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RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI

DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz


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PERIOOIco MENSILE - SPED. IN ABB. POST. GR. 3° /70 -ANNO XIX -N. 1- GENNAIO 1990
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VOLT D.C.
VOLT A.C.
AMP. D.C.
OHM
dB
= 0,25V-2,5 V-25 V-250 V- 1.000 V
= 10V-50V-250V-1.000V
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"%o , " % A tutti i Lettori, abbonati, assidui od occasionali, porgiamo,
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ACCESSORI agli inizi del nuovo anno, gli auguri più sinceri di un lieto pro-
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali seguimento nell'arco dei venturi dodici mesi. Con la speranza
che il tempo futuro debba essere foriero di maggiori fortune e,
soprattutto, prodigo nel gratificare il vostro ed il nostro lavoro
che, fino ad oggi, ci ha impegnati con vera passione, senso del
dovere e spirito di onestà. Anche quando la realtà storica di un
TESTER ANALOGICO recente passato si è espressa attraverso qualche disordine, al-
MOD. TS 260 - L. 62.000 cune inquietudini sociali e frequenti disservizi che, indubbia-
mente e pesantemente, hanno colpito l'editoria periodica. Ma
CARATTERISTICHE GENERALI tutto ciò rimane soltanto scritto nel libro dei ricordi, perché
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
l'avvenire ci prefigura uno scenario di vita più moderno e di-
Dimensioni mm 103 x 103x 38 verso, se non proprio straordinario. Certamente caratterizzato
Peso Kg 0,250
Scala mm 95 da grande operosità e dinamismo, cui nessuno dovrà sottrarsi,
Pile
2 Fusibili
2 elementi da 1,5 V se non vorremo ritardare quello sviluppo, già in atto, che ci
Spinotti speciali contro le errate inserzioni porterà assai lontano. Con tali premesse, dunque, riprendiamo
questa piacevole attività, che vuol essere un dialogo mensile,
PORTATE
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V - 2 V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
cordiale ed istruttivo, fra noi e voi, amici Lettori.
V-200V-1000V
VOLT A.C. 2,5 V- 10 V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V - \I
1000 V re \
OHM 2x1-2x10-2x100-x 1000 a onor e al

AMP. D.C.
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50 A - 500 A- 5 mA - 50 mA - 0,5 A - 5 A
250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A -
I·p4 v e· E·E']:/
CAPACITÀ=
10 A
0± 50F-0± 500 F (con batteria interna)
il4l é'il'
dB 22 dB - 30 dB - 42 dB - 50 dB- 56 dB- 62 dB

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Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
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LA COPERTINA - Riproduce i due apparati che
compongono il telecomando, a raggi infrarossi,
descritto nelle prime pagine del presente fasci-
colo. Il modulo ricevitore utilizza, in veste di sen-
sore e captatore dei segnali inviati dal trasmetti-
tore, la cellula fotovoltaica inviata in dono agli
abbonati.

a chi si abbona
o rinnova l'abbonamento
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
Sommario
a ELETTRONICA PRATICA ZEFFERINO DE SANCTIS
TELECOMANDO 4
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
A RAGGI INFRAROSSI
CON CELLULA SOLARE
Per riceverlo è sufficiente sottoscrivere un nuovo abbonamento, o rinnovare stampa
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Tutti i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 54
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Attiva e disattiva, con i raggi infrarossi, un piccolo relè.

Agisce alla maniera dei telecomandi per TV, sulla distanza di una decina di
metri.

TELECOMANDO l'uso delle onde meccaniche a frequenza relativa-


mente bassa. Dato che i messaggi potrebbero fa-
cilmente subire disturbi e interferenze, per l'ec-
cesso di sorgenti di questo tipo, in gran parte già
zioni infrarosse, non visibili, così come noi abbia-
mo fatto nel concepire il progetto del telecoman-
do presentato in questa sede. Il cui ricevitore,
per essere caratterizzato dalla presenza di un relè

ALL'INFRAROSSO esistenti in natura. Nemmeno il mondo della ra-


dio, in cui oggi è sempre più difficile scoprire ca-
nali di trasmissione liberi, deve considerarsi ido-
neo all'invio di segnalazioni, lungo gli spazi limi-
tati, con sicurezza e precisione. Dunque, allo sta-
in uscita, è in grado di pilotare qualsiasi circuito
elettrico o elettronico. Anche se il requisito di
maggior rilievo, di tale dispositivo, deve essere
individuato nella modulazione in ampiezza dei
segnali all'infrarosso, con una frequenza assai po-
I sistemi per trasmettere e ricevere una qualsiasi brante e assai poco razionale nella soluzione pra- to attuale delle comunicazioni attraverso l'aria e co utilizzata in questo tipo di apparecchiature
informazione, sulle brevi distanze, possono esse- tica del problema, pur rivelandosi economico ed senza cavo, è più vantaggioso affidarsi alle radia- che, adibite alla funzione di antifurto, poco pro-
re diversi. Ma quello tramite fili conduttori è cer- affidabile. E non conviene neppure ricorrere al-
tamente il meno adatto, perché molto ingom- l'impiego dei suoni o degli ultrasuoni, ovvero al-

RAGGI INFRAROSSI

Il sistema di ricetrasmissione, presentato e descritto in que- 2


ste pagine, vuol essere una valida ed utile applicazione prati-
ca della cellula solare che, nell'anno in corso, la casa editrice
TX : RX Flg. 1 - Il telecomando descritto nel testo
è composto da due apparecchi, il tra-
smettitore TX che irradia i segnali all'in-
Invia In dono a tutti i nuovi e vecchi abbonati. I =I I frarosso ed il ricevitore RX che li capta.

4
5
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R3 Il Il Il I
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Flg. 2 - Circuito elettrico del trasmettitore del telecomando. Con il trimmer R1 si Fig. 3 - Piano costruttivo del modulo trasmettitore del telecomando. Si noti, in
regola la frequenza dell'oscillatore, ma in pratica si tara l'apparecchio unitamente prossimità dell'integrato IC1, il piccolo spezzone di filo conduttore (pont.), che
al ricevitore. L'alimentazione si ottiene con una plla da 9 V. perfeziona la continuità elettrica del circuito stampato.

----COMPONENTI-----
Condensatori R5 = 22 ohm
C1 = 100.000 pF N.B. -Le resistenze elencate sono da 1/4 W co. Poi, per diseccitare il relè, basta inviare alla servirà a tarare il ricevitore quando il lavoro co-
C2 = 22.000 pF cellula fotovoltaica un secondo impulso all'infra- struttivo del secondo sarà giunto e quindi sospe-
C3 = 100.000 pF rosso. so a metà. Ma su questo argomento avremo mo-
Varie
È facile ora comprendere che, con questo dispo- do di soffermarci più avanti. Per ora occupiamoci
IC1 = 555
Resistenze sitivo, è molto agevole comandare l'apertura e la del progetto del trasmettitore presentato in figu-
TR1 = BC1O7
R1 = 22.000 ohm (trimmer) DL1 = diodo led verde chiusura di porte e cancelli automatici, oppure ra 2.
R2 = 15.000 ohm DL2-DL3-DL4-DL5-diodi led infrarossi (LD271H) controllare, per poi contare il numero di persone
R3 = 2.200 ohm p1 = pulsante (normalmente aperto) od oggetti che passano attraverso l'asse ottico del
R4 = 1.000 ohm ALIM. = 9 Vcc telecomando, interrompendolo. Con il vantaggio PROGETTO DEL TRASMETTITORE
che, durante l'impiego notturno, le operazioni si
svolgono senza che altri se ne accorgano, nella Il progetto del trasmettitore, come si può com-
massima riservatezza. Ma abbandoniamo qui prendere osservando lo schema di figura 2, è
ogni ulteriore considerazione sulle qualità tecni- molto semplice. In esso si impiega l'integrato
babilmente possono subire interferenze sul fun- raggi infrarossi può essere così sintetizzato. Un che del telecomando e sugli impieghi pratici che 555, che si comporta da elemento oscillatore, che
zionamento o, peggio, disabilitazione. ricevitore, simboleggiato a destra di figura 1 con se ne possono fare, per dare spazio alla descrizio- genera un treno d'onde di forma rettangolare, al-
la sigla RX, espone alle radiazioni provenienti da ne dei due circuiti elettronici, quello del trasmet- la frequenza di 1.800 Hz. Ma ciò avviene, ovvia-
un circuito trasmettitore (TX) la cellula fotovol- titore e l'altro del ricevitore, nell'ordine citato, mente, quando si preme il pulsante Pl, che chiu-
FUNZIONAMENTO DEL TELECOMANDO taica che, ricevendo l'informazione, provoca l'ec- che deve essere lo stesso perseguito in sede di de il circuito di alimentazione a 9 Vcc.
citazione di un relè, sui terminali utili del quale è montaggio degli apparati. Perché il trasmettitore L'impulso, emesso da ICl, dura per tutto il tem-
Il principio di funzionamento del telecomando a possibile applicare un qualsivoglia circuito elettri-
6 7
mensioni di 3,8 cm x 4,5 cm, che può essere di ESAME DEL RICEVITORE
bachelite o di vetronite.
Su una delle due facce della basetta supporto va Il circuito teorico dell'apparato ricevente è pub-
composto il circuito stampato, il cui disegno in blicato in figura 6. Esso è stato così concepito. La
grandezza reale è riportato in figura 4. cellula fotovoltaica CF, presente all'entrata, ca-
A montaggio avvenuto, il modulo potrà essere in- pta le radiazioni infrarosse irradiate dai quattro
serito in un piccolo contenitore di plastica, man- led del trasmettitore e le applica all'ingresso del-
tenendo esposti i quattro diodi led all'infrarosso, la sezione "a" dell'integrato ICl, che è un dop-
per i quali sono consigliati i modelli LD271H. pio operazionale di tipo TL082.
Nell'eventuale contenitore si dovrà inserire an- La sezione "a" di ICl funge da filtro passa-alto,
Fig. 4- Disegno in grandezza naturale del circuito stampato
da riprodurre su una delle due facce di una basetta-suppor- che la pila di alimentazione a 9 V, ricordando perché lascia via libera alle sole frequenze di va-
to, di forma rettangolare, delle dimensioni di 3,8 cm x 4,5 cm. che l'assorbimento di corrente, quando si preme lore superiore ai 300 Hz. La sua utilità, quindi, è
il pulsante Pl, non illustrato nello schema pratico avvertita nel lavoro di rifiuto dei segnali a 100 Hz
di figura 3, ma che, fungendo da interruttore, de- (50 Hz + 50 Hz) generati dalle lampade accese
ve essere montato in serie con la linea di alimen- con la tensione di rete ed eventualmente presenti
tazione della pila, si aggira intorno al 100 mA. È nel campo d'azione del trasmettitore. Questo fil-
dunque evidente che, negli usi prolungati del tra- tro, dunque, può considerarsi come uno schermo
po in cui rimane chiuso P1 e va a pilotare il tran- procedimento di taratura può essere eseguito sol- smettitore, è consigliabile inserire nel contenitore protettivo del ricevitore contro eventuali radia-
sistor TRl, che è di tipo BC107. tanto dopo aver realizzato una parte del modulo due pile da 4,5 V, collegate in serie, con lo scopo zioni diverse da quelle infrarosse. Ma più tecni-
Finché viene fornita alla base di TRl la necessa- del ricevitore e quindi verrà trattato più avanti. di elevare l'autonomia di funzionamento dell'ap- camente si dovrebbe dire che la prima sezione di
ria corrente di alimentazione, il diodo led verde parato. ICl rappresenta un filtro passa-banda a basso
DLl rimane acceso, per segnalare all'operatore Rammentiamo che la posizione dei catodi (K), fattore di merito Q, che ha lo scopo di non ren-
che il trasmettitore sta inviando, in direzione del MONTAGGIO DEL TRASMETTITORE dei quattro diodi all'infrarosso, è individuabile dere troppo critica la frequenza del trasmettito-
ricevitore, le radiazioni infrarosse. grazie alla presenza di una piccola tacca in pros- re, la quale, con fattori di merito Q troppo eleva-
Quando TR 1 entra in saturazione, i quattro diodi La pratica realizzazione del modulo trasmettitore simità di questo elettrodo. La stessa tacca-guida ti, avrebbe dovuto essere sintonizzata con quella
DL2- DL3 - DIA - DL5 non si illuminano, ma si a raggi infrarossi si ottiene secondo quanto se- si trova pure nel diodo led verde DLl. del ricevitore, sollevando i conseguenti problemi
attivano emettendo le radiazioni menzionate. Ed gnalato nel piano costruttivo di figura 3 e nella Per completare la continuità elettrica del circuito di taratura e stabilità.
il segnale trasmesso è modulato in ampiezza a foto di figura 5, che rispecchia il modello uscito stampato, occorre inserire un ponticello (pont.)
1.800 Hz. dai nostri laboratori di progettazione. in posizione parallela all'integrato ICl.
Con il trimmer Rl si regola la frequenza del tre- Naturalmente, il cablaggio si effettua su una ba-
no d'onde generate dall'integrato 555, ma questo setta supporto di forma rettangolare, delle di-

LE CELLULE SOLARI
offerte in dono ai vecchi e nuovi abbonati a Elettronica Pratica e
necessarie per realizzare alcuni dei progetti pubblicati su questo
periodico, possono anche essere acquistate presso la:

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Fig. 5- Questo è il prototipo del modulo tra-


smettitore realizzato dai nostri tecnici.
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ogni cellula, aggiungendo, per ciascun ordine, l'importo di L. 1.000 per spese di spedizione.

8
9
zzr
,

e
=
12V
e

Fig. 7-Schema pratico del modulo ricevitore composto su basetta-supporto con


circuito stampato. La cellula fotovoltaica CF e l'alimentatore debbono essere col-
legati tramite fili conduttori molto corti. Si noti la presenza di due ponticelli (spez-
zoni di filo conduttore rigido) che assicurano la continuità circuitale delle piste di
rame in prossimità di IC1 e IC2.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R9 = 330 ohm
R10 = 10.000 ohm
\ Cc1
C2
=
=
1.000 pF
1.000 pF
R11 = 1.200 ohm
R12 = 180 ohm
C3 = 1.000 pF R13 = 10.000 ohm
C4 = 100.000 pF R14 = 10.000 ohm
es = 100.000 pF R15 == 470 ohm
C6 = 22 F - 16 VI (elettrolitico) R16 = 1.200 ohm
C7 = 10.000 pF N.B. - Tutte le resistenze sono da 1/4 W
C8 = 1 F (non polarizzato)
C9 = 100.000 pF
C10 = 220 F - 16 VI (elettrolitico) Varie
IC1 = TL082
TR1 = BC107
Resistenze
TR2 = BC107
R1 = 1.200 ohm TR3 = BC177
R2 = 12.000 ohm IC2 = 4027
R3 = 3,3 megaohm DG = diodo al germanio (quals.mod.)
R4 = 22.000 ohm D1 = diodo al silicio (1N4004)
R5 = 1.200 ohm DL = diodo led
R6 = 100.000 ohm RL1 = relè (12 Vcc- 120 ohm)
R7 = 22.000 ohm CF = Cellula Fotovoltaica
RB = 470.000 ohm (trimmer) ALIM. = 12+ 14Vcc

11
10
2--

1--

F
25 50 100 200 300 500 IK 1,5K 2K 3K 5K 10K 20K

1800
Hz

Fig. 10 - Diagramma interpretativo del comportamento del filtro passa-basso, inse-


rito nel modulo ricevitore e rappresentato dalla sezione "a" di IC1. Con il numero
1è,segnalato il livello unitario, con il 2 quello doppio, che viene raggiunto intorno
Fig. 8- Circuito stampato, qui riportato in grandezza naturale, necessario per il al 1.800 Hz.
cablaggio del modulo ricevitore.

La frequenza di lavoro del TX ed il suo Q sono la capacità dei condensatori menzionati, mentre
stabiliti dai valori attribuiti alle resistenze R1- per modificare il Q, si deve mutare il rapporto Aumentando il valore di R8 (trimmer), il guada-
lizzato nella realizzazione del filtro "attivo",
R2- R3e ai condensatori C1-C2- C3. Quindi, tra R3 ed R2. gno aumenta fino al massimo consentito dalle ca-
equivalente ad un circuito LC a "p greca".
se si vuole cambiare la frequenza, occorre variare Tutto il guadagno del primo stadio di ICl è uti- ratteristiche interne dell'integrato ICl, ossia fino
In figura 10 è riportata la curva tipica del filtro ad un migliaio di volte.
passa-banda, la cui risonanza si manifesta attorno
Il punto di lavoro dell'amplificatore è fissato dal
al valore di frequenza di 1.800 Hz. In questa zo-
partitore R7 - R4, filtrato tramite C4. L'alimen-
na il guadagno della sezione "a" di ICl raddop-
tazione, invece, è filtrata da R9- C5 - C6.
pia. E ciò è chiaramente indicato sulla sinistra
Lo stadio IClb, dopo aver amplificato il segnale,
della stessa figura, nella quale, con il numero 1 si
lo applica al circuito raddrizzatore composto dal
segnala il valore unitario del livello di guadagno,
diodo al germanio DG e dal condensatore C8.
mentre con il numero 2 è indicato il livello del
La corrente continua, uscente dal raddrizzatore,
guadagno doppio. In altre parole, al livello 1, il
raggiunge lo stadio a trigger di Schmitt, realizza-
valore della tensione in entrata è pari a quello in
to con i due transistor TRl e TR2, il quale pro-
uscita, al livello 2, la tensione in entrata risulta
voca la commutazione dallo stato logico "O" a
moltiplicata per due in uscita. E ciò accade sol-
quello "P", e viceversa, del piedino 3 dell'integra-
tanto attorno ai 1.800 Hz. Fra O Hz e 300 Hz non
to IC2, che è di tipo 4027 e che, con una delle
passa alcuna frequenza, da 3.000 Hz in su, fino a
sue sezioni rappresenta il flip-flop. Il segnale
100.000 Hz, il guadagno è unitario.
uscente dal piedino 2 di IC2 provoca la saturazio-
Facciamo notare che la scala dei valori di fre-
ne o l'interdizione del transistor TR3 che pilota il
quenza, di figura 10, allo scopo di facilitare la let- relè RLL
tura, non è stata composta linearmente.
Lo stadio a trigger di Schmitt, ottenuto con i due
Il segnale filtrato attraverso la prima sezione di
transistor TRl e TR2, è un amplificatore a due
ICl viene inviato alla seconda sezione "b" di
stadi ad accoppiamento diretto, ossia senza con-
ICl, che funge da amplificatore a guadagno re-
densatore di accoppiamento, dato che serve ad
golabile ed è collegato nella configurazione in-
amplificare la corrente continua. La reazione po-
vertente, il cui guadagno è valutato tramite:
sitiva, stabilita dalla resistenza R12, introduce
Fig. 9 - La foto riproduce il modello del ricevitore del telecomando montato e col- nello stadio una opportuna isteresi, allo scopo di
laudato dai tecnici di Elettronica Pratica. utilizzare in uscita un segnale con fronti ripidi,
G = R6 + R8
che sono necessari in quanto quelli lenti impedi-
R5 rebbero il corretto funzionamento di IC2.
12 13
mo tempo, fino al diodo al germanio DG e al minima amplificazione della sezione "b" dell'in-
condensatore C8 da 1 F, perché a questo punto tegrato ICl. Dopo tale intervento, il trasmettito-
del lavoro costruttivo, anziché procedere oltre, re deve considerarsi tarato e la costruzione del ri-
TESTER
IN VOLT
occorre effettuare la taratura del trasmettitore cevitore può continuare fino a conclusione.
nel modo seguente. Si osservi lo schema riporta- Il trimmer dell'amplificazione, ossia della sensibi-
to in figura 11 e si applichi, fra il catodo del dio- lità del ricevitore (R8), va regolato a piacere, a
do al germanio DG e la linea di alimentazione seconda delle esigenze dell'operatore e dell'ap-
negativa del ricevitore, un tester commutato nel- plicazione che si vorrà fare del telecomando. Ri-
la misura di tensioni continue e sulla scala di 2 V cordando che, soltanto alla massima sensibilità,
fondo-scala. Quindi si posizioni il trasmettitore qualche falso impulso, proveniente dalla rete, po-
alla distanza di 30 cm dalla cellula fotovoltaica trebbe far scattare erroneamente il relè. Ma ciò
del ricevitore e si alimentino i due apparati, il TX può essere evitato utilizzando un alimentatore da
e l'RX, premento il pulsante Pl del trasmettito- rete provvisto di un ottimo filtraggio.
re. Si intervenga poi, con apposito cacciavite, sul A lavoro costruttivo ultimato, il modulo ricevito-
Fig. 11- Quando il montaggio del rice- trimmer Rl del trasmettitore, regolandolo in mo- re può essere inserito in un contenitore metallico
vitore giunge al diodo al germanio DG do che il tester, montato provvisoriamente nel ri- con funzioni di schermo elettromagnetico, nel
e al condensatore es, ci si ferma e, pri- cevitore, segnali il massimo valore di tensione
ma di continuare, si tara il trimmer R1
modo illustrato in figura 12. La cellula fotovoltai-
montato nel trasmettitore in modo che possibile. Questa operazione va fatta con il trim- ca, in questo caso, va protetta da qualsiasi fonte
l'Indice del voltmetro, commutato su 2 mer R8 del ricevitore tutto spostato sul valore di luce per mezzo degli appositi filtri di plastica
V f.s., si sposti il più possibile verso minimo di resistenza, corrispondente pure alla per radiazioni infrarosse.
destra, in direzione del massimi valori.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


MONTAGGIO DEL RICEVITORE come la cellula solare debba essere rivolta verso L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
la sorgente dei segnali all'infrarosso, ovvero verso le della redazione e del collaboratori di questo
La costruzione del modulo del ricevitore si effet- i quattro diodi del trasmettitore. periodico. E vuol essere un autentico ferro del
La figura 8 interpreta la composizione del circui- mestiere da tenere sempre a portata di mano,
tua tenendo sott'occhio il piano costruttivo ripor- una sorgente amica di notizie e informazioni,
tato in figura 7. La cellula fotovoltaica e l'alimen- to stampato, qui pubblicato in grandezza reale, una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tatore a 12 Vcc, rimangono al di fuori della ba- che va riportato su una delle due facce di una ba- tante.
setta-supporto sulla quale si realizza il cablaggio. setta di materiale isolante, di forma rettangolare Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
La foto di figura 9 riproduce il prototipo del rice- e delle dimensioni di 6 cm x 10 cm. esso si ricorre quando si voglia confrontare la
vitore collaudato dai nostri tecnici. In essa si nota Il montaggio del ricevitore va eseguito, in un pri- esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 13.500 di misura - I condensatori- I resistori- I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prln-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Flg. 12 - Il modulo elettronico del rice- Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
vitore, a montaggio avvenuto, può es- posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
sere Inserito in un contenitore metalli- a due colori.
co, sul cui pannello frontale si applica
la cellula fotovoltaica, protetta, ante-
riormente, da un filtro di plastica per
raggi infrarossi.

14
15
+28
- ·e,6
Con un big-led
bicolore
rosso e verde.

La mescolanza dei colori provoca,


in alcuni soggetti,
particolari stati psicofisici.

Il lampeggìo,
ad un certo valore di frequenza,
induce artificialmente sonnolenza.

LAMPEGGIATORE con i. quali può accendersi il componente, che si


identificano con i due anodi e sui quali va appli-
mente, sei circuiti indipendenti di inverter a trig-
ger di Schmitt.

IPNOTICO cata la tensione positiva. Pertanto, non cablando


uno dei due terminali laterali, il big-led si accen-
de con un solo colore. Alimentandoli entrambi,
alternativamente, come accade nel progetto pre-
Per svolgere le funzioni richieste dal progetto di
figura 1, è stato scelto il modello 40106 B, che
utilizza transistor ad effetto di campo, sia a cana-
le N che a canale P, in modo da realizzare stadi
sentato in questa sede, l'elemento si accende pri- perfettamente simmetrici, sia verso la linea di ali-
Il big-led, ovvero il diodo led con dimensioni lettori, naturalmente attraverso il suo impiego in ma in rosso e poi in verde, con una frequenza pi- mentazione positiva, come verso massa. Inoltre, la
maggiori di quelle dei più comuni componenti un semplice esperimento, che vuole principal- lotata dall'esterno per mezzo di un integrato e tensione d'uscita, così come quella di alimentazio-
optoelettronici, ha già fatto la sua comparsa, nel mente interpretare alcuni concetti fondamentali due transistor. ne, possono appartenere a gamme assai ampie.
tempo passato, in alcuni progetti pubblicati da in grado di arricchire la nostra didattica mensile Le continue alternanze colorate, se fissate inten- La soglia di scatto di ICl è tipicamente situata a
Elettronica Pratica. Ma il big-led, a due colori, e, secondariamente, di affidare al dilettante un samente, senza subire distrazioni, provocano, in metà della tensione di alimentazione, in misura
non era mai stato utilizzato, prima d'oggi, nei no- originale dispositivo che, su alcuni soggetti, eser- alcune persone, uno stato psicofisico paragonabi- compensata anche dalle variazioni di temperatu-
stri apparati. Anche perché, sul mercato della cita un effetto ipnotico di lieve entità. le alla sonnolenza e alla spossatezza. Così alme- ra. In sostanza, le caratteristiche menzionate,
componentistica al dettaglio, questo avvincente Il big-led bicolore, a differenza dei normali diodi, no affermano coloro che si occupano di questi conferiscono alla serie 4000 l'adattabilità degli in-
elemento è arrivato soltanto recentemente. È è dotato di tre elettrodi, quello rappresentativo fenomeni, nel merito dei quali noi non possiamo tegrati a quelle applicazioni in cui si richiede una
giunto quindi il momento di farlo conoscere ai del catodo e gli altri corrispondenti ai due colori entrare per indubbia inesperienza e per non vio- elevata immunità al rumore, con tensioni di ali-
lare spazi di altrui competenza. Il giudizio finale, mentazione, variabili fra 3 V e 15 V, sia pure non
quindi, rimane interamente affidato al lettore, stabilizzate. Ma la tecnologia MOS consente, so-
che in questo caso diventa l'arbitro assoluto di prattutto, la composizione di circuiti a trigger di
una teoria abbastanza controversa. Schmitt ad elevate prestazioni e con estrema
semplicità, là dove, altrimenti, verrebbe richiesto
un numero veramente notevole di componenti
Il big-led è un grosso diodo led che, in questa applicazione, è L'INTEGRATO DELLA SERIE 4000 discreti. Si concretizza, in questo modo, la possi-
di tipo a due colori ed è pilotato da un circuito intregrato con- bilità di comporre circuiti con soglie dotate di
tenente sei circuiti indipendenti di lnverter a trigger di Schmitt. Lo schema teorico del lampeggiatore ipnotico, un'isteresi pari alla metà della tensione di ali-
pubblicato in figura 1, impiega un integrato (ICl) mentazione e, quindi, con valori intorno al 25% e
della serie 4000, realizzato in tecnologia MOS al 75% dell'alimentazione, che risultano molto
complementare (CMOS), che contiene interna- stabili, compensate in temperatura e di buona
16 17
1 • I
rp ] E n}
j 14

TR1

R1 R2 @
12V
I C 1
2
e
e

C/
4 13
--------. '-'~ - - -----------. I ..,,,..,-----
TR2
1
L I T t- I
Flg. 2 - Piano costruttivo del lampeggiatore ipnotico interamente composto su una
basetta di materiale isolante, in veste di supporto, con circuito stampato. L'alimen-
tatore può essere rappresentato da tre pile piatte da 4,5 V, collegate in serie, op-
pure da idoneo alimentatore da rete.

Fig. 1 - Schema elettrico del lampeggiatore per diodo led bicolore. Regolando il
trlmmer R2, si controlla la frequenza dei lampeggìi, che oscilla fra 1 Hz e 10 Hz e
che, proprio sul valore massimo, esercita il fenomeno dell'ipnosi. L'alimentazione,
In continua, può variare fra 12 Vcc e 14 Vcc. una delle sei sezioni dell'integrato 40106 B, il dizione circuitale con il linguaggio "logico", si
voltmetro si identifica con un comune tester dovrebbe dire che l'entrata di ICla si trova allo
commutato nella misura di tensioni ed Rl è un stato "0, mentre l'uscita raggiunge lo stato "l".
-----COMPONENTI----- trimmer da 10.000 ohm. L'alimentazione è deri-
vata, indifferentemente, da pile o da piccolo ali-
Si sposti ora il cursore di Rl sulla posizione Y,
corrispondente con la linea di alimentazione po-
Condensatori R4 1.200 ohm - 1/4 W mentatore a 12 Vcc. sitiva e si osservi il comportamento del led, che
R5 470 ohm - 1/4 W Una volta realizzato il circuito, si provveda a po- ora rimane spento, mentre il voltmetro segnala il
C1 = 470.000 pF
C2 = 100.000 pF sizionare il cursore del trimmer R1 sul punto X, valore della tensione di alimentazione. In queste
Varie cioè sulla linea di alimentazione negativa. Quindi condizioni circuitali, l'entrata di ICla si trova allo
si applichi la tensione di alimentazione per con- stato logico "l" e l'uscita a "O". Ma tale risultato
Resistenze IC1 = 40106 B è consono con gli effetti risultanti dall'operato
statare che il diodo led, di tipo normale, si accen-
TR1 = 2N2905 A
R1 = 180.000 ohm - 1/4 W
TR2 = 2N2905 A de e che la tensione, segnalata dal voltmetro, è di dell'inverter. Tuttavia, essendo l'integrato un
R2 = 2,2 megaohm (trimmer) O V. Ebbene, se si dovesse esprimere questa con- trigger di Schmitt, la manovra, ora effettuata con
DDL = Big-Led (rosso-verde)
R3 = 1.200 ohm- 1/4 W
ALIM. = 12Vcc

precisione. CIRCUITO OSCILLATORE


Questi elementi sono maggiormente apprezzati
quando si debbano progettare circuiti oscillatori, Per ben assimilare il comportamento del circuito
come ad esempio quello di figura 1, in cui l'inal- del lampeggiatore elettronico, pubblicato in figu- Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale
del circuito stampato, da riprodurre su
terabilità della frequenza e della forma d'onda, ra 1, si consiglia di comporre, o quantomeno, di una delle due facce di una basetta ret-
oltre che dalla qualità dei componenti, dipende analizzare, seguendo attentamente l'esposizione tangolare delle dimensioni di 3 cm x
dalla precisione della soglia di scatto. qui di seguito riportata, lo schema di figura 5. 9,3cm.
Che vuol essere un efficace esperimento, di forte
contenuto didattico, nel quale IC1a rappresenta
18 19
il trimmer Rl, viene interpretata dal diagramma
pubblicato in figura 6. Il quale dimostra che, du-
rante il trasferimento dal punto X ad Y del cur- 72 g: 'c -
)o sore di R 1, il diodo led rimane acceso finché il
voltmetro non raggiunge il valore di 8 V, segnala-
70 --Q-~
a
DL SPENTO D
to con la lettera B nel diagramma di figura 6. Su
questo valore di tensione, dunque, il led si spe- V) o
1--
-.J
gne e rimane spento per tutta la rimanente parte
di corsa di Rl fino ad Y, ovvero da Ba C in figu-
ra 6.
Si esegua adesso la manovra inversa, spostando V
8
c:::i
.. B -T- ~~GjQ
V)

-.J
,-

6 ISTERESI ~~ c:::i ~
AR Rl da Y a X e si osservi come il diodo, contraria-
AV mente a quanto avvenuto durante il precedente
percorso, cambi di stato soltanto sul valore di 4 V
(punto E nel diagramma di figura 6) e non su 4
_l__, ere
'-
quello di 8 V, come si era prima verificato. Con- >
u 0
K <t
)
cludendo, il diodo led, tramite la manovra ese- ~~-,q:
2 ~-- -~ -
guita con R1, si spegne sul valore di 8 V e si riac- -.J -.J
c:::i c:::i
Flg. 4 - Il blg-led a due colori, denominato pure dop- cende su quello di 4 V, con un comportamento
pio diodo (DDL), è dotato di due anodi (AR - AV) e di che prende il nome di isteresi e che, nel diagram- o A sF t
un solo catodo comune (K). L'elettrodo di anodo, che
provoca la luce rossa (AR), si distingue da quello del ma di figura 6, rimane compreso fra i punti B ( a
verde (AV) per la diversa angolatura assunta dal con- sinistra) ed E (a destra).
duttore che, nel primo caso, è ad angolo retto, nel se- Tutto ciò in pratica significa che il trigger di Fig. 6 - Diagramma interpretativo del fenomeno di isteresi introdotto nel circuito
condo ad ampio angolo. del lampeggiatore dalla prima sezione dell'integrato IC1.

Schmitt rappresenta il circuito ideale per trasfor- traverso la resistenza R 1 ed il trimmer R2 e


mare segnali ad onda più o meno sinusoidale in quando la tensione raggiunge gli 8 V, tenendo
altri ad onda rettangolare. Ma per assimilare conto delle affermazioni riportate in precedenza,
ENTR. questo concetto, vediamo come si comporta la la sezione "a" di ICI commuta lo stato, ossia,
Il
~ 7 I rr~ 7 e
y Rl '1 HL parte iniziale del circuito del lampeggiatore di fi- l'entrata passa a"Pe l'uscita a "O". Successiva-
&&&A.li gura 1. mente, ancora attraverso la resistenza R1 ed il
12 V

Xli ~ L" I
11 a e ESAME DEL CIRCUITO
trimmer R2, il condensatore Cl si scarica e quan-
do la tensione scende a 4 V, sempre per quanto
detto in precedenza, l'integrato commuta lo sta-
IC1a g° k
Le nozioni teoriche, in parte suffragate dall'ana-
lisi del funzionamento del dispositivo di figura 5
to, mantenendo all'infinito, cioè finché dura l'ali-
mentazione, la condizione oscillatoria. Che in en-
trata si identifica con le linee tratteggiate in figu-
e fino a questo momento elencate, consentono di ra 7, in uscita con quelle a tratto unico della stes-
interpretare rapidamente la funzione elettronica sa figura.
del progetto di figura 1. Prendiamo quindi in esa- La frequenza con cui si succedono le oscillazioni
me la sezione "a" di ICI e supponiamo di appli- dipende dal valore capacitivo attribuito al con-
Fig. 5 - Analizzando o, meglio, costruendo questo semplice circuito, con funzioni
puramente didattiche, è possibile interpretare il comportamento elettrico del lam-
care al circuito la tensione di alimentazione, con- densatore Cl e da quelli della resistenza Rl e del
peggiatore descritto nel testo. siderando il condensatore Cl completamente trimmer R2. Ma essendo R2 rappresentato da un
scarico. trimmer, è ovvio che con questo elemento si può
Misurando la tensione sul piedino 1 di ICla, si ri- intervenire manualmente sul valore della fre-
leva il valore di O V, mentre sul piedino 2 si mi- quenza dei segnali generati.
R1 = 10.000 ohm (trimmer) IC1a = 1sez. di 40106 B surano 12 V, se questo è il valore prescelto per Il segnale ad onda rettangolare, presente sul pie-
R2 = 860 ohm - 1/4 W ALIM. = 12Vcc alimentare il lampeggiatore. dino 2 della sezione "a" dell'integrato ICI, rag-
DL = diodo led V = tester (comm. in V)
Con riferimento agli stati logici, si afferma che lo giunge le due sezioni successive "c" e "d", le cui
stato del piedino 1 è "O", quello del piedino 2 è uscite 6-8 pilotano il transistor TRl, il quale
"l". Ma dopo aver chiuso il circuito di alimenta- fornisce la corrente necessaria per alimentare il
zione, il condensatore Cl comincia a caricarsi at- carico che, nel circuito di figura 1, è rappresenta-
20 21
MONTAGGIO

V
La realizzazione del progetto di figura 1 si ottie-
ne nei modi segnalati nello schema costruttivo di
MANUALI: DEI DIODI
figura 2 e nella foto di apertura del presente arti-
colo, che illustra il prototipo costruito dai nostri E DEI TRANSISTOR
12
I
tecnici.
Il modulo elettronico, proposto in figura 2, ne- L. 13.000
' cessita di un circuito stampato, il cui disegno è ri-
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
8 portato in grandezza reale in figura 3. La basetta
, ,· \
\ ,, #

'... , »M
\ supporto, di materiale isolante e di forma rettan-
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
caratteristiche di circa 1.200 transistor e

4
'
, ~
I ' y ,' ' •Le
• ...
' , ... Fig. 7 - Il diagramma a linee tratteggiate inter-
preta, analiticamente la forma ed il comporta-
mento del segnale applicato all'entrata della
sezione "a" dell'integrato IC1. Quello a linea
golare, assume le dimensioni di 9,3 cmx 3 cm.
L'integrato ICl deve essere applicato per mezzo
di un idoneo zoccoletto a quattordici piedini.
140 diodi.
L'opera vuol essere una facile guida, di
rapida consultazione, nel laboratorio
hobbystico, dove rappresenta un ele-
o t continua propone la conformazione del se-
gnale In uscita.
I limiti della gamma di frequenze dei lampegìi
possono essere estesi oltre i valori già menziona- mento integrante del corredo abituale
ti, purché si intervenga sul condensatore Cl e te- delle attrezzature;
nendo conto che, per il raggiungimento di fre-
quenze più basse, servono le capacità di 1F-2
F- 4 F, mentre per quelle più alte occorre di- MANUALE
minuire il valore di 470.000 pF a 100.000 pF - DEI
47.000 pF - 10.000 pF. p1ODI E DEI TRANSISTOR

to dalla sezione verde (aV) del doppio diodo led


DDL.
L'uscita 2 della sezione "a" di ICl, oltre che con
della sezione "b" di ICl che, dopo aver invertito
il segnale, fa lavorare le rimanenti due sezioni "e
- f', che a loro volta pilotano il transistor TR2, il
APPLICAZIONI VARIE

Il progetto di figura 1, oltre che per l'accensione


-=._t

le sezioni "c-d", è pure connessa con il piedino 3 cui collettore offre al carico la corrente da questo del doppio diodo led in funzione di lampeggiato-
richiesta per funzionare. Ed il carico, questa vol- re, può essere utilizzato per altri usi. Per esempio
ta, è rappresentato dall'altra sezione del doppio per accendere, alternativamente, due lampadine di
diodo led DDL, vale a dire quella rossa aR. Ma, potenza, come indicato nello schema di figura 8,
si badi bene, nessuna colorazione appare esterna- nel quale LPl ed LP2 sono due elementi da 5 W.
mente al componente optoelettronico DDL, che Un'altra importante applicazione del progetto di
c (ri) è di color bianco latteo e diventa rosso o verde figura 1 può essere quella del pilotaggio alterna-
con l'alimentazione di uno o dell'altro anodo. to di due relè, che possono sostituire le due lam-
Per individuare in pratica qual è l'anodo corri- padine LPl ed LP2 nello schema di figura 8, pur-
spondente alla sezione diodica rossa AR e quale ché siano adatti a funzionare con la corrente con-
è quello che accende il verde (A V), si fa riferi- tinua e posseggano una bobina con resistenza di
mento al disegno di figura 4, che dimostra come valore non inferiore ai 100 ohm.
e (TR2) l'anodo del diodo rosso AR risulti piegato ad an- Nelle applicazioni con carichi di potenza occorre
@" @
A golo retto (90), segnalato a sinistra di figura 4,
mentre l'anodo del diodo verde AV è diversa-
proteggere i due transistor TRl e TR2 dalle
extratensioni di apertura, inserendo, fra i collet- Tra i principali argomenti trattati, ricor-
mente piegato, ad angolo più largo, come si può tori e massa, due diodi di tipo 1N4148, con i ca- diamo:
vedere sulla destra della stessa figura. L'elettrodo todi applicati sui collettori e gli anodi a massa.
di catodo è comune ai due diodi e si trova in po- Nell'impiego di lampade ad incandescenza, con- Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
sizione centrale (K). viene filtrare l'alimentazione con un condensato- duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
Concludiamo dicendo che, nell'applicazione di fi- varicap - Diodi zener - Transistor -
re elettrolitico da 2.200 F - 16 VI almeno, con Aspetti strutturali - Amplificazione a
gura 1, il doppio diodo led lampeggia alternativa- l'elettrodo positivo collegato con la linea di ali- transistor - Configurazioni - Piedinature -
mente con due colori, il rosso ed il verde. Se in- mentazione positiva, onde evitare che i picchi di Sigle - Riferimenti guida.
vece entrambi gli anodi fossero alimentati con- assorbimento possano creare disturbi che interfe-
-/ temporaneamente, la colorazione assunta l= da riscono sul corretto funzionamento dell'integrato.
DDL sarebbe quella giallo-arancio. Ma con le lampade ad incandescenza conviene
I lampeggìi si susseguono con una frequenza che pure rallentare gli scatti di TR 1 e TR2, per mini-
è regolata per mezzo del trimmer R2 e che, con i mizzare gli impulsi di corrente sui filamenti fred-
Fig. 8 - Il diodo bid-led a due colori può essere sosti-
tuito, nello schema di figura 1, con due lampade a fila-
valori assegnati ai vari componenti, varia fra 1 Hz di, a bassa resistenza. Questa protezione va com-
mento, purché si seguano i consigli suggeriti nel testo. e 10 Hz. pletata tramite l'inserimento, fra base e colletto-
Il fenomeno ipnotico si manifesta sul limite mas- re dei due transistor, di un condensatore cerami-
simo della frequenza, vale a dire sui 10 Hz. co da 100.000 pF.
22
23
SINTONIZZATORE
AMPLIFICATORE Esplora tutta la gamma di segnali compresi fra 10 KHz e 550 KHz.

ONDE LUNGHE É un valido accessorio per molti ricevitori radio ad onde lunghe.

L'ascolto delle emittenti radiofoniche in onda re, tramite il computer, i segnali MORSE, RITY soltanto che uno dei trasmettitori più potenti del
Come accade in molti apparati acquistati presso i
lunga ha sollevato, negli ultimi tempi, un grande e FAX, che rendono estremamente interessanti mondo, ora in disuso, inviava i propri segnali nel-
mercati surplus e, in particolar modo, in quelli
interesse fra i nostri lettori, tra gli SWL e nel le audizioni in VLF (Very Low Frequency). \ lo spazio per mezzo di un'antenna collegata fra
già adottati per usi militari dagli eserciti o dalle
mondo dei radioamatori neopatentati. Insomma, marine da guerra. In virtù della loro caratteristica di propagazione, due montagne.
dovunque si utilizzino quei moderni ricevitori ra- Questo incremento di attività di radioascolto, ol- parallela alla superficie della terra, e di quella
dio che, assieme alla gamma delle onde corte, so- della minima attenuazione esercitata dall'acqua
tre che alla passione esplorativa dell'utente, deve
no dotati anche di quella delle onde lunghe. del mare, le onde lunghe vengono tuttora impie- IL PROBLEMA ANTENNA
attribuirsi pure alla possibilità attuale di decifra-
gate per i collegamenti, via radio, fra natanti, pe-
scherecci, convogli di grosso tonnellaggio e fra Dunque, uno dei problemi che il dilettante deve
questi e le stazioni costiere. I marittimi, dunque, risolvere per razionalizzare il processo radiofoni-
trafficano ancor oggi con le frequenze molto bas- co di ricezione delle onde lunghe, è senza dubbio
se, cioè con i segnali ad onda lunga. Che un tem- quello delle dimensioni dell'antenna ricevente.
Le antenne riceventi ideali, necessarie per l'ascolto delle po servivano addirittura per comunicare con i La quale, se paragonata alle lunghezze d'onda,
sottomarini immersi in profondità, mentre ora deve in ogni caso ritenersi relativamente circo-
emissioni radiofoniche ad onda lunga, assumono dimensioni questo sistema, dopo l'avvento dei satelliti artifi- scritta. Dato che, per realizzare un'antenna ad un
talvolta proibitive, praticamente irraggiungibili. Ma il disposi- ciali, è stato abbandonato e sostituito con tecni- quarto d'onda, sulla frequenza di 1 MHz, pari a
tivo, qui descritto, risolve perfettamente tale problema, sinto- che più moderne. Ma la maggiore limitazione al- 300 metri, servirebbe un conduttore di 75 metri
nizzando ed amplificando opportunamente i segnali a fre- l'uso delle onde lunghe va individuata nell'enor- appena. Le misure, invecè, aumentano sulle fre-
quenza più bassa. me potenza elettrica richiesta dal trasmettitore e quenze di 100 KHz e 10 KHz, pari, rispettiva-
nelle esagerate dimensioni delle due antenne, mente a 3.000 metri e 30.000 metri. Infatti, per
quella trasmittente e l'altra ricevente. Si pensi costruire le due corrispondenti antenne, ad un
24 25
AN T
J/ J2 J3 J4 )5 J6 J7 JB .I9 J/0 J/1 J12

:
R8 - =
It,,77
I

c4
I

13.5V
e
Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico principale del sintonizzatore-am-
plificatore descritto nel testo. Le piste di rame del circuito stampato, contrasse-
gnate con i numeri compresi fra l'1 ed il 6, assumono uguale Identità nel progetto
di figura 1, mentre con le lettere A- U sono segnalate le posizioni in cui vanno
cablati i conduttori che raggiungono i bocchettoni di antenna ricevente e di colle-
RI ,<;. ] _ gamento con il ricevitore ad onde lunghe. Con la T è indicata la pista del collega-
mento unico di massa (terra).

%
SIN

Fig. 1- Schema elettrico del sintonizzatore-amplificatore per l'ascolto delle emis-


t-
sioni radiofoniche ad onde lunghe. Con il selettore S1, commutabile fra le posizio-
ni da "a" ad "n", si effettua la sintonia grossolana, con il potenziometro R3 si ot-
tiene quella fine. Le linee tratteggiate racchiudono la parte circuitale che deve es-
sere montata su una basetta supporto con circuito stampato, destinata a rappre-
sentare il modulo elettronico principale del dispositivo.

-----COMPONENTI +
Condensatori R3 = 10.000 ohm (potenz. lin.)
a,
C1 = 1.000 pF R4 = 2,2 megaohm
C2 = 2.200 pF R5 = 4.700 ohm Fig. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato del modulo elettronico
C3 = 100.000 pF R6 = 470 ohm principale. La realizzazione va fatta su una basetta di materiale isolante delle di-
C4 = 10.000 pF R7 = 2,2 megaohm mensioni di 10,4 cm x 4 cm.
es = 100.000 pF R8 = 470ohm
C6 = 10.000 pF R9 = 330ohm
C7 = 100.000 pF N.B. - Le resistenze, ad eccezione di R3, sono
CB = 100.000 pF da 1/4W
C9 = 47F- 16 VI (elettrolitico)
C10= 100.000 pF Varie
N.B. - Tutti i condensatori, fatta eccezione per J3 = 2,2 mH (bobina) J10 = 47 mH (bobina)
FT1 = 2N3819 J4 = 2,2 mH (bobina) J11 = 47 mH (bobina)
C9, sono di tipo ceramico.
FT2 = 2N3819 J5 = 4,7 mH (bobina) J12 = 47 mH (bobina)
D1 - D2 = diodi al silicio (1N4004) J6 = 10mH (bobina) DL1= diodo led (rosso)
Resistenze DV1- DV2 = diodi varicap (MVAM115) J7 22 mH (bobina) S1 = comm. (1 via - 12 posiz.)
J1 = 1mH (bobina) J8 = 22 mH (bobina) S2 = interrutt.
R1 = 1.000 ohm
J2 = 1mH (bobina) J9 47 mH (bobina) ALIM. = 13,5 Vcc
R2 = 150.000 ohm

26 27
T1 D1 Rl r-
+
r
9V c3
C5
o l DZ I
e
135V A
I
e 11

D2
CA
·? Il - Il R
RETE

I
Flg. 5 - Schema pratico dell'alimentatore da rete realizzato su una basetta suppor-
to con circuito stampato. La potenza del trasformatore T1 è relativamente bassa e
-[@]-[è può aggirarsi fra 1 W e 3 W.
220 V

Flg. 4 - Schema elettrlco dell'allmentatore da rete con uscita a 13,5 V, che può es-
sere assai più semplicemente, sostituito con tre pile piatte da 4,5 V collegate In Si tenga conto che la misura di 2,5 m rappresenta mento di impedenza tra l'antenna ricevente e
serie.
il quarto d'onda sui 10 metri. l'amplificatore contenuto nel circuito, garantendo
Il problema ora descritto si risolve con la realiz- il massimo trasferimento di energia da uno stadio
-----COMPONENTI-·---- zazione e l'impiego del sintonizzatore a "p gre-
ca" pubblicato in figura 1, che vanta un'uscita ad
all'altro. Ma c'è di più, l'efficace filtro dei segnali
indesiderati e del rumore, assieme ad un circuito
alta impedenza. Ovvero, attua un perfetto adatta- preamplificatore a basso rumore proprio, conglo-
Condensatori
C1= 22.000 pF (ceramico) Varie
C2 = 22.000 pF (ceramico)
R1= 680 ohm - 1/2W
C3= 220F- 63 VI (elettrolitico)
D1- D2 - D3-D4 = diodi al silicio (1N4004)
c4 = 220 F- 63 VI (elettrolitico)
DZ = diodo zener (12 V- 1W)
C5 = 22.000 pF (ceramico)
C6 = 47 µF - 16 VI (elettrolitico)
T1 = trasf. (220 V - 9 V - 1 + 3 W)
r
quarto d'onda, servirebbero questa volta condut- le, quando vuole ricevere segnali alla frequenza
tori lunghi 750 metri e 7.500 metri. di 100 KHz, perché:
Chi installa un'antenna filare, ben isolata da mas-
sa, della lunghezza di 20 metri, riduce ad un ter- 750 m : 20 m = 37,5m
zo la misura necessaria per captare i segnali alla
frequenza di 1 MHz, per i quali, come è stato
precedentemente calcolato, occorreva un condut-
mentre per quelli alla frequenza di 10 KHz, la ri-
duzione scende ad un solo trecentosettanta-
L
tore di 75 metri. Infatti si ottiene: cinquesimo. Il che equivarrebbe ad una ricezione
di segnali, sulla lunghezza d'onda di 10 metri, Flg. 6 - Questo disegno, qui riportato in grandezza naturale, si riferisce al circuito
75 m: 20 m = 3,75 m stampato del modulo allmentatore, che deve essere composto su una delle due fac-
con una antenna lunga: ce di una basetta supporto di materlale Isolante delle dimensioni di 10,3 cm x 4 cm.

E riduce ad un trentasettesimo la lunghezza idea- 2,5 m: 375 m = 0,0066 m = 6 mm


28 29
)

Fig. 8 - Questa foto riproduce il prototipo del sintonizzatore-amplificatore da ac-


coppiare con un ricevitore dotato della gamma delle onde lunghe. Si noti la com-
posizione circuitale sulla parte posteriore del pannello frontale e la brevità dei col-
legamenti fra questa ed i rispettivi moduli elettronici.

bati nello schema di figura 1, consentono di ele- IL SINTONIZZATORE


vare sensibilmente il processo di amplificazione
dei segnali ricevuti, con la possibilità di utilizzare La presa d'antenna, del progetto del sintonizza-
antenne anche poco efficienti, purché installate tore di figura 1, è collegata ad una serie di bobi-
in zone favorevoli, prive di ostacoli circostanti, ne che, manovrando opportunamente il selettore
come ad esempio in prossimità del mare. S 1, stabiliscono il campo di frequenza sintonizza-
Dovremmo a questo punto iniziare l'esame cir- bile.
cuitale del progetto di figura 1, tuttavia, ai ra- L'elevato numero di bobine, presenti all'ingresso
dioamatori, ai CB e agli SWL, dobbiamo ancora del sintonizzatore, si è reso necessario per poter
ricordare un particolare tecnico molto importan- impiegare il sistema capacitivo variabile, qui rap-
te e relativo all'impiego di antenne che montano presentato dai due diodi varicap DVl e DV2 e
il BALUN, ossia quella bobina interna di adatta- dal potenziometro R3, in grado di esplorare la
mento, che rappresenta un vero e proprio corto- modesta gamma di valori capacitivi, di 500 pF
circuito per le frequenze di valore inferiore a circa, quando in presenza delle frequenze più
quella di progettazione. Per esempio, coloro che basse sarebbe stata necessaria una capacità di
collegano al loro radioricevitore per onde lunghe ben 40.000 pF!
un normale dipolo di tipo W3DZZ, dotato di I due diodi al silicio D1 - D2 fungono da elemen-
BALUN, non possono ascoltare nulla. E, senza ti di protezione del sintonizzatore contro le scari-
rendersene conto, colpevolizzano il ricevitore che elettriche eventualmente provocate dall'an-
che, questa volta, deve invece considerarsi perfet- tenna, che si possono verificare, in presenza di
tamente funzionante. temporali, sia per induzione elettrostatica, sia per
31
30
TABELLA DELLE FRE QUENZE dato che la tensione di alimentazione influisce antenne in certi tipi di ricetrasmettitori, come ad
il fenomeno della triboelettricità, assai frequente sulla 'taratura fine del sintonizzatore, la compen- esempio il TR7. Il deviatore S2, tuttavia, deve ve-
sulle antenne molto lunghe. Tuttavia, qualora l'a- Posizione SI Gamma coperta (KHz) sazione descritta si rende necessaria per la stabi- nir collegato qualora si faccia uso di un alimenta-
scolto dovesse effettuarsi in zone nelle quali è lità del dispositivo, anche se è sempre consigliabi- tore composto con le tre pile piatte da 4,5 V col-
frequente la caduta di fulmini, è consigliabile ag- a 500 + 180 le effettuare le operazioni di taratura almeno legate in serie.
giungere, al conduttore d'aereo, un fusibile per b 300 -: 130 un'ora dopo l'accensione dell'apparecchio. Il motivo principale, per cui è stato evitato l'in-
alta tensione o, addirittura, più fusibili collegati e 250 : 110 terruttore di rete, va ricercato nel problema, non
in serie e seguiti da un grosso elemento scarica- d 190 : 80 I
facile, di far scorrere i conduttori alla tensione di
tore a gas, con un terminale connesso ad una e 150+ 60 MONTAGGIO DEL SINTONIZZATORE 220 Vca in prossimità dell'amplificatore, con il
adeguata presa di terra, cui viene affidata la fun- F 110 40 I
pericolo di amplificare i disturbi a radiofrequen-
zione di parafulmine. Il tutto, poi, verrà comple- g 90 ± 35 Dalla foto di apertura di questo articolo e da za provenienti dalla rete.
tato, utilizzando per Cl un condensatore cerami- h 60 : 25 quella riportata in figura 8, risulta che il sintoniz- Le bobine J1-J2 ... J12, sono tutte montate di-
i 50 + 20
co ad alta tensione, possibilmente superiore ai
5.000 V. I 30 - 16
I
I zatore è stato montato in un unico contenitore di
materiale isolante, dentro il quale appaiono inse-
rettamente sui terminali del selettore S 1, in pros-
simità dei quali viene pure applicato il condensa-
Il segnale sintonizzato tramite S1 ed R3 viene m 25 + 14 riti il modulo elettronico principale e quello del- tore ceramico di entrata Cl. Ma tutto ciò appare
applicato ad FT1, che è un transistor di tipo FET, il o 20 + 10 l'alimentatore. Il pannello frontale e quello di chiaramente illustrato sullo schema di sinistra di
quale provvede all'amplificazione in tensione, men- chiusura posteriore, invece, sono di alluminio figura 7. Ad ogni modo si tenga ben presente che
tre FT2 predispone l'uscita su un basso valore di anodizzato. Ma per offrire al lettore una visione i conduttori debbono essere molto corti ed isolati
impedenza, idoneo al collegamento con l'entrata generale e completa dell'assiemaggio delle varie con tubetti sterlingati.
d'antenna dei normali ricevitori radio. ALIMENTAZIONE parti, abbiamo pubblicato, in figura 7, il piano co- Il modulo elettronico principale si realizza secon-
Il guadagno totale del circuito, valutato con un struttivo integrale del sintonizzatore. Nel quale si do il piano costruttivo riportato in figura 2, dopo
ricevitore modello DRAKE R7, ammonta a 20 + Il progetto del sintonizzatore presentato in figura notano, da sinistra a destra, la faccia posteriore aver composto, su una delle due facce di una ba-
30 dB circa. Ciò significa che, con una stessa an- 1 può essere alimentato sia tramite pile che per del pannello frontale, il modulo elettronico prin- setta supporto di materiale isolante, di forma ret-
tenna, ma senza sintonizzatore, si ha un segnale mezzo di un alimentatore da rete, come è stato cipale, quello dell'alimentatore e la faccia interna tangolare, delle dimensioni di 10,4 x 4 cm, il cir-
S7 che, con il nostro dispositivo, diventa S9 + 20 fatto nel nostro prototipo, che monta contempo- del pannello metallico di chiusura. cuito stampato, il cui disegno in grandezza natu-
+ 25 dB. raneamente due moduli elettronici, quello di fi- Sul pannello anteriore sono montati il potenzio- rale è pubblicato in figura 3.
L'impiego pratico del progetto di figura 1 è assai gura 2 e l'altro, dell'alimentatore, di figura 5. metro R3, che controlla la sintonia fine, il selet- Sullo stesso circuito stampato del modulo elet-
semplice. Per mezzo di uno spezzone di cavo Utilizzando le pile, si debbono collegare in sèrie tore Sl di sintonia grossolana, il diodo led DLl, tronico, sono riportati, lungo uno dei lati maggio-
RG8, si collega l'uscita del sintonizzatore con tre elementi da 4,5 V, in modo da raggiungere il che awerte l'operatore sullo stato elettrico del- ri del rettangolo, i numeri dall' 1 al 6, che agevo-
l'entrata del ricevitore radio (presa d'antenna). valore di tensione risultante di 13,5 V. l'intero dispositivo e, infine, il deviatore doppio lano il lavoro di cablaggio fra questo elemento e
Quindi si applica sulla boccola del circuito di fi- L'alimentatore da rete, invece, va costruito se- S2, segnalato per mezzo di linee tratteggiate, da- quelli montati sul pannello frontale.
gura 1, denominata ANT., la discesa d'antenna condo il progetto di figura 4, ovvero utilizzando to che questo elemento può servire soltanto se Il montaggio del modulo alimentatore si ottiene
utilizzata e si provvede al collegamento di massa, un trasformatore (Tl) di piccola potenza, com- l'apparato viene alimentato a pile e può essere secondo quanto suggerito dallo schema costrutti-
che non è necessario se l'apparecchio radio è già presa fra 1 W e 3 W, dotato di avvolgimento pri- eliminato con l'alimentazione da rete, perché in vo di figura 5, dopo aver composto il circuito
collegato a terra. Quindi si sposta il selettore S 1 mario a 220 V e secondario a 9 V ed impiegando tal caso il consumo è talmente irrisorio, di 4 mA stampato, riprodotto in grandezza reale in figura
dalla posizione "a" verso la "n", finché il segnale ancora tre condensatori ceramici, tre elettrolitici, + 5 mA, che la tensione può rimanere costante- 6, su una delle due superfici di una basetta iso-
ricevuto aumenta in volume il più possibile. A quattro diodi al silicio ed uno di tipo zener. mente inserita. Dunque, le due manovre di ac- lante, di forma rettangolare, delle dimensioni di
questo punto si provvede a perfezionare la sin- Lo zener DZ, da 12 V, consente di raggiungere i censione e spegnimento con l'alimentazione da 10,3 x 4 cm.
tonia tramite il potenziometro R3 ed il risultato 13,5 V richiesti, mediante l'inserimento in serie rete, si identificano con quelle di innesto e disin- Sul pannello di chiusura del contenitore sono ap-
auspicato è da ritenersi raggiunto. Ricordiamo dei due diodi al silicio D3 e D4. In questo modo nesto della spina dalla presa di corrente. plicati i due bocchettoni d'entrata e di uscita del
tuttavia che la sintonizzazione può avvenire in si ottiene pure la compensazione termica della Il deviatore S2, che nella foto di figura 8 non ap- sintonizzatore, che debbono rimanere ben scher-
due o tre posizioni del selettore S 1 e che, fra tensione d'uscita. Infatti, all'aumentare della pare cablato, può essere utilizzato per cortocir- mati e connessi, tramite le calze metalliche dei
queste, si deve scegliere quella per cui l'S-Meter temperatura, anche la tensione di zener aumen- cuitare a massa l'antenna, quando questa non è cavi, alla linea di massa comune, che coincide pu-
indica il maggior segnale. ta, mentre quella diretta, cioè la caduta di tensio- utilizzata. Ma può servire pure per commutare le re con quella di alimentazione negativa.
Traducendo in parole povere il processo di sin- ne sui terminali dei diodi D3 e D4, tende a dimi-
tonia ora descritto, si può dire, più stringatamen- nuire, conferendo in tal modo una certa compen-
te, che con S1 si effettua l'accordo "grossolano", sazione alla precedente variazione.
con R3 si perfeziona quello "fine". In ogni caso, Per la verità, ad una prima osservazione, si sareb-
il lettore, dopo aver acquisita una certa pratica be indotti a trascurare la variazione citata, so- icordate il nostro indirizzo!
con i comandi del sintonizzatore, si accorgerà prattutto se si considerano i pochi gradi fra i qua-
che, con la serie di bobine inserite sul seleziona- li oscilla la temperatura ambiente. E ciò appare
tore S 1, che in pratica sono rappresentate da pic- esatto. Ma la temperatura da prendere in consi-
cole impedenze a radiofrequenza, di costruzione derazione non è quella esterna, bensì l'altra, assai
moderna, simili a tanti condensatori, si ottiene più significativa, che si sviluppa nelle giunzioni
un ampio OVERLAPPING, cioè una completa dei semiconduttori e che, nel passaggio da circui-
sovrapposizione di frequenze, come segnalato to spento ad acceso, compie delle escursioni di Via Zuretti 52 - 20125 Milano
nell'apposita tabella. parecchie decine di gradi centigradi. Pertanto,
32
33
Una costruzione
in cartapesta
per modellisti.

Completa,
con una nota realistica,
la verosimiglianza
di alcuni plastici.

Può essere utilizzato come elemento di richiamo pubblicitario


nelle vetrine dei negozi.

FARO ROTANTE
Coloro che, nelle ore libere, si divertono a co- discipline, quella ottica con l'elettronica. La pri- le. Ma l'impiego del progetto di luci sequenziali, transistor sono tutti dello stesso tipo: BC 107.
struire plastici raffiguranti paesaggi costieri, tro- ma, invero, tramite poche lampadine, di minime anche se destinato principalmente ad usi dilet- L'integrato IC1 genera un'onda rettangolare, la
veranno in queste pagine la soluzione di un pro- dimensioni, è qui servita per imitare il moto cir- tantistici, può essere facilmente elaborato e per- cui espressione grafica è pubblicata in figura 7. Il
blema di notevole importanza per il completa- colare della luce, la seconda funge invece da si- fezionato, così come avremo occasione di dire trimmer Rl, unitamente alla resistenza R2, rego-
mento dei loro lavori. Dato che ci accingiamo a stema di pilotaggio della prima. Ovvero, con un più avanti, con lo scopo di adattarlo ad altre fun- la la frequenza con cui i segnali si succedono nel
presentare e descrivere il progetto di un disposi- circuito puramente elettronico, si impartisce l'or- zioni pratiche. Ad esempio nel settore commer- tempo. Anche il condensatore Cl contribuisce,
tivo, ovviamente in miniatura, che simula realisti- dine di successive accensioni ed immediati spe- ciale, dove può sviluppare qualche tema pubblici- con il suo valore capacitivo, alla determinazione
camente il comportamento del faro marino. Per- gnimenti a sei lampadine, montate lungo il peri- tario in cui possa servire l'applicazione di un im- della frequenza delle onde rettangolari prodotte
ché anche in questo caso il fascio di raggi lumi- metro esterno di un piccolo cerchio e che, nel pulso di luce che corre lungo una linea, aperta o daICl.
nosi ruota, più o meno velocemente, lungo un'in- gergo elettrico, vengono chiamate "piselli", es- chiusa, di lampadine, anche di colore diverso e di Il segnale uscente attraverso il piedino 3 viene
tera circonferenza, ma in assenza totale di movi- sendo prive di "virola" e provviste soltanto di maggiore potenza. Oppure nella navigazione not- applicato al terminale 14 di IC2, onde pilotare
menti meccanici di parti o conduttori e, quindi, due fili conduttori sottili uscenti dal minuscolo turna, per esercitazioni nautiche, quando occor- questo secondo integrato. Il quale, a sua volta,
senza l'impiego di costosi organi rotanti, coman- bulbo di vetro. Il risultato finale, dunque, qualora rono particolari successioni di lampi di luce, con propone il segnale, dapprima sul piedino 3 e suc-
dati da motori elettrici. l'apparato venga inserito nel modellino di un fa- tempi lunghi o brevi, alternati da pause di attesa. cessivamente sul 2, sul 4, sul 7, sul 10 e, infine,
Un siffatto risultato è stato naturalmente rag- ro, realizzato in cartapesta, consiste nell'emissio- Ma lasciamo, a questo punto, che il lettore dia sull' 1. Perché quando arriva sul terminale 5, il se-
giunto con l'abbinamento funzionale di due sole ne artificiosa di un bagliore ad evoluzione orbita- ascolto alla propria fantasia, allo spirito inventivo gnale entra sul 15, la cui funzione è quella di "re-
di cui è dotato, per fare dell'argomento in ogget- settare" l'integrato 4017 B, il quale ripete il ciclo
to l'uso che ritiene più appropriato ed iniziamo ora menzionato finché il circuito rimane alimen-
subito l'esame del progetto. tato.
Le sei uscite di IC2 sono collegate ad altrettante
basi di sei transistor NPN (TR1 - TR2 - TR3 -
ANALISI CIRCUITALE TRA - TR5 - TR6), i cui carichi di collettore sono
La mobilità del fascio di luce, emesso da questo faro marino rappresentati da sei lampadine pisello, a filamen-
in miniatura, è completamente affidata ad un circuito elettro- Lo schema elettrico, pubblicato in figura 1, si to, da 12 V (LPI-LP2-LP3- LP4- LP5 - LP6),
nico con due integrati, che produce l'effetto ottico perseguito compone principalmente di due integrati, sei che si accendono e si spengono nell'ordine con
senza l'ausilio di organi meccanici. transistor e sei lampadine-pisello. L'alimentazio- cui sono state menzionate. Queste, poi, montate
ne è in continua a 12 V. lungo la circonferenza di una piastrina rotonda,
Per l'integrato ICl si è fatto uso del modello 555, con i loro lampegìi sequenziali saranno in grado
per IC2 si è utilizzato un 4017 B, mentre i sei di far credere all'osservatore che si tratta di una
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36 37
tinuità elettrica delle piste di rame viene comple-
tata tramite due ponticelli, senza i quali il dispo-
sitivo non funziona. Uno di questi, segnalato in
figura 2 con la scritta "pont.", rimane posizionato
in prossimità del piedino 8 dell'integrato IC2,
l'altro si. trova vicino alla presa della linea di ali-
mentazione positiva ( + ).
Certamente il lavoro più complicato potrebbe
apparire quello dei collegamenti, tramite fili con-
duttori flessibili, esternamente isolati, fra le lam-
padine-pisello e le piste di rame del circuito
stampato in cui sono saldati i reofori di collettore
dei sei transistor. In questa operazione, infatti, se
si sbaglia, si provoca un'accensione irregolare
delle sei lampadine, nel senso che, invece di ac-
Flg. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da riprodurre su una ba- cendersi una dopo l'altra, queste possono lam- Fig. 4 - Riproduzione al vero del circuito stampato da
setta di materiale isolante, di forma rettangolare, delle dimensioni di 9 cm x 3,5 cm. comporre su un disco di materiale isolante di diametro
peggiare casualmente senza l'ordine prestabilito. 3,6 cm, in funzione di supporto delle sei lampadine.
Ma pur sbagliando, non si danneggia nulla e tutti
i componenti rimangono ugualmente integri e
funzionanti.
Cerchiamo ora di offrire al lettore qualche consi-
glio per ottenere un cablaggio preciso fra lampa-
sola luce rotante. è stato disegnato alla sinistra del modulo di figu- dine e collettori dei transitar, dopo aver ricorda- verranno saldati sui punti del circuito stampato
Volendo accelerare o rallentare l'apparente velo- ra 2, per il semplice motivo che, proprio da que- to che le piste di rame del circuito stampato, nel contrassegnati con i numeri 4-5-6 in prossimità
cità di rotazione del faro, basterà intervenire sul sta parte, come segnalato nella foto pubblicata piano costruttivo di figura 2, debbono intendersi dei transistor TRA- TRS - TR6. Le estremità dei
trimmer Rl che, ovviamente, può operare in nelle prime pagine di testo, avviene la saldatura a viste in trasparenza, come se la piastrina rettan- conduttori della prima matassina, invece, andran-
questo senso, entro certi limiti. Infatti, per rag- stagno fra i due elementi. Più precisamente, la golare reale di bachelite o di vetronite, fosse di no saldate a stagno sui punti 1-2-3 segnalati, in
giungere un rallentamento maggiore di quello ot- pista di rame centrale del disco, a cablaggio ulti- vetro. Ebbene, si cominci col preparare sei con- figura 2, accanto ai transistor TRI- TR2- TR3.
tenuto con la taratura del trimmer, occorre ag- mato, deve rimanere fissata, con saldatura a sta- duttori dello stesso tipo, della lunghezza, iniziale, Le operazioni di cablaggio ora descritte sembre-
giungere, in parallelo a Cl, un secondo conden- gno, sulla fascetta di rame presente all'estremità di cinque centimetri e si saldino i terminali di rebbero facilissime, eppure è ugualmente facile
satore dello stesso valore capacitivo, ossia da sinistra della basetta rettangolare, che appartiene questi sulle piazzole 1 -2- 3 - 4 - 5-6 segnalate scambiare un conduttore con l'altro, ossia è pos-
100.000 pF. Non conviene, invece, intervenire nel alla linea di alimentaziorie positiva a 12 V. Per- sul disco di figura 2. Poi si attorciglino tra loro i sibile, ad esempio, collegare il filo proveniente da
processo di accelerazione, cioè al di là del limite ché anche il disco di rame centrale del supporto conduttori che fanno capo alle lampadine LPl - LPl con la pista 2 anziché con la 1. Ai principian-
imposto da Rl, perché, a causa del fenomeno delle lampadine rappresenta la linea di alimenta- LP2-LP3 e si faccia passare la matassina così ot- ti, dunque, vogliamo suggerire di collegare il col-
della persistenza delle immagini sulla retina del zione positiva a 12V. tenuta attraverso il foro presente fra le resistenze lettore di TR 1 ad una qualsiasi delle sei lampadi-
nostro occhio, si correrebbe il rischio di vedere Prima di realizzare l'operazione di saldatura fra R7 ed R8 della basetta-supporto. Altrettanto si ne, cui si attribuirà la denominazione 1; poi si
tutte sei le lampadine accese contemporanea- le parti circuitali ora descritte, si deve completare faccia poi con i conduttori provenienti dalle lam- collegherà il collettore di TR2 alla lampadina che
mente e l'effetto faro cesserebbe. il lavoro di montaggio delle sei lampadine nel padine LPA4 - LP5 ed LP6, i cui terminali liberi si trova immediatamente a destra di LPl, osser-
modo segnalato in figura 5, interponendo tre la-
mierini, tra loro incrociati, allo scopo di ottenere
COSTRUZIONE DEL FARO un valido sistema riflettente, in grado di convo-
gliare la luce emessa da ciascun elemento in una
Prima di iniziare il lavoro di cablaggio del proget- sola direzione. È ovvio che i lamierini dovranno
essere opportunamente sagomati con metallo
to di figura 1, il lettore deve procurarsi tutti i
componenti necessari ed approntare i due circuiti
stampati, quello per la composizione del circuito
molto lucido.
Per quanto riguarda il cablaggio del modulo prin-
s lampadine
elettronico vero e proprio e l'altro, di forma a di- cipale non resta molto da dire, dopo aver racco-
sco, per l'applicazione delle sei lampadine. mandato, soprattutto ai principianti, l'esatto inse- ierini
Il disegno, in grandezza reale, del circuito stam- rimento nel circuito di tutti i semiconduttori,
pato, da comporre su una delle due facce di una compresi i due integrati, di cui in figura 6 sono c. stamp.
basetta di materiale isolante, di forma rettangola- riportate le esatte piedinature quella di IC2 a si-
re e delle dimensioni di 9 cm x 3,5 cm, è pubbli- nistra e l'altra di ICl a destra. Anche se ciò che
cato in figura 3. Quello del disco, il cui diametro più importa è l'individuazione precisa del piedino Fig. 5 - Il disco supporto delle sei lampadine deve es-
1 di ciascuno dei due componenti, che si trova da sere equipaggiato con tre lamierini, innestati fra loro
è di 3,6 cm, è riportato in figura 4. nel modo qui illustrato, con lo scopo di fungere da su-
I cablaggi di entrambi i circuiti stampati sono quella parte dell'elemento in cui è presente una perfici riflettenti della luce lungo una precisa direzione.
presentati in figura 2, nella quale è visibile l'inte- piccola tacca-guida.
ro piano costruttivo del faro elettronico. Per non complicare troppo la conformazione del
Il disco, sul quale sono inserite le sei lampadine, circuito stampato del modulo elettronico, la con-

38 39
PERFEZIONAMENTI CIRCUITALI zione de! pubblico. Si tratta quindi di un nuovo l'elevato guadagno di corrente potrebbe rivelarsi
problema tecnico, la cui soluzione consiste nel una causa distruttiva al momento dell'accensione.
Il circuito di figura 1 è suscettibile di alcuni per- collegare su ogni transistor un certo numero di In condizioni di impiego gravoso, la massima cor-
fezionamenti e diversi adattamenti pratici, come lampadine, purché la corrente sia compatibile rente erogabile dai transistor citati raggiunge l'in-
15 del testo è stato preannunciato nella parte inizia- con la potenza del semiconduttore. Per esempio, tensità di 4 A Conviene quindi applicare ai semi-
le del testo. Per esempio, se l'alimentatore non è il transistor TRl piloterà LPlA - LPlB - LPlC ... conduttori un piccolo radiatore, in funzione di ele-
3 Nel montaggio pratico, poi, i sei gruppi di lampa- mento dispersore dell'energia termica generata.
collegato al dispositivo con fili conduttori cortis-
4 simi e, soprattutto, quando questo non è rappre- de verranno collegati uno di seguito all'altro, in A coloro che volessero simulare i fari reali, a
1 sentato da pile o batterie a 12 V, e manca un modo che la luce, transitata attraverso un grup- quelli che nel loro plastico dovessero inserire un
5 12 po, sembri proseguire nel successivo. Tuttavia,
grosso condensatore elettrolitico in uscita, la ten- certo numero di dispositivi, oppure a chi vuole
6 sione, disturbata all'atto dell'accensione delle sei per la composizione di questo circuito luminoso, esercitarsi nella navigazione notturna, ricordiamo
2. 7
3 6 lampadine a causa del forte picco di corrente, i BC107 debbono essere sostituiti con transistor che è sempre possibile comporre sequenze parti-
7 di tipo Darlington, da 10 A - 60 V almeno, come
4 5 può mettere in crisi il circuito logico. A una tale colari di luci, come ad esempio un impulso lumi-
8 condizione negativa, quindi, occorre rimediare, può essere ad esempio il modello TIP140, nel noso lungo ed uno breve, seguiti da una lunga at-
collegando un condensatore elettrolitico da 4.700 quale il reoforo di collettore si trova in posizione tesa, in modo da individuare e distinguere, fra le
F - 25 VI in parallelo con quello ceramico da centrale. In ogni caso, onde evitare possibili erro- altre, una precisa sorgente di segnali. E questi ri-
100.000 pF, identificabile con la sigla C2 nei due ri di montaggio dei semiconduttori di potenza sultati si ottengono accostando e disponendo at-
Fig. 6 - Piedinatura ed elementi guida dei due circuiti schemi teorico e pratico pubblicati nelle figure 1 menzionati, conviene sempre interpellare il ri- torno al faro più gruppi di lampade, in modo da
Integrati montati nel progetto del faro elettronico. A si- venditore, per conoscere l'esatta piedinatura dei realizzare la sequenza di luce desiderata, ricor-
nistra, visto dall'alto, è riprodotto il modello 4017B, a
e 2. Naturalmente il reoforo positivo di questo
destra il 555. nuovo componente verrà connesso con la linea di componenti acquistati. dando pure che diverse lampadine dello stesso
alimentazione positiva ed il negativo con la linea Nell'impiego dei transistor Darlington, l'inseri- gruppo, affiancate, aumentano il tempo dell'im-
negativa. mento fra base e collettore di un condensatore pulso, mentre più gruppi in successione aumenta-
Come è risaputo, le successive accensioni ed i ceramico da 10.000 pF è obbligatorio, dato che no il numero degli impulsi.
conseguenti spegnimenti delle lampadine a fila-
mento, sottopongono questi elementi a dura pro-
vando il disco con le sei lampadine applicate dal- va, accorciandone la vita. Ma anche a tale incon-
l'alto, alla quale si assegnerà il numero 2 e così veniente si può facilmente ovviare applicando,
via di seguito. fra base e collettore dei sei transistor, un conden-
Non osservando l'ordine preciso descritto, po- satore ceramico da 10.000 pF, che mette al ripa-
trebbe accadere, come già detto, che due lampa- ro le sei lampadine ad incandescenza dai bruschi
dine non si accendano nella sequenza rotatoria. transitori termici. Il nuovo condensatore, infatti,
Poco male, in tal caso, perché basta scambiare
tra loro i due fili conduttori interessati, per rag-
giungere il funzionamento perseguito.
costringe il transistor ad operare nella funzione
di integratore di Miller per il tempo di mezzo
millisecondo circa. Ovvero, provvederà a saturar-
ELETTRONICA
PR
euser reggere±se
DI ELETTRONICA - RADIO - OM -27 MHz
ATTE
lll I
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
lo e ad interdirlo lentamente, in modo da ridurre PFHICNWCO MENS E-SPED N
Ab POST G 3/70 1 3s900

il picco di corrente che, altrimenti, si riverserebbe MO N a- LUGLIO/AGO8!0 198

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,


tutto sulla corrispondente lampadina che, a fred- DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
do, rappresenta quasi un elemento in cortocircui- ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
to. E questo fenomeno è limitato soltanto dal tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
guadagno del transistor. Ma lo spegnimento len- elettronici.
to diminuisce, sia pure di poco, il transitorio ter- Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
mico. lo un vero
Vcc
ALTRE APPLICAZIONI

Completiamo, a questo punto, l'argomento fin


MANUALE-GUIDA
qui trattato, aggiungendo alcune notizie, di natu- al prezzo di l. 4.000
ra pratica, sugli impieghi del progetto, diversi da
Tempo
O- -- quello del faro per modellisti.
Come abbiamo già avuto occasione di dire, l'ap- Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:
plicazione pratica più immediata del circuito di ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO- Via Zuretti,
figura 1, ovviamente dopo quella descritta, consi- MA NUALE - GUIDA 52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
Fig. 7 - Rappresentazione grafica dei segnali di forma ste nella realizzazione di un impulso luminoso mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
rettangolare generati dall'oscillatore integrato 555.
che corre lungo una linea aperta o chiusa di lam- PER ELETTRODILETTANTI o assegno bancario.
padine, come spesso accade di vedere nelle vetri-
ne di molti negozi, allo scopo di attrarre l'atten-
40
41
ELEMENTARE
mA. Pertanto, considerando che il coefficiente di
amplificazione complessivo, raggiunto con il col-
legamento diretto in continua di due transistor,
corrisponde al prodotto dei due "beta", nel caso

ETTRONICA specifico del componente menzionato si possono


ottenere molti e diversi risultati, compresi fra i li-
miti estremi di 10.000 (100 x 100) e 40.000 (200 x
200). Ecco perché, se inseriti negli stadi di ampli-
ficazione lineare per basse frequenze o in alta
frequenza, i transistor direttamente accoppiati
necessitano di particolari accorgimenti tecnici,
come ad esempio la selezione dei semiconduttori
rispetto al loro coefficiente di amplificazione, op-
pure l'introduzione di elementi di controreazione
o di stabilizzazione. Ma tutti questi sono argo-
menti che, per adesso, rimangono estranei al te-
ma inizialmente proposto.

RIMI MISURE TEORICHE E DIRETTE


cuito di figura 1, dopo aver consultato un pron-
Per meglio assimilare il concetto di accoppia- tuario di transistor ed aver rilevato in questo che
mento diretto fra transistor, invitiamo il lettore il coefficiente "beta" di amplificazione del transi-
ad analizzare alcuni circuiti, riportati come esem- stor 2N1711 è di 100. Ebbene, matematicamente,
pi, dapprima teoricamente e, in un secondo tem- la corrente di collettore è stabilita dal prodotto
po, praticamente, dopo averne costruiti almeno della corrente di base, già individuata nella gran-
due. Tuttavia, prima di addentrarci nel merito dezza di 0,7 mA, per il coefficiente di amplifica-

TRANSISTOR del problema, cerchiamo di rammentare, attra-


verso la misura matematica e quella strumentale,
i significati reali di corrente di base, di collettore
e di coefficiente di amplificazione "beta" di un
zione. Ed ecco il risultato:

le = Ib x beta
0,7 mA X 100 = 70 mA

ACCOPPIAMENTI transistor, come suggerito tramite il circuito ri-


portato in figura 1. Nel quale l'alimentatore a
13,5 Vcc è rappresentato da tre pile piatte da 4,5
V ciascuna, collegate in serie tra loro, il transistor
e se questo stesso dato viene rilevato praticamen-
te con il tester, come indicato nello schema di fi-
gura 1, allora si deve concludere che quel transi-

DIRETTI TRl è il modello già portato ad esempio 2N1711,


le due resistenze Rl ed R2 assumono rispettiva-
mente i valori di 18.000 ohm e 180 ohm, i due
strumenti si identificano con uno stesso tester
commutato nella funzione di milliamperometro
stor presenta veramente un coefficiente di ampli-
ficazione pari a 100. Ma ciò vale soltanto per
quel modello di semiconduttore e, forse, eccezio-
nalmente, anche per altri. Perché sostituendo il
2Nl711 con altri transistor dello stesso tipo, ci si
per correnti continue e quindi inserito in serie in accorgerà che il coefficiente di amplificazione
Per realizzare un valido sistema di amplificazione L'accoppiamento diretto, fra transistor, fornisce entrambe le misure. non è sempre il medesimo.
di segnali di ogni tipo, un solo transistor non è amplificazioni molto elevate, sia in continua che La corrente che fluisce attraverso la base di TRl si Rimane così completamente scandagliato quel
quasi mai sufficiente. Ne occorre invece più di in alternata. Qualunque tipo di segnale, quindi, calcola con la formula derivata dalla legge di Ohm: fondamentale concetto per cui, nella pratica del-
uno, se si vuole esaltare il risultato finale, provve- può essere sottoposto al processo di amplificazio- l'elettronica, i transistor dello stesso modello pos-
dendo a collegare tra loro i vari elementi in mo- ne con questo metodo, anche se il corrisponden- Ib = Vb: Rb sono essere caratterizzati da valori diversi del
do opportuno, per soddisfare, di volta in volta, le te circuito, destinato a compiere tale operazione, coefficiente di amplificazione, talvolta compresi
condizioni tecniche di lavoro assegnate ad un de- può sollevare notevoli difficoltà di natura pratica, nella quale Rb vale 18.000 ohm e Vb = Valim. entro limiti assai lontani tra loro, anche se i co-
terminato apparato elettronico. In questa sede, a causa delle diversità dei coefficienti di amplifi- - 0,7 V = 13,5 V - 0,7 V = 12,8 V (la tensio- muni prontuari riportano un numero preciso e
dunque, ci occuperemo di uno fra i più comuni cazione che caratterizzano ciascun transistor. È ne Valim. va ridotta di 0,7 V rappresentativi del- unico.
metodi di accoppiamento transistoriale, quello risaputo, ad esempio, che il comunissimo 2N1711 la tensione di barriera). Dunque, applicando la La resistenza R2 rappresenta il carico elettrico
cosiddetto "diretto", ottenuto in assenza di con- può essere contraddistinto con un coefficiente formula citata, si ottiene: resistivo di collettore. Il suo valore di 180 ohm -
densatori interposti che, come si sa, sono compo- "beta" variabile fra 100 e 200. Che corrisponde 1 W è stato indicato solamente per quei lettori
nenti in grado di bloccare il flusso delle correnti ad una disponibilità di correnti di collettore di Ib = 12,8V: 18.000 ohm = 0,0007 A = 0,7 mA che vorranno realmente comporre il circuito di
continue, mentre si lasciano attraversare da quel- valori compresi fra 100 mA e 200 mA, se alla ba- figura 1, onde constatare la veridicità delle affer-
se del componente si applica una corrente di 1 Valutiamo ora la corrente di collettore le del cir- mazioni formulate.
le variabili.
43
42
R1 = 18.000 ohm - 1/4 W
R2 = 180 ohm -1W
TR1 = 2N1711 (beta = 100)
ALIM. = 13,5 Vcc
>-I
I
I 0,7
mA R2
! 70
mA
le-
~1,4A

>

13,5V
e
Rl
' L.' TR2

4
/ e
13,5V b /aA\ V
=
e

@
uz u e

TR1
Flg. 1 - Se Il transistor vanta un coefficiente di aniplifl-
cazlone pari a 100, allora la corrente di collettore, mi-
surata con Il tester, corrisponde esattamente a quella
valutata matematicamente.
Flg. 2- Accoppiamento di due transistor nella configurazione Darlington, la cui
funzione consiste nel comandare un transistor di potenza tramite una corrente di
pilotaggio alquanto ridotta.

R1 = 18.000 ohm - 1/4 W TR1 = 2N1711 (beta = 100)


CONFIGURAZIONE DARLINGTON beta del TIP 3055 vale 20. Pertanto, la corrente R2 = 180ohm- 1W TR2 = TIP 3055 (beta = 20)
di collettore le di TR2 è: R3 = 8,6 ohm - 15 W P1 = pulsante (normai. aperto)
ALIM. = 13,5 Vcc
Un sistema di accoppiamento diretto di due tran-
sistor, molto usato nella pratica di ogni giorno, è le = 1b x beta = 70 mA x 20 = 1,4A
quello pubblicato nella figura 2. In questo circui-
to i due semiconduttori appaiono collegati in una Ma per quanto prima affermato, questa grandez-
configurazione che assume il nome di Darlin- za potrà essere di gran lunga superiore a 1,4 A, transistor TRl - TR2, segnalato in precedenza loro grandezze. Ma vediamo ora di esaminare il
gton. Il primo transistor TRl e gli elementi ad se il coefficiente di amplificazione, che caratteriz- nei termini di 100 e 20, rispettivamente. comportamento dei circuiti in riferimento alle
esso collegati rimangono gli stessi utilizzati nello za il modello di semiconduttore utilizzato, è mag- Quindi: tensioni presenti nei vari punti di questi.
schema di figura 1, mentre TR2 è rappresentato giore di 20, che invece si identifica con il limite Prendiamo in considerazione lo schema di figura
da un elemento di potenza, modello TIP 3055, il minimo dei beta di TR2. Ad ogni modo, pren- Amplif. totale = 100x20 = 2.000 4, che si differenzia da quello di figura 2 per la
cui carico di collettore, di tipo resistivo, è di soli dendo per buono il coefficiente di 20, si può im- sola sostituzione del tester con una lampada a fi-
8,6 ohm (R3). mediatamente valutare l'ordine di grandezza del- Il pulsante Pl, che nello schema di figura 2 funge lamento. Ebbene, quando il pulsante Pl rimane
Lo scopo del montaggio Darlington è quello di l'amplificazione totale, raggiunta con la configu- da interruttore, assume importanza tecnica nei aperto, cioè non premuto, la base del transistor
comandare un transistor di potenza con corrente razione Darlington presentata in figura 2, che è successivi circuiti. TR 1 non riceve la necessaria tensione di polariz-
di pilotaggio molto ridotta. Ma vediamo subito, stabilita da: zazione ed il componente rimane all'interdizione
anche in questo caso, quali valori assumono le o, come si suole anche dire, "spento". Perché
grandezze in gioco, sia attraverso le formule ma- le (TR2): 1b (TRl) ESAME DELLE TENSIONI non conduce corrente tra collettore ed emittore
tematiche, sia con la misura diretta strumentale. e non applica quindi alcuna tensione di polariz-
Si è detto che nel circuito di figura 1 la corrente ossia: Quanto finora detto, a proposito del circuito di zazione alla base del successivo semiconduttore
di collettore le assume il valore di 70 mA. Questa figura 2, apparentemente simile a quello di figura TR2 che, per la stessa ragione, non diviene con-
corrente, quindi, entra pure nella base del transi- 1.400 mA : o, 7 mA = 2.000 3, nel quale l'accoppiamento di TR1 con TR2 av- duttore e mantiene spenta la lampada LP. In
stor TR2 dello schema di figura 2, per essere sot- viene tra il collettore del primo semiconduttore e queste condizioni circuitali, volendo far riferi-
toposta al conseguente processo di amplificazione. E questo numero rimane pure confermato dal la base del secondo, è il risultato di un'analisi mento ai valori delle tensioni presenti sugli elet-
Ora, consultando un prontuario, si rileva che il prodotto dei coefficienti di amplificazione dei condotta sul flusso delle correnti in gioco e delle trodi dei due transistor, si rileva che sulla base di
44 45
dovremmo in parte ripetere le osservazioni già ri- applicata alla base di TRl e segnalata nello sche-
cordate durante l'esame del flusso delle correnti ma di figura 2, si riesce a pilotare un carico elet-
nel circuito di figura 2, dove si supponeva che Pl trico (lampadina) della potenza di 5 W!
rimanesse chiuso. Non ci resta quindi che ripor- I nuovi stati logici, che vengono a formarsi con
Pt 0,7 70 tare alcune indicazioni relative alle tensioni. l'interruttore Pl chiuso, sono elencati nella corri-

I mA
R2
mA Con il pulsante Pl premuto, la base di TRl rice-
ve la necessaria tensione di polarizzazione per as-
sumere la condizione di saturazione, ovvero per
spondente tabella della verità.

Tabella della verità


condurre. Il transistor TR 1, in tal caso, si com- (Pl chiuso in fig. 4)
porta come un interruttore chiuso e la tensione
sul collettore, fluendo ora la corrente, scende al Elettrodo Transistor Stato logico
R1 valore di barriera di 0,7 V circa. Ma la conduttivi-
O
"/ tà di TRl applica, sulla base di TR2, la tensione base TRI 1
73,5 V di polarizzazione, che accende sia il semicondut- collettore o
=
e tore che la lampada LP da 5 W.Ed il fatto di no- base
TRl
TR2 1
tevole importanza, che si deve ora rilevare, è il collettore TR2 o
seguente: con la debolissima corrente di 0,7 mA,

e
TR1

Fig. 3 - Questo semplice circuito, di accoppiamento di due transistor, si differenzia


Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
da quello pubblicato in figura 2 per il solo sistema di collegamento di TR1 con TR2
che, in questo caso, è realizzato fra il collettore del primo e la base del secondo.
Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elettro-
nico.
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle in cui la rubrica « PRIMI
R1 = 18.000 ohm - 1/4W TR1 = 2N1711(beta = 100)
TR2 = TIP 3055 (beta = 20) PASSI» ha riscosso il massimo successo editoriale.
R2 == 180 0hm- 1 W
R3 = 8,6 ohm - 15 W P1 = pulsante (normai. aperto)
ALIM. = 13,5 Vcc

"7o 'k,&,,
~
• lt»" I si
E
~
.
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?%pe,
u 6k;
e ,>

prende il nome di tabella della verità e che consen-


6,, ,, "

TRl si misura O V, sul collettore è presente la


tensione Valim. di 13,5 V, mentre all'emittore la te di conoscere immediatamente i vari comporta-
tensione vale O V. Conseguentemente, sulla base menti circuitali di un progetto elettronico.
di TR2 si misura una tensione di O V e sul collet- Vediamo ora che cosa succede nel circuito di fi- c'
A
tore quella di alimentazione. gura 4 quando si preme il pulsante P 1. Ma qui "i, t>
Si può così concludere dicendo che, con il pul- e
;
sante non premuto, il transistor TR 1 si comporta
come un interruttore aperto, che impedisce il Tabella della verità
funzionamento del semiconduttore TR2 ad esso (P1 aperto in fig. 4)
collegato in diretta. Ma oggi, quando si analizza
un circuito transistorizzato, allo scopo di sveltire Elettrodo Transistor Stato logico
il linguaggio, più che ai valori delle tensioni si usa
far riferimento al cosiddetto stato logico, pren- base TRl o ..
·»,
-- ...
dendo in considerazione due sole condizioni, collettore TRl 1
quella dello stato logico "O" e l'altra dello stato base TR2 o I '
- ••

"l", che significano assenza o presenza di tensio- collettore TR2 1


ne. E a tale scopo si compone pure una tabella, che
46 47
P1

I R2
a LP
RI
O
/
13,5/
6

di legno

Fig. 5- Piano costruttivo sperimentale del circuito teorico di figura 4. Tutti i com-
Fig. 4- Analizzando il comportamento circuitale, con riferimento alle tensioni pre- ponenti sono cablati su una morsettiera a nove ancoraggi fissata su una tavoletta
senti sui vari elettrodi dei due transistor, è facile intuire quando si accende o si di legno. L'alimentazione è derivata dal collegamento in serie di tre pile piatte da
spegne la lampada LP nelle due condizioni elettriche attribuite al pulsante P1 4,5V.
(aperto-chiuso).

R1 = 18.000 ohm- 1/4 W TR2 = TIP 3055 (beta = 20)


R2 = 180 ohm -1W LP = lampada (12 Vcc-5 W)
TR1 = 2N1711(beta = 100) p1 = pulsante (normai. aperto)
ALIM. = 13,5 Vcc
INIETTORE DI SEGNALI. IN SCATOLA DI MONTAGGIO

Uno strumento indispensabile nel labo-


ratorio del dilettante.
Le cose cambiano se si esamina, sotto l'aspetto ne all'interdizione, mentre TR2 conduce ed ac-
delle tensioni, lo schema di figura 6, nel quale il cende la lampada LP. Insomma, si verifica una si-
collettore di TRl è direttamente collegato con la tuazione completamente opposta a quella analiz-
base di TR2. Infatti, se il pulsante Pl rimane zata nel circuito di figura 4. Ed è pure contraria
aperto, alla base di TRl non perviene la tensione anche l'altra condizione, quella che si verifica con
di polarizzazione necessaria per rendere saturo il il pulsante P1 premuto. Perché questo applica al- Utilizzato assieme al tester consente di
componente. E la tensione sul collettore dovreb- la base di TR 1 la tensione di polarizzazione, che localizzare, rapidamente e sicuramente,
be raggiungere il valore Valim. di 13,5 V, ma ciò
in pratica non accade, a causa della tensione di
barriera base-emittore, che ammonta a 0,7 V e
che sta ad indicare che, sulla base di TR2, scorre
conduce alla saturazione il semiconduttore, sul
cui collettore la tensione assume il valore di
0,1 V --;-- 0,2 V, assolutamente insufficiente per
"accendere" il transistor TR2 che, per divenire
avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di-
spositivi con uscita in cuffia o altopar-
lante. - L. 26.500
la corrente di polarizzazione, che obbliga questo saturo, richiede in base una tensione di valore
secondo semiconduttore a raggiungere la condi- non inferiore a 0,7 V. Quindi TR2 rimane inter-
zione di saturazione. Concludendo, diciamo che, detto e la lampada LP spenta.
nella configurazione circuitale di figura 6, quan- Riassumendo, nello schema di figura 4, la lampa-
do Pl non viene premuto, il transistor TRl rima- da LP si accende quando si preme il pulsante Pl.

48 49
P1

I. R2 3 rR
Il Il

é
13,5V
e ; Rl

TR1
e

@
Fig. 7-Per constatare praticamente il comportamento della lampada LP, tramite il
pilotaggio del pulsante P1, quando il collettore di TR1 è direttamente collegato
Fig. 6- Rispetto al circuito teorico riportato in figura 4, in questo schema le condi- con la base di TR2, occorre realizzare questo dispositivo, che appare alquanto si-
zioni della lampada LP (accesa-spenta) risultano invertite, a seconda che il pul- mile a quello pubblicato in figura 5.
sante P1 rimanga aperto o venga chiuso.

R1 = 18.000 ohm- 1/4 W TR2 = TIP 3055 (beta = 20)


R2 = 180 ohm- 1 W LP = lampada (12 Vcc-5 W)
TR1 = 2N1711 (beta = 100) p1 = pulsante (normai. aperto)
ALIM. = 13,5 Vcc
retta, due transistor di tipo diverso; il primo, in-
Tabella della verità fatti, è un NPN, mentre il secondo è un PNP. In
(Pl aperto in fig. 6) questo dispositivo la lampada LP si accende sol-
tanto quando si preme il pulsante Pl.
In quello di figura 6, la lampada si accende se il pulsante Pl e si spegne se si preme Pl. Elettrodo Transistor Stato logico Quello di figura 9 è il progetto di un amplificato-
non si preme il pulsante Pl. Più dettagliatamen- Anche nel caso del circuito di figura 6, le due re di bassa frequenza, che impiega tre transistor
te, nello schema di figura 4, la lampada LP si ac-
cende se si preme il pulsante Pl e rimane spenta
condizioni, con pulsante Pl aperto e chiuso, si
possono interpretare attraverso le corrispondenti
base
collettore
TRl
TRl
. o
1
cablati direttamente. I semiconduttori di entrata
sono stabilizzati tramite la resistenza R5, mentre
se non si agisce su Pl. Nello schema di figura 6, tabelle della verità. base TR2 1 il transistor TR3 è collegato con l'uscita sull'emit-
invece, la lampada LP si accende se non si tocca Lo schema riportato in figura 8 accoppia, in di- collettore TR2 o tore, allo scopo di presentare, sulla boccola U, un
I
segnale a bassa impedenza. Ma cerchiamo di
analizzare più minutamente il comportamento di
Tabella della verità questo amplificatore.
(P 1 chiuso in fig. 6) Inizialmente, il transistor TR 1 non può essere
considerato in saturazione, perché alla sua base
Elettrodo Transistor Stato logico non perviene la necessaria tensione di polarizza-
I zione, mentre quando si alimenta il circuito di fi-
base TRl 1 gura 9, la resistenza Rl applica alla base di TR2
collettore TRl o questa tensione, saturandolo. Quindi, la resisten-
base TR2 o za R3 preleva, dal punto di incontro delle due re-
collettore TR2 1 sistenze di emittore R7 - R8, la tensione per po-
larizzare TRl, che ora diventa anch'esso condut-
51
50
Pf

>-I: ± Il Rl i C2
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I '====JI TRJ

Ge Il Il R4 R5 Il
Rii TR2 ~
73ij5 V
PNP TR7
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TR2 • Il e
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NPN
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R3

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11

Fig. 8 - Esempio di accoppiamento in diretta di due transistor di tipo diverso; il


primo di questi, infatti, appartiene alla categoria degli NPN, il secondo a quella dei
PNP. La lampada LP si accende soltanto quando si preme il pulsante P1.

R1 = 18.000 ohm - 1/4 W Flg. 9 - Circuito di amplificatore di bassa frequenza impiegante tre transistor diret-
TR2 = MJ2905 (beta = 20) tamente accoppiati fra loro. La tensione dei segnali di entrata è di 6 mv, quella
R2 = 180 ohm -1W P1 = pulsante (normai. aperto) d'uscita è di 1 V. L'impedenza d'ingresso vale 50.000 ohm, quella d'uscita è pari a
R3 = 180 ohm - 1/2 W LP = lampada (12 Vcc - 5 V) 2.000 ohm. La distorsione armonica si aggira intorno allo 0, 1% con la tensione di
TR1 = 2N1711(beta = 100) ALIM. = 13,5 Vcc 1 V in uscita.

tare. E in questo meccanismo è contenuto il perfettamente stabilizzato, per lo stesso motivo Condensatori
R4 = 33.000 ohm - 1/2 W
principio della stabilizzazione della polarizzazio- lo è anche il transistor TR3. C1 = 2F (non polarizz.) R5 = 470.000 ohm - 1/2W
ne, che regola il punto di lavoro dei semicondut- C2 = 2.700 pF R6 = 10.000 ohm - 1/2W
tori. Infatti, nel caso in cui, per un motivo qual- C3 = 10.000 pF R7 = 82 ohm - 1/2W
siasi, come ad esempio un aumento della tempe- C4 = 100 µF - 16 VI (elettrolitico) R8 = 1.000 ohm - 1/2 W
ratura, la tensione fra R7 ed R8 dovesse aumen- C5 = 2 µF (non polarizz.) R9 = 5.000 ohm - (potenz. a variaz. log.)
tare, anche la corrente attraverso R3 aumente- C6 = 100 µF - 26 VI (elettrolitico)
rebbe e la stessa cosa accadrebbe alla corrente di Varie
base di TRl, con la immediata e conseguente di- Resistenze
TR1 = BC108
minuzione della tensione di collettore che, a sua R1 = 56.000 ohm - 1/2W TR2 = BC108
volta, provocherebbe una diminuzione del flusso R2 = 220 ohm - 1/2W TR3 = BC108
di corrente attraverso la base di TR2. In ciò, dun- R3 = 180.000 ohm - 1/2 W ALIM. = 24 Vcc
que, consiste il fenomeno della stabilizzazione re-
ciproca dei due transistor TR 1- TR2, accoppiati
direttamente nel circuito di figura 9. E se TR2 è
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54
55
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nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. la regola
ci vieta di rispondere privata-
. ,
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.
PER I VOSTRI INSERTI
I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TRANSISTOR E CONTENITORI Cominciamo quindi col ricordare che le tabelle di


TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) equivalenza, il più delle volte, riportano le caratteri-
Il mio audioriproduttore, di fabbricazione giap- stiche elettriche dei semiconduttori, omettendo la
ponese, ha cessato di funzionare. Dunque, con la categoria del contenitore con cui questi sono co-
ferma determinazione di riparare l'apparecchio, struiti. Non per trasgressione editoriale, ma perché,
mettendo alla prova le modeste capacità tecniche assai spesso, un medesimo dispositivo viene com-
acquisite alla vostra scuola, ho analizzato il cir- mercializzato in contenitori diversi. Anzi, in talune
cuito e constatato che i transistor finali erano in applicazioni, ad esempio nei circuiti ibridi, la cu-
cortocircuito, mentre tutto il resto risultava in stodia del semiconduttore manca del tutto. Come
perfetto ordine. Quindi, dopo aver consultato un accade nei "chip on board", dove una pastiglia di
manuale di equivalenze aggiornato, non essendo silicio è incollata sullo stampato, collegata con
disponibili i componenti originali, ho montato dei macchine speciali e poi ricoperta con resina. Ma la
transistor europei sostitutivi, con un risultato sigla, fatta eccezione per l'ultimo suffisso, peraltro
completamente disastroso, che ha provocato la sempre trascurato, rimane invariata. In particolare,
cortocircuitazione dell'alimentazione. A questo nel corso di questi ultimi anni, i giapponesi impie-
punto, pertanto, non mi rimane che rivolgermi a gano contenitori simili al T0220 in versione total-
voi, con la speranza di ottenere qualche spiega- mente isolata, con la piastrina di rame del colletto-
zione in merito, dopo aver aggiunto che i conte- re immersa nella resina. Dato che, con questa tec-
nitori, dei transistor giapponesi e degli equivalen- nologia, il transistor può essere direttamente mon-
ti di casa nostra, sono diversi. I primi, infatti, tato su un dissipatore di calore, senza ricorrere agli
sembrano dei T0220 privi di aletta metallica su- opportuni accessori di isolamento (mica, silicone,
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: periore. viti e rondelle di plastica) con lo scopo di realizzare
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montaggi più economici e maggiormente affidabili.
Ora, se i suoi transistor erano montati in un dissi-
patore unico, senza isolamento, applicando i nuo-
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
Con tutta probabilità, il suo è un problema facil- vi, non isolati, lei ha collegato a massa i collettori e
Via Zuretti, 52 - MILANO mente risolvibile. Ma essendo abbastanza consueto la linea di alimentazione positiva, con i risultati de-
fra i dilettanti, merita un certo approfondimento. scritti.
56 57
MISURE DI POTENZE sione molto bassi conviene aumentare la V di 0,2V
perduti nel processo di rettificazione effettuato dal DG
Esiste un metodo molto semplice per valutare le po- diodo. Tenga presente, tuttavia, che la potenza ri-
tenze RF molto basse, comprese fra O, 1 W e 5 W? sultante dal calcolo è quella di picco.
MORPURGO GIANFRANCO
Lucca
RF Rl R2 R3 R4
Alla sua domanda rispondiamo affermativamente C1 = 10.000 pF (ceramico)
e la invitiamo a costruire questo circuito, in grado R1-R2-R3-R4= tutte da 220 ohm-2 W (antiinduttive) Cl
di misurare segnali con impedenza di 52 ohm, pur- DG = diodo al germanio V
ché si applichi la formula V? : R. Per valori di ten- V = voltmetro (tester)

DIVISORE PER 1O E PER 100 Tenga presente che la tensione VDD deve essere la
stessa di quella presente nel circuito generatore del
Dopo aver costruito un oscillatore di bassa fre- segnale in entrata e che con questo dispositivo si
quenza ad onda quadra, alimentato a 12 Vcc, mi
serve ora un circuito, con integrato, in grado di
comandano soltanto ingressi ad alta impedenza,
come i circuiti logici CMOS, ma non i TTL. La ECCEZIONALMENTE
dividere per 10 e per 100 la frequenza di entrata. massima frequenza applicabile all'entrata è di 6
RAPISARDA ERNESTO MHz con VDD = 10 V e di 2,5 MHz con VDD =
Novara 5V.
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_ VSS ( GND)
~ O GND
16
2 15
14

/C 1
5
41 12
13
6 11

7 10
8 9

C1 = 100.000 pF (ceramico) Richiedeteci oggi stesso una od entrambe le annate qui illustrate, inviando, per ciascuna di esse,
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58
59
MICROFONO A CARBONE Condensatori
C1 = 100.000 pF (ceramico)
Sul mio ricetrasmettitore CB vorrei provare l'im- C2 = 2F-16 VI (elettrolitico)
piego di un microfono a carbone. Quali accorgi- C3 = 100.000 pF (ceramico) R2 R5
menti tecnici debbo adottare. C4 = 100 F - 16 VI (elettrolitico)
SOFIA SALVATORE R1
Reggio Calabria Resistenze
e TR1
I microfoni a carbone, che hanno una buona ri-
sposta fra i 300 e i 3.000 Hz e costituiscono quindi
gli elementi ideali per la trasmissione "del parlato,
necessitano di un trasfonnatore a rapporto di ele-
R1
R2
R3
R4
R5
=
=
10.000
2
= 100.000
= 390
10.000
ohm - 1/4 W
megaohm (trimmer)
ohm - 1/4 W
ohm - 1/2 W
ohm - 1/2 W
H-n 7
u e
c3
+ Q
vcc
e
r.
=
vazione. Che può essere sostituito con questo cir-
cuito, nel quale il trimmer R2 va regolato per otti-
Varie
mizzare le emissioni della voce. Per tale scopo può
essere pure necessario inserire l'elettrolitico C2. TR1 = BC107
M = microfono a carbone
7.7
ALIM.= 9+ 12Vcc

INDICATORE PER CMOS La sezione "a" di ICI, che è un sestuplo inverter,


pilota la sezione "b" che, a sua volta, è composta
Potete pubblicare lo schema di un indicatore a da cinque sezioni collegate in parallelo, onde eleva-
led di condizione logica per circuiti CMOS? re la corrente al punto da pilotare il led DLI. L'ali- TERMINALI DEI LED la seguente corrispondenza: 1 = BIGLED (led gi-
SALZANO DAVIDE mentazione deve essere prelevata dall'integrato o gante), il tenninale di catodo è il più corto; 2 =
Salerno dal circuito in prova. Ho notato che le varie industrie che producono i led MEDIUM (il tenninale di catodo è il più corto
diodi led non seguono una regola precisa nella ed è contraddistinto da una tacca segnalata dalla
+ VDD segnalazione degli elettrodi. A volte, ad esempio, freccia); 3 = BIGLED a due colori, rosso e verde,
il terminale di catodo è il più corto e viceversa. nel quale il catodo è rappresentato dal tenninale
Come può quindi regolarsi un principiante nel ri- centrale; 4 = BIGLED a due led dello stesso colo-
solvere questi problemi? re; 5 = led normale o subminiatura (il terminale
I C 1 VERGERIO STEFANO di catodo è il più lungo); 6 = led normale, nel
Venezia quale il tenninale di catodo è il più corto, ma se-
c1
gnalato da una tacca esterna; 7 = led ad alta lu-
Conservando e consultando, all'occasione, questo minosità, che può essere costruito anche con la
disegno. Nel quale la numerazione da 1 a 7 trova piedinatura riportata in 6.
a
RJ

3-5-9-11-13 4-6-8-10-12
1 2 3 4 5 6 7
VSS
(GND)
Condensatore
1 14
C1 = 100.000 pF (ceramico)
2 13

4
3 12
11
I c1 Resistenze
.ft
R V
5 10 R1 = 1 megaohm - 1/4 W
6 9 R2 = 100.000 ohm- 1/4 W
7 8 R3 = 680 ohm - 1/2 W
k k a U a al] a a k k
Varie a a k k k a a
IC1 = 4069
DL 1 = diodo led
60
61
È un piccolo ricercatore di segnali (4 x 5 cm) che può rivelarsi molto utile Grazie all'impiego di un particolare circuito integrato è possibile ottenere da ques1o dispas/livo
nella ricerca dei guasti. prestazioni veramente elevate. I vari controlfi awer.gono in corrente ccn1inua e con potenziometri
Può cercare segneli di BASSA FREQUENZA e ALTA FREQUENZA fino normali (non doppi), pertanto, anche se vengono distanziati dal circui1o stampato, i collegamenti
a un massimo di 30 MHz. possono avvenire con dei normali fili (non è necessario l'uso di cave1to schermato). Le caratteri-
AUDIOPILOTAGGIO Il segnale applicato all'entrata subisce il processo L'ascol1o può avvenire in auricolare o in cuffia (meno o s1ereo) e il volurr.e
può essere regolato con un aooosito trimmer. Per l'alimen1aziona occor-
sliche tecniche relatìve ad ogni canale sono:

di amplificazione da parte del FET Poi viene retti- re una normale balleria da 9 V per
IMPEDENZA DI INGRESSO 30 Kohm
IMPEDENZA DI USCITA 200hm
INGRESSO MAX
USCITA MAX
2,5V
25V
radioliRe. lldispositivocompletodi
Vorrei pilotare un relè con un segnale di bassa ficato dal diodo al germanio DG dopo essere stato batteria può essere racchiuso.r.el CONTROLLO ACUTI
CONTROLLO BASSI
+-15 dB A 16 KHz DISTORSIONE ARMONICA 0.05%
t-15 dB A 40 Hz
cootenitore plastico LP 461. BANDA PASSANTE 250 KHz
frequenza aud_io di 100 mV. regolato in sensibilità tramite R2. Quindi, elevando CONTROLLO VOLUME
-
80 dB (Pialla tra 20 + 16000 Hz)
RAPPORTO SEGNIRUMORE BOdb
GHELFI DANILO la base di TRJ allo stato logico "l", costringe il ALIMENTAZIONE 12 VCC
Brindisi collettore a "O" e TR2, che è di tipo PNP, entra in
conduzione per eccitare il relè RL. RS 251 GENERATORE DI ALBA • TRAMONTO
L. 22.000

Serve a fare variare au1cmaticamen1e e in modo conLinuo la luce di una


%%. ASSORBIMENTO TOTALE 35 mA
Può essere inserito tra il preamplificatore e l'amplificatore
di potenza o'i qualsiasi apparato di riproduzione sonora.
l dispositivo è dotalo di deviatore per la compensazicne
LOUDNESS. L. 54.000
lampada ad incandescenza dal minimo al massimo e viceversa.
Sia il tempo di accensione che quello di spegnimento possono essere re-
gola Il tra 3 secondi e un minuto.
E un simpatico dispositivo che trova applicazione in locali pubblici (ri!rovi Serve a commu1are una successione
e discoteche) creando piacevoii effetti con fasci di !uce colorata evane-
CJ scente e, durante le feste di Natale può essere usato per creare l'effe1to
di 10 LED (compresi nel KIT} la cl.ii ve-•
kx:ità di accensione può essere vari'.ata
GIORNO- NOTTE nel PRESEPIO. tramite un appo_sito tri.rnmer.

:1
1 ··•
È alimentato direnarr:ente dalla ten- 1 LED, se disposti a cerchio, tarmano
FT1 sione di rete a 220 Vca e può un carosello di luci rotanti. Il disposi-

4.
sopportare un carico massimo di !ivo può essere usalo per deoorazlo-
rntre soow. ni luminose nelle feste di Natale,
piccoli richiami pubblicitari, spilla elettronica e in ogni clr-
costanza n cui si vuole richiamare l'atlenzte.rie del pros-
RS 249 AVVISATORE ACUSTICO DI RETROMARCIA L. 45.000 simo. La tensione di alimentazjone può essere
Installato in auto o autocarri emette un suono acuto periodi• compresa tra 6 e 12 Vcr:,. l'assorbimento è di
circa 25 mA. L. 21. 000
12 V camente interrotto ogni vol1a che la retromarcia viene inseri-
RS 252 BARRIERA A ULTRASUONI
e ta, rammentando cosi all'autista (in particoiar modo quando
è distratto) che la vettura stapsr retrocedere, evitandogli co-
si spiacevoli situazioni.
Grazie al StJO particolare clrcui1o di stabilizzazione può esse-
Con questo KIT si realizza una barriera a ultrasuoni che ogni qual volta
viene interrotta un apposito m!cro relè si eccita. Può essere u!ilizzato cc-
me sensore per antifurto, come sensore per co.1!apezzi o conta persone
RI re alimentato i~differentemen1e con 1ensioni di 12 o 24 Vcc e e in aft1i svariati modi. La lunghezza massima della barriera è di circa 10
quindi può essere in- metri. Il montaggio non presenta alcuna dilticolla ed inoltre U funziona-
stallato su aul0 0 au- mento è sicuro in quanto esiste soltanto un controllo d, sensibilità e !a fre-
01 tocarrì quenza di emissione è controjlata da un quarzo. Grazie al particolare cir-
'assorbimento è in- - cui1odistabiJiuazione, la tensio-
fericre a 10 mA. ne di alimentazione può essere
R3 R4 compresa tra 12 e 24 Vco.
Il massimo assorbim'ento (relè ec-
L. 20.000 cilato] é di circa 60 mA.
La corrente massima sopportabi-
le dai contatli del relè é di 2 A.
L. 55.000

Condensatori R5 = 10.000 ohm - 1/2 W


C1 = 1 µF (non polarizzato) R6 = 2.200 ohm - 1/4 W
C2 = 1 µF (non polarizzato)
C3 = 1 µF (non polarizzato) Varie
C4 = 1 µF (non polarizzato)
FT1 2N3819
TR1 BC107 APPARECCHIATURE BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI EFFETTI SONORI
Resistenze TR2 2N2905 RS
llS "
• Filtro cross-ovor 3 vie 50 W
Amplif1c-atore BF 2 W
L 34.000
L. 15.000
lì$
nS 00
18 Sirena elettronca 30 W
Generatoro di note musicali programmabile
L
L
31.000
37.000
R1 = 1 megaohm - 1/4 W DG diodo al germanio RS 10
ns 2o
Mer BF 4 mgress
Amplificatore BF 10 W
L. $4000 AS .. Campana elettronica L :26..!iOO
L. HliOOCI nS 100 Srrena elettrornca bitonale
D1 diodo al silicio (1N4004) ns 27 Preamplihcatore con ingrosso bassa impedenza L Hl l'IOO ns Sirena 'italiana
L :21!:i.OCO
R2 = 2.200 ohm (trimmer) ns
ns
36 Amplificatore BF 40 W l ::l:2.. 000 ns t43
101
C1nguett10 eleasomco
L lB 51'.lC

R3 = 390 ohm - 1/4 W RL relè (12 Vcc - 300 ohm) ns


3o
,.
Indicatore livello uscila a 16 LED
Amplil1catore Stereo 10 + 10 W
'-·
I
:30000
36.DOCI
R5 1'5'9: Tremolo elettronico
L.
L
22 00c
27.000
RS 167 'Distorsore FUZZ per chitarre
R4 = 33.000 ohm - 1/4 W S1 = interrutt. ns
ns 5
45 Metronomo eleltron1co
Pr&ampl1f1ca1ore HI-FI
L
l
13000
l.2.500
RS'-0/ Srera Americana
Microfono Amplificato - Truccavoce
I
L
28.000
1 .000
ALIM. = 12 Vcc n$ 55 Preamplilica}Orc sterao equalizzato R.I A.A "" 220 L 3009
RS 6t
RS T2
Vu-meter -a B LED
Booster p01 au1orad10 20 W
t
L
2S 000
"2.SOO
nooo TEMPORIZZATORI
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a 3½ cifre altezza· mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali - Batteria 9 V - Autonomia
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riscosso il maggior successo nel tempo passato. rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
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e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x 42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
E VOLT D.C
VOLT A.C.
200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 1000 V
200 mv - 2 V - 20 V - 200 V - 750 V
OHM 202-2002-2 KO-20 KO - 200 K?- 2 MQ
FILTRO

Ce LIMITATORE
OI DISTURBI
AMP. D. C.
-20MQ
200 /A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A
AMP. A.C. 200 A - 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
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Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.
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PRATICA
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MOD. TS 240D • L. 73.000
CON 50 LED
RADIO DI IU
CARATTERISTICHE GENERALI
Visualizzatore a cristalli liquidi con indicatore di polarità.
Tensione massima 500 V di picco
Alimentazione 9V
Dimensioni mm 130 x 75 28

L. 15.000 Peso Kg O, 195

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Tensioni AC = 200 V- 750 V
Correnti CC = 2.000 A - 20 mA • 200 mA - 2.000 mA
Tensioni CC = 2.000 mv-20 V-200 V- 1.000 V
Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta è impegnato nella ricerca degli elementi didattici Resistenza = 2.000 -20 K2- 200 K?- 2.000 K.
introduttivi di questa affascinante disciplina che è l'elettronica del tempo libero, abbiamo ap-
prontato un insieme di riviste che, acquistate separatamente verrebbero a costare L. 3.500 cia- INTERAMENTE PROTETTO DAL SOVRACCARICO
scuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 35.000, si possono avere per sole L. 12.000.
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cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito-


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi liberi.

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EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO: 52 MHz + 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mW + 50 mW
SENSIBILITÀ : regolabile
BOBINE OSCILL. : intercambiabili
DIMENSIONI : 6,5 cm x 5 cm
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DI ELETTRONICA - RADIO - OM - 27 MHz
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STRUMENTI. DI MISURA __ I

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5 Campi di misura - 19 portate
Sensibilità : 10.000 /V D.C.
Dimensioni : mm 150 x 63 x 32
Peso : Kg 0,14
Pi la : 1elemento da 1,5 V

ClID25~nor;a!,I
PORTATE

"i VOLT D.C. = 0,25 V - 2,5 V - 25 V - 250 V - 1.000 V Coloro che, già da tempo, mantengono rapporti diretti o indi-
VOLT A.C. = 10V - 50 V - 250 V - 1.000 V
10
AMP. D.C. = 0,1mA- 10 mA - 500 mA retti con la nostra organizzazione, conoscono bene gli orari di
OHM
dB
=
=
x 10 ohm - x 100 ohm - x 1.000 ohm
- 20 dB + 62 dB
lavoro, la natura dei servizi, la disponibilità al dialogo della ca-
sa editrice. Sanno ad esempio che, dopo le ore diciassette e
ACCESSORI trenta e per tutta la giornata di sabato, il centralino telefonico
Libretto istruzione con schema elettrico - Puntali non risponde e se, eccezionalmente, lo fa, non è in grado, in li-
nea di massima, di soddisfare alcuna richiesta, sia tecnica che
editoriale, ma di prendere soltanto qualche appunto da tra-
smettere, il giorno dopo, al personale competente. I nuovi let-
tori, invece, che questo non sanno, troppo facilmente si lascia-
TESTER ANALOGICO no sedurre da quell'oggetto così prezioso, se usato con discer-
nimento, ma superfluo quando lo si impiega spropositatamen-
MOD. TS 260 - L. 62.000 te, che è il telefono. Per gli stessi motivi, poi, non sanno che i
CARATTERISTICHE GENERALI
laboratori di Elettronica Pratica non sono predisposti per la re-
7 Campi di misura - 31 portate visione o l'approntamento di apparati a favore personale del
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 Q/V A.C.
Dimensioni mm 103 x 103 x 38 pubblico. E inutilmente dispendioso, quindi, per entrambe le
Peso
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Kg 0,250
mm 95
parti, affidare a spedizionieri pubblici o privati un dispositivo
Pile
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2 elementi da 1,5 V elettronico difettoso o non funzionante, con la vana speranza
Spinotti speciali contro le errate inserzioni che questo possa essere da noi revisionato o riparato. Come è
inutile, dopo aver sottoscritto l'abbonamento o fatto richiesta
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VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100
di pubblicazioni varie soltanto da qualche giorno, lasciarsi sor-
VOLT A.C.

OHM
AMP. D.C.
V- 200 V- 1000 V
2,5 V- 10V-25V- 100 V- 250 V- 500 V-
1000 V
2x1-2x10-2x100-2x1000
50 A- 500 /A-5 mA-50 mA -0,5 A-5 A
t prendere da ingiustificati stati d'animo per non aver ancora
sentito il postino bussare alla porta. Anche se tutto ciò, in una
certa misura, può farci piacere, perché testimonia l'entusiasmo
AMP. A.C. 250 /A- 1,5 mA- 15 mA - 150 mA - 1,5 A- che si prova per questa affascinante disciplina di nome elettro-
10A
CAPACITÀ = O± 50F-O 500 F (con batteria interna) nica. Pur tuttavia, un atteggiamento di moderazione e, soprat-
dB 22 dB- 30 dB - 42 dB - 50 dB- 56 dB- 62 dB
. --------- - tutto, una precisa conoscenza dell'opera da noi svolta, non
ACCESSORI
debbono far perdere di vista i limiti entro i quali stiamo lavo-
Libretto istruzione con schema elettrico e parli accessorie rando e la misura del nostro impegno.
Puntali

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funzionante con antenna lunga o corta ed alimen-
tato con quattro cellule solari collegate in serie.

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raria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 114
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L'ascolto si ottiene Funziona
in cuffia o in altoparlante, sia con un'antenna lunga
indifferentemente. che con una corta.

Semplice radioricevitore per onde medie con quattro cellule fotovoltaiche.

LA RADIO
ALIMENTATA DAL SOLE altoparlante ed antenna di limitate dimensioni.
Pur avendo constatato che, in pieno sole e con
antenna lunga, la sensibilità appariva molto buo-
re radio da noi progettato. E poiché ognuna di
queste, quando è totalmente investita dai raggi
del sole, genera una tensione continua di 0,6 V
na ed il volume sonoro di gran lunga superiore circa, si può dire che, nelle migliori condizioni fi-
Una delle maggiori aspirazioni dell'elettronico alla sufficienza. Ma l'apparecchio radioricevente, siche, un alimentatore, così concepito, produce la
ci, non è stata cosa facile progettare un dispositi-
dilettante è certamente quella della realizzazione presentato e descritto in questa sede, vanta altre tensione di 2,4 V, come si può facilmente consta-
vo in grado di funzionare con una tensione di ali-
di un radioricevitore, di tipo tascabile, dotato del- due ulteriori ed importanti qualità: la possibilità tare d'estate, verso mezzogiorno. Tuttavia, in se-
mentazione alquanto ridotta e, soprattutto, ac-
la gamma delle onde medie, alimentato con una dell'ascolto in cuffia e l'alimentazione tramite de di valutazione teorica, si deve assumere, quale
cessibile ai principianti. Ciò nonostante, i risultati
o più cellule solari. Vogliamo quindi accontenta- comuni pile. Sono molti, infatti, coloro che prefe- valore di tensione tipico, quello di 0,5 V per cia-
da noi raggiunti debbono ritenersi più che soddi-
re, questo mese, tutti coloro, che più volte, fin da sfacenti, dato che, in sede sperimentale, il ricevi- riscono l'impiego della cuffia, in modo particola- scuna cellula, con una risultante complessiva, nel
quando la nostra organizzazione ha cominciato re quando la radio viene utilizzata all'aperto, do- nostro alimentatore, di 2 Vcc. Che sono bastanti
tore radio, sia in condizioni di totale soleggia-
ad inviare in dono agli abbonati un esemplare di ve si può essere disturbati da rumori naturali o per il funzionamento della radio, che può essere
mento, sia esposto alla luce di una lampada ad
cellula fotovoltaica, ci hanno formulato precise incandescenza di elevato o medio wattaggio, ha artificiali, oppure quando le buone regole della alimentata con 1,2 V soltanto, ma che può emet-
richieste in tal senso. Anche se, per i nostri tecni- civile convivenza invitano l'utente a non turbare tere segnali di bassa frequenza a partire dalla
funzionato egregiamente, con emissione audio in
la quiete altrui. Altri, invece, non possedendo le tensione di 0,2 Vcc, come accade in presenza di
cellule solari e volendo ridurre al minimo la spe- poca luce incidente sulle cellule fotovoltaiche,
sa di rifornimento dei componenti elettronici ne- consentendo ovviamente il solo ascolto in cuffia.
cessari per la costruzione dell'apparato, desidera- Il lettore, a questo punto, si chiederà come sia
no intanto cablare il circuito e rinviare a tempi possibile attivare un circuito transistorizzato con
successivi l'emozione dell'inserimento delle ine- tensioni che possono scendere a valori tanto bas-
La realizzazione di questo semplice apparato radioricevente, sauribili ed ecologiche cellule solari. si, pur sapendo che le tensioni di soglia, nelle
proponibile a tutti i lettori principianti, vuol rappresentare giunzioni al silicio, sono di 0,7 V. Ebbene il pro-
un'ulteriore pratica applicazione delle moderne ed ecologiche blema si risolve utilizzando i transistor al germa-
CARATTERISTICHE Cl RCUITALI nio, le cui giunzioni cristalline interne provocano
cellule solari. cadute di tensioni meno sensibili. Dunque, scar-
Occorrono ben quattro cellule fotovoltaiche, col- tati i moderni semiconduttori al silicio, sono stati
legate in serie tra loro, per alimentare il ricevito- presi in considerazione i vecchi AC127, con i
68 69
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70 71
AC
+

L o
stamp.

l
Flg. 4 - Particolare relativo al fissaggio della bobina di
sintonia sulla basetta supporto del modulo ricevitore.
I legacci, uno per ciascuna estremità del componente,
se di metallo, debbono rimanere isolati, ovvero Inseriti
In tubetti isolanti. Servendosi di conduttori ricoperti In
plastica, è sufficiente distanziare tra loro le estremità.

bobina e da un condensatore variabile. Nel no- Il diodo al germanio DG, inserito a valle del cir-
Flg. 3 - Disegno In grandezza naturale del circuito stampato, da riprodurre su una stro caso, invece, il condensatore Cl è fisso ed è
delle due facce di una basetta di materiale isolante, di forma rettangolare e delle
cuito di sintonia, provvede a rettificare i segnali
dimensioni di 9,8 cm x 6 cm. variabile l'induttanza di ben due bobine accop- di alta frequenza, lasciando via libera alle sole se-
piate induttivamente. Ebbene, le due bobine L1- mionde positive di questi. Il condensatore C2,
L2, presenti nel progetto di figura 1, costituisco- poi, convoglia a massa la parte di contenuto AF
no, contemporaneamente, sia l'induttanza di ac- presente nelle semionde positive sul catodo di
cordo del circuito oscillante, sia il trasformatore DG. Pertanto, il diodo al germanio, assieme alla
di impedenza, che adatta l'impedenza dell'anten- resistenza R 1 e al condensatore C2, de modula in
quali abbiamo composto il circuito di figura 1, CF3 - CF4, dal conduttore di massa, che va colle- na a quella del carico, qui rappresentato dal cir- ampiezza il segnale radio, applicando alla base
che rappresenta una edizione moderna del classi- gato sul terminale T e da quello di discesa del- cuito di accordo. Dunque, L1- L2 formano un del transistor TRl un segnale di bassa frequenza.
co ricevitore a cristallo di galena ormai da tempo l'antenna, che deve essere inserito in una delle piccolo trasformatore a radiofrequenza, il quale Il segnale audio, ora estratto, da quelli captati
relegato alla storia della radiotecnica. due prese AL ed AC, i cui significati sono: AN- ottimizza il trasferimento di energia fra i vari ele- dall'antenna, è talmente basso da non poter far
L'ascolto delle emittenti radiofoniche, in cuffia o TENNA LUNGA e ANTENNA CORTA. menti dello stadio d'entrata del progetto del ra- funzionare un altoparlante, anche se la cuffia sa-
in altoparlante, è a volume medio-forte, se il cir- Se si fa uso di un'antenna della lunghezza di 10--:- dioricevitore. Concludendo, si deve dire che, con rebbe già in grado di trasformarlo in voci e suoni.
cuito viene accoppiato ad un'antenna esterna, 20 metri, questa va applicata al capocorda AL, gli spostamenti della ferrite, non soltanto si mo- Occorre, quindi provvedere alla sua amplificazio-
correttamente installata, della lunghezza di 10--:- mentre in AC si inserisce l'antenna di qualche difica la frequenza della sintonia, ma si perfezio- ne e tale compito viene affidato al transistor
30 metri, ma confortata da un buon collegamen- metro di lunghezza. na l'adattamento dell'antenna lunga. TRl, il quale si comporta da elemento amplifica-
to di terra. Con un'antenna di pochi metri e sen- Gli avvolgimenti L1-L2, assieme al condensato-
za collegamento di massa, si ascoltano invece le re Cl, compongono il circuito di sintonia, quello
emittenti locali ad onda media, contenute entro nel quale scorre il segnale rappresentativo di una
la gamma di frequenze dei 540 KHz + 1.600 KHz. sola emittente radiofonica, con frequenza pari al-
Corredando l'apparecchio radio con una batteria la risonanza del sistema accordato. Altri segnali
in tampone, ricaricabile al nichel-cadmio, da 1,2 radio vengono cortocircuitati a massa attraverso
V, secondo quanto verrà detto più avanti, il rice- il collegamento di terra.
vitore non rischia mai di ammutolire, nemmeno
quando viene a mancare la luce del sole.
Per cambiare la frequenza di risonanza del cir-
cuito accordato si possono utilizzare due sistemi:
c 8'
quello più comune della variabilità del condensa-
tore Cl, oppure l'altro, adottato in misura mino-
ESAME DEL CIRCUITO re, del cambiamento dell'induttanza delle bobine,
che consiste nell'introdurre o nell'estrarre, più o
Ritenendo ultimata, a questo punto, l'elencazio- meno, il nucleo di ferrite dentro gli avvolgimenti.
b
ne delle principali caratteristiche radioelettriche Ecco perché, in corrispondenza della ferrite, nel- Flg. 5 - I transistor al germanio AC127 sono commer-
del ricevitore, passiamo subito ad interpretare lo lo schema di figura 1, sono state disegnate due clalmente reperibili in versioni leggermente diverse
schema teorico di figura 1. frecce, le quali vogliono significare che la ricerca tra loro. Ciò significa che l'esatta posizione dei tre
Tutta la parte circuitale, racchiusa fra linee trat- delle emittenti si ottiene con il semplice sposta- elettrodi, di emlttore-base-collettore, deve individuar-
teggiate, verrà cablata su un'unica basetta sup- mento del nucleo lungo l'asse delle due bobine.
si, di volta in volta, facendo riferimento ad alcunl ele- e e e e
porto con circuito stampato. Gli elementi esterni Negli esempi più classici di apparati radiorice-
menti guida, come ampiamente spiegato nel testo. b b
sono invece rappresentati dall'altoparlante AP, venti, il circuito di sintonia, almeno teoricamente,
dalle quattro cellule fotovoltaiche CFl - CF2 - si identifica in un circuito composto da una sola
72 73
Fig. 7-Le quattro cellule solari, che compongono l'alimentatore del ricevitore ra-
dio, sono adagiate su una piastra di materiale isolante, di forma rettangolare e
delle dimensioni di 17,5 cmx 7 cm. Il fissaggio delle cellule alla piastra, opportu-
Fig. 6 - Così appare, nella sua faccia attiva, la composizione dell'alimentatore del namente forata in corrispondenza dei morsetti ed i collegamenti fra un morsetto e
ricevitore radio, formato dal collegamento in serie di quattro cellule fotovoltaiche. l'altro, si effettuano con gli stessi dadi e gli strip che corredano ogni cellula.

tore di tensione del segnale BF. nei modi indicati nella foto di apertura del pre- gano bene distanziate, altrimenti gli stessi legacci impresso sul cilindretto metallico del semicon-
Il processo di amplificazione, esercitato da TRl, sente articolo e nel disegno del piano costruttivo rappresenterebbero due spire in cortocircuito, in. duttore. Con la lettera B, invece, è presentata la
viene agevolato dalla costituzione fisica del semi- di figura 2, dopo aver composto, su una delle due grado di compromettere il buon funzionamento versione priva di qualsiasi elemento guida appa-
conduttore che, come abbiamo già detto, è di ti- facce di una basetta di materiale isolante, di for- del ricevitore. Questo problema, ovviamente, non rente, ma nella quale il riconoscimento dei tre
po al germanio, ossia caratterizzato da una soglia ma rettangolare e delle dimensioni di 9,8 cmx 6 esiste se si fa uso di legacci in plastica, senza ani- elettrodi si raggiunge ricordando che questi sono
assai bassa, che gli consente di operare con ten- cm, il circuito stampato, il cui disegno in grandez- ma metallica o di spago. distribuiti lungo una semicirconferenza, secondo
sioni alquanto ridotte. za naturale è pubblicato in figura,3. All'atto delle saldature dei terminali delle due l'ordine di successione espresso in figura C, che è
Il segnale di bassa frequenza, amplificato da TRl Prima di iniziare il lavoro costruttivo, è consiglia- bobine L1- L2, bisogna fare attenzione a non quello più generale, valido per tutti i transistor
e presente sul suo collettore, è applicato, per bile procurare tutti i componenti elettronici ne- scambiare fra loro i conduttori, dato che una sola AC127.
mezzo del condensatore di accoppiamento C4, cessari, comprese le quattro cellule solari. inversione blocca il funzionamento dell'apparec- È ovvio che l'errato cablaggio dei reofori dei se-
alle due basi dei transistor TR2 - TR3, connessi La bobina Ll è composta da un avvolgimento di chio radio. miconduttori non consente il funzionamento del
in parallelo, con funzioni di amplificatori di cor- poche spire (5 + 6 spire), la L2 invece è formata Il condensatore CS è di tipo elettrolitico e tale è ricevitore, anche se non provoca danni per la
rente e adattatori di impedenza per il carico ap- da 80 + 100 spire avvolte su cartone bachelizzato quello montato sul prototipo riprodotto nella fo- presenza di una bassa tensione di alimentazione.
plicato sugli emittori e costituito dall'altoparlante di forma cilindrica. È ovvio che questi avvolgi- to e segnalato nel disegno del piano costruttivo Per il diodo al germanio, l'individuazione dei due
AP. Il quale, proprio per questo motivo, può as- menti non possono essere realizzati direttamente di figura 2. Tuttavia, questo componente potrà elettrodi di anodo e di catodo è immediata, dato
sumere qualsiasi valore di impedenza, scelto ov- dall'operatore, per cui si consiglia di recuperare essere vantaggiosamente sostituito con un model- che quello di catodo si trova da quella parte del
viamente fra quelli attualmente reperibili in com- il componente da una vecchia radiolina, di tipo lo al tantalio, non sempre reperibile in tutti i ne- componente in cui l'involucro esterno è contras-
mercio. Tuttavia, allo scopo di raggiungere il tascabile, fuori uso, dotata della gamma delle on- gozi specializzati. segnato con un anellino diversamente colorato.
massimo rendimento circuitale del ricevitore, si de medie. Altrimenti, è sempre possibile acqui- E veniamo ora all'applicazione dei semicondutto- A cablaggio ultimato, sui due lati minori del ret-
consiglia di impiegare un modello di altoparlante stare le bobine presso un rivenditore di materiali ri, ovvero dei tre transistor e del diodo al germa- tangolo della basetta supporto, si applicheranno
con impedenza elevata, tenendo conto che quella elettronici di ricambio. Di solito vengono chiama- nio DG. tre capicorda per parte, come indicato nel piano
di 16 ohm è già buona. te bobine d'aereo per onde medie avvolte su fer- i tre transistor al germanio TRl - TR2 - TR3 so- costruttivo di figura 2. Quelli inseriti sul lato sini-
L'ascolto, oltre che in altoparlante, può essere rite cilindrica. no reperibili in commercio in tre versioni legger- stro consentono i collegamenti con le discese dei
effettuato attraverso una cuffia magnetodinamica La ferrite cilindrica non deve essere usata intera- mente diverse fra loro, quelle riportate nei dise- due tipi di antenne, l'antenna corta e la lunga, il
a bassa impedenza che, in commercio, appartiene mente, dato che per questo ricevitore è sufficien- gni di figura 5. Nella quale con la lettera A viene terzo consente di effettuare il collegamento con
ai modelli più diffusi. te uno spezzone di filo conduttore di 5-6 cm. segnalato il modello in cui la posizione dell'elet- la linea di terra, che può essere rappresentata da
L'applicazione delle bobine sulla basetta suppor- trodo di emittore è indicata dalla presenza di una un conduttore di rame di un certo spessore, con-
to si ottiene con l'impiego di due legacci, osser- linguetta metallica ricavata sul corpo esterno del nesso, all'estremità opposta, con il rubinetto del-
MONTAGGIO DEL RICEVITORE vando bene il disegno pubblicato in figura 4, che componente. Con la lettera A e con lo stesso di- l'acqua o con un tubo dell'impianto di riscalda-
interpreta chiaramente questa operazione. In segno, a sinistra di figura 5, è pure segnalato il mento a termosifone, dopo aver ovviamente di-
Il cablaggio del radioricevitore, alimentato con pratica, servendosi di conduttori isolati, occorre modello in cui l'elettrodo di colJettore si indivi- sossidato il metallo, onde stabilire un perfetto
quattro cellule solari collegate in serie, si effettua far in modo che le due estremità di questi riman- dua tramite la presenza di un puntino colorato contatto elettrico.
74 75
modo nuovo, esattamente quello pubblicato in fi- lascia attraversare dalla corrente delle cellule,
gura 8. quando sono illuminate sufficientemente. Ma il
D7 Le cellule fotovoltaiche, questa volta debbono es- lettore si chiederà a questo punto per quale mo-

lL
sere in numero di sei e sul morsetto positivo del- tivo nel precedente alimentatore bastavano

-
l'alimentatore occorre inserire un diodo al silicio. quattro cellule, mentre ora ne occorrono sei. Eb-
La batteria in tampone è rappresentata da un bene, per rispondere a tale domanda si deve ri-
CFl modello al nichel-cromo, ricaricabile, da 1,2 V. cordare che il diodo al silicio presenta una cadu-
Il funzionamento del circuito di figura 8 è facil- ta di tensione, nella sua giunzione cristallina, di
I 'I @ mente intuibile. Quando le cellule sono immerse 0,7 V, che verrebbero sottratti all'alimentatore, il
I nel buio, queste non generano tensione, mentre quale si troverebbe in difficoltà nel far funziona-

i
I

]
Hz
H.

3
(Q
all'RX
e
la pila può alimentare il ricevitore con la tensio-
ne di 1,2 V. Quando invece le sei cellule fotovol-
taiche sono colpite dai raggi del sole, esse ali-
mentano il radioricevitore e ricaricano la pila, se
re il radioricevitore. Con sei cellule, invece, tutto
rimane regolare, dato che, in piena luce, le sei
cellule erogano la tensione complessiva di 3 V
(0,5 V x 6 = 3 V) che, a valle del diodo al silicio,
+ I' questa ne ha bisogno. Il diodo al silicio D1, di ti- si riduce a 2,3 V (3 v- 0,7 V = 2,3 V).
CF6 po 1N4004, rivolgendo il suo catodo verso il mor- Con la tensione di 2,3 V, la corrente di carica
setto positivo della pila da 1,2 V, impedisce che della pila è di 50 mA. Correnti più basse, di
la pila si scarichi attraverso le cellule fotovoltai- 5 -;- 10 mA, si manifestano quando le cellule, col-
che, quando queste si trovano al buio, mentre si pite da poca luce, generano tensioni ridotte.

Fig. 8 - Per realizzare l'alimentatore con batteria in tampone, occorre elevare a sei
il numero delle cellule fotovoltaiche e con queste comporre il circuito qui riportato.
Nel quale D1 è un diodo al silicio di tipo 1N4004, mentre la pila è di tipo ricaricabi-
le, al nichel-cromo, da 1,2 V-0,5 Ah.
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
Sui tre terminali, inseriti sul lato destro della ba- periodico. E vuol essere un autentico ferro del
il morsetto positivo e quello negativo di ciascuna mestiere da tenere sempre a portata di mano,
setta supporto, si applicano i conduttori prove- cellula, perché un solo errore di cablaggio nell'a- una sorgente amica di notizie e informazioni,
nienti dall'alimentatore e dall'altoparlante, così limentatore impedisce il funzionamento dei una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
come segnalato nello schema pratico di figura 2. quattro elementi generatori di tensione. tante.
L'altoparlante, la cui impedenza non deve essere Il volumetto è di facile e rapida consultazione
Sui due morsetti terminali dell'alimentatore, il per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
inferiore ai 16 ohm, mentre la potenza può rima- positivo ed il negativo, si applicano due capicor- esso si ricorre quando si voglia confrontare la
nere compresa fra 1 W e2W, va inserito in una da, che verranno stretti sulle due corrispondenti esattezza di un dato, la precisione di una for-
cassettina a parte, possibilmente una cassa acusti- viti, tramite due dadi e sui quali si salderanno poi mula o le caratteristiche di un componente. E
ca di tipo commerciale, ma di medie dimensioni, rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
i conduttori di uscita, quelli che applicano l'ali- appassionati di elettronica, che poco o nulla
tenuto conto che il trasduttore acustico avrà un mentazione al modulo elettronico del ricevitore. sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
diametro di 10 cm. Se le quattro cellule vengono esposte perpendi- riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
L'alimentatore, come abbiamo più volte asserito, colarmente ai raggi del sole e l'antenna lunga ap- ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
è composto da quattro cellule fotovoltaiche, del- plica un buon segnale sull'entrata del ricevitore, tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
lo stesso tipo di quelle inviate in dono agli abbo- allora, con la tensione complessiva di 1,5 V, viene zionare:
nati al periodico. Il loro collegamento è in serie e promossa una corrente di 25 mA, che aumenta Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
va eseguito nel modo indicato nella foto ripro- coll'aumentare della tensione generata. tensione e la corrente- La potenza - Le unità
dotta in figura 7.
Su una lastra di vetronite o bachelite, con en-
trambe le superfici pulite, ovvero non ramate, si BATTERIA IN TAMPONE
L. 13.500 di misura - I condensatori - I resistori- I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
praticano otto fori, attraverso i quali si introdu- Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
cono i morsetti positivi e negativi delle quattro Coloro che volessero realizzare un radioricevito- Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
cellule solari, che poi vengono uniti tra loro con re sempre funzionante, sia in presenza della luce a due colori.
gli appositi STRIP, di cui è fornita ogni cellula. del sole, di quella di una lampada a filamento da
Le dimensioni della piastra supporto, di forma 100 W oppure al buio, dovranno applicare all'ali-
rettangolare, sono di 17,5 cm x 7 cm. Il posizio- mentatore la cosiddetta batteria in tampone. Che
namento dei quattro elementi su di essa risulta ha il compito di erogare la propria tensione di Richiedetecl oggi stesso II MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO Inviando anticipatamente
quello riprodotto in figura 6. Naturalmente, si alimentazione quando le cellule fotovoltaiche l'importo di L. 13.500 a mezzo vaglia, assegno o c.c.p. n. 916205, Indirizzando a: Elettronica Prati-
raccomanda di rispettare l'ordine di collegamen- non generano più energia elettrica. In questo ca- ca - 20125 Milano - Via Zuretti, 52.
to visibile in figura 7, dopo aver ben individuato so, però l'alimentatore deve essere concepito in
76 77
VARIATORE
DI LUCE
CII.O
ranno menzionati i vari metodi di collegamento, la maggior parte dei regolatori di effetti luminosi,
Servendosi del sistema di accensione e spegni- to, continua ad accendere e spegnere un diodo in serie o in parallelo, di un certo numero di lam- accendono e spengono le lampadine secondo re-
mento, reso possibile dal dispositivo presentato led di controllo ed un carico elettrico, variamente padine. gole e con sequenze assai varie, applicando all'il-
in queste pagine, non c'è alcun pericolo di bru- composto con piccole lampade, attraverso un luminatore tutta la potenza elettrica, per poi in-
ciare le lampadine a filamento. La cui distruzio- procedimento, più o meno lento e regolabile. terromperla bruscamente. Ebbene, questi regola-
ne, come è risaputo, si verifica, quasi sempre, du- Non si tratta quindi di un comune lampeggiatore OSSERVAZIONI TECNICHE tori vengono definiti di tipo "si - no" e sono mol-
rante il passaggio repentino, dei conduttori inter- a frequenza controllata, bensì di un elemento pi- to efficienti nella loro semplicità circuitale, tal-
ni di piccolissima sezione, da valori di temperatu- lota di luci, che molti lettori certamente realizze- Vale la pena, a questo punto, ancor prima di volta indispensabili in presenza di grandi poten-
ra normali ad altri elevatissimi. Ma questa è la ranno, per destinarlo a qualche plastico modelli- analizzare il comportamento del progetto di figu- ze. Tuttavia, nelle pratiche applicazioni, non
prima, importante caratteristica del progetto del stico, per comporre deliziosi giochi di illumina- ra 1, far conoscere al lettore alcune considerazio- sempre si rincorre l'efficienza completa od il cir-
variatore progressivo di luminosità, dato che la zione, per creare nuovi elementi di attrazione ni, che inducono a preferire questo apparecchio cuito elementare, soprattutto quando sono in
seconda consiste nell'azione ciclica, permanente, nelle vetrine dei negozi. Più avanti, tuttavia, dopo ad altri, anche più semplici, meno costosi e gioco le piccole potenze elettriche, che consento-
promossa dal circuito su una o più lampade a aver esaminato il funzionamento circuitale del sprovvisti della caratteristica della progressività. no qualche regolazione diversa da quella di "on -
basso voltaggio e di piccola potenza. progetto, attraverso l'esempio più elementare di Tutto ciò, ovviamente, con finalità puramente di- otP".
Riassumendo, questo originale interruttore elet- un carico unitario, costituito da una lampada da dattiche. Cominciamo, dunque, col ricordare che Utilizzando un potenziometro di potenza, regola-
tronico, automatico e ciclico, una volta alimenta- 12 V-1 W, ovviamente di tipo a filamento, ver-

Spegne ed accende, con luminosità progressiva e automati-


camente, una o più lampade ad incandescenza.
Il montaggio del progetto, qui presentato, può essere eseguito
in due modi, con due finalità diverse: quella didattica sperimen-
tale e l'altra pratica applicativa. Entrambi sono di facile realizza- Può trovare ampie e suggestive applicazioni nei settori del
zione: più immediata la prima, più elaborata la seconda. modellismo, della pubblicità e dell'elettroacustica.

79
78
e
/
I 12V

__ I
I e
·-

- I
I

--
~ 2 ~, Flg. 2- Piano costruttivo, realizzato su una basetta supporto con circuito stampa-
ll to, del modulo elettronico generatore dei segnali di comando delle accensioni e
~ I degli spegnimenti ciclici e progressivi del diodo led DL. Volendo collegare in usci-
~
~
- ~ ta un carico di lampadine a filamento, il ponticello, inserito fra i terminali 2-3,
deve essere eliminato.
O)
C',j

H
Cl:

o!
o

"'

e s"
O

0-,

"'
Condensatori
C1 = 1F (a film)
R8
R9
=
=
1.200 ohm
1.200 ohm
t
t
Cl:
C2
C3
= 100.000 pF (ceramico)
= 100.000 pF (ceramico)
R10 ==
R11 =
100 ohm
2.200 ohm (trimmer)
N.B. Tutte le resistenze sono da 1/4 W
Resistenze
Varie
"'
(J R1
R2
=
=
2,2
1.200
megaohm (trimmer)
ohm IC1 = 555
(J R3 = 4.700 ohm IC2 = 4018B
R4 = 1.200 ohm TR1 = TIP 3055
R5 = 1.200 ohm DL = diodo led
R6 == 1.200 ohm LP = lampada a filamento (12V-0,5 + 10W)
R7 = 1.200 ohm ALIM. = 12 Vcc ..;- 14 Vcc

bile a mano o tramite un motore, si possono age- esso richiede un complicato servomeccanismo
volmente ottenere delle variazioni di luce grade- per il controllo del relativo movimento. Pertanto,
voli e progressive, in grado di simulare i momenti una tale soluzione, allo stato attuale dell'elettro-
suggestivi dell'alba o del tramonto. Ma l'impiego nica, deve considerarsi impraticabile.
del potenziometro di potenza non è certamente In sostituzione del potenziometro di potenza,
economico e pratico, essendo un componente vo- conviene oggi utilizzare un transistor di grande
luminoso, rumoroso e soggetto ad usura. Inoltre, potenza, disponibile sul mercato della campo-
80
81
A
Flg. 5- Forma d'onda del segnale rilevato sull'anodo del diodo led DL. Con l'inte-
grazione di un condensatore, di capacità adeguata alla frequenza generata, que-
sto segnale a gradini si trasforma facilmente in una sinusoide.

B
Fig. 3-La forma d'onda A interpreta, graficamen-
te, la composizione del segnale uscente dal pie- ne modello NE 555, connesso in configurazione aumento di corrente attraverso il led, mano a
dino 3 di IC1, quando il trimmier R1 è regolato sui di multivibratore astabile, ad oscillazione conti- mano che le uscite si portano sullo stato logico
massimi valori di frequenza (140 Hz). II diagram- nua, produce un segnale ad onda quadra, la cui
ma B si Identifica con un segnale uscente dallo "l". Conseguentemente, il led si accende lenta-
frequenza dipende da R1-R2- R3-CI, ma che mente, sino a raggiungere la massima luminosità
e stesso piedino di IC1, quando R1 è posizionato
su un punto in cui la frequenza assume valore
medio. Sulle frequenze più basse, il segnale as-
viene regolata per mezzo del trimmer Rl fra i li- quando le cinque uscite di IC2 sono tutte a "l".
miti di 0,5 Hz e 140 Hz. Il fenomeno inverso si verifica durante la fase di
sume la forma presentata in C. Quando si regola la frequenza delle oscillazioni spegnimento del led, quando le uscite di IC2 si
con R 1, varia pure, conseguentemente il compor- portano, una dopo l'altra, sul livello logico "O".
tamento del ciclo nel tempo, quello che in termi- Riassumendo, il diodo DL si accende e si spegne
ni tecnici viene definito come "duty-cycle". Per progressivamente, ma più o meno velocemente, a
esempio, con i valori di frequenza più elevati, in- seconda della posizione assunta dal cursore del
torno ai 140 Hz, la forma d'onda del segnale trimmer R 1.
nentistica al dettaglio con prezzo accessibile a elica è composto da due parti, quella racchiusa uscente dal piedino 3 di ICI è quella riportata in La tensione che accende e spegne il led assume
tutti, il quale può essere controllato con un appo- fra linee tratteggiate, a sinistra, che propone il A di figura 3. Mentre con valori intermedi, si ot- la forma d'onda riportata in figura 5, che è com-
sito circuito generatore di segnali piloti, così circuito elettronico in grado di produrre gli effet- tiene un segnale di forma quadra analoga a quel- posta da una successione di gradini regolari, dato
come è stato fatto nel progetto di figura 1, che ti precedentemente menzionati ed osservabili la pubblicata in B della stessa figura 3. Ora, se si che il "duty-cycle" influenza in misura pratica-
iniziamo ora ad esaminare. praticamente attraverso il diodo led DL e l'altra, confrontano tra loro i due diagrammi A e B, ci si mente inavvertibile i tempi in cui perdurano gli
a destra, anch'essa delimitata dal tratteggio, di accorge che, dopo aver cambiato la frequenza stati logici, sia quelli di "l" (accensioni) come gli
valore applicativo. Cominciamo, quindi, con la con Rl, sono pure mutati i tempi in cui i segnali altri di "O" ( spegnimenti).
ESAME CIRCUITALE prima sezione, che è poi la più importante fra le conservano gli stati logici "l" e "O". Sui valori più La forma d'onda a scaletta, di figura 5, può esse-
due. bassi di frequenza, poi, Io stato logico "1 si al- re facilmente trasformata in quella di una sinu-
Lo schema del variatore di luce progressiva e ci- L'integrato ICI, per il quale si fa uso di un comu- lunga ancor più nel tempo, come segnalato tra- soide per mezzo di un condensatore.
mite il diagramma C di figura 3.
Il dock, generato da ICI ed uscente dal piedino
3, raggiunge, attraverso la resistenza R4, il piedi- LO STADIO DI POTENZA
no 14 dell'integrato IC2, che è un contatore pro-
grammabile di tipo 4018 B. La seconda sezione dello schema di figura 1,
Nel progetto di figura 1, l'integrato IC2, utilizza- quella disegnata sulla destra e delimitata dal trat-
to nel modo più elementare, presenta i terminali teggio fra i terminali 1-2-3-4-5, costituisce Io
8-2-3-7-9-12-15- 10 collegati tutti alla stadio di potenza, ovvero la pratica applicazione,
linea di alimentazione negativa (VSS), per cui il tramite la lampada LP, del circuito elettronico
componente funziona nel modo seguente: a cau- pilota ora analizzato.
sa del segnale di dock proposto al piedino 14, le Il circuito applicativo è composto da una sola re-
uscite 5-4-6-11-13, nell'ordine citato, rag- sistenza, da un trimmer e da un transistor, sul cui
giungono Io stato logico "l". E soltanto quando emittore si applica il carico che, come è stato
tutte si trovano a"1, allora iniziano a portarsi a detto, può essere rappresentato da una o più
Fig. 4- Disegno in grandezza reale del circuito stam- "O". Poi, dopo che tutte le uscite hanno raggiun- lampadine.
pato da riportare su una delle due facce del modulo to lo stato logico "O", il ciclo si ripete. Con il trimmer Rll si regola la tensione di base,
elettronico del generatore di segnali di pilotaggio.
Sulle cinque uscite di IC2, sono collegate altret- ovvero si dosa il segnale da amplificare. In prati-
tante resistenze, che raggiungono il diodo led DL ca, con Rll si regola la luminosità della lampada
e che provocano un successivo e proporzionale LP, ma la sua azione diviene irrilevante, se si uti-

82 83
e
,
1 16
2 15
TIP 3055I
3 14
4 13

i
2
3
4

IC1
7
6
5 m
b e e
TR1
5
6
7
8

IC 2
12
11
10
9

Fig. 6 - Semplice composizione pratica del circuito di


potenza del variatore automatico di luce progressiva. Flg. 8- Piedlnatura ed elementi guida dei due Integrati e del transistor di potenza
Con Il trlmmer R11 si regola la luminosità della lampa- Impiegati nel progetto del variatore di luce. L'aletta metallica di TR1 è In contatto
da LP. Il transistor TR1 deve essere equipaggiato con elettrico con l'elettrodo di collettore del componente.
un robusto ed ampio radiatore.

lizzano piccole lampade a filamento, di potenza da 1,5 V - 0,3 A, si potrà comporre una collana
fino a mezzo watt, la cui luminosità aumenta cor- luminosa dagli effetti molto suggestivi. Ma sui Nell'impiego sperimentale del dispositivo, quello li- Il modulo di potenza va realizzato in due versioni
tocircuitando il led DL. terminali 4 - 5 del circuito si possono collegare mitato all'accensione del solo diodo led DL, l'ali- diverse, quella con finalità sperimentali, suggerita
La tensione di alimentazione di valore compreso due o tre serie di lampadine in parallelo, come mentatore può essere rappresentato da tre pile tramite la foto riprodotta nelle prime pagine del
fra i 12 e i 14 Vcc, deve essere derivata da un ali- indicato nello schema di figura 9. piatte, da 4,5 V ciascuna, collegate in serie fra loro. presente articolo e l'altra, necessaria in occasione
mentatore da rete o da una batteria ricaricabile.
Sostituendo la lampada LP, da 12 V e di potenza
massima di 10 W, con una decina di lampadine REALIZZAZIONI PRATICHE

Il progetto del variatore di luce, descritto in que-


ste pagine, può essere realizzato in due modi,
quello completo o l'altro limitato al solo modulo
elaboratore di segnali. Il primo è destinato alle
I

7
applicazioni pratiche, il secondo alla sola speri-
mentazione.
(5} r •
#
In figura 2 è stato riportato il piano costruttivo
del modulo elettronico dell'elaboratore di segna- I
li, che va realizzato su una basetta di forma ret-
I
.-a tangolare delle dimensioni di 7,4 cm x 4 cm, do-
tata, su una delle sue facce, del circuito stampa-
o, il cui disegno in grandezza reale è riportato in I IlIl
Il
j IlIl
Il
Il
Il
Il


Il Il Il
figura 4. I
La piedinatura, con i corrispondenti elementi
guida, dei due integrati ICl - IC2, è presentata in
figura 8.
I terminali 2 - 3, non collegando alcun carico sul-
l'uscita del modulo elaboratore di segnali, do- Flg. 9- Esemplo di collegamenti di più lampade a
filamento di tipo serie-parallelo. La potenza di
Z}
I # +
Flg. 7 - Disegno del circuito stampato, qui proposto In
grandezza naturale, del modulo di potenza del varia-
vranno essere cortocircuitati mediante uno spez- ciascun elemento va opportunamente calcolata I
zone di filo conduttore, così come segnalato nel- in relazione con la corrente erogabile dal transi-
tore di luminosità. lo schema pratico di figura 2, altrimenti il diodo stor di potenza.
led DL non si accende, perché rimarrebbe inseri-
to in un circuito aperto.

84 85
rente di fuga e con il terminale negativo collega- convertitore digitale analogico, chiamato DAC
to a massa. Si tenga comunque presente che, au- che, applicato alla base di un transistor, consente
mentando la capacità, la frequenza diminuisce e di ricavare un segnale triangolare molto regolare
viceversa. e prevedibile. Mentre per disporre di una varia-
Tenendo conto che l'integrato ICl, come è stato zione sinusoidale basta attenuare, con un con-
detto, genera il dock, ovvero stabilisce il tempo densatore, le componenti ad alta frequenza (ar-
del ciclo elementare da applicare al contatore bi- moniche). E il generatore sinusoidale di potenza
nario ciclico IC2, realizzato con un certo numero può essere impiegato nel pilotaggio di altopar-
di flip-flop, opportunamente collegati e reaziona- lanti, allo scopo di produrre fischi, rimbombi, se-
ti in modo da ottenere, sulle uscite, una succes- gnali audio di notevole potenza e purezza. Ma
sione di valori binari, linearmente crescente da anche per controllare la velocità dei motori ad
un minimo ad un massimo e viceversa, è intuibile induzione e sincroni, di tipo a polo mascherato,
come il circuito di figura 1 possa essere adibito agendo sulla frequenza. Affidiamo tuttavia questi
ad altre applicazioni, diverse da quella già de- impieghi ai lettori più preparati, ricordando inve-
scritta della accensione di lampade a filamento. ce ai principianti che, collegando in uscita un al-
Fig. 10 - L'impiego di alcuni variatori di luce, simultaneamente, Infatti, occorre osservare che il gruppo di resi- toparlante, fra i terminali 4 - 5 si deve inserire un
può arricchire Il fascino derivante dallo scintillio di luci in discote- stenze, collegate sulle uscite di IC2, eroga verso diodo al silicio di tipo 1N4007, con il catodo ri-
che o locali addobbati a festa. massa una corrente proporzionale al valore bina- volto verso la linea di alimentazione negativa.
rio, realizzando un semplicissimo ma efficace

di applicazioni con notevoli assorbimenti di cor- ma teorico di figura 1 e in quello pratico di figura
rente e, soprattutto, prolungate nel tempo, che 2, questa volta vanno collegati con i capicorda 2 -
prevede il montaggio degli elementi direttamente
sul contenitore metallico dell'apparato, che assu-
me pure le funzioni di dispersore del calore ge-
3 del modulo di potenza. Il diodo led DL può es-
sere cortocircuitato o no, per mezzo di un ponti-
cello, a seconda delle esigenze pratiche dell'ope-
Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
nerato dal transistor TRl, che è di tipo TIP 3055 ratore, che può pretendere la massima luminosi- Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elet-
e la cui piedinatura è facilmente rilevabile nel di- tà possibile in uscita, oppure accontentarsi di tronico.
segno riportato in posizione centrale di figura 8. quella disponibile.
Volendo destinare la costruzione all'esercizio di- Il transistor TRl va raffreddato per mezzo di un Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
dattico, si dovrà comporre il modulo pubblicato radiatore di grosse dimensioni che, nelle applica- PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
in figura 6, per il quale necessita l'impiego di una zioni ragguardevoli, deve essere rappresentato
basetta supporto, di materiale isolante, di forma dalla lamiera del contenitore. Il montaggio del
rettangolare, delle dimensioni di 3 cm x 4 cm re- semiconduttore richiede l'interposizione di un fo-
cante in una delle due facce, il circuito stampato, glietto di mica, dato che l'elettrodo di collettore,
il cui disegno in grandezza reale è riportato in fi- oltre che al terminale centrale, fa pure capo all'a-
gura 7. letta metallica superiore. 1° -Trasformatori di bassa frequenza
I terminali d'uscita del modulo elaboratore di se- Nel caso in cui lo spessore del contenitore metal- 2°- Trasformatori per radiofrequenze
gnali contrassegnati con i numeri 2 - 3 nello sche- lico fosse sottile, si dovrà interporre, fra il com- 3°- La radio circuiti classici
ponente e lo.stesso contenitore, una piastra di ra- 4° - Antenne utilità adattamenti
me con superficie di 25 centimetri quadrati e
grossa almeno 1,5 mm. 5° - Dalla pila alla lampadina
Il radiatore montato nel prototipo ed osservabile 6° - Energia tensione corrente
nella foto di apertura dell'articolo, è di medie di- T' - Resistenze a valori costanti
mensioni, certamente adatte per condurre prove 8° - Resistenze a valori variabili
abbonatevi a: veloci. 9° -Legge di OHM

ELETTRONICA ANNOTAZIONI CONCLUSIVE

A coloro che volessero variare la gamma delle


PRATICA frequenze di oscillazione, suggeriamo di interve-
nire sul valore capacitivo del condensatore Cl,
Ognl richlesta della RACCOLTA PRIMI PASSI deve essere fatta inviando anticipatamente I'Im-
porto di L. 14.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spedizione) a mezzo vaglia, assegno
impiegando per questo componente un modello o conto corrente postale N. 916205 e indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO -
Via Zurettl, 52.
al tantalio, quindi polarizzato, a bassissima cor-
86 87
Per estendere
le frequenze dei segnali generati,
basta cambiare una bobina.
L'originalità di questo oscillatore
a radiofrequenza
consiste nel presentare
un solo elemento di taratura.

OSCILIATORE
RF
QUARZATO
mento delle oscillazioni armoniche. Alle quali blemi che, fino ad oggi, molti lettori potevano
Per coloro che, nel proprio laboratorio, sono im- vorire la produzione di armoniche dispari. Infatti, non tutti i quarzi facilmente si adattano, ma sol- considerare insuperabili. Anche perché la validità
pegnati nella sperimentazione, attraverso un la- la risonanza dei quarzi è di tipo elettromeccani- tanto quelli tagliati in "overtone", ossia quei del dispositivo è stata abbondantemente speri-
voro di ricerca continua, mirata al miglioramento co, ossia il segnale eccitante stimola delle vibra- quarzi che offrono buone rese sulla terza, quinta, mentata, con diversi cristalli di quarzo, in quinta
della resa dei convertitori di frequenza, degli sta- zioni meccaniche, con un massimo di ampiezza in settima armonica, quindi su armoniche sempre e settima armonica, fino a valori di frequenza
di oscillatori, dei trasmettitori in UHF o VHF, di condizioni di risonanza, che a loro volta rigenera- dispari e mai pari, comunque inferiori alla deci- dell'ordine dei 150 MHz.
certi strumenti di messa a punto o controllo e di no un segnale elettrico. È intuibile, dunque, co- ma. In generale, però, è consigliabile, ma non in-
tanti altri apparati elettronici, presentiamo, in me questi componenti possano assumere forme dispensabile, acquistare modelli già targati per la
queste pagine, il progetto di un inedito generato- in grado di offrire più di una risonanza meccanica. frequenza di impiego, sia pure accordati su un'ar- ESAME DEL CIRCUITO
re di segnali, quarzato, quale suggerimento per Molti quarzi, in realtà, pur essendo costruiti per monica.
un'ulteriore prova pratica. lavorare sulla loro precisa frequenza di risonan- Un quarzo per usi CB, di valore nominale intor- Come si può subito osservare, il circuito pubbli-
Come i lettori sanno, quando si vuol realizzare za, possono essere utilizzati, con qualche accorgi- no ai 27 MHz, presenta realmente il valore di 9
un oscillatore a quarzo, per frequenze superiori mento, per generare frequenze di valori diversi, MHz, ma risonando sulla terza armonica oscilla
ai 22 MHz, si ricorre, generalmente, all'impiego anche se di lieve entità. Ma per i valori superiori sulla frequenza di 27 MHz (3 x 9 = 27). E mon-
di cristalli elaborati in modo particolare, onde fa- ai limiti massimi possibili, si ricorre allo sfrutta- tato in appositi circuiti potrà pure oscillare sulla
quinta e settima armonica, vale a dire sui 45 MHz
(9 x 5 = 45) e sui 63 MHz (9 x 7 = 63). Di più
non è possibile ottenere. Peraltro, allo scopo di

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disporre di oscillazioni in quinta e settima armo-
nica, servono cristalli speciali, montati in circuiti
Questo Inedito progetto, di generatore di segnali a radiofre- estremamente critici, al di là della portata dei
quenza, è presentato a beneficio di quei lettori che sono im- principianti di elettronica e di molti hobbysti. i &
pegnati nel lavoro di ricerca e sperimentazione, nella convin- Noi, tuttavia, con la pubblicazione del semplice I
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zione di riuscire a migliorare le prestazioni di molte loro appa- progetto di figura 1, da ritenersi assolutamente I '
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recchiature. nuovo per la sua concezione circuitale ed origina-
le per richiedere un solo intervento di taratura,
crediamo di aver risolto gran parte di quei pro-

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frequenza del transistor TR2, mentre le resisten-
ze R6- R7- R8 stabilizzano il punto di lavoro. Il
condensatore ClO, infine, applica i segnali, gene-
rati dall'oscillatore, all'uscita del dispositivo, iso-
MANUALE DEI DIODI
lando la tensione continua.
Concludiamo qui l'esame teorico del progetto di E DEI TRANSISTOR
figura 1, ricordando che il quarzo da noi utilizza-
2 to è un 100 MHz in settima armonica, ossia in L. 13.000
fondamentale di 14,286. Dunque, con al quarzo
siglato 100 MHz, sull'uscita sono disponibili se- Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
gnali a radiofrequenza di ampiezza 3,5 V di picco caratteristiche di circa 1.200 transistor e
1 su 100 ohm di carico. 140diodi.
Questo stesso quarzo sarebbe stato in grado di L'opera vuol essere una facile guida, di
generare segnali a 42,858 MHz in terza armonica rapida consultazione, nel laboratorio
(14,286 x 3 = 42,858), se il circuito oscillante di hobbystico, dove rappresenta un ele-
emittore fosse stato calcolato per questa fre- mento integrante del corredo abituale
quenza. delle attrezzature.
Flg. 3 - Disegno in dimensioni naturali del circuito stampato da riprodurre su una
delle due facce di una basetta, di materiale isolante, di forma rettangolare e delle Se nel circuito di figura 1 si fosse utilizzato un
dimensioni di 9,5 cm x 4 cm. Le piste di rame della linea di alimentazione negativa quarzo da 10 MHz, con adatte bobine Ll, si sa-
debbono essere larghe 5 mm. rebbero ottenuti segnali con tre diversi valori di
frequenza, i seguenti:
MANUALE
DEI
p1ODI E DEI TRANSISTOR
3x 10 = 30 MHz (terza armonica)
5x10 = 50 MHz (quinta armonica) --
= 70 MHz (settima armonica)
cato in figura 1 è alquanto semplice. Il transistor
TRl, di tipo NPN, oscilla assieme ad Xl collega-
to con la sua base. Il compensatore Cl, montato
Il circuito accordato, composto dalla bobina Ll e
dal compensatore C6, cortocircuita verso massa
tutte le frequenze, ad eccezione di quella di riso-
nanza e dell'armonica voluta dal quarzo Xl.
7 x 10

Ciò vale ovviamente per cristalli di quarzo taglia-


ti in "overtone", perché gli altri possono oscillare
anche su frequenze pari.
5)
in serie con il quarzo, consente di correggere la
frequenza di oscillazione di Xl soltanto se ciò si Le tre resistenze R1- R2-R3, assieme a quella

'
rende necessario, altrimenti può essere eliminato. di carico di collettore R4, stabiliscono e conser-
MONTAGGIO
Facciamo osservare che, la particolare configura-
zione, assegnata al transistor TRl, consente di
mantenere elevato il fattore di merito Q di Xl,
garantendo e facilitando la capacità di risonanza
vano il punto di lavoro del transistor TRl, anche
quando varia la temperatura del semiconduttore.
Il condensatore C4 filtra l'alimentazione e la im-
munizza da eventuali inneschi con gli stadi se-
Nel nostro prototipo, come si può osservare nella
foto di apertura del presente articolo, è stato im- g a
;
del quarzo. Proprio per tale motivo, infatti, il Q, guenti, mentre C3 aumenta il guadagno alle fre- piegato un quarzo (Xl) di normali dimensioni e,
oltre che essere chiamato fattore di qualità e di quenze elevate. come abbiamo detto, targato 100 MHz. Volendo - ., un"
merito, è pure denominato coefficiente di sovra- Il segnale ad alta frequenza, sintonizzato in C6 - montare un modello di tipo miniatura, si dovrà +art+'
ovviamente correggere la distanza tra i due fori rrrRo""
tensione, dato che può essere utilizzato per cal- Ll, viene applicato, tramite il condensatore C8,
colare la sovratensione che si genera in un circui- alla base del transistor TR2, che rappresenta nei quali vanno inseriti i terminali dello zoccolet-
to risonante accordato. Ma per mantenere eleva- l'amplificatore di potenza. Senza l'impiego di C8, to portaquarzo. Ciò in riferimento al disegno del Tra i principali argomenti trattati, ricor-
il circuito di sintonia L1-C6 non rimarrebbe iso- circuito stampato, riportato in grandezza reale in diamo:
to il Q, non bisogna caricare il circuito e nemme-
lato dal carico, che influenzerebbe negativamente figura 3.
no il transistor TRl che, oltretutto, presenta una Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
bassa capacità d'ingresso ed è collegato nella la frequenza di oscillazione ed il fattore di merito La basetta supporto, di materiale isolante, di for-
ma rettangolare, delle dimensioni di 9,5 cm x 4 duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
configurazione di ripetitore di emittore ( emitter O0. varicap - Diodi zener - Transistor -
follower), che garantisce appunto il massimo del- Il transistor TR2 è montato nella configurazione cm verrà cablata nel solo modo segnalato nel pia- Aspetti strutturali - Amplificazione a
la impedenza in entrata. a emittore comune, che è quella in grado di per- no costruttivo di figura 2. Per nessun motivo, transistor - Configurazioni - Piedinature -
Sull'emittore di TRl è collegato il circuito oscil- mettere il massimo guadagno di potenza, amplifi- quindi, deve essere alterata la composizione del Sigle - Riferimenti guida.
lante, composto dalla bobina Ll e dal compensa- cando, a differenza di TRl che amplifica soltanto circuito stampato di figura 3, nella quale le piste
tore C6, che rappresenta da solo la novità assolu- la corrente, sia la tensione che la corrente dei se- relative alla linea di massa, che si identifica con
ta del progetto, perché proprio su tale elemento gnali generati, con una impedenza d'ingresso non quella negativa a 12,5 V, debbono avere una lar- I "Manuale dei diodi e del transistor'' deve
ghezza di 5 mm, mentre per quelle della tensione essere richiesto esclusivamente a:
e soltanto su questo si dovrà intervenire per tara- troppo bassa. ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO •
L'impedenza di alta frequenza J1 convoglia il se- positiva possono bastare 3 mm.
re il dispositivo. Via Zuretti, 52, Inviando anticipatamente l'im-
Il condensatore C2 riporta in entrata e in fase, gnale amplificato verso il condensatore ClO, im- Tutti i componenti, necessari per comporre il ca- porto di L: 13.000 a mezzo vaglia postale,
parte dei segnali presenti nel circuito accordato pedendo che questo si cortocircuiti sull'alimenta- blaggio presentato in figura 2, sono di facile re- conto corrente postale n. 916205, assegno
peribilità commerciale. Fa eccezione la bobina circolare o bancario.
C6 - L1, per garantire l'innesco ed il manteni- zione.
Il condensatore C9 aumenta il guadagno a radio- Ll, che deve essere costruita con filo di rame
mento delle oscillazioni.
93
92
TARATURA

Completiamo ora l'argomento qui trattato descri-


vendo il procedimento di taratura, che si effettua
intervenendo sul compensatore C6. Perché l'altro
compensatore (Cl), collegato in serie con il
I quarzo, serve soltanto per correggere la frequen-
I za di oscillazione di Xl.
I Sull'uscita del dispositivo, vale a dire fra i termi-
I nali 2-3, si collega il circuito di figura 4, compo-
I sto dalla resistenza Rl da 150 ohm, dal diodo al
I germanio DG, adatto per segnali a radiofrequen-
za e dal condensatore Cl da 100.000 pF. Fatto
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ciò, si regola il compensatore C6 in modo che
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l'indice del tester, commutato nella funzione vol-
use. 1 tmetrica e sulla scala di 3 Vcc, si sposti il più pos-
sibile verso il fondo-scala. Per ottenere la massi-
F ll°. s , ma deviazione dell'indice dello strumento, questa
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- Ig] operazione deve essere eseguita molto lentamen-
7 te.
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Durante l'intervento di taratura può divenire uti-
le il "monitoraggio" del segnale uscente dall'o-
scillatore, ascoltandolo tramite un idoneo radio-
Fig. 4 - Circuito di taratura dell'oscillatore quarzato, da applicare, provvisoriamen- ricevitore.
te, sull'uscita del dispositivo, ossia sui terminali 2 - 3 dello stampato. La resisten- A questo punto tutto è pronto per l'uso e il di-
za R1 ha il valore di 150 ohm ed il condensatore C1 quello di 100.000 pF.
spositivo può ora accoppiarsi con i più diversi ap-
parati utilizzatori, tra i quali ricordiamo i genera-
i vari apparati utilizzatori per mezzo di cavo tori della portante per il trasmettitore delle radio
schermato, potranno servirsi di conduttori da 98 private, gli oscillatori per mixer di conversione, i
ohm (linee coassiali tipo IBM), anche se i risulta- generatori di frequenze fisse VHF e così via.
ti saranno inferiori a quelli raggiunti nel modo Tuttavia, si tenga conto che, nel caso di carichi,
smaltato del diametro di 1 mm. Le spire sono in possono influire, in maniera preminente, sull'am- precedentemente descritto. Tuttavia, impiegando ovvero di circuiti utilizzatori con ingresso indutti-
numero di tre, avvolte in aria, ovvero senza sup- piezza dei segnali generati dall'oscillatore. resistenze antiinduttive, di tipo per radiofrequen- vo o capacitivo, la resistenza Rl da 150 ohm, pre-
porto, a forma di solenoide di 9 mm di diametro L'alimentazione, se derivata da alimentatore da re- za o ad impasto, da 50 ohm, è possibile, rinun- sente nello schema di figura 4, deve rimanere in-
interno, in modo che la distanza, tra i due termi- te, deve vantare un ottimo filtraggio, giacché un ciando a metà della potenza disponibile, pilotare serita in parallelo con l'uscita, perché le reattan-
nali estremi, sia di 15 mm. semplice residuo di ronzìo può generare una mo- pure linee a 50 ohm. Una resistenza da 50 ohm ze possono a volte cambiare il punto di lavoro
Per aumentare ulteriormente la frequenza di dulazione FM a 50 Hz o a 100 Hz. L'assorbimento va collegata tra il terminale 2 del circuito stampa- del transistor TR2. Con tale accorgimento, anche
oscillazione, il compensatore C6, prescritto nel di corrente del circuito di figura 1 è di 50 mA. to ed il conduttore centrale del cavo schermato, se la resistenza da 150 ohm rappresenta soltanto
valore di 10/60 pF, deve essere ridotto a 3/15 pF. Una volta realizzato il modulo elettronico, secon- il quale deve rimanère chiuso, verso massa, sul un carico puramente resistivo, si riesce a smorza-
Per diminuire la frequenza, invece, si deve au- do lo schema pratico di figura 2, questo verrà lato carico, con un'altra resistenza da 50 ohm. re le eventuali reattanze opposte dai carichi.
mentare il numero di spire della bobina Ll, ele- racchiuso in un contenitore metallico, con funzio-
vandole a 7, per frequenze comprese fra i 50 ni di schermo elettromagnetico. A tale scopo, so-
MHz e i 90 MHz e portandole a 9 per valori di no consigliate scatole di alluminio o ferro stagna-
frequenza di 30 -;- 70 MHz. Ovviamente, tutte le to. Ma in ogni caso la custodia deve essere ben
altre dimensioni, precedentemente citate e valide ventilata e posizionata in ambienti a temperatura I
per il primo tipo di bobina, quello montato nel
nostro prototipo, rimangono le stesse, mentre
cambia soltanto la spaziatura tra spira e spira, in
moderata. Altrimenti è consigliabile munire il
transistor TR2 di un piccolo dissipatore in rame
o alluminio, facendo bene attenzione che questo
Un'idea vantaggiosa«'
misura uniforme e relativamente al numero delle rimanga perfettamente isolato dagli elementi cir-
-+
l'abbonamento annuale a pki
spire avvolte. costanti.
Tutti i componenti debbono essere applicati, sul- li collegamento, fra l'oscillatore quarzato e gli
la basetta supporto, mantenendo i terminali mol- apparati utilizzatori, dato che il circuito non è
to corti, dato che dalla qualità del montaggio e
da quella dei vari elementi utilizzati dipende, sia
stato concepito per pilotare delle linee, deve ri-
sultare molto corto. Inoltre sarebbe opportuno
s 5-
pure lievemente, il valore da noi riscontrato di
3,5 V di picco della tensione a radiofrequenza di
100 MHz, in uscita, su un carico di 100 ohm. An-
che le caratteristiche del quarzo Xl, tuttavia,
che, alla distanza di mezzo centimetro circa dal
circuito stampato, venisse inserito un buon piano
di massa.
Coloro che volessero accoppiare con l'oscillatore
I ELETTRONICA PRATICA
94 95
L'intensità di luce,
nelle strade e nei locali pubblici
deve rispettare regole precise.

I controlli di luminosità,
tramite semplici dispositivi di misura,
sono utili e spesso necessari.

MISURE DI LUCE quali siano i valori ottimali di luce, per ogni sog- do di dimensioni limitate, deve rimanere coinvol-
Sono molte le occasioni in cui il dilettante di umano, ma anche quello animale, debbano esse- getto analizzato separatamente e nell'ambito del- ta da una quantità di luce di valore medio rispet-
elettronica avverte la necessità di valutare, tecni- re protetti e trovarsi a proprio agio. la convivenza sociale. Ciò, tuttavia, non esclude to a quello massimo che si può misurare. Sono
camente, l'intensità di luce diffusa in un locale, La fisiologia ha sempre riconosciuto che l'occhio, che pure i nostri lettori non possano costruire da evitare, quindi, le ombre e i raggi incidenti ri-
piccolo o grande che sia. Tuttavia, al di là del set- per funzionare al meglio delle sue possibilità, qualche semplice dispositivo, in grado di offrire flessi, ricordando comunque che l'intensità di lu-
tore hobbystico, si deve ricordare che la luce va senza il minimo affaticamente, necessita di preci- un sufficiente responso in questo campo dell'otti- ce raggiunge i suoi valori massimi quando l'onda
misurata, spesso con grande precisione, nel setto- si livelli di intensità di luce, che variano tra un ca, anche indicativo ma certamente pratico. Un luminosa colpisce la superficie sensibile della cel-
re fotografico, nei luoghi di lavoro e di soggior- soggetto e l'altro e che non possono essere fissati responso che, sia pure non conforme alle norme lula solare in posizione perpendicolare alla sua
no, sulle strade e nei locali pubblici, negli ospe- come regola generale. igieniche dettate dalla medicina, potrà certamen- direzione di propagazione. In pratica, dunque,
dali e nelle scuole, nelle sale cinematografiche e Alla scienza, dunque, attraverso l'impiego di sofi- te servire a risolvere il problema dell'illuminazio- durante l'uso dei vari strumenti di misura, occor-
in quelle dove si svolgono convegni, assemblee, sticati strumenti professionali, in dotazione a sa- ne delle colture in serra, degli allevamenti di pol- re far in modo che la cellula venga orientata, ver-
spettacoli vari. Insomma, dovunque l'occhio nitari specializzati, spetta il compito di stabilire lame, degli acquari, per i quali esistono delle re- so la sorgente di luce, direttamente, in modo da
gole di luminosità da rispettare. Dedichiamo, ottenere la massima segnalazione possibile, per-
quindi, qualche pagina, alla presentazione di al- ché quella sarà la misura da prendere in conside-
cuni progetti elettronici di misura dell'intensità di razione. Detto ciò, passiamo a presentare il cir-
luce, utilizzando una o più cellule fotovoltaiche, cuito più semplice di misura della luce, quello
del tipo di quelle che la nostra organizzazione in- pubblicato in figura 1, nel quale la cellula foto-
Il metodò di misura dell'intensità luminosa, descritto in que- via in dono agli abbonati al periodico. voltaica CF, quando rimane colpita dai raggi lu-
minosi, eroga una tensione elettrica, proporzio-
sta sede, consiste nel rivolgere una cellula solare verso la nale alla quantità di luce in grado di sensibilizzar-
sorgente di luce e leggere il responso sulla scala di uno stru- STRUMENTI ELEMENTARI la, che rimane segnalata dall'indice del voltmetro
mento ad indice opportunamente tarato. V. Pertanto, a seconda dell'intensità di corrente
I misuratori, qui pubblicati, valutano, come è già continua, promossa dalla cellula CF, l'indice del
stato detto, l'intensità luminosa che colpisce il voltmetro devia più o meno verso il fondo-scala,
sensore, ovvero la cellula fotovoltaica che, essen- tenendo conto che ogni cellula fotovoltaica può
97
96
Rl
r
CFl
]L±

Fig. 1 - Strumento elementare per la misura dell'inten-


sità luminosa. I raggi di luce, che investono la superfi-
cie sensibile della cellula fotovoltaica, si trasformano
in energia elettrica, ovvero in tensione continua, che il
voltmetro è in grado di segnalare.
Fig. 3 - Circuito teorico di misuratore di luce dilettanti-
stico. Lo strumento ad indice valuta l'intensità di cor-
rente promossa dalle due cellule fotovoltaiche e pro-
: CF2
D

porzionale all'entità di luce che le coinvolgono.

generare tensioni massime di valori compresi fra to nella misura di tensioni continue fino ad 1 V
0,5 Vcc e 0,6 Vcc. fondo-scala.
Lo schema proposto in figura 2 ricalca le orme di cedenti esperimenti, una corrente ovviamente L'interruttore Sl, con il quale si inserisce e disin-
quello di figura 1, con la sola differenza che, que- proporzionale all'intensità luminosa raccolta dal- serisce la pila da 1,5 V, può essere sostituito con
sta volta, l'alimentatore è composto da due cellu- MISURATORI DILETTANTISTICI le cellule solari. Il circuito di figura 3, dunque, si un pulsante normalmente aperto.
le fotovoltaiche CFl e CF2, collegate in serie, differenzia dagli altri, già descritti, nel misurare La taratura del dispositivo di figura 4 si ottiene
che sensibilizzano oltremodo il circuito di misura, Se i due circuiti, fin qui presentati, potevano rive- la corrente che attraversa lo strumento e non la
ora in condizioni di lavorare in presenza di basse stire un carattere sperimentale ma elementare, tensione. E poiché la resistenza R1 è di tipo va-
intensità luminose. Riassumendo, possiamo af- quelli che ora ci accingiamo ad analizzare, pur riabile, con questa si tara la sensibilità dell'appa-
fermare che, dopo aver tarato opportunamente i conservando l'impronta dilettantistica, possono rato.
voltmetri, con un sistema di confronto con appa- rappresentare dei veri e propri strumenti di mi- La necessità di tarare, per mezzo del trimmer
Rl, il circuito di figura 3, è strettamente legata R3
rati di misura professionali, i due semplici appa- sura. Cominciamo quindi con l'interpretazione
alla variazione del punto di lavoro della cellula

[5'
rati, pubblicati nelle figure 1-2, possono misura- del comportamento del progetto di figura 3. Nel
re, il primo, intensità di luce normali, il secondo quale la tensione, generata dalle due cellule foto- con la temperatura, oltre che al recupero delle R2
quelle più deboli. Ma entrambi i circuiti possono voltaiche CFI- CF2, collegate in serie, promuo- variazioni circuitali introdotte dai componenti
trovare la loro più naturale collocazione nel labo- ve, attraverso il trimmer R 1 da 10.000 ohm ed il utilizzati. La taratura, quindi, va ripetuta quando
varia la temperatura, per esempio quando si ef- 1,5V
microamperometro A, da 100 A fondo-scala,
ratorio sperimentale, dove il voltmetro V si iden-
tifica con un normale tester analogico, commuta- assai più sensibile dei voltmetri utilizzati nei pre- fettuano misure all'aperto. e
Il diodo D protegge il microamperometro da
eventuali sovratensioni. Se è di tipo al germanio,
interviene prima di quello al silicio, perché la so-
glia di tensione della giunzione del primo è di O, 1
V, quella del secondo è di 0,7 V.
Fig. 4 - Progetto di apparato per la misura dell'intensi-
tà luminosa di tipo a ponte. L'interruttore 51 può esse-
re sostituito con un pulsante di tipo normalmente
CIRCUITO A PONTE aperto.

Il circuito riportato in figura 4 suggerisce l'impie- Resistenze


go di uno strumento di misura dell'intensità di lu- R1 = 100 ohm
ce di tipo a ponte. La tensione, presente nei vari R2 = 1.000 ohm (trimmer)
punti del trimmer R2 serve per comparare quella R3 = 1.000 ohm
generata dalla cellula fotovoltaica CFL In questo
modo la sensibilità del misuratore di luminosità Varie
CF2 I- Fig. 2 - Se la scala del voltmetro è stata tarata oppor- diviene elevatissima, anche se il prezzo che si de-
tunamente in valori di intensità luminosa, le misure ot- CF1 = cellula fotovoltaica
tenute con questo sensibilissimo circuito divengono ve pagare consiste nella perdita della linearità A = microamperometro (100 A f.s.)
semplici ed immediate. delle segnalazioni ottenute. Pertanto, il dispositi- S1 = interrutt.
vo di figura 4 è consigliabile quando si debba va- ALIM. = 1,5 Vcc
lutare con precisione e sensibilità una fascia ri-
stretta di valori di illuminazione.
98 99
CELLULA F0TO V0LT

R2 1R3

R1

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3 "4
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1,5V
II]
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°
•. I
CF 1 Il I51SI

Fig. 6 - Piano costruttivo del misuratore di luce versatile descritto nel testo. La
Fig. 5 - Questo esempio di apparato di valutazione della quantità di luce, presente scala del microamperometro, i perni dei due potenziometri e la cellula fotovoltai-
In un determinato luogo, può essere utilizzato anche con scopi diversi, per esem- ca, debbono rimanere esposti sulle facce esterne del contenitore metallico.
pio quello della regolazione automatica dell'Illuminazione artificiale.

----COMPONENTI----===-
Resistenze Varie questo circuito, qualora la funzione ora descritta lè sensibile, ma non facilmente reperibile in com-
non si verificasse, basterà invertire l'ordine di ca- mercio, il circuito di figura 5 si trasforma in un
R1 = 100 ohm CF1 = cellula fotovoltaica
blaggio dei due morsetti dello strumento perché dispositivo regolatore dell'intensità di luce. Tut-
R2 = 100 ohm A = microamperometro (100 A- 0 - 100 A)
le misure si svolgano correttamente. tavia, senza ricorrere all'impiego del relè ora
R3 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) S1 = interrutt.
Facciamo notare che la resistenza variabile R5 è, menzionato, gli stessi risultati si possono ottenere
R4 = 1.000 ohm ALIM. = 1,5Vcc
costringendo l'indice dello strumento analogico a
R5 = 1.000 ohm (trimmer multigiri) in questo progetto, rappresentata da un poten-
ziometro multigiri che, rispetto ai comuni trim- funzionare da interruttore di apertura e chiusura
mer, consente una regolazione più precisa del- di un contatto aggiunto, la cui portata rimarrà li-
l'azzeramento del microamperometro. Infatti, mitata a correnti di pochi milliampere, con ten-
servendosi di altri componenti variabili, la regola- sioni di qualche volt. Naturalmente, con questo
zione diverrebbe assai critica. accorgimento pratico, il circuito sarà in grado di
cercando la posizione di equilibrio del ponte, ov- Il potenziometro, di tipo a variazione lineare, del Il circuito di figura 5 può essere adottato in mol- pilotare soltanto una abilitazione logica di un di-
vero intervenendo su R2 quando la cellula CFl è valore di 10.000 ohm, siglato con R3 nel circuito te pratiche applicazioni. Ma se verrà adibito a spositivo elettronico di regolazione dell'alimenta-
esposta alla luce che si vuol valutare. elettrico di figura 5, regola la sensibilità del di- quella primaria della misura dell'intensità di luce, zione di lampadine. Il contatto dovrà essere po-
spositivo, mentre il trimmer R5 consente di azze- allora occorrerà dotare la resistenza variabile R5 sto esclusivamente su una sola indicazione, per
rare, sulla posizione centrale, il microampero- di una apposita manopola graduata, che verrà esempio su quella positiva e non su entrambe.
MISURATORE VERSATILE metro. In pratica, dopo aver esposto la cellula fo- manovrata in modo da individuare la posizione di Il montaggio del progetto di figura 5 non richie-
tovoltaica CFl alla luce normale, si manovra il equilibrio del ponte, con la cellula CFl illumina- de particolari interpretazioni, dato che il piano di
Lo schema presentato in figura 5 è certamente il perno di comando di R5, in modo che l'indice ta dalla luce che si vuol misurare. E questo equi- cablaggio di figura 6 appare di semplice ed im-
più interessante fra tutti quelli pubblicati. Ecco dello strumento si posizioni sullo zero centrale. librio si raggiunge quando l'indice dello strumen- mediata composizione. Il contenitore è di tipo
perché di questo progetto è stato pure proposto Così tarato, il misuratore di intensità di luce è to si stabilisce sulla posizione centrale della scala; metallico e sulla sua superficie esterna, nella po-
il piano costruttivo in figura 6. pronto per l'uso; se l'indice si sposta verso i valo- ovviamente dopo aver tarato il microamperome- sizione ritenuta più idonea, si fissa la cellula foto-
Il microamperometro A, questa volta, è di tipo ri negativi, le segnalazioni corrispondono ad una tro, tramite il potenziometro R3, alla temperatu- voltaica, facendo attenzione che i due morsetti ri-
a zero centrale, perché con questo si possono va- diminuzione di luminosità; viceversa, gli sposta- ra voluta e con una sorgente di riferimento ad mangano ben isolati dal metallo della scatola.
lutare le piccole variazioni, positive e negative, menti dell'indice del microamperometro verso i una distanza ben precisa. Variando la distanza, Anche i perni dei due potenziometri R3 - R5 do-
della luminosità, rispetto ad un valore posto in valori positivi, staranno ad indicare che la luce l'intensità luminosa varia considerevolmente. vranno fuoriuscire dalla faccia superiore del con-
osservazione. aumenta di intensità. In sede di montaggio di Sostituendo il microamperometro A con un re- tenitore, perché su di questi si dovranno innesta-
100 101
re due manopole. A fianco delle quali rimarrà l'indice del microamperometro flette verso que-
esposta, per la lettura dei valori di intensità di lu- sta cellula, viceversa, quando CF2 è investita da
ce valutata, la scala dello strumento ad indice. una maggiore luminosità, l'indice dello strumen-
Si noti come, nello schema pratico di figura 6, to devia verso la seconda cellula.
zR3 anche per R5 si è fatto uso di un potenziometro La taratura del circuito di figura 7 è agevole ed
Rl a variazione lineare, del valore di 1000 ohm, che immediata. Dopo aver esposto le due cellule ver-
Lu A
nulla vieta di montare. Tuttavia, come detto in so una medesima sorgente di luce, si interviene
precedenza, è assai più conveniente che questo sul trimmer R4, per il quale anche in questa oc-
la l i •. -l/
I
elemento sia rappresentato da un modello multi-
giri.
casione è consigliabile utilizzare un modello mul-
tigiri e lo si regola in modo da costringere l'indi-
ce del microamperometro a posizionarsi sullo ze-
CFJ ! j? ro centrale. A questo punto il dispositivo è pron-

l.
te DUE MISURE CONTEMPORANEE to per l'uso e le due cellule fotovoltaiche possono
essere rivolte verso due sorgenti di luce separate,
R2 Qualora dovesse sorgere la necessità di rilevare per controllare se queste illuminano nella stessa
l'intensità di luce presente in due punti diversi o, misura, oppure se le luminosità sono diverse.
meglio, quando si vuol individuare, fra due zone Concludiamo l'argomento fin qui trattato ricor-
diversamente illuminate, quella a maggior luce e dando che, volendo realizzare i progetti pubblica-
l'altra meno luminosa, serve impiegare il disposi- ti a solo scopo sperimentale e per motivi di stu-
tivo di figura 7, nel quale vengono utilizzate due dio, i potenziometri multigiri, non facilmente re-
cellule fotovoltaiche CFl e CF2. Owiamente, la peribili in commercio e relativamente costosi, po-
Fig. 7 - Con il circuito misuratore di luce, qui presentato, si possono confrontare prima va rivolta verso una precisa sorgente di lu- tranno essere sostituiti con normali trimmer mul-
tra loro le luminosità di due diverse sorgenti o di due ambienti separati.
ce, la seconda in direzione di un'altra zona diver- tigiri, se non proprio con i comuni potenziometri
samente illuminata. Il risultato sarà quindi il se- a variazione lineare.
guente: se la luce che colpisce CFl è più forte,

Resistenze Varie
R1 = 1.000 ohm CF1- CF2 = cellule fotovoltaiche
R2 = 1.000 ohm A = microamperometro (100 A- O - 100 A)
R3 = 470 ohm
R4 = 1.000 ohm (trimmer multigiri) IL SCICOLO ARRE ATO
R5 = 470 ohm TE 1

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,

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102 103
CORSO ELEMENTARE
sura le tensioni e non più le velocità, mentre il
tempo e la frequenza sono ancora conteggiati
sull'asse orizzontale. Esiste, tuttavia, una grande

bl/ELETTRONICA
differenza, tra la gamma di valori di frequenza
delle oscillazioni meccaniche e quelle elettriche,
dato che la prima è assai limitata, la seconda, in-
vece, può estendersi da meno di un'oscillazione
al secondo, a parecchie migliaia di milioni al se-
condo. In questa sede, peraltro, verranno presen-
/ »
tati ed analizzati i soli circuiti oscillatori in grado
di produrre segnali di bassa frequenza, chiamati
OSCILLATORI BF. Perché quelli a frequenza su-
periore ai 30 KHz, sono denominati OSCILLATO-
RI RF, ovvero, oscillatori a radiofrequenza.

AMPLIFICATORE-OSCILLATORE

Dalla semplice sequenza di tre circuiti, riportati


nelle figure 2 - 3 - 4, vediamo ora come, da un
circuito amplificatore di tipo ben noto, ad un so-
lo transistor, possa nascere quello di un oscillato-
re, che è consigliabile costruire, per ascoltare, at-
traverso una comune cuffia, le oscillazioni gene- sforma in quello dell'oscillatore di figura 4. Sulla
rate. cui uscita U si può applicare una cuffia con impe-
Quello di figura 2 è il circuito di un amplificatore denza superiore ai 30 ohm ed ascoltare il segnale
con transistor NPN montato nella configurazione generato dall'oscillatore che assume un valore di
con emittore a massa e nel quale i due condensa- frequenza di circa 400 Hz.
tori Cl e C2 assumono le denominazioni di con- Dunque, il circuito di figura 4 oscilla, senza che

OSCILLATORI densatore d'entrata E e d'uscita U, mentre Rl


rappresenta la resistenza di polarizzazione di ba-
se ed R2 è la resistenza di carico di collettore del
transistor 2N 1711.
esso sia provvisto, come avviene nell'amplificato-
re di figura 2, di una entrata cui venga applicato
un segnale. Ma vediamo perché ciò accade, attra-
verso, ovviamente, una elementare interpretazio-

SINUSOIDALI Come si sa, il segnale applicato all'entrata E ed


inviato, tramite il condensatore Cl, alla base di
TRl, si ripresenta amplificato, ma invertito nella
fase, sul collettore che, nello schema di figura 2,
ne che non fa ricorso ad alcuna formula matema-
tica, come invece sarebbe necessario per una ri-
gorosa analisi del circuito di figura 4.
Nel momento in cui si chiude il circuito di ali-
è segnalato con il numero 3. Ora, collegando sui mentazione VCC, rappresentato da una pila da 9
Quando il pendolo dell'orologio si muove, spo- quando assume la posizione verticale, mentre ral- punti circuitali 1 - 2 - 3 dell'amplificatore, la rete V, le linee elettriche positiva e negativa vengono
standosi da destra a sinistra, e viceversa, si suole lenta, progressivamente, mano a mano che rag- capacitiva-resistiva riportata in figura 3, lo sche- percorse da corrente, naturalmente supponendo
dire che "oscilla", owero compie un movimento giunge le estreme posizioni di destra e di sinistra, ma originale dell'amplificatore di figura 2 si tra- che tutti i condensatori inseriti sulle linee circuì-
oscillatorio, che dura finché una forza, che può sulle quali, per un attimo, si ferma. In sostanza,
essere meccanica, elettrica o di altra natura, gli se si deve interpretare graficamente il fenomeno
impedisce di fermarsi. Ebbene, l'elettronica si è meccanico, ci si accorge che questo è analogo a
appropriata di questo verbo, facendone uso in quello delle tensioni e delle correnti elettriche si-
molte occasioni. In particolare, per interpretare il nusoidali, così come indicato nel diagramma di
comportamento del transistor amplificatore il figura 1, sul cui asse orizzontale vengono valutati
quale, se opportunamente collegato ed alimenta- i tempi, sul verticale sono conteggiate le velocità
to, può-generare un segnale variabile nel tempo, raggiunte dal pendolo.
ovvero può "oscillare", senza che alla sua base Anche in questo caso, il numero di volte, in cui la t
venga fornito un preciso messaggio. Ed il circuito sinusoide si ripete nel tempo, prende il nome di
complessivo, che dà origine a tale fenomeno, as- "frequenza". Flg. 1 - Il movimento oscillatorio del pendolo si inter-
sume la denominazione di "circuito oscillatore" Trasferiamoci ora nel settore del transistor oscil- preta, graficamente, tramite una sinusoide; la stessa
o, più semplicemente, "oscillatore". Ma ritornia- latore che, similmente a quanto accade per il che spiega, analiticamente, Il comportamento della
tensione alternata.
mo, per un momento, all'immagine del pendolo, pendolo, genera una tensione variabile, di forma
per osservare che il suo non è un moto continuo, sinusoidale, interpretabile con il diagramma di fi-
bensì variabile. Dato che la velocità è massima, gura 1, nel quale, questa volta, l'asse verticale mi-

104 105
R2
R2 Il
Rl

»±
..I= 1 Cl
--
' g4
R1k
~
3
C2 e
vcc

&$ T u T
e

i
E u
e
e,l e
vcc
@

Flg. 2 - Semplice circuito amplificatore, carat-


2
J {cuFA]

9
2
terizzato da entrata ed uscita dei segnali elet-
trici, con transistor NPN montato nella classi-
ca configurazione ad emlttore comune.
Flg. 4 - Circuito di oscillatore sinusoi-
dale a sfasamento in grado di genera-
re, In uscita, un segnale di bassa fre-
• 1.
quenza, a 400 Hz circa, udibile in cuffia
çon impedenza superiore a 30 ohm.
OMPON TI

Condensatori Resistenze Varie COMPONENTI


C1 = 47.000 pF R1 = 470.000 ohm - 1/4 W TR1 = 2N1711
C2 = 47.000 pF R2 = 3.300 ohm - 1/4 W VCC = 9Vcc Condensatori Resistenze Varie
C1 = 47.000 pF R1 = 470.000 ohm - 1/4 W TR1 = 2N1711
C2 = 47.000 pF R2 = 3.300 ohm - 1/4 W VCC = 9Vcc
C3 = 47.000 pF R3 = 4.700 ohm - 1/4 W CUFFIA = imp. superiore a 30 ohm
C4 = 47.000 pF R4 = 4.700 ohm - 1/4 W
tali siano scarichi. E questa corrente si identifica di un segnale amplificato ma invertito di fase. E
con quella di carica delle varie capacità presenti. qui il segnale si dirama attraverso due possibili
Pertanto, anche sulla base del transistor TRl strade, quella del condensatore C2, che lo condu-
perviene la necessaria corrente di polarizzazione ce all'uscita U e quindi alla cuffia e l'altra che lo
che consente la conduttività del semiconduttore costringe ad imbattersi nella rete di sfasamento
amplificatore, che ingigantisce la debole corrente già segnalata nel disegno di figura 3. Ebbene,
di base, presentandola, sul collettore, sotto forma proprio nell'attraversare questo semplice circuito

3
• r ll
CJ r ll
C4 •
R3 R4

Fig. 3 - Rete elettrica resistivo capacitiva, detta di Fig. 5 - Piano costruttivo del circuito dell'oscillatore sinusoidale a sfasamento de-
scritto nel testo. L'alimentazione è derivata da una pila da 9 V e l'ascolto dei se-
"sfasamento", i cui componenti elettronici sono men-
zionati in corrispondenza dello schema di figura 4, gnali di bassa frequenza si ottiene in cuffia. I possibili esperimenti consistono nel
rappresentativo di un circuito oscillatore sinusoidale a cambiare I valori dei condensatori e delle resistenze allo scopo di mutare quello
2 transistor. della frequenza del suono.

107
106
,, ,.
n " " r
,. ,. I'

COMPONENTI
t L1

Il
Condensatori
Flg. 6 - Questo è il treno di onde, ad ampiezza e frequenza
costanti, generato dall'oscillatore sinusoidale a sfasamen- C1 = 100.000 pF
u ~ u u to presentato In figura 4. C2 = 100.000 pF
" " " " RJ
-


Resistenze
R1
R2
R3
=
=
=
12.000 ohm - 1/4 W
8.200 ohm - 1/4 W
1.000 ohm • 1/4 W
T vcc
Varie
.4
% é TR1 e
R3 TR1 = 2N1711
R2 lr

1 L1 = bobina (22 mH)


ALIM. = 9Vcc
R2

• "
vcc
Cl Il b e

CU_FFIA Fig. 8 - Schema elettrico di un semplice circuito oscil- CUFFIA


p12 u? lante L-C, generatore di segnali a 7.000 Hz ascoltabili
In cuffia.

R5
c3 es
circ. doppia T

R4 R6

Flg. 7 - Schema elettrico di un oscillatore sinusoidale a doppia T, caratterizzato da


una elevata stabilità di funzionamento nel tempo.

COMPONENTI

Condensatori Resistenze Varie



C1 = 100.000 pF R1 = 4.700 ohm - 1/4 W TR1= 2N1711
c2 = 47.000 pF R2 = 180.000 ohm - 1/4 W TR2 = 2N1711
c3 = 22.000 pF R3 = 3.300 ohm - 1/4 W S1 = interrutt.
C4 = 47.000 pF R4 = 47.000 ohm - 1/4 W ALIM. = 9Vcc Fig. 9 - Schema costruttivo dell'oscillatore L-C realizzato su una tavoletta di legno
es = 22.000 pF R5 = 4.700 ohm - 1/4 W CUFFIA = media impedenza e cablato in una morsettiera a nove ancoraggi. L'alimentazione è ottenuta con una
R6 = 47.000 ohm - 1/4 W pila da 9V.

108 109
t
c1
-
T
C2 cg
b vcc
Flg. 10 - Se il circuito oscillante a Induttanza e capacità non viene in qualche modo
alimentato In continuazione, esso produce un treno di oscillazioni destinate a Rl Il
e
e
smorzarsi nel tempo.

R2

capacitivo-resistivo, il segnale amplificato e sfasa- mente opposta, o quasi, appare il conduttore di


to, uscente dal collettore, si rifasa, ovvero riassu- collettore, mentre quello di base rimane fra i due
me la fase che aveva prima di entrare nella base menzionati.
del transistor. E qui ricordiamo ancora che que- Fig. 11- Circuito di oscillatore L-C con bobina L rappresentata da un qualsiasi av-
Allo scopo di evitare che alcuni conduttori possa- volgimento di bassa frequenza, ma dotato di presa intermedia.
sto segnale si identifica con la corrente iniziale no provocare falsi contatti elettrici fra loro e i va-
che interessa il circuito al momento della sua ali- ri componenti circuitali, è conveniente introdurli
mentazione. dentro tubetti di materiale isolante (tubetti ster-
Concludendo, attraverso il condensatore Cl, si lingati), così come è segnalato nel disegno del COMPONENTI
riporta in base uno stesso segnale, con la medesi- circuito pratico di figura 5.
ma fase, ma sempre più amplificato e i cui limiti Coloro che volessero sperimentare l'influenza
di amplificazione dipendono dalle grandezze esercitata dalle varie resistenze e dai diversi con- Condensatori Resistenze Varie
elettriche attribuite ai vari elementi circuitali. densatori sulla frequenza del suono ascoltato in C1 = 10.000 pF R1 = 22.000 ohm - 1/4 W TR1 = 2N1711
Dall'uscita U esce un treno di sinusoidi ad am- cuffia, potranno sostituire tali elementi con altri C2 = 22.000 pF R2 = 8.200 ohm - 1/4 W L = bobina (vedi testo)
piezza e frequenza costanti, come quello riporta- di vario valore, ricordando che, con resistenze e ALIM. = 9 Vcc
to in figura 6, che perdura nel tempo finché il cir- condensatori di grandezze inferiori, ossia con re-
cuito di figura 4 rimane alimentato con la tensio- sistenze e capacità più piccole, la frequenza di
ne continua di 9 V. oscillazione aumenta, perché diminuisce il tempo
di generazione di questa, e viceversa.
Il circuito riportato in figura 7 rappresenta un se- mente interpretato in figura 10, che è rappresen-
COSTRUZIONE DELL'OSCILLATORE costituito dalla bobina Ll e dai due condensatori
condo tipo di oscillatore di bassa frequenza che, tativo di una sequenza di oscillazioni smorzate.
Cl - C2.
con questa configurazione, assume il nome di Il circuito oscillante L-C, considerato separata- Ciò è dovuto al fatto che i due elementi, la bobi-
Per rendersi conto della reale presenza dei se- oscillatore a doppia T. I componenti elettronici,
gnali a 400 Hz, generati dall'oscillatore di figura mente, quando viene investito da un campo elet- na ed i condensatori, si comportano in modo di-
in tale occasione, sono più numerosi di quelli mon- tromagnetico, come ad esempio quello delle on- verso nei confronti delle tensioni e delle correnti
4 ed udibili attraverso una cuffia collegata sull'u- tati nello schema di figura 4, ma il circuito è assai
scita U, si consiglia di costruire l'oscillatore se- de radio, promuove uno scambio di energia, na- in essi presenti.
più stabile nel tempo. Il principio di funzionamento turalmente sotto forma di correnti e tensioni, tra Se si volesse tradurre il concetto ora espresso in
guendo tutte le indicazioni suggerite nel piano è ovviamente lo stesso già interpretato per il prece-
costruttivo di figura 5, servendosi, quindi, di una l'induttanza Le la capacità C. Ma ciò avviene an- una analogia, si potrebbe paragonare il conden-
dente oscillatore ed è pure uguale il valore della che nel caso in cui si applica, sia pure tempora- satore ad un veicolo che procede in salita e la bo-
basetta-supporto, rappresentata da una tavoletta frequenza del segnale generato (400 Hz).
di legno, ed agevolando il cablaggio per mezzo neamente, una tensione fra i terminali estremi bina ad un altro che marcia in discesa. I cammini
dell'impiego di una morsettiera a nove terminali. del circuito. sono entrambi faticosi, ma per motivi opposti. E
Per non commettere errori in sede di montaggio Con il sistema dei campi elettromagnetici è la quando le due difficoltà contrastano tra loro in
OSCILLATORE L-C bobina L che avvia la corrente elettrica, con quel- ugual misura, allora il percorso diventa pianeg-
del transistor TRl, occorre ricordare che la posi-
zione esatta dei tre elettrodi di questo, si indivi- lo della tensione sono i condensatori a caricarsi giante, cioè agevole e privo di ostacoli. La condi-
Vengono chiamati circuiti oscillanti L-C quelli di elettricità, per poi scaricarsi quando cessa l'ali- zione ideale è chiaramente quella nella quale la
dua facilmente, tenendo conto che il terminale di nei quali è inserito almeno un dispositivo indutti-
emittore si trova da quella parte del componente mentazione esterna. Quindi, durante i due pro- corrente elettrica fluisce tanto facilmente da non
vo-capacitivo rappresentato da una bobina L e da cessi di carica e scarica, nel circuito scorre elettri- provocare alcuna perdita di energia. A questa,
in cui è presente una linguetta metallica, che fun- uno o più condensatori C. Come si verifica nello
ge da elemento guida. In posizione diametral- cità, ossia corrente elettrica, il cui andamento, in però, ci si può soltanto avvicinare, perché nella
schema di figura 8, in cui il carico di collettore è assenza di alimentazione, diventa quello grafica- realtà ci si imbatte sempre in fenomeni di attrito,
110
111
MONTAGGIO DELL'OSCILLATORE L-C la bobina L1 con altre di valore di induttanza di- di figura 11 potrà essere ritenuta assai più agevo-
verso, per rendersi conto del mutamento della le delle altre, dato che la bobina L, questa volta,
Per scopi puramente didattici, è consigliabile rea- frequenza dei segnali generati. In questo modo si potrà essere rappresentata da un qualsiasi avvol-
lizzare l'oscillatore L-C, prendendo lo spunto dal potranno pure stabilire i limiti oltre i quali, l'o- gimento di bassa frequenza, come ad esempio
piano costruttivo da noi suggerito in figura 9. scillatore, pur funzionando ancora, non produce quello di un trasformatore dotato di presa inter-
Il supporto circuitale è costituito da una basetta più suoni udibili. Quelli supersonici, ad esempio, media.
di legno, sulla quale si applica una morsettiera a si manifestano con bobine L1 di induttanza infe- I migliori risultati ottenibili, con l'apparato di fi-
nove ancoraggi, che agevolano il cablaggio dell'o- riore ai 10 mH. gura 11, dipendono dai collegamenti dei termina-
attribuibili alle resistenze dei conduttori e alle scillatore. Anche il progetto di oscillatore L-C, riportato in li estremi X-Y della bobina L che, in sede di
temperature di questi. Molti elementi, in questa occasione, sono gli stes- figura 11, potrà essere facilmente realizzato, se- messa a punto del circuito, verranno più volte
Ritornando a considerare lo schema di figura 8, è si già adottati nel montaggio dell'oscillatore di fi- guendo le orme degli schemi pratici dei prece- scambiati fra loro prima di decidere il cablaggio
facile ora comprendere come, all'atto dell'ali- gura 4, come ad esempio la cuffia ed il transistor denti dispositivi. Anzi, la costruzione del circuito ottimale.
mentazione del circuito oscillante L-C, si verifichi la TRl, per il quale, in precedenza abbiamo ampia-
generazione di un treno di onde smorzate, come mente interpretato il sistema di individuazione
quelle segnalate nel diagramma di figura 10. dei tre elettrodi di emittore - base - collettore,
La successione di onde smorzate si estingue rapi- onde non commettere possibili errori di cablag-
damente, se il circuito oscillante rimane abban- gio.
donato a se stesso. Ma se a questo si collega un L'alimentazione del circuito, anche per questo
transistor amplificatore, secondo la configurazio- dispositivo, viene derivata da una pila da 9 V.
ne circuitale segnalata in figura 8, allora le oscil-
lazioni smorzate non sono più tali, perché vengo-
Per quanto riguarda la bobina di induttanza Ll, il
cui valore prescritto è di 22 mH, ricordiamo che
ECCEzI ALMENT
no mantenute attive nel tempo, ovviamente fin- questa potrà essere rappresentata da un avvolgi-
ché perdura l'alimentazione VCC. mento di un trasformatore. Quella disegnata in
Con i valori attribuiti ai componenti elettronici figura 9 è di tipo toroidale.
del circuito oscillante di figura 8, la frequenza dei Una volta ultimato il montaggio dell'oscillatore
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segnali generati, udibili attraverso una cuffia di L-C, ci si metterà all'ascolto delle oscillazioni a 1985- 1987
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Il kit per circuiti stampati è corredato di un
pieghevole, riccamente Illustrato, in cui so-

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tutte le operazioni pratiche attraverso le
quali, si perviene all'approntamento del cir.
cuito. Il suo prezzo, comprensivo delle spese
ELETTRONICA di spedizione, è di L. 18.000.
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l'importo citato a: STOCK RADIO • 20124
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114
115
Piccolo mercato del lettore Piccolo mercato del lettore

LA POSTA DEL LETTURE


VENDO President Jackson colore nero 227 canali da COMPRO computer Sinclair zxao, ZX81, ZX Spectrum e
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stato, mai riparato. d'interfaccia, schemi libri e riviste. Spese a mio carico.
CONTENA MANUEL - Via Prischi Latini, 13 - 00040 o no, rivolgendoci quesiti tecnici
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tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
-~-------------- domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di

PER I VOSTRI INSERTI un solo lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

CONTROLLO "BANG - BANG" segnale d'ingresso di un amplificatore, quello sal-


TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) tuario, invece, si limita al controllo dell'uscita, sol-
Su una pubblicazione, di carattere prevalente- tanto quando questa supera un certo livello di erro-
mente scientifico, mi è capitato di leggere l'e- re, rispetto al riferimento stabilito. Un ulteriore
spressione "bang - bang", attribuita a speciali esempio di regolazione discontinua viene offerto
metodi di controllo del comportamento di alcuni dai normali termostati, i quali applicano o tolgono
dispositivi sofisticati e ad alte prestazioni. Potete tutta la potenza riscaldante possibile, qualora la
dirmi di che cosa si tratta? temperatura superi il limite superiore prestabilito o
FURLAN MARIO scenda al di sotto di quello inferiore della banda di
Verona errore accettata. Queste applicazioni, chiamate pu-
re di tipo "on-off' o "si-no", richiedono metodi di
Il"bang - bang" è un sistema di regolazione che ha attuazione molto semplici, spesso riconducibili ad
trovato vasto impiego in passato, ma che risulta unico interruttore, con il risultato che la precisione
ancora largamente diffuso e, in alcuni casi, insosti- di regolazione non è molto elevata, dato che l'usci-
tuibile. Esso consiste nel regolare un 'uscita, concet- ta rimane sempre influenzata da una ondulazione
tualmente intesa nel senso più lato del termine, tra i due limiti della banda di errore, anche se que-
mantenendo, costantemente o saltuariamente, sot- sta è molto ristretta. La regolazione "bang-bang",
to controllo, uno o più ingressi, nel rispetto totale in particolare, si ottiene applicando alternativa-
delle indicazioni provenienti da un ''supervisore", mente, a seconda delle necessità, due effetti con-
quasi sempre elettronico, che confronta l'uscita trapposti. Come accadeva nei sistemi freno-frizio-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: reale ed attuale con quella desiderata, onde appor- ne, molto usati una volta per regolare la velocità di
tare le necessarie correzioni. Assai più semplice- meccanismi automatici. In questi, quando il carico
mente e sinteticamente, si potrebbe dire che si trat- rallentava, una frizione interveniva a collegare il
ta di accorgimenti regolatori reazionati negativa- motore, già in rotazione, alla massima velocità,
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute >
mente o controreazionati. Il controllo continuo mentre in occasione di accelerazione interveniva il
Via Zuretti, 52 - MILANO. consiste, ad esempio, in un intervento costante sul freno.

116 117
INTEGRATI 4047/B Condensatori
C1 = 470.000 pF
Da una scheda di provenienza surplus, ho recu- C2 = 100.000 pF
perato alcuni integrati di tip0 4047/B. Potete dir-
R1 L 11
5 le [4
mi che cosa sono e come si possono utilizzare? Resistenze
a t t ui 2l I1O
VACCARI ALBERTO R1 = 2 megaohm (trimmer)
Trento

Si tratta di un multivibratore monostabile-astabile


di bassa potenza, con oscillatore conglobato. Provi
R2
R3
R4
R5
=
=
=
=
1megaohm
680 ohm
680 ohm
680 ohm
R2
Cl
IC 1
Il
R
n

g e
9V
e
ad impiegarlo in questo progetto, nel quale DLI Varie 3 13
(rosso) e DL2 (verde) lampeggiano alternativa-
IC1 = 4047/B R5
mente, mentre DL3 (giallo) lampeggia contempo- DL1 = led (rosso) 7 8 9 12
raneamente ai primi due, ossia a frequenza doppia. DL2 = led (verde)
Con Rl si regola la cadenza. Il condensatore C2 va DL3 = led (giallo)
inserito molto vicino a ICI. ALIM. = 9 Vcc

OSCILLATORE CON 2N2222 CALIBRATORE A QUARZO


Mi servirebbe lo schema, assai semplice, di un Trovandomi in possesso di alcuni quarzi, con fre- Tenga presente che questo dispositivo non può pi-
oscillatore BF, funzionante soltanto quando vie- quenze comprese fra i 100.000 Hz e i 200.000 Hz, lotare un cavo schermato e deve quindi essere col-
ne premuto un pulsante. La potenza potrebbe vorrei con questi realizzare un semplice calibra- legato con un semplice doppino, il più corto possi-
aggirarsi intorno a qualche centinaio di milliwatt. tore di frequenza in grado di controllare la scala bile, oppure, per via capacitiva o per irraggiamento,
CASARANO PAOLO di alcuni ricevitori. con il solo avvicinamento del conduttore in uscita.
Firenze SILVESTRINI LUCA
Pescara
+?
:
La semplicità richiesta ci impone di far uso di un
comune transistor, la cui frequenza di oscillazione
è regolata con il trimmer Rl, che controlla quindi
RI
il "colore" della nota generata.
9V
e i ,
l'
DI
Condensatori
C1
C2
=
=
10.000 pF
4.700 pF Varie
TR1 = 2N2222
X1 R

l ]

Resistenze
R1
R2
= 220.000 ohm (trimmer)
= 220.000 ohm - 1/4 W
T1 = trasf. d'uscita per RX
AP = altoparlante (8 ohm)
P1 = pulsante (normai. aperto)
ALIM. = 9 Vcc
9V
e
••
Cl
7 RJ
I
~use.

.-
Ricordate il nostro indirizzo!
Condensatori Resistenze Varie

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA C1 =


C2 =
500 pF
1.500 pF
R1 = 3.300 ohm
R2 = 470.000 ohm
TR = 2N2222
X1 = quarzo (100 o 200 KHz)
S1 = interrutt. o pulsante

[F v zurer s-20zs Mano C3 = 500 pF R3 = 10.000 ohm


D1 = 1N914 (diodo al silicio)
ALIM. = 9 Vcc

118 119
FILTRO BF BILANCIAMENTO STEREO R6 regola la sensibilità del circuito qui pubblicato.
1 due segnali, destro e sinistro, vanno applicati alle
Allo scopo di bloccare il passaggio di frequenze Il circuito qui presentato, in grado di risolvere il
Debbo bilanciare i due canali di un amplificatore due entrate ED (entrata destra) e ES (entrata sini-
di valori superiori ai 15 Hz, vorrei realizzare un suo problema, utilizza mezzo integrato di tipo TDA
stereo. Disponete di un tale schema con visualiz- stra). Quando le tensioni sono uguali, i due led
adatto filtro di bassa frequenza. 2320 A della SGS e richiede una doppia alimenta- zazione a diodi led? DLI- DL2 rimangono spenti, dato che sono ugua-
SCARZELLA NICOLA zione di 9 + 9 Vcc.
PORTALUPI GIROLAMO li le tensioni di collettore di entrambi i transistor.
Milano
Ancona Se i segnali assumono tensioni diverse, uno dei due
led si accende, mentre l'altro rimane spento.
Tenga presente che il doppio potenziometro Rl +
11 I IC2 ii

E
RI R2

.'.• I
1
9V
@
:
9V
e
.,..R3

lt DL2
k/A O
R4

l
-[
o,

Cl
I
ED «RI R2 . iii wcv . R5
••
I
l @

Condensatori
C1
C2
C3
=
=
=
6.800
15.000
100.000
pF
pF
pF
(ceramico)
(ceramico)
(ceramico)
r·1 o
Condensatore
C1 = 220.000 pF

Resistenze
R 1+ R6 = 1.000 ohm + 1.000 ohm (potenz. doppio)
Varie
TR1 = BC108
TR2 = BC108
DG 1- DG2 = diodi al germanio
DL 1-DL2 = diodi led (verde e rosso)
C4 = 100.000 pF (ceramico) S1 = interrutt.
R2 = 8.200 ohm - 1/4 W ALIM. = 9 Vcc
Varie R3 = 820 ohm - 1/4 W
Resistenze IC 1 = TDA 2320A R4 = 820 ohm- 1/4 W
R1 = 10.000 ohm - 1/2 W S 1 = doppio interrutt. R5 = 8.200 ohm - 1/4 W
R2 = 10.000 ohm - 1/2 W ALIM. = doppia (9 Vcc + 9 Vcc) R6 = vedi R1

CIRCUITO CROW-BAR C}J====IF======-.========IF========n


l'SCR si innesca quando la tensione supera i 13,8 Ff

Debbo proteggere alcune mie apparecchiature


V ed il fusibile F 1 interrompe l'alimentazione.
Rl
assai costose, funzionanti con la tensione di 12
Vcc, da eventuali sovratensioni. Più precisamen-
Resistenze
te, vorrei che un fusibile interrompesse l'alimen-

' ■•
tazione quando la tensione supera i 13,8 Vcc.
Faccio presente che la corrente complessiva am-
R1
R2
= 1.000 ohm
= 10.000 ohm (trimmer multigiri) °,
e
s IC1
8

monta a 4 A. R3 = 1.000 ohm


JII 4/1 115
LAGANÀ GAETANO
R4 = 180 ohm 7
2 7

R3 3 6
Caltanissetta 4 5
Varie
Il circuito da lei richiesto è denominato crow-bar IC 1 = MC 3523 (MOTOROLA)
ed è quello qui riportato. Con il trimmer R2 si ot- SCR = 200 V- 35 A
tiene la condizione elettrica richiesta. Pertanto, F1 = fusibile (4 A)

120
121
OSCILLA TORE BF Questo schema propone il circuito di un multivi-
bratore ad onda quadra e simmetrica per bassa fre-
Potete pubblicare lo schema di un semplice oscil- quenza, le cui costanti variano a seconda del pul-
latore di bassa frequenza in grado di produrre R//
sante premuto, dopo opportuna regolazione dei 5 ~
quattro suoni di tonalità diversa, selezionabili tra- corrispondenti trimmer (a maggior resistenza inse- 2 R10
mite pulsanti? rita corrisponde una frequenza più bassa). Con RB ~3
TROISI ANTONIO si regola il volume dell'audio. ,■C2 Il 111111111 ìT' SJ
Palermo
TR1

IMPIEGO DEL TCA 160 valore è dato dal rapporto fra il valore della tensione
di alimentazione elevato al quadrato ed il prodotto di
R5
R6
b

"$ il

e
R
~$
e
4,5V
e
Con l'integrato TCA 160 in mio possesso, vorrei 8 per l'impedenza dell'altoparlante, ossia: w Il Il {
AP
costruire un amplificatore di bassa frequenza.
Potete suggerirmi un circuito non troppo com- 2

plesso? Vcc
TAGLIABUE ROBERTO 8ximp. AP
Roma
Per esempio, impiegando la tensione di alimenta- Condensatori R8 = 2.200 ohm (potenz. a variaz. log.)
R9 = 220.000 ohm - 1/4 W
Variando la tensione di alimentazione fra i valori di 6 zione di 10 Vcc ed un altoparlante da 4 ohm, la C1 = 33.000 pF
R10 = 1 ohm - 2 W
Vcc e 16 Vcc, la potenza d'uscita cambia. Ed il suo potenza in uscita è di 3, 1W. C2 = 33.000 pF
R11= 1.000 ohm - 1/2 W
C3 = 10.000 pF
Varie
Resistenze TR1 = BC107
R1-R2-R3-R4 = 100.000 ohm (4 trimmer) TR2 = BC107
R5 = 10.000 ohm - 1/4 W TR3 = BD137
R6 = 10.000 ohm - 1/4W AP = altoparlante (8-è-16 ohm)
R7 = 2.200 ohm - 1/2W P1-P2-P3-P4 = 4 pulsanti (normai. aperti)
S1 = interrutt.
ALIM. = 4,5 Vcc

Cl
C7 "±
e
6+15/
e
1"
k ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola
di montaggio
-:-:-",
RI
Caratteristiche .
Tensione regolabile 5 -è- 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Rlpple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV
Condensatori Resistenze
C1 = 1F (non polarizzato) R1 = 22.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R2 = 100 ohm- 1/4 W Protezione totale da cortocircuiti, sovraccarichi e so-
C2 = 1F (non polarizzato) vrarlscaldamentl. •
C3 = 220 F - 16 VI (elettrolitico) R3 = 220 ohm - 1/4W
C4 = 22 µF - 16 VI (elettrolitico) R4 = 4.700 ohm - 1/4 W L. 22.800
C5 = 22 F - 16VI (elettrolitico)
C6 = 470 F - 16 VI (elettrolitico) Varie La scatola di montagglo dell'alimentatore stabilizzato costa L. 22.800 (nel prezzo sono comprese
C7 = 220 µF - 16 VI (elettrolitico) le spese di spedizione). Per richiederla occorre Inviare anticipatamente l'Importo a mazzo vaglia
IC1 = TCA 160 Postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207 intestato a: STOCK RADIO - 20124 MILANO • Via
AP = 4 ohm -3 W P. Castaldi, 20 • Tele!. 02-27983i
ALIM. = 6-è-16 Vcc

122 123
BOOSTER BF
TERMOSTATO DI PRECISIONE

Per la mia attività di modellista, mi serve un ter- La resistenza NTC deve essere dotata di adeguata Ho acquistato un riproduttore audio di prove- Applicando, all'uscita del suo apparato, questo
mostato di precisione in grado di pilotare un relè custodia e, soltanto in caso di alimentazione di- nienza surplus con ascolto in cuffia, alimentato booster, nel quale il condensatore elettrolitico C3,
da 12 Vcc - 1.000 ohm, con visualizzazione a led. sturbata, tra i piedini 4-7 di ICI, occo1Te inserire con la tensione di 12 Vcc. Come posso fare per il cui valore va individuato sperimentalmente, serve
ORNAGHI DANIELE un condensatore ceramico da 100.000 pF. Il trim- ottenere la riproduzione sonora in altoparlante? a migliorare l'ascolto. Il trimmer R4 regola la ten-
Torino mer Rl regola la temperatura. LOMBARDI EMILIO sione di polarizzazione con lo scopo di ottimizzare
Brescia la riproduzione in altoparlante.

R4 Il ? Il RL
__ol
I Il lL/e 1
vvvv T1
t .

l
R3 Il Condensatori
h
e
12V
e C1= 1F (non polarizzato)

1a
/' .JL
C2 = 10.000 pF R Il
NTC C3 = 10F- 16V/ (elettrolitico)
\
R5
Resistenze
R1 = 680 ohm- 1W
R2 = 4,7 ohm - 1/4 W

Condensatore R6 = 1.500 ohm - 1/4 W


R3
R4
= 47.000 ohm - 1/4 W
= 1megaohm (trimmer)
E
u
C1=

Resistenze
1F (non polarizzato) R7 =
NTC =
1.500 ohm - 1/4 W
1.200 ohm (resist. coeff. negativo) Varie
TR =
T1 =
BO 637
trasf. d'use. per transistor (3+5 W)
• I • R2
Varie
R1 = 4.700 ohm (trimmer) AP = altoparlante (8 ohm)
R2 = 330 ohm - 1/4 W IC1 = A741 S1 = interrutt.
R3 = 47.000 ohm - 1/4 W D1 = 1N4148 (diodo al silicio) ALIM. = 12Vcc
R4 = 33.000 ohm - 1/4 W DL1-DL2 = diodi led (on - off)
R5 = 33.000 ohm - 1/4 W RL = relè (12 Vcc - 1.000 ohm)
ALIM. = 12Vcc

TXIN CW dell'XTAL, con C2 si sintonizza il TX sulla massi-


ma uscita in RF. FT1
Allo scopo di sperimentare il QRP (trasmissione
a bassa potenza) in banda dei 14 MHz, mi servi- c2
rebbe lo schema di un trasmettitore in codice Condensatori
Morse. C1 = 10/60 pF (compensatore)
GERLI ALESSANDRO C2 = 1.000 pF (compensatore)
Catania C3 = 5.000 pF (ceramico)

La potenza d'uscita di questo circuito si aggira in- Resistenze


torno a 0,1+0,3 W, a seconda del FET impiegato.
La bobina LI è composta da 11 spire di filo di ra- R1 = 56.000 ohm - 1/2 W c3
me argentato del diametro di 0,6 mm, mentre la R2 = 27 ohm - 1/2 W
L2 è formata da sole 3 spire dello stesso tipo di f7-
lo, avvolte sul lato freddo di LI. Il tutto è realizzato Varie
su un supporto cilindrico, di materiale isolante, del FT1 = U222 - U183- 2N3819
diametro di 3 cm. Con C 1 si centra la frequenza XTAL = 14MHz
124 125
LA MPEGGIATORE A 6 VCC [@L@E mm] È un piccolo ricercatore di segnali (4 x 5 cm) che può rivelarsi mollo utile
nella ricerca dei guasti.
Può cercare segnali di BASSA FREQUENZA e Al TA FREQUENZA fino
a un massimo di 30 MHz.
Grazie all'impiego di un particolare circuito integrato è pos.sibile ottenere da questo dispositivo
prestazioni veramente elevate. I vari controlli avvengono in corrente continua e con potenziome1ri
normali (non doppij, pertanto, anche se vengono distanziati dal circuilo stampalo, i collegamenli

m
possono avvenire con dei normali liii (non è necessar io l'uso di cavetto schermato). Le caratteri-
l'ascollo puòawenirè in auricolare o in cuffia (mono o s!ereo) e il volume siche tecniche relative ad ogni canale sono:

l
Per i miei plastici di modellismo mi servono alcu-
ultime 9
può essere regolato con un apposito trimmer. Per l'alimen1azione occo r-
IMPEDENZA DI INGRESSO 30 Kohm INGRESSO MAX 2,5 V
r re una normale balleria da 9 V per
IMPEDENZA DI USCITA 200hm USCITA MAX 2,5 V
ni lampeggiatori molto semplici, alimentati con la Cl LP
radioline. li disposi tivo comple1o di
batteria può essere racchiuso nel CONTROLLO ACUTI +-15 dB A 16 KHz DISTORSIONE ARMONICA 0,05%
CONTROLLO BASSI + -15 dB A 40 Hz BANDA PASSAN TE 250 KHz
tensione di 6 Vcc. Faccio presente di possedere contenitore plastico LP 46t

I
CONTROLLO VOLUME 80 dB

novitci
{Piatta Ira 20 • 16000 Hz)
alcuni transistor al germanio, modelli AC127 e
AC128, che vorrei possibilmente utilizzare per
e L. 22.000
RAPPORTO SEGNIRUMQRE BOdb
ALIMENTAZIONE
ASSORBIMENTO TOTALE
12 VCC
35 mA

questo scopo. I Può essere inserito tra il pream plificatore e l'amplificatore


di potenza di qualsiasi appaiato di riproduzione sonora.
RS 251 GENERATORE DI ALBA· TRAMONTO
SAVARESE GREGORIO
Napoli IIDil(CIBI¼JillIIDIE Serve a tare variare automaticamente e in modo continuo la luce di una
la mpada ad Incandesce nza dal minimo al massimo e viceversa.
Sia il tempo di accensione che quello di spegnimento possono essere re-
golati tra 3 seco ndi e un minuto.
Il dispositivo è dotato di devialore per la compensazione
'--- -- - - - ~ LOUDNESS.

RS 254 LUCI ROTANTI SEQUENZIALI A LEO • 1 O VIE


L. 54.000

E un simpatico dispositivo che trova applicazione in locali pubblici (ritrovi


Se i suoi vecchi transistor sono efficienti, conviene e discoteche) creando piacevoli eNetti con fasci di luce colorata evane- Serveacommutareunasucces.si one ~
di 10 LED (compresi nel KIT) la Cui ve-
sempre utilizzarli, soprattutto quando le applicazio- RJ
scente e, durante le feste di Natale può essete usato per creare l'effetto locità di acrens ione può essere variata i
6V
. GIORNO· NOTTE nel PRESEPIO. tramite un apposito ire. 'S?
ni sono alquanto elementari, come quella qui ri- M- +=4O) @t
È alimentato direttamenle dal!a ten-
sione di rete a 220 Vca e può
I LEO, se disposti a cerchio, forman o Q' <'T

parlata. L V SI sopportare un carico mas.simo di


un caroselkl di loci ro1ao1i. Il dispose
tivo può essere usato per decorazio-
~
oltre 500W ni luminose nelle feste di Natale,
,[ piccoli richiami pubblicitari, spilla elettronica e in ogni
costanz a in cui si vuole richiamare l'attenzione del
RS 249 AVVISATORE ACUSTlèO DI RETROMARCIA L. 45.000 simo. La tensione di alimentazione può esser
Installato in auto o autocarri emette un suono acuto periodi- compresa a se z va.t'assorti mengei ,gè' .3r
camente interrotto ogni volta che la retromarcia viene inseri
RS 252 BARRIERA A ULTRASUONI circa 2s mA L.21.000 .È'r"' di"
Condensatore ta, rammentando cosi all'autisla (ili particolar modo quando
é distra11o) che la vettura sta per retrocedere, evitandogli co- Con questo KIT si realizza una barriera a ultrasuoni che ogni qual volta
C1 = 3 µF (non polarizzato) si spiacevoli situazio ni. viene interrotta un appos ito micro relè si ecci1a. Può essere utilizzato co-
Grazie al suo particolare circuito di stabilizzazione può esse- me sensore per antifurto, come sensore per contapezzi o conta persone
Varie re alimentato indifferentementa con 1ensioni di 12 o 24 Vcc e e in altri svariati modi. la lunghezza massima della barriera è di circa 1 O
metri. Il montaggio non presenta alcuna difficoltà ed inoltre il funziona-

Resistenze
TR1
TR2
AC127
AC128
.----------, quindi può essere in-
s1al{alosuautooau-
tocar ri. •
mento è sicuro in quanto esiste soltanto un controllo di sensibilità e la fre-
quenza di emissione è controllata da un quarzo. Grazie al particolare cir-
..•.. ·•

L'assorbimen!o è in- cuito di stabilizzazione, la tensio- -i- .......


R1 = 10.000 ohm - 1/4 W LP = lampada (6 Vcc - 50 mA) feriore a 10 mA. ne di alimentazione può essere
compresa tra 12 e 24 Vcc.
R2 = 1.200 ohm- 1/4 W S 1 = interrutt. Il massimo assorbimento (relè ec-
L. 20.000 citato) è di circa 60 mA.
R3 = 500.000 ohm- 1/4 W ALIM. = 6 Vcc La corrente massima sopportabi-
le dai contalti del relè è di 2 A.
L. 55.000

ARGENTATURA ELETTROLITICA

Per dosare la corrente di elettrolisi nel processo Lo schema, qui pubblicato, sfrutta la caratteristica
di argentatura, mi serve un alimentatore a tensio- naturale dei transistor, che si comporlano come ge-
ne variabile. neratori di corrente in uscita dal collettore. La re-
FRAIZZOLI CRISTOFORO golazione si effettua con Rl. Il transistor TRI, da
Bologna 15 A, sostituibile con modelli analoghi, va montato APPARECCHIATURE BF AMPLIFICATORI E ACCESSORI EFFETTI SONORI
g Filtro cross-over 3 vie 50 W Sirena 91ettromca 30 W
su un dissipatore in alluminio. $1
Ampltcatore F 2 W
Mixer F 4 ingrossi
Generatore di note musJcall programmabile
Campana elettronica
"0 'T. Ampltfk;atore BF 10 W Sirena elettronica bltonate
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Protezicne elettronica per casso acustiche
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a3

'
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Temporizzatore per canea batterie Ili Ni-Cd
Tempor,uatora ciclico
R.:; Equalizzatore parametrico
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ns i
Etteno Presenza Stereo
Interfono ? W
Serratura a combinazi•one eleUronica i 500

R2 = 10 ohm -1 W A8 t±
~~ t H,
Amplitatore Stereo 1 + 1 W
Amplilicetore Stereo HJ..FI 6 + 6 W
Chiave elettronica
Antifurto universale (cua e 81Jt.o)
Ricevitore per barriera a raggi infrarosso
.,,,
ooa
14 30n0
R3 = 2,2 ohm- 10 W ag +a1
AS • 9"1
Indicatore di livelle audio con microfono
PreampliflcatOfe microfonico con com pressore
Trasmettitore por bemera a raggi infrarossi
Aulomab-Srno per riemp rnen.to vasche
1
+7 50
4+ 600
5 200 Preamplitcalore steroo equalizzato N.A.B Smcronlzzalore per proielloi'I DIA n
R51!CI Multi Amplificatore S1ereo per Cuffie Trasmel!itore a uftrasuoni •1
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Varie n, z mpbfcatore Stereo 2 + 2 W Rivelatore di movimento ad ultrasuéini e
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Antifurto Pt'olesalOlllle a ,UUra9UOni
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1000 V .f.
OHM Q X 1 - Q X 10-0x100-2 x 1000 ohe es
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Il soddisfacente numero di abbonamenti, raccolti in questi pri-
mi mesi dell'anno, ci consente di ritenere, con giustificato or-
goglio, che la linea da noi perseguita, le iniziative prese ed il li-
vello didattico fin qui conservato, sono stati bene accolti dal
pubblico. Ancora una volta, quindi, siamo lieti di constatare,
attraverso questa forma indiretta di approvazione, che il nostro
prodotto editoriale è ripagato da una manifestazione collettiva
di entusiasmo, che non deve esaurirsi nel mese di marzo, ma
continuare per l'intero ar co dei dodici mesi. Perché la casa edi-
trice deve essere sostenuta, nel suo carico aziendale, nel pre-
sente e nel futuro, onde incrementare ogni reale energia, da fi-
nalizzare al consolidamento dell'impresa. Ringraziamo dunque,
di tutto cuore, coloro che già hanno provveduto a sottoscrivere
o a rinnovare l'abbonamento scaduto, ricordando invece a
quanti, per un qualsiasi motivo, pur avendo in animo di farlo,
ancora non avessero espletato tale formalità, di essere sempre
in tempo per affidarci le loro gradite adesioni. Accompagnan-
dole, se necessario, con la richiesta di fascicoli arretrati even-
tualmente perduti, perché smarriti lungo il percorso del servi-
zio postale o irreperibili -presso le edicole locali, onde evitare
l'impoverimento della collezione di un'opera sempre attuale,
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DECORRENZA DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

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ANNO 19 N. 3 - MARZO 1990

LA COPERTINA - Suggerisce al lettore, anche


questo mese, una pratica applicazione delle cel-
lule fotovoltaiche. Questa volta si tratta di realiz-
zare un semplice elevatore di potenza elettrica
da continua a continua, con aumento di tensione
e riduzione di corrente.

Sommario
editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
INVERTER 132
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO DACCA CC
PER CELLULE SOLARI
stampa
TIMEC
ALBAIRATE· MILANO
ALLARME 140
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RETTI 52 - 20125 MILANO.

I i diritti di proprietà lette-


raria ed artistica sono riser- VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE 174
i a termine di Legge per
i i Paesi. I manoscritti, i
egni, le fotografie, anche
pubblicati, non si re- LA POSTA DEL LETTORE 179
cono.

131
INVERTER
PER CELLULE SOLARI
Bastano poche cellule solari, applicate alJ'entrata stosissirni, possano essere realizzati e trasportati
del circuito di questo inverter, per disporre di da chi ascolta la radiolina per strada, allo stadio o
quella serie di valori di tensione di alimentazio- durante le gite fuori città. Dunque, se ci si vuol
ne, necessari per far funzionare la maggior parte servire di un alimentatore solare, di modeste di-
delle apparecchiature elettroniche, di piccola e mensioni, leggero e poco ingombrante, non resta
media grandezza, di comune uso portatile. che rivolgere le proprie attenzioni al progetto
Lo stesso risultato, indubbiamente, è raggiungibi- presentato e descritto in questa sede, onde ap-
le in pratica con l'impiego di un grande numero prezzarne le caratteristiche tecniche e la sempli-
di. elementi fotovoltaici. Ma è cosa assurda pen- cità con la quale risolve il problema della trasfor-
sare che i pannelli solari, assai voluminosi e co- mazione dell'energia solare in quella elettrica.
.-

Le tensioni continue, di modestissima entità, erogate dalle


cellule solari, possono essere elevate, con il dispositivo de-
scritto in queste pagine, ai valori necessari per il funziona-
mento di molte apparecchiature elettroniche di tipo portatile.
Sostituite la pila delle vostre radioline con questo alimentato-
re solare.

ADATTAMENTO DI POTENZA solare inviata in dono, dalla nostra organizzazio-


ne editoriale, a tutti i nuovi e vecchi abbonati.
Prima di entrare nel merito dell'argomento, è in- Ma sono pure conosciuti altri elementi fotovol-
dispensabile ricordare qualche elemento riguar- taici, realizzati con strutture abbastanza comples-
dante le cellule fotovoltaiche che, come molti let- se, in grado di fornire tensioni di valore multiplo
tori sanno, investite dalla massima luce solare, di quello appena citato, mentre alcune tecnolo-
erogano una tensione di mezzo volt circa, con gie, già in fase sperimentale, si propongono di
una corrente alquanto elevata. Questi sono i mo- produrre, quanto prima e per mezzo di nuovi
delli più comuni, attualmente reperibili in com- materiali, batterie solari con tensioni molto più
mercio, fra i quali va annoverata pure la cellula elevate.

Il dispositivo può essere utilizzato come caricabatterie per pi-


le ricaricabili.

È un apparato che eleva la potenza elettrica delle cellule foto-


voltaiche.

133
-·-·1
I
I
T1 D1
Cc4
e
+
c3
+ +
CI C2
R7 L2 C5
R2

• ..4

• -·•7 l·-12•· - • -· -· -· -·-·- ·

ENTR.
+

Fig. 1- Progetto dell'inverter descritto nel testo e sulla cui entrata possono essere
collegate le cellule solari, o altri generatori di basse tensioni ed elevate correnti,
onde disporre, In uscita, di tensioni continue più elevate.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
C1 = 100.000 pF R1 = 220 ohm - 1/2 W TR1= AC187
C2 = 100.000 pF R2 = 220 ohm - 1/2 W TR2 = AC187
C3 = 10F- 16VI (elettrolitico) D1 = 1N4148
C4 = 100.000 pF T1 = trasf. (vedi testo)
C5 = 22 F- 63 VI (elettrolitico)

Ritornando a considerare il solito modello di cel- con assorbimento di corrente relativamente esi-
lula solare, si sa che questo, pur generando una guo, occorrono ben diciotto cellule. Troppe, se si
tensione, può erogare corrente di intensità pensa che con il nostro inverter ne possono ba-
• a quattrocento milliampere. Che è un valore stare soltanto sei. Dunque, il problema da risol-
rato, spesso non necessario quando, per rag- vere è quello della potenza elettrica che, come è
giungere un certo valore di tensione, si debbono risaputo, si esprime attraverso il prodotto ottenu-
collegare, in serie fra loro, molte cellule. Per to moltiplicando fra loro la tensione per l'intensi-
esempio, per alimentare una comune radio por- tà di corrente. E ciò significa che, qualunque ne-
tatile a nove volt e quindici milliampere, ovvero cessità di potenza elettrica, può essere soddisfat-

134
RADIATORE CAP0F/L0

Fig. 2 - Plano costruttivo, realizzato su basetta supporto di materiale isolante con


circuito stampato, del modulo elettronico dell'inverter elevatore delle tensioni del-
le cellule solari.

+.. i
I' I -
4

a
'

00
I
o
i
'
'- I t' ..00
g
3
Y I g·9

Fig. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato necessario per la compo-
sizione del modulo dell'inverter.

135
CIRCUITO DELL'INVERTER

Lo schema pubblicato in figura 1 è sostanzial-


mente quello di un oscillatore ad onda rettango-
lare, la cui frequenza dipende dalla ,tensione di
alimentazione ed anche dal carico. Il dispositivo
può funzionare, ovviamente, con alimentazioni
diverse da quelle delle cellule fotovoltaiche, per
esempio con pile, accumulatori, alimentatori da
OLLA rete ed altro ancora.
In pratica, l'apparato di figura 1 riceve, in entra-
ta, una certa potenza elettrica e la restituisce, in
uscita, attraverso un aumento di tensione e una
diminuzione di corrente. Come chiaramente se-
gnalato nell'apposita tabella in cui, nella prima

ROCCHETTO Tabella di valori di tensioni e correnti

Vusc. lusc. Vusc. lusc. Frez.


Ventr. I su su su su Oscill.
330 ohm 330 ohm 600 ohm 600 ohm

1,5 V 3V 9 mA 5V 8 mA 4 KHz
2V 4V 12 mA 6V 10 mA 5 KHz
OLLA 3v 5,3v 16 mA 8,8V 15mA 5,5 KHz
4V 6,7 V 20 mA 11,4V 19 mA 6,5 KHz
5V 8V 24 mA 13,3 V 22 mA 7KHz

Fig. 4 - Vista in "esploso" del nucleo ad olla, tipo Mul-


lard FX 2239, sul cui rocchetto si debbono comporre
colonna sono elencati i valori delle tensioni ap-
gli avvolgimenti L1-L2 del trasformatore T1. Il dia- plicate in entrata (ENTR.) ed erogate dalle cel-
metro "d" del nucleo è di 22 mm. lule fotovoltaiche, nella seconda e nella terza ap-
paiono quelli delle corrispondenti tensioni e cor-
renti in uscita su un carico di 330 ohm, nella
quarta e nella quinta quelli di tensione e corrente
su un carico di 600 ohm e, infine, nella sesta,
quelli delle relative frequenze. Naturalmente i
ta con una bassa tensione ed una corrente forte, carichi di 330 e 600 ohm sono stati scelti tra i più
oppure con un'alta tensione ed una corrente li- comuni fra tutti.
mitata. Così come accade con l'energia elettrica Osservando ora la tabella dei valori di V ed I, si
alternata, i cui problemi di adattamento si risol- può rilevare, ad esempio, che con una batteria di
vono agevolmente con l'impiego di trasformatori. sei cellule solari, per complessivi 3 V (0,5 V x 6
Ma con l'energia elettrica in continua le cose so- = 3 V), si possono raggiungere, in uscita i 9 V
no più complicate, tanto da non consentire una (8,8 V), sufficienti per alimentare un carico di
soluzione semplice del problema di adattamento 600 ohm (terza riga della tabella). Ma si può an-
di tensione fra generatore e carico e da costrin- che arguire come, per mezzo di una batteria di
gere il progettista e l'operatore a studiare e ricer- dieci cellule solari (5 V), si possa facilmente otte-
care di volta in volta, la soluzione migliore. nere la tensione di 13,5 V, analoga a quella gene-
Il progetto dell'inverter, qui descritto, suggerisce rata dal collegamento di tre pile piatte da 4,5 V
la possibilità di adattamento dei generatori di de- ciascuna, con una corrente di 22 mA su un carico
boli tensioni, come sono le cellule solari, ai cari- di 600 ohm (ultima riga della tabella).
chi standard di piccola potenza. E tra questi ge-
neratori vogliamo pure inserire le termocoppie,
quelle che generano basse tensioni a potenze an- ESAME CIRCUITALE
che elevate, che nel progetto dell'inverter posso-
no trovare l'elemento risolutore per ogni even- Come è stato detto, il circuito di figura 1 è quello
tuale tipo di adattamento. tipico di un convertitore, da continua a continua,

136
i cui componenti di maggior rilievo sono rappre-
sentati da due transistor al germanio e da un tra-
sformatore avvolto su nucleo ad olla. Il suo fun-
zionamento è quello di un multivibratore, nel foro fissaggio
quale la saturazione di un transistor provoca l'in-
terdizione dell'altro e viceversa. E ciò a causa
della presenza dei due condensatori Cl e C2,
collegati fra basi e collettori dei semiconduttori.
I carichi di collettore vanno identificati nelle due
porzioni dell'avvolgimento Ll del trasformatore
Tl, che risentono delle tensioni riflesse dall'av-
volgimento secondario, le quali facilitano la con-
duzione dei transistor. Tuttavia, affinché si origi-
nino tali tensioni, occorre che nel trasformatore
Tl si manifesti una variazione di flusso magneti-
co. La quale si estingue dopo un certo tempo,
che dipende dalla tensione di entrata, dal tipo di
olla impiegato e dal suo traferro, con il crollo
conseguente della tensione secondaria e di quella
riflessa sul primario di Tl e con il risultato che il
transistor in conduzione si spegne, mentre inizia
un nuovo semiciclo, che innesca il secondo tran-
sistor e che applica al circuito magnetico una for-
za elettromotrice inversa. Dunque, regolando il
AC 187
traferro di Tl, varia la frequenza dell'oscillatore.
L'avvolgimento secondario L2 del trasformatore
Tl raddrizza una sola delle due semionde dispo- Fig. 5 - Piedinatura dei transistor al germanio AC187
montati nel circuito dell'inverter. Il foro, presente sul
nibili. Il diodo Dl, quindi, deve essere possibil- corpo metallico del emiconduttore, consente il pas-
mente di tipo FAST, caratterizzato da tempi di saggio di una vite di fissaggio del componente.
recupero delle cariche inverse di almeno 250 na-
nosecondi. Ma per i piccoli segnali, il modello pre-
scritto (1N4148) costituisce l'elemento ideale per il
funzionamento del circuito dell'inverter, dato che si
tratta di un componente "velocissimo".
Coloro che volessero sfruttare entrambe le se-
mionde della tensione presente sui terminali del- tà al variare del carico, è necessario inserire, fra i
l'avvolgimento secondario L2 del trasformatore, terminali 3-4 del circuito, un diodo zener, nel
dovranno inserire, tra l'avvolgimento L2 ed il modo segnalato in figura 6. Con questa variante
condensatore elettrolitico C5, un ponte di diodi al circuito originale di figura 1 la stabilità della
realizzato con quattro elementi di tipo 1N4148. tensione, di cui si vuol usufruire, è garantita. Lo
Per correnti in uscita di maggiore intensità, si do- zener deve essere da 1 W ed avere il valore di
vranno impiegare i modelli FAST da 1 A- 100 tensione richiesto (5-6-9- 12V). Date le basse
V, come ad esempio i ben noti BYD33 della Phi- correnti in gioco, in questo caso, non è necessa-
lips o equivalenti. rio il normale inserimento della resistenza di pro-
In alcuni casi potrebbe rendersi necessario un fil- tezione.
traggio accurato della tensione in uscita dall'in- Concludiamo ricordando che, onde evitare di
verter e ciò può essere ottenuto mediante l'uso danneggiare i due transistor al germanio, non si
di condensatori ceramici, o a film, da qualche mi- deve mai far funzionare il dispositivo a vuoto.
crofarad e con 25 Vl, collegati in parallelo a C5. Eventualmente, durante le prove dell'inverter,
Osservando la tabella delle tensioni e delle cor- quando manca il carico in uscita, si può applica-
renti, è facile arguire come il progetto di figura 1 re, in parallelo con il condensatore elettrolitico
assomigli di più ad un generatore di corrente an- C5, una resistenza da 10.000 ohm - 1 W.
ziché ad un dispositivo elevatore di tensione. Ta-
le caratteristica rende il funzionamento dell'in-
verter molto affidabile, rimanendo protetto da COSTRUZIONE DI T1
sovraccarichi e cortocircuiti. Tuttavia, volendo
conferire alla tensione uscente una buona stabili- Il trasformatore Tl è realizzato su un nucleo ad

137
olla, le cui parti componenti sono illustrate in fi-
gura 4.
11 nucleo può essere acquistato presso la ditta
B.C.A. Elettronica di Imola (BO) - Via T. Cam-
.-+- panella, 134 (telef. 0542- 35871), richiedendo
esattamente un nucleo ad olla modello MUL-
7l + + LARD FX 2239. Ma gli avvolgimenti dovranno
essere effettuati dal lettore, nel modo che dire-
mo più avanti. Perché ora riteniamo doveroso in-
trodurre qualche notizie tecnica relativa a tale
O componente.
/
Il trasformatore Tl, con nucleo ad olla, presenta,
CARICO rispetto ai normali trasformatori, diversi vantaggi.
e Che si possono riassumere nella compattezza del
componente, nelle sue modeste dimensioni, che
ne consentono l'impiego in realizzazioni miniatu-
rizzate e nella perfetta schermatura dei condutto-
, d
ri che formano gli avvolgimenti. Quest'ultima ca-
ratteristica impedisce, nella misura più completa,
la diffusione di campi elettromagnetici, in grado
di disturbare ogni tipo di collegamenti radio in
atto nelle vicinanze. Ma il vantaggio, che il prin-
cipiante di elettronica potrà maggiormente ap-
prezzare, consiste nel funzionamento accettabile
del trasformatore, pure quando gli avvolgimenti
Fig. 6 - L'inserimento di un diodo zener, in parallelo
sono composti a mano e non sempre con rigore
con l'uscita dell'inverter, consente di raggiungere una tecnico. Anche se conviene avvolgere il primario
buona stabilizzazione della tensione assorbita, senza con il· sistema bifilare e servendosi di filo di rame
mai superare i limiti richiesti dal carico. Il valore di po- smaltato, che garantisce un isolamento fino a 400
tenza di DZ è di 1 W, quelli di tensione possono esse-
re di 5 V - 6 V - 9 V - 12V. L'impiego della normale
V di picco, senza rendere necessaria la netta se-
resistenza di protezione, in questa occasione, non è parazione tra un avvolgimento e l'altro. Tuttavia,
necessaria. • conservando una minima separazione tra prima-
rio e secondario, il funzionamento si rivela otti-
mo e migliora sempre più col diminuire di questa
distanza.
Veniamo adesso ai dati costruttivi, iniziando con
l'avvolgimento, da effettuarsi sull'apposito roc-
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z]
D2 R3 chetto segnalato in figura 6, del primario L1 e
per il quale serve del filo di rame smaltato del
diametro di 0,35 mm. Con questo tipo di filo
conduttore si avvolgono 18 spire, ricavando una
presa intermedia alla nona spira, in modo che

Flg. 7 - Con questo semplice circuito, da applicare al-


JI I
BATI 4l" l'uscita dell'lnverter, si possono caricare le plle ricari-
,_
. RIC. cabili. Il diodo D2 è il modello 1N4004, ll potenzlome-
tro R3 ha Il valore di 100 ohm e serve a regolare l'In-
tensltà dl corrente di ricarica, che viene segnalata dal-
I l'amperometro A rappresentato da un comune tester.
l'avvolgimento risulti composto da 9 + 9 spire. La circuito stampato, occorre osservare attentamen-
presa intermedia si realizza senza saldature inter- te il disegno riportato in figura 5, nel quale è
ne, ma facendo uscire all'esterno del nucleo un chiaramente interpretata la piedinatura dei semi-
tratto di conduttore, che si fa rientrare con un conduttori al germanio, il cui fissaggio avviene
altro tratto avvolto sul primo. L'interruzione si per mezzo di vite e dado, sfruttando l'apposito
esegue poi, esternamente, dopo che il trasforma- foro già presente nei transistor.
tore è stato completamente realizzato, spellando In sede di collaudo dell'inverter, qualora il circui-
le estremità dei due tratti di filo e saldandoli tra to non dovesse oscillare, può rendersi necessario
loro a stagno. uno scambio dei conduttori di uno dei due se-
L'avvolgimento secondario L2 è unico e va com- miavvolgimenti di Ll, a scelta dell'operatore. Il
posto sopra quello primario, eventualmente dopo secondario L2, data la simmetria del circuito, può
aver isolato il primo con una modestissima por-• subire, a piacere, l'inversione dei due terminali.
zione di nastro adesivo, servendosi di filo di rame La mancata oscillazione del circuito può facil-
smaltato del diametro di O, 18 mm. mente verificarsi quando, per la composizione
È ovvio che le operazioni di avvolgimento del dell'avvolgimento primario Ll, si utilizza il meto-
primario e del secondario vanno eseguite nel mo- do bifilare.
do più regolare possibile, anche se, come abbia- Durante le prove iniziali, conviene azzerare il
mo detto, non è necessaria una composizione traferro del nucleo ad olla. Poi, coloro che vor-
eseguita a regola d'arte. ranno aumentare la frequenza di oscillazione,
potranno interporre, fra le due semiolle, degli
spessori, in mylar o carta, dell'ordine del decimo
MONTAGGIO DELL'INVERTER di millimetro. Si tenga presente, comunque, di
non superare mai il traferro di mezzo millimetro,
Osservando la foto di apertura del presente arti- che renderebbe poco efficiente il funzionamento
colo e tenendo sott'occhio il piano costruttivo dell'inverter.
pubblicato in figura 2, la realizzazione pratica Volendo utilizzare il dispositivo descritto in que-
dell'inverter diviene alquanto semplice. Ovvia- ste pagine per ricaricare le moderne pile ricarica-
mente, dopo aver acquistato tutti gli elementi ne- bili, si deve comporre il circuito di figura 7, da
cessari ed aver composto il circuito stampato, il collegare sui terminali 3 - 4 del circuito di figura
cui disegno, in grandezza reale, è presentato in 1. Il potenziometro R3, che ha il valore di 100
figura 3. ohm, va regolato in modo che la corrente di rica-
La riproduzione del disegno di figura 3 si effet- rica assuma l'intensità richiesta dalla pila. Questo
tua su una delle due facce di una basetta di ma- valore viene segnalato dall'amperometro A, il
teriale isolante, bachelite o vetronite, di forma quale potrà essere rappresentato da un comune
rettangolare, delle dimensioni di 10,5 cm x 6 cm. tester.
Sulla quale tutti i componenti vanno inseriti se- Il diodo D2, di tipo 1N4004, impedisce che la pi-
condo quanto illustrato nello schema costruttivo la possa scaricarsi, sia pure lentamente, attraver-
di figura 2. so il condensatore elettrolitico C5, collegato in
I due transistor TR1- TR2, scelti fra i modelli al parallelo con l'uscita dell'inverter.
germanio, perché proprio questi meglio funzio-
nano con le basse tensioni, potranno essere ac-
quistati presso la medesima ditta che fornisce i
nuclei ad olla e che è stata già menzionata in se-
de di descrizione della composizione del trasfor-
matore Tl. Questi componenti, tuttavia, siglati
con AC187, se non fossero reperibili presso i
normali rivenditori, potranno venire recuperati
da vecchie apparecchiature elettroniche fuori
uso, in particolar modo fra le radioline di un
tempo. Ma i due transistor non possono essere
applicati direttamente sul modulo elettronico di
figura 2, bensì tramite l'interposizione di un ro-
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busto radiatore, di piccole dimensioni, la cui fun-
zione non è tanto quella della necessità di disper- %
dere il calore generato, quanto l'altra di una sicu-
rezza di funzionamento. In ogni caso, prima di
saldare i terminali di TR 1- TR2 sulle piste del
139
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73

ALLARME
CON SENSORE EWTICO
Due note diverse, alternate, in rapida successio- di segnalatore di eventi naturali macroscopici,
ne, escono dalla tromba acustica collegata con come terremoti, maremoti o temporali.
l'uscita circuitale del progetto qui presentato. As- Il principio di funzionamento, di questo semplice
similandolo alle sirene delle autovetture della po- e piccolo apparato, si basa sulla posizione geo-
lizia americana, che ognuno di noi ha certamente metrica di una minuscola ampolla di vetro, den-
ascoltato durante la visione di un film d'oltreo- tro la quale una goccia di mercurio cortocircuita
ceano o nel corso di un soggiorno in quel paese. o libera i terminali di due elettrodi. Più precisa-
Il suono, tuttavia, si manifesta soltanto ad una mente, quando l'interruttore al mercurio rimane
condizione, quella in cui viene a mancare l'asso- perfettamente verticale, i contatti elettrici sono
luta orizzontalità del dispositivo, a causa di una chiusi, ma appena subisce una minima inclinazio-
sollecitazione meccanica esterna, involontaria- ne, il circuito si apre e l'altoparlante, prima silen-
mente o intenzionalmente provocata, così da po- zioso, entra violentemente in azione e ciò si veri-
terlo destinare all'impiego primario di antifurto o fica anche in presenza di rumorosi automezzi in
a quello secondario, ma altrettanto importante, movimento nelle vicinanze. Il sensore al mercu-

Quando l'allarme entra in funzione, una tromba acustica lan-


cia nello spazio un segnale a due tonalità, assimilabile a quel-
lo delle sirene degli automezzi della polizia americana.

140
L'attivazione di questo dispositivo avviene quando il sensore
subisce un piccolo urto.

Con l'interruttore, normalmente chiuso, in perfetta posizione


verticale, l'altoparlante rimane muto.

rio, dunque, rileva lo spostamento di masse d'a- esporre la doverosa analisi del circuito, dobbiamo
ria anche di modestissima entità, ovvero di onde necessariamente intrattenerci, con qualche riga
sonore a basso livello acustico, che consentono di di testo, sulla composizione dell'interruttore al
utilizzare l'apparato elettronico in veste di stru- mercurio e sul suo comportamento.
mento rilevatore dell'approssimarsi di malinten- L'ampolla di vetro, dentro la quale sono presenti
zionati, di animali pericolosi, massi o valanghe i due conduttori e la goccia di mercurio, assume
rotolanti a valle. l'aspetto e la forma riportati in figura 5. Le due
mollette, cui sono saldati i terminali esterni degli
elettrodi, fungono da sospensioni elastiche del
L'ELEMENTO SENSORE componente, onde renderlo molto flessibile, al
punto che, come segnalato assai vistosamente in
Il sensore al mercurio, come si è potuto fin qui figura 6, è sufficiente un lieve spostamento, a si-
arguire, rappresenta il cuore nel funzionamento nistra o a destra dell'ampolla, per interrompere
del progetto di figura 1, cioè il componente che, la continuità elettrica.
sensibilizzato da eventi esterni, può avviare da Dunque, questo modello di interruttore al mer-
solo ogni funzione elettronica. Quindi, prima di curio, si definisce di tipo ad "equilibrio critico",

141
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143
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Fig. 3 - Disegno, qui pubblicato in grandezza naturale, del circuito stampato da
riportare su una delle due facce di una basetta supporto di vetronite o bachelite,
di forma rettangolare e delle dimensioni di 5 cm x 10,5 cm.

anche per distinguerlo dagli altri, pure noti, che La sezione "c" di ICI viene abilitata soltanto
assumono le denominazioni di "normalmente quando il piedino 3 della sezione "a" si trova a li-
chiusi", "normalmente aperti", "a deviatore". I vello logico "1". Questo livello viene poi invertito
quali, tutti, possono essere acquistati presso i dalla successiva sezione "b" la quale, a sua volta,
grossi rivenditori di materiali elettrici. abilita la sezione "d" quando la "c" è interdetta.
Con tale modello di interruttore, quindi, che ov- Pertanto, dai piedini 10- 11 delle sezioni "c" e
viamente si presta ad un grande numero di prati- "d" escono due segnali, alternativamente, i quali
che applicazioni, abbiamo concepito un sensibi- si sommano "logicamente" con un sistema chia-
lissimo dispositivo di allarme persistente dopo lo mato "wired or", ossia "porta di tipo OR filata".
scatto di partenza. Tuttavia, coloro che vorranno Infatti, il piedino 1 della sezione "a" dell'integra-
realizzare apparati meno sensibili, potranno so- to IC2 è "alto" soltanto se entrambe le uscite di
stituire il sensore consigliato con un interruttore "c" e"d di ICl sono "alte".
al mercurio di tipo "normalmente chiuso", onde I diagrammi dei segnali presenti nei punti 1-2-
evitare, ad esempio, quelle facili attivazioni degli 3-4 della prima parte del circuito di figura 1, re-
allarmi acustici, che tanto disagio creano nei cen- lativi ai piedini di uscita delle quattro sezioni di
tri abitati. ICl, sono stati riportati in figura 4. Per ognuno
di essi è stato segnalato il corrispondente valore
della frequenza.
ESAME DEL CIRCUITO Grazie alla presenza dei due diodi al silicio D1-
D2, collegati in parallelo, i due segnali uscenti
dalle sezioni "c" e "d" di ICI, interpretati dai
Gli elementi principali, che compongono lo sche- diagrammi 3-4 di figura 4, vengono sommati nel
ma teorico di figura 1, sono i due integrati ICl - modo già detto.
IC2, l'interruttore ad "equilibrio critico" CM, il La sezione "a" di IC2, pure questo rappresentato
transistor TRl ed il trasduttore acustico AP, che da un modello 4093/B, può funzionare soltanto
può essere rappresentato da un altoparlante o da se l'interruttore al mercurio CM è aperto, ovvero
una tromba acustica. quando la goccia di mercurio non cortocircuita i
La sezione "a" di ICl, per il quale si impiega il due elettrodi contenuti dentro l'ampolla di vetro.
modello 4093/B, oscilla alla frequenza di 1 Hz, la Ma nelle condizioni elettriche rappresentate nel-
sezione "c" dello stesso integrato oscilla a 1.000 lo schema teorico di figura 1, in cui l'interruttore
Hz, mentre la "d" oscilla a 3.000 Hz. CM appare chiuso, la sezione "a" di IC2 è inter-
144
detta e non funziona, mentre appare acceso il cm e i 10 cm può ritenersi pertanto il componen-
diodo led DLl, il quale avverte che tutto lappa- te ideale per tale impiego.
rato è pronto per funzionare, quando qualche ru- Nelle applicazioni in cui non serve tanta potenza
more o qualsiasi altra sollecitazione meccanica in uscita, si deve collegare, in serie con la bobina
investe l'elemento CM. mobile dell'altoparlante, una resistenza di valore
Appena l'interruttore al mercurio si apre, la se- compreso tra i 10 ohm e i 330 ohm, con potenza
zione "a" di IC2 si attiva ed applica il doppio se- dissipativa di 1 W.
gnale, a due tonalità, alle tre sezioni "b -c - d" di Nell'elenco componenti, in corrispondenza dei
IC2 che, essendo collegate in parallelo, fornisco- valori assegnati alle resistenze, sono stati citati,
no la potenza necessaria al pilotaggio del transi- tra parentesi, altri valori. I primi, infatti, sono da
stor TRl, che è di tipo TIP 3055. E poiché la po- ritenersi esatti se si fa uso di un'alimentazione in
tenza resa da TR 1 è di 6 W circa, con una ali- continua di 6: 7 Vcd, i secondi sono da utilizzare
mentazione circuitale di 6 V cc, e di ben 12 W con alimentazioni di 12+ 14 Vcc. Più esattamen-
con quella di 12 Vcc, è facile intuire come l'alto- te, con alimentazioni di maggior tensione, i valori
parlante, da utilizzare per questo particolare di- delle resistenze raddoppiano o quasi, ovviamente
spositivo, debba essere scelto fra i modelli di no- tenendo conto delle disponibilità commerciali. I
tevole potenza. Quello a tromba metallica, ripro- condensatori, invece, rimangono gli stessi in en-
dotto in figura 7, con diametro compreso fra i 5 trambi i casi.

(j) o lHz

1
@
•1
1Hz

@, m~---- lKHz

_
7 _

O o III ll]JKHz

Flg. 4-l numeri cerchiati, elencati sulla sinistra di ciascun diagramma, trovano
preciso riscontro con quelli pubblicati nella prima parte del progetto di figura 1.
Per ogni tipo di segnale è citato Il corrispondente valore di frequenza. I quattro
diagrammi interpretano ovviamente il comportamento delle oscillazlonl alle uscite
delle sezioni dell'Integrato IC1.

145
emessi dall'altoparlante. In pratica, aumentando i
valori delle resistenze ora menzionate, la fre-
quenza generata diminuisce.
Concludiamo affermando che l'interruttore al
mercurio CM può essere sostituito con un qual-
siasi altro modello diverso da quello prescritto, a
seconda delle applicazioni cui il lettore vorrà de-
stinare questo dispositivo che, negli impieghi
come antifurto, potrà richiedere un certo ritardo
di attivazione, rispetto al momento dell'innesco
delle oscillazioni, facilmente realizzabile nel mo-
do che spiegheremo più avanti.

ADATTAMENTI E PERFEZIONAMENTI
Flg. 5 - Interpretazione reale della composizione del-
l'interruttore al mercurio, di tipo normalmente chiuso e Coloro che vorranno utilizzare il progetto di figu-
ad equilibrio critico. Le due mollette, collegate in serie ra 1 per chiudere un contatto elettrico, anziché
con I conduttori elettrici, conferiscono la necessaria
elasticità richiesta per Il funzionamento del compo- far funzionare un altoparlante, per esempio per
nente. L'Involucro contenitore è rappresentato da costruire un apparato regolatore del livello di un
un'ampolla di vetro. liquido tramite pilotaggio con elettrovalvola, do-
vranno sostituire il trasduttore acustico con un
relè per corrente continua e resistenza superiore
ai 10 ohm, anche se è praticamente possibile
comandare un teleruttore di grossa potenza, con
Per quanto riguarda le frequenze generate dai bobina da 12 Vcc.
tre oscillatori, ovvero dalle sezioni "a-c- d" di Per i carichi induttivi, quali i relè e gli altoparlan-
ICl, segnaliamo il fatto che queste possono facil- ti magnetodinamici, si deve inserire, fra i termi-
mente essere cambiate, attribuendo ad Rl - R2 - nali 1 e 2 del circuito stampato di figura 3, un
R3 valori diversi da quelli prescritti. Conseguen- diodo tipo Fast da 1 A- 50 V, come ad esempio
temente cambierà pure la tonalità dei suoni il modello BYD33. Il catodo di questo va appli-

Flg. 6 - Queste tre possibili posizioni, assunte dall'interruttore al mercurio, inter-


pretano sufficientemente il comportamento elettrico dell'elemento. Le inclinazioni
dell'ampolla di vetro, segnalate con i due disegni laterali, evidenziano lo sposta-
mento della goccia di mercurio dalla sua posizione naturale, con la conseguente
apertura del circuito. Il disegno pubblicato in posizione centrale riflette la condi-
zione di interruttore chiuso.

146
cato al terminale 1 e l'anodo al 2.
Il circuito di figura 1 si abilita immediatamente
dopo l'accensione, ottenuta agendo sull'interrut-
tore S 1 e si disabilita soltanto riportando in equi-
librio verticale il componente CM. Tuttavia, vo-
lendo interdire l'uscita per alcuni secondo dopo
l'attivazione del circuito, cioè per tacitare l'alto-
parlante soltanto per pochi istanti successivi alla
chiusura di S 1, come può essere necessario, ad
esempio, quando l'apparecchio, impiegato in ve-
4
ste di antifurto in autovettura, entra in azione a
causa della manovra di uscita dalla macchina del
conducente che, involontariamente, turba l'equi-
librio dell'ampolla di vetro dell'interruttore a
mercurio, occorre apportare al. progetto originale
la seguente modifica circuitale, che consiste,
come vedremo qui di seguito, nel creare un ritar- Fig. 7 - Il trasduttore acustico, di tipo a tromba, con
do di abilitazione sul piedino 2 della sezione "a" diametro di 5 cm : 10 cm è l'elemento ideale da col-
legare con l'usclta del progetto di figura 1.
dell'integrato IC2.
Sul terminale positivo di alimentazione si applica
una resistenza da 10.000 ohm, e si collega l'altro
reoforo al conduttore positivo di un condensato-
re elettrolitico da 22 F circa che ha il negativo a
massa. Poi, sul punto di connessione fra resisten-
za e terminale positivo dell'elettrolitico, si inseri-
sce l'elettrodo di catodo di un diodo al silicio, di
tipo 1N4148, il cui anodo raggiunge il piedino 2
di IC2.
Con questa variazione circuitale, a patto che il di-
spositivo sia rimasto inattivo in precedenza per
alcune decine di secondi, all'accensione, tramite
Sl, il circuito non scatta subito, ma innesca nor-
malmente soltanto dopo una ventina di secondi.
Per trasmettere il segnale d'allarme, generato dal
progetto di figura 1, ad una centralina situata ad
una certa distanza, l'altoparlante deve essere so-
stituito con una resistenza da 75 ohm - 1 W, Fig. B - Il transistor di potenza TR1, più per ragioni di
mentre il collegamento va realizzato tramite cavo sicurezza che per motivi di necessità tecnica, va mon-
schermato di tipo per bassa frequenza. tato su un adeguato dissipatore di calore.

MONTAGGIO
dicato sulla destra dello schema di figura 2 e in
Il montaggio del dispositivo, fin qui descritto, si figura 8. Ma si tenga presente che un tale accor-
effettua su una piastrina supporto, di materiale gimento tecnico merita attuazione più per motivi
isolante, di forma rettangolare, delle dimensioni di prudenza che per una reale necessità.
di 5 cm x 10,5 cm. I due integrati ICl - IC2, rappresentati dallo
Su una delle due facce della piastrina di vetronite stesso modello 4093/B, vanno montati tramite
o bachelite si compone il circuito stampato, il cui appositi zoccoletti a quattordici piedini, sette per
disegno in grandezza reale è riportato in figura 3. lato, onde evitare le saldature a stagno diretta-
Il piano costruttivo del modulo elettronico è pub- mente sui "pin" dei semiconduttori.
blicato in figura 2. Questo, assieme alla foto di In fase di applicazione dei due diodi al silicio D 1
apertura del presente articolo, va tenuto costan- - D2, del diodo led DLl e del condensatore elet-
temente sott'occhio durante la composizione del trolitico Cl, si tenga conto che questi componen-
modulo elettronico. Nel quale il transistor TRl ti sono tutti polarizzati e vanno inseriti soltanto
di potenza deve essere montato su un robusto ra- dopo aver riconosciuto la posizione esatta degli
diatore, dispersore dell'energia termica, come in- elettrodi.

147
INTERFONO
CON CHIAMATA
Gli altoparlanti, che sono trasduttori acustici reversibi-
li, vengono utilizzati, in questo dispositivo, anche in ve-
ste di microfoni, con grande risparmio di componenti,
semplicità costruttiva e riduzioni volumetriche dei
contenitori.

I due altoparlanti, primario e secondario, sono tra


loro collegati via cavo.

Se la chiamata non è avvertita, basta premere un


pulsante per generare un fischio certamente per-
cepibile.

È un apparato esente da disturbi e perfettamente


funzionante.
L'interfono è un sistema di ricetrasmissione della tuiscono il posto principale e quello secondario.
parola via cavo. È utilissimo per parlare fra un Il collegamento, tra i due cofanetti, "primario" e
locale e l'altro della casa, tra l'appartamento ed il "remoto", si ottiene tramite cavetto schermato
garage, la cantina o il portone d'ingresso. Ma ricoperto in plastica, da inserire possibilmente
può divenire insostituibile quando si debbano dentro i tubi contenenti i conduttori elettrici di
sorvegliare i bambini che dormono, le persone casa, chiedendo la collaborazione di un esperto
anziane o gli ammalati e coloro che, non essendo elettricista, oppure servendosi degli appositi fles-
autosufficienti, possono chiedere assistenza o in- sibili, reperibili presso i negozi di articoli elettrici.
vocare aiuto. Ma i dispositivi interfonici di produ- In sostituzione del cavetto schermato, già pre-
zione industriale e disponibili in commercio, non scritto, qualora si temesse la captazione di campi
sempre soddisfano le esigenze degli utenti, in disturbatori esterni, si potrà usare un cavo a due
modo particolare quelle dei nostri lettori, che conduttori avvolti a trecciola, con elevato potere
amano gli apparati semplici, molto economici, antiinduttivo, che minimizza i disturbi introdotti
perfettamente funzionanti e di immediata appli- da onde elettromagnetiche che, sulle brevi di-
cazione. Come può ritenersi quello presentato e stanze, sono più intensi e certamente in grado di
descritto in queste pagine, che può sollevare il attraversare, quasi senza attenuazione, le solite
solo problema di introdurre i cavi negli stessi tu- schermature. Con questo sistema, ai due condut-
bi, già incassati nei muri, contenenti i conduttori tori "spiralati" è affidata la conduzione dei se-
elettrici dell'impianto domestico, assai spesso uti- gnali, allo schermo quella di massa.
lizzati dai cosiddetti interfoni ad onde convoglia- Per quanto riguarda l'impiego dell'interfono,
te, che molti non ritengono una risposta ideale questo è facilmente intuibile.' Quando l'interlocu-
alla domanda dell'intercomunicazione verbale. tore deve farsi ascoltare presso il posto remoto,
Soprattutto perché, con questi sistemi, si impie- dopo aver acceso l'apparato tramite l'interruttore
gano le onde lunghe, sulle quali molte emittenti S2, si accerta che il commutatore S1 sia posizio-
radiofoniche svolgono il loro lavoro, principal- nato in T e parla davanti all'altoparlante APl,
mente di notte, creando disturbi e interferenze, poi aziona S 1 per commutarlo su R ed ascoltare
anche di forte intensità, comunque tali da altera- la risposta proveniente dall'altoparlante AP2, da-
re in misura incomprensibile la voce umana. E vanti al quale parla il secondo interlocutore. Tut-
poi perché la rete di distribuzione dell'energia tavia, nel caso in cui la prima comunicazione non
elettrica è una continua sorgente di inconvenienti ottenesse risposta, perché nessuno ha potuto av-
vari, tra i quali è facile ricordare le scariche ru- vertirla, per rumorosità ambientale, distrazione o
morose, i ronzìi e le disfunzioni provocate da pic- allontananza fisica, allora è sempre possibile ri-
coli e grandi motori attivi nelle vicinanze. Dun- chiamare l'attenzione di chi dovrebbe ascoltare,
que, il vecchio metodo della conduzione di se- premendo il pulsante Pl, il quale costringe l'alto-
gnali tramite filo, è ancora preferibile, in occasio- parlante AP2 ad emettere un fischio molto intenso.
ne di un impianto interfonico, pur comportando L'alimentazione dell'interfono, che può assumere
il solo inconveniente pratico di sottoporre lope- due valori, può essere derivata da comuni pile,
ratore al delicato lavoro di posa dei conduttori. da batterie ricaricabili o da un piccolo alimenta-
tore da rete da 9 Vcc: 12 Vcc.
Concludiamo ricordando che il sistema interfoni-
CARATTERISTICHE DELL'INTERFONO co, proposto ai lettori in questa sede, lavora sulla
banda delle onde lunghe, ovvero fra i valori di
Come accade in buona parte dei dispositivi inter- frequenza di 100 KHz e 250 KHz.
fonici, anche in questo i due altoparlanti, che so-
no dei trasduttori acustici reversibili, vengono
fatti funzionare nella duplice veste di altoparlan- ANALISI DEL CIRCUITO
ti, quando si tratta di ascoltare una comunicazio-
ne, e di microfoni quando necessita inviare un Gli elementi di maggior rilievo tecnico, che com-
messaggio vocale. Ma i modelli utilizzabili, en- pongono il progetto dell'interfono riportato in fi-
trambi con impedenza di 8 ohm, possono essere gura 1, vanno identificati nei due altoparlanti
da mezzo watt, se il circuito viene alimentato con APl - AP2, nei due transistor TR1 - TR, nell'in-
la tensione continua di 9 V, oppure da un watt, tegrato ICl e in pochi altri componenti ausiliari
scegliendo un alimentatore da 12 V cc. di minore importanza.
I due trasduttori, una volta realizzato il modulo L'altoparlante APl trasforma le onde acustiche,
elettronico, secondo quanto suggerito dal piano ovvero la voce di chi parla, in segnali elettrici
costruttivo di figura 2, vanno introdotti in due che, sottoforma di corrente, raggiungono, attra-
contenitori che, come si usa dire in gergo, costi- verso il terminale 2 del circuito, il commutatore

149
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150
S lB, posizionato come nel disegno di figura 1;
poi il condensatore C6 e la base del transistor
TR2, che provvede ad amplificarli.
6 La resistenza R7 introduce la necessaria contro-
t:: .-.
@ N reazione, che impedisce l'insorgere di autooscil-
0.'iii .-.
05 E- lazioni allargando, nello stesso tempo, la banda
..:a. .cEu passante.
u O5

c- E, go>
,eo Il segnale di bassa frequenza, amplificato ed
uscente dal collettore di TR2, raggiunge, tramite
> ..
.=+
CO o k
hgé il condensatore di accoppiamento C7, il trimmer
MM. o - ; • avo R8, che va regolato, una volta per tutte, nella
±5gEss
yoy @ giusta misura, prima di entrare nell'integrato
osò
- 1:D...J'O
"""·-::::I O c-
99o ICl, che lo eleva fin quasi al livello di 1 W. Poi, il
... a.u,_ ca -
ca 11
Il Il 11 11 11 11 11 11 11 • segnale uscente dal piedino 6 di ICl, attraversa
èca -s-
CC CC !rr yaaJ
Cll e raggiunge la sezione SlA del commutatore
> 1-1--0CI.Cl)CI)<(<(<( multiplo Sl e, successivamente, l'altoparlante
AP2 (remoto).
Quello fin qui descritto è ovviamente il percorso
dei segnali da APl ad AP2. Quello da AP2 ad
3: APl si interpreta allo stesso modo, dopo aver ov-
viamente commutato S 1 in posizione contraria a

-
lt)
u quella disegnata nello schema di figura 1. In tal
o
ca caso, il segnale elettrico generato da AP2 entra

~
.
.-.
G)
'O
o
c
o
nel circuito elettronico attraverso il terminale 3 e
raggiunge S 1B in posizione commutata rispetto a
E quella segnalata nel disegno. Da qui, poi, passa al
uI 1/)

---
E E E
z .e
o
ca
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o
ca
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G)
N
c
condensatore C6 e, successivamente, alla base di
TR2, che lo amplifica e lo affida ad ICl, la cui
o
G)
ggE 'lii uscita è ora collegata, per mezzo di SlA commu-
65E655555 'iii
a. ooror-oooo
00 o g28i d
e tato, con l'altoparlante APl.

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l- IL FISCHIO DI CHIAMATA
(.) 'lii
'iii
Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il
o ai
lo)tLMc00-
G)
cc cccccccccccccccccccc z Il fischio di chiamata dal posto principale si ma-
nifesta premendo il pulsante, normalmente aper-
to, siglato con Pl nello schema elettrico di figura
1. Questo componente, infatti, attiva il funziona-
mento di un circuito oscillatore, pilotato dal tran-
66 sistor TRl.
ss%% Per descrivere il funzionamento di TRl, occorre
....... --·- ·- notare che questo semiconduttore è montato nel-
N} E
56 6
la configurazione con emittore a massa, ossia con
e5ss
E E

ca ca--
--G)G)
E
-
G)
ingresso in base ed uscita di collettore. Ciò signi-
- 00._.._.. ._. fica che, dopo aver subito una inversione di fase
> a.a.-- -
o e->> > di 180°, il segnale deve essere sottoposto ad una
O O o CO CO CO
,.... "-r- r seconda inversione di fase di 180°, prima di ri-
e I

LLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL portarlo in base, allo scopo di automantenere le


:ìC.C.C.C. :ì :ì :ì :ìC. :ì oscillazioni. E poiché una sola cellula RC, resisti-
N0000,-,-r,.ooo
«çoo rogo vo-capacitiva, può sfasare il segnale di 90 al
ò ttt? ror- massimo, è ovvio che per raggiungere il risultato
#4 trtr
1/)
c
o
,... del completo rifasamento servono almeno due
G) Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il cellule, che nello schema di figura 1 sono rappre-
'O
c or- sentate da Rl - C3 e da R2 - C2 e che. con laiu-
o r- &Lu0M30r-r-
to di C4, in veste di compensatore delle perdite
o 00000000000
di fase dovute alle resistenze, assicurano, ad una

151
152
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Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito stampato da riportare su una
delle due facce di una basetta supporto, di materiale isolante, di forma rettangola-
re e delle dimensioni di 9,8 cm x 6 cm.

ben determinata frequenza, l'esatto, nuovo sfasa- La frequenza del segnale acustico, vale a dire del
mento di 180° del segnale. fischio, se si conservano i valori attribuiti ai com-
Dato che le due resistenze R3 ed R4 stabiliscono ponenti nell'apposito elenco, si aggira intorno ai
il punto di lavoro del transistor TRl, in alcuni ca- 2.000 Hz.
si potrà essere necessario ritoccare la misura Se per il circuito dell'oscillatore possono rendersi
ohmmica di R3, onde riportare la tensione me- necessari alcuni adattamenti pratici, nella misura
dia, rilevata con un tester di tipo analogico, ovve- ora menzionata e relativi ad alcuni componenti,
ro ad indice, sul valore metà di quello di alimen- per il transistor TR2, che rimane stabilizzato dal-
tazione. la corrente continua della controreazione di
La resistenza R4 regola anche il guadagno dello emittore, non serve alcun intervento da parte
stadio oscillatore. Dunque, più piccola è, minore dell'operatore.
risulta il guadagno.
Per il funzionamento stabile dell'oscillatore, con-
viene che la forma d'onda del segnale generato REALIZZAZIONE PRATICA
sia leggermente squadrata, cioè in parte distor-
cente. Perché la sinusoide perfetta può creare Il montaggio del modulo elettronico dell'interfo-
difficoltà di automantenimento del segnale, no si esegue tenendo sott'occhio il piano costrut-
quando manca un sistema di controllo automati- tivo di figura 2 e la foto di apertura del presente
co del guadagno. Pur tuttavia, una modesta per- articolo, che riproduce il prototipo realizzato nei
centuale di distorsione del segnale, conferisce a laboratori di Elettronica Pratica.
questo una colorazione acustica gradevole. Il cablaggio del circuito utilizza una piastrina, in
Quando si preme Pl, il diodo led DLl si accende veste di supporto, di materiale isolante, da sce-
ed il segnale dell'oscillatore raggiunge, via es e gliere fra la bachelite e la vetronite, di forma ret-
C7, l'integrato ICI, escludendo TR2, in questo tangolare e delle dimensioni di 9,8 cmx 6 cm.
caso inutile, essendo il livello del segnale già ele- Su una delle due facce della piastrina supporto,
vato. Anzi, prima di raggiungere ICI, il segnale si deve comporre il circuito stampato, il cui dise-
dell'oscillatore subisce una attenuazione, neces- gno, in grandezza reale, è riportato in figura 3.
saria per pilotare correttamente l'integrato, da Poi, ad uno ad uno, si applicano tutti i compo-
parte del condensatore es. nenti, ovviamente sulla faccia libera della piastri-

153
La figura 4 suggerisce il più razionale dei sistemi
di realizzazione del posto principale dell'interfo-
no. Pertanto, con l'uso dei contenitori, anche il
DL1 A ' commutatore Sl potrà rimanere staccato dal mo-
o }[s2 dulo elettronico ed essere applicato direttamente
Pl O sul pannello frontale dell'involucro in cui rimane
s racchiuso il circuito. Questa soluzione è poi con-
sigliabile, quando si prevede un uso intenso di
S 1, che dopo un certo tempo potrebbe danneg-
giare le saldature a stagno sulle piste di rame del
AP1 circuito stampato, con una conseguente precarie-
tà dei contatti elettrici.
Volendo alimentare l'interfono con pile, queste
potranno rimanere inserite dentro lo stesso con-
tenitore del posto principale.
Per quanto riguarda gli altoparlanti, si dovranno
mont. elettr utilizzare modelli con impedenza di 8 ohm e dia-
interno ---- metro di 10 cm almeno, altrimenti cala il loro
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I.. - - - - - - - - - -s ,- - - - - - - - - - -'
_ rendimento quando sono chiamati a fungere da
microfoni. La loro potenza non deve rimanere
'~------ inferiore al mezzo watt, se l'alimentazione avvie-
ne con la tensione di 9 Vcc, e deve aggirarsi at-
torno al watt con il circuito alimentato a 12 V cc.
Flg. 4- Dentro il contenitore dell'altoparlante primario Quando si va ad acquistare l'integrato ICl, ci si
si inserisce Il modulo elettronico dell'Interfono. Sul deve ricordare che questo componente, così
pannello frontale appaiono applicati il diodo led, il come illustrato in figura 5, appare sul mercato
pulsante di chiamata, l'interruttore ed il commutatore della componentistica al dettaglio in due modelli
parlo-ascolto (R-T = ricevo - trasmetto).
elettronicamente uguali, ma diversamente co-
struiti: il primo ad otto piedini, l'altro a quattor-
dici. Sul nostro prototipo e, conseguentemente,
negli scherni delle figura 1 e2, si è fatto uso del
modello a 8 pin.
Nel caso in cui ICl dovesse sviluppare delle
na supporto e non su quella in cui è presente il oscillazioni ad alta frequenza, occorrerà inserire,
circuito stampato, secondo quanto suggerito dal tra i piedini 5 e 7, un condensatore da 100.000 pF
disegno di figura 2. di tipo ceramico. Ma le oscillazioni ad alta fre-
Il montaggio del circuito elettronico va completa- quenza possono insorgere anche a causa di colle-
to con l'inserimento di tre ponticelli, rappresen- gamenti schermati molto lunghi. E queste, pe-
tati da altrettanti spezzoni di filo di rame, sottile raltro visibili soltanto attraverso l'oscilloscopio,
tanto quanto quello dei reofori delle resistenze e potrebbero a lungo andare distruggere l'integra-
dei condensatori. I ponticelli sono visibili, nello to. La loro totale eliminazione si ottiene disac-
schema pratico di figura 2, in prossimità del com- coppiando verso massa la capacità del cavo, owe-
mutatore multiplo a due vie e due posizioni, de- ro collegando in serie con Cll una resistenza da
nominato S 1. La funzione elettrica dei tre ponti- 2,2 ohm. Così facendo si perde un po' di segnale,
celli è quella di completare la continuità circuita- ma solo durante il comportamento da altoparlan-
le delle piste di rame sottostanti e, quindi, di ti di APl e AP2 e non in funzione di microfoni.
semplificare la formazione del circuito stampato. Osservando il disegno del circuito stampato di fi-
Una volta realizzato il modulo elettronico, que- gura 3, ci si accorge che la pista di rame, corri-
sto va applicato, in posizione orizzontale, dentro spondente alla linea di massa e a quella di ali-
un cofanetto di plastica, sulla cui parte anteriore mentazione negativa, è assai più larga delle altre,
si dovrà pure fissare l'altoparlante APl, il diodo soprattutto là dove vengono saldati i piedini 4-5
led DLl, il pulsante Pl e l'interruttore S2. Questi dell'integrato, che sono quelli di massa, attraver-
tre ultimi elementi verranno collegati, con le ri- so i quali defluisce il calore generato dal semi-
spettive posizioni circuitali, per mezzo di condut- conduttore. Ecco perché, proprio questa pista,
tori molto corti, contrariamente a quanto illustra- per fungere da elemento radiatore dell'energia
to in figura 2, nella quale appaiono direttamente termica, merita un certo rinforzo, mediante la so-
applicati sul modulo. vrapposizione di un secondo strato di rame rap-

154
+ +

2 2

3 6

L/vl 380
-■- 14
13

12

8
4. 11
7 5 10

6 6 9
4 5 7 8

Fig. 5 - L'integrato LM 380, montato nel circuito dell'interfono, viene prodotto indu-
strialmente in due versioni, ad otto e a quattordici piedini, che internamente sono
concepite allo stesso modo. Quella riprodotta a sinistra e adottata nel progetto del
dispositivo, semplifica il lavoro costruttivo; quella di destra eroga una maggiore
potenza, ma anche una grande quantità di calore, che deve essere necessaria-
mente e tecnicamente smaltito tramite accorgimenti affidabili soltanto ai più
esperti.

presentato da una semplice strisciolina di questo do collaudo, che va eseguito sistemando il posto
metallo. Ed ecco perché il contenitore del posto remoto AP2 in un locale separato da quello in
principale deve essere dotato di fori o fessure di cui opera APl, altrimenti si sviluppa il ben noto
aerazione. effetto Larsen, che dà origine ad un fischio acu-
Prima dell'installazione definitiva dell'interfono, tissimo.
il sistema di intercomunicazione richiede un rapi-

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
155
ESPOSIMETRO PER
FLASH CON MEMORIA
Il normale esposimetro, quello adoperato dai fo- sentendo di stabilire a priori la posizione più
tografi dilettanti e, spesso, anche dai professioni- adatta per la sorgente di luce, quando si vogliono
sti, non può valutare l'esatta quantità di luce che ottenere particolari effetti fotografici. L'impiego
lo circonda quando questa proviene da un flash. di numeri guida, inoltre, impedisce di modificare
Che agisce in un tempo assai limitato, certamen- a piacere gli angoli di illuminazione, senza tener
te insufficiente a vincere l'inerzia meccanica ed conto dei colori dei muri che assorbono più o
elettronica dello strumento ad indice. Dunque, meno la luce.
per raggiungere risultati precisi, nell'esecuzione L'unica soluzione, quindi, consiste nell'impiegare
di fotografie scattate con i lampi di luce, soprat- un fotometro in grado di valutare l'intensità di
tutto in ambienti chiusi, che in gergo fotografico luce, anche quando questa è di brevissima dura-
sono chiamati "interni", l'esposimetro di tipo ta, con una segnalazione esatta e di comoda let-
convenzionale, anche se sensibilissimo, è uno tura, adattandosi alle diverse gradazioni di sensi-
strumento inadatto, dato che la luce scompare bilità delle pellicole fotografiche. E il progetto
prima ancora che l'indice del microamperometro presentato in questa sede risponde a tali caratte-
abbia la possibilità di lasciare la sua posizione di ristiche, con la presunzione di risolvere un pro-
riposo. blema che sta particolarmente a cuore a tutti gli
È vero che il problema può essere risolto rego- amatori della fotografia.
lando l'apertura del diaframma in funzione della
distanza fra obiettivo e soggetto, servendosi di
numeri guida e attraverso calcoli fastidiosi, ma è PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
pur vero che una tale soluzione contiene molte
incognite e solleva tanti inconvenienti, non con- Il principio di funzionamento dell'esposimetro

Lo strumento, qui presentato e descritto, è in grado di segna-


lare l'apertura del diaframma della macchina fotografica, in
rapporto all'intensità di luce e alla distanza tra elemento foto-
sensibile e flash.

156
per flash, con memoria, è quello stesso che viene IL CIRCUITO ELETTRICO
sfruttato nei circuiti di campionamento, in appa-
rati industriali, per la conversione analogica digi- Lo schema teorico dell'esposimetro con memoria
tale. Si tratta infatti di misurare, in un dato istan- è assai semplice. Infatti, come si può notare, os-
te, la grandezza fisica che interessa e che in que- servando il disegno di figura 1, questo è princi-
sto caso si identifica con l'intensità di luce, man- palmente composto da due transistor di tipo
tenendola inalterata, onde permetterne la misura PNP, di un transistor FET, di una fotoresistenza
in un periodo di tempo sufficientemente lungo. FR, che rappresenta il componente fotosensibile,
Poi la misura può venire cancellata automatica- di un microamperometro, sulla cui scala si leggo-
mente o manualmente tramite un pulsante. no i valori rilevati e di un integrato ICl stabiliz-
L'esposimetro, qui presentato e descritto, è dota- zatore di tensione.
to di un comando di sensibilità, che consente di Non ci soffermeremo sulla natura e sul compor-
adattare l'indicazione al tipo di pellicola impiega- tamento di FR e di FTl, che abbiamo analizzato
ta nella macchina fotografica (asa o din). più volte in passato e che sono elementi ormai
Nel circuito d'entrata è inserito pure un trimmer, noti ai lettori. Passiamo invece all'esame del fun-
in serie con l'elemento fotosensibile, ovvero con zionamento del circuito.
una fotoresistenza, che controlla il comporta- Quando la fotoresistenza FR viene investita dalla
mento di questa alle diverse intensità di luce. luce generata dal flash, questa diminuisce il
La durata della memoria dello strumento è di pa- proprio valore resistivo, provocando una conse-
recchi minuti e l'alimentazione, tenuto conto del guente, maggiore conduzione del transistor TR 1,
consumo limitato di corrente, che si aggira intorno condizionata ovviamente dalla posizione del curso-
ai 3 :4 mA, è derivata da una piccola pila da 9 V. re del trimmer R3, che regola la sensibilità di FR.

È un elemento di corredo fotografico necessario per operare


di notte o in ambienti chiusi.

Le indicazioni rilevate rimangono memorizzate per alcuni mi-


nuti, consentendo comode letture.
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Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato da comporre su una delle
due facce di una basetta di materiale isolante, di forma rettangolare e delle dimen-
sioni di 9,5 cm x 4 cm.

Il segnale amplificato da TRl viene prelevato dal la misura della tensione sui suoi terminali.
suo emittore ed applicato alla base di TR2, che Il voltmetro elettronico è stato realizzato con un
lo amplifica ulteriormente per caricare il condensa- circuito a ponte, nel quale il trimmer R9 regola
tore C2, di elevata capacità, ma non polarizzato. l'azzeramento del microamperometro A, men-
La tensione di carica di C2 è ovviamente propor- tre RIO controlla la sensibilità.
zionale alla quantità di luce incidente sulla foto- Una volta rilevata la misura sulla scala del mi-
resistenza FR, dato che proprio questo elemento croamperometro, le cui suddivisioni possono cor-
rappresenta la causa del flusso di corrente attra- rispondere direttamente ai valori di apertura del
verso TRl e TR2. diaframma dell'apparecchio fotografico compresi
Interpretiamo ora il motivo per cui il condensa- fra 1 e 32, è sufficiente premere il pulsante P 1 di
tore C2 debba essere caricato attraverso l'emitto- reset per scaricare completamente il condensato-
re di TR2 e non direttamente dalla fotoresisten- re C2 attraverso la resistenza R6, perché il pul-
za FR. Ebbene, a tale proposito occorre ricorda- sante collega C2 a massa soltanto quando viene
re che un condensatore, per caricarsi adeguata- premuto, trattandosi di un modello "normalmen-
mente in un tempo tanto breve quanto è quello te aperto".
del flash, necessita di un circuito dotato di bassa Completiamo a questo punto la descrizione teo-
resistenza, che non può essere certamente quello rica del progetto di figura 1, aggiungendo che la
di FR, mentre lo è sicuramente quello d'uscita di funzione del condensatore Cl, collegato fra base
emittore di un transistor. del transistor TR2 e massa, è quella di consentire
Dunque, una volta cessato il lampo del flash, la all'esposimetro la valutazione dell'intensità me-
fotoresistenza ritorna al suo valore resistivo nor- dia di luce e non il suo picco. Infatti, mancando il
male, mentre il condensatore C2 rimane carico. condensatore Cl, la misura della tensione sugli
Resta ora da risolvere il problema della misura elettrodi di C2 sarebbe riferita ai picchi di lumi-
della tensione sui terminali del condensatore C2, nosità, che non possono interessare, da soli, la
per la quale è da escludere a priori l'impiego di precisa impressione della pellicola.
un comune voltmetro che, a causa della propria
resistenza interna, provocherebbe l'immediata
scarica del condensatore C2, rendendo assoluta- REALIZZAZIONE PRATICA
mente impossibile l'operazione. Ecco perché, nel
progetto di figura 1, è stato inserito lo stadio se- L'esposimetro con memoria può essere costruito
paratore a FET, il cui scopo è quello di realizzare da chiunque abbia una certa familiarità con il sal-
un voltmetro elettronico ad impedenza elevatissi- datore.
ma, in grado di mantenere carico il condensatore Il piano di cablaggio, pubblicato in figura 2, vuol
C2 per un lungo tempo e consentire in tal modo rappresentare un suggerimento tecnico fra i tan-

160
DIAFR. SENSI. RIFERIM DISTANZA LAMPADA
obiettivo pellicola metri flash
din. asa W I cand.
~4 j 13
1
0,3
0,5
sec. sec.
3-E 10o
15
2 16
5 I 51200
2,8 17
IO 300
18 IO
2 500
4 19
3
20 50 70
56 100 3F T0oo
21 5
22 50
8 23 500 IO \ zooo
1000 3000
11 24 20 100
25 5000
16 26 40
27
22 28
32 I I I I

1 2 3 4 5

Fig. 4 - Mediante l'impiego di questi nomogrammi, il lettore potrà suddividere la


scala dello strumento ad indice in valori di apertura del diaframma compresi tra 1
e 32.

ti, possibili modi di realizzazione del dispositivo. sono identici, è facilmente rilevabile dal disegno
Anche se quello di figura 2, che fa uso del circui- a sinistra di figura 5, mentre quella del FET è se-
to stampato, può considerarsi il più razionale di gnalata nel disegno riportato in posizione centra-
tutti. le della stessa figura. Gli elettrodi di TRl e TR2
La basetta supporto, di forma rettangolare e di sono quelli di collettore, base ed emittore ( c - b -
materiale isolante, bachelite o vetronite, ha le di- e); quelli del FET assumono le denominazioni di
mensioni di 9,5 cm x 4 cm. Su una delle sue facce drain, gate e source (d-g-s).
va composto il circuito stampato, il cui schema in L'integrato stabilizzatore di tensione ICl, rappre-
grandezza reale è pubblicato in figura 3. sentato dal modello 78L05, è dotato di tre elet-
I due trirnmer R9 - RlO sono di tipo "multigiri", trodi, quello d'uscita, l'altro di entrata ed il terzo
a dieci o venti giri, perché soltanto questi modelli di massa, segnalati, sull'estrema destra di figura
consentono delle operazioni di taratura precise. 5, con le lettere "u -m-e".
La fotoresistenza FR può essere di qualsiasi spe- È ovvio che, durante il montaggio dei semicon-
cie, anche se è più conveniente orientarsi verso duttori ora menzionati, si deve tener conto della
un componente di piccole dimensioni. precisa posizione dei loro elettrodi, perché un s~
La piedinatura dei due transistor TRl - TR2, che lo errato scambio di questi blocca il funzio na-
Rl =sensibilità di FR
R9 =azzeramento A
RlO = max. corrente in A
A
I trimmer ora elencati si regolano, in sede di ta-
2N 78 ratura dell'esposimetro, nel modo che, qui di se-
guito, verrà ora commentato.
3819 L05

TARATURA

La taratura generale del circuito elettrico dell'e-


sposimetro si esegue attraverso alcune semplici
e e operazioni, molto rapide. Quella della scala del
microamperometro richiede ovviamente un tem-
po maggiore. E consiste nel suddividere l'arco
percorso dall'indice dello strumento analogico in
Fig. 5 - Piedinatura del due transistor di tipo BC237, valori relativi all'apertura del diaframma. Tutta-
del transistor FET e dell'integrato stabilizzatore di ten- via, i fotografi più esperti potranno tralasciare
sione montati nel progetto dell'esposimetro. questo secondo lavoro di natura grafica, abbinan-
do mentalmente le segnalazioni dello strumento
a quelle necessarie, richieste dalla macchina foto-
grafica, per l'esecuzione di fotografie corrette.
Inizialmente si deve sostituire il microampero-
metro A, inserito fra i terminali 5-6 del circui-
mento dell'esposimetro. to di figura 1, con un voltmetro commutato nella
Il condensatore C4 è un elettrolitico, ovvero un misura di tensioni continue e sulla portata di 2 V
componente polarizzato, che va inserito nel modulo fondo-scala. Quindi si preme il pulsante Pl e te-
elettronico di figura 2 in modo esatto, con il termi- nendolo premuto si regola il trimmer di azzera-
nale positivo saldato sulla pista di rame corrispon- mento R9 in modo che l'indice dello strumento
dente alla linea di alimentazione positiva a 9 V. (voltmetro) segnali il valore di 0,5 V circa. Poi si
toglie il voltmetro e si inserisce il microampero-
metro da 100 A fondo-scala, che è lo strumento
IL CONTENITORE fisso di esercizio dell'esposimetro. Si preme nuo-
vamente il pulsante Pl e si regola ancora il trim-
Dopo aver completato il lavoro di composizione mer R9 in maniera che l'indice dello strumento
del modulo elettronico di figura 2, questo verrà segnali il valore di O. Contemporaneamente ci si
inserito in un contenitore, che potrà essere di deve accertare che il trimmer R3 abbia il cursore
materiale isolante o di metallo, indifferentemen- tutto ruotato verso il terminale 2 del circuito di
te. Tuttavia, preferendo la scatola metallica, oc- figura 1, cioè sia cortocircuitato, tenendo ancora
correrà far attenzione a non creare falsi contatti premuto Pl.
fra le piste di rame del circuito stampato, i con- Ora si abbandona il pulsante e si espone la foto-
duttori della fotoresistenza FR, quelli dell'inter- resistenza FR ad una luce debolissima, sufficien-
ruttore Sl e della pila con le superfici interne te appena per consentire i movimenti dell'opera-
dell'involucro nel quale rimangono racchiusi. tore. Meglio sarebbe lavorare al buio. E si regola
Il disegno pubblicato in figura 6 suggerisce un si- il trimmer R3, prima cortocircuitato, affinché lo
stema semplice, ma razionale, di realizzazione strumento segnali il valore di 10 A. Successiva-
dell'esposimetro. Come si può notare, sulla parte mente si espone la fotoresistenza FR ad una luce
superiore sono applicati, il pulsante Pl, l'interrut- più potente, per provocare uno spostamento del-
tore S 1 e la scala del microamperometro. Sulla l'indice dello strumento verso destra e constatare
faccia anteriore, invece, deve rimanere affacciata che questo non torna più indietro, anche diminuen-
la fotoresistenza FR, sopra la quale si potrà ap- do l'intensità di luce, perché il valore massimo di
plicare un elemento diffusore recuperato da luce è stato memorizzato dal condensatore C2.
qualche vecchio esposimetro fuori uso. Sui fian- Appurato il corretto funzionamento dell'esposi-
chi del contenitore si dovranno poi praticare tre metro, non resta ora che mettere in funzione il
fori, in corrispondenza dei tre trimmer di regola- flash alla distanza di un metro dall'obiettivo, dato
zione del circuito elettrico: che questa è la maggiore quantità di luce che il

162
Fori regolaz
trimmer

Diffusore

Fig. 6- Composizione esterna dell'esposimetro con memoria. Il contenitore, di ma-


teriale isolante o di metallo, deve essere dotato dei fori di taratura, praticati in cor-
rispondenza dei trimmer montati nel circuito di figura 2 e relativi alla sensibilità
della fotoresistenza, all'azzeramento del microamperometro e alla regolazione di
corrente massima attraverso lo strumento analogico.

dispositivo può elaborare, ovviamente dopo aver congiunga questo, per mezzo di un righello, con
premuto per un attimo il pulsante Pl, allo scopo il punto 50 asa del nomogramma 2 e si segni con
di cancellare la misura precedente. una matita il punto di intersecazione sulla linea
Quest'ultima operazione serve per stabilire la po- verticale di RIFERIMENTO 3. Quindi si con-
sizione di fondo-scala del microamperometro, giunga, con lo stesso righello, il punto segnato a
che dovrà indicare la misura di 100 A, la quale matita con quello riferito al valore del flash indi-
verrà raggiunta azionando i trimmer R 10 ed R3, cato nel nomogramma 5. Si individua in tal mo-
mentre R9 non deve essere più regolato. do, sul nomogramma 4, la distanza, espressa in
metri, alla quale la fotoresistenza deve essere po-
sta rispetto al flash. E a quella distanza si fa scat-
tare un lampo con lo scopo di regolare il fondo-
USO DEI NOMOGRAMMI
scala del microamperometro tramite RlO. Analo-
ga operazione dovrà essere eseguita per altre
I nomogrammi pubblicati nella figura 4 fornisco- sensibilità di pellicola, ad esempio sino a 1.000
no le relazioni che legano tra loro l'apertura del asa, per ottenere successive regolazioni sempre
diaframma, la sensibilità della pellicola, il model- per f/16. Identiche operazioni verranno effettua-
lo di flash impiegato e la distanza della fotoresi- te per tutti gli altri valori di apertura del diafram-
stenza dalla sorgente di luce. Con questi, volendo ma, in modo da ottenere la graduazione comple-
ora tarare la scala dello strumento analogico con ta della scala dello strumento nel modo desidera-
indicazioni dirette dell'apertura del diaframma to. L'esercizio pratico, poi, interpreterà nel mi-
(obiettivo) in valori compresi tra 1 e 32, si deve gliore dei modi il sistema di impiego del disposi-
intervenire nuovamente sul potenziometro R 10, tivo che, da semplice oggetto tecnico, quale è sta-
la cui regolazione generica, prima descritta, non to da noi concepito, diverrà ben presto un ele-
teneva conto di alcun caso specifico. mento di valido aiuto per la creazione di fotogra-
Facciamo un esempio. Partendo dal punto f/16, si fie di artistica fattura.

163
RIMI

TRANSISTOR
CIRCUITI OSCILLATORI
.,

Allo studio dei circuiti oscillatori, generatori di Più precisamente, allo scopo di rendere la mate-
segnali con forme d'onda sinusoidali, fa seguito ria maggiormente comprensibile, si è preferito
quello degli oscillatori che producono segnali pubblicare inizialmente il progetto di un oscilla-
multiformi, ovvero non sinusoidali e che costitui- tore a due transistor complementari e poi quello,
scono l'argomento trattato in questa sede. di grande contenuto didattico, rappresentato dal
Dalla vastissima gamma di apparati oscillanti non famosissimo multivibratore astabile, con il quale
sinusoidali, facilmente riscontrabili nel mondo il lettore può costruire piccoli o grandi lampeg-
dell'elettronica, abbiamo estratto quattro circuiti giatori, segnalatori stradali per uso privato, indi-
alquanto significativi, la cui interpretazione teori- catori luminosi per modellisti e per chi vuol com-
ca è da considerarsi fondamentale per definire il pletare un giocattolo con un abbellimento parti-
funzionamento di altri schemi, diversi da quelli colare. I successivi due progetti, pur non poten-
presi in esame, ma ugualmente produttori di ten- dosi definire esclusivamente dei veri e propri
sioni variabili, con espressioni triangolari, rettan- oscillatori, possono rientrare in questa categoria
golari, a dente di sega od impulsive, come quelle di circuiti perché, tramite opportuno sistema di
graficamente riportate in figura 1 e rilevate tra- pilotaggio, diventano certamente degli oscillatori
mite oscilloscopio. non sinusoidali come i primi due.
OSCILLA TORE CON ALTOPARLA NTE

Quello pubblicato in figura 2 è il progetto di un


oscillatore realizzato con due transistor comple-
mentari, uno di tipo PNP (TRl) e l'altro NPN
(TR2).
Il circuito in esame può essere considerato come
quello di un amplificatore a due transistor, ac-
coppiati tramite la resistenza R2 ed entrambi
reazionati tramite il condensatore Cl, cui spetta
il compito, unitamente alla bobina contenuta nel-
l'altoparlante AP, di innescare le oscillazioni.
Dall'altoparlante esce un suono relativamente
debole la cui frequenza, con i valori attribuiti ai
componenti nell'apposito elenco, si aggira intor-
no ai 1.000 Hz.
Le espressioni grafiche dei segnali, presenti nei
punti indicati con frecce nello schema di figura 2,
sono riportate in A- B- C della stessa figura e
sono rilevabili sulle due basi di TRl e TR2, non-
ché sul collettore del primo transistor. Ovwviamen-
te, questi diagrammi possono essere osservati
soltanto sullo schermo di un oscilloscopio.
Le ampiezze dei tre segnali sono le seguenti: TR2 costringe TR 1 a condurre, provocando un
aumento della corrente e della tensione sul cari-
A= 0,7V co, che è rappresentato dall'altoparlante.
B = 0,2V La variazione della tensione si riflette, attraverso
C = 6V il condensatore Cl, sulla base di TR2, acceleran-
do il processo di conduzione sino ad ottenere un
Considerata la sgradevolezza del suono emesso vero e proprio scatto. L'aumento di corrente, tut-
dall'altoparlante AP, la realizzazione pratica di tavia, rimane condizionato da Rl, che non è in
questo circuito oscillatore è consigliata soltanto grado di mantenere in saturazione i due transi-
in pochi casi e questo è il motivo per cui non è stor. Conseguentemente Cl, che si era caricato al
stato presentato lo schema costruttivo. Tuttavia, massimo valore di tensione, si scarica leggermen-
chi vorrà costruirlo, dovrà impiegare un altopar- te. E la scarica, attraversando entrambi i semi-
lante da 8 ohm e con diametro di 10 centimetri,
ricordando che il volume dell'audio aumenta cor-
tocircuitando, con un ponticello, la resistenza R4.
La frequenza delle oscillazioni del circuito di fi-
gura 2 dipende principalmente dal valore capaci-
tivo attribuito al condensatore Cl, ma dipende
pure da quello della resistenza di base di TR2
(Rl) e da tutti quei componenti che concorrono al-
la variazione della forma della frequenza generata,
assieme alla stessa tensione di alimentazione.
Il funzionamento dell'oscillatore di figura 2 può
così essere interpretato. Si immagini che, inizial-
mente, per effetto della carica di Cl, la base di
TR2 sia negativa rispetto all'emittore. Ebbene, in
tal caso il transistor rimane interdetto dato che,
trattandosi di un NPN, per il suo funzionamento
serve una polarizzazione di base positiva. Non
conducendo TR2, neppure TRl è conduttore,
perché privo di tensione di base. Tuttavia, per ef-
fetto della resistenza Rl, il condensatore Cl si
carica sino a raggiungere ad un certo istante la
soglia di conduzione per TR2. Poi, a sua volta,

165
Fig. 1- I circuiti oscillatori sono generatori di segnali di forme di ogni tipo. Le più
comuni fra queste sono la sinusoidale, la triangolare, la rettangolare, quella a
denti di sega e l'impulsiva.

conduttori, subisce una accelerazione, con l'effet- esclusivamente digitalizzate. Un esempio in tal
to di uno scatto in senso opposto. A questo pun- senso è rappresentato dal televisore, un tempo
to il circuito di figura 2 si trova nelle condizioni appartenente al regno analogico, oggi sempre più
iniziali, pronto cioè a riprendere un nuovo ciclo. coinvolto nelle tecniche digitali e interessato da
circuiti logici, come microprocessori e memorie.
Il più noto fra tutti i circuiti non lineari è certa-
MULTIVIBRATORE ASTABILE mente quello del multivibratore, che interpreta il
fenomeno per cui due transistor, spesso impiega-
Fino a qualche tempo fa, i circuiti elettronici po- ti in applicazioni lineari e analogiche, possono
tevano considerarsi come i rappresentanti di due generare un segnale digitale, ad esempio ad onda
precise e distinte famiglie: quella dei circuiti li- quadra, che rappresenta in pratica una sequenza
neari e l'altra dei non lineari. ininterrotta di "alti" e "bassi", di "uni" e di
Sono detti "lineari" quei circuiti nei quali, appli- "zeri".
cando un segnale in entrata, questo ricompare in La denominazione di multivibratore sta a ricor-
uscita con una forma non discontinua, pur assu- dare che questo circuito altro non è che un preci-
mendo un andamento dipendente dalle partico- so derivato del famoso, ma ormai scomparso, vi-
lari funzioni per cui è stato concepito il progetto. bratore elettromeccanico, assai noto ai lettori
A questa famiglia, ad esempio, appartengono gli meno giovani e nel quale due elettromagneti agi-
amplificatori e gli oscillatori, che sono quindi cir- vano su uno stesso contatto a scambio, collegato
cuiti di tipo lineare e trovano largo impiego nel- in modo che l'accensione di uno provocasse lo
l'elettronica analogica. spegnimento dell'altro. In pratica, la lamina del
Alla famiglia dei non lineari appartengono quei contatto vibrava ad una frequenza stabilita dalle
circuiti nei quali i componenti vengono utilizzati caratteristiche elettromeccaniche, per la verità
in modo discontinuo, ovvero dove l'uscita e l'en- più meccaniche che elettriche, del dispositivo. Il
trata non dipendono linearmente l'una dall'altra, quale, come è risaputo ha trovato largo impiego
ma presentano brusche variazioni fra stati ben nei survoltori e generatori di corrente alternata
determinati, come è il caso di tutti i circuiti logici, collegati a pile ed accumulatori.
dei cosiddetti digitalizzati e di quella serie di di- Ma oggi, le funzioni del vibratore elettromecca-
spositivi che generano o modificano impulsi e nico vengono svolte da componenti elettronici
stati logici. moderni e, soprattutto, non soggetti ad usura,
Attualmente queste due famiglie si stanno sem- come inevitabilmente accadeva fra i contatti mec-
pre più compenetrando, tanto che è difficile in- canici. E il circuito pubblicato in figura 3 inter-
contrare applicazioni puramente analogiche od preta l'attuale trasformazione del vecchio appa-
'
166
A

e
9V
B e

Flg. 2- Progetto di oscillatore con due transistor complementari. Il suono uscente


dall'altoparlante AP è poco gradevole e la sua frequenza, con i valori attribuiti ai
componenti, si aggira intorno ai 1.000 Hz. Nei tre punti A-B-C sono riportate le
corrispondenti forme dei segnali rilevabili tramite oscilloscopio.

-----COMPONENTI-----
Condensatore Resistenze Varie
C1 = 47.000 pF R1 = 47.000 ohm - 1/4 W TR1 = 2N2905
R2 = 10ohm- 1/4 W TR2 = 2N1711
R3 = 47.000 ohm - 1/4W AP = altoparlante (8 ohm)
R4 == 10ohm- 1/4 W ALIM. = 9 Vcc

rato. Il contatto a scambio, che un tempo spegne- digitali, nonché in altre, moderne applicazioni
va la lampada LP2, per accendere la LP 1 e vice- elettroniche, il "monostabile", in grado di forni-
versa, è ora sostituito con due transistor, che si re, su opportuno comando, un singolo impulso
comportano in maniera analoga a quella del de- quadro, di durata prestabilita e, infine, I""astabi-
viatore: quando uno dei due va all'interdizione, le", il cui funzionamento è qui di seguito descrit-
l'altro raggiunge la saturazione e viceversa. to e la cui denominazione discende proprio dalla
sua non stabilità, ovvero dal fatto che il circuito
commuta, alternativamente, dallo stato di condu-
CIRCUITO DEL MULTIVIBRATORE zione a quello di interdizione, le proprie caratte-
ristiche, fornendo in continuità un segnale ad on-
I tipi di multivibratori più noti sono tre: il "bista- da quadra.
bile", comunemente conosciuto come "flip-flop" Osservando lo schema di figura 3, si nota subito
ed abbondantemente impiegato nei calcolatori come il circuito impieghi pochi elementi connessi

167
Rl R2

b+ 4 td
e1
lt= ]E 4c
C2
e
9V
TR2 e

Fig. 3 - Circuito del multivibratore astablle. La descrizione del funzionamento, ri-


portata nel testo, è sorretta dalle citazioni del valori di tensione presenti nei punti
"a - b - c - d".II rlsultato complesslvo consiste nell'accendere e spegnere alterna-
tivamente le due lampadine LP1-LP2.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Varie
C1 = '
100 F- 16 VI (elettrolitico) TR1 = 2N1711
C2 = 100 F- 16 VI {elettrolitico) TR2 = 2N1711
LP1 = lampada pisello (12 V - 100 mA)
Resistenze LP2 = lampada pisello (12 V - 100 mA)
ALIM. = 9 Vcc
R1 = 10.000 ohm - 1/4 W
R2 = 10.000 ohm - 1/4 W

tra loro, sicché l'impiego del circuito stampato, mente, le due fasi in cui evolvono i comporta-
per questa particolare realizzazione, si rivela del menti elettrici. Ma cominciamo col segnalare il
tutto inutile. fatto che, non inserendo i due condensatori C1-
La stessa semplicità circuitale, tuttavia, non è ri- C2, i transistor TR1- TR2 rimangono entrambi
scontrabile nel funzionamento del dispositivo al- in saturazione, ovvero conduttori e le due lampa-
meno nella misura in cui si potrebbe credere. E de LPl - LP2 appaiono accese. Infatti, i due tran-
questo è il motivo per il quale l'interpretazione sistor, se le resistenze di polarizzazione di base
del comportamento del circuito di figura 3 ha ri- R1- R2 sono state ben calcolate, conducono cor-
chiesto l'aiuto portato dai due schemi ausiliari rente in continuazione, assorbendola dall'alimen-
presentati in figura 4. I quali illustrano, separata- tatore a 9 Vcc. Se invece i due elettrolitici sono

168
+9/ +9V
= =

R7 R2

e TR1 f i ~ TR2

e
Cl
• l- ug; I
Jr e-e di

-
TR2
= =
le-e di
TR7
j =

Fig. 4 • Questi due sempllcl schemi simboleggiano le due condizioni elettriche in


cui viene a trovarsi, durante il suo funzionamento, il circuito del multivibratore
astabile.

Flg. 5 • Piano costruttivo, realizzato su una tavoletta di legno, del multivibratore


astabile. Gli emittorl dei due transistor TR1- TR2 sono collegati assieme su uno
stesso terminale della morsettiera. La loro posizione rimane individuata dalla pre-
senza di una linguetta metallica, ricavata sul corpo esterno dei componenti.

169
RJ (PN-
4
e.
-
Il
R3
e
TR1 T 9V

Di' R2
e e
J 'e
b

R4

Fig. 6 - Circuito teorico di multlvlbratore monostabile. La lampada LP1 rimane nor-


malmente accesa, mentre LP2 si accende soltanto premendo per un attimo il pul-
sante P1. La sua accensione perdura per un tempo determinato dal valori dei com-
ponenti circuitali, poi si spegne automaticamente e si riaccende LP1.

-----COMPONENTI-----
Condensatore Varie
C1 = 100 F- 16 VI (elettrolitico) TR1 = 2N1711
TR2 = 2N1711
Resistenze LP1 = lampada pisello (12 V- 100 mA)
LP2 = lampada pisello (12 V - 100 mA)
R1 = 10.000 ohm - 1/4 W p1 = pulsante (normalmente aperto)
R2 = 2.200 ohm - 1/4 W ALIM. = 9 V -e- 13,5 Vcc
R3 = 1.800 ohm - 1/4 W
R4 = 1.800 ohm - 1/4 w

presenti, la condizione ora rilevata cessa di esi- ta: quello che beneficia delle inevitabili dissim-
stere. Perché ciascuno di essi trasmette il fronte metrie circuitali, che possono essere apposita-
dell'impulso presente sul collettore di un transi- mente introdotte, per esempio diversificando leg-
stor alla base dell'altro, creando una situazione germente i valori capacitivi dei due condensatori,
dinamica. ma che in pratica sono insite negli stessi transi-
Quando si alimenta il circuito del multivibratore stor che, pur appartenendo alla medesima cate-
per la prima volta, il transistor che va in condu- goria, non sono mai perfettamente uguali nelle
zione per primo esclude contemporaneamente loro caratteristiche.
l'altro dal funzionamento e prende così avvio il Detto ciò, immaginiamo ora che il transistor TRl
ciclo. Ma quale dei due transistor è più veloce sia andato per primo in conduzione, identifican-
dell'altro nel cominciare a condurre? Ebbene, la do il suo stato elettrico con quello simboleggiato
risposta a tale domanda è semplice ed immedia- a destra di figura 4, nella quale TRl è sostituito
170
R2

-contatto
b» c
TR1

4%
a
RJ r
Il
4%
TR2

go
e

/
d
e
9V
e
- [[e
»e
e Il

Fig. 7 • Schema elettrico di multivibratore bistabile, comunemente chiamato "flip-


flop". Lo scambio del comportamento delle accensioni delle due lampade si verifi-
ca spostando sul punti "b- c" il terminale libero della resistenza R2.

-----COMPONENTI
Resistenze Varie
R1 = 1.800 ohm- 1/4 W TR1 = 2N1711
R2 = 2.200 ohm - 1/4 W TR2 = 2N1711
R3 = 1.800 ohm - 1/4 W LP1 = lampada pisello (12 V- 100 mA)
LP2 = lampada pisello (12 V - 100 mA)
ALIM. = 9V-;- 13,SV

con un interruttore chiuso tra gli elettrodi di col- mente la base di TR2 e costringerlo alla condu-
lettore ed emittore, mentre il condensatore elet- zione, stabilendo la condizione elettrica riportata
trolitico C2 inizia a caricarsi, per raggiungere in a sinistra di figura 4, nella quale TR2 è condutto-
breve tempo il valore della tensione di alimenta- re e TRl si trova all'interdizione. E ciò avviene
zione. Dunque, quando TR 1 diviene conduttore, esattamente appena la base di TR2 raggiunge il
il potenziale in "a" del circuito di figura 3, è più valore di tensione di 0,65 V positivi. Questa volta
positivo di quello in "c". Il transistor TR2, quin- il punto circuitale "d" è più positivo di quello in
di, avendo la base negativa, non può condurre e "b".
rimane all'interdizione. Ma una volta carico, C2 Successivamente, il condensatore Cl si carica,
inizia il suo processo di scarica, finché la tensione raggiungendo il valore della tensione di alimenta-
in "c" diviene più positiva rispetto a quella in zione, bloccando il funzionamento di TR2 ed av-
"a", con la conseguenza di polarizzare adeguata- viando quello di TRl. Ossia, avviene il fenomeno

171
inverso di quello precedentemente descritto. I ci- Facendo riferimento al circuito di figura 6, rap-
cli di saturazione ed interdizione si ripetono al- presentativo di un multivibratore monostabile, si
l'infinito, finché perdura l'alimentazione del cir- dice che il transistor TR2 si trova allo stato di in-
cuito. terdizione e in questo stato rimane finché un im-
Coloro che volessero montare il circuito del mul- pulso positivo non giunge alla sua base, onde sa-
tivibratore, potranno seguire il piano costruttivo turarlo e provocare l'accensione della lampada
riportato in figura 5, con il quale si suggerisce LP2. Successivamente, il transistor TR2 si inter-
una realizzazione cablata, senza l'impiego del cir- dice di nuovo e il monostabile ritorna allo stato
cuito stampato. iniziale. Ma cerchiamo di descrivere in dettaglio
L'alimentatore, qualora l'apparato dovesse fun- le varie fasi.
zionare in tempi molto prolungati, potrà essere Sia TRl che TR2 hanno la possibilità di saturar-
rappresentato da due pile piatte da 4,5 V ciascu- si, ma TRl lo fa per primo e costringe TR2 al-
na, collegate in serie tra loro. l'interdizione. Il transistor TR 1, per divenire sa-
turo subito, necessita di una corrente di base in-
feriore a quella di TR2 e ciò si ottiene mediante
MULTIVIBRATORE MONOSTABILE l'inserimento nel circuito di figura 6 del partitore
resistivo composto da R2- R4.
Il multivibratore monostabile si differenzia dall'a- Quando il transistor TRl è saturo, sul suo collet-
stabile per avere sempre e soltanto un solo stadio tore la tensione è quasi nulla, certamente insuffi-
in condizioni di stabilità. ciente per avviare alla conduzione TR2. Tuttavia,

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tronico.

Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° - Trasformatori di bassa frequenza


2°- Trasformatori per radiofrequenze
3°- La radio circuiti classici
4° - Antenne utilità adattamenti
5° - Dalla pila alla lampadina
6° - Energia tensione corrente
1° - Resistenze a valori costanti
8° - Resistenze a valori variabili
9° - Legge di OHM

172
premendo per un attimo il pulsante Pl, sulla ba- figura 7, è facilmente intuibile dopo aver cono-
se di TR2 giunge un impulso di tensione positiva, sciuto i precedenti circuiti di multivibratori. Tut-
che consente la conduzione del semiconduttore. tavia, prima di analizzare il bistabile, ricordiamo
Ma ora sul collettore di TR2 la tensione è quasi che questo assume pure la denominazione di
nulla e tale è sul terminale positivo di Cl, mentre "flip-flop" e che è dotato di due stati di riposo.
su quello negativo la tensione dello stesso nome In questo circuito, inoltre, applicando un oppor-
costringe TRl all'interdizione. La situazione at- tuno impulso, è possibile ottenere la commuta-
tuale, quindi, è la seguente: la lampada LP2 è ac- zione degli stati.
cesa, la LPl è spenta. In pratica, una delle due lampade del circuito di
L'interdizione di TRl provoca un aumento di figura 7 si accende per prima, così come avviene
tensione sul suo collettore e, conseguentemente, per il corrispondente transistor che la pilota. Poi,
sulla base di TR2, che rimane ancora e per un inviando un impulso di tensione positiva, tramite
certo tempo in conduzione, pur avendo abbando- il contatto rappresentato dal terminale libero del-
nato Pl. la resistenza R2, alla base del transistor che si
Successivamente, dopo che il condensatore Cl si trova all'interdizione e che mantiene spenta la
è caricato tramite Rl ed LP2 e sulla base di TRl corrispondente lampadina, si ottiene lo scambio
è stato raggiunto il giusto valore di tensione di delle accensioni, il cui stato permane finché non
polarizzazione, questo transistor entra in condu- si invia un successivo impulso alla base dell'altro
zione e rimane saturo fino all'arrivo di un nuovo transistor.
impulso. Infatti, la tensione di collettore di TRl li transistor TR 1 riceve la necessaria corrente di
si annulla e sulla base di TR2 viene a mancare, polarizzazione di base tramite la resistenza R3 e
conseguentemente, la necessaria polarizzazione, la lampada LPl, TR2 la riceve per mezzo di Rl
per cui TR2 ritorna allo stato di interdizione. ed LPl. Entrambi i transistor sono in grado di sa-
Per quanto riguarda le due lampadine, possiamo turarsi, ma uno lo farà prima dell'altro che, di
affermare che LPl rimane accesa, ma appena si conseguenza, rimarrà interdetto. Immaginiamo
preme il pulsante Pl, questa si spegne e si accen- ora che TRl sia saturo. Ebbene, in tal caso, la
de LP2 che, dopo un certo tempo, determinato tensione sul punto "a" è quasi nulla e la resisten-
dal valore capacitivo del condensatore elettroliti- za Rl non può polarizzare la base di TR2, che ri-
co Cl e da quello delle resistenze, si spegne, mane interdetto. Tuttavia, se tramite il contatto
mentre si riaccende LPl. libero della resistenza R2 si tocca il punto "c",
ovvero, se si applica un impulso positivo di ten-
sionè alla base di TR2, questo entra in conduzio-
ne e il potenziale sul punto "d" si annulla, così
MULTIVIBRATORE BISTABILE come si annulla la polarizzazione di base di TRl,
che rimane bloccato. Il fenomeno inverso si veri-
L'interpretazione del comportamento del multi- fica toccando con il terminale libero di R2 il pun-
vibratore bistabile, il cui schema è pubblicato in to "b".

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rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
Elettronica Pratica non assume alcuna responsabilità su eventuali contestazioni che po-
tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
ogni caso non verranno accettati e, ovviamente, pubblicati, annunci di carattere pubblici-
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periodico, E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
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tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
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esattezza di un dato, la precisione di una for-
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rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
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178
LA POSTA BEL LETTORE
Tutti possono scriverci, abbonati pE
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
=
==
- _
<
E

nei limiti del possibile su questa


rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

L'ALIMENTATORE SBAGLIATO possiamo esimerci dall'obbligo di interpretare det-


tagliatamente i fenomeni elettrici connessi. Comin-
Nella ricorrenza di una data, a me particolar- ciamo quindi col comunicarle che, con tutta pro-
mente cara, mi è stato regalato uno strumento babilità, il suo strumento, la spina e la presa fun-
musicale elettronico e portatile, dotato di pile e zionano perfettamente. Ciò che non va è il tipo di
di una presa, sulla parte retrostante, per alimen- alimentatore impiegato. Perché nelle apparecchia-
tazione da rete a 9 Vcc - 9 W. Naturalmente, do- ture come la sua, la potenza media assorbita è di
vendo far funzionare l'apparecchio quasi sempre un quinto, circa, di quella di picco. Per cui si deve
in casa, allo scopo di economizzare sulla spesa far uso di alimentatori di media potenza, nei quali
delle batterie, mi sono servito di un alimentatore le pile provvedono ad integrare l'energia richiesta
da 9 V - 1 A già in mio possesso, nel quale ho so- occasionalmente dai picchi. Le pile, dunque, svol-
stituito la spina originale con altra adatta alla gono il ruolo di grossi condensatori elettrolitici, con
presa adottata dall'industria giapponese che ha un risparmio notevole sul costo dell'alimentatore,
prodotto lo strumento. Con il risultato che tutto una riduzione di ingombro e diminuzione di peso.
ha funzionato regolarmente per diverse ore. Poi, Elementi, questi, cui l'industria giapponese è sem-
con il dispositivo spento, sono scoppiate le pile, pre molto attenta. Per concludere diciamo che, con
con fuoriuscita di liquido gelatinoso e riscalda- le normali batterie inserite, che possono vantaggio-
mento eccessivo del contenitore. Come mai? Il samente essere sostituite con quelle ricaricabili al
guaio può forse dipendere da un errato accop- nichel-cromo, in veste di elementi in tampone, l'a-
piamento fra spina e presa di corrente? limentatore eroga soltanto una piccola corrente,
LUCCARDINIALBERTO circa un quinto o poco più di quella massima di 1
Varese A, evitando di surriscaldare le pile o, peggio, farle
esplodere, come è successo a lei. Nessun guaio,
Di solito, questa rubrica non si occupa di problemi quindi, si sarebbe verificato, se lei avesse usato
relativi ad apparati commerciali, per i quali sono l'apposito alimentatore che, certamente, la casa
responsabili i rivenditori. Tuttavia, quando l'argo- produttrice ha consigliato nelle sue note illustrative
mento presenta degli aspetti tecnici, di grande inte- e che, il più delle volte, sono considerate soltanto
resse per i lettori, come quello da lei descritto, non pubblicità commerciale.

179
VOLTMETRO CON MEMORIA

Vorrei che il mio tester, commutato nelle misure Se la memorizzazione fosse a suo avviso troppo
voltmetriche, memorizzasse per qualche secondo breve, sostituisca la resistenza Rl con un diodo di
i valori rilevati, dopo aver tolto i puntali dai punti tipo JN4007, con il catodo rivolto verso Cl. Con il
circuitali controllati. Le tensioni che maggior- trimmer R8 si regola l'inizio-scala, con R6 il fon-
mente mi interessano sono quelle comprese fra O do-scala. Tenga presente che portate sbagliate od
V e 500 Vcc impulsi negativi, senza diodo, possono danneggiare
OLIVIERI SILVANO FTJ.
Alessandria

LAMPEGGI! A 9 V CON 0,5 mA Il circuito che pubblichiamo può lavorare con ali-
mentazioni comprese fra i 6 Vcc e i 24 Vcc. Con
Per un giocattolo, alimentato a pila, mi occorre una pila da 9 V, l'assorbimento è di 0,5 mA appe-
un piccolo lampeggiatore a led a basso consumo. na. La frequenza dei lampeggi, a 60 Hz circa, può
SICCHIERO VITTORIO essere rallentata aumentando il valore capacitivo di
Pescara Cl, dato che con quello prescritto il led sembra
sempre acceso.

R1 C14

O
/
SCR 9V
e

R2

Condensatore Resistenze Varie


C1 = 22F -36 VI (elettrolitico) R1 = 33.000 ohm SCR C106
=
R2 = 33.000 ohm DL =
diodo led
R3 = 47.000 ohm ALIM. = 9 Vcc
R4 = 10 ohm

180
5V fs
g~sd
-
C2

I:

I 52

R2
7 Il FT1
~

~
RI Il

-
vr.
o

r
Cl
+ 6V
E T ~
~
5
e
5

R4

Condensatori R5 1.200 ohm


R6 50.000 ohm (trimmer)
C1 = 1F-630 V (di tipo a film)
R7 860 ohm
C2 = 10.000 pF (ceramico)
R8 500 ohm (trimmer)

Resistenze
Varie
R1 = 220 ohm
R2 = 10.000 ohm FT1 = 2N3819
R3 = 100.000 ohm FT2 = 2N3819
R4 = 10 megaohm S1 = comm. (1via- 3 posiz.)
S2 = interrutt.
ALIM. = 6 Vcc

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offerte in dono ai vecchi e nuovi abbonati a Elettronica Pratica e
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periodico, possono anche essere acquistate presso la:

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ogni cellula, aggiungendo, per ciascun ordine, l'importo di L. 1.000 per spese di spedizione.

181
ALIMENTATORE SWITCHING Condensatori
C1 = 100 F- 36 VI (elettrolitico)
Senza consumare troppa energia, dovendo prele- C2 = 2,2 F- 24 V (elettrolitico)
vare l'alimentazione dalla batteria a 24 V di un C3 = 2.200 pF (ceramico)
autotreno, vorrei costruire un alimentatore di ti- C4 = 390 pF (ceramico)
po switcing con uscita a 5 -;- 15 Vcc e 1,5 A C5 = 33.000 pF (ceramico)
SORACE GIUSEPPE C6 = 220 F- 24 VI (elettrolitico)
C7 = 220 F - 24 VI (elettrolitico)
Messina

Il maggior inconveniente, presentato dal progetto Resistenze


qui riportato, sta nel suo cablaggio, che è alquanto R1 = 9.100 ohm
critico. Secondariamente, questo circuito genera R2 = 15.000 ohm
ronzìo AF. Ma per semplificare la realizzazione, R3 = 4.700 ohm
occorre impiegare un piano di massa di rame ab- R4 = 10.000 ohm (potenz.lin. controllo Vusc.)
bastanza robusto. Per quanto riguarda J 1, questa
deve essere da 150 H - 2,5 A almeno; per essa si Varie
possono utilizzare sia i modelli classici che quelli IC1 = L4962
toroidali con nucleo, purché non si saturino con D1 = BYW98 (diodo schotty - 45 V)
correnti di 2,5 A e più. J1= 150 H (imp. AF)

FERROMODELLISMO

Con la tensione di 12 Vcc ed una corrente debo- La corrente continua richiesta in entrata si aggira
lissima, devo pilotare un relè da inserire in un intorno ai 5 A, con una tensione positiva di valo-
mio plastico di ferromodellismo. re compreso fra 1 Vcc e 12 Vcc. La bobina del relè
CATTANEO FABRIZIO RL deve avere una resistenza superiore ai 50 ohm
Rovigo (0,2 A- 12 Vcc).

INIETTORE DI SEGNALI IN SCATOLA DI MONTAGGIO

Uno strumento indispensabile nel labo-


ratorio del dilettante.

Utilizzato assieme al tester consente di


localizzare, rapidamente e sicuramente,
avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di-
spositivi con uscita in cuffia o altopar-
lante. - L26.500

182
7
15
14 4 5 72 13 71
R4

+ e
5+15/
Cl li C2II O Rl
e

R2 Il 01
R4

RJ R5

RJ
4#$
T~
e
T.
'
b

TR3
? , Cl
Il +

ENTR.

Condensatore Resistenze Varie


C1 = 100 µF - 16 VI (elettrolitico) R1 = 1.000 ohm TR1 = BC 107 B
R2 = 22.000 ohm TR2 = BC 107 B
R3 = 1.000 ohm TR3 = 2N1711
R4 = 2.200 ohm D1 = 1N4004
R5 = 100 ohm RL = 12Vcc- 50 ohm (min.)
ALIM. = 12Vcc
AMPLIFICATORE CON TDA 2822M

MANUALE DEI DIODI Non sono ancora riuscito a trovare, nei vostri fa-
scicoli arretrati, lo schema di un amplificatore di
E DEI TRANSISTOR bassa frequenza e di piccola potenza, alimentato
con la tensione di 3 Vcc.
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Un prestigioso volumetto di 160 pagine, Eccolo. Ma nel caso in cui dovesse impiegarlo in
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le applicazioni gravose, si ricordi di munire l'integrato
caratteristiche di circa 1.200 transistor e di una aletta di raffreddamento di rame, saldata
140 diodi.
L'opera vuol essere una facile guida, di sul terminale 4. La potenza in uscita è di 0,3 W.
rapida consultazione, nel laboratorio
hobbystico, dove rappresenta un ele-
mento integrante del corredo abituale Condensatori
delle attrezzature.
C1 = 500.000 pF
C2 = 10F- 16VI (elettrolitico)
C3 = 10.000 pF
C4 = 47F- 16VI (elettrolitico)
C5 = 100.000 pF
C6 = 100.000 pF

AVVISATORE ACUSTICO

Mi servirebbe lo schema di un segnalatore acusti-


co con emissioni simili ai gorgheggìi degli uccelli.
CASTOLDI GIOVANNI
Monza

Il dispositivo utilizza un altoparlante da 50 ohm


che, non essendo reperibile, potrà essere sostituito
con un modello da pochi ohm e trasfarmatore di
impedenza interposto. Il PUT (Programmable Uni-
junction Transistor) provvede alla variazione della
nota.
Tra i principali argomenti trattati, ricor-
diamo:

Diodi al germanio e al silicio - Semicon- Condensatori


duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi C1= 4,7 F (non polarizz.)
varicap - Diodi zener - Transistor - C2 = 100.000 pF
Aspetti strutturali - Amplificazione a
transistor - Configurazioni - Piedinature -
Sigle - Riferimenti guida. Resistenze
R1 = 5.600 ohm
R2 = 1.800 ohm
R3 = 100.000 ohm
R4 = 10.000 ohm
R5 = 560 ohm
R6 = 1.000 ohm (trimmer)
R7 = 1.200 ohm

184
Cl

E
J R2

3
C4I4
vcc
e

CJ C6

Resistenze Varie
R1 = 22.000 ohm (potenz. lin.) IC1 = TDA 2822M
R2 = 10.000 ohm AP = altoparlante (4 ohm)
R3 = 4,7 ohm VCC = 3 Vcc
R4 = 4,7 ohm

R7
2 R3
TR1
RI "> - Ile

~
- .. e
R C2 "

I=
o
9-12V
2 f
1, Il "GTR2 AP

Varie
TR1 = BC177 AP = 50 + 60 ohm
TR2 = BC107 S1 = interrutt.
PUT = 2N6027 ALIM. = 9 c;- 12 Vcc

185
RELÈFOTOCOMANDATO
KIT PER CIRCUITI Con una alimentazione a 12 Vcc debbo realizza-
re un dispositivo in grado di chiudere un relè
STAMPATI L. 1s.o0o quando una fotocellula viene investita dalla luce.
SPINA ANTONIO
Bari

Dotato di tutti gli elementi necessari per Lei vuole costruire un fotocomando e noi le sugge-
la composizione di circuiti stampati su riamo di comporre questo circuito, nel quale FT è
vetronite o bachelite, con risultati tali da un qualsiasi fototransistor, purché non di tipo Dar-
soddisfare anche i tecnici più esigenti, lington. Con R5 si regola la reazione positiva, ovve-
questo kit contiene pure la speciale pen- ro l'isteresi del circuito, cioè la differenza tra luce
na riempita di inchiostro resistente al di abilitazione e luce di disabilitazione. Il livello di
percloruro.
luce di abilitazione viene scelto tramite R3, che re-
gola quindi la sensibilità.

Condensatore
C1 = 22F- 16 VI(elettrolitico)

Resistenze
R1 = 330.000 ohm
R2 = 47.000 ohm
R3 = 100.000 ohm (trimmer)
R4 = 100.000 ohm
R5 = 2,2 megaohm (trimmer)
R6 = 10.000 ohm
R7 = 1.000 ohm
R8 = 2.700 ohm
Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto.
Varie
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito. TR1 = BC109
TR2 = BC107
E' sempre pronto per l'uso, anche FT = fototransistor (quals. tipo)
dopo conservazione illimitata nel IC1 = A 741
tempo. D1 = 1N4004
- Il contenuto è sufficiente per tratta- RL = relè (12 Vcc - 300 + 800 ohm)
ALIM. = 12Vcc
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.

abbonatevi a:
EL ETTRONICA
1

PRATICA

186
a
R2

G e
M
1/
TR1
Il
1-I
Il R
4
Il
M
s4 rrp--~,
e
Il Il J I e Il
R6

R8 ..e
.. ~ e
Rl 3 $· Il l U e
TR2 Tc, 12 V
e
R7

SEMICONDUTTORI SELEZIONATI Dl e D2 sono perfettamente uguali, l'indice dello


stntmento si arresta nel bel mezzo della scala. Vi-
Potreste pubblicare un semplicissimo circuito in ceversa, flette da una parte o dall'altra, a seconda
grado di selezionare i diodi ed i transistor perfet- dell'entità delle differenze delle caratteristiche elet-
tamente uguali fra loro? triche dei componenti in esame. I transistor posso-
CllJNI CESARE no essere controllati solo parzialmente e quando
Marsala appartengono alla categoria dei bipolari. Di questi,
ovviamente, si analizzano soltanto le giunzioni dio-
Con questo dispositivo, quando i diodi in esame diche.

R2
Il Dl
le
t'
@
4,5 V
3

R3
li l 'JI ).JA

D2
6 Il Il
t>I

Resistenze Varie
R1 = 1.000 ohm (trimmer) A = 100+ 100 A f.s.
R2 = 3.300 ohm S1 = interrutt.
R3 = 3.300 ohm ALIM. = 4,5 Vcc
D1-D2 = diodi in prova

187
GENERATORE BF A 1.000 Hz

Dovendo disporre di segnali audio a 1.000 Hz, mi


servirebbe un apposito generatore BF.
MARAZ ZITA DINO Condensatori
Palermo C1 = 100.000 pF (a film)
C2 = 100.000 pF (a film)
Tenga presente che la precisione della frequenza C3 = 10F- 16VI(elettrolitico)
del segnale generato da questo circuito dipende C4 = 100.000 pF (a film)
dalla qualità di C 1 - C2 ed Rl - R2. Per minimiz- C5 = 10F- 16VI (elettrolitico)
zare la distorsione, può rendersi necessario un ri-
tocco al valore di R3. L'uscita, a media impedenza, Resistenze
non può pilotare carichi superiori ai 5. 000 ohm. R1 = 1.500 ohm
Con R4 si tara il livello del segnale. La lampada R2 = 1.500 ohm
LP non si accende ma svolge le funzioni di una re- R3 = 56 ohm
sistenza NTC. R4 = 10.000 ohm (potenz. lineare)

BFO PER ASCOLTO IN MORSE Alimenti con pile questo circuito, lo inserisca in un
contenitore di materiale isolante e lo ponga nelle
Con il mio ricevitore AM riesco ad ascoltare vicinanze del ricevitore. In questo modo si fonnerà
buona parte della gamma ad onde corte. Ora, il battimento desiderato, che va dosato in giusta
per rendere udibili i segnali in codice morse, mi misura, avvicinando o allontanando l'oscillatore.
servirebbe un semplice BFO, da collegare ester- La bobina Ll si realizza avvolgendo 200 spire di fi-
namente all'apparecchio. lo di rame smaltato del diametro di 0,3 mm su un
CARRERASPAOLO nucleo di ferrite cilindrica della lunghezza di 10 cm
Napoli e diametro 8 mm.

R3

C5
e
9V
e
c1 c2 R1
R2 C4

Condensatori Resistenze Varie


C1= 15pF (compens. reg. nota) R1 = 100.000 ohm FT1 = 2N 3819
C2 = 200 pF (variabile) R2 = 680 ohm L1 = bobina
C3 = 450 pF R3 = 1.500 ohm ALIM. = 9 Vcc
C4 = 100.000 pF
C5 = 100.000 pF

188
C2
Il SI
R3
Rl $ IIF'J..

e
I
9V

6 Il T I
I
~

e,; Il I
>.
-$
Il Il
R2 " "
l- le» <« U

Varie
IC1 = A741 LP = lampada (6 V - 50 mA)
S1 = doppio interrutt. ALIM. = duale (9 Vcc + 9 Vcc)

ELETTRONICA
RIVISTA MENSILE PER GLI APPASSIONATI PRl."'JII
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ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

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CARICABATTERIE AL Ni-Cd Alla resistenza RI vanno attribuiti i valori elencati
in relazione con le correnti di ricarica.
Con un alimentatore in continua da 14 V-2A,
vorrei ricaricare le pile al nichel-cadmio.
Corrente (mA) Valore di R 1
DANELUT LUCIANO
Udine 10 820 ohm -0,5 W
15 470 ohm - 0,5 W
Il circuito, qui pubblicato, è del tipo a carica co- 20 330 ohm - 0,5 W
stante, che è quello più consigliabile. In presenza di 30 220 ohm - 0,5 W
correnti superiori ai 30 mA, l'integrato /Cl deve es- 60 82 ohm- 1W
sere montato su dissipatori di rame o alluminio. 100 56 ohm- 1W
La corrente di ricarica deve mantenersi su un deci- 250 22 ohm- 3 W
mo, circa, del valore di capacità misurata in mA/h. 500 10 ohm- 5 W

•K
Rl
e u
/C 1
+ m Condensatori
C1 = 50F- 16VI (elettrolitico)
eE C2 = 100.000 pF

Varie
eu D1 = 1N4004

• r IC1 = 7805

ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola


di montaggio

Caratteristiche
Tensione regolabile 5: 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

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vrariscaldamenti,
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DI GAS PER AUTO
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ve a segnalare se nell'abitacolo del-
l'auto, roulotte ecc. vi è inquina- ei a et i a ere a
mento da OSSIDO DI CARBONIO, CARATTERISTICHE
PROPANO, BUTANO e GAS DA TECNICHE LETTpoKIA SESTRESE
COMBUSTIONE (fumi ecc.). ALIMENTAZIONE - Telefax 010/602262
La segnalazione è del tipo lumino- IMPIANTO AUTO 12 Vcc
ASSORBIMENTO 53 Genova-Se
so, è però possibile collegare al di- 150 mA
spositivo un relè o un ronzatore. RIVELA
OSSIDO DI CARBONIO I
La tensione di alimentazione è quel- PROPANO
la dell'impianto elettrico della vet- BUTANO I
tura a 12V. L'assorbimento è di
GAS DA COMBUSTIONE QGl]ME I
I
circa 150 mA. INDIRIZZO l
LIRE 57.000 I
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-1
CAP ---- CITTA
- -
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cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
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ma di emissione, che può uscire da
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1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
- Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
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DEI LETTORI
VOLT A.C. 200 mV-2V-20 V- 200 V- 750 V
OHM 202-200 2-2K2-20 KO- 200 K? -2 MO

AMP. D. C.
- 20 MO
200 0A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
In questi mesi di primavera, quando il periodo delle grandi va-
- 10A canze si sta avvicinando, gli appassionati di elettronica più dili-
AMP. A.C. 200 uA- 2 mA- 20 mA- 200 mA - 2000 mA
- 10A genti si affrettano ad inviarci le richieste di nostre edizioni li-
ACCESSORI
brarie o periodiche, di sottoscrizioni di abbonamenti ed offerte
Libretto istruzione con schema elettrico e d istìnta dei compo- speciali. Perché proprio in questo momento dell'anno, giovani
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali. ed adulti si preparano ad organizzare il loro prossimo tempo li-
bero con lo svolgimento di un particolare programma dilettan-
tistico. Lo confermano le moltissime comunicazioni già perve-
nute, che a tutt'oggi continuano a giungere presso gli uffici am-
ministrativi e che il personale addetto si prodiga per soddisfare
TESTER ANALOGICO con grande solerzia. Ma non sempre, in verità. E non per colpa
nostra. Ma perché qualche lettore si è presentato con troppa
MOD. TS 260 - L. 62.000 fretta agli sportelli dei servizi postali, dimenticando di compila-
re il proprio indirizzo, oppure riportandolo in veste incompleta o
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7 Campi di misura - 31 portate graficamente illeggibile. A tutti, dunque, vogliamo rinnovare il
Sensibilità
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Peso Kg 0,250 onde poter rispondere con sicurezza e sollecitudine, senza co-
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V stringerci a difficili tentativi di decifrazione o, peggio, all'insab-
2 Fusibili
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biamento provvisorio di una linea di comportamento aziendale.
A quei pochi, invece, che ci hanno interpellato senza aver an-
PORTATE cora ricevuto risposta, chiediamo di riscriverci al più presto, in-
VOLT D.C 100 m V-0,5 V-2V-5V-20V-50 V- 100
V- 200 V- 1000 V formandoci dettagliatamente sulla natura delle precedenti do-
VOLT A.C. 2,5 V-10V-25V-100V- 250 V- 500 V-
1000 V
mande e ripetendo, nell'occasione, nome, cognome e recapito
OHM 2x1-2x10-2x100-2x 1000 esatti. Senza respingere questi garbati suggerimenti, mirati sol-
AMP. D.C. 50 A-500 /A-5 mA- 50 mA-0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA - 15 mA- 150 mA- 1,5 A- tanto all'apertura di un dialogo costruttivo fra entrambe le parti.
10 A
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dB 22 dB- 30 d- 42 d - 50 d- 56 dB- 62 dB

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trollo di ogni tipo di telecomando. Il responso po-
sltivo è dato da un fischio emesso da un piccolo
altoparlante e dalla segnalazione di uno stru-
mento ad Indice.

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ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
Sommario
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a ELETTRONICA PRATICA FACILE E RAPIDO 260
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO CONTROLLO
DEI TELECOMANDI
stampa
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quello scaduto, inviando l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, as- ALBAIRATE - MILANO
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I motivi che impediscono il corretto funziona- di ricetrasmissione per mezzo di telecomando Per avere una risposta certa e immediata sul funzionamento
mento del telecomando possono essere diversi. può essere lunga e difficile, spesso fuori della del telecomando.
Ma il più comune fra tutti va individuato nella pi- portata di un comune operatore o del dilettante
la di alimentazione in via di esaurimento o com- di elettronica. Mentre con l'impiego del provate-
pletamente esaurita. Poi vengono gli altri, di ori- lecomandi, presentato e descritto in questa sede, Può essere considerato un utensile molto utile nel piccolo la-
gine elettronica e il più delle volte provocati da è possibile avere una risposta immediata al quesi- boratorio di riparazioni TV.
cadute del dispositivo, inevitabili quando questo to su quale fra i due circuiti, quello del trasmetti-
viene maneggiato con troppa disinvoltura. In tore e l'altro del ricevitore, non funziona. Perché
ogni caso, nessuna anomalia tecnica del teleco- basta anteporre il dispositivo, che si suppone
mando può essere riscontrata con la semplice os- guasto, davanti ad una cellula fotovoltaica, per Lo si realizza con una minima spesa; è di tipo portatile, ali-
servazione dell'oggetto, a meno che, nel cadere conoscere istantaneamente il responso positivo o mentato con una pila a 9 V.
al suolo, non si sia rotto parzialmente o total- negativo. Soltanto dopo, ognuno prenderà le de-
mente. Anche l'analisi circuitale dell'apparato, cisioni più opportune, atte a ripristinare il meto-
mirata a riconoscere un eventuale guasto, può ri- do di comando tramite raggi infrarossi.
velarsi una inutile perdita di tempo, quando è il In commercio si possono trovare oggi alcuni ap-
corrispondente ricevitore che non funziona. Dun- parecchi per il controllo dei telecomandi, ma dai dilettanti che operano nell'ambito di un'eco- sulle antenne girevoli, nei videoregistratori, negli
que, la ricerca delle cause che vietano il sistema questi sono molto costosi e certamente rifiutati nomia assai oculata. Realizzando invece il pro- apricancelli e negli attivatori di antifurto per au-
getto da noi proposto ai lettori, la spesa diventa to. Tutti, ad ogni modo, utilizzano, per la ricetra-
sostenibile da tutti, anche da coloro che operano smissione di opportuni messaggi, le radiazioni al-
nei piccoli laboratori di riparazioni TV che, in l'infrarosso modulate attorno ai 40 KHz. Tutta-
questo strumento, troveranno ùn "utensile" di via, i telecomandi possono suddividersi in due
grande aiuto per il loro.Javoro. grandi gruppi: quelli che lavorano con un treno
Per controllare lo stato elettrico di qualunque modello di tele- d'onde continue e a frequenza variabile e quelli a
comando, basta avvicinare l'apparecchio trasmittente a raggi frequenza fissa, nei quali varia la sola durata de-
infrarossi ad una cellula solare. Se questo è funzionante, un CATEGORIE DI TELECOMANDI gli impulsi, come segnalato in figura 5. Più preci-
fischio continuo o modulato esce da un altoparlante ed uno samente, la frequenza, nella prima categoria di
I telecomandi sono oggi presenti un po' dapper- telecomandi, può essere di 40 KHz, 41 KHz, 39
strumento ad indice segnala, contemporaneamente, presenza KHz, ecc. Nella seconda, la frequenza rimane
tutto, principalmente nei sistemi di pilotaggio dei
di tensione. televisori, ma anche negli impianti ad alta fedel- ferma sul valore di 40 KHz. In altre parole, nel
tà, nella riproduzione audio con i compact disc, primo caso le informazioni a distanza vengono

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Flg. 3 - Schema, qui riprodotto, In grandezza naturale, del circuito stampato da
comporre su una delle due facce di una basetta supporto di bachelite o vetronite, Nero @
di forma rettangolare, delle dimensioni di 10,5 cm x 4,5 cm, destinata a rappresen-
tare Il modulo elettronico del provatelecomandl.

trasmesse al ricevitore in modulazione di tre- progettazione del dispositivo, è sorto il problema


quenza, con suddivisione della banda in canali di di isolare la luce ambientale e le sorgenti spurie
ben determinata frequenza, normalmente stabili- di raggi infrarossi, che sono sempre origine di se-
ta da circuiti oscillatori quarzati, a ciascuno dei gnali assai forti, in grado di sensibilizzare mag-
quali viene affidata una precisa funzione. Nel se- giormente la cellula solare, dal segnale utile, ge-
condo· caso la trasmissione dei messaggi avviene neralmente più debole, uscente dal telecomando.
tramite impulsi, ovvero si utilizza una sola fre- Segnali all'infrarosso possono essere generati da
quenza di trasmisisone, con emissione di impulsi stufette elettriche e da altri elettrodomestici. Ma
di durata diversa, onde simulare i vari segnali lo- se l'isolamento delle sorgenti continue a bassissi-
gici che vengono trasmessi. ma frequenza da quelle alternate a media fre-
quenza può rivelarsi relativamente facile, pur ri- SCATOLA
chiedendo una certa competenza nel trattamento
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO del segnale, è quasi impossibile intervenire quan-
do il segnale utile è molto debole, assai più di
La parte sensibile del nostro provatelecomandi è quello interferente, per cui si debbono predispor- Flg. 4 - Plano costruttivo completo dell'apparato descritto nel testo e da comporre
rappresentata da una cellula fotovoltaica che, re appositi filtraggi, talune amplificazioni ed ela- dentro un contenitore, che può essere di materiale isolante o di alluminio. La cel-
come è risaputo, lavora bene quando è investita lula fotovoltaica CF è applicata sulla parte anteriore del dispositivo; in quella su-
borazioni, come è stato fatto nel progetto di figu- periore sono fissati l'altoparlante AP, Il microamperometro A ed il pulsante P1,
da radiazioni all'infrarosso. La cellula, chiamata ra 1 che, qui di seguito, vogliamo interpretare.
pure solare, è la stessa che viene inviata agli ab-
bonati al periodico.
Volendo valutare il segnale generato dalla cellula ESAME DEL CIRCUITO
fotovoltaica, quando questa è colpita dai raggi in-
frarossi emessi da un telecomando, mediante un Il segnale generato dalla cellula fotovoltaica CF
oscilloscopio, si può constatare che la frequenza viene applicato al condensatore Cl, il quale sepa-
del segnale è di 40 KHz. Ma la sola cellula non è ra la componente continua da quella alla fre-
sufficiente per raggiungere lo scopo ottenuto con Il punto di lavoro di TRl rimane accuratamente modello di BC109 utilizzato. Un'ulteriore reazio-
quenza di 40 KHz. Poi il condensatore applica il scelto, allo scopo di ottimizzare il rapporto se-
il provatelecomandi, perché questa avrebbe pro- ne negativa è introdotta dalla resistenza R4 di
segnale alla base del transistor TR 1, che funge
vocato due segnali, quello dell'infrarosso, inviato gnale-disturbo, tramite il partitore di tensione di emittore, che tende a neutralizzare le variazioni
da elemento amplificatore a larga banda e che, base, composto dalle resistenze Rl ed R2.
dal telecomando e quello della luce bianca pre- essendo rappresentato dal modello BC109, è ca- di corrente a frequenza zero o a bassissima fre-
sente nell'ambiente in cui si agisce. Fra i due, Il partitore resistivo, essendo alimentato dalla quenza. In presenza di medie frequenze, il con-
ratterizzato da un rumore proprio molto basso ed
poi, il segnale all'infrarosso sarebbe stato troppo tensione di collettore, che riceve a sua volta ten- densatore C2 cortocircuita la resistenza R4, con-
un guadagno alquanto elevato, prestandosi egre-
debole, per far funzionare il circuito, aggirandosi sione dall'alimentatore a 9 V tramite la resisten- ferendo al circuito l'esercizio di un guadagno ele-
giamente all'amplificazione di segnali molto de-
intorno ai 50 mV -;- 150 mV. Pertanto, in sede di boli e senza rumore. za R3, rimane controreazionato per la tensione vato. Dunque, i condensatori Cl e C2 consento-
continua, rendendo stabile il punto di lavoro al no un'ampia amplificazione dello stadio soltanto
264 variare delle condizioni termiche e a seconda del in presenza di frequenze elevate, a partire dalla

265
tronico, ma a larga banda.
L'applicazione, sui terminali d'uscita 6 - 7 del cir-
cuito, va fatta con il collegamento, in parallelo, di
una resistenza di valore compreso fra i 1.000
ohm e i 220 ohm.

,III/Il t ►
In posizione centrale di figura 6 è riportata la va-
riante che sostituisce l'altoparlante originale da
100 ohm con uno dotato di un'impedenza di 8
ohm -;- 47 ohm, ossia con un modello molto
comune, purché si inserisca, in serie con AP, una
resistenza di valore compreso fra 47 ohm e 150
ohm.
1000:
220 n0
La terza soluzione consiste nell'impiego di un
comunissimo altoparlante con impedenza di 8
ohm, e di un trasformatore d'uscita, che può es-
sere quello recuperato da una vecchia radiolina a
transistor fuori uso, facendo bene attenzione a

MI
non scambiare fra loro l'avvolgimento primario
Flg. 5 - La maggiore categoria di telecomandi lavora con il secondario, che è sempre composto da un
con un treno d'onde continuo, ma a frequenza legger- minor numero di spire di filo di sezione più gros-
t mente variabile (diagramma A), la seconda opera con
Impulsi a frequenza fissa, ma di durata diversa (dia- sa di quello usato per l'avvolgimento primario. In
gramma B). ogni caso, prima di smontare il componente dal
ricevitore, è consigliabile porre qualche contras-
segno sui conduttori, ricordando che il terminale
centrale del primario, in questa occasione, rima-
ne inutilizzato (NC).

parte superiore della banda audio.


Per cambiare il valore di frequenza dal quale il
- C6 - C7 e delle due resistenze R8 - R9. Ma con
il rientro in base del segnale, si sviluppa un'azio-
MONTAGGIO DEL PROVATELECOMANDI
AP
circuito inizia ad amplificare, basta mutare le ca- ne rigenerativa, ovvero una reazione positiva, che Il montaggio del provatelecomandi si effettua nel
pacità di Cl e C2, proporzionalmente, ossia nella innesca e mantiene innescate le oscillazioni. modo indicato in figura 4, utilizzando una scatola
stessa percentuale. Trattandosi di un filtro passa L'uscita circuitale è disponibile tra il collettore di di materiale isolante o un contenitore di allumi-
alto, diminuendo i valori capacitivi di Cl e C2, la TR2 e la linea di alimentazione positiva a 9 Vcc. nio, indifferentemente.
frequenza di taglio aumenta. Le resistenze R5 - R6- R7 regolano la polarizza- Sulla parte anteriore, come segnalato pure nel
Il condensatore C4 applica il segnale amplificato zione di base del transistor oscillatore TR2, quin- disegno pubblicato in prima pagina, rimane espo-
ai due. diodi al germanio DG 1 - DG2 che, rad- di il trimmer RS controlla pure l'intensità del se- sto il piano sensibile della cellula fotovoltaica,
drizzandolo, stabiliscono, sui terminali del con- gnale in uscita. sulla parte superiore sono presenti il microampe-
densatore C8, la tensione continua di valore pari Qualora il circuito oscillatore non fosse perfetta- rometro, il pulsante di alimentazione ed i fori sui
a quelli di picco, arricchita di eventuali compo- mente stabile, si consiglia di inserire in serie con quali è internamente affacciato l'altoparlante.
nenti a modulazione d'ampiezza. l'emittore di TR2, una resistenza da 470 ohm con Dentro il contenitore è inserita la pila a 9 V ed il
Il valore capacitivo di C8 regola pure la costante
di tempo del filtro passa basso da cui la tensione
un condensatore elettrolitico da 470 F - 16 VI
in parallelo, che consentono di ridurre il valore
modulo elettronico, che va realizzato nel modo
segnalato in figura 2, dopo aver composto, su una
TU
proviene. Pertanto, nel caso in cui fosse necessa- della resistenza R7. basetta di materiale isolante, bachelite o vetroni-
rio evidenziare rapidi cambiamenti di intensità te, di forma rettangolare e delle dimensioni di
del segnale, ad esempio in occasione di modula-
zione ad impulsi, il valore del condensatore C8 BUZZER E ALTOPARLANTI NC
può essere ridotto.
Il segnale, presente sui terminali di C8 viene ap- Sull'elenco componenti appare prescritto, per
plicato sia al microamperometro A, attraverso il l'altoparlante AP, un modello con impedenza di
trimmer R5, sia alla base del transistor TR2 tra- 100 ohm. Tuttavia, coloro che non riuscissero a Flg, 6 - Il modello di altoparlante descritto, con impe-
denza di 100 ohm, può essere sostituito con uno dei
AP
mite la resistenza R6. reperire un simile componente, potranno ugual- tre sistemi di trasduzione acustica qui illustrati ed am-
Il transistor TR2 è cablato in forma di oscillatore mente risolvere il problema della segnalazione piamente commentati nel testo. Ovvero, con un buzzer
a sfasamento e pilota un classico oscillatore a acustica ricorrendo ad una delle tre soluzioni illu- B, con un altoparlante di impedenza fino a 47 ohm o
bassa frequenza, nel quale il segnale di colletto- strate in figura 6. con uno da 8 ohm e trasformatore d'uscita.
re, già per sua natura sfasato di 180° rispetto a La prima di queste, riportata in alto di figura 6,
quello di base, subisce un'ulteriore sfasamento di interpreta la sostituzione dell'altoparlante con un
altri 180° per la presenza dei tre condensatori CS buzzer di tipo piezoelettrico, senza circuito elet-

266 267
zato, l'indicazione, in assenza di segnali, avviene oscilla. Per valori inferiori a 0,8 V, invece, il tran-
ad un terzo circa della scala. Ma quando davanti sistor non oscilla, anche se molto dipende dalla
alla cellula solare si pone un telecomando perfet- resistenza R7, il cui valore è assai critico. Può ca-
tamente funzionante, con uno dei suoi tasti pre- pitare, infatti, che in assenza di segnale in entrata
muti, allora l'indice del microamperometro scatta del circuito, ovvero senza il telecomando in fun-
repentinamente per raggiungere il fondo-scala, zione davanti alla cellula fotovoltaica, l'oscillato-
sopportando la massima deviazione possibile, re rimanga permanentemente in attività. Ciò vor-
mentre dall'altoparlante AP fuoriesce un fischio. rà significare che il coefficiente di amplificazione
Se poi il telecomando in prova, ovviamente in di TR2 è talmente elevato da far oscillare ugual-
condizioni di perfetta efficienza, è del tipo ad im- mente il transistor, anche se debolmente. A que-
pulsi, non potendo l'indice dello strumento segui- sto inconveniente si pone rimedio elevando il va-
re questi a causa dell'inerzia meccanica, si verifi- lore assegnato alla resistenza R7 a 470.000 ohm
cherà una vibrazione veloce dell'indice stesso su o 560.000 ohm. Al contrario, qualora il coeffi-
un tratto di scala della lunghezza di un centime- ciente di amplificazione di TR2 fosse molto bas-
tro. Contemporaneamente, dall'altoparlante usci- so, il valore di R7 va adeguatamente ridotto.
rà un fischio, questa volta modulato. Ma se il te- Poiché il progetto, nello stato di riposo, assorbe
lecomando non funziona perché guasto o fornito una corrente di 1 mA, che ammonta a 10 mA
di pila esaurita, non succede proprio nulla, l'alto- quando TR2 è in condizioni di oscillazione e l'al-
parlante rimane muto e lo strumento segnala il toparlante utilizzato è quello prescritto con im-
passaggio di una piccolissima corrente. pedenza di 100 ohm, si è ritenuto opportuno di
Naturalmente quanto finora asserito rimane vali- evitare l'uso di un interruttore di alimentazione
do se il dispositivo viene tenuto al riparo della lu- generale, sostituendolo con un semplice pulsante,
ce diretta, ossia con la cellula solare desensibiliz- di tipo normalmente aperto, che consente il con-
zata rispetto a radiazioni diverse da quelle gene- sumo di corrente soltanto durante le prove dei
rate dal telecomando. telecomandi. Con tale accorgimento, l'alimenta-
tore del provatelecomandi può essere rappresen-
tato da una piccola pila a 9 V.
CONTROLLI ED ACCORGIMENTI Concludiamo ricordando che, nel caso in cui si
dovessero riscontrare interferenze con segnali a
Vale la pena, a montaggio ultimato, di controlla- radiofrequenza nello stadio d'entrata, pilotato
re con un tester se il circuito oscillatore funziona. dal transistor TRl, misurabili ovviamente sotto
11 puntale positivo dello strumento, per tale mi- forma di tensioni sui terminali del condensatore
sura, deve essere applicato sul catodo del diodo C8, con la cellula fotovoltaica oscurata, occorrerà
al germanio DG 1, quello negativo sulla linea del- inserire nello stadio un filtro passa basso, costi-
la omonima alimentazione, che si identifica, in tuito da un condensatore ceramico da 330 pF,
10,5 cm x 4,5 cm il circuito stampato, il cui dise- TARATURA ED IMPIEGO questo caso, con la massa del provatelecomandi. collegato in parallelo con la resistenza Rl, e da
gno in grandezza reale è pubblicato in figura 3. Orbene, se il valore di tensione rilevato è supe- una resistenza da 4.700 ohm applicata in serie al
Dai terminali 1 - 2 del modulo elettronico parto- riore a 0,8 V, ciò starà a significare che TR2 condensatore Cl.
no i conduttori che raggiungono i morsetti della La polarizzazione di base del transistor TR2 è
cellula solare. Ma in fase di saldatura a stagno di mantenuta ad un livello insufficiente ad innesca-
questi conduttori occorre far bene attenzione a re le oscillazioni (1.000 Hz : 2.000 Hz), allo sco-
collegare il terminale 1 del modulo con il morset- po che, soltanto quando arriva corrente dai due
to positivo della cellula ed il terminale 2 con il diodi al germanio DG 1 - DG2, la polarizzazione
morsetto negativo. Ad ogni modo, per evitare er- stessa diventi sufficiente.
rori di cablaggio, è consigliabile utilizzare, per la
tensione positiva, uno spezzone di conduttore di
color rosso e per quella negativa un conduttore
Il trimmer R5 va quindi regolato in modo che
l'indice del microamperometro A rimanga tutto
spostato verso il fondo scala quando è presente il
Un'idea vantaggiosa:
nero. segnale erogato dal telecomando. Tuttavia, du-
Sui terminali 6 - 7 del modulo si collega, tramite rante l'impiego del provatelecomandi, ci si accor-
due conduttori, anche dello stesso colore, l'alto-
parlante con impedenza di 100 ohm, sostituibile,
gerà che, in assenza di segnali, l'indice dello stru-
mento, ovviamente con il pulsante Pl premuto e l'abbonamento annuale a
come è stato detto, con altri trasduttori elettroa- quindi con il circuito alimentato, non rimane fer-
custici nel modo suggerito in figura 6. mo sul valore zero di inizio scala. Perché attra-
Il microamperometro, da 100 A fondo-scala,
collegato sui terminali 3 - 4 del modulo, può es-
sere sostituito con un tester commutato nella mi-
sura di correnti continue e sulla portata di 50 A
verso le resistenze R6 - R7 scorre un po' di cor-
rente, che non disturba affatto le operazioni di
controllo, ma dimostra che il provatelecomandi è
in funzione.
ELETTRONICA PRATICA
fondo-scala. A seconda del tipo di strumento analogico utiliz-
269
268
Sperimentazioni
di elettrocolture
su vasi e terreni.

Crescite vistose, in taluni vegetali,


ma prive di interesse in altri.

PIANTE E FIORI
ELETTROCOLTTVATI L'applicazione
del dispositivo è consentita
solamente agli operatori adulti.
Il tema che ci accingiamo a svolgere interessa gli fiori risale ai principi del nostro secolo, quando
appassionati di giardinaggio e i piccoli coltivatori un fisico finlandese, dopo una escursione polare,
di ortaggi. Perché ci proponiamo di suggerire a si accorse che la veloce crescita della vegetazione
tutti costoro un semplice trattamento elettrico nel corso della breve estate artica era dovuta
delle piante, in sostituzione dell'uso dei più tradi- esclusivamente alle caratteristiche elettriche del-
zionali fertilizzanti, che in buona parte inquinano l'atmosfera presente a quelle latitudini. Lo stesso
la natura coi nitrati in essi contenuti, compromet- scienziato, poi, riprodusse nel proprio laboratorio
tendo il grado di purezza dell'acqua presente in le medesime condizioni atmosferiche constatate
superficie e nel sottosuolo. Ma questo suggeri- nella zona artica, aumentando peraltro l'intensità
mento vuole pure essere un invito ai lettori per nomeni di influenza elettrica sul mondo vegetale.
di corrente che normalmente scorre tra aria e
sperimentare e conoscere quali e quanti vegetali piante ed accorgendosi, ben presto, che le strut- Possiamo invece invitare gli appassionati di que-
reagiscono favorevolmente all'elettricità, in parti- ture vegetali dimostravano un grande, abnorme sto settore dell'elettronica a realizzare un sempli-
colari luoghi e condizioni atmosferiche e per in- sviluppo. ce apparato in versione miniaturizzata, sufficien-
traprendere una nuova tecnica che si potrebbe temente economico e di facile impiego, da speri-
Quegli esperimenti furono successivamente ri-
definire di "elettrocoltura". presi nel tempo da altri appassionati e studiosi e mentare su una pianta che vive in un vaso o, tut-
Prima di iniziare la descrizione dell'apparato che, sempre si riscontrò la veridicità del fenomeno di t'al più in un piccolo appezzamento di terreno,
a nostro avviso, provoca il rigoglio di molte crea- influenza elettrica positiva sulle piante. come avremo modo di consigliare nel corso del-
ture vegetali, vogliamo appena ricordare che la Ovviamente, non è possibile proporre ai nostri l'articolo.
sollecitazione artificiale dello sviluppo di piante e lettori una sperimentazione su larga scala dei fe-
ALCUNE PREMESSE

Iniziamo ora la presentazione dell'apparato elet-


tronico attraverso due premesse, una di carattere
psicologico, l'altra di natura fisiologica.
L'apparato qui descritto interessa principalmente i lettori ap- Con la prima vogliamo avvertire i lettori a non
credere eccessivamente in risultati magici deri-
passionati di giardinaggio e i piccoli coltivatori di ortaggi, che vanti dal dispositivo descritto nelle pagine succes-
non desistono mai dalla sperimentazione di metodi nuovi di sive, dato che ci si accorgerà subito che in certi
coltura, mirati al miglioramento del loro prodotti. casi la crescita vegetale sarà appariscente, ma in
altri invece sarà deludente. Per esempio, le virtù
elettriche potranno rivelarsi soltanto se abbinate
ad operazioni di innaffiamento abbondanti, su-
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272 273
quindi, varia da 220 Vca a 9 Vca e da 9 Vca a sti pensare che, collegando fra i terminali 3-4
220 Vca, misurabili sull'avvolgimento primario del progetto di figura 1 un microamperometro, in
(P) di TI. Con questo sistema si raggiungono due serie con una resistenza da 40 megaohm, che si
scopi precisi: il perfetto isolamento dalla rete e aggiunge a quelle già presenti sull'uscita (Rl -
l'impiego di elementi (Tl - TI) di basso costo e R2), componendo così un totale di 40 megaohm
facile reperibilità commerciale. Infatti, volendo + 20 megaohm = 60 megaohm, si legge un va-
sostituire i due trasformatori Tl e TI con uno so- lore di intensità di corrente di appena 50 A che,
lo a rapporto unitario, vale a dire con tensione di sul carico di 60 megaohm, riduce la tensione elet-
220 Vca sul primario e 220 Vca sul secondario, si trica a 3.000 V.
sarebbe certamente semplificato il circuito ed il Concludendo, poiché il circuito di figura 1 lavora
1 risultato sarebbe stato lo stesso, ossia quello del- senza carico, ovvero si comporta come un sempli-

I 8% l'isolamento dalla rete. Ma il problema vero e


proprio, di natura esclusivamente commerciale,
sarebbe sorto al momento dell'acquisto del com-
ponente che, essendo di bassa potenza, non su-
ce generatore di elettricità statica, la tensione sui
morsetti di uscita si aggira intorno ai 4.000 V ±
5.000 V. Ma questa tensione è fisiologicamente
appena percettibile, mentre la scossa sui termina-
periore ai 5 W, difficilmente lo si sarebbe trovato li dei condensatori può essere veramente notevo-
nel commercio al dettaglio in una singola unità e le. Si faccia bene attenzione, quindi, durante il
ad un prezzo sostenibile da tutti. Pertanto, con la funzionamento del dispositivo, a non toccare mai
soluzione adottata dei due trasformatori, di pic- il moltiplicatore di tensione. Del resto ci è capita-
3 cola potenza e basso prezzo, siamo certi che tutti


to altre volte di affermare che gli effetti pericolo-
potranno agevolmente rifornirsi di tali compo- si dell'elettricità per l'organismo umano vanno
nenti e realizzare il progetto di figura 1. individuati nei valori delle correnti e non in quel-
I due trasformatori T1 e TI, lo ripetiamo, debbo- li delle tensioni. Perché il pericolo non proviene
no essere perfettamente uguali, con potenza di dall'alta tensione, ma dalla quantità di corrente,
Flg. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stampato che il lettore deve com-
porre su una basetta supporto di vetronite, di forma rettangolare, prima di iniziare
valore compreso fra i 3 W e i 5 W e con avvolgi- da questa provocata, che può scorrere attraverso
la costruzione del modulo elettronico. mento primario a 220 Vca. Gli avvolgimenti se- il nostro corpo. Ora, se è vero che il dispositivo è
condari, invece, possono anche essere di valore un generatore di alta tensione e che ovviamente
diverso dai prescritti 9 Vca, purché assolutamen- occorre difendersi dalla possibile quantità di cor-
te identici. Per esempio entrambi da 6 Vca - 8 rente che può erogare, è altrettanto vero che il
Vca - 9 Vca - 12 Vca - 15 Vca - 24 Vca. collegamento in cascata dei 14 diodi presenta un
La possibilità di scelta delle tensioni sui seconda- notevole impedimento al passaggio della corren-
ri facilita ancor più l'operazione di acquisto di Tl te la quale, come è stato detto, può raggiungere
e T2. il valore massimo di 50 A su un carico resistivo
periori a quelle normali. Non serviranno a nulla, del dispositivo. Tuttavia, ogni pericolo sarà scon- di 60 megaohm. L'impedimento al passaggio di
invece, se le giornate saranno molto calde, con giurato, se il circuito verrà realizzato attentamen- una corrente pericolosa per l'operatore è poi
MOLTIPLICATORE DI TENSIONE esaltato dalla presenza delle due resistenze limi-
esposizione delle piante ad un sole infuocato, te, secondo le istruzioni da noi elencate e se que-
quando il trattamento dovrà essere interrotto, sto verrà impiegato prudentemente. tatrici di corrente R1- R2, collegate in serie con
La tensione di 220 Vca, presente sull'avvolgimen- il conduttore della tensione positiva uscente dal
per non creare danni maggiori. E a questo pro- to primario (P) del trasformatore TI viene invia-
posito vorremmo consigliare i lettori ad equipag- circuito.
ta ad un circuito moltiplicatore di tensione, com- Possiamo qui concludere la descrizione del cir-
giare il nostro dispositivo con un circuito a relè, ANALISI DEL PROGETTO posto da 14 diodi al silicio e 14 condensatori non
azionato da una cellula fotoelettrica e collegato cuito moltiplicatore di tensione ricordando che,
polarizzati, con elevata tensione di lavoro. E que- per generare una tensione continua tanto elevata
in serie con la linea di alimentazione, con lo sco- Il circuito pubblicato in figura 1 è un generatore sti compongono quattordici cellule· che, lavoran-
po di introdurre nel sistema un razionale mezzo di elettricità statica, alimentato con la tensione di come quella prima menzionata, si sarebbe potuto
do in rettificazione, presentano un valore di pic- utilizzare un trasformatore con opportuno rap-
automatico di controllo, in grado di sospendere il rete, ma elettricamente isolato da questa tramite co della tensione di:
trattamento nelle condizioni sfavorevoli prima un sistema di trasformazione elettrica. porto di trasformazione, seguito dalla solita cel-
menzionate. Fra l'elettrodo di uscita positivo e massa è pre- lula rettificatrice, composta da uno o più elemen-
Talvolta può essere necessario abbinare il tratta- sente la tensione di 4.300 Vcc circa, in assenza di
220x 1,4 = 308 V ti rettificatori e uno o più condensatori di livella-
mento elettrico con uno a base di fertilizzanti or- carico è di 3.000 Vcc circa con un carico di 60 mento.
Ora, essendo 14 le cellule che compongono il Una tale soluzione, tecnicamente ineccepibile
ganici. megaohm. Come è facile arguire, dunque, non si moltiplicatore di tensione, il circuito eroga a vuo-
La seconda premessa, sulla quale vogliamo ri- tratta di un giocattolo, ma di un apparato che sotto l'aspetto teorico, non poteva tuttavia essere
to, la tensione complessiva di: accettata in pratica, a causa delle notevoli diffi-
chiamare l'attenzione del lettore, riguarda l'inco- soltanto gli adulti possono utilizzare con grande
lumità dell'operatore. Dato che in alcuni punti attenzione. coltà realizzative di ordine commerciale. Perché
308 x 14 = 4.312 V il trasformatore di bassa potenza, in grado di ele-
del circuito è presente una tensione continua di Il trasformatore Tl abbassa la tensione di rete
valore molto elevato, in grado di procurare danni dal valore di 220 Vca a quello di 9 Vca, che viene vare la tensione di rete di 220 Vca a quella di
Tale valore diminuisce ovviamente quando sull'u- 4.000 Vca non si trova in alcun negozio e dovreb-
fisiologici assai spiacevoli. Ecco perché, nel pro- successivamente applicato all'avvolgimento se- scita del circuito è inserito un qualsiasi carico. E
sieguo dell'articolo, ci capiterà più volte di racco- condario di un secondo trasformatore (TI) per- be essere appositamente costruito, sottoponendo
ciò perché la corrente in gioco è debolissima. Ba- il dilettante ad una spesa eccessiva. Ma anche il
mandare al lettore la massima prudenza nell'uso fettamente identico a Tl. La tensione alternata,
275
274
CONTEN. METALLICO

,=// ISOLATORE
LN
I
(7'=o....
"yo
C/RC. ELETTR. use. HT

Flg. 4- Realizzazione pratica del generatore di alta tensione dentro un contenitore


di alluminio, da cui il modulo elettronico (CIRC. ELETTR.) deve rimanere ben iso-
lato. L'elettrodo positivo della tensione d'uscita è rappresentato da un isolatore di
porcellana o di altro materiale.

Flg. 5- Esempio di appllcazlone del generatore di alta tensione ad una coltura di


ortaggi In piccolo appezzamento di terreno. L'elettrodo positivo dell'apparato è
applicato ad una rete metallica molto sottile e sospesa sopra la vegetazione per
mezzo di Isolatori.

diodo rettificatore, in grado di sopportare una vetronite, di forma rettangolare e delle dimensio-
tensione di valore superiore al doppio di quella ni di 15,2 cm x 7,1 cm.
desiderata, non è reperibile in commercio. Come Nell'applicare i quattordici diodi al silicio, si ten-
non si può facilmente acquistare un condensato- ga presente che tutti questi debbono rimanere
re di livellamento a basso prezzo, in condizioni di orientati nel modo segnalato nel piano costrutti- è. Perché in questo caso si tratta di un pezzo di Il secondo metodo è quello illustrato in figura 5 e
tollerare, sui suoi terminali, una tensione di al- vo di figura 2, con l'elettrodo di catodo rivolto cavo RG58, dal quale è stata tolta la calza metal- consiste nel sovrapporre alla coltura una rete me-
meno 6.000 V. verso la parte interna della basetta supporto. lica. In sostanza, del cavo RG58 rimane soltanto tallica costruita con filo metallico sottile e stagna-
I due trasformatori Tl - T2 sono applicati con gli il conduttore interno con il suo isolamento. to, del tipo di quelle impiegate per la chiusura
avvolgimenti primari (P) rivolti verso l'esterno, dei pollai, che sono assai leggere.
MONTAGGIO DELL'APPARATO mentre i secondari (S) rimangono affacciati. L'isolamento della rete dai quattro paletti di so-
Dunque, rispettando le condizioni citate, il gene- IMPIEGHI DEL DISPOSITIVO stegno si ottiene con quattro isolatori in porcella-
Il montaggio del generatore di alta tensione va ratore deve funzionare immediatamente, purché na o, comunque, adatti per impianti a radiofre-
fatto dentro un contenitore di alluminio, come siano state fatte delle saldature a stagno perfette Trattandosi di un apparato elettrico sperimenta- quenza e reperibili nei negozi di vendita al detta-
quello pubblicato in figura 4, che è dotato di una ed i componenti siano tutti efficienti. le, questo potrà essere applicato a piante e fiori glio di materiali elettronici. Questi, in ogni caso,
grossa presa di terra con vite a farfalla. I quattordici condensatori e le due resistenze di in molti modi diversi, la cui scelta è lasciata al vanno ripuliti di tanto in tanto, onde garantirne
Dentro il contenitore si introduce il modulo elet- limitazione di corrente Rl - R2 non sono compo- lettore. Noi tuttavia possiamo qui suggerire due la funzione isolante, che può venir meno a causa
tronico riprodotto in figura 2, avendo cura di fis- nenti polarizzati e possono essere inseriti nel cir- metodi principali, adottabili nel caso di una pian- di sovrapposizioni di polveri, fuliggini e smog.
sarlo alla scatola metallica per mezzo di quattro cuito con qualsiasi orientamento. Questa stessa ta che viva in un vaso o di ortaggi coltivati in un L'elettrodo negativo dell'apparato, come indicato
distanziali, in grado di tenerlo separato sulla di- osservazione si estende pure alla lampada spia al piccolo appezzamento di terreno. in figura 5, raggiunge, tramite filo conduttore di
stanza di un centimetro almeno, onde evitare pe- neon LN, che deve essere di tipo con resistenza Il primo metodo consiste nel sistemare il vaso in una certa sezione, un picchetto metallico confic-
ricolosi cortocircuiti. incorporata. un piatto metallico, al quale si collega il condut- cato nel terreno circostante la coltura.
La realizzazione del modulo generatore di alta Il conduttore, che collega il terminale 4 del cir- tore proveniente dall'elettrodo negativo di uscita Concludiamo qui l'argomento trattato, racco-
tensione si ottiene secondo quanto illustrato in cuito stampato con l'elettrodo d'uscita HT, prov- del dispositivo, mentre l'elettrodo positivo è rap- mandando di interrompere sempre l'erogazione
figura 2, dopo aver composto il circuito stampa- visto di isolatore ceramico o in porcellana, può presentato da un cerchio di filo di rame, posto dell'alta tensione prima e durante le operazioni
to, il cui disegno in grandezza reale è pubblicato sembrare uno spezzone di filo flessibile, uguale a sopra la pianta, ma non in contatto elettrico con di annaffiatura e con l'augurio che, questa volta,
in figura 3. quelli uscenti dai terminali 1 - 2 - 3 e chiaramen- questa e sorretto da una piccola asta di rame av- sia proprio il vostro praticello ad essere più verde
La basetta supporto del modulo è di bachelite o te segnalati nello schema di figura 4. Ma così non vitata sull'elettrodo positivo. di quello del vicino.
276 277
Un dispositivo
di grande
contenuto didattico.

6Ve- 12 V - 24 V

LAMPEGGIATORE Utile ai camionisti, agli automobilisti, e ai motociclisti.


Può servire in mare, nei campeggi di montagna e come se-
gnalatore di lavori in corso.

IN CC CON SCR
L'utilità del lampeggiatore, presentato in questa batteria dell'auto a 12 Vcc o da quella della moto zione circuitale, l'SCR si spegne e rimane in atte- note introduttive, ricordando quali e quante pos-
sede, può essere avvertita in molti settori del la- a 6 Vcc. Perché in regime di alimentazione in sa di un nuovo impulso, o livello logico sul gate. sono essere le occasioni in cui il lampeggiatore
voro, dello sport, degli antiinfortuni. Ma la carat- continua, il diodo controllato SCR, una volta in- Con l'alimentazione in alternata, invece, le cose può divenire utilissimo.
teristica di maggior rilievo del progetto va ravvi- nescato, difficilmente può essere interdetto, se cambiano, dato che l'SCR conduce sempre in un Cominciamo col dire che il solo triangolo rosso,
sata nell'aspetto didattico circuitale del dispositi- non quando la corrente di anodo-catodo raggiun- sol senso, alla stregua di un comune diodo a se- catarifrangente, obbligatorio per tutti gli auto-
vo, nel quale si riesce a spegnere un SCR, pur la- ge un livello di intensità inferiore a quella di miconduttore e la corrente raggiunge il valore mezzi, non è sufficiente a segnalare una sosta ob-
vorando in regime di tensione continua, quella "mantenimento". Soltanto in questo caso, oltre a zero ogni volta che la tensione inverte le sue po- bligata quando fa buio. Perché, in coppia con
derivata da una batteria di camion a 24 Vcc, dalla quello, ovviamente, di interruzione dell'alimenta- larità, ovvero due volte per ogni ciclo di rete. questo, conviene sempre installare un segnalato-
Per spegnere un SCR, alimentato in tensione re ottico, per la propria ed altrui sicurezza, even-
continua, occorre generare un impulso che an- tualmente schermando la lampada con un riflet-
nulli, almeno per un istante, la corrente, oppure tore rosso o giallo. E poiché gli autoveicoli pos-
che inverta la tensione anodo-catodo. E ciò, ge- sono essere equipaggiati con batterie da 24 Vcc e
neralmente, si ottiene mediante un secondo dio- 12 Vcc, le prime montate sui mezzi pesanti, le se-
do controllato, dato che l'impulso deve essere conde sulle autovetture, i nostri tecnici, nel pro-
L'adattabilità di questo semplice, ma originale progetto di pari o superiore, in corrente, all'intensità di cor- gettare il lampeggiatore, hanno tenuto conto di
lampeggiatore, ai tre principali modelli di accumulatori, at- rente condotta dall'SCR principale. Quindi serve queste diversità, estendendone l'impiego anche
tualmente in dotazione agli automezzi e ai motocicli, conferi- un circuito di potenza e non di semplice control- ai motocicli con batterie a 6 Vcc, purché al diodo
sce al dispositivo un carattere di grande interesse per tutti i lo, anche se deve agire con interventi di tempo zener DZ e alla lampada LPl si attribuiscono op-
dilettanti di elettronica. brevissimi che, mediamente, non si avvalgono di portuni valori, mentre tutti gli altri elementi cir-
potenze elevate. Ma di ciò si parlerà più avanti, cuitali rimangono gli stessi.
in sede di analisi del circuito teorico di figura 1, Il nostro lampeggiatore può servire ancora ai gui-
mentre per ora conviene chiudere queste poche datori di macchine agricole e ruspe, a coloro che
278
279
S1

si "e
J I

DZ le c g, a
es
UJT Il -- Il Il / Il Il e
6-12-24V
e

L I I l ± A A {C} A

L._, -·-·-·
-'
Fig. 1- Schema teorico del lampeggiatore alimentato in continua con batterie di Flg. 2- Schema compositivo del modulo elettronico del lampeggiatore descritto
automezzi. Le linee tratteggiate racchiudono la parte circuitale destinata a rappre- nel testo. Si noti il particolare sistema di montaggio dei due SCR, realizzato trami-
sentare il modulo elettronico del dispositivo. Il trimmer R5 regola il tempo di ac- te due piccoli radiatori in grado di favorire la dispersione del calore quando la
censlone della lampada LP1 rispetto a quello di spegnimento. lampada di carico di SCR1 è di elevato wattaggio.

-----COMPONENTI----- esercitano la piccola navigazione con barche o schema teorico di figura 1, è il diodo zener DZ,
gommoni, a tutti i portatori di soccorso e a chi ovvero il componente che, assieme alla lampada
deve segnalare l'attuazione di lavori straordinari LPl, può assumere tre diversi valori, a seconda
Condensatori R5 = 1.000ohm (trimmer) od occasionali. del tipo di batteria impiegata per alimentare il
C1= 2,2F (non polarizz.) R6 = 180ohm- 1/2W Anche i campeggiatori possono ritenere utile circuito. Lo zener, infatti, dovrà essere da 9 v-1
C2 = 10.000pF R7 = 1.000ohm- 1/2 W questo indicatore ottico, naturalmente quelli che W per batterie a 6 V, da 15 v-1 W per batterie
C3 = 10.000 pF scelgono località e posizioni isolate, dove la sera a 12 V e da 28 V - 1 W con batterie a 24 V, come
C4= 10F(non polarizz.) Varie non è più agevole ritrovare la via di casa, quando segnalato nella seguente tabellina:
C5 = 100 F-63 VI (elettrolitico) ci si attarda fra i boschi o i dirupi. In questo tipo
UJT = 2N2646
SCR1 = C106D
di applicazione, però, il lampeggiatore deve esse-
Resistenze SCR2 = C106D re accoppiato ad un interruttore crepuscolare, in
DZ = diodo zener (9- 15-28V- 1W) grado di accendere automaticamente la lampada Batteria Diodo zener
R1= 220.000ohm- 1/2W al calar della notte.
R2 = 1.500ohm- 1/2W LP1 = lampada 10W(6- 12-24V)
R3 = 180ohm- 1/2 W S1 = interrutt. 6V
ALIM. = batteria (6- 12-24V) 9V-1 W
R4= 47ohm- 1/2W 12V 15V-1W
COMPORTAMENTO CIRCUITALE 24 V 28V-1W

Il primo elemento, presente sulla sinistra dello


280 281
I
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carica lenta -@
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Mg g llk

Lo zener DZ assume il compito di proteggere il Il transistor UJT è un generatore di impulsi, che 1= [MP 2%IMP
transistor UJT da impulsi induttivi di tensione, funziona come monostabile, retriggerabile, au-
sempre presenti quando il dispositivo vien fatto toinnescato, a partire dalla carica del· condensa-
funzionare a bordo di automezzi con motore ac- tore Cl, alimentato, tramite la resistenza Rl, di-
ceso. rettamente dalla linea della tensione positiva sta- Fig. 5 - Con questi due schemi integrativi, ampiamente esaminati nel testo, il letto-
re può ulteriormente chiarire i concetti di innesco e disinnesco dei due SCR, che
pilotano le accensioni ed i conseguenti spegnimenti della lampada lampeggiatrice.

@
bilizzata dal diodo zener DZ. Tuttavia, qualora il grazie alla forte corrente di scarica di C4, se que-
circuito dovesse funzionare in ambienti ricchi di sto ha avuto il tempo di caricarsi completamente.
disturbi elettrici, è consigliabile collegare, in pa- Durante il processo di scarica del condensatore
rallelo con il diodo zener, un condensatore cera- C4, l'anodo di SCRl diventa negativo ed interdi-
mico da 470.000 pF - 50 VI.
ce il semiconduttore. L'impulso di corrente è
t
.e-, --- - - ____ _,_ - --
Una volta raggiunta la soglia di scatto, il conden-
satore Cl si scarica, attraverso l'UJT, sulla resi-
stenza R4, apportando, tramite i due condensato-
comunque di poco superiore al valore della nor-
male corrente del carico, valutata sul punto cir-
cuitale A (anodo di SCR1), che diventa negativo,
ri C2 - C3, un impulso positivo su entrambi i gate essendo l'altro terminale della lampadina LPl
dei due SCR. Eppure, soltanto SCRl, dopo aver collegato con la linea di alimentazione positiva.
ricevuto l'impulso attraverso il condensatore C2, Controllando la posizione del cursore del trim-
si innesca, mentre SCR2 rimane bloccato. Infatti, mer R5, è possibile regolare il tempo di accensio-
il carico presente sull'anodo di SCRl è basso, ne di LPl rispetto a quello di spegnimento. E a
perché rappresentato dalla lampada LPl che, a questo proposito segnaliamo che un tempo di ac- i
O freddo, assume il minimo valore resistivo ed è
quindi in grado di superare il valore della corren-
te di mantenimento; contrariamente a quanto ac-
censione del 20% del ciclo è più visibile di uno al,
50%, consentendo altresì un risparmio del 60%
in termini di energia, il che è assai importante
cade per SCR2 che, avendo sull'anodo un carico nelle alimentazioni con batteria.
Flg. 4 - Il diagramma, qui riportato, interpreta Il comportamento della tensione sul- resistivo troppo elevato (R7 = 12.000 ohm), non
l'anodo di SCR1, che si innesca quando la tensione assume Il valore zero e si di-
sinnesca quando la tensione raggiunge il valore massimo positivo. L'Impulso ne- può raggiungere la corrente di mantenimento e
gatlvo, proveniente dalla scarica di un condensatore, disinnesca SCR1, ripristi- rimane spento. In queste condizioni, però, il con- SCHEMI INTEGRATIVI
nando Il ciclo. densatore C4 si carica attraverso la resistenza R7
e al prossimo impulso, emesso dall'UJT, mentre I concetti fin qui esposti, relativi al comporta-
SCR 1 non reagisce, trovandosi già in conduzione, mento dei due SCR in presenza degli impulsi de-
SCR2 entra momentaneamente in conduzione, rivanti dall'UJT, vengono ripetuti a parte per
282
283
Q = 15V
Y = 30V
F = 50V MANUALE DEI DIODI
+ / A
B
C
= 100V
= 200V
= 300 V E DEI TRANSISTOR
D = 400V
o E = 500V L. 13.000
M = 600V
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
Sulla sinistra di figura 7 è disegnato il modello con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
caratteristiche di circa 1.200 transistor e
più comune di C106D, ma questo è pure reperi- 140diodi.
bile in commercio con aletta esterna al conteni- L'opera vuol essere una facile guida, di
tore, mentre le connessioni rimangono le stesse. rapida consultazione, nel laboratorio
In ogni caso ricordiamo che pure altri modelli di hobbystico, dove rappresenta un ele-
SCR, diversi dal C106D, ma dotati delle stesse mento integrante del corredo abituale
caratteristiche, possono essere utilmente montati delle attrezzature.
o nel circuito del lampeggiatore. Il quale lavora
elettricamente bene anche con lampade di eleva-
ta potenza, per esempio con quelle da 12 V- 45
W. Tuttavia, ricordando che il filamento presenta
MANUALE
DEI

+ una certa inerzia al passaggio della corrente, la 1ODI E DEI TRANSISTOR

Fig. 6 - Disegno, in grandezza reale, del circuito stampato da riportare su una del-
le due facce di una basetta supporto destinata a ricevere il cablaggio del modulo
elettronico del lampeggiatore.


41 '.4%
•- J1 ~. e I~
la '
i
_"e
mezzo dei due circuiti integrativi pubblicati in fi-
gura 5. Cominciamo quindi a considerare lo
schema di sinistra, relativo al comportamento de-
chiaramente, sotto l'aspetto analitico, quanto fi-
nora detto. La tensione sull'anodo di SCRl cre-
sce dal valore zero a quello massimo, fino a
quando SCRl si disinnesca e la lampada LPl si
a SCR
-=
UJT

7a
--k/f=:=/)}--
±
i
''
gli SCR al sopraggiungere del primo impulso.
Quando nel progetto di figura 1 si interviene sul-
l'interruttore Sl per chiuderlo ed alimentare il
spegne. Poi, quando la tensione ritorna a zero,
SCRl si innesca nuovamente e la lampada LPl si
C106 --
lk--
_.+ """
+Ro"
dispositivo, sul punto A, a sinistra di figura 5, la accende. L'impulso di tensione negativa, genera-
tensione è positiva, mentre sul punto B tarda un to dalla scarica del condensatore C4, disinnesca bl
po' a diventare positiva. Ma quando sui due gate SCRl ripristinando il ciclo. Tra i principali argomenti trattati, ricor-
L'impulso negativo ha un valore quasi pari a diamo:
arriva contemporaneamente il primo impulso, il
punto A va a zero volt, almeno teoricamente, quello della tensione continua di alimentazione. b2 Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
perché in realtà si può misurare un + 1 V. Il Il ciclo, teoricamente raffigurato attraverso i due duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
punto B, invece, non raggiunge lo O V, in quanto schemi di figura 5, si ripete poi all'infinito, finché varicap - Diodi zener - Transistor -
la poca corrente che attraversa la resistenza R7 il circuito rimane alimentato. Aspetti strutturali - Amplificazione a
non riesce a mantenere innescato l'SCR. Ma il k a g transistor - Configurazioni - Piedinature -
condensatore C4, nel frattempo, si va caricando e Sigle - Riferimenti guida.
quando arriva il secondo impulso (schema a de- SCR MODELLO C 106
stra di figura 5) anche il punto B va a O V, perché
l'SCR2, grazie all'apporto energetico del conden- Il modello di SCR consigliato per la realizzazio- Fig. 7 - Piedinature dei due principali semiconduttori
satore C4, possiede ora l'energia elettrica neces- ne del lampeggiatore è il C106D, che presenta le montati nel dispositivo lampeggiatore: a sinistra l'SCR
seguenti caratteristiche: 400 V con 4 A, mentre modello C106, a destra l'UJT, i cui tre elettrodi rappre-
saria per innescarsi e condurre corrente. Ma C4, sentano l'emlttore, la seconda base (b2) e la prima
scaricandosi, ossia nel cedere la propria energia, la corrente di gate trigger Igt è quella tipica di 30 base (b1).
genera un impulso negativo sul punto A, che + 40 A.
provvede a disinnescare SCR 1. L'ultima lettera della sigla dell'SCR identifica la
Il diagramma, riportato in figura 4, interpreta tensione con le seguenti corrispondenze:

284 285
lo di potenza superiore. modo illustrato in figura 2 e in figura 8. Ossia, in
Per quoto riguarda le lampadine a filamento, si un primo tempo si realizza il modulo elettronico
deve osservare che queste assumono un compor- di figura 2, poi si completa il tutto come segnala-
tamento diverso, rispetto alla corrente che le at- to in figura 8.
traversa, a seconda della temperatura raggiunta. Il modulo elettronico va composto su una basetta
Per esempio, si può dire che una lampada con supporto di materiale isolante, di forma rettango-
resistenza a caldo di 29 ohm, a freddo assume un lare, delle dimensioni di 10 cm x 7 cm, riportan-
LPJ valore resistivo di soli tre ohm. E ciò significa
rosso @ che, durante il periodo iniziale di accensione, la
do, su una delle due facce di questa, il circuito
stampato, il cui disegno in grandezza reale è pub-
lampadina assorbe una corrente elevatissima. Ec- blicato in figura 6.
co perché, nel lampeggiatore, non si possono uti- I due SCR vanno montati su due piccoli radiato-
lizzare le normali pile, mentre occorrono le bat- ri, con lo scopo di favorire la dispersione del ca-
2 terie o accumulatori per auto, in grado di fornire lore in caso di elevate potenze in gioco, ovvero
3 una corrente adeguata alle richieste del progetto. con impiego di lampadine di grande wattaggio,
tenendo conto che le alette di questi componenti

=
sono elettricamente collegate con gli anodi e che,
nero MONTAGGIO fra i due SCR, soltanto SCRl dissipa potenza,
avendo come carico la lampadina, mentre il cari-
La costruzione del lampeggiatore si esegue nel co di SCR2 è limitatissimo.

ALIMENTAZ.
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
CIRCUITO ELETTRON. mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
Flg. 8-Per non rappresentare una resistenza al passaggio della corrente, I due tante.
cavetti, provenienti dai morsetti della batteria, dovranno avere un certo spessore Il volumetto è di facile e rapida consultazione
ed essere diversamente colorati, onde non confondere tra loro le due polarità. per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
lampada ritarda un po' ad accendersi, ma ritarda sufficiente al buon funzionamento del lampeggia- riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
ancor più a spegnersi. Il risultato, quindi, è quel- tore. tica.
lo di una luminosità smorzata. Anche se su que- Il diagramma di figura 3 interpreta, tramite le li- Tra i molti argomenti trattati si possono men-
sto smorzamento possono influire i cavetti di ali- nee intere e quelle tratteggiate, il comportamen- zionare:
mentazione troppo sottili ed eventualmente l'ali- to teorico e reale della lampada LPl. La linea in- Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
mentatore non in grado di erogare una corrente tera riflette esattamente l'andamento della ten-
sione sull'anodo di SCRl, quella tratteggiata
analizza invece il reale comportamento della
L. 13.500 di misura - I condensatori - I resistori- I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
lampadina, che si spegne lentamente a mano a cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
mano che la tensione sull'anodo di SCR 1 si avvi- Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo

abbonatevi a: cina al valore massimo positivo, per riaccendersi


poi, ancora lentamente, quando la tensione rag-
posto di 128 pagine riccamente illustrate
a due colori
fin dalle prime fasi sperimentali.

giunge di nuovo il valore zero.


ELETTRONICA Nessun intervento sul circuito originale di figura
1 è necessario se la lampada utilizzata non supe-
ra i 10 W di potenza, ma con potenze superiori
j -i~
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,:• lll· ', ,---. • ;,.,
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PRATICA occorre rallentare il ciclo raddoppiando il valore


capacitivo del condensatore Cl. Anche SCRl, in
:t!i l :tL!h l:: lii][il a. ' M, c - a; s? i 5 +!2 M i4

questo caso dovrà essere sostituito con un model-


287
286
zatore a duty-cycle variabile, in grado di alimen- Ebbene, un tale controllo, normalmente, viene

TEMPORIZZATORE tare o interrompere l'alimentazione di un qual-


siasi apparato elettrico od elettronico tramite un
relè.
Per meglio comprendere le necessità e le como-
effettuato tramite un termostato, che agisce en-
tro i limiti di una banda di valori per i quali viene
predisposto. Ovvero, alimenta i sistemi riscaldan-
ti, quando la temperatura del liquido scende al di

A DUTY-CYCLE VARIABILE dità di impiego del temporizzatore, prima di pro-


cedere nella presentazione del circuito, crediamo
di risultare maggiormente utili ai nostri lettori,
nell'analizzare, attraverso alcuni esempi applica-
sotto di un certo valore e disinserisce l'alimenta-
zione quando la temperatura sta per oltrepassare
il limite superiore prefissato. Ma questo pur
comune tipo di controllo, assai spesso, non è suf-
tivi, le qualità di intervento di questo originale ficiente, a causa dei tempi di intervento troppo
Questo dispositivo, assai utile nei vari settori del qua degli scaldabagni, ma anche in tutti quei ca- lunghi, provocati dall'inerzia termica molto ele-
richi elettrici che, di quando in quando, necessi- apparecchio.
modellismo, lo è ancor più in molte, piccole ap- Supponiamo di dover controllare le temperature vata. Quando si fa la doccia, ad esempio, basta la
plicazioni elettroniche e, in misura particolare, in tano di un breve periodo di riposo, onde evitare variazione di un paio di gradi dell'acqua per av-
il surriscaldamento delle parti in gioco. Perché il di un bagno chimico o dell'acqua di una doccia.
tanti elettrodomestici. Come ad esempio nella
regolazione della temperatura dei forni o dell'ac- progetto descritto in questa sede è un temporiz-

Utilissimo in molte applicazioni elettroniche.


Con questo dispositivo si possono attivare e disattivare le ali-
mentazioni dei più svariati carichi elettrici con tempi regolabi- Accoppiabile a tanti elettrodomestici.
li, tra loro diversi, automaticamente. In modo particolare si
I perfezionano i comportamenti dei termostati. Integrabile nei vari settori del modellismo.
I
I

289
288
V)

r ZZZr7Lp

i1 I

,
r

Fig. 2 - Plano costruttivo, realizzato su basetta supporto con circuito stampato, del
temporizzatore descritto nel testo. Il transistor TR1 deve essere equipaggiato con
apposite alette di raffreddamento soltanto nel caso in cui il dispositivo venga fatto
funzionare con potenze di una certa entità.

e--,

<
) e--,

I
~
"I
• COMPONENTI

li)
O::
h e.o
Condensatori
C1 =
C2=
C3=
47 F-35 VI(al tantalio)
47F- 35 VI (al tantalio)
100F- 16VI (elettrolitico)
N.B. - Tutte le resistenze sono da 1/4W.

C4 = 100F- 16 VI (elettrolitico) Varie


IC1 = 555
TR1 = 2N1711
+ Resistenze D1 = Diodo Si (1N914)
R1= 4, 7 megaohm (trimmer) D2 = Diodo Si (1N914)
R2 = 10.000ohm D3 = Diodo Si (1N4004)
R3 = 4, 7 megaohm (trimmer) DZ = Diodo zener (9V- 1W)
+ )
R4 = 10.000ohm DL = Diodo led (qualsiasi mod.)
R5 = 1.000ohm RL = Relè (12V)
R6 = 680ohm S1 = interrut.
R7 = 150ohm ALIM. = 12Vcc + 15Vcc

290
291
sto 1"
..

eri

lf Il

s7Aro O
o Fig. 4- Normalmente, gli oscillatori ad onda rettangolare sono caratterizzati da un
duty cycle nel quale gli stati logici hanno uguale durata nel tempo, come segnala-
} to In questo diagramma.

Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato necessario per il cablag-
gio del temporizzatore.

notturne, i cui messaggi possono essere interpre- l'intero ciclo appare suddiviso in parti uguali tra i
tati, in relazione con i tempi di accensione e di due stati logici "O" e "l", come segnalato nel dia-
spegnimento, anche da lontano. gramma di figura 4, dove si può notare la perfet-
vertire una sensazione spiacevole. E ciò accade di ta uguaglianza dei tempi di durata dei due stati
come avviene per i piccoli motori inseriti nei frul-
frequente, quando si aumenta la portata del get- latori, nei macinacaffè e nei motorini di avvia- DUfY CYCLE VARIABILE logici. Tuttavia, ricorrendo a certi accorgimenti, è
to, in prossimità dello scatto del termostato al li- mento dei motori degli automezzi. I quali, pur possibile allungare entrambe le durate nel tempo
mite superiore della gamma di temperature con- essendo di dimensioni ridotte e molto economici, Normalmente, gli oscillatori ad onda rettangolare degli stati "O" e "l" nell'ambito del ciclo. Come
trollate. Dunque, per disporre di valori di tempe- presentano un duty cycle pari al 50%, ovvero, avviene nel diagramma di figura 5, nel quale il
possono erogare potenze meccaniche elevate
rature quasi costanti, l'azione del termostato non quando vengono sovraalimentati elettricamente e
è sempre sufficiente, mentre è necessario ricorre- quando in pochi minuti di lavoro superano la
re ad una regolazione denominata a ''frequenza massima temperatura di esercizio consentita, ne-
fissa", ovvero ad intervalli di tempo, sufficiente- cessitando quindi di alcuni intervalli di riposo per

-o
mente vicini e sempre uguali, di successive ali- raffreddarsi, onde evitare un pericoloso logora-
mentazioni e disalimentazioni di un determinato
carico. Il quale riceve una potenza media, in gra-
mento assai precoce delle parti.
Queste soste di impiego dei motori, tuttavia, di- -
,- CI(O o Io (O I - -
Io -
do di produrre riscaldamento, nel valore stabilito vengono automatiche se ad essi viene applicato il
da quello della potenza applicata, ma moltiplica-
to per il rapporto "vuoto-pieno", o "acceso-
dispositivo presentato in queste pagine, in grado
di abilitare la potenza elettrica per un certo semi- - 1 T
spento", oppure "duty-cycle". Con tale accorgi- periodo e disabilitarla poi per un altro semiperio-
mento, la regolazione può essere effettuata sul do, entrambi stabiliti in relazione con le caratteri-
rapporto "vuoto-pieno", con la possibilità di otte- stiche del carico. Perché con questo accorgimen-
nere sia le variazioni di temperatura desiderate, to, il motore rimane fermo anche premendo due
sia le reazioni alle variazioni di assorbimento di •
calore, come nell'esempio dianzi citato della tem-
o più volte di seguito il pulsante di avviamento e
la sosta si protrae fino a che la temperatura non

peratura dell'acqua della doccia, il cui flusso può
mutare a richiesta dell'operatore.
scende ai valori normali.
È ovvio che questo temporizzatore può trovare
I h »

Un altro esempio di applicazione del temporizza- largo impiego in moltissime altre applicazioni.
tore è quello della disponibilità di taluni carichi Certamente in tutte quelle che necessitano di Fig. 5- In questa sequenza di onde rettangolari, gli stati logici "O" sono caratteriz-
elettrici di funzionare soltanto per brevi periodi tempi ON - OFF regolabili in modo indipenden- zati da una durata nel tempo di valore doppio di quello degli stati logici "1",
di tempo, per prendersi poi un certo intervallo di te l'uno dall'altro. Per esempio nella realizzazio-
riposo prima di essere nuovamente riattivati, ne di effetti luminosi o nelle segnalazioni ottiche
292 293
tempo in cui perdura lo stato logico "O" è supe-
nore del 50% di quello dello stato "l", cioè vale
il doppio. e
Nella pratica applicativa, assumendo come esem- contatt- f-.

pio un ciclo della durata di sessanta secondi


ancor1a,_ com.
( 60"), è possibile variare lo stato logico "l" fra i
tempi di un secondo e cinquantanove secondi. E nucleo

a
qualora lo stato logico "l" sia destinato ad ac- a
cendere una lampadina, questa può rimanere ac-

#
cesa per un intervallo di tempo compreso fra un
secondo e cinquantanove secondi. Corrisponden-
temente, anche i tempi di spegnimento della
lampada potrebbero inserirsi nella gamma di va-
lori compresi fra gli stessi limiti (1" + 59").
Nel progetto del nostro temporizzatore, pubbli-
cato in figura 1, i tempi del dutyy cycle, ora
sE3
esemplificati, vengono regolati per mezzo dei
due trimmer Rl - R3, i quali allungano o accor- Flg. 7 - Il relè, nella sua espressione più semplice, è
ciano la permanenza dei due stati logici, in misu- composto da una bobina avvolta su nucleo ferroma-
ra indipendente l'una dall'altra. Più precisamen- Flg. 6 - I condensatori al tantalio sono costruiti a for-
gnetico, da una "ancorina", con braccio di sostegno a
ma di goccia. Sul loro Involucro sono impresse le ca-
te, con il trimmer Rl si regola lo stato logico "O", molla e da due contatti, che possono essere chiusi (c)
con il trimmer R3 si regola lo stato logico "l".
ratteristiche elettriche del componente: il valore capa-
citivo, la tensione di lavoro e la posizione dell'elettro- o aperti (a). COMANDO
Con i valori attribuiti nell'elenco componenti ai do positivo.
due condensatori al tantalio Cl - C2, i tempi di
permanenza dei due stati possono raggiungere i
cinque o sei minuti primi.

LO STADIO OSCILLATORE
Come accade per i condensatori elettrolitici, an- inferiore a quella presente sul piedino 8 ed appli- con resistenze interne superiori ai 10 ohm.
Lo stadio oscillatore è stato realizzato con il mo- che in quelli al tantalio sono indicati i valori ca- care degli impulsi a tensione quasi zero, necessa- A beneficio dei lettori principianti, interrompia-
dello classico di integrato 555 (ICl), con il quale pacitivi, le tensioni di lavoro e le esatte posizioni ri per l'awiamento del ciclo di oscillazione. Ma mo, a questo punto, la descrizione del temporiz-
si possono ottenere sia generatori di singoli im- degli elettrodi positivi, perché come gli elettroliti- deve esistere ovviamente coerenza con i tempi zatore, per interpretare brevemente, attraverso
pulsi come oscillatori ad onda rettangolare o ci sono pur essi componenti polarizzati. impostati, altrimenti il circuito trascura gli impul- poche righe di testo, il funzionamento del relè.
quadra a funzionamento continuo, tramite sem- Nel progetto di figura 1, i due condensatori al si di trigger, se questi arrivano quando il ciclo Quando il transistor TRl riceve il segnale in base
plici variazioni nei collegamenti dei piedini del tantalio Cl - C2 vengono caricati attraverso la re- non è ancora ultimato. ed il diodo led DL si accende, la corrente fluisce
componente. sistenza R5 e le successice R2 - R4 ed R1 - R3. La tensione di alimentazione dello stadio oscilla- fra collettore ed emittore, ma fluisce pure attra-
I due condensatori Cl - C2 che, come è stato Ma la R5, il cui valore è di soli 1.000 ohm, divie- tore è stabilizzata per mezzo del diodo zener DZ verso la bobina del relè RL che è avvolta, come
detto, sono entrambi al tantalio, risultano colle- ne trascurabile per certe posizioni dei cursori dei e filtrata con l'elettrolitico C3. indicato in figura 7, su un nucleo ferromagnetico,
gati in parallelo tra loro. E ciò perché in com- due trimmer. In ogni caso, quando la carica di Cl perché questa bobina viene a trovarsi collegata in
mercio non è facile reperire componenti di que- e C2 raggiunge il valore pari ai due terzi di quel- serie con il transistor.
sto tipo con elevati valori capacitivi, che possono lo della tensione presente sul piedino 8 dell'inte- In taluni modelli di relè, come ad esempio quello
invece agevolmente essere raggiunti con il colle- grato ICl, che è quello di alimentazione del 555, PILOTAGGIO DEL RELÈ pubblicato in figura 8, che appare racchiuso in un
gamento in parallelo di più elementi di capacità internamente all'integrato scatta il trigger (piedi- contenitore di materiale trasparente, la bobina è
inferiori a quelle richieste dal progetto. no 2) e scatta pure la logica che awìa alla satura- L'uscita di ICl, che si identifica nel piedino 3, pi- abbastanza visibile dall'esterno e sono pure visi-
La preferenza accordata ai condensatori al tanta- zione i transistor contenuti in ICl. Poi, i due con- lota, attraverso la resistenza R6 ed il diodo led bili le parti meccaniche del componente, rappre-
lio, rispetto a quelli elettrolitici, si giustifica nel densatori al tantalio iniziano a scaricarsi attraver- DL, il transistor TRl, che a sua volta comanda il sentate, nei tipi più semplici, da una "ancorina",
modo seguente. I normali condensatori elettroli- so R2 - Rl ed R4 - R3, fino al raggiungimento relè RL, sui terminali utili del quale si applicano in veste di contatto mobile comune (com.) e da
tici possono presentare correnti di fuga di tale in- della nuova soglia di scatto, che è stabilita dalla i dispositivi da confortare con questo valido siste- due contatti fissi, che si possono chiudere od
tensità da non consentire la regolazione del duty logica interna ad ICl ed il cui valore è pari ad un ma di temporizzazione. aprire a seconda della posizione dell'ancorina,
cycle sui tempi lunghi; inoltre, gli elettrolitici ven- terzo di quello della tensione valutata sul piedino Attraverso l'uscita di ICl la corrente scorre come indicato in figura 8, in cui quello superiore
gono costruiti in dimensioni assai poco compati- 8 dell'integrato. Una volta raggiunta tale soglia, quando il segnale si trova allo stato logico "l". è chiuso (c) e quello inferiore è aperto (a).
bili con i montaggi miniaturizzati. Mentre i con- l'uscita 3, tocca lo stato "alto" ed il ciclo rico- Soltanto in queste condizioni circuitali del pro- Quando la corrente attraversa la bobina del relè,
densatori al tantalio sono di piccole dimensioni, mincia. getto di figura 1 il diodo led DL si accende, il il nucleo si magnetizza, trasformandosi in una ca-
costruiti a forma di goccia e caratterizzati da cor- Volendo triggerare il circuito con un segnale transistor TRl è in saturazione ed il relè rimane lamita che attrae a se l'ancorina, chiudendo il
renti di fuga quasi inesistenti e bassissime indut- esterno, proveniente da altri circuiti, si deve eli- attivato. Dunque, il led offre un'indicazione visi- contatto inferiore (figura 8). In assenza di cor-
tanze, dato che la loro realizzazione è priva di av- minare il collegamento sul piedino 2 di lCl, per va sicura dello stato di RL. Il quale deve essere rente e, quindi, di campo elettromagnetico, l'an-
volgimenti. collegarlo ad una tensione positiva, leggermente scelto fra i modelli per tensioni continue a 12 V e corina si stacca dal nucleo perché il suo braccio
295
294
chelite o vetronite, di forma rettangolare e delle TLC555 della TEXAS, che rappresenta una ver-
dimensioni di 10,5 cm x 6,5 cm, dopo aver ripor- sione del più classico 555 in tecnologia LinMOS
tato, su una delle sue facce, il circuito stampato, e che è dotato di una elevatissima impedenza
il cui disegno, in grandezza reale, è pubblicato in d'ingresso, mentre i collegamenti esterni riman-
figura 3. gono ancora gli stessi di quelli indicati nel pro-
Il transistor TRl, rappresentato dal modello getto di figura 1.
2Nl711 non necessita di alcun radiatore, se le po- Per quanto riguarda il diodo led, che può essere
tenze in gioco sono relativamente basse. Ma nel scelto a piacere fra i molti modelli attualmente in
caso di impieghi assai gravosi conviene equipag- commercio, si consiglia di utilizzare un compo-
giarlo con apposite alette di raffreddamento. nente di colore rosso, possibilmente di grandi di-
I due trimmer R1- R3 debbono essere scelti fra i mensioni.
modelli muniti di perno di regolazione. Tuttavia, Una volta realizzato il modulo elettronico, que-
volendo assegnare al montaggio del temporizza- sto potrà essere inserito in adatto contenitore,
tore un aspetto più professionale, questi potran- dentro il quale potranno rimanere racchiuse an-
no essere sostituiti con due potenziometri dello che le pile di alimentazione, qualora il lettore vo-
stesso valore, vale a dire di 4,7 megaohm, ma di lesse scegliere, fra quelle possibili, queste fonti di
Fig. 8- Modello di relè molto comune, racchiuso dentro un conte- tipo a variazione logaritmica. Tale sostituzione
nitore di materiale trasparente, che consente di intravedere le energia elettrica.
parti elettriche e meccaniche del componente. consente una più comoda regolazione del duty Con l'impiego del contenitore, il diodo led potrà
cycle nei tempi molto veloci. essere applicato in modo che la sua parte illumi-
Raccomandiamo ancora di utilizzare, per RL, un nata sia ben visibile dall'esterno. Sui perni dei
relè da 12 V per corrente continua, con resisten- due trimmer, poi, si applicheranno due adatte
za certamente superiore ai 10 ohm. manopole, in corrispondenza delle quali, sul con-
Coloro che volessero attribuire ai due trimmer tenitore, si potranno comporre le due diciture
R1- R3 valori resistivi molto elevati. dovranno "TEMPO OFF" e "TEMPO ON".
di sostegno, rappresentato da una lamina d'ac- non stabilizzati. In ogni caso la tensione di ali- sostituire l'integrato prescritto con il modello
ciaio, funge da molla, costringendo il sistema mentazione deve essere continua e di valore
meccanico ad assumere la posizione di riposo, compreso fra i 12 Vcc e i 15 Vcc.
che è quella che chiude il contatto superiore (c) Per quanto riguarda i tempi di regolazione, già
di figura 8. I tre contatti "com.", "c", "a", sono menzionati e compresi, con i componenti pre-
poi collegati elettricamente con altrettanti piedini scritti nell'apposito elenco, fra i limiti di 1 e 6'
del relè, sui quali si effettuano le saldature con circa, ricordiamo che questi possono essere age-
fili conduttori o con piste di rame dei circuiti uti-
lizzatori.
I relè attualmente reperibili in commercio posso-
no essere ad uno scambio, come quello utilizzato
volmente allungati aumentando le capacità dei
due condensatori al tantalio C1- C2, oppure au-
mentando i valori di R1-R3 ed elevandoli fino a
10 megaohm.
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due e più scambi a seconda degli usi che si vo- MONTAGGIO DEL TEMPORIZZATORE È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
gliono fare. DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
Riprendiamo ora l'esame del progetto di figura ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
Il piano di cablaggio, illustrato in figura 2, sugge- tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
1, ricordando che il circuito del temporizzatore risce al lettore il sistema più semplice e razionale elettronici.
può essere alimentato, indifferentemente, con pi- per realizzare il temporizzatore. Il circuito, quin-
le, batterie o alimentatori da rete a 12 Vcc anche di, va composto su una basetta supporto, di ba- Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
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VHF = 30 MHz 300 MHz
UHF = 300 MHz

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1.000 MHz
SHF = 1.000 MHz 10.000 MHz

Come accade per gli oscillatori di bassa frequen-

ETTRONICA za, anche quelli di alta frequenza possono defi-


nirsi come dei circuiti nei quali un elemento am-
plificatore, rappresentato da un transistor, man-
tiene innescate delle oscillazioni. Si può quindi
dire che l'oscillatore è un amplificatore con cir-
cuito di reazione, che ne accoppia l'uscita con
l'entrata. E il segnale di reazione deve avere
un'ampiezza tale da sopperire alle perdite del
circuito, così da garantire la continuità dello stato
oscillatorio.
Quando l'oscillatore deve funzionare su un certo
valore, o su una gamma di valori di frequenze
elevate, si deve comporre un circuito accordato,

RIMI ovvero un circuito risonante in cui sono inserite


un'induttanza e una capacità.
Se entrambe le grandezze presentano valore fis-
so, anche la frequenza di oscillazione rimane la
stessa; se invece una delle due è variabile, allora
pure la frequenza di oscillazione diviene mutevo-
le, ovviamente tramite intervento manuale ester- prelevato dall'elettrodo di emittore, perché in
no, esercitato su una bobina o un condensatore questo punto circuitale la fase è la stessa del se-
variabile. gnale applicato alla base. Dunque, la reazione,
Lo schema di figura 1 interpreta, teoricamente, i che mantiene in vita le oscillazioni ad alta fre-
concetti fin qui esposti. Il circuito accordato è quenza, è positiva.

OSCILLATORI RF
composto dalla bobina L, dotata di presa inter- I circuiti risonanti, impiegati negli oscillatori RF
media e dal condensatore variabile C che con- (radiofrequenza) possono essere principalmente
sente di fissare, entro una gamma di valori stabi- di due tipi, in parallelo o in serie, come segnalato
liti dalla natura del circuito, la frequenza di oscil- sulla sinistra e sulla destra di figura 2.

CLASSICI lazione. Il segnale amplificato dal transistor viene Riepilogando, possiamo ora affermare che i cir-

Nell'attuale puntata del "Corso Elementare di mente adottati nella bande di ricetrasmissione
Elettronica" viene sviluppato un tema che può ri- VLF - LF - MF - HF - VHF - UHF - SHF, le cui AMPL
guardare superficialmente coloro che muovono i sigle assumono i seguenti significati: ENTR.
primi passi in questa disciplina, ma che deve ne- ►
cessariamente essere affrontato se si vuole com- VLF = Very Low Frequency b
pletare, in qualche misura, la stesura della mate- LF = Low Frequency
ria. Tuttavia, anche in tale occasione, l'argomen- MF = Medium Frequency
to, che investe i circuiti oscillatori a radiofre- HF = Hight Frequency
quenza, sarà presentato nel modo più semplice VHF = Very Hight Frequency L I
possibile, senza il ricorso a formule o calcoli che i
più rifiutano o, tutt'al più, accolgono controvo-
UHF
SHF
= Ultra Hight Frequency
= Super Hight Frequency
Fig. 1- Interpretazione teorica del circuito oscillante a
radiofrequenza, composto dalla bobina L dotata di
presa intermedia e dal condensatore variabile C, con
4USCI7A )
glia. Cominciamo quindi con l'affermare che, in
il quale si stabilisce la frequenza delle oscillazioni. Il
questa e nelle pagine successive, verranno analiz- Le corrispondenti estensioni di gamma delle ban- transistor amplifica il segnale e fornisce, con il suo
zati esclusivamente quei circuiti in cui le oscilla- de ora elencate sono: emittore, la necessaria reazione positiva, conservando
zioni si sviluppano nei più classici dei sistemi ac- la stessa fase del segnale di base.
cordati, quelli composti da una bobina e un con- VLF = 10 KHz : 100 KHz
densatore e in grado di produrre, se opportuna- LF = 100 KHz : 500 KHz
mente pilotati ed alimentati, un segnale sinusoi- MF = 500 KHz : 2.000 KHz
dale a frequenza elevata, come quelli normal- HF = 2 MHz + 30 MHz
299
298
Flg. 2 - I circuiti oscillanti RF possono essere composti principalmente in due modi
diversi: con la bobina ed il condensatore collegati in parallelo (disegno a sinistra),
oppure con questi stessi elementi montati in serie (disegno a destra). Con RC si
Indica la resistenza di carico.

Fig. 4 - Oscillatore di tipo Hartley. La reazione, che mantiene in atto le oscillazioni


di alta frequenza, è generata dal tratto 2 - 3 della bobina L.

A B -----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie

L L C1= 100.000pF
C2 = 330pF
R1= 22.000ohm
R2 = 6.800ohm
TR = 2N1711
C = 150 pF (compensatore)
C3 = 100.000pF R3 = 270ohm L = bobina (vedi testo)
C4= 1.000pF R4 = 150ohm ALIM. = 9Vcc + 14Vcc

cuiti oscillatori a radiofrequenza non differiscono pi fondamentali: oscillazioni sinusoidali ed oscil-


sostanzialmente da quelli di bassa frequenza, lazioni non sinusoidali; tra queste ultime ricor-
Fig. 3 - La reazione positiva, necessaria per mantenere le oscillazioni a radiotre-
perché il principio di funzionamento è sempre lo diamo le oscillazioni a dente di sega e ad onda
quenza, può essere ottenuta derivando una presa intermedia sulla bobina L (sche- stesso: le oscillazioni vengono ottenute riportan- quadra.
ma A), oppure realizzando una presa intermedia fra due condensatori (schema B). do, in un amplificatore, il segnale di uscita all'en- Prima di addentrarci nella presentazione degli
trata. Ma i circuiti oscillatori RF possono essere oscillatori di concezione più classica, facciamo
di molti tipi e realizzati con tante varianti, pure presente che tutti questi particolari circuiti posso-
se le oscillazioni generate sono sempre di due ti- no essere costruiti con transistor di tipo NPN e
300 301
R2 Rl R4

Cl
R Il

l C3
w =e
b
=Il
CI • Il e
9+-74 V
6
2 Il .....
R3
Il Il d T f ~~
·_._..--\Cl~~~
.- R2
-
;--..
TAVOLETTA
DI LEGNO
Il A I 1I I2I,A

u
\W\

Fig. 5 - In questo tipo di circuito oscillatore Hartley il segnale di reazione entra


attraverso la presa intermedia della bobina L, provenendo dall'emittore di TR con
la stessa fase con cui è entrato in base.

-----COMPONENTI-----
Fig. 6 - Piano costruttivo dell'oscillatore Hartley il cui schema teorico corrispon-
Condensatori Resistenze Varie dente è pubblicato in figura 5. Sull'uscita U sono collegati due conduttori, il primo
' è quello rappresentativo della linea di massa, che coincide con la linea di alimen-
C1= 330pF R1 = 22.000 ohm C == 150pF (compensatore) tazione negativa, il secondo è il conduttore "caldo", che funge da antenna ed ir-
C2= 1.000pF R2 = 6.S00ohm TR = 2N1711 radia nello spazio il segnale a radiofrequenza.
C3 = 100.000pF R3 = 270ohm L = bobina (vedi testo)
R4= 150ohm ALIM. = 9Vcc 7 14Vcc

PNP, ovviamente-con le solite varianti dell'inver- circuito di figura 4, oppure con reazione di emit- Anche nell'oscillatore Hartley di figura 5 il tratto MONTAGGIO OSCILLATORE HARTLEY
sione delle polarità dell'alimentatore e degli tore, come segnalato nel progetto di figura 5, il della bobina L che mantiene le oscillazioni è
eventuali condensatori elettrolitici. cui piano costruttivo è riportato in figura 6. sempre lo stesso, ovvero la sezione 2 - 3 dell'av- Quando si costruisce un dispositivo oscillatore a
L'oscillatore di Hartley pubblicato in figura 4 è volgimento, ma a differenza del circuito di figura radiofrequenza, di qualunque tipo esso sia, oc-
caratterizzato da un inserimento della bobina L 4, nel quale il segnale di reazione entra attraver- corre rispettare una importante regola generale:
fra gli elettrodi di base e collettore del transistor so il terminale 3 di L, in quello di figura 5 il se- la composizione di un cablaggio con collegamenti
OSCILLATORE HARTLEY TR, rappresentato dal modello 2N1711. La presa gnale di reazione entra attraverso la presa inter- cortissimi. Perché questi possono facilmente tra-
intermedia della bobina L, contrassegnata con il media della bobina, perché la reazione è positiva, sformarsi in tante piccole antenne trasmittenti e
Questo tipo di oscillatore, che prende il nome numero 2, si trova a potenziale zero rispetto ai ossia con l'amplificazione di emittore il segnale disperdere nello spazio circostante l'energia RF.
del suo inventore, trova pratica applicazione in segnali a radiofrequenza, che vengono cortocir- non subisce alcuna inversione di fase. Contraria- Il montaggio pubblicato in figura 6 e derivato
un vasto campo di frequenze, purché si faccia im- cuitati a massa tramite il condensatore ceramico mente a quanto avviene nel circuito di figura 4 dallo schema teorico di figura 5, ad esempio, è
piego di componenti e, in modo particolare, di Cl da 100.000 pF. Pertanto la reazione che man- nel quale il segnale prelevato dal collettore è in- stato disegnato con fili conduttori e reofori ec-
transistor di modelli adeguati. È possibile realiz- tiene le oscillazioni è stabilita dal tratto 2 - 3 del- vertito nella fase. In pratica, tra i due circuiti del- cessivamente lunghi soltanto per motivi di chia-
zarlo con una reazione di collettore, come nel la bobina L. le figure 4 e 5 è stato invertito il punto "freddo" rezza e di agevole interpretazione costruttiva,
dal terminale 2 al terminale 3 della bobina L. mentre in realtà questi debbono rimanere molto
302
303
+
9:14/ W+
R4
[ ~
R4 914V

R1 z Il 3° TR
e


u --
l
##
e

G T
L c2
T
!
R2
e a,

-,,- C3 2 l (
JL Il Il Il Il--' Il Il
R2

Cl .Az .,. C2

meC4
Flg. 8 - La bobina, L, In questo circuito oscillatore di Colpitts, rimane collegata con
la base del transistor TR, senza interessare la generazione della tensione di rea-
zione, la quale dipende dalla differenza dei valori capacitivi dei condensatori C2 - C3.

Fig. 7 - Esempio di circuito oscillatore di Colpitts, nel quale la bobina L non rap-
presenta una parte caratterizzante dello schema. La reazione, infatti, è provocata
-----COMPONENTI-·----
dal diversi valori capacitivi assegnati ai due condensatori C2 - C3 e non dalla pre-
sa intermedia della bobina, che funge solamente da conduttore di uscita dei se- Condensatori Resistenze Varie
gnali a radiofrequenza.
C1= 330pF R1= 22.000ohm TR = 2N1711
C2= 100pF R2 = 6.800ohm L = bobina (vedi testo)
C3= 330pF R3 = 270ohm
----COMPONENTI---- C4 = 100.000pF
C5 = 1.000DF
R4 = 150ohm
C = 150 pF (compensatore)
ALIM. = 9 Vcc : 14Vcc

Condensatori Resistenze Varie


C1= 100.000pF R1= 22.000 ohm TR =2N1711
C2= 100pF R2 = 6.S00ohm L = bobina (vedi testo)
C3= 330pF R3 = 270ohm C = 150pF (compensatore)
C4 = 100.000pF R4 = 150ohm ALIM. = 9Vcc-;- 14 Vcc
C5 = 1.000pF Le spire complessive sono in numero di ottanta e la piccola tacca-guida, ricavata sulla circonferen-
la presa intermedia è ricavata alla ventesima spi- za esterna del semiconduttore, in prossimità del-
ra. Pertanto, fra i punti 1-2 vi sono 60 spire, fra l'elettrodo di emittore.
i punti 2-3 vi sono 20 spire. Il segnale a radiofrequenza che, per mezzo di re-
Il fissaggio dei due terminali estremi dell'avvolgi- golazione del compensatore C, può essere com-
mento si ottiene tramite due fascette di plastica. preso fra 800 KHz e 1.600 KHz, è prelevabile,
corti. un modello a "libretto", ma per questo compo- Coloro che volessero realizzare anche il progetto come segnalato nella parte più alta di sinistra
La costruzione utilizza una base di appoggio di nente si potranno impiegare molti altri modelli, a di figura 4, per il quale è pubblicato l'elenco dei dello schema pratico di figura 6, dai primi due
legno, sulla quale due morsettiere, dotate di sette chiocciola, a lamine fisse e mobili, con isolamen- componenti, tengano presente che la bobina L si ancoraggi della morsettiera, dei quali uno va col-
e cinque ancoraggi rispettivamente, consentono costruisce allo stesso modo, ovvero con gli stessi legato con il conduttore di massa, normalmente
to a mica o ad aria.
di amplificare ed irrigidire il circuito. dati già menzionati per la composizione della bo- identificabile con la calza metallica di un cavo
La bobina L è avvolta su uno spezzone di ferrite
Per il compensatore C, del valore di 150 pF, nel- bina L del circuito di Hartley di figura 6. schermato, l'altro è quello definito "caldo", che
cilindrica del diametro di 8 mm. Il filo da utiliz-
lo schema di figura 6 è segnalata la presenza di Il transistor TR è munito di tre elettrodi facil- va saldato a stagno con· il conduttore centrale del
zare è di rame smaltato del diametro di 0,5 mm.
mente individuabili, se si osserva la posizione del- cavo.
304
305
isolanti, raschiandole energicamente con la lama viene invece dosata dalla presenza dei due con-
di un temperino o, se necessario, con una piccola densatori C2 - C3. In questo caso la bobina L
lima. La saldatura a stagno in tal caso non serve, non deve trarre in inganno il lettore per il fatto
+ mentre è sufficiente uno stretto avvolgimento del di essere dotata di una presa intermedia, che ser-
R4 9+14/ filo conduttore sul componente di terra. ve soltanto come via di uscita dei segnali genera-
C4 Il ~
7 TR cl Il Dopo aver realizzati i collegamenti ora suggeriti,
si provvede ad accendere un ricevitore radio a
ti.

30
I due oscillatori delle figure 7-8 si differenziano
modulazione di ampiezza e si sintonizza in que- tra loro per il diverso sistema di inserimento del-
sto una emittente di frequenza intorno ai 1.000 la bobina L che, nel primo circuito rimane colle-
, us

=
c2 KHz -=- 1.100 KHz e di debole intensità sonora. gata con il collettore del transistor TR, nel secon-
■ Quindi si agisce sul compensatore C che, come è do è invece applicata alla base di TR. E proprio
,- stato detto, può essere di tipo diverso da quello in questo modello di oscillatore la presa inter-
2 Il Il Il Il C6 disegnato in figura 6, fino a far scomparire l'e- media 2 della bobina L rimane inutilizzata.
mittente prima ricevuta. Se ciò accade, il genera-

Ju
Chi volesse realizzare praticamente anche i due
tore di Hartley funziona perfettamente ed i se- oscillatori Colpitts, sappia che la bobina L, per
gnali emessi, con la loro intensità, coprono l'e- entrambi gli schemi, va composta con gli stessi
mittente, oscurandola totalmente. dati costruttivi· già menzionati in occasione della
c3Il 2, 3o Il Nel caso in cui la stazione radiofonica sia piutto- descrizione del montaggio dell'oscillatore di Har-
sto forte, l'oscillatore di Hartley difficilmente riu- tley di figura 6.
scirà a cancellarla, ma in ogni caso provocherà un Per i condensatori di piccola capacità abbiamo
fischio di grande intensità sonora, generato dal già consigliato l'impiego di componenti di buona
battimento tra i due segnali a radiofrequenza. qualità, a mica o NPO, mentre per i "by pass",
L'alimentazione del circuito di figura 6 può esse- quelli di valore capacitivo relativamente elevato,
re realizzato con una sola pila da 9 V o con più si debbono montare elementi di tipo ceramico.
pile. Per esempio con due pile piatte da 4,5 V Per quanto riguarda le resistenze, dato che le alimen-
Flg. 9 - Circuito oscillatore a radiofrequenza di Clapp. Si noti la composizione del ciascuna, collegate in serie tra loro. Ma in nessun
circuito accordato LC di tipo In serie. tazioni in tutti gli schemi fin qui presentati sono basse,
caso si deve superare il valore di tensione di. 14 anche queste sarann o di piccolo wattaggi o.
Vcc. Anche gli alimentatori da rete possono esse-
re impiegati in questo esperimento, che non deve
-----COMPONENTI----- essere prolungato nel tempo perché potrebbe ar-
recare disturbo ai ricevitori radio in funzione nel-
OSCILLATORE CLAPP
le vicinanze. L'ultimo esempio di oscillatore a radiofrequenza,
Condensatori Resistenze Varie
presentato in questa puntata del corso elementa-
C1= 330pF R 1 = 22.000 ohm TR = 2N1711 re di elettronica, è quello di Clapp. Il quale si
C2= 100pF R2 = 6.800 ohm L = bobina (vedi testo) OSCILLATORI COLPITTS presenta in veste alquanto simile a quello di Col-
C3 = 330pF R3 = 270ohm C = 150 pF (compensatore) pitts di figura 8.
C4 = 330pF R4 = 150ohm ALIM. = 9Vcc : 14Vcc I due circuiti oscillatori presentati nelle figure 7 e
C5 = 100.000pF La novità, immediatamente rilevabile nello sche-
8, chiamati oscillatori di Colpitts, ossia con il no- ma di figura 9, consiste nel diverso tipo di circui-
C6= 1.000pF me del loro ideatore, si differenziano da quelli di to di sintonia LC, che nel circuito di Colpitts di
Hartley per non utilizzare la bobina di risonanza figura 8 è del tipo in parallelo, mentre in questo
L come elemento partitore per la reazione. Che di Clapp di figura 9 è in serie, ovvero i due com-
ponenti del circuito accordato, la bobina L ed il
compensatore C, sono collegati in serie tra loro.
Anche il circuito di Clapp è facilmente realizza-
COLLAUDO DELL'OSCILLATORE la morsettiera, invece, quello vicino al condensa- bile in pratica come tutti i precedenti oscillatori a
tore C2, sul quale è riportato il simbolo di massa radiofrequenza, soprattutto perché la bobina L è
Una volta ultimato il montaggio dell'oscillatore e che rimane collegato con il morsetto negativo sempre la stessa e sono pure gli stessi molti altri
Hartley, secondo il piano costruttivo di figura 6, dell'alimentatore, si applica il conduttore di ter- componenti, come ad esempio il transistor
questo merita un collaudo di controllo del fun- ra, che può essere dello stesso tipo di quello di 2Nl711, il compensatore C ed alcuni condensato-
zionamento, che si esegue nel seguente modo. antenna ed il cui terminale opposto deve rimane- ri e resistenze, con un grande vantaggio economi-
Sul terminale del condensatore C2, saldato al- re in contatto elettrico con qualsiasi massa metal- co per l'operatore.
l'ancoraggio di uscita, si collega uno spezzone di lica: per esempio con un conduttore dell'acqua, La verifica più corretta e rigorosamente tecnica
filo· conduttore flessibile, del tipo di quelli impie- con quello del termosifone o con la rete metalli- del funzionamento dei circuiti oscillatori a radio-
gati nei collegamenti elettronici, della lunghezza ca del letto. Ma è ovvio che per stabilire tra que- frequenza, si esegue tramite l'esame con il fre-
di tre o quattro metri, con il compito di irradiare sti elementi un vero ed intimo contatto elettrico, quenzimetro. Ma anche il sistema già interpreta-
nell'aria i segnali a radiofrequenza generati dal- le parti debbono prima essere sottoposte all'a- to per il controllo dell'oscillatore di Hartley di fi-
l'oscillatore di Hartley. Sul primo ancoraggio del- sportazione di eventuali vernici, ossidi, pellicole gura 6, si rivela valido per gli altri circuiti.

306 307
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inerenti a vari argomenti presen-
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- 14,30 tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
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brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di

PER I VOSTRI INSERTI un solo lettore.

I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

ELETTROLITICI IN PARALLELO legamento in parallelo di più condensatori talvolta


aumentando il valore capacitivo complessivo. Il se-
Ho riparato, con successo, il mio alimentatore a condo motivo, che impone di suddividere un valore
commutazione, da 5 V - 20 A, con il quale faccio capacitivo su un collegamento in parallelo di più
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) funzionare i circuiti logici da me realizzati. E con condensatori, è da attribuirsi alla necessità di dimi-
mia grande sorpresa ho notato che, in uscita, era- nuire le induttanze e le resistenze parassite, presenti
no inseriti dieci condensatori elettrolitici in paral- nei collegamenti interni degli elettrolitici, sui termi-
lelo, anziché uno solo di valore elevato. Io, natu- nali di questi e nei relativi collegamenti. Le resi-
- ralmente, avendo ritenuto tale soluzione costosa, stenze in serie, infatti, impediscono l'azione di fil-
ingombrante e poco affidabile, ho sostituito il traggio degli elettrolitici oltre una certa frequenza,
tutto con un unico componente, riscontrando perché, fin dalla poche decine di migliaia di hertz,
ugualmente il perfetto funzionamento dell'ali- il condensatore presenta una impedenza, prima in-
mentatore. Esiste un reaJe motivo tecnico che duttiva e poi resistiva, che lo assimila di più ad un
impone la distribuzione della capacità su più ele- resistore, anziché ad un elettrolitico, con il malefi-
menti? co risultato di esaltare le ondulazioni di tensione,
BRIVIO FORTUNATO cioè il ripple, presente all'uscita dell'alimentatore a
Brescia commutazione, quando il suo compito sarebbe
quello di attenuarlo. In commercio, tuttavia, esisto-
I motivi esistono e sono due. Il primo va riscontra- no attualmente condensatori con più collegamenti
to nella corrente ad alta frequenza che il condensa- interni, che riducono le resistenze e induttanze pa-
tore, durante il suo lavoro di filtraggio, deve sop- rassite, ma neppure questi, talvolta, presentano
portare. Tale corrente, infatti, a causa delle perdite un'impedenza così bassa da filtrare le grosse cor-
resistiye del componente sviluppa calore in misura, renti richieste da molti circuiti logici o da quelli di
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: a volte, non tollerata dal contenitore, ovvero oltre i potenza. Concludiamo assicurandole che il suo ali-
limiti di dissipazione di questo. A tale proposito vo- mentatore potrà funzionare egregiamente con un
ELETTRONICA PRATICA gliamo ricordarle che un elettrolitico ha vita brevis-
sima, quando si riscalda troppo e può danneggiarsi
solo elettrolitico, ma le apparecchiature così ali-
mentate accuseranno un fastidioso ripple di tensio-
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute > rompendo la valvola di sfogo e provocando la fuo- ne alla frequenza di funzionamento dell'alimenta-
Via Zuretti, 52 - MILANO. riuscita del liquido che, essendo conduttivo, corto- tore, con una riduzione di affidabilità e possibilità
circuita le piste degli stampati, causando seri danni di interferenze sugli apparati vicini. È consigliabile,
alle apparecchiature. Ecco perché si ricorre al col- dunque, ripristinare il circuito originale.
310 311
BATTERIA IN TAMPONE renti fino a 3 A. Il funzionamento è il seguente: TR2
quando è presente la rete, il fotoaccoppiatore FA 1
Mi occorre un circuito che inserisca una batteria è saturo, TRJ è interdetto e in TR2 non circola cor-
in tampone da 12 V- 100 mA sul mio computer rente. Viceversa, in assenza di rete, FAI è interdet-
per il mantenimento delle memorie quando vie- to, TRJ riceve polarizzazione tramite R2 e TR2 la-
ne a mancare la tensione di rete. scia scorrere la corrente dalla batteria tampone al-
BERETIA LUCIANO l'apparecchio da alimentare. Con batterie tampone RETE
Varese da 6 V, le resistenze R2- R3 assumono i valori di
2.200 ohm e 68 ohm, con batterie da 8 V, i valori di
Il circuito che pubblichiamo rimane valido con R2- R3 mutano in quelli di 3.300 ohm e 86 ohm.
l'impiego di batterie da 6 V-8V- 12 V e con cor-

Condensatore Resistenze Varie


C1= 100.000 pF R1= 27.000 ohm TR1 = BC107
R2 = 4.700 ohm TR2 = BD600
OSCILLATORI AD 1 GHz zione dello schema senza tanti commenti. Dobbia- R3 = 160 ohm FA1 = fotoaccoppiatore (isolamento super, a
mo invece citare i dati costruttivi di Ll ed L2. La 2.500 V)
Per esercitarmi nella costruzione di apparecchia- bobina L 1 è rappresentata da uno spezzone di filo D1 = 1N4007
ture SHF, vorrei realizzare un oscillatore ad 1 di rame argentato, della lunghezza di 2,5 cm e dia-
GHz, ovvero a 1.000 MHz. metro di 2 mm. La bobina L2 è composta con un
TAZZOLI REMO filo di rame stagnato, lungo 1,5 cm, del diametro di
L'Aquila 0,5 mm e lontano 0,5 cm dalla bobina Ll. Il boc-

Se lei chiede un siffatto oscillatore, siamo certi che


potrà vantare una buona esperienza in materia di
chettone d'uscita è di tipo BNC. Il tutto va racchiu-
so in contenitore TEKO. L'uscita può essere ac-
coppiata con un frequenzimetro, oppure con
Raccolta PRIMI PASSI - L 14.000
alta frequenza e che si accontenterà della pubblica- un'antenna di 7,5 cm di lunghezza per l'ascolto dei Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elet-
segnali generati tramite opportuno ricevitore. tronico.

Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

SCATOLA "TEKO' PER RF ..,F= JR_, 4p,2ma,


:...'
ree

. ,
• "li?Tl
l,

1°. Trasformatori di bassa frequenza ,-- T}


e,

Condensatori
2°- Trasformatori per radiofrequenze s$3
Cl 3° - La radio circuiti classici r
] 5 UNI /A
C1= 1,5pF
C2 = 1.000 pF (passante)
C3 = 1.000 pF (passante) :a } Lu +ll} 4° -
5° -
Antenne utilità adattamenti
Dalla pila alla lampadina
~--
.-__$ uu Tor/ a.. e
C4= 1+5 pF (compens. a tubetto) TR1 6°- Energia tensione corrente . .=
'ti
7°• Resistenze a valori costanti
Resistenze 8° - Resistenze a valori variabili
R1 = 220 ohm c3 4
9° - Legge di OHM
R2 = 4. 700 ohm
R3 = 4. 700 ohm
R4 = 2.200 ohm
R2 R3
Varie
TR1 = BFR91
ALIM. = 14Vcc 14V

313
312
TX CON MICROFONO A CARBONE

KIT PER CIRCUITI Disponendo di alcuni microfoni di tipo a carbo-


ne, come quelli montati negli apparati telefonici, le
C3

STAMPATI L. 18.000 vorrei, con uno di questi, costruire un radiomi-


crofono, funzionante in onda media.
DE CARLI TIZIANO
Firenze
R3$
7. e
Dotato di tutti gli elementi necessari per
Cl Il
e
44 C6
la composizione di circuiti stampati su
vetronite o bachelite, con risultati tali da
soddisfare anche i tecnici più esigenti,
questo kit contiene pure la speciale pen-
Questo è lo schema del trasmettitore con microfo-
no a carbone. Con il trimmer Rl si effettua la rego-
lazione per la migliore risposta audio, con R6 quel-
u e
es
:
12 V
e
la per la potenza RF d'uscita desiderata ( 10 + 50 R4 c>
na riempita di inchiostro resistente al
m W). Con il compensatore C4 si tara la frequenza -
percloruro. T
di emissione. La bobina Ll si acquista già pronta,
facendo richiesta di una comune bobina per ricevi-
tori radio ad onde medie, ovviamente avvolta su
nucleo di ferrite. Nella quale, se fosse presente un
avvolgimento secondario, questo non deve essere
utilizzato. Sui tenninali A- T si collegano l'anten-
na ed il conduttore di tera.
Condensatori Resistenze Varie
C1 = 2F (non polarizz.) R1 = 1.000 ohm (trimmer) TR1 =
2N1711
C2 = 100.000 pF R2 = 100 ohm M =
microfono a carbone
C3 = 100.000 pF R3 = 22.000 ohm L1 = bobina
C4 = 200 pF (compensatore) R4 = 6.800 ohm ALIM. = 12Vcc
SCR PER L'INDUSTRIA C5 = 150 pF R5 = 100 ohm
C6 = 1.000 pF R6 = 470 ohm (trimmer)
Da un montaggio elettronico fuori uso ho prele- R7 = 100ohm
vato due componenti di tipo C184N. Di che cosa
si tratta?
Consente un controllo visivo conti- GERONMARCO
nuo del processo di asporto. Venezia
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
Si tratta di due SCR per usi industriali, nei quali
sono presenti due uscite per il catodo: una più
LE CELLULE SOLARI
dopo conservazione illimitata nel grossa (K) per il ritorno del carico, l'altra (Ka =
catodo ausiliario) più sottile per eventuali circuiti offerte in dono ai vecchi e nuovi abbonati a Elettronica Pratica e
tempo.
di controllo. Le caratteristiche sono equiparabili a necessarie per realizzare alcuni dei progetti pubblicati su questo
- Il contenuto è sufficiente per tratta- quelle del più noto C106M. periodico, possono anche essere acquistate presso la:
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.

MODALITA' DI RICHIESTE
Ii stampatl àcorredato di un
rr n m ·'go- STOCK - RADIO
Via Panfilo Castaldi, 20
20124 MILANO

inviando, tramite vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. N. 46013207 l'importo di L. 3.500 per
ogni cellula, aggiungendo, per ciascun ordine, l'importo di L. 1.000 per spese di spedizione.

314
315
ALIMENTATORE STABILIZZA TO

Essendo in possesso di un trasformatore per ten-


sione di rete a 220 V e con secondario a 9 + 9 V
- 1 A, vorrei con questo costruire un alimenta-
tore stabilizzato con uscite a + 5 V, O V,- 5 V. Condensatori
PERRICONE ERMANN O C1 = 2.200 F- 16 VI (elettrolitico) el/c7e
Catania C2 = 100.000 pF
C3 = 100.000 pF m

-
Il Il Il
I due integrati stabilizzatori che, come segnalato in C4 = 2.200 F- 16 VI (elettrolitico) +
basso a sinistra dello schema, presentano diverse
piedinature, debbono essere montati su grossi dissi-
C5 100.000
C6 = 100.000
pF
pF • IICI c2 Il Il CJ
patori di alluminio. E ricordi pure che, qualora l'a-
limentatore dovesse essere impiegato in prossimità Varie
Il
di apparati a radiofrequenza, occorre inserire, in T1 = trasf. (220 V - 9 + 9 V - 1 A)

~
parallelo con ciascuno dei quattro diodi del ponte, 7805 7905
praticamente fra i quattro morsetti del ponte PI, un
P1 = ponte di diodi (80 V - 2 A)
IC1 = 7805
Il +Il Il Il Il 9

m~
condensatore da 22.000 pF. IC2 = 7905
Il
« >
» IIC6

e
m
u m
e
u Il i l
1c2#
TRANSISTOR TIPO 2N4988 Il 2N4988 è un semiconduttore di impiego indu-
striale, ovvero un SUS (Silicon Unilatera/ Swi-
Sono in possesso di alcuni transistor modello tching) che assomiglia ad un SCR. La tensione fis-
2N4988 che non riesco a far funzionare. Perché? sa di switching è di 8,2V circa, la con-ente di ano-
TRIVERI ALBERTO do è di 200 mA max. Lo provi con il circuito qui
Foggia pubblicato. SALDATORE
ISTANTANEO
R2 A PISTOLA
L. 18.000
Cl

Condensatore
C1= 10.000 pF

.i
Il
ne
g
k
/ e
15 VCC
e
CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Alimentazione:
Potenza:
220 V

100W E dotato di punta di ricambio e di


Resistenze istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
R1= 47 ohm Illuminazione del punto di saldatura mente adatto per lavori intermittenti
R2 = 6.800 ohm =5/ professionali e dilettantistici.
USCITA
Varie
J1= i
s,6 "Ed
ìi z VWV7
ALIM.= 15 Vcc

316
Varie
MIXER BF
TR1 = BC108
ALIM. = 12 Vcc + 24 Vcc
Debbo realizzare un miscelatore di due segnali di Condensatori f t /M t+
bassa frequenza con entrata a media impedenza
C1= 1 µ.F (non polarizzato) RlO vcc
ed uscita ad alta impedenza, possibilmente senza C2 = 1 µ.F (non polarizzato)
l'impiego di integrati. C3 = 10 µ.F - 16 VI (elettrolitico)
PIDO MICHELE C4 = 100 µ.F - 26 VI (elettrolitico)
Salerno C5 = 2,2 µF (non polarizzato)

Costruisca questo dispositivo, ricordando che in Resistenze


uscita occorre utilizzare un collegamento cortissi-
mo a bassa capacità. Il montaggio deve rimanere R1 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
racchiuso in un contenitore metallico. Con Rl ed R2 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. log.)
R3 = 100.000 ohm +
R2 si regolano i livelli dei due segnali. Il trimmer R4 = 100.000 ohm c4
R6, invece, deve essere regolato in modo che tra il R5 = 47.000 ohm El 2
punto A ed il punto B la tensione assuma un valo- R6 = 470.000 ohm (trimmer) u
re metà di quello rilevato fra i punti A e C. La ten- R7 = 1 megaohm R9
sione di alimentazione deve essere di 24 Vcc se i AB = 3.300 ohm CJ
segnali sono di una certa grandezza, altrimenti è R9 = 470 ohm
sufficiente quella di 12 Vcc. R10 = 220 ohm

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE LO, .LS9_,j3$9


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questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
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le melodie del bosco. Per destare stupore
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pulcino, attraverso un coro di quella parte della tre manopole di comando, la cui regolazione pro-
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molta fedeltà, le varie melodie del bosco, che lo modo gradevole gli intervalli degli operatori del natura che sempre più si sta allontanando dalla voca mutazioni continue di ritmi e colori dei suo-
stormire delle foglie mescola con il canto degli commercio, nella costante ricerca di richiami vita di ogni giorno. ni emessi da un piccolo altoparlante. Con il solo
uccelli, si deve costruire questo originale circuito esclusivi e stravaganti. Perché con questo disposi- Per imitare il più fedelmente possibile il canto inghippo dell'interdizione totale del funziona-
degli uccelli, ci siamo serviti di un PUT (Pro- mento, quando i trimmer vengono tarati in un
elettronico che, siamo certi, non mancherà di at- tivo, azionando opportunamente tre comandi, si
tirare la curiosità e l'attenzione di molti. Soprat- riproduce il cinquettìo di uno, due o più uccelli di grammable - Unijunction - Transistor), il quale certo modo. Ma di questo ci si accorgerà durante
tutto di chi si occupa di cinematografia, per arric- una stessa razza o di razze diverse, nonché il mo- genera un segnale a denti di sega che, a sua vol- l'impiego dello strumento canoro, per il quale è
chire artificialmente il sonoro, dei conduttori di notano chiocciare della gallina o il pigolìo di un ta, pilota un VCO (Voltage - Controlled - Oscil- necessario un buon periodo di esercizio prelimi-
lator) produttore di un segnale a frequenza varia- nare, prima di acquistare la necessaria padronan-
bile. li ritmo viene regolato manualmente attra- za di manovra.
verso un trimmer, mentre le tonalità dei segnali Possiamo qui concludere queste poche notizie
di bassa frequenza sono controllate per mezzo di anticipate, ricordando ancora che l'alimentazione
altri due trimmer. Ma tutto ciò verrà descritto in dell'apparecchio si effettua con una piccola pila
forma dettagliata più avanti, in sede di analisi del da 9 V e che, sostituendo l'interruttore di ali-
Con questo semplice apparato, economico e da tutti realizza- progetto, mentre per ora ci preme ricordare che, mentazione con un pulsante, di tipo normalmen-
bile, si possono riprodurre i versi di molti pennuti, selvatici o durante l'esame del circuito, prenderemo lo te aperto, si possono produrre, con una serie di
spunto per interpretare alcune caratteristiche, as- successive pressioni del dito su questo, ovviamen-
domestici, indigeni od esotici, di ogni specie e razza. sai importanti, relative ai condensatori ceramici. te variabili nel tempo, emissioni acustiche bizzar-
Riassumendo, per riprodurre i più disparati versi re e singolari.
degli animali pennuti, l'operatore deve agire su
324 325
1
51

e
9V
e

±J E ll l
alt'AP

Fig. 1- Progetto del dispositivo imitatore di cinguettìi. Le linee tratteggiate rac-


chiudono la parte circuitale che deve essere composta interamente su una piastri-
na supporto con circuito stampato. Con i trimmer R8 ed R10 si regolano le tonalità
dei suoni. Con R3 si controlla il ritmo.

-----COMPONENTI-----
Fig. 2 - Piano costruttivo del generatore di canti di uccelli. Le piste riprodotte in
colore, relative alla composizione del circuito stampato, debbono intendersi viste
Condensatori R7 = 560 ohm- 1/4 W in trasparenza. Il condensatore C2 è montato con i terminali lunghi, allo scopo di
=
C1 4, 7 µ,F- 16 VI (elettrolitico) AB = 4. 700 ohm (trimmer) favorire l'esperimento descritto nella parte finale del testo.
C2 = 22.000pF (ceramico) R9 == 1.000ohm- 1/4W
R10 = 47.000ohm(trimmer)
Resistenze
Varie
R1 = 5.600 ohm- 1/4 W
R2 = 5.600 ohm- 1/4 W PUT = 2N6027
TR1 = BC107
R3 = 47.000ohm (trimmer)
R4 = 47.000ohm- 1/4 W TR2 = 2N2905A
R5 = 10.000ohm- 1/4 W AP = altoparlante (100 ohm) quella di gate (g) del PUT, che rimane stabilita condensatore Cl riprende a caricarsi, attraverso
R6 = 2.200 ohm- 1/4 W S1 =
interrutt. dal partitore di tensione composto dalle due resi- R3 ed R4, per dar vita ad un nuovo e successivo
ALIM. = 6Vcc .;- 9Vcc stenze Rl - R2, la corrente scorre tra anodo (a) e ciclo.
catodo (k) del transistor che, in questo caso, è La scarica di Cl è rapidissima e la sua forma
polarizzato in diretta ed abilitato alla conduzio- d'onda è quella a dente di sega, riprodotta in A
ne. Il PUT quindi si innesca similmente a quanto di figura 4.
accade in un diodo in conduzione diretta. Ma
OSCILLATORE A RILASSAMENTO inizialmente, si carica lentamente attraverso il una volta raggiunto tale stato elettrico, il conden-
trimmer R3, regolatore del ritmo, e la resistenza satore elettrolitico Cl si scarica quasi completa- FUNZIONAMENTO DEL VCO
Lo stadio oscillatore a rilassamento, presente sul- R4. Il tempo di carica di Cl, espresso in secondi, mente sul transistor PUT, ovvero riversa su que-
l'estrema sinistra del progetto di figura 1, è go- è stabilito dal prodotto del valore capacitivo di sto tutta la sua carica che, valutata in termini La tensione a dente di sega, generata dal transi-
vernato da un transistor PUT, qui rappresentato Cl, misurato in Farad, per quello della somma energetici, si trasforma in calore. Poi, appena la stor PUT, pilota il successivo circuito oscillatore
dal modello 2N6027. R3 + R4 valutata in ohm. corrente di scarica scende al di sotto del valore di VCO, ossia il Voltage Controlled Oscillator,
Il condensatore elettrolitico Cl, ritenuto scarico Quando la tensione dell'elettrolitico Cl supera mantenimento, il PUT va all'interdizione ed il composto dai due transistor TRl e TR2 e in que-
326 327
A

B
Fig. 4 - Questi tre diagrammi Interpretano, analiti-
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam- camente, le forme assunte dai segnali presenti
pato da riprodurre su una delle due facce di una ba- sull'anodo del PUT (A), sull'emittore di TR1 (B) e
3
setta di bachelite o vetronite, di forma rettangolare,
delle dimensioni di 6,5 cmx 6 cm.
sul collettore di TR2 (C). Le forme d'onda dipen-
dono dalle posizioni assunte dai trlmmer R3 - R8
- R10. e
conduttori flessibili, può avere un diametro di 5 il transistor TR2, questo dovrà essere equipag-
sto caso rappresentati dai modelli BC107 (NPN) MONTAGGIO DELL'APPARATO giato con un valido dissipatore di calore.
cm, ma l'impedenza deve valere 100 ohm, come
e 2N2905A (PNP). La tensione di alimentazione del progetto, derivata
prescrittto nell'elenco componenti. Tuttavia, co-
I due transistor, ora menzionati, sono collegati Per non commettere errori di cablaggio, si consi- da una o più pile, può oscillare tra i 6V e i 9 V.
loro che non riuscissero a reperire in commercio
nella configurazione di trigger di Schmitt. Dun- glia di tenere sempre sott'occhio, durante le varie questo modello di trasduttore acustico, potranno
que, una reazione positiva, in fase con la tensio- fasi di montaggio del dispositivo, la foto pubbli- sostituirlo con altro caratterizzato da un'impe-
ne di emittore e con quella di base di TRl, stabi- cata in apertura dell'articolo ed il piano costrutti- denza di 8 ohm o 16 ohm, purché fra i terminali
lita, a partire dal collettore di TR2, dal trimmer vo di figura 2, nel quale le piste di rame del cir-
RlO e dalla resistenza R9, provoca una forte iste- 2 - 3 d'uscita dei segnali e la bobina mobile del-
cuito stampato, riprodotte in colore, si intendono l'altoparlante venga interposto un piccolo trasfor-
resi, che determina lo scatto dell'uscita del circui- viste in trasparenza, giacché si trovano in realtà matore, del tipo di quelli che appaiono montati
to, cioè del collettore di TR2, tra O V e + 9 V sulla faccia della basetta supporto opposta a in molti ricevitori radio, secondo quanto suggeri-
circa, non appena l'ingresso circuitale, rappresen- quella in cui vengono inseriti i componenti.
tato dalla base del transistor TRl, raggiunge la to nello schema di figura 7.
La basetta supporto, di forma rettangolare, ha le Gli elementi che debbono caratterizzare l'alto-
soglia di scatto bassa e alta. 11 condensatore cera- dimensioni di 6,5 cm x 6 cm e può essere, indiffe-
mico C2, poi, trasferisce il fronte di commutazio- parlante e che ora abbiamo abbondantemente ci-
rentemente, di bachelite o vetronite. Su una delle tato, valgono ovviamente per chi voglia realizzare
ne dell'uscita sulla base del transistor TRl, deter- sue facce si deve comporre il circuito stampato, il
minando un'ulteriore reazione positiva, che ren- l'apparato per scopi ricreativi e di curiosità. Ma
cui disegno in grandezza reale è pubblicato in fi-
de più netto lo scatto. Il quale, rimane conferma- gura 3. se qualcuno dei lettori volesse cogliere, in questo
to per tutto il tempo che C2 impiega per.caricarsi La piedinatura del transistor PUT è riportata in generatore di suoni, degli aspetti più tecnici, on-
attraverso R5. figura 6 ed è facilmente individuabile facendo ri- de destinare il progetto a compiti professionali,
La scarica di C2 è rapida ed avviene attraverso il ferimento alla parte esteriore piatta del corpo del allora si dovranno sperimentare diversi modelli
diodo base-emittore di TRl su R7 + R8. Il trim- semiconduttore. Quelle dei transistor TR 1 e TR2 di altoparlanti, rivolgendo le preferenze a quelli
mer RlO regola la percentuale di isteresi, mentre si deducono agevolmente dal disegno di figura 2. di piccole dimensioni o appositamente concepiti
R8 interviene sul valore di soglia, onde influenza- Nel quale, come si può notare, i tre trimmer, R3 per la riproduzione di suoni ad alta frequenza,
re manualmente il funzionamento del VCO. - R8 - RlO, sono dotati di perno di comando, su come ad esempio i tweeter, mentre per raggiun-
Il diagramma riportato in B di figura 4 interpreta ciascuno dei quali occorrerà inserire una piccola gere gli elevati livelli sonori si debbono impiega-
analiticamente il comportamento del segnale manopola. re le ben note trombe esponenziali, tenendo con-
presente sull'emittore del transistor TRl, quello Il condensatore ceramico C2 è fissato al circuito to che i trasduttori piezoelettrici possono essere
pubblicato in C della stessa figura analizza l'e- con i terminali abbastanza lunghi, per eseguire montati senza l'interposizione del trasformatore Flg. 5 - L'esperimento descritto nel testo, relatlvo al
spressione del segnale uscente dal circuito oscil- un interessante esperimento didattico, che verrà d'uscita. controllo del comportamento del condensatori cerami-
latore, ossia dal collettore di TR2. Qualora il dispositivo, presentato in queste pagi- ci, consiste nell'awlclnare la punta del saldatore ben
più avanti descritto. caldo al componente, ma senza toccarlo.
L'altoparlante AP, che deve essere collegato sul- ne, dovesse essere destinato ad un funzionamen-
le piazzole 2 - 3 del circuito stampato tramite fili to prolungato nel tempo, con impegni gravosi per
329
328
particolar modo raccomandiamo di non dimenti- da soltanto per tensioni di polarizzazione prossi-
care di inserire, in posizione parallela con la resi- me allo zero volt.
stenza R9, come si nota nel disegno di figura 2, il La dipendenza della capacità dalla tensione, che
2N 6027 ponticello che garantisce la continuità elettrica è forte nella ceramica di tipo 3", media in quello
fra il terminale centrale del trimmer R10 e la di tipo 2° e assente in quella di tipo 1, viene soli-
piazzola 2 del circuito stampato, quella che fa ca- tamente sfruttata per riconoscere in quale veste
po con uno dei due conduttori che raggiungono costruttiva è realizzato un condensatore non
la bobina mobile dell'altoparlante. completamente noto.
Chiudiamo a questo punto l'esposizione teorica
a Flg. 6 - Piedinatura del transistor PUT (Programmable
- Unijunction - Transistor) montato nel circuito del ge-
relativa alle ceramiche con cui vengono costruiti i
condensatori, ricordando che i modelli plastici
neratore di suoni. La parte piatta del corpo del compo- UN ESPERIMENTO DIDATTICO
nente funge da elemento guida per individuare l'esat-
non presentano il fenomeno poc'anzi descritto. E
ta successione degli elettrodi di anodo (a), gate (g) e Siamo così giunti alla descrizione dell'esperimen- questo è il motivo per cui il condensatore C2, se
catodo (k). to da condurre sul condensatore ceramico C2 si vuole verificare in parte quanto finora detto,
che, come è stato preannunciato, assume un va- deve essere assolutamente scelto fra i modelli ce-
lore principalmente didattico e che consiste nel ramici, escludendo nella maniera più netta quelli
dimostrare, praticamente, come il valore capaciti- di tipo plastico ed orientando la preferenza verso
vo di un condensatore ceramico diminuisca note- le ceramiche di tipo 3° o Z5U. Ma veniamo final-
volmente con l'aumentare della temperatura mente alla descrizione del semplice esperimento
Dopo aver costruito completamente il generatore Chiudiamo qui la descrizione del montaggio del- esterna. Per esempio, un incremento di tempera- che appare illustrato in figura 5.
di cinguettii, questo verrà inserito in un conteni- l'imitatore del canto degli uccelli raccomandan- tura di 60° C, può ridurre a metà la capacità di un La punta del saldatore deve essere avvicinata,
tore, dentro il quale si introdurrà pure la pila di do, soprattutto ai lettori principianti, di inserire i condensatore. Ma ciò non è vero per tutti i con- senza toccarlo, al corpo del condensatore C2, con
alimentazione. Naturalmente, su una delle fian- vari componenti elettronici, sui rispettivi fori del- densatori ceramici, bensì per quelli di grande ca- Io scopo di trasmettergli una certa quantità di ca-
cate della scatola si praticheranno tre fori, in cor- la basetta supporto, senza commettere errori. Per pacità e piccole dimensioni. I quali vengono co- lore in grado di elevarne la temperatura. Questa
rispondenza dei perni dei trimmer sui quali, co- esempio rispettando la posizione degli elettrodi struiti con la ceramica di tipo 3° o Z5U, che pre- operazione, ovviamente, deve essere eseguita con
me è stato detto, verranno innestate tre manopo- dei tre transistor e di quelli del condensatore senta la caratteristica di una elevatissima costante il dispositivo in funzione, possibilmente quando
line di comando. Per l'altoparlante, invece, con- elettrolitico Cl, il cui terminale positivo deve es- dielettrica. imita il cinguettìo di un uccello. Ebbene, ascol-
viene ricavare un foro di adatte dimensioni sulla sere saldato sulla pista di rame che va a congiun- La tecnica della rilevante costante dielettrica, ab- tando con attenzione il suono emesso dall'alto-
parte superiore del contenitore. gersi con l'anodo (a) del transistor PUT. Ma in binata a quella del multistrato, attuata nei con- parlante, si noterà come la frequenza di questo
densatori con sottilissime lamine di ceramica me- aumenti progressivamente, finché i suoni diven-
tallizzata sulle facce delle armature, collegate fra tano molto acuti, in accordo con quanto già detto
loro in parallelo, consente di raggiungere, in po- nella precedente esposizione teorica relativa alle
co volume, grandi valori capacitivi. Questo invece ceramiche con cui si costruiscono i condensatori.
non avviene nelle ceramiche di tipo 2° o X7R,
che dimostrano un andamento abbastanza stabile
con il variare della temperatura, quasi simile a
TU quello dei condensatori plastici, le cui variazioni,
nel campo normale delle temperature ambiente,
7 contengono le variazioni entro il ± 5%. Un tale
modello di ceramica, però, presenta una costante
dielettrica più bassa che, nei componenti di ra-
gionevoli dimensioni e per basse tensioni, con-
sente di raggiungere soltanto valori di qualche
centinaio di nanofarad (nF).
Assolutamente stabile con la temperatura è la ce-
ramica di tipo 1° o NPO, che è tuttavia caratte-
rizzata da una bassa costante dielettrica, che la fa
rimanere impegnata fino a qualche nanofarad
(nF) in tensioni di piccola grandezza, ossia di 25
+ 50 VI.
Fig. 7 - Non riuscendo ad acquistare in commercio il Le ceramiche di tipo 3° e in minor misura pure
prescritto altoparlante da 100 ohm, si potranno pari- quelle di tipo 2°, sono caratterizzate da una forte
menti utilizzare altoparlanti da 8 ohm e 16 ohm, pur-
ché fra questi e I terminali 2 - 3 del circuito del genera- dipendenza della costante dielettrica dalla tensio-
tore sonoro si inserisca un piccolo trasformatore d'u- ne applicata. Ciò significa che, facendo lavorare a
scita (TU). 50 V un condensatore da 50 V in ceramica Z5U,
tale componente presenta una capacità pari al
40% di quella nominale, che rimane invece vali-

330 331
'
TICCHETTII
MESSAGGERI
\
È un informatore
di luminosità ambientale.

Può essere destinato a molte pratiche applicazioni.


Agisce pure sulle grandi distanze.

per sapere se in una particolare zona è presente INTERPRETAZIONE CIRCUITALE


Questo dispositivo, il cui impiego ovviamente che, per usare un'unica denominazione, il proget- la nebbia e con quale intensità, oppure per cono-
scere il grado di inquinamento dell'aria, la sua Analizziamo ora il comportamento circuitale del
non serve per ascoltare, senza un certo spirito to che ci apprestiamo a descrivere è quello di un progetto di figura 1, quando questo viene alimen-
analitico, i suoni emessi da un altoparlante, può trasparenza o la percentuale di polveri contenu-
convertitore di tensione in frequenza. Nel senso tato con la tensione continua di valore compreso
essere confuso dal profano con i più sofisticati te.
che. ad una maggiore tensione applicata all'in- fra i 9 Vcc e i 13,5 Vcc, facilmente derivabile da
contatori fotonici, o con quelli Geiger - Muller, gresso, derivante da una cellula fotovoltaica che Anche in fotografia può far comodo disporre di
un esposimetro sonoro, che tiene informato l'o- una o più pile.
che misurano le radiazioni nucleari. Perché an- trasforma i raggi luminosi in tensioni variabili, La cellula fotovoltaica CF, comunemente chia-
che questo strumento trasforma i raggi di luce in corrisponde un segnale, in uscita, naturalmente peratore sulla purezza dell'atmosfera che avvolge
gli oggetti che compongono lo sfondo di un pae- mata cellula solare, trasforma la luce in una ten-
ticchettii, la cui frequenza ed intensità sono mes- elaborato da un particolare circuito integrato, sione unidirezionale ma variabile a seconda del-
saggere di informazioni assolutamente precise e con frequenza altrettanto maggiore. E la risposta saggio. Un rivelatore di luce tramite segnale acu-
stico, poi, è un conforto tecnico insostituibile per l'entità luminosa in cui si trova immersa.
che, come avremo occasione di dire più avanti, tensione-frequenza è estremamente precisa ed Questa tensione, tramite la resistenza Rl, viene
possono essere trasmesse pure sulle grandi di- affidabile. Dunque, con questo apparato è possi- i non vedenti, i quali possono con questo sapere
se nell'ambiente in cui si trovano c'è luce ed indi- applicata alla base del transistor amplificatore
stanze. Ma per ora vogliamo anticipare la notizia bile risolvere il problema della misura della luce, TRl, per il quale è stato scelto il modello BC177.
viduarne la direzione di provenienza. Con il no-
stro circuito sperimentale, inoltre, si possono Dunque, TRl amplifica il debole segnale elettri-
concepire degli originali antifurti, che controlla- co generato dalla cellula CF e rappresentativo
no attraverso le variazioni di luminosità ambien- della luce che l'ha colpita, elevandone il valore di
tale il passaggio di una o più persone e trasmet- tensione, rilevabile ora fra i terminali della resi-
tono quindi con immediatezza la notizia a chi è stenza R4.
Questo dispositivo, che utilizza una cellula fotovoltaica, conver- incaricato della sorveglianza. Con l'operazione di amplificazione descritta, il
te la luce in tensioni impulsive e queste in ticchettìi sonori, con- Come ultimo esempio applicativo del rivelatore successivo circuito integrato ICl produce una
tenenti i vari messaggi ascoltabili attraverso un altoparlante. fotonico, consideriamo il suo possibile accoppia- maggiore variazione di frequenza del segnale, di
mento con un filtro rosso, onde segnalare la pre- bassa frequenza, generato dalla cellula solare, es-
senza di luci rosse ed intense, quali gli stop delle sendo proprio questo il compito principale affi-
autovetture o dei semafori. dato ad ICl.

332 333
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334 335
Flg. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampato, da riportare su una delle
due facce della basetta supporto delle dimensioni di 9 cm x 3,5 cm.

Il segnale amplificato da TRl viene prelevato dal La resistenza R12 applica il segnale amplificato
suo collettore e, tramite la resistenza R5, inviato da TR2 all'altoparlante AP, che lo trasforma in
all'entrata dell'integrato, identificabile nel piedi- ticchettìi . Fig. 5- Schema elettrico del circuito contenuto nell'integrato della EXAR, modello 4151.
no 7 di questo. Il trimmer R2 va regolato per fissare il minimo
Conviene qui ripetere, ancora una volta, che il ticchettìo in assenza di luce incidente sulla super-
segnale applicato all'ingresso di !Cl rappresenta ficie sensibile della fotocellula CF. Si può anche
la quantità di luce ricevuta da CF. dire che la regolazione di R2 serve per stabilire
All'interno dell'integrato, il segnale subisce una l'inizio della scala dei valori dei ticchettìi, la cui
particolare elaborazione, che lo propone all'usci- massima entità si tara invece intervenendo sul
ta, vale a dire sul piedino 3, sotto forma di un trimmer RlO, quando la cellula fotovoltaica è im-
mersa in ambiente fortemente luminoso. le linee tratteggiate racchiudono la zona circuita- L'INTEGRATO IC1
treno di impulsi rettangolari, come quelli riporta- le che deve essere cablata su una basetta suppor-
ti in figura 4, il cui duty-cycle è massimo rispetto Le operazioni di taratura, ora menzionate, assu-
to con circuito stampato, mentre l'altoparlante, È chiaro che il funzionamento del progetto ripor-
ai valori positivi. E ciò significa che l'amplifica- mono grande importanza nel caso in cui il dispo-
l'interruttore Sl, la cellula fotovoltaica CF e le tato in figura 1 dipende, in maggior misura, dal
zione più opportuna dei segnali viene ottenuta sitivo venga destinato ai rilevamenti di telemisure
pile di alimentazione rimangono fuori dal modu- comportamento dell'integrato ICl, che per noi è
tramite l'impiego di un transistor di tipo PNP, molto precise. Per gli altri usi, la regolazione ri-
gorosa dei due trimmer R2 ed R 12 non è neces- lo elettronico riprodotto in figura 2. E a proposi- assolutamente nuovo, essendo un componente
come accade per TR2, per il quale si impiega il to delle pile informiamo il lettore che, assorben-
modello 2N2905A. Infatti, il transistor TR2 con- saria. Come nel caso suggerito in figura 6, che vi- prodotto dall'industria americana EXAR, alta-
do il circuito una corrente di 4 mA : 5 mA, con mente specializzata nella costruzione di circuiti
duce soltanto quando la tensione dei segnali ri- sualizza sulla scala di uno strumento analogico,
la tensione di alimentazione di 9 V, l'alimentato- integrati professionali.
prodotti in figura 4 raggiunge lo zero volt. Con ovvero un microamperometro ad indice, l'entità
dei segnali generati. re potrà essere rappresentato da una sola piccola Il modello scelto in questa occasione è il 4151,
tale accorgimento, quindi, si risparmia sul consu- pila da 9 V. Per altri assorbimenti, invece, si po-
mo di corrente assorbita dalle pile di alimenta- Concludiamo, a questo punto, la prima parte de- che svolge diverse funzioni e che può trovare nu-
trà comporre una batteria di tre pile, da 4,5 V merosissime applicazioni. Ma in questa sede, ov-
zione. scrittiva del progetto di figura 1, ricordando che
ciascuna (pile piatte), collegate in serie tra loro, viamente, ne viene descritta una soltanto, quella
con lo scopo di raggiungere il valore di tensione che svolge il compito di trasformare un segnale
complessivo di 13,5 V. di tensione variabile in altro ad ampiezza costan-
A questo punto dell'esposizione tecnica, dovrem- te ma a frequenza variabile. E questa frequenza
mo descrivere le varie operazioni costruttive del rimane proporzionale alla tensione del segnale
dispositivo, che normalmente sono le più attese con una precisione tipica dello 0,01 % (una parte
da parte dei lettori principianti. Tuttavia, per ac- su diecimila!). In pratica, quindi, la conversione
contentare coloro che desiderano conoscere alcu- permette di effettuare misure di frequenza anzi-
ne notizie relative all'integrato ICl, preferiamo ché di tensione, senza scadimento alcuno della
rinviare ulteriormente i necessari suggerimenti precisione.
Flg. 4- Forma dei segnali Impulsivi uscenti dal piedi- pratici che aiutano l'operatore nel portare a ter-
no 3 dell'Integrato IC1. Come si può notare, l'Impiego Il segnale in frequenza può essere trasmesso a
mine, in modo corretto e con successo, la costru-
... ... h
del semiconduttore è tale da produrre un treno di Im-
pulsi rettangolari. zione del generatore di ticchettii.
distanza tramite sistema ottico, oppure per mez-
zo di cavi elettrici o, ancora, via radio, modulan-
do un apparato trasmettitore. In quest'ultimo ca-
so, le operazioni di trasmissione e ricezione pos-
336 337
pochi millivolt.
In pratica, il comparatore ed il relativo monosta-
bile, che pilotano il generatore di corrente, man-
tengono invariata la tensione sul condensatore
MANUALE DEI DIODI
C5, nella misura di pochi millivolt, conservandola E DEI TRANSISTOR
-4
allo stesso tempo uguale a quella presente sul
piedino 7. L. 13.000
.I 1N91 AP
Il monostabile scatta tante volte quante quelle in
cui C5 si carica, ovvero, la frequenza degli impul-
si, di durata costante ma con intervallo variabile,
Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
rimane condizionata dalla velocità di scarica del caratteristiche di circa 1.200 transistor e

I condensatore C5, cioè alla corrente assorbita dal-


la resistenza R7. In definitiva, la frequenza, una
volta fissato il valore della resistenza R7, dipende
140 diodi.
L'opera vuol essere una facile guida, di
rapida consultazione, nel laboratorio
hobbystico, dove rappresenta un ele-
da quello della tensione presente sul piedino 7 di
+ ICl. mento integrante del corredo abituale
delle attrezzature.
50 u4 Le due resistenze R9 - RlO (trimmer), collegate
sul piedino 2 dell'integrato, stabiliscono l'entità
della corrente fornita dal generatore e servono
per stabilire la scala dei valori del convertitore, MANUALE
ovviamente assieme a C5 e ad R7. Variando la DEI
regolazione o i componenti, è possibile operare p1ODI E DEi TRANSISTOR
su frequenze diverse e trasmettere più segnali

4!g%%
sullo stesso canale.

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li trimmer R2 va regolato di volta in volta, onde
compensare le variazioni termiche, ovviamente
dopo aver oscurato la cellula fotovoltaica CF,
come detto in precedenza.
Fig. 6 - I ticchettìi, generati dal dispositivo descritto nel testo, possono essere vi-


~
sualizzati sulla scala di uno strumento analogico ad indice, realizzando il sempli-
ce circuito qui pubblicato.
a T
MONTAGGIO DEL DISPOSITIVO

Per montare il dispositivo, fin qui teoricamente


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analizzato, si deve far riferimento allo schema
pratico di figura 2 e alla foto di apertura del pre-
$
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sente articolo, che riproduce il prototipo realizza-
to nei nostri laboratori di progettazione e collau-
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do.
sono avvenire senza alcuna interferenza negativa piedino 7, il comparatore fa scattare l'oscillatore Ovviamente, prima di iniziare il lavoro costrutti- .,aer""
r"
sulla precisione delle misure, ricordando pure monostabile, la cui uscita va individuata sul piedi- vo, il lettore deve procurarsi tutti i componenti
che le misure di frequenza, eseguite con precisio- no 3. necessari, compreso l'integrato ICl, non facil-
ne, sono assai più facili di quelle di tensione, da- Tra i principali argomenti trattati, ricor-
11 monostabile, oltre che produrre un impulso di mente reperibile in tutti i punti vendita di mate- diamo:
to che, per le prime, è sufficiente l'impiego di un durata costante, abilita il generatore di corrente riali elettronici al dettaglio, ma sicuramente ac-
contatore abilitato da un oscillatore quarzato. di precisione per la stessa durata di tempo, iniet- quistabile presso la B.C.A. Elettronica di Imola Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
Lo schema funzionale dell'integrato XR - 4151 è tando, in C5 ed R7, una quantità invariabile di (BO) - Via T. Campanella, 134 (Telef. 0542 - duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
pubblicato in figura 5. In esso i piedini 6 - 7 costi- cariche che innalzano la tensione di C5 per una 35871). varicap - Diodi zener - Transistor -
tuiscono i due ingressi di un circuito comparato- grandezza fissa, assolutamente precisa e ripetibi- La basetta supporto, sulla quale si compone il Aspetti strutturali - Amplificazione a
re, la cui uscita è collegata con un oscillatore mo- le. Infatti, l'uscita del generatore di corrente circuito elettronico, è di forma rettangolare, di transistor - Configurazioni - Piedinature -
nostabile, che applica i segnali elaborati al piedi- giunge sul piedino 1 quando il relativo interrutto- Sigle - Riferimenti guida.
materiale isolante, bachelite o vetronite, delle di-
no 3. re analogico è abilitato dal monostabile. La ten- mensioni di 9 cm x 3,5 cm.
Quando all'entrata 7 viene applicato il segnale da sione di C5 allora si scarica praticamente con la Su una delle due facce della basetta supporto si
misurare, mentre all'altra entrata (piedino 6) è corrente di R7, il cui valore è deducibile, con suf- deve comporre il circuito stampato, il cui disegno
collegato il sistema resistivo-capacitivo, composto ficiente precisione, dal rapporto fra la tensione in grandezza reale è pubblicato in figura 3, ovvia-
da R7 e C5, il funzionamento a regime diviene il rilevata al piedino 7 e la resistenza R7. Infatti, al- mente servendosi di uno dei tanti kit, attualmen-
seguente: se la tensione di carico del condensato- lorché il condensatore C5 si scarica sotto la ten- te in commercio, all'uopo approntati e di cui un
re C5 scende, anche di pochissimo, al di sotto del sione del piedino 7, il comparatore riabilita il ge- esemplare è pure pubblicizzato mensilmente su
valore della tensione presente su C4, ossia sul neratore di corrente, che fa risalire la tensione di questo stesso periodico.
338
339
taica CF, il cui morsetto positivo deve trovare
corrispondenza con il terminale 1 del circuito,
quello negativo con l'ancoraggio 2.
Per quanto riguarda l'identificazione dei reofori
dei due transistor, si invita il lettore ad osservare
attentamente il piano costruttivo di figura 2, nel
quale sono segnalati con le lettere "e - b - c" i
conduttori di emittore - base - collettore, indivi-
TX RX duabili assai facilmente se si fa riferimento alla
piccola tacca guida metallica ricavata sul conteni-
ENTR. tore di ciascun semiconduttore.
MICRO Concludiamo questa parte descrittiva del mon-
taggio del generatore di ticchettìi informando il
lettore che, per CF, può essere impiegata una
qualsiasi cellula solare e non soltanto quella in-
Cl DI viata in dono agli abbonati e pubblicizzata nella

rl seconda pagina del presente fascicolo. Sulla tara-


tura dei due trimmer R2 ed RlO, infatti, ci siamo
già intrattenuti a lungo in precedenza e non vo-
R3 gliamo ripeterci ulteriormente, mentre ci preme
chiudere ora l'argomento con la presentazione di
due semplici circuiti applicativi.

ESPERIMENTI PRATICI La seconda, pratica applicazione, del generatore


di ticchettìi, consiste nel realizzare un sistema di
La pratica applicazione, illustrata tramite lo sche- telemisure via radio ed è molto interessante.
ma riportato in figura 6, è già stata in parte In parallelo con l'altoparlante AP si collegano le
Fig. 7 - Pratico esperimento di telemisure via radio, realizzato mediante trasmetti-
tore e ricevitore. I due semplici circuiti, di entrata e di uscita, sono collegati ai due preannunciata. Con questa, infatti, si vuol visua- due resistenze Rl ed R2, entrambe del valore di
apparati TX ed RX mediante cavi schermati. lizzare, attraverso uno strumento analogico, esat- 1.000 ohm. Poi, mediante un cavo schermato, si
tamente un microamperometro da 50 A fondo- applicano i segnali all'entrata di un trasmettitore.
scala, il ticchettio generato dal rivelatore fotoni- Con il trimmer R2 si dosa, nella giusta misura, il
co. Ma è evidente che, quando gli impulsi di se- livello dei segnali che il trasmettitore TX deve in-
-----COMPONENTI---- gnale sono molto lenti, nella misura di due o tre
al secondo, l'indice dello strumento visualizzato-
viare, via radio, al ricevitore RX.
Dalla presa per altoparlante ausiliario o per cuf-
re non può rimanere fermo, ma oscilla in una zo- fia del ricevitore RX si prelevano, anche in que-
na della scala. Proprio come avviene in un conta- sto caso tramite cavo schermato, i segnali ricevuti
Condensatori Resistenze Varie e si inviano al semplice circuito riportato in basso
tore per radiazioni nucleari. L'indice invece si
C1= 1F(non polarizz.) R1= 1.000ohm D1= 1N914 ( diodo al silicio) ferma in una precisa posizione quando la fre- a destra dello schema di figura 7, la cui uscita è
C2 = 10F- 16 VI (elettrolitico) R2 = 1.000ohm (trimmer) A = microamperometro (50 A f.s.) quenza dei ticchettìi, emessi dall'altoparlante AP, rappresentata da un microamperometro uguale a
R3 = 100ohm AP = 8ohm aumenta. quello impiegato nell'esperimento di figura 6.
R4 = 100ohm

Il primo elemento che consigliamo di applicare Successivamente si possono inserire tutti gli altri
sulla basetta, inserendolo come tutti gli altri dalla componenti, compresi i terminali ( ancoraggi) 1 - Ricordate il nostro indirizzo!
parte opposta a quella in cui sono presenti le pi- 2 - 3 - 4 - 5, sui quali verranno saldati i conduttori
ste di rame del circuito stampato, è lo zoccolo della cellula solare, dell'altoparlante AP e dell'a-
portaintegrati ad otto piedini ( quattro per lato),
il quale evita di apporre la punta del saldatore di-
rettamente sui piedini di ICl, giacché questo, a
limentatore (pile).
Ai principianti raccomandiamo di inserire il con-
densatore elettrolitico Cl secondo le sue esatte
EDITRICE ELETTRONICA PRATICA
montaggio ultimato, potrà essere facilmente in- polarità, ossia con il reoforo positivo saldato sulla
nestato senza essere sottoposto ad operazioni di linea di alimentazione positiva. Analoga racco- Via Zuretti 52 - 20125 Milano
saldatura. mandazione si estende pure alla cellula fotovol-
340 341
Per esercitarsi
nella pratica dell'elettronica.

Per trascorrere
utilmente il tempo libero.

Per assimilare piacevolmente


una pagina di radiotecnica.

tà di gran lunga superiore. Anche se il piacere di L'alimentazione del circuito può essere derivata
aver realizzato un dispositivo con risultati più che da una batteria di pile o da un alimentatore da
lusinghieri può essere un motivo di vera soddisfa- rete, con uscita a 9 Vcc, tenendo conto che l'as-
zione. sorbimento di corrente si aggira intorno ai 7 mA.
La didattica, dunque, ha un suo prezzo, che il let- Più avanti peraltro, riserveremo un certo spazio

LA RADIO
tore deve accettare di buon grado, se vuole pro- al problema dell'alimentazione, offrendo a tutti
gredire nello studio dell'elettronica. Noi stessi, la soluzione più accettabile, per mezzo di pile o
del resto, ci sforziamo sempre di contenere i co- con la realizzazione di un semplice alimentatore
sti delle esercitazioni pratiche nei limiti meglio di cui è pubblicato il progetto nel corso dell'arti-

DEL PRINCIPIANTE
compatibili con l'attività dilettantistica, nella con- colo. Mentre per ora vogliamo concludere queste
sapevolezza che, alla nostra elettronica, si avvici- brevi note introduttive ricordando che il circuito
nano coloro che vogliono piacevolmente colmare del radioricevitore utilizza due soli transistor al
alcuni vuoti lasciati dal tempo libero. silicio, di tipo molto comune e quindi facilmente
reperibili in commercio, così come lo sono pure
gli altri elementi, fatta eccezione, forse, per il
GENERALITÀ ELETTRICHE modello di altoparlante prescritto, che può esse-
La costruzione di un piccolo radioricevitore, elementare lezione di radiotecnica. Ma non quel- re richiesto alla ditta collaboratrice B.C.A. Elet-
adatto all'ascolto delle emittenti locali ad onda la di entrare in possesso di un apparecchio radio, Trattandosi di un progetto a carattere didattico, tronica di Imola (Bologna) - Via T. Campanella,
media in altoparlante, può avere oggi due sole fi- per uso comune, competitivo con le radioline è ovvio che le qualità di funzionamento dell'ap- 134 (Te!. 0542/35871).
nalità: quella di constatare le proprie attitudini commerciali che, certamente vengono a costare parecchio siano alquanto ridotte. Per esempio, la L'apparecchio radioricevente, il cui progetto teo-
all'esecuzione di montaggi elettronici e l'altra, assai meno di un ricevitore autocostruito a due potenza dei suoni emessi dall'altoparlante è ap- rico è pubblicato in figura 1, è dotato di tre co-
ugualmente importante, di partecipare ad una transistor e sono caratterizzate da una funzionali- pena sufficiente a giustificare un ascolto intellegi- mandi: quello del condensatore variabile, per la
bile. Che sicuramente migliora, sia in qualità che ricerca delle emittenti che si vogliono sintonizza-
in intensità, quando il trasduttore acustico viene re, l'interruttore di alimentazione, che consente
inserito in apposita cassa acustica. Pur raggiun- di inserire o disinserire l'alimentatore ed il trim-
gendo i massimi valori possibili nella ricezione in mer, che va regolato una volta per tutte per la
cuffia con impedenza medio alta. Tuttavia, i migliore qualità di ascolto.
Le poche pagine, qui di seguito riservate alla descrizione di maggiori risultati tecnici, conseguibili con questo
un elementare radioricevitore, sono esclusivamente destinate elementare radioricevitore, si ottengono con l'im-
piego di un'ottima antenna e di un perfetto colle- L'ANTENNA DI FERRITE
ai lettori principianti, ovvero a coloro che soltanto da poco I
gamento di terra, in zone aperte, prive di ostacoli
tempo sono stati attratti dall'interesse per l'elettronica. naturali o artificiali, lontano da sorgenti di campi I radioricevitori di concezione classica, ormai re-
elettromagnetici disturbatori e possibilmente si- legati al passato, erano caratterizzati da un cir-
lenziose. cuito d'entrata composto dall'antenna, dall'avvol-

342 343
R4
S1

TR1 TR2
e
9V
e

C6

I. _,r •. -· - .
terra

Fig. 1 - Schema teorico del radioricevitore ad onde medie con ascolto In altopar-
lante. Le linee tratteggiate racchiudono la parte circuitale interamente composta Fig. 2 - Schema pratico del montaggio della parte circuitale del radioricevitore,
su una basetta supporto con circuito stampato. Il trimmer R2 va regolato in modo composta su una basetta supporto, nella quale le piste di rame, riprodotte in colo-
da ottenere la miglior resa sonora.
re, si suppongono viste in trasparenza.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R3 = 2.700ohm
C1= 10+ 100pF (vedi testo) R4 = 390ohm chiamato "ferrite", funge da elemento raccoglito- CIRCUITO DI SINTONIA
C2 = 300 + 500pF (variabile) N.B. - Le resistenze sono tutte da 1/4 W re delle onde radio e sostituisce, in una certa mi-
C3 = 100.000 pF sura, la vecchia antenna installata sui tetti delle L'avvolgimento 1- 2 della bobina L1 ed il con-
C4= 100.000 pF Varie case. Che non sempre è stata eliminata del tutto, densatore variabile C2 compongono il circuito di
C5 = 22 µ,F- 16 VI (elettrolitico) TR1 = BC107 ma che spesso serve come coadiutrice nell'adem- sintonia, noto pure come circuito accordato, per-
C6 = 100.000 pF TR2 BC177 pimento dei compiti affidati alla ferrite. ché, a seconda delle sue caratteristiche, consente
AP = altoparlante (100ohm) Le onde radio, captate dalla ferrite, abbracciano la circolazione della corrente ad alta frequenza
Resistenze L1 = bobina su ferrite (vedi testo) completamente l'avvolgimento della bobina, promossa dalla tensione elettrica di un determi-
R1= 150.000ohm S1 = interrutt. creando in questa una debolissima tensione elet- nato segnale radio. Quasi sempre, queste caratte-
R2 = 22.000 ohm (trimmer) ALIM. = 9Vcc trica, rappresentativa dei segnali radio presenti ristiche possono essere variate facendo ruotare il
nello spazio. Ma l'efficienza di tale sistema capta- perno del condensatore variabile, il quale muta il
tore delle onde radio servirebbe a ben poco, se suo valore capacitivo in una gamma di grandezze
non si provvedesse, a valle, ad amplificare oppor- i cui limiti dipendono dal modello utilizzato. In
tunamente le debolissime correnti elettriche ad qualche caso, invece, la capacità rimane costante
gimento primario e da quello secondario di una be, che può essere di forma cilindrica o rettango- alta frequenza promosse dai segnali radio sulla mentre cambia l'induttanza della bobina. E ciò si
bobina e da un condensatore variabile. Oggi le lare. Conseguentemente, anche gli avvolgimenti, bobina. Di ciò, tuttavia, parleremo successiva- ottiene mediante un sistema meccanico che fa
cose sono un po' cambiate, perché si sente parla- ovvero la bobina assume la stessa conformazione mente, essendo necessario, per adesso, analizzare scorrere il nucleo di ferrite dentro la bobina di
re frequentemente di antenna di ferrite. e rimane sempre infilata nel nucleo, sul quale è la funzione del circuito di sintonia. sintonia e che prende il nome di induttore varia-
Che cos'è quest'antenna di ferrite? È l'insieme di solidamente fissata con una delle due estremità. bile. Nel progetto di figura 1, per sintonizzare
uno o più avvolgimenti e di un nucleo ferroxcu- Dunque, il nucleo ferroxcube, più comunemente una emittente ad onda media di un certo valore

344 345
+
9V

4,5V
e
PILA 4,5 V
Fig. 5 - Schema di collegamento in serie di due pile

-
piatte da 4,5 V ciascuna, che consente l'erogazione
della tensione complessiva di 9 V.

+ +
Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato che occorre riportare su
una delle due facce di una basetta supporto rettangolare delle dimensioni di 9,5
cmx6,5 cm.
so, i segnali radio applicati alla sua base vengono raggiungere un'amplificazione elevata. Suppo-
sottoposti a due diversi ed importanti processi nendo, infatti, di inviare sulla base di TRl una
elettrici: quello di rivelazione e l'altro di amplifi- corrente di 1 A, questa aumenta di 13.200 volte,
cazione di bassa frequenza. raggiungendo il valore di 13,200 mA, perché TRl
Che cosa si intende per rivelazione? Molti lettori è caratterizzato da un coefficiente di amplifica-
di frequenza, basta ruotare lentamente il perno lo sanno già, altri posseggono qualche vaga idea zione minimo di 110 e medio di 180, mentre TR2
fluisce lungo l'awolgimento primario di Ll, ge-
di C2 fino ad individuare con certezza e con la sull'argomento, per quelli che si avvicinano ora possiede un coefficiente di amplificazione mini-
nera, nello spazio circostante, un campo elettro- all'elettronica il concetto è del tutto sconosciuto.
massima chiarezza il segnale voluto. magnetico, che investe l'awolgimento secondario mo di 75 e medio di 120. Dunque, con riferimen-
La debolissima corrente a radiofrequenza, che Rivelare un segnale radio significa suddividerlo to ai valori minimi, la corrente applicata alla base
(3-4), promuovendo in questo, in virtù dei prin-
nelle sue due parti principali, cioè effettuare una di TRl aumenta di:
cipi dell'induzione elettromagnetico, una tensio-
netta separazione fra il segnale portante e quello
ne, con la conseguente corrente che va ad inte- modulante. Il primo dei quali è a radiofrequenza,
ressare la base del transistor TR 1. 110 x 120 = 13.200 volte
il secondo a bassa frequenza e quindi rappresen-
tativo di voci e suoni. Dunque, sull'uscita di TRl, E questa amplificazione è certamente sufficiente
vale a dire sul suo collettore, sono presenti due per consentire l'ascolto in altoparlante delle
diversi tipi di segnali: quello di bassa frequenza emittenti locali che trasmettono in onda media.
RIVELAZIONE preamplificato e quello a radiofrequenza conte- Purché l'impedenza dell'altoparlante sia di 100
nuto nelle semionde positive del segnale, il quale ohm o, in alternativa, quella dell'eventuale cuffia
Il transistor TRE, per funzionare, deve essere viene eliminato, ovvero trasferito a massa per non sia inferiore ai 40 ohm. Tuttavia, per esaltare
correttamente polarizzato e a ciò provvede la mezzo del condensatore C4. ancor più la riproduzione audio, conviene inseri-
corrente a radiofrequenza proveniente dall'avvol- re l'altoparlante in una piccola cassa acustica.
e e gimento secondario di Ll e quantitativamente re-
AMPLIFICAZIONE
b golata per mezzo del trimmer R2. Il quale regola
COSTRUZIONE DEL RICEVITORE
pure la tensione di polarizzazione del transistor
TR2. Ma per questo tipo di messa a punto, ovve- Sulla base del transistor TR2, pertanto, si affac-
Fig. 4 - I due transistor al silicio, montati nel radiorice- ro, per tarare R2 non occorrono particolari stru- cia un segnale di bassa frequenza preamplificato, Il ricevitore a due transistor va costruito nel mo-
vitore, pur essendo elettricamente diversi fra loro, so- menti, perché, come diremo più avanti, basterà ma non al punto di poter pilotare una cuffia o un do suggerito dal piano realizzativo pubblicato in
no uguali esternamente. La posizione degli elettrodi è
far ruotare il cursore del trimmer in entrambi i altoparlante. Perché a tale scopo occorre sotto- figura 2, per il quale è necessario comporre il cir-
facilmente individuabile facendo riferimento alla pic- porlo ad un ulteriore processo di amplificazione, cuito stampato su una delle due facce di una pia-
cola tacca-guida riportata sul contenitore metallico sensi, lentamente, onde individuare quella posi-
del componente. zione nella quale la riproduzione sonora in alto- realizzabile soltanto con l'impiego di un secondo strina supporto, di materiale isolante, bachelite o
parlante possa considerarsi la migliore ottenibile. transistor, ossia con TR2. vetronite, di forma rettangolare e delle dimensio-
Il transistor TRl, di tipo al silicio NPN, è rappre- Nel progetto di figura 1, i due transistor TR1 - ni di 9,5 cm x 6,5 cm.
sentato dal modello BC107. Internamente ad es- TR2 sono direttamente accoppiati tra loro, onde Il circuito stampato, il cui disegno in grandezza

346 347
duttori di antenna, di terra, dell'altoparlante e TRl (BC107), in posizione quasi centrale si inse-
dell'interruttore generale. risce TR2 (BC177). Ma per individuare con la
Inizialmente, dunque, si possono applicare le tre massima precisione l'esatta posizione dei tre elet-
C3 resistenze, i quattro condensatori ceramici, quel- trodi di base (b ), emittore (e), collettore ( c ), si
T1 lo elettrolitico e i due transistor, ricordando che deve far riferimento alla piccola tacca-guida rica-
Cl - C3- C4 - C6 ed Rl - R3 - R4 non sono vata nella zona più bassa di entrambi i semicon-
componenti polarizzati e possono essere collegati duttori, che è visibile sia nello schema pratico di
c1 • Ilu V
senza tener conto della collocazione dei loro ter-
minali, mentre per il condensatore elettrolitico
figura 2, sia nel disegno di figura 4. In prossimità
della tacca si trova l'elettrodo di emittore, in po-
D1 C5 si deve individuare l'esatta posizione dell'elet- sizione diametralmente opposta quello di collet-

gI +l + trodo positivo, che normalmente è il più lungo tore e fra questi due è presente il conduttore di
fra i due e si trova da quella parte del componen- base.
te in cui sono riportate alcune crocette. Il condensatore variabile C2 deve essere dotato
Il c4 IC5 I\Z I due transistor TRl - TR2, pur essendo rappre- di una sola sezione e la sua capacità massima può
Il sentati da modelli diversi, esternamente sono
uguali e si distinguono soltanto per la sigla im-
essere compresa fra i 300 pF e i 500 pF. I due
terminali utili disponibili sono internamente col-
c2
pressa sul loro involucro, che tecnicamente assu- legati con il blocco delle lamine mobili e con
me la denominazione di contenitore. quello delle lamine fisse. Quest'ultimo va colle-
Sull'estrema sinistra del montaggio si applica gato con la pista di rame del circuito stampato in

RETE
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e del collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
Fig. 6 - Circuito elettrico di un semplice alimentatore da rete, con uscita a 9 Vcc una sorgente amica di notizie e informazioni,
stabilizzati e con possibilità di assorbimento di corrente di 10 mA massimi. una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad

-----COMPONENTI esso si ricorre quando si voglia confrontare la


esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
Condensatori Varie sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
C1= 4.700pF R1 = 330ohm-1 W ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra-
C2 = 4.700pF D1= 1N4004 (diodo al silicio) tica.
C3 = 10.000pF DZ = 9 V-1W(diodo zener) Tra i molti argomenti trattati si possono men-
C4= 1.000 F- 16VI(elettrolitico) T1 = trasf. (220Vca- 12Vca-0,3 A) zionare:
C5 = 100 F- 16VI(elettrolitico) Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 13.500 di misura - I condensatori - I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronlcl, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
reale è riportato in figura 3, si ottiene servendosi nello schema di figura 2, nel quale le piste di ra- a due colori
di uno dei tanti kit, appositamente approntati, at- me debbono ritenersi viste in trasparenza.
tualmente disponibili in commercio e di cui un ti- Non esiste un ordine di preferenza nel lavoro di
pico esemplare viene mensilmente pubblicizzato applicazione dei vari elementi circuitali, ma per il
sulle pagine di questo periodico. principiante è consigliabile inserire dapprima i
e-
I componenti elettronici vanno inseriti sulla fac- componenti più piccoli e soltanto per ultimi quel-
cia della basetta supporto opposta a quella in cui li di maggiori dimensioni, come l'antenna di fer-
è riportato il circuito stampato, come segnalato rite, il condensatore variabile, il trimmer e i con-

348 349
d'aereo per onde medie, avvolta su ferrite, con funzionamento, senza ricorrere ad un frequente
due avvolgimenti separati. ricambio della pila, si consiglia di servirsi di una
Meglio ancora sarebbe mostrare il disegno di fi- batteria di pile, come quella segnalata in figura 5,
gura 2, nel quale ogni elemento indicativo appare in cui due pile piatte, da 4,5 V ciascuna, sono col-
assai chiaro. legate in serie tra loro per erogare la tensione
Il fissaggio dell'antenna di ferrite sulla basetta complessiva di 9 V. Ai lettori più preparati, inve-
supporto si ottiene mediante due legacci di ce, offriamo l'opportunità di costruire un alimen-
nylon, che non devono assolutamente essere so- tatore da rete, con uscita a 9 Vcc e con assorbi-
stituiti con altrettanti fili o fascette metalliche, mento massimo di corrente di 10 mA.
che certamente comprometterebbero il buon Lo schema teorico dell'alimentatore è presentato in
funzionamento del ricevitore, formando due dan- figura 6. In esso, i due condensatori Cl - C2 debbo-
nose spire in cortocircuito. no essere caratterizzati da una tensione di lavoro di
Raccomandiamo a tutti, prima di eseguire le sal- almeno 250 Vca, mentre la potenza del trasforma-
dature a stagno dei terminali della bobina Ll e, tore Tl deve aggirarsi intorno ai 4 ..,.. 5 W.
naturalmente, di quelli di ogni altro componente Il diodo zener DZ, da 9 V - 1 W, stabilizza la
elettronico, di pulire i conduttori, possibilmente tensione in uscita sul valore di 9 Vcc, rendendola
cui sono pure saldati a stagno un terminale del raschiandoli con la lama di un temperino o con indipendente dalle eventuali oscillazioni di quella Concludiamo ricordando che, con l'impiego di
condensatore Cl ed il terminale 1 dell'avvolgi- una lametta da barba, onde eliminare ogni trac- di rete, che creerebbero sicuramente fenomeni di questo alimentatore da rete, il collegamento di
mento primario della bobina Ll. cia di vernice e di ossido, che non consentono al- distorsione nella riproduzione sonora. terra del ricevitore non serve più.
All'atto dell'acquisto del variabile ci si dovrà ri- lo stagno fuso di aderire perfettamente sulle par-
cordare che qualsiasi modello, ad una sola sezio- ti da saldare.
ne, per la ricezione delle onde medie, con isola- Si è detto più volte nel corso dell'articolo che il
mento a mica o ad aria, potrà essere utilizzato funzionamento del ricevitore è, per la maggior
per questo ricevitore. li componente, quindi, po- parte, condizionato dai circuiti di antenna e di
trà anche essere diverso da quello disegnato sullo terra. Ebbene, per circuito di terra si intende un
schema pratico di figura 2. conduttore di rame collegato, ad una estremità,
A montaggio ultimato, sul perno del variabile C2
si applicherà una manopolina di comando, con la
quale si agevolano le operazioni di sintonizzazio-
ne delle emittenti radiofoniche.
sulla piazzola T del circuito stampato e all'altra
su un rubinetto dell'acqua o su una tubazione di
questa.
Per antenna, invece, si definisce una trecciola di
IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE
rame tesa lungo le pareti di una stanza, ma accu-
ratamente isolata da queste, oppure installata so-
L. 26.000
BOBINA E FERRITE pra il tetto della casa in cui funziona il ricevitore. Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato
11 valore da attribuirsi al condensatore Cl dipen- questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma-
La bobina Ll e la ferrite, che possono essere di de dalla lunghezza assegnata all'antenna e può neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
forma rettangolare o cilindrica, indifferentemen- variare fra i 10 pF e i 100 pF. In pratica, se l'an- offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale.
te, si acquistano già pronte in commercio. Al ri- tenna è lunga, la capacità di Cl deve rimanere
venditore, quindi, si deve richiedere una bobina bassa, se è corta o non esiste del tutto a Cl oc-
corre attribuire il valore capacitivo di 100 pF. CONTENUTO:
Come è stato già detto, il trimmer R2 serve per
regolare la polarizzazione dei due transistor TRl Saldatore elettrico (220 V - 25 W)
- TR2 e la sua messa a punto è delicata e impor- Appoggiasaldatore da banco
tante, ma nello stesso tempo facile, perché basta Spiralina filo-stagno
esercitare una lenta rotazione della Vite o del Scatola contenente pasta disossidante
perno di comando di R2, con lo scopo di ottene-
Pinza a molla in materiale isolante
re la miglior resa acustica possibile, per raggiun-
gere una precisa taratura del componente. Tronchesino tranciaconduttori con impugna-
abbonatevi a: tura anatomica ed apertura a molla
Cacciavite micro per regolazioni varie
ALIMENTAZIONE
ELETTRONICA
Sullo schema pratico di figura 2 è stato segnalato,
PRATICA tramite linee tratteggiate, lo spazio riservato al
fissaggio di una piccola pila da 9 V in funzione di
elemento alimentatore del ricevitore. Tuttavia,
anche se il circuito assorbe una corrente di appe-
na 7 mA, per conferirgli una lunga autonomia di
350
351
Similitudini con
Struttura fisica l'UJT, l'SCR ed il FET.
e comportamento elettrico del PUT.

Schemi applicativi
e sperimentazioni.

TRANSISTOR
PUT teorici. In figura 1 C, invece, è riprodotto il PUT
nella sua espressione reale esterna, che consente
di individuare le esatte posizioni dei tre elettrodi
di anodo (a), gate (g) e catodo (k), facendo rife-
quella cilindrica del corpo o, meglio, del
tore del PUT.
Il disegno di figura 1 A dimostra come
osservato nella sua composizione fisica,
conteni-

il PUT,
sia il ri-
rimento alla superficie piana che interrompe sultato della sovrapposizione di quattro strati di

Il progetto dell'imitatore del canto degli uccelli, dopo l'awento degli integrati, i quali interpreta-
pubblicato nelle prime pagine del presente fasci- no una funzione primaria, ma trascurano quelle
colo, utilizza, fra i pochi componenti necessari al- secondarie dei molti elementi in essi incorporati,
la realizzazione circuitale, anche un transistor talvolta accoppiati ai PUT e, soprattutto, gli ela- a a
PUT, del quale molti lettori, giustamente, voglio- boratori di segnale di piccola potenza, a bassa e
no conoscere le caratteristiche tecniche e di fun- media frequenza.
zionamento, non accontentandosi di acquistare In questa sede, dunque, ci occuperemo del PUT,
ed utilizzare il semiconduttore con il solo scopo ovvero del transistor unigiunzione programmabi- p
di raggiungere un preciso risultato finale. Che fa- le (Programmable Unijunction Transistor), la cui


3'
rebbe perdere buona parte della tecnica elettro- . .
composizione fisica è quella riportata in figura 1
nica di base, con grave danno per la didattica e la A, mentre in B della stessa figura è segnalato il p
formazione mentale di chi si occupa di questa simbolo elettrico del componente, quello univer-
materia. Come, in una certa misura, già accade ~
.

I
salmente adottato nella composizione dei circuiti w k
a g

A B e
Vengono affrontati, in questo articolo, gli elementi teorici che
stanno alla base del funzionamento del transistor unigiunzio- Fig. 1- In A è riprodotta, simbolicamente, la composizione fisica del transistor uni-
ne programmabile. Successivamente, dopo essere entrati nel giunzione programmabile. In B è riportato il simbolo elettrico del PUT, quello uni-
versalmente adottato nella composizione dei circuiti teorici. In C si nota la configu-
vivo dell'argomento, si offre al lettore l'opportunità di tradurre razione esterna del semiconduttore con la smussatura realizzata sul contenitore,
in pratica, attraverso una interessante applicazione, i vari che consente di individuare agevolmente l'esatta posizione dei tre elettrodi di ano-
do (a), gate (g) e catodo (k).
concetti prima assimilati.

352 353
r
,o-. vcc
vcc

Re RbI

Re

UJT ti PUT
Rp

/v1/V1
e
e
Fig. 2 - Esempio di circuito di oscillatore a rilassa-
mento pilotato con transistor unigiunzione UJT, il cui
i-11-i simbolo elettrico ricorda quello del transistor ad ef-
Fig. 3 - In questo circuito il transistor PUT svolge an-
cora le funzioni dell'UJT di figura 2, ma in virtù della
USc fetto di campo FET. Il condensatore C si carica attra-
presenza della resistenza di programmazione Rp è
verso la resistenza di emittore Re e si scarica lungo
gli elettrodi di emittore e di base 1 (b1) del semicon- ora possibile stabilire il valore della tensione di so-
glia di scatto del semiconduttore.
duttore.

ne conduttore nel tratto più basso emittore-base cile notare, appare equivalente a quello di un
cristalli di silicio diversamente drogati. L'accosta- tori: transistor comuni, thyristor, triac, diac, ecc.
1, attraverso il quale il condensatore C si scarica. diodo controllato, cioè ad un SCR. E comincia-
mento dei quattro cristalli, due di tipo P e due di Il transistor unigiunzione è formato da una bar-
Successivamente il ciclo si ripete, ossia il conden- mo col dire che il PUT è un componente dimen-
tipo N, è alternato. L'elettrodo di anodo è deri- retta di materiale semiconduttore di tipo N, alle
satore C si ricarica, raggiunge il valore della ten- sionato per le piccole correnti, ovvero quelle pre-
vato dal primo cristallo di tipo P, quello di gate cui estremità vengono realizzati due contatti
sione di soglia e poi si scarica nuovamente sulla senti nei circuiti di segnale, intendendo, con que-
dal secondo, di tipo N, quello di catodo dall'ulti- ohmmici con i terminali di base B1- B2. Una resistenza Rb 1. sta espressione, far riferimento ai soli sistemi
mo di tipo N. Ma praticamente il PUT va consi- punta di alluminio viene fatta penetrare in una
Le forme delle tensioni, sull'emittore e sulla base percorsi da correnti di intensità inferiore ad 1 A.
derato come il risultato del collegamento in anti- zona intermedia della barretta di silicio, in modo
1, sono quelle disegnate in corrispondenza di Ricordando il simbolo elettrico di un SCR e con-
parallelo di due diodi, di cui ora dovremmo ana- da formare una giunzione P-N. Questa punta fa
questi elettrodi nello schema di figura 2. frontandolo con quello del PUT, ci si accorgerà
lizzare il comportamento elettrico in presenza di capo ad un elettrodo denominato emittore (E).
tensioni applicate ai suoi elettrodi. Tuttavia, per Dunque, il transistor è dotato di tre elettrodi, che in quest'ultimo l'elettrodo di gate o porta è
rendere assai più intuibile la funzione elettrica come i bipolari, ma in questo caso essi assumono collegato con l'anodo, mentre nell'SCR rimane
CIRCUITO CON PUT connesso con il catodo. Ciò del resto è ben sche-
del PUT, preferiamo iniziare l'interpretazione le denominazioni di base 1- base 2 - emittore.
analitica del componente, subito dopo aver rievo- Il simbolo elettrico dell'unigiunzione, riportato matizzato in figura 1 A, dove il PUT è simboleg-
La stessa funzione, realizzata dal transistor uni- giato tramite due diodi in serie, con il primo ano-
cato alcune caratteristiche fondamentali relative nello schema di figura 2, somiglia un po' a quello giunzione nello schema di figura 2, viene ripetuta
al transistor unigiunzione UJT, anche attraverso del FET, con l'unica differenza che la freccia è do collegato con "a" ed il catodo con "g", men-
nel circuito di figura 3, ma questa volta con l'im- tre il secondo catodo è unito a "k". Dunque, per
una sua pratica applicazione in un classico circui- sistemata in posizione obliqua rispetto alla bar- piego di un PUT. Si noti, in particolare che le re-
to oscillatore a rilassamento. retta centrale più grossa. innescarsi, il PUT deve essere polarizzato diret-
sistenze impiegate erano soltanto tre nel primo tamente, con una tensione in "a" più positiva di
Esaminiamo ora il comportamento dell'UJT nel caso, mentre ora sono diventate quattro. La resi-
progetto dell'oscillatore a rilassamento di figura quella presente in "k. La tensione in "g", inol-
TRANSISTOR UNIGIUNZIONE stenza aggiunta nello schema di figura 3 è la Rp, tre, deve essere inferiore di almeno 0,7 V a quel-
2. Supponiamo quindi che il condensatore C ri- che assume la denominazione di resistenza di
sulti inizialmente scarico e che, all'atto dell'ali- la rilevata sull'anodo "a". La corrente che scorre
Purnon avendo la fama e la popolarità del tran- programmazione, perché permette di stabilire il tra anodo e catodo deve assumere un'intensità
mentazione del circuito, cominci a caricarsi attra- valore della tensione di soglia di scatto del semi-
sistor bipolare, l'unigiunzione, detto anche transi- verso la resistenza di emittore Re. Ebbene, quan- superiore a quella di mantenimento che, con
stor UJT, è abbastanza conosciuto nel mondo de- conduttore. Questa resistenza, invece, almeno espressione anglosassone, è detta di "hold".
do questo condensatore si carica e raggiunge il per quel che riguarda l'UJT dello schema di figu-
gli hobbysti, per la vasta gamma di pratiche ap- valore di soglia di scatto dell'UJT, il semicondut- Ritorniamo ora al progetto di figura 3, nel quale
plièazioni, nelle quali può figurare montato da ra 2, era una resistenza fissa. Ma veniamo all'esa- si suppone che il condensatore C sia scarico ed il
tore cessa di comportarsi come un partitore di me del comportamento del PUT che, come è fa-
solo o in accoppiamento con gli altri semicondut- tensione, con resistenze di medio valore, e divie- PUT non conduttore. Le due resistenze Rbl ed

354
stenza R4 per constatare che un aumento del suo Vo
valore ohmmico comporta un corrispondente au-
mento della tensione di picco in uscita ed una di-
minuzione della frequenza di oscillazione del se-
gnale disponibile, perché il condensatore Cl de-
R1 R3 ve caricarsi ora con una tensione di maggiore
grandezza.
Il diagramma pubblicato in figura 5 interpreta il
comportamento della tensione del segnale uscen-
te dal circuito di figura 4, la cui validità è condi-
zionata dalla presenza del PUT prescritto nell'e- T

e
vcc
lenco componenti. Sull'asse verticale si rilevano i
valori delle tensioni, su quello orizzontale si indi-
e viduano i tempi. Con Ts è segnalato il tempo di
salita della tensione che, in presenza di carichi
k R4 non capacitivi, si aggira intorno al centinaio di
nanosecondi. Fig. 5 - Diagramma di interpretazione analitica del
Le tensioni degli impulsi uscenti dal progetto di comportamento della tensione del segnale uscente
dal dispositivo sperimentale pubblicato in figura 4.
figura 4, in corrispondenza con quelle di alimen- Con Ts è segnalato il tempo di salita della tensione,
Fig. 4- Circuito di oscillatore sperimentale nel tazione, variabili fra i 5 Vcc e i 40 Vcc e con due
CI quale, variando il valore della resistenza R4,
che si aggira intorno al centinaio di nanosecondi.
R2 USc. condensatori di capacità diversa, uno da 1.000 pF
che rappresenta la resistenza di programma-
zione, si possono osservare le conseguenti e l'altro da 200.000 pF, sono rappresentate da
variazioni della tensione e della frequenza del due linee rette, secondo quanto espresso nei dia-
segnale uscente. grammi di figura 6. Con il condensatore da 1.000
pF la frequenza del segnale uscente è molto più
elevata.
stenza, sui terminali della quale si individuava
-----COMPONENTI Volendo raggiungere un comportamento stabile
del progetto di figura 4, il condensatore Cl deve l'uscita del dispositivo elettronico, ora si identifi-
ca con un diodo led (DL), che genera un impulso
essere scelto fra i modelli di plastica, mentre per
la resistenza Rl conviene servirsi di un compo- di luce molto intenso, in occasione della scarica
Condensatore Resistenze Varie del condensatore C2, che riversa su questo com-
nente a film metallico. L'alimentazione a 12 Vcc
C1= 200.2000 pF (plastica) R1= 470.000ohm PUT = 2N6027 : 14 Vcc, inoltre, deve risultare ben filtrata e
R2 = 22ohm ALIM. = 12Vcc : 14Vcc
R3 = 18.000ohm
stabilizzata, se non si utilizzano le pile.
R4 = 27.000ohm Concludiamo qui la presentazione dell'oscillatore
a bassissima frequenza di figura 4, ricordando
che la sua uscita è in grado di pilotare cavi scher- V IMP
mati a bassa capacità.

Rp, che sono le resistenze di base 1 e di pro- di figura 3, nel quale è inserito un semicondutto-
grammazione, compongono un partitore di ten- re PUT. In entrambi i casi, infatti, il condensato- UNA PRATICA APPLICAZIONE
sione che polarizza il gate "g". re C si scarica sempre rapidamente attraverso 200'000 DF
Quando si alimenta il circuito di figura 3, il con- Rbl e si carica lentamente attraverso Re. La sola Il progetto pubblicato in figura 7 vuol rappresen-
densatore C, supposto scarico, comincia a cari- differenza che intercorre tra i due sistemi va indi- tare una pratica applicazione del transistor PUT,
carsi fino a raggiungere un valore di tensione che viduata nel valore della soglia di scatto e, conse- sulla quale il lettore potrà esercitare gli esperi-
supera di 0,7 V quello di soglia stabilito dal parti- guentemente, in quello della tensione di picco in menti che più riterrà opportuni per meglio assi-
tore di tensione Rbl ed Rp. Esattamente in que- uscita che, nel progetto di figura 3, può essere milare il comportamento di questo particolare 1000 pF
sto momento il PUT è polarizzato direttamente e variato intervenendo sul valore ohmmico della semiconduttore. Ovviamente, per agevolare il
può condurre la forte corrente di scarica del con- resistenza di programmazione Rp. compito dello sperimentatore, dello stesso circui-
densatore C, che fa innescare il PUT e lo man- to teorico di figura 7 viene pure pubblicato quel- VALIM.
tiene innescato finché la corrente non scende al lo pratico, ossia il consueto piano costruttivo visi- 10 20 30 40
di sotto del valore di hold, che si raggiunge a SPERIMENTAZIONE bile in figura 8. Ma cominciamo con l'analizzare
condensatore quasi scarico. Soltanto ora il PUT lo. schema teorico di figura 7 per comprendere la
si spegne o, come si suol dire tecnicamente, va funzione del transistor PUT, che in questa, come Fig. 6- Le due linee rette interpretano l'andamento
Quanto ora affermato può essere praticamente delle tensioni degli impulsi (IMP.) in corrispondenza
all'interdizione. sperimentato realizzando il circuito di figura 4, nelle precedenti applicazioni, è rappresentato dal con quelle di alimentazione e relativamente all'impie-
In sostanza, il comportamento circuitale raggiun- per il quale vengono pure elencati i valori da at- modello 2N6027. go di due condensatori di valore capacitivo diverso,
to nel progetto di figura 2, mediante l'impiego di tribuire ai vari componenti elettronici. Il carico elettrico del PUT, che nei precedenti utilizzati per C1 nello schema sperimentale di figura 4.
un transistor UJT è simile a quello dello schema In questo progetto è sufficiente mutare la resi- circuiti era rappresentato soltanto da una resi-

356 357
z
+
CI 33 R4

TR 1
a

% [ e
vcc
NU
$2-
C2 R5

'
Fig. 8 - Piano costruttivo del dispositivo oscillatore, pilotato a PUT, che fa lampeg-
glare il diodo optoelettronico DL con una frequenza di 5 Hz circa, utilizzando ov-
Fig. 7 - Schema teorico di impiego del transistor PUT, nel quale l'uscita si identifi- viamente i componenti prescritti nell'apposito elenco. Il consumo di corrente si
ca con Il diodo led ad alta luminosità, i cui lampegìi sono incrementati dall'apporto aggira intorno agli 80 + 100 A.
energetico introdotto dagli elementi C1 - R1 e TR1 con base non utilizzata (NU).
Su questo circuito il lettore potrà sperimentare i vari concetti espressi nel testo, in
relazione con Il transistor PUT.

re la corrente di scarica di C2 quando il PUT è deve essere ben filtrata e stabilizzata, se non è
-----COMPONENTI----- attivo.
Il condensatore Cl, a differenza di C2 che, come
derivata da una o più pile opportunamente colle-
gate fra loro.
abbiamo detto, deve essere scelto fra i modelli di Facciamo presente, a coloro che volessero desti-
Condensatori Resistenze Varie plastica di elevata precisione e stabilità, può esse- nare il dispositivo ad applicazioni assai gravose,
C1= 10F- 16VI (elettrolitico) R1= 100.000ohm TR1 = BC108 re un elettrolitico, come segnalato nell'apposito che la massima energia scaricabile da un PUT di
C2 = 100.000 pF (plastica) R2 = 2,2 megaohm PUT = 2N6027 elenco componenti, anche se gli elettrolitici, ciò è tipo 2N6027 è di 250 microjoule, se non si limita
R3 = 39ohm DL = diodo led comunemente risaputo, sono componenti noto- il flusso di corrente, ovvero se si elimina addirit-
R4 = 100.000ohm VCC = 12Vcc + 14Vcc riamente imprecisi e pochissimo stabili, ma dotati tura o si riduce il valore ohmmico della resisten-
R5 = 100.000ohm di grande capacità e quindi in grado di immagaz- za R3. Ricordiamo inoltre che, aumentando la
zinare molta energia elettrica. frequenza di lavoro dell'oscillatore, il PUT deve
essere equipaggiato con adatto dissipatore di ca-
lore.
ponente una corrente di intensità alquanto eleva- IL MONTAGGIO SPERIMENTALE Per quanto riguarda gli esperimenti da esercitare
parte circuitale aggiuntiva è stata concepita in
ta, che non pregiudica l'integrità del diodo, per- modo da non influenzare minimamente la fre- sul progetto di figura 8, questi sono ovviamente
ché questo rimane interessato da impulsi di cor- La pratica realizzazione del progetto di figura 7 mirati a dimostrare nella pratica, quanto finora
quenza di oscillazione, che rimane stabilita dal
rente che nemmeno innalzano la sua temperatu- assume un carattere principalmente sperimenta- asserito in teoria sul transistor PUT. Per esempio
condensatore di plastica C2 di elevata precisione.
ra. Lo stesso consumo di energia circuitale, pro- le. La composizione circuitale, dunque, potrà av- si potrà constatare come, diminuendo il valore
Il transistor TRl funge in questo caso da diodo
prio per questo tipico comportamento del PUT, venire, come indicato nel disegno costruttivo di ohmmico della resistenza R4, la frequenza dei
zener, alla tensione di 7 V circa, con il catodo vir-
rimane assai contenuto. figura 8, su una basetta supporto di materiale iso- lampeggìi diminuisce, mentre aumenta quando si
tuale rivolto verso il condensatore elettrolitico
Per aumentare l'intensità di corrente che attra- lante; bachelite o vetronite, di forma rettangola- diminuisce quello della resistenza R5.
Cl, che si carica attraverso il PUT innescato ed
versa il diodo led DL, al circuito classico in pre- re, equipaggiata, lungo i due lati maggiori, di La frequenza dei lampeggìi, con i valori assegnati
eroga poi degli impulsi di corrente destinati a
cedenza analizzato, sono stati aggiunti altri tre quattordici ancoraggi, sette per lato. Su questi si ai componenti nel relativo elenco, si aggira intor-
percorrere il componente optoelettronico. Più
componenti: il condensatore elettrolitico Cl, la effettuano le saldature a stagno dei vari compo- no ai 5 Hz, con un consumo di corrente irrisorio.
precisamente, il condensatore elettrolitico Cl si
resistenza Rl ed il transistor TRl di tipo NPN, nenti elettronici e dei conduttori che vanno a L'indice del microamperometro, infatti, collegato
scarica sulla resistenza Rl quando il PUT è spen-
rappresentato dal comunissimo BC108. Questa raggiungere l'alimentatore, la cui tensione può in serie con la linea di alimentazione positiva, si
to, ovvero non è conduttore, mentre fa aumenta-
essere compresa fra i limiti di 12 Vcc e 14 Vcc e attesta vibrando attorno agli 80 : 100 A.

359
ELEMENTARE
energia elettrica, come accade nei microfoni pie-
zoelettrici, che convertono voci e suoni in una
tensione in grado di promuovere una certa cor-
rente elettrica.

ETTRONICA Utilizzati in elettronica, i quarzi svolgono le fun-


zioni di circuiti accordati ad altissimo fattore di
merito ed eccezionale stabilità. Essi, pertanto,
potrebbero considerarsi dei diapason ad alta fre-
quenza, dato che, in analogia con i corrisponden-
ti modelli meccanici, possono risuonare con un
segnale di determinato valore di frequenza.
La caratteristica del cristallo di quarzo, di pro-
durre una tensione elettrica quando viene sotto-
posto a trazione o compressione meccanica, è va-
lida pure in senso inverso. Ovvero, applicando al
cristallo una differenza di potenziale, questo si
contrae o si espande in sintonia con il campo

RIMI elettrico inserito. È quindi facile capire come,


tramite un segnale elettrico, si possa ottenere
un'oscillazione sincrona del quarzo assai più ac-
centuata in prossimità della frequenza di risonan-
za.
Nella pratica costruttiva dei quarzi destinati alle principali della piastrina su cui vengono applicati
applicazioni elettroniche, il cristallo viene tagliato gli elettrodi conduttori.
in forma di dischetti, piccoli quadrati o rettango- Il disegno di figura 1 interpreta la struttura inter-
lari, in modo che il verso di contrazione ed na di un modello di quarzo assai noto e spesso
espansione rimanga perpendicolare alle facce utilizzato nei circuiti di apparati trasmettitori. In

CIRCUITI OSCILLATORI
QUARZATI CONTENITORE

I circuiti oscillatori, pilotati con un cristallo di il comportamento del quarzo nei circuiti oscilla-
quarzo, sono certamente quelli che offrono il tori, quando sui terminali del componente viene
maggiore affidamento per quanto riguarda la sta- applicato un segnale variabile che lo costringe a
bilità. Perché il quarzo fissa con precisione e si- contrarsi e ad estendersi microscopicamente, se-
curezza la frequenza di oscillazione, che può va- guendo le variazioni del segnale stesso.
riare soltanto di qualche hertz agendo, solita- PIASTRA 2 PIASTRA 1
mente, su un compensatore accoppiato, oppure
variando il valore capacitivo di un condensatore QUARZO PIEZOELETTRICO REOFORO
fisso collegato in parallelo con il cristallo. In que-
sta sede, quindi, verranno presentati e sommaria- Un tempo, il cristallo di quarzo veniva composto
mente descritti sei circuiti di oscillatori a radio- in forme e dimensioni rilevanti. Oggi, invece, i Fig. 1- Struttura di un quarzo di tipo tradizionale e di
frequenza, muniti di quarzo, scelti fra i modelli quarzi si presentano in modelli di media misura, medie dimensioni, ancor oggi in uso in molti circuiti
più classici appartenenti a tale categoria, l'ultimo miniaturizzati ed ultraminiaturizzati, come ad elettronici e, in modo particolare, in quelli dei radiotra-
smettitori. Il minerale è chiuso fra due lastre metalli-
dei quali è pure proposto nella versione costrutti- esempio quelli inseriti negli orologi da polso. che (piastra 1 - piastra 2), sulle quali sono saldati i
va, essendo confortato dalla presenza del corri- Mentre i grossi quarzi si possono ancora acqui- conduttori che fanno capo ai piedini del componente.
spondente piano di montaggio. Tuttavia, prima di stare sui mercati surplus. Nei modelli di attuale produzione la composizione in-
entrare nel vivo dell'argomento, riteniamo dove- Tutti i cristalli di quarzo funzionano secondo il terna è diversa.
roso intrattenerci, attraverso un certo spazio di principio della piezoelettricità, che è quello per il
questa rubrica, sulla natura, la struttura fisica ed quale l'energia meccanica viene trasformata in
360 361
32iHZ j =
/Nè
I l Cl
(( ~
v
@
5645
KHZ
r~~
gel1JR
z

° ,
'--
~
~
)9
'
~ r

tre
Fig. 2 - Modelli di quarzi maggiormente conosciuti nel mondo dell'elettronica ap-
plicata. Quello riportato sull'estrema sinistra è un grosso quarzo per impieghi ma- +
rittimi, il secondo è usato nelle apparecchiature americane di vecchia costruzione, Fig. 4 - Tra la frequenza di risonanza in serie
il terzo appartiene al settore della telefonìa, il quarto è completamente racchiuso (FS) e quella in parallelo (FP), la differenza è
in ampolla di vetro e riguarda le basse frequenze, Il quinto è di provenienza sur- lieve e dipende dal tipo di taglio con cui è sta-
plus, il sesto viene ancor oggi costruito, il settimo, attualmente realizzato, è in di- to confezionato il quarzo. FS FP
mensioni miniaturizzate, l'ultimo, a destra, è un quarzo ultraminiaturizzato.

figura 2, invece, sono rappresentati i principali ti- dove le tre sigle riportate assumono i seguenti si- lito da 100.000 Hz a 18 MHz. Tuttavia, per i va-
pi di quarzi conosciuti nel settore dell'elettronica gnificati: L = induttanza; CS = capacità in serie; lori superiori a quello dei 18 MHz, ed anche per
L applicata, in vecchia e moderna versione produt- CP = capacità in parallelo. In realtà tuttavia, alla quelli inferiori a tale limite massimo, come ad
tiva. presenza degli elementi capacitivi ed induttivi, si esempio per i 12 MHz, si sfruttano le oscillazioni
La frequenza di risonanza del quarzo dipende aggiungono pure quelli resistivi, introdotti ad
dalle sue dimensioni geometriche e dalle pro- esempio dai conduttori metallici, dallo spessore
prietà fisiche della piastrina. Ma i quarzi attual- delle piastre e dalla metallizzazione di queste e
es mente costruiti non assumono più la veste di fi-
gura 1, perché oggi, in sostituzione delle piastre,
che, tutti assieme, tendono a smorzare l'effetto di
risonanza del quarzo. Eppure, anche se la resi-
si suole metallizzare direttamente le due superfi- stenza può raggiungere valori di alcune centinaia
ci opposte del cristallo mediante particolari pro- di ohm, a causa dell'elevata reattanza induttiva,
CP
-
cedimenti chimici. Con il risultato che le caratte- che è di qualche henry per le basse frequenze, i
ristiche globali del componente appaiono note- fattori di merito raggiunti sono elevatissimi e si
volmente migliorate. estendono fra 20.000 e 100.000.
Il diagramma di figura 4, sul cui asse verticale
vanno riscontrati i valori dell'induttanza o, me-

:1T
IL CIRCUITO OSCILLANTE glio, della reattanza Z contenuta nel quarzo,

c JL._ - - - - _.Jl. ) Quando sui reofori del quarzo viene applicato un


mentre sull'asse orizzontale sono computate le
frequenze di risonanza, interpreta le due diverse
e
segnale con frequenza di valore pari a quella di grandezze della FS (frequenza di risonanza in se-
risonanza meccanica del componente, le defor- rie) e della FP (frequenza di risonanza in paralle-
mazioni subìte dal cristallo diventano macrosco- lo). La differenza fra i due valori, che è di pochi
piche, tanto che basta un segnale di piccolissima kilohertz, dipende dal tipo di taglio con cui è sta-
entità per mantenere innescate le oscillazioni. Il to costruito il cristallo. In ogni caso, la frequenza
quarzo, dunque, presenta un comportamento di risonanza del quarzo, può sempre essere cor-
elettrico simile a quello di un circuito oscillante, retta aggiungendo, come segnalato in figura 5, in
Fig. 3 - Ogni cristallo di quarzo può essere teorica- dal quale si differenzia per la presenza di due serie o in parallelo con il cristallo, un compensa- Fig. 5 - La frequenza di risonanza di ogni quarzo può
mente rappresentato mediante questo circuito, nel frequenze di risonanza, una di tipo in serie e l'al- essere leggermente variata inserendo, in serie (a sini-
quale, con l'induttanza L, sono collegate due capaci- tore di piccola capacità (20 --,-- 60 pF), le cui va-
tra in parallelo, causate dal complesso sistema di stra) o in parallelo (a destra) con il componente, un
tà, una in serie (CS) e l'altra in parallelo (CP). riazioni possono provocare uno spostamento di compensatore, in grado di Introdurre, con la sua varia-
reattanze radicato nel componente. Il quale può 2.000 --,-- 3.000 Hz al massimo. bilità, uno spostamento di alcune migliaia di hertz.
essere proposto, con un circuito teorico un po' I quarzi vengono costruiti per funzionare con la
fantasioso, per mezzo dello schema di figura 3, loro frequenza di risonanza, che si estende di so-
362
363
+
R5 9+14/
CJ ±o R1

Rl
T± TR
b réi
u
R
c3
+-{K
@va
e c3

'It' "1u F?I


Fig. 7 - In questo esempio di circuito
oscillatore il quarzo è inserito fra base
R2
c2 R4
'1
u
Fig. 6 - Esempio di circuito oscillatore e collettore del transistor, mentre l'u-
pilotato a cristallo di quarzo, collegato scita è ricavata sull'emittore del semi-
fra base e massa del transistor. Il pro- conduttore, onde offrire una bassa im-
getto è privo di elementi di accordo. pedenza ed una buona stabilità.

COMPONENTI COMPONENTI

Condensatori Resistenze Varie Condensatori Resistenze Varie


C1= 100.000pF R1= 22.000 ohm TR1= 2N1711 C1= 100.000pF R1= 22.000ohm TR1= 2N1711
C2 = 47 pF ... 1.000 pF R2 = 6.800ohm X1 = quarzo C2 = 47 pF ... 1.000 pF R2 = 6.800ohm X1 = quarzo
C3= 10.000pF R3= 680ohm ALIM. = 9Vcc : 14Vcc C3= 10.000pF R3= 680ohm ALIM. = 9Vcc-:- 14Vcc
R4= 2700hm R4 = 270ohm
R5 = 150ohm RS = 150ohm

scita è ricavata sull'emittore del transistor e le ca- della frequenza di lavoro del circuito.
della terza armonica. Ciò è reso necessario dalle stallo di quarzo, che può assumere qualsiasi valo- ratteristiche generali rimangono le stesse. Il solo In alcuni progetti, dello stesso tipo di quello di fi-
difficoltà pratiche di realizzare industrialmente re di frequenza, rimane inserito fra la base del cristallo di quarzo, questa volta, è collegato fra gura 8, l'impedenza a radiofrequenza J1 viene so-
cristalli troppo sottili, che risulterebbero impreci- transistor TR 1 e la linea di massa. base e collettore di TRl. stituita con una resistenza di valore compreso fra
si nei valori di frequenza a causa di piccole im- Al condensatore C2, inserito fra emittore e mas- In entrambi i progetti, delle figure 6 e 7, Peffi- 100 ohm e 500 ohm.
perfezioni costruttive. Per esempio, per le oscilla- sa, si attribuisce la capacità più corrispondente cienza del funzionamento è condizionata dall'e- Anche per il circuito oscillatore di figura 8, il
zioni su frequenze di 12 MHz, si utilizza un quar- alla frequenza di oscillazione di Xl, individuan- satto valore assegnato al condensatore di emitto- transistor TR1, come è stato detto per il progetto
zo da 8 MHz, facendolo oscillare sulla terza ar- dola fra 47 pF e 1.000 pF. Per quanto riguarda il re C2, che va individuato fra 47 pF e 1.000 pF, in di figura 6, può essere scelto in una vasta gamma
monica ( overtone ). transistor TRl, questo può essere scelto in una riferimento con la frequenza di oscillazione di di modelli, come quelli già menzionati in prece-
vasta gamma di modelli (2N1711- 2N2219- Xl. denza.
2N2222 o simili). L'alimentazione può variare Un terzo esempio di circuito oscillatore a radio-
CIRCUITI OSCILLATORI entro i limiti di 9 Vcc e 14 Vcc. Purtroppo, il cir- frequenza, privo di elementi accordati, è riporta-
cuito oscillatore di figura 6, per la sua scarsa pre- to in figura 8. Ma questo deve ritenersi più affi-
li sistema più economico, ma anche il meno pre- cisione di funzionamento, può generare delle ar- dabile dei primi due, dato che l'uscita dei segnali OSCILLATORI CON ACCORDO
ciso, di realizzare un circuito oscillatore è certa- moniche spurie, presenti ovviamente all'uscita è ottenuta sul collettore di TRl, anche se l'uscita
mente quello privo di circuito accordato e quindi che, in questo progetto, viene effettuata sull'e- di emittore offrirebbe una bassa impedenza ed Ai tre circuiti privi di elementi di accordo, ora
esente da processi di taratura, manuale o stru- mittore del transistor. una conseguente migliore stabilità. descritti, succedono altri tre semplici progetti di
mentale. Un esempio, in tal senso, viene offerto Lo schema di figura 7 non si discosta molto da L'impedenza a radiofrequenza J1 può assumere oscillatori a radiofrequenza, ma questa volta do-
dal semplice progetto di figura 6, nel quale il cri- quello ora descritto, perché anche in questo l'u- valori compresi fra 100 H e 10 mH, a seconda tati di un componente di regolazione del circuito

364 365
+ +
9:14V R7 9+74 V
,.,., C4
C1; ~"J

7%±.
R1
TR1 2R4
v'
44
I CJ

TR 1 es TR2

" e
e

e
e

~J. ;1 u
+1
X1
es
T 2J 1 c> i
~Hl
± u(@)
:s $R5 5R6
Fig. 8- Progetto di oscillatore a radio-
frequenza dal funzionamento molto af-
fidabile. L'impedenza di alta frequenza
J1, in alcuni circuiti di questo tipo, può
essere sostituita con una resistenza di
valore compreso fra i 100 e i 500 ohm.

Flg. 9- Oscillatore RF di tipo Butler. Il funzionamento è molto stabile ed il circuito


COMPONENTI C3 - L 1 deve essere accordato sulla frequenza di lavoro del quarzo. Non vengono
presentati i dati costruttivi di L 1 perché questi dipendono dal tipo di cristallo im-
piegato.
Condensatori Resistenze Varie
C1= 100.000 pF R1 = 22.000ohm TR1= 2N1711
C2 = 22pF R2 = 6.800 ohm J1 = imp. RF (10mH) COMPONENTI
C3= 68pF R3 = 2.200 ohm X1 = quarzo
C4= 1.000pF R4 = 150ohm ALIM. = 9Vcc + 14Vcc Condensatori Resistenze Varie
C1= 100.000 pF R1= 22.000ohm TR1= 2N1711
C2 = 1.000pF R2 = 6.800ohm TR2 = 2N1711
C3= 10/150pF (compens.) R3= 1.000ohm X1 = quarzo

INIETTORE DI SEGNALI IN SCATOLA DI MONTAGGIO


C4= 1.000pF
es = 10.000 pF
R4 = 33.000 ohm
R5 = 6.800 ohm
R6 = 1.000ohm
L1 = bobina
ALIM. = 9Vcc ± 14Vcc

Uno strumento indispensabile nel labo- R7 = 100ohm


ratorio del dilettante.

di risonanza. Per esempio, supponendo che il numero totale


Lo schema pubblicato in figura 9 prende il nome delle spire, che compongono la bobina Ll, sia 10,
dal suo inventore, ossia "Circuito oscillatore di la presa intermedia va derivata alla seconda spi-
Utilizzato assieme al tester consente di Butler". Che è un oscillatore a radiofrequenza ra. Infatti:
localizzare, rapidamente e sicuramente, molto stabile e nel quale la bobina L1 ed il com-
avarìe, interruzioni, cortocircuiti, nei di- pensatore di accordo C3 debbono essere tarati 10: 5 = 2
spositivi con uscita in cuffia o altopar- sullo stesso valore di frequenza di oscillazione
lante. L. 26.500 del quarzo (Xl). In questa sede, ovviamente, non è possibile
Per individuare il punto in cui deve essere ricava- esporre i dati costruttivi della bobina Ll, perché
ta la presa intermedia di Ll, occorre applicare la questi dipendono dalla frequenza di oscillazione
seguente formula: del quarzo prescelto, così come da questa stessa
frequenza dipende il valore capacitivo del com-
N° tot. spire pensatore C3. La validità dell'oscillatore di Bu-
5 tler, dunque, al contrario degli altri circuiti pre-

367
366
Fig. 10 - Di questo circuito oscillatore RF, con quarzo risonante in parallelo, si Fig. 11 - Piano costruttivo dell'oscillatore con quarzo a 3,580 MHz risonante in pa-
consiglia la pratica realizzazione, onde constatare in uscita la presenza di un se- rallelo e in fondamentale. Il compensatore es può essere di qualsiasi tipo, a libret-
gnale caratterizzato dallo stesso valore di frequenza del quarzo (X1), che oscilla to, a chiocciola, isolato con dielettrico solido o ad aria.
in fondamentale.

COMPONENTI
dato che lo si trova in molti telecomandi, negli tata dall'avvolgimento secondario della bobina di
Condensatori Resistenze Varie orologi al quarzo ed altrove. accordo (L2), il segnale generato si presenta con
C1= 100.000pF R1= 22.000 ohm TR1 = 2N1711 All'uscita del circuito dell'oscillatore, rappresen- lo stesso valore di frequenza di quello del quar-
C2 = 47pF R2 = 6.000ohm X1= quarzo (3,580 MHz)
C3= 120pF R3 = 100ohm L1-12 = bobine (vedi testo)
C4= 220pF R4= 150ohm ALIM. = 9Vcc--:-- 14Vcc
es = 10/150pF (compens.)
Un'idea vantaggiosa:
sentati e descritti in queste pagine, assume valore quenza di risonanza in serie (FS) e quello della
puramente teorico e non costruttivo, anche se
per lo schema di figura 9 viene pubblicato l'elen-
frequenza di risonanza in parallelo (FP) menzio-
nati all'inizio, quando è stato descritto il compor-
l'abbonamento annuale a
co di tutti gli altri componenti. Si può invece e si tamento oscillante del quarzo in funzione della
deve costruire il circuito presentato in figura 10, capacità in serie ( CS) e di quella in parallelo
del quale viene pure proposto il piano costruttivo
in figura 11. Anche perché, introducendo qual-
che modifica allo schema originale di figura 10,
sarà possibile constatare il fenomeno della fre-
(CP).
Per il circuito di figura 10 si utilizza un quarzo da
3,58 MHz, esattamente 3,579545, che è un com-
ponente molto comune nei montaggi elettronici,
ELETTRONICA PRATICA
368 369
facile valutare con esattezza questa differenza di CS, la cui capacità può variare fra i 10 pF e i 150
valori di frequenza. Ma anche senza il frequenzi- pF, va tarato per il massimo segnale a radiofre-
# We p+ metro, il fenomeno può essere agevolmente rile- quenza captato con il ricevitore radio ad onde
R 9+14V vato ascoltando i segnali generati dai due circuiti, corte.
L7 quello di figura 10 e l'altro di figura 12, mediante L'inserimento del condensatore C4 in parallelo
un ricevitore radio dotato della gamma delle on- con la bobina Ll, provoca una diminuzione della
RI de corte. frequenza di risonanza propria della bobina Ll.
X1 Per la costruzione dell'oscillatore di figura 10, L'alimentazione in continua del progetto di figu-
trattandosi di un dispositivo a carattere speri- ra 10 deve essere derivata da una o più pile e
} li + ,2
e
4
mentale, è sufficiente utilizzare, come supporto può variare fra i 9 Vcc e i 14 Vcc. Tale prescri-
circuitale, una semplice tavoletta di legno, come zione, ovviamente, si estende pure agli altri pro-
segnalato nel disegno del piano realizzativo di fi- getti presentati in questa stessa sede, qualora il

u
gura 11.
I Le due bobine L1 - L2 vanno composte su uno
lettore fosse intenzionato a costruirli. Con le pile,
infatti, si evitano eventuali ingressi negli oscilla-
u stesso supporto cilindrico, di materiale isolante e tori di segnali disturbo che potrebbero provenire
di diametro interno di 9 mm. Per entrambe si uti- dalla rete-luce. Se poi questa precauzione non do-
R2
10,585 Flg. 12 - Poche varianti apportate allo lizza uno stesso tipo di filo, di rame smaltato, del vesse ancora bastare, allora si consiglia di inserire
Mhz
schema riprodotto In figura 10, consen- diametro di 0,3 mm. Servono 38 spire compatte i circuiti oscillatori in opportuni contenitori me-
tono di far oscillare lo stesso modello per Ll e soltanto 5 spire per L2. Il compensatore tallici con funzioni di_schermi elettromagnetici.
di quarzo (3,580 MHz) alla frequenza di
R3 10,585 MHz, ovvero in terza armonica
della risonanza serie. I dati costruttivi
delle bobine L1-L2 sono gli stessi già
riportati nel testo per il progetto di figu-
ra 10.

COMPONE
Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elet-
Condensatori tronico.
C1= 100.000pF R3= 100ohm
C2 = 47pF R4= 1500hm
Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
C3= 120pF PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
C4= 10/150pF (compens.) Varie
TR1 = 2N1711
Resistenze L1-L2 = bobine (come schema fig. 10)
R1 = 22.000 ohm X1 = quarzo (3,580 MHz)
R2 = 6.800ohm ALIM. = 9Vcc : 14Vcc
1° - Trasformatori di bassa frequenza
2° - Trasformatori per radiofrequenze
3° -La radio circuiti classici
4° - Antenne utilità adattamenti
Infatti: 5° - Dalla pila alla lampadina
zo, il quale, in questo caso, oscilla sulla frequenza
fondamentale e sulla risonanza in parallelo. 10,587 :3= 3,529 6° - Energia tensione corrente
Ora, se si compone il circuito di figura 12, nel 7° - Resistenze a valori costanti
quale il quarzo Xl appare spostato fra base e che misura la frequenza di risonanza in serie. 8° - Resistenze a valori variabili
collettore di TRl e in cui è stato eliminato il con- Dunque, calcolando la differenza fra i due valori 9° - Legge di OHM
densatore fisso già collegato in parallelo con il di frequenza di risonanza in parallelo e in serie,
circuito risonante, ci si accorge che la frequenza si ha:
dei segnali in uscita assume il valore di 10,585
MHz circa. E questo perché, mentre nello sche- 3,580 - 3,529 = 51 KHz
ma di figura 10 il quarzo, come è stato detto,
oscilla in fondamentale, sulla risonanza parallelo, che costituisce appunto la lieve differenza che in-
nel circuito di figura 12 il quarzo oscilla alla fre- tercorre tra FS (frequenza risonante in serie) ed
quenza di 10, 587 MHz, ovvero in terza armonica FP (frequenza risonante in parallelo).
rispetto alla fondamentale con risonanza in serie. Potendo disporre di un frequenzimetro, sarebbe

370 371
VENDO amplificatore con finali mos-power con le
I caratteristiche ampiamente descritte sulla fotoco-
pia che allegherò. Si precisa che l'amplificatore non
è tutto montato. Potenza erogata 40 W su 4 ohm.
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Di questa Rubrica potranno avvalersi tutti quei lettori che sentiranno la necessità di offrire
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rendere pubblica una richiesta di acquisto od un'offerta di permuta.
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tessero insorgere fra i signori lettori e sulla natura o veridicità del testo pubblicato. In
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te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

NUOVI PICCOLI ALTOPARLANTI


gio lo si deve ai notevoli e continui progressi rag-
Nella mia lunga carriera di radiotecnico, quando giunti nella produzione di materiali ferromagnetici
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) mi capitava di scegliere un modello di. altoparlan- con cui si costruiscono i magneti. Per i quali, un
te per impieghi professionali o per riproduzioni tempo, erano soltanto disponibili elementi di basso
sonore ad alta fedeltà, ero abituato a dare ogni costo, ingombranti, come le ferriti e, successiva-
preferenza ai trasduttori con magnete di maggior mente, l'alnico (Alluminio - Nichelio - Cobalto) ed
volume e peso, ritenendo che proprio questi po- altre leghe metalliche, che consentivano induzioni
tessero offrire i massimi risultati possibili, pur anche superiori a 1 T ( 1 Tesla = unità di misura
sopportando il loro inevitabile costo più elevato. dell'induzione magnetica nel sistema MKSA), ma
Ora, dopo aver abbandonato la professione, pur accumulavano poca energia e potevano facilmente
continuando a coltivare l'hobby dell'elettronica, smagnetizzarsi in occasione di campi antagonisti.
sono venuto a sapere che la mia classificazione di Nei motori, ad esempio, in presenza di picchi di
un tempo è stata completamente superata e non corrente, poteva capitare che il magnete permanen-
è più attualmente valida. Perché oggi si possono te si smagnetizzasse. Poco tempo fa, tuttavia, sono
acquistare dei piccoli altoparlanti di ottima quali- stati individuati dei preparati a base di elementi
tà, efficientissimi, anche se, purtroppo, di costo chimici, appartenenti al gruppo delle terre rare, che
ancora alto. Su questo argomento, dunque, vor- permettono di immagazzinare quantità elevatissime
rei ascoltare il vostro autorevole parere. di energia per unità di volume e con i quali si pos-
BAGUZZI PIETRO sono costruire magneti permanenti di dimensioni
Brescia molto ridotte, con prestazioni pregevoli. Dato che,
in pratica, questi magneti non si possono smagne-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: Quanto recentemente le è stato riferito è assoluta- tizzare e le induzioni si riducono a 0,7 + 0,6 T
mente vero. E non soltanto in riferimento agli alto- (Tesla). Peraltro, trattandosi di composti chimici
ELETTRONICA PRATICA parlanti, ma anche a tutti quei dispositivi che fun-
zionano con l'impiego di magneti permanenti,
con terre rare, il loro costo rimane alto e l'applica-
zione è giustificata soltanto nei motori professiona-
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute > come ad esempio i motori elettrici. Un tale vantag- li e negli altoparlanti di elevata qualità.
Via Zuretti, 52 - MILANO.

374 375
pagina 229. Ce ne scusiamo con i lettori, ricor- TX QRP IN CW PER 160 M L7
ERRATA CORRIGE X1
dando che in figura 1 doveva apparire il circuito
Sul fascicolo di aprile di quest'anno, a pagina qui presentato. Gradirei vedere pubblicato lo schema di un tra- r lgl +. •
224, è apparso lo stesso schema già pubblicato a smettitore a bassissima potenza in CW per la
banda dei 160 metri, ossia per 1.850 KHz circa.
GIAMMARE SI ANGELO
i--·-·- FIL.TRO·-·-· -) Taranto
5
I r h n La potenza d'uscita di questo trasmettitore è di I
W. Il circuito va realizzato su un piano di massa di
I rame racchiuso in scatola metallica. La bobina LI
use.
Cl è composta da 60 spire compatte avvolte su sup-
APA porto cilindrico di diametro 30 mm utilizzando filo
di rame smaltato del diametro di 0,5 mm. Per L2
servono soltanto 8 spire dello stesso filo, avvolte sul
lato freddo del supporto. La presa intermedia di LI
LI è ricavata alla decima spira.
eF ed ree rrrrl TASTO
all' ampl BF Resistenze
Condensatori
R1 = 22ohm-1W
C1= 100.000 pF R2 = 10.000 ohm- 1W
APB
I._. - . - . - . - . - . __ J C2 = 100.000 pF
C3 = 300 pF (variabile} Varie

N.B.- I condensatori sono di tipo ceramico e a TR1= 2N3053


bassa tensione. X1 = quarzo ( 1.850 + 1.820 KHz)
L 1 - L2 = bobina
INDICATORE DI LIVELLO BF ALIM. = 12 + 15Vcc

È disponibile presso il vostro archivio lo schema Il circuito che, a suo beneficio, pubblichiamo, è
di un sensibile indicatore di livello di bassa fre- molto sensibile e va utilizzato in parallelo con il
quenza, con il quale poter bilanciare ed equaliz- carico. Con il potenziometro R2 si regola la sensi-
zare un segnale BF? bilità. ILFA ICOLO ARRETRATO
PESERICO GIANLUCA ESTATE 1986
Roma
LIA
+ È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
+ elettronici.
c2 . Il contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
lo un vero
Condensatori

r
C1=3F (non polarizzato)

·
C2 = 5F- 16VI ( elettro! itico)

Resistenze a MANUALE-GUIDA
R1= 1.000ohm BF {' ,, al prezzo di L. 4.000
e
R2 = 10.000 ohm (pot. lin.) 0
Varie
-E

- e
"
-la
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p1= pontedidiodialgermanio ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
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A = microamperometro (50 Af.s.)
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376
377
SIRENA PER MODELLISTI

KIT PER CIRCUITI Nel mio plastico di ferromodellismo vorrei inseri-


re una piccola sirena. Potete pubblicare lo sche-
STAMPATI L. 1a.ooo ma di un semplice progetto, alimentabile con
tensioni continue comprese fra i 9 V e i 12 Vcc?
DI LEO VITTORE
Pisa
Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su Le due sezioni "e" e "d" di /Cl non partecipano al
vetronite o bachelite, con risultati tali da funzionamento del circuito ed hanno gli ingressi
soddisfare anche i tecnici più esigenti, collegati con la linea di alimentazione positiva allo
questo kit contiene pure la speciale pen-
na riempita di inchiostro resistente al scopo di evitare l'insorgere di autooscillazioni. Per
percloruro. questo stesso motivo, il condensatore Cl deve esse-
re cablato vicinissimo ai piedini 14 e 7. Qualora non
esistesse già nell'alimentatore, occorre inserire, sulla
linea positiva, un elettrolitico da 4. 700 F- 25 VI.

Resistenze Varie
R1 = 10.000 ohm (potenz. log.) IC1 = 4011/B
Condensatori R2 = 860 ohm TR1= 2N1711
C1 = 100.000 pF TR2= 2N1711
C2 = 220 F - 16 VI {elettrolitico) AP = altoparlante {40 ohm o più)
C3 = 100.000 pF ALIM. = 9 Vcc -;- 12 Vcc

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
- Evita ogni contatto delle mani con
RIDUZIONE DI TENSIONE

Devo abbassare la tensione continua di 65 Vcc al


valore di 28 Vcc, usufruendo di una corrente di 2
A. Quale circuito mi consigliate di adottare?
R7 2
«v4
il prodotto finito.
E' sempre pronto per l'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
- Il contenuto è sufficiente per tratta-
PICCA GIOVANNI
Napoli

Quello qui pubblicato, per il quale il transistor TRJ


deve essere equipaggiato con un grosso dissipatore.
'%. -~
b
R3

f a;' ò
re più di un migliaio di centimetri
Anche TR2 e TRJ debbono essere montati con op-
portuni radiatori. Se la tensione d'entrata fosse po- cl
=
u 28V
quadrati di superfici ramate.
co filtrata, aggiunga, fra i morsetti positivo e negati- b
Il Il e
vo della tensione a 65 Vcc, un condensatore elet-
trolitico da 4. 700 F - 100 VI.
MOALITA DI RICHIESTE TR3
ll kht per circultl stampatl e corredato di un Condensatore
R4
pleghevole, riccamente Illustrato, In cul so-
no elencatee abbondantementeInterpretaste C 1 = 100 F -36 VI ( elettro I itico)
tutte le operazioni pratiche attraverso le
qual), sl perviene all'approntamento del clr- Resistenze
culto, Il suo prezzo, comprenslvo delle spe-
se di spedlzione, è dl L. 18.000. R1 = 15 ohm - 100 W Varie
La rlchleste debbono essere fatte inviando R2 = 1.000 ohm - 1 W
l'Importo citato a: STOCK RADIO - 20124 R3 = 1.500 ohm - 1 W
""" veP. ctal44, 20 (Tel. 2049e3 1) R4 = 12.000 ohm - 1 W TR1 = BUV47 TR3 = BF258
e mezzo veglla postale, assegno bencarto TR2 = BF258 DZ = diodo zener {12 V- 1 W)
assegno circolare o c.0.p. n, 46013207.

378 379
L'INTEGRATO TDA 2002 Varie

#
Condensatori [)
C1 = 1F (non polarizzato) IC1 = TDA 2002 A
Trovandomi in possesso di alcuni integrati di tipo C2 = 330 F - 16VI (elettrolitico) AP = altoparlante (4 ohm-5 W) 2
5
IDA 2002, vorrei con questi costruire degli am- C3 = 1.000 F - 16 VI (elettrolitico) ALIM. = 12Vcc + 15 Vcc
3
plificatori di bassa frequenza. C4 = 100.000 pF l 5 e~
GUERRINI DIEGO
Pavia

Realizzi questo progetto, ricordando che ICI va


montato su un grosso dissipatore di alluminio do-
es = 1.000 F
Resistenze
R1 = 100.000
- 16 VI (elettrolitico)

ohm (potenz. log.)


E
Rl

+
CI
~
- e TI T l
vcc
e

tato di alette ben aerate, onde evitare surriscalda-


R2 = 100.000
R3 = 1.000
ohm
ohm R2 R4
e'i
menti del componente. R4 = 10 ohm
R5 = 10 ohm

EFFETTI DI LUCE TRANSISTOR AL GERMANIO Il circuito da realizzare è quello qui pubblicato, nel
Questo circuito va bene per realizzare effetti lumi- quale la bobina LI è di tipo commerciale (bobina
Potete pubblicare lo schema di un lampeggiatore nosi per discoteca, anche se la lampada ad incan- Disponendo di una piccola scorta di transistor al avvolta su nucleo ferroxcube per ricevitori radio ad
con tensione di rete di 220 Vca di tipo quasi stro- descenza LP, caratterizzata da inerzia troppo eleva- germanio, di tipo AC126, vorrei con questi co- onda media). Il condensatore variabile Cl può es-
boscopico? ta, non può emettere lampi di luce rapidi. Durante struire un piccolo ricevitore a diodo e con ascolto sere di qualsiasi tipo, purché adatto per onde medie
ARGANTE GIULIO l'impiego, faccia attenzione alle scosse, perché tutto in cuffia. e nel quale le due sezioni debbono essere collegate
Palermo il circuito si trova sotto tensione. TAGLIAVINI ETTORE in parallelo. Con la sigla Al è segnalato il punto di
Verona collegamento di un'antenna lunga, con Ac quello
di antenna corta.
SI

RETE Al Ac

L1
R)

c2

#' o

Condensatori R5 = 150 ohm - 1W T


C1 = 2.200 F - 16 VI (elettrolitico)
C2 = 100.000 pF Varie
Condensatori
T1 = trasf. (220 V-8V-1W)
Resistenze P1 = ponte raddrizz. (4 x 1N4004)
R1 = 2.000 ohm (poten. lin.) IC1 = 555 C1 = condens. variabile per OM DG = diodo al germanio (quals. mod.)
R2 = 1.800 ohm TR = TRIAC (220 V - 5 + 7 A) C2 = 10.000 pF TR1 = AC126
R3 = 330 ohm LP = lampada (200 W max.) TR2 = AC126
R4 = 860 ohm S1 = interrut. Varie CUFFIA = 40 ohm
S1= interrutt.
L1= bobina per OM VCC = 3Vcc + 4,5 Vcc

380 381
AMPLIFICATORE DA 20 W

Gradirei veder quanto prima pubblicato lo stadio fi- Tenga presente che l'integrato /Cl deve essere
nale di un amplificatore di potenza da 20 W, ali- montato su un grosso dissipatore di calore, con il +
mentabile con doppia tensione da 17 + 17 Vcc. quale il componente deve realizzare un ottimo con- C3
11 Il
u;
BERTELLI ALFREDO tatto termico. 9
Torino 12
Il g
I C 1
14
Cf

è,

I
8 COM
R2
o -
Condensatori ,E

'3
Resistenze
R/ @
C1 = 3 µF (non polarizzato) R1a= 100.000 ohm - 1/2W R3
C2 = 10 µF -26 VI (elettrolitico) R2 = 47.000 ohm- 1/4W E
C3 = 120pF
C4 = 100.000 pF
R3=
R4 =
470ohm-1/2W
2,2ohm-2W I1
es= 100 µF-26VI (elettrolitico)
C6 = 100.000 pF
C7 = 100.000 pF
Varie il,
=
Il

ca = 100F- 26 VI (elettrolitico) IC1= TDA 2020


AP = 4ohm-2W

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STRUMENTI DI MISURA __
MULTIMETRO DIGITALE
MOD. TS 280 D - L. 132.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura - 31 portate - Visualizzatore cristallo liquido
a 33 cifre altezza mm 12,5 montato su elastomeri - Integrati
montati su zoccoli professionali- Batteria 9 V - Autonomia
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
• Bassa portata ohmmetrica (20 2)- 10 A misura diretta in D.C.
e A.C. • Cicalino per la misura della continuità e prova diodi •
Boccole antinfortunistiche • Dimensione mm 170 87 x 42 •
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv • 2 v- 20 v • 200 v - 1000 V
VOLT A.C. 200 mV • 2 V • 20 V • 200 V- 750 V
OHM 202-200 ?-2K2--20K?- 200 K? - 2 MO
• 20 MQ
AMP. D. C 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10 A
AMP. A.C. 200 A -2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA
- 10A

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo-
nenti • Puntali antinfortunistici • Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali.

TESTER ANALOGICO
MOD. TS 260 - L. 62.000
CARATTERISTICHE GENERALI
7 Campi di misura- 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. • 4.000 O/V A.C.
Dimensioni mm 103x 103x 38
Peso Kg0,250
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5 V
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni

PORTATE
VOLT D.C 100 m V • 0,5 V-2V-5V-20V-50V- 100
V • 200 V- 1000 V
VOLT A.C. 2,5V-10V-25V-100 V- 250 V- 500 V -
1000 V
OHM ?x1-2x10-2x100-0x 1000
AMP. D.C. 50 A- 500 A-5 mA- 50 mA -0,5 A-5 A
AMP. A.C. 250 A- 1,5 mA- 15 mA • 150 mA- 1,5 A •
10 A
CAPACITÀ = 0- 50F-O- 500 F (con batteria interna)
dB 22 d- 30 dB • 42 dB • 50 dB • 56 dB- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

Gli strumenti pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti inviando anticipatamente
l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
bancario o conto corrente postale n. 46013207 a: STOCK RADIO - 20124 MILANO - Via P. Castaldi, 20.
UNDICI KITS
Il fascicolo speciale di quest'anno è caratterizzato, interamen-
te, dalla presentazione di undici progetti. di valore attuale e
durevole nel tempo. I quali, tutti, sono confortati dalla disponi-
bilità di una corrispondente scatola di montaggio e, quindi, da
un vantaggioso servizio di forniture elettroniche a domicilio.
proprio nei mesi in cui, soggiornando in luoghi lontani dai
grossi punti di vendita, il lettore sarebbe costretto a rinunciare
al piacere di costruire un apparato di particolare interesse. A
tutti, dunque, principianti o più preparati teoricamente e nel-
l'esercizio pratico, con questo numero straordinario del perio-
dico, che abbandona per qualche tempo, ovvero fino ai primi
giorni di settembre, la consueta linea editoriale, si offre ancora
la possibilità di por mano al saldatore, pure in località diverse
da quelle abituali, con nuovi stimali e rigenerata passione. Nel
prossimo autunno, poi, nel riprendere l'indirizzo didattico di
sempre, ci proponiamo di rinnovare l'usuale veste tipografica
della rivista, per adattarla sempre di più alle esigenze dell'uso
o del gusto moderno. Con la speranza che, ancora una volta, i
nostri sforzi possano riscuotere copiosi attestati di fiducia, cor-
diale simpatia e sincera approvazione.
Questa splendida

CELLULA SOLARE
in dono

a chi si abbona
o rinnova l'abbonamento
a ELETTRONICA PRATICA

Per riceverlo è sufficiente sottoscrivere un nuovo abbonamento, o rinnovare


quello scaduto, inviando l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, as-
segno circolare o a mezzo c.c.p. N. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRO-
NICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52.
Si prega di scrivere con la massima chiarezza, possibilmente in stampatello, ci-
tando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorrenza
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I canoni di abbonamento: PER L'ITALIA L. 43.000


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DECORRENZA DA QUALSIASI MESE DELL'ANNO

È possibile sottoscrivere l'abbonamento o rinnovare quello scaduto diretta-


mente presso la nostra sede:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI, 52 TEL. 6697945
ELETTRONICA
PRATICA
Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6697945
ANNO 19 N. 7-8 LUGLIO-AGOSTO 1990

LA COPERTINA - Riproduce. gli undici montaggi


realizzati con i klts offerti al lettore nel presente
fascicolo che, con un maggior numero di pagine
e l'esclusione delle consuete rubriche fisse, as-
sume il carattere dell'edizione speciale, a benefi-
cio di coloro che, in questi mesi estivi, vogliono
operare con I soll montaggi elettronici.

editrice
ELETTRONICA PRATICA

direttore responsabile
Sommario
ZEFFERINO DE SANCTIS
EP1- AUDIOSPIA 388
disegno tecnico
CORRADO EUGENIO
EP2 - VARIATORE DI LUCE 396
stampa
TIMEC
ALBAIRATE· MILANO
EP3 - BOOSTER 402
Distributore esclusivo per
l'Italia:
A.&G. Marco - Via Fortezza n. EP4 - REGOLATORE DI VELOCITÀ 410
27 • 20126 Milano tel. 25261
autorizzazione Tribunale Civi-
le di Milano - N. 74 del 29-12-
1972 • pubbl,icità inferiore al EP5 - SINTONIZZATORE OM-OC 416
25%.

UNA COPIA L. 5.000


EP6 - RIVELATORE DI SICCITÀ 422
ARRETRATO L. 5.000
I FASCICOLI ARRETRATI EP7 - MASSAGGIATORE ELETTRONICO 430
DEBBONO ESSERE RICHIE-
STI ESCLUSIVAMENTE A:
ELETTRONICA PRATICA
Via Zuretti. 52 - 20125 MILANO EP8 - SCACCIAINSETTI CON AP 438
EZIONE - AMMINISTRA-
E- PUBBLICITÀ - VIA ZU-
52 - 20125 MILANO. EP9 - TOTOCALCIO CON LED 444

proprietà lette-
i,a sono riser- EP10 - ANTIFURTO PER AUTO 450
di Legge per
manoscritti, i
rafie, anche
, non si re- EP11- LAMPEGGIATORE MULTICOLORE 458
.:
::;:
',"
2
3:
9; "
EP1

Il kit costa L. 29.500

AUDIOSPIA
Per ascoltare le emissioni sonore, provenienti da volare l'attività di ogni cultore di scienze naturali
una singola sorgente, operante fra molte altre si- che cerca di registrare il canto degli uccelli alle
multaneamente, occorre servirsi di un seleziona- stato libero, il ronzìo delle api, il verso di molt
tore acustico, abbinato ad un amplificatore ad al- animali selvatici, lo stormire delle foglie o il mor.
ta sensibilità, come quello presentato in questa morio dei corsi d'acqua. Mentre l'educatore po-
sede. Che deve pure ritenersi un'audiospia, dato trà usarlo per orecchiare, ad una certa distanza
che può diventare uno strumento di lavoro per il le espressioni verbali degli adolescenti.
detective, costretto a percepire, non visto e con L'impiego di questa audiospia è semplicissimo. S
chiarezza, la conversazione fra due o più persone orienta un tubo contenente un piccolissimo mi-
inquisite. Ma che è certamente in grado di age- crofono verso l'origine dei suoni, si applica l
cuffia in testa, si regolano eventualmente due
trimmer e si ascolta. Ma vediamo subito come è
stato concepito e come funziona il progetto de
selezionatore e amplificatore audio, cominciandc
con la presentazione del microfono, che non è d
Il kit dell'audiospia contiene tipo tradizionale, ma che si identifica con un mo-
dello che per molti dilettanti può apparire nuovo.
tutti e soltanto gli elementi ri-
prodotti nella foto. Per richie-
derlo, occorre inviare, antici- MICROFONO A CONDENSATORE
patamente, tramite vaglia, as- Il microfono, come la cuffia o l'altoparlante, è ur
segno circolare o bancario, o trasduttore acustico, che funziona in modo de
a mezzo c.c.p. n° 46013207, in- tutto opposto a quelli ora menzionati. Perché
testati a STOCK RADIO - 20124 l'altoparlante e la cuffia trasformano i segnai
elettrici in segnali acustici, ovvero in onde sono-
MILANO, Via P. Castaldi, 20, re, mentre il microfono trasforma i suoni in se-
l'importo di L. 29.500 (spese di gnali elettrici, che un opportuno circuito amplifi-
spedizione comprese). ca ed una cuffia trasforma nuovamente in suoni
Ma veniamo al modello di microfono adottato ir
questo dispositivo, che non è di tipo piezoelettri-
co, come avviene solitamente, ma a condensatore

388
e dotato di caratteristiche omnidirezionali. Il da chi parla in televisione, dopo averlo infilato
quale è stato preferito ad ogni altro tipo di mi- nell'occhiello della giacca od occultato in altra
crofono per le sue particolari caratteristiche elet- parte del vestito, offrendo al telespettatore l'im-
triche, le dimensioni ridottissime ed il peso irrile- pressione di non usufruire di alcun microfono.
vante. Il componente si presenta in forma di cilindretto
Questo stesso tipo di microfono viene utilizzato metallico e possiede tre conduttori diversamente
colorati, come segnalato in figura 4, ognuno dei
quali va collegato con i corrispondenti terminali
del progetto di figura 1, ugualmente numerati.
I suoni vengono captati da una piastrina metalli-
ca che, assieme al contenitore, forma il conden-
Per l'ascolto selezionato di satore d'entrata del microfono. Questi vengono
applicati ed amplificati da un transistor FET
una sorgente sonora fino a (Field - Effect - Transistor), che trasforma l'ele-
cento metri di distanza. vatissima impedenza del microfono in un valore
relativamente basso, accettabile dall'ingresso del-
l'integrato ICl del progetto di figura 1. Dunque,
il microfono a condensatore si comporta in ma-
Per il controllo da lontano,
del sonno di un bambino.

Per il lavoro investigativo del


detective.

389
-- -•~•- -- . -- . -- . ·-- ·-- -•~•--.

,.,..,
u

-
Q:
C\j
Q: I

+ » +
f")I- _ I

+
)

390
I 9V

Fig. 2 - Questo disegno riproduce la realizzazione del modulo elettronico dell'audiospia, I


cui elementi sono tutti contenuti nel kit. Il tipo di collegamento del microfono M1, a breve
distanza dal modulo, rimane valido soltanto quando l'altoparlante è sistemato in lontananza.

COMPONENTI
Condensatori R4 = 4,7 megaohm (trimmer)
C1= 1F(non polarizzato) R5 = 22.000 ohm (trimmer)
C2= 1F(non polarizzato) R6 = 220ohm- 1/4W
C3= 1F(non polarizzato) R7 = 2,20hm- 1/4W
C4= 220F- 16VI (elettrolitico)
C5 = 220 µ,F - 16 VI (elettrolitico) Varie
C6 = 100.000 pF IC1 = TL061
C7 = 220 F- 16 V (elettrolitico) IC2 = LM380
M1 == microfono
Resistenze CUFFIA = a bassa impedenza
R1= 47.000ohm- 1/4 W ALTOP. = 8ohm-1W
R2 = 47 .000 ohm - 1/4W S1= interruttore
R3 = 10.000 ohm - 1/4 W ALIM. = 9Vcc

niera opposta a quella di un modello piezoelettri- IL PROGETTO


co, perché eroga una corrente abbastanza intensa
ed una tensione alquanto ridotta. Il circuito teorico del progetto dell'audiospia,
Il transistor FET, internamente contenuto, funge pubblicato in figura 1, appare parzialmente rac-
da elemento preamplificatore dei segnali di bassa chiuso dentro un rettangolo composto con linee
frequenza, che appaiono estremamente fedeli. tratteggiate. Le quali delimitano la parte circuita-

391
Flg. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampa-
to da riprodurre su una delle due facce di una basetta
supporto di materiale Isolante.

le che rimane completamente cablata sulla baset- cati di ben 10.000 volte, l'integrato IC2, che svol-
ta supporto con circuito stampato. Gli elementi ge analoga funzione, amplifica di 40 volte i se-
riprodotti al di fuori delle linee tratteggiate sono: gnali provenienti da ICl. Dunque il guadagno to-
il microfono a condensatore Ml, l'eventuale con- tale può arrivare a 40.000 volte. Anche se non è
densatore elettrolitico CM, la cuffia o l'altopar- cosa facile utilizzare l'amplificatore su questi
lante, la pila a 9 V e l'interruttore S1. massimi limiti di lavoro.
li microfono M 1 capta i suoni, li trasforma in se- Dall'uscita 6 di IC2 i segnali amplificati vengono
gnali elettrici preamplificati e li applica, tramite il applicati, tramite il condensatore elettrolitico di
condensatore di accoppiamento Cl, all'entrata 2 accoppiamento C7, al trasduttore acustico, che
dell'integrato amplificatore di bassa frequenza può essere rappresentato da una cuffia o da un
ICl. li trimmer R4 regola il processo di amplifi- altoparlante.
cazione nella misura ritenuta più opportuna. Chi vuol far uso di una cuffia, deve servirsi di un
Trattandosi di un trimmer di tipo semifisso, que- modello a bassa impedenza, utilizzando invece
sto va tarato di quando in quando, a seconda del l'altoparlante, questo deve avere un'impedenza
lavoro cui viene sottoposto l'integrato e, quindi, di 8 ohm con una potenza di 1 W.
in corrispondenza con il genere di impiego del- Il kit, ovviamente, non contiene questi elementi e
l'audiospia. neppure la pila di alimentazione e l'interruttore
Coloro che vorranno utilizzare il progetto di figu- Sl, ma soltanto i componenti montati nel modu-
ra 1 nella sola funzione di amplificatore, dovran- lo elettronico riprodotto fotograficamente all'ini-
no sistemare il trimmer R4 nella posizione in cui zio dell'articolo.
il valore resistivo sia ridotto al minimo. Mentre
regolandolo per la massima resistenza, si rag-
giunge la maggiore amplificazione ottenibile da MONTAGGIO DEL MODULO
ICl.
Il trimmer R5, sul cui perno di comando si appli- Coloro che faranno acquisto del kit dell'audio-
ca una manopolina, consente di controllare il vo- spia, troveranno in questo tutti gli elementi ne-
lume dell'audio in cuffia o in altoparlante. cessari per comporre il modulo elettronico del-
Il guadagno elevatissimo, raggiunto dal sistema l'apparato, ossia: la basetta supporto con circuito
di amplificazione circuitale di figura 1, appare di- stampato, il microfono a condensatore, i due
stribuito fra i due integrati, per i quali sono stati trimmer, tre condensatori elettrolitici, quattro
scelti due modelli diversi. Infatti, mentre ICl am- condensatori non polarizzati, cinque resistenze e
plifica i segnali di bassa frequenza ad esso appli- due integrati con i rispettivi zoccoletti. Tutti gli

392
altri elementi, necessari per completare il mon- l'audiospia, si deve comporre il sistema di ascoito
taggio e di facile reperibilità commerciale, do- selezionatore dei suoni illustrato in figura 5. Il
vranno essere acquistati presso l'abituale rivendi- modulo, quindi, va inserito in un contenitore me-
tore di componenti elettronici. Fra questi citiamo tallico, con funzioni di schermo elettromagnetico.
l'altoparlante o la cuffia, il condensatore CM, il Ma per svolgere correttamente tale compito, si
cavo schermato e la pila, oppure l'eventuale ali- deve collegare, tramite conduttori, il metallo del
mentatore da rete. contenitore con il terminale 4 del modulo, ovvero
Chi invece vorrà comporre il circuito del selezio- con l'ancoraggio sul quale si collegano la linea di
natore acustico, servendosi dei componenti già alimentazione negativa ed uno dei conduttori
posseduti ed eventualmente recuperati da mon- della cuffia o dell'altoparlante.
taggi fuori uso, dovrà iniziare l'opera di costru- Dentro la stessa scatolina di metallo si inserisce
zione con l'approntamento del circuito stampato, pure la pila a 9 V, i cui morsetti potranno essere
che va riportato su una delle due facce di una ba- connessi con gli ancoraggi 4-6 del circuito stam-
setta di forma rettangolare, delle dimensioni di 6 pato mediante apposita presa polarizzata, avendo
cm x 5,2 cm, di materiale isolante, bachelite o ve- cura di interrompere uno dei due conduttori per
tronite. l'inserimento dell'interruttore Sl, che va fissato
Il disegno del circuito stampato è pubblicato in sulla parte frontale del contenitore, come segna-
grandezza reale in figura 3. lato nello schema di figura 5 (ON- OFF).

T]
rosso
M1
Fig. 4 - Il microfono a condensatore, Inserito nel kit,
nero
è dotato di tre terminal! diversamente colorati. La
numerazione, qul riportata, corrisponde a quella de-
gll ancoraggi del modulo elettronico. E

Il cablaggio del modulo elettronico si ottiene nel Sulla stessa faccia anteriore della scatola metalli-
modo suggerito dallo schema pratico di figura 2. ca, occorre far in modo che sia presente il perno
Dapprima si applicano i due zoccoletti portainte- di comando del trimmer R5, che rappresenta l'e-
grati, poi tutti gli altri elementi, facendo attenzio- lemento di regolazione manuale del volume dei
ne a non commettere errori in sede di montaggio suoni riprodotti in cuffia o in altoparlante. La re-
dei tre condensatori elettrolitici, che sono com- golazione dell'altro trimmer, invece, come è stato
ponenti polarizzati e quindi dotati di reofori posi- detto, si effettua di quando in quando e non deve
tivi e negativi. I due integrati si innestano per ul- quindi assoggettarsi a frequenti controlli. Ecco
timi nei rispettivi zoccoletti, tenendo conto che il perché R4 rimane chiuso dentro il contenitore.
primo degli otto piedini si trova in posizione cor-
rispondente con una tacca guida riportata sul
corpo esterno del componente. SISTEMI DI ASCOLTO

I vari sistemi di ascolto, effettuati con l'audiospia,


MONTAGGIO COMPLETO implicano due modi diversi di collegamento del
microfono M 1. Infatti, se il dispositivo viene de-
Una volta realizzato il modulo elettronico del- stinato alla funzione di BABY-SPIA, ossia al

393
controllo continuo del sonno dei bambini, il mi- dell'audiospia.
crofono deve essere collegato come illustrato nel È ovvio che i due esempi applicativi, ora menzio-
piano costruttivo di figura 2, cioè vicino al modu- nati, vanno intesi come modelli di tutta una serie
lo elettronico. Viceversa, se l'audiospia deve ser- di impieghi dell'apparato descritto in queste pa-
vire per ascoltare e selezionare sorgenti sonore gine e che basta far riferimento a questi per risol-
lontane, il microfono deve essere collegato nel vere ogni problema di applicazione e adattamen-
modo indicato in figura 5, tramite cavo scherma- to dell'audiospia.

• .. ·.-~·-·. A/vfPL/F/C.
7.·.·1 CM

TUBI ON v0.

. , .. . . cAvo
'5 i
OFF
. . . .•. •. ·~-·~-~-~-··-· .' _ _'._•.

GOMMA
SPUGNA

Flg. 5- Esemplo di Impiego dell'audiospia per la selezione e rascoIto di una sorgente sono-
ra lontana anche un centinaio di metri. Il condensatore elettrolitico CM, Il cui valore può va-
riare fra I 100 F e I 1.000 F - 16 VI, si Inserisce soltanto in presenza di rumori disturbatori
dell'audio.

to. In ogni caso, mai il microfono e l'altoparlante La figura 4 interpreta la struttura del microfono
debbono rimanere vicini, perché si verificherebbe a· condensatore, così come questo viene fornito
il ben noto effetto Larsen, per il quale si innesca nel kit. Il componente, quindi, è originalmente
un fischio acutissimo, che annulla le prestazioni dotato di tre conduttori diversamente colorati
(rosso - verde - nero), che devono essere collega-
ti, rispettivamente, con gli ancoraggi 1-2-3 ap-
plicati al circuito stampato, ricordando che il con-
duttore rosso (1) corrisponde al + Vcc, il verde
(2) ai segnali di bassa frequenza ed il nero (3) al
- Vcc. Dunque, il sistema di collegamento di
Ml, interpretato nello schema pratico di figura 2,
bene si adatta all'impiego dell'audiospia in tutte
quelle applicazioni, come la BABY-SPIA, nelle
quali l'altoparlante rimane molto lontano dal
modulo elettronico di figura 2.
Per la seconda serie di impieghi già menzionata,
invece, il collegamento di M 1 con il circuito
394
stampato si realizza nel modo indicato in figura di trasformarsi in rumori di sovrapposizione ai
, ovvero servendosi di un cavo schermato, nel suoni ascoltati.
quale la calza metallica sostituisce il conduttore Qualora il dispositivo venisse impiegato con il
nero e va a collegarsi con il contenitore metallico trimmer R4 regolato per il massimo della sensibi-
dell'amplificatore. lità, il funzionamento potrebbe divenire.irregola-
Lo strumento, con il quale si orienta il microfono re a causa di disturbi sonori. Per ovviare a tale in-
verso una sorgente di suoni, è composto da due conveniente, consigliamo di applicare, in paralle-
tubi di plastica concentrici, separati ed acustica- lo con i conduttori di alimentazione di M1, cioè
ente isolati fra loro mediante gomma piuma o sul rosso e sul nero, un condensatore elettroliti-
gomma spugna. La lunghezza del tubo esterno co, denominato CM nello schema teorico di figu-
potrà essere di 40 cm ed il suo diametro di 10 ra 1, del valore capacitivo di 100 F + 1.000 F
cm. Quello interno potrà misurare 20 cm di lun- - 16 VI, certamente in grado di stabilizzare il
ghezza, con un diametro di 4 cm. comportamento del microfono.
Le zone punteggiate, nel disegno a sinistra di fi- Rispettando tutti gli accorgimenti fin qui elenca-
gura 5, segnalano la presenza di gomma piuma, ti, con questa audiospia sarà possibile ascoltare il
che deve essere applicata alle varie parti con col- dialogo fra due persone alla distanza limite di un
la. centinaio di metri. Anche se, con la massima am-
La gomma piuma, applicata esternamente al tu- plificazione, occorrerà sopportare un certo livello
bo, impedisce alle manipolazioni dello strumento di soffio acustico e di ronzìo.

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità

L. 13.500 di misura - i condensatori - I resistori - I diodi


- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampla anallsi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dllet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori

395
EP2

11 kit costa L. 22. 900

VARIATORE DI LUCE
I motivi per cui molti lettori sostituiscono il tradi- raggiungere la massima intensità in un certo in-
zionale interruttore elettrico di casa, con il più tervallo di tempo, e non istantaneamente come
moderno regolatore di luminosità, sono almeno accade di solito. Per quanto riguarda poi l'igiene
due. Il primo è di ordine tecnico, il secondo co- dei nostri occhi, questa consiglia di non sottopor-
stituisce un'esigenza fisiologica. Infatti, per salva- re mai l'organo della vista a passaggi violenti dal
guardare l'integrità del filamento delle lampade, buio alla luce più intensa, per non danneggiare la
conviene sempre alimentarle gradualmente, ero- rètina, soprattutto di notte, quando già da alcune
gando la corrente in misura progressiva, fino a ore tutti gli elementi del sistema visivo si sono
adattati all'oscurità. Tuttavia, le motivazioni, che
impongono la regolazione della luminosità am-
bientale delle nostre abitazioni, si identificano
pure con alcune esigenze dell'arredamento più
moderno. Perché architetti ed industriali si avval-
gono da tempo di questi mezzi elettronici, per
conferire alla casa nuove espressioni che, pur im-
Aumenta o abbassa, a piace- ponendo una spesa iniziale superiore a quella de-
re, la luce delle lampade. gli impianti abituali, comporta una successiva,
conseguente ed effettiva economia dell'energia
elettrica e delle lampadine.

È in grado di pilotare anche CARATTERISTICHE DEL PROGETTO


carichi induttivi.
La principale caratteristica del progetto del rego-
latore di potenza elettrica, pubblicato in figura 1,
consiste nella possibilità di pilotare, indifferente-
mente, carichi resistivi o induttivi. Pertanto, con
La massima potenza regola- questo dispositivo si potranno regolare a piacere
bi le è di 1,5 KW. le luminosità delle lampade a filamento o le velo-
cità di rotazione delle punte di piccoli trapani, fi-
no alla massima potenza di 1.500 W.
Il circuito si serve di due componenti elettronici
396
attuali: un DIAC e un TRIAC. Il primo può es-
sere rappresentato da un qualsiasi modello, il se-
condo è di tipo BTA 08.700B. E gli elementi che
H kit del variatore di luce con- compongono tale sigla assumono i seguenti signi-
ficati:
tiene tutti gli elementi ripro-
ott1 nella foto. Per richieder-
1
08 = 8 ampère max.
occorre inviare, anticipata-
700 = 700 V picco c.a.
rte, tramite vaglia, assegno
lare o bancario, oppure a B = isolamento aletta: 2 KV
c.c.p. n 46013207, inte-
Per impieghi con potenze fino a 300 + 400 W, il
• STOCK RADIO - 20124 triac non richiede l'applicazione di alcun elemen-
MILANO, Via P. Castaldi, 20, to di dissipazione. Per usi con potenze superiori
iL. 22.900 (spese di ai 400 W, l'aletta del triac deve rimanere in inti-
comprese). mo contatto con una superficie metallica in gra-
do di disperdere il calore generato dal semicon-
duttore.
Il kit del regolatore di potenza contiene tutti gli
397
R3
A2

C3

RETE

Flg. 1- Progetto del regolatore di potenze elettriche su carichi resistivi o induttivi. Le llnee
tratteggiate delimitano la parte circuitale montata su una basetta supporto con circuito
stampato.

COMPONENTI
Condensatori R2 = 15.000ohm- 1/2W
R3 = 150ohm- 1/2W
C1= 100.000 pF -250 Vca
C2 = 100.000pF -250 Vca Varie
C3 = 100.000pF-250 Vca
T = triac (BTA 08.700B)
Resistenze D = diac (qualsiasi tipo)
LC = Lampada - Carico ( 1,5 KW max)
R1= 100.000 ohm (potenz. Iin.)

CIRCUITO ELETTRICO
elementi rilevabili nella foto che riproduce il
montaggio del dispositivo. Non è presente, inve- Con la lettera T, sulla destra dello schema di fi-
ce, l'eventuale dissipatore e neppure sono inclusi gura 1, è segnalato il simbolo elettrico del triac,
i necessari cavi di sezione adeguata, nel caso in che può essere considerato come l'insieme di due
cui l'apparecchio venga fatto funzionare a piena diodi controllati SCR, collegati in antiparallelo e
potenza. quindi in grado di assicurare la conduzione elet-
398
CARICO RETE

Fig. 2 - Cablaggio del regolatore di potenza. Il dlac D non è un componente polarizzato e


può essere inserito sulla basetta in qualunque verso. Questo montaggio, essendo interessa-
to dalla tensione di rete, va racchiuso in un contenitore dl'materiale isolante, allo scopo di
evitare Il pericolo di scosse e cortocircuiti.

trica, in entrambe le direzioni, tramite un unico to da una tensione di soglia, al di sotto della qua-
elettrodo di controllo denominato gate (G). le rimane praticamente un isolante.
Il meccanismo di eccitazione e diseccitazione del Superata la soglia, il diac diviene conduttore, in-
triac è lo stesso di quello dell'SCR, con il vantag- nescando una scarica che si annulla soltanto
gio dell'innesco indipendente dalla polarità della quando la tensione applicata diminuisce notevol-
tensione applicata ai due elettrodi principali, mente.
chiamati ANODO 1 (Al) e ANODO 2 (A2). Sfruttando le proprietà di innesco del diac, si
Il sistema di controllo della potenza su un carico realizza il controllo a sfasamento mediante i pro-
resistivo o induttivo, da parte del triac, è quello a cessi di carica e scarica del condensatore C2.
sfasamento, che consiste nell'innescare costante- Quando la tensione sui terminali di C2 supera
mente, con un certo ritardo, da O" a ]180°, la con- quella di soglia del diac, questo si innesca e la
duzione del triac, rispetto al passaggio attraverso corrente fluisce attraverso il gate (G) del triac
il valore O. che, a sua volta, diviene conduttore ed alimenta
L'elemento chiave per ottenere l'innesco del il carico. Al passaggio attraverso lo zero dell'ali-
triac è rappresentato dal diac, che è caratterizza- mentazione, il triac si disinnesca ed inizia un
399
1 +
2 €

EP2 Fig. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stam-


pato, da riprodurre su una delle due facce di una ba-
setta supporto di materiale Isolante delle dimensioni
di 6 cm x 5,3 cm.
+

nuovo ciclo. È chiaro che, intervenendo sul po- triac va riscontrato nei disturbi che questi produ-
tenziometro Rl, si provoca una variazione del cono lungo le linee di alimentazione. Per ovviare
tempo di carica di C2, anticipando o ritardando in parte a tale inconveniente è stato inserito il
l'istante d'innesco del triac. Ciò corrisponde, in condensatore Cl.
pratica, alla possibilità di controllo della fase di Un altro inconveniente, derivante dall'impiego di
innesco e, quindi, di regolazione della potenza questi tipi di regolatori di potenze elettriche, è
sul carico. quello dell'autoinnesco, ossia dei falsi inneschi
Uno dei maggiori inconvenienti provocati dai dovuti al mancato spegnimento del triac, a causa

DIAC TRIAC
aletta O
isolata
TA 08
700

- -
Fig. 4 - II dlac, esteriormente, si presenta nella forma
di un piccolo semiconduttore non polarizzato. Sulla
Al G destra è riprodotto il modello di triac consigliato per la
A2 realizzazione del regolatore di potenza.

400
delle extratensioni che si manifestano sui termi-
nali del componente durante la sua fase di aper-
tura. Per neutralizzare questi fenomeni, è sempre
consigliabile l'inserimento di una rete resistivo-
MANUALE DEI DIODI
capacitiva, come quella realizzata dal collega-
mento in serie di R3 e C3, ricordando che que-
E DEITRANSISTOR
y >3

st'ultimo deve essere caratterizzato da una ten-


sione di lavoro di 250 Vca almeno. Ma nel kit ap- L. 13.000
positamente approntato, questa regola è stata Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
estesa pure agli altri due condensatori, ovvero a con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
Cl e C2. caratteristiche di circa 1.200 transistor e
Le linee tratteggiate, che delimitano la maggior 140 diodi.
parte del circuito di figura 1, racchiudono la se- L'opera vuol essere una facile guida, di
zione che compone il modulo elettronico del re- rapida consultazione, nel laboratorio
golatore di potenza. La lampada LC (Lampada hobbystico, dove rappresenta un ele-
di Carico), che può anche essere sostituita con mento integrante del corredo abituale
un carico induttivo, va collegata sui terminali 1 - delle attrezzature.
2, mentre il cavetto di alimentazione, provenien-
te dalla presa-luce, va inserito sugli ancoraggi 3 -
4. MANUALE
DEI
1ODI E DEI TRANSISTOR

MONTAGGIO

Il montaggio del regolatore di potenza si effettua


nel modo suggerito dal disegno di figura 2, che
w14%i
propone il piano costruttivo dell'apparato. Ovvia-
mente, chi acquista il kit, non ha alcun problema
di reperimento di materiali, giacché in questo so-
no contenuti tutti i componenti necessari al ca-
blaggio del dispositivo. Essi sono: una basetta
M$
con circuito stampato, un diac e un triac, tre con-
densatori, due resistenze, un potenziometro e
due morsetti. Coloro che, invece vorranno realiz-
zare il circuito con mezzi propri, dovranno co-
minciare con l'approntamento della basetta sup-
,''
porto, di materiale isolante, bachelite o vetronite,
di forma rettangolare, delle dimensioni di 6 cm x
5,3 cm. Su una delle due facce di questa, poi, ri-
porteranno il circuito stampato, il cui disegno in Tra i principali argomenti trattati, ricor-
grandezza reale è pubblicato in figura 3. diamo:
Fatta eccezione per il tria, nessun componente
polarizzato viene montato nel regolatore di po- Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
tenza; ciò significa che tutti gli elementi, conden- duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
varicap - Diodi zener - Transistor -
satori, resistenze, diac, vengono montati senza te- Aspetti strutturali - Amplificazione a
ner conto del loro senso di inserimento. transistor - Configurazioni - Piedinature -
Per quanto riguarda l'identificazione dei termina- Sigle - Riferimenti guida.
li del triac, il lettore è pregato di prendere visio-
ne del disegno di figura 4, dove sono chiaramen-
te segnalati gli elettrodi Al - A2- G (Anodo 1 -
Anodo 2- Gate ).
A lavoro ultimato, essendo presente in varie parti
del circuito la tensione di rete a 220 V, è neces-
sario inserire il montaggio dentro un contenitore
di materiale isolante, onde evitare pericolosi con-
tatti.
401
EP3

Il kit
costa L. 21.600

BOOSTER
CONTDA2003
Sono molti i dispositivi elettronici i cui segnali amplificazione. E tra questi, alcuru appartengono
uscenti, di piccola o media intensità, appartenen- alla serie dei progetti pubblicati nel presente fa-
ti al settore audio, necessitano di una adeguata scicolo. Dunque, ogni apparato, generatore di
tensioni inferiori ad un volt su impedenze supe-
riori a qualche centinaio di ohm, ovvero insuffi-
cienti a pilotare altoparlanti e cuffie, eccezion
fatta per i modelli ad elevatissima sensibilità e
comunque inadatti alla riproduzione musicale, ri-
chiedono l'impiego di un booster, come quello
Il kit del booster contiene tutti proposto qui di seguito. Ma per esemplificare an-
cor più la necessità di utilizzazione dell'amplifica-
gli elementi riprodotti nella fo- tore di potenze audio, ricordiamo che questo
to. Per richiederlo, occorre in- compare sempre nei "lettori" di nastri, portatili o
viare, anticipatamente, tramite no, nei compact disc, nei videoregistratori, in
molti strumenti musicali, nei televisori tascabili e
vaglia, assegno circolare o in accoppiamento con tanti altri audioriprodutto-
bancario, oppure a mezzo ri. Soprattutto quando sorge il bisogno di aggiun-
c.c.p. n 46013207, intestati a: gere, all'altoparlante o al canale primario, altri
elementi analoghi, con lo scopo di sonorizzare
STOCK RADIO - 20124 MILA- più locali o spaziosi saloni, oppure quando si
NO, Via P. Castaldi, 20, l'im- debbono aggiungere degli altoparlanti, in posizio-
porto di L. 21.600 (spese di ni diverse, sulle autovetture e negli autobus.
spedizione comprese). Un'unica soluzione a questi e ad altri simili pro-
blemi, implica ovviamente l'impiego di altopar-
lanti aggiuntivi autoamplificati, poco ingombran-
ti, affidabili, economici, robusti, alimentati con

402
I

sorgenti di tensione tipiche dei mezzi di traspor- audio talmente piccolo da essere incorporato nel-
to, per consentirne, su questi, una facile installa- la stessa cassetta in cui è racchiuso l'altoparlante
zione. In pratica, quindi, serve un amplificatore complementare, oppure in qualche angolino libe-
ro del generatore di audiosegnali.
Le diverse esigenze, fin qui elencate, che un tem-
po potevano sembrare incompatibili e contraddi-
torie, trovano oggi immediata e completa rispo-
sta da parte dell'attuale tecnologia dei circuiti in-
tegrati, che è in grado di fornire un componente
monolitico, realizzato su un'unica piastrina di sili-
Il booster è un amplificatore BF. cio, di pochi millimetri quadrati, nella quale sono
contenute tutte le funzioni di un amplificatore
audio di potenza e di qualità eccellente.
Dopo tali premesse, si dovrebbe ora passare di-
Collegatelo fra l'uscita del rettamente all'interpretazione del funzionamento
generatore audio e l'altopar- del progetto del booster pubblicato in figura l.
lante. Tuttavia, essendo questo quasi totalmente presie-
duto dall'integrato ICl, è prima necessario che il
lettore acquisisca alcune nozioni di fondamentale
importanza relative al modello TDA 2003. Den-
Accoppiatelo con tutti quei tro il quale è presente un unico circuito, ovvia-
mente integrato, che misura la temperatura di
dispositivi la cui potenza d'u- tutto il dispositivo e rappresenta una protezione
scita è bassa. termica contro gli eccessi di temperatura esterni,
imponendo l'impiego di piccoli e leggeri dissipa-
tori, come quello visibile nella foto di apertura
dell'articolo.

403
u
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(.!) _______, V

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I
I

I
I
I

404
@ +vcc

AP


GND

Fig. 2 - Piano costruttivo del booster. Con la sigla VCC è segnalato il morsetto sul quale si
applica la tensione positiva, con GND è indicato il morsetto di massa (linea di alimentazione
negativa). Mediante il trimmer R1 si regola il volume dell'audio in altoparlante.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
C1= 2,2F (non polarizzato) R1= 22.000ohm (trimmer) IC1 = TDA2003
C2 = 33.000 pF (ceramico) R2 = 390hm- 1/2W AP = 2 -4-8 ohm (vedi testo)
C3 = 4 70 F- 16VI (elettrolitico) R3 = 220ohm-1/2W VCC = 12Vcc--:-- 14 Vcc
C4 = 1.000 µF-16VI (elettrolitico) R4 = 2,2ohm- 1/2W
es = 100.000 pF (ceramico) R5= 1ohm- 1/2W
C6 = 470F- 16 VI (elettrolitico)

405
i5
EP3

- Fig. 3 - Disegno in grandezza naturale del circuito

T stampato, riportato in una delle due facce della baset-


ta supporto contenuta nel kit EP3.

L'INTEGRATO TDA 2003 rassiti, mentre alcune funzioni elettriche sono


state soltanto simboleggiate.
Per una agevole ed immediata intuizione del Iniziamo l'analisi di questo circuito, attualmente
comportamento del circuito di figura 5 dell'inte- prodotto dalla ST, che rappresenta l'ex SGS,
grato, questo è stato riprodotto in una veste sem- prendendo le mosse dal terminale di uscita, che
plificata, nella quale mancano i componenti pa- si identifica con il terminale 4, mentre il termina-

o
TDA 2003

Fig. 4 - Piedinatura dell'Integrato impiegato nel circuito del


,2J4 booster. La successione numerica, qui riportata, è valida
per l'operatore che osserva il componente dalla parte in cui
1 3 5 appare impressa la sigla di riconoscimento.

406
le 3 va collegato con la linea di alimentazione ne- poso dello stadio d'uscita, con il beneficio del
gativa che, di solito, coincide con quella di massa raggiungimento di un buon compromesso tra
(GND). Il morsetto 5, ovviamente, va collegato consumo e distorsione d'incrocio e di protezione
con l'alimentazione positiva che, nel nostro pro- contro le sovratensioni. Infatti, in presenza di
getto di figura 1, può essere compresa fra i limiti una tensione di alimentazione superiore ai 40
di 12 Vcc e 14 Vcc. Vcc, l'integrato si "spegne", ma non si distrugge.
I due transistor finali Q15 e Q16, facilmente indi- E ciò si verifica, almeno, fino al massimo valore
viduabili nello schema di figura 5, compongono di 80 Vcc.
uno stadio a simmetria quasi complementare. In- Nelle applicazioni del booster sugli automezzi, se
fatti, la simmetria totalmente complementare è il motore gira senza batteria, si possono generare
stata volutamente evitata in quanto i transistor di tensioni superiori ai 40 Vcc, ma certamente infe-
tipo PNP, nella tecnologia bipolare, sono molto riori agli 80 V cc.
più grossi e costosi degli NPN. La resistenza R7, collegata fra il collettore di 05
Lo stadio pilotato dai due transistor ora menzio- e l'uscita (piedino 4), chiude la reazione e stabi-
nati offre un guadagno di tensione unitario, ma lizza il punto di lavoro in modo da minimizzare,
uno molto forte di corrente, adattando l'alta im- nelle applicazioni più semplici, l'impiego dei
pedenza degli stadi precedenti a quella bassa del componenti esterni.
carico ed assumendo l'onere di fornire la elevata Concludiamo qui l'esame del circuito interno
corrente necessaria ad erogare la potenza su bas- delJ'integrato IDA 2003, ricordando che l'ingres-
sa impedenza. so non invertente è rappresentato dal piedino 1,
I due transistor O 11 e O 13 rappresentano gli ele- mentre quello invertente si identifica con il piedi-
menti piloti, mentre il Q14 provvede a limitare la no 2. Ma, lo ripetiamo ancora una volta, una del-
corrente d'uscita a valori non superiori ai 4 A le maggiori caratteristiche di ICI consiste nella
Gli elementi amplificatori di tensione sono prin- protezione termica interna, che consente l'impie-
cipalmente rappresentati dai transistor Q4, Q6, go di piccoli dissipatori del calore generato, an-
07; in particolare, il Q4 identifica lo stadio d'in- che in ambienti troppo riscaldati e privi di venti-
gresso dell'integrato, che fa capo all'entrata non lazione.
invertente 1.
I rimanenti componenti e, in special modo, i di-
versi generatori di corrente costante G 1 - G2 - PROGETTO DEL BOOSTER
G3 - G4 - G5, servono a polarizzare i vari stadi,
svolgendo le funzioni di controllo dei punti di la- L'entrata E del circuito del booster di figura 1 va
voro e del transitorio di accensione del dispositi- collegata con l'uscita del generatore di segnali
vo. Gli stessi generatori di corrente, rappresenta- audio, per esempio con quella del sintonizzatore
ti da due cerchietti parzialmente sovrapposti, per onde medie e corte, più avanti presentato
controllano la stabilizzazione della corrente di ri- con la sigla EP5.

Un'idea vantaggiosa:
l'abbonamento annuale a

ELETTRONICA PRATICA
407
5
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Flg. 5 - Schema elettrico ridotto del circuito Interno all'integrato TDA 2003. I due cerchietti,
parzialmente sovrapposti e più volte riprodotti, stanno ad Indicare altrettanti generatori di
tensioni costanti In grado di polarizzare i vari stadi del componente.

In parallelo con il circuito d'ingresso è inserito il ta invertente 2 dell'integrato ICl, stabiliscono la


trirnmer Rl, che regola l'ampiezza del segnale banda passante.
audio ossia, in pratica, il volume sonoro delle I due condensatori elettrolitici C3 e C4 isolano le
emissioni tramite l'altoparlante AP. componenti continue all'ingresso e all'uscita.
Il condensatore ad elevato valore capacitivo, ma Il condensatore elettrolitico C6, collegato in pa-
di tipo non polarizzato, applica i segnali di bassa rallelo con l'alimentatore, funge da elemento di
frequenza all'ingresso non invertente dell'inte- filtro della tensione, che deve risultare completa-
grato ICl, onde sottoporli al necessario processo mente priva di segnali di disturbo, soprattutto di
di amplificazione. Contemporaneamente, Cl iso- quelli a radiofrequenza, se il booster è destinato
la le eventuali componenti in corrente continua a comporre un'autoradio.
contenute nel segnale BF. Il suo elevato valore L'altoparlante AP, con l'alimentazione a 14 Vcc,
capacitivo si giustifica con l'esigenza di scongiu- è in grado di erogare tre diverse potenze di 3 W,
rare i disturbi provocati dall'accensione. 6 W e 10 W, a seconda che la sua impedenza sia
Le due resistenze R3- R4 determinano il guada- di 8 ohm, 4 ohm o 2 ohm.
gno del sistema di amplificazione, il quale au-
menta diminuendo il valore ohmrnico di R4. Non
si consiglia, tuttavia, il lettore ad esagerare con la MONTAGGIO
riduzione resistiva di R4, per non peggiorare la
qualità dei segnali amplificati. Il kit del booster contiene tutti gli elementi ripor-
Il condensatore C5 e la resistenza R5, collegati in tati nella foto del prototipo pubblicata nelle pri-
serie tra loro, ma in parallelo con l'altoparlante, me pagine. In esso è quindi compreso anche il
stabilizzano l'amplificatore rispetto alle correnti radiatore di energia termica che va fissato, me-
induttive del carico, quelle praticamente genera- diante vite e dado, sull'aletta metallica dell'inte-
te dalla bobina mobile dell'altoparlante. grato, nella parte opposta a quella in cui è ripor-
La resistenza R2 ed il condensatore C2, connessi tata la sigla.
in serie tra loro ed inseriti fra l'uscita 4 e l'entra- Coloro che vorranno costruire il booster, senza

408
ricorrere all'acquisto del kit, dovranno appronta- Al di sopra del piccolo condensatore C2, esatta-
re la basetta supporto di materiale isolante, nelle mente fra l'integrato IC1 ed il condensatore elet-
dimensioni di 6 cm x 6,3 cm. Poi, in una delJe trolitico C4, è montato un ponticello, rappresen-
due facce di questa, comporranno il circuito tato da uno spezzone di filo di rame nudo, che
stampato, il cui disegno in grandezza reale è pub- provvede a mantenere la continuità elettrica fra
blicato in figura 3. la pista di rame, del circuito stampato, in cui è
Tenendo sott'occhio il piano costruttivo di figura saldato il reoforo del condensatore C2 e quella
2, i componenti elettronici verranno inseriti uno in cui è fissato il terminale 4 dell'integrato. Di-
dopo l'altro, anche senza una regola precisa. Pur- menticando di applicare questo tratto di condut-
ché si rispettino le polarità dei tre condensatori tore, il booster non funziona.

elettrolitici e, in occasione del collegamento dei- II montaggio di figura 2, a lavoro ultimato, potrà
l'alimentatore, quelle della tensione positiva e essere introdotto nella stessa cassetta nella quale
negativa. si trova l'altoparlante, purché si provveda a dota-
Per individuare i cinque terminali dell'integrato re questa di un foro attraverso cui deve passare
IDA 2003, si deve osservare il disegno di figura l'unico comando del booster, ossia il perno del
4, nel quale il componente è riprodotto nella sua trimmer Rl che consente di regolare a piacere il
parte anteriore, quella in cui appare la sigla di ri- volume del suono.
conoscimento. Il reoforo 1, dunque, è il primo a Come regola generale si consiglia di impiegare
sinistra ed è quello che, nello schema pratico di per AP un modello di altoparlante da 8 ohm con
figura 2, rimane applicato alla pista di rame del potenza di 3 W. Tuttavia, coloro che vorranno
circuito stampato che fa capo ad un terminale del derivare dal booster potenze maggiori, potranno
grosso condensatore Cl di tipo non polarizzato. servirsi di altoparlanti con impedenza di 4 ohm,
Sulla faccia opposta di ICl si fissa il dissipatore per le potenze di 6 W, oppure quelli da 2 ohm
di calore. per potenze massime di 10 W.
409
EP4

Il kit costa L. 21.400

REGOLATORE a4

DIVELOCITA
I motori elettrici di tipo universale necessitano, quello qui presentato ed approntato in kit. Infat-
per certi particolari usi del settore dilettantistico, ti, con questo dispositivo, l'hobbysta può usare il
di un adatto regolatore di velocità, circuitalmente trapano con maggiore razionalità, iniziando le
molto semplice, assolutamente economico, ma perforazioni alle basse velocità di rotazione, onde
con prestazioni veramente eccezionali, come evitare strappi e bloccaggi. Anche la massaia, pe-
raltro, potrà utilizzare il suo frullatore con mi-
gliori risultati pratici, se a questo vorrà accoppia-
re il dispositivo di controllo della velocità di lavo-
ro. Il ferromodellista, poi, sarà in grado di accele-
rare o decelerare a piacere la marcia dei propri
convogli. Dunque, le pratiche applicazioni del re-
Il kit del regolatore di velocità golatore di velocità sono molteplici e fra queste il
contiene tutti gli elementi ripro- lettore saprà certamente individuare quella che
risolverà un personale problema. Tuttavia, prima
dotti nella foto. Per richiederlo, di interpretare il funzionamento del progetto
occorre inviare, anticipatamen- pubblicato in figura 1, riteniamo opportuno ricor-
te, tramite vaglia, assegno cir- dare alcuni elementi teorici relativi ai motori
elettrici universali, che sono praticamente monta-
colare, o bancario, oppure a ti in quasi tutti gli elettrodomestici e in alcuni
mezzo c.c.p. n° 46013207, inte- utensili elettromeccanici.
stato a: STOCK RADIO - 20124 Il motore universale si identifica in pratica con il
MILANO - Via P. Castaldi, 20, classico motore a corrente continua, dotato di
collettore con eccitazione in serie, che vanta la
l'importo di Lire 21.400 (spese proprietà di non invertire il senso di rotazione,
di spedizione comprese). neppure quando si invertono le polarità di ali-
mentazione. Perché all'inversione di tensione
corrisponde quella della corrente, sia nello stato-
re come nel rotore, con il risultato che le due in-

410
versioni si annullano ed il motore continua a gi- distingue un motore di tipo universale da un mo-
rare sempre nello stesso senso. Concludendo, il tore cc, consiste nella reale posizione delle spaz-
motore elettrico universale può funzionare, indif- zole, le quali, nei motori elettrici in cc, alimentati
ferentemente, sia in corrente continua, sia in in alternata, producono un maggiore scintillìo,
quella alternata. L'unica differenza, che contrad- con una conseguente perdita di coppia. Mentre
la caratteristica fondamentale dei motori univer-
sali consiste proprio nell'intensità della coppia,
che è tanto maggiore quanto minore è la veloci-
tà, con la tendenza quindi di andare in fuga, ossia
di raggiungere le massime velocità, anche quelle
distruttive, in assenza di carico e al momento del-
la messa in moto, quando serve una forte coppia
Regolate manualmente la ve- di spunto.
locità di rotazione dei motori \_

elettrici.
SISTEMA REAZIONATO

Un tempo, per regolare la velocità di rotazione


Fate meglio funzionare i vo- dei motori elettrici di piccola e media potenza, si
stri elettrodomestici. ricavava, dall'avvolgimento secondario del tra-
sformatore di alimentazione, un certo numero di
prese intermedie. Poi, tramite un commutatore,
Utilizzate più correttamente i si sceglieva la presa più idonea a provocare la ve-
trapani di piccola e media po- locità di rotazione desiderata dell'asse del moto-
re. Successivamente, si fece ricorso ai reostati,
tenza. collegati in serie con il motore elettrico e con i
quali si verificava una notevole perdita di poten-
za ai bassi giri. Oggi ci si serve di un sistema rea-
411
qr ] -
]

R1
a SCR

C2
R2

+ R3 R4
D1 C1

42k #

L_..3].[

RETE
CARICO
L @ -

Flg. 1 - Progetto del regolatore descritto nel testo. Le llnee tratteggiate racchiudono la se-
zione clrcultale montata su una basetta supporto con circuito stampato. I conduttori di RETE
vanno collegati con I morsetti 1 - 2, quelli del motore (CARICO) con gll ancoraggi 3 - 4. Con
Il potenziometro R2 si regola la velocità di movimento del motore elettrico.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
C1= 2,2F-63Vl (elettrolltlco} R1= 22.000ohm-5 W SCR = C106D
C2 = 100.000pF-250 Vlca R2 = 1.000ohm (potenz. lln.) D1 = 1N4007
R3 = 6.800ohm-1 W D2 = 1N4007
RA4 = 1500hm- 1/2W

412
FIg. 2- Plano costruttivo del modulo elettronico del regolatore di velocità del motori elettrici.
I due anelll, presenti sul corpo esterno dei due diodi al slllclo D1- D2, segnalano la poslzio-
ne dell'elettrodo di catodo.

zionato, per il quale si deve misurare la velocità ferro dello statore, quando è in funzione si com-
effettiva di rotazione del motore e comporre poi porta quasi come una dinamo, che genera una
un circuito alimentatore che eroghi maggiore o forza controelettromotrice, direttamente propor-
minore potenza rispetto ad un valore prestabilito. zionale alla velocità di rotazione del motore. E
Si tratta dunque di risolvere due problemi distin- questa forza è attiva sia con il motore alimentato,
ti. Il primo dei quali si risolve sfruttando certi se- sia in assenza di alimentazione. Ebbene, proprio
gnali che i motori elettrici, per loro natura, forni- questa forza stabilisce, nel progetto di figura 1,
scono. quanta corrente deve assorbire il motore ad una
Ogni motore elettrico universale, in virtù della certa velocità.
presenza del magnetismo residuo nei lamierini di
413
■ I ■
3 2 Flg. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampa-
to da riportare su una delle due facce di una basetta
supporto rettangolare delle dimensioni di 6 cm x 5,3 cm.

CIRCUITO DEL REGOLATORE ternata applicata all'ingresso (RETE), più preci-


samente in presenza di quella che, sull'anodo
Il circuito di figura 1 funziona soltanto in presen- dell'SCR (a), applica la tensione positiva. L'altra
za di una delle due semionde della tensione al- semionda rimane bloccata dall'azione raddrizza-

I
o I
o
C106 c106
I I I I J I

Fig. 4- Entrambi i modelli di SCR qui segnalati possono


kag kag essere montati nel circuito del regolatore di velocità dei
motori elettrici.

414
trice dello stesso SCR, che è appunto un diodo tare rallenta, mentre la rifiuta se accelera. Ma da
controllato. quanto finora detto si può anche dedurre che, ai
Per capire ora come il circuito sia in grado di bassi regimi, il circuito è in grado di innescare
confrontare il segnale generato dal motore elet- TSCR all'inizio della semionda, fornendo succes-
trico con la posizione impostata dal potenziome- sivamente la massima energia disponibile. Dun-
tro R2, corrispondente alla velocità con cui si que, quando il motore gira lentamente, questo
vuol far girare il motore, supponiamo che questo assorbe la massima potenza. E ciò può essere
stia girando ad una velocità media e che la ten- sperimentato nel vano tentativo di fermare con le
sione generata assuma un valore pari alla metà di mani un motorino, per esempio da 500 W, che
quello massimo della tensione applicata all'in- ruoti al regime di qualche giro al minuto.
gresso. Orbene, l'SCR può entrare in conduzione
soltanto quando il catodo (k) raggiunge un valore MONTAGGIO
di tensione inferiore di pochi volt a quello di gate
(g), mentre la tensione di anodo deve essere più La costruzione del regolatore di velocità dei mo-
positiva di quella di catodo. tori elettrici si esegue seguendo il piano costrutti-
La tensione presente sul gate (g) viene stabilita vo di figura 2 e la foto pubblicata ad inizio artico-
dal partitore composto dalla resistenza Rl e dal lo.
potenziometro R2. I due diodi al silicio D1 - D2 •• Chi acquista il kit, appositamente approntato,
servono soltanto per impedire che la corrente non deve procurarsi alcun componente all'infuori
fluisca durante le semionde negative, evitando, di quelli già inseriti nella scatola di montaggio,
quindi, un inutile spreco di energia nel sottopor- che sono i seguenti: una basetta supporto con cir-
re i componenti ad un gravoso lavoro di dissipa- cuito stampato, due diodi al silicio, un SCR, tre
zione. resistenze, due condensatori ed un potenziome-
Ora, se la tensione, manualmente impostata tra- tro. Gli altri, invece, dovranno procurarsi i pochi
mite il potenziometro R2, è inferiore a quella elementi elencati a piè di schema di figura 1 e
della forza controelettromotrice generata dal costruire la basetta supporto, in forma rettango-
motore, il diodo SCR non conduce per tutto il ci- lare e nelle dimensioni di 6 cm x 5,3 cm, provve-
clo delle alternanze: il motore sta girando ad una dendo poi a riportare, su una delle due facce di
velocità superiore a quella predisposta con R2 e questa, il circuito stampato, il cui disegno in
non bisogna fornirgli energia elettrica. grandezza naturale è pubblicato in figura 3.
Nella condizione opposta a quella ora esaminata, L'SCR da noi prescritto è il modello C106D, che
il diodo SCR è predisposto per entrare in condu- può assumere una delle due espressioni esteriori
zione, giacché la tensione di gate (g) è superiore riportate in figura 4.
a quella di catodo (k). Pertanto l'SCR diviene A questo dispositivo possono essere collegati sia i
conduttore non appena la semisinusoide, presen- motori universali, di cui si è parlato all'inizio, sia
te sull'anodo, supera con il suo valore quello del- quelli per correnti continue. Ma con questo stes-
la forza controelettromotrice generata dal moto- so apparato si potranno pure alimentare i motori
re. a magnete permanente, come ad esempio i pic-
In ogni caso, per gli effetti induttivi degli avvolgi- coli motori a collettore e a bassa tensione, pur-
menti, la corrente si annulla durante la semionda ché in questo caso si rispettino le polarità di inse-
negativa e l'SCR riposa, rimanendo pronto per rimento, altrimenti si verifica un'inversione del
un nuovo ciclo. moto.
Come si è potuto arguire, il sistema descritto è Una volta realizzato il modulo elettronico di fi-
reazionato, perché assorbe energia quando il mo- gura 2, questo dovrà essere inserito in un conte-
nitore di materiale isolante, perché alcune delle
piste di rame del circuito stampato sono interes-
sate dalla tensione di rete a 220 Vca, che potreb-
be diventare pericolosa per i meno esperti e per
chi agisce frettolosamente. Il contenitore, ovvia-
mente, deve essere dotato di alcuni fori di venti-
lazione, onde favorire il deflusso di calore even-
tualmente generato dalle varie parti.
Anche i conduttori, che applicano al circuito la
tensione di rete e quelli che alimentano il motore
elettrico collegato in uscita, debbono risultare
ben isolati, assolutamente privi di spellature o in-
terruzioni.
415
EP5

Il kit costa L. 27 .500

SINTONIZZATORE
0M - O
Il sintonizzatore rappresenta quella sezione di un diafoniche. Dunque, l'uscita del sintonizzatore
ricevitore radio che, tramite l'antenna, provvede deve essere accoppiata con un qualsiasi amplifi-
a raccogliere le onde radio, ad amplificarle e a catore audio, se si vuole comporre un apparato
trasformarle in segnali di bassa frequenza, simili radioricevente. Per esempio con il booster, che
a quelli uscenti dai microfoni delle emittenti ra- reca la sigla EP3 e che è già stato presentato e
descritto, precedentemente, in questo stesso fa-
scicolo.
Con il sintonizzatore EP5 si possono ascoltare le
emissioni radiofoniche in modulazione di am-
piezza (AM) e le comunicazioni in codice morse,
comprese fra 0,5 MHz e 30 MHz. Il lettore, quin-
di, realizzando questo progetto e con la sola so-
Il kit del sintonizzatore OM-OC stituzione della bobina di sintonia, potrà costrui-
contiene tutti gli elementi ripro- re un ricevitore molto versatile, sintonizzabile
sulle gamme delle onde cortissime, su quelle del-
dotti nena foto. Per richiederlo, le onde corte e sulle medie che, come è risaputo,
occorre inviare, anticipatamen- si estendono fra 0,5 MHz e 1,5 MHz.
te, tramite vaglia,, assegno cir- Ovviamente, sulle gamme a frequenza più eleva-
ta, le operazioni di sintonia possono rivelarsi as-
colare o bancario, oppure a sai difficili e ciò si verifica fra i 10 MHz e i 30
mezzo c.c.p. n 46013207, inte- MHz. Ma con un semplice accorgimento tecnico,
stati a: STOCK RADIO - 20124 senza ricorrere alla complicata demoltiplicazione
del condensatore variabile, anche questo proble-
MILANO, Via P. Castaldi, 20, ma verrà facilmente risolto nel modo suggerito
l'importo di Lire 27.500 (spese più avanti, mentre per ora ci preme ricordare che
di spedizione comprese). la sensibilità raggiunta con il circuito di figura 1 è
notevole, perché lo stadio è di tipo a reazione,
regolabile tramite un comune trirnmer o poten-
ziometro a variazione lineare.
416
IL PROGETT O C2, li applica al gate del transistor fet FIL Per-
tanto, il circuito di sintonia è composto dal tratto
I segnali radio, captati dall'antenna A, vengono 1-3 di L1 e dal condensatore variabile ad aria
applicati ad una presa intermedia della bobina Cl, mentre al gate (g) di Fil viene inviato un so-
Ll che, tramite il condensatore di accoppiamento lo segnale radio, esattamente quello la cui fre-
quenza è uguale alla frequenza di accordo di Ll-
CI.
Il transistor fet, che a differenza dei normali
transistor bipolari è caratterizzato da una elevata
impedenza d'ingresso, consente di non caricare il
circuito di sintonia e di raggiungere un alto fatto-
re di merito, ossia una buona selettività che,
come caratteristica del radioricevitore, si aggiun-
Abbinatelo al kit EP3. ge a quella già magnificata della sensibilità.
Ma il transistor Fil, oltre che amplificare i se-
gnali di alta frequenza, provenienti dal circuito di
sintonia, funge pure da elemento rivelatore di
Ascoltate le gamme ad onde quelli modulati in ampiezza, ossia dei segnali ad
cortissime, corte e medie in onde corte e medie, in modo che all'ingresso del-
lo stadio amplificatore, da collegarsi sui morsetti
modulazione d'ampiezza. 4 - 3, siano presenti soltanto segnali di bassa fre-
quenza. Il condensatore C4, infatti, convoglia a
massa, ovvero lungo la linea di alimentazione ne-
gativa, segnalata con la sigla GND, la rimanente
Captate i segnali in codice quantità di segnali ad alta frequenza, ancora pre-
senti nel segnale raddrizzato da FIL
morse e i dialoghi tra i CB. I segnali amplificati da Fil escono dall'elettrodo
di drain (d), percorrono la bobina L2 e, attraver-
so il condensatore C5, raggiungono l'ancoraggio
417
A
-·-· -· -·-·1.
I L2 s

C2
s.
%, w
Il

R1

R2
5.75 5.

1
T,

___ I
T

Flg. 1- Circuito elettrico deÌ sintonizzatore per onde corte e medie. Il sistema di amplifica-
zione a reazione esalta la sensibilità del progetto, mentre l'impiego del transistor fet con-
sente di raggiungere una grande selettività.

----COMPONENTI____,,;·----

Condensatori Resistenze
C1= variabile (vedi testo) R1 = 1megaohm - 1/4 W
C2 = 1.000pF R2 = 2.200 ohm (trimmer)
C3 = 68pF R3 = 470ohm-1/4W
C4 = 10.000pF R4 = 3.900 ohm - 1/4 W
C5 = 1F (non polarizzato) R5 = 330ohm- 1/4 W
C6 = 100 F - 16VI(elettrolitico)
Varie
L1- L2 = bobine (vedi testo)
FT1 = 2N3819 (Texas)
ALIM. = 9Vcc

418
+9/
A

BF

GND

Fig. 2 - Piano costruttivo del sintonizzatore. Le bobine L1-L2, avvolte su uno stesso suppor-
to, possono essere facilmente sostituite con altre dotate di caratteristiche diverse, onde
consentire la ricezione di più gamme di frequenze.

d'uscita del sintonizzatore, indicato con il nume- MONTAGGIO


ro 4 e la sigla BF, che va collegato con l'entrata
di un amplificatore di bassa frequenza. Coloro che acquistano il kit del sintonizzatore,
La bobina L2 è avvolta sullo stesso supporto in trovano in questo tutti gli elementi riportati nel
cui è presente la bobina L1 ed è quindi induttiva- piano costruttivo di figura 2 e riprodotti nella fo-
mente accoppiata a questa. Pertanto, a causa di to del prototipo da noi realizzato. Le bobine L1-
tale vicinanza, una parte dei segnali uscenti dal L2, tuttavia, di cui il kit contiene il supporto di
drain di FTI ritorna in Ll, per essere sottoposta materiale isolante, di diametro esterno di 16 mm
ad un nuovo ciclo di amplificazione, che si ripete- e lunghezza 4 cm ed il filo di rame smaltato, deb-
rebbe all'infinito se non si intervenisse manual- bono essere avvolte dal lettore con il numero di
mente su questo fenomeno, detto di reazione, spire adatto alla ricezione di una determinata
per mezzo del trimmer R2. banda di frequenze, secondo i dati elencati nel-

419
EP5

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato riprodotto su una delle due facce di
una basetta supporto contenuta nel kit EP5.

l'apposita tabella e tenendo conto che, tra la bo- pare leggermente smussato. Le tre lettere "d - g -
bina Ll e la L2 rimane uno spazio di 3 mm. s" indicano, rispettivamente, gli elettrodi di
Nel kit non è invece contenuta la ferrite, che de- drain, gate e source.
ve avere un diametro di 10 mm ed una lunghezza Il condensatore variabile ad aria Cl è dotato di
di 4 + 5 cm e che si rende necessaria per le gam- due sezioni, con le quali i lettori più preparati
me di frequenze di 10 MHz + 2 MHz e 2 MHz potranno un giorno comporre il circuito di sin-
+ 0,5 MHz. tonia di un ricevitore radio di tipo supereterodi-
Tutti i componenti del circuito del sintonizzatore na. Per questo sintonizzatore, invece, si utilizza
vanno montati sulla basetta supporto di materiale una sola sezione, quella dotata di un maggior nu-
isolante delle dimensioni di 10,3 cm x 6 cm sulla mero di lamine fisse e mobili e facilmente indivi-
quale è riportato il circuito stampato pubblicato, duabile nel componente. I contatti di massa del
in grandezza naturale, in figura 3. variabile si realizzano mediante il fissaggio di due
Il transistor FTl, prodotto dalla TEXAS, è il mo- viti, da applicarsi sulla parte della basetta suppor-
dello 2N3819, la cui piedinatura si individua age- to in cui sono presenti le piste di rame del circui-
volmente osservando il disegno di figura 4 ed il to stampato.
componente dalla parte in cui il contenitore ap- A montaggio ultimato, qualora la reazione non

COSTRUZIONI BOBINE
I
Frequenza LI Presa L2 Diametro Spaziatura Ferrite
(MHz) N° spire intermedia N" spire filo tra
I spira e spira
30 + 8 16 3 3 0,6 mm 1mm assente
20+: 4 17 3° 3 0,4mm I spire unite assente
10 + 2 17 3 3 0,4 mm spire unite 4cm
4 + 1 65 10 10 0,4mm spire unite assente
2+0,5 65 10 10 0,4 mm spire unite 4: 5cm
I
I

420
plificatore BF, ma si deve pure inserire sul termi-
nale 1 la discesa di un'antenna, sufficientemente
lunga se si vive in città, anche corta e rappresen-
tata da uno spezzone di filo flessibile, facendo
funzionare l'apparato in zone aperte, mentre il
terminale 2 deve rimanere collegato con un con-
duttore di terra fissato, sull'estremità opposta, al
rubinetto dell'acqua o ad una tubatura di questa
o del termosifone. Il trirnmer R2 deve essere re-
's golato in modo che il fischio caratteristico della
&# reazione scompaia.
L'alimentazione del progetto di figura 1 si ottie-
ne con la tensione continua di 9 V, che può esse-
re derivata da una piccola pila o da una batteria
di pile.

Fig 4 - Piedinatura del transi- SINTONIA AGEVOLATA


stor fet della Texas, modello
2N3819, montato nel circuito
dgs del sintonizzatore.
Sulla banda di frequenze più alte, intorno ai 10
MHz + 30 MHz, la sintonizzazione delle emit-
tenti radiofoniche diventa difficilissima e richiede
la demoltiplicazione del condensatore variabile
Cl. Ma una tale operazione, di natura meccani-
ca, è assai complessa, certamente non affrontabi-
le da un dilettante e va quindi scartata. Il proble-
innescasse, ovvero, non udendo alcun fischio at- ma, invece, si risolve ugualmente, elettronica-
traverso la cuffia o l'altoparlante dell'amplificato- mente, componendo il circuito di figura 5, nel
re di bassa frequenza, occorrerà invertire i colle- quale si utilizza il diodo varicap DV, modello
gamenti 4-5 della bobina L2. BB505 o simili, un condensatore ceramico da
Per la composizione di un radioricevitore AM, 1.000 pF, una resistenza da 100.000 ohm - 1/4 W
adatto all'ascolto delle gamme d'onda corte e ed un potenziometro a variazione lineare da
medie, come si è detto, occorre accoppiare l'usci- 10.000 ohm, manovrando il quale si effettua una
ta del sintonizzatore (morsetti 3-4) con un am- sintonia fine.

l7o +
c C6
Flg. 5 - Introducendo, nel progetto ori-
ginale di figura 1, questa variante sche-
matica, le operazioni di sintonia risulta-
no sempllflcate.

421
EP6

Il kit costa L. 28.500

RIVELATORE a

DI SICCITA
Anche se questo dispositivo trova la sua più natu- può utilizzare come indicatore di livello, massimo
rale applicazione nei sistemi di controllo dello o minimo, nei contenitori di sostanze liquide,
stato di siccità, o umidità dei terreni, è ovvio che purché di natura non infiammabile, quali il vino
le destinazioni del progetto, qui presentato e de- o l'acqua, se questa non è del tutto priva di sali,
scritto, sono molteplici. Perché, ad esempio, lo si come quella distillata che, elettricamente, si com-
porta da isolante. Nel settore degli elettrodome-
stici, invece, l'apparecchio diviene utile nel con-
trollo di lavatrici e lavastoviglie, quando queste
perdono pericolosamente acqua in assenza di chi
sia in grado di accorgersene ed intervenire pron-
tamente. Anche l'elettricista o l'elettrotecnico
Il kit del rivelatore di siccità possono servirsi di questo strumento in funzione
contiene tutti gli elementi ripro- di segnalatore di continuità o isolamento circuita-
le. Per quanto riguarda poi le coltivazioni al co-
dotti nella foto. Per richiederlo, perto, irrigabili sempre artificialmente, un tale si-
occorre inviare, anticipatamente stema di allarme di siccità diventa utilissimo, da-
tramite vaglia, assegno circola- to che può essere equipaggiato con più sonde,
collegate in parallelo e pilotare poi, in caso di ne-
re o bancario, oppure a mezzo cessità, una elettrovalvola in veste di interruttore
c.c.p. n° 46013207, intestati a: generale di una condotta idrica.
STOCK RADIO - 20124 MILA- L'applicazione pratica ed il funzionamento del-
NO, Via P. Castaldi, 20, l'impor- l'indicatore di umidità sono molto semplici. La
sonda, o le sonde, sono rappresentate da coppie
to di L. 28.500 (spese di spedi- di puntali di acciaio da conficcarsi nel terreno da
zione comprese). tenere sotto controllo. Questi puntali sono colle-
gati, tramite cavetti schermati, ad un circuito
elettronico, opportunamente tarato per un deter-
minato grado di siccità o, il che è la stessa cosa,
di umidità, che per mezzo di un circuito di poten- con la tensione continua di valore compreso fra i
za pilota un relè, sui terminali disponibili del 12 Vcc e i 14 Vcc, che non può essere quella de-
quale è possibile inserire qualsiasi circuito elettri- rivata da una pila, giacché il circuito deve rima-
co. nere costantemente alimentato. Occorre quindi
Il modulo elettronico del dispositivo è alimentato un alimentatore da rete, naturalmente ben isola-
to da questa, onde evitare possibili contatti con le
sonde, costantemente a massa.

ESAME DEL PROGETTO

Vediamo ora come funziona il circuito di figura


È un apparato di controllo del- 1, nel quale le linee tratteggiate delimitano la se-
l'umidità dei terreni coltivati. zione montata su una basetta supporto con cir-
cuito stampato. Ovviamente, con una esposizione
affrettata, a beneficio di coloro che intendono
trascurare, almeno parzialmente, la parte didatti-
ca, ma proponendoci di riprendere più avanti e
Può avviare automaticamente più dettagliatamente la teoria che sta alla base
l'irrigazione di orti e giardini. del comportamento elettrico del progetto.
Attraverso la resistenza Rl, rappresentata da un
trimmer regolabile manualmente, si polarizza la
base del transistor TRl per renderlo conduttore,
Funge da indicatore di livello allo scopo di portare allo stato logico "O" il suo
collettore. Ma questo stato si trasmette pure, at-
nei liquidi non infiammabili. traverso la resistenza R6, alla base del transistor
TR2, che è di tipo PNP e che diventa pure con-
duttore eccitando il relè RL, i cui contatti 4-6,
423
:::,.
m G,,(@E T

+
3

-.J
Q:

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Q::
(J -
o

L&J
g
o
V)

424
/o
12V
~
e

Flg. 2 - Schema pratico del modulo elettronico del rivelatore di siccità. Con Il trimmer R1 si
tara il circuito al llmite della soglia di scatto del relè. Negli impieghi di tipo professionale
conviene sostituire il trimmer prescritto con un modello multiglrl.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R5 = 22.000 ohm - 1/2 W
C1 = 100.000 pF R6 = 1.200 ohm - 1/4 W
C2 = 100 F- 16 VI (elettrolitico)
Varie
Resistenze TR1 = BC107
R1 = 22.000 ohm (trimmer) TR2 = 2N2905
R2 = 100.000 ohm - 1/2W D1 = diodo al silicio (1N4004)
R3 = 47.000 ohm- 1/2 W RL = relè (12 V- 300 ohm)
R4 = 12.000 ohm - 1/2 W ALIM. = 12Vcc- 14 Vcc

normalmente aperti (na), si chiudono. che di debole intensità, il transistor TRl perde la
La sigla "nc", riportata in prossimità del contatto sua polarizzazione e va all'interdizione, ossia non
5, sta a significare "normalmente chiuso". conduce più corrente e sul suo collettore si stabi-
Quando tra le due sonde, rappresentate da al- lisce uno stato logico "l", che interdice pure TR2
trettanti puntali d'acciaio conficcati nel terreno, e, conseguentemente, diseccita il relè RL. I con-
si manifesta una certa conduttività elettrica, an- tatti 4-5 rimangono ora chiusi (ne).

425
Fig. 3- Disegno in grandezza naturale del circuito stam-
pato riportato su una delle due facce di una basetta di
materiale isolante contenuta nel kit del rivelatore di sic-
cità.

Riassumendo, se il terreno sotto controllo è sec- per rendere più semplice la regolazione di R 1, è
co, i due puntali rimangono elettricamente isolati stata inserita la resistenza R3, che stabilisce il
fra loro ed il relè è eccitato. Viceversa, se il ter- campo normale di operazione. Pertanto, coloro
reno è umido e non richiede irrigazione, i due che desiderassero mutare il campo di sensibilità
puntali conducono una debolissima corrente ed il della sonda, dovranno modificare il valore attri-
relè resta inattivo. In ogni caso, chi pensa di po- buito ad R3.
ter confondere tra loro gli scambi del relè, potrà Il transistor TR 1 è inserito nel circuito di figura 1
sempre condurre in precedenza una prova prati- nella classica configurazione con emittore a mas-
ca, mantenendo isolati i puntali della sonda e po- sa, in modo da offrire il massimo guadagno sul
nendoli poi in cortocircuito, onde constatare qua- segnale. La sua corrente di base viene convertita
li rimangono aperti e quali si chiudono nelle due in corrente di collettore, che raggiunge un valore
condizioni elettriche della sonda. "beta" volte superiore, essendo "beta" il guada-
Il trimmer Rl va regolato con la massima atten- gno in corrente di TR 1.
zione al limite della commutazione del relè RL. La corrente di collettore di TR 1 provoca una ca-
Cerchiamo ora di approfondire maggiormente duta di tensione sui terminali della resistenza R5,
l'esame del comportamento del circuito di figura e questa caduta va sottratta al valore della tensio-
1, prendendo le mosse dalla resistenza R2, che ne di alimentazione positiva presente sul morset-
funge da ramo superiore di un partitore di ten- to 7 del circuito.
sione, assieme ai due puntali della sonda immersi Più alta è la caduta di tensione su R5, minore di-
in ambiente più o meno umido, ovvero secco. venta la tensione che alimenta la resistenza R6
La resistenza elettrica, tra i due puntali, diminui- che, a sua volta, alimenta la base di TR2. Ora, se
sce coll'aumentare dell'umidità esistente nella si considera che il transistor TR2 è di tipo PNP è
sonda; corrispondentemente diminuisce la ten- che questo è collegato con l'emittore alla linea di
sione sul punto centrale, dove è collegata la resi- alimentazione positiva, con polarizzazione oppo-
stenza R4, che proprio da questo punto deriva la sta a quella di un transistor NPN come il TR 1, si
tensione di polarizzazione di base del transistor può affermare che la base assume un valore di
TRl. Dunque, la resistenza R4 converte tale ten- tensione di polarizzazione pari a quello dell'ali-
sione in corrente, che è tanto più intensa quanto mentazione, ma diminuito di 0,65 V della tensio-
più elevata è la tensione, ossia la resistenza tra i ne Vbe ( tensione base-emittore ). In conclusione,
due puntali. dunque, più bassa è la tensione che alimenta la
Il partitore di tensione è alimentato per mezzo resistenza R6, maggiore diventa la corrente che
del trimrner Rl che, conseguentemente, regola la la attraversa.
tensione e quindi la sensibilità della sonda. Ma La corrente di base di TR2 viene amplificata

426
"beta" volte, dato che pure questo transistor è sa, questa tensione è generata dalla variazione di
inserito nella classica configurazione con emitto- flusso magnetico nel relè ed assume verso oppo-
re comune. Ebbene, quando questa corrente rag- sto a quello della tensione di alimentazione che
giunge un valore adeguato, attraversando l'avvol- provoca l'aumento di flusso magnetico. Pertanto
gimento del relè RL, può essere in condizioni di il diodo Dl, in presenza dell'extratensione di
eccitare il componente elettromeccanico e chiu- apertura va in conduzione e vi rimane finché tut-
dere i contatti 4- 6 segnalati con la sigla "na" ta l'energia accumulata nella bobina del relè vie-
(normalmente aperti). ne dissipata in calore.
Il condensatore Cl rallenta la commutazione del Se il diodo D 1 non ci fosse, la tensione inversa
transistor TR2, innescando una controreazione potrebbe raggiungere valori tanto elevati da di-
per tutto il tempo stabilito dalla costante ad esso struggere qualche componente.
associata. Con questo accorgimento, quindi, si Per quanto riguarda la tensione di alimentazione,
evita di far scattare il relè in presenza di brevi ricordiamo che questa deve rimanere ben isolata
impulsi, come ad esempio quelli dovuti a disturbi dalla rete e presentare basse correnti di fuga che,
accidentali o a transitori di corrente. Si suole pu- altrimenti, provocherebbero alterazioni circuitali,
re dire che il particolare collegamento del con- rivelandosi alquanto pericolose e facendo scatta-

TR1 TR2

Flg. 4- L'accostamento del due transistor TR1 - TR2 di-


mostra quale differenza di dimensioni intercorre fra I
due semiconduttori.

densatore Cl, tra base e collettore, fa svolgere al re i "salvavita" là dove questi sono presenti. Ciò
transistor TR2 la funzione di integratore di Mil- significa che si debbono utilizzare trasformatori
ler, per il quale Cl diventa efficace tanto quanto che rispettino le norme di sicurezza, senza inseri-
un condensatore collegato tra base e massa, con re alcun condensatore tra avvolgimento primario
valore capacitivo di "beta" volte, circa, maggiore e secondario.
di quello di Cl. Anche il relè, qualora i suoi contatti debbano
Coloro che volessero arricchire il circuito con fungere da interruttore per tensioni superiori ai
una ulteriore protezione contro i disturbi, po- 60 V, debbono rispettare le attuali norme IMO,
tranno aggiungere un condensatore ceramico, del soprattutto per quanto riguarda gli isolamenti e
valore di 100.000 pF, fra base e collettore del la distanza tra circuito di potenza e di comando.
transistor TR 1.
Il diodo al silicio Dl, collegato in parallelo con la
bobina del relè RL, cortocircuita la tensione ge- MONTAGGIO DEL MODULO
nerata da questo componente elettromeccanico
allorché TR2 interrompe la conduzione. Come si Il montaggio del modulo elettronico del rivelato-

427
100+150mm

±-=eeeg
15 mm
7
I PUNTE P!A5rRINA
CAVO

Flg. 5 • Sulla piastrina supporto della sonda sono saldatl, da una parte, Il cavetto schermato
e,
provenlente dal modulo elettronico dall'altra, i due puntali d'accialo da conficcare nel ter-
reno che si vuole tenere sotto controllo.

re di siccità si esegue su una basetta di materiale spettino le poche regole elettroniche che sono
isolante delle dimensioni di 6 cm x 5,5 cm, che proprie di tutti i montaggi. Per esempio, il con-
reca impresso, in una delle due facce, il circuito densatore C2, che è un elettrolitico, deve essere
stampato, il cui disegno in grandezza naturale è inserito nella basetta supporto con il terminale
pubblicato in figura 3 e la costruzione del quale è positivo in contatto con la pista di rame dello
risparmiata a coloro che faranno acquisto del kit. stampato che si identifica con la linea di alimen-
In fase di montaggio del modulo, il lettore è invi- tazione positiva. Analoga osservazione si estende
tato ad osservare costantemente il piano costrut- poi all'alimentatore, il cui morsetto d'uscita posi-
tivo riportato in figura 2 e la foto di apertura del tivo va collegato con il terminale 7 del modulo,
presente articolo, nella quale sono riprodotti tutti mentre quello negativo deve essere çonnesso con
gli elementi contenuti nel kit. il terminale 3. Ma questi, del resto, sono elemen-
Diciamo subito che la semplicità circuitale del ri- ti intuitivi, che non ammettono errori di sorta.
velatore di siccità è tale da consigliarne la realiz- Maggiore attenzione, invece, va rivolta agli elet-
zazione anche ai meno esperti, purché questi ri- trodi dei due transistor TRl e TR2, la cui identi-

428
ficazione viene agevolata dalla presenza di una
picco la tacca guida, ricavata sul corpo del semi-
conduttore, in prossim ità del conduttore di emit- KIT PER CIRCUITI
tore. An che in questo caso, tuttavia, non si può
sbagliare, se si osserva bene il disegno di figura 2,
nel quale i due transistor sono visti dall'alto.
STAMPATI L. 1.ooo
L'accostamento dei due transistor, in figura 4, ri-
vela le diverse dimensioni dei semiconduttori im-
piegati nel circuito del rivelatore di siccità: il TRl Dotato di tutti gli elementi necessari per
la composizione di circuiti stampati su
è assai più piccolo del TR2 . Il primo, comunque, vetronite o bachelite, con risultati tali da
è di tipo NPN ed è rappresentato dal modello soddisfare anche i tecnici più esigenti,
BC107, in grado di esercitare una dissipazione questo kit contiene pure la speciale pen-
termica di 0,3 W. Il secondo è di tipo PNP ed è na riempita di inchiostro resistente al
raffigurato dal modello 2N2905, che può tollera- percloruro.
re una dissipazione termica di ben 2 W.
Terminiamo qui la descrizione del montaggio del
modulo elettronico del dispositivo descritto nel
testo, ricordando che coloro i quali volessero de-
stinare l'apparecchio ad usi professionali dovran-
no sostituire il comunissimo trimmer Rl, di tipo
a variazione lineare, con un potenziometro multi-
giri, come ad esempio un "venti giri".

LA SONDA RIVELATRICE

Sui terminali 1 - 2 del modulo elettronico si deve


collegare il cavetto schermato che, all'altra estre-
mità raggiunge la piastrina-sonda il cui disegno è
riportato in figura 5 e che rappresenta un ele-
mento non contenuto nel kit, ma di facile reperi- Consente un controllo visivo conti-
bilità e realizzazione. La calza metallica del cavo nuo del processo di asporto.
schermato si salda a stagno sul terminale 2 del
modulo elettronico, il conduttore centrale va in- Evita ogni contatto delle mani con
vece collegato con il terminale 1 del modulo. il prodotto finito.
La piastrina della sonda si realizza con un pezzet- E' sempre pronto per l'uso, anche
to di vetronite di forma rettangolare, con una dopo conservazione illimitata nel
delle due superfici ramata. Quindi si separano tempo.
due sezioni, interrompendo longitudinalmente il Il contenuto è sufficiente per tratta-
rame, in modo da isolarle elettricamente e su re più di un migliaio di centimetri
queste si saldano la calza metallica del cavo, da quadrati di superfici ramate.
una parte ed il conduttore interno dall'altra. Poi,
all'altra estremità si saldano a stagno due puntali
d'acciaio della lunghezza compresa fra un deci-
metro e un decimetro e mezzo.
Prima di applicare i due puntali sulla piastrina,
distanziati tra loro di 15 mm, questi, che debbono
essere di acciaio inox, vanno prestagnati in tutta
la loro estensione, owero ricoperti con l'apposito
stagno per saldature su parti in acciaio.
Coloro che vorranno utilizzare l'apparecchio per
breve tempo, a titolo sperimentale, in sostituzio-
ne dei due puntali d'acciaio, potranno applicare
alla piastrina due puntali di rame o di ottone.
Perché il rame e l'ottone possono adattarsi ai
controlli dello stato di umidità o siccità delle col-
ture domestiche in vaso e di poca durata.

429
EP7

Il kit costa L. 33.400

SAGGIATORE
ELETTRONICO
Questo dispositivo vuole sostituire, in qualche te del corpo. A volte, infatti, bastano poche ap-
modo, l'intervento del massaggiatore, con lo sco- plicazioni, dei due elettrodi uscenti dall'apparec-
po di rilassare i muscoli, quando sono molto con- chio, per trarre un beneficio parziale o totale.
tratti o di attenuare, se non proprio di eliminare, Dunque, pur evitando di affrontare direttamente
certi dolori del collo, della schiena o di altra par- un tema proprio della scienza medica, che conti-
nua peraltro a studiare e sperimentare in questa
direzione, abbiamo voluto progettare e presenta-
re ai lettori uno strumento medicale non troppo
dissimile da tanti altri, attualmente in commercio
in libera vendita, dal quale, siamo certi, molti ri-
caveranno un concreto giovamento.
Il kit del massaggiatore elettro- Naturalmente, con il nostro massaggiatore elet-
nico contiene tutti gli elementi tronico, potranno essere risolti molti altri proble-
mi, oltre quelli delle contrazioni o sofferenze
riprodotti nella foto. Per richie- muscolari. Per esempio si potrà utilizzare lo stru-
derlo, occorre inviare, anticipa- mento in veste di coadiuvante negli esercizi gin-
tamente, tramite vaglia, asse- nici, non ricorrendo al riscaldamento dei tessuti
gno circolare, o bancario, oppu- organici mediante energia elettrica ad alta fre-
quenza, così come opera la ben nota marconite-
re a mezzo c.c.p. n 46013207, rapia, ma assai più semplicemente stimolando in
intestato a: STOCK RADIO - modo inoffensivo e rilassante i muscoli, con l'ap-
20124 MILANO, Via P. Castaldi, plicazione di impulsi elettrici di forma e potenza
sicuramente controllate. Quindi, con una azione
20, l'importo di L. 33.400 (spese completamente diversa, molto simile ad una sor-
di spedizione comprese). ta di ginnastica passiva, non affaticante, che può
agire anche su muscoli normalmente poco stimo-
lati. Ma fin da questo momento è necessario ri-
cordare che occorre fare un uso prudente del
430
massaggiatore elettronico, ovvero gli elettrodi di caso, sui portatori di pace-maker o su chi abbia
questo non debbono venire applicati in zone subìto un infarto cardiaco. Le stesse applicazioni
prossime al cervello o al cuore, mentre non deve debbono essere brevi, soprattutto in particolari
essere impiegato sulle persone anziane, sui bam- tipi di muscoli che, pur godendo dei benefici ap-
bini o donne in stato di gravidanza e, in nessun portati dagli impulsi elettrici e senza accusare
sensazioni negative, possono subire degli affatica-
menti in grado di promuovere una pericolosa
formazione di acido lattico.
Riprendendo il tema delle possibili, diverse ap-
plicazioni dell'apparecchio, citiamo quella molto
interessante dell'antifurto. Per la quale, in sosti-
tuzione dei due elettrodi, sui terminali 3 - 4 del
È uno strumento fisioterapeu- circuito si collegheranno lunghi fili conduttori
scoperti a protezione di porte e finestre. Utiliz-
tico. zando fili assai sottili, questi rimarranno invisibili
a chiunque volesse entrare inosservato in casa,
procurando al malintenzionato una scossa elettri-
ca, non letale, ma sicuramente intollerabile. Per
Rilassa muscoli affaticati e questo tipo di impiego del circuito, il comando di
potenza verrà regolato al massimo.
tesi. Un'ulteriore destinazione del progetto può esse-
re quella del controllo dei movimenti di un bran-
co di animali, che non debbono sconfinare al di
là di un determinato recinto. In questo caso,
Allevia sensibilmente talune come nella funzione di antifurto, si sostituiscono
sofferenze fisiche. i due puntali con lunghi fili conduttori stesi lungo
il perimetro del pascolo. Al contatto con questi
gli animali fuggono, rientrando nel tenitorio a
loro destinato.

431
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433
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Ep 7
:3
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+
Fig. 3- Disegno In grandezza naturale del circuito stampato riportato in una delle facce della
basetta supporto contenuta nel kit dell'apparecchio.

ESAME DEL PROGETTO ro spostando il cursore tutto verso la linea di ali-


mentazione positiva, aumenta il tempo di carica
Esaminiamo ora il circuito teorico del progetto del condensatore Cl, mentre diminuisce la fre-
pubblicato in figura 1, nel quale le linee tratteg- quenza che, nello schema di figura 1, in prossimi-
giate racchiudono la sezione interamente monta- tà di R 1, è stata indicata con "cadenza". In so-
ta su una basetta supporto con circuito stampato. stanza, manovrando il trimmer R 1, si possono ge-
Iniziamo col dire che il dispositivo deve essere nerare, come massimo, tre o quattro impulsi al
alimentato assolutamente ed esclusivamente con secondo, oppure, al minimo, un solo impulso
pile, con una tensione di 9 V. Pertanto, per im- ogni tre o quattro secondi, come segnalato nel
pieghi brevi dello strumento, può bastare una diagramma in alto di figura 4.
piccola pila da 9 V. In altri casi, invece, possono L'entità dell'impulso positivo può essere dosata
servire due pile piatte, da 4,5 V ciascuna, colJega- attraverso il trimrner R4, che in pratica controlla
te in serie tra loro, in modo da erogare la tensio- la potenza delle piccole scariche elettriche sui
ne risultante di 9 Vcc. Dunque, per ovvii motivi puntali d'uscita del circuito. Infatti, a seconda
di sicurezza, non si possono usare gli alimentatori della posizione del cursore di R4, il transistor
da rete. TR 1, sulla cui base vengono applicati gli impulsi
Quando si chiude l'interruttore S 1, che non è positivi generati dall'UJT, conduce più o meno
contenuto nel kit, il condensatore Cl, supposto corrente, la quale viene immediatamente amplifi-
inizialmente scarico, comincia a caricarsi attra- cata dal transistor TR2 che, attraverso il suo col-
verso il trimmer R 1 e la resistenza R2, fino a rag- lettore, la applica all'awolgimento primario (P)
giungere un valore di tensione tale da provocare del trasformatore per impulsi, da 3 W, siglato
l'innesco del transistor unigiunzione UJT, che con Tl.
rappresenta un generatore a rilassamento in gra- Il trasformatore Tl è qui impiegato in funzione
do di garantire stabilità di funzionamento. di elemento induttivo, generatore di alta tensio-
Successivamente, l'unigiunzione si scarica sul ne. Infatti, appena cessa la presenza dell'impulso
trimmer R4, attraverso la sua base 1 (b1), dove si sui terminali dell'avvolgimento primario di Tl,
forma un ripido e stretto impulso positivo. sul secondario (S) si manifesta un successivo im-
Aumentando la resistenza del trimrner R1, ovve- pulso di tensione, tanto elevato quanto basta a

434
far entrare in conduzione o la lampada al neon ca una scossa, la cui potenza è regolata con R4,
LN, collegata in parallelo con l'avvolgimento se- mentre la frequenza si controlla con Rl.
condario, oppure il transistor TRl, per effetto
''valanga", se la tensione supera il valore di brea-
kdown della Vce (tensione collettore-emittore) a TRANSISTOR UNIGIUNZIONE
base aperta. Ma in presenza di carico, la tensione
impulsiva si limita ai valori sufficienti a far scor- A beneficio di coloro che ancora non conoscono
rere la corrente adeguata al livello di energia ac- il transistor unigiunziooe e di questo desiderano
cumulata in Tl. apprendere gli elementi basilari, interrompiamo

11111 I 1111111111 1.
TEMPO
R1 (cadenza)

300

200 IMPULSI

/00

o
TEMPO
R4 (potenza)

Fig. 4 - Il trimmer R1, come segnalato nel disegno in alto, regola la quantità di impulsi elet-
trici generati nel tempo, con una successione più o meno fitta. Il trimmer R4, invece, control-
la, a piacere, l'ampiezza degli Impulsi, adattandoli alle varie tolleranze dei soggetti sottopo-
sti a terapia.

Per motivi di sicurezza, onde scongiurare del tut- brevemente la presentazione del massaggiatore
to l'effetto ''valanga", si può inserire, in serie con elettronico, per soffermarci, ovviamente in misu-
i puntali, una resistenza da 1 W e con valore di ra stringata, sul concetto di unigiunzione.
alcune decine di migliaia di ohm. Pur non godendo della fama e popolarità del
Concludendo, fra i due puntali, rosso e nero, transistor bipolare, l'unigiunzione, meglio cono-
quando il circuito è alimentato con la tensione di sciuto con la sigla UJT, è abbastanza noto nel
9 Vcc, derivata da una o più pile, si manifesta un mondo degli hobbysti per la vasta gamma di pra-
impulso di tensione, che sul corpo umano provo- tiche applicazioni nelle quali può figurare, da so-

435
lo o in accoppiamento con altri semiconduttori. da oscillatore a rilassamento e che diviene con-
Questo componente è formato da una barretta di duttore nel tratto più basso emittore-base 1,
materiale semiconduttore di tipo N, alle cui quando la carica del condensatore Cl raggiunge
estremità vengono realizzati due contatti ohmmi- il valore di soglia di scatto dell'UJT. Dato che,
ci con i terminali di base b 1- b2. Una punta di come è stato analizzato, attraversto il tratto emit-
alluminio vien fatta penetrare in una zona inter- tore-base 1, il condensatore successivamente si
media della barretta di silicio, con lo scopo di scarica ed il ciclo si ripete. Riprendiamo invece il
realizzare una giunzione PN. La punta fa capo ad tema iniziato e passiamo senz'altro alla descrizio-
un elettrodo denominato emittore (e). Dunque, ne del montaggio dell'apparecchio.

TR2
UJT TR1
b~
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TIP 43
e
&), •.•
e@
%e

b e e

Flg. 5 - Pledinatura del tre semiconduttori montati nel circuito dell'apparecchio elettromedl-
cale. SI noti la continuità elettrica fra Il collettore di TR2 e la sua aletta metallica.

il semiconduttore è dotato di tre elettrodi, come i MONTAGGIO


transistor bipolari, ma in questo caso assumono
le denominazioni di base 1, base 2, emittore. Lo schema di figura 2 interpreta il montaggio del
Il simbolo elettrico dell'unigiunzione, riportato progetto su una basetta supporto con circuito
nel progetto di figura 1 e segnalato con la sigla stampato.
UJT, somiglia un po' a quello del FET, con l'uni- Coloro che vorranno evitare l'acquisto del kit,
ca differenza che la freccia è sistemata in posizio- dovranno procurarsi tutti i componenti citati nel-
ne obliqua rispetto alla barretta centrale più l'apposito elenco e poi, con uno dei tanti sistemi
grossa. attualmente dispornbili, comporre, su una delle
Detto questo, non vogliamo ora ripetere il fun- due facce di una basetta di materiale isolante,
zionamento dell'unigiunzione, che si comporta delle dimensioni di 10,5 cm x 6 cm, il circuito
436
stampato, il cui disegno, in grandezza reale, è idonea a far funzionare l'apparecchio quando
pubblicato in figura 3. questo assume compiti elettromedicali. Per le al-
Per quanto riguarda il trasformatore Tl, si dovrà tre funzioni, quali l'antifurto o il confinamento
chiedere al rivenditore di materiali elettrici un degli animali in determinati recinti, la tensione di
modello per impulsi da 3 W. alimentazione può aumentare fino a 13,5 Vcc,
Si tenga presente che il trasformatore Tl è un raggiunti mediante il collegamento di tre pile
elemento costruito con speciali lamierini che, in piatte, da 4,5 V ciascuna, collegate in serie tra lo-
presenza degli impulsi, ammettono soltanto qual- ro. Ovviamente, per questi servizi, i due trimmer
che piccola perdita. Rl ed R4 vanno regolati al massimo, con losco-
La tensione impulsiva, presente sull'avvolgimento po di ottenere la maggior frequenza possibile de-
secondario di Tl, può raggiungere e superare il gli impulsi e con grande potenza.
valore di 300 V. Ma la lampada al neon LN, rap- La piedinatura dei tre semiconduttori UJT - TRl
presentata da un modello con resistenza di limi- - TR2 è chiaramente interpretata nel disegno di
tazione incorporata, attenua leggermente la forza figura 5, dove è pure precisato che l'elettrodo di
degli impulsi, provvedendo nello stesso tempo al- collettore del transistor TIP 43 rimane in contat-
la loro visualizzazione. Per esempio, se gli impul- to elettrico con l'aletta metallica del componen-
si si manifestano con il ritmo di uno al secondo, te.
anche la lampada LN lampeggerà con questa Concludiamo qui la descrizione del montaggio
stessa cadenza. Se gli impulsi generati dal proget- dell'apparecchio elettromedicale, ricordando che
to di figura 1 sono addirittura quattro al secondo, questo, a cablaggio ultimato, dovrà essere inseri-
la lampada si accenderà quattro volte ogni secon- to in un contenitore di plastica contenente anche
do. la pila o le pile di alimentazione, lasciando fuo-
L'alimentazione circuitale con la tensione di 9 V, riuscire i perni dei due trimmer Rl - R4 ed inse-
derivata da una piccola pila, deve considerarsi rendo su questi due piccole manopole.

ELETTRONICA
PRATICA
saure reause
DI ELETTRONICA - RADIO - OM ·27 MH VI
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986

È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,


DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, incasa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

II contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-


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437

11 kit costa L. 2 5. 7 00

SCACCIAINSETTI
ELETTRONICO
Quando l'altoparlante emette segnali apparte- Iute dell'uomo, ma completamente ecologica e
nenti alla gamma degli ultrasuoni, con un preciso prende il nome di ultrasuoni. Anche se alcuni ri-
valore di frequenza, gli insetti presenti nelle no- tengono che una lunga esposizione a queste ra-
stre case fuggono. Dunque, l'arma insettifuga, diazioni, quando sono di forte intensità, possono
questa volta, non è chimica e dannosa per la sa- influenzare negativamente il sistema nervoso.
Tuttavia, con l'apparecchio presentato in queste
pagine, a lungo sperimentato nei vari settori del-
la fisiologia, nessuna conseguenza viene avvertita
dall'organismo umano, se non quella di ignorare
le fastidiose punture d'insetti che, inevitabilmen-
te, si manifestano durante il periodo estivo.
Il kit dello scacciainsetti elettro- Gli ultrasuoni sono rappresentati da comuni vi-
nico contiene tutti gli elementi brazioni meccaniche, la cui frequenza non con-
sente alcuna sensazione uditiva. L'estensione di
riprodotti nella foto. Per richie- gamma inizia da quella delle onde radio lunghis-
derlo, occorre inviare, anticipa- sime, intorno ai 16 KH, per raggiungere i 20.000
tamente tramite vaglia, assegno Hz.
La produzione di ultrasuoni si realizza con molti
circolare o bancario, oppure a sistemi, che tengono conto del tipo di applicazio-
mezzo c.c.p. n° 46013207, inte- ne, cui sono destinati e della potenza che si vuol
stati a: STOCK RADIO - 20124 erogare. Tuttavia, quello più semplice è il meto-
do che fa ricorso ad un oscillatore audio, seguito
MILANO, Via P. Castaldi, 20,
da un amplificatore e da un altoparlante tweeter,
l'Importo di L. 25.700 (spese di in grado di riprodurre frequenze sino ed oltre i
spedizione comprese). 20 KHz. Perché al di sopra di tale valore limite
non si può salire troppo, con il sistema ora citato,
a meno che non si voglia far uso di altoparlanti di
tipo particolare e di costo elevato, che finiscono

438
di rendere antieconomico ogni dispositivo. miche piezoelettriche, oppure dei materiali deno-
A titolo di curiosità ricordiamo che, per generare minati magnetorestrittivi, che sono in grado di
ultrasuoni molto potenti, con frequenza dell'ordi- contrarsi quando vengono interessati da un cam-
ne di 30.000 -;- 50.000 Hz, in sostituzione degli po magnetico.
altoparlanti tweeter vengono impiegate le cera- Dopo questa breve introduzione di carattere teo-
rico, peraltro necessaria per ben assimilare il
concetto di ultrasuoni, passiamo ora alla presen-
tazione del circuito dello scacciainsetti riportato
in figura 1.

Consideratelo un piccolo al- CIRCUITO TEORICO


toparlante insettifugo.
I principali elementi del dispositivo generatore di
ultrasuoni sono: l'integrato IC1, il transistor TRl
ed il piccolo altoparlante AP.
L'efficacia del dispositivo di- L'integrato, rappresentato dal modello 4093, ge-
pende dall'esatta taratura di nera, con le due prime sezioni "a" e "b" due se-
gnali di frequenza diversa. La sezione "a" oscilla
un trimmer. alla frequenza di 3 Hz, la "b" oscilla alla fre-
quenza di 5 KHz + 20 KHz, ovvero ad un valore
compreso fra questi due limiti e stabilito dalla

I~
posizione assunta dal cursore del trimmer R3.
Può essere trasformato in un Dunque il secondo segnale è regolabile manual-
valldo antifurto. mente nel valore di frequenza.
Il segnale a 3 H modula quello a frequenza su-
periore, generato dalla sezione "b" di ICl. Ma
'- ...
entrambi sono impercepibili, perché il primo è a

439
il _f km

I C 1 C3

T
4,5V
~
10

I
I a

I
• b I
I
.........-. -·-

Fig. 1- Progetto del dispositivo scacclainsetti descritto nel testo. Tutti gli elementi racchiusi
fra linee tratteggiate vanno montati in un'unica basetta supporto. Con il trimmer R3 sl regola
la frequenza degli ultrasuoni emessi dall'altoparlante e si individua la più efficace fra tutte.

-----COMPONENTI-----
Condensatori Resistenze Varie
C1= 2,2F- 16VI (elettrolitico) R1= 68.000ohm- 1/4 W IC1 = 4093
C2 = 1.000pF R2 = 68.000ohm- 1/4 W TR1 = 2N1711
C3 = 100.000pF R3 = 1megaohm (trimmer) AP = 8ohm- 1W
R4= 680ohm- 1/4 W ALIM. = 4,5 Vcc
RS = 12ohm-1/4 W

frequenza subsonica, il secondo è a frequenza ul- terionnente il debole segnale emesso dal twee-
trasonica. Questi due segnali vengono mescolati ter. E la maggiore amplificazione, owero l'au-
ed applicati alla base del transistor amplificatore mento di potenza degli ultrasuoni, si ottiene sem-
di potenza TRl, per il quale è stato scelto il mo- plicemente realizzando il circuito di figura 6, il
dello 2N1711, in grado di pilotare, tramite il suo quale suggerisce di eliminare l'altoparlante AP e
emittore, l'altoparlante AP con impedenza di 8 di inserire, in sostituzione di questo, una resisten-
ohm e potenza di 1 W, ma di diametro 4 cm. za da 47 ohm - 1/2 W, collegata fra i terminali 1 -
Coloro che, a causa di un'invasione domestica ec- 2. Poi, su questi stessi terminali, si applica il di-
cessiva di mosche e zanzare, ritenessero insuffi- sposttivo del booster, presentato in precedenza
ciente il beneficio apportato dal progetto di figu- con la sigla EP3.
ra 1, potranno correggere questo con una sempli- Per l'esattezza, il morsetto 1 va unito con il mor-
ce modifica, ossia provvedendo ad amplificare ul- setto 2 di EP3, mentre il 2 va collegato con il ter-

440
Fig. 2 - Piano costruttivo, realizzato su basetta supporto con circuito stampato, dell'appara-
to insettifugo. L'alimentatore, allo scopo di conferire al progetto il carattere della agevole
trasportabilità, può essere rappresentato da una comune pila piatta.

Fig. 3 - Disegno, In grandezza naturale, del circuito 1 EP 8


stampato, da riportare su una delle due facce di una
basetta Isolante delle dimensioni di 5,9 cm x 5,3 cm.
+
441
IL IL IIL. Fig. 4 - Il segnale ultrasonlco, generato dall'appara-
to presentato In queste pagine, è di tipo Impulsivo,
come Indicato In questo diagramma, sul cui asse
orlzzontale sono computati I tempi.

minale 1 di EP3. malintenzionato oltrepassa un limite in cui sono


All'uscita del booster è consigliabile collegare un tesi questi conduttori.
altoparlante tweeter di adeguata potenza. L'insieme di contatti magnetici CM è illustrato
Per alimentare il circuito di figura 1, è sufficiente nello schema di figura 5.
l'impiego di una pila piatta da 4,5 V, che rende Ovviamente, coloro che vorranno servirsi di que-
facilmente spostabile l'apparato da un locale al sto progetto per comporre un antifurto con allar-
l'altro della casa. me sonoro, dovranno utilizzare il booster descrit-
to in precedenza e individuabile sotto la sigla
EP3.
VERSIONE ANTIFURTO

Sui terminali del condensatore elettrolitico Cl, MONTAGGIO


nello schema teorico di figura 1, sono riportate le
due lettere "a" e "b, le quali segnalano i punti Il montaggio del progetto dello scacciainsetti si
sui quali è possibile collegare un sistema di anti- realizza con facilità e rapidità servendosi dell'ap-
furto con segnalazioni acustiche. Infatti, cortocir- posito kit, che contiene tutti gli elementi illustrati
cuitando questi due punti, il funzionamento del nel montaggio riportato ad inizio articolo. Colo-
circuito di figura 1 si blocca e si sblocca soltanto ro, invece, che vorranno costruire l'apparato con
quando il cortocircuito viene rimosso. Per esem- materiali già in possesso, dovranno approntare il
pio, il collegamento fra i terminali di Cl può es- supporto sul quale comporre poi il cablaggio.
sere realizzato con alcuni contatti magnetici CM, La basetta supporto è naturalmente di materiale
montati in serie fra loro, oppure, molto più sem- isolante, scelto fra la bachelite o la vetronite e ri-
plicemente, con fili conduttori soggetti a strappo, tagliato in forma rettangolare, nelle dimensioni
in pratica ad interruzione elettrica, quando un di 5,9 cm x 5,3 cm.

n
-
CM
'U
cMI
s
Flg. 5-Il progetto dello scacclainsetti può
essere utllizzato come un efficace antifurto
con allarme sonoro, purché in entrata, fra i
.n0. reofori del condensatore elettrolitico C1, si
colleghi questo sistema di contatti magne-
~
ticl (CM), sostitulbill con altri di tipo a
CM strappo.

442
2Hr 41
-
EP8 I ± 47 I EP3
I
lb{/

Fig. 6 - Per ampllflcare il debolo segnale uscente dall'altoparlante del progetto originale
dello scacciainsettl, nel caso che questo venga adibito ad usi diversi, occorre eseguire que-
sto collegamento fra l'uscita di EP8 e l'entrata del booster EP3, dopo aver cortocircuitato I
terminali 1- 2 con una resistenza da 47 ohm.

Su una delle due facce della basetta supporto si lare il trimmer R3 in modo che i suoni uscenti
deve prima comporre il circuito stampato, il cui dal trasduttore acustico siano inudibili, ovvero
disegno in grandezza naturale è pubblicato in fi- conservino le caratteristiche proprie degli ultra-
gura 3, poi nei vari punti di questo, si debbono suoni. Inizialmente si potrà ascoltare una succes-
praticare, con un piccolo trapano, i fori per l'in- sione di "tic - tic - tic", rapidi e leggeri, che sono
serimento degli elettrodi dei componenti elettro- quelli generati da ICla, mentre il segnale ultra-
nici, che vanno applicati tenendo sott'occhio il sonico, come segnalato nel diagramma di figura
piano costruttivo di figura 2 e la foto di apertura 4, assume forma e contenuto impulsivo. Dunque,
dell'argomento. per individuare la posizione esatta di R3, occorre
Ai lettori principianti si raccomanda di inserire il sperimentare più volte l'apparecchio in presenza
condensatore elettrolitico Cl dopo aver bene in- di insetti, fino alla produzione di quella frequen-
dividuati i due reofori, il positivo e il negativo, te- za ultrasonica che li mette in fuga. Il dispositivo
nendo conto che il positivo va inserito sulla pista può essere sperimentato pure durante il volo dei
in cui è saldato pure un terminale della resisten- pipistrelli, ovviamente nelle vicinanze, di questi,
za Rl. per accorgersi come venga alterato il comporta-
Per quanto riguarda il transistor TRl, la piedina- mento di tale specie di chirotteri.
tura di questo è facilmente riconoscibile se si fa
riferimento alla piccola tacca guida, ricavata sul
corpo esterno del semiconduttore in prossimità
dell'elettrodo di emittore, perché quelli di base e
di collettore si succedono nell'ordine, come se-
gnalato nel piano costruttivo di figura 2.
Il piedino 1 dell'integrato ICl è quello situato in
corrispondenza di una incisione impressa sulla
faccia superiore del componente.
A montaggio ultimato, dopo aver applicato l'alto-
parlante sui terminali 1-2 e dopo l'inserimento
dell'alimentatore sui morsetti 1-3, occorre rego-

443

11 kit costa L. 19 .500

TOTOCALCIO -
ELETTRONICO
Quando si formula un pronostico, ognuno di noi dado, sulle cui facce sono impressi i tre fatidici
adotta un proprio metodo, che ovviamente ritie- segni 1-X-2. Oppure si fa ruotare una trottola,
ne quello giusto. Ma quando si vuol predire il ri- una ruota, un disco, che riportano i famosi con-
sultato di una partita di calcio, con totale affida- trassegni con i quali si compila poi la schedina
mento alla sorte, allora si ricorre al lancio di un del totocalcio. Le vie, dunque, per invocare la
fortuna, sono molteplici, vecchie e nuove, più o
meno conosciute. Tuttavia, per l'appassionato di
elettronica, che vuol pronosticare gli esiti più in-
certi, deve esistere un solo sistema di gioco, quel-
lo basato sul responso casuale, offerto dal dispo-
sitivo presentato e descritto in queste pagine, nel
Il kit del totocalcio elettronico quale basta premere per un attimo un pulsante,
contiene tutti gli elementi ripro- per vedere accendersi un diodo led in corrispon-
denza di uno dei tre simboli. Ma vediamo subito,
dotti nella foto. Per richiederlo, in modo più dettagliato, come funziona e si pre-
occorre inviare, anticipatamen- senta al giocatore il nostro apparato che, alimen-
te, tramite vaglia, assegno cir- tato con una piccola pila, può essere conservato
in una tasca e considerato pronto per l'uso in
colare o bancario, oppure a ogni momento.
mezzo c.c.p. n° 46013207, inte- L'aspetto esteriore dell'indovino elettronico è
stato a: STOCK RADIO - 20124 quello esibito dalla foto qui pubblicata. Nella
MILANO, Via P. Castaldi, 20, quale si nota la presenza di un pulsante, che co-
stituisce l'elemento unico di intervento manuale
l'importo di L. 19.500 (spese di per l'avviamento del circuito, la cui uscita si iden-
spedizione comprese). tifica con tre diodi led, diversamente colorati, in
corrispondenza dei quali sono riportate le sigle
delle scommesse.
Ovviamente, la scelta degli indicatori luminosi ad
444
alta efficienza, esenti da logorio apprezzabile e
] che assorbono minime quantità di energia, quali
sono i diodi led, ci ha permesso di realizzare un
Partecipate, elettronicamen- apparecchio di grande effetto, dal funzionamento
te, al concorso settimanale di affidabile e facile da usare, anche in presenza di
scarsa illuminazione. Per aumentare poi, nel gio-
pronostici sulle partite di cal- catore, l'emozione dell'attesa, abbiamo concepito
cio. un comportamento del progetto che possa offrire
il responso soltanto gradualmente e con qualche
incertezza dell'ultimo momento, un po' come av-
viene con la pallina della roulette, che continua a
salticchiare prima di bloccarsi in una precisa ca-
Con questo originale disposi- sella numerica. Infatti, i tre diodi led, dopo aver
tivo potrete affidare alla dea premuto il pulsante di avviamento, si accendono
alternativamente, dapprima in rapida successio-
bendata la compilazione della ne, dando l'impressione di rimanere tutti accesi
schedina. contemporaneamente, poi sempre più lentamen-
te, finché, in modo assolutamente fortuito, uno
soltanto rimane acceso. Ma, si badi bene, l'ultimo
led può accendersi con un ritardo che raggiunge

445
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Fig. 2- Piano costruttivo del gioco denominato "totocalcio elettronico". Le piste del circuito
stampato, qui riprodotte in colore, si intendono viste in trasparenza, perché in realtà si tro-
vano nella faccia opposta della basetta supporto.

anche i cinque secondi. Pertanto, prima di consi- FUNZIONAMENTO CIRCUITALE


derare certo il pronostico, conviene sempre
aspettare, per essere sicuri che l'ultimo led attiva- L'integrato ICl, rappresentato dal modello
to rimanga definitivamente acceso e memorizza- NE555, è collegato a guisa di oscillatore astabile,
to, fino a quando si effettua una nuova giocata, in grado di fornire il clock al successivo integrato
che cancelJa il precedente responso per indivi- IC2 in funzione di contatore in base dieci, con
duarne un altro. uscite decodificate. Dunque, ICl dovrebbe fun-
È ovvio che l'assegnazione dei tre simboli 1-X- zionare in continuità, rimanendo costantemente
2, ai tre led diversamente colorati, non obbedisce in oscillazione e realizzando i suoi cicli attraverso
ad una regola precisa, ma viene decisa dal lettore la carica del condensatore C2, mantenuta dalle
nel modo ritenuto più opportuno. Comunque, due resistenze R1- R2. Ma la tensione che ali-
prima di assumere una scelta risolutiva, consiglia- menta queste due resistenze non è sempre dispo-
mo di seguire attentamente la descrizione del nibile, a causa della presenza del pulsante P1,
funzionamento del progetto di figura 1, prestan- che è di tipo normalmente aperto. Pertanto, sola-
do particolare attenzione all'ordine di attivazione mente quando si preme P1, la resistenza R3, che
dei tre diodi led, imposto dalle corrispondenti limita lievemente la corrente di carica di Cl e
uscite dell'integrato IC2. protegge i contatti del pulsante, conduce corren-

44 i'
"alto", a partire da quella zero fino alla nove. Ma
nello schema di figura 1, non vengono utilizzate
tutte le dieci uscite, bensì soltanto tre di queste,
esattamente la zero, la uno e la due, che corri-
spondono ai piedini 3-2-4 di IC2.
L'uscita tre, che corrisponde al piedino 7, è qui
utilizzata per resettare il contatore. Infatti, il pie-
dino 7 è direttamente collegato con il piedino 15,
che è appunto quello di reset, che consente di ri-
prendere il conteggio da zero, attribuendo pure
all'integrato IC2 la funzione di contatore a mo-
dulo tre.
Se i colpi di dock, provenienti da ICl, si susse-
guono velocemente, il circuito attiva rapidamente
le uscite; se il dock rallenta, anche le attivazioni
delle uscite decelerano; se il dock si arresta, l'in-
tegrato memorizza l'ultima uscita che ha raggiun-
to lo stato logico "alto", naturalmente fino ad un
nuovo impulso di dock che, in pratica, avvia un
Flg. 3 - Nel kit del "totocalcio elettronico" è contenuta successivo ciclo.
la basetta supporto di vetronite, delle dimensioni di 6 Riassumendo, con riferimento preciso ai tre dio-
cmx 5,5 cm, su una delle cui facce è composto questo di led, questi si accendono dapprima con grande
circuito stampato, qui riprodotto in grandezza reale. rapidità, poi le accensioni rallentano fino a che
un solo led rimane acceso e quindi memorizzato.
Ma appena si preme di nuovo il pulsante Pl,
questo led si spegne mentre riprendono le rapide
e successive accensioni dei tre componenti
optoelettronici.
Il circuito di figura 1 consuma pochissimo, prati-
te ed attiva l'elettrolitico. camente la sola energia richiesta dall'accensione
Con il condensatore Cl carico, si manifestano le dei led e ciò, come si è detto, consente l'impiego,
oscillazioni generate dall'integrato ICl, le quali in qualità di alimentatore, di una piccola pila da
raggiungono il massimo valore di frequenza 9 V. Ma per spegnere il circuito, quando non lo
proprio quando l'elettrolitico è pienamente cari- si utilizza, conviene aggiungere, in serie con la li-
co. Poi, mano a mano che la tensione di Cl dimi- nea di alimentazione positiva, un microinterrut-
nuisce, anche la frequenza scende, fino al mo- tore, con il quale si evita ogni minimo consumo
mento in cui le oscillazioni si bloccano a causa della pila.
dell'insufficiente tensione sui terminali di CI, che
non è più in grado di garantire al condensatore
C2 di raggiungere la tensione di soglia, necessa- MONTAGGIO
ria a far scattare l'oscillatore IC1.
L'uscita dell'integrato ICl, identificabile nel pie- La basetta supporto, sulla quale si realizza il cir-
dino 3, raggiunge direttamente l'ingresso dell'in- cuito del totocalcio elettronico, è di materiale
tegrato IC2, rappresentato dal piedino 14. isolante, di forma rettangolare, delle dimensioni
Coloro che volessero modificare la frequenza di 6 cm x 5,5 cm. Su una delle due facce di que-
delle oscillazioni prodotte da ICl, dovranno in- sta si compone il circuito stampato, il cui disegno
tervenire sul valore capacitivo del condensatore in grandezza reale è pubblicato in figura 3. Natu-
C2, ricordando che ad un aumento di questo cor- ralmente, chi acquista il kit dell'apparato, trova
risponde una diminuzione della frequenza massi- inseriti tutti gli elementi riprodotti nella foto di
ma. Invece, per aumentare il tempo di durata del apertura del presente articolo. Ai quali occorrerà
ciclo, si deve elevare la capacità dell'elettrolitico aggiungere una presa polarizzata per la pila a 9
Cl, e viceversa. V, la pila stessa e un microinterruttore da colle-
L'integrato IC2, per il quale si utilizza il modello gare in serie con la linea di alimentazione positi-
4017, come è stato detto, è un contatore in base va, per esempio in serie con il conduttore di co-
10, con le uscite decodificate che, per ogni colpo lor rosso della presa per pila.
di dock, derivante dall'integrato !Cl, fa avanza- A cablaggio ultimato, per conferire all'oggetto un
re, di un'unità per volta, l'uscita allo stato logico aspetto di tipo commerciale, lo si potrà inserire

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8 9

Fig. 4 - Prima di Inserire nel circuito i due Integrati IC1, a sinistra ed IC2, a destra, si debbo-
no consultare attentamente questi disegni, dal quali si deduce la posizione del piedino 1.
Sull'estrema destra, la piccola freccia segnala la posizione dell'elettrodo di catodo del dio-
do led.

in un contenitore di materiale isolante, provve- mentre sulla destra è indicata la posizione del ca-
dendo a lasciar fuoriuscire da questo il pulsante todo del diodo led, che si trova da quella parte
Pl ed i tre diodi led, in corrispondenza dei quali del semiconduttore in cui la circonferenza di ba-
si apporranno i tre segni X - 2 - 1, come segnala- se appare lievemente smussata. Dunque il catodo
to nel piano costruttivo di figura 2. "k", nel piano costruttivo di figura 2, rimane po-
Qualunque sia il programma scelto per la realiz- sizionato verso la parte esterna della basetta sup-
zazione dell'apparecchio, quello per mezzo del porto, l'anodo "a" è rivolto verso l'interno. Le tre
kit o l'altro con elementi propri, già in possesso o sigle, riportate sulla sinistra dei tre componenti
recuperati da vecchi montaggi fuori uso, si do- optoelettronici, assumono i seguenti significati:
vranno sempre inserire i due ponticelli (pont.)
segnalati nello schema pratico di figura 2. I quali DLV = diodo led verde
sono rappresentati da altrettanti spezzoni di filo DLG = diodo led giallo
conduttore nudo, che garantiscono la continuità DLR = diodo led rosso
elettrica del circuito. Il primo di questi è situato
in posizione parallela all'integrato ICl, il secondo
rimane inserito fra la resistenza R2 e l'integrato Ma questa è la distribuzione dei colori che noi
IC2. A questo stratagemma ha dovuto ricorrere il abbiamo assegnato ai tre led, sia nel progetto
progettista con lo scopo di semplificare il circuito teorico di figura 1, sia nel piano costruttivo di fi-
stampato che, altrimenti, dovendo essere realiz- gura 2. Il lettore, invece, potrà diversamente pro-
zato da coloro che non acquistano il kit, sarebbe grammare, a suo piacere, la successione dei colo-
apparso troppo complesso. ri.
I due circuiti integrati ICl e IC2 vanno inseriti Concludiamo qui la descrizione del montaggio
per ultimi nei corrispondenti zoccoletti. Tuttavia, del "totocalcio elettronico", raccomandando so-
al momento dell'innesto dei due componenti sui prattutto ai principianti di inserire esattamente i
rispettivi portaintegrati, il primo dei quali è di ti- due integrati, di applicare al circuito i due ponti-
po ad otto piedini, il secondo a sedici terminali, celli e di collegare regolarmente la pila, con il
occorre far bene attenzione al senso di applica- morsetto positivo in corrispondenza del termina-
zione, dopo aver consultato il disegno di figura 4 le 2 e quello negativo sull'l. Non rispettando
dove, suUa sinistra, sono segnalati gli elementi queste semplici regole il dispositivo non può fun-
guida che consentono di individuare il piedino 1 zionare.
449
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EP10
-
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Il kit costa L. 24.300

ANTIFURTO
PERAUTO
Coloro che volessero tentare di impadronirsi ille- male. Perché dopo aver regolarmente acceso il
galmente di un'autovettura nella quale è installa- motore, questo si metterà a singhiozzare, con
to l'antifurto proposto in queste pagine, prove- una interruzione ciclica del circuito di alimenta-
ranno subito l'impressione di aver rivolto le loro zione della bobina di accensione, che consente
mire delittuose verso una macchina che funziona soltanto un avanzamento a strappi del mezzo,
senza alcuna delle tante segnalazioni d'allarme
acustico che, purtroppo e assai spesso, turbano la
quiete pubblica nei centri abitati, anche quando
non vi è alcun tentativo di furto.
Con questo semplice progetto di antifurto, tut-
tavia, si possono realizzare diversi tipi di lampeg-
Il kit dell'antifurto per auto con- giatori, temporizzatori ad intermittenza ed altri
tiene tutti gli elementi riprodotti apparati ancora, la cui costruzione è affidata alla
fantasia del lettore e alle sue necessità pratiche.
nella foto. Per richiederlo, oc- Ma di ciò avremo modo di parlare più avanti,
corre inviare, anticipatamente, mentre per ora conviene gettare uno sguardo in-
tramite vaglia, assegno circola- terpretativo sul circuito elettrico.
re o bancario, oppure a mezzo
c.c.p. n 46013207, intestati a: PROGETTO DELL'ANTIFURTO
STOCK RADIO - 20124 MILA-
NO, Via P. Castaldi, 20, l'impor- Alla base del progetto di figura 1 sta il ben noto
integrato 555, che molti lettori conoscono e che
to di L. 24.300 (spese di spedi- incorpora due tipi di circuiti, uno lineare e l'altro
zione comprese). digitale. Anche se in pratica si tratta di un timer
di precisione, regolabile per temporizzazioni che
si estendono dal microsecondo fino ad un'ora,
con possibilità di superamento del limite massi-

450
mo mediante particolari accorgimenti circuitali.
Il timer è alimentabile con tensioni comprese fra
i 5 Vcc e i 15 Vcc e può fornire, direttamente al-
Nessuna segnalazione acu- l'uscita, una corrente di ben 200 mA.
stica, ma un anòmalo com- La parte lineare dell'integrato 555 si compone di
due elementi amplificatori differenziali, utilizzati
portamento del motore. in qualità di comparatori di tensione, nei quali
uno degli ingressi è collegato con una rete resisti-
va, che determina la tensione di comparazione ti-
pica dell'amplificatore.
Sostituendo il solo relè, può Il tempo del timer viene stabilito da una rete re-
essere applicato anche sulle sistivo-capacitiva, esterna all'integrato, collegata
motociclette. con l'altro ingresso del comparatore. Con tale si-
stema di collegamenti, si ottiene lo scatto del
comparatore quando la tensione di carica del
condensatore raggiunge quella di riferimento ot-
Non è reperibile in commercio. tenuta con le resistenze interne.
Si tenga presente che, sia la rete di temporizza-
zione, sia quella di riferimento, sono collegate al-
la stessa alimentazione. Per tale motivo il tempo

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Flg. 2 - Reallzzazione del modulo elettronico dell'antifurto per auto. L'allmentazlone a 12Vcc
consente l'applicazione del dispositivo sugli automezzi con batterla alla stessa tensione.
Quella a 6 Vcc è derivata dalle batterie delle moto, sulle quall l'apparecchio può essere
ugualmente montato, con la sola sostituzione dei relè. L'interruttore S1 simboleggia quello
di accensione del motore dell'auto o della moto.

-----COMPONENTI
Condensatori Resistenze Varie
C1= 100 F- 16VI(elettrolitico) R1= 22.000ohm- 1/4 W IC1= 555
C2= 100F- 16 VI (elettrolitico) R2 = 22.000 ohm - 1/4W TR1 = 2N1711
R3 = 680ohm- 1/4 W DL = diodo led
D1 = diodo al silicio (1N4004)
RL = relè(12V)
ALIM: = 12Vcc
S1 = interrutt. dell'auto

appare indipendente dal valore della tensione potenza.


con cui viene alimentato il circuito. Quando rimane alimentato, l'integrato ICl conti-
Nel progetto dell'antifurto di figura 1, l'integrato nua ad eccitare e diseccitare periodicamente il
555 viene impiegato come oscillatore di potenza relè RL, con un tempo del ciclo che dipende dal-
a bassissima frequenza, certamente inferiore al- le resistenze R1- R2 e dal condensatore elettro-
l'hertz, in grado di controllare un relè di media litico C2.

453
#

Fig. 3- Disegno In grandezza reale del circuito stam-


pato da riprodurre su una delle facce di una basetta di
materiale Isolante delle dimensioni di 5,9 cm x 5,3 cm.

CARICA E SCARICA DI C2 CORRENTE DI ECCITAZIONE

Dopo esserci intrattenuti sulla natura e il com- Anche se l'integrato 555 può erogare una corren-
portamento dell'integrato ICl, possiamo ora af- te di 200 mA, questa a volte non è sufficiente al
fermare che il funzionamento del 555 si basa sul pilotaggio dei relè di media potenza. Se poi il
processo di carica e scarica del condensatore C2 progetto di figura 1 viene montato su un motoci-
attraverso la rete resistiva che, durante la carica, clo, con batteria a 6 V, allora l'assorbimento di
è rappresentata dalle due resistenze Rl ed R2, corrente aumenta ed ICl non soddisfa più le
mentre durante la scarica si identifica con la sola nuove esigenze. Ecco perché l'uscita del 555,
resistenza R2. identificabile nel piedino 3, è collegata, tramite la
Internamente all'integrato, come è stato detto, resistenza R3 ed il diodo led DL, alla base di un
sono presenti due comparatori di tensione, che transistor amplificatore di corrente TRl di tipo
avvertono il valore della tensione presente sui 2N1711.
terminali di C2 e pilotano, conseguentemente, Chi applica questo antifurto al motore di una
l'uscita circuitale. moto con batteria a 6 V, deve necessariamente
Nella configurazione scelta, l'uscita appare sostituire il relè contenuto nel kit con un modello
"alta", quasi pari al valore della tensione di ali- adatto a questa diversa tensione.
mentazione, finché la tensione sui reofori dell'e- Il diodo led DL lampeggia con il ritmo delle in-
lettrolitico C2 non raggiunge i 2/3 della tensione terruzioni e delle accensioni del motore a scop-
di alimentazione. A questo punto l'uscita com- pio ed informa alla stesso tempo l'utente che
muta stato, scendendo a zero o quasi e provocan- l'antifurto è perfettamente funzionante.
do conseguentemente l'eccitazione del relè. Con- In parallelo con la bobina di eccitazione del relè
temporaneamente anche il piedino 7 di ICl si RL, è inserito il diodo al silicio D1 che, in condi-
porta a livello "basso", facendo scaricare C2 at- zioni normali non conduce corrente ed il suo im-
traverso la resistenza R2. E la scarica prosegue piego potrebbe sembrare del tutto superfluo. Ma
sin quando, ad 1/3 della tensione di alimentazio- occorre ricordare che, al momento della disecci-
ne, il secondo comparatore non fa nuovamente tazione del relè, cioè nel momento in cui la cor-
commutare sul livello "alto" l'uscita ed il termi- rente, che percorre la bobina, viene interrotta,
nale 7 di ICl, avviando un nuovo ciclo. l'energia elettromagnetica, accumulatasi nella bo-
bina stessa, viene restituita al circuito elettrico
sotto forma di una tensione di direzione inversa
rispetto a quella della corrente di eccitazione del
454
relè e con notevole ampiezza. Questa tensione, MONTAGGIO SULL'AUTO
provocata da un ben noto fenomeno elettroma-
gnetico, prende il nome di extracorrente di aper- La realizzazione pratica del modulo dell'antifurto
tura. deve risultare compatta e robusta. Il circuito
Ma l'integrato ICl non può sopportare l'extra- stampato, quindi, è d'obbligo ed è ovviamente
corrente di apertura, perché verrebbe alimentato contenuto nel kit dell'antifurto, nel quale invece
in senso opposto a quello normale, subendo dan- non è inserito alcun contenitore metallico, che il
ni anche irreparabili. lettore deve procurarsi da sè, per introdurvi il cir-
Per scongiurare il pericolo ora citato, basta inse- cuito elettronico, in condizioni di completo isola-
rire, in parallelo con la bobina di eccitazione del mento elettrico e meccanico, quindi in grado di
relè RL, il diodo al silicio D 1, così come indicato sopportare, senza alcun danno, urti, sobbalzi e
nello schema di figura 1, il quale riduce a soli 0,6 forti rumorosità.
V il valore della sovratensione inversa. L'energia Seguendo attentamente la disposizione dei com-
elettromagnetica, quindi, si scarica soltanto attra- ponenti nel piano costruttivo di figura 2 ed anche
verso il circuito composto dal diodo D 1 e dalla la foto di inizio articolo, non è possibile commet-
bobina di RL. tere errori, anche se occorre ricordare che i due

INSERITO
DISINSER.

Flg. 4 - Schema pratico applicativo dell'antifurto sul circuito della bobina di accensione del
motore a scoppio. Il modulo elettronico va Inserito, con I terminal! 3 • 5, fra un morsetto a
bassa tensione della bobina (1 o 2) ed Il conduttore A o C, Indifferentemente. L'Interruttore,
che inserisce e disinserisce l'antifurto, va montato In posizione nascosta, all'Interno dell'au-
tovettura.

455
LAMP

5O; /-

Il:'
EP1 Q l.:.J I Flg. 5 • Il mOdulo elettmnlco dell'antl·
furto può servire per pilotare una lam-
pada lampeggiante dl emergenza, ali-
mentata con la batterla dell'auto.

condensatori Cl e C2 ed i diodi DL e D1 sono li di due conduttori, che in pratica interrompono


componenti polarizzati, che debbono essere inse- la continuità elettrica del conduttore A della bo-
riti nel circuito tenendo conto delle loro polarità; bina, come indicato in figura 4, dove questo con-
manel disegno di figura 2 i reofori positivi degli duttore è segnalato con un breve tratteggio. In
elettrolitici sono chiaramente segnalati con una sostanza sparisce il tratto 1-A della corrente a
crocetta, mentre i terminali di catodo dei diodi si bassa tensione dell'autovettura, con lo scopo di
rilevano osservando la posizione dell'anello in D1 far entrare in funzione l'antifurto quando l'inter-
e la piccola smussatura in DL. ruttore rimane chiuso. Ma è evidente che, quan-
Coloro che vorranno evitare l'acquisto del kit, do il proprietario della macchina sta per avviare
dovranno approntare la basetta supporto del mo- il motore, deve prima ricordarsi di aprire l'inter-
dulo ritagliandola da un pezzo di bachelite o ve- ruttore, il quale ristabilisce la conduzione elettri-
tronite nelle misure di 5,9 cm x 5,5 cm. Su una ca fra i punti A e 1 ed annulla l'effetto dell'anti-
delle due facce di questa, poi, occorrerà compor- furto.
re il circuito stampato, il cui disegno in grandezza Nello schema elettrico di figura 1, in corrispon-
reale è pubblicato in figura 3. denza con i terminali del relè RL, sono riportate
Lo schema pratico di collegamento del circuito tre sigle, che assumono i seguenti significati:
dell'antifurto sulla bobina del motore a scoppio
dell'auto è riportato in figura 4. na - normalmente aperto
L'alimentazione va derivata a valle dell'interruto- ne - normalmente chiuso
re di accensione del motore che, nello schema e - chiuso
pratico di figura 2, è segnalato con la sigla S1 e
che non rappresenta quindi un componente con-
tenuto nel kit. Praticamente, la tensione di 12 Dunque, in assenza di corrente di eccitazione at-
Vcc va applicata sui morsetti 1 (positivo) e 2 (ne- traverso la bobina del relé, i terminali 3 - 4 del
gativo) del modulo disegnato a sinistra di figura modulo rimangono in cortocircuito. In presenza
4. di corrente vi è un'alternanza di chiusure ed
Sui terminali 3-4 del modulo (figura 4) si colle- aperture delle due coppie di contatti 3 - 4 e 3-5.
ga dapprima un interruttore, che va occultato in In sede di applicazione dell'antifurto all'autovet-
qualche parte dell'autovettura, in posizione non tura, l'interruzione del conduttore A già descrit-
facilmente individuabile, poi si saldano i termina- ta, può essere indifferentemente eseguita sul

456
conduttore C. Ciò che importa è che i conduttori, emergenza. Esattamente di una lampada lampeg-
fra la bobina ed il modulo e fra questo e l'inter- giante che, sistemata ad alcuni metri di distanza
ruttore, siano di rame con copertura isolante e dall'auto in sosta forzata, può scongiurare il peri-
del diametro di almeno 2 mm. colo di tamponamenti o collisioni, soprattutto
L'interruttore, che inserisce o neutralizza l'anti- quando piove, c'è nebbia o foschia sulla strada.
furto e che non è fornito con il kit, deve essere Per far lampeggiare una lampada di color aran-
scelto fra i modelli in grado di sopportare corren- cione o rossa, si deve realizzare il circuito di figu-
ti dell'ordine dei 5 A : 10A. ra 5, ricordando che i terminali 3 - 5 fungono da
Concludiamo raccomandando una esecuzione interruttore "apri e chiudi" e che la lampada de-
perfetta delle saldature a stagno, che devono ve essere alimentata con la tensione di 12 Vcc
sopportare le continue vibrazioni provocate dai derivata dalla batteria oppure, se si tratta di una
movimenti dell'auto. lampada con accensione a tensione diversa, tra-
mite pile. In ogni caso si dovrà tener conto che il
relè contenuto nel kit può commutare correnti fi-
LAMPEGGIATORE no a 5 A, se la lampada viene alimentata con la
tensione alternata di 220 Vca. Ma in questo caso
Una seconda, importante applicazione del pro- cessa la funzione di lampada di emergenza, per-
getto qui presentato, a beneficio dell'automobili- ché la tensione di rete non è disponibile lungo la
sta, è quella della costruzione di una lampada di sede stradale.

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tronico.

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PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:

1° - Trasformatori di bassa frequenza


2°- Trasformatori per radiofrequenze
3°- La radio circuiti classici
4° - Antenne utilità adattamenti
5° - Dalla pila alla lampadina
6° - Energia tensione corrente
7° - Resistenze a valori costanti
8° - Resistenze a valori variabili
9°- Legge di OHM

457
EPII

Il kit costa L. 19 .600

LAMPEGGIATORE
MULTICOLORE
Con sei diodi led, diversamente colorati e monta- gine, il cui kit, fatta eccezione per l'interruttore e
ti in un classico circuito multivibratore astabile, si la pila di alimentazione, contiene tutti i compo-
possono raggiungere degli effetti luminosi molto nenti necessari per risolvere, economicamente e
suggestivi. E questo è il risultato ottenuto con la rapidamente, il problema pratico della creazione
realizzazione del progetto descritto in queste pa- di un oggetto luminoso e divertente, da inserire
in un giocattolo, nel taschino della giacca, quan-
do si balla in discoteca, nella vetrina del negozio,
per catturare l'attenzione dei passanti o sul co-
modino da notte.
L'effetto base, per un gioco di luci, è senza dub-
Il kit del lampeggiatore multico- bio quello di una sequenza di lampeggìi, più o
lore contiene tutti gli elementi meno colorati e generati secondo un ordine pre-
riprodotti nella foto. Per richie- stabilito, oppure casualmente, come accade nel
circuito del triplo lampeggiatore pubblicato in fi-
derlo, occorre Inviare, anticipa- gura 1, che nulla ha a che vedere con quei siste-
tamente tramite vaglia, assegno mi costosi e di non facile costruzione, che sono in
circolare o bancario, oppure a grado di controllare un qualsiasi numero di lam-
padine a bassa tensione, ma che fanno impiego
mezzo c.c.p. n° 46013207, inte- di integrati, transistor, semiconduttori vari ed un
stati a: STOCK RADIO - 20124 buon numero di condensatori e resistenze. Per-
MILANO, Via P. Castaldi, 20, ché questa volta si è voluto accontentare quel let-
tore che preferisce le cose semplici ed immedia-
l'importo dli L. 19.600 (spese di te, ma certamente in. condizioni di risolvere molti
spedizione comprese). piccoli problemi.
Vediamo ora, per soddisfare la curiosità di colo-
ro che vogliono capire il funzionamento del cir-
cuito, ancor prima di ammirarne e goderne i ri-
458
sultati reali, di analizzare il progetto del lampeg- giare tre coppie di diodi led diversamente colora-
giatore che, come è stato detto, è basato sul' com- ti.
portamento del multivibratore astabile, antici-
pando la notizia che la definizione di "triplo lam-
peggiatore" significa che il dispositivo fa lampeg- CIRCUITO TEORICO

II circuito più classico di multivibratore astabile


utilizza due soli transistor. Ma nello schema di fi-
gura 1 i transistor sono tre; occorre quindi dire
che questo schema costituisce una derivazione da
Effetti luminosi originali e quelJo menzionato.
suggestivi. Supponiamo ora che l'apparato non venga ali-
mentato con la prescritta tensione di 4,5 Vcc o,
almeno, che non sia stato alimentato in tempi re-
centi. Ebbene, in tali condizioni, i tre condensa-
tori elettrolitici C1 - C2 - C3, che pososno essere
Può essere applicato sui gio- sostituiti con altrettanti componenti al tantalio,
cattoli. risultano completamente scarichi, ovvero, sui lo-
ro terminali non si misura alcuna tensione. Ma
quando si chiude l'interruttore S1, che non è sta-
to contenuto nel kit e del quale si può anche fare
a meno, il circuito rimane alimentato con la ten-
È portatile perché alimentato sione continua di 4,5 V, derivata da una pila piat-
a pila. ta o da apposito alimentatore. Conseguentemen-
te, a causa della presenza delle tre resistenze di
polarizzazi one R1 - R3 - R5, collegate alle basi di
TRl - TR2 - TR3 e alla linea della tensione di
459
DL1-2 DL5-6

Sl

Rl

l1f - I 45V
e
wu me l] I
e7

$ T~
e a TR3 "

__ j

FIg. 1- Schema elettrlco del trlplo lampegglatore descritto nel testo. Le llnee tratteggiate
racchiudono la parte clrcuitale interamente montata su una basetta supporto con circuito
stampato.

-----COMPONENTI-----
Condensatori =
R3 22.000 ohm - 1/4W DL1= led verde
= R4 = 100ohm- 1/4 W DL2 = led giallo
C1 47F-16VI(elettrolitico)
=
C2 47F- 16Vl(elettrolitico)
=
R5 22.000 ohm - 1/4W DL3 = led rosso
R6= 100ohm-1/4W DL4 = led verde
C3 = 47 F- 16VI(elettrolitico)
DL5 = led rosso
Varie DL6 = led glallo
Resistenze
TR1 = BC107 S1 = lnterrutt.
R1 = 22.000 ohm - 1/4W TR2 = BC107 ALIM. = 4,5Vcc
R2 = 100ohm- 1/4W TR3 = BC107

alimentazione positiva, i tre transistor divengono partecipano alla composizione del circuito di fi-
conduttori ossia, come si suol dire, raggiungono gura 1, anche quando sono dello stesso valore e
la saturazione. Dunque la corrente scorre attra- di ugual tipo, presentano sempre delle tolleranze,
verso i diodi led e le loro resistenze di protezione talvolta minime, che li differenziano tra loro. Ed
R2 - R4 - R6. Tuttavia le coppie di led DLl-2, è proprio a causa di queste toìleranze che i tre
DL3-4, DL5-6 non si accendono tutte contempo- transistor TRl - TR2 - TR3 non possono entrare
raneamente. Perché i componenti elettronici, che in conduzione tutti allo stesso tempo, cioè con la

460
DL1-2 DL3-4

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo


elettronico nel quale le tre coppie di
diodi led lampeggiano In successione
ordinata e rapida. SI raccomanda di In-
serire Il ponticello, visibile in corrispon-
denza della sigla TR2, che assicura la
continuità circuitale dello stampato.

Fig. 3 - Disegno In grandezza reale del circuito stam-


pato da riportare su una delle due facce di una baset-
ta supporto di materiale isolante.

461
stessa velocità. Si crea in tal modo una instabilità dei quali è di color verde, il secondo di color gial-
nel circuito elettronico, che innesca la reazione lo. Ma la scelta dei colori non obbedisce ad una
che lo fa oscillare. precisa necessità tecnica ed è quindi del tutto ar-
Concludendo, i tre gruppi di diodi led si accen- bitraria. Noi tuttavia abbiamo optato per le cop-
dono e si spengono senza un ordine prestabilito, pie diversamente colorate, attribuendo ai sei dio-
alternativamente, con un effetto ottico veramen- di i seguenti colori.
te suggestivo.
Il periodo di oscillazione del circuito è stretta- DIA= verde
mente legato al valore dei tre condensatori elet- DLI= verde
trolitici Cl - C2 - C3 e a quello delle resistenze di DL2 =
giallo DLS = rosso
polarizzazione di base Rl - R3 - R5. TI valore DL3 =
rosso DL6 =giallo
ohmmico delle resistenze, tuttavia, non può esse-
re cambiato, se non entro certi limiti, altrimenti Per coloro che amano la precisione dei tempi di
lampeggìo, ricordiamo che la caduta di tensione,
si corre il rischio di impedire ai transistor di rag-
sui terminali dei diodi, non è uguale per tutti, ma
giungere la loro completa conduzione o, al con-
varia a seconda della colorazione con cui è stato
trario, di far scorrere una eccessiva e pericolosa
costruito il semiconduttore. Per i diodi rossi, ad
corrente attraverso le basi. E questi limiti, come
esempio, questa caduta di tensione vale 1,5 V,
è ben risaputo, sono alquanto ristretti. Pertanto,
per i verdi è di 2,2 V, mentre per i gialli aumenta
volendo raggiungere dei tempi di lampeggìo mol-
a 2,4 V. Conseguentemente, se le resistenze di li-
to diversi da quelli ottenibili con i valori attribuiti
mitazione della corrente sono tutte uguali (R2 =
ai vari componenti nell'apposito elenco, si dovrà
R4 = R6), come si verifica in questo progetto,
obbligatoriamente intervenire sul valore capaciti-
ed i led sono accoppiati con gli stessi colori, capi-
vo dei tre condensatori elettrolitici di temporiz-
ta che le diverse correnti diano luogo a rendi-
zazione Cl - C2 - C3, estendendo la scelta fra i
menti luminosi disuguali. In questo caso, quindi,
10 F e i 100 F. occorrerebbe compensare le differenti caratteri-
stiche elettriche dei led, riducendo il valore
ELEMENTI DI CARICO ohmmico delle tre resistenze di limitazione sino
ad un minimo di 22 ohm.
Il carico di collettore di ciascuno dei tre transi-
stor è rappresentato da una resistenza e da una
coppia di diodi led collegati in serie. Per esem- MONTAGGIO
pio, il carico di TR 1 è costituito dalla resistenza
di limitazione R2 e dai led DLl - DL2. Il primo La realizzazione pratica del triplo lampeggiatore

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Caratteristiche
Tensione regolabile 5 ± 13 V
Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Rlpple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabillzz. a 5V d'usc. 100mV

Protezione totale da cortoclrculti, sovraccarichi e so-


vrariscaldamenti.
L. 22.800

462
sitivo. Altre volte, invece, è presente un puntino
# colorato al centro del condensatore. In questo
caso l'elettrodo positivo è individuabile sulla de-
stra del condensatore per chi lo osserva dalla
a parte in cui è impresso il punto colorato.
I tre transistor TRl - TR2 - TR3, adottati per la
realizzazione del triplo lampeggiatore, sono tutti
dello stesso tipo, NPN modello BC107. Si tratta
di componenti al silicio di bassa potenza e buon
guadagno, che possono essere sostituiti con tran-
k sistor aventi analoghe caratteristiche, purché di
corto tipo NPN, di bassa potenza, sempre presenti nel
a
cassetto del principiante elettronico.
L'alimentazione a pila da 4,5 V è da preferirsi in
k=catodo tutte le applicazioni che debbono assumere il ca-
rattere della portatilità, mentre per i montaggi
permanenti su uno stesso luogo, si può utilizzare
Flg. 4 - Sulla sinistra è riportato il slmbolo elettrico un alimentatore da rete, che riduca la tensione
universalmente adottato per segnalare il diodo led. alternata da 220 Vca a quella continua di 4,5
Sulla destra è riprodotto Il componente nella sua ve- Vcc. Ad ogni modo, qualunque sia il sistema di
ste naturale esteriore, unitamente alle Indicazioni che
consentono di riconoscere gll elettrodi di anodo (a) e alimentazione del circuito di figura 2, occorrerà
di catodo (k). star bene attenti di non invertire la polarità posi-
tiva con quella negativa, perché la prima va ap-
plicata al morsetto 1 del circuito, la seconda al
morsetto 2.
è alla portata di tutti, anche di coloro che appena I DIODI LED
ora stanno muovendo i primi passi nel mondo
dell'elettronica applicata, purché si faccia acqui- La figura 4 presenta, sulla sinistra, il simbolo
sto del kit, appositamente approntato, che con- elettrico universalmente adottato per indicare il
tiene tutti gli elementi riportati nella foto di diodo led, mentre sulla destra riproduce, al vero,
apertura dell'articolo. un normale led, nel quale è facile riconoscere la
Non acquistando il kit, occorrerà comporre la ba- posizione dell'elettrodo di anodo (a) e quella di
setta supporto, di materiale isolante, nelle di- catodo (k). Perché il terminale di catodo è il più
mensioni di 5,3 cm x 6 cm e riportare, su una del- corto fra i due e si trova da quella parte del com-
le due facce di questa, il circuito stampato, il cui ponente nella quale è presente una piccola tacca
disegno in grandezza naturale è pubblicato in fi- guida.
gura 3. Giunti a questo punto, prima di chiudere l'argo-
I sei diodi led sono altrettanti componenti pola- mento trattato, vogliamo aggiungere ancora qual-
rizzati, dotati di un elettrodo di anodo (a) ed uno che notizia a favore dei lettori principianti. Ri-
di catodo (k), che debbono essere inseriti nel cir- cordiamo infatti, per coloro che non lo sapessero,
cuito nel modo suggerito nel piano di cablaggio che led significa "Light Emitting Diode", ossia:
di figura 2, ricordando che l'inversione dei due diodo emettitore di luce; un componente, quindi,
elettrodi impedisce l'accensione della coppia di che appartiene al settore dell'optoelettronica,
semiconduttori. che è quella speciale branca dell'elettronica com-
Anche i condensatori elettrolitici Cl, C2, C3 so- prendente tutti i componenti il cui funzionamen-
no componenti polarizzati, che vanno inseriti sul- to è strettamente legato all'energia luminosa e a
la basetta supporto tenendo conto della posizio- quella elettrica.
ne esatta degli elettrodi positivi e di quelli negati- Il diodo led è costruito a guisa del diodo norma-
vi. Sul piano costruttivo di figura 2, il terminale le, essendo anch'esso composto da una giunzione
positivo degli elettrolitici è segnalato mediante PN di materiale semiconduttore. Ma questo ma-
una crocetta. teriale non è il germanio o il silicio, è invece un
Coloro che, come suggerito in precedenza, vor- composto del gallio, che dipende dalle caratteri-
ranno sostituire i tre elettrolitici con altrettanti stiche di emissione che si intendono conseguire.
condensatori al tantalio, tengano presente che Per esempio, per generare una luce appartenente
pure su questi componenti, a volte, è riportata allo spettro dell'infrarosso, si utilizza l'arseniuro
una crocetta in corrispondenza dell'elettrodo po- di gallio.

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AMP. D. C. = 200 A- 2 mA- 20 mA- 200 mA - 2000 mA linea di esposizione didattica, fin qui mantenuta e che il
- 10A
AMP. A.C. = 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA grande pubblico riconosce ed apprezza con ampie e continue
- 10A
motivazioni.
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo- A partire da questo numero, dunque, ci auguriamo di
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali. apparire maggiormente graditi a chi predilige quest'opera
tecnica che, purtroppo, non è sempre facile acquistare in
edicola. Sia perché il rivenditore riceve normalmente poche
copie dalla distribuzione nazionale, sia perché queste, assai
TESTER ANALOGICO spesso, si mescolano con le altre centinaia di pubblicazioni
settoriali, che obbligano talvolta l'edicolante a rinunciare ad
MOD. TS 260 - L. 62.000 una fatica improba, soprattutto quando la clientela si affolla,
CARATTERISTICHE GENERALI
in certe ore della giornata, o nei principali punti di vendita, e
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C. - 4.000 /V A.C.
lo obbligano a rispondere all'acquirente con espressioni
Dimensioni
Peso
mm 103 x 103x 38
Kg 0,250
improprie, che i lettori ci ripetono frequentemente al telefono
Scala
Pile
mm 95
2 elementi da 1,5 V
e che suonano così: " ... la rivista non è ancora uscita",
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni
oppure, " ... questo mese la rivista non esce" o, peggio, " ... il
periodico non esce più da molto tempo". Mentre Elettronica
PORTATE
VOLT D.C 100 m V - 0,5 V -2V - 5 V - 20 V - 50 V - 100
Pratica è stata ed è sempre puntualmente pubblicata,
VOLT A.C.
V - 200 V - 1000 V
2,5 V- 10V - 25 V - 100 V - 250 V - 500 V -
sicuramente in tempo utile per essere consegnata agli edicolanti
OHM
1000 V
2x1-2x10-2x100-2x 1000
il primo giorno del mese in corso. Sono invece alcuni motivi di
AMP. D.C.
AMP. A.C.
50 A- 500 A- 5 mA- 50 mA -0,5 A -5 A
250 A- 1,5 mA- 15 mA- 150mA- 1,5 A-
base, di natura commerciale, che non è il caso di analizzare
CAPACITÀ =
10 A
0- 50F-0, 500 F (con batteria interna)
in questa sede, a sollevare tali contrattempi, che possono
dB 22 dB - 30 dB - 42 dB - 50 dB - 56 d- 62 dB
-- scoraggiare l'appassionato di elettronica, al quale non ci resta
ACCESSORI
che rivolgere il consiglio di interpellare, di volta in volta, non
Libretto istruzione con schema elettrico e partì accessorie -
Puntali
uno, ma più giornalai, per arrivare, se necessario, a
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trasmettitore in CW, con potenza d'uscita di 2w,
operante sulla banda degli 80 metri e descritto nelle
in dono prime pagine del presente fascicolo. Più in alto
sono riprodotti i relè con i quali, in un successivo
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Il circuito è del tipo con oscillatore pilotato a
identificabile nella presenza o meno del segna- cristallo di quarzo, che garantisce una eccellen-
le, con il TX in CW è possibile operare su di- te stabilità di frequenza. La frequenza di oscil-
Gli utenti dell'etere, come vengono chiamati stanze elevate con piccole potenze, anche in lazione può esere leggermente variata interve-
oggi i radioamatori, dispongono del maggior condizioni non ottimali. Perché anche con un nendo su un compensatore collegato in serie
numero di parti dello spettro a radiofrequenza, rapporto segnale-disturbo piccolissimo, si può con il quarzo.
globalmente esteso fra poco meno di due me- sempre capire se il segnale è presente o assen- La potenza d'uscita dei segnali a radiofrequen-
Il trasmettitore in CW svolge gahertz e le centinaia di gigahertz, dove svolgo- te. E ciò è molto utile, se si pensa che lo spazio za si aggira intorno ai 2 W. Quindi si tratta di
ancora un ruolo no il loro traffico, principalmente a scopo di viene attraversato da una quantità enorme di una bassa potenza, che nel codice Q verrebbe
studio, spesso con finalità altamente sociali di informazioni, alle quali si sono ultimamente ag- qualificata con la sigla QRP, ma che risulta più
fondamentale in entrambi i servizio pubblico. E per questa attività impiega- giunte quelle dei colloqui fra calcolatori e delle che sufficiente a coprire le grandi distanze ter-
settori dei collegamenti no modelli di ricetrasmittenti, che una volta immagini tramite telefono. restri.
radio, quello dilettantistico e erano di tipo autocostruito, ma che attualmente Concludendo, occorre ammettere che il tra- L'alimentazione può essere derivata dallo stes-
vengono acquistati in commercio, perché carat- smettitore in CW svolge ancora un suo ruolo so alimentatore incorporato con il ricevitore
l'altro dei professionisti. Ecco terizzati da sensibilità sempre più spinte, possi- fondamentale, sia nel settore dilettantistico sia che si intende accoppiare al trasmettitore.
perché si è voluto proporre, bilità di azione su molte bande, disponibilità di in quello professionale. Comunque, questa deve rimanere compresa fra
accessori assai sofisticati e, quindi, impossibili i limiti di 12 Vcc e 14 Vcc. Per quanto riguarda
ai lettori appassionati alle da realizzare nel laboratorio amatoriale. Dun- poi la provvista dei componenti necessari alla
radiotrasmissioni, questo que, al radioamatore, allo stato odierno della CARATTERISTICHE DEL TRASMETTITORE realizzazione pratica del circuito, questa non
semplice ma funziona/e tecnica, non resta che collaudare ed utilizzare dovrebbe sollevare particolari difficoltà di natu-
questi apparati di produzione industriale, anche Il trasmettitore descritto in queste pagine lavo- ra commerciale. Perché tutti gli elementi, fatta
progetto. se rimane tuttora una porta aperta alla proget- ra sulla banda degli 80 metri, vale a dire sulla eccezione per i due nuclei toroidali, sui quali si
tazione ed al collaudo: quella della costruzione gamma di frequenze compresa fra 3,5 MHz, e avvolgono le due bobine di accordo, si trovano
di trasmettitori in CW, i quali possono vantare 3,8 MHz, che può' essere agevolmente spostata generalmente nei maggiori punti di rivendita al
talune peculiarità non comunemente riscontra- sui 7 MHz apportando alcune semplici variazio- dettaglio di materiali elettronici. Per le toroidi,

468 Elettronico Pratico Elettronico Pratica 469


Trasmettitore in CW da 2 W Trasmettitore in CW da 2 W

e fle TX RX

o
O
/

12:14V
;::; e
"
Cl:
<O
(J

o e

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del trasmettitore di piccola potenza. Le due
.,., bobine L1-L2 sono avvolte su nuclei toroidali, mentre il quarzo rimane fissato alla basetta
Cl: per mezzo di uno spezzone di filo metallico.

COMPONENTI Resistenze
R1 = 10megaohm- 1/2 W
R2 = 22.000 ohm - 1/2 W
R3 = 1.000ohm- 1/4 W
R4= 68ohm- 1/4 W
RS= 4.700ohm-1/4W
R6 = 10.000 ohm - 1/4 W
Condensatori R7 = 47 ohm - 1/4 W
C1 = 6/20 pF (compens.) Varie
C2 = 22 pF (NPO)
I C3 = 100.000 pF (ceramico) IC1 = 4001 B
I C4 = 100.000 pF (ceramico) TR1= 2N2905 A
I
es = 10/80 pF (compens. TR2 = 2N3866
C6 = 10.000 pF (ceramico) XTAL = quarzo (3,579545 MHz)
C7 = 100 F- 16 VI (elettrolitico) DL = diodo led
I I ca = 100.000 pF (ceramico) L1-L2= bobine (vedi testo)
I_ ~=======J I C9 = 1.000 pF (ceramico) J1 = imp. RF (100 H)
C10 = 1.000 pF (NPO) S1 = comm.(1via-2posiz.)
---------- -------- _II C11= 1.820pF (NPO) ALIM. = 12Vcc -e- 14 Vcc

4 70 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 471


Trasmettitore in CW da 2 W
Trasmettitore in CW da 2 W

-E L1 L2

Fig. 4 - La bobina L1è avvolta su nucleo toroidale


AMIDON T50/2 (nero), mentre la L2 è avvolta su nu-
cleo dello stesso tipo, ma di color rosso. I numeri ri-
portati in figura si riferiscono alle spire che compon-
gono gli avvolgimenti.

nere l'ingresso e l'uscita a metà della tensione essere influenzata, ad esempio, dal carico. Men-
Fig. 3 - Disegno, in grandezza reale, del circuito stampato da riportare su una delle due fac-
ce di una basetta-supporto di forma rettangolare, delle dimensioni di 10 cm x 6 cm. di alimentazione, almeno fino a quando si inne- tre la seconda, altrettanto importante, va ravvi-
scano le oscillazioni. sata nell'operazione di amplificazione in poten-
Le resistenze R2 ed R3 concorrono alla forma- za del segnale generato, con lo scopo di pilotare
zione di una cella resistivo-capacitiva di tipo agevolmente e correttamente lo stadio successi-
passa-basso, che elimina dal segnale le armoni- vo.
che più elevate presenti sul piedino d'uscita 3 Lo stadio oscillatore del circuito di figura 1 ri-
della sezione "a" di ICl. mane alimentato da un particolare interruttore
invece, ed eventualmente per l'acquisto dei se- sommariamente, ricordiamo che questo appar-
miconduttori e del quarzo, il lettore potrà rivol- La cella ora menzionata, che provvede ad evita- a semiconduttore, identificabile nel transistor
tiene alla famiglia logica CMOS 4XXX metal
gersi alla ditta B.C.A. ELETTRONICA - Via re la formazione di inneschi su frequenze armo- TRl, di tipo PNP e per il quale è stato scelto il
gate, che è una famiglia caratterizzata da una
T. Campanella, 134 - IMOLA (Bologna) Te!. elevata gamma di possibili alimentazioni, da niche indesiderate, applica il segnale al quarzo modello 2N2905A. Questo "interruttore" viene
(0542) 35871, che si è dichiarata disponibile alla bassi consumi ed elevate impedenze d'ingresso. XTAL. Il quale stabilisce quella rotazione di fa- comandato dal tasto telegrafico collegato sui
vendita di questi prodotti. se del segnale, necessaria per riportarlo in en- terminali 3-4 del circuito. Ed entra in funzio-
Per esempio, il modello qui utilizzato, può esse-
trata ancora in fase e per innescare quindi e ne, ovvero conduce corrente fra collettore ed
re alimentato con tensioni comprese fra i 3 Vcc
mantenere le oscillazioni. emittore, quando sulla base perviene la tensio-
e i 18 Vcc. E c'è da aggiungere, inoltre, che
questi tipi di integrati, quando vengono impie- Il compensatore Cl funge da elemento di ac- ne di polarizzazione negativa, necessaria per
ESAME DEL PROGETTO
gati nelle funzioni lineari, presentano un guada- cordo della frequenza di risonanza meccanica polarizzare un transistor di tipo PNP come è il
gno stabile ed elevato su una gamma estesa di del quarzo, che sarebbe assai più corretto chia- TRl. Dunque, quando il tasto telegrafico viene
La sezione a sinistra del circuito teorico del tra-
frequenze, rivelandosi perfettamente idonei a mare frequenza di risonanza elettromeccanica. premuto, lo speciale "interruttore" TRl condu-
smettitore, pubblicato in figura 1, è principal-
funzionare negli stadi a radiofrequenza. Pur Con il compensatore Cl, pertanto, si possono ce ed alimenta la sezione oscillatrice del tra-
mente occupata dai simboli elettrici di composi-
non dimenticando che i circuiti logici, allo sco- effettuare alcuni piccoli aggiustamenti. smettitore. Ovviamente, nello stesso tempo, ri-
zione dell'integrato ICl, che è un quadruplo
po di raggiungere i loro caratteristici e ridottis- Il piedino 1 della sezione "a" di ICl rimane col- mane pure alimentato lo stadio preamplificato-
NOR e per il quale si è utilizzato il modello
simi tempi di commutazione, utilizzano compo- legato a massa per abilitare la 'porta" che, altri- re del segnale, rappresentato dalle tre sezioni
4001 B.
nenti e sistemi di collegamenti propri delle ra- menti, manterrebbe bassa l'uscita, indipenden- "b-c-d" di ICl.
Il segnale da trasmettere è generato dalla sezio-
temente dal segnale presente sul piedino 2 del- Questo sistema di alimentazione è stato apposi-
ne oscillatrice "a" di ICl, la quale è controllata diofrequenze.
Chiusa la parentesi teorica relativa all'integrato la stessa sezione di ICl. tamente concepito per evitare che sul tasto te-
per mezzo del quarzo XTAL, che è un modello
comunemente montato nei televisori e negli 4001, riprendiamo l'esame del circuito elettrico legrafico fosse presente la tensione di 12 Vcc,
orologi, con frequenza di 3,579545 MHz, ma di figura 1 e ricordiamo che la resistenza Rl, più precisamente quella di alimentazione del-
AMPLIFICAZIONE DEL SEGNALE l'intero circuito del trasmettitore. E questo è un
che può essere sostituito con altri quarzi di op- collegata fra i piedini 2-3 della sezione "a" di
portuna frequenza. ICl, costringe la "porta", rappresentata da una metodo ormai diffuso e standardizzato nei tra-
serie di transistor MOS complementari, conte- Le tre rimanenti sezioni NOR di ICl, vale a di- smettitori in CW, con lo scopo di assicurare una
Le sezioni "b-c- d" di ICl amplificano in po-
re "b-c-d", presentano gli ingressi collegati in lunga vita ed un funzionamento continuo, senza
tenza il segnale generato dalla sezione "a" lo e nuti nell'integrato e che svolgono tale funzione
parallelo fra loro, in modo da svolgere due im- incertezze, ai contatti del tasto telegrafico, che
applicano al filtro passa-basso C5-L1, che funge logica, a funzionare in modo lineare, consen-
pure da trasformatore di impedenza, allo scopo tendo l'innesco delle oscillazioni. Infatti, essen- portanti e diverse funzioni elettriche. La prima debbono commutare una corrente di minima
di avere in uscita un valore di 50 ohm. do la "porta" invertente, questa stabilisce una delle quali consiste nell'isolare la sezione oscil- intensità, con una tensione limitata a pochi volt.
Ritornando al circuito integrato, già descritto controreazione in tensione, che tende a mante- latrice dagli stadi successivi del trasmettitore, Perché, con i bassi valori elettrici, nessun arco
onde evitare che la frequenza del segnale possa voltaico può svilupparsi e nemmeno si possono
472 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 4 73
Trasmettitore in CW da 2 W Trasmettitore in CW da 2 W

pont. fiss.
14
13
12
11
10
9
8

Fig. 6- Particolare indicativo del modo di applicazio-


ne del cristallo di quarzo X1 sulla basetta-supporto
del modulo elettronico del trasmettitore. Il ponticello
di fissaggio è rappresentato da uno spezzone di filo
metallico.
Fig. 5-Il disegno riportato a sinistra propone lo schema di corrispondenza fra le quattro
funzioni NOR dell'integrato 4001B e i quattordici piedini del componente. Sulla destra si
possono rilevare gli elementi idonei all'individuazione del primo e dei successivi terminali.

applica i segnali amplificati al filtro d'uscita, Concludiamo a questo punto la descrizione teo-
composto dalla bobina L2 e dai due condensa- rica del progetto di figura 1, ricordando per ul-
generare piccole scintille, mentre l'usura del convertendosi in segnale sinusoidale. E ciò si è tori ClO e C11. tima la funzione dell'impedenza a radiofre-
componente si riduce solamente a quella mec- reso necessario per evitare che troppe frequen- La presa intermedia, ricavata alla decima spira quenza Jl, che impedisce ai segnali RF, ampli-
canica. ze armoniche possano essere irradiate, con gra- dell'avvolgimento della bobina Ll, costituisce il ficati da TR2, di introdursi nel circuito di ali-
Il condensatore C3 e la resistenza R4 compon- ve danno per le altre, eventuali comunicazioni risultato di una scelta opportuna, appositamen- mentazione.
gono un filtro della tensione di alimentazione in atto. te concepita per ottenere il miglior trasferimen-
dell'integrato ICl, che ha Io scopo di evitare to d'energia sulla base del transistor amplifica- MONTAGGIO DEL TX.
che eventuali segnali a radiofrequenza, di natu- tore di potenza TR2.
ra e provenienza diverse, possano influenzare il AMPLIFICAZIONE FINALE Il filtro passa-basso L2- C10-CI 1, di tipo a Il montaggio del trasmettitore in CW si effettua
corretto comportamento del componente. "p" greca, perfeziona la composizione sinusoi- nel modo illustrato nella foto di apertura del
La resistenza R3 applica pure la tensione di ali- Il segnale sinusoidale, prelevato dal terminale dale del segnale a radiofrequenza di potenza e presente articolo e nello schema pratico di figu-
mentazione all'anodo del diodo led DL, che vi- 10 della bobina Ll, viene direttamente applica- Io adatta al carico della linea coassiale, compor- ra 2, dopo aver ovviamente composto il circuito
sualizza la presenza del segnale generato dall'o- to alla base del transistor TR2, che è di tipo tandosi pure come un adattatore di impedenza. stampato, il cui disegno in grandezza reale è
scillatore. NPN e per il quale è stato utilizzato il modello Purché la sua composizione reale rispetti quelle pubblicato in figura 3.
La resistenza R6 mantiene spento il transistor 2N3866. norme che verranno dettate in sede di descri- Il circuito stampato va realizzato su una delle
TR1 a tasto aperto, mentre R5, a tasto chiuso, Il transistor amplificatore di potenza TR2 rima- zione del montaggio del trasmettitore. due facce di una basetta-supporto, di materiale
conduce la corrente negativa proveniente dalla ne spento in assenza di segnale sulla sua base, e In occasione di collegamenti dell'uscita del tra- isolante, bachelite o vetronite, di forma rettan-
base di TRl. Il condensatore C4 filtra i disturbi ciò in virtù della presenza della resistenza di ba- smettitore con particolari linee o speciali mo- golare, delle dimensioni di 10 cm x 6 cm. E
ed i rimbalzi meccanici del tasto telegrafico. se R7. Pertanto, quando l'oscillatore non gene- delli di antenne, il valore di 1820 ohm, assegna- questo è il primo lavoro che il lettore è chiama-
Il segnale uscente dalla sezione amplificatrice e ra segnali, ovvero quando il tasto telegrafico è to al condensatore C11, potrebbe necessitare di to a svolgere. Come secondo intervento, invece,
raccolto dal condensatore C6 si presenta in for- aperto, questo semiconduttore non consuma e un piccolo ritocco, sostituendo il condensatore si consiglia di approntare le due bobine L1-L2,
ma rettangolare, attraverso una sequenza di on- non si riscalda. Mentre in presenza di segnali a a minore capacità, dei due collegamenti in pa- dopo aver provveduto, ovviamente, all'approvvi-
de quadre, ma dopo essere stato applicato da radiofrequenza svolge il suo compito dr elemen- rallelo, allo scopo di raggiungere il valore pre- gionamento di tutti gli elementi necessari alla
C6 al filtro C5-L1, subisce una trasformazione, to amplificatore e, tramite il condensatore C9, fissato, tramite un compensatore. costruzione.

47 4 Elettronica Pratica elettronica Pratica 475


Trasmettitore in CW da 2 W Trasmettitore in CW da 2 W

una presa intermedia alla quinta spira, mentre ster, commutato nella funzione di voltmetro per
TESTER per L2 servono 14 spire. Entrambi gli avvolgi- tensioni continue, inizialmente sulla scala dei 10
menti questa volta debbono essere composti Vcc f.s., deve essere applicato correttamente al
con fili di rame smaltato del diametro di 0,4 circuito di figura 7, con il puntale positivo (ros-
I mm. li condensatore ClO va ridotto a 560 pF e so) sul catodo del diodo al germanio e con
quello negativo (nero) sulla linea di massa del
I Cll a 820 pF. Ma si faccia bene attenzione ai
valori capacitivi di ClO e Cll, che sono molto trasmettitore.
L critici. Una volta composto il carico fittizio per taratu-
6} r A In pratica, se è facile reperire un condensatore
ceramico NPO da 1.000 pF, può essere invece
ra di figura 7, si alimenta il TX e si osserva l'in-
dice del tester. Se questo si muove appena, in
I difficile trovarne uno da 1.820 pF. E questo è il misura impercettibile, si commuta lo strumento
I motivo per cui, nello schema pratico di figura 2,
in sostituzione di un solo condensatore Cll da
su una scala di misure inferiori e si interviene
sul compensatore C5, facendo ruotare la vite di
l 52 1.820 pF, ne sono stati inseriti due in parallelo,
uno da 1.000 pF ed un altro da 820 pF ( 1.000
regolazione, in modo da raggiungere il massimo
spostamento dell'indice del voltmetro. E nel ca-
pF + 820 pF = 1.820 pF). so in cui questo raggiungesse il fondo scala, si
I Il fissaggio dell'integrato ICl sul circuito stam- provvederà a commutare il tester su una porta-
pato deve avvenire tramite apposito zoccoletto, ta maggiore di tensioni continue. Ma si osserve-
così da evitare nella maniera più assoluta qual- rà che gli spostamenti saranno sempre lievi,
siasi tipo di saldatura sui piedini del componen- perché il fattore di merito Q in gioco è alquan-
te, la cui schematizzazione circuitale interna e to basso.
la corrispondente piedinatura sono segnalate Le operazioni di taratura finiscono qui e si ri-
nel disegno di sinistra di figura 5, mentre in solvono, in pratica, nel raggiungere la maggior
quello di destra della stessa figura sono indicati potenza del segnale a radiofrequenza emesso
gli elementi guida di riconoscimento del piedi- dal TX. Può accadere invece che l'operatore,
no 1 dell'integrato. che si trova all'apparecchio ricevente e che
Il disegno di figura 6 interpreta il sistema più prende il nome di "corrispondente", debba
semplice per applicare il cristallo di quarzo chiedere un leggero spostamento della frequen-
Fig. 7 - Questo circuito teorico, che vuol rappresentare il carico fittizio da applicare all'uscita
del trasmettitore, serve per la semplice taratura del compensatore es, con il quale è possi- XTAL, consistente in un ponticello metallico za sulla gamma di lavoro. In tal caso, quindi,
bile raggiungere la massima potenza di emissione dei segnali a radiofrequenza. fisso. senza più utilizzare il circuito di carico fittizio,
Si conclude a questo punto la descrizione del si interviene sul compensatore Cl con lo stesso
montaggio del trasmettitore di piccola potenza tipo di cacciavite e si esegue una piccola varia-
in CW che, a modulo elettronico completato, va zione capacitiva, ovviamente nella misura rite-
racchiuso in un contenitore metallico dotato di nuta migliore da chi si trova in ascolto.
I due nuclei toroidali, sui quali si realizzano le RF, siglata con J1 e del valore di 100 µH, deve bocchettone d'uscita dei segnali a radiofrequen-
due bobine, debbono essere i modelli T50/2 poter sopportare una corrente di almeno 0,2 A za e di boccole per il collegamento con il tasto
(rosso e nero) AMIDON. Per L1 si utilizza il Coloro che volessero aumentare ulteriormente telegrafico. Per quanto riguarda invece il com-
nucleo nero, per L2 quello rosso. Il filo condut- la funzionalità dei contatti del tasto telegrafico, mutatore di alimentazione Sl, questo si rende
tore, con il quale si ottengono gli avvolgimenti, potranno collegare il terminale del condensato- necessario quando l'alimentatore del TX è lv
è Io stesso per entrambe le bobine, ossia di ra- re C4, originalmente inserito sul morsetto 3 del stesso dell'RX.
me smaltato del diametro 0,3 mm. circuito stampato, direttamente sull'elettrodo
Per la bobina Ll, come indicato a sinistra di fi- base del transistor TRl. Perché così facendo si
gura 4, si avvolgono 50 spire spaziate uniforme- evita anche il minimo impulso di corrente di TARATURA DEL TX
mente, ricavando una presa intermedia alla de- scarica del condensatore sulla bassa resistenza
cima spira. Per la bobina L2, invece, servono 20 di contatto del tasto, dato che la resistenza R5 La taratura del trasmettitore consiste in alcuni
spire ugualmente spaziate con uniformità. provvede a limitare l'intensità di corrente. semplici interventi, mediante adatto cacciavite
Tutti i condensatori impiegati nel montaggio Per far lavorare il trasmettitore sulla frequenza per tarature in RF, sui due compensatori Cl e
sono di tipo ceramico, fatta eccezione per C2- dei 7 MHz, anziché su quella già precisata di C5. Prima, tuttavia, occorre realizzare il circuito
C10- C11, che debbono essere rappresentati da 3,5 MHz + 3,8 MHz, è sufficiente modificare il di figura 7, che va applicato sui morsetti 5-6
componenti ceramici NPO. Ma tutti gli altri valore di alcuni componenti. Praticamente si del modulo elettronico del trasmettitore. Tale
elementi debbono essere scelti fra i modelli di tratta di rifare le due bobine, di sostituire il circuito è composto da una resistenza da 52
alta qualità e certamente in grado di sopportare quarzo con un modello da 7,05 MHz e di cam- ohm - 0,5 W, da un diodo al germanio (DG),
le correnti a radiofrequenza in gioco nel circui- biare la capacità dei due condensatori ClO e per il quale si può utilizzare qualsiasi modello e
to del trasmettitore. Per esempio, l'impedenza Cl 1. Per Ll, infatti, occorrono 26 spire, con da un condensatore ceramico da 4.700 pF. Il te-

476 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 477


Commutazioni RF

/I lettore interessato alla


realizzazione del
trasmettitore in codice
Morse, presentato nelle
precedenti pagine di questo
numero, troveranno qui un
valido aiuto per il
completamento circuitale di
quel/'apparato.

Potenze, bande di frequenza, bocchettoni.


Un breve capitolo
della radiotecnica.

I sistemi di commutazione d'antenna con relè.

CO IONI RF te che, in questo modo, potrà forse evitare l'ac- ESAME DEL CIRCUITO
quisto di nuovo materiale specifico, dopo aver
differenziato quello già posseduto, in stretta re- Il relè a due scambi RL, schematizzato nel pro-
lazione con le molteplici soluzioni disponibili. getto di figura 1, può essere sostituito, se neces-
Molto raramente le pubblicazioni tecniche, di RF come un vero e proprio apparato a parte, In ogni caso, tutte le notizie tecniche ed i sug- sario, con due relè separati, collegati in paralle-
ogni ordine e grado, nel presentare il progetto alla stregua dell'alimentatore in continua, già gerimenti costruttivi citati nell'articolo, derive- lo tra loro nel modo indicato nello schema di fi-
di un trasmettitore a radiofrequenza, provvedo- accoppiato con il ricevitore, che comporta un ranno dall'analisi teorica e dalla descrizione co- gura 7. Tuttavia, qualunque sia la soluzione
no a completare il circuito con l'inserimento del particolare ampliamento di progettazione. E ciò struttiva di un semplice commutatore a radio- adottata per la costruzione del commutatore,
commutatore d'antenna, necessario per conver- in parte risponde a verità, perché il commutato- frequenza, che utilizza un relè a due scambi ed conviene sempre che questi componenti elet-
tire una stazione ricetrasmittente dall'impiego re RF può servire per usi diversi da quello fin il cui compito principale consiste nel commuta- tromeccanici rimangano eccitati in fase di tra-
in veste di trasmettitore a quello di ricevitore, qui menzionato. Per esempio per telecommuta- re una medesima antenna nei due circuiti d'en- smissione e non durante la ricezione, che quasi
utilizzando, ovviamente, per entrambi gli appa- re più antenne diverse fra loro, ma anche per trata, quello del trasmettitore e l'altro del rice- sempre rimane attiva per un tempo più lungo
rati, il TX e l'RX, lo stesso modello di antenna. commutare segnali appartenenti al settore della vitore. In particolare, tuttavia, questo progetto della prima (posizione di attesa). Adottando ta-
Naturalmente, questa omissione è volontaria e bassa frequenza. Dunque, per questi e per altri si propone di risolvere il problema della com- le accorgimento, si evita un inutile riscaldamen-
considera il lettore interessato certamente in motivi ancora, si è voluto raccogliere, nello spa- mutazione RX - TX nel circuito del trasmettito- to del relè ed il relativo consumo di energia
grado di risolvere, con uno dei tanti metodi di- zio di alcune pagine, il vasto problema delle re in CW presentato nelle prime pagine dell'at- elettrica che, per le apparecchiature mobili, di-
sponibili, questo semplice problema elettronico. commutazioni a radiofrequenza, con i loro più tuale fascicolo di Elettronica Pratica. Ma di ciò viene molto importante. Soprattutto quando si
Oppure è motivata dalla necessità di semplifica- tipici collegamenti e le molte precauzioni da ri- avremo occasione di parlare più avanti. Per ora impiegano i relè di tipo coassiale, che consuma-
re gli schemi, che al costruttore debbono appa- spettare. Sia pure per accelerare i tempi delle provvediamo ad analizzare l'esposizione teorica no molta energia, perché assorbono correnti di
rire nella forma più ridotta possibile. Altre vol- pratiche applicazioni ed aumentare il numero relativa al comportamento del circuito commu- notevole intensità.
te, invece, l'esclusione circuitale del dispositivo delle probabilità di un funzionamento sicuro. tatore RF di figura l. I condensatori Cl - C2, per i quali si debbono
va individuata nel considerare il commutatore Ma anche per agevolare il compito del dilettan- utilizzare modelli ceramici coassiali o passanti,

478 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 4 79


Commutazioni RF
Commutazioni RF

------- -- - -- -- ---
Scatola stagnabile
1 7,= ] '3
a@I •
I Il
$ I
J

.I ± [
1
ANT TX

2I I
I
I
passanti
In vetro
2
RX
I
L » l
\\

ll' 2l] +
Fig. 1- Schema teorico del commutatore a radiofrequenza descritto nel testo. Tramite i due
Tens. di com.
scambi del relè RL, un'unica antenna può essere deviata dall'ingresso del ricevitore a quello
del trasmettitore, automaticamente, con la sola alimentazione a 12 Vcc applicabile ai termi-
nali 1-2 del circuito. Fig. 2- Schema costruttivo del commutatore d'antenna a radiofrequenza, interamente cabla-
to all'interno di un contenitore metallico in grado di consentire le saldature a stagno. La
scelta dei bocchettoni si effettua dopo aver consultato l'apposita tabella-guida.

COMPONENTI C1= 100.000pF (ceramico)


C2 = 100.000 pF (ceramico)
=
D1 diodo al silicio (1N4004- 1N4148)
RELE = 12V (due scambi)
fino a 0,5 A, sono consigliabili i diodi 1N4148, POTENZE DEI RELÈ
che sono molto più veloci dei più comuni
1N4004 ed attenuano in maggior misura i di- Il compito del relè, nel commutatore a radio-
sturbi di apertura. frequenza, è quello di spostare da un settore
Concludendo, si può ora affermare che i due circuitale ad un altro una certa potenza elettri-
collegati fra i terminali della bobina di eccita- gnetici, pressoché impossibili da eliminare, a
zione del relè e massa, evitano la propagazione condensatori C1- C2 ed il diodo al silicio D1 ca. Il modello prescelto, dunque, deve rispon-
causa delle brevissime distanze tra segnale utile provvedono, in pratica, ad eliminare il fastidio-
dei disturbi dalla bobina stessa al circuito d'an- e segnale disturbatore, pur introducendo vali- dere, caso per caso, a precisi requisiti. Per dirla
so "clic" di commutazione e le pericolose sovra- con parole più semplici, il relè deve apparire
tenna, soprattutto quando la ricetrasmittente dissimi ed accurati sistemi di schermatura. tensioni. adeguato all'impiego che se ne vuol fare. Per
lavora come ricevitore. In questa funzione del- Il diodo al silicio D1, collegato in parallelo con
l'RX-TX, infatti, la bobina del relè diverrebbe esempio, i tipi normali possono essere utilizzati
la bobina del relè RL, provvede ad eliminare le
un buon generatore di campi perturbanti ma- con potenze a radiofrequenza fino a 100 W e a
extratensioni di apertura. Per i modelli di relè
30 MHz. Per quelle superiori, in banda OC, in-
480 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 481
Commutazioni RF Commutazioni RF

[- r- o

I
I C!RC. COMMUT. I CIRC. COMMUT.
I I
I I

#t..
L i

COM.
Fig. 3-In questo sistema di alimentazione del com-
mutatore a radiofrequenza, il terminale della tensio-
ne negativa rimane collegato in serie con l'interrutto- Fig. 4 - L'interruttore di alimentazione del commuta-
re di chiusura a massa del circuito. tore a radiofrequenza è collegato, in questo esempio
circuitale, in serie con la linea della tensione positiva.

vece, il comune relè deve essere sostltmto con frequenza, quello richiesto nel caso del trasmet-
un modello di provenienza surplus in ceramica. titore in CW, precedentemente presentato e re il circuito pubblicato in figura 5, nel quale il transistor 2N1711 (TRl) con adatto radiatore
Se poi si intende lavorare nelle bande VHF ed descritto, merita una semplice interpretazione a transistor TRl consente di interfacciare il relè termico, onde disperdere il calore generato dal
UHF, allora il relè rimane rappresentato esclu- parte. Che richiede qualche richiamo allo sche- RL. Con tale accorgimento, infatti, sono suffi- semiconduttore quando questo viene alimenta-
sivamente da un modello di tipo coassiale. E ma elettrico di quell'apparato, nel quale, fra i cienti correnti di pochi milliampere per far scat- to. Volendo invece far uso di due relè simulta-
queste stesse osservazioni si estendono pure ai terminali 7-5, all'estrema destra del progetto, tare un relè anche di grosse dimensioni. neamente, allora si dovrà comporre il circuito
bocchettoni applicabili al circuito del commuta- appare inserito l'interruttore Sl o, meglio, il Coloro che volessero realizzare il circuito di fi- di figura 7, nel quale i due componenti elettro-
tore RF, che debbono anch'essi adeguarsi al- commutatore ad una via e due posizioni siglato gura 5, dovranno ricordarsi di equipaggiare il meccanici sono collegati fra loro in parallelo.
l'impiego voluto. Ma in un'apposita tabella, con S1- TX- RX. Detto ciò riprendiamo in
pubblicata a parte, abbiamo provveduto ad considerazione lo schema del commutatore RF
elencare alcuni dati significativi per uso dilet- di figura 1, che molti lettori vorranno utilizzare
tantistico ed amatoriale. In questa, nella prima per la commutazione di quel trasmettitore e de-
colonna sono menzionati i tipi di bocchettoni, scriviamo i collegamenti da eseguire fra i due
nella seconda le gamme di frequenza e nella circuiti.
terza la massima potenza applicabile. Il terminale 1 dello schema di figura 1 del com-
É ovvio che, per funzionare, il relè deve essere mutatore, relativo alla conduzione della tensio-
alimentato con la tensione che, nel circuito di ne di alimentazione negativa, deve essere colle-
figura 1, è di 12 Vcc e che, come è stato detto, gato con il terminale 5 del circuito del trasmet-
va applicata quando la ricetrasmittente rimane titore. Mentre il terminale 2 del commutatore
commutata nella funzione di trasmissione. Eb- RF, quello che applica al dispositivo la tensione
bene, per alimentare il relè, occorre un inter- di alimentazione positiva, va collegato con il labbonamento annuale a

ruttore, che può chiudere il circuito di alimen- terminale 7 del circuito del TX. È facile così
tazione in due modi diversi, quelli schematizzati comprendere che, dopo l'esecuzione di questi
nelle figure 3 e 4. collegamenti, quando si commuta l'S 1 del TX
Lo schema di figura 3 interpreta il sistema di
comando (COM.) verso terra, quello di figura 4
verso il morsetto positivo dell'alimentatore.
in trasmissione, anche il relè del circuito di figu-
ra 1 a sua volta commuta l'ordine di inserimen-
to dell'antenna e dell'alimentatore.
Nel caso in cui l'operatore disponesse di ali-
ELETTRONICA PRATICA
Ora, se questi sono i metodi generalmente
adottati per alimentare il commutatore a radio- mentatori a deboli correnti, egli dovrà compor-

482 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 483


Commutazioni RF Commutazioni RF

,-------,
SEZ. SEZ.
I I I 2
I CIRC. COMMUT. I
I I
I
I- l]L l)l-

+
12V
4,7K
» al$ I
Fig. 7 - Collegamento del tipo in parallelo delle due - Cl

re
bobine di eccitazione di due relè ad uno scambio

g
ciascuno, In grado di sostituire il prescritto relè a
+ V com. due scambi da utilizzare nel montaggio del commu-
tatore RF. - - 2
F R; '? l
Kn

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è Il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
Flg. 5 - Quando la corrente disponibile per alimentare il commutatore a radiofrequenza è una sorgente amica di notizie e informazioni,
alquanto ridotta, si sopperisce all'inconveniente tramite la composizione di questo semplice una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
circuito. tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
-----COMPONENTI esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente. E
R1 R2 10.000 ohm TR1= 2N1711 rappresenta pure un libro di testo per I nuovi
C1 = 100.000 pF 4.700ohm appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-

.E± 2, e
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza - Le unità

L. 15.500 di misura- I condensatori - I resistori - I diodi

n=
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene Inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito In formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere Il successo
posto di 128 pagine riccamente Illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

€@
}oooo{ Fig. 6 - Tipiche connessioni di un relè a due scambi,
é6sii del tipo di quello montato nel progetto del commuta-
tore a radiofrequenza descritto in queste pagine.

484 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 485


Commutazioni RF

ANT. 2 velano sempre i più adatti per questi impieghi


MANUALE DEI DIODI
pratici.
Il relè RL, per il quale nell'elenco componenti E DEI TRANSISTOR
viene prescritto un componente da 12 V a due
scambi, deve essere scelto fra i modelli caratte- L. 14.500
rizzati da piccole capacità parassite fra i contatti
1I e la massa. Ecco perché si propone al lettore Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
RX-TX ►~ l'impiego di elementi appositamente concepiti
caratteristiche di circa 1.200 transistor e
per impieghi in alta frequenza e di adeguata 140diodi.
potenza, altrimenti conviene rimediare con l'u- L'opera vuol essere una facile guida, di
so di relè di grosse dimensioni, adatti per ten- rapida consultazione, nel laboratorio
I
a'@
sione di rete. hobbystico, dove rappresenta un ele-
Per minimizzare la presenza dell'induttanza in mento integrante del corredo abituale
serie, si può anche ricorrere al sistema di più delle attrezzature.
2 .g_

-Tl---21- contatti in parallelo, privilegiando le disposizio-


ni fra contatti affiancati su uno stesso piano,
SEGN. + quando ciò sia possibile, allo scopo di simulare i
conduttori sottili e larghi, dotati di bassa indut-
COMANDO
tanza.
Poiché il montaggio pubblicato in figura 2 viene
Fig. 8 - Il commutatore RF può essere vantaggiosamente utilizzato per scambiare, in una effettuato da lettori sufficientemente preparati
stessa ricetrasmittente, due modelli diversi di antenne, come indicato in questo schema.
nell'esercizio pratico con i dispositivi a radiofre-
quenza, riteniamo superflua ogni raccomanda-
zione all'esecuzione perfetta delle saldature a
stagno e all'inserimento corretto dell'unico ele-
mento polarizzato, ossia del diodo al silicio D 1.
Per i vari bocchettoni, invece, abbiamo già det-
to che, a parte, è stata presentata un'apposita
MONTAGGIO con il commutatore. E questi collegamenti van- tabella-guida, che il lettore dovrà consultare
no eseguiti con cavetti a fili multipli di grossa prima di acquistare il materiale necessario al
Lo schema pratico di figura 2 propone il siste- sezione, almeno di 3 mm. Meglio ancora sareb- cablaggio del commutatore a radiofrequenza.
ma maggiormente consigliabile di montaggio be utilizzare delle calze netalliche prestagnate.
del circuito del commutatore a radiofrequenza Per quanto riguarda l'impiego dei pochi compo-
ora descritto. nenti elettronici, necessari per la realizzazione
L'intero cablaggio, come appare nello schema pratica del commutatore, ricordiamo che alcune
costruttivo, va eseguito dentro un contenitore notizie in proposito sono già state riportate nel TABELLA
metallico stagnabile, quindi non di alluminio. corso dell'articolo. Qui possiamo ora aggiunge- PER LA SCELTA DEI BOCCHETTONI
La massa metallica della scatola deve essere re che i due condensatori C1-C2 debbono es-
elettricamente collegata con quella del trasmet- sere rappresentati da modelli ceramici e, se Tra i principali argomenti trattati, ricor-
titore e del ricevitore che si vogliono pilotare possibile, di tipo passante o coassiale, che si ri- Tipo Frequenza Max.Pot. diamo:
di bocchettone applicata
Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
BNC 0: 30MHz 200W duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
I BNC 30 + 150 MHz 100W varicap - Diodi zener - Transistor -
I
BNC 150 + 430 MHz 50W Aspetti strutturali - Amplificazione a
I transistor - Configurazioni - Piedinature -
N. Sigle - Riferimenti guida.
I
PL259 0: 30MHz 2.000W
PL259 30 + 150 MHz 500W
PL259 1150 -:- 430 MHz 200 W

l N
N
N
0= 30MHz
30-:- 150MHz
150 + 430 MHz
2.000W
1.000W
500W
!, I

486 Elettronica Pratica


Elettronica Pratica 487
Teleruttore elettronico monofase

Due pulsanti
per due comandi,
di marcia e di stop.

Il dispositivo
scongiura ogni pericolo Può pilotare
di errate manovre. un vasto numero
di carichi
alimentati con la
tensione di rete.

ICO
E ni, potranno venire pilotati con l'apparato qui
di seguito descritto, per la cui costruzione l'e-
lizzatori. Ma le caratteristiche da assegnare ai
vari componenti, necessari per la realizzazione
lenco dei componenti prescritti non è sufficien- pratica del teleruttore, verranno desunti, con la
temente completo a causa dei diversi valori di massima precisione, dalle molte spiegazioni ri-
li pilotaggio di molti apparati elettrici od elet- branti, costosi, sensibili alle vibrazioni meccani- intensità di corrente richiesti dagli apparati uti- portate nel testo.
tronici, soprattutto per impieghi professionali, è che e agli urti, che possono improvvisamente
affidato quasi sempre a due pulsanti separati, arrestarsi e provocare grosse scintille, allorché
uno per l'awiamento e l'altro per l'arresto, in- comandano carichi importanti, limitando la du-
seriti in un teleruttore monofase, che funziona rata della vita dei contatti e sollevando pericoli
con la tensione alternata di rete, quella stessa di incendi o scoppi in ambienti con indirizzo di
che alimenta il carico e sul quale deve interve- lavoro prevalentemente chimico.
nire un operatore cui non sono concessi errori Il progetto esposto in queste pagine deve essere
di manovra. Dunque, in questa occasione, ci utilizzato principalmente con carichi resistivi, Fatta eccezione per i carichi fortemente induttivi, che possono
proponiamo di offrire al lettore un semplice dato che in presenza di forti componenti indut- interrompere il regolare funzionamento del teleruttore, tutti gli
modello di teleruttore elettronico il quale, se tive, come si verifica durante l'impiego di moto-
necessario, può svolgere anche funzioni di in- ri asincroni, lo sfasamento in ritardo, della cor- altri, purché alimentabili con la tensione di refe monofase,
terruttore di emergenza, o essere impiegato rente sulla tensione, potrebbe causare lo stop sono facilmente pilotabili con questo dispositivo.
come contatto di fine corsa. Quando per tali nel funzionamento del teleruttore. Pertanto,
applicazioni vengono di solito adottati relè o qualsiasi dispositivo elettronico, le lampade per
ruttori di potenza, ovvero componenti ingom- illuminazione ed anche i motori elettrici sincro-

488 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 489


Teleruttore elettronico monofase Teleruttore elettronico monofase

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Fig. 2 - Schema pratico di montaggio del teleruttore. Si noti la presenza di tre condensatori,
I -·--· -· -·-·--· -·-·- ·- ·-·- collegati in parallelo, in sostituzione di un solo componente (C1) di valore capacitivo molto
elevato e talvolta commercialmente irreperibile. Il montaggio va introdotto in un contenitore
di materiale perfettamente isolante, sul quale si applicano i due pulsanti e le due morsettiere.

Fig. 1- Progetto del teleruttore elettronico monofase. Le linee tratteggiate racchiudono la


parte schematica, che in questo caso si identifica con l'intero circuito, da comporre su una
basetta supporto con circuito stampato.

premuti dall'operatore, il circuito di figura 1 ri- "a2" ed applica la tensione a 220 Vca al carico,
-----COMPONENTI----- mane "spento", ossia non conduce corrente, ma
molte sue parti si trovano sotto tensione di rete
che rimane alimentato finché non si preme il
pulsante P2, che riporta il triac TRC all'interdi-
Condensatori Resistenze Varie e questo è il motivo per cui, sulla sinistra dello zione. Dunque, la corrente circola attraverso il
schema, è stato disegnato il simbolo elettrico conduttore di rete fissato al morsetto 1, lungo il
C1= 220.000 pF -è- 660.000 pF R1= 1.000ohm-2W TAC= BTA 10/700 B (vedi testo) rappresentativo dei pericoli derivanti dalla pre-
p1 = pulsante avv. (normal. aperto) semiconduttore TRC, nel morsetto 4, dentro il
C2 = 100.000pF-250 Vca R2 = 100ohm (a filo) senza dell'alta tensione, che invitano l'operato-
R3 = 100 ohm (a filo) P2 = pulsante arr. (normai. aperto) carico, nel morsetto 3, da una parte all'altra del
F1 = fusibile (vedi testo) re a non toccare mai i vari componenti durante fusibile Fl, per chiudersi infine nella rete attra-
le prove circuitali o, comunque, finché il modu- verso il morsetto 2. Ma il flusso non è unidire-
lo elettronico, che si identifica con lo schema zionale, bensì alternato nei due sensi di condu-
racchiuso fra linee tratteggiate, non viene defi- zione ora descritti.
nitivamente racchiuso in un apposito contenito- La massima potenza utilizzabile con il circuito
re. del teleruttore di figura 1 rimane fissata dal
IL CIRCUITO TEORICO figura 1, consentono il fissaggio dei conduttori Dunque, finché non si preme il pulsante Pl, il prodotto della tensione di rete per la massima
di rete a 220 Vca (1-2) e del carico utilizzatore triac, indicato con la sigla TRC, rimane disinne- corrente tollerata dal triac, cioè:
I doppi morsetti, contrassegnati con le coppie (3-4). scato. Ma appena si interviene su Pl, il triac di-
di numeri 1-2 e 3-4 e disegnati sulla sinistra del- Quando i due pulsanti Pl e P2, che debbono es- viene conduttore, ovvero conduce la corrente W max. = 220 Vca x I max. (triac)
lo schema teorico del teleruttore pubblicato in sere di tipo normalmente aperto, non vengono alternata attraverso i suoi due anodi "al" e

490 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 491


Teleruttore elettronico monofase
Teleruttore elettronico monofase

Per esempio, utilizzando un modello di triac


come quello suggerito nell'elenco componenti
(BTA 10/700 B), la massima potenza pilotabile
possiamo ora affermare che qualsiasi altro tipo
analogo di semiconduttore può essere impiega-
to per il circuito di figura 1, purché si tenga pre-
+ 4 @
è di 2.200 W, pari a quella necessaria per ali- sente che ogni triac necessita di una corrente di 3
mentare 22 lampade ad incandescenza da 100 innesco che può variare fra i 5 mA e i 50 mA e
W. Infatti, poiché quel modello di triac può tol- che è caratteristica del componente adottato. In
lerare una corrente massima di 10 A, purché genere, per i triac normali e non per quelli di ti-
equipaggiato con un buon radiatore, applicando po "sensibile", le correnti di innesco, in corri-
la formula prima citata si ha: spondenza dei valori nominali delle correnti fra
i due anodi "al" - "a2", assumono le seguenti
220 Va x 10 A = 2.200 W grandezze:

Ma in pratica non si deve mai impiegare tutta la


potenza calcolata teoricamente, per non far Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-
pato da riportare su una delle due facce di una ba-
correre rischi distruttivi al semiconduttore. lg Inom. setta supporto di materiale isolante, delle dimensio-
Dunque conviene sempre utilizzare potenze in- 5mA 5A ni di 6,2 cmx 5,8 cm.
feriori a quelle massime, soprattutto in previsio- 7A


lOmA
ne di carichi che provocano, nel circuito del te- 25mA 8A
leruttore, frequenti sovraccarichi, come ad 50mA lOA
esempio i motori asincroni, che all'avviamento I

possono assorbire correnti anche dieci volte su-


periori a quella nominale; le stesse lampadine a Si può anche dire che la corrente di gate dipen-
filamento, al momento dell'accensione, assor- sta chiuso, e rimane tale finché la corrente in- sato sul morsetto 1, provoca uno scorrimento di
de dalle dimensioni della parte attiva del triac. teranodica si mantiene al di sopra del valore di corrente tra il gate ed "al" del triac, dato che
bono picchi di corrente elevati, non sempre tol-
lerati dai triac. Ecco perché all'esempio, prima holding. Il triac invece si "spegne" e l'interrut- questo circuito di alimentazione si chiude attra-
menzionato, quello delle 22 lampadine accese tore elettronico quindi si apre, quando, per un verso il carico ed il fusibile Fl. Dunque, con la
con la potenza disponibile di 2.200 W, occorre FUNZIONAMENTO CIRCUITALE qualsiasi motivo, la corrente scende a valori in- semplice e rapida pressione del pulsante Pl, il
attribuire un valore esclusivamente teorico e ferion a quello di mantenimento. E questo mo- semiconduttore, a condizione che il teleruttore
non pratico. In ogni caso vogliamo qui ricorda- Per coloro che, nell'argomento qui trattato, vo- tivo può essere riscontrato nel passaggio attra- venga abbinato ad un carico adeguato, si inne-
re al lettore, che è buona regola far funzionare gliono cogliere principalmente l'aspetto didatti- verso il valore zero della tensione di alimenta- sca e conduce corrente attraverso i due anodi.
il teleruttore con carichi che, al massimo assor- co, riteniamo di analizzare ulteriormente, ma zione, oppure in un temporaneo disinserimento Con TRC in conduzione, il morsetto 4 del cari-
bono una corrente di intensità pari ad un quar- più dettagliatamente, il funzionamento del pro- del carico dai morsetti 3-4 del teleruttore. Ma il co si trova adesso allo stesso valore di tensione
to di quella massima tollerata dal triac utilizza- getto di figura 1. triac ritorna allo stato di conduttività appena si del morsetto 1 di rete. Praticamente, la resi-
to. Anche se, per un corretto dimensionamento E ovvio che l'elemento essenziale, quello pre- applica all'elettrodo di gate un nuovo impulso stenza R 1 viene sottoposta ad una tensione tra-
delle varie parti del progetto, si dovrebbe tener posto al comportamento circuitale del telerutto- di corrente che, come è stato detto, può essere scurabile e per un breve periodo di tempo, per-
conto delle caratteristiche termiche dell'am- re, va ravvisato nel triac TRC, che normalmen- positivo o negativo. ché cessa di fornire correnti apprezzabili all'e-
biente in cui il dispositivo è destinato a funzio- te non conduce corrente ed equivale quindi ad Facendo riferimento al progetto di figura 1, si lettrodo di gate, quando il circuito "g" - "al" si
nare, le quali possono invalidare la regola gene- un interruttore aperto. Dobbiamo pertanto ana- può concludere questa prima parte analitica di- apre ed il triac è ormai conduttore, ovvero in-
rale ora annunciata. Un dissipatore inadeguato, lizzare le condizioni elettriche che permettono cendo che, con Pl e P2 aperti, tra l'elettrodo di nescato. Ogni ulteriore corrente attraverso la
infatti, oppure un ambiente caldo e poco venti- al semiconduttore di trasformarsi in un interrut- gate "g" e quello di anodo "al" non scorre al- resistenza Rl, invero, provocherebbe soltanto
lato, sono certamente in grado di interferire ne- tore chiuso, onde poter alimentare, con la ten- cuna corrente ed il tric permane allo stato di un aumento delle dissipazioni termiche sui
gativamente sul buon comportamento del tele- sione di rete, un determinato carico. interdizione. Infatti, non fluendo la corrente at- componenti. Al contrario, sui terminali del col-
ruttore. Per entrare in conduzione, ossia per chiudere traverso il carico, i morsetti 3-4 del circuito si legamento C 1 + R2, si misura invece la tensio-
Il fusibile Fl, inserito fra i morsetti 2-3 del cir- l'interruttore TRC, si deve far scorrere, fra l'e- trovano allo stesso valore di tensione, vale a di- ne di rete, o quasi, essendo pressa poco equi-
cuito di figura 1, deve essere di tipo rapido e di lettrodo di gate "g" e l'anodo 1 (al) del triac, re a quello rilevabile sul morsetto 2 di uno dei potenziali i morsetti 1 e 4. Allora tocca a Cl a
valore, in portata, pari a quello della massima un impulso di corrente, che può essere positivo conduttori di rete. Pertanto, la resistenza R2, il provvedere alla fornitura di corrente al circuito
corrente del triac, anche se sarebbe buona nor- o negativo e che, prima del suo completo esau- condensatore Cl, l'elettrodo di gate "g" e quel- di gate-anodo 1. E questa corrente, essendo di
ma sottodimensionare questo componente, di rimento, abbia elevato il valore dell'intensità di lo di anodo "al" rimangono tutti alla stessa ten- natura capacitiva, appare sfasata di 90° in anti-
almeno tre volte rispetto alla corrente massima corrente, tra i due anodi del semiconduttore sione, che non consente il passaggio di alcuna cipo rispetto a quella di rete in regime sinusoi-
consentita dal triac, allo scopo di introdurre nel (a2 - al), a quello di poco superiore al manteni- corrente. dale, ossia perfettamente adatta ad innescare il
circuito un sicuro sistema di protezione del se- mento o, come si dice nel linguaggio divenuto Ora, premendo il pulsante P2, non accade an- triac, quando la tensione di rete passa attraver-
miconduttore. universale, di "holding". cora nulla di nuovo. Ma se si preme per un atti- so lo zero volt. Con tale accorgimento, quindi si
Concludendo, anche se nell'elenco componenti Una volta raggiunto tale stato, il triac rimane in mo il pulsante Pl, la resistenza Rl, che è colle- provvede all'innesco del semiconduttore, senza
è stato indicato un preciso modello di triac, conduzione, ovvero l'interruttore elettronico re- gata con un terminale al conduttore di rete fis- il ricorso a violenti picchi di corrente, che diver-

Elettronica Pratica 493


492 Elettronica Pratica
Teleruttore elettronico monofase Teleruttore elettronico monofase

ti 1-2-3-4 del circuito, tenendo conto che possibilmente le preferenze ai tre seguenti valo-
queste debbono sopportare una corrente di in- n:
tensità superiore alle altre. Volendo tuttavia
evitare l'allargamento di queste piste, si può Cl = 220.000 pF
sempre ricorrere alla loro copertura con un Cl = 440.000 pF
buon strato di stagno, che le ispessisce e risolve Cl = 660.000 pF
ugualmente il problema della comoda condutti-
C1-+ vità elettrica. Ovviamente, qualunque sia il valore capacitivo
'a' 'c' La basetta supporto, che in una delle due facce prescelto, il modello di condensatore da utiliz-
presenta il circuito stampato, è ovviamente di zare per il circuito del teleruttore deve essere in
materiale isolante, bachelite o vetronite, di for- grado di lavorare con la tensione alternata di
ma rettangolare, delle dimensioni di 6,2 cm x almeno 250 V. E questa stessa tensione di lavo-
5,8 cm. Su questa, più precisamente sulla faccia ro deve pure caratterizzare il condensatore C2.
opposta a quella in cui sono composte le piste I valori capacitivi, da attribuire al condensatore
di rame del circuito. si introducono i vari com- Cl, sono alquanto elevati. E ciò significa che il
Fig. 4 - Il condensatore C1, di valore capacitivo assai ponenti, seguendo la disposizione rilevabile in componente non è sempre di facile reperibilità
elevato, può essere sostituito con il collegamento di
più condensatori in parallelo, la cui somma a + b + figura 2. commerciale. Tuttavia, anche questo ostacolo
c deve risultare pari alla capacità richiesta. Facciamo notare che, per motivi di semplicità può essere agevolmente aggirato ricorrendo al
costruttiva del prototipo, i due pulsanti Pl e P2, collegamento di due o più condensatori in pa-
per i quali conviene scegliere un modello con rallelo, come suggerito nel disegno di figura 4.
tasto rosso per il primo e nero per il secondo, Le resistenze R2 ed R3 non possono essere di
sono stati da noi direttamente applicati sulla tipo a strato metallico o di carbone, come lo
basetta supporto del modulo elettronico del te- schema pratico di figura 2 potrebbe far suppor-
leruttore. Ma ciò non significa che questi ele- re, ma a filo o ad impasto perché, altrimenti, i
rebbero origine di forti disturbi a radiofrequen- premere questo pulsante per "spegnere" il cir- menti non possano essere montati, ad una certa forti impulsi di corrente, a lungo andare, fini-
za e ridurrebbero l'energia trasferita sul carico. cuito. Una forte corrente, in tal caso, potrebbe distanza dal circuito, sul contenitore nel quale rebbero per distruggere lo strato resistivo che
Naturalmente, il fenomeno descritto si ripete danneggiare i contatti del pulsante. verrà racchiuso il dispositivo a montaggio e col- sopporta una corrente massima impulsiva al-
ad ogni semiciclo della tensione alternata, ogni L resistenza R3 ed il condensatore C2, collegati laudo ultimati. Naturalmente utilizzando adatti quanto limitata.
volta che la sinusoide che la rappresenta attra- in parallelo con gli anodi del triac, servono a li- cavetti elettrici e badando a non incorrere in Concludiamo qui la descrizione dell'appronta-
versa l'asse orizzontale, passando per i valori di mitare, su questi elettrodi, le variazioni di ten- pericolosi cortocircuiti. mento del teleruttore, ricordando che questo
zero volt e, ciò che più importa, mantenendo in sione che, altrimenti, potrebbero innescare il li valore esatto, da assegnare al condensatore ed il corrispondente carico dovranno essere
conduzione il triac anche con il pulsante Pl rila- semiconduttore, anche in assenza di comando Cl, deve essere scelto in relazione con il mo- protetti, con appositi filtri, qualora divenisse ne-
sciato. di avviamento e ciò a causa di alcune capacità dello di triac utilizzato e con il carico collegato. cessario limitare i disturbi, spesso convogliati
Facciamo notare che il condensatore Cl, agen- parassite interne al triac. Tali brusche variazioni L'individuazione del valore capacitivo, in ogni lungo la rete di distribuzione dell'energia elet-
do su energia di tipo reattivo e quindi recupera- di tensione possono anche provenire da normali caso, va identificato nella gamma che si estende trica.
bile, a differenza della resistenza R 1 che opera disturbi spesso presenti sulla rete di alimenta- fra i limiti di 220 KpF e 660 KpF, rivolgendo
solamente su un breve impulso, non dissipa zione.
energia. Ma passiamo direttamente alla funzio-
ne del pulsante P2, che praticamente chiude a
questo punto l'analisi teorica del progetto del MONTAGGIO DEL TELERUTTORE
teleruttore di figura 1.
Quando per un attimo si preme il pulsante P2, La costruzione del teleruttore elettronico mo-
si provoca un cortocircuito, fra l'elettrodo diga- nofase, descritto in questo articolo, si esegue
te "g" e l'anodo 1 di TRC, che interrompe il nel modo segnalato in figura 2 ed osservando
flusso di corrente tra questi due elementi. E ciò pure la foto pubblicata inizialmente, che ripro-
significa che, al primo passaggio della corrente duce il prototipo realizzato nei nostri laborato-
alternata di rete attraverso il valore zero nel ca- ri. Ma la prima operazione, che il lettore è chia-
rico, il triac si "spegne" e non si "riaccende" mato ad eseguire, consiste nell'approntare il
più, almeno fino a quando l'operatore non vo- circuito stampato, il cui disegno in grandezza
glia premere nuovamente il pulsante Pl. reale è pubblicato in figura 3.
La resistenza R2, collegata in serie con il con- Durante la costruzione del circuito stampato, è
densatore Cl, è stata inserita nel circuito allo consigliabile allargare, in misura maggiore di
scopo di limitare la corrente di scarica del con- quanto possa apparire nel disegno di figura 3, le
densatore sul pulsante P2, quando si provvede a piste di rame che fanno capo ai quattro morset-

494 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 495


Più luce di cortesia nell'autovettura

ELL'
Nella quasi totalità delle autovetture attual- di cortesia, dall'azione automatica dei singoli
mente in circolazione, certamente in tutte quel- interruttori incorporati negli sportelli e che di
le di piccola e media cilindrata, la lampadina o solito si trova a fianco della plafoniera. Ma che
le lampadine, interne all'abitacolo, si accendono obbliga l'automobilista ad aggiungere, alle mol-
al momento dell'apertura di una portiera e si teplici manovre richieste al momento dell'avvia-
spengono quando la portiera viene chiusa. A mento della macchina, un'ulteriore operazione,
meno che non si voglia intervenire sull'apposito mentre in alcune circostanze servirebbe una
interruttore, che svincola queste luci, cosiddette maggiore semplificazione dell'ordine degli in-
terventi, allo scopo di agire con rapidità e sicu-
rezza. Per esempio, quando piove a dirotto e fa
buio, quando l'autista tiene aperto l'ombrello fi-
no all'ultimo per richiudere poi immediatamen-
te la porta onde evitare possibili allagamenti in-
terni, ma senza riuscire ad infilare e girare la Un vantaggioso sistema di
chiavetta nel quadro cruscotto a causa dell'o- presenta come una scatolina di plastica (figura
scurità. spegnimento ritardato ed
2), sul circuito elettrico dell'autovettura. Men-
Questo, ed eventuali altri problemi, verranno ri- automatico delle luci interne tre non sussistono difficoltà di sorta nel lavoro
solti qui di seguito, con la presentazione di un dell'auto. di montaggio del modulo di figura 4, per il qua-
piccolo dispositivo elettronico, certamente in le servono una basetta supporto con circuito
grado di rendere più generose le luci di corte- stampato, poche resistenze, un condensatore,
sia, facendole rimanere accese per qualche tem- alcuni semiconduttori ed una morsettiera. Tut-
po in più dopo la chiusura delle portiere e pro- tavia, per l'inserimento dell'apparecchio nel-
Con questo dispositivo, di vocandone poi lo spegnimento in modo auto- l'auto, si può sempre ricorrere alle prestazioni
facile ed immediata matico, senza alcun intervento manuale da par- Può servire per tutelare le di un volonteroso elettrauto che, forte della
te del pilota. Che non deve essere colto da fe- propria esperienza, potrà montare il dispositivo
applicazione, le luci interne nomeni di nervosismo, conseguenti alle avverse
batterie da scariche
in un batter d'occhio. Ma per chi vuol fare da se,
all'abitacolo dell'autovettura condizioni ambientali e certamente capaci di in- incontrollate. vediamo subito come vanno eseguiti i collega-
fluenzare negativamente la guida, proprio menti elettrici, facendo riferimento allo schema
si spengono, dopo un tempo quando vengono richiesti attenzione, impegno e di figura 1. Nel quale il circuito in nero riprodu-
prefissato, automaticamente, serenità. ce parte di quello comune a tutte le autovettu-
senza alcun intervento re, mentre le linee colorate si identificano con i
manuale da parte del È utile nei vari settori del fili conduttori da introdurre nel sistema di auto-
APPLICAZIONE ALLA VETTURA mazione delle luci di cortesia. Dunque, senza
modellismo e degli
guidatore. attribuire alcuna interpretazione teorica ai con-
Il lettore principiante e ancora inesperto in ma- automatismi. duttori contrassegnati con i numeri 1-2-3, per
teria di circuiti elettrici, potrebbe incontrare realizzare il conforto preteso dalle luci di cor-
qualche difficoltà nel momento di applicare il tesia, occorre costruire dapprima il modulo
dispositivo elettronico, che esteriormente si elettronico di figura 4, rinchiudere questo in un
496 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 497
Più luce di cortesia nell'autovettura Più luce di cortesia nell'autovettura

+12 V:Al Concludiamo a questo punto la descrizione


CIRCUITI sommaria del comportamento del dispositivo e scatola
DI BORDO del suo montaggio nell'auto, per iniziare ora l'a-
nalisi teorica del progetto elettronico, cui farà
seguito l'esposizione relativa alla realizzazione
del modulo e di una sua ulteriore pratica appli-
cazione.

ESAME DEL CIRCUITO

È ovvio che, agli effetti pratici, l'analisi teorica


del progetto di figura 3 potrebbe apparire su-
ALLA perflua, ma per coloro che, anche in questo di-
+ i42, TI spositivo, vogliono cogliere l'aspetto didattico,
3 dobbiamo necessariamente occupare un po' di
BATT. 12V spazio, che i meno interessati, tuttavia, possono
evitare di leggere.
In condizioni di riposo, il circuito di figura 3 as-
squadretto

l
lNTERR.
di fissaggio

t
AUTOM. sorbe poca corrente attraverso la lampada di
_PoRnERE cortesia LC. E questa debole corrente non è
certamente in grado di accendere la lampada
nè, tantomeno, di scaricare la batteria. Infatti,
; "4ssA Auro»u basta pensare che le stesse e naturali perdite
delle batterie sono più significative della cor- Fig. 2 - Il circuito che ritarda lo spegnimento delle
rente assorbita dal circuito di figura 3 in stato di lampade di cortesia deve essere inserito in un conte-
riposo, per non sollevare preoccupazioni in pro- nitore di plastica robusto, certamente in grado di
Fig. 1 - Con il tratto nero è composto, in modo sommario ma sufficiente, il circuito elettrico posito. sopportare le sollecitazioni meccaniche generate
dell'impianto di bordo dell'autovettura sul quale si deve intervenire per l'installazione del dagli automezzi. Una squadretta metallica agevola il
La tensione positiva a 12 Vcc alimenta, attra- fissaggio dell'apparecchio nel punto dell'auto rite-
dispositivo descritto nel testo. Le linee colorate, invece, identificano i tre conduttori uscenti
dall'apparecchio ritardatore dello spegnimento delle lampade di cortesia. verso LC, i due diodi al silicio D2 - D3. Il se- nuto più Idoneo.
condo dei quali mantiene carico il condensatore
polarizzato Cl alla tensione di 11,4 V circa,
mentre D2 alimenta, tramite la resistenza R2,
la base del transistor TRl, che si trova quindi in
conduzione. Pertanto, il TRl cortocircuita a
massa il gate di FT1, che rimane interdetto o,
contenitore di plastica, secondo quanto illustra- conduttori, occorre fare bene attenzione a qua- come si suol dire più semplicemente, spento.
to in figura 2 e comporre, tramite cavetti per le risultato si vuol pervenire fra i due disponibili Infatti, il transistor FTl è un MOS di potenza
impianti elettrici in automobili, il cablaggio in- e qui di seguito menzionati. che, per la sua caratteristica struttura interna, seguentemente il transistor TRl rimane privo
terpretato in figura 1 con linee colorate. Ovvia- Se si collegano alla morsettiera soltanto i con- viene chiamato di tipo "verticale" e che, per en- di polarizzazione e va all'interdizione. Ciò si ve-
mente, nel collegare i tre conduttori con la duttori 2 e 3 e si elimina il conduttore 1, la lam- trare in conduzione deve essere polarizzato po- rifica, ovviamente, quando una o più portiere
morsettiera, si deve rispettare la precisa corri- pada di cortesia si accende all'atto dell'apertura sitivamente, sul gate, rispetto alla source. Prati- vengono aperte. Allora il gate di FTl viene po-
spondenza numerica riportata in tutti gli sche- delle portiere e si spegne, automaticamente, camente, per la piena conduzione, servono 10 larizzato quasi con tutta la tensione di carica
mi, sia in quelli teorici che in quello pratico di dopo la loro chiusura e quando è trascorso un V. del condensatore Cl. Infatti, anche se il diodo
figura 4. certo tempo che, normalmente, si aggira intor- La resistenza R5 svolge un'azione protettiva del al silicio è spento, il condensatore polarizzato
Ai lettori meno esperti ricordiamo che nell'im- no al minuto primo, ma che può variare attri- semiconduttore quando il circuito non è ali- Cl è carico e rimane tale finché non si scarica
pianto elettrico dell'auto è presente la tensione buendo valori capacitivi diversi ad un condensa- mentato, mentre la R3 mantiene a massa la ba- attraverso le resistenze RA4 + R5. Ma durante il
di 12 Vcc generata dalla batteria. In taluni pun- tore. se di TR 1 quando i due diodi al silicio O 1 e D2 processo di scarica di Cl, il gate di FTl riceve
ti del circuito questa esiste sempre, in altri sol- Se invece si collegano tutti i tre conduttori, allo- sono disattivati, ovvero polarizzati inversamen- tensione ed il transistor va in conduzione, man-
tanto dopo aver girato la chiavetta di avviamen- ra lo spegnimento della lampada di cortesia si te. tenendo accesa LC, indipendentemente dalla-
to del motore. Ciò significa che, nel collegare verifica immediatamente al momento dell'av- Quando viene chiuso anche uno soltanto degli pertura degli interruttori delle portiere dell'au-
alla morsettiera due o tutti i tre conduttori 1-2 viamento del motore, se questo avviene prima interruttori incorporati nelle portiere, la tensio- to.
- 3, si possono ottenere diverse condizioni di dello scadere della temporizzazione già citata, ne a 12 Vcc, presente sul morsetto 2, scende Non si faccia confusione fra l'apertura delle
funzionamento. Dunque, prima di cablare i di un minuto primo. quasi a- O V e quindi il diodo D2 si spegne; con- portiere e quella degli interruttori incorporati,
498 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 499
Più luce di cortesia nell'autovettura Più luce di cortesia nell'autovettura

+12V +12Vaccens.}
I RJ R3
I [ r,1
o @
D3
LC
I
L 5% TP1 IL RA

Il s

. tra
l! R5
j morsett.
C1
I

3
I
massa
1·-·-·-·-·-·-·-· @
autom.

Flg. 3 - Le linee tratteggiate delimitano il circuito elettronico che realizza il modulo dell'ap-
parato che prolunga nel tempo l'accensione delle lampade di cortesia, le quali vengono sim-
boleggiate con la sigla LC. Fig. 4 - Realizzazione del modulo elettronico del dispositivo descritto in queste pagine. Il
transistor FT1, che è un MOSFET, va applicato con tutte le necessarie precauzioni richieste
da questi tipi di semiconduttori. Il condensatore elettrolitico C1 può essere vantaggiosa-

-----COMPONENTI----- mente sostituito con uno al tantalio dello stesso valore capacitivo.

Condensatore Resistenze Varie


C1= 47F-16 VI (elettrolitico) R1= 47.0000hm- 1/2W TR1 = BC107
R2 = 47.000ohm- 1/4 W FT1= IRF532
R3 = 10.000ohm- 1/4W D1 = 1N914
R4= 47.000ohm-1/4 W D2 = 1N914 spettacoli pubblici. UNA VIA ALTERNATIVA
R5= 1megaohm- 1/4W D3 = 1N914 Nell'elenco componenti, al condensatore elet-
trolitico Cl è stato attribuito il valore capacitivo Il diodo al silicio D1 offre all'installatore del di-
di 47 F che, come è stato affermato, garanti- spositivo una via alternativa, tramite la resisten-
sce un ritardo nello spegnimento della lampada za Rl, all'accensione del transistor TR1 e al
LC di un minuto primo circa. Chi invece vorrà blocco di Ffl. Infatti, applicando al morsetto 1
perché alla prima corrisponde la chiusura dei con altro a bassa corrente di fuga. allungare ulteriormente questo tempo, dovrà la tensione di 12 Vcc, od anche meno, il transi-
secondi e viceversa. Una volta scaricato il condensatore Cl, il tran- assegnare a Cl un valore capacitivo maggiore; stor Ffl si spegne nel caso che fosse risultato
Tenuto conto dell'alto valore ohmmico della re- sistor FT1, privato della necessaria tensione di viceversa, volendo accorciare il tempo di azione acceso, come ad esempio deve accadere se si
sistenza RS, è facile arguire come la scarica del polarizzazione sul gate, si spegne, sia pure con del dispositivo, occorrerà diminuire la capacità vuol partire subito dopo aver avviato il motore.
condensatore Cl sia assai lunga. E a questo una certa gradualità, che accentua la ... cortesia di Cl. Con il collegamento del conduttore 1, i due
proposito vogliamo ricordare che, pur avendo della luce interna all'abitacolo dell'autovettura, Con la lampada di cortesia LC spenta, il transi- diodi al silicio D1- D2 evitano ogni possibilità
prescritto per Cl un componente elettrolitico, i consentendo agli occhi dell'autista di adattarsi stor TRl ritorna in conduzione che, nelle con- di scambio di corrente tra i due ingressi. Dun-
lettori più rigorosi potranno sostituire tale ele- progressivamente alla condizione di buio, un dizioni circuitali del progetto di figura 3, si que, l'entrata 1 va considerata come una disabi-
mento con un modello al tantalio, in ogni caso po' come avviene nei teatri e in molti luoghi di identifica con lo stato di riposo. litazione: se vi si applica un livello logico "alto",

500 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 50 l


Più luce di cortesia nel l'autovettura Pi luce di cortesia nell'autovettura

} 100 V. Questo semiconduttore, se non è reperi- riguardo alle operazioni di saldatura a stagno,
@ bile presso i locali rivenditori di componenti che dovranno risultare robuste ed effettuate a
elettronici, può essere richiesto alla ditta B.C.A. regola d'arte.
Elettronica di IMOLA (BO), Via T. Campanel- Il modulo elettronico, a cablaggio ultimato, va
la, 134 Te!. 0542 - 35871. inserito in un contenitore di plastica di un certo
Come avviene per tutti i transistor MOSFET, spessore, sul quale, come segnalato nel disegno
anche per questo componente si debbono adot- di figura 2, si applica una squadretta di metallo
@ tare particolari attenzioni in sede di saldatura per il fissaggio sul punto ritenuto più idoneo
dei suoi tre elettrodi; ovvero, la punta del salda- dell'auto.
tore deve rimanere a massa, onde evitare qual- Dalla scatola di plastica fuoriescono, attraverso
siasi apporto di cariche elettrostatiche che pos- un gommino passante, i tre conduttori, che deb-
Fig. 5 - Disegno in grandezza reale del circuito stam- sono danneggiare il transistor. Gli operatori più bono essere diversamente colorati per indivi-
meticolosi possono indossare un bracciale colle- duare la loro esatta corrispondenza numerica (1
@ pato da riprodursi su una delle due facce di una ba-
gato a massa per mezzo di una resistenza da un -2-3) con i tre morsetti applicati alla basetta
-}
+
setta supporto delle dimensioni di 6 cmx 5,5 cm.
"

megaohm. Anche se la soluzione migliore è supporto del modulo elettronico. Di questi tre
sempre quella di adoperare gli appositi saldato- conduttori, come è stato più volte ripetuto, si
re antistatici, antiinduttivi, muniti di sicuri colle- utilizzano normalmente quelli corrispondenti ai
gamenti di massa. numeri 2 e 3 e, soltanto per ottenere lo spegni-
Il radiatore termico, accoppiato ad Ffl, assume mento della lampada di cortesia al momento in
principalmente un significato di sicurezza anzi- cui si gira la chiavetta di avviamento del moto-
l'uscita si blocca, cioè si apre il campo delle ap- to comune di LC con il morsetto 2 tramite un ché di necessità. Ma conviene applicarlo in ogni re, anche il conduttore che fa capo al morsetto
plicàzioni del circuito. Basta infatti considerare gruppo RC in parallelo, composto da un con- caso. Naturalmente, trattandosi di un montag- 1. Ma per realizzare questi collegamenti, si de-
che il transistor TRl, unitamente ai due diodi al densatore elettrolitico da 4.700 F - 12 VI e da gio destinato a funzionare a bordo degli auto- ve necessariamente tenere sott'occhio lo sche-
silicio Dl - D2, compone una porta NOR in lo- una resistenza da 47.000 ohm; il terminale posi- mezzi e quindi soggetto ad energiche sollecita- ma elettrico di figura 1.
gica DTL, a tutti gli effetti, per giustificare le tivo del condensatore elettrolitico deve rimane- zioni meccaniche, si dovrà rivolgere particolare
precedenti affermazioni. re rivolto verso la linea a tensione positiva di
La sigla DTL, come è risaputo, è composta con alimentazione della lampada LC.
le iniziali delle tre parole Diode Transistor Lo- Con l'accorgimento ora descritto, la chiusura
gie, con le quali veniva segnalato un tipo di logi- dei contatti (portiere dell'auto aperte) abilita il
ca che ha rappresentato la base della seconda circuito di figura 3, senza mantenere accese le IL FASCICOLO ARRETRATO
generazione dei circuiti integrati logici, quella lampade di cortesia LC che, trascorso il periodo ESTATE 1986
che ha preceduto di poco la famosa logica TTL
(Transistor - Transistor - Logie).
di ritardo circuitale, si spengono comunque, an-
che con le portiere aperte.
rea+ re@uso
I ELETTRONICA - RADIO -0M-27 Ma
PRATKgiA
Al
HINCO E NSME SWED MAR rST Gn rta L 3900
Abbiamo così interpretato, nel suo aspetto teo- A3 V H 'A LGIO Ms0sto 19€

rico, anche la presenza reale del conduttore 1 È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
che, come è stato detto in precedenza, può es- MONTAGGIO ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
sere omesso all'atto del cablaggio del dispositi- tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
vo. Nella parte introduttiva di questo argomento si elettronici.
Nella parte iniziale del presente articolo è stato è fatto presente che l'installazione dell'apparato
II contenuto e la materia trattata fanno di questo fascico-
ricordato che il progetto, oltre che nelle funzio- si effettua dopo aver realizzato il modulo elet- lo un vero
ni già descritte di elemento ritardatore dello tronico riportato in figura 4 e dopo aver intro-
spegnimento automatico e ritardato delle luci di dotto questo in un adatto contenitore di plasti-
cortesia dell'auto, poteva essere adottato pure ca, in modo da comporre il dispositivo illustrato
in altre applicazioni, che i lettori direttamente
interessati avranno certamente programmato.
in figura 2.
Il cablaggio del modulo elettronico si effettua
-GUIDA
Tuttavia, prima di chiudere questa descrizione su basetta supporto di materiale isolante, ba- ~I al prezzo di l.. .ooo
teorica, vogliamo dettagliare ancora una parti-
colare destinazione del circuito di figura 3,
chelite o vetronite, di forma rettangolare, delle
dimensioni di 6 cmx 5,5 cm. a_.
«
e-.

--------
.-
quella di elemento protettore delle batterie da
eventuali scariche provocate dalle luci di corte-
sia dimenticate accese nel lasciare aperte le
Su una delle due facce della basetta supporto si
realizza il circuito stampato, il cui disegno in
grandezza reale è pubblicato in figura 5.
----
e"

MANUALE - GUIDA
z
Chi non ne fosse ancora in possesso, può richiederlo a:
ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti,
52, inviando anticipatamente l'importo di L. 4.000 a
portiere dell'auto. Il transistor Ffl è un modello MOSPOWER di
Per questo tipo di applicazione, occorre disinse- tipo IRF 532, in grado di sopportare, fra drain e PER ELETTRODILE NTI mezzo vaglia postale, conto corrente postale n. 916205
o assegno bancario.
rire gli "interr. port." da LC e collegarli al pun- source, una corrente di 12 A con la tensione di

502 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 503


Primi Passi

ELEMENTARE (collettore), segnalato con la lettera "d", infine,

ETTRONICA
nella zona intermedia rimane applicato il terzo
elettrodo del semiconduttore, che viene chia-
mato "gate" (ingresso o porta) ed è indicato
con la lettera "g".
Concludiamo qui queste poche note introdutti-
ve, ricordando che la sigla FET di qualificazio-
ne del transistor in discussione, la cui diffusione
è stata raggiunta soltanto dopo l'introduzione
della tecnologia planare, è stata composta con
le iniziali delle tre parole Field - Effect - Tran-
sistor, che significano: transistor ad effetto di
campo ed il cui significato elettronico viene qui
di seguito interpretato. Owiamente, dopo aver
aggiunto che il tratto d-s dell'elemento riporta- L'EFFETTO DI CAMPO
to in figura 1 presenta una resistenza ohmmica
il cui valore varia al variare del potenziale elettri- Si osservi lo schema di figura 2, nel quale si
co applicato al conduttore di gate "g", con una suppone che il transistor FT (FT = abbrev. di
estensione di gamma che, prendendo le mosse FET) appartenga alla categoria degli unipolari
dalle poche unità di ohm, è in grado di raggiunge- a canale N e si noti come il gate sia stato pola-
re l'ordine di grandezza delle migliaia di me- rizzato negativamente. Si consideri poi Io sche-
gaohm, per diventare quasi un corpo isolante. ma di figura 3, in cui il gate dello stesso FET
viene polarizzato positivamente. Orbene, la dif-
ferenza sostanziale che intercorre tra i due cir-
cuiti è' la seguente: in quello di figura 1 la cor-

T s TORFET
d
rente fra drain e source, ossia la corrente d-s, è
di intensità appena percettibile dal microampe-
rometro A, in quello di figura 2, la corrente d-
s, segnalata dal milliamperometro mA, è di for-
te intensità. Ma cerchiamo di capire ora il per-
ché di tali due comportamenti diversi.
I I
li transistor FET è un semiconduttore realizza- FET a canale N La zona intermedia della barretta di silicio del
to in modo diverso dal più comune transistor FET a canale P
' I Ts FET, quella che fa capo al gate, è drogata posi-
chiamato "bipolare", perché al suo funziona- tivamente, perché il transistor appartiene alla
mento contribuiscono sia le cariche elettriche Per prima è stata menzionata la famiglia dei famiglia degli unipolari a canale N, il cui
positive, sia le negative. Mentre nel FET, defi- FET a canale N, perché questa è la più adottata substrato è ricco di elettroni. Pertanto il FET
nito transistor "unipolare", il passaggio della nei circuiti discreti, sia di natura commerciale del circuito di figura 2 è alimentato corretta-
corrente è dovuto soltanto alle cariche maggio- che di tipo dilettantistico e perché soltanto a mente fra drain e source per mezzo dell'alimen-
ritarie presenti nel canale di conduzione, che questa si fa riferimento teorico e pratico nella tatore Vcc, ma inversamente, fra gate e source,
possono essere unicamente positive o negative. s con l'alimentatore Vg. In tali condizioni la zona
presente esposizione. La categoria dei FET a
Ma prendiamo subito in esame la struttura fisi- canale P, invece, è raramente impiegata, per cui intermedia di gate si allarga e va ad occupare il
ca del FET, che è stata simboleggiata per mez- non merita una particolare attenzione. canale, nel quale decresce il numero di cariche
zo del disegno di figura 1. Nel quale si osserva Ora, riassumendo i pochi concetti fin qui ripor- libere disponibili ( elettroni) alla conduzione tra
la presenza di un elemento substrato di semi- Fig. 1- Fisicamente, il transistor FET è composto da d ed s. Insomma, volendo esprimere il fenome-
tati, si può affermare che nel transistor a canale una barretta di silicio, di tipo P o N, dotata, nella zo-
conduttore (Si = silicio) drogato positivamente N la barretta di silicio si identifica con un semi- na centrale, di una porzione di semiconduttore di se-
no con un'analogia' idraulica, si potrebbe para-
(P) o negativamente (N), con una zona inter- conduttore di tipo N, mentre la zona interme- gno opposto, N o P. I due elettrodi, collegati alle gonare il FET ad un tubo conduttore di sostan-
media arricchita di impurità di segno opposto a dia rimane drogata con impurità di segno diver- estremità del substrato, prendono i nomi di drain (d) za liquida, dentro il quale, ad un certo punto
quelle che drogano l'intera barretta di silicio. e source (s), quello applicato alla parte intermedia del percorso, è inserita una vescichetta elastica
so, ossia P. Tutto il contrario si verifica nel FET assume la denominazione di gate (g). Il tratteggio,
Ebbene, se l'elemento di semiconduttore può a canale P. riportato nel semiconduttore, simboleggia la corren-
gonfiabile, che impedisce o favorisce il flusso
essere di tipo N o P, si deve immediatamente Sulla barretta di silicio, come si può notare in te I che scorre fra drain e source. fluido. In ciò, dunque, consiste l'effetto di cam-
arguire che esistono due grandi famiglie di figura 1, sono realizzate tre connessioni. Su un po del transistor FET, nel quale la zona inter-
transistor FET, così come esistono le due gran- Iato vi è il terminale denominato "source" (sor- media, collegata con l'elettrodo di gate, esercita
di categorie di transistor bipolari NPN e PNP. gente), contrassegnato con la lettera "s", in un'azione di rubinetto sul canale conduttore, in-
E queste due famiglie sono suddivise in: quello opposto è connesso il reoforo di "drain" fluenzandolo soltanto con il proprio campo

504 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 505


Primi Passi Primi Passi

campo nel transistor unipolare, fin qui interpre- Il transistor ad effetto di campo FT, per il quale
uA tato, rimane ovviamente valido per i modelli di è stato scelto il modello 2N3819 della Texas, è
semiconduttori a canale N. Ma è facile esten- ovviamente un FET a canale N, sul cui elettro-
derlo pure a quelli a canale P che, per non do di gate, per mezzo del potenziometro a va-
FT d creare confusioni nella mente del lettore, sono riazione lineare R2, la tensione può variare fra
lii. stati volutamente ignorati, anche perché, come - 1,5 e + 1 V. Infatti, l'alimentatore di gate è
è stato già detto, quei FET sono assai poco composto da due piccole pile da 1,5 V ciascuna
~ CORRENTE
adottati nella pratica dilettantistica. (Vl + V2), collegate in serie fra loro, con lo
NEGATIVO :·.]
•·.:·. DEBOL/55. " scopo di generare la tensione complessiva di
9E:. G 3V, variabile fra - 1,5 V e + 1,5 V.
·:: Vcc PRATICI ESPERIMENTI La resistenza Rl impedisce che la tensione di
:::
.. .. @e + 1,5 V possa raggiungere l'elettrodo di gate di
. ,•. ':)

Il circuito presentato in figura 4 e quello della

.../
FT distruggendo il semiconduttore. Pertanto,
Fig. 2 - Quando il gate di un transistor FT a canale N sua versione costruttiva di figura 5 vogliono tramite l'inserimento di Rl, la tensione massi-
è polarizzato con una tensione negativa, la zona in- confermare la veridicità di quanto prima affer-
termedia del semiconduttore svolge l'effetto di cam-
ma consentita sul gate può raggiungere il valore
s po, impedendo un flusso intenso di corrente fra mato. di+ 1 V.
drain e source.

elettrico e senza ammettere alcun passaggio di schema di figura 3, dove il restringimento del
corrente tra le due parti di semiconduttore. semiconduttore P (gate) libera il canale di con-
Nello schema di figura 2, nel quale il gate è in- duzione e provoca un intenso flusso di corrente,
versamente polarizzato, la parte drogata positi- interpretato dalla presenza della grossa freccia. Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elet-
vamente, che appare interamente punteggiata, Si pensi che la contrazione della zona drogata tronico.
è ampia ed ostruisce il passaggio di corrente fra positivamente, può assumere dimensioni tali da
drain e source. Conseguentemente, il microam- sollecitare correnti certamente distruttive del Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
perometro A segnala una debolissima corren- componente elettronico. PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
te elettrica. li contrario, invece. si verifica nello Il concetto di "field effect", cioè di effetto di

1° - Trasformatori di bassa frequenza


%me,
·5!i4
,-· Ti}

2°- Trasformatori per radiofrequenze


mA
3° - La radio circuiti classici ~~
4° - Antenne utilità adattamenti
FT s· - Dalla pila alla lampadina
6° - Energia tensione corrente %ii,,
FORTE "$
7° - Resistenze a valori costanti
POSITIVO CORR. 8° - Resistenze a valori variabili
y
~

i g O
/
Vcc
9°- Legge di OHM
s,

e
Fig. 3- Applicando al gate di un FET a canale N una
tensione di polarizzazione positiva, la zona inter-
media subisce un restringimento ed apre la via allo Ogni rtchltalll ~la RACCOLTA PRIMI PASSI deve essere fatta Inviando anticipatamente I'im.
s scorrimento degli elettroni fra il drain e la source del poro d] L. 14.000 (nel prezzo sono comprese le spese di spediz ione) a mezzo vaglia, asseg no
componente (forte corrente). o conto corrente postale N. 916205 e Indirizzando a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO·
Via ZUNltl, 12.

506 Elettronico Pratico Elettronico Pratico 507


Primi Passi Primi Passi

u A TESTER LA:mA
m A

TESTER
R1

+1V FT
@I, 1o9S i 1o Ere7
250
R2 9 l
50

10

-1,5V
e
9V
e
riE
V1-V2=1,5+15V 7Lu..
7
VOLTM. 0/GIT.

Fig. 4- Circuito sperimentale in grado di interpretare l'effetto di campo di un transistor FET a


canale N. La resistenza R1 ha il valore di 470 ohm, il potenziometro R2 è di tipo a variazione Fig. 5- Piano costruttivo del progetto sperimentale di figura 4, che consente di variare la
lineare da 1.000 ohm. tensione di gate, fra un massimo negativo di - 1,5 Ved uno positivo di + 1V, onde valutare
le corrispondenti intensità di corrente fra drain e source del FET.

Per rilevare, con la massima precisione, la ten- zione, naturalmente dopo aver realizzato il cir- comincerà a muoversi. E l'intensità di corrente
sione di polarizzazione di gate del FET, è stato cuito di figura 5. nel FET a carnale N aumenterà sempre di più,

E
inserito, fra gate (g) e source (s) di FT, un vol- Il potenziometro R2 deve essere tutto regolato secondo i dati elencati nell'apposita tabella. Ma
tmetro digitale, in sostituzione del più comune verso il morsetto negativo della pila V2. Ciò si- si tenga sempre ben presente che, con le tensio-
tester, anche se uno strumento analogico di gnifica che il suo cursore, in un primo tempo, ni di polarizzazione di gate superiori a + 0,9 V,
buona qualità, da 20.000 ohm x volt, avrebbe va ruotato completamente sul valore di tensio- il semiconduttore entra in zona di pericolo di-
potuto risolvere ugualmente il problema. li ne di - 1,5 V. Ebbene, se si osserva il voltme- struttivo.
comune tester, invece, viene inserito nel circui- tro digitale, questo segnala la tensione di gate
to per misurare la corrente fra drain e source. E di - 1,5, mentre il tester indica corrente zero
questa corrente viene sollecitata da un secondo ed awerte l'operatore che, con quella tensione MONTAGGIO SPERIMENTALE
alimentatore a 9 Vcc, realizzato con due pile di polarizzazione di gate (g), nessuna corrente
piatte da 4,5 V ciascuna e collegate in serie tra può scorrere nel tratto drain-source ( d-s ). L'esperimento, testè descritto, presuppone già s d
loro, così come dimostrato nello schema co- Si aumenti ora la tensione di polarizzazione di montato il circuito teorico di figura 4. Del quale
struttivo di figura 5. gate, facendo ruotare lentamente il cursore del g
è stata presentata la versione costruttiva di figu-
Nello schema teorico di figura 4, sopra il simbo- potenziometro R2 e si osservi, contemporanea- ra 5. Non possiamo, tuttavia, affidare completa-
lo del tester, sono apposte le due sigle: A - mente, sia il voltmetro digitale, sia quello ana- mente al lettore principiante, l'iniziativa del Fig. 6 - Allo scopo di individuare l'esatta posizione
mA. Ciò significa che Io strumento, durante le logico. Ci si accorgerà che, fino al valore di ten- montaggio del dispositivo, senza aver prima dei tre elettrodi di source (s) gate (g) e drain (d), del
varie fasi sperimentali, deve essere commutato sione di gate di 1,4 V, nessuna corrente di transistor FET della Texas modello 2N3819, è stata
suggerito alcune indicazioni pratiche. prodotta una piccola smussatura sulla parte cilindri-
dapprima nella funzione della misura della cor- drain-source si svilupperà attraverso il semicon- I pochi componenti elettronici, necessari per rea- ca dell'involucro esterno del semiconduttore, la qua-
rente continua e poi nelle adeguate portate. Ma duttore, mentre con valori leggermente supe- lizzare il piano costruttivo di figura 5, possono es- le funge da elemento guida per il riconoscimento
iniziamo senz'altro le operazioni di sperimenta- riori a - 1,4 V, l'indice del tester analogico sere in parte montati su una basetta di legno e in della piedinatura del componente.

508 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 509


Primi Passi Primi Passi

Fig. 9 - Circuito amplificatore di bassa frequenza con Vcc


+ FET a canale N e con uscita di drain. L'impedenza
d'entrata ammonta ad alcuni megaohm, quella d'u-
scita si aggira intorno ai 5.000 ohm.
Rd
d cu
[
s Condensatori FT
CE= 1F(Cond. Entr.)
Fig. 7 - Simboli elettrici dei FET. A sinistra
quello del semiconduttore a canale P, a
CU= 1F(Cond.Usc.)
C = 10F
+ destra quello del transistor a canale N. I
FET a canale P sono assai poco utilizzati
'p' N' nella pratica comune e questo è il motivo
per cui, in questa sede, sono stati trattati
Resistenze
Rg= 1+4,7megaohm
soltanto i componenti a canale N.
Rs= 180 + 390 ohm
Rd = 2.200 + 4.700ohm

Semiconduttore
parte lasciati liberi sul banco di lavoro. Più preci- nalizzare il montaggio, va applicato su una pic- FT = 2N3819(Texas)
samente, sulla basetta di legno, che può essere di cola morsettiera munita di tre ancoraggi ed av- N.B. - I valori elencati sono quelli tipici per un
qualsiasi forma e modeste dimensioni, si applica- vitata sulla basetta di legno. Tuttavia, prima di circuito amplificatore di bassa frequenza.
no il transistor FT, le due pile da 1,5 V, la resi- effettuare le saldature a stagno degli elettrodi
stenza di protezione del gate Rl ed il potenzio- del FET, si debbono individuare e distinguere
metro R2. Rimangono invece liberi il voltmetro tra loro i tre terminali di source (s), gate (g) e
digitale, il tester e le due pile da 4,5 V. drain (d). Occorre dunque osservare attenta-
Il transistor FT, allo scopo di irrigidire e razio- mente il disegno riportato in figura 6, che pro-
pone il modello di FET della Texas 2N3819, nel un piccolo alimentatore a parte, ma nella prati-
quale la piccola smussatura, del corpo cilindrico ca corrente la tensione di polarizzazione negati-
del componente, funge da elemento guida per il va del gate è introdotta da una resistenza colle-
riconoscimento preciso degli elettrodi del semi- gata con la linea di alimentazione negativa del
conduttore. circuito di appartenenza del semiconduttore,
Il potenziometro R2, che è di tipo a variazione lo- come segnalato nello schema di figura 8. Nel
garitmica e del valore di 1.000 ohm, rimane fissa- quale, tra source e linea di alimentazione nega-
Rd to su una squadretta metallica, avvitata nella ba- tiva, è stata applicata la resistenza Rs (resisten-
setta di legno, per assumere il compito di irrigidi- za di source ), che eleva la source alla tensione
re l'elemento, onde agevolarne le manovre. positiva di + 0,5 V rispetto al gate che, a causa
FT +
La. resistenza Rl ha il valore di 470 ohm - 1/2 W. della presenza della resistenza Rg (resistenza di
I due puntali del tester vanno applicati al morset- gate ), viene a trovarsi al valore di 0,5 V. In
to positivo libero della batteria di pile, per com- conclusione, la differenza di potenziale tra la
O
/ plessivi 9 V, e al drain del transistor. Ma si faccia source e il gate è negativa sul gate ed ammonta
12V bene attenzione a non invertire l'ordine di inseri- a 0,5 V.
g
6 mento, del tipo in serie, dello strumento analogi-
co, cioè del tester, il cui puntale positivo, rosso, è
Il sistema di polarizzazione di gate ora ricorda-
to, viene pure introdotto nei due successivi cir-
8V connesso con la tensione a + 9 V, quello negati- cuiti di amplificatori a FET pubblicati nelle fi-
+
vo, nero, con l'elettrodo di drain ( d) di Ff. Questi gure 9 e 10.
dettagli, del resto, sono chiaramente segnalati nel- Quello riportato in figura 9 viene denominato
lo schema costruttivo di figura 5. circuito amplificatore a FET con uscita di drain
05V Fig. 8 - Esempio di polarizzazione di gate (d), perché il segnale uscente viene derivato
di un FET a canale N mediante impiego di
resistenze di gate (Rg) e di source (Rs). La dall'elettrodo di drain tramite il condensatore
Rs eleva ad una tensione positiva la sour- AMPLIFICAZIONE CON FET CU (Condensatore d'Uscita).
ce rispetto al gate. La. resistenza di gate Rg è stata in precedenza
Nello schema teorico di figura 4, la polarizza- definita; essa applica all'elettrodo di gate la ne-
zione di gate del FET è stata ottenuta tramite cessaria tensione di polarizzazione negativa; la

51 O Elettronica Pratica Elettronica Pratica 511


Primi Passi

KIT PER CIRCUITI


Vcc Fig. 10- Esempio di circuito di amplificatore di bas-
sa frequenza a canale N con uscita di source. L'im-
pedenza d'ingresso è altissima, di parecchie decine
resistenza di source Rs rende positivo l'elettro-
do rispetto al gate, sfruttando la caduta di ten-
STAMPATI L. 1e.ooo
sione provocata dal passaggio di corrente tra
di megaohm, mentre quella d'uscita è di 200 ohm
appena. drain e source. Il condensatore C assume la
funzione di "by-pass" e può essere inserito sia Dotato di tutti gli elementi necessari per
COMPONENTI sulla source che sul drain. Il suo valore capaciti- la composizione di circuiti stampati su
Condensatori vo deve.essere adeguato alla minima frequenza vetronite o bachelite, con risultati tali da
FT CE= 1F
di lavoro del circuito che, in tensione, può gua- soddisfare anche i tecnici più esigenti,

i43.
dagnare fino a 25 dB. questo kit contiene pure la speciale pen-
CU= 1F na riempita di inchiostro resistente al
c = 10F L'impedenza d'ingresso dell'amplificatore di fi-
percloruro.
gura 9 è elevata e si aggira intorno ad alcuni
megaohm, mentre l'impedenza d'uscita am-
cu Resistenze
monta a 5.000 ohm circa.
Rg= 1+ 20megaohm

E 389

Rs
Hu Rs = 180 1.200 ohm
Rd = 180 + 330ohm

Semiconduttore TABELLA TENSIONI-CORRENTI


~ FT = 2N3819 (Texas)
••
Vgate Idrain
-1,5 0A
-1,4 0A
- 1,2 lµA
-1 25 A
-0,8
ECCEZIONALMENTE 4 -0,6
160 A
500 A
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lO0mA
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.
Coloro che, soltanto recentemente,
hanno conosciuto ed apprezzato la
validità didattica di Elettronica Prati- Il semplice progetto, di amplificatore a FET, di
ca, immaginandone la vastità di figura 10, si differenzia da quello di figura 9 sol-
programmi tecnico-editoriali svolti tanto per il diverso sistema di uscita dei segnali
in passato, potranno ora aggiunge- amplificati. In questo caso, infatti, l'uscita è de-
."e7 re, alla loro iniziale collezione di ri- rivata, tramite il condensatore CU, dalla source
s4 viste, questa annata proposta in of- del FET. Ma tutti gli altri elementi svolgono gli
v4Lu,
0nu
0 Punii ferta speciale a tutti i nuovi lettori. stessi compiti già descritti per il circuito di figu-
ra 9.
L'amplificatore di figura 10 presenta un guada-
gno unitario in tensione ed amplifica soltanto la
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512 Elettronico Pratico Elettronico Pratico 513


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514 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 515


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te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.
- - - -~-

I
POCHE CIFRE NEL TESTER
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) Durante i mesi estivi, approfittando del periodo Condividiamo la sua tesi, quando afferma, o lascia
di vacanze, ho provveduto a rimodernare il mio intuire, che uno strumento con elevato numero di
. laboratorio dilettantistico. In particolare, avendo cifre è sprecato per le comuni operazioni di con-
voluto aggiornare la vecchia strumentazione, mi fronto e taraturta. Soprattutto perché lei può aggira-
sono procurato un tester digitale, senza peraltro re l'ostacolo descritto, ricorrendo alla teoria della
,, eliminare il più classico strumento ad indice, cui elaborazione dei segnali, che fornisce un mezzo, per
rimango tuttora affezionato. Anche se il moder- la verità non sempre comodo, con il quale è possibi-
nissimo tester a tre cifre, che ho pagato assai po- le risolvere il problema. Si tratta di sommare, con il
,, co, avendolo acquistato in un mercato delle occa- segnale che si deve misurare, un disturbo ad ampia
sioni, funziona perfettamente. Tuttavia, durante banda, il cosiddetto rumore bianco, generalmente
il normale svolgimento delle mie attività, debbo già presente nel segnale stesso. Ma l'ampiezza di
accettare alcune carenze caratteristiche dell'ap- questo segnale deve essere tale da rendere instabile
parecchio, che limitano alcuni interventi nelle mi- soltanto l'ultima cifra del tester digitale. Poi si prov-
t
I sure. Per esempio, durante le operazioni di tara- vede a trascrivere su un foglio di carta una decina di
,· tura, quando mi capita di confrontare due valori misure effettuate successivamente. Quindi si ese-
di tensione, mi farebbe comodo disporre in una gue la somma delle misure e si divide il totale per il
l cifra in più, pur non importandomi la grande pre- numero di queste, con lo scopo di individuarne il
cisione. In queste occasioni, infatti, un tester digi- valore medio, che si identifica con un numero ca-
-
- ~ -
tale a quattro o più cifre risolverebbe completa- ratterizzato da una cifra in più rispetto a quello otte-
Inserite il tagliando in una busta e spedite a: mente il problema. Ma questi strumenti costano nuto con una sola misura. In sostanza, con questo
troppo per il semplice impiego hobbystico. Ecco metodo si esegue la media su più misure, almeno
ELETTRONICA PRATICA perché mi sono deciso di scrivervi, nella speranza
di ascoltare qualche suggerimento, di applicazio-
dieci, per aumentare la risoluzione dello strumento
digitale. E badi bene che non si fa della magia, ma
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute » ne molto economica, in grado di colmare le poche si considera soltanto una componente puramente
Via Zuretti, 52 - MILANO. lacune del mio nuovo apparecchio. casuale, che disturba le misure con risultati affidati
ROSSI SERGIO a precise leggi statistiche.
Venezia

516 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 51 7


La posta del lettore
La posta del lettore

VIBRATO PER VOCE Certamente, se lei sarà in grado di comporre que- RADIOMICROFONO PER CB collegata a massa in prossimità della boccola
sto circuito, nel quale TRJ e TR2 rappresentano d'antenna. I due avvolgimenti vanno composti su
È possibile utilizzare il vibrato per chitarra con la sezione oscillatrice a bassissima frequenza, Fino ad ora non sono mai riuscito a costruire uno stesso supporto cilindrico del diametro di 8
la voce umana? Se la vostra risposta è positiva, mentre TR3 identifica il mixer. L'entrata del di- un radiomicrofono per la banda CB dei 27 MHz, mm dotato di nucleo di ferrite. Per LI servono 12
potete pubblicare uno schema semplice, realiz- spositivo utilizzatore, da collegare all'uscita U, deve in grado di coprire realmente la distanza di 1 spire compatte di filo di rame smaltato del dia-
zabile da un dilettante? essere ad alta o media impedenza e i collegamenti km. Potete voi segnalarmi un progetto per tale metro di 0,8 mm, per L2 bastano 3 spire di filo
MARROCCHELLI ANTONIO molto corti. Con R4 si regola la frequenza del vibra- portata? dello stesso tipo ma di diametro 0,3 mm. Il trim-
Latina to, con R9 si controlla il livello del vibrato. AZZIMONTI RAFFAELE mer R6 va regolato per la miglior riproduzione
Campobasso audio presso chi si trova in ascolto. L'impedenza
Zl può essere rappresentata dall'avvolgimento
Le proponiamo di realizzare questo circuito, se- primario di un piccolo trasformatore d'uscita per
parando, con un piano di massa, la sezione BF e ricevitori radio. Il microfono M è di tipo a con-
l'alimentatore da quella a radiofrequenza e rac- densatore, con amplificatore esterno.
chiudendo poi il tutto in una custodia metallica

=
e
9V L1
21

e
Rl TR1
e
o
Ha#@
+
24V
Cl c8 e
c4

R23
r
Xl
Il li >
R3
ant.

----COMPONENTI----
Condensatori R6 2,2 megaohm -----COMPONENTI-----
C1 = 10 F- 16VI (elettrolitico) R7 4.700 ohm
C2 = 2F (non polarizzato) R8 3.300 ohm
C3 = 2F (non polarizzato) R9 10.000 ohm (potenz. lin.)
Condensatori R3 = 100 0hm
C4 = 2 F (non polarizzato) R10 = 10.000 ohm
R11 = 2,2 megaohm C1 = 100.000 pF R4 = 100 ohm
C5 = 2 F (non polarizzato) R5 = 100.000 ohm
C6 100.000 pF R12 = 4.700 ohm C2 = 68 pF
=
R13 = 470 ohm C3 = 120 pF R6 = 47.000 ohm (trimmer)
C7 = 2 F (non polarizzato) R7 = 2.200 ohm
C8 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) C4 = 5/60 pF (compensatore)
C9 = 10 F- 16 VI (elettrolitico) N.B. Tutte le resistenze sono di piccolo wattag- C5 = 10 F - 24 VI (elettrolitico)
gio. C6 = 3F (non polarizzato) Varie
C7 = 10F- 24 VI (elettrolitico)
Resistenze C8 = 100 F - 26 VI (elettrolitico) TR1 = 2N3866
Varie TR2 = 2N1711
R1 = 15.000 ohm L1-L2 = bobine
R2 = 3.300 ohm TR1 = BC109 Resistenze
TR2 = BC109 X1 = quarzo (mod. per TX CB)
R3 = 4.700 ohm Z1 = imp.BF
R4 = 50.000 ohm (potenz. lin.) TR3 = BC109 R1 = 68.000 ohm
ALIM. = 9 Vcc R2 = 10.000 ohm M = microfono
R5 = 1.200 ohm ALIM. = 24 Vcc

518 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 519


La posta del lettore La posta del lettore

PROBLEMI DI MODELLISMO
R
Su un mio impianto modellistico, debbo far
scattare un relè a 12 Vcc con un segnale logico Condensatore
"O" uscente da un circuito TIL.
ZANELLA COSTANTE C1 = 10F- 16Vl (elettrolitica) 03

1 # '·
Rl
Bari

1
Resistenze
Con questo dispositivo, quando l'entrata assume R1 = 10.000 ohm
il valore iogico "O", la base di TRI non è pola- R2 = 2.200 ohm 01
rizzata: conseguentemente, il collettore si trova a
P'e TR2 e saturo con il relè eccitato. Viceversa,
R3
R4
=
=
330
330
ohm
ohm
ò
/
12 V
il relè si diseccita quando in entrata è presente il R3
e
e"
segnale logico ". Il diodo zener DZ protegge il Varie e
circuito logico di comando in occasione di even-
tuali guasti a TRJ o all'alimentatore e rende ido- TR1
TR2
= BC107
= 2N1711
b TR2
neo il dispositivo anche con alimentazioni non
D1 = 1N4004 (diodo al silicio)
bene filtrate o livellate. Il transistor TR2 deve es- D2 = 1 N4004 (diodo al silicio) e
sere equipaggiato con elemento dissipatore di ca- D3 = 1N4004 (diodo al silicio)
lore. Con la lettera E è segnalato il conduttore DZ = 5,1V-1W (diodo zener) GND
d'entrata comando. RL = relè (12 Vcc)

ACCORDATORE D'ANTENNA

Da un vecchio trasmettitore, modello BC 191, I due variabili Cl e C2 debbono essere caratteriz- SEGNALE TTL PILOTA
ho recuperato una bobina variabile (roller), con zati da una forte spaziatura nelle lamine, onde
la quale vorrei realizzare un accordatore d'an- utilizzare il circuito con potenze elevate, dell'ordi- Con un segnale TIL (O + 5 V) vorrei pilotare Con questo circuito, quando il segnale in entrata
tenna che lavori fra i 30 MHz e i 3 MHz. ne dei 100 + 300 W Si ricordi che, per evitare un relè funzionante con 12 Vcc. vale "1, il relè rimane eccitato. Corrispondente-
GERACI BENEDETTO l'effetto della mano, i due condensatori debbono MAUGERI WALTER mente il diodo led si accende.
Palermo essere equipaggiati con prolunghe isolanti. Roma

Condensatore
C1 = 10.000 pF

Resistenze
R1 = 47.000 ohm - 1/4W
LI R2
R3
= 22.000 ohm - 1/4W
= 4.700 ohm - 1/4W DI
R4 = 1.000 ohm - 1/4 W
ROLLER
E u Varie
e
[&
@eco
12VCC
6
C1= 250 pF (variabile ad aria)
C2 = 250 pF (variabile ad aria)
L1= roller
TR 1 = BC107
TR2 = 2N1711
DL = diodo led
D1 = diodo al silicio (1N4004)
u
RL = relè (12 Vcc- 100 ohm min.)
ALIM. = 12Vcc

520 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 521


La posta del lettore La posta del lettore

SENSORE A SFIORA#ERTO QUARZI A 3.276.800 Hz Condensatori

Potreste pubblicare lo schema di un sensore in C1= 6/40 pF (compens.)


Si ricordi che il tempo di accensione è determina- Avendo recuperato alcuni quarzi da 3.276.800 C2 = 22 pF
grado di accendere una lampadina da 12 Vcc - to dal valore capacitivo attribuito al condensatore Hz, che mi risulta servano da base per gli orolo- C3 = 100.000 pF
1 W per il tempo di due o tre secondi, quando Cl. In ogni caso la funzionalità del dispositivo gi, vorrei con uno di questi comporre un oscilla-
con un dito si tocca una piastrina di rame di dipende in gran parte dall'ambiente in cui lo si fa tore con CMOS modello 4001. Resistenze
quattro centimetri quadrati di superficie? lavorare e dalla quantità di energia elettrica pre- FILIPPINI DIONIGI
ANGELINI GABRIELE R1== 10megaohm - 1/4 W
sente sul dito dell'operatore. L'Aquila R2 = 22.000 ohm- 1/4 W
Como
Questo circuito funziona fino a 10 MHz con ali- Varie
mentazione a 12 Vcc. Il compensatore Cl serve
per centrare la frequenza. L'uscita è a media im- IC1= 4001
ALIM. = 5 + 14 Vcc
pedenza e non può pilotare lunghi cavi schermati.

SENSORE
/Cl

12 V
e
c2
9 C3
RI Cl use.
6

Cl

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
Condensatori
C1 = 2,2F (non polarizzato)
C2 = 50 F - 16Vl (elettrolitico)
R1
R2
= 4,7
= 10.000
megaohm - 1/4 W
ohm - 1/4 W
FT1 = 2N3819
TR1= BC107
ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola
di montaggio
R3 1.000 ohm - 1/4 W TR2 = 2N1711
Caratteristiche
R4 = 220 ohm - 1/4 W LP = 12V-1W
ALIM. = 12Vcc Tensione regolabile 5 ± 13 V
SENS. = rame (2x2 cm) Corr. max. ass. 0,7A
Corr. picco 1A
Ripple 1mV con 0,1A d'usc.
5mV con 0,6A d'usc.
Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV

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522 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 523


La posta del lettore La posta del lettore

ROSMETRO AFFIDABILE
Rl
In serie con l'antenna della mia stazione CB da Condensatori
5 W, vorrei collegare un affidabile rosmetro. C1= 10.000 pF
STANIZZI FELICE C2 = 10.000 pF ENTR
TX
use.
Taranto ANT.
Resistenze
Evidentemente lei sa che il rosmetro serve per mi- R4
R1 = 27 ohm-2 W
surare le onde riflesse e che, una volta ultimato il R2 = 50 ohm -5 W
controllo, lo strumento deve essere tolto. Per rea- R3 = 15 ohm -2 W
lizzarlo impieghi resistenze antinduttive. Per R4 = 15 ohm -2 W
quanto riguarda la R2 = 50 ohm - 5 W, questa R5 = 10.000 ohm - 1/4 W
può essere rappresentata da un collegamento in R6 = 10.000 ohm (trimmer) c2 R6
parallelo di più resistenze di valore superiore. Per
esempio da quattro resistenze da 220 ohm e da Varie
una da 560 ohm. Con il trimmer R6 si regola la DG = diodo al germanio (quals. mod.)
sensibilità del milliamperometro. mA = milliamperometro (1 mA f.s.) +

mA

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE MOSFET DI POTENZA

Con un MOSFET di potenza, modello IRF 532, Nel montare questo circuito, si ricordi di collega-
L. 26.000 vorrei costruire una sirena elettronica ad una re a massa gli ingressi delle sezioni di ICI non
sola tonalità, ma con potenza di 2 + 3 W. utilizzate. L'alimentatore a 12 Vcc deve essere in
Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato GIARRIZZO SALVATORE grado di erogare una corrente di 1 A almeno.
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma- Catania
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili,
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R4
CONTENUTO:
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Saldatore elettrico (220 V - 25 W) AP

Appoggiasaldatore da banco .2z
Spiralina filo-stagno
Scatola contenente pasta disossidante
Pinza a molla in materiale isolante ~ -
7
T g
FT1

Tal
~
4,
T,
@
12V
e
Tronchesino tranciaconduttori con impugna- Il
tura anatomica ed apertura a molla :1/ I C 1
Cacciavite micro per regolazioni varie

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C2 = 100.000 pF
C3 = 220 F - 16 Vl (elettrolitico)
R2 = 220.000 ohm
R3 = 160 ohm
IC1 = CD 4011
FT1= IRF 532
R4 = 4,7 ohm AP = 8 ohm - 10 W
R5 = 2,2 ohm ALIM. = 12 Vcc- 1A

524 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 525


La posta del lettore La posta del lettore

VOLTMETRO RF Condensatori

Vorrei inserire nel mio laboratorio un voltme-


C1 = 10.000 pF (ceramico)
C2 = 1.000pF
tro a radiofrequenza ad alta impedenza da me C3 = 100.000 pF (ceramico) FT1 R7
costruito. Potete propormi uno schema sempli-
ce ed economico? Resistenze G
MONTANARI IGINIO
R6 +
R1 = 10 megaohm - 1/4 W
Bologna R2 = 1megaohm - 1/4 W
R3 = 1megaohm - 1/4 W e,
Lo strumento ad indice è un microamperometro
da 100 A fondo-scala. Con il potenziometro R6
si regola lo zero iniziale, con R8 si controlla il
fondo-scala con la tensione di 20 V RF di picco.
L'impedenza d'entrata è di 10 megaohm. Ma il
R4 = 330 ohm - 1/4 W
R5 = 10.000 ohm - 1/4 W
R6 = 2.200 ohm (potenz. lin.)
R7 = 10.000 ohm - 1/4 W
R8 = 10.000 ohm (potenz. lin.)
+ENTR.
-- @
l R2

dispositivo è idoneo alle sole gamme più basse


delle radiofrequenze, tipicamente alle onde lun- Varie
ghe. I collegamenti in entrata debbono essere cor- FT1 = 2N3819
tissimi e protetti da interferenze. Il circuito va rac- D1 = diodo al germanio (quals. mod.)
chiuso in scatola metallica collegata a massa. A = microamperometro (100 A f.s.)
S1 = interrutt.
ALIM. = 9 Vcc (pila)

SALDATORE GENERATORE SINUSOIDALE SIMULATORE DI FUOCO VARIATORE LUCE AUTOMATICO PRO MEMORIA AUTOMATICO

ISTANTANEO 15 Hz + 80 KHz
È un utile strumento dal quale si possono ottenere s
gnali sinusoidali con freq uenza compresa tra 15 Hz Il
80 KHz sudd ivisi in quattro gam me selezionabili con
CAMINETTO ELETTRONICO
Inserendo il dispos itivo alla tensione di rete e 22 0 Vca
o co llegando alla sua usc ita una lampada ad inc and e
sca nz a, ques t'ultima si acce nd erà in modo del tutto pa r-
PROFESSIONALE 220 V - 1000 W
Serve ad acce ndere o spegnere una lampada ad in-
candesce nza in mod o graduale.
L'acce nsione o lo spegnimento della lampada avvi ene
PER AUTO
Co llegato all'impianto elettrico a12V della vettura mette
in !unzione un buzzer (con un suono acuto periodica-
mente intarrotto) e un led lampe ggiante og ni volta che
si gira la chiave di acce nsione pe r me tte re in mo to, ram-
un appos ito commutatore. Ad og n po sizione corrispoo tico lare (luce vibrante period icamente interrotta e agendo su di un ap po sito deviatore.

A PISTOLA de l'acce nsione di un Led, co si da ind ica re chJarame nt,


in quale gamma è srato predispos 1o lo strumento.
La regolazione fine della freq uenza viene poi effenu6'
ta con un appo sto potenziometro doppio.
La tensione di alimentazion e è del tipo duale e può es-
momentaneamente stabile) simulando le fiamme di UI\
fuoc o. La sue applicaz ioni son o svariato. Può essere
ad ese mp io usa to per creare un finto ca mlne110, ne l Pre-
sepio duran te il Natale ecc
Per un buo n finanziamento oc co rre applicare alla sua
Tramite due potenziometri si regolano Indipendente-
mente i tempi di accensione e spegnimento tra 0-2 mi-
nuti.
È previsto pe r essere usato con la tensione di rete a
220 Vca.
mentando cosl di allacciarsi le cinture di sicurez za , di
acce ndere le luci ecc.
Premendo un apposito pulsante il dispo sitivo si azz e-
ra, attrimenti l'azz eramento avv errà automatica mente
dopo circa 40 se con di (mod iticabi)
sere fornita da due normali batterie da 9 V per radioli uscita un carico (lampada) non inferiore a100 W . Il ca - li massimo carico ap plicabile è di 10 00 W . La sua installazion e è di estrema semplicità: bes1a in-
ne. consumo per og ni balleria è di circa 12 mA. rico massimo è di 1000 W. tani collegare due soli fili.
Il massimo assorbimento è di soli 16 mA.

L. 18.000 Quando la chiave non è Inserita {motore sp ento), i! di-


spo sitivo è completamante scollegato.

CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
RS 268 RS 269
Alimentazione: 220 V . AUTOMATISMO PER SUONERIA DISPOSITIVO AUTOMATICO
'PORTA NEGOZIO PER ALBA-TRAMONTO
E dotato di punta di ricambio e di Sostituisce T'ormai vetusto con tatto strisc ia nte applica to alle Se rve a tar var iare in mo do continuo la luce di una lam•

[ti L r; E · &·rr)
Potenza: 100 W port e dei negozi pe r azi ona re una suon eria nei mo mento che pada ad incadenscenza dal minimo al massimo evi
istruzioni per l'uso. Ed è particolar- la po rta viene apert a e nel momento che viene chius a. Fun
zicna con una tensione di alimentazi on e d 12 Vc e il massi-
cov ersa.
Sia Il 1empo d! accensione che quello di speg nimento

mente adatto per lavori intermittenti mo assorbimento è di circa 70 mA a relè ecci tato e di scl 3 pos sono essere regolati tra 5 secondi e 2 minu1i. P~r. ricevere il cat~logo g_enerale
Illuminazione del punto di saldatura utilizzare l'apposito tagliando
professionali e dilettantistici.
mA a ripo so. M kit è com pleto di con tatto mag ne tico e di micre
relè i cui contatti (2 A max) pos sono fungere da interruttore
a qua' svasi tipo di suoner ia. Aprendo la porta i dis pos it ivo met-
Può trovare applicaz ioni in loc ali pubblici (ritrovi e di•
scoteche) creando piacovoli eftetti con lasci di luci co-
lorate evanescenti e, durante le foste d1 Natale può
..._ rr ., scrivendo a:

±±ria.• «G3
te in tunzione la suon eri a collega ta sc!tanto pet poc hi istanti esse re usato per creare l'ottetto giorno- notte nel Pre-
Nel momento che la port a vien e chiusa la sun @ria entrerà in se pio. E alimentalo direnamente dalla tensione di rete
unzione per breve tempo . a 220 Vcao può soppor tare un car ico mass imo di 500 W.

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526 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 52 7


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NUOVI
1000 ore per il tipo zinco carbone, 2000 ore per la batteria
alcalina - Indicatore automatico di batteria scarica quando
rimane una autonomia inferiore al 10% - Fusibile di protezione
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e A.C. - Cicalino per la misura della continuità e prova diodi -
Boccole antinfortunistiche - Dimensione mm 170 x 87 x 42 -
Peso Kg 0,343

PORTATE
VOLT D.C 200 mv-2V-20 V- 200 V- 1000 V
PROGRAMMI
VOLT A.C. 200 mv-2V-20V-200 V- 750 V
OHM 202-200 2-2 KO - 20 KO - 200 KO -2 MO Se il mese di settembre è stato interamente riservato
-20 MQ
AMP. D. C. = 200 A- 2 mA- 20 mA - 200 mA - 2000 mA all'aggiornamento del lavoro arretrato, quello in corso rimane
- 10A
AMP. A.C. = 200 A- 2 mA - 20 mA - 200 mA - 2000 mA principalmente impegnato nella organizzazione dei futuri
- 10 A
programmi editoriali che, in buona parte, sono maturati nel
ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e distinta dei compo- periodo delle ferie, allorché il riposo ci ha indotti alla
nenti - Puntali antinfortunistici - Coccodrilli isolati da avvitare
sui puntali. riflessione e all'esercizio del pensiero, collegandoli
inevitabilmente alla rivista. La casa editrice, dunque, evaso il
cumulo di corrispondenza formatosi durante l'agosto, preso
atto delle molte segnalazioni pervenuteci e visionati gli avvisi
TESTER ANALOGICO inoltrati, sta dirigendo la maggior parte delle proprie forze
vitali verso l'opera di approntamento dei piani organizzativi,
MOD. TS 260 - L. 62.000 che troveranno la loro più naturale attuazione nei prossimi
CARATTERISTICHE GENERALI fascicoli e che si identificano nel concepire nuovi progetti,
7 Campi di misura - 31 portate
Sensibilità 20.000 Q/V D.C.- 4.000 2/V A.C. nell'istruire i vari servizi, nel proporre miglioramenti delle
Dimensioni
Peso
mm 103 x 103 x 38
Kg 0,250 tecniche elettroniche. Ma di tutto ciò non è possibile anticipare
Scala mm 95
Pile 2 elementi da 1,5V nulla, per ovvi motivi di segreteria e commerciali. Anche se
2 Fusibili
Spinotti speciali contro le errate inserzioni fin d'ora, per gratificare la partecipazione attiva di tanti lettori,
vogliamo annunciare l'argomento di massimo interesse,
PORTATE
VOLT D.C 100 m V-0,5V-2V-5V-20V-50 V- 100 proposto nelle prime pagine del numero di novembre: quello
V- 200 V- 1 000 V ,, ' '
relativo alla costruzione di un apparato rivelatore della
-
,l,> ..,
VOLT A.C. 2,5 V- 10V-25V-100 V- 250 V- 500 V-

OHM
1000 V
2x1-2x10-2x100-2x 1000
~ ,.. ...... '< presenza di spie microfoniche o microtelefoni, più o meno
AMP. D.C. 50 A-500 A-5 mA -50 mA -0,5 A-5 A
250 A- 1,5 mA- 15 mA - 150 mA- 1,5 A-
{0 4·4/
I- I
i
occultati o, comunque, sottratti alla vista immediata e non
AMP.A.C. i

10 A
CAPACITÀ = 0- 50 F-0- 500 F (con batteria interna) sempre installati con propositi giustificabili.
dB 22 dB-30 0B - 42 dB- 50 0B- 56 dB- 62 dB

ACCESSORI
Libretto istruzione con schema elettrico e parti accessorie -
Puntali

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attraverso la riproduzione fotografica del
prototipo, la costruzione di un sensibilissimo
termometro, con strumento analogico, idoneo

in dono all'individuazione di spifferi e correnti d'aria


fredda in ogni casa.

Sommario
532
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ELETTRONICA PRATICA
TERMOMETRO CERCASPIFFERI
CON INDICATORE ANALOGICO
o rinnova l'abbonamento direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
a ELETTRONICA PRATICA 542
disegno tecnico VISUALIZZATORE DI CARICA
CORRADO EUGENIO
CON SEGNALATORE ACUSTICO
stampa
Per riceverlo è sufficiente sottoscrivere un nuovo abbonamento, o rinnovare
quello scaduto, inviando l'importo tramite vaglia postale, assegno bancario, as-
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VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE
Tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica
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ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - VIA ZURETTI , 52 TEL. 6697945
Cercaspifferi
Preparatevi a difendervi
dai rigori dell'inverno.

Localizzate, con questo


sensibilissimo termometro,
gli spifferi d'aria fredda.

Servitevi dello strumento


per lo studio dei
moti convettivi dell'aria calda.

che sottoporrebbe l'operatore ad una fatica im- rapida evoluzione dinamica. Ma i termometri

CERCASPIFFERI proba e sicuramente inaccettabile, mentre il


progetto deve necessariamente montare un mo-
dello di indicatore della temperatura totalmen-
te elettronico, sensibile ed affidabile, munito di
elettronici attualmente reperibili in commercio,
fatta eccezione per quelli caratterizzati da prez-
zi proibitivi o per uso medico, non sono dotati
di una sensibilità sufficiente per l'impiego quì
sensore di piccole dimensioni ed isolato dalle suggerito. Inoltre, questi strumenti sono equi-
L'avvicinarsi del periodo climatico più freddo zone fredde. Dunque, le pratiche applicazioni, grandi masse, ossia direttamente immerso nel- paggiati con un indicatore digitale, che è como-
dell'anno, quello in cui molti di noi cominciano di questo dispositivo, si estendono pure all'eser- l'ambiente soggetto a misura, che può essere do per effettuare con esattezza la lettura del va-
a programmare le prossime spese di riscalda- cizio di messa a punto e miglioramento degli l'aria o una qualsiasi sostanza liquida, ovvia- lore assoluto di temperatura, ma impedisce di
mento e a studiarne ogni possibile forma di ri- impianti di riscaldamento o condizionamento mente non infiammabile, per rendere possibili valutare ogni eventuale tendenza alla variazione
sparmio, ci sprona a disporre alcune valide dife- termico, negli ambienti in cui si vive, si lavora o anche le indagini più complesse su elementi in al di sotto dell'ultima cifra del display, quando
se contro i rigori invernali. Per esempio a chiu- si conservano proteggendoli, i prodotti alimen- proprio tali mutazioni sono richieste dal cerca-
dere eventuali fessure su porte e finestre, a so- tari. Anche se l'impiego più rilevante del cerca- spifferi. Ecco perché, in fase di progettazione,
stituire vetri incrinati o rotti con altri nuovi e di spifferi rimane certamente quello sperimentale, abbiamo orientato le nostre scelte verso l'indi-
maggior spessore, ad individuare tutti i punti che può realmente offrire al lettore una visione catore analogico che, prima di tutto, non deve
della casa dove si manifestano correnti d'aria o, completa delle difficili leggi che governano i ll progetto, qui pubblicato, è essere uno strumento di valore e, secondaria-
come più comunemente si dice, gli spifferi, per moti convettivi dell'aria riscaldata nello spazio quello di un termometro di mente, può sempre essere acquistato ad un
la cui segnalazione occorre un particolare stru- tridimensionale, quando questo è discontinuo e prezzo accessibile al dilettante di elettronica
mento rivelatore, ovviamente di tipo elettroni- irregolare. grande sensibilità, idoneo a
che, inoltre, può anche recuperarlo da vecchie
co, come quello descritto in questa sede e che segnalare variazioni di apparecchiature fuori uso. Perchè la precisione
abbiamo chiamato "cercaspifferi". Che in prati-
ca è un termometro molto sensibile, idoneo a L'INDICATORE ANALOGICO temperatura dell'ordine del e la sensibilità dello strumento sono caratteristi-
che tecniche affidate esclusivamente al circuito
percepire variazioni di temperatura dell'ordine decimo di grado, con rapidità elettronico. Dunque, il microamperometro
del decimo di grado centigrado, in modo rapido Le poche espressioni di presentazione del cer- e precisione. Le applicazioni si ad indice, nel circuito del cercaspifferi, funge
e preciso, con tutte le caratteristiche necessarie caspifferi, fin qui riportate, fanno capire che, soltanto da elemento indicatore, con le sole
a rilevare le minime modificazioni o, meglio, i per l'uso di questo originale strumento, non è estendono pure al settore caratteristiche necessarie di una certa robustez-
gradienti di temperatura, lungo i percorsi che possibile servirsi di un termometro di tipo tradi- sperimentale della fisica. za meccanica e di un buon sistema di smorza-
convogliano il calore dalle sorgenti calde alle zionale, ad esempio a colonnina di mercurio, mento.
532 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 533
Cercaspifferi Cercaspifferi

---·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-·-1

'
1C2IMI

R3

R5 R6
2

3
NTc
R7
R4

l Il [6 hl

.,,..
·---1s1----·-·-· -·-· I
uA

Fig. 2 - Le piste del circuito stampato, qui riprodotte in colore, si intendono viste in traspa-
renza, giacché in realtà si trovano nella faccia opposta della basetta supporto. L'integrato
Fig. 1 - Circuito elettrico del cercaspifferi. Le linee tratteggiate racchiudono la parte destina- IC1 si applica tramite apposito zoccoletto, mentre la continuità circuitale è assicurata dalla
ta a formare il modulo elettronico e completamente montata su una basetta supporto con presenza del ponticello, da applicarsi parallelamente alle due resistenze R6 ed R7, e rap-
circuito stampato. La resistenza NTC rappresenta l'elemento sensore del dispositivo. presentato da un piccolo spezzone di filo conduttore di rame.

-----COMPONENTI-----
Condensatori R6 = 3.900 ohm - 1/2 W
C1 = 100.000 pF (ceramico)
R7 = 3.900 ohm - 1/2 W
spositivo in mano, possa rilevare ogni variazio- noto modello A741, pone a confronto la ten-
C2 = 100.000 pF (ceramico)
ne termica ed identificare i percorsi dei moti
Varie
sione presente sul partitore R3-R4 con quella
convettivi dell'aria, anche applicando l'elemen- di (Rl + R2) : NTC.
Resistenze IC1 = A741 to sensibile, ovvero la resistenza a coefficiente La resistenza NTC, chiamata anche termistore
NTC = 4.700 ohm a 20°C negativo NTC, sulle pareti dell'ambiente in cui
R1 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.)
1C2 = 78L05
NTC (Negative - Temperature - Coefficient), è
R2 = 2.200 ohm - 1/2 W si agisce, onde misurarne la temperatura e valu- un componente resistivo caratterizzato da un
R3 6.800 ohm- 1/2 W
A = microamperometro (100 - O - 100 A) tarne i gradienti termici con le loro variazioni
=
DL = diodo led elevato coefficiente di temperatura negativo.
R4 = 6.800 ohm - 1/2 W S1 = interrutt. lungo le varie direzioni. Pertanto, coll'aumentare della temperatura, il
R5 = 22.000 ohm - 1/2 W ALIM. = 9 Vcc Il progetto di figura 1 interpreta molto bene la valore della resistenza ohmmica della NTC di-
semplicità circuitale del cercaspifferi, che deve minuisce notevolmente. Per esempio, il model-
attribuirsi principalmente all'impiego dell'inte- lo da noi prescritto nell'elenco componenti, sui
grato ICl il quale, senza appesantire lo schema, valori di temperatura di 0°C, + 20°C, + 40°C,
svolge quelle molteplici e complesse funzioni assume le seguenti e corrispondenti grandezze
ILPROGEffO cercaspifferi si sia stabilizzato sulla temperatura per le quali servirebbero molti componenti ag- resistive:
di riferimento, che corrisponde a quella media giuntivi. Ma di ciò sarà detto più avanti, mentre
Il compito di maggior rilievo, richiesto al circui- di un locale, in assenza di ventilazione apparen- per ora conviene soffermarci sul comportamen- 0° C = 10.000 ohm
to di figura 1, è quello di tarare il microampe- te, oppure a quella più elevata o più bassa, in to del circuito di figura 1. + 20°C = 4.700 ohm
rometro A sullo zero centrale, una volta che il modo che l'operatore, muovendosi poi con il di- L'integrato ICl, per il quale è stato scelto il ben + 40° C = 2.200 ohm

534 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 535


Cercaspifferi Cercaspifferi

PANNELLO SCATOLA
o
i- - - - - - - - -
i uA iI
s1
: DL
R1 I
I

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-


pato da riprodurre su una delle due facce di una ba-
setta supporto di materiale isolante, delle dimensio-

+ ni di 6 cm x 5,3 cm.

o o
Quando la resistenza interna della NTC varia gnifica che, ad un aumento della temperatura,
rilevato dalla NTC, fa riscontro un incremento
CIRCUITO ELETTRONICO
anche di poco, tra i due ingressi dell'integrato
ICl, quello invertente e l'altro non invertente, della tensione sui morsetti del microampero-
si crea una differenza di potenziale di alcuni metro A.
millivolt, che viene avvertita ed amplificata dal- Come è stato detto, lo zero centrale dello stru-
l'integrato. mento analogico o, il che è la stessa cosa, il va-
In condizioni di equilibrio del ponte collegato lore della tensione di riposo in uscita di ICl,
all'entrata di ICl, l'uscita di questo si trova nor- vengono stabiliti dal partitore R3 - RA4 a metà
malmente al valore di tensione di 2,5 V, ovvero di quello di alimentazione e questo è il motivo
alla metà esatta di quello di alimentazione di 5 per cui il microamperometro viene alimentato
Vcc e ciò grazie alla presenza delle due resi- tramite le resistenze R6 ed R7. Fig. 4 - Realizzazione completa del dispositivo cercaspifferi descritto nel testo. Il circuito
stenze R3 - R4. Dunque, per effetto delle varia- Procedendo con l'esame del circuito di figura 1, elettronico, lo strumento analogico, il potenziometro, il diodo led, l'interruttore S1 e la pila
zioni di tensione sulle entrate di ICl, l'uscita di si deve ricordare la presenza di un secondo in- da 9 V sono applicati su una delle due facce di un pannello di chiusura di un contenitore. Il
tegrato (IC2), per il quale si è fatto impiego del sensore, contenente la resistenza NTC, è collegato all'apparecchio per mezzo di un cavo
questo può variare in più o in meno rispetto al della lunghezza di un metro e mezzo.
valore di equilibrio di 2,5 V raggiunto mano- modello 78L05, che è un regolatore di tensione
vrando il potenziometro Rl, che consente al- del tipo in serie. Questo componente provvede
l'indice del microamperometro di stabilirsi sullo a stabilizzare la tensione di alimentazione a 9
zero centrale. Vcc, che può essere quella derivata da una pila
Tenendo conto che ICl amplifica le differenze di piccole dimensioni, sul valore di 5 Vcc.
di tensione che possono manifestarsi tra i due L'impiego di una pila di alimentazione è consi-
gliato per due precisi motivi: per rendere tra- altri elementi di minore importanza. L'integrato possono operare su quasi tutta la gamma di
ingressi, nella misura dipendente dal rapporto
sportabile l'apparecchio e perché l'assorbimen- ICl svolge le funzioni di amplificatore con in- tensioni comprese fra i valori di alimentazione
tra la resistenza R5 ed il parallelo tra Rl + R2
to di corrente del circuito di figura 1 è di appe- gresso differenziale ed è in grado di amplificare positiva e negativa, purchè la tensione applicata
e la NTC, è facile ora concludere affermando
na 5 mA circa. deboli segnali fino ad un milione di volte! La fra i piedini 3 e 2, cioè fra l'ingresso non inver-
che, ad un aumento della resistenza R5, corri-
sua uscita è simmetrica, ossia può erogare o as- tente e quello invertente, sia la stessa, ovvia-
sponde un adeguato aumento della sensibilità
sorbire corrente, indifferentemente, a seconda mente diminuita del segnale da amplificare.
del circuito, ma con questa anche quello della
CIRCUITO INTERNO A IC 1 delle necessità, ma può pilotare carichi di alcu- I transistor Q3 e Q4 comandano altrettanti sta-
difficoltà di taratura del cercaspifferi. Teorica-
ne migliaia di ohm. Lo stadio di ingresso, come di a base comune, che elevano l'impendenza di
mente, la massima sensibilità raggiungibile si
Lo schema pubblicato in figura 7, propone, in è stato detto, è rappresentato da un classico cir- uscita del primo stadio in modo da governare
identifica con l'omissione della resistenza R5. cuito differenziale, identificabile nei transistor
veste semplificata, il circuito interno all'integra- ad alta impendenza lo stadio pilota dei transi-
La resistenza NTC rimane direttamente colle- Ql - Q2, alimentato da un generatore di cor-
to A 741 che, come si può vedere, contiene stor finali, segnalati, nello schema di figura 7,
gata con l'ingresso invertente di ICl (piedino 2) rente, riconoscibile nel transistor Q8. Tale sta-
ben ventidue transistor di tipo bipolare oltre con Q16 e Q17 e che formano un circuito di ti-
per cui, se valutate in tensione, le variazioni in dio consente di ottenere un buon guadagno su
che dodici resistenze, un condensatore e molti po darlington. Ma è importante rilevare, a que-
uscita sono opposte a quelle di entrata e ciò si- un'ampia gamma di tensioni, ovvero gli ingressi sto punto, come le ottime prestazioni cli guada-
536 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 537
Cercaspifferi Cercaspifferi

7
Oli

Fig. 5- Esempio di suddivisione in gradi centigradi


di una semplice scala da apporre in corrispondenza
3} 1
della manopola innestata sul perno del potenziome-
tro di taratura del cercaspifferi. C1
3» .
1s
••
@)1-
07 016
15K

.
R10
-6
e

gno del circuito siano legate all'impendenza posta su una delle due facce di un pannello di
elevata presente in questa zona. chiusura di una scatola contenitrice e l'altra del-
Lo stadio finale è realizzato con i transistor l'elemento sonda, contenente la resistenza 010

Q14 e Q20 a simmetria complementare, che


trasferiscono all'uscita il segnale di tensione,
presente sui collettori di Q16 e Q17, con ampli-
NTC, che va tenuto in mano e avvicinato alle
diverse zone in cui si cerca di individuare la
presenza di correnti d'aria.
011

ì ~·
ficazione unitaria, limitandosi ad amplificare la
sola corrente, cioè abbassando l'impedenza d'u-
Sul pannello di chiusura del contenitore si ap-
plicano: il potenziometro di taratura Rl, il mi-
..
Al Ra
5$K
RII
0

scita per adattarla al carico. croamperometro di tipo a zero centrale A, il


Il transistor Q14 e Q20 agiscono come ripetitori diodo led che informa l'operatore sullo stato
di emittore; più precisamente, il Q14 interviene elettrico del circuito, l'interruttore Sl, la pila a
quando occorre erogare corrente, mentre il 9 V e il modulo elettronico, il cui cablaggio ap-
Q20 lavora quando si deve assorbire corrente. pare ben riprodotto in tutti i suoi particolari 1
nello schema costruttivo di figura 2.
Per costruire il modulo elettronico occorre pre-
MONTAGGIO parare una piastrina supporto di materiale iso-
lante, bachelite o vetronite, di forma rettango- Fig. 7 - Circuito elettrico semplificato dei vari stadi contenuti internamente all'integrato
A741 utilizzato nel modulo elettronico del cercaspifferi.
La costruzione completa del cercaspifferi si ese- lare, delle dimensioni di 6 cm x 5,3 cm e poi ri-
gue nel modo segnalato nello schema di figura produrre, su una delle due facce di questa, il
4, sul quale si notano le due parti fondamentali circuito stampato il cui disegno in grandezza
dell'apparato, quella circuitale elettronica, com- reale è pubblicato in figura 3.

Nel comporre il modulo elettronico di figura 2, Non inserendo questo elemento; il dispositivo
si raccomanda di inserire i due integrati soltan- non può certamente funzionare.

-l 21
3
4

·

78
6
5
to dopo aver consultato i disegni di figura 6,
dalla quale è facile dedurre l'ordine di succes-
sione degli elettrodi di entrata (e), massa (m)
ed uscita (u) dello stabilizzatore di tensione
78L05 e quello dei piedini, dall'l all'8, dell'inte-
grato µA741, che conviene applicare al circuito
mediante apposito zoccoletto, così come è stato
Per quanto riguarda la costruzione del tubo
sonda, il lettore deve far riferimento al disegno
riportato in basso di figura 4. Il tubo di plastica,
della lunghezza di una decina di centimetri cir-
ca, va riempito, internamente con cotone idrofi-
lo, sostituibile con gomma piuma o poliuterano
espanso, commerciabile in bombolette spray.
fatto nel prototipo riprodotto fotograficamente Con tale accorgimento il cavo conduttore elet-
all'inizio dell'articolo. trico diventa solidale con il tubo. Ma si tenga
Si fa presente che, in posizione parallela con le pure presente che è molto importante isolare il
uA 741 Flg. 6 - Osservando attentamente questi disegni, il
due resistenze R6 ed R7, è stato inserito un sensore dal calore erogato dalla mano dell'ope-
lettore potrà agevolmente applicare al circuito del ponticello, rappresentato da uno spezzone di fi- ratore ed eventualmente da quello di altre sor-
u e cercaspifferi i due integrati IC1 ed IC2, con la certez- lo conduttore rigido di rame, che in sede di genti, che certamente falsificherebbero le misu-
m za di evitare ogni errore di cablaggio. progettazione del circuito stampato ha reso più re.
semplice la composizione delle piste di rame. La resistenza NTC deve essere di piccole di-

538 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 539


Cercaspifferi Cercaspifferi

Taratura !ore di 18°C. Ovviamente, per stabilire la posi-


o zione esatta degli altri valori di temperatura
4 04 Una volta realizzato il cercaspifferi e prima an- della scala, l'operazione condotta per i 18°C va
4t
cora di metterlo in servizio, si deve provvedere ripetuta pazientemente per i l6°C - 17°C - 19°C
alla sua taratura, che consiste in una semplice - 20°C, dopo aver immerso il sensore in am-
01s
operazione, quella della regolazione dell'indice bienti in cui sicuramente esistono queste diver-
del microamperometro per mezzo del potenzio- se temperature.
Dl metro Rl. Ma vediamo subito come si agisce. Soltanto adesso il cercaspifferi può considerarsi
Dapprima si regola Rl in modo che l'indice pronto per l'uso e l'operatore può soffermarsi
015 R15 dello strumento analogico si stabilisca esatta- con esso nei diversi locali dell'appartamento,
100
mente sullo zero centrale. Poi si avvicina un di- indirizzandolo verso porte e finestre, ma anche
to alla resistenza NTC, alla distanza di 5 + 10 lungo i muri, per individuare quei punti in cui la
._____--+---+-.........-------1 u mm da questa e lo si tiene fermo in questa po-
sizione per qualche tempo. Quindi, osservando
temperatura scende e che sono quasi sempre
indizi di correnti d'aria o dispersioni termiche.
lo strumento, si noterà uno spostamento verso Concludiamo questo argomento ricordando
destra dell'indice, che porta a formulare due che, qualora l'apparecchio fosse vittima di di-
CI considerazioni: il cercaspifferi segnala l'aumen- sturbi a radiofrequenza o di quelli a 50 Hz della
5 i R2
to di temperatura e lo strumento è stato esatta- rete di distribuzione dell'energia elettrica, con-
mente cablato nel circuito. viene inserire, fra i piedini 2 e 6 dell'integrato
R8
Se invece l'indice si sposta verso sinistra, ciò ICI, un condensatore ceramico da 0.1 F, men-
15l starà a significare che il microamperometro è tre altri dello stesso valore capacitivo possono
o1 A 2 stato collegato erroneamente, con i morsetti in- essere applicati fra i piedini 2 e 4 e fra il 3 e il 4
vertiti. Basterà allora commutare il terminale dello stesso semiconduttore. Queste operazioni
posistivo con quello negativo per rimettere in sono praticamente indispensabili qualora si vo-
RI ordine il circuito.
1.894
glia aumentare il guadagno del circuito senza ri-
A questo punto conviene comporre, in corri- correre alla schermatura dei cavi che raggiun-
spondenza della manopola del potenziometro gono la resistenza NTC. E l'aumento di guada-
Rll R 1, una piccola scala numerica, come quella gno si ottiene elevando il valore ohmmico della
121
pubblicata in figura 5, per la quale occorre uti- resistenza R5. Che deve essere effettuato quan-
06
lizzare un termometro campione da inserire, ad do in sostituzione della NTC si voglia collegare
esempio, in un locale in cui la temperatura sta- una magnetoresistenza, allo scopo di utilizzare
ziona certamente sul valore di 18° C. Poi si re- il circuito del cercaspifferi nello studio dell'an-
6
2 84k
gola Rl in modo che l'indice del microampero- damento dei campi magnetici, che spesso pre-
metro si fermi sullo zero centrale e si blocca, sentano comportamenti molto complessi e diffi-
L l l ± l l 4 (/n7 mediante la vite di fissaggio, la manopola muni- cili da prevedere e che è quindi opportuno mi-
ta di freccia o indice, in corrispondenza del va- surare.
Fig. 8 - Circuito elettrico interno all'integrato regolatore di tensione, del tipo in serie, model-
lo 78L05, che stabilizza, sul valore di 5 Vcc, la tensione di alimentazione di 9 Vcc del cerca-
spifferi.

Ricordate il nostro indirizzo!


mensioni, onde favorire la velocità di risposta. Il filo conduttore, che collega la NTC con il
Un modello come quello da noi utilizzato, del modulo elettronico, può essere lungo 1,5 mt. E
diametro di 5 mm, impiega 40 + 70 secondi a
stabilizzarsi. Meglio si comportano invece le
questa è una misura sufficiente per agire con
disinvoltura durante le operazioni di rilevamen-
EDITRICE ELETTRONICA PRATICA
piccole NTC in tutto vetro che, peraltro, vengo- to delle temperature.
Il potenziometro Rl, di tipo a variazione linea-
no a costare troppo. Ad ogni modo, prima di
acquistare la resistenza a coefficiente negativo, re, può essere vantaggiosamente sostituito con Via Zuretti 52 - 20125 Milano
si tenga ben presente il principio per cui i mo- un modello multigiri o con altro di tipo demol-
delli di minori dimensioni sono quelli che offro- tiplicato, onde rendere più agevole la taratura
no risposte più veloci. dello strumento analogico.

540 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 54 l

.
Visualizzatore di carica

Un diodo led di color verde ed Una pronta segnalazione,


uno di color rosso segnalano, ottica ed acustica,
costantemente, le due condizioni dello stato di carica di
elettriche di ogni tipo di batterie ed accumulatori.
generatore di tensione: quella di
perfetto funzionamento o l'altra
di sfato precario.
Il dispositivo
è pure adatto al controllo
della tensione di rete.

VISUALI
DICAR È utile sull'autovettura ma,
soprattutto nelle apparecchiature
elettroniche
alimentate con pile.
Questo semplice dispositivo, per la cui realizza- questa sede, vuol essere una precisa ed econo-
zione occorrono soltanto due led, cinque resi- mica risposta, naturalmente di tipo elettronico,
stenze, un condensatore, due zener, un trimmer alle molteplici esigenze degli utenti delle batte-
ed un integrato, può essere di grande utilità per rie di ogni modello, della piccola pila a bassa
tutti coloro che non vogliono incorrere nella tensione, della batteria della moto, dell'auto o
brutta sorpresa di rimanere con le batterie sca- dell'autocarro, ma soprattutto di quelle ricarica-
riche. Perché con il circuitino spia, qui proposto bili che, come è risaputo, quando si scaricano PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO mento, invece, che non è totale, provoca l'ac-
ai lettori, tutti potranno usufruire di un preciso oltre un certo limite, possono rimanere danneg- censione vivace del led rosso, mentre il verde
ed inequivocabile controllo delle pile che ali- giate irreparabilmente. Un rapido sguardo ed alcune brevi considera- rimane ancora leggermente visibile nell'oscuri-
mentano le radioline, i radiotelefoni, i ricetra- zioni sul progetto del visualizzatore di carica tà, informando l'operatore che la batteria deve
smettitori, le radiosveglie ed ogni altra apparec- pubblicato in figura 1, consentono subito di as- essere sostituita, oppure che nel suo circuito di
chiatura, portatile o no, equipaggiata con i mo- similarne il comportamento. erogazione della corrente si è verificata un'in-
derni circuiti elettronici a bassissimo consumo Sui terminali 1 - 2 dello schema si applicano i terruzione.
di energia elettrica. Basta infatti adocchiare, di 1,.. conduttori provenienti dai morsetti, positivo e Nella zona superiore del progetto di figura 1, è
quando in quando, due diodi led, uno di color negativo, della batteria che si vuol tenere sotto stato inserito il circuito di un segnalatore acusti-
verde, l'altro di color rosso, per accertarsi se la ' controllo e la cui tensione di esercizio può oscil- co, che può essere montato nel monitor in ag-
sorgente di tensione continua lavora a piena ca- lare tra i 6 Vcc e i 24 Vcc, comprendendo, en- giunta a quello ottico, ovvero ai due diodi led.
rica, oppure se la corrente erogata si sta esau- tro tali limiti, la maggior parte dei piccoli o Con tale accorgimento, le batterie scariche pro-
rendo. Ma le caratteristiche del visualizzatore di grandi generatori di tensioni continue attual- vocano simultaneamente l'accensione del led
carica elettrica non si esauriscono qui, giacché mente disponibili. rosso e l'emissione di un fischio da parte del
le prestazioni di questo elementare monitor si La tensione in esame viene applicata all'ingres- buzzer B.A., che deve essere rappresentato da
estendono pure al settore dei piccoli elettrodo- so invertente di un comune integrato operazio- un modello di tipo attivo, ossia contenente un
mestici, a quello dell'automobile, per il costante nale, la cui uscita provoca l'accensione del dio- transistor oscillatore.
controllo della batteria, alla valutazione del do led verde se la batteria si trova in ottime Non tutti i valori assegnati ai componenti elet-
comportamento della tensione di rete, per dive- condizioni, mentre accende il led rosso se è sca- tronici, nell'apposito elenco, si possono assume-
nire, infine, un utile complemento negli impian- rica. Più precisamente, l'accensione del led ver- re per la composizione di un monitor adatto al
ti UPS, vale a dire in quei sistemi di alimenta- de visualizza uno stato elettrico della batteria di controllo di ogni tipo di batteria, dato che quelli
zione che non ammettono interruzioni di sorta. valore superiore a quello minimo prefissato tra- citati valgono per i generatori di tensioni conti-
Dunque, il progetto presentato e descritto in mite la resistenza regolabile R3. Il suo spegni- nue a 12 Vcc, ad esempio quelli delle autove-

542 Elettronica Pratica Elettronica Protica 543


Visualizzatore di ca rica Visualizzatore di carica

·--. --· --· --·--· --· --·--· --· -- BA.

1. .- . R7

a
Il e
/ DLR
Il I± V. BATT.
=
R12 R22
~

DLV
e
V. BATT.
6
R3
° '4

Fig. 2 - Composizione circuitale del modulo elettronico del monitor per batterie. L'accensio-
ne del diodo led verde DLV segnala la perfetta condizione elettrica della batteria in esame,
R4 mentre l'attivazione di quello rosso DLR indica il precario stato dell'elemento sotto controllo.

ture. Per la realizzazione di visualizzatori idonei quello racchiuso fra linee tratteggiate nello
al controllo di batterie con valore di tensioni di- schema teorico di figura 1. Esso identifica il
Fig. 1 - Circuito elettrico del visualizzatore di tensioni continue. La resistenza R7 ed il buzzer
B.A. costituiscono due elementi aggiuntivi, di arricchimento del dispositivo, che può offrire verse, occorre consultare l'apposita tabella. modulo elettronico del dispositivo.
anche un responso a_custico. Gli elementi a destra, pilotati dall'uscita di un
integrato operazionale, rappresentano gli indi-
ESAME CIRCUITALE catori ottici ed acustici, mentre con la sigla
V.BATI. rimane simboleggiata la tensione di
-----COMPONENTI----- Il circuito elettrico del visualizzatore di carica è ingresso, da monitorare, erogata dalla batteria

Condensatore Varie
C1 = 22F- 25 VI (elettrolitico) IC1 = A741
DZ1 = diodo zener (9 V -1W)
D22 = diodo zener (4,5 V- 1 W)
Resistenze DLV = diodo led verde
R1 = 33.000 ohm - 1/4 W DLR = diodo led rosso
R2 = 33.000 ohm - 1/4 W B.A. = buzzer (vedi testo)
R3 = 50.000 ohm (trimmer) V.BATT. = 12 V (vedi testo)
R4 = 33.000 ohm - 1/4 W
R5 = 1.000 ohm - 1/4W (vedi testo) N.B. - I valori attribuiti ai componenti sono va-
R6 = 1.000 ohm - 1/4W (vedi testo) lidi per la tensione in entrata di 12 Vcc. Per Fig. 3- Disegno in grandezza reale del circuito stampa-
R7 = 100 ohm- 1/4 W (vedi testo) tensioni diverse si consulti l'apposita tabella. to, da riportare su una delle due facce di una basetta
supporto, di materiale isolante, delle dimensioni di 5 cm
x 3,7 cm.

544 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 545


Visualizzatore di ca rica Visualizzatore di carica

T1 T # # +M- a@

I.
Fig. 5- Circuito elettrico interno ad un buz-
RETE j r> 9/ # C PI. )
« n # ·-T]
. zer di tipo attivo. Il transistor TR oscilla
con reazione tra collettore e base, il risuo-
natore piezoelettrico RP (piastrina piezo)

+ s. I. C!RC. DI funge da altoparlante.


Hl(-)
R7 I CONTROLLO
l 7 .
z è "bassa", si accende il diodo led rosso DLR e,
se presente, si innesca il buzzer B.A., ovvero il
Lo schema comprende un transistor oscillatore,
nel quale la reazione avviene tra collettore e
segnalatore acustico, informando che la batteria base.
sta erogando una tensione di valore inferiore a La piastrina piezoelettrica, oltre che stabilire la
Fig. 4 - Schema elettrico di apparato riduttore, raddrizzatore e rettificatore della tensione di quella di esercizio ed è in via di esaurimento. frequenza di oscillazione, funge da altoparlante,
rete a 220 V, da accoppiare al circuito del monitor, per il controllo continuo del comporta- A questo punto dell'esame del circuito di figura generatore del suono, normalmente a frequen-
mento delle alimentazioni derivate dalle linee di distribuzione dell'energia elettrica. 1, facciamo notare che, mentre il dispositivo of- za relativamente elevata (fischio), intorno ai
fre sempre un'indicazione corretta, quando la 1.500 + 3.000 Hz.
batteria è perfetta, accendendo il led verde
-----COMPONENTI----- DLV, la stessa cosa non si verifica in caso op-
Se il buzzer viene cablato nel circuito di un mo-
nitor per batterie a 12V, allora il valore della
posto. Infatti, se la batteria è molto scarica, op- resistenza R7, che non risulta inserita nel mo-
C1 = 470 F- 16VI (elettrolitico) p1 = ponte raddrizz. (4 x 1N4004) pure la tensione è assai bassa, il circuito può dulo elettronico di figura 2, è di 100 ohm.
R1 = 1.000 ohm - 1/2W T1 = trasf. (220 Vca - 9 Vca - 0,1A)
non attivare i due segnalatori corrispondenti, Per batterie con altre tensioni, il valore della re-
quello ottico e l'eventuale altro acustico, cioè il sistenza R7 è deducibile dall'apposta tabella.
led rosso DLR ed il buzzer, per mancanza di
una sufficiente tensione. Addirittura, in talune
circostanze con l'impiego di certi integrati, CONTROLLO DI RETE
ed applicata, tramite controllo da parte del dio- mento, volessero saperne di più. Qui ricordia- quando la tensione di alimentazione è alquanto
do zener DZl, all'ingresso invertente dell'inte- mo soltanto che l'ICI funge da comparatore tra bassa, si possono verificare accensioni anomale Con il monitor per tensioni continue si possono
grato A 741. le due tensioni applicate ai due ingressi, quello dei diodi led, peraltro riconoscibili attraverso pure controllare quelle variabili e, in particola-
L'alimentazione del circuito di figura 1 può es- invertente, identificabile nel piedino 2 e l'altro una intensità luminosa molto attenuata. re, la tensione alternata di rete. Basta infatti
sere continuata, quando le pratiche applicazioni non invertente rappresentato dal piedino 3. A trasformare queste tensioni in quelle continue
del dispositivo interessano le comuni batterie quest'ultimo infatti giunge la tensione da con- per realizzare l'applicazione citata. Che può di-
degli automezzi, ma va interrotta ed inserita trollare, ridotta dall'attenuatore composto dalle INSERIMENTO DEL BUZZER venire assai utile quando i carichi, alimentati in
soltanto durante i controlli, quando la tensione due resistenze R2 ed R4, ovviamente attraverso alternata, non sono costanti e possono far varia-
proviene da pile o accumulatori di limitate di- il trimmer R3, con il quale si effettua la taratu- Il segnalatore acustico di batteria scarica costi- re la tensione di alimentazione.
mensioni. Naturalmente, per realizzare tali con- ra del monitor. tuisce un arricchimento del visualizzatore qui Tenendo conto che il progetto del monitor di
dizioni, si deve dotare il circuito di figura 1 di L'uscita dell'integrato ICl, ravvisabile nel piedi- descritto, ma il suo inserimento ben interpreta- carica di figura 1 può analizzare tensioni conti-
apposito interruttore. no 6 del componente, assume lo stato logico to nello schema teorico di figura 1, non appare nue, applicate in entrata, di valore compreso fra
Il diodo DZl stabilisce la tensione di riferimen- "alto" se la tensione posta sotto controllo è su- in quello pratico del modulo elettronico di figu- i 6 Vcc e i 24 Vcc, abbiamo progettato e pre-
to, mantenendola su un valore fisso anche nel periore a quella di riferimento prefissata trami- ra 2. Infatti, non risultano inseriti, in quest'ulti- sentato, in figura 4, il circuito di un riduttore-
caso in cui questa subisce delle variazioni. te R3, diventa invece "bassa" in caso contrario. mo, la resistenza R7 ed il trasduttore acustico, raddrizzatore della tensione alternata a 220 Vca
Lo zener DZl è alimentato dalla stessa tensio- Praticamente, quando l'uscita di ICI è "alta", che deve essere di tipo piezoelettrico, con buo- in quella continua di 9 Vcc, con possibilità di
ne posta sotto controllo per mezzo della resi- rimane alimentato il diodo led verde DLV, che na resa sonora e minimo consumo e per il quale erogare una potenza massima di 0,5 W.
stenza Rl. segnala la presenza di una tensione con valore si consiglia un modello MURATA Di questo circuito, considerata la sua semplicità
Sull'integrato operazionale A 741 ci siamo in- superiore a quello di soglia, avvertendo l'opera- Il circuito interno del buzzer di tipo attivo è realizzativa, non è stato pubblicato lo schema
trattenuti a lungo nel precedente articolo, alla tore che la batteria si trova in ottime condizioni schematizzato in figura 5, nella quale con la si- pratico, il cui cablaggio è affidato all'esperienza
cui lettura rinviamo quei lettori che, sull'argo- di funzionamento. Al contrario, quando l'uscita gla RP si indica il Risuonatore Piezoelettrico. del lettore.
546 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 54 7
Visualizzatore di carica Visualizzatore di carica

TABELLA VALORI COMPONENTI

V. BATT. 6V 9V 12 V 15V 24V


'
DZl 4V-1W 6V-1W 9V-1 W 12 V-1W 18V-1W
DZ2 3,3 V-1 W 3,3 V-1W 4,5 V-1W 4,5 V-1W 6V-1 W
'
R5-R6 330 ohm 860 ohm 1.000 ohm 1.200 ohm 2.200 ohm
R7 O ohm O ohm 100 ohm 220 ohm 1.000 ohm

zoccoletto, onde evitare le saldature a stagno di zener leggermente diverse. Ci riferiamo, ov-
direttamente sui piedini del componente. viamente, in questo caso, al componente DZl.
Fig. 6 - Il visualizzatore di tensioni continue rappre- Coloro che volessero arricchire il dispositivo Ma la taratura del trimmer R3 compensa pure
senta il dispositivo ideale per monitorare qualsiasi con il segnalatore acustico, dovranno applicare tutti gli errori introdotti da una certa dipenden-
modello di batteria. Applicandolo al televisore porta- sul terminale 5, fra la resistenza R5 e l'anodo
tile, non capiterà mai di rimanere senza immagini za della tensione di zener dalle correnti di ali-
sullo schermo. del diodo led rosso DLR, una resistenza (R7) il mentazione, unitamente agli errori di offset di
cui valore è segnalato nell'apposita tabella, in ICl e a quelli provocati dalle imprecisioni
corrispondenza del valore della tensione che si ohmmiche delle resistenze.
vuol monitorare. In serie con la resistenza R7 si Dunque, la taratura del trimmer R3 va eseguita
collegherà poi il buzzer B.A. di tipo attivo, pre- nelle situazioni più sfavorevoli di temperatura a
cedentemente descritto, ovviamente nel rispetto freddo o a caldo, a seconda della natura e delle
delle sue polarità, ossia con il terminale positivo ambientazioni, delle sorgenti, dato che pure le
Per la costruzione dell'alimentatore di figura 4 riale isolante, bachelite o vetronite, delle di- rivolto verso il morsetto positivo della batteria e
mensioni di 5 cmx 3,7 cm. tensioni ed i loro riferimenti, 'diversi da 6 Vcc,
occorrono un trasformatore riduttore della ten- con quello negativo verso la resistenza R7.
Su una delle due facce della piastrina supporto sono soggetti a derive termiche. Pertanto, pri-
sione di rete da 220 Vca a 9 Vca, della potenza A montaggio ultimato e dopo aver tarato e col-
occorre riportare lo schema del circuito stampa- ma di intervenire su R3 occorre aspettare o
di 1 W (T1), un ponte raddrizzatore, composto laudato il visualizzatore di tensioni continue,
to, il cui disegno in grandezza reale è pubblica- creare quelle condizioni in cui la tensione di ali-
da quattro diodi al silicio, di tipo 1N4004, colle- qualora si dovessero riscontrare dei comporta- mentazione assume il suo valore minimo. Sol-
gati a ponte, un condensatore elettrolitico da to in figura 3. menti anomali, dovuti esclusivamente a disturbi tanto ora si può regolare il trimmer R3 in modo
470 F - 16V1ed una resistenza (Rl) da 0,5 W Come si può notare, il trimmer R3, con il quale elettrici di provenienza esterna, si potrà ovviare che il diodo verde DLV si spenga e si accenda
in rappresentanza del carico. si effettua la taratura del circuito nel modo che a tali inconvenienti inserendo, fra le coppie di
interpreteremo più aventi, è di tipo multigiri, quello rosso DLR. Si tratta quindi di fissare la
I terminali 1 - 2del circuito di figura 4 vanno piedini 7-4, 2-6, 2-4, 3-4 dell'integrato ICI, dei
allo scopo di fissare un preciso e corretto valore resistenza del trimmer R3 sul valore di tensione
collegati con quelli contrassegnati con gli stessi condensatori ceramici da 100.000 pF, con ten-
di soglia di commutazione del monitor nelle che si ritiene rappresenti il limite inferiore, se-
numeri di figura 1. sioni di lavoro superiori ai 25 V. condo l'ordine di grandezze qui sotto elencate:
Naturalmente, il circuito di figura 4 rimarrà co- due possibili uscite, quella "alta" e la "bassa".
stantemente collegato a quello del monitor di Nulla vieta, tuttavia, l'impiego di un comune e
figura 1, giacché in questo caso il consumo di più economico trimmer a strato di grafite. TARATURA V tipica V max. V. min.
energia non assume alcuna importanza sotto Al momento dell'inserimento dei due diodi ze- d'alim. batt. di sicur.
l'aspetto economico. ner, del condensatore elettrolitico Cl e dei due La taratura del circuito del visualizzatore di
Una volta realizzato l'accoppiamento dei due diodi led DLV e DLR, si raccomanda di rispet- tensioni, come è stato detto, si effettua regolan- 6V 7V 5V
circuiti, l'operatore potrà disporre di un sempli- tare attentamente le polarità di questi compo- do il trimmer R3. E tale operazione si rende as- 9V l0V I
8V
I
ce, ma comodo monitoraggio del comporta- nenti, che sono tutti elementi polarizzati. Per solutamente necessaria per tre motivi almeno. 12 V 14 V l0V
'
mento della tensione della rete di distribuzione esempio, i due catodi dei due zener DZl e Prima di tutto per far accendere il diodo led 15V 17 V 13V
dell'energia elettrica, per il quale, questa volta, DZ2, si trovano da quella parte del componen- verde DLV, quando la batteria sotto controllo 24 V 28V 19 V
si rende necessario l'inserimento del buzzer. te in cui, sull'involucro esterno, è riportato un si trova in condizioni di carica perfetta e, pari-
anellino bianco o di altro colore. Per i led, inve- menti, alimentare soltanto il diodo led rosso
ce il catodo va identificato in quel reoforo posi- Il trimmer R3 va regolato in modo che il diodo
DLR, anche se ciò non è rigorosamente sempre led rosso DLR si accenda sui valori segnalati
zionato dalla parte del componente nella quale possibile, quando la batteria non eroga più la
è praticato un incavo. nella terza colonna, che sono quelli di minima
MONTAGGIO tensione di esercizio, cioè quella nominale. In sicurezza.
Per quanto riguarda l'integrato IC1, il cui piedi- secondo luogo per ovviare alle eventuali impre-
no 1 si trova in corrispondenza di una tacca- Concludiamo ricordando che le operazioni di
Per la realizzazione del modulo elettronico, ri- cisioni dei diodi zener che, teoricamente dotati
guida, riportata sul corpo esterno del semicon- taratura del trirnmer possono anche essere ese-
portato in figura 2, si deve approntare una pia- delle stesse caratteristiche elettriche, in pratica
duttore, si consiglia di far uso di un apposito guite con l'ausilio di un alimentatore in corren-
strina supporto, di forma rettangolare, di mate- si differenziano l'uno dall'altro per le tensioni te continua a tensione variabile.
548 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 549
Amplificatore lineare

La realizzazione di questo
amplificatore lineare in classe A
non è proponibile ai lettori
principianti di elettronica. Ma è
certamente consigliabile a chi
deve amplificare segnali
provenienti da generatori a
bassa ed alta frequenza, audio e
video, modulati o no, fino al
valore di 50 MHz.

AMPLIFICATORE
LINEARE l'entrata dell'apparecchio, assume in uscita un contrariamente a quanto accade nella maggior
La realizzazione di un amplificatore lineare non amplificatori di potenza a radiofrequenza, quel- livello di tensione dieci volte superiore. parte degli amplificatori lineari per radiofre-
è certo un'impresa facile, da consigliare a tutti i li adottati dai CB, dai radioamatori, nelle emit- Un secondo elemento, in grado di conferire quenze, che attualmente abbondano in com-
lettori. Affidiamo quindi questo argomento ai tenti radiofoniche e televisive private. Ma ciò grande interesse al progetto qui proposto, va ri- mercio in una lunga serie di modelli, più o me-
più preparati, perché i principianti, a montaggio non è vero. Dato che, assai spesso, tali apparati levato nella sua particolare gamma di frequenze no sofisticati e quindi più o meno costosi, ma le
avvenuto, potrebbero incorrere in brutte sor- lavorano in classi non lineari B e C, pure svol- di lavoro, che scende al di sotto dei 50 MHz, cui bande di frequenze si estendono fra. i 50
prese, scoraggianti o tali da porre in discussione gendo egregiamente il loro compito. E un MHz e i 250 MHz, oppure fra i 250 MHz e i
la qualità e l'efficienza dei progetti pubblicati in esempio in tal senso proviene dagli amplificato- 900 MHz.
questo periodico. Dunque, fatta la doverosa ri a modulazione di frequenza, i quali funziona- Per quanto riguarda la destinazione del proget-
premessa, cominciamo col ricordare che, per no sempre in classe C. Il nostro, invece, è inte- to di figura 4, possiamo affermare che questo
amplificatore lineare, si intende un dispositivo ramente concepito per la classe A, che è la più potrà rivelarsi adattissimo all'amplificazione dei
elettronico atto a ricevere, in entrata, un segna- lineare fra tutte. Massima tensione input: segnali video, di quelli modulati o no, prove-
le di tensione e di proporlo poi, in uscita, am- nienti da generatori a bassa frequenza e da
plificato, ma senza alcuna distorsione, ovvero 0,2 Vpp. quelli a radiofrequenza, fino al valore limite di
senza alcun mutamento della forma d'onda ori- CARATTERISTICHE TECNICHE 50 MHz. In particolare, questo dispositivo di-
ginale. Inoltre, l'amplificatore lineare, deve verrà alquanto utile al radioamatore che deve
mantenere costante, il suo coefficiente di am- Il circuito dell'amplificatore pubblicato in figura Può lavorare sulla banda amplificare il segnale di un VFO.
plificazione, su tutta la gamma di frequenze 4 può vantare, fra i limiti di frequenza di 50 Hz La massima tensione applicabile all'ingresso del
e 50 MHz, un'amplificazione costante di 10. E larghissima di 50 Hz + 50 circuito di figura 4 è di 0,2 Vpp, come segnalato
nella quale si prevede l'impiego del circuito.
Taluni credono che lineari siano soltanto gli ciò significa che, qualsiasi segnale, applicato al- MHz. nel diagramma A di figura 1, nel quale si nota
come, superando i limiti di ± 0,2 V, il segnale è
soggetto a distorsione, vale a dire che, al di là
L'amplificazione è costante, su dei valori citati, si manifesta distorsione per sa-
tutta la gamma, nella misura di turazione, tecnicamente definita con "clippe-
dieci volte. raggio". Il quale rimane segnalato nelle zone
tratteggiate nel diagramma B della stessa figu-
ra, anche se manca una precisa proporzione tra

550 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 55 1


Amplificatore lineare
Amplificatore lineare

+0.24 p [
vi o]JI} A
-. "I/-TTt/
V V
Vcc

,

, i
,_,'
:
I I
+2

Fig. 1- La massima tensione applicabile all'in-


V o a gresso dell'amplificatore lineare è di 0,2 Vpp
(diagramma A). Superando tali limiti, i segnali
subiscono fenomeni di distorsione per saturazio-
ne (diagramma B). Fra le due rappresentazioni Gnd
grafiche, per motivi di immediata e facile inter-
-2 I pretazione, non è stata rispettata una corretta
! proporzione.
·-..../ Fig. 2 - Schema a blocchi dell'Integrato 74H10, mon-
tato nel circuito dell'amplificatore lineare e compo- 7&H10
sto da tre funzioni NAND, di cui una soltanto viene
utilizzata nel progetto descritto nel testo. VISTO DA SOPRA

le due espressioni grafiche, che tuttavia inter- suo comportamento da quello dell'integrato
pretano sufficientemente i concetti di tensione ICl, al quale sono collegati alcuni condensatori
INPUT o OUTPUT, da tenere ben presenti du- esterni, una resistenza ed uno stabilizzatore di
rante l'impiego dell'amplificatore. tensione, rappresentato da un secondo integra-
Neppure i segnali troppo deboli possono essere to (IC2), il quale riduce la tensione di alimenta- 4
amplificati dal circuito di figura 4, perché quelli zione, che può variare fra i 9 V cc e i 15 V cc, al e Vcc
valore costante di 5 Vcc. Dunque, osservando
di valore inferiore ad alcuni millivolt verrebbero
coperti dal rumore di fondo, sempre generato
dai transistor contenuti nell'integrato ICl, che
lo schema di figura 4, è facile convincersi che,
per interpretare il funzionamento dell'amplifi-
R1
3° 1
TRJ
catore lineare, si deve principalmente analizza- TR
sono ottimizzati per segnali ampi e di tipo logi- El
co. Infatti, i transistor bipolari, quando sono
forzati a condurre correnti elevate, tendono a
lavorare lentamente nello stato di saturazione e
re l'integrato ICl. Per il quale è stato utilizzato
un modello appartenente alla famiglia TTL
(Transistor - Transistor - Logie), esattamente il
TR2 I '» E
E2j
E3
NANO

per questo motivo vengono sottoposti a proces- 74Hl0 che, come si può notare nello schema a Use.
si di ionizzazione, che consentono rapide oppo- blocchi di figura 2, è un triplo NAND, in cui
7 l 7 r f
El
TR5
sizioni alla saturazione, ma che inevitabilmente ogni funzione logica è dotata di tre ingressi. Il
aumentano il rumore di fondo. Al quale si ag- circuito di figura 3, invece, interpreta la compo-
giunge pure quello autogenerato dall'amplifica- sizione elettrica interna di una sola sezione
tore a larga banda o captato su una banda tanto NAND, nella quale lavorano ben cinque transi- E?
estesa. Dunque, il progetto di figura 4 non deve
essere adibito all'amplificazione di segnali de-
boli, come ad esempio quelli provenienti da
stor, praticamente senza collegamenti con fili
conduttori. E in ciò consiste il grande merito
acquisito dagli integrati in questo particolare
E3 I I l l Gnd
17
un'antenna, a meno che questi ultimi non siano settore dell'elettronica. Infatti, basta pensare
già stati elaborati in precedenza. che, la realizzazione di un amplificatore lineare,
con le caratteristiche di quello qui presentato, Fig. 3- Circuito elettrico interno ad una funzione NAND dell'integrato amplificatore 74H10
ma concepito con normali transistor, avrebbe appartenente alla famiglia TTL (Transistor - Transistor - Logie).
PROGETTO DELL'AMPLIFICATORE dato origine a delle controreazioni sempre più
forti coll'aumentare della frequenza di lavoro,
Il progetto dell'amplificatore lineare deriva il pur limitando, nella misura praticamente e
Elettronica Pratica 553
552 Elettronica Pratica
Amplifica tore lineare Amplifica tore lineare

SCATOLA PER RF

+5V

Fig. 5 - Questa è la parte del modulo elettronico dell'amplificatore che rimane evidenziata
nel montaggio completo dell'apparato. Essa si identifica con la faccia, della basetta suppor-
c7 C8 to, in cui è impresso il circuito stampato e dove si applica la maggior parte dei componenti,
contrariamente a quanto avviene nei cablaggi dei moduli di tipo comune.

Fig. 4 - Progetto completo dell'amplificatore lineare, nel quale si utilizza la sola sezione "a"
dell'integrato IC1, mentre rimangono inutilizzate le sezioni "b" e "c", le cui uscite non sono
collegate (ne) e non debbono essere cortocircuitate per nessun motivo. La funzione del con- maggiormente possibile, la lunghezza dei con- pongono se ne può utilizzare una soltanto, a
densatore C1 è soltanto quella di elemento passante per la linea della tensione di alimenta-
zione positiva. duttori, per apprezzare gli enormi vantaggi of- causa dell'aumento della dissipazione.
ferti dagli integrati nei confronti dei circuiti di- Concludiamo qui la prima parte interpretativa
-----COMPONENTI----- screti. Perché le controreazioni avrebbero in-
fluito negativamente sul processo di amplifica-
del progetto di figura 4, ricordando che, nei due
circuiti d'ingresso e d'uscita, della sezione "a"
zione, secondo una legge direttamente propor- di ICl, sono stati inseriti tre condensatori, due
Condensatori C11 = 10.000 pF (ceramico) zionale con l'incremento della frequenza. di tipo ceramico ed uno al tantalio, collegati in
L'integrato 74H10, che può funzionare fino 'ai parallelo tra loro, la cui funzione consiste nel
c1 = 1.000 pF (passante) 50 -:- 60 MHz, è stato concepito per lavorare diminuire le induttanze dei reofori e nell'elimi-
c2 = 100.000 pF (ceramico) Resistenza
nella logica transistor-transistor, con segnali in- nare le risonanze tipiche dei condensatori.
C3 2,2 F - 16 VI (elettrolitico) R1 = 180 ohm - 1/2W
C4 = 10.000 pF (ceramico)
put "O" o"P. Per adattarlo quindi alla classe li- Aggiungiamo ancora che le impendenze input e
C5 = 100.000 pF (ceramico) neare, si è dovuta inserire la resistenza Rl di output si avvicinano al valore di 50 ohm e che
C6 47 F- 6 VI (al tantalio) Varie controreazione, che mantiene la tensione d'u- l'alimentazione circuitale deve essere effettuata
C7 100.000 pF (ceramico) IC1 = 74H10
scita sullo stesso valore di quella d'ingresso. In con la tensione stabilizzata di 5 Vcc, garantita
C8 10.000 pF (ceramico) IC2 = 7805 pratica, una porzione del segnale sfasato in dalla presenza dell'integrato IC2, per il quale è
C9 47 F- 6 VI (al tantalio) Bocchettoni = BNC uscita viene riportato all'entrata, con lo scopo stato scelto il modello 7805. Ma cerchiamo di
C10 100.000 pF (ceramico) ALIM.= 9Vcc : 15 Vcc di linearizzare e stabilizzare il circuito. E, in tale analizzare ora un po' più dettagliatamente il
condizione anomala, l'integrato lavora perfetta- circuito interno di una funzione NAND dell'in-
mente. Anche se delle tre sezioni che lo com- tegrato ICl

554 Elettronico Pratica Elettronica Pratica 555


Amplificatore lineare Amplificatore lineare

+9:15V/
Scatola TEKO er R.F.

I
@±!
Rl
Fig. 6 - Sulla faccia della basetta supporto, opposta
a quella in cui è composto il circuito stampato, si ap-
plicano soltanto la resistenza R1, Il ponticello, che
conduce la corrente continua di alimentazione dal-
l'uscita dell'integrato IC2 al piedino 14 di IC1 e, infi-
ENTR. use.
ne, lo stesso IC1, i cui piedini debbono essere sal-
dati a stagno direttamente sulle corrispondenti piste
di rame dello stampato, senza ausilio di zoccolo.

CIRCUITO INTERNO A IC 1 nente. Ora, se tutte le entrate El - E2 - E3 so-


no aperte o polarizzate con tensioni superiori ai
li circuito integrato 74H10, come abbiamo già 3 V, la giunzione diodica base-collettore di TRl
detto, appartiene alla famiglia integrata TIL, va in conduzione, mentre la resistenza Rl iniet-
che interpreta la logica a transistor-transistor, ta corrente sulla base di TR2 che, conseguente-
nella quale le funzioni impiegano, in veste di mente, va in conduzione, accendendo TR5 e
elementi attivi, soltanto transistor, anziché diodi spegnendo TR3 e TR4. L'uscita, in questo caso,
stagnare alla scatola
e transistor, come accadeva nella precedente fa- raggiunge lo stato logico "basso".
miglia DTL. Ed è stata concepita per funziona- Quando almeno uno degli emittori del transi-
re con la tensione di 5 V, con una tolleranza di stor TRl va a massa, la corrente che fluisce at- Fig. 7 - Piano costruttivo completo dell'amplificatore lineare a larghissima gamma di fre-
più o meno il 5%. traverso la resistenza Rl raggiunge la stessa de- quenze. L'intero circuito è composto dentro una scatola metallica, modello TEKO, per mon-
La funzione, utilizzata nel circuito dell'amplifi- stinazione attraverso la giunzione diodica base- taggi a radiofrequenza. I due bocchettoni, di ingresso ed uscita dei segnali, sono entrambi
catore lineare di figura 4, è quella di inverter e di tipo BNC.
emittore di TRl. Ma questa corrente, ora, non
ciò significa che l'uscita è sempre la "negazio- raggiunge più il transistor TR2, il quale si spe-
ne" dell'ingresso, ovvero che ad una entrata al- gne, spegnendo pure TR5. I transistor TR3 e
lo stato logico "alto" corrisponde un'uscita TR4 vengono allora accesi dalla corrente che
"bassa", oppure, ancora, che l'uscita si trova in attraversa la resistenza R2.
controfase con l'ingresso. Da quanto finora detto è facile arguire che il
Per realizzare quanto ora detto si è fatto impie- circuito di figura 3 lavora più in corrente che in per essere eliminate, obbligano l'operatore al- nitore, l'impiego di una scatola TEKO metallica
go di una porta NAND a tre ingressi, che per tensione e ciò favorisce le basse impendenze e l'inserimento, tra i piedini 6 e 14 di ICl, .di una per usi a radiofrequenza.
avere l'uscita allo stato logico "basso", deve ne- le alte velocità, che sono tipiche di questa fami- resistenza ad impasto da 180 ohm - 1/2 W, che Dentro la scatola si inserisce il modulo elettro-
cessariamente garantire agli ingressi lo stato lo- glia di integrati e vengono quindi sfruttate nei rappresenta la classica resistenza di "pull up", nico, realizzato su basetta supporto, di forma
gico "alto". Pertanto è necessario collegare tut- circuiti a radiofrequenza. ovvero "tira su", che ovvia agli inconvenienti rettangolare, delle dimensioni di 4,5 cm x 4 cm,
te assieme le entrate, se si vuole raggiungere la Il dimensionamento tipico dei componenti in- menzionati. provvista, in una delle sue facce, di circuito
condizione di inverter. terni ad ICI, ed in particolare quello della resi- stampato, il cui disegno in grandezza reale è
Il primo stadio, del circuito di figura 3, è pilota- stenza R2, sono tali da ridurre relativamente a pubblicato in figura 8.
to da un transistor con tre emittori, che equiva- quella assorbibile da TR5 sui livelli bassi, la cor- MONTAGGIO DELL'AMPLIFICATORE Contrariamente a quanto avviene nei sistemi di
le a tre transistor con basi e collettori in comu- rente che il transistor TR4 può fornir,e sui livelli composizione dei moduli elettronici, questa
ne, ma con gli emittori separati, anche se si alti d'uscita. Ciò in pratica, nel funzionamento Il montaggio completo dell'amplificatore linea- particolare costruzione impone l'inserimento, di
tratta, tecnologicamente, di un unico compo- lineare e con carichi d'uscita molto bassi, po- re viene suggerito dallo schema costruttivo di fi- quasi tutti i componenti, proprio sulla faccia
trebbe provocare dissimmetrie o distorsioni che, gura 7, che prevede, in veste di elemento conte- della basetta in cui si trovano le piste di rame
556 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 55 7
Amplificatore lineare m pliticotore lineare

cablati a massa, onde stabilire le due condizioni: occorre eliminare i due condensatori al tantalio
C6 e C9, rinunciando ad amplificare i segnali a
INPUT = 0 bassa frequenza. Soltanto se questo intervento
non è accettabile, si può ugualmente ovviare al-
OUTPUT= 1 l'inconveniente inserendo un filtro a reiezione
di banda, ovvero un circuito trappola tarato a
Per questo motivo le due uscite non utilizzate 50 Hz.
di ICl (piedini 8 e 12) sono isolate da massa e Le stesse operazioni sono applicabili in prescn-
per nessuna ragione qumndi possono essere cor- za di forti disturbi, per esempio quando si deb-
Fig. 8- Disegno in grandezza reale del circuito stampato che l'o- tocircuitate. bono amplificare più segnali a frequenza diver-
peratore deve riportare su una delle due facce di una basetta sup-
porto, di materiale isolante, di vetronite, di forma rettangolare e sa, oppure quando nelle vicinanze funziona un
delle dimensioni di 4 cm x 4,5 cm. trasmettitore. Perché i segnali forti, pur non
FENOMENI DA EVITARE provocando sempre la saturazione circuitale, in-
terferiscono negativamente sulla linearità del-
Su tutti gli amplificatori lineari possono verifi- l'amplificatore.
carsi alcuni fenomeni in grado di turbare il cor- Qualora si dovessero segnalare inneschi, attri-
retto funzionamento circuitale, soprattutto buibili ad anomali accoppiamenti tra ingresso
dello stampato, come chiaramente segnalato Successivamente si compone il cablaggio di fi- quando, come in questa occasione, il dispositivo ed uscita, all'esterno dell'amplificatore, occorre-
nello schema costruttivo di figura 5. Fanno ec- gura 5, che obbliga l'applicazione, sulle piste di può lavorare su una banda di frequenze estesis- rà ispezionare la qualità e l'efficienza dei cavi
cezione, invece, l'integrato ICl, la resistenza Rl rame, dell'integrato IC2, del condensatore elet- sima. Infatti, è sufficiente che un segnale, sia schermati. Se poi venisse segnalata la presenza
ed il ponticello che, come indicato in figura 6, trolitico C3 e di quelli ceramici c2-C7-C8, pure lontano dalla gamma interessata, ma al- di segnali a radiofrequenza di elevata intensità
obbediscono alla regola tradizionale di rimane- ma per ora non di quelli di entrata e di uscita l'interno di quella operativa, si presenti con una e con frequenze fuori banda, al di là dei 100
re applicati alla basetta supporto, dalla parte C4-C5- C6e C9-C10-C11. ampiezza alquanto elevata, per saturare il cir- MHz, che possono dar luogo a fenomeni di ri-
opposta a quella in cui si trova il circuito stam- Una volta composto il modulo elettronico di fi- cuito ed impedirne il funzionamento anche sul- velazione del segnale, con l'apporto di una con-
pato. gura 5, questo va inserito dentro la scatola TE- le frequenze più alte. Un esempio in tal senso seguente componente continua, che sposta il
La funzione del ponticello (figura 6) consiste KO nel modo seguente. Lo si appoggi dapprima può essere identificato nel segnale a 50 Hz, in- punto di lavoro dell'amplificatore, bloccandolo,
nel collegare il reoforo a + 5 Vcc dell'integrato sul fondo della scatola, tenendolo tutto spostato trodotto dalla linea di distribuzione dell'energia allora si dovrà collegare un piccolo condensato-
IC2 con il piedino 14 di IC1, ovviamente nella verso il bocchettone d'entrata ENTR. (figura elettrica e probabilmente idoneo a saturare il re, del valore capacitivo di alcuni picofard, tra i
parte della basetta supporto opposta a quella 7), poi si effettuino quattro saldature a stagno circuito. Ebbene, verificandosi questo evento, piedini 7 e 5 dell'integrato ICl.
dello stampato. Sul reoforo a + 5 Vcc, oltre fra il rame del circuito di massa ed il metallo
che il terminale del ponticello, è pure collegato del contenitore, proprio come segnalato nello
quello positivo del condensatore elettrolitico schema costruttivo di figura 7.
C3. Soltanto ora si possono collegare i tre conden-
Facciamo notare che, per agevolare l'opera co- satori d'entrata ed i tre d'uscita, mantenendo
struttiva del lettore, sugli schemi delle figure 5 - ovviamente i collegamenti nella misura più cor-
6-7, è stato posto il numero 1 in corrisponden- ta possibile.
za del primo piedino di ICl. I due bocchettoni, d'entrata e d'uscita dei se-
Sui due reofori esterni di IC2, quello di entrata gnali debbono essere rappresentati da altrettan-
"e" e l'altro di uscita "u", si debbono introdurre ti modelli BNC.
due piccoli spezzoni di tubetto isolante, onde L'applicazione della tensione di alimentazione,
evitare pericolosi contatti con la massa circuita- che può variare fra i 9 V cc ed i 15 V cc, va ese-
le. guita con l'introduzione della tensione positiva,
Fatte queste premesse, peraltro doverose per sull'elettrodo d'entrata "e" di IC2, attraverso
l'interpretazione costruttiva dell'amplificatore un condensatore passante, che può assumere il
lineare, si può ora por mano al saldatore ed ini- valore capacitivo di 1.000 pF, anche se altri va-
ziare il cablaggio dalla parte della basetta oppo- lori capacitivi possono essere adottati. Perché la
sta a quella dello stampato, che è destinata a ri- funzione di Cl rimane esclusivamente quella di
manere nascosta. Si possono quindi applicare elemento passante.
l'integrato ICl, per il quale è assolutamente Il conduttore della tensione negativa, prove-
vietato l'impiego di zoccolo, mentre le saldature niente dall'alimentatore, va applicato sulla sca-
a stagno vanno eseguite direttamente sui quat- tola metallica contenitrice dell'amplificatore.
tordici piedini, lasciando non collegati (ne) i Concludiano qui la descrizione del montaggio
piedini 8 e 12, la resistenza Rl ed il ponticello, dell'apparecchio, facendo osservare che gli in-
come propone lo schema di figura 6. gressi delle due sezioni "b" e "e" di ICl sono

558 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 559


Beta metro

consente inoltre di individuare e distinguere fra La configurazione inversa, ora menzionata, pre-
loro, gli elettrodi di emittore e collettore in senta il vantaggio di una tensione di saturazione
Quando ci si limita a considerare il transistor no cortocircuiti o interruzioni. Ma una comple- considerazione dei seguenti concetti. Il transi- bassa, consentendone l'impiego in veste di in-
come un accoppiamento in antiserie di due dio- ta qualificazione del transistor richiede la misu- stor bipolare è così chiamato per la sua struttu- terruttore di segnale.
di, con il catodo o l'anodo in comunione, a se- ra di molti parametri e non la sola verifica delle ra simmetrica, che può far scambiare il colletto- Concludendo, quando si scopre un guadagno
conda che si tratti di un modello NPN o PNP, il giunzioni, che consente di individuare soltanto re con l'emittore. Ma la simmetria non è perfet- unitario, ciò significa che con tutta probabilità,
controllo approssimativo del semiconduttore quei componenti che presentano danni irrepa- ta, perché la regione di base è asimmetrica ed il si è scambiato l'emittore con il collettore e que-
per mezzo del tester può bastare. Dato che, con rabili. Tuttavia, è possibile affermare che, fra gli guadagno di corrente, con riferimento a quella sto vale sia per i transistor PNP che per gli
questo metodo, si viene subito a sapere se vi so- elementi che definiscono in misura completa le fra emittore e base, è elevato, mentre appare NPN.
proprietà di un transistor, uno di questi assume basso quello tra collettore e base. Quest'ultimo, L'elettrodo di base può essere individuato con
un ruolo importante: il coefficiente di amplifi- poi, è di poco inferiore all'unità, rivelandosi, il tester commutato sulle scale ohmmetriche,
cazione "beta". Infatti, occorre ricordare che il anziché un guadagno, una perdita ed assumen- generalmente nella portata di 2.000 ohm fondo-
transistor bipolare è stato principalmente con- do la denominazione di "alfa", per distinguerlo scala. Quindi, ricorrendo allo schema equiva-
cepito per controllare un notevole flusso di cor- da quello "beta". lente dei due diodi in controserie (figura 1), l'e-
rente, tra emittore e collettore, tramite una de-
bole corrente avviata fra emittore e base, onde
La valutazione del beta offre svolgere la nota funzione di amplificatore. Ed il
un'indicazione sufficientemente rapporto tra le due correnti, quella di collettore
e l'altra di base, nel semiconduttore corretta-
valida per stabilire l'efficienza dei mente operante, identifica il guadagno in cor-
transistor, per effettuare selezioni rente e fornisce un'idea precisa sull'efficienza La conoscenza del potere di amplificazione di un transistor è
di componenti e distinguere fra dell'amplificazione. Dunque, la valutazione del necessaria per chi opera con i semiconduttori.
beta porge un'indicazione abbastanza valida per
loro gli elettrodi di emittore e stabilire, nella maggioranza dei casi, l'efficacia
collettore. di un transistor e serve pure ad effettuare sele- Oltre che il beta dei transistor bipolari NPN e PNP, altri elementi
zioni di componenti, quando si devono realizza- possono essere conosciuti con questo dispositivo.
re impieghi particolari.
La misura del coefficiente di amplificazione

560 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 561


Beta metro Beta metro

1
PNP NPN
contenit R1 R2
p
,!
· <: SILICIO N }
{ ~LICIO P
/ "CHIP'


p N[Suco N
±
piedini
e
12V
e
e b e b e e e b e
le e
c=collettore beta
b=base lb
e_emettitore 3
Fig. 1- Se considerato nella sua struttura fisica, il transistor PNP è composto da tre pezzetti
di cristallo di silicio opportunamente e chimicamente trattati. Nei modelli NPN il silicio cen- Fig. 3 - Circuito teorico, di espressione sperimentale, con cui il lettore può agevolmente in-
trale è di tipo P (positivo). Entrambi vanno considerati come l'insieme di due diodi collegati terpretare ed assimilare il concetto di coefficiente di amplificazione beta dei transistor.
in controserie.

-----COMPONENTI-----
R1 = 1 megaohm TR. = BC107
R2 = 2.200 ohm ALIM. = 12Vcc
e

lettrodo di base è soltanto quello sul quale, te- che tutti i lettori conoscono per averlo più volte
nendo applicato un puntale dello strumento e impiegato. nei diversi montaggi proposti in que-
spostando il secondo puntale sugli altri due sto periodico e si consulta un apposito manuale
b b elettrodi, questi appaiono in conduzione o iso- alla voce beta, si legge che questo valore rima-
lati, a seconda delle polarità dei puntali e dei ne al di sotto di 450, con un minimo a 150, uno
transistor in esame. medio a 230 ed uno massimo a 400. Dunque il
Fatte queste premesse, riprendiamo l'interpre- beta non rappresenta una grandezza costante,
tazione del coefficiente di amplificazione beta ma variabile, che muta pure con la corrente di
e VJ] c dei transistor, per completare poi l'argomento collettore. Per esempio, il transistor di potenza
PNP b NPN con la presentazione e descrizione di un sempli- 2N3055, ad una corrente di collettore di 4 A, fa
ce misuratore di beta, che abbiamo chiamato corrispondere i seguenti tre valori di 20 (mini-
betametro. mo), 40 (medio) e 70 (massimo), mentre in pre-
Fig. 2 - I simboli elettrici dei due tipi di transistor, PNP ed NPN, si differenziano per la sola senza di una corrente di collettore di 10 A, que-
direzione della freccia indicatrice dell'elettrodo di emittore. In posizione centrale sono raffi- sti stessi valori scendono a 5, 10, 15. E ciò di-
gurati alcuni modelli di transistor nella loro veste reale. MUTEVOLEZZA DEL BETA mostra che, in presenza di correnti elevate, il
beta diminuisce per effetto della modulazione
Se si prende ad esempio il transistor BC107, della regione di base e, più generalmente, per

562 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 563


Beta metro Beta metro

P'-
0=====-==='!F==~===w====.-=:======n

TE~NPN
P2 .1.._

R2
Il
il
o l RPNP

Tf r.
RI

~R7 :fRB ~R9


< <
2± 2
?
e

3 ~[ ~[ JJIH l
T
O+NPN
10,7 V
a
--------- ----------------lb
51 Il Q+PNP \
Il oo 2è±,>!_. lLC!(t_:i
s_·o~ -J J[:)0,7V
Ib Il

e TR in es.

b
e
basetta TESTER
isolante
Fig. 4 - Progetto del betametro descritto nel testo. La valutazione del beta dei transistor in
esame si ottiene dividendo il valore della corrente di collettore, segnalata dal tester, per Fig. 5- Cablaggio del betametro dentro apposito contenitore. Sulle boccole di destra si in-
quello della corrente di base indicata in corrispondenza delle cinque posizioni in cui può serisce l'alimentatore a 10,7 Vcc- 3 A, su quelle in basso, a destra, si applicano i puntali del
essere commutato S1. tester e su quelle più in alto gli elettrodi del transistor in prova.

-----COMPONENTI-----
l'aumento della corrente di collettore alla quale UN CIRCUITO SPERIMENTALE
Condensatore R8 = 5,6 ohm - 20 W il costruttore definisce le caratteristiche del
R9 = 1,8 ohm - 50 W componente. Ma il beta dipende pure dalla ten- Per meglio assimilare il concetto di coefficiente
C1 = 2F (non polarizzato)
sione di collettore che, a 5 V o a 10 V di diffe- di amplificazione beta, che può essere definito
Varie renza di potenziale fra emittore e collettore, fis- come il potere di amplificazione del semicon-
Resistenze sa le caratteristiche dei semiconduttori. In pra- duttore, conviene far riferimento allo schema
TR = transistor in esame
R1 = 1 megaohm - 1/2 W p1 = pulsante (normalmente aperto) tica, aumentando la tensione di collettore, il be- sperimentale proposto in figura 3, nel quale il
R2 = 100.000 ohm - 1/2W P2 = pulsante (normalmente aperto) ta aumenta leggermente, e viceversa, fino a transistor TR è rappresentato dal modello, già
R3 = 10.000 ohm - 1/2 W S1 = comm. (2 vie - 5 posizioni) scendere a valori bassissimi allorché si va oltre citato ad esempio, BC107. Ma intanto, per
R4 = 1.000 ohm - 1/2W D1 = 1N5404 (diodo al silicio) la tensione di saturazione, che solitamente ga- quantificare il beta attraverso una formula, ri-
R5 = 100 ohm - 1W D2 = 1N5404 (diodo al silicio) rantisce un guadagno di 5 e che è sempre speci-
R6 560 ohm - 1W cordiamo che, quando un transistor assorbe in
= ALIM. = 10,7 Vcc (stabilizzatore) ficata dalle case costruttrici. E' quindi impor-
R7 = 56 ohm - 2 W base una corrente di 1 mA, mentre quella di col-
tante, quando si valuta il beta, che la tensione lettore vale 100 mA, la misura di beta è data da:
di collettore sia nota e rimanga compresa fra i
limiti di 5 V e 10 V. beta = le: Ib

564 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 565


Beta metro

MANUALE DEI DIODI e, con le grandezze menzionate, si ha:


E DEI TRANSISTOR beta = 100 mA : I mA = 100
L. 14.500 Ora, con riferimento al circuito di figura 3, pro-
Un prestigioso volumetto di 160 pagine, durremo alcuni semplici calcoli che, per sempli-
con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le ficare le diverse espressioni matematiche, non
caratteristiche di circa 1.200 transistor e terranno conto delle tensioni Vbe e Vsat., ossia
140 diodi. delle tensioni base-emittore e di quelle di satu-
L'opera vuol essere una facile guida, di razione del transistor. Cominciamo dunque col
rapida consultazione, nel laboratorio valutare la corrente di base di TR, tenendo
hobbystico, dove rappresenta un ele- conto che la tensione di alimentazione è di 12
mento integrante del corredo abituale V cc e che la resistenza di base ha il valore di 1 Fig. 6 - La realizzazione di questa piastrina supporto con tre spinotti agevola le operazioni di
delle attrezzature. controllo del beta dei transistor.
megaohm. Applicando la legge di Ohm, si ha:

1b = Valim.: Rb
MANUALE
DEI ossia:
1oD1 E DEi TRANSISTOR L'ultimo valore della tensione di collettore cor- NPN, e viceversa per i modelli PNP.
U V: I megaohm = 0,012 mA risponde alla condizione di quasi saturazione Il commutatore multiplo S1, a due vie e cinque
del transistor. posizioni, consente di applicare alla base del
Con questo dato si possono immediatamente Queste poche e semplici considerazioni mate- transistor cinque diverse tensioni di polarizza-

34
calcolare le correnti di collettore in riferimento matiche fanno capire quali differenti valori di zione, contemporaneamente a cinque carichi di
ai tre beta del BC107 già menzionati in prece- tensioni di collettore si possono misurare su uno collettore.
denza, cioè 150, 230, 400. stesso transistor BC107 e come il semicondutto- In condizioni normali, la corrente di polarizza-
Con beta minimo di 150, la corrente di colletto- re possa raggiungere l'interdizione quando il zione di base del transistor in esame è assente,
re vale: coefficiente di amplificazione beta è troppo ele- perché i due pulsanti, di tipo aperto, interrom-
vato. Il quale, tuttavia, può sempre essere con- pono il circuito di alimentazione.
le = 0,012x 150 = 1,8 mA trollato con il dispositivo che, qui di seguito, ci Per polarizzare il TR, occorre premere dappri-

•'
accingiamo a presentare ed il cui progetto è ma Pl, per i semiconduttori di piccola potenza
$ Con beta medio di 230, la corrente di collettore pubblicato in figura 4. e poi P2 per quelli di potenza, come ad esem-
aumenta a: pio il 2Nl711 o il 2N3055.
Non premendo i pulsanti Pl e P2, la base viene
le = 0,012x 230 = 2,7 mA CIRCUITO DEL BETAMETRO privata della necessaria tensione di polarizza-
zione e in queste condizioni circuitali si control-
Con beta massimo di 400, la corrente di collet- Allo scopo di avere subito una visione completa la la corrente di collettore che deve essere pres-
tore sale a: del betametro, invitiamo il lettore a consultare soché nulla.
Tra i principali argomenti trattati, ricor- lo schema d'assieme di figura 7, nel quale il be- I due diodi, in controfase, D1 - D2, formano un
diamo: le = 0,012x 400 = 4,8 mA tametro vero e proprio si trova in posizione sistema protettivo del tester, limitando il flusso
centrale, mentre sulla destra è rappresentato il di corrente. Infatti, appena la tensione raggiun-
Diodi al germanio e al silicio - Semicon- In realtà, nel terzo caso, essendo il TR saturo,
duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi tester misuratore e sulla sinistra l'alimentatore ge i valori di 0,5 : 0,7 V, i diodi deviano su se
la corrente di collettore è inferiore a quella cal- a 10,7 Vcc, in grado di erogare la corrente mas- stessi la corrente e proteggono lo strumento di
varicap - Diodi zener - Transistor -
colata di 4,8 mA. sima di 3 A. misura dai sovraccarichi. Ma se il tester è già
Aspetti strutturali - Amplificazione a
transistor - Configurazioni - Piedinature - Con le correnti sopra definite, tra i punti 1 - 2 Il transistor in esame TR va collegato, con i provvisto di tale accorgimento, allora i due se-
Sigle - Riferimenti guida. del circuito di figura 3, si verificano le seguenti suoi elettrodi, alle tre prese simboleggiate in miconduttori D1 e D2 possono essere omessi.
cadute di potenziale: basso dello schema di figura 4 con le lettere "c- Se invece la tensione all'entrata dello strumen-
b-e" ( collettore - base - emittore ). to dovesse superare il valore di 0,4 V, anche du-
3,6V- 5,4V - 9,6 V Quando si controlla un transistor di tipo NPN, rante il funzionamento normale, allora converrà
il puntale rosso del tester va collegato con la aggiungere altri due diodi, dello stesso tipo, in
mentre la tensione di collettore, valutata rispet- boccola + NPN e viceversa per i PNP. serie con quelli prescritti.
to al morsetto negativo della tensione di ali- Lo stesso accorgimento va rispettato per l'ali- L'alimentatore, da accoppiare al circuito di fi-
mentazione, è di: mentatore, il cui conduttore della tensione posi- gura 4, deve essere di tipo a tensione regolabile
tiva a + 10,7 V va inserito sulla boccola supe- fino a 10,7 V, con la possibilità di assorbimenti
8,4 V - 6,6 V - 2,4 V riore ( + NPN), quando si esaminano transistor di correnti fino a 3 A, necessarie per il collaudo
566 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 567
Beta metro Beta metro

TESTER IN mA
Durante le misure del beta dei transistor, si 2 w e 5 W se le prove, su queste posizioni, ven-
consiglia di commutare sempre Sl sulla posizio- gono limitate ai due o tre secondi.
P2 P1 Per quanto riguarda il tester, da abbinare al cir-
ne 1, per spostarsi poi, se necessario, sulle altre,
@@
TR senza pretendere di far scorrere troppa corren- cuito di figura 5, questo dovrà essere dotato di
te attraverso i semiconduttori. Per i modelli da una scala idonea alle misure di correnti conti-
oe 0,3 W, come ad esempio il BC107 o il 2N2222, nue fino a 50 A, per il rilevamento di quelle di
Ob non conviene superare la posizione 3. Per i mo- collettore a base aperta e fino a 5 A per le cor-
ALIMENTI. 10,7V 3AMP delli 2N1711 o 2N3866 non si deve oltrepassare renti di collettore a transistor polarizzato. Co-
Oc la 4, mentre soltanto per i transistor di potenza me abbiamo detto, il valore del beta si deduce
n a , si può raggiungere la 5. In ogni caso le prove dal rapporto delle due correnti, di collettore e

E:
--
vanno eseguite con una certa rapidità, perché il di base, secondo la formula:
TESTER riscaldamento del transistor fa variare il valore beta = le: 1b
del coefficiente di amplificazione.
Sull'elenco componenti, in corrispondenza delle La lc va letta sulla scala del tester, la Ib sullo
resistenze R8 ed R9, sono stati prescritti valori schema elettrico di figura 4, in corrispondenza
di potenze elevate, che possono essere ridotte a della resistenza applicata alla base.

Fig. 7- Composizione d'assieme degli elementi che formano il betametro: a sinistra l'alimen-
tatore, al centro il circuito di misura, sulla destra il tester commutato nella funzione di mil-
liamperometro. MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratorl di questo
dei transistor di potenza. Il valore di 10,7 V modo indicato nello schema costruttivo cli figu- periodico. E vuol essere un autentico ferro del
comprende pure quello di 0,7 della giunzione ra 5. mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
base-emittore del componente in esame. Per- La figura 6 interpreta la costruzione della spina una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tanto, l'intensità della corrente di polarizzazio- da innestare sulle tre boccole di emittore-base- tante.
ne di base rimane stabilito dal rapporto tra il collettore del montaggio di figura 5. li rame, ri- Il volumetto è di facile e rapida consultazione
valore della tensione di 10 V e quello ohmmico portato sulla basettina supporto, va parzialmen- per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
delle resistenze R1-R2-R3-R4- R5 le quali, te asportato in modo da creare tre piazzole, sul- esattezza di un dato, la precisione di una for-
fatta eccezione per la R5, debbono essere tutte le quali si applicano i tre spinotti e a stagno si mula o le caratteristiche di un componente. E
all'1% e da 1/2 W. saldano, sulle estremità emergenti, i conduttori, rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
diversamente colorati, ad esempio in nero per appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
MONTAGGIO l'emittore, in giallo per la base e in verde per il riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
collettore. Sulle estremità opposte dei fili si ap- ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
Il cablaggio del circuito del betametro si realiz- plicano tre pinzette-coccodrillo isolate in plasti- tica.
za dentro un contenitore, di qualsiasi tipo, nel ca dello stesso colore dei conduttori. Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza - Le unità

L. 15.500
di misura - I condensatori - I resistori • I diodi

Un'idea vantaggiosa:
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.

l'abbonamento annuale a a due colori.

ELETTRONICA PRATICA
568 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 569
e ELEMENTARE di, quello di drain (d), l'altro di gate (g) ed il
Primi Passi

ETTRONICA terzo di source (s), così come segnalato in figu-


ra 1, alla destra della quale è riportato il simbo-
lo elettrico del semiconduttore, sovrastato dalla
sigla di identificazione MFT.
Quella del FET rappresenta la prima realizza-
zione, su scala industriale, dei transistor ad ef-
fetto di campo, ma la tecnologia MOS vanta
certamente il primato della scoperta ed oggi è
l'ultima a coinvolgere il mondo produttivo, al
punto che i transistor MOS sono attualmente i
più diffusi fra tutti. Soprattutto perché questi
possono essere costruiti in piccolissime dimen-
sioni, grazie ad alcune particolarità del processo

RIMI tecnologico che consentono di agglomerare, in


uno stesso circuito integrato, decine di milioni
di transistor.
Visto sotto l'aspetto del comportamento elettri-
co, il transistor MOS può essere paragonato al-
la vecchia valvola termoionica a vuoto spinto,
più precisamente al triodo dotato di anodo, gri-
glia e catodo. Perché allo stesso modo della gri-
glia, che nella valvola controllava il flusso di to del campo elettrico avveniva nel vuoto, nel
elettroni fra catodo e anodo, nel transistor transistor MOS, invece, questo si sviluppa nella

TRANSISTOR MOS
MOS il gate controlla il passaggio di corrente, struttura di un reticolo cristallino e su dimen-
fra gli elettrodi di drain e source, attraverso l'a- sioni che ormai sfuggono anche ai microscopi
zione di un campo elettrico. Con la sola diffe- ottici e per la cui analisi servono i microscopi
renza che, nella valvola termoionica, l'interven- elettronici a fascio di elettroni.
I transistor MOS appartengono alla categoria di miconduttori ad ossido metallico (Metal - Oxi-
quelli ad effetto di campo e vengono indicati de - Semiconductor).
con la sigla più completa di MOSFET, anche se Parimenti a quanto si verifica nel transistor
per brevità di dizione si usa chiamarli MOS, se- FET, anche nel MOS sono presenti tre elettro-
d

d d MFT [d
DRAIN
[oste! 2
ISOLANTE SEMICOND.
MFT 92 ).
CONTATTO S+D 20
g
GAIE

g
~
g7 9?
Fig. 1 - Il disegno a sinistra interpreta la strut-
tura fisica del transistor MOS, che evidenzia mosfet l
la presenza del sottilissimo strato isolante in- Is
terposto fra la regione di gate ed il canale di
SOURCE
conduzione. Sulla destra è riportato il simbolo
elettrico del semiconduttore con la sigla di Fig. 2- Sulla sinistra è riportato il disegno in-
s s qualificazione MFT (MosFet Transistor). terpretativo della struttura interna ad un tran-
sistor MOS a doppio gate (g1 - g2). Sulla de-
stra è segnalato il simbolo elettrico di questo
comune semiconduttore.
s

570 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 571


Primi Passi Primi Passi

POSITIVO NEGATIVO

DZ1
e e
Ventr
Ventr.
=
e DZ2
6 DZ2
Valim.
A B
g
Fig. 3 - Tramite questo semplice schema elettrico, è Fig. 5 - Il circuito A spiega il comportamento degli zener, integrati nei transistor MOS, in
assai facile interpretare il funzionamento del transi- presenza di segnale positivo. Lo zener DZ1, rappresentato con il simbolo di un comune dio-
MFT1 stor MOS a doppio gate, in cui il secondo MOS
(MFT2) può essere assimilato ad una resistenza va-
do a semiconduttore, assume le vesti di un componente al silicio, mentre DZ2 si comporta
come un vero e proprio zener da 10 V. Il circuito B interpreta il concetto in occasione di se-
riablle di controllo di MFT1. gnale negativo applicato al gate.

STRUTTURA DEL MOS FET, con la sola variante che, in sostituzione rimento della corrente fra drain e source, per che il canale, almeno nella zona di controllo, sia
del diodo di gate, nel MOS è inserito, teorica- mezzo di un sottilissimo strato di ossido, da cui stretto e lungo. Quest'ultima caratteristica viene
La struttura fisica del MOS viene interpretata mente, un condensatore di gate. deriva il termine "OXIDE". Dunque, l'ingresso brillantemente raggiunta con le moderne tecno-
dal disegno riportato sulla sinistra della già cita- Spieghiamoci meglio: nel transistor MOS, la re- del MOS è equivalente ad un piccolo condensa- logie, ma al prezzo di rendere assai delicato
ta figura 1. Che è molto simile a quella del gione di gate rimane isolata, dal canale di scor- tore, anzichè, come avviene nel FET, ad un dio-
do in inversa. In altre parole, qui la capacità in
entrata è leggermente più alta rispetto a quella
del FET, nei confronti del quale rappresenta un
difetto. Ma la corrente è più bassa e, soprattut-
to, non si rischia di assorbire correnti di notevo-
MOSFET le intensità quando si polarizza l'elettrodo di
gate con tensioni superiori a 0,7 V.
La funzione del gate, nel transistor MOS, è
analoga a quella dello stesso elettrodo nel tran-
sistor FET.
g2 Attraverso l'azione di un campo elettrico, il ga-
te modula la conduzione tra suorce e drain so-
stenuta da apposite cariche, rappresentate dai
"vuoti", nel MOS a canale P e dagli elettroni in
g1 quello a canale N. Infatti, la tensione applicata
al gate induce, nel canale di conduzione, attra-
verso il sottile dielettrico di isolamento, delle
cariche che, a loro volta, controllano quelle di-
Fig. 4- Schema teorico interpretativo del sistema di sponibili per la conduzione, modulando la resi-
DIODI DI integrazione di due coppie di diodi zener, collegati
in antiserie, internamente ad un transistor MOS, con stenza del canale fra suorce e drain su gamme Fig. 6 - Un tempo, quando i transistor MOS non inte-
PROTEZ. lo scopo di proteggere il componente contro i se- che, a seconda dei modelli di transistor, variano gravano gli zener di protezione, sugli elettrodi del
gnali a tensioni elevate. fra i decimi di ohm, le decine di ohm e i milioni componente veniva applicata una piccola molla di
o miliardi di ohm. Ma affinché tutto risulti effi- difesa contro le cariche elettrostatiche.
ciente, occorre che l'isolante sia sottilissimo e

572 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 5 73


Primi Passi Primi Passi

VDD zione, nel semiconduttore, di diodi zener e nel- tensione di gate, sia per la corrente continua
l'applicazione di resistenze limitatrici. che per quella alternata, sempre che l'ampiezza
La particolare struttura, a dimensioni microsco- del segnale non sia tale da rompere il transistor
piche del MOS, è di tipo orizzontale, cioè sour- o provocare conduzioni parassite. E ciò li distin-
ce e drain si trovano sulla stessa superficie. Ciò gue ulteriormente dai transistor bipolari, che
non permette la realizzazione di componenti di presentano una soglia di tensione sul circuito di
potenza, ma soltanto quella degli integrati logi- potenza, ossia necessitano di una tensione, fra
MFT ci. Anche se è possibile la struttura verticale, emittore e collettore, per poter funzionare.
con source e gate su una stessa superficie e con Mentre questa non è indispensabile nei MOS,
il drain su quella opposta, allo scopo di realizza- anche se in certe applicazioni può divenire van-
re transistor di potenza come, ad esempio, i Po- taggiosa.
werMos, che stanno riscuotendo attualmente Il transistor MOS non consuma teoricamente
successi lusinghieri, perché con questi elementi corrente in entrata, nè quando conduce, nè
si possono controllare flussi di correnti dell'or- quando è interdetto. Il consumo si manifesta in-
dine delle centinaia di ampere, praticamente vece durante le commutazioni, a causa della ca-
E senza assorbimento sull'elettrodo di gate. pacità di ingresso che deve essere caricata e
Concludiamo qui la parte teorica iniziale, relati- scaricata, ma ciò assume importanza soltanto
va ai transistor MOS, ricordando ancora che nei MOS di potenza, nei quali la capacità rag-
C3 questi componenti, ad effetto di campo, agisco- giunge valori di migliaia di picofarad. Oppure

RJ u no sul controllo della resistenza fra source e


drain, rivelandosi dei reostati regolabili con la
nelle applicazioni con forte escursione voltaica
a frequenze elevatissime.
C2

vss
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Fig. 7 - Tipico esempio di amplificatore di bassa frequenza impiegante un transistor MOS.
L'esatto valore della maggior parte dei componenti va scelto in corrispondenza di quello di A SOLE L. 18.500 COMPLETA
alimentazione, che può oscillare tra i 9 Vcc e i 15 Vcc, mentre R2 ed R3 sono identiche.
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Condensatori R2 = 10.000 ohm + 33.000 ohm
C1 = 10.000 pF : 100.000 pF R3 = 10.000 ohm + 33.000 ohm
Coloro che, soltanto recentemente,
C2 = 100.000 pF R4
R5
=
=
2.200
150
ohm
ohm
+ 5.600 ohm
+ 470 ohm
re "l• "il\ nfs hanno conosciuto ed apprezzato la
C3 = 10.000 pF + 100.000 pF LETTROI wa r-
C4 = 100.000 pF
Varie
r#E%M validità didattica di Elettronica Prati-
ca, immaginandone la vastità di
programmi tecnico-editoriali svolti
Resistenze MFT = BF960 - 3N139 - 40673
R1 = 100.000 ohm + 1megaohm ALIM. = 9 Vcc + 15 Vcc %
$7
in passato, potranno ora aggiunge-
re, alla loro iniziale collezione di ri-
«
yu
viste, questa annata proposta in of-
M
VW
ru nwz ferta speciale a tutti i nuovi lettori.

l'ingresso del semiconduttore sotto il punto di trostatiche possono superare valori di decine di
vista delle scariche elettrostatiche. Perché in migliaia di volt e che non solo è necessario evi-
pratica possono bastare lievi tensioni, di poche tarle, ma è pure doveroso equipaggiare l'elet-
decine di volt, per perforare i dielettrici di gate. trodo di gate con opportune protezioni che,
Si tenga presente, infatti, che le tensioni elet- come detto più avanti, consistono nell'integra-

5 74 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 5 75


Primi Passi Primi Passi

5 mA f.s.

tester
10cm
banana
MFT
Rl
g2 d
R2 u
SONDA o, .....
g 1s
socco.a
Il I Il d
Il
i'
P1
l }
V nero
Fig. 8 - Progetto di misuratore di campo in cui è montato un transistor MOS. Con il potenzio-
metro R3 si tara l'indice dello strumento analogico (tester) nella posizione di centro scala e
in assenza totale di campi elettrostatici.

-----COMPONENTI-----
Resistenze Varie
R1 = 10.000 ohm MFT = BF96O
R2 = 330 ohm p1 = pulsante (normai. aperto)
R3 = 1.000 ohm (potenz. lin.) ALIM. = 9 Vcc

DUE TIPI DI MOS La prima, che con termine anglosassone viene Fig. 9 - Piano costruttivo del misuratore di campo, nel quale il tester può essere sostituito
con un milliamperometro da 5 mA f.s. Il transistor MFT rimane sollevato dal fondo del conte-
chiamata "depletion", è quella che presenta le nitore e meccanicamente irrigidito per mezzo del collegamento source-massa.
Oltre che nelle due grandi famiglie di MOS a cariche in assenza di polarizzazione dell'elettro-
canale Ne MOS a canale P, questo tipo di tran- do di gate. Il che significa conduttività del tran-
sistor, così come avviene per tutti quelli ad ef- sistor quando il gate si trova allo stesso poten-
fetto di campo, conosce ancora una seconda ziale elettrico della source. Pertanto, nei MOS
suddivisione nelle due seguenti espressioni: a svuotamento, le cariche elettriche, se di segno
opportuno, possono interferire con quelle del zionamento particolarmente vantaggioso per zazione di gate interdice il canale, che rimane
MOS a svuotamento canale di conduzione, annullando la corrente o piccoli segnali. privo di cariche per la conduzione. Mentre
incrementandola, a seconda che esse siano di La seconda categoria, quella a riempimento, quelle indotte dal gate possono avviarla o bloc-
MOS a riempimento segno contrario od uguale. E questo è un fun- "enhancement" in inglese, in assenza di polariz- carla ulteriormente a seconda del segno, ovvero

576 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 577


Primi Passi Primi Passi

vece, ossia lo zener DZ2 svolge le funzioni ca- stituisce il piano di cablaggio. Il conduttore son- che, in ogni caso, può essere eseguito a piacere
ratteristiche degli zener da 10 V. Queste stesse da è rappresentato da uno spezzone di filo di dell'operatore, senza particolari prescrizioni.
osservazioni si estendono al circuito B di figura rame, di un certo spessore e della lunghezza di Per quanto riguarda la taratura del rivelatore di
5, dove si nota la diversa disposizione dei diodi 10 cm. Su una delle due estremità di questo si campo, questa si esegue tenendo la sonda ben
in presenza di segnale negativo sul gate del fissa uno spinotto, mentre la corrispondente lontana da campi elettrostatici e regolando il
MOS. presa, applicata al contenitore metallico del ri- potenziometro R3 in modo che l'indice dello
Fig. 10 - Questa composizione Un tempo, quando i transistor MOS non inte- velatore di campo, deve identificarsi con una strumento analogico si stabilisca esattamente al
tal del pannello frontale del misura- gravano i diodi zener di protezione degli elet- boccola in ceramica.
ME.
centro-scala, ovviamente dopo aver premuto il
tore di campo, che non riflette trodi di gate, la difesa contro le scariche elettro- Il transistor MOS MFT rimane sollevato dal pulsante Pl.
quella suggerita dal piano di ca- statiche si effettuava nel modo segnalato in fi- fondo del contenitore tramite il collegamento Per individuare la presenza di campi elettrosta-
eò blaggio di figura 9, può rappre-
sentare una delle tante versioni gura 6, mediante l'inserimento di una piccola dell'elettrodo di source (s) con la massa (m). tici e valutarne l'entità, si avvicina la sonda al
accettabili dello strumento. molla. La figura 10 interpreta un possibile aspetto corpo elettrizzato tenendo premuto Pl. Se lin-
Giunti a questo punto, possiamo invitare il let- esteriore del rivelatore di campo; sul pannello dice del milliamperometro si sposta verso de-
tore a far uso del transistor MOS in due prati- frontale dell'apparato sono presenti la scala stra, ciò starà a significare che ci si trova in pre-
che applicazioni, quella di uno stadio amplifica- dello strumento ad indice, il comando di taratu- senza di un campo elettrico positivo, altrimenti,
tore, riportata in figura 7 e l'altra, forse più in- ra ed il pulsante. Ma questa disposizione prati- spostandosi l'indice verso l'inizio scala, si dovrà
il transistor presenta una soglia di tensione che, teressante, di un rivelatore di campi elettrostati- ca dei vari elementi non rispecchia esattamente dedurre che il campo elettrostatico è di segno
a seconda del modello di MOS, può variare fra ci. In entrambe il MOS è sempre di tipo a cana- il sistema di montaggio proposto in figura 9 negativo.
0,5 V e 3 V. E questo comportamento è vantag- le N. Perché quelli a canale N sono transistor
gioso per le logiche ed i circuiti di potenza. che conducono meglio, dato che risulta superio-
re in essi la velocità dei portatori maggioritari.
Nel circuito dell'amplificatore di figura 7, del
PARTICOLARITÀ STRUTTURALI quale non viene pubblicato il corrispondente
schema pratico, il lettore potrà controllare i di-
versi valori delle tensioni segnalate nel proget-
Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
Assai più comune del MOS ad un solo gate, è il
modello a doppio gate la cui struttura fisica è to, ricordando che la Vg2 va rilevata fra il gate Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elet-
interpretata dal disegno a sinistra di figura 2; g2 e la linea di alimentazione negativa VSS, la tronico.
sulla destra della stessa figura è riportato il sim- Vs tra la source e la linea VSS, la Vd fra il
bolo elettrico di questo tipo di MOS, la cui in- drain e la VSS ed infine la V g 1 fra la source ed Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
terpretazione circuitale teorica viene offerta il gate 1. PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
dallo schema di figura 3, dal quale si deduce
che il secondo MOS, aggiunto al primo, funge
da resistenza variabile per il controllo di MFfl RIVELATORE DI CAMPO
durante il suo lavoro di amplificatore.
E' stato detto che i transistor ad effetto di cam- Il semplice progetto pubblicato in figura 8 è
po, in tecnologia MOS, debbono avere il gate quello di un dispositivo rivelatore di campi elet- 1°- Trasformatori di bassa frequenza
protetto contro le tensioni elevate incidentali. trostatici. Il suo impiego va fatto in quelle situa- 2°- Trasformatori per radiofrequenze
Tale protezione si ottiene integrando nello stes- zioni in cui si presume la presenza di linee di 3°- La radio circuiti classici
so componente due coppie di diodi zener in an- forza elettrostatiche provenienti da cariche elet- 4° - Antenne utilità adattamenti
tiserie, come segnalato nello schema di figura 4. triche statiche positive o negative, onde valutar-
ne, sulla scala di un milliamperometro, la gran- 5°- Dalla pila alla lampadina
Per interpretare il comportamento dei diodi ze-
ner in presenza di segnali, sul gate, con tensioni dezza fisica. 6° - Energia tensione corrente
pericolose, basta osservare i due schemi pubbli- Il circuito di figura 8 è composto da due resi- r - Resistenze a valori costanti
cati in figura 5. Quello a sinistra, infatti, proteg- stenze, da un potenziometro di tipo a variazio- 8°- Resistenze a valori variabili
ge il transistor MOS da segnali positivi di ten- ne lineare, da un pulsante normalmente aperto 9°-. Legge di OHM
sione elevata, quello a destra svolge lo stesso e da un transistor MOS. L'alimentazione è deri-
compito contro i segnali negativi pericolosi per vata da una piccola pila a 9 V, mentre le segna-
il gate. Quando nel circuito A perviene il segna- lazioni si possono leggere sul quadrante di un
le positivo, di valore di tensione superiore ai 10 tester, commutato nella funzione di milliampe-
V, questo subisce una opportuna limitazione da rometro e sulla portata di 5 mA fondo-scala,
parte dello zener DZl, che si comporta come oppure su apposito strumento di misura per
un normale diodo al silicio e che, proprio per correnti continue della medesima intensità.
questo motivo, è stato disegnato con il simbolo La realizzazione del rivelatore cii" campo si ot-
corrispondente. Il secondo semiconduttore, in- tiene nel modo segnalato in figura 9, che ne co-

578 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 5 79


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UN TERMOMETRO DAL TESTER


Anche se molto costosa, la soluzione tecnica al
Molto spesso, durante i miei esperimenti di la- suo problema, proposta dalla casa costruttrice del
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) boratorio, oppure quando sto riparando certi tester tramite apposito apparato adattatore, deve
apparati elettronici, ho avvertito la necessità di ritenersi la migliore fra ogni altra possibile, men-
rilevare la temperatura di parti o componenti tre sono addirittura sconsigliabili quelle suggerite
circuitali. Sia per rendermi conto se questi si ri- da costruttori diversi che, generalmente, all'atto
scaldano entro la gamma di valori termici con- dell'abbinamento, si rivelano incompatibili. Pur
sentita, sia per evitare una loro prematura di- tuttavia, se lei è disposto a tollerare qualche prati-
struzione. So bene che la prova empirica con il co disagio, durante le manovre di impiego del ter-
dito, da molti esercitata e che, press'a poco, mometro, può ricorrere all'espediente della com-·
può misurare fino a 50°C, in molti casi può rite- posizione di una sonda con resistenza a coeffi-
nersi soddisfacente, ma mi è pure noto che al- ciente negativo, certamente con una spesa mode-
cuni elementi, come ad esempio parte delle re- stissima. La NTC deve essere scelta fra i modelli
sistenze, possono lavorare fino a 100°C ed an- a vasta gamma di temperature, come la Philips
che 150°C e che porre l'epidermide a contatto 2322 - 633 - 72224, che opera fra - 25°C e +
di questi può essere assai pericoloso. Ho pensa- 300°C e che deve essere protetta con una goccia
to quindi di chiedere aiuto, per questi particola- di silicone e collegata, tramite normali cavetti e
ri interventi, al mio tester elettronico digitale di spinotti, all'ingresso del tester per misure di resi-
buona qualità, trasformandolo per l'occasione stenze. Per il rilevamento delle temperature, si
in un termometro a rilevamenti rapidi e precisi. può ritenere che la resistenza varia nella misura
Certamente dopo aver ascoltato i vostri consigli del 4%, circa, ad ogni variazione di grado centi-
•· Inserite il tagliando in una busta e spedite a: e conosciuto un funzionale circuito adattatore grado. Dunque, sapendo che a 25°C questa vale
di vostra progettazione. Perché il dispositivo 22.000 ohm, è possibile comporre una tabella di
ELETTRONICA PRATICA analogo, appositamente concepito a tale scopo
e prodotto dalla stessa industria costruttrice del
letture approssimate con l'aiuto di una calcolatri-
ce e moltiplicare sempre per O, 96 i valori indivi-
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute • multimetro digitale, viene a costare troppo, più duati, a partire da quello di 22.000 ohm di 25°C.
Via Zuretti, 52 - MILANO. dello stesso strumento di misura. Per una maggiore precisione, invece, conviene ta-
GALLI MASSIMO rare la sonda su due punti: 0°C (ghiaccio fonden-
Trieste te) e J00°C (acqua bollente).

582 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 583


La posta del lettore
La posta del lettore

OSCILLATORE BF C2 = 5.000 pF
C3 = 2 F (non poiarizz.)
Con un dispositivo semplice ed economico, pri- C4 = 100F- 16 VI (elettrolitico)
R2
vo di circuiti integrati, vorrei esercitarmi nello
studio del codice Morse. Se possibile, gradirei Resistenze AP
lo schema di un progetto con ascolto in altopar- R1 = 100.000 ohm - 1/2W
lante con impedenza di 100 ohm. R2 = 10.000 ohm - 1/2 W
FABBRO VITTORIO R3 = 100.000 ohm - 1/2W
Treviso R4 = 10.000 ohm - 1/2W +
R5 = 4.700 ohm - 1/2 W 07

1ti
La frequenza del suono in AP si aggira intorno R6 = 100.000 ohm -:- 300.000 ohm -1W
ll li
< o C4

$frr gé
agli 800 + 900 Hz. Dimensioni la resistenza R6
in modo da evitare eccessivi riscaldamenti di TR3
e per il miglior ascolto, scegliendo il valore più
adatto fra 100.000 ohm e 330.000 ohm. Elimi-
Varie
TR1 = BC107
TR2 = BC107
4
%y: u%,,fr2 u 'rR3
nando R6, può alimentare l'apparato con pile.

o-
TR3 = 2N1711
D1 = 1N914
Condensatori D2 = 1N914 l l # l
C1 = 5.000 pF AP = 100 ohm
TASTO
ALIM. = 9 Vcc -:- 12 Vcc

PREAMPLIFICATORE PER FM
IR6
+-
13,5
L'emittente a modulazione di frequenza, a 100
MHz circa, che abitualmente ascolto, è assai
debole. Quale preamplificatore mi consigliate
di inserire fra l'antenna esterna e l'entrata del
ricevitore?
Condensatori
CARRARA MARINO
Siena C1= 5/60 pF (compens.)
C2 = 1.000 pF -·· -C6
lnserisca questo dispositivo, nel quale il primario C3 = 100.000 pF L1 k AAAAM i
(a) di Ll è composto da 6 spire compatte di filo C4 = 1.000 pF
C5 = 100.000 pF
di rame smaltato del diametro di 0,3 mm, mentre
il secondario (b) è fonnato da 6 spire spaziate di
C6 = 1.000 pF lgl - Il Il 2L2
filo di rame smaltato da 0,6 mm di diametro. La
bobina Ll è avvolta su un.supporto di materiale
C7 = 5/60 pF (compens.)

Resistenze
E > '> T
isolante, di fonna cilindrica, del diametro di 4
mm. Su identico supporto è avvolta la bobina L2,
il cui secondario (b) è uguale a quello di Ll,
R1= 1megaohm - 1/4 W
R2 = 22.000 ohm (trimmer reg. sens.)
R3 = 10.000 ohm - 1/4 W
a b Il T:, o Il
"R5
mentre il primario (a) è fonnato da sole 2 spire R4 = 10.000 ohm - 1/4 W
spaziate (filo da 0,3 mm). Le due bobine debbo- R5 = 220 ohm - 1/4W
no rimanere schennate. La taratura dei compen- R6 = 220 ohm - 1/4 W
satori si esegue in modo da ottenere il massimo
segnale in uscita. Tutti i condensatori debbono Varie
essere di tipo ceramico. li collegamento d'ingres- MFT = BF960 (BF900)
so è previsto per linea coassiale a 75 ohm e la J1 = imp. RF (VK200)
stessa cosa vale per l'uscita. ALIM. = 13,5 Vcc
Elettronica Pratica 585
584 Elettronica Pratica

..
La posta del lettore
KIT PER ICIIRCUITI
STAMPATI L. 1.ooo FILTRO A 800 Hz
C1
Per migliorare l'ascolto in cuffia del mio ricevi-
tore radio, durante l'ascolto dei segnali in codi- Condensatori
F
ce morse, vorrei applicare in uscita un filtro di u

0 4
Dotato di tutti gli elementi necessari per c1 = 100.000 pF
2
la composizione di circuiti stampati su bassa frequenza centrato sul valore di 800 Hz. C2 = 82.000 pF
vetronite o bachelite, con risultati tali da Vi ricordo che il trasduttore acustico presenta C3 = 430.000 pF
soddisfare anche i tecnici più esigenti,
questo kit contiene pure la speciale pen-
na riempita di inchiostro resistente al
un'impedenza di 8 ohm.
ZA VATI ARI CLAUDIO
Milano
C4
C5
=
=
430.000
100.000
pF
pF T.T. 3l
percloruro. Varie 7
Le impedenze da 88 mH, impiegate in questo cir- Il Il Il
L1 = imp. 88 mH
cuito, venivano un tempo montate nei dispositivi L2 imp. 88 mH
=
elettromeccanici per RTTY e sono ancor oggi re- T1 = trasf. d'uscita
peribili presso i mercati surplus. Per raggiungere i CUFFIA = 8 ohm
valori prescritti per i condensatori C2-C3-CA,
si debbono collegare più elementi in parallelo fra
loro. L'entrata E va connessa con l'uscita per
cuffia del ricevitore radio.

,!'43 ,- - - - R2 - 7
+
12VCC

Consente un controllo visivo conti-


nuo del processo di asporto.
INSERIMENTO DEL BFO

Trovandomi in possesso di un ricevitore di pro- •


1
L T I
Evita ogni contatto delle mani con
il prodotto finito. venienza surplus, con media frequenza di 9
MHz e idoneo alla sola ricezione AM, posso ac- I
E' sempre pronto per l'uso, anche coppiare a questo un BFO? In caso affermati- FTl 1_, _____ J
dopo conservazione illimitata nel vo, potreste pubblicarne lo schema?
tempo. MF

43
LUINI CARLO Jl XTAL
Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
Torino D Il @)%°


quadrati di superfici ramate. Questo progetto si addice pure a chi serve un lil
classico oscillatore a 9 MHz per generare SSB o
DSB. Con Cl si regola la frequenza per variazio- p)2 Il
ni di ± 2 KHz, onde selezionare l'ascolto o la ge-
nerazione della LSB o USE. C2 va regolato per il
massimo segnale in uscita. Se impiegato come ri-
velatore SSB, l'uscita del circuito va collegata con
il rivelatore AM tramite un piccolo condensatore
da 3 .,_ 10 pF. Quando l'oscillatore lavora su
8,9985 MHz (- 1.500 Hz), si riceve la USE e, vi-
ceversa la LSB, a 9,0015 MHz. I collegamenti in Varie
uscita vanno eseguiti con cavo coassiale.
FT1 = 2N3819
Resistenze J1 = imp. RF (10 _,_ 22 µH)
Condensatori R1 = 47.000 ohm - 1/2W XTAL = 9,000 MHz
C1 = 50 pF (variabile) R2 = 220 ohm - 1/2 W MF = media freq. (rosa) - 10,7 MHz
C2 = 60 pF (compensatore) ALIM. = 12Vcc (stabilizz.)
C3 = 100.000 pF

586 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 587


La posta del lettore La posta del lettore

MOTORINO PER MODELLISMO

Vorrei adattare un motorino elettrico a 12 Vcc Condensatori


- 100 mA ad un impiego elettromeccanico per C1= 22F- 16 VI (elettrolitico)
R1
o
modellisti. Ma la velocità dovrebbe essere co- +
stante nel tempo con la maggior precisione pos-
C2 = 2,2F- 16 VI (elettrolitico)
e
12 V R2
TDA
7757
sibile, pur non essendo perfettamente stabile
l'alimentazione a 12 Vcc. Resistenze e
MERLINO VINCENZO R1 = 290 ohm- 1 W
R2 = 1.000 ohm (potenz. lin.) r
Napoli C2
m JC1 u
Applichi questo circuito in cui ICI è uno stabiliz- Varie ",,,, rmu
zatore di velocità per motorini di registratori vi- IC1 = TDA 1151 t'
deo, nel quale m = massa, r = regolazione, u M = motore (12 Vcc - 100 mA) '
uscita. Con R2 si fissa la velocità desiderata. ALIM. = 12 Vcc en massa]

UN RIPARATORE CB AMPLIFICATORE LINEARE


Questo dispositivo amplifica fra i 10 Hz e i
Da qualche tempo a questa parte mi sto dedi- Questo circuito genera segnali ogni 100 KHz. La Gradirei veder pubblicato quanto prima lo 100.000 Hz. Il trimmer R6 si regola per raggiun-
cando alla riparazione di ricetrasmettitori CB. bobina LI è composta da 10 spire di filo di rame schema di un semplice amplificatore BF a larga gere il miglior segnale in uscita. TR2 deve essere
Ora, per snellire il mio lavoro, vorrei introdurre smaltato, del diametro di 0,6 mm, avvolte su sup- banda, lineare, composto con soli transistor. munito di un piccolo radiatore. Tenga presente
nel laboratorio un piccolo generatore di segnali porto di diametro 6 mm. Per L2 occorrono 6 spi- VOLPATO STEFANO che l'impedenza d'entrata è medio-bassa, quella
RF, che lavori su uno qualsiasi dei canali CB. re dello stesso tipo di filo conduttore. Il supporto Verona d'uscita è bassa.
REBAUDO PIPPO deve essere dotato di nucleo regolabile.
Firenze

+9V
"
~,
1
J/
XTAL~

l
T
re° C1 R1
e

r
'±at° s
l 1224V
FTl Il lt CJ Il
L. R R5

7
Cl <1 >; T, .er 9. j (6)%4
R2 Il
-- <n

Condensatori Resistenze Varie


Condensatori Resistenze Varie C1 = 1F (non polarizzato) R1 = 33 ohm- 1/4 W TR1 = BC108
C1 60 pF (compensatore) R1 = 1 megaohm - 1/2 W FT1 = 2N3819 C2 = 5F (non polarizzato) R2 = 1.000 ohm - 1/4 W TR2 = 2N1711
c2 1.000 pF R2 = 1.000 ohm - 1/2 W XTAL = 100 KHz C3 = 10F-36 VI (elettrolitico) R3 = 1.000 ohm - 1/4 W S1 = interrutt.
C3 10 pF J1 = 10mH R4 = 4.700 ohm - 1/4 W ALIM. = 12 --:-- 24 Vcc
C4 = 100.000 pF L1-12= bobine R5 = 100 ohm- 1 W
C5 25 pF (variabile) ALIM. = 9 Vcc (stabilizz.) R6 = 470 ohm (trimmer)

588 Elettronica Pratica Elettronica Protica 589


La posta del lettore La posta del lettore

IMPIEGO DELL'INTEGRATO TDA 2020 Condensatori


C1 2,2 F
Con l'integrato TDA 2020 e la tensione di ali- c2 47 F - 26 VI (elettrolitico)
mentazione a 24 Vcc, vorrei comporre il circui- c3 100.000 pF
to di un amplificatore di bassa frequenza con C4 86 pF
potenza d'uscita massima di 16 W. C5 10F- 16 VI (elettrolitico)
PISANO GIAMPIERO C6 100.000 pF
Arezzo
Resistenze

Nel realizzare questo circuito si ricordi di equi- R1 22.000 ohm - 1/2 W


R2 100.000 ohm - 1/4 W
paggiare JC con adatto radiatore e di regolare R4 86.000 ohm - 1/4 W
R3
in modo che sul piedino 12 dell'integrato il valore R4 47.000 ohm (trimmer)
della tensione sia esattamente la metà di quello R5 47.000 ohm - 1/4 W Varie
di alimentazione. I collegamenti con l'entrata R6 470 ohm - 1/4 W
debbono essere schermati. R7 4,7 ohm - 1/4 W IC = TDA 2020
AP = 4 ohm
ALIM. = 14 Vcc 24 Vcc

IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE


L. 26.000 GENERATORE SINUSOIDALE
15 Hz + 80 KHz
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PROFESSIONALE 220 V - 1000 W
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E un utile strumento da} quale si possono ottenere se - Inserendo il dispos itivo alla tensione di rete a 220 Vca Serve ad accendere o spegnore una lampa da ad in- Co llegato all'impianto elenico a 12 V della vettura rotte
g ali sinusoidali con freq ue nza compresa tra 15 Hz e e co llegando alla sua uscita une lampada ad incande- candes cenza in modo graduale. in lunzjone un bu_;,.zer (con un suono acuto poriod ica-
Per agevolare il lavoro di chi inizia la pratica dell'elettronica è stato approntato BO KHz suddivisi in quattro gamme selaz ionabili con
un apposito commutatore. Ad og ni po sizione corrispon -
se nza, que st'ultima si acce nd arà in modo de l tutt o pa r
ti colare (luce vibrante period ica mente interrotta e
L'acce nsione o lo spegnimento della lampada awv iene
agendo su di un apposito deviatore.
mente interrotto) e un led lampeggian1e ogni volta che
si gra la chiave d acce nsione per mettere in mo to, ram-
questo utilissimo kit, contenente, oltre che un moderno saldatore, leggero e ma- de l'acce ns ione di un Led . cosi da indicare chiarame nte
in quale gamma è stato predispo sto lo strumento.
momenteneamente stabile) simulando le fiamme di un
fuoc o. Le sua applica zioni sono svariato. ,P uò esse re
Tramite due po tenziometri si regolano indipe ndente-
mente i tempi di accensione e spegnimento tra 0-2 mi-
mentando cosi di allacciarsi le cintura di sicurezz a, di
accendore le luci ecc.
neggevole, adatto per tutte le esigenze del principiante, altri elementi ed utensili, La regolazione fine dalla frequenza viene po i ottettua-
ta con un appo sito potenziomeiro doppio.
ad ese mpio usato per creare un finto ca minetto, ne l Pre
sepio durante il Natale ec c.
nuti.
È previsto pe r ess ere useto co n la tensione di rete a
Premendo un appo sito pulsante il dispositivo si az ze-
ra, altrimenti l'azzeramento avv errà automatica mente

offerti ai lettori del presente periodico ad un prezzo assolutamente eccezionale. La tonsione di alimentazione è del tipo duale e può es-
sere 1orn i1a da due normali batter"ie da 9 V per radioli-
Per un buon finanz iamento occ orre applica re alla sua
uscita un carico (lampada) non interiore e 100 W . Il ca -
220 Vca.
Il mass imo carico applica bile è di 100 0 W .
dopo circa 40 sacondi (mod ificabili).
La sua installazione è di estrema semplicità. basta in-
no consumo per ogni balleria è di circa 12 mA tico mass imo è di 1000 W . latti collegare due soli fili.
Il massimo ass orbimento è di soli 16 mA.
Quando la chieve non è inserita (motore spento), il di-
spositivo è comp!etamante sco llegato.
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Saldatore elettrico (220 V • 25 W)


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tura anatomica ed apertura a molla .2 po rte dei nego zi per azionate una suoneria nel mom ento che
la port a vene ape rta e nel momento che viene chiusa. Fun-
pada ad inc adensconz a dal minimo al massimo e vi-
ceversa .

/
(;
Sia il tempo di accensione che quello di spegnimonto
Cacciavite micro per regolazioni varie ziona con una tensione di alimen tazi or e d 12 Vcc e il massi-
Per ricevere il catalogo generale
L E Ik Il
mo assc:bimento è di ctca 70 mA a relè ecci tato e di soli 3 pos sono essere regolali Ira 5 secondi a 2 m'muti.
mA a rpos o. l kit è completo di contatto magnetico e di uncro Può trovare applicazioni in loc ali pubblici (ritrov i e di-
sc0tec he) creando piacevoli ettotti con fasci di luci co -
util~zzare l'apposito tagliando
relè i cui contatti (2 A max) possono fungere da inlerrutlore
a quals iasi tipo di sucn eria. Ap rendo la parta i disposilvo met. lor ate evanescenti e, durante le leste di Natale può scrivendo a:
te in tunzicne la sucnoria col leg ata soltanto per poc hi istanti. esse re usato per creare l'elfelto giorno-none hel Pre-
Nei mc mento ch e la ponta vene chius a la sucneria entrerà in
funz ion e per breve tempo .
sepio. É alimenteto direttamente dalla tensione di re!a
a 22 0 Vca e può sop por tare un ca rico massimo di 500 W .
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590 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 591


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- 10A nazionale, impedisce a questa rivista di raggiungere tutte le
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edicole o i principali punti di vendita, facendola sembrare
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s a • pratico, presentati e descritti nelle prime pagine
--~-ii• - del fascicolo: quello del cercamicrospie portatile
e l'altro del miniorgano elettronico per otto note
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direttore responsabile
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occultata.

Individua sorgenti moleste di disturbi


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mentato a pila, è uno strumento elettronico as- nitori ed assistenti, il controllo di malati e per- ti o sicuramente illegali, occultando il piccolo zionale, assai compatta ed integrata nello stesso
sai diffuso, forse quanto la radiolina tascabile. sone anziane non più autosufficienti, la vigilan- dispositivo dentro o sotto l'apparecchio telefo- dispositivo. Con il quale, le segnalazioni ottenu-
Noi stessi ne pubblicizziamo, mensilmente e za acustica di abitazioni temporaneamente ab- nico, nel fondo del cassetto del dirigente d'a- te sono soltanto visive e rilevate sulla scala di
sull'ultima pagina di copertina, un validissimo bandonate. Eppure, anche in questo settore de- zienda, dentro il lampadario o, peggio, in qual- uno strumento analogico ad indice, certamente
modello. Che viene acquistato dagli appassiona- gli apparati elettronici, c'è chi si avvale della fa- che mobile di appartamento altrui, commetten- in grado di esaltare le variazioni dei segnali ed
ti di elettronica per usi sperimentali o pratici di cilità di captare messaggi attraverso i ricevitori do, ovviamente, intollerabili soprusi e veri at- il loro senso; perché il requisito fondamentale
grande utilità. Come, ad esempio, la sorveglian- radio commerciali, ossia tramite le onde elet- tentati alla libertà personale. Contro i quali tut- del cercaspie deve essere quello di interpretare
za di bambini che giocano o dormono in locali tromagnetiche e non via cavo, per usi poco leci- ti noi abbiamo il dovere di difenderci, se non ogni impercettibile tendenza all'aumento o alla
proprio smascherando gli autori di tali misfatti, diminuzione del segnale, piuttosto che misurar-
almeno stanando l'oggetto delatore. Ma come ne il valore assoluto.
agire in questi casi? Come individuare l'ele-
mento informatore, spesso sapientemente na-
Con l'impiego del semplice scosto? Ebbene, ancora una volta, la risposta a CIRCUITo DEL CERCASPIE
tali domande ci è offerta dall'elettronica. Più
ed economico apparato precisamente da un piccolo rivelatore di segnali Non essendo possibile sapere su quale esatto
investigativo, qui presentato radio che, nella sua maggiore espressione cir- valore di frequenza lavora il microtrasmettitore
cuitale, appare come un amplificatore a radio- nascosto, che si vuole scoprire con il cercaspie,
e descritto, l'individuazione il circuito di questo, riportato in figura 1, deve
frequenza a larga banda, che tiene conto della
di microspie nascoste, in caratteristica, di quasi tutte le microspie, di poter ricevere, per mezzo della bobina Ll, una
funzione per scopi poco emettere segnali in VHF. Qui di seguito, dun- estesa gamma di frequenze normalmente quelle
que, provvederemo a descrivere un semplice comprese fra i 60 MHz e i 150 MHz circa. A ri-
leciti, diventa facile e apparecchio, economico, di modeste dimensio- solvere questo problema provvede il circuito ac-
relativamente rapida per ni, facilmente trasportabile, adatto a funzionare cordato d'ingresso, alla cui formazione concor-
anche in condizioni ambientali sfavorevoli, ali- rono l'antenna di tipo a "spira" (Loop) L1 e la
ogni operatore tecnico. capacità d'entrata dello stadio amplificatore
mentato quindi a pila, pilotato a transistor co-
muni e dotato di un'antenna agevolmente dire- MF1. Tuttavia, qualora necessitasse una banda

596 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 597


Cercaspie
Cerca spie

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Fig. 2 - Piano di cablaggio del modulo elettronico, corrispondente alla parte circuitale del
progetto di figura 1 racchiusa fra linee tratteggiate. Si noti, in particolare, il sistema di salda-
ture degli elettrodi, dei due semiconduttori MF1 e TR1, direttamente realizzato sulle piste di
rame del circuito stampato.

O::

l- } più ristretta, occorrerà inserire, fra l'antenna e


il circuito iniziale, un filtro selettivo, possibil-
1
t·---,~•-·-
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mente sintonizzabile sulla frequenza interessa-
ta, del tipo di quelli adottati negli impianti di

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.-. .-. .-. .-. .-. .-. i .-.
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()()()()()()Cl)()
antenne RADIO-TV.
Il condensatore di accoppiamento Cl applica il
segnale captato da L1 al primo gate (gl) di
MFl, che rimane polarizzato dalla resistenza
s
ca ca ca ca ca ca ca
.................. lt) ...
R3 con una tensione leggermente negativa ri-
spetto alla source (s), in virtù della presenza
888888%e della resistenza R4 che provoca la necessaria
LI. LI. LI. LI. LI. LI. LI. LI.
c.c.c.c.c.c. :i.e. caduta di tensione e che rimane cortocircuitata,
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o
00 0 0 0 0 0 0
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rispetto ai segnali a radiofrequenza tramite il
-
ca oocoooo
. . . . . . o. condensatore C3.
jj rr- ,- ,- M O
) ) r- Il secondo gate di MFl, ossia g2, rimane inuti-
~ 11 Il 11 11 Il 11 11 Il lizzato ai fini dell'amplificazione del segnale. Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-
e Tuttavia, regolando la sua tensione di polarizza- pato che il lettore dovrà riprodurre su una delle due
0 ,-C'IIM'<tin<Or--co facce di una basetta-supporto di materiale isolante,
O 00000000 zione, per esempio cambiando il valore resistivo bachelite o vetronite, di forma rettangolare, delle di-
di R2, è possibile intervenire direttamente sul mensioni di 5,3 cm x 6,2 cm.

598 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 599


Cercaspie
Cercaspie

ME1 TR1 ferenza che, mentre quelle operavano attraver-


so il vuoto spinto, il MOS agisce all'interno di ROSSO @ NERO
una struttura cristallina.
Il transistor TRl, per il quale si fa uso del mo-
d e dello BFR90, è un classico semiconduttore bi-
polare adatto per segnali a radiofrequenza e da

o
noi appositamente scelto per la sua bassa capa-
cità d'ingresso e l'elevata corrente d'uscita. Il
suo impiego avviene nella ben nota configura-
zione ad emittore comune, che consente di ot-
Fig. 4- Le due frecce, riportate in corrispondenza tenere il massimo guadagno di potenza.
dei due elementi guida dei semiconduttori BF 960 Le due resistenze R6- R7 provvedono a fissare
(MF1) e BFR 90 (TR1), consentono di riconoscere
il punto di lavoro del semiconduttore e a stabi-
E
agevolmente la posizione esatta degli elettrodi di PILA
questi transistor. lirne la corrente di collettore. Che è tale da far
cadere il valore della tensione, sulla resistenza 9V
di carico R8, alla metà circa di quello di alimen-
tazione. Ma se ciò non dovesse verificarsi, il let-
processo di amplificazione dello stadio e, in de- tore è invitato ad intervenire sul valore ohmmi-
finitiva, sulla sensibilità dell'apparecchio cerca- co prescritto per la resistenza R7.
spie. Il condensatore di accoppiamento C5 applica il
Le due resistenze R 1-R2 fungono da partitore segnale a radiofrequenza, definitivamente am-
di tensione di polarizzazione del secondo gate plificato da TRl, al diodo al germanio Dl, che
g2, mentre il condensatore C2 provvede al livel- provvede a raddrizzarlo, mentre la rettificazio- Fig. 5- Piano di composizione completo di tutti gli elementi che partecipano alla formazione
lamento ed al filtraggio di tale tensione. Dun- del dispositivo di ricerca di microspie nascoste. Il tutto è inserito in un contenitore metallico,
ne avviene ad opera del condensatore C6. Que- dal quale il modulo elettronico deve rimanere isolato tramite due distanziali. Sul bocchetto-
que, la corrente che attraversa R4, stabilita dal- st'ultimo componente, in particolare, allo scopo ne RCA di entrata (E) si innesta lo spinotto dell'antenna-bobina L 1.
le tensioni presenti sui due ingressi di MFl (gl di modificare la rapidità di risposta dello stru-
- g2) viene scelta per il massimo rapporto ru- mento al segnale, può essere scelto con un valo-
more-segnale, per una buona amplificazione ed re capacitivo diverso da quello prescritto di
una opportuna stabilizzazione termica. 33.000 pF, per esempio aumentato se la modu-
La resistenza R5 rappresenta l'elemento di cari- lazione è di tipo a scatti. In ogni caso, tuttavia,
co di MFl. Questo componente può anche es- sono da evitare i condensatori elettrolitici che, che vogliono saperne di più sulle possibilità rea- componente magnetica rispetto a quella elettri-
sere di tipo induttivo, così come accade per come è risaputo, accusano perdite talvolta ec- li di ricevere il segnale emesso da un piccolo ca e in misura sempre più marcata a mano a
ogni altra resistenza inserita nel circuito, giac- cessive. Ricordiamo comunque che tutti i con- trasmettitore, su una banda di frequenze coper- mano che la distanza diminuisce. Inoltre, se si
ché nessuna di queste viene interessata dal pas- densatori inseriti nel circuito del cercaspie sono ta da segnali provenienti da moltissimi altri ap- considera che l'intensità di campo è inversa-
saggio di segnali a radiofrequenza. Tutte, infat- di tipo ceramico, fatta eccezione ovviamente parati, spesso potenti come quelli delle TV e mente proporzionale alla distanza con effetto
ti, servono soltanto per l'applicazione delle ten- per quello di filtro C7. RADIO commerciali o private, riteniamo dove- esponenziale, ovvero con variazioni notevoli,
sioni continue di alimentazione ai vari punti cir- Coloro che vorranno modificare la sensibilità roso allungare ulteriormente la nostra analisi, sempre più sensibili nel campo vicino, si può fa-
cuitali, oppure per realizzare le necessarie pola- del dispositivo, onde valutare la presenza di se- facendo riferimento ad una importante caratte- cilmente arguire che, disponendo di un'antenna
rizzazioni. Ciò praticamente significa che qual- gnali a radiofrequenza forti, dovranno collega- ristica delle emissioni elettromagnetiche. Le molto più eccitabile dalla componente magneti-
siasi modello di resistenza può essere utilizzato re, in parallelo con il microamperometro, una quali, come molti lettori sanno, si servono di ca, che non da quella elettrica, questa potrà ca-
nella realizzazione del cercaspie, anche quelle resistenza da 3.300 ohm due componenti, strettamente legati fra loro, ptare, assai più agevolmente, le emissioni vicine
spiralate. L'interrutore generale Sl può essere vantaggio- che prendono i nomi di COMPONENTE MA- e malamente quelle lontane.
Il transistor MFl, rappresentato dal modello samente sostituito con un pulsante di tipo nor- GNETICA e COMPONENTE ELETTRICA e Concludendo, sulle distanze vicine, il segnale è
BF 960, è di tipo MOS, capace di operare, con malmente aperto, per non incorrere nell'errore la cui azione si può soltanto spiegare ammet- in ogni caso più intenso rispetto a quelle lonta-
eccellenti prestazioni, su frequenze elevatissi- di dimenticare il circuito acceso e scaricare la tendo la presenza, contemporanea e interdipen- ne, anche quando l'emittente che opera in pros-
me, dell'ordine di 1 GHz. Il solo suo neo è pila di alimentazione quando il cercaspie non dente, di un CAMPO MAGNETICO e un simità della ricevente è caratterizzata da una
quello di opporre un leggero carico capacitivo viene utilizzato. CAMPO ELETTRICO. potenza di pochi milliwatt, mentre quella più
al circuito che fornisce il segnale. Ma questa è È risaputo che l'intensità relativa dei due campi lontana possiede una potenza di migliaia di
una condizione particolarmente favorevole nel ora citati non è costante, dipendendo da ciò che watt.
circuito di figura 1. EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE viene definito come impedenza caratteristica
Ai lettori meno giovani ricordiamo che il transi- del campo, la quale varia, ad esempio, con la
stor MFl funziona in modo analogo a quello Giunti a questo punto· della nostra esposizione distanza della sorgente di segnali RF. Ma nella L'ANTENNA A "SPIRA"
dei gloriosi tetrodi, vale a dire delle vecchie val- teorica, dovremmo ora descrivere il montaggio regione denominata "Campo Vicino", quella in
vole elettroniche a quattro elettrodi, con la dif- del dispositivo. Tuttavia, a beneficio di coloro cui la distanza è inferiore alla lunghezza d'onda Fatte queste premesse di natura elettrologica,
dei segnali, l'impedenza è tale da esaltare la possiamo ora affermare che una spira di piccolo
600 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 60 l
Cercaspie Cercaspie

spie, conviene realizzare tutte le tre sonde, at- semiconduttori rimane inserito in appositi fori
Fig. 6 - Il diametro ottimale "d" della bobina-antenna
tribuendo a queste il carattere dell'intercambia- precedentemente praticati nella basetta-sup-
è quello di 15 cm, necessario per ricevere la gamma bilità. porto.
d di frequenze di 120 MHz + 90 MHz. Il filo è di rame Le tre antenne si identificano con tre cerchi se- La piedinatura di MFl e di TRl è immediata-
rigido, del diametro di 1 mm ricoperto con materiale parati, di diametro 100 mm - 150 mm - 200 mm, mente deducibile dai disegni pubblicati in figura
isolante.
cui corrispondono tre diverse gamme di fre- 4, nella quale le due frecce segnalano la posi-
quenza di lavoro, come segnalato nell'apposita zione degli elementi guida.
tabella. Una volta approntato il modulo elettronico di
DATI COSTRUTTIVI DI L1 figura 2 e preparati gli altri componenti neces-
diametro è nettamente più sensibile al flusso ra è perpendicolare alla direzione che individua sari per la composizione finale del cercaspie, si
del campo magnetico concatenato, anziché a l'emittente. Gamma di ricezione d (diametro cerchio) provvederà alla realizzazione del contenitore
quello elettrico. E tale caratteristica può essere La direzionalità è utile per localizzare la radio- metallico, che è di forma parallelepipeda e che
150 MHz + 120 MHz 100mm presenta queste dimensioni:
accentuata schermando il filo conduttore della trasmittente, sia avvicinandosi nella direzione di 120MHz + 90MHz
spira mediante rame od ottone connesso a ter- grande intensità, sia effettuando delle vere e 150 mm
90MHz + 60MHz 200 mm Lunghezza = 14 cm
ra. Perché lo schermo di rame e quello di otto- proprie triangolazioni. In pratica, conviene ef-
ne sono "trasparenti" ai campi magnetici ed fettuare molte misure da posti diversi e segna- Larghezza = 7 cm
La seconda solÙzione, fra le tre menzionate, Altezza = 4 cm
"opachi" per quelli elettrici. re, su un foglio di carta, la direzione di maggio-
Basandosi sui principi fin qui menzionati, fun- qualora si voglia realizzare una sola bobina Ll,
re intensità dei segnali, per orientare poi le ri-
zionano tutte le sonde per campi magnetici, deve considerarsi la preferita. Per essa, tenuto In esso gli elementi vanno fissati nel modo indi-
cerche verso il punto sul quale convergono le li-
conto dei due tratti di filo orizzontali e paralleli, cato in figura 5, avendo cura di mantenere sol-
adottate per rivelare la presenza di sorgenti di nee successivamente tracciate.
collegati con la spina RCA, occorre meno di un levato dal metallo di almeno un centimetro il
disturbi a radiofrequenza, quando si agisce vici- Può essere necessario, a volte, operare al buio,
metro di conduttore di rame del diametro di 1 modulo elettronico, onde evitare falsi o distrut-
no a queste. E tali sonde vengono chiamate, ovvero senza poter controllare il comportamen-
mm, dato che la sola circonferenza misura 31,4 tivi contatti. Per l'esecuzione di tale operazione
con termine anglosassone, Sniffer, letteralmen- to del microamperometro. In questi casi basta + 62,8 cm.
te: annusatori. Un nome, cioè, che interpreta una cuffia, ad alta sensibilità ed elevata impe- è sufficiente l'interposizione di soli due distan-
La spina RCA, che rende intercambiabile la bo- ziali, applicati in prossimità del bocchettone
bene la loro funzione. denza, in parallelo allo strumento analogico, ed bina Ll, va infilata, in sede di impiego del cer-
La nostra antenna a "spira", riprodotta in figu- ascoltare i segnali captati. d'antenna, giacché il lato opposto del modulo è
ra 6, è di tipo direzionale ed offre all'ingresso caspie, in una corrispondente boccola RCA fissata tenuto fermo e sollevato dai conduttori di rame
L'impedenza della cuffia deve aggirarsi intorno
sulla parte più alta del contenitore metallico. rigido, che raggiungono l'interruttore Sl ed il
del circuito di figura 1, il massimo segnale, sol- ad alcune migliaia di ohm.
tanto quando viene attraversata dalla maggiore Prima di elencare i dati costruttivi dell'antenna capocorda positivo del microamperometro.
quantità di flusso magnetico proveniente dalla a "spira", facciamo presente che il cercaspie, Sulla parte frontale del contenitore metallico
MONTAGGIO DEL CERCASPIE appaiono due soli elementi: la scala dello stru-
sorgente di segnali a radiofrequenza, come se- per la sua concezione circuitale e, in particola-
gnalato in figura 7. Pertanto, il massimo segnale re, per il tipo di antenna adottata, può essere mento analogico e l'interruttore S1 che, come è
Le foto riportate sulle prime pagine del presen- stato suggerito in precedenza, conviene sostitui-
è disponibile quando il piano in cui giace la spi- utilizzato per localizzare sorgenti di disturbi
te articolo e i due schemi pratici delle figure 2 e re con un pulsante di tipo normalmente aperto,
molesti a radiofrequenza, che impediscono il
5, interpretano abbondantemente il sistema co- per evitare di lasciare acceso il circuito quando
corretto ascolto delle emissioni RADIO-TV ed
struttivo del dispositivo elettronico. il cercaspie non viene utilizzato.
il preciso funzionamento delle apparecchiature
Gli elementi principali, che formano l'apparec-
elettroniche sensibili a tali disturbi. Possiamo
chio, sono: il modulo elettronico, il microampe-
MAX. quindi ritenere che questo piccolo apparecchio
rometro, la pila, il contenitore metallico e l'an-

l
troverà largo impiego, soprattutto ricordando
tenna.
che stiamo vivendo un periodo di tempo in cui
Il modulo elettronico deve essere realizzato su
si stanno promuovendo severe norme di repres-
basetta di materiale isolante, delle dimensioni
sione contro gli inquinatori dell'etere e a tutela
degli utenti delle affollatissime gamme radiofo- di 5,3 cm x 6,2 cm recante, su una delle due fac-
min. ~ ce, il circuito stampato riportato in grandezza
niche e televisive.

l
naturale in figura 3.
Tutti i componenti vanno inseriti con i loro ter-
DATI COSTRUfflVI DI L 1 minali, attraverso gli appositi fori, sulla parte
della basetta opposta a quella in cui sono pre-
MAX. senti le piste di rame. Fanno invece eccezione i
L'antenna-sonda va realizzata nel modo indica-
to in figura 6, servendosi di filo di rame rigido, due semiconduttori MFl e TRl, i cui elettrodi
Fig. 7 - La ricettività dell'antenna-sonda diventa del diametro di 1 mm ricoperto di isolante. debbono essere saldati direttamente sulle corri-
massima quando il piano in cui questa giace rimane Il cerchio può essere realizzato con tre diametri spondenti linee del circuito stampato, come in-
perpendicolare al flusso magnetico proveniente dal- dicato, mediante linee tratteggiate, nello sche-
la sorgente di segnali a radiofrequenza. L'antenna, diversi, in corrispondenza di tre gamme di fre-
quindi, è sensibilmente direttiva. quenze, ma per rendere più completo il cerca- ma costruttivo di figura 2. Il corpo di questi due

602 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 603.


Miniorgano

MINIOR NO sorbimento di corrente, così da consentire un PROGETTO DEL MINIORGANO


impiego facile e prolungato del miniorgano. Ma
Riprendiamo, in queste pagine, quel filone elet- giacché la costruzione di uno strumento vero e c'è di più. La qualità dei suoni è stata elevata a Le linee tratteggiate, che delimitano parte del
tromusicale cui, più volte nel passato, è stato proprio, degno di tal nome, simile a quelli at- dei livelli certamente superiori a quelli dei co- circuito elettrico del miniorgano elettronico
dato spazio e al quale i lettori hanno sponta- tualmente reperibili in commercio, non può es- muni organetti tascabili, nei quali si utilizzano i pubblicato in figura 1, informano il lettore che
neamente attribuito il loro profondo gradimen- sere realizzato da chi si esercita in questa disci- trasduttori acustici piezoelettrici, perché in que- tutta quella parte dello schema deve essere
to. Ancora una volta, quindi, ci rivolgiamo al plina per divertimento e passione e cerca di evi- sto strumento si fa uso di un altoparlante ma- composta su una basetta supporto con circuito
mondo dei principianti, suggerendo la costru- tare i grossi ostacoli di natura. economica e pra- gnetodinamico che, se accoppiato ad una fun- stampato, che rappresenta il modulo elettronico
zione di quello che può definirsi lo strumento tica, pur cercando di assimilare quei principi zionale cassetta acustica di legno, può erogare dello strumento musicale. Dunque, il trasdutto-
elettronico per eccellenza, ovvero l'organo. An- fondamentali su cui si basa il funzionamento suoni altamente musicali. re acustico, ossia l'altoparlante magnetodinami-
zi, il miniorgano con sole sette note o poco più, degli strumenti più complessi.
Non potendo essere utilizzato per una vera e
completa esecuzione musicale, il nostro minior-
gano potrà ugualmente servire per l'accompa-
gnamento di allegre ballate, canti corali ed ese-
L'emissione di suoni cuzioni di facili motivetti di musica leggera. Per
attraverso un altoparlante dirla con espressione musicale, questo minusco- Otto tasti per altrettante note musicali successive.
lo strumento riproduce la sola successione dei
magnetodinamico, inserito in suoni nel tempo, cioè la melodia o, come dico-
una cassa acustica no altri, il "canto". Perché disponendo di un so-
Consente l'emissione delle sole espressioni melodiche.
appositamente concepita, lo stadio oscillatore, come avremo modo di ve-
dere più avanti, durante l'analisi teorica del
conferisce al miniorgano il progetto, si è costretti a suonare una sola nota
carattere di uno strumento per volta. Gli accordi, dunque, sono proibiti con Può fungere da base di partenza per la composizione di
la più assoluta negazione dell'armonia.
musicale di qualità. Uno sforzo progettuale è stato compiuto dai circuiti più complessi.
nostri tecnici per alimentare il circuito a pila e
minimizzare, nella minore misura possibile, l'as-

604 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 605


Miniorgano
Miniorgano

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Fig. 1- Schema teorico del miniorgano. Le linee tratteggiate racchiudono la parte circuitale
che deve essere cablata su una basetta supporto con circuito stampato. Per conferire allo
strumento una buona musicalità, si consiglia di inserire l'altoparlante AP dentro una piccola
ma funzionale cassa acustica.

-----COMPONENTI------
Condensatori R12 = 33.000 ohm - 1/4 W
C1 = 10.000 pF R13 = 47.000 ohm - (trimmer)
C2 = 100.000 pF R14 = 47.000 ohm - (trimmer)
C3 = 100 F- 16 VI (elettrolitico) R15 = 47.000 ohm - (trimmer)
R16 = 22.000 ohm - (trimmer)
R17 = 22.000 ohm - (trimmer)
Resistenze R18 = 22.000 ohm - (trimmer)
R1 = 1 megaohm - 1/4 W R19 = 22.000 ohm - (trimmer)
R2 = 4,7 megaohm - 1/4 W R20 = 22.000 ohm - (trimmer)
R3 = 33.000 ohm - 1/4 W
R4 = 680 ohm - 1/4 W
Varie
R5 = 150.000 ohm - 1/4 W
R6 = 120.000 ohm - 1/4 W IC1 = 4011
R7 = 68.000 ohm - 1/4 W TR1 = 2N1711
R8 = 56.000 ohm - 1/4 W AP = altoparlante (8 ohm - 0,3 W)
R9 = 47.000 ohm - 1/4 W P1 - P2 ... P8 = pulsanti (n.a.)
R10 = 47.000 ohm - 1/4 W S1 = interrutt.
R11 = 33.000 ohm - 1/4 W ALIM = 4,5 Vcc

606 Elettronica Pratica


Elettronica Pratica 607
Miniorgano
Miniorgano

Vdd
riferim.
\\
o
\ o
1-14
2 13
12

4.
5 11
10
6 9
7 8

Vss

+- 0O 0O OO

Fig. 3 - Il circuito stampato, qui riprodotto in scala unitaria, ossia in grandezza naturale, de-
Fig. 4 - Lo schema a sinistra interpreta la corrispondenza fra le quattro funzioni NAND del-
l'integrato 4011 e i quattordici piedini del componente. Sulla destra si nota la parte superio-
re dell'integrato, con gli elementi di riferimento alla posizione del piedino 1 segnalati dalle
ve essere composto su una delle due facce di una basetta supporto delle dimensioni di 13,5 due piccole frecce.
cmx 6 cm.

I segnali, generati uno per volta dalla sezione svantaggio di modificare leggermente il timbro provvede a caricare e scaricare il condensatore
co AP, l'alimentatore a 4,5 V, che può identifi- originale, si può sostituire la resistenza R4, da C con la tensione presente sul terminale 4 della
carsi con una comune pila piatta e l'interruttore oscillatrice, tramite la pressione di uno degli ot-
to pulsanti P1- P2.. P8, che inseriscono le resi- 680 ohm, con altra del valore di 6.800 ohm ed sezione "b", che è sfasata di 180° rispetto a
S 1 sono tutti elementi che rimangono separati aggiungendo, in parallelo a questa, un conden- quella rilevabile sull'uscita della sezione "c",
dal modulo. stenze necessarie a riprodurre le note musicali,
vengono applicati agli ingressi delle due sezioni satore da 220.000 pF. ossia sul terminale 10 dell'integrato CMOS. E
I semiconduttori, adottati nel progetto di figura ciò grazie all'inversione di fase operata dalla se-
1, sono riconoscibili nell'integrato ICl e nel amplificatrici "a" e "d" di ICl, che erogano la
corrente sufficiente a pilotare la base del transi- zione "b", che svolge la funzione di inverter.
transistor TRl. Per il primo si è fatto uso di un PARTICOLARI DELL'OSCILLATORE Tuttavia, tenuto conto che pure la sezione "c"
modello 4011, che è un integrato di tipo CMOS, stor amplificatore TRl (2N1711). Perché queste
due sezioni amplificano il segnale in corrente esercita un processo di inversione sul segnale, è
per il secondo si è adottato il comunissimo Il circuito riportato in figura 5 costituisce un'e- ovvio dedurre che tra i due segnali, quello pre-
2N1711. ed isolano lo stadio oscillatore, conferendo
inoltre, al segnale proveniente dalla sezione strapolazione dal circuito originale completo di sente sul piedino 4 e l'altro uscente dal termi-
Il CMOS 4011 è un quadruplo NAND, le cui figura l. In esso è riportata la sola sezione oscil- nale 10 dell'integrato, esiste una totale compati-
due prime sezioni "b" e "c" compongono un "c", una maggiore squadratura, ossia arricchen-
dolo ancor più di frequenze armoniche e ren- latrice di ICl, rappresentata dalle due funzioni bilità. A questo punto, peraltro, si può osserva-
oscillatore ad onda quadra, quello che genera la NAND "b" e "c". Con Ra si designa quella re- re che la tensione, esistente sul tratto circuitale
frequenza che stabilisce l'altezza della nota mu- dendolo, in definitiva, più musicale.
Il transistor TR1, che è collegato nella classica sistenza che nel progetto del miniorgano è se- di collegamento fra il condensatore C e la resi-
sicale. Il timbro del suono, invece, è stabilito gnalata con Rl. La Rb invece assomma un sin- stenza Rb, va a raggiungere direttamente l'in-
dalla forma d'onda del segnale e dalle successi- configurazione con uscita di emittore, allo sco-
po di adattare l'impedenza dei segnali amplifi- golo gruppo di tre resistenze inserite nel circui- gresso della sezione "b", dato che questo è ca-
ve alterazioni di questo. to quando si preme un tasto. Per esempio, pre- ratterizzato da un elevato valore di impedenza.
Per coloro che ancora non lo sapessero, ricor- cati con quella dell'altoparlante AP, che vale 8
ohm, amplifica. ulteriormente la corrente, pro- mendo Pl, Rb = R3 + R5 + R13. Ma così non è, perché negli integrati CMOS so-
diamo che il timbro musicale costituisce uno Il condensatore C identifica il componente Cl no presenti dei diodi di clamp, che limitano l'e-
degli elementi che contraddistinguono il suono veniente dalla sezione amplificatrice di ICl,
nella misura di "beta" volte circa, permettendo collegato fra Rl e la sezione amplificatrice di scursione della tensione in questo punto sulla
di urto strumento da quello di un altro. Nella ICl nel circuito di figura 1. Ebbene, il circuito grandezza di quella di alimentazione, aumenta-
voce umana differenzia una persona dall'altra. quindi il pilotaggio del piccolo altoparlante ma-
gnetodinamico, che deve essere di buona quali- di figura 5, come è facile arguire, rappresenta lo ta di 0,5 V. Dunque, questi diodi, contenuti in-
Concludendo, l'oscillatore ad onda quadra, per schema di principio dell'oscillatore, sul quale ternamente al semiconduttore, sono necessari
generare le sette note musicali che compongo- tà e grande efficienza.
Il consumo di corrente del circuito di figura 1, ora amplieremo le poche nozioni in precedenza per proteggere l'integrato dagli impulsi di ten-
no un'ottava, deve oscillare con sette valori di- citate durante l'esame del progetto del minior- sione accidentali che, altrimenti, lo distrugge-
versi di frequenza, ma di ciò parleremo detta- quando nessun tasto viene premuto, ma con
l'interruttore S1 chiuso, si aggira intorno ad gano. rebbero. Essi, tuttavia, taglierebbero i picchi del
gliatamente più avanti, con riferimento ad uno Diciamo subito che la sezione "c" svolge il ruo- segnale presente fra Ra ed Rb, facendo dipen-
schemino extrapolato dal progetto originale. 1 : 2 A. Con un pulsante schiacciato, l'assorbi-
mento di corrente sale a 100 A circa. lo principale fra le due che compongono l'oscil- dere, dalla tensione di alimentazione, la fre-
Per ora continuiamo con la descrizione som- latore di figura 5. Essa, tramite la resistenza Rb, quenza di oscillazione e, in definitiva, l'accorda-
maria del circuito di figura l. Per limitare il consumo di energia, ma con lo
Elettronica Pratica 609
608 Elettronica Pratica
Miniorgano Miniorgano

Ra e praticamente il miniorgano. Il cui circuito va


principalmente cablato su una basetta di mate-
loro che sono naturalmente dotati in questo quenza: 277 Hz - 310,5 Hz- 370 Hz- 414,9 Hz.
senso, ma che richiede l'impiégo di un oscillo- Basta infatti aggiungere al circuito originale al-
riale isolante, bachelite o vetronite, di forma scopio o di un frequenzimetro da tutti gli altri. trettanti pulsanti ed altrettante coppie di resi-
rettangolare, delle dimensioni di 13,5 cm x 6 In ogni caso, premendo il pulsante P8, la nota stenze per raggiungere lo scopo.
Rb cm. emessa dall'altoparlante deve essere uguale a Per suonare contemporaneamente più note si
Su una delle due facce della basetta supporto si quella ottenuta pigiando P1, ma con valore deve usare un oscillatore per ogni nota della
use. riporta il disegno del circuito stampato, il cui doppio di frequenza. E siccome queste due no-
b schema a grandezza naturale è presentato in fi- te sono esattamente due "do", la corrisponden-
gura 3. te taratura di R20 ed R13 può essere fatta col
Tutti i componenti necessari per la costruzione metodo di confronto con uguale nota del piano-
dello strumento musicale sono di tipo assoluta- forte, della fisarmonica o di altro strumento a
rrn'
2A)
mente normale e sono pure di facile reperibilità
commerciale. Fa eccezione il solo condensatore
Cl, la cui tolleranza dev'essere alquanto ristret-
musicale, senza ricorrere all'uso di strumenti
elettronici, che non tutti posseggono.
Un ulteriore sistema di accordatura degli otto [
ta. Non si possono quindi utilizzare quei con- trimmer, può essere quello per confronto con il
VlJ1J densatori ceramici da 10.000 pF con tolleranze
di ± 40%, perché impedirebbero una precisa
suono emesso da uno di quei fischietti, venduti
nei negozi di musica, che vanno sotto il nome di
u= ab
taratura di alcune note della scala musicale "corista".
compresa nell'ottava che, partendo da un "do", Soltanto per coloro che volessero effettuare la
Fig. 5 - Su questo schema circuitale, estrapolato da raggiunge il "do" successivo. E consigliabile,
quello del progetto completo del miniorgano, vengo- taratura del miniorgano mediante il frequenzi-
no interpretate net testo te funzioni elettroniche dette
quindi, acquistare per Cl un condensatore di metro, riportiamo, qui di seguito, i valori delle a b u
due sezioni NAND oscillatrici, quelle che pratica- ottima qualità e preciso valore capacitivo. frequenze dei suoni emessi in corrispondenza
mente generano le frequenze dette note musicali. Per quanto riguarda gli otto pulsanti P1- P2 ... delle otto note musicali:
l l o
P8, questi vanno scelti fra i modelli di tipo nor-
malmente aperto e sicuramente adatti alla fun-
l o l
Pl = DO = 261,6 Hz
zione di tasti musicali, ossia manovrabili con P2 = RE = 293,7 Hz o o l
leggere pressioni delle dita. P3 = MI = 329,6 Hz
L'altoparlante, con impedenza di 8 ohm deve P4 = FA = 349,2 Hz
o l l
tura dello strumento. Per impedire tutto ciò, si
inserisce una resistenza Ra, di valore ohmmico
essere caratterizzato da una potenza massima
di 0,5 W. Ma questo modello può essere sosti-
P5 = SOL = 392 Hz
superiore a quello di Rb, con lo scopo di limita-
P6 = LA = 440 Hz
tuito con altro da 16 ohm di impedenza e 1 W P7 = SI = 493,9 Hz Fig. 6 - In alto è presentato il simbolo elettrico di una
re gli effetti dei diodi e quindi rendere le oscil-
lazioni praticamente indipendenti dalla tensio-
di potenza. Con altoparlanti molto induttivi è
necessario inserire, fra i terminali 2 e 3 del pro-
P8 = DO = 523,3 Hz funzione NAND, con i terminali di entrata (a-b) e di
uscita (u). In basso la tabella detta verità del NAND.
ne di alimentazione. getto, un diodo di tipo 1N4148, con il catodo Per ottenere i valori esatti di frequenze ora
Il ciclo di oscillazione del circuito di figura 1 applicato sul punto circuitale 2. elencati, anche le resistenze, collegate in serie
coincide con la costante di tempo stabilita da: Il transistor TRl, per il quale si impiega il mo- con i trimmer, debbono essere di elevata preci-
dello 2N1711, deve essere dotato di un piccolo sione, al 2% o, meglio, a11'1%.
RbxC elemento radiatore di alluminio soltanto preve-
dendo degli usi assai gravosi del miniorgano, al- scala dodecafonica, senza peraltro penalizzare il
ovvero, ricorrendo ancora una volta all'esempio lo scopo di favorire la dispersione del calore ge- consumo della pila, essendo minimo il necessa-
per il quale viene premuto il tasto del pulsante CONSIDERAZIONI FINALI
nerato dal semiconduttore. rio assorbimento di corrente. Ma un tale am-
Pl, da: Gli otto trimmer R13-R14- R15- R16-R17- Per coloro che volessero sviluppare le caratteri- pliamento circuitale del miniorgano aumenta i
R18- R19 - R20, da noi adottati nella costru- stiche musicali del miniorgano, ricordiamo che costi di realizzazione e soprattutto la complessi-
(R3 + R5 + R13) x CI zione del prototipo di miniorgano, sono di tipo tà del progetto, che non si addice di certo ai let-
alle note fondamentali si possono facilmente
ad inserimento verticale e con regolazione ma- aggiungere le cinque seminate che completano tori principianti. Infine, per realizzare più otta-
Esprimendo il valore di Cl in nanofarad, quello nuale mediante rotellina di plastica. Ma questi ve, si debbono costruire altri circuiti oscillatori,
delle resistenze in migliaia di ohm, il tempo ri- l'ottava:
possono essere indifferentemente sostituiti con con frequenze multiple di quelle già segnalate,
mane calcolato in microsecondi. altri modelli, per esempio, per raggiungere la dividendo il valore capacitivo del condensatore
DO diesis
perfetta taratura di tutte le note, con quelli RE diesis Cl per il numero degli oscillatori impiegati. La
MONTAGGIO DEL. MINIORGANO multigiri a dieci o venti giri. FA diesis somma dei segnali viene fatta poi sulla base del
A montaggio ultimato, dopo aver introdotto SOL diesis transistor TRl, onde evitare ogni tipo di in-
La foto di apertura del presente articolo ed il l'altoparlante AP in una opportuna cassa acusti- LA diesis fluenza fra i vari stadi. Ma questo è un argo-
piano costruttivo pubblicato in figura 2 sono gli ca, si provvede alla taratura delle otto note mu- mento che può riguardare soltanto gli appassio-
elementi che consentono al lettore di realizzare sicali. Che può essere fatta ad orecchio, da co- alle quali corrispondono i seguenti valori di fre- nati di elettronica molto esperti.
610 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 61l
Memorizzatore di microinterruzioni di rete

MEMORI i ZATORE
DI MICROINTERRUZIONI
DI RETE
La funzione di questo dispositivo elettronico, fi-
nora inedito sulla rivista, consiste nel memoriz- della tensione elettrica, che il servizio pubblico
zare qualsiasi interruzione dell'erogazione del- invia nelle nostre case, negli uffici e nelle fab-
l'energia elettrica di rete, anche quelle normal- briche? La risposta a tale domanda è immedia-
mente impercettibili, di piccolissima durata e di
segnalarle, eventualmente, attraverso una infor-
ta: a tutti, indistintamente, come avremo modo Protegge sveglie, orologi,
di dire qui di seguito, attraverso una successio-
mazione acustica o una segnalazione ottica. Ma ne di esempi pratici. frigoriferi, antifurti e persona!
a chi può servire un memorizzatore di pause Se una radiosveglia, sprovvista di pile tampone, computer dalle sospensioni
oppure un orologio con motorino passo passo, di alimentazione .
sono alimentati dalla sola rete che, di quando in
quando, per motivi tecnici, di lavori lungo le li-
nee o meteorologici, subisce delle interruzioni,
questi non sono più strumenti affidabili. Perché
Con la memorizzazione

con la prima si corre il rischio di essere svegliati
degli arresti, anche minimi, nel bel mezzo della notte, con il secondo si per-
de un appuntamento di grande rilievo, quasi
della corrente elettrica di che entrambi fossero impazziti. La massaia, poi,
rete, questo semplice ed diviene protagonista di grossi guai, quando i
economico dispositivo può suoi apparati congelatori rimangono senza cor-
rente per ore ed ore senza mai accorgersene.
interessare tutti i lettori, chi Ma le conseguenze più gravi dei vuoti di ener- Una semplice segnalazione,
vuol controllare il gia elettrica ricadono sicuramente sugli impianti ottica od acustica, può
comportamento di apparati di allarme e di antifurto, in maggior misura
quando questi sono di origine dolosa. Eppure, scongiurare il pericolo di
elettronici, i modellisti e i tutti gli inconvenienti fin qui menzionati, a me- danni ingenti.
programmatori informatici. no che le apparecchiature non siano già dotate
di appositi sistemi protettori, possono essere
eliminati mantenendo la tensione di rete co-
612 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 613
Memorizzatore di microinterruzioni di rete Memorizzatore di microinterruzioni di rete

·-·-·-·-·-·-·-·-· -·-·-·-·-·-·-·-·-·-,

i(/ Fig. 2 - Piano costruttivo del progetto di memorizzatore di sospensioni di erogazione dell'e-
nergia elettrica. Il pulsante P1, che serve soltanto per simulare l'interruzione della tensione
di alimentazione e, quindi, per collaudare il dispositivo o controllarne il corretto funziona-
et
__ I mento, è di tipo sempre chiuso.

RETE

Fig. 1- Progetto del memorizzatore di microinterruzioni della tensione di rete. Le linee trat-
teggiate racchiudono la sezione circuitale composta interamente su basetta supporto con
circuito stampato e rappresentativa del modulo elettronico del dispositivo. Il pulsante P2, di SOLUZIONI AFFIDABILI sovratensioni ed ulteriori blocchi di erogazione
tipo sempre aperto, serve per avviare o ripristinare il funzionamento dell'apparecchio. dell'energia, in rapida successione, che facil-
Assai spesso, le brevi interruzioni della tensione mente conducono alla distruzione degli appa-
di alimentazione e, in particolare, quelle attri- recchi maggiormente esposti. E ciò può anche
COMPONENTI---- buibile a cortocircuiti presso gli impianti elettri-
ci vicini, possono divenire causa di pericolose
essere provocato, durante le manifestazioni
temporalesche, dalle scariche elettriche ad altis-
Condensatori D2 = 1N4004 (diodo al silicio)
C1 = 470F- 16VI (elettrolitico) DLV = diodo led verde
C2 = 470 F - 16 VI (elettrolitico) P1 = pulsante (normai. chiuso)
P2 = pulsante (normai. aperto)
RL = relè (24 Vcc - 800 + 1.200 ohm)
Varie T1 = trasf. (220 Vca - 9 Vca - 3 W)
D1 = 1N4004 (diodo al silicio)

stantemente sotto controllo con il memorizzato- surdi o, peggio, equivoci, soltanto a causa di
re ed avvisatore presentato in questa sede, che una microinterruzione di alimentazione non ri-
è di facile realizzazione e molto economico. levata tempestivamente. Infatti, non sempre i
Non come accade per quei sofisticati accessori calcolatori godono di opportune protezioni,
dei Persona! Computer, che vengono a costare certamente mai quelli di tipo economico, sprov-
assai più del Computer stesso e che spesso ob- visti di ogni garanzia, i quali, in occasione di
bligano gli operatori a farne a meno e a lancia- transitori di assenze di tensione, pur non provo- Fig. 3 - Disegno In grandezza naturale del circuito stampato da riprodurre su una delle due
re un lungo programma, che richiede molte ore cando l'arresto delle operazioni, possono pro- facce di una basetta supporto isolante, di forma rettangolare, delle dimensioni di 9,5 cmx 4 cm.
di elaborazione, per arrivare poi a risultati as- durre elaborazioni errate.

614 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 615


Memorizzatore di microinterruzioni di rete Memorizzatore di microinterruzioni di rete

sima tensione che colpiscono le linee di condu-


zione dell'energia. In entrambi i casi è consi- V
gliabile disinserire dal circuito di rete, subito
dopo la prima segnalazione di interruzione di
. > 18000
corrente, tutte le apparecchiature, per rialimen-
tarle soltanto dopo che la situazione elettrica è 2

.I
rientrata nella normalità. Naturalmente, per
operare in tal senso, si deve disporre di un ap-
parecchio che si accorga dell'avvenimento, che

I. eventualmente informi gli operatori o, addirit-


tura, disinserisca i vari apparati dal sistema di
alimentazione.
Flg. 6-In questo diagramma, sul cui asse orizzonta-
le sono computati i tempi e in quello verticale i valori

I A volte, prima di intervenire nel modo ora indi- delle tensioni, vengono segnalate le posizioni dei
voltaggi di aggancio del relè (1), di lavoro nominale

-u
• cato, può essere necessario controllare se l'in-
terruzione dell'alimentazione sia veramente
(2) e di sganciamento (3).
T
-. provocata dalla rete dei servizi pubblici, oppure
da un difetto radicato nelle apparecchiature in
funzione. Sulle quali vanno indirizzati i maggio-
ri sospetti, quando i vuoti di tensione non sono
più sporadici, ma alquanto frequenti e sollecita-
Fig. 4- Esempio di sistema utilizzatore con segnala- no l'operatore ad installare un alimentatore di gnimento del led DLV. Sui terminali d'uscita, se a Tl si richiede la potenza necessaria per ali-
tore ottico (DLR), ossia tramite un led rosso, da col- emergenza o a riparare il dispositivo guasto. In ora, è presente la tensione continua di 24 Vcc, mentare, sui terminali d'uscita U-U, un carico
legare sulle uscite del memorizzatore di microinter-
ruzioni di rete. ogni caso, senza ricorrere ai costosi strumenti di certamente in grado di accendere una lampada di una certa importanza, il dimensionamento
monitoraggio della rete, spesso impiegati per fi- di allarme memorizzato o di attivare un buzzer del componente deve essere computato in ordi-
ni statistici da importanti enti di ricerca, a tutti i che rimane in funzione finché non si interviene ne ai diversi assorbimenti di corrente. Ma per
nostri lettori consigliamo di impiegare questo nuovamente sul pulsante P2, onde ripristinare il un diodo led rosso, segnalatore e memorizzato-
semplice apparecchio, di immediata realizzazio- normale comportamento dell'apparecchio. re dell'avvenuta interruzione dell'energia elet-
ne tramite pochi componenti elettronici e certa- Nella prima parte del circuito elettrico di figura trica sulla rete, il trasformatore per campanelli
mente affidabile nei suoi responsi, proprio per 1, è presente un secondo pulsante, che abbiamo è sufficiente. Così come lo è per alimentare un
I la sobrietà circuitale, che rappresenta l'elemen-
to chiave dell'attendibilità del memorizzatore di
siglato con Pl ed è di tipo permanentemente
chiuso. Questo componente, per la verità, non
buzzer di tipo attivo, modello MURATA
La tensione alternata di 9 Vca, presente sui ter-
microinterruzioni di rete. riveste un compito essenziale nel funzionamen- minali dell'avvolgimento secondario del trasfor-
to del dispositivo e, volendo, può anche essere matore T1, viene rettificata e raddoppiata dai
eliminato. In pratica, il pulsante Pl evita di due diodi al silicio D1- D2, per la cui presenza
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO staccare la spina dalla rete, quando si vuol con- la tensione a vuoto, in assenza di carico; assume
trollare l'efficienza del dispositivo, oppure, ini- il valore di:
Osservando Io schema teorico di figura 1, il zialmente, dopo aver realizzato il circuito,
principio di funzionamento del dispositivo è quando il lettore principiante deve assimilare il 9 V x 2,8 = 25,2 V
comprensibilissimo. Dopo aver inserito la spina comportamento elettrico del progetto. Perché
in una qualsiasi presa di rete, si preme per un in realtà il pulsante Pl interrompe e ristabilisce, Questo valore di tensione, tuttavia, ha un signi-
attimo il pulsante P2, che è di tipo normalmen- a piacere, la continuità elettrica del sistema di ficato puramente teorico, perché in pratica, con
te aperto, per consentire l'alimentazione del re- alimentazione, simulando le interruzioni dell'e- i 9 Vca, erogati dal secondario di Tl, si otten-
lè RL, i cui contatti 1-3 si chiudono e conti- rogazione dell'energia elettrica. gono, a vuoto, 24 Vcc a valle del duplicatore di
nuano ad alimentare il relè anche dopo aver ab- tensione. Con il carico, invece, ossia con il relè
bandonato il pulsante P2, che riapre il circuito. eccitato, per il quale è consigliabile utilizzare un
Dunque, premendo momentaneamente P2 il ESAME DEL CIRCUITO modello di piccola potenza, da 24 V cc- 1.000
relè si attiva e rimane autoalimentato, mante- ohm, la tensione di 24 Vcc scende a 18 Vcc. E
nendo acceso il diodo led verde DLV. Conse- Il trasformatore di rete Tl riduce la tensione al- poiché il relè RL assorbe una corrente di 16
guentemente, l'uscita circuitale U-U è priva di ternata di 220 Vca a 9 Vca. La sua potenza, mA ed il diodo led verde DLV provoca la cadu-
tensione. Tuttavia, se si verifica anche una mi- qualora il compito attribuitogli sia soltanto ta di 2 V, si conclude affermando che il relè ri-
Fig. 5- Anche un buzzer di tipo attivo può essere quello di alimentare il relè RL, può aggirarsi in-
collegato sulle uscite U-U del dispositivo descritto
crointerruzione della tensione di rete, il relè RL mane agganciato con soli 15 Vcc anziché con 24
nel testo, allo scopo di generare un segnale di allar- rimane privo di alimentazione, provocando l'a- torno ai 3 W : 5 W, con le caratteristiche del Vcc. Le tensioni caratteristiche del relè RL, in-
me acustico continuato. pertura dei contatti di autoalimentazione 1-3, trasformatore per campanelli elettrici, ovvero fatti, assumono tre diversi valori, i seguenti:
la chiusura di quelli indicati con 1-2e lo spe- idoneo al funzionamento continuo. Altrimenti,

616 Elettronico Pratica Elettronica Pratica 6 17


Memorizzatore di microinterruzioni di rete Memorizzatore di microinterruzioni di rete

24 Vcc = tensione nominale di lavoro In figura 3 è riprodotto, in grandezza naturale, formati sull'accaduto. Tuttavia, per rendere più produzione MURATA In questo caso, quindi,
18 Vcc = tensione minima di aggancio lo schema del circuito stampato che si dovrà accentuata la sospensione di erogazione di la segnalazione è di tipo acustico, perché in as-
13 Vcc = tensione di sganciamento comporre su una delle due facce di una basetta energia elettrica, conviene applicare, sull'uscita senza di tensione di rete, ovviamente incidenta-
supporto, di materiale isolante, bachelite o ve- U - U, uno dei due circuiti utilizzatori proposti le e breve, il trasduttore acustico entra in fun-
Il diagramma riportato in figura 6 interpreta la tronite, di forma rettangolare, delle dimensioni con gli schemi delle figure 4 e 5. Il primo dei zione e vi rimane finché non si provvede a pre-
successione nel tempo dei tre valori di tensione: di 9,5 cmx 4 cm. Su questa dapprima si applica- quali è di tipo ottico, il secondo è acustico. mere il pulsante P2.
quella minima di agganciamento (1), quella no- no i componenti più piccoli e, per ultimi, i due Il circuito di figura 4 è composto da una resi- Le due segnalazioni, ora proposte, si verificano
minale (2) e la terza di sganciamento (3). pulsanti Pl - P2, il relè RL ed il trasformatore stenza da 1.800 ohm - 1/4 W, collegata in serie ovviamente quando la rete subisce una sola e
Nel circuito di figura 1, il relè RL vien fatto la- Tl. con un diodo led rosso, il quale si accende e ri- rapida interruzione, oppure una serie di succes-
vorare un poco al di sopra del terzo valore di Prima di inserire i due diodi al silicio D 1 - D2, mane acceso, dopo una sola interruzione sulla sive microinterruzioni, perché quando la so-
tensione, quello di sganciamento di 13 Vcc, con occorre individuare e distinguere gli elettrodi di linea di rete, almeno fino a che non si provvede spensione di erogazione dell'energia elettrica è
lo scopo di ridurre il calore erogato dalla bobi- catodo da quelli di anodo, ricordando che i ca- a ripristinare il funzionamento del dispositivo prolungata, il diodo led DLV rimane spento,
na del componente elettromeccanico. todi si trovano da quella parte del componente premendo il pulsante P2, che interrompe l'ali- ma in questo stesso stato permane anche il led
Concludiamo ricordando che, al momento in in cui, sull'involucro esterno, è riportato un mentazione sui terminali d'uscita U - U, eccita rosso DLR, mentre il buzzer B.A. tace.
cui si preme il pulsante P2, la tensione sui ter- anello guida. Nel diodo led, invece l'elettrodo nuovamente il relè ed accende il led verde Coloro che, in veste di elemento utilizzatore,
minali del relè è di 24 Vcc + 25 Vcc, con la di catodo si trova in corrispondenza di una pic- DLV. volessero collegare sull'uscita U - U una lampa-
quale il componente chiude agevolmente i suoi cola smussatura ricavata sul cerchio di base del L'accensione del led rosso corrisponde in prati- da-spia alimentata a 220 Vca, ossia con la ten-
contatti utili. Ma una volta eccitato il relè, la semiconduttore. ca allo spegnimento di quello verde e funge da sione alternata di rete, dovranno applicare, di-
tensione di mantenimento scende e si stabilizza Anche i due condensatori elettrolitici sono ele- avvisatore ottico. rettamente sui capicorda di uscita, un secondo
su valori attorno ai 17 Vcc -;- 18 Vcc. menti polarizzati, che debbono essere applicati li circuito di figura 5 è composto dal collega- relè, con le caratteristiche di RL, ma dotato di
al circuito in un senso preciso, tenendo conto mento, in serie, di una resistenza da 1.500 ohm contatti mobili in grado di sopportare la tensione
che il reoforo positivo è situato in una posizio- - 1/4 W ed un BUZZER (B.A.) di tipo attivo, di alternata di 220 Vca ed una corrente di 10 A
MONTAGGIO ne contrassegnata con alcune crocette.
Naturalmente, dovendo collegare sui terminali
Il montaggio del memorizzatore di interruzioni d'entrata R - R (rete) i conduttori della tensio-
di rete si esegue tenendo in continua osserva- ne di rete, occorrerà provvedere ad un opportu-
zione la foto di apertura del presente articolo
ed il disegno relativo al piano costruttivo pub-
no isolamento delle parti in causa, che sono
certamente fonte di pericolose scosse o corto-
ECCEZIONALMENTE ETECI
blicato in figura 2. Anche lo schema elettrico di
figura 1, tuttavia, deve essere controllato, ricor-
circuiti.
A montaggio ultimato, si provvederà a collau-
IN VENDITA T
dando che le linee tratteggiate, riportate su
questo, delimitano la sezione da cablare intera-
dare il funzionamento del dispositivo interrom-
pendo l'alimentazione di rete. E questa opera-
A SOLE L. 18.500 'A
mente su una basetta supporto con circuito
stampato. Poi, a montaggio del modulo elettro-
zione può essere eseguita in due modi, disinse-
rendo la spina dalla presa-luce, oppure premen-
7
nico ultimato, si provvederà a saldare a stagno, do per un attimo il pulsante Pl, che è di tipo
sui terminali R - R di entrata, i due conduttori normalmente chiuso e che, come è stato detto
del cavo di alimentazione, sulla cui estremità all'inizio, può anche non essere inserito nel cir-
opposta è applicata la spina. In un secondo cuito, qualora si desideri raggiungere la massi-
tempo, invece, sui capicorda U - U (uscita) si ma economia nella realizzazione del progetto. Coloro che, soltanto recentemente,
potranno collegare gli eventuali circuiti utilizza- Premendo Pl, il relè rimane diseccitato ed il hanno conosciuto ed apprezzato la
tori. Perché volendo, il dispositivo può essere led verde DLV spento. Premendo P2 il funzio- validità didattica di Elettronica Prati-
fatto funzionare nel modo in cui appare lo namento viene avviato per la prima volta o ri- ca, immaginandone la vastità di

,
schema di figura 2, senza pilotare in uscita al- pristinato in occasione di interruzioni dell'ali- .."],lF-i-
,nemee -li
.
le Se
Gsse
"" row u -

programmi tecnico-editoria/i svolti


cun sistema di allarme secondario. Infatti, come mentazione. 65 in passato, potranno ora aggiunge-
è stato detto inizialmente, quando si interrom- ~ re, alla loro iniziale collezione di ri-
pe, anche per un solo attimo, la tensione di re- viste, questa annata proposta in of-
te, il diodo led verde DLV si spegne, segnalan- CIRCUITI UTILIZZATORI uu, ferta speciale a tutti i nuovi lettori.
do l'accaduto. Dunque, senza l'impiego di appa-
rati utilizzatori, dal comportamento del led ver- Già si è detto che il circuito del memorizzatore
de DLV si possono desumere i due seguenti av- di interruzioni della tensione di rete può essere
venimenti: impiegato nel modo come si presenta nel pro- nere.e -e Egee
«-. gggereeez;%.
ç2%2:
@re± essero1
ee

DLV acceso = nessuna interruzione di rete


getto originale di figura 1. Perché accorgendosi
dello spegnimento del diodo led DLV, che me-
mm7?
cc ""2g,}z,pç$%e.
s"%.#.%%%
%: 1.e 3
·neo e9e7
ii'%."%, 2 P»· +
"
"

DLV spento avvenuta interruzione di rete morizza l'awenuta interruzione, si rimane in-

618 Elettronico Pratica Elettronica Pratica 619


Il mondo delle VLF

IL MONDO opportuni convertitori, si riesce attualmente a


salire oltremodo, con le alte ed altissime fre-

DELLEVLF quenze, fino a raggiungere il settore delle mi-


croonde, che si misurano in gigahertz. Ma le
bande a frequenza inferiore a quella delle onde
medie vengono metodicamente trascurate, sia
Sulle gamme delle onde
lunghe e lunghissime si
dall'industria come dal privato costruttore di ri- possono ricevere segnali e
cevitori radio. dati di grandissimo interesse.

ESTENSIONE DI GAMMA

Il nomogramma pubblicato in figura 1, stabili-


sce l'esatta corrispondenza tra i valori delle fre-
quenze, espressi in MHz e KHz e quelli delle

lunghezze d'onda citati in metri, riferiti alle on-
de cortissime, corte, medie, lunghe e lunghissi- Il dilettante ascolta i
me. radiosegnali a bassa
Come si può notare, fra 1,6 MHz e 0,5 MHz
(500 KHz), è compresa la gamma delle onde frequenza dopo averli
medie. Al di sotto della quale si estende quella convertiti sulla gamma delle
delle LF (Low Frequency), onde lunghe o a
bassa frequenza, compresa fra 100 KHz e 500 onde corte.
Mai come oggi le trasmissioni ad onde lunghis- le broadcasting, i radiofari dell'aeronautica e KHz. Ma altri inseriscono tale gamma entro i li-
sime hanno destato tanto interesse tra gli ap- persino quelle telegrafiche e marittime, sulla miti di 30 KHz e 300 KHz.
passionati di elettronica. Perché proprio con .le frequenza internazionale di 500 KHz, quando Poi vengono le onde lunghissime, VLF, la cui
VLF (Very - Low - Frequency), ossia con le lanciano negli spazi un segnale di S.O.S. Eppu- sigla è già stata interpretata all'inizio e che sono
emissioni a frequenza molto bassa, di valore re,questo mondo, così ricco di segnali interes- comprese, generalmente, fra 3 KHz e 30 KHz.
compreso fra i 3.000 Hz e i 30.000 Hz, lavorano santi, rimane ancora e in larga misura scono- Ma quelle inferiori ai 10 KHz, come avremo
le stazioni telescriventi, quelle che irradiano sciuto a molti radioutenti, per il motivo che l'in- modo di dire più avanti, vanno soggette a perdi-
campioni di tempo, carte meteorologiche euro- dustria non ha provveduto finora a programma- te di propagazione tanto elevate da rendere im-
pee e mondiali, telefoto, oltre che, ovviamente, re una produzione in serie di ricevitori econo- praticabili le comunicazioni. Mentre quelle al di
mici, dotati di questa particolare gamma di sopra dei 10 MHz sono in pratica abbondante-
ascolto. Ed anche perché quella delle onde lun- mente impiegate per trasmissioni di dati, ma
ghissime è una gamma densa di emittenti priva- poco usate in fonia, dato che la larghezza di
te, pubbliche e militari che è proibito ascoltare. banda si rivela eccessivamente elevata rispetto
L'esplorazione I normali radioricevitori multigamma e quelli alla frequenza del segnale portante. Come è ri-
dell'interessante mondo delle per radioamatori coprono solitamente le gam- saputo, infatti, per un segnale modulato in am-
me di frequenza che si estendono dalle onde piezza, occorre almeno una banda larga 6 KHz.
onde lunghissime si articola medie a quelle cortissime; soltanto in rari casi Ora, poiché la VLF, ad esempio, è larga soltan-
in due successive puntate. In sono dotati anche delle onde lunghe, mai di to 27 KHz, questa ospiterebbe appena quattro
quella attuale viene percorsa quelle lunghissime. Anzi, mediante l'impiego di canali! Ecco perché è possibile trasmettere sol-
tanto dati sotto forma di codice, come quello
la sola frazione puramente morse con modulazione di tipo CW o teletype a
teorica. Nella successiva, di slittamento di frequenza (frequency-shift). Per-
tanto, si può affermare che le comunicazioni
prossima pubblicazione, con la VLF bene si adattano alla trasmissione
verrà presentato il progetto di segnali campione del tempo cronologico, di
mappe meteorologiche (figura 4), segnali di ra- o o
di un semplice ed diofari, ecc. Soprattutto per le buone caratteri-
economico convertitore da stiche di propagazione sulle lunghe distanze,
onde lunghe ad onde corte. molto stabili di giorno e di notte, prive di feno-
meni di evanescenza e, in sostanza, molto affi-
dabili.

620 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 621


Il mondo delle VLF Il mondo delle VLF

Le apparecchiature elettroniche che operano compiere un percorso pari alla metà della cir- ONDA ATMOSFERICA
-ll

4
30 1O con le onde lunghe sono assai economiche e conferenza terrestre, consentendo collegamenti
d'-
realizzabili ad un basso livello di tecnologia, su base mondiale. Che dipendono poco dalle La propagazione nell'atmosfera di segnali a fre-
e
08
specialmente per quanto riguarda il sistema di condizioni dell'atmosfera e sono stabili al varia- quenza inferiore ai 500 KHz, rimane influenza-
ricezione. Basta infatti scorrere per un momen- re del giorno e della notte, del tempo e dell'at- ta dagli strati ionizzati presenti attorno al no-
f 10- 30 to le prime pagine della storia della radio, per
Lu
tività solare. Ma sono fortemente influenzati stro pianeta, come chiaramente illustrato nelle
1--- ricordare come le iniziali prove di trasmissione, dai disturbi elettrici generati dall'uomo e da figure 2 e 3. Di giorno, infatti, sono presenti gli
Q::
o attraverso lo spazio, venissero effettuate pro- quelli naturali, che si estendono dai fulmini fino strati D - E - Fl - F2. Il primo dei quali (strato
FREQ.
E 3 -it-- 100 prio sulle bande VLF ed LF, con trasmettitori a ai whistlers (fischi) di origine non ancora ben D di figura 2) riflette, come fa uno specchio
IN MHz Lu scintilla, operanti fra i 20 KHz e i 100 KHz, che identificata. con la luce, i segnali VLF, ma assorbe quelli a
consentivano ottimi collegamenti, fra il vecchio La propagazione diviene alquanto efficiente frequenza superiore. Ecco perché di giorno so-

°; '
ed il nuovo continente fin dal lontano 1920. con segnali di frequenza al di sotto dei 10 KHz. no possibili comunicazioni oltre l'orizzonte, per
Oggi, per ricevere le emissioni in onda lunga e Ma in questa regione i disturbi aumentano al via aerea, soltanto in banda VLF.
1,6 ~ 190
lunghissima, ci si serve di apparecchiature ra- punto da costringere gli operatori all'impiego di Di notte lo strato D scompare e rimane quello
Lu dioriceventi ad onde corte, interponendo fra potenze notevoli, certamente superiori ai mega- E, che riflette sia i segnali VLF come gli LF. E
èi queste e l'antenna un convertitore, come quello watt. ciò significa che pure le onde lunghe, di notte,
o: riprodotto in figura 5, che rappresenta un mo-

r1
1---
600 500 Lu dello assai sofisticato e poco economico. Noi
~ tuttavia, dopo aver introdotto il lettore nella
z teoria delle VLF, ci ripromettiamo di presenta-
re, nel prossimo fascicolo di dicembre, un vali-
500 600
FREO.
IN KHz
r 3z
o
dissimo progetto di convertitore dalle onde lun-
ghissime a quelle corte, certamente in grado di
:::onsentire la ricezione di buona parte delle
MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO
400 750 o emittenti elencate nell'apposita tabella. L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
<t periodico. E vuol essere un autentico ferro del
Lu
22
4
::r: !
~
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,

l
30o 1000 ONDA DI SUPERFICIE
o \..') una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
--J
3
--J
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
Per valutare ragionevolmente i vantaggi ed i li- per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
200 1500 miti delle onde lunghe e lunghissime, riteniamo esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
assai importante illustrare al lettore le condizio- mula o le caratteristiche di un componente. E
ni di propagazione di queste nello spazio. rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
100 3000 Che sono essenzialmente tre: appassionati di elettronica, che poco o nulla
I , sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
V)
0g ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
r- Propagazione ad onda di superficie.
zJ
Cl ::t 50 -lJ,--- 6000 tica.
2" - Propagazione ad onda atmosferica. Tra i molti argomenti trattati si possono men-
[ 30110000
3. Propagazione a guida d'onda. zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica - La
tensione e la corrente- La potenza- Le unità
20 15000 Cominciamo quindi con l'interpretazione del
10 30000 primo sistema di propagazione, quello relativo
all'onda di superficie, che si diffonde parallela-
L. 15.500 di misura- I condensatori - I resistori - I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi dei prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
mente al terreno, subendo l'attenuazione che Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
questo provoca in relazione con la frequenza Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante. consentiranno di raggiungere il successo
dell'onda elettromagnetica. posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
Fig. 1 - Le onde radio, che sono di natura elettroma- Con onde a frequenza di 500 KHz circa, si pos- a due colori.
gnetica, vengono classificate in gruppi di valori di sono coprire distanze di 300 + 400 chilometri.
frequenze diverse, oppure in riferimento alla loro
lunghezza d'onda espressa in metri. Su questo
A frequenze più basse, ad esempio attorno ai
schema sono segnalate le precise corrispondenze 100 KHz, si possono raggiungere alcune mi-
tra i due sistemi di valutazione. gliaia di chilometri, mentre con le frequenze eone@tee egy, presse 1 AwuA e PcANTE€.",Zg"g mvento
mente l'importodl L. 15.500 a mezzo vaglia, assegno o cc.p. n. 9'
.
@,,

Indirizzando a: Elettroni-
ancora più basse, a causa dell'insorgere di altri ca Pratica - 20125 Mano - Via zurettl, 52.
fenomeni nel sistema di propagazione, si può

622 Elettronico Pratica Elettronica Pratica 623


Il mondo delle VLF

possono propagarsi per tale via.


MANUALE DEI DIODI
GIORNO
I segnali riflessi dalla ionosfera rimangono in-
fluenzati, oltre che dal giorno e dalla notte, an-
E DEI TRANSISTOR
che da molti fenomeni stagionali e dall'attività
solare. Quelli atmosferici, invece si combinano
L. 14.500
con i segnali di superficie e, a seconda della fa- Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
se, possono rinforzarsi, attenuarsi od annullarsi, con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
in modo particolare sulle frequenze più elevate. caratteristiche di circa 1.200 transistor e
La superficie della terra assorbe le onde lunghe 140 diodi.
e non le riflette, ma consente ad esse di pene- L'opera vuol essere una facile guida, di
trare ad una certa profondità, con grande van- rapida consultazione, nel laboratorio
taggio, ad esempio, per le comunicazioni con i hobbystico, dove rappresenta un ele-
mento integrante del corredo abituale
sommergibili. delle attrezzature.
Lo strato D diventa assorbente per le frequenze
superiori ai 500 KHz ed impedisce quindi le
comunicazioni, sulle grandi distanze e di giorno,
delle onde medie. Ma questo è un fenomeno MANUALE
che quasi tutti i nostri lettori conoscono. DEI
1oDI E DEi TRANSITO"

PROPAGAZIONE A GUIDA D'ONDA


Fig. 2 - La propagazione nell'atmosfera di segnali a frequenza inferiore ai 500 KHz, rimane
influenzata, di giorno, dagli strati ionizzati presenti attorno al nostro pianeta. L'effetto più tipico e maggiormente interessan-
I,@/
te delle VLF è riscontrabile nel sistema di pro-
pagazione a guida d'onda. Che costituisce il +% '
modo più efficiente e sicuro di propagazione
delle onde elettromagnetiche e che viene adot-
tato, ad esempio, nei cavi coassiali e nelle fibre
NOTTE ottiche.
Lo strato D, che dista dalla superficie terrestre
soltanto in misura pari a qualche multiplo della
lunghezza d'onda di un segnale VLF, forma con
questa un condensatore il cui dielettrico è l'aria
e le due armature sono appunto lo strato D e la
terra. Infatti, la misura di 70 chilometri equivale
a due o tre lunghezze d'onda in banda VLF.
Il "condensatore" naturale, ora descritto, rap-
presenta una buona guida d'onda per i segnali Tra i principali argomenti trattati, ricor-
VLF. Dunque, di giorno, quando è presente lo diamo:
strato D, sono possibili collegamenti a livello
mondiale, ma a condizione di impiegare note- Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
voli potenze di trasmissione. Non tanto per ov- duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
varicap - Diodi zener - Transistor -
viare alle perdite di propagazione, che non so- Aspetti strutturali - Amplificazione a
no poi molto elevate, quanto per sovrastare gli transistor - Configurazioni - Piedinature -
immancabili disturbi di varia natura elettrica ed Sigle - Riferimenti guida.
elettromagnetica.
Poiché ogni "condensatore" naturale deve con-
siderarsi come un filtro passa alto, le frequenze
al di sotto dei 10 KHz vengono malamente pro-
Fig. 3 - Di notte, due soli strati ionizzati avvolgono la terra. Quello segnalato con la lettera E pagate dalla guida d'onda, che si rivela troppo
rlflette entrambi i segnali radio corrispondenti alle onde lunghe (OL) e a quelle lunghissime piccola per esse. Ma l'importanza di questo tipo
(oLL). di propagazione è tale per cui la banda di 10
KHz -;- 13 KHz è stata scelta per il più moder-
no sistema di radionavigazione, prima ancora di

624 Elettronico Pratica Elettronica Pratica 625


Il mondo delle VLF Il mondo delle VLF

r ".aao I555
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ria. '55 1@ --leuses 5ire5sEs]
ç" two»rasa+. e

Fig. 5 - Modello di classe elevata, altamente sofisticato e assai costoso, di convertitore di


segnali radio ad onda lunga e lunghissima in altri ad onda corta, ricevibili tramite un appa-
recchio radio per o.e.

Fig. 4 - Questa carta meteorologica è stata ricevuta e stampata tramite un computer di media
qualità e molto economico in data 19-03-1990. quelli "a satellite", comunemente denominati della superficie terrestre. Con questi segnali, il
OMEGA navigante che vuole conoscere la propria posi-
zione in mare, deve munirsi di particolari carte
geografiche, in cui sono riportate le curve di
SISTEMA LORAN-C posizione del sistema LORAN-C. Quindi, per
TABELLA DATI RELATIVI ALLE EMITTENTI VLF mezzo di speciali ricevitori automatici, oppure
Le varie emittenti elencate nell'apposita tabella, tramite normali ricevitori e misuratori di inter-
citano i valori di frequenza dei segnali che il let- valli di tempo, il pilota capta i segnali di due
FREQ.KHz UTILIZZAZ. NOM. CITTÀ POT.KW I tore, dopo aver costruito il convertitore da OL- coppie di emittenti LORAN-C e valuta le due
NAZ.
OLL a OC, che verrà pubblicato nel fascicolo di differenze di tempi con cui riceve le due paia di
10 : 14 RAD IO LOCALIZ. NA VIG. dicembre, potrà ricevere tramite un appare- impulsi irradiati dalle corrispondenti coppie di
16 STAZ. TEMPO GBR RUGBY 60 INGH. chio radio ad onde corte. Per ora, tuttavia, rite- trasmettitori.
20: 25 STAZ. TEMPO UTR3 GORKY 30 URSS niamo doveroso interpretare la funzione di al- Ad ogni differenza di tempo corrisponde una
30: 40 FISSO-MOBILE MARITI . cune di queste emittenti e l'utilità dei segnali curva segnata sulle carte geografiche. L'interse-
so STAZ. TEMPO OMA LIBLICE 7 CECOSL. inviati nello spazio. zione delle due curve, relative ai due ritardi mi-
I
55 METEO (FAX) La stazione inglese GBR, che opera nella città surati, determina la posizione della nave.
60 STAZ. TEMPO MSF RUGBY so INGH. di Rugby, ad esempio, ed è la seconda menzio- Il sistema LORAN-C, ora descritto, viene utiliz-
75 STAZ. TEMPO HBG NEUCHATEL 20 SVIZZ. nata nella tabella, irradia un segnale campione zato, oltre che dalle navi, anche dagli aerei. Ma
77,S STAZ. TEMPO DCF77 MAINFLIN GEN so GERM. I a 16 KHz, con la precisione di cinque parti su per i vecchi sistemi di guida, sono ancora diffu-
91 STAZ. TEMPO FTA91 PARIGI 45 FRAN CIA dieci milioni, utilissimo per tarare orologi ed si, in molti aeroporti, altri tipi di segnali.
113 METEO (FAX) apparati oscillatori pilotati a cristalli di quarzo.
118 METEO (FAX) L'emittente FTA91, menzionata alla decima ri-
125 METEO (FAX) ga della tabella, che opera nell'osservatorio di
135
140
METEO (FAX)
FOTOPRESS
Parigi, emette il segnale UTC, ossia il segnale
di tempo coordinato e universale, in codice
abbonatevi a:
150 : 280 BROADCASTING morse, ad una frequenza di 91, 15 KHz.
300 :
450 :
450
500
RAD IOFARI (AVIAZ .)
NAVIGAZ. MARI TI.
Sulla frequenza di 100 KHz vengono propagati
i segnali pulsanti del sistema di radionavigazio-
ELETTRONICA
500
510 :
540
535
RICHIESTA S.O.S.
AERONAUTICA
INIZI O BROADCASTIN G O.M.
ne LORAN-C, che si basa sul lavoro di una ca-
tena di trasmettitori, molto potenti, dotati di PRATICA
antenne enormi, che coprono una larga fetta

626 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 627


e
Primi Passi

ELEMENTARE Osservando il disegno simbolico di figura 2, è

..ETIRONICA
facile notare come il diodo di protezione contro
gli impulsi di tensione sia cablato in senso in-
verso, ossia con il catodo rivolto verso l'elettro-
do di drain e l'anodo verso quello di source.
Ciò si spiega con il comportamento del compo-
nente, che è chiamato ad intervenire in occasio-
ne di commutazioni induttive promosse da relè,
trasformatori, solenoidi, bobine a radiofrequen-
za, ecc. Dunque, le caratteristiche elettriche del
diodo di protezione debbono essere pari a quel-
le del MOSFET, ovvero, se quest'ultimo, ad
esempio, è in grado di sopportare tensioni mas-
sime di 200 V e correnti di 8 A, anche il diodo

RIMI deve possedere tali requisiti.


Elettricamente, i MOSFET di potenza si divi-
dono in due grandi categorie: quelli a canale N
e gli altri a canale P. I primi, peraltro, sono i
Alta capacità fra gate e drain-source
(150 pF + 1.000 pF).

più comuni. Isolamento elettrico fra gate e drain-source.

Bassa resistenza del tratto drain-source


PRINCIPALI CARATTERISTICHE in stato on .

Le più salienti caratteristiche elettriche dei po- Alte tensioni di drain-source (fino a 800 Vcc).
werfet possono così essere semplicemente ri-
cordate: Elevate correnti di drain-source.

MOSFET
DI POTENZA S
(lJ
Il powerfet, ovvero il MOSFET di potenza, è Per proteggere il MOSFET di potenza, il cui
un componente elettronico che, solamente in simbolo elettrico è riportato in figura 1, tra l'e- 5 •
questi ultimi tempi, ha trovato larga diffusione
nel particolare settore dell'elettronica hobbysti-
lettrodo di drain (d) e quello di source (s), co-
me indicato in figura 2, viene inserito, ovvia-
di ab a I 1 lodo

,LM LU.
mente all'interno del componente, un diodo ve-
ca, soprattutto per la sua immissione sul merca-
to al dettaglio a prezzi accessibili a tutte le bor- loce, che intervenendo repentinamente elimina
l, veloce
se. Ma il suo maggiore interesse è principal- gli impulsi negativi troppo forti. Tuttavia, pur
mente sollevato dai molteplici impieghi che se essendo provvisto di protezioni in entrata ed in (l,
ne possono fare e che si estendono dal pilotag- uscita, questo componente va trattato con il o
gio delle elettrovalvole a quello di moltissimi al-
tri dispositivi, così che oggi lo si trova applicato
massimo riguardo, come del resto si deve fare
con ogni modello di semiconduttore MOS, on-

::,
o
V)
negli inverter da continua a continua, negli am- de scongiurare gli effetti deleteri provocati da
plificatori ad alta fedeltà, negli stadi di potenza cariche elettrostatiche ed e:xtratensioni, che ri-
per apparati trasmittenti. Il suo simbolo teorico, mangono sempre le maggiori nemiche dei MO-
adottato nella composizione dei circuiti teorici SFET i quali, come indica la figura 3, sono pre-
Flg. 1- Simbolo teorico del transistor MOSFET di po- Fig. 2 - Fra gli elettrodi di drain (d) e di source (s)
di elettronica, è del tutto simile a quello del senti in commercio in contenitori diversi. In tenza, universalmente adottato nella composizione del transistor powerfet è Inserito, ovviamente all'in-
MOSFET MONOGA TE, al quale somiglia an- particolare, quelli segnalati in figura 3, a partire degli schemi elettrici dei circuiti elettronici. terno del semiconduttore, un diodo veloce in grado
che costruttivamente, perché sul suo chip ap- da sinistra, verso destra, sono rispettivamente il dl eliminare gli Impulsi negativi troppo forti.
paiono collegati in parallelo tanti MOSFET di TO3, il TO220, l'HDl ed il TO39. Ma ne esi-
piccola potenza. stono pure degli altri.

628 Eletronico Pratica Elettronica Pratica 629


Primi Passi Primi Passi

tester
10 V

"7 Rl

Fig. 3- L'industria elettronica produce attualmente i transistor MOSFET in contenitori diver-


si; per esempio, come qui segnalato, da sinistra a destra, in T03 - T0220- HD1 - T039. e
13,5V

e +
R2
In ogni caso, facendo riferimento a sette mo-
delli di transistor MOSFET di potenza, scelti
tavia, allo scopo di raggiungere le finalità didat-
tiche necessarie per approfondire il concetto di
Fig. 4 - Questo stadio alimentatore del progetto
sperimentale di analisi del comportamento del
t
fra i più comuni attualmente impiegati nel transistor MOSFET di potenza deve essere realiz-
MOSFET di potenza, si deve inizialmente com- zato per primo, onde poter comporre una scala di
mondo dilettantistico, le varie grandezze elettri- porre la prima parte circuitale del progetto di valori di tensioni continue, fra O V e 9 Vcc in corri-
DZ
che specifiche relative alle correnti, capacità, figura 6, quella riportata nella zona di sinistra, spondenza della manopola innestata sul perno
resistenze e tensioni, possono essere rilevate che si identifica con lo schema di un semplice del potenziometro R2.
nell'apposita tabella. alimentatore in continua a tensione variabile e
che, onde evitare disorientamento iniziale, è
stato estrapolato dal circuito originale e pubbli-
CARATTERISTICHE DEI MOSFET cato in figura 4. Dunque, per ora, l'esposizione
DI POTENZA teorica relativa al comportamento del powerfet
prende le mosse dall'alimentatore o, meglio, del componente. Poi si ruota lentamente il per- IL CIRCUITO SPERIMENTALE
dalla sezione alimentatrice di figura 4. no di R2 osservando attentamente gli sposta-
La sorgente di tensione dell'alimentatore è rap- menti dell'indice del tester ed arrestando il mo- Una volta composto Io stadio alimentatore e ta-
presentata da un collegamento in serie di tre pi- vimento di rotazione ad ogni aumento di un rato il potenziometro R2, ovviamente rispettan-
Modello Id/s I centr. I R d/s [v as le piatte da 4,5 V ciascuna, con lo scopo di di- volt, in corrispondenza del quale si deve appor- do il piano costruttivo di figura 7, il lettore po-
sporre di una tensione di valore complessivo di re un segno provvisorio sul lamierino in cui ruo- trà completare la realizzazione del progetto di
IRF 250 30 A 2.000 pF 0,085 ohm 200V 13,5 V (4,5 V + 4,5 V + 4,5 V = 13,5 V). ta la manopola, provvista di indice, innestata sul
IRF 510 4A 135 pF 0,6 ohm IOOV La presenza della resistenza Rl e del potenzio- perno di R2.
IRF 532 12 A 600 pF 0,25 ohm 100 V metro R2 consente quindi di prelevare, a piace- Questo procedimento di taratura, interpretato
re, qualsiasi valore di tensione continua com- ora a parole, viene perfettamente completato
IRF 610 2,5 A 135 pF 1,5 ohm 200V preso fra O V e 9 V cc, giacché la presenza del dall'immagine di figura 5.
diodo zener DZ, da 9 V - 1 W, riduce il valore Una volta realizzata la taratura del potenzio-
V
IRF 740 lOA 1.250pF 0,55 ohm 400V
della tensione di 13,5 Vcc dell'alimentatore a metro R2, che in un secondo tempo potrà esse-
IRF 830 4,5 A 600 pF 1,5 ohm soov quello stabilizzato di 9 Vcc. re graficamente perfezionata sul lamierino sup-
Una volta composta questa prima sezione del porto del potenziometro, Io sperimentatore si
progetto di figura 6, si provvede a tarare, nel troverà nelle condizioni di disporre di nove va-
ALIMENTATORE VARIIABILE modo segnalato in figura 5, una scala di valori lori di tensioni continue, senza la necessità di
di tensioni progressive di un solo volt per ogni servirsi del voltmetro, ovvero del tester che, nel
Per meglio assimilare il funzionamento del tacca o punto riportato su apposita piastrina progetto originale di figura 6, rimane applicato
transistor MOSFET di potenza, proponiamo al metallica, ovviamente fra O V e 9 Vcc. nella funzione di microamperometro.
lettore principiante la realizzazione del circuito Il lavoro di taratura si ottiene tramite un comu- Giunto a questo punto, il lettore avrà compreso o o
sperimentale pubblicato in figura 6, nel quale ne tester commutato nella funzione voltmetrica il motivo per cui è stata consigliata la sola rea-
viene utilizzato il powerfet modello IRF 532, le in continua e sulla gamma dì 10 Vcc fondo- lizzazione pratica del primo stadio del progetto
cui caratteristiche elettriche sono menzionate Fig. 5- La manopola fissata sul perno del potenzio-
scala. Naturalmente, il puntale nero dello stru- di figura 6, cioè quella dell'alimentatore che metro R2 deve essere munita di un indice da posi-
nell'apposita tabella ed il cui aspetto esteriore è mento va applicato alla linea della tensione ne- permette di effettuare la taratura di una scafa zionare esattamente su uno dei nove valori di tensio-
quello riprodotto in figura 9, che interpreta pu- gativa, il rosso sul terminale centrale del poten- di valori di tensione in corrispondenza della ma- ni continue riportati sul lamierino di sostegno.
re l'esatta piedinatura del semiconduttore. Tut- ziometro R2, quello corrispondente al cursore nopola inserita sul perno del potenziometro R2.

630 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 63 l


Primi Passi
Primi Passi

TESTER
50µA
Rl
LP8

e MF 1 MFI
13,5V
e
«r. 2d
'r r ,L
DZ R2
R3
Cl

Fig. 6- Circuito sperimentale completo di analisi del comportamento del transistor MOSFET
di potenza. Le varie prove consistono nel constatare la gamma di valori di polarizzazione di
gate dl MF1, la mancanza di assorbimento di corrente da parte del gate ed il comportamento
del carico, qui rappresentato dalla lampada ad incandescenza LP.

COMPONENTI
Condensatore
C1 = 1F (mylar)
Resistenze
R1
R2
= 100 ohm - 1/4 W
= 1.000 ohm (pot. a variaz. lin.)
Varie
DZ = diodo zener (9 V- 1 W)
MF1 = IRF 532
"' 13,5V

R3 = 10 megaohm- 1/4 W LP = lamp. a fil. (12 V- 5 W)


ALIM. = 13,5 V Fig. 7- Piano costruttivo del progetto sperimentale di esame del comportamento dei transi-
stor powerfet. Il potenziometro R2 è di tipo a variazione lineare e la lampada ad incande-
scenza LP è un modello da 12V-5 W per auto. Il tester rimane commutato nella funzione di
microamperometro.
figura 6, senza tuttavia inserire in questo, in un fino ai valori di tensione di alimentazione infe-
primo tempo, il condensatore Cl. riori ai 3 Vcc, la lampadina LP rimane spenta e
Il tester, questa volta, viene utilizzato nella fun- che questa si accende soltanto se si supera il va-
zione di microamperometro, sulla portata di 50 lore di 3 Vcc. Ma l'accensione di LP, dapprima
.A fondo-scala. minima, diventa massima quando si raggiunge
Quando tutto è pronto e dopo essersi assicurati la tensione di 4 Vcc. E sui valori successivi, vale Vcc conduce e conserva la saturazione. Dobbia- Il diagramma riportato in figura 8 riflette il
che il montaggio proposto in figura 7 è stato a dire fino a quello di 9 Vcc, la lampadina con- mo tuttavia aggiungere che tali affermazioni comportamento della tensione di drain Id,
completato senza aver commesso errori di ca- serva la stessa luminosità, senza variazione alcu- non sono rigorosamente esatte, ma rendono be- espresso in ampere, in funzione della tensione
blaggio, possono iniziare le operazioni di speri- na. ne il concetto di polarizzazione del MOSFET di di gate Vg citato in volt. In esso si nota perfet-
mentazione del comportamento di MFl, per il Le conclusioni che si possono trarre dopo que- potenza. Infatti, per coloro che vogliono appro- tamente come, fra i 3 Vcc e i 4 Vcc, applicati al
quale si è fatto uso di un comune modello di sto primo esperimento sono le seguenti: il MO- fondire la teoria, possiamo aggiungere che il gate, la corrente di drain aumenti repentina-
MOSFET di potenza, esattamente l'IRF 532. SFET MF 1 è in grado di funzionare soltanto se tratto fra i 3 Vcc e i 4 Vcc viene denominato mente, fino a raggiungere e a stabilizzarsi sul
Si comincia ora coll'imprimere una piccola ro- sul suo gate (g) si applicano tensioni comprese "lineare" e corrisponde all'impiego delle vec- valore massimo di 12 A, menzionato peraltro
tazione alla manopola del potenziometro R3 fra i 3 Vcc e i 4 Vcc. In particolare, con le ten- chie valvole elettroniche funzionanti nelle classi nell'apposita tabella in corrispondenza dei valo-
che, inizialmente, deve trovarsi regolata sul va- sioni di gate inferiori ai 3 V cc, il transistor ri- A : B, mentre al di sotto dei 3 Vcc il riferi- ri di corrente d/s relativi al modello di transistor
lore di O V. Ebbene, ci si accorgerà subito che, mane all'interdizione con quelle superiori ai 4 mento va fatto con la classe C. IRF 532 utilizzato nell'esperimento di figura 6.
632 Elettronica Pratica
Elettronica Pratica 633
Primi Passi

KIT PER CIRCUITI


STAMPATI L. 18.000 CORRENTE NULLA SUL GATE

Una volta raggiunto e superato il valore di ten-


Amp.

sione di alimentazione di 4 Vcc e dopo aver


constatato che la luminosità della lampada LP 75
Dotato di tutti gli elementi necessari per non subisce alcun mutamento, si potrà osserva-
la composizione di circuiti stampati su 10
vetronite o bachelite, con risultati tali da
re la scala del microamperometro, per riscon-
soddisfare anche i tecnici più esigenti, trare un ulteriore particolare relativo al com- 5
questo kit contiene pure la speciale pen- portamento del transistor MOSFET di potenza.
na riempita di inchiostro resistente al Quello per cui la corrente di gate è nulla, rima- 2
percloruro. nendo l'indice del microamperometro fermo sul
valore zero. Infatti, nel circuito interno del
componente, non esiste alcun collegamento. 05
Soltanto la presenza della resistenza R3, di ele-
vatissimo valore ohmmico (10 megaohm), inve- 01
ce, provoca un lieve passaggio di corrente,
esternamente al MOSFET, fra l'elettrodo di ga- 001
te ed il canale di conduzione drain-source. Tut-
tavia, eliminando per un momento la resistenza o 9 Volt Vg
R3, è possibile controllare la veridicità di quan- 2 3 4 5 6 7 8
to prima affermato, ovvero del valore di corren-
te nullo sul gate di MFl. Fig. 8- Diagramma relativo al comportamento del transistor IRF 532. Sull'asse orizzontale
Il debolissimo passaggio di corrente attraverso sono valutate le tensioni di gate espresse in volt, su quello verticale sono segnalati i corri-
spondenti valori di corrente di drain riportati in ampere.
il microamperometro, praticamente quello as-
sorbito dalla resistenza R3. è facilmente calco-
labile tramite la seguente formula:

Consente un controllo visivo conti-


lgs = VccR2: R3
nuo del processo di asporto.
Le prove pratiche sperimentali continuano ora
Evita ogni contatto delle mani con con l'operazione di disinserimento dal circuito
il prodotto finito.
di uno dei due puntuali del microamperometro.
E' sempre pronto per l'uso, anche E qui l'osservazione va rivolta alla lampada LP, È il fascicolo arretrato interamente im-
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
- Il contenuto è sufficiente per tratta-
la quale passa immediatamente dallo stato di
accensione a quello di spegnimento, informan-
do lo sperimentatore che, in assenza della op-
pegnato dalla presentazione di undici
originali progetti, tutti approntati in sca-
tole di montaggio, sempre disponibili a
g
PITE9
HA
z-:=:2z T.
re più di un migliaio di centimetri portuna tensione di polarizzazione di gate, il richiesta dei lettori. ESTATE 1990
quadrati di superfici ramate. transistor si "spegne", ossia il canale drain- rUrrkrrs
source non è più conduttivo.
Realizziamo ora l'ultima prova pratica, che con-
.._" MoAUTA RICHEsTE
D» siste dapprima nell'applicare il condensatore Cl
il in per clrcuti itampau
.e--
è corredatoal un
lustrato, In cui so-
e nel disinserire poi uno dei due puntali del te-
ster, con lo scopo di interrompere la tensione di COSTA L. 5.000
polarizzazione di gate.
Osservando lo schema elettrico di figura 6, si PRA TICHE APPLICAZIONI
.,.. -•·L.·· ~ PER DILETTANTI
può rilevare che il condensatore C 1 non appare Chi non ne fosse in possesso, può ri-
satin», "·u o oste spe-
permanentemente collegato fra la linea della chiederlo a:
tensione di alimentazione negativa e quella di
• . '. polarizzazione di gate di MFl, giacché i suoi
«a i: uro - zoz4 terminali sono segnalati per mezzo di due pic-
cole frecce, che rivelano l'incertezza o la sosti-
.2: ..:;--
l "
tuibilità del componente. In ogni caso, la pre-
. oisroe.a.p. n.«0132o7 senza o meno di Cl non altera i collegamenti
elettrici fra l'elettrodo di gate e quello di source

634 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 635


Primi Passi Primi Passi

In occasione dell'inserimento del diodo zener un foglietto di mica, con funzioni di elemento
DZ, si deve ricordare che questo è un compo- isolante, ed un leggero strato di grasso al silico-
nente polarizzato, che va applicato rispettando ne.
l'esatta posizione dei due elettrodi di anodo e La lampada LP, montata nel circuito di figura
di catodo. Quello di catodo è facilmente indivi- 7, è un modello per auto da 12 V- 5W, tutta-
duabile per la presenza di un anello guida im- via qualsiasi altra lampada da 12 V e 5 A + 6
presso sul corpo esterno dello zener. Amax può essere impiegata nell'esperimento.
Il transistor IRF 532, la cui piedinatura è rileva- Ma è chiaro che, con assorbimenti di corrente
bile, oltre che sullo schema pratico di figura 7, tanto elevati, l'alimentatore proposto non è più
anche nel disegno di figura 9, è caratterizzato sufficiente e che deve essere sostituito con altro
dalla connessione elettrica dell'elettrodo cen- più adeguato. Anche il MOSFET di potenza,
trale di drain ( d) con l'aletta metallica di raf- conseguentemente, va equipaggiato con adatto
freddamento superiore. Tale particolare deve raffreddatore.
essere ricordato tutte le volte che questo transi- L'alimentatore, come è stato detto, è realizzato
stor viene inserito su un radiatore connesso a con tre pile piatte da 4,5 V ciascuna, collegate
Fig. 9- Piedinatura del transistor IRF 532. L'elettro-
massa, perché in questa operazione si deve in- in serie tra loro, così come segnalato nel piano
do di drain (d) rimane in contatto elettrico con l'alet- terporre, fra il semiconduttore ed il radiatore, ii montaggio di figura 7.
ta metallica di raffreddamento (d).

di MFl, perché i condensatori non consentono


il passaggio delle correnti continue. Ma passia-
nisse eliminata e si conservasse soltanto il con-
densatore Cl, a riprova, se ancora ce ne fosse Raccolta PRIMI PASSI - L. 14.000
mo subito all'applicazione di un condensatore bisogno, che l'elettrodo di gate di MFl non as-
da 1 F, di ottima qualità (MYLAR), in paral- sorbe corrente, ma necessità soltanto di una de- Nove fascicoli arretrati di maggiore rilevanza didattica per il principiante elet-
lelo con la resistenza R3, per osservare che nes- bole tensione di polarizzazione. tronico.
suna variazione circuitale si è verificata nel pro-
getto di figura 6. Dunque, la presenza o meno Le copie sono state attentamente selezionate fra quelle la cui rubrica "PRIMI
di Cl, è indifferente al comportamento pratico PASSI" ha riscosso il massimo successo editoriale con i seguenti argomenti:
del transistor MFl. Ma non lo è più se uno dei MONTAGGIO SPERIMENTALE
due puntali del tester viene disinserito dal cir-
cuito, perché una decina di secondi dopo que- Trattandosi di un esperimento didattico, il
st'ultima operazione la lampada LP si spegne. montaggio del progetto di figura 6 non richiede
Infatti, la necessaria tensione di polarizzazione una forma di approntamento particolarmente
di gate di MFl, prima erogata dal potenziome- ricercata. Dato che, come dimostrato nel piano 1° - Trasformatori di bassa frequenza
tro R2 attraverso il microamperometro, ora vie- di cablaggio di figura 7, sono sufficienti una ta- 2°- Trasformatori per radiofrequenze
ne applicata dal sistema C1- R3, la cui costante voletta di legno, in veste di supporto generale, 3°- La radio circuiti classici
di tempo, con i valori attribuiti ai componenti, una morsetteria a nove ancoraggi, di cui tre ri- 4° - Antenne utilità adattamenti
si aggira intorno alla decina di secondi. Il transi- mangono inutilizzati per concedere spazio alla 5° - Dalla pila alla lampadina
stor MOSFET di potenza, invece, rimarrebbe costruzione, un lamierino-supporto per il po-
eccitato per ore ed ore se la resistenza R3 ve- tenziometro e i pochi componenti elettronici. 6°- Energia tensione corrente
7° -Resistenze a valori costanti
8°- Resistenze a valori variabili
9° - Legge di OHM
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rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
~------------ brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.
CONDENSATORI IN SERIE parallela, che si identifica con le perdite in cor-
rente continua del componente e che è tanto più
Allo scopo di ridurre i disturbi di rete, ho prov- bassa quanto maggiori sono le perdite. In pratica,
veduto ad inserire su questa alcuni condensato- quindi, i condensatori debbono essere identici e
TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) ri di recupero che, non essendo caratterizzati collegati in serie con partitori composti da resi-
dalla necessaria tensione di lavoro, ho collegato stenze di basso valore e uguali fra loro. I presen-
in serie tra loro, nella convinzione di raggiunge- za di tensioni alternate, queste si suddividono in
re, in questo modo, un voltaggio sufficiente- modo inversamente proporzionale alle capacità.
mente elevato. Ora, pur non rilevando alcuna Dunque, un piccolo condensatore, in serie con
irregolarità dopo il mio intervento, ho saputo, altro di elevato valore capacitivo, subisce quasi
da amici esperti, che il collegamento non è cor- tutta la tensione applicata al sistema di collega-
retto, perché non è possibile sommare le ten- mento. Ma se i condensatori sono tutti uguali, le
sioni di isolamento dei condensatori senza tensioni si ripartiscono equamente fra questi, sen-
provvedere all'inserimento di opportuni partito- za che le perdite influenzino il dispositivo, alme-
ri resistivi. Qual'è il vostro parere? no in presenza di tensioni alternate a bassa fre-
AMIGHETII LUIGI quenza. Concludendo, se lei ha impiegato con-
Torino densatori perfettamente uguali fra loro, le tensioni
di lavoro di questi si sommano. Tutto cambia, in-
La questione da lei sollevata è alquanto comples- vece, quando le tensioni sono miste. Per esempio,
sa. Tuttavia, trattandosi di un argomento di gene- se con l'espressione "tensione di rete" lei fa riferi-
rale interesse, cercheremo, qui di seguito, di fis- mento ad alcune parti di un alimentatore, la vali-
sarne i punti più importanti, anche se il tema ri- dità del collegamento effettuato può annullarsi, a
chiederebbe uno svolgimento ben più ampio. In- causa della presenza di qualche componente con-
nanzitutto bisogna stabilire a quale tipo di tensio- tinua. In ogni caso, per combattere i disturbi di
Inserite il tagliando in una busta e spedite a:
ne è sottoposto il condensatore: continua, alter- rete, conviene sempre riferirsi a valori di almeno
nata o mista. Se è continua ed i condensatori in 1.500 V di picco ed utilizzare condensatori dotati
ICA P TICA serie sono due, la tensione si distribuisce in que- di caratteristiche di autoripristino del dielettrico
in previsione di perforazioni di quest'ultimo.
sti, dopo un periodo transitorio, in misura inver-
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
samente proporzionale alla resistenza equivalente
Via Zuretti, 52 - MILANO.

642 Elettronica Pratica


Elettronica Pratica 643
La posta del lettore La posta del lettore

DA 24 Vcc A SEI VALORI RIDOTTI MICROFONO CERAMICO


Posseggo un alimentatore da rete che eroga in Certamente, realizzando il semplice circuito qui Ho acquistato un microfono ceramico di tipo Realizzi questo circuito, ma tenga presente che il
uscita la tensione di 24 Vcc con una corrente pubblicato, nel quale i diodi zener debbono essere professionale, che non so come impiegare. Po- microfono va collegato mediante cavo schermato
massima di 300 mA. È possibile ridurre il valore provvisti di dissipatore e le tensioni in uscita posso- tete propormi un adatto circuito preamplifica- a due conduttori fittamente intrecciati fra loro. Il
di tensione citato a quelli di 15 Vcc- 13 Vcc- no differenziarsi leggennente da quelle da lei men- tore? potenziometro di volume R5 deve essere montato
12,3 Vcc-9 Vcc-6 Vcc-5 Vcc? zionate a seconda delle caratteristiche degli zener. CAPACCHIONE ORESTE molto vicino ad /CL Il tutto va racchiuso in un
MACCAFERRI MAURO Avellino contenitore metallico. Il collegamento d'uscita
Caserta deve risultare cortissimo e schermato.

15,7- -é schermo
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Condensatori
COM.
C1 = 2F R3 = 100.000 ohm - 1/4 W
C2 = 2F R4 = 10.000 ohm- 1/4 W
C3 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R5 = 100.000 ohm (potenz. a variaz. lin.)
C4 = 100 F - 16 VI (elettrolitico) R6 = 680 ohm - 1/4 W
C5= 2F
C1 = 100 F- 26 VI (elettrolitico) DZ3 = diodo zener (9 V-3 W) Varie
R1 = 27 ohm -5 W (resist. a filo) DZ4 = diodo zener (5 V-5 W) Resistenze
DZ1 = diodo zener (15,7 V-3 W) D1 = diodo al silicio (1N4004) IC1 = TLO71
DZ2 = diodo zener (12,3 V-3 W) D2 = diodo al silicio (1N4004) R1 = 1.000 ohm - 1/4 W MIGRO = ceramico
R2 = 1.000 ohm - 1/4 W ALIM. = 9 V + 9 V (pile)

644 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 645


La posta del lettore
La posta del lettore

RIVELATORE A PRODOTTO

Utilizzando come oscillatore locale uno stru- Condensatori +


12V
mento a RF, da me impiegato per la taratura
C1 = 100 pF (variabile)
dei ricevitori radio, vorrei avere da voi lo sche- C2 = 100 pF
ma di un rivelatore a prodotto per frequenza di R4
C3 = 1.000 pF >»
7 MHz. Per quanto riguarda la BF, questa verrà C4 = 100.000 pF R1 MFT
poi amplificata da un apparato da 2 W. es = 22 F- 16VI (elettrolitico) Il
LEONI FRANCO C6 = 10.000 pF c7
Varese Cl = 2,2 µF - 16 VI (elettrolitico)

l

L1

%k
La sua idea è ottima, perché con pochi compo,- Resistenze
nenti può realizzare un rivelatore a prodotto (sin
crodina), idoneo alla ricezione dei segnali Morse
ed SSB, sia USE che LSB. Ma l'amplificatore BF
R1
R2
= 100.000 ohm - 1/4 W
= 100.000 ohm - 1/4 W rn T 9)%
R3 = 330 ohm - 1/4 W
deve essere ad elevato guadagno, giacché i segnali


rivelati sono molto bassi. Gli avvolgimenti L1-
Varie
L2 si realizzano con lo stesso tipo di filo, di rame
smaltato del diametro di 0,3 mm. Per LI occor- MF1 = 40673 (BF 960)
rono 4 spire, per L2 36 spire, tutte avvolte Su nu- L1-12= bobine O.L.
cleo AMIDON T50-2 (rosso). ALIM. = 12Vcc

OSCILLATORE BF A 1.000 HZ Lo schema è questo ed è caratterizzato da un'u-


scita ad alta impedenza. Dunque, l'accoppiamen- R R5
Disponete dello schema di un oscillatore di bas- to va fatto con amplificatori con impedenza d'en-
sa frequenza a 1.000 Hz con onda sinusoidale e trata superiore a O, 5 megaohm e senza impiego di
alimentazione a 12 Vcc? cavi schennati lunghi più di qualche centimetro.
BATRESI ELIO Il trimmer R4 regola la frequenza attorno a 1.000
Orvieto Hz, servendosi di un frequenzimetro. R6 ìt
Il
R7

lH
Cc4
Il
TR 111
Il C5\+

<
Cl c2 C3
o @

u
Condensatori R2 = 1.000 ohm - 1/4 W
C1 = 100.000 pF (ceramico)
R3 = 2.200 ohm - 1/4 W u 72V
C2
C3
= 100.000 pF
= 100.000 pF
(ceramico)
(ceramico)
R4
R5
R6
= 100.000 ohm
= 1.000 ohm
= 4.700 ohm
(trimmer)
- 1/4 W
- 1/4 W
9 e
C4 = 100.000 pF (ceramico)
R7 = 330 ohm - 1/4 W
es = 10 µF - 16 VI (elettrolitico) R1z R2$ R3
Varie
Resistenze
TR1 = BC108
R1 = 1.000 ohm- 1/4 W ALIM. = 12 Vcc

646 Elettronica Pratica


Elettronica Pratica 64 7
Lo posta del lettore La posta del lettore

LAMPEGGIATORE CON IRF 532 NOTIZIE SUL. TBA 435 gnalato a destra dello schema. Le caratteristiche
elettriche sono le seguenti:
Trovandomi in possesso del transistor IRF 532, Tenga presente che, con questo circuito, si posso- Trovandomi in possesso di alcuni semicondutto-
vorrei con questo realizzare un lampeggiatore no accendere lampade di potenza fino a 50 W Il ri recanti la sigla TBA 435, desidero avere alcu- Vmax. entr. = 20V
ad una sola lampada da 12 Vcc - 12 W. transistor FET deve essere montato su elemento ne notizie tecniche su questi. Dissip. max. 0,75 W
PINI ANDREA dissipatore di calore. Con il trimmer si regola la ELIFANI GUGLIELMO Vusc. stabilizz. 8,5V
Alessandria frequenza dei lampeggii. Catania !max. use. 200mA
Si tratta di uno stabilizzatore di tensione, appa- La precisione della Vusc. per i modelli standard è
rentemente uguale al transistor 2N1711, come se- del 10%.

R2
o
I Il Il e o4 t t , t aLl ,+o
'
3

/Cl
c25

%
G
o
S
Il e
12V
e
+
7 c1 FT1

gnd

Condensatori R3 = 470 ohm - 1/4 W


C1 = 2,2F- 16 VI (elettrolitico)
C2 = 100.000 pF
Varie
IC1 = 4093 B
ALIMENTATORE STABILIZZATO In scatola
di montaggio

Resistenze FT1 = IRF 532 Caratteristiche


DZ = diodo zener (12V-1W) Tensione regolabile 5 + 13 V
R1 = 47.000 ohm - 1/4 W
LP = lampada (12 V) Corr. max. ass.
R2 = 100.000 ohm (trimmer) 0,7A
ALIM. = 12 Vcc Corr. picco 1A #,
Ripple 1mV con 0,1A d'use. +,A
+)
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Stabilizz. a 5V d'usc. 100mV •
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648 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 649
La posta del lettore
La posta del lettore

MISURATORE DI CAMPO INTERRUTTORE CREPUSCOLARE

È possibile dotare la mia stazione CB di un Trovandomi in possesso di un relè a 12 V cc e di


semplice misuratore di campo, da me costruito un integrato 4011, vorrei con questi e, ovvia-
e assai economico? mente, con altri componenti all'uopo necessari,
BARONTI OTTORINO costruire un interruttore crepuscolare.
Vercelli ARCANGELI PIERO
Firenze
Più semplice di quello qui pubblicato non si può.
In esso l'antenna è lunga uno o due metri circa e Il progetto che le serve è qui pubblicato. Se questo e
12 V
la bobina LI è composta da 10 spire di filo di ra- dovesse manifestare comportamenti anomali, col-
leghi un condensatore da 100.000 pF ceramico c1 e
me smaltato, del diametro di 0,5 mm, avvolte su
un supporto cilindrico, di materiale isolante, del fra Rl - R4 e massa.
diametro di 6 mm, munito di nucleo di ferrite. Il
compensatore C 1 va tarato, una volta per tutte,
sul massimo segnale indicato dal microampero-
metro. Il montaggio deve essere inserito in un Condensatore
contenitore metallico collegato a massa. C1 = 100.000 pF

Resistenze
R1 = 100.000 ohm (potenz. lin.) Varie
R2 = 1.000 ohm - 1/4 W IC1 = 4011 D1 = diodo Si (1N4004)
R3 = 2.200 ohm - 1/4W TR = 2N1711 RL = 12Vcc - 120 --:-- 150 ohm
R4 = 1.000 ohm - 1/4W FR = fotoresistenza ALIM. = 12Vcc

DG
TRIGGER DI SCHMITT 14
L1
Gradirei veder pubblicato lo schema di un trig- 2- 1
3
/ c 1
I C1 C2
ger di Schmitt con l'impiego dell'integrato 7400.
LIPARI SILVIO
Otranto
3
4
5
12
R3

dE
z
1
Il segnale sinusoidale, proposto all'entrata E, vie-
ne riprodotto in uscita U in forma rettangolare. b 6
e1
5V
e
R1
La tensione input è di 6 V circa. e
R1 Il

Condensatore E R2 u
Condensatori C1 = 100.000 pF (ceramico)
C1 = 50 pF (compens.)
C2 = 10.000 pF (ceramico) Resistenze
R1 1.000 ohm - 1/4 W
Varie R2 1.200 ohm - 1/4 W
DG = diodo al germanio (quals. tipo) R3 3.300 ohm - 1/4 W Varie
R1 = 10.000 ohm (potenz. a variaz. lin.) IC1 = 7400
A = microamperometro (50 A f.s.) ALIM. = 5 Vcc

650 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 651


La posta del lettore La posta del lettore

ATTENUATORE PER TX
51
Dopo aver operato a lungo nelle trasmissioni a
bassa potenza (QRP), ora vorrei provare il a
b
= 12dB
= 9dB
a',-,,- -- - - - 1, - - - a ', Il
e
QRPP (bassissima potenza), abbassando la po- ==C
tenza d'uscita con un attenuatore di cui non c = 6dB
posseggo lo schema d = 3dB b? , fd
LA ROCCA ERMANN O - e
Catanzaro In "e" si ha il collegamento diretto (attenuazione Rl R3 R4
zero). Il circuito va rinchiuso in un contenitore
Il circuito qui pubblicato è quello di un attenua- metallico ed inserito fra il TX e l'antenna. SI E
tore ad impedenza costante di 50 ohm. Tutte le
resistenze debbono essere di tipo ad impasto di
carbone, ossia antiinduttive. Quelle da 300 ohm,
dev'essere di tipo ceramico per RF.

R9
d5
difficilmente reperibili in commercio, possono es-
sere composte collegando, in parallelo, un ele- R1-R2- R3 - R4 = tutte da 18 0hm - 2 W
mento da 330 ohm - 2 W con altro da 3.300 ohm R5 - R6 - R7 - R8 - R9 = tutte da 300 ohm - 2 W
- 1/2 W. Le attenuazioni raggiunte con SI sono: S1= comm. (2 vie - 5 posiz.)

GLI INTEGRATI L 4904


SALDATORE Ho recentemente ricevuto in regalo tre modelli Le connessioni richiesteci vanno desunte dallo
ISTANTANEO di integrato tipo L 4904 della SGS, di cui non
conosco dati elettrici e connessioni.
schema qui pubblicato. La massima tensione
d'entrata è di 24 Vcc, la massima corrente d'usci-
SARTORI FIORENZO
A PISTOLA Rovigo
ta è di 50 mA per UVJ e di 100 mA per UV2.

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CARATTERISTICHE:
Tempo di riscaldamento: 3 secondi
Al i mentazione: 220 V
E dotato di punta di ricambio e di I +ò ò+ J; ld C3 ]
l
4904 m
6 RESET
I
- ±l o o+
Potenza: 100 W istruzioni per l'uso. Ed è particolar-
EVI
mente adatto per lavori intermittenti EV2
, , 4 5 Nc.
llp!I UV2 UV1
Illuminazione del punto di saldatura professionali e dilettantistici. n- e~
4 C5

652 Elettronica Pratica Elettronica Pratica 653


La posta del lettore

WATTMETRO RF R2 R4
Non riuscendo a stabilire la potenza d'uscita di
un piccolo trasmettitore da 5 W, vorrei costruir- DG
mi un wattmetro a radiofrequenza molto preci- AI]4
Condensatori E Rl
so, per una potenza massima di 10 W.
GRANDINI ITALO C1 = 10.000 pF
Lucca C2 = 10.000 pF
c1 C2
Realizzi questo circuito nel quale la resistenza Rl Resistenze
è antiinduttiva, con valore di 50 ohm - 10 W, re-
R1 = 50 ohm- 10 W (antiinduttiva)
peribile presso i rivenditori specializzati ad un
R2 = 1.000 ohm - 1/4 W
prezzo non inferiore alle 50.000 lire. Per rispar- R3 = 10.000 ohm (trimmer)
miare, tuttavia, Rl può essere composta da 20 re- R4 = 3.300 ohm- 1/4 W
sistenze da 1.000 ohm - 1/2 W, collegate in paral-
lelo fra Loro direttamente sul bocchettone d'entra-
ta, che è un PL 259. Lo strumento deve essere ta- Varie
rato presso un Laboratorio dotato di apposita stru- DG= diodo al germanio (quals. tipo)
mentazione. A = microamperometro (100 A f.s.)

UN TRANSISTOR DARLINGTON Si tratta di un transistor Darlington, munito di


diodo di protezione, il cui circuito interno è inter- GENERATORE SINUSOIDALE SIMULATORE DI FUOCO VARIATORE LUCE AUTOMATICO PRO MEMORIA AUTOMATICO
15 Hz + 80 KHz CAMINETTO ELETTRONICO
Mi trovo in possesso di un componente la cui pretato dallo schema qui riportato. Le sue carat- È un u1ile strumento daJ quale si possono ottenere se- Inserendo il dispositivo alla tensione di rete a 220 Vca
PROFESSIONALE 220 V- 1000 W
Serv e ad acce ndere o spegnere una lampa da ad in-
PER AUTO
gnali sinusoidali con freq uenza compresa tra 15 Hze Co llega to all'impianto elettric o a 12 V della vettura mete

sigla è BDV 65 e che non so che cosa sia. teristiche sono: Vce max = 60 V; Ic max. = 12 80 KHz suddivisi in oualtro gamme selezionabili cono
e co llagando alla sua uscila una lampada ad inca nde-
sco nz a, ques t'ultima si acce nderà in mod o de l tutto pa r-
candescenza in modo graduale.
L'acce nsione o lo spegnime nto della lampada avv iane
in funzione un buzz er (con un suono ac uto pe riod ica-
mente interrotto) e un led lampeggiante ogni volta che
un appo sito co mmu<etore. Ad og ni po sizione corrispon -
GRAZIOSI DANIELE A; Jb max. = 0,5 A; max. diss. = 125 W; Vce do l'acce nsiono di un Led , cos l da ind icar e chiarame nte
in qua1e ga mma è stato pred isposto lo strumento.
ticolare (luce vibrante periodicamente interrotta e
mom entaneamente sta_bi'(e) simulando la fiamme di un
agendo su d! un apposito de viatore.
Tramite due po tenziometri si rogo /ano indipe ndente-
si gira la chia ve di ecce nsion e per mettere In moto, ram-
montando cosl di ellacciarsl le cinture di sicurezza , di
luoc o. Le sue applicazioni so no svariate. Può essere mente i temp) di acce nsione o spegnimento tra 0-2mi- accendere lo luci ec c.
Bologna sat. = 2 V La regolazion e fine della freq uenza vieno poi effettua-
ta con un apposito potenziom etro doppio.
ad ese mpio usa to per creare un finto cam inetto, nel Pre-
sepio durante Il Natale ecc.
nuti.
È prev isto per oss ero usalo co n la tensione di rete a
Premendo un appo sito pulsante il dispo sMivo si az ze-
La tensione di alimentazione à del !ipo duale e può e- ra, allrimenti l'azzeramento avv errà automaticamente
Per un buon finanziamento occ orro applicare alla sua 22 0 Vca .
sere tornita da due normali batterle da 9 V pe r radio- dopo circa 40 secondi (mod ifica bili).
uscita un ca rico (lampa de) non inferiore a 100 W . U ca - Il massimo carico applicabile é di 1000 W .
ne. 11 co nsumo pe r ogni batteria è di circa 12 mA La sua installaz ione è di estrema semplicità: beata in-
rico massimo è di 1000 W .
talli colleg are due soli liii. ~
Il massimo asso rbimento è di soli 16 mA.

e Quando la chiave non è inserita (motore spento), il di.


spos itivo é completamente scollegato.

o [s 26@
. AUTOMATISMO PER SUONERIA
)[(Ras 2s )
DISPOSITIVO AUTOMATICO
PORTA NEGOZIO
BDV65 Sos tituisce I'crmai vetusto con tatto strisc ian te ap plica to alle
PER ALBA-TRAMONTO
Serve a far variare in mod o co ntinuo la luce di una lem-
port e dei ne go zi per azionar e una suone ria nel momento che pada ad incadensc enza dal minimo al massimo e vi-
la parta vene apert a e ne! momento che viene chiusa . Fur- ceversa

o
ziona con una tensione di alimenta.zon e d 12 Vcc e il massi- Sia il tempo di acc ensione che quello di spegnimento
l mo asso rbimento è di circa 70 mA a relè ecci tato e d. sol i 3
mA a tos o. I kit co mpleto di con tetto magne tico e di micro
pos sono esse re regolati tra 5 sec ondi e 2 minuti.
Può irovare applicazioni In loc ali pu bblici (ritrov i e di-
eJl.. I Per ricevere il catalogo generale
re'è i cui contati 2 A max) pos sono funge re ca interruttore scoteche) creando piacevoli ettetti con lasci di luci co- utilizzare l'apposito tagliando
5000 150 a quals ias i tipo di suone ria. Aprendo la port a il dspos itwvo met .
te in tunzicne la suonera colleg ata soltan to per poc hi istanti
lorate avan esconti o. durante le feste di Natale può
esse re usato per creare l'effetto giorno-notte ne l Pre-
scrivendo a:
Nel momento che la po nta viene ch iusa la su0 cria entrerà in sepio. E alimentato dirottamente dalla tensione di rete ,uaacccc __ zuacu ~
e
funzione pe r breve tempo a '220 Vca e può sop porta re un car ic o ma ss imo di 500 W.

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Elettronica Pratica 655


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a., , -
AMP. D.C. 50 A- 500 A- 5 m4- 50 mA - 0,5 A-5 A
i
,,
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AMP. A.C. 250 ,11 A-1,5 mA- 15 mA- 150 mA- 1,5 A-
10 A % I f, glg""
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TEMPO
DI ABBONAMENTI
In questo e nei successivi primi mesi dell'anno, i più
affezionati lettori di Elettronica Pratica concretizzano,
attraverso il versamento del canone di abbonamento, la
propria partecipazione alla nostra impresa editoriale.
Premiandola e sorreggendola, nella consapevolezza che,
sottoscrivendo tale impegno, ci si assicura la continuità di un
rapporto ricreativo e costruttivo, che alimenta la passione per
l'hobby dell'elettronica, sempre prodigo di soddisfazioni ed
incoraggiamenti. Anche nella certezza di ricevere
mensilmente, in casa propria, uno strumento educativo,
didattico e divertente, che suggerisce a tutti, qualunque sia il
livello di capacità raggiunto, di prestare attenzione ad alcuni
progetti, semplici per i principianti, sofisticati per i meglio
preparati, ma sempre di qualità e sicuro funzionamento.
Attraverso una formula interpretativa in cui crediamo e che,
puntualmente, anno dopoanno, viene osannata da coloro
che, apprezzandone la validità, colgono in questa tutti gli
aspetti immensamente utili ed umani.
s,,i,,, .,,, · IS '11.L!lfll YIA • ONYIIW si, 01 • Y>I.LYld Y>INOI.L.1.111
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ELETTRONICA PRATICA
RIVISTA MENSILE DI ELETTRONICA - ANNO 19 - N. 12 DICEMBRE 1990

LA COPERTINA - Riproduce i due montaggi, di


maggior interesse per i principianti, descritti nella
prima parte del presente fascicolo: quello per la
realizzazione di un circuito di luci di abbellimento
degli addobbi natalizi e l'altro del fischietto
elettronico pluriuso.

Sommario
660
editrice LUCI FESTOSE
ELETTRONICA PRATICA
PER ADDOBBI NATALIZI
direttore responsabile
ZEFFERINO DE SANCTIS
672
disegno tecnico FISCHIETTO SIMULATORE
CORRADO EUGENIO
PLURIUSO PORTATILE
stampa
TIMEC
ALBAIRATE - MILANO
680
FREQUENCY CONVERTER
Distributore esclusivo per l'Italia: DALLE OLL - OL ALLE OC
A.&G. Marco - Via Fortezza n. 27 - 20126
Milano tel. 25261 autorizzazione Tribunale
Civile di Milano- N. 7 4 del 29-12-1972 -
pubblicità inferiore ol 25%.
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TESTER LOGICO
UNA COPIA L. 5.000 A RISPOSTA SU BILED
ARRETRATO L. 5.000
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I FASCICOLI ARRETRATI DEBBONO ESSERE PRIMI PASSI
RICHIESTI ESCLUSIVAMENTE A:
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Via Zuretti, 52 - 20125 MILANO

REZIONE - AMMINISTRAZIONE - PUBBLI- 708


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Tti i diritti di proprietà letteraria ed artistica
soro riserva ti a termine di Legge per tutti i
l manoscritti, i disegni, le fotografie, an-
n pubblicati, non si restituiscono.
711
LA POSTA DEL LETTORE

20125 MILANO - VIA ZURETTI, 52 - Telefono (02) 6697945


LUCI FESTOSE
Anche quest'anno, in ossequio alla nostra lunga ne dalla tensione di rete, attraverso un trasfor-
tradizione, proponiamo sulle prime pagine del matore isolatore, certamente idoneo a proteg-
fascicolo di dicembre, il progetto di un disposi- gere chiunque, compresi i bambini e le persone
tivo che ha lo scopo di completare, ornandoli di incompetenti, da possibili contatti accidentali.
luci multicolori, gli addobbi delle prossime fe- Di solito, per accendere un insieme di lampadi-
stività di fine mese. Ma questa volta, con un si- ne, si compone una catena di elementi, collegati
stema di piccole lampade lampeggianti, assolu- in serie e pilotati dalla cosiddetta "intermitten-
tamente nuovo, senza l'inserimento dei comuni za", come segnalato nello schema di figura 5,
interruttori ad intermittenza ed in regime di con il risultato che, in ciascun momento, tutte le
massima sicurezza, pur derivando l'alimentazio- lampadine rimangono accese o spente, a causa
«
del particolare interruttore che apre e chiude il
circuito di alimentazione con una cadenza rit-
mica. Nel circuito di figura 1, invece, le lampa-
dine si accendono casualmente, senza rispettare
Proponiamo, in queste un ordine di successione prestabilito e creando
pagine, un semplice un fitto e continuo lampeggiamento, a ricordare
quasi le calde notti estive, quando siepi e bosca-
progetto, finalizzato al glie vengono sorvolate da miriadi di lucciole.
completamento degli
addobbi, che ogni lettore sta VECCHI INCONVENIENTI
preparando nell'approssi-
marsi delle festività di fine Prima di iniziare l'esposizione teorica, che rego-
la il funzionamento del progetto di figura 1, vo-
anno. Ma che i più preparati gliamo appena citare i motivi che, allo stato at-
possono destinare ad appli- tuale della tecnica, sconsigliano il ricorso ai vec-
chi e tradizionali sistemi del semplice ed econo-
cazioni luminose di maggior mico lampeggiamento, ovvero quelli che utiliz-
rilievo e contenuto tecnico. zano i relè termici, i contatti meccanici, moto-
rizzati o i relè temporizzati. Verso i quali il pri-

660 Elettronica Pratica


Per illuminare il vostro albero
natalizio.
Per comporre originali insegne
pubblicitarie.
Per la realizzazione di caminetti
artificiali.

io giudizio negativo è sollevato dall'usura delle


parti, soprattutto quando non si tratta di appa-
iati a carattere professionale, con una durata di
vita che, si misura in ore, piuttosto che in giorni.
Questi dispositivi, inoltre, sono costosi e gene-
rumore elettrico, su larga banda, veramen-
fastidioso. Per di più provocano scintille, che
sconsigliano l'uso in presenza di materiali in-
fiammabili. Il loro logoramento, poi, dà origine
surriscal damenti e ad una fine prematura del-
ine. L'impiego all'aperto, dunque, è
proibito, a causa della presenza di polveri ed
umidità, che possono compromettere ulterior-
vitalità dei contatti. Infine si deve ag-
gi gere anche lo svantaggio dell'inquinamento
i tanto combattuto, che i movimen-
meccanici producono e che negli ambienti

Elettronica Pratica 661


Luci festose

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662 Elettronica Pratica


Luci festose

Elettronica Pratica 663


Luci festose

9
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Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stampato, che il lettore deve comporre su
una delle due facce di una basetta supporto di bachelite o vetronite, di forma rettangolare,
nelle dimensioni di 14 cmx 5 cm.

domestici finiscono per guastare la quiete fami- densatore elettrolitico Cl e stabilizzata per
liare. mezzo del diodo zener DZ.
Per tutti i motivi fin qui ricordati, ma in partico- L'alimentazione in continua a 12 Vcc è applica-
lar modo per la sicurezza degli utenti di questi ta a sei diodi led temporizzati, che lampeggiano
abbellimenti luminosi, dopo aver scartato ogni casualmente, senza una determinata cadenza,
consueta applicazione elettrica, abbiamo conce- che rimane stabilita dalle piccole differenze del-
pito il progetto elettronico di figura 1 che, con le caratteristiche elettriche introdotte dal colore
una spesa relativamente contenuta ed una com- di ciascun elemento optoelettronico e dall'inte-
posizione circuitale abbastanza semplice, con- grato in esso contenuto, che svolge le funzioni
sente di raggiungere effetti luminosi anche mi- di elemento temporizzatore.
gliori di quelli ottenuti con i sistemi a relè, ma Le accensioni e gli spegnimenti dei sei diodi led
senza gli inconvenienti già elencati e con la pos- provocano gli enneschi e i disinneschi dei sei
sibilità di adattarsi pure ad impianti di notevole SCR che, a loro volta, accendono e spengono le
potenza, come quelli installati in grandi saloni o lampadine, che possono essere numerose, ma
addirittura all'aperto. che nello schema di figura 1 vengono simboleg-
giate da L1-L2-L3-LA-L5-L6.
Riassumendo: la tensione continua a valle del
IL CIRCUITO TEORICO diodo rettificatore D 1 alimenta i diodi led tem-
porizzati, i quali provocano l'innesco degli SCR
All'estrema sinistra dello schema elettrico di fi. che provvedono a condurre, tra anodo e catodo,
gura 2 compare il circuito alimentatore che pre- la corrente sollecitata dalla tensione alternata a
leva la tensione da una presa luce di rete. Que- 24 Vca, accendendo e spegnendo le lampadine,
sta viene applicata all'avvolgimento primario a seconda delJo stato elettrico dell'SCR.
del trasformatore Tl ed è poi disponibile, dopo Il comportamento dei due semiconduttori di
un completo isolamento, negli avvolgimenti se- maggior importanza, agli effetti del funziona-
condari, nei valori di 24 Vca e 12 Vca, onde evi- mento del circuito di figura 1, ovvero il diodo
tare ogni pericolo per l'incolumità delle perso- led temporizzato DT e l'SCR, è chiaramente in-
ne. terpretato in figura 4. Con il tratto di linea nera
La tensione alternata a 12 Vca viene rettificata orizzontale, in corrispondenza della quale è po-
tramite il diodo al silicio D 1, filtrata con il con- sta la dicitura "DT acceso", viene computato il

664 Elettronica Pratica


Luci festose

1 2 3
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LAMP accesa LAMP spenta

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Fig. 4 - Il diagramma qui pubblicato interpreta, graficamente, i tempi di accensione e spegni-


mento del diodo led temporizzato DT e, in corrispondenza, il comportamento della tensione
alternata che rende conduttivo il diodo controllato SCR.

tempo di accensione della lampada, o del grup- Disponendo della tensione alternata di accen-
po di lampade collegate sull'anodo di un SCR. sione delle lampadine nel valore di 24 V ca, è
Con il successivo tratto di linea più chiara rima- ovvio pensare che tutti gli elementi di illumina-
ne valutato il tempo in cui la lampada, o il zione debbono essere caratterizzati da questa
gruppo di lampade collegate con l'SCR è spen- tensione. Ma ciò è vero se le lampadine sono
to. I tratti di curva a linea intera interpretano la soltanto sei, mentre nel numero di quattro, per
durata di tempo in cui l'SCR conduce, eviden- ogni SCR, come da noi più avanti consigliato,
ziando il fatto che, ad ogni passaggio della ten- queste dovranno essere contrassegnate con il
sione alternata attraverso il valore O V ca, valore singolo di 6 Vca (6 x 4 = 24 Vca). Di ciò
l'SCR va all'interdizione o, come si suol dire, si tuttavia parleremo in seguito. Mentre per ora
spegne. Tale condizione è indicata per mezzo vogliano soffermarci un po' con qualche nozio-
delle parti di curva segnalate con il tratteggio. ne teorica e a beneficio dei lettori principianti,
sulla natura del diodo led temporizzato.

IL LED TEMPORIZZATO

Per chi ancora non lo sapesse, ricordiamo che


led significa: light emitting diode, cioè diodo
emettitore di luce e che questo componente ap-
partiene alla branca speciale dell'elettronica
che prende il nome di optoelettronica.
Come il normale diodo a semiconduttore, an-
che il led è composto da una giunzione PN. Ma
il semiconduttore non è il silicio o il germanio,
bensì un composto del gallio, il cui dosaggio di-
pende dalle caratteristiche che si intendono
conseguire.
Il led temporizzato non rivoluziona il vecchio si-
stema costruttivo dei diodi optoelettronici, sem-

Elettronica Pratica 665


Luci festose

r °'
INTERMITTENZA

CATENA DI LAMPADINE
===
J

Flg. 5 - Il sistema più comune per accendere e spegnere una. catena di lampadine, collegate
in serie, è quello che utilizza l'interruttore ad intermittenza, con serio pericolo per l'incolumi-
tà dell'operatore.

mai lo perfeziona, rivelandosi un componente alcun fenomeno elettrico.


di grande interesse applicativo. Infatti il proget-
tista lo inserisce oggi nei dispositivi segnalatori
d'allarme, o di cattivo funzionamento delle ap- DIODI SCR
parecchiature elettroniche, nelle fabbriche in
laboratorio, in auto, senza il vincolo di partico- Dopo i brevi cenni sul led temporizzato, qual-
lari accorgimenti, ma con la semplice connes- che parola va pure pronunciata a proposito de-
sione all'alimentatore. gli SCR, che sono montati nel progetto di figu-
La composizione interna del led temporizzato è ra 1 e che sono anche chiamati diodi controllati.
riportata in figura 6, in cui il disegno assume, Fra il diodo SCR ed il più comune diodo a se-
ovviamente, un'espressione teorica, perché miconduttore esistono delle affinità, che sono
composto da simboli elettrici. Ma riflette fedel- ben giustificate dal comportamento dei due
mente la realtà compositiva del componente. In componenti.
figura 7, invece è riportato il diodo led tempo- L'SCR è composto internamente da ben tre
rizzato nella sua espressione naturale: il led ve- giunzioni PN, che formano un semiconduttore
ro e proprio si trova a sinistra, l'integrato (IC), di tipo PNPN, simile a due diodi collegati in se-
al quale il led è collegato, è situato a destra. rie.
Dal componente, come avviene nei normali Il terminale relativo all'anodo fa capo, interna-
diodi, fuoriescono due elettrodi: quello di ano- mente al semiconduttore P più esterno, mentre
do e l'altro di catodo, segnalato dalla freccia 1. il catodo risulta collegato con il semiconduttore
Questo, nella parte superiore, appare più largo N situato nella zona opposta. Al secondo setto-
del reoforo di anodo, distinguendosi vistosa- re di materiale P è collegato l'elettrodo rappre-
mente fra i due. Sull'involucro esterno, poi, in sentativo della "porta" o "gate" (g).
corrispondenza del catodo, è presente una pic- Applicando all'anodo una tensione negativa ri-
cola smussatura-guida (particolare 2 di figura spetto al catodo, non si ha conduzione di cor-
7), che agevola il lavoro applicativo del led al- rente, così come accade nel comune diodo e
1' operatore elettronico. l'SCR identifica un interruttore aperto. Inver-
Per quanto riguarda il funzionamento del led tendo la polarità della tensione, l'SCR rimane
temporizzato, questo è facilmente intuibile ri- ancora bloccato, contrariamente a quanto av-
cordando il concetto di temporizzazione. In viene nel diodo normale. Ma il blocco rimane
pratica, il circuito interno al componente pilota, finché non arriva sul "gate" un impulso positivo
alternativamente, le fasi di accensione con quel- rispetto al catodo e di ampiezza tale da costrin-
le di spegnimento del led. Nel primo caso vi è gere il diodo controllato alla completa condu-
assorbimento di corrente, nel secondo la cor- zione. E ciò è quanto accade nel progetto di fi-
rente è talmente debole da non poter avviare gura 1, dove l'impulso di tensione sul "gate" è

666 Elettronica Pratica


Luci festose

applicato dal diodo led temporizzato.


La commutazione dell'SCR avviene in un tem-
po estremamente breve, dell'ordine di 0,5 mi-
crosecondi, ossia in un mezzo milionesimo di
secondo. Questo tempo è certamente molto più
breve di quello richiesto dagli analoghi sistemi
elettromeccanici.
Una volta innescato, l'SCR rimane conduttore
senza bisogno di alcuna tensione di comando
sul "gate", anche in presenza di nuovi impulsi
di tensione positivi o negativi.
Per disinnescare l'SCR esistono due sistemi: o
si riduce a zero la tensione fra anodo e catodo,
oppure si fa diventare negativo l'anodo rispetto DLT
al catodo. Ed ecco che la tensione alternata,
per raggiungere tale condizione, si rivela assai
utile, dato che questa passa attraverso lo zero,
invertendo la propria polarità ad ogni semipe-
riodo. Tale sistema, analizzato graficamente nei
diagrammi di figura 4, viene sfruttato nel pro- l=
l
=
getto di figura 1. Per la cui realizzazione si con-
siglia il modello di SCR C106D, che è presente Fig. 6 - Composizione schematica interna del diodo
in commercio in due contenitori diversi, uno led temporizzato. Il circuito integrato IC provvède ad
più grande e l'altro in dimensioni minori, come accendere e spegnere, alternativamente e con tem-
segnalato in figura 9. porizzazione costante, il comune diodo optoelettro-
nico.

LAMPADE UTILIZZATRICI

Come è già stato suggerito, sugli anodi dei sei


diodi controllati SCRl - SCR2 - SCR3 - SCR4 -
SCRS - SCR6 è consigliabile inserire sei gruppi
di quattro lampadine da 6 V collegate in serie
rispettando lo schema di figura 8.
Se il dispositivo elettronico è destinato a fun-
zionare in casa, le ventiquattro lampadine pos-
sono avere ciascuna la potenza di 1,8 W, presu-
mendo un assorbimento di corrente di 0,3 A.
Infatti, in presenza di tali grandezze elettriche,
si ha:

6 V x 0,3 A = 1,8 W

Si tenga sempre bene a mente che le lampade


di potenza elevata riscaldano molto e che il ca-
lore generato può essere causa di incendi. Ma
questo non è più un problema se l'illuminazio-
ne lampeggiante viene realizzata all'aperto, su
Fig. 7 - Espressione reale del diodo led temporizza-
abeti vivi, i cui rami più giovani, tuttavia, posso- to. Il componente luminoso rimane fissato su un
no soffrire il riscaldamento artificiale eccessivo. supporto collegato con Il catodo (part. 3), rappre-
In ogni caso, per le installazioni esterne, l'im- sentato da un reoforo a lamina più larga (part. 1),
pianto elettrico deve essere concepito a prova presente in quella zona in cui è praticata una piccola
smussatura guida (part. 2). L'integrato IC è applica-
di pioggia. to sull'elettrodo di anodo.
Per dimensionare il trasformatore Tl di alimen-

Elettronica Pratica 66 7
Luci festose

•7

n 4 LAMPADE
Collegate in serie

"PIN" 1..6
a

Fig. 8 - Ciascun ramo di lampadine, composto con


quattro elementi da 1,8 W - 6 V, deve essere realiz-
SCR zato nel modo segnalato in questo schema, fra l'a-
nodo di un SCR e la linea che raggiunge il terminale
7 del circuito stampato.

tazione, occorre sommare le potenze elettriche cezionalmente tutte le lampadine possono ri-
delle singole lampadine. Per esempio, accettan- manere contemporaneamente accese e che l'as-
do il suggerimento da noi già proposto delle sorbimento sulla presa a 12 V è trascurabile.
quattro lampade da 6 v-0,3 A per ognuno dei Coloro che vorranno dimensionare la potenza
sei rami lampeggianti, si ha: del trasformatore Tl per carichi diversi da quel-
lo consigliato in figura 8, dovranno tener conto
4 lampadine x 1,8 W = 7,2 W che il diodo SCR conduce soltanto in presenza
di una semionda delle due che compongono la
per ciascun ramo, dato che, come precedente- sinusoide della tensione alternata a 24 V ca. E
mente segnalato, 6 V x 0,3 A = 1,8 W. Dun- ciò significa che le lampadine vengono interes-
que, per i sei rami complessivi si raggiunge la sate da una metà circa della tensione, anche se
potenza di: questa non può essere considerata nella misura
di 12 V ca, che le porterebbe ben presto a con-
6 rami x 7,2 W = 43,2 W sumazione a causa dei frequenti cicli di accen-
sioni e spegnimenti e della forma d'onda della
Questo è il motivo per cui, nell'elenco compo- corrente assai ricca di picchi, che ne peggiora
nenti, abbiamo consigliato per Tl un modello l'espressione reale, rispetto a quella sinusoidale,
da 50 W, che può vantare un buon margine di provocando un leggero aumento del valore effi-
sicurezza, se si tiene conto del fatto che solo ec- cace. Dunque, conviene sempre sovradimensio-

668 Elettronica Pratica


Luci festose

a
O o
Cl06

k ag
Fig. 9 - Il diodo controllato SCR modello C106, può
essere disponibile in commercio in una delle due
versioni qui riportate, elettricamente identiche, ma
k a g dimensionalmente diverse.

nare in tensione le lampadine che, scelte fra i ogni caso conviene sempre largheggiare nella
modelli speciali, a lunga vita, possono essere di- valutazione della potenza nominale del trasfor-
mensionate per i 12 Vca, collegando due lam- matore Tl, soprattutto quando questo è sotto-
padine in serie. Ma per gli impieghi di breve posto ad un lavoro continuato e senza interru-
durata, anche le lampade normali possono esse- zioni. Inoltre, negli impieghi gravosi del disposi-
re utilmente impiegate, con lo scopo di raggiun- tivo, tutti gli SCR debbono essere provvisti di
gere il massimo di luminosità possibile. elementi di raffreddamento in alluminio o ra-
Volendo collegare più rami di lampadine in pa- me.
rallelo sullo stesso SCR, occorre aumentare la Il trasformatore Tl deve avere il bollino del-
portata in corrente del trasformatore Tl e, in l'ente che garantisce la sua sicurezza, come ad
corrispondenza, quella dei diodi controllati. In esempio l'IMQ, il VDE o l'UL. Perché con
questi modelli di trasformatori si può essere
certi di ogni protezione in caso di contatti acci-
dentali con gli avvolgimenti secondari. Ma è pu-
re necessario prevedere sempre l'impiego di un
fusibile da 0,7 A, di tipo ritardato, anche in se-
rie all'avvolgimento primario, a meno che il tra-
sformatore non possegga già un fusibile interno
contro i sovraccarichi.
abbonatevi a:
COSTRUZIONE
ELETTRONICA Le linee tratteggiate, che racchiudono buooa
parte dello schema elettrico di figura 1, separa-
PRATICA no la parte schematica del progetto. che va rea-
lizzata su una basetta supporto con circuito
stampato, destinata a formare il modulo elet-
tronico del dispositivo, dagli elementi esterni.

Elettronico Pratica 669


Luci festose

ossia dalle lampadine e dal trasformatore di ali- tità desiderata, necessari per effettuare un buon
mentazione Tl. lavoro.
Il circuito elettronico deve essere costruito nel Una volta realizzato il circuito stampato, sulla
modo segnalato in figura 2, dove è riprodotto il basetta supporto si dovranno praticare tutti i fo-
piano costruttivo del modulo. Per il quale si de- ri segnalati in figura 3, attraverso i quali, in un
ve dapprima approntare una basetta di materia- secondo tempo, verranno infilati i reofori dei
le isolante, bachelite o vetronite, di forma ret- vari componenti elettronici, dalla parte opposta
tangolare, delle dimensioni di 14 cm x 5 cm. a quella in cui sono presenti le piste di rame, atte-
Poi, su una delle due facce di questa, si compo- nendosi scrupolosamente allo schema di figura 2.
ne il circuito stampato, il cui disegno in gran- Come abbiamo già detto, il diodo controllato
dezza reale è pubblicato in figura 3, ovviamente C106 può essere presente in commercio in una
adottando uno dei tanti sistemi attualmente delle due versioni riportate in figura 9, oppure
suggeriti per questo tipo di lavoro e ricordando in tutte e due. In quella più grande, l'aletta me-
che in commercio vengono offerti appositi kit, tallica, che funge da elemento supporto e raf-
ma anche tutti gli elementi separati, nella quan- freddante del componente, è in contatto elettri-

MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO


L'opera è il frutto dell'esperienza pluridecenna-
le della redazione e dei collaboratori di questo
periodico. E vuol essere un autentico ferro del
mestiere da tenere sempre a portata di mano,
una sorgente amica di notizie e informazioni,
una guida sicura sul banco di lavoro del dilet-
tante.
Il volumetto è di facile e rapida consultazione
per principianti, dilettanti e professionisti. Ad
esso si ricorre quando si voglia confrontare la
esattezza di un dato, la precisione di una for-
mula o le caratteristiche di un componente, E
rappresenta pure un libro di testo per i nuovi
appassionati di elettronica, che poco o nulla
sanno di questa disciplina e non vogliono ulte-
riormente rinviare il piacere di realizzare i proget-
ti descritti in ogni fascicolo di Elettronica Pra-
tica.
Tra i molti argomenti trattati si possono men-
zionare:
Il simbolismo elettrico - L'energia elettrica- La
tensione e la corrente - La potenza- Le unità

L. 15.500
di misura- I condensatori - I resistori- I diodi
- I transistor - Pratica di laboratorio.
Viene inoltre esposta un'ampia analisi del prin-
cipali componenti elettronici, con l'arricchimento
Edito in formato tascabile, a cura della di moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet-
Redazione di Elettronica Pratica, è com- tante, consentiranno di raggiungere il successo
posto di 128 pagine riccamente illustrate fin dalle prime fasi sperimentali.
a due colori.

6 70 Elettronica Pratica
Luci festose

co_ con l'anodo del componente, sul quale si non assorbita e quindi una maggiore sicurezza
può agevolmente applicare il conduttore che di durata di funzionamento del dispositivo. Il
congiunge tale elettrodo con il ramo di quattro quale potrebbe divenire causa di disturbi elet-
lampadine, da 6 V - 0,3 A - 1,8 W, schematizza- trici, irradiati dai collegamenti alle lampade,
to in figura 8. Servendosi dellSCR di minori di- che si rifletterebbero negativamente sul buon
mensioni, invece, il collegamento dei conduttori comportamento delle apparecchiature radiofo-
delle lampadine va eseguito esclusivamente sui niche o televisive poste nelle vicinanze. Per ov-
terminali del circuito stampato che, nello sche- viare a tali inconvenienti, basta collegare, in se-
ma di figura 2, sono segnalati con i numeri 1 - 2 rie con le lampade stesse o in prossimità degli
- 3 - 4 - 5 - 6. SCR, delle bobine avvolte su nuclei di ferrite ci-
Concludiamo raccomandando ai lettori princi- lindrica del diametro di 10 mm circa. Le spire
pianti di collegare il condensatore elettrolitico dovranno risultare in numero di 80 e realizzate
Cl, il diodo al silicio D1, lo zener DZ ed i sei con filo di rame smaltato della sezione di 1.5
led temporizzati DTl - DT2 - DT3 - DT4 - DT5 mm'. A valle della bobina si deve ancora ag-
- DT6 nel preciso rispetto delle loro polarità. giungere un condensatore a film da 0,47 F -
A montaggio ultimato, si potrà sperimentare 160 Vl, con un terminale a massa. Poi, in paral-
quanto affermato in precedenza a proposito lelo con ciascun SCR, si collega un condensato-
della conduttività dei diodi controllati di una re, dello stesso tipo di quello ora citato, con una
sola semionda della corrente alternata, come resistenza in serie da 10 ohm - 0,5 W.
segnalato anche nel diagramma di figura 4. Ba- Tenuto conto della potenza disponibile e della
sta infatti cortocircuitare, per breve tempo gli grande versatilità dell'apparato, questo, al di là
elettrodi di anodo e di catodo di un SCR, per degli addobbi festosi, può fungere da elemento
accorgersi che il ramo di lampadine, connesso pilota di originali insegne e sistemi pubblicitari,
con quel diodo controllato, diventa immediata- oppure come strumento segnalatore notturno
mente assai più luminoso. Tuttavia, conviene di ostacoli e pericoli, ma anche come interes-
assai più disporre di meno luce, anziché di mi- sante accessorio nei plastici dei modellisti, dove
nore sicurezza, perché ad una luminosità infe- può simulare perfettamente un cielo abbondan-
riore corrisponde una certa quantità di potenza temente stellato.

Elettronica Pratica 671


t
I

.,- ]3
',
r%

g e!1

FISCHIETTO
SIMULATORE
Prima di tutto, il fischio artificialmente prodot- genza. Come nel caso di rotture delle tubazioni
to, serve a chi non sa fischiare e deve, ad esem- dell'acqua o in presenza di fughe di gas, ovvia-
pio, richiamare il cane quando l'animale si al- mente dopo aver accoppiato il dispositivo sono-
lontana troppo. Dunque, l'utilità di questo tipo ro con idonei circuiti muniti di appositi sensori.
di emissione sonora si estende al cacciatore, al- E ciò senza sollevare panico nel quartiere in cui
l'addestratore, a chi sta educando un cucciolo, il danno si manifesta, ma in un clima di relativa
non solamente di razza canina, perché sono tranquillità.
molti gli esseri viventi sensibili al sibilo ottenuto Anche in auto, questo semplice apparecchio
con le labbra od uno strumento simulatore. Ma può trovare una sua consona collocazione, allo
le pratiche applicazioni di un fischietto elettro- scopo di segnalare, inequivocabilmente, la di-
nico vanno molto al di là delle semplici chiama- menticanza delle luci accese in parcheggio, op-
te di quadrupedi e volatili, perché con esso si pure quella del freno a mano inserito al mo-
possono realizzare validissime segnalazioni di mento della partenza. Inoltre, se abbinato ad
allarmi, che debbono essere uditi sulle lunghe appositi microinterruttori, può fungere da pro-
distanze o in locali lontani da quello in cui tal- tettore di borse e valigie contro gli scippi, anche
volta è richiesto uri intervento di massima ur- se, in genere, non è adatto all'attuazione di si-
stemi di antifurto, con il fine di spaventare i
malintenzionati.
Chiudiamo, a questo punto, l'elenco delle mol-
teplici, pratiche applicazioni, raggiungibili con il
fischietto elettronico, considerando che i lettori,
interessati al progetto, avranno già individuato
Le pratiche applicazioni, la destinazione dell'apparato ritenuta più ido-
realizzabili con il dispositivo nea a risolvere un loro personale problema.
elettronico
. descritto. in queste
pagine, sono ossa, numerose PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
e interessano i cacciatori, i Facendo riferimento allo schema di figura 1, è
modellisti e gli installatori di facile intuire che il comportamento circuitale è
sistemi d'allarme per principalmente affidato alle varie funzioni svol-
te dall'integrato ICl, nel quale sono contenute
interventi d'urgenza. le quattro sezioni "a-b-c-d", da quelle del
transistor TRl e dal trasduttore acustico qui
rappresentato dal buzzer B.

672 Elettronica Pratica


Fischietto simulatore

L'alimentazione a 9 Vcc, che può essere deriva- verso la resistenza R4, alla base del transistor
ta da una piccola pila, conferisce all'apparec- TRl che, a sua volta, pilota il buzzer B emetti-
chio il carattere della trasportabilità. tore del fischio simulatore.
La sezione "a" di ICl, per il quale si utilizza il Per far funzionare il circuito, occorre premere il
modello 4093, oscilla con una frequenza di va- pulsante Pl, che si comporta come un interrut-
lore compreso fra i 2.500 Hz e i 25.000 Hz, re- tore normalmente aperto. Quando Pl viene
golabile, con il trimmer R2, a piacere dell'ope- premuto, il circuito di alimentazione si chiude e
ratore, allo scopo di generare un fischio più o l'apparecchio emette il fischio.
meno acuto, in riferimento alle esigenze appli- Al momento della chiusura del circuito di ali-
cative del dispositivo. mentazione a 9 Vcc, il condensatore elettroliti-
Le successive tre sezioni "b -c- d" dell'integra- co C2, supposto scarico, comincia a caricarsi e
to ICl, amplificano la corrente del segnale ge- ad avviare il funzionamento dell'integrato ICl,
nerato dalla sezione "a" e la applicano, attra- che attiva immediatamente il buzzer B. Poi,
quando si sospende la pressione su P1, ovvero
si interrompe la corrente di alimentazione pro-
veniente dalla pila, il condensatore C2 si scarica
lentamente e gradualmente, mantenendo anco-
ra in funzione l'integrato ICl, ma con una signi-
Per chi non sa fischiare. ficativa riduzione della frequenza audio ed un
gradevole effetto acustico.
Per richiamare il cane. Il consumo di corrente, durante l'emissione
completa del fischio, si aggira intorno ai 15 mA,
Per segnalare stati d'allarme. ma diventa praticamente nullo quando il con-
densatore elettrolitico C2 si scarica totalmente,
ossia dopo un paio di minuti.

Elettronica Pratica 6 73
Fischietto simulatore

m"",M
a
p1 R3

G
Rl R2

M
C1

-t2l l

Fig. 1 - Schema elettrico del progetto del fischietto simulatore descritto nel testo. Con il
trimmer R2 è possibile mutare la frequenza del suono emesso entro i limiti di 2.500 Hz e
25.000 Hz. Il buzzer B diviene attivo ogni volta che si preme Il tasto dell'interruttore a pul-
sante P1. L'assorbimento di corrente, con P1 premuto, è di 15 mA.

----COMPONENTI-----
Condensatori R4 = 1.200 ohm - 1/4 W
R5 = 330 ohm - 1/4 W
C1 = 2.200 pF
C2 = 100 F- 16 VI (elettrolitico)
Varie
IC1 = 4093
Resistenze TR1 = BC107
R1 = 100.000 ohm - 1/4 W p1 = pulsante (sempre
aperto)
R2 = 1megaohm (trimmer) B = buzzer (MURATA - mod. PKM29 - 3AO)
R3 = 68 ohm - 1/4 W ALIM. = 9Vcc

L'INTEGRATO 4093 L'integrato ICl è di tipo logico, ovvero concepi-


to in modo tale da mantenere tutte le sue sezio-
Per coloro che desiderano seguire un'analisi più ni in una sola delle due possibili condizioni,
dettagliata del progetto di figura 1, cercheremo quella di accese o, l'altra, di spente. Tuttavia,
ora di esporre, qui di seguito, alcune notizie a per mutare di stato, i vari stadi vantano la possi-
proposito dell'integrato ICl, dal cui comporta- bilità di funzionare in modo lineare, cioè da
mento dipende, in gran parte, quello dell'intero amplificatori idonei ad amplificare il segnale
apparato. applicato ai loro ingressi. E una tale caratteristi-

6 74 Elettronica Pratica
Fischietto simulatore

o
/
9V
~

Fig. 2 - Piano costruttivo del modulo elettronico del fischietto simulatore. Il buzzer B identifi-
ca il modello prescritto nell'elenco componenti, che può tuttavia essere sostituito con mo-
delli analoghi. L'alimentazione è derivata da una pila da 9 V, oppure da due pile da 4,5 V
ciascuna, collegate in serie tra loro.

ca di funzionamento si manifesta allorquando i CMOS (MOS Complementare), segnaliamo il


valori delle tensioni d'entrata si approssimano a consumo praticamente nullo, quando l'uscita
quelli di soglia che provocano lo scatto delle non viene caricata e non vi sono commutazioni,
uscite: nel nostro progetto, quando si raggiunge ovvero in condizioni di riposo. Inoltre ricordia-
praticamente la metà della tensione di alimen- mo la possibilità di funzionare, sia pure con
tazione. prestazioni diverse e su un'ampia gamma di
Il particolare integrato, montato nel circuito di tensioni di alimentazione, fra i 3 Vcc e i 15 Vcc.
figura 1, appartiene alla famiglia 4000. Esso im- Il modello 4093 è dotato internamente di una
piega una tecnologia che consente la realizza- forte reazione positiva, la quale comporta, sugli
zione di transistor ad effetto di campo MOS, sia ingressi, la presenza di isteresi. Ciò praticamen-
a canale N come a canale P, sulla stessa piastri- te significa che, per far commutare l'uscita,
na di silicio, con la creazione di opportune isole quando l'ingresso è "alto", si deve scendere a
separate. valori di tensione pari ad un terzo di quello di
Disponendo di questi transistor, i vari stadi so- alimentazione, mentre per avere lo scatto in
no di tipo a simmetria complementare, i quali uscita, in presenza di un ingresso "basso", è ne-
presentano, in uscita, segnali simmetrici ed am- cessario raggiungere in entrata almeno i due
pi, con soglie, in ingresso, a metà della tensione terzi della tensione di alimentazione. In questo
di alimentazione. E ciò garantisce sicuramente modo, anche se il segnale d'ingresso varia lenta-
una notevole immunità al rumore. mente attorno alla soglia, per esempio durante
Tra le altre caratteristiche di questa famiglia la carica di un condensatore, l'uscita non oscilla

Elettronica Pratica 675


Fischietto simulatore

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-


pato da riportare su una delle due facce di una ba-
setta di materiale isolante delle dimensioni di 5,5 cm
x6 cm.

prima di assestarsi sul livello logico finale, ma TRASDUTTORE ACUSTICO


presenta un unico e deciso scatto. con l'aumen-
to certo dell'immunità al rumore. Nel progetto di figura 1, il trasduttore acustico,
Nel progetto di figura 1, questi stadi ad isteresi, owero l'elemento che emette il fischio, è rap-
chiamati pure "trigger di Schmitt", vengono uti- presentato da un buzzer, facilmente reperibile
lizzati per realizzare un oscillatore ad un solo in commercio in una grande varietà di modelli.
stadio, dotato di facilità d" innesco, stabilità in Ma quello da noi consigliato è il più adatto a ri-
frequenza ed insensibilità ai disturbi, con uscita produrre suoni di elevata intensità, tale da infa-
ad onda quadra, certamente adatta a pilotare stidire chi li ascolta da vicino.
altri stadi. Il buzzer B, come si può notare osservando la
li funzionamento dello stadio oscillatore, som- sua composizione interna riportata in figura 5, è
mariamente menzionato all'inizio, è semplicissi- di tipo piezoelettrico. Esso sfrutta le oscillazioni
mo. li condensatore ceramico Cl è costretto a impresse alla piastrina ceramica dagli impulsi
caricarsi e scaricarsi, attraverso le resistenze Rl elettrici applicati, sulle due facce, attraverso op-
- R2, tra le due soglie d'ingresso, a partire dalla portuni elettrodi. Tali vibrazioni generano ap-
tensione di uscita che, grazie all'azione inver- punto il suono.
tente degli stadi di ICl, tende a scaricare Cl, Il materiale con cui è costruita la piastrina è
dopo che la sua tensione ha raggiunto la soglia uno speciale dielettrico ceramico, dello stesso
superiore e viceversa. tipo di quello inserito nei condensatori cerami-
La sezione oscillatrice, come è stato detto, è ci.
quella contrassegnata con "a". I tre stadi suc- L'efficienza del trasduttore è massima in condi-
cessivi "b - c - d" invece, amplificano la corren- zioni di risonanza, ma l'effetto acustico risultan-
te per tre, dato che, rimanendo collegati in pa- te va giudicato in relazione con l'orecchio uma-
rallelo, possono erogare tre volte la corrente di no, onde tener conto dei diversi fenomeni fisio-
un singolo stadio. logici.
La tensione non può essere ulteriormente am- I risuonatori piezoelettrici, in generale, e quello
plificata in quanto la sua escursione coincide da noi proposto, in particolare,_vantano la ca-
praticamente con la tensione di alimentazione. ratteristica di emettere pure le frequenze ultra-
Il segnale in uscita "accende" il transistor TRl soniche. E questo è il motivo per cui l'oscillato-
attraverso la resistenza R4. Questo semicondut- re raggiunge l'estremo valore massimo di gam-
tore amplifica poi ancor più la corrente che gli ma di 20 KHz.
viene fornita nella misura di quattro volte circa La disponibilità degli ultrasuoni, nel nostro ge-
e pilota in modo adeguato il buzzer B. neratore acustico, può consentire al lettore la

676 Elettronica Pratica


Fischietto simulatore

RENDIM. ACUSTICO

1200 3600 18'000

Flg. 4 - Il diagramma, qui riportato, interpreta l'andamento del rendimento acustico del buz-
zer MURATA modello PKM29 - 3AO In funzione della frequenza dei segnall elettricl ad esso
applicati.

sperimentazione di questi segnali su alcuni ani- vengono computati i rendimenti acustici della
mali, onde rilevarne le reazioni. capsula, mentre su quello orizzontale si misura-
Per il buzzer B è stato scelto il modello MU- no i valori di frequenza. Si può quindi afferma-
RATA PKM 29 - 3AO, la cui frequenza di riso- re che, alla frequenza di 3.600'Hz, il fischio ap-
nanza si trova a 3.600 Hz, come segnalato nel pare potentissimo, certamente insopportabile
diagramma di figura 4, sul cui asse. verticale sulle brevi distanze.

COPERCHIO

PIASTR.
CERAMICA
CONTATTI

Fig. 5 - Elementi compositivi del buzzer prescritto


nell'elenco componenti. I tre piedini, contrassegnati BASE
con le lettere M - F - G debbono essere collegati con
la linea di massa (M) e con il collettore del transistor
TR1 (G), mentre quello centrale (F) rimane lnutlllzza-
to. PIEDINI

Elettronica Pratica 677


Fischietto simulatore

Fig. 6 - Circuito sostitutivo di quello di amplificazlo-


ne finale di corrente nel caso di impiego di altopar-
lante.

R5

TR1

s.4fa
u
1
e

AP COMPONENTI

= l . L: R4 = 1.200 ohm - 1/4 W


R5 = 1ohm- 1/2W
I TR1 = 2N1711
·-·-·-· AP = 16/40ohm - 0,5 W

Coloro che desiderassero ridurre la frequenza si debba realizzare un oscillatore a partire dal
del suono generato, dovranno intervenire sul risuonatore a frequenza fissa. Lasciandolo libe-
condensatore ceramico Cl, aumentandone il ro, il trasduttore non è vincolato alla sola fre-
valore capacitivo. quenza di risonanza del buzzer.
Lo schema di figura 5, oltre che la composizio- Il terminale G rimane collegato con il collettore
ne interna del buzzer MURATA prescritto, in- del transistor TRl, quello indicato con M rag-
terpreta pure la disposizione dei terminali sulla giunge la linea di massa che, nel progetto di figura
parte inferiore del componente. I quali sono in 1, si identifica con l'alimentazione negativa.
numero di tre e contrassegnati con le lettere M
- F - G, che sono impresse sulla base di plastica
del buzzer. Il terminale F, che è poi quello cen- IMPIEGO DELL'ALTOPARLANTE
trale, rimane inutilizzato nell'applicazione prati-
ca di figura 2 e serve soltanto come elemento di Coloro che non riuscissero ad acquistare in
fissaggio ed irrigidimento del trasduttore acusti- commercio il buzzer testè descritto, potranno
co sul modulo elettronico del fischietto simula- sostituire questo trasduttore acustico con un
tore. Infatti, come si può osservare in figura 2, piccolo altoparlante da 0,5 W ed impedenza di
il terminale F rimane saldato a stagno su una valore compreso tra i 16 ohm e i 40 ohm.
piazzola del circuito stampato priva di alcun Il collegamento dell'altoparlante si attua secon-
collegamento con le altre piste di rame. do lo schema di figura 6, per il quale la resi-
La lettera F, assegnata al terminale centrale, sta stenza RS assume il valore di 1 ohm, mentre la
a significare "feedback", ossia "controreazio- R4 conserva quello di 1.200 ohm. Anche il tran-
ne". Questo terminale viene utilizzato quando sistor TRl deve essere sostituito con un model-
678 Elettronica Pratica
Fischietto simulatore

lo 2N1711, perché serve un diverso stadio di am- Questi si trovano tutti nella faccia della basetta
plificazione della corrente. Il nuovo transistor, supporto opposta a quella in cui è composto il
di media potenza, deve poter disperdere age- circuito stampato, che è riprodotto con linee
volmente il calore generato dal semiconduttore, colorate e che deve intendersi visto in traspa-
sul quale, in questo caso, occorre applicare un renza.
elemento raffreddante; soprattutto se sono pre- Il delicato integrato !Cl di tipo CMOS non può
visti impieghi gravosi del dispositivo. assolutamente sopportare alcuna saldatura a
Utilizzando altoparlanti molto induttivi, convie- stagno sui suoi piedini. Per esso, quindi, occorre
ne aggiungere, in parallelo con la bobina mobi- far uso di apposito zoccoletto a quattordici ter-
le di questi, un diodo al silicio, modello 1N4004 minali, sul quale, a cablaggio avvenuto, si inne-
e 1N4007, con l'anodo a massa. sta l'integrato IC1, evitando una eccessiva ma-
nipolazione di questo.
Dunque, per la realizzazione del modulo elet-
MONTAGGIO tronico di figura 2, si consiglia di applicare co-
me primo elemento, lo zoccolo portaintegrato e
La realizzazione pratica del fischio elettronico poi, via via, tutti gli altri componenti, ricordan-
si effettua in tre tempi. Dapprima si appronta il do che il condensatore C2 è polarizzato, ossia
circuito stampato, poi si montano su questo i dotato di elettrodo positivo ed elettrodo negati-
vari componenti elettronici e, infine, si introdu- vo, che non possono essere scambiati tra loro
ce il tutto, ovviamente assieme alla pila o alle all'atto dell'applicazione dell'elemento. Nel di-
pile di alimentazione, in adatto contenitore di segno di figura 2, in corrispondenza del reoforo
plastica, dal quale fuoriesce il solo tasto di co- positivo è stata riportata una crocetta, così co-
mando del pulsante Pl. me in prossimità del piedino 1 dell'integrato
Il circuito stampato si attua riportando, con uno ICl è stato riprodotto, sul circuito stampato, il
dei molti metodi oggi a disposizione dei dilet- numero 1.
tanti, il disegno pubblicato in grandezza reale in Il pulsante Pl deve essere di tipo normalmente
figura 3. Le piste di rame vengono composte in aperto, onde chiudere il circuito di utilizzazione
una delle due facce di una basetta supporto, di soltanto all'atto della pressione sul tasto mobile.
materiale isolante, bachelite o vetronite, di for- Per quanto riguarda l'alimentazione, come è
ma rettangolare e delle dimensioni di 5,5 cm x stato già detto, questa può essere derivata da
6 cm. Su questa poi si debbono praticare tutti i una sola pila da 9 V, qualora si preveda un im-
fori segnalati nello schema di figura 3, attraver-. piego leggero o saltuario del dispositivo, oppure
so i quali verranno introdotti i reofori dei com- da due pile da 4,5 V ciascuna, se si intende sot-
ponenti elettronici. toporre il circuito ad un lavoro alquanto pesan-
Il piano costruttivo del modulo elettronico di fi- te. Con l'impiego delle due pile, tuttavia, l'ap-
gura 2 interpreta chiaramente l'esatta distribu- parecchio perde un po' della sua caratteristica
zione degli elementi che partecipano alla for- di trasportabilità agevole, dato che rimane assai
mazione del circuito del fischietto simulatore. appesantito.

Elettronica Pratica 679


UP CONVERTER
"Up converter" significa "convertitore verso ghissime e lunghe, in quelli delle onde corte,
l'alto", ovvero, dispositivo elettronico idoneo a sintonizzabili nei ricevitori radio dotati di tale
convertire segnali con frequenza più bassa in al- gamma d'ascolto. Proprio come anticipato in un
tri a frequenza elevata. Questo, dunque, è il articolo apparso sul fascicolo del mese scorso e
compito assegnato all'apparato qui presentato e concernente, in tutta la sua estensione, il mon-
descritto, che è in grado di trasformare i segnali do delle VLF, cioè delle Very Low Frequency
radio, appartenenti al settore delle onde lun- che, mai come oggi, hanno destato tanto inte-

Il converfer si inserisce fra l'antenna e l'entrata di un


radioricevitore munito della gamma delle onde corte, con lo
scopo di sopperire alla carenza di apparati riceventi
commerciali, sensibili, dotati della sezione onde lunghe.

680 Elettronica Pratica


Up converter

Converte i segnali a frequenza più bassa in altri con frequenza più


elevata.
Rende possibile l'ascolto delle OLL - OL sulla gamma delle OC.
Le radioricezioni si ottengono mediante l'impiego di antenne
relativamente corte.

resse tra gli appassionati di collegamenti via ra- nere chiuse nell'ambito dell'esercizio tecnico
dio. Alla lettura di quel testo, quindi, rinviamo i dell'operatore elettronico.
nostri lettori che, non sufficientemente ferrati Come si sa, gli apparecchi commerciali, dotati
in materia, dovessero porsi domande alle quali della gamma delle onde lunghe, sono molto po-
è già stato abbondantemente risposto. Sia pure chi. In alcuni la banda inizia dal valore di 100
per non sottrarre spazio ad un argomento mol- KHz, ma la loro sensibilità è appena sufficiente
to interessante, che necessita di numerose in- alla ricezione di segnali alquanta forti. L'indu-
terpretazioni e svariati suggerimenti pratici. Ma stria quindi non offre alcuna scelta valida di
cominciamo con una doverosa raccomandazio- prodotti in questo campo. Anche perché, quella
ne, rivolta particolarmente a chi non conosce delle onde lunghissime è una gamma in cui traf-
alcuna regolamentazione in materia e che deri- ficano le emittenti private, pubbliche e militari
va dal divieto di ascolto dei servizi radio privati. che, come abbiamo appena raccomandato, è
Soprattutto quando si cerca di ricevere una foto proibito ascoltare. Perciò, il problema della ri-
o qualche segnalazione riservata, che non deb- cezione dei segnali OL ed OLL (onde lunghissi-
bono assolutamente essere divulgate, ma rima- me) si risolve interponendo, fra l'antenna rice-

Elettronica Pratica 681


Up converter

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"'I
-
-
(.)

'<>
sL

g
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=k
o,
o a
J. uu

--·--·--·--·--·--•1,._1.-•-· - ·-·--·--·-

3èl\t71~ 1N'v

682 Elettronica Pratica


Up converter

stagn.

Fig. 2 - Il modulo elettronico del convertitore di frequenza, una volta realizzato, va inserito in
contenitore TEKO per RF, ovvero in una scatola metallica completamente schermata, sui
fianchi della quale sono applicati i passanti in vetro e la boccola d'uscita RCA.

COMPONENTI
Condensatori R2 = 12.000 ohm - 1/4 W
R3 = 33.000 ohm - 1/4 W
C1 = 330 pF R4 = 220 ohm - 1/4 W
C2 = 330 pF R5 330 ohm - 1/4 W
=
C3 = 330 pF R6 = 3.300 ohm - 1/4 W
C4 = 5.000 pF R7 = 3.300 ohm - 1/4 W
es = 100.000 pF
C6 = 100 F- 16VI (elettrolitico)
C7 = 100.000 pF
es = 100.000 pF Varie
C9 = 100.000 pF
C10 = 100.000 pF MF1 = BF960
C11 = 33 pF IC1 = S042P
C12 = 82 pF XTAL = quarzo (10 MHz)
C13 = 33 pF DZ1 = zener (3,3 V - 1W)
C14 = 10.000 pF DZ2 = zener (3,3 V - 1W)
L1- L2 = bobine (vedi testo)
Resistenze J1 = 2,2 mH (imp. RF)
J2 = 2,2 mH (imp. RF)
R1 = 2,2 megaohm - 1/4 W J3 = 47 mH (imp. RF)

Elettronica Pratica 683


Up co nverter

Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circuito stam-


pato, da riprodurre su una delle due facce di una ba-
setta di materiale isolante, di forma rettangolare,
I delle dimensioni di 6 cmx 6,5 cm.

vente e l'apparecchio radio ad onde corte, che DIMENSIONI DELLE ANTENNE


molti già posseggono, ma che viene attualmente
venduto in una vasta quantità di esemplari, !'up
converter, che trasferisce la banda delle OL in Frequenza Lung. onda Antenna 1/4 onda
quella delle OC. Più precisamente, il progetto KHz metri metri
di figura 1 converte la gamma di 10 K.Hz + 500
KHz in quella di 10,010 MHz --;-- 10,500 MHz. 10 30.000 7.500
30 10.000 2.500
Che è stata scelta con avvedutezza, perché que-
100 3.000 750
sto settore delle onde corte non è interessato,
normalmente, da forti segnali, che possono I 300 LOOO 250
creare disturbi. Ma. anche perché, su tale valore
di media frequenza (10 MHz), il cristallo di
quarzo XTAL della sezione oscillatrice è di fa- lunghe, riportiamo, qui di seguito e a titolo di
cile reperibilità commerciale e di alta precisio- esempio, alcune grandezze relative al sistema
ne, trattandosi di un componente del tipo adat- d'antenna della emittente della marina ameri-
to per calibratori. cana nel MAINE, certamente irripetibili nella
pratica costruttiva di ogni operatore privato.
Eccole. La superficie occupata dalle antenne
L'ANTENNA RICEVENTE misura 5,3 chilometri quadrati. Ogni antenna,
poi, è sostenuta da una torre alta 248 metri e le
Per captare i segnali radio, questo convertitore torri sono in numero di 24. Sotto, è composto
necessita di antenna filare di lunghezza conte- un "piano di terra" di 10,5 chilometri quadrati,
nuta, a partire da qualche metro. Mentre, per la realizzato con 3.300 chilometri di filo di rame.
ricezione delle onde lunghe occorrerebbero an- Per scopi amatoriali si può tentare la costruzio-
tenne assai lunghe: quelle ad un quarto d'onda, ne di antenne con fili conduttori della lunghez-
di cui alcuni esempi sono citati nell'apposita ta- za di alcune decine di metri, oppure, risiedendo
bella, relativamente alle frequenze di 10 KHz - in zone libere da ostacoli e quindi favorevoli ma
30 KHz - 100 KHz - 300 K.Hz. con installazioni molto alte, di cinque o dieci
Per far capire al lettore quanto siano importanti metri.
le dimensioni dell'antenna, per raggiungere le In ogni caso, per funzionare ottimamente, il
massime prestazioni da un impianto per onde progetto di figura 1 deve essere accoppiato con

684 Elettronica Pratica


Up converter

uV
0,5

IO

50
10 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 250 300 350 soo KHZ

Fig. 4 - Diagramma relativo al rendimento raggiunto facendo lavorare il convertitore di tre-


quenza in accoppiamento con un radioricevitore modello BC 348. Coll'aumentare della fre-
quenza, il filtro, posto all'entrata del dispositivo, blocca sempre più I segnali captati dall'an-
tenna.

un'antenna filare, per la quale è stato apposita- unitamente ai condensatori C1-C2 - C3 - C4,
mente concepito. Ma su questo argomento compongono il circuito di filtro e di adattamen-
avremo occasione di soffermarci più avanti. Per to di impedenza con quella del transistor MOS,
ora, invece, cerchiamo di analizzare il compor- per il quale si utilizza il modello BF 960. In par-
tamento del circuito di figura 1. ticolare, le impedenze J1-J2 realizzano un fil-
tro passa basso, con frequenza di taglio superio-
re a 400 KHz -;- 500 KHz circa, mentre J3 cor-
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO tocircuita le componenti continue ed alternate
fino al valore di 8 KHz, allo scopo di eliminare i
I due diodi zener, collegati in antiserie fra loro, segnali alla frequenza di 50 : 100 Hz.
ossia con i due catodi affacciati, impediscono Facendo lavorare il convertitore in accoppia-
alle eventuali cariche statiche, formatesi lungo mento con un vecchio ricevitore per onde corte,
il conduttore d'antenna, di danneggiare, se non modello BC 348, il rendimento raggiunto è
proprio distruggere, il transistor MFl. Infatti, se quello interpretato nel diagramma di figura 4, il
il filo conduttore, rappresentativo dell'antenna, quale dimostra che, all'aumentare della fre-
è completamente isolato, questo si può elettriz- quenza, il filtro testè descritto lascia passare
zare durante quelle perturbazioni atmosferiche, sempre meno i segnali captati dall'antenna. Ma
di forte intensità, che provocano la formazione ciò è necessario per tre principali motivi:
di notevoli campi elettrici. Anche il vento, tut-
tavia, e la vicinanza di elettrodotti ad alta ten- r - Esigenza di attenuare il più possibile i se-
sione possono causare l'accumulo di cariche sul gnali RAI in onda media, in grado di crea-
conduttore d'antenna. Dunque, non conviene re intennodulazioni.
mai isolare completamente il filo, ma inserire, 2° - Bisogno di favorire le onde più lunghe, per
tra antenna e terra, una resistenza da 1 W o bilanciare la minore efficienza dell'anten-
più, del valore di 10 megaohm circa. Che non è na.
sufficiente in presenza delle scariche elettriche 3 - Impedire l'ingresso nel mixer della banda
macroscopiche, come quelle generate dai fulmi- dei 10 MHz.
ni e per le quali la protezione è rappresentata,
questa volta, dai due zener posti all'entrata del Termina a questo punto l'interpretazione del
circuito di figura 1. filtro d'entrata del progetto di figura 1 ed inizia
Le impedenze a radiofrequenza J 1-J2-J3, quella del transistor MFl.

Elettronica Pratica 685


Up converter

d
14
13

12
g2 s 11
10
Flg. 5 - Sulla sinistra è segnalata l'esatta piedlna-
9 tura del transistor MOSFET montato nel converti-
g1 a tore di frequenza. La disposizione degli elettrodi
è di tipo a croce e il più lungo fra i quattro è quel-
lo di drain. A destra si nota la disposizione dei
/v1F1 /C 1 quattordici piedini dell'integrato SO 42P.

IL TRANSISTOR MOSFET li della resistenza R5, provocata dalla corrente


tra source e drain, polarizza il transistor su un
Il semiconduttore ad effetto di campo MOS, punto di lavoro che ottimizza il rapporto segna-
modello BF 960, amplifica la corrente del se- le-disturbo e la stabilità in temperatura.
gnale proveniente dall'antenna. Tale compo- Mediante l'impiego del doppio gate (gl - g2), è
nente è in grado di operare su una vastissima possibile evitare che il partitore di polarizzazio-
gamma di frequenze e in questo progetto viene ne venga realizzato con resistenze di medio va-
principalmente impiegato per la sua impedenza lore, senza abbassare l'impedenza dell'ingresso
d'ingresso che, essendo praticamente equivalen- di segnale.
te ad un piccolo condensatore, risulta molto L'uscita di MFl è prelevata dalla source, per
elevata sulle basse frequenze, consentendo un cui il guadagno di tensione è di poco inferiore
ottimo funzionamento dell'antenna e dei circui- all'unità. Ciò significa, dunque, che lo stadio pi-
ti di filtro e di adattamento precedentemente lotato dal transistor funge esclusivamente da
descritti. adattatore di impedenza.
Il punto di lavoro di MF 1 è stabilito dalla ten- Riassumendo: l'impiego del MOSFET all'in-
sione presente sull'elettrodo g2, che è continua gresso si è reso necessario per disporre di
e filtrata, rispetto all'alternata, dal condensato- un'entrata d'antenna ad altissima impedenza.
re C5. Il valore della tensione su g2 è imposto Quella di MFl si aggira intorno alle centinaia di
dal partitore di tensione R3- R2 il quale, com- megaohm, ma la resistenza Rl la stabilizza in-
binandosi con la caduta di tensione sui termina- torno al valore di 2 megaohm, ottimale per

L1 fi 3
TeÉ
Fig. 6 - Il trasformatore a banda larghissima, L1- L2,
2 è composto da due avvolgimenti realizzati su nucleo
toroidale di ferrite, modello AMIDON FT 37/43.

686 Elettronica Pratica


MANUALE DEI DIODI
adattarsi a quella, elevatissima, che caratterizza
le antenne corte o relativamente corte.
È risaputo che, toccando con il dito della mano
E DEI TRANSISTOR
l'ingresso di uno stadio amplificatore ad alta L. 14.500
impedenza, come ad esempio quello di vecchia
memoria a valvola elettronica, si ottiene in usci- Un prestigioso volumetto di 160 pagine,
ta un forte ronzìo, che non si verifica, invece, con 85 illustrazioni e 75 tabelle con le
quando l'amplificatore è a bassa impedenza caratteristiche di circa 1.200 transistor e
d'ingresso. Dunque, gli amplificatori ad impe- 140 diodi.
denza elevata si adattano meglio all'accoppia- L'opera vuol essere una facile guida, di
rapida consultazione, nel laboratorio
mento con le antenne di piccole dimensioni. hobbystico, dove rappresenta un ele-
mento integrante del corredo abituale
delle attrezzature.
L'INTEGRATO 50 42P a.

Una volta ottenuto l'adattamento di impedenza


tra l'antenna ed il circuito d'entrata del proget- MANUALE
DEI
to di figura 1, i segnali a radiofrequenza rag- p1ODI E DEi TRANSISTOR
giungono l'integrato IC1, per il quale si impiega
il modello SO 42P, che presenta un'impedenza
d'ingresso relativamente bassa, ma un elevato
guadagno. Dunque, il transistor MFl e l'inte-
grato ICl svolgono funzioni perfettamente
complementari, perché il primo funge da adat-
tatore di impedenza, il secondo da amplificato-
re a più stadi, da oscillatore locale, in questo ca-
so di tipo quarzato, da miscelatore bilanciato e
da stadio d'uscita. Come si può intuire, quindi,
si tratta di funzioni molto complesse, che sol-
tanto le attuali tecniche di integrazione consen-
4I
tono di racchiudere in un'unica piastrina di sili-
cio, denominata "chip" e racchiusa in conteni-
tore a quattordici piedini.
Il principio di funzionamento di ICl è quello
della supereterodina o del convertitore di fre-
s
'
quenza, con la sola differenza che questa volta
la conversione avviene in salita.
Generalmente, la funzione di mixer, realizzata Tra i principali argomenti trattati, ricor-
con tecniche integrate, utilizza dei moltiplicato- diamo:
ri analogici. Ovvero sfrutta la caratteristica, di
Diodi al germanio e al silicio - Semicon-
uno stadio bilanciato, composto con due transi- duttori P ed N - Verifiche pratiche - Diodi
stor ad emittore comune e collegato ad un ge- varicap - Diodi zener - Transistor -
neratore di corrente, di offrire un guadagno che Aspetti strutturali - Amplificazione a
dipende dal flusso uscente dall'elettrodo in transistor - Configurazioni - Piedinature -
comune. In pratica, applicando un segnale ad Sigle - Riferimenti guida.
un ingresso e controllando con un altro la cor-
rente del generatore di emittore, si ottiene, in
uscita, un segnale corrispondente al prodotto
dei due segnali in ogni istante.
Nel mixer bilanciato si provvede all'eliminazio-
ne, dal segnale complesso, derivante dal pro-
dotto di quelli applicati all'entrata, delle com-
ponenti a frequenza uguale a quelle d'ingresso,
per disporre, all'uscita, di soli segnali con fre-

Elettronica Pratica 687


Up converter


••
~
/SOL.

CONVERT.

CAVO RG 58
CAVO SCHERM.

AL1M.

Fig. 7-Sistemazione ideale della stazione di ascolto delle emissioni ad onda lunga median-
te l'impiego del convertitore di frequenza descritto nel testo.

quenza pari alla somma e alla differenza di l'alimentazione deve assolutamente essere
quelli originali. esente da ronzìo e disturbi di qualsiasi genere,
Chiudiamo qui l'esame teorico del progetto di preferendo quella stabilizzata, anche se conver-
figura 1, ricordando ancora che il condensatore rebbe utilizzare un alimentatore composto da
C8 provvede a cortocircuitare il drain di MFl una serie di pile o da un accumulatore.
nei confronti delle componenti alternate, onde Un eventuale alimentatore da rete deve avere i
migliorare il guadagno dello stadio e l'immunità diodi raddrizzatori muniti di condensatori cera-
di questo ai rumori. Tuttavia, in occasione di mici, del valore capacitivo di qualche decina di
impieghi critici del dispositivo, conviene colle- migliaia di picofarad, collegati in parallelo.
gare, in parallelo con il condensatore C8, un
componente elettrolitico simile a C6.
Per quanto riguarda l'alimentazione a 12 Vcc, MONTAGGIO
da collegare ai morsetti 2- 4 del circuito, que-
sta deve essere a bassa impedenza, altrimenti Prima di iniziare le operazioni di montaggio del
occorre aggiungere, in parallelo con gli stessi convertitore, occorre procurarsi tutti gli ele-
terminali ora menzionati, un condensatore elet- menti necessari alla costruzione. Parte dei qua-
trolitico da 4. 700 F - 16 Vl. Ma in ogni caso li, non essendo reperibili in commercio, posso-

688 Elettronica Pratica


Up converter

no essere richiesti alla ditta B.C.A. ELETTRO- na).


NICA - Via T. Campanella, 134 - IMOLA Il modulo elettronico rimane sollevato dal fon-
(BO) - telefono (0542) 35871. do del contenitore per mezzo dei piccoli con-
Il trasformatore d'uscita a banda larghissima L1 duttori, di filo di rame rigido, collegati con i va-
- L2, riportato in figura 6, è composto da due ri punti circuitali e da quello centrale della boc-
avvolgimenti realizzati con lo stesso tipo di filo cola RCA, che può essere sostituita con un boc-
di rame smaltato del diametro di 0,3 mm. Per chettone tipo BNC o PL 259.
Ll occorrono 13 spire uniformemente spaziate, La scatola metallica va collegata a terra e ciò
per L2 servono 4 spire soltanto, avvolte nel mo- avviene attraverso il cavo coassiale che unisce
do illustrato in figura 6 su un nucleo toroidale l'uscita del converter con la boccola d'entrata
di ferrite, modello AMIDON FT 37/43. d'antenna del ricevitore ad onde corte il quale,
Questo componente, dunque, è il solo che deve a sua volta, deve rimanere collegato a massa.
essere realizzato dal radiomontatore, perché
tutti gli altri sono disponibili in commercio,
comprese le impedenze a radiofrequenza J1 - IMPIEGO DEL CONVERTER
J2- J3, che sono di tipo miniatura e, apparente-
mente, simili a dei condensatori. Fa eccezione, Come è stato detto, il progetto del converter è
ovviamente, il circuito stampato, il cui disegno nato per funzionare con antenne filari. Tutta-
in grandezza naturale è pubblicato in figura 3 e via, buoni risultati pratici si possono ottenere
che va composto su una delle due facce di una anche con l'impiego di antenne per OM e CB,
basetta di materiale isolante, bachelite o vetro- purché si utilizzino sempre collegamenti tramite
nite, di forma rettangolare, delle dimensioni di cavi schermati coassiali. Ma i risultati veramen-
6,5 cmx 6 cm. te eccezionali si raggiungono con l'impiego di
Sulla basetta supporto con circuito stampato si un'antenna filare e sistemando il convertitore in
applicano tutti i componenti elettronici, atte- prossimità del terminale d'antenna, come se-
nendosi rigorosamente all'ordine distributivo gnalato in figura 7, il più lontano possibile dal-
segnalato nel piano costruttivo di figura 2. l'ambiente casa. Perché questo è normalmente
L'integrato ICI deve essere inserito mediante saturo di disturbi che, inevitabilmente, finiscono
zoccoletto portaintegrato a quattordici piedini, per entrare nel sistema di ricezione.
dopo aver consultato il disegno a destra di figu- Anche l'alimentazione va collegata al converti-
ra 5, nel quale rimangono evidenziati gli ele- tore tramite cavo schermato, affidando al con-
menti che qualificano la posizione dei vari ter- duttore centrale la linea positiva e alla calza
minali del componente. metallica quella negativa.
Il transistor MFl, come si può notare sulla sini- Prima di mettersi all'ascolto delle onde lunghe,
stra di figura 5, è dotato di una piedinatura di il lettore deve sempre ricordare che queste ri-
tipo a croce, nella quale il terminale più lungo mangono spesso penalizzate da disturbi e, in
corrisponde all'elettrodo di drain (d) del semi- misura particolare, da:
conduttore. In taluni modelli, il conduttore di
drain è contrassegnato con una piccola tacca 1- Scariche atmosferiche.
bianca. 2° - Lampade al neon.
Contrariamente a quanto avviene per tutti gli 3° - Computer.
altri componenti elettronici, il transistor MFl 4° -TV (15.625 Hz ed armoniche).
va applicato nella parte della basetta supporto 5°- Motori elettrici.
in cui sono presenti le piste di rame del circuito 6° - Diodi rettificatori.
stampato, che nello schema pratico di figura 2, 7° - Triac ed SCR non silenziati.
dove sono riprodotte in colore, debbono inten-
dersi viste in trasparenza. Accoppiando il convertitore con un radioricevi-
Una volta realizzato il modulo elettronico del tore particolarmente sensibile, i segnali ricevuti
converter, questo va inserito in un contenitore potranno risultare anche fortissimi, tanto da co-
metallico, praticamente in una scatola TEKO stringere l'indice dell'S-METER a spostarsi ver-
per montaggi a radiofrequenza, sulla quale ver- so il fondo-scala. In questo caso, tuttavia, si de-
ranno praticati alcuni. fori: due per i passanti in ve agire sull'attenuatore RF posto all'ingresso
vetro di tipo saldabile a stagno ed uno per la dell'apparecchio radio, ricordando che, col di-
presa d'uscita del segnale, di tipo RCA (femmi- minuire della sensibilità, l'ascolto migliora.

Elettronica Pratica 689


lJULJIJl
J U
TESTER
LOGICO
Quando ci si appresta a riparare un apparato senza incertezze nel responso, che eviti qualsia-
elettronico, in cui predominano i circuiti logici, si sbaglio di segnalazione o distrazioni dell'ope-
è assolutamente necessario disporre di uno ratore. E vero che l'oscilloscopio rimane sem-
strumento idoneo a riconoscere gli stati "alti" e pre il mezzo più adatto per questo genere di la-
"bassi" dei segnali, ossia a valutare se la tensio- voro, ma è anche vero che durante l'impiego di
ne si avvicina a quella di alimentazione o all'al- un tale tipo di videoanalizzatore ci si può facil-
tra di massa. Un tale dispositivo, poi, è ancor mente confondere, soprattutto quando ci si
più indispensabile oggi che i circuiti logici sono concentra troppo nelle manovre di contatto del-
stati inseriti un po' dovunque, negli asçensori, la sonda con il punto circuitale che si vuol esa-
nei ricevitori radiotelevisivi, negli amplificatori minare, oppure perché si valuta troppo grosso-
ad alta fedeltà, nel telefono e perfino nei gio- lanamente, ossia malamente, la traccia che
cattoli. Dunque, il tecnico riparatore, ma so- compare sullo schermo dello strumento troppo
prattutto il collaudatore, deve prepararsi a que- lontano dal campo operativo.
sto genere di interventi, che attualmente stanno Un ulteriore inconveniente, sollevato dall'uso
diventando sempre più numerosi. Deve, cioè, dell'oscilloscopio, deriva da frequenti manovre
poter seguire lo stato di un segnale lungo le va- imprecise della sonda, che inevitabilmente sca-
rie catene di stadi, spesso molto numerose, sen- turiscono, in sede di controllo, quando si cerca
za confondersi o, - peggio, perdere il filo di capire su quale punto del reticolo dello
"logico", per riconoscere il componente od il schermo si pone la traccia, con il rischio di pro-
circuito non funzionante e certamente guasto. vocare cattivi funzionamenti o addirittura corto-
Queste operazioni, tuttavia, possono diventare circuiti sulle apparecchiature analizzate.
a volte assai complesse, basti pensare al con- A differenza dell'oscilloscopio, il comune tester,
trollo dello stato logico di integrati muniti di analogico o digitale, è sempre disponibile, me-
quaranta e più piedini. Per esse, quindi, neces- no ingombrante e certamente portatile. Ma an-
sita uno strumento di indagine maneggevole, che questo non può essere ritenuto molto adat-

Attraverso l'osservazione del colore con cui si accende un


doppio diodo led, sistemato a brevissima distanza dal
puntale-sonda, questo strumento riconosce, con immediatezza
e sicurezza lo sfato logico di un punto circuitale.

690 Elettronica Pratica


Tester logico

to allo svolgimento degli interventi già menzio- rosivi e sicuramente distruttivi dei componenti
nati, perché a volte presenta valori di impeden- elettronici situati nelle vicinanze. Infatti, l'ali-
za troppo bassi, che alterano il funzionamento mentazione del nostro semplicissimo tester lo-
del circuito in esame. Il quadrante di lettura, gico viene assorbita direttamente, dai circuiti
poi, come nell'oscilloscopio, rimane lontano dal sottoposti ad esame di controllo.
puntale-sonda, causando le stesse difficoltà pri-
ma menzionate. Serve pertanto uno strumento
in grado di sveltire le operazioni di lettura e SEGNALAZIONI TRAMITE BILED
controllo, come quello proposto in queste pagi-
ne, che rimane racchiuso in un piccolo conteni- Il tester logico, presentato in questa sede, pos-
tore di plastica, maneggevole e di minimo peso, siede tutti i requisiti necessari per un intervento
giacché in esso non è contenuta la pila di ali- rapido, sicuro, sempre pronto, in ogni tipo di
mentazione la quale, a lungo andare e soprat- circuito logico, contrariamente a quanto accade
tutto quando la sonda rimane inutilizzata per con gli strumenti più tradizionali che, come è
molto tempo, lascia fuoriuscire dei liquidi cor- stato ampiamente analizzato in precedenza, po-

Una sonda logica che sta nel palmo della mano.


Individua lo stadio non funzionante o l'errore costruttivo.
Viene alimentata dal circuito posto sotto controllo.

Elettronica Pratica 691


Tester logico

a ••• ••• • •

e 1

SONDA

i #-...

Fig. 1- Progetto del tester logico. Le linee tratteggiate racchiudono la sezione circuitale rap-
presentatlva del modulo elettronico del dispositivo. L'alimentazione viene derivata dalla
stessa apparecchiatura posta sotto analisi. Il led DL è di tipo doppio, ovvero contiene, inter-
namente al suo involucro, due led di colore diverso, rosso e verde, con Il catodo In comune.

Condensatore R6 = 3.300 ohm - 1/8 W


C1 = 10F- 16 VI (elettrolitico)
R7 = 560 ohm - 1/8 W
R8 = 560 ohm - 1/8 W

Resistenze Varie
R1 = 8.200 ohm - 1/8 W IC1 = 4011
R2 = 100.000 ohm - 1/8 W TR1 = BC177
R3 = 100.000 ohm - 1/8 W TR2 = BC177
R4 = 470.000 ohm (trimmer) DZ = diodo zener (15 V-1W)
R5 = 100.000 ohm - 1/8 W DL = biled (rosso - verde)

----COMPONENTI-----
co si prestano a tale particolare sistema di con- verde, per i quali il catodo è uno solo, comune
trolli elettronici. Infatti, il puntale-sonda, nel ai due anodi separati.
nostro dispositivo, si trova a pochi milJimetri Con questo piccolo apparato si riconosce im-
dall'indicatore optoelettronico in grado di offri- mediatamente lo stato logico di un punto circui-
re il responso richiesto. E ciò avviene tramite tale in esame, che può essere "alto" o "basso",
un doppio diodo led, che molti chiamano oppure di commutazione o, ancora, del "terzo
"biled" o "super jumbo", in cui sono racchiusi stato", quello di alta impedenza, che si verifica
due led di colore diverso, uno rosso e l'altro quando alcuni circuiti logici condividono il col-
692 Elettronica Pratica
Tester logico

Vcc

Fig. 2- Piano costruttivo del modulo elettronico del tester logico. L'integrato'IC1 deve esse-
re inserito in apposito zoccoletto a quattordici piedini. Si noti la presenza del ponticello, ap-
plicato in prossimità della resistenza R9, che garantisce la continuità circuitale del dispositi-
vo.

legamento con altri circuiti, allo scopo di evita- un'indicazione precisa sul rapporto vuoto-pieno
re conflitti con gli stati non abilitati, le cui usci- del segnale controllato.
te debbono rimanere prive di segnale e caratte- Il color giallo, invece, può segnalare attività lo-
rizzate da una elevata impedenza, somigliando gica, oppure presenza di segnali a frequenza co-
quasi a circuiti non collegati. stante, in grado di illuminare il biled con altri
Un'ulteriore segnalazione del tester logico pro- colori. Ma il doppio diodo optoelettronico po-
viene ancora da uno stato logico non corretto. trebbe anche spegnersi, accusando in tal caso
Il tutto, ovviamente, osservando sempre lo stes- alta impedenza circuitale. Per concludere, quin-
so biled e con lo strumento impugnato in una di, occorre effettuare un attento controllo dello
sola mano. schema teorico del dispositivo in esame, onde
Il funzionamento del progetto di figura 1 si in-
terpreta con poche parole. Una volta tarato il
trimmer R4, nel modo che diremo più avanti, il
biled DL rimane spento. Ma se il puntale tocca
un punto di circuito allo stato logico "l" o
"alto", ovvero positivo, il diodo led rosso, con-
tenuto nel biled, si accende. Viceversa, quando
la sonda entra in contatto con un punto allo sta-
to logico "O" o "basso", alla tensione di massa,
si accende il diodo led verde.
In particolare, se il biled si accende con una
tendenza maggiore verso il color verde, ciò sta-
rà a significare che il segnale commutante rima-
ne per un tempo maggiore sullo stato logico
"basso", mentre staziona di più in quello "alto"
quando predomina il color rosso. Dunque, il
colore, con cui si accende il biled, offre pure

Elettronico Pratico 693


Tester logico

Fig. 3 - Disegno in dimensioni reali del circuito stampato da riprodurre su una delle due fac-
ce di una basetta supporto di materiale isolante, delle dimensioni di 3,5 cm x 8,5 cm.

capire se il funzionamento è coerente, oppure ne "d" è diretto. Quest'ultima sezione, peraltro,


se ci si trova in presenza di anomalie o instabili- si comporta come tutte le altre ed inverte il se-
tà di comportamento reale. gnale in uscita (piedino 11 ), riportandolo allo
Soltanto se il segnale rivela alcune brevissime stato originale, cioè allo stato "l" o "alto". Il
transizioni verso un preciso stato logico, mentre quale non è in grado di polarizzare la base del
rimane quasi sempre stabile sull'altro, il tester transistor TR2, che è di tipo PNP e necessita
logico non può offrire alcuna indicazione im quindi di una tensione leggermente negativa ri-
merito. Ma un tale fenomeno non è rilevabile spetto all'emittore. Dunque, in presenza di se-
neppure con gli oscilloscopi professionali, men- gnali allo stato logico "alto", il transistor TR2
tre lo è soltanto con pochissimi altri strumenti, rimane all'interdizione, ovvero non conduce
fra i quali segnaliamo gli analizzatori di stati lo- corrente e non può quindi alimentare il diodo
gici, muniti di appositi circuiti a rilevamento dei led verde "aV, che rimane spento.
fronti di commutazione. Ma questi sono appa- Viceversa, il segnale allo stato logico "alto" av-
rati altamente professionali e molto costosi. via la conduzione o, come si suol dire in gergo,
accende il transistor TRl, che è pure di tipo
PNP ma che, ricevendo sulla sua base un segna-
L'INTEGRATO 4011 le allo stato logico "basso", diventa conduttore
ed alimenta il diodo led rosso attraverso l'ano-
L'integrato ICl, impiegato nel progetto di figu- do (aR) di questo. E ciò perché il segnale· logi-
ra 1,è un quadruplo NAND a quattordici piedi- co "alto" raggiunge, attraverso le resistenze Rl
ni, realizzato in tecnologia CMOS, del quale il - R3- R4, i due ingressi, assieme collegati, della
quarto NAND (sezione c) rimane inutilizzato. sezione NAND "b" di ICl, che inverte il segna-
Per esso si utilizza il modello 4011, dal cui com- le sull'uscita 4 e lo applica in queste stesse con-
portamento dipende quello della sonda logica. dizioni, ossia allo stato logico "basso" alla base
Quando il puntale metallico SONDA tocca un del transistor TR 1, per avviare la conduzione di
punto circuitale in cui il segnale logico si trova questo semiconduttore che, a sua volta, provoca
allo stato "l" o "alto", questo viene applicato, l'accensione della sezione rossa del biled DL.
tramite la resistenza Rl ai due ingressi, tra loro Tutto il contrario accade quando sul puntale-
esternamente collegati, della sezione "a" di sonda è presente un segnale allo stato logico
ICl, che provvede ad invertire il segnale, pre- "basso", che avvia la conduzione del transistor
sentandolo allo stato logico "O" o "basso" sul- TR2 ed accende la sezione verde del biled,
l'uscita 3. Ma in questo stesso stato si trova pu- mentre costringe all'interdizione il transistor
re il segnale presente sulle entrate 12- 13 della TRl e, conseguentemente, mantiene spento il
sezione "d" di ICl, giacché il collegamento, tra diodo led rosso. Dunque, riassumendo, in pre-
l'uscita della sezione "a" e l'entrata della sezio- senza di segnali "alti", si accende il led rosso,

694 Elettronica Pratica


Tester logico

con quelli "bassi" si accende il led verde. derivata, tramite due pinzette a bocca di cocco-
Il colore giallo o arancione, sul quale ci siamo drillo, dallo stesso circuito analizzato. Soluzioni
intrattenuti in precedenza, si manifesta in pre- diverse guastano il dispositivo.
senza di segnali commutanti o di dock, con fre-
quenze superiori ai 18 Hz, a causa della persi-
stenza dei colori sulla retina dell'occhio. MONTAGGIO
Coloro che volessero mutare l'ordine di accen-
sione del biled, dovranno invertire quello di col- La costruzione del tester logico si esegue in tre
legamento dei due anodi, giacché l'elettrodo di tempi: dapprima si compone il modulo elettro-
catodo è comune ai due semiconduttori. nico, secondo quanto illustrato nello schema di
Nel circÙito di figura 1, le corrispondenze, tra figura 2, poi si tara il circuito, quindi si racchiu-
gli stati logici analizzati e le accensioni dei diodi de il tutto in un contenitore di plastica di picco-
led contenuti nel biled, sono le seguenti: le dimensioni, facilmente reperibile in commer-
cio, dal quale fuoriescono, da una parte, i con-
Diodo led rosso acceso = stato logico "1" duttori rosso e nero della tensione di alimenta-
Diodo led verde acceso = stato logico "O" zione, da prelevarsi dal dispositivo in esame,
dall'altra, il puntale-sonda, rappresentato da
Le linee tratteggiate, che racchiudono la mag- una punta metallica, possibilmente d'acciaio,
gior parte dello schema di figura 1, segnalano la della lunghezza di 3 cm circa. Tutti questi parti-
sezione circuitale che va montata su una basetta colari, del resto, rimangono ben evidenziati nel-
supporto con circuito stampato, rappresentativa la foto di apertura del presente articolo.
del modulo elettronico del tester logico. La realizzazione del modulo elettronico di figu-
L'alimentazione del circuito di figura 1 viene ra 2 inizia con l'approntamento del circuito

IL NUMERO UNICO - ESTATE 1990


É il fascicolo arretrato interamente im-
pegnato dalla presentazione di undici
originali progetti, tutti approntati in sca-
tole di montaggio, sempre disponibili a
richiesta dei lettori.

COSTA L. 5.000
Chi non ne fosse in possesso, può ri-
chiederlo a:

Elettronica Pratica 695


Tester logico

DL IC1 TR1-2
1 14
~
2 13
3 12
4 11
5 10
a
6 9
7 8

avi ~
[aR
k

Fig. 4 - Piedinatura ed elementi guida dei principali componenti del tester logico. Si notano,
da sinistra a destra, il biled, l'integrato, il transistor ed il diodo zener.

stampato, riprodotto, in grandezza naturale, in conduzione della tensione negativa di alimenta-


figura 3 e che deve essere eseguito su una delle zione.
due facce di una basetta rettangolare di mate- Prima di applicare i due transistor TR 1- TR2,
riale isolante, bachelite o vetronite, delle di- entrambi dello stesso modello BC177, conviene
mensioni di 3,5 cm x 8,5 cm. osservare attentamente la posizione dei loro
L'integrato CMOS non può essere saldato a elettrodi disegnata in figura 4, ricordando che il
stagno direttamente sulle corrispondenti piste reoforo di ernittore si trova in prossimità della
di rame del circuito stampato; per esso, invece, linguetta metallica ricavata sull'involucro ester-
occorre far uso di apposito zoccoletto portain- no del semiconduttore. Analogo suggerimento
tegrato a quattordici piedini, da applicare, come si estende al diodo zener DZ, la cui piedinatura
primo elemento sulla basetta supporto del mo- è rilevabile all'estrema destra di figura 4, men-
dulo elettronico. Poi, a montaggio avvenuto di tre a sinistra della stessa figura si osserva quella
tutti gli altri componenti, si potrà innestare su del biled, dove con la lettera "k" è segnalato
questo il 4011, senza sottoporlo a prolungate ed l'elettrodo di catodo comune ai due diodi led
inutili manipolazioni, ovviamente dopo aver contenuti nel biled, mentre con "a V" e "aR"
consultato il secondo disegno, a partire da sini- sono contrassegnati i conduttori anodici.
stra di figura 4, dove si notano gli elementi-
guida che consentono di individuare la posizio-
ne del piedino 1. TARATURA
Dopo l'applicazione dello zoccolo portaintegra-
to, si possono inserire tutti gli altri componenti A montaggio avvenuto del modulo elettronico,
elettronici, attenendosi esattamente all'ordine si procede con la semplice operazione di taratu-
distributivo illustrato nello schema di figura 2. ra del circuito del tester logico, che consiste nel
Per garantire la continuità circuitale del disposi- regolare la posizione del cursore del trimmer
tivo, non si deve in alcun modo sottovalutare la R4.
presenza del ponticello, rappresentato da un Coloro che volessero utilizzare il tester logico
piccolo spezzone di filo conduttore rigido di ra- per impieghi alquanto difficili, dovranno sosti-
me, che deve essere inserito al di sotto della re- tuire il normale trimmer, visibile nello schema
sistenza R9, con lo scopo di collegare il piedino pratico di figura 2, con un modello multigiri, al-
7 dell'integrato ICl con quella pista di rame, lo scopo di ottenere una taratura molto più pre-
del circuito stampato, che identifica la linea di cisa. Le stesse resistenze debbono essere carat-

696 Elettronica Pratica


Tester logico

terizzate da tolleranze ohmmiche del 2% e pos- sonda la linea di massa. onde constatare l'ac-
sibilmente scelte fra i modelli a strato metallico. censione del led verde. Toccando invece la li-
La taratura del trimmer R4 dovrebbe essere nea di alimentazione positiva, deve accendersi il
eseguita con la tensione tipica di impiego dello led rosso, mentre entrambi i diodi led del biled
strumento. Ma se questa non è prevedibile, si debbono rimanere spenti con il puntale solleva-
deve ricorrere alla tensione campione di 5 V cc to.
esatti, da collegare, con le polarità rispettate, La nostra sonda non è utilizzabile nei circuiti a
sulle due pinzette a bocca di coccodrillo. logica ECL, che vengono impiegati soltanto nei
Inizialmente, prima ancora di alimentare il cir- sistemi molto veloci dei grossi calcolatori o in
cuito nel modo ora suggerito, si provvede a far telecomunicazione o, ancora, nei vecchi circuiti
spostare il cursore di R4 tutto verso la resisten- NMOS con alimentazione negativa, ormai in di-
za R3, poi si applica la tensione campione che suso.
dovrebbe provocare l'accensione del diodo led Concludiamo ricordando che, qualora il tester
rosso. Quindi si ruota lentamente il cursore di logico venisse impiegato in ambienti elettrica-
R4 verso la resistenza R5, fino ai primi cenni di mente rumorosi o in presenza di segnali a ra-
spegnimento del diodo led rosso. Successiva- diofrequenza, si deve inserire, tra i piedini 7 e
mente si concede all'escursione resistiva un mi- 14 dell'integrato ICl, un condensatore cerami-
nimo margine di sicurezza, onde raggiungere la co da 100.000 pF - 50 V. Per evitare danni alla
certezza che il diodo led rosso rimanga nella sonda, poi, quando nei circuiti analizzati sono
condizione di spento. A questo punto la calibra- presenti tensioni di valore superiore a quella di
zione può ritenersi finalmente completata. alimentazione della logica, conviene collegare,
in parallelo con la resistenza R2, un diodo al si-
licio modello 1N4148, con il catodo rivolto verso
CONTROLLI E CONSIGLI la linea positiva dell'alimentatore (piedino 14 di
ICl), allo scopo di bloccare le sovratensioni.
In sede di impiego del tester logico, per con- Anche se l'integrato ICl è dotato di appropria-
trollare se l'alimentazione è opportunamente ta protezione dei propri ingressi, valida peraltro
collegata e la sonda è perfettamente funzionan- finché l'energia in gioco rimane al di sotto di 1
te, si consiglia, prima di ogni operazione di ana- mA, altrimenti si innesca un SCR parassita, che
lisi dei circuiti logici, toccare con la punta della conduce alla distruzione l'integrato stesso.

Elettronica Pratica 697


ELEMENTARE
ETTRONICA

RIMI

TRANSISTOR
UNIGUNZIONE
Alla descrizione teorica del transistor unigiun- non presenta alcuna diversità rispetto ai comuni
zione, conosciuto tecnicamente attraverso la si- transistor, laddove la qualifica va desunta dalla
gla UJT e che ogni principiante di elettronica sigla impressa sul corpo esterno dell'elemento.
deve conoscere, facciamo seguire, in questa La figura 2 interpreta la conformazione interna
stessa sede, una elementare, pratica applicazio- del transistor unigiunzione e dimostra come il
ne del componente, con lo scopo di constatare, componente sia dotato di tre terminali o reofo-
nella realtà, quanto la teoria afferma. Ma co- ri, che assumono le seguenti denominazioni:
minciamo subito col presentare al lettore que-
sto importante semiconduttore che, ingiusta- e = emittore
mente, occupa un posto poco rilevante nei bl = base 1
montaggi dilettantistici. Ed osserviamo la figura b2 = base 2
1 nella quale, a sinistra, è riportato il simbolo
dell'unigiunzione, a destra, invece, sono ripro- L'UJT e composto da una barretta di silicio,
dotti alcuni modelli di impiego corrente. drogato con sostanze pentavalenti, in modo da
Il simbolo elettrico del transistor UJT somiglia disporre di un eccesso di elettroni nella struttu-
un po' a quello del transistor FET, con la sola ra cristallina e allo scopo di rivelarsi come ma-
differenza che la linea munita di freccia è siste- teriale semiconduttore di tipo N. Ma se in una
mata in posizione obliqua rispetto alla barretta zona centrale della barretta di silicio si aggiun-
centrale più grossa. Per quanto riguarda poi l'e- ge del materiale trivalente, ovvero una porzione
spressione esteriore del semiconduttore, questa di sostanza di tipo P, fra questa e la barretta

698 Elettronica Pratica


Primi Passi

viene a formarsi una giunzione PN, che attribui-


sce al transistor il nome più volte menzionato di
"unigiunzione".

CIRCUITO SIMULATORIO
Il miglior metodo per effettuare un'analisi suffi-
cientemente dettagliata del funzionamento del
transistor unigiunzione, è certamente quello di
riferimento con un circuito simulatorio, equiva-
lente, composto con elementi semplici e comu-
ni, ma in grado di imitare perfettamente il com-
portamento e le caratteristiche dell'UJT. Un ta-
le circuito è qui pubblicato in figura 3.
Supponendo interrotto il terminale di emittore, bilito dal divisore di tensione Rb 1 - Rb2.
nel disegno di figura 2, che presenta l'espressio- Il rapporto di partizione, più comunemente de-
ne fisica dell'unigiunzione, ma considerando in- nominato rapporto intrinseco dell'unigiunzione,
tegri i due reofori di base b1- b2, si può misu- è pari a:
rare, fra questi elettrodi, la resistenza della bar-
retta di silicio, che raggiunge la grandezza delle Rbl
migliaia di ohm. Questo, dunque, è il significato
che il lettore deve attribuire alle due resistenze Rbl + Rb2
Rb2, fissa ed Rbl, variabile, inserite nel cerchio
simbolico di figura 3. In cui la giunzione PN ri- Applicando ora la tensione di alimentazione Ve
mane segnalata attraverso la presenza di un all'elettrodo di emittore "e", più esattamente la
coinune diodo a semiconduttore, il cui catodo è tensione positiva, nulla accade finché il valore
collegato con il punto di incontro di Rb1 ed di questa tensione rimane inferiore a quello
Rb2. Dove il potenziale elettrico, in virtù della precedentemente calcolato tramite il rapporto
tensione applicata al catodo del diodo D, è sta- intrinseco dell'unigiunzione, ma aumentato del-

UJT

e 1?

b1
#;%t
Fig. 1- II simbolo elettrico del transistor unigiunzione UJT somiglia a quello del transistor
FET, con la sola differenza della posizione obliqua della linea munita di freccia (disegno a
sinistra). Le espressioni esteriori dell'unigiunzione (disegni a destra) sono analoghe a quel-
le di tutti gli altri transistor.

Elettronica Pratica 699


Primi Passi

b2
Rb2

e
Rb7
Fig. 2 - Interpretazione grafica della composizione Interna del
transistor unlglunzlone. I tre terminal! assumono le denominazioni
di emlttore (e), base 1 (b1) e base 2 (b2). Il componente è princl-
palmente formato da una barretta di silicio di materiale semlcon-
b1 duttore N, contenente, In zona centrale, una porzione di sostanza
di semiconduttore P.

la soglia Vd di 0,65 V circa del diodo. Una volta OSCILLATORE RC


superato tale valore, però, il diodo entra in con-
duzione, innescando un fenomeno rigenerativo, Uno degli impieghi più ricorrenti del transistor
per il quale la resistenza Rb 1- Rb2 si abbassa, unigiunzione è sicuramente quello in veste di
mentre tra emittore e base b 1 rimane un diodo oscillatore a rilassamento, basato su un circuito
senza resistenza in serie. E questo è il motivo resistivo-capacitivo, di cui riteniamo doveroso
per cui nello schema elettrico di figura 3, la re- esporre, qui di seguito, alcuni elementi teorici.
sistenza Rb 1 è stata segnalata attraverso un Facendo riferimento allo schema elettrico di fi-
componente variabile. gura 4, si nota come questo sia composto da un

b2 • lb2

e
Vb1--b2
e

Flg. 3 - Circuito teorico equivalente a quello interno


del transistor unlglunzlone. La giunzione PN rimane
interpretata dalla presenza del diodo D.

700 Elettronica Pratica


Primi Passi


Fig. 4- Circuito resistivo-capacitivo con funzioni di-
dattiche interpretative del comportamento di tensio-
ni e correnti di carica e scarica nel condensatore C.
_ '
solo condensatore C alimentato dalla tensione posto, scendendo dal valore di massima intensi-
continua VCC attraverso la resistenza in serie tà a quello di intensità zero.
R. Ebbene, immaginiamo ora di applicare, re- Le due curve pubblicate in figura 5 sono chia-
pentinamente, al circuito di figura 4, la tensione mate "esponenziali" a causa del loro comporta-
VCC, ritenendo completamente scarico il con- mento grafico e analitico. Da esse si potrebbe
densatore C. Si potrebbe così osservare che, sui dedurre che, per un tempo pari al prodotto:
reofori del condensatore C, la tensione, pren-
dendo le mosse dal valore di O V, salirebbe nel t = RxC
modo segnalato dalla curva "V" nel diagramma
di figura 5, fino a raggiungere e a stabilizzarsi espresso in secondi, con C in farad ed R in
su quello di alimentazione di VCC, mentre la ohm, la tensione sui terminali di C ammonte-
corrente assumerebbe un comportamento op- rebbe a 0,68 VCC, mentre la corrente sarebbe

vcc

'C"carico

Fig. 5 - Curve esponenziali caratteristiche dei pro-


cessi di carica e scarica di un condensatore suppo-
sto inizialmente scarico, ovvero privo di tensione sui
due terminali.
t

Elettronica Pratica 701


Primi Passi

R1

e
Vcc
b2

e bl
UJT
C1 +

Flg. 6- Circuito oscillatore a rilassamento impiegan-


te un transistor unigiunzione. Nei punti contrasse-
gnati con le lettere A-B-C sono rilevabili i segnali
caratteristici a frequenza costante.

pari a precedentemente descritti, quelli per cui vengo-


no generati gli impulsi a frequenza costante.
0,32 vcc Ma vediamo di interpretarne subito il funziona-
l=-- mento.
R
Anche in questa occasione, così come è stato
supposto per il circuito di figura 4, si consideri il
Il prodotto RC assume solitamente la denomi- condensatore elettrolitico Cl inizialmente scari-
nazione di "costante di tempo", mentre si suole co. Quindi si applichi la tensione di alimenta-
dire che la tensione di carica del condensatore zione Vcc che, per quanto affermato in prece-
è a 2/3 circa del valore finale, dopo RC secondi. denza, deve far salire lentamente la tensione sui
Eliminando la VCC e ponendo in cortocircuito terminali di Cl secondo l'andamento analitico
i reofori del condensatore C, l'andamento della proposto dal diagramma A di figura). Il quale
corrente è analogo a quello della tensione ( cur- dimostra come l'aumento di tensione segua
va tratteggiata nel diagramma di figura 5). esattamente la legge esponenziale finché non
viene raggiunta la soglia di scatto dell'UJT. Suc-
cessivamente il valore della tensione scende ra-
OSCILLATORE A RILASSAMENTO pidamente, dato che il condensatore Cl rimane
collegato dal diodo virtuale di emittore con la
Il circuito riportato in figura 6, denominato resistenza R3 di basso valore. Poi, quando la
oscillatore a rilassamento e nel quale si utilizza corrente di scarica di Cl scende ad un valore
un transistor unigiunzione UJT, rappresenta tale da non poter più mantenere in conduzione
una pratica applicazione dei concetti teorici il transistor unigiunzione, il condensatore Cl ri-

702 Elettronica Pratica


Primi Passi

TENSIONE

-e @

Fig. 7 - Interpretazioni analitiche dei segnali rilevati


nei punti A - B - C del circuito oscillatore a rilassa-
mento pubblicato in figura 6.

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Elettronica Pratica 703


Primi Passi

Rl R2
MM • • TESTER
"
10V+.s
R32 TR

UJT
R5 &s e

é
2 e
b2

bl
1I 9V
e
+
::i
•Cl

Flg. 8 - Circuito teorico, di valore esclusivamente didattico, con il quale è possibile visualiz-
zare, attraverso i movimenti dell'Indice di un tester, la presenza degli impulsi generati dal
transistor unlglunzione.

----COMPONENTI----
Condensatore Varie
C1 = 10F- 16VI (elettrolitico) UJT = 2N4626
TR = BC107
Resistenze DL = diodo led
R1 = 1megaohm (potenz. Iin.) Alim. = 9Vcc
R2 = 22.000 ohm - 1/4 W
R3 = 100 ohm- 1/4 W
R4 = 330 ohm - 1/4W
R5 = 2,2 megaohm - 1/4 W

prende a caricarsi ed il ciclo si ripete. to uno "spillo" di forma indefinita.


Il diagramma B di figura 6 interpreta la forma A dispetto della semplicità circuitale, la stabilità
della tensione sulla base b2 dell'UJT, mentre dei circuito al variare della temperatura e della
quello in C della stessa figura analizza il com- tensione di alimentazione, peraltro nei limiti
portamento della tensione sulla base b 1. Que- delle normali applicazioni, è da ritenersi ottima,
st'ultimo disegno è alquanto approssimativo, purché ovviamente R e C rimangano stabili al
dato che segnala la presenza di un brevissimo variare della temperatura. La quale agisce allo
impulso positivo, quando in realtà il decadi- stesso modo sulle due resistenze interne del
mento dell'impulso è identico, a meno di 0,7 V, transistor unigiunzione, senza provocare varia-
a quello del condensatore Cl. Tuttavia, tenuto zioni nel rapporto del partitore intrinseco che
conto dei tempi brevissimi in cui si svolgono i determina la tensione di soglia.
fenomeni analizzati, sullo schermo di un oscillo- Una eventuale variazione della tensione di ali-
scopio, di medie prestazioni, si vedrebbe soltan- mentazione agisce sia sulla corrente di carica

704 Elettronica Pratica


Primi Passi

al tester
1OV t.s.

60) {

é/ .ooeoo

squadretto

basetta
isolante

Fig. 9 - Plano costruttivo, da realizzare su una tavoletta di legno, del circuito didattico di
controllo dei segnali impulsivi emessi dal transistor unigiunzione. Con il potenziometro R1
si regola la frequenza degli impulsi.

del condensatore Cl, sia sulla soglia dell'UJT, ugualmente accertare in qualche modo la pre-
anche se un effetto tende ad annullare l'altro. senza degli impulsi generati dal transistor uni-
Quindi, nelle applicazioni in cui si deve garanti- giunzione, di cui si è finora parlato, potranno
re la stabilità della frequenza in temperatura, è osservare il comportamento dell'indice di un te-
suffìciente impiegare resistenze a strato metalli- ster analogico, applicato al circuito visualizzato-
co e condensatori NPO, per i bassi valori capa- re di figura 8 nel modo ivi segnalato.
citivi, mentre per quelli elevati servono i com- La sezione schematica, riportata sulla sinistra
ponenti al tantalio, ricordando sempre che que- del progetto di figura 8, riflette, in buona parte,
sti ultimi sono elementi polarizzati, che diventa- il circuito dell'oscillatore a rilassamento descrit-
no pericolosi in caso di inversione di polarità. to in precedenza e pubblicato in figura 6 e sul
quale non serve soffermarsi ulteriormente. La
sola osservazione da introdurre va riferita alla
VISUALIZZAZIONE DEGLI IMPULSI presenza del potenziometro Rl, la cui regola-
zione consente di variare la costante di tempo
Coloro che, per mancanza di un oscilloscopio di carica del condensatore elettrolitico Cl, allo
ad alte prestazioni, peraltro molto costoso e dif- scopo di mutare la frequenza degli inneschi fra
ficilmente posseduto da un dilettante, volessero i limiti di tempo di mezzo secondo e quindici

Elettronica Pratica 705


Primi Passi

TR UJT
e

b e

Fig. 10 - Elementi chiarificatori, delle esatte posizioni degli elettrodl del transistor BC107
(TR) e dell'UJT modello 2N4626.

secondi circa. tavoletta di legno di forma quadrata o quasi.


Sulla base b 1 dell'UJT, in serie con la resistenza Lungo uno dei lati della base, si applica una
di protezione R4, è collegato il diodo led, che morsettiera a nove ancoraggi, poi, in posizione
visualizza il flusso di corrente del tratto circuita- frontale a questa, lungo il lato opposto si fissa,
le R3-b2-b1- R4. Il led DL rimane appena tramite due viti da legno, la squadretta, rappre-
acceso in continuità, ma emana un guizzo di lu- sentata da una lastrina di metallo, sulla quale
ce ogni volta che si verifica l'innesco dell'UJT. vengono montati il diodo led DL ed il potenzio-
Il segnale, a forma d'onda a denti di sega, viene metro Rl, che deve essere di tipo a variazione
prelevato dall'emittore "e" dell'unigiunzione ed lineare e di valore 1 megaohm.
inviato, attraverso la resistenza R5, alla base del Sul perno di Rl si innesta una piccola manopo-
transistor TR, cablato come elemento trasfor- la, con la quale è assai agevole variare la caden-
matore di impedenza. La sua elevata impeden- za degli inneschi dell'UJT. I lettori più diligenti
za di entrata non carica il circuito di emittore potranno anche comporre, sulla squadretta me-
del transistor unigiunzione UJT. tallica, attorno ad una manopola munita di indi-
Il tester, commutato nella funzione di voltmetro ce, una semplice scala di valori dei tempi com-
e sulla portata di 10 V fondo-scala, segnala le presi fra il mezzo secondo e i quindici secondi
variazioni di tensione, confermando l'andamen- circa.
to della curva analitica riportata in A di figura Prima di saldare i reofori dell'unigiunzione e
7. del transistor TR sui corrispondenti ancoraggi
Facciamo presente che i limiti di frequenza del- della morsettiera, occorre necessariamente
le oscillazioni, precedentemente citati (0,5 sec. - prendere visione degli schemi presentati in figu-
15 sec.) sono raggiunti con i valori dei compo- ra 10, in cui è ben evidenziata la piedinatura dei
nenti elettronici circuitali prescritti nell'apposi- due semiconduttori, che si presentano, all'ope-
to elenco. Gli estremi di tale gamma, ovviamen- ratore, con un aspetto esterno, analogo a quello
te, cambiano al mutare delle grandezze elettri- riportato sull'estrema destra della stessa figura.
che introdotte nel progetto di figura 8. In ogni caso, per entrambi i semiconduttori,
l'individuazione dei tre elettrodi si raggiunge fa-
cendo riferimento alla linguetta-guida ricavata
MONTAGGIO SPERIMENTALE lungo il cerchio inferiore dei componenti, co-
struiti in forma cilindrica.
Il progetto sperimentale e di controllo del tran- Il diodo led DL è un componente polarizzato,
sistor unigiunzione, pubblicato in figura 8, può dotato di elettrodi di catodo e di anodo, che in
essere realizzato nel modo illustrato nel piano fase di montaggio del semiconduttore non deb-
costruttivo di figura 9, per il quale occorre ser- bono essere scambiati tra loro. Ma la posizione
virsi, in veste di elemento di supporto, di una esatta del conduttore di catodo è facilmente ri-

706 Elettronica Pratica


Primi Passi

conoscibile, perché il reoforo rimane da quella dopo aver applicato a questo la tensione di ali-
parte in cui è presente una piccola smussatura mentazione di 9 Vcc. potranno iniziare le prove
di riferimento, ricavata sulla parte esterna del- pratiche, che consistono, come è stato già detto,
l'involucro. Per il condensatore elettrolitico Cl, nell'applicare un puntale del tester sull'emittore
invece, non sussistono difficoltà pratiche per del transistor TR e l'altro sulla linea di alimen-
stabilire quale fra i due conduttori è quello po- tazione negativa. Lo strumento va commutato
sitivo e quale il negativo. Giacché tali polarità nelle funzioni voltmetriche e sulla scala dei 10
sono abbondantemente segnalate, tramite i ri- V. Il puntale rosso va a contattare l'emittore di
spettivi simboli, sullo stesso condensatore. TR, quello nero l'apposito ancoraggio segnalato
L'alimentazione di questo semplice montaggio, in figura 9.
a carattere sperimentale e didattico, è ottenuta Ad ogni innesco dell'unigiunzione, il diodo led,
con una comune pila a 9 V, oppure con due pi- appena acceso, emette un piccolo lampo di lu-
le piatte, da 4,5 V ciascuna, collegate in serie ce, mentre l'indice del tester, tenendo conto
tra loro, con lo scopo di erogare una tensione di della sua naturale inerzia, legge le variazioni di
valore complessivo di 9 V. tensione, confermando la natura del segnale a
Una volta realizzato il dispositivo di figura 9 e denti di sega.

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Elettronica Pratico 707


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Elettronica Pratica 709


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~ -------------

PER I VOSTRI INSERTI


I signori lettori che intendono avvalersi della Rubrica « Vendite - Acquisti - Permu-
te » sono invitati ad utilizzare il presente tagliando.

TESTO (scrivere a macchina o in stampatello)

Inserite il tagliando in una busta e spedite a:

ELETTRONICA PRATICA
- Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute »
Via Zuretti, 52 - MILANO. I
71 O Elettronica Pratico
LA PISTA DEL LETTORE
Tutti possono scriverci, abbonati
o no, rivolgendoci quesiti tecnici
inerenti a vari argomenti presen-
tati sulla rivista. Risponderemo
nei limiti del possibile su questa
rubrica, senza accordare prefe-
renza a chicchessia, ma sce-
gliendo, di volta in volta, quelle
domande che ci saranno sem-
brate più interessanti. La regola
ci vieta di rispondere privata-
mente o di inviare progetti esclu-
sivamente concepiti ad uso di
un solo lettore.

ACQUISTO DELL'OSCILLOSCOPIO all'ingresso verticale viene sempre amplificato, o


attenuato, per essere poi introdotto in un conver-
Dopo anni di studio teorico dell'elettronica sui titore analogico digitale (ADC), che ne converte
banchi di scuola, ma anche attraverso le prati- l'andamento in una sequenza di numeri, accu-
che applicazioni proposte dal vostro periodico, mulati in una velocissima e grossa memoria. Suc-
sono certo di aver raggiunto la maturità neces- cessivamente, un potente microprocessore elabora
saria e indispensabile per l'uso dell'oscillosco- i numeri e li riproduce sullo schermo di un moni-
pio. Ritengo quindi arrivato il momento di ac- tor. Ovviamente, con questo tipo di oscilloscopio
quistare questo importante e costoso strumen- si ottengono risultati non consentiti dalla tradizio-
to, che mi sarà certamente utile nel corso dei nale tecnica analogica, come la memorizzazione
miei futuri impegni professionali. Tuttavia, pri- della forma d'onda, che può essere conservata su
ma di compiere tale ragguardevole passo, ho normali dischetti di persona/ computer, oppure la
voluto ascoltare qualche suggerimento autore- visualizzazione di rapidissimi, singoli eventi, o
vole in merito. Soprattutto per sapere se sia più l'osservazione di segnali con tempi di giorni e me-
conveniente rivolgere le maggiori attenzioni ai si. Ma gli oscilloscopi digitali palesano pure alcu-
modelli analogici o a quelli digitali. Qual è il vo- ni limiti, che sarebbe impossibile analizzare in
stro parere in proposito? questa sede. Mentre possiamo aggiungere che
SOSTER OSCAR l'impiego di tali strumenti presuppone una certa
Trieste familiarità con le tecniche di campionamento dei
segnali e, in particolare, con i suoi limiti. È im-
L'oscilloscopio, tenuto conto della sempre cre- possibile, ad esempio, visualizzare, in un solo fe-
scente complessità degli apparati elettronici da nomeno, le componenti di frequenza superiore al-
esaminare e dell'immediatezza con la quale vede la metà di quella di campionamento. Concluden-
ciò che il tester non può segnalare o, peggio, se- do, conviene ancora destinare l'oscilloscopio digi-
gnala in modo errato, come ad esempio le oscil- tale a quegli usi per i quali esso si rivela indispen-
lazioni e le forme d'onda, si è diffuso in misura sabile, servendosi invece, per tutte le altre normali
tale da diventare lo strumento essenziale in ogni applicazioni, del modello analogico a due canali,
laboratorio di elettronica. Quello di tipo digitale è che attualmente si può acquistare a basso costo e
di recente produzione. In esso il segnale applicato con ottime prestazioni.

Elettronica Pratico 711


CELLULE OSCILLATORE A I H

SOLARI Debbo realizzare un dock, ovvero un oscillato-


re alla frequenza di 1 Hz, servendomi di un
Sono cellule pronte per il fun- quarzo da 32,768 KHz, recuperato da un vec-
zionamento e provviste, sulla chio orologio fuori uso.
FRISON PAOLO
faccia retrostante, di attacchi Udine
in ottone, che consentono il Il circuito che lei deve realizzare è quello che
collegamento, in serie o pa- pubblichiamo qui accanto. Per mezzo del com-
rallelo, di più elementi, per pensatore C2, potrà regolare la frequenza genera-
ta con la massima precisione.
eventuali e necessari aumenti
di tensione o corrente.
Condensatori
C1= 33pF
C2 = 6/60 pF (compens.)
C3 = 100.000 pF (ceramico)

Resistenze
R1= 180.000ohm- 1/4 W
R2 = 10megaohm- 1/4 W

RICEVITORE ELEMENTARE

Sono un lettore alle prime armi con l'elettroni-


ca, che soltanto da poco tempo conosce la vo-
Vengono vendute in due mo- stra rivista. Non ritenendomi in grado di co-
struire circuiti troppo complessi, vorrei iniziare
delli, incapsulati in contenito- con la realizzazione di un ricevitore radio ele-
re di plastica, che erogano la mentare, per onde medie ed ascolto in cuffia.
FILIPPETIO PRIMO
stessa tensione di 450 mV, Vicenza
ma una diversa corrente.
Le bobine L1-L2, se non recuperate da un vec-
chio radioricevitore per onde medie, debbono es-
Modello A = 400 mA {76x46 mm) sere acquistate in commercio, richiedendo esatta-
L. 6.500 (spese di spediz. comprese) mente: una bobina per onde medie con due av-
volgimenti (primario e secondario), composta su
Modello B = 70o mA {96x66 mm) nucleo di ferrite cilindrica o rettangolare. Con il
L. 7.600 (spese di spediz. comprese) condensatore variabile Cl si cercano le emittenti
radiofoniche, con il trimmer RI si regola il circui-
to sul migliore ascolto.

Condensatori
C1= 300 + 500pF (variabile)
C2 = 10.000pF
C3 = 10.000 pF
C4 = 10.000 pF
C5 = 100F- 16VI (elettrolitico)

712 Elettronica Pratica


Lo posta del lettore

16
Rl

-A i .1;1

I
XTAL
al 1 4
/C 1
1 •• ,,,
1411 b le
/C2

711 B\\ IOII


l
e
vcc
e

lHz
,,8 1112
Cl c2"

Varie
IC1 = 4060
IC2 = 4013
XTAL = quarzo (32,768 KHz)
ALIM. = 9 + 13Vcc

Rl R3

Cf
+ cg
vcc
csll ~

:oJ TERRA

Resistenze Varie
R 1 = 100.000 ohm (trimmer) TR1 = BC107
R2 = 100.000 ohm - 1/4 W TR2 = 2N1711
R3 = 100.000 ohm -1/4 W L 1 - L2= bobine per OM
R4= 4.700ohm-1/4W CUFFIA = 30 ohm + 100 ohm
ALIM. = 4,5Vcc (pila)

Elettronica Pratica 713


KIT PER CIRCUITI OSCILLATORE A CRISTALLO

STAMPATI L. 1.ooo Per le mie applicazioni didattiche, debbo di-


sporre di un oscillatore a 100 KHz, a cristallo,
possibilmente impiegante un integrato modello
Dotato di tutti gli elementi necessari per 555.
la composizione di circuiti stampati su BUSETIO NICOLA
vetronite o bachelite, con risultati tali da Padova
soddisfare anche i tecnici più esigenti,
questo kit contiene pure la speciale pen- Si ricordi che il valore di frequenza di 100 KHz
na riempita di inchiostro resistente al rappresenta quello massimo di oscillazione del-
percloruro. l'integrato 555, ma se questo è di ottima scelta e
buon marchio di fabbrica, non sussistono proble-
mi in merito.

ALIMENTAZIONE DEL BC3 12

Il vecchio radioricevitore BC312, regalatomi da


un amico, è privo di alimentatore, sia per i fila-
menti a 12,6 V, sia per i circuiti anodici a 250
Vcc. Potreste segnalarmi lo schema di un circui-
to adatto allo scopo?
LIBERTO GIUSEPPE
Consente un controllo visivo conti- Reggio Calabria
nuo del processo di asporto.
Evita ogni contatto delle mani con Realizzi questo semplice progetto, nel quale il tra-
il prodotto finito. sformatore TI rappresenta forse il solo compo-
nente non reperibile con immediatezza. In questo,
E' sempre pronto per l'uso, anche l'avvolgimento secondario a 220 V, deve poter
dopo conservazione illimitata nel erogare la corrente di 50 mA, quello a 12, 6 V, in-
tempo. vece, 2A.
Il contenuto è sufficiente per tratta-
re più di un migliaio di centimetri
quadrati di superfici ramate.
Condensatori
C1= 10.000pF-1.000Vca
C2 = 10.000pF-1.000Vca
C3 = 10.000 pF- 1.000 Vca
CA= 8F-350 VI (elettrolitico)
C5 = 8F- 350 VI (elettrolitico)

Resistenze
R1= 100ohm- 1W
R2 = 1.000ohm-1W

Varie
T1 =trasf.(220V-220V-12,6V-40W)
D1... D4 = 4x1N4007

714 Elettronica Pratica


Lc posto del lettore

Condensatoti
R1 >
.l: 8 C1 = 10.000pF (ceramico)
7 C2 = 100.000pF

tt 6
I ,e1
I
[3

o
IIC2
Resistenze
R1 = 1.000ohm-1/4W
R2 = 1megaohm - 1/4 W
C1 Il zn lii nn.n
li=====I•►+ Varie
5V
X1 = quarzo (100 KHz)
GND IC1 = 555

RI

A" mi R2

+
AT

+
:J Jk
S1
Il
12,6V
~ ;ì •
GND

FIL.

'\J

RETE

Ricordate il nostro indirizzo!

EDITRICE ELETTRONICA PRATICA


Via Zuretti 52 • 20125 Milano
Elettronico Pratica 715
La posta del lettore

ELEVATORE DI TENSIONE

Per il mio laboratorio, debbo disporre di un di-


spositivo elevatore di tensione da 5 V cc a 15
Vcc positivi e negativi, con l'assorbimento di
corrente di 50 mA massimi. C5 = 1F (non polarizzato)
SUARDI ETTORE C6 = 100.000pF
Pescara
Resistenze
Questo è il circuito che le consigliano di costruire
e nel quale il trasfonnatore TI è avvolto su nu- R1 = 4.700ohm-1/4W
cleo ad olla del diametro di 2 cm. Su questo nu- R2 = 3.300 ohm - 1/4W
cleo dovrà avvolgere 100 spire di filo di rame R3 = 4700hm- 1/4W
R4 = 330ohm- 1/2W
smaltato, del diametro di 0,2 mm, per ciascuno R5 = 330ohm-1/2W
dei due avvolgimenti, che dovranno rimanere iso-
lati tra loro tramite nastro adesivo. Varie
IC1= integrato mod. 555
TR1= 2N1711
Condensatori D1 = 1N914 (diodo al silicio)
C1= 47F- 16Vl(elettrolitico) D2 = 1N914(diodo al silicio)
C2 = 1.000pF (ceramico) DZ1= 15V-1W(diodo zener)
C3 = 1F(non polarizzato) DZ2 = 15V-1wW (diodo zener)
C4 = 100.000pF T1 = trasf.

ELETTRONICA
PRATICA
seaee eaunse
DI ELETTRONICA - RADIO - OM -27 MHa Il li
IL FASCICOLO ARRETRATO
ESTATE 1986
PHOOCOMENSE -SPEDO. I AB POST GH 237 t35s00
4NO xv N 7va-LuGLu0Go8T0 19e6
È un numero speciale di teoria e applicazioni varie,
DIDATTICA NUMERO SPECIALE appositamente concepito per i principianti che vogliono
ED APPLICAZIONI ESTATE '86 apprendere, in casa propria, quegli elementi che consen-
tono di costruire, collaudare e riparare molti apparati
elettronici.

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716 Elettronica Pratica


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!C 1
+

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A DISPLAY Ogni volta che la mo to viene spo stata e quindi l'appo sito 4,5 A 3 VIE
sens ore (interruttore al mercurio) entra in az ione , un mi
Con ques10 KIT si realizza un sorteggia1ore elet!roni-- Riduce la tensione d! batterla 12 V delle autoveittu- Tre luci si inseguono al ritm o dea me± suo~z:-
ero relè si ecc11a e rima.ne tale pe r circa 2 m1nu\i e 30
co rigorosamente casuale • secon dì anche se la moto è stata rimessa nella 0 sizio- re a tensioni comprese tra 4 e 9 V, sl un sorprendente effetto lum1·rio m
Premendo l'apposito pulsante le !unzioni 1 X 2 si '·m1- Graz ie alla sua grande corrente dl uscita (4,5 A mas- e
Il dispositivo dotato di cap sula m crtcrcasz.
schiano". mentre rilasciandolo, sul display. apparirà-il
risultato sorteg giato (1- X- 2
zz±%4%7%27%.%
a2 onate I
simi) può essere utilizzato nel modi più svariati e
soprattutto per l'aHmentaz !one di telecamere, vldeo-
cata. di reg olatore di sensbtà ed mon t a.ce
si accende a! rnmc èen:i M:,s :;:;.;,
1$."",";gesso va oso»e soro se sono ess
della mot,
registrat6ri e apparecchi a grande assorbimento.
FI disposltiv6 è pro tello contro i corto circuiti accl-
L'alimentazione previsa è quella3 rete g 22 a e
il massimo carico apcil ..:abde ;!!; ci .:..oo, \'/ :;P ~..i.-t
L'assorbimento massimo è di circa 40 rnA dispositivo può funzio nare mdifle,enteme~te cori ballc- dentall che possono verHlcars-l alla sua uscita.
t±%4s ±. %3g
e 100 mA in si1uaz 1oh e di ALLA RMi (relè eccitato). Tut-
te queste stuazioni sono segnalate da tre LEDO

CARICA BATTERIA AUTOMATICO


PER BICICtETTA
É ,.:n génera:ore apP0s1•.amente studiato per essere impiega- E un dispositivo ~ grande u!iiilà per tuT!i g/1 aopassi.:riat; d1 tJlc1.
~ In eserc1liUl001 MORSE c!etla. CoHegélf'CO ad esso qwanro Pie al Ni.Cd r,i::a11cab;l1 for-
f pro~,,Hro dJ angresso TASTO e alta sua uscits, wazie ad Lana mato AA (sto) consere di avere sem pre a dispostone eregia
~-,rc:ola,eµresa.pucesserecolloga1aqJa!s;as1!:podlc•;lfla suttcente per aimenare tanal, sa durante la marcia che du-
(mllno o si:~reo/ o un piccolo altoparla.'1te ccn 1mp.i d!:rua com- ante le $ost e Per ricevere il catalogo generale
,::,,rwsa ira a e 200 Ohm e
lfamile due appos,t, trimmer é possibilr regol:1re
Quan do la bic,detta ferm a o procede mol o entame nte sarà
a battena d 9le ad alimentare le lampadine dei lanaJi quando
utilizzare l'apposito tagliando
~a oel segnale :ra 1000 e 4000 Hz e 11 voh.:me Oi
e l'alimentazione occorre una normale batteria per W't.'ece le ve~ è, appen a poco più che normaJe, automatica- scrivendo a:
men \tl, e lampadine vengono ai:men\a:e daJl'allernatcre della bi-
nt Cill 9 V
e
L'as sorbimento massimo d 25 mA
tutto vene mon tato su di or crcunto stampato d sol 37 x 54 mm
ciclt"!!la e 1e f;le al Ni-Cd sr rica1icano: dura'.lte qu,,s:a fase si
accenile un LED VERDE. Quando iJ1,;ece sono :e li'.€ aa ai\/T\e n-
Vlrn io \Jet s, ;iccc f\00 un LED ROSSO
,-----------------------~Q1
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: TELEFONO 010/603679-6511964 - TELEFAX 0101602262 .
I .
1 NOME COGNOME I
, womzzo I
1 CAP
._ - -~- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -- -
CITTÀ :
-;
INDICE
DELL'ANNATA
1990
AMPLIFICAZIONE titolo mese pagina

Filtri crossover aprile 222


Audiospia luglio/agosto 388
Booster luglio/ agosto 402
Amplificatore lineare ottobre 550

APPARATI VARI titolo mese pagina

Telecomando a infrarossi gennaio 4


Lampeggiatore ipnotico gennaio 16
Faro rotante gennaio 34
Variatore di luce febbraio 78
Misuratore di luminosità febbraio 96
lnverter marzo 132
Allarme marzo 140
Interfono marzo 148
Esposimetro marzo 156
Riduttore di tensione aprile 204
Piante e fiori elettrocoltivati maggio 270
Lampeggiatore in CC maggio 278
Temporizzatore maggio 288
Imitatore di cinguettii giugno 324
Convertitore di luce giugno 332
Variatore di luce luglio/agosto 396
Regolatore di velocità luglio/agosto 410
Rivelatore di siccità luglio/agosto 422
Massaggiatore elettronico luglio/agosto 430
Scacciainsetti con AP luglio/agosto 438
Totocalcio con led luglio/agosto 444
Antifurto per auto luglio/agosto 450
Lampeggiatore luglio/agosto 458
Te le ruttore monofase settembre 488
Luci di cortesia settembre 496
Termometro cercaspifferi ottobre 532
Visualizzatore di carica ottobre 542
Cercamicrospie novembre 596
Miniorgano novembre 604
Interruzioni di rete novembre 612
Luci festose dicembre 660
Fischietto simulatore dicembre 672
DIDATTICA titolo mese pagina·

Oscillatori RF maggo 298


Transistor PUT gugn7o 352
Commutazioni RF settembre 478
Il mondo delle VLF novembre 620

RICETRASMISSIONI titolo mese pagina

Sintonizzatore per OL gennaio 24


Radioricevitore per OM febbraio 68
Microtrasmettitore aprile 196
Radioricevitore del principiante giugno 342
Sintonizzatore OM-OC luglio/agosto 416
Trasmettitore in CW settembre 468
Il mondo delle VLF novembre 620
Frequency converter dicembre 680

STRUMENTAZIONE titolo mese pagina

Oscillatore RF febbraio 88
Esposimetro marzo 156
Controlli vari aprile 212
Telecomandi alla prova maggio 260
Termometro analogico ottobre 532
Visualizzatore di carica ottobre 542
Betametro per transistor ottobre 560
Tester logico dicembre 690

CORSO DI ELETTRONICA titolo mese pagina

I transistor - terza parte gennaio 42


I transistor - quarta parte febbraio 104
I transistor - quinta parte marzo 164
T rigger di Schmitt aprile 232
Oscillatori RF maggio 298
Oscillatori quarzati giugno 360
Transistor FET settembre 504
Transistor MOS ottobre 570
MOSFET di potenza novembre 628
Transistor UJT dicembre 698

PROGETTI
OPTOELETTRONICI titolo mese pagina

Telecomando con CF gennaio 4


Ricevitore con CF febbraio 68
lnverter per CF marzo 132
Tester con bi led dicembre 690
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l'elettronica del tempo libero, abbiamo approntato un insieme di riviste
che, acquistate separatamente verrebbero a costare L.5.000 ciascuna, ma
che in un blocco unico, anziché L.50.000, si possono avere per sole L. 15.000.
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affirlab;ll
ecanonici
taecabiti/ I

%$e

(

t
0,
l""'- • • con boccola separata
; Precisione 0.25%

I~
... 10,, L. 64.300
,,,.,,, ..,,_~·
.. /in
,_

TS-360-C
Misure di temperatura
e portata 1 O A
con boccola separata
Precisione 0.25%

L. 84.700

TS-361
Dotato con
iniettore di segnali
Precisione 0.25%

L. 58.500

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l'importo, nel quale sono già comprese le spese di spedizione, tramite vaglia postale, assegno
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cezionale sensibilità. Può fungere da radiomi-
crofono e microspia.

L'originalità di questo microtrasmettito-


re, di dimensioni tascabili, si ravvisa
nella particolare estensione della gam-
ma di emissione, che può uscire da
quella commerciale, attualmente troppo
affollata e priva di spazi liberi.

CARATTERISTICHE
EMISSIONE : FM
GAMME DI LAVORO : 52 MHz + 158 MHz
ALIMENTAZIONE : 9 Vcc + 15 Vcc
ASSORBIMENTO : 5 mA con alim. 9 Vcc
POTENZA D'USCITA: 10 mw + 50 mwW
SENSIBILITÀ : regolabile

- BOBINE OSCILL.
DIMENSIONI
:
:
intercambiabili
6,5 cm x 5 cm

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