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GLI ORACOLI CALDAICI FURONO SCRITTI DA GIULIANO IL

CALDEO E DA GIULIANO TEURGO AI TEMPI DI MARCO AURELIO.


SIAMO CIRCA NEL 150 DELL'ERA MODERNA. GLI ORACOLI SONO
LA SINTESI DELLA SAPIENZA ESOTERICA PAGANA, UNA FORMA
DI ALTO ERMETISMO NON CRISTIANO
1) c' un intuibile che devi cogliere con il fiore dell'intuire, perch se
inclini verso di esso il tuo intuire, e lo concepisci come se intuissi qualcosa
di determinato, non lo coglierai. E' il potere di una forza irradiante, che
abbaglia per fendenti intuitivi. Non si deve coglierlo con veemenza,
quell'intuibile,, ma con la fiamma sottile di un sottile intuire che tutto
sottopone a misura, fuorch quell'intuibile; e non devi intuirlo con
intensit, ma - recando il puro sguardo della tua anima distolto - tendere
verso l'intuibile, per intenderlo, un vuoto intuire, ch al di fuori
dell'intuire esso dimora.
Consideriamo il termine "intuire". Cosa significa? L'intuizione viene descritta
come un conoscere immediatamente una cosa. Un conoscere che non
ottenuto mediante una dimostrazione, un ragionamento o una descrizione,,
ma ottenuto mediante trasposizione emotiva dell'individuo che intuisce.
Una sorta di comprensione immediata. Una sorta di illuminazione. Qualche
cosa che si accumulato nel tempo e poi si manifesta con chiarezza al nostro
sentire e al nostro vedere. Nel manifestarsi rende comprensibile e chiaro
quanto fino a prima era nebuloso ed oscuro. Quasi una visione delle cose
quando queste, o alcuni loro fenomeni, si presentano alla coscienza. Questo
il significato di intuire e non pu essere definito in maniera diversa l'oggetto
che si presenta per la prima volta alla ragione e questa, trattenendo il respiro
per la novit, si appresta a descriverlo. L'intuizione un colpo immediato alla
ragione. La ragione costretta a prendere atto dell'esistenza di un oggetto che
lei non descriveva e anche se vuole ignorarlo deve diventare consapevole
dell'esistenza di uno sconosciuto che la circonda e del quale ella non dispone
degli strumenti per penetrarlo. La mancanza di strumenti propri della
ragione per descrivere lo sconosciuto che la circonda mette in discussione il
suo dominio sull'Essere Umano costruendo una condizione per la quale la
ragione descrive lo sconosciuto circostante con mostri orrifici, con voli di
fantasia, con chimere al fine di ammaliare l'Essere Umano dicendogli che
fuori della descrizione che la ragione propone ci sono solo fantasie, mostri e
fobie. Di questo lei comunque l'artefice in quanto parte della sua
descrizione. L'Essere Umano che coltiva l'autodisciplina ferma la ragione!
Ferma le sue fantasie e ferma i suoi mostri orrifici. Nel fermare la ragione
permette al suo intuire di spaziare nello sconosciuto che lo circonda. L'intuire

dell'Essere Umano pu muoversi nello sconosciuto e pu riconoscere,


intuendolo, l'oggetto che incontra., ma l'oggetto che incontra non lo pu
descrivere. La descrizione appartiene alla ragione; lo pu intuire. Pu
diventare parte dell'oggetto. Pu fondersi con l'oggetto, ma non lo pu
descrivere in quanto l'oggetto che incontra non dispone di elementi
all'interno della ragione attraverso i quali formare la descrizione. Se tenti di
descrivere, e perci determinare l'oggetto che intuisci, non lo intuisci, ma
descrivi una forma che necessariamente incompleta come la tua ragione e
gli elementi che la compongono. Intuire l'oggetto significa diventare parte
dell'oggetto; compenetrare l'oggetto; osservare il mondo con gli occhi
dell'oggetto. Descrivere un oggetto significa separare e numerare i fenomeni
dall'oggetto proiettando sull'oggetto la nostra soggettivit e la nostra
descrizione dei fenomeni stessi. Descrivere un oggetto significa non cogliere
l'oggetto. Significa proiettare sull'oggetto la quantit e la qualit della nostra
descrizione obbligando l'oggetto e la nostra ragione ad adattarsi alla nostra
pochezza soggettiva. Anzich espandere noi per compenetrare l'oggetto
intuito, restringiamo l'oggetto intuito per farlo aderire alla nostra descrizione.
Ecco che la ragione non coglie l'oggetto a differenza dell'intuizione che
compenetrando l'oggetto ne diventa parte. L'intuibile la forza irraggiante
dell'infinito che ci circonda. Un infinito che noi possiamo penetrare con la
nostra azione, ma non possiamo descrivere con la nostra ragione. Quella
forza irraggiante abbaglia la ragione; la smarrisce. I fenomeni che si
presentano alla ragione dall'infinito che la circonda la smarriscono. Solo
l'intuito libero dai legami della ragione, solo il silenzio interiore ci permette di
liberare il nostro intuire affinch spazzi nell'intuibile che ci circonda. Un
intuibile sempre presente e che sollecita il nostro intuire. Sollecita il nostro
intuire a liberarsi dalla costrizione della ragione e a spaziare
indipendentemente da essa. Sollecita il nostro intuire a compenetrare
l'intuibile circostante. Questa penetrazione non deve essere fatta con
veemenza, impetuosit, violenza, ma con "la fiamma sottile di un sottile
intuire che tutto sottopone a misura". L'intuire non Furia che prorompe,
non avidit della Conoscenza, ma un trasporto soggettivo verso sponde
ignote, verso intuizioni sconosciute. Nell'ignoto l'Essere Umano si muove con
prudenza, ma si muove. Considera e soppesa senza descrivere, sospende il
giudizio, si sazia dell'intuizione e trasforma s stesso. Trasforma la propria
ragione, trasforma il proprio modo di guardare il mondo, trasforma la forza
del proprio intuito con cui penetrare l'intuibile che lo circonda. Ci che non
pu misurare quell'intuibile. L'Essere Umano un'isola nell'immenso
sconosciuto che lo circonda. Non pu misurare lo sconosciuto, ma pu
immergersi dentro, diventarne parte, compenetrarlo e farsi compenetrare
mantenendo la consapevolezza di s stessi, di un'isola nell'immenso che

spazia per lidi infiniti mantenendo la propria consapevolezza. L'intuizione


dell'infinito deve essere fatta con gli strumenti dell'intuire. Si deve rinunciare
alle categorie della ragione, ai suoi aggettivi, ai suoi strumenti. Non si piega
l'intuito a s stessi, ma si costruisce s stessi al fine di muoversi e crescere in
quell'intuibile. L'intuizione non deve essere il fine della propria esistenza.
L'intuizione non deve diventare oggetto o strumento di possesso,, ma deve
essere un'intuizione gentile attraverso lo sviluppo dello spazio attribuito al
nostro intuire chiedendo alla ragione di spostarsi dal dominio dell'Essere
Umano. Il vuoto della mente, il vuoto delle parole, il blocco del dialogo
interno permette all'intuibile di presentarsi al nostro intuire. Lo sguardo puro
lo sguardo che non descrive, lo sguardo che intuisce quanto si presenta
senza ridurre quanto si presenta a categorie predeterminate. Essere
consapevoli che l'intuibile e l'intuire sono cose diverse eppure che l'assonanza
dell'uno e dell'altro permette all'Essere Umano di intuire quanto circonda la
ragione e di muoversi nell'intuibile senza che la ragione sia in grado di
descriverlo.
Il primo oracolo che analizziamo ci pone due condizioni dalle quali non
posiamo derogare. La prima la possibilit per l'Essere Umano di superare la
ragione attraverso la sua intuizione e la seconda l'esistenza di un intuibile
fuori della ragione che solo l'intuire pu raggiungere. Il paragrafo non ci dice
la relazione esistente fra l'intuibile, l'intuire e la ragione, ma ci parla
chiaramente della necessit di articolare l'intuire per modificare la ragione
stessa. Ci dice inoltre dell'esistenza di categorie diverse dalla ragione
attraverso le quali affrontare l'intuibile che ci circonda. Categorie che anche se
vengono definite mediante parole appartenenti alla ragione non significano
necessariamente quanto significano quelle parole, ma tendono a descrivere
un modo di porsi che pu diventare chiaro soltanto costringendo la ragione a
farsi da parte affinch il nostro intuire raggiunga l'intuibile che si presenta ad
esso.
Un'altra osservazione importante l'assoluta assenza di dipendenza fra
l'intuire e l'intuibile. Dove l'intuibile pu sollecitare l'intuire del soggetto, ma
il soggetto che intuisce l'intuibile attraverso il suo intuire. Non esiste
relazione di dipendenza fra l'intuire del soggetto e il possibile intuibile. Esiste
la necessit della relazione esattamente come un fiume scorre sempre dal
monte al mare. La necessit di adattamento soggettivo spinge l'intuire del
soggetto a superare il determinato descritto dalla ragione per tuffarsi nel
mare dell'intuibile, afferrare nuovi fenomeni e portarli alla ragione per
modificare il modo soggettivo attraverso il quale guardare il mondo.
L'intuibile non padrone dell'intuire esattamente come il mare non
padrone del fiume. La diga che un soggetto erge fra l'intuibile e la sua
capacit di intuirlo la sua ragione: la necessit di determinare e descrivere

l'intuibile stesso. L'intuibile non dunque il dio padrone tanto caro ai


cristiani, ma il circostante cosciente consapevole di s stesso che nella
misura in cui un Essere Umano in grado di intuire pu chiamarlo a
sorreggere la propria intuizione proprio perch la propria intuizione in
grado di alimentare l'intuibile delle Coscienze di S che dal circostante
affrontano la loro oggettivit intuibile di cui l'Essere Umano, nell'intuirle,
parte.
Qualcuno potrebbe mettere in dubbio l'affermazione asserendo: chi mi
dimostra l'esistenza di un intuibile che io non sono in grado di intuire? Come
posso pensare l'esistenza di un qualche cosa che io non posso raggiungere
mentre tu ne affermi l'esistenza? Io costruendo me stesso e dilatando il mio
percepire nel mondo che mi circonda alimento ed estendo continuamente il
mio sapere e la mia conoscenza. Affrontando le condizioni della vita oggi non
sono pi ci che ero un anno fa: ho alimentato il mio esistere espandendo me
stesso. Non posso dimostrarti i miei cambiamenti a meno che tu non abbia
camminato assieme a me. Insieme possiamo guardare indietro ed osservare
come qualcuno esplode in un intuire e alimenta la propria crescita intuendo
quanto lo circonda. E' l'Essere Feto che muore e nasce un bambino o una
bambina. Questi Esseri nascono in un intuibile e la loro crescita e le loro
trasformazioni sono relative alla quantit e qualit di intuibile che intuiscono
e fagocitano. Vedendo l'attivit da spettatori noi assistiamo all'intuizione del
nuovo nato. Osserviamo il nuovo nato mentre intuisce e si espande.
Attraverso quale meccanismo logico si pu asserire che un Essere Umano
adulto non vive in un intuibile? E' piuttosto la sua rinuncia ad intuire che
separa il proprio intuire dall'intuibile. L'affermazione, dimostrami che esiste
un intuibile da intuire, altro non che l'accettazione sublimata della sconfitta
dell'intuire soggettivo. Se vero che quanto io non intuisco come se
quell'intuibile non esistesse altrettanto vero che attraverso l'accettazione
della sconfitta, generata dalla sottomissione, si blocca l'intuire affinch si
separi dall'intuibile. Dal momento che la sconfitta non pu essere
riconosciuta dal soggetto (altrimenti modificherebbe il proprio stato) questi
giustifica la separazione fra la propria intuizione e l'intuibile affermando che
l'intuibile non esiste e pertanto non trova nessuna ragione logica per
alimentare il proprio intuire.
Gli Oracoli Caldaici partono da una oggettivit immanente rispetto all'Essere
Umano, ma trascendente rispetto alla sua ragione e alla sua descrizione. Una
realt che non pu essere compresa e descritta mediante la ragione, ma pu
essere praticata mediante l'intuire soggettivo che liberatosi dai fantasmi della
ragione pu avventurarsi.
Da qui prende il via la sequenza degli Oracoli Caldaici che abbiamo scelto di

descrivere e commentare. La dualit umana viene definita come ci che


determina, la ragione, e ci che intuisce, l'intuire. Questa dualit ci permette
di collocare gli Oracoli Caldaici all'interno della tradizione pagana anche se,
come tardo pagana, si riferisce alle religioni misteriche orientali che partendo
da tradizioni Fenice, indo-iraniane, babilonesi, Caldee, Hittite altera la
percezione per cogliere l'infinito del divenire umano. Dualit sempre
presente fra descrizione e percezione dove l'una e l'altra interagiscono per
costruire il dio che cresce dentro all'Essere Umano.
Naturalmente potremmo anche dire: "c' un sentire che devi cogliere con il fiore
del tuo sentire, perch se inclini verso di esso il tuo descrivere e lo concepissi come se
descrivessi qualche cosa di determinato, non lo sentirai. E' il potere di una forza
irradiante, che abbaglia per fendenti sensibili. Non si deve coglierlo con veemenza
quel sentire,, ma con la fiamma sottile di un sottile sentire che tutto sottopone a
misura, fuorch quel sentire; e non devi sentirlo con intensit, ma - recando il puro
sguardo della tua anima distolto - tendere verso quel sentire, per intenderlo, un
sentire vuoto, ch al di fuori della descrizione della ragione esso dimora.
2) Completamente rivestito del colmo di una luce risonante, armato anima
e mente di una forza come spada tricuspide, getta nel cuore il simbolo della
molteplicit come un grido di guerra - non ti aggirare per canali di fuoco
disperdendoti,, ma concentrandoti.
L'intuire non uno strumento che si pu prendere ed usare come dato, ma
deve emergere facendosi largo dai meandri dell'oscuro in cui la ragione lo ha
cacciato. Usare l'intuizione per affrontare il circostante significa aver
affrontato un processo mediante il quale la ragione stata allontanata dal
dominio dell'Essere Umano dopo che l'Essere Umano ha sconfitto i fantasmi
che la ragione ha messo a guardia dei suoi confini. L'immane lotta che
l'Essere Umano ha dovuto affrontare contro il proprio padrone lo ha portato
a rivestirsi di una luce risonante. Che cos' una luce risonante? E' la
costruzione del corpo luminoso. E' la possibilit data alla sua Coscienza di S
di poter agire attraverso l'intuito per poter spaziare nell'intuibile. La lotta che
l'Essere Umano ha ingaggiato contro la propria ragione ha armato la sua
anima e la sua mente. In altre parole ha costruito il suo corpo luminoso e
nello stesso tempo gli ha fornito gli strumenti attraverso i quali muoversi
nello sconosciuto che lo circonda. Lo sforzo che ha fatto per spodestare la sua
ragione dal dominio di s stesso lo ha armato di armi formidabili come una
spada tricuspide! Ha armato la propria Coscienza di S di tutti gli sforzi che
ha fatto per rivestirsi di "una luce risonante" e pu gettare "nel cuore il
simbolo della molteplicit". Questo passo difficile da interpretare se non per
chi ha una visione Pagana dell'Universo. L'Universo, come noi oggi lo
conosciamo, un insieme di Coscienze di S che tendono ad espandersi.
Nella percezione alterata ottenuta mediante i sensi del corpo luminoso

liberati dalla costrizione della descrizione della ragione si percepiscono tutte


le Coscienze di S del circostante, le loro tensioni, la loro volont, le loro
determinazioni. La diversit e la molteplicit caratterizza quella percezione
del mondo dove la ragione tende ad appiattire tutto per poterlo descrivere. Il
riconoscimento della molteplicit sia dell'intuibile che ci circonda sia di
quanto cresce dentro di noi e ci forma un grido di guerra che l'individuo
rivolge al mondo che lo circonda. E' il grido di guerra che dice: "Io sono!"; "Io
esisto!". Mentre questo grido di guerra viene lanciato alla molteplicit del
circostante, l'intuibile riconosce la presenza dell'Essere Umano. Lo riconosce
come parte del suo intuibile con cui costruire le relazioni per divenire eterno
mutamento dopo mutamento. L'intuibile si mette al servizio dell'intuito per
alimentare l'intuito stesso che mentre si alimenta, alimenta l'intuibile. Cos
l'Essere Umano ha trasformato la sua esistenza in una sfida. In una sfida il cui
scopo costruirsi nell'infinito. Il frammento conclude con un avvertimento.
Quando questo succede non disperderti nella molteplicit che vedi.
Compattati; concentrati! Segui movimento dopo movimento. Non agire come
se tu fossi ragione che vuole impossessarsi di tutto, compatta te stesso per
muoverti, nuotare, agire nel tutto. Sviluppa il tuo Potere di Essere attraverso
la tua concentrazione non tentare di appropriarti di tutto come farebbe la tua
ragione. Il mondo nuovo, l'intuibile che percepisci, risponde a leggi diverse
da quelle che la ragione ha tentato di importi. Risponde alle leggi del Potere
di Essere di cui tu sei parte. Concentrati, compattati, non disperderti! I canali
di fuoco sono le Coscienze di S che incontri! Sono gli di che incontri mentre
ti sei fatto dio. Non sei padrone degli di, sei uno di loro e con loro puoi
costruire le relazione. Anche se gli di si mettono al tuo servizio per
consentirti di costruirti non sei il loro padrone, ma sei uno di loro e a tua
volta devi metterti al loro servizio trasformando te stesso in intuibile.
3) ... il padre sottrasse s stesso, senza neppure racchiudere nella sua
potenza neoetica il fuoco che gli proprio.
Il problema per tutti coloro che trattano di filosofi e di religione non ci che
nel primo istante dell'universo,, ma nel secondo istante dell'universo. Il
problema su cui discutere non la fonte da cui l'universo come noi lo
conosciamo procede, ma bens la consapevolezza dell'universo nel secondo
istante di vita. Se il primo pensiero fu la consapevolezza della necessit della
trasformazione nella quale intervenne la volont soggettiva nel secondo
momento non c' pi consapevolezza, non c' pi Coscienza di S, non c' pi
volont, non ci sono pi determinazioni. E' l'esistente che va verso la
ricostruzione della Coscienza Universale. E' l'esistente che torna a formare il
padre pronto ad un altro ciclo., ma in questo presente non c' la volont della
trasformazione del primo momento, non c' la Coscienza di S del primo
momento, non ci sono le determinazioni e le necessit del primo momento e

dunque non esiste una Coscienza da considerare, un padre da considerare,


una volont da considerare, ma c' solo il presente che marcia nell'infinito dei
mutamenti per la ricostruzione della Coscienza Universale. Un presente che
assume su s stesso in quanto composto da un infinito numero di di la
volont e la responsabilit della costruzione della propria esistenza per
diventare eterno. E' dunque rimasto il fuoco capace di costruire la Coscienza
e la Consapevolezza nel momento in cui trova condizioni favorevoli, ma
scomparsa la Coscienza generatrice. Perch dunque ricordare Mani? Si
ricorda Mani soltanto per distruggere la capacit della coscienza presente di
germinare s stessa diventando eterna cortocircuitando la sua attenzione su
Mania costruendo, in questo modo, la sua distruzione.
Cosa significa "il padre sottrasse s stesso"? Significa che il "padre" ha
distrutto, annullato, la propria Coscienza di S e la propria consapevolezza.
Significa che nell'esiste, in qualunque modo lo percepiamo, non esiste una
Coscienza di S originaria dell'esistente stesso. Non esiste la coscienza
creatrice. Non esiste una Coscienza determinatrice. Gli oracoli dicono che il
"padre" sottrasse s stesso senza neppure racchiudere nella sua potenza
noeica il fuoco che gli proprio. La potenza noetica sta ad indicare un
insieme di qualit che vengono definite come mente (nel senso di
intelligenza, ragione, senno, perspicaia e spirito come velocit di risposta)
inoltre si intende pensiero, intenzione, progetto, scopo, modo di pensare e
giudicare, sentimento ecc.. Il tutto come potenza infinita. La progettualit
assoluta, il pensiero assoluto, lo scopo assoluto, l'intelligenza assoluta ecc.. Il
fuoco che gli proprio la sostanza attraverso la quale queste qualit si
esprimoro. La sostanza e la potenza noetica negli Oracoli Caldei stanno a
indicare il padre., ma il padre ha sottratto s stesso. Ha disperso il fuoco che
gli proprio dissolvendo in questo modo la sua potenza noetica. L'esistente,
generato dal padre, vive e prospera in assenza del padre. Il padre non esiste
in quanto ha sottratto s stesso. Cosa rimane dunque? Il fuoco delle
Coscienze nel presente, il nous delle consapevolezza che attraverso la
sequenza dei mutamenti, espandendo s stesse nel circostante iniziano il loro
cammino nell'eternit per formare la Coscienza di S universo: il padre che
compattando il fuoco della consapevolezza universale ricostruisce la sua
potenza noetica!
Gli Oracoli Caldaici vanno interpretati partendo da questo. Vi sono frasi
mancanti e spezzoni che dovrebbero essere integrati,, ma quello che i
mutamenti ci hanno fatto pervenire quello che noi usiamo per interpretare
quanto ci circonda. L'interpretazione serve per mettere in bocca a qualcuno
qualche cosa che costui non voleva dire o avrebbe detto in maniera diversa.
Plotino stato sconfitto. I cristiani hanno preso il suo pensiero e lo hanno
usato per costruire sottomissione. L'Apprendista Stregone torna alla fonte per

abbeverarsi. La fonte come il crocicchio dal quale si era girato per prendere
una strada. La strada ha portato in un baratro. Non tutti sono morti cadendo
nel baratro. Qualcuno ha trovato un appiglio. Aggrappandoci a quell'appiglio
qualcuno uscito dal baratro ed tornato indietro per quella strada. E'
tornato al crocicchio. E' tornato alla fonte. Non ha trovato una fonte
gorgogliante di forza e di vita ha trovato un piccolo zampillo che ancora
gettava l'acqua della Conoscenza e della Consapevolezza. L'Apprendista
Stregone allunga la mani e raccoglie l'acqua di quel zampillo. La porta alla
bocca e con quel che resta della Conoscenza imbocca una nuova strada.
L'acqua che egli ha bevuto lo ha attraversato. Gli racconta storie e leggende
nelle quali c'era un tempo in cui molti Esseri Umani assaporavano la
Conoscenza senza curarsi di trasmetterla, senza curarsi di come qualcuno
l'avrebbe interpretata. Quel tempo non pi! Quei guardiani non
conoscevano il tesoro che custodivano. Non conoscevano la sequenza dei
mutamenti che la loro negligenza avrebbe favorito. Ora rimane solo uno
zampillo dal quale attingere e un duro cammino da percorrere.
L'Apprendista Stregone prende quello zampillo, ascolta le voci dei Lari,
danza con la Ninfa e cavalcando come un Don Chisciotte percorre,
costruendolo, un nuovo sentiero. Sento gi le voci: "Quella traduzione era
sbagliata!" "Trovato un nuovo frammento che invalida l'interpretazione!" "I
vari frammenti sono combinati in maniera sbagliata!" "Il senso dei frammenti
stato travisato!". L'importante che non venga travisato il senso della vita.
Quando ci si immerge nei mutamenti tutto chiaro; quando si riporta nella
ragione tutto diventa complicato e oscuro. La sfida non viene vinta
nell'interpretazione, ma nella capacit, attraverso questa, di incidere nella
vita!
4) la potenza con esso, e il nous da esso promana.
Dalla potenza il nous promana. Il nous proviene dalla potenza. La potenza
come elemento d'origine del nous. La frase limitata a questo e il tentativo di
completare la frase mettendo come soggetto il padre che come detentore della
potenza emana il nous soggettivit del traduttore e dell'interprete a cui il
traduttore fa riferimento. L'interpretazione che mette come soggetto il padre
presa dal sistema educazionale cristiano dove un padre creatore sta
all'origine delle cose. In questo caso non abbiamo nessun padre creatore e la
frase deve essere presa per quello che ci rimasto. Per l'interpretazione
corretta necessario togliere dunque la Coscienza e la Consapevolezza del
padre che come abbiamo visto nel frammento precedente stata sottratta,
distrutta, e considerare la potenza in quanto elemento promanante il nous.
Quel "esso" pu essere interpretato come soggetto padre, ma anche come
caos, cosmo, universo d'insieme nel quale presente il potere dalla cui spinta
il nous proviene. Quel "pu essere interpretata" significa che chi sottoposto

a condizionamento educazionale cattolico pu interpretarla soltanto come


soggetto "padre". Per un cristiano-cattolico l'esistente privo di divinit in s.
L'esistente non ha nous in s e per s, ma solo come riflesso o come
emanazione di un creatore. Dal momento che l'esistente che ci circonda ha
potenza e nous e che la potenza e il nous sono propri di ogni potenza e nous
che ci circondano in quanto costruiti da quella potenza e da quel nous, non
possibile riconoscere potenza e nous di origine diversa dalla coscienza che li
rappresenta. Potenza e nous sono dunque sostanza e qualit della coscienza e
divergono da coscienza a coscienza in quanto ogni coscienza si costruita in
maniera diversa. Senza la sostanza non esiste il nous. Senza la potenza non
esiste rappresentazione del nous; senza la presenza del nous la potenza non
Coscienza!
5) perch non con un diretto agire, bens per mezzo del nous il fuoco
primordiale trascendente include nella materia la sua potenza: il nous
germinante da nous l'artefice del mondo igneo.
Che cos' il fuoco primordiale? E' la fame e la volont del conoscere
soggettivo che si manifesta nell'oggettivit. Sono le direzioni di espansione
della Conoscenza e della Consapevolezza. Sono primordiali quando
rappresentano l'inizio di una sequenza di sviluppo di Coscienze. Il conoscere
soggettivo non alimenta solo il conoscere del soggetto che lo esprime, ma
alimenta il conoscere della specie cui appartiene. Il soggetto alimenta il fuoco
della conoscenza soggettiva, ma alimenta anche la capacit di alimentare il
fuoco della conoscenza e della consapevolezza della sequenza di sviluppo
della specie cui appartiene. In questo paragrafo la potenza e il nous non
appartengono pi allo spazio siderale, al caos della luce, alla percezione del
silenzio siderale,, ma assistiamo ad un agire della potenza nella materia. Lo
spazio si formato, l'Energia Vitale si strutturata in una forma in cui la
percepiamo. In questa forma e in questa struttura si immerge la potenza del
fuoco primordiale. La materia costruisce una struttura stabile. Un'oggettivit
nella quale la potenza pu trasformarsi in nous: in Coscienza di S!, ma non
il nous degli Esseri nello spazio. Non il nous presente nelle Coscienze delle
galassie, il nous degli Esseri della Natura. E' il nous germinante dal nous
l'artefice dell'Essere Natura! Prima che i pianeti possedessero una coperta
non si era mai visto il nous germinare da un altro nous. Non si era mai
assistito alla formazione di una Coscienza di S come separazione da un'altra
Coscienza di S. Non si era mai visto il fuoco della Conoscenza e della
Consapevolezza germinare dal fuoco della Conoscenza e della
Consapevolezza. Si era sempre assistito al nous che si espandeva prendendo
la potenza da quanto lo circondava,, ma mai la nascita di una nuova
Coscienza indipendente dalla precedente. La materia che comprende il fuoco
primordiale includendone la sua potenza. Cos facendo la materia acquista

Coscienza di S, costruisce la propria volont e attraverso le proprie


determinazioni sviluppa il proprio nous. Quella Coscienza fa ancora qualche
cosa di pi: germina un'altra Coscienza! Gli Esseri della Natura non soltanto
sviluppano s stessi, ma pongono le basi affinch coloro che generano siano
nelle migliori condizioni possibile per sviluppare s stessi.
Tutto questo non opera di un dio creatore o di una volont determinante,
ma potenza e nous agiscono in quanto non possono fare diversamente data la
loro natura. Agiscono in quel modo perch quella la loro libert. La libert
di ogni Essere la via del proprio sviluppo. La potenza che costruisce la
coscienza nell'esistente. L'esistente determina lo sviluppo di s stesso. Il
presente un insieme di di che costruiscono loro stessi nell'infinito dei
mutamenti costruendo le condizioni affinch questo possa avvenire al
meglio.
Il germinante si riferisce anche al germinare del dio che cresce dentro l'Essere
della Natura. Quel crescere un germinare sia come sviluppo quantitativo
(dalla prima cellula all'Essere adulto della Natura) sia in senso qualitativo
cio lo sviluppo della Conoscenza e della Consapevolezza dell'Essere a cui il
divino che cresce si riferisce. Il germinare visione universale del primo
respiro della Coscienza di S che si differenzia da quanto la circonda al suo
sviluppo. E' l'inizio dello sviluppo all'interno del mondo di luce e fuoco. Le
Coscienze esprimono le proprie tensioni di sviluppo mandando sensazione di
luce e fuoco. Il mondo delle Coscienze e delle Consapevolezza sottratte alla
descrizione del mondo della forma appartengono ad un mondo che si
percepisce attraverso il fuoco e la luce. Non che sia un mondo di fuoco e
luce,, ma fuoco e luce sono le rappresentazioni della Coscienza nella
percezione che supera la descrizione della forma forse perch fuoco e luce
sono rappresentazioni all'interno della forma che descrivono le sensazioni di
quanto la percezione alterata tenta di riportare nella descrizione della
ragione.
6) come una membrana noetica che funge da cintura, HEKATE discerne il
primo dal secondo fuoco, che anelano a confondersi.
Hekate la morte del corpo fisico e la nascita del corpo luminoso. La cintura
di Hekate la separazione fra i due momenti nei quali si trasferisce la
Coscienza e la Consapevolezza dal corpo fisico al corpo luminoso. HEKATE
la forza costrittiva che doma gli di nel loro furore espansivo. HEKATE, per
gli Esseri della Natura, la membrana che separa la consapevolezza propria
delle trasformazioni del divenuto del corpo fisico dalla consapevolezza
propria del corpo luminoso. Nel quotidiano della ragione sparisce la
memoria degli infiniti viaggi che la percezione degli Esseri compie. Non si
pu portare nel mondo della ragione l'immagine dei fuochi della

consapevolezza senza essere annientati da chi quei fuochi li ignora e vuole


imporre oblio. Non si pu trasportare la descrizione del mondo della ragione
nei mondi della percezione senza tentare di ridurre questi alla descrizione
stessa. HEKATE separa i momenti delle trasformazioni. Il suo fuoco conduce
gli Esseri della Natura dall'"abisso" della materia all'espansione nello spazio
infinito fra le stelle. L'HEKATE dai tre volti ai crocicchi che manifesta in s
stessa la Coscienza di S Giano. Il luogo donde si proviene, il luogo nel quale
si sceglie per costruire il proprio futuro (o se volete la strada per percorrerlo).
La sua bocca emette il fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza con la
quale alimenta il bisogno di espansione di ogni Essere della Natura. HEKATE
la portatrice del fuoco noetico che attraverso gli Esseri della Natura diventa
consapevolezza e Coscienza di S. HEKATE che alimenta la determinazione
della Coscienza di S ad aprirsi un varco nelle contraddizioni dell'esistenza
attraverso le sfide della vita. Per questo HEKATE l'occhio dell'Essere Toro,
la voce degli Esseri Cani da caccia, i polpacci dell'Essere Leone, la caviglia
dell'Essere Lupo e l'amore delle "cagne" determinate. HEKATE che
congiunge l'Olimpo degli di all'abisso dell'Essere Natura in cui i mortali
tentano di costruire il dio che cresce dentro di loro: HEKATE principio e fine
delle loro tensioni! HEKATE il Potere di Essere che separa la vita del corpo
fisico dalla vita del corpo luminoso alimentandone, nell'uno e nell'altro, le
trasformazioni.
7) a tutte le cose il padre diede compiutezza, e le affid al nous secondo,
che voi tutti chiamate primo, razza umana.
Tutte le trasformazioni si compiono in funzione della nascita e dello sviluppo
della Coscienza di S. Qual lo stadio pi alto della consapevolezza? Come si
pu stabilire un primo o un secondo nella sequenza dello sviluppo della
consapevolezza della Coscienza di S? Solo lo spettatore della
consapevolezza altrui pu analizzare la sequenza dei mutamenti e asserire
che prima c'era questa e poi venne quella. Oppure ancora, prima c'era questo
stadio di nous ora c' quest'altro. All'interno del gioco della vita e
dell'esistenza non ci sono spettatori. Ci sono solo attori che giocano la loro
partita esercitando la propria volont ed agendo secondo le proprie
determinazioni. Attori che stanchi della recita si siedono in poltrona
aspettando la fine della loro recita e, nel frattempo, affermano cose che
assolutamente ignorano nei confronti di quegli attori che ancora continuano
la loro recita tentando di arrivare l dove chi in poltrona ha avuto paura o
era troppo stanco per provarci. "Io ho raggiunto la meta!" dice l'attore stanco
seduto in poltrona mentre guarda con disprezzo coloro che arrancano nella
loro recita. "Il nous che raggiunsi il primo nous!" afferma!, ma il nous il
nous che si adatta in modo diverso alle trasformazioni di ogni
consapevolezza. La accompagna lungo il sentiero delle proprie

trasformazioni. Non il nous dell'Essere Cane che mi cammina a fianco, non


il nous dell'Essere Sole che mi abbaglia coni suoi raggi, non il nous di
quando Essere Feto mi dibattevo per trasformarmi nel grembo di mia madre.
Il nous il nous ed io descrivo il mondo in cui vivo nella speranza che i
meccanismi aiutino le mie trasformazioni nell'infinito della percezione. "Io ho
il primo nous!" dice l'attore stanco attendendo la sua dissoluzione: "Non tu
che ancora stai recitando!". Credi di possedere il primo nous dell'origine
dell'universo invece hai il secondo nous. Il nous il nous. Non n primo n
ultimo quello che la mia determinazione tende ad alimentare fintanto che
sono attore della mia esistenza. Fintanto che articolando le mie
determinazioni attraverso l'uso della volont sento il fuoco di HEKATE
spingermi nell'infinito dei mutamenti. Voi razza umana! Voi Esseri della
Natura! Voi infimi sperduti in un infimo angolo dell'universo! Quale becero
Essere sta guardando altri Esseri e li disprezza mentre tentano di dare
l'assalto al cielo della Conoscenza e della Consapevolezza? "Io possiedo il
primo sapere!" Non esiste il primo sapere! Esiste una via che alimenta il
sapere! Esiste una trasformazione generata dal sapere! Il sapere non
possesso! Il sapere non dono! Il sapere conquista attraverso le proprie
trasformazioni! Il sapere oggetto della nostra trasformazione soggettiva!
Non posseduto; il nostro mutamento! Il nous non n primo n secondo!
Il nous trasformazione delle Coscienze di S che giungono a compimento. E'
il loro processo di trasformazione! E' qualificazione della loro esistenza! Qual
il nous del mio corpo luminoso? Qual era il nous del mio essere Feto?
8) presso di lui siede la diade, ed essa ha entrambe le funzioni: contenere
gli intuibili del nous, introdurre la sensazione nei mondi.
Necessit ed Intento esprimono le funzioni. Sono forze consapevoli che
esprimono la necessit soggettiva di ogni intuibile del nous mentre si
espande nel suo intuibile e nello stesso l'introduzione della sensazione nei
mondi (al di l della rappresentazione soggettiva di mondo) lo trasforma in
soggetto che intuisce componendo l'oggettivit intuibile. Attraverso le
trasformazioni introdotte nel soggetto dall'intuire questo muta l'oggettivit
dell'intuibile cui parte. La diade, formata da Necessit ed Intento, permea
ogni cosa ed ogni aspetto di ogni cosa spingendo all'infinito adattamento
soggettivo di ogni intuire all'interno di ogni possibile intuibile. Necessit ed
Intento esprimono la diade alla base del padre. Il padre non esiste ha dissolto
la propria Coscienza e la propria consapevolezza nell'esistente. E' rimasta la
sostanza dell'esistente che attraverso Necessit ed Intento introducendo la
sensazione nel mondo, alimentando la relazione intuito e intuibile del nous
riformano la Coscienza e la Consapevolezza di ci che fu' in una forma che
sar in base alle scelte e agli adattamenti dell'intuito soggettivo negli intuibili
oggettivi.

9) ...e di non trattenere nel tuo intuire


In questo frammento continua il discorso del frammento precedente. L'intuire
del soggetto trasforma il soggetto stesso. Articola la sua Coscienza e la sua
Consapevolezza. Sviluppa il suo Potere di Essere. Trattenersi nell'intuire
significa trattenere il proprio cammino di sviluppo. Significa limitare s
stessi. La costruzione della Coscienza Universale, il padre figlio dell'esistente,
si completa proprio perch gli intuibili alimentano s stessi di intuizione.
L'intuito attraverso l'intuire a sua volta intuire dell'intuito in un vortice
creativo della Coscienza e della Consapevolezza che alimentando il soggetto
alimenta la Coscienza e la Consapevolezza dell'oggettivit in cui l'intuire si
manifesta. Trattenere l'intuire significa franare la qualit e la quantit di
sviluppo attraverso il quale la Coscienza di S che intuisce partecipa alla
costruzione della Coscienza di S Universo. Nessuno si trattenga dunque
dall'intuire, ma espanda la propria intuizione in tutti gli anfratti del
circostante arricchendo la propria consapevolezza rendendola pertanto
attraente all'intuire del circostante stesso.
10) ... tutte le cose sono scaturite da un sol fuoco.
Tutto l'esistente trae origine da un solo fuoco. La luce primordiale che sfascia
le tenebre dell'abisso primordiale. L'uovo ingravidato da Eros da cui
promanano le cose dell'esistente. La distruzione di una Coscienza di S, di
una Consapevolezza all'origine del tempo. Un grande bagliore l'origine
del mutamento. Proprio attraverso il fuoco e la luce avviene la
trasformazione soggettiva. Conoscere la qualit percepita dell'inizio ci
permette di costruire l'immagine astratta all'interno della quale si muovano le
nostre trasformazioni. La materia della nostra forma decade con un ciclo di
mutamenti pi o meno lungo,, ma il fuoco che Necessit e Intento alimentano
il fuoco che cresce nella forma che deperisce. Tutto l'esistente figlio di quel
fuoco. Tutto l'esistente germina la propria Conoscenza e la propria
Consapevolezza alimentando quella parte di fuoco attraverso lo sviluppo del
proprio intuire. Ci che resta, alla fine dei mutamenti e delle trasformazioni
della forma che noi descriviamo il fuoco della consapevolezza che la forma
ha contribuito ad alimentare attraverso il processo di sfida e adattamento del
proprio nous all'interno di tutti i nous con i quali venuta in contatto. Tutto
scaturisce da un solo fuoco; tutto l'agire alimenta lo stesso fuoco!
11) intuendo l'eccellente in s stesso, dove la monade paterna dimora.
Ed appunto perch ogni cosa scaturita dallo stesso fuoco che la Coscienza
di S della Natura riconosce l'eccellente entro s stessa. Quell'eccellente nel
quale accumula ed accresce la propria Conoscenza e la propria
Consapevolezza. Quell'eccellente che solo in modo accidentale appartiene a
quella forma, ma che dal momento che quella forma lo contiene pu crescere

e svilupparsi soltanto se quella forma riconosce l'eccellente in s stessa.


L'eccellente non oggetto sconosciuto, ma l'elemento centrale della
costruzione dell'Essere cui appartiene. Quell'eccellente la monade del
padre. Quell'eccellente quella parte del fuoco da cui ogni cosa ha origine,
ma che di quel fuoco mantiene la consapevolezza relativa all'oggetto a cui
essa appartiene. Quella monade Energia Vitale essenza della Coscienza di
S e pronta ad alimentare ogni processo di trasformazione per crescere e
diventare autosufficiente non appena il corpo fisico non sar pi in grado di
incubarla e alimentarla. Monade la qualit intima dell'oggetto che costruisce
la propria Coscienza e la propria Consapevolezza. Sebbene l'oggetto sia
relativo al proprio divenuto e adatta s stesso attraverso Necessit
all'oggettivit che incontra e che in grado di percepire e descrivere intuisce
che una qualit eccellente cresce in lui. Una qualit che si alimenta attraverso
il suo fare e che fonda il proprio futuro oltre l'abisso della fine che la fisicit
gli indica. Quell'eccellente che HEKATE separa fra il fuoco delle tensioni che
divora l'Essere nel momento presente dal fuoco della costruzione che prepara
lo sviluppo della Coscienza futura. La monade sta ad indicare il fuoco
dell'Energia Vitale che diventa consapevole e spinge verso la crescita. Questo
sia che la monade sia l'essenza del fuoco consapevole delle galassie sia che
appartenga al pi infimo essere dell'Essere Natura.
12) ... monade sottile, e genera due.
La monade l'essenza sottile che permea l'intero universo. La monade
l'Energia Vitale che attraversa ogni anfratto dello spazio spinta da Necessit
che forza come qualit della monade stessa. E la monade genera due. La
monade, l'Energia Vitale, deve comporre due forze nel momento in cui da
monade inconscia diventa monade consapevole. Alla Necessit che la spinge
somma la propria volont. Per Necessit che spinge introduce la sensazione
nei mondi. Introduce il sentire e il sentire genera il libero arbitrio soggettivo
in quanto adattamento alle variabili oggettive incontrate. Necessit la qualit
della monade si somma a volont, la qualit della Coscienza. Volont la
qualit attraverso la quale si genera la trasformazione della Coscienza, ma la
sua costruzione avviene per sviluppo della monade che rappresenta l'essenza
della Coscienza di S. Cos nell'Essere Umano la monade il suo corpo
luminoso che cresce e si dilata nel circostante. La dilatazione nel circostante
avviene attraverso volont che si manifesta nelle scelte soggettive del singolo
Essere Umano. Ci che uno diventa due. Lo diventano nell'Essere della
Natura come materia e corpo energetico, ma la struttura materiale che
partecipa alla natura altro non che corpo energetico percepito dal soggetto
in modo diverso ed quanto il soggetto in grado di rinunciare una volta
sviluppato il proprio corpo luminoso. Il corpo di Energia che l'Essere Umano
incuba la struttura del suo divenire, la Coscienza che costruisce attraverso il

suo agire come materia la formazione della sua Coscienza e il suo


adattamento soggettivo alle variabili oggettive altro non che il rispetto
all'impulso di Necessit a cui ha sommato la propria volont! Uno inconscio
ha generato due consapevoli. Due consapevoli che concorrono a formare uno
all'interno del gioco universale di dilatazione del consapevole
nell'inconsapevole che lo circonda e che anche attraverso esso diventa
consapevolezza!
13) perch dal principio paterno nulla d'incompiuto procede.
CONTROLLARE LA TRADUZIONE DI INCOMPIUTO!
Ci che procede dall'inizio del tempo caratterizzato da Necessit e Intento.
L'Intento il fine di Necessit che ne caratterizza il moto e ne determina la
compiutezza. Nulla procede in opposizione a Necessit nulla risponde a
Necessit senza Intento! Il principio come la fonte. Dalla fonte sgorga
l'acqua e l'acqua procede attratta da Necessit e risponde alle sollecitazioni di
Necessit attraverso lo sviluppo del proprio Intento. L'intento dell'acqua
giungere al mare. Rispondendo alle sollecitazioni di Necessit la fonte
raggiunge l'Intento attraverso l'articolazione delle proprie intenzioni:
aggirare gli ostacoli che le impediscono di fondersi con Intento. Nulla
incompiuto in quanto tutto contiene Necessit e tutto si muove attraverso
l'Intento. Necessit la qualit di ogni forma rappresentata che ci circonda e
Intento il fine del loro movimento. Nel giungere ad Intento la forma spinta
da Necessit si trasforma., ma la sua compiutezza sta nella spinta intima che
manifesta nell'esistente non nella forma e negli adattamenti che mette in
essere per affrontare il proprio esistente. La compiutezza di quanto esiste sta
nell'Intento. L'intento il procedere all'interno delle trasformazioni e quanto
procede all'interno delle trasformazioni compiuto. La compiutezza di
quanto procede dal principio paterno non la finitezza di quanto procede,
ma nel suo procedere. Fintanto che quanto esiste procede alimentandosi e
alimentando l'esistente un elemento compito perch il suo procedere
alimentato dall'Intento che cresce dentro di lui e che si amalgama
dialetizzandosi con l'intento delle consapevolezze che ci circondano. E' il
cammino di sviluppo che determina la compitezza di quanto procede non la
finitezza dell'oggetto che ne determina semmai la sua rinuncia allo sviluppo
di Intento!
14) Il padre non suscita paura, infonde persuasione.
Rispondere alle sollecitazioni di Necessit non suscita paura! L'immenso di
Intento che ci circonda non suscita paura! Solo gli impavidi, coloro che hanno
rinunciato a costruire il dio che cresce entro di loro, sono terrorizzati dalla
spinta di Necessit e temono di trovarsi smarriti nell'infinito di Intento.

Il padre non suscita paura, ma infonde persuasione. Il padre non pu


suscitare paura in quanto la Coscienza di S padre non esiste, ma esiste la
sostanza del padre che manca della Coscienza di S stessa. La paura pu
essere infusa soltanto da una Coscienza di S che opera fuori dal nostro
conosciuto, con fini e scopi a noi estrani., ma la Coscienza di S padre non
esiste. Dal padre procede la sostanza e le tensioni della germinazione non il
proprio essere Fato. Dal padre procede la formazione dell'esistente e la spinta
affinch l'esistente costruisca la propria Coscienza di S. Dal padre procede
dunque la persuasione, ma non la paura. La paura del pavido che rinuncia a
costruire la propria Coscienza e che giustifica la propria rinuncia confidando
in una fantasticheria che lo accompagna alla dissoluzione., ma il padre
infonde persuasione per continuare a percorrere il proprio camino di eternit.
La persuasione effetto di Necessit e Intento a cui si somma la volont
soggettiva dell'individuo che si fa Fato per proiettare la propria Coscienza di
S nell'infinito dei mutamenti.
La persuasione non convincimento, ma il seguire delle tensioni che
tendono a spingere la Coscienza di S nell'infinito dei mutamenti. Non
convincimento del nous,, ma adattamento del nous alle forze che
dall'interno dell'individuo tendono a crescere. E' l'adesione del fare del
soggetto alle tensioni che generate dal padre tendono a costruirlo come padre
dell'esistente stesso. Coscienza di S che figlia del padre padre del padre
che germinando sta venendo a nuova luce; a nuova Coscienza di S!
15) voi, che non sapete che ogni dio partecipa all'eccellenza, ah infelici,
digiunate..
Che cos' l'eccellenza? E' la Coscienza di S dell'Universo nel suo insieme.
L'eccellenza non in questo momento. Allora che cosa significa partecipare
all'eccellenza se l'Eccellente in questo momento non esiste? Significa essere
partecipi del moto dell'universo che va verso l'Eccellente. Significa essere
parte della costruzione dell'Eccellente. Essere parte della costruzione della
Coscienza Universale. In questo senso essere dio significa essere nel moto che
porta all'Eccellenza. Significa essere partecipi dell'eccellenza. Significa essere
legati a tutti gli Di che partecipano allo stesso moto.
Gli infelici sono coloro che non partecipano al moto avendo preso direzioni
autodistruttive. Essi non sono Di, ma attendono la loro dissoluzione
partecipando al danneggiamento di quanti seguono quel moto facendosi Di.
Voi siete partecipi della distruzione degli Di in quanto avete distrutto la
vostra possibilit di farvi dio! Questa l'essenza della vostra infelicit. Potete
fare ancora una cosa per salvare la vostra esistenza: digiunate!
Cosa significa digiunare? Significa compattare s stessi. Significa togliere la
fissit che si ha sulle cose quotidiane e spaziare con lo sguardo nell'astratto

per riuscire a percepire le forze della costruzione (Necessit e Intento) che


spingono dentro di noi per persuaderci a seguire l'infinito dei mutamenti: a
costruire noi stessi! Digiunare significa staccarsi dalla materialit descrittiva
del mondo per seguire gli impulsi che dentro di noi spingono nell'infinito.
Infelici quegli Esseri che hanno rinunciato ad essere Di e attendono soltanto
la loro fine distruggendo l'esistente. Non partecipano alla costruzione
dell'Eccellente, ma rosi dalla disperazione distruggono quanti agiscono e
operano per diventarvi parte. A costoro, se non troppo tardi, non resta che
il digiuno dal mondo e ascoltare quanto di vivo hanno ancora dentro di loro.
16) ...silenzio dei padri, di cui si nutre il dio...
Non c' un padre che dice al dio quale direzione deve prendere per
svilupparsi. Del padre sono rimaste le forze e la sostanza, ma non la
Coscienza di S. E' dal silenzio che il dio prende nutrimento in quanto
attraverso il silenzio che le forze che lo hanno generato prendono forza ed
espressione. Il nous un'isola nel silenzio che guida il dio verso lo sviluppo.
Il nous la prepotente descrizione della ragione., ma il nutrimento del dio
fuori della ragione. E' nello sconosciuto che lo circonda e solo attingendo
dallo sconosciuto pu nutrire il proprio cammino di eternit. Per nutrirsi
dallo sconosciuto deve essere un dio. Deve continuare il suo cammino di
sviluppo. Se non si nutre dal silenzio egli altro non fa che cortocircuitare la
ragione su s stessa. E' il silenzioso sconosciuto che nutre la ragione., ma per
attingere dallo sconosciuto necessario essere un dio! E' necessario costruire
s stessi nell'infinito dei mutamenti!
Il silenzio dei padri il non-essere di ogni volta che la sostanza che forma
l'esistente fu nous universale. Cosciente e consapevole per dissolversi
nell'esistente che prosegue il proprio cammino per diventare a sua volta
Coscienza Universale. Il silenzio l'esistente in cui il pensiero dell'universo si
dissolto per intraprendere il cammino attraverso il quale riformarsi. Quel
silenzio nutre il dio che partecipa all'eccellenza delle trasformazioni!
17) per ci che intuisce, nutrimento l'oggetto dell'intuire.
Il silenzio ci avvolge e ci costruisce. Il silenzio nutrimento e spazio nel quale
si cresce., ma il silenzio tale soltanto per la definizione della ragione non
come gli enti che lo compongono e che definiscono s stessi.
Il nutrimento di ogni Essere dato dall'oggetto del suo intuire che viene da
questo intuito. Proprio perch viene intuito diventa parte dell'oggetto stesso.
Intuire, in tutti gli Oracoli Caldaici sta per far proprio. io intuisco il mio
circostante. Proprio perch intuisco il mio circostante mi approprio del mio
circostante; cresco nel mio circostante; mi dilato nel mio circostante. Il mio
circostante mi nutre e nutrendomi alimenta il proprio nutrimento in quanto

io divento oggetto dell'intuire del circostante stesso.


Questo vale per il concetto di sentire. Il mio sentire esce dall'ambito della
ragione. Raggiunge oggetti che la ragione non descrive e quegli oggetti
raggiunti alimentano la mia ragione e la dilatano. Per alimentare la mia
ragione necessario che io esca dalla ragione, raggiunga gli oggetti attraverso
il sentire e quegli oggetti devo imporli alla ragione variandone la descrizione.
Il mio intuire si alimenta da quanto intuisco. Una volta che intuisco un solo
oggetto fuori della ragione metto in moto un meccanismo soggettivo
attraverso il quale posso, in ogni istante, uscire dalla ragione per cogliere
nuovi oggetti. Ogni volta che il mio intuire si nutre dal silenzio che circonda
la ragione diventa pi forte del controllo che la ragione esercita sull'Essere
Umano. La ragione da padrona dell'Essere Umano diventa uno strumento
attraverso il quale l'Essere Umano costruisce s stesso.
18) voi che intuendo sapete il paterno sovracosmico abisso
L'abisso che ci circonda lo spazio all'interno del quale gli oggetti diventano
coscienti di S. L'abisso lo spazio in cui l'Energia Vitale si muove. Questo
sovracosmico perch il cosmo che noi percepiamo pregno dell'Energia Vitale
espande s stesso in continuazione. Si espande riempiendo l'abisso che lo
circonda esattamente come la Coscienza di S si espande rendendo conscia
l'Energia Vitale che lo circonda. Tutto ci che genera paterno. Tutto ci che
permette di generare paterno. Cos nella filosofia orfica il sovracosmico
abisso indicato come il "nero Erebo" e "l'ampio Tartaro" che il "Caos" in
espansione riempie., ma il "Caos" la fonte delle Coscienze di S che
organizzano s' stesse e procedono espandendosi in esse.
Intuire questo per l'Essere significa guardare la vita come un tempo in cui le
Coscienze di S nascono e dilatano se stesse. Quante vie alla Conoscenza e
alla Consapevolezza prenderanno forma nel sovracosmico abisso che
sovrasta il cosmo di cui noi siamo parte? Quante vie e quante determinazioni
diverse dalle nostre? Quante relazioni saremmo in grado di costruire con
queste?
Intuire l'infinito dello spazio che ci circonda significa intuire i mutamenti che
stiamo per per percorrere verso l'eternit. Significa collocare esattamente il
nostro percorso di conoscenza e di consapevolezza nello spazio che stiamo
occupando e nel tempo in cui ci stiamo trasformando.
Da questo abbiamo una frase monca che dobbiamo completare: "voi che
intuendo sapete il paterno sovracosmico abisso potete affrontare l'infinito dei
mutamenti in quanto conoscete ci che siete all'interno del cosmo che vi
contiene e attraverso questa conoscenza potete costruire il vostro infinito nei
mutamenti!"

19) questo dio intuisce ogni intuire


Chi intuisce un dio!
Nel Paganesimo Politeista si definisce dio chiunque, Essere di qualunque
specie, intuendo quanto lo circonda espande s stesse nello sconosciuto che lo
circonda. Oppure, se vogliamo, percependo il circostante attraverso l'azione
nel presente di questo circostante ci nutriamo espandendoci.
L'intuire un atto di nutrimento dell'intuizione dell'individuo e atto di
espansione della sua coscienza e della sua consapevolezza., ma per far in
modo che sia attivit dell'intuire l'azione reale del soggetto necessario che il
soggetto sia un dio. Se il soggetto non un dio la sua attivit di interazione
col mondo circostante mediato dalle fantasie e dai fantasmi della sua
ragione. Se non un dio non intuisce, ma costruisce attraverso le sue
fantasticherie. Cosa significa "essere un dio?" Significa esercitare la propria
volont e le proprie determinazioni per costruire s stesso. Nel processo di
costruzione si esercita il proprio intuire mentre intuisce quanto lo circonda
riportando nella ragione quanto la ragione riesce a descrivere anche se
modificandosi un po' dilatandosi.
Chi non un dio colui che non dilata s stesso. Non esercita la propria
volont e le proprie determinazioni per dilatare s stesso ma, al massimo,
esercita il proprio volere e la propria violenza per appropriarsi del
circostante. Costui non un dio,, ma un distruttore della vita. Il distruttore
della vita non in grado di intuire l'intuire che lo circonda in quanto non ha
un fine nelle sue azioni, un intento del suo fare, pertanto non pu intuire
l'intuibile in quanto l'intuizione dell'intuibile finalizzata alle necessit del
soggetto che esercitando il proprio intuire costruisce s stesso trovando
l'intuibile in funzione del proprio intento e del fine cui conducono le sue
azioni e il suo fare.
Per interpretare questa affermazione necessario precisare che cos' un dio
dal punto di vista del Paganesimo Politeista dopo di che dobbiamo costruire
la relazione fra l'intuire soggettiva e l'intuibile relativo al dio che l'intuibile
circonda. Senza l'esercizio della propria volont e delle proprie
determinazioni non si un dio. Si un dio quando a Necessit che ha
formato la nostra Coscienza (Necessit nella nostra specie l'amplesso dei
genitori) sommiamo la nostra volont soggettiva che sceglie fra le opzioni che
si presentano per costruire la nostra esistenza. Questo scegliere alimenta la
capacit soggettiva dell'intuire l'intuibile che ci circonda., ma se non
sommiamo a Necessit la nostra volont delegando il nostro Essere a
determinazioni e volont diverse dalle nostre, allora siamo dei distruttori.
Dapprima distruggiamo il dio che dentro di noi chiede di crescere e poi
neghiamo la possibilit di sviluppo del nostro intuire. Il nostro intuire,

distrutto dalla nostra rinuncia, viene sostituito dall'illusione della percezione.


L'illusione posta dalla ragione affoga l'intuire dell'individuo mentre affronta
l'intuibile che lo circonda.
Ed ecco pronto, chi ha rinunciato a sviluppare il proprio intuire, ad
affermare: "Ma chi te lo fa fare di costruire te stesso? Io intuisco la verit
senza sforzo perch qualcuno mi ha donato la capacit di intuire! Rinuncia a
costruirti e assoggettati alle mie intuizioni!", ma non sono intuizioni, sono
illusioni che costruiscono la distruzione dell'individuo che rinuncia a
costruire s stesso nell'infinito. Costui non un dio che intuisce. Costui un
distruttore che distrugge il dio che cresce e che intuisce.
20) senza intuibile non esiste intuizione, e senza intuizione non esiste
intuibile...
Perch la Coscienza di S si pu espandersi nell'infinito? Perch esiste un
infinito in cui espandersi. Perch l'Essere si pu espandere? Perch esiste la
volont di espansione del soggetto.
L'intuizione elemento della volont di espansione del soggetto che si pu
esprimere proprio perch esiste un intuibile del quale il soggetto si pu
nutrire per espandersi.
L'individuo non creato a immagine e somiglianza di un dio pazzo, ma
divenuto scelta dopo scelta rispondendo alle sollecitazioni del dio che cresce
dentro di lui.
Esiste una relazione dialettica che determina il divenire dell'individuo
soggettivit-oggettivit. La relazione che ente divino di trasformazioni di
due entit divine date dal soggetto che si espande nell'oggettivit.
E' importante stabilire questa relazione perch questa l'antagonismo a chi
nega l'intuibile in quanto questo dono del padrone., ma se l'intuibile
costruisce l'individuo in quanto intuito dal soggetto ne alimenta le
trasformazioni allora viene negata la donazione del dio padrone che
dovrebbe, secondo i cristiani, donare l'intuizione a chi supplica di soddisfare
il bisogno del suo intuibile.
20/2) ... intuibile che in s stesso l'intuente contiene
E' importante questa affermazione perch un individuo parte del mondo
che lo circonda. Essere parte del mondo che ci circonda ci permette di nuotare
nel mondo e non diventare padrone del mondo come i cristiani avrebbero
voluto indicare l'Essere Umano affinch distruggendo il suo sentire distrugga
la sua possibilit di intuire quanto lo circonda e quanto circondandolo tenta
di intuirlo.
Il termine "nuotare nell'intuizione del mondo" oppure "nuotare nel sentire del

mondo" un concetto assolutamente estraneo alla cultura cristiana e cattolica


in particolare. Il mondo, per il cristianesimo. prodotto del dio padrone e
l'Essere Umano delegato a governarlo. Nel Paganesimo il mondo ente
cosciente e consapevole che costruisce s stesso nell'infinito dei mutamenti e
le Coscienze di S che sono presenti nel mondo sono presenti anche
nell'intuibile del mondo stesso. A loro volta esse, contenute nel mondo,
intuiscono il mondo. Ne sono parte. Proprio perch ne sono parte intuiscono
il mondo mentre il mondo le intuisce.
Nello stesso modo possiamo dire che ogni Essere, ogni consapevolezza si
nutre attingendo dal mondo in cui vive e il mondo la contiene arricchendosi
della sua intuizione.
Alla base di questo c' l'intera filosofia della relazione dialettica fra gli enti
che componendosi compongono il mondo pur essendo gli enti parte diversa
del mondo e formando il divenire del mondo stesso attraverso le proprie
modificazioni.
Con questo sistema di pensiero dobbiamo affrontare ogni insieme di cui
siamo parte o di cui intendiamo intuire quanto in esso contiene, trasferirlo
nella nostra coscienza e nella nostra consapevolezza e riportarlo, dopo averlo
trasformato, nell'insieme dal quale abbiamo attinto. Con questo sistema
dobbiamo tenere presente che la nostra conoscenza si sviluppa in un insieme
che la contiene e di cui parte interagente e separata dal tutto.
Da qui il concetto di dio Pagano: il dio, nel Paganesimo, colui che intuisce
quanto lo circonda!
Il dio nel Paganesimo colui che nutrendosi da quanto lo circonda, proprio
attraverso il suo nutrirsi, nutre quanto lo circonda arricchendolo. Questo
processo di interazione uguale in ogni manifestazione della vita. Sia
all'interno dell'Essere Natura e dei suoi processi biologici sia nell'infinito
dello sviluppo del fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza.
21) ... tutte le cose,, ma noeticamente.
Cosa significa "noeticamente"? Significa che la qualit che rappresenta tutte le
cose in modo noetico : "Pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento,
modo di pensare e giudicare, sentimento!" Tutte le qualit che possedute
dagli oggetti le qualificano come di nella misura in cui queste vengono
ricercate attraverso la volot e le determinazioni specifiche del soggetto.
Il dio che cresce dentro ogni Essere lo pu fare nella misura in cui l'Essere che
alimenta il dio che cresce dentro di lui esercita la propria volont e le proprie
determinazioni. Esprime cio il suo stato noetico. O, se preferiamo alimenta il
proprio pensiero; esercita la propria intenzione; alimenta i propri scopi e i
propri progetti (il proprio Intento); sviluppa l'articolazione del suo pensiero e

la sua capacit di giudizio; alimenta il proprio sentire.


Le cose diventano altrettanti di purch esercitino il proprio esistere in
maniera noetica. Proprio perch esercitano il proprio vivere in maniera
noetica lo sviluppo nell'infinito dei mutamenti le attraversa. Esse alimentano
le trasformazioni fino a costruire la Coscienza universale.
Si pu anche dire che il padre (Necessit e Intento) attraversa tutte le cose
noeticamente. Cio riversa nelle cose la propria volont e le proprie
determinazioni di cui le cose si appropriano per sviluppare i loro percorsi. Un
padre e una madre versano nel figlio la loro scintilla divina., ma quella
scintilla divina pur essendo ceduta dal padre e dalla madre non pi n del
padre n della madre, ma appartiene al figlio. Cos l'Energia Vitale che si
muove immota nell'universo nel momento stesso in cui una sua parte diventa
cosciente di s cessa di essere parte di un tutto inconsapevole per cominciare
a percorrere un sentiero di formazione della propria consapevolezza. Quella
scintilla che apparteneva allo spazio silente ora diventa vortice tumultuoso e
rumoroso nella formazione della coscienza.
La qualit noetica la qualit intrinseca dell'Energia Vitale che occupa lo
spazio. La qualit dell'Energia Vitale la costringe a delle trasformazioni il cui
fine il passaggio dall'inconsapevole al consapevole. Il consapevole esercita
la propria volont e attraverso questo somma la propria qualit intrinseca
alla qualit dell'Energia Vitale inconsapevole. Lo sviluppo noetico del
soggetto avviene quando l'uso della volont e la pratica delle determinazioni
accumulate portano l'individuo ad ampliare e sviluppare quanto la qualit
base dell'Energia Vitale spingeva. Quando cio alla forza del padre (Necessit
e Intento) viene a sommarsi la determinazione del soggetto di farsi dio
esercitando la propria volont.
22) il nous del padre disse che in tre tutte le cose fossero divise, reggendo
tutte le cose con il nous del primissimo eterno padre; accenn il suo volere,
gi tutte erano divise.
La qualit dell'esistente! L'esistente fondamentale l'Energia Vitale. L'Energia
Vitale ha qualit intrinseche che determinano le sue trasformazioni. Come
l'ovulo fecondato dallo spermatozoo si sviluppa in quella e solo in quella
direzione, cos l'Energia Vitale pu muoversi in quella e solo in quella
direzione. Data la sua qualit specifica lo sviluppo solo quello., ma lo
sviluppo dato soltanto dal movimento e il movimento non produce le cose,
ma sposta, riempiendolo, nello spazio la staticit consapevole di cui
espressione. La staticit consapevole non cosa. Non oggetto. E' parte
indistinguibile del tutto., ma il tutto non ha consapevolezza. La cosa parte
del tutto. La cosa acquista consapevolezza, la cosa determina la direzione del
proprio sviluppo. La cosa unisce s stessa alla qualit che l'ha prodotta e ne

somma la propria volont.


La cosa dunque il dio che si separa dal tutto. La sostanza che la regge; la
necessit che la conduce e la volont soggettiva che sceglie tempi e modi per
le proprie trasformazioni.
L'Energia Vitale fonte della vita. Elemento base di ogni coscienza. Necessit
come presenza del padre primigenio che spingendo l'Energia Vitale la induce
a trasformarsi in Coscienza di S modificando la propria vibrazione interna.
Volont come capacit del soggetto di determinare la direzione delle proprie
trasformazioni. Volont soggettiva che si sovrappone al padre, Necessit, per
determinare le scelte che portano nell'infinito dei mutamenti.
La cosa riconosce s stessa e determinando le proprie trasformazioni davanti
all'infinito afferma: "Io esisto!" "Io sono un dio!" "Io rivendico il mio diritto
all'infinito!"
Il diritto all'infinito l'Intento. E' l'intento dell'Essere che riconoscendolo lo
pratica dilatando s stesso. E' l'Intento dell'Energia Vitale che espandendosi,
attraverso Necessit si trasforma in Coscienza proprio per raggiungere e
rivendicare il diritto all'infinito.
L'intento, espressione e qualit del padre, si somma, amplia e modifica,
attraverso l'intento percepito e trasformato dal soggetto che lo pratica
attraverso la propria Volont.
Come nello spermatozoo e nell'ovulo il padre cessa per trasformarsi nel figlio
pur tuttavia essenza base dalla quale il figlio costruisce s stesso, cos
Necessit e Intento sono l'essenza base dalla quale nasce il dio nella misura in
cui esercitando la propria volont e le proprie determinazioni tende ad
espandersi.
Tutte le cose sono rette dal "Nous del primissimo eterno padre" che significa
che tutte le cose sono rette da Necessit e Intento. Il volere di Necessit e
Intento il loro permanere in esistenza. Tutte le cose sono rette da questa
diade. Diade statica e inconsapevole che si muove in modo "caotico" nel
cosmo fintanto che le condizioni del suo movimento non formano la
Coscienza. La Coscienza un frammento di riconoscimento soggettivo che si
separa dall'oggettivit che la contiene e alla diade che l'ha generata somma la
propria volont.
Tutte le cose sono divise in tre nella misura in cui l'intento della divisione il
passaggio dall'inconsapevole alla formazione della Coscienza e il percorso
nell'infinito dei mutamenti.
23) affinch una triade contenga tutte le cose, tutte commisurando.
La triade contiene tutte le cose. Le contiene non perch tutte le cose sono nella

triade, ma perch la triade pu formare tutte le cose che sono formate. Le cose
che non sono formate, in qualche caso, avrebbero potuto essere, ma sono state
scelte dalla triade stessa. La triade sceglie! Sceglie seguendo la propria
volont e le proprie determinazioni in base al proprio divenuto. Nello
scegliere la triade produce delle cose. Produce un presente che frutto anche
delle proprie scelte. La triade contiene l'esistente in quanto la triade costruisce
l'esistente in relazione a tutte le triadi che con lei costruiscono s stesse.
Costruendo s stesse si adeguano alle cose producendo cose nuove e nuove
situazioni che al veggente possono apparire come contenute nella triade
quando invece sono un prodotto della scelta della triade. La scelta della
triade produce condizioni e situazioni nuove modificando s stessa e le triadi
che le stanno attorno. Modificando la situazione in cui le triadi
commisurando si adattano trasformandosi.
Ed ecco che la triade diventa un soggetto cosciente e consapevole che
definiamo dio in quanto la Necessit che l'ha generata si trasformata in
volont e l'Intento universale si trasformato in Intento soggettivo. Ed ecco
che la triade separa s stessa consapevole dall'inconsapevole circostante. Nel
separare s stessa dall'inconsapevole circostante la triade soggetto, definita
nello spazio, forma una triade del tempo: la triade del mutamento. Il processo
di trasformazione della triade dio determina le relazioni attraverso le quali
espandere s stessa. Riconosce s stessa come soggetto diverso
dall'oggettivit che la circonda ed agendo sull'oggettivit trasforma s stessa.
Essere-nonEssere-Divenire.
Quando la triade riconosce altre triadi la qualit delle relazioni cambia in
quanto si possono sommare volont ed intenti diversi e specifici come
rappresentazione dell'Intento assoluto, la costruzione della Coscienza
Universale,, ma la relazione sempre definibile come Essere-Non EssereDivenire.
Questa triade temporale si fonde con la triade spaziale dove un soggetto
riconoscendo s stesso necessit, per continuare le proprie trasformazioni, la
fusione con soggetti diversi-uguali-complementari.
Un po' come avvenne quando un Essere Unicellulare si fuse con altre cellule
per diventare un Essere Pluricellulare e migliorare i processi costruttivi della
propria Coscienza sia per s che per migliorare le possibilit dell'oggettivit
in cui viveva.
La fusione della triade spaziale con la triade temporale porta alla nascita di
una triade che definiamo soggetto-soggetto-divenire dove la somma dei
soggetti determina una Coscienza che comprende le coscienze che la
compongono e, attraverso questo, una sua Coscienza con la quale continua la
relazione sia spaziale che temporale.

Tutto triade e la triade contiene tutte le cose in quanto tutte le cose sono
emanazione della triade stessa.
24) in principio fine e mezzo, secondo l'ordine di necessit.
In questo frammento si ordinano gli elementi della triade. Necessit la base
dalla quale la triade generata. Il fine il movimento di Necessit, il suo
Intento. Il messo l'elemento soggettivo per raggiungere l'Intento scelto dalla
triade specifica.
La triade generante ha sostanza, l'Energia Vitale base di tutte le cose, ma
Necessit e Intento sono fuse in un solo elemento in quanto manca la
coscienza soggettiva. Quando nell'Essere interviene la Coscienza soggettiva
Necessit di espansione e il fine dell'espansione vengono determinati dalla
qualit del soggetto, ma soprattutto dalla sua volont. La volont il mezzo
per giungere all'Intento in cui Necessit spinge.
Necessit spinge l'Energia Vitale a costruire la Coscienza Universale.
Necessit spinge l'inconsapevole a diventare consapevole; Necessit spinge
l'inconsapevole a trovare la volont della consapevolezza per raggiungere
l'Intento.
25) Queste cose il padre intu, ed ecco che un mortale gli fu animato.
Cosa intuisce Necessit e Intento? La Coscienza intuisce; l'inconsapevole
procede!
Cosa percepisce il veggente? Il movimento uguale al suo! Il Veggente,
consapevole di s stesso, intuisce l'Intento. Dunque, il Veggente ritiene che
l'inconsapevole di cui egli non percepisce la consapevolezza possa percepire
e intuire le strategie attraverso le quali fondare la propria esistenza. Questa
una lettura soggettiva del veggente il quale attribuisce consapevolezza alla
sostanza e alle tensioni che sono alla base del proprio esistere.
Cosa dunque intu il padre? Necessit e Intento intuirono i processi di
trasformazione di cui essi erano potatori e attraverso i quali costruire la
Coscienza universale., ma non era Necessit e Intento che intuiva questo, ma
il mortale che a loro attribuiva come intuizione i processi di trasformazione di
cui era portatore.
Cosa fu animato? Un mortale! Una concentrazione cosciente che doveva
distruggere s stessa per continuare a sviluppare la propria coscienza. Fu
animato da Intento e Necessit quanto sviluppava la propria volont, ma una
volta sviluppato s stesso nella struttura in cui esisteva doveva cambiare per
continuare a svilupparsi.
Lo sviluppo della Coscienza un processo di sviluppo lineare. Eppure la
Coscienza che si sviluppa deve continuamente rinascere rinnovando il

proprio esistere. Soltanto che quando rinasce non pi ci che era e non sar
ci che avrebbe desiderato essere. Quella coscienza mortale perch ad ogni
ciclo si dissolve e ricomincia attraverso la forza che ha costruito, se l'ha
costruita, nel nuovo ciclo.
Il mortale appartiene all'Essere della Natura., ma lo stesso Essere Natura
mortale in quanto subisce trasformazioni continue attraverso le quali forgiare
la propria Coscienza di S e la propria consapevolezza.
26) vedendo te, monade triadica, il cosmo ti vener.
Il pi piccolo elemento della triadicit consapevole venerato dal cosmo in
quanto parte fondamentale della costruzione della consapevolezza del cosmo
stesso. Dove il termine "venerare" va inteso in modo letterale: "farsi Venere".
Il "farsi Venere" del cosmo nei confronti della pi piccola entit triadica che
attraverso le sue trasformazioni partecipa alla formazione della Coscienza
universale. L'universo stesso nulla se quell'unit non concorre alla sua
formazione. L'universo si fa Venere nei confronti della pi piccola unit
triadica che attraverso le sue trasformazioni concorre a formare la Coscienza
e la consapevolezza dell'universo stesso.
La volont della pi piccola unit triadica, la monade, parte della pi
grande volont che attraverso un processo di trasformazione e interazione
diventa la volont dell'intero universo.
L'universo concorre a sorreggere la pi piccola Coscienza di S che tenta di
espandersi. Il gioco dell'equilibrio il gioco dell'universo, il suo farsi Venere,,
ma il gioco dell'esistenza e della formazione della Coscienza Universale.
L'Universo si fa Venere nei confronti della monade triadica esattamente come
la monade, nel momento stesso in cui esercita la propria volont per
espandersi, si fa Venere nei confronti dell'universo.
Ogni entit triadica che fonda il proprio divenire nell'eternit dei mutamenti
parte fondamentale della futura Coscienza Universale.
27) in tutto il cosmo rifulge una triade, che una monade domina.
E diventa anche il discorso della reciprocit dialettica dove nel cosmo quando
una triade tenta di dilatarsi e di costruirsi domina la monade di cui
espressione. La monade deve rispondere alle forze della vita che l'hanno
generata e proprio per rispondere alle forze della vita di cui espressione ella
rifulge della consapevolezza che sar dell'intero universo.
La monade l'attimo in cui l'Energia Vitale da inconscia diventa consapevole
e alla Necessit di cui emanazione aggiunge la propria volont per
rispondere alle spinte dei suoi bisogni. Bisogni che sono espressione di
Intento dentro di lei.

Tutte le Coscienze di S del cosmo sono formate da una triade e possono


essere Coscienze di S che tentano di diventare eterne proprio perch
rispondono al sistema triadico.
Cosa domina la monade? La monade domina s stessa! La monade somma la
propria volont a Necessit di cui espressione. La monade domina il
movimento di Necessit attraverso la propria volont imponendone la
direzione in cui praticare il proprio sviluppo.
Il meccanismo di sviluppo triadico della monade, che noi chiamiamo
Coscienza di S, come relazione fra s e la sua oggettivit dominato dalla
volont della monade stessa che si impone allo sviluppo caotico di Necessit
per rispondere nel modo migliore ad Intento che attraverso i suoi bisogni
spinge per svilupparsi.
Questo meccanismo quanto rifulge agli occhi del veggente. La monade, o la
Coscienza di S, tanto pi grandiosa quanto maggiormente fa splendere la
propria soggettivit in relazione all'oggettivit che la circonda. Sia che questa
oggettivit sia formata da Energia Vitale inconscia sia che sia formata da altre
Coscienze di S che determinando s stesse entrano in relazione.
Per le leggi della formazione del Potere di Essere la Coscienza di S maggiore
alimenta la Coscienza di S minore con cui entra in relazione perch questo
alimenta lo sviluppo della propria coscienza di S. Ci che maggiormente
rifulge ci che tutto sorregge per alimentare il proprio sviluppo.
28) dall'intimo di questa triade stata seminata ogni cosa.
Il concetto di seminare deve essere letto come: nell'intimo di questa triade
presente potenzialmente ogni cosa. Che significa che le scelte fatte da questa
triade possono portare in molte direzione e produrre molte cose e molte
relazioni. La triade stessa essendo il sistema base di ogni Coscienza di S in
grado di sviluppare ogni percorso fino alla costruzione della Coscienza
Universale.
Il fatto che ogni cosa sia seminata nella triade no significa che ogni cosa
germogli!
La triade stessa in quanto espressione di una Coscienza di S obbedisce alla
legge di adattamento soggettivo alle variabili oggettive. Pertanto la qualit di
espressione della singola triade alimenta la nascita di alcune cose e ne
cancella altre che per possono essere presenti in altre triadi e svilupparsi.
Quando le Coscienze di S si fonderanno per costruire un unico percorso
quanto stato prodotto dalle singole triadi si riverser nelle varie Coscienze.
La triade deve essere letta come un meccanismo di formazione della
Coscienza di S. Come il motore di un'automobile. Egli fa funzionare

l'automobile, ma non ne indica la direzione in cui muoversi. Cos la triade il


meccanismo di formazione della Coscienza, ma non la Coscienza.
La Monade obbedisce a questo meccanismo solo nella misura in cui
sovrappone in modo definitivo la propria volont alla Necessit che l'ha
formata. Se la Monade non sovrappone la propria volont a Necessit non
rifulge n i semi di cui portatrice possono germogliare. La Monade, in quel
caso, attende la sua dissoluzione che pu avvenire in modi e cause diverse a
seconda di come quella Coscienza si esprime (gli Esseri della Natura in un
modo, gli Esseri Galassia in un altro modo, gli Esseri di sola Energia Vitale in
un altro modo ancora ecc.).
29) perch da questa triade il padre mescol ogni soffio vitale.
Che cos' il "soffio vitale"? E' un'espressione del veggente. Il veggente vede
l'Energia Vitale muoversi nello spazio per effetto di Necessit poi ne vede
alcune parti accelerare in modo vorticoso il proprio corso. Una parte
dell'Energia Vitale si muove in modo differente da come si muove l'Energia
Vitale attorno. La velocit diversa una velocit maggiore. Il veggente
percepisce questo come un soffio. Un soffio che trasforma l'inconsapevole in
consapevole.
Il soffio vitale in realt il soffio della Consapevolezza. E' il fluire di quanto si
tramuta da inconsapevole a consapevole. E' il passaggio demiurgico della
nascita della Coscienza di S che si riconosce diversa dal circostante.
Perch mescolare ogni soffio vitale? Perch Necessit e Intento costituiscono
le tensioni del movimento. Un movimento lineare e apparentemente senza
meta (o in direzione di una Coscienza di S quando queste agiscono)
rappresenta il movimento dell'Energia Vitale inconscia. Un vortice all'interno
di quel movimento indica come quell'Energia Vitale si stia separando
dall'oggettivit circostante e riconosca s stessa come Coscienza, parte
diversa del circostante e sviluppi la tensione di espansione espressa
attraverso i suoi bisogni soddisfatta mediante l'uso della propria volont
come espressione soggettiva in s di Necessit. Intento nel padre la
trasformazione da inconscio a cosciente; Intento della Coscienza la sua
espansione.
Necessit e Intento mescolano il proprio soffio vitale esattamente come lo
Stregone mescola il proprio Crogiolo nel tentativo di proiettare s stesso
nell'infinito dei mutamenti.
30) fonte delle fonti, matrice che ogni cosa contiene.
La fonte delle fonti la sostanza attraverso le cui qualit la Coscienza di S si
esprime. Non importa in che modo la Coscienza di S si esprime. Che sia la
Coscienza di S delle Galassie, di Esseri di Sola Energia Vitale, dell'Essere

Terra, dell'Essere Luna, degli Esseri della Natura, delle tensioni Coscienti di
S; ogni Consapevolezza pu esistere solo in presenza dell'Energia Vitale
mattone primo dell'universo.
Energia Vitale unico ARKE' del pensiero Pagano Politeista.
l'Energia Vitale sostanza generante qualsiasi Coscienza di S. Il padre come
Necessit e Intento un elemento della qualit dell'Energia Vitale.
Ogni cosa contenuta sta ad indicare ogni possibile Coscienza di S che si
esprime attraverso l'Energia Vitale potenzialmente gi presente nella
sostanza che sar alla base della Coscienza stessa, ma nello stesso tempo
molte Coscienze che potenzialmente avrebbero potuto esprimersi non si
esprimeranno in quanto le qualit di Necessit e Intento hanno costruito
quelle e solo quelle condizioni. Molte Coscienze di S potenzialmente
possibili come risultato dello sviluppo dell'Energia Vitale non si
esprimeranno in quanto l'uso della volont e delle determinazioni delle
Coscienze di S espresse costruiranno condizioni favorevoli per lo sviluppo
di altre Coscienze di S.
La fonte delle fonti della Coscienza di S l'Energia Vitale senza la quale la
Coscienza di S non in grado di esprimersi e le matrici sono le infinite
possibilit attraverso le quali l'Energia Vitale passa dallo stato di
inconsapevolezza alla strutturazione di un Coscienza di S.
31) Da entrambi fluisce il legame della triade prima che non prima,, ma
l che gli intuibili vengono sottoposti a misura.
Il frammento si riferisce alla formazione della Coscienza di S all'interno
dell'Essere Natura. O almeno per gli Esseri bisessuati. Entrambe le Coscienze,
di diverso sesso, fanno fluire verso un unico Intento il loro legame con la
triade. Ognuno di loro sono Necessit, Intento e Volont. La triade ha
sovrapposto la propria soggettivit all'oggettivit di Necessit e Intento che
ne all'origine. Nello stesso tempo ogni triade portatrice della
rappresentazione della prima triade che ha trasformato l'inconsapevole in
consapevole, ma non la prima triade. Sono triadi determinatesi attraverso le
trasformazioni dei singoli Esseri che compongono l'Essere Natura.
Quel fluire di legami dalla diade di triadi all'interno dell'Essere Natura pone
le basi per la nascita di una nuova triade: una nuova Coscienza di S.
Ed in quella nuova triade che gli intuibili, ancora una volta, sono sottoposti
a misura. Quella triade che scaturisce dall'unione di due triadi a sua volta si
espander nell'intuibile che la circonda. Essa user il proprio intuire
misurando l'intuibile del circostante e imparando a nuotare in quell'intuibile.
Il frammento indica un modo, all'interno dell'Essere Natura, attraverso il

quale viene a costruirsi una Coscienza di S trasformando l'Energia Vitale


inconscia ad una concentrazione di Energia Vitale consapevole di S stessa. Il
frammento importante in quanto definisce la formazione della Coscienza di
S propria dell'Essere Umano e la formazione della sua Coscienza di S che si
espande nell'Essere Natura.
32) Operante, elargisce il fuoco che dona vita e colma il grembo fecondo di
HEKATE... sui vincoli riversa forza di fuoco vivificante, potentissimo.
Non conosco la relazione esistente fra il frammento 31 e 32, ma il punto
centrale del frammento HEKATE. E' la forza di questo Essere come
guardiano della nascita e delle trasformazioni della Coscienza di S.
HEKATE il potere della nascita. Non il potere della nascita dell'Essere
della Natura. Quello Giunone o Era. HEKATE il potere della nascita di
quanto l'Essere della Natura partorisce all'atto della morte del corpo fisico.
Era e Giunone sono legate agli Esseri della Natura. L'imperativo di Giunone
Lucina di sciogliere tutti i nodi della partoriente e di chi assisteva al parto era
funzionale a concentrare l'attenzione di chi assisteva il parto affinch la morte
dell'Essere Feto si trasformasse nella nascita di un Essere della Natura.
Giunone Lucina operava affinch il parto andasse a buon fine. Operava
affinch un nuovo Essere cominciasse ad articolare il proprio intuire per
muoversi nell'intuibile della vita. Se l'opera di Giunone Lucina visibile nelle
azioni della partoriente e di chi l'assiste mentre partorisce l'opera di HEKATE
visibile soltanto al veggente nel momento del trasferimento della propria
Coscienza di S dal corpo fisico al corpo luminoso.
Il fuoco che dona la vita sempre l'Energia Vitale di cui una Coscienza di S
si pu alimentare mettendo in essere delle strategie attraverso le quali
aumentare il proprio potere di determinazione nella sua oggettivit. Il potere
di determinazione il Potere di Essere di quella Coscienza di S che mentre
viene alimentato costringe l'Energia Vitale inconscia a partecipare alla
costruzione di quella Coscienza di S.
Chi opera dunque il Potere di Essere della singola Coscienza di S che
ricolma il grembo di HEKATE partorendo il corpo luminoso all'atto della
morte del corpo fisico. I vincoli sono quelli della morte del corpo fisico a cui
l'Essere della Natura sempre legato e sempre sottomesso.
La morte del corpo fisico giunge sempre ed inevitabile. HEKATE al
momento della morte del corpo fisico versa la sua forza per alimentare la
trasformazione dell'Essere della Natura. Sempre!
Sta all'Essere della Natura aver accumulato sufficiente Potere di Essere per
poter afferrare la mano che il Potere di Essere di HEKATE gli allunga. Per gli
Esseri umani, sottoposti alla sottomissione del macellaio di Sodoma e

Gomorra non esiste il potere sufficiente per afferrare quanto HEKATE tende.
Cos la presa sfugge e quanto rimasto del loro Potere Personale (che non si
sia mangiato il macellaio di Sodoma e Gomorra) viene dissolto col loro corpo
fisico: HEKATE ha abortito!
HEKATE non costruisce l'eternit delle Coscienze di S: le partorisce! Le
partorisce soltanto se le Coscienze di S si sono costruite sommando alla
Necessit della propria nascita la volont della propria espansione
nell'intuibile che le circonda. HEKATE alimenta il Potere di Essere della
Coscienza di S all'atto della morte del corpo fisico, ma nello stesso tempo
Ella pu alimentare soltanto quanto ha forza e Potere per esistere: non pu
resuscitare i morti.
Sul Potere di Essere al momento del passaggio dal corpo fisico al corpo
luminoso HEKATE versa "forza di fuoco vivificante, potentissimo". Lo versa
sulle determinazioni dell'esistenza non sul nulla o sulla disperazione di chi
ha distrutto s stesso.
33) ... artefice esperto, edificatore del mondo igneo...
Letteralmente: l'edificatore esperto che costruisce il mondo infiammato.
Cosa pu infiammare il mondo se non la nascita della Coscienza di S, la
Consapevolezza dell'esistenza e il bisogno dell'espansione espresso
attraverso volont?
Il mondo igneo il mondo della Conoscenza. Il mondo si infiamma quando
passa dalla non Conoscenza alla Conoscenza individuando s stesso diverso
dall'inconsapevole. Il mondo percorso da Coscienze di S che si dilatano e
che costruiscono delle relazioni. Il mondo igneo il brodo primordiale. Ogni
brodo da cui scaturisce Coscienza Consapevolezza, necessit di sapere,
Potere di Essere e dilatazione per costruire Coscienza nell'infinito dei
mutamenti.
L'artefice il costruttore. Quante volte una frazione di Energia Vitale
diventata Cosciente di S riconoscendo s stessa diversa dall'oggettivit in cui
sorta e non ha saputo costruirsi nei mutamenti finendo per ritornare al
proprio stato di inconsapevolezza e disperdendosi nel tutto? Quante volte
un'opportunit di eternit andata perduta?, ma non tutto fallito. Per molti
fallimenti qualcuno riuscito. Quel qualcuno l'artefice. Colui che ha avuto
sufficiente Potere o velocit per sovrapporre a Necessit che lo ha generato la
propria volont. Colui che colta l'occasione della propria Consapevolezza ha
sviluppato la propria necessit d'esistenza da mettere in atto delle strategie
per assicurarsi di poter continuare a sviluppare s stesso anche quando le
condizioni casuali che lo hanno generato sarebbero cessate.
Costoro, negli infiniti brodi primordiali che le situazioni generano all'infinito,

sono gli artefici. Sono coloro che costruiscono dei cammini di eternit. Sono
coloro che popolano il mondo fiammeggiante della Conoscenza e della
Consapevolezza. Sono coloro che lo arricchiscono e che lo alimentano.
Alimentando il mondo fiammeggiante della Conoscenza e della
Consapevolezza si nutrono da quel mondo alimentando il proprio cammino
di eternit.
Ci sono e ci saranno sempre Coscienze che per un motivo o per un altro si
rifiutano di alimentarsi dalle fiamme della Conoscenza e della
Consapevolezza. Avranno sempre paura di essere bruciate. Sar proprio la
paura di essere bruciate che finir per consumarle annientando la loro
Coscienza di S.
34) Di l scaturisce la materia cangiante; di l precipitando, il fulmine
esautora il fiore del suo fuoco, gettandosi nella cavit dei mondi; perch
l che tutte le cose cominciano ad inclinare i raggi verso il basso, stupendi.
Dalla capacit della Coscienza di S di sovrapporre alla Necessit che l'ha
generata la propria volont per perpetuare s stessa dilatandosi scaturisce la
materia cangiante. La materia che cambia colore. L'essenza dell'Energia Vitale
che dal colore dell'inconsapevolezza passa al colore fiammeggiante della
Coscienza di S.
Il fulmine la rappresentazione della volont soggettiva ed il fiore la forma
che la Coscienza di S ha assunto., ma la Coscienza di S non permane in
quella forma. La Coscienza di S deve modificarsi continuamente per
perpetuare la propria Coscienza alterando continuamente la propria forma.
Questo avviene grazie alla volont soggettiva che si relaziona col mondo che
circonda la Coscienza di S.
Questo gettarsi nella cavit dei mondi o, se si preferisce, nelle contraddizioni
dell'esistenza affrontandole e risolvendole al fine di costruire sviluppando la
propria Coscienza di S uno spettacolo stupendo. E' lo spettacolo della vita!
E' lo spettacolo tappa-preludio per la costruzione della Coscienza Universale.
Queste azioni sono dei cominciamenti. Sono azioni che determinano la
qualit della Coscienza Universale alla fine dei mutamenti. La soluzione di
una contraddizione che porta a sviluppare la Coscienza che l'ha risolta un
passo per la costruzione della Coscienza Universale.
Cos le Coscienze di S che riconoscono s stesse diverse dall'inconscio che le
circonda non si ergono a padrone e dominatrici dell'esistente. Non affermano:
"L'esistente mi appartiene! Io sono padrona dell'esistente!", ma inclinano i
raggi della loro azione verso il basso. Inclinano la loro azione nei confronti
dell'Energia Vitale inconscia affinch sempre pi Energia Vitale passi dalla
forma inconscia alla forma conscia favorendo questa trasformazione. La

trasformazione dell'inconscio al conscio; la trasformazione da quanto


appena consapevole alla consapevolezza universale lo spettacolo stupendo
a cui il veggente assiste con trasporto emotivo che solo lo spettacolo della vita
e della sua espansione pu dare.
STUPENDO!
35) da lui che scaturiscono le folgori implacabili e il grembo della luce
rifulgente di HEKATE, sorta dal padre, che accoglie la folgore, e il fiore del
fuoco che forma una cintura, e al di l dei poli ignei il soffio possente.
Dalla Coscienza di S scaturiscono le folgori della volont di trasformazione.
La trasformazione non si manifesta attraverso un lento divenire. Una lenta
trasformazione. Non il fiore della forma della Coscienza di S che si
trasforma. IL fiore si trasforma un po', ma poi muore. Muore e si dissolve
colpito sistematicamente dai fulmini della volont che dalla Coscienza di S
si scaricano nel circostante, affrontando le contraddizioni e modificando la
struttura del fiore stesso.
Volont trasforma la forma.
HEKATE accoglie la folgore e il fiore forma la sua cintura.
Formare la cintura di HEKATE. HEKATE il fulgore della morte. E' la morte,
come fine di uno stato di Consapevolezza, trasformato in nascita di uno stato
di consapevolezza capace di percorrere nuovi sentieri. Dove il secondo stato
forgiato nel primo. HEKATE il potere di questo passaggio. Ogni stato di
Consapevolezza che si costruisce articolando la Coscienza di S un fiore che
fatto appassire dalle folgori della volont soggettiva emette il seme (come
Potere di Essere) per la formazione dello stato successivo della Coscienza di
S che procede nel suo processo di costruzione formando un nuovo fiore che
a sua volta appassir sotto le folgori della volont soggettiva per emettere il
seme per la formazione dello stato successivo.
Fiore dopo fiore forma la cintura di HEKATE.
Quali sono i poli di fuoco? I poli entro i quali avviene la trasformazione della
Coscienza di S Universo? Sono la nascita della Coscienza di S e la fine di
quello stadio di sviluppo della Coscienza di S. Questi poli sono i limiti di
ogni "soffio" di consapevolezza. Sono piccoli poli per piccole Coscienze di S
o, meglio, per piccoli stadi di sviluppo della Coscienza di S oppure sono i
grandi poli della formazione della Coscienza di S Universo. La possenza si
articola sempre! Nella piccola Coscienza di S come nell'Universo; la
grandiosit e la magnificenza uguale!
La cintura di HEKATE grande o piccola che sia. E' la cintura composta dai
fiori delle singole Coscienze di S che dopo averne esaurito uno continuano

formandone altri oppure la grande cintura di tutti i fiori delle Coscienze che
attraverso le loro trasformazioni costruiscono la Coscienza Universale.
Quando il feto, degli Esseri della Natura, muore il fiore della Conoscenza
abbattuto dalle folgori di volont. Il seme che quel fiore ha generato l'Essere
della Natura. Un nuovo fiore che tenta di espandersi nel circostante in cui
diviene. La morte dell'Essere Feto e la nascita dell'Essere della Natura un
fiore alla cintura di HEKATE. Cos fra gli Esseri Umani quando muore il
fanciullo o la fanciulla nasce l'Essere Umano adulto. Il fiore che appassito
sotto i colpi della volont un fiore alla cintura di HEKATE. Cos ancora, fra
gli Esseri Umani adulti quando la morte del corpo fisico si trasforma in
nascita di un corpo luminoso un altro fiore alla cintura di HEKATE.
Quando la morte del corpo fisico non partorisce il corpo luminoso quel fiore
si spegne: non era un artefice esperto; non era un edificatore del mondo
igneo. Qualcosa intervenuto. Il fiore era sterile. Avrebbe potuto essere parte
della cintura di HEKATE e invece appassito, dissolvendosi consumato dal
non aver articolato la propria volont.
Cos per ogni Coscienza di S dell'universo, qualunque sia la qualit delle sue
trasformazioni. Qualunque sia i suoi percorsi per accumulare Sapere
Conoscenza e l'esercizio delle sue determinazioni. Il fiore della Coscienza di
S il fiore della cintura di HEKATE.
HEKATE sorta da Necessit e Intento fa di Necessit e Intento le tensioni
dalle quali scaturiscono le Coscienze di S del cui fiore ella si adorna.
36) il nous del padre, condotto su guide inamovibili, inflessibilmente
irradianti per solchi di fuoco implacabile.
Necessit e Intento muovono il pensiero, l'intenzione, il progetto, lo scopo,
l'intendimento, il modo di pensare, il modo di giudicare e il sentire (tutto
questo il nous) viene condotto su guide inamovibili. Quali sono queste
guide? Sono le guide di Intento. Sono le trasformazioni dell'inconscio in
Coscienza., ma sono inamovibili perch nel momento stesso in cui una
Coscienza di S non sviluppa la propria Conoscenza, il proprio sapere (il
nous) sovrapponendo a Necessit che ne madre la propria volont di
trasformazione cessa di svilupparsi. Cessa di esistere. C' una sola scelta: il
proprio sviluppo. L'unica alternativa allo sviluppo la propria distruzione.
Le tensioni dell'esistenza si irradiano attraversando ogni Coscienza di S
qualunque sia la sua natura e la veggente appaiono come linee luminose o
come linee di fuoco che consapevoli di s stesse si irraggiano per alimentare il
proprio simile mentre cresce e si sviluppa all'interno di una Coscienza di S.
Diventate consapevoli, generate dalle Coscienze di S come una rete
avvolgono l'esistente spingendolo nella direzione che le tensioni dei loro

bisogni indicano.
Queste Coscienze di S che tentano di svilupparsi diventando eterne
infondono una direzione di sviluppo alle stesse Coscienze di S che le hanno
generate al fine di preservare s stesse e svilupparsi nell'infinito dei
mutamenti.
Tutto questo brulicare di Coscienza appare al veggente come un reticolato di
solchi consapevoli che avvolgono ogni Coscienza di S e che sono molto attivi
fra gli Esseri della Natura.
Esiste una sola direzione nella quale il nous conduce: la costruzione della
Coscienza Universale. Pu essere che qualcuno ingannato dal proprio
condizionamento educazionale legga percorsi o stadi in modo differente,, ma
solo inganno costruito attraverso il blocco delle proprie trasformazioni.
Le guide sulle quali si muove lo sviluppo della Coscienza di S e i fini del
loro sviluppo inamovibile e condotta in modo inflessibile. In gioco c' la
costruzione delle Coscienza di S Universo anche se la qualit determinata
dai singoli cammini delle singole Coscienze di S e dalle loro interazioni con
la loro oggettivit.
37) Il nous del padre ronz con volere vigoroso, intuendo idee di ogni
forma, e tutte si slanciarono da una sola fonte: perch dal padre venivano
proposito e fine., ma distribuite dal fuoco noetico si divisero in altre idee
intuibili: il signore predispose per il cosmo multiforme un modello noetico
inestinguibile, e il cosmo nel suo disordine ne segu la traccia per poi
ostendere s con la sua forma, cesellato da idee di ogni specie. Una la loro
fonte, da essa altre idee scaturirono, ronzanti, disgiunte, inaccostabili, che
si frangono intorno ai corpi del cosmo; intorno a un grembo terribile si
aggirano a sciami, rifulgendo da ogni fianco, da vicino, in ogni modo,
implosioni noetiche, dalla fonte del padre cogliendo in abbondanza il fiore
del fuoco al culmine del tempo senza quiete. Idee primordiali, che la fonte
del padre primigenia, in s stessa compiuta, fece scaturire.
Il pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento, modo di pensare, capacit di
giudizio, il sentire, di Necessit e Intento vibr con volont decisa: quando
Necessit e Intento vibrarono, la sostanza di cui erano qualit, questa divenne
Coscienza di S ed espresse Volont rappresentata da pensiero, intenzione,
progetto, scopo, intendimento, modo di pensare, capacit di giudizio e sentire.
Questa la visione da cui parte questo frammento. Il problema che sorge
nell'interpretazione dove collocare questa visione. La collocazione nello
spazio e nel tempo di quella visione mi permette una corretta interpretazione.
La collocazione della visione ci consegna l'immagine di un luogo o di una
ambientazione in cui qualche cosa si mescola fintanto che qualche cosa non le

spinge lanciandosi da una sola fonte. Dunque, una fonte dalla quale procede
un slanciarsi nell'infinito.
Va letto: le Coscienze di S intuendo idee di ogni forma si slanciarono da una
sola fonte!
Le idee sono un qualche cosa di diverso dal volere vigoroso e sono un
qualche cosa di diverso dal nous. Cosa sono dunque le idee? Quali sono le
idee o, se vogliamo, le intuizioni che queste Coscienze di S hanno avuto per
slanciarsi dalla fonte in cui erano contenute? Erano la costruzione delle
determinazioni!
Non si sta parlando di Coscienze di S che si formano nell'Energia Vitale che
si muove libera nello spazio. Questo gi avvenuto!
Non si sta parlando di Coscienze di S che appartengono a pianeti, stelle o
galassie; questo appartiene ad altre visioni.
Qui si sta parlando della vita della Natura. Si stanno indicando le Coscienze
di S dell'Essere Natura. Le prime Coscienze di S che producono altre
Coscienze di S uguali a s stesse.
La fonte in cui queste Coscienze di S intuiscono idee di ogni forma e dalla
quale si slanciano quello che in gergo scientifico di oggi si chiama BRODO
PRIMORDIALE anche se questa visione primordiale soltanto per la
centralit che gli Esseri Umani concedono a loro stessi in quanto in ogni
istante ogni Coscienza di S in un brodo primordiale dal quale tenta di
staccarsi e di uscire., ma accettiamo questo come visione.
Il BRODO PRIMORDIALE la fonte dalla quale le Coscienze di S si lanciano
proprio perch hanno intuito idee. L'intuizione le ha portate a guardare il
futuro mentre viene loro incontro e hanno trasformato le loro scelte
attraverso il "volere vigoroso" in determinazioni specifiche della propria
specie. Le Coscienze di S sono all'origine, capostipiti, nodi di trasformazione
importanti, momenti di distacco ecc. attraverso i quali originare nuove specie
all'interno dell'Essere Natura.
Queste Coscienze di S trasformarono Necessit e Intento in propositi
attraverso i quali raggiungere il proprio fine. Alla Necessit che le spingeva,
all'Intento che aveva trasformato l'Energia Vitale inconsapevole in Coscienza
di S sommarono la propria volont trasformando Necessit del padre in
Necessit soggettiva di trasformazione e dilatazione e l'intento della propria
trasformazione in Intento dell'uso della propria volont per perseverare nel
proprio stato dilatarsi intuendo l'intuibile che le circondava. Attraverso
l'intuire dell'intuibile esse intuirono anche il tempo che veniva loro incontro e
per modificare s stesse nel tentativo di costruire il loro futuro costruirono le
loro determinazioni.

Che cosa sono le determinazioni? Sono le idee intuite dalle Coscienze di s


mentre guardano il tempo che viene incontro: progettano il futuro.
Progettano s stesse non solo in quanto individui, ma in quanto specie. Le
Coscienze di S progettando il loro futuro si divisero. Uscirono uguali dalla
fonte, ma la loro volont manipolava in modo soggettivo la loro necessit e
questa manipolazione costru adattamenti soggettivi diversi alle variabili
oggettive che incontravano o, se si preferisce, che intuivano. Queste
Coscienze di S spinte dal fuoco del pensiero, dell'intenzione, del progetto, dello
scopo, degli intendimenti, del modo di pensare e del sentire si divisero. Ognuno
seguendo la propria sequenza di mutamenti; ognuna germinando la propria
specie. Ognuna di queste Coscienze di S divennero oggettivit per le altre
Coscienze di S. Ogni Coscienza di S divenne idea intuibile dall'intuizione
di ogni altra Coscienza di S.
In questo momento troviamo un termine particolare: il signore. Un soggetto
che predispone un "modello noetico inestinguibile". Quale signore
predispone che un fiume segua il suo corso dal monte al mare? Oggi diciamo
la forza di gravit! Che cos' dunque il signore che predispone? sono le
condizioni oggettive che permettono alle Coscienze di S di slanciarsi dalla
fonte.
In questa oggettivit possibile la vita a base di carbonio non possibile lo
sviluppo della vita a base di silicio. Oggi, 1999, lo posso affermare. Il
veggente degli Oracoli Caldaici vedeva le condizioni alle quali le Coscienze
di S operavano adattamento soggettivo come il potere attraverso il quale
veniva costruendosi il"modello noetico inestinguibile". Nell'oggettivit in cui le
Coscienze di S si espandevano viene seguita la traccia del loro sviluppo.
Una sola era la loro fonte., ma una volta che hanno seguito la traccia del loro
sviluppo da quella traccia altre Coscienze di S scaturiscono prendendo altre
vie. Cos dall'Essere Ameba nasce l'Essere rettile, dall'Essere rettile nasce
l'Essere Mammifero, ecc. ecc. fino alle Coscienze di S come oggi noi le
conosciamo e nella forma che le conosciamo. Il tutto viene presentato come
l'immagine del vortice dove tutto nasce e si trasforma per nascere e
trasformarsi. Quell'immagine del vortice l'immagine della nascita e della
trasformazione della Coscienza di S dell'Essere Natura che si nutre della
consapevolezza i ogni Coscienza di S che costruendosi si alimenta
alimentando i propri processi di sviluppo.
Il grembo terribile attorno al quale si aggirano sciami quello di REA. E' il
grembo dell'Essere Natura da cui tutte le Coscienze di S originano e sono il
fondamento stesso della sua esistenza. Le Coscienze di S si aggirano a
sciami. La visione a sciami esatta. Sia quando si tratta delle Coscienze di S
della specie cui apparteniamo sia per quanto riguarda ogni specie sia per

l'insieme. L'Essere Natura spesso visibile come un grande sciame composto


da ogni consapevolezza di cui fonte, madre e figlia allo stesso tempo.
Ci che implode ci che si trasforma dentro. Quando si trasforma dentro
trasferisce il proprio Potere di Essere all'esterno. L'implosione essenza delle
trasformazioni nei mutamenti. Quanto implode si trasforma alimentando la
propria Coscienza di S e variandone le determinazioni per lo sviluppo della
propria specie. Cosa diversa l'implosione della distruzione di s stessi
quando si rinuncia ad alimentare la propria crescita e si attende la propria
distruzione.
Che cos' il "culmine del tempo senza quiete"? E' questo tempo! E' il momento in
cui lo sviluppo della Coscienza di S avviene attraverso la soluzione delle
contraddizioni. Questo il tempo senza quiete. Questo il tempo della
crescita. La crescita non tempo di quiete, la crescita tempo di sviluppo
delle contraddizioni all'interno delle quali costruire la Coscienza di S
nell'infinito dei mutamenti.
Che cos' quel "cogliendo in abbondanza il fiore del fuoco"? Chi lo coglie?
HEKATE, l'essenza delle trasformazione e dello splendore dello sviluppo
della Coscienza di S. Lo sviluppo della Coscienza di S; l'esercizio della
propria volont; la costruzioni delle determinazioni attraverso le quali
favorire lo sviluppo della propria specie in armonia con tutte le specie
dell'Essere Natura; formano la cintura dei fiori di HEKATE., ma e lo sviluppo
della Coscienza di S arricchisce la cintura di HEKATE la fine della Coscienza
di S e la sua rinascita pone le basi per la rinascita della Coscienza di S
Universo.
La fonte primigenia del padre fece scaturire quanto esiste della Coscienza di
S dell'Essere Natura. Non poteva essere altrimenti. Queste sono le
condizioni e questo il risultato di Necessit e Intento su questo pianeta.
Sotto altri soli, sopra e sotto altri pianeti altri brulicare di fonti, altri brulicare
di vite e Coscienze di S agiscono per arricchire di fiori della Coscienza la
cintura di HEKATE.
In questo frammento la nostra attenzione va concentrata sulla formazione
della Coscienza di S dell'Essere Natura e delle condizioni che su questo
pianeta hanno consentito di costruire la nostra specie. Nella storia del
Paganesimo Politeista ci sono varie immagini sulla creazione a seconda di
dove i veggenti concentrano la loro attenzione. Ogni trasformazione diventa
atto di creazione in quanto non esiste una creazione dal nulla, ma un
divenuto che momento di partenza o di formazione di un nuovo divenire.
Un divenuto che si trasforma per costruire il nuovo.
Per il Paganesimo Politeista ogni momento un momento di trasformazione

e dunque l'Attenzione del veggente pu considerare quel momento


importante come il momento importante della propria esistenza., ma
l'esistenza del veggente oggetto in s stesso. E' il momento in cui il veggente
dice: "Da questo momento io mi sono trasformato!" Il veggente pu ignorare
tutto il precedente,, ma il precedente lo ha formato. Egli figlio del
precedente e padre del futuro che costruir anche per aver concentrato la
propria attenzione su quel momento e non su altri.
CONCLUDENDO il frammento
Attenzione al concetto di idea. Il concetto demiurigo che porta l'idea all'interno del
mondo sensibile atto della volont soltanto per quanto riguarda i percorsi di
sviluppo delle Coscienze di S all'interno dell'Essere Natura e ha come risultante
non solo lo sviluppo di Coscienze di S libere, ma come sviluppo della Coscienza di S
dell'Essere Natura stessa.
L'idea quanto la volont della Coscienza di S trasferisce come patrimonio della
specie. L'idea l'oggetto che la Volont del singolo Essere trasferisce nella propria
specie come determinazione.
Ogni Essere, di ogni specie, un punto d'arrivo della specie stessa. Ogni Essere, di
ogni specie un punto di partenza per la formazione di specie future.
Il singolo Essere della Natura attraverso l'uso della propria volont e procedendo per
adattamento soggettivo alle variabili oggettive sceglie delle modificazioni, pi o meno
evidenti, pi o meno sviluppabili, che si perpetuano nella specie favorendone o
complicandone i processi di sviluppo.
Le modificazioni sono le determinazioni specifiche della singola specie che attraverso
le modificazioni soggettive, favorite dalle condizioni nella natura, diventano
patrimonio dell'intera specie.
L'attivit demiurgica la capacit del singolo Essere di trasformare la propria
volont in situazioni stabili che favoriscono lo sviluppo della specie e dell'intera
natura nel suo insieme.
38) intime intuizioni del padre sono queste, e verso di esse si volge il mio
fuoco.
Qual il mio fuoco che si volge verso le intime intuizioni del padre? Qual il
mio fuoco che si volge verso le intime intuizioni di Necessit e Intento? La
mia necessit e il mio Intento trasformati dal mio volere: la mia volont!
Chi si rivolge a Necessit e Intento la mia Coscienza di S che volgendosi
all'intuire che la circonda lo riconosce come intuibile ed agisce per il proprio
sviluppo.
Quali sono le intime intuizioni di Necessit e di Intento a cui mi rivolgo?
Delle altre Coscienze di S la cui caratteristica non quella di essere

Coscienze di S dell'Essere Natura, ma di essere tensioni che attraversano


l'Essere Natura e dalle quali posso attingere. I Guardiani del Divenire
Umano.
Perch sono un Essere Umano e la mia specie non ha riprodotto soltanto
fisicamente s stessa, ma ha costruito le tensioni all'interno dell'Essere Natura
attraverso le quali garantire il divenire dell'Essere Umano. I Guardiani
dell'Essere Umano sono tutte quelle forze che concorrono a garantirne le
trasformazioni. Sono quelle forze che solo garantendo le trasformazioni agli
Esseri Umani garantiscono le proprie trasformazioni e il proprio divenire
nell'eternit. I Guardiani del divenire Umano sono dei guardiani del divenire
dell'Essere della Natura.
Gli Esseri della Natura non sono soltanto Esseri fisici, ma sono tensioni di
Energia Vitale, delle forze che percorrono il pianeta e queste forze sono
attraversate da tensioni che non hanno rappresentazioni fisiche, ma solo
tensioni di Energia Vitale. Il fatto di non aver rappresentazioni nel piano
fisico non per questo non interagiscono con questo e non garantiscono lo
sviluppo di cui abbiamo percezione nel piano fisico perch questo garantisce
il proprio esistere.
Sono intime intuizioni perch i Guardiani agiscono sull'intimo degli Esseri
Umani. Non si manifestano come rappresentazioni enfatiche, ma attraverso
un sottile intuire che manipola il sentire e l'intuire dell'Essere Umano.
Verso di loro si volge il mio fuoco perch da loro il mio fuoco trae
nutrimento. Traendo nutrimento dai Guardiani del Divenire Umano io fondo
il mio infinito alimentando Necessit e Intento che crescono dentro di me:
volont nella direzione del mio mutamento. Nello stesso tempo il mio intuire
alimenta i Guardiani. Li rende forti e attenti nel cogliere le loro opportunit
attraverso le quali fondare il loro cammino nell'eternit dei mutamenti.
39) Il nous paterno nato da s stesso intu azioni, e in tutte le cose insemin
il vincolo dell'amore gravido di fuoco, perch infinitamente amando
permanessero tutte, e ci che fu ordito dalla luce noetica del padre non
crollasse. In virt di questo amore, gli elementi del cosmo permangono,
scorrendo via.
Il termine fondamentale di questo frammento amore. Che significa
"amando permanessero tutte"? Che significa "in virt di questo amore, gli
elementi del cosmo permangono"?
Che cosa significa amore all'interno degli Oracoli Caldaici?
Il termine amore sta ad indicare la soluzione delle relazioni attraverso il
Potere di Essere.

Il termine "amore" sta ad indicare la relazione dialettica fra le Coscienze di S.


Al veggente la relazione dialettica appare come opera di Eros. Quando due
oggetti si relazionano non avviene danneggiamento di una delle due
Coscienze di S,, ma un reciproco arricchimento. E' vero che ogni Coscienza
di S, in particolare all'interno dell'Essere della Natura, paga dei tributi
all'oggettivit. Le uova di Storione non si aprono tutte. Molte Coscienze di S
si cibano di Esseri Storione in potenza,, ma nonostante questa visione
soggettiva dell'Essere Umano, l'Essere della Natura nel suo insieme tende a
costruire delle relazioni e degli equilibri tali per cui ogni specie al suo interno
conserva delle possibilit di sviluppo. Per conservare queste possibilit di
sviluppo una specie non si pu appropriare dell'intero Essere della Natura,
ma deve mantenere il proprio ruolo tentando s di svilupparsi, ma nello
stesso tempo mantenendo e alimentando quelle regole del gioco che di fatto
ne limitano gli eccessi di sviluppo.
Questa relazione dialettica che pu esprimersi soltanto attraverso delle
relazioni nate dallo sviluppo del Potere di Essere della Coscienza viene
definita "amore".
Perch "amore"? In contrapposizione all'appropriazione che distingue il fare
degli Esseri sottoposti all'autoidentificazione col dio padrone.
Perch "amore"? Perch la relazione anzich danneggiare costruisce,
arricchisce le Coscienze di S che partecipano alla relazione stessa.
Il nous paterno non creato,, ma nasce da s. Si sviluppa come qualit della
trasformazione dell'Energia Vitale cui espressione e intuisce l'azione che lo
porta a svilupparsi.
Il nous in definitiva l'insieme degli attributi che porta una Coscienza di S a
crescere e dilatarsi. Il nous indica il pensiero, l'intenzione, il progetto, lo
scopo, l'intendimento, il sentire, la capacit di giudizio di ogni singola
Coscienza di S. Le cose erano caratterizzate da Coscienza di S. La Coscienza
di S il fuoco che costituisce rappresentazione della stessa ed piena di
amore gravido quando la tensione di sviluppo del suo fuoco la sua
espansione nell'infinito dei mutamenti attraverso le relazioni dialettiche con
ogni altra Coscienza di S.
Permanere nell'infinito dei mutamenti e gravido di fuoco sta ad indicare le
trasformazioni della Coscienza di S che permette la sua permanenza nello
sviluppo fino a diventare parte della Coscienza di S Universale.
Le relazioni dialettiche formano quell'intreccio di relazioni fra le Coscienze di
S il cui scopo la loro trasformazione e la formazione della Coscienza
universale., ma il nous universale anch'esso in formazione ed questa la
direzione di sviluppo del nous. Dall'inconsapevole si generato un nous e

questo nous che pervade le Coscienze di S dell'universo deve tendere a


svilupparsi nella direzione in cui quel nous nato.
Si sarebbe potuto formare nell'Universo un altro pensiero, altre intenzioni,
altri progetti, altri scopi, altri intendimenti, altri modi di pensare e sentire e
invece nell'universo si formato una specie di stampo di nous che nato con le
prime Coscienze di S si adattato ai singoli bisogni generati da Necessit
nelle singole Coscienze di S nelle diverse situazioni in cui sono divenute.
E' la relazione dialettica come incontro del Potere di Essere di ogni Coscienza
di S che permette a queste la permanenza degli elementi del cosmo che
seguono la loro infinita corsa nell'infinito dei mutamenti.
40) princpi che intuiscono le azioni noetiche del padre e le involsero in
azioni sensibili, e in corpi.
L'Energia Vitale, date le condizioni specifiche nelle quali si trova a dover
operare intuisce che per obbedire ad Intento deve adattarsi soggettivamente
ad ogni oggettivit che incontra. I princpi sono queste forme di adattamento
specifico della soggettivit all'oggettivit che l'Energia Vitale incontra e nelle
quali agire per costruire nuove Coscienze di S.
Nell'Essere Natura le Coscienze di S possono trasformare l'Energia Vitale
inconsapevole in consapevolezza soltanto trasformando il processo intuitivo
all'interno dei corpi sensibili.
Sensibili come noi Esseri Umani all'interno della ragione li consideriamo.
Questo processo di trasformazione dell'Energia Vitale da inconsapevole a
consapevole trae origine nel momento stesso in cui si forma l'Essere Natura
di cui ogni Essere vivente in essa ne parte.
Al veggente questa situazione appare come del tutto eccezionale e dal
momento che il veggente parte di questo processo di costruzione tutto
quanto percepisce dentro e fuori questo processo di costruzione viene
descritto sempre mediante gli elementi che contribuiscono a costruire quanto
del processo di costruzione egli parte.
Il noetico che di Necessit e Intento di cui il veggente figlio attraverso delle
intuizioni trasferisce la possibilit della formazione della Coscienza di S in
un nuovo modo: il corpo sensibile.
Ricordiamo sempre che il veggnte percepisce cose diverse da quelle che sono
il corpo sensibile perch alterando la percezione andato oltre la descrizione
del quotidiano. Andando oltre la percezione del quotidiano ha assistito alla
formazione di Coscienze di S gigantesche. Solo in un secondo tempo egli si
accorge di essere parte di un processo specifico di formazione della Coscienza
di S che quello degli Esseri della Natura di cui egli parte.

In quel momento percepisce i passaggi che sono venuti formandosi e che


hanno generato l'Essere Natura di cui egli parte. Lo sforzo di concentrazioni
di Coscienza di S di continuare a svilupparsi egli li legge come il
trasferimento dell'intuito nei corpi sensibili. E non pu essere diversamente
fintanto che non vedr quei corpi sensibili partorire il dio.
La volont dell'Essere della Natura che si sovrappone alla Necesit che lo ha
generato diversa dalla volont che si sovrappone a Necessit relativa ad un
Essere di sola Energia Vitale. Le azioni sono diverse e spesso anche l'Intento
che viene espresso diverso. Non solo gli Esseri della Natura espandono s
stessi nell'oggettivit che li circonda, ma a loro volta sono fonte di
germinazione di altre Coscienze di S.
Questo non avviene fra gli Esseri di sola Energia Vitale. Questi si espandono
soltanto.
41) ...intuendo le cose sensibili in quanto tangibili.
Sono sensibili in quanto tangibili. Evidenti in quanto appartenenti anche al
descritto della ragione e perci non necessitano di nessun sforzo di
alterazione della percezione per riconoscerli.
Per individuare Esseri di sola Energia Vitale necessario alterare la
percezione. E' necessario un grande sforzo da parte del veggente mentre per
constatare la presenza di corpi sensibili, al di l della loro descrizione e della
loro realt in s, non necessario nessun sforzo: le cose si manifestano nella
ragione.
Anche la ragione deve essere sottomessa all'intuire e deve agire intuendo in
quanto anche fra le cose tangibili esiste uno sconosciuto nel quale la ragione
si trova a dover agire. Una ragione agisce intuendo nel proprio sconosciuto
quando continua ad allargarsi intuendo e comprendendo gli oggetti che con
essa interagiscono.
42) per vincolo in Amore stupendo, che scatur per primo dal nous,
vestendo di fuoco il fuoco suo unificante, per mescolare i caratteri sorgivi,
effondendovi il fiore del suo fuoco.
"vestire di fuoco il fuoco"; "mescolare i caratteri sorgivi"; "effondervi il fiore
del suo fuoco" queste sono azioni attraverso le quali l'Essere della Natura
genera un altro s stesso diverso da s stesso.
Nell'universo prima che nascessero le Nature sui vari pianeti questo non era
mai avvenuto. Le specificit della formazione della Coscienza di S come
formazione attrverso le trasformazioni dell'Esser Natura appaiono in tutta la
loro grandezza e la loro sacralit al veggente.
Appaiono diverse e slegate dalla formazione della Coscienza di S di altre

specie. Quasi fossero una cosa diversa. Una diversa sacralit. Una sacralit
che riguarda il veggente stesso.
Quella sacralit, quel fare viene rivestito di "Amore" perch l'emozione che
davanti a questo afferra il veggente.
Gli Esseri della Natura sono legati da "Amore". Sono legati da relazioni
relative al Potere di Essere. Quel Potere di Essere che le porta a legarsi
reciprocamente per costruire un pi grande e potente Essere Natura., ma
diventa un pi grande e potente Essere Natura soltanto nel momento in cui il
veggente alimenta il proprio percorso di dilatazione soggettiva nell'universo.
Soltanto nel momento in cui ogni Essere dell'Essere Natura alimenta i propri
percorsi di dilatazione soggettiva.
Necessit ed Intento trasferiti nel mondo sensibile danno vita a Coscienze di
S che germinano altre Coscienze di S oltre che tentare di dilatare e costruire
s stesse attraverso un numero infinito di fasi e di trasformazioni.
L'Essere della Natura che si dilata nel suo circostante e nello stesso tempo
fonte generatrice di altre Coscienze di S che alimentano e arricchiscono
l'Essere Natura.
43) ... d'abissale amore...
La relazione fra Poteri di Essere non soltanto "abissale" intesa come
immensa, ma intesa come relazioni fra gli Esseri all'interno dell'Essere
Natura.
L'Essere Natura lega gli Esseri fra loro attraverso delle relazioni sia all'interno
della propria specie sia nelle relazioni con tutte le specie degli Esseri della
Natura. L'Essere Natura lega gli Esseri di ogni specie in tutta una sequenza
dei mutamenti dal brodo primordiale dal quale l'Essere Natura inizi a
costruire la propria Coscienza all'infinito dei mutamenti attraverso i quali
giungere alla Coscienza di S Universale.
L'Essere Natura lega gli Esseri sia sul piano spaziale che su quello temporale.
L'una e l'altra sono in relazione dialettica fra tutti gli Esseri della Natura.
Questo "l'abissale amore" altro non che la relazione fra i Poteri di Essere
che regola e costruisce le relazioni: il farsi Venere di ogni Essere nelle
relazioni!
44) ... mescolando scintilla d'anima alle due concordi essenze, il nous e il
cenno divino, per terzo aggiunse ad esse Eros nella sua purezza, vincolo
venerando di tutte le cose, che tutte le doma.
Nella generazione degli Esseri della Natura l'amplesso altro non fa che
mescolare la "scintilla d'anima" del futuro Essere. Il suo campo vitale. Il suo
centro attraverso il quale costruire il suo divenire.

Chi le mescola? Le due concordi essenze! Fra gli Esseri della Natura esistono
due sessi attraverso i quali costruire le variabili del divenire futuro della
specie.
Le due concordi essenze altro non fanno che porre le basi per lo sviluppo del
nous nella forma e nella specie di cui sono parte. Le due concordi essenze
altro non fanno che porre le basi affinch si generi una nuova concentrazione
di pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento, modo di pensare,
sentire e giudicare finalizzate all'arricchimento della propria specie. Questo
nous spinto da Necessit, il cenno divino, costruisce la base per la nascita del
dio. Questo nous spinto da Necessit, il cenno divino, costruisce la base
dell'Essere della Natura.
Come essere dio costruisce s stesso nell'infinito dei mutamenti, come Essere
della Natura si mescola ad Eros, diventa Eros, che attraverso la relazione
emozionale con gli enti che lo circondano agisce all'unisono per costruire
l'infinito dei mutamenti di quanto lo circonda.
Ed il suo farsi Venere che permette alla sua esistenza di domare tutte le cose
che nel tentativo di espandersi lo distruggerebbero. E' il suo farsi Venere che
ferma quanto lo travolgerebbe nel grande vortice qual l'Essere Natura. E' il
suo Potere di Essere che si impone all'oggettivit in cui vive arricchendola.
Facendosi Eros quell'Essere Venera quanto lo circonda favorendone lo
sviluppo. Facendosi Eros quell'Essere Venera la sua specie alimentando il suo
Potere di Essere nell'oggettivit in cui si espande.
Facendosi Venere l'Essere doma le forze che dal circostante si rivolgono verso
di lui. L'Essere pu essere preda o predatore; l'Essere pu sviluppare un
Potere di Essere che si manifesta e amplia senza predare, ma facendosi
Venere e aiutando il mondo che lo circonda a svilupparsi. L'Essere pu essere
un dio! Lo quando nelle relazioni col mondo manifesta il suo farsi Venere!
L'amore non l'amplesso. L'amore un moto emozionale di cui l'amplesso
una delle espressioni. L'amore un fiume emozionale che attraversa
l'individuo travolgendolo in un vortice di sensazioni. Quel vortice di
sensazioni il suo "sentire il respiro del mondo" di cui diventato parte. Pu
essere che tutto il mondo sia la propria specie. Pu essere che tutto il suo
mondo siano gli Esseri Animali della Natura. Pu essere che tutto il mondo
sia l'intero Essere della Natura. Pu essere che tutto il mondo siano gli Esseri
di sola Energia Vitale. Pu essere che il mondo che si fa attraversare dal suo
sentire sia l'intero universo con quanto contiene. Il fiume emozionale che
viene definito come capacit di amare grande come l'universo, ma
percepito dall'Essere in relazione alla sua capacit di abbracciare, col proprio
sentire, quella e solo quella porzione di universo. Egli ama quella porzione di

circostante dalla quale si fa emozionalmente coinvolgere.


Questa la purezza di Eros!
45) ... soffocamento del vero amore
Cosa soffoca il "vero amore"? L'appropriazione; il sottomettere; la
sottomissione!
Amore un flusso emozionale che partendo dall'individuo si trasmette al
mondo.
Amore un flusso emozionale che partendo dal mondo viene percepito
dall'individuo.
L'amore il percepire. Amore l'intuire.
L'appropriazione assenza del percepire. La sottomissione assenza di
intuire.
L'appropriazione atto di forza attraverso il quale si impedisce lo sviluppo di
un divenire. Esistono all'interno dell'Essere Natura degli equilibri che si
costruiscono annientando dei divenire, ma quelli sono funzionali al divenire
del tutto. E' il saccheggio quello che distrugge chi lo compie, chi lo subisce e
l'oggettivit in cui avviene.
Questo il soffocamento del vero amore. Il vero amore che si sostituisce con
l'appropriazione: con lo stupro.
Lo stupro diventa elemento col quale si costruiscono le relazioni all'interno
della nostra specie quando ci si deve appropriare di qualcuno anzich
fondere il nostro sentire con quello di coloro col quale fondiamo un reciproco
futuro.
Quando si soffoca lo sviluppo emozionale degli Esseri questi tentano di
reagire aggirando l'oscurantismo del loro percepire. Non c' pi amore nelle
loro azioni. Queste sono vuote. Queste sono tese ad arraffare quanto pu dar
loro un attimo di tregua dal vuoto che le sta soffocando. Questi Esseri si
appropriano. Questi Esseri sottraggono ad altri Esseri soltanto per il gusto di
sottrarre. Stuprano per il gusto di stuprare rendendo altri Esseri uguali a loro:
vuoti e bisognosi di svuotare chiunque capiti loro a tiro.
Venere ed Eros sono l'opposto della sottomissione.
Venere ed Eros sono l'opposto del Macellaio di Sodoma e Gomorra e del
pazzo di Nazareth!
46) ... persuasione disvelamento amore
Si legge: "Ci che svela l'amore la persuasione!"
Sarebbe pi esatto dire l'ammaliare, ma anche persuasione rende bene.

Persuadere significa convincere dell'opportunit di...


Significa convincere dell'opportunit di agire all'unisono per migliorare le
relazioni fra l'Essere Umano e la vita che lo circonda. Persuasione quanto
arriva all'Essere Umano dalle Coscienze di S che lo circondano.
Disvelamento (in greco Aleteia) viene tradotto quasi sempre come verit. In
realt significa ci che era nascosto ed ora manifesto., ma se ci che era
nascosto alla mia percezione e poi io ho sviluppato la percezione che mi ha
permesso di incontrarlo allora Aleteia sta ad indicare non verit come
comunemente intesa, ma il risultato del mio percorso di Libert.
In questo caso si ha la persuasione che indica un'attivit del soggetto
nell'oggettivit attraverso la quale il soggetto modifica s stesso giungendo a
svelare l'amore come relazione e come interesse di sviluppo soggettivo.
In questo caso la persuasione diventa l'attivit del soggetto che giunge a
svelare l'amore nascosto.
47) speranza ti nutra colma di fuoco...
Che cos' speranza nel Paganesimo Politeista? Speranza un'entit divina.
Una Coscienza di S e in S che ogni Essere alimenta dentro di s ogni qual
volta progetta il futuro.
Ogni volta che un Essere di qualunque specie (dell'Essere della Natura nel
nostro caso) mette in essere una strategia, un progetto o delle attivit per
ottenere un determinato effetto in realt alimenta Speranza dentro di s.
Non il vuoto sperare dell'Essere che distrutto nella sua capacit di
determinare il futuro spera nell'inervento di un qualche onnipotente che
ponga rimedio alla sua rinuncia a progettare.
Speranza una divinit che nutre il fare di ogni Essere che tenta di
espandersi nell'infinito.
Speranza il Potere di Essere di una Coscienza di S che trae nutrimento
dall'Energia Vitale espressa da ogni Essere mentre concentra tutto s stesso
per costruire una qualche forma di futuro. Nell'alimentarsi da ogni Essere che
progetta il futuro Speranza alimenta chi progetta il futuro per mantenere vivo
l'Intento che le permette di svilupparsi nell'infinito dei mutamenti.
Cosa porta la visione del fare di Speranza?
Che cosa porta la visione degli Esseri Umani mentre si fanno Speranza
alimentandola attraverso il loro fare?
Il ribollire del fuoco della vita!
Il fuoco della vita ribolle nell'Essere che progetta il proprio sviluppo
attraverso l'intento di sviluppare s stesso.

Speranza accorre in aiuto. Speranza ne alimenta gli atti del progetto.


Speranza assume su di s l'articolazione del progetto. Speranza chiama a
raccolta gli di perch favoriscano e alimentano quei progetti.
Dunque: "Speranza nutra il tuo fare ricolmandolo del fuoco della vita! Del
fuoco della Determinazione!"
48) in questi tre fondamenti, tutte le cose trovano orientamento e sono.
Il concetto dei tre fondamenti nei quali tutte le cose trovano orientamento e
determinano il percorso del loro esistere.
Nei paragrafi precedenti che parlavano della triade fondamentale ne abbiamo
trattate due triadi a fondamento dello sviluppo di ogni Coscienza di S.
La prima triade alla base di ogni Coscienza di S Necessit, Intento e
Volont.
Si parlato di una seconda triade relativa allo sviluppo delle Coscienze di S
divine Soggetto, Oggetto e Relazione. Questa triade il fondamento della
trasformazione non delle cose n del loro orientamento.
Anche la Relazione risponde ad una triade attraverso il quale viene
determinato lo sviluppo Tensione, Accumulo e Scarica., ma questa relazione
fra gli Esseri della Natura risponde ad una triade fondamentale nel
Paganesimo Politeista ed Liber, Libera e Cerere.
Anche in questo caso la triade ha valore e importanza in quanto una
Coscienza di S esiste e determina s stessa. E' una triade fondamentale per la
costruzione dell'Essere della Natura, ma questo presuppone che l'Essere della
Natura sia divenuto attraverso la triade fondamentale.
Ci sono delle triadi che rispondono alla triade fondamentale dalla quale tutte
le Coscienze di S esistono e traggono orientamento. Le Coscienze di S
esistono per Necessit e Intento e si orientano attraverso l'uso della propria
Volont. In questo modo si fanno dio che termina lo sviluppo della propria
Coscienza di S nell'infinito dei mutamenti costruendo altre triadi.
Solo questi tre divini sono i fondamenti di ogni Coscienza di S e di ogni cosa
percepita nel mondo che ci circonda.
In questi tre, Necessit-Intento-Volont, "tutte le cose trovano orientamento e
sono".
49) luce generata dal padre: poich solo Aion, attingendo in abbondanza al
fiore dell'intuire, pu cogliere nous paterno dalla forza del padre, e donare
nous a tutte le scaturigini, e ai principi, e con turbine continuo farli
vorticare e permanere in eterno.
traduzione Manuela Simeoni: luce generata dal padre, infatti questa sola,

raccogliendo in abbondanza il fiore del nous, dalla forza del padre ha


[capacit di] pensare il nous paterno e infonderlo a tutte le sue idee e
principi e vorticare per sempre e rimanere, in un vortice attivo.
L'interpretazione di questo passo degli Oracoli Caldaici fondamentale., ma
stato fondamentale anche modificarne la traduzione per definirla meglio.
Una volta precisata la traduzione l'immagine appare chiara. La luce altro non
che l'Energia Vitale che si espande nell'universo. Questa sola (non esiste
altro nell'universo se non quella) raccogliendo in abbondanza l'essenza del
pensiero, intenzione, progetto, scopo modo di pensare e sentire attraverso la
forza del padre (Necessit) che sola pu imprimerle il movimento per
giungere a ci, ne infonde le idee e i principi che vorticando attraverso la
propria volont soggettiva sono mantenuti in un vortice attivo. Un vortice
attivo che altro non che la Coscienza di S che esercitando la propria
volont sovrapposta a Necessit che l'ha generata tenta di espandersi
nell'oggettivit che la circonda.
Con questa visione si ha la nascita del dio. Una Coscienza di S che si
espande nell'infinito dei mutamenti.
Le componenti di questa visione sono la luce che altro non che l'Energia
Vitale. L'Intento che rappresentato dall'insieme degli elementi attraverso i
quali definiamo il nous. Necessit che la frza della formazione del vortice
attivo. E Volont rappresentata dal permanere in attivit del vortice e della
sua espansione nell'oggettivit.
Con questa visione si pu rappresentate tutta la cosmologia Pagana
Politeista. Tutti gli elementi sono elementi interni all'oggettivit e si
esprimono in maniera diversa a seconda di come venuta trasformandosi
l'oggettivit stessa.
Tutta questa cosmologia demolisce ogni concetto di causa determinatrice o
creatrice in quanto individua le forze della trasformazione come qualit ed
elementi dell'oggettivit che ci circonda.
A differenza degli scolastici si pu affermare che la causa dell'esistente sono
le qualit dell'esistente stesso. L'intento dell'esistente, inteso in questo caso
come il fine, relativo alle tensioni che attraversano l'esistente. Nulla vi
fuori dell'esistente in quanto l'intero esistente partecipa alle trasformazioni
per adattamento dell'esistente stesso.
Necessit, Intento e Volont qualificano il movimento di ogni Coscienza di S
che non pu essere separata dai suoi processi di trasformazione.
50) al centro dei padri il centro di HEKATE condotto.
E' interessante il passaggio continuo fra il concetto di padre cosmologico e

padri all'interno dell'Essere Natura. La visione del veggente viene


continuamente messa alla prova su piani della percezione differenti quando il
suo sentire avverte la presenza delle stesse componenti all'interno della
natura e nella formazione delle Coscienze di S cosmologiche. La sensazione
che ne ricava il veggente la stessa in quanto in presenza delle stesse
tensioni, ma l'Intento che percepisce diverso. La grande HEKATE, momento
di trasformazione di ogni stadio di Coscienza di S a livello cosmologico,
negli Esseri della Natura assume un significato diretto nella crescita e nella
formazione della loro Coscienza di S.
Quando dal cosmo la visione viene condotta all'interno degli Esseri della
Natura col termine padre pu essere indicato colui che genera., ma colui che
genera altri Esseri della Natura deve avere come momento centrale del
proprio sviluppo e del proprio generare l'essenza di HEKATE. Senza
l'essenza di HEKATE come momento centrale delle trasformazioni dei padri
non vi fuoco vivo fra gli Esseri della Natura.
HEKATE per gli Esseri della Natura uguale a RHEA. HEKATE RHEA
quando il corpo fisico muore e la coscienza dell'Essere passa al corpo
luminoso che ha costruito attraverso tutta la propria esistenza. RHEA la
nascita del corpo fisico e dunque l'opportunit dell'Essere di attraversare
HEKATE per costruire la propria eternit.
Se l'Essere della Natura non costruisce il proprio corpo luminoso e non
orienta le proprie tensioni dell'esistenza verso HEKATE costruisce un'Essere
Natura debole. Deboli saranno i suoi figli; debole sar la sua volont; debole
sar il suo Intento; deboli saranno le sue determinazioni.
Ecco il senso per cui "al centro dei padri il centro di HEKATE condotto".
51) Dal fianco destro, dove le cartilagini si infossano sotto lo sterno,
gorgogliando zampilla abbondante il fiotto dell'anima primordiale,
intimamente animando luce fuoco etere mondi.
In questo frammento si parla soltanto dell'Essere Umano e del suo centro del
sentire che viene indicato col plesso solare. Il plesso solare un centro di
Energia Vitale che nelle pratiche orientali vengono chiamati Chakra nel quale
ha sede la percezione che dal divino che ci circonda giunge all'Essere Umano.
In questa sede c' il sentire che si attiva quando l'Essere Umano percorre un
sentiero virtuoso attraverso il quale costruisce il suo corpo luminoso o se si
preferisce il Daimon dei greci o Genio dei romani.
Cosa significa l'anima primordiale? L'anima primordiale altro non che
l'Energia Vitale che sorregge il corpo fisico. Il corpo luminoso non ancora
formato. L'Essere Umano solo in quel momento comincia ad esercitare la
propria volont. Fino ad allora divenuto come trasformazione della sua

specie. E' cresciuto per volont della specie nella pancia della madre e poi da
bambino cresciuto sia continuando a percorrere il sentiero di crescita
tracciato dalla sua specie sia iniziando ad esercitare la propria volont nel
mondo circostante.
Da quando comincia ad esercitare la propria volont alimentando le
determinazioni proprie della sua specie l'Essere Umano fa zampillare il fiotto
dell'"anima primordiale". Facendo zampillare (muovere, articolare esercitare)
la sua "anima primordiale" alimenta la propria capacit intima di percepire
quanto si alimenta nel mondo circostante. Egli ravviva il fuoco della crescita
dell'Essere Luminoso, il dio, che cresce dentro di lui percependo mondi che
sono estranei al mondo della ragione, ma che possono comunicare attraverso
il suo sentire.
Attraverso quell'attivit egli alimenta la crescita del suo corpo luminoso
sviluppandone il sentire.
In quel momento non solo egli esercita la sua volont sovrapponendola alla
Necessit che lo port a nascere, ma alimenta il divino che emerge dentro di
lui e che di volont artefice e alimento. Il divino artefice di volont perch
se l'Intento del corpo fisico quello di migliorare la propria situazione pi
egli migliora la sua situazione all'interno delle contraddizioni dell'esistenza e
pi il corpo luminoso cresce., ma il corpo luminoso collegato direttamente a
volont non mediato dalla ragione come il corpo fisico. Cos il corpo
luminoso alimenta volont che soccorre e supporta le determinazioni del
corpo fisico.
Il sentire dell'Essere Umano proietta il dio che cresce nell'Essere Umano fra
gli dei del mondo circostante. Questo frammento relativo soltanto all'Essere
Umano.
Quando il corpo luminoso cresce si esprime attraverso il corpo fisico. Non
solo sul plesso solare, ma anche attraverso altri punti il corpo luminoso si
affaccia alla vita quotidiana. Non sono solo punti dai quali l'Energia viva
(cio la virt) fuoriesce, ma la formazione del corpo luminoso predispone il
corpo fisico ad adattarsi sia alla sua presenza che alle sue esigenze La
quantit di Energia Vitale nell'individuo aumenta e aumenta sia la sua
capacit di comprensione del mondo che la sua capacit di alterare la
percezione costringendo il suo cervello a emettere sostanze o a creare nuove
connessioni. Aumentando la sua Energia Vitale aumenta anche la sua
capacit di scegliere bisogni diversi, visioni diverse, concetti diversi.
"Gorgogliando zampilla abbondante il fiotto dell'anima primordiale"
52) Nel fianco sinistro di HEKATE dimora la fonte della virt che permane
tutta quanta raccolta all'interno, non perde la sua verginit.

HEKATE rappresentata in una statua triplice. A destra raffigurata una


testa di vacca e a sinistra una testa di cagna e al centro la testa di una giovane
donna. Anche in un'altra incisione la dea rappresentata con al centro la testa
di una giovane donna, a destra la testa di una capra e a sinistra la testa di una
cagna. Nelle sei mani brandisce delle torce di fuoco: il fuoco della
Conoscenza e della Consapevolezza.
Perch questa rappresentazione triplice? Perch HEKATE rappresenta le
trasformazioni cui perviene un Essere della Natura per costruire il suo corpo
luminoso.
A destra era la nascita come fertilit che favorisce lo sviluppo dell'Essere
Natura. Poteva essere una vacca o una capra. Al centro era il divenuto:
l'Essere Umano rappresentato da una fanciulla! A sinistra c'era il cane che
rappresentava lo spirito. Il Demone. Daimon: il dio che cresce dentro l'Essere
della Natura.
Nel fianco sinistro di HEKATE rappresentato il suo divenire: il dio!
HEKATE nelle raffigurazioni classiche rappresenta le trasformazioni
dell'Essere della Natura. Il corpo luminoso non perde mai la sua verginit.
Non tanto perch ci sia qualcosa da stuprare, ma perch la virt il fare
dell'Essere Umano attraverso la sua volont: il suo farsi dio! Nessuno pu
togliere al dio il suo sviluppo nell'eternit dei mutamenti.
La rappresentazione di HEKATE una delle pi grandi rappresentazioni
prima dell'avvento dell'uomo dio padrone di altri uomini. E' l'ultima
simbologia del percorso per la costruzione del divino a cui l'Essere della
Natura concorre.
L'Essere della Natura REHA, GIUNONE: la nascita. Quell'atto di magia
coinvolge l'intera sua esistenza. Non pensabile nessun atto di magia e di
trasformazione fra gli Esseri della Natura se si esclude l'atto di magia per
eccellenza: la nascita. Nello stesso tempo non si pu non considerare il
secondo atto di magia conseguenziale al primo: la morte del corpo fisico!
Nella rappresentazione di HEKATE non solo questo rappresentato, ma
viene definito proprio in funzione dell'ultima grande operazione di magia: la
morte del corpo fisico.
Ebbene HEKATE rappresentata, dal punto di vista esoterico proprio dalla
fine del corpo fisico e dalla conseguenziale nascita del corpo luminoso
dell'Essere Umano che conscio della magia che lo ha portato a nascere ha
percorso l'intera esistenza costruendo s stesso.
La costruzione di s stessi il non perdere la verginit!
Nelle tradizioni Pagane HEKATE era seguita da una muta di "demoni" sotto

forma di cani. L'ssere Cane simboleggia la fedelt. Quando l'Essere Umano


costru la barriera fra la sua ragione e il mondo del sentire e dell'intuire
l'Essere Lupo lo affianc assieme al suo cugino Essere Cane. Il Daimon
fedele al singolo Essere Umano in quanto questi il suo generatore., ma il
Daimon esperto nell'arte del sentire e dell'intuire. E' il Daimon dell'Essere
Umano che in grado di esplorare lo sconosciuto che ci circonda. Non come
affermano alcuni studiosi che l'Essere Cane accompagna l'Essere Umano oltre
la vita., ma esattamente il compagno dell'Essere Umano fisico che si slancia
nella notte della vita fisica che per lui lo splendore dell'infinito dei
mutamenti. Non l'Essere Cane che conosce l'aldil, ma il corpo luminoso
che in grado di muoversi nello sconosciuto circostante percependolo e
intuendolo.
La triplicit di HEKATE nel lato sinistro rappresentata dall'Essere
Luminoso, Daimon o Genio come il volto della fanciulla rappresenta ci che
dalla generatrice dell'Essere Natura si costruisce in essa.
53) ... con i pensieri del padre io trovo luogo, anima che tutto anima col suo
calore.
Quali sono i pensieri del padre? Se non esiste Coscienza di S non esiste
nemmeno volont e determinazione e per conseguenza non esiste una
ragione n una progettualit che costruisca l'esistenza.
Il pensiero del padre l'Intento!
Ricordiamo come del padre sia rimasta Necessit e Intento. Se Necessit il
movimento Intento il fine del movimento il pensiero non pensato
dell'Energia Vitale che si muove attraverso le proprie qualit.
Anima che tutto anima. Si anima tutto e tutto contiene una concentrazione di
Energia Vitale che si trasforma in Coscienza di S e sviluppa la propria
consapevolezza.
I pensieri del padre sono dunque l'Intento.
Ma l'Intento universale viene variato dal soggetto che attraverso la propria
volont si fa un dio. Cos l'Essere Umano articolando la propria intenzione
alimenta il proprio Intento che articolandosi con l'Intento di quanto lo
circonda modifica il proprio Intento che a sua volta modificher la sua
intenzione.
I pensieri del padre sono dunque la direzione nella quale sviluppare la
propria volont. Non per appropriarsi di quanto ci circonda, ma per
svilupparci in quanto ci circonda articolando il nostro sviluppo con tutti gli
sviluppi presenti nel circostante.
54) Sulle spalle della dea, una natura incolmabile si libra.

E ancora in questo frammento HEKATE viene assimilata a RHEA, ma non la


RHEA genitrice, l'essenza della libert degli Esseri della Natura che
attraverso l'uso della loro determinazione costruiscono loro stessi nell'infinito
dei mutamenti.
Quando gli Esseri della Natura costruiscono loro stessi nell'infinito dei
mutamenti non alimentano l'Essere Natura come Coscienza di S
complessiva. L'Essere divino che identifichiamo col nome di Essere Natura si
costruisce per sedimentazione di quelle Coscienze di S che all'atto della
morte del corpo fisico hanno si compattato un corpo luminoso, ma questo
non sufficientemente compatto e consapevole per essere Libero da vincoli
per continuare a costruirsi. Cos questi Esseri si compattano nell'Essere
Natura la cui Coscienza di S costituita in massima parte dallo sviluppo dei
mutamenti che hanno continuato Esseri della Natura che fisicamente erano
microscopici.
Gli Esseri della Natura che costruiscono un percorso virtuoso, di qualunque
specie siano, hanno la possibilit di costruire la propria Libert dai vincoli
anche dell'Essere Natura.
Per questo motivo l'Essere Natura cresce sulle spalle di RHEA, ma appare
incolmabile in quanto il suo percorso di Libert non pu precludere la Libert
di quegli Esseri che nati dal suo grembo costruiscono per s stessi s stessi
nell'infinito dei mutamenti.
Quali sono gli elementi importanti di questa visione?
Le spalle di RHEA sulle quali ci sta l'Essere Natura e dalle quali l'Essere
Natura trae sviluppo!
L'Essere Natura che per sua natura deve percorrere il suo sentiero di Libert!
Gli Esseri della Natura che costruendo la loro Libert divengono s stessi
nell'infinito dei mutamenti staccandosi dall'Essere Natura che intanto
continua a percorrere i suoi mutamenti!
Su quale parte della visione poggio lo sguardo?
Qualunque parte sia io divento la visione. Quella visione mi chiede di
appartenergli diventando il tutto per il veggente, ma il veggente fugge da
ogni assoluto in quanto l'unico assoluto che in grado di percepire la
Libert nelle proprie trasformazioni!
Ogni angolo della visione un frammento dell'infinita Libert che ci circonda
e ci chiama.
55) I capelli balenano allo sguardo in un brivido di luce.
Mi trovai immerso in un reticolato di fuoco brillante alla vista. Guardavo lo

spettacolo e le trasformazioni fintanto che non percepii me stesso come


filamento di quel reticolato!
Possono apparire come capelli che balenano. Capelli biondi le cui vibrazioni
si concentrano e si disperdono in un vortice di relazioni.
Ma ognuno di quei capelli una Coscienza di S che percorre sentieri propri
e dimensioni percettive proprie. Le relazioni avvengono per similitudine. Si
attraggono, si respingono, si cercano e si modificano continuamente.
Balenare il termine preciso per trasmettere nel mondo della ragione quanto
intuito fuori della ragione. Fuori dallo spazio e dal tempo di cui la ragione
descrizione e padrona.
Qualcuno disse: "Siamo solo frammenti di Sole imprigionati in una ragione
che del Sole e dell'universo pretenderebbe di essere padrona!" In realt fuori
della ragione siamo diversi, ma cosa siamo non si pu dire perch sorge in
noi il sospetto: quanto vediamo il reale o solo un'altra descrizione a cui
abbiamo adattato la nostra percezione? Questo non dato saperlo almeno
fintanto che non attraversiamo quello sconosciuto trasformandoci, ma una
cosa la sappiamo anche ora. Il mondo della ragione solo un'isola nello
sconosciuto e anche se "il balenare di capelli" delle Coscienze di S che ci
circondano fosse soltanto un'ulteriore descrizione noi sappiamo che siamo
immersi in un mondo magico del quale siamo parte.
Noi siamo linee di tensione che sprigionano tutta la loro forza nell'Essere
Natura e che praticando l'Essere Natura dal quale proveniamo possiamo
liberarci dalle costrizioni e muoverci nell'infinito.
Questo quanto ci dice il mondo che ci circonda. Ognuno di quei capelli
luminosi una Coscienza di S, una Tensione Cosciente di S, un Frammento
di Energia Vitale Cosciente di S.
Alcuni di quei capelli ci attraversano e alimentano le nostre azioni. Altri
partono da noi e si legano agli elementi simili del mondo circostante. Altri
ancora ci cercano. Altri ancora cercano le nostre tensioni per alimentarle. Altri
ancora alimentano il nostro fare e i nostri bisogni. Alcuni di questi capelli
uscendo da noi interagiscono col mondo circostante. Alcuni chiamano i loro
simili per sostenerli. Altri modificano quanto incontrano interagendo con
loro.
Che cos' dunque il nostro divenire eterno?
Lisciare rendendo forti e vivi i filamenti di Energia Vitale che da noi si
proiettano nel mondo circostante.
Che cos' dunque l'arte della Stregoneria?
L'arte di potenziare il Potere di Essere del soggetto per meglio e pi

efficacemente interagire col mondo circostante per costruire condizioni


migliori nelle quali potenziare il proprio Potere di Essere.
Lo Stregone impara a scuotere i filamenti. Lo Stregone impara a chiamare i
filamenti. Lo Stregone impara a dirigere i filamenti attraverso le sue
predilezioni e il suo Intento. Cos facendo lo Stregone trasferisce il suo Intuire
nella quotidianit. Questo trasferire non avviene come i cristiani dipingono
l'arte dell'intervento del loro dio: a colpi di bacchetta magica. Avviene
attraverso un sottile intuire che tutto avvolge e nulla costringe. Un sottile
intuire che tutto ammalia, ma nulla obbliga. Un sottile intuire che intuito dal
soggetto questi lo fa un proprio intuire che trasferisce nella vita quotidiana.
Si pu ripetere quella visione come scritta negli Oracoli Caldaici: "I capelli
balenano allo sguardo in un brivido di luce!"
56) In verit RHEA la fonte e il flusso dei beati noetici: lei la prima in
potenza, che nel suo grembo ineffabile ha accolto la scaturigine di tutte le
cose, e circolando l'effonde su tutto.
Ineffabile: che non si pu esprimere con parole
Scaturigine: sorgente, fonte.
RHEA la costruttrice della vita degli Esseri della Natura. Tanto determinata
da nascondere ZEUS a CRONO per impedirgli di soffocare quanto stava
nascendo. RHEA, ai mutamenti, da' un sasso: "Mangiati questo!" e intanto
incuba nel proprio seno l'oggettivit nella quale pu svilupparsi l'Essere
Natura.
Chi pu essere definito beato? Colui che sviluppando la propria Coscienza di
S sviluppa s stesso nell'infinito dei mutamenti. Chi non sviluppa s stesso
non definibile beato all'interno della visione del Paganesimo. Soltanto chi
in grado di prendere nelle proprie mani la responsabilit della propria
esistenza sommando volont a Necessit che ha determinato la sua Coscienza
di S pu dirsi beato.
Ma per dirsi beato necessario che sia cosciente della possibilit che questa
concentrazione di Energia Vitale cosciente di s ha avuto e per far questo
deve sommare la propria Volont a Necessit trasformando questa in
elemento espressivo del proprio esistere. Nel momento stesso in cui questa
Coscienza di S piega la propria Necessit mettendola al servizio del proprio
sviluppo attraverso la sua Volont sviluppa la propria struttura noetica: il
proprio pensiero, la propria intenzione, il proprio progetto, il proprio sentire,
la determinazione di s stesso ecc.. Se la Coscienza di S non sviluppa questo,
non sviluppa nemmeno la conoscenza attraverso la quale fondare il proprio
futuro. Non sviluppa nemmeno il proprio Potere di Essere attraverso il quale
sviluppare s stessa.

La fonte di tutti gli Esseri che compongono l'Essere Natura RHEA: la


genitrice. RHEA il potere di generare. Un potere di trasformare l'inconscio in
cosciente proprio degli Esseri della Natura, figli di Giunone-Iside-Rhea o
quanti altri nomi si vogliono dare a questa grande madre che in realt
l'Essere Natura stessa. O meglio, quando si guarda l'Essere Natura nella sua
qualit di generatrice di Esseri si assiste alla Coscienza di S e alle
determinazioni di sviluppo di RHEA.
E' RHEA, per quanto riguarda gli Esseri della Natura, la prima in potenza
perch da essa scaturiscono tutti gli Esseri e a lei tutti gli Esseri pagano il
proprio tributo come elemento per costruire la loro Libert.
Il grembo di RHEA una sorgente. Da quella sorgente sgorgano le Coscienze
di S che fin dall'alba del Brodo Primordiale costru l'Essere Natura. Il suo
grembo inesauribile fintanto che le condizioni che determinano il suo
esistere continueranno a svilupparsi.
Ma il suo grembo non produce logos. Non fonte della parola n della
ragione. Il suo grembo volont. E' il Potere di Essere di Volont che si
genera dal suo grembo. Volont non appartiene al parlato della ragione, ma
all'azione degli Esseri che affrontando l'oggettivit in cui vengono generati
tentano di svilupparsi in un vortice eterno.
Volont l'ineffabile. Volont quanto trasforma Necessit oggettiva come
qualit dell'Energia Vitale in Necessit soggettiva della Coscienza che si
forma. Questa trasformazione, il cui preludio e formazione avviene nel
grembo di RHEA, l'espressione del suo Potere di Essere e determinazione
della sua esistenza. Fintanto che c' la determinazione di essere di RHEA
continua ad esistere l'Essere Natura e a fornire fonte di costruzione e di
divenire degli Esseri della Natura stessa. Continua ad essere fonte di
fondazione e di costruzione dell'Essere Libert cui tutti gli Esseri della Natura
tendono sia come singoli, sia come specie che come Esseri Sociali quando,
come nel nostro caso, sono Esseri Umani.
57) il padre soffi i sette firmamenti dei mondi.
Per gli Oracoli Caldaici i Pianeti del Sistema Solare sono sette. Sette sono le
Nature che da questi si possono sviluppare. Sette sono i Giove per ogni
pianeta. Sette sono le possibilit della vita nel Sistema Solare. Sette sono le
RHEA tutte legate dalla stessa tensione sia che RHEA splenda nel rigoglio
dell'Essere Terra sia che sia pronta, come un Essere Giaguaro in agguato sul
suo pianeta pronta a cogliere la sua opportunit nel momento stesso in cui si
presenta. Le possibilit della vita sono opportunit che Necessit e Intento
costruiscono per trasformare l'inconsapevolezza dell'Energia Vitale in
Coscienza di S.

Per gli Oracoli Caldaici ci sono sette possibilit di sviluppo dell'Essere della
Natura nel nostro Sistema Solare. Sono mondi ed opportunit sulle quali i
veggenti Caldaici concentrarono la loro attenzione nel momento stesso che
osservando i moti dei pianeti, notte dopo notte, su questi concentrarono il
loro sentire. E quel sentire percep la stessa forza, le stesse tensioni, le stesse
determinazioni che dall'Essere Terra si dirigeva nei loro confronti.
I sette pianeti degli Oracoli Caldaici erano l'Essere Terra, l'Essere Luna,
l'Essere Mercurio, L'Essere Venere, l'Essere Marte, l'Essere Giove e l'Essere
Saturno.
Oggi sappiamo che ci sono altre possibilit, ma quelle possibilit erano fuori
della loro ragione, del loro sguardo e su quelle possibilit non concentrarono
la loro attenzione. Nemmeno noi possiamo porvi il sottile sguardo
dell'intuire, possiamo soltanto osservarli mediante degli strumenti. Verr un
giorno che da pianeti pi vicini a quelli potremmo concentrare lo sguardo del
sottile intuire su di loro e percepirne le tensioni, i bisogni e le determinazioni.
D'altronde gli stessi Caldaici non potevano distinguere la separazione, ad
esempio, della Coscienza di S delle grandi Esseri Lune di Giove dalla
Coscienza di S di Giove stesso come al contrario fecero nella distinzione fra
la Coscienza di S dell'Essere Luna con quella dell'Essere Terra che pi vicina
sollecitava i loro sensi.
C' un universo di Coscienze che ci circondano e che marciano nell'infinito
dei mutamenti. Per una Coscienza di S sulla quale noi puntiamo la nostra
attenzione "diecimila" altre ci sfuggono o non entreranno mai nella nostra
attenzione.
58) (il fuoco del Sole) ... fiss nella sede del cuore...
Cosa vede il veggente quando alterando la percezione osserva gli Esseri
Umani superando la forma e la descrizione? Vede frammenti di Essere Sole
che dai loro cuori s'irraggiano nel circostante. Ogni Coscienza di S visibile
come un frammento di luce solare. Un frammento che si muove in modi
diversi e con sfumature di luce diverse.
Vedere questo non modifica la visione che gli Esseri Umani hanno nella loro
organizzazione descrittiva della ragione, ma li pone a considerare che quanto
li circonda uguale a s stessi, attraversato dalle stesse tensioni, ed la stessa
luce propria dell'Essere Sole che brilla in ogni Essere della Natura.
Il cuore come centro del sentire. Il cuore come centro della tensione espansiva
dell'individuo. Il cuore come sede del sottile intuire che relaziona l'Essere
Umano con l'infinito intuibile che lo circonda.
Le Linee luminose che attraversano il mondo e che dal mondo sollecitano
l'intuire soggettivo affinch ad esse si apra. Gli di del mondo che ci circonda

sollecitano l'Essere Umano ad usare l'intuibile per costruire le relazioni con


essi. Gli di del mondo circostante che tentano di comunicare con l'Essere
Umano affinch svegli il dio che dorme dentro il suo cuore e affronti
l'esistenza come un dio anzich come un miserabile che attende la fine della
sua esistenza.
59) ... cosmo solare... luce totale...
La Coscienza fuoco ed luce. Una luce che si muove in modo vorticoso che
sembra quasi fiammeggiare tanto l'ardore dell'espansione che trasmette al
veggente.
E l'Intento del cosmo TERMINIUS.
Come se l'opacit brillante dell'Energia Vitale fosse avvolta da fuoco della
Conoscenza e della Consapevolezza. L'incendio della Conoscenza e della
Consapevolezza che si espande nell'universo.
Questa la visione dei veggenti!
60) fuoco emanazione di fuoco... e ministro del fuoco...
In questo frammento continua quanto detto nel frammento precedente.
Non solo il cosmo prende fuoco travolgendo l'inconsapevolezza della
Conoscenza e dalla Consapevolezza soggettiva, ma il fuoco della Coscienza
di S, che poi il fuoco della vita, si propaga quasi fosse un contagio.
Lo sviluppo della Coscienza di S deve essere un atto di volont. Un atto di
sviluppo dove il gioco degli equilibri all'interno di tutte le specie deve
garantire lo sviluppo delle specie che altre specie contengono.
Cos gli Esseri Umani nel corso del loro sviluppo non possono devastare
l'intera oggettivit nella quale vivono in quanto comprometterebbero lo
sviluppo e la direzione in cui avviene lo sviluppo dell'Essere Natura. Inoltre
il fuoco deve essere attizzato. La consapevolezza non si deve affievolire. La
strada che conduce a Libert deve essere sempre sgombra di ostacoli. Le
pietre devono essere accudite.
Questi sono i ministri del fuoco. Coloro che tengono libere le strade da
intoppi, frane o devastazioni varie. Costoro sono i ministri del fuoco che
agevolano il viaggio ai viaggiatori lungo la strada della Conoscenza e della
Consapevolezza. Costoro, assieme ai costruttori di ponti, sono gli Psichisti.
Quegli Esseri Umani che alimentando il fuoco che cresce dentro di loro
alimentano il fuoco fra gli Esseri del Sistema Sociale in cui vivono.
I Psichisti sono i guardiani contro le devastazioni, sono i guardiani contro i
tentativi della sottomissione che costruisce le devastazioni nel cuore degli
Esseri Umani e nei Sistemi Sociali in cui questi vivono.

I Psichisti sono i costruttori del Paganesimo Politeista in quanto aprendo il


cuore degli uomini attizzano il loro intuire affinch colga il fiore dell'intuibile
che dal mondo circostante giunge loro.
61) a) corso etereo e slancio immenso della luna, aeree correnti...
b) oh! etere sole respiro della luna, guide dell'aria.
c) di cerchi eliaci e di fanfare lunari, gonfi d'aria....
e) porzione di etere sole luna e di tutto ci che fluttua con
l'aria..
f) ...e ampia distesa dell'aria e corso della luna e quello
sempre mobile del sole.
L'oggettivit in cui si muovono le Coscienze di S dei pianeti e degli astri
appaiono al veggente come immersi in aria e venti. Non il vuoto siderale
che i Caldei probabilmente nemmeno consideravano in quanto loro ignoto,
ma il mare dell'Energia Vitale che tutto avvolge e che pu essere
rappresentata nel mondo della ragione come un'atmosfera siderale nella
quale le Coscienze di S dei pianeti si muovono. Gli egiziani la descrivevano
come acqua.
In percezione alterata quanto si scorge viene descritto nella ragione attraverso
gli elementi propri della ragione. Quando c' una ragione ricca e piena di
elementi gli oggetti usati per la descrizione tendono a dare un'idea pi
precisa del percepito. Quando una ragione povera allora anche il percepito
viene descritto attraverso elementi poveri.
Le aeree correnti dell'Essere Luna sono le forze all'interno delle quali ella
costruisce i propri adattamenti soggettivi alle variabili oggettive incontrate. E'
l'esercizio delle sue determinazioni nelle quali si lancia per costruire l'infinito
delle sue determinazioni. Quali queste siano appartiene soltanto all'Essere
Luna quella conoscenza. Al suo divenuto. Noi possiamo soltanto considerare
la sua presenza come parte dell'oggettivit nella quale viviamo e ci
adattiamo.
C' un elemento comune ed il respiro. Il respiro degli Esseri della Natura
uguale a quello dell'Essere Luna. Non tanto per l'atmosfera inalata, ma per
l'Energia Vitale che dall'Essere Sole si irraggia nello spazio e che tutti gli
Esseri assorbono emettendone a loro volta per alimentare le loro
trasformazioni. Nello stesso tempo dalle emanazioni dell'Essere Sole, come
del resto dalle emanazioni di qualsiasi altro Essere, sono guidati gli Esseri
nelle loro infinite trasformazioni. Sia che questi respirino direttamente
l'Energia Vitale sia che la respirino in maniera indiretta attraverso
l'assorbimento di altri Esseri.

Il respiro non solo l'atto attraverso il quale l'Essere della Natura assorbe
ossigeno dall'atmosfera terrestre, ma anche l'atto attraverso il quale gli
Esseri, qualunque sia la loro specie, assorbono Energia Vitale dal circostante e
ne immettono a loro volta.
I cerchi eliaci altro non sono che le rotte degli Esseri Pianeti attorno all'Essere
Sole. Questa fanfara di astri altro non che un canto di divenire e di
trasformazione sia degli Esseri Pianeti che dell'Essere Sole stesso. Ogni
Coscienza di S costruisce i propri adattamenti soggettivi alle variabili
oggettive incontrate e il Sistema Solare in cui viviamo ha costruito i propri
adattamenti soggettivi alle variabili oggettive che ha incontrato per
predisporsi al meglio e continuare il proprio sviluppo nell'infinito dei
mutamenti.
Questa parata di Esseri Pianeti attorno all'Essere Sole permette loro di
respirare l'Energia Vitale che l'Essere Sole emette nell'atmosfera e a loro volta
possono inviare all'Essere Sole le trasformazioni che essi hanno indotto
nell'Energia Vitale che da loro viene emessa nello spazio.
La visione del moto degli Esseri Pianeti e degli astri si fa sempre pi
articolata. Non sono solo gli Esseri Pianeti a muoversi, ma l'Essere Sole che
si muove nel vasto oceano dell'Energia Vitale come se si muovesse nell'aria.
Il veggente incontra questa visione perch egli ha sviluppato il dio che cresce
dentro di lui. Egli scorge le tensioni che crescono dentro di lui nel mondo
circostante del quale diventato parte. Egli ha aperto il suo cuore
consentendo all'intuibile di intuire quanto lo circonda. Egli ha svegliato il
dormiente dentro di lui e questi pu intuire ogni intuibile e trasmetterlo alla
ragione prendendo da questa gli elementi attraverso i quali descrivere quanto
viene intuito.
62) ...eteri degli elementi...
La parte eterea dell'elemento quanto noi percepiamo oltre il fenomeno
dell'elemento stesso.
La parte eterea di un Essere della Natura il suo corpo di Energia Vitale, la
parte che continua dopo la sequenza dei mutamenti.
Gli elementi di quanto ci circonda descrizione della forma e descrizione dei
fenomeni percepiti, ma questi sono il prodotto di monadi che producono quei
fenomeni.
Quando la nostra ragione bloccata nella forma e nella descrizione l'elemento
solo quanto descritto nella forma che blocca la descrizione. Quando noi
alteriamo la percezione riceviamo sempre fenomeni da quella monade, quegli
stessi fenomeni, che per inseriti in un diverso contesto percettivo

costruiscono una diversa descrizione.


Quando noi sentiamo col nostro corpo luminoso noi percepiamo il corpo
luminoso di quanto ci circonda estraniandolo o comunque variandolo
rispetto alla forma descritta dalla ragione ordinaria.
Questo quanto viene definito come etereo appartenente all'elemento.
63) tratta in forma convessa...
Tutto quanto si percepisce alterando la percezione impone la trasformazione
del soggetto. Lo sviluppo del soggetto lo sviluppo del suo campo luminoso
dal quale si dipartono le Linee di Tensione soggettiva che si legano al mondo.
C' un momento in cui il Potere di Essere aumenta il corpo luminoso come se
fosse una bolla e poi, aumentando il Potere di Essere, si dipartono da lui tutta
una serie di Linee di Tensione che collegano il soggetto al mondo circostante
legandolo attraverso le predilezioni soggettive all'oggettivit che lo circonda.
La crescita del Potere di Essere appare come una bolla e le Linee di Tensione
a volte possono apparire come dei petali.
E' di forma conca il corpo luminoso dell'Essere Umano malato di Energia
Vitale stagnata e da quella forma non si dipartono Linee di Tensione ed egli
vive la solitudine dell'Essere slegato dal mondo circostante. Egli vive la
solitudine e la paura. Quanto lo circonda non gli da' piacere ed egli vive nei
ricordi di un passato dove le cose potevano essere e non furono. Un passato
che gli ha lasciato dei ricordi su cui pensare, ma il vuoto nel presente.
64) corso lunare e processione astrale
In questo frammento ci sono due tipi di procedere. Il procedere lunare e le
processioni astrali. Le trasformazioni della Coscienza di S dell'Essere Luna e
le trasformazioni delle Coscienze di S degli astri. Le loro trasformazioni. Il
loro procedere! Il loro procedere, in quanto di nell'infinito!
65) e in mezzo, come quinto, un altro canale conduttore di fuoco onde il
fuoco che reca vita discende fino ai canali materiali.
Quando l'Energia Vitale ristagna reca soltanto morte. L'Energia Vitale
quando ristagna deve essere riaccelerata. La forza che la riaccelera quella
degli Esseri Coscienti di S che attraverso l'uso della propria volont
accelerano l'Energia Vitale stagnata che mangiano o incontrano. Non sono
solo le condizioni oggettive che consentono all'Energia Vitale di trasformarsi
in Coscienza di S, ma anche la sua forza interna, la sua accelerazione, il suo
movimento. Tanto maggiore il movimento tanto maggiori sono le
possibilit di quell'Energia Vitale di sfruttare le opportunit incontrate e
trasformarsi in Coscienza di S o alimentare lo sviluppo di una nuova
Coscienza di S.

L'Essere Terra, intesa come madre, un grande acceleratore di Energia Vitale


stagnata al punto tale che sulla superficie di questo pianeta venuta
costruendosi una coperta vivente e cosciente chiamata Essere Natura. Gli
Esseri Umani sono acceleratori di Energia Vitale esattamente come ogni altro
Essere della Natura. mangiando il cibo accelerano Energia Vitale e ne
emettono sia di riaccelerata che di stagnata nell'ambiente. Gli Esseri Umani in
ginocchio trattengono per s l'Energia Vitale stagnata. In compenso gli Esseri
Umani sono dei saccheggiatori di "materie prime" sul pianeta e questo loro
saccheggiare consente all'Essere Terra di accelerare quell'Energia Vitale
stagnata che si formata in una forma che lei nn in grado di riaccelerare.
I canali conduttrici del fuoco altro non sono che i canali attraverso i quali si
accelerano i flussi dell'Energia Vitale per consentirgli di trasformarsi da
inconscia a cosciente afferrando le occasioni che si presentano.
Qualunque Essere, nella misura in cui costruisce s stesso come un dio, un
acceleratore di Energia Vitale dal quale ogni Essere, sia della propria specie
che di altre specie possono attingere. Il pi grande Essere in questa parte
dello spazio l'Essere Sole. L'Essere Sole il nocciolo della formazione della
Coscienza di S in questa parte dello spazio. Dall'Essere Sole si irraggia una
grandissima quantit di Energia Vitale che non solo costruisce la vita, ma
alimenta e trasforma anche la percezione della vita in corso.
Ricordiamo l'allineamento planetario del 1982 che concentrando in un
quadrante limitato dello spazio quasi tutti i pianeti del Sistema Solare ne
allineava i campi gravitazionali concentrando in quello spazio una massa
enorme di Energia Vitale che dall'Essere Sole era abbandonata nello spazio.
Il fuoco che costruisce la vita non scende fino ai canali materiali se non per
quanto riguarda gli Esseri della Natura. Il fuoco non crea la vita, ma crea la
Coscienza di S. E' la Coscienza di S che deve essere considerata quando si
parla del fuoco dell'Energia Vitale come di un travaso di Potere da un Essere
ad altri Esseri.
66) quando i canali si mescolano, portando a compimento azioni del fuoco
imperituro
Quali sono le azioni del fuoco? La costruzione della Coscienza di S. La
trasformazione dell'Energia Vitale da inconsapevole a consapevole. I canali si
mescolano. Fra gli Esseri della Natura bisessuati sono i genitori che
mescolano i canali portando a compimento azioni del fuoco imperituro.
Ma il compimento del fuoco imperituro portato anche da tutti quegli
elementi che favoriscono lo sviluppo e la dilatazione delle Coscienze di S.
L'Essere Sole non partorisce un altro Essere Sole, ma egli dilata la sua
Coscienza e la sua Consapevolezza col contributo dei canali che dai pianeti

del Sistema Solare, dalla Galassia e dal profondo siderio conducono a lui. A
sua volta l'Essere Sole portatore e alimentatore di canali del fuoco
imperituro che da lui partono per alimentare ogni Coscienza di S e ogni
oggettivit in cui le Coscienze di S dilatano s stesse.
I canali si mescolano costruendo delle relazioni. Le relazioni che costruiscono
permettono alle Coscienze di S di costruire il loro divenire nell'infinito dei
mutamenti.
I canali sono le Linee di Tensione degli Esseri che si mescolano, si alimentano,
si dilatano nell'infinito dei mutamenti. Le Linee di Tensione costruiscono loro
stesse e riportano alla loro origine le modificazioni che hanno subito.
Cos procede la Grande Opera del Fuoco Universale: la costruzione della
Coscienza di S Universo!
La visione grandiosa. E' la visione del fuoco vivo dai milioni di riflessi che
abbagliano e fendono gli occhi e l'intuire del veggente. Non c' staticit nei
canali della vita. Non c' staticit nella formazione della Coscienza di S.
Tutto movimento, veloce, convulso, mutevole: una crescita continua e
infinita per quanto il veggente pu cogliere.
QUESTA E' L'OPERA DEL FUOCO.
67) di fuoco d'acqua e terra e di tere che tutto nutre
Il fuoco appartiene alla capacit del veggente di percepirlo. Anche se il
veggente descrive quanto vede nella forma del fuoco perch nella sua
ragione quanto brucia e trasforma dando luce, brillantezza e sensazioni simili
a quelli dell'Energia Vitale il fuoco.
Ma il fuoco circonda il veggente. L'opera del fuoco l'opera dell'acqua
(Vulcano e Volturno sono Coscienze di S molto simili). L'opera del fuoco
l'opera della terra (intesa come terra madre: Maja). L'opera del fuoco l'opera
dell'etere inteso come atmosfera (Giove) o come profondo siderale.
L'opera del fuoco avvolge e coinvolge tutti gli oggetti di cui parte. Se la
percezione della ragione descrive soltanto una piccola isola nella quale
inserisce gli oggetti che conosce la percezione alterata dell'individuo esce da
quell'isola e reclama la visione delle trasformazioni dell'universo di cui
parte trasformando s stesso.
Il fuoco della vita tutto nutre. Il fuoco della vita tutto trasforma. il fuoco della
vita tutto costruisce e gli di sono gli artefici di questa costruzione cui gli
Esseri Umani prendono parte nella misura in cui imparano ad alimentare il
fuoco all'interno del loro cuore diventando essi stessi degli di.
68) e tutta l'altra massa di fuoco ogni cosa lavora con le proprie mani,
perch fosse pienamente compiuto il corpo del cosmo, perch il cosmo

fosse visibile, non sembrasse membranoso.


Chi lavora con le proprie mani il fuoco? Le Coscienze di S lavorano con il
proprio esistere e con le proprie determinazioni la struttura dell'Energia
Vitale che inconsapevole si muove nell'universo sotto la spinta di Necessit e
in direzione del proprio Intento.
Le mani sono le Coscienze di S che plasmano quanto non plasmato
rendendo consapevole quanto inconsapevole. E' la risposta all'Intento che le
spinge alla loro dilatazione. E' risposta alla Necessit che le ha formate. E'
articolazione del loro bisogno che si esprime nell'oggettivit attraverso la loro
Volont: il loro farsi dio!
Gli di lavorano la massa informe dell'Energia Vitale, ma prima che gli di
lavorassero la massa informe dell'Energia Vitale da quella massa scaturivano,
per diverse condizioni, gli di stessi, ma il padre e la madre fra gli Esseri della
Natura partoriscono il figlio. Loro hanno versato una frazione della loro
Coscienza e della loro consapevolezza nel seme che former il figlio. Questo
seme germoglier. Questo seme prender l'Energia Vitale inconsapevole dal
mondo circostante e crescer. Si dilater, diventer un Essere Umano adulto,
un Essere della Natura adulto, si espander e tenter di proseguire le sue
trasformazioni nell'infinito dei mutamenti. Le mani del padre e della madre
hanno plasmato una nuova concentrazione di Energia Vitale che diventata
consapevole di s, ma la consapevolezza si costruisce e si alimenta anche
attraverso le Linee di Tensione che dal mondo circostante collegano ogni
Essere e ogni situazione diversa.
Al veggente appaiono come mani che plasmano l'Energia Vitale per dargli
una forma e una consistenza da poter contenere la Coscienza dell'Essere che
l'ha plasmata.
Gli di per costruire s stessi manipolano l'Energia Vitale. Dilatano s stessi
nell'infinito e rendono consapevole l'inconsapevole.
"Perch il cosmo fosse visibile..", ma non il cosmo che diventa visibile, ma la
sua Coscienza di S la sua capacit di determinare s stesso. Una Coscienza di
S che non esiste, ma in costruzione: l'opera degli di. Un'opera alla quale
gli Esseri Umani possono partecipare nella misura in cui si sottraggano dalla
posizione in ginocchio in cui si trovano e dando l'assalto al cielo della
conoscenza e della consapevolezza con le loro mani manipolano la massa di
fuoco.
Perch il cosmo sembra membranoso? Perch uno dei modi che ha il
veggente di percepire l'Energia Vitale nel cosmo quello di veli che si
spostano. La Coscienza di S viene quasi sempre percepita come una palla o
un vortice. Un grande vortice Cosciente e consapevole anzich membrane che

mute si spostano nello spazio


Il dio nasce come prodotto di Necessit, ma sommando la propria volont a
Necessit aumenta la quantit di Energia Vitale che diventa consapevole di
s. Le mani della Coscienza di S lavorano il fuoco dell'Energia Vitale
affinch venga costruita la Coscienza di S Universo e l'universo cessi di
essere visto come membrane inconsapevoli e si trasformino in un vortice
consapevole!
Questa l'opera degli di a cui anche l'Essere Umano chiamato a
partecipare.
69) mimsi del nous,, ma ci che ne scaturisce qualcosa di corporeo
contiene.
Mimesi: significa imitazione nel linguaggio Platonico.
Se equivale al frammento 68 il nous universale viene costruito dal nous
formato dalle singole Coscienze di S. Le Coscienze di S costruiscono s
stesse, costruiscono il loro nous. Quel nous non il nous universale, ma
concorre al gioco per la costruzione del nous universale. Mimsi del nous
universale, ma base e costruzione del nous universale. Il nous delle singole
Coscienze di S il nous in espansione. Ogni Coscienza di S costruisce la sua
specificit del nous, del suo pensiero, della sua intenzione, del suo progetto,
del suo scopo e del suo intendimento, del suo modo di pensare, del suo modo
di giudicare e del suo sentire, del suo intuire e quel nous partecipa, nella sua
specificit e nelle determinazioni della specie cui appartiene concorre a
formare la Coscienza universale. Ogni nous di ogni Coscienza di S mimsi
della Coscienza di S Universo fine e Terminius dell'esistente.
Mimsi anche ci che viene generato all'interno dell'Essere Natura. Ci che
viene generato imitazione del nous che lo ha generato. E' lo stesso stampo
della specie cui appartiene, ma non il nous dell'Essere che lo ha generato,
ma ha lo stesso stampo, tutti gli elementi, attraverso il quale costruire il
proprio nous. Lo stampo della specie; mimsi del nous che lo ha generato,
ma la Coscienza di S che stata generata accumula Potere di Essere,
accumula e accresce il proprio nous, sfrutta la possibilit della propria
esistenza per conquistare la propria eternit. E' mimsi del nous, ma
elemento generativo del nous.
Questo il significato per cui dall'apparenza di nous scaturisce qualche cosa
di corporeo: emanazione di un altro nous che diverr nous universale esso
stesso. Qualcosa non diventer nous universale e sono le centinaia di uova di
Esseri Storione che non potranno, per qualunque motivo, cogliere la loro
opportunit. Essi rimarranno esperimento di nous, tentativo di nous. I
tentativi hanno sempre la loro riuscita anche se l'assalto al cielo della

Conoscenza e della Consapevolezza a volte pu essere frustrante.


70) Una natura inesausta governa i mondi e le azioni, affinch il cielo
traendo ogni cosa corra il suo corso perpetuo e il sole rapido vada intorno
al centro, come suole.
E ricollegandoci al frammento precedente una natura inesauribile che
continua a produrre Coscienze di S. E' l'Essere Natura che governa i mondi
di cui parte alimentando la formazione della Coscienza di S sulla
superficie del pianeta.
Cosa trae il cielo dal lavoro di un Essere Natura? L'arricchimento dal
contributo della crescita delle Coscienze di S dell'Essere della Natura.
L'Essere Cielo, Giove, la coperta dell'Essere Terra traggono beneficio
dall'esistenza di Coscienze di S e di consapevolezze che sulla superficie
dell'Essere Terra si generano, si arricchiscono e si trasformano.
E' perpetua l'esistenza, il moto e le trasformazioni dell'Essere Cielo come
perpetuo, per quanto riguarda gli Esseri Umani il moto dell'Essere Sole.
"e il sole rapido vada intorno al centro, come suole." Come normalmente fa'.
L'Essere Sole alimenta s steso attraverso le proprie determinazioni e
seguendo le condizioni che ne imprimono il moto. Egli agisce all'interno di
quel moto esercitando le proprie determinazioni col risultato che esercitando
le proprie determinazioni alimenta un'Essere natura che inesausta alimenta
l'Essere Cielo e l'Essere Sole nelle sue trasformazioni nell'eternit dei
mutamenti.
L'Essere Natura governa i mondi di ogni presente in quanto generatrice di
ogni presente. Le azioni degli Esseri dell'Essere Natura costruiscono e
determinano i presenti futuri. Quelle azioni, quelle trasformazioni
arricchiscono sia l'Essere cielo che l'Essere Sole.
Questa la relazione dialettica di ogni trasformazione intesa dal punto di
vista del Paganesimo Politeista. Gli di costruiscono le relazioni che porta la
costruzione della Coscienza di S nell'eternit dei mutamenti. Questo
possibile solo nella misura in cui si riconosce che ogni ente che contribuisce a
costruire il presente proiettandolo nell'eternit dei mutamenti esso stesso
un dio.
71) vantandosi d'armonia di luce...
Chi in grado di vantarsi di una luce armonica? Chi in grado di vantare
l'armonia delle infinite note nell'eternit dello spazio? E' solo il dio! E' solo il
costruttore di s stesso che ha superato le contraddizioni attimo dopo attimo.
Solo costui pu vantare s stesso. E per vantare s stesso non si intende
millantare. Vantare significa sfidare la morte del corpo fisico. Significa essere

in grado di danzare la danza dell'eternit. Ecco, il dio ha finito le


trasformazioni sul piano fisico. Ecco la morte giunta a cogliere la sua vita, le
sue trasformazioni. Ecco la morte brandisce la sua falce,, ma il dio non porge
la testa. Il dio brandisce la sua spada tricuspide ed affronta la falce della
morte. Ecco il dio danza la sua battaglia. Danza le figure della sua esistenza.
Il dio affronta la morte con tutte le contraddizioni superate nelle sua esistenza
e attraverso le quali ha costruito s steso. Ed ecco la spada tricuspide del dio
abbattersi sulla morte. Ecco la spada tricuspide del dio spezzare la falce della
morte. Ecco la morte piegare la sua testa sotto i colpi delle folgori del dio.
Ecco a morte che si accontenta dei resti del corpo fisico e ripiega su s stessa.
E' giunta la sconfitta della morte. Il dio, "vantandosi d'armonia di luce.."
prosegue nell'eternit dei mutamenti.
72) Io, la divina, sono giunta, armata da capo a piedi di tutte le armi.
Io HEKATE l'essenza divina della vita sono giunta, armata da capo a piedi di
tutte le armi che ho costruito nelle contraddizioni per affrontare l'ignoto
infinito che mi sta di fronte. Dell'ignoto infinito che mi circonda non ho
paura. Non sono avvolta da timore reverenziale perch nella vita che ho
conosciuto ho forgiato le armi per poterlo affrontare.
Sono giunta armata perch la vita mi ha armata.
Sono giunta forgiata perch la vita mi ha forgiato
Non sono scappata quando le contraddizioni della vita mi hanno avvolto. Dal
momento che sono uscita dal grembo di RHEA e l'aria bruciante invase i miei
polmoni non ho subito senza ribellione. Io ho serrato i pugni e lanciato il mio
flebile grido di guerra al mondo. Mia madre mi ha guardato
compassionevole, cieca e muta, rassicurandomi col battito del suo cuore., ma
io non stavo piangendo di afflizione emettevo l'unico grido che ero in grado
di emettere e stringevo i pugni della mia impotenza per lanciare gli strali
della mia volont al mondo. Da allora ho arrancato giorno dopo giorno dopo
giorno ed ora sono la divina HEKATE che dal giorno della nascita ha forgiato
battendolo attimo dopo attimo la propria volont per armare da capo a piedi
la propria anima. Sono giunta, sono la divina, sono HEKATE pronta ad
entrare nell'Olimpo o nel Walalla per continuare le trasformazioni
nell'infinito.
O di, aprite le porte delle stanze dell'eternit altrimenti ne abbatter le porte:
"Io, la divina, sono giunta, armata da capo a piedi di tutte le armi!".
E' un po' come Atena ce nasce da Zeus armata e minaccia lo stesso Zeus. Lei
divenuta in Zeus, in Zeus si armata e non accetta il dominio in quanto DEA.
73) In questi il primo corso sacro, in mezzo quello dell'aria, per terzo
viene quello che riscalda la terra nel fuoco. A questi tre principi possenti

sottomessa ogni cosa.


Tre elementi sono la base dell'esistenza dell'Essere Natura. L'Energia Vitale
che dall'Essere Sole giunge sull'Essere Terra. La coperta dell'Essere Terra,
Giove, e l'Essere Terra stessa.
Da questi tre elementi dipende la vita di tutti gli Esseri della Natura.
Perch il primo sacro? Pech l'Essere Sole l'Entit! L'Essere sole la pi
grande Coscienza di S in questa parte dello spazio e nell'Essere Sole si
concentrano andando a confluire tute le Coscienze di S e le Consapevolezze
che si formano nel nostro Sistema Solare.
Riscaldare la terra nel fuoco. Il fuoco della vita, della Coscienza di S e della
Consapevolezza che pervade l'Essere Terra e l'Essere Cielo che funge da
scambio dell'Energia Vitale quella che arriva dall'Essere Sole all'Essere Terra
e quella che dall'Essere Terra si disperde nello spazio.
Prima della nascita dell'Essere Natura che altro non fa che sfruttare l'Energia
Vitale che dallo spazio giunge all'EWssere terra e che dall'Essere Terra si
disperde nello spazio questa funzione era svolta dall'Essere cielo: Giove!
Poi nacque l'Essere Natura. Per il suo sviluppo trasform l'Essere cielo. Per il
suo sviluppo trasform l'Essere Terra. Per il suo sviluppo chiam l'Essere
Sole a camminare al suo fianco. E' l'Essere Sole il primo corso sacro in quanto
l'Energia Vitale manipolata attraverso la sua Coscienza di S e la sua
consapevolezza che fornisce la base per la vita dell'Essere della Natura.
Lo stesso discorso deve essere fatto anche per l'Essere Terra in quanto madre
e genitrice dei viventi e lo stesso discorso deve esser fatto per l'Essere Cielo
senza il quale la vita, come noi la conosciamo, non potrebbe esistere.
Partendo dal punto di vista dell'Essere Natura e degli Esseri che ne sono
parte possiamo dire: "A questi tre principi possenti sottomessa ogni cosa!".
Per sottomissione non si intende la sottomissione gerarchica, ma la
conseguenza alla condizione senza la quale quella cosa non esisterebbe o
almeno non potrebbe esistere nella forma che noi conosciamo. Non una
gerarchia sociale o socialmente riproponibile, ma una conseguenzialit di
adattamento soggettivo alle variabili oggettive incontrate.
74) ... principio sorgivo
Il concetto di principio sorgivo un concetto religioso proprio del
Paganesimo Politeista. Sorgere o sgorgare da qualche cosa la formazione o
la trasformazione di un oggetto Cosciente di S col contributo di chi manipola
quell'oggetto.
Per questo la nascita un movimento sorgivo. Dove l'Essere Madre che

genera una fonte che pone le basi per la costruzione di una nuova
Coscienza di S.
Cos la fonte costruisce una Coscienza di S divina. Ella un principio
sorgivo di Coscienze di S di cui la Ninfa di quella fonte la
rappresentazione figurata della formazione della Coscienza di S che attorno
a quella fonte si forma.
Il concetto del sorgere un concetto in contrapposizione al concetto del
creare. Nel sorgere c' una trasformazione che genera. Nel creare dal nulla
non esiste un principio sorgivo, ma una dipendenza del creato dalla volont
del creatore. Una dipendenza che tende a proiettarsi nei mutamenti fino
all'annientamento della vita stessa. Il principio sorgivo il principio
generante tramite fusione e soprattutto determinazione soggettiva.
L'Araba Fenice, con la quale gli di mi hanno salutato, non sorge dalle ceneri
per una volont esterna, ma per la volont di trasformazioni che ella stessa
impone attraverso le essenze cenere di ricompattarsi e di continuare un
nuovo cammino: un nuovo volo nell'infinito dopo una sconfitta che ha
arrestato una sequenza dei mutamenti.
"... principio sorgivo", comunque usato un principio proprio del
Paganesimo Politeista!
75) ... sotto di esse il canale sovrano s'inchina
Ci fu un momento, della nostra epoca in cui un "canale sovrano" si
inchinato in modo deciso. Nel 1982 si produsse un allineamento planetario in
cui quasi tutti i pianeti del nostro Sistema Solare erano racchiusi in un angolo
relativamente stretto. Il risultato di questo allineamento fu un grande flusso
di Energia Vitale che dall'Essere Sole invest tutti i pianeti. In particolare gli
Esseri della Natura della terra alimentarono il loro corpo luminoso e la loro
capacit di articolare la loro Energia Vitale da modificare la relazione fra s e
il mondo che li circondava.
La relazione, elemento magico in s, si modificava attraverso l'alterazione dei
soggetti che costruivano la relazione stessa. La modificazione non produsse
un cambiamento repentino, ma una progressione di cambiamento attraverso
l'accentuazione di caratteri comunque presenti nei soggetti e nella relazione.
Fu come se la lucidit con la quale i soggetti erano consapevoli all'interno
della relazione venisse ampliata rendendo pi chiara la compartecipazione
dei fenomeni alla modificazione dei soggetti.
Sotto la forza dei campi dei singoli pianeti allineati un canale di Energia
Vitale si era piegato per alimentarli.
I "canali sovrani" possono essere piegati anche dalle volont degli Esseri. Gli

Esseri della Natura quando partoriscono nuove possibilit di Coscienze di S


e nuove consapevolezze altro non fanno che piegare i canali della vita per
alimentare il loro intento.
I "canali sovrani" sono i canali in grado di portare il fuoco della vita, della
conoscenza e della consapevolezza. Piegare un canale significa mettere
quanto porta al servizio del proprio Intento. Per piegare un canale possono
intervenire delle cause di adattamento oppure un soggetto pu intervenire
attraverso l'uso della propria volont.
Usare la propria volont per alimentare il proprio Intento l'arte della
Stregoneria. Allineare il proprio Intento con l'Intento di quanto ci circonda
per unire le forze l'arte della Stregoneria. Riconoscere il proprio Intento nei
soggetti che ci circonda il fare del Paganesimo Politeista.
76) In gran numero queste sovrastano i mondi risplendenti, slanciandosi su
di essi; tre costituiscono i vertici: quella ignea, quella etrea, quella
materiale.
Le Linee di Tensione sovrastano e attraversano ogni esistente. Le Linee di
Tensione sono espressione di ogni Coscienza di S e sono Coscienze di S in
S e per S!
Come l'Essere della Natura attraverso la sua attivit alimenta Esseri di
Energia Vitale o favorisce le condizioni per la nascita e lo sviluppo di Esseri
di Energia Vitale cos le Linee di Tensione favoriscono e alimentano le
condizioni per le quali continuare ad esistere ed espandersi. Come l'Essere
della Natura favorisce lo sviluppo delle condizioni che gli permettono di
espandersi al meglio cos le Linee di Tensione alimentano gli Esseri della
Natura al fine di favorire il proprio sviluppo.
Che cosa dunque ha Coscienza di S al punto tale da sovrastare i mondi
risplendenti e gettarsi su di essi? Chi ha determinazioni e bisogni per farlo?
Le Linee di Tensione: gli di senza i limiti della forma e della materia. Sono
di presenti nella Natura, ma sono di presenti nell'intero universo, lo
permeano e lo attraversano, ne manipolano le tensioni e gli Intenti attraverso
l'esercizio della loro volont e dell'allineamento col loro Intento. Questi di
sono quelli che ci chiamano a fondere la nostra via con la loro, il nostro
Intento col loro.
Essi si slanciano per alimentare ogni situazione che possa diventare fonte
generatrice di Coscienza di S.
Essi concentrano la loro attenzione e il lori Intento al fine di alimentare le loro
trasformazioni, alimentare la loro Consapevolezza e le loro trasformazione
nell'infinito dei mutamenti.

Che la Coscienza di S che alimentano sia quella di un Essere Sole o quella di


Esseri di sola Energia Vitale o Esseri di una qualche Natura indifferente.
L'impegno lo stesso. L'intento lo stesso. La volont con cui agiscono la
stessa.
Quando l'Energia Vitale mossa da Necessit incontra una possibilit per
esercitare il proprio Intento tutte le Linee di Tensione legate a quella qualit
di trasformazione si gettano per favorirla.
Ogni volta che nasce un dio un trionfo nell'universo. Ogni volta che un dio
esercita la propria volont praticando le determinazioni per diventare eterno
un canto glorioso nell'intero universo. Lo stesso canto glorioso di ogni
Essere Umano che trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo
luminoso si presenta davanti a tutte le tensioni della vita, davanti a tutti gli
di e dice: "Ecco, sono arrivato! Io esisto!".
77) intuite dal padre intuiscono anch'esse, dal suo volere indicibile mosse a
intuire.
Il volere del padre: Necessit!
Necessit alla quale hanno sommato la loro volont. Agli adattamenti
dell'Energia Vitale che come un cieco agisce nelle condizioni incontrate per
rispondere al richiamo di Intento si somma la volont soggettiva che sceglie
dove concentrare la propria forza e il proprio volere per ottenere il miglior
risultato con il minor dispendio di mutamenti.
Cos le Linee di Tensione generate dall'esistente e per le condizioni che
l'esistente ha prodotto intuiscono esse stesse e alimentano il loro intuire.
Che ne di Necessit e Intento quando le Linee di Tensione si espandono per
l'intero universo? Quando si espandono in ogni mondo? Quando pervadono
tutte le Nature? Necessit diventata volont di ogni Essere. E' espressione di
volont di ogni dio. Non pi l'Intento del padre che trasforma
l'inconsapevole in consapevole, ma l'Intento degli di che espandono la loro
Coscienza di S nell'infinito dei mutamenti.
Attorno a noi c' sempre Necessit e Intento del padre che trasforma
l'inconsapevole in consapevole, ma c' il volere degli di, il volere soggettivo
che si sommato a Necessit del padre. E' la volont del dio con cui
costruiamo le relazioni che predomina sulla Necessit e l'Intento che fu padre
dell'esistente.
Noi fagocitiamo l'Energia Vitale inconscia e questa diventa parte della
struttura del nostro corpo di Energia,, ma se questa trasformazione avviene
solo perch noi esercitiamo la nostra volont nel mondo riconoscendo noi
stessi di in un universo di di.

Le Linee di Tensione, intuite da Necessit e Intento, intuiscono loro stesse per


ricostruire la Coscienza di S dell'universo. La Coscienza universale; l'Essere
assolutamente necessario verso la cui formazione tutto il cosmo tende e
concorre a formare.
Dunque: "Intuite dal padre intuiscono anch'esse, dal suo volere indicibile
mosse a intuire."
78) ... ergendosi come coloro che trasmettono messaggi...
Le Linee di Tensione trasmettono messaggi, informazioni. Le Linee di
Tensione presentano opportunit. Le Linee di Tensione sono gli di che ci
circondano e cercano la loro tensione divina dentro di noi.
Quando il veggente alza lo sguardo dal mondo che ci circonda e supera la
forma la prima condizione che incontra delle Linee di Tensione come queste
fuoriescano dai viventi della Natura e li collegano in un fitto intrecciarsi. Il
veggente fonde s stesso con tutto il mondo che lo circonda attraverso le
Linee di Tensione. Solo in un momento successivo individua la volont
propria delle Linee di Tensione. Solo quando le riconosce uguali a lui
individua il divino che lo circonda, che lo chiama, dal quale pu attingere.
La prima cosa che si comprende come le Linee di Tensione altro non siano
che i Lari del mondo circostante. Attingendo dalle voci dei Lari noi
costruiamo i nostri adattamenti soggettivi alle variabili oggettive che
incontriamo. Le voci degli di guidano chi sa ascoltarle. Le voci degli di
dominano chi ha rinunciato ad usare la propria volont e le proprie
determinazioni. Le voci degli di sono le voci che dal cuore degli Esseri della
Natura lanciano il loro grido di compattazione nell'infinito.
79) Ogni cosmo ha sostegni noetici inflessibili.
Quanti sono i cosmi? Infiniti come i mondi e le galassie. Infiniti nello spazio e
infiniti in ogni presente dei mutamenti. Ogni cosmo obbedisce alle proprie
leggi, alle proprie determinazioni. Ogni presente obbedisce ad ogni nous di
cui espressione.
Quelle sono le leggi fisiche quali risultato degli adattamenti soggettivi alle
variabili oggettive che quel cosmo, nel formarsi, ha affrontato. Quello il
pensiero, l'intenzione, lo scopo, il progetto, l'intendimento, la qualit del
sentire, gli adattamenti e il sentimento che in quel cosmo nato per
adattamento e nei quali gli Esseri divengono assieme a quel cosmo stesso.
Quei sostegni sono sostegni inflessibili di quel e solo quel cosmo. Non sono
riproducibili in altri cosmi. Sono propri di quel cosmo e ne guidano le
trasformazioni nell'infinito dei mutamenti. L'Entit che per prima scelse il
meglio nel proprio mutamento ha scelto la sequenza delle trasformazioni da
imporre a quel cosmo. Gli Esseri e le Entit che seguirono si adattarono

all'oggettivit incontrata imposta dalla prima Entit anche se contribuirono a


cambiarla e a modificare la situazione dell'oggettivit in cui si trasformavano.
Ogni cosmo retto dunque da una propria oggettivit nella quale si adattano
le soggettivit che di volta in volta nascono e si trasformano per costruirsi
nell'infinito dei mutamenti. Ogni soggettivit modifica l'oggettivit del
cosmo!
Non variamo l'oggettivit per adattarla a noi stessi,, ma adattiamo noi stessi
all'oggettivit che incontriamo. E' questo nostro adattamento che produce le
variazioni nelle quali altri noi stessi si adatteranno per costruire loro stessi
nell'infinito dei mutamenti.
80), ma anche quando soggiace ai vincoli materiali
Cosa significa: soggiacere ai vincoli materiali? Significa che la Coscienza di S
si trasferisce su un corpo luminoso soltanto attraversando un processo di
compattazione all'interno dell'Essere Natura. Quando si dice che gli Esseri
della Natura sono usciti dal brodo primordiale per costruire delle condizioni
migliori all'interno delle quali costruirsi, lo si dice perch girandosi indietro si
pu avere l'idea delle trasformazioni che si sono costruite. In realt, se
prendiamo il punto di vista di un corpo luminoso che si compattato
attraverso un Essere della Natura, noi siamo sempre in un brodo primordiale
nel quale, attraverso l'esercizio della nostra volont e nella specificit delle
nostre determinazioni, costruiamo il nostro divenire nell'eternit dei
mutamenti.
La formazione della Coscienza di S soggiace ai vincoli materiali quando ci si
sta costruendo in quanto Essere della Natura. Quell'Essere pu abortire in
qualunque momento attraverso la rinuncia a prendere nelle proprie mani la
responsabilit della propria esistenza. In ogni altro caso, distruzione ad opera
di una contraddizione che non riesce a superare (l'Essere Leone che si mangia
l'Essere Gazzella o l'Essere Gallina che si mangia l'Essere Lombrico), pu
sempre mantenere Potere di Essere in quantit sufficiente per superare la
morte del corpo fisico e partorire l'Essere Luminoso
"ma anche quando soggiace ai vincoli materiali" quell'Energia Vitale cosciente
di s obbedisce alla forza e alle tensioni di Intento. Alimenta la
consapevolezza soggettiva si da aumentare il Potere di Essere dell'Essere
della Natura per portarlo alla morte del corpo fisico nella sua massima
magnificenza. E' il potere noetico che si esprime nella coscienza in forma
fisica del singolo Essere della Natura.
81) Alle folgorazioni noetiche del fuoco noetico cede ogni cosa,
soggiacendo al volere del padre, che persuade.
Le folgorazioni noetiche sono un'altra immagine descrittiva del veggente. La

descrizione nasce dalle immagini delle folgori all'interno dei grandi temporali
estivi. La folgore quando si abbatte concentra grandi quantit di Energia
Vitale imprimendogli delle accelerazioni particolari tanto che spesso
quell'Energia Vitale diventa Cosciente di S. Una vera e propria folgorazione
noetica a quanto pu diventare noetico: il fuoco della vita; l'Energia Vitale.
L'immagine presa da quanto ci circonda e serve a descrivere dei movimenti
simili che avvengono sia nella vita fra gli Esseri della Natura che negli infiniti
cosmi dell'universo. Sono folgori le illuminazioni dei viventi. Folgori noetiche
che colpiscono la consapevolezza dell'Essere della Natura costringendolo a
dilatarsi nell'infinito. Costringendolo a scegliere il meglio per s stesso e, in
questa scelta del meglio, espandersi nell'infinito alimentando l'infinito stesso.
A queste folgorazioni soggiace ogni Coscienza di S che deve seguire la via
indicata da Necessit e Intento: il padre. Non esiste una via diversa da quelle.
Quella via tracciata dalle qualit degli elementi che formano la vita stessa.
Necessit della trasformazione nell'Intento del trasformarsi. Questo il volere
del padre; questo il potere di Necessit e Intento. Ogni Coscienza di S alla
Necessit che l'ha generata somma la propria volont per discernere e
scegliere le trasformazioni migliori. Lo sforzo che mette nella scelta la
trasforma, la modifica. Queste modificazioni comportano altri livelli di scelta;
altri livelli di trasformazioni. Questi diversi livelli di scelta e di
trasformazione sono ottenuti mediante folgorazioni noetiche che trasformano
il soggetto. Sono folgorazioni come effetto dell'azione delle determinazioni
dell'oggettivit sul soggetto che si trasforma.
Queste sono le persuasioni del padre. I salti qualitativi della consapevolezza
comportano sempre una diversa qualit di scelte soggettive. Le diverse scelte
soggettive che si operano quando si salta il piano della scelta sono scelte
comunque obbligatorie determinate dal diverso piano di consapevolezza che
si esprime nell'oggettivit in cui si agisce. La persuasine consiste nel ventaglio
di scelte nelle quali noi possiamo operare. Il ventaglio di scelte determinano
sia dall'oggettivit che ce le presenta sia dalla capacit soggettiva di
percepirle e discriminare. La capacit di percepirle e discriminarle dovuta
alla sequenza di folgorazioni soggettive che il nostro percorso di dilatazione
nel mondo circostante ha prodotto
Dunque va interpretata in modo letterale: "alle folgorazioni noetiche del
fuoco noetico cede ogni cosa, soggiacendo al volere del padre, che persuade."
82) Alle sue folgorazioni noetiche diede in custodia i vertici, mescolando
nei vincoli un vigore proprio, una forza.
Qual il vertice della folgorazione noetica? Qual il vertice del pensiero,
dell'intenzione, del progetto, dello scopo, del modo di pensare, della

formazione del giudizio, del sentire, del percepire? E' quanto produce questo:
Necessit e Intento; il padre stesso! Necessit e Intento si trasferiscono al
vertice che in questo caso non inteso come un punto di arrivo,, ma come il
punto di partenza dal quale la Coscienza di S inizia il proprio cammino per
espandersi. Il vertice di una piramide il punto pi alto rispetto all'Essere
Umano,, ma il punto pi piccolo. E' il punto di partenza della costruzione
della Coscienza di S. Lo spermatozoo e l'ovulo rappresentano il punto pi
piccolo di formazione della Coscienza di S dell'Essere della Natura: il
vertice!
Che cos' il vincolo? E' la coesione dell'Intento che mantiene compatta la
concentrazione di Energia Vitale tasformandola da inconscia a conscia. Nel
caso che si fatto dell'ovulo e dello spermatozoo la forza l'Intento della
fusione dell'uno e l'altro. Nel caso della nascita di un Essere di sola Energia
Vitale l'attimo della compattazione della sua Energia Vitale e l'Intento del
vortice che mantenendola stabile favorisce la nascita della Coscienza di S.
Qual' la forza che viene mescolandosi? La volont soggettiva! La capacit di
quella Coscienza di S di farsi dio determinando s stessa nell'oggettivit
nella quale si generata. Solo se Volont guida le trasformazioni la
folgorazione noetica ha un fine costruttivo,, ma se volont non si appropria
della direzione delle trasformazioni la Coscienza di S, in qualunque
momento, cessa di esistere e viene abortita.
Dunque, Necessit e Intento formano il vertice da cui prende avvio la
formazione della Coscienza di S attraverso la coesione, al di l della sua
qualit, di una concentrazione di Energia Vitale che continua a svilupparsi
nell'infinito dei mutamenti attraverso l'uso della propria volont:
adattamento soggettivo alle variabili oggettive!
83) ... creatori di unit
Che cos' l'unit? Esiste una sola unit: la Coscienza di S Universo.
TERMINIUS! Il fine dei mutamenti. L'ASSOLUTO nel Paganesimo Politeista.
Chi sono i creatori di questo? Le Coscienze di S che facendosi di
costruiscono loro stessi nell'infinito dei mutamenti.
I creatori dell'unit, nella nostra specie, sono gli Esseri Umani che
prendendosi nelle proprie mani la responsabilit delle proprie scelte
affermano, davanti all'universo: "Io esisto!". Nel far questo, questi Esseri
Umani, all'interno della propria specie sono i creatori di unit. Sono i
costruttori delle condizioni attraverso le quali l'unit si possa costruire
attraverso la partecipazione di un numero sempre maggiore di Esseri Umani.
Costruttori di unit e costruttori delle condizioni attraverso le quali l'unit si
pu costruire.

84) ..., ma esso sta tutto al di fuori


Che cosa significa stare al di fuori? Ci sono due modi per stare al di fuori:
lontano nello spazio o lontano nel tempo!
Spazio e tempo determinano delle lontananze che si possono coprire
attraverso le trasformazioni. Ogni trasformazione determina una
modificazione soggettiva che tende a raggiungere un fine. Ogni fine
raggiunto che diventa momento di partenza per il raggiungimento di un
nuovo fine un "al di fuori" raggiunto e compreso dalla Coscienza di S. Il
fine ultimo al di fuori di ogni Coscienza di S la Coscienza di S Universo
fine ultimo delle trasformazioni di ogni Coscienza di S. Quella Coscienza di
S al di fuori delle Coscienze di S esistenti in quanto ora non esiste se non
in potenza e in costruzione e quando esister sar formata da ogni Coscienza
di S che nell'intero universo ha contribuito alla sua costruzione. Al di fuori
di ogni Coscienza di S che comprende e che concorre a formarla!
85) ...ala del fuoco...
Questo frammento un'immagine del veggente. Il "vento" di Necessit sposta
l'Energia Vitale che come "folate" si sposta nello spazio cosmico. E'
un'immagine frequente nella grande cosmologia. Ultimamente con i grandi
telescopi queste vele di "polvere cosmica" sono state fotografate nel loro
processo di accumulo e strutturazione nella formazione di nuovi ammassi
stellari o in dissolvimento di ammassi stellari antichi. Quelle immagini sono
simili a quelle dei veggenti mentre assistono alla trasformazione del cosmo.
E' un modo soggettivo di interpretazione. Pu essere un'ala di fuoco o
un'onda marina, dipende dai legami che ha il veggente nella vita quotidiana
dalla quale raccoglie le similitudini per descrivere lo spettacolo cui assiste.
86) ...signore d'anime, iniziatore
Signore: colui dal quale non si pu prescindere!
Anima: ci che passa da inconsapevole a consapevole; animare.
Iniziatore: il punto della trasformazione fra inconscio e conscio.
Che cos' che anima? La tensione prodotta per effetto di Necessit. Chi
dunque il signore che anima? Necessit date le condizioni che Necessit
stessa ha costruito. Necessit l'iniziatore!
Che cos' che costruisce le condizioni affinch nella specie umana nascano i
bambini? Necessit di soddisfare la tensione sessuale! Ci che resterebbe
inanimato si anima date le condizioni costruite da Necessit! Chi
l'iniziatore? In questo caso la prima cellula nata dall'unione dello
spermatozoo e dell'ovulo.

L'esempio tolto al giorno d'oggi nella nostra specie rende perfettamente l'idea
che pu essere estesa all'intero universo e a tutte le situazioni di inizio
tenendo presente le proprie specificit di trasformazione.
Questo il senso di "..signore d'anime, iniziatore".
87), ma nome venerando, che si lancia sui mondi in trbine inesausto, al
comando del possente padre
Anche questo frammento appartiene alla descrizione del veggente. Il "nome
venerando" altro non che la tensione quale prodotto di Necessit che
slanciandosi come un turbine sui mondi trasforma l'inconscio in Coscienza di
S. Il veggente separa la tensione prodotta da Necessit da Necessit stessa.
Egli vede l'Energia Vitale tendersi e iniziare a vorticare. Il movimento lento e
lineare che impone il Necessit viene mutato in un movimento pi veloce e
circolare (descrive una parte separandola dal tutto che la circonda).
Necessit viene scorta dal veggente all'interno dell'Energia Vitale, la tensione
alla quale quella porzione di Energia Vitale obbedisce separata dalla
Necessit generale. La volont soggettiva interviene sul vortice dopo che
questo si formato ed diventato consapevole.
Si tratta di una trasformazione alla quale il veggente assiste separando le
tensioni e gli oggetti che concorrono a formare la Coscienza di S. Quella
"tensione", che egli individua, la vede espandersi sui mondi. Quando il
veggente assiste allo scorrimento dell'Energia Vitale inconscia nel cosmo
individuando in quel moto Necessit, scopre che la tensione che trasforma
l'inconscio in conscio si espande sui mondi. Tutti i mondi passano
dall'inconsapevolezza alla consapevolezza, allo sviluppo della propria
volont, al farsi di per sviluppare s stessi nell'infinito dei mutamenti.
In questa trasformazione egli ammira la possanza del padre, Necessit e
Intento, alla quale tutta l'Energia Vitale dell'universo sembra obbedire.
88) (la natura) persuade a credere che i demoni siano puri, e le escrescenze
della materia malvagia utili, e preziose.
In questo frammento sta racchiusa l'intera sfida degli Oracoli Caldaici. Lo
scontro che viene visualizzato quello fra gli Esseri di sola Energia Vitale
malati di morte (amanti dell'Energia Vitale stagnata) e la costruzione del dio
che cresce negli Esseri Umani per divenire nell'eternit dei mutamenti.
Che cosa intende per demoni il veggente? Quelli che volano basso di
Castaneda! Gli Esseri di sola Energia Vitale che si cibano di Energia Vitale
stagnata.
Non siamo in presenza del Daimon che cresce dentro all'Essere Umano e che
il pazzo di Nazareth deve scacciare per sottomettere l'Essere Umano. Siamo

in presenza di una forza aliena all'Essere Umano che tenta di impadronirsi


dell'Essere Umano.
Come fa questo demone ad impossessarsi dell'Essere Umano?
Sottomettendolo. Convincendolo a rinunciare all'uso della propria volont e
alla proprie determinazioni. Costringendo l'Essere Umano alla sottomissione.
Come lo costringe? Persuadendolo che costoro sono gli inviati del dio
padrone; convincendolo che essi sono il dio padrone attenti ai suoi problemi;
convincendolo che loro lo amano; convincendolo della bont delle loro azioni
che sono finalizzate per il benessere dell'Essere Umano e non sono rivolte alla
sua distruzione; convincendolo della necessit che l'Essere Umano si
sottometta per poter accedere alla loro bont e al loro amore. Costoro
convincono l'Essere Umano a diventare oggetto del loro possesso.
L'Essere Umano che si sottomette alla promessa rinuncia all'uso della propria
volont e le proprie determinazioni in quanto si fatto convincere che non ne
ha necessit. Loro, gli Esseri ammalati di Energia Vitale stagnata penseranno
a lui.
Costoro indicheranno l'utilit all'Essere Umano. L'utilit nell'appropriarsi
delle cose maledette della materia. Che cosa sono le cose maledette della
materia? Quelle che portano l'Essere Umano alla distruzione: il Potere di
Avere. Attraverso il possesso di oggetti della materia l'Essere Umano esercita
il possesso di altri esseri Umani, ad imitazione degli Esseri ai quali si
sottomesso.
Gli Esseri di sola Energia Vitale stagnata trasferiscono la loro mentalit agli
Esseri Umani che si sottomettono loro. Come loro si sottomettono agli Esseri
di sola Energia Vitale stagnata cos i sottomessi agiscono per sottomettere gli
Esseri Umani attraverso il possesso degli oggetti o comunque il dominio. Il
possesso di oggetti o di Comando Sociale attraverso il quale riprodurre la
sottomissione quanto maledetto della materia. E' l'aspetto degenerativo
della materia, quello che non si trasforma in divino proseguendo nell'eternit
dei mutamenti. C' nella vita degli Esseri della Natura un tributo che si paga
all'Essere Natura stesso e che alimenta il ciclo del divenire divino della
Natura. Una cosa sono le regole che hanno costruito il nostro stesso divenire
in quanto occasioni per costruire il dio che cresce dentro di noi e il cui
rispetto ne favorisce lo sviluppo e un altro la distruzione della stessa specie
cui apparteniamo per sottometterla quale bestiame da allevamento ad una
specie aliena distruggendo il proprio divenire nell'eternit dei mutamenti.
Cos il Potere di Avere si impossessa degli Esseri Umani distruggendo la loro
trasformazione nell'eternit dei mutamenti.
89) ... bestiale, impudente

Che cos' l'impudenza? Mentire a chi riconosce la menzogna. Mentire ancora.


Continuare a mentire perch la menzogna, per un Essere di sola Energia
Vitale malato di morte l'unica possibilit di sopravvivenza attraverso la
costruzione di riserve di cibo: Esseri Umani sottomessi in ginocchio.
Anche quando un Essere Umano li riconosce davanti a loro disarmato. Ora
che li ha riconosciuti che cosa deve fare? Nessun Essere Umano ha mai
provato a combatterli. Nessun Essere Umano ha fatto della propria specie la
finalit delle proprie azioni. Ogni veggente si separa dagli Esseri Umani
millantando un proprio potere di intuire. Quel millantare la distruzione
della propria specie. Non la verit scoperta dal veggente importante,, ma il
suo percorso attraverso il quale ha formato quella verit: la sua libert!
Questo deve trasferire il veggente alla propria specie. Fintanto che il veggente
non attua questa operazione gli Esseri di sola Energia Vitale malati di morte
potranno essere impudenti millantando il loro potere per mettere in
ginocchio gli Esseri Umani.
90) ... e si slanciarono dal grembo della terra, cani della terra; non mostrano
mai a mortale segno veritiero
Anche in questo frammento si citano gli Esseri di sola Energia malati di morte
e del loro procedere nello sviluppare la propria strategia. Al veggente
appaiono come Esseri che escono dalla terra. Larve che si trasformano nel
grembo della terra e che affrontano le loro trasformazioni. Il veggente afferra
soltanto quelle Larve che si trasformano in Esseri malati di Energia Vitale
stagnata. E' su costoro che il veggente punta la sua attenzione.
Il termine "cane" col quale il veggente li definisce preso dal lato spregevole
con cui si definiscono gli atteggiamenti degli Esseri Umani quando sono
feroci, decisi fino al martirio per difendere il proprio padrone negando i
diritti la propria soggettivit. Nello stesso tempo, quegli Esseri Umani,
piangono e si disperano nell'impotenza quando il padrone li minaccia o li
prende a calci. Gli Esseri malati di Energia Vitale stagnata impongono questo
atteggiamento agli Esseri Umani che si sottopongono al loro dominio perch
in questo modo riproducono il dominio.
Il veggente afferma che non mostrano mai un segno veritiero. Questo ovvio
in quanto l'inganno deve essere mascherato. L'inganno ha un senso quando
quello di cui ci si vuole appropriare ha un valore infinitamente pi grande di
quanto si millanta di offrire. Gli Esseri di sola Energia Vitale si appropriano
della possibilit dell'Essere Umano di costruire il dio che cresce dentro
l'Essere Umano distruggendolo. Cosa promettono in cambio? La
soddisfazione dell'illusione che si costruisce l'Essere Umano quando rinuncia
ad articolare la propria volont e la propria determinazione per costruire s
stesso nell'infinito dei mutamenti.

Per questo motivo il veggente li definisce come cani che si slanciano dal
grembo della terra.
91) che conduce i cani dell'aria, della terra, dell'acqua
La ricerca di Energia Vitale stagnata viene condotta in ogni angolo del
pianeta. La ricerca di Energia Vitale stagnata si svolge in ogni cultura umana.
In ogni cultura umana (aria, terra, acqua) vengono messo in essere strategie
per sottomettere gli Esseri Umani.
Le strategie per appropriarsi di Energia Vitale stagnata sono tante quante
sono le strategie di liberazione degli Esseri Umani dalle quali gli Esseri di
sola Energia malati di morte si devono difendere.
In ogni cultura umana hanno costruito le loro strategie di sottomissione.
Qualche vola quella strategia assoluta, qualche volta sottile in attesa di
tempi e condizioni migliori
Chi li conduce? Il bisogno di appropriazione di Energia Vitale stagnata! Il
bisogno di sottomettere alla distruzione!
92) ... nell'acqua viventi
Questo concetto appartiene soltanto al Paganesimo Politeista. I viventi
nell'acqua. Che cosa si considera vivente nel Paganesimo Politeista? Quanto
costruisce s stesso! "lasciate che i morti seppelliscano i loro morti!" afferma
Tomaso Didimo. Chi non costruisce s stesso non vivo.
Nel Paganesimo Politeista gli Esseri Animali della Natura tentano di costruire
s stessi. Cos gli Esseri delle acque. L'acqua, madre di ogni vivente
dell'Essere Natura, ente sacro in s stesso.
93) ... stirpi che abbondanti fluiscono
Cos' una stirpe? E' una specie attraverso la quale gli Esseri della Natura
iniziano i loro cammini nell'eternit dei mutamenti. Le stirpi dell'Essere
Natura sono tutte le specie della Natura. Il loro rapportarsi. Il loro
adattamento soggettivo alle variabili oggettive incontrate che permettono ai
singoli Esseri di tentare il loro cammino nell'eternit dei mutamenti.
Tutte queste specie fluiscono abbondanti costruendo tutte le forme di divinit
di cui sono espressione e la cui espressione costruiscono e sviluppano
attraverso i loro sforzi per costruire i propri adattamenti soggettivi alle
variabili oggettive incontrate. Tutto questo appare al veggente come un fluire
di stirpi; un nascere di stirpi; un divaricarsi di stirpi; un incessante fluire della
nascita di opportunit per costruire di.
94) ... il nous nell'anima, e noi nel corpo inerte, pose il padre degli uomini e
degli dei.

Che cos' il nous usato in questo modo? E' sempre il pensiero, l'intenzione, il
progetto, lo scopo, l'intendimento, il sentire, l'intuire il giudicare ecc.,, ma
viene inteso come la capacit del soggetto attraverso la quale egli si fa dio.
Sono le specificit dell'Essere il cui sviluppo qualifica quell'Essere come un
dio che si costruisce. Individuare quelle condizioni significa individuare il
consapevole diverso dall'inconsapevole.
Perch il padre pone? Perch queste sono le condizioni che vengono costruite
da Necessit ed Intento. Nulla pu prescindere da questo e lo sviluppo della
Coscienza di S pu proseguire all'infinito soltanto nella misura in cui a
questo somma la propria volont sviluppando, soggettivamente, la propria
Coscienza nella direzione imposta da Necessit e Intento.
Perch nell'anima? Perch col termine "anima" gli antichi indicavano ci che
anima: la qualit attraverso la quale si costruisce il dio. Saranno gli adoratori
di religioni rivelate a dare a questo un significato diverso. Noi, ancora oggi,
distinguiamo fra l'animato e l'inanimato proprio per distinguere delle
caratteristiche diversa attraverso le quali dei soggetti si pongono nei confronti
del mondo. Ci che animato quanto da' l'assalto al cielo della conoscenza
e della consapevolezza per costruirsi nell'eternit dei mutamenti. Quanto
inanimato diverso. Non che non da' l'assalto al cielo della conoscenza e
della consapevolezza,, ma lo fa in modo talmente diverso dalla nostra
soggettivit che all'interno della ragione noi diciamo che inerte; subisce le
modificazioni; non partecipa alle trasformazioni in maniera attiva.
Perch dividere gli uomini dagli dei? Perch l'Essere Umano una delle stirpi
dell'Essere Natura dalle quali possono prodursi gli di non un dio per
eccellenza. Non l'immagine e la somiglianza di un dio pazzo come
vorrebbero gli adoratori delle religioni rivelate. L'Essere Umano un Essere
dell'Essere Natura e come tale da quella stirpe possono nascere degli di,, ma
non necessariamente nascono. La sottomissione imposta dalle religioni
rivelate ha sempre distrutto la possibilit degli Esseri Umani di determinare
s stessi trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.
Il padre degli uomini e degli di Necessit e Intento. Necessit e Intento dai
quali nessuno n uomini n di pu prescindere!
95) ... ponendo al cuore
Non interpretabile. L'unica cosa che si pu dire che quando si parla di
cuore nel contesto della Stregoneria e del Paganesimo Politeista si intende il
sentire dell'individuo: di ogni individuo all'interno dell'Essere della Natura.
Quando il cuore menomato, menomato anche il sentire del soggetto.
Comunque l'interpretazione non semplice data la brevit del frammento.
96) Perch l'anima, che per potenza del padre fuoco splendente,

immortale perdura, di vita signora, e abbraccia la pienezza di molte


intimit del cosmo.
La potenza del padre il padre che si fa' potente. Come si fa potente il padre?
Come si pu far potente Necessit e Intento? Trasformando l'inconscio in
Coscienza di S. Trasformando l'inconsapevole in consapevole.
Trasformando l'Energia Vitale inconscia che fluttua nell'universo in un'unit
consapevole di s che, sommando la propria volont e le proprie
determinazioni a Necessit che l'ha generata, fonda il proprio divenire
nell'eternit dei mutamenti costruendosi come dio fra di.
In quel vortice di germinazione di Coscienza di S il fuoco prende forma e si
dilata fagocitando l'Energia Vitale che inconsapevole circonda la Coscienza di
S diventandone parte. La formazione di una Coscienza di S fuoco che
divampa!
E ancora il concetto di anima. La Coscienza di S che si anima. Che agisce
attivando la propria volont! Che si trascina nell'inconscio circostante.
Qualunque inconscio. Qualunque diverso in cui quella Coscienza di S
compresa. Il suo animarsi alimentando il suo pensiero, la sua determinazione,
il suo scopo, il suo progetto, il suo intuire, il suo sentire, il suo pensare e
giudicare. Il tutto si agita, cambia, modifica, si espande e si contrae con moto
vorticoso da cui la potenza di Necessit e Intento risplendono nelle
trasformazioni fagocitate dalla Coscienza di S attraverso la volont che le
propria.
Come il veggente coglie l'immortalit? Nello sviluppo dell'infinito dei
mutamenti. Nel perdurare dello sviluppo. Nell'essere padroni, attraverso la
propria volont, delle proprie trasformazioni. Necessit e Intento sono
impulsi,, ma l'eternit della Coscienza di S animata dato dalla sua capacit
di adattamento soggettivo all'interno delle variabili oggettive. Il suo sapere, la
sua conoscenza, il suo pensiero, il suo intento, il suo progetto, il suo sentire, il
suo intuire, il suo giudizio determinano le scelte soggettive della Coscienza di
S. Tanto maggiori queste qualit sono sviluppate dentro di s e tanto
maggiore il suo Potere di Essere nelle sue scelte, tanto migliori saranno i
passaggi nell'infinito dei mutamenti. Tanto poco sar il nous sviluppato nella
Coscienza di S e tanto maggiori saranno le possibilit che quella Coscienza
di S non sia in grado di proseguire nell'eternit dei mutamenti.
Cosa coglie il veggente? Le trasformazioni delle Coscienze che spingono
nell'eternit dei mutamenti. Cosa non coglie il veggente? Quante Coscienze di
S tentano di imboccare il sentiero dell'eternit e perirono nel non avere
sufficiente Potere Personale (pensiero intenzione, scopo, intendimento,
intuire, sentire, modo di giudicare ecc.) per determinare s stesse
nell'oggettivit che le ha generate.

Cosa abbraccia il veggente? Le trasformazioni che quelle Coscienze di S


hanno attraversato per giungere alla pienezza cui lui assiste. Forse riesce ad
immaginare che esistono altre pienezze che quelle Coscienze di S dovranno
raggiungere,, ma in questo momento egli le vede come pienezze, nel pieno
dello sviluppo, nel pieno dello splendore delle loro determinazioni. Nel
vedere questo assiste ai processi di trasformazione che hanno attraversato e le
definisce le "molte intimit del cosmo". Perch "molte intimit del cosmo"?
Perch non esiste nulla di pi intimo delle trasformazioni soggettive che
portano l'Essere, qualunque sia la sua specie e il proprio cammino, a
trasformare una morte in una nascita per continuare nell'infinito dei
mutamenti.
97) Levatasi in volo, l'anima dei mortali in s stessa serrer il dio, e senza
conservare nulla di mortale dal dio inebriata tutta quanta. Si gloria di
armonia: sotto di essa dimora il corpo mortale.
Chi sono i mortali? Gli Esseri della Natura. Costoro sono caratterizzati da un
processo di costruzione del dio che cresce dentro di loro per cui la nascita del
dio avviene con il trasferimento della Coscienza di S dal corpo fisico al corpo
luminoso.
All'atto della morte del corpo fisico l'Essere della Natura che vissuto
costruendo s stesso prendendosi nelle proprie mani la responsabilit della
propria esistenza trasferisce la propria Coscienza di S sul corpo luminoso.
All'atto della morte del corpo fisico l'Essere della Natura quando trasferisce la
propria Coscienza di S sul corpo luminoso non conserver nulla di mortale,,
ma il suo esistere e il proseguo nell'infinito dei mutamenti sar funzionale al
nuovo stato dimenticando quand'era Essere della Natura e percependo il
mondo con sensi diversi. Nulla rimane dell'Essere della Natura e dell'Essere
Umano nel nostro caso. Nulla n la nostalgia, n la conoscenza, n il sapere o
la memoria,, ma il dio sar ricco di tutti gli atti di volont, di tutti i
meccanismi e le strategie che avr messo in atto durante la vita fisica. Di
quegli atti di volont sar ricco.
Mentre l'Essere Luminoso si leva nella nuova oggettivit per continuare a
divenire e a trasformarsi gloriandosi di quanto sta avvenendo il corpo
mortale inizia la putrefazione.
Che cos' l'armonia? E' una definizione pi o meno appropriata
dell'oggettivit percepita dal soggetto che espande s stesso descrivendo
l'oggettivit circostante tentando di farla comprendere a chi vive ancora
prigioniero della ragione. C' un universo meraviglioso che ci attende,
sembra dire chi ha trasferito s stesso. In realt non un universo
meraviglioso,, ma sono contraddizioni nuove e diverse nelle quali chi ha

sviluppato il corpo luminoso si trova a trasformarsi. Un mondo diverso nel


quale operare usando gli strumenti che ci siamo costruiti nella vita fisica
come Esseri della Natura!
98) Di un uomo sacro, gli eteri hanno edificato il corpo.
Un uomo sacro colui che vive sviluppando il dio che cresce dentro di lui! E'
colui che affronta le contraddizioni della propria esistenza chiamando le cose
col loro vero nome, che affina la sua attenzione, che si chiede il perch delle
cose.
Quali sono gli eterei che edificano il suo corpo che in questo caso il corpo
luminoso? Sono gli di che costui ha attraversato negli sforzi e nell'uso delle
determinazioni che ha fatto per costruirsi. Si fatto Furia, si fatto Venere, si
fatto Cerere, si fatto Pan, si fatto Minerva, si fatto Giunone, si fatto
Giove, si fatto Marte ecc.. Si fece Furia quando le contraddizioni
sembravano soffocarlo; Si fece Venere per costruire i rapporti con gli altri
Esseri Umani e con gli Esseri della Natura; si fece Cerere nella direzione che
dette alle sue azioni; si fece Pan nella sua rappresentazione di Essere della
Natura, sanguigno e sensuale, nelle cose che potevano costruire il Sistema
Sociale in cui viveva; si fatto Giunone nella costruzione del futuro degli
Esseri Umani; si fatto Giove nelle relazioni con l'universo; si fatto Minerva
nella costruzione del suo sapere; si fatto Marte ogni qual volta doveva
affrontare le contraddizioni dell'esistenza. Nel far questo Furia, Venere,
Minerva, Cerere, Pan, Giunone, Giove hanno plasmato il suo corpo luminoso.
Lo hanno nutrito e sorretto ogni volta che facendosi quel dio egli stesso era
quel dio.
Col veggente degli Oracoli Caldaici possiamo dire che "gli eteri hanno
edificato il corpo",, ma possiamo anche dire che il suo fare ha nutrito ed
alimentato gli eteri!
99) ... servire,, ma vivere la servit con capo indomito...
Il frammento indica un fare per tutti i costruttori del proprio corpo luminoso
quando sono costretti a servire o che sono comunque sottoposti a condizioni
che non permettono loro di essere totalmente padroni di s stessi.
Circoscrivere la sottomissione!
Servire con capo indomito l'opposto dell'orrore proposto dalle religioni
rivelate che impongono la sottomissione al servo in quanto il suo padrone
tale per volont del loro dio padrone. Qui si tratta di costruire il proprio
corpo luminoso non di attendere che la "dolce morte" consumi l'Essere
Umano.
Servire con capo indomito non significa servire con coraggio,, ma servire con

rabbia e disprezzo per chi impone la situazione di servaggio. Significa


limitare l'interiorizzazione della situazione di sottomissione. Significa
limitare la sottomissione affinch non distrugga le possibilit dell'individuo
di costruirsi nell'eternit dei mutamenti.
Servire, quando si costretti o non se ne pu fare a meno,, ma mantenere
libera la propria anima e il proprio nous. Cosa significa mantenere libera la
propria anima e il proprio nous? Significa mantenere libero il proprio
pensiero, il proprio progetto, le proprie intenzioni, il proprio scopo, il proprio
intendimento, il proprio modo di pensare, il proprio modo di intuire, il
proprio sentire affinch la sottomissione non se ne appropri e li pieghi al
proprio servizio. Usare comunque il nous per determinare s stessi anche se
le condizioni di determinazione soggettiva sono povere e miserabili.
Questo significa "vivere la servit con capo indomito"!
100) sterile
Questo frammento fatto di una sola parola. Quella parola nel Paganesimo
Politeista sta a significare l'incapacit dell'Essere della Natura di costruire e
partorire il dio che dentro di lui spinge per crescere.
E' "sterile" ogni Essere della Natura che per scelte soggettive o per condizioni
oggettive non riesce a partorire il corpo luminoso.
Un conto la sterilit oggettiva nella quale sono compresi i tributi che ogni
specie della Natura paga alla natura stessa e un conto sono le scelte
soggettive di autodistruzione come quella operata dagli Esseri Umani
attraverso la sottomissione che non solo distruggono la propria capacit di
costruirsi nell'infinito dei mutamenti,, ma costringono anche i loro figli a
distruggersi.
Sterile dunque l'incapacit o l'impossibilit di divenire nell'eternit dei
mutamenti.
101) ... non evocare l'immagine direttamente visibile della natura.
Questa imposizione rivolta ai Teurghi. Ci che si evoca non quanto si
vede come rappresentazione nella Natura, ma quanto dall'Essere Umano
emerge per incontrarsi con quanto la rappresentazione suscita.
Quando mi rivolgo agli di non mi rivolgo in quanto di pensando che gli di
parlino e rispondano come io parlo e rispondo fra gli Esseri Umani, ma mi
rivolgo per evocare il divino attraverso l'azione. Quando il rito non azione
rappresentazione dell'intento soggettivo attraverso il quale fondare l'azione.
La Stregoneria e il Paganesimo Politeista sono manifgestazione dell'azione
dell'Essere che evoca. Per azione si intende non solo l'azione finale che
appare, ma tutta la strategia del soggetto che compattando s stesso,

ricercando i mezzi, sviluppando la sua conoscenza prepara l'azione. Il rito


manifesta l'intento del soggetto. All'Intento del soggetto gli di rispondono.
Non la forma dell'albero descritta nella ragione che risponde al mio
richiamo. Non il suo ramo che si abbatte sulla testa del mio nemico. E' la
Coscienza di S Albero con la quale costruisco la relazione che fonde il suo
sentire col mio sentire; il suo intuire col mio intuire allo scopo di giungere alla
formazione di un unico Intento che porta vantaggi ad entrambe le vie alla
conoscenza e alla consapevolezza.
Non alla forma, alla descrizione o alla rappresentazione che io mi rivolgo
quando evoco gli di del mondo circostante,, ma al Potere di Essere della loro
Coscienza di S attraverso l'Intento che manifesto nel rito. Per rito intendo
ogni azione che compattando un soggetto lo prepari ad affrontare le sfide e le
contraddizioni della vita. Per rito intendo ogni azione che compattando un
insieme sociale lo prepari ad affrontare le sfide e le contraddizioni della vita.
Per rito intendo ogni azione che compattando un insieme umano lo prepari
ad affrontare le sfide e le contraddizioni della vita.
Questo frammento un rammentare a tutti i Teurghi e a tutti gli Stregoni che
non la forma importante, ma il fare, la loro azione che costruendo loro stessi
nell'infinito dei mutamenti costruisce l'insieme in cui vivono nell'infinito dei
mutamenti.
Solo i cristiani fanno dell'immagine il fine della loro sottomissione!
102) Non guardare alla natura: il suo nome segnato dalla fatalit.
Cosa significa "guardare alla natura"? Significa considerare le azioni della
natura come le azioni di un progetto messo a punto da un architetto nel
costruire qualche cosa. Significa guardare alle trasformazioni come a una
"creazione". La natura diviene in s e per s e le trasformazioni che la
costruiscono sono adattamenti soggettivi alle variabili oggettive che i singoli
Esseri incontrano nel tentativo di costruire s stessi nell'infinito dei
mutamenti.
Guardare alla natura come un architetto che costruisce una casa significa
sottomettere alla volont del dio padrone distruggendo la possibilit di
costruirsi nell'infinito dei mutamenti.
Che cosa sono le fatalit all'interno dell'Essere della Natura? Nessun Essere
della Natura comprende l'intera natura, ma compreso nell'Essere Natura. In
quanto compreso nell'Essere Natura esercita la propria volont e le proprie
determinazioni per migliorare il proprio divenire e quello della sua specie.
Mentre egli fa questo altri Esseri all'interno dell'Essere Natura progettano
loro stessi per svilupparsi al meglio nell'infinito dei mutamenti. Affrontare lo
sconosciuto con i mezzi che si hanno e scegliere al meglio attraverso lo

sviluppo del proprio Potere Personale si chiama "fatalit".


La variazione della specie si presenta e le condizioni oggettive promuovono
quella variazione come un successo o la bocciano come un fallimento. Quanti
milioni di tentativi si sono fatti nel corso del divenire dell'Essere Natura come
oggi noi lo intendiamo? Un numero infinito! Il vero Potere di Essere
dell'Essere Natura rappresentato dall'incessante provarci di ogni Essere che
la compone. Quell'incessante provarci quanto porta l'Essere Natura a
costruire la propria Coscienza di S spingendola nell'infinito dei mutamenti.
L'Essere Natura, per la ragione umana Fors: lo sconosciuto che ci circonda
che per affrontare il quale necessario sviluppare il proprio Potere di Essere
per alimentare Fortuna dentro s stessi.
Tentare di mettere ordine in Fors, descriverlo e piegarlo alle preposizioni
della ragione significa ammantare le determinazioni dell'Essere Natura con i
fantasmi della ragione umana. Il peggiore di questi fantasmi un preteso
creatore che ad immagine della ragione pretende di essere padrone
dell'Essere Natura e delle sue trasformazioni.
Guardare alla Natura, in questa angolazione, significa guardare alla natura
come un dio padrone e creatore al quale sottomettere gli Esseri Umani.
Fatalit come assenza di progetto e di determinazione soggettiva. Fatalit
assenza di scopi specifici in grado di legare gli scopi dei singoli Esseri e delle
singole specie. Fatalit come mancanza di intuire nei confronti delle singole
specie. Fatalit dove la Coscienza di S che si forma dell'Essere Natura al di
fuori delle scelte delle singole specie e dei singoli Esseri che la compongono.
La Coscienza di S Natura non dirige le trasformazioni degli Esseri e delle
Specie al suo interno, si limita a registrarne le trasformazioni attraverso la
modificazione della sua Coscienza di S salvo intervenire, per quanto pu,
per salvaguardare le specie quando interventi alieni ne compromettono lo
sviluppo come nel caso degli Esseri malati di Energia Vitale Stagnata.
Quando la ragione si trova a dover affrontare le tensioni, le contraddizioni, le
sfide e le trasformazioni che vengono messe in atto dagli Esseri della Natura
che producono un effetto senza che qualcuno determini quello scopo
sgomenta. La raagione impaurita ricorre alla superstizione. Che cos' la
superstizione? E' il voler attribuire delle trasformazioni alla volont di un
soggetto sconosciuto.
I cristiani, adorando come fanno il loro dio, sono superstiziosi!
103) e non alimentare ci che in balia della fatalit...
Con la superstizione si alimenta ci che in balia della fatalit. Con la
superstizione si impedisce alle Coscienze di S di prendersi nelle proprie
mani la responsabilit della propria esistenza, usare la propria volont,

alimentare le proprie determinazioni per divenire nell'eternit dei


mutamenti. La superstizione distrugge la determinazione soggettiva
rendendo il soggetto dipendente da chi alimenta la sua superstizione.
Alimentare ci che in balia della fatalit significa impedire ad un Essere
della propria specie di prendere nelle proprie mani la responsabilit della
propria esistenza. Significa costringere un Essere della propria specie a
pregare un intervento anzich spingerlo a costruire s stesso per usare la
propria volont e le proprie determinazioni.
Le onde del mare della fatalit, della fortuna e della sfortuna sbattono il
malcapitato contro gli scogli delle avversit della vita: che stronzata! In realt
degli Esseri Umani si sono dati da fare, hanno lavorato, affinch costui non si
fornisse di armi adeguate per affrontare le contraddizioni dell'esistenza. Gli
hanno impedito di costruire la propria conoscenza, il proprio sapere, di
sospendere il giudizio, di chiamare le cose col loro vero nome per costruire
un disperato in balia alla fatalit.
Quale infamia nel far questo!
Solo i cristiani e gli schiavi delle religioni rivelate fanno questo per alimentare
e giustificare il loro vuoto interiore e la loro disperazione.
Tieniti lontano da chi in balia della fatalit. Costui non ha il coraggio di
affrontare la vita e ti imporr di dividere con lui la sua disperazione.
Non alimentare la disperazione, indicala,, ma nel farlo proteggiti; chi
disperato vuole distruggere chi ha il coraggio di affrontare la propria vita
prendendo nelle proprie mani la responsabilit della propria esistenza.
104) ... non insudiciare il pneuma, non farne profonda la superficie.
In questo caso, riferito agli Esseri Umani, il termine pneuma sta ad indicare la
costruzione del dio che cresce dentro gli Esseri Umani. Pi in generale col
termine pneuma viene indicata ogni concentrazioner di Energia Vitale
Cosciente di S. Viene indicato inoltre, riferito agli Esseri della Natura, la
parte del corpo luminoso che stanno costruendo. E ancora, col termine
pneuma viene indicato quanto anima diversificandolo da quanto inanimato.
Il termine pneuma indica sempre l'Energia Vitale,, ma non l'Energia Vitale
inconscia. Indica soltanto l'Energia Vitale che ha iniziato dei cammini di
costruzione e alimentazione di una Coscienza di S.
Il termine pneuma, riferito all'Essere Umano, sta ad indicare non ci che lo
anima distinguendolo dall'inanimato che lo circonda,, ma il corpo luminoso
che sta costruendo attraverso le sue scelte.
Diventa logico, in quest'ambito, l'uso dell'espressione "non insudiciare il
pneuma" che sta ad indicare "non mettere quanto hai costruito al servizio

della ragione" o pi in generale della fisicit dell'Essere Umano.


Quando l'Essere Umano mette il proprio intuire al servizio della materialit
della sua esistenza attraverso l'appropriazione altro non fa che insudiciare il
pneuma.
Fare profonda la superficie significa rendere pesante la propria Energia
Vitale. Significa bloccarne i flussi. Significa mettere in atto scelte e attivit per
le quali si distrugge la possibilit di costruire il dio che cresce dentro ogni
Essere Umano.
In questa visione la frase assolutamente logica risultando una supplica e un
imperio a tutti i cacciatori di conoscenza e di consapevolezza. Per divenire
nell'eternit dei mutamenti, per alimentare il dio che cresce dentro l'Essere
Umano necessario: "non insudiciare il pneuma, non farne profonda la
superficie.
105) ... nel tuo animo non spegnere ...
Che cosa si pu spegnere nel mio animo riferito a quanto si detto fino ad
ora negli Oracoli Caldaici? La mia volont; la vitalit con la quale alimentare
le mie determinazioni, la mia passione per la vita. Questo si pu spegnere nel
mio animo. Questo pu avvenire soltanto se io rinuncio a prendermi nelle
mie mani la responsabilit della mia esistenza accettando la sottomissione
nell'attesa della mia distruzione.
Cosa non devo spegnere nel mio animo? La passione per la vita!
Cosa non devo spegnere nel mio animo? La determinazione con la quale
costruire il dio che cresce rispondendo al bisogno di divenire nell'eternit dei
mutamenti.
106) ... o uomo artificio di una natura audace!
Sono convinto che questo frammento ha fatto uscire pazzi gli interpreti che si
sono succeduti nel corso dei secoli. Proclo commentava gli Oracoli Caldaici,
non li scrisse. Il suo commento relativo al Platonismo e alle cognizioni che
egli era riuscito a trovare.
Nemmeno i cristiani riuscirono a trovare delle spiegazioni ragionevoli
eppure, la soluzione pi semplice sotto i loro occhi.
L'ESSERE UMANO E' PRODOTTO DALL'ESSERE NATURA COME TUTTE
LE SUE SPECIE.
L'educazione apriori degli interpreti degli Oracoli non ammettono questa
possibilit. Per loro l'Essere Umano creato ad immagine e somiglianza di un
dio pazzo e non pu essere, in nessun caso, il prodotto della Natura. Gli
Stregoni hanno sempre saputo di essere compresi in un insieme di

consapevolezze con le quali camminano nell'infinito dei mutamenti. Gli


estensori degli Oracoli Caldaici sapevano questo mentre gli interpreti
partivano dal presupposto che gli Esseri Umani erano creati da un padre
padrone al quale avrebbero finito per tornare. Lo stesso neoplatonismo
considerava l'Essere Umano emanazione della volont e del nous di un
ipotetico Uno al quale l'Essere Umano tornava.
L'Essere Umano una delle molte specie dell'Essere Natura nato e
sviluppatosi in situazioni particolari come avviene per ogni specie dell'Essere
Natura. Non la creazione di un qualche dio pazzo al quale qualcuno lo
vuole sottomettere.
Perch l'Essere Natura, nel costruire le condizioni attraverso le quali venuto
sviluppandosi l'Essere Umano, fu audace? Perch l'Essere Umano ha le mani
per continuare le trasformazioni attraverso le quali contribuire a trasformare
l'Essere Natura. L'audacia dell'Essere Natura consiste anche sul fatto che
quest'Essere potrebbe distruggere s stesso assieme con tutta la Natura. Fu un
atto di audacia estrema quella messa in campo dall'Essere Natura nel favorire
le condizioni che hanno portato allo sviluppo quest'Essere. Furono esigenze
dell'Essere Natura e furono esigenze dell'Essere Terra che stipularono un
patto per la reciproca trasformazione.
Si! Fu una Natura audace a costruire le condizioni affinch questa specie si
sviluppasse; non furono i desideri di un dio pazzo che popola l'immaginario
dei disperati che vogliono portare il mondo alla disperazione!
107) Non porre mente ai confini infiniti della terra: non nasce in essa
l'albero della verit. E non calcolare la misura del sole a furia di tavole: per
eterno volere del padre esso si volge, non per te. Lascia perdere il ronzio
della luna: per opera della necessit che corre sempre. La processione
degli astri non stata generata per te. L'ampia palmatura delle ali degli
uccelli nel cielo non mai veritiera, e non lo sono le sezioni di vittime e
intestini. Tutti questi non sono che giochi, e fondamenti di una frode
venale. Fuggili, se vuoi dischiuderti le porte del giardino sacro della piet,
dove virt, sapienza, ordine armonico si adunano.
Questo frammento si ricollega al frammento 103 in cui si afferma: "non
alimentare la fatalit". In questo frammento si citano degli esempi attraverso i
quali veniva alimentata la sottomissione dell'individuo alla fatalit.
I frammenti citati sono delle condizioni che hanno aperto le porte all'avvento
dell'orrore cristiano. Inutilmente gli Oracoli Caldaici misero in guardia contro
quelle pratiche. Quando quelle pratiche erano attivit di uomini che
costruivano il futuro avevano un significato, quando quelle attivit caddero
nelle mani di chi le usava per costruire sottomissione divennero pratiche
abiette.

Pensare ai confini leggendari della terra in cui nasceva l'albero della vita.
Tutti gli Stregoni sapevano che l'albero della vita ci circonda e pianta le radici
l dove incontra le condizioni per farlo. Era assurdo inchiodare l'attenzione
degli Esseri Umani in terre lontane o in situazioni mitiche quando la
meraviglia dell'universo ci sta attorno.
Il non calcolare la misura del sole sta ad indicare di non tentare di prevedere
il futuro attraverso i movimenti dell'Essere Sole. Questo si muove per il
proprio Intento, esercitando la propria volont e le proprie determinazioni.
L'Essere Sole non si muove per favorire le tue interpretazioni. Gli Esseri
Umani vuoti pensano a trovare il modo attraverso il quale interpretare la
fatalit che li circonda. La fatalit ci circonda in quanto noi ci siamo immersi
nell'inconsapevolezza e viviamo l'esistenza estendendo il rifiuto a chiamare le
cose col loro vero nome. Allora la fatalit avvolge la nostra ignoranza e
anzich sviluppare la nostra Conoscenza e la nostra consapevolezza
cerchiamo la dipendenza da un dio padrone che ci indichi la strada per
l'uscita dal buio in cui ci troviamo., ma non c' nessun dio padrone e si finisce
per essere dipendenti da noi stessi, dalle nostre paure e dalle nostre angosce
col risultato di diventare preda impotente a disposizione di qualunque
cacciatore.
Lasciate perdere il ronzio della Luna. Spesso chi traeva previsioni ascoltava la
Luna o il mormorio delle fonti interpretando attraverso le sue impressioni le
sensazioni che ne traeva. Non era il piacere per il mondo circostante, l'intuire
dell'Essere Umano appassionato, che attraverso la sua percezione fonde la
propria Energia Vitale con le Coscienze di S che lo circondano, era l'avidit
di chi vuole conoscere per impossessarsi. La stessa avidit che produce
l'egocentrismo di pensarsi destinatari del messaggio degli astri che ha
condotto poi all'egocentrismo degli interessi di un fantasioso dio creatore.
Lo stesso vale per tutte le altre pratiche di indovini. Una cosa sono i messaggi
che dal mondo circostante ci arrivano e un'altra cosa il considerarsi padrone
del circostante e destinatari di messaggi privilegiati. Lascia perdere le
interpretazioni delle viscere (era praticata dagli Aruspici) o l'interpretazione
del futuro dal volo degli uccelli.
Queste pratiche non sono necessariamente false. Per l'Essere Umano che
costruisce il dio che cresce dentro possono avere un significato anche nella
ragione della relazione che intrattiene col mondo circostante. In ogni caso,
anche per lui, sono solo giochi sui quali non costruisce le sue scelte. Quando
queste pratiche sono vendute al fine di catturare l'attenzione degli Esseri
Umani allora sono solo inganno. Non sono espressione del dio che cresce
dentro un Essere Umano sono espressione di costruzione di dipendenza per
chi disperato dal mondo cerca la consolazione del proprio fallimento. Sono

"fondamenti di una frode venale!".


Se vuoi dischiuderti le porte dell'Olimpo, se vuoi trasformare la morte del
corpo fisico in nascita del corpo luminoso, se non vuoi coltivare la
disperazione che genera sottomissione, devi fuggirli. Prendersi nelle proprie
mani la responsabilit della propria vita, togliersi dal centro del mondo, usare
le proprie determinazioni e la propria volont, sospendere il giudizio,
praticare lo scetticismo, sospendere il dialogo interno, praticare meditazione
e contemplazione, ascoltare le correnti vegetative, praticare la follia
controllata, ascoltare il mondo attorno a noi, praticare l'Intento, palpare il
mondo, praticare l'agguato, chiedersi il perch delle cose, praticare il sognare,
chiamare le cose col loro vero nome; questa la pratica che dischiude al dio
che si costruisce le porte del giardino degli di. Il giardino sacro della
capacit dell'Essere Umano di ascoltare le voci degli di (piet!) sviluppando
virt, ordine armonico e sapienza.
Questo da cercare: non alimentare la fatalit con la sottomissione. Quando
si sottomette alla fatalit si aprono le porte alla sottomissione al dio padrone
che figlio della fatalit divora il divenire e le trasformazioni degli Esseri
Umani sottomessi.
108) Il nous paterno insemin simboli attraverso il cosmo, lui che intuisce
gli intuibili, quelli che sono detti bellezze ineffabili.
Il pensiero, l'intenzione, il progetto, lo scopo, il sentire, l'intuire cui Necessit
e Intento conducono le trasformazioni del cosmo. Questo si riempie di
simboli. Che cosa sono i simboli? Sono le matrici attraverso le quali il
veggente scorge l'essenza di una vasta realt di trasformazione delle
Coscienze i S. I simboli sono quanto, delle matrici generanti le Coscienze di
S, viene scorto dal veggente per intuire quanto lo circonda.
Che cos' una matrice? In questo caso la relazione soggettivit-oggettivit
incontrata da quella concentrazione di Energia Vitale che da inconscia si
trasforma in Coscienza di S. Data la sua trasformazione in Coscienza di S
pu proseguire in quella e solo in quella direzione di trasformazioni. Solo in
quella direzione pu esercitare la propria volont facendosi dio proiettandosi
nell'eternit dei mutamenti. Io sono un Essere Umano. Mio padre e mia
madre hanno fornito la matrice e per proiettarmi nell'eternit dei mutamenti
posso esercitare le determinazioni proprie del mio divenuto. Nell'esercizio
delle mie determinazioni posso esercitare la mia volont, anche modificando
la matrice che lascio in eredit ai miei figli.
Necessit e Intento non intuiscono gli intuibili, ma gli intuibili sono
espressione di Necessit ed Intento. Proprio perch gli intuibili sono
espressione di Necessit ed Intento il veggente che assiste a quanto vede pu

affermare che gli intuibili sono intuiti dal padre.


Ed ci che intuisce il veggente: "le bellezze ineffabili!". Che cosa sono le
bellezze ineffabili? Quando uno Stregone usa l'aggettivo "bello" o "bellissimo"
per definire qualche cosa cui assiste? Quando coglie lo sviluppo della vita, le
manifestazioni delle Coscienze di S mentre determinano s stesse
nell'infinito dei mutamenti. Quando si assiste all'uso delle determinazioni e
della volont degli Esseri di qualunque specie per costruire il proprio
divenire nell'eternit dei mutamenti.
109), ma il nous paterno non accoglie il volere dell'anima finch essa non
sia uscita dall'oblio e non abbia pronunciato una parola, ricordando il puro
simbolo paterno.
Il volere dell'anima!
Uscire dall'oblio!
Pronunciare una parola!
Ricordare il puro simbolo paterno!
Sono i quattro elementi che caratterizzano questo frammento e che delineano
il fare magico dell'individuo.
Che cos' il volere dell'anima? Quando un Essere Umano costruisce il dio che
cresce dentro di lui sorge anche l'intolleranza per le limitazioni. Esiste un
momento, e di questo ne ho solo sentito parlare, in cui la soggettivazione
dell'oggettivit da parte di un individuo avviene a livello tanto profondo che
il sentire del corpo luminoso si sente stretto nella gabbia del corpo fisico.
Anche se l'individuo ha messo la ragione al proprio servizio e non interferisce
pi di tanto con gli intenti e l'azione del corpo luminoso questa diventa
comunque una zavorra. Questa insoddisfazione cos acuta cresce un po' alla
volta col crescere del Potere di Essere dell'individuo stesso.
Uscire dall'oblio significa diventare consapevole dell'infinito che sta davanti.
Uscire dall'oblio significa sviluppare la consapevolezza dello sviluppo
nell'infinito dei mutamenti. Uscire dall'oblio significa essere attrezzati per
prendere in mano la responsabilit della propria esistenza una volta che il
corpo fisico cessa di esistere. In quel momento viene accolta dal pensiero,
intenzione, progetto, scopo, sentire, intuire, modo di giudicare paterno. Non
tanto perch c' un qualche cosa in cui essere accolti, ma perch si
sviluppato Necessit e Intento attraverso l'uso della propria volont nelle
determinazioni dell'esistenza.
Qual la parola da pronunciare? Veramente nella lingua italiana sono due:
"IO ESISTO!". Questa parola viene pronunciata dall'Essere Umano che
costruisce s stesso nell'infinito dei mutamenti; dall'Essere Umano che

determina s stesso all'interno del sistema socio-culturale in cui nasce, vive e


si costruisce; dall'Essere Umano in corpo luminoso quando assumendo su
questo la propria Coscienza di S affronta lo sconosciuto!
Qual il puro simbolo paterno? L'espressione del padre in quanto padre e
che pu essere definita padre? Necessit e Intento! Come pu il corpo
luminoso dell'Essere Umano ricordare il puro simbolo paterno di come
Necessit ed Intento? Innanzi tutto sviluppando e costruendo il proprio
corpo luminoso. Attraverso il sommare della propria volont a Necessit che
l'ha generato e poi trasferendo sul corpo luminoso la volont nella nuova
situazione soggettivit-oggettivit. Come lo trasferisce? Attraverso le azioni
che il corpo fisico compie nell'affrontare la quotidianit. I meccanismi, le
strategie messe in essere nella quotidianit formano la struttura
determinatrice del puro simbolo paterno: la sostituzione con la volont
soggettiva alla Necessit che ne ha condotto la nascita!
In parole pi semplici l'Essere Umano deve costruire il dio che cresce dentro
di lui usando volont e determinazione se vuole che quel dio diventi
autonomo e prosegui nell'infinit dei mutamenti.
110) Cerca anche il condotto dell'anima, donde discese in un certo ordine,
lavorando a salario per il corpo, e cerca ancora come innalzarla al suo rango
nuovamente, alla parola sacra congiungendo l'azione.
Il frammento di difficile interpretazione. La ricerca del condotto dell'anima
sembra quasi che l'anima sia stata data o sia arrivata ad animare il corpo. In
realt non il condotto dell'anima che giunge al corpo,, ma il processo di
formazione della struttura energetica ed "animatrice" di quello che sar il
corpo. Il condotto dell'anima sta ad indicare il processi di trasformazione
dell'individuo attraverso il quale costui si trova nella situazione attuale. Nella
situazione in cui riconosce l'esistenza di una separazione fra il suo corpo e gli
elementi animatori del suo corpo.
Qual l'ordine che deve cercare? E' l'ordine della formazione di quel
principio animatore, del suo sviluppo e della sua trasformazione. Deve
riconoscere il momento in cui quel principio anim il processo di sviluppo
dell'Essere che poi divenne l'Essere Umano con cui parliamo. Dal momento
in cui quel principio animatore aliment il processo di trasformazioni del
soggetto come se avesse lavorato a salario per il corpo.
L'espressione "lavorare a salario" dipinta perfettamente e implica i doveri
che quel lavoro impone al corpo. Il corpo ha esercitato la propria volont e le
proprie determinazioni perch il principio animatore ha sorretto le sua
azioni. Senza il principio animatore sarebbe stato materia senza
determinazioni nelle quali usare la propria volont per espandersi.

Come pu pagare il proprio debito il corpo? Come pu pagare il proprio


debito nei confronti della propria anima l'Essere Umano? Continuando ad
essere s stesso. Non prostituendola sottomettendola a determinazioni
estranee dalle sue. Cercando cio di innalzarla ad elemento principale quale
fine delle sue azioni. Elevarla al suo rango!
Il principio animatore ha permesso al corpo di costruirsi, di svilupparsi ora il
corpo deve agire affinch il principio animatore si sviluppi attraverso
l'esercizio della sua volont esercitando le proprie determinazioni.
Innalzarla al suo rango significa agire sviluppando Intento lungo la via
indicata dai propri bisogni soggettivi. Significa sviluppare le determinazioni
della propria specie, significa congiungere "alla parola sacra l'azione".
Diventare tutt'uno con l'Intento. Chiamare le cose col loro vero nome
esercitando s stessi per proiettare il proprio corpo luminoso nell'infinito dei
mutamenti.
Cercare e imparare i processi di trasformazione del principio animatore per
riprodurne i processi di sviluppo e rendere il corpo luminoso indipendente
dal corpo fisico: trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo
luminoso.
Il significato di questo frammento importante per comprendere la relazione
fra il corpo fisico e il corpo luminoso dell'individuo. E' importante anche per
comprendere il processo di trasformazioni attraverso il reciproco lavoro che
esiste fra il corpo fisico e il corpo luminoso. Il termine anima lascia un po'
perplessi al primo apparire in quanto la cultura imposta dal creazionismo ne
impone una lettura. Quando distinguiamo il principio animatore e il
nutrimento, il salario, che a questo principio animatore paga il corpo fisico
attraverso la parola sacra e l'azione, allora tutto chiaro. Il principio
animatore non ha una sua autonomia, ma per diventare autonomo deve
necessariamente passare attraverso il corpo. Col corpo costruisce una
relazione dialettica nella quale dapprima stimola il suo costruirsi e una volta
che il corpo fisico dell'Essere della Natura formato inizia, attraverso l'uso
della propria volont esercitando le proprie determinazioni a plasmare e
modellare il corpo luminoso sul quale si trasferir la Coscienza di S all'atto
della morte del corpo fisico. Questo modellare messo in essere dal corpo
attraverso l'uso della sua volont esercitando le proprie determinazioni il
salario che il corpo fisico paga all'anima.
Di contro c' il corpo fisico che non paga il salario all'anima in quanto si
sottomette a determinazioni e volont che non gli sono proprie. I cristiani
impediscono agli Esseri Umani di pagare il loro salario all'anima
sottomettendoli al macellaio di Sodoma e Gomorra fin da quando troppo
piccoli non sono in grado di discriminare e difendersi. Costoro, non pagando

il salario all'anima, vengono impediti di sviluppare s stessi nell'infinito dei


mutamenti. I cristiani sacrificano gli Esseri Umani al loro dio assassino per
impedire loro di diventare di.
111) affrettandoti verso il centro della luce risonante
La luce risonante la concentrazione di Energia Vitale che per la sua forza di
vibrazioni sembra lanciare un canto armonico nell'universo. I suoi mutamenti
risuonano come esaltazioni di gioia mista a determinazione nell'intero
universo.
In quella direzione necessario affrettarsi. In quella direzione necessario
dirigere le azioni. E' necessario affrettarsi a concentrare tutto s stessi perch
in qualunque momento ci pu cogliere la morte del corpo fisico. In
qualunque momento e noi potremmo non aver accumulato sufficiente potere
personale per trasformare in morte del corpo fisico in nascita del corpo
luminoso.
Affrettati a prendere nelle tue mani la responsabilit della tua esistenza
perch solo in questo modo potrai volgerti verso il centro della luce risonante.
112) si dischiuda la profondit immortale dell'anima, e tu leva bene in alto
tutti gli occhi.
Se tu levi in alto gli occhi della tua esistenza si schiuder la profondit
immortale delle tue trasformazioni nell'infinito dei mutamenti. Se si
schiuder la profondit immortale delle tue trasformazioni nell'infinito dei
mutamenti potrai innalzare gli occhi dalla tua esistenza quotidiana.
L'uno e l'altro sono in relazione dialettica.
Da dove iniziare? Dove poggiare il proprio sguardo? Dal quotidiano! Dal
momento attuale! Dalle condizioni soggettive ed oggettive che esistono in
questo omento. Quello il punto di partenza. Ogni sviluppo soggettivo.
Si dischiuda la profondit immortale dell'anima. Quando? Ora, in questo
momento! In questo momento si alimenti il io sottile intuire attraverso il
dischiudersi del suo sentire.
Quando levare gli occhi verso l'infinito? Ora! in questo momento e afferro
con gli occhi quanto sono in grado di afferrare. Afferrando con gli occhi
dischiudo il sottile intuire dell'anima che guarda l'infinita profondit dei
mutamenti che mi aspettano.
Quando? ora! Cosa? Qualunque cosa sia in grado di mettere in cammino il
mio sentire! Qualunque cosa sia in grado di spingermi nell'eternit dei
mutamenti.
113) l'uomo noetico regga le briglie dell'anima, perch non urti la terra

sciagurata,, ma trovi la salvezza.


L'Essere Umano che ha il pensiero, esercita l'intenzione nelle sue azioni,
agisce in base a scopi e progetti, che sviluppa intendimenti, intuire e sentire
regga le briglie dell'anima. Che cosa significa reggere le briglie? Significa dare
una direzione alle proprie azioni. Una direzione che non scopo o progetto,
ma che comprende scopo e progetto. la direzione quella dello sviluppo del
proprio Potere di Essere. La direzione quella dello sviluppo di s; della sua
dilatazione nell'infinito dei mutamenti.
Qual il pericolo per "l'uomo noetico"? E' quello di urtare la "terra
sciagurata"! Che cosa significa? significa risolvere il proprio divenire, la
propria sequenza dei mutamenti, nella fase fisica della propria vita. Significa
fare della propria vita fisica il fine della propria esistenza. significa fare della
materialit l'unica cosa esistente. In questo modo si risolve il proprio divenire
nella fase esistente presente. Non si supera la morte del corpo fisico, ma si
agisce per appropriazione. Anzich agire per sviluppare il proprio Potere di
Essere si agisce per sviluppare il proprio Potere di Avere: il ossesso come fine
dell'esistenza. Non il possesso di quanto serve per affrontare la vita, ma il
possesso attraverso il quale possedere altri Esseri Umani sottomettendoli.
Per questo l'Essere Umano noetico deve reggere le briglie del suo sentire, dei
suoi bisogni, delle sue tensioni (l'anima) perch deve condurre s stesso
nell'infinito dei mutamenti.
C' sempre qualcuno che viene a dire: "Chi te lo fa fare?" "In fondo sei
intelligente, abile, appropriati degli individui; faranno quello che tu gli dici!".
L'Essere Umano noetico deve trarre la certezza da s. Egli non giudica per
parametri, ma secondo la direzione che ha impresso alle sue azioni, ai suoi
scopi, al suo sentire e al suo intuire.
114) ... sommersa dai tormenti della terra
Cosa sono i tormenti della terra? Sono le "tentazioni" di abbandonare tutto.
Sono tentazioni che assalgono l'Essere Umano all'inizio del suo percorso di
conoscenza e di consapevolezza. Poi cessano. Sono le scelte che l'individuo
deve compiere. Per ogni scelta ci sono i suoi tormenti. Qualche volta si
vorrebbe tornare indietro, ma non c' ritorno. C' una sola strada e una sola
direzione. Non voluta dall'Essere Umano imposta dalla vita. Negli Esseri
della Natura si procede sempre dalla nascita del corpo fisico alla morte del
corpo fisico. Non esiste una scelta in direzione diversa. La scelta per
l'individuo consiste o nel prendersi nelle proprie mani la responsabilit della
propria esistenza o rinunciare aspettando che la morte del corpo fisico venga
a togliergli le angosce dell'esistenza.
Le scelte dell'individuo sono solo nei confronti di s stesso non nei confronti

della direzione da percorrere.


I tormenti della terra sono i conflitti che si frappongono fra le decisioni
dell'Essere Umano di trasformare la propria esistenza nella costruzione del
dio che cresce dentro di lui e gli ostacoli che vengono posti da chi vorrebbe
appropriarsi della sua esistenza sottomettendolo.
115) Affrettati, necessario, verso la luce e i raggi del padre: di l ti fu
inviata l'anima, rivestita d'intenso intuire.
E' necessario affrettarsi! Perch? Ogni istante della vita prezioso. In ogni
istante noi costruiamo noi stessi.
Cosa significa affrettarsi? Significa affrettarsi a prendere la decisione di
affrontare ogni istante della nostra esistenza; ogni contraddizione
dell'esistenza per costruirci.
Di l viene quanto ti anima che, proprio perch ti anima, rivestita di intenso
intuire.
Il commento pu essere giocato a seconda dell'apriori che si vuole
considerare.
Chi forma il raggio? Colui che si affretta. Colui che alimenta il proprio
divenire nell'eternit delle trasformazioni. Colui che trasforma in luce il
proprio intuire.
Il fatto che tu sia animato dovuto agli effetti di Necessit ed Intento, il
padre, che riceve alimento dal tuo affrettarti: la tua volont espressa nelle
azioni volte alla trasformazione.
L'affrettarsi pu essere inteso anche come la rapidit della Coscienza di S
che afferra la propria occasione per trasformarsi; il proprio intuire per
alimentarsi dall'intuibile.
Diversa l'interpretazione di chi usa quest'espressione per imporre un
dovere al quale sottomettere chi si ritiene obbligato a rispondere a chi afferma
di avergli inviato l'anima. La sottomissione, arte della magia nera, giocata in
questo frammento. Si impone un dovere al soggetto che obbligato a
rispondere e, nel farlo, a costruire la propria distruzione. Interpretare, nel
nostro caso, significa costruire i parametri attraverso i quali costruirsi. Se noi
non interpretassimo usando il nostro intuire ogni cosa diventa un'arma
attraverso la quale sottomettere. Cos la visione di potere di un veggente che
ha trasformato s stesso cavalcando i mutamenti diventa un'arma nelle mani
dei maghi neri cristiani usata per sottomettere e chiedere adesione alla loro
semina di morte.
116) perch le cose divine non sono accessibili ai mortali che intuiscono
secondo il corpo,, ma a quanti si affrettano verso l'alto ignudi.

Questo frammento sembra quasi una domanda che richiede una risposta. La
risposta abbastanza semplice. Il divino che ci circonda, le sue tensioni e le
Coscienze di S che lo compone sono accessibili soltanto in percezione
alterata. Per raggiungere la percezione alterata mantenendo una buona
disciplina soggettiva necessario agire costruendo il dio che cresce dentro
l'Essere Umano. E' necessario vivere con volont e determinazione
prendendosi nelle proprie mani la responsabilit della propria esistenza. E'
necessario uscire dai confini della ragione nei quali si intuisce secondo il
corpo e intuire nell'infinito intuibile che ci circonda. In quest'infinito si
intuisce con la disciplina di s stessi e col potere della costruzione soggettiva.
Si intuisce con le trasformazioni che si sono costruite. Si intuisce con lato
divino che il corpo ha costruito momento dopo momento.
Quando si afferma che i segreti in Stregoneria non solo tali perch sono
nascosti,, ma sono tali perch gli Esseri Umani sottomessi non hanno
disciplina per accedervi si afferma che sono a portata della volont soggettiva
di ogni Essere. Sta ad ogni Essere Umano delimitare la capacit di controllo
ella propria ragione e permettere alla propria volont di prendere il
sopravvento nell'intuire dell'intuibile.
Cosa significa affrettarsi in alto ignudi? Significa liberarsi del controllo
militare della ragione che come un vestito ci avvolge e impedisce di scoprire
la nostra ignoranza e la nostra incapacit di affrontare lo sconosciuto che ci
circonda. Se io mi scopro incapace di affrontare lo sconosciuto che mi
circonda immediatamente metto in atto delle strategie per ovviare a
quest'ignoranza. Se io mi spaccio per saputo e sapiente mi illudo di essere in
grado di comprendere il mondo invece sono compreso nel mondo. Quando
sono nudo delle certezze della ragione allora posso organizzarmi per
affrontare lo sconosciuto. Quando sono rifugiato nella descrizione della
ragione allora costruisco le illusioni della mia sapienza mentre voglio
annullare l'infinito che mi circonda.
Questo significa affrettarsi verso l'alto ignudi!
117) salve per forza propria...
La sottomissione viene imposta agli Esseri come atto di violenza proveniente
dall'esterno. La via per la costruzione della libert soggettiva per sviluppare il
dio che cresce dentro ogni Essere e che si proietta nell'infinito dei mutamenti
nasce dall'Essere stesso.
La via che ci proietta nell'infinito dei mutamenti la possiamo costruire da noi
stessi. La libert soggettiva non un dono. Al massimo possiamo imitare
qualcuno che per favorire la propria libert ci espone la soluzione alle proprie
tensioni e le risposte ai suoi stessi bisogni. La forza che costruisce la

trasformazione della morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso
nasce dall'individuo. Le azioni dell'individuo in risposta alle tensioni che da
dentro di lui spingono per uscire. Le tensioni che da dentro di lui spingono
per uscire guidate dalle briglie dell'anima che l'Essere Umano Noetico regge
con ferrea disciplina e intento inflessibile.
Dunque, salvo per forza propria! Gli altri possono sollecitarci a camminare
assieme a loro, non possono salvare noi. Chi afferma di salvarci vuole
soltanto ridurci in pecore del suo gregge mentre il padrone le porta al
macello.
118) ad alcuni concesse di cogliere per apprendimento il segno della luce;
altri, anche durante il sonno, fecond della sua forza.
Si pu considerare il mondo che ci circonda con le Coscienze di S che in esso
si muovono come un insieme potente, consapevole e determinante. Queto
Cosciente di S, consapevole e determinante agisce, rispetto alla nostra
percezione, come un insieme che ci spinge ad intuire e a sentire quanto in
esso si muove affinch noi stessi ne diventiamo parte.
Il Potere di Essere di quanto ci circonda per svilupparsi favorisce lo sviluppo
del Potere di Essere di ogni Essere Umano nella misura in cui incontra, nelle
azioni dell'Essere Umano, elementi propri del suo stesso esistere. Quando,
cio, nell'Essere Umano individua il suo corrispondente divino.
Cosa concede a quest'Essere Umano il mondo che ci circonda? Lo sorregge
nelle sue sfide dell'esistenza perch attraverso le sfide dell'esistenza
trasforma s stesso e pu "apprendere il segno della luce". Nutrire l'intuire
soggettivo dell'intuibile che lo circonda affinch l'intuire di quanto lo
circonda si possa nutrire dell'intuibile ricco e potente dell'intuibile soggettivo.
Concedere per concedersi!
Non sempre l'individuo spazia col suo canto della vita il mondo che lo
circonda. A volte il suo canto spazia nell'Essere luminoso che cresce dentro di
lui. Il sognare lo costruisce. Il sognare intuizione dell'intuibile. Il sognare
attivit per la costruzione dell'Essere Luminoso che cresce dentro all'Essere
Umano. Il sognare porta l'Essere Umano in una landa di percezione dove si
incontrano gli intuibili di Esseri e tensioni diverse. In quella landa l'intuire
dell'individuo si costruisce ed articola e riporta alla ragione quanto la ragione
avrebbe voluto continuare ad ignorare.
Nel sognare l'Essere Umano pu esercitare la propria volont, esattamente
come nella vita quotidiana. Esercitando la propria volont riporta quanto ha
raggiunto nella vita quotidiana. Se non riporta quanto ha acquisito nella vita
quotidiana rischier di perdere quanto ha accumulato,, ma comunque il
Potere di Essere di quanto lo circonda non cesser mai di alimentare la sua

forza e il suo apprendimento almeno fintanto che non avr perso la speranza
di costruire un dio che rivendichi in esso i diritti della propria esistenza.
Quanto ci circonda alimenta sempre il nostro esistere. Sia che alimenti di
Energia Vitale, intuire e sentire la nostra azione sia che alimenti il nostro
percepire all'interno del sognare. Il mondo che ci circonda chiede ad ogni
Essere Umano di costruire il dio che cresce dentro di lui togliendosi dalla
posizione in ginocchio in cui gli adoratori del macellaio di Sodoma e
Gomorra e chi pratica la superstizione vuole tenerlo.
119) ... forza che unisce al dio
La forza che unisce al dio appare come la forza di coesione fra l'Essere
Umano e il mondo circostante. In questo caso avrebbe dovuto esserci "forza
che unisce agli di". Allora la forza che unisce il fare dell'Essere Umano al
fare del dio che cresce dentro all'Essere Umano. La forza che porta a questo
qualificando l'Essere Umano come dio VOLONTA'. Volont non unisce
l'Essere Umano al dio,, ma fa' dell'Essere Umano un dio che cammina
nell'eternit dei mutamenti.
Volont unifica le tensioni dell'Essere Umano che tenta dio risolvere s stesso
all'interno della ragione con le tensioni dell'Essere Umano che facendosi dio
alimenta l'Essere Luminoso che cresce in lui e che spinge per costruire s
stesso nell'infinit dei mutamenti.
In questo caso possiamo individuare in Volont la forza di coesione fra
l'Essere Umano inteso come ragione e materia all'Essere Umano inteso come
percezione e intuire del suo corpo luminoso.
In questo caso possiamo indicare in Volont, l'essenza dell'esistenza di ogni
Coscienza di S nell'intero universo come la forza che unisce al dio!
120) ... sottile veicolo dell'anima
In questo caso parliamo degli Esseri della Natura. Il sottile veicolo di quanto
anima il Mani. Il Mani la fonte delle Coscienze di S degli Esseri della
Natura. Il Mani portatore di possibilit di animazione della materia che,
una volta animata, ha la possibilit di compattare l'Energia Vitale di cui
portatrice, ampliarla, compattarla per partorire il corpo luminoso.
Sono i genitori o il genitore il sottile veicolo dell'anima. Perch il genitore o i
genitori sono i portatori delle possibilit di animazione dei soggetti che da
loro tentano di divenire nell'eternit dei mutamenti compattando loro stessi.
Prendendosi la responsabilit della propria esistenza. Sovrapponendo alla
Necessit che li ha generati la loro volont per meglio scegliere nell'infinito
dei mutamenti.
Questo metodo per trasformare l'inconscio in conscio, farlo vibrare e

proiettarlo consapevole di s nell'eternit dei mutamenti appartiene alle


tecniche di sviluppo e adattamento degli Esseri della Natura. Forse ad un
numero infinito di nature, ma solo a loro!
121) il mortale che si sia accostato al fuoco avr luce.
Anche questa una frase che deve essere interpretata attentamente. Non
detto che il mortale abbia luce. Non detto che il mortale prosegua
nell'eternit dei mutamenti. Non detto che l'Essere della Natura trasformi la
morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.
Il mortale sta vivendo!
Il mortale sta scegliendo!
Il mortale si sta trasformando attraverso l'esercizio della propria volont e
delle proprie determinazioni. Il mortale sceglie! Le sue scelte sono quelle che
qualificano il suo vivere.
Le sue scelte lo portano a sviluppare s stesso abbeverandosi al fuoco della
conoscenza o le sue scelte lo portano a fuggire da quel fuoco. Le sue scelte
alimentano il coraggio col quale affrontare l'esistenza o lo rendono pauroso
costringendolo a scappare. L'una o l'altra scelta lo trasforma. L'una o l'altra
scelta sviluppa l'individuo o ne impedisce la dilatazione.
L'una e l'altra scelta non sono uguali. Portano in due direzioni diverse.
Comportano scelte diverse con diversi risultati.
Chi si accosta al fuoco alimenter il fuoco che arde dentro di lui e trasformer
la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Questo il senso del
frammento.
122) accendendo l'anima nel fuoco...
Continua in questo caso il senso del frammento precedente. Non sufficiente
che un Essere della Natura sia pervaso dal principio animatore perch sia in
grado di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso,,
ma necessario che sommi la propria volont a Necessit che ne ha
determinato la sua esistenza.
Solo accendendo l'anima nel fuoco della conoscenza e della consapevolezza
egli sar in grado di prendere nelle proprie mani il patrimonio che ha
ricevuto dall'Essere Natura e trasformarlo in Libert attraverso il perdurare
della sua Coscienza e della sua consapevolezza proiettandola nell'infinito
dell'esistenza.
Quando a Necessit che lo ha generato l'Essere Umano somma la propria
volont prendendosi nelle proprie mani la responsabilit della propria
esistenza allora, e solo allora, egli avr acceso la sua anima nel fuoco.

Accendere la propria anima nel fuoco significa mettere in essere tutte quelle
strategie nella vita di tutti i giorni attraverso le quali si plasma e si compatta il
proprio corpo luminoso. Lo si modifica e lo si rende compatto per lanciarlo
nell'infinito anche in mancanza del corpo fisico.
Accendere il proprio sentire e il proprio intuire nel fuoco della conoscenza e
della consapevolezza per trasformarlo in Potere di Essere.
123) ... alleggerendola col caldo soffio...
Non so se questo frammento si riferisca al frammento precedente,, ma il
soffio del fuoco della conoscenza alleggerisce la consapevolezza
dell'individuo in quanto lo rende compatto e duttile per affrontare lo
sconosciuto che lo circonda.
Non sono pi le paure a condizionare le azioni dell'individuo,, ma questi
agisce per propria scelta e per proprio ardimento.
Ha alleggerito la sua anima; ha alleggerito la sua ragione; ha alleggerito le sue
azioni. Egli si esposto al soffio della conoscenza. Athena entrata dentro di
lui, ha lisciato la sua percezione, ha fuso il suo intuire con l'intuire
dell'individuo rendendolo libero dalle incrostazioni della sottomissione. Ne
ha liberato il giudizio rendendo l'Essere Umano padrone dello stesso.
Dunque, possiamo dire che la percezione si alleggerita col caldo soffio della
Conoscenza. Ora l'intuire soggettivo pu variare la descrizione della ragione
che si spostata lasciando l'Essere Umano padrone di s stesso.
124) coloro che spingono fuori l'anima e inspirano, sono prossimi alla
liberazione.
Quando l'Essere Umano cerca la conoscenza e la consapevolezza il suo corpo
luminoso cerca la sua indipendenza. Cerca delle situazioni nelle quali essere
indipendente dal corpo fisico. Cerca di sondare il mondo che lo circonda
liberandosi dai legami che la descrizione della ragione gli impone. Questi
Esseri Umani hanno costruito consapevolmente il loro corpo luminoso ed ora
lo "spingono fuori". Spingerlo fuori un modo esatto di definire quanto sta
facendo quest'Essere Umano. Lo ha costruito e plasmato nell'attivit
quotidiana,, ma per alimentare il proprio percorso deve spingerlo a cercare la
propria autonomia dal corpo fisico. Solo gli Stregoni riescono nell'impresa
solidificando il proprio percorso di conoscenza e consapevolezza.
Una volta che hanno costretto il loro corpo luminoso ad affrontare
l'oggettivit che lo circonda insegnandogli ad essere indipendente dalla
descrizione della ragione lo ispirano quando devono affrontare la vita di tutti
i giorni. Per fare questo serve una grande determinazione sorretta da un
grande potere espresso da una perfetta impeccabilit.

A ragione il veggente degli Oracoli Caldaici afferma che coloro che fanno
questo sono prossimi alla liberazione. Sono prossimi a liberare il loro corpo
luminoso dalle catene della loro ragione. Sono prossimi a trasformare la
morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.
Quando ci si trasforma in Stregoni si prossimi a trasformare la morte del
corpo fisico in nascita del corpo luminoso anche se il corpo luminoso gi
formato e autonomo. Serve una grande energia vitale e un grande Potere di
Essere per funzionare con entrambi i corpi e solo i grandi Stregoni che sono
vissuti con impeccabilit agendo in ogni istante della loro vita per costruire il
loro Potere di Essere in armonia con il Potere di Essere delle Coscienze di S
del circostante sono in grado di rimandare pi a lungo la separazione. In ogni
caso la separazione fra corpo fisico e corpo luminoso con la morte del primo
gi in atto!
125) ... libere luci
Quando un veggente scorge "libere luci" alterando la percezione in una
situazione tale da dare una grande importanza a quanto vede? Quando le
"libere luci" altro non sono che gli Esseri della propria specie che hanno
trasformato la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso al punto
da essere definite, dal veggente "libere luci". Perch il termine "libere luci"
come viene indicato in questo caso fatto proprio da chi sta assistendo ad
uno spettacolo che gli rapina il suo sentire alimentando la speranza di
diventarne parte.
Definire "libere lci" in contrapposizione alla luce che comunque emana il
veggente che per ancora legata al corpo fisico e alla sua ragione. Una luce
che, per quanto splendente a seconda del Potere di Essere raggiunto dal
veggente, non pu essere considerata "libera luce" in quanto ancora legata,
per i suoi mutamenti, la sua crescita e le sue trasformazioni, alla materialit
della sua fisicit e alla descrizione della sua ragione.
126) accesa la fiaccola...
Nella ricerca dello sviluppo di s stessi la fiaccola accesa ogni qualvolta
vengono costruite delle strategie soggettive attraverso le quali affrontare la
vita quotidiana.
Ogni volta che si alimenta la tensione di espansione soggettiva dell'individuo.
In quel momento, in quella situazione, si accende la fiaccola della dilatazione
soggettiva. Una volta che la fiaccola accesa attraverso la determinazione
dello sviluppo di s stessi, sorretta dalla propria volont, l'Essere Umano
proiettato nell'infinito dei mutamenti. L'Essere Umano percorre un sentiero
di eternit!
Questo significa accendere la fiaccola. L'Apprendista Stregone accende la

fiaccola dentro di s quando domina la Furia che cresce alimentando Nerio


mentre affronta le contraddizioni dell'esistenza.
127) con anima in ogni parte intatta, distendi le redini del fuoco.
Cosa significa l'"anima in ogni parte intatta"? Significa che tutti gli elementi
attraverso i quali si costruisce il sentire delle persone, la percezione, la
capacit di giudizio, la loro organizzazione soggettiva nell'oggettivit in cui
vivono lavora armonicamente per costruirne lo sviluppo. Quando l'Essere
Umano non deve rinunciare ad alcuna determinazione nella costruzione di s
stesso. Quando non sottoposto a limitazioni, restrizioni o sottomissioni. In
quel momento quell'Essere Umano ha la sua anima intatta. E' in grado di
costruire s stesso nell'infinito dei mutamenti agendo in tutte le direzioni e in
tutte le situazioni che si presentano. Quando l'"anima non intatta"? Quando
la sua costruzione privata dell'apporto di alcune determinazioni la cui
rinuncia dovuta agli adattamenti soggettivi rispetto a delle variabili
oggettive che limitano lo sviluppo dell'individuo. L'individuo costretto a
rinunciare a parte degli strumenti attraverso i quali si costruisce per riuscire a
salvare il salvabile. In quelle condizioni il corpo luminoso non ha uno
sviluppo armonico, ma menomato da condizioni diverse.
In quelle condizioni, con il corpo luminoso sviluppato armonicamente, si
possono distendere le redini dello sviluppo della conoscenza e della
consapevolezza. Distendere le redini della conoscenza e della consapevolezza
significa spaziare in ogni direzione. Significa costruire le relazioni che
trasformano l'individuo nell'infinito dei mutamenti.
128) ... tendendo all'azione di piet infuocato intuire, salverai anche il corpo
che scivola via.
Nel Paganesimo Piet sta ad indicare un fare divino dell'Essere Umano
attraverso il quale questi diventa partecipe delle tensioni, del sentire e
dell'intento di quanto lo circonda. Pietas la fusione dell'Essere Umano, della
sua magia, delle sue trasformazioni con quelle della magia e delle
trasformazioni di quanto lo circonda. Camminare assieme. Questo
camminare assieme a quanto ci circonda armonizzando gli intenti e le
tensioni di trasformazione un potere divino chiamato Pietas. Pietas non ha
nulla a che vedere col pietismo dei cristiani che rappresenta piuttosto la
riproduzione nell'oggettivit della propria sconfitta al fine di saccheggiarne le
trasformazioni. Il pietismo un fare vuoto e compassionevole che svuota
l'oggetto della sua attenzione; Pietas un'azione potente di determinazione
soggettiva attraverso la quale l'individuo costruisce s stesso nell'infinito
cercando tutte quelle relazioni che gli permettono di costruirsi.
E' il potere infuocato della conoscenza e della consapevolezza che alimenta le

trasformazioni dell'individuo attraverso il suo intuire quanto lo circonda e


diventando oggetto intuibile del circostante.
Perch cos facendo "salverai anche il corpo che scivola via"? Perch con la
tua azione altro non hai fatto che alimentare il corpo luminoso mentre
cresceva nell'individuo. Non hai sprecato la tua fase fisica esaltandola e
agendo pensandoti eterno e immortale, ma hai agito strategicamente sia nel
quotidiano che esercitando l'attenzione, qualunque tipo di attenzione (Pietas),
nei confronti del tuo circostante. Sei stato attento alle esigenze del mondo. A
volte le hai soggettivate a volte hai imposto al mondo le tue esigenze. Hai
vissuto! Hai trasformato la tua vita fisica in un'avventura attraverso la quale
hai costruito te stesso.
Per questo motivo stati salvando la fase fisica. Non hai sprecato l'occasione
della tua vita. Hai agito per costruirti. Il corpo scivola via al momento della
morte del corpo fisico, ma tutta l'azione messa in essere durante la vita fisica
ha alimentato la costruzione del corpo luminoso: hai alimentato, salvandola,
la possibilit di eternit.
In questo frammento pu apparire anche l'idea che comunque ci sia una
trasformazione soggettiva oltre la morte del corpo fisico e che, alimentando
Pietas di infuocato intuire, l'Essere Umano colga l'occasione per dilatarsi. In
realt gli Oracoli Caldaici parlano all'Essere Umano qualunque e
all'Apprendista Stregone, parlano al Pagano Politeista e allo Psichista.
Pertanto si rivolgono dando qualche cosa di scontato e qualche cosa che deve
essere spiegato. Comunque sia, quanto esposto il senso!
129) Salvate anche l'involucro mortale dell'amara materia.
Cosa significa salvare l'involucro mortale della materia amara? Significa
usare la propria vita fisica per costruirsi. Non sprecare la propria esistenza.
Vivere strategicamente. Determinando la propria esistenza sia nell'Essere
Natura sia nel Sistema Sociale umano sfruttando ogni occasione e ogni
contraddizione attraverso la quale costruirsi. Questo significa salvare
l'involucro mortale. Non significa salvare il corpo come i cristiani
immaginano la loro resurrezione o una qualche forma di immortalit.
Significa sfruttare l'occasione.
Ogni Essere della Natura che riesca a vivere in maniera "normale" la propria
esistenza senza compiere grandi imprese, trasforma sempre la morte del
corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Ci sono sempre trasformazioni che
alimentano la costruzione della Coscienza di S Universo dalla fonte Natura
terrestre. Un Essere della Natura ha questa possibilit. Un Essere Umano la
possibilit deve cercarla con accanimento e determinazione. Non perch lui
non possa, vivendo in maniera "normale", trasformare la morte del corpo

fisico in nascita del corpo luminoso, ma perch le forze che tendono a


sottometterlo impedendogli la trasformazione sono molto grandi e
determinate ad usarlo come fonte di cibo distruggendolo.
L'amara materia per l'Essere Umano lo stato di fallimento della propria
esistenza. Nello stato fisico l'Essere Umano pu essere sottomesso. Nello stato
fisico l'Essere Umano pu essere indotto a rinunciare alle proprie
trasformazioni nell'infinito dei mutamenti. Nello stato fisico l'Essere Umano
pu essere indotto a rinunciare alle proprie determinazioni ed essere ridotto
ad involucro che disperato attende la morte del corpo fisico affinch lo liberi
dagli affanni della sottomissione.
"salvare anche l'involucro mortale dell'amara materia" significa usare
l'esistenza per sviluppare le proprie determinazioni, esercitando la propria
volont e prendendo nelle proprie mani la responsabilit della propria
esistenza.
130) Della MOIRA fatale fuggono l'ala impudente, e dimorano nel dio
traendo fiaccole al colmo splendenti che discendono dal padre, e da esse,
nella discesa, l'anima coglie il fiore nutriente l'anima di frutti infuocati.
Cos' Moira negli Oracoli Caldaici?
Moira la divinit nella sua complessivit di rappresentazione del pensiero
dell'intera storia dell'individuazione di questa entit divina. Moira la
porzione di tempo che un Essere ha per costruire s stesso. In qualsiasi
momento questo tempo pu cessare e in qualsiasi momento la sequenza delle
trasformazioni soggettive cessa.
Moira lo spazio che il Potere di Essere del soggetto riesce a prendersi per
sviluppare la sua sequenza dei mutamenti. Lo spazio dell'esistenza
soggettiva relazione fra Potere di Essere soggettivo e Potere di Essere
complessivo dell'oggettivit in cui il soggetto si espande. Dove l'uso delle
proprie capacit e delle proprie determinazioni pu aumentarlo e articolarlo
regalando e trasferendo le sue scelte, economicamente vantaggiose, all'intera
specie in cui vive che a sua volta le doner alla complessivit dell'Essere
Natura e dei suoi processi di sviluppo.
Nel nostro caso Moira non la quantit di "destino" che ha l'uomo, ma la
quantit di mutamenti (cio di tempo) che l'Essere Umano in grado di
assicurarsi per costruirsi al meglio. Moira la fine del tempo a disposizione.
La porzione di esistenza fisica soggettiva del singolo Essere. Nemmeno gli
di, per quanto lunghi e diversi dagli Esseri della Natura erano le loro
trasformazioni, potevano sfuggire all'ineluttabilit delle fine delle loro
trasformazioni. Lo stesso Giove non pu sfuggire alla fine del suo corpo fisico
e della sequenza di trasformazioni. Nemmeno l'Essere Sole pu sfuggire alla

fine delle sue trasformazioni. MOIRA non un destino ineluttabile voluto da


un qualche dio pazzo. MOIRA determina la fine della fase di trasformazione,
ma non la sua durata o la sua qualit. MOIRA la fine della fisicit, ma
MOIRA pu essere intesa come la conclusione della fase fetale dell'Essere
della Natura. Dunque sempre una conclusione. Non quando concludere n la
qualit della conclusione. Essere diverso da TERMINIUS che esprime
l'Intento soggettivo di trasformazione.
L'Essere Umano che costruisce il suo corpo luminoso cavalcando l'infinito dei
mutamenti fugge all'ala impudente della MOIRA. L'ala impudente della
MOIRA l'abbandono soggettivo ad un determinismo esterno all'Essere. E' la
certezza, dell'Essere Umano, che qualunque cosa faccia questa non sortisce
nessun risultato. Costui pensa di essere impotente davanti alla vita. Questa
impotenza nasce quando l'Essere Umano si vuole impadronire dell'esistenza
e di quanto l'esistenza gli presenta. Questa impotenza non esiste quando
l'Essere Umano si organizza per costruire s stesso al fine di fornirsi di mezzi
e di strumenti con i quali agire nella vita. Quando l'Essere Umano si
costruisce degli strumenti per agire nella vita allora non pretende che la vita
si trasformi in base ai suoi desideri, ma si trasforma per agire assieme a
quanto tenta di agire attorno a lui.
In quel momento l'Essere Umano dimora nel dio che cresce dentro di lui.
Dimorando nel dio che cresce dentro di lui, le fiammate della crescita del dio
sono fiaccole splendenti e ricolme. Di cosa pu essere ricolma una fiaccola?
Del fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza. Ogni volta che una
fiaccola raggiunge il dio che cresce dentro l'Essere Umano questo compie un
salto di qualit. Aumenta la propria forza, aumenta la propria
consapevolezza, aumenta il proprio intuire: ci che aumenta, in ultima
istanza, il Potere di Essere dell'individuo stesso.
Da dove arrivano quelle fiaccole? Dalla relazione che l'Essere Umano
costruisce con il mondo circostante. Dunque, da Necessit e Intento
trasformate nel dio dalla Volont soggettiva che i soggetti manifestano nelle
relazioni. Ogni relazione dona ai soggetti che vi partecipano una fiamma
della Conoscenza e della Consapevolezza.
Tutto viene colto dal sentire e dall'intuire dell'Essere Umano. Quanto lo
anima si ravviva e si dilata nutrendosi dei fiori infuocati che ne alimentando
le trasformazioni.
L'Essere Umano sfugga l'ala impudente della MOIRA fatale e dimori nel dio
che cresce dentro di lui alimentandolo con le fiaccole ricolme del fuoco della
Conoscenza e della Consapevolezza!
131) ... intonare il peana

Il peana era un canto con accompagnamento della lira che veniva intonato in
onore di Apollo. Intonare il peana era un fare all'interno dell'arte Teurgica
attraverso la quale il Pagano Politeista chiamava il divino cui si riferiva
affinch alimentasse le proprie determinazioni e la propria volont per
affrontare quanto lo circonda.
Il peana, in questo caso, un canto attraverso il quale l'Essere Umano
compatta s stesso per affrontare lo sconosciuto che lo circonda. Questo canto
sicuramente inferiore al sacrificio della determinazione che comporta una
Devotio, ma pu riprodursi nel tempo e coagulare, attraverso la volont del
Teurgo, la volont degli astanti.
132) Mantieni il silenzio, iniziato!
Questo frammento si lega al frammento precedente in quanto descrive un
momento di trasformazione soggettiva dell'individuo. Mentre il frammento
precedente era relativo all'attivit Teurgica che comportava una dilatazione
dell'individuo nel Sistema Sociale in cui viveva, questo frammento prepara il
Teurgo affinando il suo Potere di Essere.
Cosa significa mantenere il silenzio? Significa esattamente quanto abbiamo
descritto nel Crogiolo dello Stregone quando si parlato del Bastone dello
Stregone.
Il Bastone dello Stregone l'arma attraverso la quale l'Essere Umano che da'
l'assalto al cielo della Conoscenza e della Consapevolezza difende,
discrimina, attacca e arranca.
Il Bastone dello Stregone costituito dalla Sospensione del Giudizio, la
Sospensione del dialogo Interno e lo Scetticismo. Queste tre attivit forgiano
l'individuo mentre da' l'assalto al cielo della Conoscenza e della
Consapevolezza.
La sospensione del dialogo interno compatta l'individuo rendendolo duttile e
agile nel pensiero e nell'azione. Lo sottraggono dal giudizio rigido della
ragione permettendogli l'accesso di sempre nuovi fenomeni attraverso i quali
ampliare continuamente la sua Conoscenza e la sua Consapevolezza. La
Sospensione del Giudizio permette all'individuo di liberare la sua azione dai
preconcetti. Gli permette di afferrare il nuovo nell'oggettivit nuova in cui si
esprime senza pretendere, come impone la ragione, di adattarla a concetti
aprioristici che il condizionamento educazionale impone all'individuo. Lo
Scetticismo l'atteggiamento che l'individuo assume all'interno del contesto
sociale in cui vive al fine di appoggiare e sviluppare tutte le tensioni di
sviluppo dello stesso in funzione della costruzione del tempo che viene
incontro.
Questo significa, all'interno degli Oracoli Caldaici, "mantieni il silenzio,

iniziato!". Per colui che tenta di commentare questo frammento educato


all'interno del Potere di Avere, come i cristiani lo impongono, non cerca la
vita e i suoi percorsi di Libert, ma cerca i segreti che sicuramente i
neoplatonici nascondevano. Sicuramente c'era un'iniziazione segreta con cose
segrete; vuoi che lui, creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo, sia
diverso da loro? Certamente diverso! E' diverso per la diversa sequenza di
scelte sulle quali ha articolato la sua esistenza. Non pu pi comprendere i
percorsi di Libert del Potere di Essere e preferisce pensare a cose segrete che
gli vengono nascoste. Invece l'immenso ci circonda, l'immenso ci chiama,
l'immenso sorregge i nostri passi, sta a noi farci FORS e immergerci
diventandone parte. Chi viene educato attraverso il Potere di Avere dai
cristiani pu soltanto cercare di appropriarsi distruggendo i cammini di
Libert degli Esseri Umani. Non ci sono segreti da rivelare ma uno
sconosciuto da esplorare armando noi stessi per affrontarlo.
"Mantieni il silenzio, iniziato!"
133) In primo luogo il sacerdote stesso, governando le azioni del fuoco, si
asperga con il flutto gelato del mare dal sordo suono.
Questo frammento appartiene soltanto ai Teurghi. La spiegazione di questo
frammento implica aver praticato il Crogiolo dello Stregone ad un livello tale
per il quale i flussi dell'Energia Vitale tendono a scatenare FURIA dentro
all'Essere Umano ogni qual volta incontra contraddizioni il cui superamento
implica una compattazione soggettiva. Il Teurgo, in questo caso, ma
potremmo parlare dell'Apprendista Stregone o dello psichista, modifica s
stesso aprendo la propria percezione alle tensioni del mondo circostante.
Diventa permeabile a quanto dal mondo circostante giunge a lui. Aprendosi
deve, contemporaneamente, fornirsi di scudi per proteggersi da quanto
indesiderato o nocivo per lo sviluppo del proprio Intento. C' un periodo in
cui si diventa permeabili e non si sono ancora costruiti gli scudi soggettivi che
si possono riassumere in Indifferenza e Spietatezza. Indifferenza e
Spietatezza, che non hanno nulla del significato che viene attribuito a questi
termini dal Potere di Avere prodotto dall'orrore delle religioni rivelate, sono
strumenti che il Teurgo manipola soggettivamente. La manipolazione di
questi strumenti porta il Teurgo a scegliere di esporsi per affrontare le
contraddizioni, in quel caso alimenta Furia dentro di s o le strategie di
Agguato; pu sottrarsi al coinvolgimento che l'oggettivit vorrebbe fare nei
suoi confronti alzando gli scudi della Indifferenza e della Spietatezza. Sono
scudi con i quali il Teurgo protegge lo sviluppo del proprio Intento. Alzando
lo scudo dell'Indifferenza il Teurgo afferma: "Questa una tua battaglia, un
tuo problema e io non intendo farlo mio: arrangiati!". Alzando lo scudo della
Spietatezza il Teurgo afferma: "Dovevi organizzarti prima per affrontare

quella contraddizione. Ora stai crepando e tu non coinvolgerai nella tua


distruzione il mio Intento! Io devo continuare ad agire per costruire la vita!"
Cos facendo il Teurgo governa le azioni del fuoco dentro s stesso. Cos
facendo il Teurgo trasforma s stesso e affronta l'oggettivit in cui vive. Il
Teurgo vive per sfida! La sua vita una manipolazione continua del fuoco
della Conoscenza e della Consapevolezza che arde dentro di lui.
Qualche volta il Teurgo necessita di tacitare il mondo che lo circonda. La
pausa del silenzio. Una pausa da cercare con delle azioni. Una di queste
bagnarsi nel flutto gelato del mare. Una reazione fisica abbastanza forte da
staccare l'attenzione del soggetto da quanto dal mondo arriva verso di lui per
concentrarsi su reazioni fisiologiche provocate. Questo il significato del
suono sordo. Una pausa di silenzio.
Questo frammento fu male interpretato da Proclo che si sommergeva in flutti
di mare cercando cose che quei flutti non gli potevano dare. Oggi ci sono altri
mezzi per farlo. Ci sono altri mezzi per fermare il fiume di Potere di Essere
che dal mondo circostante giunge a noi. Ad esempio una marcia forzata o
uno sforzo fisico ai nostri limiti, oppure l'arte delle arti: il sognare.
Questo appartiene ai Teurghi, agli Apprendisti Stregoni, agli Psichisti e a tutti
i cacciatori di Libert sia della propria percezione sia all'interno del Sistema
Sociale in cui vivono.
134) Non affrettarti verso il mondo che odia la luce, impeto di materia dove
ci sono stragi e sconvolgimenti e scaturigine di soffi infetti e morbi che
disseccano e putrefazioni e cose che colano via: chi voglia amare il nous del
padre, da questo deve fuggire.
In questo frammento si indicano delle condizioni alle quali l'individuo deve
attendere per costruirsi nell'infinito dei mutamenti. Non affrettarsi verso il
mondo che odia la luce significa non affrettarti a giocare al gioco del possesso
e della sottomissione. Il mondo che odia la luce il mondo che fa del possesso
e della sottomissione gli elementi portanti con i quali relazionarsi nella
quotidianit. Non scalare la gerarchia sociale al fine di appropriarti di altri
Esseri Umani. Non stuprare la tua Energia Vitale al fine di giocare a
sottomettere Esseri Umani. Non accettare sottomissione acritica nella ricerca
di vantaggi quotidiani. Tutto questo comporta la distruzione della tua
Energia Vitale. Tutto questo comporta la distruzione del dio che cresce dentro
l'Essere Umano. La prospettiva di sviluppare questo offerta dal mondo che
odia la luce. Il mondo che odia la luce odia anche gli Esseri Umani che
costruiscono il dio che cresce dentro di loro. Il mondo che odia la luce non
in grado di metterlo i ginocchio. Egli si sottrae ad esso rifiutandosi di
accettarne le regole. Non si conforma alle regole imposte, ma sviluppa s

stesso alimentando le tensioni che da dentro di s lo portano ad espandersi


nel mondo circostante.
Il Potere di Avere impone la sottomissione dell'individuo affinch dapprima
accetti le sue regole interiorizzandole e poi partecipi alimentando il suo
sviluppo. Alimentando la spirale del possesso affinch distrugga altri Esseri
Umani.
Per alimentare la sottomissione e il possesso vengono indicate le attivit
estreme di tale attivit, i sconvolgimenti della costruzione del futuro dei
Sistemi Sociali e le stragi degli Esseri Umani che faticosamente arrancano per
costruire il loro Potere di Essere. Quanto rimane di tutto questo l'aspetto
pi nauseabondo della sottomissione. L'Energia Vitale stagnata come soffio
infetto e il morbo della distruzione umana che alimenta la distruzione umana
per poter propagarsi e continuare ad esistere. Sono cose che colano. Non
sedimentano se non nel cuore dell'Essere Umano che accettando il mondo che
odia la luce distrugge s stesso.
Per costruire il dio che cresce dentro all'Essere Umano necessario
alimentare il nous: il pensiero, l'intenzione, i propri progetti, i propri scopi, il
proprio intendere, il proprio modo di pensare, il proprio sentire, il proprio
giudizio; in altre parole il proprio Potere di Essere.
Il possesso di Esseri della propria specie o l'Essere posseduti quanto deve
rifiutare chi intende sviluppare il dio che cresce dentro di s.
135) Non devi guardarli prima che il tuo corpo sia stato iniziato, perch
sono terrestri terribili cani senza pudore, e ammaliano le anime,
distogliendole dalle iniziazioni.
A cosa si riferisce questo frammento? Agli Esseri di sola Energia Vitale
ammalati di Energia Vitale stagnata che trasformano gli Esseri Umani in
bestiame da allevamento. Quello che Castaneda definiva: quelli che volano
basso!
Perch non bisogna guardarli prima che l'individuo sia "iniziato"? Cos'
l'"iniziazione"? E' l'inizio del cammino dell'Apprendista Stregone.
L'iniziazione quella fase in cui l'Apprendista Stregone prende nelle proprie
mani la responsabilit della propria vita, si costruisce il Bastone dello
Stregone per incominciare a camminare nell'infinito dei mutamenti.
Perch a quel punto pu guardarli? Perch costruendosi il Bastone dello
Stregone in grado di Sospendere il Giudizio. E' in grado di superare la
forma per vederli per ci che sono e non per ci che essi, al fine di
sottometterlo, vuole che egli creda che siano.
Cosa significa: "sono terrestri terribili"? La loro azione volta a legare l'Essere

Umano al Potere di Avere. La loro azione volta a legare l'Essere Umano alle
regole della sottomissione rendendolo impotente a sviluppare il dio che
cresce dentro di lui. Sono terribili, spietati e sprezzanti nei confronti della
Specie Umana che ritengono bestiame di loro propriet e la legano con i
legami del terrore e della paura affinch non esca dalla logica del possesso e
non acceda ai mondi dell'infinito dove loro non sono in grado di agire e di
intervenire.
Sono pronti a qualsiasi strategia per sottomettere gli Esseri Umani, unica loro
fonte di cibo. Ammaliano il sentire delle persone costringendole a
sottomettersi per compiacere a una qualche potenza superiore. Li ammaliano
per costringerli ad abbandonarsi alla fatalit. Li ammaliano per costringerli a
considerarsi loro inviato e agenti artefici della loro volont che spacciano
come giusta, santa e salvifica. Costringono l'Essere Umano a non esercitare la
propria volont. Costringono l'Essere Umano a non esercitare le sue
determinazioni cos che costui troppo debole per difendersi dai loro
inganni. Volont nell'esercizio delle proprie determinazioni alimenta il corpo
luminoso che cresce dentro l'Essere Umano. Alimenta il dio che cresce. Il dio
che cresce dentro un Essere della Natura infinitamente pi forte dei loro
sforzi, dei loro progetti, dei loro inganni.
Per questo motivo devono distogliere gli Esseri Umani dalle iniziazioni.
Devono distogliere gli Esseri Umani affinch non si costruiscano il Bastone
dello Stregone e rinuncino a divenire nell'eternit dei mutamenti.
"terrestri terribili, cani senza pudore" distruggono gli Esseri Umani per
trasformarli in bestiame che produce loro cibo. Invitano e ammaliano Esseri
Umani affinch costringano bambini in ginocchio che rinunciando a costruire
la loro vita accettino di diventare bestiame che fornisce loro cibo. Ammaliano
e terrorizzano per i propri fini.
Non guardarli prima che il tuo corpo sia "iniziato". Quando ti sarai costruito
il tuo Bastone dello Stregone allora la tua Energia Vitale li allontaner e ti
sottrarr dai loro inganni.
136) Per nessun'altra ragione il dio distoglie l'uomo, e con la sua vivente
potenza lo conduce verso vie nuove.
Il dio che cresce dentro l'Essere Umano distoglie l'Essere Umano dal
rinunciare ad affrontare l'Infinito che lo circonda. La via del possesso sembra
facile. Il Potere di Essere che cresce dentro di lui lo riempie e davanti alle
contraddizioni sociali, quest'Essere Umano, sa cosa fare a differenza
dell'impotenza che vede stampata sul volto di chi lo circonda. E' facile
diventare il loro capo. E' facile imporre loro quel Potere di Essere cos
duramente conquistato. E' facile trasformare il Potere di Essere in Potere di

Avere quando l'Essere Umano non ha ancora avvertito l'impossibilit di


tornare indietro avendo bevuto alla fonte della vita. E' in quel momento che il
Potere di Essere esprime il bisogno di crescita del dio dentro all'Essere
Umano. E' in quel momento che il dio che cresce somma i propri bisogni con
quelli della ragione. E' in quel momento che la sete di Sapere, Conoscenza e
Consapevolezza trasformano in insoddisfazione ogni volta che la ragione
indica un obiettivo come "il vero obiettivo da raggiungere! Il vero scopo
dell'umana esistenza!". Il dio che cresce dentro l'Essere Umano aggiunge la
sua insoddisfazione conducendo l'Essere Umano lungo vie che apportino
Potere di Essere conducendolo nell'infinito dei mutamenti.
137) ... balena un angelo, vivente in potenza attenzione si tratta non di un
angelo bens di un messaggero: Lari emanazione di Mercurio.
A volte la voglia di riprodurre il cristianesimo grande. La traduzione del
termine greco con angelo assolutamente arbitraria e volta all'accettazione
culturale della traduzione. Il termine va tradotto in termini diversi e nello
stesso tempo pi preciso: MESSAGGERO!
Per questo motivo la frase farebbe: ... balena un messaggero, vivente in
potenza! Il messaggero quanto si comunica da una Coscienza di S per
giungere ad un'altra Coscienza di S. L'oggetto che si trasferisce sia vivente
in potenza nel senso che potenzialmente vivente sia una potenza che sta
vivendo quale portatrice del messaggio, manipolatrice del messaggio
donatrice del messaggio. Il messaggio essa stessa! Nel portare il messaggio
si trasformata e quando arriva a chi doveva portare il messaggio non pi
semplicemente il messaggio inviato, ma al soggetto della comunicazione si
presenta come fenomeno oggetto della comunicazione stessa. Il messaggio
Coscienza di S nell'Essere Messaggio. Messaggio come manifestazione
dell'oggetto di cui fenomeno, oggetto esso stesso che si alimenta attraverso
la propria rappresentazione nei confronti del destinatario del messaggio.
Questa descrizione non sconosciuta nel Paganesimo Politeista. A Roma
erano i Lari figli di Mercurio e Lara. I protettori dei crocicchi dove le voci si
fondono e dipartono in molte direzioni.
Questa visione non estranea al veggente. Le Linee di Tensione che
attraversano l'universo che lo circonda sono portatrici di messaggi che
balenano veloci attorno a lui. Non tutti possono essere afferrati, non tutti
trovano la loro simbiosi nel veggente, ma corrono in ogni direzione per
nutrirsi di s stessi mentre crescono nelle Coscienze di S.
L'angelo che piace al traduttore al posto del messaggero appartiene ad una
eventuale interpretazione di Proclo, non dei veggenti che hanno scritto gli
Oracoli Caldaici. L'angelo porta il messaggio del dio padrone ai suoi

sottoposti. I suoi sottoposti fanno il bene soltanto nella misura in cui si


sottomettono ai messaggio dell'angelo mandato dal dio padrone. I lari sono le
voci che si diffondono. Sono messaggi dell'esistente nell'esistente e pertanto si
sviluppano indipendentemente che un soggetto li nutra o meno. Esistono
indipendentemente che un soggetto li accetti e li consideri. I Lari non sono
emanazione di un dio padrone, non sottomettono costringendo gli Esseri
Umani a fare quanto dicono perch altrimenti fanno il male danneggiando s
stessi. I Lari balenano, si muovono portando i propri messaggi nell'infinito.
Cercano il simile in grado di recepire quei messaggi, ma non assoggettano,
non pretendono ascolto, non impongono sottomissione. L'angelo chiede
adesione, chiede obbedienza, chiede sottomissione. E' l'angelo che fa
l'annunciazione della nascita del figlio del dio padrone e chi riceve l'annuncio
non pu rifiutarsi, deve sottomettersi ed obbedire: deve accettare di essere
indicata come la distruttrice del divenire dell'umanit.
I Lari annunciano, portano i messaggi, poi gli di che crescono negli Esseri
Umani possono usarli per il loro sviluppo o ignorarli. Possono alimentare
quei messaggi dando loro ulteriore forza o farli passare affinch giungano ad
alimentare tensioni e bisogni diversi.
In questo senso deve essere letto: "balena un messaggero vivente in potenza"!
138) ... nella regione degli angeli
Anche questo frammento deve essere letto sostituendo il termine angelo col
termine messaggero. E' necessario, inoltre, determinare qual la "regione dei
messaggeri". La regione dei messaggeri ci circonda. Noi stessi siamo
messaggeri anche se siamo tanto ciechi da considerare messaggi soltanto
quanto la ragione descrive e non anche quanto l'intuito e il sentire
percepiscono. Per percepire la regione dei messaggeri necessario essere
messaggeri noi stessi.
Non esiste nulla di nascosto o di segreto. Tutto ci circonda, sta a noi fornirci
delle armi attraverso le quali individuarlo e renderlo utilizzabile. Se noi non
siamo in grado di modificarci e dilatarci nel mondo che ci circonda la nostra
regione dei messaggeri sar soltanto l'isola descrittiva della nostra ragione.
Un'isola descrittiva che tender sempre a restringersi.
Per giungere nel mondo degli di necessario costruire il dio che cresce
dentro di noi. A mano a mano che il dio cresce dentro di noi cresce e procede
il nostro cammino per giungere sulla vetta dell'Olimpo!
Giungere sulla vetta dell'Olimpo significa diventare messaggeri lanciando le
nostre tensioni, i nostri bisogni e le nostre determinazioni nell'oggettivit in
cui viviamo.
La regione dei messaggeri ci circonda e noi stessi siamo messaggeri della vita

quando, prendendoci nelle nostre mani la responsabilit della nostra


esistenza, pratichiamo le nostre determinazioni attraverso l'esercizio della
nostra volont.
139) ... l'intimo intuire, che il fuoco riscalda...
Il fuoco fisico riscalda il corpo fisico; il fuoco della conoscenza e della
consapevolezza riscalda l'intuire. L'intuire alimenta il fuoco della conoscenza
e della consapevolezza che riscaldano l'intuire. Il fine del gioco la
trasformazione del soggetto che intuisce. Costui, riscaldato dal fuoco della
conoscenza e della consapevolezza si dilata nell'infinito dei mutamenti. Il suo
intuire il suo sviluppo, la sua crescita, la costruzione di s stesso
nell'infinito.
L'intuire non un elemento che si muove in modo casuale, ma condotto
dall'Intento del soggetto: il padre! Quando l'intuire del soggetto
manifestazione del proprio Intento il fuoco che riscalda Necessit: il padre!
Attraverso l'uso della propria volont l'individuo si trasforma. Si trasforma in
un dio che costruisce s stesso nell'infinito ringraziando la propria
determinazione nel chiamare il fuoco che riscalda il suo intimo intuire!
140) Per il mortale lento, rapidi sopravvengono i beati.
In questo frammento il termine beato contrapposto al termine mortale.
Chi il mortale? E' colui in cui la morte del corpo luminoso coincide con la
morte del corpo fisico. Colui per il quale oltre la morte del corpo fisico non ci
sono pi opportunit. Colui che d il proprio corpo ai vermi della terra e la
propria Energia Vitale al vento.
Chi il beato? Colui in cui la morte del corpo fisico coincide con la nascita del
corpo luminoso. Colui che dopo la morte del corpo fisico continua a
svilupparsi nell'infinito dei mutamenti. Colui che d il corpo fisico ai vermi
della terra, ma mantiene compatto il proprio corpo luminoso sul quale
trasferisce la propria coscienza e la propria consapevolezza.
Questa la differenza fra il mortale e il beato come inteso negli Oracoli
Caldaici.
Perch il mortale lento mentre il beato rapido? Il mortale ha rinunciato a
costruirsi. L'unica cosa che gli rimasta confidare nell'illusione. Per
confidare nell'illusione non serve velocit, serve solo attesa della fine.
Un'attesa della fine cui il mortale giunge senza Energia della determinazione
e senza volont per affrontarla. Confida nell'illusione!
Perch i beati sono rapidi? Perch hanno attraversato la loro esistenza
costruendosi. Per costruirsi hanno dovuto attuare tecniche e strategie per
alimentare il proprio intuire, sviluppare la propria conoscenza e il proprio

sapere. Ad ogni azione strategica approntata aumentava la capacit


dell'intuire soggettivo. Ogni volta che l'intuire soggettivo aumentava,
aumentava anche la capacit soggettiva di afferrare il nuovo che circondava il
beato. Aumentare la capacit di afferrare il nuovo significa afferrare un
numero maggiore di fenomeni e di opportunit attraverso le quali
modificarsi.
Come il mortale che vissuto confidando nell'intervento di una qualche
potenza esterna ha annichilito prima e isterilito poi il suo intuire e la sua
volont; cos il beato vivendo strategicamente ha alimentato, nutrendolo e
dilatandolo, il proprio intuire e l'uso della propria volont. Cos, davanti alla
morte del corpo fisico, portano quanto hanno costruito. Il mortale porta l'arte
della sua distruzione, il beato l'arte della sua costruzione. Dalla morte del
corpo fisico entrambi ricevono quanto hanno costruito nella loro esistenza!
141) Liberazione del dio un mortale che distrattamente inclini a questi
misteri.
Lasciando sempre un po' di dubbi sulla traduzione; la liberazione del dio
viene prodotta da un mortale quando per un caso o per condizioni favorevoli
volge il proprio intuito su quei misteri. Che cosa sono i misteri? Il mistero dei
misteri la vita come costruzione del dio che cresce dentro l'Essere di ogni
Essere di ogni specie dell'Essere Natura. Anche se un individuo non ha
costruito consapevolmente o volutamente un sentiero virtuoso per la
costruzione del dio che cresce dentro, attraverso l'uso della propria volont e
delle proprie determinazioni, possibile che la sua vita lo porti a dover
affrontare delle sfide davanti alle quali decide di modificarsi per risolverle.
Quella decisione soggettiva lo porta a compattare la propria Energia Vitale. E'
quanto afferma il veggente degli Oracoli Caldaici: il distrattamente inclini
verso quei misteri. Quell'individuo non consapevole del fare, ma il fare lo
costringe a modificarsi, ad usare la sua volont e le sue determinazioni; a
partorire il corpo luminoso.
Il mortale, colui che non agisce per compattare il proprio corpo di sola
Energia Vitale, attraverso le condizioni della vita riesce comunque a partorire
il dio che cresce dentro. Questa "distrattamente inclini" stata in ultima
analisi la salvezza degli Esseri Umani quando l'orrore dei cristiani ne hanno
impedito lo sviluppo degli Esseri Umani.
Ricordiamo come nella concezione del Paganesimo Politeista la vita una
sfida, sistematica e quotidiana attraverso la quale costruire s stessi. Non
necessaria la presenza della consapevolezza dell'uso della sfida finalizzata a
costruire s stessi. E' sufficiente la pratica della sfida! Infatti, ogni Essere della
Natura trasforma la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso

qualora riesca a seguire un numero sufficiente di trasformazioni che il


divenuto della propria specie gli ha messo a disposizione. Quel
"distrattamente inclini" legato all'incoscienza della finalit del vivere per
sfida. Un incoscienza che non importante qualora l'individuo viva una vita
senza la presenza dell'orrore del male.
Il male della sottomissione immesso nel Sistema Sociale ad opera delle
religioni rivelate distrugge il vivere per sfida trasformandolo in vivere per
sottomissione. Il vivere per sottomissione, una volta che viene imposto,
percepito dall'individuo come una cosa naturale, un modo di essere al quale
non vede alternative. La ribellione un "distrattamente inclinare" che porta
l'individuo ad obbedire a tensioni che da dentro di lui si riversano nel
circostante. Obbedire alle tensioni che da dentro l'individuo si riversano nel
circostante obbedire al dio che tenta di crescere dentro all'Essere Umano.
Quel dio che aspira a quella libert che la sottomissione dell'individuo nel
quotidiano della ragione gli nega.
Alcuni Esseri Umani cristiani sono riusciti a trasformare la morte del corpo
fisico in nascita del corpo luminoso. Questi Esseri Umani hanno seguito
alcuni impulsi e alcune tensioni che si esprimevano dentro di loro e che il
processo di sottomissione, cui sono stati sottoposti, non riuscito a
distruggere.
Questo significa "Liberazione del dio un mortale che distrattamente inclini a
questi misteri".
142) ... alle nostre apparizioni direttamente visibili, per causa vostra sono
stati avvinti dei corpi...
In questo frammento si presenta una protesta delle Linee di Tensione
Consapevoli (gli di) nei confronti degli Esseri Umani. Queste porgono una
protesta: "Voi ci scambiate per forme umane! Siete voi che volete vedersi in
questo modo! Noi non abbiamo forma, ma abbiamo sostanza, direzione e
Intento!" In realt gli Esseri Umani hanno la ragione alla quale hanno legato
la loro esistenza e le sfide attraverso le quali sviluppare il loro corpo
luminoso. La ragione si impossessata di loro! La ragione si erta a padrona
del loro pensiero. La ragione l'unica forma che l'Essere Umano concepisce
per sviluppare in maniera logica e costante. Tutto deve rientrare nella
ragione.
Cos, quando alla ragione umana bussano le Linee di Tensione presentando le
loro specificit, la ragione prende i fenomeni che in essa ammette e li riveste
di attributi propri della sua descrizione.
Le Linee di Tensione consapevoli di s vengono descritte come Esseri Umani
le cui caratteristiche sono rappresentate dal corrispettivo descritto nella

ragione. Sulle Linee di Tensione l'Essere Umano proietta la propria


descrizione e la ragione lo convince che quella la forma degli di.
In questo frammento il veggente lancia un avvertimento a coloro che
descrivono e onorano gli di in forma umana quando la forma umana non ha
nulla a che fare con quegli di. E' a causa vostra che percepite gli di in
questo modo. E' a causa della ragione che ha il controllo e la gestione della
vostra capacit di percepire e descrivere il mondo. E' a causa del come avete
organizzato i vostri sensi che percepite il mondo in quella forma e in quel
modo. Il mondo non come voi lo descrivete, ma non necessariamente
diverso il meccanismo deduttivo che fate qualora lo descriveste in maniera
sistematica con una diversa organizzazione dei sensi o di diversi sensi.
Il senso del frammento questo. Quando guardi l'universo non affaticarti a
rivestirlo di forma, concentra la tua attenzione sulle correlazioni fra gli
oggetti, i meccanismi, il funzionamento.
143) (per la) natura corporea sulla quale siete stati innestati...
Il vostro cammino di trasformazione stato innestato sulla natura corporea. Il
vostro Essere dio passa attraverso quel percorso. Un percorso di
compattazione, trasformazione e determinazione. Un percorso di mutamenti
e crescite continue.
Il dio che si costruisce attraverso l'Essere Natura deve necessariamente
coltivare il proprio Essere all'interno della Natura. Nella natura deve
individuare l'oggettivit in cui vive. Una oggettivit magica e in perenne
modificazione nella quale deve imparare a muoversi. Deve modificare s
stesso per poter trasformarsi in quell'oggettivit. Deve plasmare e articolare il
proprio essere dio attraverso la manipolazione di s stesso. Manipolando s
stesso interviene ed agisce in quell'oggettivit di cui parte. Deve, altres,
costruire le relazioni fra la propria soggettivit e l'oggettivit nella quale si
trova a muoversi. Questi tre riconoscimenti di stati magici e coscienti devono
essere riconosciuti dall'Essere della Natura e, attraverso questi, determinare
le sue trasformazioni.
Gli Esseri della Natura sono caratterizzati dal loro percepire la forma del
proprio esistere all'interno della quale costruiscono delle relazioni. Quando
un Essere della Natura usa proiettare il suo percepire la forma come
strumento attraverso il quale definire ogni forza che si muove nell'universo
allora piega alla forma ogni fenomeno che incontra. Ogni forza, ogni
manifestazione nell'oggettivit viene descritta per forma al fine di trasferirla
nella sua descrizione. E' una prerogativa dell'organizzazione sensoria degli
Esseri della Natura dove la qualit e la capacit soggettiva dell'uso dei sensi
determina la qualit e la natura della descrizione.

La ragione si innesta sugli Esseri della Natura in generale e sugli Esseri


Umani costruita dall'organizzazione sensoria degli Esseri della Natura stessi.
Solo negli Esseri Umani la ragione raggiunge un tale grado di assolutezza da
imporsi come padrona e dominatrice dell'individuo. La guerra che
l'individuo combatte al fine di togliere la ragione da padrona della propria
esistenza e della propria percezione per trasformarla in strumento al proprio
servizio parte della grande battaglia di trasformazione soggettiva che porta
l'Essere Umano a costruire il dio che cresce dentro.
Questo il senso che caratterizza gli Esseri il cui percorso di costruzione di s
stessi come di passa attraverso le trasformazioni di Esseri della Natura.
144) ... che prenda forma ci che non ha forma
Come per il contesto precedente anche questo frammento si riferisce agli
Esseri della Natura. Nella loro descrizione del mondo che li circonda prende
forma anche ci che non ha forma. Viene descritto anche ci che non potrebbe
essere descritto in quanto non appartenente al mondo del corporeo o della
forma.
Cos le Linee di Tensione che attraversano gli Esseri della Natura vengono
percepite come forze, ma descritte e comunicate come forma. Dove la forma
prevale sulla forza e l'Essere della Natura, generazione dopo generazione, si
trova ad osservare una forma vuota di significato. Cos la percezione del
Potere di Essere che circonda l'Essere della Natura deve essere rinnovata.
Viene rinnovata trasmettendo, generazione dopo generazione, l'Intento di
superare la forma nella percezione del mondo ed esprimere in esso le tensioni
che dall'Essere sgorgano per confluire, fondersi e amalgamarsi con le tensioni
del circostante.
L'Essere Umano, nel nostro caso, impara che l'azione precede sempre la
descrizione e che questa, pur comunicando agli Esseri della propria specie,
alcuni elementi che determinano l'azione , tuttavia, incompleta e incapace di
comprendere l'azione stessa. Facendo questa operazione l'Essere Umano
sconfigge la ragione padrona e la trasforma in uno strumento attraverso il
quale affrontare l'esistenza, si libera dei suoi fantasmi attraverso i quali la
ragione protegge il proprio ruolo di padrona, quali la fede, la paura, il
terrore, l'incostanza ecc., affina e costruisce un nuovo strumento attraverso il
quale agire nel mondo: l'intuire. L'intuire che con l'intero nous, il pensiero,
l'intenzione, il progetto, lo scopo, il modo di pensare, il sentire ecc., interviene
come strumento di modificazione dell'individuo attraverso il quale agire
nell'oggettivit in cui viviamo. Vivere in quest'oggettivit significa che
l'azione precede sempre la descrizione. Questo anche quando l'Essere Umano
persa la sua capacit di autodisciplina e di discernimento, perde s stesso nei
meandri dell'incomprensione soggettiva che viene comunemente definita col

nome di pazzia.
145) ... intuire la dispiegata forma della luce
Cos l'Essere Umano, nel nostro caso, quando ha sottratto s stesso dal
controllo militare della ragione sprigiona tutto il potere del proprio sentire e
del proprio intuire nel mondo che lo circonda. In quel momento non
percepisce quanto lo circonda nella forma che la sua ragione desidererebbe
descrivere per alimentare i suoi fantasmi, ma intuisce il Potere di Essere delle
Coscienze di S che lo circondano: "la dispiegata forma della luce!". Il
dispiegamento del Potere di Essere!
Intuire questo, anzich descriverlo, significa essere organizzati
soggettivamente, per sviluppare l'azione nei suoi confronti. Interazione,
relazione dialettica, fusione di volont e determinazione in funzione di
Intenti comuni. Questo possibile non con l'accordo che si ottiene attraverso
la ragione, ma possibile dispiegando il proprio Intento e proiettandolo nel
mondo. L'intento non pu essere descritto, l'Intento possibile respirarlo e
svilupparlo mediante l'azione come frutto della determinazione soggettiva.
"intuire la dispiegata forma della luce" significa intuire l'Intento del mondo
circostante attraverso il quale condurre l'azione soggettiva che lo rende
manifesto. Praticare l'Intento non atto pensato della ragione, ma un
elemento di trasformazione magica dell'individuo: la sua comunanza con
l'infinito!
146) ... cos invocando, vedrai un fuoco tendere a guizzi verso il vortice
dell'aria, simile a un fanciullo; o anche un fuoco senza forma onde
scaturisce una voce; o vivida luce ronzando avvolgersi a spirale attorno alla
terra;, ma anche un cavallo, della luce pi fulgido a vedersi, e un fanciullo
montato sul dorso rapido di un cavallo, infuocato o coperto d'oro, o al
contrario nudo, e ancora ritto sul dorso, che lancia dardi.
E' forse la descrizione della nascita del corpo luminoso che maggiormente ha
attratto la mia attenzione e mi ha trasportato in un numero infinito di mondi.
L'interpretazione relativa allo sviluppo del corpo luminoso all'interno
dell'Essere Umano. L'Essere Umano che invoca. L'Essere Umano che
determinando la propria vita chiama con determinazione, volont e intento
quanto gli spetta per il solo fatto di praticare la vita stessa. Invocare deve
essere interpretato in modo letterale, storico: in da il valore intensivo
all'azione e vocare sta per chiamare. Dunque, chiamare con volont e
determinazione! Quando si chiama con volont e determinazione, anche un
dio del circostante, lo si pu fare solo nella misura in cui si costruito il dio
che cresce ed quel dio che chiama attraverso la propria volont e la propria
determinazione.

In quel momento si in grado di assistere alla nascita del corpo luminoso che
cresce. Un corpo luminoso che appare a quel veggente come un fuoco che
tende a guizzi (guizzi di sviluppo!) verso il vortice dell'aria (il corpo fisico, il
regno della ragione!), simile ad un fanciullo. Perch simile ad un fanciullo?
Perch il corpo luminoso si affaccia con grande determinazione, il guizzare
del fuoco, ma all'inizio solo un piccolo fuoco che tenta di espandersi.
Oppure, dice il veggente, potete assistere anche ad un fuoco senza forma. Un
fuoco che guizza e si dilata come la consapevolezza dell'individuo mentre si
dilata nel mondo che lo circonda. Si dilata tanto da avvolgere l'intero pianeta.
E' l'intento soggettivo del corpo luminoso dell'individuo che si fonde con
l'intento del mondo circostante. Ne diventa parte. Il mondo circostante fa
proprio il suo intento ed egli fagocita, facendolo proprio, l'intento del mondo
in cui vive.
Voi potete vedere il mondo circostante nella forma del cavallo. Nell'intento
che viene manifestato attraverso la sua azione. La luce fulgida dell'intento che
si manifesta come un cavallo lucente lanciato al galoppo della vita. Il corpo
luminoso dell'Essere Umano montato su quel cavallo. Luce dell'Intento che si
mescola, fondendosi, con la luce dell'Intento che corre nella direzione di
sviluppo della vita stessa.
Come rappresentate l'Intento espresso dal corpo luminoso dell'Essere Umano
una vostra scelta. Il fanciullo montato sul dorso altro non rappresenta che il
corpo luminoso che fonde il proprio divenire col divenire del mondo
circostante. Un fanciullo ammantato di volont e determinazione nello
sviluppo del proprio Intento. Che quel bambino sia infuocato, coperto d'oro o
nudo non fa nessuna differenza. Quando lo vedete infuocato perch ponete
l'accento della vostra attenzione sullo sviluppo della sua coscienza e della sua
consapevolezza; quando lo vedete coperto d'oro perch ponete l'accento sul
suo corpo luminoso; quando lo vedete nudo quando abbracciate quella
Coscienza di S in s e per s con le determinazioni e la volont espresse
nell'attimo presente. In ogni caso, la descrizione che fate indica sempre la
stessa immagine, la stessa situazione, la stessa noumenia, lo stesso dio che
costruisce s stesso nell'infinito dei mutamenti.
Quando lo vedrete ritto sul dorso che lancia dardi allora saprete che quanto
state vedendo altro non che la manifestazione di volont e Intento di quel
corpo luminoso. In realt quell'Essere Umano si fatto EROZ, figlio di
VENERE e della VITA che lancia i dardi della sua volont e della sua
determinazione per alimentare la vita stessa.
Cosa state guardando? State guardando il figlio dell'uomo che costruisce s
stesso nell'infinito dei mutamenti. Il figlio dell'uomo che ha fuso il proprio
Intento con l'Intento del mondo circostante. Il figlio dell'uomo che chiama gli

Esseri Umani a dispiegare la loro volont e le loro determinazioni per


costruire loro stesi nell'infinito dei mutamenti.
Avete visto lo STREGONE che lancia i dardi della vita e del risveglio affinch
gli Esseri Umani, colpiti da quei dardi, alimentino il dio che cresce dentro di
loro e costruiscano il loro cammino di eternit risvegliando il dormiente
prima che questi muoia.
Questo quanto dice questa visione!
147) Se me lo ripeterai pi d'una volta, vedrai ogni cosa in forma di leone.
Perch allora non pi visibile la massa ricurva del cielo, gli astri non
brillano pi, la luce della luna velata, non si regge la terra: tutto si vede
per folgori.
Segue la visione del frammento precedente. Ora non pi un fanciullo che
cavalca ma la possanza dell'Essere Leone in relazione alla possanza del
cosmo
Nel frammento si dice: "se me lo ripeti pi di una volta...". La ripetizione
come elemento centrale della modificazione alchemica del soggetto che
ripete. Ripetere l'azione, ripetere la determinazione, ripetere il togliersi dal
centro del mondo occasione dopo occasione, ripetere il chiamare le cose col
loro vero nome, ripetere la meditazione e la contemplazione, ripetere il
sognare, ripetere, ripetere porta alla modificazione dell'individuo nella
direzione dell'intento messo nella ripetizione.
Il ripetere porta alla modificazione soggettiva del soggetto che guarda il
mondo. Un mondo che perde la forma perch il soggetto, attraverso la
ripetizione, ha sospeso il giudizio e ha sospeso il dialogo interno. La forma
svanisce, ma non il mondo che quella forma tentava di descrivere. Rimane il
mondo per quello che viene rappresentato in un'altra situazione. Sparisce la
volta del cielo, spariscono le stelle, sparisce la luce e l'Essere che contempla
non si regge pi sulla terra come su una superficie solida, ma, sospeso,
percepisce s stesso come una folgore che saetta in mezzo a folgori che si
muovono veloci.
Tutto uguale eppure nulla uguale. Non cambiato il mondo che ci
circonda, ma sono cambiati gli occhi di chi lo guarda.
Ripetilo, ripetilo ancora e alimenta il dio che cresce dentro di te: gli di ti
aspettano!
Vedere il mondo in forma prerogativa degli Esseri della Natura; vedere il
mondo per folgori o negli infiniti modi della percezione prerogativa del dio
che cresce dentro ogni Essere della Natura.
148), ma quando vedrai il fuoco pi sacro rifulgere senza forma, guizzando

negli abissi di tutto il cosmo, ascolta la voce del fuoco.


In questo frammento lo Stregone avverte il cercatore di conoscenza e di
consapevolezza. Quando alteri la percezione e annullando la forma delle cose
giungi a percepire il fuoco sacro della determinazione e dell'intento che ti
avvolgono, allora ascolta la voce del fuoco.
Ogni volta che un cercatore di Conoscenza e di Consapevolezza altera la
percezione attraverso la quale percepisce il mondo circostante, incontra delle
voci che lo guidano e gli forniscono informazioni. Ascoltare quelle voci
mantenendo per s il diritto della decisione. Ascolta la voce del fuoco, ma la
voce del fuoco parla per s stessa. Solo quando tu fondi il tuo Intento con
l'Intento del fuoco di cui intendi la voce allora, e solo allora, puoi ascoltarla
con fiducia. La fiducia c' solo nel momento in cui l'Intento fuso fra due o
pi enti. La fiducia nel mondo circostante praticata dallo Stregone soltanto
quando il suo Intento fuso con l'Intento del mondo circostante e questo non
pu prescindere, per seguire il proprio sviluppo, dallo Stregone stesso.
Il mio piede ha fiducia in me, solo perch le trasformazioni sono di reciproco
vantaggio fra me e il mio piede. Come potrebbe il mio piede avere fiducia in
me se egli fosse un ostacolo alla mia trasformazione? Come pu un Essere
Umano aver fiducia in chi lo vuole in ginocchio? Per ascoltare la voce del
fuoco necessario essere a propria volta fuoco. E' necessario sviluppare le
stesse determinazioni. E' necessario praticare lo stesso Intento. Allora la voce
del fuoco guida l'Essere Umano nei meandri dei mondi della percezione. osa
d quest'essere Umano in cambio alla voce del fuoco? Riporta il fuoco della
Conoscenza e della Consapevolezza all'interno della propria specie: egli
alimenta il fuoco! Nel far questo alimenta s stesso che nei mondi della
percezione fuoco!
Quando: "il fuoco sacro rifulge senza forma"? Quando la Coscienza di S
viene percepita dal veggente al di l della forma e della specie cui appartiene.
Quando il veggente scorge il Potere di Essere della Coscienza di S e la
distingue, la separa, dalla forma cui appartiene. Percepire una Coscienza di
S al di l della forma significa percepire il fuoco sacro che rifulge. Quanto si
alimenta e si costruisce per diventare eterno nell'infinito dei mutamenti la
sacralit degli oggetti che determinando s stessi, tendono all'eternit.
"Ascolta la voce del fuoco!" una voce che puoi sentire quando sei fuoco. Se
senti la voce e non ti sei trasformato, allora solo illusione quale prodotto
della disperazione della tua distruzione.
Rifulgere senza forma! Uscire dalla forma della Natura significa uscire dalla
materialit dell'esistenza e percepire il mondo attraverso il corpo luminoso
che un'esistenza di impeccabilit ha contribuito a costruire.

149) Quando vedrai un demone della terra che si avvicina, offri la


pietramnizouris, invocando...
Offri la pietra! A quanto appartiene alla terra offri quanto dalla terra
proviene.
In questo frammento il termine "demone" pu essere interpretato in entrambi
i sensi. Sia come il "cane della terra", cio quelli che volano basso, gli Esseri di
sola Energia Vitale che si cibano di Energia Vitale stagnata che come ente
divino che si trasformato nella terra: l'alleato!
Cosa pu offrire un Essere Umano ad un alleato? La sua guida nel mondo
della forma e della ragione. Cosa pu offrirgli un Alleato che non sia un
Essere malato di Energia Vitale stagnata? La sua guida in stati di alterazione
della percezione dove l'Essere Umano non ha sufficiente esperienza per
affrontare le varie situazioni.
Invocare va letto ancora in modo letterale. In un rafforzativo di vocare. Un
rafforzativo che sta per dire: "Io esisto!". Cosa si deve invocare? Il proprio
Potere di Essere! La propria determinazione attraverso l'uso della propria
volont. Invocare il proprio Potere di Essere allontana ogni "demone" della
terra perch il Potere di Essere di ogni Essere della Natura scarica, attraverso
la sua volont, tensioni che non sono facilmente sopportabili da ogni Essere
di sola Energia Vitale.
Dare terra a chi nella terra vissuto e si costruito significa riconoscerlo per
quello che fermando il suo inganno di come vorrebbe apparire. Invocare;
chiamare a raccolta il proprio Potere di essere l'unica possibilit che ha ogni
Essere che ricerca conoscenza e consapevolezza, per difendersi nello
sconosciuto in cui la ricerca lo porta.
150) I nomi barbari non cambiarli mai.
Cosa sono i nomi barbari? Sono i nomi che vengono dati agli di del mondo
circostante dai vari popoli. Quei nomi non definiscono il dio percepito, ma
anche la forma della percezione soggettiva del dio. Una Linea di Tensione
viene vissuta in maniera diversa da i vari popoli i quali, attraverso
l'imposizione della loro soggettivit, fagocitano l'aspetto o gli aspetti della
divinit che incontrando la divinit che cresce dentro di loro li aiuta a fondare
il loro divenire.
La stessa divinit viene incontrata da altri Stregoni, da altri popoli, i quali
mettono, nella percezione della divinit, la loro soggettivit, il loro nous. Cos
quanto percepiscono diverso da quanto percepisce il popolo che sta loro
vicino, ma uguale. La diversit sta nella soggettivit e nella specificit di chi
percepisce e nella sua azione di trasformazione nell'infinito dei mutamenti.

I nomi barbari non vanno cambiati in quanto definiscono cose diverse da


quelle che definiamo noi. Non si pu appiattire la percezione soggettiva di
cammini diversi. Non si pu sottomettere la diversit ad una verit che
distrugge il cammino degli Esseri Umani. Non cambiare i nomi barbari
significa riconoscere la diversit. Significa arricchirsi della diversit percettiva
di ogni popolo che percorrendo questo pianeta costruisce il proprio divenire
eterno nei mutamenti dell'infinito che lo circonda!
151) ... adunatori...
Il termine usato in questo frammento evoca la visione di chi raduna pecore
per condurle al macello. L'adunare l'attivit di chi non in grado di
trasformarsi. L'adunatore colui che raccoglie coloro che possono agire per
soddisfare i suoi bisogni.
Quando questa attivit il lavoro umano nelle relazioni con l'Essere Natura
ha un valore anche se non viene apprezzato dall'Essere Natura, ma quando
quest'attivit ha lo scopo di adunare esseri della propria specie al fine di
dominarli costringendoli ad agire in funzione di bisogni diversi dai loro,
allora si tratta di orrore.
L'orrore arte del possesso. Un possesso che viene esteso sopra gli Esseri
Umani per costringerli a diventare oggetti di propriet di qualcuno.
Interiorizzare l'essere oggetti di propriet ad un livello tale da subire il terrore
alla sola idea di perdere chi le possiede.
L'adunatore non vive per soddisfare i propri bisogni espressi dal Potere di
Essere in armonia col mondo circostante, ma agisce per soddisfare i bisogni
del possesso attraverso il quale sopravvivere alla disperazione della propria
impossibile trasformazione. L'adunatore vive dell'oggetto adunato; l'oggetto
di cui si ritiene padrone esclusivo ad immagine e somiglianza del proprio dio
padrone. L'adunatore un morto che ha rinunciato a trasformarsi nell'infinito
dei mutamenti e che sopravvive distruggendo il divenire degli Esseri che
aduna e sottomette.
Il bisogno di sottomettere il prodotto della distruzione soggettiva della
propria capacit di trasformarsi nell'infinito dei mutamenti. Solo lo schiavo
trasforma altri Esseri della propria specie in schiavi al solo scopo di
sopravvivere al proprio stato di schiavit.
152) ... indivisibile ...
Ci che io conosco come indivisibile la Coscienza di S come sintesi del
proprio divenuto e potere determinante il proprio divenire. E' troppo breve
questo frammento per essere commentato diversamente o pi
completamente.

153) nel gregge della fatalit non cadono i teurghi.


In questo frammento il senso chiaro e l'indicazione precisa. Che cos' la
fatalit? La fatalit l'abbandonarsi speranzosi al disegno del dio padrone. E'
cedere la propria volont per lasciarsi trascinare in balia di eventi di cui si ha
paura e terrore. La fatalit la rinuncia dell'Essere Umano a cercare e
chiedersi il perch delle cose aspettando una divina provvidenza come
emanazione del dio padrone mentre sta portando le pecore al macello della
vita.
Chi non in grado di prendersi nelle proprie mani la responsabilit della
propria esistenza, per affrontare la fatalit dell'esistenza, deve chiudersi in un
gregge. Un gregge che impone a tutti i suoi membri di aderire alla fatalit
soccombendo qualora il dio padrone lo imponga. Soffrendo qualora il dio
padrone lo desideri. Stare al gioco crudele di un dio padrone per il cui
intervento si sono sacrificate le proprie determinazioni e la propria volont.
Chi aderisce a quel gregge ha rinunciato a costruire s stesso. Chi aderisce a
quel gregge non determina s stesso in quanto, anche se ci provasse, il
processo di adesione a quel gregge che ha messo in atto lo porta a diventare
incapace anche soltanto di articolare il concetto secondo cui egli portatore di
volont e determinazioni. Si sente piccolo. Incapace. Indifeso e impotente.
Egli soggetto di carit e di supplica davanti al dio padrone. Egli feroce e
distruttivo nei confronti di chi non partecipa a quel gregge.
I Teurghi non cadono in queste condizioni. I Teurghi costruiscono le relazioni
fra s stessi e il loro circostante attraverso la modificazione del loro sentire e
percepire il mondo.
Un Teurgo guarda il mondo quale insieme di Esseri Coscienti e Consapevoli.
Il Teurgo guarda alle tensioni che attraversano il mondo con gli occhi di chi
non si illude che quelle tensioni siano diverse da quanto percepisce. Un
Teurgo si chiede il perch delle cose. Un Teurgo si tolto dal centro del
mondo ed diventato parte del mondo in cui vive. Un Teurgo vive per sfida,
non per accettazione passiva. Un Teurgo sa sospendere il giudizio quando ci
che incontra non rientra nella sua comprensione. Un Teurgo non ha problemi
ad usare la follia controllata o il giudizio di necessit. Un Teurgo pratica la
sospensione del dialogo interno. Un Teurgo conosce il padre: Necessit e
Intento. Un Teurgo chiama le cose col loro vero nome. Un Teurgo un Essere
Umano che trae la forza nell'affrontare la vita partendo da s stesso. Non
abbisogna di trovare la sicurezza di quanto affronta negli occhi di altri Esseri
Umani appartenenti ad una qualche forma di gregge. Semmai sono gli Esseri
Umani che vivono nella ricerca della costruzione della loro vita che trovano
nel Teurgo gli elementi attraverso i quali approfondire la propria
trasformazione per divenire nell'eternit dei mutamenti.

Il Teurgo uno Stregone che costruisce s stesso con una tale determinazione
da portarlo a trasformare l'oggettivit nella quale sta vivendo. Il Teurgo si
trasforma per riconoscere gli elementi e le tensioni che lo circondano. Magari
fallisce. Per non inganna i suoi occhi con l'illusione della sottomissione e
della fatalit!
154) ...andando in branco
Chi va in branco? Gli Esseri Umani che hanno distrutto la loro possibilit di
costruire s stessi nell'infinito dei mutamenti e formano un branco per avere
forza sufficiente per distruggere o gli altri branchi o gli Esseri Umani che
costruiscono s stessi nell'infinito dei mutamenti.
Gli Esseri Umani malati di Energia Vitale stagnata distruggono quanto
potrebbe costruire il respiro di libert degli Esseri Umani. Distruggono la
possibilit per gli Esseri Umani di costruire un cammino virtuoso di eternit.
Distruggono quanto pi possibile perch soltanto nella distruzione che
costruisce la miseria possono costruire Esseri umani vuoti con i quali
alimentare la forza del gregge di cui fanno parte.
Andando in branco costoro distruggono la vita e le sue trasformazioni.
Guardatevi dal branco che chiede adesione ad una verit! In esso c' la
distruzione di ogni divenire nell'eternit dei mutamenti di ogni Essere della
nostra specie. Il sacrificio che i branco chiede per accettarvi voi stessi. La
vostra Libert, le vostre determinazioni, le vostre trasformazioni. In ultima
analisi il branco chiede a chi desidera farne parte di rinunciare alla propria
vita; alla propria possibilit di divenire nell'eternit dei mutamenti.
155) inflessibile, dietro pesante, non partecipe alla luce
Gli Esseri malati di Energia Vitale stagnata sviluppano un intento inflessibile
nel loro vivere strategicamente per procurarsi quanto serve loro per
sopravvivere.
Sono pesanti. Hanno rinunciato a costruire s stessi nell'infinito dei
mutamenti. Non partecipano alla luce dell'infinito. Sono legati alla terra. Non
alla terra come Coscienza di S, come Essere che si sviluppa in quanto
riconosce s stesso un dio fra di, ma alla terra intesa come la materia statica
descritta dalla nostra ragione che di quella materia si ritiene la padrona.
Il loro essere pesante viene trasmesso ad ogni cosa, ad ogni oggetto, a
qualunque Essere col quale costruiscono le relazioni. L'unico Essere che sono
riusciti ad assoggettare l'Essere Umano che ancorando s stesso nella
descrizione rifiuta di percepire il mondo nella sua vastit e nella
fenomenologia estranea a quella descrizione.
Questi Esseri sono pesanti. Il senso di pesantezza il fenomeno che assale il

veggente nel momento stesso in cui li percepisce. Il veggente potrebbe


mascherare, attraverso la preconcettualit della sua ragione, molti fenomeni
che da essi vengono emessi, ma la pesantezza rimane anche se a volte viene
mascherata.
Anche la loro non partecipazione alla luce viene occultata alla percezione del
veggente. A volte viene occultata facendo balenare al veggente l'idea della
potenza e delle trasformazioni che possono derivare dal lato scuro.
L'ossessione per la ripetitivit della descrizione, l'ossessione per le paure che
alimentano la tensione e il bisogno della paura, la sottomissione che si
autoalimenta, sono tutti elementi del lato oscuro della luce cui gli Esseri
malati di Energia Vitale stagnata partecipano per alimentare la loro esistenza.
Castaneda direbbe che trasferiscono la loro mente ossessionata, contorta e
instabile agli Esseri Umani.
Il significato di questo frammento si articola anche nel frammento successivo:
156) Costoro non sono molto diversi da cani senza ragione.
Cosa rappresenta la dicitura: "Cane senza ragione"? E' la definizione di
un'intenzione espressa senza il fine nell'intento. Un'intenzione il cui scopo
quello di arraffare quanto pi possibile nell'attimo presente senza preparare
attraverso quell'azione, una prospettiva futura.
Il cane senza ragione colui che arraffa senza tener conto dei riflessi e delle
conseguenze che la sua azione comporta sia sul mondo che lo circonda sia
sull'articolazione del tempo che viene incontro. Gli Esseri malati di morte non
hanno futuro. Gli Esseri malati di morte non si curano dell'oggettivit in cui
si muovono perch quest'oggettivit deve assomigliare a loro. Nera vuota,
ossessiva, malata di nulla; quella che l'Essere Natura defin: l'orrore
Sahariano!
In questo frammento il termine ragione non riferito alla ragione come
descrizione, ma alla ragionevole armonia che deve esistere fra soggettivit
che si esprime, manifesta e dilata e l'oggettivit spazio-temporale in cui
questo avviene. La mancanza di ragione, come usata in questo frammento,
il saccheggio per il saccheggio.
I saccheggiatori, gli stupratori della vita, non possono definirsi diversamente
da "cani senza ragione".
157) Bestie della terra abiteranno il tuo ricettacolo.
L'azione attraverso il saccheggio porta a circondarsi di coloro che partecipano
al saccheggio. Vivere stuprando ci si circonda di esseri che dello stupro fanno
ragione della propria esistenza. Chi vive distruggendo solo una "bestia"
della terra. E' una "bestia" in quanto la sua azione quanto di bestiale e

inumano che l'Essere Umano concepisce e che proietta nel fare degli Esseri
Umani descrivendone una bestialit che appartiene soltanto alla sua morale
di morte. Una morale di morte che viene espressa nelle azioni dall'accusatore
imputandola ad un accusato impossibilitato a difendersi.
Il distruttore della vita la distrugge perch la vita lo costringe a farlo Se la vita
si distruggesse da sola sottomettendosi alla sua volont lui non avrebbe
bisogno di distruggerla. Cos la vita che chiede a lui di distruggerla perch
anzich distruggersi, sottomettendosi a lui, si ostina a costruire s stessa e ad
espandersi cercando e alimentando ogni rivolo di libert espressiva che
incontra.
Il distruttore si circonda di chi si alimenta dalla distruzione. Pertanto, solo la
"Bestie della terra abiteranno il tuo ricettacolo".
158) E non lascerai al baratro le scorie della materia: nella regione
risplendente, anche il simulacro ha la sua parte.
Cosa significa non lasciare al baratro le spoglie mortali? Significa che le
"spoglie mortali", il corpo fisico con le sue tensioni, i suoi bisogni e le sue
emozioni sono importanti per giungere nella regione risplendente. Quando
gli oracoli vengono scritti troppo persone distruggevano o umiliavano il
corpo esaltando i pregi dello spirito, del pensiero e della morale. Il corpo
veniva umiliato sesso per le sue tensioni sessuali. Per il bisogno di esprimere
le sue emozioni. Espressione che spesso portava a morte delle donne che
morivano di parto. Cos le tensioni di vita potevano anche esprimersi come
tensione di morte. Quanto era necessario essere continenti per non creare
dolore.
Gli Esseri della Natura costruiscono il loro corpo luminoso vivendo come
Esseri della natura. Praticando la propria volont come esseri della Natura.
Usando le loro determinazioni come Esseri della Natura. Il pensiero astratto
nutrimento del corpo luminoso, ma l'esercizio delle determinazioni e della
volont degli Esseri della Natura praticato nel loro vivere per sfida il
motore che porta il pensiero astratto a diventare ente vivente e sostanziale,
agente all'interno dell'individuo, permettendogli di cavalcare le
contraddizioni costruendo s stesso nell'infinito dei mutamenti.
Il corpo luminoso trasmette i suoi bisogni e le sue tensioni al corpo fisico, ma
il corpo fisico che attraverso le tensioni che riversa nell'oggettivit permette
al corpo luminoso di mettersi in moto. Gli permette di riconoscere s stesso
come ente in crescita e sviluppo trasmettendo quanto percepisce alla ragione
del corpo fisico.
Non si finga di non essere individui fisici. Non si finga di non aver bisogni,
pulsioni e tensioni. Tutto partecipa alla costruzione dell'individuo; alla

costruzione del suo corpo luminoso. Non si pongano obiettivi astratti


imponendoli all'azione del corpo fisico. Gli obiettivi astratti devono essere la
manifestazione dello sviluppo fisico e psichico dell'individuo. Deve essere
quanto incontra nella sua azione di determinazione soggettiva espressa nella
quotidianit.
Quando il pensiero astratto viene imposto al fisico (vedi i monaci, gli yogi, i
digiunatori, gli asceti ecc.) non l'astratto come manifestazione delle tensioni
del corpo luminoso che tenta di crescere, ma il fantasma della ragione che
imprigiona lo sviluppo psicofisico dell'individuo per impedirgli di rimuovere
il suo dominio. L'individuo prigioniero della ragione usa le fantasie della
ragione per reprimere le pulsioni del proprio corpo e distruggere con questo
la crescita del corpo luminoso.
Le tensioni del corpo luminoso non sostituiscono quelle del corpo fisico, ma
si sovrappongono un po' alla volta quando l'individuo, togliendosi dal centro
del mondo, mette al centro delle sue attenzioni s stesso in relazione col
mondo che lo circonda.
Abbandonare la materia al baratro significa vivere le pulsioni della propria
fisicit con disprezzo. Queste tensioni appartengono al regno della luce.
Appartengono al regno dell'infinito e ne sono la sua manifestazione fra gli
Esseri della Natura. Sono le loro determinazioni. Praticando quelle
determinazioni attraverso l'uso della propria volont l'Essere Umano, come
ogni altro Essere della Natura, costruisce s stesso nell'infinito dei
mutamenti.
Interpretiamo in questo modo questo frammento: "Non lascerai al baratro le
scorie della materia: nella regione risplendente, anche il simulacro ha la sua
parte."
159) ... colpite da Ares, sono pi pure le anime di chi ha abbandonato il
corpo per violenza, che non per malattia.
Questo frammento rappresenta un aspetto dell'antichissima disputa fra gli
antichi pagani e i cristiani. Morire nel proprio letto. Questo era l'augurio che i
cristiani si facevano. Era un morire per malattia. Un morire per
consumazione. Era morire secondo il ben volere del loro dio padrone. Il
cristiano ritiene che la sua vita sia un dio del suo dio padrone e, pertanto,
ritiene che solo il suo dio padrone ha il diritto di togliergliela. La chiesa
cattolica estende questo diritto anche ai rappresentanti in terra del dio
padrone! La morte per malattia o per consumazione, disperazione,
sottomissione ecc. permette ai cani della terra, gli Esseri malati di Energia
Vitale Stagnata di cibarsi dalla distruzione della persona. Una distruzione che
pu non alimentarli solo quando, nel processo di distruzione, la persona

pratica la propria volont per sviluppare comunque degli intenti, dei


propositi e dei progetti. Un individuo che ha perso una gamba pu vivere
disperandosi per la perdita della gamba, piangere, disperarsi e consumarsi
giorno dopo giorno oppure pu riconoscere di aver perso la gamba e di
progettare in modo diverso la sua vita tenendo presente che si verificata
questa perdita. Il fatto di aver perso la gamba non significa aver perso la
capacit di progettare la propria vita.
In ogni caso, a parit di costruzione della propria vita, chi muore in una
frazione di tempo ha la possibilit di concentrare tutto il proprio divenuto in
quell'istante con molte pi probabilit di trasformare la morte del corpo fisico
in nascita del corpo luminoso. Chi invece muore lentamente deve aver
seguito un cammino virtuoso di costruzione del proprio corpo luminoso e di
sovrapposizioni di bisogni e di tensioni sul corpo fisico e la ragione. Se non
ha fatto questo ed afflitto da malattia deve essere in grado di sviluppare un
gran numero di interessi astratti sui quali concentrare le sue passioni e le
tensioni della sua trasformazione. Chi costretto a letto per malattia mortale
e ancora si interessa alle trasformazioni degli interessi sociali, del pensiero
astratto, dell'educazione e dei problemi della vita sicuramente una persona
che ha costruito il proprio corpo luminoso e che interpreta le tensioni e le
aspettative del proprio corpo luminoso come se fossero aspettative e interessi
della ragione. Se io sono sul letto di morte e mi arrabbio per questioni sociali
o politiche (e mille altre ancora) anzich pregare, significa che ho coltivato
l'eternit. Io percepisco, in quel momento, l'esserci riuscito a costruirmi, ma
dal momento che non esiste nella ragione le espressioni, le descrizioni e i
comportamenti che identificano questo mio esserci riuscito, lo trasformo in
aspettative della ragione (attesa dei risultati di una votazione, o dei risultati
sportivi, o attesa di conoscere la fine di un romanzo o di un film ecc.) anzich
mettermi a disperarmi o a pregare perch sto per morire.
Morire per mano di Ares significa morire nell'esercizio del proprio intento.
Significa morire nel tentativo di portare a termine i propri progetti. Le
proprie strategie d'agguato. Significa morire nel tentativo di costruirsi e
dilatarsi. Oppure significa essere travolti dal tentativo di dilatarsi di qualcun
altro. Significa aver subito una sconfitta. Nel soccombere concentriamo tutto
noi stessi che abbiamo organizzato per far fronte alla contraddizione che ci ha
fagocitato.
Morire per mano di Ares, in ogni caso a meno che non si tratti di chi
soccombe dopo aver vissuto mettendo in ginocchio che non si poteva
difendere, significa trasformare s stessi nell'infinito dei mutamenti.
Per questo motivo "le anime sono pi pure". Non si tratta di purezza come
intesa dai cristiani e dal loro concetto di peccato, ma si tratta di forza e

concentrazione attraverso la quale costruire s stessa nell'infinito dei


mutamenti.
160) Legge dei beati... indissolubile... che l'anima torni a vita di uomo, non
di animale.
"Che l'anima torni a vita di uomo, non di animale". Nel mondo della ragione
l'Essere Umano posto a padrone del mondo esattamente come la ragione
padrona dell'Essere Umano cui appartiene. Riuscire a trasformare la morte
del corpo fisico in nascita del corpo luminoso da Esseri Umani (come per
tutte le specie dell'Essere Natura) significa andare oltre la Natura stessa.
Significa proiettarsi oltre la sedimentazione con l'Essere Natura.
Nel Paganesimo Politeista l'Essere della Natura trasforma la morte del corpo
fisico in nascita del corpo luminoso. Ogni specie ha fatto in modo che gli
Esseri che esprime siano nelle migliori condizioni per esprimere questo. Le
scelte dei singoli Esseri determinano la qualit del corpo luminoso. La qualit
del corpo luminoso determina la forza di in Libert raggiunta dal singolo
Essere. La forza in Libert raggiunta imprime la spinta per la trasformazione
nell'infinito.
Nel Paganesimo Politeista partorire il proprio corpo luminoso comporta il
raggiungimento della propria Libert il cui grado varia a seconda del Potere
di Essere espresso dal corpo stesso.
Le trasformazioni successive del corpo luminoso variano a seconda della
qualit soggettiva espressa. Possono continuare sedimentando con l'Essere
Terra, con l'Essere Natura, con l'Essere Sole o proseguendo la propria
sequenza di mutamenti liberi da legami. I legami sono le relazioni che si
costruiscono affinch la propria consapevolezza non vada dispersa. L'Essere
Natura composto dalle consapevolezze degli Esseri che lo hanno praticato e
vissuto.
In questo caso tornare a vita da uomo e non da animale ha il significato di
proseguire la sequenza dei mutamenti senza legami con l'Essere Natura. Il
legame che gli Egiziani antichi indicavano era quello con l'Essere Sole. Altre
culture indicavano i meandri scuri dell'Essere Terra o i meandri dell'Essere
Natura. Gli Stregoni indicano i meandri del cosmo infinito attraverso la
pratica di Libert. Indicano come sia possibile seguire la propria sequenza dei
mutamenti senza sedimentare su un Essere gigantesco per poter continuare il
proprio sviluppo. Almeno per ora!
La legge dei "beati" il loro Intento. E' l'azione attraverso la quale
costruiscono il loro Potere di Essere per proseguire nell'eternit dei
mutamenti. Senza sedimentare in un altro Essere Gigantesco per poter
continuare la trasformazione.

Tornare a vita di Essere Umano praticando l'azione che porta allo sviluppo
del proprio Potere di Essere. Questo vale per quasi tutte le specie degli Esseri
animali salvo per quelle che costituiscono il Potere di Essere dell'Essere
Natura dove il soggetto che si costruisce l'Essere Natura stesso (Esseri
Virus, Esseri Batteri ecc..).
161) ... pene che artigliano i mortali...
Cosa sono le pene? Quali sono le pene che artigliano i mortali?
Le pene sono quelle che i cristiani chiamano "il dolore"! Il dolore come
manifestazione della volont del loro dio padrone. Quel dolore che attanaglia
il loro bisogno di libert e gli rende schiavi dell'aspettativa dell'intervento del
loro padrone. Li rende schiavi dell'aspettativa di un suo intervento. Il dolore
come distruzione dell'individuo che subendolo lo accetta facendo di
quell'accettazione manifestazione della sua sottomissione al volere del dio
padrone.
Le pene dell'esistenza come prodotto delle contraddizioni dell'esistenza alle
quali il soggetto non in grado di opporre la propria volont perch la
sottomissione e l'accettazione della fatalit gli stato imposto con la violenza
del condizionamento educazionale. Le pene come elemento di accentramento
dell'attenzione soggettiva. Un'attenzione che viene privata della capacit di
spaziare nelle cause e nelle relazioni che producono dolore per fermarsi al
dolore come oggetto in s.
Questo fermarsi nel dolore come oggetto in s l'essere artigliato dalle pene.
Un essere artigliato che impedisce all'Essere Umano di risolvere le
contraddizioni dell'esistenza e di spaziare nell'infinito che lo circonda.
Quando un Essere Umano artigliato dalle pene soggettivandone
l'artigliamento non ha pi volont per liberarsi dal dolore. Lo accetta con
rassegnazione. Lo accetta con accettazione. Diventa dipendente da quel
dolore e desidera rinnovare negli altri Esseri Umani lo stesso dolore perch
questo gli da sollievo. Anzi, gli altri Esseri Umani devono soffrire ancora di
pi mentre egli rappresenta il suo dolore come manifestazione del dio.
Mentre gli Esseri Umani soffrono di dolori fisici che la determinazione
soggettiva potrebbe eliminare qualora le condizioni oggettive lo
permettessero, chi ha soggettivato il dolore soffre di condizioni psichiche che
allevia nutrendosi del dolore fisico di quelle persone che non possono uscire
da quel dolore perch lui blocca lo sviluppo dell'oggettivit affinch costoro
soffrano. Cos costui si trasformato in un produttore di pene attraverso le
quali artigliare gli Esseri Umani per impedire loro di distendere le loro ali e
dare l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza.
I morti producono altri morti per alleviare la propria sofferenza di zombi

davanti alla vita!


Queste sono le pene che artigliano i mortali!
162) Ah ah, latra la terra su costoro fino ai loro figli.
Latrare: un abbaiare furioso contro qualcuno! Perch l'Essere Terra dovrebbe
latrare contro qualcuno? Perch quel qualcuno danneggia le trasformazioni
dell'Essere Terra! Perch quel qualcuno, danneggiando quanto lo ha emanato,
danneggiando sia s stesso che l'Essere dal quale proviene: l'Essere Terra
stesso! Un latrare furioso nei confronti di chi distrugge il divenire degli Esseri
cui appartiene. Un latrare furioso che corrisponde all'umano inveire nei
confronti di chi ti distrugge, pur essendo impotente nei suoi confronti. Se
vero che le scelte appartengono a chi sceglie, altrettanto vero che gli
adattamenti devono essere costruiti dall'oggettivit in cui quelle scelte vanno
ad incidere.
Chi distrugge gli Esseri Umani non distrugge la specie agendo contro di essa,
ma la distrugge distruggendo i propri figli. La distruzione, che proviene
dall'interno della specie, non un distruzione immediata, dura e violenta, ma
piuttosto la distruzione costruita attraverso le generazioni. La distruzione
che padri e madri operano attraverso la costrizione alla quale sottomettono i
loro figli. Non la distruzione della generazione presente, ma la distruzione
della costruzione del futuro cui i loro figli sono partecipi.
Contro questo il latrare furioso dell'Essere Terra. Se tu vuoi distruggerti,
distruggi te stesso, ma non toccare il futuro. Non costringere alla distruzione i
tuoi figli affinch generino distruzione. La distruzione di una specie la
distruzione di una sequenza di mutamenti cui l'Essere Terra partecipe.
Quando si distrugge una sequenza di mutamenti si distrugge anche l'Essere
Terra, magari costringendola a costruire nuove strategie affinch nuovi
Esseri, o Esseri gi esistenti, articolino s stessi per trasformarsi.
Latra impotente davanti all'umana distruzione l'Essere Terra, ma col suo
latrare alimenta Libert dentro s stessa. Alimentando Libert dentro s
stessa, alimenta Libert dentro quegli Esseri Umani che ancora la
percepiscono affinch la alimentino bloccando lo sviluppo della
sottomissione sia in s stessi che nella propria specie.
Il latrare della terra, come quello di ogni Coscienza di S che alimenta il
proprio Potere di Essere, impotenza nell'immediato, ma arte del crogiolo
alchemico delle trasformazioni. L'Essere Terra latra e nel far questo concentra
tutto s stessa alimentando le trasformazioni!
163) e non inclinare verso il basso, verso il mondo della luce nera: gli sta
sotto un abisso perpetuamente amorfo, senza contorni, avvolto nelle
tenebre, sordido, che si compiace di simulacri, privo di luce noetica, rotante

in eterno, rovinosa mutila tortuosa profondit che sempre si sposa con


forme corporee senza apparenza, inerti, senza respiro.
In questo paragrafo si manifestano le scelte dei soggetti della direzione nella
quale imprimere la propria azione. Comunque l'azione del soggetto segue
una direzione dalla quale imprime la trasformazione del soggetto stesso.
Comunque il soggetto sceglie. L'esecuzione dell'azione la scelta del
soggetto. Il non scegliere scelta della direzione in cui agire.
La vita di ogni Essere della Natura un percorso che va dalla nascita del
corpo fisico alla morte dello stesso. Ogni azione messa in essere da un
soggetto altro non che la rappresentazione della scelta del soggetto stesso.
Le azioni conducono un soggetto nelle sue trasformazioni e determinano la
qualit delle trasformazioni stesse.
Il veggente colpito dall'abisso del nulla, della dissoluzione della Coscienza
di S e della Consapevolezza che ha costruito l'individuo. Un abisso
perpetuamente amorfo che inghiotte chi non ha saputo imprimere una
valenza noetica alle proprie azioni. Un abisso che inghiotte chi ha rinunciate
al volo negli infiniti spazi luminosi del cosmo preferendo l'oscuro della
rinuncia e della sottomissione.
E' il nulla perch privo di Coscienza e di Consapevolezza. E' il nulla perch
privo dello sviluppo della sequenza dei mutamenti di cui portatrice lo
sviluppo noetico di una Coscienza di S.
Non inclinare verso il basso! Non inclinare verso la sottomissione, verso la
rinuncia del tuo Potere di Essere, verso la rinuncia dello sviluppo del tuo
Potere Noetico. Anche se l'azione che porta allo sviluppo della tua
soggettivit pu implicare un impegno apparentemente troppo grande, non
rinunciare a svilupparti e a costruirti. Non volgere verso la "rovinosa mutila
tortuosa profonditche sempre si sposa con forme corporee senza apparenza,
inerti, senza respiro".
Cosa significa, in questo caso, l'assenza di apparenza?
Significa l'assenza di manifestazioni fenomenologiche! L'assenza di
rappresentazioni soggettive che manifestandosi, vengono rappresentate dal
soggetto che le percepisce. In altre parole significa la mancanza di Coscienza
di S. La mancanza di rappresentazione.
Inclinare verso il basso significa aver rinunciato a costruire s stessi
nell'infinito dei mutamenti e giungere alla completa distruzione delle
possibilit di sviluppo della propria Coscienza di S. Giungere in uno stadio
della propria esistenza caratterizzato dalla non esistenza. Dall'assenza di
manifestazione soggettiva. Dall'assenza della propria volont. Dall'assenza
della propria espressione fenomenologica nel mondo circostante.

Inclinare verso il basso significa dissolvere s stessi: rinunciare a percorrere


l'infinito dei mutamenti.
164) e non inclinare in basso: c' un abisso sotto la terra, che trascina al di
sotto della soglia delle sette vie...
Le sette vie o le sette rinascite della trasformazione misterica ripresa dai
neoplatonici. Le sette vie sono le sette rinascite attraverso le quali la
Coscienza di S nata e sviluppatasi nell'Essere Natura procedeva nella
costruzione delle sue trasformazioni.
Io non ho consapevolezza delle sette rinascite. Ne conosco quattro. La Fetale,
il Fanciullo e la Fanciulla, l'Essere Umano Adulto (al di l del proprio sesso) e
l'Essere Luminoso. Le trasformazioni che si percorrono in quanto Esseri
Luminosi appartengono alla trasformazioni proprie degli Esseri Luminosi. Io
preferisco curare gli elementi che portano alla trasformazione nell'immediato
anche se posso fare miei i viaggi del Libro dei Morti Egiziano e i viaggi verso
l'Essere Sole, l'Essere Terra o l'Esser Natura. Sono visioni che camminano
parallele alla mia anche se sgorgano da insiemi culturali diversi. Questo mi
comprensibile. Non mi sono comprensibili le trasformazioni dell'Essere
Luminoso e le sue rinascite. In ogni caso, questo non l'oggetto della mia
ricerca. Non anelo a creare fantasmi sui quali trasferire le fantasticherie di
una possibile vita in una situazione possibile che altro non sarebbe che
trasposizione in una diversa situazione dei miei desideri insoddisfatti nella
presente esistenza. E' pi utile vivere strategicamente per soddisfare i propri
bisogni che proiettare un principio d'attesa nei confronti di un futuro che
proprio perch si proiettato un principio d'attesa non si pu pi
manifestare. E' l'azione nel presente che costruisce il futuro, non l'attesa di
quel futuro attraverso l'annientamento dell'azione nel presente in funzione di
un'attesa.
L'abisso il nulla della Coscienza di S. E' la forza della rinuncia all'azione
che trascina la Coscienza di S verso il basso dopo averla addestrata alla
sottomissione.
L'abisso il baratro della disperazione e della sottomissione cui giungono
quegli Esseri Umani che sconfitti dalle battaglie dell'esistenza preferiscono
fingere di non vedere la propria distruzione per illudersi in un rinnovamento
che non arriver, ma che dar loro molta soddisfazione imponendolo a chi
non in grado di difendersi e di fondare il proprio futuro.
165) Cerca il paradiso...
Cerca il giardino! Cerca l'oggettivit nella quale puoi continuare a costruire te
stesso. Trasforma l'oggettivit in cui vivi in un paradiso nel quale gli Esseri
Umani possano continuare a costruire s stessi nell'infinito dei mutamenti.

Cerca l'Infinito nel quale far ardere il tuo fuoco della Conoscenza e della
Consapevolezza; l'Infinito in cui continuare a sviluppare il tuo Potere di
Essere.
Il paradiso l'opposto di deserto!
Il paradiso il giardino che ricco e rigoglioso costruisce la sua esistenza
privando una parte del deserto della sua aridit.
Di contro, il deserto la distruzione del paradiso. E' il nulla in cui la
Coscienza di S e la Consapevolezza non possono espandersi ma vengono
distrutte e annichilite dalla nonConoscenza e dalla nonConsapevolezza: il
vuoto che cresce dentro all'Essere Umano che rinuncia a prendere nelle
proprie mani la responsabilit della propria esistenza.
Cercare il paradiso deve essere inteso come l'azione del soggetto che
costruisce il paradiso come oggettivit nella quale articolare la propria
esistenza. Il termine cercare e trovare sono termini che indicano l'azione nei
confronti di una staticit esistente e immanente nei confronti del soggetto.
Un'immanenza che viene interpretata in termini spaziali. L'azione del
soggetto un'azione magica in quanto azione di trasformazione
dell'oggettivit in cui il soggetto agisce. L'azione del soggetto azione di
trasformazione di s stesso attraverso l'azione nell'oggettivit in cui agisce.
L'azione nell'oggettivit risultante in termini temporali. Dove per ricerca
non il raggiungimento di un luogo, ma la costruzione di quel luogo come
trasformazione della relazione soggettivit-oggettivit impressa dal soggetto
attraverso la sua azione.
Cercare il paradiso non deve essere inteso come la ricerca di una situazione
immanente, ma come la trasformazione magica operata dl soggetto
nell'oggettivit attraverso l'uso della propria volont e delle proprie
determinazioni.
Sia il paradiso l'obiettivo delle tue azioni. Un paradiso che costruisci
nell'oggettivit. Mentre lo costruisci nell'oggettivit trasformi la tua
soggettivit proiettandola nell'infinito dei mutamenti.
166) centro, e a partire da esso tutti i raggi sono uguali fino alla
circonferenza.
Col termine centro si indicano sempre cose diverse. C' ad esempio il centro
del fine da raggiungere. C' il centro, la fonte, delle cose; ed un centro per
ogni cosa.
Quando si usa centro in questo modo si sta ad indicare un punto d'inizio di
un qualche cosa che esplodendo si dilata in ogni direzione. Il centro del pi
piccolo frammento da cui ebbe inizio la mia Coscienza di S si dilatato in

tutte le direzioni che hanno portato alla mia esistenza e alla mia crescita.
Attraverso quella crescita io conservo un centro a partire dal quale stata
costruita la circonferenza del mio essere e comunque le tensioni dal centro
alimentano la circonferenza spingendola a dilatarsi.
Se questo discorso lo posso fare per me, lo posso fare anche per l'intero
universo. Come posso leggere Orfeo in Aristofane:
In principio vi era Caos, Notte, il nero Erebo e l'ampio Tartaro,
e non vi era la Terra n l'Aria, n l'Oceano;
negli infiniti recessi di Erebo genera per primo Notte dalle nere ali di un
uovo senza seme;
dal quale, col volgere delle stagioni, germoglia Eros desiderato splendente
nella schiena per le ali dorate, simili a vortici tempestosi;
Questi unendosi all'alato Caos, di notte nel vasto Tartaro procre la nostra
stirpe e per prima la condusse alla luce;
Il centro il Caos dal quale germoglia Eros. Eros che si slancia in tutte le
direzioni della vita. Un movimento universale.
Il disco giallo in campo nero produce il Big Bang e sparge tutt'intorno
l'Energia Vitale inconscia. Dal vertice all'estremo tutti i raggi sono uguali!
La prima cellula che divenne Cosciente di S nel brodo primordiale irradi
l'intro brodo primordiale di consapevolezza e conoscenza generando cellule
(o frammenti di Coscienza di S capaci di esercitare Volont) in ogni
direzione.
Cos ogni Coscienza di S un centro dentro un centro dove i raggi sono
uguali. E quel centro dentro un centro e dentro ad un altro centro che per
giungere alla periferia i raggi sono uguali.
Il frammento descrive il movimento universale dello sviluppo delle
Coscienze i S che dall'inconsapevole portano alla formazione della
Coscienza universale.
Circonferenza dentro circonferenza; sfera dentro sfera. Lo sviluppo delle
Coscienze di S dal soggetto alla specie cui appartiene (in particolare per gli
Esseri della Natura) una sfera di consapevolezza che generata all'interno di
una sfera di consapevolezza tende ad espandersi nell'infinito.
Il frammento indica correttamente il respiro della formazione dell'universo:
"centro, e a partire da esso tutti i raggi sono uguali fino alla circonferenza."!
167) ... contenendo il principio delle tre ali
Quali sono gli attributi del dio? Necessit, Intento e Volont!

Attraverso questi elementi il dio pu volare nell'infinito. Attraverso questi


elementi l'inconsapevole si trasforma in consapevole. L'elemento triadico alla
base della formazione della Coscienza di S quanto porta il singolo Essere a
librarsi nell'infinito dei mutamenti costruendo s stesso.
Qualunque cosa contenga o sia espressione di tutti questi tre elementi ed
eserciter sempre il proprio libero arbitrio: adattamento soggettivo alle
variabili oggettive. L'esercizio del libero arbitrio attraverso l'esercizio della
propria volont la trasformer in un dio che costruisce s stesso nell'infinito
dei mutamenti.
Contenendo questo principio si distinguono gli di dai non di. Fra gli Esseri
Umani si distingue fra chi esercita la propria volont e le proprie
determinazioni da chi, soggettivando la sottomissione, rinuncia all'uso della
propria volont per trasformarsi nell'infinito dei mutamenti.
168) ...trascendentalmente uno (trascendentalmente due)
L'uno trascende l'altro. La comprensione dell'uno si ferma l dove la sua
fisicit lo colloca. Cos la ragione circondata da quanto la trascende. In quel
trascendere ella si sente persa e smarrita. La ragione non padroneggia quanto
non pu descrivere. Pu soltanto prendere i fenomeni che giungono da
quello sconosciuto e trasformarli in guardiani mostruosi da imporre all'Essere
Umano affinch non esca dai suoi confini. Affinch non si chieda il perch
delle cose. Affinch non sospenda il dialogo interno e non si tuffi nello
sconosciuto imparando a nuotarci.
Quando l'Essere Umano impara a nuotare in quello sconosciuto la ragione
diventa trascendenza nei confronti della sua azione. La descrizione
inutilizzabile nel trascendente della percezione e dell'intuizione e la ragione
si sente inutile.
Nell'affrontare il trascendente la ragione l'Essere Umano scopre l'esistenza di
uno sconosciuto nel quale pu agire e di un'inconoscibile davanti al quale
angosciato. L'angoscia deriva dalla mancanza di strumenti soggettivi per
poterlo percepire e potervi nuotare all'interno. La trasformazione
dell'inconoscibile in sconosciuto da svelare nuotandovi il fine delle sue
trasformazioni.
Cos l'Essere Feto, uscendo dalla vagina della propria madre, trasforma
l'inconoscibile del mondo della ragione in sconosciuto nel quale muoversi e
nuotare fondando la propria esistenza. La trascendenza inconoscibile al
mondo fetale diventata sconosciuto; la trascendenza inconoscibile all'Essere
Umano adulto lo sconosciuto nel quale si muove il suo sentire e il suo
intuire. L'inconoscibile dell'Essere Umano adulto lo sconosciuto nel quale
continua la sequenza dei mutamenti il corpo luminoso all'atto della morte del

corpo fisico.
E' dunque corretta l'esclamazione del frammento "...trascendentalmente uno
(trascendentalmente due)". Una trascendenza come sconosciuto e una
trascendenza come inconoscibile!
169) citt intere, uomini e tutto, in rovina...
Nella vita fisica il decadere parte della nascita. Ogni costruzione crolla.
Ogni nascita funzionale alla morte. Ogni cultura finalizzata a declinare.
Cos Adone rinasce ad ogni primavera. Cos Marte rinasce ad ogni
primavera.
E' la rinascita nel Paganesimo. Tutto decade e tutto si rinnova. Un rinascere
continuo delle cose sia nello stato di essere sia in stadi diversi delle
trasformazioni. Nello stesso stato delle cose quando il rinascere l'oggettivit
nella quale gli Esseri svolgono i loro cammini per costruirsi; in stadi diversi
quando percorrono i gradini e i mondi con cui articolare, arricchire e
costruire la propria Coscienza di S e la propria Consapevolezza.
Nel frammento c' l'accento sul fatto che tutto va in "rovina". Quanto nasce:
muore. Sia i singoli uomini che le citt. Nulla permane nel proprio stato.
Costruire un cammino virtuoso attraverso il quale arricchire la propria
conoscenza e la propria consapevolezza significa non partecipare alla rovina.
Significa camminare nell'eternit dei mutamenti.
Tutto decade; tutto effimero; meno che la Coscienza di S che si costruisce
nell'infinito dei mutamenti.
170) mai, per oblo, scivolare in un flutto miserabile
Chi non ricorda gli sforzi che fece per costruirsi, le umiliazioni che ha
ricevuto mentre concentrava tutto s stesso per aprirsi un varco nella vita non
pu far altro che scivolare nel flutto miserabile della fatalit.
Chi non ha memoria non ha futuro.
Chi non ricorda i processi di trasformazione in corso non in grado di
progettare il futuro.
Chi non in grado di progettare il proprio futuro non in grado di costruire
s stesso nell'infinito dei mutamenti. Inevitabilmente rimane ancorato alla
descrizione della ragione. La descrizione della ragione tutto quello che gli
rimane. La descrizione della ragione si nutre della sua consapevolezza
distruggendolo giorno dopo giorno. Un giorno era un feto che arrancava per
costruirsi nel grembo materno, ora un Essere Umano che non arranca pi.
Ora un Essere Umano che afferma di essere creato ad immagine e
somiglianza di un dio pazzo davanti al quale costringe la propria volont a
sottomettersi. Ora non ricorda! Non ricorda il dio che spingeva per crescere

dentro di lui! Lo ha ucciso un po' alla volta; rinuncia dopo rinuncia. Ha ucciso
quanto chiedeva di crescere; ha ucciso quanto avrebbe potuto e dovuto
partorire alla morte del corpo fisico.
Possiamo dire con il frammento: "mai, per oblio, scivolare nel flutto
miserabile della fatalit!".
171) della materia, e le sue correnti sinuose molti ne trascinano
La descrizione della ragione imprigiona molte persone. "L'Essere Umano
come appare!". Proclama la ragione. Dove il come apparire subisce
modificazioni culturali al fine di distruggere le possibilit dell'Essere Umano
di uscire dalla ragione per esercitare il proprio intuire.
La ragione imprigiona gli Esseri Umani e pone a guardia dei suoi confini i
fantasmi terrifichi della sua immaginazione. Cos lo sconosciuto che la
circonda diventa il buio nel quale la ragione nasconde le paure, il dio
padrone, l'imperativo dell'ubbidienza, il dubbio, la punizione e infine i mostri
soggettivi davanti ai quali l'ardore con cui si affronta lo sconosciuto viene a
mancare.
L'Essere Umano che costruisce s stesso non teme di affrontare quei mostri.
Non teme di superare i divieti e affronta i fantasmi della ragione come se
aspettasse a pi fermo un nemico che vuole annientarlo. Chi costruisce s
stesso modifica il mondo in cui vive e attraverso questa modificazione
modifica anche il dominio che la ragione esercita su di lui.
Non teme le correnti sinuose. Vi si getta a capofitto e non arretra fintanto che
la corrente stessa non si placa e leggero lo accompagna sulla riva della
Conoscenza e della Consapevolezza. Le correnti sinuose sono i fantasmi
terrifichi che la ragione ha retto a guardia dei suoi confini. Fantasmi terrifichi
che spaventano soltanto chi ha calato nel cuore la paura nella determinazione
della propria esistenza abbandonandosi alle correnti distruttive della ragione.
172) ...la materia primordiale...
La materia primordiale l'Energia Vitale.
La materia primordiale quanto di inconsapevole si trasforma in
consapevolezza. Nel Paganesimo Energia Vitale e materia sono la stessa cosa
organizzate in maniera diversa e percepite attraverso le predilezioni e le
capacit soggettive del soggetto.
E' primordiale quanto inconscio. Cessa di essere primordiale quando una
parte dell'inconsapevole si trasforma in consapevole espandendosi nel
circostante inconsapevole.
173) dona vita ad altri, ancor pi a s stessa.

Cosa significa, all'interno degli Oracoli Caldaici, donare la vita? Significa dare
ad altre concentrazioni di Energia Vitale possibilit per costruirsi nell'infinito
dei mutamenti. Cos Tellus e Giove donarono la vita all'Essere Natura
affinch molte vite si costruissero al suo interno e come Natura stessa.
Donare la vita significa costruire condizioni favorevoli affinch altre
Coscienze di S sboccino e si costruiscano.
Donare la vita significa favorire il proprio sviluppo!
Significa costruire condizioni attraverso le quali sviluppare la propria
Coscienza di S e la propria consapevolezza. Il Potere di Essere esprime
regole precise. Il soggetto espande s stesso soltanto se l'oggettivit nella
quale si espande, espande s stessa. Nel Potere di Essere l'Essere Umano
cresce e si dilata nell'infinito dei mutamenti soltanto se gli altri Esseri Umani
che gli stanno attorno si dilatano nell'infinito dei mutamenti. Un Essere
umano pu chiamare le cose col loro vero nome soltanto se gli Esseri Umani
che gli stanno attorno possono chiamare le cose col loro vero nome. Un
Essere Umano pu esercitare la propria volont e le proprie determinazioni
soltanto se gli Esseri Umani che gli stanno attorno possono esercitare la
propria volont e le proprie determinazioni. Il Potere di Essere, al contrario
del Potere di Avere, pu svilupparsi soltanto in armonia col mondo
circostante. Il Potere di Avere si esercita privando gli altri delle loro
specificit, appropriandosi di altri Esseri della propria specie; questo non
costruisce gli Esseri Umani.
Costruendo s stessi, il proprio Potere di Essere si favorisce lo sviluppo del
Potere di Essere di altri Esseri e soprattutto si costruiscono condizioni
affinch Esseri di altre specie possano afferrare la loro occasione per divenire
nell'infinito dei mutamenti.
174) e potenza prima di un sacro logos...
Il logos la ragione. La sua descrizione. Una descrizione che avviene
attraverso le parole e i numeri.
Quando il logos sacro? Quando un terreno di costruzione e sviluppo
dell'Essere cui il Logos espressione. In quel momento la ragione un luogo
sacro. E' uno strumento sacro di cui l'individuo si serve per costruire s stesso
nell'infinito dei mutamenti.
La sacralit non data dall'oggetto in s ma dall'uso che dell'oggetto ne fa la
Coscienza di S al fine di costruire s stessa. La centralit data sempre alla
Coscienza di S e sono sacri quegli strumenti di cui si serve per costruirsi. La
sacralit relativa all'uso dell'oggetto fatto dalla Coscienza di S. Cessa di
essere sacro quell'oggetto che diventa il fine dello sviluppo della Coscienza di
S risolvendo in esso le sue trasformazioni.

Il logos sacro soltanto nella misura in cui le Coscienze lo praticano per


costruire s stesse. Cessa di essere sacro quando, come nel vangelo
dell'assassino Giovanni, si vuole risolvere l divenire dell'Essere Umano
all'interno del logos anteponendolo alle forze che portarono l'Essere Umano
all'esistenza. Nella pancia della madre non c'era logos ma soltanto volont!
E' potente la ragione dell'individuo che abbattuti i fantasmi tenta di
espandersi nello sconosciuto che la circonda!
175) ...e non balzando al di l della soglia
Chi che non balza oltre la soglia?
L'Essere Umano che ha circoscritto la sua vita all'interno della descrizione del
mondo: all'interno della propria ragione. Circoscrivendo il suo divenire
all'interno della ragione ha annientato, scelta dopo scelta, il proprio intuire
consegnandosi alla morte del corpo fisico senza forza e senza
determinazione.
Cos al momento della morte del corpo fisico non aveva forza, n esperienza,
n determinazione per danzare la rappresentazione della sua esistenza. Non
aveva compattezza nel proprio campo vitale per trasformare la morte del
corpo fisico in nascita del corpo luminoso. La sua Coscienza di S non in
grado di balzare oltre la soglia.
Mettersi in ginocchio; rinunciare alla propria determinazione; rinunciare ad
assumere la responsabilit della propria esistenza la condizione attraverso
la quale si rinuncia a compattare il proprio corpo luminoso. E' la condizione
che impedisce all'Essere Umano di oltrepassare la soglia ed usare la propria
attenzione per affrontare gli infiniti mondi della percezione.
176) ... gli iniziatori sono congiunti con i vincoli...
Chi sono gli iniziatori? Quando nel Paganesimo Politeista si pu definire
qualcuno un iniziatore? L'iniziatore non colui che inizia qualcuno, ma
qualcuno che trasforma l'esistente imprimendogli una direzione di sviluppo.
L'iniziatore altro non che la qualit che emerge dalla quantit. La quantit
del nuovo si accumula, la direzione del vecchio, sia come processo attraverso
il quale gli individui costruiscono il loro divenire nell'infinito dei mutamenti,
sia i processi di trasformazione dei Sistemi Sociali, sia i processi di
trasformazione delle societ, sia i sistemi di trasformazioni della Natura o di
alcune sue parti, si sta sfaldando. Il vecchio non in grado di produrre il
nuovo. Al suo interno il nuovo si accumula finch non sgorga e si impone sul
vecchio. Chi lo impone sul vecchio sono gli Iniziatori. Possono essere
situazioni, gruppi sociali o singoli individui. Gli Iniziatori sono congiunti da
vincoli. C' una forza comune che congiunge tutti gli iniziatori, qualunque

siano le situazioni o le Coscienze di S che iniziano o la specie cui


appartengono.
Gli Iniziatori sono congiunti dal vincolo di Libert!
Libert che si libera dai vincoli troppo stretti del vecchio e che impone s
stessa.
Libert che sgorga dal vecchio per iniziare un nuovo cammino di costruzione.
Libert il vincolo, la forza, che rimuove gli ostacoli posti sulla strada dello
sviluppo degli Esseri. Pu essere il mutamento di Esseri della Natura come
processo di adattamento soggettivo alle variabili oggettive imposte o pu
essere l'esplosione di Furia o di Bellona nella rimozione degli ostacoli che
opprimono la vita.
E' sempre Libert che si esprime attraverso gli Esseri e lega le loro tensioni
per alimentarle.
Libert si alimenta della rimozione degli ostacoli che impediscono agli Esseri
di divenire nell'eternit dei mutamenti!
177) ...per inaccessibili recinti di pensiero
Quali sono gli inaccessibili recinti di pensiero?
Sono i mondi al di fuori del pensato della ragione. Sono i mondi dove la
ragione non in grado di giungere.
E' il regno segreto dove gli Stregoni tramano il loro futuro.
E' il regno segreto dove gli Stregoni manipolano le Linee di Tensione che
attraversano l'intero universo, le tensioni e i bisogni delle specie degli Esseri
della Natura.
E' il regno segreto. L'unico segreto che si pu toccare allungando una mano e
che separato dagli Esseri Umani dal potere dell'Intento e dalla pratica
dell'Impeccabilit.
Il Potere dell'Intento, che con Necessit padre dell'esistente, e la pratica
dell'Impeccabilit permettono agli Esseri della Natura di giungere agli
"inaccessibili recinti del pensiero". Non un segreto che non deve essere
svelato. Non un segreto che deve essere custodito a prezzo della vita. E' un
segreto dal quale gli Esseri Umani sono separati dalle trasformazioni che
operano nella vita di tutti i giorni. Dalla loro sequenza di scelte. Dalle loro
determinazioni. Dalla volont con la quale trasformano s stessi.
Questi sono gli inaccessibili recinti del pensiero. Ed pensiero anche se no
fatto di parole perch nous che costruisce il nous di ogni esistente!
178) ... dominare ogni disgiungimento

Cos' il disgiungimento? E' HEKATE!


Il disgiungimento il passaggio da un mondo ad un altro! Il disgiungimento
il passaggio della trasformazione soggettiva attraverso la quale si giunge
nel mondo nuovo o, se si preferisce, si percepisce lo stesso mondo in maniera
assolutamente differente. Il disgiungimento il fine del lavoro della
trasformazione della Coscienza di S in quello stadio di sviluppo.
Il disgiungimento la morte dell'Essere Feto e la nascita dell'Essere Umano
fanciullo. Il disgiungimento il distacco dell'Essere Umano fanciullo dal
mondo fetale nel quale ha fondato il proprio divenuto.
Il disgiungimento la morte del fanciullo o della fanciulla quando viene
partorito l'Essere Umano adulto il disgiungimento il distacco dell'Essere
Umano adulto dal mondo dell'infanzia nel quale ha fondato il proprio
divenuto (troppi Esseri Umani fanciulli abortiscono non riuscendo a
diventare Essere Umani adulti!).
Il disgiungimento la morte dell'Essere Umano adulto e la nascita dell'Essere
Luminoso. Il disgiungimento il distacco dell'Essere Luminoso dal mondo
della ragione nel quale ha fondato il proprio divenuto.
C' una sola forza che pu dominare ogni disgiungimento ed VOLONTA'.
Quella forza che alimenta l'Intento della trasformazione di ogni Essere al di l
del mondo e della situazione nella quale questi sta fondando il proprio
divenire. Volont la forza indescrivibile che spinge l'Essere Umano ad
affermare "Io esisto!". E' una forza indescrivibile perch estranea al mondo
della ragione, ma definibile dallo spettatore nell'Essere Umano quando
assiste agli sforzi che costui compie per aprirsi i varchi nella vita.
La presenza di Volont come espressione del soggetto rappresentata dalla
sua azione. Volont chiama gli di a soccorrere l'Essere nella misura in cui
l'azione dell'Essere esprime volont! La volont espressa dall'Essere e le
trasformazioni che costui subisce nell'esprimerla determina la sua capacit di
dominare il disgiungimento nella trasformazione soggettiva con cui
affrontare i passaggi.
"dominare" dunque "ogni disgiungimento".
179) la veemenza della materia...
La veemenza della materia; la determinazione della materia nell'essere
partecipe alla trasformazione dell'inconscio in conscio. La veemenza nel non
perdere la propria opportunit di costruire Cosciente di S e proiettarle
nell'infinito dei mutamenti. La materia come noi la intendiamo organizza s
stessa, spinta dal padre (Necessit e Intento), per compattare Coscienze di S
che sommando la loro volont a Necessit che le ha generate sviluppino s

stesse nell'infinito dei mutamenti.


La veemenza della materia anche la voracit del mondo della ragione.
Quando l'Essere Umano sviluppa s stesso e si costruisce organizzando il
mondo che lo circonda in descrizione questa diventa la descrizione della
materia e pretende di essere l'unica realt che il soggetto deve considerare
nella formazione del proprio giudizio. La ragione, costruita dal soggetto per
impulso della propria specie, pretende il possesso dell'Essere Umano.
Pretende che l'Essere Umano si sottometta a lei e organizza strategie
d'agguato nei confronti dell'individuo affinch questi non costruisca giudizi
partendo dal proprio sentire e dal proprio intuire. "Hai tentato di agire
secondo il tuo intuito e invece hai sbagliato!" questo afferma la ragione. In
realt il soggetto non ha sbagliato a tentare di agire secondo il suo intuito ha
sbagliato nel considerarlo per come la ragione pretende che venga
considerato: uno strumento della ragione, inutile rispetto al "ragionamento"
anche se qualche volta, per cause strane, suscita stupore.
La ragione pretende che l'Essere Umano si consideri ad immagine e
somiglianza del massimo raggiungibile e concepibile, al centro di un universo
che si deve muovere in funzione di s stesso. Cos l'intuire non deve esistere
se non come un lontano riflesso di qualche cosa dimenticato o come un dono
contingente.
La veemenza della materia impedisce all'Essere Umano di esercitare il
proprio intuire. Gli impedisce di togliere la ragione dal centro dell'universo
affinch egli impari a navigare nell'intuibile che lo circonda.
La veemenza della materia costruisce gli Esseri, ma tenta di cortocircuitarli in
s stessa. Solo la volont dei soggetti, esercitata nella quotidianit attraverso
le loro azioni, li libera dalla prigione del mondo che li ha generati
proiettandoli liberi nei mutamenti. Ogni mondo imprigiona i suoi nati; la
volont soggettiva mette in atto strategie attraverso la quali questi possono
liberarsi dalla coercizione.
La veemenza della materia si supera attraverso l'azione.
La veemenza della materia si blocca attraverso la propria volont!
La veemenza della materia genera Coscienze di S, ma sta a loro, attraverso le
loro determinazioni nel quotidiano, alimentare la loro volont per liberarsi
dalla costrizione della materia.
180) ...il mondo che odia la luce...
La materia non il mondo che odia la luce. Il mondo che mette in essere
strategie affinch gli Esseri non sviluppino la loro Coscienza di S e la
proiettino nell'infinito dei mutamenti il mondo della sconfitta delle

Coscienze di S che fallita la loro possibilit di sviluppare s stesse


nell'infinito dei mutamenti si alimentano costruendo la sconfitta in quanti le
circondano.
Il mondo che odia la luce, oggi come oggi, il mondo delle religioni rivelate
che si alimentano dell'Energia della sottomissione degli Esseri Umani.
Sottomettere gli Esseri Umani significa privarli della loro volont e della
pratica delle loro determinazioni nel quotidiano. Significa impedire loro di
divenire nell'infinito dei mutamenti impedendo alla loro Energia Vitale di
scorrere libera negli individui. Costringere gli Esseri Umani in ginocchio
significa costringerli fin da bambini all'interno della ristrettezza emozionale
per impedire loro di muoversi nell'infinito che li circonda.
Oggi come oggi, il mondo che odia la luce il modo degli adoratori del
macellaio di Sodoma e Gomorra e del Pazzo di Nazareth davanti al quale i
bambini vengono costretti in ginocchio al fine di stuprare loro il futuro
dell'infinito.
Questo il mondo che odia la luce!
181) ... l'accorta evidenza
Nei confronti di quale evidenza necessario esser accorti?
Nei confronti dell'oggettivit nella quale stiamo vivendo e nella quale stiamo
costruendo noi stessi.
In cosa consiste l'essere accorti? Consiste nella pratica della Sospensione del
Giudizio. Sospensione del Giudizio che non consiste nel non giudicare, ma
nel non far dipendere l'azione dal giudizio. Essere accorti nei confronti della
descrizione. Praticare l'atteggiamento scettico nei confronti di un'oggettivit il
cui scopo il coinvolgimento soggettivo per privare l'individuo della capacit
di trarre fondamento da s stesso e dalle sue trasformazioni.
L'evidenza l'essenza e gli intendimenti del mondo che ci circonda.
Intendimenti di appropriazione e sottomissione mascherati da offerte di
amicizia e gentilezza. L'orrore si maschera con i colori dell'illusione, ma solo
il verme infilzato sull'amo che sottrae alla vita il pesce che illuso voleva
saziarsi. L'illusione nasconde l'intenzione. Il gioco scenico abbaglia. L'oggetto
del contendere lo spettatore che affascinato dalla rappresentazione perde la
volont dell'azione ritrovandosi cadavere che cammina senza volont di
determinare la propria vita.
E' l'accortezza davanti all'evidenza dove per evidenza si intende la
rappresentazione con cui il ragno tesse la sua tela per imprigionare
l'imprudente.
L'evidenza mascherata nella preparazione dell'agguato per catturare lo

spettatore. Lo spettatore deve fingersi abbagliato per mantenere compatte le


sue forze e sottrarsi. Il gioco dell'agguato ha le sue vittime, i suoi trionfi, le
sue miserie.
Gli Esseri che vivono d'agguato tessono grandi sfide della vita; miserabili
quegli Esseri che vivendo d'agguato perdono di vista l'intento per il quale
hanno tessuto le loro strategie. Hanno perso loro stessi, la loro opera e gli
"strumenti" che in questa hanno coinvolto!
182) ... l'evidenza nel profondo.
Dov' l'evidenza nell'arte dell'agguato? Nella sua rappresentazione. Dov'
l'Intento espresso dall'arte dell'agguato? Nel suo profondo! Come si arriva a
ci superando la rappresentazione? Trasformandosi e superando l'illusione
del presente.
E' la capacit di trasformazione soggettiva capace di fornire i mezzi al
soggetto per superare l'illusione della conoscenza e del sapere. Soltanto
quando il sapere sono strumenti di cui il soggetto si serve per costruirsi e
dilatarsi nell'esistente pu superare la forma della rappresentazione per
giungere al profondo.
Il dio padrone buono dei cristiani il macellaio di Sodoma e Gomorra. La
rappresentazione la sua bont; l'essenza e il suo intento il massacro degli
Esseri Umani. La sceneggiata della rappresentazione chiede agli Esseri
Umani di adeguarsi e di accettarlo nel momento stesso in cui le sue mani
pretendono il diritto di macellarli.
L'evidenza nel profondo. E' oltre l'illusione soggettiva quale prodotto della
rappresentazione oggettiva. L'illusione si pu rimuovere attraverso la volont
espressa nelle azioni del soggetto e finalizzata alla dilatazione e alla
costruzione del soggetto.
Chi si assoggetta alla rappresentazione non in grado di chiamare le cose col
loro vero nome. E' costretto a soggettivare la rappresentazione
riproiettandola nell'oggettivit come illusione soggettiva. In quest'operazione
egli si schiera con i distruttori della vita. I distruttori, attraverso la
rappresentazione, hanno distrutto la sua possibilit di usare la volont ed egli
si affianca a loro per aiutarli a distruggere la volont dei singoli Esseri Umani
che ancora hanno la forza di dare l'assalto al cielo della conoscenza e della
consapevolezza.
Chi ha distrutto s stesso nella rappresentazione chiama chi d l'assalto al
cielo della conoscenza e della consapevolezza: illuso. "Ma chi ti credi di
essere?" oppure. "Ma cosa credi di fare?"
Chi ha distrutto s stesso nn riuscito a giungere nel profondo.

Eppure era evidente: nel profondo delle cose che si cela il respiro infinito di
Libert!
183) asservito a etrea profondit...
Nella profondit giace Libert!
Libert giace sempre nella profondit delle cose, nella profondit del Sapere,
nella profondit della Conoscenza, nella profondit dell'Infinito. Libert
alimenta ogni cosa che esiste spingendola a rimuovere gli ostacoli che
bloccano il suo sviluppo.
Essere asserviti alla profondit eterea significa essere asserviti a Libert.
Significa aver praticato l'esistenza come sfida al fine di rimuovere gli ostacoli
che ostacolano o rendono difficoltoso alimentare il dio che cresce dentro se
stesso. Essere Libert significa essre intolleranti nei confronti delle costrizioni.
Essere Libert significa mettere in atto strategie affinch la nostra soggettivit
si sviluppi.
Essere Libert significa usare la volont soggettiva per chiamare gli di con i
quali camminare assieme e costruirsi nell'infinito. Essere Libert significa
impedire alle rappresentazioni delle sceneggiate della vita di afferrare la
nostra attenzione rendendola prigioniera e dipendente da fattori esterni
all'individuo.
Essere Libert significa muoversi nell'infinito dei mondi eterei dove la
ragione non in grado di giungere con la sua descrizione e determinare il
giudizio nel tentativo di imprigionare in essa l'azione dell'individuo.
Essere asservito a eterea profondit significa aver davanti agli occhi l'infinito
dei mutamenti e delle trasformazioni che ci attendono e che possiamo
percorrere soltanto rimuovendo gli ostacoli che bloccano il nostro dilatarci in
quell'infinito.
Essere asserviti a Libert significa essere noi stessi Libert!
184) ... tempo del tempo...
Il tempo misura del mutamento soggettivo in relazione ai soggetti che ci
comprendono. Il tempo trasformazione.
Il tempo misura del mutamento dove il mutamento all'interno di un altro
mutamento. Dove il soggetto della Natura muta all'interno dei mutamenti
della Natura stessa. Dove l'Essere Natura muta all'interno dei mutamenti
dell'Essere Terra stesso e delle mutazioni dell'Essere Sole. Dove il mondo
della materia muta all'interno di tutti i mondi della percezione in cui
contenuto e che contiene. Dove il tempo del soggetto misura del suo
mutamento pur sviluppando mutamenti che obbediscono ad altri tempi e ad
altre situazioni.

Qual il tempo che segue un soggetto? Il tempo in cui ha inchiodato la sua


ragione o il tempo delle sue trasformazioni con quanto la ragione non riesce
nemmeno ad immaginare? Che cos' il tempo se non l'illusione di
un'oggettivit nella quale il soggetto si trasforma?
Eppure la trasformazione un dato oggettivo mentre la forma della
trasformazione rappresenta l'illusione nella quale il soggetto ha inchiodato la
sua attenzione.
Il tempo che scandisce il mutamento all'interno dell'illusione nella quale il
soggetto ha inchiodato la sua attenzione comunque misurazione delle
trasformazioni del soggetto.
Il tempo delle trasformazioni all'interno del piano fisico spinge il tempo delle
trasformazioni sui piani della percezione.
Il tempo del tempo il tempo quale misura di trasformazioni illusorie che
agiscono sul tempo quale misura dei mutamenti delle trasformazioni
soggettive. Il tempo delle trasformazioni effettive un tempo diverso dal
tempo delle trasformazioni illusorie e quando l'uno interagisce con l'altro
nell'espressione della percezione e dell'intuizione soggettiva, solo il soggetto
disciplinato impara a separare la percezione dall'illusione. Percezione e
illusione che non sono elementi assoluti in s ma sono piani d'azione del
soggetto dove l'illusione sempre percezione e la percezione tende sempre
ad illudere il soggetto della propria assolutezza.
L'autodisciplina del soggetto distingue i mondi nei quali il proprio intuire ha
diretto la sua attenzione ed agisce in quei mondi raccogliendo armi e scudi
propri di quei mondi: il tempo proprio di quel mondo!
Questo il senso di"...tempo del tempo..."
185) ... nostro involucro che cola via
L'involucro che cola via il nostro corpo fisico. Giunto al momento della
morte del corpo fisico. Mentre questo perde la sua forza e la sua sostanza, al
veggente appare un Essere Umano che, come un Essere Serpente, sta
cambiando la pelle che avvolge la propria Coscienza di S.
L'involucro cola via nell'Essere Umano che ha affrontato la propria esistenza
come una sfida. Una sfida che ha raccolto l'Energia Vitale del proprio corpo e
l'ha plasmata. L'ha compattata usando la propria volont, la propria
attenzione, il proprio intento per affrontare le contraddizioni che l'esistenza
gli proponeva o che lui andava a cercarsi.
Vivere per sfida!
Diventare un cacciatore d'agguato o un praticante del sognare lo hanno
trasformato portandolo a praticare sfide all'interno del Sistema Sociale in cui

viveva, sfide all'interno dell'Essere Natura in cui viveva e sfide negli infiniti
mondi della percezione che il suo Potere di Essere gli permetteva di
raggiungere.
Un cacciatore d'agguato agendo nell'oggettivit trasforma la propria
soggettivit. La plasma agguato dopo agguato. La affina, azione dopo azione.
Sia che l'agguato si svolga nel Sistema Sociale che nell'Essere Natura.
Un cacciatore d'agguato chiama le cose col loro vero nome; un cacciatore
d'agguato si toglie dal centro del mondo; un cacciatore d'agguato impara
quando esporsi e quando occultarsi; un cacciatore d'agguato affila le proprie
armi soggettive per affrontare il mondo che lo circonda. Plasma la propria
contemplazione, la propria meditazione, rende robusto il bastone della
sospensione del giudizio, del blocco del dialogo interno e dello scetticismo
per essere pronto a balzare sia quando deve agguantare la preda della
trasformazione sia quando egli, come predato dal Potere di Essere
dell'oggettivit, intende sottrarsi per non venir distrutto.
Il cacciatore d'agguato pratica l'agguato in ogni mondo della percezione nel
quale giunge sia col sognare che con l'alterazione della percezione.
Ed eccolo il cacciatore d'agguato. Il corpo stanco cola via. Ha terminato la
propria funzione: ha plasmato la struttura dell'Energia Vitale. Questa
pronta per assumere su di s la Coscienza di S del cacciaore d'agguato e
portarlo a percepire altri mondi, con altri sensi, in altri lidi: mutamento dopo
mutamento verso l'eternit!
Pu ben dire il veggente teurgo: ...nostro involucro che cola via!
186) ... immagine dell'anima in tutte le forme
E' giunto il momento in cui il veggente sta lasciando il proprio corpo fisico. Il
corpo di Energia Vitale sufficientemente compatto per sorreggere la propria
Coscienza di S. In quel momento il veggente scopre quanto anima!
Quando anima l'essenza, la noumenia, degli enti che lo circondano. E'
quanto anima gli enti che racchiude il loro sentire, il loro percepire e il loro
intuire.
Le parole della descrizione che la ragione scioglieva una dopo l'altra
nascondevano la fonte segreta del percepire agli occhi del singolo Essere
Umano. Il suo sentire si piegava, deformato, alla descrizione della ragione.
Non era quanto animava l'Essere Umano il motore della vita e delle azioni,
ma solo il suo riflesso deformato dalla ragione nel suo immane sforzo di
impadronirsi dell'Essere stesso e di dominare il suo sentire e il suo intuire.
Davanti al veggente la forma della descrizione si spezza. La sua attenzione
non pi prigioniera delle parole e della forma, ma spazia in mondi infiniti.

Supera la forma degli enti e giunge a quanto fa di quegli enti Esseri Coscienti
di S che esercitando la loro volont tentano di divenire nell'infinito dei
mutamenti.
Quante immagini indescritte e indescrivibili appaiono al veggente! Quante
forme di quanto anima quanto la ragione descriveva appaiono al veggente.
Non sono pi mediate dalla descrizione della ragione. La descrizione della
ragione sta scivolando via assieme al corpo fisico. Ora il veggente si libera dai
lacci della ragione. Ha combattuto tutta la sua vita per mettere ordine nei
tentativi della ragione di impadronirsi del suo sentire e del suo intuire. Ha
combattuto per costringere la ragione a farsi da parte e lasciare spazio
espressivo alla sua volont. Mutamento dopo mutamento la ragione si sta
sciogliendo assieme al corpo fisico e con l'ultimo sforzo pu finalmente
cogliere quanto consapevole di s senza essere mediato dalla ragione e dalla
descrizione che questa imponeva.
Questo il senso e il significato di questo frammento: "...immagine dell'anima
in tutte le sue forme"
187) non mi regge, il povero cuore del medium.
La mediazione fra percezione all'interno della ragione e percezione dei mondi
sconosciuti del circostante si sta incrinando. Il veggente fu ilmediatore del
proprio percepito. Percepiva l'irreale per la ragione e trasferiva nella ragione
il percepito mediando con la descrizione che di quel percpitola ragione
voleva imporre.
Mediare!
Mediare sempre fra il percepito e il descritto.
Uscire dal descritto per percepire.
Scegliere!
O tornare nel descritto della ragione dimenticando il percepito, le sensazioni,
le tensioni e le sfide o accettando la mediazione imposta dalla ragione e che
permetteva una sintesi purch gli elementi fossero propri della descrizione
stessa.
Accettare l'imposizione della ragione. Accettare una tirannia che comunque
assicurava al veggente i mezzi attraverso i quali uscire dalla ragione stessa
per affrontare lo sconosciuto.
Accettare l'imposizione della ragione. Spostare i confini della ragione e del
suo descritto in modo da arricchirne i contenuti e poter pescare in un numero
maggiore di fenomeni in modo da avvicinarsi il pi possibile alla definizione
del percepito.

Accettare la tirannia per poterla sfidare, dilatare, limitare fino alla sconfitta
definitiva.
La mediazione del veggente si protratta per l'intera esistenza. Ha superato
la paura il cui scopo era quello di impedirgli di uscire dai confini della
ragione per immergersi nello sconosciuto.
Ha superato la lucidit quando vinta la paura divenne padrone del
movimento all'interno dello sconosciuto. Quando poteva mettere lo
sconosciuto al proprio servizio e i fantasmi della ragione non gli incutevano
pi timore. Li aveva riconosciuti, li poteva chiamare per nome: era il loro
dominatore.
Ha superato il potere di avere. Ha rinunciato ad usare la sua percezione per
metterla al servizio della ragione. Ha rinunciato a mettersi al centro del
mondo; ha rinunciato a servirsi del suo Potere di Essere per impossessarsi
degli Esseri Umani.
Ora non pu superare la vecchiaia. La morte del corpo fisico avanza! La
vecchiaia, lo sente, lo vincer e lo sconfigger!
Eppure egli il vincitore: la morte del corpo fisico la sua vittoria. Ha
procastinato il momento per poter accumulare ulteriore Potere di Essere. Ha
vinto le sfide della vita che lo volevano annientarlo, ma la vecchiaia giunta.
Il cuore del medium sta per cedere. La ragione sta per abbandonare il
controllo del medium. Il medium sta per conquistare la Libert oltre ogni
pensato.
La vittoria del veggente; il suo trionfo!
"non mi regge, il povero cuore del medium."
188) ci che il nous esprime, lo esprime con l'intuire.
Questo frammento richiamato in questo momento in questa sequenza di
frammenti. Perch? Perch a questo punto il Teurgo, il Veggente, il Pagano
Politeista, lo Psichista, l'Apprendista Stregone, il cacciatore d'agguato, il
Sognatore sta perdendo il suo corpo fisico. In questo momento sta finendo la
sequenza del corpo fisico e le trasformazioni.
Con questo corpo fisico la Coscienza di S ha costruito s stessa. Il corpo
fisico muore, ma, dicono gli Oracoli Caldaici, quanto il nous esprime non lo
esprime attraverso il descritto della ragione o attraverso le manifestazioni del
corpo fisico di cui la ragione si riteneva padrona. Il nous manifesta s stesso
attraverso l'intuire.
L'intuire non attributo della ragione, l'intuire attributo della Coscienza di
S che cerca fenomeni e oggetti al di fuori della ragione. L'intuire la

manifestazione del soggetto che valicando i limiti imposti dalla ragione


giunge in mondi che la ragione vuole ignorare e pesca fenomeni, compie
azioni, manifesta il suo intento che riporta nella ragione sotto forma di
intuire.
L'intuire come manifestazione del nous soggettivo.
Il nous un attributo qualificativo del soggetto che la ragione vive solo come
riflesso descrittivo. Anche se la ragione muore dissolvendosi col corpo fisico
il nous permane perch pensiero, intenzione, progetto, scopo, intendimento,
modo di pensare, modo di sentire, la volont, il proposito e il desiderio si
manifestano attraverso l'intuire.
L'intuire rimane alla Coscienza di S che si trasferisce dal corpo fisico al
corpo luminoso e porta con s il nous che ha forgiato nel corso dell'intera vita
fisica.
Non l'intelligenza o il cervello che esprimono il nous ma l'intuire del
soggetto, le capacit intrinseche della Coscienza di S che sul piano della
ragione e della fisicit si esprimono attraverso il cervello, le parole e la
descrizione.
Chi ha attraversato la propria esistenza costruendo il proprio Potere di Essere
mantiene compatto il proprio nous al trasferimento della propria Coscienza
di S dal corpo fisico al corpo di Energia Vitale. Chi invece ha rinunciato ad
alimentare il proprio intuito preferendo la sottomissione alla ragione e alla
fisicit come unico modo dell'esistenza altro non fa che morire nell'illusione
che un dio padrone pazzo lo faccia risorgere nell'unico stato di vita che in
grado di concepire.
Chi ha rinunciato alla determinazione del proprio nous ha rinunciato a
trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso!
189) Ascoltami, anche se non vorrei parlare, poich a forza mi incatenasti.
L'apprendista Stregone, il cacciatore d'agguato, il sognatore, lo psichista, il
Pagano Politeista, il teurgo esercitano la lro volont nell'oggettivit in cui
vivono. Praticano il loro Intento. Nel praticare il lor Intento chiamano gli DEI
che sono quell'Intento. Con la loro azione, con la loro strategia di vita, con la
loro capacit di usare l'attenzione costringono gli DEI del circostante a
costruire delle relazioni divine e sorreggere i loro intenti.
Le relazioni sono a loro volta forza di DEI; sono DEI esse stesse.
Le relazioni incatenano i soggetti che formano la relazione. Li incatenano
fondendo i loro Intenti. Cos il soggetto si fonde al soggetto. Il soggetto che
esprime un Intento si fonde col soggetto che esprimendo un Intento analogo
o corrispondente alimenta lo sviluppo della relazione.

L'Intento viene afferrato dagli DEI espressi nella relazione. Gli DEI espressi
dalla relazione agiscono per Necessit del proprio divenire cui sommano la
loro volont soggettiva. La Necessit del loro divenire il loro Intento nella
trasformazione che ottengono fondendo gli Intenti dei soggetti partecipanti
alla relazione.
La relazione costruita da DEI che fondono gli Intenti simili dei soggetti
agenti nell'oggettivit, alimentano le loro trasformazioni alimentando con
questo il proprio divenire.
Cos il soggetto, il cui Intento viene legato al soggetto che attraverso l'azione
esprime quello stesso Intento, alimenta l'azione del soggetto perch in questo
modo alimenta il proprio Intento, la sua azione, il potere delle sue
trasformazioni.
Ecco che il DIO, incatenato dal DIO, risponde al richiamo per la forza del DIO
che ne ha legato gli Intenti! Attraverso volont i soggetti esprimono l'azione;
attraverso l'Intento si incatenano i soggetti per continuare a divenire assieme
nell'infinito dei mutamenti.
Necessit e Volont formano gli DEI che costruiscono la relazione e gli DEI,
esercitando Necessit e Volont chiamano alla relazione e ne fondono gli
Intenti, allora ci che si fonde la forza del padre che genera le Coscienze di
S le quali, facendosi DIO nell'esercizio della loro volont trasformano s
stesse nell'infinito dei mutamenti.
Gli DEI rispondono, dunque, al richiamo dell'Infinito.
Ogni attore partecipante alla relazione lega gli altri attori con il potere
dell'Intento, lo sviluppo di Necessit e il suo farsi DIO attraverso la
determinazione della sua azione. Il soggetto che esercita la propria volont
con la sua azione costringe gli DEI dell'oggettivit a camminargli a fianco.
Questo il significato di questo frammento e questa la situazione nella
quale un soggetto, qualunque sia la specie o il genere, in grado di
costringere chi si fatto un DIO sviluppando il proprio Potere di Essere, a
parlare perch lo ha inchiodato, incatenato, non gli ha consentito di sottrarsi
dalla fusione degli Intenti.
E' corretto quanto afferma il Dio nei confronti del Dio che esercita l'azione
fuso dagli DEI che di quella relazione sono espressione: "Ascoltami, anche se
non vorrei parlare, poich a forza mi incatenasti."
190) Per quale motivo dall'tere che sempre scorre evocasti me, la dea
HEKATE, cos, con costrizioni che domano gli di?
L'affermazione della dea attrae l'attenzione del lettore. La concentra sul suo
disappunto distraendola dalla risposta. E' la risposta che non viene espressa

in questo frammento la chiave per comprendere la domanda fatta da


HEKATE.
Lei essenza, parte integrante, dell'"etere che sempre scorre". Che cos' l'etere
che sempre scorre? E' la forza continua della trasformazione di quanto
inconscio a quanto diventa cosciente di s, consapevole. E' la forza continua
che porta la Coscienza di S e la Consapevolezza a dilatarsi nell'infinito delle
cose e dei mutamenti. Questo l'etere che sempre scorre. In quest'etere che
sempre scorre il Potere di Essere di HEKATE si alimenta attraverso i passaggi
di stato e di mondi che gli Esseri attraversano mentre usano la propria
volont per divenire nell'infinito dei mutamenti. Il Potere di Essere di
HEKATE all'interno degli Esseri della Natura raggiunge il massimo
splendore quando il corpo fisico di questi muore e nasce il corpo luminoso. In
quel momento HEKATE risplende in ogni Essere.
Quando muore l'Essere Feto e nasce l'Essere della Natura Giunone che
risplende; quando muore l'Essere della Natura e nasce l'Essere Luminoso
HEKATE la splendente di luce che trae forza e nutrimento.
Ed accorre HEKATE evocata col Potere di Essere di chi sta per affrontare
l'ultima sfida della vita fisica. Accorre perch chiamata da quel Potere di
Essere al quale HEKATE non in grado di sottrarsi.
HEKATE chiamata ad assistere all'ultima danza del guerriero, la danza
della sua esistenza; la danza attraverso il quale ha accumulato il suo Potere di
Essere. HEKATE non si pu sottrarre perch chi la chiama HEKATE stessa!
Nel suo ultimo sforzo, nella sua danza della vita il cacciatore d'agguato, il
sognatore, l'apprendista stregone, lo psichista, il pagano politeista si fa
HEKATE. Ed HEKATE non pu non nutrire s stessa. HEKATE o
PROSERPINA. Il Potere di Essere lo stesso; l'espressione culturale diversa.
HEKATE nutre la trasformazione che la nutre e mentre la contraddizione
della vita si risolve col cacciatore d'agguato che cambia mondo, forma e
sostanza con le quali cacciare, lei continua a fluire nell'etere subendo gioiosa
le costrizioni che domano gli dei nella costruzione della vita.
Qual la costrizione che doma HEKATE? L'Essere della Natura che ha
attraversato la propria esistenza prendendosi nelle proprie mani la
responsabilit della propria vita, accumulando Potere di Essere e
presentandosi alla morte del corpo fisico con il potere di trasformare la morte
del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. La costrizione che evoca
HEKATE la capacit dell'Essere della Natura di farsi HEKATE. Cos come
la costrizione che evoca gli DEI affinch camminino a fianco degli Esseri nelle
loro trasformazioni quali risultato delle sfide della loro vita la loro capacit
di farsi quel dio. E' la loro capacit di costruire l'azione che risolve la

contraddizione compattando tutto s stessi. Concentrando tutta la loro


volont, la loro attenzione, la loro determinazione la loro fisicit, i loro sensi e
quant'altro concorra a trasformare un'azione meccanica in un'azione magica.
E' la capacit del soggetto di concentrare tutto s stesso nell'azione che
costruisce le costrizioni con cui evocare gli dei.
E' oziosa e inutile la domanda posta dal frammento oracolare se non seguita
dalla risposta e dall'Intento per cui la domanda si pone.
L'Essere che ha evocato HEKATE si fatto HEKATE e l'ha chiamata per
sorreggerlo nell'ultima sfida della sua esistenza.
La dea chiede, ma la domanda posta al lettore, non all'attore della vita a cui
HEKATE ha dovuto rispondere!
191) Sciogliete ormai il signore: il mortale non pu pi contenere il dio.
L'ultimo frammento della sequenza costruita da Tonelli!
L'ultimo frammento ad indicare l'ultimo atto dell'esistenza dell'Essere Umano
che ha attraversato la proprie esistenza costruendo s stesso.
Sciogliere il signore sta ad indicare l'ultimo legame fra il corpo fisico e il
corpo luminoso che si sta spezzando. Scioglietelo! Gli DEI assistono al
trionfo! Un Essere di Energia si costruito. Ha affrontato le contraddizioni
della sua esistenza. Le condizioni dell'oggettivit lo hanno favorito; il suo
Potere di Essere ha impedito alle condizioni dell'oggettivit di fermare la sua
costruzione.
Il signore il corpo luminoso. E' la sostanza per la quale la Coscienza di S
divenuta trasformandosi. Il corpo luminoso il prodotto del lavoro del corpo
fisico, della psiche, delle determinazioni della sua esistenza. Tutto si
trasformato. Il corpo fisico invecchiato, ma nell'invecchiare quell'Essere
Umano si assunto la responsabilit della propria esistenza, si tolto dal
centro del mondo, ha chiamato le cose col loro vero nome, ha articolato la sua
attenzione, ha praticato l'arte dell'agguato agendo anche per sottrarsi
all'agguato del mondo, ha praticato il sognare, ha lisciato s stesso attraverso
la meditazione e la contemplazione, ha ascoltato il corpo luminoso che
cresceva lasciando che questi si esprimesse.
Quest'Essere Umano ha attraversato lo spazio della sua esistenza costruendo
il daimon che cresceva dentro di lui, il suo Potere di Essere, la sua capacit di
determinare la propria esistenza.
Ora il corpo fisico sta morendo e quest'Essere Umano non subisce quanto sta
avvenendo; non ne capace. Ecco, affronta il passaggio. Concentra tutto s
stesso nell'ultima sfida.

Concentra la sua attenzione; si allenato per l'intera vita. Concentra la sua


Energia Vitale; aveva passato giorni ad ascoltarla e compattarla. Usa la sua
contemplazione per non farsi avvolgere dall'apparizione di immagini strane.
Usa la sua capacit di agire d'agguato per afferrare quanto si presenta. Usa la
sua esperienza negli infiniti mondi del sognare per mantenere agile e pronta
la sua attenzione adattandola alla forma del nuovo mondo che gli viene
incontro. E' abile nell'usare la follia controllata per affrontare le Coscienze che
si presentano. E' pronto a palpare il nuovo mondo in cui fondersi con i nuovi
sensi con cui lo percepir.
D'altronde egli era armato del Bastone dello Stregone. Egli sapeva sospendere
il dialogo interno; pertanto conosce la capacit di agire senza l'impedimento
della ragione. Egli sapeva sospendere il giudizio; pertanto non giudica
quanto incontra, ma lo vive attraversandolo, qualunque forma questi assuma.
Aveva usato lo scetticismo con cui aveva forgiato il suo sguardo sul mondo
imparando a chiedersi il perch delle cose.
Il dio danza la sua rappresentazione della vita. A quella danza assistono gli
dei del suo universo. Gli dei si accalcano nel suono dell'infinito in cui un
nuovo Potere di Essere fluisce nell'etere dell'eternit.
Sciogliete ormai il signore: il mortale non pu pi contenere il dio.

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