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Lebeck (900000 abitanti)

Sorta sul delta del fiume Meflos, vede i primi insediamenti sulle isole della laguna, che nel tempo
furono ampliate e infine collegate da ponti. È ora uno dei maggiori centri abitati del continente. È
naturalmente protetta da un fossato generato dal fiume ed è collegata alla terra ferma attraverso due
ponti sovrastanti un corso d'acqua difficilmente navigabile a causa della forte corrente e del fondale
insidioso, ricco di barene e rovine sommerse di tempi dimenticati.
Nel centro della città si apre un'elegante piazza su cui affaccia l'imponente palazzo, sede del potere
politico, militare e economico. Nell'arrivare via mare si rimane spesso impressionati dalle
dimensioni del porto, visibile già a diverse ore di navigazione. Il traffico navale è intenso, essendo
Lebek la principale piazza di scambio del continente. È infatti possibile trovare genti provenienti da
ogni luogo, persino dalle più remote isole. Di notte Lebek si anima nelle sue fiorenti locande, case
da gioco, di piacere e teatri.
Grazie all'elevato benessere, diffuso tra la popolazione, la criminalità è limitata, oltre che ben
controllata dalla guardia cittadina. L'unica organizzazione criminale presente, Psifiro, si dedica
soprattutto al contrabbando ed è nelle mani dei numerosi Siúlóir e dei pirati di stanza in città.
Il governo prende la forma di un'aristocrazia mercantile, con un Consilio composto da dieci seggi
minori e quattro seggi maggiori, questi ultimi con diritto di veto. Tutti i seggi hanno durata
quinquennale e sono attribuiti mediante asta. L'acceso all'asta è consentito solo ai maggiori
contribuenti dei cinque anni precedenti, che possono fare offerte per un qualunque numero di seggi.
Tra i quattro maggiori, quello acquisito a prezzo più alto è definito “primo tra pari” e il suo voto
vale doppio in caso di parità.
Lebek ha una università e un ospedale. L’università riceve fondi ingenti dal Consilio per il
finanziamento delle esplorazioni e dello studio e impiego di ogni eventuale ritrovamento. Proprio in
quest'ottica venne fondato l'ospedale, che ospita anche la scuola di medicina, a cui sono delegati i
controlli sanitari al porto su merci e persone. L'accesso a università e scuola medica è garantito da
selezioni a cui partecipa tutta la popolazione durante i cinque anni di studio gratuito che sono stati
istituiti dal Consilio, al fine di garantire una diffusa alfabetizzazione. Coloro che vengono
selezionato ottengono vitto e alloggio presso le residenze interne alle strutture, insieme a forniture
personali (libri, vesti, eccetera), ma hanno anche il dovere di frequentare proficuamente tutti i corsi
scelti per loro dal Consilio. Il successo durante questi anni di studio gratuito garantisce
l’ottenimento dello status di cittadino, condizione necessaria alla carriera politica e militare, nonché
per avviare una propria attività commerciale o anche solo essere titolare di proprietà di alto valore,
come terreni, immobili, navi o bestiame.
La città dispone della più grande flotta del continente ma di una ridottissima forza di terra, la
guardia cittadina, che agisce più nelle funzioni di polizia che in quelle belliche. La principale difesa,
via terra, è la possibilità di far crollare i due ponti, unico collegamento alla terraferma.
In città sono ammessi tutti i culti ma non ne è ammessa la presenza nel Consilio, il quale rifiuta
inoltre di accogliere rappresentanze ufficiali o dirette di qualunque organizzazione religiosa e di
averle come partner commerciale. Questa condotta ha portato Lebek alla scomunica da parte della
Chiesa di Effieros. I rapporti con le altre potenze sono nel complesso pacifici, tant’è che Lebek
mantiene persino contatti diplomatici, anche se non permanenti, con Rettiliali e Ratkin. Unica
eccezione è rappresentata da Effieros, con la quale non possono esserci relazioni ufficiali poiché la
classe politica è costituita unicamente da clero. All’interno di questo divieto è stata trovata una zona
d'ombra: l’esercito. Solo i più alti ufficiali, infatti, appartengono al clero. Tuttavia, si tratta di un
canale estremamente lento e limitato nella capacità decisionale. Degno di nota è il rapporto con la
seconda potenza navale, Eleftheria. Pur avendola riconosciuta accettandone un'ambasciata
permanete presso il Consilio, Lebek vieta l'attracco in porto ai suoi vascelli e dà loro guerra per
mare. Questo fatto non sembra, però, infastidire la Governatrice di Eleftheria, né i suoi capitani, che
da parte loro continuano a insidiare le principali rotte commerciali arrembando qualunque nave
priva di adeguata scorta.

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