Stereo L 19.500 lnterruttqre a sfioramento 220V 350W L 23.500
L 22.500 RS 136
RS 84 Interfonico RS 144 Lampeggiatore di soccorso con lampada elio Xeno L 56.000
RS 93 !ntertono per moto l. 30.000
RS 105 Protezione elettronica per casse acustiche L 32.000 ns 152 Variatore di luce automatico 220V 1000W L. 27.000
L 14.000 RS 159 Rivelatore ds strada ghiacciata per auto e autoc. L 21.000
RS 108 Amplificatore BF 5W
L 28.000 AS 164 Orologio digitale L 38.000
nS 115 Equalizzatore parametrico
RS 166 Variatore di luce a bassa Isteresi L 14.500
nS 124 Arr,plificatore B.F 20W 2 vie L. 31.000
RS 167 Lampegg. per lampade ad Incandescenza 1500 W L 15.000
RS 127 Mer Stereo 4 ingressi L 44.000
RS 133 P,eamplificatore per chitarra L. 10.000 RS 170 Amplificatore telefonico per ascolto e registt L 26.000
RS
RS
nS
RS
140
145
153
163
I Amplificatore BF 1 W
Modulo per indicatore di lwvello audio Gigante
É#fatto presenza stereo
Interfono 2W
I
I
L.
L
L
L.
11.500
52.000
29.000
25.000
RS
RS
173
176
Allarme per frigorifero
Contatore digitale modulare a due cifre

STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI

L.
L.
23.000
24.000

■ RS 175 Amplificatore stereo 1 + 1 W

ALIMENTATORI RIDUTTORI E INVERTER I
I
L 20.000 RS 35
RS 94
Prova transistor e diodi
Generatore di barre TV minìaturi,zzato
L.
L.
L.
20.500
15.000
20.000
RS 125 Prova transistor {test dinamico)
RS Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF L. 30.000 RS 155 Generatore di onde quadre H-lz + 100 KHz L. 34.000
RS 11 Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 2A L. 14.500 RS 167 Indicatore dt impedenza altoparlanu L. 37.000
RS 3151 Alimentatore stabilizzato 12V 2A L. 18,000
RS 75 Canca batterie automatico L. 25.000 GIOCHI ElffiRONICI

I
RS 86 Alimentatore stabilizzato 12\/ 1A L. 16.·500

I
L. 26.000 RS 60 Gadget elenronico L 18.000
RS 96 Allmentmore duale regol. + - 5 -,. 12V 500mA
Alimentatore stabilizzato variabile1 ± 25V 24 L. 35.000 RS 79 Totocalcio e1ettronico L. 17.500
RS 116
RS 131 Alimentatore stabilizzato 12V (reg . 10+.15V 10A L 59.500 RS 88 Roulette elettronica a 1O LED L. 27.000
RS '138 Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile L. 36.000 RS 110 5101 machlne elettron,ca L 35.000
RS 150 Alimentatore stabilizzato Universale 1A L 30.000 RS 111 G ,oco dell'Oca elettronico L 41.000
RS
RS
154
156
lnverter 12V •• 220V 50 Hz 40W
Carica batterie al N i-Cd da batterìa auto I L
l.
25.000
27.500
RS
RS
147
148
Indicatore di vincita
Unità aggiuntiva per RS 147
L.
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riscosse:> il maggior successo nel tempo passato.

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I

IIIEOOf..A TIIRE -
MllilA'
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lD SCACCIAZAITARf

L. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, è impegnato nella ricerca degli elementi
didattici introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero,
abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a
costare L. 3.500 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 42.000, si possono avere
per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000

CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali- Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q) - 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x42-
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V- 20 V - 200 v- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V-20V- 200 V - 750 V
OHM 200-200 0-2KO-20K?- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA- 200 mA4 - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

INIETTORE DI SEGNALI
Strumento adatto per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, audioriproduttori, autoradio, televisori.

MOD. RADIO - L. 21.950 MOD. TV - L. 26.300

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15 V pp.
Dimensioni 12 x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Pesò 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50mA

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROSPIA
CARATTERISTICHE:

Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione : 95 MHz +115 MHz
Alimentazione :9 Vcc+13,5 Vcc
Assorbimento : 8 mA+24 mA
Potenza d'uscita : 7 mW-s---50 mW
Dimensioni : 5,2 cm x 8 cm

FM
Funziona bene anche senza antenna - Eccezionale sensibilità - Trasformabi,le in una emit-
tente di potenza.

IN SCATOLA DI MONTAGGIO L. 21.000

La portata, in relazione con le con-
dizioni ambientali e l'uso o meno , _
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande ,sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di rpo-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata in scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prafiche attuabili da ogni princi-
piante.
seta.u.ase e.ause.m
DI ELETTRONICA - RADIO - CB • 27 MHz
PRATICA
A&
PERIODICO MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3/70
ANNO XV-N. 11-NOVEMBRE 1986 L. 3.000

LOOP CLACSON
FINDER DI
DIRECTION CORTESIA

1,25 Vcc : 14 Vcc 3A

ALIMENTATORE
STRUMENTI DI MISURA __
TESTER ANALOGICO
MOD. TS 270 - L. 28.500
CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 16 portate
Sensibilità 2.000 2/V D.C.- A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 10V-50V-250 V- 500 V
VOLT A.C. 10V-50 V- 250 V- 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA - 50 mA - 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENIE.RALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100
v- 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25 V-100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
OHM Qx1-0x10-0x100-0x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A- 5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15 m4- 150 mA - 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = O- 50 F-0 500.F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB- 42 dB- 50 d- 56 d8- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
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PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. I versamenti possono effettuarsi
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contiene:

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2° - Confezione di 2 chiavi di taratura per bobine - trimmer - ecc.
3° - Confezione di 50 pezzi assortiti di distanziatori per circuiti stampati - viti - dadi - rondelle
isolanti - ecc.
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Il materiate inserito nel pacco-dono non è di facile reperibilità per l'hobbysta

e diverrà certamente utile, se non proprio lndlspensablle, al prlnclpante e al-
l'esperto, nel corso di molte pratiche appllcazlonl.
 Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945
ANNO 15-N. 11 -- NOVEMBRE 1986
IN COPERTINA - È riprodotto il prototipo dell'ali-
mentatore stabilizzato, da noi costruito, descritto
nelle prime pagine del fascicolo. Con esso, il
lettore dilettante o semiprofessionista, può di-
sporre delle principali tensioni continue necessa-
rie nel laboratorio, con notevoli assorbimenti.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO

stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
ALIMENTATORE CON LM338 596
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QUINTA PUNTATA
Tutti i diritti di proprieta lette-
raria ed artistica sono riserva-
ti a termine di Legge per tutti i
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Paesi. I manoscritti, i disegni,
le fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituisco- LA POST A DEL LETTORE 647
no.
 #A •

ALIMENTATORE
STABILIZZATO
Nel laboratorio di elettronica, l'alimentatore
stabilizzato è un dispositivo assolutamente in­
dispensabile, tanto quanto lo sono il tester ed il
saldatore. E la sorgente di energia, che questo
rappresenta, deve possedere quelle caratteristi­
che che, di volta in volta, si rendono necessarie
all'operatore, a seconda del suo preciso indiriz­
zo professionale. In ogni caso, tuttavia, l'ali­
mentatore deve essere in grado di erogare ten­
sioni e correnti continue ben stabilizzate, rego­
labili entro una gamma di maggior interesse per
le attività che si debbono svolgere e totalmente
prive di segnali di disturbo. Se poi il lavoro da
compiere è vario e complesso, un solo alimen­
tatore, nel laboratorio, non basta più. Ma il
dilettante deve possederne almeno uno, parti­
colarmente adatto al collaudo e alla messa a
punto delle proprie apparecchiature, con l'as­
soluta certezza che queste vengano alimentate
in modo corretto e costante senza la preoccupa­
zione delle variazioni incidentali. Dunque,
l'alimentatore del dilettante deve vantare talu-

Il risparmio sul costo complessivo dell'autocostruzione, unita-

mente al più completo conforto tecnico, definiscono l'alimen-
tatore stabilizzato, presentato e descritto in queste pagine,
come il più adatto per il laboratorio dilettantistico dei nostri
lettori.

596
De portate selezionabili:
1,25V 7V-1,25V : 14V
Correnti prelevabili
fino a 3 A
Regolazioni continue
a mezzo potenziometro
Impiego del moderno
integrato LM338K
ne qualità tecniche che non sempre appaiono
conglobate nei comuni apparati di tipo com­
merciale, di prezzo accessibile a tutte le borse e
verso i quali spesso si orientano i nostri lettori.
Pertanto, la soluzione del progetto autorealiz­
zato consente, ancora una volta, di raggiungere
i due obiettivi più ambiti degli appassionati di
elettronica: il risparmio ed il più completo
conforto tecnico, quello maggiormente auspica­
to e programmato. Ma vediamo, qui di seguito,
quali debbono essere le fondamentali caratteri­
stiche di un alimentatore dilettantistico.
CARATTERISTICHE TECNICHE
.ella maggior parte dei casi, il laboratorio
dilettantistico, ma anche quello professionale,
necessitano di tensioni continue, regolabili fra
pochi volt e i 12 V, con correnti a volte supe­
riori ai 2 A. Dunque, l'alimentatore più adatto
è quello che dispone in uscita di tali valori e
be rimane sempre protetto dai cortocircuiti, i
quali diventano una regola in sede di prove e
collaudi. D'altra parte, la protezione contro i
cortocircuiti deve limi tarsi alle correnti non
superiori ai 5 A, onde ridurre gli eventuali
danni alle apparecchiature in prova e, in modo
particolare, per evitare che l'alimentatore si
guasti. Inoltre, la tensione in uscita deve essere
perfettamente "pulita", ovvero priva di ogni
elemento disturbatore. Perché, se tale condizio­
ne viene a mancare, il funzionamento dei cir­
cuiti in prova o in riparazione può venir altera­
to al punto da sollevare, nella mente dell'ope­
ratore, fantasiose ipotesi e disorientamenti che
fanno perdere in utilmente del tempo prezioso.
E questo stesso rilievo si estende pure ai circuiti
logici, anche se l'alimentazione di questi può
avvenire con sistemi meno "puliti".
Quando si parla di rumore elettrico, occorre
distinguere quello a bassa frequenza da quello
ad alta frequenza. Il primo, di solito, viene
valutato intorno ai 50 --,-- I 00 Hz, con le relati­
ve armoniche, il secondo si estende dai pochi
chilohertz in su.
597
 < Fig. 1- Circuito elettrico dell'alimentatore, stabilizzato
@@
::i tramite l'integrato IC1. Con il deviatore S2 si commuta
l'apparecchio sulle due possibili portate di tensione in
uscita. Con R3 si effettua la regolazione precisa del

e, valore della tensione prelevabile.

° "
o nl
+

ci!

< COMPONENTI ]
8

Condensatori
t'
(J C1 = 100.000 pF (ceramico)
C2 = 100.000 pF (ceramico)
C3 = 10.000 F - 36 VI (elettrolitico)
C4 = 100.000 pF (ceramico)
es = 10 F- 36 VI (elettrolitico)
C6 = 100.000 pF (ceramico)
C7 = 10 F- 36 VI (elettrolitico)
Resistenze

R1 = 1.200 ohm 1 W
R2 = 120 ohm - 1 W
R3 = 5.000 ohm (potenz. a filo)

Varie

IC1 = integr. LM338K

D1 = diodo al silicio (1 N4007)
D2 = diodo al silicio (1N4007)
P1 = ponte raddrizz. (100 V - 25 A)
T1 = trasf. d'alim. (220 V - 9 V+ 9 V - 3 A)
LN = lampada spia al neon (220 V)
s1 = interrutt.
S2 = deviatore (1 via - 2 posiz.)

Condensatori

ca = 100.000 pF
C9 =100.000 pF

Resistenze

R4 = 82.000 ohm - 1/2 W

R5 = 4.700 ohm - trimmer
vi
Varie

eu IC2 = integr. 7805

Cl: VOL TM. DIGIT. = AUREL - AM 350 C (alim. 5 Vcc).

598
v1I3 n

599
 m

H VOLTMETRO
DIGITALE
©
Ii
m

R4
u
/C2
m
R5
ca C9

Fig. 3 - Circuito di impiego del voltmetro digitale, la cui taratura va fatta col metodo
di confronto, con un tester digitale di riferimento, tramite il trimmer R5. I punti
contrassegnati con lettere alfabetiche trovano preciso riscontro con quelli riportati
sullo schema teorico di figura 1 e si riferiscono al prelievo della tensione di
alimentazione di IC2 e all'inserimento del voltmetro digitale nel circuito dell'alimen-
tatore.

Il rumore di bassa frequenza disturba soprattut­

to le prove audio e, pur essendo facilmente
riconoscibile tramite un buon oscilloscopio, è
~LTMETRO
difficile da eliminare, perché un filtro di ali­
mentazione per queste frequenze impone l'uso
di grossi condensatori elettrolitici e bobine di
Fv @
notevoli dimensioni, che costano molto ed alte­
rano, assai spesso, i valori delle tensioni quan­
do l'alimentatore è sotto carico, rendendo poco
efficaci le protezioni. Infatti, anche se queste
limitano il flusso di corrente, tutta l'energia
accumulatasi nei condensatori elettrolitici si
riversa comunque sui circuiti collegati.
@ Il rumore ad alta frequenza produce effetti
ancor più insidiosi di quello a bassa frequenza.
Perché genera regolarmente inneschi negli ap­
Fig. 4- Coloro che volessero montare nell'alimentatore parati RF e in quelli audio, perché altera le
un voltmetro analogico, dovranno inserire questo stru-
mento, da 20 V fondo-scala, sui punti C- D del circuito polarizzazioni in continua per effetto di rivela­
di figura 1. zioni spurie e perché causa anomalie di funzio­
namento nei circuiti logici.
Questo secondo tipo di rumore può essere bloc-
600

Fig. 5 - Particolari illustrativi del montaggio dell'inte-
grato IC1 sul radiatore. Il foglietto di mica isolante deve
essere cosparso, in ambo le parti, di grasso al silicone.
Le viti di fissaggio debbono risultare ben strette.
cato all'origine con dei semplici filtri AF. Ma
non gli si può concedere di percorrere nemme­
no un breve tratto di circuito o di attraversare
qualche componente elettronico, perché da
questi si irradierebbe inesorabilmente nello
spazio circostante, rendendo molto problemati­
co il suo annullamento.
La breve parentesi redazionale sulle qualità di
un buon alimentatore si chiude quì, ricordan­
do, per ultime, le caratteristiche di regolazione
dell'apparato, le quali si identificano con la
capacità di mantenere stabile la tensione in
uscita, anche quando quella di rete varia, oppu­
re quando varia il carico, ossia l'assorbimento
di corrente richiesto.
Le regolazioni, che l'alimentatore effettua auto­
maticamente, debbono essere tempestive e pre­
cise, anche se le variazioni in uscita sono rapi­
de, perché un buon apparato deve essere in
grado di reagire a variazioni dell'ordine delle
centinaia di milionesimi di secondo (centinaia
di microsecondi)!
GR ASSO
SILI CO N E
RADIATORE
e oAo
TIPI DI REGOLAZIONI
In sede di progettazione dell'alimentatore, pre­
sentato e descritto in queste pagine, abbiamo
dovuto far cadere la scelta del processo di
regolazione circuitale del dispositivo fra i due
seguenti sistemi: quello in SERIE e quello a
COMMUTAZIONE. E tale scelta è stata fatta,
ovviamente, dopo aver stabilito le caratteristi­
che da attribuire all'apparecchio. Ma vediamo
subito quali diversità intercorrono fra i due
sistemi ora citati.
Gli alimentatori a commutazione hanno un
rendimento più elevato di quelli in serie. Ossia,
nell'effettuare le regolazioni, in ogni condizio­
ne di carico, dissipano poca energia. In essi,
infatti, la regolazione avviene mediante trasfe­
rimento ad impulsi dell'energia dalla rete al
carico. Diminuendo o aumentando l'intensità
di tali impulsi, si possono soddisfare le minori o
maggiori richieste di energia da parte del cari­
co. Ecco perché questi alimentatori producono
601
 Fig. 6 - Cosi appare il prototipo dell'alimentatore realizzato nei nostri laboratori
dopo essere stato estratto dal suo contenitore metallico.
poco calore, sono di piccole dimensioni e, in
genere, non costano molto. Ma gli alimentatori
con regolazione a commutazione sono assai
complicati; difficili quindi da realizzare e met­
tere a punto. Inoltre producono un notevole
rumore ad alta frequenza e reagiscono piuttosto
lentamente alle variazioni di carico, con tempi
che si aggirano intorno ai millesimi di secondo.
E queste ultime considerazioni, per quanto ab­
biamo detto in precedenza, li rendono difficil­
mente adattabili alle esigenze di laboratorio, se
non per quelle potenze che, in modo diverso,
sarebbe problematico ottenere in pratica, vale a
dire dal mezzo chilowatt in su.
Al contrario degli alimentatori a commutazio­
ne, quelli con regolazione in serie presentano
un basso rumore elettrico in uscita e reagiscono
assai rapidamente alle variazioni di carico. E
questi sono i motivi principali per cui, nel
progettare il nostro alimentatore, abbiamo op­
tato per la soluzione della regolazione in serie.
La quale consiste nel realizzare una tensione
continua, mediante trasformatore, ponte di dio­
di e condensatore elettrolitico di elevato valore.
Naturalmente si tratta di una tensione continua
602
non stabilizzata rispetto alle variazioni di rete e
di carico, contenente pure un certo ronzìo a
I 00 Hz, dovuto alle pulsazioni del circuito
raddrizzatore ad onda intera, a diodi e a con­
densatore; ma il picco minimo di tale tensione,
nel peggiore dei casi, ovvero in presenza di
minimo valore di tensione di rete e massimo
carico in uscita, valutati sul picco inferiore
dell'ondulazione a 100 Hz, deve risultare supe­
riore al valore massimo della tensione d'uscita
aumentato di alcuni volt, necessari normal­
mente al circuito regolatore per funzionare per­
fettamente. Perché altrimenti tutta la differenza
di potenziale, esistente fra l'uscita costante e
l'ingresso variabile, deve essere assorbita da
uno o più transistor, collegati in serie all'uscita.
Ed ecco così spiegato perché questo tipo di
regolazione assume la denominazione di rego­
lazione in serie.
Il transistor, o i transistor, collegati in serie con
l'uscita, debbono essere convenientemente co­
mandati da un circuito di controllo della ten­
sione uscente, che prende il nome di spira di
regolazione della tensione. Un tale circuito,
ovviamente, dissipa in calore una quantità di
 Fig. 7 - In questa ripresa fotografica dall'alto sono visibili i principali elementi
che concorrono alla formazione del circuito dell'alimentatore stabilizzato.
energia pari alla caduta di tensione sul circuito
regolatore, determinata in pratica dal valore
della tensione d'entrata, diminuito di quello
della tensione d'uscita e moltiplicato per quello
della corrente di carico.
UNA SOLUZIONE INNOVATIVA
Tutti i circuiti di controllo, quello della spira di
tensione, quello di corrente per la protezione
dell'alimentatore e degli apparati ad esso con­
nessi, nonché il transistor finale collegato in
serie al carico, possono essere, allo stato attuale
della tecnica, conglobati in un unico circuito
integrato monolitico. E infatti noi stessi abbia­
mo scelto questa moderna soluzione, che ci ha
permesso di realizzare un dispositivo assai sem­
plice ma dalle prestazioni eccezionali.
L'integrato utilizzato è LM 338 K, che nel
prossimo numero della rivista formerà l'oggetto
di un interessante articolo, che ancor meglio
potranno apprezzare quei lettori che, costruen­
do l'alimentatore, avranno constatato e valuta­
to il funzionamento di questo circuito integrato
di potenza.
CIRCUITO DELL'ALIMENTATORE
Ultimata l'esposizione delle molte nozioni teo­
riche che interessano l'alimentatore, vediamo
ora di ricordare i principali dettagli circuitali
del progetto riportato in figura 1.
II trasformatore TI è dotato di un avvolgimen­
to primario a 220 V e di due avvolgimenti
secondari, entrambi a 9 V, che debbono essere
collegati in serie, in modo da poter inviare al
ponte raddrizzatore P 1 due tensioni alternate
diverse.
La selezione delle due tensioni secondarie di
TI avviene tramite il deviatore S2, che consen­
te all'operatore di disporre di due portate in
uscita dall'alimentatore.
Commutando S2 su 7 V, in uscita sono disponi­
bili tutte le tensioni continue, perfettamente
stabilizzate, comprese fra 1,25 V e 7 V, purché
l'assorbimento di corrente non superi i 3 A.
Con S2 commutato su 14 V, in uscita sono
disponibili tutte le tensioni continue, stabiliz­
zate, comprese fra 1,25 V e 14 V, purché anche
in questa seconda portata non si prelevino più
di 3 A.
603
 Fig. 8 - Sul pannello frontale del dispositivo sono presenti i seguenti elementi: il
display a cristalli liquidi del voltmetro digitale, la manopola di regolazione della
tensione in uscita, la lampada-spia LN, l'interruttore S1, il deviatore S2 e i due
morsetti per il prelievo delle tensioni stabilizzate.

In pratica, regolando il potenziometro della quenze di accensioni e spegnimenti non posso­

tensione d'uscita R3, si possono ottenere pure
valori di tensioni più elevate di quelle ora
citate, ma la stabilizzazione viene' a cessare. I
valori di tensione massima raggiungibili sulle
due portate sono quelli di 8 V ...;- 1 O V e 18 V
: 20 V, a seconda delle correnti assorbite.
Anche il ripple, inesistente sulle due gamme
1,25 V z7Ve1,25 : 14V, compare quando
i valori limite di 7 V e 14 V vengono superati
ed aumenta proporzionalmente coli 'aumentare
dell'assorbimento di corrente.
La soglia di stabilizzazione della tensione in
uscita rimane stabilita dalla differenza tra il
valore della tensione d'entrata VE sull'integrato
ICI e quello della tensione d'uscita VU dello
stesso integrato.
I due diodi al silicio D 1 - 02 proteggono
l'integrato ICI al momento dello spegnimento
del circuito, quando un eventuale. grosso con­
densatore. presente sul carico, rimane caricato
dopo la scarica dell'elettrolitico C3, mandando
ICI. Un tale accorgimento protettivo
ottato pure nel caso di un circui­
iù alimentatori, le cui se-
no essere ovviamente simultanee.
DUE UTILI PORTATE
Giunti a questo punto, il lettore si sarà già
domandato per quale motivo sono state intro­
dotte nel circuito due diverse portate di tensio­
ni, quando una di queste, precisamente quella a
7 V, rimane conglobata in quella a 14 V.
Ebbene, la risposta a tale domanda è stata data
in sede di esposizione teorica delle caratteristi­
che dell'alimentatore. Ora, tuttavia, possiamo
ancor meglio svilupparla.
È stato detto che il circuito di regolazione, nel
nostro caso l'integrato ICI, dissipa in calore
una quantità di energia pari alla caduta di
tensione, che viene valutata dall'entità della
tensione d'entrata, diminuita di quella della
tensione d'uscita e moltiplicata per il valore
della corrente di carico. E ovvio, quindi, che
per contenere entro limiti tollerabili il riscalda­
mento de li 'integrato IC 1, i fattori che concorro­
no alla determinazione del prodotto menziona-
 Fig. 9 - Si nota, in questa foto, la part e posteriore dell'alim entatore stabilizzato,
quella in cui è m ontato l'integrato IC 1 sopra una piastra di dispersione del calore
(radiatore) di notevoli dim ensioni.
to non possono essere elevati. Pertanto, se la
corrente che si vuol assorbire è notevole, la
differenza VE - VU deve essere modesta, in
modo che tale sia pure modesto il prodotto
della tensione moltiplicata per la corrente. Fac­
ciamo un esempio. Quando necessita una ten­
sione di 5 V, con un assorbimento di corrente
di 0,2 A, conviene commutare l'alimentatore
sulla portata 7 V. Perché in questo caso la
potenza dissipata da ICI è di:
(7 V - 5 V) x0,2A = 0,4 W
Mentre, se l'alimentatore fosse stato commuta­
to sulla portata 14 V, la potenza dissipata da
ICI sarebbe stata di:
(14-5)x0,2 A=1,8 W)
In generale, dunque, la portata deve essere
scelta, di volta in volta, in base al tipo di carico
da collegare all'alimentatore. Ma è ovvio che,
in tutti quei casi in cui la tensione stabilizzata
necessaria assume un valore compreso fra i 7 V
e i 14 V, non sussiste più alcuna scelta e
l'operatore è costretto a servirsi della portata
1,25 V 14 V. Quel che importa è di non
superare il limite di prelievo di corrente di 3 A,
perché al di là di tale valore, come è stato detto,
cessano i vantaggi della perfetta stabilizzazione
e subentrano pure i ronzìi.
VOLTMETRO DIGITALE
La tensione in uscita dall'alimentatore, regolata
tramite il potenziometro a filo R3, può essere
"letta" direttamente su un voltmetro digitale,
oppure sulla scala di un normale voltmetro
analogico da 20 V fondo-scala.
Lo schema riportato in figura 3 interpreta il
modo con cui il voltmetro digitale deve essere
collegato al circuito dell'alimentatore.
Contrariamente a quanto avviene per i voltme­
tri analogici, che si autoalimentano all'atto del­
le misure, i voltmetri digitali debbono essere
alimentati con una tensione stabilizzata, il cui
valore è, in genere, di 5 V o di 9 V.
Il modello da noi utilizzato è prodotto dalla
AUREL e reca la sigla AM35C. Si tratta di un
605
indicatore a cristalli liquidi che deve essere
alimentato con la tensione stabilizzata di 5 V cc.
Naturalmente, qualsiasi altro modello potrà
essere montato sull'alimentatore, purché ven­
gano rispettati i dati di impiego suggeriti dal
costruttore (tensione di alimentazione, collega­
menti, ecc.). Ma si tenga presente che, questi
voltmetri, la cui precisione di lettura si spinge
fino al millivolt, sono molto costosi (25.000 lire
- 80.000 lire).
La tensione di alimentazione del voltmetro
digitale viene prelevata dai punti A - B del
circuito di figura I dell'alimentatore. Questa,
poi, viene sottoposta al processo di stabilizza­
zione svolto dall'integrato IC2 (figura 3), che è
uno stabilizzatore di tipo 7805, ma che deve
essere di tipo 7809 se il voltmetro digitale
richiede una tensione di alimentazione di 9 V.
Il partitore di tensione, composto dalla resi-
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L. 8.500
Edito in formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com-
posto di 128 pagine riccamente illustrate
a due colori
606
stenza R4 e dal trimmer R5, consente di effet­
tuare la taratura precisa della tensione con il
metodo di confronto, tramite un tester digitale
di riferimento collegato in uscita.
I punti C- D dello schema di figura 3 debbono
essere collegati con i punti contrassegnati con
le stesse lettere nello schema di figura 1.
MONTAGGIO DELL'ALIMENTATORE
La realizzazione pratica dell'alimentatore, illu­
strata in figura 2, richiede particolare attenzio­
ne da parte del montatore e, soprattutto, impie­
go di componenti di buona qualità.
Lo schema di figura 2 interpreta il tipo di
montaggio nel quale si fa uso del voltmetro
digitale ed il cui circuito utilizzatore rimane
fissato, in basso a sinistra, mediante una basetta
isolante.
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
di misura- I condensatori- I resistori- I diodi
- I transistor - pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
tante. consentiranno di raggiungere il successo
fin dalle prime fasi sperimentali.
L'interruttore Sl ed il deviatore S2, che consen­
te di commutare la portata dell'alimentatore,
debbono essere in grado di sopportare correnti
fino a 5 A. Si tratta dunque di componenti
robusti e di dimensioni superiori alla norma.
Il ponte raddrizzatore PI, da noi impiegato, è
da 25 A, perché di facile fissaggio, molto solido
ed economico.
La lampada-spia al neon LN deve essere di tipo
con resistenza di protezione incorporata e natu­
ralmente adatta a funzionare con la tensione
alternata di 220 V.
Il condensatore elettrolitico C3 è di tipo profes­
sionale, con reofori e vite di notevoli dimensio­
ni (5 cm di diametro e 8 cm di altezza). Soltan­
to in caso di accertata irreperibilità di tale
componente, anche se questo elemento, così
come tutti gli altri necessari per la realizzazione
dell'alimentatore sono reperibili presso la BCA
di Imola (BO), Via T. Campanella, 134 (tel.
0542-35871), si potrà sostituirlo con dieci
condensatori elettrolitici da 1.000 F - 36 Vl,
collegati in parallelo tra di loro.
Tutti i collegamenti elettrici interessati da ten­
sioni, fatta eccezione per quelli del potenzio­
metro R3 e del voltmetro digitale, dovranno
essere realizzati con filo conduttore del diame­
tro di 2 mm. Mentre il tratto, che congiunge il
terminale positivo del ponte PI con il morsetto
positivo del condensatore elettrolitico C3, deve
essere effettuato con filo di rame del diametro
di 4 mm. Per il tratto rappresentativo della
linea della tensione negativa, invece, si dovrà
usare della piattina di rame stagnata, oppure
del filo di rame nudo stagnato del diametro di 4
mm. Si tenga infine presente che, mentre la
linea di conduzione della tensione negativa non
è a massa, la carcassa dell'alimentatore dovrà
essere connessa a terra.
Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a
ELETTRONICA PRATICA
MONTAGGIO DI IC1
L'integrato ICI è un componente che, come si
può notare nello schema pratico di figura 2 e
nella foto riprodotta in figura 9, deve essere
montato su apposito radiatore che, a sua volta,
va applicato sulla parte posteriore del conteni­
tore metallico dell'alimentatore.
Prima del montaggio di ICI, che va fatto secon­
do Io schema costruttivo di figura 5, ci si deve
accertare che i fori- praticati sul radiatore non
presentino sbavature, le quali potrebbero perfo­
rare la mica e provocare facilmente dei corto­
circuiti.
Il foglietto isolante di mica, prima del fissaggio
del componente, deve essere cosparso, su en­
trambe le facce, di grasso al silicone, che facilita
il processo di conduzione del calore generato
da ICI fra il componente ed il radiatore, che
provvede poi a disperderlo nell'aria.
Per coloro che già altre volte hanno montato
transistor in contenitore T03, come ad esempio
il ben noto 2N3055, l'applicazione di ICI ap­
parirà semplice ed agevole, perché richiede Io
stesso procedimento. Agli altri raccomandiamo
di attenersi scrupolosamente a quanto illustrato
in figura 5, cercando di stringere bene le viti di
fissaggio a montaggio avvenuto.
Per stabilire un miglior contatto elettrico, le
due linguette (LING.), come chiaramente indi­
cato in figura 2, dovranno essere collegate fra
loro mediante uno spezzone di filo conduttore
del diametro di 2 mm.
Concludiamo qui la presentazione di questo
ottimo alimentatore stabilizzato da laboratorio,
che i nostri progettisti hanno voluto indirizzare
ai lettori dilettanti, ma che pure i professionisti
potranno apprezzare nel suo preciso e perfetto
funzionamento.
607
 A2z

4zz l

o""

TERMOMETRO
CON NTC
li valore della temperatura, raggiunto dai com­
ponenti elettronici, durante il loro funziona­
mento, costituisce un dato di rilevante impor­
tanza, che raramente il tecnico, dilettante o
professionista, si preoccupa di conoscere con
esattezza. Perché la fretta, ma piu spesso la
superficialità, inducono l'operatore a trascurare
questa misura e a limitare a qualche forma
empirica il rilevamento termico. I transistor, le
resistenze, i condensatori, vengono toccati con
le dita, per trame soltanto una sensazione fisio­
logica, non certo una valutazione convincente.
Frequentemente, infatti, in molti laboratori di
riparazioni elettroniche, si sente esclamare:

La precisa conoscenza dei valori di temperatura, raggiunti

nelle varie parti circuitali dei dispositivi elettronici, rappresen-
ta un elemento guida per ogni operatore, in sede di progetta-
zione, collaudo, controllo o riparazione. Ecco perché il termo-
metro, con strumento ad indice, deve essere apprezzato in
tutti i laboratori amatoriali, dilettantistici e per principianti.

608
Per controllare la temperatura raggiunta dai componenti elettronici.
Per valutare le capacità di dispersione termica dei dissipatori.
Per disporre di segnalazioni rapide e a lettura diretta.
"questo componente scotta!", oppure, "il cir­
cuito in qualche punto brucia!". Ma si evita di
approfondire ogni conoscenza sull'ordine esat­
to di grandezza della quantità di energia termi­
ca sviluppata in una parte precisa di un disposi­
tivo sotto esame. Eppure, molti componenti
elettronici moderni, in particolar modo i semi­
conduttori, per funzionare correttamente, non
debbono mai superare un preciso livello massi­
mo di temperatura, come avremo occasione di
dire più avanti, nel corso del presente articolo.
Per ora ricordiamo soltanto che la misura della
temperatura sui semiconduttori, e sugli altri
componenti circuitali di un qualsiasi apparato
sotto controllo, non può essere effettuata, come
è facilmente intuibile, con i tradizionali termo­
metri a mercurio. Perché il termometro più
adatto, in queste occasioni, è quello elettronico,
dotato di una sonda-sensore, in grado di pene­
trare attraverso strette cavità o di attraversare
grovigli di fili conduttori.
CIRCUITO TERMOMETRICO
In figura l è riportato il semplice progetto del
dispositivo termometrico consigliabile per con­
durre rapide e corrette misure di temperatura
dei componenti elettronici durante il loro fun­
zionamento. Ma, si badi bene, le misure effet­
tuabili si riferiscono alle temperature raggiunte
dai vari elementi controllati e non alla quantità
di calore da questi erogata.
Le due espressioni temperatura e calore, infatti,
definiscono altrettanti concetti differenti. La
temperatura indica uno stato fisico particolare
dei corpi, il calore esprime una quantità. Fac­
ciamo un esempio chiarificatore. Poniamo un
ago sopra la fiamma di una candela e constatia­
mo che esso diventa rapidamente incandescen-
te. In questo caso la temperatura dell'ago ha
raggiunto valori elevatissimi, mentre la quanti­
tà di calore da esso assorbita è alquanto mode­
sta. Al contrario, l'acqua 'contenuta in una
vasca da bagno raggiunge, press'a poco, la tem­
peratura corporea, cioè una temperatura relati­
vamente bassa, ma durante il processo di riscal­
damento acquista una grandissima quantità di
calore. Ed ora, differenziati questi due concetti,
riprendiamo la descrizione del circuito di figura
1, con il quale si eseguono esclusivamente mi­
sure di temperatura.
La sonda-sensore è rappresentata da una resi­
stenza NTC (negative temperature coefficient),
ossia da una resistenza a coefficiente negativo,
nella quale, al contrario di quanto avviene nelle
normali resistenze, il valore resistivo diminui­
sce ali 'aumentare della temperatura. La resi­
stenza NTC, dunque, presenta un valore diver­
so ad ogni valore diverso di temperatura.
Questa è quindi la maggiore caratteristica che
fa della resistenza NTC il componente più
adatto a comporre il sensore del termometro
elettronico.
Per dovere di informazione, ricordiamo che le
resistenze NTC sono composte, generalmente,
con ossidi metallici di vario tipo, miscelati fra
loro, con proprietà simili a quelle dei semicon­
duttori; questi ossidi vengono pressati e rico­
perti con opportune sostanze protettive. E, co­
me accade per gli altri componenti elettronici,
anche nel settore delle resistenze NTC esiste
tutta una varietà di modelli, che si differenzia­
no tra loro per il valore nominale della resisten­
za, generalmente riferito alla temperatura di
25 'C, per la diversa potenza massima dissipa­
bile, perile, per la sensibilità e per la forma, che
può essere a vite metallica, a tubetto, a pastic­
ca, ecc.
Nel progetto di figura 1, la resistenza NTC è
609
 BASSA 52
s1

Rl R3

e
1,5V
e

Fig. 1 - Circuito teorico del termometro elettronico con lettura delle temperature su
scala di strumento ad indice. L'azzeramento del microamperometro si ottiene
premendo Il pulsante P1 e regolando il potenziometro R3, dopo aver commutato S1
su AZZ. II potenziometro R1 va regolato per il fondo-scala dell'indice dello
strumento in fase di taratura della nuova scala termometrica.

COMPONENTI
Resistenze Varie
NTC = resist. a coeff. neg. (50.000 ohm a
R1 = 500 ohm (potenz. a variaz. lin.) 25 "C)
R2 = 10.000 ohm s1 = comm. (1 via - 3 posiz.)
R3 = 500 ohm (potenz. a variaz. lin.) s2 = interrutt.
P1 = pulsante
A = microamperometro (50 A f.s.)
Alim. = 1,5 V

collegata in serie con un microamperometro ALTA, la tensione di alimentazione viene atte­

(A), che rileva le variazioni di corrente provo­
cate da quelle resistive della NTC. Concluden­
do, quando varia la temperatura sulla NTC,
varia la resistenza di questa e varia, conseguen­
temente, la corrente che la percorre e che viene
segnalata dal microamperometro.
Il commutatore Sl conferisce al termometro la
disponibilità di due portate di misure. In quella
610
nuata dal potenziometro R 1, con il quale si
effettuano le operazioni di taratura.
L'alimentatore è rappresentato da una pila da
1,5 V, controllata dal potenziometro R3, che
consente di ottenere l'azzeramento del micro­
amperometro anche durante il normale funzio­
namento del termometro elettronico. In prati­
ca, il potenziometro R3 compensa la scarica
 BASSA ALTA

Fig. 2 - Piano costruttivo del termometro elettronico realizzato dentro un contenito-

re metallico. Sulla parte superiore sono presenti i comandi dei due potenziometri, lo
strumento, l'interruttore, il commutatore ed il pulsante di azzeramento.

della pila, in modo da alimentare il circuito con
una tensione costante.
MONTAGGIO E TARATURA
Il montaggio del circuito del termometro elet­
tronico si realizza nel modo indicato nel piano
costruttivo riportato in figura 2. Il tutto è com­
posto in un contenitore metallico, sulla cui
parte superiore sono presenti: la scala del mi­
croamperometro, i comandi dei due potenzio­
metri Rl ed R3, il commutatore Sl, il pulsante
Pl e l'interruttore S2.
La scala del microamperometro dovrà essere
ovviamente suddivisa in gradi centigradi, onde
consentire la lettura diretta delle temperature.
Il lettore quindi, in questo caso, è chiamato ad
eseguire un'operazione un po' delicata, perché
deve comporre una nuova scala, prendendo a
modello il disegno riportato in figura 3.
Per realizzare la scala centigrada, occorre to­
gliere il coperchio trasparente, protettivo della
parte anteriore dello strumento. Poi, mediante
un piccolo cacciavite, si debbono allentare le
piccole viti che tengono bloccata la scala origi­
nale e sfilare questa, dalla sua sede, facendo
bene attenzione a non piegare l'indice. Quindi,
sulla faccia opposta, si incolla un pezzo di carta
da disegno delle stesse dimensioni della scala e
su questa, mediante un compasso a china, si
traccia un arco di circonferenza, come quello di
figura 3.
Poi si rimonta la scala, ma questa volta con la
faccia originale rivolta verso l'interno dello
strumento.
Così facendo, la vecchia scala, tarata in micro­
ampere, viene conservata integralmente, rima­
nendo disponibile per eventuali, altri usi dello
strumento ad indice.
L'arco di circonferenza, tracciato sulla carta da
disegno, deve essere suddiviso in gradi centigra-
611
 6o
di in sede di taratura del termometro elettroni­
co.
Una volta completato il montaggio del circuito
di figura 1, si pone il commutatore Sl sulla
posizione di azzeramento (AZZ.) e si alimenta
il termometro chiudendo l'interruttore S2. Poi
si preme il pulsante PI e si regola il potenzio­
metro R3 in modo che l'indice del microampe­
rometro raggiunga il fondo-scala. A questo
punto si prende un pentolino contenente olio
minerale, per esempio quello usato per il moto­
re degli autoveicoli e vi si immerge un piccolo
termometro a mercurio, con scala di valori
compresi fra 0"Ce 150 "C, assieme al sensore
del termometro elettronico, cioè assieme alla
resistenza NTC. Ed ora si può iniziare il riscal­
damento del pentolino, dopo aver commutato
SI sulla posizione BASSA. Il riscaldamento del
pentolino deve avvenire molto lentamente e
l'olio minerale deve essere mestato costante­
mente. Durante questa operazione, si osservano
attentamente i valori di temperatura raggiunti
dal termometro a colonnina di mercurio e, in
corrispondenza della posizione assunta dall'in­
dice del microamperometro, si segnano, sull'ar­
co di circonferenza, questi valori, ovviamente
scegliendo soltanto quelli che corrispondono a
numeri interi.
Quando l'indice raggiunge il fondo-scala, si
commuta SI sulla posizione ALTA e si conti­
nua a riscaldare l'olio minerale fino alla tempe­
ratura di 110 ·c. Si regola quindi il potenzio­
metro RI per la solita condizione di fondo-
612
Fig. 3 - Cosi deve essere composta la nuova scala
termometrica da applicare sul microamperometro. Le
due portate, alta e bassa, consentono di effettuare le
misure su due gamme di temperature.
scala e si lascia raffreddare l'olio e, a mano a
mano che questo si raffredda, si segnano tutti i
valori rappresentativi della seconda scala, quel­
la della portata ALTA.
Ricordiamo che la precisione di lettura del
termometro elettronico dipende, principalmen­
te, dalla qualità dei componenti impiegati nel
montaggio, soprattutto da quella dei potenzio­
metri e dall'attenzione posta durante la fase di
taratura del circuito. Non è raro, infatti, che si
possano toccare differenze di ± I ·e, anche se
quelle di ± 5 'C, in elettronica, debbono consi­
derarsi più che sufficienti.
LA TEMPERATURA NEI COMPONENTI
Abbiamo già richiamato l'attenzione del lettore
sull'importanza assunta dalla temperatura rag­
giunta dai componenti elettronici durante il
loro funzionamento negli apparati di qualsiasi
tipo. Ora possiamo aggiungere che le tempera­
ture troppo elevate riducono drasticamente la
vita di molti componenti, in modo particolare
quella dei condensatori elettrolitici, degli inte­
grati, dei transistor di potenza e dei diodi. E
questo è uno dei principali motivi per cui molti
televisori si spengono dopo pochi mesi di vita,
molti ricevitori radio tacciono troppo presto e
tanti altri dispositivi cessano di funzionare.
Quando una casa costruttrice di componenti
elettronici immette sul mercato un nuovo pro­
dotto, normalmente dichiara entro quali limiti

Fig. 4 - Le resistenze NTC, più adatte per il termometro
elettronico descritto nel testo, sono quelle di piccole dimen-
sioni, che rispondono rapidamente alle variazioni di tempe-
ratura. Il modello riprodotto in A è di tipo molto comune e
costa poco. Quello riportato in B, la cui risposta è rapidissi-
ma, costa assai di più. La protezione del componente si
raggiunge con il suo inserimento dentro una custodia di
plastica di piccolissimo spessore, cosi come indicato nel
disegno pubblicato all'inizio dell'articolo.
di temperature questo può funzionare senza
subire danno. Per esempio, negli integrati per
uso civile, questi limiti sono di solito di O ·e e
di 75 C, per i componenti attivi al silicio, la
gamma di temperature tollerabili è di -55 ·e +
175C. I condensatori elettrolitici riducono il
loro valore capacitivo, rispetto a quello nomi­
nale, alle basse temperature, quelle inferiori
allo 0C. AIle alte temperature, invece, al di
sopra degli 85 ·e e dei 105 °C, a seconda dei
tipi, abbreviano la loro durata di vita a poche
centinaia di ore.
NECESSITÀ DEL DISSIPATORE
Per dissipare il calore generato dai componenti
elettronici, come si sa, è possibile far uso di
adeguati elementi dissipatori, per la cui scelta
occorre conoscere la temperatura alla quale
lavora il componente e quella dell'ambiente in
cui si trova. Ma vediamo di spiegarci bene
attraverso un esempio, supponendo di dover
impiegare correttamente un transistor di poten­
za, in contenitore metallico (TO-3), come il
famoso 2N3055. Ebbene, cominciamo col dire
che la temperatura massima sopportabile dalla
piastrina di silicio, contenuta internamente al
transistor, ossia dentro l'involucro metallico
A
visibile e che svolge il ruolo attivo del compo­
nente, è di 200 C. AI di sopra di questa tempe­
ratura, si verificano fenomeni chimico-fisici
che danneggiano, più o meno seriamente, il
transistor stesso.
In pratica, la massima temperatura affidabile,
quella in grado di consentire una lunga vita del
2N3055, è quella di 175 C. Ma se il transistor,
anziché in custodia metallica, fosse stato inseri­
to in una custodia di plastica, ad esempio di
tipo TO-3 Plastico, come avviene per il model­
lo TP3055, questo limite di temperatura, a
causa della presenza delle resine epossidiche,
sarebbe rimasto al di sotto dei 150 C. Ma
ritorniamo al componente citato ad esempio,
ossia al 2N3055 e consideriamo che la resisten­
za termica silicio-custodia è di circa 1,5 °C/W.
Proponiamoci ora di voler ottenere sul transi­
stor una dissipazione di potenza di 50 W.
Ebbene, per il raggiungimento di questa condi­
zione, tra la piastrina di silicio del transistor e
la parte metallica esterna deve sussistere una
differenza di temperatura di 75 ·e, perché 50 x
1,5 = 7 5 ·c. Pertanto, se il transistor è montato
su un grosso dissipatore d'alluminio, con resi­
stenza termica di 1,5 "C/W, alettato e con ven­
tilazione forzata, la superficie del dissipatore
dovrà raggiungere una temperatura inferiore di
75C(50x 1,5 =75 "C.) rispetto a quella misu-
613
 WTR 2 N 3055

_.. ..
125
775
110 •7
75

50
r--,..__
25 e

o
I
o 25 50 75 100 125 750 200
temp. cont. TR in °C

Fig. 5 - Diagramma relativo alle potenze cui può lavorare, senza subire danni, il
transistor 2N3055, in relazione con le temperature raggiunte.

rata all'esterno del transistor. Per concludere,
se la piastrina interna di silicio del transistor
deve dissipare la potenza di 50 W, tenendo
conto che la temperatura dell'aria che lambisce
il dissipatore è solitamente di 25 C, questa
dovrà raggiungere una temperatura superiore ai
150 C (75 + 75 = 150 C), vale a dire quella di
175 °C (150 + 25 = 175 °C), che è la massima
abbonatevi a:
ELETTRONICA
PRATICA
compatibile con una lunga vita del componen­
te.
Se la temperatura dell'aria supera di 25 °C, è
facile intuire come l'integrità del transistor pos­
sa correre seri rischi. In tal caso, se non si
possono aumentare le dimensioni del dissipato­
re, che nell'esempio citato è già abbastanza
grosso ed efficiente, si deve per forza diminuire
la potenza dissipata. In sostanza, mano a mano
che si eleva la temperatura della custodia del
transistor, a causa di una eccessiva potenza
dissipata, dell'alta temperatura ambiente o per
l'impiego di un piccolo e poco efficiente dissi­
patore del calore generato, la massima potenza
che può dissipare il transistor diminuisce.
li diagramma riportato in figura 5 interpreta
quanto ora è stato affermato. Con la sigla WTR
vengono citati, sull'asse delle ordinate, i valori
delle potenze massime espressi in watt e dissi­
pati in modo continuo dal TR (transistor).
Sull'asse delle ascisse, invece, sono riportati i
valori delle temperature (temp.) rilevati sul
contenitore (cont.) del 2N3055 ed espressi in
gradi centigradi.
Per il controllo di tutte queste temperature
serve un termometro dotato di una sonda ma­
novrabile come il puntale del tester. Una sonda
ed un circuito di misura come quelli che abbia­
mo presentato in queste pagine.

614
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DI CORTESIA
Ogni conduttore di autoveicoli sa che i disposi­
tivi di segnalazione acustica debbono essere
usati con la massima moderazione. Fuori dai
centri abitati, ad esempio, il loro uso diventa
obbligatorio ogni qual volta le circostanze lo
consigliano. Mentre nei centri abitati, fatta ec­
cezione per i casi di pericolo immediato, le
segnalazioni acustiche sono vietate. Soprattutto
durante le ore notturne, allo scopo di tutelare la
pubblica quiete e nel quadro generale della
lotta contro i rumori, mentre all'automobilista
viene concessa libertà d'uso dei proiettori a
luce anabbagliante a breve intermittenza. Ma a
chi guida, capita spesso di dover avvertire un
ragazzino che sta giocando sulla strada, o a una
persona anziana che abbandona inconsapevol­
mente il marciapiede, che si sta creando una
situazione di pericolo. Nella quale, se si suona
il clacson, si viola il codice della strada e si
suscita nel pedone una sensazione violenta e
talvolta sconvolgente, se si evita la segnalazione
acustica, si corre il rischio di investire il passan­
te. Perché, dunque, non ricorrere a una soluzio­
ne intermedia, vale a dire ad un segnale sonoro
di modesta intensità, che gli amanti della natu­
ra potrebbero definire ecologico, che gli stessi
tutori dei regolamenti stradali non punirebbero
e che raggiungerebbe lo scopo di scongiurare,
con cortesia, il pericolo di un investimento?
Perché non adottare una soluzione che, anche

Pur essendo stato appositamente concepito per rappresentare

un valido accessorio per automezzi, questo dispositivo potrà
servire come sirena di avvertimento di inizio e fine lavoro nelle
aziende, oppure come elemento di richiamo nei più svariati
settori del modellismo.

616
 Un dispositivo che vuol entrare in lotta contro i rumori molesti.
Il suono emesso è a basso livello e da tutti tollerabile.
in questo caso, può essere suggerita dall'elettro­
nica, attraverso un semplice ma funzionale di­
spositivo, come quello che ora presenteremo?
Sono domande queste, alle quali non può far
eco che un coro di risposte affermative. In
modo particolare da parte dei nostri amici
automobilisti, che sapranno certamente ap­
prezzare l'idea che i tecnici del periodico han­
no coltivato ed attuato per loro e per quanti
altri vorranno cimentarsi in questa nuova pro­
va sperimentale.
CARATTERISTICHE
Per conferire al nostro avvisatore acustico un
carattere distintivo, abbiamo fatto in modo che
dal suo diffusore uscisse un suono particolare il
quale, se riferito al codice morse, è il risultato
di una sequenza di punti e linee, più precisa­
mente di tre punti e una linea, che identificano
la lettera V. Questa, universalmente, significa:
ATTENZIONE.
La successione dei punti e delle linee è conti­
nua finché si tiene premuto un pulsante o chiu­
so un interruttore che, sulla macchina, dovran­
no essere sistemati nel cruscotto, in posizione
facilmente accessibile al conduttore.
La particolare cadenza, imposta al suono emes­
so dal dispositivo, si è resa quasi necessaria
anche dalla bassa potenza acustica in gioco,
così da richiamare l'attenzione dei soli pedoni,
quelli che occasionalmente vengono a trovarsi
in prossimità del veicolo e non i conducenti di
altri automezzi, al loro posto di guida, con
motore acceso.
Naturalmente la frequenza del suono, come
avremo modo di dire, potrà essere mutata a
piacere e lo stesso livello audio potrà subire
quelle riduzioni che, caso per caso, si potranno
rendere necessarie. • re di due terzi rispetto a quella di alimentazio-
La sequenza di tre punti e una linea, che
caratterizzano l'emissione sonora dell'avvisato­
re acustico, così come noi l'abbiamo concepita,
deve essere stabilita tramite la regolazione di
un trimmer, mediante il quale il numero dei
punti può aumentare o diminuire nella misura
preferita.
L'assorbimento di corrente, richiesto dal fun­
zionamento del dispositivo, è di 1 A ..,.. 1,5 A,
con la tensione di alimentazione di 12 Vcc
derivata dalla batteria dell'autovettura. Ciò. si­
gnifica che è consigliabile far uso del clacson
di cortesia soltanto a motore-acceso. Ed è pure
consigliabile, per motivi di sicurezza, effettuare
il prelievo della tensione di alimentazione del
circuito di accensione del motore e non diretta­
mente dalla batteria.
ESAME DEL CIRCUITO
La prima parte del circuito di figura 1 è interes­
sata dalla presenza dell'integrato IC 1, che è di
tipo 4093 e dentro il quale sono racchiuse
quattro funzioni logiche elementari NAND a
doppio ingresso.
Le prime tre funzioni logiche (a-b-c) rappresen­
tano altrettanti oscillazioni il cui funzionamen­
to si basa sul seguente principio.
Quando si controreaziona un inverter dotato di
isteresi in entrata, mediante una rete resistivo­
capacitiva, questo oscilla con una frequenza
che rimane stabilita dal tempo che il condensa­
tore impiega per caricarsi e scaricarsi, tra le due
soglie del ciclo di isteresi, attraverso la resisten­
za.
Ogni sezione di IC 1, come abbiamo detto, è
costituita da una porta NAND con isteresi a
due ingressi. Ora, se ad uno di questi ingressi
viene applicata una tensione dì valore superio­
617
 +
F
-o o
'<{

12
~1±l2
Li.
C • .l2-
-

o
Q::

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.,._
t
Q:: -
(J

I
618
 REGO LAZ.

Fig. 2 - Piano costruttivo, eseguito su circuito stampato, del modulo elettronico del
clacson di cortesia. Il transistor amplificatore di potenza TR2, è montato su
apposito, robusto elemento radiatore.

< COMPONENTI I

Condensatori R7 = 470 ohm - 1/4 W

R8 = 4 ohm - 5W oppure 8,2 ohm -
C1 =200.000 pF 10W
C2 = 22.000 pF
C3 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) Varie
C4 = 10 F- 16 VI (elettrolitico)
IC1 = integrato (4093B)
Resistenze TR1 = transistor (2N1711)
TR2 = transistor (2N3055)
R1 = 1 megaohm - 1/4 W DZ = diodo zener (6,2 V- 1 W)
R2 = 2,2 megaohm (trimmer) F1 = fusibile (5 A)
R3 =330.000 ohm - 1/4 W p{ = pulsante
R4 =220.000 ohm O.A. = diffusore acustico (8 ohm - 30 --:- 50
R5 = 1.000 ohm - 1/4 W W)
R6 = 220 ohm - 2 W

619
 +-
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato necessario per la
realizzazione del modulo elettronico del clacson di cortesia.
ne del] 'integrato, ossia, nel nostro caso, una
tensione di 6,2 V, vale a dire, se il livello di uno
dei due ingressi viene portato ad uno stato
logico alto, la sezione di ICI si comporta come
un inverter, mantenendo sempre l'isteresi al­
l'ingresso.
Osservando lo schema elettrico di figura I, è
facile intuire che, essendo alta l'uscita della
sezione, la resistenza ad essa collegata in uscita
tende a caricare verso l'alto il condensatore
collegato in entrata. Conseguentemente, quan­
do l'entrata raggiunge il livello alto, l'uscita
scatta istantaneamente verso il basso per l'effet­
to rigenerativo dell'esteresi. Ma una volta rag­
giunto il livello basso, l'uscita scarica, sempre
attraverso la resistenza di reazione, il condensa­
tore, fino a portarlo al livello basso. Allora
l'uscita ritorna alta ed il ciclo si ripete.
Contrariamente a quanto avviene per le sezioni
IC 1 a-IC 1 c, in quella IC 1 b i due ingressi (8-9)
sono collegati assieme. Questa sezione, dunque,
è utilizzata come inverter con isteresi reaziona­
to tramite la resistenza R4 ed il condensatore
elettrolitico C3. E la sua frequenza di oscilla-
620
l
~
2
3
zione resta stabilita dai valori dei due compo­
nenti ora citati e dalle caratteristiche dell 'inte­
grato ICI.
La forma dell'oscillazione è quadra, ossia in
grado di far assumere, all'ingresso 6 della sezio­
ne ICla, i due diversi stati logici "alto" e
"basso", alternativamente.
Quando l'ingresso 6 di ICI a è alto, questa
sezione oscilla alla frequenza stabilita dalla rete
di reazione RI-R2 -CI. Ma essendo R2 un
trimmer, cioè una resistenza variabile, questa
consente di regolare a piacere la frequenza di
oscillazione della sezione IC 1 a.
L'onda quadra, generata dalla sezione ICla
pilota la sezione IC 1 c attraverso l'ingresso 2 il
quale, quando si trova allo stato logico alto,
oscilla alla frequenza stabilita dalla resistenza
R3 e dal condensatore C2.
Il treno di impulsi quadri, riportato nel pro­
gramma di figura 6, quando è presente sul­
l'uscita della sezione IClc, più precisamente
sul piedino 3 di questa, rimane "isolato" dalla
sezione IC 1 d. La quale inverte gli impulsi e li
usa per comandare il transistor TRl.
 Fig. 4 - In questo schema vengono abbondantemente illustrati i collegamenti, per
mezzo di fili conduttori diversamente colorati, tra la basetta del modulo elettronico,
le trombe acustiche e la tensione di alimentazione.

La corrente uscente dall'integrato ICI, che è di
tipo CMOS, è alquanto debole per poter pilota­
re un trasduttore acustico come quello necessa­
rio per diffondere un segnale in ambienti aperti
e rumorosi. Essa deve quindi essere amplificata.
E a ciò provvedono i due transistor TRI- TR2,
entrambi di tipo NPN.
Il diffusore acustico D.A. è collegato con il
collettore di TR2 tramite la resistenza R8, che
consente di limitare, entro i limiti tollerati, la
corrente provocata dagli impulsi.
Qualora il diffusore utilizzato fosse di tipo.
fortemente induttivo, sarà bene collegare, fra i
terminali 2-3 del circuito stampato, un diodo
veloce, come ad esempio il modello UF4001 o
il BYV26, con il catodo rivolto verso il termi­
nale 2, con lo scopo di proteggere il transistor
TR2 dalle eventuali extratensioni di apertura
del carico induttivo.
NOTE COSTRUTTIVE
Il clacson di cortesia potrà essere montato in
qualsiasi maniera. Noi, tuttavia, consigliamo la
tecnica del circuito stampato, il cui disegno in
grandezza reale è riportato in figura 3. Su di
esso si realizza il dispositivo nel modo indicato
dallo schema pratico di figura 2.
La basetta isolante, sulla quale si compone il
circuito, è di forma rettangolare, delle dimen­
sioni di 12,7 cmx 6 cm, di vetronite o bacheli­
te, indifferentemente.
Il transistor amplificatore di potenza TR2, deve
essere montato su un efficace elemento radiato­
re, in grado di mantenere a bassa temperatura il
componente durante il funzionamento del clac­
son, soprattutto se questo viene usato come
sirena in un'azienda o viene comunque sotto­
posto a funzionamenti di durata relativamente
lunga.
Nell'elenco componenti abbiamo prescritto,
per il condensatore C2, il valore capacitivo di
22.000 pF, ma questo potrà essere ridotto a
10.000 pF, scegliendo fra i due valori quello
che produce il suono più gradito. In ogni caso si
tenga presente che ICla genera i punti, la cui
quantità può essere portata a tre, come detto
621

093 B
VDD@
l l]
vss
e perfetto funzionamento del dispositivo, potrà
Fig. 5 - Schema di corrispondenza fra le quattro funzio-
ni NANO dell'integrato 4093 Be i quattordici piedini del
componente.
all'inizio del presente articolo, agendo sul trim­
mer R2, mentre la linea è prodotta dalla sezio­
ne ICI b dell'integrato 4083.
. Nel citare il valore della resistenza R8, abbia­
mo elencato due valori resistivi diversi, quello
di 4 ohm (5 W) e quello di 8,2 ohm (10 W).
Con il primo (4 ohm) il livello audio del clac­
son è alto, con il secondo (8,2 ohm ) è basso.
Con i valori intermedi è possibile scegliere il
livello preferito.
Il diffusore acustico D.A. .deve essere rappre­
sentato da una tromba metallica ed impermea­
bile per autovetture, con una potenza di 30 W
o, meglio, di 50 W. Facciamo presente, infatti,
che le trombe acustiche di grande potenza,
anche se non vengono fatte lavorare ai livelli
sonori per cui sono state costruite, sono molto
robuste meccanicamente e sono quindi da pre­
ferirsi fra tutte le altre.
Una volta montato il circuito del clacson, que­
sto verrà collaudato, dopo averlo collegato con
un alimentatore in grado di erogare la tensione
622
continua di 12 V e la corrente di 2 A, secondo
il metodo illustrato in figura 4. La quale inter­
preta assai chiaramente il sistema più consiglia­
bile per comporre i collegamenti fra la basetta
del circuito stampato, il diffusore acustico e
l'alimentazione.
Il fascio di conduttori fuoriesce dal contenitore
metallico del dispositivo attraverso un unico
bocchettone isolante, che può essere di gomma
o di plastica, ma che deve garantire la tenuta
stagna dell'involucro che racchiude il circuito
del clacson.
Per la linea della tensione positiva è bene
utilizzare un conduttore di color rosso, per
quella di massa (linea della tensione negativa)
un conduttore di color nero. Invece, i collega­
menti con le trombe acustiche si compongono
mediante due conduttori dello stesso colore,
giacché le loro funzioni elettriche sono inter­
cambiabili, cioè i due conduttori si possono
scambiare tra loro. Per questi, nel nostro proto­
tipo, abbiamo utilizzato due conduttori di color
blu, come citato nello schema di figura 4.
Soltanto quando il lettore avrà constatato il
racchiudere la basetta, nella quale è composto
il circuito elettronico, in un contenitore a prova
d'acqua, ossia impermeabile, il quale verrà fis­
sato, nel punto dell'automezzo ritenuto più
idoneo, tramite viti bloccanti, allo scopo di
evitare che le vibrazioni meccaniche del veico­
lo possano allentarle. Anche le saldature a
stagno, dunque, dovranno essere eseguite a re­
gola d'arte, con quantità di stagno sufficiente e
di ottima qualità.
Per quanto riguarda il montaggio del pulsante
PI, o dell'eventuale interruttore ci si potrà
rivolgere ad un elettrauto, chiedendone la col­
laborazione. Ma i modelli da utilizzare debbo­
no essere assolutamente di tipo adatto per auto­
veicoli. ossia in grado di sopportare correnti di
2 A + 3 A. Questi potranno essere acquistati
presso i rivenditori di parti di ricambio per
auto.
Ricordiamo che la parte circuitale del clacson,
interessata dall'integrato IC 1, rimane costante­
mente in funzione ed assorbe quindi corrente
anche quando il pulsante Pl non viene premu­
to. Ciò significa che, quando si preme PI, il
ciclo di punti e linee, che compongono la
lettera V, può cominciare a metà, ossia può
cominciare con la linea anziché con i tre punti.
Ma significa pure che il circuito oscillatore
assorbe costantemente dalla batteria dell'auto
una corrente di 15 mA circa, molto bene sop­
portabile dalla batteria anche con la vettura a
motore spento e per lunghi periodi di tempo. In
 TEMPO
e

l.d PUNTO .±INTERVALLO

3 PUNTI !LINEA

1 y" 2°/

Fig. 6- Diagramma illustrativo degli impulsi ad onda quadra generati dall'integrato.

La frequenza del segnali può essere variata attribuendo al condensatore C2 valori
diversi da quello prescritto nell'apposito elenco componenti. Altrimenti si aggira
intorno ai 250 7 300 Hz.

questo senso, quindi non c'è proprio da preoc­
cuparsi. Tuttavia, per lasciare completamente
inoperosa la batteria, quando non si fa uso del
clacson, conviene derivare l'alimentazione del
circuito del clacson da un punto dove la tensio-
ne a 12 Vcc è presente soltanto a motore
acceso, per esempio nel circuito di accensione
del motore, interponendo, sul filo conduttore
di collegamento, un fusibile volante da 3 A
ritardato, oppure un fusibile rapido da 5 A.

ELETTRONICA
PBl"'ICA
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623
LE PAGINE DEL

CE
FINDER DIRECTION
Il finder direction loop, ovvero l'antenna che
individua la direzione di provenienza di un
segnale radio, è un dispositivo che ha trovato
largo impiego durante il passato e ormai lonta­
no periodo bellico di casa nostra. Con questo,
le polizie dei regimi totalitari di allora, cercava­
no ed individuavano, assai spesso, l'ubicazione
precisa di una radiotrasmittente clandestina.
La sua concezione circuitale è semplice. Si
compone, infatti, di un'antenna fortemente di­
rettiva, di un ricevitore radio e di una cuffia.
a7
Con l'antenna, che è di tipo speciale, ma che
insegneremo a costruire, si captano i segnali
radio di ignota provenienza, i quali vengono
poi trasformati in segnali di bassa frequenza nel
circuito del ricevitore radio ed ascoltati attra­
verso una cuffia.
Il dispositivo è dotato di un comando manuale
di regolazione del livello del campo elettroma­
gnetico a radiofrequenza che, mano a mano che
ci si avvicina all'emittente, diviene sempre più
forte.

Senza voler muovere una pur giusta critica negativa a coloro

che, conservando l'anonimato, si Introducono, con segnali
disturbatori, nei collegamenti radio, diamo la possibilità, a tutti
i CB, di scovare gli abusivi, operatori clandestini.

624
È un ricercatore di direzione di pro-
venienza dei segnali radio.
Può divenire utilissimo per coloro
che subiscono illegali interferenze.
La speciale antenna può essere ap-
plicata ai ricetrasmettitori CB.
A questo punto ogni appassionato della banda
cittadina si sarà già chiesto a che cosa gli possa
servire un tale apparato. La domanda è ovvia e
la nostra risposta è immediata: serve ad indivi­
duare quelle persone che, munite di un tra­
smettitore che lavora sulla gamma dei 27 MHz,
disturbano volontariamente i collegamenti tra i
CB, impedendone l'intellegibilità ma rimanen­
do prudentemente nell'anonimato.
E vero che, senza far uso del direction finder e
ricorrendo alla triangolazione di due antenne
direttive, è facile stabilire ugualmente la prove­
nienza di un segnale radio.Tuttavia, con questo
sistema la precisione lascia alquanto a desidera­
re, soprattutto quando si opera nei grossi centri
abitati, dove è possibile individuare una zona,
non certo l'edificio in cui è installato il trasmet­
titore molesto.
Nemmeno con i radiotelefoni portatili si può
andare oltre. Perché con essi, tutt'al più, si può
restringere la zona sospettata, senza raggiungere
un miglior risultato. Infatti, gli S-Meter ad un
certo momento si bloccano e gli indici non si
staccano dal fondo-scala, rifiutandosi di offrire
indicazioni valide a chi si sta adoperando nel
lavoro di ricerca.
Di questo dispositivo che, siamo certi, verrà
accolto con grande interesse dalla maggior par­
te dei lettori, descriveremo dapprima il circuito
13"' , ~ a
r'"',
h,Ji»»?Ra
,
elettronico e, successivamente, l'originale an­
tenna, o loop, che potrà anche essere collegata
al ricetrasmettitore CB per l'ascolto dell'omo­
nima gamma.
PRESENT AZIONE DEL CIRCUITO
Il circuito elettronico del direction finder, ri­
prodotto in figura 1, è di facile ed immediata
interpretazione, perché in pratica si tratta del
progetto di un ricevitore radio a due transistor,
con alimentazione a pila.
Il circuito di sintonia è composto dall'antenna
L1 che, come abbiamo detto, decriveremo più
avanti, e dal condensatore variabile ad aria C2.
Esso viene definito come un circuito oscillante­
parallelo. che tende ad annullare tutti quei
segnali la cui frequenza non coincide con quel­
la propria di risonanza.
L'antenna LI è caratterizzata da una spiccata
direzionalità lungo l'asse della spira, in entram­
bi i sensi. Ciò significa che si rendono necessa­
rie almeno due misure per individuare verso e
direzione dell'emittente disturbatrice. Ovvia­
mente, se il livello del segnale aumenta tra una
misura e l'altra, lungo la stessa direzione, ciò
significa che ci si sta avvicinando al trasmetti­
tore.
625
 SI

DG Il
- fI
Il eI TR2
c4 - - ----
@
9V
ENTR• .L l
e
C6 @

Tf b
LI

T ~
'3. @

Il
uA
l
+

Fig. 1- Circuito elettrico del dispositivo descritto nel testo. Sulla boccola d'entrata
si collega l'antenna, su quella contrassegnata con RX il ricetrasmettitore CB. Il
condensatore variabile consente di sintonizzare il circuito sulla frequenza dei 27
MHz, mentre il potenziometro R1 permette di regolare la sensibilità del microampe-
rometro.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 4.700 ohm
R4 =220.000 ohm
C1 = 2,2 pF R5 = 1.000 ohm
c2 = 5/50 pF (variabile)
C3 = 10.000 pF Varie
C4 = 1 F (non elettrolitico)
es = 10 F- 16 VI (elettrolitico) TR1 = BC237
C6 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) TR2 = 2905A
DG = diodo al germanio (quals. tipo)
Resistenze A = microamperometro (50 A f.s.)
s1 = interrutt.
R1 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. Iin.) CUFFIA= 40 ohm + 600 ohm
R2 = 2,2 megaohm ALIM. = 9 Vcc

In parallelo con il bocchettone d'antenna è
inserito un secondo bocchettone, che consente
l'eventuale collegamento del direction finder
con un ricetrasmettitore, oppure con un ricevi­
tore, la cui presenza è necessaria quando l'inda-
gine inizia in località molto lontane dall'emit­
tente ricercata. Perché in questo- caso i segnali
sono deboli ed il microamperometro, collegato
a valle del diodo al germanio DG, non può dare
alcuna indicazione pratica; l'alta frequenza

626
 LOOP
LI

A
RX
oo
la e@
{i
@

-= n -(

•
PILA 9V

Fig. 2- Piano costruttivo del circuito ricercatore di direzione. Il montaggio rimane

inserito dentro un contenitore metallico, che funge da conduttore di massa e da
schermo. Il collegamento con il ricevitore o con il ricetrasmettitore deve essere
effettuato con cavo RG58. La cuffia, di tipo monofonico, deve avere un'impedenza
superiore ai 100 ohm.

captata dall'antenna, infatti, non riesce ad esse­
re rivelata da DG, mentre l'S-Meter del ricetra­
smettitore, commutato in ricezione e collegato
con il bocchettone RX del circuito di figura 1, è
sempre in grado di visualizzarla. Ma per rende­
re ancor più sensibile la visualizzazione ora
citata, conviene effettuare il collegamento, tra
la presa RX del direction finder e l'entrata del
ricetrasmettitore, tramite uno spezzone di cavo
RG58.
In linea di massima, dunque, il condensatore
variabile C2 serve soltanto per sintonizzare la
gamma dei 27 MHz. E per ottenere tale condi­
zione, basta mettere in funzione il ricetrasmet­
titore CB, commutarlo in trasmissione e regola­
re C2 in modo che l'indice del microampero­
metro A subisca la massima deviazione. In ciè
consiste la messa a punto del circuito di figura
1, che ora è pronto per condurre la caccia ai
disturbatori, ovviamente dopo aver ricommuta­
to l'RTX in ricezione.
Si tenga presente che, tra una misura e l'altra,
627
 FI LO INTERNO

2Cm

TUBO DI RAM E

20 Cm

LOOP

L1

STAGNARE

Fig. 3 - Dati costruttivi e composizione reale dell'antenna LOOP che, tramite

apposito bocchettone maschio PL 259, deve essere collegata ad analogo bocchet-
tone femmina applicato all'entrata del circuito del direction finder.

quando si usa il dispositivo in accoppiamento
con il ricetrasmettitore, questo non deve mai
essere disinserito.
RETTIFICAZIONE E AMPLIFICAZIONE BF
Il diodo DG, che è un diodo al germanio per
segnali a radiofrequenza, provvede alla rettifi­
cazione di questi e alla rivelazione degli even-
628
tuali segnali modulanti di bassa frequenza. Fac­
ciamo ovviamente riferimento alla modulazio­
ne d'ampiezza.
Il condensatore C3 livella il segnale raddrizza­
to, mentre il potenziometro Rl applica il se­
gnale al microamperometro A, che ne indica
l'intensità. Regolando Rl, si dosa la quantità di
segnale da far giungere al microamperometro,
facendone variare, entro ampi limiti, la sensibi­
lità. Ma questa, in assenza di processi di ampli-
 GUAINA

Fig. 4 - Part icol ari tecnici inerenti il sistema di applica-

zione e saldatura a stagno del bocchettone PL259 sulla
parte inferiore del cerchio dell'antenna LOOP.

~
ficazione, non può essere spinta. Mentre au­
menta soltanto in prossimità dell'emittente.
L'inserimento nel circuito di figura 1 di uno
stadio amplificatore di alta frequenza sarebbe LOOP
LI
stato possibile, ma avrebbe accusato la tenden­
za a saturare lo strumento; sarebbe stato inoltre
piuttosto complicato e poco affidabile.
Se il segnale captato da LI non è costituito
dalla sola portante, ma appare modulato in
ampiezza, il condensatore C4 lo applica alla
base del primo transistor amplificatore TRl. E
questo, attraverso il condensatore elettrolitico
C5, lo invia alla base di TR2. ±
I due stadi amplificatori di bassa frequenza
sono di tipo ad emittore comune, con carico di
collettore.
""'®[ç]
sewsL.@
Per semplificare e proteggere dai disturbi il
collegamento fra l'uscita del circuito e la cuffia, I
il transistor TR2, che è di tipo PNP, mentre
TRl è di tipo NPN, è stato montato con 1NT.
l'uscita sul collettore, dato che la sua polarità è
complementare a quella di TR 1. In questo
modo il carico di collettore presenta un termi­ Fig. 5 - Cosi si presenta, a lavoro ultimato, il dispositivo
nale a massa. di ricerca delle emittenti disturbatrici. L'antenna L 1, in
Il condensatore C6 applica i segnali di bassa questo disegno, è vista di profilo.
frequenza amplificati alla cuffia, che li trasfor­
ma m suom.
Le resistenze R2 ed R4, collegate fra base e

629
 @ @
r

BF

Fig. 6-Lo schema a sinistra (A) interpreta l'uso normale di una cuffia stereofonica.
Le diciture BFS - BFD significano: bassa frequenza canale sinistro e bassa frequen-
za canale destro. Lo schema riportato a destra, in B, interpreta il sistema di
collegamento della cuffia stereofonica suggerito nel testo, in cui il conduttore NC
non viene collegato, mentre i due padiglioni sono connessi in serie per raddoppiare
il valore dell'impedenza.

collettore dei due transistor, servono per stabi­
lire l'esatto punto di lavoro di questi due com­
ponenti in corrente continua. Al contrario, lo
strumento ad indice ed i relativi componenti a
monte dell'amplificatore di bassa frequenza,
non richiedono alcuna alimentazione, dato che
ricevono l'energia direttamente dal segnale cap­
tato dall'antenna.
LA CUFFIA
La cuffia, da accoppiare con l'uscita del circui­
to di figura 1, deve essere di tipo monofonico,
con impedenza superiore ai 100 ohm. Ma que­
ste cuffie sono di difficile reperibilità commer­
ciale e coloro che non riuscissero ad entrarne in
possesso, dovranno necessariamente trasforma­
re una cuffia stereofonica in cuffia monofonica.
Noi tuttavia, nella convinzione che una cuffia
monofonica da 600 ohm sia ancora reperibile
da qualche parte, abbiamo disegnato, nello
schema pratico di figura 2, una presa bipolare,
proprio perché le cuffie monofoniche sono
equipaggiate con due spinotti separati. Coloro,
invece, che saranno costretti a servirsi di una
cuffia monofonica, dovranno sostituire la presa
bipolare con una presa jack. Ma, si faccia bene
attenzione, la cuffia stereo, prima di poter esse­
re utilizzata per il nostro scopo, necessita di un
semplice intervento tecnico, quello illustrato in
figura 6, che consiste nella trasformazione del
collegamento dei due padiglioni dal sistema
parallelo al sistema serie. In tal caso, se l'impe­
denza originale del componente era di 50 + 50
ohm, ora diventa di 100 ohm. Naturalmente
non si dovranno adottare cuffie stereo da 40 +
40 ohm, perché con queste il collegamento in
serie determinerebbe un valore di impedenza
risultante di 80 ohm, insufficiente per un buon
funzionamento del direction finder. Servono

630
invece quelle cuffie stereo i cui padiglioni ab­
biano un'impedenza di almeno 50 ohm ciascu­
no. Ma ciò non significa che una cuffia da 80
ohm sia assolutam ente inutilizzabile. Con essa
la sensibilità del dispositivo si riduce di molto,
rendendolo meno utile del previsto.
L'ANTENNA
Siamo così giunti al momento della presenta­
zione dell'antenna LI, denominata LOOP, il
cui schema di principio, con i relativi dati
costruttivi, è riportato in figura 3.
Il cerchio è rappresentato da un tubo di rame di
diametro (interno) di 5 mm, dentro il quale
sono introdotti due fili conduttori. In pratica,
due comuni conduttori ricoperti in plastica,
che debbono essere infilati nel tubo di rame
prima che questo venga piegato a cerchio. Que­
sti, nella parte superiore dell'antenna (GIUN­
TURA) sono tra loro saldati a stagno, mentre
nella parte inferiore di LI raggiungono la massa
del bocchettone maschio PL259 ed il suo spi­
notto utile.
Il cerchio composto con il tubo di rame cavo
deve presentare un diametro (interno) della
misura di 20 cm.
Le due estremità libere superiori del tubo di
rame debbono rimanere distanziate tra loro di 2
cm.
In prossimità del bocchettone PL259, sul cer­
chio di rame, si dovranno praticare due fori, in
modo da consentire la fuoriuscita dei due con­
duttori interni, quello di massa e quello "cal­
do", collegato al contatto centrale del bocchet­
tone.
Prima di saldare a stagno il bocchettone sul
rame del cerchio, occorrerà provvedere ad un
suo preciso adattamento meccanico, come indi­
cato in figura 4, ossia limando a semicirconfe­
renza la parte metallica del bocchettone.
Il conduttore "caldo", che va a congiungersi
con lo spinotto del PL259, dovrà essere protet­
to con una guaina termoresistente, almeno per
un tratto di 10 cm. Ciò allo scopo di evitare
che, durante le operazioni di saldatura, la pla­
stica che avvolge il filo possa fondersi.
Le saldature delle parti dovranno essere esegui­
te con saldatore da 300 500 W, dato che il
rame, essendo un ottimo conduttore dell'ener­
gia termica, disperderebbe facilmente il calore
necessario per portare a buon fine queste ope­
razioni. I saldatori da I 00 W in questa occasio­
ne, dunque, non servono, mentre quelli da 500
W consentono di eseguire saldature rapide, che
non danneggiano il bocchettone e neppure la
protezione isolante del filo conduttore inserito
dentro il tubo di rame.
Ai principianti ricordiamo che le varie parti,
prima di venir saldate tra loro, dovranno essere
accuratamente prestagnate, onde facilitare le
operazioni successive.
MONTAGGIO
Il montaggio del dispositivo può essere fatto nel
modo indicato in figura 2, senza ricorrere al­
l'impiego di alcun circuito stampato, ma con il
semplice sistema della realizzazione cablata,
per la quale si fa uso di una morsettiera a nove
terminali, sui quali si irrigidiscono i reofori dei
componenti e si razionalizza il piano costrutti­
vo.
Il tutto rimane montato in un contenitore me­
tallico, che funge da conduttore di massa, da
linea di alimentazione negativa della tensione a
9 V e da schermo elettromagnetico.
A lavoro ultimato, il dispositivo assume
l'espressione esteriore riportata in figura 5, nel­
la quale si può notare come l'antenna LOOP
LI (vista di profilo) rimanga vicinissima al
contenitore metallico che racchiude il circuito
del direction finder.
Sul pannello frontale dell'apparecchio sono
presenti: la scala del microamperometro, il co­
mando di sintonia (C2), quello della sensibilità
(Rl) e l'interruttore SI, che chiude o apre il
circuito dell'alimentatore, che può essere rap­
presentato da una sola pila da 9 V o da due pile
da 4,5 V ciascuna, collegate in serie tra di loro.
Nel procurarsi tutti i componenti necessari per
il montaggio dell'apparecchio, il lettore dovrà
indirizzare le proprie preferenze verso quei
microamperometri da 50 A fondo-scala, di
elevata sensibilità, ovvero verso quegli stru­
menti che necessitano di una tensione molto
bassa affinché l'indice raggiunga il fondo-scala.
In sostituzione del microamperometro, si può
utilizzare anche il tester da 20.000 ohm/volt
commutato sulla portata di 50 A.
Per rendere più agevole l'uso dello strumento,
conviene utilizzare una bussola, del tipo di
quelle adottate dai boys scouts o, meglio, di
quelle usate in topografia, con la quale è possi­
bile prendere nota dell'orientamento della
emittente e fissare l'attenzione verso precisi
punti di riferimento, come ad esempio edifici,
tralicci, alberi, antenne ed altro ancora. Ma si
faccia bene attenzione a non subire influenze
negative da parte dei campi magnetici spuri,
generati dalle grandi masse ferrose o dai magne­
ti permanenti.
631
 CORSO DI
5 PUNTATA

Fra i vari controlli preliminari, che il riparatore

ARGOMENTI TRATTATI
1 ° - Macrointerruzioni
2°- Microinterruzioni
3°- Metodi di indagine
4 - Spray al gelo
5° - Rotture circuitali
6° - Riparazioni delle piste
7° - Controllo saldature
effettua sul ricevitore radio muto o dal funzio­
namento anormale, il più importante di tutti è
certamente quello della continuità elettrica cir­
cuitale. Il quale diviene assai agevole, quando
l'interruzione è macroscopica, ma solleva gros­
se difficoltà di indagine tecnica nel caso di
presenza di microinterruzioni, che possono es­
sere determinate da anòmale saldature a stagno
o rotture delle piste di rame dei circuiti stampa­
ti. È necessario, quindi, richiamare l'attenzione
del lettore sulla natura di tali inconvenienti e,
quel che più importa, sulla loro precisa indivi­
duazione, che può essere raggiunta con il meto­
do dell'osservazione visiva, oppure mediante
l'uso del tester, sia nella funzione di ohmmetro
come in quelle di voltmetro ed amperometro.
Analizzeremo dunque in questa quinta punta­
ta del corso di avviamento alle radioriparazio­
ni, i vari tipi di interruzioni dei conduttori, con
particolare riguardo per quelle dei componenti
attivi e passivi ed elencheremo in seguito le più
comuni saldature a stagno difettose, assieme
alle cause che, più probabilmente, le hanno
originate. Ma ancora una volta, prima di espor­
re i metodi di indagine tecnica tramite gli
strumenti di misura e controllo, inviteremo
l'allievo radioriparatore a far uso degli occhi e
delle mani che, pur in questa occasione, costi­
tuiscono gli strumenti naturali più idonei per

Il funzionamento intermittente di un ricevitore radio è da

attribuirsi, assai spesso, a microrotture delle tracce di rame
del circuito stampato, oppure a saldature a stagno malamente
eseguite. Su questi argomenti verte l'attuale puntata del corso.

632
AVVIAMENTO ALLE
RADIORIPARAZIONI
riconoscere, spesso con immediatezza, la causa
della presenza di un errato comportamento
dell'apparecchio radioricevente.
MICROI NTERR UZION I
Sicuramente, le microinterruzioni appartengo­
no alla serie di guasti più difficili da individua­
re. Queste, di solito, si annunciano attraverso
interruzioni del funzionamento del radioricevi­
tore che, in un primo tempo, si rivelano di
breve durata e soltanto saltuariamente, ma a
lungo andare diventano sempre più frequenti
ed intermittenti. E se sono provocate da cattive
saldature, difficilmente sono riconoscibili ad
occhio nudo. Talvolta un urto casuale e violen­
to dell'apparecchio radio può consentirne l'in­
dividuazione, ma un tale evento non deve solle­
citare il riparatore a sottoporre il circuito in
esame ad una serie di urti o colpi inferti con
corpi contundenti, che possono provocare altri
guai oltre a quelli già presenti. Mentre convie­
ne adoperare con oculatezza le mani e, dopo
aver acceso il ricevitore, muovere con queste,
uno alla volta, tutti i componenti elettronici,
fino a riconoscere con assoluta certezza quello
le cui saldature a stagno determinano interru­
zioni di ascolto, così come indicato in figura I.
BOMBOLETTE SPRAY
Esistono in commercio, e non mancano quasi
mai nei laboratori di riparazione TV, alcuni
tipi di bombolette spray, che i tecnici chiamano
brevemente SPRAY AL GELO, contenenti un
gas liquido, normalmente il freon, il quale,
fuoriuscendo, ritorna allo stato gassoso con una
temperatura molto bassa, che tocca i 20° ± 30
centigradi sotto zero. Ebbene, i tecnici TV,
durante l'esame dei televisori, quando il com-
portamento di questi non appare corretto, per
sapere se un componente elettronico caldo la­
vora entro i parametri elettrici stabiliti dalla
casa costruttrice, lo raffreddano, spruzzandovi
sopra un po' di "spray al gelo". E se il funzio­
namento del televisore, dopo questa operazio­
ne, diviene normale, provvedono immediata­
mente a sostituire il componente, oppure ricer­
cano le cause del surriscaldamento del compo­
nente.
Questo metodo di indagine dei guasti può esse­
re esteso pure agli apparecchi radio, anche con
finalità diverse; nel nostro caso, con lo scopo di
raffreddare i reofori o, più in generale, i condut­
tori sottili, fino a provocarne una contrazione
meccanica, in pratica di accorciarli un poco. In
tal modo, se l'interruzione circuitale è micro­
scopica e la continuità elettrica è soltanto par­
zialmente compromessa, ma sicuramente in
grado di stabilire un funzionamento anòmalo
nel ricevitore radio, l'inconveniente viene ac­
centuato e reso sicuramente accertabile ad oc­
chio o strumentalmente.
Se si opera sulle saldature a stagno, lo spruzzo
della bomboletta va indirizzato verso queste,
sulla loro superficie, non dalla parte in cui è
inserito il conduttore. In ogni caso si deve
sempre evitare che lo spruzzo investa gli even­
tuali indicatori a cristalli liquidi posti nelle
vicinanze del componente sottoposto all'opera­
zione spray-gelo.
La validità del metodo di indagine ora ricorda­
to potrà essere maggiormente apprezzata quan­
do si fa riferimento ai componenti rigidi, quelli
sui quali l'intervento illustrato in figura 1 non
offre alcuna indicazione utile, come ad esempio
i trasformatori di media frequenza (figura 2),
sulle cui saldature deve essere diretto il getto
della bomboletta.
Raffreddando energicamente il contenitore di
un transistor, è talvolta possibile, come indica­
to in figura 3, accentuare una iniziale interru-
633
 Fig. 1 - Quando il ricevitore radio funziona ad intervalli
più o meno brevi ed irregolari, si possono nutrire seri
dubbi sulla qualità delle saldature a stagno dei reofori
dei componenti elettronici. Una prova pratica, in grado
di confermare o di annullare tali incertezze, consiste
nel sottoporre i vari elementi circuitali a delle piccole
sollecitazioni meccaniche mediante le dita.

zione del conduttore, assai sottile, di uno dei tre
reofori di base-emittore-collettore del compo­
nente elettronico. Questa stessa osservazione si
estende pure a certi tipi di condensatori, in
particolar modo a quelli ceramici, la cui scarsa
robustezza costruttiva può essere la causa di
rotture e, quindi, di interruzioni. I reofori infat­
ti, come indicato in figura 4, sono direttamente
collegati alle armature e quando la ceramica
viene incrinata questi non fanno più contatto.
Ciò accade normalmente a causa di urti, di
sollecitazioni errate impresse con le dita, oppu-

compon. 'rigido"

Fig. 2-La bomboletta spray al gelo non deve mai mancare in ogni laboratorio di
radioriparazioni e riparazioni TV, nemmeno in quello dilettantistico. Perché con essa
si possono effettuare diversi controlli tecnici e rilevare la presenza di molti guasti.

634
 contenitore

E."
~interruzione

Fig. 3 - Le connessioni interne dei semiconduttori sono

piedini
realizzate con fili molto sottili, sui quali a volte si
creano delle microinterruzioni non facilmente rilevabili,
ma che possono essere esaltate con la prova della
bomboletta spray-gelo. ,, rl

I COND.

Fig. 4-I reofori dei condensatori ceramici sono diretta-

mente collegati alle armature e quando la ceramica
viene incrinata, da cause termiche o meccaniche, il
componente vien messo fuori uso.

Fig. 5 - Il calore ha creato una fusione della ceramica

intorno ad uno dei due terminali di questo condensato-
re, rendendolo inefficiente.

635
 ·.:_: ...· ""'ji,•"y'·zj··· ·. · :- ..... · ... -·.- ...
pista/
interruzio~
Fig. 6 - Se la tensione è presente nei punti 1 -2, ma manca sul punto 3, cioè sul
collettore del transistor, allora l'interruzione della traccia di rame del circuito
stampato va ricercata nel tratto circuitale 2-3.
re a seguito di eccessive escursioni termiche che
determinano dannose dilatazioni meccaniche.
In figura 5 abbiamo riportato l'immagine reale
di un condensatore ceramico seriamente dan­
neggiato dal calore, prima, e da sollecitazioni
meccaniche, poi.
ROTTURE CIRCUITALI
Il funzionamento intermittente del radioricevi­
tore può essere causato dalla microrottura di un
collegamento del circuito stampato. Ma l'even­
tualità dell'interruzione di una pista di rame è
assai meno frequente di quelle citate in prece­
denza. Essa si verifica quasi sempre in seguito a
cadute del ricevitore, ad urti violenti o a flessio­
ni del circuito stampato subite durante un in­
tervento di riparazione.
La tecnica che consente di individuare l'inter­
ruzione di una pista del circuito stampato è
illustrata in figura 6. Interpretiamola a parole,
supponendo di dover conoscere il motivo per
cui il collettore del transistor TR è privo di
tensione, che è invece presente sul punto con­
trassegnato con il numero l.
Con il tester, commutato nella funzione di
voltmetro per tensioni continue, possiamo rile­
vare, ad esempio, sul punto l del circuito, un
valore di 5 V, mentre sul punto 2 questo valore
appare ridotto a 4,6 V, a causa di un piccolo
assorbimento di corrente effettuato dal tester.
Sul punto 3 del circuito, invece, il valore della
tensione è di O V. E ciò può essere provocato da
cattive saldature sui punti l-2-3 del circuito
636
-·,.:·,I...
?\ ·-·~······· · .-:--:.
_'\"":-"
. .,..._-,-,-
_ ..,....,..,.__
stagnatura
stampato, da una interruzione della resistenza
R, oppure da una microrottura della pista di
rame nel tratto circuitale 2-3.
Il riparatore, a questo punto deve eseguire tre
controlli: quello delle saldature, rifacendole in
modo corretto, quello della continuità elettrica
della resistenza R, mediante l'ohmmetro, che
deve segnalare l'esatto valore resistivo dedotto,
tramite il codice a colori delle resistenze, dal­
l'osservazione degli anelli colorati impressi sul
componente e, infine, quello della continuità
elettrica, valutata ancora con l'ohmmetro, della
pista di rame che unisce il punto 2 con il punto
3 del circuito stampato.
Molto spesso le microrotture possono essere
immediatamente individuate flettendo la baset­
ta sulla quale è composto il circuito stampato,
mentre il ricevitore è in funzione. Ma questo
sistema può essere pericoloso, ne-I senso che,
pur consentendo di orientare il riparatore verso
la rottura di una pista di rame, può dar origine
ad altre microrotture. Meglio, dunque, seguire
il metodo già esposto, oppure servirsi di una
lente da ingrandimento, sempre utile nel labo­
ratorio di radioriparazioni, con la quale anche
le microrotture difficilmente sfuggono all'inda­
gine visiva.
RIPARAZIONI DELLE PISTE
Le piste di rame dei circuiti stampati possono
presentarsi agli occhi del riparatore in due
condizioni diverse: nude o ricoperte di vernice
protettiva. Nel primo caso il rame appare in
 interruzione

&%

ponticello

Fig. 7 - Quando l'interruzione di una pista di rame è di piccole dimensioni, il danno

può essere facilmente riparato saldando, fra i punti di interruzione, un piccolo
spezzone di filo di rame nudo.

o fusione

~ ~ ==~·-- - -----

ponticello tagliare

Fig. 8 - Se una traccia di rame, di una certa lunghezza, è andata distrutta, questa
può essere sostituita con un filo conduttore ricoperto di materiale isolante, in modo
da scongiurare i pericoli dei falsi contatti e dei cortocircuiti.

tutta la sua brillantezza metallica, a meno che
non abbia subìto qualche processo di ossidazio­
ne, nel secondo caso le piste sembrano colorate,
normalmente di verde, perché ricoperte di "sol­
der-resist" che, come abbiamo detto, è una
sostanza che isola elettricamente le piste del
circuito stampato.
Se il rame è nudo, la ricerca della microrottura
mediante l'ohmmetro si svolge molto veloce­
mente; un puntale del tester rimane fermo nel
punto in cui manca tensione, l'altro scorre
lungo la pista fino a segnalare l'interruzione. Se
invece il rame è protetto dal "solder-resist",
allora i metodi di intervento possono essere
637
 c.s.
Fig. 9 - Esempio di saldatura a stagno perfetta, lucida,
con giusta curvatura e quantità esatta di stagno, dalla
quale il reoforo spunta fuori di poco per il controllo della
completa giunzione delle parti.

,,
I•

[e
c. ·s.
Fig. 10 - Saldatura a stagno opaca e raggrinzita, che
deve essere rifatta onde evitare il pericolo che un urto od
una qualsiasi sollecitazione meccanica la possa rimuove-
re.

I•

r
I I

c.s.
.a "73 Fig. 11- L'operatore che agisce troppo frettolosamente,
può Incorrere nel pericolo di realizzare delle false salda-
ture, a volte apparentemente perfette, come quella qui
riprodotta, in cui la colofonia (disossidante colloso) si è
interposto fra il rame del circuito stampato e la goccia di
colofoniJ stagno.

638
due: o si elimina dalla pista interrotta la vernice
isolante e si ricopre l'intero tratto di circuito
con stagno, oppure si uniscono i due punti, fra i
quali manca la continuità elettrica, mediante
un sottile conduttore.
IL PACCO
Questa seconda soluzione è da preferirsi alla
prima, giacché una traccia ripulita e stagnata
nel punto di interruzione non assume un aspet­
DELL'HOBBYSTA
to tecnicamente piacevole. Per tutti coloro che si sono resi conto
Le figure 7-8 interpretano due modi corretti di dell'inesauribile fonte di progetti con-
ripristino della continuità elettrica delle piste di tenuti nei fascicoli arretrati di Elettro-
rame dei circuiti stampati. Quando un breve nica Pratica, abbiamo preparato que-
tratto di pista è mancante, questo può essere sta interessante raccolta di pubblica-
ricostruito con un corto spezzone di filo con­ zioni.
duttore nudo, come indicato in figura 7. Quan­
do invece un lungo tratto di pista è stato dan­ Le nove copie della rivista sono state
neggiato od asportato, questo deve essere sosti­
scelte fra quelle, ancora disponibili,
tuito con una porzione di filo conduttore per ma in rapido esaurimento, in cui sono
collegamenti, esternamente isolato, allo scopo
apparsi gli argomenti di maggior suc-
di non creare falsi contatti o cortocircuiti all'in­
cesso della nostra produzione edito-
terno dell'apparecchio radio, così come indica­
riale.
to in figura 8.
Già da alcuni anni esistono in commercio i
cosiddetti materiali da riporto, ossia delle com­ ELETTRONIGA ELETTRONICA
: -fiuti zr
:Pirici m
ELETTRO
ar.Puri
NICA
r «

posizioni circuitali dalle quali si prelevano par­

ti di circuito stampato, come ad esempio seg­
menti più o meno lunghi, piazzole, terminali,
ecc. per incollarle sulla basetta del ricevitore
dove un uguale conduttore di rame deve essere
sostituito. Si tratta comunque di confezioni ap­
prontate in kit e destinate principalmente ai
dilettanti, che in tal modo vengono agevolati
nel compito di composizione del circuito stam­
pato.
Il metodo di indagine sulla mancanza di conti­
nuità elettrica suggerito in precedenza, median­
te lo spray al gelo, può venir adottato vantag­
giosamente anche durante l'analisi dell'integri­
tà delle piste di rame dei circuiti stampati,
facendo bene attenzione, tuttavia, che durante
l'uso della bomboletta, l'accentuazione di una
interruzione può verificarsi fuori dalle piste di L. 9.000
rame, nel reoforo di un componente, in un
potenziometro, in una media frequenza, sem­ Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
plicemente perché il gas investe tutti gli ele­ ciale della nostra Editrice, a tutti i
menti situati in prossimità del punto in cui si nuovi e vecchi lettori, che ravviva l'in-
esercita il getto tramite l'apposita cannuccia. teresse del dilettante, che fa rispar-
miare denaro e conduce alla realizza-
zione di apparecchiature elettroniche
CONTROLLO SALDATURE di notevole originalità ed uso corrente.
Una saldatura corretta e realizzata alla giusta
temperatura deve avere un aspetto pieno e
brillante, non vetroso né grigio. Lo stagno non
deve essere troppo, ma nemmeno poco ed il
terminale del conduttore interessato deve fuo­
riuscire leggermente dalla goccia di stagno, co-

639
 il
filo
~
c.s.
;'
rame
I7=
cattivo cont.
Fig. 12- Se non si provvede a disossidare accuratamente
il terminale del reoforo da saldare, può verificarsi quanto
qui illustrato: lo stagno avvolge il filo conduttore ma non
aderisce ad esso .

.,
I

filo
oro-
c. Fig. 13- Durante l'esecuzione di questa saldatura, l'ope-
ratore non ha mantenuto ben fermo il conduttore e non si
f è preoccupato di farlo uscire nella giusta misura dal foro
rame presente nel circuito stampato: il risultato è del tutto
negativo .

..
11

[ filo

c. s. Fig. 14 - La quantità di stagno da fondere, durante il

processo di saldatura, non deve essere né poca né
troppa. Se è poca, come nel caso qui illustrato, la salda-
tura rischia di staccarsi.

640
 me indicato in figura 9, che mostra al lettore il
tipo di saldatura perfetta. Perché se la saldatura
non è corretta può essere fonte di guai, a volte
difficilmente individuabili. Comunque, pur
evitando una esposizione tecnica dettagliata sul
tema "saldatura" al solo scopo di mettere in
guardia il futuro radioriparatore da eventuali
brutte sorprese, abbiamo ritenuto opportuno
riprodurre, qui di seguito, alcuni disegni rap­
presentativi di quei tipi di saldature a stagno
che, in sede di riparazione di un radioricevito­
re, debbono essere rifatte, sia perché mal ese­
guite, sia perché fonti di inconvenienti nel
corretto funzionamento del ricevitore radio.
Quella riportata in figura 1 O è una saldatura
che si presenta opaca e raggrinzita, tale cioè da
destare sospetti sulla sua efficienza. Questi tipi
di saldature rappresentano il risultato di
un'operazione eseguita con saldatore poco cal­
do o con stagno di pessima qualità. A volte la
causa può essere attribuita a piccoli movimenti
del conduttore durante il periodo di passaggio
dello stagno dallo stato liquido a quello solido,
ossia durante il processo di solidificazione dello
stagno. La conseguenza, inevitabile. è il distac­
co dello stagno dal rame in seguito ad urti
esterni.
Lo stagno, usato per le saldature nei circuiti
elettronici, è in pratica una lega di stagno e
piombo, reperibile in commercio sotto forma di
filo del diametro di I ---;- 2 mm, internamente
cavo per tutta la sua lunghezza. L'interno del
filo è riempito di una sostanza che, a caldo,
cola con lo stagno e reagisce chimicamente
sulle superfici da saldare, disossidandole. Ora,
quando una saldatura viene eseguita troppo
frettolosamente, può accadere che il disossidan­
te si comporti da elemento adesivo, incollando
ed isolando elettricamente il conduttore che si
vuol saldare alla pista di rame del circuito,
come indicato in figura 11.
A volte le saldature possono apparire perfette,
mentre in realtà non lo sono, perché non si è
fatto uso di un adatto saldatore, oppure, come
nel caso di figura 12, perché non si è provvedu­
to a disossidare accuratamente il filo condutto­
re. In questo caso, lo stagno avvolge il condut­
tore, che può essere il reoforo di un componen­
te elettronico, ma non realizza un corpo unico
con esso, cioè non presenta una corretta fusio­
ne.
Durante il processo di saldatura, il filo condut­
tore, che si vuol saldare alla pista di rame del
circuito stampato, deve essere mantenuto ben
fermo e in posizione tale da fuoriuscire dalla
parte opposta della basetta isolante di bachelite
o vetronite in cui è composto il circuito. Infatti,
se il filo rientra nel foro nella misura di qualche
millimetro, il risultato è quello riportato in
figura 13. La saldatura appare perfetta, ma il
conduttore non fa contatto con la pista di rame.
È stato detto che per ottenere una buona salda­
tura, la quantità di stagno da usare non deve
essere né poca né troppa. Se è troppa si rischia
di invadere le piste di rame vicine a quella
interessata dalla saldatura, creando inevitabil­
mente dei cortocircuiti; se è poca, come nel
caso di figura 14, questa può staccarsi, soprat­
tutto quando il reoforo appartiene ad un com­
ponente pesante ed in caso di urti. subìti dal
ricevitore radio.
Ricordiamo infine che tra le regole che stanno
alla base di una buona saldatura vi è quella
dell'uso della mattonella nettapunta, che è un
blocchetto di sale ammoniaco, assai utile per
disossidare chimicamente la punta del saldato­
re, quando per un eccesso di riscaldamento o
per lungo uso la punta di rame si ossida e si
ricopre di scorie, al punto tale da rifiutare lo
stagno fuso, che dovrebbe invece distendersi
uniformemente su di essa.
Una volta passata la punta calda del saldatore
sulla mattonella, si deve stagnare immediata­
mente, quanto più possibile, la superficie della
punta, in modo da evitare ossidazioni, anche
peggiori, dovute all'azione aggressiva del sale
ammom1aco.
In commercio esistono altri tipi di disossidanti,
ma questi servono per pulire le parti da saldare
quando l'azione dell'anima disossidante, conte­
nuta nel filo-stagno, sia chiaramente insuffi­
ciente. Tra questi ricordiamo le paste disossi­
danti leggermente acide, che facilitano le salda­
ture più difficoltose, mentre per applicazioni
più specializzate sono disponibili i disossidanti
liquidi, assai più penetranti ma sconsigliati in
elettronica, a meno che la saldatura non inte­
ressi parti di ottone o di ferro voluminose.
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funzionante e valvole per ricambio di detto.
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segno del circuito stampato grandezza naturale di ampli-
ficatore a valvole 50- 100 W. Pago quanto richiesto.
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Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1 ° • Il tester
2° • Il voltmetro ~
~
-':'~
gE[
--~•:--... e:-
i ±gg@@'
-?:~~~b4
t 'Tij

3° • L'amperometro •°
/mniht.
'
4° - Il capacimetro
5° -. Il provagiunzioni ci
2""oo..'

a·
6° - Tutta la radio ~.....
7e • Supereterodina

8° • Alimentatori
9° • Protezioni elettriche

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645
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sionati canzoni anni '50, per scambio idee e registrazioni
brani.
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~ --· --------------------

PER I VOSTRI INSERTI

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti • Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

..

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA I

- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

I
Via Zuretti, 52 - MILANO. I

646
LA POSTA DEl LETTIERE
CARICHI SIMULATI
Sfogliando un fascicolo arretrato della vostra
interessante pubblicazione, quello del gennaio
'83, ho individuato un articolo che cercavo da
tempo e con il quale insegnate i metodi di
realizzazione di carichi fittizi da collegare, in
sostituzione degli altoparlanti, sulle uscite degli
amplificatori ad alta fedeltà. Ritenendo ottimi i
suggerimenti da voi citati, ho cominciato an­
ch'io a condurre i miei esperimenti evitando il
frastuono prodotto dai diffusori acustici e ser­
vendomi dei carichi simulati. Sui quali, tutta­
via, ho rilevato spesso valori di tensione più
elevati di quelli raggiunti sugli altoparlanti. In
sostanza, con l'uscita in altoparlante, certi ap­
parati distorcono a potenze più basse di quelle
applicate ai carichi fittizi. A vostro parare, si
tratta in questi casi di amplificatori difettosi?
COMI GIUSEPPE
Reggio Calabria
ogliamo supporre che il confronto da lei ese-
guito sia stato fatto a parità di impendenze. Per
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chiéchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di, rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.
esempio, se l'altoparlante collegato all'uscita
dell'amplificatore era da otto ohm, vogliamo
credere che pure il carico fittizio, scelto fra i
tanti da noi presentati nell'occasione menzio-
nata, abbia avuto lo stesso valore. Se cosi è
avvenuto, il motivo del diverso comportamento
di certi amplificatori, con i due tipi di carichi,
quello fittizio resistivo e quello dell'altoparlante,
va ricercato nella componente induttiva che, in
maggiore o minore misura, è sempre presente
in tutti gli altoparlanti magnetodinamici. I
quali, poi, diventano fortemente induttivi, alle
basse frequenze, quando non sono inseriti in
perfette casse acustiche. In questi casi, dunque
l'amplificatore, oltre che erogare la normale
potenza attiva, che si trasforma in suono, deve
pure avviare il flusso di una potenza reattiva,
che sovraccarica lo stadio finale, provocando
distorsioni e anomali funzionamenti di vario
genere. Se l'altoparlante è di buona qualità,
inserito in una custodia ben dimensionata, la
componente induttiva è normale e l'amplifica-
tore deve essere in grado di sopportarla a tutte
le frequenze e con ogni potenza.
647
 PREAMPLIFICATORE BF

KIT PER CIRCUITI Poiché il mio amplificatore di bassa frequenza

STAMPATI L. 18.000
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
vetronlte o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche i tecnici più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna
riempita di Inchiostro resistente al perclo-
ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
spensatore d'inchiostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
durata di esercizio ed impedisce l'evapo-
razione del liquido.
è sprovvisto di presa per microfono, mi serve
un preamplificatore da interporre fra questo
componente e l'entrata dell'apparato.
FUMAGALLI CESARE
Milano
Utilizzi un 'entrata ausiliaria ed il circuito qui
pubblicato, che è da ritenersi ad alta fedeltà. Il
guadagno in tensione, infatti, oscilla fra i 1.500
e i 2.500, a seconda del valore del coefficiente di
amplificazione dei transistor utilizzati. La
massima tensione indistorta in uscita è di 5 V
efficaci. La banda passante è lineare tra i 20 Hz
e i 30.000 Hz. L'impedenza del microfono deve
essere medio-alta.

Condensatori

C1 = 220 F - 24 VI (elettrolitico)
C2 = 10 F - 16VI (elettrolitico)
= 100 F - 16VI (elettrolitico)
C3
C4
C5
-- 10 F - 24 VI (elettrolitico)
100 F - 16VI (elettrolitico)
C6
C7 -- 50.000 pF
220 µF - 16 VI (elettrolitico)
Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con
C8
C9
-= 1 O F - 16Vl (elettrolitico)
220 F - 24 VI (elettrolitico)

il prodotto finito. Resistenze

E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
R1
R2
R3
R4
-=== 100.000
10.000
100.000
10.000
ohm
ohm
ohm
ohm

--=-
- Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri R5 470 ohm
R6 820 ohm
quadrati di superfici ramate.
R7 10.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
1 00.000 ohm
R8
R9
R10 --- 10.000
10.000
ohm
ohm
R11
R12
--
-- 68
470
ohm
ohm
R13
R14

Varie
- 1.000
220
ohm
ohm

TR1 = BC1O9
TR2 = BC1O8
TR3 = BC1O8
Alim. = 15..;. 20Vcc

648
 SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 18.000

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100 W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
mente adatto per lavori intermittenti
Illuminazione del punto di saldatura
professionali e dilettantistici.
MIXER A DUE VIE

Devo collegare due strumenti musicali ad un Il circuito qui presentato si compone di un

solo amplificatore, ma non voglio affrontare attenuatore resistivo, che isola i due ingressi, e
una grossa spesa né correre il rischio di danneg­ di un amplificatore a transistor che recupera il
giare gli stessi strumenti. segnale perduto inizialmente. I due potenzio-
SURACE VITTORIO metri consentono di dosare separatamente i
Napoli livelli del segnale.

R7

Condensatori R3 = 47.000 ohm

R4 = 47.000 ohm
c1 = 500.000 pF R5 = 2,2 megaohm
C2 = 500.000 pF R6 = 470.000 ohm
C3 = 500.000 pF R7 = 3.300 ohm
C4 = 500.000 pF
Varie
Resistenze
TR1 = BC237
R1 = 100.000 ohm (potenz. a variar. log.) S1 = interrutt.
R2 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.) Alim. = 1215Vcc

In scatola
ALIMENTATORE STABILIZZATO di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5 : 13V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mv

Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-

vrariscaldamenti.
L. 18.800

650
OSCILLATORI BF A DOPPIA T do conto che i valori di CI e C2 sono uguali tra
loro, mentre quello di C3 è esattamente il dop-
Sarei curioso di sapere che cosa sono gli oscilla­ pio (C3=CI+C2). Con il potenziometro R2 si
tori di bassa frequenza, a doppia T, di cui ho effettua il controllo della frequenza.
sentito qualche volta parlare.
PICCARDI FELICE
Roma Tabella di corrispondenza

Sono circuiti come quello qui riportato. ossia

C1 =C2 C3=C1+ C2 F
degli oscillatori caratterizzati da una discreta
stabilità in frequenza e da una distorsione ab- 500 pF 1.000 pF 10.000 Hz
bastanza bassa. Sono oscillatori sinusoidali, 1.000 pF 2.000 pF 5.000 Hz
che si possono immaginare come il risultato di 5.000 p'F 10.000 pF 1.000 Hz
amplificatori reazionati da una rete passa bas- 10.000 pF 20.000 pF 500 Hz
so e da un 'altra passa alto attorno alla frequen- 50.000 pF 100.000 pF 100 Hz
za di oscillazione. Nel circuito che pubblichia- 100.000 pF 200.000 pF 50 Hz
mo i valori delle frequenze in uscita dipendono 500.000 pF 1.000.000 pF 10 Hz
da quelli dei condensatori Cl - C2 - C3, tenen-

R7,
gr>
Il S1
Cl -- Il TR2

4i
u,
d
C2

-"
~e 12V
e
F5
- Il
@

Condensatori R4 = 47.000 ohm

R5 = 22.000 ohm
R6 220 ohm
C1
C2
C3
=
=
=
vedi tabella
vedi tabella
vedi tabella
R7
R8 -
=

=
4.700 ohm
1.200 ohm
C4 = 1 F (non elettrolitico)
C5 = 1 F (non elettrolitico) Varie

Resistenze TR1 = BC107

--
R1 2.700 ohm TR2 = BC107
R2 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) S1 = interrutt.
R3 = 47.000 ohm Alim. = 12 Vcc

651
AVVISATORE ACUSTICO

Dovendo effettuare delle chiamate acustiche da Condensatori

tre posizioni diverse, mi servirebbe un oscilla­
tore a tre tonalità da accoppiare poi ad un
C1 = 1 F (non elettrolitico)
amplificatore di bassa frequenza che già possie­ C2 = 100.000 pF
do.
BARBIERI LEONARDO Resistenze
Pavia
R1 = 18.000 ohm
Il circuito qui riportato è quello di un oscillatore R2 = 5.600 ohm
a rilassamento, che fa uso di un transistor R3 = 1.800 ohm
unigiunzione. I tre pulsanti P 1- P2- P3 R4 = 33.000 ohm
inseriscono altrettante resistenze di valore di- R5 = 680 ohm
R6 = 100 ohm
verso che, alterando le costanti di tempo RC,
producono suoni di tonalità diversa. Il conden- Varie
satore C2 ha il valore di 100.000 pF, se l'impe-
denza d'ingresso dell'amplificatore è elevata, UJT = 2N2646
altrimenti si deve far uso di un elettrolitico da 5 P1-P2 - P3 = pulsanti
uF- 12 VI con il terminale positivo rivolto verso S1 = interrutt.
bl. Alim. = 9 Vcc

19V

R4 ICI

MARKER- 100 KHz cablaggio per radiofrequenze. Il diodo DI favo-

risce la produzione di molte armoniche. Il con-
Con un vecchio oscillatore VCO, pilotato da un sumo di corrente del dispositivo è di pochi
segnale a denti di sega, erogato da un circuito milliampere ed il circuito può essere alimentato
da me realizzato, ho composto un generatore pure con la tensione di 12 V Non dimentichi di
SWEEP che utilizzo per tarare filtri e radiorice­ far uso di soli condensatori ceramici.
vitori. Ma mi servirebbe un marker in grado di
segnalarmi con precisione i vari punti di fre­
quenza.
TEST A CRISTIANO Condensatori
Bergamo
C1 = 500 pF
Realizzi il circuito qui riportato, ricordandosi C2 = 1.500 pF
di effettuare un piano di massa ed un buon C3 = 10.000 pF

652
RICEVITORE AM

Per iniziare l'esercizio pratico dell'elettronica, Condensatori

cui mi sto da tempo appassionando, vorrei
realizzare il progetto di un semplice ricevitore C1 = 100 pF
radio ad onde medie, con ascolto in cuffia ed C2 = 10/150 pF (variabile ad aria)
alimentazione a pila. Potete propormi un cir­ C3 = 22.000 pF
C4 = 22.000 pF
cuito di questo tipo?
CAVALIERE ADELIO Resistenze
Verona
R1 = 2.200 ohm (trimmer)
Eccolo. Si tratta di un ricevitore ad amplifica- R2 = 100 ohm
zione diretta del segnale amplificato e rilevato
da TRJ. Il trimmer Rl regola il punto di lavoro Varie
del transistor finale e va sistemato in modo da
consentire un ascolto indistorto del maggior TR1 = BC107
TR2 = BC177
numero di emittenti possibile. La bobina Ll è TR3 BC107
un 'antenna di ferrite di tipo commerciale per L1 = antenna di ferrite
onde medie. L'uso dell'antenna è necessario S1 = interrutt.
soltanto se ci si trova lontano dalle emittenti Pila = 3V
radiofoniche. Cuffia = 600 ohm

LI
r
- Cl

TR1
e

R2
c3

Resistenze TR1
R1
R2
R3

Varie
=470.000 ohm
=
=
2.200 ohm
4.700 ohm

A1
b.

7
J.
c2 xr~.,

u
T
9V
e
TR1 = 2N2222
D1 - 1N4148
XTAIL = quarzo (100.000 Hz)
S1 = interrutt.
A lim. = 9 Vcc

653
 (@LEDE
LETT
l0hl1
ETTEMBRE
É una centralina per luci psichedelìche a tre vie alime11tata
direttamente dalla rete luce a 220 Vca. La massima potenza
delle lampade da applicare è di 350 W per cana~. Il
dispositivo è dotato dì grande sensibilità grazie all'uso dì una
capsula microfonica amplificata. Inoltre, tramite quattro
potenziometn, è possibile regOlare l'inne:sco delracc•nsione
lampade relative ai toni alti. medi e bassi e variare, a seconda
del volume sonoro, la sensibilità microfonica. Il KIT è
completo di trasformatore di alimentazione e di capsula
microfonica amplificata.
EI
RS 173 ALLARME PER FRIGORIFERO
Questo dìspositivo .serve ad avvisare l'utente se la porta_del
frigorifero è rimasta inavvertitamente aperta. L'allarme
avviene tramite l'emissione dì una nota periodicamente
interrotta da parte di un apposito ronzatore elettronico.
Appena la porta viene chiusa il dispositivo si azzera e
l'allarme çt1Ha. Il ritardo di intervento può essere regolato
tra un mi'nimo di circa-5 secondi ed un massi.mo di circa 25
secondi. Per r alimentazione occorre una normale Datteri a da
9 V per radioline. L'assorbimento è minimo. circa 1 mA a
riposo e circa 15 mA in stato di allarme. È dotato inoltre di
un'uscita supplementare per poter essere eventualmente
collegato ad altri dispositivi. H KIT è completo di ronzatore
elettronico.
1111-i❖I
RS 174 LU_CI PSICHEOHICHE PER AUTO CON MICROFONO
E particolarmente adatto ad essere installato su autovetture
o autocarri grazte al particolare circuito che gli permette di
funzionare correttamente sia a 12 che a Z4Vcc L'effetto
psichedelico viene ottenuto da tre gruppi di sei LED ciascuno
che lampeggiano al ritmo deila musica. Led rossi toni bassi
- Led gialli toni medi - Led verdi coni alti. I suo·ni vengono
captati da un piccolo microfono preampliticato e quindi non
occorre alcun collegamento elettrico tra il nostro dispositivo
e la sorgente sonora, garantendo così la massima certezza-
di non creare danni all'impianto già esistente. l KIT ii
completo di capsula microfonica preamplificata.
RS 175 AMPLIFICATORE STEREO 1 + 1 W
È un amplificatore stereofonico di conceifone modernissima
1 di grande affìdabilità grazie ad un numero molto ridotto di
componenti. Può funzionare correttamente con tensioni di
alimentazione comprese fra i 3 e 12 V e la potenza dì l W
si ottiene con l'alimentazione di 9 V. // nostro amplificatore
è completo di doppio potenziometro a comando coassiale per
il controUo di volume. Le caratteristiche tecniche riferite ad
ogni canale sono:
Potenzi uscita: 1 W lalim. 9V) - 100 mW lalim. 3V)
Distorsione a max. potenza: 10%
Max segnale ingresso: 80 mV pp
Impedenza usctta: 8 OHM
Impedenza ingrossa: 22 KOHM
Risposta in frequenza: 40 Hz + 80 KHz
ho'e
198
luesto KIT permette di
cifre che con raggiunt:
esteso ad un numero di cifre ~ -i::&c it. 6. 8,
10 ecc.). I suoi impieghi pos son esser nit, ta i quali è
abbastanza tipica rapplicazione c.omi •rotn ~ o conta
eventi. La visualizzazione avviene tramite display a sette
segmenti La tensione di alimentazione deve esser d Vc
stabilizzati, La corrente massima assortita da ogni modulo
è di circa 100 mA.
REA
RS 177 DISPOSITIVO AUTOM. PER LAMPADA DI EMERGENZA
Serve a tare accendere una lampada qualllio la tensione di
rete a 220 Vca viene a man::.are_ ~ ~. tutto il
tempo in cui la tensione di rete è pseme d fspositivo in
oggetto funge da carica batteria carente costante. La
lampada da applicare deve essane a 12/a la sua potenza
non deve superare i 15 W. Per l suo lutmamento occorre
anche una batteria al Ni-Cd a 12 V {IO o!ommli Ili 1,2 V
in serie). Sono previste due dense cmete d ncarica. per
batterie da 200 mAh o 500 mAh crca
RS 178 VOX PER APPARATI RICE-TRASMITTENTI
f un dispositivo che serve a passare tmat eote dalla
posizio ne di ascolto a quella di1
Appena il mir.mfono riceve un qu
micro rei! scatta commtI!anòo f!Qlllll!J.;,■
Quando il suono cessa, dopo un carte mstart
torna in posizione di riposo nportande ci Iapparato in
posizione di ascotto. Il KIT i compiete é mir reié, di
regolazione di sensibilità e di regolaci di mitarde infine,
tramite un apposito trimmer, si pi aerar l dsostvo a
qualsiasi tipo di microfono
Per la sua alimentazione è prevista sa tiene d'?cc..
Il massimo assorbimento (micr noie «citato} é interiore ai
100 mA.
CLCTTRONIC:A
SCSTRCSC s.r.l.
Direzione e ufficio tecnico
Te.(010) B03679 • B022B2
Via L.Calda 33/2 • 1B153 Sestri Ponente Genova
 classificazione articoli
Else Kit per categoria.
settembre 1986

Luci psichedeliche 2 vie 7 50W /canale

I
RS 1 L. 36.000 RS 46 ~ Lampeggiatore regolabile + 12v L. 13.000
RS 10 Luci psichedeliche 3 vie 1500W/canale L. 47.000 RS 47 Variatore di luce per auto L. 17.000
RS 48 Luci rotanti sequenziali 10 vie 80OW/canale L. 47.000 RS 50 Accensione automatica luci posizione auto L. 19.500
RS 58 Strobo intermittenza regolabile L. 17.000 RS 54 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza L. 21.000
RS 113 Sernaloro alemonfoo • L. 36.500 RS 66 Contagiri per auto [a diodi LEO! L. 38.500
RS
RS
114
117
Luci sequenz. elastiche 8 vie 400W/canale I L.
L.
43.000
47.000
RS 76 Temporizzatore per tergicristallo L. 19.000
Luci stroboscopiche
RS 135 Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW I L. 39.000
RS
RS
95
103
Avvisatore acustico luci posizione per auto
Electronic test multifunzioni per auto
L.
L.
10.000
35.000
RS 172 I Luci psichedeliche microfoniche I 000 W L. 48.000 RS 104 Riduttore di tensione per auto L. 12.000
___________________ E ACCESSORI RS 107 Indicatore eff. batteria e generatore per auto L. 16.000
RS 122 Controlla batteria e generatore auto a display L. 19.000
L. 14.000
RS
RS
RS
6
16
40
I Lineare 1W per microtrasmettitore
Ricevitore AM didattico
Microricevitore FM
L.
L.
14.000
15.500
RS
RS
137
151
Temporizzatore per luci di cortesia auto
Commutatore a sfioramento per auto
I
L.
L.
14.000
15.500
RS
RS
RS
52
68
102
I Prova quarzi
Trasmettitore FM 2W
Trasmenitore 1'1111 radiosj>Ta
la
L.
L.
L.
13.500
27.500
21.000
RS
RS
162
174 I
Antifurto per auto
Luci psichedeliche per auto con microfono I
L.
L.
31.000
43.000

RS 112 Mini rlcevlton, AM ll!Jp_eteterodina L. 26.500

RS 119 Radiomicrofono FM L. 17.000 RS 56
RS 120 Amplificatore Banda 4 - 5 UHF L. 15.500 RS 63
RS 130 Microtrasmettitore A. M. L. 19.500 RS 123
RS 139 Mini ricevitore FM supereterodina L. 27.000 RS 149
RS 160 Preamplificatore d'antenna universale f L. 11.000
RS 161 Trasmettitore FM 90- 150 MHz 0,5 W L. 2~.000
RS 178 Vox per apparati Rice Trasmittenti I L. 29.000 RS 14 I Aqtllurto ptofessionale
I L. 48.500
RS 109 Serratura a combinazione elettronica L. 38.000
RS
RS
RS
RS
RS
18
22
44
80
90
I Sirena elettronica 30W
Distorsore per chitarra
Sirena programmabile - oscillofono
Generatore di note musicali programmabile
Truccavoce elettronico
I
L.
L.
L.
L.
L.
26.000
17.500
14.500
31.000
25.500
RS
RS
RS-
RS
RS
118
126
128
141
142
Dispositivo per la registr. telefonica automatica
Chiave elettronica
AntìfÙno u.nivetsale (éasa II auto)
Ricevitore per barriera a raggi infrarossi
Trasmettitore per barriera a raggi infrarosso
I L.
L.
L.
L.
L.
36.500
23.000
41.000
36.000
15.000
RS
RS
RS
99
100
101
I Campana elettronica
Sir11na elenronica bi.tonale
Sirena italiana ±
L.
L.
L.
24.000
22.500
16.500
RS
RS
RS
146
165
168
Automatismo per riempimento vasche
Sincronizzatore per proiett. DIA
Trasmettitore ad ultrasuoni
L.
L.
L.
15.000
42.000
1-8.000
RS 143 Cinguettio elettronico L. 19.000 RS 169 Ricevitore ad ultrasuoni L. 26.000
RS 158 I Tremolo elettronico

CCESSORI
L. 25.500 RS
RS
171
177
Rivelatore di movimento ad ultrasuoni
Dispositivo autom. per lampada di emergenza I L.
L.
52.000
19.000

RS
RS
RS
8
15
19
IFiltro cross-over 3 vie 50W
Amplificatore BF 2W
Mixer BF 4 ingressi
L.
L.
L.
28.000
12.000
28.000
RS
RS
9
59
I Variatore di luce (carico max 1500W)
Scaccia zanzare elettronico
L.
L.
11-500
15.500
RS
RS
26
27
•Amplificatore F 10W
Preamplil\catore còrt ingresso bessa Impedenza
L.
L.
16.000
12.000
RS
RS
67
70 I Variatore di velocità per trapani 1500W
Giardiniere elettronico
L.
L.
17.500
11.500
RS 29 Preamplificatore microfonico L. 15.000 RS 82 Interruttore crepuscolare
J L. 23.500
RS
RS
RS
RS
36
38
39
45
I
Amplificatore BF40W
_Indicatore ,livello usclta a 16 LED
Amplificatore stereo 10+10W

lMetronomo elettronico I
L.
L.
L.
L.
28.500
31.000
33.000
11.000
RS
RS
RS
RS
83
87
91
97 I
Regolatore di vel. per motori•• spazzole
Relè fonico
Rivelatore di prossimità e contatto
Esposimetro per camera oscura
L.
L.
L.
L.
15.000
27.000
28.000
35.500
RS
RS
RS
RS
51
55 i
Preamplificatore HI-FI
Preamplificatore stereo equalizzato R.LA.A.
61 1 Vu-meter a 8 LED
72 I 8ooster per autoradio 20W I
L.
L.
L.
L-
27.000
19.000
27.000
25.000
RS
RS
RS
RS
106
121
129
132
I Contapezzl digitai& a 3 cifre
Prova riflessi elettronico
Modulo per Display gigante segnapunti
Generatore di rumore branco {rela>c élellronico)
L.
L.
L.
L.
47.000
55.000
48.500
23.000
RS 73 Booster stereo per autoradio 20+20W L. 44.000
11 RS 134 Rivelatore di metalli L. 22.000
RS 78 Decoder FM stereo L. 19.500

I
RS 136 ,Interruttore a sfionfm~nto 220,V 350W L. 23.500

I
RS 84 Interfonico • " L. 22.500
RS 93 Interfono per moto a L. 30.000 RS 144 'Lampeggiatore di soccorso con lampada allo Xeno L. 56,000
RS 105 Protezione elettronica per casse acustiche L. 32.000 RS 152 Variatore di luce automatoco 220V 1000W L. 27.000
RS 108
I
Amplificatore BF 5W L. 14.000 RS 159 Rivelatore di strada ghiacciata per auto e eutoc. L. 21.000
RS 115 Equalizzatore parametrico ·± L. 28.000 RS 164 Orologio digitale L. 38.000
RS 124 Amplificatore B.E. 20W 2 vie =; L. 31.000 RS 166 Variatore di luce a bassa isteresi L. 14.500
RS 127 Mixer Stereo 4 ingressi L. 44.000 RS 167 Lampegg. per lampade ad incandescenza 1500 W L. 15.000
RS 133 Preamplificatore per chitarra L. 10.000 RS 170 Amplificatore telefonico per ascolto e registr. ] L. 26.000
RS
RS
140
145 i
Amplificatore BF 1 W
Modulo per indicatore di livello audio Gigante
• L.
L.
11.500
52.000
RS
RS
173
176
Allarme per frigorifero
~ Contatore digitale modulare a due cifre
] L.
L.
23.000
24.000
RS 153 Effetto presenza stereo L. 29.000
RS
RS
163
175
Interfono 2 W
I
Amplilrcatore-stereo 1 + 1 W I L.
L.
25.000
20.000 RS 35
RS 94
STRUMENTI E ACCESSORI PER HOBBISTI
Prova transistor e diodi
Generatore di barre TV miniaturizzato
L.
L.
20.500
15.000
RS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF L. 30.000
RS 125 I Prova transistor (test dinamico) L. 20.000
RS 155 Generatore di onde quadre 1 Hz + fOO KHz L. 34.000
RS
RS
RS
11
31
75
Riduttore di tensione stabilizzato 24/12V 24
Alimentatore stabilizzato 12V 24
L.
L.
L.
14.500
18.000
25.000
RS 157 I lndioa(ore-dl impedenze altoparlanto L. 37.000
Carica batterie automatico
RS 86 Alimentatore stabilizzato 12V 1 A L. 15.500
RS 96 Alimentatore duale regol. +-5 4 12V 500mA4 L. 26.000 RS 60 Gadget elettronico L. 18,000
I RS 79 I Totocalcio elettronico L. 17.500
RS
RS
RS
116
131
138
r Alimentatore stabilizzato variabile 1 4 25V 2A
Alimentatore stabilizzato 12V (reg. 10+ 15V 10A4
Carica batterie Ni-Cd corrente costante regolabile
l L.
L.
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36.000
RS
RS
88
110
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Slot machine elettronica
L.
L.
27.000
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costare L. 3.500 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 42.000, si possono avere
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MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000

CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali- Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 Q) - 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x42-
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V- 20 V - 200 v- 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V-20V- 200 V - 750 V
OHM 200-200 0-2KO-20K?- 200 KO - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A- 2 mA- 20 mA- 200 mA4 - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

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MOD. RADIO - L. 21.950 MOD. TV - L. 26.300

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza 1 Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15 V pp.
Dimensioni 12 x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Pesò 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50mA

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
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Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione : 95 MHz +115 MHz
Alimentazione :9 Vcc+13,5 Vcc
Assorbimento : 8 mA+24 mA
Potenza d'uscita : 7 mW-s---50 mW
Dimensioni : 5,2 cm x 8 cm

FM
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tente di potenza.

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dizioni ambientali e l'uso o meno , _
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande ,sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di rpo-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata in scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prafiche attuabili da ogni princi-
piante.
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MOD. TS 270 - L. 28.500
CARATTERISTICHE GENERALI
5 Campi di misura - 16 portate
Sensibilità 2.000 Q/V D.C. - A.C.
Dimensioni mm 30 x 60 x 90
Peso Kg 0,13
Pila 1elemento da 1,5 V

PORTATE
VOLT D.C 10 V - 50 V - 250 V - 500 V
VOLT A.C. 10V - 50 V - 250 V - 500 V
AMP. D.C. 0,5 mA - 50 mA - 250 mA
OHM 0- 1KO
dB -20 dB + 56 dB

ACCESSORI
libretto istruzione con schema elettrico - Puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 54.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 2/V D.C.- 4.000 2/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38
Peso Kg 0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
V-200V-1000V
VOLT A.C. 2,5 V - 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
1000 V
OHM Ox1-?x10-2x100-0x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA- 50 mA-0,5 A -5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 m4- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A
CAPACITÀ = 0- 50F-O 500.F (con batteria interna)
dB 22 dB- 30 dB - 42 dB- 50 dB8- 56 0B- 62 0

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

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lo dell'annata in corso. ducia al periodico.

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MENTO retti, 52. I versamenti possono effettuarsi anche presso
la nostra sede.
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consiste nell'insieme
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stor MOSFET ed integrati CMOS, sufficientemente resistente al calore,
dato che occorrono parecchi secondi prima che il saldatore possa
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LA COPERTINA - Assume, questo mese, un aspet-
to natalizio ed invita i lettori ad abbellire il prese-
pio o il tradizionale albero con una originale stella
luminosa a cinquanta led, che può essere alimen-
tata pure con le pile ed affidata anche ai bambini.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
Sommario
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO STELLA NATALIZIA 660
CON CINQUANTA LED
stampa
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Distributore esclusivo per SCR E TRIAC 670

l'Italia: SOTTO ESAME
A. & G. Marco - Via Fortezza n. DI RICONOSCIMENTO
27 - 20126 Milano tel. 2526
autorizzazione Tribunale Civi-
le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 - pubblicità inferiore al INTEGRATO LM338K 680
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Tutti i diritti di proprietà lette-
raria ed artistica sono riserva- LA POST A DEL LETTORE 707
ti a termine di Legge per tutti i
Paesi. I manoscritti, i disegni,
le fotografie, anche se non INDICE DELL'ANNATA 1986 718
pubblicati, non si restituisco-
no.
.. STELLA NATALIZIA - •

CON 5O DIODI LED!

In occasione delle feste natalizie, abbiamo pre­
parato, per i nostri lettori, un circuito che
propone la realizzazione della tradizionale im­
magine della ste11a cometa, che molti potranno
inserire sull'albero o sul presepio, per abbellirli
con un elemento originale, dagli effetti sorpren­
denti e che pure i bambini potranno toccare,
senza alcun pericolo per la loro incolumità
personale. Perché nel progetto si fa uso esclusi­
vo dì diodi led, che possono essere alimentati a
pile o con alimentatori da rete, ma in ogni caso
con tensioni continue molto basse. Tuttavia,
per apprezzare pienamente l'originalità del
progetto presentato in queste pagine che, ricor­
diamolo, è un progetto esclusivamente elettro­
nico, dobbiamo citare quei principi di funzio-

[
Rallegrate le festività di fine ed inizio anno con la presenza,
nelle vostre case, di questa suggestiva interpretazione della
tradizionale stella cometa che, alimentata con tensioni molto
basse, derivate dalle pile, può rappresentare anche un curioso
giocattolo nelle mani dei bambini.

660
 Un originale e moderno abbellimento del presepio.
Non costituisce alcun pericolo di scosse elettriche.
Lo compongono cinquanta diodi led, il cui consumo di energia
è impercettibile.
namento elettronico sui quali sono state finora
concepite le più classiche stelle illuminate.
Quelle che si acquistano ancor oggi presso i
rivenditori di giocattoli o di materiali elettrici,
oppure quelle che, noi stessi, in passato, abbia­
mo insegnato a costruire mediante l'impiego di
lampadine a filamento, trasformatori di tensio­
ne, bilamine e, soprattutto, con precisi e sicuri
isolamenti delle parti componenti.
STELLE COMMERCIALI
Quelle di tipo commerciale sono stelle che
contengono una grossa quantità di difetti, il cui
esame è da solo in grado di far capire quali e
quanti benefici possa introdurre l'elettronica
anche in questo particolare settore degli effetti
luminosi suggestivi.
Nella maggior parte dei casi, le stelle commer­
ciali vengono costruite con tante lampadine ad
incandescenza, a bassa tensione, collegate in
serie, allo scopo di poter essere alimentate di­
rettamente dalla tensione di rete. Ma un tale
tipo di collegamento presenta almeno due gros­
si inconvenienti. Infatti, il primo di questi con­
siste nella facilità con cui tutte le luci possono
spegnersi, quando una sola lampadina si bru­
cia. Il secondo inconveniente sta invece nella
pericolosità del circuito, che in ogni suo punto
espone la tensione di rete. E qui qualcuno
potrebbe obiettare che l'ostacolo della presenza
di un pericolo costante di folgÒrazione è facil­
mente aggirabile, ricorrendo al collegamento
in parallelo delle lampadine e all'uso di un
trasformatore riduttore di tensione. Ma questa
soluzione, tecnicamente valida, non lo è più
sotto l'aspetto economico, perché il trasforma­
tore è costoso e perché il consumo di energia
sarebbe eccessivo. Inoltre, per raggiungere gli
effetti di attrazione collettiva, generati dalla
stella elettronica, si dovrebbero usare lampadi­
ne ad intermittenza, che provocherebbero di­
sturbi nelle ricezioni televisive e persino nel­
l'asçolto delle riproduzioni audio ad alta fedel­
tà. E il fastidioso cric-eroe che più o meno tutti
sopportano in occasione delle festività di fine
anno, quando si ascolta la radio, il registratore
o l'amplificatore di bassa frequenza hi-fi, con­
tro il quale nulla può l'incolpevole utente dei
servizi radio-televisivi o l'appassionato di mu­
sica riprodotta.
VANTAGGI ELETTRONICI
La soluzione radicale dei problemi ora sollevati
è posseduta soltanto dall'elettronica, che sosti­
tuisce le lampadine a filamento con i diodi led,
che non generano calore, rappresentano una
sorgente di luce ad alto rendimento e richiedo­
no, per la loro attivazione, una tensione di
alimentazione assai bassa, di soli 2 V circa, per
cui, anche componendo una serie di una decina
di led, questa viene sufficientemente alimentata
con la tensione di tutta sicurezza di soli 15 V
circa.
Ma l'elettronica provvede pure all'eliminazio­
ne dei radiodisturbi, avendo recentemente im­
messo sul mercato della componentistica, an­
che a disposizione dei principianti, un nuovo
tipo di diodo led, contenente un circuito elet-
661
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662
 Flg. 2 - Circuito stampato in grandezza naturale, ossla in scala unitaria, sul quale il
lettore dovrà comporre il piano realizzativo della stella. La sigla SN86 significa:
Stella Natalizia 1986. La spiegazione di tutte le rimanenti indicazioni è ampiamente
riportata nel testo.

tronico interno, che realizza l'intermittenza
con assenza completa di contatti e scintille. Si
tratta dell'ormai noto diodo led temporizzato.
CONCEZIONI CIRCUITALI
Nel progettare il circuito della stella natalizia,
avremmo potuto scegliere il sistema dei colle­
gamenti in parallelo dei diodi led, per il quale
bastava disporre di una sorgente di tensione
bassissima, di circa 2 V. Ma per questa scelta
ogni led doveva essere dotato di una corrispon­
dente resistenza limitatrice di corrente, che
avrebbe complicato il circuito finale ed abbas­
sato il rendimento d'insieme, aumentandone il
consumo energetico. Infatti, a causa del gran
numero di resistenze, la corrente di ciascun led
si sarebbe sommata alle altre, provocando un
flusso di intensità tale da imporre l'uso di
conduttori dì diametro notevole, onde evitare
le naturali e conseguenti cadute di tensione.
Inoltre, con il collegamento di tipo in parallelo,
si sarebbe dovuto ricorrere all'uso di alimenta­
tori a 2 V, di non facile reperibilità commercia­
le. Ma c'è di più. Optando per il collegamento
in parallelo, la soluzione del problema delle
intermittenze sarebbe risultata assai poco eco­
nomica, perché avrebbe richiesto l'uso di diodi
led tutti di tipo temporizzato. E questi costano
molto di più dei normali diodi led. Ecco perché
i nostri tecnici hanno deciso di comporre dei
rami luminosi, ognuno dei quali è formato dal
collegamento in serie di cinque o, a volte, di sei
diodi led. I rami così ottenuti sono poi collegati
in parallelo tra di loro, in modo da poter
utilizzare l'innocua tensione di alimentazione
dì 15 V, che in elettronica rappresenta un
valore standard. Con questo sistema, basta
montare un solo diodo led temporizzato per
663
 NEGATIVO
(filo nero]

4LIM.
13:15V

PONTICELLO
(filo giallo I

Fig. 3 - Nella prima fase di montaggio della stella natalizia, il lettore è Invitato a
completare la continuità circuitale, mediante l'applicazione di spezzoni di filo
conduttore, delle due llnee di alimentazione: quella positiva (filo rosso) e quella
negativa (filo nero). Il ponticello è realizzato tramite uno spezzone di filo conduttore
giallo.

ogni ramo, con grande risparmio sulla spesa
complessiva della stella natalizia e con la possi­
bilità di effettuare collegamenti con mi sottili,
grazie alle basse correnti che li percorrono.
Anche il numero delle resistenze limitatrici di
corrente diviene esiguo, dato che ne serve una
soltanto per ciascun ramo, con un minimo
spreco di energia e di spazio. Infine, non è
necessario far uso di diodi led selezionati, ossia
dotati della stessa luminosità, in quanto i vari
gruppi si accendono e si spengono in modo
vario e casuale, senza mostrare all'osservatore
alcuna variazione di intensità luminosa. I colo­
ri dei diodi, poi, possono essere scelti a seconda
dei gusti del lettore, che li distribuirà, nei vari
rami luminosi, con logiche alternanze.
PRESENTAZIONE CIRCUITALE
Il circuito teorico della stella natalizia è quello
riportato in figura I. Esso consta di nove rami
di diodi led collegati in serie; i nove rami sono
invece collegati in parallelo; dunque si tratta di
un sistema di collegamenti misto serie-paralle­
lo, alimentato con la tensione continua di 13
V + 15 V, la quale può essere derivata da un
apposito alimentatore oppure da tre pile piatte
da 4,5 collegate in serie.
A volte, a seconda dei tipi di diodi led utilizza­
ti, può accadere che, per qualche ramo, la
tensione di 13 V sia insufficiente. Bisogna allo­
ra ricorrere al valore di 15 Vcc per provocare
l'accensione completa di tutto il circuito di
figura I.
I nove rami di diodi led sono stati contrassegna­
ti, nello schema elettrico di figura I, con le
lettere A-B-C-D-E-F-G-H-L, alle quali si fa poi
riferimento per distinguere l'esatta posizione
dei led nello schema pratico di figura 5.
Ciascuno dei nove rami contiene un diodo led
temporizzato, che nello schema elettrico di
figura l è caratterizzato da un simbolo legger­
mente diverso da quello rappresentativo del

664
 Fig. 4 - L'applicazione delle resistenze di limitazione delle correnti, che debbono
attraversare i diodi led, completa la prima fase realizzativa del circuito della stella.
li loro inserimento avviene tra i punti contrassegnati con la lettera «r».

diodo led normale, come pure chiaramente
indicato in figura 7. Accanto al simbolo, sem­
pre in figura I, abbiamo riportato una sigla, che
individua il ramo di appartenenza del compo­
nente, il numero di successione nel ramo stesso
e la particolarità della temporizzazione (T). Ad
ogni modo, le nove sigle che contraddistinguo­
no i led temporizzati, sono le seguenti: A6T -
B6T -C6T - D5T - EST - F6T -GST - H6T­
L5T.
IL LED TEMPORIZZATO
Il diodo led temporizzato non rivoluziona affat­
to il vecchio mondo dei led, semmai lo perfe­
ziona. Rivelandosi sicuramente come un ele­
mento in grado di attirare immediatamente
l'attenzione dell'operatore. Ecco perché esso
viene oggi montato nei sistemi segnalatori d'al­
larme o di cattivo funzionamento delle appa­
recchiature elettroniche, nelle fabbriche, in la-
boratorio o in auto, senza richiedere null'altro
che una semplice connessione all'alimentatore,
allo stesso modo con cui si opera con il più
comune diodo led.
La composizione interna del diodo led tempo­
rizzato è riportato in figura 8. Il disegno assume
ovviamente carattere teorico, perché eseguito
tramite simboli. Ma riflette fedelmente la realtà
costituzionale del componente.
La figura 9, invece, presenta il diodo led tem­
porizzato nella sua espressione pratica. Il led
vero e proprio si trova sulla sinistra, l'integrato,
al quale è collegato il led, è situato sulla destra.
Dal componente fuoriescono, come nei norma­
li diodi, due elettrodi, quello di anodo e quello
di catodo, segnalato dalla freccia 1 in figura 9,
che nella parte superiore appare leggermente
più largo dell'elettrodo di anodo. E questo è il
solo elemento che distingue tra loro i due
terminali. Per una maggior precisione, dobbia­
mo aggiungere che, in corrispondenza del cato­
do, sull'involucro esterno del componente è
665
 O CATODO O CATODO

ED LED
NORMALE TEMPORIZZ,

Fig. 5 - La seconda fase costruttiva della stella natalizia interessa la faccia della
basetta opposta a quella in cui è composto il circuito. Su questa debbono essere
applicati i cinquanta diodi led nell'ordine indicato nello schema teorico di figura 1,
iniziando dal ramo A con il diodo A 1. In basso di questo disegno, sulla sinistra, sono
riportati gli elementi di riconoscimento della posizione esatta dei due elettrodi di
anodo e di catodo del led normale e di quello temporizzato.

Fig. 6- La foto Illustra il prototipo della stella natalizia, montata e collaudata dai
nostri tecnici e vista dalla parte del circuito di alimentazione dei cinquanta diodi led.

666
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o
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Fig. 7 - Questi sono i simboli elettrici del diodo led

temporizzato e di quello normale da noi adottati nella
LED LED
composizione dello schema teorico di figura 1. TEMPOR. NORMALE

presente una piccola smussatura, che concorre, a parte di figura 5, è poco appariscente in
anch'essa, al riconoscimento dell'elettrodo di alcuni modelli, mentre lo è di più in altri.
catodo, ma questa smussatura, visibile in basso, Il circuito integrato, contenuto internamente al

DLT

Fig. 8 - Circuito teorico relativo alla composizione

interna di un moderno diodo led temporizzato.

667

LED
g ELETTRONICA - Imola - Via T. Campanella,
1 "a" si consiglia di utilizzare conduttori di color
CATODO
Fig. 9 - Cosi è internamente composto un diodo led
temporizzato. Le frecce indicano i seguenti elementi:
terminale di catodo (1); tacca di riconoscimento della
posizione del catodo (2); supporto trapezoidale del
diodo led normale (3).
diodo led temporizzato, funge da elemento di
temporizzazione e pilotaggio, la cui frequenza
non è la stessa in ogni componente. Ecco per­
ché, nel circuito di figura l, la cadenza delle
accensioni, in ciascun ramo, diviene casuale,
con un risultato luminoso complessivo vera­
mente originale.
PRIMA FASE DI MONTAGGIO
La prima fase di montaggio della stella natalizia
prevede l'approntamento del circuito stampato,
che il lettore dovrà eseguire riportando, al vero,
il disegno di figura 2.
Nella parte opposta a quella in cui sono presen­
ti le piste di rame, la stella dovrà essere colorata
668
in oro o in argento. Nel nostro prototipo si è
preferita la colorazione oro. Tuttavia, coloro
che dovessero ritenere troppo difficile l'appron­
tamento della basetta a forma di stella cometa,
potranno richiedere questo elemento, già verni­
ciato e completo di circuito stampato, alla BCA
134- Tel. (0542) 35871. Assieme al circuito
potranno pure essere richiesti tutti i diodi led,
normali e temporizzati.
Nello schema del circuito stampato di figura 2,
i punti in cui debbono essere collegati i condut­
tori della tensione negativa e quelli della ten­
sione positiva sono stati disegnati in modo
diverso: con un quadratino, contrassegnato con
la lettera "m", quelli della tensione negativa e
con un triangolino, contrassegnato con la lette­
ra "a" quelli della tensione positiva. Per i punti
rosso, per i punti "m" è meglio servirsi di
conduttori di color nero.
I punti contrassegnati con le lettere "r" sono
quelli fra i quali verranno collegate le resisten­
ze, mentre sulle due piazzole circolari, indicate
con la lettera "p, va inserito un ponticello.
Una volta realizzato il circuito stampato si
provvederà a completarlo nel modo indicato in
figura 3, con la saldatura dei vari spezzoni di
conduttori, la cui presenza si è resa necessaria
per evitare la composizione di un circuito
stampato troppo complesso, di non facile rea­
lizzazione per un principiante il quale, doven­
do lavorare su piste di rame troppo fitte, sareb­
be certamente incorso nella formazione di pic­
coli cortocircuiti, compromettendo il funziona­
mento della stella natalizia.
Il ponticello, chiaramente indicato in figura 3,
deve essere realizzato con uno spezzone di
conduttore di colore diverso da quelli usati per
le due linee di alimentazione. Nel nostro proto­
tipo abbiamo scelto il color giallo.
SECONDA FASE COSTRUTTIVA
La seconda fase costruttiva consiste nell'appli­
cazione delle resistenze di limitazione di cor­
rente e dei diodi led, secondo quanto illustrato
negli schemi delle figure 4 e 5.
Accanto ad ogni resistenza, nello schema prati­
co di figura 4, abbiamo riportato una sigla, la
quale individua il ramo di appartenenza del
componente citato nello schema teorico di fi­
gura I. Queste resistenze hanno tutte lo stesso
valore di 68 ohm e la potenza di dissipazione di
1/8 W; sono quindi molto piccole. Esse sono
montate, ovviamente, dalla· parte in cui sono
Fig. 10 - Esempio di alimentatore da rete, di tipo a
spina, normalmente commercializzato e in grado di
erogare la tensione continua di 12 V, che può essere
sufficiente per alimentare il circuito della stella natali-
zia.
presenti le tracce di rame del circuito stampato,
contrariamente a quanto accade di solito e ciò
per non alterare la bellezza della stella. Biso­
gnerà quindi accertarsi che tutte le resistenze
rimangano leggermente sollevate dal circuito,
onde evitare falsi contatti.
Dopo aver applicate le resistenze, si ribalta la
stella e si passa al montaggio, sulla superficie
dorata, dei cinquanta diodi led, seguendo lo
schema di figura 5.
Quest'ultima operazione è la più delicata di
tutte, perché se un solo diodo viene montato in
modo errato, tutto il ramo rimane spento. Ad
ogni modo, per un immediato accertamento
dell'esatta esecuzione, conviene sottoporre al­
l'alimentazione ciascun ramo dopo la sua com­
posizione, per vedere se tutti i led, che in alcuni
rami sono cinque, in altri, sei, si accendono.
Per facilitare il compito di montaggio dei diodi
led, sullo schema di figura 5, a sinistra, in
basso, abbiamo riportato gli elementi di riferi­
mento che contraddistinguono questi compo­
nenti e che consentono di individuare gli elet­
trodi di anodo e di catodo.
I led temporizzati recano pure un puntino
nero, che individua l'integrato in essi contenuto
e che pilota il lampeggìo del ramo di diodi
normali.
Prima di inserire i led nel circuito, si dovrà
provvedere ad accorciarne i terminali, in modo
che rimangano due reofori lunghi 7 mm. Cin­
que millimetri di conduttore distanzieranno il
componente dalla faccia dorata della stella, i
rimanenti due millimetri penetreranno nel foro
e verranno interessati dalla saldatura a stagno.
I led sono di tre colori, rosso - verde - giallo e
l'ordine di successione potrà essere quello de-
dotto dalla copertina del presente fascicolo. In
ogni caso, il lavoro di applicazione dei led deve
iniziare dal ramo A, esattamente con il led A 1.
Coloro che volessero compensare eventuali dif­
ferenze di luminosità tra i vari rami, potranno
intervenire sui valori delle resistenze di limita­
zione, ricordando che un aumento del valore di
queste corrisponde ad una diminuzione di lu­
minosità e viceversa. Comunque le eventuali
variazioni ohmmiche debbono essere minime.
ALIMENTAZIONE
Alimentando la stella natalizia con tre pile
piatte da 4,5 V, collegate in serie, l'autonomia
di funzionamento è breve ed obbliga l'utente ad
un frequente ricambio delle stesse, giacché las­
sorbimento di corrente dell'intero circuito si
aggira intorno ai 60 mA -;- 70 mA. Peraltro,
qualsiasi alimentatore da rete, purché in grado
di erogare la tensione di 15 Vcc potrà essere
utilizzato per l'accensione continuata del di­
spositivo.
Si possono anche usare, per la stella natalizia, i
piccoli alimentatori da rete da 12 V, dotati di
spina, come quello disegnato in figura I O. Per­
ché questi tipi di alimentatori, pur essendo
commercializzati con la tensione continua
d'uscita di 12 V, non sono stabilizzati interna­
mente e quindi, con un carico limitato, come
quello della stella, erogano di solito una tensio­
ne superiore ai 12 Vcc. Nella peggiore delle
ipotesi, può capitare che qualche ramo non si
accenda, ma in questo caso basterà variare di
poco il valore ohmmico della resistenza di
limitazione.
669
 SCR E TRIAC
ALLA PROVA
Visti nel loro aspetto esteriore, SCR e TRIAC
si assomigliano come tante gocce d'acqua. Di­
stinguerli, dunque, è impossibile, se non si
ricorre all'esatto riconoscimento della sigla e al
ritrovamento di questa su un comune prontua-
rio. Ma le sigle, oggi attribuite a questi semi­
conduttori, sono tante, troppe per essere raccol­
te tutte in un manuale aggiornato alla portata
dei dilettanti. I quali, spesso, durante la loro
attività, si trovano in imbarazzo, perché, igno-

Quando i semiconduttori sono conservati alla rinfusa in un

unico cassetto, può essere difficile contraddistinguere un tipo
di componente da un altro, soprattutto se le sigle sono diven-
tate illeggibili. Ma con l'uso dell'apparato descritto in questa
sede molti problemi potranno essere facilmente risolti.

670
 Realizzate e conservate questo dispositivo nel vostro laborato-
rio.
Con una certa rapidità potrete distinguere un semiconduttore
da un altro.
Basteranno poche prove per conoscere lo stato di efficienza
dei componenti sotto esame.
rando le caratteristiche elettriche, non possono
condurre quelle prove che servono ad identifi­
care i componenti e a conoscere il loro stato di
efficienza. Ecco perché ci è sorta l'idea di
concepire un semplice circuito, di immediata
realizzazione, assolutamente economico, da af­
fidare ai nostri lettori principianti, con il quale
essi possano distinguere, con una certa rapidità,
un SCR da un TRIAC, valutandone, nello
stesso tempo, il comportamento elettrico, vale
a dire la validità funzionale. Ma poiché il
principio di funzionamento del dispositivo è
basato sull'utilizzazione, da parte degli SCR, di
mezzo ciclo della tensione alternata, mentre il
TRIAC funziona con il ciclo intero della stessa
tensione, alla presentazione dell'apparato dob­
biamo far precedere quelle nozioni teoriche che
regolano il modo di comportarsi di questi parti­
colari diodi, che ormai tutti conoscono ed il cui
impiego è spesso da noi prescritto per la costru­
zione dei molti progetti che, mese per mese,
vengono pubblicati su questo periodico.
STRUTTURE E SIMBOLI
Conosciuto pure sotto il nome di diodo con­
trollato, l'SCR è internamente composto da tre
giunzioni P-N, che formano un semiconduttore
di tipo P-N-P-N, simile a due normali diodi
collegati in serie. li terminale relativo all'anodo
fa capo al semiconduttore P più esterno, men­
tre il catodo rimane collegato con il semicon­
duttore N situato nella parte opposta. Al secon­
do settore di materiale P è collegato l'elettrodo
rappresentativo del gate, detto pure "porta".
Il simbolo elettrico, che caratterizza il diodo
SCR, è quello rappresentato in figura 1, mentre
l'aspetto esteriore più comune di questo semi­
conduttore può identificarsi con una delle
espressioni grafiche riportate in figura 2.
li TRIAC può considerarsi un parente stretto
dell'SCR ed è particolarmente adatto a funzio­
nare con la corrente alternata. La sua struttura
fisica interna è analoga a quella del diodo
controllato, ma i suoi tre elettrodi, anziché
chiamarsi anodo-catodo-gate, come avviene nel
diodo SCR, vengono denominati, rispettiva­
mente, anodo I - anodo 2 - gate, come chiara­
mente indicato nel disegno di figura 3, che
propone il simbolo elettrico di tale compo­
nente.
Anche per il TRIAC esistono due espressioni
esteriori molto comuni in commercio, quelle
riportate in figura 4, che sono assolutamente
uguali a quelle di figura 2 e che, proprio per
questo motivo, possono generare, nella mente
del principiante, una grande confusione. Ciò
che cambia è l'applicazione pratica di questi
componenti e la denominazione dei loro elet­
trodi.
INTERRUTTORE ELETTRONICO
Applicando all'anodo dell'SCR una tensione
negativa rispetto al catodo, non si ottiene alcu­
na conduzione elettrica, così come avviene in
un comune diodo a semiconduttore. L'SCR
può così essere assimilato ad un interruttore
aperto.
Invertendo la polarità della tensione, l 'SCR
rimane ancora bloccato, contrariamente a
quanto avviene in un normale diodo, nel quale
671
 SCR A
DIODO
innesco
O
o
g
<t
SCR
si avrebbe conduzione elettrica; ma il blocco
rimane finché non arriva sul gate un impulso
positivo rispetto al catodo, di ampiezza tale da
mettere il diodo controllato in completa condu­
zione. E questa commutazione avviene in un
tempo estremamente breve, dell'ordine di 0,5
microsecondi, cioè in un mezzo milionesimo di
secondo.
Come si può immediatamente arguire, questo
tempo è molto più breve di quello richiesto
dagli analoghi sistemi elettromeccanici.
Una volta innescato, l'SCR rimane conduttore
senza bisogno di alcuna tensione di comando
sul gate, conservando questa condizione anche
quando sul gate vengono applicati nuovi im­
pulsi di comando.
672
Fig. 1 - Simbolo elettrico del diodo SCR, noto pure
con la denominazione di diodo controllato. Con la
lettera G viene indicato l'elettrodo di gate, o porta,
attraverso Il quale viene applicato al componente
l'impulso di tensione che ne provoca la conduzione
(innesco). Con la lettera A è segnalato l'elettrodo di
anodo e con la K quello di catodo.
Fig. 2 - Questi sono i due tipi di diodi SCR (silicon-
controlled-rectifler) più comunemente reperibili in
commercio e maggiormente utilizzati dai dilettanti.
Per diseccitare l'SCR, cioè per riportarlo allo
stato di interdizione, esistono due sistemi: si
può ridurre a zero la tensione fra anodo e
catodo, oppure si può far divenire negativo
l'anodo rispetto al catodo. In questo caso la
tensione alternata si rivela assai utile, perché
passa per lo zero quando inverte la propria
polarità ad ogni semiperiodo.
In figura 5 è presentato l'esempio di un SCR in
funzione di interruttore elettronico in un cir­
cuito di alimentazione di una lampadina a
filamento in corrente alternata. Vediamone ora
il comportamento teorico.
In assenza di segnale sul gate, l'SCR si compor­
ta come un interruttore aperto, ossia non con­
duce corrente e la lampada LP rimane spenta.
 A2

DUE
Fig. 3 - Simbolo elettrico del TRIAC, dentro il
DIODI
quale sono visibili due diodi collegati in antiparal-
lelo. Il componente è dotato di due anodi (A1- A2)
e dell'elettrodo di gate (G).
mnesco

,__ (\j
,__
o o
8z og !
< < < DO
4E
O+. O
z] <
<, D <
z

Fig. 4 - Esempi di TRIAC di tipo commerciale molto

comuni, perfettamente identici ai modelli di SCR ri-
portati in figura 2, nei quali cambiano soltanto le
denominazioni degli elettrodi. TRIAC

Ma quando si applica un impulso di tensione caso, a differenza di quanto avviene nell'SCR,

ad ogni semiciclo della tensione alternata, l'in­
terruttore si chiude e la lampada LP si accende.
Non tuttavia nel pieno della sua luminosità,
perché l'SCR si comporta come un normale
diodo in serie al circuito, che raddrizza la
tensione alternata. In pratica, l'accensione della
lampada si riduce al 50%.
In figura 6 è illustrata la nuova condizione
elettrica del circuito di figura 5, nel quale l'SCR
si trasforma in un diodo raddrizzatore della
tensione alternata.
In figura 7 è riportato lo schema teorico appli­
cativo di un TRIAC, analogo a quello dell'SCR
di figura 5.
In assenza di impulso di tensione, che in questo
può essere sia positivo che negativo, il TRIAC
non conduce, cioè si comporta come un inter­
ruttore aperto e la lampada LP rimane spenta.
Applicando invece una piccola tensione, posi­
tiva o negativa, sul gate, il TRl'AC diventa
conduttore ed equivale ad un interruttore chiu­
so. Ma questa volta il semiconduttore si lascia
attraversare da entrambe le semionde della ten­
sione alternata, come indica il disegno di figura
8. E ciò perché la struttura interna del TRIAC
è corrispondente a quella di due diodi SCR
collegati in parallelo, con le polarità opposte,
in antiparallelo, ma con l'elettrodo di innesco
in comune.
Abbiamo detto che il TRIAC può essere inne-

673
 O
C,,......A.
Q

Fig. 5 - Circuito teorico di applicazione di un diodo

SCR in funzione di interruttore, chiuso o aperto, di
accensione della lampada LP.

SCR
+ +

Fig. 6 - Il diodo SCR, collegato in serie con un conduttore percorso da corrente

alternata, si comporta come un elemento rettificatore, lasciando via libera al
passaggio delle sole semionde positive.

A2

©) TRIA(;.
,C.A.
,,......
Q Jup
Al
Fig. 7 - Esem pio di impiego di un TRIAC, in veste di
interruttore elettronico, In un circuito di accensione di
una lampada alimentata In corrente alternata (C.A).

674
 + + '+
TRIAC

F5g. 8 - Poiché nel TRIAC sono contenuti due diodi collegati in antiparallelo, tutte le
emlonde, quelle positive e quelle negative della corrente alternata attraversano il
semiconduttore.

1 semionda

00. é
LUCE SCARSA
-
Fig. 9 - La lampada LP, collegata in serie con un SCR, si illumina in misura ridotta,
perché il suo fllamento viene percorso dalle sole semionde positive della corrente
alternata.

2 semionde

0,0 é -
VVU...s.
Fig. 10 - Quando la lampada LP è Inserita in serie con un TRIAC, essa é attraversata
dalle sinusoidi complete della corrente alternata e si accende normalmente a piena
luminosltà.

scato applicando un impulso di tensione sul nere in conduzione il semiconduttore.

suo gate. Ma questo componente si autoinnesca
quando il valore della tensione alternata appli­
cata sui due anodi oltrepassa un certo limite,
chiamato tensione di breakdown. Facendo poi
diminuire la corrente ed aumentare la resisten­
za di carico del TRIAC, si raggiunge un punto
in cui la corrente non è più in grado di mante-
Il valore minimo della corrente che può mante­
nere innescato il TRIAC viene comunemente
indicato come corrente di Hold, cioè corrente
di mantenimento.
Possiamo ora concludere questa doverosa espo­
sizione teorica ribadendo l'importante concet­
to, che viene sfruttato nell'uso del dispositivo

675
 R3

SCR
7
0G-G
LPI
+ @) } o4-42

mOK- A1
12V 054 TRIAC f
RETE

Flg. 11 - Circuito elettrico del dispositivo che consente di selezionare gli SCR dai
TRIAC e di riconoscerne lo stato di efficienza. Il pulsante P1 provoca l'Innesco dei
semiconduttori In esame.

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
R1 =470ohm- } W DL1 == diodo led (rosso)
R2 = 470ohm- 3 W DL2 = diodo led (verde)
R3 = 470ohm- 3 W LP1 = lampada (12 V - 0,3 A)
P1 = pulsante (normai. aperto)
T1 = trasf. d'alim. (220 V/ 12 V - 0,5 A -
5±7w)

descritto più avanti, per il quale, come dimo­
strano gli schemi riportati nelle figure 9 e 1 O, le
lampade si illuminano in modo diverso, a se­
conda che esse vengano collegate in serie con
un SCR oppure con un TRIAC.
CIRCUITO ANALIZZATORE
Vediamo ora come è stato concepito e come
funziona il circuito che permette di riconoscere
se, in caso di dubbio, il componente è un SCR
oppure un TRIAC e in quali condizioni elettri­
che di funzionalità questo si trova al momento
dell'esame.
Osserviamo il circuito di figura 11 e notiamo
che in questo è presente, sulla sinistra, il tra­
sformatore di alimentazione T 1, che consente
di far funzionare il dispositivo con la tensione
di rete.
Il trasformatore T 1, la cui potenza si aggira
intorno ai 5 + 7 W, riduce la tensione alternata
di rete da 220 V a 12 V, consentendo un
assorbimento di corrente di 0,5 A.
L'avvolgimento secondario del trasformatore

676
 R2
o DI2
(verd
o
G A
Flg. 12 - Piano costruttivo dell'apparato descritto nel testo e realizzato su una lastra
metallica destinata a fungere da coperchio di chiusura di un adatto contenitore.
T 1 alimenta una lampada a filamento di bassa
potenza, due diodi led e, ovviamente, i semi­
conduttori in prova, che possono essere degli
SCR oppure dei TRIAC.
In parallelo alla lampada LPI sono collegati
due diodi led in opposizione tra loro, ossia in
antiparallelo, uno di color rosso, l'altro di color
verde. Entrambi questi led sono fomiti di resi­
stenza di limitazione di corrente collegata in
serie (R l-R2). Ora, ricordando quanto detto
durante l'esposizione teorica, relativamente al­
la possibilità di presenza di semionde positive
oppure di sinusoidi complete (figure 6-8), è
facile comprendere come uno soltanto dei due
diodi led, oppure entrambi, possano accender­
si. E precisamente, in presenza di un SCR, la
lampada LP 1 si accenderà al 50%, il diodo led
DL2 rimarrà spento, mentre il diodo led DL 1,
di color rosso, si accenderà. Infatti, come indi­
cato in figura 6, le semionde negative vengono
arrestate sull'anodo dell'SCR, mentre sul cato­
do sono presenti le sole semionde positive della
corrente alternata. Concludiamo dicendo che,
con DLI rosso acceso, DL2 verde spento ed
LPI poco illuminata, il semiconduttore in pro-
RI
o
RETE
fl
·l,/yE
1,
Tf]
:A\,,
gommino
K o
va è senza ombra di dubbio un diodo SCR.
Quando sulle boccole A 1 - A2 - G viene
inserito un TRIAC, questo, se è efficiente, si
comporta da interruttore elettronico chiuso e si
lascia attraversare da entrambe le semionde
della corrente alternata, le quali provocano la
completa accensione della lampada LP 1 ed
anche quella di entrambi i diodi led DLI -DL2.
Infatti, essendo la corrente alternata formata da
semionde positive e da semionde negative, que­
ste accenderanno, alternativamente, i due diodi
led, ma la frequenza di 50 Hz non consentirà di
apprezzare le alternanze della corrente, offren­
do una luminosità continua dei due diodi rosso
e verde. Anche questa volta, dunque, conclu­
diamo dicendo che, con entrambi i led accesi e
la lampada LP 1 in completa luminosità, si deve
ritenere che il semiconduttore in prova è, senza
ombra di dubbio, un TRIAC.
Per ognuna delle prove citate, allo scopo di far
innescare i componenti in prova, occorre sem­
pre premere per un attimo il pulsante P 1, con
il quale si provvede ad inviare nel gate del
semiconduttore il necessario impulso di tensio­
ne.
677
RISULTATI D'ESAME le seguenti:

Quando del componente si ignora il tipo, ossia K A G

non si sa se si tratta di un SCR o di un K G A
TRIAC, ma si conosce la disposizione dei ter­ A G K
minali, allora l'esame con il dispositivo di fi­ A K G
gura 11 è abbastanza rapido. E l'esito può G K A
essere uno di quelli precedentemente citato, G A K
che segnala all'operatore di trovarsi in presenza
di uno dei due tipi di semiconduttori. Ma se Per il TRIAC invece, ricordando che i termina­
non si conosce l'esatta disposizione dei termi­ li sono stati indicati con le lettere A l-A2-G, le
nali, allora si debbono effettuare dei tentativi di combinazioni sono le seguenti:
inserimento degli elettrodi nelle rispettive boc­
cole. Questi tentativi, che in nessun caso posso­ A1 A2 G
no danneggiare l'SCR o il TRIAC, sono sei, Al G A2
perché tre sono i piedini di ciascun componen­ A2 Al G
te (3x2 =6). In pratica, per l'SCR, tenendo A2 G AI
conto che nello schema di figura 11 i terminali G A1 A2
sono indicati con K-A-G, le combinazioni sono G A2 AI

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO

L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e Informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un llbro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa dlscipllna e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 8.500 di misura- I condensatori - I resistori- I diodi

- I translstor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
cipali componenti elettronlcl, con !'arricchimento
di moltlsslml suggerimenti pratici che, al dllet-
Edito In formato tascabile, a cura della
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

678
 @
DLI LPI DL2

@
rosso
9 @
verde
PI

@
RETE
A1 A2 G- TRIAC
@@@
SCRK A G @

Fig. 13 - Pannello frontale dello strumento di prova dei TRIAC e degli SCR, i cui
elettrodi debbono essere inseriti sulle tre boccole applicate in posizione centrale, in
basso, mentre sulla destra è presente l'unico elemento di comando del dispositivo,
ossia il pulsante che alimenta il gate e provoca la conduzione dei componenti sotto
esame.

Abbiamo detto che normalmente si verificano
le due seguenti condizioni, ritenendo ovvia­
mente efficienti i componenti in prova:
SCR = LPl a mezza luce - led rosso acceso -
led verde spento.
TRIAC = LPl a luce totale - led rosso e verde
accesi.
Se una od entrambe queste condizioni si verifi­
cano senza premere il pulsante PI, ossia senza
inviare il necessario impulso di tensione al gate,
bisogna dedurre che il componente in esame è
difettoso, probabilmente in cortocircuito. Se
invece, pur premendo il pulsante PI, nessun
elemento ottico si illumina, allora si deve ar­
guire che il semiconduttore in prova è anche in
questo caso difettoso e con tutta probabilità
aperto in uno dei suoi elettrodi.
COSTRUZIONE DEL DISPOSITIVO
Il montaggio del circuito di prova degli SCR e
dei TRIAC si effettua nel modo indicato in
figura 12, dentro un contenitore metallico; più
precisamente sulla faccia posteriore del pannel­
lo frontale, destinato a fungere da coperchio di
chiusura del contenitore stesso.
Sulla faccia anteriore del coperchio dovranno
quindi comparire gli elementi visibili in figura
13, ossia i tre indicatori ottici DLI-LPI-DL2,
le tre boccole per l'innesto dei tre elettrodi dei
semiconduttori in esame e, sulla destra, il pul­
sante PI, che serve ad innescare la conduzione
degli SCR e dei TRIAC.
Le tre boccole G A K dovranno essere di tipo
miniatura e sistemate in modo da rimanere
assai vicine tra loro, onde facilitare il contatto
con gli elettrodi dei componenti in esame, che
sono pure molto vicini tra loro.
abbonatevi a:
ELETTRONICA
PRATICA

679
INTEGRATO #%

LM338K
Lo scorso mese abbiamo presentato il progetto
di un alimentatore a regolazione continua per
uso laboratoriale, nel quale è stato fatto impie­
go di un moderno, interessante integrato, le cui
caratteristiche complete ed il comportamento
elettrico in alcune pratiche applicazioni vengo­
no esaminati in questa sede.
La destinazione preferenziale di tale compo­
nente, ormai noto sotto la sigla LM338K, è
certamente quella degli alimentatori, ma esso
può rendersi utile in tutti quei dispositivi nei
is4
quali sia necessario regolare una tensione su un
certo valore prestabilito. Oppure quando si
voglia disporre di una serie di valori di tensioni
costanti con assorbimento di corrente anche
notevoli. Infatti, l'LM338K è in condizioni di
poter variare la tensione io uscita fra 1,2 V e 32
V, con l'assorbimento di corrente di ben 5 A!
In figura 1 abbiamo illustrato la piedinatura del
componente che, come si può immediatamente
notare, si presenta esteriormente nella forma
del ben noto transistor 2N3055, realizzato in

Attraverso una discreta serie di circuiti applicativi, vengono

qui elencate ed analizzate le maggiori caratteristiche elettri-
che che qualificano questo nuovo, Importante componente,
che molti lettori già conoscono ad altri si ritengono pronti ad
utilizzare.

680
 Tensioni regolabili in uscita fra 1,2 V e 32 V.

Massima corrente in uscita: 5 A.

Particolarmente adatto per la realizzazione di alimentatori da

laboratorio.

contenitore metallico T03. Con la lettera "r' è
indicato il terminale regolatore, con la lettera
"e" quello d'entrata e con la lettera "u" tutto il
contenitore metallico, che costituisce, ovvia­
mente, l'uscita dell'integrato.
SOVRACCARICHI TERMICI
co sul radiatore in cui è montato l'integrato.
Ma i benefici di questo si sarebbero apprezzati
soltanto in presenza di aumenti di temperatura
graduali, non certo di quelli improvvisi che, a
causa dell'inevitabile inerzia di trasmissione del
calore, non sarebbero stati avvertiti dal sensore
in tempo sufficiente per proteggere l'integrato
dalla sua distruzione.

La versione integrata di circuiti in precedenza

realizzati con i sistemi più tradizionali, me­
diante l'uso di componenti discreti, consente di
raggiungere alcuni risultati pratici altrimenti
impossibili. Per esempio, nel nostro integrato
LM338K è stata cosa agevole incorporare un LM 338k
valido sistema di protezione contro i sovracca­
richi termici; un sistema che, composto con i
metodi più classici, non avrebbe offerto pari
affidabilità, né presentato uguale semplicità cir­
cuitale.
Ma ad un. tale sistema di protezione termica si
accoppia pure quello contro i sovraccarichi
elettrici. In pratica succede questo: quando l'in­
tegrato si riscalda troppo, esso cessa di funzio­
nare, evitando in tal modo conseguenze danno­
se.
Il surriscaldamento del componente può essere
determinato da un carico eccessivo collegato in
uscita, oppure da una interruzione del funzio­
namento dell'eventuale ventilatore di raffred­ LATO PIEDINI
damento o, ancora, da insufficiente aerazione
del dispositivo in cui l'integrato è montato e
lavora. Fig. 1- Questo disegno interpreta l'esatta piedinatura
Per la precisione, il pezzettino di silicio, conte­ dell'integrato LM338K. Con la lettera «r» si indica l'elet-
nuto nell'integrato, detto "chip", ossia il silicio trodo regolatore, con la lettera «e» quello d'entrata e
con la lettera «u» l'elettrodo d'uscita, che è rappresen-
con cui è realizzato l'LM338K, interrompe la tato da tutto l'involucro metallico esterno del compo-
sua attività quando la temperatura raggiunge i nente.
155 ·c.
Questa stessa funzione, ora interpretata, sareb­
be stata ottenuta applicando un sensore termi-
681
 e I IU
IC1

- r

~
Ve J. [e-. J
Vu
e E-, ~
~
Rl T,

Fig. 2 - Esempio semplificato di applicazione dell'inte- C1 = 100.000 pF

grato LM338K in un circuito regolatore della tensione C2 = 1 µF - 50 VI (elettrolitico)
d'uscita. R1 5.000 ohm (trimmer)
r R2 120 ohm
IC1 = LM338K

e1 IU
IC1

~
-r Volt re .
m
.._
e
Ve
~
.._
e::
·-
o (g
Vu
(1, 3
e --.._ R2 e
g
Rl
--g.._

Fig. 3 - In questo schema sono evidenziate le tensioni di maggior rilievo, ampiamen-

te analizzate nel testo e relative all'entrata, all'uscita e alla regolazione dell'integra-
to IC1.

682
 el
IC1
-r
== ~ t
Fig. 4 - Con la sigla Re viene indicata la resistenza dei
cavi di collegamento fra l'uscita dell'integrato IC1 ed il
carico, sulla quale si verifica una sensibile caduta di
tensione quando l'assorbimento di corrente assume
valori molto elevati.
CIRCUITO D'IMPIEGO
Un esempio tipico di impiego dell'integrato
LM338K, in qualità di regolatore della tensio­
ne d'uscita, è quello riportato in figura 2.
Sull'elettrodo "e" si applica la tensione conti­
nua Ve che si vuol regolare ed il cui valore deve
superare di almeno 3 V quello d'uscita Vu,
altrimenti lo stadio finale dell'integrato non
sarebbe in grado di lavorare correttamente.
L'integrato utilizza la tensione Ve per alimen­
tare sia lo stadio regolatore della potenza
d'uscita, sia i circuiti di segnale. Lo stadio
regolatore è del tipo in serie, perché i transitar
d'uscita, come evidenziato nello schema del
componente di figura 9, sono collegati in serie
(Q25-Q26). l circuiti di segnale vanno identifi­
cati principalmente nel generatore della tensio­
ne di riferimento, nell'amplificatore d'errore,
nella protezione contro i sovraccarichi termici
e in quella contro i sovraccarichi elettrici. La
tensione di riferimento serve ovviamente al­
l'amplificatore d'errore, onde poter controllare,
mediante preciso confronto fra le due tensioni,
lU
Re
R2
e
Vu
e
ìf
R1 5.000 ohm (trimmer)
R2 = 120 ohm
RC = resist. conduttore
IC1 = LM338K
quella d'uscita, così da poter intervenire, se
necessario, per tenerla legata a tale riferimento.
E il risultato è il seguente: se il riferimento
varia, varia pure la tensione in uscita. Ecco
spiegato il motivo per cui è assolutamente im­
portante che il riferimento sia stabile, anche
quando la tensione d'entrata varia entro ampi
limiti e la temperatura di funzionamento del­
l'integrato subisce notevoli escursioni.
Il circuito di riferimento, utilizzato dal­
l'LM338K, è certamente uno dei migliori che si
possano conoscere, dato che presenta caratteri­
stiche non facilmente ottenibili con i normali
componenti elettronici; esso è noto con la de­
nominazione anglosassone di "band gap refe­
rence". La tensione naturalmente erogata, ossia
senza amplificazione o attenuazione, è di l ,24
V.
TENSIONE D'USCITA
L'amplificatore d'errore agisce sugli stadi finali
in modo da mantenere la tensione, fra il termi-
683
 e1 IU R3
IC1
- r
u

Q)
Ve
±, l.
e Tc, E, cT - Rl
~
tE
1--
1--

Fig. 5 - L'effetto della resistenza introdotta dai cavi di C1 = 1.000 µF - 50 VI (elettrolitico)

collegamento, fra l'uscita di IC1 ed ll carico, che nella C2 = 100.000 pf
maggior parte delle applicazioni è da considerarsi dan- C3 = 100.000 pf
noso, viene invece sfruttato positivamente nei circuiti R1 = 2.400 ohm
per caricabatterie, come nel circuito qui presentato.
R2 = 120 ohm
R3 = 0,1 ohm
IC1 = LM338K
BATTERIA= 12 V

eI

Jr r

l
e T,
Il

l
Il
e
fu
@

Fig. 6 - Esem pio di pratica applicazione dell'integrato C1 = 100.000 pf

LM338K In un circuito regolatore di corrente di preci- C2 = 100.000 pf
sione. Il potenziometro R1I è di tipo a filo e di elevato R1 = 4, 7 ohm - 50 W (potenziometro a
wattaggio.
filo)
IC1 = 'LM338K

684
 re l IC1 -·

r l· V use.

W
Fig. 7 - Interpretazione circuitale di un sistema R2
elettronico di accensione e spegnimento dell'inte-
grato LM338K In funzione di normale regolatore.
TR1

R1
R2
R3
=
=
=
720 ohm
120 ohm
1.000 ohm
R1 % e
comando TTL
TR1 = 2N2219 9
IC1 = LM338K GND
--

nale "r ed il terminale "u", sempre uguale a II condensatore elettrolitico C2, presente nello
1,24 V. Pertanto, la corrente che scorre attra­ schema di figura 2, deve essere montato molti
verso la resistenza R2 rimane stabile, essendo vicino ad ICI, onde evitare l'insorgenza di
sottoposta ad una tensione di valore costante. oscillazioni indesiderate. Ancor più vicino al­
Ma la corrente che attraversa la resistenza R2 l'integrato, sempre per Io stesso motivo, deve
passa pure per R 1, essendo l'elettrodo "r di rimanere il condensatore C 1.
ICI (figura 2) ad altissima impedenza. Per tale Nello schema di figura 3 sono indicate le ten­
motivo l'integrato regola la tensione in uscita. sioni fin qui prese in esame ed abbondantemen­
Infatti, la caduta di tensione sui terminali di te analizzate; aggiungiamo soltanto che con
R2, che è di 1,24 V, sommata con quella sui l'espressione Volt reg. si vuol segnalare la pre­
terminali di R 1, determina il valore della ten­ senza del valore di tensione di I ,24 V.
sione d'uscita. Pertanto, regolando il trimmer
R 1, si regola la tensione in uscita.
Quanto finora detto vale naturalmente in as­ RESISTENZA DEI CAVI
senza di sovraccarichi termici ed elettrici. Ma •
sui primi abbiamo già avuto occasione di in­ Lo schema riportato in figura 4 evidenzia l'ef­
trattenerci, mentre la protezione da quelli elet­ fetto indesiderato della resistenza Re rappre­
trici agisce in modo da mantenere entro limiti sentata dai cavi di collegamento tra l'uscita
di sicurezza la caratteristica corrente-tensione dell'integrato ICI ed il carico. Infatti, quando
dei transistor finali. l'assorbimento di corrente è di una certa entità,
In presenza di basse cadute di tensione, fra sulla resistenza Re si verifica una grossa caduta
entrata ed uscita dell'integrato di ICI, il transi­ di tensione, che viene risentita dal circuito
stor finale è poco sollecitato in tensione ed il come parte della caduta di tensione sulla resi­
circuito di protezione consente il flusso di cor­ stenza di regolazione. Una tale caduta di ten­
renti elevate, anche di I O A! Mentre con sensi­ sione può essere amplificata anche undici volte
bili cadute di tensione la protezione interviene dalla regolazione e per questo motivo, allo
pure in presenza di correnti inferiori ai 2 A, scopo di minimizzare il valore di Re, occorre
dato che i transistor finali risultano notevol­ collegare la resistenza R2 il più vicino possi­
mente sollecitati in tensione. Chiaramente, la bile al terminale "u" dell'integrato.
massima tensione applicabile all'entrata di IC 1, A volte la resistenza Re determina una limita­
deve essere inferiore ai 35 V, pena la distru­ zione della corrente d'uscita e questo effetto
zione completa dell'integrato. può essere vantaggiosamente sfruttato. Infatti,

685
 01

eI IU
IC1
- r
R2

@
Ve
e
ila
ciT .A t;j ,l JkT, l Vu
@

Fig. 8 - Questo circuito è certamente il più conslgllablle per la reallzzaz lone di un

dispositivo regolatore di tensione , tramite integrato LM338K, quando si vuol
costruire un alimentatore da laboratorio.

c1 = 100.000 pf R2 = 120 ohm

C2 = 10 µF - 36 VI (elettrolitico) D1 = 1N4007
C3 = 100.000 pf D2 = 1N4007
C4 = 10 F- 50 VI (elettrolitico) IC1 = LM338K
R1 = 5.000 ohm (trimmer)

ENTR.

USCITA

REG

Flg. 9 - Circuito elettrico completo Internamente contenuto nell'Integrato LM338K.

686
aumentando la corrente in uscita, aumenta la
caduta di tensione sui terminali della resistenza
Re e questa caduta di tensione, dopo essere
stata amplificata, viene sottratta alla tensione
d'uscita.
In figura 5 è rappresentata una applicazione di
quanto ora detto. In questo caso, infatti, si
sfrutta l'effetto citato per realizzare un carica­
batterie di elevate prestazioni.
Quando la batteria è scarica, il circuito funzio­
na da generatore di corrente, limitando ad un
valore ben preciso la carica della batteria ed
evitando in tal modo quei surriscaldamenti che
possono accorciare la vita degli accumulatori,
soprattutto di quelli di piccola potenza o al
nichel-cadmio.
Una volta caricata la batteria, il circuito di
figura 5 funziona come generatore di tensione,
senza fornire quasi più corrente alla batteria,
ma facendo fluire soltanto la minima corrente
di mantenimento, onde evitare inutili, ulteriori
riscaldamenti.
interpreta il sistema elettronico di accensione o
spegnimento di ICI in funzione di normale
regolatore. Il transistor TRI, il quale cortocir­
cuita la resistenza R I quando il comando TTL
è alto, ossia maggiore di 1,8 V, eleva l'uscita di
ICI a poco più di 1,3 V. E questo valore di
tensione è da considerarsi sufficientemente bas­
so per ritenere spento l'alimentatore.
Il circuito riportato in figura 8 è certamente
quello più consigliabile per la realizzazione di
on dispositivo regolatore di tensione tramite
integrato LM338K. Per esempio, per la costru­
zione di un alimentatore da laboratorio. In
questo schema, infatti, sono stati aggiunti, ri­
spetto al circuito tipico, il condensatore C2 e i
due diodi D1-D2.
La presenza del condensatore elettrolitico C2
diminuisce il ronzìo ed ogni altro possibile
disturbo in uscita. I due diodi al silicio, invece,
proteggono l'integrato ICI dalla carica residua
dei due condensatori elettrolitici C2-C4, duran­
te il processo di spegnimento.

REGOLATORE DI CORRENTE POSSIBILITÀ DI DISSIPAZIONE

II circuito riportato in figura 6 propone un'al­ Abbiamo già detto, all'inizio del presente arti­
tra interessante applicazione dell'integrato colo, che le possibilità di dissipazione dell'inte­
LM338K, quella dell'impiego del componente grato dipendono in larga misura dal radiatore
in funzione di regolatore di corrente di preci­ usato e dalla disponibilità di un ventilatore.
sione. In questo caso si utilizzano i circuiti Servendosi di un grosso radiatore di alluminio,
interni di ICI, che sono predisposti per mante­ molto alettato ed impegnando un buon ventila­
nere sempre costante la tensione, fra l'entrata tore, anche di modesta potenza, è possibile
"e" e l'uscita "u", sul valore di 1,24 V, per dissipare una cinquantina di watt, anche se
stabilizzare la corrente in uscita che attraversa normalmente bisogna rimanere al di sotto di
il potenziometro R I, collegato fra l'elettrodo tale limite. Comunque, per minimizzare la po­
"r" e l'elettrodo "u". tenza dissipata dall'integrato, che viene pratica-
Regolando il potenziometro R l, varia la cor­ . mente espressa come il prodotto della caduta di
rente in uscita. Dunque, per sopportare il flusso tensione, fra l'entrata Ve e l'uscita Vu, per la
di corrente, il potenziometro R l deve essere di corrente in uscita, non bisogna esagerare con il
tipo a filo, della potenza di almeno 50 W. Ma valore della tensione in entrata, che deve essere
questo componente può anche essere sostituito quello necessario a garantire almeno tre volt di
con una serie di resistenze fisse di diverso differenza tra Ve e Vu. Ma ricordiamo ancora
valore, commutabili tramite adatto commuta­ che la peggiore delle condizioni, che si possono
tore di potenza, in grado di consentire il passag­ verificare, è quella per la quale si ha il massimo
gio di correnti fino a 5 A. valore di corrente in uscita, il minimo valore di
Ve ed il massimo di Vu.
Quando si supera il limite della potenza dissi­
COMANDO TTL E REGOLATORE DI V pabile dall'integrato, questo non si danneggia,
perché è protetto, ma il circuito cessa di funzio­
L'applicazione dell'integrato LM338K, propo­ nare, subendo un trattamento che influisce ne­
sta tramite lo schema riportato in figura 7, gativamente sulla vita del componente.

• • • 687
LE PAGINE DEL
cE
SUPERSPIA PER RTX
Tutti i ricetrasmettitori sono dotati di un indi­
catore di trasmissione, che può essere rappre­
sentato da una lampadina a filamento, al neon,
da un diodo led o da uno strumento analogico
che valuta la potenza in uscita. In pratica,
quindi, si tratta di elementi spia, di tipo tradi­
zionale, come quelli citati o di tipo più attuale,
che tengono costantemente informato l'opera­
tore sulle funzioni di lavoro dell'apparecchio,
che può essere commutato in ricezione o in
trasmissione. Tuttavia, un sistema di sicurezza
vero e proprio, che impedisca di dimenticare il
dispositivo acceso, nella veste di trasmettitore,
27
col pericolo di inviare nello spazio e rendere
pubblici i dialoghi di carattere familiare e tal­
volta intimo, ancora non è stato escogitato.
Perché le segnalazioni ottiche più usuali, pos­
sono sfuggire all'appassionato della gamma cit­
tadina o al radioamatore che, costretto alla
distrazione da un improvviso evento esterno,
abbandona il trasmettitore acceso per ore ed
ore, facendo involontariamente conoscere a co­
loro che durante quel tempo sono in ascolto,
voci e notizie di natura privata. Per ovviare
dunque, a un tale inconveniente, abbiamo pen­
sato di concepire un circuito indicatore ausilia-

Con un semplice amplificatore di bassa frequenza, a tre transi-

stor, accoppiati direttamente, alimentate una lampada ros-
sa a filamento, In funzione di spia luminosa separata, segna-
latrice della condizione di lavoro, in trasmissione, del ricetra-
smettitore.

688
Può capitare a tutti, CB ed OM, di
essere colti da un momento di
disattenzione e di abbandonare
acceso il trasmettitore.
Difficilmente l'occhio dell'opera-
tore può sfuggire al richiamo lu-
minoso di questa lampada.
rio, con lampada ad incandescenza di una certa
potenza, pilotato dai campi elettromagnetici
irradiati dall'antenna del ricetrasmettitore,
quando questo è commutato in trasmissione.
Una lampada che, sistemata in una posizione
separata e bene in vista, sia in grado di richia­
mare l'attenzione di qualcuno dei familiari per
sollecitarlo a spegnere l'apparecchio.
COMMUTAZIONE TX
Possono essere molteplici i motivi per cui un
ricetrasmettitore commuta in trasmissione sen­
za che l'operatore se ne accorga. Ma sono pure
molte le cause per le quali un ricetrasmettitore
viene abbandonato acceso, senza volerlo, com­
mutato in trasmissione. Ed alcune di queste,
che sono le più frequenti, meritano di essere
menzionate.
Ricordiamo, primo fra tutti, il caso in cui il
pulsante del P.T.T. (push-to-talk = premere
per parlare) viene schiacciato inavvertitamente
quando si depone il microfono sul tavolo. Poi
dobbiamo citare la cattiva regolazione del
VOX su una soglia di eccessiva sensibilità.
Il VOX, per chi ancora non lo sapesse, è quel
sistema elettronico che mette in funzione il
trasmettitore quando il microfono viene inve­
stito da onde sonore. Si tratta dunque di un
valido accessorio della stazione CB, in grado di
svolgere automaticamente le funzioni del com-
mutatore P.T.T. e che si rivela oltremodo utile
durante le registrazioni su nastro magnetico.
Ma continuiamo con la formulazione dell'elen­
co delle principali cause di abbandono del
trasmettitore in funzione. E ricordiamo l'ab­
bondante uso che attualmente si fa di microfoni
dotati di comando parlo-ascolto di tipo a levet­
ta.
Questi componenti, che sostituiscono i micro­
foni originali dei ricetrasmettitori, quelli mu­
niti di comando P.T.T., agevolano l'opera del
CB e dell'OM, perché una volta commutati
rimangono nella posizione stabilita finché non
si interviene nuovamente sulla levetta di co­
mando, lasciando libere le mani dell'operatore.
Il microfono, infatti, come indicato in figura 4,
viene sostenuto da appositi propri supporti.
Tuttavia, in tali dispositivi, la levetta di coman­
do (COM.) può assumere accidentalmente la
posizione T (trasmissione), anziché rimanere
ferma nella posizione R (ricezione).
A volte, un naturale logorìo del cavo del micro­
fono può essere la causa di un falso contatto
dentro lo stesso microfono, interessando negati­
vamente il circuito del P.T.T., il quale commu­
ta l'apparato in trasmissione.
ACCENSIONE DELLA SUPERSPIA
Soltanto ora, dopo aver messo in guardia il
lettore da alcune fra le possibili cause che
689
 Rl R2

Ll Il
.DG..
I] • • [
1Il Il
Il
Il
Il
è
12V
Il @

M
b I I b l zR3

c>
- T 2 TR3

Fig. 1 - Circuito elettrico della superspia. La lampada ad incandescenza LP1 si

accende soltanto quando attraverso la presa A entrano segnali di alta frequenza.
L'alimentatore a 12 Vcc deve essere in grado di erogare la corrente di 1 A. Il
condensatore variablle C1 serve a sintonizzare il circuito sulla frequenza di emissio-
ne del ricetrasmettitore.

----COMPONENTI----
Condensatori Varie
C1 = 50 pF (variabile) TR1 = BC107
C2 = 22.000 pF TR2 = BC107
TR3 = 2N1711
L1 = bobina (vedi testo)
Resistenze LP1 = lampada (12V-5 W)
R1 = 22.000 ohm - 1/4 W ALIM. = 12Vcc
R2 = 1.200 ohm - 1/4 W
R3 = 150 ohm- 1 W

provocano la fortuita ed impreveduta commu­
tazione della ricetrasmittente, è possibile ap­
prezzare, in tutta la sua validità, la presenza di
una lampada-spia ausiliaria, che per le sue
caratteristiche di luminosità ed ubicazione ab­
biamo denominato superspia e di cui ci accin­
giamo ad esaminare il circuito elettrico di pilo­
taggio riportato in figura 1.
Sui terminali A-T si applica un debole segnale
a radiofrequenza prelevato, in modo semplice
dal ricetrasmettitore, senza dover effettuare al­
cuna manomissione dell'apparecchio. Il segna­
le viene dapprima rivelato da un diodo al
germanio e poi amplificato in bassa frequenza
da un circuito amplificatore, composto da tre
transistor direttamente accoppiati. L'ultimo
transistor alimenta una lampada LP 1, a fila­
mento, possibilmente rossa, da 5 W, che si
accende soltanto quando la stazione CB è com­
mutata in trasmissione.

690
 e\
\R?""

basetta
[isolate

Fig. 2 - Esempio di montaggio della superspia ottica da accoppiare al ricetrasmetti-

tore. Il contenitore metallico funge da conduttore di massa e della linea di alimenta-
zione negativa. Se il transistor TR3 scalda troppo, conviene equipaggiarlo con un
buon radiatore.

La lampada LPI, dunque, visualizza lo stato di
trasmissione degli apparati della stazione e rap­
presenta pure una seconda segnalazione, oltre a
quella originale presente sul ricetrasmettitore,
la cui funzionalità diventa assolutamente ne­
cessaria in caso di guasti al circuito di accensio­
ne della piccola spia originale, inserita sul pan­
nello frontale dell'RTX.
COMPORTAMENTO CIRCUITALE
Per quei lettori che non limitano la loro attività
di appassionati della banda cittadina ai soli
collegamenti radio, ma cercano di approfondire
le proprie conoscenze elettroniche, interpretia­
mo, qui di seguito, il comportamento del cir­
cuito di figura I.
Quando lo stadio di sintonia, composto dal
condensatore variabile Cl e dalla bobina LI, è
perfettamente tarato, sulla base di TR I si ha il
massimo segnale ed il transistor conduce al
punto da assorbire tutta la corrente che la
resistenza R I, in caso contrario, invierebbe alla
base del transistor TR2. Questo secondo transi­
stor quindi va all'interdizione e non riceve più
corrente dalla resistenza R2 che, invece, la
invia alla base del transistor TR3, polarizzan­
dolo adeguatamente e costringendolo alla satu­
razione; conseguentemente la lampada LPI si
accende con la sua massima luminosità. Con­
cludendo, possiamo affermare che la lampada
LPI si accende soltanto quando sulla base del
primo transistor amplificatore di bassa frequen­
za TR I è presente il segnale rivelato dal diodo
al germanio DG, cioè, in ultima analisi, quan­
do il trasmettitore è in funzione e la sua anten­
na irradia i campi elettromagnetici di alta fre­
quenza.
Nell'interpretare il comportamento del circuito
di figura I, abbiamo citato le correnti che sono
presenti nei vari punti dell'amplificatore. Ma
non abbiamo menzionato le tensioni. Ciò per­
ché i transistor bipolari sono componenti pilo­
tati prevalentemente dalle correnti di base anzi­
ché dalle tensioni, le quali variano di poco tra
le due condizioni di interdizione e di saturazio­
ne. Un altro motivo di questa preferenza va
691
 AN7

a«o
@

ALIM. 12 V ALIM 12v> D/

Flg. 3 - Schema di impiego della superspia descritta nel testo. SI noti Il collegamen-
to dei due conduttori A - T (antenna-terra). Quello avvolto attorno al cavo d'antenna
dell'RTX è un conduttore della lunghezza di due metri, che raccoglie la poca energia
elettromagnetica sempre presente in prossimità dell'antenna.

individuato poi nel fatto che la sola variazione
di tensione, apprezzabile pure con strumenti di
bassa sensibilità, è valutabile fra i terminali
della lampada LPI. Le altre misure di tensione
non possono offrire segnalazioni degne di con­
siderazione.
CORRENTE IN TR3
Una particolare attenzione merita la valutazio­
ne della corrente che attraversa il collettore del
transistor TR3 e, conseguentemente, la lampa­
da LP l, in relazione con la tensione di alimen­
tazione e con il tipo di transistor adottato.
Vediamo in che modo questa si calcola.
Con i valori da noi citati, ossia con la tensione
di alimentazione di 12 Vcc e la resistenza di
base R2 del valore di 1.200 ohm, la corrente in
base di TR3 è di:
lb = 12 V: 1.200 ohm= 10 mA
Con questo valore e con quello del coefficiente
di amplificazione del transistor TR3, si ottiene
la corrente di collettore. La formula è la se­
guente:
Ib x beta = Ic
692
ossia, ponendo beta = 100 (coefficiente di am­
plificazione del 2N l 711 variabile tra l 00 e
300), si ha:
10 mA x 100 = 1.000 mA = lA
Questo valore è comunque quello massimo
sopportabile da un transistor tipo 2N1711. Ma
per conoscere l'intensità di corrente che attra­
versa la lampada LP l occorre ora applicare la
seguente formula:
Pertanto, sapendo che la lampada utilizzata è
da 5 W a12V, la corrente che attraversa LPI è:
5 W : 12 V = 0,42 A circa
Concludiamo dicendo che un transistor
2NI7II raggiunge agevolmente la saturazione
con un carico da 5 wW -12V ed una corrente di
base di IO mA.
Oltre che la corrente di collettore di TR3, vale
pure la pena di conoscere la potenza elettrica
dissipata in calore dal transistor TR3 nelle
condizioni di lavoro da noi stabilite, che è data
dalla seguente formula:
Wb+Wc
Ciascuna di queste due grandezze vale:
Wb = 0,7 V x 10 mA
We=0,2 Vx 420 mA4
Con 0,7 V si indica la tensione di base di TR3,
mentre con 0,2 V si indica la tensione di
collettore dello stesso transistor. Applicando
quindi la formula precedentemente citata si ha:
0,007 W + 0,084 W =0,091 W
Quest'ultimo valore rappresenta la potenza
elettrica dissipata in calore dal transistor
2N I 711 nello stato di saturazione. In pratica
sono 100 mW circa alla temperatura ambiente
di 25C. E una tale dissipazione è bene soppor­
tata dal transistor TR3. Ma una· volta montato
il circuito dentro un apposito contenitore,
l'aria, in questo contenuta, può riscaldarsi al
punto da consigliare l'uso di un radiatore.
Vediamo ora di giustificare la presenza della
resistenza R3, collegata fra il collettore di TR3
e massa, che rappresenta l'ultimo elemento del
circuito elettrico di figura 1.
Questo componente ha il compito di limitare la
corrente di spunto su LP 1, quando il ricetra­
smettitore commuta in posizione di trasmissio­
ne. Infatti la lampada da 12 V - 5 W, a freddo,
presenta un valore resistivo alquanto basso:
quello da noi misurato è di 3,4 ohm alla tempe­
ratura ambiente di 25C. E in conseguenza di
questo valore, la corrente di spunto assumereb­
be un'intensità alquanto pericolosa, quella di:
12V:3,4 ohm = 3,5 A
che sarebbe assolutamente insopportabile dal
transistor TR3. Con la presenza della resistenza
R3, invece, il filamento di LPl rimane legger­
mente tiepido, con una luminosità bassissima
ed un valore resistivo più elevato, in grado di
ridurre la corrente di spunto.
MONTAGGIO
Il montaggio del circuito di alimentazione della
superspia si esegue nel modo indicato in figura
2, dentro un contenitore metallico, che funge
pure da elemento conduttore della linea di
massa e di quella di alimentazione negativa.
La bobina L1 deve essere costruita avvolgendo
11 spire di filo di rame smaltato del diametro di
0,3 mm, su un supporto di materiale isolante di
diametro (esterno) di 8 mm, munito di nucleo
Fig. 4 - Esistono in commercio alcuni tipi di microfoni
dotati di comando (COM.) parlo-ascolto a levetta, foml-
ti di supporto a pinza, nel quall la leva R-T può
accidentalmente spostarsi nelle posizione T (trasmis-
sione), senza che l'operatore se ne accorga.
di ferrite avvitabile, in modo da poter essere
facilmente regolato in sede di taratura del cir­
cuito. La presa intermedia va fatta alla terza
spira, contata dal lato massa.
Tutte le spire dovranno rimanere leggermente
spaziate tra loro.
Il collegamento, fra la spira intermedia di L1 ed
il cavo di discesa dell'antenna del ricetrasmetti­
tore, si effettua nel modo indicato in figura 3,
avvolgendo un filo conduttore, ricoperto in
plastica, attorno al cavo coassiale dell'antenna,
per un tratto di 2 metri. Il secondo conduttore
va invece collegato con la massa dell'RTX.
Per quanto riguarda l'alimentatore, questo deve
essere da 12 V - 1 A. Si può utilizzare in certi
casi lo stesso alimentatore del ricetrasmettitore,
se questo può erogare un'ulteriore dose di cor­
rente supplementare.
La taratura del circuito della superspia si effet­
tua sistemando il condensatore variabile a metà
corsa e regolando poi la posizione del nucleo di
ferrite all'interno della bobina Ll in modo da
raggiungere la massima luminosità possibile
della lampada LP 1. Questa operazione, che
dovrà essere ripetuta più volte, va fatta con il
trasmettitore acceso a bassa potenza di emissio­
ne.
693
 CORSO DI
6· PUNTATA
J -
l
leste#

2%
i
@J(Y
ece
-
Una delle più ricorrenti cause del cattivo o
mancato funzionamento di un ricevitore radio,
è individuabile nell'anòmalo comportamento
dei componenti attivi, in particolare dei transi­
stor, sui cui elettrodi si debbono quindi effet­
tuare precise misure di tensione, per mezzo del
ARGOMENTI TRATTATI comune tester. Con il quale il riparatore deve
dapprima accertarsi che l'emittore e la base
siano alimentate nel verso giusto, ricordando
poi che ogni valore di tensione, superiore a
1 ° - Uso del tester quello stabilito per ciascun tipo di transistor,
può essere in grado di provocare un flusso di
corrente, tanto elevato, da aumentare la tempe­
2° - Tensioni sui transistor ratura della massa del componente, sino al
punto di distruggerlo.
3° - Transistor PNP - NPN Il funzionamento corretto di ogni tipo di transi­
stor è intimamente legato alla conservazione
della sua struttura cristallina interna e alla
4 ° - Sostituzione del transistor precisa ripartizione degli atomi di impurità
aggiunti ai cristalli puri.
5° - Resistenze interrotte Quando si sviluppa una quantità di calore tale
da modificare la struttura interna del transistor,
6° - Un controllo sistematico il suo preciso funzionamento rimane compro­
messo, ed è questo il motivo per cui sempre si
raccomanda di non elevare troppo le tempera­
7° - Driver BF ture sui transistor.
Il secondo tipo di causa, che rende i transistor
8° - Sezioni AF-MF sensibili alle tensioni ad essi applicate, è dovuto

Le prime indagini sistematiche, che Il riparatore deve condurre

sul circuito di un radioricevitore gravato da guasti, debbono
limitarsi al controllo delle tensioni sugli elettrodi del transistor,
utilizzando il comune strumento analogico da laboratorio.
I

694
AVVIAMENTO ALLE
RADIORIPARAZIONI
alle piccole dimensioni del componente, che
non ha proprio le caratteristiche di un elemen­
to capace di disperdere il calore. E sotto tale
punto di vista assume importanza la corrente di'
collettore, la quale, attraversando l'alta resi­
stenza dell'elettrodo, produce una certa quanti­
tà di calore. E se questa si aggiunge alla quanti­
tà di calore che perviene al transistor da ele­
menti vicini, la conduzione diventa irregolare,
perché si oltrepassano i limiti di massima tolle­
ranza di un preciso valore della tempertura.
La tensione massima del collettore costituisce
un elemento altrettanto importante, poiché un
valore troppo elevato determinerebbe una cor­
rente inversa di rottura (ci si ricordi l'effetto
zener). Possiamo così concludere dicendo che i
valori delle tensioni ed il verso di alimentazio­
ne di ogni transistor debbono sempre essere
esaminati scrupolosamente, sia quando si mon­
ta un circuito nuovo, sia quando si ripara un
circuito a transistor.
TRANSISTOR PNP E NPN
I transistor di tipo pop richiedono una tensione
negativa al collettore ed una tensione positiva
sull 'emittore; ovviamente, queste due tensioni
sono riferite alla base. Ciò, in pratica, significa
che, servendosi del tester, il puntale positivo
rosso, nella prima misura, va applicato alla
base, mentre nella seconda misura va applicato
sull 'emittore.
Per i transistor npn avviene esattamente il
contrario, ma tutto ciò è chiaramente illustrato
nelle figure I-2-3-4.
Una regola, che permette di ricordare a memo­
ria il nome della tensione da applicare al collet­
tore dei due tipi di transistor è la seguente: delle
due sigle pop ed npn si consideri sempre la
lettera alfabetica centrale. Nel primo caso la
lettura centrale è la "n" e al collettore occorre
applicare la tensione negativa; nel secondo ca­
so, la lettura centrale è la "p" e al collettore
occorre applicare una tensione positiva.
SOSTITUZIONE DEL TRANSISTOR
Quando la misura delle tensioni sugli elettrodi
dei transistor non è quella indicata nello sche­
ma originale del ricevitore radio, occorre prov­
vedere alla sostituzione del transistor. Ovvia­
mente, i valori delle tensioni rilevate, sono
sempre condizionati a quelli dell'alimentazio­
ne. Ma, indipendentemente da questi, c'è un
valore di tensione che rimane pressoché lo
stesso in tutti i transistor e con qualsiasi ali­
mentazione. Si tratta, come indicato in figura 5,
della tensione presente fra base ed emittore, il
cui valore deve aggirarsi intorno allo 0,7 V. Più
precisamente, deve oscillare fra 0,6 V e 0.8 V.
E se questi limiti vengono superati, allora si
deve ritenere il transistor non funzionante, an­
che nel caso in cui la tensione manchi del tutto.
Tuttavia, prima di considerare il transistor fuo­
ri uso, occorre ricercare le cause delle errate
tensioni nei circuiti esterni al componente e
soltanto dopo un attento esame di questi e la
precisa constatazione della loro integrità, si può
decidere la sua sostituzione.
Prima di sostituire un transistor, occorre assi­
curarsi che esso sia dello stesso tipo di quello
ritenuto difettoso o guasto e che sia la stessa
sigla a caratterizzarlo. Non basta, ad esempio,
che la piedinatura sia apparentemente la stessa,
perché a volte, questa, pur presentando la me­
desima distribuzione sul componente, inverte
la nomenclatura degli elettrodi.
Quella riportata in figura 6 è una sequenza di
695
 Fig. 1 - In questo modo si effettua la misura della
tensione presente fra base e collettore di un transistor
di tipo pnp. Il puntale positivo va appllcato alla base del
TR PNP componente, quello negativo al collettore.

Flg. 2 - Esempio di misura della tensione emlttore-base

in un transistor di tipo pnp. Il puntale positivo del tester
TR PNP va applicato all'elettrodo di emittore, quello negativo
alla base.

696
Fig. 3 - Nel transistor di tipo npn, la misura della
tensione di collettore, riferita alla base, deve essere
eseguita nel modo qui Illustrato, con il puntale positivo
appllcato all'elettrodo di collettore e quello negativo
alla base.

Fig. 4 - Quando necessita una misura di tensione base-

emittore sul transistor npn, Il tester deve essere colle-
gato nel modo qui illustrato, con il puntale positivo
sulla base e quello negativo sull'emittore. TRNPN

697

0,7/
TESTER
IN VOLT
Flg. 5 - In tutti I transistor, siano essi di tipo pnp o npn,
la tensione fra base ed emittore deve essere di 0,6
V ± 0,8 V.In assenza di questo valore o in presenza di
valori diversi, si deve ritenere che l transistor non
funziona.
piedinature comuni. Ma il transistor contrasse­
gnato con il numero 1, ad esempio, nel quale si
legge l'ordine "e - b - c", può avere anche
l'ordine "e - c - ". E tale osservazione va
estesa pure agli altri transistor. Il solo transi­
stor, contrassegnato con il numero 3, conserva
sempre lo stesso ordine di successione degli
elettrodi, quello riportato in figura 6.
Quando si ricorre ad un transistor corrispon­
dente, occorre scegliere quel tipo le cui caratte­
ristiche elettriche si avvicinano di più ai valori
che qualificano il transistor da sostituire. Per il
quale, peraltro, può essere necessario modifica­
re le tensioni di polarizzazione di base rispetto
all'emittore, allo scopo di ridurre il guadagno e
di sopprimere eventuali inneschi. Che possono
insorgere, ad esempio, quando si sostituisce un
transistor amplificatore di media frequenza con
un transistor di guadagno più elevato.
In ogni caso, durante il lavoro di sostituzione
698
del componente, la pila o l'alimentatore da
rete debbono sempre essere disinseriti. li loro
inserimento può essere effettuato soltanto
quando tutti i transistor sono stati definitiva­
mente applicati al circuito del ricevitore radio,
naturalmente rispettando le precise polarità di
alimentazione.
RESISTENZE INTERROTTE
Si è detto che il mancato funzionamento di un
transistor, o il suo cattivo funzionamento, non
sempre dipendono dalle condizioni del compo­
nente, mentre assai spesso le cause vanno ricer­
cate negli elementi ad esso collegati, come ad
esempio nelle resistenze di polarizzazione o di
carico. È questo, dunque, l'argomento che ora
ci proponiamo di trattare.
Quello riportato in figura 7 è un classico esem­
pio di impiego di transistor con alimentazione
a 9 V. Il componente scelto è di tipo npn, ma
tale scelta è dovuta soltanto alle esigenze grafi­
che, che impongono la presentazione di un
simbolo elettrico, mentre l'analisi, qui di segui­
to esposta, è valida pure per i tipi di transistor
pnp.
Le quattro resistenze, presenti nel circuito di
figura 7, assumono i seguenti compiti: R 1 - R2
compongono il divisore di tensione, che pola­
rizza la base del transistor TR, la resistenza R3,
che può essere anche rappresentata da una
bobina o da un trasformatore, comunque da un
avvolgimento induttivo, costituisce l'elemento
di carico di collettore, la resistenza R4 infine,
che non sempre è presente, è chiamata resisten­
za di emittore. Ora supponendo che il circuito
di figura 7 sia alimentato con la tensione conti­
nua di 9 V, se tutto funziona regolarmente, i
valori delle tensioni rilevabili dovrebbero esse­
re press'a poco i seguenti:
Ve=0V;1V
Vc=4V8V
Vb=0,7V+Ve
Vbe=0,7 V ± 0,8/
Se manca la conduttività in Rl, sia perché la
resistenza è interrotta, sia perché sono difettose
le saldature in uno o in entrambi i reofori,
allora i valori delle tensioni, prima elencati,
diventano i seguenti:
Vb = O V (irregolare)
Vc=9V
Ve = O V (irregolare)
Vbe = O V (irregolare)
 .i. .i@
1 2 3 4 5
Fig. 6 - Esempi molto comuni di piedinature di transistor. A volte, la successione
degli elettrodi, che apparentemente sembra la stessa, può cambiare l'ordine distri-
butivo. Per esempio, nel modello 1, l'ordine «e - b - e» può assumere la disposizione
«e - c - b». Soltanto ll modello contrassegnato con il numero 3 conserva sempre
l'ordine di successione degli elettrodi indicati in figura.

La tensione di 9 V, pari a quella di alimenta­ all'interdizione. Quella di O V, misurata sul­

zione, rilevata sul collettore del transistor è l'emittore è da considerarsi irregolare soltanto
elevata per il fatto che il componente rimane se è presente la resistenza di emittore R4.
Supponiamo ora che sia interrotta la resistenza
R2. Ebbene questa volta i valori delle tensioni
diventano i seguenti:
9V
Vb=0,8V+ Ve
Ve=1V± 4V
Ve0V;4V
Vbe =0,8V

In queste condizioni il transistor può assumere

MASSA
Fig. 7 - Classico esempio di Impiego di un transistor di
tipo npn con tensione di alimentazione di 9 V. Le
resistenze R1-R2 polarizzano la base; la resistenza R3
rappresenta Il carico di collettore, mentre la resistenza
R4, che non sempre è presente, è chiamata resistenza
di emittore. Su questo schema viene interpretato nel
testo il metodo di misura delle tensioni e la loro analisi.
temperature elevate e la resistenza di carico di
collettore R3 può bruciarsi. li valore della ten­
sione Ve elevato è irregolare soltanto se è
presente nel circuito la resistenza di emittore
R4. Quella Vbe raggiunge il limite massimo. La
tensione di collettore Ve, invece, è troppo bassa
perché il transistor è molto polarizzato.
Quando è interrotta la resistenza R3, ossia il
carico di collettore del transistor che, come
abbiamo detto, può essere reppresentato da un
avvolgimento induttivo, i valori delle tensioni,
finora menzionati, assumono le seguenti gran­
dezze:
Vb=0,7 V+ Ve
Ve=0V
Ve=0,1V0,2V
Vbe =0,7 V
Le tensioni Vb e Vbe sono regolari, mentre
sono irregolari la Ve e la Ve; in particolare
quest'ultima assume i valori citati soltanto in
presenza della resistenza di emittore R4; se
invece questa resistenza manca, allora il valore
Ve è di O V.
699
 1
=+
MF3
------, "T 51

A - t#7 TRS

R17
2

-T.
s l Il b

7I z ] r6
R13
massa

AP

Pauric

Fig. 8 - Schema teorico delle sezioni preampllficatrlce ed ampllflcatrlce finale di

bassa frequenza di un ricevitore radio, di tipo supereterodina, alimentato con la
tensione dl 8 V, al quale si fa riferimento, nel testo, durante l'Interpretazione
dell'anallsl sistematica che Il riparatore deve condurre per l'individuazione dei
guasti. Il proceao di indagine prende l'avvio dal punto circuitale contrassegnato
con Il numero 1 e termina su quello indicato con Il numero 7.

Non ci resta ora che esaminare il comporta­ CONTROLLO SISTEMATICO

mento del circuito di figura 7 nell'ipotesi di una
interruzione della resistenza di emittore R4. In
questo caso i valori delle tensioni sono i se­
guenti:
Vb = 1 V (o più)
Vc=8
Ve=8V
Vbe = non precisabile
Tutti e quattro i valori elencati sono irregolari,
ovviamente se riferiti alla tensione di alimenta­
zione di 9 V, perché con valori di tensioni
diverse essi variano in proporzione, fatta ecce­
zione per la tensione Vbe di cui abbiamo detto
tutto in precedenza.
700
Una volta assimilati i concetti relativi alle mi­
sure delle tensioni fra gli elettrodi dei transistor
di tipo pnp e npn, è possibile indirizzare l'inda­
gine teorica sul comportamento di un circuito
di bassa frequenza, come quello riprodotto in
figura 8, che costituisce la seconda parte dello
schema elettrico di un ricevitore radio alimen­
tato con la tensione di 6 V, derivata da una pila
ed impiegante transistor di tipo npn. Ciò signi­
fica, quindi, che in questo ricevitore la linea di
alimentazione negativa coincide con la massa
dell'apparecchio.
Il primo controllo di tensione consiste nella
misura dei 6 V di alimentazione presenti, dopo
aver chiuso l'interruttore SI, fra la linea positi-

SPILLO
=i
7verro iso.
va e quella di massa. E questo stesso valore
deve essere rilevato sui collettori dei transistor
TR5 - TR6. Ma nel caso in cui su uno od
entrambi i collettori la tensione fosse di O V,
allora si deve ritenere fuori uso il trasformatore
TU, più precisamente il suo avvolgimento pri­
mario. Questi punti di misura sullo schema di
figura 8, sono stati contrassegnati con il nume­
ro 2.
Se la tensione nei punti 2 presenta un valore
ELETTRONICA
PRATICA
ssaaee naus ee
DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MH: là
PO»OONCO MENE -SED IN AD POST. GR 1/10
ANNO xv-N 7/ JGLu0AGosro r98
DIDATTICA NUMERO SPECIALE
ED APPLICAZIONI ESTATE '86
MANUALE - GUIDA
PER ELETTRODILETTANTI
STAGNARE
I
Fig. 9- Con questo disegno si vuol suggerire al lettore
un utile accorgimento: quello di saldare, sui puntali del
tester, due spilli, che consentono una più agevole pene-
trazione delle sonde nei circuiti del ricevitore.
basso, per esempio di 4 V5 V, e TR5 - TR6
appaiono troppo caldi, significa che la pola­
rizzazione di base (RI5 -RI6) è difettosa: le
due resistenze e loro saldature debbono essere
accuratamente controllate.
Sul punto 3 del circuito di figura 8, qualora lo
stadio si riveli perfettamente funzionante, si
deve misurare una tensione di 0,2 V --,- I V.
Tensioni più elevate o più basse segnalano un
guasto circuitale.
\!
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
1500
È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
appositamente concepito per i principianti che vogliono
apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.
Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
lo un vero
MANUALE-GUIDA
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o assegno bancario.
701
 Tra i punti 3 - 4 la tensione, come detto in
precedenza, deve essere di 0,7 V.

DRIVER BF
>] O
Cl
o
Eseguito il controllo delle tensioni nello stadio
""-- I amplificatore finale, si passa ora al rilevamento

-
I
I delle tensioni nello stadio preamplificatore di
I
I.( I
bassa frequenza, detto pure "driver BF".
& 3 lìl
V)
Sul collettore di TR4 (punto 5 dello schema) si
I
V) debbono rilevare 6 V, oppure un valore legger­
.} ' o
lìl
E:
mente inferiore (5,5 V), mentre tra i punti 6 e 7,
la tensione, come al solito, assume il valore di
0,7 V.
I > Se l'emittore di TR4 è collegato direttamente a
lìl
u massa, come nello schema di figura 8, il valore
della tensione è ovviamente di O V, ma se è
presente la resistenza di emittore, allora la
"Cl:
li,i »i»
tensione si aggira intorno a 0,2 V + 1 V.
Un accorgimento molto utile nel laboratorio
I
:x dilettantistico è quello illustrato in figura 9.
Esso suggerisce al radioriparatore di saldare, sui
I
I puntali del tester, due spilli, che sono in grado
-- .J
I
di penetrare più agevolmente fra i grovigli di
> fili conduttori per raggiungere gli elettrodi dei
lìl transistor circuitalmente occultati.
u
Se il riparatore riscontra anòmalie nei valori
delle tensioni dello stadio amplificatore di bas­
& sa frequenza egli dovrà dapprima controllare
gli elementi collegati ai transistor e provvedere
eventualmente dopo alla sostituzione dei tran­
-- - -,-- •-1 sistor, ricordando che questi possono andare
I fuori uso per una interruzione della giunzione
della base-emittore o collettore-base, oppure
perché vanno in cortocircuito gli elettrodi ba­
se-collettore, base-emittore o collettore-emitto­
I
L - - -- - I - - _,
re. Per esempio, se si apre la giunzione base­
emittore di TR4, sulla base di questo la tensio­
ne supera i normali 0,7 V. Se invece va in
cortocircuito la giunzione base-emittore di
TR5 o TR6, tra questi elettrodi viene a manca­
re la tensione di 0,7 V.

Fig. 10 - Sezioni di alta e di media frequenza di un

~• •,,_J_ _ - - j _ - - ] - - - - - - - _: ricevitore radio supereterodina sulle quali, nel testo,
I viene indicato l'ordine di ricerca degll eventuali guasti
'<{
_, che impediscono il regolare funzionamento dell'appa-
recchio.

702
 SEZIONI AF - MF

In figura I O è riportata la parte circuitale del

ricevitore radio supereterodina interessata dai
segnali di alta e di media frequenza. Vediamo
IL PACCO
dunque, in questa, quali sono i valori di mag­
gior rilievo tecnico delle tensioni che si debbo­
no misurare in sede di riparazione del ricevito­
DELL'HOBBYSTA
re. Per tutti coloro che si sono resi conto
Sul punto I del circuito, supposto che questo dell'inesauribile fonte di progetti con-
sia alimentato con la tensione di 6 V e con tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro-
negativo a massa, si debbono rilevare 6 V. Sul nica Pratica, abbiamo preparato que-
punto 2, per effetto della presenza della resi­ sta interessante raccolta di pubblica-
stenza Rl 1, la tensione deve essere di 5,5 V. Sul zioni.
punto 3, a causa della presenza della resistenza
R 7, la tensione è di 5 V. Sul punto 4 è di 5,5 V.
Sul punto 5 il valore della tensione è pari a Le nove copie della rivista sono state
quella misurata sul punto 6 ma aumentata di scelte fra quelle, ancora disponibili,
0,7 V. Per esempio, se tra il punto 6 e massa, si ma in rapido esaurimento, In cui sono
misura I V, allora sul punto 5 si ha I V+0,7 apparsi gli argomenti di maggior suc-
V=1,7V. cesso della nostra produzione edito-
Sul punto 7 la tensione è di 5 V. Sul punto 8 la riale.
tensione è pari a quella misurata sul punto 9
ma aumentata di 0,7 V. Se per esempio tra il ELETTRONICA ELETTRONICAELETTRONICA
"4 ruerrr.turi r+ PRuTu
punto 9 e massa si misura I, I V allora sul
punto 8 si ha 1,8 V. La stessa osservazione si
estende al punto circuitale 11, mentre sul pun­
to 10 si hanno 5 V e sul punto 12 si ha I V
circa.
Quando manca la tensione sui collettori di TR I
- TR2 - TR3, l'interruzione può verificarsi
sugli avvolgimenti delle medie frequenze o sul­
le relative saldature a stagno. Ma difficilmente
possono accadere altri guai nel circuito di fi­
gura 10, dato che le interruzioni dei conduttori
possono avvenire per due motivi: a causa di
urti violenti (cadute in terra del ricevitore) o di
cortocircuiti in grado di bruciare i fili sottili
con cui sono composti gli avvolgimenti delle
bobine.
Nei ricevitori muniti di antenne a stilo e in
particolar modo nelle autoradio, il transistor L. 9.000
TR I può subire seri danneggiamenti da parte
delle cariche elettriche statiche. Il pacco dell'hobbysta è un'offerta spe-
Quando il ricevitore è dotato di linea CAV, ciale della nostra Editrice, a tutti i
come nello schema di figura I O, si possono nuovi e vecchi lettori,. che ravviva l'in-
verificare sintomi di distorsione o di scarsa teresse del dilettante, che fa rispar-
sensibilità. In tal caso occorre controllare la miare denaro e conduce alla realizza-
tensione sul punto 11, che deve essere più zione di apparecchiature elettroniche
elevata in assenza di segnale e più bassa in di notevole originalità ed uso corrente .
presenza di segnali forti. Questa variazione di
tensione regola l'amplificazione di TR2 - TR3.
La serie di controlli fin qui suggeriti è da
considerarsi normalmente sufficiente, per un
buon tecnico, nell'individuare il guasto che
annulla le normali capacità di funzionamento
del radioricevitore.

703
 a±==

itéi@é%e@? El___,_ '4

n ,

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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
in vendita, ad altri lettori, componenti o apparati elettronici, oppure coloro che vorranno
rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta." "--
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
tario. • • • • • •• ••• - • - •••
Coloro che vorranno servirsi di questa Rubrica, dovranno contenere il testo nei limiti di
40 parole, scrivendo molto chiaramente (possibilmente in stampatello).

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-~-- - - - - - -- - - - - - - - -- - -- - -

PER I VOSTRI INSERTI

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti _ Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA I
I

- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »

Via Zuretti, 52 - MILANO. I

706
LA PSIA DE LETTE
SENSORE DI PROSSIMITÀ
Tre anni or sono, ricavandolo dal fascicolo del
luglio '83, realizzai con successo il vostro pro­
getto dei provaquarzi, che mi è stato assai utile
per la mia attività di appassionato di ricetra­
smissioni.'Ora, avendo abbandonato questo set­
tore dell'elettronica, vorrei destinare quel di­
spositivo ad un uso diverso. Ho pensato quindi
di sostituire il microamperometro con un relé,
di estrarre la bobina dal circuito per trasformar­
la in un elemento sensore e costruire in tal
modo un avvisatore di prossimità di persone. In
sostanza, vorrei comporre, in breve tempo e
con poca spesa, una di quelle apparecchiature,
abbastanza complesse, esistenti in commercio a
prezzi medio-alti a seconda delle prestazioni
ottenute. È possibile concretare questa mia
idea? In caso affermativo, potete elencarmi dati
e valori relativi agli eventuali, nuovi compo­
nenti?
DE GASPERI MANLIO
Latina
L'idea che ha avuto è ottima e il programma
enunciato fattibile, tenuto conto, ovviamente,
delle sue esperienze passate nel campo delle
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.
radiocomunicazioni. Mentre una elaborazione
di questo tipo è assolutamente sconsigliabile ad
un principiante. Ma vediamo quali varianti si
debbono apportare al progetto originale da lei
menzionato. La bobina deve essere completa-
mente ricomposta, avvolgendo lo stesso numero
di spire in aria, ossia senza supporto e senza
nucleo ed impiegando il medesimo tipo di filo.
Il diametro interno del solenoide dovrà essere
di tre centimetri. È inoltre importante che la
sostituzione del microamperometro avvenga
con un relé sensibile, per esempio di tipo per
radiocomando, anche se è sempre possibile uti-
lizzare un comune relé, purché sufficientemente
pilotato da un transistor. La bobina non dovrà
rimanere lontana dal circuito per una distanza
superiore al metro ed il collegamento andrà
fatto con cavo schermato del tipo usato in
televisione. In tal modo quando una persona si
avvicina alla bobina, l'induttanza di questa
varia, facendo variare la corrente nel relé fino al
punto di farlo scattare. E ovvio che la validità
del funzionamento del circuito rimane condi-
zionata dalla taratura del compensatore e dalla
regolazione del trimmer, con i quali il dispositi-
vo può essere sensibilizzato alla presenza, non
solo di persone, ma di animali ed oggetti in
grado di influenzare il sensore.
707
RICEVITORI A REAZ IONE
Ho sentito dire che, un tempo, venivano usati
ricevitori a reazione. Potete spiegare ad un
principiante come me di che cosa si tratta?
PAGLIA PASQUALE
Benevento
Si trattava di ricevitori nei quali lo stesso se-
gnale di alta frequenza veniva più volte amplifi-
cato, come noterà nel circuito qui riportato e
che lei potrà realizzare. Il transistor amplifica il
segnale proveniente da LI, lo invia ad L2 e da
questo avvolgimento ritorna in LI per essere
nuovamente amplificato. Contemporaneamen-
te si ottengono la rivelazione e /'amplificazione
del segnale di bassa .frequenza demodulato.
Purtroppo il punto di lavoro è molto critico ed il
circuito necessita di continue regolazioni tra-
mite R3. La bobina LI deve essere recuperata
da un ricevitore fuori uso (avv. su ferrite per
onde medie). Sulla stessa ferrite si avvolge L2
(10 spire filo da 0,2 mm). La distanza fra i due
avvolgimenti si regola in sede di messa a punto.
L'uscita va collegata con un qualsiasi amplifi-
catore di bassafrequenza. Qualora non si veri-
ficasse il fischio caratteristico della reazione,
occorrerà invertire tra loro i collegamenti su L2.

L2
T J/

Il
Il
c3
ml r-vvvvv tr n Il 111111111

LI Ic1 c> .

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Il ?<

R3
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@

Condensatori Resistenze

C1 = 1 50 pF (variabile ad aria) R1 = 47.000 ohm

C2 = 10.000 pF R2 = 100.000 ohm
C3 = 10.000 pF R3 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C4 = 100.000 pF R4 = 4.700 ohm
es = 100.000 pF
C6 = 10.000 pF
C7 = 500.000 pF Varie

TR1 = BC107
J1 = imp. AF (1 O mH)
L 1-L2 = bobine
S1 = i nterrutt.
Alim. = 9 Vcc

708
UN CB IN BICICLETTA
Sono un CB appassionato di cicloturismo ed ho
pensato di alimentare il mio radiotelefono con
l'alternatore della bicicletta. Potete fornirmi lo
schema di un alimentatore adatto allo scopo?
Vi ricordo che il mio apparato, di tipo portati­
le, ha un 'uscita di I W ed è alimentato a 12 V
con la tensione erogata da dieci pile al nichel­
cadmio da 1,2 V.
MARCHINI RICCARDO
Lucca
Tenga presente che /'alternatore della bicicletta
eroga la tensione di 6 Vca sotto carico, ossia
con le lampadine accese. Pertanto, il circuito di
alimentazione più adatto deve essere concepito
nel modo qui indicato. In pratica si tratta di un
duplicatore di tensione nel quale, quando si
debbono ricaricare le batterie del ricetrasmetti-
tore, occorre escludere il circuito di accensione
delle lampadine tramite SI. Il diodo D3 impe-
disce alle pile di scaricarsi su C2 quando la
bicicletta è ferma.

DINAMO" ALLE LAMPADE

DELLA BICI

RJ @
ALLE BATTERIE
C2

C1 = 2.200 F - 16VI (elettrolitico) R1 = 1.000 ohm - 1 W

C2 = 2.200 F - 16 VI (elettrolitico) D1-D2-D3 = diodi al silicio (1N4007)

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola

di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5; 13V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'use.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortocirculti, sovraccarichi e so-

vrarlscaldamentl.
L. 18.800

709
ALTOPARLANTE AUSILIARIO
Senza spostare l'apparecchio radio dal luogo in
cui abitualmente si trova, vorrei sistemare in
un locale attiguo un altoparlante ausiliario col­
legato al ricevitore. Come debbo fare?
NIGRISOLI FERRUCCIO
Pescara
Monti il secondo altoparlante in una cassetta,
sulla cui parte frontale applicherà il potenzio-
metro a filo RJ, da 10 ohm, con il quale potrà
regolare al giusto livello il volume di ascolto. Il
collegamento con la radio si realizza tramite
cavetto bipolare e la spina jack va inserita nella
presa per auricolare del ricevitore, come indica-
to nello schema qui riprodotto.

R1

jack
cavo

Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000

Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° - Il tester
2°- Il voltmetro
3° - L'amperometro
4°. Il capacimetro
5° -. Il provagiunzioni
6° - Tutta la radio
7°. Supereterodina
8° • Alimentatori
9° • Protezioni elettriche

710
 SOSTITUZIONE DELLA VALVOLA

Sono molto affezionato ad un vecchio ricevito­

re radio a valvole, che fino a ieri ha funzionato
KIT PER CIRCUITI
benissimo. Purtroppo, ora si è bruciata la val­
vola raddrizzatrice e l'apparecchio, con mio STAMPATI • 1e.o0o
grande dispiacere, è diventato muto dopo tanti Dotato di tutti gll elementi necessari per
anni di eccellente vitalità. La valvola è la la composizione di circuiti stampati su
5U4G, che non si riesce più a trovare in com­ vetronlte o bachelite, con risultati tali da
mercio. Cosa posso fare per restituire la voce a soddisfare anche I tecnici più esigenti, que-
sto kit contiene pure la speciale penna
questa storica creatura? riempita di Inchiostro resistente al perclo-
TRAETTO ROMOLO ruro e munita di punta di riserva. Sul di-
Pesaro spensatore d'inchlostro della penna è pre-
sente una valvola che garantisce una lunga
Comprendiamo /"attaccamento ad un apparato durata di esercizio ed Impedisce l'evapo-
che, certamente, sta acquistando un valore razione del liquido.
sempre più affettivo, oltre che commerciale e
vogliamo aiutarla a risolvere il suo problema.
Nei nostri prontuari delle valvole elettroniche
abbiamo riscontrato che la 5 U4G rettificava,
come grandezza limite, 1500 V a 200 mA.
Conseguentemente abbiamo concepito il circui-
to raddrizzatore qui presentato. I numeri
2-4-6-8 si riferiscono ai piedini dello zocco-
lo della valvola, dalla quale lei potrà asportare
il vetro e gli elementi dentro contenuti, conser-
vandone invece lo zoccolo, sul quale applicherà
un piccolo circuito stampato con il nuovo dispo-
sitivo rettificatore. Il piedino 2, dopo la varian-
te, rimane libero.
4 6 - Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto.
- Evita ogni contatto delle mani con
- su,6- Il prodotto finito.
- E' sempre pronto per l'uso, anche
2 8
dopo conservazione illimitata nel
DI D02 03 tempo.
- Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.
Cl c2 CJ

Cc4 c5 C6

C1...C6= tutti da 1.000 pF - 1.000 VI (ceramici)

R1 = 220 ohm - 5 W
R2 = 220 ohm-5 W
R3 ... R8 = tutte da 4 70.000 ohm 1/2 W
D1...D6= tutti di tipo 1N4007

711
LAMPADA DI EMERGENZA sa della presenza della tensione positiva tra
emittore e base. Ma quando viene a mancare la
Capita, a volte, che l'erogazione dell'energia tensione di rete, essi ricevono una polarizzazio-
elettrica venga temporaneamente interrotta, la­ ne negativa in base, che li porta alla conduzio-
sciando tutti al buio. Ecco perché in casa mia ne, accendendo la lampadina LP. Tenga pre-
vorrei installare una lampada di emergenza, sente che il circuito è connesso con la tensione
alimentata a batteria, di facile realizzazione e di rete e deve quindi essere accuratamente iso-
basso costo. lato nelle sue parti costruttive.
MAZZETTO SILVANO
Rovigo
C1 = 10 F - 16 VI (elettrolitico)
Le illustriamo brevemente il comportamento R1 = 33.000 ohm - 3 W
del circuito qui riportato. La resistenza Rl R2 = 10.000 ohm (trimmer)
R3 = 10.000 ohm
provoca la necessaria caduta della tensione di
TR1 = BC177
rete e DI la rettifica, mentre DZ provvede a TR2 = 2N2905
stabilizzarla a 15 V Poi, attraverso D2 ed R3, D1 = diodo al silicio (1 N4007)
la leggera corrente mantiene la carica della D2 = diodo al silicio (1 N4007)
batteria a 12 V I due transistor, dopo precisa DZ = diodo zener (15 V-1W)
regolazione di R2, rimangono interdetti a cau- LP = lampada (12 V-3W)

SALDATORE
ISTANTANEO
A PISTOLA
L. 18.000

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di
Potenza: 100W
istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
Illuminazione del punto di saldatura mente adatto per lavori intermittenti
professionali e dilettantistici.

712
 D1 LP
D2
±
RETE
Rl C1Il+ oz
L R2
e
BATT. 12V
e

KIT PER LUCI STROBOSCOPICHE

L.16.850
Si possono far lampeggiare normali lam-
pade a filamento, diversamente colorate,
per una potenza complessiva _di 800 W.
Gli effetti luminosi raggiunti sono vera-
mente fantastici.
E' dotato di soppressore di disturbi a
radiofrequenza.

Pur non potendosi definire un vero e proprio stroboscopio, questo apparato consente di trasfor-
mare il normale procedere delle persone in un movimento per scatti. Le lampade per illuminazione
domestica sembrano emettere bagliori di fiamma, così da somigliare a candele accese. E non
sono rari gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avvertire strane ma rapide sensazioni.

Contenuto del kit:

n. 3 condensatori- n. 6 resistenze - n. 1 po-
tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo
per circuito integrato- n. 1 circuito integrato -
n. 1 diodo raddrizzatore- n. 1 SCR - n. 1 cor-
done alimentazione con spina- n. 4 capicorda -
n. 1 circuito stampato.

713
GRID DIP MElER PER VHF Condensatori

C1 = 1.000 pF (ceramico)
Ho costruito un amplificatore per i 144 MHz, C2 15 pF (variabile ad aria)
=
la cui taratura mi è alquanto difficoltosa e per C3 = 1.000 pF (ceramico)
la quale mi servirebbe un grid dip meter VHF. C4 = 3,3 pF (ceramico)
MUSUMECI PAOLO C5 = 22 pF (ceramico)
Sassari
Resistenze
La messa in frequenza del grid dip meter qui
presentato si ottiene allungando o accorciando i R1 = 47.000 ohm
reofori di LI (6 mm 20 mm). Tutti i compo- R2 = 4.700 ohm
nenti debbono essere montati con i terminali R3 = 470 ohm
molto corti, in particolar modo quelli attorno ad
R4 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
LI - C2 - TRI. L'intensità del segnale irradiato Varie
va letta sul microamperometro. Tenga presente
che questo dispositivo, oltre che per la messa a TR1 = BFY90
punto degli oscillatori e dei trasmettitori, può DG = diodo al germanio (quals. tipo)
servire per la ricerca di sorgenti di rumore a A = microamperometro (50 A f.s.)
radiofrequenza e da guida nel tentativo di eli- S1 = i nterrutt.
Alim. = 9 Vcc

-
minarli.

L1

I--. I
1;;I

GENERATORE DI NOTA Condensatori

C1 = 100.000 pF
Allo scopo di esercitarmi nelle ricezioni in C2 = 100.000 pF
codice morse, vorrei costruirmi un semplicissi­
mo generatore di nota con ascolto in cuffia.
MORTARA FRANCESCO Resistenze
Asti
R1 = 33.000 ohm
R2 = 2.200 ohm
Realizzi questo circuito, nel quale la cuffia R3 = 22.000 ohm (trimmer)
viene utilizzata, in un primo tempo, come ele- R4 = 50.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
mento induttivo di un sistema oscillante LC e
poi come vero e proprio trasduttore di segnale Varie
elettrico in segnale acustico. Il trimmer regola
l'innesco e la limpidezza della nota. Per variar- TR1 = BC237
ne la frequenza basta cambiare i valori dei due S1 = interrutt.
condensatori. Con il potenziometro R4 si regola- Alim. = 3 Vcc
i/ volume sonoro. Cuffia = 150 ohm + 2.000 ohm

714
FOTOCOMANDO BISTABILE
Vorrei realizzare un dispositivo di comando a
distanza tramite raggio luminoso in grado di
aprire, prima, e chiudere, poi, un relé.
MASI GIANCARLO
Velletri
Questo è il circuito che dovrà realizzare. In
esso, quando FR è colpita dal raggio luminoso
di comando, il collettore di TRI va a O V,
provocando la commutazione dello stato logico
dell'uscita di IC1 (piedino 15). Il transistor TR2
amplifica il segnale che pilota il relé. Il diodo
led DL rivela (acceso o spento) lo stato del relé.
Il circuito è alimentato a 12 V, ma se lei volesse
alimentarlo a 5 V, dovrebbe eliminare R3 e DZ
ed utilizzare un relé a 5 V.

SI

5
16

IC1 12 V
e
~
13

Condensatore Varie

C1 = 100.000 pF TR1 = BC237

TR2 = 2N1711
Resistenze IC1 = SN7476
FR = fotoresistenza (quals. tipo)
R1 = 4.700 ohm (trimmer reg. sens.) DZ = diodo zener (5 V-1W)
R2 = 1.000 ohm DL = diodo led
R3 = 220 ohm D1 = diodo al silicio (1N4004)
R4 = 1.000 ohm RL = relé (12 V- 400 ohm)
S1 = interrutt.
Alim. = 12Vcc

SI

R4

Ie
C2 3V
e

715
RS 179 AUTOSCATTO PROGRAMM. PER CINE-FOTOGRAFIA
Con questo KIT si realizza un dispositivo che può essere impiegato come
autoscatto nelle riprese fotografiche ed in special modo in quelle cinematografiche.
Possono essere impostati i tempi di
messa in posa tra 5 e 50 secondi e il
tempo di ripresa tra un minimo di meno
di un secondo a circa 50 secondi. L'uscita
del dispositivo è rappresentata dai con-
tatti di un micro relè e va collegata alla
presa del comando a distanza della
cinepresa o fotocamera. Un apposito
ronzatore ha la funziona di indicatore
acustico delle funzioni esplicate dal di-
47.000
spositivo. La tensione di alimentazione
deve essere di 12 Vcc stabilizzata .
RS 180 RICEVITORE PER RADIOCOMANDO A DUE CANALI
E un ricevitore supereterodina adatto a ricevere i segnali trasmessi in modulazione
di frequenze con l'apposito trasmettitore RS 181 sulle frequenza di circa 65 - 70
MHz. L'uscita del ricevitore è costituita
da due micro relè, uno per ciascun canale.
Il carico massimo applicabile ai contatti
di ogni relè è di 2 A. La tensione di
alìmentazione deve essere di 9 - 1 O Vcc
stabilizzata. L'assorbimento del dispositi-
vo è di circa 70 mA a riposo e di circa
150 mA con i relè eccitati. Il raggio di
azione, in coppia all'RS 181, è superiore
ai 100 met
J [ l. 18.000
RS 181 TRASMETT. PER RADIOCOMANDO A DUE CANALI
È un trasmettitore a modulazione di frequenza adatto ad essere impiegato in
coppia al ricevitore RS 180. La frequenza di emissione può essere regolata tra
60 - 70 MHz. I due canali vengono
attivati tramite due pulsanti. La tensione
di lavoro deve essere di 9 - 1 O Vcc
stabilizzata e il massimo assorbimento è
di circa 90 mA. Con il ricevitore RS 180 il
suo raggio di azione è di oltre 1 00 metri.
RS 182 IONIZZATORE PER AMBIENTI
Il dispositivo che presentiamo serve ad aumentare la concentrazione di ioni
negativi nell"aria con effeni tonificanti molto utili all'igiene fisica e mentale
riscontrabili tramite una maggior concen-
trazione mentale e prontezza di riflessi. 11
suo raggio di azione è di circa 2 metri, Per
l'alimentazione è prevista la tensione di
rete a 220 Vca.
inviamo a richi
catalogo genera
RS 183 TRASMETTITORE DI BIP BIP
È un trasmettitore FM che opera nella gamma delle radiodiffusioni (88...;...108)
trasmettendo in continuazione un segnale acustico interrotto denominato appunto
BIP 8p La ricezione può avvenire con un normale ricevitore FM. Il suo raggio
di azione è di circa 50 metri. Il tutto viene costruito su di un circuito stampato
dalle dimensioni molto ridotte: 3,5x6 centi-
metri. Può essere utilizzato nei modi più
svariati: occultato in un pacco o qualsiasi altro
oggetto serve a controllare che l'oggetto
stesso non venga asportato. Lo stesso discor-
so è valido anche sg installato su di un'auto-
vettura. Inoltre può essere usato per passa-
tempi e giochi del tipo caccia al tesoro'. Per
la sua alimentazione occorre una tensione di
9 Vcc (normale batteria per radioline). L'as-
sorbimento massimo è di circa 8,5 mA.
RS 184 TRASMETTITORE AUDIO TV
È un dispositivo che installato su qualsiasi televisore permeue !"ascolto individuale
dell"audio senza alcun filo di collegamento. Non è altro che un trasmettitore di
piccola potenza operante nella gamma delle radiodiffusioni FM. H segnale
prelevato dall'altoparlante del televisore modula in frequenza la portante del
trasmettitore. La ricezione è possibile in un
raggio di circa 25 metri tramite una qualsiasi
radiolina con la gamma FA. Un apposito
deviatore permette di tenere inserito o disin-
serito l'ahoparlante della televisione. Questo
dispositivo può inoltre essere usato per
effettuare registrazioni dell'audio Ty senza
nessun cavo di collegamento: basterà intani
ricevere il segnale con un radioregistratore.
Per la su8 alimentazione occorre una tensione
[L.13.soo ] di 12 Vcc stabilizzata.
RS 185 INDICATORE DI ASSENZA ACQUA PER TERGICRISTALLO
Può funzionare indifferentemente sia su auto che autocarn grazie al particolare
circuito che permette una alimentazione di 12 0 24Vcc. Il suo compito è di
segnalare la mancanza di acqua o liquido
detergente nella vaschetta atta a contenere il
liquido necessario aHa pulizia del parabrezza
con il tergicristallo. La segnalazione avviene
tramite un LED Se il liquido è presente il LED
rimane spento - se il liquido non è presente il
LED lampeggia. La corrente richiesta per il
funzionamento è minima: 5 mA a riposo -
meno di 30 mA in stato di allarme.
 @E"»e
g1 '196

RS 50 Accensione eutom. luci posizione auto L 19.500 AS 135 Luci psichedeliche 3 vie 1 OOOW L 39.000
RS 96 Alimentatore duale reg. + - 5 .;- 12V 500 mA L 26.000 RS 10 Luci psichedeliche 3 vie 1 500W /canale L 47 000
RS 131 Alimentatore stabiliZL 12V (reg. 10 -e 15V) 1 DA L 59.500 S 172 Luci psichedeliche microfoniche 1000 W L 48.000
RS 88 Alimentatore stabilizzato 12v-1 A L 15.500 RS 174 Luci psichedeliche per auto con microfono L 43.000
RS 31 Alimentatore stabilizzato 12V - 2A L 18.000 RS 48 Luci rotanti sequenziali 1 O vie 800W /canale L 47.000
RS 160 Alimentatore stabilizzato Universale 1 A L. 30.000 RS 114 Luci sequenz. elastiche 6 vie 400W /canale L 43.000
RS 5 Alimentatore stabilizzato per amplificatori BF L 30.000 RS 117 Luci stroboscopiche L 47.000
nS 116 Alimentatore stabilizz. variabile 1 V -:- 25 V 2 A L. 35.000 RS 45 Metronomo elettronico L 11.000
RS 173 L. 23.000 RS 40 Microricevitore FM L 15.500
Allarme per frigorifero
RS 140 L 11.600 RS 130 Microtrasmettitore A. M. L 19.500
Amplificatore BF 1 W
RS 15 L. 12.000 RS 112 Mini ricevitore AM supereterodina L 26.500
Amplificatore BF 2W
RS 108 L. 14.000 RS 139 Mini ricevitore FM supereterodina L. 27.000
Amplificatore BF 5W RS 19
AS 26 L 16.000 Mixer BF 4 ingressi L 28.000
Amplificatore BF 10W RS 127
RS 124 L. 31.000 Mixer Stereo 4 ingressi I..44.000
Amplificatore 8 F 20 W 2 vie RS 129
RS 36 Modulo per Display Gigante Segnapunti L 48.500
Amplificatore BF 40 W 28.500
120 RS 146 Modulo per indicatore di livello audio Gigante L. 52000
RS Amplificatore Banda 4 - 5 UHF L. 15.500
RS 164 Orologio digitale L 38.000
RS 175 Amplificatore Stereo 1 + 1 W L. 20000 AS 29 Preamplificatore microfonico L 15.000
RS 39 Amplifica\Ore stereo 1 O+ 1 O W L. 33.000 RS 51 Preamplificatore H I- FI L 27.000
RS 170 Amplificatore telef. per ascolto e registr. L. 26.000 RS 27 Preamplific. con ingresso bassa impedenza L 120 00
RS 162 Antifurto per auto L. 31.000 RS 160 Preamplificatore d'antenna universale L 11.000
RS 14 Antifurto professionale L 48.500 AS 133 L. 10.000
Preamplificatore per chitarra
RS 128 Antifurto universale (casa e auto) L 41.000 RS 55 L 19000
Preamplificatore stereo equaliizato A.I.A.A.
RS 54 Auto Blinker - lampeggiatore di emergenza L 21.000 RS 105 L. 32000
Protezione elettron. per casse acustiche
RS 146 Automatismo per riempimento vasche L 15.000 RS 52 Prova quarzi L 13.500
RS 179 Autoscatto programmabile per Cine-Fotografia L. 47.000 nS 121 Prova riflessi elettronico L 55.000
RS 95 Avvisatore acustico luci posizione per auto L. 10.000 RS 126 Prova transistor (test dinamico) L 20.000
RS 123 L 20.500 RS 35
RS
RS
72
73
Avvisatore acustico temporizzato
Booster per autoradio 20 W
Booster stereo per autoradio 20 + 20 W
L. 26.000
L 44.000
RS 119
RS 83
Prova transistor e diodi
Radiomicrofono FM
Regolatore di vel. per motori a spazzole
- L 20 500
L 17000
L 15.000
RS 99 Campana elettronica L 24.000 RS 87 Relè fonico L 27.000
RS 138 Carica batterie Ni-Cd corrente costante reg. L 36.000 RS 16 Ricevitore AM didattico L 14.000
RS 156 Carica balleria al Ni - Cd' da baneria auto L 27.500 RS 169 Ricevitore ad ultrasuoni L 26000
RS 75 Carica batterie automatico L 26.000 RS 180 Ricevitore per radiocomando a DUE canali L 59.600
RS 126 Chiave elettronica L 23.000 RS 141 Ricevitore per barriera a raggi infrarossi L 36000
AS 143 Cinguettio elettronico L 19.000 RS 104 Riduttore di tensione per auto L.12000
RS 151 L. 15.500 RS 11. Riduttore di tensione stabilizzato 24/12 V 2 A L 14.500
Commutatore a sfioramento per auto
RS 66 L. 38.500 R5 134 Rivelatore di metalli L 22.000
Contagiri per auto (a diodi LED)
nS 106 L. 47.000 RS 171 Rivelatore di movimento ad ultrasuoni L 62.000
Contapezzi digitale a 3 cifre
nS 176 L 24,000 RS 91 Rivelatore di prossimità e contatto L 28.000
Contatore digitale modulare a due cifre RS 159
RS 122 L. 19.000 Rivelatore di strada ghiacciata per auto e autoc. L, 21 000
Controllo batteria e generatore auto a display RS 88
RS 78 L 19.500 Roulelte elenronica a 1 O LED L 27.000
Decoder FM stereo RS 69
RS 177 L 19.000 Scaccia zanzare elettronico L 15.500
Dispositivo autom. per lampada di emergenza RS 113
RS 118 L. 36.500 Semaforo- elettronico L 36.500
Dispositivo per la registr. telef. automatica RS 109 L 311.000
RS 22 l. 17.600 Serratura a combinazione elettronica
Distorsore per chitarra RS 165 L 42..000
RS 153 L 29.000 Sincronizzatore per proiettori DIA
Effetto presenza stereo RS 18 L 26.000
RS 103 L. 36.000 Sirena elettronica 30 W
Electronic test multifunzioni per auto RS 100 Sirena elettronica bitonale L 22500
RS 115 Equalizzatore parametrico L. 28.000 RS 101 Sirena italiana L 16.600
RS 97 Esposimetro per camera oscura L. 35.500 RS 44 Sirena programmabile - oscillofono L 14.500
RS 8 Filtro cross-over 3 vie 50 W L. 28.000 RS 110 L 36.000
Slot machine elettronica
RS 60 Gadget elettronico L. 18.000 RS 58 Strobo intermittenza regolabile L 17.000
RS 132 Gener. di rumore bianco {relax elettronico) L 23.000 RS 56 L. 46.000
Temporizzatore autoalim. reg. 18 sec 60 min.
RS 94 Generatore di barre TV miniaturizzato L 15.000 RS 149 L 20.000
Temporizzatore per luce scale
RS BO Generatore dì note musicali programmabile L 31.000 RS 137 Temporizzatore per luci di cortesìa auto L 14.000
RS 155 Generatore di onde quadre 1 Hz -e 100 KHz L 34.000 RS 78 Temporizzatore per tergicristallo L 19.000
RS 70 Giardiniere elettronico L, 11.500 RS 63 Temporizzatore regolabìle 1 + 100 sec. L 24.500
RS 111 Gioco dell'Oca elettronico L. 41.000 RS 79 Totocalcio elettronico L 17.500
RS 147 Indicatore di Vincita L. 29.000 RS 184 Trasmettitore audio TV L 13.500
RS 186 Indicatore di assenza acqua per tergicristallo L. 17.500 RS 68 Trasmettitore FM 2 W L 27.500
RS 157 Indicatore di impedenza altoparlanti L. 37.000 RS 181 Trasmettitore FM 90 4 150 MHz 0,5 W L 23.000
RS 107 Indicatore eff. batteri e generatore per auto L 16.000 RS 102 Trasmettitore FM radiospia L 21.000
RS 38 Indicatore livello uscita a 16 LED L 31.000 RS 168 Trasmettitore ad ultrasuoni L 18.000
RS 84 Interfonico L. 22.500 RS 183 Trasmettitore di Bip Bip 18.000
AS 163 Interfono 2 W L. 26000 RS 1B1 Trasmettitore per radiocomando a DUE canali L 30.000
RS 93 L 30.000 RS 142 Trasmettitore per barriera a raggi infrarossi L 15.000
Interfono per moto
RS 136 Interruttore a sfioramento 220 V 350 W L 23 500 RS 158 Tremolo elettronico 25.600
RS 82 L. 23.600 RS 90 Truccavoce elettronico L 25.600
Interruttore crepuscolare
RS 148 L. 13.500
RS
RS
154
1B2
Inverte, 12 V - 220 V 50 Hz 40 W
lonizzatore per ambienti
L 25.000 I -- 9
Unità aggiuntiva per RS 14 7
Variatore di luce (carico max 1500 W) L 11.500
RS 144 166 Variatore di luce a bassa isteresi L 14.500
Lampeggiatore di soccorso con lamp. allo xeno 152
RS 167 Variatore di luce automatico 220 V 1000 W L. 27.000
Lampegg. per lamp. ad incandescenza 1500 W 47
RS 46 Variatore di luce per auto L 17.000
Lampeggiatore regolabile 5 .;- 12 V 67
RS 6 Variatore di velocità per trapani 1500 W L 17.600
Lineare 1 W per microtrasmettitore 178 L. 29.000
AS 1 Vox per apparati Rice Trasmittenti
Luci psichedeliche 2 vie 750W/canale 61 L 27.000
Vu-meter a 8 LED
1 986
RICETRASMISSIONI mese pagina

Microspia in FM gennaio 4
Ricevitore elementare giugno 342
Trasmellìtore per CW - 14 MHz settembre 468

STRUMENTAZIONE mese pagina

Immagini TV in VHF gennaio 24

Voltmetro passante febbraio 86
Provatransistor a LED aprile 204
Frequenzimetro analogico aprile 212
Sonda logica per CMOS giugno 334
Indicatore di polarlta lugl lo/ agosto 455
Prova SCR e TRIAC dicembre 670

LA CITIZEN'S BAND mese pagina

Filtro nolch gennaio 32

Correnti di ricarica febbraio 94
Superantenna mano 168
Carico fittizio luminoso aprile 232
Balleria in tampone maggio 294
Microfono didlattico giugno 356
Segnali spuri e TVI settembre 500
Filtri contro li TVI ottobre 558
Finder direclion novembre 624
Superspia per RTX dicembre 688

CORSO DI RADIOTECNICA mese pagina

10a punt, - Supereterodina gennaio 40

11a punt. - Stadi MF e CAV febbraio 102
12a punt. - Ampiiticazione BF marzo 174
13a punt. - Classi di amplificazione aprile 238

CORSO PER RADIORIPARATORI mese pagina

1a punt. - Corredo di laboratorio maggio 300

2a punt. - Controlli generici giugno 364
3a punt. - Collegamenti interrotti settembre 506
4a punt. - Controlli preliminari ottobre 566
5a punt. - Funzionamento Intermittente novembre 632
6a punt. - Controllo delle tensioni dicembre 694
INDICE DELL'ANNATA
AMPLIFICAZIONE mese pagina

Mixer a tre canali febbraio 76

Amplificatore AF marzo 132
Elaboratore di suoni marzo 142
Relè audiocomandato marzo 152
Booster mono-stereo maggio 260
Interfono automatico ottobre 540
Compressore di dinamica ottobre 550

APPARATI VARI mese pagina

Termostato elettronico gennaio 16

Generatori d'immagini TV gennaio 24
FIitro notch gennaio 32
Generatore di ozono febbraio 68
Pedale per chitarra marzo 142
Relé audiocomandato marzo 152
Regolatore di velocità aprile 196
Gioco testa o croce maggio 270
Effetto sonno maggio 278
Batteria in tampone maggio 294
Inverter DC- DC 1 O W giugno 324
Microfono didattico grugno 356
Generatore di suono luglio/agosto 429
Fotocomando a pila luglio/agosto 434
Doppio lampeggiatore !uglio/agosto 439
Spia acustica luglio/agosto 449
Circuito d'allarme settembre 482
Fotocomando per torcia elettrica settembre 490
L
Totocalcio elettronico ottobre 532
Interfono per casa ed ufficio ottobre 540
Regolatore di volume ottobre 550
Alimentatore con LM338 novembre 596
Termometro elettronico novembre 608
Clacson di cortesia novembre 616
Stella natalizia dicembre 660

DIDATTICA mese pagina

Integrati BIFET marzo 160

Transistor unigiunzione aprile 222
Diodi varicap maggio 286
Cristalli di quarzo giugno 350
Elettrologia - generallta luglio/agosto 388
Semiconduttori luglio/agosto 404
Entità capacitative luglio/agosto 421
Carica del condensatore luglio/agosto 424
Barriera cli potenziale luglio/agosto 444
SCR e TRIAC alla prova dicembre 670
Integrato LM338 dicembre 680
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LUCI STROOSC
IL CARDIOMONJTOR
PER 1V
GENERATORE DI BARRE

. 12.000
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia-
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
__ STRUMENTI DI MISURA
MULTI METRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000

CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10%- Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C.- Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x87x42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 1000 V
VOLT A.C. 200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 20 0-2002-2KO-20K?- 200 KQ - 2 MO
- 20 MO
AMP. D. C. 200 A - 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 uA- 2 mA4 - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

INIETTORE DI SEGNALI +a aNr [AuNHfR

--- '- --

Strumento adatto per localizzare velocemente i guasti nei radioricevitori, amplificatori, audioriproduttori, autoradio, televisori.

MOD. RADIO - L. 21.950 MOD. TV - L. 26.300

CARATTERISTICHE TECNICHE CARATTERISTICHE TECNICHE
Frequenza 1Kc Frequenza 250 Kc
Armoniche fino a 50 Mc Armoniche fino a 500 Mc
Uscita 10,5 V eff. Uscita 5 V eff.
30 V pp. 15V pp.
Dimensioni 12x160 mm Dimensioni 12 x 160 mm
Peso 40 grs. Peso 40 grs.
Tensione massima applic. al puntale 500 V Tensione massima applic. al puntale 500 V
Corrente della batteria 2 mA Corrente della batteria 50 mA

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
MICROSPIA
CARATTERISTICHE:

Tipo di emissione : FM
Gamma di emissione: 95 MHz+ 115 MHz
Alimentazione : 9 Vcc+13,5 Vcc
Assorbimento 8 mA+24 mA
Potenza d'uscita : 7 mW-+-50 mW
Dimensioni : 5,2 cmx 8 cm

FMI
Funziona bene anche senza antenna - Eccezionale sensibilità - Trasformabile in una emit-
tente di potenza.

IN SCATOLA DI MONTAGGIO L. 21.000

La ,portata, in relazione con le con-
dizioni ambientali e l'uso o meno
de'l'antenna, varia fra le poche
centinaia di metri ed una decina
di chilometri.

La grande sensibilità e la predi-

sposizione circuitale all'accoppia-
mento con un amplificatore di po-
tenza, qualificano il progetto di que-
sta microspia, approntata in scato-
la di montaggio e destinata a riscuo-
tere i maggiori successi, soprattut-
to per le innumerevoli applicazioni
prati,che attuabili da ogni princi-
piante.