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??? Come si può rendere visibile il usso d’aria che emettiamo parlando?
L’uomo non possiede organi speci camente adibiti alla produzione dei suoni
linguistici, in quanto il suo apparato articolatorio serve primariamente alla
respirazione e all’assunzione di cibi (i polmoni, la trachea, la glottide, la
cavità orale e la cavità nasale). Il seguente schema ra gura i principali
organi fonatori:
Labbra
Denti
Alveoli
Palato
Velo
Faringe
Epiglottide
Corde vocali
(Le frecce indicano il passaggio dell’aria, proveniente dai polmoni, che
permette la fonazione).
Fig. 1.1. Organi fonatori [fonte: Canepari, Luciano (1979). Introduzione
alla fonetica. Torino: Einaudi, p. 13]
La maggior parte degli organi fonatori sono mobili e ciò permette
all’uomo di formare una vasta gamma di suoni linguistici diversi (detti foni).
Fanno eccezione solamente tre organi che sono ssi e costituiscono la parte
anteriore-superiore della cavità orale: i denti; l’alveolo (la zona del palato, in
rilievo, immediatamente dietro ai denti superiori); il palato duro. Vediamo
ora, più in dettaglio, il ruolo delle varie parti mobili seguendo il usso
dell’aria espiratoria:
- la laringe: è situata nella zona del cosiddetto pomo d’Adamo e contiene
le corde vocali. Le corde vocali sono membrane elastiche unite tra loro a una
sola estremità. Lo spazio aperto tra di esse è chiamato glottide. Le corde
vocali possono assumere varie posizioni, ma due sono particolarmente
rilevanti per la produzione dei suoni linguistici: a) corde aperte (posizione
simile a una «V»): l’aria passa tra le due membrane provocando solo un
leggerissimo fruscio (i cosiddetti suoni “sordi”); b) corde accostate (posizione
simile a una «I»): l’aria le mette in vibrazione (i cosiddetti suoni “sonori”).
Fig. 1.2. Corde vocali [fonte: Nespor, Marina (1993). Fonologia. Bologna: Il
Mulino, p. 32]
??? Come si può veri care sicamente la vibrazione delle proprie corde vocali? Provate ad
articolare le parole tono e dono, ciglio e giglio, fango e vango e descrivete le di erenze! Oppure
provate ad articolare la seguente sequenza [ fvvv fvvv] e descrivete ciò che notate!
- l‘ugola: è la parte più posteriore della volta palatina. Essa serve ad articolare
vari tipi di r (per es. in francese, in tedesco o in italiano la cosiddetta “erre
moscia”).
- il velo: è la parte molle del palato. Normalmente si trova in posizione
alzata, in modo da non far entrare l’aria nella cavità nasale. È invece
abbassato quando si articolano i suoni nasali.
- la lingua: è l’organo più importante per l’articolazione dei suoni ed è
costituita da tre parti: punta, dorso e radice. La lingua si può spostare sia
orizzontalmente (arretrando e avanzando) sia verticalmente (abbassandosi o
alzandosi).
- le labbra: vengono accostate per articolare per esempio il suono iniziale
[p] di panca o [b] di banca.
I suoni della lingua, i foni, non vanno confusi con le lettere dell’alfabeto
usate per trascriverli, i grafemi. Grafema è il termine tecnico per indicare
un’unità a livello di scrittura. Si tratta pertanto di due piani di analisi da
tenere nettamente distinti. Già in una lingua come l’italiano, in cui l’alfabeto
sembra riprodurre fedelmente e coerentemente i suoni prodotti, vi sono
chiare discrepanze:
1 ) Una stessa lettera può segnare suoni distinti, ma considerati molto
simili. Per es. la lettera s, la quale indica sia la variante sonora (come in casa)
sia quella sorda (come in sale). Si pensi anche alla z in zio o zucchero che può
essere pronunciata sia sonora che sorda. Oppure alla lettera a che serve a
segnare sia una breve (come in malore) sia una lunga (come in male).
2) Una stessa lettera può segnare suoni molto diversi tra loro: così ad es. la
c in casa e la c in cena oppure la g in gallo e la g in gelo.
3) Uno stesso suono può essere rappresentato da lettere diverse (per es.
cena e cielo, dove lo stesso suono è segnato rispettivamente con una lettera
sola o con una combinazione di due lettere).
In altre lingue, la discrepanza tra scrittura e pronuncia è molto più
marcata. Si pensi ad es. all’inglese, dove una [i] lunga può essere scritta ee
(meet ‘incontrare’), ea (meat ‘carne’) o addirittura ie (mien ‘espressione’).
Paragonando poi lingue diverse, si nota che le corrispondenze tra lettere e
suoni sono tutt’altro che costanti (per es. la e dell’italiano vento e la ä del
tedesco Äpfel segnano lo stesso suono).
Viste le incongruenze tra lettere e suoni, la linguistica ha sviluppato un
modo di segnare i suoni linguistici in maniera sistematica e scienti ca: il
cosiddetto “alfabeto fonetico internazionale” (codi cato dall’IPA,
International Phonetic Association). Tale alfabeto è contraddistinto da una
corrispondenza biunivoca tra suono e segno: a ogni suono corrisponde un
solo segno, a ogni segno corrisponde un solo suono - e ciò
indipendentemente dalla speci ca lingua in questione (italiano, tedesco,
inglese ecc.) e dall’alfabeto usato per trascriverla (latino, greco, cirillico ecc.).
I segni dell’alfabeto fonetico corrispondono in parte al nostro alfabeto di
origine latina, come ad es. [p] o [b], in parte sono segni diversi (per es. [ɛ] per
trascrivere la e aperta di festa). Per convenzione, i singoli segni vanno sempre
messi tra parentesi quadre - cioè […] - per non creare possibilità di
confusione con eventuali grafemi simili (segnati, ove necessario per
disambiguare, con un altro tipo di parentesi: <p>, <b> ecc.).
CIT
??? Vi siete mai chiesti perché il medico, quando vuole vedere la gola, ci
dice di articolare una [a] (e non ad es. una [u] o una [i])?
TIC
Anche per queste due vocali arrotondate la breve risulta più aperta (e
leggermente più centrale) rispetto alla lunga. La prima vocale è sempre
segnata gra camente mediante una ü, la seconda mediante una ö.
3) In tedesco esistono poi due vocali centrali, entrambe brevi, che non
hanno riscontro in italiano:
??? Per quale motivo [ɛ:] viene segnato gra camente come ä, [y:] come ü e, in ne, [ø:] come öl
Per una corretta pronuncia delle vocali brevi, bisogna aver ben presente la
posizione delle singole vocali nel trapezio vocalico: per es. [ɪ] è una vocale
intermedia tra le vocali italiane [i] ed [e], [u] una vocale intermedia tra [u] e
[ʊ]. Bisogna cercare di passare lentamente da un suono all’altro,
eventualmente controllando i movimenti della lingua con uno specchio.
Lo specchio diventa poi fondamentale per veri care il movimento delle
labbra quando si vogliono pronunciare le vocali anteriori arrotondate (che
non esistono in italiano). Per pronunciare correttamente [y:], bisogna
articolare la vocale [i:] dell’italiano e poi, senza arretrare la lingua,
arrotondare le labbra come per una u. Per pronunciare correttamente [ø:], va
articolata la vocale [e:] dell’italiano e poi, senza arretrare la lingua, vanno
arrotondate le labbra come per una o.
luogo di
articolazione
modo di
labiali dentali alveopalatali palatali velari
articolazione
occlusive pb td kg
fricative fv sz ʃʒ
a ricate ts dz tʃ dʒ tʃ dʒ
nasali mɱ n ɲ ŋ
laterali l ʎ
vibranti r
Non solo due ma anche più parole possono essere distinte tramite la
variazione di un singolo suono:
- santo / santi / santa / sante: si di erenziano per l’ultimo suono: /o/, /i/,
/a/, /e/
Gli allofoni sono varianti dello stesso fonema. Si possono distinguere vari
tipi di allofoni:
- gli allofoni liberi: risultano sostituibili senza restrizioni in una
determinata posizione. Così ad es., in tedesco, le occlusive sorde in nale di
parola possono essere pronunciate aspirate o non aspirate; pertanto, la /p/ in
Stopp può essere realizzata come [ph] o come [p].
- gli allofoni regionali: sono realizzazioni alternative di uno stesso
fonema che hanno una precisa distribuzione geogra ca. Il fonema tedesco
/r/, ad es., viene realizzato generalmente come vibrante uvulare [R], in alcune
zone però (Baviera e Meclemburgo) come vibrante alveolare [r].
- gli allofoni condizionati: dipendono dalla posizione del fonema nella
parola. I fonemi tendono infatti ad avere realizzazioni diverse a seconda del
condizionamento subito ad opera dei suoni “vicini” nella catena parlata. Così
ad es. /n/ può essere realizzato come labiodentale [ɱ] in fünf poiché precede
la labiodentale [f], come alveolare [n] in nden poiché precede la dentale [d],
come velare [ŋ] in Ungar poiché precede la velare [g]. Il parlante ha
soggettivamente la “certezza” di pronunciare in tutti questi casi lo stesso
suono, ma obiettivamente non è così. - gli allofoni complementari: sono un
caso particolare di allofoni condizionati. All’interno di un morfema (unità
costitutiva della parola dotata di signi cato) o all’interno di una sillaba, le
varianti presentano una distribuzione mutualmente esclusiva. Tale
distribuzione è detta complementare. Prendiamo come esempio le occlusive
sorde del tedesco: esse sono sempre aspirate all’inizio di morfema (per es. /k/
in kahl è [kh]), sempre non aspirate dopo consonante (/k/ in Skala è [k]). Un
altro esempio di distribuzione complementare è costituito dalle occlusive
sonore in tedesco: esse sono ad es. sonore all’inizio della sillaba, sorde invece
in ne sillaba. Vediamo il seguente prospetto:
I fonemi sono le unità minime nella catena parlata. Essi risultano però, a un
livello astratto, ulteriormente scomponibili in quanto ogni fonema è
caratterizzato da un insieme di proprietà dette tratti (fonologici). Così ad es.,
in base al trapezio vocalico, possiamo dire che /i/ è una vocale alta anteriore,
/a/ una vocale bassa centrale ecc.
I tratti sono caratteristiche distintive in quanto permettono di
di erenziare un fonema dall’altro. Per individuare i tratti distintivi bisogna
pertanto cercare coppie (minime) di fonemi: contrapponendo due fonemi
dello stesso gruppo di suoni (“classe naturale”) ci si interroga sulla
caratteristica che li distingue uno dall’altro. Prendiamo ad es. le vocali
anteriori /i/ ed /ɛ/: la prima è più alta della seconda. Possiamo quindi
de nire la prima come [+alta], la seconda come [-alta]. I tratti sono per
de nizione binari, vale a dire ammettono solamente due valori (“più” e
“meno”).
Si assume che esista un ristretto inventario di tratti universali adatto a
classi care i fonemi di tutte le lingue del mondo. Quali sono questi tratti e
come si fa a individuarli? Si parte, come già detto, da coppie minime per
allargare via via il numero dei fonemi da prendere in considerazione.
Vediamo ancora come esempio le vocali anteriori. Andando oltre la
coppia minima /i/-/ɛ/, rivolgiamo la nostra attenzione all’italiano e
includiamo anche il terzo grado di altezza: /i/, /e/, /ɛ/. Come possiamo
classi care queste tre vocali a seconda della loro altezza con l’ausilio di tratti
binari che permettono solo due valori? Dobbiamo assumere due tratti
fonologici, [±alto] e [±basso]:
[+alto]: la lingua si alza rispetto alla posizione di riposo; [-alto]: la lingua
non si alza rispetto alla posizione di riposo.
[+basso]: la lingua si abbassa rispetto alla posizione di riposo; [-basso]: la
lingua non si abbassa rispetto alla posizione di riposo.
La combinazione di tratti per /e/, [-alto, -basso], signi ca che la lingua non si
alza e non si abbassa, vale a dire permane nella posizione di riposo.
Per distinguere tra di loro le vocali anteriori tedesche, non bastano più i
tratti [±alto] e [±basso]. Bisogna infatti tener conto delle due vocali
arrotondate /y/ e /ø/. Dobbiamo pertanto assumere un terzo tratto
[±arrotondato]:
Vediamo quindi che ogni fonema può essere descritto come un fascio di
tratti che sarà sempre più ampio in relazione al numero crescente dei fonemi
considerati nella contrapposizione. Volendo includere nel prospetto anche le
vocali centrali e posteriori, va tenuto conto di un ulteriore tratto:
[+posteriore]: la lingua si ritrae rispetto alla posizione di riposo; [-posteriore]: la lingua non si
ritrae rispetto alla posizione di riposo.
Come mostra la serie degli in niti verbali citati, l’elisione dello schwa
avviene indipendentemente dalla qualità della consonante precedente (una
labiale in leben, una dentale in beten, una velare in lachen). Va considerato,
inoltre, che l’elisione dello schwa comporta spesso altri mutamenti (ad es.
varie forme di assimilazione), in parte dovuti alla riduzione del numero delle
sillabe all’interno della parola in questione.
Altri processi di elisione facoltativa riguardano segmenti consonantici.
Nella lingua colloquiale della Germania centro-settentrionale è di usa la
caduta di /t/ nale in parole come nicht o vielleicht nonché la caduta
dell’occlusiva all’interno di una a ricata: /pf/ diventa [f] (Pferd si pronuncia
come fährt), /ts/ diventa [s] (ganz si pronuncia come Gans).
L’epentesi, l’inserimento di un segmento, risulta in tedesco meno di uso
rispetto all’elisione. Un esempio è dato dall’aggiunta, nel parlato colloquiale,
di un’occlusiva sorda tra nasale e dentale:
kommt [kɔmt] [kɔmpt]
singt [zɪŋt] [zɪŋkt]
heben [he:bm]
hupen [hu:pm]
reden [ʀe:dn]
beten [be:tn]
legen [le:gŋ]
Laken [lɑ:kŋ)]
La nasale alveolare /n/ diventa labiale dopo le labiali /b/ e /p/, resta
ovviamente alveolare dopo le dentali /b/ e /t/, diventa velare dopo le velari
/g/ e /k/.
Nel caso dell’assimilazione regressiva, /n/ diventa velare in adeguamento
a una successiva occlusiva velare:
Bank [baŋk]
Tank [taŋk]
bleibst [blaɪpst]
bliebest [bli:bɘst] [bli:pst]
Waldes [valdɘs] [valts]
[+consonantico] [+consonantico]
[-sonorante] → [-sonoro] /_ [-sonorante]
[+sonoro] [-sonoro]
[-sonorante]
[+continuo] [-consonantico]
[-coronale] → [+posteriore] / [-anteriore]
[-posteriore]
[-sonoro]
V A-tem
CV ma-chen
VC Po-et
CVC tot
VCC End-zeit
CVCC Baum
CCCV Stra-ße
Ogni lingua ha regole, in parte anche molto complesse, riguardo alle possibili
combinazioni tra i concreti suoni di queste varie classi. In tedesco, ad
esempio, l’incipit è costituito da massimo tre consonanti. Nel caso di tre
consonanti, la prima deve essere una fricativa coronale sorda ([J] come in
Sprung o [s] come in Skrupel), la seconda un’occlusiva sorda ([p] come in
Sprache, [t] come in Strand, [k] come in Skla-ve), la terza una liquida ([R] come
in Sprung, [l] come in Spli-tter).
Particolarmente ricche sono le possibilità combinatorie nel caso di due
consonanti. Facciamo solamente alcuni esempi (non considerando prestiti
da lingue straniere): le dentali [t] e [d] nonché la labiale [v] possono essere
combinate unicamente con [R] (Traum, Dra-ma; Wrack); le labiali [p], [b], [f]
solo con [R] e [l] (Pro-be, plump; Brief, blei-ben; frisch, ie-gen); le velari [k] e [g]
con [R], [1], [n] (krank, klein, Knall; Grab, Glut, Gna-de) e [k] anche con [v] (Qual
pronunciato [kva:l]); l’alveopalatale [J] con [R], [1], [n], [m], fv] e [t] (Schrank,
Schlaf, Schna-bel, Schmutz, Schwes-ter, Stadt). Due tendenze risultano
evidenti: in primo luogo, suoni simili (appartenenti a una stessa classe)
mostrano possibilità combinatorie simili o addirittura uguali; in secondo
luogo, la prima posizione è sempre data da un’ostruente, la seconda da una
sonorante (con l’unica eccezione di [v], possibile in entrambe le posizioni).
Se la sillaba presenta un dittongo dobbiamo distinguere i dittonghi
ascendenti da quelli discendenti. Nei dittonghi ascendenti, la semivocale fa
parte dell’incipit in quanto precede la vocale che costituisce il nucleo
sillabico (Re-gion). Nei dittonghi discendenti, invece, la semivocale fa parte
della coda (Baum).
Anche la coda della sillaba è caratterizzata da molteplici regole
combinatorie. Innanzitutto, è interessante notare che numerose
combinazioni possibili nell’incipit si ripresentano, in ordine inverso, anche
nella coda. Così abbiamo ad es. le combinazioni [ʃm] - [mʃ] (schmal - Ramsch),
[kl] - [lk] (klar - Kalk), [ ] - [lf] (Floh - Wolf). Due sono però le principali
di erenze rispetto all’incipit: a) è possibile la combinazione di più sonoranti,
con decrescente sonorità (liquida + nasale: Farn, Arm; han-deln, Helm; liquida
[ʀ] + liquida [l]: Kerl); b) non vi sono ostruenti sonore (a causa della
Auslautverhärtung).
Va precisato, in ne, che non tutte le sequenze fonologicamente possibili
risultano poi in parole realmente esistenti. Così ad es. sono formate
correttamente le sillabe [kalp], [kalt], [kalk], [kalf], [kalm], [kaln], [kals], [kalʃ],
[kalç] - ma solo le prime tre corrispondono a parole reali (Kalb, kalt, Kalk).
Nel caso “ideale”, a ogni suono della lingua corrisponde un solo grafema (in
italiano ad es. l’occlusiva labiale sonora [b] viene sempre segnata <b>) e a
ogni grafema corrisponde un solo suono (in italiano la lettera <b> segna
unicamente [b]). Tale rapporto di corrispondenza 1:1 tra suono e grafema è
detto biunivoco.
Rispetto a questo principio di assoluta fedeltà fonetica si riscontrano
varie incongruenze nell’ortogra a tedesca che possono costituire una
di coltà per discenti stranieri. Vi sono casi in cui a più suoni corrisponde un
unico grafema (ad es. [b] e [p] segnati entrambi con <b> come in Lobes e Lob) e
casi in cui a più grafemi corrisponde un unico suono (ad es. <s>, <ss> e <ß>
segnano [s] in las, lassen e ließ).
Vediamo più in dettaglio un esempio in cui uno stesso grafema - <g> -
rappresenta suoni diversi:
[g] geben, legen
[k] sagt, Weg
[ç] wenig, König
[ʒ] Genie, Garage
[dʒ] Gin, Giro
La <g> può segnare l’occlusiva velare sonora, l’occlusiva velare sorda, la
fricativa palatale sorda e, in parole di origine straniera, anche la fricativa
palatale sonora e l’a ricata palatale sonora.
Frequente risulta anche il caso inverso in cui uno stesso suono è
rappresentato da più grafemi diversi. Prendiamo la fricativa alveopalatale
sorda [ʃ]:
La fricativa può essere segnata con una combinazione di tre lettere <sch>
oppure da una <s> semplice (prima di occlusiva sorda dentale o labiale). In
aggiunta, in parole di origine straniera, può essere rappresentata da <ch>
(parole dal francese), <sh> (dall’inglese), <sk> (dal norvegese) e <sci>
dall’italiano.
Un altro esempio di rappresentazione grafemica multipla è dato
dall’occlusiva velare sorda [k]:
k Kind. Dank
ck backen, lecker
g Tag, sagt
c Café, Computer
ch Charakter, Chor
q Qualität, Äquator
X Taxi, Sex
??? Ogni ortogra a rappresenta un diverso compromesso tra vari princìpi. Secondo voi,
confrontando l’italiano, il tedesco e l’inglese, quali princìpi sono rispettivamente dominanti?
Il tedesco è una lingua che si scrive da circa 1200 anni. Durante tutto il
Medioevo e anche gran parte dell’epoca moderna esistevano consuetudini a
livello locale ben radicate: la scrittura variava da convento a convento,
successivamente da cancelleria a cancelleria. L’estrema frammentazione del
territorio tedesco, diviso in numerose entità statali autonome, ha continuato
a costituire forti barriere anche quando l’avvento della stampa ha portato a
prime forme di uni cazione dell’ortogra a. Non è esagerato a ermare che
quasi ogni casa editrice seguiva regole proprie.
Con l’uni cazione tedesca (1871) il quadro politico cambia radicalmente.
Su iniziativa del ministro prussiano della pubblica istruzione, nel 1876 si ha
una prima grande conferenza per regolare l’ortogra a. Pochi anni dopo
(1880) esce il dizionario ortogra co di Konrad Duden, che trova subito una
larga accettazione. Nel 1901 ha luogo la seconda conferenza ortogra ca. I
risultati, che si basano sull’opera di Duden, vengono pubblicati nel 1902 e
accettati u cialmente da Germania, Austria e Svizzera.
Da allora in poi, il dizionario ortogra co u ciale (il Duden) è apparso in
numerose edizioni, che via via hanno apportato modi che all’ortogra a. Nel
corso degli anni, gli esperti hanno ripetutamente discusso su come
sempli care l’ortogra a (al centro del dibattito è stata soprattutto la
questione se abolire o meno le maiuscole). Ma ogni tentativo di riforma
radicale è fallito.
A partire dagli anni ottanta, su mandato dei ministri della pubblica
istruzione delle Regioni della Germania Federale, si sono riuniti vari gruppi
di lavoro. Le loro proposte sono state accettate nel 1996 dai Paesi di lingua
tedesca. Nel 1998 la nuova ortogra a è entrata nelle scuole, nel 1999
numerosi organi di stampa si sono adeguati alle nuove convenzioni.
Si tratta di una riforma che oggettivamente apporta solo piccoli
cambiamenti all’ortogra a tedesca, ma che ha suscitato accesi dibattiti tra il
pubblico. Numerosi scrittori e pubblicisti tedeschi hanno protestato
vivacemente, considerando l’ortogra a come parte integrante della cultura
nazionale tedesca. I linguisti, invece, tendono a ridimensionare l’importanza
dell’ortogra a in genere, distinguendo nettamente tra la lingua in sé e le
convenzioni gra che usate per ssarla. La lingua, infatti, cambia e si evolve
sulla base di fattori interni e in ussi esterni, ma non per via di regole
ortogra che modi cate.
Vediamo ora brevemente quali sono i principali cambiamenti entrati in
vigore con la recente riforma ortogra ca. Per quanto riguarda l’aspetto
centrale di ogni ortogra a, il rapporto tra suono e grafema, si nota
innanzitutto una più rigida applicazione del principio morfologico
(principalmente a discapito del principio storico-etimologico):
1) L’uso del grafema <ß> (il cosiddetto Eszett). Nella “vecchia” ortogra a,
vigevano due regole in parziale sovrapposizione: <ß> era obbligatorio dopo
vocale lunga o dittongo (Straße, draußen) ed era obbligatorio dopo l’ultima
vocale del morfema, a prescindere dalla sua lunghezza (lunga come in Fuß,
breve come in Fluß). Dopo vocale breve, poi, se questa non è l’ultima del
morfema si scriveva <ss> (lassen, küssen ecc.).
Ora, invece, si ha una regola sola che si basa esclusivamente sulla
lunghezza della vocale precedente: dopo vocale lunga o dittongo si scrive
<ß>, dopo vocale breve <ss>. Tale regola, che è conforme alla consuetudine
più generale di segnare le brevi tramite raddoppiamento della consonante
successiva, ha come conseguenza il mantenimento di una stessa gra a per
una stessa radice:
acht otto
Angst paura
Apfel; Äpfel mela; (pl.)
Arm braccio
Ass asso
Atem respiro
Auge occhio
backen cuocere (al forno)
Bank banca, panchina
bäten 1./3. pers. pl. cong. II di bitten ‘pregare’
Baum; Bäume albero; (pl.)
Beet aiuola
behände agile, svelto
Bein gamba
Beratung consulenza
Berg montagna
beten pregare
Bett letto
betten mettere a letto
Biene ape
Bitte preghiera
bleiben; bleibst; restare; 2. pers. sing. pres. ind.; 2. pers. sing,
bliebest preterito ind.
Bohne fagiolo
Boot barca
Bräune abbronzatura
Brief lettera
Bucht baia
Charme grazia, leggiadria
Chemie chimica
Chor coro
Dach tetto
Dackel bassotto
Dame signora, dama
Dank gratitudine, ringraziamento
Decke coperta, so tto
dein tuo
der il
deutsch tedesco
dich te (acc.)
dick grosso, spesso
Dieb ladro
Dock bacino di carenaggio
dort lì, là
Drama dramma
draußen fuori
ducken abbassare
durch attraverso
echt vero, genuino
edel nobile, pregiato
Ehre onore
einmal una volta
Eisen ferro
Endzeit ne dei tempi
fährt 3. pers. sing. pres. ind. di fahren ‘andare, guidare’
Farn felce
fasse 1. pers. sing. pres. ind. di fassen ‘a errare’
fege 1. pers. sing. pres. ind. di fegen ‘spazzare’
fein sottile, delicato
Fenster nestra
Feuer fuoco
nden trovare
Finger dito
Flagge bandiera
iegen volare
Floh pulce
Fluss ume
Flüsschen umiciattolo
Freund amico
frisch fresco
früh presto
fünf cinque
Fuß piede
p
Gabel forchetta
Gans oca
ganz tutto, intero
Gebäude edi cio
geben dare
gehen camminare, andare
Geschiedene divorziato
Glut brace
Gnade grazia
gor 1./3. pers. sing. preterito ind. di gären ‘fermentare’
Grab tomba
haben avere
Hand mano
handeln agire
häu g spesso
Haus casa
Häuschen casetta
heben sollevare
Helm elmetto
heute oggi
hoch alto
höchst massimo, altamente
Hochzeit matrimonio
Höhle caverna
Hölle inferno
hören sentire
hupen suonare (il clacson)
ich io
ihm a lui (dat.)
ihr voi
kahl calvo
Kaiser imperatore
Kalb vitello
Kalk calce
kalt freddo
kalt freddo
Käufer acquirente
kein nessuno
Kerl tipo, tipaccio
Kessel caldaia, bacino
Kind; Kinder bambino; (pl.)
Kindheit infanzia
Klang suono, timbro
klar chiaro
klein piccolo
knabbern rosicchiare
Knall botto
Koma coma
Komma virgola
3. pers. sing. / 2. pers. pl. pres. ind. di kommen
kommt
‘venire’.
König re
krank malato
Kreis cerchio
Kreuz croce
Kuh mucca
kurve 1. pers. sing. pres. ind. di kurven ‘curvare, virare’
küssen baciare
Qual tormento
lachen ridere
lade 1. pers. sing. pres. ind. di laden ‘caricare’
Laie laico
Laken lenzuolo, telo
Land; Länder Paese; (pl.)
ländlich rurale, campestre
las; lasen 1/3. pers. sing, preterito ind. di lesen ‘leggere’;
lassen lasciare
leben; lebe vivere; 1. pers. sing. pres. ind.
Lebens gen. di Leben ‘vita’
lecker gustoso, appetitoso
legen posare mettere
legen posare, mettere
Lehrer insegnante
Leib; Leiber corpo; (pl.)
Liebe amore
Liebelei irt
Liebling beniamino
ließ 1./3. pers. sing. preterito ind. di lassen ‘lasciare’
Lob; Lobes lode; (gen.)
lockend allettante
machen fare
Mädchen ragazza
Mai maggio
manch qualche
Meer mare
mein mio
Miete a tto
mir a me (dat.)
mischen mischiare
Mitte metà, centro
Morgen mattina
müde stanco
Mühle mulino
Müller mugnaio
Mut coraggio
Mutter madre
Nächste prossimo
nähme; nehme 1./3. pers. sing. cong. II di nehmen ‘prendere’;
nein no
neu nuovo
nicht non
Nulllösung soluzione zero
Ofen stufa, forno
o en aperto
Pein pena, tormento
Pfahl palo
Pferd cavallo
Pferd cavallo
Platz posto, luogo
platzieren collocare
plump massiccio, impacciato
Probe prova
Rad bicicletta, ruota
Ramsch scarto
rasen; rast sfrecciare; 3. pers. sing. / 2. pers. pl. pres. ind.
Rast pausa, sosta
rasten sostare, riposare
reden parlare
rein puro
Reise viaggio
reißen strappare
reisen; reise viaggiare; 1. pers. sing. ind. pres.
rennen correre, a rettarsi
Robbe foca
Robe toga, abito talare
Ruhm gloria
Saal sala
Saat semina, semenza
Sache cosa
sagt 3. pers. sing. / 2. pers. pl. pres. ind. di sagen ‘dire’
Sahne panna
Samen seme
Sau scrofa
scheinen splendere, sembrare
Schiene rotaia
Schi fahrt navigazione
Schlaf sonno
schmal stretto, sottile
Schmutz sporco
Schnabel becco
Schnee neve
Schrank armadio
Schule scuola
Schwester sorella
See mare, lago
sein suo
3. pers. sing. / 2. pers. pl. ind. pres. di singen
singt
‘cantare’
3. pers. sing. / 2. pers. pl. ind. pres. di sinken
sinkt
‘a ondare’
Sklave schiavo
solch tale, si atto
Spannung tensione
spazieren passeggiare
Splitter scheggia
Sprache lingua, linguaggio
Sprung salto
Stange stanga, barra
Stängel gambo
steigen salire
Steig ug volo in salita
Stimme voce
stöhnen gemere, sospirare
Stopp stop, fermata
Strand spiaggia
Straße strada
Tag; Tage giorno; (pl.)
Tal valle
Tank serbatoio
Tasche borsa, tasca
Teer catrame
Tier animale
Tor; Tore porta, cancello; (pl.)
tot morto
Traum sogno
träumen sognare
Tuch telo
h l i
Uhr orologio
Ungar ungherese
Vieh bestiame
vielleicht forse
Waldes gen. di Wald ‘bosco’
Weg via, sentiero
Wein vino
wenig poco
Weste gilè
Widder ariete
wider contro
Wolf lupo
Wrack rottame
zäh duro, tenace
Zahl numero
zu viel troppo
Zucker zucchero
Esercizi
italiano tedesco
latte die Latte ‘tavola, traversa’
renne ich renne ‘corro’
stufe die Stufe ‘scalino’
stabile die stabile Brücke ‘stabile’ (nom./acc. f.)
??? Per quali motivi la segmentazione di beinhalten ‘comprendere, contenere’ come bein-
halten risulta errata?
??? È possibile precisare ulteriormente il signi cato grammaticale del morfema -er?
Una seconda distinzione è quella tra morfemi liberi e legati. Sono detti
liberi quei morfemi che possono fungere anche da parola autonoma,
legati quei morfemi che possono solo occorrere come parte di una
parola autonoma. I morfemi legati compaiono quindi solamente in
combinazione con un altro morfema che sia libero.
La distinzione tra morfemi lessicali e grammaticali coincide di
solito con quella tra morfemi liberi e legati: i morfemi lessicali sono
liberi, i morfemi grammaticali sono legati. Solo in rari casi un
morfema lessicale è un morfema legato. Facciamo un esempio:
l’elemento Schwieger- in Schwiegersohn ‘genero’, Schwiegertochter
‘nuora’, Schwiegervater ‘suocero’ ecc. ha il signi cato lessicale di
‘parente acquisito tramite matrimonio’, ma non compare mai come
parola autonoma.
Va in ne ricordato che uno stesso morfema può avere diverse
realizzazioni fonetiche. Tali realizzazioni sono dette allomor (si noti
il parallelismo nella terminologia con la coppia “fonema”-“allofono”).
Prendiamo come esempio il morfema Land ‘Paese’, che ha ben quattro
allomor diversi:
??? È corretta l’a ermazione secondo la quale tutte le radici sono anche basi, ma non
tutte le basi sono radici? Fate qualche esempio!
declinazione declinazione
mista
forte debole
N der der die der
das Jahr die Kraft
sg. Wald Mensch Frau Staat
des des der des
G des Jahr(e)s der Kraft
Wald(e)s Menschen Frau Staat(e)s
dem dem der dem
D dem Jahr(e) der Kraft
Wald(e) Menschen Frau Staat(e)
den den die den
A das Jahr die Kraft
Wald Menschen Frau Staat
N die die die die
die Jahre die Kräfte
pl. Wälder Menschen Frauen Staaten
der der der der
G der Jahre der Kräfte
Wälder Menschen Frauen Staaten
den den den den
D den Jahren den Kräften
Wäldern Menschen Frauen Staaten
die die die die
A die Jahre die Kräfte
Wälder Menschen Frauen Staaten
Anche altri schemi sono presenti in più verbi, come ad esempio ei-i-i
(complessivamente 23):
L’alternanza vocalica nei verbi forti segue quindi schemi regolari, però
limitati rispettivamente a gruppi circoscritti di verbi. L’Ablaut è infatti
un procedimento essivo che al giorno d’oggi non è più produttivo.
“Improduttivo” signi ca che non viene applicato a verbi che
costituiscono dei neologismi (per es. tutte le neoformazioni del tipo
mailen, faxen o chatten seguono lo schema essivo “debole”).
“Improduttivo” signi ca inoltre che verbi una volta “forti” vengono
ora coniugati “deboli” (per es. backen ‘cuocere al forno’ ha accanto al
“vecchio” preterito forte buk un “nuovo” preterito debole backte oppure
gären ‘fermentare’ ha accanto al “vecchio” preterito forte gor un
“nuovo” preterito debole gärte).
Confrontando i vari su ssi per formare il plurale dei sostantivi,
abbiamo notato che un gruppo consistente di sostantivi non presenta
alcun su sso di plurale (per es. Lehrer/Lehrer, Mutter/Mütter ecc.). In
questo caso si parla di morfema zero. Tale unità astratta viene
postulata quando, considerando l’intero paradigma essivo di una
parola, si nota che “manca qualcosa”: ciò accade quando una categoria
grammaticale, che di solito viene espressa mediante un morfema, in
un determinato caso non ha una realizzazione fonica.
Anche nella essione verbale è possibile assumere l’esistenza di
morfemi zero. Prendiamo come esempio la essione di un verbo
“regolare”, confrontando il preterito e il presente:
g p p
preterito presente
ich lieb-t-e ich lieb-Ø-e
du lieb-t-est du lieb-Ø-st
er lieb-t-e er lieb-Ø-t
wir lieb-t-en wir lieb-Ø-en
ihr lieb-t-et ihr lieb-Ø-t
sie lieb-t-en sie lieb-Ø-en
In questi casi, l’ordine dei due costituenti non è sso (esistono anche
sauer-süß e Radiouhr). Il più delle volte, però, uno dei due ordini è
diventato convenzionale e risulta l’unico possibile:
sostantivo + Kopf
Vediamo ora i composti che hanno V come testa. Il tipo più di uso
prevede Avv o P come modi catore; in ordine di frequenza troviamo
poi i composti con A, N e V:
composti
verbali:
lett. ‘andare indietro’, cioè
AvvV zurückgehen
‘ritornare’
entgegenkommen ‘venire incontro’
hinaufsehen ‘guardare in alto’
lett. ‘girare attraverso’, cioè
PV: durchdrehen
‘tritare’
umfahren ‘girare intorno’
lett. ‘correre al di là’, cioè
überlaufen
‘disertare’
lett. ‘giocare falso’, cioè
AV: falschspielen
‘barare’
freihalten ‘tenere libero’
NV: teilnehmen ‘prendere parte’
danksagen ‘dire grazie’
VV: mähdreschen lett. ‘mietere e trebbiare’
composti
avverbiali:
lett. ‘dappertutto-verso’, cioè ‘in tutte le
Avv überallhin
direzioni’
lett. ‘più lungo-verso’, cioè ‘in seguito, in
AAvv weiterhin
avvenire
NAvv kieloben ‘con la chiglia verso l’alto’
PAvv übermorgen ‘dopodomani’
Il rapporto semantico all’interno del composto tra testa (ad es. Fahrer)
e modi catore (per es. Auto) è lo stesso che vige, nella corrispondente
frase completa, tra il verbo (fahren) e il complemento retto dal verbo
stesso (Auto). Tali composti vengono pertanto chiamati “composti di
reggenza” (Rektions-komposita).
In altri casi, la relazione tra i due elementi è molto indiretta e non è
precostituita dalla semantica del verbo che sta alla base della testa.
Prendiamo di nuovo come esempio composti con la testa Fahrer.
??? Qual è rispettivamente la relazione semantica tra testa e modi catore nei tre
composti Krankenhausuntersuchung, ARD-Kritiker e Kettenraucher?
Vediamo alcuni dei principali su ssi del tedesco che servono per
derivare rispettivamente nomi, aggettivi, avverbi e verbi:
su ssi per formare nomi:
??? In questa panoramica non sono stati considerati i su ssi di origine straniera (come
ad es. -ie, -ion, -ismus ecc.). Conoscete parole con questi su ssi?
su ssi per
formare aggettivi:
-bar: [da verbi] brauchbar, deklinierbar, verwendbar
-haft: [da nomi] bildhaft, zweifelhaft, frühlingshaft
-ig- [da nomi] bergig, bärtig, mächtig
-isch: [da nomi] mörderisch, städtisch
[da nomi] sommerlich, täglich, sachlich,
-lich:
mündlich
-los: [da nomi] mühelos, sprachlos, konkurrenzlos
su ssi per
formare avverbi:
-s: [da nomi] anfangs, abends, mittags, nachts
[da nomi] stundenweise, beispielsweise,
-weise:
massenweise
[da aggettivi] freundlicherweise,
notwendigerweise
su ssi per
formare verbi:
[da nomi] telefonieren, rebellieren,
-ieren:
boykottieren, skalpieren, argumentieren
Si noti che i su ssi che contengono una -i- possono produrre l’Umlaut
nella base (così ad esempio Macht-mächtig, Stadt-städtisch, Tag-täglich).
So ermiamoci in ne brevemente sul signi cato dei su ssi. Nella
maggioranza dei casi, il signi cato è puramente grammaticale,
indicando la trasformazione di una classe di parole in un’altra. La
presenza di una componente di signi cato lessicale emerge solo dal
confronto di coppie minime come kindlich ‘infantile’ contrapposto a
kindisch ‘puerile’ o bildhaft ‘immagini co’ contrapposto a bildlich
‘ gurato’.
Vi sono poi intere classi di su ssi che presentano un signi cato
emotivo-a ettivo. Si tratta dei su ssi a carattere diminutivo (come in
italiano le formazioni in -etto/-ino/-uccio o in tedesco quelle in -lein/-
chen). Così ad es. una casetta indica non solo una casa di dimensioni
piccole ma anche, a seconda del contesto, una ‘casa graziosa’ o ‘casa a
me cara’.
Vediamo ora alcuni dei principali pre ssi che sono produttivi in
tedesco. Fra parentesi è indicato il signi cato di tali pre ssi. A volte si
tratta di un signi cato spaziale concreto come ‘allontanamento’ o
‘contatto’, a volte di un signi cato astratto come ‘incoativo’ (inizio di
un’azione) o ‘perfettivo’(completamento di un’azione):
sostantivi:
Missbrauch,
miss-: [negativo]
Missverständnis
Undank,
un-: Unmensch, [negativo]
Unfrieden
Urmensch, Urwald,
ur-: [primo/primitivo]
Urschrei
aggettivi:
unfrei, unklug,
un-: unschwer, [negativo]
unmenschlich
uralt, urgemütlich,
ur-: [primo/primitivo/ra orzativo]
urplötzlich
verbi:
a) pre ssi
inseparabili:
bedienen,
be-: [transitivo]
bedrohen, belügen
entnehmen,
ent-: entkommen, [privativo]
entladen
erfassen,
er-: erarbeiten, [perfettivo/risultativo]
e : e a be te , [pe ett vo/ su tat vo]
errechnen
verändern,
ver-: vergraben, [perfettivo/risultativo]
verspeisen
zerschlagen,
zer-: [modale/risultativo]
zerstören, zerteilen
b) pre ssi
separabili:
abfahren,
abschneiden,
ab-: [allontanamento/interruzione]
abschalten,
abbestellen
ankommen,
anklopfen,
an-: [contatto]
anbinden,
anschalten
aufheben,
aufblasen,
auf-: [verticalità/contatto/incoativo]
aufkleben,
au euchten
auswandern,
ausschalten,
aus-: [uscita/risultativo]
auslachen,
ausklingen
einreisen,
einschließen,
ein-: [entrata/incoativo]
einhängen,
einschlafen
losschneiden,
losbinden,
los-: [allontanamento/incoativo]
losfahren,
losbrüllen
nachfahren,
nachdrucken,
nach-: [ripetizione]
nachsehen,
nachlesen
vordringen,
vorlesen,
vor-: [avanzamento/anteriorità]
vorwerfen,
vordenken
zulächeln,
zu-: zuschlagen, [direzionalità/chiusura]
zuhören, zukleben
Va notato che alcuni pre ssi verbali (come über-, durch- o um-) possono
essere sia separabili che inseparabili, con di erenze di signi cato e di
accento (il pre sso separabile è accentato, quello inseparabile no).
Facciamo qualche esempio:
??? Conoscete altri verbi con pre ssi inseparabili? Il signi cato è sempre quello
sopraindicato?
??? Esistono anche pre ssi di origine straniera (per es. anti-, dis-, in-, inter-, prä-, trans-,
ultra- ecc.). Conoscete parole con questi pre ssi?
arm (negativo):
blutarm ‘anemico’, gefühlsarm ‘insensibile’, inhaltsarm ‘insigni cante’
arm (positivo):
knitterarm ‘che si sgualcisce poco’, bügelarm ‘che va stirato poco’, p egearm ‘che va
curato poco’, kalorienarm ‘che contiene poche calorie’, nikotinarm ‘ che contiene poca
nicotina’
2.7. Formazione delle parole: conversione
Anche qui, in rari casi, sopravviene una modi cazione della base sotto
forma di caduta di schwa (come per Regen).
Data una coppia di parole come Fall/fallen non risulta possibile - a
livello strettamente sincronico - determinare la direzione della
derivazione. Solo conoscendo la storia della lingua possiamo postulare
la direzione V>N (ed escludere N>V). Quando invece ci troviamo di
fronte a sostantivi che presentano un pre sso tipicamente verbale
(come be- nel caso di Beginn ‘inizio’, ent- nel caso di Entscheid
‘decisione, sentenza’, ver- nel caso di Vergleich ‘confronto’ ecc.) siamo
sicuri che la base di derivazione è verbale e non sostantivale.
Consideriamo ora la conversione A>V. Un aggettivo si trasforma in
base verbale:
reif > reif(en) ‘maturare’
weit > weit(en) ‘allargare’
trocken > trockn(en) ‘asciugare’
Altri tipi di conversione, meno di usi, sono in ne Num>N (die Fünf ‘il
cinque’), P>N (das Aus ‘il fuori campo’) o sintagma>N (das
Auswendiglernen ‘l’imparare a memoria’).
2.8.1. Contaminazione
2.8.2. Abbreviazione
2.9. Prestiti
Esercizi
(4) a Die Mutter versucht das Kind zu füttern, das Hunger hat.
b Das Kind zu füttern, das Hunger hat, versucht die Mutter.
Una peculiarità del tedesco è data dal fatto che alcuni tipi di costituenti, in
determinate costruzioni, possono essere interrotti da altri elementi e
presentarsi quindi in forma discontinua. Prendiamo il costituente verbale:
(19)a Peter hat mit seinem jüngeren Bruder, den er immer besiegt, gespielt.
b Peter hat mit seinem jüngeren Bruder gespielt, den er immer besiegt.
(22)Die Studenten feiern am Montag nach der Klausur das Ende des Semesters.
[Die Studenten] [feiern] [am Montag nach der Klausur] [das Ende des Semesters].
[Die Studenten] [feiern] [am Montag] [nach der Klausur] [das Ende des Semesters].
Nel primo caso, gli studenti festeggiano il lunedì successivo al giorno della
prova scritta; nel secondo, la festa è il lunedì stesso, al termine della prova
scritta.
??? Su quale ambiguità strutturale si basa la seguente barzelletta?
Gestern hat Herr Müller angefangen, Semmeln zu schneiden, und heute sitzt er immer noch am
Küchentisch und schneidet und schneidet… “Was machst du da bloß so lange”, fragt ihn ein Freund.
“Semmelknödel”, sagt Herr Müller. “Im Kochbuch steht: Drei Tage alte Semmeln schneiden. Morgen
bin ich fertig.”
(23)[Der reiche Mann] [schenkt] [seiner jungen Frau] [fast immer] [rote
Rosen] [zu Weihnachten].
der = articolo, reiche = aggettivo, Mann - nome, schenkt = verbo, seiner = pronome, jungen =
aggettivo, Frau = nome, fast = avverbio, immer = avverbio, rote = aggettivo, Rosen = nome, zu =
preposizione, Weihnachten = nome
tipo di elemento
esempi
sintagma principale
verbale verbo schläft, hat geschlafen, kann schlafen
nome / Frauen, die Frau, eine schöne Frau, sie,
nominale
pronome die Frau meines Bruders
avverbiale avverbio oft, sehr oft
preposizionale preposizione auf dem Tisch, auf Tischen
aggettivale aggettivo schön, sehr schön
??? Per quale motivo si assume che la testa di un sintagma come auf dem Tisch sia la
preposizione auf e non dem Tisch (che pur porta il maggior carico semantico del sintagma)?
??? Per quale motivo si assume che la testa di un sintagma come hat geschlafen sia il verbo
ausiliare hat e non geschlafen (che pur porta il maggior carico semantico del sintagma)?
Vediamo ora il diagramma ad albero della frase Peter trinkt sehr gerne
frische Milch:
N Männer
Art N die Männer
Agg N alte Männer
Art Agg N die alten Männer
N SN Männer dieses Alters
N SP Männer aus Italien
sie liest [sehr oft] Romane; sie läuft [sehr schnell]; er steigt [den Berg hinauf]
des Geldes wegen: dem Haus gegenüber; der Sonne entgegen; den Fluss entlang
SN SAgg SAvv SP SV
ordine TC (CT) CT (TC) CT TC (CT) TC/CT
??? Si può stabilire un collegamento tra l’ordine lineare all’interno dei sintagmi e l’ordine
lineare all’interno delle parole (composte)?
??? Cercate di confrontare, passando in rassegna i vari tipi di sintagmi, l’ordine lineare in
tedesco e in italiano!
Oggetto diretto e indiretto si trovano alla destra del verbo nito (come del
resto il verbo non nito che qui è gekauft e kaufen). L’ordine è pertanto TC.
Consideriamo ora la frase secondaria introdotta da congiunzione, dove
l’ordine è invece CT; Oggetto diretto e indiretto stanno alla sinistra del
verbo nito (come del resto anche il verbo non nito):
(26)a … weil er ein Auto kauft.
b … weil er seiner Frau ein Auto kauft.
c … weil er ein Auto gekauft hat.
d … weil er seiner Frau ein Auto kaufen will.
Vediamo ora, più in dettaglio, alcune regole che governano i vari campi
sintattici della frase tedesca. Volgiamo dapprima la nostra attenzione al
Vorfeld. Nel Vorfeld non può essere collocato più di un unico costituente:
Viceversa, in risposta alla domanda Wem hat der Mann das Buch geschenkt?
(dove das Buch è un elemento dato), l’ordine lineare più di uso è il
seguente:
(40)a Die Kinder haben gesagt, sie hat eine Geschichte erzählt.
b Er fängt an zu erzählen.
(41)a Gestern hat es mehr geregnet als heute.
b Er konnte die Stimme modulieren wie ein Schauspieler.
L’e ettivo caso dei due sintagmi nominali in questione diventa evidente
se si sostituiscono i rispettivi sostantivi:
??? Come si può dimostrare, attraverso una prova di sostituzione, che si tratta e ettivamente
del Soggetto della frase?
Nella frase (57b) abbiamo una costruzione passiva in cui il Soggetto è dato
dal Paziente. Il passivo viene usato quando l’Agente è sconosciuto o
considerato poco rilevante rispetto al Paziente. Nella frase (57c),
costruzione assai rara, lo Strumento diventa Soggetto. Ciò accade in
contesti particolari. Immaginiamo il caso di un corpo che presenta ferite
multiple:
(66)a Ich warte auf meine Mutter / *an meine Mutter / *vor meiner Mutter /….
(66)b Ich warte auf der Treppe / an der Treppe / vor der Treppe / … .
Nel primo caso troviamo i cosiddetti verbi copulativi (sein, werden, bleiben
ecc.) che collegano il Soggetto a un aggettivo o un nome, nel secondo caso
verbi estimativi (come nden) esprimenti un giudizio e verbi appellativi
(come nennen) indicanti un processo di denominazione.
7) Complemento avverbiale. Il Complemento avverbiale contiene
indicazioni di tempo, luogo, modalità, causa, nalità ecc. Il più delle volte,
tali complementi sono facoltativi:
(70)Sie kocht [heute] [in der Küche] [mit großer Begeisterung] [trotz ihrer Krankheit].
La frase principale viene spesso de nita come frase autonoma, vale a dire
come frase che può stare da sola:
(78)Es ist dumm, dass er nach Hause geht, bevor er seine Arbeit beendet hat.
A volte non è facile stabilire quale sia la frase sovraordinata rispetto a una
determinata subordinata. Prendiamo il seguente esempio (80a) che può
aver due letture di erenti (80b/c):
(80)a Brigitte fährt nach Köln, obwohl sie müde ist, weil sie viel Arbeit hat.
b Brigitte fährt nach Köln, obwohl sie müde ist, weil sie viel Arbeit hat.
c Brigitte fährt nach Köln, obwohl sie müde ist, weil sie viel Arbeit hat.
Nella prima lettura (80b), la frase introdotta da weil dipende dalla sola
secondaria introdotta da obwohl e indica una spiegazione per la
stanchezza di Brigitte. Nella seconda lettura (80c), invece, la frase dipende
dal complesso «frase principale + secondaria introdotta da obwohl» e
contiene una spiegazione per il fatto che Brigitte si rechi a Colonia
nonostante la sua stanchezza.
È in ne interessante notare che, in racconti spontanei, le informazioni
più importanti - gli eventi che costituiscono l’ossatura del racconto - sono
quasi sempre convogliate da frasi principali, informazioni supplementari
invece espresse da frasi secondarie.
(82)Er ging nach Hause, er machte den Kühlschrank auf, er nahm Eis heraus.
In alcuni casi, l’ordine delle due frasi coordinate può essere liberamente
modi cato:
In altri casi, però, l’ordine tra le due frasi è rilevante in quanto rispecchia
una sequenza temporale (84) o temporale-causale (85):
(84)a Sie ging ins Kino und sie ging in die Disco.
b Sie ging in die Disco und sie ging ins Kino.
(85)a Sie beleidigte ihren Vorgesetzten und sie wurde entlassen.
b Sie wurde entlassen und sie beleidigte ihren Vorgesetzten.
Va detto inoltre che vi può essere coordinazione non solo tra frasi ma
anche tra costituenti:
(87)a Nachdem sie ins Kino gegangen ist, geht sie in die Disco.
b Sie geht in die Disco, nachdem sie ins Kino gegangen ist.
Una frase secondaria può svolgere vari ruoli sintattici nel periodo
complesso: Soggetto, Oggetto, Attributo e Complemento avverbiale.
Vediamo ora i principali tipi di frase secondaria.
(99)a Er hat ihr geholfen, indem er ihr Geld gegeben hat. [modalità positiva]
b Er hat ihr geholfen, ohne dass er ihr Geld gegeben hat. [modalità negativa]
(108) a Indem sie ihn ansah, belog sie ihn. [temporale: contemporaneità]
b Indem sie ihn ansah, schüchterte sie ihn ein. [modale]
(109) a Wenn du nach Hause kommst, mach sofort sauber. [temporale: contemporaneità]
b Wenn du nach Hause kämest, könntest du sofort sauber machen. [condizionale]
Sia detto per inciso che anche in italiano congiunzioni temporali possono
codi care altre relazioni semantiche: così ad esempio mentre e quando
(contemporaneità) possono essere avversative, dal momento che
(posteriorità) può essere causale.
3) Struttura morfologica delle congiunzioni. Una parte delle
congiunzioni subordinanti coincide morfologicamente con altre classi di
parole (ad esempio seit, bis e während sono anche preposizioni). La
maggior parte però consiste in formazioni complesse, la cui struttura
morfologico-etimologica risulta in genere totalmente trasparente. Di usi
sono lo schema «preposizione+pronome» (indem, nachdem, seitdem,
trotzdem) e l’ampliamento di una congiunzione esistente. Un esempio di
quest’ultimo procedimento è dato da ohne dass, statt dass e sodass, formati
sulla base della “congiunzione tuttofare” dass.
Un caso interessante è costituito poi dalle congiunzioni concessive:
wenngleich, auch wenn, selbst wenn si basano sulla congiunzione
condizionale wenn\ obwohl, obschon, obgleich, obzwar sulla congiunzione
condizionale ob (un tempo largamente in uso, oggi obsoleta). Qui la
struttura morfologico-etimologica delle congiunzioni ci indica la
vicinanza delle rispettive categorie logico-semantiche (condizionalità e
concessività).
Esercizi
E 3-1: Costituenti
Individuate in base alle prove di permutazione e di sostituzione i
costituenti della frase Thomas kommt bald nach Hause e della frase Der
Richter schickt den Verbrecher ins Gefängnis!
E 3-2: Costituenti
Individuate in base alle prove di permutazione e di sostituzione i
costituenti della frase Die Mutter singt die Kinder jeden Abend in den Schlaft
della frase Der Mann klopft seinem Freund voller Freude auf die Schulter\
E 3-3: Diagramma ad albero
Tracciate i rispettivi diagrammi ad albero delle frasi riportate sotto E
3-1!
E 3-4: Diagramma ad albero
Tracciate i rispettivi diagrammi ad albero delle frasi riportate sotto E
3-2!
E 3-5: Ambiguità strutturale
Individuate le ambiguità strutturali delle seguenti frasi proponendo
rispettivamente due diverse analisi in costituenti!
(a) An der Universität gibt es faule Studenten und Professoren.
(b) Die Prüfung besteht aus einer Hausarbeit oder einer Klausur und
einem Kolloquium.
E 3-6: Funzioni sintattiche
Indicate le funzioni sintattiche dei vari costituenti nelle seguenti frasi!
(a) Der Chef verzeiht seinen Mitarbeitern jeden Fehler.
(b) Sie ermöglicht ihren Kindern ein sorgenfreies Leben.
(c) Die Mannschaft wartet in der Kabine auf den Beginn des Spiels.
(d) Trotz ihrer langen Nase ndet sie sich schön.
E 3-7: Funzioni semantiche
Indicate le funzioni semantiche dei vari costituenti nelle seguenti frasi!
(a) Er hilft seiner Frau in den Wagen.
(b) Er hat einen Brief aus Brasilien erhalten.
(c) Durch Schaden wird man klug.
(d) Er bekommt eine Uhr von seiner Freundin geschenkt.
E 3-8: Grammaticalità
Le seguenti frasi risultano grammaticalmente inaccettabili. Quali
regole vengono rispettivamente violate?
(a) *Sie hat schön sehr gesungen.
(b) *Alle Menschen haben auf eine bessere Zukunft Ho nung.
(c) *Dem Essen nach sind alle Gäste spazieren gegangen.
E 3-9: Grammaticalità
Le seguenti frasi risultano grammaticalmente inaccettabili. Quali
regole vengono rispettivamente violate?
(a) *Er hat erzählt seiner Freundin alles.
(b) *Seiner Freundin alles hat er erzählt.
(c) *Denn hat er seiner Freundin alles erzählt.
E 3-10: Grammaticalità
Le seguenti frasi risultano grammaticalmente inaccettabili. Quali
regole vengono rispettivamente violate?
(a) *Schenkt seiner Frau einen Ring.
(b) *Stimmt nicht, dass er seiner Frau einen Ring schenkt.
(c) *Es stand zwei Männer vor der Tür.
4.2.1. Sinonimia
Il più delle volte, una parola tedesca viene usata accanto alla
parola presa in prestito dall’inglese:
??? Che cosa signi cano letteralmente tali espressioni eufemistiche e quali
immagini sono alla loro base?
4.2.2. Opposizione
(1) a *Der Fisch hier ist lebendiger als der andere, b *Peter ist verheirateter als
Hans.
??? Come si spiegano apparenti eccezioni quale la frase tedesca Wir haben eine
lebendigere Demokratie als noch vor zwanzig Jahren oppure espressioni italiane
quali mezzo morto o sposatissimo!
verbo incoativo
schlafen einschlafen
fahren losfahren
drehen andrehen
blühen aufblühen
verbo causativo
sterben töten
sehen zeigen
stehen stellen
liegen legen
sehr
gut genügend mangelhaft
gut
sehr
gut genügend mangelhaft ungenügend
gut
sehr gut
ausreichend mangelhaft ungenügend
gut befriedigend
(3) Das Honorar / *der Lohn / *der Sold eines guten Anwalts ist kaum zu bezahlen.
(4) Das Gehalt / die Besoldung eines Universitätsprofessors ist in Deutschland
höher als in Italien.
??? Prendendo in considerazione gli altri lessemi del campo, quali ulteriori
tratti semantici si rivelano distintivi?
sich bewegen, sich nähern, sich entfernen, steigen, fallen, weichen, kommen,
gehen, laufen, kriechen, stolzieren, marschieren, schreiten, stolpern, springen,
stampfen, stiefeln, eilen, watscheln, trippeln, tapsen, zuckeln, stelzen,
schleichen, schlendern, spazieren, anieren, bummeln; waten, schwimmen,
iegen;
4.5.2. La metonimia
(10)ein typischer Vogel / ein Vogel par excellence / ein wahrer Vogel
(11)eine Art Vogel / ein seltsamer Vogel / ein sonderbarer Vogel / ein Vogel im
weiteren Sinne
4.7. La polisemia
In altre parole, solo una delle due frasi può essere vera: o Karl
ha smesso di cantare, oppure continua a cantare; o Peter è
sposato, oppure non lo è. Non esistono altre possibilità.
Un terzo tipo di relazione è costituito dall’inclusione (detta
anche implicazione). Data la prima frase vera, anche la seconda
è vera - ma non necessariamente il contrario (se la seconda è
vera, la prima può essere vera o falsa):
Esercizi
??? Qual è la rispettiva funzione delle particelle modali nei seguenti enunciati?
Come potrebbero essere appropriatamente tradotte in italiano?
Das ist doch blanker Unsinn. Das Leben ist halt hart. Lass doch den Hund in Ruhe.
Reich mir mal das Salz. Wärst du nur mitgekommen! Du bist vielleicht eine Flasche!
(22)A: Wann gibst du mir das Geld zurück, das ich dir geliehen habe?
B: Wohin fährst du in den Sommerferien?
Implicatura: +> Ich möchte deine Frage nicht beantworten.
5.5. Le presupposizioni
(28)a Ich kann nicht bereuen, was ich nicht getan habe.
b Sie unterstellen mir fälschlicherweise, meine Frau umgebracht zu haben.
(29)a Hans kommt nach Hause. >> Es gibt eine Person namens Hans.
b Der kleine Junge kommt nach Hause. >> Es gibt einen kleinen Jungen.
c Alle kleinen Jungen kommen nach Hause. >> Es gibt kleine Jungen.
(36)Wenn ich reich wäre, würde ich mir einen Ferrari kaufen.
Presupposizione: >> Ich bin nicht reich.
(37)Wenn ich nicht reich wäre, würde ich mir einen Kleinwagen kaufen.
Presupposizione: >> Ich bin reich.
Non è infatti detto che un furto si sia già veri cato. Anzi, il
cartello è concepito proprio come deterrente nel senso di ‘se si
veri casse un furto, verrebbe denunciato’. In entrambi questi
ultimi casi la presupposizione risulta pertanto molto simile:
[per frase 38] » Es besteht die Möglichkeit, dass jemand den Wagen gesehen hat.
[per frase 39] » Es besteht die Möglichkeit, dass jemand einen Diebstahl begeht.
(42)Hallo, ich bin’s! Können wir uns hier übermorgen tre en?
??? L’enunciato ich bin hier, a prima vista, sembra tautologico. Immaginate però
un contesto in cui risulta pragmaticamente appropriato!
(45)a Ich kann den Zettel nicht lesen. Es ist hier zu dunkel.
b Ich kann den Rasen nicht mähen. Es ist hier zu dunkel.
preposizioni avverbi
vor - hinter vorne - hinten
über - unter oben - unten
Fig. 5.2. Deittici prospettici: vor/hinter
X
PI
Il parlante descriverà alternativamente la scena con la
prima o con la seconda delle due frasi seguenti a seconda che
egli si trovi in P1 o P2:
(49)a Das Auto steht vor dem Baum, b Das Auto steht hinter dem Baum.
(55)Es war ein schönes Fest. Viele wichtige Gäste kamen. Nach einer Stunde gingen
sie.
N.B. Il punto fermo in mezzo alla frase indica una breve pausa, l’accento acuto
un’intonazione ascendente, l’accento grave un’intonazione discendente,
[adattato da: Redder, Angelika / Ehlich, Konrad (a c. di) (1994). Gesprochene
Sprache. Transkripte und Tondokumente. Tübingen: Niemeyer, p. 315]
(58)Denn Sie habens ja gerade selbst gesagt, mit, mm, . en Schulabschluss hat
natürlich bessere Chancen, ne.
[da: Redder/Ehlich (1994). p. 106]
Anche le forme allocutive (Sie, Sie da, du, du Idiot, Peter ecc.) si
collocano prima del Vorfeld. La loro principale funzione è
quella di suscitare l’attenzione dell’interlocutore. Le allocuzioni
possono inoltre aumentare o diminuire il livello di cortesia
dell’enunciato:
Esercizi
(a) Herr Müller erledigte die ihm übertragenen Arbeiten stets zu unserer
vollsten Zufriedenheit. Er arbeitete mit größter Sorgfalt. Seine
Arbeitsergebnisse erfüllten stets höchste Ansprüche. Er zeigte eine
herausragende Einsatzbereitschaft. Er kam mit unseren Kunden stets gut
zurecht. Er verfügt über ein exzellentes Fachwissen.
(b) Herr Meier führte die ihm übertragenen Aufgaben mit großem Fleiß und
Interesse durch. Er war stets um eine sorgfältige Arbeitsweise bemüht. Er
suchte nach Lösungen für die in seinen Arbeitsbereich fallenden Probleme.
Seine Position erforderte ein hohes Maß an Einsatzbereitschaft. Er strebte stets
ein gutes Verhältnis zu unseren Kunden an. Er war stets daran interessiert,
seine fachlichen Grundkenntnisse zu erweitern.
E 5-10: Deissi
Un uomo legge, nella vetrina di un negozio, il cartello
Morgen alles zum halben Preis!. Ritorna l’indomani, ma trova i
prezzi invariati rispetto al giorno precedente. Alle sue proteste,
il commerciante risponde indicando il cartello che si trova in
vetrina. - In questa storiella, qual è il rispettivo punto di vista
deittico del cliente e del commerciante?
Bibliogra a per approfondimenti
(2) Vera hat mit ihrer Mutter gesprochen. Sie kommt morgen zu Besuch.
(3) Vera hat angerufen. Sie sagt, sie kommt morgen zu Besuch.
(5) a Petra ist mit ihrem Hund zum Tierarzt gegangen. Er hat ihn gebissen.
b Petra ist mit ihrem Hund zum Tierarzt gegangen. Er hat ihm geholfen.
(6) Hans hat einen neuen Krimi geschrieben. Er ist sehr spannend.
??? Il tedesco possiede tre generi grammaticali. Secondo voi ciò in uisce sui
procedimenti di ripresa pronominale?
(8) a Ich kann es nicht glauben: Der Tierarzt hat den Hund gebissen.
b Lass das sein, dieses ständige Schreien!
(10)Schröder hat heute im Bundestag gesprochen. Der Kanzler hat betont, dass die
Außenpolitik erfolgreich sei. Als Regierungschef sehe er keine Schwierigkeiten.
(11)a Der Bundeskanzler hat gesprochen. Der Kanzler hat sich zuversichtlich
geäußert.
b Der Polizeibeamte hat den Bankräuber festgenommen. Der Beamte wurde
befördert.
- ripresa con zero (ellissi sintattica):
(12)a Er bestellte drei Bier, und der Kellner brachte nur zwei [Bier].
b Renate spielt Handball und Helga [spielt] Tennis.
(13)a Herr Müller hat seine Firma betrogen. Daher ist er entlassen worden.
b Herr Müller hat seine Firma betrogen. Danach ist er entlassen worden.
(14)a Monika hat die Pilze gegessen, obwohl sie giftig waren.
b Monika hat die Pilze gegessen, aber sie waren giftig.
Nel primo esempio, il connettore obwohl ci indica che Monika
fosse a conoscenza della velenosità dei funghi (e abbia deciso di
mangiarli ciononostante); nel secondo esempio, aber descrive
solamente un generico contrasto (senza coinvolgere
l’atteggiamento di Monika) ed è il ricevente, caso mai, a
interpretare la frase in tal senso. Possiamo quindi a ermare
che, in generale, il grado di esplicitezza di un connettore è
inversamente proporzionale al lavoro di interpretazione
testuale svolto poi dal ricevente.
Consideriamo ora la coesione morfologica. Essa viene
realizzata soprattutto mediante la formazione di parole. Si
tratta essenzialmente di composti determinativi di carattere
occasionale, coniati sulla necessità del momento. La loro
funzione testuale primaria è quella di riallacciarsi alle frasi
precedenti. Senza questo co-testo, infatti, essi risultano di
di cilissima interpretazione. Vediamo due esempi in cui i
rispettivi composti (Terror-Thesen e Erinnerungskultur)
riassumono rispettivamente l’informazione principale del
testo precedente. Il primo articolo critica duramente i libri che
propagano la teoria secondo la quale gli attentati dell‘11
settembre 2001 sarebbero stati inscenati dagli Stati Uniti
stessi, il secondo articolo discute il progetto di istituire a
Berlino un museo in memoria delle vittime di tutte le pulizie
etniche del ventesimo secolo:
Es gibt schon mehrere Dutzend Konspirationsbeiträge zu den Terrorattacken.
[…] Dass viele der selbst ernannten Sachbuchautoren in der Belletristik besser
aufgehoben wären, scheint die Verlage nicht zu stören, schließlich geht es ums
Geschäft. Allein der frühere “taz”-Redakteur Mathias Bröckers hat von seinem
ersten Verschwörungsbuch zum 11. September bislang rund 100.000
Exemplare unters Volk gebracht, die Fortsetzung seiner Terror-Thesen kam
vergangene Woche heraus.
[Spiegel, 32/2003, p. 32]
(17)Heute habe ich den Zug verpasst. Beim Sport habe ich mir den Fuß verstaucht.
Ich habe meinen Hausschlüssel verloren.
(18)Ja, wenn man es genau nimmt, du weißt doch, wie die Dinge so laufen…
(19)a Könnten Sie bitte so freundlich sein und mir das Salz reichen?
b Können Sie mir bitte das Salz geben?
c Gibst du mir bitte das Salz?
d Gib endlich das Salz her!
(20)Der islamische Terrorismus stellt eine große Gefahr für die Weltsicherheit dar.
(21)a Wiedersehen macht Freude. Im nächsten Winter gibt’s ein großes Déjà-vu:
Die Modetrends der kommenden Saison sind alle schon mal da gewesen [Stern,
36/2003, p. 70]
b Ferrari-Pferde in vollem Galopp - Braus und vorbei. Der Ferrari 575M
Maranello [auto motor und sport Testjahrbuch 2003, p. 54]
c Der Reis ist heiß! Das Geheimnis eines gelungenen Risotto [marie claire,
8/2003, p. 158]
d Gaby Köster - Rita allein zu Haus. Nach zehn Jahren soll Gatte Thomas Koller
das Weite gesucht haben [Bunte, 36/2003, p. 12]
6.4.1. La macrostruttura
La macrostruttura di un testo è la sua ossatura informazionale
globale. Le informazioni contenute nel testo, infatti, non sono
tutte sullo stesso piano, ma costituiscono un insieme
gerarchizzato che si lascia riassumere in un diagramma ad
albero:
(23)Plötzlich stand ein großer Mann in einer grünen Uniform vor der Tür.
(a) Ein Mann stand vor der Tür.
(b) Er war groß.
(c) Er trug eine Uniform.
(d) Die Uniform war grün.
(24)Er ging zum Bahnhof. Er ging auf den Bahnsteig. Er stieg in den Zug ein. Er fuhr
mit dem Zug nach Hamburg.
(25)Der Kühlschrank war voll: Äpfel waren in einer Schale, Birnen auf einem Teller,
P aumen in einer Dose.
(32)Ich fahre nach Hamburg, um Freunde zu besuchen. Ich nehme den Zug.
(34)Peter kauft ein Geschenk. Das Geschenk ist für Peters Mutter. Sie hat morgen
Geburtstag.
(35)Irene hat Urlaub. Sie fährt für zwei Wochen in die Karibik. Sie möchte die
Sonne genießen.
(36)Köln ist eine interessante Stadt. Der gotische Dom ist eine große Attraktion.
Am Rhein kann man schön spazieren gehen. Viele Museen laden zu einem
Besuch ein.
(37)In ihrer Freizeit treibt Sonja viel Sport. Tennis kann man in vielen Clubs
spielen. Bei Golf gibt es jedoch nur wenige Trainingsmöglichkeiten.
(38)Ein alter Mann ging über die Straße. Er wurde überfahren. Es regnete sehr
stark. Viele Unfälle passieren bei schlechtem Wetter.
(39)Er ging ins Restaurant. Er wartete lange auf das Essen. Er gab wenig Trinkgeld.
(40)Er ging ins Restaurant. Er setzte sich an einen Tisch. Er bestellte das Essen. Er
wartete lange auf das Essen. Er aß das Essen. Er bat um die Rechnung. Der
Kellner brachte die Rechnung. Er gab wenig Trinkgeld.
??? In tedesco, alcuni tipi di frase non contengono un verbo nito (Alle mal
herhören!, Achtung!, Die Fahrkarten bitte!). Si può per questo dire che si tratta di
frasi senza ancoraggio temporale?
punto di
il momento stesso in cui viene
(I) enunciazione
prodotto l’enunciato (il nunc);
(N):
punto il momento in cui accade l’evento in
(II)
dell’evento (E): questione;
punto di il momento rispetto al quale si
(III)
riferimento (R): colloca tale evento.
??? Il tempo presente può essere usato anche per eventi futuri (Morgen gehe ich
ins Kino) e passati (Gestern war ich im Kino, plötzlich bricht ein Feuer aus). Che
cosa possiamo dedurre sulla natura del tempo presente?
Si può avere referenza locale anche quando una delle due entità
è in movimento:
(45)Sie läuft auf dem Marktplatz, (‘corre sulla piazza del mercato’)
(51 ) a In dem Tal steht ein schönes Dorf. Das Dorf wurde vor 1000 Jahren
gegründet.
b In dem Tal steht ein schönes Dorf. Die Kirche wurde vor 1000 Jahren gebaut.
Esercizi
E 6-3: Pronomi
Individuate i pronomi nel seguente testo, indicando se si
tratta rispettivamente di rinvii anaforici o cataforici!
E 6-4: Pronomi
Quali pronomi, nel seguente testo, si potrebbero riferire a
più antecedenti? Perché non sorgono malintesi?
Einst, nachdem er schon ein Jahr oder zwei unterwegs gewesen war, kam
Goldmund auf den Hof eines wohlhabenden Ritters mit zwei schönen jungen
Töchtern. Es war im Frühherbst, bald würden die Nächte kühl werden, im
vergangenen Herbst und Winter hatte er das gekostet, nicht ohne Sorge dachte
er an die kommenden Monate, im Winter war die Wanderschaft schwer. Er
fragte um Essen und Nachtlager. Man nahm ihn artig auf, und als der Ritter
hörte, der Fremde habe studiert und könne Griechisch, ließ er ihn vom Tisch
der Dienstboten an den seinen herüberkommen und behandelte ihn beinah
wie seinesgleichen. Die beiden Töchter hielten die Augen gesenkt, die Ältere
war achtzehn, die kleine kaum sechzehn Jahre alt, Lydia und Julie.
[Hermann Hesse, Narziß und Goldmund. Frankfurt a.M.: Suhrkamp, pp. 93-4]
E 6-6: Coerenza
I seguenti due testi difettano di meccanismi di coesione
testuale. Su che cosa si basa la coerenza di fondo del rispettivo
testo (una poesia e un’inserzione sul giornale)?
a)
Reklame (Ingeborg Bachmann)
Wohin aber gehen wir
ohne sorge sei ohne sorge
wenn es dunkel und wenn es kalt wird
sei ohne sorge
aber
mit musik
was sollen wir tun
heiter und mit musik
und denken
heiter
angesichts eines Endes
mit musik
und wohin tragen wir
am besten
unsere Fragen und den Schauer aller Jahre
in die Traumwäscherei ohne sorge sei ohne sorge
was aber geschieht
am besten
wenn Totenstille
eintritt
b)
Bellevue **** INSEL RÜGEN
exklusive Appartements am Strand, großzügige Balkone mit
traumhaftem Meerblick, Sauna, Lift
Herbstangebote, Supersparsaison ab 20. Okt. 03 - März 04
18609 Ostseebad Binz, Strandpromenade 29
[Die Zeit, 28.8.2003, p. 65]
E 6-7: Intertestualità
Indicate rispettivamente le espressioni sse a cui si
riferiscono i seguenti titoli di giornale!
Und sie bewegt sich doch. Die US-Regierung braucht Hilfe
im Irak und tastet sich vorsichtig an die UN heran
[Süddeutsche Zeitung, 29.8.2003, p. 4]
Firmen des Tages: Münchner Rück, TUI - Mit wenn und aber
(p. 23)
Unhappv Hour. Nach 22 Jahren schließt Charles Schumann
seine Bar (p. 35) Irak - Mission (Im)possible [Die Zeit, 28.8.2003,
p. 1 ]
Saddam und Gomorrha. Nach dem Anschlag auf das
Hauptquartier der UN im Irak fordern viele Staaten: mehr
Macht für die UN (p. 3)
Im Zweifel für die Meinungsfreiheit (p. 18)
Der alte Mann und die Maut. Verkehrsminister Manfred
Stolpe meidet Kon ikte (p. 26)
Manche mögen’s kalt. Pro-Kopf-Verbrauch von Speiseeis in
Litern 2002 (p. 29)
Leidende Angestellte. Wenn der Arbeitsdruck wächst,
nehmen auch psychosomatische Erkrankungen zu (p. 31)
Unser täglich Gemüse. Zucchini wachsen so schnell, dass
man ihnen dabei zusehen kann (p. 59)
E 6-8: Progressione tematica
Ricostruite la progressione tematica del seguente testo!
E 6-9: Coreferenza
Nel seguente testo, indicate espressioni che hanno lo stesso
referente!
2. Linguistica tedesca
- linguistica (tedesca):
Deutsche Sprache (DS), dal 1973
Folia Linguistica, dal 1967
Germanistische Linguistik, dal 1969
Indogermanische Forschungen, dal 1892
Leuvense Bijdragen, dal 1896
Lingua, dal 1947 [dal 1997 anche versione on-line]
Linguistik Online, dal 1998 [solo versione on-line]
Linguistische Berichte (LB), dal 1969
Muttersprache (MS), dal 1886
Osnabrücker Beiträge zur Sprachtheorie (OBST), dal 1977
Sprachwissenschaft, dal 1976
Wirkendes Wort, dal 1950
Zeitschrift für Dialektologie und Linguistik. Neue Folge
(ZDL), dal 1969
Zeitschrift für germanistische Linguistik (ZGL), dal 1973
[dal 2001 anche versione on-line]
Zeitschrift für Sprachwissenschaft (ZS), dal 1982
- linguistica e letteratura:
Beiträge zur Geschichte der deutschen Sprache und
Literatur (PBB), dal 1874
Poetica, dal 1967
Sprache und Literatur, dal 1970
Studi Germanici (nuova serie), dal 1963
Zeitschrift für Literaturwissenschaft und Linguistik (LiLi),
dal 1971
- didattica del tedesco:
daf-werkstatt, dal 2003
Der Deutschunterricht, dal 1948
Deutsch als Fremdsprache (DaF), dal 1964
Deutsch als Zweitsprache (DaZ), dal 2002
Didaktik Deutsch, dal 1996
Informationen zur Deutschdidaktik (ide), dal 1976
per voi, dal 2002
Praxis Deutsch, dal 1973
Zielsprache Deutsch, dal 1970 - annuari:
Jahrbuch Deutsch als Fremdsprache, dal 1975
Convivium. Germanistisches Jahrbuch Polen, dal 1993
Jahrbuch der ungarischen Germanistik, dal 1992 Jahrbuch
des Instituts für deutsche Sprache, dal 1965
Esercizi:
2.2. Placement tests
2.4.1. Esercizi d’ascolto
2.4.2. Esercizi di lettura
2.4.4. Landeskunde
2.4.5. Esercizi di scrittura
http://www.ids-mannheim.de/quellen/kurse.html –
TransWord
http://www.goethe-verlag.com/tests/id/idt003.htm -
esercizi da generare
http://www.skolinternet.telia.se/tis/tyska/schatz/kreuzwo
rt/
2.5. Informazioni sull’ortogra a
Italiano Tedesco
abbreviazione Abkürzung
allocuzione Anrede
apofonia Ablaut
articolazione, luogo di Artikulationsort
articolazione, modo di Artikulationsart
ascoltatore Hörer
atto linguistico Sprechakt
calco Lehnprägung
calco semantico Lehnbedeutung
calco traduzione Lehnübersetzung
Bedeutungsfeld, Wortfeld,
campo semantico/lessicale
lexikalisches Feld
campo sintattico (Satz-)Feld
cancellazione, prova di Tilgung, Weglassprobe
caso Kasus, Fall
Komparation, Steigerung,
comparazione
comparazione
Graduierung
complemento
Ergänzung
(obbligatorio)
composizione Komposition, Zusammensetzung
composto di reggenza Rektionskompositum
composto: modi catore Bestimmungswort
composto: testa Kopf, Grundwort
coniugazione/declinazione:
schwache Konjugation/Deklination
debole
coniugazione/declinazione:
starke Konjugation/Deklination
forte
conversazione: analisi Konversationsanalyse,
conversazionale Gesprächsanalyse
conversazione: punto di
übergaberelevante Stelle
transizione
conversazione: turno Redebeitrag
coppia minima Minimalpaar
coppia oppositiva Oppositionspaar, Gegensatzpaar
corde vocali Stimmbänder
dativo libero freier Dativ
derivazione Derivation, Ableitung
desinenza Endung
desonorizzazione nale Auslautverhärtung
diagramma ad albero Baumdiagramm
dislocazione a destra Rechtsversetzung
dislocazione a sinistra Linksversetzung
dittongo ascendente steigender Diphthong
dittongo discendente fallender Diphthong
emittente Sender
enunciato Äußerung
enunciazione, luogo di Sprechort
enunciazione, tempo di Sprechzeit
e u c az o e, te po d Sp ec ze t
fono Phon, Sprachlaut
frase Satz
frase dichiarativa Deklarativsatz, Aussagesatz
frase interrogativa Fragesatz
Ergänzungsfrage, Wortfrage,
frase interrogativa parziale
Konstituentenfrage
Entscheidungsfrage, Satzfrage, Ja-
frase interrogativa totale
nein-Frage
frase principale Hauptsatz
nicht-
frase relativa appositiva restriktiver/explikativer/appositiver
Relativsatz
frase relativa restriktiver/einschränkender
determinativa Relativsatz
frase secondaria Nebensatz
frase sovraordinata übergeordneter Satz
frase subordinata untergeordneter Satz
frase, costruzione della Satzbau
genere/tipo testuale Textsorte
glottodidattica Sprachlehrforschung
interlocutore Gesprächspartner
lessico Wortschatz, Lexik
lettera (dell’alfabeto) Buchstabe
lingua colloquiale Umgangssprache
lingua standard Standardsprache, Hochsprache
lingua, apprendimento
Spracherwerb
della
lingua, mutamento della Sprachwandel
linguaggio settoriale Fachsprache
linguistica Linguistik, Sprachwissenschaft
deutsche Sprachwissenschaft,
linguistica tedesca
germanistische Linguistik
germanistische Linguistik
metafonia Umlaut
modo di dire Redensart
morfema di raccordo Fugenmorphem
morfema legato gebundenes Morphem
morfema libero freies Morphem
morfema zero Nullmorphem
nodo (sintattico) (syntaktischer) Knoten
organi fonatori Sprechwerkzeuge
ortogra a Orthographie, Rechtschreibung
parentesi frasale Satzklammer
parlante Sprecher
parola Wort
parola composta Zusammensetzung
parola: base Stamm
parola: classe di parole Wortart
parola: formazione delle
Wortbildung
parole
parola: gioco di parole Wortspiel
parola: ordine delle parole Wortstellung
parola: radice Wurzel
partecipante alla
Kommunikationsteilnehmer
comunicazione
periodo Satzgefüge
Konditionalgefüge,
periodo ipotetico
Bedingungsgefüge
permutazione, prova di Permutation, Verschiebeprobe
prestito integrato Lehnwort
prestito non integrato Fremdwort
pronuncia Aussprache
proposizione attributiva Attributsatz
proposizione avverbiale Adverbialsatz
proposizione oggettiva Objektsatz
proposizione soggettiva Subjektsatz
reggenza Rektion
ricevente Empfänger
ruolo semantico/tematico semantische/thematische Rolle
signi cato Bedeutung
signi cato letterale wörtliche Bedeutung
signi cato situazionale situative Bedeutung
sillaba aperta o ene Silbe
sillaba chiusa geschlossene Silbe
sillaba: incipit Ansatz
sillaba: nucleo Nukleus, Silbenkern, Silbengipfel
sintagma (nominale,
Nominalphrase, Verbalphrase usw.
verbale ecc.)
sintagma facoltativo (freie) Angabe
sintagma: testa Kopf
sostituzione, prova di Substitution, Ersatzprobe
strategia di cortesia Hö ichkeitsstrategie
suono Laut
suono: continuo dauernd
suono: occlusivo Plosivlaut, Verschlusslaut
suono: sonoro stimmhaft
suono: sordo stimmlos
suono: teso gespannt
tratto Merkmal
tratto distintivo distinktives Merkmal
tratto semantico semantisches Merkmal
tratto: fascio di tratti Merkmalbündel
verbo ausiliare Hilfsverb
verbo debole schwaches Verb, regelmäßiges Verb
verbo forte starkes Verb, unregelmäßiges Verb
verbo principale Vollverb
verbo separabile trennbares Verb
vocale alta hoher Vokal
vocale anteriore vorderer Vokal
vocale aperta o ener Vokal
vocale arrotondata gerundeter Vokal
vocale bassa tiefer Vokal
vocale breve kurzer Vokal
vocale chiusa geschlossener Vokal
vocale indistinta Murmelvokal
vocale lunga langer Vokal
vocale posteriore hinterer Vokal
vocale: semivocale Semivokal, Halbvokal
vocale: triangolo vocalico Vokaldreieck
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