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LEZIONE XIII

L’idea che ha contraddistinto Merton ha ad oggetto questo concetto di fondo secondo cui la
criminalità troverebbe un suo fattore eziologico nella ‘disuguaglianza rispetto alle accesso alle
opportunità’, ‘una diversificata modalità di accesso alle opportunità finisce per essere una
delle cause della devianza’.
Posta questa base, Merton si è anche interrogato su quali possono essere “le reazioni” a questa
disuguaglianza nell’accesso alle opportunità  e allora lui teorizza, in maniera elastica, delle
possibili risposte =
1) La prima risposta è una RISPOSTA DI CONFORMITA’ -> Nel senso che davanti ad una
disuguaglianza di accesso alle opportunità, rispettare le regole ed essere conformi(..).
Ritiene che la conformità sia una reazione possibile a queste società in cui è così forte la
sperequazione quando si ha la serenità e la tranquillità, quando la persona se lo può
permettere. Secondo Merton questa conformità diventa semplice per chi può permetterselo.
L’alternativa alla conformità, in un sistema dove forte è la sperequazione, sono 4 MODELLI DI
DEVIANZA.
Il primo schema di devianza è quello dell’INNOVAZIONE. Si definisce INNOVAZIONE quel
modello in cui la DIVERGENZA TRA METE E MEZZI SI RISOLVE NEL SENSO
DELL’ACCETTAZIONE DELLE METE ANCHE CON MEZZI ILLEGGITTIMI, CIOE’ ANCHE
VIOLANDO LA LEGGE, e in particolare la legge penale. Quindi uno schema di vita per chi
intende raggiungere il successo anche attraverso i delitti. Se vogliamo lo schema tipico dei nostri
giorni. Questo tipo di DEVIANZA DEFINITA DELL’INNOVAZIONE è un tipo di devianza
che, però, secondo l’autore , spiega soprattutto un ‘certo tipo di criminalità’, cioè la criminalità che
tende all’arricchimento, al successo inteso come l’acquisizione di beni. Questo meccanismo non
spiegherebbe un altro tipo di criminalità quali ‘LA CRIMINALITA’ D’IMPETO’, ‘LA
VIOLENZA SESSUALE’, cioè quei tipi di criminalità per cui non ha rilevanza il successo
personale.
Il secondo schema di devianza è quello del RITUALISMO. La persona, nel ritualismo ‘si
accontenta’, accetta la legalità, non vuole commettere un delitto, non partecipa all’euforia che lo
circonda tesa alla incessante evoluzione della propria appartenenza sociale. Nel ritualismo ricadono,
quindi, tutti quei comportamenti che la persona non tiene pur di non violare la legge, la
persona accetta il proprio status, non tende ad un miglioramento della propria condizione.
Perché secondo Merton è una ipotesi della devianza? Perché la persona è comunque deviante perché
di fatto non partecipa alla società, non si conforma ad essa. Un altro aspetto che possiamo cogliere è
che “si predilige la forma alla sostanza” (Io sono onesto queste cose non le faccio però poi dentro
mi sento frustrato perché vivo male se poi non posso permettermi delle cose)
La terza modalità viene definita DELLA RINUNCIA. Qui ci troviamo un po’ in un paradosso =
all’attore sociale non interessa la direzione in cui sta andando la società, ma allo stesso tempo viola
un po’ le leggi, è il rinunciatario, non partecipa alla corsa per l’elevazione sociale ma non si
conforma nemmeno dal punto di vista formale perché viola le regole. Sceglie uno SCHEMA DI
VITA ASTENSIONISTICO.
L’ultimo schema è quello della RIBELLIONE. La forma di devianza è TOTALE, l’attore vuole
travolgere le mete e per travolgerle è disposto anche a violare le regole. La ribellione è un modello
in cui il soggetto lotta per il cambiamento anche usando mezzi illegittimi. Questo è lo schema che
porta il soggetto a non accettare né le mete né i mezzi. Qui c’è un rifiuto totale, ma a differenza del
rinunciatario mira alla costruzione di un altro modello sociale.

Adesso passiamo all’idea, sorta intorno alla fine degli anni ’30 negli Stati Uniti, che prende il nome
di TEORIA DELLE ASSOCIAZIONI DIFFERENZIALI. Questa teoria è importante perché
secondo l’autore, Sutherland, il crimine e quindi la criminalità NON E’ ASSOLUTAMENTE
INNATA BENSI E’ APPRESA.
La teoria delle associazioni differenziali costituisce un momento di rottura con tutte quelle teorie
che collegavano la criminalità a qualità innata della persona.
Per Sutherland il delinquente delinque non perché è fatto così ma perché apprende uno
schema che gli viene trasferito con determinate modalità (che vedremo tra poco):
L’apprendimento dello schema della devianza, secondo questa teoria, non avverrebbe per
imitazione ma attraverso INTERRELAZIONI PERSONALI, attraverso un contatto una
frequentazione con uno schema derivante da un modello di vita che mi viene trasferito da altre
persone.
E’ importante dire che non si tratti di IMITAZIONE MA DI INTERRELAZIONE UMANA perché
è evidente che un conto dire ‘è colpa dell’imitazione dello schema (è facile dire è colpa dei media,
della tv..)’ un conto è l’apprendimento che si sviluppa attraverso una relazione con l’altro, bisogna
andare a fondo.
Associazione differenziale non vuol dire associazione dal punto di vista normativo (associazione
mafiosa etc..) MA ASSOCIAZIONE NEL SENSO DI RELAZIONE CON UN GRUPPO (con cui
entro in contatto) DIFFERENZIALE CIOE’ CHE SI COMPORTA IN MANIERA DIFFERENTE
E CIOE’ CHE DELINQUE, che viola le regole della legge. Un gruppo che è abituato a vivere o
comportarsi violando la legge. Associazione differenziale che non significa, secondo Sutherland,
violare tutte le leggi, di qualunque tipo di legge* ma significa entrare in una dimensione di un
rapporto interpersonale con un’associazione dedita ai furti, o un gruppo dei falsari etc.. La teoria di
Sutherland voleva essere una teoria totale cioè in grado di fornire una risposta a tutte le forme di
criminalità ed evitare il rischio di far si che la criminologia non fornisse mai una teoria generale sul
crimine e la criminalità.
La multifattorialità che oggi è da tutti considerata la strada definitiva nella criminologia per
Sutherland era un errore perché portava confusione.
Nell’idea di Sutherland c’era anche un altro aspetto : ‘anche facendo parte di una associazione
differenziale NON NECESSARIAMENTE SI DIVENTAVA NELL’INTEREZZA DEI
DEVIANTI’  Per esempio il grande truffatore poteva essere un grande papà. La teoria delle
associazioni differenziali era in grado di spiegare anche questo, spiegare possibilità di crimine che
però (pensiamo a Riina)
Un punto di svolta radicale riguarda il fatto che c’è un contrasto molto forte con IL POSITIVISMO
CRIMINOLOGICO, l’idea della criminalità innata è una idea completamente sbagliata rispetto a
quella delle associazioni differenziali. E’ evidente che se il crimine si apprende, anche dal punto di
vista tecnico acquisisco delle conoscenze è evidente che si riduce lo spazio per l’idea della
criminalità innata, tutto quello che è innato man mano che apprendo tanto tanto più si riducono le
radici antropologiche di questa mia scelta delinquenziale.
Da questo punto di vista c’è anche una risposta a tutti quelli che possono essere i problemi relativi
al concetto della ‘INIBIZIONE’. E’ un concetto importante perché c’è poi il passaggio all’atto.
Quando si entra in una dimensione di rapporto di persona con un gruppo di persone che delinquono
saltare il fosso sarà più semplice perché silenzierò tutti quelli che saranno i freni inibitori morali., e
di coscienza perché dall’altro lato trovo una persona che si comporta come me.
Sutherland schematizza anche come si possa acquisire lo schema, cioè gli elementi che hanno
già altri possano essere trasferiti. Ci sono una serie di elementi che rendono più semplici la
trasmissione
1. Intensa frequentazione
2. Il modo in cui si vede la persona che ci trasmette questo schema. Se è una persona che ai
nostri occhi ha una certa importanza, che nella società gode di un certo rispetto e prestigio
questo fa sì che quello schema di quella persona ci convince e siamo maggiormente propensi
ad accettare questo schema (se ci venisse proposto da uno sfigato è evidente che ci viene
qualche dubbio)
3. La durata, non solo l’intensità/il numero di ore.., della frequentazione
4. L’età della persona. Quando lo schema viene ad essere rappresentato ad una persona che si
trova ancora in formazione, un’età giovane, le probabilità che questo schema possa
attecchire risultano maggiori. [seguendo questo ragionamento potremmo dire che la
criminalità si può ridurre se la scuola funzionasse bene]

EZIOLOGIA = quali possono essere gli ulteriori fattori che possono andare ad incrementare la
criminalità sulla base di questa idea delle associazioni differenziali. Dobbiamo svolgere tre tipi di
ragionamenti =
A) UN FATTORE CRIMINO GENETICO DIPENDE DALL’INTENSITA’ BISOGNO
DELLA PERSONA  più è alto il bisogno più vi è la probabilità di entrare in contatto con
questi schemi e apprenderli
B) LE POSSIBILITA’ concrete DI UNA ALTERNATIVA/possibili alternative AL DELITTO
C) LA TEORIA DELLA DISORGANIZZAZIONE SOCIALE. Secondo Sutherland questa
idea delle associazioni differenziate prenderebbe maggiore linfa e vigore all’interno delle
strutture laddove c’è maggiore disorganizzazione sociale, quando cioè c’è contrasto
valoriale e caos
Resta un problema di fondo che ha finito per essere una delle critiche mossa a Sutherland, quella
delle ‘PREDISPOSIZIONI INDIVIDUALI’ cioè il diverso modo di reagire del singolo a
seconda delle sue predisposizioni, perché l’idea di Sutherland si basa ‘sul rapporto con
l’esterno, con gli altri’, ma non svolge una indagine sulla persona, non c’è una base né
psicologica né psicoanalitica, non c’è la dinamica dell’interiorizzazione, si trascura fortemente
il fattore della personalità e dell’indagine psicologica. Si studia l’associazione in questa teoria ma
non si studia la risposta alla risposta differenziale. Tutti gli aspetti psicologici non rilevano negli
studi di Sutherland SALVO A RILEVARLI QUALI CAUSE MEDIATE, NON COME FATTORE
GENETICO DELLA SCELTA DELINQUENZIALE, MA QUALE FATTORE CHE HA
PREDISPOSTO LA PERSONA AD ALLACCIARE UN RAPPORTO INTERPERSONALE CON
UNA ASSOCIAZIONE DIFFERENZIALE. Questa accusa rivolta alla teoria di Sutherland è forse
la parte più interessante da studiare pur essendo stata dal manuale ricondotta ad un limite della
teoria di Sutherland. Si basa di una relazione tra il disturbo emotivo e -la spinta alla frequentazione
dell’associazione differenziale. Badiamo bene, il disturbo emotivo è un qualcosa che abbiamo tutti,
ed è possibile che si verifichi purtroppo all’interno dell’ambiente familiare. Il problema psicologico
del singolo non è una causa diretta, ma è una causa mediata, ma è una causa mediata fortissima

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