I RUOLI (CAP.1)
GUARDIA: è un ruolo, che richiede grande abilità tecnica in supporto alla velocità di
esecuzione e l’agilità fisica. Tra le guardie si denotano 3 modi di interpretare il ruolo:
1) playmaker (point-guard): è un giocatore con grande visione di gioco, definito
“regista”; deve conoscere le doti dei compagni di squadra e esaltarle con intelligenza
tattica. Eccelle nel palleggio e nel passaggio, meno nel tiro.
2) guardia pura: il tiro è la sua arma preferita. E’ molto reattivo e veloce per
terminare contropiedi, e molto potente nelle gambe. Esistono 2 tipi di guardie pure:
la POWER-GUARD e la SHOOTING-GUARD; la prima ha la caratteristica di essere
molto dotata fisicamente e muscolarmente, la seconda è più specialista, ad esempio
nel tiro, ma meno atletica.
3) play-guardia: si è andata sempre più affermando, sia per l’assenza di buoni play-
maker, sia per avere in campo un giocatore più propenso a fare punti.
ALA: anch’essa, si suddivide in 2 tipi: l’ala piccola e l’ala grande o ala pivot. La prima
differisce dalla guardia per una struttura corporea più potente (massa e statura),
utile per combattere sotto canestro, mentre le doti tecniche sono uguali a quelle
della guardia; è un valido aiuto sotto canestro per catturare i rimbalzi, ed in attacco
come appoggio per passare la palla ai lunghi. La seconda, ha una stazza maggiore
rispetto all’ala piccola, visto che la sua distanza di gioco dal canestro non è tanta;
oltre che buon rimbalzista deve essere anche molto duttile, per unire il gioco fronte
e spalle a canestro.
PIVOT o CENTRO: è l’elemento cardine della squadra, e ne è il miglior rimbalzista,
grazie alla sua potenza muscolare, al suo dinamismo e posizione sul campo.
Possiede un aspetto negativo: quello della lenta esecuzione di vari movimenti. E’ il
giocatore che crea problemi solo con le sue posizioni sui contorni dell’area (POST).
Se non è in grado di concludere, utilizzerà la sua dote da smistatore di palla
(secondo playmaker in campo). Le posizioni di POST possono essere quelle fisse o
classiche di POST BASSO e POST ALTO, o quelle particolari di POST MEDIO, e POST
BASSO NASCOSTO (quest’ultimo perché il post si nasconde dalla vista del suo
difensore). Il pivot gioca spalle a canestro, cosa per la quale deve allenarsi e deve
essere portato. E’ un discreto realizzatore della squadra, se non il migliore.
corsa in arretramento
arresto e giro: è una sospensione immediata della corsa per riprendere nel minor
tempo possibile l’equilibrio statico della posizione fondamentale. Ci sono 2 tipi di
arresto: A 1 TEMPO (+ veloce, i piedi toccano terra nello stesso istante); A 2 TEMPI (i
piedi toccano terra con 2 appoggi consecutivi). Il giro, è il movimento che ci
permette di sfruttare lo spazio attorno al nostro corpo, utilizzando un punto fisso
costituito dal piede perno. La rotazione può essere effettuata sia sul tallone che
sull’avampiede, e l’impulso per eseguire il giro viene dato dal piede opposto al piede
perno e dalla spalla esterna. Il giro è un movimento che serve per smarcarsi (sono in
grado di ricevere palla). Ci sono 2 tipi di giro: AVANTI (verso il petto), DIETRO (in
direzione del dorso);
cambio di velocità
finta
blocchi e veli: i blocchi sono degli aiuti che l’attaccante porta a un compagno, per
far sì che si smarchi con più facilità. Si esegue con riferimento alla posizione base,
con piedi leggermente più allargati, le gambe un po’ ripiegate e il busto più
avanzato. Non bisogna andare però contro il nostro avversario, bloccandolo; bensì,
deve essere un nostro compagno a “far sbattere” l’avversario sul nostro muro. Il
blocco può essere: VERTICALE (quando è portato verso la linea di fondo),
ORIZZONTALE (quando è portato verso la linea di fondo) CIECO (quando l’attaccante
che lo porta si pone dietro al difensore, senza che questo ne possa avvedere);
PALLEGGIO
TIRO: la tecnica del tiro ha subito oggi notevoli cambiamenti. Oggi i tiri più utilizzati
sono quelli in sospensione e in elevazione. Ciò, è avvenuto per la costante
evoluzione di questo sport. Questi tiri, prima citati, non esistevano quando le difese
erano passive e facilmente superabili, con il tiro più usato, quello a una mano. Per
una buona esecuzione del gesto è fondamentale possedere i requisiti fondamentali,
come quelli della precisione e della elevata rapidità di esecuzione.
difesa dell’uomo con palla: si divide in difesa sull’uomo statico con palla, che
avviene mediante la posizione fondamentale trovandosi ad una distanza di un
braccio dall’avversario, con le braccia attive in qualsiasi scelta offensiva. DIFESA SUL
PALLEGGIO: 1) cercare di tenere una distanza dall’avversario di un braccio; 2) fare in
modo che sulla linea tra palla e canestro ci sia il proprio corpo; 3) lo sguardo rivolto
al bacino dell’avversario per evitare di cadere nelle finte. Bisogna spingere
l’avversario verso l’esterno. DIFESA SUL PASSAGGIO: viene aumentata l’aggressività
della marcatura, cercando con le braccia e le mani di ostruire tutte le possibili linee
di passaggio. DIFESA SUL TIRO: bisogna creargli il massimo disturbo, avvicinandosi
con le braccia alzate, impedendogli di vedere il canestro;
difesa dell’uomo senza palla: la posizione che il difensore tiene in campo varia a
seconda della distanza dal canestro. Lo scopo è quello di impedire all’attaccante di
ricevere. La posizione è quella dei piedi rivolti verso l’avversario, un braccio (quello
interno al passaggio), rivolto all’attaccante per sentirlo, quello esterno si porta
avanti in linea con la palla, il palmo della mano stessa guarda la palla. Due aspetti
importanti sono quelli di AIUTO e RECUPERO. La prima funge da rimedio ad
eventuali sbagli del singolo difensore (deve avvenire nel tempo giusto); una fase di
aiuto segue sempre una di recupero, ossia il difensore, dovrà andare a recuperare
l’attaccante lasciato libero in precedenza;
difesa sui blocchi: bisogna avvisare del blocco in arrivo da parte del difensore di chi
lo porta e del passaggio sopra di esso da parte di chi lo subisce. Questo movimento è
detto FORZARE IL BLOCCO. Un ulteriore metodo difensivo è il CAMBIO DI
MARCATURA, o SWITCH, con il palleggiatore in uscita dal blocco che viene affrontato
e preso in cura dal difensore del bloccante. Questo tipo di difesa innesca un
momento fondamentale dell’attacco: il PICK AND ROLL (blocco e giro dorsale) o lo
SCREEN AND ROLL (blocco e giro frontale);
GIOCHI A 2: sono il DAI E VAI, DAI E BLOCCA e il DAI E SEGUI. Il DAI E VAI, significa in
poche parole, passare la palla e andare a canestro; si usa contro difese aggressive ed
è solitamente quello ad essere insegnato per primo (per la sua composizione di
semplici movimenti individuali). Il gioco di gambe diversifica i due modi di andare a
canestro: può essere in allontanamento o in avvicinamento. In difesa, bisogna
imporre (legalmente) all’avversario di ricevere la palla nella traiettoria da lui decisa.
Il DAI E BLOCCA è un movimento più complesso per la presenza del blocco. Va
sottolineato il maggior lavoro di coordinazione e collaborazione tra i giocatori. Il DAI
E SEGUI è un movimento utilizzato per alleggerire il lavoro di chi ha la palla per poi
ridargliela in un altro spazio.
GIOCHI A 3: sono il DAI E CAMBIA, DAI E VAI LONTANO e lo SPLIT o INCROCIO SUL
POST. Il DAI E CAMBIA è un gioco molto articolato. È presente un primo concetto di
CLEAR-OUT, cioè liberare una zona di campo dove c’e’ la palla, per permettere
l’attuazione di 1 vs 1. La seconda parte è legata al blocco, mentre l’ultima alla
conclusione. Il DAI E VAI LONTANO è la versione del dai e cambia per l’attività
giovanile (senza blocco), differenzia nel solo fatto di interscambio con un proprio
compagno di squadra. Lo SPLIT o INCROCIO SUL POST, è simile al dai e blocca
solamente che il giocatore che passa la palla non va ad effettuare il blocco sul
marcatore del ricevente, bensì sul giocatore non in possesso palla permettendogli di
essere pericoloso.
CONTROPIEDE: soprattutto nella serie maggiore dovrebbe essere un modulo fisso di
gioco. Un’azione di contropiede può nascere da: palla rubata, rimbalzo difensivo,
canestro subito, palla contesa recuperata, tiro libero. I vantaggi sono: permettere
l’esecuzione di tiri ad alta percentuale di realizzazione (soluzioni da sotto o vicino a
canestro), aumenta la possibilità di prendere rimbalzi offensivi, stimola l’aggressività
difensiva, è propedeutico perché richiede ai giocatori l’uso dei fondamentali. Gli
svantaggi sono: alto rischio d’errore a causa dell’elevata velocità, difficoltà dei
giocatori a cambiare i ritmi dei giocatori, alto dispendio energetico. Prevede qualità
MENTALI (capacità di cambiare mentalità da difensiva a offensiva e viceversa),
FISICHE (velocità, rapidità, reattività), TECNICHE (capacità difensive, buona visione di
gioco, tecnica per il rimbalzo offensivo). Può essere di 2 tipi: INDIFFERENZIATO o
DIFFERENZIATO. Quello indifferenziato è una scelta di azione, proposto anche nei
settori giovanili, con lo scopo di coinvolgere tutti i giocatori senza alcuna distinzione
di ruolo o importanza. Quello differenziato prevede l’organizzazione dell’azione
offensiva in conformità della soggettivazione dei ruoli, ognuno ha le proprie
responsabilità: il PLAY-MAKER ha la responsabilità di ricevere l’apertura e condurre il
contropiede in palleggio; la GUARDIA può ricevere l’apertura alternativa, quando il
play è anticipato; le ALI devono nel minor tempo possibile ad occupare le rispettive
fasce di responsabilità; il PIVOT è il principale rimbalzista. L’esecuzione di questo
tipo di contropiede consta di 4 fasi: l’APERTURA, parte del successo del contropiede
deriva dai rimbalzi presi e da una buona apertura; la CONDUZIONE, evitando
passaggi orizzontali; CONCLUSIONE, che si divide in primaria (1 vs 0, 2 vs 1, 3 vs 2), o
secondaria (4 vs 3, 5 vs 4). La difesa sul contropiede, avviene fissando un iniziale
principio mentale: bisogna recuperare prima dell’attacco.
ATTACCO
Gli schemi sono movimenti preordinati, dove si utilizzano i giocatori per le loro
caratteristiche. I vantaggi sono apunto quelli di sfruttare al massimo i giocatori,
mentre gli svantaggi sono dati da una possibile lettura della difesa avversaria e dal
fatto che se bisogna trascrivere uno schema che duri 30” ci vuole molto tempo,
perciò è stata ideata, la metodologia “schemi più giochi liberi”. Sono azioni
composte magari da uno schema nella prima parte, i primi 10-12”, mentre formano
la seconda parte metodologie libere.
DIFESA DI SQUADRA