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Il romanzo racconta varie vicende che Holden Caulfield, ragazzo newyorkese, si trova ad

affrontare a seguito dell’espulsione dalla propria scuola, la prestigiosa Pencey. Decide di


lasciarla ancora prima del previsto: vuole tenere tutto nascosto ai suoi genitori e sogna di
andare lontano in cerca di lavoro e una vita tranquilla. Ma l’incontro segreto con la sorella
Phoebe, gli farà cambiare idea. 

Il protagonista è il sedicenne Holden, ragazzo molto magro, fumatore accanito che non è
molto dedito agli studi. Infatti le insufficienze in varie materie gli costano l’espulsione. Ha
comunque una passione per la lettura e l’inglese. Vive nel college della scuola, a
Agerstown, in Pennsylvania, condividendo la stanza con Stradlater. Vicino alla loro stanza,
c’è quella di un altro ragazzo che innervosisce molto Holden: Ackley. Quest’ultimo è più
grande del protagonista e si comporta da sbruffone nei suoi confronti, Holden lo descrive
come un ragazzo poco dedito all’igiene e dispettoso nei suoi confronti, con atteggiamenti
da bullo a volte. Possiamo definirlo un personaggio statico in quanto presenta sempre le
stesse caratteristiche e non compie una maturazione all’interno del romanzo, come lui
anche Stradlater. Il compagno di stanza di Holden è poco più grande di lui, sfrutta spesso
il ragazzo per i temi di inglese e anche esso viene disprezzato da Caulfield, infatti ha poco
senso di pulizia ed è un donnaiolo, non curante dei sentimenti delle ragazze. Tra i due si
crea parecchia tensione, che sfocerà poi in un litigio,quando Stradlater dà appuntamento
ad una cara amica d'infanzia di Holden, per cui lui riserva un amore segreto. La ragazza è
Jane Gallagher, abitava vicino ad Holden quando erano più piccoli. Non compare mai
fisicamente all’interno della storia, ma è sempre presente nei pensieri di Holden ed è
oggetto di alcuni flashback riguardanti la sua infanzia. Per questo possiamo definirla un
personaggio statico. I due passavano il tempo a giocare a dama insieme ed una volta,
racconta Holden, sono stati quasi vicini a baciarsi. Quando il ragazzo, dopo la litigata con
Stradlater, lascia l’istituto è notte, non vuole tornare a casa e raccontare dell’espulsione,
per cui si stabilisce in un albergo a New York. Durante il soggiorno nella “grande mela”
Holden prova un grande senso di solitudine e di tristezza, molte volte accenna alla
possibilità di togliersi la vita. Si sente solo e diverso da tutti i suoi coetanei, per questo il
più delle volte li disprezza, nessuno riesce a fare un discorso serio: solo sesso, alcool,
donne. Tutti condividono una gran passione per il cinema, considerato in modo molto
negativo da Holden: è una finzione, non riproduce mai la realtà con fedeltà. Il ragazzo ha
un gran senso dell’umorismo e spesso si rifugia in scenette e bugie per evitare di mostrare
il disagio interiore che ha. Per reprimere questi sentimenti cerca di organizzare quanti
appuntamenti possibili, come quello con Sally Hales, personaggio statico, con il quale il
protagonista aveva avuto una storia d’amore. Di Sally viene soprattutto descritto il suo
aspetto affascinante ma anche la sua poca intelligenza e un comportamento egocentrico.
Holden è molto attratto da lei e quando la vede fa affermazioni assurde: volerla sposare, voler
andare lontano via con lei. Ma quando ritorna in sé ha una scarsa considerazione della ragazza. Il
suo unico amore è Jane. L’unica cosa che trattiene Caulfield nell'abbandonare la città di New York
è la sorellina Phoebe. La giovane è molto stimata dal fratello, sicuramente una delle persone più
importanti per lui, infatti tiene molto nel metterla al corrente dell’accaduto: lo fa intrufolandosi
dentro casa segretamente. Phoebe è una ragazzina intelligente, sveglia, molto matura per la sua
età, in grado di capire ogni situazione, a detta del fratello. E’ un personaggio statico ma comunque
ha un ruolo chiave nel racconto, infatti riesce a dissuadere il fratello nell’ idea di abbandonare la
città e gli affetti. Per questo cambiamento di posizione, ma anche per l’evoluzione del personaggio
si può definire Holden come dinamico. Alla fine del racconto, quando si ritorna al presente, il
ragazzo afferma che riprenderà gli studi nel prossimo autunno e che sta facendo delle sedute da
uno psicanalista. Queste possono essere considerate come prove di un’evoluzione: l’idea di
andare a lavorare è stata abbandonata e finalmente ha accolto la proposta di parlare con
qualcuno, già mossa dalla madre in passato alla morte del fratello e rifiutata. Allie è morto quando
Holden era molto piccolo, è un personaggio statico e compare spesso nei pensieri del giovane.
Infatti in momenti di difficoltà si rivolge al fratello minore, come se fosse vicino a lui. Allie era molto
amato da Holden e gode di una particolare stima: essere molto sveglio e dolce con tutti.
Holden ne conserva ancora il guanto da baseball su cui vi erano scritte alcune poesie. Il
fratello maggiore in casa Caulfield è D.B., scrittore rinomato che si è appena stabilito a
Hollywood, non è presente all’interno della storia fisicamente, ma viene più volte citato e
disprezzato per la ricerca di fama e ragazze. La storia è raccontata da Holden, per cui il
narratore è interno e di primo grado. Chi racconta si rivolge ripetutamente ai lettori,
utilizzando la seconda persona plurale. Possiamo affermare che la focalizzazione sia
interna in quanto viene adottato il punto di vista del protagonista, questa scelta fa sì che si
crei suspense poiché il narratore ne sa quanto il personaggio. Inoltre si crea anche
maggiore sorpresa e curiosità nello scoprire gli eventi. La vicenda è ambientata in luoghi
precisi, infatti lo spazio è connotato in modo dettagliato: la scuola si trova a Agerstwon, in
Pennsylvania mentre Holden trascorre due giorni a New York. Il racconto si sviluppa a
Dicembre, poco prima delle vacanze di Natale ed occupa un arco di tempo di tre giorni. Il
tempo non è lineare, l’intera vicenda è narrata al passato, infatti Holden quando la
racconta ha diciassette anni e si riferisce ad eventi accaduti l’anno prima. Vi sono
numerosi flashback antecedenti all’espulsione dalla Pency. Essi riguardano: ricordi di
infanzia di Holden, come la morte del fratello Allie o il tempo trascorso con Jane, ma
anche digressioni di eventi accaduti in altre scuole da cui poi Holden era stato cacciato. E’
possibile risalire all’anno in cui la storia si svolge grazie alla data di morte di Allie,
avvenuta nel 1946, ossia tre anni prima della narrazione dei fatti. Holden utilizza un
linguaggio basso, colloquiale per raccontare gli eventi. Non mancano imprecazioni verso
Dio, l’uso di parolacce. Inoltre il romanzo è ricco di un lessico tipico del parlato ad
esempio: “ e via dicendo” , “ragazzi” utilizzato come esclamazione. Particolare è anche
l’aggiunta di “vecchio” quando introduce qualsiasi persona nella scena. Il ritmo è veloce, i
fatti si susseguono in modo chiaro ,questo è reso da una sintassi avvenuta
prevalentemente per coordinazione. Sono presenti molto dialoghi, a prova del fatto che ci
sia un linguaggio semplice che imita il parlato. Il tema che emerge in modo dirompente da
questo romanzo è la crisi adolescenziale che attraversa Holden. Il protagonista
nell’affrontare questo periodo delicato della vita prova un immenso senso di solitudine e di
smarrimento: non sa cosa vuol fare in futuro e non ha chiare le sue passioni. Manifesta
questo disagio con atti di ribellione, non studia, si fa espellere da diverse scuole.
Disprezza chiunque, probabilmente perché non trova alleati e vede che gli amici non si
curano di questioni così serie, si sente diverso e molto distante da loro. Non è una cattiva
persona, ad esempio dimostra una grande generosità nel fare un’offerta alle suore, in
fondo ha un cuore buono, si comporta così solo perché non si sente compreso. In realtà in
mezzo a tutto il caos che ha dentro, ha un punto fermo, un riferimento: Phoebe. Il loro
rapporto è un aspetto importante del romanzo, il legame tra fratello e sorella è un tema
chiave. Infatti solo la piccola Phoebe riesce a convincerlo, è l’unica persona di cui si fida
veramente. Il racconto ci fa capire di quanta importanza abbia avere una persona al nostro
fianco, in grado di farci ragionare e uscire da un periodo di crisi, l’età di questa persona o il
legame che abbiamo con lei è superfluo, può essere chiunque, però può cambiarci la vita:
secondo me questo è il messaggio che ci vuole comunicare il libro. Inoltre viene posta
l’attenzione sul fatto che anche il peggiore dei periodi, delle crisi può essere superato, ma
va attraversato e condiviso. Quindi questo è un altro tema che emerge: il dolore si può
superare e va sfruttato per uscirne più forti. Holden affronta varie situazioni dolorose,
come la perdita del fratello, lo smarrimento della propria identità ma alla fine del racconto
ci dice che riprenderà gli studi. Ci vedo un senso di positività in questo: uno spiraglio di
luce alla fine di un tunnel buio. Concludendo posso affermare che il libro mi è piaciuto
molto: l’ho trovato scorrevole e mi sono appassionata nel seguire le vicende del
personaggio di Caulfield. Sento questo romanzo molto vicino, in quanto in questo ultimo
periodo mi sono ritrovata più volte a pormi interrogativi sul futuro e su che persona vorrei
diventare. Non nascondo che c’è molta confusione dentro di me e tanta voglia di far
chiarezza, per questo la figura di Holden l’ho trovata amica, è come se in un certo senso
capissi quello che sta provando e sul perchè sia arrivato ad avere un atteggiamento di
ribellione.
 
  

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