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COMPRENSIONE E ANALISI Gaia Stringola 3L

1. Giovanni Macchia riportò in un suo articolo il messaggio di Proust a Montesquiou, nel


quale lo avvertiva che in Italia, sebbene siano presenti migliaia di capolavori, i cittadini non
sono in grado di amarli o quanto meno conservarli, ignorando così totalmente il loro
valore. Indro Montanelli commenta questo articolo sostenendo che di fatto solo poche
migliaia di italiani sono veramente interessati all’arte, e coloro che si interessano davvero
sono gli stranieri e i turisti che ogni anno lasciano cinque o seicento miliardi per poter
ammirare insostituibili e inimitabili opere e monumenti di straordinaria bellezza. Inoltre
aggiunge che i cittadini italiani ignorano il fatto che di tutti quei miliardi spesi dai turisti
ogni anno, solo due vengono destinati dallo Stato italiano alla conservazione dei
monumenti.

2. Lo scrittore argomenta il rapporto tra gli italiani e il patrimonio culturale sostenendo che
nel 1965 quando un criminale sfregiò nella Gallerie degli Uffizi 23 tra le opere più famose, i
cittadini non sembravano essere interessati alle dettagliate cronache e ai commenti scritti
nel giornale La Nazione di Firenze. Lo stesso Montanelli inizialmente esita a dedicare
qualche articolo a proposito di questo argomento, proprio per paura di non trovare lettori
disposti a seguirlo.

3. L’autore scrivendo quella frase voleva intendere che i cittadini italiani non sembrano essere
figli del paese che è stata la culla dell’arte, piuttosto sarebbero più degni di essere figli
dell’arte gli stranieri che si interessano veramente all’enorme bellezza del patrimonio
italiano archeologico, artistico e naturale.

4. Montanelli concorda con le affermazioni di Proust, ovvero che gli italiani sono quasi
completamente disinteressati ai capolavori presenti nel paese, e critica lo stato poiché dei
cinque/seicento miliardi che entrano nel paese, grazie ai turisti che vengono ad ammirare
la grandezza delle opere presenti sul suolo italiano, vengono destinati alla restaurazione
del patrimonio artistico e monumentale solo due miliardi.

5. Rispetto alla situazione illustrata da Montanelli, non ci sono stati cambiamenti


nell’approccio degli italiani al patrimonio storico e artistico. A mio parere la maggior parte
dei cittadini italiani si disinteressa all’arte poiché ci sembra normale avere delle opere cosi
magnifiche e imponenti attorno a noi, e per questo non ci rendiamo conto che proprio
queste opere e questi monumenti fanno invidia a tutto il mondo. Infatti per i turisti è un
sogno poter visitare le bellezze italiane.
PRODUZIONE
La bellezza del nostro paese la si trova soprattutto nella conservazione di un patrimonio culturale,
artistico e monumentale che tutto il mondo ci invidia. Il sud Italia ci offre numerose testimonianze
artistiche della presenza dei greci sul suolo italiano, il periodo etrusco ci ha lasciato tombe,
sculture e pitture sepolcrali fra Toscana e Umbria, e la città di Roma con i suoi monumenti
imponenti, ci ricorda il periodo dell’egemonia romana. Senza contare dell’arte bizantina,
romanica, medievale, rinascimentale e barocca di cui siamo sommersi! Abbiamo così tanto, forse
troppa storia e bellezza di cui ci siamo abituati da esserne diventati ciechi. Troviamo più facile
vivere la storia attraverso un schermo piuttosto che guardarci intorno e bearci di tutte le opere
d’arte che ci circondano e che vorrebbero raccontarci di più. Infatti non ci soffermiamo molto
sull’importanza, sul significato e sulla testimonianza storica che stiamo ammirando, ma preferiamo
scattare una foto da poter guardare quando vogliamo. La realtà però è che, nonostante la grande
bellezza e ricchezza artistica di cui siamo possessori, tante sono le sculture e gli edifici
architettonici che sono oggetto di azioni vandaliche, scritte o murales. Dobbiamo quindi essere
consapevoli di ciò e dobbiamo creare le condizioni affinché le generazioni future abbiano la
possibilità di godere delle enormi ricchezze del nostro paese. Non a caso la tutela del patrimonio
storico e artistico fa parte dei principi fondamentali della costituzione italiana (art.9). Già negli anni
precedenti era stato compreso quanto fosse importante difendere l’eredità storica, artistica e
monumentale del nostro paese. Non basta però proteggerla e valorizzarla ma è necessario entrare
in rapporto con essa e farne esperienza, poiché è l’arte a tenerci in vita. Infatti è proprio sostando
davanti ad un monumento o un’opera artistica, che ci interroghiamo sulla frammentarietà di un
passato che non riusciamo completamente a cogliere ma che fa parte della nostra identità.
Dobbiamo quindi sfuggire alla superficialità con cui consideriamo il nostro patrimonio, e dobbiamo
salvare la bellezza

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