Carlo Sgorlon nacque il 26 luglio 1930 a Cassacco, un paese a tredici
chilometri da Udine e morì il 25 dicembre 2009 a Udine. Il nostro scrittore nacque dalla madre Livia che faceva la maestra elementare e dal padre Antonio che all’epoca era sarto. Carlo Sgorlon trascorse la sua infanzia nella campagna friulana, giocando con i coetanei figli di contadini e passando anche momenti di solitudine sempre immerso nella campagna friulana, la quale definì come elemento fondamentale per la sua strada da scrittore e al quale era affezionato. L’autore dopo aver finito le scuole medie vinse un premio per poter entrare a far parte della “Scuola Normale Superiore di Pisa”, nel quale incontrò un’insegnante che gli fece svegliare il senso addormentato della poesia e dell’arte. Per adesso credo possa bastare parlare del poeta, entriamo a scoprire il suo libro, che in questo periodo un po' difficile, la professoressa mi ha fatto scoprire. Questo libro intitolato “Il trono di legno”, inizia con una frase, pronunciata in prima persona dal protagonista, nella quale afferma che da ragazzo visse sempre con la testa piena di vento. Da questa frase possiamo capire che il libro parla di un qualcosa, che andremo a scoprire tra poco, iniziata nel passato e che a mio personale parere deve ancora finire… Il racconto inizia con il nostro protagonista Giuliano accudito da una misteriosa donna di nome Maddalena, che successivamente scopriremo non essere sua madre; nel racconto non viene citato il rapporto di parentela che Giuliano ha con Maddalena, ma siamo sicuri che lei ha fatto il possibile per essere come una madre per lui. Giuliano viene collocato dall’autore in una grande casa che divide con Maddalena, appartenente al “Danese”. Il nostro protagonista all’inizio del racconto si trova in una situazione di difficoltà: senza dei genitori, senza amici, senza un’istruzione accurata ed in una grande casa appartenente ad una persona a lui sconosciuta. A Giuliano, a cui è sempre piaciuto esplorare, scrutare gli uccelli che passavano nel grande parco della casa, deve fare i confronti con la realtà e cercare delle risposte alla situazione di disagio, il quale si trova a dover affrontare. Inizia per il nostro protagonista un cammino, che cambierà la sua vita da bambino libero, che non si interessa della vita e delle persone, ad un ragazzo che inizia a scoprire la vita ed i primi amori, percorrendo quindi un cammino interiore, ma anche esteriore, formato da viaggi alla ricerca di risposte. Di questo suo viaggio, io non voglio soffermarmi a parlare molto, perché questa è una scheda libro e non un libro di critica, ma voglio citare alcuni fatti che mi hanno colpito e fare un breve riassunto. Il protagonista della nostra storia durante il suo viaggio in Italia ed in Europa, si trova ad affrontare delle difficolta ma anche dei moment felici, vediamone alcuni. Nella storia, incappiamo in un momento, nel quale per amore il nostro protagonista rischia di morire assiderato, pur di raggiungere la ragazza del quale è innamorato, che si trova in un piccolo paesino di montagna. Prima di poter arrivare da lei, però, si innamora della sorella, per tornare successivamente ad inseguire di nuovo la ragazza di prima; insomma, questo ci fa capire che il nostro protagonista è confuso e non ha un obiettivo diretto, ma solo conoscere ed essere libero. Per concludere questa scheda libro senza svelare come andrà a finire, ci tengo a dire che è un libro speciale. Con speciale, voglio intendere questo: io ho letto molti libri e adesso riesco a distinguere i libri in due principali categorie: quelli che una volta letti impari come scrivere e che ti sono utili solo per il lessico e per arricchire il proprio bagaglio lessicale, ma per il resto sono per modo di dire inutili. La seconda categoria, raggruppa tutti quei libri che oltre ad arricchire il tuo lessico, arricchisce anche il proprio animo e le esperienze di vita, insomma, i libri che non dimenticherai, non solo perché sono belli, ma anche perché da quei libri hai avuto spunti di vita e nel quale ti sei sentito un po' come il protagonista. Per farle capire meglio cosa intendo, vorrei spiegarle il motivo per il quale questo libro rientra nella seconda categoria. Leggendo questo libro, io mi sono sentito nei panni del protagonista, perché anche io mi sono trovato in una situazione simile, nel quale ho dovuto vivere per quattro anni senza genitori e senza amici, perché io un’amicizia la scelgo bene ed ancora adesso non considero chiunque un amico, perché, come lei ben sa: “chi trova un amico trova un tesoro” e io il mio tesoro lo voglio trovare fatto d’oro e non di acciaio inossidabile. Oltre a questa somiglianza, io e i miei compagni siamo un po' come il protagonista, nel senso che l’età adolescenziale viene descritta come l’età della scoperta e dell’indipendenza, quasi come il protagonista, infatti, anche noi siamo nell’età dei primi amori e delle affezioni. Questa scheda libro, non voglio che lei la consideri come una specie di uscita di tema, ma di un approfondimento del tema, perché a differenza di alcuni compagni io ci tengo ad approfondire e non ha limitarmi a leggere e riscrivere brevemente il testo. Spero le sia piaciuto. Paolo Lucchetta