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ILLUMINISMO

Movimento intellettuale che si sviluppò nel Settecento in Francia a Parigi, si diffonde poi anche nelle
periferie e in buona parte dell’Europa.
L’illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità.
Stato di minorità = incapaci di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro (eterodirezione)
La gente rimaneva attaccata all’eterodirezione per mancanza di decisione e coraggio, per pigrizia.
L’illuminismo è quindi il passaggio dall’eterodirezione all’emancipazione attraverso la ragione. Bisogna
pensare con la propria testa, avere autodeterminazione e fidarsi della propria ragione.
L’illuminismo nega quindi il principio di autorità (che è la direzione) e perciò non bisogna abbandonarsi alle
verità precostruite dalle autorità. Secondo gli illuministi ogni cosa deve essere sottoposta alla critica della
ragione.

Le autorità criticate dall’illuminismo sono: stato e chiesa, quali sostengono dogmi senza basi solide.

Bisogna avere il coraggio di usare la ragione per realizzare la felicità pubblica e un maggiore benessere. Idee
illuministe che contribuiscono alla crescita della società, è quindi una filosofia con un fine pratico.

Questo può accadere a condizione che ci sia libertà di pensiero e libertà di far conoscere agli altri la propria
opinione (libertà d’espressione), libertà di fare uso pubblico della propria opinione (realizzando libri,
manifesti, stampa), e la libertà dell’individuo.

L’ostacolo è il contesto della monarchia assoluta, la quale censura e priva la popolazione di una libertà
politica.
Questa ragione illuminista non è universale, perché parla di uomini bianchi. In quei tempi era impensabile
che una donna o un uomo di colore potessero pensare o ragionare su questi ambiti.

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