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Filozofski fakultet Sveučilišta u Zagrebu

Odsjek za talijanistiku

Diplomski studij

Nomi dei colori nelle espressioni fraseologiche


italiane e i loro equivalenti croati

Diplomski rad

Studentica: Katarina Nujić


Mentorica: dr. sc. Maslina Ljubičić, red. prof.

Zagreb, studeni 2013.


INDICE
1. Introduzione ................................................................................................................. 1

2. Fraseologia .................................................................................................................... 3

2.1. Le espressioni idiomatiche........................................................................................... 5

2.2. Le espressioni idiomatiche e le collocazioni ristrette ................................................ 6

2.3. Le espressioni fraseologiche e i proverbi ................................................................... 8

2.4. La classificazione delle espressioni fraseologiche...................................................... 9

2.5. La traduzione delle espressioni fraseologiche ........................................................... 10

3. I colori ........................................................................................................................... 11

3.1. Diversi tipi di significato dei colori ............................................................................. 12

3.2. I colori analizzati .......................................................................................................... 13

4. Espressioni fraseologiche italiane con i nomi dei colori come componenti e i loro
equivalenti croati .................................................................................................................. 17

4.1. Analisi contrastiva delle espressioni fraseologiche italiane e i loro equivalenti


croati............................................................................................................................... 36

4.1.1. La corrispondenza completa delle espressioni fraseologiche .......................... 37

4.1.2. La corrispondenza parziale delle espressioni fraseologiche............................ 41

4.1.3. Non corrispondenza delle espressioni fraseologiche ........................................ 42

4.2. Analisi a livello morfosintattico .................................................................................. 45

4.2.1. Le espressioni fraseologiche verbali.................................................................... 45

4.2.2. Le espressioni fraseologiche aggettivali.............................................................. 47

4.2.3. Le espressioni fraseologiche comparative .......................................................... 49

4.2.4. Le espressioni fraseologiche sostantivali ............................................................ 51


4.2.5. Le espressioni fraseologiche avverbiali .............................................................. 51

4.3. Analisi a livello semantico ........................................................................................... 52

4.3.1. La polisemia fraseologica..................................................................................... 52

4.3.2. La sinonimia fraseologica .................................................................................... 54

4.3.3. L'antonimia fraseologica...................................................................................... 55

5. Conclusione ............................................................................................................................. 57

6. Bibliografia ............................................................................................................................. 59
1. Introduzione

Una delle categorie di parole che fanno parte del lessico di ogni lingua sono le
espressioni fraseologiche. Sono un fenomeno presente in ogni tipo di comunicazione, nei testi
scritti, discorsi di ogni giorno e quelli ufficiali, ma soprattutto nella lingua parlata.
Rispecchiano la cultura e le conoscenze dei parlanti della lingua dalla quale provengono e
così arricchiscono in modo particolare il patrimonio lessicale di questa lingua. Comparando le
espressioni fraseologiche di due diverse lingue si può avere l’immagine di alcune differenze e
similitudini tra due culture diverse. I colori sono un fenomeno con un ruolo importante nei
diversi campi della realtà umana. Un numero rilevante delle espressioni fraseologiche italiane
contiene il nome di un colore come uno o più dei loro elementi.

L’oggetto di questa tesi è l’analisi di alcune espressioni fraseologiche italiane con i


nomi dei colori. Sarà effettuata la loro analisi da diversi punti di vista e pure la comparazione
delle stesse espressioni con i loro equivalenti croati. Nel capitolo Fraseologia sarà offerto un
sintetico quadro teorico della fraseologia con la distinzione tra le varie categorie appartenenti
a questo gruppo di parole e con la loro classificazione. Anche se si ha l’intenzione di
presentare in breve la fraseologia in generale, il capitolo si concentrerà in particolare sulla
teoria della fraseologia italiana e quella croata. In esso sarà incluso un sottocapitolo sul
problema della traduzione delle espressioni fraseologiche, un elemento importante anche
nell’insegnamento delle lingue straniere. Il capitolo Colori affronterà il tema del ruolo dei
colori nel mondo come un fenomeno culturale presenti anche nella lingua con i diversi tipi di
significato. Quest’indagine sarà seguita da una breve descrizione dei significati di sei colori
scelti: azzurro, giallo, verde, rosso, bianco e nero.

La seconda parte della tesi sarà dedicata all’analisi contrastiva delle espressioni
fraseologiche italiane con i nomi dei colori come componenti e i loro equivalenti croati, e
all’analisi delle espressioni fraseologiche italiane con i nomi dei colori come componenti a
livello morfosintattico e a quello semantico. Si cercherà di dimostrare in che misura le
strutture e i significati delle espressioni italiane corrispondono ai loro equivalenti croati. Poi
sarà operata la loro divisione in gruppi sulla base della parte del discorso a cui appartiene la
parola semanticamente dominante in esse. Lo scopo di questo capitolo sarà anche di stabilire i
diversi rapporti semantici tra le espressioni fraseologiche italiane analizzate.

Saranno prese in esame le espressioni fraseologiche con i nomi dei colori azzurro,
giallo, rosso, verde, bianco e nero, tratte dai dizionari fraseologici italiani e da quelli generali
1
della lingua italiana. Allo scopo di raccogliere gli equivalenti croati saranno consultati i
dizionari fraseologici e quelli generali della lingua croata.

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2. Fraseologia

L'insieme di tutte le espressioni fraseologiche di una lingua si chiama fraseologia. Così


abbiamo, per esempio, la fraseologia italiana, la fraseologia croata, quella della lingua inglese
e altre. Questo termine si può usare per indicare l’insieme di tutte le espressioni fraseologiche
“di una determinata sezione del lessico relativa a una particolare attività umana” (Moretti
1995: 911), per esempio, la fraseologia economica, militare e altre (cfr. Zingarelli 2008: 918).
Oltre a questi casi, questo termine può riferirsi al modo di esprimersi di una persona, di parte
di una società, ad un’ideologia o altro (cfr. Anić 2003: 360). Ci sono molti studi dedicati allo
stile di uno scrittore, cioè all’insieme delle espressioni fraseologiche che questo usa nelle sue
opere letterarie o in una di esse separatamente. Altri termini che si usano per indicare le
espressioni fraseologiche in linguistica sono: espressioni, frasi e locuzioni idiomatiche,
fraseologie, fraseologismi, unità fraseologiche, modi di dire, frasi fatte e altri.

Le espressioni linguistiche costituite da più parole si chiamano unità lessicali


superiori, unità polirematiche, polirematiche, costruzioni (costrutti) lessicali (cfr. Ježek 2007:
35). A questa parte del lessico di una lingua appartengono anche le espressioni fraseologiche,
un fenomeno del quale la fraseologia non offre una definizione precisa. In linguistica si
possono incontrare diversi punti di vista su ciò che comprende la fraseologia. La fraseologia
può essere considerata in senso largo e in quello ristretto, ovvero, esiste l’accezione estesa e
accezione ristretta di espressioni fraseologiche (cfr. Faloppa 2011). La fraseologia in senso
largo comprende “sia le locuzioni idiomatiche autoctone o mutuate, sia il linguaggio figurato
e affettivo della lingua colloquiale, sia ancora le similitudini e i detti popolari” (Jernej 1978:
349), mentre quella considerata in senso ristretto comprende solo le strutture in cui sono
presenti delle modifiche semantiche, la desemantizzazione, di tutte o di alcune parole di
un’espressione linguistica (cfr. Filaković 2008: 40). È difficile stabilire una definizione
precisa e i limiti tra i fenomeni menzionati, come affermano Bruna Monica Quartu e Federica
Casadei:

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Motti, proverbi, modi di dire, locuzioni e frasi fatte sono tutte categorie che sfuggono
a una definizione precisa anche se molti ricercatori, in epoche diverse, hanno spesso
tentato di classificarli. (Quartu 2001:V)

(…) sono tuttora incerti i criteri con cui distinguere da un lato tra espressioni letterali,
metaforiche, idiomatiche, dall’altro tra e.i.1 e casi individuati da denominazioni come
stereotipo, formula, chiché, frase fissa, detto, proverbio, luogo comune (per non
citarne che alcune). (Casadei 1994: 61)

Anche nella fraseologia croata esiste lo stesso problema di determinare i confini tra
tutte queste categorie. Nada Vajs e Milena Žic Fuchs nel loro articolo Definicija i frazem u
jednojezičnom rječniku spiegano che i lessicografi per la fraseologia in senso largo usano i
termini frazemi u širem smislu (i modi di dire in senso largo) o kolokacije (le collocazioni) e
lokucije (le locuzioni) e per la fraseologia in senso ristretto usano i termini metaforički
frazemi u užem smislu (i modi di dire metaforici in senso ristretto) o semplicemente izričaji (le
espressioni) (cfr. Vajs/Žic Fuchs 1998: 363). Josip Matešić nel suo articolo O poredbenom
frazemu u hrvatskom jeziku usa il termine frazeološka jedinica (l’unità fraseologica) come
oggetto di studio della fraseologia (cfr. Matešić 1978: 211). Questo termine è tra i termini più
generici usati nella bibliografia, studiata per questa tesi, che può comprendere ognuno dei tipi
di espressioni menzionati. Perciò possiamo considerarlo la soluzione più adeguata per
indicare la fraseologia in senso largo. Antica Menac e Josip Jernej, e molti altri, nei loro lavori
per indicare questo fenomeno come oggetto di loro studio usano anche il termine
frazeologizam (fraseologismo) (cfr. Menac 1970: 9; Jernej 1992-93: 191). Secondo loro i
fraseologismi sono tali legami di parole che non possono essere smembrati, sono frasi fatte di
significato metaforico.

Il termine fraseologia si riferisce anche alla disciplina scientifica che si occupa di


queste unità polilessicali. Sebbene l’interesse per lo studio delle espressioni fraseologiche sia
cominciato già nel periodo dei greci e latini, che le registravano, la fraseologia come ramo
della linguistica si è cominciata a sviluppare piuttosto recentemente (cfr. Quartu 2001: V). Per
esempio, Antica Menac e Josip Matešić sono stati gli iniziatori della fraseologia e fraseografia
croata negli anni Settanta del Novecento (cfr. Fink Arsovski/Hrnjak 2007: 5). Tra i linguisti
1
e.i.= espressioni idiomatiche

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italiani che hanno dato un contributo importante alla fraseologia italiana possiamo individuare
Carlo Lapucci, Giuseppe Pittàno, Bruna Monica Quartu, Giovanna Turrini e i loro
collaboratori, che hanno raccolto dei modi di dire nei loro dizionari fraseologici, Federica
Casadei, che ha fatto uno studio semantico sulle espressioni idiomatiche italiane nell’ambito
della sua tesi di dottorato in base a cui ha pubblicato il libro Metafore ed espressioni
idiomatiche, e altri. Tuttavia, come afferma Casadei, “manca una fonte completa di e.i.
italiane, (…) i repertori esistenti raccolgono materiale molto vario e non sempre ordinato. I
repertori mescolano infatti ogni sorta di modo di dire – proverbi, detti, motti, massime,
aforismi, usi figurati di singole parole, locuzioni di ogni tipo grammaticale – spesso senza
esplicitare i criteri con cui è stato selezionato il materiale” (1996: 88). I dizionari dei modi di
dire italiani dai quali sono state tratte le espressioni fraseologiche per questa tesi, confermano
quest’affermazione. Per esempio, il dizionario di Pittàno raccoglie i modi di dire, le locuzioni
e i proverbi la cui origine e il cui significato sono spiegati abbastanza dettagliatamente,
mentre altri non includono i proverbi, eccetto il dizionario di Lapucci che comprende
proverbi, adagi, sentenze e frasi famose “quando sono divenuti locuzioni o sono usati anche in
tale forma” (Lapucci 1990: 9).

Ci sono diversi modi in cui le espressioni fraseologiche entrano nel patrimonio


lessicale di una lingua. Željka Fink nel suo articolo Tata od formata i konobar do jaja
distingue due modi di formazione delle nuove espressioni fraseologiche. Uno è mediante
l’acquisizione dalle lingue straniere che porta sia le forme adattate alle regole della lingua
ricevente, sia quelle non adattate. Qui si tratta di prestiti linguistici. Altro modo è formare le
espressioni fraseologiche da componenti già esistenti nella lingua. Succede qualche volta
anche che alcune passino nello strato passivo della lingua (cfr. Fink 2007: 88).

2.1. Le espressioni idiomatiche

Le espressioni idiomatiche sono le espressioni costituite da più parole che, definisce


Federica Casadei nel suo studio Metafore ed espressioni idiomatiche, “abbinano un
significante fisso a un significato convenzionale tipicamente non letterale” (Casadei 1996:
13). Il significato delle espressioni idiomatiche non è composizionale. Ovvero, il significato di
un’espressione idiomatica non corrisponde sempre a un totale di significati di tutte le parole

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dalle quali è costituita. Questa caratteristica la distingue dalle altre combinazioni di parole
(cfr. Casadei 1996: 13-14; Ježek 2007: 183). Ciò vale perché il significato delle espressioni
idiomatiche è il risultato dei procedimenti come similitudine e metafora. Almeno un membro
dell’espressione idiomatica prende un altro significato in uno di questi procedimenti. Questo
approccio sul modo in cui si costruisce il significato delle espressioni idiomatiche è
caratteristico per i cognitivisti semantici.

Un’espressione idiomatica non si costruisce spontaneamente mettendo insieme le


parole come nelle combinazioni libere di parole, bensì essa viene riprodotta in una forma già
fissata anticipatamente. Questo fatto ci porta alla conclusione che la struttura delle espressioni
idiomatiche non è aperta a determinate modifiche. Gli elementi da cui sono costituite di solito
non possono essere sostituiti con altre parole con il significato simile, neanche con i loro
sinonimi (cfr. Menac 1970: 1; Casadei 1996: 13). Per esempio, al posto di usare l’espressione
avere il pollice verde non si può usare la variante avere l’indice verde perché la seconda
versione può riferirsi solo al dito indice letteralmente verde, mentre la versione con la pollice
verde ha il significato metaforico e si usa per una persona che riesce a coltivare le piante con
ottimi risultati. L’ordine delle parole in un’espressione idiomatica è quasi sempre invariabile
(cfr. Menac 1970: 1; Casadei 1996: 13). Spostando i suoi membri si perde il suo significato.
Per esempio, l’espressione mettere nero su bianco vuol dire mettere per iscritto, ma con lo
spostamento dei suoi membri perde questo significato, mettere bianco su nero. Casadei
ancora spiega altri tipi di modifiche che le espressioni idiomatiche non sopportano, a
differenza delle frasi libere:

Inoltre molte e.i. non ammettono trasformazioni possibili per frasi non idiomatiche di
identica struttura: passivizzazione (Le cuoia sono state tirate da Ada), topicalizzazione
(Sono le cuoia che Ada ha tirato), interrogazione (Cosa ha tirato Ada? – Le cuoia.) e
altre trasformazioni comportano spesso la perdita del significato idiomatico e sono
semmai possibili solo per l’eventuale significato letterale dell’espressione. (Casadei
1996: 13)

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Ci sono dei casi in cui alcuni elementi di un’espressione idiomatica possono essere sostituiti
da un altro elemento di un significato simile o da un suo sinonimo (cfr. Menac 1970: 2). Per
esempio, le espressioni essere rosso come la brace ed essere rosso come il fuoco hanno lo
stesso significato. Le parole la brace e il fuoco hanno il significato simile e perciò possono
essere sostituite una con l’altra.

2.2. Le espressioni idiomatiche e le collocazioni ristrette

La combinazione di due o più parole che, afferma Federico Faloppa, “tendono a


presentarsi insieme (…) più spesso di quanto si potrebbe prevedere (…)” (Faloppa 2010).
Inoltre, spiega Dora Jurčević:

Per esprimere un determinato significato (non esprimibile tramite una sola parola)
nella lingua vengono create combinazioni che diventano portatori di significato e che,
una volta accettate dai parlanti, vengono riutilizzate nel momento della comunicazione
come espressioni fisse. Questo porta a una maggiore frequenza d’uso di una
collocazione in una lingua. (Jurčević 2009: 14)

Come nelle espressioni idiomatiche, anche nelle collocazioni ristrette non è


sempre possibile la sostituzione dei suoi membri con altre parole, cioè con i loro
sinonimi (cfr. Faloppa 2010). D’altra parte, a differenza da quello delle espressioni
idiomatiche, il significato delle collocazioni ristrette “può essere dedotto dal
significato delle parole che la compongono” (cfr. Jurčević 2009: 15). Per esempio, il
significato dell’espressione giorni neri si può capire dai significati delle singole parole
giorno, che vuol dire “spazio di tempo di ventiquattro ore che intercorre tra una
mezzanotte e quella successiva” (Zingarelli 2008: 982), e nero che vuol dire
“caratterizzato da sventure, dolori, avversità e sim.” (Zingarelli 2008: 1462).

Sia le espressioni idiomatiche sia le collocazini ristrette secondo l’accezione estesa


della fraseologia ne fanno parte e si distinguono dalle combinazioni libere di parole. In questa
tesi per indicare tutti e due i tipi delle espressioni si usa il termine espressioni fraseologiche.

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Alcune espressioni polirematiche possono avere sia la forma di un’espressione
fraseologica sia quella di una frase libera. Se una frase conserva il suo significato primario,
quello letterale, il suo significato corrisponde a un totale dei significati di tutti i suoi elementi
di cui alcuni possono essere sostituiti da tante altre parole. D’altra parte, nel caso che la stessa
frase libera prenda il significato figurato essa diventa un’espressione fraseologica (cfr. Menac
1970: 3-4).

L’invariabilità della struttura delle espressioni fraseologiche le distingue dalle frasi


libere in cui sono possibili i cambiamenti dell’ordine e sostituzioni degli elementi che ne
fanno parte. A causa di questa caratteristica le espressioni fraseologiche dal punto di vista
semantico e sintattico si comportano come le parole semplici, spiega Elisabetta Ježek:

Questa espressione linguistica, insomma, che è composta da più parole, finisce per
comportarsi, dal punto di vista semantico e sintattico, come una parola sola: ‘vuotare il
sacco’ nell’uso idiomatico è un verbo monovalente (che richiede cioè il solo soggetto) e
significa ‘confessare’. ( Ježek 2007: 184)

Anche Bruna Monica Quartu nell’introduzione del suo Dizionario dei modi di dire della
lingua italiana spiega questa caratteristica con un altro esempio. L’espressione venir meno
nella maggior parte dei dizionari è specificata come una locuzione, ma secondo M. B. Quartu
essa potrebbe stare a lemma autonoma come altri verbi formati da una sola parola grazie alla
sua fissità (cfr. Quartu 2001: V).

2.3. Le espressioni fraseologiche e i proverbi

Un fenomeno simile alle espressioni fraseologiche si chiama il proverbio. Nel passato


i teoretici comprendevano le espressioni fraseologiche nei proverbi (cfr. Matešić 1978: 211).
Oggi possiamo differenziare le espressioni fraseologiche dai proverbi. Bruna Monica Quartu,

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che per le espressioni fraseologiche usa il termine modi di dire, indica questo criterio di
distinzione:

… il proverbio ha quasi sempre la struttura di una frase fissa e di senso compiuto che
esprime un rapporto di causa ed effetto (tanto va la gatta al ladro che ci lascia lo
zampino) oppure una sentenza morale o un consiglio pratico (mogli e buoi dei paesi
tuoi), mentre il modo di dire non si usa quasi mai da solo in quanto non è una frase
completa e necessita di qualcos’altro, foss’anche solo il verbo avere, essere o fare, per
formare una proposizione. (Quartu 2001: VII)

Anche Giuseppe Pittàno nel suo Dizionario dei modi di dire, proverbi e locuzioni spiega la
differenza tra le espressioni idiomatiche e i proverbi:

alla base del proverbio è sempre sotteso il principio didattico e morale di norma,
avvertimento, consiglio o massima dettati dall’esperienza, tanto che il proverbio è
chiamato anche “sapienza dei popoli”; il modo di dire invece è per lo più un “paragone
accorciato” (essere una lumaca = essere lento come una lumaca, conoscere i propri
polli = conoscere i propri polli come le massaie…). (Pittàno 2008: 3)

Nonostante le differenze menzionate, queste due categorie di parole spesso si


trovano negli stessi gruppi nelle classificazioni delle espressioni o sono elencate nella
stessa raccolta perché i proverbi fanno parte della fraseologia nel senso largo.

2.4. La classificazione delle espressioni fraseologiche

Ci sono varie classificazioni delle espressioni fraseologiche offerte dai linguisti.


Antica Menac, Željka Fink Arsovski e Radomir Venturin nel loro vocabolario fraseologico
(Hrvatski frazeološki rječnik, 2003) le dividono in tre gruppi principali. Al primo gruppo
appartengono le espressioni fraseologiche che hanno la forma di parole fonetiche. In esse solo
un elemento è la parola autonoma. Il secondo gruppo comprende i gruppi di parole in cui

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almeno due elementi sono le parole autonome. Il terzo gruppo sono le espressioni
fraseologiche che hanno la forma di una frase (cfr. Menac/Fink Arsovski/Venturin 2003: 6).

Nell’articolo Neka pitanja u vezi s klasifikacijom frazeologije Antica Menac distingue


le espressioni fraseologiche secondo la provenienza. In questa classificazione esse possono
essere nazionali o prestate da una lingua straniera e possono provenire da diversi campi, dalla
letteratura, dalle varie scienze e professioni, dai gerghi, dalle pubblicità, dalle canzoni ecc.
Antica Menac offre anche una classificazione secondo lo stile linguistico a cui determinate
espressioni fraseologiche appartengono. Secondo il tempo esistono anche gli arcaismi,
istorismi e neologismi fraseologici. Una parte delle espressioni fraseologiche nazionali si usa
solo in località o regioni determinate e si chiamano dialettismi fraseologici (cfr. Menac 1978:
219-226). La classificazione di Antica Menac secondo la forma delle espressioni
fraseologiche corrisponde a quella di Hrvatski frazeološki rječnik.

Josipa Forko nel suo articolo Prevođenje frazema – Sizifov posao prende la
classificazione spiegata in Hrvatski frazeološki rječnik e la divisione secondo la provenienza
di Antica Menac. Lei offre la classificazione secondo il luogo di nascita e uso. Secondo
questo criterio esistono le espressioni fraseologiche nazionali e quelle internazionali (cfr.
Forko 2009: 94).

Josip Jernej nel suo articolo O klasifikaciji frazema offre una diversa classificazione
delle espressioni fraseologiche. Dal punto di vista morfosintattico le divide in due grandi
gruppi: le espressioni fraseologiche sostantivali e quelle verbali. Ognuno di questi gruppi si
può dividere in più sottogruppi. Secondo il tema le espressioni fraseologiche possono
appartenere a uno dei seguenti campi: casa, agricoltura, mercato, industria, scienza, arte,
cultura in generale. Il terzo criterio di classificazione è quello etimologico (cfr. Jernej 1992-
1993: 191-192).

2.5. La traduzione delle espressioni fraseologiche

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È stato già spiegato che il significato delle espressioni fraseologiche non è
composizionale, cioè non corrisponde sempre a un totale dei significati di tutte le parole dalle
quali sono costituite. Questo fatto rende il lavoro di interpreti e traduttori più complicato e
duro. Non si può tradurre un’espressione fraseologica convertendo nella lingua in cui si
traduce ogni suo membro separatamente, bensì si deve capire bene il significato di
un’espressione fraseologica per poter eventualmente trovare il suo equivalente nella lingua
straniera. Quello che bisogna tradurre quando si tratta di questo tipo di espressioni è il loro
contenuto (cfr. Forko 2009: 97). Oltre al significato, nella traduzione delle espressioni
fraseologiche è importante conservare anche lo stile, le associazioni culturali e la forma della
versione originale. Si deve tendere a sostituire l’espressione fraseologica con l’espressione
fraseologica (cfr. Forko 2009: 95).

Il significato delle espressioni fraseologiche si fonda sulle esperienze e conoscenze del


mondo e perciò esse confermano il legame che esiste tra la lingua e la cultura (cfr.
Opašić/Spicijarić Paškvan 2011: 60). Proprio perché esprimono le particolarità culturali del
popolo da cui nascono, le differenze più grandi si possono riconoscere tra le fraseologie
nazionali (cfr. Turk/Opašić 2008: 26). Con questo si indica che diversi tipi di espressioni
fraseologiche implicano parecchie difficoltà nella traduzione. Così con quelle nazionali spesso
succede che nella lingua in cui si traducono non esistano i loro equivalenti, mentre per quelle
internazionali è molto più facile trovarli (cfr. Forko 2009: 95–96). Antica Menac nel suo
articolo Svoje i posuđeno u frazeologiji mette in rilievo che nell’insegnamento della lingua
straniera si deve prestare una particolare attenzione alle espressioni fraseologiche nazionali
(cfr. Menac 1972: 9). Questo è importante perché uno straniero interpretando le espressioni
fraseologiche, come afferma Sandra Radicchi, “non può fare sempre riferimento alla
traduzione nella lingua materna; è noto infatti che nelle altre lingue le medesime situazioni
espressivo-comunicative si servono d’immagini, di metafore talvolta assai differenti.”
(Radicchi 1997: 5)

Tuttavia, tra le espressioni fraseologiche internazionali esistono diverse possibilità.


Josipa Forko nel suo articolo Prevođenje frazema – Sizifov posao (2009) offre degli esempi
per due casi della loro traduzione. Uno è il caso in cui corrispondono in ambedue le lingue sia
i significati finali di tutta l’espressione fraseologica sia i significati di ogni suo elemento,

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oppure la forma dell’espressione è uguale in ambedue le lingue, ma uno o più dei suoi
elementi sono diversi. L’altro caso è quando il significato dell’espressione fraseologica è
uguale in ambedue le lingue, ma i suoi elementi sono completamente diversi in queste lingue.
Simili sono i casi di corrispondenza totale di tutti gli elementi delle espressioni fraseologiche,
corrispondenza parziale e di non corrispondenza delle espressioni fraseologiche che saranno
analizzate nel capitolo Analisi.

Nel caso che non esista l’equivalente della frase che deve essere tradotta, può essere
offerta la sua parafrasi, anche se con questo metodo si perdono le sue caratteristiche stilistiche
e a volte anche i valori culturali che portano.

È importante riconoscere un’espressione fraseologica come tale e non tradurla


letteralmente, bensì trovare il suo equivalente. Altrimenti la traduzione risulta incomprensibile
e ciò è uno dei fattori che rende difficile il lavoro di interpreti e traduttori. Mia Popić nella sua
tesina Gli aggettivi di colore in alcune espressioni italiane conclude:

Di solito le espressioni idiomatiche creano abbastanza problemi ai traduttori


perché devono trovare il modo di non “tradire” ma “tradurre” più fedelmente possibile
una certa frase, cercando di trovare la corrispondente o la variante più adatta al contesto e
alla situazione in cui si trova. (Popić 2012: 15)

3. I colori

Secondo il Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli il colore è:

1 Sensazione che la luce, variamente riflessa dalla superficie dei corpi, produce
sull’occhio, dipendente dalla lunghezza d’onda delle radiazioni elettromagnetiche
emesse dal corpo colorato e ricevute dall’occhio: c. rosa, caffè, oro; c. bianco, nero,
rosso (…)

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2 Sostanza usata per dipingere, tingere, verniciare e sim.: c. olio, ad acqua, a tempera;
colori naturali, artificiali (…) (Zingarelli 2008: 488).

La parola colore deriva dalla parola latina colōre(m) (cfr. Zingarelli 2008: 488). Il suo
equivalente croato è boja il quale è un prestito dalla lingua turca. Deriva dalla parola boya con
il significato di “ornamento” e “ornare”. Nel vocabolario etimologico croato di Alemko
Gluhak si trova una parola antica slava per lo stesso significato e questa è la parola mastъ (cfr.
1993: 139). Nella lingua croata di oggi questa forma non si usa con questo significato, però è
interessante il fatto che si conserva in una frase idiomatica, biti premazan svim mastima, che
si dice per una persona furba. I suoi equivalenti italiani sono saperne di tutti i colori, saperne
una più del diavolo, saperne dove il diavolo tiene la coda (cfr. Opašić 2010: 555).

I colori sono un fenomeno naturale e culturale presente in tutte le sfere della nostra
vita quotidiana, nella natura, nel traffico, nell’architettura, nella moda, nel cibo e altre (cfr.
Opašić/Spicijarić 2010: 121). Diverse professioni e professionisti si occupano dei colori, per
esempio, chimica, oftalmologia, psicologia, fisica, teoria dell’arte, artisti. Ognuna di esse
osserva i colori dal suo aspetto (cfr. Stolac 1994: 259-260). In molte culture i colori
rappresentavano i punti cardinali, pianeti, divinità, parti del corpo, identità sociale,
appartenenza politica e religiosa. Il simbolismo dei colori è maggiormente universale con
alcune piccole differenze (cfr. Opašić/Spicijarić 2010: 121). Come è già indicato, nelle
espressioni fraseologiche si rispecchiano le particolarità culturali del popolo in cui nascono.
Siccome i colori hanno un ruolo importante nella vita umana, la lingua italiana è ricca delle
espressioni fraseologiche con i colori come componenti (cfr. Opašić/Spicijarić 2010: 122).

3.1. Diversi tipi di significato dei colori

Oltre al significato denotativo, i colori possono avere anche quello connotativo.


Quando il nome di un colore è la componente di un’espressione fraseologica esso gioca un
ruolo importante nel suo significato. Neda Pintarić nel suo lavoro Pragmatična značenja crne
boje i njezinih nijansa u poljskome i hrvatskome jeziku conclude che i colori aggiungono alle
espressioni fraseologiche connotazioni positive o negative e così marcano ancora di più il loro

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significato e lo intensificano (cfr. Pintarić 2007: 181). Anita Hrnjak nel suo articolo Neke
pragmatičke osobitosti supostavnih frazema koji se odnose na čovjeka indica che le
espressioni fraseologiche possono avere connotazioni positive e negative. Ce ne sono anche
alcune che possono essere considerate ambivalenti perché la connotazione che hanno dipende
dall’empatia del locutore (cfr. Hrnjak 2007: 105).

Lo stesso colore nei diversi contesti può avere diverse connotazioni. Questo tipo di
significato si chiama significato emotivo. Oltre a questo tipo, Pintarić menziona anche il
significato sensitivo come espressione del nostro organismo e che di solito si dimostra sul
viso, non si esprime coscientemente e si nasconde difficilmente (cfr. Pintarić 2007: 181).
Alcuni esempi delle espressioni fraseologiche con il significato sensitivo in italiano sono:
diventare verde, essere rosso come un peperone, diventare bianco per la paura ecc. Inoltre,
nello stesso articolo indica che esiste la differenza tra la simbologia dei colori nella cultura e il
loro significato simbolico nelle espressioni fraseologiche e anche quello fisico. Per esempio, il
vino bianco in realtà non è di colore bianco, il suo colore assomiglia più al giallo e qualche
volta è quasi trasparente (cfr. Stolac 1994: 262). Anche in croato troviamo la stessa situazione
con lo stesso esempio. Oltre a questo esempio, in croato per il vino rosso si usa l’espressione
crno vino (vino nero) che in realtà non è nero, bensì rosso scuro.

Ogni colore può essere più o meno chiaro o scuro. Ciò dipende dalla quantità di luce
che esso contiene. Anche se di solito la luce porta una connotazione positiva, in alcuni casi
una più grande quantità di luce in un colore vuol dire che esso è sbiadito e questo è negativo.
D’altra parte la mancanza di luce rende il colore più scuro, e ciò è negativo. Pintarić a
comprova di questo indica la differenza tra la pelle scura che caratterizza il contadino o un
altro operaio abbronzato e quella che caratterizza la pelle abbronzata di un turista. Nel primo
caso la mancanza di luce ha una connotazione negativa, mentre nel secondo caso ha una
connotazione positiva. In contrasto sono anche la connotazione positiva che ha il colore
bianco della pelle bianca come caratteristica di aristocrazia e il pallore in senso negativo
quando si tratta di un segno di malattia o di morte (cfr. Pintarić 2007: 181).

3.2. I colori analizzati

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Lo spettro di tutti i colori è immenso e ci sono diverse classificazioni di essi. Le
descrizioni dei colori e dei loro significati in questa tesi sono state tratte da due vocabolari dei
simboli, quello degli autori Chevalier e Gheerbrant (Rječnik simbola: mitovi, snovi, običaji,
geste, oblici, likovi, boje, brojevi, 2007), di Colin (Rječnik simbola, mitova i legendi, 2004), e
dal Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli del 2008 (abbrev. Zing.).
Riportiamo le spiegazioni del significato degli aggettivi designanti i colori che appaiono nelle
espressioni fraseologiche studiate in questo lavoro. Si tratta dei colori: azzurro, giallo, verde,
rosso, bianco e nero.

Azzurro e blu

Azzurro e blu sono i nomi di due colori diversi, ma si può dire che sono diverse
tonalità dello stesso colore. Il primo significato di queste parole, secondo Zingarelli, è:

azzurro

1 Che ha un colore variabile tra il celeste e il turchino (Zing. 235)

blu

1 Che ha un colore azzurro cupo, in varie sfumature (Zing. 295).

La parola azzurro deriva dal persiano läzwärd (cfr. Zing. 235) e la parola blu dal francese
bleu (cfr. Zing. 295). Anche nella lingua croata esistono due parole, plavo e modro: la prima
si riferisce al colore azzurro e la seconda al blu. Spesso nella lingua parlata si trascura la
differenza tra queste due tonalità. Nella fraseologia essa è di particolare importanza in quanto
i due aggettivi non sono interscambiabili nello stesso contesto. Azzurro è il colore legato
all’acqua, al cielo, al paradiso, all’eternità e associa alla vita spirituale, anima, purezza.
Questo colore quasi sempre ha la connotazione positiva, suscita la sensazione di piacere,
cortesia, armonia e altre sensazioni pure. È anche il colore dell’amore (cfr. Colin 2004: 342). I
colori azzurro e bianco sono i colori legati alla Madonna e così si riferiscono ai valori che non

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sono di questo mondo, ma celestiali e immateriali. Quando si tratta del linguaggio del popolo,
il quale è terrestre, l’azzurro diventa un colore con connotazioni negative, indica la paura
metafisica (cfr. Chevalier/Gheerbrant 2007: 554-555).

In Italia l’azzurro si considera il colore nazionale. Si usa per indicare le


rappresentative nazionali di tutti gli sport (gli azzurri/Azzurri). Questa scelta deriva dallo
stendardo dei Savoia (cfr. http://www.nazionaleitalianacalcio.it/Divisa/magliaazzurra.htm).

Giallo

Secondo Zingarelli si tratta del colore fra l’aranciato e il verde. La parola giallo deriva
dall’antico francese jalne dal latino gălbinus 'verdiccio, verde pallido' (cfr. 2008: 947).

Il giallo nella tradizione europea è considerato o il simbolo della verità e autenticità o


il simbolo del tradimento. Perciò esso è il colore della vittoria, del trionfo, dell’allegria, della
fortuna, della lealtà, della sincerità, del rispetto, ma è anche il segno dell’inganno, del
tradimento o dell’ipocrisia. Questo colore è legato all’oro che è di valore materialista e così si
riferisce anche all’avarizia e avidità (cfr. Colin 2004: 521). D’altra parte il colore giallo dorato
è una caratteristica divina ed è legato a re e imperatori. È il simbolo dell’eternità ed è il colore
dei simboli del cristianesimo come la croce dorata e il calice dorato (cfr.
Chevalier/Gheerbrant 2007: 917).

Verde

Nello Zingarelli il colore verde è spiegato:

1 Che ha un colore che sta tra il giallo e il blu, tipico dell'erba vegetante: foglie
verdi; un prato verde (Zing. 2008: 2496).

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Il verde è il colore legato alla natura. Siccome in primavera tutta la natura si sveglia,
questo colore ci circonda e così porta la sensazione di freschezza e tranquillità. Ci rilassa e fa
l’effetto di sicurezza. È il simbolo della speranza, gioventù e innovazione (cfr. Colin 2004:
471-472; Chevalier/Gheerbrant 2007: 862-865). Esiste l’idea degli esseri extraterrestri verdi
del sangue verde. Questo ci porta alla conclusione che il verde è anche il colore della
straordinarietà e confusione (cfr. Chevalier/Gheerbrant 2007: 865).

Rosso

Il primo significato del colore rosso è:

1 Che è del colore del sangue vivo, della porpora, del rubino e sim.: abito, vino
rosso; bandiera, camicia rossa (Zing. 1967).

Il rosso è il colore della vita, fuoco e sangue. È legato agli impulsi, desideri e passioni
alle quali l’uomo resiste difficilmente (cfr. Colin 2004: 90). Questo colore è anche l’emblema
del potere perché è il colore degli imperatori, generali, aristocrazia. È il colore della bellezza,
gioventù e salute. D’altra parte può riferirsi alla sofferenza (cfr. Chevalier/Gheerbrant 2007:
91-92).

Bianco

Lo Zingarelli spiega il significato dell’aggettivo bianco:

1 Detto di sensazione visiva dovuta a una particolare miscela di luci


monocromatiche (Zing. 277).

Il bianco è il colore della purezza, innocenza e perfezione. Simboleggia la sincerità,


luce, giustizia, virtù, pace e la verità. Tutto di colore bianco è considerato bello, puro, santo o

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magico, come per esempio, la Luna, neve, rose bianche, gigli ecc. Questo colore viene spesso
associato con la perla, l'argento, gli angeli e i santi (cfr. Colin 2004: 37). D’altra parte può
avere anche la connotazione negativa quando si riferisce alla morte e ai fantasmi (cfr.
Chevalier/Gheerbrant 2007: 45-47).

Nero

La spiegazione del colore nero nello Zingarelli è:

Detto di corpo la cui superficie assorbe completamente ogni radiazione


qualunque sia la lunghezza d’onda, lo stato di polarizzazione o l’angolo di
incidenza (Zing. 1462).

Il nero è il colore di connotazioni maggiormente negative. È il simbolo della morte,


lutto, tristezza, male e malinconia. Si mette spesso in relazione con i pensieri cupi, angoscia e
intenzioni crudeli (cfr. Colin 2004: 90). Nell’edizione croata del vocabolario di Chevalier e
Gheerbrant si possono trovare alcuni esempi dei modi di dire in croato in cui si riconosce
l’uso del colore nero come il colore del pessimismo, tristezza, sfortuna, sofferenza e del male
e dell’incoscienza in generale: progone nas crne misli, predajemo se crnim mislima, zaviti
(se) u crno, imati crne namjere, crna duša, crni roman (cfr. Chevalier/Gheerbrant 2007: 89).

4. Espressioni fraseologiche italiane con i nomi dei colori come componenti


e i loro equivalenti croati

Seguono le tabelle con le espressioni fraseologiche italiane con i nomi dei colori come
componenti e i loro equivalenti croati. Sono divise in gruppi per ogni singolo colore e uno con
le espressioni che contengono una combinazione di due colori diversi. È già stato spiegato il
valore dei colori in generale per il mondo, la loro importanza nell’esprimere i sentimenti e
nelle descrizioni della realtà extralinguistica. Perciò nel corpus sono incluse anche le

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espressioni che contengono la parola colore e sono messe in un gruppo separato. Nelle tabelle
si trovano anche le espressioni semplici che sono sempre il nome di un colore che si usa nel
senso figurato, per esempio, il giallo indica un genere letterario. Le espressioni italiane sono
tratte dai dizionari di Lapucci (1990), Pittàno (2008), Quartu (2001) e Turrini (2005), ma
anche dal dizionario dei modi di dire online di Quartu (2010,
http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/) e dal sito internet Via Giulia
(http://www.viagiulia.pl/wp-content/uploads/2012/02/colori-espressioni-idiomatiche.pdf).
Nella ricerca degli equivalenti croati ci siamo serviti del dizionario fraseologico croato di
Menac, Fink Arsovski e Venturin (2003), quello di Matešić (1982), il dizionario fraseologico
croato-italiano di Menac e Vučetić (1995) e dal dizionario online sul sito internet Hrvatski
jezični portal (http://hjp.novi-liber.hr/). Si offre la spiegazione del significato di ogni
espressione fraseologica italiana e a volte anche il suo uso. Quando più espressioni hanno il
significato identico la loro spiegazione è scritta sotto l’ultima di esse. Alcune espressioni
hanno più di una variante di cui sono tutte indicate nella tabella. A volte la variante di
un’espressione fraseologica non contiene il nome di un colore e in questo caso essa è scritta in
corsivo. Le varianti senza il nome di un colore non sono messe in grassetto come le
espressioni che saranno analizzate. Si è cercato di trovare un equivalente croato per ognuna di
esse e nei casi in cui non si è riuscito a trovarlo, si offre una parafrasi in croato. Come le
espressioni fraseologiche italiane, anche quelle croate sono messe in grassetto, ma quando si
tratta di una parafrasi dell’espressione italiana, non si usa il grassetto. Sono spiegati anche i
significati delle espressioni croate per poter dopo procedere all’analisi contrastiva delle
espressioni italiane paragonate a quelle croate.

AZZURRO

• avere il sangue blu imati plavu krv


• essere di sangue blu biti plave krvi
- essere nobile - biti plemićkog, aristokratskog
roda

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• colletto blu plavi ovratnik
- lavoratore che svolge il lavoro manuale - fizički radnik
• [essere/diventare] azzurro come il mare [biti/ postati] plav kao more
• gli azzurri „azzurri“
- calciatori facenti parte della squadra di - članovi talijanske nogometne
calcio nazionale azzurro reprezentacije

• squadra azzurra - talijanska nogometna


- squadra di calcio nazionale italiana reprezentacija

• prendersi una fifa blu na smrt se uplašiti


- spaventarsi a morte - jako se uplašiti
- spaventarsi tanto
• principe azzurro princ iz bajke, začarani princ,
- nelle favole, principe nobile e buono che princ na bijelome konju
sposa o salva la protagonista - muškarac o kakvom djevojke
- lo sposo ideale maštaju, muškarac iz mašte

GIALLO
• [essere/diventare] giallo come lo zafferano [biti/postati] žut kao šafran
• [essere/diventare] giallo come lo zolfo
- d’un giallo acceso [biti/ postati] žut kao sumpor
- izrazito žute boje
• [essere/diventare] giallo come un limone [biti/postati] žut (požutjeti) kao
- giallo intenso limun
- chi dimostra poca salute, con toni - vrlo žut
verdognoli - iscrpljen, bolestan
• bandiera gialla žuta (karantenska) zastava
- segnale della presenza di malattie - znak da je brod u karanteni
infettive a bordo delle navi zbog zarazne bolesti
• diventare giallo di paura požutjeti od straha
- spaventarsi moltissimo - jako se uplašiti
• febbre gialla žuta groznica
- teška tropska želučana bolest

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- infezione virale trasmessa da zanzare
• giallo krimić
- romanzo, dramma o film di argomento - roman ili film kriminalističkog
poliziesco sadržaja

- caso complesso e di difficile soluzione nepoznanica, misterij

• pagine gialle žute stranice


- elenco telefonico per categorie - poslovni imenik
commerciali
• pericolo giallo žuta opasnost
- un tempo, quello rappresentato dalla - Kinezi kao opasnost za Zapad
potenza soverchiante della Cina e del (prema nekim političkim
Giappone predodžbama)
• razza gialla žuta rasa
- mongolide - mongoloidna rasa

ROSSO
• a luci rosse pod crvenim svjetlima
- pornografico - pornografski, koji se odnosi na
pornografiju

• andare in rosso ući u minus


- avere un’esposizione di denaro che supera - u bankovnom poslovanju
l’ammontare della propria disponibilità podizanjem novca svjesno
bancaria proizvesti manjak
• avere gli occhi rossi imati crvene oči nakon
- aver pianto plakanja
• avere il fiocco rosso roditi se za zlatnom žlicom u
- essere nato con un fiocchetto in testa ustima
- si dice di chi pretende di avere attenzioni roditi se u košuljici
e riguardi speciali - biti predodređen za sreću u
životu

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• bandiera rossa crvena zastava
- bandiera dei comunisti - komunistička zastava
• camicie rosse crvene košulje/crvenokošuljaši
- garibaldini - pristaše Garibaldija
- pristaše komunizma
• [essere/diventare] rosso come un peperone [biti/postati] crven
- molto arrossato, riferito al colore del (pocrvenjeti) kao paprika
volto di chi arrossisce per timidezza o - crven u licu od ljutnje, jako
vergogna ljut, bijesan
- congestionato, riferito al colorito del viso
e in particolare del naso.
- usato anche per il colore del corpo dopo
una lunga esposizione al sole, al calore, a
vapori caldi o altro

[biti/postati] crven (pocrvenjeti)


• [essere/diventare] rosso come la brace
kao žeravica

[biti/postati] crven
• [essere/diventare] rosso come un
(pocrvenjeti) kao rajčica
pomodoro
- jako pocrvenjeti
- di colore rosso acceso

[biti/postati] crven (pocrvenjeti)


• [essere/diventare] rosso come un tacchino
kao puran
- la frase si usa più nel senso di arrossire
per la rabbia, il furore, al quale son
soggetti i tacchini

biti crven, pocrvenjeti


• [essere/diventare] rosso
- pocrvenjeti od srama, ljutnje i
- arrossire per vergogna, rabbia o sim.
sl.

biti crven kao purpur


• [essere/diventare] rosso come la porpora

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• [essere/diventare] rosso come un papavero [biti/postati] crven
- molto arrossato, riferito al colore del (pocrvenjeti) kao mak
volto di chi arrossisce per timidezza o - vrlo crven, jako/ vrlo
vergogna pocrvenjeti (od stida, od
nelagodnosti)

• [essere/diventare] rosso come un tramonto [biti/postati] crven (pocrvenjeti)


kao zalazak sunca

• [essere/diventare] rosso come un gambero [biti/postati] crven


- molto arrossato, riferito al colore del (pocrvenjeti) kao rak
volto di chi arrossisce per timidezza o - vrlo crven u licu, pocrvenio od
vergogna, di chi è agitato, di chi si è sunca, ljutnje, srama i sl.
sottoposto a sforzi prolungati e simili
- usato anche per il colore del corpo intero
dopo una lunga esposizione al sole, al
calore, a vapori caldi o altro

• [essere/diventare] rosso come il fuoco [biti/postati] crven

- molto arrossato, riferito al colore del (pocrvenjeti) kao vatra

volto a chi arrossisce per timidezza e - izrazito crven

vergogna
- di colore rosso vivo, acceso, brillante,
come quello del fuoco; usato spesso per
sottolineare la bellezza delle labbra di una
donna i delle guance di un bambino
- congestionato oppure arrossato dalla
febbre, riferito al colorito del viso
- il colore del corpo intero, con riferimento
al rossore provocato da un’eccessiva
esposizione al sole oppure da affezioni
cutanee dovute a malattie quali eczemi,
morbillo, orticaria e via dicendo

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• [essere/diventare] rosso come un rubino [biti/postati] crven
- di colore rosso intenso, cupo, sanguigno, (pocrvenjeti) kao rubin
simile a quello del rubino
- usato in particolare per esaltare la
bellezza delle labbra di una donna oppure
il colore di un vino

• [essere/diventare] rosso come una fragola [biti/postati] crven


- di colore rosso acceso, brillante come (pocrvenjeti) kao jagoda
quello delle fragole
- usato anche per sottolineare la bellezza
delle labbra di una donna
• essere in rosso biti na nuli
- avere il conto corrente in passivo e - nemati novaca na računu
generalmente non avere soldi, non avere
più denaro sul proprio conto corrente

• essere la primula rossa ne moći komu stati na rep


- una persona a cui si dà la caccia ma che è - ne moći doskočiti kome,
imprendibile, che lascia sempre sparire le prekinuti njegove nepodopštine
sue tracce e mette in difficoltà polizia e
agenti segreti, in senso scherzoso di chi
non si riesce a trovare mai
• fare il viso rosso pocrvenjeti u licu
- arrossire
• filo rosso crvena nit
- collegamento ideale che unisce fenomeni, - glavna misao, ona koja se
fatti, personaggi e sim. provlači kroz sve
• rosso (in banca) bankarski dug
- il debito bancario
• veder rosso come i tori razbješnjeti se kao bikovi kada
- adirarsi andare in collera, farsi prendere vide nešto crveno

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da un’ira cieca e furibonda così come la
tradizione vuole che succeda ai tori
quando vedono qualcosa di colore rosso
• vedere rosso razbješnjeti se
- provare un’ira violenta, infuriarsi

VERDE
• (dare) la luce verde (dati) zeleno svjetlo
• dare disco verde - (dati) odobrenje, suglasnost
- dare libero corso, dare via libera, non
frapporre ostacoli
• [essere/diventare] color verde speranza neodređena boja nečega željenog
- colore indefinito d’una cosa che si spera
di avere
• [essere/diventare] verde come la bile zelen kao žuč

• [essere/diventare] verde come un aglio [biti/postati] zelen (pozlenjeti)


• farsi verde come un aglio kao češnjak
- detto in genere del volto di un ammalato
oppure di una persona anziana
- anche di chi è livido per il freddo, con
riferimento al colore verde acceso della
pianta d’aglio
- pallido, livido riferito al viso di chi
cambia colorito per rabbia, paura o
simili, o di chi si sforza di non
manifestare l’ira, l’invidia o altro

• [essere/diventare] verde come un [biti/postati] zelen (pozelenjeti)

ramarro kao zelembać

- anche di chi ha poca salute, avere un


colorito verdastro

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• [essere/diventare] verde di bile [biti/postati] zelen (pozelenjeti)
• [essere/diventare]verde dalla bile od bijesa, ljutnje, zavisti
• diventare verde - jako se razbješnjeti, razljutiti
- pieno di rabbia impotente, d’invidia, di
livore e così via, tanto da impallidire in
volto assumendo quasi il colore verde
della bile
• avere il pollice verde imati uspjeha u uzgajanju biljaka
- coltivare piante e fiori con ottimi
risultati
• caricarsi di legna verde prenapregnuti se, previše se mučiti
- affaticarsi più del dovuto
• carta verde zelena karta
- assicurazione di macchine circolanti - međunarodna karta osiguranja
all’estero motornih vozila
- Green Card – il permesso di residenza e - trajna radna i boravišna dozvola
lavoro permanente negli Stati Uniti za Sjedinjene Američke Države
• essere verde biti zelen
- giovane, giovanile - mlad, neiskusan, neodrastao

• anni verdi - godine mladosti, neiskustva

- mlada, neiskusna dob


• verde età
• essere, trovarsi, ridursi al verde nemati ni prebijene pare
- essere in bolletta - nemati novaca, biti siromašan
- in assoluta miseria, senza un soldo in
tasca, completamente senza soldi
• far vedere i sorci verdi uzeti / uzimati koga na zub,
- fare di tutto per mettere qualcuno in imati koga na zubu
grave difficoltà - biti kivan na koga, okomiti se na
koga, progoniti koga

zagorčavati komu život

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- otežati, upropastiti komu život,
učiniti komu život tegbnim,
napakostiti komu

• masticare verde škrgutati zubima


- provare invidia e livore - razdirati se od zlobe ili zavisti
- prijetiti komu u bijesu
• nel verde degli anni u cvijetu mladosti
- nell’età giovanile, durante - u doba mladosti
l’adolescenza, inteso soprattutto come
freschezza vitale
• numero verde besplatni info telefon
- servizio telefonico d’informazione
gratuita
• ridere verde kiselo se smijati
- mascherare col riso invidia e rancore - mrzovoljno, nerado
• vestirsi di verde indugio povlačiti koga za nos
- rimandare continuamente - zavaravati, varati, obmanjivati
- si dice anche di color verde aspettami koga, odugovlačiti
• zona verde zeleni pojas
- insieme di parchi, giardini e simili in - gradska zona koja se odlikuje
una città zelenilom, sve zelene površine u
nekom gradu

BIANCO
• [essere/diventare] bianco come la neve [biti/postati] bijel (pobijeljeti)
kao snijeg
• [essere/diventare] bianco come il latte [biti/postati] bijel (pobijeljeti)
- essere di un candore immacolato kao mlijeko
- vrlo bijel
• [essere/diventare] bianco come un giglio [biti/postati] bijel (pobijeljeti) kao
- anche moralmente, essere candido e ljiljan
puro - moralno čist

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• [essere/diventare] bianco come un morto [biti/postati] blijed (problijedjeti)
kao mrtvac

• [essere/diventare] bianco come uno [biti/postati] blijed (problijedjeti)


straccio kao krpa
• [essere/diventare] bianco come un cencio
bianco/ lavato

• [essere/diventare] bianco come un [biti/postati] blijed (problijedjeti)

lenzuolo kao plahta

- bianchissimo, nel senso di molto


pallido - vrlo blijed

- usato in genere in relazione a uno


spavento, una malattia e simili

• andare in bianco ostati kratkih rukava


- non riuscire in un'impresa, fallire uno - biti zakinut, biti prevaren u
scopo, non ottenere quanto si era svojim očekivanjima
preventivato
- usato quando ciò che si desidera sembra
a portata di mano e si rivela invece
inaspettatamente imprendibile
- riferito in particolare al campo sessuale
• arma bianca hladno oružje
- non da fuoco - oružje bez upotrebe eksplozivnih
punjenja

• combattere all’arma bianca boriti se hladnim oružjem


- battersi con armi da taglio o da punta
(pugnale, spada, baionetta)
• bandiera bianca bijela zastava
- segno di resa - znak predaje

• alzare bandiera bianca podići bijelu zastavu

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- arrendersi, rinunciare, desistere da - predati se
un’impresa
• calor bianco vrlo visoka temperatura
- temperatura altissima
• colletto bianco bijeli ovratnik
- impiegato che svolge mansioni meno - osoba koja obavlja poslove za
fisiche koje je potrebno više obrazovanje i
stručna kvalifikacija
• credersi il figlio dell’oca bianca smatrati se posebnim i vrijednim
• credersi il figlio della gallina bianca prava na sve
- credersi speciale e ritenere di avere tutti
i diritti
• dare, avere carta bianca dati komu odriješene ruke
- piena libertà d'azione, pieni poteri, - dati komu sva ovlaštenja
piena facoltà di agire
• di punto in bianco s neba pa u rebra, kao grom iz
- all'improvviso vedra neba, kao iz vedra neba
[strijela], kao munja iz vedra
neba, kao strijela iz vedra neba
- iznenada, odjednom
• diventar bianco per la paura problijedjeti od straha
- pallidissimo - jako se uplašiti
• essere da segnare col carbone bianco za anale, za pamćenje,
- essere da segnare sul calendario upisati zlatnim slovima
- si dice di un avvenimento eccezionale, - veličanstven događaj, važan
degno di essere ricordato događaj
• essere il figlio della mosca bianca roditi se sa zlatnom žlicom u
- si riferisce a chi vanta un’ascendenza ustima
illustre con grandi privilegi

• essere una mosca bianca biti bijela vrana


• essere raro come un merlo bianco cvijet u pustinji
- essere un fiore nel deserto - tko se ističe posebnim, rijetkim

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- cosa o persona di rare qualità osobinama

• far venire i capelli bianchi a qualcuno zadati/zadavati brigu, bol, strah


- dare gravi preoccupazioni e dolori komu
- spaventare - nanijeti bol, zabrinuti
- uplašiti koga
• fare i capelli bianchi in un lavoro posvetiti mnogo godina nekom
- dedicarvi molti anni poslu
• foglio in bianco bianco dokument
- documento già firmato che dovrà essere - unaprijed potpisan nepopunjeni
riempito secondo l'accordo intervenuto dokument
tra le parti

• firmare (una cambiale) in bianco potpisati bianco


- prendere un impegno senza conoscerne - potpisati prazan papir, načelno
le condizioni, assumersi un impegno, prihvatiti obvezu, čiji se opseg
sottoscrivere una decisione senza sapere kasnije utvrđuje
esattamente cosa succederà - ukazati kome unaprijed
povjerenje
• cambiale, assegno in bianco
- privi dell'indicazione dell'importo bianco-mjenica
- nepopunjena mjenica
• in bianco „in bianco”, na bijelo
- privo di sughi e droghe, con riferimento - način pripreme jela, kuhanje, na
a vivande lessate e poco condite lešo
• libro bianco bijela (plava, siva) knjiga
- raccolta di documenti divulgati da un - knjiga u kojoj kakva država
governo, da un partito e sim. objavi dokumente o kakvom
važnom događaju s namjerom da
opravda svoj postupak
• mangiare in bianco jesti laku hranu koja ne sadrži
- mangiare cibi facilmente digeribili e mnogo masnoća i lako se probavlja
soprattutto con poco condimento,
evitando salse, intingoli, fritture e simili

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• matrimonio bianco bijeli brak
- non consumato - nekonzumirani brak
• notte bianca besana noć
- insonne

• passare una notte bianca ne sklopiti oka


- trascorrere l’intera notte senza riuscire a - provesti besanu noć
dormire, per l’insonnia o senza andare a
letto per ragioni di lavoro
• settimana bianca tjedan proveden na zimovanju,
- quella trascorsa d'inverno in una località skijanju
di montagna dedicandosi alle attività
sciistiche
• sport bianco zimski, snježni sport
- invernale, nevoso
bijeli sport
- tenis

NERO
• [essere/diventare] nero come il buio [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao
- nero, buoi, oscuro, detto in genere di un mrak
luogo tenebroso

• [essere/diventare] nero come il di dentro [biti/postati] crn (pocrnjeti)


di un infedele kao unutrašnjost nevjernika
- nero, molto buoi, oscuro, come l’anima
di un infedele che non è rischiarata
dalla luce della fede

• [essere/diventare] nero come la fame [biti/postati] crn (pocrnjeti)

- nero, buio, tenebroso kao pohlepa

- anche di pessimo umore

31
• [essere/diventare] nero come un [biti/postati] crn (pocrnjeti)
calabrone kao stršljen
- di malumore, di pessimo umore, dal
colore della livrea di quest’insetto e dal
suo carattere aggressivo

• [essere/diventare] nero come un [biti/postati] crn (pocrnjeti)


carbonaio kao ugljenar
- nero, ma soprattutto molto sporco,
proprio come può esserlo un carbonaio
che sta continuamente a contatto con il
carbone
• [essere/diventare] nero come il carbone [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao
- nerissimo, appunto come il carbone, ugljen
riferito spesso al colore degli occhi,
all’abbronzatura di una persona e simili

• [essere/diventare] nero come un [biti/postati] crn (pocrnjeti)

cioccolatino kao čokoladica

- nero di pelle, ma soprattutto molto


abbronzato, del colore della cioccolata

• [essere/diventare] nero come un corvo


- nerissimo, e di solito anche lucente, [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao

come il piumaggio del corvo che riflessi gavran

bluastri
- usato spesso per il colore degli occhi e
soprattutto dei capelli di una persona

[biti/postati] crn (pocrnjeti) kao


• [essere/diventare] nero come un
bravar
magnano
- sporco, impolverato, nero di sporcizia,
di polvere scura, come si suppone sia un

32
magnano, ossia un fabbro

• [essere/diventare] nero come un paiolo [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao


- nero, ma soprattutto molto sporco kotao
- usato raramente in senso figurato per
una persona di umore cupo

• [essere/diventare] nero come uno [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao


spazzacamino dimnjačar
- nero, di pelle ma soprattutto di
sporcizia, come s’immagina che sia uno
spazzacamino che si suppone sempre
coperto di fuliggine
- si dice anche per una persona di cattivo
umore, dall’espressione cupa e
aggrondata
- più raramente di chi ha una forte
abbronzatura

• [essere/diventare] nero come l’anima di [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao

Giuda Judina duša

- moralmente, avere la coscienza


macchiata da gravi colpe; essere buio,
scuro

• [essere/diventare] nero come la notte [biti/postati] crn (pocrnjeti)

- nerissimo, buoi, oscuro, riferito anche al kao noć

colore degli occhi o dei capelli di una


persona, ma soprattutto a un luogo
privo di qualsiasi illuminazione

• [essere/diventare] nero come la pece [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao

- essere nerissimo katran

33
- vrlo crn

• camicie nere crne košulje


- fascisti - fašisti
• cronaca nera crna kronika
- nei quotidiani, che tratta di gravi - novinska rubrika koja bilježi
incidenti o fatti di sangue nesretne i tragične događaje
• fare il mercato nero (la borsa nera) baviti se crnim tržištem (crna
- esercitare un commercio illecito o burza), trgovati na crno
clandestino, particolarmente in tempi di - trgovati ilegalno, švercati
guerra e di carestia

• fare un lavoro nero raditi na crno


- prestare la propria opera fuori della - raditi neprijavljen i izbjegavati
normativa prevista per i rapporti di porez i dozvolu za rad
lavoro
- in particolare senza iscrizione sui libri
contabili per evitare il pagamento dei
contributi previdenziali, la tassazione o
incompatibilità di funzioni
• fare nero qualcuno pretući/ premlatiti na mrtvo ime
- prendere a botte, riempire di lividi - jako pretući/ premlatiti
• giorni neri crni dani
• periodo nero crno razdoblje
- caratterizzato da sventure, eventi - mračni, teški, neugodni dani/
negativi e simili razdoblje

• bestia nera strah i trepet


- è una persona che si odia, di cui si ha - velik strah (užas)
paura, che spaventa, che turba, la cui - onaj (ono) što zadaje strah
vista sconvolge, un tipaccio
- essere lo spauracchio, l’ossessione di
qualcuno
• libro nero crna lista

34
- elenco di persone sospette, pericolose o - lista nepoželjnih ljudi ili stvari
nemiche
• magia nera crna magija
- che ha relazione con il demonio - dozivanje zlih sila
• oro nero crno zlato
- petrolio - nafta
• pagare in nero platiti na crno
- pagare un lavoro o altro senza la - platiti bez izdanog računa kako
documentazione prevista (fattura, ecc.) bi se izbjeglo plaćanje poreza
per evitare la tassazione
• pecora nera crna ovca
- detto di chi in una famiglia, in un - osoba koja se svojim
gruppo si distingue per il ponašanjem ili stavovima razlikuje
comportamento contrario alle regole, od ostalih u okruženju, iznimka u
chi si distingue dagli altri per le sue negativnom smislu
cattive qualità
• romanzo nero crni roman
• umorismo nero - roman užasa, tajnovitosti i kobi
- caratterizzato dal macabro, dal mistero, crni humor
dalla violenza - humor koji tragično pretvara u
komično
• scatola nera crna kutija
- registratore di volo - uređaj koji snima rad zrakoplova
i razgovore posade i omogućuje
rekonstrukciju događaja

35
• umore nero crno raspoloženje, crnjak
- pessimistico, triste - loše, negativno raspoloženje

• vedere tutto nero gledati (vidjeti) <sve> crno (u


- essere pessimisti, prevedere sempre il crnom svjetlu)
peggio, avere della vita una visione - vijdeti samo loše u onome o
cupa čemu se govori, što se predviđa i sl.
- essere in un momento difficile e
pertanto aspettarsi solo avvenimenti
funesti

COMBINAZIONE
• essere bianco e rosso biti rumen, crven kao jabuka
- di colorito sano, di aspetto florido, - izgledati dobro, zdravo
quindi ben nutrito e in buona salute
- detto particolarmente di bambini
• dare a intendere bianco per nero zamazati oči
• far vedere nero per bianco dati komu rog za svijeću
• far parere bianco il nero - prevariti, obmanuti koga
- trarre in inganno qualcuno, volutamente
o meno, facendogli capire o credere una
cosa per l’altra, dare a intendere una
cosa per un'altra
• mettere nero su bianco staviti crno na bijelo
- mettere per iscritto - napismeno, sasvim jasno
- si usa generalmente riferendosi a (razumljivo)
contratti, accordi o simili, per evitare
malintesi e garantire due parti magari un
po’ diffidenti
• non distinguere il nero dal bianco ne razlikovati crno od bijeloga
- non distinguere pane dai sassi - ne razumjeti ništa
- non capire nulla - ne vidjeti najočitije razlike

36
- vederci male, avere la vista corta
- non capire le cose, non saper distinguere
le differenze più evidenti per mancanza
d’intuito o d’intelligenza
- essere sempre distratti o svagati oppure
essere molto ignoranti, o inesperti, o
ingenui
• prendere bianco per nero zbrajati, miješati kruške i jabuke
- cadere in un errore marchiano pobrkati lončiće
- capire una cosa per un’altra, - pomiješati stvari, činjenice, krivo
sbagliandosi grossolanamente prosuditi

Il lessema COLORE
• di colore koji ne pripada bijeloj rasi
- non appartenente alla razza bianca
• cambiare colore promijeniti/mijenjati boju
- cambiare l’opinione - problijedjeti/blijedjeti ili
pocrvenjeti/crvenjeti,
postati/postajati blijed ili crven u
licu od straha, stida i sl.
- promijeniti/mijenjati političko
uvjerenje, stranku itd.
• dipingere qc a vivaci colori pričati slikovito i živopisno
- descrivere, narrare in modo vivace e
interessante
• diventare di mille colori otkriti vlastitu uznemirenost i
• farsi di tutti i colori osjećaje mijenjajući boju u licu
• diventare di tutti i colori
- dimostrare in modo palese il proprio
turbamento, le proprie emozioni

37
• esser color baffo di tinca šućmurast
• esser color can che fugge - koji je neodređene boje
• esser color pancia d’angelo
• esser color pancia di monaca
• esser color singhiozzo di lumaca
• esser color singhiozzo di tartaruga
• esser color pulce in amore
• esser color salto di pulce
- colore incerto, sbiadito, vago
imprecisato, indefinito
• farne di tutti i colori učiniti nepodopštinu
- combinare un guaio
• dirne di tutti i colori iskaliti se, istresti se na koga
- sfogarsi verbalmente in modo violento - ljutitim tonom usmjeriti na koga
svoju srdžbu i slično
• non sapere di che colore sia una cosa ne poznavati dobro nešto
- non conoscere esattamente una cosa
• riprendere il colore vratiti boju u lice
- stare meglio, riprendere vigore - oporaviti se, ozdraviti
• sotto il colore di pod izlikom, pod izgovorom
- col pretesto di

4.1. Analisi contrastiva delle espressioni fraseologiche italiane e i loro


equivalenti croati

Nel seguente capitolo si offre la comparazione delle strutture e dei significati delle
espressioni fraseologiche prese in esame. La classificazione è stata creata secondo il modello
sul quale si analizzano le espressioni fraseologiche nell’articolo Supostavna raščlamba
frazema (2008) di Marija Turk e Maja Opašić. Le liguiste hanno stabilito quattro tipi di
corrispondenza tra le espressioni fraseologiche nelle diverse lingue: quelle che corrispondono

38
completamente, quelle che corrispondono parzialmente, quelle che corrispondono in alcune
delle quattro lingue analizzate, e in altre no, e quelle che non corrispondono. La loro analisi
abbraccia le espressioni fraseologiche del croato, dell’inglese, dell’italiano e del tedesco.
Questa tesi offre la comparazione tra le espressioni fraseologiche italiane con i nomi di alcuni
colori come componenti e le corrispondenti forme in croato. Sono divise in tre gruppi:
corrispondenza completa, corrispondenza parziale e non corrispondenza delle espressioni
fraseologiche.

4.1.1. La corrispondenza completa delle espressioni fraseologiche

Seguono le espressioni fraseologiche che, convertendosi in croato, non subiscono


cambiamenti né a livello sintattico né a quello semantico. Nella traduzione possono essere
tradotte letteralmente, parola per parola. A questo gruppo appartengono anche le espressioni
fraseologiche in cui c’è solo una differenza irrilevante a livello sintattico e morfosintattico
(per esempio, articoli, ordine delle parole, preposizioni).

Esempi:

(dare) la luce verde – (dati) zeleno svjetlo

[essere/diventare] azzurro come il mare – [biti/postati] plav (poplavjeti) kao more

[essere/diventare] bianco come il latte – [biti/postati] bijel (pobijeljeti) kao mlijeko


[essere/diventare] bianco come la neve – [biti/postati] bijel (pobijeljeti) kao snijeg
[essere/diventare] giallo come un limone – [biti/postati] žut (požutjeti) kao limun
[essere/diventare] nero come il buio – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao mrak
[essere/diventare] nero come il carbone – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao ugljen
[essere/diventare] nero come la notte – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao noć
[essere/diventare] nero come la pece – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao katran
[essere/diventare] nero come un corvo – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao gavran
[essere/diventare] rosso – [biti/postati] crven (pocrvenjeti)
[essere/diventare] rosso come il fuoco – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao vatra
[essere/diventare] rosso come un gambero – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao
rak

39
[essere/diventare] rosso come un papavero – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao
mak
[essere/diventare] rosso come un peperone – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao
paprika
[essere/diventare] rosso come un pomodoro –[biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao
rajčica
alzare bandiera bianca – podići bijelu zastavu
avere il sangue blu – imati plavu krv
bandiera bianca – bijela zastava
bandiera gialla – žuta zastava
bandiera rossa – crvena zastava
cambiare colore – mijenjati boju
camicie nere – crne košulje
camicie rosse – crvene košulje
carta verde – zelena karta
colletto bianco – bijeli ovratnik
colletto blu – plavi ovratnik
cronaca nera – crna kronika
diventare giallo di paura – požutjeti od straha
diventare verde – postati zelen
essere di sangue blu – biti plave krvi
essere verde (giovane) – biti zelen (mlad)
febbre gialla – žuta groznica
filo rosso – crvena nit
giorni neri – crni dani
in bianco – in bianco, na bijelo
libro bianco – bijela knjiga
magia nera – crna magija
matrimonio bianco – bijeli brak
mettere nero su bianco – staviti crno na bijelo
non distinguere il nero dal bianco – ne razlikovati crno od bijeloga
oro nero – crno zlato
pagare in nero – platiti na crno
pagare in nero – platiti na crno

40
pagine gialle – žute stranice
pecora nera – crna ovca
pericolo giallo – žuta opasnost
periodo nero – crno razdoblje
razza gialla – žuta rasa
riprendere il colore – vratiti boju (u lice)
romanzo nero – crni roman
scatola nera – crna kutija
umore nero – crno raspoloženje
umorismo nero – crni humor
vedere tutto nero – vidjeti sve crno

Tutti questi esempi hanno la stessa struttura e lo stesso significato in ambedue le


lingue, eccetto l’espressione cambiare colore – mijenjati boju che, oltre al significato di
cambiare l’opinione, in croato accoglie anche il significato di arrossire o impallidire per paura
o vergogna. Si potrebbe individuare anche l’espressione riprendere colore che in croato,
piuttosto di essere usata indipendentemente, è preferibilmente accompagnata dalla
spiegazione che si tratta di riprendere colorito.

Alcune espressioni fraseologiche italiane entrano nella lingua croata senza alcuna
trasformazione e così nel croato si usa la loro forma originale sia nello scritto sia nel parlato.
Tra le espressioni fraseologiche studiate in questa tesi è presente qualche esempio di questo
fenomeno. Si tratta dell’espressione gli azzurri (a volte scritta con la maiuscola gli Azzurri)
riferita alla squadra di calcio nazionale italiana, o di un altro sport, che si usa nella stessa
forma anche in croato. L’unica differenza è la pronuncia che di solito dai parlanti croati è
adattata alla pronuncia croata (adzẉri). Altro caso è l’espressione in bianco che si usa in
espressioni di campo bancario: foglio in bianco, firmare (una cambiale) in bianco, assegno in
bianco e simili. In croato si usa solo la parola bianco, per esempio, bianco kredit, bianco-
mjenica, potpisati bianco. Esiste la variante croata di quest’espressione, blanko, però è usata
raramente. Oltre al campo bancario, si usa anche in espressioni di campo culinario per il modo
di preparazione dei cibi, soprattutto in Dalmazia e Istria (per esempio, bakalar in bianco).

41
Ci sono anche delle espressioni fraseologiche italiane, soprattutto quelle comparative,
senza un equivalente croato nel senso che un’espressione del genere non è stata trovata
registrata nelle fonti studiate. Queste espressioni possono essere tradotte letteralmente in
croato senza cambiarne o perderne il significato. In croato esse hanno la stessa struttura delle
espressioni fraseologiche comparative croate e dovrebbero essere completamente
comprensibili per i parlanti croati. Gli esempi di questo tipo possono essere inclusi in questo
gruppo.

Esempi:

[essere/diventare] bianco come un giglio – [biti/postati] bijel (pobijeljeti) kao ljiljan

[essere/diventare] giallo come lo zafferano – [biti/postati] žut (požutjeti) kao šafran

[essere/diventare] giallo come lo zolfo – [biti/postati] žut (požutjeti) kao sumpor

[essere/diventare] nero come il dentro di un infedele – [biti/postati] crn (pocrnjeti)


kao unutrašnjost nevjernika

[essere/diventare] nero come l’anima di Giuda – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao


Judina duša

[essere/diventare] nero come la fame – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao pohlepa

[essere/diventare] nero come un calabrone – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao


stršljen

[essere/diventare] nero come un carbonaio – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao


ugljenar

[essere/diventare] nero come un cioccolatino – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao


čokoladica

[essere/diventare] nero come un magnano – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao bravar

[essere/diventare] nero come un paiolo – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao kotao

[essere/diventare] nero come uno spazzacamino – [biti/postati] crn (pocrnjeti) kao


dimnjačar

[essere/diventare] rosso come il rubino – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao rubin

42
[essere/diventare] rosso come la brace – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao
žeravica

[essere/diventare] rosso come la porpora – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao


purpur

[essere/diventare] rosso come un tacchino – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao


puran

[essere/diventare] rosso come un tramonto – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao


zalazak sunca

[essere/diventare] rosso come una fragola – [biti/postati] crven (pocrvenjeti) kao


jagoda

[essere/diventare] verde come la bile – [biti/postati] zelen (pozelenjeti) kao žuč

[essere/diventare] verde come un aglio – [biti/postati] zelen (pozelenjeti) kao


češnjak

[essere/diventare] verde come un ramarro – [biti/postati] zelen (pozelenjeti) kao


zelembać

Vale a dire che anche in croato esistono delle espressioni fraseologiche comparative
con i nomi di colore che letteralmente tradotte in italiano sarebbero comprensibili per i
parlanti italiani, come per esempio: biti bijel kao kreda/ kreč/ bjelokost – essere bianco come
un gesso/ la calce/ l’avorio (Fink Arsovski 2002: 45).

4.1.2. La corrispondenza parziale delle espressioni fraseologiche

Le espressioni fraseologiche che seguono hanno il significato identico in ambedue le


lingue, ma si differenziano in un solo o qualche elemento. Questa differenza può essere una
parola che non porta il significato dell’espressione, come nell’esempio principe azzurro –
princ na bijelom konju. Ci sono dei casi in cui l’elemento che è diverso tra le varianti in
queste due lingue sono le parole che appartengono allo stesso campo semantico, per esempio,
zona verde – zeleni pojas.

43
Esempi:

[essere/diventare] bianco come un morto – [biti/postati] blijed (problijedjeti) kao


mrtvac

[essere/diventare] bianco come uno cencio bianco/ lavato – [biti/postati] blijed


(problijedjeti) kao krpa

[essere/diventare] bianco come uno straccio – [biti/postati] blijed (problijedjeti) kao


krpa

[essere/diventare] verde – [biti/postati] zelen (pozelenjeti) od bijesa, ljutnje, zavisti

[essere/diventare] verde di bile – [biti/postati] zelen (pozelenjeti) od bijesa, ljutnje,


zavisti

[essere/diventare] verde dalla bile – [biti/postati] zelen (pozelenjeti) od bijesa,


ljutnje, zavisti

anni verdi – godine mladosti, neiskustva

arma bianca – hladno oružje

cambiale, assegno in bianco – bianco-mjenica

combattere all’arma bianca – boriti se hladnim oružjem

dare carta bianca – dati komu odriješene ruke

diventar bianco per la paura – postati blijed od straha

essere bianco e rosso – biti rumen, crven kao jabuka

fare il mercato nero – baviti se crnim tržištem (crna burza), trgovati na crno

fare un lavoro nero – raditi na crno

farsi verde come un aglio – biti zelen kao češnjak

firmare (una cambiale) in bianco – potpisati bianco

foglio in bianco – bianco dokument

44
libro nero – crna lista

mosca bianca – bijela vrana

notte bianca – besana noć

principe azzurro – princ na bijelom konju, princ iz bajke, začarani princ

ridere verde – kiselo se smijati

verde età – mlada, neiskusna dob

zona verde – zeleni pojas

È interessante il fatto che nelle espressioni fraseologiche italiane che si riferiscono a


una persona pallida viene usata la costruzione diventare bianco o essere bianco, anche se
nella lingua italiana esistono i termini pallido e impallidire. A differenza dell’italiano, il
croato usa i termini blijed (pallido) e problijedjeti (impallidire). Un’altra cosa interessante è
che in ambedue le lingue il colore rosso si associa al colorito sano, solo che in croato al posto
di parola rosso più spesso si usa la parola rumen che si riferisce al colore dei toni rossi e rosa.

4.1.3. Non corrispondenza delle espressioni fraseologiche

Siccome le espressioni fraseologiche esprimono le esperienze del popolo dal quale


provengono, ce ne sono alcune completamente diverse di struttura e lessico, però con
significato uguale. Anche quando diversi popoli hanno esperienze comuni, possono
esprimerle in modi diversi (cfr. Turk/Opašić 2008: 25). Queste espressioni fraseologiche
italiane si differenziano dai loro equivalenti croati sia a livello strutturale sia a quello
lessicale. Di questo gruppo fanno parte sia le espressioni fraseologiche italiane che non hanno
un equivalente fraseologico croato e sono spesso parafrasate (A), sia quelle i cui equivalenti
croati sono completamente diversi (B).

Esempi:

A) senza un equivalente fraseologico croato

a luci rosse – odnosi se na što pornografsko

45
avere gli occhi rossi – imati crvene oči nakon plakanja

avere il pollice verde – imati uspjeha u uzgajanju biljaka

calor bianco – vrlo visoka temperatura

caricarsi di legna verde – prenapregnuti se, previše se mučiti

di colore – osoba koja ne pripada bijeloj rasi

dipingere a vivaci colori – pričati slikovito i živopisno

esser color baffo di tinca – šućmurast

esser color can che fugge – šućmurast

esser color pancia d’angelo – šućmurast

esser color pancia di monaca – šućmurast

esser color pulce in amore – šućmurast

esser color salto di pulce – šućmurast

esser color singhiozzo di lumaca – šućmurast

esser color singhiozzo di tartaruga – šućmurast

fare i capelli bianchi in un lavoro – posvetiti mnogo godina nekom poslu

fare il viso rosso – pocrvenjeti u licu

mangiare in bianco – jesti laku hranu koja ne sadrži mnogo masnoća i lako se
probavlja

notte bianca – besana noć

rosso (in banca) – bankarski dug

settimana bianca – tjedan proveden na zimovanju, skijanju

sport bianco – zimski, snježni sport

squadra azzura – talijanska nogometna reprezentacija

46
vedere rosso – razbješnjeti se

vedere rosso come i tori – razbješnjeti se kao bikovi kada vide nešto crveno

B) con equivalenti fraseologici croati completamente diversi

andare in bianco – ostati kratkih rukava


andare in rosso – ući u minus
avere il fiocco rosso – roditi se sa zlatnom žlicom u ustima
bestia nera – strah i trepet
dare a intendere bianco per nero – zamazati oči, dati komu rog za svijeću
dare, avere carta bianca – dati komu odriješene ruke
di punto in bianco – s neba pa u rebra, kao grom iz vedra neba, kao iz vedra neba
[strijela], kao munja iz vedra neba, kao strijela iz vedra neba
dirne di tutti i colori – iskaliti se, istresti se na koga
essere da segnare col carbone bianco – za anale, za pamćenje, upisati zlatnim
slovima
essere il figlio della mosca bianca – roditi se sa zlatnom žlicom u ustima
essere in rosso – biti na nuli
essere la primula rossa – ne moći komu stati na rep
essere, trovarsi, ridursi al verde – nemati ni prebijene pare, biti švorc
essere una mosca bianca – biti bijela vrana
far parere bianco il nero – zamazati oči, dati komu rog za svijeću
far venire i capelli bianchi a qualcuno – zadati/ zadavati brigu, bol, strah komu
far vedere i sorci verdi – uzeti koga na zub, imati koga na zubu, zagorčavati komu
život
far vedere nero per bianco – zamazati oči, dati komu rog za svijeću
fare nero qualcuno – pretući/ premlatiti na mrtvo ime
giallo – krimić
masticare verde – škrgutati zubima
nel verde degli anni – u cvijetu mladosti
passare una notte bianca – ne sklopiti oka
prendere bianco per nero – pomiješati kruške i jabuke, pobrkati lončiće
prendersi una fifa blu – na smrt se uplašiti

47
vestirsi di verde indugio – povlačiti koga za nos

Tra questi esempi è interessante l’espressione il giallo che si usa solo in italiano e si
riferisce ad un romanzo, dramma o film di argomento poliziesco. Il termine è entrato nella
lingua italiana grazie al colore della copertina dei romanzi polizieschi pubblicati da Arnoldo
Mondadori (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Letteratura_gialla). In croato questo colore si usa
solo per indicare la stampa scandalistica, la stampa gialla, come si usa anche in italiano.
L’espressione sport bianco in italiano si usa per gli sport invernali, mentre tradotta in croato,
bijeli sport, essa indica il tennis. Quindi, anche se in croato esiste un’espressione identica, a
livello semantico quest’espressione non ha il suo equivalente croato e perciò deve essere
parafrasata. L’espressione a luci rosse pure non ha il suo equivalente croato, ma in croato
esiste l’espressione crveni fenjer che letteralmente tradotta significa la lampada rossa, ma si
riferisce alla casa di tolleranza. Anche se il suo significato non corrisponde completamente a
quello dell’espressione italiana, i significati di queste due espressioni sono vicini.

4.2. Analisi a livello morfosintattico

L’analisi delle espressioni fraseologiche a livello morfosintattico comprende la


divisione in gruppi delle espressioni fraseologiche riguardo alla parte del discorso al quale
appartiene la parola semanticamente dominante, cioè a quella che porta il significato
dell’espressione. Questa classificazione è stata creata seguendo quelle proposte da Marija
Turk nell’articolo Prilog proučavanju čakavske frazeologije (cfr. Turk 1997: 314-316) e da
Svetlana Filaković nell’articolo Frazeologija u djelima Ivane Brlić Mažuranić (cfr. Filaković
2008: 37-64).

4.2.1. Le espressioni fraseologiche verbali

Le espressioni fraseologiche verbali sono costituite da un verbo legato ad altri


elementi come sostantivi, avverbi o aggettivi, come negli esempi sotto indicati. Siccome il
verbo è la parte del discorso variabile, queste espressioni sopportano le modifiche del verbo a
livello grammaticale, altri elementi sono invariabili.

Esempi:

48
alzare bandiera bianca

andare in bianco

andare in rosso

avere gli occhi rossi

avere il fiocco rosso

avere il pollice verde

avere il sangue blu

cambiare colore

caricarsi di legna verde

combattere all’arma bianca

credersi il figlio dell’oca bianca

credersi il figlio della gallina bianca

dare a intendere bianco per nero

dare disco verde

dare la luce verde

dare, avere carta bianca

dipingere qualcosa a vivaci colori

dirne di tutti i colori

diventar bianco per la paura

diventare di mille colori

diventare di tutti i colori

diventare giallo di paura

diventare rosso

49
diventare verde

essere bianco e rosso

esser color baffo di tinca

esser color can che fugge

esser color pancia d’angelo

esser color pancia di monaca

esser color pulce in amore

esser color salto di pulce

esser color singhiozzo di lumaca

esser color singhiozzo di tartaruga

essere da segnare col carbone bianco

essere di sangue blu

essere/diventare color verde speranza

essere il figlio della mosca bianca

essere in rosso

essere la primula rossa

essere una mosca bianca

essere/diventare verde di bile

essere/diventare verde dalla bile

essere verde

essere, trovarsi, ridursi al verde

far parere bianco il nero

far vedere i sorci verdi

50
far vedere nero per bianco

far venire i capelli bianchi a qualcuno

fare i capelli bianchi in un lavoro

fare il mercato nero

fare il viso rosso

fare nero qualcuno

fare un lavoro nero

farne di tutti i colori

farsi di tutti i colori

firmare in bianco

mangiare in bianco

masticare verde

mettere nero su bianco

non distinguere il nero dal bianco

non sapere di che colore sia una cosa

pagare in nero

passare una notte bianca

prendere bianco per nero

prendersi una fifa blu

ridere verde

riprendere il colore

vedere rosso

vedere tutto nero

51
vestirsi di verde indugio

4.2.2. Le espressioni fraseologiche aggettivali

Le espressioni fraseologiche aggettivali sono quelle in cui un aggettivo determina in


modo più particolareggiato il sostantivo al quale viene associato, ma possono essere
rappresentate da più aggettivi con il significato metaforico. Visto che gli esempi analizzati
contengono tutti il nome di un colore, in questo tipo di espressioni fraseologiche l’aggettivo è
sempre un colore posposto al nome. Le espressioni fraseologiche aggettivali sopportano le
modifiche a livello grammaticale dei loro elementi variabili, tranne i casi che in realtà sono
unici, come per esempio febbre gialla. Quest’espressione si riferisce a un fenomeno
determinato che non esiste in plurale, a differenza dall’espressione colletto bianco che può
essere usata per determinare più persone dello stesso settore (colletti bianchi).

Esempi:

anima nera

anni verdi

arma bianca

bandiera bianca

bandiera gialla

bandiera rossa

bestia nera

calor bianco

camicie nere

camicie rosse

carta verde

colletto bianco

52
colletto blu

cronaca nera

febbre gialla

filo rosso

giorni neri

periodo nero

libro bianco

libro nero

luce verde

magia nera

matrimonio bianco

mosca bianca

notte bianca

numero verde

oro nero

pagine gialle

pecora nera

pericolo giallo

principe azzurro

razza gialla

romanzo nero

scatola nera

settimana bianca

53
sport bianco

squadra azzurra

umore nero

umorismo nero

verde età

zona verde

A differenza di tutti gli esempi citati, nei quali l’aggettivo designante il colore è
posposto al nome, abbiamo registrato le espressioni a luci rosse e di colore, che hanno pure la
funzione del determinante del nome, ad esempio, un film a luci rosse, un ragazzo di colore.

4.2.3. Le espressioni fraseologiche comparative

Le espressioni fraseologiche comparative sono quelle di struttura: A + come + B. Questa


struttura è identica a quella delle comparazioni. La differenza tra le espressioni fraseologiche
comparative e le comparazioni è a livello semantico. Le comparazioni paragonano una cosa
meno nota a una nota, mentre le espressioni fraseologiche comparative di solito hanno la
funzione di intensificare il significato della componente di base (cfr. Turk 1997: 315).
Significano una grande quantità, un livello alto di qualcosa, un giudizio positivo o negativo su
qualcosa (cfr. Matešić 1978: 213), come nell’esempio nero come il buio che vuol dire
nerissimo. Possono esprimere anche una specificazione o modifica di uno stato o un’azione
(cfr. Matešić 1978: 213), per esempio, farsi verde come un aglio che si riferisce a una persona
malata o anziana. Questo tipo delle espressioni fraseologiche in alcune classificazioni è
compreso nel gruppo delle espressioni fraseologiche aggettivali (cfr. Filaković 2008: 41;
Profaca 2005: 634), mentre in altre esse sono un gruppo separato (cfr. Turk 1997: 315).
Anche queste espressioni possono subire delle modifiche, ma solo a livello grammaticale, per
esempio bianco come la neve – bianchi come la neve.

Esempi:

[essere/diventare] azzurro come il mare

54
[essere/diventare] bianco come il latte

[essere/diventare] bianco come la neve

[essere/diventare] bianco come un cencio bianco

[essere/diventare] bianco come un giglio

[essere/diventare] bianco come un lenzuolo

[essere/diventare] bianco come un morto

[essere/diventare] bianco come uno straccio

[essere/diventare] giallo come lo zafferano

[essere/diventare] giallo come lo zolfo

[essere/diventare] giallo come un limone

[essere/diventare] nero come il buio

[essere/diventare] nero come il carbone

[essere/diventare] nero come il di dentro di un infedele

[essere/diventare] nero come l’anima di Giuda

[essere/diventare] nero come la fame

[essere/diventare] nero come la notte

[essere/diventare] nero come la pece

[essere/diventare] nero come un calabrone

[essere/diventare] nero come un carbonaio

[essere/diventare] nero come un cioccolatino

[essere/diventare] nero come un corvo

[essere/diventare] nero come un magnano

[essere/diventare] nero come un paiolo

55
[essere/diventare] nero come uno spazzacamino

[essere/diventare] rosso come il fuoco

[essere/diventare] rosso come la brace

[essere/diventare] rosso come la porpora

[essere/diventare] rosso come un gambero

[essere/diventare] rosso come un papavero

[essere/diventare] rosso come un peperone

[essere/diventare] rosso come un pomodoro

[essere/diventare] rosso come un rubino

[essere/diventare] rosso come un tacchino

[essere/diventare] rosso come un tramonto

[essere/diventare] rosso come una fragola

[essere/diventare] verde come la bile

[essere/diventare] verde come un aglio

[essere/diventare] verde come un ramarro

essere raro come un merlo bianco

farsi verde come un aglio

veder rosso come i tori

4.2.4. Le espressioni fraseologiche sostantivali

Le espressioni fraseologiche sostantivali sono costituite dai legami di due sostantivi o


di un sostantivo a cui viene associato un attributo (cfr. Turk 1997: 315). In questo studio sono
stati individuati anche gli esempi di un aggettivo sostantivato di significato metaforico. Le
espressioni di questo gruppo possono subire delle modifiche a livello grammaticale.

56
Esempi:

azzurri

cambiale, assegno in bianco

foglio in bianco

giallo

4.2.5. Le espressioni fraseologiche avverbiali

Le espressioni fraseologiche avverbiali nella frase hanno la funzione di un


complemento avverbiale e di solito sono costituite da una preposizione e un sostantivo
portante del significato dell’espressione a cui possono essere aggiunti degli aggettivi o altri
sostantivi. Queste espressioni fraseologiche sono invariabili, non sopportano le modifiche.

Esempi:

di punto in bianco

in bianco

nel verde degli anni

sotto il colore di

4.3. Analisi a livello semantico

Marija Turk nel suo articolo Prilog proučavanju čakavske frazeologije (na građi iz
krčkih govora) (1997) conferma con degli esempi che, come i lessemi autonomi, anche le
espressioni fraseologiche sviluppano i rapporti semantici di polisemia, sinonimia e antonimia.
Solo che questi rapporti a livello fraseologico sono più complessi di quelli a livello lessicale
(cfr. Turk 1997: 319).

57
Seguono gli esempi di polisemia, sinonimia e antonimia tra le espressioni
fraseologiche studiate in questa tesi.

4.3.1. La polisemia fraseologica

I modi di dire con più significati diversi, i quali però corrispondono in almeno un
sema, sono gli esempi di polisemia fraseologica.

Esempi:

[essere/diventare] rosso come un gambero

- arrossire per la vergogna

- congestionato, riferito al colorito del viso e in particolare del naso

- usato anche per il colore del corpo dopo una lunga esposizione al sole, al
calore, a vapori caldi o altro

[essere/diventare] rosso come il fuoco

- molto arrossato, riferito al colore del volto a chi arrossisce per timidezza e
vergogna

- di colore rosso vivo, acceso, brillante, come quello del fuoco

- usato spesso per sottolineare la bellezza delle labbra di una donna i delle
guance di un bambino

- congestionato oppure arrossato dalla febbre, riferito al colorito del viso

- usato inoltre per il colore del corpo intero, con riferimento al rossore
provocato da un’eccessiva esposizione al sole oppure da affezioni cutanee
dovute a malattie quali eczemi, morbillo, orticaria e via dicendo

farsi verde come un aglio

- detto in genere del volto di un ammalato oppure di una persona anziana, o


anche di chi è livido per il freddo, con riferimento al colore verde acceso
della pianta d’aglio

58
- pallido, livido riferito al viso di chi cambia colorito per rabbia, paura o
simili, o di chi si sforza di non manifestare l’ira, l’invidia o altro

vedere tutto nero

- essere pessimisti, prevedere sempre il peggio, avere della vita una visione
cupa

- essere in un momento difficile e pertanto aspettarsi solo avvenimenti funesti

[essere/diventare] bianco come un giglio


- essere bianchissimo
- moralmente, essere candido e puro

[essere/diventare] nero come l’anima di Giuda

- moralmente, avere la coscienza macchiata da gravi colpe

- essere buio, scuro

[essere/diventare] nero come la fame

- nero, buio, tenebroso

- di pessimo umore

[essere/diventare] nero come un paiolo

- nero, ma soprattutto molto sporco

- usato raramente in senso figurato per una persona di umore cupo

[essere/diventare] nero come uno spazzacamino

- nero, di pelle ma soprattutto di sporcizia

- una persona di cattivo umore, dall’espressione cupa e aggrondata

- raramente chi ha una forte abbronzatura

[essere/diventare] giallo come un limone

- giallo intenso

59
- chi dimostra poca salute, con toni verdognoli

carta verde

- assicurazione di macchine circolanti all’estero

- Green Card – il permesso di residenza e lavoro permanente negli Stati Uniti

4.3.2. La sinonimia fraseologica

I diversi modi di dire con significati uguali sono esempi di sinonimia fraseologica.
Tante delle espressioni analizzate hanno i loro sinonimi, però qui saranno individuate solo
quelle di cui il sinonimo contiene anche il nome di un colore come componente.

Esempi:

avere il sangue blu/essere di sangue blu

- essere nobile

[essere/diventare] giallo come lo zafferano/giallo come lo zolfo

- d’un giallo acceso

[essere/diventare] rosso come un peperone/rosso come un gambero

- arrossire per la vergogna

- congestionato, riferito al colorito del viso e in particolare del naso

- usato anche per il colore del corpo dopo una lunga esposizione al sole, al
calore, a vapori caldi o altro

essere una mosca bianca/essere raro come merlo bianco

- cosa o persona di rare qualità

[essere/diventare] bianco come un cencio bianco/bianco come un lenzuolo/bianco


come un morto/bianco come uno straccio

- bianchissimo, nel senso di molto pallido

60
[essere/diventare] bianco come la neve/ bianco come il latte

- essere di un candore immacolato

[essere/diventare] nero come il buio/nero come la notte/nero come il dentro di un


infedele/nero come la pece

- nerissimo, buoi, oscuro

dare a intendere bianco per nero/far vedere nero per bianco/far parere bianco il
nero

- trarre in inganno qualcuno, volutamente o meno, facendogli capire o credere


una cosa per l’altra, dare a intendere una cosa per un'altra

[essere/diventare] rosso come il fuoco/rosso come un rubino/rosso come una


fragola

- usato spesso per sottolineare la bellezza delle labbra di una donna

dare la luce verde/dare disco verde/dare carta bianca

- dare libero corso, dare via libera, non frapporre ostacoli

4.3.3. L’antonimia fraseologica

Turk nel suo articolo differenzia due tipi di antonimi fraseologici. Il primo sono le
espressioni fraseologiche in cui un elemento è l’antonimo di un elemento di un’altra
espressione fraseologica, come nell’esempio:

bianco come il latte – nero come un cioccolatino

Si può menzionare che il modo di dire vedere tutto nero ha come l’antonimo il modo
di dire vedere tutto rosa che non si trova tra i modi di dire analizzati visto che ha come la
componente il nome del colore rosa che non è stato preso in esame in questa tesi. Vedere tutto
rosa significa “essere ottimista e vedere tutto in positivo” (Turrini 2005: 535).

61
Il secondo tipo degli antonimi fraseologici sono le espressioni fraseologiche diverse
con i significati opposti, come negli esempi:

colletto blu – colletto bianco

pecora nera – mosca bianca

essere bianco e rosso – essere bianco come un morto

Benché le espressioni fraseologiche libro bianco e libro nero contengano due colori
opposti, i loro significati non sono opposti, bensì si riferiscono alle cose che appartengono a
diversi campi di realtà. Il libro bianco è una raccolta di documenti importanti per un governo
o partito, mentre il libro nero raccoglie i nomi delle persone sospettose non solo per un
governo, bensì anche in una parte della società o persino per solo una persona.

62
5. Conclusione

Questa tesi si apre con una breve presentazione teorica delle espressioni fraseologiche
in generale e dei significati di sei colori scelti. La seconda parte della tesi comprende l’analisi
contrastiva delle espressioni fraseologiche italiane con i nomi dei colori come componenti e i
loro equivalenti croati, la loro analisi morfosintattica e semantica. Sono prese in esame le
espressioni fraseologiche tratte dai dizionari della lingua italiana con i nomi dei colori
azzurro, giallo, rosso, verde, bianco e nero.

Negli esempi analizzati è evidente che i nomi dei colori spesso aggiungono alle
espressioni fraseologiche connotazioni positive o negative e così intensificano il loro
significato. Nella maggior parte delle espressioni fraseologiche raccolte si può riconoscere il
significato simbolico dei colori presentato nella tesi. Così, per esempio, le espressioni
fraseologiche che con il nome del colore rosso spesso esprimono bellezza e salute o emozioni
e stati d’animo difficili da nascondere, quelle con il colore nero di solito hanno una
connotazione negativa, e quelle con il colore bianco hanno una connotazione positiva. Si può
concludere che le connotazioni di sei colori scelti nelle espressioni fraseologiche nella
maggior parte dei casi corrispondono in tutte e due lingue, l’italiano e il croato.

Nell’analisi contrastiva si è dimostrato che la maggior parte delle espressioni


fraseologiche italiane con i nomi dei colori nella loro struttura e nei loro significati
corrispondono completamente o parzialmente ai loro equivalenti croati. Sono meno numerosi
gli esempi in cui le espressioni fraseologiche italiane e i loro equivalenti croati hanno le
strutture completamente diverse. Questo ha origine nelle particolarità delle due diverse
nazioni, l’italiana e quella croata, ognuna con la propria storia, cultura, lingua, le proprie
esperienze e simili. Le espressioni fraseologiche che esprimono le esperienze diverse dei due
popoli non corrispondono. Esistono delle espressioni fraseologiche italiane senza un
equivalente croato e per avvicinare il loro significato ai parlanti croati esse possono essere
solo parafrasate. I risultati dimostrano il rapporto tra due lingue e culture in contatto, ma
anche diverse.

Nell’analisi morfosintattica si dimostrano le caratteristiche della struttura delle


espressioni fraseologiche italiane, soprattutto variabilità o non variabilità. L’analisi semantica

63
dimostra i rapporti semantici che esse possono avere, la polisemia, sinonimia e antonimia, ma
anche la loro produttività.

È importante mettere in rilievo che il corpus analizzato rappresenta un numero limitato


di unità rispetto alla quantità totale delle espressioni fraseologiche con i nomi dei colori nella
lingua italiana, per non parlare dell’ampiezza della parte del lessico italiano rappresentata da
tutte le espressioni fraseologiche. Quindi l’analisi effettuata in questa tesi non offre dei dati
concreti sulle espressioni fraseologiche italiane e croate, però i risultati ottenuti offrono
un’immagine del ruolo dei colori nelle espressioni fraseologiche italiane, di alcune
caratteristiche delle espressioni fraseologiche italiane e del loro rapporto con gli equivalenti
croati. Infine, svolgendo questo lavoro si è ottenuta la conferma che le espressioni
fraseologiche, grazie al loro legame con la realtà extralinguistica, alla loro creatività,
umorismo e altre caratteristiche, sono una categoria lessicale interessante, soprattutto
comparate con le espressioni fraseologiche di un’altra lingua.

64
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