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Sullesempio di Davide e al servizio di santlfr:

fondamenti e simboli della monarchia norvegese nella seconda met del XII secolo.
Francesco DAngelo
Nella Norvegia della seconda met del XII secolo la figura di lfr Haraldsson inn helgi (il
santo, re dal 1015 al 1030) fu posta al centro di un revival propagandistico finalizzato a celebrare
la nuova arcidiocesi di Nidaros e, pi in generale, a rafforzare la chiesa norvegese e i princpi della
riforma gregoriana da essa sostenuti. Alliniziativa diretta, o indiretta, di Eysteinn Erlendsson
(arcivescovo di Nidaros dal 1161 al 1188) risalgono documenti diversi tra loro: tra questi unopera
agiografica, la Passio et miracula beati Olavi, ma anche una Lettera di privilegio concessa
allarcidiocesi dal re Magns Erlingsson nel giorno della sua unzione e incoronazione (1163/1164).
Proprio la figura di santlfr fa da trait dunion tra i due testi: nella Lettera di privilegio Magns
Erlingsson si dichiara vassallo del re santo, dal quale riceve il regno in feudo. Sia nella Passio che
nella Lettera ricorrono alcune citazioni di Salmi nei quali compare la figura dellunto del Signore. Il
Salterio era tradizionalmente attribuito a Davide, e lo stesso re dIsraele menzionato nella Lettera
ma, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, in questultima si evita di accostare a Magns
il titolo di christus Domini, nel medioevo tuttaltro che sconosciuto ai monarchi cristiani, mentre
nella Passio esso esplicitamente evocato per lfr, che in realt non ricevette mai lunzione.
stato ragionevolmente ipotizzato che lidea di concepire i re norvegesi come vassalli di lfr, il rex
perpetuus Norvegiae, sia stata suggerita allarcivescovo Eysteinn dalla speciale devozione dei re di
Francia per san Dionigi; su questa base verosimile immaginare che anche il battesimo di lfr
Haraldsson abbia avuto una sorte simile trasformandosi in una unzione regale vera e propria. Ci
rappresenterebbe unevidente analogia con quanto avvenuto per il battesimo del re franco
Clodoveo, a proposito del quale, dal IX secolo, si diffuse la credenza che si fosse trattato di una
unzione regale, la prima di un re franco. Al contrario, nei confronti di Magns Erlingsson la volont
dellarcivescovo Eysteinn fu di desacralizzare la persona del re, poich il rito dellunzione regale
era una novit per la monarchia norvegese e, di conseguenza, avrebbe potuto costituire un
precedente per i sovrani successivi. Attraverso lunzione, la posizione di Magns, fino a quel
momento precaria, era stata rafforzata poich egli era stato chiamato a svolgere un ufficio, quello
regale, certamente importante ma sottoposto a Dio e a santlfr, e ovviamente mediato dalla
Chiesa. Lunto del Signore, il christus Domini, era solamente lfr inn helgi, il rex perpetuus di cui
Magns si professava vassallo e cavaliere. Qualsiasi tentazione in direzione di una sacralizzazione
del re vivente, e dei suoi successori, era esclusa sul nascere dalle parole e dalle omissioni della
Lettera di privilegio.
Diversamente, Sverrir Sigurarson, luccisore in battaglia nel 1184 di Magns Erlingsson,
manifest una netta opposizione a questo modello di regalit e nel Discorso contro i vescovi, scritto
in sua difesa dopo la scomunica del 1194, egli estremizz la sua posizione rivendicando a s la
giurisdizione sulle questioni ecclesiastiche e rigettando la scomunica con le motivazioni ad essa
sottese. A differenza di Magns Erlingsson, il vassallo del rex perpetuus e il rex iustus consapevole
dei propri doveri nonch rispettoso dellautorit della chiesa, Sverrir il successore materiale e
figlio adottivo del re santo, e non il suo vassallo, colui che ha conquistato il regno con le armi e
governa per diritto ereditario e per volere divino. In conclusione, si tratta di due modelli di regalit
basati su alcuni simboli comuni (il legame con santlfr, il paragone con Davide e, quindi,
lelezione divina) ai quali, per, sono attribuiti significati differenti.

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