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B La teoria del piacere
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Giacomo Leopardi
Zibaldone
in Tutte le opere, a cura di F. Flora,
L a teoria del piacere costituisce, a partire dal 1820, il nucleo centrale della riflessione
leopardiana.
I
Mondadori, Milano, 1961
provare un piacere è di veder subito i limiti della sua estensione, i quali l’uo-
mo non molto profondo gli scorge solamente da presso4. Quindi è manifesto
1. perché tutti i beni paiano bellissimi e sommi da lontano, e l’ignoto sia più
bello del noto; effetto della immaginazione determinato dalla inclinazione
50 della natura al piacere, effetto delle illusioni voluto dalla natura. 2. perché
l’anima preferisca in poesia e da per tutto, il bello aereo5, le idee infinite.
Stante la considerazione qui sopra detta, l’anima deve naturalmente preferi-
re agli altri quel piacere ch’ella non può abbracciare. Di questo bello aereo,
di queste idee abbondavano gli antichi, abbondano i loro poeti, massime il
55 più antico cioè Omero, abbondano i fanciulli veramente Omerici in questo,
gl’ignoranti ec. in somma la natura. La cognizione e il sapere ne fa strage, e a
noi riesce difficilissimo il provarne. La malinconia, il sentimentale moderno
4. da presso: da vicino. ec. perciò appunto sono così dolci, perché immergono l’anima in un abbisso
5. il bello aereo: le immagini di pensieri indeterminati de’ quali non sa vedere il fondo né i contorni. (12-
vaghe e leggere, come composte
d’aria. 60 13 luglio 1820)
Analisi e interpretazione
L’infinità del desiderio come causa L’immaginazione come facoltà guenza è, ancora, la superiorità degli an-
d’infelicità conoscitiva tichi – la loro poesia è ricca di questo tipo
L’impianto sensistico delle riflessioni leo- La facoltà dell’immaginazione consente di sensazioni – sui moderni (Di questo
pardiane è basato sul presupposto che tuttavia all’uomo di figurarsi mental- bello aereo, di queste idee abbondavano
l’animo avverte solo impulsi di carattere mente piaceri che non esistono nella gli antichi, abbondano i loro poeti, mas-
materiale e non di un’entità esterna e realtà e che sono infiniti in numero, sime il più antico cioè Omero, abbondano
superiore all’uomo (la tendenza nostra durata ed estensione. Ne consegue che i fanciulli veramente Omerici in questo,
verso un infinito che non comprendiamo, l’unica felicità è quella che proviene dal- gl’ignoranti ec. in somma la natura; rr.
forse proviene da una cagione semplicissi- l’immaginazione, dall’illusione dell’infi- 53-56).
ma, e più materiale che spirituale, rr. 2-4). nito (E stante la detta proprietà di questa La ragione distrugge nell’uomo moderno
Le argomentazioni ruotano intorno ad forza immaginativa, ella può figurarsi dei le illusioni e le sensazioni immaginarie,
una contrapposizione: il piacere che l’uo- piaceri che non esistano, e figurarseli infi- perciò i moderni possono provare il pia-
mo sperimenta è circoscritto, limitato niti; rr. 37-38). cere delle sensazioni indefinite solo nella
(il piacere, come ogni cosa nel mondo, malinconia della «poesia sentimentale»
appartiene al dominio del finito) men- La superiorità degli antichi nei confronti (La malinconia, il sentimentale moderno
tre il desiderio è infinito, illimitato, sia dei moderni ec. perciò appunto sono così dolci, perché
per durata nel tempo sia per estensione L’uomo rifiuta tutto ciò che limita le sue immergono l’anima in un abbisso di pen-
nello spazio. Poiché la ricerca del piacere impressioni e tra i piaceri immaginari sieri indeterminati de’ quali non sa vedere
coincide con la felicità, la conseguenza è l’anima preferisce quelli che nascono da il fondo né i contorni; rr. 57-59).
l’infelicità, che deriva dall’insuperabile sensazioni indeterminate (i beni paiano
contrasto tra l’infinità del desiderio e la bellissimi e sommi da lontano... il bello
finitezza del mondo. aereo, le idee infinite; rr. 48-51). La conse-
Attività
1. Finito e infinito 2. La superiorità degli antichi 3. Teoria del piacere: Zibaldone e liriche
Spiega in che consiste la teoria del sensi- Perché Leopardi ritiene la poesia degli Confronta la teoria del piacere dello Zi-
smo e il rapporto tra finito e infinito. antichi superiore a quella dell’età moder- baldone con le immagini che compaiono
na? nella lirica L’infinito (> B3 T36) e con il con-
tenuto di Il sabato del villaggio (> B3 T42).