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1 - La bioetica laica
Si intende con questo termine quella che non fa riferimento a fonti o criteri riconducibili alla teologia
morale cristiana e si avvale di elementi provenienti dalle correnti della filosofia contemporanea.
In modo più specifico con il termine bioetica laica si fa riferimento alla corrente della bioetica
anglosassone.
L’obiettivo di questa bioetica è quello di creare un approccio libero da qualunque vincolo e di
ricercare consenso partendo dal dibattito pubblico delle questioni morali di grande rilevanza; un
elemento centrale è poi la considerazione della società pluralistica in cui si agisce, la quale impone
il rispetto e la negoziazione di diverse posizioni morali
La bioetica laica fa riferimento ad una serie di principi:
Principio di autonomia = l’autorità per le azioni svolte che coinvolgono gli altri deriva dal
consenso di questi ultimi che sono partecipanti e coinvolti; senza tale principio non c’è
autorità ed è solo il consenso che le da origine. Questo principio è riassumibile con la
massima “non fare agli altri ciò che essi non vorrebbero che fosse fatto loro” e con il
rispetto reciproco
Principio di beneficenza = rispetto degli accordi esplicitamente stipulati. In parte si rifà al
precedente principio e può essere riassunto con la massima “fa agli altri il loro bene”
Principio di giustizia
Principio di non maleficenza
Ai fini di comprendere meglio questa impostazione della bioetica è utile trattare il caso della
fecondazione assistita e prendere in considerazione il pensiero di Engelhaerdt
Secondo questo autore l’uomo utilizza tutti i suoi mezzi disponibili per assoggettare la natura e
controllarne gli effetti indesiderati ; l’uomo non ha alcun obbligo di soggezione nei confronti della
natura anzi, ha tutto il diritto di rimodellarla secondo i propri bisogni e necessità
Per argomentare la fecondazione assistita Engelhaerdt afferma che “l’inizio della vita umana
biologica non è immediatamente seguito dall’inizio della vita di una persona”
Per Engelhaerdt si devono distinguere tre livelli:
Livello vita biologica
Sono necessarie tutti e tre per avere un soggetto
Livello vita mentale considerabile come persona e in particolare un
Livello della vita della persona livello di vita mentale superiore
Solo se si ha una vita mentale sviluppata si può essere considerato agente morale e persona.
I feti o gli embrioni, e persino gli infanti secondo la definizione data non possono essere considerati
come persone al cento per cento in quanto non hanno il livello mentale superiore, o almeno non
ancora. Addirittura Engelhaerdt da maggior valore agli animali sviluppati piuttosto che all’uomo
nelle sue fasi di vita iniziali.
Il valore del feto non è intrinseco ma è attribuito a cui egli appartiene ed egli può essere visto come
una particolare forma di proprietà; oltre che un valore positivo al feto può esserne attribuito anche
uno negativo. La stessa cosa vale per i diritti; il feto non ha di per se ma è oggetto di quelli che
sono i diritti dei suoi “proprietari”
Con queste affermazioni si nega il concetto di natura umana come caratteristica intrinseca:
essendo che l’infante non è meritevole di tutele in quanto non è persona significa che non gli viene
riconosciuta una dignità di essere umano e non può essere titolare di diritti.
Engelhaerdt ritiene che i valori i principi, la morale vanno decisi a prescindere dalla natura umana
e che questa abbia solo una funzione materialistica e meccanicistica (= regole funzionamento
organismo). La natura non ha nulla a che fare con le regole o con il diritto. La natura non ha quindi
uno scopo o una funzione precisi e per questo la morale e i suoi precetti devono essere posti
dall’uomo solo in base all’ordine che egli da alla realtà.
Negazione del valore normativo di natura e principio di autonomia individuale concorrono a
rendere l’esperienza di vita umana relativa, subordinata al libero arbitrio umano.
Con queste concezioni il legislatore ha un potere limitato in quanto il feto è proprietà provata e non
può agire nei confronti dei possessori. Engelhaerdt sostiene che dopo il nostro il corpo, sperma
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Teologia III
Introduzione alla Bioetica – Aramini
ovuli zigoti e feti prodotti ci appartengono e sono una nostra estensione a disposizione secondo i
nostri desideri (= i figli non sono un dono di Dio ma qualcosa che è desiderio dei genitori).
La mancanza di valore dei feti viene poi applicata in tutti quei casi in cui si deve decidere nei loro
confronti, fecondazione in vitro, aborto, sperimentazioni …
Nel caso dell’aborto i criteri di Engelhaerdt sono:
Il feto non è persona
La donna ha diritto di avere il controllo del proprio corpo
La donna ha diritto di prendere le proprie decisioni riguardo alla riproduzione
Nel caso della fecondazione in vitro gli ultimi due punti non sono implicati e c’è solo lo status di feto
per affrontare le questioni morali.
Essendo che i feti non sono persone in senso stretto ma prodotti, che i diritti sono riconducibili ai
loro possessori e che non sembrano avere capacità mentali per provare dolore è possibile la
fecondazione a fini sperimentali. Gli elementi da tenere in considerazione sono:
Ottenere il consenso di coloro che hanno generato l’embrione
Nel’utilizzo dei feti vengono lese persone in senso stretto???
Nel caso di fecondazione artificiale a fini riproduttivi Engelhaerdt si dimostra del tutto favorevole; si
dimostra critico nei confronti di chi la ritiene una pratica innaturale perché prevede la
masturbazione (Engelhaerdt “da sempre l’uomo utilizza capacità fisiche in modo non naturale che
non sarebbe mai presente in mammiferi inferiori). Engelhaerdt motiva ulteriormente l’utilità di
questa pratica sostenendo che
Essendo poi che la natura non ha influenza nelle questioni morali bisogna dimenticare le
circostanze che rendono impossibile la normale fecondazione
Viene messa in luce la tensione fra uomo biologico, talvolta difettoso, e uomo razionale.
Diventa un modo per correggere la natura
Permette di realizzare un progetto di genitorialità razionale che si sviluppa fra soggetti
razionali
La questione degli embrioni sovra numerali è irrilevanti secondo le caratteristiche elencate
prima
Possono emergere dei problemi morali significativi per quanto riguarda le promesse e i vincoli di
fiducia che legano le persone coinvolte
Critiche da muovere alla visione di Engelhaerdt sono l’estrema povertà, l’erronea concezione della
persona divisa in persona potenziale e persona in senso stretto che non esiste nella realtà.
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La difesa della vita fisica = la vita corporea è un valore fondamentale per mezzo del quale
la persona si realizza e entra nel tempo e nello spazio. Solamente il bene totale e spirituale
vengono prima e solo a motivo di questi due beni è possibile il sacrificio della corporeità.
Insieme alla vita va pure tutelata la salute dell’uomo
Il principio terapeutico o della totalità = atti medici sono possibili a condizione che
l’intervento su una parte del corpo abbia come fine la salvaguardia dell’intero soggetto
Il principio di libertà e responsabilità = per quanto riguarda l’attuazione di un progetto di
vita. L’atto umano si compone di esercizio della libertà e responsabilità nei confronti di altri
e se
Il principio di socialità = la relazione è naturale. L’uomo è impegnato nella costruzione del
bene comune di tutti;, ogni uomo che promuove la propria vita e salute promuove il bene
della società e così la società promuove la vita e la salute del singolo
Principio di sussidiarietà = ogni uomo è il primo responsabile della propria salute e ha il
diritto-dovere di operare per salvaguardarla. Dove il singolo non è in grado di promuovere
la tutela della propria vita la società deve intervenire per assicurargli il raggiungimento degli
standard minimi
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Introduzione alla Bioetica – Aramini
3. Bioetica clinica che esamina nel concreto la prassi medica o il caso clinico
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È il livello di chiarificazione e di valutazione morale dello specifico contenuto pratico e teorico introdotto
dalle tecno scienze
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Introduzione alla Bioetica – Aramini
Sgreccia e di Pietro sostengono la necessità di integrare i due paradigmi dei principi e delle virtùin
quanti i principi evitano il rischio dell’emotivismo soggettivistico mentre le virtù motivano
all’impegno etico attivo e costante. Fra principi e virtù si instaura un rapporto di reciprocità: il
riconoscimento e l’attuazione del dovere sono possibili solo se si è virtuosi e se si rispettano e
riconoscono nella prassi gli obblighi morali.
L’integrazione principi-virtù è ritenuta insufficiente da Bellino secondo cui questi due paradigmi
devono integrarsi a loro volta con un terzo: quella della complessità. Quest’ultimo paradigma
rappresenta l’insieme delle grandi questioni etiche che il nostro tempo deve fronteggiare. È
all’interno di questo contesto che si deve collocare la scelta del singolo.
Per avere una bioetica adatta il primo pazzo è l’abbandono di una scienza puramente cognitivista,
formale, capace di fornire solo conoscenze per decisioni supposte.
In secondo luogo l’etica deve essere ascolto dell’altro e avvicinamento. È alla presenza dell’altro
che si scatena il libero arbitrio e nasce la necessità morale, la relazione è l’elemento scatenante e
determinante. La relazione ha alcune caratteristiche:
Normatività = Se l’uomo è un essere in relazione con e per qualcuno e la relazione è
intrinsecamente normativa (dato che non c’è relazione sociale che non preveda norme) le
norme sono a loro volta condizioni per la realizzazione dell’essere umano e la normatività
non è esterna alla persona
Partità ontologica a priori fra gli uomini altrimenti non si può avere una relazione reciproca
In questa prospettiva di relazione la moralità è base per la relazione.
2.2 - Il rapporto dell’uomo con la tecno scienza / il rapporto fra scienza ed etica
La questione della libertà della ricerca scientifica non è un argomento nuovo ma oggi essa si pone
sotto una luce diversa in quanto l’uomo stesso è diventato oggetto di studio e di sperimentazione.
Molte sono le voci che si levano a chiedere regolamentazione della ricerca ed esistono già
documenti che vietano la clonazione, la sperimentazione sugli embrioni … nell’ ambito italiano il
comitato nazionale per la bioetica si è espresso sul tema della clonazione; nel documento redatto
sosteneva che la fonte dei problemi etici non si trova nella libertà della ricerca scientifica, e che a
costruire il problema etico:
Modalità di ricerca scientifiche e applicazioni che ne possono derivare
Obiettivi specifici verso cui ci si orienta
Alterazione del mondo sociale, vitale o naturale distorcendo l’ordine delle cose e arrecando
danno agli esseri
Gli interventi legislativi comunque con difficoltà potrebbero riuscire a indirizzare la ricerca
scientifica verso obiettivi eticamente accettabili per il semplice motivo che non possono controllare
i laboratori. Oggi si crede che il progresso tecnologico sia senza limiti e senza freni e che le
possibilità siano illimitate. È invece importante cercare di ridare un senso ben preciso all’opera
dell’uomo e alle sue implicazioni.
Oggi si considera chiuso il periodo storico che voleva la scienza come totalmente indipendente ed
emancipata da religione, stato, conseguenze morali e morale stessa.
Per quanto riguarda il rapporto fra scienza ed etica bisogna dire che La nostra epoca ha visto la
costruzione di un legame indissolubile fra scienza e tecnica, portando alla nascita della tecno
scienza; il legame è divenuto altrettanto indissolubile dato che le fonti di finanziamento arrivano
dallo stato e dai mercati e quindi parlare con il risultato che vi è una forte interazione fra ricerca e
potere e, in questo contesto, è del tutto inutile parlare di neutralità etica della scienza.
Un altro elemento da considerare è il carattere anonimo del sapere prodotto dalla tecno scienza;
esso viene prodotto dallo scienziato ma poi subisce una espropriazione e viene depositato nelle
banche dati per essere utilizzato dalle potenze.
In questo complesso contesto sarebbe utile creare un nuovo modello di scienza, arricchito di punti
di vista meta scientifici, che metta la scienza in grado di non mortificare o opprimere l’essere
umano (esempio riduzione della vita alla pura forma biologica e conseguente necessità di ridefinire
il concetto di persona umana, derivato proprio dalle nuove tecniche che creano problemi prima
inesistenti) finire p81
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Introduzione alla Bioetica – Aramini
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Introduzione alla Bioetica – Aramini
Questo capitolo è interessato da alcune riflessioni di carattere filosofico, teologico ed etico che
hanno come fine quello di comprender meglio il concetto di persona umana
Nonostante questo concetto sia ampiamente usato all’interno di vari contesti, il suo vero significato
resta avvolto in un alone di mistero e di dubbio
La bioetica laica attribuisce dignità e diritti alla persona solo se questa è autocosciente, in grado di
progettare il proprio futuro, di entrare in relazione con gli altri.
Per capire se le definizioni date di persona corrispondono veramente alla complessità dell’essere
umano bisogna ricorrere all’antropologia filosofica, disiplina assente dall’impostazione
anglosassone dell’etica essendo che quest’ultima riprende la linea di pensiero di Bacone nella
quale è disprezzata la riflessione filosofica;secondo Bacone e la tradizione anglosassone
l’avversario non si vince con le parole ma con le opere e il miglior servizio che lo scienziato rende
all’umanità è quello di assoggettare la natura e non viene neppure presa in considerazione l’idea
che la scienza possa essere una minaccia per l’uomo.
Oggi l’idea sulla scienza è cambiata profondamente; non si ha più una visione armonica della
scienza come disciplina unica in grado di comprendere il mondo e si sa che le scienze naturali non
sono la via per comprendere i problemi dell’umanità
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parentela, alla moralità, alla caducità dell’uomo, al carettere effimero della vita e alla debolezza
della volontà
Tutti i termini citati indicano un uomo fatto a strati gerarchici, come nella concezione greca, che
però svelano le varie possibilità dell’uomo che egli è in gardo di attuare sotto un’aspetto o l’altro.
La contrapposizione carne e spirito non esprime divisione ma una relazione fra la creatura e il suo
creatore. Nell’AT si ha quindi una concezione unitaria dell’uomo
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Per Lutero il rifiuto di non dare amore è compreso nel comandamento non uccidere; per
Lutero il comandamento in senso negativo significa non danneggiare l’uomo, in senso
positivo, sorreggendolo nei bisogni.
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Nel cristianesimo l’idea di uguaglianza naturale di tutti gli uomini si abbina all’idea che davanti a dio
ogni individuo possiede la dignità del genere umano
L’umanesimo europeo porta un contributo specifico, cioè quello della riaffermazione dell’idea
dell’autodeterminazione morale e l riconoscimento che la libertà e la dignità del singolo hanno
bisogno di essere efficacemente protette dotto il profilo giuridico e politico
Le tre correnti nonostante i diversi punti di partenza e di vista sono accomunate da una forte
affinità.
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non si possono risolvere facilmente. Le questioni di giustizia possono essere risolte soltanto su un
fondamento che preesoste alle preferenze culturali dei singoli uomini e che valgano per tutti
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Il tema dell’ingegneria genetica gode di notevole popolarità nell’opinione pubblica, sia con visioni
positive che con visioni negative. La considerazione positiva dipende dalle nuove possibilità
terapeutiche, mentre quelle negative derivano dalla paura di una applicazione incontrollata delle
nuove tecnologie. Entrambi gli atteggiamenti, positivo e negativo, sono comunque espressione di
una conoscenza nebulosa e confusa che le persone hanno dell’ingegneria genetica. In realtà non
bisogna sovra determinare ne in senso positivo, ne in senso negativo l’ingegneria.
L’ingegneria genetica e tutti i suoi strumenti sono solo uno strumento che l’ingegno umano ha
sviluppato nel corso della storia
1 – Aspetti scientifici
L'acido desossiribonucleico (DNA) è un acido nucleico che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi
di RNA e proteine, molecole indispensabili per lo sviluppo ed il corretto funzionamento della maggior parte degli
organismi viventi.[1]
Dal punto di vista chimico, il DNA è un polimero organico costituito da monomeri chiamati nucleotidi
(deossiribonucleotidi). Tutti i nucleotidi sono costituiti da tre componenti fondamentali: un gruppo fosfato, il deossiribosio
(zucchero pentoso) e una base azotata che si lega al deossiribosio con legame N-glicosidico. Le basi azotate che
possono essere utilizzate nella formazione dei nucleotidi da incorporare nella molecola di DNA sono quattro: adenina,
guanina, citosina e timina e nel RNA, al posto della timina, è presente l'uracile. La definizione di DNA (o ADN) è più
propriamente questa: il DNA è una doppia catena polinucleotidica (A,T,C,G), antiparallela, orientata, complementare,
spiralizzata, informazionale.
La disposizione in sequenza di queste quattro basi costituisce l'informazione genetica, leggibile attraverso il codice
genetico, che ne permette la traduzione in amminoacidi. Il processo di traduzione genetica (comunemente chiamata
sintesi proteica) è possibile solo in presenza di una molecola intermedia di RNA, generata attraverso la trascrizione del
DNA. Tale processo non genera solo filamenti di RNA destinati alla traduzione, ma anche frammenti già in grado di
svolgere svariate funzioni biologiche (ad esempio all'interno dei ribosomi, dove l'rna ha una funzione strutturale).
L'informazione genetica è duplicata prima della divisione cellulare, attraverso un processo noto come replicazione del
DNA, che evita la perdita di informazione durante le generazioni.
Negli eucarioti, il DNA si complessa all'interno del nucleo in strutture chiamate cromosomi. Negli altri organismi, privi di
nucleo, esso può essere organizzato in cromosomi o meno (nei batteri è presente un'unica molecola di DNA circolare a
doppia catena, i virus possono avere genomi a DNA oppure ad RNA). All'interno dei cromosomi, le proteine della
cromatina (come gli istoni, le coesine e le condensine) permettono di compattare e controllare la trascrizione dei geni,
almeno nella maggior parte dei casi.
Ciò che si opera in campo genetico, e che rientra nelle possibilità dell’ingegneria riguarda:
Gli interventi in campo genetico possono avere finalità diagnostiche, terapeutiche,
produttive di animali piante o proteine, alternative dell’uomo o dell’animale
I livelli delle operazioni genetiche sono tre: cellule somatiche, cellule germinali, embrioni
precoci
Le procedure che si usano sono: il DNA ricombinante, la clonazione, la fusione cellulare, la
clonazione di cui si parlerà nel prossimo capitolo e il trapianto di DNA
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per prevenire spese maggiori di risarcimento). In caso si test richiesto dall’azienda per
conoscere il rischio a cui il lavoratore può essere esposto non esiste alcuna forma di
obbligo per il lavoratore di sottoporsi ed inoltre il licenziamento non può dipendere dal
risultato del test; le informazioni a cui l’azienda ha accesso non limitate alle essenziali.
In caso di malattie indipendenti dal lavoro non possono essere proposti questi test
Il progetto genoma = il completamento della ricerca di tutti i geni del genoma umano
suscita dei problemi etici. In primo luogo è la stessa nozione di responsabilità individuale
che può vedere mutati i propri confini; la maggiore conoscenza rende i canoni tradizionali
meno stabili
La brevettazione dei risultati delle biotecnologie
Questo tema merita una trattazione dettagliata per l’ampia diffusione che ha subito.
A proposito di clonazione e sperimentazione sugli embrioni si è spesso parlato di delirio di
onnipotenzada parte dei ricercatori ed inoltre è molto forte il problema dei rapporti fra etica e
scienza; in questo caso specifico la questione ruota attorno al “perché non fare ciò che è
tecnicamente possibile?”, in breve una sfida che chiede di non porre limiti ingiustificati alla ricerca
e all’uso che se ne può fare, rispettando contemporaneamente i principi e limitando le possibilità
estreme di applicazioni
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1 – Aspetti scientifici
La capacità di intervenire nel processo di fecondazione unita ad una migliore conoscenza della vita
e delle sue fasi cellulari, ha permesso di sviluppare nuove tecniche di riproduzione che non
richiedano necessariamente l’unione di gameti maschili e femminili; sono tecniche di riproduzione
asessuata e fra queste vi rientra anche la clonazione. In questa categoria rientra anche la fissione
gemellare o geminazione indotta, tecnica che riproduce artificialmente quello che avviene in natura
con la gemellarità monovulare; essendo le cellule embrionali totipotenti (=sanno dare origine a un
embrione completo) fino al 14° giorno, se si scinde una cellula prima di questo termine si otterà un
gemello dell’embrione originario.
La clonazione dal punto di vista scientifico è l’operazione che conduce alla riproduzione di:
Frammenti di DNA e linee cellulari, tecnica utilizzata per la produzione di insulina, vaccini
epatite B,globuline…
Organismi pluricellulari geneticamente identici come nel caso della pecora Dolly.
L’annuncio della clonazione di animali superiori ha suscitato non poche perplessità
nell’opinione pubblica
Prima di affrontare i risvolti etici della clonazione è necessario concentrarsi su quali sono i fini che
conseguono l’applicazione di questa tecnica; bisogna separare le finalità della clonazione degli
animali da quella dell’uomo.
Per gli animali gli obiettivi sono i seguenti:
Allevare in modo rapido i migliori animali essendo che con la clonazione non si dovranno
più attendere i tempi di selezione e generazione naturali
Salvare le specie di animali in via di estinzione o in pericolo di estinzione
Produrre cloni di animali transgenici, cioè quegli animali in cui sono stati inseriti geni della
stessa specie o dell’uomo al fine di studiare particolari patologie
Per quanto riguarda l’uomo gli scopo prevedibili attualmente sono:
Riduzione degli ovuli da estrarre per la FIVET e la possibilità di operare diagnosi
preimplantatoria su un embrione del quale si ha la copia. Il primo obiettivo è avere un
duplicato degli embrioni ottenuti, maggiore sicurezza sull’impianto per l’assenza di
patologie
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4 - Le cellule staminali
Questi studi rappresenta una delle grandi promesse del futuro per la cura di gravi patologie come
leucemie, malattie metaboliche o degenerative…è ovvio che non bisogna enfatizzare
eccessivamente il ricorso a queste tecniche.
Nei tra casi visti fino adesso (clonazione, cellule staminali, e terapia genetica) si assiste
solitamente ad andamenti ricorrenti: 1 enunciazione di una possibilità tecnica presentata come
realistica e a portata di mano che suscita iperboliche esaltazioni e aspettative 2 caduta di mote
speranze.
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osseo è usato con successo nella terapia di alcune forme di leucemie. Altre malattie che
potrebbero essere curate con le cellule staminali sono le leucemie, Parkinson, alzhaimer, lesioni
midollo spinale,diabete cancro… ovviamente le cellule staminali sono utilizzati nella cura dei
tessuti che queste malattie intaccano.
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Coordinazione = dal momento della fusione dei gameti in poi ci sarà una sequenza
continua d attività molecolari tutte coordinate fra loro e ordinate. Centro e garante di
queste attività è proprio il patrimonio genetico dell’embrione, che definisce le
caratteristiche dello sviluppo e la specificità degli eventi, a testimonianza ulteriore
dell’unicità dell’embrione
Continuità = sulla base dei dati biologici sembra innegabile che al momento della fusione
dei gameti inizi un nuovo ciclo vitale. Lo zigote rappresenta l’elemento primordiale di un
nuovo organismo. e da qui in poi lo sviluppo sarà continuo e senza interruzioni. Ogni
evento dello sviluppo è in realtà frutto di singoli eventi infinitesimali connessi uno all’altro.
Dalla fusione dei gameti in poi quindi sarà lo stesso individuo umano che si costituisce
autonomamente secondo un piano definito.
Gradualità = il processo ha una certa durata e solo alla fine l’individuo raggiunge la sua
forma completa, dopo aver attraversato molti stadi
Ogni embrione, durante tutto il processo dalla fecondazione fino alla fine, mantiene stabilmente la
propria identità, individualità ed unicità, rimanendo lo stesso identico individuo per tutto il processo
di sviluppo nonostante la sua crescente complessità.
L’embrione quindi fin dalla fecondazione è un reale individuo umano e non potenziale individuo.
Warnock sostiene “poiché la temporizzazione dei differenti stadi di sviluppo è critica, una volta che
il processo di sviluppo è iniziato non c’è stadio particolare dello stesso che sia più importante di un
altro; tutti sono parte di un processo continuo, e se qualcuno non si realizza normalmente tutto il
processo cessa. È per questo che dal punto di vista biologico non si può identificare un singolo
stadio di sviluppo dell’embrione più importante degli altri”.
Qquesta conclusione inca come non sia possibile utilizzare in modo indiscriminato gli embrioni.
Vi sono delle tesi alternatiche che propongono un pensiero diverso e una diversa concezione
dell’embrione:
1. Tesi del 15° giorno = l’embrione umano non può essere considerato un individuo fino al
15° giorno dalla fertilizzazione. Argomentazioni a suo sostegno sono: in primo luogo si
afferma che l’embrione, nei primi stadi, è un ammasso di cellule individuali e distinte che
manca dell’unità necessaria perché ci sia un reale individuo. In secondo luogo si afferma
che fino al 15° giorno c’è solo attività di elaborazione dei sistemi protettivi e nutritivi di
quello che sarà il futuro embrione.
Contestando queste argomentazioni si può dire che la prima non regge in quanto
inconsistente dato che fin dal primo momento l’embrione ha un progetto autonomo; per la
seconda si può affermare che anche le strutture trofoblasti che fanno parte dell’embrione.
2. La tesi dell’impianto = l’embrione non può essere considerato individuo umano fino allo
stadio di impianto nell’utero. Secondo questa tesi solo con l’impianto l’embrione acquisisce
quella informazione extrazigotica, proveniente dalla madre, imprescindibile per essere
essere umano. Contestando questa affermazione si può dire che la relazione madre
embrione inizia con la fertilizzazione, ed inoltre numerosi esperimenti testimoniano come la
coesistenza con la madre è una soluzione conveniente ma non necessaria
3. Tesi dell’assenza del sistema nervoso centrale = l’embrione non può essere considerato
individuo umano fino a che il sistema nervoso centrale non sia sufficientemente formato, e
cioè fino alla 6/8 settimana dalla fertilizzazione. Tesi diffusa in campo filosofico e teologico
che si fonda sull’assenza di quegli organi ritenuti essenziali per la presenza di un’anima
(cervello, sensi, sistema nervoso). La motivazione non ha consistenza a causa dell’oggetto
di riferimento, l’anima appunto.
2 - Indagine filosofica
La filosofia che cerca di interpretare i dati della biologia vuole rispondere alla domanda “l’embrione
umano è un essere umano, un individuo umano, una persona umana?”
Queste domande presuppongono sia chiaro il concetto di persona umana ma il concetto e l’uso
che se ne fa è particolarmente distorto.
Per una corretta comprensione del concetto è necessario uno studio teorico delle sue origini e
della sua evoluzione. Punti fondamentali dello sviluppo del concetto di persona sono:
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La nozione di "persona" nello Stoicismo [modifica]
Il primo autore a trasferire il termine "persona", dall'utilizzo comune di "maschera" teatrale e "faccia", nell'ambito
filosofico fu lo stoico greco Panezio (185-109 a.C.)[13][14]. L'etica stoica antica sosteneva l'eguaglianza di tutti gli essere
umani i quali condividevano gli stessi doveri morali. Come nota Max Pohlenz[15], Panezio era di origine e di sentimenti un
aristocratico, convinto assertore delle differenze umane determinate dalle circostanza ambientali, egli sostenne che
l'uomo non portava sulla "scena" della vita la sola maschera (prosopon) generica dell'essere umano, ma anche quella
che caratterizzava la propria individualità fin dalla nascita alla quale, successivamente, se ne aggiungevano altre due:
una terza, determinata dalle vicissitudini della vita, e una quarta caratterizzata dalla sua attività lavorativa. Così chiosa
Pohlenz:
« Il ruolo decisivo rimane riservato alla natura umana universale, che sottomette l'individuo alla legge razionale,
obbligatoria in egual modo per tutti, e fissa i limiti entro i quali dovrà svilupparsi l'individualità di ciascuno »
( Max Pohlenz. La Stoa pag.409)
Comunque:
« Fu lui che per primo valutò pienamente, anche sul piano scientifico ed etico, il significato della personalità
individuale »
( Max Pohlenz. L'uomo greco pag.301)
La nozione greca di "persona" elaborata da Panezio verrà ripresa e diffusa nel mondo romano da Cicerone (106-43
a.C.):
(LA) (IT)
« Intellegendum etiam est duabus quasi nos a natura « Oltre a questo, bisogna riflettere che la natura ci ha
indutos esse personis; quarum una communis est ex eo, come dotati di due caratteri (personis): l'uno è comune a
quod omnes participes sumus rationis praestantiaeque tutti, per ciò che tutti siamo partecipi della ragione, cioè
eius, qua antecellimus bestiis, a qua omne honestum di quella eccellenza onde noi superiamo le bestie:
decorumque trahitur et ex qua ratio inveniendi officii eccellenza da cui deriva ogni specie di onestà e di
exquiritur, altera autem quae proprie singulis est tributa. decoro, e da cui si desume il metodo che conduce alla
» scoperta del dovere; l'altro invece è quello che la natura
ha assegnato in proprio alle singole persone. »
(Cicerone, De officiis, I. Traduzione a cura di Dario Arfelli, in Cicerone. Opere politiche. Milano, Mondadori, 2007, pagg.
414-5)
(LA) (IT)
« Ac duabus iis personis, quas supra dixi, tertia « In verità a quei due caratteri (personis), di cui ho
adiungitur, quam casus aliqui aut tempus imponit, quarta parlato più sopra, se ne aggiunge un terzo, che ci è
etiam, quam nobismet ipsis iudicio nostro imposto dal caso o dalle circostanze; e ancora un quarto,
accommodamus. » che noi stessi ci assegnamo di nostro libero arbitrio. »
(Cicerone. De officiis, I. Traduzione a cura di Dario Arfelli in Cicerone. Opere politiche. Milano, Mondadori, 2007, pagg.
420-1)
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Introduzione alla Bioetica – Aramini
all'interno di Dio tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e quindi relazione con gli uomini. Per analogia tra il Creatore e la
creatura, inoltre, il termine "persona" risultava applicabile all'uomo stesso.
La nozione di "persona" nella cultura cristiana [modifica]
Il termine greco di "persona" (προσώπων) compare per la prima volta, nella letteratura cristiana, nella Seconda lettera ai
Corinzi redatta da quasi certamente da Paolo di Tarso:
inizio biologico. Di conseguenza, per questa teoria, ci sono esseri umani, gli embrioni, che
non sono ancora persone. Seconda questa prospettiva l’utilizzo di embrioni è del tutto
libero fino a quando questi non diventano persone. Oggi assisteiano ad un fenomeno
paradossale: il concetto di persona viene usato sempre più nel contesto filosofico di matrice
epirista-funzionalista, sfruttando la popolarità del termine, ma con finalità contrarie a quelle
per cui il concetto è nato
2. L’identificazione della persona umana con l’essere umano = vale ancora la pena di usare il
concetto di persona per fondare la dignità e i diritti dell’uomo? Il concetto di persona fa
parte della tradizione culturale dell’occidente e partecipa alla fondazione del rispetto e della
tutela per l’essere umano. Dire che l’embrione è persona significa dire qualcosa di più della
sua appartenenza al genere umano, che riguarda la sua essenza e i suoi diritti.
Secondo la definizione filosofica la persona è “la sostanza sussistente individuale di natura
razionale”. Biosgna analizzare questa definzione:
o Sostanza = si indica la determinata individualità di qualcosa. Applicato all’uomo il
concetto di sostanza indica che le funzioni che esercita e gli atti che compie non
esistono in sé, ma esistono come funzioni e atti di un individuo umano sostanziale,
concretamente esistente . è la sostanza così intesa che permette di spiegare l’unità
nello spazio e la permanenza nel tempo dell’identità dell’essere umano. Queste ne
impedisce la dissolvenza.
o La natura razionale = natura indica ciò che l’uomo è in virtù della sua nascita,
mentre razionale fa riferimento alla persona dotata di ragione e pensiero, parola
linguaggio e all’essere un essere pensante.
Secondo questa prospettiva l’uomo è persona in virtù della sua natura razionale e non
acquisisce questo status, e tutto ciò che comporta, in funzione dell’esercizio delle sue
funzioni. L’essere persona appartiene all’ordine ontologico, non si acquisisce con lo
sviluppo graduale. Da qui si può sostenere che lo zigote, l’embrione , e tutte le altre
categorie con cui può essere classificato l’uomo( anziano handicappato…) sono già
persone
Norme etiche
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Teologia III
Introduzione alla Bioetica – Aramini
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Introduzione alla Bioetica – Aramini
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2 - Aspetti culturali
2.1 - Motivazioni delle coppie che ricorrono alla FIVET
Chi sono le coppie che ricorrono a queste tecniche?? Quali caratteri hanno?? Perché non
scelgono l’adozione? Che effetti si hanno sulla vita di coppia??
I seguenti sono risultati e opinioni presi da interviste
La vita di coppia = la scelta della procreazione assistita fatta dalle coppie secondo molti ha
avvicinato i componenti rendendoli maggiormente unito. Nel caso di procedure eterologhe
soprattutto il rapporto di coppia è fondamentale. Poche sono state le coppie in cui si è
avuta un aumento della conflittualità
La famiglia = le coppie che ricorrono alla procreazione assistita sono solitamente portatrici
di una cultura familiare piuttosto tradizionale e in numerosi casi le coppie appaiono chiuse
dal punto di vista comunicativo e dichiarano di non aver informato parenti o amici.
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non come persona umana. All’interno della stessa cultura sessualità e procreazione vengono
radicalmente separate e così si pensa che l’atto sessuale non abbia nessuna conseguenza sulle
persone al di la dei sentimenti del momento. Finchè perdurerà questa visione che non vede l’atto
sessuale come momento che crea la vita, non potrà nascere una nuova cultura della procreazione
in cui il figlio è riconosciuto come essere a se e in cui si sviuppa un rapporto triadico fra genitori e
figli
3 - Aspetti etici
Nell’immaginario comune la FIVET è caratterizzata da alta probabilità di successo e vista come
risoluzione del problema della sterilità, ma realmente essa è alquanto limitata.
La sorte degli embrioni, la loro tutela, la difesa della vita, il senso della generazione che si ha con
l’atto coniugale la produzione in laboratorio di embrioni sono alcuni esempi di aspetti etici che
devono essere valutati e discussi e che siscitano questioni non solo dal punto di vista etico ma
anche psicologico, giuridio, sociale
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nuova persona si ha dalla combinazione di atto fisico e unione morale dei coniugi, mentre con la
FIVET l’atto fisico è sostituito da altri atti che portano alla fecondazione. La separazione operata
dalla FIVET è quindi accettabile o meno??
Per rispondere bisogna ricordare che:
L’atto sessuale non ha valore solo fisco-genitale. Esso è l’unico atto biologicamente
necessario e possibile che crea una nuova vita. Inoltre l’atto sessuale si compone anche di
una dimensione psicologica e spirituale. Queste tre dimensioni, fisica, psico e spirituale non
sono divisibili. Solo quest’atto, con le sue tre caratteristiche è degno quindi della nascita di
una nuova vita, ogni altro è inadeguato al valore della persona
Distinzione fra fare ed agire. Tutto quello che si colloca sul piano del fare umano è ad un
livello di inferiorità nei confronti di chi l’ha prodotto ( l’effetto/prodotto vale meno della
persona che lo produce e c’è un rapporto di dominio). La FIVET si colloca i questo primo
caso mentre la procreazione naturale è nell’ambito dell’essere, ed essa assume tutto un
altro livello e sono previste le tre dimensioni dei coniugi, la volontà e l’a speranza.
Con la FIVET si esercita il potere e si “costringe” un processo naturale a dare risultati,
mentre con la procreazione naturale i coniugi si astengono dall’esercizio di tale potere di
“far nascere” e si limitano a sperare e ad invocare un dono su cui riconoscono di non avere
potere (se Dio vorrà, se la natura vorrà)
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biologico e in particolare dal punto di vista della genealogia e del patrimonio genetico
(sopratutto quando c’è l’insorgenza di malattie o motivi di salute)
Diritto ad avere due genitori = questo diritto per essere compreso e applicato alla FIVET
deve essere scisso nel “diritto del figlio ad essere concepito da una coppia che si assume
la responsabilità di allevarlo”. Come ci si comporta con la FIVET che da la possibilità di
separare le responsabilità generative da quelle di cura? La FIVET eterologa quindi contiene
elementi di ingiustizia !!!
4 – Questioni complementari
4.1 - Problemi medico – etici: i più importanti sono
Valutazione dei rischi per la donna conseguenti la stimolazione ovarica
Comportamenti del personale medico
Accuratezza degli screening
Il più importante riguarda l’esito di deresponsabilizzazione della coppia rivolto al medico
Urgenza di una corretta informazione scientifica
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5 - Aspetti giuridici
I problemi giuridici dipendono sia dalla delicatezza del tema trattato sia dalla rapida evoluzione
delle tecniche. In Europa quasi tutti i paesi hanno già una legislazione che regola le tecnologie
riproduttive e su questo tema si è espressa anche la comunità europea. Forte è stata la
sensazione di una regolamentazione internazionale della materia.
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embrioni e che tutti siano impiantati. È vietato qualunque tipo di sperimentazione mo terapeutica
sugli embrioni e ogni forma di clonazione
2. Divieto di fecondazione eterologa
3. Prevista obiezione di coscienza per il personale sanitario e ausiliario
4. La paternità dei figli nati con tecniche riproduttive non può essere disconosciuta e ugualmente non
può essere invocato l’anonimato per la madre del nascituro
Si può dire che la legge italiana si colloca fa quelle più rispettose della vita e dei diritti delle parti
coinvolte. Essa costituisce un punto di arrivo fondamentale ma soprattutto un punto di partenza.
1 – L’aborto volontario
Sull’ IVG = interruzione volontaria di gravidanza a trent’anni dall’introduzione della legge che li
regolarizza permangono forti divergenze morali.
L’aborto può essere studiato da diversi punti di vista ma i più rilevanti ai fini etici sono gli apetti
socio-culturali e giuridico.
Esistono diverse tipologie di aborto
Aborto spontaneo = quello che si verifica durante la normale gravidanza ed è provocato da
malattie della madre,generali o locali, o del feto
Aborto colposo = è quello non direttamente voluto o programmato esito di comportamenti
imprudenti compiuti dalla gestante, come sforzi o lavori pesanti
L’aborto volontario = è quello programmato e voluto con volontà di sopprimere il concepito.
È la tipologia al centro del dibattito e detta IVG. Esso può essere:
o Indiretto quando l’aborto non è voluto ne programmato ma deriva da un intervento
medico-chirurgico necessario e salvavita alla donna da una patologia.
In questo caso, sulla base del principio del duplice effetti si legittima l’aborto anche
se questo comporta la morte del feto. Le due condizioni necessarie da ricordare in
questo caso sono:
Intervento deve avere l’intenzione di salvare la vita della paziente
La liberazione dal male non sia ottenuta attraverso l’uccisione del feto
L’atto medico deve essere gravemente necessario e non sostituibile
o Diretto
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4 - La diagnosi prenatale
Si tratta di una prassi medica in forte espansione che permette di individuare anomalie fetali. Se p
apprezzabile la motivazione terapeutica, meno apprezzabile e la facilità con cui si ricorre alla
soppressione dei feti che presentano anomalie anche non gravi.
L’evoluzione delle tecniche è molto rapida. Le principali sono:
Ecografia che consente di conoscere le condizioni generali del feto ed eventuali
malformazioni come idrocefalia, spina bifida senza rischi e con bassissimo rischio di aborto
Prelievo di cellule fetali mediante amniocentesi (= puntura con ago del sacco fetale e
prevazione di liquido anionico) permette di rivelare anomalie genetiche o coromosomiche
ma comporta un rischio di aborto consistente
Fetoscopia che utilizza una sonda capace di osservare direttamente il feto e di prelevare
con una pinzetta piccole quantità di tessuto fetale da esaminare in laboratorio
Biopsia dei villi coriali eseguita con ago estrando liquido dal corion, una delle membrane
che avvolge il feto
Prelievo del sangue fetale mediante puntura del cordone ombelicale per la scoperta di
emofilia o deficit immunitari
La pratica come mezzo conoscitivo dello sviluppo dell’embrione è certamente lecita il limite etico si
delinea nel momento in cui viene utilizzata solo per l’individuazione di feti sani e l’eventuale
successiva soppressione in caso di malformazioni, o nel caso in cui si esponga il feto ad unr
ischio troppo grande con tali tecniche di indagine
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L’aborto diretto e voluto e fortemente contrario alla legge morale e la chiesa prevedeva scomunica
automatica per chi lo compie fine di sottolineare la gravità di questo gesto.
Capitolo X: SESSUALITà E SIGNIFICATO DELLA
GENERAZIONE UMANA
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3. Contestualizzazione della sessualità che non è il tutto dell’uomo, essa è una parte che
deve essere controllata ed incanalata ma non disprezzata. Caratterizza l’uomo ma nn è la
sola esclusiva.
La Bibbia e la generazione.
Genesi “siate fecondi e moltiplicatevi” il figlio è calato all’interno di un contesto di
benedizione ed espressione stessa della benedizione di Dio, essendone dono.
Salmi anche i salmi presentano il figlio come dono del signore. Nei salmi si parte dalla
costruzione della casa-famiglia, compito difficile nel quale invocare l’aiuto di Dio,
invocazione ancora più forte nel momento del generare in quanto i figli sono dono.
Libri sapienziali sottolineano i doveri educativi, talvolta severi. Chi ama il proprio figlio
deve saper anche usare la frusta per gioire di lui alla fine
Il figlio oltre che come benedizione è visto anche come realizzazione della promessa di Dio.
Esempio di Abramo per cui il figlio è un desiderio impossibile ed irrinunciabile al tempo
stesso, che lo indice a temere della promessa di Dio inizialmente. L’arrivo di Isacco è il
coronamento della promessa di Dio e della vita di Abramo. Nella pagina del sacrificio di
Isacco si intrecciano la generazione e la fede, fino al punto in cui si deve essere disposto
alla “restituzione” del figlio
Il figlio come promessa trova il suo compimento in Gesù, figlio che si dedica in modo pieno
e totale alla costruzione del Regno e alla salvezza di tutti gli uomini.
Le parole a primo acchito scandalose “chi viene a me e non odia i genitori i figli la moglie…
non può essere mio discepolo” devono essere lette come “non si può frapporre nessuna
scusa tra Gesù e se stesso, nessun bene indipendentemente dalla fede in quanto nessun
bene conosciuto dall’uomo merita una dedizione maggiore del vangelo di Gesù
La coppia e il figlio
L’atto di fiducia generativo implica che il figlio sia accettato senza nessuna condizione. La coppia
che lo desidera deve accettarlo per quello che egli è.
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L’atto riproduttivo non è solo biologico ma espressione del legame fra due persone e dono
reciproco della libertà personale; questo viene riassunto nel figlio-desiderio-benedizione.
Il figlio non può arrivare da un semplice fatto tecnico dato che altrimenti perderebbe la sua
dimensione personale.
Bisogna comunque ricordare che la sessualità umana non ha esclusivamente il fine riproduttivo
(altrimenti si arriverebbe ad una strumentalizzazione del partner).
Quello che si ritiene importante sottolineare è che la generazione di un nuovo essere umano deve
avvenire nel contesto dell’incontro sessuale, in cui c’è la dimensione del dono, e da questo non
può scindersi.
La medicina dei trapianti da molti anni è uscita dalla sua fase sperimentale e oggi rappresenta una
vera possibilità di guarigione comune consolidata.
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partecipa in modo durevole alla vita; nel caso in cui non riuscisse c’è la morte graduale del
trapianto).
Bisogna distinguere fra organi, che sono strutture organizzate dell’organismo umano con funzioni
vitale specifiche (rene,cuore, fegato,polmoni,pancreas) dai tessuti che sono insieme di cellule che
contribuiscono ad una funzione specifica ( i trapianti di tessuti riguardano cornea, midollo, pelle e
tessuti vascolari). Il problema più diffuso è il problema dell’incompatibilità e del rigetto inseguito al
trapianto. Una volta effettuato il trapianto il paziente non deve più lottare contro la malattia ma
contro il rischio di rigetto.
Altre problematiche riguardante i trapianti sono:la normativa giuridica, le questioni morali, gli lati
costi, la difficile reperibilità di organi e le tecniche utilizzate.
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o Devo essere distinti i medici che accertano la morte,da quelli che eseguono il
prelievo e il trapianto
o L’anonimato di ricevente e donatore è fondamentale
o Vige il divieto assoluto di commercializzare gli organi e di esportarli verso i paesi
che consentono tale commercio
La legge 91/99 ha fondamentalmente due obiettivi:
1. Aumentare il numero di organi disponibili per rispondere alle grande necessità = il
raggiungimento si ottiene tramite il sistema di raccolta della volontà dei cittadini e l’aumento
dei posti letto nei reparti di rianimazione
2. Aumentare la capacità delle strutture sanitarie e utilizzare al meglio gli organi disponibili =
si ottiene con una struttura sanitaria dedicata a trapianti che abbia uomini e mezzi
sufficienti
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Tuttavia il concetto di morte celebrale2 non annulla il concetto di morte cardiaca3. Comunemente la
morte vene fatta coincidere con la cessazione del battito cardiaco, ma non sempre è così; le
tecniche di rianimazione hanno messo in luce come sia possibile mantenere funzionali e attivi
artificialmente gli organi vitali in pazienti con strutture celebrali completamente lese, dando una
parvenza di vita. Senza il sostegno di queste macchine il paziente vivrebbe??
2
Morte celebrale = l’accertamento della morte è avvenuto con criteri neurologici
3
Morte cardiaca = l’accertamento della morte è avvenuto con criteri cardiocircolatori
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La fine della sita fisica della persona e la cessazione della sua possibilità di autodeterminazione e
di disposizione del proprio corpo permettono il prelievo di organi vitali da un organismo morto
senza che questo costituisca offesa alla dignità umana.
Alla donazione di organi non si oppone neppure la fede cattolica la quale ritiene che il corpo non
sia necessario alla resurrezione in quanto essa non significa la continuazione materiale del proprio
corpo ma la trasformazione più profonda di tutto l’uomo.
6 - Il commercio di organi
La discussione più accesa riguarda la possibilità di vendere per motivi economici, da vivo o da
morto a beneficio degli eredi i propri organi.
Alcuni sostengono la possibilità della vendita per due motivi principali:
1. Sarebbe il vero rimedio alla scarsità d’organi
2. Rispetterebbe pienamente il diritto di ogni cittadino di disporre del proprio corpo
Fondamentalmente però sono molto più diffuse le critiche alla vendita
1. Con il commercio non si risolverebbe la mancanza di organi anzi potrebbe peggiorare la
situazione in quanto decade la donazione volontaria (come è successo nel caso del
sangue)
2. Si svilupperebbe un rapporto di sfruttamento dei ricchi verso i poveri, costretti alla vendita
3. Ci sarebbero diverse possibilità di accesso alle cure e questo violerebbe il principio di
giustizia distributiva
4. Non è vero che viene rispettato il principio di autonomia e di disporre del proprio corpo;
essendo che si ricevono dei soldi in cambio di parti di se si ricorrerebbe a questa strada per
avere soldi nel momento ci si trova in condizioni economiche sfavorevoli, e questa non è
libertà
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1 – L’eutanasia
1.1 – La riproposizione moderna dell’eutanasia
L’eutanasia non è una pratica nuova ma era già presente nell’antica Grecia e nell’antica Roma;
con l’avvenimento del cristianesimo essa viene rifiutata totalmente e la cura degli inguaribili e degli
ammalati diviene un tratto caratteristico della dignità umana, mentre in periodo nazista si ha un
utilizzo dell’eutanasia come strategia per sopprimere le così dette “vite senza significato”.
Oggi l’eutanasia non ha nulla a che fare con questioni raziali e il suo sviluppo dipende direttamente
dallo sviluppo delle nuove tecniche mediche, dall’allungamento della speranza di vita e delle nuove
possibilità di cura. I progressi in campo medico hanno permesso di migliorare le condizioni di cura
e risoluzione delle malattie; patologie un tempo incurabili oggi hanno delle terapie risolutive che
guariscano o aumentano i tempo di sopravvivenza del paziente.
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Tuttavia queste nuove possibilità di cura introducono spesso, nella vita del paziente, una notevole
quantità di dolore e sofferenza (molto maggiore rispetto al passato quando le terapie non c’erano e
la gente moriva senza possibilità di cura); capita spesso di frequente che i malati arrivino alla fine
della loro vita stremati dalla sofferenza e che sempre più spesso invochino l’eutanasia come modo
per porre fine al dolore o come diritto di programmare e definire la propria morte.
Il problema dell’eutanasia si pone anche nei confronti di neonati che nascono con delle
malformazioni gravi
In ultima istanza bisogna considerare l’eutanasia sociale, modalità involontaria, in cui non c’è il
consenso del soggetto che si configura come scelta della società in relazione all’eccessivo e non
più tollerabile carico finanziario.
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e per tempi lunghissimi, rendendo pure a loro difficile condurre la loro stessa vita come
prima.
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un'area favorevole, che andava dal gruppo Rosa nel Pugno (cioè gli attuali socialisti e Radicali
Italiani) e la sinistra massimalista (Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e Verdi) fino a
esponenti di entrambi gli schieramenti: liberali della coalizione di centro-sinistra ma anche di destra
(Riformatori Liberali), repubblicani della coalizione di centro-destra (es. Antonio Del Pennino), laici
dentro Forza Italia (es. l'ex socialista Chiara Moroni). Tale area caldeggia un dibattito
sull'eutanasia e l'allineamento dell'Italia alle legislazioni europee più favorevoli all'eutanasia,
segnatamente quella dei Paesi Bassi.
La battaglia delle associazioni che si battono per una regolamentazione dell'eutanasia in senso
non restrittivo si rivolge, oltre che - ovviamente - sulla richiesta della sua legalizzazione, anche
sulla liceità e sul valore legale della sottoscrizione, da parte di chiunque, di cosiddette
"dichiarazioni" (o "direttive") "anticipate" qualora questi, in futuro, si venisse a trovare
nell'impossibilità di opinare sulle cure ricevute.
Oggi le posizioni sono rimaste pressoché le stesse.
Posizioni religiose
Diverse religioni hanno preso posizione riguardo l'eutanasia, sebbene le posizioni siano divergenti
o talora diametralmente opposte.
La Chiesa cattolica è contraria ad ogni forma d'eutanasia, attiva od omissiva, mentre incoraggia il
ricorso alle cure palliative e ritiene moralmente accettabile l'uso di analgesici, per trattare il dolore,
anche qualora comportino − come effetto secondario e non desiderato − l'accorciamento della vita
del paziente. Consente invece di sospendere, dietro richiesta del paziente, procedure mediche che
risultino onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi; vale a dire
che configurino accanimento terapeutico. Tale posizione è confermata nei paragrafi 2277, 2278 e
2279 del Catechismo.[15] La Chiesa insegna inoltre che le cure che d'ordinario sono dovute
all'ammalato, come l'idratazione e la nutrizione artificiale, non possono essere sospese qualora si
preveda come conseguenza la morte del paziente per fame e per sete. Si configurerebbe, in
questo caso, una vera e propria eutanasia per omissione.[16]
Le Chiese Riformate, anche a causa della loro particolare struttura gerarchica, hanno spesso
posizioni interne più variegate ed elastiche.
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2 – Accanimento terapeutico
Si parla di accanimento terapeutico quando si sottopongono i pazienti a terapie importanti
(rianimazione, chirurgia, farmaci …) che comportano sofferenza e isolamento, con lo scopo di
prolungare la vita in modo forzato e macchinoso solo per breve tempo. Si ha l’accanimento quando
con ogni mezzo si cerca di prolungare la vita del paziente. È l’opposto dell’eutanasia
Il metodo di valutazione attuale, per definire se ci sia o meno accanimento terapeutico consiste nel
paragonare i mezzi con gli effetti attesi; se i mezzi sono sproporzionati rispetto ai risultati c’è
accanimento.
1 – questioni introduttive
il tema del testamento biologico è un tema di grande attualità. Per definirlo possiamo dire che si
tratta di un documento con il quale una persona, dotata di piena capacità, esprime la sua volontà
circa i trattamenti ai quali desidererebbe o meno essere sottoposta nel caso in cui, nel decorso di
una malattia o inseguito ad un incidente, non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso o
il proprio dissenso informato.
Quello dei DAT è un tema particolarmente delicato che riguarderà sempre una parte minoritaria
della popolazione in quanto vi è molta ritrosia nel riflettere sul momento della propria morte.
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Che cosa può essere incluso o meno nei DAT??? I DAT possono contenere indicazioni di tipo
eutanasico?? Ovviamente i sostenitori dell’eutanasia ritengono di si, mentre coloro che sono
contrari no. Il coinvolgimento dei DAT nelle questioni eutanasiche è molto complesso, ed è per
questo che si definisce effetto “Cavallo di Troia”. Attraverso i DAT si pensa di poter mettere a
disposizione dei cittadini il diritto di richiedere l’eutanasia
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Teologia III
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È chiaro che l’eutanasia non è una soluzione moralmente accettabile, ma allo stesso tempo è
necessario far sapere che l’entità della sofferenza umana al termine della vita è forte. È necessario
inoltre far sapere che la necessaria solidarietà e assistenza può rendere “migliore” e meno pesante
la sofferenza; come già diritto che riceve assistenza e vicinanza affronta in modo più sicuro un
momento difficile.
Hospice
Sono cliniche appositamente sorte con lo scopo di umanizzare l’assistenza ai pazienti in fin di vita
e di somministrare loro il trattamento del dolore (= cure palliative). La sofferenza non è una
variabile indipendente; vi sono fattori ed elementi che influiscono sulla quantità di dolore provata
(medicinali, vicinanza della famiglia, assistenza.
È importante , con provvedimenti legislativi o altri strumenti, sostenere la nascita di queste strutture
in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale
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2 – Le cure palliative
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Così la dottoressa Saunders definiva il dolore totale, come un approccio di cura che riguardasse non
solo il male fisico del paziente, ma tutti gli aspetti che contribuivano ad acutizzarlo. La Saunders se
ne era resa conto curando i feriti della seconda guerra mondiale. Partendo da qui, aveva sviluppato,
attraverso rigoroso studio e osservazione clinica, che se somministrati a intervalli regolari i farmaci
antidolorifici potevano dare un estremo beneficio ai pazienti. Ma alla singola terapia medica andava
poi aggiunto un concreto sostegno psicologico, sociale e spirituale: questi, assieme alla terapia
medica costituiscono i quattro pilastri fondamentali delle cure palliative. Il dolore totale è un
concetto cardine delle cure palliative, che occorre conoscere per comprenderne la ricchezza. È un
approccio in un certo senso rivoluzionario, in quanto consente di guardare alla persona nella sua
totalità.
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[modifica] Le leggi
Le leggi fondamentali per il movimento italiano delle cure palliative sono due. La prima ha avuto
come scopo principale il finanziamento degli hospice per favorirne la nascita e lo sviluppo,
effettivamente poi avvenuto negli anni 2000. La seconda legge ha invece voluto sancire l'istituzione
della rete delle cure palliative, ovvero l'integrazione tra hospice e assistenza domiciliare
[modifica] Il volontariato
Ruolo importante all'interno delle cure palliative ha il mondo del volontariato. Le principali sigle
sono riunite sotto la Federazione cure palliative. Vera e propria pioniera in questo campo è stata la
Fondazione Floriani, impegnata a Milano in questo campo fin dalla metà degli anni '70. Nel 1987
nasce a Roma l'Antea Associazione che svolge l'attività di assistenza sia in casa che in Hospice,
gratuitamente, per i malati in fase terminale e le loro famiglie.www.antea.net
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