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Alessandra Capuano 4° C

1. Memoria e storia sono elementi fondamentali del nostro contingente, i soli a poterci garantire una piena
e consapevole cittadinanza. La differenza sostanziale, a mio avviso, sta nel loro carattere: la storia sviscera i
fatti in maniera meticolosa e ha una dimensione collettiva; mentre la memoria è più intima, è memoria ciò
che ciascuno di noi si porta dentro, le esperienze del passato, come singoli e come comunità.

2. La scrittrice britannica Barbara Kingsolver afferma che la memoria sia un qualcosa di difficile, “è parente
della verità, ma non è la sua gemella” scrive. La memoria è infatti individuale, al punto che coloro che si
fanno testimoni di un avvenimento, lo raccontano secondo la propria esperienza e non in maniera
totalmente oggettiva.

3. A detta di Barbero, la concezione di Erodoto e di Tucidide sulla storia è differente. Erodoto racconta di
una storia celebrativa. Per Erodoto la storia è l’eternizzazione delle imprese eroiche, delle grandi battaglie e
delle guerre. Tuttavia, in questo modo, la storia si limita al mero racconto di un qualcosa che ci viene
descritto come estremamente vicino al contingente, ma di cui noi non ci sentiamo parte. La storia di
Erodoto è quindi un racconto sterile di avvenimenti, di date.
Tucidide scrive invece di una storia che fa da monito per il presente e per il futuro, dello studiare il passato
con un occhio sempre diretto al presente, onde evitare gli errori del passato. D’altronde, il nostro presente
vive e si alimenta di passato e conoscere la storia ci fa più ricchi, consci e responsabili.

4. La storia non soltanto ci consente di mettere in discussione il nostro mondo con i suoi valori e le sue
istituzioni, ma ci consente di acquistare anche nuove prospettive: è possibile, studiando il passato, scoprire
di epoche in cui la mentalità era differente. Tutto ciò non fa altro che arricchirci ed ampliare le nostre
vedute.

5. Si pensa che la conservazione dei documenti sia cominciata a partire dal V secolo. Eppure, dare una
risposta certa è difficile, poiché a partire dal V secolo ad Atene si sono avvicendati diversi incendi, come
l'incendio persiano nel 480 a.C., nei quali sono andati perduti molti documenti. Ciò che sappiamo per certo
è che verso il termine del V secolo a.C., ad Atene, cominciarono a raccogliersi i primi trattati di pace e
alleanza che attestarono l'esistenza dell'impero ateniese.

6. Syme intende per “la verità non visibile”, una verità che si cela dietro le cose, della quale non si parla.
Spesso la storia che conosciamo è frutto di elaborazioni del tempo, di distorsioni, per questo, per Syme, la
verità è provvisoria. Colui che vuole conoscere la verità deve superare il velo che avvolge la realtà
apparente.

7. La senatrice a vita Liliana Segre descrive il film “La vita è bella” come poco attendibile. “Non è un brutto
film, ma non è realistico. Nessun bambino sarebbe potuto restare nascosto nel lager. Nessuno poteva
comunicare con un altoparlante in un campo di sterminio. I bambini andavano subito al gas oppure erano
vittime di terribili esperimenti. Benigni avrebbe dovuto dire che si trattava di una favola” afferma la Segre.

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