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Francesco DAngelo

La birra un uomo diverso


Leggi, usanze e credenze
sul consumo di birra nella
Scandinavia medievale

Thor beve dal corno di tgara-Loki

Vino vs Birra: due ideologie del bere


Vino: popoli mediterranei (Romani, Greci).
Birra: popoli settentrionali (Britanni, Galli, Germani)
Lespansione a nord dellImpero romano favor lo
scambio reciproco e la diffusione delle due bevande.
In Scandinavia il vino rimase una rarit per tutto il
medioevo:
- nel 1171/72 e nel 1220 i papi rimproverarono i vescovi
svedesi che usavano poco vino nelleucaristia;
- nel 1237 papa Gregorio IX ricord allarcivescovo di
Trondheim che nelleucaristia il vino non poteva essere
sostituito con birra o altre bevande.

Le bevande alcoliche degli antichi


Scandinavi
vn (win): vino
mjr (medu): idromele
l/lr (ealu): birra, chiamata anche mungt (leccornia)
bjrr (beor): liquore forte addolcito con miele; per alcuni,
invece, indica una birra forte. Dal XIV secolo la birra
tedesca luppolata (bior) si diffonde nel Nord, e la parola
(da cui ling. beer) viene usata per distinguerla da quella
locale, l/ealu (da cui ling. ale), priva di luppolo.

Le bevande sacre nella mitologia nordica


Le bevande fermentate (veigar) erano ritenute sacre in quanto
purificate: esse trasmettevano alluomo le energie della terra, e
venivano prodotte grazie alla potenza divina fruttificante.
Secondo lEdda poetica e lEdda in prosa, il vino - raro, prezioso e
per questo nobile - per il dio Odino sia bevanda che cibo.
L'idromele (mjr) trasmette saggezza e conoscenza, perci
prezioso e puro.
Nel poema eddico Hvaml, o Discorso di Hr, il protagonista,
Hr - l'Alto, cio Odino - afferma che eccellente la birra; il
gigante gir, che prepara la birra per gli dei, chiamato lsmir,
fabbro di birra.

Il gigante gir con la moglie Rn e le nove figlie

Scena conviviale
da una stele
dellisola di
Gotland

Snorri Sturluson, Httatal 25


(Enumerazione dei metri poetici)

Rst gefr lingr jastar,


l viri ek sv, fyrum.

Il re dona agli uomini le 'correnti del lievito',


ci ritengo sia la birra;

gn fellir brim bragna,


bjrr forn er at, horna.

la 'spuma dei corni' rompe il silenzio degli


uomini, questo l'antico bjrr;

Mls kann mildingr heilsu, il principe sa concedere il 'ristoro della


parola', cos chiamato l'idromele;
mjr heitir sv, veita.
Strgs kemr val veiga,
vn kalla ek at, galli.

nella migliore delle coppe si versa la


'distruzione della dignit', che io chiamo vino

La libagione rituale nel paganesimo nordico


Nelle grandi ricorrenze religiose annuali le libagioni
accompagnavano i sacrifici (blt), durante i quali venivano
immolati degli animali, prevalentemente cavalli, e la birra veniva
consacrata in maniera simile alla carne, cio alla prosperit e
alla pace (til rs ok friar). In questo modo gli alimenti erano
resi sacri, e il banchetto rituale rendeva la comunit partecipe di
quella sacralit, con la carne e la birra a fare da intermediari tra
mondo profano e mondo sacro. A guidare le celebrazioni era la
personalit pi importante presente al banchetto: il re, lo jarl o il
capofamiglia.

Testimonianze cristiane
Secondo Adamo di Brema (1073/1076), nel grande tempio di
Uppsala erano venerate le statue di tre di: Thor, che Adamo
definisce potentissimus e che aveva un triclinium al centro del
santuario, Wodan (Odino) e Fricco (Freyr). A loro i sacerdoti
addetti al culto offrivano i sacrifici del popolo:
Si pestis et fames imminet, Thor ydolo lybatur, si bellum,
Wodani, si nuptiae celebrandae sunt, Fricconi.
Se c' minaccia di pestilenza e carestia si offre una libagione
all'idolo di Thor, se di guerra a quello di Odino, se si devono
celebrare delle nozze a quello di Freyr.
Adamo usa il verbo libare e lespressione ritu libationis.

Adamo (Gesta, IV 26) attribuisce al nome di Odino (inn) il


significato di furor, in norreno r, che pu anche essere
inteso come furore estatico, ebbrezza. Ci contribuisce a
spiegare il significato simbolico del mito secondo cui Odino si
sarebbe nutrito esclusivamente di vino.

Snorri Sturluson, Heimskringla (c. 1230)


La Saga di Hkon il Buono, dedicata a re Hkon Haraldsson
(934-961), descrive una cerimonia sacrificale nella regione
della citt di Trondheim. Hkon, primo re cristiano di Norvegia,
tent invano di impedire i sacrifici e convertire al cristianesimo
i suoi sudditi.
Quando bisognava celebrare un blt era un antico costume che
tutti gli abitanti si riunissero portando la carne necessaria, e a
quel banchetto tutti dovevano bere la birra.

Peter Nicolai Arbo Haakon den gode


(1860)

La coppa colma di birra doveva girare attorno al fuoco, su cui


cuoceva la carne, e doveva essere consacrata, insieme al cibo,
da colui che guidava la cerimonia. Secondo Snorri venivano
fatti molteplici brindisi (full), dei quali i primi tre erano:
- a Odino (ins full) per la vittoria e il potere del re (Til
sigrs ok rkis konungi snum);
- a Njrr e a Freyr (Njarar full ok Freys full) per i buoni
raccolti e la pace (Til rs ok friar);
molti, inoltre, bevevano anche alla memoria dei defunti.

Le feste nella societ pagana


Nelle feste la comunit si riuniva, e l'atmosfera di convivialit
favoriva l'instaurarsi o il rinsaldarsi dei legami personali. Esse
avevano uno status giuridico: un atto compiuto in una festa
acquisiva notoriet per la presenza di testimoni, come nelle
assemblee pubbliche (ing) o, pi tardi, nelle chiese; alcune
leggi provinciali tutelavano i partecipanti, con pene severe per
chiunque violasse la pace durante un banchetto ( ldrhsi,
nella

casa

della

birra),

letteralmente pace della birra.

chiamata

anche

lfrier,

Per ogni festa, sia pubblica che privata, veniva appositamente


preparata della birra. La libagione aveva una preminenza
simbolica sul banchetto:
gera l (preparare la birra), sinonimo di dare una festa;
lger (preparazione di birra), sinonimo di festa.
drekka (bere) assume anche il senso di festeggiare:
drekka erfi, cio celebrare la festa funebre;
drekka jl, celebrare jl, la festa del solstizio d'inverno poi
sostituita dal Natale cristiano.

La parola l (birra) usata come sinonimo di veizla,


festa o banchetto:
barnsl o festa del bambino;
festarl o festa di fidanzamento;
samburarl o festa del vicinato;
erfil o festa dell'eredit.

Funzione politica del banchetto


Un capo doveva essere liberale sia con gli uomini del suo
seguito sia con i suoi alleati, e la sua generosit si esprimeva
sia in doni materiali sia nellofferta di abbondanti libagioni. Il
lessico del Beowulf (VII-IX sec.) offre alcuni esempi:
la reggia Heorot chiamata meduheal (sala dell'idromele),
wnrn (casa del vino), borsele (sala del beor);
il sentiero che porta alla reggia detto medustig (via
dell'idromele);
le panche sono chiamate medubenc (panca dell'idromele) e
ealubenc (panca della birra).

Nella sala dell'idromele i guerrieri erano soliti fare promesse


(beot): nell'atmosfera di esaltazione generale provocata
dall'alcol, gli uomini pronunciavano voti solenni sulla coppa
della birra (ofer ealowge), nella convinzione che la birra
conferisse peso e autorit ai giuramenti.

Gli scandinavi avevano un giuramento simile, heitstrenging (o


strengja heit, fare un voto), che veniva pronunciato durante
un brindisi particolare, il bragafull o coppa del giuramento.

Bragafull: giuramento dello jarl Sigvaldi alla festa funebre di


Harald Dentenero, re di Danimarca.

Nella lingua norrena la parola l compare in molti composti:

lrhs o casa della birra, l'abitazione che ospitava una festa;


lbekkr o panca della birra;
lml, una conversazione tenuta a un banchetto;
lsiir, le maniere da osservare durante una festa;
lteiti, il clima di allegria dovuto ad abbondanti libagioni.

Thor e Hrungnir
Nel mito del duello tra Thor e Hrungnir sono rappresentati sia
principio dellinviolabilit dellospite che lusanza di proferire
parole ardite in preda allebbrezza. Il gigante Hrungnir, dopo
una disputa con Odino, era entrato in sgarr ed era stato
invitato a bere (til drykkju). Egli prese allora le coppe usate da
Thor, in quel momento assente, e bevve fino a ubriacarsi,
quindi minacci e insult tutti gli Asi: egli avrebbe portato il
Valhalla nel paese dei giganti, avrebbe distrutto sgarr e
ucciso gli di.

Gli di, stufi delle spacconate (ofrefli) di Hrungnir,


chiamarono Thor, che arriv brandendo il martello e
domandando chi aveva permesso a un gigante di bere tra gli
Asi e chi gli aveva fornito un salvacondotto per stare nel
Valhalla. Hrungnir rispose che Odino lo aveva invitato a bere
ed egli era sotto la sua protezione, e sarebbe stato disonorevole
per Thor ucciderlo mentre era disarmato; i due allora si misero
d'accordo per affrontarsi in duello, che si concluse con la
morte del gigante.

Thor uccide Hrungnir


Illustrazione di Ludwig Pietsch
(1865)

I rischi dellubriachezza
Nell'Hvaml Odino mette in guardia dagli effetti nefasti della
birra:
v er lr bazt,
at aptr uf heimtir
hverr sit ge gumi

perch eccellente la birra,


purch mantenga
ciascun uomo il suo senno

ver vi l varastr

sii prudentissimo con la birra

Quando si ubriachi non si pi se stessi, come recita il


proverbio: l er annarr mar, la birra un uomo diverso.

Lavvento del cristianesimo (X-XI sec.)


Furono proibiti i sacrifici e il consumo di carne di cavallo, ma
si adott un atteggiamento pi tollerante nei confronti della
birra. Le grandi feste annuali pagane furono sostituite da
quelle cristiane:
notti d'inverno (vetrntr);
jl (solstizio dinverno);
festa di primavera;
festa di mezza estate.
In Norvegia re lfr Tryggvason (995-1000) introdusse le
feste di jl [Natale] e Pasqua, la birra della festa di San
Giovanni [24 giugno] e una birra autunnale alla festa di San
Michele [29 settembre].

La cristianizzazione della libagione


Le leggi provinciali norvegesi (XII-XIII sec.) elencano diverse
lgerir, o feste della birra, di chiara origine pre-cristiana,
in cui la bevanda era consacrata a Cristo e alla Vergine (til
Krist akka ok sankta Mariu) per la pace e la prosperit (til rs
ok til friar), riprendendo la formula delle libagioni pagane.
Ogni festa aveva la sua collocazione nel calendario.

Le libagioni funebri
La Chiesa intervenne anche sulle pratiche funerarie (erfi): in
Norvegia si cerc di distinguere l'erfil o festa dell'eredit
da un rito nuovo, la slul o festa dell'anima (lett. birra
dell'anima), che includeva una messa per la salvezza
dell'anima del defunto (slumessa); in entrambi i casi, le leggi
richiedevano la partecipazione di un sacerdote, che doveva poi
benedire la birra (mungt signa). Infine, nel 1274 re Magns
Hkonarson viet le libagioni funebri, affermando che per la
salvezza di un defunto erano molto pi importanti le preghiere
e le elemosine.

La secolarizzazione della birra


In epoca pagana la birra era reputata sacra, veniva preparata in
casa da ciascuna famiglia e offerta agli Asi nel corso delle
libagioni rituali. Il cristianesimo scardin questo sistema,
avviando un processo di secolarizzazione che estromise la
bevanda dalla sfera del sacro e, al posto del banchetto
tradizionale, pose al centro della festa la messa e soprattutto il
banchetto

eucaristico,

per

esclusivamente pane e vino.

il

quale

erano

necessari

Privata della sua aura sacrale, la birra fu assoggettata alle leggi


del mercato come qualunque altro bene, al punto che in
Norvegia essa cominci a soffrire la concorrenza di quella
straniera. La mentalit era ormai mutata: di fronte a un
prodotto straniero di qualit superiore, il senso primario della
produzione domestica di birra, bevanda ora profana, era
andato perduto, e si era indebolito quel sentimento che
originariamente legava gli uomini alla loro l o mungt.

Nel 400 il processo di svalutazione della birra norvegese era


ormai completato ed essa era stata infine rimpiazzata da quella
tedesca, come dimostra l'affermazione di Sigurr Jnsson,
comandante del castello regio di Akershus a Olso: nel 1442, in
seguito a una nuova disputa con i mercanti della Lega
anseatica, Sigurr dichiar che li avrebbe cacciati tutti via dal
paese anche a costo di bere acqua per il resto della sua vita.
In una societ cristiana, la birra era ormai diventata un bene di
consumo come tanti altri.

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