Sei sulla pagina 1di 8

Pallavolo

Cosa e la Pallavolo?

La pallavolo è uno sport di squadra che si svolge tra due squadre composte da
sei giocatori per ognuna. Lo scopo del gioco è realizzare punti facendo in modo
che la palla tocchi terra nel campo avversario separato da una rete alta 2,43 m
nella maschile e 2,24 m nella femminile, e a impedire contemporaneamente che
la squadra avversaria possa fare altrettanto Ogni squadra ha a disposizione un
massimo di tre tocchi per inviare la palla nel campo opposto; i giocatori non
possono bloccare, lanciare o trattenere la palla, che può essere giocata solo con
tocchi netti. È presente nel programma dei Giochi olimpici estivi dal 1964 ed è
uno degli sport più praticati.
•I fondamentali della pallavolo sono azioni
specifiche compiute da ogni singolo giocatore: si
chiamano così perché si tratta di abilità e
conoscenze tecniche di questo sport che ogni
giocatore deve possedere nel proprio bagaglio
tecnico, sebbene poi ciascuno si specializzi in uno
dei ruoli della pallavolo in base alle proprie qualità
e attitudini. Per imparare a giocare oppure anche
solo per seguire il volley, è dunque importante
conoscere i fondamentali della pallavolo.
La battuta nella pallavolo
Nella pallavolo, la battuta, tecnicamente chiamata “servizio”, è l’azione che dà
avvio al gioco, ossia il colpo che mette in gioco la palla lanciandola nel campo
della squadra avversaria. La battuta va effettuata dal giocatore a servizio fuori
dalla linea di fondo campo ed entro 8 secondi dal fischio dell’arbitro. Esistono
due varianti: la battuta dal basso è la prima tecnica che apprendono i
principianti ed è obbligatoria fino agli under 14. Si effettua lanciando la palla
in aria con la mano sinistra e colpendola con la mano destra (o al contrario nel
caso dei mancini), dal basso verso l’alto. La battuta dall’alto è invece quella
canonica, nonché, ovviamente, la più potente: anche in questo caso, il
giocatore lancia in aria la palla con la mano sinistra e la colpisce con la destra,
ma dall’alto. I giocatori professionisti di solito effettuano la battuta saltando e
con una leggera rincorsa; nel caso in cui la difesa avversaria non riesca a
ricevere la palla o la colpisca mandandola fuori, la squadra in attacco ottiene
subito un punto e il servizio prende il nome di “ace”. Infine, i campioni di
pallavolo sono anche in grado di effettuare la cosiddetta battuta “flottante”,
ossia un particolare colpo che riesce a imprimere alla palla una forza in grado
di cambiarne la traiettoria in maniera imprevedibile, così da mettere in serie
difficoltà gli avversari in ricezione.
I fondamentali della pallavolo in
difesa: il bagher
Il bagher nella pallavolo è il fondamentale della difesa, una tecnica che tutti
i giocatori devono saper padroneggiare, indipendentemente dal loro ruolo.
Fino al 1952 questa azione veniva chiamata “salvataggio” ed era una
semplice respinta a braccia unite; furono poi i pallavolisti cecoslovacchi a
mettere a punto questa tecnica per respingere il pallone con la parte interna
delle braccia unite, con le mani giunte una sull’altra, come una sorta di
scavatrice, che in cecoslovacco si dice “bagr”, da qui il nome bagher. A
seconda della direzione data alle braccia nella ricezione, si avrà il bagher
frontale o quello laterale; quello in avanti è il più usato perché consente di
passare la palla in maniera più precisa all’alzatore. Se il pallone ricevuto ha
una potenza e una velocità limitate, il giocatore che effettuerà il bagher
deve piegare le gambe e utilizzare la loro spinta per imprimere maggiore
forza al colpo; se, al contrario, la palla ricevuta è molto potente, come nel
caso di una battuta flottante o di una schiacciata, allora il giocatore in difesa
deve cercare di rimanere immobile e di utilizzare il bagher semplicemente
come piano di rimbalzo. Nella pallavolo il bagher, dunque, non è solo la
tecnica di ricezione per eccellenza, ma è anche quella da utilizzare in tutti i
casi in cui la palla sia troppo bassa per poter essere palleggiata o
schiacciata. Una variante del bagher, infine, è la cosiddetta “rullata” o
“tuffo” laterale o in avanti: queste tecniche si utilizzano per raggiungere e
salvare dei palloni prima dell’atterraggio, tuffandosi letteralmente a terra
nella direzione del colpo.
Il palleggio a pallavolo
Tra i fondamentali, il palleggio è una tecnica davvero cruciale perché, se
non eseguita correttamente, può compromettere l’esito di un qualsiasi
attacco a pallavolo. Il palleggio viene effettuato dall’alzatore e costituisce i
2/3 dell’azione, considerando che in questo sport il giocatore non può
toccare la palla per due volte consecutive: ciò vuol dire che si ha sempre
bisogno di un compagno che passi la palla allo schiacciatore per attaccare
oppure che rimandi in qualche modo la palla nel campo avversario .
Mentre il bagher è un passaggio effettuato con le mani e le braccia unite, il
palleggio è il passaggio effettuato con le mani aperte sopra la fronte, in
modo tale che pollici e indici formino una figura simile a un cuore
rovesciato; in contemporanea, il giocatore dovrà flettere le gambe per
sfruttare la loro spinta e imprimere forza e velocità al colpo che, in
alternativa, può anche essere effettuato saltando . Il palleggio prende il
nome di “alzata” quando il palleggiatore alza la palla al compagno che
andrà a schiacciare a rete. A seconda dei vari schemi di gioco del volley
impostati da ogni singola squadra, il giocatore può effettuare non solo un
palleggio in avanti, ma anche un palleggio laterale o verso dietro, per
riuscire così a sorprendere gli avversari con un attacco che non si
aspettano.
Il fondamentale in attacco: la schiacciata nella pallavolo
I fondamentali della pallavolo in attacco sono diversi, ma quello principale è certamente
la schiacciata, ossia il colpo che lo schiacciatore imprime alla palla ricevuta
dall’alzatore, saltando a rete verso il campo avversario. Questa è la tecnica forse più
complicata in questo sport, per questo motivo viene spontaneo chiedersi come allenarsi
al meglio per capire come schiacciare a pallavolo. Per ricoprire questo ruolo in attacco,
in effetti, occorre avere notevoli doti fisiche oltre che tecniche: serve innanzitutto una
buona capacità di salto, perché occorre elevarsi il più possibile per riuscire a colpire il
pallone di molto sopra la rete e poter dunque sperare di superare il muro avversario e
segnare il punto. Inoltre, occorre avere anche una notevole potenza nel colpo: a
pallavolo, infatti, la schiacciata è letteralmente uno schiaffo a mano aperta sulla palla
che bisogna dare il più forte possibile affinché la potenza e la velocità del colpo
abbattano il muro e mettano in difficoltà i giocatori in difesa. Tra i fondamentali della
pallavolo in attacco esistono anche il pallonetto e la cosiddetta “smorzata”. Il pallonetto
è una sorta di palleggio effettuato a una mano: a differenza della schiacciata, in questo
caso il pallone viene colpito con non troppa forza per sorprendere l’avversario passando
sopra o di lato alla rete. Generalmente, infatti, i giocatori a muro si aspettano un colpo
potente e, dunque, con questa variante ai colpi forti è facile spiazzarli. La smorzata,
infine, è il colpo che attutisce il rimbalzo della palla, provocandone un volo molto corto
con una veloce ricaduta al suolo, con una traiettoria a parabola molto simile a quella
derivata dal pallonetto.
La tecnica di muro a pallavolo
Il muro nella pallavolo è una tecnica di difesa di
fondamentale importanza che viene effettuata a
rete. Nello specifico, viene chiamato “muro” la
barriera formata dagli arti superiori innalzati al di
sopra della rete dai giocatori in prima linea per
fermare il colpo avversario e respingere il pallone
nel campo opposto.Il muro può essere effettuato
da uno, due o tre giocatori, oltrepassando l’asse
verticale della rete dopo che la squadra avversaria
ha effettuato i tre tocchi per respingere la palla,
oppure dopo un colpo d’attacco.

Potrebbero piacerti anche