Indice
1Fondazioni dirette
o 1.1Fondazione continua
o 1.2A trave rovescia
o 1.3A platea
o 1.4A plinti
2Fondazioni indirette (o fondazioni profonde)
3Opere di fondazione
4Voci correlate
5Altri progetti
6Collegamenti esterni
Fondazioni superficiali
Le fondazioni dirette sono quelle più comuni, utilizzate nel caso di edifici costruiti su terreni senza
particolari problemi di resistenza.
Il tipo di fondazione diretta viene realizzata in base alla struttura dell'edificio.
Due tipi di fondamenta dirette sono quelle a punti cioè individualmente fissate al terreno o quelle a
platea che a differenza delle prime sono collegate tra loro attraverso assi.
Se l'edificio è costituito da una struttura continua, cioè da murature portanti, allora anche la fondazione
sarà continua, presentandosi come un allargamento della sezione trasversale del muro. Negli edifici
storici la fondazione continua era costituita da un muro vero e proprio, in mattoni o in pietra, di sezione
maggiore di quello portante. Nell'ambito dell'edilizia moderna, nella fondazione continua si prevede
un cordolo in cemento armato prima dell'allargamento della sezione. La sezione allargata è solitamente
costituita da un getto di calcestruzzo, di solito (ma non sempre) armato. Nella parte inferiore della
fondazione, a contatto con il terreno, viene posto uno strato di magrone contenente 100/150 kg
cemento/m³ di cls, che è d'aiuto nella fase di cantiere per la posa in opera del calcestruzzo
armato perché questo permette di livellare il terreno di getto e inoltre serve a distribuire ulteriormente i
carichi del terreno e ad isolare le strutture dall'umidità di contatto qualora l'impasto venga eseguito con
basso rapporto acqua/cemento e debitamente protetto con primer bituminoso e/o bitume. Le fondazioni
continue sono le più usate.
Un altro sistema, utilizzato in presenza di strutture in elevazione a telaio, è quello delle travi rovesce. In
questo caso le sollecitazioni sono maggiori nei punti in corrispondenza dei pilastri. La soluzione
consiste nel ribaltare lo schema statico della travatura in elevazione, collegando fra loro i pilastri della
struttura con delle travi di fondazione dette rovesce. La fondazione che si ottiene è particolarmente
efficace per contrastare i cedimenti differenziati e nella progettazione antisismica.
A platea[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Piastra di fondazione.
Un altro sistema, utilizzato con strutture particolari o in presenza di terreni deboli, è la fondazione a
platea. Può essere considerato uno sviluppo della fondazione a travi rovesce, con in più la presenza di
un solettone inferiore a cui spesso si aggiungono nervature ortogonali secondarie rispetto a quelle delle
travi rovesce, per garantire un ulteriore irrigidimento della struttura.
A plinti[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Plinto.
Un altro tipo di fondazione adottate per strutture a telaio con carichi elevati è quella a plinti. Viene cioè
ingrossata la base del pilastro con un plinto di solito con la forma piramidale. Per assicurare un
maggiore legame fra i diversi plinti vengono spesso collegati con cordoli in calcestruzzo armato; con
l'ingresso della nuova normativa, per progetti in zona sismica, l'utilizzo dei cordoli è obbligatorio.
Le fondazioni indirette vengono praticate quando gli strati superficiali del terreno non hanno una
portanza sufficiente per sopportare il carico della struttura o nel caso in cui i cedimenti previsti con le
fondazioni dirette siano eccessivi. Il tipo più comune, nell'edilizia storica, è il palo di legno di particolari
essenze dure e resinose, tipo quercia, rovere, ecc. eventualmente con la punta rinforzata in metallo,
detta puntazza, conficcato nel terreno attraverso battitura con speciali macchine dette battipalo, finché
non raggiunge strati di terreno solido oppure pensato per resistere mediante l'attrito laterale che si crea
con il terreno. Questa tecnologia, applicata ad esempio a Venezia, ha subìto un'evoluzione e oggi
esistono molte varietà di pali (di calcestruzzo o con parti metalliche) e diverse tecniche di infissione:
gettati in opera, prefabbricati, con o senza asportazione del terreno, e anche con l'utilizzo di fanghi
bentonitici o altri materiali speciali (polimerici) da utilizzare in condizioni particolari, come in presenza di
acqua o di terreno particolarmente coerente.
La capacità portante delle fondazioni profonde è data da due contributi distinti: