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LESSICO FAMIGLIARE

Autore:Natalia Ginzburg (nata con il nome Natalia Levi) nasce a Palermo il 14 luglio 1916. Il padre è il celebre
scienziato ebreo Giuseppe Levi e la madre è la milanese Lidia Tanzi. È stata una scrittrice, drammaturga, traduttrice e
politica italiana, figura di primo piano della letteratura italiana del Novecento. è stata una scrittrice, drammaturga,
traduttrice e politica italiana, figura di primo piano della letteratura italiana del Novecento.Natalia Ginzburg muore
nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 1991, all'età di 75 anni.
Casa Editrice:Einaudi

Anno e luogo di pubblicazione: 1963, Torino


Genere narrativo: Romanzo, autobiografico
● Personaggi:
●Giuseppe levi: Era un ebreo antifascista e socialista. Si rivela un padre irascibile, scontroso e
superbo. Sua moglie e i suoi figli dovevano obbedire sempre ai suoi ordini e seguire le sue passioni,
sennò faceva una delle sue “sfuriate” che erano molto temute dalla famiglia. Adorava andare in
montagna, sia per passeggiare che per sciare. La mattina faceva sempre una doccia fredda e
beveva il mezzorado (yogurt) ghiaccio. Gli unici argomenti che tollerava erano di tipo scientifico,
politico o ciò che accadeva in Facoltà,infatti lui era un bravissimo ed esigente professore
universitario. Dopo l’arresto di suo figlio Mario per cospirazione,anche lui venne incarcerato per circa
20 giorni. Quando tutti i suoi figli si sono sposati,Giuseppe perse la cattedra e venne invitato ad
insegnare in un istituto a Liegi in Belgio. Rimase lì per tre anni, di cui uno in completa solitudine.
Tornò a Torino, ma durante i bombardamenti si rifugiò nelle campagne con sua moglie cambiando
identità. In seguito venne riconosciuto e si spostò a Firenze dove restò finché il nord non venne
liberato. Infine si stabilì a Torino con la moglie, Natalia e i suoi bambini, finché sua figlia non si
trasferì definitivamente a Roma.
●Lidia Tanzi:Madre dell’autrice, era una donna premurosa e amorevole. Difendeva sempre i figli
durante le discussioni con il padre e cercava di placare la sua ira. Era l’unica non ebrea della
famiglia ma era comunque ben vista dalla suocera. Di origine triestina, frequentò il collegio da
giovane ed in seguito si iscrisse a medicina, lasciando però gli studi dopo pochi mesi.Lidia adorava
fare passeggiare lungo il corso di Torino, andare al cinematografo e a teatro. Le sue amiche erano
Personaggi

●Mario Levi:voleva studiare legge, ma fu costrettto dal padre a frequentare la facoltà di economia e
commercio, ritenuta da lui più seria e con più sbocchi lavorativi. Dopo la laurea trova un lavoro a Genova e
ritorna a Torino solo nei weekend. Si è sempre sentito estraneo alla sua famiglia, ed è sempre stato in
conflitto con il padre. Andava spesso in svizzera, infatti si pensava che avesse una fidanzata lì. Un giorno
fu accusato di essere antifascista e fu arrestato al confine sul ponte Tresa, ma riuscì a distrarre le guardie e
si buttò nel fiume, nuotando fino alla svizzera. Si trasferì in una soffitta a Parigi, aveva un gatto e indossava
sempre gli stessi vestiti. Iniziò a studiare il greco, tradurre Erodoto e a leggere Dante, odiava Pascoli e
Carducci. Tornò il Italia nel ‘45, nelle frasi metteva sempre qualche parola francese ed apprezzava nuovi
romanzi e poeti. Durante la guerra si sposò con Jeanne, ma solo per ottenere la cittadinanza francese,
infatti dopo poco divorziarono. Dopo la guerra si riposa ed ha una figlia, ottenendo anche un posto
all’UNESCO,
●Alberto Levi: sempre in litigio con suo fratello Mario, in realtà è un ragazzo buono e divertente. Passa le
giornate a giocare a calcio con gli amici, chiede spesso soldi, e se non gli vengono dati è solito a vendere
qualche oggetto prezioso che si trova in casa. Non studia mai, infatti viene mandato in collegio, ma come la
madre si troverà bene lì. Tornato a Torino si iscrive a Medicina, ma viene arrestato varie volte e incarcerato
a Regina Coeli. Uscito dalla prigione si laurea e si sposa con Miranda, una donna molto pigra ed esile che
sapeva tutto sulla Borsa. Diventa un bravo medico, e sempre più simile al padre
●Paola Levi: ha avuto sempre un buon rapporto con la madre, avevano gli stessi interessi per la moda e il
teatro. Odiava la montagna come suo fratello Mario,ma era molto brava a sciare. Era molto scontenta della
Tempo, luogo e scelte linguistiche

●La vicenda si svolge in gran parte a Torino, ma viene descritta anche Palermo, dove è nata Natalia e le varie case
dove si trasferisce la famiglia Levi. La prima fu la casa a via Pastrengo, era molto grande, c’era il giardino e circa
12 stanze. Poi si trasferirono a via Pallamaglio, ma Lidia odiava quella casa. Il libro inizia con la descrizione della
montagna dove i Levi passavano l’estate. Le case che prendevano durante la villeggiatura erano scomode e
costavano poco. Invece di Palermo ne parlavano tutti con nostalgia, adoravano quella città bella e profumata, il suo
mare e la sua gente. I luoghi sono sempre descritti in modo semplice e cambiano nel corso della storia.

Il tempo è reale, e la storia va dagli anni 30 agli anni 50 (anche se viene descritta l’infanzia di Natala fino al suo

ultimo matrimonio). I flashback non sono molto ricorrenti, infatti la storia è in gran parte in ordine cronologico.
Il narratore è interno e narra fatti in prima persona poiché corrisponde alla protagonista. Sono molto frequenti i

dialoghi con discorso diretto, tuttavia nel libro prevalgono le descrizioni di persone ed ambienti.
Recensione
● “Voialtri -diceva mio padre- vi annoiate perchè non avete vita interiore ”

●Questa frase mi ha colpita molto, soprattutto perché mi ha fatto riflettere. In effetti se si hanno pensieri, belli o brutti
che siano, non ci si annoia mai. Infatti le persone più sagge e creative non hanno bisogno di stimoli esterni per
divertirsi, anche senza fare nulla in particolare hanno sempre nuove idee, pensieri e situazioni a cui riflettere. Non
avevo mai realmente pensato a questo, e leggendo le pagine di questo libro me ne sono resa conto. Inoltre, non mi
aspettavo che ciò venisse detto dal padre, che mi è sempre sembrata una persona troppo autoritaria e irascibile, e
che invece ha rivelato la sua parte più profonda e saggia.
●Lessico Famigliare è un libro che tutto sommato mi è piaciuto e sinceramente non mi aspettavo che mi prendesse
così tanto. Gli ultimi capitoli sono quelli che ho apprezzato di più, dove Natalia inizia a parlare di se stessa e della
sua famiglia. Soffre la lontananza di suo marito, e rimane sola con i suoi figli i Abruzzo durante la guerra.
Finalmente ho potuto conoscere il suo carattere e ho capito che sotto la sua timidezza e sensibilità si nasconde una
donna estremamente forte. Le descrizioni dei personaggi sono davvero impeccabili, mi sono sentita quasi come se
facessi parte di quella famiglia, inoltre da questo libro ho imparato molte nuove parole ed espressioni che non
avevo mai sentito prima. Essendo un’autobiografia secondo me non nasconde una vero e proprio messaggio, però
mi ha trasmesso comunque il grande valore che hanno i momenti che si trascorrono con la propria famiglia : dalle
gite in montagna alle semplici chiacchierate dopo cena. Mi è piaciuto come la storia venga raccontata dal punto di
vista di Natalia, prima bambina e poi giovane donna. È un libro che consiglierei e che secondo me va letto,
soprattutto per il modo in cui è scritto e per le espressioni usate.
Trama

In questo libro viene raccontata la storia di una famiglia ebrea e antifascista tra gli anni 20 e gli anni 50: i Levi. La
narratrice è Natalia, l’ultima di 5 figli. Quest’ultima ,all’inizio bambina, descrive la passione per il padre della
montagna, le loro vacanze, e il vari trasferimenti e la vita a Torino dei Levi. Durante il libro ci presenta e descrive i
membri della sua famiglia, suo fratello Mario, Alberto e Gino e sua sorella Paola,gli amici della famiglia: il Lopez e i
Terni. Ricorda la sua casa molto affollata durante la guerra dove, oltre ai sarti e alle domestiche, venivano invitati
solo antifascisti. Tra loro anche i nomi di Turati, che i Levi hanno ospitato quando era ricercato, e la Kuliscioff, e
molti altri. Cresciuti,i suoi fratelli diventano cospiratori e vengono arrestati (tranne Mario che riesce a scappare in
Francia), così come il padre. Solo negli ultimi capitoli del libro Natalia ci parla di se stessa, del suo matrimonio con
Leone Ginzburg e poi della sua morte,dei suoi figli, delle sue amiche (le “squinzie”), del suo trasferimento a Roma e
del suo secondo matrimonio. I suoi genitori sono ormai invecchiati e la guerra è finita, tutti suoi fratelli hanno una
propria famiglia e un loro lavoro, così come Natalia che lavora in una casa editrice. Se all’inizio prevale il
quotidiano, arricchito da ironici e persino allegri aneddoti, poi si descrive l’Italia in cui la dittatura fascista è in
ascesa,in cui gli antifascisti e gli ebrei sono perseguitati, degli orrori della guerra e delle invasioni dei tedeschi. Il
tutto viene raccontato usando le espressioni caratteristiche di quella famiglia, il loro “lessico famigliare”.

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