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L1 C1 L1 C1
Fig.289 Per sintonizzare una frequenza oc- Fig.290 Anzichè usare un condensatore
corre un circuito composto da una indut- con una capacità fissa, in tutti i circuiti di
tanza (bobina L1) con in parallelo una ca- sintonia si applica in parallelo alla bobina
pacità (vedi condensatore C1). una capacità variabile (compensatore).
Frequenza MHz = 159 : C1 pF x L1 μH
Fig.291 In questa lava-
gna, tutte le formule
per ricavare il valore di L1 μH = 25.300 : ( MHz x MHz ) x C1 pF
Frequenza, Capacità ed
Induttanza.
C1 pF = 25.300 : ( MHz x MHz ) x L1 μH
Conoscendo il valore in megahertz della frequen- 159 : 公35 x 0,1 = 84,98 MHz
za che si vuole generare e il valore in microhenry
della bobina L1, è possibile calcolare con una buo- Poichè è alquanto difficile conoscere il valore delle
na approssimazione il valore in picofarad del con- capacità parassita, in tutti i circuiti di sintonia non
densatore utilizzando la formula: si inserisce mai una capacità fissa, bensì un com-
pensatore variabile (vedi fig.290), che può essere
C1 pF = 25.300 : [ (MHz x MHz) x L1 H] tarato fino a sintonizzarsi sulla frequenza richiesta.
Come prima operazione dovremo calcolare il valo- Nelle figg.298-301 sono riprodotti dei classici schemi
re della induttanza L1 con la formula: di oscillatori da usare con i transistor, mentre nelle
figg.302-305 gli equivalenti schemi da usare con i fet.
L1 H = 25.300 : [ (MHz x MHz) x C1 pF] Come potete notare, gli schemi sono semplici, ma
per farli funzionare bisogna rispettare alcune rego-
eseguendo questo calcolo otterremo: le fondamentali:
25.300 : [ (90 x 90) x 30] = 0,1 microhenry 1° - Collegare il compensatore di accordo, che può
anche essere sostituito con un diodo varicap, mol-
to vicino ai due terminali della bobina. R4
C4
2° - Tenere molto corti i collegamenti tra la bobi-
na di sintonia L/C e quelli del transistor quando si R2
TABELLA N.15
Se realizzate questo oscillatore per frequenze in- Se realizzate questo oscillatore per generare fre-
feriori a 80 MHz, si riesce ad aumentare il suo quenze inferiori a 80 MHz, potete aumentare il
rendimento sostituendo il condensatore C4 da 47 suo rendimento sostituendo il condensatore C3
pF con uno da 220 pF. Se realizzate questo o- da 22 pF con uno da 220 pF.
scillatore per frequenze maggiori di 90 MHz, il Per il numero di spire della bobina L1 e per la
rendimento aumenterà sostituendo questo con- capacità del compensatore C1 potete utilizzare i
densatore con uno da 22 pF. valori riportati nella Tabella N.15.
OSCILLATORE (Fig.300) OSCILLATORE (Fig.301)
TESTER TESTER
C1 R4 A A C3 A A
R2
12 V. 12 V.
C9 D
L1 C8
R6 G R5
TR1 E S
C8 FT1 C7
R2
C3 FT1 B
C
FT2
C4 C6 C5 D
D G C9
G C10
C C2 S
S DS1
B C1 USCITA
TR1 R5 JAF1
USCITA R1 R3 JAF1
C2 R1 E L1 C4
C6 R4
R3 C5 C7 R7
MASSA
MASSA
TESTER
TESTER A A
R1 A A 12 V.
12 V.
C8
C7 R3
R4 C4 R5
FT1
FT1 C4
FT2 C2 D
D C2 D
G
C7
G G C6
C8 S FT2
S S
C1 C5 D
L1 R2 G C9
R2
L1 JAF1 USCITA
S
C3 R3 R1 R4 JAF1 USCITA
C1
C5 R5 C3
C6 R6
MASSA
MASSA
Da questo oscillatore che utilizza 2 fet è possi- Da questo oscillatore è possibile prelevare, su u-
bile prelevare, su una sonda di carico da 50 ohm, na sonda di carico da 50 ohm, una tensione RF
una tensione RF che può variare da 1,4 a 1,6 che può variare da 1,3 a 1,4 volt.
volt. Anche in questo circuito, un capo del condensa-
In questo circuito, un capo del condensatore C1 tore C4 va posto vicinissimo al terminale Drain
va posto sul terminale Drain del fet FT1 e l’altro del fet FT1 e l’altro capo sullo stesso punto di
capo allo stesso punto di massa dov’è collegata massa al quale è collegata la resistenza R1 di
la resistenza R2 di Gate. Gate.
Dopo aver collegato il tester commutato sulla Dopo aver collegato il tester commutato sulla
portata milliamper ai terminali A-A, dovete ruo- portata milliamper ai terminali A-A, ruotate il
tare il trimmer R1 fino a far assorbire al fet FT1 trimmer R3 fino a far assorbire al fet FT1 una cor-
una corrente di 7 mA circa. rente di 7 mA circa.
Dopo aver regolato la corrente, togliete il tester Sulla presa centrale della bobina L1 va collega-
e cortocircuitate i due terminali A-A con un cor- ta la resistenza R2 e il condensatore C3 colle-
to spezzone di filo di rame nudo. gato al terminale Source del fet FT1.
OSCILLATORE (Fig.304) OSCILLATORE (Fig.305)
TESTER TESTER
R3 A A A A
12 V. 12 V.
C8 L1 C8
C2
L1 R4
C3 R5 FT2 R7
D
G
FT1 C7 C3 C7
G
D
FT2 S FT3
C5 D C5 D
G G
S C9 C9
C4
S
C2
FT1 S
D
C1 G
JAF1 USCITA C1 JAF1 USCITA
R1 R2 R4 R3 R5
S R2
R1 C4
C6 R6 C6 R6
MASSA
MASSA
Da questo oscillatore è possibile prelevare, su u- Da questo oscillatore che utilizza 3 fet è possi-
na sonda di carico da 50 ohm, una tensione RF bile prelevare, su una sonda di carico da 50 ohm,
che può variare da 1,2 a 1,4 volt. una tensione RF variabile da 1,4 a 1,5 volt.
In questo circuito, tra la presa centrale della bo- Questo oscillatore ha qualche difficoltà ad oscil-
bina e il Source del fet FT1, è inserito un con- lare su frequenze maggiori di 90 MHz, quindi se
densatore da 33 pF (vedi C4). si vogliono superare tali valori, è necessario fa-
re dei collegamenti molto corti.
Se realizzate l’oscillatore per frequenze al di sot- Dopo aver montato lo stadio oscillatore, collega-
to dei 50 MHz, consigliamo di sostituirlo con te il tester commutato sulla portata milliamper ai
uno da 47 pF mentre se lo realizzate per fre- terminali A-A e poi ruotate il trimmer R2 fino a far
quenze al di sopra dei 50 MHz vi consigliamo assorbire ai due fet una corrente di 10 mA circa.
di utilizzare una capacità di 22 pF.
Collegato il tester ai terminali A-A, ruotate il I fet da utilizzare in questo montaggio debbono es-
trimmer R3 fino a far assorbire al fet FT1 una sere in grado di amplificare il segnale RF fino a
corrente di 10 mA circa. 200 MHz, quindi non usate fet per segnali di BF.
OHM
x100 x1K
x10 1,5V
x1 5V
30μA 15V
Service
~ = 0,3μA 50V
30mA 500V
150V
scillatore di fig.299.
TESTER in Amper
C2 R4 A FT1
9 Volt
C3
C8
A C9
R3 R6
TR1 USCITA
C6
C1 L1
R2
R7
C4 C5 C7
R5 JAF1
R1
Fig.307 Dopo aver montato lo stadio oscillatore, dovete collegare un tester ai terminali
A-A e poi regolare il trimmer R1 fino a far assorbire al transistor 10-12 milliamper.
PONTICELLO
C2 R4 A FT1
9 Volt
C3
C8
A C9 Fig.308 Dopo aver tarato il
R3 R6
TR1 USCITA trimmer R1, dovete cortocir-
C6 cuitare i due terminali A-A con
C1 L1
R2
R7
uno spezzone di filo.
C4 C5 C7
R5 JAF1
R1
Dopo aver avvolto 7 spire, eseguite un cappio per Se leggete 11.500 ohm oppure 13.000 ohm pote-
collegare la resistenza R3 e il condensatore C3 che te inserire una resistenza da 12.000 ohm.
fa capo all’Emettitore del transistor.
Una volta tarata la corrente del transistor sui 10-12
Poichè il filo di rame che abbiamo usato è smal- mA, togliete il tester dai due terminali A-A e cor-
tato, è necessario raschiarne le estremità ed an- tocircuitateli con un filo (vedi fig.308).
che i due fili del cappio per eliminare lo strato di
smalto isolante che li riveste (vedi fig.309).
SONDA di CARICO
Se, ruotando il compensatore, l’oscillatore anzi-
chè oscillare sui 20-28 MHz, oscillasse sui 17-25 Per conoscere quale potenza eroga un qualsiasi
MHz, dovrete ridurre il numero delle spire. stadio oscillatore, bisogna realizzare la sonda di
carico siglata LX.5037 riportata in fig.311.
Se l’oscillatore anzichè oscillare sui 20-28 MHz o-
scilla sui 26-32 MHz, dovrete aumentare il nume- Nell’ingresso di questa sonda di carico abbiamo
ro delle spire oppure applicare, in parallelo al inserito in parallelo due resistenze da 100 ohm
compensatore, un condensatore di 12-15 pF. (vedi R1-R2) ottenendo un valore di 50 ohm, che
corrisponde al carico standard da utilizzare nelle
Dovendo far assorbire all’oscillatore una corrente di misure di alta frequenza.
circa 10-12 mA, collegate ai terminali A-A un tester
commutato sulla portata 20-30 mA continui e, do- Come diodo raddrizzatore DS1 abbiamo utilizzato
po aver alimentato il circuito con una tensione di 12 un diodo schottky tipo HP.5082 equivalente
volt, ruotate il trimmer R1 fino a far assorbire allo all’1N.5711, perchè idoneo a raddrizzare qualsiasi
stadio oscillatore 10-12 mA (vedi fig.307). segnale RF fino ai gigahertz.
INGRESSO
R1 R2 C1 C2 C3 C4 R3
50 ohm
ATICSU
C1 = 10.000 pF ceramico INGRESSO JAF1 AL TESTER
50 ohm
C2 = 1.000 pF ceramico
C3 = 10.000 pF ceramico R3
MASSA R1 R2 C1 C2 C3 C4
C4 = 1.000 pF ceramico
DS1 = diodo schottky HP.5082
JAF1 = impedenza RF Fig.312 Schema pratico di montaggio della
Sonda di carico siglata LX.5037.
Una volta eseguito questo collegamento, alimen- Fig.313 Foto della Sonda di carico da uti-
lizzare per misurare un segnale RF.
tando lo stadio oscillatore si noterà subito che il te-
ster rileverà una tensione.
R4 A FT1
C8
A C9 OHM
R6 x100 x1K
DS1 x10 1,5V
C8 SEGNALE x1 5V
ATARTNE
C6
ATICSU
30μA 15V
Service
JAF1 ~ = 0,3μA 50V
3mA 150V
R7
C4 C5 C7 + COM 30mA 500V
R5 JAF1 0,3A
3A
1KV
1,5KV max
R3
R1 R2 C1 C2 C3 C4
MASSA
Fig.315 Dopo aver collegato l’ingresso della Sonda all’uscita dello stadio oscillatore, alla
sua uscita dovete collegare un qualsiasi tester commutato in VOLT/CC.
Ammesso di leggere una tensione di 1,2 volt, sa- d’uscita. Togliere la tensione di alimentazione e poi
premo che questo stadio oscillatore eroga una po- reinserirla e se sul tester non si leggerà nuova-
tenza di: mente 0,9-0,8 volt, significa che il trimmer posto
sulla Base del transistor non è stato tarato per far-
(1,2 x 1,2) : (50 + 50) = 0,0144 watt gli assorbire 9-10 mA.
(1,8 x 1,8) : (50 + 50) = 0,0324 watt Se la teoria è necessaria per conoscere i principi
base, la pratica aiuta ad apprendere più veloce-
che corrispondono a 32,4 milliwatt. mente tutte le nozioni teoriche.
Dopo aver appurato che lo stadio oscillatore eroga Per dimostrarvi che realizzare un piccolo trasmet-
un segnale RF, conviene sempre verificare se que- titore è più facile di quanto si potrebbe supporre,
sto non sia critico e per farlo basta eseguire que- ve ne faremo montare uno e grande sarà la vostra
sti semplici test: soddisfazione quando riuscirete a far ascoltare la
vostra voce a distanza.
1° - Ridurre la tensione di alimentazione da 12 a 9
volt: ovviamente la lancetta del tester, applicato Poichè pochi disporranno di un ricevitore per on-
sulla sonda di carico, scenderà su 0,9-0,8 volt a de corte ma tutti lo avranno per la gamma FM da
conferma che, riducendo la tensione di alimenta- 88-108 MHz, il trasmettitore che vi proponiamo co-
zione, diminuisce proporzionalmente la potenza prirà tutta questa gamma.
C6 C14 C17 9 VOLT
C1 R1 R2 IC1
C8 L1 R15
3 7 R11 R12
6 R7 C9 C16
C2 2
R4 4 4,5 V. DV1
C10
C12 TR2
C
4,5 V. R8 B
C18 ANTENNA
C7 C C13 E
MIC.1 R6 B
TR1 R13 JAF1
M. C3 E
R3 R5 C5
R9
C4 R10 C11 R14 C15
Fig.316 Schema elettrico del microtrasmettitore FM che trasmette sulla gamma 88-108 MHz.
10 mm
6 mm 6 mm
Fig.318 Per realizzare la bobina L1, avvolgete 5 spire unite su un tondino del diametro di
6 mm (supporto di una punta da trapano) usando il filo di rame nudo da 1 mm inserito
nel kit. Dopo averle avvolte, prima di togliere la bobina dal supporto, spaziatele accura-
tamente in modo da ottenere un solenoide della lunghezza di 10 mm.
mente tale terminale, perchè la sua pista risulta col- Per completare il montaggio, inserite nel circuito
legata, per mezzo di un sottile ponticello (vedi stampato i due fili rosso e nero della presa pila e
fig.317), al metallo che ricopre la parte esterna del collegate nel foro presente in prossimità del con-
microfono. densatore C18 uno spezzone di filo di rame che vi
Se invertirete sullo stampato i due terminali M e + servirà come antenna irradiante.
del microfono, il circuito non funzionerà.
Ora prendete l’integrato TL.081 ed inseritelo nel
suo zoccolo, rivolgendo il lato dov’è presente la pic-
cola U di riferimento verso il condensatore C2. L’ANTENNA
Sul circuito manca ancora la bobina di sintonia L1, Lo spezzone di filo da utilizzare come antenna de-
che dovete autocostruirvi avvolgendo 5 spire so- ve risultare lungo 1/4 di lunghezza d’onda.
pra ad un tondino del diametro di 6 mm, utilizzan-
do il filo di rame stagnato del diametro di 1 mm che Usando un filo più lungo o più corto del richiesto
troverete nel kit. la potenza irradiata si ridurrà.
Se non avete a disposizione un tondino del dia- Per calcolare questa lunghezza, dovete prima co-
204 metro richiesto, acquistate in ferramenta una pun- noscere la frequenza del centro banda di 88-108
ta da trapano da 6 mm. MHz eseguendo questa semplice operazione:
PRESA PILA
Fig.319 Schema pratico di montaggio del microtrasmettitore in FM.
Premete a fondo nel circuito stampato il corpo delle resistenze e dei condensatori, poi,
dopo aver saldato i terminali, tagliatene l’eccedenza con un paio di forbicine. Solo il cor-
po dei due transistor, non va premuto a fondo nel circuito stampato.
Quando inserite i transistor, ricordate di rivolgere verso il basso la piccola tacca metalli-
ca che fuoriesce dal loro corpo, così come appare evidenziato nel disegno.
PILA 9 V.
C13 R15
R8 R12
9 V.
C14
C17
SEGNALE OHM
C9
TR1 TR2 DS1 x10
x100 x1K
1,5V
C18 x1 5V
ATARTNE
ATICSU
30μA 15V
Service
3mA 150V
+
JAF1 ANT.
COM 30mA 500V
0,3A 1KV
C11 R10 R9 R13 C15 R14 R3 3A 1,5KV max
MASSA R1 R2 C1 C2 C3 C4
Fig.321 Foto del trasmettitore in FM. Il circuito stampato che vi forniremo risulta già fo-
rato e completo di disegno serigrafico. Per aumentare la portata, anzichè utilizzare un’an-
tenna lunga 73-74 cm, si potrebbe utilizzare un filo lungo 220 cm pari a 3/4 di lunghezza
d’onda. Se userete lunghezze diverse, irradierete meno potenza.
PER SINTONIZZARSI su una FREQUENZA Se avete una piccola e sensibile radio portatile FM
potete mettere il radiomicrofono su un tavolo op-
Completato il montaggio, la prima operazione che pure su una mensola, dopodichè potete divertirvi
dovete eseguire sarà quella di prendere un ricevi- ad ascoltare a distanza i dialoghi delle persone
tore FM e di ruotare la sua sintonia fino a trova- presenti nella stanza.
re una frequenza che non risulti occupata da una
potente emittente. LE FORMULE per le BOBINE
In qualche città sarà facile trovarla perchè poche Per ricavare il valore in microhenry di una bobina
saranno le emittenti private che trasmettono su cilindrica vi sono una infinità di formule teoriche
questa gamma FM, in altre invece le difficoltà po- e tra queste la più valida è la seguente:
trebbero essere maggiori.
H = [ (9,87 x D2 x N2) : (1.000 x L)] x Y
Normalmente una frequenza libera si trova quasi
H = valore della bobina in microhenry
sempre vicino ai due estremi della gamma FM, cioè
su 88 MHz o su 108 MHz. 9,87 = numero fisso
D = diametro della bobina in centimetri
Dopo esservi sintonizzati su questa frequenza li- D2 = diametro elevato al quadrato
bera, appoggiate il radiomicrofono su un tavolo e
N = numero totale delle spire avvolte
ruotate molto lentamente il perno del compensato-
re C9 con un piccolo cacciavite plastico. N2 = numero delle spire elevato al quadrato
L = lunghezza occupata dall’avvolgimento sempre
Se userete un cacciavite metallico vi accorgerete espressa in centimetri
che, togliendo la lama, sul perno del compensato- Y = fattore prelevato dalla Tabella N.16 dopo aver
re la frequenza si sposterà perchè abbiamo tolto diviso il Diametro per la Lunghezza della bobina
dal circuito la capacità parassita del cacciavite.
Dalla formula sopra riportata si possono ricavare
Se non trovate un cacciavite di plastica potete u- altre due formule che permettono di calcolare con
sare anche un sottile cacciavite metallico control- una buona approssimazione il numero delle spire
lando, quando lo togliete, di quanto si sposta la oppure il diametro del supporto espresso in cen-
frequenza dell’oscillatore. timetri da usare per la bobina:
Se con il cacciavite inserito vi siete sintonizzati sui
90 MHz e togliendo il cacciavite la sintonia si spo- N spire = 公[ (H x L x 1.000) : (9,87 x D2 x Y)]
sta sui 91 MHz, se volete trasmettere sui 90 MHz
dovete sintonizzarvi con la lama del cacciavite in- D in cm = 公[ (H x L x 1.000) : (9,87 x N2 x Y)]
serito nel compensatore sulla frequenza di 89 MHz
affinchè, quando la allontanerete, la frequenza si Importante = Usando queste formule non è ne-
sposti sui 90 MHz. cessario conoscere la spaziatura tra spira e spira,
perchè se queste sono avvolte unite si ottiene u-
Se il radiomicrofono è collocato a pochi metri dal na lunghezza L minore rispetto quella che si otter-
ricevitore noterete che, sintonizzandovi sulla fre- rebbe se fossero spaziate.
206 quenza prescelta, dall’altoparlante fuoriuscirà un fi-
schio acuto. Ricordatevi che se si avvolgono le spire unite bi-
sogna usare del filo di rame smaltato per evitare
Questo fischio, chiamato effetto Larsen, è la con- di porle in cortocircuito, mentre se si avvolgono
seguenza di una reazione che si genera perchè il spaziate è possibile usare del filo di rame nudo,
microfono capta il segnale dall’altoparlante e lo ri- cioè senza smalto.
trasmette verso il ricevitore.
Se avvolgiamo delle bobine su un supporto di dia-
Se allontanate il radiomicrofono dal ricevitore o metro minore di 10 mm utilizzando del filo di ra-
meglio ancora se lo collocate in un’altra stanza, me con un diametro maggiore di 0,3 mm, dovre-
questo fischio sparirà e in sua sostituzione potre- mo considerare anche lo spessore del filo, quindi
te ascoltare la vostra voce. al diametro della bobina andrà sommato il dia-
metro del filo.
Se prendete in mano il radiomicrofono, noterete
che la sua frequenza si sposterà perchè la vostra Per farvi meglio comprendere come usare queste
mano avrà aggiunto una capacità parassita. formule vi proponiamo alcuni esempi numerici.
1° ESEMPIO di CALCOLO Inserendo nella formula i dati otterremo:
Supponiamo di voler realizzare uno stadio oscilla- 25.300 : [ (27 x 27) x 30] = 1,15 microhenry
tore che generi una frequenza di 27 MHz, avendo
a disposizione un compensatore con una capa- Conoscendo il diametro del supporto pari a 10
cità variabile da 5 pF a 40 pF, e di voler quindi sa- mm, se per avvolgere le spire usiamo del filo di ra-
pere quante spire avvolgere su un supporto pla- me da 0,7 mm dovremo sommare ai 10 mm il dia-
stico del diametro di 10 mm. metro del filo, quindi otterremo un diametro totale
di 10,7 mm.
Soluzione = Come prima operazione dovremo cal-
colare il valore in microhenry che dovrà avere la Per ricavare il valore in microhenry dovremo pro-
bobina per oscillare sui 27 MHz con una capacità cedere per tentativi, quindi inizieremo i calcoli con
di circa 25 pF, cioè con il compensatore ruotato 20 spire.
a metà corsa.
Usando del filo di rame del diametro di 0,7 mm, av-
A questa capacità ci conviene subito sommare al-
volgendo tutte le spire unite otterremo una lun-
meno 5 pF di capacità parassita, sempre presente
ghezza di circa 14 mm.
in un montaggio (capacità delle piste del circuito
stampato, del transistor, ecc.), quindi otterremo u-
Sapendo che la formula per conoscere il valore in
na capacità totale di 30 pF.
microhenry è la seguente:
La formula per ricavare il valore in microhenry è
la seguente: H = [ (9,87 x D2 x N2) : (1.000 x L)] x Y
L1 H = 25.300 : [ (MHz x MHz) x C1 pF] divideremo il diametro D della bobina pari a 10,7
9,87 x D 2 x N 2
D Induttanza μH = xY
1.000 x L
μH x L x 1.000
N spire =
L 9,87 x D 2 x Y
μH x L x 1.000
D in cm =
9,87 x N 2 x Y
207
Fig.322 Formule necessarie per ricavare il valore in microhenry di una bobina, conoscendo
il numero delle spire, il diametro del supporto e la lunghezza dell’avvolgimento, oppure
per conoscere quante spire avvolgere per ottenere i microhenry richiesti.
TABELLA N.16 Fattore Y (rapporto diametro del tubo e lunghezza della bobina)
Anche il diametro D, pari a 10,7 mm, va converti- Inserendo tutti i dati nella formula:
to in centimetri, quindi otterremo 1,07 cm, valore
che eleveremo al quadrato: 1,07 x 1,07 = 1,1449 H = [(9,87 x D2 x N2) : (1.000 x L)] x Y
e che arrotonderemo a 1,145.
otterremo:
Dopodichè eleveremo al quadrato anche il nume-
ro delle 20 spire, ottenendo 20 x 20 = 400. [(9,87 x 1,145 x 144) : (1.000 x 0,85)] x 0,636
Inserendo nella formula tutti i dati che già cono- Come prima operazione eseguiremo le moltiplica-
sciamo otterremo: zioni racchiuse nella prima parentesi:
H = [ (9,87 x 1,145 x 400) : (1.000 x 1,4)] x 0,745 9,87 x 1,145 x 144 = 1.627,36
Come prima operazione eseguiremo i calcoli rac- Come seconda operazione eseguiremo le molti-
chiusi nella prima parentesi: plicazioni racchiuse nella seconda parentesi:
Come seconda operazione eseguiremo i calcoli Come terza operazione divideremo il risultato ri-
racchiusi nella seconda parentesi: cavato dalle due operazioni:
Come terza operazione divideremo il risultato ri- Come quarta operazione moltiplicheremo il risul-
cavato dalle due operazioni: tato per 0,636:
Come quarta operazione moltiplicheremo il risul- Anche se con 12 spire otteniamo in via teorica un
tato per 0,745: valore di 1,21 microhenry, possiamo già conside-
rarlo valido, perchè il compensatore posto in pa- 209
3,2289 x 0,745 = 2,40 microhenry rallelo alla bobina ci permetterà di correggere que-
sta piccola differenza.
Constatato che con 20 spire si ottiene un valore L = 8,5 mm.
superiore al richiesto, dovremo eseguire nuova-
D = 10 mm.
crohenry è:
Inserendo nella formula tutti i dati in nostro pos- 7 : 10 = 0,7 rapporto D/L
sesso otterremo:
Nella terza colonna della Tabella N.16 cerchere-
H = [ (9,87 x 1,69 x 529) : (1.000 x 2,4)] x 0,806 mo il numero 0,7 e dalla quarta colonna preleve-
remo il fattore Y pari a 0,761.
Come prima operazione eseguiremo le moltiplica-
zioni racchiuse nella prima parentesi: Per conoscere il valore in microhenry useremo la
formula che già conosciamo:
9,87 x 1,69 x 529 = 8.823,87
H = [(9,87 x D2 x N2) : (1.000 x L)] x Y
Come seconda operazione le moltiplicazioni rac-
chiuse nella seconda parentesi: Poichè il diametro e la lunghezza da usare in que-
sta formula devono essere espressi in centimetri,
1.000 x 2,4 = 2.400 eseguiremo queste due operazioni:
diametro 7 mm : 10 = 0,7 cm Considerando le tolleranze dei condensatori e
lunghezza 10 mm : 10 = 1 cm quelle della capacità parassita, possiamo affer-
mare che con una bobina con 5 spire riusciamo a
Dopodichè eleveremo al quadrato il diametro e il rientrare nella gamma 88-108 MHz.
numero delle spire: Se dopo aver montato lo stadio oscillatore ci si ac-
corge che il circuito oscilla da 90 a 118 MHz, ba-
0,7 x 0,7 = 0,49 D2 sterà avvicinare le spire della bobina in modo da
5 x 5 = 25 N2 ottenere una lunghezza di circa 9 mm, mentre se
oscilla da 80 a 106 MHz basterà allargare legger-
Inserendo questi dati, compreso il fattore Y nella
mente le spire della bobina in modo da ottenere u-
formula, otterremo:
na lunghezza di 10,5 mm.
H = [ (9,87 x 0,49 x 25) : (1.000 x 1)] x 0,761
CONCLUSIONE
Come prima operazione eseguiremo le moltiplica-
zioni racchiuse nella prima parentesi: Usando una comune calcolatrice tascabile che
senz’altro già possedete, riuscirete con estrema fa-
9,87 x 0,49 x 25 = 120,90 cilità a ricavare il valore in microhenry di una bo-
bina, conoscendo il numero di spire, il diametro del
Come seconda operazione le moltiplicazioni rac- supporto e la lunghezza dell’avvolgimento, oppure,
chiuse nella seconda parentesi: se conoscete quale valore in microhenry deve a-
vere la bobina per potervi sintonizzare su una de-
1.000 x 1 = 1.000
terminata frequenza, potrete calcolare quante spi-
Come terza operazione divideremo il risultato ri- re è necessario avvolgere su un supporto di dia-
cavato dalle due operazioni: metro conosciuto.
Ricordate che più si riduce il diametro del suppor-
120,90 : 1.000 = 0,1209 to, più spire dovete avvolgere e, ovviamente, più
aumenta questo diametro più si riduce il numero
Come quarta operazione moltiplicheremo il risul- delle spire.
tato per il fattore Y pari a 0,761: Se nel calcolare una qualsiasi bobina constatate
che con il diametro prescelto bisogna avvolgere so-
0,1209 x 0,761 = 0,092 microhenry lo 2-3 spire, vi consigliamo di ridurre il diametro
del supporto in modo da poter avvolgere 7-8 spi-
Per sapere su quale frequenza si accorda questa
re: infatti, maggiore sarà il numero delle spire av-
bobina useremo la formula :
volte, minore sarà l’errore sul valore in microhenry
MHz = 159 : 公(H x pF totale) che otterrete dai vostri calcoli.
Anche se la bobina avvolta non avrà l’esatto valo-
Per ottenere il pF totale dovremo sommare alla ca- re in microhenry richiesto, non preoccupatevi per-
pacità del compensatore C9 da 15 pF anche quel- chè il compensatore posto in parallelo alla bobi-
le del condensatore C10 da 8,2 pF e del conden- na (vedi fig.290) vi permetterà di sintonizzarvi sul-
satore C8 da 4,7 pF e in più le capacità parassi- la frequenza richiesta.
ta dello stampato e, poichè non conosciamo tale
capacità, consideriamo a caso un valore di 7 pF. 211
Facendo la somma otterremo: COSTO di REALIZZAZIONE
15 + 8,2 + 4,7 + 7 = 34,9 pF totale Costo dei componenti per realizzare il microtra-
smettitore per la gamma FM degli 88-108 MHz si-
numero che possiamo arrotondare a 35 pF.
glato LX.5036 visibile nelle figg.319-321, compre-
Quindi ruotando il compensatore C9 sulla sua mas-
si circuito stampato e microfono
sima capacità, il circuito dovrebbe oscillare sulla
Lire 17.000 Euro 8,78
frequenza di:
159 : 公0,092 x 35 = 88,6 MHz Costo della sonda di carico LX.5037 (vedi fig.313)
Lire 3.800 Euro 1,96
Ruotando alla minima capacità il compensatore C9
ci ritroveremo una capacità totale di circa 20 pF, Costo del solo stampato LX.5036
quindi il circuito dovrebbe oscillare sui: Lire 2.800 Euro 1,45
Costo del solo stampato LX.5037
159 : 公0,092 x 20 = 117,2 MHz Lire 1.000 Euro 0,52
OSCILLATORI RF a QUARZO
Nella Lezione precedente vi abbiamo spiegato che paia l’indicazione 27,150 MHz oscilla sulla fre-
i VFO sono dei generatori di segnali RF che per- quenza di 27,150 MHz.
mettono, ruotando il compensatore o modificando Ciò che determina la frequenza di risonanza non
il numero di spire della bobina, di variare con e- sono le dimensioni del quarzo, bensì lo spessore
strema facilità il valore della frequenza generata. della sua piastrina e la formula per conoscere ta-
Chi ha realizzato un qualsiasi VFO avrà notato che, le spessore è la seguente:
avvicinando una mano o un qualsiasi corpo metal-
lico alla bobina, la frequenza varia, ed è proprio spessore in mm = 1,66 : MHz
per evitare questo inconveniente che in molti rice-
trasmettitori si preferisce utilizzare degli oscillato- Quindi un quarzo idoneo a generare una frequen-
ri pilotati da un quarzo. za di 9 MHz è provvisto di una piastrina dello spes-
Questi oscillatori, nei quali troviamo nuovamente u- sore di:
na bobina e un compensatore, non vengono più
utilizzati per variare la frequenza generata, ma so- 1,66 : 9 = 0,1844 mm
lo per eccitare il quarzo.
214 Un quarzo idoneo a generare una frequenza di 27
I quarzi, come potete vedere nella foto in alto, pos-
sono avere la forma di parallelepipedo, oppure di
cilindro e negli schemi elettrici vengono raffigurati
con il simbolo grafico visibile in fig.327.
Non tutti sanno che all’interno di questi contenitori
è racchiusa una sottile piastrina di cristallo di
quarzo collegata a due terminali (vedi fig.328).
Eccitando tale piastrina con una tensione, questa
inizia a vibrare come fosse un diapason gene-
rando in uscita un segnale RF.
Fig.327 Questo è il simbo-
La frequenza che un quarzo riesce a generare è lo grafico utilizzato per raf-
stampigliata sul suo corpo, quindi un quarzo sul figurare i Quarzi negli
quale appaia l’indicazione 8,875 MHz oscilla sulla schemi elettrici.
frequenza di 8,875 MHz, un quarzo sul quale ap-
MHz, dovrebbe risultare provvisto di una piastrina
più sottile, cioè dello spessore di:
1,66 : 27 = 0,06148 mm
1,66 : 80 = 0,02075 mm
e sui suoi due lati incolliamo una piastrina da Fig.330 Nella foto, diverse piastrine di quar-
0,06148 mm (vedi fig.333), otteniamo uno spes- zo. Quello che determina la frequenza non
215
sore totale di: sono le dimensioni ma lo spessore.
0,06148 x 3 = 0,1844 mm
0,0184 x 5 = 0,092 mm
Questo quarzo composto da 5 piastrine sovrap- Fig.334 Incollando tre piastrine dello spes-
poste, presenta la caratteristica di generare la stes- sore di 0,0184 mm (una sola oscilla sui 90
sa frequenza che potrebbe generare una sola pia- MHz), si ottiene uno spessore totale di
216 strina, cioè 90 MHz, ma anche una frequenza sup- 0,0552 mm e questo quarzo riesce ad o-
scillare sia sui 90 MHz che sui 30 MHz.
plementare determinata dallo spessore totale del-
le 5 piastrine, cioè:
I quarzi con 1 sola piastrina sono chiamati quarzi 10 - 10.0 - 10.000 - 10000.0
in fondamentale, perchè possono oscillare solo
sulla frequenza prestabilita dal loro spessore. Se acquistate un quarzo da 6 MHz, potete trovare
stampigliato uno di questi numeri:
I quarzi con 3 oppure 5 piastrine sovrapposte so-
no chiamati quarzi overtone. 6 - 6.00 - 6.000 - 6000.0
I quarzi overtone composti da 3 piastrine sono Se acquistate un quarzo da 27,15 MHz, potete tro-
definiti di 3° armonica perchè, oltre a generare la vare uno di questi numeri:
frequenza indicata sul loro involucro, riescono a
generare una frequenza 3 volte inferiore, deter- 27.150 - 27150 - 27150.0
minata dallo spessore totale.
Questi numeri diversi non devono preoccuparvi,
I quarzi overtone composti da 5 piastrine sono perchè se richiedete un quarzo da 10 MHz, ovvia-
definiti in 5° armonica perchè, oltre a generare la mente il negoziante vi fornirà un quarzo idoneo a
frequenza riportata su loro involucro, riescono a generare tale frequenza.
generare una frequenza 5 volte inferiore, deter-
minata dallo spessore totale. LE 11 REGOLE di un oscillatore QUARZATO
I quarzi overtone in 5° armonica vengono costruiti 3° - Non utilizzate mai dei transistor di potenza 217
partendo da una frequenza minima di 50-70 MHz pensando di ottenere una potenza maggiore.
fino ad arrivare ad una frequenza massima di cir- Qualsiasi oscillatore realizzerete, vi accorgerete
ca 100-120 MHz. subito che i transistor di bassa potenza erogano
Quindi se avete un quarzo da 80 MHz potete esse- in uscita la medesima potenza fornita dai transi-
re certi che si tratta di un overtone in 5° armonica. stor di potenza.
+ COM
= 0,3μA
3mA
30mA 500V
50V
TESTER in Volt
A A
C5
C1 R1 L1 C8
R7 OHM
218 C2 C7 Service
~ =
30μA
x1
0,3μA
x10
x100 x1K
1,5V
5V
15V
50V
R2 FT1 + COM
3mA
30mA 500V
1KV
150V
C4 0,3A
3A 1,5KV max
TR1 C G
D
C9 SONDA LX 5037
B
S
DS1
E JAF1 USCITA
ATARTNE
ATICSU
R5 JAF1
XTAL1 R3 R4 C3
C6 R6
R3
R1 R2 C1 C2 C3 C4
MASSA
Fig.337 Tarato il trimmer R1, dovete cortocircuitare i due terminali A-A, inserire il Quarzo e a que-
sto punto tarare il compensatore posto in parallelo alla bobina L1. Per stabilire quando il circuito
di sintonia L1-C2 risulta sintonizzato sulla frequenza del quarzo, è necessario collegare all’uscita
di FT1 la sonda di carico siglata LX.5037 che abbiamo presentato nella rivista N. 201.
NUCLEO
LATO C
CALDO B
LATO
Fig.338 Se la bobi- Fig.339 Se invece E
FREDDO na risulta collega- la bobina risulta
ta al Collettore del collegata alla Base LATO
transistor, il suo del transistor, il FREDDO
(100-150-220 pF), perchè lo stadio oscillatore po- DALLA TEORIA alla PRATICA
trebbe spegnersi.
Quindi prelevate sempre il segnale con una bassa Per vedere come si comporta uno stadio oscilla-
capacità, ad esempio 18-22 pF (vedi C4). tore con un quarzo in fondamentale oppure con
uno in overtone, la soluzione più semplice è quel-
9° - Se la bobina di sintonia è provvista di un nu- la di montarlo e farlo funzionare.
cleo ferromagnetico, lo dovete sempre inserire
nel suo lato freddo. Lo schema che abbiamo scelto utilizza un transi-
Se la bobina è collegata al Collettore del transistor stor come oscillatore, seguito da un fet che fun-
(vedi fig.338), ricordate che il suo lato freddo è ge da stadio separatore a fet (vedi fig.344).
quello rivolto verso il positivo di alimentazione, Come appare evidenziato dallo schema elettrico, nel-
mentre se la bobina è collegata alla Base del tran- la Base del transistor TR1 è possibile inserire, tra-
sistor (vedi fig.339), il suo lato freddo è quello ri- mite il ponticello J1, uno dei 3 quarzi inclusi nel kit.
volto verso la massa. I primi due quarzi sono in fondamentale e gene-
Se inserite il nucleo ferromagnetico nel lato cal- rano una frequenza di 8,867 MHz - 13,875 MHz.
do, la bobina riuscirà sempre ad accordarsi, ma in Il terzo quarzo è invece un overtone in 3° armo-
questo modo aumenterà la corrente di assorbi- nica, la cui frequenza di lavoro può risultare com-
mento e non il suo rendimento. presa tra i 26 MHz e i 27 MHz.
XTAL1 R3 R4 C3
capacità 35 pF - induttanza 4,7 microhenry
C1 C5
L1 C2
capacità 35 pF - induttanza 1 microhenry R2
TR1
C
XTAL1 E
Con una induttanza da 1 microhenry potete sin- R3 R4
C3
tonizzarvi, sempre in via teorica, da una frequen-
za di 26,87 MHz fino ad una frequenza di 44 MHz, MASSA
XTAL1 MASSA
Per potervi sintonizzare sui 13,87 MHz con una in- C3
C1 C5 C8
B R1
R7
E C C3
C7
R2 J2
FT1
2N.2222 TR1 C C4 D
G C9
XTAL1 XTAL2 XTAL3 B
S
E USCITA
J1 JAF1
S R5
R3
R4 C2
G D C6 R6
J.310 MASSA
Fig.344 Schema elettrico dello stadio oscillatore che permette di vedere come si comporta
un quarzo, inserendo nel Collettore del transistor tre diverse bobine. Le connessioni del
transistor TR1 e del fet FT1 raffigurate sulla sinistra, sono viste da sotto.
L1 L2 L3
Fig.345 Schema pratico di montag- R1
gio dello stadio oscillatore di fig.344. A A C8 12 Volt
Quando inserite il transistor metalli- C1
FT1 R7
co TR1, dovete rivolgere la piccola XTAL3 C3
sporgenza presente sul suo corpo R2 J2 C7
verso il trimmer R1. XTAL2
Dopo aver eseguito queste semplici operazioni, Inserite lo spinotto di cortocircuito J1 in corrispon-
cercate di far oscillare i tre quarzi e, a questo pro- denza del quarzo da 8,867 MHz e poi ruotate il per-
posito, scoprirete che delle bobine che in via teo- no del compensatore C3: anche se sapete che u-
rica non dovrebbero far oscillare un determinato na bobina da 4,7 microhenry riesce a coprire una
quarzo perchè non hanno il richiesto valore d’in- gamma di frequenze da 12,39 a 20,34 MHz, note-
duttanza, lo fanno oscillare ugualmente, e di que- rete che in questo caso il tester rileva una tensio-
sto vorrete sicuramente conoscere il motivo. ne di circa 2,9-3,2 volt e ciò significa che questo
Fig.347 Dopo aver tolto lo spinotto femmina di cor-
tocircuito dal connettore J1 ed inserito lo spinotto J2 OHM
x100 x1K
30μA 15V
3mA 150V
TESTER in mA
L1 L2 L3
R1
A A C8 12 Volt
C1
FT1 R7
XTAL3 C3
R2 J2 C7
XTAL2
XTAL1 TR1 C4 C9
USCITA
R6
C5
C2
J1
C6
R5
R4 R3 JAF1
OHM
x100 x1K
x10 1,5V
x1 5V
30μA 15V
Service
~ = 0,3μA 50V
3mA 150V
TESTER in mA
L1 L2 L3
R1
A A C8 12 Volt Fig.348 Con un cacciavite ruotate il cur-
C1
FT1 R7
sore del trimmer R1 fino a far assorbire
XTAL3 C3
R2 J2 C7 al transistor TR1 una corrente di circa
XTAL2
9-10 milliamper.
224 XTAL1 TR1 C4 C9
R6
USCITA
C5
C2
J1
C6 PONTICELLO
R5
R4 R3 JAF1
L1 L2 L3
R1
A A C8 12 Volt
Fig.349 Dopo aver tarato il trimmer R1, cor- C1
FT1 R7
L3
A A C8 OHM
x100 x1K
FT1 R7 x1
x10 1,5V
5V
C3 Service
30μA 15V
~ = 0,3μA 50V
C7
3mA 150V
ATARTNE
ATICSU
R6
JAF1
C5 TESTER in Volt
C6
R5 R3
JAF1 R1 R2 C1 C2 C3 C4
MASSA
Fig.350 Per sapere quando il quarzo oscilla, dovete applicare sull’uscita dell’oscillatore la
sonda di carico LX.5037 che vi abbiamo presentato nella Lezione N.24. Sull’uscita di que-
sta sonda applicate un tester commutato sulla portata 10 volt/CC, dopodichè ruotate il
perno del compensatore C3. Quando la capacità di questo compensatore sintonizzerà la
bobina L1, sul tester leggerete una tensione compresa tra 2,3-2,9 volt.
quarzo riesce ad oscillare. carico, rileverà una tensione di circa 2,6 volt e ciò
Con questa induttanza il quarzo non oscillerà sul- sta ad indicare che il quarzo oscilla.
la frequenza di 8,867 MHz, ma su una frequenza Con questa induttanza il quarzo non oscillerà sul-
doppia, più precisamente su: la frequenza dei 26-27 MHz, ma sulla sua fre-
quenza fondamentale di 9 MHz moltiplicata per 2,
8,867 x 2 = 17,734 MHz cioè sui 9 x 2 = 18 MHz, perchè una bobina da 4,7
microhenry riesce a coprire una gamma di fre-
Se aveste un frequenzimetro digitale da collega- quenze da 12,39 a 20,34 MHz.
re all’uscita dello stadio oscillatore, questo indi-
cherebbe una frequenza di 17,734 MHz. Bobina 1 microhenry Quarzo 8,867 MHz
Bobina 4,7 microhenry Quarzo 26-27 MHz Se aveste un frequenzimetro digitale da collega-
re all’uscita dello stadio oscillatore, questo indi-
Inserite lo spinotto di cortocircuito J1 in corrispon- cherebbe una frequenza di 26,6 MHz.
denza del quarzo 26-27 MHz e poi ruotate il perno
del compensatore C3: anche se la bobina non ha Bobina 1 microhenry Quarzo 26-27 MHz
un valore in microhenry idoneo per far oscillare
un quarzo da 26-27 MHz, troverete una posizione Inserite lo spinotto di cortocircuito J1 in corrispon-
in cui il tester, collegato all’uscita della sonda di denza del quarzo 26-27 MHz e poi con un piccolo
TESTER in Volt
Fig.351 Schema elettrico ed elenco componenti della sonda
LX.5037. Poichè all’ingresso abbiamo collegato in parallelo due re-
sistenze da 100 ohm, il valore R risulterà pari a 50 ohm.
Questa sonda può misurare una potenza massima di 1 Watt. OHM
x100x1K
x10 1,5V
x1 5V
30μA 15V
Service
INGRESSO
R1 R2 C1 C2 C3 C4 R3
50 ohm
cacciavite ruotate il perno del compensatore C3: Il valore in microhenry che otterrete da questo cal-
quando troverete la giusta capacità che farà o- colo può essere tranquillamente arrotondato, quin-
scillare il quarzo, vedrete la lancetta del tester, di, ammesso che esso sia di 8,37 o 9,50 mi-
collegato alla sonda di carico, indicare un valore crohenry, potrete utilizzare una bobina da 8 o 10
di tensione di circa 2,2 volt. microhenry.
Con questo valore d’induttanza il quarzo oscillerà
sulla sua esatta frequenza di 26-27 MHz. Se dal calcolo ricavate un valore di 3,90 o 5 mi-
crohenry, potete tranquillamente utilizzare una
Eseguendo questi test apprenderete che è possi- bobina da 4,7 microhenry e se ottenete un valo-
bile far oscillare un quarzo anche utilizzando delle re di 1,1 microhenry il quarzo oscillerà ugualmente
bobine che hanno un valore in microhenry note- anche con 0,8 o 1,3 microhenry.
volmente minore del richiesto: in questi casi si ot-
tengono però delle frequenze che sono sempre dei ORA controlliamo la POTENZA
multipli rispetto al valore stampigliato sull’involu-
cro del quarzo. Dopo aver fatto oscillare il quarzo, potete control-
lare quale potenza eroga lo stadio oscillatore ap-
Quindi per conoscere il valore in microhenry del- plicando sulla sua uscita la sonda di carico
la bobina da inserire in uno stadio oscillatore a LX.5037 presentata nella Lezione 24.
quarzo, vi consigliamo di usare la formula:
Ruotando il perno del compensatore C3 sapete
226 microhenry = 25.300 : (MHz x MHz x pF) già che quando il quarzo oscilla, il tester rileva u-
na tensione che può variare, in funzione della bo-
Il valore in MHz da inserire nella formula è quello bina prescelta e del beta del transistor, su valori
del quarzo e il valore in pF è la capacità massi- compresi tra 1,7 e 2,9 volt.
ma del compensatore collegato in parallelo alla
bobina, alla quale vanno sommati circa 7-8 pF di Maggiore è la tensione che fuoriesce dalla sonda
capacità parassita. di carico maggiore risulta la potenza del segnale
FONDAMENTALE
Poichè le due resistenze R1-R2 applicate in paral- L
E – 30
ARMONICA
ARMONICA
lelo sull’ingresso della sonda di carico sono da 100 T
T
ohm, otterrete un valore di 50 ohm. R
– 40
O
Facendo la somma 50+50 otterrete 100 ohm, per- N
– 50
Se sull’uscita della sonda è presente una tensione Fig.353 Vogliamo far presente che la son-
di 1,7 volt, la potenza erogata dallo stadio oscilla- da di carico, come tutti i Wattmetri RF, è bu-
tore risulta di: giarda perchè misura la potenza delle fre-
quenza fondamentale, ma a questa somma
(1,7 x 1,7) : 100 = 0,0289 watt anche la potenza di tutte le armoniche. Se
all’uscita dell’oscillatore venisse collegato
un Analizzatore di Spettro, vedremmo tutte
Se sull’uscita della sonda è presente una tensione
le armoniche che ovviamente la sonda di
di 2,6 volt, la potenza erogata dallo stadio oscilla-
carico misurerà.
tore risulta di:
Per convertire queste potenze in milliwatt è ne- –42 18.000 SPAN 30.0 PEAK src CENTER 20.000
cessario moltiplicarle per 1.000: –54 27.000 RBW 100 K TRCK off >********
–20 9.000 SWP 200 mS RUN MEM
VF: off
N 10
L
La potenza calcolata risulta in pratica leggermen- E – 30
T
te maggiore, perchè bisogna tenere presente che
ARMONICA
ARMONICA
T – 40
R
il diodo raddrizzatore inserito nella sonda di cari- O
– 50
co provoca una caduta di tensione di circa 0,6 volt. N
I 227
Pertanto, se il tester rileva 1,7 volt, la reale ten- C – 60
A
sione fornita dal transistor risulta di 1,7 + 0,6 = 2,3 dBm
9 MHz tensione 1,6 volt Nei rispettivi elenchi dei componenti non troverete
18 MHz tensione 0,9 volt il valore in microhenry della bobina, che dovrete
27 MHz tensione 0,5 volt calcolare, così come vi abbiamo spiegato, in fun-
36 MHz tensione 0,3 volt zione della frequenza del quarzo.
totale = 3,30 volt
C1 C5 R1
R1 L1 C8 C1 C6 R7 C10
R7
C9
C2 C7 C4
R2
R2 FT1 FT1
C4 XTAL1 C3 D
TR1 C G
D
C9 G C11
XTAL1 B
S C S
C7
B USCITA
E USCITA
JAF1 JAF1
R5 E
R3 R4 C3 TR1 R5
C6 R6 C2
R3 R4 C5
C8 R6
MASSA
MASSA
Questo stadio oscillatore che utilizza un transi- Questo stadio oscillatore che utilizza sempre un
229
stor NPN e un fet, può essere utilizzato per far transistor NPN e un fet, può essere utilizzato
oscillare qualsiasi quarzo sia fondamentale che per far oscillare qualsiasi quarzo sia fondamen-
overtone purchè sia di 3° armonica. tale che overtone in 3 - 5° armonica.
Il valore della bobina L1 in microhenry deve es- Per far oscillare i quarzi in overtone in 3°-5° ar-
sere calcolato in funzione della frequenza del monica sarebbe consigliabile applicare in paral-
quarzo utilizzato. lelo alla resistenza R3 un compensatore da 10-
60 pF.
Prima di inserire il quarzo, dovete ruotare il trim-
mer R1 in modo da far assorbire al transistor u- Applicando sull’uscita di questo oscillatore la
na corrente di circa 9-10 mA senza il quarzo in- sonda di carico di fig.351, preleverete una ten-
serito. sione di circa 2,2 volt per i quarzi in fondamen-
Applicando sull’uscita di questo oscillatore la tale, una tensione di circa 1,9 volt per i quarzi
sonda di carico di fig.351, preleverete una ten- overtone in 3° armonica e 1,2 volt per quelli in
sione di poco superiore a 2,8 volt. 5° armonica.
OSCILLATORE (Fig.357) OSCILLATORE (Fig.358)
TESTER TESTER
A A R1 A A
R1 C1 C6 C10 C5 C9
L1
R2
R7 TR1 C R7
C4 C9 B C8
R2 FT1 XTAL1 E
FT1
C7 C6
TR1 C G
D
C11 C2 G
D
C10
B L1
C2 S R4 S
E USCITA R3 C3 JAF1 USCITA
JAF1 JAF2
R4 R5 R6
C3 C5 C1
R3 XTAL1 C8 R6 C4 R5 C7 R8
MASSA MASSA
230 Anche questo stadio oscillatore che utilizza un Questo oscillatore, che utilizza sempre un tran-
transistor NPN e un fet, può essere usato per sistor NPN ed un fet, serve soltanto per far o-
fare oscillare qualsiasi quarzo fondamentale op- scillare i quarzi in 3°- 5°-7° armonica, ma non
pure overtone purchè di 3° armonica. quelli che oscillano in fondamentale.
Come già saprete, il valore della bobina L1 in Anche in questo oscillatore, il trimmer R1 va
microhenry deve essere calcolato in funzione tarato in modo da far assorbire al transistor
della frequenza del quarzo. TR1 una corrente di 9-10 mA, senza quarzo
Prima di inserire il quarzo dovete ruotare il trim- inserito.
mer R1 in modo da far assorbire al transistor u-
na corrente di circa 9-10 mA senza il quarzo in- Nel caso dei quarzi overtone oltre i 70 MHz, do-
serito. vete utilizzare per C3 un valore di 56-47 pF.
Applicando sull’uscita di questo oscillatore la Applicando sull’uscita di questo oscillatore la
sonda di carico di fig.351, preleverete una ten- sonda di carico di fig.351, preleverete una ten-
sione di poco superiore a 2,2 volt. sione di poco superiore a 1,2 volt.
OSCILLATORE (Fig.359) OSCILLATORE (Fig.360)
TESTER TESTER
A A A A
R4 C7 C1 R2
C1 L1 C8
R7 R4
C2 L1
C6 C2 C7
FT2 FT2
XTAL1 C4 D C5
G C8 D
G C9
FT1
S D
D G S
G USCITA C3
FT1 JAF2 S
XTAL1 JAF1
USCITA
R1 S R3
R5
R3 C3
C6 R5
R1 C4
R2
C5 R6
JAF1
MASSA
MASSA
Questo stadio oscillatore, a differenza dei prece- Questo stadio oscillatore che utilizza 2 fet può
231
denti, utilizza 2 fet e può essere utilizzato per far essere utilizzato per far oscillare qualsiasi quar-
oscillare qualsiasi quarzo in fondamentale. zo sulla sua frequenza fondamentale, ma an-
che per far oscillare quarzi overtone in 3°-5°
Per fare oscillare dei quarzi in overtone con que- armonica.
sto circuito, è necessario ridurre la capacità del Per far oscillare i quarzi overtone in 5° armoni-
condensatore C3, portandola dagli attuali 220 pF ca, consigliamo di sostituire i condensatori C3-
a 100-82-56 pF. C4 da 22 picofarad con altri da 18-15 picofa-
Il trimmer R4 da 1.000 ohm va tarato in modo da rad.
far assorbire al fet FT1 una corrente di circa 5 Il trimmer R2 da 1.000 ohm va tarato in modo da
mA senza il quarzo inserito. far assorbire al fet FT1 una corrente di circa 5
mA senza il quarzo inserito.
Applicando sull’uscita di questo oscillatore la Applicando sull’uscita di questo oscillatore la
sonda di carico di fig.351, preleverete una ten- sonda di carico di fig.351, preleverete una ten-
sione di poco superiore a 1,5 volt. sione di poco superiore a 1,5 volt.
IL PRINCIPIO di funzionamento dei ricevitori SUPERETERODINA
Nella 11° Lezione vi abbiamo proposto un sempli-
ce ricevitore per Onde Medie realizzato con due
fet ed un integrato come stadio finale.
In pratica, se il ricevitore veniva sintonizzato su u- Fig.361 Uno dei primissimi manifesti pub-
na emittente che trasmetteva sui 1.200 KHz e vi- blicitari degli anni Venti che reclamizzava i
cino a questa vi era una seconda emittente che tra- ricevitori radio. Il testo in tedesco dice:
smetteva sui 1.210 KHz, queste due frequenze, en- “Quale apparecchio radio scelgo ?”
234
Fig.362 Nei primissimi ricevitori radio, che non erano ancora delle supereterodine, oc-
correvano molte manopole per sintonizzare tutti gli stadi amplificatori di alta frequenza.
Poichè ancora non esistevano i transistor, si ricorreva a due grosse pile da 6 volt e 90
volt per alimentare i filamenti e gli anodi delle valvole termoioniche.
trando contemporaneamente nel ricevitore stesso,
generavano due frequenze supplementari.
755 + 763 = 1.518 KHz Fig.363 Nel 1924 si pensò di abbellire que-
sti ricevitori racchiudendoli entro dei mo-
Una pari alla differenza tra la frequenza maggio- bili in legno. Come altoparlante si utilizza-
re e quella minore: va una tromba, quindi la fedeltà sonora ri-
sultava ancora molto scadente.
763 – 755 = 8 KHz
Fig.368 Ammesso di considerare i KHz dei PESI in grammi, se sintonizzate il circuito L1-
C1 di fig.365 sui 630 KHz e ponete questo ipotetico peso su una bilancia, questa vi indi-
cherà 630 grammi, se invece vi sintonizzate su 1.200 KHz o 1.480 KHz la bilancia vi indi-
cherà rispettivamente 1.200 grammi e 1.480 grammi.
237
455 g 455 g 455 g
Fig.369 Ponendo il peso F1 (sintonizzato da L1-C1) sul piatto di sinistra e il peso F2 del
Generatore RF sul piatto di destra, la bilancia vi indicherà la differenza tra i due. Se la fre-
quenza F2 risulta sempre maggiore di 455 grammi rispetto alla F1, l’ago della bilancia ri-
marrà immobile su 455 grammi, cioè su un valore pari a quello di F2 – F1 = F4.
grammi e sull’altro un peso di 1.085 grammi, la
bilancia indicherà un peso di:
Dobbiamo far presente che questa conversione di Fig.372 Con il passare degli anni si cercò
di rendere il mobile di queste radio esteti-
frequenza si può effettuare su qualsiasi gamma,
camente sempre più moderno. Come pote-
Onde Medie - Onde Corte e VHF-UHF.
te notare, la scala della sintonia con sopra
stampata la frequenza in KHz per le OM e
Ammesso di voler ricevere le emittenti che tra- in MHz per le OC, risulta più ampia.
smettono sulla gamma delle Onde Corte compre-
sa tra i 5-10 MHz, pari a 5.000-10.000 KHz, è suf-
ficiente che l’oscillatore RF presente nella supe-
reterodina generi una frequenza più alta di 455
KHz rispetto a quella che si desidera captare, co-
me evidenziato nella Tabella N.18.
TABELLA N.18
241
Ora che sapete come funziona una supereterodi- Anche se esistono degli integrati che contengono
na, ve ne faremo costruire una in grado di riceve- tutti gli stadi di una supereterodina, cioè lo stadio
re la gamma delle Onde Medie. amplificatore/miscelatore, lo stadio oscillatore,
gli stadi amplificatori di media frequenza e lo sta-
Per realizzare un ricevitore, bisogna sempre parti- dio rivelatore di BF, abbiamo preferito realizzarli
re dallo schema elettrico (vedi fig.376), perchè ve- separatamente con mosfet, transistor e fet.
dendolo si possono iniziare a conoscere i vari sim-
boli grafici, verificandone le relative forme e di- Utilizzando uno di questi integrati avremmo sì ot-
mensioni nello schema pratico. tenuto un circuito molto più compatto, ma non a-
12 V.
ANTENNA
R4 R13 C12 C13
C3 C5 C9
R6
R8 R10
MF1 MF2 DG1 C14 AP
1
R2 TR2 2
TR1 B
C
8
C1 B
C
IC1
E VOLUME 5
FC1 4
G2 D E 3 6
C2 R11
R15
C6 C7 C8
G1 S
R12 C15
R7 R9
DV1 MFT1
L1 R3 R14
R1
DV2
C4 C10 C11 R16
R5
R20
R25
R19 R21
ACCORDO R17
R22 C17
FT1 R26
D MA
12 V. G 12 V.
3
S 07 5 4 2 1 0 1 2
DV3 20 1 3
R23
R18 L2 C18 VU
C20
S-METER S1-A S1-B
DV4 DS1
C16 C21
R24 C19
SINTONIA
R27
SINTONIA
VOLT LAMPADA
Fig.376 Schema elettrico del ricevitore supereterodina che utilizza un mosfet, un fet, due
transistor, un integrato (vedi IC1) per pilotare l’altoparlante e un altro integrato (vedi IC2
nello schema in basso) per stabilizzare la tensione di alimentazione su 12 volt.
S2 T1
12 V.
0,5 A.
E U VERSO
RETE
220 V.
RS1 IC2 12 V.
R28
M Fig.377 Schema elettrico
VOLT C22 C23 C24 dello stadio di alimenta-
LAMPADA zione che fornisce una ten-
sione di 12 volt.
242
vremmo potuto spiegarvi molto, se non che il se- dio oscillatore RF, in modo da ottenere dalla sot-
gnale captato dall’antenna viene applicato su un trazione una terza frequenza di 455 KHz.
loro piedino, e che da un altro piedino viene prele-
vato il segnale di bassa frequenza. In alto sul lato sinistro dello schema elettrico ripor-
tato in fig.376, è presente una boccola indicata an-
A noi preme invece farvi comprendere il principio tenna entro la quale inseriamo l’estremità di un fi-
di funzionamento di questo circuito ed è per que- lo di rame lungo circa 3-4 metri, che utilizziamo per
sto che dedichiamo una intera Lezione a tale ar- captare tutti i segnali di alta frequenza emessi dal-
gomento. le emittenti radiofoniche.
Iniziamo dicendo che per realizzare una supere- Questo segnale, passando attraverso il condensa-
terodina, il segnale captato dall’antenna deve es- tore C1, raggiunge il circuito di sintonia composto
sere miscelato con il segnale generato da uno sta- dalla bobina L1 da 220 microhenry e dai due dio-
di varicap siglati DV1-DV2, che ci permettono di Collegando in serie due diodi varicap con polarità
sintonizzare tutta la gamma delle Onde Medie invertita, questo inconveniente viene evitato per-
compresa tra: chè, raddrizzando sia le semionde positive che
quelle negative, queste due tensioni di opposta po-
1.600 KHz e 500 KHz larità si annullano.
Ora vi chiederete come facciamo a far giungere su entra nel Gate 1 di circa 12 volte, applicando una
questi diodi varicap una tensione di soli 10,5 volt, tensione positiva di circa 1 volt amplificherà il se-
visto che, ruotando il cursore del potenziometro gnale di circa 3 volte.
R18 verso la massima tensione positiva, su que-
sto terminale troviamo una tensione di 12 volt. Dicendo questo avrete intuito che basta variare la
tensione sul Gate 2, per modificare il guadagno
Se guardate attentamente lo schema elettrico, no- di questo stadio preamplificatore.
terete che i 12 volt, prima di raggiungere i due dio-
di varicap DV1-DV2, passano attraverso il partito- Per convertire il segnale applicato sul Gate 1 su
re resistivo composto dalle resistenze R19-R21- una frequenza fissa di 455 KHz, è necessario ap-
R22, che provvede a ridurli sui 10,5 volt. plicare sul suo terminale Source un segnale RF che
abbia una frequenza maggiore di 455 KHz rispet-
Il secondo potenziometro R22 da 2.200 ohm inse- to a quella che avremo sintonizzato con la bobina
rito in questo partitore, permette di accordare mol- L1 e i diodi varicap DV1-DV2.
to finemente la bobina L1.
Per ottenere questa frequenza utilizziamo come
La frequenza che avremo sintonizzato con la bo- stadio oscillatore il fet siglato FT1.
bina L1 e i due diodi varicap DV1-DV2, viene ap-
plicata sul Gate 1 del semiconduttore siglato MFT. Il circuito di sintonia composto dalla bobina L2 da
100 microhenry e dai due diodi varicap siglati
244 Questo componente che ancora non conoscete, è DV3-DV4, ci permette di generare un segnale RF
un Mosfet chiamato anche Dual-Gate perchè di- che copre la gamma da:
spone di due Gate.
2.055 KHz a 955 KHz
In pratica un mosfet è costituito da due fet colle-
gati in serie all’interno di un unico contenitore (ve- La frequenza generata prelevata dal Source del fet
di fig.379) e per questo motivo abbiamo disponibi- FT1, viene applicata direttamente sul Source del
li solo quattro terminali chiamati Drain, Source, Ga- Mosfet MFT tramite la resistenza R25.
te 1 e Gate 2.
Il potenziometro R18 che utilizziamo per variare la
Applicando un segnale sul Gate 1, questo uscirà tensione sui diodi varicap DV1-DV2, lo utilizziamo
dal terminale Drain amplificato in rapporto alla ten- anche per variare la tensione sui diodi varicap DV3-
sione positiva applicata sul Gate 2. DV4: pertanto, diminuendo o aumentando la ca-
pacità di DV1-DV2, automaticamente diminuisce
Polarizzando il Gate 2 con una tensione positiva o aumenta anche la capacità dei diodi varicap
di circa 4 volt, il Mosfet amplificherà il segnale che DV3-DV4.
DRAIN
VISTO SOPRA VISTO SOTTO Fig.379 Il mosfet BF.966 è
TACCA composto da due fet collega-
G2
G2 S ti in serie: per questo motivo
9 vi sono il Gate 1 e il Gate 2.
G1 D G1 D
BF 66
Ammesso che il circuito di sintonia composto da Sul Collettore del transistor TR1 troviamo applica-
L1 e dai diodi varicap DV1-DV2 risulti sintonizzato to un filtro ceramico (vedi FC1) da 455 KHz, che
sulla frequenza di 600 KHz, automaticamente il cir- utilizziamo per lasciar passare sul suo opposto ter-
cuito dello stadio oscillatore composto dalla bobi- minale solo questa frequenza.
na L2 e dai diodi varicap DV3-DV4 viene fatto o-
scillare sulla frequenza di 1.055 KHz. Poichè al terminale opposto di questo filtro risulta
collegata la Base del transistor TR2, quest’ultimo
Facendo la differenza tra la frequenza maggiore e provvede ad amplificare la frequenza dei 455 KHz
quella minore otteniamo: che attraversa questo filtro.
1.055 - 600 = 455 KHz Il Collettore del transistor TR2 è collegato all’av-
volgimento primario della MF2, anch’esso accor-
Se sintonizziamo la bobina L1 sulla frequenza di dato sui 455 KHz, quindi il segnale presente su
800 KHz, automaticamente i diodi varicap DV3- questo avvolgimento primario verrà trasferito per
DV4 fanno oscillare la bobina L2 dello stadio o- induzione sul suo avvolgimento secondario.
scillatore sulla frequenza di 1.255 KHz.
Il segnale amplificato, presente sul secondario del-
Anche in questo caso se facciamo la differenza tra
la MF2, viene raddrizzato dal diodo al germanio
la frequenza maggiore e quella minore otteniamo
siglato DG1.
sempre:
PRIMARIO SECONDARIO
Vcc 1 8 USCITA
ENTRATA 2 7 n.c.
G E
GND 3 6 GND E M U
VOLUME 4 5 USCITA K A D S B C
L 7812
Fig.380 Connessioni viste da sopra dell’integrato TDA.7052/B. Le connessioni del-
le MF, del diodo varicap BB.112, del fet 2N.5248 e del transistor BF.495 sono inve-
ce viste da sotto, cioè dal lato in cui i terminali fuoriescono dai loro corpi.
SEGNALE RF SOLO
DG1 RADDRIZZATO SEGNALE BF
RF + BF
C11
Fig.381 Dal secondario della MF2 fuoriesce un segnale RF come visibile nel disegno di
sinistra. Il diodo DG1 elimina le semionde positive. Collegando tra il diodo e la massa un
condensatore da 15.000 pF, questo scaricherà a massa la sola frequenza RF perchè per
i 455 KHz questa capacità si comporta come una resistenza di pochi ohm, mentre per la
BF questa capacità si comporta come una resistenza da 1.000 ohm.
plicare tra il suo Anodo e la massa un piccolo con- Se un segnale saturasse gli stadi amplificatori di
densatore da 15.000 pF (vedi C11). MF, in uscita si otterrebbe infatti un segnale BF no-
tevolmente distorto.
Questo condensatore scaricherà a massa il solo
segnale RF dei 455 KHz, quindi ai capi del diodo Per variare automaticamente il guadagno del ri-
DG1 sarà presente il solo segnale di bassa fre- cevitore, in modo da amplificare per il loro massi-
quenza (vedi fig.381 a destra). mo i segnali molto deboli e pochissimo i segnali
molto forti, utilizziamo la tensione negativa che
Questo segnale BF viene trasferito, tramite il con- il diodo DG1 ha raddrizzato.
densatore C14, sul piedino d’ingresso 2 del blocco
nero che abbiamo siglato IC1, che è in pratica un Come in seguito noterete, spostando il doppio de-
piccolo un integrato amplificatore BF in grado di viatore S1 in posizione S-Meter, la lancetta dello
erogare una potenza di circa 1 watt. strumentino MA devia verso il fondo scala nel ca-
so vengano captati segnali molto forti, mentre de-
via di poco nel caso vengano captati segnali mol-
Sui suoi due terminali d’uscita 5-8, possiamo quin-
to deboli.
di applicare un piccolo altoparlante, che ci con-
sente di ascoltare il segnale BF della emittente se-
Per variare il guadagno del Mosfet MFT, andremo
lezionata.
a variare la sola tensione sul Gate 2.
Il potenziometro R15 collegato al piedino 4 di IC1, La resistenza R2 da 120.000 ohm, collegata sul
serve come controllo di volume. Gate 2, polarizza il Mosfet con una tensione posi-
tiva di circa 3,5 volt e con questa tensione otter-
A questo punto dobbiamo aprire una parentesi e remo il massimo guadagno.
parlare dell’AGC (Automatic Gain Control), che tra-
246 dotto in italiano significa Controllo Automatico del Se l’antenna capta un segnale molto forte, il dio-
Guadagno. do raddrizzatore DG1 fornisce una tensione nega-
tiva che può raggiungere anche i 3 volt, mentre se
Come potete facilmente intuire, tutti i segnali RF l’antenna capta un segnale molto debole, questa
che l’antenna capta non hanno la stessa intensità. tensione non supera mai gli 0,5 volt.
I segnali delle emittenti ubicate a notevole distan-
za, giungono sempre molto deboli, mentre i se- Questa tensione negativa viene applicata, tramite
gnali delle emittenti locali giungono sempre mol- le resistenze R14-R3, sul Gate 2 del Mosfet e, in
to forti. questo modo, viene ridotta la tensione positiva
applicata su questo terminale.
Di conseguenza i segnali molto deboli devono es-
sere amplificati per il loro massimo, in modo da ot- Quando giunge un segnale molto forte, il diodo
tenere un segnale più che sufficiente per essere DG1 fornisce una tensione negativa di circa 3 volt,
raddrizzato, mentre i segnali molto forti devono quindi la tensione positiva sul Gate 2 scende da
essere attenuati per evitare che saturino gli sta- 4 volt a 1 volt e con questa tensione il Mosfet MFT
di amplificatori di MF. amplifica il segnale di sole 2 volte.
Quando giunge un segnale molto debole, il diodo stadio di alimentazione composto dal trasformato-
DG1 fornisce una tensione negativa di circa 0,5 re T1, dal ponte raddrizzatore RS1, dall’integrato
volt negativi, quindi la tensione sul Gate 2 scen- stabilizzatore L.7812 siglato IC2 (vedi fig.377).
de da 4 volt a 3,5 volt e con questa tensione il Mo-
sfet MFT amplifica il segnale di ben 10 volte. Per concludere, riassumiamo le funzioni svolte da
tutti i semiconduttori utilizzati in questo ricevitore
NOTA: I valori di tensione riportati in questi esem- supereterodina.
pi sono approssimativi e servono soltanto a farvi
comprendere come funziona il Controllo Automati- MFT = questo Mosfet serve per preamplificare il
co di Guadagno in un ricevitore. segnale sintonizzato dalla bobina L1 per variare il
suo guadagno e per convertire la frequenza cap-
Lo strumentino MA inserito in questo ricevitore è tata sul valore fisso di 455 KHz, applicando sul suo
utile anche per svolgere una seconda funzione: in- Source il segnale RF prelevato dallo stadio oscil-
fatti, spostando il doppio deviatore S1 sulla posi- latore FT1.
zione Sintonia, potremo conoscere quale tensio-
ne risulta applicata sui diodi varicap e sapere, con FT1 = questo fet viene utilizzato come oscillatore
una buona approssimazione, se siamo sintonizza- RF per generare un segnale che, miscelato con il
ti sulla frequenza di 1.600 KHz (la lancetta devia segnale captato dall’antenna, permette di ottenere
verso il suo massimo) oppure sui 1.000 KHz (la la conversione della frequenza captata in una fre-
lancetta devia al centro scala) o sui 500 KHz (la quenza fissa di 455 KHz.
lancetta rimane all’inizio scala).
TR1 = questo transistor serve per preamplificare
Per alimentare questo ricevitore occorre una ten- il segnale di 455 KHz prelevato dal secondario del-
sione stabilizzata di 12 volt, che preleviamo dallo la Media Frequenza MF1.
247
Fig.382 Il circuito stampato va fissato all’interno del mobile con dei distanziatori pla-
stici con base autoadesiva che innesterete nei 6 fori presenti sullo stampato. Prima di
fissare i potenziometri di Accordo e del Volume sul pannello frontale, dovete accor-
ciare i loro perni per tenere le manopole il più vicino possibile al pannello.
ANTENNA USCITA RETE
ALTOPARLANTE 220 V.
NO
GIALLO-VERDE
MASSA
R16 R6 R8 R10 C9
R4
C5 TR1 R13
C11 C3 TR2
DG1
C10 C4
R2 MF1 C7 MF2 RS1
FC1
R14
D
R3 G2 R7 C8 C22
MFT R5 C6
S
C14 R17
R9
G1 R11 R12
C1 C2 C24 C23
DS1 DV4
DV1 R1 C19 C18 C20 L2
L1
A K A K
DV2 FT1 DV3 IC1 R28
A K A K
C13 IC2
R24 C17 C12 C15
R20 R25
C16
R23 C21
R19 R21
R26 PONTICELLO
R27
CENTRALE
248
S1-A S1-B
S1
SINTONIA ACCORDO VOLUME
Fig.383 Schema pratico di montaggio del ricevitore. Il disegno è stato suddiviso in due
parti perchè non rientrava in una sola pagina. Non dimenticatevi di inserire il ponticello
vicino a R23 e C12 e di inserire il filo Giallo/Verde di “massa” del cordone di alimenta-
zione nel primo foro di sinistra della morsettiera a 3 poli visibile in alto a destra.
G2
9
G1 D
BF
66
S2
S
TACCA
G2
9
G1 D
BF
66
S
TACCA
REALIZZAZIONE PRATICA
Vi facciamo notare che se il terminale Source ve- Dopo questi diodi, potete montare i due transistor
nisse ripiegato a L in senso opposto al richiesto, TR1-TR2 rivolgendo verso l’alto il lato piatto dei
risulterebbe rivolto verso la resistenza R2 e non, loro corpi, poi il fet FT1 siglato 2N.5248 rivolgendo
come necessario, verso la resistenza R5. verso il basso il lato piatto del suo corpo.
Completata questa operazione, consigliamo di in- Nel lato destro dello stampato inserite il ponte rad-
serire lo zoccolo per l’integrato IC1, saldandone i drizzatore RS1 rispettando la polarità dei suoi ter-
piedini sulle piste sottostanti del circuito stampato. minali, poi l’integrato stabilizzatore IC2 che, come
potete vedere nel disegno dello schema pratico, va
A questo punto, potete iniziare a montare tutte le collocato sopra alla piccola aletta di raffreddamen-
resistenze, controllando attentamente i colori del- to a forma di U e infine il trasformatore T1.
le loro fasce per evitare di commettere errori.
Vicino al ponte raddrizzatore RS1 inserite la mor-
Montate quindi il diodo al silicio DS1 vicino alla re- settiera a 3 poli per entrare con il cordone di rete
sistenza R24, rivolgendo verso l’alto il lato del suo dei 220 volt e quella a 2 poli che vi servirà per col-
corpo contornato da una fascia nera e il diodo al legare l’interruttore di accensione S2.
germanio DG1 vicino alla MF2, rivolgendo verso
l’alto il lato del suo corpo contornato sempre da u- Ora inserite nel suo zoccolo l’integrato IC1, rivol-
na fascia nera (vedi fig.383). gendo la tacca di riferimento a forma di U verso il
condensatore poliestere C14.
Il diodo al germanio DG1 è facilmente identificabi-
le, perchè il suo corpo ha dimensioni maggiori ri- Nelle piste sulle quali vanno saldati i fili da colle-
spetto al diodo al silicio DS1. gare alla boccola dell’antenna, allo spinotto fem-
mina dell’altoparlante, ai potenziometri, al doppio
Proseguendo nel montaggio, inserite tutti i con- deviatore S1 e allo strumentino MA, inserite quei
densatori ceramici e se vi trovate in difficoltà a de- piccoli chiodini capifilo che troverete nel kit.
cifrare la sigla stampigliata sul loro corpo, vi ba-
sterà rileggere la Lezione N.3. A questo punto potete prendere il pannello fronta-
le del mobile che risulta già forato e fissare su que-
Montate quindi i condensatori poliestere, poi gli e- sto lo strumentino microamperometro, con un po’
lettrolitici rispettando la polarità +/– dei loro due di scotch o una goccia di attaccatutto, poi i tre po-
terminali. tenziometri e il doppio deviatore S1.
250 Prendete ora la bobina L1 sul corpo della quale è Servendovi di un seghetto, accorciate i perni pla-
inciso il numero 220 e collocatela vicino ai diodi va- stici dei due potenziometri R22-R15, per evitare di
ricap siglati DV1-DV2, poi la bobina L2 contraddi- avere due manopole più distanziate dal pannello ri-
stinta dal numero 100 e collocatela vicino ai diodi spetto a quella del potenziometro R18.
varicap siglati DV3-DV4.
Con degli spezzoni di filo isolato in plastica, colle-
Tra le due resistenze R9-R11 inserite il filtro cera- gate i terminali di questi componenti fissati sul pan-
mico FC1 che ha il corpo di colore giallo. nello, ai chiodini capifilo applicati in precedenza sul
circuito stampato.
La Media Frequenza siglata MF1 caratterizzata da
un nucleo di colore giallo, va saldata vicino al mo- Vi consigliamo di eseguire questa operazione sol-
sfet MFT, mentre la Media Frequenza siglata MF2, tanto dopo aver fissato il circuito stampato sul pia-
che ha un nucleo di colore nero, in prossimità del no del mobile con i distanziatori plastici con base
transistor TR2. autoadesiva che troverete all’interno del kit.
Non dimenticatevi di saldare sulle piste del circui- Prima di montare questi distanziatori, dovete to-
gliere dalle loro basi la carta che protegge la su- Importante = Quando fisserete i fili terminali del
perficie adesiva. cordone di alimentazione dei 220 volt sulla mor-
settiera a 3 poli, dovete inserire il filo di colore gial-
Cercate di eseguire accuratamente questi colle- lo-verde nel morsetto di sinistra perchè questo fi-
gamenti in modo da ottenere un buon risultato e- lo, che sarebbe quello della terra, risulta collegato
stetico. allo spinotto centrale della presa maschio.
Dobbiamo farvi presente che il terminale centrale Completate tutte queste operazioni, prendete la pic-
del potenziometro multigiri R18 non si trova al cen- cola cassa acustica entro la quale è collegato l’al-
tro come in tutti gli altri potenziometri rotativi, ma toparlante, poi spellate le estremità del cavetto che
in prossimità dell’estremità del suo corpo come ap- fuoriesce da essa e saldatele sui due terminali del-
pare ben evidenziato nel disegno di fig.383. lo spinotto maschio jack come illustrato in fig.385.
Sullo strumentino MA giungono 4 fili, perchè sui Controllate che i due fili non entrino in cortocircui-
due laterali viene applicata una tensione continua to perchè se questo avviene, il vostro altoparlante
che serve per alimentare la piccola lampadina po- non potrà funzionare.
sta al suo interno.
Anche quando collegherete i due fili per l’altopar-
Ora potete prendere il pannello posteriore plasti- lante alla presa femmina fissata sul pannello po-
co del mobile e praticare su questo tre fori, uno del steriore, uno lo dovrete collegare al terminale po-
diametro di 8 mm per passare con il cordone di re- sto vicino al pannello e l’altro al terminale presen-
te dei 220 volt e due fori del diametro di 6 mm per te sul lato opposto come visibile in fig.383.
fissare la boccola dell’antenna e la presa femmi-
na entro la quale andrà inserito lo spinotto maschio TARATURA del RICEVITORE
dell’altoparlante.
Anche se inserendo un filo lungo 3-4 metri nella
boccola dell’antenna riuscirete a captare qualche
emittente, per ottenere la massima sensibilità do-
vete necessariamente tarare i nuclei delle due me-
die frequenze siglate MF1-MF2.
CAVETTO SCHERMATO
Fig.385 Dalla piccola Cassa Acustica, contenente l’altoparlante, fuoriesce un sottile cavet-
to schermato. Dopo aver spellato la sua estremità in modo da separare i due fili, dovete
saldare quest’ultimi sui terminali del connettore jack maschio inserito nel kit. Arrotolate
bene i sottili fili della calza di schermo per evitare che ne rimanga qualcuno volante.
Fig.386 Per tarare questo ricevitore dovete ruota-
re la manopola R22 a metà corsa e spostare la le- 4 3 210
07 5 12
20 1 3
va del deviatore S1 sulla posizione S-Meter.
Dopo aver inserito un filo nella boccola antenna,
ricercate tramite il potenziometro R18 della Sinto- VU
nia una emittente, poi ruotate il nucleo della MF2
e quello della MF1 fino a far deviare verso destra
la lancetta dello strumento. Più lunga risulterà
l’antenna più la lancetta devierà a destra.
4° - Ruotate lentamente la manopola del potenzio- La lunghezza del filo che utilizzerete come an-
metro della sintonia fino a quando non riuscirete tenna è determinante, infatti più risulta lungo più
a captare una emittente e subito vedrete che la lan- emittenti riuscirete a captare.
cetta dello strumento MA devierà verso destra. In passato questo filo veniva steso sopra il tetto di
una casa, oppure in un cortile.
5° - Con il cacciavite ruotate il nucleo della MF2 fi- Chi abita in un condominio non sempre potrà far-
no a trovare una posizione che farà deviare, anche lo, comunque potrà aggirare l’ostacolo installando
se di poco, lancetta dello strumento verso destra. in alto, nella propria stanza, un sottile filo in plasti-
ca per impianti di campanelli, isolandone le due e-
6° - Ora ruotare il nucleo della MF1 e anche qui stremità con due piccoli pezzi di plastica.
troverete una posizione in cui la lancetta dello stru-
mento devia ancor di più verso destra.
COSTO DI REALIZZAZIONE
7° - Ottenuta questa condizione, provate a ruotare
la manopola del potenziometro R22 fino a trovare Costo di tutti i componenti necessari per realizza-
una posizione che farà deviare la lancetta dello re la supereterodina per Onde Medie LX.5039
strumento ancora di qualche millimetro. (vedi fig.383), cioè circuito stampato, trasformato-
re di alimentazione, strumento V-Meter, box con al-
252 Completate tutte queste operazioni, il ricevitore ri- toparlante, transistor, MF, potenziometri, manopo-
sulta già tarato, ma per ottenere la massima sen- le, cordone di alimentazione per la tensione di re-
sibilità dovete ritoccare i nuclei della MF2 e della te, esclusi il mobile e la mascherina serigrafata
MF1 su un segnale molto debole. Lire 75.000 Euro 38,73
Captata una emittente che farà deviare la lancetta Costo del mobile MO.5039 completo di mascheri-
dello strumento su 1/4 di scala, ruotate di poco in na forata e serigrafata
senso orario o antiorario il nucleo della MF2 per ve- Lire 23.000 Euro 11,88
dere se la lancetta dello strumento devia maggior-
mente, poi il nucleo della MF1, non dimenticando Costo del solo circuito stampato LX.5039
di correggere l’accordo tramite il potenziometro li- Lire 11.800 Euro 6,09
neare R22.
Tutti prezzi sono già comprensivi di IVA. Coloro
Ottenuta la massima deviazione della lancetta del- che richiedono il kit in contrassegno, dovranno ag-
lo strumento, potete chiudere il mobile perchè la giungere le spese postali richieste dalle P.T. che si
taratura è completata. aggirano intorno a L.7.000 Euro 3,62 per pacco.
TUTTO quello che dovete SAPERE per realizzare un TRASMETTITORE
La più grande aspirazione per un giovane appas-
sionato di elettronica è quella di riuscire a realiz-
zare un trasmettitore di media potenza in grado
di inviare a distanza la propria voce.
Fig.387 Applicando gli 0,05 watt erogati da uno stadio oscillatore sull’ingresso di uno sta-
dio amplificatore che guadagna 8 dB, dalla sua uscita preleverete 0,315 watt.
Applicando questi 0,315 Watt sull’ingresso di un secondo stadio amplificatore che gua-
dagna sempre 8 dB, dalla sua uscita preleverete 1,987 watt. Per aumentare questa po-
tenza è necessario aggiungere un terzo stadio e, se anche questo guadagna 8 dB, dalla
sua uscita preleverete 12,53 watt. Consultando la Tabella N.22 potete desumere che un
guadagno di 8 dB corrisponde ad un aumento di potenza di 6,31 volte.
TABELLA N.20
Fig.389 Per prelevare il segnale RF per via Questi valori sono approssimativi perchè il va-
CAPACITIVA, basta collegare tra il Collet- lore d’impedenza varia da transistor e transistor
tore e la Base dei due transistor un con- ed in base al valore della tensione di alimenta-
densatore di piccola capacità (vedi C1). zione e a quello della frequenza di lavoro.
Nota: come potete vedere nella Tabella N.22, un Poichè questi valori d’impedenza non vengono mai
guadagno di 6,31 corrisponde a un aumento in po- riportati nelle caratteristiche dei transistor, molti
tenza di 8 dB. vorranno sapere come si possono ricavare. 255
Purtroppo, per amplificare un segnale RF non è In linea di massima, per ricavare con una buona
sufficiente, come nel caso della BF, prelevare il se- approssimazione il valore d’impedenza di Collet-
gnale dal Collettore di un transistor e poi applicar- tore si può usare la seguente formula:
lo, tramite un condensatore, sulla Base di un tran-
sistor amplificatore: infatti, se non si provvede ad Z ohm = [(Vcc x Vcc) : (watt + watt)]
adattare l’impedenza del segnale prelevato dal
Collettore all’impedenza di Base del transistor am-
plificatore, si hanno delle perdite elevate. Z = è l’impedenza espressa in ohm;
COSA significa adattare UN’IMPEDENZA? Vcc = è la tensione massima che accetta il Col-
lettore del transistor;
Consultando la Tabella N.20 è possibile notare che
l’impedenza di Base e di Collettore di un transistor watt = è la potenza massima che il transistor è in
variano al variare della potenza. grado di erogare.
Fig.390 Il valore d’impedenza di Collettore
di un transistor si può calcolare con la for-
mula qui riportata. I Vcc sono i volt massi-
mi che il transistor può accettare e i watt, Vcc x Vcc
quelli massimi che riesce ad erogare. Nel- Z ohm =
Watt + Watt
la Tabella N.20 sono indicati i valori medi
d’impedenza di Collettore e di Base in rap-
porto ai watt massimi erogabili.
Quindi se un transistor alimentato con una tensio- È intuitivo che accostando due tubi di diverso dia-
ne massima di 18 volt eroga una potenza RF di 7 metro (vedi fig.391) per far passare dell’acqua da
watt, l’impedenza del suo Collettore sarà di circa: un contenitore ad un altro, molta di questa andrà
dispersa.
[(18 x 18) : (7 + 7)] = 23 ohm Per evitare tale dispersione, la soluzione ideale
sarebbe quella di utilizzare due tubi dello stesso
Se un altro transistor alimentato con una tensione diametro, ma poichè ciò non è possibile, è neces-
massima di 15 volt, eroga sempre una potenza sario procurarsi dei raccordi che provvedano a col-
RF di 7 watt, l’impedenza del suo Collettore risul- legare questi diversi diametri (vedi fig.392).
terà di circa:
In alta frequenza un raccordo in grado di adatta-
[(15 x 15) : (7 + 7)] = 16 ohm re una bassa impedenza ad un’alta impedenza o
viceversa, si realizza con due compensatori e u-
Dobbiamo far presente che il valore d’impedenza na induttanza (vedi figg.393-394).
di Collettore, varia non solo al variare della ten- I due compensatori siglati C1-C2 vanno rivolti
sione di alimentazione ma anche al variare della sempre verso l’impedenza più alta, mentre l’in-
frequenza di lavoro. duttanza L1 verso quella più bassa.
Poichè pochi hanno spiegato come si deve proce-
dere per adattare due diversi valori d’impedenza, Per conoscere quanta potenza si perderebbe in
è comprensibile che coloro che passano dalla bas- presenza di un disadattamento di impedenza si
sa frequenza all’alta frequenza non riescano a può usare questa formula:
comprendere per quale motivo, amplificando un
segnale RF, la potenza anzichè aumentare si ri- [(Z maggiore : Z minore) x 2] – 1
duca.
Z = è il valore d’impedenza espresso in ohm.
Per spiegarvi che cosa significa adattare una im-
pedenza, vi proponiamo un esempio “idraulico”. Se riprendiamo lo schema riportato in fig.387 che
Paragoniamo il transistor ad un contenitore provvi- ci permetteva di ottenere in uscita una potenza di
sto sull’ingresso di un tubo di piccolo diametro circa 12,53 watt e lo montiamo senza adattare
perchè bassa risulta la sua impedenza e in usci- l’impedenza del Collettore con la Base del suc-
ta di un tubo di grande diametro perchè alta ri- cessivo transistor amplificatore, potremo calcolare
256 sulta la sua impedenza. quanta potenza viene persa.
OX
1° AMPL.
PERDITA PERDITA
2° AMPL.
PERDITA
Fig.391 Poichè l’impedenza di Collettore è sempre maggiore rispetto a quella di Base del
transistor che dovrà amplificare il segnale, non adattando queste due diverse impedenze
si avranno sempre delle perdite, come quelle che si avrebbero se, per trasferire dell’ac-
qua da un contenitore all’altro, venissero utilizzati due tubi di diametro diverso.
OX
1° AMPL.
RACCORDO
RACCORDO
2° AMPL.
RACCORDO
Fig.392 Per evitare tutte queste perdite di trasferimento, dovete usare dei “raccordi” in
grado di adattare un diametro maggiore con un diametro minore o viceversa. In alta fre-
quenza, questi raccordi “adattatori d’impedenza” sono sempre composti da due com-
pensatori e una induttanza come potete vedere illustrato nelle figg. 393-394.
Z = 110
Z = 130
Z = 70
Z = 36
Z = 60
ESCE
Z=5
Z=8
0,896 W
Se colleghiamo il Collettore del secondo transistor Collegando l’uscita di questo primo transistor, che
che presenta un’impedenza di 60 ohm alla Base fornisce una potenza di 0,252 watt, alla Base del
di questo terzo transistor che ha una impedenza secondo transistor, che ha una impedenza di 36
di 5,0 ohm, otterremo un disadattamento pari a: ohm, perderemo una potenza pari a:
Se ora consultiamo la Tabella N.21, dove nella 2° quindi sulla Base di questo secondo transistor
colonna abbiamo riportato per quale numero è ne- giungerà una potenza di soli:
cessario moltiplicare la potenza erogata per co-
noscere la potenza che ricaveremo in presenza di 0,252 – 0,112 = 0,14 watt
un disadattamento d’impedenza, troveremo:
Poichè questo secondo transistor amplifica il se-
disadattamento 2,7 = moltiplicare per 0,211 gnale applicato sulla Base di 6,31 volte, dal suo
disadattamento 5,1 = moltiplicare per 0,445 Collettore preleveremo una potenza di:
disadattamento 23 = moltiplicare per 0,840
0,14 x 6,31 = 0,883 watt
Nota: poichè nella Tabella N.21 manca 5,1 abbia- Collegando l’uscita di questo secondo transistor,
mo scelto il valore 5,0. che fornisce una potenza di 0,883 watt, alla Base
del terzo transistor, che ha una impedenza di 5,0
Sapendo che sull’uscita dello stadio oscillatore è ohm, perderemo una potenza pari a:
disponibile una potenza di 0,05 watt, in presenza 259
di un disadattamento d’impedenza di 2,7 perdere- 0,883 x 0,840 = 0,741 watt
mo una potenza di circa:
quindi sulla Base di questo terzo transistor giun-
0,05 x 0,211 = 0,01 watt gerà una potenza di soli:
quindi sulla Base del primo transistor non giun- 0,883 – 0,741 = 0,142 watt
geranno più 0,05 watt ma soltanto: Poichè anche questo terzo transistor amplifica il
segnale applicato sulla sua Base di 6,31 volte, dal
0,05 – 0,01 = 0,04 watt suo Collettore preleveremo una potenza di:
Poichè questo primo transistor amplifica il segna- 0,142 x 6,31 = 0,896 watt
le applicato sulla sua Base di 6,31 volte, dal suo
Collettore preleveremo una potenza di: Con questo esempio vi abbiamo dimostrato che
non adattando perfettamente l’impedenza del
0,04 x 6,31 = 0,252 watt Collettore di un transistor all’impedenza di Base del
transistor amplificatore, si ottengono delle elevate Verso il Collettore che ha una impedenza mag-
perdite di potenza e, infatti, sull’uscita del terzo giore, va collegato il condensatore C1, mentre ver-
transistor anziché ottenere una potenza di 12,53 so la Base del transistor amplificatore che ha una
watt (vedi fig.387) ne otteniamo soltanto 0,896 watt impedenza minore, va collegata la bobina L1.
(vedi fig.397).
Per sapere quando questi due valori d’impedenza
Tutte le operazioni riportate, sono calcoli che non risultano perfettamente adattati, si procede nor-
dovrete mai svolgere, perchè oltre a non cono- malmente per via sperimentale.
scere esattamente i valori d’impedenza di Base e
In serie al Collettore del transistor amplificatore si
di Collettore dei transistor utilizzati, vi sono anche
collega un milliamperometro (vedi fig.399), poi si
tanti altri parametri sconosciuti.
tarano i due compensatori C1-C2 fino a trovare la
capacità che fa assorbire al transistor la sua mas-
Ad esempio, le capacità interne del transistor che
sima corrente.
variano al variare della frequenza di lavoro, la ca-
pacità parassita del circuito stampato e quella
Riferendoci all’esempio dei tubi idraulici di fig.392,
dell’aletta di raffreddamento, ecc.
possiamo affermare che il compensatore C1 serve
per adattare il filtro al diametro maggiore, mentre
Tutti questi problemi vengono risolti dai due com-
il compensatore C2 serve per adattare il filtro al
pensatori C1-C2 dei filtri di figg.393-394, che, una
diametro minore.
volta tarati, permettono di adattare in modo per-
fetto l’impedenza di Collettore, che è sconosciu-
La bobina L1 collegata verso la Base serve per
ta, al valore d’impedenza di Base anch’esso sco-
accordare la frequenza di lavoro.
nosciuto.
Infatti, come vi abbiamo spiegato a proposito dell’o-
COLLEGARE un Collettore alla Base
scillatore a quarzo siglato LX.5038 pubblicato nel-
di un transistor amplificatore
la Lezione N.25, se questa bobina non ha i mi-
crohenry richiesti, anzichè sintonizzarsi sulla fre-
Guardando la Tabella N.20 appare evidente che il
quenza fondamentale può sintonizzarsi su una fre-
valore d’impedenza di Collettore di un transistor ri-
quenza armonica, cioè su una frequenza doppia
sulta sempre maggiore rispetto all’impedenza di
rispetto alla fondamentale.
Base del transistor utilizzato per amplificare il se-
gnale RF. Questa caratteristica può essere sfruttata solo nel
caso si voglia duplicare la frequenza prelevata
Anche se non conosciamo il valore d’impedenza dall’uscita dello stadio oscillatore.
di Collettore e nemmeno quello di Base del transi-
stor, per adattarli è sufficiente collegare il filtro co- Ad esempio, per trasmettere sulla frequenza di 96
me illustrato in fig.398. MHz, potremo utilizzare un quarzo che oscilli sui
260 0
10
20 30 40
50
Fig.398 Per trasferire il segnale pre- Fig.399 Per sapere in quale posizione ruotare
levato da un Collettore verso la Ba- i compensatori C1-C2, basta collegare al Col-
se di un transistor amplificatore, do- lettore del transistor un milliamperometro. I
vete rivolgere il compensatore C1 due compensatori vanno ruotati fino a trovare
verso il Collettore e la induttanza L1 la posizione in cui il transistor assorbirà la
verso la Base. massima corrente.
24 MHz 48 MHz 96 MHz 96 MHz
C1 L1 C1 L1 C1 L1
C2 C2 C2
24 MHz, poi tarare il primo filtro sulla frequenza di ADATTARE un transistor FINALE
24+24 = 48 MHz ed il secondo e terzo filtro sulla su un’impedenza di 50-75 ohm
frequenza di 48+48 = 96 MHz (vedi fig.400).
Consultando la Tabella N.20 si può notare che il
Calcolare il valore della induttanza di un filtro a- valore d’impedenza di Collettore di un transistor, ri-
dattatore è alquanto difficile, perchè non si cono- sulta sempre minore rispetto ai 50-75 ohm del ca-
scono quasi mai il valore d’impedenza di Colletto- vo coassiale che viene poi utilizzato per inviare il
re e di Base dei transistor utilizzati. segnale verso l’antenna trasmittente.
Per risolvere questo problema, anzichè perdere Anche se non conosciamo il valore d’impedenza
tempo in complessi calcoli matematici che alla fine di Collettore del transistor utilizzato, sappiamo già
danno sempre dei dati molto approssimativi, an- che questa deve essere aumentata e per farlo è
che i più esperti utilizzano il sistema sperimenta- necessario collegare il filtro come visibile in
le che risulta più semplice e preciso. fig.401.
In pratica si parte con un filtro composto da due In pratica, dovremo collegare la bobina L1 al Col-
compensatori da 500 pF ed una bobina provvi- lettore e il condensatore C1 verso l’uscita.
sta di 20 spire realizzate con un filo di rame da 1
mm avvolto su un diametro di 12-15 mm. Per sapere se il nostro filtro riesce ad adattare la
bassa impedenza di Collettore su un valore di 50-
Ruotando i due compensatori si verifica se con 51 ohm, basta collegare all’uscita la sonda di ca-
questo filtro si riesce a far assorbire al transistor rico LX.5037 che vi abbiamo presentato nelle Le-
la massima corrente (vedi fig.399). zioni N.24-25.
261
Nel caso di esito negativo, si riduce il numero del- Facciamo presente che la sonda LX.5037 accetta
le spire da 20 a 18, poi a 15, ecc. sull’ingresso una potenza massima di 1 watt,
quindi per misurare delle potenze maggiori è ne-
Ammesso che si riesca a far assorbire al transistor cessario sostituire le due resistenze d’ingresso da
la massima corrente con 6 spire e ruotando C1- 100 ohm 1/2 watt con altre di potenza superiore,
C2 sui 100 pF circa, si realizza un secondo filtro, che ci permettano di ottenere nuovamente un va-
inserendo una bobina con sole 6 spire e due com- lore ohmico di circa 50-51 ohm.
pensatori da 100 pF.
Ad esempio, per misurare una potenza massima
Facciamo presente a chi monterà un qualsiasi tra- di 5 watt potremo collegare in parallelo 3 resisten-
smettitore, che non dovrà mai eseguire queste o- ze a carbone da 150 ohm 2 watt, infatti:
perazioni, perchè nell’elenco componenti troverà
sempre indicate le capacità da utilizzare per i due 150 : 3 = 50 ohm
compensatori e quante spire avvolgere per rea-
lizzare la bobina di accordo. Non si può comunque escludere che, a causa del-
TESTER in Volt
OHM
x100x1K
x10 1,5V
x1 5V
30μA 15V
Service
~ = 0,3μA 50V
3mA 150V
IMPEDENZA IMPEDENZA
SONDA LX 5037
L1 C1
C DS1
B
ATARTNE
ATICSU
E 50 ÷ 51 ohm JAF1
C2
R3
R1 R2 C1 C2 C3 C4
Fig.401 Per adattare l’impedenza d’uscita di un transistor sul valore di 50-75 ohm del ca-
vo coassiale, dovete collegare la bobina L1 verso il Collettore e il compensatore C1 ver-
so una Sonda di Carico che presenti sull’ingresso una resistenza da 50 o 75 ohm.
le tolleranze che hanno sempre tutte le resisten- Maggiore è la tensione che leggeremo sulla son-
ze, si ottenga un valore di 49 o 51 ohm, ma ciò da di carico, maggiore risulterà la potenza RF che
non è un problema. preleveremo dall’uscita del transistor.
Non dovete mai sostituire queste resistenze a car- Come già saprete, la formula per calcolare la po-
bone con delle resistenze a filo, perchè il loro filo tenza d’uscita è la seguente:
interno al nichel-cromo, risultando sempre avvol-
to a spirale, si comporta come una bobina: di con- watt efficaci = [(volt x volt) : (R + R)]
seguenza, tarando i compensatori presenti nel fil-
tro adattatore, la frequenza d’uscita viene accor- volt = è il valore di tensione misurata sul tester
data sui microhenry di questa bobina. collegato alla sonda di carico.
Non conoscendo il valore d’impedenza di Colletto- R = è il valore ohmico della resistenza colle-
re del transistor e nemmeno i valori della capacità gata all’ingresso della sonda di carico. Se tale
parassita del circuito stampato e dell’aletta di raf- resistenza è di 50 ohm, poichè questo valore va
freddamento, ecc., vi renderete conto che calco- raddoppiato otterremo 50 + 50 = 100, quindi la
lare il valore di L1 in microhenry non è semplice, nostra formula può essere semplificata come
quindi vi conviene sempre procedere per via spe- segue:
rimentale.
watt = [(volt x volt) : 100]
In pratica si deve realizzare un filtro utilizzando
262 due compensatori da 500 pF e una bobina com- Pertanto, se sul tester leggeremo 17,5 volt, pos-
posta da 20 spire con filo di rame da 1 mm av- siamo affermare che questo transistor fornisce in
volta in aria su un diametro di 10-12 mm. uscita una potenza di circa:
Se constatiamo che la massima tensione si ottie- Per calcolare la potenza RF che un transistor fi-
ne con 10 spire e con due capacità di circa 80 pF, nale è in grado di erogare si potrebbe usare anche
dovremo rifare un secondo filtro utilizzando una questa formula (vedi fig.403):
bobina con sole 10 spire e due compensatori che
abbiano una capacità di 100 pF. watt = (mA x volt) : 1.000
Fig.402 Leggendo i volt che fuoriesco-
no dalla sonda di carico (vedi fig.401),
potete calcolare la potenza in watt uti-
VxV
Watt = lizzando la formula qui riportata.
R+R Il valore R espresso in ohm, è quello del-
la resistenza applicata sull’ingresso del-
la sonda di carico (50 o 75 ohm).
ma poichè il rendimento di un transistor non su- Quindi per amplificare una frequenza di 30 MHz,
pera mai l’80% della potenza assorbita, i watt cal- bisogna scegliere un transistor che abbia una fre-
colati vanno moltiplicati per 0,8. quenza di taglio di circa 60-70 MHz.
Per amplificare una frequenza di 100-150 MHz, bi-
Quindi se abbiamo un transistor che alimentato con sogna scegliere un transistor che abbia una fre-
12 volt assorbe 420 mA, in teoria questo dovreb- quenza di taglio di circa 200-300 MHz.
be fornire una potenza di:
IL TRANSISTOR amplificatore di POTENZA Non confondete l’Output Power con la voce Total
Device Dissipation, anch’essa espressa in watt,
Per elevare la debole potenza erogata da uno sta- perchè questa è la massima potenza che può dis- 263
dio oscillatore, prima di scegliere un transistor sipare il corpo del transistor in calore.
amplificatore è necessario conoscere questi dati:
Per avere un buon margine di sicurezza, conviene
1° - massima frequenza di lavoro in MHz sempre scegliere un transistor che riesca a fornire
2° - massima potenza fornita in uscita in watt in uscita una potenza maggiore del richiesto.
3° - massima tensione da applicare sul Collettore
4° - massimo guadagno del transistor in dB Per prelevare una potenza di 3 watt, conviene sem-
pre scegliere un transistor in grado di erogare una
FREQUENZA DI LAVORO potenza massima di 4-5 watt.
Nel caso di un transistor da 3 watt, ammesso che
Il transistor da utilizzare deve essere scelto con u- la potenza in uscita per un qualsiasi motivo supe-
na frequenza di taglio maggiore rispetto alla fre- ri i 3,5 watt, non bisognerà stupirsi se dopo pochi
quenza che si desidera amplificare. secondi il transistor si danneggerà.
La frequenza di taglio è la frequenza limite che il
transistor riesce ad amplificare. Per prelevare una potenza di 3 watt, potremo an-
che scegliere dei transistor da 15-20 watt che pre-
sentano il vantaggio di non danneggiarsi se inav-
vertitamente viene tolto il carico dalla loro uscita.
Se scegliete un transistor da 15-20-30 watt non
pensate di prelevare dalla sua uscita queste po-
tenze, perchè come vi spiegheremo, tutto dipende
dal suo guadagno in dB e dalla potenza che vie-
ne applicata sulla sua Base.
TENSIONE DI LAVORO
GUADAGNO in dB
GAIN 7 dB GAIN 12 dB
Fig.407 Applicando una potenza di 0,05 Fig.408 Applicando una potenza di 0,05
watt sull’ingresso di un transistor da 20 watt sull’ingresso di un transistor da 20
watt che ha un guadagno di 7 dB, dall’u- watt che ha un guadagno di 12 dB,
scita preleverete 0,25 watt. dall’uscita preleverete 0,79 watt.
AMPLIF.
TABELLA N.22
Fig.413 Utilizzando dei transistor con un guadagno maggiore, in uscita otterrete una po-
tenza maggiore. Se il primo stadio, anzichè guadagnare 6 dB ne guadagna 10, dalla sua
uscita preleverete 0,5 watt, se il secondo stadio guadagna nuovamente 10 dB, dalla sua
uscita preleverete 5 watt e se l’ultimo stadio guadagna solo 8 dB, dalla sua uscita prele-
verete ben 31,55 watt (vedi Tabella N.22).
Nel caso del transistor da 20 watt che ha un gua- Infatti, se paragoniamo un transistor ad una lam-
dagno di 7 dB (vedi fig.409), per ottenere in usci- padina e la potenza di pilotaggio alla tensione che
ta questa potenza dovremo applicare sulla sua Ba- occorre applicare sul suo filamento, è intuitivo de-
se un segnale di: 20 : 5,00 = 4 watt durre che se alimentiamo una lampadina da 12 volt
con una tensione maggiore, questa non potrà re-
Nel caso del transistor da 20 watt che ha un gua- sistere per molto tempo, quindi si brucerà.
dagno di 12 dB (vedi fig.410), per ottenere in u-
scita questa potenza dovremo applicare sulla sua
Base un segnale di: 20 : 15,87 = 1,26 watt GLI ULTIMI CONSIGLI
Come avrete notato, maggiore è il guadagno in dB Sull’estremità dell’impedenza o della bobina che
266 di un transistor, minore è la potenza da applicare fa capo al Collettore di un transistor (vedi fig.414)
sulla sua Base per ottenere in uscita la massima sono sempre presenti più condensatori collegati
potenza. Se sulla Base del transistor che ha un verso massa.
guadagno di 7 dB applichiamo un segnale di 1,26
watt, dal suo Collettore preleveremo una potenza Le estremità di questi condensatori non vanno mai
di: 1,26 x 5,00 = 6,3 watt collegate ad una massa qualsiasi del circuito
stampato, ma sempre alla pista di massa alla qua-
Se sulla Base del transistor con guadagno di 12 le è collegato l’Emettitore del transistor amplifica-
dB applichiamo un segnale di 4 watt, in teoria do- tore (vedi fig.415).
vremmo prelevare: 4 x 15,87 = 63,48 watt (vedi Infatti, collegando uno di questi condensatori ad u-
fig.411). na qualsiasi pista di massa, tutti i residui RF po-
trebbero giungere sulle Basi o sui Collettori degli
Poichè sappiamo che il transistor prescelto non è altri transistor amplificatori, generando dei batti-
in grado di erogare più di 20 watt, se applichiamo menti o delle autoscillazioni.
sulla sua Base questo eccesso di potenza, lo met-
teremo subito fuori uso. Come avrete intuito, questi condensatori servono
per scaricare a massa qualsiasi residuo RF risulti
presente dopo l’impedenza o la bobina.
1.000 pF 10 μF
Come noterete, anzichè utilizzare un solo conden-
satore per scaricare a massa questi residui RF,
si utilizzano sempre due o tre condensatori di di- 100 pF 100.000 pF
E
Nella Lezione N.9, dove abbiamo parlato della
reattanza dei condensatori, vi abbiamo spiegato
che la loro XC espressa in ohm varia al variare del-
la capacità e anche della frequenza di lavoro co- Fig.414 Sull’estremità della bobina di ac-
me conferma la formula: cordo di uno stadio amplificatore, trovere-
te sempre più condensatori di diversa ca-
XC ohm = [159.000 : (MHz x pF)] pacità, tutti collegati a massa.
268
TRASMETTITORE sui 27 MHz modulato in AM
Fig.419 Poichè la sola teoria non è sufficiente a comprendere come si comporta uno sta-
dio amplificatore RF, vi spiegheremo come montare un piccolo trasmettitore in gamma
27 MHz ed anche come tararlo per ottenere in uscita la sua massima potenza.
Questo trasmettitore, progettato per la gamma dei Questo trimmer è stato sostituito con una resi-
27 MHz, potrà esservi utile per collegarvi con e- stenza fissa da 68.000 ohm (vedi R1), perchè que-
ventuali CB presenti nel vostro circondario. sto valore ci permette di far assorbire al transistor
TR1 i richiesti 10 mA.
Se ancora non avete un ricevitore per la gamma
CB, sappiate che nella prossima Lezione vi pre- Il segnale RF presente sul terminale Source del fet
senteremo un semplice convertitore che, collega- FT1, viene applicato sulla Base del transistor am-
to alla presa antenna di una qualsiasi superetero- plificatore TR2 per mezzo del filtro C7-C9-L1 che,
dina per onde medie, vi consentirà di captare tut- come avrete intuito, serve per adattare l’impeden-
ti i CB che trasmettono entro un raggio di 30 Km. za d’uscita del fet all’impedenza di Base del tran-
sistor TR2.
SCHEMA ELETTRICO
Rispetto al filtro riprodotto in fig.393, noterete che
Lo schema elettrico di questo trasmettitore, com- il primo compensatore è stato sostituito con un
pleto del relativo elenco componenti, appare ripro- condensatore fisso da 56 pF (vedi C7), perchè in
dotto in fig.421. fase di collaudo abbiamo appurato che con questa
Iniziamo a descriverlo dallo stadio oscillatore capacità si riesce ad adattare in modo perfetto l’im-
composto dal transistor TR1 e dal fet FT1, che, co- pedenza del fet a quella del transistor.
me noterete, è identico agli schemi riportati nelle
figg.337-344 della Lezione N.25. È invece presente il secondo compensatore C9,
che ci serve per correggere le eventuali tolleran-
In questo stadio oscillatore manca il trimmer R1, ze della bobina L1.
che negli schemi della Lezione N.25 utilizzavamo
solo per tarare l’assorbimento di TR1 sui 10 mA. Guardando lo schema pratico di montaggio di 269
Sapendo che lo stadio oscillatore fornisce in usci- Con un guadagno di circa 9 dB, la potenza appli-
ta una potenza di circa 0,05 watt, utilizzando un cata sulla Base deve essere moltiplicata per 7,94
transistor che ha un guadagno di 11 dB riusciremo (vedi Tabella N.22), quindi dal Collettore riuscire-
a prelevare dal suo Collettore una potenza di circa: mo a prelevare una potenza di circa:
Infatti, come appare evidenziato nella Tabella Questi 4,99 watt sono teorici perchè, consideran-
N.22, utilizzando un transistor che guadagna 11 do che il rendimento di un transistor non riesce
dB, la potenza applicata sulla sua Base va molti- mai a superare l’80%, la reale potenza RF che ot-
plicata per 12,59. terremo si aggirerà intorno ai:
270
Per aumentare questa potenza di 0,629 watt è ne- 4,99 x 0,8 = 3,99 watt
cessario amplificarla con un secondo transistor e,
a tale scopo, abbiamo utilizzato un NPN tipo D44C8 Per trasferire l’alta frequenza dal Collettore di TR3,
che presenta le seguenti caratteristiche: che presenta un’impedenza di circa 3 ohm, al va-
lore d’impedenza del cavo coassiale che in se-
tensione alimentazione = 60 volt guito utilizzeremo per trasferire il segnale verso il
max corrente Collettore = 4 amper dipolo trasmittente, è necessario utilizzare il filtro
massima potenza RF = 20 watt riportato in fig.394, cioè collegare verso il Colletto-
frequenza taglio = 35 MHz re la bobina L4 e prelevare il segnale RF dal com-
guadagno in potenza = 9 dB circa pensatore C19.
Per adattare l’impedenza di Collettore del transi- Osservando lo schema elettrico si può notare che
stor TR2 all’impedenza di Base del transistor TR3, il segnale RF presente sull’ultimo compensatore
abbiamo utilizzato un secondo filtro adattatore C19, anzichè giungere direttamente sulla presa an-
composto da C14-C15-L2. tenna, passa attraverso due filtri passa-basso, il
C11
12 V.
J1 J2 C24 C25
VERSO IL DIPOLO
R7 C12 C13 C16 C17
JAF3
L2
L1 TR2 C14 L3 FILTRI PASSA-BASSO
C
B L4 L5 L6
TR3 C19
E C
B
C15
C9 E
C10 C18 C20 C21 C22 C23
R8 R9 R10
JAF4
Fig.421 Schema elettrico completo del trasmettitore per la gamma dei 27 MHz in grado di
erogare una potenza RF di circa 3 watt.
R1 = 68.000 ohm
R2 = 15.000 ohm C15 = 3-40 pF compensatore (viola)
R3 = 100 ohm C16 = 100 pF ceramico
R4 = 100.000 ohm C17 = 10.000 pF ceramico
R5 = 22 ohm C18 = 3-40 pF compensatore (viola)
R6 = 100 ohm C19 = 7-105 pF compensatore (viola)
R7 = 2.200 ohm C20 = 100 pF ceramico
R8 = 150 ohm C21 = 100 pF ceramico
R9 = 4,7 ohm C22 = 100 pF ceramico
R10 = 100 ohm C23 = 100 pF ceramico
C1 = 2-15 pF compensatore (celeste) C24 = 10.000 pF ceramico
C2 = 100 pF ceramico C25 = 10 microF. elettrolitico
C3 = 10.000 pF ceramico JAF1 = impedenza 1 microhenry
C4 = 22 pF ceramico JAF2 = impedenza in ferrite
C5 = 47 pF ceramico JAF3 = impedenza 1 microhenry
C6 = 1.000 pF ceramico JAF4 = impedenza in ferrite
C7 = 56 pF ceramico L1-L6 = leggere articolo
C8 = 10.000 pF ceramico XTAL = quarzo 27,125 o 27,095 MHz
C9 = 3-40 pF compensatore (viola) FT1 = fet tipo J310
C10 = 100 pF ceramico TR1 = NPN tipo 2N.2222
C11 = 10 microF. elettrolitico TR2 = NPN tipo 2N.4427 271
C12 = 100 pF ceramico TR3 = NPN tipo D.44C8
C13 = 10.000 pF ceramico J1 = ponticello
C14 = 10 pF ceramico J2 = ponticello
B S B
Fig.422 Le connessioni del fet e
dei transistor utilizzati nel tra- E C G D E C B C E
smettitore viste da sotto, cioè dal
lato in cui i tre terminali fuorie-
scono dal corpo. 2N2222 J 310 2N4427
D44C8
primo composto da C20-L5-C21 ed il secondo com- Ammesso che dal Collettore di TR3 fuoriescano
posto da C22-L6-C23. queste frequenze armoniche:
Questo doppio filtro passa-basso serve per atte- 54 MHz = con una potenza di 1,2 watt
nuare tutte le frequenze armoniche presenti sul 81 MHz = con una potenza di 0,4 watt
Collettore del transistor TR3. 108 MHz = con una potenza di 0,1 watt
Infatti non bisogna dimenticare che anche se la no- questo filtro passa-basso provvederà ad atte-
stra frequenza fondamentale è di 27 MHz, sul Col- nuarle di ben 3.981 volte, quindi la prima armo-
lettore del transistor TR3 risulteranno sempre pre- nica dei 54 MHz non giungerà più sull’antenna con
senti delle frequenze armoniche che sono dei 1,2 watt, ma con soli:
multipli di 27 MHz (vedi fig.423):
1,2 : 3.981 = 0,0003 watt
27 x 2 = 54 MHz
27 x 3 = 81 MHz che è una potenza veramente irrisoria.
27 x 4 = 108 MHz
COME si CALCOLA un filtro PASSA-BASSO
Anche se queste frequenze armoniche hanno u-
na potenza minore rispetto alla frequenza fonda- Per calcolare un filtro passa-basso (vedi fig.425)
mentale, bisogna sempre evitare che giungano la prima operazione da compiere consiste nel fis-
sull’antenna trasmittente perchè, se venissero irra- sare la sua frequenza di taglio.
diate, creerebbero delle interferenze in tutti i rice-
vitori presenti nelle vicinanze. La frequenza di taglio va sempre calcolata su u-
na frequenza maggiore rispetto alla sua fonda-
Applicando sull’uscita del trasmettitore un doppio mentale e su una frequenza minore rispetto a
filtro passa-basso, questo lascerà passare la so- quella della sua prima armonica.
la frequenza fondamentale dei 27 MHz, ma non le
sue armoniche (vedi fig.424). Quindi, per un trasmettitore che lavora sui 27 MHz
dovremo scegliere una frequenza di taglio che sia
Questo doppio filtro provvede ad attenuare tutte maggiore di 27 MHz e minore di 54 MHz.
le armoniche di 36 dB.
La formula da utilizzare per determinare la fre-
Se questa misura in dB è per voi ancora scono- quenza di taglio è la seguente:
sciuta, vi consigliamo di consultare il nostro volu-
me Nuova Elettronica Handbook e a pag.64 sco- Freq. taglio = MHz fondamentale x 1,2
prirete che 36 dB equivalgono ad una attenuazio-
ne in potenza di ben 3.981 volte. Poichè il nostro trasmettitore lavora sulla gamma
27 MHz 27 MHz
272
54 MHz
81 MHz
108 MHz
Fig.425 FILTRO
ENTRATA C1 C1 USCITA PASSA-BASSO
dei 27 MHz, la frequenza di taglio di questo filtro Precisiamo che la frequenza di taglio non è criti-
andrà prefissata sui: ca, quindi anche se utilizziamo una bobina con u-
na induttanza di 0,5 microhenry e due condensa-
27 x 1,2 = 32,4 MHz circa tori da 100 pF, il filtro provvederà sempre ad atte-
nuare tutte le sue armoniche.
Se avessimo realizzato un trasmettitore sulla gam- Per conoscere la frequenza di taglio che si ottiene
ma 88-108 MHz, avremmo dovuto prefissare la fre- con 0,5 microhenry e 100 pF, potremmo utilizza-
quenza di taglio del filtro sui: re la formula seguente:
108 x 1,2 = 129,6 MHz circa FT in MHz = 318 : 公[microH x (pF x 2)]
Conoscendo la frequenza di taglio, potremo cal- Pertanto, questo filtro inizierà ad attenuare tutte
colare il valore della bobina e dei condensatori u- le frequenze che risultano maggiori di: 273
tilizzando le seguenti formule:
318 : 公[0,5 x (100 x 2)] = 31,8 MHz
bobina in microhenry = 15,9 : MHz Quindi la frequenza fondamentale dei 27 MHz
condensatori in pF = 3.180 : MHz giungerà sull’antenna senza nessuna attenuazio-
ne, mentre la prima armonica dei 54 MHz giun-
Poichè per la gamma dei 27 MHz abbiamo scelto gerà sull’antenna notevolmente attenuata.
una frequenza di taglio di 32,4 MHz, la bobina do- Un filtro passa-basso composto da una sola bo-
vrà avere un valore di: bina e da due condensatori (vedi C20-L5-C21)
provvede ad attenuare tutte le armoniche di soli
15,9 : 32,4 = 0,49 microhenry 18 dB, pari ad una riduzione in potenza di 63,10
volte, ma poichè ne abbiamo collegati 2 in serie
mentre i due condensatori dovranno avere una ca- otterremo una riduzione in potenza di ben:
pacità di:
63,10 x 63,10 = 3.981,6 volte
3.180 : 32,4 = 98 picofarad che corrispondono ad una attenuazione di 36 dB.
Facciamo presente che nello schema elettrico di sistor pilota e del transistor finale.
un qualsiasi trasmettitore, sono sempre indicati il Variando la tensione sul Collettore del transistor fi-
numero di spire delle bobine ed i valori di capa- nale RF, questo fornirà in uscita un segnale mo-
cità da utilizzare per questo filtro. dulato in ampiezza come visibile in fig.406.
Per realizzare lo stadio modulatore abbiamo utiliz-
STADIO di MODULAZIONE zato un integrato TDA.2002 perchè, come potete
vedere in fig.427, al suo interno è presente uno sta-
Il trasmettitore riprodotto in fig.421 irradia il solo dio amplificatore BF completo, composto da ben
segnale RF, quindi se vogliamo inviare a distanza 24 transistor in grado di erogare in uscita una po-
la nostra voce, oppure della musica, dovremo mo- tenza di circa 2 watt.
dulare questo segnale RF con un segnale di BF. Il segnale BF prelevato dal microfono giunge sul
trimmer R4, il cui cursore risulta collegato al piedi-
Per modulare in ampiezza, vale dire in AM, un se- no d’ingresso 1 del TDA.2002.
gnale RF occorre un amplificatore BF in grado di
erogare una potenza in watt leggermente minore Questo trimmer ci permette di dosare la percen-
rispetto ai watt RF generati dallo stadio finale del tuale di modulazione.
trasmettitore. Ruotandolo verso il suo minimo, il segnale RF vie-
ne modulato con una percentuale che si aggira in-
Quando dal secondario del trasformatore T1 fuo- torno al 20% circa (vedi fig.405).
riesce la semionda positiva del segnale BF, que- Ruotandolo verso il suo massimo, il segnale RF
sta fa aumentare la tensione sul Collettore del tran- viene modulato con una percentuale che si aggira
sistor pilota e del transistor finale. intorno al 90% (vedi fig.406).
Quando dal secondario del trasformatore T1 fuo- Ruotandolo sul suo massimo, il segnale RF viene
riesce la semionda negativa del segnale BF, que- sovramodulato, quindi in uscita si ottiene un se-
sta fa diminuire la tensione sul Collettore del tran- gnale distorto.
JAF1
C5 C6 12 V.
R1
C3
C2 C4 IC1
1 5
C8
R2 4
2 T1
R3 3
S.
C1 R6 R8
MICROF. R4 R5
C9
USCITA
M. C7
R7
274 Fig.426 Schema elettrico dello stadio amplificatore BF che utilizzerete per mo-
dulare in AM (modulazione d’ampiezza) il segnale RF del trasmettitore.
1 4
2 2 4
1 3 5
TDA 2002
3
Fig.427 Schema elettrico interno del TDA.2002 e connessioni dei suoi terminali.
Il segnale amplificato in potenza presente sul pie- vetrata per asportare lo smalto isolante e deposi-
dino d’uscita 4 del TDA.2002, anzichè essere ap- tate sul filo nudo un leggero strato di stagno.
plicato ad un normale altoparlante viene applica-
to sull’avvolgimento primario del trasformatore T1 Bobina L3 = sempre su uno dei nuclei piccoli del
e poi prelevato dal suo secondario che lo invia sul diametro di 8 mm avvolgete 27 spire con filo di ra-
Collettore dei transistor TR2-TR3. me da 0,30 mm.
Dal rocchetto di filo di rame smaltato da 0,30 mm
tagliate uno spezzone lungo 50 centimetri e poi
REALIZZAZIONE PRATICA TX avvolgete sul nucleo le 27 spire richieste.
Completato l’avvolgimento, tagliate l’eccedenza del
Prima di iniziare il montaggio consigliamo di av- filo, raschiatene le estremità con un po’ di carta
volgere le bobine L1-L2-L3-L4-L5-L6 sui nuclei to- vetrata per togliere lo smalto isolante e deposita-
roidali di colore giallo-grigio che troverete nel kit. te sul filo nudo un leggero strato di stagno.
Assieme ai nuclei troverete anche due rocchetti di
filo smaltato di rame da 0,30 e 0,50 mm. Bobina L4 = sul nucleo di dimensioni maggiori, del
diametro di circa 13 mm, avvolgete 11 spire con
Bobine L1-L2 = sui due nuclei più piccoli del dia- filo di rame da 0,50 mm.
metro di 8 mm, avvolgete 17 spire con filo di ra- Dal rocchetto di filo di rame smaltato da 0,50 mm
me da 0,30 mm. tagliate uno spezzone lungo 30 centimetri e poi
Dal rocchetto di filo di rame smaltato da 0,30 mm avvolgete sul nucleo le 11 spire richieste.
tagliate uno spezzone lungo 30 centimetri e poi Completato l’avvolgimento tagliate l’eccedenza del
avvolgete sul nucleo le 17 spire richieste. filo, raschiatene le estremità con un po’ di carta
Completato l’avvolgimento tagliate l’eccedenza del vetrata per togliere lo smalto isolante e deposita-
filo, raschiatene le estremità con un po’ di carta te sul filo nudo un leggero strato di stagno.
275
L1 - L2 L3 L4 L5 - L6
17 SPIRE 27 SPIRE
11 SPIRE 8 SPIRE
R1 R5 R7
JAF3
C12 C13 L3 C16 C17
C1 J1 J2 C23
C11 C24
C25
C2 C4 R10
R4
C14 L6
TR2
TR1 C8
C10 L2 C19
L4
C5 C3 L1 JAF4 C22
R3 R8
FT1 C7 L5
TR3
JAF2
R2 R9 C15 C18
XTAL C6 C9
C21
TP1 C20
R6
Bobine L5-L6 = sui nuclei di dimensioni maggiori, transistor TR3 la seconda impedenza sempre in
del diametro di circa 13 mm, avvolgete 8 spire con ferrite, siglata JAF4.
filo di rame da 0,50 mm.
Dal rocchetto di filo di rame smaltato da 0,50 mm Dopo questi componenti, potete montare i pochi
tagliate uno spezzone lungo 26 centimetri e poi condensatori elettrolitici, tenendo presente che il
avvolgete sul nucleo le 8 spire richieste. terminale positivo si riconosce perchè risulta più
Completato l’avvolgimento tagliate l’eccedenza del lungo rispetto il terminale negativo.
filo, raschiatene le estremità con un po’ di carta
vetrata per eliminare lo smalto isolante e deposi- Potete ora inserire tutti i compensatori richiesti per
tate sul filo nudo un leggero strato di stagno. la taratura.
276 Realizzate tutte le bobine, potete prendere il cir- Il compensatore piccolo, che ha il corpo di colore
cuito stampato LX.5040 ed iniziare a montare tut- celeste ed una capacità massima di 15 pF, va col-
te le resistenze controllando il loro valore ohmico locato nella posizione indicata C1.
tramite il codice dei colori.
Dopo le resistenze potete montare i condensatori I compensatori piccoli, che hanno il corpo di colo-
ceramici e a tal proposito, se ancora non siete in re viola ed una capacità massima di 40 pF, van-
grado di decifrare le sigle stampigliate sul loro cor- no inseriti nelle posizioni indicate C9-C15-C18.
po, vi consigliamo di rileggere la Lezione N.3.
Il compensatore più grande che ha il corpo di co-
Proseguendo nel montaggio inserite vicino al tran- lore viola ed una capacità massima di 105 pF va
sistor TR1 l’impedenza blu JAF1 e vicino al tran- collocato nella posizione indicata C19.
sistor TR2 l’altra impedenza blu JAF3.
Completata questa operazione, prendete le due bo-
In prossimità del quarzo collocate la piccola impe- bine toroidali composte da 17 spire ed inseritele
denza in ferrite siglata JAF2 e dietro l’aletta del nelle posizioni indicate L1-L2.
Collocate la terza bobina toroidale, composta da sura di quest’ultima la lama di un cacciavite in mo-
27 spire, dietro al transistor TR3 (vedi L3). do da allargarla leggermente, poi infilare il corpo
del transistor nell’aletta, quindi estrarre la lama del
La quarta bobina toroidale L4, avvolta sul nucleo cacciavite: poichè l’aletta è elastica, si restringerà
di dimensioni maggiori e composta da 11 spire, bloccando il corpo del transistor.
sulla sinistra del compensatore C18.
L’ultimo transistor di potenza TR3 va fissato sulla
Le ultime due bobine L5-L6, composte da 8 spire, sua piccola aletta di raffreddamento a forma di U
vicino al compensatore C19. e collocato nello spazio ad esso riservato, avendo
cura di tenerlo sempre leggermente sollevato dal
Dopo aver controllato che i terminali di queste bo- circuito stampato.
bine risultino perfettamente saldati sulle piste sot-
tostanti del circuito stampato, potete prendere il Per ultimo inserite il quarzo per i 27 MHz e poichè
transistor metallico TR1 ed inserirlo vicino alla nel kit ne troverete due con queste frequenze:
JAF1, rivolgendo verso sinistra la sua piccola spor-
genza di riferimento (vedi fig.429). 27,095 MHz
27,125 MHz
Tenete sollevato questo transistor circa 4-5 mm dal
circuito stampato. ne dovete utilizzare uno solo. Se desiderate tra-
smettere sui 27,095 MHz inserite il primo quarzo,
Montate quindi il fet FT1 rivolgendo la parte piatta se desiderate trasmettere sui 27,125 MHz inserite
del suo corpo verso il compensatore C1. il secondo quarzo.
Anche il corpo di questo fet va tenuto sollevato dal
circuito stampato di 4-5 mm. REALIZZAZIONE PRATICA MODULATORE
Il transistor di media potenza 2N4427 siglato TR2 Sul circuito stampato LX.5041 montate tutti i com-
va inserito in prossimità della impedenza JAF3, ri- ponenti richiesti disponendoli come visibile in
volgendo la sua piccola sporgenza di riferimento fig.430.
verso il compensatore C9 (vedi fig.429). Come primi componenti, inserite le resistenze ed il
Come per l’altro transistor, anche questo va tenu- trimmer R4, poi i 5 condensatori poliestere e i 3
to sollevato 4-5 mm dal circuito stampato. condensatori elettrolitici, rispettando la polarità +/–
dei due terminali.
Per applicare sul corpo di questo transistor la sua In prossimità della resistenza R8 inserite la picco-
aletta di raffreddamento, dovete inserire nella fes- la impedenza in ferrite siglata JAF1 e sulla sua de-
MICROFONO 12 V.
S. M.
277
R1
T1
R8
C8 (mod.TM 5041)
JAF1
S.
C2 R6 IC1
C1 R5
C5
M. R2 USCITA
C3 C9
C7 C6
R3
R4
C4
R7
XL
Fig.430 Schema pratico di montaggio dello stadio modulatore. Prima di collegare il mi-
crofono al cavetto schermato, vi consigliamo di guardare la fig.431. Il trimmer R4 serve
per regolare la sensibilità del microfono (leggere testo).
MICROFONO Fig.431 Sul lato posteriore del piccolo
MASSA SEGNALE microfono sono presenti due piccole pi-
ste in rame. La pista collegata al corpo
metallico del microfono è quella di mas-
sa, mentre la seconda, che risulta isola-
ta, è quella dalla quale dovete prelevare
il segnale BF.
TESTER in Volt
JAF1
R1 R5 R7
JAF3
J1 C12 C13
C1
C11
C2 C4
R4
TR2 OHM
TR1 C8 x1
x10 2V
10V
C5 C3 C10 Service
50μA 20V
L1 ~ = 0,5μA 50V
XTAL C6 C9
5A 1KV max
R9
R6
SEGNALE DS1
ATARTNE
ATICSU
JAF1
MASSA R3
R1 R2 C1 C2 C3 C4
TESTER in mA
278
JAF1
R1 R5 R7
JAF3
J1 C12 C13
C1
C11
C2 C4 OHM
R4
TR2 x10
x100 x1K
2V
C14 x1
TR1 C8 10V
50μA 20V
Service
C10 ~ = 0,5μA 50V
C5 C3 L1 5mA 100V
R8 0,5A 500V
5A 1KV max
JAF2
R2
XTAL C6 C9 R9
TP1
R6
Fig.433 Tolta la sonda da TP1, collegate il tester commutato sulla portata 500 mA ai due
terminali J1, poi ruotate il compensatore C9 fino a leggere una corrente di 120-130 mA.
Questa taratura adatterà l’impedenza di FT1 a quella del transistor TR2.
stra inserite il trasformatore di modulazione T1 che Dopo aver fatto oscillare il quarzo, togliete la son-
s’innesterà nello stampato solo se il primario ri- da di carico dai terminali TP1 e collegate un tester,
sulta rivolto verso l’integrato IC1 e il secondario commutato sulla portata 500 mA CC, ai due ter-
verso i terminali d’uscita. minali J1 (vedi fig.433).
Prima di montare l’integrato IC1 lo dovete fissare, Applicate i 12 volt di alimentazione al trasmettito-
con una vite completa di dado, sulla sua aletta di re, poi ruotate lentamente il compensatore C9 che
raffreddamento, dopodichè dovete inserire i suoi permette di adattare l’impedenza d’uscita del fet
terminali nei fori del circuito stampato, saldandoli FT1 all’impedenza di Base del transistor TR2.
sulle sottostanti piste in rame.
L’impedenza risulterà adattata quando riuscirete a
Per collegare il microfono all’ingresso del modula- far assorbire al transistor la sua massima corren-
tore dovete utilizzare uno spezzone di cavo scher- te, che normalmente si aggira sui 120-130 mA.
mato lungo circa 20-30 cm, collegando la sua cal-
za di schermo alla pista di massa (M) del mi- A questo punto ritoccate il compensatore C1 dello
crofono e il filo centrale alla pista S. stadio oscillatore per verificare se si riesce ad au-
mentare, anche di pochi milliamper, la corrente
Come potete vedere in fig.431, la pista di massa d’assorbimento del transistor TR2.
è facilmente individuabile perchè è collegata con
delle sottili piste alla carcassa metallica del mi-
Completata questa taratura, togliete il tester dai
crofono, mentre la pista S, dalla quale fuoriesce il
terminali J1, poi cortocircuitateli con un corto
segnale di BF, risulta isolata.
spezzone di filo di rame nudo (vedi fig.437) per po-
Se per errore collegherete la calza di schermo del
ter far giungere i 12 volt di alimentazione sul Col-
cavetto schermato alla pista S, non riuscirete a pre-
lettore del transistor TR2.
levare dal microfono alcun segnale.
Ora collegate il vostro tester commutato sulla por-
TARATURA del TRASMETTITORE tata 500 mA CC ai terminali J2, quindi collegate al-
la presa d’uscita antenna una sonda di carico che
Completato il montaggio, se non tarerete tutti i abbia un’impedenza di 50 o 75 ohm e una poten-
compensatori presenti nel circuito non riuscirete za di circa 6 watt.
a prelevare dalla sua uscita nessuna potenza.
Se tarate l’uscita con la sonda di carico da 50 ohm,
La taratura è un’operazione molto semplice, che
per trasferire il segnale RF verso il dipolo trasmit-
riuscirete a portare a termine in breve tempo se-
tente dovete utilizzare un cavo coassiale che ab-
guendo tutte le istruzioni che ora vi forniamo.
bia un’impedenza di 50-52 ohm, cavo che potete
acquistare solo nei negozi che vendono ricetra-
Innanzitutto è necessario far oscillare il quarzo in-
smettitori per CB.
serito nello stadio oscillatore e per ottenere questa
condizione dovete ruotare il compensatore C1 po-
sto in parallelo alla bobina JAF1. Se tarate l’uscita con la sonda di carico da 75 ohm,
per trasferire il segnale RF verso il dipolo trasmit-
Dopo aver collegato la sonda di carico LX.5037 ai tente dovete utilizzare un cavo coassiale che ab- 279
due terminali TP1 (vedi fig.432), ruotate lentamen- bia un’impedenza di 75 ohm.
te il compensatore C1 fino a leggere sul tester u-
na tensione di circa 3 volt. Poichè tutti i comuni cavi coassiali utilizzati per gli
impianti d’antenna TV hanno un’impedenza di 75
Questa tensione corrisponderebbe in teoria ad u- ohm, vi consigliamo di tarare l’uscita del trasmet-
na potenza di: titore con la sonda di carico da 75 ohm, perchè po-
tete facilmente reperire questo cavo presso un
(3 x 3) : 100 = 0,09 watt qualsiasi negozio per TV.
Questa potenza non è reale, perchè la sonda di Detto questo, dovete ora adattare l’impedenza di
carico somma alla potenza generata dalla fre- Collettore del transistor TR2 all’impedenza di Ba-
quenza fondamentale anche la potenza di tutte le se del transistor TR3 e, per farlo, ruotate il com-
armoniche generate dallo stadio oscillatore, quin- pensatore C15 fino a far assorbire al transistor u-
di sottraendo la potenza delle armoniche possia- na corrente che normalmente si aggirerà intorno ai
mo considerare reale una potenza di soli 0,05 watt. 340-360 mA.
Fig.434 Per poter proseguire nella taratura, dovete realizzare u- TESTER in Volt
INGRESSO
R1 R2 R3 C1 C2 C3 C4 R4
50÷75 ohm
AL TESTER
50÷75 ohm
tazione.
....05 XL
Commutate quindi il tester sulla portata 20 - 25 volt
R4
MASSA
CC fondo scala e collegatelo alla sonda di carico C1 C2 C3 C4
R1 R2 R3
LX.5042 come visibile in fig.438.
280 Dopodichè ruotate lentamente i due compensatori Fig.435 Schema pratico di montaggio della
C18-C19 fino a leggere sul tester la massima ten- sonda LX.5042 da 6 watt.
sione.
Se sull’uscita avete applicato la sonda di carico
da 50 ohm riuscirete a rilevare una tensione mas-
sima di circa 17-18 volt.
TESTER in mA
Fig.437 Dopo aver collegato la sonda di carico LX.5042 all’u-
scita del trasmettitore, dovete cortocircuitare i terminali J1,
poi collegare il tester commutato sulla portata 500 mA ai due
terminali J2 e ruotare il compensatore C15 fino a leggere u-
na corrente di 340-360 mA. Ottenuta questa condizione, a-
OHM
x10
x100 x1K
2V
vrete adattato l’impedenza di Collettore del transistor TR2
50μA
x1 10V
20V
all’impedenza d’ingresso del transistor TR3.
Service
~ = 0,5μA 50V
5mA 100V
0,5A 500V
5A 1KV max
12 V.
PONTICELLO
281
JAF3
0,5μA
20V
50V
50mA
100V
200V
0,5A 500V
5A 1KV max
12 V.
PONTICELLO PONTICELLO
JAF3
Sapendo che questo trasmettitore eroga una po- COME collegare il MODULATORE
tenza che si aggira intorno ai 3 watt, vi serve una
sonda di carico che possa accettare sul suo in- Per modulare in AM il segnale RF dei 27 MHz do-
gresso una potenza di circa 6 watt. vete collegare, per mezzo di due fili di rame iso-
lati, i due terminali d’uscita del trasformatore T1
Per realizzare questa sonda dovete montare sul cir- ai due terminali J1 del trasmettitore, non dimenti-
cuito stampato LX.5042 (vedi fig.435) 3 resistenze cando di cortocircuitare i due terminali J2 come ap-
a carbone da 2 watt. pare evidenziato in fig.439.
Per avere una sonda che abbia un’impedenza di I 12 volt stabilizzati necessari per alimentare il tra-
50 ohm dovete montare 3 resistenze da 150 ohm. smettitore e il modulatore possono essere prelevati
dall’alimentatore LX.5004, che vi abbiamo presen-
Per avere una sonda che abbia un’impedenza di tato nella Lezione N.7.
282 75 ohm dovete montare 3 resistenze da 220 ohm. Quando collegherete i due fili positivo e negativo
ai due terminali +/– del trasmettitore e del modula-
Anche se collegando in parallelo 3 resistenze da tore, fate attenzione a rispettare la loro polarità, di-
220 ohm si ottiene in via teorica un valore di 73,33 versamente metterete fuori uso l’integrato IC1 e i
ohm, non preoccupatevi perchè, considerando le transistor.
loro tolleranze, otterrete un valore ohmico che po-
trà risultare di 74 o 75 ohm. Se non collegate al trasmettitore lo stadio modu-
Nel kit abbiamo inserito sia le 3 resistenze da 150 latore LX.5041, dovete ricordarvi di cortocircuitare
ohm che le 3 resistenze da 220 ohm, in modo che i due terminali J1.
possiate realizzare o la sonda da 50 ohm oppure
quella da 75 ohm.
IL DIPOLO TRASMITTENTE
Quando userete una di queste sonde è normale
che tali resistenze si surriscaldino, perchè devo- Per irradiare nell’etere il segnale RF del vostro tra-
no dissipare in calore tutta la potenza RF eroga- smettitore vi serve un’antenna irradiante e a que-
ta dal trasmettitore. sto scopo consigliamo di utilizzare un dipolo.
MICROFONO
12 V.
S. M.
R1
T1 VERSO IL
R8 DIPOLO
C8 (mod.TM 5041)
JAF1
S.
C2 R6 IC1
C1 R5
C5
M. R2 USCITA
C3 C9
C7 C6
R3
R4
C4
R7
XL
PONTICELLO
JAF1
R1 R5 R7
JAF3
R2 R9 C15 C18
XTAL C6 C9
C21
TP1 TR3 C20
R6
Fig.439 Per collegare lo stadio modulatore al trasmettitore, dovete collegare i due fili d’u-
scita del trasformatore T1 ai terminali J1, poi cortocircuitare i terminali J2.
Se toglierete dall’uscita del trasmettitore la sonda di carico, dovrete necessariamente col-
legare il cavo coassiale che porterà il segnale al dipolo irradiante.
ISOLANTE ISOLANTE
ISOLANTE
CAVO DISCESA
75 - 52 Ohm
Per realizzarlo vi servono due spezzoni di filo di ra- COSTO DI REALIZZAZIONE
me lungo 2,65 metri (vedi fig.440).
Come filo potete usare anche quello isolato in pla- Costo di tutti i componenti necessari per la realiz-
stica per impianti elettrici o da campanelli. zazione del trasmettitore LX.5040 visibile in fig.429.
Sulla parte centrale di questo dipolo collegate le e- Nel kit sono inseriti il circuito stampato, i tre tran-
stremità di un cavo coassiale da 75 ohm, facen- sistor, il fet, i 6 nuclei torodiali e il filo per avvol-
dolo scendere fino sull’uscita del trasmettitore e gerli, più due quarzi per la gamma dei 27 MHz.
non dimenticano di collegare la calza di schermo Lire 40.000 Euro 20,66
al terminale di massa del circuito stampato e il fi- Costo dei componenti necessari per la realizzazione
lo centrale al terminale della bobina L6. dello stadio modulatore LX.5041 visibile in fig.430.
Nel kit sono inseriti il circuito stampato, il trasfor-
Se vi interessa sapere come si calcola o si progetta matore di modulazione T1, l’integrato TDA.2002
una qualsiasi antenna trasmittente, vi consigliamo completo della sua aletta di raffreddamento ed il
di leggere il nostro volume: piccolo microfono visibile in fig.431.
Le ANTENNE riceventi e trasmittenti Lire 31.000 Euro 16,01
284
Fig.441 Poichè per diventare esperti in elettronica serve molto più la pratica che la teoria,
più circuiti monterete più rapidamente riuscirete a scoprire tutti loro segreti.
CONVERTIRE la gamma dei 27 MHz sulle ONDE MEDIE
Nella Lezione N.27 vi abbiamo insegnato a realiz- Se a qualche decina di chilometri da casa vostra
zare un trasmettitore per la gamma CB, in grado passa un’autostrada, potrete ascoltare anche i ca-
d’inviare a diversi chilometri di distanza la vostra vo- mionisti CB che “chiacchierano” tra loro durante il
ce, ma, per poterla ascoltare, ora vi servirebbe un viaggio.
ricevitore per Onde Corte in grado di sintonizzarsi 299
sulle frequenze comprese tra 26,9 e 27,4 MHz. Ovviamente, questo convertitore vi servirà anche
per ascoltare il segnale del vostro trasmettitore,
Per non farvi acquistare un costoso ricevitore per ma per farlo vi consigliamo di non tenere il ricevi-
Onde Corte, oggi vi insegniamo a trasformare u- tore nella stessa stanza perchè, se alzerete leg-
na qualsiasi supereterodina per Onde Medie in germente il volume, udrete solo un forte fischio
un sensibile ricevitore per CB, applicando ester- causato dal microfono che, amplificando il segna-
namente un circuito chiamato convertitore. le emesso dall’altoparlante, genera una reazione.
Una volta che l’avrete realizzato, scoprirete che sin- CONVERTIRE i 27 MHz sulle ONDE MEDIE
tonizzandovi sulle frequenze dei 600-1.100 KHz
riuscirete ad ascoltare tutti i CB locali. Se avete letto attentamente la Lezione N.26 dove
abbiamo spiegato come funziona un ricevitore su-
Precisiamo subito che le ore più propizie per a- pereterodina, saprete già che miscelando due di-
scoltarli sono quelle serali oppure i giorni festivi, verse frequenze se ne riesce ad ottenere una ter-
poichè durante il giorno molti CB sono al lavoro. za di valore completamente diverso.
Per convertire le frequenze dei CB sulla gamma
delle Onde Medie, si sfrutta lo stesso principio del-
ANTENNA
la supereterodina, cioè si miscela la frequenza
MF1
captata con un segnale prelevato da un oscillato-
re interno, in modo da ottenere una terza frequenza MFT1 USCITA
che rientri nella gamma dei 500-1.600 KHz. G2 D
27 MHz
Passando dallo schema teorico di fig.472 al defini- 1° operazione - Calcolare quale capacità si do-
tivo riportato in fig.474 si può notare che, per realiz- vrebbe applicare in parallelo alla bobina JAF1 del
zarlo, occorrono un fet tipo J.310 (vedi FT1) e un valore di 1 microhenry, per poterla sintonizzare 301
integrato siglato NE.602 (vedi IC1), provvisto inter- sulla frequenza centrale dei 27 MHz, utilizzando
namente di uno stadio preamplificatore, uno stadio questa formula:
oscillatore e uno stadio miscelatore (vedi fig.473).
pF = 25.300 : (MHz x MHz x microhenry)
Il primo fet FT1 viene utilizzato come stadio pream-
plificatore RF con Gate a massa, per avere sul suo Inserendo nella formula la frequenza in MHz e il
Source un valore d’impedenza che si aggiri nor- valore della JAF1 in microhenry otteniamo:
malmente intorno ai 50-70 ohm.
25.300 : (27 x 27 x 1) = 34,7 picofarad
Il segnale captato dall’antenna, prima di raggiun-
gere l’ingresso Source, passa attraverso un filtro Questo sarebbe il valore di capacità da collegare
passa-banda (vedi JAF1-JAF2), che provvede a in parallelo alla bobina JAF1, per poterla sintoniz-
lasciar passare le sole frequenze dei 26-28 MHz. zare sulla frequenza centrale dei 27 MHz.
Tutte le frequenze minori di 26 MHz o maggiori di 2° operazione - Sapendo che l’impedenza alle e-
DS1
R2 R3 12÷15 V.
C12 DZ1 C17 C18
C13 C14
XTAL C15
JAF5
Fig.474 Schema elettrico del circuito che con-
verte i 27 MHz sulla gamma Onde Medie.
MHz = 159 : 公picofarad x microhenry Le frequenze CB già convertite sulle Onde Medie
vengono prelevate dai piedini 4-5 di IC1, pertanto
159 : 公28,69 x 1 = 29,68 MHz a questi piedini è necessario collegare il primario
di una bobina (vedi MF1) che riesce ad accordar-
Dal calcolo teorico si ricava sempre una frequen- si sulla frequenza centrale di 850 KHz.
za più alta rispetto a quella reale, perchè non ven-
gono mai considerate le capacità parassite del cir- Per allargare la banda passante di questa MF1 in
cuito stampato, la tolleranza dei componenti e modo che provveda a lasciar passare tutte le fre-
nemmeno quella del condensatore C3 che prov- quenze comprese tra 600-1.100 KHz, in parallelo
vede a trasferire il segnale dalla JAF1 alla JAF2. al suo primario si deve applicare una resistenza
Possiamo comunque assicurarvi che questo filtro da 10.000 ohm (vedi R4).
passa-banda lascerà passare le sole frequenze
comprese tra i 26 MHz e i 28 MHz.
Dal secondario di questa MF1 preleviamo il se-
gnale convertito e, tramite un cavetto coassiale
Proseguendo nella nostra descrizione, dopo il fil-
schermato, lo applichiamo sulla presa antenna e
tro JAF1-C1-C2 ne troviamo un secondo, sempre
sulla massa di una qualsiasi supereterodina per
accordato sui 27 MHz, composto dall’impedenza
Onde Medie (vedi fig.476).
JAF2 e dai due condensatori C4-C5.
Dalla giunzione di C4-C5 preleviamo, tramite il con-
densatore C6, un segnale a bassa impedenza che Per alimentare questo convertitore occorre una
possiamo applicare sul terminale Source del fet tensione stabilizzata compresa tra 12-15 volt, che
FT1 perchè venga amplificato. possiamo prelevare dal nostro alimentatore siglato
LX.5004 presentato nella Lezione N.7.
Il segnale amplificato che fuoriesce dal terminale
Drain del fet viene nuovamente sintonizzato sulla Il diodo DS1 collegato in serie alla tensione posi-
frequenza centrale dei 27 MHz dalla impedenza tiva d’ingresso, serve per proteggere l’integrato e
JAF4 e dai due condensatori C7-C8. il fet nel caso, per disattenzione, collegassimo il fi-
lo negativo al morsetto positivo.
Dalla giunzione dei due condensatori C7-C8 il se-
gnale viene trasferito sul terminale d’ingresso 1 di Poichè l’integrato NE.602 va alimentato con una
IC1 per essere amplificato e miscelato con il se- tensione che non deve mai superare i 6 volt, prov-
gnale RF generato dal quarzo da 28 MHz (XTAL), vediamo ad abbassarla sui 5,6 volt tramite il dio-
collegato tra il piedino 6 e la massa. do zener DZ1 e la resistenza R3 da 470 ohm.
XTAL
C14
C15
C17 R2
JAF4
C6
C1 C3 C4 C11 DZ1
C13
ENTRATA FT1 C19 USCITA
JAF1
JAF2
IC1
MF1
JAF3
C2 C5 R1 C7 C10 C8 C16
C9 R4
ANTENNA 12÷15 V.
ENTRATA
ANTENNA
JAF5
DS1
C12
R3
C18
C14
C15
C17 R2 SWEEP
JAF4
4 3 210
C1 C3 C4 C11 DZ1 07 5 12
C6 20 1 3
C13 nuova SINTONIA
FT1 C19
JAF1
JAF2
ELETTRONICA
IC1 VU
MF1
JAF3 MIN MAX
USCITA
C2 C5 R1 C7 C10 C8
C9 R4
C16 Spectrum Analyzer
Ricevitore Supereterodina O.M. nuova
ELETTRONICA POWER
Fig.476 L’uscita del Convertitore va applicata sulle prese Antenna e Terra di una qualsia-
si supereterodina per Onde Medie. Sulla presa d’ingresso del Convertitore dovete appli-
care un dipolo per i 27 MHz oppure un lungo filo che funga d’antenna.
Iniziate il montaggio inserendo nello stampato lo Il cavetto schermato collegato ai due terminali d’u-
zoccolo per l’integrato IC1. scita posti sulla destra può essere sostituito anche
con due fili attorcigliati, che dovete necessaria-
Dopo aver saldato sulle piste in rame del lato op- mente far giungere sulla presa antenna e terra del
posto i suoi 8 piedini, potete inserire le resisten- ricevitore.
ze, il diodo al silicio DS1 con corpo plastico, rivol-
gendo verso destra il lato del suo corpo contorna- Se come antenna ricevente utilizzate un dipolo o
to da una fascia bianca, poi il diodo zener DZ1 uno stilo, fate giungere sui due terminali d’ingres-
con corpo in vetro, rivolgendo verso l’integrato IC1 so posti a sinistra il relativo cavetto coassiale.
il lato contornato da una fascia nera (vedi fig.475).
In sostituzione dell’antenna dipolo potete utilizzare
Proseguendo nel montaggio, saldate tutti i con- anche un lungo filo di rame collocato all’esterno
304 densatori ceramici e se avete difficoltà a decifra- della casa.
re la loro capacità, rileggetevi la Lezione N.3.
Non appena capterete un CB dovete ruotare il nu-
Dopo questi condensatori potete inserire il polie- cleo della MF1 e, in questo modo, troverete una
stere siglato C18 e i due elettrolitici siglati C12- posizione che farà aumentare notevolmente la sen-
C17 rispettando la polarità +/– dei loro terminali. sibilità.
Di seguito montate tutte le impedenze JAF1- JAF2- Costo di tutti i componenti riportati in fig.475 com-
JAF4-JAF5 da 1 microhenry contrassegnate dal preso il circuito stampato
numero 1, poi, sotto il fet FT1, l’impedenza JAF3 Lire 31.000 Euro 16
da 47 microhenry contrassegnata dal numero 47.
Costo del solo circuito stampato LX.5043
Montate quindi il fet FT1 tenendo distanziato il suo Lire 5.400 Euro 2,79