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IL TRONO DI LEGNO

1973
(Carlo Sgorlon)

Carlo Sgorlon nacque il 26 luglio 1930 a Cassacco, un paese a tredici


chilometri da Udine e morì il 25 dicembre 2009 a Udine.
Il nostro scrittore nacque dalla madre Livia che faceva la maestra
elementare e dal padre Antonio che all’epoca era sarto.
Carlo Sgorlon trascorse la sua infanzia nella campagna friulana, giocando
con i coetanei figli di contadini e passando anche momenti di solitudine
sempre immerso nella campagna friulana, la quale definì come elemento
fondamentale per la sua strada da scrittore e al quale era affezionato.
L’autore dopo aver finito le scuole medie vinse un premio per poter
entrare a far parte della “Scuola Normale Superiore di Pisa”, nel quale
incontrò un’insegnante che gli fece svegliare il senso addormentato della
poesia e dell’arte.
Per adesso credo possa bastare parlare del poeta, entriamo a scoprire il
suo libro, che in questo periodo un po' difficile, la professoressa mi ha
fatto scoprire.
Questo libro intitolato “Il trono di legno”, inizia con una frase,
pronunciata in prima persona dal protagonista, nella quale afferma che
da ragazzo visse sempre con la testa piena di vento.
Da questa frase possiamo capire che il libro parla di un qualcosa, che
andremo a scoprire tra poco, iniziata nel passato e che a mio personale
parere deve ancora finire…
Il racconto inizia con il nostro protagonista Giuliano accudito da una
misteriosa donna di nome Maddalena, che successivamente scopriremo
non essere sua madre; nel racconto non viene citato il rapporto di
parentela che Giuliano ha con Maddalena, ma siamo sicuri che lei ha fatto
il possibile per essere come una madre per lui.
Giuliano viene collocato dall’autore in una grande casa che divide con
Maddalena, appartenente al “Danese”.
Il nostro protagonista all’inizio del racconto si trova in una situazione di
difficoltà: senza dei genitori, senza amici, senza un’istruzione accurata ed
in una grande casa appartenente ad una persona a lui sconosciuta.
A Giuliano, a cui è sempre piaciuto esplorare, scrutare gli uccelli che
passavano nel grande parco della casa, deve fare i confronti con la realtà
e cercare delle risposte alla situazione di disagio, il quale si trova a dover
affrontare.
Inizia per il nostro protagonista un cammino, che cambierà la sua vita da
bambino libero, che non si interessa della vita e delle persone, ad un
ragazzo che inizia a scoprire la vita ed i primi amori, percorrendo quindi
un cammino interiore, ma anche esteriore, formato da viaggi alla ricerca
di risposte.
Di questo suo viaggio, io non voglio soffermarmi a parlare molto, perché
questa è una scheda libro e non un libro di critica, ma voglio citare alcuni
fatti che mi hanno colpito e fare un breve riassunto.
Il protagonista della nostra storia durante il suo viaggio in Italia ed in
Europa, si trova ad affrontare delle difficolta ma anche dei moment felici,
vediamone alcuni.
Nella storia, incappiamo in un momento, nel quale per amore il nostro
protagonista rischia di morire assiderato, pur di raggiungere la ragazza del
quale è innamorato, che si trova in un piccolo paesino di montagna.
Prima di poter arrivare da lei, però, si innamora della sorella, per tornare
successivamente ad inseguire di nuovo la ragazza di prima; insomma,
questo ci fa capire che il nostro protagonista è confuso e non ha un
obiettivo diretto, ma solo conoscere ed essere libero.
Per concludere questa scheda libro senza svelare come andrà a finire, ci
tengo a dire che è un libro speciale.
Con speciale, voglio intendere questo: io ho letto molti libri e adesso
riesco a distinguere i libri in due principali categorie: quelli che una volta
letti impari come scrivere e che ti sono utili solo per il lessico e per
arricchire il proprio bagaglio lessicale, ma per il resto sono per modo di
dire inutili.
La seconda categoria, raggruppa tutti quei libri che oltre ad arricchire il
tuo lessico, arricchisce anche il proprio animo e le esperienze di vita,
insomma, i libri che non dimenticherai, non solo perché sono belli, ma
anche perché da quei libri hai avuto spunti di vita e nel quale ti sei sentito
un po' come il protagonista.
Per farle capire meglio cosa intendo, vorrei spiegarle il motivo per il quale
questo libro rientra nella seconda categoria.
Leggendo questo libro, io mi sono sentito nei panni del protagonista,
perché anche io mi sono trovato in una situazione simile, nel quale ho
dovuto vivere per quattro anni senza genitori e senza amici, perché io
un’amicizia la scelgo bene ed ancora adesso non considero chiunque un
amico, perché, come lei ben sa: “chi trova un amico trova un tesoro” e io
il mio tesoro lo voglio trovare fatto d’oro e non di acciaio inossidabile.
Oltre a questa somiglianza, io e i miei compagni siamo un po' come il
protagonista, nel senso che l’età adolescenziale viene descritta come l’età
della scoperta e dell’indipendenza, quasi come il protagonista, infatti,
anche noi siamo nell’età dei primi amori e delle affezioni.
Questa scheda libro, non voglio che lei la consideri come una specie di
uscita di tema, ma di un approfondimento del tema, perché a differenza
di alcuni compagni io ci tengo ad approfondire e non ha limitarmi a
leggere e riscrivere brevemente il testo.
Spero le sia piaciuto.
Paolo Lucchetta

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