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Musiche

per ottoni,
timpani
ed organo
dal Rinascimento e
dal Barocco Europeo

Bns�mbl�
G. tit�scobaldi
Musiche per ottoni, timpani ed organo
dal Rinascimento e dal Barocco Europeo

G. FRESCOBALDI Canzona XXIX


1583-1643

A. BANCHIERI Canzon Francese


1568-1634 detta la Carissima a 8

G. GABRIELI Sonata Pian'e Forte


1557-1634 dalle Sacre Symphoniae - �nezia, 1597

G. VALER! Cantabile dalla Sonata X organo solo


1760-1822 Moderato dalla Sonata XI organo so/o

ANONIMO Blaserfanfaren aus dem 17 und 18 Jahrhundert


sec. XVII-XVIII -ZumEinzug
- Zwei Reiteifanfaren aus der Zeit Friedrichs Il von Preuf3en

S. SCHEIDT Intrada
1587-1654

D. SPEER Sonata a 4
1636-1700
S. SCHEIDT Canzona iiber ein franzosisches Lied
1587-1654 (super Cantionem Gallicum)

P.PEUERL Quattro Danze (1611)


1570-1625 lntrada - Dantz - Padouan - Couranta

G. ZANDONAT I Largo assai organo solo


1754-1831

/
B. GALUPPI Andante cantabile organo solo
1706-1785 Allegro organo solo

J. ADSON 2 Arie
c. 1620 dalle Cowtly Masquing Ayres

A. HOLBORNE Allemanda III


1584-1602

H. PURCELL Fanfara
1659-1695 Funeral Music of Q een Mary II
March-Canzona-Marcia

J. CLARKE Trumpet Voluntary


1673-1707

Mario Caldonazzi: Tromba in Sib e Trombino in Sib acuto


Mauro Barbera: Tromba in Sib, in Do e in Re
Michele Fait: Corno
Fabio Mattivi: Trombone
Gaetano Tella: T impani, Tamburo Basco e Cimbali
Ugo Zalunardo: Organo
Note Storiche al Programma

Il denominatore comune alla somma degli episodi registrati nel presente CD è


facilmente individuabile considerando quel capitolo di storia musicale, collocabile tra la fine
del Cinquecento e la prima metà del Seicento, comunemente intitolato L'emancipazione
della musica strumentale. Si tratta, com'è noto, di un processo di lenta acquisizione, da parte
degli strumenti, di forme e linguaggi autonomi nei confronti della consolidata prassi vocale.
Processo di filiazione, non certo di rottura con la tradizione, innescato non tanto da
questioni di affermazione personalistica, quanto piuttosto da ragioni pratico-estetico-sociali:
dalla necessità di sostituire una parte mancante del quartetto vocale, all'esigenza di una
maggior sonorità, dal consolidamento di nuovi spazi d'ascolto (il teatro pubblico), ai
rinnovati committenti (si pensi al fiorire del dilettantismo) e da nuove modalità di fruizione
(il turismo musicale e la nascita di un pubblico). Un processo cui partecipa l'intera Europa
musicale e dove gli strumenti a fiato vengono direttamente coinvolti: anzi, nel settore della
musica d'assieme, sono proprio questi a dare il la, all'ombra delle due cantorie della Basilica
veneziana di San Marco, dove da tempo servivano - aggiungendo solennità ai fastosi riti
della Serenissima - l'immagine pubblica del Doge. La forza rappresentativa di trombe e
tromboni (uniti a corni, cornetti, oboi ecc.), trova pronti seguaci anche in area tedesca e
inglese, concretizzandosi addirittura in generi specifici, come l'Intruda e la Fanfare,
caratterizzate dal ritmo binario puntato e dall'incedere solenne, degna rappresentazione
musicale dell'ingresso legato al cerimoniale cortese ed aristocratico. Accanto agli esemplari
di autore anonimo, l'Ensemble Frescobaldi presenta le firme illustri di Samuel Scheidt ed
Hemy Puree/I, appaiando alla Fanfare dell'inglese la celebre Funeral Music for Queen Mwy,
versione appunto funebre e processionale dell'ingresso, scritta nel 1695. Dall'Italia
all'Inghilterra, alla Germania il viaggio si può affrontare non solo in senso geografico, ma
anche percorrendo le strade maestre delle forme coniate per l'esecuzione strumentale,
registrando atteggiamenti più o meno "rispettosi" nei confronti dei modelli vocali di
provenienza. Aderenze specifiche nel caso della canzona o canzon francese, plasmata nel
senso della pareteticità degli strumenti per il bolognese Adriano Banchie1i o per il severo
Samuel Scheidt, più libera (cioè tendente alla sottolineatura delle voci estreme ed alla
differenziazione stilistica delle sezioni) nell'amministrare gli ex ruoli vocali quella del
ferrarese Girolamo Frescobaldi. Una coscienza strumentale (benché non certo ancora un
idioma) precisa si ritrova nelle prime Sonate, impersonate dalla celebre Sanala pian'e forte
di Giovanni Gabrieli, citata in tutti i testi di storia musicale come primo esempio di
intervento scritto sulla dinamica, e dalla Sonata a 4 di Daniel Speer, compositore dalla vita
awenturosa, nato a Breslavia nel 1636, musicista prebachiano fra i più interessanti. Le
vicende di una forma destinata ad un futuro importante vengono riprese dai numeri solistici
riservati all'organo, che si ritaglia uno spazio individuale per descrivere le modalità di un
sonatismo italiano settecentesco, (Gaetano Va/eri, Zandonati). Un altro contributo decisivo
non solo all'indipendenza della scrittura strumentale, ma all'evoluzione del linguaggio
musicale, dal contrappunto modale all'armonia tonale, viene infine dalle forme di danza già
procedenti verso la Suite, come nel caso della Allemanda di Antony Holborne (musicista
inglese vissuto alla corte di Elisabetta I alla fine del XVI sec.) o delle dueArie di JohnAdson
(anch'egli inglese attivo a corte nella prima metà del Seicento e "specializzato" in musiche
destinate a recorder, cornetto e saquebute ), legate all'antologia di stampo rinascimentale nel
caso delle Four Dances, scritte da Pau/ Peuerl nel 1611.
Storia a sé, in un impeto di orgoglio nazionalistico, per il Voluntary, breve componimento
connesso al rito liturgico anglicano nel quale si inseriva "a volontà" come preludio o come
post-ludio alla cerimonia. E tanto per sottolineare nuovamente il ruolo dominante degli
ottoni (simbolo della potenza divina), nell'immaginario sacro seicentesco un gran numero di
queste composizioni sono scritte ad imitazione della tromba naturale barocca, utilizzando
esclusivamente le note della successione armonica, e, naturalmente, affidandone il ricordo
al registro organistico, come nel caso di Trumpet Voluntary di Jeremiah Clarke.

Antonio Carlini
Notizie Storiche sull'Organo
"G. Bonatti".- 1708

Tanto ignoto al suo primo albore, quantò d'importanza unica dal


rifacimento fino ai giorni nostri.
Ci si trova così ad applaudire, nel giorno dell'inaugurazione
dall'ultimo restauro, le note di un organo nato nel 1708 dall'ingegno di
Giuseppe Bonatti, maestro di fama che in quel periodo firmò numerose
opere nell'Alta Italia.
Sin dal 1619 la pieve di Civezzano era comunque dotata di un
organo che dagli archivi stonc1 parrocchiali, risulta come
"particolarmente sonoro". Di questo il Bonatti salvò la cassa in legno,
posta di lato rispetto alla navata, sì da distribuire uniformemente i suoni.
Da allora, numerosi furono gli interventi per restauri e trasformazioni.
Lo stesso Bonatti fu a Civezzano con il figlio fra il 1720 e il 1721 per una
prima sistemazione dello strumento; quindi, ancora il Bonatti venne
chiamato nel 1724 per una revisione.
Importante trasformazione al "Bonatti" attraverso la posa in
opera di un nuovo "registro", avvenne nel 1852 per intervento del maestro
Carlo Mottesi. Quindi, nel 1864, assestamento di mantici e pulizia delle
canne da parte dell'organista Beniamino Lunelli e nuova decorazione
della "cassa" per mano del pittore Fortunato Depaoli.
Le nuove forme musicali incalzanti imposero modifiche allo
strumento tali da renderne possibile l'esecuzione; nel 1873 Giuseppe
Bonelli, allora organista del Duomo di Trento, aggiunse al "Bonatti"
cinque tasti negli "acuti", arricchì la fonica con altri tre regi tri, sostituì
tastiera e pedaliera e rinnovò i mantici. Fu questa la più importante
trasformazione subita dallo strumento.
Nel 1909, una sua sostituzione con un nuovo strumento da parte
della ditta Carlo Vegezzi Bossi rimase, fortunatamente, al solo stadio di
progetto.
Successivamente, nel 1929, don Vaja scriveva che l'organo doveva
essere rifatto, visto il suo stato di notevole degrado.
Si incaricò perciò la ditta V incenzo Mascioni di sostituire il
vecchio organo sfruttando sempre la stessa cassa seicentesca, con una
nuova a trasmissione pneumatica, ma per esigenze di funzionalità si
preferì acquistare un nuovo organo e collocarlo dietro l'altare maggiore.
Seguì un lungo periodo di abbandono, dopo il quale nel 1977, grazie
all'impegno del Gruppo Amici della Musica e dell'Arte, è stato realizzato
il sogno di ridare voce allo strumento, attraverso l'intervento della ditta
Tamburini di Crema.
Oggi, ultimo atto, il rispolvero di uno strumento di cui Civezzano
è fiera. Artefice il maestro Guglielmo Francesco Paccagnella.
Disposizione fonica
Organo Giuseppe Bonatti 1708
secondo la ricostruzione originale desunta dal somiere

Posto su cantoria laterale sinistra rispetto la navata, con prospetto diviso in tre campate; al centro, sopra la tastiera, il
piccolo Brustwerk contenente il registro Tromboncini. Canna maggiore di facciata 001•
I tastiera- 45 tasti (Do1- Do,) con prima ottava ((corta)).
Pedaliera a leggio-14 tasti con estensione reale (001- Fa1, con ottava «corta))); le prime 8 canne sono tappate- il 15°tasto
aziona il Tamburo.
Divisione Bassi - Soprano: Dal- Do dicsis2 •
Pressione: mm. 48.

Descrizione registri

Principale Bassi 8'


Principale Soprano 8'
Ottava Bassi 4'
Ottava Soprani 4'
Decimaquinta
Decimanona rit. Fa�
Vigesimaseconda » Do�
Vigesimasesta » Fa,_�
Vigesimanona » DoJ 4
Trigesimaterza » Fa1.J-'
Trigesimasesta » 001.,,.�
Voce Umana (accordata crescente)
Flauto in ottava (a cuspide)
Flauto in duodecima (a cuspide)
Cornetto I (due file: 4' - 2, 2/3')
Cornetto Il (due file: 2'- I, 3/5')
Tromboncini Bassi 8' (comandi posti sopra la tastiera)
"ITomboncini Soprano 8' (comandi posti sopra la tastiera)
Contrabassi 16'
Unione costante Pedale - Manuale

Accessori

"fomburo (note do diesis - re diesis)


Elcttroventilatore che permette parimenti il funzionamento manuale dci mantici.
1975 - 1996: VENTUNO ANNI DI ENSEMBLE
Breve Cronistoria del gruppo

1975 Si costltmsce a Trento I' Ensemble "G. Frescobaldi"; è formato da Mario


Caldonazzi e Antonio Carlini alle trombe e Ugo Zalunardo all'organo.
Il primo concerto è datato 4 ottobre; ne seguono altri in provincia di Trento e città
come Roma e Firenze
1978 Si aggiunge alla formazione l'oboista Ugo Slomp.
Di spicco una registrazione per la RAI di Trento e concerti a Foggia e Ascoli
Piceno.
Importanti concerti anche a Linz e Bad-Ischl (Austria), Venezia, Ferrara,
Mantova.
1985 Il gruppo adotta la formazione di quartetto di ottoni e organo; l'organico risulta
formato da Mario Caldonazzi e Giuseppe Laudani alle trombe, Fabio Mattivi e
Mauro Piazzi al trombone e Ciricino Micheletto all'organo. Per particolari
manifestazioni il gruppo allarga ulteriormente l'organico con l'aggiunta di altre
trombe, comi, basso tuba e timpani fino a raggiungere le 12 unità.
L'Ensemble partecipa a importanti rassegne e Festival nazionali ed effettua
tournées all'estero (Cecoslovacchia, Danimarca, Francia, Germania e Belgio).
1994 L'Ensemble è formato da Alberto Brini e Mario Caldonazzi alle trombe, Nilo
Caracristi al corno, Fabio Mattivi al trombone e Tarcisio Battisti all'organo.
Concerti in importanti rassegne a Reggio Emilia, Torino, Trento e provincia
(Castel Stenico, Castel Thun in particolare), Merano (Castel Tirolo).
1996 La formazione attuale è composta da Mario Caldonazzi e Mauro Barbera alle
trombe, Michele Fait al corno, Fabio Mattivi al trombone, Gaetano Tella ai
timpani e Ugo Zalunardo all'organo. I mportanti concerti a Venezia e Parma.
Le registrazioni contenute in questo album sono state realizzate
presso la Chiesa Parrocchiale di Civezzano
nel mese di agosto 1996.
Registrazione originale effettuata con sistema multitraccia digitale "adat".
DDD

Tecnico del suono: Marco Olivotto


Mixaggio ed editing digitale: Marco Olivotto, Mario Caldonazzi, Ugo Zalunardo
Masterizzazione (24 bit): Anna Pallaver
Segretaria di produzione: Patrizia Badoch
Realizzazione grafica: Mario Signorelli

Sonica Studios
16 Via dell'Abetone
ROVERE T O (TN)
ITALY

Ensemble Frescobaldi
c/o Mario Caldonazzi
6 Via Milana
38045 CIVEZZANO (T N)
ITALY
+39-461-858163

Un ringraziamento particolare alla


Parrocchia di Civezzano

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