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Dai social alla piazza la rapida parabola del nuovo movimentismo anti Lega con
mille dubbi ed i soliti slogan anti-Salvini.
Prima Bologna, poi Modena. È la breve ma già rumorosa storia delle “sardine”, il
movimento di protesta anti Salvini che sta cercando di porsi come argine al
centrodestra nelle prossime elezioni regionali in programma in Emilia a fine gennaio.
“Nessun insulto, nessun simbolo, nessun partito”. Parola di Mattia Santoni, 32 anni,
laureato in scienze politiche e collaboratore per una rivista legata a Romano Prodi,
uno degli ideatori del cosiddetto movimento delle sardine.
Perché “sardine”
Il nome “sardine” nasce dall'idea di stare tutti stretti stretti come sardine in una
scatola a dimostrazione che la piazza antileghista è forte e numerosa. Vicini e
silenziosi come pesci per abbassare i toni da quella che via Facebook è stata definita
“retorica populista”.
L'invito - definitivo - recitava: “Nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto.
Crea la tua sardina e partecipa alla prima rivoluzione ittica della storia”.
Dato che il Paladozza, dove era in programma la manifestazione della Bergonzoni e
di Salvini può contenere 5.570 persone ai 4 amici sarebbe bastato metterne insieme
6.000 per superare il rivale.
Il tam tam non poteva che partire da Facebook con la creazione dell'evento “Seimila
sardine contro Salvini” dove si invitavano i bolognesi ad accorrere numerosi in
piazza spiegando: “Il Paladozza ha una capienza massima di 5.570 persone. Non puoi
andare oltre, per problemi di sicurezza e soprattutto di spazio. Ecco allora che
vogliamo lanciare un flash-mob: abbiamo misurato che sul crescentone di Piazza
Maggiore ci stanno fino a 6.000 persone”.
Da Bologna a Modena
E così in 15mila sono arrivati giovedì 14 novembre a Piazza Maggiore armati di
sardine di cartone per quella che non avrebbe dovuto essere una manifestazione
politica ma un flash mob della società civile.
In realtà in molti ci vedono dietro burattinai della sinistra che, da dietro le quinte,
tessono le file di un potenziale movimento nato dal basso.
I 4 ragazzi, inoltre, non si sono fatti trovare impreparati al successo della loro
“rivoluzione ittica” e prontamente si sono fatti “ponte” - come detto al Resto del
Carlino - per organizzare analoghi eventi altrove.
Dopo Bologna, infatti, è stata la volta di Modena dove gli anti Salvini sono stati 7.000
stretti come sardine in Piazza Grande. Anche in questo caso l'antileghismo era tutto
indirizzato a boicottare la candidatura della Borgonzoni alla guida della regione.
Via Facebook digitando “6.000 sardine” compaiono eventi in fieri in mezza Italia: da
Firenze a Torino o Rimini. E se il segretario Pd Nicola Zingaretti plaude l'iniziativa
indirizzando la paternità del movimentismo ittico sotto l'ala partitica, Matteo Salvini
ricorda che tra gli organizzatori c'è anche chi, senza andare troppo sul sottile, in
passato gli ha augurato la morte. Alla faccia del clima d'odio e di violenza.
Fonte: https://www.panorama.it/news/politica/sardine-storia-movimento-nome-
lega-salvini/
3) Lucia Borgonzoni è:
a) la candidata a Sindaco di Bologna
b) l’aspirante leghista alla Regione Emilia Romagna
c) il presidente della Lega Emilia Romagna
d) la candidata piddina alla Regione Emila Romagna
11) Individua la data e il luogo del primo flash mob organizzato da Santoni e
i suoi amici
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12) I social hanno un ruolo importante per le “sardine”? Motiva la tua
risposta riportando una parte di testo.
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13) Quale titolo fra i seguenti rende meglio il contenuto di tutto il testo?
a) Descrizione delle “sardine” e del loro manifesto politico
b) Genesi di un movimento e dichiarazione di intenti
c) Storia fantastica di quattro giovani “sardine”
d) Organizzazione di una protesta contro Matteo Salvini e il PD