Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il secondo libro che ho letto parla di amicizia e si intitola “Freak The Mighty” di
Rodman Philbrick. La storia si svolge in un piccolo paesino americano ed è
ambientato negli anni novanta, i protagonisti sono Maxwell e Kevin. Maxwell
è un ragazzone grande e grosso e la maggior parte della gente lo considera
un minorato, vive con i nonni perché il padre quando era piccolo ha
strangolato la madre ed è andato in galera. Kevin è l’opposto: è un ragazzino
con una gravissima malattia che gli ha impedito di crescere per qui è rimasto
molto piccolo ma è intelligentissimo e insieme non sono due persone bensì
una persona unica: Freak the mighty. Questo è un libro che avevo già letto in
passato e mi era davvero piaciuto molto allora ho pensato di rileggerlo e
facendo questo mi ha permesso di capire cose che la prima volta non avevo
compreso cosa che mi ha fatto appassionare ancora di più a questo libro
L’ultimo libro che ho letto è un genere a dir poco nuovo per me, quello dei
racconti e ho scelto uno dei più importanti scrittori italiani per capirlo ed
appassionarmici, ovvero “Marcovaldo” di Italo Calvino e parla di un operaio
appunto Marcovaldo che, con la sua famiglia stravagante, compie delle azioni
impensabili nella periferia di una città. Il non mi ha appassionato gran che
però rimane comunque un bel libro divertente e spiritoso ma che talvolta fa
riflettere.
Uno dei racconti che mi ha divertito di più è stato: “La villeggiatura in
panchina”.
Marcovaldo durante il giorno vede una panchina isolata da alcuni alberi e
cespugli e si immagina di andare a dormire su quella panchina che gli
sembrava così comoda rispetto al suo letto; di notte mentre la moglie e i figli
dormivano lui uscì di casa con il suo cuscino per andare sulla panchina.
Appena arrivato intravide che la stava occupando una coppia.
Si sporse per vedere di che parlavano e scoprì che stavano litigando, allora
Marcovaldo aspettò e aspettò che i due avessero finito di litigare una volta
andati si sbrigò ad occupare la panchina: si sdraiò e cercò di addormentarsi
ma quest’ultima cosa non gli riuscì particolarmente bene. Ogni volta che
cercava di appisolarsi c’era qualcosa nel parco che gli dava fastidio: prima la
luce del semaforo e prima ancora la statua al centro della piazzetta… Poi
arrivò anche un vigile che per poco non riuscì a scoprire Marcovaldo.