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Quaderno di classe di Religione - Anna Roatta

2 nov 2021

Martedì abbiamo cominciato il discorso sulla Bioetica, e ovviamente la lezione è


iniziata con la definizione di questo termine.

Bioetica: “Una parola composta dalle parole greche bios: vita e ethos: morale, anche
definita come lo studio sistematico delle dimensioni morali - comprendenti la visione
morale le decisioni, la condotta le politiche- delle scienze della vita e della cura della
salute, attraverso una varietà delle metodologie etiche in un contesto
interdisciplinare” - Encyclopedia of Bioethics

In classe abbiamo visto quanto la bioetica sia una materia che può collegarsi a
tantissimi ambiti e discipline, essa è infatti argomento di esame di molte università
italiane (Giurisprudenza, Medicina, Biologia, Filosofia, Pediatria...).

Tale termine, nasce nel 1970 grazie all’oncologo americano Potter che parlò di
bioetica considerandola con il significato che le attribuiamo ancora oggi.
Potter sentiva la necessità di porre un legame tra scienza e etica e quindi di unire la
biologia, le leggi della sopravvivenza, e dell’ambiente (bio) con gli studi umanistici,
sociali e morali (etica), in quanto riteneva che questo fosse l’unico modo per salvare
l’umanità e l’intero ecosistema terrestre

Lo studio della Bioetica comincia negli Stati Uniti d’America e fu grazie all’ostetrico
Hellegers che essa diventò una vera e propria disciplina accademica. Egli fondò il
Kennedy Institute of Ethics, che vide per la prima volta questa materia come esame
del corso di studi, caratterizzata anche a livello interdisciplinare.
In Italia invece, il primo Centro di Bioetica nasce nell’Università Cattolica di Roma
(1985) in questa università nasce anche la rivista “medicina e morale” che ancora
oggi pubblica articoli su temi di bioetica, filosofia, etica e morale connessi a temi
scientifici e medici; in seguito nacque un altro Centro a Genova. In tali centri si studia
Bioetica in tutti i suoi intrecci interdisciplinari teorici. Anche nel mondo della ricerca
sperimentale si sviluppa tale disciplina e lo vediamo con il recentemente fondato
Istituto di Bioetica.
Invece, un importante istituto laico è il Centro di Politica ed Etica Politeia, a Milano.
Ma il vero Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) venne fondato nel 1990.
I membri del CNB sono nominati dal Presidente dei Ministri.

Il comitato Nazionale di Bioetica


Come è scritto nella presentazione del sito ufficiale del CNB, il comitato nasce a
marzo del 1990. Esso svolge una duplice funzione:
- di consulenza presso le istituzioni politiche (Governo, Parlamento…) anche ai
fini di formulare atti legislativi.
abbiamo visto per esempio che è intervenuto in passato sulle questioni del
suicidio assistito e sulla fecondazione medicalmentente assistita.
Ma è intervenuto anche sui temi ambientali come per esempio riguardo alla
costruzione delle autostrade, per la tutela degli ettari di terreno che si
distruggono. Anche il tema della legalizzazione della droga è interesse del
CNB.
Prima di formare le leggi infatti spesso il Parlamento chiede la consulenza del
comitato.
- di informazione e aggiornamenti dell’opinione pubblica: attraverso i mass
media e conferenze il Comitato si rende disponibile a tutti per rispondere a
dubbi e perplessità riguardo determinati argomenti.

Il Comitato Nazionale di Bioetica, come abbiamo visto, dà pareri su molti temi e


spesso parla anche da diversi punti di vista, questo perché i membri di cui è formato
sono persone specializzate in campi molto diversi tra loro (medicina, filosofia, legge,
pedagogia, psicologia…) e quindi le decisioni si prendono in modo democratico,
attraverso la maggioranza che però sia una maggioranza ben definita (es. 90%
contro 10%) perché nei casi in cui le percentuali siano molto vicine (es 51% contro
49%) avviene una spaccatura e può succedere che il Parlamento non prenda
provvedimenti giuridici.
Il CNB organizza ogni anno conferenze e progetti con le scuole di tutta Italia,
lavorando a progetti scientifici e iniziative scolastiche. Attraverso questi percorsi nei
ragazzi sorge un interesse sulla materia e seguono un percorso che li fa prendere
coscienza, non solo dei temi principali di cui la bioetica tratta ma anche dei loro diritti
e doveri in quanto cittadini. I ragazzi alla fine di questo percorso acquisiranno delle
“competenze bioetiche” sostanziali. Con queste iniziative il CNB punta alla
formazione di una nuova generazione più consapevole e che quindi possa agire in
un modo più autonomo e cosciente riguardo a determinate questioni, ma che
soprattutto impari a pretendere più punti di vista che possano formulare una visione
più completa possibile di un certo problema, in modo tale da poter prendere la
decisione migliore.

In sostanza il compito principale del CNB è quello di dare pareri e osservazioni


consultive e informative al parlamento, anche a tutela delle discriminazioni e dei
diritti umani; per questo è un’istituzione molto importante che bisogna conoscere.

Il Comitato Nazionale di Bioetica è recentemente intervenuto riguardo alla questione


che metteva in dubbio se far vaccinare o meno gli adolescenti minori.
Si è posto a favore della vaccinazione degli adolescenti, per salvaguardare la loro
salute e quella altrui, contenere l’espansione del virus, e anche per favorire il rientro
a scuola. Manifesta la sua opinione però attraverso una bioetica utilitaristica perché,
sebbene si favorisca la vaccinazione, ritiene anche giusto valutare i danni e i benefici
delle conseguenze delle proprie azioni, considerando ad esempio le persone con cui
si vive (se sono anziani, quindi più vulnerabili, o meno), ma anche il parere dello
stesso minore, se il ragazzo si pone in contrasto con i genitori favorevoli al vaccino, i
CNB ritiene sia giusto dargli ascolto in quanto vaccinarlo potrebbe recargli danni
psicofisici che in una situazione del genere è giusto evitare se possibile.

Esempi di Bioetiche
Una volta il termine si divideva in solo due tipologie:
- laica
- cattolica

Oggi invece, sono state individuate più varietà:


- Bioetica Liberale: anche chiamata Procedurale, si fonda sull’accordo tra
soggetti o comunità morali, non su principi sostanziali o predefiniti
per esempio, nel momento in cui una persona malata cade in stato vegetativo
senza aver precisato la sua preferenza (se continuare a vivere in stato
vegetativo o se “staccare la spina”) le persone care alla persona (anche con
l’aiuto di psicologi) decidono in comune accordo una scelta che ritengono sia
meglio per la persona.
- Bioetica Utilitarista: anch’essa non si basa su principi predefiniti ma sulle
conseguenze di una certa azione, è contro un’azione superficiale: si
considerano tutte le conseguenze personali di una determinata scelta.
Per esempio, una madre che vuole abortire in seguito a uno stupro, se
tenesse il bambino avrebbe probabili danni psicologici, dovrebbe rinunciare ai
suoi obbiettivi per occuparsi un bambino che non desiderava; se invece
abortisce, è sollevata da tutti questi tormenti psicologici che le impedirebbero
una vita felice.
- Bioetica dei Princìpi: si fonda sui principi di autonomia, che equivale
all'autodeterminazione dell’individuo che valuta un compromesso tra benefici
e danni di una certa azione; e di beneficenza, che determina una buona
azione che si compie verso il prossimo.
l’eutanasia è un buon esempio di questo tipo di bioetica, perché (nei paesi in
cui è approvata) l’individuo può scegliere per sé stesso nell’eventuale
momento in cui si troverà in stato vegetativo, di morire o rimanere in vita
senza però esserne cosciente. E stessa cosa vale per il principio di
beneficenza, che intende l'accettazione della scelta dell’ individuo, a
prescindere da quale essa sia da parte delle persone care e dei medici
coinvolti.
- Bioetica Femminista: pone una critica all’astrattezza del principio di
autonomia che non considera i condizionamenti sociali, e in particolare le
differenze tra uomo e donna in una società patriarcale.
Ne è un ottimo esempio il diritto all’aborto.

il che fa abbastanza riflettere, il fatto che ad oggi in Italia ci sia ancora una
buona parte di persone che appoggia questo tipo di bioetica vuol dire che
nonostante i progressi ottenuti con il tempo, l’Italia si dimostra ancora una
società patriarcale, conservatrice e misogina, a prescindere da ciò che è
scritto sulla carta della Costituzione

- Bioetica Personalista: Considera una persona in quanto tale, l’essere una


persona non coincide con ciò che si sa o non si sa fare. Secondo questo
principio, una persona acquisisce dei diritti nel momento in cui nasce, grazie a
questi essa potrà prendere delle decisioni, indipendentemente da tutto il
resto.
Per esempio il considerare l’aborto sbagliato in quanto impedisce il diritto di
vita al feto.

Alcuni di questi tipi di bioetiche si possono intrecciare tra loro, per esempio la
Bioetica Liberale e la Bioetica dei Principi hanno dei valori comuni; mentre la
Bioetica Personalista non va d’accordo con le prime due tipologie.
Sempre su questo argomento durante la lezione si è aperto un dibattito, alcune
compagne compagne sono intervenute dicendo che la Bioetica Femminista
considera solo la donna e non dà importanza all’uomo, e anno quindi sviluppato il
discorso che l’uomo ha comunque contribuito alla gravidanza ed è legato in un
rapporto, spesso, sentimentale con la donna, e quindi è giusto che anche lui abbia
un minimo di libertà nell’esprimere il suo punto di vista a riguardo. Il discorso si è poi
ancora evoluto ed è venuto fuori anche il fatto che spesso il padre interviene solo
dopo qualche mese dalla gravidanza e ciò causa una sorta di turbamento nell’uomo.
La professoressa è poi intervenuta dicendo che sarebbe giusto che anche l’uomo
avesse diritto a un’astinenza lavorativa che possa permettergli di guardare il
bambino.

In realtà però Bioetica Femminista, non si pone contro l’uomo/marito/compagno, e


né riguarda solo ed esclusivamente la donna come persona privilegiate. La Bioetica
Femminista nasce contro un sistema in cui era l’uomo ad essere privilegiato, ed era
la donna a non essere minimamente considerata, specialmente riguardo alle leggi
sull’aborto. La Bioetica Femminista non pone la donna in una posizione superiore
ma richide l’uguaglianza dei diritti in una società che ad oggi è ancora patriarcale,
nonostante gli sforzi e i progressi.
Inoltre, più precisamente riguardo al discorso sull’aborto si può ritenere giusto che il
compagno abbia meno potere decisionale a riguardo perché non è lui che deve
vivere per nove mesi la sofferenza di una gravidanza che richiede sforzi, sacrifici e
anche una preparazione psicologica. È giusto che egli esprima la sua opinione ma
essa non deve ostacolare la decisione della donna.

A seguito di questo elenco la professoressa ha citato Fabrizio Mori, che favorisce


una bioetica utilitarista, ed esprime l’idea che ci sono così tante bioetiche che è
giusto informarsi e conoscerle tutte prima di esprimere il proprio parere.
Maurizio Mori è un professore di filosofia morale e bioetica all’Università di Torino e
anche presidente della Consulta di Bioetica dell’ Onlus. I temi che infatti interessano
maggiormente i suoi studi e le sue ricerche sono l’etica e la bioetica, specialmente
da lui trattati a carattere filosofico

La Consulta Bioetica-Onlus:
- 1989, fondata da Mauro Boeri
- presidente attuale: Maurizio Mori
- apartitica e aconfessionale: i consiglieri e appartenenti a questa entità sono
persone che appoggiano i diversi partiti politici.
- aperta a tutti i cittadini interessati
La Consulta è un ente pubblico nel quale lavorano persone provenienti da tutti i
campi di studio; come è scritto nella presentazione del sito ufficiale essa “promuove
un dibattito laico e razionale sui problemi etici nel campo della medicina…” in
particolare da anni si batte per il rispetto della volontà dell’individuo nelle sue ultime
fasi della vita. Nel 1990 La Consulta promosse la “biocard” un documento che ha
l’obiettivo di garantire un’autonomia riguardo alle ultime fasi prima di morire.

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