Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
html
E' impossibile che, per il medesimo rispetto, la stessa cosa sia e non sia: questa è
la formulazione più celebre del principio di non contraddizione data da Aristotele.
A prima vista questa affermazione non sembra eclatante e non sembra nemmeno
essere così fondamentale per le sorti del pensiero, tuttavia, approfondendone il
significato, si vede come tale principio è alla base della logica classica.
In altre parole, facendo un semplice esempio, o una penna è tutta rossa o e tutta
nera (è impossibile che sia tutta rossa o tutta nera contemporaneamente). Se la
penna è tutta rossa, allora questo esclude di fatto che la penna sia di un qualsiasi
altro colore, essendo tutta rossa. Ciò significa è impossibile che una cosa sia e non
sia, allo stesso tempo. Nel caso fosse possibile per un soggetto essere e non essere
una certa cosa allo stesso tempo ne deriverebbe un disastro per la logica, poiché di
un soggetto sarebbe possibile affermare che è e non è qualcosa allo stesso tempo
(sarebbe possibile affermare che "una ruota è sia tonda che quadrata").
Dunque ricapitoliamo: non può essere che una cosa sia e non sia una certa cosa
allo stesso tempo e nel medesimo rispetto. Questa affermazione perentoria porta
i pensatori ad affermare, ad esempio "se Socrate è un uomo, allora non è una
mucca" (pare che il destino di Socrate tra i divulgatori sia quello di servire da
esempio).
2. Principio del terzo escluso, o del "se non è uno, è l'altro, ma non un terzo"
Il principio del terzo escluso (tertium non datur = terzo non dato) deriva in
qualche modo dal principio di non contraddizione e si pone, sempre per
1 di 4 06/10/12 14:32
Alcuni principi della logica http://www.padrebergamaschi.com/Filosofia/logica.html
Chi vuole negare il pnc è costretto a dire che "se il pnc non è valido, allora non
affermo il pnc". Ma in questa frase è evidente che il negatore afferma
implicitamente che non è possibile che il principio sia e non sia nel medesimo
rispetto. L'argomento utilizzato dal negatore del principio fa dunque uso dello
stesso principio che vuole negare. L'elenchos permette dunque di confutare i
negatori del principio nel momento stesso in cui si apprestano a negarlo.
Detto questo occorre dire che questo è, nello specifico, l'elenchos applicato al
principio di non contraddizione. La forma originaria dell'elenchos si fa risalire a
Socrate. L'elenchos viene definito da R. Robinson (in Plato' s earlier dialectic)
così: "l'elenchos nel senso più ampio significa esaminare una persona con
riguardo ad una affermazione che essa ha fatto, ponendole domande che
richiedono ulteriori affermazioni, nella speranza che essa voglia determinare il
significato e il valore di verità della sua prima affermazione. Il più delle volte il
valore di verità atteso è la falsità, e così l'elenchos nel senso più stretto è una
forma di confutazione".
Nel caso fosse possibile permettere a una cosa di essere e non essere allo stesso
tempo e nel medesimo rispetto una certa qual cosa, nel caso dunque fosse
possibile travalicare il principio di non contraddizione, la logica diventerebbe
2 di 4 06/10/12 14:32
Alcuni principi della logica http://www.padrebergamaschi.com/Filosofia/logica.html
Se è vero infatti che "Socrate è un uomo e Socrate non è un uomo", allora sarebbe
possibile affermare che "Socrate è una mucca", ma sarebbe anche possibile
affermare che "Socrate non è una mucca". La congiunzione "e" posta tra le due
affermazioni ci dice che è vero contemporaneamente (nel medesimo rispetto) che
"Socrate è un uomo" e che "Socrate non è un uomo". Da questa condizione ogni
argomento risulterebbe vero, poiché si arriva ad affermare che una cosa "è e non
è" allo stesso tempo. Sarebbe vero sia che "Socrate è uomo" sia che "Socrate non
è un uomo".
Si prenda questo esempio: "Non esistono verità, allora tutto è relativo" (se il
primo, allora il secondo). "Non esistono verità, allora non tutto è relativo" (se il
primo, allora non il secondo), infatti l'affermazione che non esistono verità
sarebbe essa stessa una verità non relativa. Allora è falso che "non esistono verità"
(dunque non il primo). In questo caso la premessa ("non esistono verità") è da
ritenere falsa perché presenta due deduzioni contraddittorie ("allora tutto è
relativo/allora non tutto è relativo").
3 di 4 06/10/12 14:32
Alcuni principi della logica http://www.padrebergamaschi.com/Filosofia/logica.html
Si prenda questo esempio: "Non esistono verità" (se non il primo), ma questa
affermazione implica che essa stessa sia una verità (allora il primo), dunque
"esistono verità" (dunque il primo). O ancora, "non esiste alcun testo scritto" (se
non il primo), ma questa affermazione è scritta (allora il primo), dunque "esistono
testi scritti" (dunque il primo).
Un ultimo esempio, il più estremo: "non esiste nulla" comporta comunque che
esista questa affermazione, per cui è chiaro come qualcosa esista.
4 di 4 06/10/12 14:32