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le pavimentazioni - Principi
Sollevamento di polveri
Cedimenti a carichi concentrati e ripetuti
Scarsa aderenza
Decadimento delle capacità portanti per infiltrazione di acqua
Ristagno di acqua sulla superficie
Normali
Gli sforzi normali connessi al peso proprio della sovrastruttura e al carico accidentale del veicolo che transita si
distribuiscono in profondità su aree sempre maggiori per cui le sollecitazioni di pressione σ tendono a ridursi. Tale
riduzione è debole poiché aumentando la profondità aumenta anche il peso proprio della sovrastruttura.
Tangenziali
Gli sforzi tangenziali τ trasmessi alla pavimentazione per aderenza (massimi in caso di accelerazione e frenatura)
si esauriscono invece molto rapidamente all’aumentare della profondità ed interessano quindi essenzialmente gli
strati superficiali.
Le pavimentazioni flessibili, in ragione dei materiali che le costituiscono, hanno un comportamento meccanico di
tipo elasto-plasto-viscoso. Tale comportamento induce fenomeni di fatica (accumulo di deformazioni
permanenti) quando i carichi superano una soglia definita soglia di fatica.
Il progetto delle pavimentazioni flessibili deve pertanto essere sviluppato tenendo conto:
1. della portanza del sottofondo: infatti lo spessore della pavimentazione deve essere tale da garantire che gli
sforzi normali che agiscono sul sottofondo siano compatibili con la sua portanza (CBR),
2. dei carichi sopra la soglia di fatica: infatti i veicoli con carico per asse superiore a 3,5 tonnellate inducono
deformazioni permanenti nella pavimentazione,
3. del numero di passaggi di tali carichi: perché le deformazioni si accumulano,
4. della vita utile della pavimentazione: cioè dell’orizzonte temporale in cui è accettabile un intervento
manutentivo, in modo da poter valutare il numero totale dei passaggi dei carichi e, conseguentemente, la
deformazione complessiva della pavimentazione.
1. Le pavimentazioni flessibili
Le pavimentazioni rigide essendo costituite da cls hanno un comportamento meccanico pressoché elastico. Quindi
se soggette a sollecitazioni esterne (carichi accidentali, peso proprio, sollecitazioni indotte da gradienti
termici) si deformano e restituiscono completamente la deformazione allorquando la sollecitazione è
rimossa.
Il progetto delle pavimentazioni rigide deve pertanto essere sviluppato tenendo conto:
1. della portanza del sottofondo: infatti lo spessore della pavimentazione deve essere tale da garantire che gli
sforzi normali che agiscono sul sottofondo siano compatibili con la sua portanza (CBR),
2. del carico massimo accidentale: infatti deve essere verificata la compatibilità della resistenza del calcestruzzo
(σcr) alla sollecitazione massima indotta dal massimo carico che passa sulla pavimentazione,
3. delle sollecitazione indotte da gradienti termici: infatti la più critica condizione di carico è data dalla
composizione del carico accidentale massimo (vedi punto precedente), del peso proprio della sovrastruttura
e di eventuali sollecitazioni indotte dal peso proprio conseguenti a deformazioni conseguenti a gradienti
termici esistenti tra la superficie esterna e l’interfaccia inferiore della lastra di cls. Un eventuale gradiente di
temperatura indotto dalle variazioni termiche giorno/notte, notte/giorno produce l’allungamento delle fibre
più calde rispetto alle fibre più fredde, con conseguente deformazione della lastra. Il peso proprio della
lastra, opponendosi a tale deformazione, induce uno stato sollecitativo interno che può causare, se superiore
alle resistenze del cls, fessurazione. Pertanto dopo la posa in opera della lastra continua di cls si provvede a
interromperne la continuità dividendo la pavimentazione in lastre opportunamente giuntate in modo da
limitare il peso proprio dell’elemento e ridurre l’entità di eventuali sollecitazioni indotte da gradienti termici.
2. Le pavimentazioni rigide
Rigide
Il progetto delle pavimentazioni rigide è finalizzato al calcolo dello spessore (fondazione e lastra di cls) e della
dimensione della singola lastra. Tale calcolo si basa sulle ipotesi di comportamento elastico e di rottura del
calcestruzzo per σ > σcr e sulla necessità di garantire la trasmissione sul sottofondo di sollecitazioni compatibili
con la sua portanza.
Flessibili
Poiché le pavimentazioni flessibili non hanno un comportamento elastico i modelli di progetto sono diversi da
quelli che si adottano per le pavimentazioni rigide e sono finalizzati al calcolo degli spessori della
pavimentazione (usura+binder+base+fondazione) in modo da garantire che le sollecitazioni trasmesse al
sottofondo siano compatibili con la sua portanza e in modo da garantire che le deformazioni accumulate
durante la vita utile siano coerenti con gli standard di funzionalità e sicurezza richiesti per l’esercizio viario.