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Terzo nucleo tematico

I gruppi sanguigni e il fattore Rh


Percorso di potenziamento-orientamento
“BIOLOGIA CON CURVATURA BIOMEDICA”
Prima annualità
Prof.ssa Maria Luisa Smorto
I gruppi sanguigni
• Gli antigeni di membrana o antigeni self sono molecole di riconoscimento che
ogni cellula del nostro organismo espone sulla membrana costituendo il cosiddetto
complesso maggiore di istocompatibilità (MHC)
• La combinazione delle varietà degli antigeni di membrana distingue le cellule di un
individuo da quelle di un altro
• Il globulo rosso contiene un corredo di oltre un centinaio di antigeni di membrana,
particolari glicoproteine dette agglutinogeni
• Gli anticorpi capaci di distruggere in vitro e in vivo i globuli rossi contenenti
antigeni di gruppo diverso sono detti agglutinine plasmatiche
• L’agglutinazione è la reazione di aggregazione tra globuli rossi ricoperti da
anticorpi specifici
• Il sangue è classificabile in diversi gruppi sulla base dell’assenza/presenza dei
vari antigeni e dei corrispondenti anticorpi contenuti nel siero
• I sistemi di antigeni più noti sono
 Il sistema ABO, nel quale si individuano 4 gruppi sanguigni
 Il fattore Rh
• Il sistema ABO è stato il primo a venire scoperto e descritto da K. Landsteiner
nel 1900, cosa che gli valse il premio Nobel per la medicina nel 1930. Nel 1902
De Castello e Sturli scoprirono un individuo con entrambi gli antigeni (A e B)
sui propri globuli rossi
• Il fattore Rh (da Macacus rhesus) venne scoperto da Landsteiner e Wiener nel
1941
• Altri sistemi conosciuti sono: il sistema MN, P, Lutheran, Duffy, Kell, Lewis,
Diego e altri, importanti nelle ricerche di genetica

La Società Internazionale delle Trasfusioni di Sangue riconosce ad oggi 30 sistemi diversi di


classificazione dei gruppi sanguigni. Per esempio un individuo può essere AB Rh positivo e allo stesso
tempo M e N positivo (sistema MNS), K positivo (sistema Kell), Lea o Leb negativo (sistema Lewis),
essendo positivo o negativo per ogni sistema di gruppi sanguigni. Molti dei sistemi di classificazione dei
gruppi sanguigni furono nominati con il nome dei pazienti nei quali i corrispondenti anticorpi furono
incontrati per la prima volta.
Cenni di immunologia: gli antigeni e gli anticorpi
• L’antigene ( Ag ) è una molecola che l’organismo non riconosce come propria.
Ogni antigene può avere varie strutture chiamate determinanti antigenici o
epitopi
• Le proteine del complesso MHC aiutano i linfociti T a riconoscere se un antigene
è estraneo, cioè non-self
• La produzione degli anticorpi richiede l’interazione fra tre tipi di cellule
 le APC (macrofagi o cellule dendritiche) che espongono l’antigene specifico e
che attivano i T helper (Processazione dell’antigene)
 i linfociti T helper o CD4 che stimolano i linfociti B
 i linfociti B che producono gli anticorpi
• L’ Ag processato dalla APC si lega a un linfocita specifico T inattivo grazie ad un
recettore antigenico. Il legame provoca la proliferazione e la differenziazione in
T attivi e T della memoria ( Selezione clonale)

APC
• I T helper attivi si legano all’Ag processato in precedenza sulla membrana
dei linfociti B, causando la differenziazione dei linfociti B in plasmacellule
che produrranno anticorpi (Risposta primaria a breve termine) e in cellule
della memoria, che saranno pronte in caso di una riesposizione dell’Ag
(Risposta secondaria a lungo termine)
• Gli anticorpi ( Ac ) appartengono alle classe di proteine chiamate immunoglobuline ( Ig )
• Esistono 5 classi di immunoglobuline: IgA, IgM, IgE, IgD e IgG (queste ultime
costituiscono l’80% degli anticorpi nel sangue)
• Il sistema ABO è l’unico sistema gruppo
ematico in cui sono invariabilmente presenti
nel siero dei soggetti normali gli anticorpi
contro gli antigeni assenti sugli eritroci
 Essi sono espressi debolmente a partire dalle
5-6 sett. di gestazione
 Gli anticorpi “naturali” sono prevalentemente
IgM, in genere assenti alla nascita, compaiono
a 4-6 mesi di vita, non passano la placenta e
danno reazioni emolitiche intravascolari
 Raggiungono il completo sviluppo a 2-3 anni e
restano costanti per tutta la vita
 Il gruppo A presenta: ag di tipo A (agglutinogeno A), nel plasma ac anti-B ( agglutinina
anti-β)
 Il gruppo B presenta la combinazione opposta: ag B (agglutinogeno B) e ac anti-A
(agglutinina anti-α)
 Il gruppo AB presenta entrambi i tipi di antigeni ed è privo di ac anti-A e anti-B
 Il gruppo O è privo di entrambi gli antigeni e presenta sia gli ac anti-A che gli ac anti-B
• L'agglutinina anti-B è capace di distruggere i globuli rossi del sangue dei gruppi B e AB
• L'agglutinina anti-A è capace di distruggere i globuli rossi dei gruppi A e AB
ag ac

Antigeni di superficie Anticorpi Agglutinazione Emolisi


Sistema ABO e trasfusioni
• Gli antigeni di superficie presenti sulla membrana dell’eritrocita di un individuo sono
riconosciuti come self ed ignorati dal proprio sistema immunitario
• Nel caso di trasfusione il ricevente non deve avere anticorpi rivolti contro i globuli
rossi del donatore poiché, sia che siano IgG o IgM , attivano con efficienza il
Complemento mediatore dell’emolisi

Il Complemento è costituito da una trentina di fattori, proteine circolanti e di membrana,


capaci di interagire reciprocamente tra loro e con le membrane cellulari determinando la
cosiddetta attivazione a cascata delle componenti del complemento, responsabile di reazioni
allergiche ed infiammatorie, attività battericida, distruzione di cellule neoplastiche. Dotato di
proprietà chemiotattiche e citolitiche, promuove la leucocitosi e la fagocitosi e provoca l’emolisi.
• Le reazioni emolitiche si hanno per trasfusione di
emazie ABO incompatibili

• Agglomerati e frammenti di eritrociti possono


formare ammassi che vanno ad otturare vasi a
livello polmonare cardiaco, renale e cerebrale,
danneggiando in modo irreparabile i tessuti in
anossia

Globulo rosso
incompatibile Attacco del
complemento Emolisi
• La lisi può avvenire
 nei confronti dei globuli rossi del sangue del donatore, per la presenza degli
anticorpi nel sangue del ricevente
 nei confronti dei globuli rossi del sangue del ricevente quando il sangue del
donatore possiede anticorpi in grande quantità. È quanto si verifica, per esempio,
quando abbondante sangue di gruppo O viene trasfuso in un individuo di gruppo
A, B oppure AB

La compatibilità ABO è il fondamento dei test pretrasfusionali


 Il gruppo O è donatore universale poiché non possiede antigeni e quindi non dà
reazioni crociate con il sangue del ricevente, ma può ricevere solo dal suo gruppo
 Il gruppo AB è accettore universale perché possedendo entrambi gli antigeni non
produce anticorpi; può ricevere da tutti, ma donare solo a se stesso
Il Sistema ABO e l’allelia multipla
 Si parla di allelia multipla quando a un solo carattere fenotipico corrispondono
più di due alleli cioè più forme alternative dello stesso gene. Gli alleli del
medesimo gene occupano sempre locus genici uguali di cromosomi omologhi
( paterno e materno)
 Il gene che codifica per il sistema ABO si trova nel cromosoma 9 ed è un
esempio di allelia multipla, presentandosi nella popolazione umana con 3 alleli
 I tre alleli del locus ABO sono IA IB i
 I rapporti di dominanza/recessività sono
 IA  codominante rispetto a IB e dominante su i
 IB  codominante rispetto a IA e dominante su i
 i  recessivo rispetto a IA e IB
• I genotipi derivano dalle combinazioni alleliche prese a due a due
• Il gruppo sanguigno è determinato dai rapporti di dominanza/recessività

Genotipo Gruppo sanguigno


IA IA A
IA i A
IA IB AB
IB IB B
IB i B
ii 0

• A e B sono codominanti : in eterozigosi si esprimono entrambi gli alleli


• O è recessivo : si manifesta solo in omozigosi
• I prodotti degli alleli del sistema ABO vengono ereditati secondo le
classiche regole della genetica mendeliana
Il gruppo Rh (D)
• Nel 1941 K. Landsteiner e A.S. Wiener misero in evidenza nei globuli
rossi della scimmia, Macacus Rhesus, e successivamente in quelli umani,
un nuovo antigene che chiamarono "Rh", dall'abbreviazione del nome
della scimmia
• Gli antigeni genericamente denominati Rh sono, in realtà, circa una
cinquantina. Tra questi, il più importante risulta quello indicato come
antigene D, formato da una molecola di natura proteica
• Altri ag sono: C, c, E, e
• Il gruppo Rh è capace di determinare la comparsa di agglutinine
specifiche nel sangue di altri individui
• La presenza o l'assenza del fattore Rh è ereditaria ed in base ad essa la
popolazione viene suddivisa in due gruppi : Rh positivo e Rh negativo
Tipizzazione Rh
• Contrariamente al sistema ABO, gli individui Rh negativi non possiedono
anticorpi anti-Rh in assenza di una qualche esposizione all'antigene
(feto-materna, post-trasfusione, per gravidanza, etc.)

• I pazienti Rh positivi possono pertanto ricevere


componenti eritrocitarie sia Rh positive che
negative mentre quelli Rh negativi dovrebbero
ricevere soltanto componenti eritrocitarie
negative, per non incorrere nel rischio di
sviluppare anticorpi anti-Rh
Incompatibilità Rh: MEN

• Un eventuale feto Rh+, avente madre Rh- e padre


Rh+, provoca nel sangue della madre la comparsa
di anticorpi capaci di agglutinare le emazie Rh+
• L’ incompatibilità materno-fetale è responsabile
della malattia emolitica del neonato (MEN): la
madre trasmette al feto, attraverso la placenta,
anticorpi che agiscono contro i globuli rossi del
feto, scatenando in esso una grave anemia
emolitica (Eritroblastosi fetale)
• Si verifica in genere al secondo parto o nei successivi, per lo scambio di sangue tra
madre e figlio al momento della nascita
• Oggi si somministrano, solitamente entro 48-72 ore dal parto, immunoglobuline
anti-D alle madri Rh- che hanno partorito un figlio Rh+, al fine di eliminare i globuli
rossi fetali passati alla madre e di prevenire la sensibilizzazione, che durante le
successive gravidanze scatena l'emolisi
Il Test di Coombs è un test di laboratorio utilizzato per
 rilevare la presenza di anticorpi fissati alla superficie dei globuli rossi (test
di Coombs diretto) qualora si sospetti che gli anticorpi del donatore (o della
madre) siano venuti a contatto con gli eritrociti
 rilevare la presenza di anticorpi liberi nel siero (test di Coombs indiretto)
prima di una procedura medica che prevede un eventuale scambio di sangue
tra due pazienti (quale una trasfusione o la gravidanza)
Distribuzione gruppi sanguigni nel mondo
• La distribuzione nella popolazione varia a seconda delle diverse zone del mondo ma
ovviamente le percentuali tendono sempre di più a modificarsi con l’aumentare dei
flussi migratori
 In Europa, Africa e Nordamerica dominano rispettivamente i gruppi A e O, mentre
nell'Asia centrale è molto abbondante il gruppo B
 In Sudamerica tra i nativi si riscontra il 100% di sangue di gruppo O
 In Europa è facile trovare individui con Rh+, tale tendenza nel corso dei secoli si è
diffusa in altri continenti come America e Africa

L'Italia si attesta attorno al 40% di Distribuzione dei gruppi sanguigni in Italia


persone con il gruppo O, 36% con il
gruppo A, 17% con il gruppo B e 7% con
il gruppo AB. L’85% della popolazione
italiana è Rh+.

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