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L’oggetto dell’educazione fisica  salute, corpo, movimento, natura (montagna come per trentino)

INDICAZIONI NAZIONALI (2012)


Scuola dell’infanzia
Il corpo e il movimento
È il campo di esperienza della corporeità e della motricità. Promuove la presa di coscienza del valore del corpo, inteso come una delle espressioni della
personalità e come condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica.

- strumento di conoscenza di sé nel mondo


- I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, anche in questi modi percepiscono la completezza del
proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva.
- potenzialità espressive e comunicative  linguaggio corporeo. le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola
e i gesti, di produrre musica, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo.
- capacità di leggere e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, sviluppare la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il
corpo, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo immaginazione e creatività.
- Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di igiene e di sana alimentazione.
- Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori  giochi all’aperto
- Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento

Scuola primaria
- Centralità della persona si tiene conto della propria individualità di ogni studente; studente è posto al centro dell’azione educativa, in tutti i suoi
aspetti (anche corporei); promuovere i desideri e i bisogni dei bambini (muoversi) e lo stare bene a scuola.
- Obbiettivi di apprendimento al termine della classe 5°:
o Il corpo e la sua relazione con spazio e tempo
o Linguaggio del corpo
o Gioco, sport, regole e fair play
o Salute e benessere, prevenzioni e sicurezza

critica mancano indicazioni di movimento precisi, tanti bei concetti importanti ma che mancano di strumenti e modalità di suggerimento per le insegnanti.

Educazione fisica come portato culturale e affettivo  danze popolari


Fa da cerniera con altre discipline.
AF promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise, aiuta a controllare l’aggressività.

EDUCAZIONE FISICA
L’educazione fisica promuove la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità in relazione con l’ambiente, gli altri e gli oggetti.
Contribuisce alla formazione della personalità, nonché del continuo bisogno di movimento come cura della propria persona e del proprio benessere.
Le attività motorie e sportive forniscono le occasioni per riflettere sui cambiamenti del proprio corpo, per accettarli e viverli serenamente.
Praticata in ambiente naturale rappresenta un elemento determinante per un’azione educativa integrata, per il rispetto dei valori umani, civili e ambientali.
Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l’inserimento anche di alunni con varie
forme di diversità ed esaltando il lavoro di squadra e del rispetto di regole.
Nascono inoltre occasioni in cui fa sperimentare emozioni quali la vittoria o la sconfitta.

- educazione al movimento per consolidare stili di vita corretti e salutari


- occasioni per riflettere sui cambiamenti del proprio corpo, per accettarli e viverli serenamente come espressione della crescita e del processo di
maturazione di ogni persona; L’educazione motoria è quindi l’occasione per promuovere esperienze cognitive, sociali, culturali e affettive.
- conoscere il proprio corpo ed esplorare lo spazio, comunicare e relazionarsi con gli altri in modo adeguato ed efficace.
- sperimentare la vittoria o la sconfitta  apprendimento della capacità di modulare e controllare le proprie emozioni.
- Praticare AF in ambiente naturale
- condividere con altre persone esperienze di gruppo valore della cooperazione e del lavoro di squadra
- valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono alla base della convivenza civile: rispetto per sé e per l’avversario, di lealtà, di
senso di appartenenza e di responsabilità, di controllo dell’aggressività, di negazione di qualunque forma di violenza.
- Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze
ritmico-musicali e coreutiche.
- Sperimenta una pluralità di esperienze come orientamento alla futura pratica sportiva  scuola propone varie tipologie di sport

Obiettivi di apprendimento
Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
- Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma successiva e poi in forma simultanea (correre / saltare, afferrare /
lanciare, ecc).
- saper organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli altri.
Il gioco, lo sport, le regole e il fair play
- giochi derivanti dalla tradizione popolare
- Rispettare le regole nella competizione sportiva; saper accettare la sconfitta con equilibrio, e vivere la vittoria esprimendo rispetto nei confronti dei
perdenti, accettando le diversità, manifestando senso di responsabilità.
- Salute e benessere, prevenzione e sicurezza
- Riconoscere il rapporto tra alimentazione, ed esercizio fisico in relazione a sani stili di vita. Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio-
respiratorie e muscolari) e dei loro cambiamenti in relazione all’esercizio fisico.

INDICAZIONI IN ALTO ADIGE


Ci si preoccupa della Corporeità  insieme dialettico tra corpo e mente
Simili alle indicazioni nazionali ma con una significativa originalità

INFANZIA
- Corporeità = l’insieme dialettico tra corpo e mente di ogni individuo  un’unità pressoché indifferenziata  reciproche e profonde interrelazioni. Il
corpo, lungi dall’essere in contrapposizione alla mente, è il mediatore affettivo e cognitivo che permette la percezione, la relazione e la conoscenza di sé
e dell’altro
- La dimensione dello sviluppo corporeo dipende, quindi, da fattori biologici, dagli stili di vita, dalle esperienze che egli potrà compiere, dal senso dato a
queste esperienze e dagli apprendimenti che ne derivano.  Tutte le esperienze corporee devono concorrere a favorire il benessere psichico, fisico e
sociale
- esperienze di incontro, movimento e gioco, soprattutto all’aperto
- nuova concezione del rapporto corpo-mente, uomo-natura, adulto-bambino, bambino-bambino, bambino-città. Si può lavorare proprio a partire dalla
corporeità per educare alla scoperta dell’altrui identità, all’equilibrio tra desiderio e bisogno, bisogno e diritto, e tra diritti e doveri di ciascuno in
relazione all’altro.
- offrire contesti esperienziali di graduale e progressiva complessità e difficoltà, con opportune componenti di avventura esplorativa
- soddisfare il particolare bisogno fisico del bambino di muoversi, ma anche quello psichico e relazionale di prendere iniziative, affermando la propria
indipendenza e autonomia (operativa e decisionale), provando svariate attività anche in situazioni di rischio, rendendo l’incognito via via più conosciuto e
familiare.
- andare all’esterno della scuola  l’aspetto esplorativo-conoscitivo di habitat naturali e antropici quali la strada, il quartiere la piscina, il campo di
pattinaggio. Tali esperienze non sono direttamente volte ad accrescere le prestazioni del bambino in senso agonistico quanto ad offrirgli un ampliamento
delle opportunità ludiche in contesti differenziati, a misurarsi con le sue potenzialità e a riconoscere i suoi limiti.

le esperienze corporee devono concorrere:


1. alla costruzione di una buona immagine di sé, a partire dallo schema corporeo che organizza le sensazioni nella relazione interno/esterno,
strutturando un io corporeo che sa adattarsi agli ambienti, ma anche modificarli, fino ad un’immagine corporea che, a partire da un’efficace strategia
motoria, faccia sentire il bambino in condizioni di agio anche in ambienti nuovi, riconosciuto e apprezzato per le sue capacità e qualità che gli
permettono di governarsi e governare;
2. alla formazione affettiva, etica e sociale, a partire dalla gestione delle proprie emozioni, della propria sessualità e aggressività, alla capacità di
relazionarsi in modo empatico, di collaborare condividendo regole di comportamento per una convivenza democratica e partecipativa;

PRIMARIA
- bisogno di movimento come cura costante della propria persona e del proprio benessere.
- apprendimento cooperativo attraverso il gioco di squadra e le attività a coppie o in piccoli gruppi, in cui prevalgono relazioni di mutuo aiuto,
collaborazione e comunicazione paritaria  AF promuove cultura del rispetto dei propri e degli altrui stili e dei ritmi di apprendimento e favorisce
atteggiamenti di civile convivenza, promuovendo l’inserimento anche di allievi/e con varie forme di diversità. Il gioco e lo sport sono mediatori e
facilitatori di relazioni e “incontri”.
- contribuisce all’apprendimento della capacità di modulare e controllare le proprie emozioni.

Le attività motorie e sportive, opportunamente dosate, concorrono allo sviluppo di quattro macro - competenze così articolate:
1. evoluzione della motricità quale espressione dell’identità;
2. apprendimento di una vasta gamma di abilità motorie e sportive;
3. relazione con sé e gli altri in ottica collaborativa;
4. sviluppo di corrette abitudini di vita e di scelte attive di utilizzo del tempo libero.

TRAGUARDI AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L’allieva/allievo:


- padronanza degli schemi motori e posturali
- utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-
musicali  danza e ballo
- pluralità di esperienze che permettono di conoscere e apprezzare molteplici discipline sportive;
- sperimenta diverse gestualità tecniche;
- importanza della cura del proprio corpo e un corretto regime alimentare;
- comprende all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport il valore delle regole e l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il
rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.

INDICAZIONI IN TRENTINO
Aspetti di specificità trentina: pratica di sport vicini alla montagna, collaborazione con enti del territorio e utilizzare il luogo come risorsa.

5 competenze
- essere consapevoli del proprio processo di crescita e sviluppo, riconoscere le attività volte al miglioramento delle proprie capacità fisiche
- destreggiarsi nella motricità finalizzata dimostrando: di coordinare azioni, schemi motori, gesti tecnici con buon autocontrollo; di utilizzare gli attrezzi
ginnici in maniera appropriata; di utilizzare conoscenze e abilità per risolvere situazioni-problema di natura motoria.
- Partecipare a giochi di movimento, tradizionali, di squadra, rispettando le regole, imparando a gestire con equilibrio sia la sconfitta sia la vittoria.
Gestire i diversi ruoli assunti nel gruppo e i momenti di conflittualità nel rispetto di compagni ed avversari.
- Controllare il movimento e utilizzarlo anche per rappresentare e comunicare stati d’animo  linguaggio del corpo
- Assumere comportamenti rispettosi della salute e della sicurezza, proprie e altrui

Specificità trentina
dimensione della corporeità e allo sviluppo della pratica sportiva in stretto collegamento con la cultura della montagna  “pratica di sport vicini alla montagna,
utilizzando anche le risorse del territorio e l’effettuazione di periodi formativi a diretto contatto con la montagna”.
Non si tratta soltanto di un’attenzione a pratiche legate al benessere fisico e all’educazione a stili di vita corretti e sani, ma anche del sostegno a dimensioni di
vita, di relazione sociale, di educazione alle regole e ai valori, veicolati dalla pratica sportiva che, in larga parte, vanno a rafforzare la formazione del cittadino.
Gli assi cui fare riferimento per questo ambito possono essere i seguenti:
- la pratica di sport vicini alla montagna: escursionismo e camminata sportiva, corsa, discipline sciistiche, bicicletta, canoa, alpinismo, orienteering, ecc.;
- la collaborazione con enti e professionisti della montagna: Federazioni e Associazioni sportive, società di alpinismo, guide alpine, maestri di sci,
accompagnatori del territorio, ecc.;
- l’utilizzo del territorio come risorsa: spazi e luoghi naturali attrezzati (vie attrezzate e sentieri, ciclabili, rifugi, laboratori didattici in montagna, ecc.).

*laboratorio di acquaticità

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