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LA DEVIANZA

«La devianza è la condotta di chi viola le regole giuridiche, religiose, morali o sociali della comunità in
cui vive. Spesso vengono etichettati come devianti anche i comportamenti diversi da quelli accettati
dalla maggioranza. Poiché norme e modelli di condotta variano nello spazio e nel tempo, un
comportamento che in alcune culture ed epoche storiche è considerato deviante e quindi punito o
oggetto di riprovazione, in altre sarà considerato “normale” e socialmente accettato. Al concetto di
devianza è legato quello di controllo sociale: la devianza è percepita come una minaccia per la
collettività e per neutralizzarla vengono messi in atto meccanismi di prevenzione, repressione e
punizione». Da qui deduciamo quindi che la sociologia della devianza e del mutamento sociale si occupa di
analizzare e indagare i comportamenti devianti all’interno di una società e di rintracciarne delle cause. Si
tratta di una disciplina studiata anche in criminologia e nei curriculum delle lauree in giurisprudenza.
Devianza e criminalità, infatti, sono concetti per molti versi legati fra loro. Per questo si parla di sociologia
della devianza e della criminalità. Emile Durkheim, già uno dei padri della teoria sociale classica, fu un
precursore anche sull’analisi dei problemi concettuali della sociologia della devianza. Dalla funzionalità
della devianza e la relatività delle regole, alla natura della regolamentazione morale. Si devono invece a
David Matza tre contrapposizioni ricorrenti nelle concezioni sociologiche della devianza: Tra correzione e
comprensione. Ovvero da una parte studiare i fenomeni devianti al fine di volerli estirpare, dall’altra
l’interesse di capire in maniera empatica i fenomeni devianti;
Patologia versus Diversità. Nel primo caso si considera la devianza come una variante intollerabile e
intrinsecamente indesiderabile della normalità. Nella seconda concezione è una variante o un mutamento
tollerabile, considerato però negativamente;
Semplicità vs Complessità. Per la prima la devianza, in quanto scostamento dalla normalità, è un fatto ovvio.
Dal punto di vista della complessità, invece, la devianza è un fenomeno difficile da definire, dati i suoi
rapporti talvolta paradossali con la normalità cui spesso si sovrappone.
Altro contributo importante allo studio di questo fenomeno è stato quello della scuola dell’ecologia sociale
urbana, meglio nota come Scuola di Chicago di sociologia. La scuola di Chicago è stata prima scuola di
sociologia urbana negli Stati Uniti d’America con sede proprio nella più grande città dell’Illinois, fondata
ufficialmente nel 1914 da Robert Park. Tra le aree di studio di maggior interesse di Park ricordiamo tra gli
altri anche il suicidio nelle aree urbane ed in quelle rurali, il divorzio, l’influenza dell’ambiente di
appartenenza nei rapporti sociali e culturali. Ma, soprattutto, la diversa incidenza di fenomeni come appunto
la devianza sociale. Teorie sulla devianza
teorie sulla devianza. Ed eccoci ad un altro punto chiave della nostra guida sulla sociologia della devianza: il
riassunto delle principali teorie. Proveremo infatti a schematizzare in maniera semplice, ma quanto più
esaustiva possibile, quelle più importanti Paradigma eziologico. Comprende le teorie eziologiche, ovvero
rivolte allo studio dei fattori che determinano i comportamenti devianti;
Paradigma del controllo sociale. Raccoglie le ricerche che intendono descrivere i processi di formazione, di
sviluppo e di produzione dei comportamenti devianti. Siano essi di tipo sociale, economico e relazionale che
più propriamente istituzionale;
Teoria struttural-funzionalista. Sostiene che le cause della criminalità non siano da ricercarsi né in fattori di
natura antropologica, né in una patologia della struttura sociale. Questo approccio è stato introdotto dal già
citato Durkheim;
Teoria dell’etichettamento. Si propone di evidenziare come la qualità criminale di un comportamento, lungi
dall’esistere oggettivamente, sia in realtà il risultato di una costruzione sociale;
Applicazione criminologica della teoria del conflitto. Indicano come fondanti le dimensioni della coazione e
del dominio politico esercitato da alcuni soggetti su altri;
Teorie sociologiche del controllo sociale. Sostengono il carattere normale e funzionale della criminalità, la
sua dipendenza da meccanismi di socializzazione dipendenti dalla stratificazione sociale e la sua produzione
attraverso processi di definizione e stigmatizzazione che sottendono una concezione conflittuale della
società. E con questo hai tutti gli elementi di sociologia utili per comprendere la devianza.

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