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BIOETICA E OGM

Cos’è la bioetica
La bioetica nasce come disciplina, o quantomeno come sensibilità e coscienza verso la necessità di
un nuovo sapere, tra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '70. Il termine, che rimanda alla
duplice componente della vita (bios) e dell'etica (ethos), è stato coniato nel 1971 dal cancerologo
americano van R.Potter per indicare un nuovo ambito intellettuale per l'approccio alle questioni
scientifiche, una sorta di "ponte" tra la cultura scientifica e quella umanistica. La bioetica, è
chiamata quindi a dare risposta non tanto a questioni meramente "astratte" o accademiche, ma a
problemi dai risvolti assai concreti. Come ha giustamente fatto notare H. T. Engelhardt (27 aprile
1941 – 21 giugno 2018, filosofo, biologo e medico statunitense di origini tedesche), "la bioetica
nasce spontaneamente dalle preoccupazioni di pazienti, medici e infermieri". Le questioni
affrontate dalla bioetica si riferiscono non solo alla pratica medica, alla genetica, alla
sperimentazione clinica, ma anche alla vita degli ecosistemi e alla tutela delle specie animali.
Temi bioetica
I temi della bioetica riguardano la vita dell’uomo nel campo della salute e più in generale le
biotecnologie. Si possono riconoscere tre ambiti di intervento: inizio vita Controllo nascite,
aborto, procreazione medicalmente assistita; fine vita Definizione di morte; Trattamenti per
malati terminali; Eutanasia; Altre tematiche che coprono l’arco della vita Ricerca e
sperimentazione, Trapianti di organi, Organismi Geneticamente Modificati.
Metodo
I momenti da considerare nell’affrontare un tema sono:
• Descrittivo Quale è il problema?
• Interrogativo Quali i problemi etici suscitati?
• Giuridico C’è una legge a riguardo? Che cosa dice la legge?
• Etico Quali soluzioni, eticamente valide, proporre per il caso.
Posizioni contrastanti alla bioetica
Secondo Jonathan Baron (professore di psicologia all’università della Pennsylvania), alla bioetica
sarebbe imputabile la creazione di un sistema decisionale che favorirebbe, di fatto, scelte
irragionevoli. Nel libro “Against Bioethics”, egli sostiene che la bioetica non sarebbe affatto riuscita
a limitare gli abusi della ricerca e della pratica medica. Al contrario, essa avrebbe fornito
argomenti impiegati, poi, dalla politica per rallentare o bloccare la ricerca scientifica (ad esempio
la sperimentazione sulle cellule staminali embrionali).
Su posizioni simili lo psicologo canadese Steven Pinker, il quale scrive:
“Una disciplina bioetica autenticamente etica non dovrebbe mettere i bastoni tra le ruote alla
ricerca attraverso la promozione di moratorie o minacce basate su principi accattivanti ma
essenzialmente nebulosi come dignità, sacralità o giustizia sociale. Né dovrebbe contrastare la
ricerca che è capace di dare benefici all’umanità nell’immediato o nel futuro prossimo seminando
paure infondate, basate su pericoli ipotetici relativi al futuro remoto. Ad esempio attraverso
perverse analogie con armi nucleari o con le atrocità naziste, scenari distopici o mostruose ipotesi
di clonazione di soldati o di Hitler”. Sottolineando, sulla scia di Baron, come la bioetica funga più
da ostacolo che da supporto per le scienze biomediche e la ricerca scientifica.
Cosa sono gli OGM
OGM significa "organismo geneticamente modificato". Sono organismi il cui materiale genetico è
stato modificato artificialmente: per esempio, la resistenza di una pianta ad una malattia, ad un
insetto o alla siccità. Le principali colture di OGM riguardano il mais, il cotone, la soia e la
barbabietola da zucchero.
Gli OGM sono autorizzati nell'Unione europea?
È necessaria una autorizzazione preventiva e una valutazione scientifica del rischio sia per la
coltivazione e sia per la commercializzazione degli OGM importati. Ad esempio, il mais MON 810 è
un OGM autorizzato dal 1998, la cui autorizzazione è attualmente in attesa di rinnovo. Nel 2013 è
stato per lo più coltivato in Spagna e marginalmente in altri quattro paesi europei. Il mais MON
810 è un mais il cui uso è diffuso in tutto il mondo. Si tratta di una linea di “Zea mays”
geneticamente modificata prodotta dalla società “Monsanto Company” con la capacità di
combattere la perdita di raccolto causata dagli insetti. Per quanto riguarda l'importazione da paesi
terzi, esistono 58 OGM attualmente autorizzati nell'Unione europea per il consumo di alimenti e
mangimi mentre altri 50 circa sono in attesa di autorizzazione.
Stiamo già consumando gli OGM? Come lo possiamo sapere?
La maggior parte degli OGM autorizzati nell'UE sono destinati ai mangimi per gli animali
d'allevamento ma alcuni alimenti importati possono contenerne alcuni. Il sistema di etichettatura
alimentare dell'UE impone alle aziende di indicare se gli alimenti o i mangimi che producono,
contengono OGM (quando la presenza è al di sopra di 0,9% del prodotto). Inoltre, le aziende
possono anche, ma senza obbligo, indicare sulle etichette se un alimento o mangime non contiene
OGM.
Dibattito sugli OGM
Il dibattito principale si basa sui rischi che questi prodotti possono comportare sia a livello
ambientale che direttamente sulla salute dei consumatori. Per quanto riguarda l’ambiente uno dei
temi è quello che riguarda la scarsa conoscenza di quanto queste specie modificate possano
essere invasive rispetto a quelle tradizionali, cosa che potrebbe portare, secondo quanti
appoggiano la tesi del NO OGM, a delle vere catastrofi ambientali mettendo a rischio interi
ecosistemi. I favorevoli agli OGM, dal canto loro, sostengono invece che questo rischio non sia da
considerarsi importante in quanto il vero danno alla tutela della biodiversità lo si deve
all’urbanizzazione che negli ultimi decenni ha coinvolto le aree agricole.
Altro “attacco” che verrebbe causato dalle piantagioni di Ogm sarebbe dovuto alla naturale
impollinazione. Il rischio in questo caso è dovuto al non isolamento delle coltivazioni modificate
geneticamente e quindi al sicuro espandersi delle loro specifiche caratteristiche anche alle
piantagioni vicine attraverso la classica impollinazione. In Italia, la contrapposizione tra favorevoli
e contrari si è andata molto polarizzando, e vede in pratica gli scienziati contrapporsi agli
ambientalisti. I primi considerano OGM e culture tradizionali equivalenti per la salute per cui
sostengono che quello che si deve analizzare attentamente non sia la tecnologia con la quale
vengono prodotti questi organismi ma, caso per caso, quali sono i caratteri genetici che vengono
inseriti. A questa visione rispondono le associazioni ambientaliste Greenpeace, Wwf e
Legambiente, sottolineando la pericolosità del permettere queste coltivazioni.
Concludendo, si può affermare che per qualsiasi sviluppo scientifico ci sarà qualcuno pro e qualcun
altro contro, la cosa realmente fondamentale, a mio parere, è trovare un giusto compromesso tra
il progresso scientifico e il rispetto dell’ambiente.

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