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GLI STATI SUPERCRITICI

DELLA MATERIA
Emanuele Giovannelli
Cos’è?
Una sostanza si dice essere in uno stato supercritico quando si trova in
condizioni di temperatura superiore alla temperatura critica e pressione
superiore alla pressione critica.

-In chimica fisica si parla di temperatura


critica in differenti ambiti; nel caso della
transizione di fluidi si definisce critica la
temperatura al di sopra della quale una
sostanza non può esistere allo stato
liquido.

-La pressione critica è una caratteristica di


qualsiasi sostanza chimica, che definisce il
campo in cui questa può trasformarsi in
Diagramma di stato dell'anidride
vapore in presenza del liquido carbonica, dove è visibile la zona in
corrispondente. cui si realizza lo stato supercritico

Introduzione

Nel 1822 il Barone Charles Cagniard de la


Tour scoprì il punto critico di una sostanza
nei suoi esperimenti con i cannoni.
Ascoltando le discontinuità nel rumore di
una sfera di selce in un cannone sigillato
contenente fluidi a varie temperature,
osservò la temperatura critica. Al di sopra
di questa temperatura, le densità delle fasi
liquida e gassosa diventano uguali e le fasi
stesse divengono indistinguibili: da ciò
risulta una singola fase fluida supercritica.
Le fasi di un elemento o composto possono
essere studiate su appositi diagrammi di
Charles Cagniard de la Tour fase.
Proprietá

In queste condizioni, le proprietà della sostanza sono in parte analoghe a


quelle di un liquido (ad esempio la densità) e in parte simili a quelle di un
gas (ad esempio la viscosità).

In termini generali, le sostanze in stato supercritico hanno proprietà intermedie


tra quelle di un gas e di un liquido. In aggiunta, non esiste tensione
superficiale in una sostanza in stato supercritico, data l'inesistenza di legami
liquido/gas.

Cambiando la pressione e la temperatura della sostanza, le proprietà


caratteristiche possono essere avvicinate a quelle del liquido o del gas. Una
delle più importanti proprietà è quella della solubilità di un’altra sostanza in
una sostanza in stato supercritico: la solubilità tende ad incrementare con la
densità della sostanza in stato supercritico (a temperatura costante). Dal
momento che la densità aumenta con la pressione, la solubilità quindi tende
ad aumentare con la pressione.

Proprietà
Il legame con la temperatura è più complesso. A pressione
costante la solubilità aumenta con la temperatura, ma
quando ci si avvicina al punto critico, la densità può
diminuire drasticamente con un leggero aumento della
temperatura. Quindi, vicino al valore di temperatura
critica, la solubilità spesso diminuisce con l'aumentare della
temperatura e poi aumenta nuovamente.
Tutte le sostanze in stato supercritico sono completamente
miscibili tra loro, dal che si deduce che è possibile
ottenere una miscela monofasica di fluidi se viene
superato il punto critico della miscela desiderata. Il punto
critico di una miscela binaria può essere stimato con la
media aritmetica delle temperature critiche e pressioni dei
due componenti.

in cui è la temperatura critica della miscela, le temperature


critiche dei singoli componenti, xa e xb le loro frazioni molari.

Tabella delle proprietá

Peso Temperatura Pressione


molecolare Densità critica
Solvente critica critica
g/mol K MPa (bar) g/cm3
Anidride carbonica
44,1 304 7,38 (73,8) 0,469
(CO2)
Acqua (H2O) 18 647 22,0 (220) 0,322
Metano (CH4) 16 190 4,60 (46,0) 0,162
Etano (C2H6) 30,1 305 4,87 (48,7) 0,203
Propano (C3H8) 44,1 370 4,25 (42,5) 0,217
Etilene (C2H4) 28,1 282 5,04 (50,4) 0,215
Propilene (C3H6) 42,1 365 4,60 (46,0) 0,232
Metanolo (CH3OH) 32 513 8,09 (80,9) 0,272
Etanolo (C2H5OH) 46,1 514 6,14 (61,4) 0,276
Acetone (C3H6O) 58,1 508 4,70 (47,0) 0,278
Applicazioni
Estrazione
I vantaggi dell'estrazione con sostanze in stato supercritico (rispetto all'estrazione
con liquidi) risiedono soprattutto nella rapidità dell'operazione, date le basse
viscosità ed alta diffusività dei supercritici. Le estrazioni possono essere rese selettive
controllando la densità del mezzo ed il materiale estratto è facilmente recuperato
abbassando la pressione, permettendo al supercritico di ritornare alla fase gassosa
ed evaporare, lasciando poche tracce di solvente. Questa è una tecnica utilizzata
largamente nel decaffeinare i chicchi non tostati del caffè, nell'estrazione di luppolo
per la produzione di birra e la produzione di olii essenziali e prodotti farmaceutici
derivati da vegetali.

Lavaggio a secco
Come solvente può essere utilizzata anidride
carbonica supercritica al posto del PERC
(percloroetilene) o di altre sostanze tossiche. I
detergenti che sono solubili in biossido di carbonio
migliorano il potere solvatante del solvente stesso.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE


Emanuele Giovannelli

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