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Rahajahad (700000 abitanti)

La Seconda Città. La leggenda narra che il dio Uramazda, dopo aver fondato Effiros, chiese al suo
profeta di seguire l’alba fino al mare. In quel luogo il profeta avrebbe dovuto costruire una dimora
per sé stesso e le genti incontrate durante il cammino.
La citta fiorita. A partire dal palazzo del Marahaja si dirama un’intricata rete di giardini e fontane.
Immersi in questo splendore sorgono palazzi e edifici dalle forme eleganti e leggere. Preziosi
mosaici dai colori brillanti decorano innumerevoli superfici, a contrastare il tenue ocra delle pietre
da costruzione.
Il Marahaja è il discendente del primo profeta e la massima autorità secolare e spirituale della città.
Ad affiancarlo nei sui doveri ci sono tre figure: il Rahaja dei Flutti, il Rahaja delle Sabbie e il Pasha.
Il Rahaja dei Flutti sovraintende a tutte le questioni legate al mare ed è a capo della marina. Il
Rahaja delle Sabbie sovraintende a tutte le questioni legate alla terra ferma ed è a capo dell’esercito.
Il Pasha comanda il Popolo Azzurro, i nomadi del deserto. Al lui spetta il compito di mantenere i
rapporti tra il Popolo Azzurro e le autorità del Rahajahad. Il Popolo Azzurro annovera tra le sue
genti i più esperti alchimisti e allevatori di cavalli del continente. Oltre che per l’alchimia e i cavalli
questi nomadi del deserto sono noti anche per le frenetiche e ipnotiche danze, impiegate persino
come forma di combattimento. L’acciaio forgiato dagli alchimisti, l’ipnotica danza, i rapidi cavalli e
l’abilità nel montarli rendono i cavalleggeri del Popolo Azzurro una minaccia letale.
Tra il Rahajahad ed Effieros c’è stato, per lungo tempo, un contenzioso religioso. Entrambi
venerano la stessa divinità ma i culti prendono forme molto diverse. La chiesa di Uramazda della
Seconda Città è un enoteismo, disposto quindi a tollerare culti votati a dèi minori. Fonda la propria
ortodossia sulla discendenza del Marahaja dal profeta. Al contrario, Effieros è un monoteismo
integralista. Per chiudere la diatriba l’Inquisizione di Effieros ha sentenziato che alle genti del
Rahajahad sia stato concesso dal dio di tenere una condotta meno virtuosa, come compenso del
vivere lontani dalla Città Santa (Effieros). Il rapporto tra le due potenze è sempre rimasto pacifico.
La città dispone di diverse scuole, sia presso le chiese di Effieros sia, al di fuori dell’ambito
religioso, presso le sedi dalla Gilda Alchimisti. Anche se manca un vero e proprio ospedale, la
Gilda Alchimisti e la Chiesa di Effieros offrono, gratuitamente, i servigi dei propri guaritori. Chiesa
e Gilda competono per il favore della popolazione.
L’artigianato collegato all’alchimia e gli stessi prodotti alchemici rendono fiorente l’economia del
Rahajahad. A questo si aggiunge il commercio marittimo. Il Rahajahad vanta il secondo maggiore
porto commerciale del continente. Questa ricchezza ha attirato l’attenzione dei pirati di Eleftherìa.
Il Rahajahad si considera in guerra con Eleftherìa e non ne riconosce sovranità. Sfortunatamente la
flotta del Rahajahad è inferiore per numero e qualità a quella pirata. La necessità di proteggere le
proprie navi ha spinto il Marahaja a stringere un accordo marittimo con Lebek e Jordhav sul
pattugliamento delle rotte commerciali. Malgrado l’accordo sia stato formalmente raggiunto, non vi
è alcun coordinamento militare tra le flotte, cosa che ha privato il patto di qualsiasi efficacia. Le tre
potenze mantengono comunque stretti rapporti economici. Anche la navigazione verso Shoijing non
è sicura. In mare aperto è minacciata dalle oscure creature che abitano le profondità, mentre la rotta
di cabotaggio lungo le coste di Anguish è resa pericolosa dalle scorrerie degli anfibi Rettiliani. Per
ovviare a questo problema, Rahajahad e Shoijing, stanno cercando un accordo con Anguish,
sfruttando le delegazioni diplomatiche permanenti presso Schwarzdorf. Per ottenere il favore della
potenza ospite, durante i negoziati, i rappresentanti di Rahajahad e Shoijing hanno rivelato ai fabbri
di Schwarzdorf il processo alchemico che governa la tempra dell’acciaio. Pur riconoscendosi
reciprocamente, Tuadar e Rahajahad, non hanno stretti rapporti.

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