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N.3~ MARZO 1981 Radio Elettronica LA PIU DIFFUSA RIVISTA DI ELETTRONICA ‘Sped. in abb. post. Gr. I! - L. 2000 COME TI REGISTRO SEGRETAMENTE LE TELEFONATE @ USO PRATICO DELL’HOME COMPUTER @ UNA PICCOLA SIRENA BITONALE @ PROGETTO PER DUE DECODIFICATORI STEREO @ SUPERTIMER CICLICO STATO FISICO PLASMA, SIMULAZIONE L92 LAMPLIFICATORE LINEARE CB. REALIZZATO CON TECNICA PROFESSIONALE Circuito stampato a doppia faccia stagnato Bobine in flo argentato ampiamente dimensionate Doppio condensatore di taratura sia allingresso che alluscita Tempo di ritardo della ‘apertura del relé di commutazione regolabile per lun migliore funzionamento in SSB Dissipatore di calore ampiamente dimensionato Strumento indicatore della potenza d'uscita ED IN PIU UNA LINEA NUOVA MODERNA E RAZIONALE, DATI TECNICI Tensione di Alimentazione — 12>14V Corrente di Alimentazione 8A Potenza di ingresso 0,5>5W Potenza di Uscita 22>80W Impedenza E/U 50 OHM R.O.S. E/U Max 14,25 Frequenza di Lavoro 27 MHz 75 Dimensioni 404 mm. 184 Peso 0.8 Ka Sistema di Funzionamento AM-FM/SSB Commutazione RX/TX Automatica Lamplificatore lineare L 92 @- stato realizzato per soddisfare le esigenze dei moderno CB. Esso unisce infattl fd una linea nuova un elevato rend mento di potenza, una buona modula Sine ed una tecnica costruttiva a livelio professionale. @ P.G. ELECTRONICS (ie) PG. ELECTRON, _____ ere) FRASSINE.11 = Tel. 0376 / 370 4.47 -_a6100 MANTOVA Mario Magrone Enrico, Artiol, Giovanni Cobelli Gigli Dante Seschia ‘Geros Milani Collaborano a Radio Elettronica: Lut ‘Amoross, Luciano Cocchia, Renzo Fi lippi, Alberto Magrone, Franco Maran- sgoni, Antonio Renzo, Sira Rocchi, Fabio Ghetsel, Manfredi Vinassa de Regny, Leonardo Boccadoro, Francesco Musso. Copyright by ETL - Etas Periodiei del ‘Tempo Libero - Torino. Direzione, Am- ministrazione, Abbonamenti, Redazione: ETL, Co V. Emanuele 48, Torino, te- lefono 51364813702. Una copia di’ Re dioclettronice costa lie. 2.000. Arretcati lire 2.300. Abbonamento 12 numeri lire 22.000 (estero lie 30.000). Stampa: Of e Grafiche Garzanti, via Mazzini 15, Cernasco sul Naviglio (M Distribuzione: A. & G. Marco - Via For e228, 27 - 20126 Milano - Tel. 2526 (10 Hinee ricerca automatica). Radio Elettro nica & una pubblicazione registrata pres 0 il Tribunale di Milano con il n. 112/ 72 del giomo 2411972, Direttore re sponsabile: Mario Magrone. Pubblicita inferiore al 70%. Tut jdiriti sono rser- vati, Manoseritt, disegn, fotografie, an che se non pubblicati non sirestituiscono. N. 3 - MARZO 1981 SOMMARIO 26 uso PRATICO DELL'HOME COMPUTER 32 FERROMODELLISMO, LUCE CODA AL TRENO 36 ALEX OVVERO SUPERTIMER CICLICO. 42 COME REGISTRO SEGRETAMENTE IL TELEFONO 48 una PICCOLA SIRENA AUDIO BITONALE 54 stato FIsico PLASMA, SIMULAZIONE 60 PROGETTO DUE DECODIFICATOR! STEREO RUBRICHE: 25 Lottere; 71 Novita; 75 Annunci Foto copertina: CFE, Paris. Indice degli inserzionisti cone pag, 291.29 MARKET MAGAZINE "hoa En ete ATOMS aa FIERA PN ‘Bag. 74 2.G. PREVIO! I! cop. ee este ED BPO pg a wee Per la pubblicita ETAS. PROM ETAS PROM sri DotSt Milano = Via Mantegna, 6 = Tel (2) 942468 ~ 365908 ‘ Unoccasione al mese per conoscere e fare elettronica sistemi, tecniche, pratiche Radio Elettronica La rivista mensile di tecnica per la cultura dell’uomo moderno. E la rivista dell’elettronica nuova, diretta da Mario Magrone. La rivista che sa parlare di tecnica ¢ di prodotto, di teoria e di pratica: dall’hobby al professionale. 6 un periodico ETL. SpA ETAS PERIODIC! DEL TEMPO LIBERO Corso Vittorio Emanuele II, n’ 48 - 10128 Torino Tel. (011) 513649-513702 e subito un dono eccezionale! 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Emanuele ll, n° 48 - 10123 Torino ~ assegno bancario 0 circolare TAPLEL~ ee (095) 32.13.16 COMPONENTISTICA COSTRUZIONI APPARECCHIATURE ELETTRONICHE Via Terranova 21/23 - CATANIA © APEL KITS © ALLARMISTICA N. 1 CONTROLLO LIVELLO BATTERIA Kit L. 4400 - Kit monte L500 - Monin in cassia L. 8.00 6 - TEMPORIZZATORE, ELerraonico ‘con role 2A max regolabi fino a 15 Ke L970 Kit montato U ra000 N.7- ANTIFURTO PER AUTO on ingressi rapido ritara te” normalmente spor 6 Moratore. Circuito ee, ne ‘araato, Kit montato Cas eso L mos00 Fo Eee aLroee es iat Sema Seba neat” Sete naune ay eee en a wate Monta A SS en icaoe Sioa aces os SE Lee Py om 14 2m te 288 SELMAN SS Sie en 1 wave a EH fesaurimentoy, 48.500 60.000 ee eet ea am ae iorle raglan tnt . ae ote a Eee ee cra «naa extn e ME neers a. omissions rela sient 104, Sonca alentstore 43.290 Enceabcasitaiae tie 2 Fetmostao aiclvonics da 08:10. ini ees tint oar, mone ote Eons aoe 28 mm. Voing tale 3 a iio Disribvlamo prodott per Teletwoniea delle migiin marche: TRANSISTOR. INTEGRATI - RESISTENZE - CONDENSATORI MINUTERIE'- OPTOELETTRONICA = MICROPROCESSOR MODULO CENTRALE «VOR 72» oppure = OVR T= «8480 ‘DISPOSITIVO ECONOWISZATORE GATTERIA \L nraee (CENTRALE VOR 73 In trmadio corszsto CENTRALE VOR 78 CENTRALE tostonica 2 piste incondlo & tuto CENTRALE TELEFONICA dials a2 BATTERIA a sesso 5 AM S200 Cres C RADAR ELKRON 12 met vor L C C t C m0 16.30 20.900 RADAR ELKRON 25 met) 800 RADAR ELKRON 0 met es280 INFRAROSSO PASSIVO ELKRON 10 reir SIRENA LASONORA MSS "a5 W"- 72 SIRENA LASONORA MS 4S = SW = 12 SIRENA MINIWATT 10 SIRENA 10 wett~ 12 - plastica SIRENA sletonice 1 Wat t MODULO SIRENA sutosimoniota ‘ CASSETTA PER SIRENA sutonimontats pare) c c x20 LAMPEGGIATORE in ministre 12 Voc ‘SENSOR! magnetic! tino NO ‘SENSOR! ss arn per tape MODULO AiTAROATONE Ease Switch alare 0 Yea Sencomt a! marco per vein tien SENSOR! por poate go Swich sem Cees SensomSvarson Ue {HAVE pein sans C iben Snave China ie ALIMENTATORI ALIMENTATORE 12 V 05 8 ete ALIMENTATORE 12 V =A Las ALIMENTATORE stabilzzato 9A 0520 V egolabie L780 AALIMENTATORE stailszato § A 2-18 V rogolal Cae ALMENTATORE siabzzato 10.0 2°18 opoleblo staan INVERTER Sco Wat 12 Vooz00 Vea ~ #0 He Cae INVERTER aco Watt - 12 Veo200 Vou» $0 He Caste INVERTER 500 Watt = 12 Vooz20 Vo "60 He UC sarsca ‘CARICA BATTERIA automatico 12-24 Vee 4.8 paren) LUCK PSICHEDELICHE 3% 1.000 Wat potesionsle Late TASTIERA TELEFONICA con memoria C eae ELENCO RIVENDITORI: Calandra Laura - Vie Empesocle: 81 - AGRIGENTO DDI Emme = Vig impera, 130.~ CATANIA EAL (Ag. in Puglia) ~ Via Campiono, 2- Tel 000385461 - GARI Gamar = Via Domenica Taraini #9 [cargo Bocces) - ROMA Gh. 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VA KT 223 soosten 10 watt 12 vee CARATTERISTICHE TECNICHE Massima potenes usc 8144 Veo ToWat su 20m ‘Saou 4 Onn Disrsene 3 Sensis singresso per 10 Wout Somv DDESCRIZIONE: 1 KT 223 & stato parcalarmontostuito po unzionare in auton Die, ial asus ganna dala tansone Salmentazonevae 12a 14.4 Vee sre Farad ua manana auido otc CATE. NIERNATONA? DI MARZO PREAMPLIFICATORE MONO KT 222 connecorazione De TON CCARATTERISTICHE TECNICHE ‘Fenaone daimertazone “10-506 ‘Senet pera massinatensione usta 100"n¥ Mavematgnsoneduscta sd 1H -S¥bep Rappare Sagale/Dsturoo rede Cotto ton hee DDESCRIZIONE:11KT 222 un prempitictoro manofrico con covezione sparta "cots basse ove numere\osapprenson nel crnpe dais Bessa ‘dimpiog, Poot uizzare t er dn gjracschicon esting re i segnalapreanpiono 8d “mpltcaor on poterzeduscan compose a1 100 Wats oe, U9a50 1 IVA, KT 225 ameuiricatone MoNo 100 WATT HI-FI CARATTERISTICHE TECNICHE: Tensiona dalmertazine - +-500/-50; Asso Sone maseing “20 mA, Rosarwmento a vuolo= Som Massima potenra dus {Wan RTS, ohn lag ha manna omen” Mery ob Qa Natu soghalo digress por unusca stots 1 Vet DDESCRIZIONE: 11KT 225 # un potnteamplfcatore oi Bassa Froquenza,incraco d loge une potent contnos bon 100 Wan HM'S ss d'un carcoa@l BOR Lasua Seed ada ftedetacirproaurons snoracon ona dnameneoconosae ela aes appre come sgliesae ca ductecs” app core eouteione voce for ausizearione nsiabmant come cetera, oppuepor come corte Eel pu soporte coms ample ‘eafonoa dats one 256no9 ha outa dai Calgranmarce (21.600 ampfcstor moka puscssoe va ‘. 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Oppure preferisel soprattutto i Spplteativo, il far da sé In elettronica: tutto va bene purché funzioni 3 Dice! quanto spendi per il tuo hobby, approssimativamente in un anno. Penst Che un progetto, per essere accetiablle, non debba costare pid di Ure. Guanti progettl realizzeresti se non avessi problemi di denaro? Wi place co- 4 Quali rivste ai letronica legal oltre Radi ‘munque di piU? Segnalaci le tue preferenze. {5 Le pagine pubblicitarie che appalono su Radio Elettronica sono informative: Guall ltimamente ti hanno pit colpito? Scogline tre, cltando il nome dei pro- ott pubblicizatl, 7 11 tuo fvello di conoscenza delteletronica. Scegll una di queste tre defini- onl: basa, alta, altissima, @ La redazione ai Radio Elettron sttibuzione component! per 1 intenderebbe organizzare un servizio di- orl, Comuniea il tuo eventuale gradimento 1? Stud 0 lavori? Quanto tempo dedichi al tuo jetroniea ha un significato professionale? hobby? Oppure per te 40 Sei abbonato? Se non t1 ‘sei abbonato @ qualunque al sbbonato spiegact il perch@. In ogni caso ‘vista, anche non dl elettronica? NOME COGNOME VIA CAP cITTA’ - in omaggio da Radio €lettronica IL CODICE COLORI (RESISTENZE E CONDENSATORI) * VEDI SUL RETRO DI QUESTA PAGINA * PARTECIPATE TUTTI ALLA GRANDE INCHIESTA LETTORI wm WZ ln ober se ieee Teame Tel (0888) 2 UNIVERSAL - STEREO - MIXER Tra le lettere che perverranno al giornale verranno scelte ¢ pubblicate quelle relative ad argomenti di intereste generale. In queste colonne luna selezione della posta gid pervenuta In compagnia di alcuni watts Ho costruito un amplificatore da 60 watt, potenzian- do un vostro circuito apparso qualche tempo {a sulla rivista. Dovendo ora collegare le casse acustiche mi sorgono spontanee alcune domande. Per esempio col- legando l'amplificatore a carico minore, cosa succede? E, caso inverso, se il carico & maggiore della potenza? Questo perché non voglio guasti, voi mi capite con tutto quel che ho speso. Come ultima cosa la potenza di 60 watt é di pieco o effettiva? Per questo Vi rimando lo schema con il disegno dei radiatori diversi... (omissis). Francesco De Lucia - Napoli Quando si danno le caratteristiche un amplifica- tore si segnalano diversi parametri: la tensione dali mentazione, la sensiblit’ di ingresso, le impedenze di ingresso ¢ di uscita, la banda passante, la potenza. Ora si badi bene che Pimpedenza di uscita ¢ un dato inalte- rabile pena il mancato funzionamento dell’apparato 0 addirittura la sua distruzione. Bisogna sempre percid collegare un amplificatore ad un carico di impedenza tuguale a quella segnalata nelle caratteristiche. La po- tenza: questa & una carattei re resistivo del carico connesso ed & invece indipende ‘ica dipendente dal valo- te dalla potenza che il carico pud dissipare. Percid dunque va collegata nel suo caso un carico che reg: gesse poniamo 100 watt solo che noteremmo minore musicalita forse; insomma é owvio che un altoparlante di grande potenza sari diciamo pit difficile da far brare... Infine la potenza di picco & la max che l'ampli pud fornire per un breve periodo, mentre quella effet- tiva @ la possibile potenza continuativa che si pud avere senza danni. LE INDUSTRIE ANGLO-AMERICANE IN ITALIA VIASSICURANO UN AVVENIRE BRILLANTE 2 un posto da INGEGNERE anche per Voi Gorsr POLIFEGNICN INGLES! Wi permettranno 4 Vosta'e d congogoire amie sami, Diplom Laur INGEGNERE regolarmente Iscritto nel!Ordine Britannic, ‘una CARRIERA splondids| Ingegneria CIVILE - Ingegneria MECCANICA un TTOLO ambito Ingegneria ELETTROTECNICA - Ingegneria INDUSTRIALE lin FUTURO ioeo dh sod Ingegneria RADIOTECNICA 6 a ont ‘ingegnera ELETTRONICA BRITISH INST. OF ENGINEERING TECHN. Tali nan - 1088 Too - a Gaia 4/7 Sede Contra fe ton = Delegation in ut mond. €MTRoD Amplificatore stereo di potenza UK 537 dove si abbiona scose Srpontslta dpa, Inpiege det nega potent autoprofet con i ouraconeo ad eotocreso, perla mosima scuresa @ 19.5 oe Complete le serie HA Scale” dello quale & Tlemerto potent. 118 W per tance lemtcone um tine, “lime musesle per scale ned ante irene Ingombro dalla serie “mictlig® oneonetimpiege povene” Rotenc di sca mucae 36 W Pong ci vara p cand I dito 18 We Inpodenso veri #98 0 Eipote dl qerse 9 3 8 25-4000 Ke Inpedorzo ngs 100 0 Almerozone: 220 Vc, 50/60 He DISTRIBUTO IN ITALIA DALLA Gac ————— TUTTE LE ISTRUZIONI DEL NOSTRC PERSONAL SOFTWARE 1 computer reso facile: ultima puntata della descrizione di costruzione e uso del Sym-1. Quante cose da fare. dl GIUSEPPE PORZIO Foto SILVANO NANI, PUBLI FOTO [cust utting puntata vedremo, in una breve carrellata, tutte le istrazioni che possiamo usare con i nostro Personal Computer. Que- ste istruzioni devono essere lette dinamicomente e cio? consideran- dole utilizzabili in pid forme: in forma e in forma » perché produce Vimmediata risposta del computer mentre istruzione 10; PRINT RND (1) & considerata «a pro- gramma > perché costituisce una iga di un programma, Inoltre tro- verete quasi tutte le righe nume- trate con 10; questo numero & un esempio; owiamente le righe potranno e dovranno avere nume- razioni diverse nei nostri program- mi. Cosi pure troverete variabili chiamate X, Y, A ece. anche qui vale lo stesso discorso. Per fini re ricordatevi che avete tra le mani un potente e sofisticato computer, in grado di elaborare tranquilla- mente anche istruzioni multiple quali ad_esempio: 10 IF INT (RND (1) * 19) = 5 THEN PRINT LEFTS («RA- DIOELETTRONICA >, 5) e altre pid complicate. Se perd leggendo le istruzioni che seguono avrete dei dubbi non esitate! verificate se il vostro pen siero corrisponde a verita diretta- mente sul computer. II set di istruzioni ABS (X) (Absolute = assoluto) Ricava il valore assoluto di X. Es, A = ABS (X) se X8 > =OA risulta uguale a X. Se invece X & negativo A risulta uguale a X con segno positivo. AND (And = e) Esegue l'ope- razione logica AND e pud essere vusata nei seguenti modi: — 19 IFA < 5 ANDB <2 THEN 50 salta alla riga 50 solo se le due condizioni sono verificate — 63 AND 16 = 16 esegue l'o- perazione booleana AND tra i nu- ‘ottenendo come risultato (10000) meri 36 (111111) ¢ 16 (10000) che equivale a 16. Per ulteriori delucidazioni su questo _argomen- to vedere il manuale in inglese Synertek «Basic Reference Ma- nual» alla pagina 27. ASC. (X8) (Ascii = codice Ascii) Ricava il codice Ascii del primo carattere —dell’espressione XS, La tabella dei codici Ascii & visibile a pag. HI del manuale in inglese Synertek < Basic Referen- ce Manual >. Si ha un FC ER- ROR se la stringa é nulla, ‘ATN (X) (Arctangent = arco- tangente) Ricava Tarcotangente dell’argomento X espressa in ra- diantie compresa nell’intervallo 2/2 + 7/2. CHRS (X) Character = carat tere) Ricava il carattere corrispon- dente al codice Ascii (vedere la tabella dei codici Ascii a pag. HI del manuale in inglese Synertek « Basic Reference Manual ») com- preso tra © e 255 espresso dalla variabile X. CLEAR (Clear = cancellazio- ne) Cancella i dati inseriti in tut- te le variabili, azzera gli stati di FOR e¢ GOSUB e ripristina i DA- TA. CONT (Contines = continua zione) Riprende Tesecuzione del programma dopo __un‘istruzione STOP 0 un BREAK manuale. un comando diretto. COS (X) (Cosine = coseno) a Radio Elettronica gi esaurisce la descrizione generale: ra in futuro semplic di labor Ricordiamo che i fascicoli tipo ing. U serie dia iol Il personal montato in casa Hl personal computer cui queste pagine si riferiscono & stato deseritto, per Ia teoria di funzionamento e per la costruzione prat in edicola da ottobre 1980. Con questa puntata si Vautore del progetto comunque propor- programmi di applicazione per giochi, utilizzazioni rio € casalinghe, calcoli scientifici, eccetera. rretrati relativi al SYM sono disponibi a tichiesta € ottenibili a casa dictro versamento di lire 2.300 per coy Per ogni informazione sui prodotti trattati (¢ per quelli di analogo marche diverse) & opportuno rivolgersi direttamente alla GBC i Cinisello Balsamo (Milano) che i distribuisce in Italia, nei fascicoli di - Uliari della GBC Italiana — Dott. Ing. Modoni della COMPREL Italiana In cui gentile collaborazione si rivelata preziosa per Ia stampa di questa Ricava il coseno di X espresso in radianti. DATA (Data = dati) Dati usa- ti dallistruzione READ. Vengono Ietti nelordine in cui sono stati scritti, Es. Se i dati fossero 15,2 e 8 si scriverebbe 19 DATA 15, 2, 8. DEF (Define = definizione) Questa istruzione serve per defini- re una funzione numerica. Il suo funzionamento & il seguente: im- maginiamo di dover eseguire pit volte nel corso del programma la funzione V = V/B + C. Con I'- struzione 10 DEF FNA (V) V/B + C & possibile chiamare questa funzione col nome FNA. A questo punto facendo 20 Z = FNA (3) si ticava Z come 3/B + C. Infatti nella riga 10 @ stata defi- nita V come variabile «lavoro » € nella riga 2 @ stato assegnato a questa variabile il valore 3. Ogni volta che vortemo applicare que- sta funzione sara allora sufficiente richiamare FNA. Le regole si tattiche sono le seguenti: il_nome della funzione deve essere FN se- guito da un qualsiasi nome div riabile es: FNX, FNJ7, FNRI Ie variabili B, C sono normali va- riabili_usate nel programma; & possibile definire una sola variabi- Ie «lavoro >. DIM A (3) (Dimension = di- 2 mensionamento) Serve per dimen- sionare il numero di elementi pre- sente nella matice; in questo caso 4, da © a 3. Le matrici possono avere pid’ di una dimensione, nei limiti_ perd della memoria, ad e- sempio DIM A (2, 2, 2). Infine le ‘mattici possono essere dimensiona- te dinamicamente mediante varia- bili_numeriche; es. DIM A (X). END (End = fine) Produce la fine del programma. Un’istruzione CONT dopo una END provoca Pesecuzione delle istruzioni poste dopo la END stessa. EXP (X) (Exponential = espo- nenziale) Ricava E elevato a X dove E & uguale a 2.71828. Il massimo valore ammesso di X é 87.3365. FOR (For... = per...) Serve per ripetere piti volte le istruzioni comprese tra FOR... e NEXT. La sua forma @ la seguente; FOR X 1 TO 9 STEP 2...NEXT X. La variabile associata viene posta uguale a 1 e incrementata di due fino a che raggiunge (0 supera) ill valore definito da TO, L’istru- zione STEP & opzionale; se omes- sail computer assume STEP 1 Sono ammesse le seguenti forme: — 10 FOR X = A TO B con variabili. numeriche — 10 FOR V = 3*NT03.4/ A STEP SQR (A) con formu- le — 10 FOR X = 9 TO 1 STEP —_1 ordine discendente con STEP_negativo. E possibile anche inserire istru- zioni FOR...NEXT nell’ambito di altre istruzioni FOR...NEXT, E- sempio FOR A = 1 105: FOR B= 1T03:.. NEXT B: NEXT ‘A. In questo caso & perd necessa- rio usare diverse variabili A, B ecc. FRE (X) (Free = libero) Ese- guendo PRINT FRE (A) il com: puter stampa il numero di bytes non impegnati dal programma, GOSUB X (Go sub = vai alla subroutine) Produce il salto alla subroutine che inizia dalla riga X € termina incontrando Tistruzione RETURN. GOTO X (Go to = vai a) Pro- duce il salto alla riga X, IP... (If = se) Produce lesecu- vione di quanto segue solo se la condizione espressa & soddisfatta, Pud assumere una delle seguenti forme: — 10 IF X < = Y GOTO 50 se la condizione & soddisfatta salta alla riga 5$O 10 IF X > Y + 5 THEN 50 se la condizione & sod sfatta_salta alla riga 50 — 10 IF X < © THEN PRINT «< NEGATIVO » se la condizio- ne @ soddisfatta esegue Vistru- zione scritta dopo THEN. Attenzione nel caso di 10 IF A > 5 THEN 50: PRINT A. L’ struzione dopo i due punti_non verra eseguita sia che la condizio- ne risulti soddisfatta sia che risul- ti non soddisfatta. Invece, nel ca- so di 10 IF X < © THEN PRINT « NEGATIVO » : GOTO 5, se la condizione & soddisfatta verra stampato_« NEGATIVO » ¢ sara eseguito il salto, invece se la con- dizione non 2 soddisfatta Pesecu- vione del programma proseguird con le righe successive. INPUT (Input = immissione) Serve a immettere dati nel corso di un’elaborazione. Pud essere scritto nelle seguenti forme: — 10 INPUT A richiede T'im- missione di caratteri numerici 10 INPUT AS richied: missione di caratteri_alfaby — 10 INPUT A, B, C eee. Vim- chiede Vimmissione di pid serie di caratteri numerici — 10 INPUT «NUMERO »; A stampa una parola prima dei ca- ratteri da_inserire. INT (X) integer = parte inte- ra) Ricava la parte intera di X nei seguenti_modi: —10 =INT(13)A=O —10A=INT(NA=7 —10 A = INT (—0.1) AO —| —10A = INT(—2)A —10A = INTG5)A=3 LEFTS (A$, X) (Left$ = sini- stra§) Ricava una nuova stringa lunga X contenente i caratteri di AS iniziando da sinistra. Ad esem- pio sc A$ = «RADIOELET- TRONICA> eseguendo BS LEFTS (A$, 5) si otterra BS «RADIO ». LEN (A$) (Length = lunghez- za) Ricava il numero di caratteri facenti parte la stringa A$ ivi com- presi_glii spazi. LET (Let = assegna) Assegna un valore a una variabile E, LET X = 4, Listruzione LET & perd opzionale e normalmente viene o- mesa. EX = 4. LIST (List = lista) Serve per listare il programma in memoria. Pud essere usata nelle seguenti forme: — LIST lista dall’inizio alla fine — LIST X lista la sola tiga X — LIST _X — lista dalla tiga X alla fine — LIST X — Y lista dalla riga X alla _riga Y — LIST — X lista dalinizio al- la riga X dove X e Y sono numeri riga. LOAD A (Load = caricamen- to) Carica in memoria il program ma di nome A registrato su cas ta. Ogni volta che si esegue una struzione LOAD il computer ese- gue sempre automaticamente una 2 istruzione NEW. Vedere anche istruzione SAVE. LOG (X) (Logarithm = loga- ritmo) Ricava il logaritmo natu- rale (in base E) di X. Per ottenere logaritmi in altra base ¥ & sufficien- te applicare la formula LOG (X)/ LOG (¥). Ad esempio per i loga- ritmi in base diec A = LOG (X)/LOG (10) MID§ (A$, X, Y) (Middle = parte centrale) Ottiene una nuova Deol se) a ae a Fanoso F.to SYM-1 Personal Computer stringa costituita dai caratteri di quella definita (A$) che iniziano dalla posizione X per un numero pari a Y. Esempio: se A$ = «RA DIOELETTRONICA> eseguendo B§ = MID$ (AS, 6, 7) si ottiene BS = «ELETTRO» Questa istruzione pud anche pre- sentarsi nella seguente forma: MID$ (AS, X) in questo caso la nuova stringa sara costituita dal- Velemento X in poi di quella de- finita. Es, B§ = MID$ (A$, 6) B$ = = O& < = 65535). Serve per programmazione avan- ala. POKE X, A (Poke = serive in memoria) Scrive in una locazione di memoria X (> = Oe < 65535) il contenuto di A (> @e < = 255), Serve per program- mazione avanzata POS (X) (Position = posizione) Ricava la posizione del cursore do- po una stampa, Ad esempio: 10 PRINT « RADIOELETTRO- NICA » POS (X) vera stampato. RADIOELET- TRONICA 16 dove 16 @ la posi- zione occupata dall’ultimo caratte- re della parola stampata, PRINT (Print = stampa) Ese- gue la stampa di quanto segue li- struzione; ad esempio: — PRINT stampa una riga di spazi PRINT 1 stampa il numero I PRINT «A» stampa il carat- tere «A> PRINT X stampa il contenuto della variabile X PRINT AG stampa il contenu- to della variabile A$ PRINT A; AS stampa i con- tenuti di A © A$ di seguito PRINT A, B, C stampa i con- tenuti di A, B e C divisi in co- Jonne da 14 posizioni. Nel_nostro computer la parola PRINT puo essere sostituita dal carattere « eseguendo BS RIGHTS (A$, 11) si otterra BS =_ 0,OseX=0 e—1lseX<@. SIN (X) (Sine = seno) Ricava il seno di X espresso in radian SPC (X) (pace spazio) Stampa X spazi. Pud essere usato solo con l'istruzione PRINT. X deve essere = > Oe < = 255. SOR (X) (Square root = radi- ce quadrata) Ricava la radice qua- Grata di X. X deve essere maggio- re di zero. STEP X (Step = incremento) Ve- dede FOR... STOP (Stop = arresto) Incon- trando questa istruzione T’elabora- tore si arresta e viene stampato BREAK IN LINE X dove X & Ja riga in cui @ stata incontrata Ti- struzione STOP. STR$ (X) (String = stringa) Prende il contenuto di una varia~ bile numerica e lo traspone in una variabile alfabetica, Esempi: — 10 A$ = STR§ (A) da va- riabile a variabile — 10 A$ = STR§ (3.1) da co- stante a variabile. TAB (X) (Tabule = tabula) Produce la stampa di cid che se- gue con inizio dalla posizione X + 1. Il suo funzionamento & analogo a quello di SPC. TAN (X) (Tangent = tangen- te) Ricava la tangente di X e- spresso in radianti, THEN (Then = allora) Vede- re IF... TO (To = a) Vedere FOR. USR (X) (User’s subroutine subroutine utente) Passa il control- To alle subroutine in esadecimale presenti nel supermon. Serve per programmazione avanzata. VAL (A) (Value = valore) Prende il contenuto di una varia bile alfabetica e lo traspone in una variable numerica. Esempi: — 10 A = VAL (A$) da va- riabile a variabile —10 A = VAL («3.1») da costante a variabile. WAIT X, ¥ (Wait = lettura di memoria) Legge la locazione di memoria ed esegue Poperazione logica AND con Y. Serve per programmazione a- vanzata. Assegna un valore ad una variabile. Es. X = 2 — Sottrae. Es. X = A—B Elevazione a potenza. Es, X A Beleva A all’esponente B. * Moltiplica. Es. X = A * B / Divide. Es. X = A/B + Somma. Es. X = A + B oppure A = B + () Parentesi, Tutto cid che & racchiuso tra_parentesi & eseguito per primo. Sono possibili paren- tesi_ multiple; es. X = 3" 5 + (9/2)) = 28.5 > Maggiore (per istruzione IF...) < Minore (per istruzione IF...) = Uguale (per istruzione IF...) Cancella la riga corrente. << (DELETE) Cancella ultimo carattere_impostato. BREAK (Tasti_ SHIFT BREAK) Arresta Pelaborazione in corso ¢ stampa BREAK IN LINE. XXXX dove XXXX @ il numero dell’ultima riga eseguita. Serve a separare pitt istruzioni seritte in un’unica riga. 3 2 Equivale alfistruzione PRINT. Conclusioni Termina qui la lunga corsa al Personal Computer. Lunga perché @ durata ben sette mesi ¢ corsa perché il materiale, i dati e le in- formazioni che vi abbiamo fornito erano tali e tanti che avremmo po- tuto scrivere libri interi sull'argo- ‘mento con il risultato, perd, di non riuscire ad awvicinare ill princi piante all’affascinante mondo del computer. Abbiamo invece sinte- tizzato, sorvolato sulle cose sofi- sticate’e ci siamo soffermati sulle cose basilari. Ora la strada ¢ a perta. In un rapporto di interscam- bio operatore — computer sta a voi continuare a crescere con I'e- sperienza ¢ la buona volonta, con ‘qualche sera passata davanti al vi- deo del computer anziché davanti al video del televisore ¢, credeteci, il cambio & molto vantaggioso. O- ra, dicevamo, sta a voi ideare & preparare nuovi programmi. In questo campo, il limite & la fanta- sia. 3 II classico trenino per il gioco dei piccoli e dei grandi ma reso elettronico con un simpatico faretto di coda. i giocattoli elettronici non se ne sente davvero la mancanza, ma Treletironico, evidentemente non pa- 80, si arrovella per crearne di nuovi © cosi, nel vedere il classico trenino regalato ai pitt piccoli a Natale, non resiste ¢ impone che venga « miglio- rato » (dice lui) rendendolo pitt « rea- lista» magari con un dispositivo elet- tronico (era scontato). E la sua fur ria si abbatte sull'ultimo carro: un fanalino lampeggianie in coda al con- voglio ci starebbe proprio bene. Det- to, fatto, ‘Con materiali di fortuna recuperati da schede surplus viene fuori un ca- blaggio aggrovigliato, vergognoso, ma suflicientemente piccolo per essere racchiuso nel carro e per fare bella figura col suo funzionamento, Descrizione del circuito Si tratta di un circuito semplicis- simo costituito essenzialmente da tre parti: una sezione che diremo di al ‘mentazione, una oscillatrice e una Jota del diodo LED che viene fatto x i EM, STADERINI lampeggiare ¢ che tramite un forelli- no sporge dalla coda del carro. Per quanto riguarda la sezione o- scillatrice c' da dire che si tratta di un classico multivibratore astabile Ia cui frequenza di oscillazione & regolata essenzialmente dalle resisten- ze di base dei transistor e dai con- densatori. Qui le resistenze di base sono uguali, ma i condensatori no: uno & da 5 pF e Valtro & costituito dal parallelo di 10 pF + 5 FE = 15 uF. Questa differenza fa si che il periodo durante il quale un transistor 8 in conduzione non sia uguale a quello dell’alto transistor. Come con- seguenza il tempo durante il quale il LED & acceso non sara uguale al tem po in cui 2 spento e precisamente il tempo di luce sara maggiore, Questo non & cid che si verifica nelia realta dove avviene T'inverso, ma da prove fatte devo dire che cosi fa pitt «sce- na», Chi fosse di diverso avvisonon dovrd far altro che invertire i con- densatori 0 anche provare a cam- biare i loro valori finché non otterra UN FANA FERROMODELLISMé DICODA A LUCE LAMPEGGIANTE Alle ruote ‘Schema olettrico genorale del'apparecchio. Tr transistor per una realizzezione il ritmo il «duty cicle » (cost si chiama la questione del tempo di ac- ceso © di spento) che pit gli ag- grada La terza sezione serve a pilotare il LED che pud essere di qualungue po, ma preferibilmente puntiforme (nel prototipo montato il tipo gran- de perché non avevo quello giusto sul momento). La resisienza da 18 ohm limita la corrente che lo attra versa e quella da 270 K® fornisce I montaggio alia portata a ttt, tuna sommaria polarizzazione al tran- sistor, L’alimentazione Veniamo ora alla prima sezione, quella alimentatrice Essa & formata da un ponte di diodi (anch’essi di recupero) € un condensatore. Un cir- cuito siffatio Io si ritrova in tutti i citcuiti alimentatori, ma qui sembra strano giacché la corrente che manda avanti i ferromodelli 2 continua. E la corrente che li manda indietro? Pure continua, ma invertita, Inver~ tendo la tensione la tensione sui bi nari, perd, il nostro dispositive de «ve continuare @ funzionare regolar: mente, Ed ecco allora il motive del Ponte che pud essere realizzato con ogni tipo di diodo al _germanio, co- me nel prototipo, o al silicio, come pure si pud utilizzare un ponte gia pronto con i quattro diodi tutti in- 1 circuito pub essere realizzato comodamonte su circulto stempato. Qui sopra una possibile soluzione. Nella pagina accanto la disposizione del component ‘Nelle immagini i fenale i coda e 1! vagone ospitanto il prototipo. sieme nello stesso « package » come dicono gli inglesi. A tal proposito oc- corre ricordare che tali ponti hanno due ingressi segnati con ~ e altri due segnaticon + e —. Bene, gli ingressi segnati con il segno di alter hata sono quelli che vanno colleg alle ruote del carro come si dir& fra poco. E il condensatore? Ci vuole p ché Ia tensione all'uscita del ponte deve essere _livellata gincché altri menti il LED si accenderebbe male (© non si vedrebbe il giusto ritmo di faccensione. Bisogna ricordare che la tensione presente sui binari non & id livellata. I normalialimentatori per fermodellismo forniscono soltan- fo una tensione raddrizzata; altri ti pi, pit’ moderni, di alimentatori for- hiscono una uscita impulsiva e sono stati descritti in passato anche su questa. Rivista Il prototipo @ stato realizzato in una maniera a dir poco allegra ¢ pur- tuttavia ha funzionato subito tran- guillamente. Comunque per evitare sorprese non & male realizzare l'adat- to cireuito. stampato © montarci_so- pra con calma i vari pezzi. Dovrebbe Tunzionare praticamente con ogni ti: po di transistor NPN al sili volete possiamo fare dei nomi: BC 107, BC 108, 2N 708, ece, Si posso- no usare anche transistor PNP a pat to di invertire tutti i diodi ¢ i con densatori. Il circuito funziona corret- tamente tra 4 ¢ 1 volt, Sotto i 4 V la uminosita del LED & troppo bassa Componenti ‘OA95 18725 D1, D2, D3, D+ TRI, TR2, TRS ¢ allora eventualmente si_dovrebbe diminuire Ia resistenza che stain serie ad esso, Sopra i 12 volt non ® conveniente andare, a meno di aumentare detta. resistenza. Questo va detio per coloro che hanno ali- mentatori standard mentre ill pro- blema non si pone con gli alimenta- tori ad uscita impulsiva. Per quanto riguarda il collegamen- to dei fili di alimentazione alle ruote del carro c’® da fare un inciso. In D5 = diodo led RI, R4 = 82KQ R2, R35 = 27 KQ R5 = 270 Ko tanto, come & ovvio, le ruote devon essere metalliche. Tali assi_metallici hanno una ruota ad essi unita anche elettticamente ed un’altra @, invece, attaccata con V'interposizione di un gommino e questo per evitare il cor tocireuito tra i due binari ‘Come prima operazione si dovra verificare che Ie due ruote col gom- mino dei due assi non si trovino sul- lo stesso lato del carro; se cost fos- se, occorrera invertire un asse. R6 = 189 CI = 100 pF 16 V. L. 2, C4, C5 = 5 uF C3 = 10 uF ALEX, OVVERO UN TIMER CICLICO APPLICAZIONI Supponiamo di voler ottenere due azioni combinate nel tempo di durata differente e ripetibili. di ALESSANORO GRECO [ister presentato deserive un timer di tipo ciclico, Esso rea- lizza due cicli distinti di tempo- rizzazione entrambi regolabili_ nel- la durata. Alex @ inoltre in grado di funzionare come un normale ti- mer resettabile a mano mediante Si. Il progetto @ stato espressamen- te realizzato per soddistare le esi- genze di quanti desiderino ottene- re due azioni combinate nel tempo, di durata differente, ¢ ripetibili al- temmativamente. Tl campo di appli- cazione pud interessare tutti quan- ti abbisognino di un timer estrema- mente flessibile nelle applicazioni (si @ gid detto che Alex pud anche funzionare come timer semplice). Da me @ stato usato, tralaltro, anche per la riproduzione in se- rie di citcuiti stampati col metodo fotografico. Descrizione tecnica Funzionamento cielico: Si faccia riferimento allo sche- ma di figura. $3 ed $2, che appartengono agli scambi di un unico deviatore a slit- ta (vedi figura 2), possono essere pensati rispettivamente come due interruttori normalmente chiuso e normalmente aperto. In questa maniera si di la possibilit allo scambio del rele, collegato al posi- tivo dell’alimentazione, di alimen- tare sia la parte di destra che quel- la di sinistra del circuito, Si alimenti tramite $4 il circuito. Il led V si accende (il rel non & cccitato inizialmente), ed il Led R, ad esso in parallelo, & spento. Tra- mite lo scambio del relé viene ali- mentata la sezione di destra del circuito. Uno dei condensatori Ci, selezionati tramite COMM 2, co- mincia a caricarsi con costante di tempo regolata, entro certi limiti, dal potenziometro R3. Quando la tensione di Ci eguaglia quella di picco, la giunzione P-N del!" UJT 2 37 Fig. 1 ye rie Y SCAMBI RELB! 83 J ananatie + jo Alim, RT 3 R6 vit 1 | 52 Comm € ‘BY " . iL) LiL ds ea GO risulta polarizzata _direttamente, per cui Ci si scarica su RI pro- vocando I'innesco dell’SCR con conseguente scatto del relé ed ac- censione del led R. Lo scambio del relé muta po- sizione alimentando ora la_sezio- ne sinistra del circuito (’SCR, pe- 1, rimane comunque innescato). Qui avviene lo stesso ciclo di prima, che porta all’innesco dello SCR di sinistra il quale portando 38 ne Fig. 2 / Re s4 net @o ey rende il catodo di questo positivo rispetto all’anodo (cid @ sufficiente per interdirlo) riportare il relé alla posizione primitiva ¢ spegnere il led R. Dopo di cid il ciclo si ri- pete. Funzionamento manuale 1 deviatore a slitta viene commuta- to in maniera tale che $3 ed S2 sia- no rispettivamente aperto ¢ chiuso. 9 In questa maniera tramite Pa- pertura di $3 si impedisce alla se- zione di sinistra del circuito di es- sere alimentata una volta che il rel sia nella posizione ON (led R acceso). L'unica maniera per resettare il circuito e riavere il rele in posizio- ne OFF 2 quella di premere $1 (pulsante normalmente aperto), in questo modo si cortocircuitano in- fatti i terminali a-k. del’SCR di destra, Da notare che nel caso di fun- zionamento ciclico, cid non era possibile in quanto $2 era aper- to: cid escludeva qualsiasi indesi- derata alterazione del ciclo dovuta ad accidentale pigiamento di $1 ry Altri particolari D1 impedisce Verrata carica di C2 (nonché dei CI di sinistra) du- rante il periodo che prevede Pac- censione del LED R. Infatti quan- do 'SCR di destra & interdetto (e quindi il LED R spento) il nodo collegato all’anodo & a potenziale pit alto del nodo collegato all’ano- do del’SCR di sinistra. D2 ha la funzione di proteggere il LED R. T commutatori COMM 1-2 so- no del tipo una-via-pit-posizioni. Con i condensatori da me sugge- riti nella lista componenti si otten- gono temporizzazioni comprese tra il secondo e i cinque minuti. I potenziometri R3 ¢ R8 servo- no per la regolazione fine delle co- stanti di tempo, Per il montaggio Si consiglia di montare il circui- to come in Fig. 2. Si colleghino con due spezzoni di trecciola il punto m con il pun- to 2, il punto z con il punto x (ta- Ii collegamenti vanno fatti dalla parte-rame delle piste dello stam- pato). Si verifichino prima il funziona- mento ciclico ($3 chiuso, $2 aper- to), € poi quello manuale ($3 a- perto, $2 chiuso). Per quest'ulti- mo il ciclo di temporizzazione ini- Zia al rilascio di Si. Una volta verificato il perfetto Componenti Ri = R5 = 100 Ohm 1/2 W R2 = R6 = 470 » » R4 = R7= 47000» » R53 = R8 = 10000 » » Pot. Log. RO = 360 >» RIO = Rit = 520 » » LED R = LED ROSSO LED V = LED VERDE Di = 1N4148 D2 = N400 SCR = SCR2 = DIODO SCR 60 V 1/2 UJT = UJT2 = Uningiunzione 2N2646 RL = Relé 4 scambi 1 V3 A Si = Interruttore-pulsante NA $2.83 = Scambi NA-NC Deviatore a slitta S4 = Interruttore a leva COMM = COMM2 = Commu- tatore una via I posizioni (I NRO Condensatori) Setie di condensatori sug- geri 10-20-50-100-470-1000 Le capacita sono espresse in micto- farad A 15 V C2 = Cond. eletir. MF. 15 V Fuse 1-2-3 = Fusibili salvascambi 3A Scambi mobili Fig. 3 Particolare, in alto, delle connession! pacco molle relt, In seala 211. Qu! @ lato ghiera ai rama autocostrulbile. Vien avvitata ‘ramite il potenziometro allo ‘Ghassis divenendo cos! massa comune per | Ci. funzionamento del tutto, si, pud passare a montare il circuito in un contenitore metallico. Si noti che usando Io chassis come massa co- mune, si possono evitare i fili di collegamento alla massa (rappre- sentati in Fig. 2 a tratteggio). In Fig. 3 sono rappresentate le connessioni del pacco molle del rele, Si consiglia di fusibilizzare gli ambi mobili in modo da evitare danni al relé in una delle qual- siasi combinazioni che si vogliono adottare. Note I due LED da me usati sono sta- ti recuperati, per cui in lista com- ponenti non ho indicato, il tipo. Ovviamente devono essere scelti i valori appropriati delle resistenze RIO-RI Per concludere volevo aggiun- gere che una soluzione migliore di quella di figura uno pud essere ap- prontata per quanto riguarda il LED R. Esso pud essere connesso anziché in paralielo al rele, tra ‘massa e nodo superiore di R2. Cid @ senz’altro consigliabile con relé ad assorbimento maggiore di 50 ma. Con questa soluzione ’as- sorbimento del circuito nelle due posizioni relé ON-OFF pud esse- re linearizzato, Cid consente P'uso di un econo- mico alimentatore a zener nel quale tale semiconduttore richiederebbe, in questo caso, una potenza pari circa 12 X_ differenza-di-assorbi- mento (tra Led rosso ¢ rele). La soluzione descritta porta tra Paltro anche alla eliminazione di D2. Il motivo per cui lo schema da me inviato si presenta in altra forma @ presto detto: se qualcuno volesse realizzare il circuito con re- 18 a due scambi_ad esempio, po- trebbe incappare in uno di quei rele ad assorbimento « —20 ma o git di lis; in tal caso la debole corrente del’ rele non sarebbe sufliciente a mantenere 'SCR di destra in con- duzione (cid dipenderebbe soprat- tutto dal tipo di SCR usato). Le foto che appaiono nel servi- zio sono state realizzate dall’autore sul prototipo (@ presente anche I'a- limentatore). “a Trasmissione e registrazione automatica delle comunicazioni telefoniche. Esaminiamo il TX. Prize i date inizio ad un qual iasi discorso che abbia come fi- la comprensione del progetto cicero sara utile chiarire un breve ma chia- 10 presupposto: In quasi tutti i paesi di questa terra L'USO_ DEL PROGETTO CICERO EB VIETATO. Usare il ‘marchingegno di cui tratteremo in queste pagine equivarrebbe quindi ad un vero e proprio atto di delin- quenza che, come tale, sarebbe per- seguito dalla legge con gravi conse- guenze che lascio ben immaginare. Se devo essere sincero avevo molte perplessita sul fatto di affidare o meno questo progetto nelle mani di tanti sperimentatori quanti ne pud avere una rivista di questo calibro. To spero che i lettori capiscano queste specie di crisi di coscienza che sono caratteristiche di ogni buon progettista. In queste perso- ne certe titubanze sono sempre esi- stite come & sempre esistito, in casa di ognuno di loro, un cassetto di scrivania traboccante di progetti « troppo spinti >. Quando da quei cassetti esce qualcosa generalmente si stabilisce una complicita segreta tra chi scri- ve Particolo e chi lo legge. Per fa- re un esempio di vecchia data qual- che d'uno di voi ricordera di certo Yormai lontano periodo in cui, no- nostante le trasmissioni in banda cittadina fossero fuori dalla legali- 1, qualche rivista propinava, quasi di sottobanco, mediocri progetti di ignobili baracchini. Si noti perd che chi scriveva riu- sciva sempre a mettere le mani da- vanti dicendo che la legge non pu- nisce chi fabbrica le armi ma solo chine fa uso. Tale allusivo discorso lo faccio 2 i GIANCARLO ZANETTI pure io con l'unica differenza che nei casi sopraesposti era sin troppo evidente Pocchio strizzato che la ti- vista faceva ai suoi lettori In questo frangente invece il tut- to & stato fatto con la reale convin- Zione che il progetto abbia un fine unicamente didattico e formative (scopo ultimo della nostra rivista). Conclusa Vintroduzione e spe- rando che tutti abbiano afferrato i concetti sopra esposti mi accingo ora a spiegare finalmente in cosa consiste il progetto Cicero. Il suo stesso nome evoca le im- prese della famosa spia tedesca che operd al tempo della seconda guer- ra mondiale, quindi se avrete la bonta di seguire cid che andrd di- cendo capirete perché tale disposi- tivo & degno di tale nome. Il progetto cicero & diviso in due Aispositivi. II primo & una bana- lissima spia telefonica. Il suo com- pito consiste nel trasmettere in mo- Gulazione di frequenza tutte le con- versazioni che passano nell’appa- recchio telefonico che avra la di- sgrazia di ospitare nel suo interno il trasmettitore in questione. I secondo dispositivo si incarica invece di far registrare su una cas- setta magnetica tutto cid che la spia telefonica trasmette. In altre parole il registratore connesso al secondo dispositivo viene messo in moto so- lamente quando il microtelefono (Che altri non & che la volgare cor- netta) viene sollevato, A questo punto penso si potra ben capire la pericolosita potenzia- le di una simile accoppiata. Con tale sistema infatti & possi- bile tenere in perenne controllo un apparecchio telefonico al solo pa to di tenere sotto controllo la du- PROGETT( COMUNICAZIONI CICERO O LA SPIA TELEFONICA rata del nastro magnetico che anco- ra deve essere inciso, Tn questa prima parte tratteremo il principio di funzionamento di questa spia telefonica mentre in una prossima seconda parte verra spic- gato il secondo dispositivo che po- tremmo tranquillamente definire co- me il «cervello > dell’intero pro- getto cicero, Il progetto Cicero Parte 1°: la spia telefonica ‘Come tutte Ie cose di questa ter- ra anche lo spionaggio telefonico ha_una sua storia, Tutto probabilmente inizid quan- do le spie internazionali si resero conto che i messaggi segreti non sa- rebbero pid stati occultati_ nelle zampe dei piccioni viaggiatori o nel a SETS aeerows | y) mecca F eocco Ee | ETT Reso Th ‘Schema a blocchi del sistoma, In queste pagine ‘esaminiamo il creuito trasmettore spla, seno delle dame dell’epoca ma da allora avrebbero preferito viaggiare sugli indifferentissimi cavi di qual- che compagnia telegrafica o di qual- che societa telefonica. Dai primi rudimentali sistemi di spionaggio telefonico anche questa tecnica ha finito per evolversi giun- gendo a risultati che oggi lasciano senza fiato anche gli «addetti ai lavori ». Pur non avendo questa pretesa il progetto presentato in queste pagine non manchera certo di suscitare le morbose simpatie di chi sta leggendo queste righe. Schema a blocchi Il primo blocco del nostro appa- recchio @ costituito da un interrut- tore elettronico. Esso verrd appli cato a due punti dell’apparecchio telefonico con le modalitd che ver- anno trattate in seguito. Come dice il suo stesso nome Vinterruttore elettronico ha una funzione molto semplice. Per capi: re meglio il suo scopo sara utile approfondite un aspetto delle co- municazioni telefoniche. Ogni ap- parecchio telefonico a batteria cen- trale @ tenuto in permanenza ad luna tensione che pud essere (a se- conda della centrale telefonica) di 24, 48 0 di 60 volts, Per i non pratici in materia dird -che gli apparecchi telefonici a bat- teria centrale sono la_stragrande maggioranza e che si differenziano da quelli a batteria locale per il fatto di non avere, come questi ul- timi, una batteria indipendente da quella della centrale telefonica. Per dovere di cronaca dird che agli albori della telefonia la quasi totalita degli apparecchi telefonici era a batteria locale ma che poi in seguito furono abbandonati princi- palmente per l'alto costo di manu- tenzione che prevedeva ricariche periodiche della batteria se non addirittura la sua sostituzione dopo un certo periodo duso. Riprendendo il discorso di prima si diceva che la tensione che cade ai capi di un apparecchio telefoni- co & intorno a valori relativamente alti, Appena perd si solleva il micro- telefono dalla sua sede questa ten- sione cade su valori che si aggira- no intorno ai 6 volts. Questa escur- sione di valori impedisce nella pra- tica la costruzione di una microspia di piccole dimensioni. Inoltre si ri- schierebbe di squilibrare la linea telefonica con conseguenze preve- dibili, Per risolvere questi problemi si potrebbe dotate il trasmettitore con una pila da 9 volts con tutti i guai di ingombro, ricambio ed au- tonomia che si verrebbero a creare. Tl sistema poc’anzi proposto ¢ cio’ quello del’impiego di un in- terruttore elettronico, rappresenta invece il classico « prendere due piccioni con una fava >. Infatti, oltre a contenere le di mensioni del circuito a valori « mi metici », ¢ possibile trarre ’alimen- tazione dalla linea telefonica senza create nella stessa squilibri eviden- Ziabili. In pidt si ha il vantaggio di Circuito elettrico generale. La realizzazione deve essere solo sperimentele Rs Rb perche alrimenti vietata dalle legal vigent Fi ROSS far funzionare il trasmettitore sola- mente quando vi un conversazio- ne in corso (cosa questa importan- tissima ai fini div una ancor pid scarsa individuazione della micro- scopia tramite ipotetici controlli). Il blocco n. 2 & chiaramente il trasmettitore che si incaricher& di inviare nelPetere tutto cid che pas- sera nella propria linea telefonica. La potenza d'uscita in radiofre- quenza varia dai 40 ai 60 mW e quindi si pud ritenere che, in aper- ta campagna, senza ostacoli frappo- sti tra il ricevitore ed il nostro tra- smettitore Ia portata utile si aggiri sul mezzo Km. Purtroppo per lo scopo da noi prefissato la trasmissione avverra nel chiuso delle mura domestiche ragion per cui la distanza di tra- smissione verrd decurtata in misura molto variabile e dipendente da moltissimi fattori che qui sarebbe lungo elencare. Schema elettrico Come si pud notare da un 1° sguardo allo schema elettrico il nu- mero dei componenti é stato ridotto al minimo. In tal modo @ possibile creare un circuito stampato le cui dimen- sioni permetieranno un comodo i serimento in seno all'apparecchio telefonico, Linterruttore elettronico & costi- tuito dai transistors Tr2 © Tr3. I funzionamento & abbastanza sem- plice: quando non @ in atto_una conversazione telefonica tra i 2 fili della linea & presente una tensione di cui si é parlato precedentemente e che per evitare equivoci chiame- remo . ‘A questo punto sara utile chiari- re che i due fili essenziali del tele- fono sono di colore bianco e rosso. In particolare il rosso ha tensione positiva ed il bianco negativa. ‘Quando suddetto voltaggio cade tra i punti A e B del nostro circuito il transistor Tr3 (tramite le resisten- ze RS ed R6) entra in saturazione. In tal modo la base di Tr2 viene collegata alla massa negativa del circuito ottenendo cosi Vinterdizio- ne di Tr2-medesimo. Inutile dire che, con Tr2 inter- detto, il trasmettitore non viene ali mentato con la tensione < alta > presente sul collettore di Tr2 anche perché se cid avvenisse si noterebbe Pinfido filo di fumo uscire dispet- toso da un Trl sovrapolarizzato. ‘A questo punto si capira perché quando viene sollevato il microte- lefono (provocando la caduta della tensione ad un valore « basso ») il transistor Tr3 viene a mancare la tensione occorrente per far si che possa ancora mantenersi nello sta- to precedente mentre la base di Tr2, non pid collegata a massa, viene polarizzata positivamente dalla resistenza R4. Tutto cid causa Valimentazione appropriata del trasmettitore FM che pud in tal modo funzionare. Come @ risaputo i messaggi tele- fonici vengono trasmessi sui_ fli modulando una tensione continua 4% Ht montaggio Componenti RS = 56 Kohm C3 = 220 PE Tel = 2N 708 Ri = 220 Ohm R6 = 2,2 Kohm C4 = 100 pF eletrolitico Tr2, Tr5 = BC 140 R2, R3, R4 = 22 Kohm Cl, C2 = 10 Pi Ce = 650 Pi Lt = Vedi testo tramite i famosi microfoni a carbo- ne. Nel nostro circuito questi mes- saggi sono inviati direttamente (tra- mite il condensatore C4) alla base del transistor oscillante Tri otte- nendo cosi una trasmissione che non esiterd a definire in Hi Fi Questa soluzione é stata adottata considerando il fatto di trovarci da- vanti a segnali manipolati ¢ defor- mati da filtr, bobine ed altro an- cora per non parlare dei microfoni a carbone adottati su tutti gli ap- parecchi telefonici che, sciagurati, hanno una fedelt& di riproduzione che non si fatica a definire squal- lida. E chiaro quindi che un’altro ta- glio di frequenze avrebbe finito con il compromettere l'intelligibilita dei messaggi trasmessi con conseguenti traumatici risultati, Andando avan- ti nel circuito si vedono le resi- stenze R2 ed R3 che servono a po- larizzare la base del transistor Trl mentre C3 «sbatte a massa > gli eventuali residui di alta frequenza 6 che capitino nella base medesima. La frequenza di oscillazione del transistor Trl @ stabilita mediante LI, Cle Ce. CC é un compensatore variabile in continuita in modo da poter far spaziare la frequenza d'emissione dai 90 ai 110 MHz circa, II montaggio Ul disegno del circuito stampato riportato in questi fogli illustra un possibile assemblaggio dei compo- nenti Se qualcuno di voi avesse perd in mente altre soluzioni ritengo si libero di dare sfogo alla propria inventiva a patto perd di non aste- nersi dalle solite regole da rispet- tare quando si lavora in alta fre- quenza € cio’ evitare la creazione di mostruosi _assemblaggi_ ragno, preferire la vetronite alla resina fe- nolica, ma soprattutto realizzare collegamenti brevissimi. Se poi per puro sfizio si volesse ridurre anco- ta di pitt le dimensioni del circui- to & possibile, anche se lo sconsi- alio, adottare la tecnica orientale delle dai valori di RS e R6, cio’ Ia frequenza au- menta in modo esponenziale (cio’ molto in fretta) minore é il valo- re di RS € R6. (dato per scontato che si tenga ad_un valore costan- te le capacita C5 ¢ C6) In parole povere — invitiamo chiunque voglia avere un suono di una frequenza maggiore di quella da noi adottata di diminuire i va lori di RS e C5 per la prima tona- lita € i valori R6 © C6 per Paltra tonalita Facciamo notare comunque che i due oscillatori_ non funzionano (senza che si rovini nulla) se i va- lori di RS © RO superano appros- simativamente i 2200 ohm. Terza parte Supponiamo che alluscita 1 di LCL ci sia un livello logico AL- TO. (pin 13). L’integrato & dotato anche di uscite negate, cio’ aven- ti livello opposto alle’ uscite nor- mali, L'uscita negata 1 @ il pin 4, Quindi una tensione circa uguale a zero circolera in D1, bloccando Poscillatore 2 di LC.2, con la RO © C6, Quindi sui pin 4e $ di LC.2 ci sara un livello alto, poiché troviamo all’uscita di un invertito- re che avra_complementato il se- gnale da noi applicato ai pin 3 ¢ 4, tramite Di, Questo significa che il transistor T2 sar interdetto, & sul suo collettore vi sara un po- tenziale uguale a zero, Quindi Paltoparlante si trovera Posto, praticamente, fra il colletto- re di Tl ¢ la massa, polarizzando cosi il transistor TI I LED 2 sara quindi spento per segnalare che Poscillatore 2 di LC.2, di cui abbiamo appena parlato, & bloccato. Nell'istante da noi considerato Puscita complementare 2 @ ALTA, Infatti se Puscita vera 1 é alta, nelfistante da noi considerato fin dalP'inizio, Puscita. complementare 1 @ bassa. L'uscita vera 2, pin 5, sara_ugualmente BASSA, 'poichi come abbiamo visto in un multivie bratore astabile le due uscite (vere, nel caso del nostro LC.1) sono sempre a potenziale opposto fra loro. Si comprendera quindi che Pu- scita complementare 2 sara AL- TA, verri bloceata dal diodo D2 € non influenzera oscillatore 1 di 1.C.2, il eui treno di impulsi vera amplificato da TI Il Iettore, se non ha fuso, provi a ripetere il ragionamento nel se- condo ¢ ultimo caso, cio’ quando Puscita vera I di LC.1 @ BASSA. Constatera che il funzionamento é identico, ma sara questa volta il transistor T2 a funzionare, ¢ T1 sara bloccato, mentre andra in al- toparlante la seconda nota. Minitester «NYCE» TS/2562-00 © 4,000 Q/V © Ampia scala nera © Movimento antiurto su rubini ‘Specitchetecniche Minitester «NYCE» TS/2564-00 # 1.000 2/V # Scala a specchio per eliminare gli errori di parallasse © Movimento antiurto su rubini ‘13 /2568-00 75/2564-00 175/2562-00 nyce ‘TEST & MEASURING INSTRUMENTS oe PRO ENERGIA, SIMULAZIONE 1] PLASMI NUCLEARE 3 Gli esperimenti di un giovanissimo ricercatore italiano a contatto con il sofisticato mondo della tecnologia avanzata. {di MAURIZIO. VECCHIONE LAWRENCE BERKELEY LABORATORY | lavoro presentato in queste pa- gine @ un po’ speciale per va- rie ragioni, Innanzitutto perché, co- me i pil attenti avranno notato presso la firma, proviene dalla mi- tica Universita di California; poi perché Pautore & un ragazzo ita iano giovanissimo gid nostro let tore da anni. Infine perché largo mento @ inusitato: si parla addirit- tura di fusione nucleare. Ricordia~ ‘mo inoltre che il lavoro & stato pre- ‘miato in un concorso Philips per giovani ricercatori. Sono necessarie dunque alcune brevi note giusti cative. Diciamo subito che siamo lieti di poter diffondere il lavoro di tun nostro lettore che fa onore agli studi ¢ alla sperimentazione italia- ni, Maurizio Vecchione ha comin- ciato come tutti voi, giocando con transistor ¢ integrati, Ha studiato in Italia in una normale scuola interessandosinaturalmente anche alla teoria, non fermandosi cio? al- la mera praticaccia. Eccolo oggi nella favolosa California in una delle universita pit prestigiose del mondo a studiare ancora con ono- re, nel campo delle energie ¢ del- la fisica del plasma, Nella consape volezza orribile (conosciamo pur- troppo lo stato attuale della scuola italiana) che molti dei termini usa- ti sembreranno cinesi ai pitt, abbia- mo deciso ugualmente di soprasse- Sistemi per 1a fusions mucleare controllata SPBCCH Principali sistent per 1a fusions: Fig. 1 Fasc RELATIVIS®. DL BLETIRONE uesMerando un campo Imagneties per contenere le particelle cariche del plasma. br utilizeando una onda di shock per conprinere © contensre £1 plasma, AL ronento attuale {1 eistena nagnetico serbra eesere pint facilnente realizzabile 58 2, 1 2, 1 2y epee 6 ver 2p + Sree +n HT. Hel Cus + alstow) 932 + tite + del Mev Sea + (stow) 032 + bie + U48 new Tht + n(rast) -» 32 + le eV + n( stow) fa ) ow ft + fue ~ 2,5 Mev + n{stow) Rearioni di interesse in wi reattore utilizrante Geuterio cone clenente conbustibsle TAVOLA 11 Gxh-dede dove & rappresenta l'operatore laplaciano e a os TAVOLA TIT Contronto dian spparato ZSTA con Sl TOKAMAK: vantaget fa. Operazione con corrente al di sopra del Limite ai ai Kraskal-Shafranov, quiridi 11 paranetro di si- curezza qe! minore di uno. bs Operazione ad alti beta, (o-3,00lt)+ con un alto risealdanentor di stabilizzazione, cs Alta corrente toroidale, ohnico ed alto fattore Ganpi Magoetier BL = 8, Stabitite! (Oriterio di Suydan), (per siabilita’) sa resistonza plasnaticn dere a spiegazioni particolareggiate che esulerebbero dai limiti di una rivista come la nostra, sicuri che i pit intelligenti troveranno su ma- nuali€ enciclopedie quanto serve. Ricordiamo ancora che, mentre qui da noi risuonano ancora grida di sapore medioevale sull’energia, c'e un diciottenne italiano per fortuna che si d& da fare con poche chiac- chiere e molti fatti, che naturalmen- te conosce l’inglese, che sicuramen- te fara parlare di sé in futuro, Vo- gliamo pensare di aver contribui- {fo anche un poco noi di Radio E- lettronica alla sua formazione. Ec- co dunque le sue note con I'inten- dimento di spronare i pid capaci fra voi a prendere esempio. Energia come Per circa un quarto di secolo, pa- recchi paesi sono stati impegnati nella ricerca per la produzione con- trollata di energia atiraverso fusio- ne nucleare. La motivazione prima- ria @ Pabbondanza di combustibi- le da utilizzarsi in tali reattori. An- che se il Deuterio esiste in una par- te per 6500 di acqua, c’8 ne abba- stanza nell’acqua di mare da sod- disfare il fabbisogno umano per pa- recchi milioni di anni. Oltre al com- bustibile ci sono altre caratterist che che fanno questi reattori assai attrattivi, a, mancanza di scorie radioatti- ve ad alto livello; b. impossibilita di esplosione nu- cleare congenita nel ciclo del reat- tore. ¢. mancanza di mico dell’ambiente 4, basso pericolo biologic nel caso di incidente 0 sabotaggio ©. impossibilita di utilizzo del reattore per proliferazione nuclea- re, In tavola I sono elencate Ie rea- zioni di interesse, che riguardano il deuterio. Il ciclo di maggiore in- teresse 2 quello utilizzante la rea- zione 1., che ha una sezione @urto di 5 barns a 100 KeV. La maggior parte dell’energia & trasportata dai neutroni, (14.1 MeV), mentre la particella alpha trasporta 3.5 MeV. Fino a pochi anni fa si riteneva che Punica maniera possibile per ot- tenere le necessarie condizioni di \quinamento ter- alta densit& a temperatura nel pla- sma termonucleare fosse attraverso ‘un contenimento magnetico. Alcuni recenti sviluppi riguardo il confi- namento laser ed i fasci elettronici relativistici hanno aperto la strada, comunque, al confinamento iner- viale. La figura I ci da un’idea del- Ja suddivisione dei principali sist mi_allo stato attuale, In questo contesto risulta di cre- scente interesse studiare gli effetti sul plasma delle reazioni termonu- cleari, Per esempio risulta di inte- esse studiare come le particelle alpha prodotte nella relazione 1 sono rallentate e riscaldano il pla- sma, A questo scopo, dagli inizi de- gli anni 70 si comincid ad utili zare il computer per simulare le condizioni all’interno di un plasma ed ottenere predizioni teoriche su- gli effetti delle reazioni. Una rete di elaborazione dati fu costruita ne- gli Stati Uniti la quale, utilizzando il computer Cray 1 costituisce il pitt potente ¢ veloce computer del mondo. Utilizzando questi sistemi iniziai due anni fa una serie di analisi via computer dei principali fenomeni fisici connessi con la fi- sica dei plasmi termonucleari. Lo stato di un plasma pud esse- re rappresentato da una funzione matematica chiamata funzione di distribuzione Ia quale dipende sul- Ja velocita, sulla posizione e sul tempo: la denoteremo con f (vr, t) Una serie di equazioni pud essere derivata per mettere in connessione questa funzione con le quantita e- letiriche (E), ¢ magnetiche (B), co- me si vede in tavola TI ‘A questo punto il computer po- tra risolvere qualsiasi problema: le equazioni di Maxwell ci forniranno i campi E e B per una distribuzio- ne iniziale, i quali verranno poi in- seriti nell’equazione di Vlasov che ci dard f(v, r, ). Dalla funzione di distribuzione ‘possiamo ottenere le densita di carica e corrente che, se rinserite nelle equazioni di max- well ci forniranno j nuovi E e B. Il processo pud essere ripetuto quan- to si vuole cosicché il computer possa seguire Pevoluzione del pla- sma nel tempo. In presenza di reazioni_ termo- nucleari, comunque, le cose cam- biano parecchio. Come prima cosa Bgvaztont, PIGURA 1, Sinwlanione 4i Plasml via Computer . Fig. 2 26,3,2) Equavione di Viasor Mawel Simagione ai plasni altraverso computer: Le condiziont {niziall deverminano 1a densita dl carica e di corrente, Queste, attraverso le equaziont di Yaxvell deterninans 1 camps elettrici e magnetict 4 queli sono utilicrati per trovare la funsione di dietribaztone. questa e! utiliszata Gi nuovo par deteminare Te correnti edensita’ inizisli per i elelo micesnivo. Fig. 3 7 | Fig. 4 Baerga x10" ange Brg mergta trradiate dat iguenen dalle Snparsta’,(riportace in porcentoale) #2 nongla Terediate oa ‘Tempe (ntoreseeonét) Ie reazioni introducono nel plasma delle particelle ad alta energia, (al- pha). Queste vengono rallentate da collisioni coulombiane con gli altri ioni componenti il plasma e con gli elettroni, Questo rallentamento ri- sultera in un riscaldamento rapido del plasma. Siccome la pressione plasmatica & proporzionale alla temperatura, risulta_estremamente importante comprendere il compor- tamento di questo riscaldamento per mantenere le condizioni di sta- bilita. Per risolvere questo problema di- visi la gamma di energie disponibili in « gruppi energetici ». A questo punto, trovando il numero di par- ticelle per ogni gruppo e moltipli- candolo per Venergia media del gruppo mi fu possibile trovare I’e- nergia totale del plasma, dalla qua- le Tenergia depositata e quindi I’in- cremento in temperatura pud es- sere determinato, Questo semplice algoritmo fu trasformato in un pro- gramma chiamato Thermo. Le e quazioni per il rallentamento ener- getico sono quelle classiche, date da Stix, Una estensione naturale & quella 4i utilizzare i risultati ottenuti in un programma di simulazione pit ge- nerale in grado di fornire dati sul trasporto plasmatico nel campo magnetico. Questo fatto mi condus- Fig. 6 Br-40 S00 KA NsITY (Px) do cH RADIOS te xs0”* pewsiTy 4 B OXYGEN TINE WILLISER, Gratico a tre dimension! cost come disegnato dal computer. Qui Ja densita. 58 eraann tel 5 se alla scrittura di un codice di si- mulazione in grado di simulare la fase di post-implosione di un reat- tore di tipo a strizione zeta. Un tale programma ha enorme impiego nel- lo studio della diffusione dell'idro- geno, delle impurita nel plasma e delle perdite di energia radiante, nel simulare in altre parole, l’evolu- zione della configurazione magne- to-plasmatica nel tempo. ‘Anche se il sistema Tokamak ha — Fig. 5 avuto negli ultimi anni un naturale sviluppo non bisogna dimenticare che i sistemi a scarica zeta presenta- no ancora un enorme vantaggio nel riguardo di futuri reattori. In parti- colare il sistema a scarica zeta con campo toroidale reverso presenta u- na altissima stabilit& plasmatica numerosi awantaggi di carattere tecnologico sul sistema Tokamak, particolarmente perché il raggio del plasma e del toro non sono vinco- Fig. 7 ‘Ton TEMP Hee ft La temperatura eletironica evidenziata dallo speciale disegno ‘rialmensionale. lati da condizioni di stabilita, Nella tavola TIT ho fatto un riassunto dei principali vantaggi del sistema zeta, In particolare il programma che realizzai segue Pevoluzione nel tem- po del reattore attraverso una se- rie di equilibri idrostatici. Le equa- zioni idrodinamiche classiche sono utilizzate a questo proposito, ma es- se sono divise in due serie, una per il trasporto. energetico/plasmatico ed una per il trasporto radiante. Sviluppai due programmi coordina- ti da un terzo, chiamato LINK. Senza trattare in dettaglio le e- quazioni magneto idrodinamiche vediamo alcuni dei risultati pit si- gnificativi ottenuti con questi pro- grammi, in particolare per quanto riguarda gli apparati ZT-S e ZT-40 al Laboratorio Nazionale per la Fi- sica nucleate a Los Alamos, New Mexico, U.S.A. Questi risultati mo- strano che la temperatura elettro- nica nello ZT-s @ limitata dalle ra- diazioni a causa di impurita di os sigeno, ai livelli di operazione cor- enti, Si dimostra che lo ZT-40 ha una forte dipendenza sulla densita per Penergia radiata, Si trova inoltre che grandi gra- dienti termici si formano quando il plasma brucia attraverso una bar- riera radiativa in una singola regi ne plasmatica. a. risultati per lo ZT-S: le impu- rita sono principalmente d'ossige- no, la cui densita & assunta come frazione costante della densita di idrogeno. I risultati furono calco- lati per 0.%, 0.1%, 0.2%, 0.4% di impurita d’ossigeno. Si pud vede- re come Venergia persa dipenda dalla quantit’ di ossigeno presente nel plasma; per 0.4% di Ou il 25% dell’energia totale iniziale del pla- sma é dissipata, La temperatura ca- de da 21 eV a3 eV in 10s. b. risultati per lo ZT-40: per una densit’ plasmatica di 4 x 10% em-3 troviamo che lo ZT-40 raggiunge- TA una temperatura media elettro- nica di 600 eV dopo 4.6 ms. I grafici a tre dimensioni, otte- nuti con il programma LINK mo- strano il caso con 0,4% di ossi- geno. L'integrato TDA 1005 nelle note Philips Elcoma. Sistema time-multiplex e frequency-multiplex. EF, note che nella ricezione dei ‘oni, per avere una < sensazio- ne stereo » si richiedono almeno due informazioni, Questi due ca- nali audio. vengono. comunemente denominati canale destro (ora in avanti abbreviato con la lettera R), © canale sinistro (indicato con la lettera L). Teoticamente, per la tra- smissione di queste due informazio- ni occorrerebbero due distinti tra- smettitori, uno per il contenuto del canale destro, e altro per il con- tenuto del canale sinistro. Questa soluzione, ovviamente, risulterebbe costosa ed inoltre non sarebbe com- patibile. Difatti, quando si pensd di tra- smettere Vinformazione stereo me- diante un unico trasmettitore la pri- ‘ma caratteristica imposta a questo sistema fu quella della cosiddetta compatibilita; anche in questo ca- so, come in televisione, compati lita significa che un ricevitore mo- nofonico accordato su una emit- tente che trasmette in stereofonia possa dare una riproduzione mono- fonica di questa trasmissione; la compatibilita richiede inoltre ‘che un ricevitore stereofonico sia in gra- do di riprodurre non solo una tra- smissione stereofonica ma anche u- na normale trasmissione monofo- nica. ‘Tra i vari sistemi per ottenere la compatibiliti 'FCC (FCC = Fe- deral Communications Commision) scelse quello che prevedeva Ia tra- smissione contemporanea della somma (L + R) e della differenza (LR) tra i canali rispettivamen- te destro e sinistro. Questa somma e differenza del contenuto dei c: nali rispettivamente destro e sini- stro vengono combinate in un uni- co segnale chiamato segnale mul- ® 2 cura di A. MAGRONE tiplex (MUX). I segnale multi- plex andra poi a modulare in F.M. Ja portante del trasmettitore. In fig. 1 @ riportato uno schema 4i principio di un trasmettitore ste- reofonico. I segnali rispettivamente destro (R) e sinistro (L) dopo aver subito una preenfasi e una_limi- tazione di frequenza fino a 15 kHz vengono applicati ad una matrice all'uscita della quale si hanno ri- spettivamente la somma del se- gnale destro e sinistro (L + R) ¢ la differenza tra il segnale sinistro e il segnale destro (L — R). Il segnale-somma (L + R) viene applicato direttamente allo stadio sommatore. Il segnale-differenza (L — R) va invece a modulare in AM una sottoportante a 38 kHz; in seguito a questa modulazione si hanno bande laterali comprese tra 23 e 53 kHz. Per ridurre ’ampiezza complessiva, la sottoportante a 38 KHz viene soppressa, e di cons guenza verranno applicate allo sta- dio-sommatore soltanto le bande la- terali. Lo spettro di frequenze oc- cupato da questi segnali é riportato in fig. 2. Evidentemente, il ricevitore ste~ reofonico per rivelare le bande la- terali (L — R) ha bisogno della portante a 38 kHz soppressa in tra- smissione, Un primo problema che si pone quindi al ricevitore stereo- fonico & quello di poter rigenerare un segnale a 38 KHz avente la stes- sa frequenza e la stessa fase della portante a 38 KHz soppressa in tra- smissione. In televisione, & noto, si pone un problema analogo in quanto il se- gnale di crominanza viene trasmes- so con la portante soppressa, ed il televisore a colori, per poter rica vare da esso (pitt precisamente dal- PROGETTO ALTA FEDELTA REC (e DOLBY NA Memory PHONES Fic % DI DUE DECODIFICATORI STEREO UMITER DOLBY TAPE SELECTOR | 1 194099 ® @ On — sore Fecr LerT RIGHT Fig. 1 = Schema df principio di un trasmettitore stereotonica, 2) sagna le bande laterali) i due segnali dif ferenza di colore R— Ye B—Y ha bisogno di ripristinare la portan- te a 4,43 MHz (deta sottoportan- te) con la stessa frequenza e la stes- sa fase di quella soppressa al tra- smettitore. In televisione sappiamo che per agevolare questo compito viene trasmesso, a frequenza di ti- ga, un treno di oscillazioni (10 in tutto) avente la stessa frequenza e Ja stessa fase della portante sop- pressa in trasmissione questi treni Fig. 2 + Spettro di trequenze occupato dalle varie component! do! segnale multiplex b)segnale-pilota 9) © @) bande Iaterall delle sottoportante modulato dal sognale (L — A) 4) sottoportente soppressa I I I | 4 tresney keje = (+ A) di oscillazioni (burst) servono ap- punto a sincronizzare in frequenza ¢ fase la portante a 4,43 MHz ri- generata nel televisore che servira ai demodulatori sincroni per rive- lare i due segnali differenza di co- lore R—YeB—Y. Un sistema analogo viene usato nel ricevitore stereofonico per la portante a 38 kHz soppressa in tra- smissione, In questo caso, al po- sto del burst della televisione a co- lori viene trasmesso un segnale con- tinuo (egnale-pilota) di ridotta am- piezza con frequenza di 19 kHz, Come si vede, la frequenza del se- gnale-pilota corrisponde esattamen- te alla meta della frequenza della sottoportante (38 kHz). Lo standard FCC specifica inol- tre che il fianco positivo del segna- Ie della sottoportante (38 kHz) deb- ba intersecarsi sempre con il punto di passaggio per lo zero del segnale- pilota come appunto indicato in fig. 3. Come risulta dalla fig. 2, nello spettro delle frequenze trasmesse, il segnale-pilota @ sistemato in una zona priva di segnali; e di conse- guenza sara molto facile eliminarlo al’atto della ricezione per esempio mediante un circuito accordato. Il segnale campleto che va da 0 a 53 kHz viene chiamato segnale multi- plex (abbreviato in MUX). E que- sto segnale che va a modulare in frequenza la portante del trasmet- titore. La deviazione di frequenza della portante (4f) prodotta dal se- gnale-pilota rappresenta il 10% della massima deviazione: il rima- nente 90% di escursione viene oc- cupato dalle bande laterali dei se- gnali rispettivamente somma (L + R) e differenza (L — R). Analiticamente, il segnale stereo- multiplex (MUX) pud essere indi- cato dalla seguente espressione: Vaux = Li) + RO + [LO — RQ) sen ot + Vy sen 1/2o.t. nella quale: L(t) = segnale canale sinistro R() = segnale canale destro ©, = 238,000 rad/sec = velo- cita angolare della sottopor- tante V, = segnale-pilota. Fig. 3 - Rolazione che deve avere Ia fase @ la trequenza dolla sottoportente nei contronti del segnale-pilota pot sional en wow pet wet, [fies as =] | bly coer J T = , ae C cae " er ba oh ae Fig, 4 = Funeioni contenute ne! decodificatore stereo PLL TDA 1008. Il ricevitore monofonico In un normale ricevitore F.M. monofonico, il discriminatore & se- guito da un filtro di deenfasi; id, com’é noto, serve a compensare Veffetio di pre-enfasi introdotto nel segnale audio al trasmettitore. Si sa che il filtro di pre-enfasi al tra- smettitore si rende necessario allo scopo di migliorare il rapporto se- gnale/disturbo. In base alle norme standard CCIR, i filtri sia di pre- enfasi che de-enfasi devono avere una costante di tempo di 50 usec. Cid significa in altre parole che iI filtro di de-enfasi deve introdurre una attenuazione di 6 dB/ottava al di sopra dei 3180 Hz. Quando un ricevitore FM. mo- nofonico viene sintonizzato su un trasmettitore FM. stereofonico, il segnale multiplex ricevuto prima di raggiungere 'amplificatore audio dovra passare questo filtro. Cid produrra un’attenuazione di circa 20 dB alle frequenze intorno ai 38 kHz, Pertanto, potranno passare non attenuate soltanto le basse fre- quenze dello spettro. Come risulta dalla figura 2, questo spettro di fre- quenze non corrisponde altro che al segnale somma (L + R) conte- nente Pinformazione del canale nnistro ¢ destro rispettivamente, © cosi viene risolto brillantemente il problema della compatibilita. Esaminiamo poi il ricevitore ste~ reofonico, sezione per Sezione. Tabella | - Dati caratteristici ‘Tensione di alimentazione ‘Tensione di alimentazione ‘Temperatura ambiente Separazione dei canal alla £ Soppressione portante alla f alla f alla f Reiezione ACI alla f = 114 kHz Reiezione SCA alla f = 67 kHz essenziali del TDA 1005 «19 «38 «76 wid 2 67 v8.16 8...18 v ve16 tip. 15, v Tha tip. 5 c tdi. fd.m, 45 50 B 33 35 B 45 40 B - 6 B 52 70 eB 85 90 B we Te] Ble ERS) wr | Hise mre Fig. § - Decodtiiestore stereo tunzionante secondo i sistema trequency-multiplex Dati delle bobine: 11 L2'= 222 spire, 009 mm 250 spire, 009 mm Tutte fe misure sono state etfettate sanza'i filtro di uscta, vale @ dire, con la sola circuiteria df uscita relativa ai terminall 2 @ 3 come indicato in fi. 6 Essenzialmente il ricevitore ste- reofonico & costituito da queste tre sezioni: a) la sezione r.f.; b) la sezione decodificatrice-stereo; ©) gli stadi audio di uscita. La sezione r-f. ¢ costituita in linea di principio da un sintonizzatore, da un amplificatore fi. € da un seriminatore di frequenza. Come si vede, questa sezione non differisce fondamentalmente da quella di un comune ricevitore F.M. mon6foni- co. La sezione rf. & seguita dal de- codificatore stereo vero e proprio. Qui avviene il ripristino della por- tante a 38 kHz soppressa in tra- smissione e successivamente, dalla «tensione » fornita dal discrimina- tore di frequenza vengono ricavati i due segnali audio rispettivamente del canale destro e del canale sini- stro che verranno amplificati in due convenzionali amplificatori b.f. se- parati Per ricuperare dal segnale multi- Fig. 7 - Separazione dei canalt in funzione della trequenza, ‘a tratto continuo: sistema time multiplex; Jn tatteggio: sistoma trequency-multiplex. Condizioni: V8-18 = 15 V;V11-16 pp = 1 V; cottimizzato per! = 1 kHz; un‘ulteriore regolaxione per 15 kite! traduco in un miglioramento 3) circa 10 28. ite Pit woe at Vrcrgeoss meres sencrnee GO) cj Foes = Ae SS TL Bete be Fig. 6 - Versione time-division plex T'informazione audio del ca- nale rispettivamente destro e sini- stro, attualmente vengono impiega- ti due tipi di decodificatori, e pre- cisamente: a) decodificatori del tipo time- divisione multiplex nei quali ven- gono applicati contemporaneamen- te al rivelatore il segnale multiplex completo ¢ la portante a 38 kHz ri- generata nel ricevitore; b) decodificatori del tipo fre- quency-division multiplex con ma- trice nei quali vengono applicati al rivelatore solo le bande laterali (L — R) e la portante rigenerata nel ricevitore. In entrambi i casi, il problema fondamentale @ quello di ripristina- re nel ricevitore un segnale a 38 kHz avente la stessa frequenza ¢ la stessa fase della portante soppressa in trasmissione In passato sono stati impiegati vari sistemi per il ripristino di que- sta portante; a noi interessa far pre- sente che nel circuit integrato (oo! © 75 10 138 18 = A, yoKest co Fig. 8 - Separazione del canal In tunzione dolla resistenza Fig. 9 Collegata tra | terminal! 8 0 10 (tdim.): par i! cireuito ‘della 4 prova vedere fig. 7. Condizioni: V8-16 = Distorsione in funzione frequenza audio (1... 18 Vi V2I6 = VB6 wns Tabella Il Caratteristiche in c. a. e prestazioni dei due tipi di decodi a wunita di nota terminale parametro tdm, fd, unit di Separazione del canale:_regolabile a > 0 40 oB mediante RS-RIO; vedi figg. 7 © 8 12 25 tipico 45 50 B Campo di correzione del rolloff della F.1/FM. 12 Ez Tensione MUX di ingresso V1L-16 pp. v du < 035%; L = 1; R 12 n Ko Impedenza d'ingresso u ko Guadagno in tesione per canale 12 ov & Bilanciamento canale 12 #AGy < 1 1 aB Tensione di uscita (valore eff.) 2 V6 eff tip, 08. i v L R=1 12 5 V5.6 eff tip. «OB wi v Impedenza d'uscita 3 23 |Z tip, 56 Ke 4cc7 Ko Distorsione vedi figure 9 ¢ 10 fm = 1 kHz (in tutte le condizioni) 1 23 dw tip, 0,25, 02 % fm = 1 kHz, b= 1;R=1 1 230 de < 025 055% Alla risonanza dell‘anello; fm ~ 300 kHz L=%R=0 23 due tip. 0535 025% Soppressione BFC, vedi fig. 10 10 25 dave nr) 60 aB Intermodulazione alla fm = 15 kHz 6 as, tip, 55 65 oB Soppressione portante f= 19 kHe 1 219 tip, 35, 35 oB > 40 38 a f = 38 kHz 1 238 ® 3 SB f = 16 kHz 1 276 tip 6 B Reiezione Aci alla f = 114 kHz 4 a 4 tip. 52. 7 @B alla f = 190 kHz 4 2 190 tip 55, n B Reiezione SCA alla f = 67 kHa 5 267 tip. 85 90 B Reiezione delValternata residua > 40 40 B T= 100 Hz; V8.16 eff = 200 mV RR tip. 50 50 B VCO; regolabile alla frequenza nominale mediante R7-16 7 fico tip, 76 16 kz ‘Campo di aggancio (deviazione di 76 kHz rispetto alla frequenza centrale) segnale-pilota a 19 kHz di 32 mV 7 > 38 35 % Coeffciente di temperatura — non compensata 7 =7e 800 800 ppm = compensato 7 TC tip. 300 300 ppm Interruttore stereo/mono della tensione di soglia per segnale-pilota 19 kHz; regolabile mediante R138 Mo vit46 mV. tensione di soglia alla R13-8 = 300 kQ 1 VILI6 tip. mV Isteresi 9 i A VILI6 tip dB Circuito di commutazione-dolee — interamente mono 10 6 veI6 < 065 06 — completamente stereo 10 6 V616 So 13 OV Note 1. VINIS pp = Vs semnteptot (19 KH) o 2pm = 1 att 5. Per tension! dt atimentcione comprese ft 8 et Vt testo da 56 FO) ae ono Seer cleat tra mate Ser 4. Mizurato con un segate aingresso con poste 1 em fe sepale al spurl com fequonce 110 8H (por tld) oppure di 186 KH (per ay 19) 5, Misiata com un segnale eines com ps Lo Renn kee sega S ‘0s seynate pitta = 90% porate SCA (OF etl) 0%. 6 lewrua con un sepate dingesio “com: eS fe IS Be ater nar oi knle (x 15 Kio 38 HE Settoportant) 7. Veh anche figure 11 e 12. Compensato on ina rere RC oppliat ol trminae KResstore @ carbone: — TC ~ 250 ppm pp rexistore afm “ai meio: Fee ic0 pom. 4 Regolable medione RIS; per un {reo dpentonte dante campo crminte it eat Tabla I) V.18 (monojtreo) HE at SSH qt Fig. 10 - A. Spett dl trequenze alle uscite del decodifcatore time-muliplex B Spottro di requenze allo uscite del decodificatore frequency-multiplex ‘Condizion! VIT-16 pp = 1V;A=1/L=0 oa vii = 2 wt wo pert 12 ss m= Rh i616 (aerecmonsy 21 Volt m = Ph sober cet etn core *)ittronco wail (ttarone BFC Segal dsiaat a 2K (ml eins pe Nie weg V0 12 10) TDA 1005 il ripristino della por- tante a 38 kHz viene effettuato me- | Tabella Ill - Caratteristiche in c. c. diante il sistema PLL (Phase Lo- cked Loop), i cui vantaggi verranno aC; Vel6 = 15 V, (ea illustrati pid avanti. Tiversamente specifcato) *” Caratteristiche del TDA 1005 | campo delle tensioni di lavoro 8-16 8...18 ve Il circuit integrato TDA 1005 | Corrente complessiva (esclusa della | @ un decodificatore PPL. stereo per | lampada indicatice) 18 tip, tama prestazioni di alta qualita; il siste- | ‘i i ma di decodifica dei segnali destro | Pissinavione di potenza (in condizione € sinistro & basato sul principio con una corrente della lampada «< frequency-division —_ multiplex >» 115 = 100 mA; V8-16 = 18 Vo Paw 570 mW (£.d.m.) in precedenza illustrato. tension’ ‘el pi TITDA 100s ¢ in grado di da ‘ensont di saturazione del pilota stn in grado di dare: | Gala lampada a 15 = 160A VIS46 tp, 09 (Adiacent Channel Interference) © | Massima tensione dello stadio SCA (Storecast). pilota lampada VI5I6 2 v b) distorsione BFC (Beat-Fre- | sas quency Components) estremamen- ensioni di _commutazione: » te bassa nelle gamme delle frequen- | — Commutazione mong Ving 2 6& OY ze elevate. — isteresi Vis16 tip. 02 v I TDA 1005 presenta inoltre le seguenti caratteristiche: 1) con un numero ridotto di com- ponenti periferici pud essere im- piegato anche come decodificatore time-division multiplex (t.m.) il 1) Per tensioni di devono essere legati tra massa ¢ terminali 2 © 3. 2) Tensione massima per un funzionamento sicuro: VI4I6 < 6 V. imentazione comprese tra 8 ¢ 11 V, i resistori da 5,6 k@ ov co Fig. 11 - Valori tipi det campo di aggancio delosciliatore in tunzione della fensfone sogiia del pilota_alingrosso de! segnale MUX terminale 11 Condiziont: VB-16 ‘= 15-V; tansione sogiia de! segnale pilots regolata a ViT-16 = 30 mV ‘Maco = faco— 76 ki? nel quale theo = trequenza libera delloscilitore Ato = deviazione massima della fre rlaggenclata nel caso if segnale pilota (lerminale 11) sia inserit. Fig. 12 - Deviazione a trequenza in tunzione della temperatura ambiente (VCO In oscillazione libera) curva @ tratto leno. = termina curva tratteggiata: terminale. 7” colle un rosistore 2 ‘curva tratto © punto: terminale 7 collegato @ un condensatore N750 © un resistore a film ol metallo T 60 (sa) 20 15 Ve.16¥) Fig. 18 - Separazione dei canall in funzione i V6-16 ad 1 kHz. che consente di impiegarlo in appa- recchiature economiche di classe media; 2) pud essere impiegato in auto- radio dato che la sua tensione di alimentazione & di 8 V. 3) possiede un terminale aggiun- tivo che consente un passaggio mo- no/stereo « silenzioso »; 4) il passaggio mono/stereo & automatico, in quanto & controllato sia dal segnale-pilota sia dall’inten- sit& di campo del segnale in anten- na; 5) la distorsione nella regione della frequenza di risonanza dell’a- nello & bassa (~ 300 Hz; du = 0.25%); 6) esiste la possibilita di ottene- re una migliore separazione dei ca- nali mediante regolazione esterna; 7) Vamplificazione interna t.d.m. @ 6 dB; quella fd.m. & 10 dB; 8) possiede uno stadio pilota per la Iampada che indica « ricezione- stereo >; 9) dall'esterno esiste la possibi- lita di bloccaggio del VCO (Vol- tage Controlled Oscillator). Phase-Locked-Loop (PLL) e TDA 1005 In un decodificatore stereo, ’im- piego per il ripristino della sotto- portante a 38 KHz del sistema PLL (Phase-Locked-Loop) permette una considerevole semplificazione della messa_a punto del decodificatore medesimo..Nel TDA 1005 al posto di accordare, nella sezione per il ri- pristino della portante soppressa in trasmissione, i classici tre circuiti LC accordati, baster’ regolare un solo potenziometro, in quanto i cit- cuiti PLL sono incorporati nell’in- tegrato medesimo, Per cid che riguarda il canale del segnale FM stereo, compren- dente un preamplificatore, il deco- dificatore ¢ un amplificatore b.f., il TDA 1005 & in tutto simile al no- to decodificatore stereo TCA 290A; con la differenza che il TDA 1005 possiede una maggiore flessi- bilitd, “Infatti: a) alterando di poco la circuite- ria esterna, il TDA 1005 consen- te di realizzare un decodificatore del tipo time-multiplex (senza bo- bina) oppure un decodificatore fre- quency-multiplex (con bobina); ) il passaggio da mono a ste- reo, nel TDA 1005 non @ audit vamente percepibile, ed & ottenuto applicando una tensione al termi- nale 6 del circuito integrato, Descrizione dei circuiti contenuti nel TDA 1005 In fig. 4 & riportato lo schema a blocehi del TDA 1005. Da eso risulta che il sistema PPL & costi to essenzialmente dal bloceo VCO (Voltage Controlled Oscillator), dal divisore di frequenza 76/38 kHz, dal successivo divisore di frequen- za 39/19 kHz, dal rivelatore di fa- se del segnale pilota ed infine dal rivelatore di presenza del segnale- pilota stereo. Leoscillatore VCO Loscillatore controllato in ten- sione (VCO) produce una tensione a dente di sega con frequenza di 76 kH2; in caso di mancanza del qua zo (oscillatore « free running »), la frequenza del VCO pud essere Te- golata mediante un potenziometro esterno. La frequenza del VCO ri- sulta fissata da una costante di tem- po RC collegata al terminale 7, Du- Tante la carica della capacita, la costante di tempo RC & determina- ta dalla resistenza interna della sor- gente mentre durante la scarica & determinata da un résistore esterno collegato al terminale 7. Il valore tipico del coefficiente di temperatura del VCO T x ve = — 800 ppm/K. Il coefficiente di temperatura pu essere compensato mediante apposito circuito collega- to al terminale 7. I componenti che provvedono a questa compen- sazione sono indicati nei circuiti applicativi rispettivamente di fig. Se6. 1 divisori di frequenza Nella sezione dove avviene ta di- visione di frequenza, il segnale a dente di sega (Grequenza 76 kHz) viene in primo Iuogo dimezzato, ¢ cio’ portato a 38 kHz, ed infine, in un successivo flip-flop, portato alla frequenza di 19 kHz, che & appun- Fig. 14 = Dimension’ &! ingombro 9 terminali dit integrato TDA 1006. ‘Si tratta’ dl un contenitore DIL a 16 terminal! (SOT-88). to la frequenza del segnale-pilota. AlPuscita di_quest'ultimo divisore sono disponibili due segnali con frequenza di 19 kHz: una uscita a 19 kHz va a pilotare il rivelato- re di fase, Paltra, in quadratura di fase con la prima, (€ cigé sfasata di 90°), va a pilotare il rivelatore di presenza del segnale-pilota. II rivelatore di fase Il rivelatore di fase & essenzial- ‘mente un demodulatore in quadra- tura che Javora in maniera simme- ‘rica, Al primo ingresso del demo- dulatore viene applicato il segnale a 19 KHz ripristinato nel ricevito- re al secondo ingresso viene appli- cato il segnale-pilota a 19 kHz tra- smesso dalla stazione. Il segnale in uscita dal demodu- latore va infine a controllare tramite un filtro passa-basso (applicato al terminale 9) l'oscillatore controlla- tore controllato in tensione, ¢ cio’, il VCO. Rivelatore di presenza del segnale- pilota Il rivelatore di presenza del se~ gnale-pilota non @ altro che un de- modulatore sincrono. Se il segnale- pilota e il segnale a 19 kHz prodot- to localmente sono entrambi pre- senti ed hanno la stessa fase, all’u- scita del rivelatore dit presenza a- vyremo un segnale in c.c. Questo se- gnale viene impiegato per far pas- sare il decodificatore automatica- mente dal funzionamento mono al funzionamento stereo, II pre-amplificatore Lo stadio preamplificatore & for- ‘mato essenzialmente da un emitter follower in quanto all’ingresso & necessario avere una impedenza e- levata: il valore tipico ¢ 50 k®. Dal- lo stadio emitter-follower, il se- gnale viene applicato al rivelatore di fase a 19 KHz, al rivelatore di presenza del segnale-pilota, ed infi- ne, tramite un amplificatore, al ter- minale 10 (il terminale 10 rappre- senta una sorgente di corrente; la conduttanza deli’amplificatore & 4 To/4 Vu-w = 40 mA/Y). ‘L’eventuale presenza di alterna- ta residua sulla tensione di alimen- tazione viene soppressa autom: camente dall’amplificatore, ¢ di conseguenza, non pud « sporcare » il segnale. I due sistemi di decodifica Il sistema di decodifica & deter- minato dalla circuiteria_esterna ‘compresa tra il terminale 10 ¢ al- cuni stadi interni come il demo- dulatore ¢ Pamplificatore del se- gnale principale. Nel caso il decodificatore fun- tioni secondo il sistema frequency- multiplex (fig. 5), il segnale MUX viene scisso dai circuiti esterni nel- le sue caratteristiche componenti, 6° E’ IN EDICOLA ¢ cio’, nel segnale principale (L + R, f = 0... 15 kHz) e nel se- gnale secondario (L — R, che mo- dula in ampiezza la portante (sop- pressa) a 38 kHz). Il segnale principale viene deen- fasizzato (50 tis) ad opera delle costanti di tempo collegate tra i terminali 10 e 5. A sua volta, il segnale secondario viene deenfa- sizzato ad opera della curva di ri- sonanza del circuito accordato. IL segnale principale viene applicato al terminale 5 mentre, il segnale secondario viene applicato al ter- minale 4 delVintegrato. Nel caso il decodificatore fun- zioni secondo il sistema time-mul- tiplex (fig. 6), il segnale MUX viene applicato. direttamente dal terminale 10 al terminale 5 e, tra- mite un resistore e un condensato- re di disaccoppiamento in c.c., ai terminali 1 ¢ 4 del circuito, La ‘de- enfasi viene applicata alluscita del decodificatore. II decodificatore Il decoder @ costituito dall’am- plificatore della sottoportante a 38 KHz, dal demodulatore sincrono (e cio’ dal demodulatore del segnale secondario-segnale S), dall’ampli- ficatore del segnale principale (se- gnale M), ed infine, dagli amplifi- catori b.f, di uscita. La sottopor- tante a 38 kHz, prodotta con il sistema PLL, viene disaccoppiata in un amplificatore differenziale, ¢ successivamente applicata _all’in- gresso del demodulatore sincrono. Il segnale d’ingresso.(terminale 4), viene applicato simmetricamen- te al demodulatore sincrono: nel caso di funzionamento frequency- ‘multiplex, il segnale secondario Viene applicato tramite un circuito risonante mentre nel caso di fun- zionamento time-multiplex, questo segnale viene applicato tramite ac- coppiamento RC. Il segnale demo- dulato (L — R viene applicato con fase opposta ¢ cio’ + (L—R) e — (LR) a due resistori di usci- ta I segnale (L + R) proveniente dall’amplificatore del segnale prin cipale viene applicato ai resistori di uscita del demodutatore sincrono © combinato con il segnale secon dario (L — R) cosi da ottenere i segnali L ¢ R richiesti Liamplificatore B.F L’amplificatore B.F. dei segna- Ii tispettivamente Le R é formato da uno stadio singolo. Questo am- plificatore produce un livello di di storsione in terza armonica estre- mamente basso, ed inoltre tende a ridurre considerevolmente 'alter- nata residua Il decodificatore ha un guada- gno di 10 dB in caso di funziona- mento frequency-multiplex, ¢ di 6 4B nel caso di funzionamento di time-multiplex. Circuito di commutazione e pilota lampada-spia Il sistema di commutazione & formato da due interruttori: uno effettua la commutazione in funzio- ne del livello del segnale-pilota; il livello in corrispondenza del qua- le il commutatore entra in azione pud essere regolato mediante un potenziometro collegato al termi- nale 13 del circuito, L’altro com- mutatore entra in funzione ad ope- ra di una tensione continua ester- na (per esempio, dipendente dalla tensione di ingresso del ricevitore), Sistema di alimentazione dell in- tegrato AlPinterno dellintegrato si tro- va un circuito stabilizzatore di ten- sione, Pertanto, tutti gli stadi che non debbono essere necessai mente alimentati dalla tensione Vs, vengono alimentati da questo cir- cuito, La frequenza di oscillazione li- bera del VCO viene portata a 76 KHz agendo sul potenziometro va- riabile che fa parte del partitore applicato al terminale 7. Prestazioni dei due tipi di decodificatori (Te) = 25 °C; V8-16 Is Vv (salvo diversamente _ specificato) vedi schemi elettrici in figura 5 (con il circuito d’uscita modifica- to senza filtro) ¢ fig. 6. Le prestazioni di due tipi di de- codificatori sono riassunte nelle ta belle I ¢ IIL. Laser Ricerca Fin dalla scoperta, avvenuta al- la fine degli anni cinquanta, della possibilita di generare radiazione coerente alle frequenze ottiche, se- guita dal funzionamente dei pri- mi laser nel 1960, i laser hanno affascinato 'immaginazione degli scienziati e del grosso pubblico. Questo settore di ricerca @ stato, durante i successivi vent’anni, uno dei pitt appassionanti e produttivi nel campo scientifico, La IBM sin dagli inizi ha avuto un ruolo da protagonista nella ri- cerca sui laser. Molti tra i pitt im- portanti tipi di laser, tra i quali il laser a quattro livelli, il laser a se- micondutture ¢ il laser a colorante organico, sono stati ideati presso la Divisione Ricerca della IBM. I ri- cercatori della BM hanno amplia- to il campo delle sorgenti accorda- Dili fin nel lontano ultravioletto © nel lontano infrarosso, hanno svi- Tuppato il laser a pid corta lunghez- za @onda nell’ultravioletto. B stata inolire sviluppata una nuova tecni- ca per trasferire spettri infrarossi nel visibile, che consente di regi- strare, in alcuni_ nanosecondi, un intero spettro infrarosso e apre e- normi prospettive per Io studio det- tagliato di quel che accade nel cor- so delle’ reazioni chimiche. Ognu- no di questi progressi ha_inoltre sostanzialmente estesol'impiego scientifico dei laser. La ricerca sui laser & anche un esempio di quanto aceade nel corso della scienza, quando un vecchio settore di ricerca ne genera uno nuovo € ne & poi trasformato, Per esempio, appena pochi mesi dopo il funzionamento del primo laser, ne sono apparsi numerosi altri tipi Tutto questo & accaduto in larga parte per la grande quantita di in- formazioni spettroscopiche che e- rano state accumulate dagli scien viati nel corso di decenni, Nono- stante che queste informazioni non abbiano fornito in alcun modo in- dicazioni esplicite per nuove tran- sizioni laser, esse hanno tuttavia tracciato Vindispensabile linea condotta per la ricerca. A loro volta i nuovi laser, in particolare il laser accordabile a colorante, hanno rivoluzionato la venerabile scienza della spettrosco- pia. Questa rivoluzione riguarda non solamente il miglioramento dell’ordine di grandezza della pre- cisione, ma anche Vavvento di mezzi spettroscopici completamen- te nuovi, quali i processi di tran- sitorio coerente e i processi a mol- ti fotoni. Nella’ tecnologia, i laser han- no cominciato a trovare importanti utilizzazioni. La loro brillanza tro- va applicazione in prodotti quali i dispositivi a scansione per super- mercati e Je stampanti elettrofoto- grafiche. La coerenza spaziale del la luce laser & impiegata per ap- plicazioni quali Vallineamento in- terforometrico di strati di semicon- duttore per stadi successivi nella lavorazione. La coerenza tempora- Ie, in aggiunta alle sue vaste appli- cazioni in spettroscopia, dovrebbe, unitamente alla brillanza, essere al- Ja fine impiegata in sintesi fotochi miche. T laser a semiconduttore hanno la potenzialita per rivoluzionare le telecomunicazioni, © dovrebbero trovare importanti applicazioni nel campo degli elaboratori elettronici. Ciascuna di queste applicazioni pud essere considerata di prima generazione. L’impatto dei laser sulla tecnologia sta appena comin- ciando a farsi sentire. Monaco 1980 Dal 6 al 12 novembre 1980 nel comprensorio fieristico di Monaco di Baviera si & svolto il IX Salone Internazionale per componenti ¢ sottoinsieme elettronici — electro- nica 80, Su una superficie d’espos zione lorda di 82.000 mq 1.764 e- spositori di 33 Stati, tra i quali 876 ditte estere, hanno presentato le ultimissime conquiste delle moder- ne tecnologie. L’electronica 80, grazie alla partecipazione ufficiale di 10 Stati stranieri, ha acquistato un significato particolare su scala internazionale. Per gli espositori nazionali e per quelli esteri Pelectronica @ il salo- ne internazionale pitt importante di questo tipo. Nel corso del’electronica 80 il 97% degli espositori ha potuto al- lacciare nuove relazioni d'affari ed altrettante ditte hanno avuto du- rante electronica 80 dei contatti n con interessente di altri Stati, 11 97% degli espositori della Repub- blica Federale di Germania ha a- yato durante il salone dei contatti per Pesportazione ed il 98% degli espositori stranieri ha avuto duran- te Pelectronica 80 dei contatti con interessenti di altri paesi stranieri Tl 79%, degli espositori si atten- de successivamente al Salone un movimento daffari dovuto ai con- tatti_avuti durante electronica 80, L'89% degli espositori si sono fin dora espressi positivamente nei confronti della prossima electroni- ca 82. E cid 2 una chiara prova della fiducia che il settore dell’e- lettronica ripone da anni in Mo- naco, centro fieristico ed in parti- colare centro fieristico dellelettro- nica. Il salone di Parigi Patrocinato dal Gruppo Indu- strie Tecniche G.LE.L.) € dalle Associazioni di categoria dei Com- ponenti clettronici, organizzato. a cura della Societa’ per la diffusio- sione delle Scienze e delle Arti (S.D.S.A.), il XXIV" Salone In- ternazionale dei Componenti E- lettronici si svolgera a Parigi, pres- so il Parco delle Esposizioni della Porta di Versailles dal 6 all’ a- prile 1981. Vi si riuniranno oltre ai fabbri- canti di componenti, quelli degli strumenti elettronici di misura, del- le attrezzature ¢ dei sistemi, ‘non- ché la stampa professionale e le Organizzazioni ufficiali interessate. Non si conosce ancora fino ad oggi numero definitivo degli esposito- 1i sia francesi che esteri, le adesio- ni sono infatti ancora in fase di sistemazione ma possiamo fornire i dati statistici riferentesi alledizio- 2 ne precedente, quella del 1980: la superficie espositiva lorda era di * 68.000 mq, mentre quella occu- pata dagli stand era di mq 38.700. Ml numero totale degli espositori stranieri supera quello dei francesi il che conferma pienamente 'in- ternazionalita della rassegna. Il numero dei paesi fu infatti di 31. La partecipazione espositiva dopo quella francese (620 espositori), fu quella degli Stati-Uniti (338) 'se- guiti dalla R.F.T. (164), dalla Gran Bretagna (98), dalla Svizze- ra (77), dall'Italia la quale, con 52 espositori si piazzava cosi ‘al quin- to posto degli espositori stranieri Per quanto riguarda il numero dei visitatori, essi furono 87.243 (numero esatto delle tessere rila- sciate ad operatori economici spe- cializzati) e provenivano da 98 paesi. Gli stranieri erano 11,107, vale a dite il 12,70% del totale! Rispetto alledizione precedente, l numero dei visitatori_ stranieri che, era stato di 10.228 nel 1979, & aumentato di 1.279 unita vale a dire del 13%. L'talia nel 1980 si & piazzata al terzo posto dei’ paesi stranieri_ in numero di_visitatori con 1.403 operatori, dietro alla RET. (1.593) alla Gran Breta- gna (1500) Integrato di interfaccia La Motorola annuneia un nuo- vo circuito integrato circuito bipo- are tarato con laser, 'MC3419. Progettato per sostituire il circuito trasiormatore ibrido nei sistemi di telefonia PABX e linea di abbona- to, "MC3419 consente una sen: bile tiduzione di dimensioni, di peso e di costi Oltre alle sue funzioni base di essere alimentato dalla linea (cor- rente continua al telefono), di con- versione da due a quattro fili del segnale in alternata (cioé Ia fun- zione ibrida), il dispositivo al sili- cio a 18 pin assicura la protezione da sovratensione € da guasti di li- nea, ¢ presenta in aggiunta ulteri ti caratteristiche di controllo, mi- sure © soppressione di rumore. La precisione delle prestazioni analogiche dell’MC3419 viene rea lizzata, durante 1a fabbricazione, mediante taratura con laser sul chip dei valori critici delle resisten- ze ed ha come risultato un rappor- to di reiezione di modo comune (soppressione di interferenze lon- \dinali) tipico di —55/—66 dB nel campo di frequenze da 200 a 3400 Hz. Il rapporto di reiezione transibrida che ¢ la misura della capacita dello SLIC di mantenere Ja separazione dei segnali all'in- gresso della linea esterna, @ tipica- mente di 60 4B. In condizioni di insufficiente a- limentazione la prestazione del rue muore pud essere migliorata ali- mentando i circuiti interni con una alimentazione pulita usando il pin « batteria silenziosa » L'MC3419 funziona su tensioni di batteria da —20 V a —86 V. Il consumo di potenza in. fase non operativa (standby) é inferio- re a 10 mW quando il telefono non viene usato, poiché il circuito si ali- menta automaticamente e di pienamente operative appena il microtelefono viene sollevato, La soglia di rilevazione & pro- grammabile ed un_livello logico indica lo stato del microtelefono alapparecchiatura esterna di con- trollo. 1 due transistori Darlington che controllano la trasmissione di po- tenza al telefono sono montati e~ sternamente, rendendo possibile la tolleranza di alte correnti di corto circuito, tipicamente a 120 mA, in caso di guasti, € migliorando Paffi- dabiliti del dispositivo col_man- tenere basa la temperatura del chip MC 3419. Corti cireuiti verso terra da una sola o da entrambe le linee di abbonato fanno si che il dispositivo rimanga in funziona- mento non operativo (standby mo- de) fornendo solo una corrente mi- nima di sorveglianza. L’elaborazione del segnale av- viene convenzionalmente a guada- gnounitario, Comungue, MC 3419 consente che il guadagno di trasmissione e quello di ricezione siano selezionati indipendentemen- te, una caratteristica che non esi- ste nel trasformatore ibrido. An che Vimpedenza di terminazione di linea a c.a, & selezionabile; non & necessario che le impedenze de- gli ingressi_ siano accoppiate per ottenere una particolare. prestazio- ne del sistema. Ii dispositive & disponil contenitori in plastica ed in cer mica, in tre versioni: "MC3419A_ ad alte prestazioni, !MC3419 stan- dard, € 'MC3419C a basso costo. Tutti gli ingressi funzionano su un campo di temperature da 0 a 10 °C. Fairchild vi da «le opzioni » Lultima pubblicazione della Microprocessor Applications Group della Fairchild intitolata «Le Opzioni > riveste particolare interesse per coloro che si accin- gono a prendere in considerazio- ne Futilizzo della tecnologia dei microprocessori 0 per coloro che sanno gid di dovervi ricorrere a tempi brevi S Sei “fogli formativi’ illustrano al lettore tutti gli aspetti in materia. Presentano in modo chiaro € con- ciso i potenziali vantaggi, le pro- blematiche e le opzioni a disposi- Zione allorché si imbocea la stra- da di questa tecnologia. Sono elen- cate pitt di 80 possibili aree di ap- plicazione (economicamente giusti- ficabili) sia esistenti che imminent I successivi “fogli informativi pongono domande alle quali biso- gna dare risposta prima di proce- dere troppo avanti ed. illustrano tramite schema a blocchi le varie fasi di uno studio tipico. Il Gruppo Applicazioni dei Mi- croprocessori della Fairchild ¢ una squadra di ingegneri esperti nella gestione di progetti riguardanti i microprocessori in grado di identi- ficare nuove aree dove questa tecnologia pud essere vantaggiosa- mente introdotta. Questo Gruppo dispone di esaurienti mezzi div as- sistenza alla progettazione e di stru- menti per Io sviluppo del software © relativo hardware. Per ulteriori informazioni con- tattare gli uffici della Fairchild Se- miconduttori SpA. Connettore per fibra ottica La Plessey Connectors Limited di Northampton ha il piacere di annunciare, dopo cinque anni di ricerche, la produzione di un nuo- vo tipo di connettore a ferrula FC 701 per fibra ottica. Questo tipo di connettore in ag- giunta agli altri gid in produzione per impieghi militari, navali, avio~ nici ed industriali introduce i con- nettori Plessey nel mercato delle fi- bre ottiche per applicazioni in te- Iecomunicazioni. In Inghilterra, e si ritiene sia la prima in Europa, é gia operante u- na rete a fibre ottiche installata dalla Plessey in collaborazione con la BICC In una simile installazione i con- nettori per singola fibra ottica ri chiedono un accurato allineamen- to in modo da ottenere basse atte- nuazioni, a tale scopo si devono te- nere delle tolleranze molto strette in_produzione, Nel tipo di connettore a ferrula il sistema di allineamento @ atto a produrre una giunzione « Butt-ty- pe> 16° FIERA NAZIONALE DEL RADIOAMATORE, ELETTRONICA, _HI- FL STRUMENTI MUSICALI FIERA DI PORDENONE 1-2-3 maggio 1981 Modello FUKNER FV 200 nuovo ancora imballato, 5 fili, automati- co, costa di listino L. 130.00. Ven- doa L. 80,000 0 permuto con RTX VHE portatile 2-3 W 144- 146 MHz. In caso cambio anche, con altro rotore pitt grosso causa molto peso delle mie antenne ad uso radioamatoriale. Scrivere Orengo Michele, via Nino Bixio 3/12 A, 16128 (Genova). 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