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[Dott.ssa Ferrazzi]
Il movimento delle opere d’arte (dichiarate BC o meno) non è molto controllato,
nonostante le numerose leggi a proposito.
● Traffico illecito
● Riciclaggio di denaro sporco
● Organizzazioni criminali (stampo mafioso o terroristico)
● Terrorismo internazionale
● Conflitti armati
● Disastri naturali
● Protezione eredità culturale
Con così tante figure interessate al mercato d‘arte possiamo riconoscere diversi
interessi:
● Globali : si basa sull’accesso alla cultura, alla libera circolazione e alla certezza
del diritto (cornice giuridica)
● Nazionali : i beni culturali sono strettamente legati alla nostra identità culturale
(in Italia più che altro) e se venissero asportate diverse opere d’arte sarebbe
come un vero e proprio scandalo. Questa necessità porta alla protezione del
patrimonio culturale
● Particolari : essi costituiscono gli interessi dei singoli, ovvero dei proprietari,
degli artisti, degli studiosi e dei Beni Culturali stessi (se viene violata la
funzione di nascita di un bene e di conseguenza alla civiltà che l’ha creato)
Tutti questi interessi finiscono per scontrarsi inevitabilmente quando un’opera d’arte si
sposta a livello internazionale. Il traffico di opere d’arte costituisce una significativa
fonte di guadagni per organizzazioni criminali di stampo mafioso.
La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Caravaggio è una delle opere
perdute è più ricercate in tutto il mondo: rubata nel 1969 da un’associazione mafiosa,
tramite diverse testimonianze si è arrivati alle conclusione che sia stata bruciata ma
molti ne dubitano.
Caso Medici
Questo caso aiutò a collegare le attività dei tombaroli con i musei. Tutto inizia con la
vendita del Cratere di Eufronio (V secolo) nel 1972, per 1.000.000$: fino ad allora
nessuno aveva sentito parlare di quell’opera, nonostante il grande prezzo, e si inizia a
ipotizzarne il ritrovamento illecito.
In seguito furono scoperti due nomi: Gianfranco Becchina e Giacomo Medici. Essi si
"dividevano" i beni che entravano in Italia, il primo nel Sud il secondo nel Nord, per
poter falsificare la loro legalità (certificati di provenienza falsi) e poterli rivendere
tranquillamente. Con queste “tecniche” il bene inizia ad avere un valore di mercato, un
prezzo di base che porta poi al guadagno.
Con l’aiuto di Robert Hecht il loro mercato si sposta a livello internazionale e oggi
Beni che sono passati nelle mani di Becchina e Medici fanno parte dei più grandi
musei del mondo.
Le ricerche portano, nel 1995, al Porto Franco di Ginevra, ribattezzato il museo che
nessuno può vedere, visto il gran numero di opere ritrovate: 4mila opere e numerose
Polaroid.
Ancora oggi stanno circolando diverse opere trafugate da Giacomo Medici, anche se
archeologi e autorità nazionali sono in continuo movimento per tracciarli.
Si capì inoltre che il Cratere di Eufronio proveniva da una tomba a Cerveteri, poi passò
in mano a Medici, poi a Hecht il quale riuscì a venderlo al Metropolitan Museum di
New York.
Nel 1969, in Italia, nasce il TPC, il Comando dei Carabinieri per la Tutela dei Beni
Culturali: venne creata da quest’associazione un’app per il controllo (parziale) del
traffico di opere d’arte in Italia.
Le principali criticità del mercato sono l’anonimato dei compratori e il modo vago con
il quale sono descritte le opere trafugate nei certificati di circolazione (es: vaso di vetro
romano).
Negli anni Sessanta aumentano gli sciacallaggi dei siti archeologici, così come inizia
l’attività di Medici.