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Francesco DAngelo
Francesco DAngelo
lfr Haraldsson inn helgi (il Santo) certamente uno dei personaggi pi noti e studiati del medioevo scandinavo: re di Norvegia dal 1015, il
29 luglio del 1030 mor in battaglia a Stiklarstair e lanno seguente, il 3
agosto 1031, il vescovo Grmkell ne proclam la santit1. Da allora, in un
arco di tempo di circa duecento anni, la biografia di questo re si arricchita
di eventi, date e dettagli grazie a cronache latine, leggende agiografiche,
poemi scaldici e saghe. Eppure, nonostante labbondanza di fonti, esse
sono solo in minima parte contemporanee e non di rado si rivelano in
disaccordo sia tra loro sia con quelle pi tarde. La conseguenza di questa
efflorescenza testuale linsorgere di tradizioni molteplici e difformi, tra
le quali complicato, per lo storico, districarsi. Ci particolarmente vero
per il periodo (c. 1007-1015) che lfr trascorse allestero come vichingo
prima di tornare in patria e conquistare il trono: cos, ad esempio, secondo
alcuni autori egli combatt in Inghilterra come alleato di Canuto il Grande
(Kntr inn rki), mentre, secondo altri, non solo i due furono avversari ma
fu proprio l che nacque quellinimicizia che, quasi quindici anni dopo,
sarebbe costata a lfr dapprima la corona e, poi, la vita2.
Una sorte analoga tocc al battesimo del re norvegese e, pi in generale, alle modalit con le quali egli abbracci il cristianesimo. Su
questo punto le fonti possono essere divise in due gruppi: da una parte, le konungasgur (saghe dei re) sostengono che lfr fu battezzato quando era ancora bambino; dallaltra, le opere storiografiche latine,
non solo norvegesi, e la leggenda agiografica dedicata al santo, affermano che questi conobbe la nuova fede a Rouen, in Francia, in et adulta.
Le konungasgur, nello specifico la lfr saga Tryggvasonar (Saga di
lfr Tryggvason, c. 1200) di Oddr Snorrason3 e la lfr saga helga
1
Per un sintetico profilo biografico di lfr Haraldsson si veda R. Asts, lfr, St., in P.
Pulsiano (ed.), Medieval Scandinavia: an encyclopedia, Garland, New York - London 1993,
pp. 445-446.
2
Sulle diverse tradizioni riguardanti lfr e Canuto si veda F. DAngelo, Il conflitto tra
Olaf il Santo e Canuto il Grande nelle cronache e negli annali danesi dei secoli xii-xiv, in
Bullettino dellIstituto Storico Italiano per il Medioevo 117 (2015), pp. 289-316.
3
Si tratta in realt di una versione anonima della vita composta in latino da Oddr Snorrason e a noi non pervenuta.
(Saga di lfr il Santo, c. 1230) di Snorri Sturluson, collocano il battesimo al tempo del re lfr Tryggvason (995-999/1000), che avrebbe fatto
da padrino al suo omonimo ancora bambino4. In verit si tratta di una
tradizione, probabilmente di origine norvegese, che mirava ad esaltare
se non addirittura a santificare la figura di lfr Tryggvason, da Oddr
Snorrason paragonato a san Giovanni Battista:
Ok enu fimmta ri hans rkis helt lfr konungr nafna snum undir skrn ok
tk hann af eim helga brunni, lking sem Jan baptisti geri vi Drttin.
Ok sv sem hann var hans fyrirrennari, sv var ok lfr konungr Tryggvason
fyrirrennari ens helga lfs konungs5;
e nel quinto anno del suo regno re lfr tenne a battesimo il suo omonimo, e
lo elev dal fonte battesimale come fece Giovanni il Battista con il Signore. E
come Giovanni fu il Suo precursore, cos lfr Tryggvason fu il precursore del
santo re lfr6.
Laltro gruppo di fonti, quello delle cronache latine, si basa sostanzialmente su quanto affermato dal normanno Guglielmo di Jumiges nei
Gesta Normannorum ducum (c. 1060-1070):
Rex etiam Olavus super Christiana religione oblectatus, spreto idolorum cultu,
cum nonnullis suorum, ortante archiepiscopo Rodberto, ad Christi fidem est conversus, atque ab eo baptismate lotus sacroque chrismate delibutus, de precepta
gratia gaudens, ad suum regnum est regressus7.
4
Cfr. L. Lnnroth, The Baptist and the Saint: Odd Snorrasons view of the two kings Olavs,
in M. Dallapiazza et al. (eds.), International Scandinavian and medieval studies in memory of
Gerd Wolfgang Weber, Parnaso, Trieste 2000, pp. 257-264. Si veda anche G. Rthe, Fortellinger
om Olav den helliges fdsel og dp i sagalitteraturen, in I. Ekrem (ed.), Olavslegenden og
den latinske historieskrivning i 1100-tallets Norge, Museum Tusculanum Press, Kobenhavn
2000, pp. 170-185: pp. 172-179. Recentemente Egil Kraggerud ha sostenuto che la tradizione
norrena andrebbe riabilitata perch quello di Rouen non fu un battesimo bens una confirmatio,
e dunque lfr Haraldsson potrebbe davvero esser stato battezzato da bambino in Norvegia:
E. Kraggerud, Hellig-Olavs dp hos Theodoricus Monachus og i hans kilder, in Collegium
medievale 25 (2012), pp. 104-123. Cfr inoltre C. Del Zotto, Vom rex iustus zum Mrtyrer.
Das Heldenparadigma der christlichen Knige zwischen Hagiographie und Geschichte in den
mittelalterlichen Quellen ber die Bekehrung Skandinaviens, in R. Simek - J. Meurer (eds.),
Scandinavia and Christian Europe in The Middle Ages, Papers of The 12th International Saga
Conference, Bonn / Germany, 28th July-2nd August 2003, Hausdruckerei der Universitt Bonn,
Bonn 2003, pp. 115-128: p. 121.
5
Oddr Snorrason, lfs saga Tryggvasonar, in Freyinga saga; lfs saga Tryggvasonar
eptir Odd munk Snorrason (slenzk Fornrit xxv), ed. . Halldrsson, Hi slenzka fornritaflag,
Reykjavk 2006, prlgus, p. 125.
6
Traduzione mia.
7
The Gesta Normannorum Ducum of William of Jumiges, Orderic Vitalis, and Robert
of Torigni, ed. e tr. E.M.C. van Houts, 2 voll., Clarendon Press, Oxford 1992-1995: vol. 2, pp.
26-28.
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67-73.
Passio et miracula Beati Olavi, ed. F. Metcalfe, Clarendon Press, Oxford 1881, pp.
12
Ibi, p. 68. La versione in volgare traduce quasi letteralmente dal latino: a gerisk hann
allr annar mar: Gamal norsk homiliebok, cit., p. 109.
13
Rm 6, 4: Consepulti enim sumus cum illo per baptismum in mortem.
14
Passio Olavi, p. 72. Nella versione in volgare la citazione biblica stata modificata
sensibilmente, ed scomparso il riferimento al christus Domini (norr. kristr Drottins): a
samnaosk eir aller saman mote honum (Allora si radunarono tutti insieme contro di lui):
Gamal norsk homiliebok, cit., p. 111.
15
Wilhelm Berges ha citato alcuni esempi in cui ci si riferiti a un re come un christus
Domini anche se questi non era stato unto: cfr. W. Berges, Die Frstenspiegel des hohen und
spten Mittelalters, K.W. Hiersemann, Leipzig 1938, p. 317; si tratta, per, di casi risalenti
allalto medioevo (vii-viii secolo), troppo distanti cronologicamente dalla Passio Olavi
per essere rilevanti. Similmente, nella Bibbia, Ciro, il re dei Persiani, chiamato unto del
Signore (Is 45,1) pur essendo pagano, tuttavia dal x e soprattutto dallxi secolo, quando ormai
il rito dellunzione era praticato nelle monarchie europee pi importanti (Francia, Inghilterra,
Germania, Ungheria), tale appellativo fu riservato ai re consacrati.
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notizia, come detto in precedenza, riportata per la prima volta nei Gesta
Normannorum ducum, e non ci sono dubbi che Teodorico abbia trovato l
linformazione poich lo stesso canonico a scriverlo. Bench al corrente
della tradizione autoctona sui due lfr, egli afferma di preferire quanto
da lui rinvenuto altrove: Sed et ego legi in Historia Normannorum, quod
a Roberto in Normandia Rothomagensi metropolitano baptizatus fuerit16.
Teodorico fa qui uso di una proposizione avversativa (sed et ego) sia
per rimarcare limportanza della sua scoperta, sia, probabilmente, per contrapporre laffidabilit della scrittura allaleatoriet della tradizione orale:
secundum quosdam... alii contendunt... sed et ego legi...17. Per spiegare
questa divergenza di tradizioni, il canonico ricorre allesempio dellimperatore Costantino, che secondo alcuni fu battezzato a Roma da papa Silvestro i, secondo altri in Bitinia, secondo altri ancora a Costantinopoli:
Nec mirum de Olavo hoc contigisse in illa terra, ubi nullus antiquitatum
unquam scriptor fuerit18. Come la leggenda agiografica, Teodorico usa il
Salmo 2, 2 per descrivere ladunata dei norvegesi contro lfr: Throndenses [...] convenerunt in Nidrosiensem civitatem quasi vir unus adversus
Dominum et adversum christum eius19. Lepiteto non sembra dovuto in
maniera particolare alla santit del re, visto che sia Teodorico sia la Passio
Olavi lo impiegano in una sola occasione, quando egli ancora in vita e
non ha compiuto alcun miracolo. La figura di lfr unto del Signore contrasta per con la realt dei fatti, dal momento che egli non ricevette mai
lunzione regia: difatti tale rito fu introdotto in Norvegia nel 1163/1164,
allincirca negli stessi anni in cui la Passio Olavi prendeva forma.
La formula adottata dalla Passio Olavi e dalla Historia di Teodorico
per unire insieme la regalit e la santit di lfr certamente originale,
16
Ma io ho letto nella Storia dei Normanni, che [lfr] fu battezzato in Normandia
da Roberto, metropolita di Rouen: Theodoricus monachus, Historia de antiquitate regum
Norwagiensium (dora in poi HRN), in G. Storm (ed.), Monumenta historica Norvegiae,
Brgger, Kristiania (Oslo) 1880, cap. xiii, p. 22.
17
Secondo Lars B. Mortensen potrebbe essere stato proprio Teodorico a scoprire la notizia
nei Gesta di Guglielmo di Jumiges e a causarne linserimento nella Passio Olavi, alla cui
stesura potrebbe aver partecipato in qualit di stretto collaboratore dellarcivescovo Eysteinn:
L.B. Mortensen, The Anchin Manuscript of Passio Olaui (Douai 295), William of Jumiges, and
Theodoricus Monachus. New Evidence for Intellectual Relations between Norway and France
in the 12th Century, in Symbolae Osloenses 75 (2000), pp. 165-189: pp. 186-187.
18
Non sorprendente che sia accaduto ci a proposito di lfr, in quella terra [i.e. la
Norvegia] dove non c mai stato alcun cronista degli eventi passati: HRN, cap. xiii, p. 23.
Quella di indulgere a paralleli e digressioni su grandi eventi storici del passato una tecnica
narrativa utilizzata frequentemente da Teodorico, con lobiettivo di mostrare come la storia
della Norvegia, terra posta agli estremi confini della christianitas, in realt si inserisse
perfettamente nel quadro pi ampio della storia universale: cfr. S. Bagge, Teodorico Monachus
e la storiografia agostiniana nella Norvegia del xii secolo, in Santit e societ civile nel
Medioevo: esperienze storiche della santit agostiniana, a cura della Biblioteca Egidiana,
Tolentino 2005, pp. 191-197.
19
HRN, cap. xix, p. 39.
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29
Incmaro chiama Clodoveo novus Constantinus, mentre Remigio viene paragonato a
Silvestro i: Vita Remigii, p. 297. Per quanto riguarda lfr e Costantino, oltre a quanto scritto
da Teodorico monaco sappiamo che a Nidaros attorno al 1170 era vivo linteresse verso il
battesimo dellimperatore: nella decretale Vestre discretionis (c. 1169) Alessandro iii risponde
allarcivescovo Eysteinn che baptismum autem Constantini non ab Eusebio, set a beato Silvestro credimus celebratum: W. Holtzmann, Krone und Kirche in Norwegen im 12. Jahrhundert,
in Deutsches Archiv fr Geschichte des Mittelalters 2 (1938), pp. 341-400: p. 386. Inoltre,
nella cattedrale di Nidaros presente una iscrizione datata al 1161 e relativa a un altare che
Eysteinn dedic proprio a Silvestro i; infine una biografia di Silvestro i fu inclusa anche nel
Breviarium Nidarosiense, il libro liturgico dellarcidiocesi norvegese: cfr. E. Vandvik, Donatio
Constantini and early norwegian church policy, in Symbolae Osloenses 31 (1955), pp. 131137: pp. 132-134.
30
A.O. Johnsen, Om St. Victorklosteret og nordmennene, in Historisk Tidsskrift (Oslo)
33 (1943-1946), pp. 405-432. Nel xii secolo il fenomeno interess il clero di tutti i paesi
nordici, compresa lIslanda: cfr. S. Bagge, Nordic students at foreign universities until 1660, in
Scandinavian Journal of History 9 (1984), pp. 1-29: pp. 3-4. La stessa Historia de antiquitate
regum Norwagiensium mostra chiaramente linfluenza della storiografia agostiniana: S. Bagge,
Teodorico monachus e la storiografia agostiniana, cit., p. 191.
31
E. Vandvik, Lux illuxit letabunda, in Symbolae Osloenses 21 (1941), pp. 117-122.
32
. Ommundsen, A saint and his sequence: singing the Legend of St Olaf, in Viking and
medieval Scandinavia 5 (2009), pp. 151-176: pp. 158, 160-161.
33
Tra questi, i BN lat. 14363 e 14364, manoscritti miscellanei compositi (xii-xiii sec.)
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Conclusione
Nella seconda met del xii secolo lfr Haraldsson fu posto al centro
di un revival propagandistico di cui la Passio Olavi fu solo una delle
tante manifestazioni che doveva celebrare il nuovo arcivescovato di
Nidaros e, pi in generale, rafforzare la chiesa norvegese e i princip della riforma gregoriana da essa sostenuti; proprio in questo periodo, inoltre, attestato luso dellespressione Olavus rex perpetuus Norvegiae34,
e videro la luce una serie di documenti in cui il santo gioc un ruolo
fondamentale per la definizione, o ridefinizione, dei rapporti tra regnum
e sacerdotium. Uno di questi documenti la cosiddetta Lettera di Privilegio (Privilegiebrev in norvegese), concessa da re Magns Erlingsson
(1161-1184) alla chiesa di Nidaros nella persona del metropolita Eysteinn
Erlendsson35. Si tratta di un diploma, datato tra il 1163/1164 quando
Magns fu incoronato e consacrato e il 1170, in cui il re si dichiara
vicario di lfr, e cos facendo istituisce una relazione verticale, di subordinazione, nei confronti del re eterno, mentre larcivescovo di Nidaros
contenenti, rispettivamente, la Vita Silvestri e la Vita Remigii: cfr. F. Gasparri, Bibliothque et
archives de labbaye de Saint-Victor de Paris au xiie sicle, in Scriptorium 55 (2001), pp. 275283: pp. 276-277 e nota 4; L. Delisle, Inventaire des manuscrits latins de Saint-Victor conservs
la Bibliothque impriale sous les numros 14232-15175, in Bibliothque de lcole des
chartes 30 (1869), pp. 1-79: pp. 8-9. Il BN lat. 15047, infine, contiene i Gesta di Guglielmo di
Jumiges ed datato tra il xii e linizio del xiii secolo da G. Ouy, mentre per F. Gasparri potrebbe
essere del xii secolo: cfr. G. Ouy, Les manuscrits de labbaye de Saint-Victor. Catalogue tabli
sur la base du rpertoire de Claude de Grandrue (1514), Brepols, Turnhout 1999, pp. 445-446;
F. Gasparri, Bibliothque et archives, cit., pp. 277-278 e nota 5. La Vita Silvestri potrebbe aver
raggiunto i paesi nordici anche grazie alla mediazione degli ecclesiastici norvegesi; di essa esiste
una traduzione in norreno, la Silvesters saga, i cui manoscritti pi antichi, islandesi, risalgono
al primo quarto del xiii secolo: K. Wolf, The legends of the saints in Old Norse-Icelandic prose,
University of Toronto Press, Toronto - Buffalo - London 2013, p. 330.
34
Lespressione Olavus rex perpetuus Norvegiae utilizzata dallanonima Historia
Norwegie, opera norvegese di datazione incerta ma risalente probabilmente alla seconda met
del xii secolo: I. Ekrem - L.B. Mortensen (eds.), Historia Norwegie, tr. P. Fisher, Museum Tusculanum Press, Copenhagen, 2003, cap. xv, p. 86. Peraltro lidea che lfr fosse il re eterno
della Norvegia, sulla quale veglia dallalto, era espressa gi nel Gllognskvia (Poema del
mare calmo), un poema scaldico degli anni 30 dellxi secolo, e ancora in un altro poema,
Geisli (Raggio di sole), composto in occasione della creazione dellarcidiocesi di Nidaros
(1152-1153): cfr. L.B. Mortensen - E. Mundal, Erkebispesetet i Nidaros, cit., pp. 354-357.
35
Sul Privilegiebrev la produzione storiografica quasi esclusivamente in lingua
norvegese. Si veda T. Tobiassen, Tronflgelov og privilegiebrev. En studie i kongedmmets
ideologi under Magnus Erlingsson, in Historisk Tidsskrift (Oslo) 43 (1964), pp. 181-273;
G.A. Blom, St. Olaf in norwegischer Geschichte, Knigsheiliger in vielen Gestalten, in G.
Svahnstrm (ed.), St. Olaf, seine Zeit und sein Kult, Museum Gotlands fornsal, Visby 1981, pp.
27-36. Anche in questa circostanza Eysteinn sembra essersi ispirato a un modello proveniente
dalla Francia, dove Sugero, abate di Saint-Denis (1122-1151), aveva trasformato san Dionigi
nel santo patrono della monarchia capetingia: cfr. A. Bugge, Kirke og stat i Norge 1152-1164, in
Historisk Tidsskrift (Oslo), Ser. 5, 3 (1916), pp. 169-212: pp. 210-211; J. Schreiner, Lovene
om tronflgen i Norge 1163-1273, in E. Arup (ed.), Festskrift til Erik Arup den 22. november
1946, Gyldendal, Kbenhavn 1946, pp. 88-106: p. 93.
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the baptism of king lfr was like a royal unction, making him a christus
Domini. Moreover, the Norwegian hagiographers could have known the
French model directly thanks to the close relations that linked the Church
of Nidaros to the abbey of St. Victor, Paris, during the twelfth century.
KEYWORDS
Olafr, Norvegia, agiografia, Clodoveo, unzione regia
Olafr, Norway, Hagiography, Clovis, royal anointing