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Salvatore Settis
Storia Dell'architettura
Accademia di belle arti di Brera
15 pag.
Il paesaggio non è di pertinenza di un’unica disciplina ma necessita la mediazione di svariati campi: storia,
filosofia, sociologia, antropologia, estetica, architettura, storia dell’arte, …
- Distinto da territorio e ambiente ‘’Teatro della democrazia’’: non è solo da vedere ma anche da
vivere.
Oggigiorno il paes è sottoposto alla cieca incuria collettiva, causa di devastazioni e di pericoli.
Ex Campagne considerate siti unesco sottoposte a vendite all’asta= perdita del valore artistico-culturale.
Dove sorgono monumenti storici sono luoghi privilegiati della conservazione e della tutela il CENTRO
STORICO intende una varia area di territorio che l’architetto deve rispettare in quanto manifestazione
storica di una società su un territorio.
Per molto tempo le norme di tutela del patrimonio artistico erano isolate rispetto a quelle del paesaggio
ex Venezia (la Serenissima) fu la prima città che elaborò la catalogazione di opere d’arte e una tutela delle
acque (due campi separati).
ART 9 ‘’La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paes e
il patrimonio storico-artistico della Nazione’’. (Aldo Moro e Concetto Marchesi)
Patrimonio sto-art e paes sono considerati ingredienti essenziali della democrazia, di uguaglianza e di
libertà. Un privilegio della cittadinanza.
L’art 9 della costituzione ha un precedente nell’art 150 della Costituzione della Repubblica di Weimar
(1919), secondo cui i monumenti di arte e storia, così come il paesaggio, debbano godere della protezione\
tutela dello Stato, il quale deve impedirne l’esportazione.
La parola chiave della tutela tedesca è ‘’Denkmal’’ ovvero ‘’monumento’’, inteso come unità di storia, arte e
natura, fondata sull’importanza della memoria (Naturdenkmal).
Costituzione della Repubblica Spagnola (1931) art 45: le ricchezze artistiche e storiche del paese, seppure
di proprietà privata, sono parte del tesoro culturale nazionale e, quindi, sottoposte alla salvaguardia dello
Stato. Principio esteso ai luoghi di notevole bellezza naturale o di riconosciuto valore sto-art.
ATTENZIONE!
Queste tre costituzioni nascono in periodi di tumulto post-bellico, periodi in cui la consapevolezza del
proprio patrimonio culturale e paesaggistico nascono come trauma della guerra e della sconfitta.
I traumi rappresentano dei punti di riflessione, generano consapevolezza, innescano meccanismi di difesa.
Oggigiorno dobbiamo utilizzare uno sguardo lungimirante, che sappia fare tesoro del passato per proiettarsi
verso il futuro.
Problematica delle devastazioni dell’ambiente e del paesaggio, distruzioni del patrimonio artistico
provocate dalle guerre, fenomeni naturali o incuria degli uomini.
E’ sbagliato pensare che la bellezza salverà il mondo se noi non salviamo la bellezza: bisogna definirla,
difenderla, crearla, cosi come l’architetto è chiamato a fare con la natura.
Ex monito di Jaques Maritian all’UNESCO, Città del Messico 1947: necessità di un pensiero pratico, volto ai
principi del bene comune e indirizzato alla politica.
La politica svolge un ruolo fondamentale: garantire il rispetto e la convivenza delle comunità umane (teatro
della democrazia).
3 pensieri politici che considerano l’importanza della salvaguardia dell’ambiente: FORME DI PENSIERO
COMUNE PRATICO VOLTO ALL’AZIONE
- Karl Marx: la Terra deve essere tramandata e migliorata per le generazioni successive.
Carta delle nazioni unite (1945) l’uomo ha la responsabilità di proteggere e migliorare l’ambiente
per le generazioni future\ Conferenza sull’ambiente di Stoccolma (1972)\ Dichiarazione
dell’UNESCO (1997) sulle responsabilità delle generazioni presenti verso quelle future\ Carta di
Nizza (2000).
Italia, Trattato di Roma (2004) responsabilità verso le generazioni future e verso la Terra.
Si tratta di IMPERATIVI ECOLOGICI che hanno a che vedere con le responsabilità collettive e
istituzionali.
‘’il territorio dello Stato è reso unico dalla cultura specifica del Paese, va inteso come spazio
culturale, non come factum brutum’’. – Peter Haberle.
La cultura di ogni Paese deve realizzare ipotesi progettuali per il futuro Costituzionalizzazione
della tutela (centralità della responsabilità e della cittadinanza diritto alla città).
RUOLO DELL’ARCHITETTO:
In questo contesto, la libertà dell’architetto è legittimata dalla sua moralità, allo stesso tempo deve
considerare le esigenze estetiche e quelle del committente, sempre nel rispetto dell’etica e della
deontologia del proprio mestiere.
Il suo lavoro, infatti, incide sull’ambiente urbano e sulle qualità di vita modificando le dinamiche
della società civile.
La libertà dell’architetto è un problema sociale, ha a che fare con le dinamiche della politica.
L’architettura deve prediligere le preoccupazioni etiche- sociali- politiche anziché essere dominata
dal profitto del committente.
Il lavoro dell’architetto è un dovere civico, sottoposto a forti responsabilità morali rapporto tra
PAESAGGIO, CITTADINANZA E DEMOCRAZIA.
Discorso pubblico sulla città legame tra uso degli spazi e nozione di cittadinanza\ diritti civici,
uguaglianza e democrazia.
Molte costituzioni europee del Novecento mettono al centro del discorso la tutela del paesaggio e dei
tessuti urbani, in primis quella italiana.
Negli USA la contrapposizione tra città e paesaggio è netta: il paesaggio incontaminato è un elemento
identitario della nazione americana.
Roosvelt, tra il 10901 e il 1909, assoggetta alla tutela oltre 93 milioni di ettari di suolo, sei national
parks, 18 national museums, … quasi tutta la superficie del suolo americano era sottoposta ad azioni
di tutela.
Egli considerava la tutela della natura un obbligo morale verso le generazioni future, puntando più sulla
natura che sulla cultura.
Conservare= maggiori vantaggi per il maggiore numero di cittadini, quanto più a lungo possibile.
Le strutture abitative sono un dato di natura prima che di cultura in quanto ‘’tane’’ dell’homo sapiens.
Esse incidono necessariamente sul paesaggio esull’ambiente.
Le civiltà umane hanno cambiato le strutture abitative con il tempo, così come le regole di
convivenza UOMO= ANIMALE POLITICO, vive nella polis (= comunità di cittadini).
Marsh analizza i danni della natura dovuti all’intensificarsi della presenza umana sulla terra: ‘’land
occupancy’’(movimento di occupazione delle terre americano circa 1860) causa un mutamento del
rapporto tra proprietà comune e individuale.
Nello stesso periodo, in Europa erano gli anni dell’industrializzazione conseguenze: inquinamento
dell’acqua e dell’aria\ creazione di insediamenti operai malsani e delle fabbriche. Numerose
testimonianze letterarie ci mostrano il degrado sociale di quei tempi.
Reazioni: Inghilterra National Trust (1895)\ John Ruskin= paes inteso come luogo chiave delle
responsabilità dei cittadini (scontro di istanze sociali e politiche, valori di natura- bellezza- memoria).
Marsh analizza anche il paes all’epoca dell’impero romano (nostalgia per i paes incontaminati),
giungendo alla conclusione che la terra sia stata dato all’uomo come usufrutto, non per essere
consumata o devastata, ma per essere conservata per le generazioni future.
La nostalgia per i paes incontaminati ha a che vedere con la matrice religiosa idea di purezza,
propensione all’infinito ed eterno.
Il principio scientifico ha determinato l’urbanizzazione non pianificata sul territorio cultura umana in
contrapposizione con quella naturale.
Questa opposizione tra natura e cultura, condanna ogni intervento umano, rifiuta la responsabilità di
giudicare gli interventi dell’uomo sul paesaggio, considerandoli tutti ‘’a priori’’ e determionando un
peggioramento della condizione naturale.
Si tratta di interventi contro la ragione e la storia, collocando l’uomo fuori dalla natura, non al suo
interno.
SOLUZIONE tornare alla natura attraverso il filtro della nostra cultura, considerando questi due campi
complementari, non scissi.
Etologia= comportamenti dell’uomo che si riflettono sulla città, corrispondente a dei principi etici.
Attraverso lo studio dell’etologia si è dimostrato che il patrimonio culturale è una creazione naturale
dell’uomo in quanto determinato dalla storia sociale, politica ed istituzionale.
Marsh richiama alla mente l’episodio del Fedro di Platone secondo cui lo spazio naturale è uno spazio
sacro per la riflessione filosofica. La descrizione del paesaggio del Fedro, sulle rive del fiume Illisso,
costituisce la concezione occidentale di paes sentimento estetico e concezione culturale coincidono.
‘’ECOLOGIA’’ parola che deriva dalla cultura greca, si riferisce ai timori delle società antiche nei
confronti del paes e comprende la medicina e la topografia sacra.
Cultura romana modalità differenti di raffigurazioni di paes: paes è lo specchio del desiderio e della
categorizzazione di diverse tipologie.
- Paes idillico-sacrale decorazioni a fresco delle case romane. Paes in una dimensione astratta e
ideale, domina una rappresentazione ariosa, arricchito da allusioni a divinità o a culti.
Forte legame tra uomo e natura, garantito dalla presenza divina e imperniato di architetture,
integrate nel paes come ‘’seconda natura’’.
- Architettura= protagonista della concezione romana di paes (ex ville marittime). Le architetture
agganciano il paes circostante.
- Pittura di GIARDINO: sempre destinata a decorare le pareti delle case romane, sostituisce
l’architettura, trascinando l’osservatore nella fantasia del pittore. Natura e arte si mescolano fino a
coincidere.
Anche in epoca romana ci furono delle devastazioni: ad esempio, la deforestazione della Sila,
testimonianze tramandateci da Cicerone (lotta all’appalto della pece). La distruzione delle foreste fu
vissuta dai romani o come una violazione della natura, oppure come una necessità della civiltà.
- Centralità del diritto nell’organizzazione della società e nella fissazione di norme di convivenza.
DIRITTO ROMANO: principi orientati alla protezione dell’ambiente e del paes innescano lo sviluppo
della tutela del paes. Si definiscono i caratteri e le proprietà dei beni comuni (ex acque, strade,
litorale, pascoli). Si stabilisce un’interconnessione tra spazi naturali e urbani.
Legame tra paes\ambiente e monumenti pubblici l’architettura va vissuta all’ombra dei principi estetici
e illuminata da i principi etici, orientati verso il bene comune.
‘’Paesaggio’’ appartiene al linguaggio poetico e alla storia dell’arte\ nozione giuridica la cui
definizione muta da un paese all’altro e soggetta a continue trasformazioni all’interno di uno stesso
paese.
Varianti linguistiche:
* entrambe queste definizioni abbracciano sia il paes intato, sia il paes culturale plasmato dalle
civiltà umane.
- Art 9 paes è competenza del ministero dei beni culturali e delle soprintendenze,
- L’ambiente, secondo il Titolo V, è competenza dello stato e delle regioni\ a livello statale è
assegnato al ministero dell’ambiente.
Il confine tra città e campagna, secondo le regole giuridiche, risulta quindi ben definito e netto.
Il cittadino, però, non è culturalmente attrezzato per cogliere queste differenze, di conseguenza
avviene la degradazione del paesaggio.
Questo testo parla della ‘’bellezza’’ non come concetto esclusivamente estetico, ma funzionale alla
prosperità della città e al suo onore. La città è protetta dal rilievo naturale, dai regolamenti urbani
ed è chiara la distinzione della città senese dalla campagna.
La minaccia principale odierna è l’implosione della forma-città, il naufragio dei suoi confini esterni,
l’insorgere di linee di frattura interne, la contrapposizione tra la retorica conservazionista dei centri
storici e quella futurista delle megalopoli e dei grattacieli.
‘’Urban sprawl’’= quartieri che nascono nelle campagne. Si sottraggono all’agricoltura di qualità i terreni più
fertili.
Questo processo porta alla nascita delle MEGALOPOLI (causa dello stravolgimento della forma della città
nel XX secolo)
In Italia questo fenomeno è sempre più in crescita. Inoltre, i centri storici da siti per vivere si trasformano in
aree per il tempo libero, animate con attività culturali. Cresce l’obesità delle periferie che causa la
decadenza dei centri storici i quali subiscono un processo di gentrification (shopping centers, enclaves, ...)
Anche il paes extra-urbano non è più uno spazio neutro ma è determinato dall’antropizzazione dei suburbi.
L’ampliamento senza limiti della città causa anche un aumento della povertà in quanto non si reca in città
solo chi ha lavoro ma anche chi aspira a trovarlo nascita delle favelas.
Mentre la città cresce e invade la campagna, si formano delle zone residuali: ZONE GRIGIE (terre di
nessuno). È quello che si definisce TERZO PAESAGGIO (spazio dell’insicurezza e dell’indecisione dove si
insediano le minoranze religiose ed etniche\ residenza degli ‘’esclusi’’).
Nuovi ghetti si formano nel cuore della città, spazi dell’esclusione che sono incubatori di conflitti e incrinano
l’orizzonte della democrazia.
In conclusione, confini difficili si stanno creando non solo tra città e campagna, ma anche all’interno delle
città stesse new urban divisions.
La città si espande e divora il paesaggio che si frammenta in due fazioni opposte: FAVELA e GATED
COMMUNITY (quartieri benestanti, separati dal resto delle città).
Secondo lo studioso Sennett, le zone grigie rappresentano una nuova forma di segregazione che coincide
con la nascita di un’identità all’interno dei ghetti.
Bisogna protestare per e nella città, la quale è il teatro della democrazia a cui corrisponde il diritto alla città
che fa parte dei diritti civili di ogni individuo.
Città e paes sono due facce della stessa medaglia, quindi, se esiste il diritto alla città deve esistere il diritto
al paesaggio.
Diritto alla città e diritto alla natura corrispondono all’etica della cittadinanza, al rispetto del bene comune e
alla qualità del vivere civile tendenza a ricreare uno spazio comunitario, proiettato verso il futuro=
politica della polis.
Città, paesaggio e opere d’artefanno parte dei diritti di cittadinanza comunità= diritto alla democrazia.
La megalopoli e il grattacielo incidono sui comportamenti umani, imponendo nuove declinazioni del
discorso sulla democrazia.
*DIRITTO DELLA CITTA’= DIRITTO PER LE GENERAZIONI FUTURE le nostre azioni devono essere orientate
verso il futuro. IMPERATIVO ECOLOGICO.
‘’Diritto alla città’’ considerazioni del teorico Henri Lefebvre: la città i identifica con la forma complessiva
della società. Si tratta di una drammatica urbanizzazione che prevede delle mutazioni interne.
Spazio urbano= proiezione dei rapporti sociali\ Campagna= contraltare della città.
Il diritto alla città è un bisogno sociale, che include la memoria della città storica: bisogno di sicurezza,
apertura, certezza, avventura, organizzazione del lavoro e del gioco, ...
‘’Città ribelli’’ di David Havrey: ripensamento dei diritti di città (beni comuni in opposizione alla
mercificazione e privatizzazione degli spazi). Il valore d’uso viene trasformato in valore di scambio a causa
della mercatizzazione del mondo. L’intero spazio è perennemente in vendita.
Secondo il pensiero dello studioso, la crisi della città travolge la società umana. Il confine tra città e
campagna, si fa così poroso in quanto rovine, zone grigie, terzi paesaggi ne hanno determinato il
deterioramento.
I movimenti per il diritto alla città sono nati in Brasile e si sono poi diffusi in tutto il mondo (ex rivolte
urbane di gruppi sociali, …).
Un importante fenomeno contemporaneo è la rivoluzione dei confini urbani, causa del mutamento della
società.
Si tratta di uno sviluppo incontrollabile che provoca la morte dei confini della città e la vittoria dei confini
nella città.
La città storica fu concepita per secoli come una ‘’forma urbis’’, ricca di varianti ma corrispondente a dei
tratti specifici: ex il perimetro delle mura, il passaggio dallo spazio urbano alla campagna attraverso una
fascia periurbana.
Bisogna riconoscere negli sviluppi in atto, quanto risulti favorevole per le generazioni future e quanto vi si
oppone.
La riflessione sulla città storica serve a rigettare l’idea di omogeinizzazione del mondo secondo il nuovo
modello urbano che segue queste caratteristiche:
- Nuovi confini intraurbani che segnano la differenza tra le classi abbienti e i poveri dei ghetti.
La città storica, a differenza della megalopoli, mostra l’importanza della diversità in quanto conferisce
un’identità differenziandosi da altre città.
Per quanto riguarda la campagna, a essa si possono attribuire altre definizioni: ex territorio, paesaggio, area
extraurbana.
Fino al Trecento era chiaro il confine tra città e campagna (= interazione tra civiltà urbana e territorio) Il
buono e il cattivo governo di Lorenzetti (Siena).
SECONDA NATURA
- Goethe è una personalità che si schiera a favore dell’integrazione tra paes e segni della storia\arte:
egli classifica le architetture presenti nel paes come ‘’seconda natura’’ mirata alla pubblica utilità e
a fini civili. Il manufatto umano deve essere integrato totalmente nel paes l’edificato e il paes
operano unitamente per fini civili.
Il legante tra città e campagna, tra natura e cultura, tra paes e monumenti, tra campagna e città
sono i FINI CIVILI.
- La formula seconda natura viene considerata anche da Crum come la proiezione angosciosa della
realtà urbana del nostro tempo.
- Il primo che elaborò la definizione di seconda natura fu Aristotele facendo riferimento alla parola
‘’arete’’, ovvero l’eccellenza prestazionale che ogni cittadino esercitava sul bene della comunità.
La sua seconda natura è generata dall’abitudine, si definisce una sintonia naturale con l’ordine
normativo della virtù. Da qui deriva il senso comunitario della polis.
Egli riflette anche sull’architettura considerandola come una ‘’techne’’, nutrita di insegnamenti
specifici ma assimilabile a una virtù morale, indirizzata alla realizzazione dell’individuo portatore di
tehne (architetto) e al cittadino, in generale alla comunità (polis).
ETICA DELL’ARCHITETTO: superamento dei puri fini estetici per prediligere la rimozione di ogni
preoccupazione sociale, economica e politica.
Rischio= economia del mercato causa della corrosione della dimensione morale dell’architettura.
Il rapporto tra il costruito e lo spazio circostante va visto come un rapporto tra ‘’pieno’’ e ‘’vuoto’’.
In conclusione, la SECONDA NATURA deve essere in armonia sia con la prima natura (antropizzata
nella forma di paesaggio), sia con la comunità umana.
‘’ECONOMIA’’ ed ‘’ECOLOGIA’’
- Ecologia= termine recente (1866), studio dell’economia della natura, del rapporto tra ambiente e
uomo, animali, piante. Si tratta di un movimento in difesa dell’ambiente.
La riflessione sul rapporto uomo-natura non è orientata solo in ambito religioso, ma anche in
ambito etico-politico. (temi della crescita delle megalopoli, privatizzazione degli spazi, formazione
dei ghetti urbani, …)
Dal punto di vista scientifico, secondo la teoria dell’ipotesi Gaia, la terra è un meccanismo unitario
in cui tutti gli elementi lavorano per autocompensazione.
TUTTI GLI APPROCCI NEI CONFRONTI DEI MECCANISMI TERRESTRI HANNO IN COMUNE IL
RICHIAMO AL SENSO DI RESPONSABILITA’ NEI CONFRONTI DEL FUTURO.
Le soluzioni sono da ricercare nella religione e nelle istituzioni civili (Stato strumenti e pratiche
della democrazia).
Ad esempio, nel documento papale al centro della riflessione ci sono i diritti delle generazioni
future (ambiente= bene collettivo soggetto alla responsabilità collettiva).
Interventi dannosi:
- Periferie tramutate in confuse escrescenze non sono architetture( ovvero forme d’arte) ma
edilizia (esito di costruzioni senza regole). Ai cittadini di prima classe è riservata l’architettura, alle
masse zone di mera edilizia.
- Deresponsabilizzazione generale.
Fino al primo Novecento, in Italia e in Europa vigeva un CODICE DELLO SPAZIO, condiviso tra il cittadino e il
principe, impresari, notai, cardinali e preti.
- Ci sono anche gli urbanisti e i paesaggisti\ uffici amministrativi dei Ministeri delle regioni,
amministrazioni comunali, Tribunali amministrativi, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale.
Il principale problema della società odierna è la crescita smisurata della città diffusa che inghiotte sempre
maggiormente la campagna, dando vita a non-luoghi di degradazione.
Bauman analizza questi non-luoghi, considerandoli la formazione tipica della modernità. In questo scenario
i cittadini vivono in spazi ostili alla loro identità retorica del JUNKSPACE: residuo che l’umanità lascia sul
pianeta, disorientamento generale derivante dalle architetture di massa.
Ambiente= patrimonio. Patrimonio indica quel che si ha e che si è, senza però essere ben definito.
Il suo scopo è quello di conservare, riabilitare e commemorare.
Bisogna rimettere in discussione tutti i confini analizzando e mettendo in discussione i confini tra aree a
diversa destinazione. La consapevolezza e lo studio dei paesaggi è un presupposto necessario per
mantenerne la salvaguardia.
In Italia, dati statistici dimostrano la nostra incapacità di prevedere il futuro. Il futuro si gioca anche sui
terreni agricoli e sulla salvaguardia delle acque e dei prodotti alimentari.
Spesso, per arginare rischi, si ricorre al MERCATO. non stabilisce i principi della democrazia, anzi,
alimenta le disuguaglianze sociali.
Prima di elaborare nuove architetture dobbiamo preservare e incrementare le risorse dei suoli in
esaurimento scopo: equilibrio del rapporto tra cittadino e città\ tra le dinamiche della comunità e
l’ambiente.
Il rapporto tra natura e cultura, considerato da Goethe nell’armonia tra prima e seconda natura, sta via via
decadendo.
Soluzione: NUOVO HABITUS e ETHOS richiamo alla RESPONSABILITA’ e alla LIBERTA’\ cittadinanza=
equilibrio tra diritti e doveri.
Bisogna praticare la lungimiranza, nella consapevolezza che il paesaggio è una costruzione sociale e che la
forma della città è intrinseca ai principi di cittadinanza e democrazia.
Il corpo della città mima il corpo del cittadino, quindi, il corpo della città è una mediazione tra quello
dell’individuo e quello della società così come quello tra generazioni presenti e future.
Rapporto tra la morfologia del paes e le popolazioni che vi abitano equilibrio tra comunità umane e
natura\ salubrità dell’ambiente\ equità.
Questi termini definiscono uno SPAZIO DI VITA delle comunità umane, quindi, ogni intervento, deve
essere regolato in concordanza con ogni definizione.
Ogni città è di per sé unica ma, anziché preservare la propria unicità, le città storiche tendono a globalizzarsi
(= suicidio della città storica).
L’erosione della memoria storica delle città comincia dalle periferie poiché uguali dappertutto straripanti e
invadenti necessaria una distinzione tra architettura ed edilizia.
Le periferie divorano la cesura città-campagna e la città stessa conseguenze: sprawl urbano, assenza di
servizi, abusivismo, degrado, abbandono di edifici, … creando un paesaggio di assenze e rovine.
Esplorazioni urbane: Periferie, spazi residuali, infrastrutture, non-luoghi, zone grigie, junkspace e rovine
urbane vengono esplorate da architetti, urbanisti e critici che ricercano l’estetizzazione dello spazio \
antropologi e sociologi che realizzano cronache topogafiche del disagio individuale e sociale.
Davanti alla crescita delle rovine, i cittadini sono sempre più spesso spettatori passivi sbilancio del
rapporto natura- cultura.
Il destino dei viventi e la qualità degli spazi sono due facce della stessa medaglia.
DISMORFOFOBIA
La forma distorta della città causa sofferenze individuali e disturbi sociali, tramutandosi in dismorfofobia
della comunità.
- STORIA= viva memoria della comunità umana, lievito del futuro e non inerte deposito del passato.
- POLITICA= discorso dei cittadini e tra i cittadini all’interno della polis, ispirato all’interesse della
comunità e alla qualità del vivere civile.
Inizio con il Fedro di Platone Natura= sacralità e sanità. Nascita dei topoi lettersri, in questo caso del locus
amoenus.
Paesaggio= spazio dell’intimità e del silenzio, opposto al fragore della città. E’un rifugio temporaneo dalle
miserie e dai tormenti della vita.
Da questa concezione si svilupparono le prime norme di tutela del paes, delle arti mobili e delle architetture
storiche nasce il concetto di ‘’BELLEZZE NATURALI’’, la cui valenza estetica ricadeva nella categoria del
pittoresco (=opera artistica per eccellenza)
Da ‘’bellezza naturale’’, il paes passa sotto la categoria di ‘’VEDUTA’’ stretto legame con l’arte.
LEGGE DI BENEDETTO CROCE (1922): il riferimento a vedute e panorami permette di assimilare il paes a un
quadro. Riferimenti al diritto romano.
Di fronte alle devastazioni crolla la distinzione tra paes e ambiente non c’è bellezza senza responsabilità
storica.
La frammentazione dello spazio causa due formazioni opposte: FAVELA e GATED COMMUNITY.
Lo spazio in cui viviamo riflette i meccanismi economici, sociali e politici di ogni cultura ed età.
Oggi, l’ondata dei grattacieli (ex Skyline di NY= manifestazione di un fenomeno finanziario) nasce dal
denaro accumulato durante azioni di borsa. Si tratta quindi di strumenti che derivano dalla
finanziarizzazione del mondo.
In questo contesto, il paes risorge come un ‘’potential ownership’’ in quanto motivo per le battaglie di
vedute\ emblema di ricchezza.
Oggigiorno vige l’ECONOMIA SIMBOLICA si possiedono opere d’arte per affermare la propria riccheza
(fine esibizionistico).
Lo stesso principio è valido per le abitazioni: esse sono abitazioni ‘’da usare’’ poiché strumenti di
investimento\ capitale da gettare sul mercato.
Il valore estetico delle neo-architetture e delle neo-città viene imposto in nome della piena libertà della
creazione artistica in nome della modernizzazione.
Ex Dubai è cresciuta imitando Londra\ le piccole città imitano le megalopoli\ le città storiche come Venezia
sono minacciate dalla crescita dei grattacieli OMOLOGAZIONE DELLE PERIFERIE E DEI CENTRI STORICI=
PERDITA IDENTITARIA.
Il centro storico viene interpretato come un ‘’residuo passivo’’, un luogo di conflitti legato agli sviluppi o al
ristagnare della speculazione edilizia.
Bisogna puntare sulle caratteristiche specifiche di ciascuna città e sul potenziale creativo che i cittadini
possono trarre dalla coscienza della propria memoria culturale per gli sviluppi futuri.
Questo discorso coinvolge la comunità dei cittadini, la politica e l’interesse delle comunità.
Dalla crescita disordinata delle città aumentano le disuguaglianze sociali, le tensioni e le violenze new
urban divisions\ apartheid urbano
Il rapporto natura- cultura va visto sotto la prospettiva dei molti architettura democratica, indirizzata al
bene comune. Bisogna riportare al centro dell’attenzione i diritti umani e sociali: solo lo Stato può difendere
il paesaggio stabilendo la priorità estetica nella sua gestione, difendendo gli obiettivi comunitari.
L’architettura non deve contribuire alla devastazione del paesaggio l’architetto deve avere una cultura
ampia (diversi ambiti) per potere conseguire ai principi della democrazia.
L’architettura non deve essere soffocata dalle forme (creazione di città ed edifici astratti), ma deve
corrispondere al sentimento di responsabilità collettiva.
Deve sfidare i confini difficili tra città-paesaggio, decostruire il neo-modernismo corrosivo, recuperando la
dimensione sociale e comunitaria di CITTADINANZA.