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Indice
Voci
Ammazzateci tutti Beatnik Black bloc Black Metal Inner Circle Casual (sottocultura) Clubber Cultura giovanile Cultura underground Flower power Free party Gabber (sottocultura) Gay skinhead Grunge Happy slapping Hate-Edge Herbert Hippy Hooligan Indiani metropolitani Inter City Firm Jerkin' Kogal Le Grand Don Lgions Noires Merry Pranksters Metallaro Millwall Bushwackers Movimento antimafia Movimento del '77 Movimento Studentesco Nazi punk L'orda d'oro Paninaro Pioniere (Unione Sovietica) 1 6 7 11 14 16 16 19 22 23 35 42 44 51 52 53 54 66 67 70 71 72 74 79 81 82 84 85 87 96 100 102 106 110
Proteste degli studenti cileni nel 2011 Punkabbestia Rave party Redskin Rude Boy Scooter Boy Skin88 Skinhead Summer of Love Tampax (rivista ed editrice) Teddy Boy Trojan skinhead Ultras Voortrekkers (movimento giovanile) Yo Soy 132 Youth crew Yuppie
111 118 120 123 125 127 128 130 142 143 146 148 151 158 158 161 163
Note
Fonti e autori delle voci Fonti, licenze e autori delle immagini 165 167
Ammazzateci tutti
Ammazzateci tutti
Ammazzateci Tutti
Abbreviazione Tipo Fondazione Fondatore Scopo Sede centrale Presidente Motto Sito web [1]
AT APS ottobre 2005 Aldo Pecora Promozione cultura della legalit e della cittadinanza attiva Roma Aldo Pecora Se avete tanto piombo, ammazzateci tutti!
Il Movimento Ammazzateci Tutti un movimento antimafia composto da giovani eterogenei dal punto di vista politico che si mobilitano per il contrasto alla criminalit organizzata promuovendo la cultura della legalit e della cittadinanza attiva tra le nuove generazioni. Attualmente presidente del movimento il fondatore, Aldo Pecora, ideatore dello slogan "E adesso ammazzateci tutti". Il coordinamento nazionale stato guidato fino al 17 gennaio 2013 da Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato Antonino Scopelliti ucciso dalla 'ndrangheta nel 1991. [2]
Storia
Il movimento antimafie Ammazzateci tutti sorse su iniziativa spontanea di giovani a Locri (RC) negli ultimi mesi del 2005.[3]La prima apparizione pubblica del movimento avviene a Locri il 19 ottobre del 2005, quando, in occasione dei funerali di Francesco Fortugno, sette ragazzi espongono lo striscione "E adesso ammazzateci tutti". Seppur provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria, i giovani vengono ribattezzati dai media come i ragazzi di Locri. Tramite internet il movimento si espande dalla Calabria in tutto il Paese, divenendo un'associazione di promozione sociale su scala nazionale.[4] In quel periodo tra i giovani calabresi nasce e si propaga uno stato di malessere e una voglia irrefrenabile di cambiare il destino della Calabria, preda della criminalit organizzata. La goccia che fa traboccare il vaso l'omicidio del Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, Francesco Fortugno, avvenuto il 16 ottobre 2005[5], quando sette ragazzi espongono lo striscione "E adesso ammazzateci tutti". Inizialmente composto da soli ragazzi - per lo pi studenti liceali ed universitari, il Movimento nei mesi successivi alla sua nascita incontra il sostegno fattivo anche degli adulti, e nello specifico dei familiari vittime della 'ndrangheta.
Ammazzateci tutti Ben presto il Movimento, grazie soprattutto ad internet, riesce ad unire migliaia di ragazzi e di ragazze da tutta Italia, radicandosi cos su tutto il paese.
Attivit
La maggior parte delle attivit si svolge nelle scuole ed rivolta ai ragazzi. Esso sono tese alla diffusione della cultura del rispetto delle regole e della cittadinanza attiva, organizzando periodicamente assemblee e seminari con testimoni importanti della lotta alle mafie. L'opera di sensibilizzazione avviene anche al di fuori dalle mura scolastiche, con la promozioni di manifestazioni, convegni e momenti di riflessione indirizzati anche agli adulti.
Attualmente il Movimento, oltre a sostenere i testimoni di giustizia come Pino Masciari[6] e Rocco Mangiardi[7][8], sta promuovendo numerose azioni di carattere legislativo in materia di lotta e contrasto alla criminalit organizzata, quali ad esempio l'accelerazione dei processi di mafia, costantemente a rischio prescrizione.
Aldo Pecora e Rosanna Scopelliti con la delegazione di Ammazzateci Tutti a Genova per la Giornata nazionale della memoria e dell'impegno promossa dall'Associazione Libera di don Luigi Ciotti. 17 marzo 2012.
Legalitlia in Primavera
Da aprile 2011 Legalitlia viene esteso anche alla Lombardia, dove il coordinamento locale di Ammazzateci Tutti coinvolge le scuole superiori di Busto Arsizio in numerose attivit di conoscenza e lotta del fenomeno mafioso, invitando illustri personalit del mondo dell'antimafia.[14][15][16]
Ammazzateci tutti
Legge Lazzati
Il Movimento tra i promotori del cosiddetto "progetto di legge Lazzati". Punto forte del provvedimento il divieto di propaganda elettorale a chi sottoposto misure di sorveglianza speciale. Il ddl impone, qualora accertato il compromesso stretto tra il mafioso ed il candidato eventualmente eletto, il decadimento immediato dalla carica elettiva di quest'ultimo. Il 24 marzo 2006 il Movimento convoca un'Assemblea pubblica a Palazzo Nieddu del Rio, a Locri, dove invita tutti i candidati alle Elezioni Politiche a sottoscrivere un patto d'onore per l'appoggio al Ddl in caso di elezione al Parlamento.[25] Oltre 50 candidati sottoscrivono questo impegno. Il ddl Lazzati diviene legge dello Stato il 6 ottobre 2010.[26]
Il caso De Magistris
Ammazzateci Tutti stato accanto all'ex pubblico ministero Luigi De Magistris, organizzando diverse manifestazioni e raccolte firme, in Calabria ed in tutta Italia, contro il trasferimento di quest'ultimo avanzato dal Ministro della Giustizia Clemente Mastella.[30][31][32] In seguito alla scelta di De Magistris di candidarsi alle Elezioni europee, Ammazzateci Tutti ha cessato di sostenere il magistrato.[33][34]
Ammazzateci tutti Nicola Gratteri della DDA, e all'associazione stessa. noto che il console nel suo viaggio aveva incontrato Aldo Pecora che gli aveva illustrato il lavoro dell'associazione.[35]
Premi e riconoscimenti
Premio Internazionale "Joe Petrosino", assegnato nell'aprile 2007 ai ragazzi del Movimento dall'omonima associazione italo-americana.[36] Premio nazionale "Paolo Borsellino" 2009, conferito al presidente del Movimento Ammazzateci Tutti, Aldo Pecora, il 7 ottobre 2009.[37] Menzione speciale al Premio "Antonino Scopelliti" 2011, conferita al presidente del Movimento Ammazzateci Tutti, Aldo Pecora, il 9 agosto 2011 durante le celebrazioni ufficiali del Ventesimo anniversario dal delitto Scopelliti.[38] Tessera onoraria sindacato di Polizia SAP, conferita a Lia Staropoli, membro dell'Esecutivo nazionale, e a Rosanna Scopelliti, coordinatrice nazionale AT il 14 maggio 2012.[39] Premio nazionale "Rocco Chinnici" 2012, conferito ad Ammazzateci Tutti Lombardia e al suo coordinatore Massimo Brugnone il 19 maggio 2012.[40]
Musica
E adesso ammazzateci tutti, composta da Pino Barill e Alessandro Luvar, testo di Giovanni Pecora.[41]
Note
[1] http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ [2] Rosanna Scopelliti si dimessa da coordinatrice di Ammazzateci Tutti: "rester come attivista" (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ editoriale/ rosanna-scopelliti-si-e-dimessa-da-coordinatrice-di-ammazzateci-tutti-restero-come-attivista. php) [3] I ragazzi di Locri contro il solito silenzio E ora tocca allo Stato (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 2005/ novembre/ 08/ ragazzi_Locri_contro_solito_silenzio_co_9_051108100. shtml) [4] Che cos' Ammazzateci tutti? (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ il-movimento. php) [5] Calabria, ucciso vicepresidente della Regione (http:/ / www. corriere. it/ Primo_Piano/ Cronache/ 2005/ 10_Ottobre/ 16/ locri. shtml) [6] Testimoni di giustizia: Pino Masciari (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ testimoni-di-giustizia-pino-masciari. php) [7] Rocco Mangiardi: Da quando ho denunciato ho riconquistato la libert. Gli studenti e il coordinamento lametino del movimento "Ammazzateci tutti" hanno organizzato un'assemblea di istituto con l'imprenditore che si ribellato al pizzo (http:/ / win. lameziaweb. biz/ new. asp?id=13779) [8] "Rocco Mangiardi: una questione di dignit e di libert". Stamattina alla scuola media "Pitagora" il convegno organizzato dal circolo lametino del movimento "Ammazzateci tutti" (http:/ / www. lameziaclick. com/ notizie/ notizielocali/ 18780-rocco-mangiardi-una-questione-di-dignita-e-di-liberta. html) [9] Legalitlia 2007: il primo meeting dei giovani antimafia (http:/ / invisibil. blogspot. it/ 2007/ 08/ legalitlia-2007-1-meeting-dei-giovani. html) [10] Legalitlia 2008: ancora insieme per provare a cambiare (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ focus/ legalitalia-2008-ancora-insieme-per-provare-a-cambiare. php) [11] Presentata ufficialmente la terza edizione di Legalitlia (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ news/ torna-legalitalia-. -vi-aspettiamo-a-reggio-calabria-il-9-e-10-agosto. php) [12] Anniversario Scopelliti: in mille a Reggio Calabria con Gratteri, Cucuzza e Scopelliti (http:/ / www. lavocedifiore. org/ SPIP/ article. php3?id_article=4937) [13] Legalitlia 2011. Serata conclusiva ieri a Reggio Calabria (http:/ / www. cn24. tv/ news/ 30323/ legalitalia-serata-conclusiva-ieri-a-reggio-calabria. html) [14] "Legalitlia in Primavera" a Busto Arsizio. Ammazzateci tutti invade la Lombardia (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ editoriale/ legalitalia-in-primavera-a-busto-arsizio. -ammazzateci-tutti-invade-la-lombardia. php) [15] Dalle vie di Busto si alza il grido "No alla mafia" - Legalitlia in primavera 2011 (http:/ / www3. varesenews. it/ lombardia/ articolo. php?id=201076) [16] Lantimafia del nord sfila nel varesotto: cinquemila in piazza per Legalitlia in primavera 2012 (http:/ / www. ilfattoquotidiano. it/ 2012/ 04/ 23/ lantimafia-nord-sfila-varesotto-cinquemila-piazza-legalitalia/ 206607/ ) [17] Reggio Calabria ricorda Giovanni Falcone (http:/ / www. youtube. com/ watch?v=sOjBmy9bSS0) [18] Lamezia: Ammazzateci Tutti ricorda Strage Capaci a scuola media Pietro Ardito (http:/ / www. lametino. it/ Cultura/ lamezia-ammazzateci-tutti-ricorda-strage-capaci-a-scuola-media-pietro-ardito. html)
Ammazzateci tutti
[19] Copertina del TGR Calabria del 19 Marzo 2012 dedicata ad iniziativa su Falcone organizzata da Ammazzateci tutti Lamezia Terme (http:/ / www. rai. tv/ dl/ RaiTV/ programmi/ media/ ContentItem-b0d81da2-41a6-48be-9383-d60ae0aeea9f-tgr. html#p=0) [20] All'Itc Tosi rivive il ricordo di Falcone e dei tanti eroi dell'antimafia (http:/ / www3. varesenews. it/ scuola/ articolo. php?id=234836) [21] Ammazzateci Tutti a Lamezia Terme il 19 luglio nel nome di Borsellino (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ editoriale/ ammazzateci-tutti-a-lamezia-terme-nel-nome-di-borsellino. php) [22] I giovani lametini e la battaglia per la legalit seguendo il modello di Falcone e Borsellino (http:/ / www. lameziaclick. com/ cultura-e-spettacolo/ convegni-2010/ 05277-i-giovani-lametini-e-la-battaglia-per-la-legalita-seguendo-il-modello-di-falcone-e-borsellino. html) [23] Lamezia, movimento Ammazzateci Tutti ricorda il giudice Borsellino in piazzetta San Domenico (http:/ / www. lametino. it/ Ultimora/ lamezia-movimento-ammazzateci-tutti-ricorda-il-giudice-borsellino-in-piazzetta-san-domenico. html) [24] Vent'anni dopo ricordato Borsellino a Lamezia (http:/ / www. lameziaclick. com/ lamezia/ lamezia/ 0019480-ricordato-a-lamezia-paolo-borsellino) [25] "Un patto etico per la Legalit" (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ archivio. php) [26] IL DDL LAZZATI LEGGE. FESTEGGIA LA LEGALITA' (http:/ / www. spinningpolitics. it/ index. php?option=com_k2& view=item& id=33:il-ddl-lazzati-e-legge-festeggia-la-legalita& Itemid=15) [27] Il Manifesto dintenti della Rete per la Calabria (http:/ / perlacalabria. wordpress. com/ manifesto/ ) [28] RAI UNO - La vita in diretta - Mafie: consenso negato (http:/ / www. youtube. com/ watch?v=Brz9NI7hUdg) [29] Ammazzateci Tutti e Sonia Alfano (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ il-movimento. php) [30] "Ecco perch vogliono allontanare Luigi De Magistris". Articolo di Aldo Pecora su ammazzatecitutti.org (http:/ / www. ammazzatecitutti. org/ focus/ ecco-perch-vogliono-allontanare-luigi-de-magistris-dalla-calabria. php) [31] "De Magistris day" organizzato da Ammazzateci Tutti a Catanzaro (http:/ / www. youtube. com/ watch?v=95HA4Lu6TEw) [32] Sit-in Pro-De Magistris organizzato da Ammazzateci Tutti - Roma, 8 ottobre 2007 (http:/ / www. youtube. com/ watch?v=ZJkM7uCTQNQ) [33] "A proposito di De Magistris candidato", dal blog del presidente di Ammazzateci Tutti Aldo Pecora (http:/ / www. aldopecora. it/ a-proposito-di-de-magistris-candidato/ 77) [34] Luigi De Magistris risponde ad Aldo Pecora (http:/ / www. aldopecora. it/ a-proposito-di-de-magistris-candidato/ 77) [35] La speranza contro la mafia? Ammazzateci Tutti (http:/ / www3. varesenews. it/ italia/ articolo. php?id=212444) [36] Premio Joe Petrosino 2007 (http:/ / tureporter. ning. com/ profiles/ blogs/ premio-joe-petrosino-2009) [37] 15 premio Paolo Borsellino ad Aldo Pecora (http:/ / www. youtube. com/ watch?v=vKvZeQ2jpQg) [38] Menzione speciale al 3 Premio Antonino Scopelliti per il leader di "Ammazzateci Tutti" Aldo Pecora (http:/ / www. michelecucuzza. com/ documenti/ stampa/ gsud_11_8. pdf) [39] Aosta: poliziotti del SAP conferiscono tessera onoraria a Lia Staropoli del movimento antimafia Ammazzateci tutti (http:/ / www. strill. it/ index. php?option=com_content& view=article& catid=1:ultime& id=130891:aosta-poliziotti-del-sap-conferiscono-tessera-onoraria-a-lia-staropoli-del-movimento-antimafia-ammazzateci-tutti& Itemid=86) [40] Il premio Chinnici ad Ammazzateci Tutti Lombardia (http:/ / www3. varesenews. it/ busto/ articolo. php?id=234686) [41] "E adesso ammazzateci tutti" di Pino Barill (http:/ / www. antiwarsongs. org/ canzone. php?id=8862& lang=it)
Bibliografia
Ruggero Pegna, La pecora pazza... E adesso, legateci tutti, Rubbettino, 2006. Aldo Pecora, Primo sangue, Rizzoli BUR, 2010.
Voci correlate
'Ndrangheta Antonino Scopelliti Fondazione Scopelliti Movimento antimafia
Ammazzateci tutti
Collegamenti esterni
Sito ufficiale (http://www.ammazzatecitutti.org) "Legalitlia" - Sito ufficiale (http://www.legalitalia.org) Facebook - pagina ufficiale (http://www.facebook.com/antimafia)
Portale Calabria Portale Italia Portale Sociologia
Beatnik
La parola beatnik stata inventata dal giornalista Herb Caen, del San Francisco Chronicle, in un suo articolo del 2 aprile 1958[1], come termine denigratorio per riferirsi ai beats, ovvero ai membri della Beat Generation[2], come unione di parole con il satellite sovietico Sputnik, per sottolineare sia la distanza dei beat dalla societ statunitense corrente, sia il fatto che erano vicini alle idee comuniste, in un'epoca in cui gli Stati Uniti vivevano un profondo sentimento di anticomunismo e una paranoica paura rossa durante il periodo maccartista della guerra fredda. Gli appartenenti a questo gruppo beatnik hanno messo in discussione i canoni tradizionali di "rispettabilit", ribellandosi al conformismo alienante della societ dei consumi, al segregazionismo e alla disperazione del proletariato bianco agricolo[3], cercando alternative di vita nelle droghe, che avrebbero dovuto dare un approfondimento della consapevolezza interiore e nell'"attivit sessuale" che avrebbe avuto una forza catartica di liberazione[4], la rivoluzione sessuale, seconda la teoria della funzione dell'orgasmo di Wilhelm Reich[5].
La spiritualit beat
Nell'idea di Jack Kerouac, che coni il termine beat, esso aveva una connotazione positiva, in senso spirituale connesso al termine beatitudine ma che significa anche rottura. A partire dal 1958, il termine beat stato usato per definire quel particolare movimento letterario ed artistico "anti-materialista", dedito alla spiritualit. Molti artisti beat divennero, infatti, devoti a movimenti religiosi e filosofie orientali, quali il taoismo ed il Buddhismo Zen[6].
Note
[1] How Herb Caen named a generation (http:/ / www. sfgate. com/ cgi-bin/ article. cgi?f=/ c/ a/ 1995/ 11/ 26/ PK72111. DTL), San Francisco Gate, Entertainment, 26 November 1995. [2] Drive, He Wrote. What the Beats were about. (http:/ / www. newyorker. com/ arts/ critics/ atlarge/ 2007/ 10/ 01/ 071001crat_atlarge_menand), New Yorker, Critics, 1 ottobre 2007. [3] Un Beatnik al Metropolitan di New York (http:/ / route66. corriere. it/ 2009/ 09/ una_leggenda_al_metropolitan_d. html), Corriere della sera, Route 66, 19 settembre 2009. [4] Il messaggio dei Beatniks (http:/ / www. minimumfax. com/ upload/ files/ filigrana/ assaggio_08_beats& bites. pdf), Italo Calvino [5] Beatnik in pensione (http:/ / temi. repubblica. it/ espresso-il68/ 1966/ 10/ 09/ beatnik-in-pensione/ ?h=0), A colloquio con Jack Kerouac, Alberto Arbasino, 9 ottobre 1966 [6] La contestazione giovanile negli anni '60:un fenomeno mondiale (http:/ / www. linguaggioglobale. com/ fattidavoi/ articoli/ disagio/ 1. htm), Raffaele Caiazza.
Beatnik
Bibliografia
Beat Generation: cultura e letteratura (http://www.laterzalibropiuinternet.it/download/santagata/ santagata049.pdf), Santagata, Carotti, Casadei, Tavoni, Laterza, 2010. La rivoluzione sessuale (1930-1934), trad. Vittorio Di Giuro, Feltrinelli, Milano, 1963 ISBN 88-07-80440-9 (trad. Enrica Albites-Coen e Roberto Massari, Emme emme, Roma, 1992 ISBN 88-85378-35-8)
Voci correlate
William Burroughs Contestazione Beat Generation Hippie Jack Kerouac Allen Ginsberg Neal Cassady Tom Waits Gregory Corso Fernanda Pivano Lawrence Ferlinghetti Jubus San Francisco North Beach City Lights Bookstore
Black bloc
Con il termine inglese Black Bloc (Blocco Nero in italiano o Schwarzer Block in tedesco) si definisce una tattica che ha dato il nome a un gruppo di individui, prevalentemente di stampo anarchico, dediti ad azioni di protesta spesso caratterizzate da atti vandalici, disordini e scontri con le forze dell'ordine. L'etimologia del termine deriva dall'unione delle parole inglesi bloc (che indica una massa compatta di persone, a differenza di block che indica un blocco solido di materia inanimata o l'atto del bloccare) e black (che indica il colore nero, in questo caso "vestite di nero").
Ideologia
Schwarzer Block in un corteo di protesta ad
I gruppi di Black Bloc raccolgono principalmente anarchici e Amburgo nel 2007 movimenti a essi affini (anti-capitalisti e no-global) che si organizzano insieme per una particolare azione di protesta. Lo scopo pu variare da azione ad azione, ma gli obiettivi principali sono quelli di manifestare il proprio dissenso di fronte ad uno stato di polizia repressivo e di mettere in atto e trasmettere una critica di stampo anarchico.[1]
Black bloc
Origini
Il termine Schwarzer Block nasce all'inizio degli anni ottanta in Germania. Venne infatti utilizzato per la prima volta dalla polizia tedesca per identificare gli Autonomen (simili agli italiani Autonomi, appartenenti all'area della sinistra extraparlamentare, seppur con un sostanziale distinguo sull'uso della tattica violenta[2]) i quali, durante le manifestazioni e i cortei anti-nucleare e pro Rote Armee Fraktion, erano soliti indossare abiti e maschere nere. Tale strategia veniva utilizzata allo scopo di far apparire i manifestanti una massa compatta e ben identificabile, sia per apparire numericamente superiori sia per Black Bloc il 12 Aprile 2003 a Washington DC attirare la solidariet e l'aiuto di altri gruppi ideologicamente omogenei all'interno delle manifestazioni. Le maschere e i caschi hanno la funzione di proteggere i membri del gruppo e allo stesso tempo impedire l'identificazione degli stessi da parte delle forze dell'ordine. Il nome venne poi ripreso negli Stati Uniti d'America durante le manifestazioni contro il Pentagono (1988) e durante le proteste contro la prima guerra del Golfo (1991), diventando Black Bloc. Altre apparizioni significative dei Black Bloc furono a Seattle (30 novembre-4 dicembre 1999) durante le manifestazioni contro la Conferenza ministeriale del WTO, a Praga (26-28 settembre 1999) quando la citt fu messa sotto assedio durante la riunione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca mondiale, a Genova (20 luglio Black Bloc in una protesta anti-UE 2001) durante il vertice del G8, a Qubec (20 aprile 2007) contro il vertice delle Americhe quando con alcune catapulte vennero distrutte le reti metalliche poste a protezione del vertice e definite dai manifestanti il muro della vergogna e infine a Goteborg (14-15 giugno scorso) contro il Consiglio Europeo della UE.[3]
Black bloc
Azioni tipiche
Le azioni tipiche di un black bloc sono: marciare in blocco allo scopo di creare un forte effetto visivo a sostegno della protesta intrapresa; cercare lo scontro diretto con le forze dell'ordine; costruire barricate; uso sistematico del vandalismo e della distruzione di simboli del capitalismo allo scopo di attirare l'attenzione sui loro obiettivi; deviare dai percorsi imposti dalle autorit ai cortei autorizzati, distraendo e ingannando le forze dell'ordine circa i propri movimenti; liberare individui tratti in fermo dalle forze dell'ordine; La distruzione della propriet talvolta effettuata dai blocchi neri ha una valenza simbolica. Gli obiettivi comuni includono le costruzioni istituzionali, le banche, i negozi in franchising di societ multinazionali, le stazioni di benzina e gli apparati di videosorveglianza. Un esempio di questa attivit la distruzione delle vetrine a Seattle nel 1999 o il vandalismo contro le banche a Genova nel 2001.
In Italia
Per approfondire, vedi G8 di Genova.
Il termine black bloc in Italia era poco conosciuto prima dei fatti del G8 di Genova dell'estate 2001. In quella occasione il termine stato ampiamente utilizzato dai mezzi di informazione che fornivano notizie sullo svolgersi delle manifestazioni e degli scontri, anche se difficile valutare la reale provenienza e il livello di organizzazione dei gruppi che furono cos denominati. Dopo le proteste ci sono state indagini giudiziarie e interventi contro questi gruppi. Tuttavia, considerato che si tratta di fenomeni spontanei non riconducibili a un associazionismo preciso, le azioni si sono concluse con contestazioni limitate ai singoli membri responsabili di un qualche atto illegale specifico (come la distruzione delle vetrine, la resistenza a pubblico ufficiale o reati simili). il caso di Publixtheatre Caravan, un gruppo di venticinque artisti arrestati per un mese dopo l'evento.[6] Il 15 ottobre 2011 il mondo giornalistico ha parlato di oltre 500 "black bloc" riguardo ai protagonisti degli scontri verificatisi durante il corteo degli Indignados a Roma. A essere presi di mira sono stati soprattutto i simboli del capitalismo, quali banche e auto di lusso.[7] [8]
Black bloc
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Note
[1] Blackbloc Faq | Infoshop.org - Anarchist news and information (http:/ / www. infoshop. org/ page/ Blackbloc-Faq) [2] German autonomen: morality police Louis Proyect: The Unrepentant Marxist (http:/ / louisproyect. wordpress. com/ 2011/ 12/ 06/ german-autonomen-morality-police/ ) [3] Storia dei Black Bloc (http:/ / digilander. libero. it/ anarkkia/ Pagina Black Block (1). htm) [4] Strana violenza: se il potere ha paura, scatena i black bloc | LIBRE (http:/ / www. libreidee. org/ 2012/ 03/ strana-violenza-se-il-potere-ha-paura-scatena-i-black-bloc/ ) [5] Manifestazione in Qubec, agosto 2007 (http:/ / www. cbc. ca/ canada/ story/ 2007/ 08/ 23/ police-montebello. html) [6] PublixTheatre Caravan Released; Dozens Still in Genoa Jails (http:/ / www. indybay. org/ newsitems/ 2001/ 08/ 27/ 3782. php) [7] Black bloc in azione, 5 ore di guerriglia. Cento feriti negli scontri: tre sono gravi (http:/ / roma. corriere. it/ roma/ notizie/ cronaca/ 11_ottobre_15/ corteo-indignati-roma-1901831375928. shtml). Corriere della Sera, 15 ottobre 2011. [8] Indignati, 12 arresti e 8 denunce: tra loro 6 minorenni e 2 donne (http:/ / roma. corriere. it/ roma/ notizie/ cronaca/ 11_ottobre_16/ indagini-polizia-blackbloc-1901838843449. shtml). Corriere della Sera, 16 ottobre 2011.
Bibliografia
Io sono un black bloc - Poesia pratica della sovversione, Roma, Derive Approdi, 2002. ISBN 88-87423-62-8
Voci correlate
Anarcho punk Anarco-insurrezionalismo Anarcopacifismo Anticapitalismo Antifascismo Disobbedienza civile DIY Fatti del G8 di Genova Movimento anti-nucleare Movimento no-global Resistenza senza leader Scontri di Seattle per la conferenza OMC del 1999 Zengakuren Zone temporaneamente autonome
Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri file su Black bloc (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Black_bloc?uselang=it)
Collegamenti esterni
Breve ricostruzione sui fatti di Genova e interviste ai black bloc (http://www.misteriditalia.it/genova/ black-bloc/)
Portale Anarchia Portale Politica
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Black Metal Inner Circle (in inglese: circolo interno del black metal) il nome con il quale viene identificato un gruppo di persone che, si crede, abbia formato una presunta organizzazione criminale di matrice anti-cristiana[2] nata in Norvegia, di cui facevano parte vari musicisti della scena black metal scandinava. Comunemente viene chiamato Inner Circle; altri nomi dati sono Black Circle e Svarte Sirkel (entrambi significano circolo nero, rispettivamente in lingue inglese e norvegese), mentre alcune testate giornalistiche usarono il nome Black Metal Mafia per identificare il gruppo. L'Inner Circle Graffito presente nel seminterrato del negozio di Euronymous, nota per numerosi crimini ai danni di luoghi cristiani, Helvete, risalente al 1991. intimidazioni nei confronti di altri gruppi musicali e alcuni omicidi, che sconvolsero la Scandinavia (nella fattispecie, la Norvegia) durante i primi anni novanta. Gli ideali del gruppo si rifacevano a una confusa commistione di idee riferite a satanismo, isolazionismo, paganesimo norreno e superiorit razziale. La componente satanica, che era l'ideologia predominante (probabilmente perch pi "teatrale") non era certo ispirata a quella di Anton LaVey (che Euronymous, chitarrista e fondatore dei Mayhem apertamente disprezzava[3]), ma era improntata a un satanismo di tipo vendicativo e revanscista.
Le Origini
L'origine dell'Inner circle risale a quando Euronymous apr un negozio di dischi chiamato Helvete ("Inferno", in norvegese), agli inizi degli anni novanta a Oslo. Lo spazio affittato al fine di avviare la sua attivit era per largamente sovradimensionato quindi si decise di usare i locali in eccesso per svolgere "feste" sanguinarie e al limite del delirante[4]. I frequentatori di questi raduni, tutti poco pi che adolescenti, si definivano appartenenti ad un "Inner Circle", ed erano colpiti dal carisma di Euronymous, definito da molti un abile oratore, che era venerato come nuovo messia delle forze del male. In poco tempo, il movimento raggiunse un cospicuo numero di frequentatori, molti dei quali suonavano in altri gruppi black metal, come Emperor, Dissection e Darkthrone. Oltre a Euronymous tra i membri pi rappresentativi figuravano Brd Faust e Samoth degli Emperor, Jrn degli Hades, Varg Vikernes di Burzum. Quest'ultimo si fece notare subito: il ragazzo ammirava molto Euronymous e la sua incredibile determinazione nel compiere vandalismi lo fece diventare a breve uno dei maggiori (se non il principale) responsabili dei crimini commessi dal gruppo.
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I Crimini
Incendi di chiese
Intorno al 1992, 52 chiese vennero bruciate[5], furono presi di mira numerosi cimiteri, ove pi di 15 000 tombe vennero profanate e imbrattate con simbologie sataniste. I proventi di simili atti (arredi sacri e croci ad esempio) venivano a volte portati come trofei per addobbare l'Helvete. Autori di tali gesti furono principalmente Vikernes, Faust, Samoth ed alcuni membri di gruppi minori, quali Hades, Einherjer e Ildjarn[6]. Tra le strutture religiose distrutte una tra le pi note fu la medievale stavkirke di Fantoft nei pressi di Bergen, che venne data alle fiamme il 6 giugno del 1992 da Varg Vikernes; una foto di ci che rimase della struttura (le travi portanti) divent la copertina di Aske, EP di Burzum. Tale atto, gi di per s grave, nei progetti doveva essere ben peggiore: gli appartenenti all'Inner circle avrebbero voluto sacrificare qualcuno dentro la chiesa prima di appiccare il fuoco ma poi l'idea venne accantonata, probabilmente per la mancanza di passanti vista la tarda ora; il sangue comunque non manc: venne scelto come surrogato un coniglio[7]. Un altro rogo famoso fu quello che interess la cappella di Holmenkollen, ossia, la chiesa dei Reali di Norvegia. Oltre a questi gesti piromani ben presto l'Inner circle si trov indirettamente responsabile di una morte: a Sarpsborg, infatti, lo spegnimento di un incendio cost la vita a un pompiere. Fu segnalato qualche incendio anche nella vicina Svezia, dietro al quale si sospett esserci la mano di It degli Abruptum ma le accuse non vennero mai provate.
Altre azioni minatorie ebbero come bersaglio gruppi come Paradise Lost e Deicide. Per quanto riguarda i primi, i risultati furono la distruzione del loro autobus preso a sassate da una folla invasata di ragazzini durante il loro tour a Oslo, mentre i secondi vennero disturbati durante il loro tour europeo nel 1992. Durante una performance live al "Fryshuset" di Stoccolma, una bomba scoppi durante l'esibizione dei Therion ma si scopr che il bersaglio erano i Deicide, in quanto doveva detonare durante la loro performance.[9]. Ci fu tuttavia solo qualche ferito non grave. I Deicide furono minacciati anche durante la tappa di Manchester con i Gorefest di supporto, un soggetto non identificato lanci una finta bomba sul palco, creando scompiglio e panico, ma fu solo un falso allarme. Certi ritengono che questi attentati furono architettati da alcuni animalisti ostili nei confronti della band, per via delle loro dichiarazioni e dei loro testi sul sacrificio di animali. Glen Benton, invece, ritiene che sia stata opera dei fanatici del black metal.
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Le Morti
In aggiunta agli incendi e alle aggressioni, una funebre serie di avvenimenti ebbe inizio nel 1991: in questa data, infatti, il cantante dei Mayhem, Dead, si suicid in circostanze ambigue che Euronymous sfrutt abilmente per insinuare il sospetto che fosse stato assassinato da lui stesso; va da s che era soltanto una trovata pubblicitaria in quanto Aarseth non venne mai incriminato. Venne inoltre messa in giro la diceria che alcune parti del cervello e del cranio del cadavere furono sottratte e conservate o mangiate da Euronymous, dagli Abruptum e persino da alcuni elementi dei Marduk; simili voci non sono mai state confermate. Alcuni appartenenti all'Inner circle si macchiarono anche di efferati omicidi: nell'agosto 1992, Bard Faust venne adescato da un omosessuale, Rhys Adamec, mentre camminava nell'Olimpic Park di Lillehammer. Fingendo di assecondarlo, Faust cedette alle sue lusinghe, lo segu nel bosco e lo uccise a coltellate; dopo di che, come se non fosse successo nulla, torn a casa, si fece una doccia e and a dormire. Venne arrestato un anno dopo e condannato a quattordici anni di carcere. L'episodio centrale, che fu assieme il culmine e la fine di questo fenomeno, fu l'omicidio del leader del movimento, Euronymous, ucciso a coltellate nella sua abitazione per mano di Varg Vikernes. Il movente di questo delitto ha dato luogo a varie ipotesi: Varg Vikernes era geloso del ruolo che Euronymous ricopriva all'interno dell'Inner Circle. Varg Vikernes era invaghito della fidanzata di Euronymous. Euronymous doveva a Vikernes 36 000 corone norvegesi (ai tempi circa 5000 $) che quest'ultimo aveva anticipato per la registrazione di Burzum. Questioni politico-religiose: la vittima aveva idee filo-comuniste e non celava le sue dottrine sataniste, mentre il suo carnefice seguiva ideologie nazionaliste e credeva nella religione pagana. Varg Vikernes comp questo gesto secondo una sua particolare concezione di legittima difesa, ritenendo che Euronymous volesse ucciderlo, cosa che effettivamente aveva detto in giro di volere fare. Le prime tre ipotesi, soprattutto la prima e la seconda[10], vennero bollate da Vikernes come ridicole, egli infatti ha sempre addotto come giustificazione il fatto di essersi solo difeso Rapidamente arrestato, gli fu comminata una condanna a ventun anni per omicidio di primo grado, detenzione illegale di armi ed esplosivi e per aver dato fuoco a tre chiese. Durante le indagini la polizia interrog tutti gli appartenenti all'Inner Circle ottenendo anche informazioni sui crimini perpetrati in passato, in questo modo l'"organizzazione" (se cos si pu chiamarla) croll come un castello di carte portando alla condanna tra l'altro di Bard Faust (per omicidio), Snorre W. Ruch (complicit nell'omicidio di Euronymous) e Samoth (incendio). Nonostante il pesante giro di vite delle autorit i misfatti non cessarono del tutto; per esempio il giorno della pronuncia della sentenza andarono a fuoco due chiese e pi di un mese dopo la stessa sorte tocc ad un'altra[11]. Un altro fatto di sangue venne compiuto da Jon Nodveidt (leader degli svedesi Dissection) e il suo amico Vlad, ancora una volta ai danni di un omosessuale: nel luglio 1997, mentre i due facevano ritorno a casa dopo aver assunto anfetamine, uccisero Josef Ben Meddaour, un algerino di 38 anni. Inizialmente le forze dell'ordine credevano che l'assassino fosse l'ex compagno della vittima ma nel dicembre 1997 scoprirono i veri responsabili. Vlad venne arrestato dopo la confessione della ragazza alla quale aveva raccontato l'accaduto: questa, dopo essere stata picchiata, corse dalla polizia a denunciarlo per entrambi i reati e nel luglio 1998, i due assassini furono condannati a 10 anni di carcere; Vlad ebbe uno sconto della pena avendo meno di 21 anni e Jon venne incriminato solo per concorso in omicidio.
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Note
[1] Varg Vikernes nega l'esistenza del Black Metal Inner Circle (http:/ / www. burzum. org/ eng/ library/ lucifer_rising_review. shtml) [2] Vedasi a proposito la recensione dell'album De Mysteriis Dom. Sathanas dei Mayhem su www.shapelesszine.com (http:/ / www. shapelesszine. com/ recealbum/ mayhem-demysteriisdomsathanas. htm) [3] http:/ / www. fmp666. com/ moonlight/ mayhem. html [4] Vedasi a proposito la recensione dell'EP Aske dei Burzum su http:/ / www. shapelesszine. com [5] Recensione di "Satan Rides the Media", documentario sulla scena black metal scandinava dei primi anni novanta (http:/ / home. no/ metalra/ reviews/ videos/ satan_rides_the_media. html) [6] Recensione Burzum - Filosofem - Metallized.it (http:/ / www. metallized. it/ recensione. php?id=3216) [7] Vedasi http:/ / www. metal. it/ guide. aspx/ 23/ [8] Intervista a Varg Vikernes su www.drivemagazine.net (http:/ / www. drivemagazine. net/ burzum. html) [9] Biografia dei Deicide su www.rockdetector.com (http:/ / www. rockdetector. com/ officialbio,2405. sm) [10] Versione di Varg Vikernes sull'omicidio: http:/ / filosofem. altervista. org/ bio. htm [11] Vedasi a proposito la recensione dell'album Det som engang var dei Burzum su http:/ / www. shapelesszine. com
Voci correlate
Euronymous Varg Vikernes Mayhem Burzum Lgions Noires
Portale Metal Portale Sociologia
Casual (sottocultura)
Il casual una sottocultura nata all'inizio degli anni ottanta nel Regno Unito. La genesi del movimento va ricercata nelle terrace, ovvero le gradinate degli stadi inglesi, frequentate da gruppi di ragazzi facinorosi (hooligan) che cercavano il contatto con gli avversari e con la polizia: questi gruppi erano formati in prevalenza da skinhead e hard mod. A causa dell'appariscenza del vestiario skinhead per, questi gruppi venivano sempre pi facilmente localizzati dalla polizia e quindi repressi. Nacque cos l'esigenza di adottare un look che avesse un basso profilo e non presentasse nessun riferimento alla propria squadra, in modo da facilitare il tentativo di non esser notati nella folla dei tifosi pacifici e differenziarsi dagli hooligan.
Prima ondata
Il movimento, secondo la maggioranza degli osservatori, prese il via nel nord dell'Inghilterra e precisamente a Liverpool (ma non solo, si veda ad esempio i Perry boys di Manchester). La prova pi evidente consta nella grande influenza che gli scouser (il soprannome dato agli abitanti di Liverpool) ebbero nel look dei primi casual: Fila, Sergio Tacchini, Ellesse, Lacoste,tutte marche che i tifosi del Liverpool portarono in patria dalle loro frequenti trasferte in Italia e Francia. Intanto il fenomeno casual da semplice modo di vestire divent una vera e propria sottocultura, dominata da due elementi principali: il vestirsi in stile e l'azione allo stadio (chiaramente vi erano anche altri elementi, come l'abuso di alcool e l'ascolto di musica skinhead). Proprio riguardo l'abbigliamento una caratteristica dei casual eredit fu quella di cambiare sempre marche di abbigliamento, pur rimanendo chiaramente all'interno dello stile: nel corso degli anni si sono avvicendate decine di marche preferite come ad esempio Henry Lloyd, Berghaus, Three Stroke, Lyle and Scott e Hooley's anche se nell'immaginario collettivo la sottocultura casual rimane legata al "quadrettato" della Burberry e dell'Aquascutum e ai capi della Stone Island e C.P. Company. Altra scelta d'abbigliamento propria della sottocultura Casual sono le scarpe assolutamente
Casual (sottocultura) bianche prima e variopinti modelli di Adidas poi, su tutti Trimm Trab, Forest Hills e l'ormai famosa City Series. La prima ondata casual si esaur alla fine degli anni'80, con l'avvento della rave scene e dello sballo causato dall'ecstasy.
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Ondate successive
La seconda ondata casual inizi nei primi anni '90 diffondendosi in tutta Europa, in nazioni come Francia, Paesi Bassi, Belgio, Germania (anche se in quest'ultimo paese si diffuse maggiormanete lo stile hooligan, che differisce dal casual soprattutto per la scarsissima importanza data al vestire). La terza ondata casual part sul finire degli anni '90 e and a prendere piede in quei paesi del sud Europa fino ad allora interessati solo dal fenomeno ultras (salvo rare eccezioni, come ad esempio la tifoseria del Chieti e dell'Hellas Verona ): Italia, Spagna, Grecia, Serbia e Croazia. Ad oggi in questi ultimi paesi si assiste a uno strano connubio tra le sottoculture ultras e casual: molti gruppi pur mantenendo gli striscioni, uno dei simboli del movimento ultras, adottano un look e un modo di agire propriamente casual, come evitare la scorta e usare i mezzi propri per recarsi in trasferta.
Casual in Italia
Il casual si diffuse nelle curve italiane a cavallo tra la fine degli anni '90 e gli inizi del nuovo millennio (a parte la gi citata eccezione riguardante la tifoseria veronese e del Chieti che si pu inquadrare nella seconda ondata casual). I principali centri di sviluppo furono ovviamente le grandi citt, Roma e Milano in testa, seguite da Genova, Firenze e Torino e dall'area del Triveneto. Si propag poi al Sud con Napoli in testa. Ultimamente il fenomeno casual dilagato in tutta la realt calcistica italiana, e gruppi d'ispirazione casual si possono trovare in tutta la penisola e nelle isole, anche se sono soprattutto presenti nella parte Nord del paese.
Voci correlate
Ultras Hooligan Skinhead Hard mod Mod Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio
Clubber
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Clubber
Detti anche "smile" o "clubgoers" (nel Regno Unito) o in italia semplicemente "discotecari", il termine clubber identifica i frequentatori assidui di club, rave e jam. Il termine esiste in realt dagli anni settanta ma la categoria di persone soggetta antecedente, e si pu parlare di "clubbers" a partire dai primi anni ottanta, con il movimento della musica new wave ed hip hop. Oltre ad essere appassionati della musica dei club (Dance, hip hop, pop e altro) i clubbers hanno la caratteristica di vestire solitamente in "street style": moda fatta propria dalla met degli anni 80. Negli anni ottanta i modelli d'ispirazione nell'abbigliamento erano Michael Jackson e Madonna ma negli anni novanta lo street style and di moda anche tra gli adolescenti grazie agli stilisti D&G. Oggi con la selezione che viene fatta in molte discoteche l'abbigliamento street style non sempre apprezzato dai proprietari dei locali quindi spesso i discotecari preferiscono vestire in maniera pi o meno elegante senza presentarsi n in uno stile troppo classico (giacca e cravatta) n troppo sportivo o tendende alla cultura hip hop e punk. In italia vi un Portale dedicato ai Clubbers. Il termine Clubber in slang si pu scrivere "Clubbr" Portale Italiano Clubbers [1]
Note
[1] http:/ / www. Clubbr. it
Cultura giovanile
Le culture giovanili sono i modi che una parte minoritaria di giovani e adolescenti sceglie per differenziarsi dalla cultura generale della societ in cui vivono. Per questo motivo, in sociologia e antropologia tali atteggiamenti vengono definiti subculture.
Le radici vittimistiche
Le culture giovanili si sono imposte della seconda parte del XX secolo, successivamente alla Seconda guerra mondiale. Eric Gans ha mostrato come la cultura postbellica o postmoderna sia una cultura in cui le vittime sono privilegiate in quanto tali. Questo all'origine dell'affermazione di gruppi umani come vittime di questo o di quello, ricevendo cos consenso sociale e valorizzazione. Nella cultura post-bellica lo stigma di vittima, in buon sostanza, conferisce valore e significato. Il fenomeno pi vistoso del dopoguerra l'emergere della cultura giovanile come dominante nella societ: essa nasce da una identificazione dei giovani occidentali con i gruppi individuati come vittime, anzitutto con i neri d'America, dapprima nella musica jazz, poi in quella rock, infine in quella hip hop. per interessante notare come questo atteggiamento, che dovrebbe essere riportato alla reazione morale alla shoah, non abbia comportato nelle masse giovanili alcuna identificazione con gli ebrei, e ci probabilmente a causa di Israele e degli Stati Uniti, percepiti come stati vittimizzatori per eccellenza. Al tempo stesso, l'identificazione primaria, avvenuta con i neri d'America, una controprova del ruolo guida e dell'attrazione esercitata dall'America sui giovani. L'autoidentificazione di un gruppo come vittima pu avvenire per, all'interno di una societ complessa, solo se la societ stessa disposta a riconoscere questo status. avvenuto con i giovani. La youth culture un fatto tipicamente occidentale e trans-nazionale all'interno di questo gruppo di paesi. Tutti i sistemi scolastici ne sono stati influenzati, eppure la cultura giovanile continua a rimanere sostanzialmente estranea alla scuola.
Cultura giovanile
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Cenni storici
Precedentemente la seconda guerra mondiale, i giovani nel mondo occidentale avevano scarsa libert e influenza. Con il cosiddetto Baby boom negli Stati Uniti del dopoguerra, i giovani iniziarono ad assumere importanza e soprattutto potere d'acquisto. Attorno agli anni 1950, il crescente numero di giovani negli Stati Uniti e in Europa inizi a influenzare massicciamente la musica, la televisione e il cinema, spronati dall'esplosione del rock nei tardi anni 50, dalla maturazione della cultura giovanile a met anni 1960, dipartita in sottoculture come i mod, i rocker, gli hippy. Lo spirito di avventura e ricerca che ha contraddistinto la cultura giovanile di questi decenni ha mutato il significato della parola "confine": non pi indicazione di un limite esclusivo, ma meta necessaria per la crescita e il superamento di se stessi. Le zone di confine, ritenute marginali dalla cultura prevalente, sono per quelle da cui provengono non di rado gli stimoli pi fecondi per la vita artistica e intellettuale, come la svolta commerciale del rock e i rapporti con la musica leggera, l'abuso di droghe, la loro mitizzazione nella musica pop, o il gi citato hip hop.
Cultura giovanile
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Italia
Alcune delle cultura giovanili presenti in Italia nel periodo (l'elenco altamente incompleto e non pu prendere in considerazione le numerose sfumature): Gabber: cultura giovanile di origine olandese, appassionati della musica hardcore. La peculiarit del genere che non ha pressoch alcuno stereotipo nel vestiario o nell'ideologia (generalmente apolitici), ma si fonda prevalentemente su di una sorta di antitesi al modello culturale hippy. Hardcore Warrior: variante dei gabber. Si contraddistinguono per il loro pogo, talvolta violento, che pu sfociare in una piramide umana dove le persone salgono una sopra l'altra. Si differenziano inoltre per modo di ballare, vestire e per le stravaganti pettinature (principalmente creste o punte, talvolta colorate). Come i gabber, non sono legati a particolari schieramenti politici; Dark o pi correttamente Goth: esponenti della sottocultura che ha avuto origine nel Regno Unito durante gli anni ottanta e che si poi evoluta nel tempo, con un modo di vestire che pu variare. Generalmente si vestono con colori che vanno dal nero, al blu scuro, privilegiando anche rosso e bianco. Citazione proveniente dall'apposita pagina di wikipedia: "Il movimento gotico o goth (in Italia chiamato dark) un insieme di culture diverse nel look, in attitudine e nel tipo di musica, ma che vengono per varie ragioni tutte denominate utilizzando il termine gotico. Tra le prime volte che un movimento socio-musicale stato etichettato con la parola gothic, bisogna andare nel Regno Unito verso linizio degli anni ottanta nella scena post-punk. In quel caso infatti, la parola venne usata da Ian Astbury per descrivere Andi Sex Gang cantante degli inglesi Sex Gang Children come un "gothic pixie" in virt del modo in cui ballava e si muoveva. In seguito molte riviste musicali come New Musical Express e Sounds colsero l'attimo e iniziarono ad usare il termine per indicare quel determinato genere musicale relativo a quel particolare movimento sociale derivante dal punk. Successivamente poi il termine gothic inizi ad avere anche una connotazione "descrittiva", e nacquero altri movimenti sociali diversi dal primo, ma che sono stati descritti come gotici non pi per semplice caso, bens per il fatto che si basavano sulle caratteristiche della letteratura gotica, sia a livello di tematiche, sia di attitudine che di generi musicali. In questo caso le inclinazioni e il linguaggio figurativo indicano influenze da parte della letteratura gotica del XIX secolo e del cinema horror, oltre ad associare un gusto gotico nella musica e nella moda". Metallari: sono cos definiti i fan della musica heavy metal. Vestono spesso indumenti di colore scuro: portano giubbotti di pelle ("il caratteristico "chiodo"), anfibi o scarpe da ginnastica ai piedi, magliette dei loro gruppi preferiti. Le attitudini musicali non si fermano al all'heavy metal, ma spesso si allargano a tutto il rock e in particolare all'hard rock. Non hanno orientamenti politici ufficiali. Negli anni Ottanta era forte la rivalit nei confronti di punk, mod e paninari. Punk: hanno un look estremo composto da creste, borchie, giubbotti di pelle, anfibi, ecc.. molti di loro frequentano centri sociali e vengono messi in relazione con il mondo anarchico-no global, anche se il movimento si divide in due categorie: un modello, lo street punk, segue l'anarchia pi che come un vero e proprio schieramento politico, solo come un pretesto per seguire uno stile di vita "senza regole"; l'altro modello, l'anarcho punk, al contrario impegnato politicamente, si basa su idee pi profondamente anarchiche e rivoluzionarie; tali punk professano spesso ideologie come l'animalismo, femminismo, pacifismo, vegetarismo e hanno posizioni anti capitaliste; I punk possono avere alcune affinit secondarie con i cosiddetti "punkabbestia", che fanno per riferimento prevalentemente alla sottocultura Raver, altra rispetto a quella punk.
Cultura giovanile
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Bibliografia
Herbert Marcuse. Der eindimensionale Mensch, 1964. Ed. italiana: L'uomo a una dimensione [1]. Torino, Einaudi, 1999, pp. 260. ISBN 9788806152543 F. Adinolfi, Suoni dal ghetto. La musica rap dalle strade alla hit parade, Genova, 1989 Francesco Maria Battisti, Giovani e Utopia, Milano, 2002 Diego Miscioscia, Miti affettivi e culture giovanili, Milano, 1999
Voci correlate
Antropologia culturale Cultura Cultura di massa Elenco delle subculture Sociologia urbana Subcultura
Portale Antropologia Portale Sociologia
Note
[1] http:/ / www. einaudi. it/ libri/ libro/ herbert-marcuse/ l-uomo-a-una-dimensione/ 978880615254
Cultura underground
Il termine cultura underground (o semplicemente underground) definisce un ampio insieme di pratiche e di identit accomunate dall'intento di porsi in antitesi e/o in alternativa alla cultura di massa o della cultura popolare. Il termine fu utilizzato per la prima volta da Marcel Duchamp, in una famosa conferenza a Filadelfia nel 1961, nella quale dichiar programmaticamente che l'Arte dovesse diventare sotterranea ("will go underground"), indicando la via per l'utilizzo del termine underground[1]. Nel mondo anglosassone, il termine "underground" ("sottosuolo") indicava una "rete sotterranea di resistenza" e venne utilizzato nel XIX secolo con le Underground Railroads, reti clandestine di case sicure per affrancare gli schiavi in fuga dal Sud degli Stati Uniti. Analogamente, si defin nello stesso modo il network che facilitava la fuga in Canada dei giovani statunitensi che rifiutavano il servizio di leva durante la guerra del Vietnam. Il termine venne anche utilizzato per indicare i movimenti di resistenza europei durante la seconda guerra mondiale ("The Undergrounds")[2].
Sebbene la definizione contemporanea di cultura underground nasce negli anni cinquanta, essa viene solitamente riferita all'area creativa della controcultura giovanile alternativa e contrapposta alla cultura ufficiale che si svilupp negli Stati Uniti e in Europa nella met degli anni sessanta. L'underground fu una rete di gruppi teatrali, laboratori artistici, cineclub, spazi sociali a gestione comunitaria, librerie, case editrici, riviste politiche e letterarie, etichette discografiche indipendenti, negozi di abbigliamento usato, circoli culturali che si diffusero prima negli Stati Uniti, poi in alcuni paesi europei sulla scia della cultura beat, del movimento studentesco e del movimento hippy. Sebbene spesso non esistessero collegamenti reali e duraturi tra tali realt, nate e sviluppatesi in modo informale e legate alla
Cultura underground dimensione locale entro cui esse agivano, esse erano accomunate dal progetto di costruzione di una "societ parallela". La cultura underground si svilupp all'interno di societ del capitalismo avanzato in un'epoca in cui l'industria culturale subiva forti trasformazioni per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa; in risposta a tali mutamenti la cultura underground proponeva un utilizzo alternativo degli stessi mezzi di comunicazione atti alla diffusione di stili e princpi di vita differenti da quelli della societ ufficiale. Per estensione, la definizione di cultura underground venne in seguito utilizzata per indicare numerose reti sottoculturali alternative ai canali ufficiali (punk, cyberpunk, ravers, alternative hip hop, ecc).
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Cultura underground
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Note
[1] Giulio Brusi, La questione sperimentale (dalle origini agli anni '60 - contenuto in AA.VV. Fuori norma. La via sperimentale del cinema italiano, Marsilio Editori 2013. [2] Underground su Online Etymology Dictionary (http:/ / www. etymonline. com/ index. php?search=underground)
Bibliografia
Controcultura in Italia (1967-1977). Viaggio nell'underground, di Pablo Echaurren e Claudia Salaris, Bollati Boringhieri, 1999. Ma l'amor mio non muore, Deriveapprodi, 2003. Italia Underground, a cura di A. Mastrandrea, Sandro Teti Editore, 2009. La cultura underground, di Mario Maffi, Odoya, 2009, ISBN 978-88-6288-0572." "Underground e Trasgressione", di Antonio Tedesco
Cultura underground
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Voci correlate
Musica underground
Collegamenti esterni
Alcune riviste underground negli anni 70 in Italia (http://stampamusicale.altervista.org/ Riviste_underground_70/index.htm)
Flower power
Flower power un'espressione tipica del movimento hippy, che significa letteralmente "potere dei fiori", usata durante la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta come simbolo di una ideologia non violenta.
Nascita e sviluppo
Il movimento nacque per opporsi attivamente alla guerra del Vietnam; alcune loro prese di posizione, come bruciare le lettere di chiamata obbligatoria alle armi, furono clamorose, suscitarono sdegno e critiche negli ambienti conservatori e tradizionalisti, ma riuscirono, egualmente, a gettare i semi di una "cultura hippy". Usavano vestirsi con abiti di colori vivaci e floreali e inoltre portavano fiori sul capo. La paternit dello slogan "Flower power" venne accreditata al poeta Allen Ginsberg che la coni nel 1965. Da quel momento fu utilizzata in molti contesti laddove fosse necessario riferirsi agli anni '60. Uno dei principali luoghi di incontro del movimento "Flower power" fu, addirittura, una vecchia chiesa di Amsterdam, trasformata in un club musicale, con tanto di caff-bar e una grande sala di ascolto. L'ex luogo sacro fu ribattezzato "Paradiso" e divenne sinonimo di controcultura hippy, della musica rock e della Musica Psichedelica di quel tempo e di tolleranza all'uso di stupefacenti. Artisti come Yoko Ono si esibirono al "Paradiso" che, attualmente divenuto un Hard Rock Cafe. Tra gli altri atti pubblici simbolici resi celebri da canti, documentari e film, annoveriamo la distribuzione di fiori ai poliziotti e l'inserimento dei fiori nelle canne delle armi e nei cannoni. Le loro gesta furono immortalate dal fotografo Bernie Boston e accrebbero la popolarit degli esecutori materiali come "Hibiscus" (George Harris Jr.), leader del movimento di liberazione omosessuale.
Usi e credenze
"Flower Power" sta ad indicare la credenza secondo cui i fiori abbiano notevoli propriet nascoste, in particolare stupefacenti, di natura allucinogena che vanno scoperte. Ci porta ad un'alterazione delle percezioni visive ed uditive. La natura, era vista dagli hippy, definiti non a caso "figli dei fiori", come un qualcosa di positivo perch permetteva di andare al di l delle normali percezioni umane. I "figli dei fiori" gettarono le basi del moderno ambientalismo, perseguendo un contatto e un rapporto naturale e autentico con il mondo circostante e con il proprio corpo, per abbattere le varie dicotomie corpo-mente, campagna-citt, natura-progresso, scienza-spiritualit. I manifestanti proposero un nuovo mondo di valori alternativi a quello dei loro padri, mostrarono segni di insofferenza rispetto al corso della vita incanalato lungo i binari della consuetudine e della tradizione e per di pi deciso senza il loro assenso. Quindi vestirono, mangiarono, dormirono, amarono e manifestarono le proprie idee e sentimenti con modalit nuove, seppur sfruttanti, in parte, anche culture lontane e antiche.
Free party
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Free party
I free party sono manifestazioni musicali illegali principalmente di musica tekno, o goa. Si tengono di solito in spazi isolati, per esempio all'interno di aree industriali abbandonate o in grandi spazi aperti, come campi, cave, boschi e foreste, con durata variabile da una notte fino a pi di una settimana; in questo caso vengono solitamente definiti teknival. Sono caratterizzati dalla presenza di pi sound system.
Il tipico allineamento delle casse audio ha dato origine all'espressione muro di casse;2007
Storia
2013
Free party
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Origini
Le componenti fondamentali che hanno dato origine ai free party sono la nascita della musica elettronica e il conseguente sviluppo di strumenti musicali ed attrezzature per la diffusione acustica agevoli a molti. Questi eventi risalgono alla fine degli anni ottanta in un momento in cui, negli Stati Uniti come in Europa, si formano controculture tese a denunciare problemi politici nei confronti di un sistema che impone divieti, repressione, leggi e controlli, evidenziando difficolt economiche e disagi sociali, senza per rinunciare a una idea di aggregazione.[1] La musica techno segnata fin dalla sua nascita dalla marginalit rispetto alla societ: essa si sviluppa fra le minoranze, nei club americani frequentati per lo pi da neri, giovani alternativi e omosessuali. A Chicago, nei primi anni 80, nasce il Warehouse (magazzino) uno dei circoli pi all'avanguardia per quanto riguarda le nuove sperimentazioni musicali elettroniche. Si cominciarono a sperimentare evoluzioni techno della vecchia musica soul e funky, alzando il livello dei bassi ed aumentando i bpm.
2005
I primi party trovano vita nelle fabbriche abbandonate delle metropoli statunitensi, pi precisamente nelle fabbriche di Detroit, per poi espandersi rapidamente in Europa e soprattutto in Gran Bretagna, dove l'influsso della cultura psichedelica degli anni settanta fa nascere un nuovo genere ancora, l'acid-house, che segner l'inizio dell'associazione tra i rave e il consumo di sostanze stupefacenti e soprattutto la nascita del rave illegale. A causa dello sviluppo sempre maggiore di locali notturni, discoteche e music club, l'uso del termine 2013 "rave" aveva perso gran parte delle sue connotazioni ideologiche originali, e veniva usato sempre pi frequentemente per descrivere grandi eventi commerciali. La denominazione alternativa "free party" cominci a essere usata in Francia a met degli anni novanta per recuperare il significato di denuncia sociale dei "rave" originali. Il termine "free" ("libero" o "gratuito") non si riferisce solamente all'accesso gratuito a queste manifestazioni, ma anche al fatto che gli artisti (DJ, musicisti, giocolieri, scultori) si esibiscono senza compenso, per diffondere e condividere il proprio talento, nonch all'idea di liberazione dalle regole, dalla routine, dai divieti e dalle convenzioni socialmente imposte.[2][3] La "libert" dei free party viene espressa da chi vi partecipa principalmente attraverso il ballo. Le componenti principali che un party illegale vuole mettere in evidenza sono: affronto alla propriet privata attraverso l'occupazione di spazi abbandonati delle grandi citt e la loro autogestione temporanea (TAZ, Zone Temporaneamente Autonome), attacco alle forme di produzione commerciale delle discoteche, al valore del denaro, ai rapporti sociopolitici di dominio nel governo della metropoli,
Free party negazione della "star" come djs, autoproduzione come concetto di massa (dalla produzione stessa della musica alla creazione di una vera e propria microeconomia alternativa), approccio con empatia e stati alterati di coscienza, ricerca di una consapevolezza comune, grazie alla messa in rete e della condivisione di conoscenze su un uso creativo e sovversivo della tecnologia, uguaglianza nelle diversit, al di fuori e della politica tradizionale.[4]
[5][6]
25
2008
Una delle influenze pi marcate della scena dei rave stata la controcultura hippy che ha dato vita al movimento dei traveller, come nomadi che organizzavano grandi fiere gratuite, luogo di incontro per tutti i movimenti di controcultura, dai punk alle Crew che organizzavano feste acid house illegali a Londra. Alla fine degli anni '80 giovani e appassionati di musica elettronica si orientavano sempre di pi sui festival gratuiti, nei quali la techno si stava gradualmente sostituendo al rock psichedelico ascoltato precedentemente dagli hippy.
2012
Free party
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Anni '90
Per approfondire, vedi Zone Temporaneamente Autonome.
Cominciavano cos a nascere sound system a gestione collettiva, che organizzavano party a ingresso libero in campi d'aviazione abbandonati o in cima alle colline, radunando una folla mista di amanti del genere. I sound system provengono dalla cultura giamaicana dei soundclash, luoghi dove si svolgevano "battaglie" di musica reggae tra muri di casse, molto spesso autocostruite.[] Molti giovani delle classi meno agiate reagirono all'abbassamento del tenore di vita occupando immobili dismessi nelle periferie delle grandi citt; questo fenomeno d origine ai cosiddetti "squat" all'interno dei quali presero vita i primi centri sociali. Nel 1992 in Inghilterra la Spiral Tribe, una delle principali "crew" dei tempi, organizza il Castlemorton Common Festival,[7] evento gratuito dalla durata di 6 giorni che radun sul posto pi di 20'000 persone. Alla fine di questo festival tredici membri del gruppo furono arrestati immediatamente, processati 2013 e condannati dal Criminal Justice Act.(una serie di disposizioni legislative, varate dal governo inglese, che imponevano il divieto di riunirsi senza autorizzazione all'interno di uno spazio pubblico.) Nacque il concetto di festa libera che si politicizz in freedom for the right to party, diventato slogan di resistenza alla legislazione conservatrice messa in atto dalla politica; Nel 1996, in risposta al Criminal Justice Act, si sviluppa un'azione di protesta a livello globale racchiusa nello slogan "Reclaim the streets"[8], che consiste nell'occupazione di spazi metropolitani, azioni di disturbo del traffico urbano attuate in bicicletta (massa critica) e nell'organizzazione di street party, una nuova forma di corteo danzante caratterizzato dalla 2013. presenza di migliaia di persone che ballano seguendo i carri sui quali sono montati i sound system. Da queste parate musicali improvvisate discendono le attuali manifestazioni realizzate in tutta Europa, note sotto il nome di Street Rave Parade.
Free party
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Espansione
Il fenomeno si diffuse rapidamente dall'Inghilterra verso l'Europa, anche per via di molte tribe che decisero di spostarsi dove le leggi erano molto pi tolleranti. Nel giro di pochi anni i free party divennero una realt molto vissuta in paesi come Francia, Italia, Spagna e Repubblica Ceca, dove si vennero a formare numerose tribe molto attive nell'organizzazione di "feste".[9][10] Alcuni gruppi si spostarono organizzando numerosi party in molte zone d'Europa e nel Mondo (La Francia e la Repubblica Ceca risultano tra i paesi dove queste manifestazioni sono pi diffuse). Col passare del tempo il fenomeno si espanse tanto da diventare una questione sociale; nel 2001 in Francia stato varato un decreto legge (legge Mariani) che vieta l'organizzazione di rave senza l'autorizzazione dei prefetti locali. Alcune 'tribe', anche in seguito alle numerose multe e sequestri, si sono spostate viaggiando su veicoli militari, vecchi camion e autobus trasformati in case o magazzini mobili, con generatori, impianti audio, video e strutture meccaniche verso l'est Europa,l'Africa e il sud America, zone dove queste manifestazioni sono ancora poco diffuse o assenti.[11]
Presentazione e controversie
Alcuni giornalisti entrati ad un free party scrivono:
Condanniamo ci che fanno ma allo stesso tempo possiamo dire che sono educatissimi. Ci salutano cordialmente e buttano l'immondizia nei bidoni.
[12]
una carezza.
La musica suonata (principalmente Tekno) molto veloce (160/180/200 Bpm) con un basso molto pesante e tanti battiti ripetitivi. anche per questo motivo che queste manifestazioni si svolgono solitamente in luoghi isolati dove l'alta potenza del suono (diverse decine di Kilowatt) non dia fastidio a nessuno. Il cuore pulsante attorno al quale si svolge la festa il Sound system, della relativa Tribe (nome con il quale vengono chiamati i gruppi organizzatori).
Free party
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Ogni sound alimentato da vari generatori, e composto da decine di diffusori acustici disposti a muro (da qui l'espressione muro di casse). Ogni sound system diffonde il suo genere musicale. Le tendenze principali sono: Tekno, Techno hardcore, industrial, psy-trance, Goa, Breakbeat, Drum & Bass, Happy hardcore, Dubstep, e molti altri generi. L'organizzazione non si limita al solo 2011 sistema audio e luci; la tribe spesso allestisce un bar di fortuna (anche per compensare le spese di benzina e di organizzazione) e, a volte, una zona di "risposo" designata come la "chill out" dove spesso vi sono opuscoli informativi sulla prevenzione di sostanze stupefacenti, sesso, udito, ecc.[14] L'ambiente che ospita la festa viene decorato con luci, laser, cartelloni, sculture e pannelli colorati, rendendo l'atmosfera molto surreale e originale. Alcune tribe come i Mutoidi sono diventate famose per le gigantesche sculture di rottami saldati e per i bizzarri e avanguardisti riadattamenti degli edifici in disuso dove tenevano i loro party. La musica all'interno del party pu andare avanti anche per diversi giorni dietro fila, senza mai fermarsi. Il genere musicale tende a diventare un po' meno aggressivo la mattina ed il pomeriggio, per permettere ai partecipanti un po' di riposo e tranquillit.
Tekalogue
La partecipazione ai free party si basa su 10 regole che spiegano come bisogna comportarsi e il rapporto che bisognerebbe avere con gli altri, il cosiddetto Tekalogue:[15][16] Rispetta la natura. Rispetta te stesso. Rispetta gli altri.
2012
Free party
29 Se non vuoi lasciare il tuo cane a casa prenditi cura di lui. Parcheggia in modo intelligente. Stai attento alle informazioni sul party: tienile per te e per i tuoi amici. Sei responsabile della tua sicurezza e di quella degli altri: se vedi qualcosa di sbagliato, violenza, aggressioni o qualunque cosa non esitare a intervenire. Non danneggiare o rubare il materiale del sound system e di nessun altro. Espandi la tua empatia.
2013
Sorridi sempre, trasmetti energia positiva e prendila bene, ricorda: Tu sei il party.
Manifesto
Sulla principale piattaforma web rivolta ai free party una pagina intera dedicata al Manifesto del Rave inglese e italiano).
[17]
, (in
2010
Free party
30
La danza
La principale forma di espressione all'interno del party la danza, considerata sin da tempi remoti uno dei pi potenti mezzi di socializzazione, di esorcizzazione,e di comunicazione con il divino. Lo strumento privilegiato nelle danze rituali il tamburo, rappresentato ai free party dalle casse, il cui ritmo ossessivo e incessante secondo studiosi come M. Eliade, capace di produrre o facilitare la trance. Le occasioni della danza per le popolazioni primitive erano legate ai cicli della vita individuale e delle stagioni, caratteristica questa
2012
Free party che si pu osservare nella periodicit dei party, specialmente per festivit come il Capodanno, il Carnevale, Halloween, l'Equinozio di Primavera e il Solstizio d'Estate. Queste ricorrenze vengono frequentemente salutate con un party speciale, preparato con maggior cura dei particolari e dei dettagli. Un altro aspetto comune tra il party e le antiche danze tribali, la presenza della trance, a volte legata all'uso di sostanze psicotrope. La ripetizione dei movimenti, la perdita dei punti di riferimento e dell'equilibrio, legati all'effetto ipnotico della musica, sono una tecnica per raggiungere stati alterati di coscienza. L'ambiente e la scenografia sono due elementi fondamentali nella danza ai party, ne sono parte integrante e indispensabile, perch ci che realmente conta l'atmosfera, e quest'ultima determinata non solo dalle caratteristiche e dalle movenze dei danzatori, ma anche dal gioco di luci, dai costumi e dalla scenografia. La trance, accomunata alla danza, nei 2010 free party un modo di liberarsi, di esprimersi totalmente, ed ha una funzione reintegrativa, in cui il singolo si fonde nel Tutto, in cui il danzatore attore e spettatore di s stesso e del gruppo.
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Critiche al movimento
Valori ed esperienze che avrebbero dovuto esistere in tutti i party, a volte, sono assenti o cos irrilevanti da non poterli distinguere dalla consuetudine della realt attuale.[23] La musica ritorna dentro uno standard, chiusa, ed il contesto stesso con lei. Altre performance artistiche oltre alla musica, e la giocoleria non hanno spesso potenziale, sono deboli, o totalmente assenti. Non c' pi niente di iniziatico nelle sostanze stupefacenti, che vengono spesso consumate in un modo barbarico, sconsiderato e irresponsabile.
2012
All'arrivo delle forze dell'ordine molte persone preferiscono abbandonare la festa piuttosto che provare a raggiungere un compromesso, o aiutare la tribe a smontare e ripulire il party. Il party, che vuole essere un posto di libert e sperimentazione, diventa, a volte, un grottesco supermercato, e stimola ogni abuso ed incoerenza. Alcune persone non fraternizzano con le altre, sono anestetizzate dalle droghe, chiuse, paranoiche, violente, tristi. Queste persone riproducono nel freeparty le peggiori abitudini ed i peggiori schemi sociali.
Free party
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Non avete accesso a questo interruttore, non importa quello che pensate. La musica non si fermer mai. Il battito del cuore non si spegner mai. Il party non finir mai. (Ultime frasi del Manifesto del [17] Rave )
Galleria
Free party
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Note
[1] drexkode (http:/ / www. drexkode. net/ PageContents/ Articoli/ Tesi Raveparties/ cap secondo 1 - 2. htm#nomadismo) [2] Le tipologie del fenomeno rave in un'ottica antropologica - Isabella C (http:/ / www. scribd. com/ doc/ 21054279/ Le-tipologie-del-fenomeno-rave-in-un-ottica-antropologica-Isabella-C) [3] http:/ / news-town. it/ cronaca/ 923-rave-party-a-oricola-arresti-e-denunce-la-parola-ai-ravers-feste-pacifiche. html [4] La festa (http:/ / www. psiconautica. in/ index. php?option=com_content& view=article& id=39:la-festa& catid=6:zat& Itemid=9) [5] drexkode (http:/ / www. drexkode. net/ PageContents/ Articoli/ Tesi Raveparties/ cap terzo 2. htm) [6] drexkode (http:/ / www. drexkode. net/ PageContents/ Articoli/ Tesi Raveparties/ cap quarto 1. htm) [7] http:/ / thetinypage. artathack. me/ articoli/ rave/ movimentocrustyraver. php Spiral Tribe e il movimento Crusty-Raver, 1991-'97 Tratto da "Generazione Ballo/Sballo" di Reynolds Simon [8] RTS (London) HOME (http:/ / rts. gn. apc. org/ ) [9] Dolce Vita n 27 Marzo/Aprile 2010 / Tribe invasion (http:/ / www. enjoint. info/ ?p=3103) [10] Il techno nomadismo (http:/ / www. psiconautica. in/ index. php?option=com_content& view=article& id=41:il-techno-nomadismo& catid=6:zat& Itemid=9) [11] Self distribuzione / VV.AA - World Traveller Adventures (http:/ / www. self. it/ ita/ details. php?nb=3700077670836& tc=c) [12] Viaggio nella cultura Rave Non siamo drogati. Rispettateci | Cronache Maceratesi (http:/ / www. cronachemaceratesi. it/ ?p=27370) [13] RAVE Siamo entrati nella fabbrica dello sballo - Tg24 - Sky.it (http:/ / tg24. sky. it/ tg24/ cronaca/ 2009/ 09/ 23/ rave_party_cornaredo_milano_diskonnected_free_party_19_settembre_2009_inchiesta_foto. html) [14] Lab57: Presentazione Breve del progetto (http:/ / lab57. indivia. net/ chi-siamo/ presentazione-breve-del-progetto/ ) [15] U are the party. Il tekalogo dei raver - Tg24 - Sky.it (http:/ / tg24. sky. it/ tg24/ cronaca/ 2009/ 09/ 23/ rave_party_il_tekalogo_dieci_regole_del_popolo_della_techno. html) [16] fReE PaRtY - fReE PeOpLe - fReE mUzIk - fReE tAz - fReE RaVe - fReE tIbEt (http:/ / shockraver. free. fr/ infoparty. htm) [17] http:/ / shockraver. free. fr/ 23. htm [18] I miei rave erano suoni e sogni - lEspresso (http:/ / espresso. repubblica. it/ dettaglio/ i-miei-rave-erano-suoni-e-sogni/ 2108000/ 13) [19] Raveparty a Tarsogno: tanto rumore per nulla... - di Mauro Delgrosso (http:/ / www. valtaro. it/ rave-party-tarsogno-2011/ index. htm) [20] TuonoNews.it - Quotidiano online di informazione e cultura di Alessandria (http:/ / www. tuononews. it/ tn/ article/ 7DC050259385& Ref=ELc) [21] Ragazzo morto dopo un rave party Corriere della Sera (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 08_marzo_23/ rave_segrate_coma_194ba574-f8cd-11dc-8874-0003ba99c667. shtml) [22] Rave party killer: due vittime in poche ore - Corriere della Sera (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 09_agosto_16/ overdose_rave_party_13aeab3e-8a4e-11de-b377-00144f02aabc. shtml) [23] Il teknival morto? (http:/ / www. psiconautica. in/ index. php?option=com_content& view=article& id=18:il-teknival-e-morto& catid=6:zat& Itemid=9)
Bibliografia
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Free party "Culture del conflitto-Giovani Metropoli Comunicazione" a cura di M. Canevani, R. De Angelis, F. Mazzi / Costa & nolan ISBN 8876481974 "Sulle rotte del Rave- Dj's party e piste da ballo da Goa a Londra, da Bali a Ibiza", Pierfrancesco Pacoda. 2002, Feltrinelli traveller, ISBN 88-7108-178-1 "Tekno-feste. Uno sguardo compartecipativo al circuito illegale dei rave party", David Donfrancesco. 2013, Bonanno, ISBN 8896950325 "Traveller e raver. Racconti orali dei nomadi della nuova era", Richard Lowe, William Shaw, ShaKe, 2007, ISBN 888886539X
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Collegamenti esterni
Zone Temporaneamente Autonome; articoli sulla cultura dei 'free party' (http://www.psiconautica.in/index. php?option=com_content&view=category&id=6:zat&Itemid=9&layout=default) Rave me tender, articolo su rave party e teknival (http://www.minimaetmoralia.it/wp/ rave-me-tender-il-teknival-in-10-discipline/) World Traveller Adventures|Video documentario - Viaggio delle comunit Tekno-nomadi verso est Europa, India, Africa (http://video.google.com/videoplay?docid=7691599703791246578) Tekno - Il respiro del mostro / Film documentario di Andrea Zambelli: analisi storica dall'origine della scena rave fino all'espansione e al consolidamento nell'Europa Continentale da fine anni '90 al 2005 (http://www.youtube. com/watch?v=cifnZjQf7IU) Nomadismo e tribalismo nelle comunit techno; analisi sociologica dei rave illegali (http://www.drexkode.net/ PageContents/Articoli/Tesi Raveparties/Tesi rave parties indice.htm) (EN) Manifesto dei Rave (http://shockraver.free.fr/23.htm) Rovigo oggi - Lo sballo che rende liberi (http://www.rovigooggi.it/articolo/2010-10-01/ non-chiamateli-rave-ma-free-party/) Le tipologie del fenomeno rave in unottica antropologica (http://www.scribd.com/doc/21054279/ Le-tipologie-del-fenomeno-rave-in-un-ottica-antropologica-Isabella-C) (FR) 36 72 - LaFreeStory Viaggio nell'universo techno dei free party (http://teknoparty.are.free.fr/doc/3672. htm)
Voci correlate
Tekno Goa trance Mutoidi Rave party Spiral Tribe Zona temporaneamente autonoma
Altri progetti
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Gabber (sottocultura)
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Gabber (sottocultura)
Con il termine Gabber si intende una sottocultura giovanile nata in Europa alla fine del Novecento.
Storia
La musica hardcore un sottogenere della musica techno. La sua caratteristica principale l'uso di una drum machine con un distorsore in modo tale da generare un'onda quadra con pitch decrescente. Lhardcore nasce a Rotterdam, e si distingue per le sonorit potenti e aggressive. L'hardcore old-school dell'inizio e la met degli anni novanta aveva poco pi di 130 battiti per minuto (bpm) ed era molto pi morbida di quella attuale. Il ritmo della tipica musica techno-hardcore moderna parte da circa 180 bpm in avanti (salvo alcune eccezioni). L'espandersi del mercato discografico hardcore port alla luce i primi abiti cosiddetti Merchandise labels, ovvero veri e propri capi d'abbigliamento, come bomber, tute, t-shirt e cappellini, con segni e scritte dalle case discografiche hardcore. Con il passare degli anni, questo tipo di abbigliamento penetrato radicalmente all'interno del movimento. Solitamente i gabber indossano capi d'abbigliamento come tute da ginnastica, o polo, marchiati Australian, uscita sul mercato olandese ma di marca italiana ovvero prodotta dalla ditta L'Alpina con texture e tinte sgargianti, molto in voga nell'iniziale periodo rave e appartenente maggiormente alla cultura centro-europea, e con ai piedi le Nike Air Max Classic, ma si possono trovare anche marchi come la Cavello, nato appositamente sull'ondata gabber, ed originariamente copia dell'Australian, e marche riconducibili all'abbigliamento tennistico, come: Fila e Sergio Tacchini e Diadora . Particolare proprio e caratteristico della cultura gabber del primo periodo l'assoluta coincidenza dei costumi fra i sessi. Gli abiti ed i prodotti che vanno a definire "l'uniforme" gabber, pur appartenendo di diritto al mondo maschile, sono i medesimi, senza alcuna variazione, del mondo femminile. A tal punto da comprendere anche la rasatura dei capelli, completa o laterale o della nuca anche chiamato doppio taglio e in italia chiamato taglio all'olandese. Successivamente lo stile estetico gabber mutato, avvicinandosi molto allo stile Skinhead, classico delle curve del Nord Europa. Se i primi gabber nella maggior parte erano apolitici, in questa seconda fase solo alcuni si rifanno a ideologie fasciste, e in alcuni casi naziste ma non tutti perch alcuni gabber erano anche di etnie diverse , coloro che appoggiavano l'ideologia di estrema destra adornando i propri abiti con spille o toppe raffiguranti simboli normalmente associati all'estrema destra. In questi anni insieme al classico abbigliamento gabber, vengono accostati i tipici marchi british usati nella cultura skin, come Lonsdale, Louis Vuitton, Burberry, PitBull,Fred Perry,Tree Strake,Ben Sherman e alcuni gabber iniziano ad indossare anfibi Getta Grip,Rangers e Dr. Martens, alternandoli alle Nike Air Max Classic simbolo storico che non viene mai abbandonato dal movimento , la variazione del gabber che decide di non essere piu apolitico ma di pensarla pi con ideologie di estrema destra porta anche delle problematiche nel movimento sia nel rispetto del prossimo sia nella cultura del gabber variando la base del movimento stesso cioe la parola stessa gabber che vuol dire amico , e essendoci razzismo un gabber caucasico non pu piu essere amico di un gabber di colore, perci i gabber di estrema destra non vengono ben visti dal movimento vero e proprio che rimane per la maggioranza apolitico , oltretutto il gabber di estrema destra viene visto male anche dal popolo nazi skin perch definiscono i gabber di destra feccia, siccome cercano di assomigliare al popolo skin non avendo gli stessi ideali valori/opinioni e mentalit il gabber di destra soprattutto in italia viene talmente odiato dai nazi skin che viene perseguitato dai nazi stessi con vere missioni punitive. di conseguenza i veri gabber rimangono apolitici anche in seguito. A differenza del primo, nel secondo periodo, pur mantenendo invariati alcuni accessori culto, come le Classic, o la polo Fred Perry,Lonsdale o Australian, alcune gabberine (soprannome tipicamente italiano dato alle gabber di sesso femminile) iniziano a mutare costumi, indossando la gonna da ragazza tipica delle cheerleader ma sempre di marca Australian tipicamente da tennista, o altri indumenti appartenenti all'immaginario collettivo porno, ma molto spesso utilizzano la tipica tuta australian tipica dell'abbigliamento gabber maschile. La capigliatura tipica delle "gabberine" costituita fondamentalmente da una parte di capelli rasati a zero(dietro la nuca), con varianti diverse o
Gabber (sottocultura) copletamente tirati con coda di cavallo alta a volte normale o con trecce & treccine posteriore a volte di colori naturali o stravaganti e spesso davanti una frangetta a volte tinta con vari colori, mostrando sempre la nuca rasata, se non a volte le piu estreme completamente rasate come i maschi.
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La musica hardcore stata creata a Rotterdam nel 1990: i pionieri sono stati i tifosi del Feyenoord che, con le loro teste rasate, hanno fondato una moda che poi divenuta uno stile di vita. Nel corso del tempo lhardcore si evoluta in differenti stili tra cui il genere Gabber che ha un ritmo ancora pi veloce ed meno melodico: per le sue caratteristiche quindi, come la musica Techno, l'hardcore raccoglie molto successo tra i ragazzi pi grintosi e aperti a nuove esperienze musicali. Questo movimento approdato anche in Italia (divulgato in principio dalle discoteche bresciane una su tutte il Number One), dove ha assunto grande importanza soprattutto negli ambienti pi trasgressivi e in tantissimi locali italiani. I ragazzi che abbracciano questa moda si suddividono in due categorie: gli Hardcore Warriors ("Guerrieri Hardcore" che non centrano assolutamente nulla con la cultura gabber *pua invenzione italiana*) e i Gabbers, entrambi nel modo di vestirsi si attengono ad un preciso modello WARRIORS: tute fluorescenti, capelli acconciati con spuntoni e creste multicolori, borchie, zeppe e altri accessori e componenti estetiche riprese dallo stile punk per i primi I GABBER: bomber, maglie,polo,tute felpe e jeans scarpe da ginnastica griffate (Nike Air Max Classic), testa rasata, cappellino, orecchini e piercing a piacere (invenzione italiana poi usata all'estero in seguito) per i gabbers; la linea Lonsdale London la pi gettonata insieme all'Australian marche di alto prezzo, invece gli warriors le firme Terror Corps, Space Trip per la loro abbordabilit, essendo generalmente i ragazzi "warriors" appartenenti a classi sociali piuttosto disagiate. In italia due volte durante gli anni 90 il popolo hardcore italiano ha avuto loccasione di riunirsi all'Hardcore Nation, dove possibile incontrare i fratelli gabber attualmente 2010/2013 il popolo gabber ancora attivo in tutto il mondo e dall'italia partono ogni settimana tantissimi gabber per andare a ballare all'estero a festival internazionali imponenti di musica hardcore e dei suoi sottogeneri, ma non abbandonano la loro madre patria italiana partecipando a svariate serate sia al Number One che Florida e altre minori come Star fuckers,Overgate,Die Hard Milano,Kilaowatt project,Cybernetiks,Play Hard... Attraverso la musica, anche attraverso labbigliamento il movimento esprime quellaggressivit che non riesce a trovare sfogo nella societ tirando fuori tutta l'energia nel ballo . Fra i Guerrieri si nascondono anche appartenenti a frange politiche di orientamento Anarchico e Fra i Gabbers
Gabber (sottocultura) si trovano pochi elementi che abbracciano ideologie di estrema destra ; tuttavia non si vuole identificare nella figura del gabber un pericolo per la comunit. i gabber di estrema destra non vengono ben visti dal movimento vero e proprio che rimane per la maggioranza apolitico , oltretutto il gabber di estrema destra viene visto male anche dal popolo nazi skin perch definiscono i gabber di destra feccia, siccome cercano di assomigliare al popolo skin non avendo gli stessi ideali valori/opinioni e mentalit il gabber di destra soprattutto in italia viene talmente odiato dai nazi skin che viene perseguitato dai nazi stessi con vere missioni punitive. di conseguenza i veri gabber rimangono apolitici anche in seguito.
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In Italia
In Italia la cultura Gabber sempre stata abbastanza malleabile alle mode subalterne dei teenager(sempre sottovalutata come una moda passeggera errando e mai presa in considerazione come un vero e proprio stile di vita come in Olanda, Tranne alcune eccezioni di Gabber italiani convinti), ed oltre agli stili sopraelencati si assiste a fenomeni mutevoli a seconda della zona del paese. Comunque la comunit italiana si distingue per aver introdotto marchi quali Oxbow, Kappa, e la famosa tuta acetata dell'Adidas a tre strisce. Nascono quindi mode nelle mode differenti, come a Roma, dove alcuni gabber fanno rientrare nell'"uniforme gabber" anche zaini di piccole misure, di varie marche come nike, adidas o lonsdale. Nell'Italia settentrionale nel 1999/2000 nasce la moda, ormai oggi utilizzata ovunque, del "cappellino tirato su"; prima dovuto alla testa rasata che facendo "pressione" sul cappello incastrava il tessuto in una posa alzata, poi divenuto un vero e proprio must per tutto il movimento. Tipicamente italiana anche la moda dei piercing, cosa invece non rispecchiabile nel resto d'Europa, dove l'utilizzo di tali accessori non considerata come parte caratterizzante del movimento, bens vista come una scelta personale. Un fenomeno collegato al movimento, riguarda i cosiddetti hardcore Warriors, nati tra i frequentatori abituali della discoteca bresciana "Number One", ben prima dell'arrivo della "cultura gabber" in Italia non appartenentialla cultura gabber , similari solo per gradire lo stesso stile di musica. Questo movimento pur accostandosi a quest'ultimi nell'ascolto di musica hardcore (anche se orientati a suoni ritmi pi ossessivi, come l'Industrial hardcore o la Speedcore), differisce radicalmente per quanto riguarda l'abbigliamento e il modo di ballare. Gli Hardcore Warrios utilizzavano abiti molto appariscenti, come tute aderenti e fluorescenti, guanti in pelle, scarpe Buffalo (un particolare modello di scarpe a zeppa), e variegati accessori, oltre a caratterizzarsi per un look fatto di creste multicolori e multiforma (stile street punk), e la faccia dipinta da vari disegni, oltre al pogo (ereditato da altre culture giovanili) utilizzato come "ballo" a differenza dei gabber e del loro tranquillo ballo solitario chiamato hakken e in italia doppio passo incrociato o passetto. Negli ultimi anni, con il crescere di popolarit del mondo gabber, sempre pi ragazzi decidono di abbracciare questo stile di vita, facendo nascere alcune distinzioni interne, che vedono contrapposti i pi "anziani", e i neofiti, o pi semplicemente i ragazzini che si vestono ed atteggiano a gabber, spesso bollati come "fuffa" (espressione usata nel Nord Italia), o come "zwabber", in italiano tradotto in "radazza" (modello di scopa), a sottolineare il disprezzo per coloro che (a detta loro) sono privi delle basi culturali del movimento.
BUFFALO
Gabber (sottocultura)
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Gabber (sottocultura) Lech Dat Dan? degli Euromasters; in questo gruppo era composto da due volti importanti della scena hardcore dutch, Paul Elstak e Rob Fabrie. Tra questi ricordiamo in particolare il dj Paul Elstak, considerato uno dei padri della hardcore e tuttora attivo nell'ambiente. Questo disco e la prova della contrapposizione che c'era ed tuttora oggi tra Rotterdam e Amsterdam. Nella copertina del vinile illustrata a destra "strega Euromast", l'alta torre di Rotterdam che urina su Amsterdam, questo simbolo stato utilizzato come logo del Parkzicht (il famoso club di Rotterdam dove stata proposta per la prima volta la musica hardcore in Olanda). Nel 1992 dalla Roterdam Records fu anche rilasciato il disco Poing dei Rotterdam Termination Source, una delle prime hit-hardcore a livello europeo, caratterizzata da un effetto digitale di rimbalzo di "boing".
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Aspetto (abbigliamento)
Lo stile estetico gabber nasce da una mixture tra lo stile ultras-hooligans dei sobborghi di Rotterdam, moda rave e abbigliamento sportivo. Le caratteristiche predominanti dell'originale look gabber erano/sono la testa rasata, o nelle varianti a spazzola o lati della testa rasati con capelli ingellati all'indietro (tipico della zona di Rotterdam). Primo periodo (94-97) Solitamente i gabber indossano capi d'abbigliamento, come tute da ginnastica, o polo, marchiati Australian, uscita sul mercato olandese con texture e tinte sgargianti, molto in voga nell'iniziale periodo rave e appartenente maggiormente alla cultura centro-europea, e con ai piedi le Nike Air Max IV , uscite nel mercato nel 91 nei modelli Classics e BW. In Olanda viene utilizzato come marchio alternativo all'Australian la Cavello un marchio Olandese, utilizzato dai Gabber nel periodo di scarsa reperibilit dell'Australian (nel 96) e alcuni anche indossando il "Bomber" giubbotto tipicamente usato anche dagli "Skinheads".
La comunit italiana si distinse per aver introdotto marchi quali Oxbow, Kappa, e la famosa tuta acetata dell'Adidas a tre strisce. L'espandersi del mercato discografico hardcore port alla luce i primi abiti cosiddetti Merchandise labels, ovvero veri e propri capi d'abbigliamento, come bomber, tute, t-shirt e cappellini, con segni e scritte dalle case discografiche hardcore. Con il passare degli anni, questo tipo di abbigliamento penetrato radicalmente all'interno del movimento. Particolare proprio e caratteristico della cultura gabber del primo periodo l'assoluta coincidenza dei costumi fra i sessi. Gli abiti ed i prodotti che vanno a definire "l'uniforme" gabber, pur appartenendo di diritto al mondo maschile, sono i medesimi, senza alcuna variazione, del mondo femminile. A tal punto da comprendere anche la rasatura dei capelli, completa o laterale. Secondo periodo (98-02) Successivamente lo stile estetico gabber mutato, avvicinandosi molto allo stileSkinhead, classico delle curve delNord Europa. Se i primi gabber nella maggior parte erano apolitici, in questa seconda fase solo alcuni si rifanno aideologie fasciste, e in alcuni casinazistema non tutti perch alcuni gabber erano anche di etnie diverse , coloro che appoggiavano l'ideologia di estrema destra adornando i propri abiti con spille o toppe raffiguranti simboli normalmente associati all'estrema destra. In questi anni insieme al classico abbigliamento gabber, vengono accostati i tipici marchi british usati nella cultura skin, come Lonsdale, Louis Vuitton, Burberry, PitBull,Fred Perry,Tree Strake,Ben Sherman e alcuni gabber iniziano ad indossare anfibi Getta Grip,Rangers e Dr. Martens, alternandoli alle Nike Air Max Classic simbolo storico che non viene mai abbandonato dal movimento , la variazione del gabber che
Gabber (sottocultura) decide di non essere piu apolitico ma di pensarla pi con ideologie di estrema destra porta anche delle problematiche nel movimento sia nel rispetto del prossimo sia nella cultura del gabber variando la base del movimento stesso cioe la parola stessa gabber che vuol dire amico , e essendoci razzismo un gabber caucasico non pu piu essere amico di un gabber di colore, perci i gabber di estrema destra non vengono ben visti dal movimento vero e proprio che rimane per la maggioranza apolitico , oltretutto il gabber di estrema destra viene visto male anche dal popolo nazi skin perch definiscono i gabber di destra feccia, siccome cercano di assomigliare al popolo skin non avendo gli stessi ideali valori/opinioni e mentalit il gabber di destra soprattutto in italia viene talmente odiato dai nazi skin che viene perseguitato dai nazi stessi con vere missioni punitive. di conseguenza i veri gabber rimangono apolitici anche in seguito In Italia In Italia la cultura Gabber sempre stata abbastanza malleabile alle mode subalterne dei teenager(sempre sottovalutata come una moda passegger e mai presa in considerazione come un vero e proprio stile di vita come in Olanda, Tranne alcune eccezioni di Gabber italiani convinti), ed oltre agli stili sopraelencati si assiste a fenomeni mutevoli a seconda della zona del paese. Comunque la comunit italiana si distingue per aver introdotto marchi quali Oxbow, Kappa, e la famosa tuta acetata dell'Adidas a tre strisce. Nascono quindi mode nelle mode differenti, come a Roma, dove alcuni gabber fanno rientrare nell'"uniforme gabber" anche zaini di piccole misure, di varie marche come nike, adidas o lonsdale. Nell'Italia settentrionale nel 1999/2000 nasce la moda, ormai oggi utilizzata ovunque, del "cappellino tirato su"; prima dovuto alla testa rasata che facendo "pressione" sul cappello incastrava il tessuto in una posa alzata, poi divenuto un vero e proprio must per tutto il movimento. Tipicamente italiana anche la moda dei piercing, cosa invece non rispecchiabile nel resto d'Europa, dove l'utilizzo di tali accessori non considerata come parte caratterizzante del movimento, bens vista come una scelta personale. Un fenomeno collegato al movimento, riguarda i cosiddetti hardcore Warriors, nati tra i frequentatori abituali della discoteca bresciana "Number One", ben prima dell'arrivo della "cultura gabber" in Italia non appartenentialla cultura gabber , similari solo per gradire lo stesso stile di musica. Questo movimento pur accostandosi a quest'ultimi nell'ascolto di musica hardcore (anche se orientati a suoni ritmi pi ossessivi, come l'Industrial hardcore o la Speedcore), differisce radicalmente per quanto riguarda l'abbigliamento e il modo di ballare. Gli Hardcore Warrios utilizzavano abiti molto appariscenti, come tute aderenti e fluorescenti, guanti in pelle, scarpe Buffalo (un particolare modello di scarpe a zeppa), e variegati accessori, oltre a caratterizzarsi per un look fatto di creste multicolori e multiforma (stile street punk), e la faccia dipinta da vari disegni, oltre al pogo (ereditato da altre culture giovanili) utilizzato come "ballo" a differenza dei gabber e del loro tranquillo ballo solitario chiamato hakken e in italia doppio passo incrociato o passetto. Negli ultimi anni, con il crescere di popolarit del mondo gabber, sempre pi ragazzi decidono di abbracciare questo stile di vita, facendo nascere alcune distinzioni interne, che vedono contrapposti i pi "anziani", e i neofiti, o pi semplicemente i ragazzini che si vestono ed atteggiano a gabber, spesso bollati come "fuffa" (espressione usata nel Nord Italia), o come "zwabber", in italiano tradotto in "radazza" (modello di scopa), a sottolineare il disprezzo per coloro che (a detta loro) sono privi delle basi culturali del movimento.
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Gabber (sottocultura)
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Ideologia
Il movimento in s apolitico: spesso (soprattutto a party internazionali) si possono vedere gabber che indossano toppe con la bandiera della propria nazione sui loro bomber, per indicare la propria provenienza ed il senso di appartenenza, ma questo patriottismo non sempre cela dietro di s sentimenti razzisti, raramente infatti, artisti gabber di minoranza incitano apertamente all'antirazzismo durante i loro pezzi[1].alcune etichette hardcore che formarono un gruppo Against Racism ricordando che il gabber ama la musica e chi lo circonda e soprattutto che un movimento apolitico. Per precauzione in alcuni paesi (ad esempio l'Olanda) all'entrata della maggior parte dei rave ufficiali, ogni partecipante viene perquisito e privato di qualsiasi indumento recante messaggi politici o etnici (spille o magliette con riferimenti politici, bandiere, magliette di squadre calcistiche etc.), per evitare risse. Del tutto particolare si pu definire da un punto di vista antropologico, l'interpretazione gabber al dilagante consumismo degli anni di massimo sviluppo. La scelta consapevole ai proprio bisogni, i quali nascono dalle necessit dovuto al ballo, di determinati prodotti, limitano di fatto il consumo e annullano il senso di status proprio del consumismo di fine anni novanta. Attraverso i prodotti scelti dalla comunit, il gabber comunica la propria appartenenza, su un piano di totale uguaglianza rispetto al prossimo. I simboli delle marche scelte, fino anche e soprattutto ai modelli, esulano dal loro valore di mercato per essere all'interno del gruppo simboli di appartenenza gregale paritaria. Un esempio su tutti la scelta del modello di scarpa Nike Air Max IV, meglio conosciute come Classic, che nonostante le notevoli influenze, e i sempre nuovi modelli proposti dell'industria americana, fu sempre il modello prescelto dalla comunit gabber n gli influssi del consumismo riuscirono mai a soppiantarla. Gli oggetti di largo consumo, anche se ad una prima interpretazione possono appartenere a quella che viene normalmente definita una societ consumistica, vengono completamente stravolti di significato dalla fruizione della cultura gabber. Gli oggetti vengono scelti, non subiti, e risemantizzati a logiche interne e non di mercato. La scelta di oggetti di riferimento base, fa s che non se ne creino altri pi complessi, e che i bisogni da soddisfare siano minima per espletare l'appartenenza. Altro punto che definisce la transnazionalit del movimento lo stile di ballo adottato uniformemente attraverso le varie nazionalit. Il doppio passo incrociato (hakken) il passo base del ballerino gabber. Alle sue interpretazioni, alla pulizia di movimento, e alla tempistica di esecuzione si deve poi l'estro del singolo. Il ballo gabber secco e pulito, machista e individualista, utilizza tutte le articolazioni per determinare in modo preciso il tempo utilizzando gli arti inferiori per le casse primarie, e le articolazioni superiori per i tempi secondari sovratraccia.Di qui l'odio dei puristi per il jump style e il ballo free style italiano. Il senso comune tende ancora oggi a confondere " rave illegali" o "i rave" in genere, come manifestazione della cultura gabber; forse l'errore pi grossolano che un profano possa commettere, essendo questa come detto un movimento ben determinato con esponenti e modalit d'incontro ufficiali e ben definite. invece indubbio l'influsso della gabber, anche solo temporalmente, sull'influenza e il successivo sviluppo di una cultura della musica elettronica autarchica anche nei segmenti della sinistra giovanile. Allo stesso modo, non si pu dire che l'appartenenza alla subcultura gabber implichi necessariamente l'assunzione di stupefacenti quali anfetamina, in forma di speed, o ecstasy, anzi molti gabber puristi disprezzano dal profondo l'uso di droghe ed in particolar modo nelle occasioni di ballo.
Gabber (sottocultura)
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Note
[1] Silcott, Mireille. Rave America: New School Dance Scapes. (Toronto: ECW Press, 1999), 114-117.
Voci correlate
Gabber (musica)
Portale Musica Portale Sociologia
Gay skinhead
Nei Paesi anglosassoni la definizione di gay skinhead identifica individui omosessuali che si riconoscono come appartenenti alla subcultura degli skinhead.
In Italia
Il fenomeno degli skinhead gay in gran parte nordeuropeo ed ha il massimo radicamento nel Regno Unito, con presenze in Germania e qualche altra nazione non mediterranea. Nel resto d'Europa e soprattutto in Italia esso invece presente soprattutto come fenomeno di moda nel vestiario, legato al feticismo dell'iper-virilit ostentata; in questo senso tende a confondersi con la sottocultura leather e a condividerne i luoghi d'incontro e socializzazione.
Forse anche per questo fatto, in Italia praticamente assente l'adozione di questo modo di vestire per esibire l'adozione alle ideologie dell'estrema destra.
Motivazioni
Alcuni skinhead gay hanno un'attrazione sessuale (feticistica) per il modo di vestire dello skinhead. Altri hanno un'attrazione di tipo sadomasochista per la violenza. Altri ancora sono invece semplicemente attratti dall'esibizione di mascolinit dello skinhead, che nelle nazioni nordiche spesso di estrazione proletaria o sottoproletaria: si tratta quindi di una variante del feticismo per i giovani della classe lavoratrice, erotizzati in quanto tali e non tanto per il vestiario che indossano. Ci che tutte queste persone hanno in comune da un lato il fatto di appartenere alla stessa subcultura, e quindi di vestirsi tutte in un certo modo, e dall'altro il fatto di essere attratte da persone del loro stesso sesso.
Subcultura
Una parte non indifferente del mondo skinhead nordeuropeo caratterizzata da una virulenta omofobia, che ha dato luogo ad infiniti episodi di aggressione fisica, pestaggi, omicidi e attacchi incendiarii a luoghi d'incontro gay. Date queste premesse, facile comprendere come mai i gay skinhead siano una subcultura distinta e separata da quella degli skinhead in genere, con un insieme di regole uniche utilizzate solo nella loro comunit, che mescola elementi della sottocultura gay con altre forme di espressione dello skinhead. Gli skinhead gay non frequentano inoltre i luoghi di aggregazione usati dagli skinhead non-gay, ed organizzano incontri in residenze private, in bar gay e principalmente in eventi organizzati e dedicati ai "gayskin".
Gay skinhead Due le organizzazioni gay skinhead pi importanti: 1. La EGSA (European Gay Skinhead Association) che raggruppa i gay skinhead apolitici o di Sinistra. 2. La GASH (Gay Arian Skin Head) che raggruppa gli skinhead che aderiscono a ideologie di Estrema destra.Wikipedia:Uso delle fonti
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Nelle arti
La figura dello skinehad gay appare come feticcio sessuale in molti film pornografici gay, specialmente di produzione nordeuropea. Tuttavia questa figura appare anche nel campo artistico: ad esempio il regista Bruce LaBruce ha dedicato il suo fim di esordio, No Skin off My Ass, all'ossessione erotica per lo skinhead gay. Anche il pittore canadese Attila Richard Lukacs ritrae nelle sue tele skinhead in situazioni erotiche e omoerotiche. La moda si appropriata di alcuni modi di vestire di questa sottocultura, e citazioni ad essa sono apparse nelle sfilate di stilisti come Alexander McQueen o Jean-Paul Gaultier.
Voci correlate
Skinhead Trojan Skinhead Naziskin Hard mod Mod Omosessualit Feticismo (sessualit) Portale LGBT: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di LGBT
Grunge
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Grunge
Grunge Origini stilistiche Punk rock Hardcore punk Heavy metal Hard rock Garage rock Noise rock Rock psichedelico West coast degli Stati Uniti, attorno all'area di Seattle, seconda met degli anni ottanta.
Popolarit
Ottenne una popolarit enorme durante la prima met degli anni novanta, risultando una tra le correnti pi in voga e pi caratterizzanti del periodo. Declin nella seconda met dei novanta, influenzando per una buona parte del rock successivo.
Generi derivati
Alternative rock - Punk rock - Hardcore punk - Heavy metal - College rock - Punk revival - Noise rock
Categorie correlate
Gruppi musicali grunge Musicisti grunge Album grunge EP grunge Singoli grunge Album video grunge
Il grunge (chiamato anche Seattle sound) il termine con cui si designa un genere di musica rock (in particolare alternative rock[1]), prodotto principalmente nello Stato di Washington degli Stati Uniti d'America, in particolare nella citt di Seattle, a partire dalla seconda met degli anni ottanta. La scena di Seattle proprio in quegli anni si rivelava, infatti, una delle pi fertili del panorama mondiale, producendo gruppi che mescolavano influenze eterogenee, principalmente l'heavy metal e il punk rock[], ma anche l'hardcore punk, l'hard rock e il post-hardcore[]. tuttora oggetto di discussione se il grunge si debba considerare un vero e proprio genere musicale o, piuttosto, un termine di comodo con cui sono stati catalogati gruppi nettamente diversi dal punto di vista musicale e che avevano in comune esclusivamente la provenienza dalla citt di Seattle. Se dal punto di vista dell'analisi strettamente musicale risultasse pi convincente questa seconda interpretazione, a favore della prima interpretazione sono da considerare la formazione musicale comune dei gruppi di Seattle, la predisposizione, pi che in altre citt, a collaborare fra le diverse band o a formare band ibride con componenti appartenenti a diverse formazioni o addirittura a "prestarsi" di volta in volta componenti fra le varie band.
Grunge Sub Pop contribu molto alla diffusione del termine tra il 1987 e il 1988, servendosene varie volte per descrivere la musica dei Green River[2]. Anni dopo Arm dichiar: "Ovviamente, non ho inventato [il termine]. L'ho preso da qualcun altro. Il termine era gi utilizzato in Australia alla met degli anni ottanta per definire band come King Snake Roost, The Scientists, Salamander Jim, e Beasts of Bourbon". In realt, Arm utilizz il termine grunge con intento descrittivo, e non intendendolo come genere musicale, ma in seguito esso and a definire il sound della scena di Seattle[3].
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Caratteristiche stilistiche
Come accennato nell'introduzione, complicato definire il grunge entro termini esclusivamente musicali, proprio per la mancanza di un'unit stilistica fra i diversi gruppi che, pi o meno propriamente, ne hanno fatto e ne fanno parte. Tuttavia qualche elemento comune effettivamente esiste, soprattutto nella ripresa di sonorit di chiara derivazione heavy metal, hard rock e punk rock. In questo il Seattle sound crea una spaccatura piuttosto evidente con il rock degli anni ottanta: la quasi completa rinuncia a sintetizzatori e tastiere, cos come a qualunque tipo di effettistica "alla moda" sulle chitarre, il ritorno a strumentazioni semplici e d'impatto (basso-chitarra-batteria), la riscoperta delle sonorit degli anni sessanta e degli anni settanta, con un completo rifiuto del suono del rock da stadio degli anni ottanta e una sorta di predilezione per i suoni distorti e rumorosi sono gli elementi che per primi risaltano, anche da un ascolto superficiale. Altro elemento catalizzante fra i gruppi grunge si pu trovare nelle finalit di denuncia e l'utilizzo dello strumento musicale come protesta contro l'establishment politico e culturale del I Gruntruck a Seattle nel 1992 momento. Volendo effettuare delle distinzioni tra le principali band, si potrebbe dire che il rock dei Nirvana pi vicino al punk, mentre le varianti marcatamente seattle sound dei Pearl Jam sono vicine al rock tradizionale, i Soundgarden sono un mix di heavy metal e punk, invece gli Alice in Chains sono certamente la band pi vicina all'heavy metal. I brani sono spesso inizialmente oscuri, ipnotici, fatti di strofe dove la voce appare sofferta, per poi sfociare in rabbiosi ritornelli urlati. La tradizionale forma-canzone "strofa-ritornello-strofa" (tra l'altro omaggiata/criticata spesso dal leader dei Nirvana Kurt Cobain) assunta a schema privilegiato di un genere che punta direttamente al sodo, eliminando troppi fronzoli e tecnicismi. I testi trattano spesso di argomenti come la frustrazione di vivere, la tristezza, la rabbia verso una vita vissuta passivamente, la ribellione. Non disdegnato tuttavia un certo senso di ironia quasi grottesco nell'affrontare queste delicate tematiche. Tanto che i testi di gruppi come Pearl Jam, Alice in Chains e gli stessi Nirvana sono stati definiti come notevoli prove di poesia contemporanea, elemento che assieme alle voci peculiari della scena di Seattle, concorse alla creazione di quell'effetto magnetico che caratterizz le migliori canzoni del genere.
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Caratteristiche musicali
Dal punto di vista musicale molto pi complesso trovare una linea comune fra i diversi esponenti del grunge: dopo il successo commerciale dei Nirvana, infatti, questa parola fu utilizzata in modo abbastanza indiscriminato per catalogare qualunque band con un suono basato sul trio basso-chitarre-batteria. Altro elemento comune a pi band Grunge l'utilizzo di ritmi inusuali per le loro composizioni (in particolare il ritmo di 7/8). Per questa ragione, si possono, in realt, individuare almeno 4 stili nel grunge: il grunge di ispirazione heavy metal: Alice in Chains, L7, Gruntruck; il grunge di ispirazione heavy metal+ punk rock: Soundgarden, Tad; il grunge di ispirazione punk rock (alcuni dei gruppi di questo stile si sono ispirati all'esperienza musicale dei Pixies): a questo genere appartengono i Nirvana e i Mudhoney, oltre a tutti i loro emuli; il grunge ispirato al rock tradizionale e al rock psichedelico: Pearl Jam, Screaming Trees, Stone Temple Pilots, Mother Love Bone, Temple of the Dog, Love Battery, Hole; Il livello di confusione sull'uso del termine grunge tale che gruppi di rock alternativo del tutto estranei alla scena di Seattle, a essa addirittura precedenti e talvolta ispirati a tutt'altre influenze musicali, sono stati etichettati con questo termine: il caso dei Pixies, dei Jane's Addiction, dei Dinosaur Jr., degli Smashing Pumpkins, Afghan Whigs o addirittura, i maestri del noise, i Sonic Youth.
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Il successo commerciale
Il successo commerciale planetario del genere grunge da individuare nell'anno 1991, anno della realizzazione per l'etichetta discografica Geffen Records dell'album Nevermind dei Nirvana. L'album e in particolare il singolo Smells Like Teen Spirit indicarono al mondo una via nuova di intendere la musica rock. La musica dei Nirvana presentava sicuramente tratti pi melodici dei suoi predecessori. L'album, forte di orecchiabili melodie che strizzavano l'occhio al pop, costruito sulle basi della lezione "strofa calma-ritornello forte" dei Pixies, fu un incredibile successo, anche grazie al contributo dell'emittente televisiva MTV. Sempre nel 1991 vide la luce Ten, il primo album dei Pearl Jam, un I Nirvana agli MTV Video Music Awards del altro immenso successo. I Pearl Jam si candidavano in questo modo a 1992 esponenti di un differente modo di intendere la musica grunge, con riferimenti espliciti al rock tradizionale, meno nichilista dell'ottica dei Nirvana e a tratti pi intimista, non disdegnando per puntate stilisticamente rabbiose e decise. Nel 1992 usc Dirt degli Alice in Chains del cantante Layne Staley e del chitarrista Jerry Cantrell, successore di Facelift del 1990, il quale mostr al mondo il lato pi cupo, oscuro, depresso della musica grunge, in questo caso intesa nella sua accezione pi metal e in parte ispirato al sound dei concittadini Soundgarden. Le major discografiche, avendo compreso le reali potenzialit dei gruppi in termini di vendite e riscontro economico, si lanciarono in una vera e propria caccia ai gruppi grunge. In questo periodo nacquero dunque in tutto il mondo band che suonavano grunge rock; a salire in corsa sul carro dei vincitori: in Australia i teenagers Silverchair esordirono con Frogstomp, a San Diego nacquero gli Stone Temple Pilots, nel Regno Unito i Bush di Gavin Rossdale.Wikipedia:Uso delle fonti Il grunge divenne parte della cultura pop planetaria: nel 1992 usc il film Singles con il contributo musicale di molte band grunge.
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Si pu riconoscere come le due correnti portassero avanti filosofie completamente opposte. L'hair metal trattava di bella vita, party, macchine veloci, amore, donne, sesso, divertimento, gioia di vivere, mentre il grunge sosteneva temi come depressione, solitudine, sofferenza, rabbia, frustrazione di vivere, tristezza, ribellione. L'hair metal, presentava caratteristiche tipiche dell'heavy metal come la tecnica strumentale notevolmente sviluppata, i frequenti virtuosismi, assoli di batteria, voci alte e acute ecc, al contrario i grunge musicalmente si basava su riff semplici e scarsa tecnica strumentale, nonch sonorit raramente melodiche, ma anzi pi caotiche, moderne e distanti dalle radici del rock & roll.Wikipedia:Uso delle fonti Un altro caso di rivalit tra le due correnti fu l'incontro tra a Axl Rose Axl Rose nel 1993 dei Guns N'Roses e Kurt Cobain. Infatti durante gli MTV Video Music Awards del 1992 Rose venne alle mani con Cobain. Axl Rose era un grandissimo fan dei Nirvana e chiese a Cobain di aprire, con la sua band, i concerti dei Guns N' Roses in un tour congiunto, Kurt (per tutta risposta) schern Axl con la stampa. Dopo aver declinato l'offerta, Cobain inizi a parlare male dei Guns N' Roses e di Rose a diversi media, sostenendo che erano "patetici e senza talento" (ironicamente, entrambe le band erano sotto contratto con la Geffen)[6]. Rose di risposta sfid Cobain a una lotta durante gli stessi MTV Video Music Awards del 1992 dopo che la moglie di Cobain Courtney Love, aveva chiesto scherzosamente a Rose se voleva essere il padrino della loro figlia Frances Bean. Diversi gruppi hair metal attribuirono a Kurt Cobain la colpa del declino del loro genere, ad esempio band come Tuff, hanno pubblicato recentemente il disco The History of Tuff, dove nel brano d'apertura "American Hair Band" hanno condannato Cobain e il Grunge, elogiando gli anni ottanta e le hair metal band[7].
Il declino di popolarit
La popolarit del grunge fu relativamente breve e venne bruscamente interrotta dall'ascesa di band decisamente troppo radio-friendly che decretarono la fine di tutte quelle caratteristiche anche culturali che diedero vita al grunge. Nacque dunque un nuovo genere, il post-grunge. I fan della prima ora del grunge, immediatamente rifiutarono queste nuove band come Candlebox, Creed, etichettandole come band vendute o costruite a tavolino dalle major discografiche. Nonostante questo, in molti casi queste band ottennero ottimi riscontri di vendite. Per molti fan del grunge la fine del genere coincide con determinati eventi cardine: il suicidio di Cobain nel 1994, lo scioglimento dei pionieri Soundgarden nel 1997. L'abuso di eroina resta comunque uno dei fattori principali di distruzione di molti protagonisti di molte grunge bands: Kurt Cobain dei Nirvana, e nel 2002 Layne Staley degli Alice in Chains. indubbio comunque che componenti "grunge" non siano estinte con il movimento stesso. Chi ha abbandonato la nave di un genere considerato finito ha in realt proseguito in molteplici e valide direzioni. Se il Grunge ha pochi rivali per prolificit, di sicuro detiene il primato per contaminazioni. Cos come Courtney Love delle Hole prima di sposare Kurt Cobain ha una relazione con Billy Corgan degli Smashing Pumpkins, proprio nei Pumpkins militano il chitarrista James Iha e di passaggio dalle Hole la bassista Melissa Auf der Maur, poi negli A Perfect Circle, Iha in sostituzione di Troy van Leeuwen gi chitarrista dei Queens of the Stone Age, band in cui collaborano Dave Grohl e Mark Lanegan. Quest'ultimo si vede inoltre cofondatore dei Gutter Twins insieme a Greg Dulli degli Afghan Whigs. Durante il tour con i Velvet Revolver gli Alice in Chains hanno dichiarato di essere al lavoro su un nuovo album, guidati stavolta da William DuVall, cantante dei Comes with the Fall, in sostituzione del defunto Layne Staley.
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Note
[1] [2] [3] [4] [5] [6] Metal, Rock, and Jazz di Harris M. Berger (http:/ / books. google. it/ books?id=d48sxdQk_F4C& pg=PA312& dq="grunge"#PPA312,M1) Humphrey, Clark. Loser: The Real Seattle Music Story. New York: Harry N. Abrams, 1999. ISBN 1-929069-24-3, p. 63 Heylin, Clinton. Babylon's Burning: From Punk to Grunge. Conongate, 2007. ISBN 1-84195-879-4, p. 606 library.thinkquest.org (http:/ / library. thinkquest. org/ 05aug/ 01375/ hair/ hair. htm) retrojunk.com - Hair Metal vs. Grunge; Just Who Survived (http:/ / www. retrojunk. com/ details_articles/ 337/ ) Here Today... Gone To Hell! | Articles > Ten Reasons Why Guns N' Roses Still Rock (http:/ / www. heretodaygonetohell. com/ articles/ showarticle. php?articleid=98) [7] lyricstime.com - Testo di "American Hair Band" (http:/ / www. lyricstime. com/ tuff-american-hair-band-lyrics. html)
Voci correlate
College rock Alternative rock Punk rock Hardcore punk Heavy metal Post-grunge
Portale Metal Portale Punk Portale Rock
Happy slapping
L''happy slapping (tradotto in italiano: schiaffeggio allegro) un fenomeno giovanile iniziato nel 2004 circa in Inghilterra. Un gruppo di ragazzi scopre di divertirsi tirando ceffoni a sconosciuti, riprendendo il tutto con i videofonini. I video, naturalmente, vengono poi distribuiti su internet. Dai ceffoni si passati anche ad atti di aggressione e teppismo. Oggi lhappy slapping diffuso anche in altri paesi. Su internet si trovano numerosi video contenenti immagini di violenza.
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Hate-Edge
Il nome Hate-Edge identifica una sottocultura derivata dallo Straight Edge, e che si distingue da questa per il culto della violenza e la connotazione politica di destra radicale, neonazista. Gli appartenenti allo Straight Edge considerano i gruppi "Hate Edge" come una minaccia diretta al movimento originale. Una famosa crew (congrega, banda) di militanti Hate-Edge ha sede a Salt Lake City (Utah), ed stata responsabile di numerosi atti criminali. La confusione fra Straight Edge e Hate Edge da parte delle forze di polizia e dell'opinione pubblica (con conseguente danno all'immagine del gruppo Straight Edge) ha contribuito ad alimentare l'antagonismo fra queste due fazioni.
Voci correlate
Neonazismo Naziskin Nazi punk Punk's Not Red Rock Against Communism
ICP
Collegamenti esterni
www.terror-edge.com [1] www.terror-edge.com [2] h8edge.nswap.info [3]
Note
[1] http:/ / www. terror-edge. com [2] http:/ / www. hateforbreakfast. altervista. org/ [3] http:/ / h8edge. nswap. info
Herbert
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Herbert
Gli herbert sono una subcultura giovanile derivante da quella skinhead, nata verso la fine degli anni settanta nel Regno Unito con l'esplosione dell'Oi!/Street punk e con la rinascita degli skinhead. Un esempio di herbert possono essere i Cockney Rejects, gruppo Oi! composto interamente da herbert (inoltre inventori del termine Oi!), e punto di riferimento per il movimento.
Storia
Erano ragazzi appartenenti alla classe operaia, che passavano le giornate tra i pub, il biliardo e le partite di calcio allo stadio. Presero spunto, nei tardi anni settanta, dagli Skinhead dai quali acquisirono look e cultura, cos come la musica era la stessa prediletta dagli skin oltre che da mod e hard mod (Oi!, ska, reggae, rocksteady ed in genere la musica nera importata dai rude boy giamaicani). Alcuni ipotizzano che questa frangia derivante dalla cultura skinhead, sia un'etichetta di comodo per non farsi coinvolgere nelle diatribe interne al movimento skin.
Abbigliamento
Il look si rifaceva a quello skinhead come stivali Doc Martens, polo Fred Perry, bomber Alpha, felpe Lonsdale, bretelle, jeans attillati Levi's 501, o Sta-prest, e capelli corti (ma mai rasati, al contrario degli skinhead). Infine, indossavano frequentemente maglie, sciarpe o spille delle squadre calcistiche.
Voci correlate
Skinhead Rude Boy Mod Hard mod Scooter Boy Suedehead Ska Reggae Rocksteady Soul Jazz Blues R&B
Hippy
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Hippy
La cultura hippie (a volte anche scritto hippy) era in origine un movimento giovanile che ha avuto inizio negli Stati Uniti nel corso degli anni sessanta e si diffuso in tutto il mondo. La parola hippie deriva da hipster, ed era stato inizialmente utilizzato per descrivere i beatnik che si erano trasferiti nel distretto di Haight-Ashbury di San Francisco. Queste persone avevano ereditato i valori sottoculturali della Beat Generation, creando una controcultura con proprie comunit che ascoltavano rock psichedelico, abbracciavano la rivoluzione sessuale e l'uso di stupefacenti come gli allucinogeni e la cannabis, al fine di esplorare e allargare lo stato di coscienza. Per figli dei fiori si intendono gli aderenti al movimento hippie caratterizzati da vestiti decorati con fiori o vivacissime stoffe di colori vivi. Il loro ideale di pace e libert sintetizzabile in slogan quali "Mettete dei fiori nei vostri cannoni" e "Fate l'amore, non la guerra", che risuonavano in maniera evidente nel periodo della guerra del Vietnam. La ricerca sfrenata della totale libert era il significato insito nel loro stile di vita. Questo movimento tocc particolarmente l'opinione pubblica, tanto da impressionare le pellicole di molti registi, nonch la musica di molti artisti. Nel 1967 lo Human Be-In, un raduno giovanile tenutosi a San Francisco, rese popolare la cultura hippie preparando il terreno per la leggendaria Summer of Love nell'estate del 1967, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, e per il festival di Woodstock nell'estate del 1969, sulla costa orientale. La rivoluzione si espanse a macchia d'olio per tutto il globo, facendo creare in quasi ogni nazione una propria versione del movimento controculturale: in Messico, gli jipitecas dettero origine a La Onda Chicana e si riunirono al Festival Rock y Ruedas de Avndaro; in Nuova Zelanda nomadi housetruckers praticarono stili di vita alternativi e promossero il culto dell'energia sostenibile di Nambassa; nel Regno Unito, invece, gruppi nomadi uniti nelle "carovane di pace" facevano pellegrinaggi estivi ai festival di musica libera a Stonehenge. La moda e i valori hippie hanno avuto un notevole impatto sulla cultura, influenzando la musica popolare, la televisione, il cinema, la letteratura e l'arte in generale. Dagli anni sessanta molti aspetti della cultura hippie sono diventati di comune dominio. La Hippie nel 1988 diversit culturale e religiosa abbracciata dagli hippie ha guadagnato un'ampia accoglienza e la filosofia orientale e l'elemento spirituale hanno raggiunto un vasto pubblico. L'eredit hippie pu essere osservata nella cultura contemporanea in una miriade di forme dalla salute alimentare, ai festival di musica, ai costumi sessuali contemporanei ed ha influenzato anche la rivoluzione del cyberspazio.
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Hippy Nel 2002, il giornalista fotografo John Bassett McCleary ha pubblicato un dizionario di slang integrale, di 650 pagine e 6.000 vocaboli, dedicato al linguaggio degli hippies, intitolato The Hippie Dictionary: A Cultural Encyclopedia of the 1960s and 1970s. Il libro stato poi rivisto ed esteso a 700 pagine nel 2004. McCleary ritiene che la controcultura hippie abbia aggiunto un significativo numero di parole alla lingua inglese, prendendole in prestito dal lessico della Beat Generation, accorciando le parole e rendendo popolare il loro uso.
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Hippy Nell'estate del 1965, Laughlin reclut gran parte del talento originaria che port ad un amalgama unico tra musica folk tradizionale e la nascente scena di rock psichedelico. Insieme al suo gruppo cre ci che divenne famoso come "The Red Dog Experience", con la presentazione di gruppi musicali sconosciuti Big Brother and the Holding Company, Jefferson Airplane, Quicksilver Messenger Service, Grateful Dead, e altri che suonarono nell'intimo e completamente nuovo ambiente del Red Dog Saloon. Non vi era una netta separazione tra musicisti e pubblico in queste performance, durante le quali la musica, la sperimentazione psichedelica, un senso unico dello stile personale e i primi rozzi esperimenti di spettacoli luminosi messi su da Bill Ham si combinavano per creare un nuovo senso di comunit. Laughlin e George Hunter dei Charlatans erano veri proto-hippie, con i loro lunghi capelli, gli stivali e gli stravaganti vestiti che si ispiravano chiaramente a quelli dei primi americani e dei nativi. Il fabbricante di LSD Owsley Stanley viveva a Berkeley nel 1965 e forn gran parte della sostanza che divenne parte seminale della Red Dog Experience, della prima evoluzione del rock psichedelico e della nascente cultura hippie. Al Red Dog Saloon, i Charlatans furono la prima rock band psichedelica che suon dal vivo (sebbene inintenzionalmente) sotto l'effetto dell'LSD. Una volta tornati a San Francisco, partecipanti alle performance del Red Dog come Luria Castell, Eller Harman e Alton Kelley crearono un collettivo chiamato "The Family Dog". Modellandolo sulle esperienze del Red Dog, il nuovo gruppo organizz il 16 ottobre 1965 "A Tribute to Dr. Strange" alla Longshoreman's Hall. Con un pubblico di circa 500 persone, esponenti degli hippie originali della zona, questo fu il primo evento di rock psichedelico, ballo in costume e show luminoso di San Francisco, con la partecipazione di Jefferson Airplanes, The Great Society e The Marbles. Altri due eventi ebbero luogo prima della fine di quell'anno, uno alla California Hall e l'altro al Matrix. Dopo i primi tre eventi organizzati dai Family Dog, alla Longshoreman's Hall ebbe luogo un'occasione psichedelica molto pi grande. Intitolata "The Trips Festival", ebbe luogo dal 21 al 23 gennaio del 1966 e fu organizzato da Stewart Brand, Ken Kesey, Owsley Stanley e altri. Diecimila persone parteciparono a questo evento a posti esauriti, con mille altre che ogni sera non riuscivano ad entrare. Sabato 22 gennaio, salirono sul palco i Grateful Dead, Big Brother and the Holding Company, e seimila persone giunsero a bere punch corretti con l'LSD e ad essere testimoni di uno dei primi integrali show luminosi dell'era. Nel febbraio del 1966, la Family Dog divenne, sotto l'organizzazione di Chet Helms, Family Dog Productions, e promosse happening alla Avalon Ballroom e al Fillmore Auditorium, inizialmente in cooperazione con Bill Graham. Questi locali permettevano ai partecipanti di prendere parte interamente all'esperienza musicale psichedelica. Bill Ham, che era stato tra i pionieri degli spettacoli di luce del Red Dog, perfezion la sua arte di proiezione di luce liquida, con la combinazione di luci e proiezione di film, ed il suo nome divenne sinonimo delle serate di ballo di San Francisco. L'attenzione allo stile ed ai costumi, gi presente al Red Dog Saloon, si svilupp ulteriormente quando gli hippies acquistarono il magazzino di costumi del teatro Fox di San Francisco, che aveva chiuso i battenti, e si rivel nella libert con cui ci si acconciava per partecipare agli eventi musicali nelle sale preferite. Scrisse il giornalista musicale del San Francisco Chronicle Ralph J. Gleason: Ballavano tutta la notte, in maniera orgiastica, spontanea, completamente libera. Alcuni dei primi hippy di San Francisco erano ex studenti del San Francisco State College che rimasero incuriositi dalla nascente scena musicale psichedelica hippy. Essi si unirono alle band amate, iniziarono una vita comunitaria negli ampi e poco costosi appartamenti vittoriani di Haight-Ashbury. I giovani americani in tutto il paese cominciarono a muoversi verso San Francisco, ed entro il giugno 1966, circa 15.000 hippy si erano gi stabiliti ad Haight. Anche i Charlatans, gli Jefferson Airplanes, i Big Brother and the Holding Company, i Grateful Dead in questo periodo si stabilirono tutti nella zona di Haight-Ashbury. Le attivit ruotavano attorno ai Diggers, un gruppo teatrale che combinava teatro spontaneo di strada, azioni anarcoidi e improvvisazioni artistiche per raggiungere l'obiettivo di creare una "citt libera". Verso la fine del 1966 i Diggers aprirono locali in cui, oltre a organizzare concerti musicali gratuiti e lavori di arte politica, regalavano le loro cose, cibo, droga, e denaro. Il 6 ottobre 1966, lo stato della California dichiar l'LSD sostanza controllata, ci che ha di fatto rese la droga illegale. In risposta alla criminalizzazione della sostanza, gli hippie di San Francisco organizzarono un raduno hippy
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Hippy sulla striscia del Golden Gate Park, chiamato Love Pageant Rally, che attir circa 700-800 persone. Come spiegato da Allan Cohen, co-fondatore del San Francisco Oracle, lo scopo della manifestazione era duplice attirare l'attenzione sul fatto che l'LSD era stato appena resa illegale, e dimostrare che le persone che utilizzavano LSD non erano criminali, n malati mentali. Suonarono i Grateful Dead, ed alcuni sostengono che nell'occasione si consum LSD. Secondo Cohen, quelli che assunsero LSD non erano colpevoli di uso di sostanze illegali... Noi stavamo celebrando la conoscenza trascendentale, la bellezza dell'universo, la bellezza dell'essere.
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La Summer of Love
Per approfondire, vedi Summer of Love.
Il 14 gennaio 1967 l'enorme raduno all'aperto di San Francisco rese popolare la cultura hippy in tutti gli Stati Uniti, richiamando 20.000 persone al Golden Gate Park. Il 26 marzo, Lou Reed, Edie Sedgwick e 10.000 hippie si raccolsero a Manhattan per il Central Park Be-In on Easter Sunday. Il Monterey Pop Festival dal 16 giugno al 18 giugno diffuse la musica rock della controcultura ad un vasto pubblico e segn l'inizio della "Estate d'amore". La versione di Scott McKenzie della canzone di John Phillips dei Mamas & the Papas San Francisco, divenne un enorme successo negli Stati Uniti e in Europa. Il testo
Un esempio di t-shirt tie dyed (o batik). Il batik verso la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta era considerato parte del movimento psichedelico.
(EN) If you're going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair... (Scott McKenzie)
(IT) Se stai andando a San Francisco, devi essere sicuro di mettere dei fiori nei capelli...
convinse migliaia di giovani di tutto il mondo a recarsi a San Francisco, a volte portando fiori tra i capelli e distribuendoli ai passanti, guadagnandosi il nome di figli dei fiori. Gruppi come i Grateful Dead, la Big Brother and the Holding Company con Janis Joplin e i Jefferson Airplane continuarono a vivere ad Haight, ma entro la fine dell'estate, la incessante copertura mediatica port i Diggers a dichiarare la "morte" degli hippy con una cerimonia-spettacolo. Secondo il poeta epigono Stormi Chambless, gli hippie seppellirono l'effigie di un hippie nel Golden Gate Park a dimostrazione della fine del suo regno.
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Per quanto riguarda questo periodo della storia, il 7 luglio 1967 la rivista TIME si present con una copertina intitolata "Gli Hippy: La filosofia di una subcultura". L'articolo descriveva le linee guida del codice hippy: Fai le tue cose, ovunque devi farle e ogni volta che vuoi. Ritirati. Lascia la societ esattamente come l'hai conosciuta. Lascia tutto. Fai sballare qualsiasi persona normale con cui vieni in contatto. Fagli scoprire, se non la droga, almeno la bellezza, l'amore, l'onest, il divertimento. Si stima che circa 100.000 persone si siano recate a San Francisco nell'estate del 1967. I mezzi di informazione li seguirono, rivolgendo i riflettori sul distretto di Haight-Ashbury e rendendo popolare i costumi hippie. Con questa maggiore attenzione, gli hippy trovarono sostegno per i loro ideali di amore e di pace, ma furono anche criticati per le loro lotta contro il lavoro e pro-droga, e per la loro etica permissiva. Timori riguardo alla cultura hippy, in particolare per quanto riguarda l'abuso di droga e l'assenza di moralit, alimentarono le ansie morali della fine del decennio.
Flower-Power Bus
La Rivoluzione (1968-1969)
Nell'aprile 1969, la costruzione del People's Park di Berkeley, in California, ha ricevuto un'attenzione internazionale. L'Universit della California (Berkeley) aveva progettato di demolire tutti gli edifici su una superficie di 2,8 acri vicino al campus, volendo utilizzare il terreno per costruire campi da gioco e un parcheggio. Dopo un lungo ritardo, durante il quale il sito era diventato un pericoloso pugno nell'occhio, migliaia di comuni cittadini di Berkeley, commercianti, studenti, e hippy presero la questione nelle proprie mani, piantando alberi, arbusti, erba e fiori per Joe Cocker a Woodstock nel 1969. trasformare il sito in un parco. Un importante confronto si ebbe il 15 maggio 1969, e il governatore Ronald Reagan ordin due settimane di occupazione della citt di Berkeley da parte della Guardia nazionale californiana. Il "Flower Power" prese vita proprio nel corso di questa situazione, quando gli hippy iniziarono ad impegnarsi in atti di disobbedienza civile, piantando fiori negli spazi vuoti di tutta Berkeley sotto lo slogan "Let A Thousand Parks Bloom" (Fai nascere un migliaio di parchi).
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Nell'agosto 1969, a Bethel (New York), ebbe luogo il Woodstock Music and Art Festival (Festival di Woodstock), che per molti rimane il miglior esempio di controcultura hippy. Oltre 500.000 persone vi si recarono per ascoltare i musicisti e le band pi notevoli del tempo, tra cui Richie Havens, Joan Baez, Janis Joplin, The Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, Crosby, Stills, Nash and Young, Carlos Santana, The Who, Jefferson Airplane, e Jimi Hendrix. Le condizione di sicurezza e la logistica furono garantite dalla HWavy Gravy's Hog Farm, e gli ideali hippy di amore e di fratellanza umana sembrarono aver acquisito espressione concreta.
Nel dicembre 1969, un evento simile ebbe luogo presso l'Altamont Raceway Park, in California, circa 45km a est di San Francisco. Inizialmente annunciata come la "Woodstock West", il suo nome ufficiale fu Altamont Free Concert. Circa 300.000 persone vi convennero per ascoltare i Rolling Stones, Crosby, Stills, Nash and Young, Jefferson Airplane e altri gruppi. Furono gli Hell's Angels ad occuparsi della sicurezza, ma il livello fu molto meno di successo rispetto a quello raggiunto nell'evento di Woodstock: il diciottenne Meredith Hunter fu pugnalato a morte durante il concerto dei Rolling Stones.
Molti dei costumi hippie nei primi anni settanta erano diventati molto diffusi. Gli affollati concerti rock, iniziati con il Monterey Pop Festival del 1967 e con l'Isle of Wight Festival del 1968, erano diventati la norma. Alla met degli anni settanta, con la fine della leva obbligatoria e della guerra del Vietnam, e con la ripresa di sentimenti patriottici associati all'approssimarsi del Bicentenario degli Stati Uniti, i principali media persero interesse alla cultura hippie. L'acid rock dette strada all'heavy metal, alla disco e al punk rock. Gli hippie divennero bersaglio di scherno. Mentre molti di loro si confermarono per un lungo periodo nello stile di vita adottato, i nuovi giovani sostennero che gli hippie avevano esaurito la loro storia nel corso degli anni ottanta ed erano diventati parte della cultura consumista e materialista.Wikipedia:Uso delle fonti
Hippy Sebbene non visibile come una volta, la cultura hippie non mai del tutto scomparsa: hippie e neo-hippie si possono trovare ancora nei campus dei college, nelle comuni e ai raduni musicali. Molti abbracciano i valori di pace, amore e comunanza, e gli hippie possono ancora essere rintracciati in enclave di bohme in tutto il mondo.Wikipedia:Uso delle fonti Dal 1971, per esempio, esiste in pieno centro a Copenaghen, un quartiere autogestito dagli hippie chiamato Christiania[1].
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Hippy decorazione di automobili. Un simbolo di pace sostituiva spesso il marchio Volkswagen. Molti hippy preferivano l'autostop, inteso come principale modalit di trasporto, perch economico, ecologico, e modo sicuro per incontrare nuove persone.
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Posizione politica
Gli Hippy furono spesso pacifisti e presero parte a cortei politici non-violenti, come le marce per i diritti civili, le marce su Washington D. C., le dimostrazioni contro la Guerra del Vietnam, compreso il dar fuoco alle cartoline di chiamata alla leva e le proteste alla Convenzione Nazionale Democratica del 1968. Il grado di coinvolgimento politico varia ampiamente tra gli hippy, partendo da quelli attivi soltanto nelle marce della pace per arrivare alle manifestazione di teatro di strada anti-autoritario e alle dimostrazioni degli Yippie, il sottogruppo hippy politicamente pi attivo. Nel corso di una discussione tra Bobby Seale e Jerry Rubin sulle differenze fra hippy e Yippie, Rubin sostenne che gli Yippie erano l'ala politica del movimento hippy, dal momento che non tutti gli hippy avevano gi sviluppato una posizione politica. A proposito, poi, delle iniziative politiche del movimento hippy, Rubin aggiunse che essi preferiscono principalmente sballarsi, ma molti di loro vogliono anche la pace e che finisca tutto questo schifo.
Il simbolo della pace fu sviluppato nel Regno Unito come logo per la Campagna per il disarmo nucleare, e fu imbracciato dai protestanti statunitensi contro la guerra negli anni sessanta.
Oltre a dimostrazioni politiche non violente, l'opposizione hippy alla guerra del Vietnam incluse anche l'organizzazione di gruppi di azione politica contro la guerra, il rifiuto del servizio di leva e lo svolgimento di lezioni universitarie nei campus sulla storia del Vietnam e sul contesto politico internazionale in cui si inseriva quel conflitto. La gi citata versione di Scott McKenzie della canzone di John Phillips "San Francisco", che aveva ispirato la Summer of Love, divent anche la canzone di bentornato per tutti i veterani del Vietnam che tornavano a San Francisco dal 1967 in poi. Lo stesso McKenzie ha dedicato ogni esecuzione americana di quella canzone ai veterani del Vietnam, e la cant anche in occasione del ventesimo anniversario (2002) della cerimonia di inaugurazione del Vietnam Veterans Memorial. La canzone divent una canzone di libert in tutto il mondo, specialmente nelle nazioni dell'Europa orientale sofferenti sotto regimi comunisti imposti dall'URSS. Gli hippy si espressero spesso politicamente attraverso la fuoriuscita dalla societ, allo scopo di perseguire i cambiamenti cercati. Tra i movimenti politici supportati dagli hippy ci sono il movimento di ritorno alla terra degli anni sessanta, lo sviluppo dell'impresa cooperativa, l'attenzione all'energia alternativa, il movimento per una stampa libera e l'agricoltura biologica.
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Droghe
Seguendo l'esempio della Beat Generation, anche gli hippy usarono canapa indiana o marijuana. Essi allargarono la loro Farmacopea Spirituale fino a includere allucinogeni come l'LSD, la psilocibina e la mescalina. Sulla Costa Est degli Stati Uniti, i professori di Universit di Harvard Timothy Leary, Ralph Metzner e Richard Alpert difesero l'uso delle sostanze psicotrope nella psicoterapia, nell'autoanalisi e per usi religiosi e spirituali. A proposito dell'LSD, Leary disse: Espandi la tua coscienza e trova in essa estasi e rivelazione. Sulla Costa Ovest degli Stati Uniti, Ken Kesey fu una figura importante nella promozione dell'uso ricreativo delle sostanze psicotrope, specialmente dell'LSD. Tenendo quelli che lui chiamava "Acid Tests", e girando il paese con la sua band dei Merry Pranksters, Giovani in cerchio condividono un joint Kesey divent il catalizzatore dell'attenzione dei media e cattur molti giovani al movimento. I Greatful Dead (chiamati in origine "The Warlocks") suonarono alcuni dei loro primi pezzi agli Acid Tests, spesso sotto l'effetto dell'LSD, proprio come il pubblico. Kesey e i Pranksters sentivano di "accendere il mondo". Nel mondo hippy si usarono anche sostanze pi pesanti, come oppio e anfetamina; tuttavia queste droghe venivano disprezzate, perfino tra chi ne faceva uso, perch riconosciute dannose e procuranti dipendenza. L'eroina, per esempio, fu vietata allo Stonehenge Free Festival del 1967.
Viaggi
Gli hippy tendevano a viaggiare leggeri e sempre pronti a partire per dovunque succedesse qualcosa in qualsiasi momento; che si trattasse di raduni sul Mount Tamalpais vicino San Francisco, una dimostrazione contro la guerra in Vietnam a Berkeley, uno degli incontri musicali di Kesey, o se la "vibrazione" non era giusta e c'era bisogno di un cambio di ambiente, gli hippy erano pronti a muoversi in un attimo. La pianificazione era avversata, in quanto un hippy era sempre felice di mettere pochi indumenti in uno zaino, tirar fuori il pollice e andare in autostop ovunque. Camion hippie decorato a mano; fotografia del 1968. Difficilmente si chiedevano se avessero abbastanza soldi, o una prenotazione alberghiera o uno qualsiasi dei normali equipaggiamenti di chi si mette in viaggio. Le abitazioni hippy accoglievano ospiti notturni capitati improvvisamente, e le caratteristiche di reciprocit del movimento permettevano libert di spostamento. Le persone generalmente collaboravano per andare incontro ai bisogni reciproci in un modo che divenne meno frequente dopo i primi anni settanta. Questo modello di vita, che ha in parte le sue radici nella controcultura hobo e nello spirito On the Road di Jack Kerouac, ancora comune nei gruppi della Rainbow Family, dei viaggiatori new age e degli housetrucker neozelandesi. Un derivato di questo stile libero di viaggio furono i furgoni e i pullman, case mobili costruite artigianalmente sugli chassis originali, in modo da favorire una vita nomade. Alcuni di queste case mobili gitane erano piuttosto ben attrezzate, con letti, bagni, docce e fornelli.
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64 Sulla costa occidentale si svilupp un peculiare stile di vita attorno alle Renaissance Faire, organizzate per la prima volta nel 1963 da Phyllis e Ron Patterson. Nei mesi estivi ed autunnali, intere famiglie viaggiavano insieme nei loro particolari veicoli, parcheggiavano nei luoghi dell'avvenimento nella California del sud o del nord, preparavano i manufatti durante la settimana e poi indossavano i vestiti elisabettiani nelle rappresentazioni di fine settimana, per poi partecipare ai mercatini in cui rivendevano gli stessi manufatti al pubblico. Il gran numero di giovani del tempo garantiva favorevolissime opportunit di viaggio verso speciali appuntamenti. L'apice fu raggiunto al Festival di Woodstock, vicino a Betel (New York), che si svolse dal 15 al 19 agosto 1969 e attir pi di 500.000 persone.
La pi memorabile esperienza di viaggio hippy, intrapresa da centinaia di migliaia di giovani, specie negli anni 1969-71, fu il viaggio via terra verso l'India. Portandosi dietro poco o niente bagaglio e con pochissimi soldi in tasca, quasi tutti loro seguivano la stessa strada, attraversando l'Europa in autostop fino ad Atene o a Istanbul, proseguendo poi con il treno attraverso la Turchia centrale per Erzurum, continuando in autobus in Iran, attraverso Tabriz e Teheran fino a Mashad, poi superando il confine afgano ad Herat, proseguendo nel sud dell'Afghanistan attraverso Kandahar per giungere a Kabul, varcando il Passo Khyber per giungere in Pakistan, ed infine toccando Rawalpindi e Lahore fino al confine indiano. Una volta in India, gli hippy si recavano in varie destinazioni, ma si raccoglievano poi in grandi numeri sulle spiagge di Goa, oppure attraversavano il confine con il Nepal e trascorrevano mesi a Katmandu. La lunghezza del soggiorno in questi posti variava di norma dalle poche settimane a sei mesi. Per soggiornare pi a lungo, in India era necessario un visto. Tracce del passaggio degli hippies sono riscontrabili in molte altre destinazioni oggi turistiche ma un tempo decisamente meno conosciute. Tra i vari luoghi per esempio abbiamo Hikkaduwa in Sri Lanka (ex Ceylon), o Koh Panghan in Thailandia.
Hippy ritraggono la comunit hippy, come Woodstock, Easy Rider, Hair, The Doors e Crumb. Le tradizionali feste hippy cominciate negli Stati Uniti nel 1965, continuano a svolgersi e a svilupparsi ancora oggi; ad esempio, dal 1976 in Nuova Zelanda ogni anno si celebra un festival rock, che richiama da tutto il mondo hippy e neo-hippy, naturalmente tutto all'insegna di musica ad alto volume, droghe, spirito di fratellanza e cibi salutari.
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Note
[1] Christiania resta libera. Gli hippie riscattano la citt (http:/ / www. repubblica. it/ esteri/ 2011/ 06/ 22/ news/ christiania_salva-18081692/ ), Repubblica, Esteri, 22 giugno 2011.
Bibliografia
Mario Arturo Iannaccone: Rivoluzione psichedelica. Sugarco Edizioni, Milano 2008 Barry Miles: Hippy: miti, musica e cultura della generazione dei figli dei fiori. Modena 2004 Antonio Filippetti: I figli dei fiori: i testi letterari degli hippies. Torino 1973 Luc Vidal: La strada: il mio diario di hippy. Roma 1972 Bonaventura Caloro: Viaggio nel mondo hippy. Firenze 1972 Carmelo Vonti Guglia: Un prete tra gli hippyes di Trinit dei Monti. Edizioni Paoline Alba 1973 Fernanda Pivano: Beat, hippie, yippie Bompiani 1972
Gianni De Martino: Capelloni & ninfette, Costa & Nolan, Milano 2008 Isadora Tast: Mother India. Searching For a Place. Peperoni Books: Berlin 2009, ISBN 978-3-941825-00-0
Voci correlate
Controcultura Guerra del Vietnam Movimento pacifista Rivoluzione sessuale
Collegamenti esterni
Hippie e tradizione, tra Oriente e Occidente (http://www.filosofiatv.org/news_files/133_Gorlani 2Hippie e Tradizione.pdf) Wikizionario contiene il lemma di dizionario hippy Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri file sugli hippy (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Hippies?uselang=it) Archivio Carta Stampata - blog controcultura (http://archiviomaclen.blogspot.com/) (EN) 'Flower Child' in the American Heritage Dictionary (http://www.bartleby.com/61/2/F0200200.html) (EN) Online Etymology Dictionary (http://www.etymonline.com/index.php?term=flower) (EN) Official Information on the single, San Francisco (http://www.scottmckenzie.iinet.net.au/mckenzie3. htm) Hippy (http://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=14441) in Tesauro del Nuovo Soggettario (http:// thes.bncf.firenze.sbn.it/), BNCF, marzo 2013.
Hooligan
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Hooligan
Hooligan un termine inglese che indica una persona dal comportamento violento, indisciplinato e ribelle ed utilizzato per indicare i tifosi pi turbolenti e violenti delle squadre di calcio del Regno Unito. A partire dagli anni sessanta, molte subculture giovanili quali skinhead, herbert, mod o rude boy sono appartenuti alla schiera degli hooligan.
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Voci correlate
A.C.A.B. Comportamento del gregge Delinquenza minorile Teppismo Ultras Vandalismo
Altri progetti
Wikizionario contiene il lemma di dizionario Hooligan Commons [1] contiene immagini o altri file su Hooligan [2] Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio
Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Pagina_principale?uselang=it [2] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Hooliganism?uselang=it
Indiani metropolitani
Pupazzo raffigurante Luciano Lama, innalzato dagli Indiani Metropolitani nel cortile della Universit La Sapienza di Roma
Geronimo, Cochis, Nuvola Rossa / giovani proletari alla riscossa / 10-100-1000 Little Big Horn
Indiani metropolitani
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Gli Indiani Metropolitani costituivano l'area pi libertaria e creativa del Movimento del '77. Dalla met degli anni settanta, i giovani del movimento che si riconoscevano proprio nella cosiddetta "ala creativa" iniziarono a radunarsi al parco Lambro, a Milano, alla grande festa del proletariato giovanile organizzata da Re Nudo, periodico di controcultura, definita da molti la versione italiana del festival di Woodstock.
I freaks
Tramontata l'era del movimento, giunto dall'America, degli hippies, molti giovani della fine degli anni '60 e l'inizio dei '70 costituirono un nuovo movimento spontaneo detto dei Freaks (termine inglese traducibile con l'italiano diversi) che aveva sostituito i vecchi hippies pur continuandone la tradizione. I freaks, italianizzati col neologismo fricchettoni, inizialmente non erano politicizzati ma si amalgamarono attorno al mondo del rock, e della controcultura in genere, appena giunto in Italia all'inizio degli anni '70, del quale contestarono la crescente industrializzazione e la dipendenza dalle majors ovvero le grosse case discografiche internazionali. Questo movimento spontaneo ruotava attorno alla cosiddetta cultura underground che in Italia si leg alla rivista Re Nudo e alla casa editrice Stampa Alternativa ma anche ad altre riviste minori, talvolta nemmeno stampate, ma che giravano sotto forma di fogli ciclostilati. L'underground italiano contestava in toto la societ borghese entrata in crisi alla fine degli anni '60 dopo il decennio del cosiddetto boom economico. Ma non si riconosceva nemmeno nelle strutture della sinistra parlamentare ed extraparlamentare ispirandosi piuttosto ai rappresentanti del Beat Generation americana e ai suoi scrittori e poeti come Jack Kerouac e Allen Ginsberg e al movimento situazionista francese. Aggregati sotto lo slogan: Il rock nostro le prime contestazioni avvennero con il rifiuto di pagare prezzi giudicati troppo elevati per i concerti rock proponendo un prezzo proletario o il diritto di potervi assistere senza pagare. Su questa onda si avvicinarono alle frange pi estreme dei movimenti extraparlamentari di sinistra organizzando dei veri e propri blitz, chiamati sfondamenti, che li portarono spesso a contatti violenti con le forze dell'ordine. Opponendosi ai valori fondamentali della borghesia come quelli della patria e della famiglia, li sostituirono con una pratica alternativa della famiglia allargata (le cosiddette Comuni), della libert sessuale e della liberalizzazione delle droghe. I freaks s'ispirarono ai saggi del filosofo tedesco Herbert Marcuse, a quelli di David Cooper sulla critica della famiglia, e soprattutto a quelli sulla liberazione sessuale di Wilhelm Reich. Per la cultura delle droghe fu basilare anche il pensiero di Timothy Leary, sperimentatore dell'uso dell'LSD.
Indiani metropolitani
69 In realt gli indiani metropolitani si materializzarono concretamente nella notte di Natale del 1975, con scritte blasfeme sulla chiesa di Tomba di Nerone a Roma, via Cassia, ad opera di un manipolo di individui molto diversi tra loro, per estrazione sociale e politica, firmandosi Gruppo Geronimo, sigla che sar mantenuta per una buona parte del 1976 per poi essere "sciolta nel movimento".
Il "Gruppo Geronimo", dopo alcuni scontri fisici e chiarificatori con il "Collettivo di via dei Volsci", pubblica anche due numeri di una rivista chiamata "Neg/azione". Il primo numero vede la partecipazione di tutti i Roma, 1977 - Scritta in Via dei Fori Imperiali dopo la "cacciata di Lama" dall'universit La Sapienza. componenti, mentre il secondo ed ultimo numero viene monopolizzato da due o tre persone, mentre gli altri sono gi impegnati in altri progetti: il pi importante, non solo a livello mediatico, quello di "Radio Blu", messo in piedi insieme ad un gruppo di ex militanti di Potere Operaio. La riesumazione effettuata nel febbraio 1977, fu una semplice "boutade", ovvero uno scherzo il cui scopo era di dimostrare l'inattendibilit dei media. Nel 1976 il "Gruppo Geronimo" veniva riportato su "La Repubblica" come gruppo eversivo e con contatti con la lotta armata. Geronimo e gli indiani metropolitani non erano affatto non violenti ma erano sicuramente contrari al terrorismo ed al fiancheggiamento di quest'ultimo. Gli indiani di "Geronimo" seguivano gli insegnamenti del 1957 di Guy Debord creando una situazione tanto ridicola quanto improbabile. Di fronte alla crisi dei movimenti della sinistra extraparlamentare, gli indiani metropolitani reagirono rifiutando la violenza come pratica dell'Area dell'Autonomia ed abbandonando sostanzialmente la ferrea dottrina marxista. Nell'adottare una nuova critica culturale dei modelli borghesi, si ispirarono al movimento dadaista. Sia nelle attivit politiche, sia nei cortei, entrambe le aree dell'Autonomia convissero con forti critiche reciproche. L'ultimo evento situazionista del periodo fu creato dal noto autore di fumetti Stefano Tamburini e dal suo amico e socio "Trash" (fondatori di "Cannibale", prima rivista di movimenti a fumetti) nel corteo finale del convegno di Bologna (settembre 1977) quando, infiltratisi tra file di arrabbiati lanciarono uno slogan - sangue, sangue, vogliamo solo sangue!!! - che venne ripreso in poche decine di secondi da almeno un migliaio di persone.Wikipedia:Uso delle fonti
Bibliografia
Pablo Echaurren. La casa del desiderio. '77: indiani metropolitani e altri strani. Manni, 2005. ISBN 8881766337. Pablo Echaurren (a cura di). Parole ribelli. I fogli del movimento del 77. Viterbo, Stampa Alternativa, 1997. ISBN 8872263743. Controcultura in Italia (1967-1977). Viaggio nell'underground, di Pablo Echaurren e Claudia Salaris, Bollati Boringhieri, 1999. David Cooper, La morte della famiglia, Einaudi, Torino 1972 Marco Erler.Assalto alla diligenza. Quando Appignani rinacque Cavallo Pazzo prefazioni di Lucia Visca, Carlo e Nicola Caracciolo. Edizioni Memori, 2008. ISBN 978-88-89475-45-4 Marco Erler.Segnali di fumo introduzione di Renzo Paris: cult di poesie del 1977 (i versi di un indiano metropolitano,Nuvola Rossa, dati ai tipi vent'anni dopo), disegni a china, scritti politici ed interviste, una a
Indiani metropolitani Bettino Craxi, il suo elogio postumo a Mario Appignani Cavallo Pazzo. Campanotto,1997. ISBN 8845600173
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Collegamenti esterni
Il movimento del '77 [1]
Note
[1] http:/ / web. tiscali. it/ settanta7/ libere_associazioni_logiche_. htm
Bibliografia
Cass Pennant, Congratulazioni, hai appena incontrato la ICF (West Ham United), Milano, Baldini & Castoldi, 2004. ISBN 8884904714.
Collegamenti esterni
Congratulazioni, hai appena incontrato la ICF [1] Articolo sulla storia della ICF Congratulazioni, hai appena incontrato la ICF [2] Recensione libro Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio
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Note
[1] http:/ / mad283. wordpress. com/ 2012/ 03/ 07/ congratulazioni-hai-appena-incontrato-la-icf/ [2] http:/ / www. station936. it/ blog/ libro-congratulazioni-hai-appena-incontrato-icf-west-ham-united/
Jerkin'
Il Jerkin' uno stile di danza di strada derivato dall'hip hop; si propaga in Francia, in particolare a Parigi per viene poi importato a Los Angeles dove nasce effettivamente nel 2008. In seguito si diffuso anche nella California del sud, quindi a tutta la West Coast e si sta diffondendo nella East Coast. La danza si compone di muovere le gambe in dentro e in fuori e questo movimento si chiama 'jerk' e facendo altre mosse chiamate "reject" "dip" e "pindrop". Le persone che ballano il jerkin sono chiamate Jerker e si muovono in Crew (hip hop) lanciandosi sfide per ritrovarsi a ballare nelle strade rispettando un dress code originale e funky. Per la prima volta in uno stile di danza c' un'imposizione nel vestiario: questo tipo detto SWAG e comprende: jeans skinny (che variano da colori classici o particolari) come rifiuto dello stile pantaloni larghi classicamente usati per ballare, scarpe sportive dai colori vivaci, berretto, accessori a volont in stile anni 80 e camice a quadri o maglie originali. Il brano musicale pi rappresentativo dello stile You're a Jerk dei New Boyz e Teach Me How To Jerk degli Audio Push. infatti i New Boyz sono considerati i Un ragazzo si esercita nello stile Jerkin' precursori di questo stile grazie ai loro video su YouTube. due dei pi famosi Jerkers sono Chris Brown e la crew Themprangers. per aggiornarsi sulle ultime tendenze e sui nuovi passi del movimento, i Jerkers caricano video su YouTube e per vederli dal vivo in azione bisogna andare al concerto chiamato Red Light che si tiene a Parigi.
Altri progetti
Commons [1] contiene immagini o altri file su Jerkin' [1]
Collegamenti esterni
Katia Riccardi, "Jerkin', l'hip hop cambia ballo ecco il nuovo fenomeno americano" [2], la Repubblica, 28 novembre 2009. (URL consultato il 30 novembre 2009) (EN) Steven Roberts, "New Boyz Challenge Chris Brown To A Jerkin' Competition [3], MTV, 29 luglio 2009. Portale Danza: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di danza
Danze hip hop Breakdance - Krumping - Liquid dancing - Locking - Popping - Robot - Tutting - Uprock
Jerkin'
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Note
[1] http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:Jerkin%27?uselang=it [2] http:/ / www. repubblica. it/ 2009/ 11/ sezioni/ spettacoli_e_cultura/ hip-hop/ hip-hop/ hip-hop. html?ref=hpspr1 [3] http:/ / www. mtv. com/ news/ articles/ 1617232/ 20090729/ new_boyz. jhtml
Kogal
Il termine kogal ( kogyaru?, letteralmente "piccola ragazza") indica una moda in voga tra le ragazze giapponesi fra i 15 e i 20 anni, nata negli anni novanta.
Etimologia
L'etimologia del termine non chiara. Gyaru ( ?) deriva dalla parola inglese gal, usata nello slang per definire la parola girl (ragazza), mentre per quanto riguarda il prefisso ko (?), alcuni ritengono significhi piccola, alcuni ritengono derivi da kt gakk ( ? scuola superiore).
Una kogal
Caratteristiche
I modelli delle kogal sono le ragazze occidentali, ma anche alcune cantanti J-Pop quali Namie Amuro e Ayumi Hamasaki. Le caratteristiche principali della moda kogal sono l'abbigliamento e il trucco alquanto vistosi. Il corpo viene "occidentalizzato" tramite una forte abbronzatura, mentre i capelli vengono tinti con colori appariscenti quali il castano chiaro o il biondo platino. A completare la moda vi un trucco pesante che adopera dei fondotinta azzurri o bianchi e un rossetto chiaro che risalta sulla pelle pesantemente abbronzata. Spesso le kogal usano delle unghie finte. Per quanto riguarda l'abbigliamento, le ragazze kogal utilizzano principalmente il fuku alla marinara, la classica uniforme scolastica giapponese, ma anche minigonne, zatteroni e soprattutto i loose socks, ovvero dei calzini larghi e pendenti, prevalentemente di colore bianco, che a volte coprono parzialmente le scarpe. Non esiste comunque un abbigliamento comune, dato che le kogal amano uno stile individuale e si suddividono in diversi gruppi, quali le ganjiro, le ganguro e le yamanba.
Kogal
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Stile
Le kogal adorano tutto ci che concerne il divertimento, ne esempio la loro mania verso il purikura ( ?) (contrazione dell'inglese print club), cabine capaci di offrire fototessera scambiabili ed adesive ricche di effetti speciali. Soprattutto amano lo shopping e ballare il parapara, un popolare ballo giapponese. Molte kogal vengono sovvenzionate dai genitori, ma altre ricorrono spesso all'enjo ksai, una forma di prostituzione, per ottenere il denaro. Le kogal amano molto la tecnologia e usano telefonini dell'ultima generazione. A causa di questo stile consumistico, le kogal sono state additate come simbolo negativo della societ giapponese contemporanea. A questo contribuisce la loro predilezione per abbigliamento ed accessori all'estremo del kawaii, che, unito spesso ad una contraria e complementare componente provocante e sexy, trasmette un'idea di capriccioso infantilismo ed immaturit. L'implicito rifiuto della crescita non impedisce tuttavia la formazione di gruppi Gyaru dall'et pi avanzata, dall'et delle studentesse universitarie o lavoratrici nubili (onegyaru, le gyaru sorelle maggiori) fino alle madri di famiglia (gyarumama). Tra i luoghi principali dove trovare le kogal ci sono i centri commerciali del quartiere Shibuya, Ikebukuro e Shinjuku a Tokyo.
Inoltre tra il 1996 e il 1997 furono lanciate molte riviste ispirate alla cultura Kogyaru e dirette alle sue rappresentanti: Egg, Kawaii, Happie, Tokyo Street News, Zettai Suki Suki, sono solo le pi famose.
Note Bibliografia
(EN) Izumi Eyesr, Patrick Macis & Kazumi Nonaka, Japanese Schoolgirl Inferno: Tokyo Teen Fashion Subculture Handbook, San Francisco, Chronicle Books, 2007. ISBN 978-0-8118-5690-4. Sharon Kinsella, Feticci in uniforme: il fenomeno kogyaru in Alessandro Gomarasca (a cura di), La bambola e il robottone. Culture pop nel Giappone contemporaneo, Torino, Einaudi, 2001. ISBN9788806159597.
Voci correlate
Chapatsu Enjo ksai Gals! Ganguro
Kogal
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Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri file su Kogal (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Kogal?uselang=it)
Portale Giappone Portale Moda
Le Grand Don
Le Grand Don una manifestazione a carattere sociale e culturale, organizzata per la prima volta a Parigi nel 2003 e poi diffusasi in varie citt d'Europa.
Le Grand Don completa libert di azione e la non necessaria reciprocit: non si in alcun modo obbligati a ricambiare un dono ricevuto. Ci che comunque rimane costante l'aspetto sociale del dono, visto come momento di riunione e di socializzazione, addirittura di festa. In particolare durante il grand don si stimola un rapporto di collaborazione, cordialit e amicizia tra sconosciuti, anche qui con sottili intenti critici verso la societ dell'individualismo imperante. Le Grand Don non (o non dovrebbe essere) n una manifestazione politica, n uno spettacolo di strada, n un atto di carit, n un baratto, n un mercatino, n tantomeno un happening artistico.
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Le Grand Don
76 Da quel momento, il sito ufficiale del grand don parigino non pi stato aggiornato, n si hanno notizie dell'organizzazione di nuove manifestazioni.
Colazza (NO)
Il primo grande dono italiano stato organizzato il 7 agosto 2005 a Colazza, paesino in provincia di Novara, sulle colline sopra Arona. L'organizzazione dell'evento stata curata dai gestori dell'Osteria della Luna Piena, un bar-ristorante del paese, che hanno allestito dei gazebo nella piazza antistante il ristorante stesso. L'idea nata a seguito della lettura di un articolo su di una rivista che parlava del Grand Don di Parigi. Gli organizzatori hanno in seguito ripetuto pi volte l'evento, proponendo, a partire dal 2008, la prima domenica di agosto come data fissa. Durante la seconda edizione del "Grande Dono" (questa volta invernale) i gestori del ristorante hanno offerto il dessert a tutti quei partecipanti all'evento che avessero deciso di pranzare nel locale, come spirito d'iniziativa.
Le Grand Don
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Palermo
Quello che, a tutti gli effetti, pu essere considerato il primo grande dono italiano rispondente ai princpi originari dell'evento, il grande dono, organizzato a Palermo per la prima volta il 13 novembre 2005. La manifestazione stata organizzata pi volte dal Gruppo arte urbana Fermento, un gruppo di giovani sorto nel 2004 con interessi artistici, culturali, sociali e urbanistici. Tra gli scopi del grande dono di Fermento c' quindi la critica all'utilitarismo economico e al mercato globale, nonch il tentativo di rivitalizzare gli spazi urbani (quelli che l'antropologo Marc Aug definisce nonluoghi), ponendosi come Il grande dono a Palermo, momento di socializzazione e aggregazione tra i cittadini del 12 marzo 2006 capoluogo siciliano. La prima edizione del grande dono palermitano, col motto Dona i tuoi oggetti ai passanti, accetta regali dagli sconosciuti!, ha avuto infatti luogo presso il Palchetto della Musica di piazza Castelnuovo, ormai inutilizzato per i suoi scopi originari, e dunque da rivalorizzare e da "restituire" ai cittadini. Nonostante la notevole diffidenza del pubblico palermitano, la manifestazione riuscita comunque a raggiungere il suo scopo, attirando l'interesse di molti. L'idea stata quindi riproposta una seconda volta, domenica 12 marzo 2005, cambiando per il luogo d'incontro. In quell'occasione stata scelta la via Ruggero Settimo, luogo simbolo dello shopping e del consumismo palermitano: la partecipazione stata pi numerosa ed entusiasta, e la manifestazione ha attirato l'interesse dei media locali e nazionali, diffondendo maggiormente il principio-base del "piacere del dono" in tutta Italia. Il terzo - e finora ultimo - grande dono organizzato a Palermo ha avuto luogo il 15 maggio 2006 presso la cittadella universitaria di Palermo, inserito tra le attivit collaterali della mostra di arti visive Homo urbanus: la mostra, sempre organizzata da Fermento, intendeva indagare i rapporti tra individuo, collettivit e citt, e quindi la scelta di organizzare un grande dono in concomitanza dell'esposizione sembrata appropriata e ha portato materiali per ulteriori riflessioni sul tema.
Roma
Il grande dono arrivato anche a Roma, grazie a "i creAttivi", associazione sorta nel 2006 con lo scopo di promuovere vari interventi di riqualificazione sociale e culturale nelle zone degradate, tramite la partecipazione della cittadinanza e soprattutto dei pi piccoli. Il primo grande dono romano ha avuto luogo all'interno della Festa della solidariet, organizzata dal IV municipio cittadino, il 27 maggio 2007. In questo caso stato allestito un gazebo, per raccogliere ed esporre i doni che venivano offerti ai passanti. L'accento, considerato anche il contesto in cui si svolto l'evento, era puntato principalmente un'immagine del primo Grande Dono romano sulla solidariet e sul dono come rappresentazione di uguaglianza e coesione sociale. Nonostante la consueta diffidenza iniziale, sembra che la manifestazione abbia raccolto consensi anche da parte delle autorit, tanto che l'associazione ha allestito un secondo grande dono a circa un mese di distanza, il 29 giugno 2007, e nuovamente nell'ambito di una grande festa organizzata da associazioni, fondazioni e cooperative
Le Grand Don
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sociali, la Notte bianca della Solidariet. Il Grande Dono, in contrapposizione allo shopping selvaggio durante il periodo natalizio stato replicato, a Trastevere, Piazza Trilussa e Ponte Sisto, anche il 23 dicembre 2007, durante la replica natalizia dell'evento.
Belgio
Bruxelles
Bosnia-Erzegovina
Sarajevo
Voci correlate
Economia del dono
Collegamenti esterni
(FR) http://granddon.free.fr - Il sito ufficiale del grand don parigino (IT) http://grandedono.blogspot.it - Il sito ufficiale del grand don italiano (IT) https://www.facebook.com/pages/Il-Grande-Dono/284806968204101 - La pagina Facebook dedicata al grande dono
Lgions Noires
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Lgions Noires
Les Lgions Noires (letteralmente "le legioni nere", chiamate anche Black Legion in inglese, o abbreviate semplicemente in LLN) fu una congrega di band black metal. Il movimento nacque in Francia, precisamente a Brest, nella regione della Bretagna. Ogni band possiede una "sotto-band", detta side-project.
Storia
Questa congrega nacque intorno ai primi anni novanta, si suppone come risposta alla norvegese Black Metal Inner Circle. A differenza di quest'ultima, Les Lgions Noires si basavano esclusivamente nel produrre musica, senza creare atti vandalici eversivi alla societ. Si pensa che nel 1996 la band Mutiilation fu cacciata, dopo che nella casa dove si ritrovava la congrega furono trovati degli stupefacenti appartenenti a Meyhna'ch (leader della band). Le principali band del movimento furono i Vlad Tepes, Mutiilation, Belktre e Torgeist. Queste principali band diedero vita a numerosi progetti:
Personnel: AK = Lord Akon Ktrh BLT = Lord Beleth'Rim VRD = Vordb Bathor Ecsed (aka Vordb Dreagvor Uezeerb) WOR = Worlok Drakksteim (aka Vorlok Drakkstein) WLD = Wlad Drakksteim (aka Vlad Drakkstein) NFL = Nifleim NAI = Naimlambre KRS = Krissagrazabeth MYH = Meyhna'ch ADS = A Dark Soul Function: = membri () = ex membri all = tutti gli strumenti dr = batteria vo = voce gt = chitarra ba = basso
Nome progetto Akon Ktrh Amaka Hahina Belathuzur Belketre Black Murder Brenoritvrezorkre Dzlvarv Movt Mogoutre Mtiilation Satanicum Tenebrae Seviss Susvourtre Torgeist Vermeth Vagzaryavtre Vrmyapre Kommando
AK BLT ()
VRD
WOR
WLD
dr
2 demo 4 demo, 1 cd
dr
2 demo 4 demo 1 demo 7 demo 1 demo all (dr) 1 cd, 1 ep 3 demo 2 demo 1 demo dr 3 demo ,1 cd 2 cd
(vo,gt,dr)
1 demo 1 demo
Lgions Noires
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ba,vo vo,gt,dr (dr) (dr) 10 demo, 2 cd 3 demo
Si pensa che ci furono molti altri progetti solisti, appartenenti ai singoli membri del movimento, ma non vi alcuna certezza dell'esistenza di questi, quindi spesso vengono definiti come fake. Il gruppo si sciolse definitivamente intorno al 1998, le uniche band rimaste attive sono Mutiilation, Vermeth, e Belathuzur che cambi successivamente nome in Hegemon. I testi delle canzoni delle Legions Noires sono scritti principalmente in Gloatre, un idioma inventato da Vordb Dreagvor Uezeerb, leader dei Brenoritvrezorkre.[1]
Musica
La musica de Ls Lgions Noires si basa su un suono spesso estremamente grezzo e incomprensibile. Tutti i cd o cassette sono stati registrati in una casa in cui si ritrovava la congrega. Il movimento dichiar che la musica fu prodotta come scopo eversivo di far soffrire la mentalit della gente comune in Francia:
Ls Lgions Noires supportent totalement tout ce qui contribue faire souffrir et disparaitre "l'humanit" (Guerres, gnocides, epidmies...)
Materiale
Molti demo dei vari progetti sono stati auto-prodotti sotto forma di tape (cassetta), tutti limitati a pochissime copie, e spesso definiti come materiale autentico e ultra-raro da parte degli ascoltatori di questa corrente musicale. Il materiale de Ls Lgions Noires in vendita pu risultare non valido e fasullo, ossia ristampato senza alcun consenso del movimento o delle relative case discografiche con cui le principali band della combriccola firmarono un contratto: Drakkar Productions, Embrassy Productions, Tragic Empire Records.
Note
[1] Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives - Brenoritvrezorkre (http:/ / www. metal-archives. com/ bands/ Brenoritvrezorkre/ 14497) Portale Metal
Portale Sociologia
Merry Pranksters
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Merry Pranksters
Prende il nome di Merry Pranksters un movimento formato da un gruppo di amici dello scrittore Ken Kesey nel 1962, con base in California, rifacentesi alla filosofia Hippy. Si svilupp nel periodo di transizione fra la Beat Generation e il movimento Hippie. Furono tra i principali fautori dell'utilizzo delle sostanze psichedeliche. Nell'estate del 1964, attraversarono gli Stati Uniti a bordo di uno scuola-bus decorato con disegni psichedelici. Neal Cassady, figura emblematica della Beat Generation, alter-ego di Dean Moriarty (personaggio principale di Sulla strada di Jack Kerouac), fece parte del gruppo. I Merry Pranksters sono ritenuti tra i precursori del movimento hippie. La loro storia raccontata da Tom Wolfe nel suo libro, Acid Test.
Bibliografia
Rivoluzione psichedelica Iannaccone, Sugarco 978-88-7198-561-9 di Mario 2008 Arturo ISBN
Furthur
Voci correlate
Ken Kesey Neal Cassady Hippie
Collegamenti esterni
(EN) Prankster History Project [1]
Note
[1] http:/ / www. pranksterweb. org
Metallaro
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Metallaro
Il termine metallaro identifica una tipologia di persone appassionate della sottocultura caratterizzata dall'interesse per la musica Heavy metal e delle varie band del genere ( Motrhead, Kiss, Judas Priest, Saxon, Scorpions, Iron Maiden, Metallica) e le tematiche da essa trattate. Nel vestiario e accessori tipici del cosiddetto metallaro tipici sono un giubbotti in pelle nera (il chiodo), ma anche bianco o rosso, indossato in estate e inverno, stivali, jeans, catene e borchie, capelli lunghi e tatuaggi. Il termine viene utililizato anche per riferirsi al cosiddetto movimento metal.
Nel mondo
Italia
In Italia il fenomeno si diffuse prima nell'area metropolitana milanese e poi in tutto il territorio nazionaleWikipedia:Uso delle fonti. Il "movimento Metallaro" nacque tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta del XX secolo[1] e fu piena espressione dell'ondata disimpegno che segu il turbolento e politicizzato degli anni settanta[2][3]. D'ispirazione erano i modelli del rock britannico e americano di status e agli eccessi delle Rockstar propagati dalle radio e televisioni. Nel 1980, al coincidere coi primi grandi concerti heavy metal nel paese, si cominciano a consolidare in numerosi gruppi i primi metallari.Wikipedia:Uso delle fonti Ebbe dapprima particolare diffusione nella citt di Milano, ov, i giovani di vari quartieri difficili (come ad esempio Lorenteggio, Barona, Baggio, Lampugnano, San Siro, Quarto Oggiaro), avevano in comune la passione per la musica heavy metal e le aggregazioni presso i locali tematici hard rock, i concerti dal vivo e le mete internazionali Dossier metallari a Milano, 1981 per i festival musicali del settore, principalmente in Inghilterra, Francia, Germania ed Olanda. Questo incontro favor un'uniformit identificativa nel comportamento, aspirazioni e vestiario, perlopi in stile rocker angloamericano. Iniziarono i ritrovi pomeridiani nel centro di Milano nella zona di Via Torino presso negozi di strumenti musicali, di dischi o di vestiario, ovvero il tipico giubbotto di origine motociclistica in pelle detto chiodo
Metallaro
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(spesso rivestito da una giacca di jeans personalizzata con scritte, spille e pezze), stivali, jeans, catene e borchie, dalle quali, assieme alla passione per la musica metal, scatur l'appellativo di Metallaro[4]. Naturale con l'espansione della sottocultura metallara, fu la formazione di gruppi, bande e sottobande, interconnesse in un tessuto sociale delocalizzato e trasversale, ma ciascuna dotata di una propria base d'appoggio, costituita da un bar o negozio di interesse comune, e da un relativo territorio nel quartiere, gruppi comunque aperti le quali frequentazioni, nelle bande pi folte, potevano raggiungere l'ordine del centinaio.Wikipedia:Uso delle fonti
Giubbotto in jeans, personalizzato con riferimenti ai principali gruppi heavy metal
Nella met degli anni ottanta si ebbero scontri e aggressioni, comprese risse e vandalismi, soprattutto all'uscita dei locali e nei luoghi di aggregazione delle bande violati da altri gruppi. Gli episodi di cronaca scaturivano dalla pura rivalit tra gruppi che non da una vera contrapposizione ideologica[5]. Nota infatti la spartizione territoriale attorno alla chiesa di Santa Croce, con l'omonima piazza luogo di ritrovo per paninari, e l'adiacente Piazza Vetra ai Metallari, o la spartizione di corso Vittorio Emanuele con paninari e la spartizione della Piazza delle colonne di San Lorenzo con gli skinhead. Al movimento segu la fioritura di riviste dedicate, tra esse Metal Hammer, Metal Shock ed altre ad origine anglosassone o germanica, con una discreta tiratura.
Note
[1] [2] [3] [4] [5] Cfr. pag 112 Zamputo, 2003 vedi la proliferazione delle tribu' in Laura Cocciolo, Davide Sala, Storia illustrata della moda e del costume, Giunti Editore, 2004 pag 66 et passim, Giovanni Di Franco, Far finta di essere sani: valori e atteggiamenti dei giovani a Roma FrancoAngeli, 2006 Nicola Zingarelli, Dizionario della Lingua Italiana, 2008, Bologna, Zanichelli Cfr. pag 113 Zamputo, 2003
Bibliografia
Carlo Signorelli, L'estetica del metallaro. L fuori ci sono i mostri, Costa & Nolan Ed., 1997 Matteo Zambuto, Generazione giovani. Avvenimenti, personaggi, miti, musica e modadell'ultimo cinquantennio, Paoline, 2003
Voci correlate
Heavy metal Hard rock Rock Rockabilly Punk rock Skinhead Metal Hammer Metal Shock Pogo (danza) Mosh
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Millwall Bushwackers
No one likes us, no one likes us, no one likes us we don't care! we are Millwall, super Millwall, we are Millwall from the Den! (Coro degli hooligans del Millwall, nato alla fine degli anni settanta)
La Millwall Bushwackers una delle firm pi note e violente dell'hooliganismo inglese. Legata al Millwall Football Club, ha avuto origine nei primi anni ottanta, quando il movimento hooligan era nel periodo di massima vitalit.
Background
Sebbene la prima firm legata al Millwall fosse stata la F-Troop, i Bushwackers sono stati tra le pi attive firm degli anni ottanta, e i pi attivi hooligans del Millwall. Il loro principale scopo era quello di causare scompigli e scontri agli incontri calcistici della propria squadra. In diverse occasioni sono stati accusati di aver causato alcuni fra i peggiori atti di violenza del calcio inglese. Presero e adattarono il loro nome dai Bushwhackers, un gruppo militare che tendeva agguati durante la guerra civile americana. La firm tuttora esistente, sebbene non abbia pi le stesse dimensioni numeriche degli anni '80. Ci dovuto in parte all'iniziativa di tesseramento dei tifosi da parte dell'ex presidente del Millwall Theo Paphitis, in seguito agli incidenti avvenuti fuori al New Den Stadium la sera della semifinale playoff contro il Birmingham City, nel maggio 2002. Il sergente Russell Lamb del Metropolitan Police Service, descrisse gli incidenti di quella sera come la peggior forma di violenza che avesse mai visto nella sua carriera. loro l'invenzione del Millwall brick, un'arma improvvisata fatta di sola carta di giornale piegata e pressata in modo tale da ottenere la durezza di una mazza o un tubo. Nasce dall'impossibilit per i tifosi inglesi di portare all'interno degli stadi oggetti contundenti.
Note
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Movimento antimafia
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Movimento antimafia
Con l'espressione movimento antimafia si indicano generalmente tutti i movimenti, associazioni o comitati, spontanei o organizzati, che osteggino o comunque avversino la mafia e le sue manifestazioni.
Nel mondo
Italia
La maggior parte di essi nacque in seguito agli efferati crimini compiuti sul territorio nazionale da parte delle organizzazioni criminali di tipo mafioso quali Cosa nostra, 'Ndrangheta, Camorra e la Sacra Corona Unita. Di particolare importanza sono stati i movimenti spontanei contro la mafia nati in Sicilia in seguito alla strage di Capaci nella quale perse la vita il giudice Giovanni Falcone ed alla strage di via d'Amelio, nella quale fu ucciso il suo collega al pool antimafia di Palermo Paolo Borsellino. Dopo la loro morte testimone d'eccezione del movimento antimafia stato il giudice Antonino Caponnetto creatore del pool ed ideatore del maxiprocesso che preso dal dolore inizi a girare per l'Italia per parlare agli studenti ed ai cittadini contro la mafia.
L'Albero Falcone, in via Emanuele Nortarbartolo 23, a Palermo, uno dei simboli dell'antimafia in Sicilia.
Dal 2000 in poi si assistito ad una certa proliferazione di tali movimenti: nel giugno 2003 infatti viene creata dalla moglie di Antonino Caponnetto, Elisabetta la Fondazione Antonino Caponnetto; nel 2004 nasce a Palermo il Comitato Addiopizzo con lo scopo di dare un aiuto ai commercianti che denunciano le estorsioni ed incitare i consumatori a preferire gli esercizi commerciali di quest'ultimi nei loro acquisti. Specularmente all'esperienza palermitana il 2006 nasce nella provincia etnea l'associazione antiracket Addiopizzo Catania che si propone i medesimi obiettivi di Addiopizzo Palermo senza perdere di vista le numerose iniziative sociali delle quali si fa portavoce. Nel 2005, dopo l'uccisione del Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria Francesco Fortugno, si registrarono manifestazioni spontanee che poi porterono alla formazione del movimento Ammazzateci tutti. Nel 2009 nato il "movimento delle agende rosse" per volont di Salvatore Borsellino. Il movimento prende nome dal colore dell'agenda del fratello, il magistrato Paolo Borsellino, sparita misteriosamente dopo la strage di via D'Amelio. Esso opera al fine di stabilire verit e giustizia per le stragi del 1992 e del 1993 e, insieme alla Scorta Civica e al Coordinamento Cittadinanza per la Magistratura vuole "proteggere" i magistrati che si occupano dei processi legati alle stragi dai ripetuti attacchi politici e giornalistici[1][2] che vedono Giuliano Ferrara chiedere in prima serata su Raiuno l'arresto del pm Antonio Ingroia, allievo di Borsellino, e successivamente porge accuse anche al collega di Ingroia, il magistrato Nino Di Matteo.[3][4].
Movimento antimafia
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Eventi ricorrenti
A Barcellona Pozzo di Gotto ogni 8 gennaio promossa l'iniziativa di commemorazione di Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia locale. L'iniziativa, promossa dall'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia e dalla figlia Sonia Alfano e a cui partecipano le organizzazioni citate tra le voci correlate, ancora oggi porta profonde reazioni nell'opinione pubblica locale.
Note
[1] Movimento Agende Rosse (http:/ / www. 19luglio1992. com/ index. php?option=com_content& view=article& id=3083:movimento-agende-rosse& catid=20:altri-documenti& Itemid=43) [2] La scorta civica (http:/ / www. 19luglio1992. com/ index. php?option=com_content& view=article& id=2560:la-scorta-civica& catid=26:in-evidenza) [3] Il Fatto Quotidiano Ingroia (http:/ / www. ilfattoquotidiano. it/ tag/ ingroia/ ) [4] http:/ / www. antimafiaduemila. com/ content/ view/ 34227/ 48/
Voci correlate
Ammazzateci tutti Addiopizzo Catania Comitato Addiopizzo Commissione parlamentare Antimafia Fondazione Antonino Caponnetto Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie Movimento (sociologia)
Collegamenti esterni
Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia (http://www.familiarivittimedimafia.com/) 19 luglio 1992 (http://www.19luglio1992.com/)
Portale Sociologia Portale Storia
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Le azioni politiche
Alcune delle pratiche di lotta che caratterizzarono il movimento si erano formalizzate nel corso degli anni '70 e tendevano a proporre un modello d'azione diretta dove il cambiamento doveva avvenire subito, con la riappropriazione di beni e spazi rivendicati come diritto. Occupazioni di case sfitte e/o abbandonate, espropri proletari, autoriduzione delle bollette e dei servizi in genere (dal cinema agli esercizi di ristorazione) divennero le pratiche tipiche del movimento, a cui rimasero affiancate le azioni distintive della sinistra extraparlamentare come l'antifascismo militante. Il movimento del '77 coinvolse i settori emarginati della societ che erano costituiti, nelle grandi citt, da vasti strati della popolazione delle periferie degradate e che vivevano la loro condizione sottoproletaria ai margini della societ e della politica nazionale. A questa condizione di emarginazione si aggiunse la circolazione e la diffusione dell'eroina, che il movimento si impegn a contrastare con campagne di informazione e di lotta allo spaccio.
Pupazzo dedicato a Lama innalzato dagli studenti, prima dell'inizio del comizio.
Roma, 1977 - Scritta in Via dei Fori Imperiali dopo la "cacciata di Lama" dall'universit La Sapienza.
Il padrone disperato / ha chiamato il sindacato: / "Lama mio salvami tu, / cos non se ne pu pi" / E con gran pubblicit / va nell'universit. / Di preciso il diciassette / del febbraio '77 / sopra un palco da cantante / il progetto delirante: / "Il lavoro benedici / viva viva i sacrifici" (Murale all'Universit di Bologna da Zut, febbraio 1977)
Nel 1977, l'ala creativa e pacifica del movimento e l'Autonomia Operaia che invece propugnava la lotta armata in piazza, consumarono la rottura definitiva col PCI contestando duramente la politica del compromesso storico e l'abbandono da parte del Partito Comunista Italiano dell'opposizione di classe al potere borghese. La rottura col PCI si manifest in maniera palese il 17 febbraio 1977, durante un comizio del segretario della CGIL Luciano Lama svoltosi dentro l'universit di Roma, in quel momento occupata dagli studenti. Durante il comizio la
Movimento del '77 contestazione dell'ala creativa e degli studenti dell'Autonomia si trasform in scontro aperto con il servizio d'ordine del sindacato. Gli scontri per violenza e intensit causarono lo scioglimento anticipato del comizio e l'abbandono della citt universitaria da parte del segretario e della delegazione della CGIL. L'evento diverr famoso e ricordato come "La cacciata di Lama" dall'universit La Sapienza. Lo stesso giorno in conseguenza di quell'episodio il rettore dell'Universit la Sapienza di Roma Antonio Ruberti consegn la citt universitaria alla polizia.
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La citt di Bologna in quell'anno fu teatro di violentissimi scontri di piazza. In particolare l'11 marzo viene ucciso con un colpo di pistola alle spalle (ipoteticamente sparato da un carabiniere, che i procedimenti giudiziari comunque non identificarono mai, prosciogliendo i due principali imputati: il carabiniere Massimo Tramontani e il capitano dei carabinieri Pietro Pistolese) un militante di Lotta Continua, Francesco Lorusso, durante le cariche per disperdere un gruppo di autonomi che avevano organizzato una contestazione dell'assemblea di Comunione e Liberazione che si teneva quella mattina all'universit. Questo evento fece da detonatore per una lunga serie di scontri con le forze dell'ordine che interessarono per due giorni l'intera citt di Bologna. Il ministro degli interni Francesco Cossiga per reprimere le azioni di guerriglia invi i mezzi blindati nella zona universitaria e in altri punti caldi della citt.[3] Il fatto provoc la condanna da parte di alcuni esponenti dell'intellighenzia francese, fra i quali lo scrittore Jean-Paul Sartre, che in una sua intervista al quotidiano Lotta Continua dichiar:
non posso accettare che un giovane militante sia assassinato per le strade di una citt governata dal partito comunista (Lotta Continua, Libert e potere non vanno in coppia, 9 settembre 1977)
La condanna sfoci, nel luglio 1977, in un Manifesto contro la repressione firmato da 28 intellettuali fra i quali, oltre a Sartre e Simone de Beauvoir, i filosofi Michel Foucault, Roland Barthes, Philippe Sollers, Gilles Deleuze e Felix Guattari. Questultimi erano stati gli autori del saggio Anti-Edipo che era diventato uno dei punti di riferimento culturali del Movimento del 77. Anche Torino fu teatro di scontri sanguinosi e attentati. Il 1 ottobre 1977, al termine di un corteo partito con l'assalto alla sede del Movimento Sociale Italiano, un gruppo di militanti di Lotta Continua raggiunse un bar del centro cittadino, L'Angelo Azzurro di via Po 46, frequentato da giovani di destra. In seguito al lancio di due bombe molotov mor bruciato vivo Roberto Crescenzio, uno studente del tutto estraneo agli schieramenti politici. L'omicidio, i cui responsabili materiali non furono mai individuati, fu definito da un altro leader di Lotta Continua, Silvio Viale, un "tragico incidente".
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Un'altra vittima innocente degli scontri di piazza di quell'anno Giorgiana Masi, uccisa a Roma da un colpo di pistola durante una manifestazione organizzata dal Partito Radicale per celebrare i tre anni dalla vittoria del referendum sul divorzio. Per quanto i responsabili dell'omicidio siano rimasti ignoti, il movimento attribu la responsabilit del delitto ad agenti di polizia in borghese, che vennero immortalati in quell'occasione vestiti con abbigliamento riconducibile allo stile dei giovani extraparlamentari.
Convegno di Bologna
Poliziotto in borghese armato durante gli scontri che portarono alla morte di Giorgiana Masi
Uno degli ultimi eventi del Movimento del 77 fu il Convegno contro la repressione svoltosi a Bologna tra il 23 e il 25 settembre 1977. Al convegno parteciparono 70.000 persone secondo i dati ufficiali, pi di 100.000 per gli organizzatori, che invasero in maniera pacifica la citt per tre giorni. Mentre si formarono dei gruppi di lavoro in varie sedi come i locali delluniversit, ma anche cinema e lo stesso palazzo comunale, la citt si trasform in un palcoscenico per iniziative spontanee a cui parteciparono gruppi teatrali e musicali che vide la presenza di importanti figure della cultura italiana come quella di Dario Fo e Franca Rame. Al Palazzetto dello sport si riun una grande assemblea che avrebbe dovuto stigmatizzare nuove direttive per il movimento e il confronto fra le sue varie anime. L'assemblea fu per egemonizzata dai militanti autonomi che si scontrarono con l'ala del movimento pi propensa ad una lotta sui temi della controcultura piuttosto che agli scontri con lo stato che si stava radicalizzando sul territorio e stava diventando sempre pi violento. L'assemblea divent di fatto l'ultimo atto ufficiale del movimento.
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Le canzoni e i dischi
Eugenio Finardi - La radio Gianfranco Manfredi - Ma non una malattia, Ma chi ha detto che non c', Quarto Oggiaro Story, Ultimo Mohicano Area - Luglio, agosto, settembre (nero), Gioia e Rivoluzione Claudio Lolli - Ho visto anche degli zingari felici, Disoccupate le strade dai sogni Centro d'Urlo Metropolitano - Mamma dammi la benza Skiantos - Inascoltable Sex Pistols - Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols Talking Heads - 77 Clash - The Clash' Bob Marley - Exodus Edoardo Bennato - Burattino senza fili Ricky Gianco - Compagno s, compagno no, compagno un cazz. Enzo Del Re - Il banditore.
Cronologia
1976
30 ottobre: si scioglie Lotta Continua 3 dicembre: viene pubblicata la "circolare Malfatti" (dal nome del ministro della Pubblica istruzione Franco Maria Malfatti), che attacca la liberalizzazione dei piani di studio in vigore dal 1968, propone labolizione degli appelli mensili degli esami e il loro raggruppamento in due sessioni, laumento delle tasse di frequenza, restando inalterato il fondo per gli assegni di studio.
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1977
21 gennaio: approvazione della legge sullaborto alla Camera dei deputati 24 gennaio: a Palermo comincia l'occupazione alla facolt di Lettere a seguito della delibera dell'applicazione della circolare da parte del Senato accademico 25 gennaio: I sindacati firmarono un accordo con la Confindustria sulla riduzione del costo del lavoro 30 gennaio: Il parlamento abolisce una parte della scala mobile dei salari 1 febbraio: a Roma circa 70 fascisti irrompono nella facolt di lettere occupata armati di spranghe e armi da fuoco. Un colpo di pistola ferisce gravemente alla testa lo studente Guido Bellachioma 2 febbraio: a Roma a seguito di scontri tra polizia e studenti che volevano assaltare la sede del Fronte della Giovent in via Sommacampagna, Ugo Pecchioli chiede la chiusura dei "covi" dell'autonomia affermando che i raid fascisti all'universit e le provocazioni dell'estrema sinistra sono due facce dello stesso disegno terrorista. la rottura definitiva tra PCI e movimento degli studenti 17 febbraio: a Roma Luciano Lama, segretario della CGIL, viene cacciato dalluniversit dagli studenti dell'autonomia. Durante il comizio, organizzato dalla CGIL, il servizio d'ordine del sindacato e del PCI aveva cercato di allontanare gli indiani metropolitani che, esponendo un totem, chiedevano ironicamente a Lama altri sacrifici. Gli autonomi intervennero con lancio di oggetti nella direzione del palco costringendo Lama e il suo staff alla fuga. 26 e 27 febbraio: a Roma primo coordinamento nazionale degli studenti universitari. Avviene la rottura fra le femministe e gli indiani metropolitani da un lato e lAutonomia Operaia e larea della militanza dallaltro 10 marzo: viene votato il rinvio a giudizio di due ex ministri Gui e Tanassi per corruzione aggravata ai danni dello stato 10 marzo: a Bologna scattano una serie di arresti in ambito studentesco al fine di impedire l'affluenza di ulteriori elementi del Movimento in citt 11 marzo: a Bologna viene ucciso con un colpo di pistola dalle forze dellordine il militante di Lotta Continua Francesco Lorusso, si scatenano una serie di scontri violenti 12 marzo: a Roma una manifestazione di protesta per la morte di Blindato in una via di Bologna nel marzo 1977 Lorusso, con oltre cinquantamila partecipanti, diventa guerriglia urbana. 12 marzo: a Bologna alle ore 23.15 viene chiusa dalla polizia radio Alice[4] 14 marzo: a Bologna con le autoblindo, mandate dal ministro degli interni Francesco Cossiga, vengono sgombrati gli studenti che occupavano luniversit, 6 aprile: a Milano, ha luogo la prima assemblea di " Dissidenza sindacale ", dalla politica di "collaborazione e di sostegno", della Cgil e degli altri sindacati al governo. 15 aprile: il progetto di riforma Malfatti approvato dal consiglio dei ministri. 21 aprile: a Roma le forze dellordine intervengono per sgomberare loccupazione di alcune facolt presso la citt universitaria, ci sono scontri violentissimi con gli studenti nei quali vengono feriti militari, studenti, una giornalista americana e rimane ucciso l'allievo sottufficiale Settimio Passamonti; 22 aprile: il Ministro dell'Interno Francesco Cossiga vieta qualsiasi manifestazione pubblica a Roma fino al 31 maggio. 29 e 30 aprile: a Bologna ha luogo il secondo coordinamento nazionale del movimento. 3 maggio: rinvio del processo alle BR a causa delle minacce fatte a giudici e giurati
Movimento del '77 12 maggio: a Roma Giorgiana Masi uccisa da un poliziotto infiltrato mentre partecipava a un sit-in organizzato dai Radicali a piazza Navona in occasione dell'anniversario del referendum sul divorzio. 14 maggio: a Milano lagente di polizia Antonio Custra colpito a morte. In quella occasione viene scattata la foto di Giuseppe Memeo, manifestante col passamontagna che impugna una P38 puntandola nella direzione della polizia, immagine che diverr licona pi utilizzata dai media per rappresentare il movimento del '77. 1 giugno: a Genova le Brigate rosse sparano alle gambe del vice direttore del Secolo XIX Valerio Bruno 2 giugno: a Milano le BR gambizzano Indro Montanelli, direttore del Giornale Nuovo. 7 giugno: il senato boccia la legge sullaborto, gi approvata alla Camera. 10 giugno: in tutte le citt, ci sono manifestazioni indette dalle organizzazioni delle donne per protestare contro la votazione del senato. 20 giugno: scontri alluniversit di Cagliari, fra autonomi e militanti del Pci. 5 luglio: sul quotidiano Lotta Continua viene pubblicato un appello contro la repressione del compromesso storico, firmato da molti intellettuali, tra i quali Jean-Paul Sartre, Michel Foucault, Gilles Deleuze, Felix Guattari, Roland Barthes e Maria Antonietta Macciocchi. 28 agosto: nasce il Movimento anti-nucleare, con una manifestazione alla centrale di Montalto di Castro. 23 e 25 settembre: a Bologna si svolge il Convegno nazionale contro la repressione, l'ultima assemblea del movimento, in seno al quale si registrano dissensi e spaccature insanabili. Questo convegno sancisce la fine politica del movimento e linizio del "riflusso". 30 settembre: a Roma viene ucciso dai fascisti Walter Rossi, studente e militante di Lotta Continua. 1 ottobre: A Torino una manifestazione di protesta organizzata da Lotta Continua per l'omicidio del giorno precedente sfocia nell'omicidio dello studente Roberto Crescenzio, vittima del rogo del bar "Angelo Azzurro" dato alle fiamme da autonomi.
Un'immagine di Giuseppe Memeo (tra le pi rappresentative degli anni di piombo) nel mezzo di una sparatoria del 14 maggio 1977, durante una manifestazione dell'Autonomia a Milano
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1978
7 gennaio: a Roma si consuma la Strage di Acca Larentia dove vengono uccisi tre giovani attivisti del Fronte della Giovent. 14 febbraio: a Roma viene ucciso Riccardo Palma, magistrato addetto alla direzione generale degli istituti di prevenzione e pena. 9 marzo: a Torino si apre il processo a 50 brigatisti, ritenuti i capi storici delle BR, tra i quali Renato Curcio e Alberto Franceschini. 16 marzo: a Roma l'agguato di via Fani e il sequestro di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.
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Note
[1] Per una ricerca sul movimento del Settantasette (http:/ / www. vag61. info/ vag61/ articles/ art_126. html), articolo del 9 marzo 2006 [2] - Dal sito Normattiva Legge 21 aprile 1969, n. 162 "Nuove norme per l'attribuzione dell'assegno di studio universitario") (http:/ / www. normattiva. it/ uri-res/ N2Ls?urn:nir:stato:legge:1969-04-21;162@originale) [3] Alcune immagini dell'evento (http:/ / www. tmcrew. org/ movime/ mov77/ univers. htm) [4] (http:/ / www. radioalice. org/ chiusura. html), chiusura di Radio Alice
Bibliografia
Saggi
Aa. Vv. "Fatti Nostri", Bertani editore, 1977, (re-edited Rimini, Nda Press, 2007), ISBN 888903517X, ISBN 9788889035177 Aa. Vv. Millenovecentosettantasette. Manifestolibri, Roma, 1997 Nanni Balestrini, Primo Moroni. L'orda d'oro (1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale). SugarCo, 1988 (III ed. Feltrinelli, 2003), ISBN 88-07-81462-5 Franco Berardi. Dellinnocenza. 1977: lanno della premonizione. Ombre corte, Verona, 1997 Franco Berardi, Veronica Bridi (a cura di). 1977, Lanno in cui il futuro incominci. Fandango libri, Istituto Gramsci Emilia-Romagna, 2002 Piero Bernocchi. Dal 77 in poi. Erre emme edizioni, Roma, 1997 Sergio Bianchi, Lanfranco Caminiti (a cura di). Settantasette. La rivoluzione che viene. Roma, Castelvecchi, 1997 (2 ed. DeriveApprodi, Roma, 2004) Sergio Bianchi e Lanfranco Caminiti (a cura di). Gli autonomi. Le storie, le lotte, le teorie. Vol. 1. Roma, DeriveApprodi, 2007. ISBN 978-88-89969-01-4 Sergio Bianchi e Lanfranco Caminiti (a cura di). Gli autonomi. Le storie, le lotte, le teorie. Vol. 2. Roma, DeriveApprodi, 2007. ISBN 978-88-89969-35-9 Sergio Bianchi e Lanfranco Caminiti (a cura di). Gli autonomi. Le storie, le lotte, le teorie. Vol. 3. Roma, DeriveApprodi, 2008. ISBN 978-88-89969-57-1 Fabrizio Billi (a cura di). Gli anni della rivolta. 1960-1980: prima , durante e dopo il 68. Punto Rosso, Milano, 2001 Claudio Del Bello (a cura di). Una sparatoria tranquilla. Per una storia orale del 77. Odradek, Roma, 1997 Tommaso De Lorenzis, Valerio Guizzardi, Massimiliano Mita. Avete pagato caro. Non avete pagato tutto. La rivista Rosso (1973-1979), DeriveApprodi, Roma, 2008 Marco Grispigni. Il settantasette. Il Saggiatore, Milano, 1997 ISBN 88-428-0511-4 (2 ed. 1977 Manifestolibri, Roma, 2006, ISBN 88-7285-464-4) Gian Ruggero Manzoni - Emilio Dalmonte. Pesta duro e vai trnquilo. Feltrinelli, Milano, 1980 Raul Mordenti. Frammento di un discorso politico. Il 68, il 77, l89. Essedue edizioni, Verona, 1989 Claudia Salaris, Pablo Echaurren. Controcultura in Italia 1967-1977. Bollati Boringhieri, Torino, 1999 Pablo Echaurren. La casa del desiderio. '77: indiani metropolitani e altri strani. Manni, 2005. ISBN 88-8176-633-7
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Romanzi
Bruno Arpaia, Il passato davanti a noi, Guanda, 2006. ISBN 978-88-8246-912-2. Autori molti compagni, Bologna marzo 1977... Fatti nostri, NdA Press, 2007. ISBN 978-88-89035-17-7. Nanni Balestrini, Gli invisibili, Bompiani, 1987. Enrico Palandri, Boccalone. Storia vera piena di bugie, Feltrinelli, 1988. ISBN 978-88-452-5309-6. Paolo Pozzi, Insurrezione, DeriveApprodi, 2007. ISBN 978-88-89969-23-6. Luca Rastello, Piove all'ins, Bollati Boringhieri, 2006. ISBN 978-88-339-1661-3. Pier Vittorio Tondelli Altri libertini, Feltrinelli, 1980 Pino Tripodi Sette Sette, una rivoluzione, la vita, Milieu edizioni, Milano, 2012.
Filmografia
Verso sera, regia di Francesca Archibugi (1990) Il trasloco (documentario), regia di Renato De Maria (1991) Alice in paradiso, regia di Guido Chiesa (2002) Paz!, regia di Renato De Maria (2002) Lavorare con lentezza - Radio Alice 100.6 MHz, regia di Guido Chiesa (2004)
Voci correlate
Il Sessantotto e il Maggio francese Il giornale satirico Il Male Polli d'allevamento, spettacolo di Giorgio Gaber del 1978 sul Movimento Anni di piombo, Strategia della tensione Autonomia Operaia Radio Alice Indiani metropolitani Partito Radicale Enrico Berlinguer, Aldo Moro e il Compromesso storico A/traverso
Collegamenti esterni
Per una ricerca sul movimento del Settantasette (http://www.vag61.info/vag61/articles/art_126.html) La luna e il dito. Il 1977 a Bologna e in Italia (http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=327) La Storia siamo Noi - Rai Educational Settantasette: documenti, fotografie, bibliografia (http://www.complessoperforma.it/77web/) Avevo vent'anni (http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=10121& cont_search=franceschini&stream=video) Enrico Franceschini racconta il suo 1977 (21 maggio 2007) Il movimento del '77 e la violenza (http://www.nelvento.net/archivio/68/giachetti.htm#indice18)
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Movimento Studentesco
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Movimento Studentesco
Movimento Studentesco
Movimento Studentesco (MS) fu un'organizzazione extraparlamentare studentesca di sinistra, attiva in molti atenei d'Italia, particolarmente a Milano, tra i primi anni sessanta e il 1976. All'inizio degli anni sessanta l'incremento del livello culturale e la maturazione della societ permisero agli studenti medi ed universitari di chiedere delle riforme e di ottenere maggiore partecipazione alle decisioni che riguardavano le attivit scolastiche. Il termine movimento studentesco, indica il movimento nel settore degli studenti medi e universitari in Italia, attivo dai primi anni sessanta fino alla sua dissoluzione ed il passaggio dei militanti del tempo nel Movimento Lavoratori per il Socialismo avvenuto nel 1976.
All'interno di questo vasto e variegato movimento si enuclearono dei specifici movimenti di durata e localizzazione e scopi definiti in modo specifico. Il termine Movimento Studentesco o MS, in senso specifico, indica una specifica struttura nata all'Universit Statale di Milano e diffusasi nella maggior parte delle scuole milanesi e oltre. In altre zone il Movimento studentesco assunse inizialmente una pi ampia articolazione. A Brescia, per esempio, ebbe inizialmente una connotazione pi unitaria. Nella prima met degli anni '70 il MS Bresciano perse la componente di Lotta continua; solo successivamente la componente che si rifaceva alla FGCI si distacc dall'MS, dopo un duro confronto, fondando con componenti pi moderate il Movimento Democratico degli Studenti. Le parole d'ordine degli schieramenti contrapposti erano "gestione sociale" e "uso parziale alternativo".
Movimento Studentesco
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L'evoluzione
La natura assembleare del Movimento Studentesco e il fatto di essere esposto ad un elevato ricambio delle persone militanti, connesso al piano di studi degli aderenti, in maggioranza studenti, resero sempre complessa la formazione delle attivit e delle opinioni. Ebbe come principali leader carismatici Mario Capanna destinato ad una lunga carriera politica e Salvatore Toscano come valore politico ideologico.
L'inizio
L'attivit politica ufficiale inizi all'inizio del 1968 e prosegu fino al 1976. La composizione iniziale era costituita da studenti della borghesia milanese di orientamento politico di sinistra e la sua impostazione ideologica era influenzata dai concetti leninisti di lotta di classe ed avanguardia rivoluzionaria. Questa impostazione diede un atteggiamento prudente nei suoi confronti da parte dei movimenti della sinistra parlamentare. In genere le sue linee di azione si basarono sulle assemblee, tendendo a rifiutare le impostazioni verticistiche, ma richiedendo la loro approvazione nelle assemblee studentesche. Concetti simili influenzarono anche la sua struttura organizzativa, molto pi precisa e organizzata delle altre strutture spontanee cresciute nel periodo.
Le divergenze interne
Il 15 gennaio 1971 il Movimento Studentesco tenne una assemblea presso l'aula magna della Universit statale di Milano. Si presentarono due tesi in contrasto, una da parte di Mario Capanna, sostenuta da Salvatore Toscano, di tendenze riformiste ma legate al movimento operaio, e una da parte di Giuseppe Saracino, rappresentante dell'area liberale del movimento. L'assemblea termin con una frattura tra le due tendenze. Il gruppo facente capo a Giuseppe Saracino present in realt una mozione di astensione (mozione pepe) ispirata al pensiero di Rudi Dutschke e alla sua lunga marcia nelle istituzioni; la votazione si concluse con 445 astenuti, 220 favore e 1 contro. Nel febbraio 1974, in seguito a una discussione, in parte riguardante la figura di Giuseppe Stalin, Capanna, Fabio Guzzini e Giuseppe Liverani si dimisero dal gruppo dirigente, accelerando un processo di crisi. Alla guida del movimento rimasero Cafiero e Toscano. Alla fine di ottobre del 1974, dopo un lungo dibattito interno, un folto gruppo di quadri dirigenti (circa 300) si allontan dal Movimento Studentesco, con un manifesto murale intitolato "Perch usciamo dal Movimento Studentesco". In questo modo il "Coordinamento dei Comitati antifascisti" di Milano divenne un organismo del tutto indipendente. Dopo un periodo di crisi e di dibattiti, il 1 febbraio 1976 il Movimento Studentesco trasform in Movimento Lavoratori per il Socialismo, di cui Salvatore Toscano fu primo segretario. un passo verso la trasformazione in partito e l'avvicinamento alla politica parlamentare, abbandonando la politica extraparlamentare. A sua volta questo movimento si fonder nel 1981 con il PdUP completando il passaggio nel campo parlamentare. Ma il vero apporto "parlamentarista" avverr all'interno di Democrazia Proletaria, della quale Mario Capanna sar prima coordinatore e poi (1984-1987) segretario.
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Avvenimenti particolari
Il 1 febbraio 1972 ci fu una grande manifestazione del Movimento Studentesco a Milano. Mario Capanna tenne un forte comizio conclusivo. Il 23 gennaio 1973 davanti all'Universit "Bocconi" di Milano, durante scontri tra forze dell'ordine e giovani della sinistra extraparlamentare, viene ferito gravemente con un colpo d'arma da fuoco il ventunenne Roberto Franceschi, militante del Movimento Studentesco; Franceschi morir il 30 gennaio. Oggi c' un monumento che ricorda Franceschi sul luogo nel quale caduto.
Il 5 febbraio 1973 tre esponenti del movimento Studentesco, Mario Capanna, Fabio Guzzini e Giuseppe Liverani, vengono arrestati per aver aggredito, il precedente 25 gennaio, Giuseppe Schiavinato, l'allora rettore dell'Universit Statale di Milano. Il 16 aprile 1975 viene ucciso a Piazza Cavour a Milano Claudio Varalli (17 anni)[1], militante del Movimento Studentesco, dal neofascista Antonio Braggion. Nei giorni successivi la repressione delle manifestazioni di protesta porteranno all'uccisione di altri giovani della sinistra extraparlamentare: il 17 aprile a Milano Giannino Zibecchi, docente di educazione fisica e militante del Comitato Antifascista del Ticinese, verr schiacciato da un camion dei carabinieri; il 18 aprile, a Firenze, un agente in borghese uccider, con un colpo di rivoltella, un militante del PCI, Rodolfo Boschi.
Il servizio d'ordine
Il Movimento disponeva di un forte servizio d'ordine, assai ben organizzato, i cui membri erano chiamati katanga o "katanghesi" ( dal nome della provincia secessionista congolese dei primi anni '60 ). Il servizio d'ordine aveva il compito di far rispettare ai cortei i limiti di percorso imposti dalla Questura o dalla Prefettura e di sorvegliare lo svolgersi delle manifestazioni, bloccando sul nascere eventuali azioni violente di qualche esagitato o difendendo i partecipanti ai cortei da aggressioni esterne. Frequenti erano gli scontri con gruppi di estrema destra, ma non mancarono occasioni di confronto fisico anche con forze di polizia o con altri gruppi dell'estrema sinistra. Ripetuti gli scontri con i militanti di Avanguardia Operaia.
Esponenti
Esponenti del Movimento Studentesco furono: Mario Capanna Luca Cafiero Sergio Cofferati Alfonso Gianni Fabio Guzzini Giuseppe Liverani
Movimento Studentesco Rodolfo Mozilla, detto "Rudi" Pierluigi Mutti Gino Strada, fondatore di Emergency Giuseppe Saracino, conosciuto anche come "Popi" Salvatore Toscano Antonio Contini
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Note
[1] , 1991. Varalli aveva 17 anni.</cfr. www.pernondimenticare.net>
Bibliografia
Capanna, Mario, Movimento Studentesco, crescita politica e azione rivoluzionaria, Edizioni Sapere, Milano 1968 Capanna, Mario, Formidabili quegli anni, Rizzoli, Milano 1988 Capanna, Mario, Lettera a mio figlio sul Sessantotto, Rizzoli, Milano 1998 Cortese, Luisa (a cura di), Il Movimento Studentesco, storia e documenti 1968-1973 - prefazione di Giulio Maccacaro, Valentino Bompiani editore, Milano, 1973
Poli, Francesco, Rovida, Ezio, Che cos' un monumento, Storia del monumento a Roberto Franceschi, Gabriele Mazzotta editore, Milano, 1995 Rovida, Ezio (a cura di) 1966-1976 Milano e gli anni della grande speranza, Dalai editore, Milano, 2012 Toscano, Salvatore, A partire dal '68, Mazzotta, Milano 1978 Tobagi, Walter, Storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia, Sugar, Milano 1970 Il Sessantotto La stagione dei movimenti (1960-1979), (1), a cura della redazione di "Materiali per una nuova sinistra", Ed. Associate, 1988 Tumminelli, Roberto, Passate col rosso, Baldini & Castoldi, Milano, 2008
Voci correlate
Movimento Lavoratori per il Socialismo Anni di piombo Lotta Continua Sessantotto Contestazione Movimento del '77
Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni sul Movimento Studentesco
Collegamenti esterni
Testo e audio della canzone Katanga (http://www.ildeposito.org/view.php?id=668)
Portale Politica Portale Storia d'Italia
Nazi punk
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Nazi punk
Nazi Punk un termine utilizzato per designare una subcultura punk che segue le tesi del nazismo, oltre ad un sottogenere musicale tematico associato ad essa[1].
Storia
Nel 1978 il British National Front, partito di estrema destra inglese, aveva creato una organizzazione giovanile chiamata Punk Front[2]. Anche se questo movimento dur un solo anno, esso attir molti punk inglesi e caus la formazione di varie band punk white power di secondo piano come The Dentists, The Ventz, Tragic Minds e White Boss[3]. Il movimento white power in Inghilterra si spense intorno al 1979, a causa della fine dell'ondata del punk rock delle origini e del Punk Front, ma successivamente si infiltr nel nascente oi!, che al tempo era dominato da ideologie marxiste. In questo modo il nazi punk inizi ad essere associato agli skinhead, anche se continuavano ad esistere punk legati al movimento white power originale. Tra i gruppi oi nazisti si distinsero gli Skrewdriver, un gruppo inizialmente apolitico che dal 1982 in poi[4] si convert in gruppo nazista, contribuendo anche alla diffusione di tale ideologia all'interno dell'oi!. Nello stesso periodo la subcultura si diffuse in tutto il mondo, in particolare negli USA nel periodo di nascita dell'hardcore punk[5][6]. Negli Stati Uniti, in particolare nelle zone di New York e Los Angeles, i punk razzisti furono numerosi fino alla fine degli anni '80, quando l'ascesa del movimento antirazzista SHARP caus l'estromissione di molti nazi punk dalla scena musicale. Da allora il movimento sopravvissuto, sebbene non forte come un tempo, sfruttando l'ondata del punk revival.
Nazi punk
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Bibliografia
Simon Reynolds, Rip it up and start again Postpunk, 1978-1984 , Faber and Faber, 2005. Roger Sabin, Punk Rock: So What? Steven Blush, American Hardcore: A Tribal History Eddy Morrison, Memoirs of a Street Soldier: A life in White Nationalism The Punk Front: 1978-79. British National Front production.
Voci correlate
Naziskin Skinhead Punk's Not Red Oi! Street punk
Note
[1] Wallace, Amy. The Official Punk Rock Book of Lists. Backbeat Books, 2007. pp. 186 [2] [3] [4] [5] [6] Reynolds, Simon. Rip It Up and Start Again: Postpunk 1978-1984. Penguin (Non-Classics), 2006. pp. 65 Sabin, Roger. Punk Rock: So What?: The Cultural Legacy of Punk. Routledge, 1999. pp. 207-208. Federico Guglielmi, Punk, Giunti Editore, 2009 Andersen, Mark. Dance of Days: Two Decades of Punk in the Nation's Capital. Akashic Books, 2003. pp. 159 Flynn, Michael. Globalizing the Streets. Columbia University Press, 2008. pp. 191 Portale Nazismo
Portale Punk
L'orda d'oro
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L'orda d'oro
Quando nel 1987 io e Balestrini, con l'aiuto prezioso di Sergio Bianchi, iniziammo a scrivere L'Orda d'oro eravamo alla vigilia del ventennale del Sessantotto. Dalla stampa apprendevamo che erano in preparazione molti libri sul medesimo argomento. Per la gran parte si trattava di "memorie" soggettive di protagonisti pi o meno importanti della stagione di lotte [...] Non ci soddisfaceva per la sensazione che il ricordo, la celebrazione (gi di per s un brutto termine) si sarebbero mossi tra una specie di imbalsamazione di quelle vicende storiche e una demonizzazione che tendeva a separare i "buoni" dai "cattivi". Spartiacque di questa separazione sarebbe stata, secondo queste interpretazioni, la questione dell'uso della violenza. Una banalit in s, perch un conflitto durato almeno dieci anni e che aveva coinvolto centinaia di migliaia di soggetti sociali non poteva essere ridotto nell'ambito angusto del supposto giudizio etico da dare sulle forme di lotta.
L'orda d'oro 1968-1977 Autore 1ed.originale Genere Sottogenere Nanni Balestrini e Primo Moroni 1988 saggio saggio storico
Linguaoriginale italiano
L'orda d'oro (1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale) un saggio di Nanni Balestrini e Primo Moroni, ristampato successivamente e ampliato a cura di Sergio Bianchi. stato per molti anni l'unico saggio sul movimento del '77 (e uno dei pochi sul movimento del '68) disponibile al pubblico non specialistico, e corredato di ampia documentazione e bibliografia. Il saggio, in realt, non tratta solo dei movimenti giovanili del '68 e del '77, ma tenta un abbozzo di analisi della storia italiana, con particolare riguardo ai movimenti di protesta operai e giovanili a partire dagli anni '50, incluse le manifestazioni dell'estate 1960.
Edizioni
La prima edizione (SugarCo Edizioni, Milano 1988), secondo quanto afferma Sergio Bianchi, and velocemente esaurita, e il libro non venne immediatamente ristampato. Continu a circolare sotto forma di fotocopie, e, in parte, venne diffuso attraverso reti telematiche. La seconda edizione (Feltrinelli, 1997), a cura di Sergio Bianchi stata ampliata con contributi di Paolo Virno, Sergio Bologna, Sandro Mancini, Lucio Castellano, Lanfranco Caminiti, Andrea Colombo, Bruno Cartosio, Cesare Bermani, e con un'appendice di Rossana Rossanda. Il saggio stato pi volte ristampato da Feltrinelli; nel 2003 ne uscita la terza edizione, con contributi di Franco Berardi Bifo, Franca Chiaromonte, Giairo Daghini e Letizia Paolozzi. Nanni Balestrini e Primo Moroni, L'orda d'oro 1968-1977, terza ed., collana Saggi Universale Economica, Feltrinelli, 2003, pp. 687, cap. 12. ISBN 8807814625.
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Indice
1. All'inizio c'erano le citt, i giovani, gli operai Dalla Resistenza alla Ricostruzione Gli anni duri della Fiat Danilo Montaldi: Italia, luglio 1960 Ma da dove venivano i giovani dalle magliette a strisce? Yankee go home Una generazione di intellettuali competenti e autoemarginati All'origine dell'operaismo: i "Quaderni Rossi" Raniero Panzieri: Integrazione ed equilibrio del sistema
2. Gli anni sessanta: la generazione della rivolta esistenziale Le citt diventano metropoli Danilo Montaldi: La migrazione Make love, not war I nuovi miti Giancarlo Mattia: Canzoni d'innocenza Usa: dalla Caccia alle streghe alla Beat Generation Bruno Cartosio: L'arrivo della cultura afroamericana in Italia Cesare Bermani: Il Nuovo canzoniere italiano Il canto sociale e il "movimento" L'area della controcultura Underground e opposizione La corrente situazionista
3. La nascita dell'operaio massa e la frattura del movimento comunista Il nuovo soggetto operaio Piazza Statuto, l'inizio dello scontro Dai "Quaderni Rossi a "Classe operaia" Sandro Mancini: La scissione dei "Quaderni Rossi" e le ragioni teoriche della rottura tra Panzieri e Tronti Dal "gatto selvaggio" all'insubordinazione permanente La crisi dell'ortodossia comunista Le divergenze tra il compagno Togliatti e noi La preistoria del movimento marxista-leninista Mao Tse-tung: Che cento fiori sboccino Edoarda Masi: La Rivoluzione culturale cinese in Occidente
4. Dalla scuola di classe all'antiautoritarismo Lo sviluppo industriale e la scuola media unificata Il dissenso e i simboli della rivolta Che Guevara: Il passo della guerriglia il passo del compagno pi debole Don Milani: Lettere a una professoressa Il malessere della scuola media e il caso della "Zanzara" Franco Bolelli: La rivoluzione culturale della musica La galassia Gutenberg e il movimento La crisi delle associazioni studentesche tradizionali
Il laboratorio di Trento e l'"Universit negativa" Palazzo Campana: gli studenti e le officine Putilov
L'orda d'oro 5. L'esplosione del '68 Una svolta planetaria Sergio Bianchi: Spunti interpretativi del '68 La presa di coscienza "Non siam scappati pi": la battaglia di Valle Giulia Dalle messe alle masse: le lotte dell'Universit cattolica Andrea Valcarenghi: 1968, magica Milano Lo studente proletario "Un pugnale al cuore della citt capitalista" Giuliano Scabia: Appunti di rappresentazioni nei margini Champagne e pomodori: la notte della Bussola La nozione di totalit in questione
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6. Il '69: L'Autunno caldo I Cub: la classe operaia come soggetto Documento del Cub Pirelli Sergio Bologna: il '68 in fabbrica Paolo Virno: Il lavoro non rende liberi
Paolo Virno: Il picchetto revisionato La strategia della tensione La strage di stato 7. I gruppi extraparlamentari La stagione dei gruppi extraparlamentari Rossana Rossanda: Elogio dei gruppettari Andrea Colombo: I gruppi principali Lotta continua Potere operaio Il manifesto Avanguardia operaia Movimento Studentesco Unione dei comunisti (m-l)
8. Lotta armata e Autonomia operaia Le possibili origini della "tendenza armata" La nascita delle Brigate rosse I Gap e Feltrinelli Giangiacomo Feltrinelli: Estate '69 La clandestinit, l'ideologia, l'organizzazione I Nap e le lotte dei carcerati Problematiche del movimento operaio degli anni settanta Il rifiuto del lavoro L'occupazione di Mirafiori e l'emergenza dell'autonomia come progetto politico Toni Negri: Un passo avanti, due indietro: la fine dei gruppi Lucio Castellano: L'autonomia, le autonomie I collettivi politici veneti
L'orda d'oro I sessi sono due La rivoluzione parziale L'autocoscienza Oppressione/sfruttamento Addio alle armi 1977: fuga dai collettivi La societ dei diritti I giornali dell'area femminista
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10. Il movimento del '77 La crisi della militanza Dalle panchine ai centri sociali Parco Lambro: la fine dell'ideologia della festa L'autunno dei Circoli L'anno di frontiera Uno strano movimento di strani studenti La cacciata di Lama dall'universit: testimonianze Verso lo scontro Le giornate di marzo Lucia Martini e Oreste Scalzone: Fenomeni di lotta armata ai bordi e dentro il movimento Lanfranco Caminiti: L'autonomia meridionale: territorio di ombre, solarit delle lotte Franco Tommei e Paolo Pozzi: Quegli spari che uccisero il movimento a Milano Il nero mese di maggio Il convegno di Bologna: il movimento senza sbocchi
11. La comunicazione, la cultura, gli intellettuali Dalla lotta alla comunicazione, dalla comunicazione alla lotta L'altra editoria, l'altra comunicazione Aldo Bonomi: La controinformazione Vincenzo Sparagna: L'avventura del "Male" I cento fiori del sapere antagonista Comunicazione, potere e rivolta Umberto Eco: C' un'altra lingua, l'italo-indiano L'appello degli intellettuali francesi Teoria del consenso e dissenso culturale E poi c' anche la nikodemite: colloquio di G. Corbi con G. Amendola Elvio Fachinelli: Spari e silenzi Divenire delle culture creative Toni Negri: La sconfitta del '77
12. Avanti Come? Avanti dove? Paolo Virno: Do you remember counterrevolution? Gli anni del cinismo, dell'opportunismo, della paura Appendice Rossana Rossanda: Irriducibili di stato
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Collegamenti esterni
Sito di Nanni Balestrini [1] Ampi stralci dal libro [2] su Google ricerca libri. Introduzione [3] dall'Archivio Primo Moroni.
Note
[1] http:/ / www. nannibalestrini. it/ dai_giornali/ orda_doro. htm [2] http:/ / books. google. it/ books?id=wNMxd0JxxUkC& dq=orda+ oro+ balestrini+ moroni+ indice& pg=PP1& ots=_gKxvPD3xr& sig=yOzMpmRp6pY7Pwkbh0AsMKPJU4A& prev=http:/ / www. google. it/ search%3Fhl%3Dit%26q%3Dorda%2Boro%2Bbalestrini%2Bmoroni%2Bindice%26meta%3D& sa=X& oi=print& ct=title& cad=one-book-with-thumbnail [3] http:/ / www. inventati. org/ apm/ index. php?step=orda
Paninaro
Con il termine paninaro si identifica[1] una sottocultura giovanile nata negli anni ottanta a Milano, e da l diffusasi prima nell'area metropolitana milanese poi in tutta Italia e in alcuni paesi europei. La caratterizzavano, tra l'altro, l'ossessione per la griffe nell'abbigliamento e in ogni aspetto della vita quotidiana e l'adesione a uno stile di vita fondato sul consumo, il divertimento ad ogni costo e la spensieratezza. Per i primi anni fu emanazione di giovani che cominciarono a riunirsi nel bar "Al Panino" in via Agnello, a Milano, e successivamente in Piazza San Babila dove si trovava uno dei primi fast-food Il tipico panino con hamburger di un ristorante fast food, che si italiani della catena "Burghy". Questa sottocultura non diffuse in Italia a partire dai primi anni '80 aveva inizialmente una connotazione politica, anche se dibattuta una successiva parziale caratterizzazione di destra, forse dovuta anche al fatto che piazza San Babila divenne ritrovo e simbolo anche di gruppi politicizzati, con possibile sovrapposizioni tra i diversi gruppi. La frangia pi politicizzata conflu comunque successivamente nei gruppi skinhead stanziali nella zona delle colonne di San Lorenzo a Milano.
Paninaro raggiungere anche l'ordine del centinaio. Il sabato pomeriggio e la sera erano il luogo deputato al ritrovo in massa con successivo trasferimento in una delle discoteche che ben si prestavano a sfruttare questo fenomeno. Alcuni di questi gruppi, quelli pi importanti, disponevano di "capi", ovvero leader di grande popolarit locale, solitamente dotati di soprannome. I locali di frequentazione avevano periodo di vita effimero o mutavano nome e ragione sociale in tempi brevi, in base alla tendenza ed il gusto dei frequentatori. In breve tempo i paninari divengono fenomeno di costume acquistando una discreta notoriet a livello nazionale, soprattutto per merito della pubblicazione di alcuni fumetti dedicati ai paninari e del personaggio interpretato da Enzo Braschi a Drive In[2]. Nel 1986 i Pet Shop Boys, a seguito di una visita nel centro di Milano, incisero il singolo Paninaro, che permise alla moda di valicare i confini nazionali. I protagonisti del videoclip, girato a Milano, erano alcuni ragazzi perfettamente vestiti secondo i dettami.
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Nel vestiario e per gli accessori erano d'obbligo la griffe e la sua autenticit, quale indice di ricchezza familiare reale o presunta. Proibite rigorosamente le imitazioni e le merci contraffatte pena il disconoscimento sociale con appellativo di gino o truzzo, quindi miserabile. Alla moda segu la fioritura di riviste dedicate, tra esse "Il Paninaro", con una tiratura che raggiunse 100.000 copie cessando le pubblicazioni col numero 48 a dicembre del 1989. Seguono Wild Boys - tormentone ed inno del movimento dall'omonimo successo musicale dei Duran Duran- Zippo Panino, Il Cucador, Preppy e la testata femminile Sfitty - dal gergale sfitinzia, ragazza. La moda paninara si esaur a Milano tra il 1987 e il 1988 e nel resto dell'Italia di l a poco, sostituita da altre sottoculture che riflettevano la fine di un decennio consumato all'insegna dell'edonismo e della superficialit. In generale pu dirsi come la moda dei paninari sia stata legata ai giovanissimi delle scuole medie inferiori e scuole superiori. Perlomeno, a Milano i paninari erano quasi totalmente assenti nelle universit. L'intestazione sulla testata principale, Paninaro, inizialmente I veri galli, accomiata il periodo d'uscita di scena con Pochi, duri, giusti. Come per qualsiasi moda passata, specialmente a Milano si tengono serate di revival presso discoteche, dove i frequentatori sono dei reduci oramai adulti, esortati a presentarsi con indumenti della moda dell'epoca.
Paninaro notoriet dalle interpretazioni "carcerarie" di attori come Clint Eastwood e Burt Reynolds. Il fenomeno fu "importato" anche a Napoli dove, sul finire degli anni ottanta, era piuttosto frequente sentir parlare dei chiattilli. L'origine del termine fa riferimento alle piattole. Appartenenti in gran parte ai ceti benestanti, si riunivano nei pressi dei pi importanti licei del centro, in particolare l'Umberto I (frequentato molti anni prima da Giorgio Napolitano), il Pontano e il Mercalli, tutti nel quartiere Chiaia. I chiattilli imitavano i paninari soprattutto per atteggiamenti e abbigliamento: immancabili l'occhiale Ray-Ban e la cintura firmata El Charro. Tra i luoghi di ritrovo pi noti c'erano piazza Amedeo e piazza San Pasquale, nei pressi del My Way, la prima cornetteria notturna della citt (ha aperto nel 1989). Erano anche gli anni d'oro della discoteca La Mela e di altri rinomati locali della zona. I chiattilli erano poi soliti "emigrare" in massa nelle stesse mete estive: tra le preferite c'erano le isole di Panarea, Capri, Ponza e pi avanti la greca Paxos. Il fenomeno si poi ridimensionato negli anni novanta: i "fratelli minori" dei chiattilli gi da tempo si erano dati come punto di ritrovo i locali alla moda della zona flegrea, su tutti l'Arenile di Bagnoli.
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La squinzia
Secondo i dizionari definibile come una ragazza smorfiosa, poco intelligente, civettuola, spesso patita della moda. Secondo la definizione originale (del 1986, scritta da Lina Sotis), la squinzia : "La categoria femminile pi diffusa del momento. Hanno tutte un imprinting, quello televisivo degli show della seconda serata, vestiti, toni di voce, lunghezze, cortezze e tacco a spillo: nella squinzia tutto, tranne il cervello, esagerato. La squinzia quella che vorrebbe beccare di pi e becca di meno, l'eterna tacchinata e mai presa." (Lina Sotis)
Oggetti paninari
Il paninaro coltivava una maniacale attenzione per il proprio stile, rigorosamente di marca. L'abbigliamento del paninaro prevedeva giacconi imbottiti (es. Moncler, Henry Lloyd), stivali da mandriano (es. Frye o Durango), le prime scarpe da barca Docksides by Sebago, & Sperry Topsiders, jeans (es. Armani, Levi's), Uniform, Rifle in velluto millecoste, Avirex, Americanino, Stone Island ), tra le felpe (byAmerican, Best Company), maglioni (es. Marina Yachting), cinture di pelle (es. El Charro), camicie a quadri (es. Naj-Oleari), calzini decorati a rombi della Burlington per i ragazzi, e colorati della Naj-Oleari per le ragazze e scarponcini (es. Timberland), Celini oppure scarpe sportive Superga colorate, Vans (rigorosamente senza stringhe) e pi tardi New Balance e Nike. Alcune marche di moto erano solitamente collegate al mondo dei paninari: ad esempio i motocicli Zndapp 125 (con scritta "175" sulla fiancata per andare in autostrada), Laverda con motore Zndapp o KTM. Il modo di vestire paninaro
Paninaro variava da citt a citt; cos mentre a Milano si usavano le felpe Best Company, a Roma andava per la maggiore il jeans marchiato Americanino. Altri capi di abbigliamento erano il berrettino delle armate americane sudiste e i guanti in pelle scamosciata Ocean Star, e ancora occhiali rigorosamente Ray-Ban e Vuarnet di svariati modelli, dai Wayfarer di Tom Cruise in Risky Business (Fuori i vecchi... i figli ballano) del 1983 ai Caravan di Top Gun. E ancora, camicie Controvento e tutto l'abbigliamento di C.P Company e Stone Island. Anche i negozi erano un culto: ad esempio a Roma la meta era Energie di via del Corso, mentre a Milano si andava al Pharmacia di via Durini. La moda dei paninari nasce in ogni caso partendo dal fondo. Il primo indumento comune ai primi paninari furono gli scarponcini di lavoro in pelle scamosciata della Timberland, seguiti poi dal giubbotto da aviatore bomber della Avirex, poi dal giubbotto di jeans foderato di finto pelo all'interno della Levi's, dal Moncler, da altri tre tipi di giubbotti da aviatore (Schott, bomber canadese e RAF), dalla giacca da vela Henri Lloyd. Per circa tre anni impazzarono anche le toppe sui jeans di Naj-Oleari e Fiorucci, cos come le sue borse e parecchi accessori per le ragazze. Il negozio di El Charro in via Monte Napoleone divenne una sorta di paradiso degli acquisti, importando dozzine di indumenti in stile texano, prodotti principalmente dalla Lyntone Belts Inc. (Edmond - Oklahoma). Altri negozi di riferimento erano Di Segni e Conforti. Il vero feticcio dei paninari era il cibo consumato presso alcune catene di ristoranti a ristorazione rapida, che proprio in quegli anni iniziano a diffondersi in tutta Italia. A Roma, ad esempio, la nascita del primo ristorante McDonald's (nel 1986, a Piazza di Spagna) fu un evento memorabile per i paninari della capitale italianaWikipedia:Uso delle fonti Aiuto:Chiarezza. A Milano, al contrario, la maggior parte delle varie compagnie di paninari si ritrovavano in normali bar sparsi in tutta la citt, e le decine di ristoranti a ristorazione rapida di Burghy (ad eccezione di quello di piazza San Babila e di Corso Re Vittorio Emanuele II), Wendy's e King Burger (quest'ultimo nulla aveva a che vedere col celebre Burger King approdato in Italia solo nel 1999), le due cosiddette "seconde scelte", venivano poco frequentati dagli appartenenti a questa sottocultura giovanile.
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Musica paninara
Quella dei paninari stata la prima sottocultura italiana a poter eleggere i propri idoli musicali attraverso la televisione. La rete televisiva Videomusic e il programma di Italia Uno Deejay Television diffondevano i videoclip di alcuni gruppi e solisti pop, Un concerto dei Duran Duran, uno dei gruppi preferiti dai paninari in gran parte britannici, su cui conversero i gusti dei paninari italiani: sorse, ad esempio, un'agguerrita competizione tra gli ammiratori dei Duran Duran e degli Spandau Ballet. Parliamo comunque di una fase dove i suddetti autori abbandonavano la New wave, cara agli altri gruppi antagonisti. Tra gli altri musicisti preferiti dai paninari c'erano gli Wham!, i Simple Minds, i Frankie Goes to Hollywood, Boy George e naturalmente i Pet Shop Boys, che pubblicarono addirittura un brano, chiamato Paninaro. Il paninaro, solitamente, non amava la musica italiana, sebbene brani in inglese di Tracy Spencer, Taffy, Gazebo ed Albert One fossero scritti da Claudio Cecchetto.
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Cinema paninaro
I gusti cinematografici dei paninari si orientavano sulle pellicole campioni d'incasso statunitensi: erano molto apprezzate, ad esempio, le saghe di Rocky, Rambo ed il romantico d'azione Top Gun. Nel 1986 venne girata una pellicola tratta da un libro dell'adolescente milanese Clizia Gurrado dal titolo Sposer Simon Le Bon, che descriveva gli sforzi della protagonista (che vive nel periodo di massima esplosione del movimento paninaro) per incontrare il suo idolo Simon Le Bon. Un altro film italiano ispirato al fenomeno - e figlio del programma televisivo Drive In - Italian Fast Food, il quale vedeva come punto di snodo delle sue vicende un fast food nel centro di Milano[3], frequentato da varia umanit (tra cui il gi citato paninaro di Enzo Braschi).
Note
[1] Per sineddoche, non esistendo un nome come paninarismo o paninaresimo per tutto il movimento, a cui ci si riferisce semplicemente come i paninari. [2] Enzo Braschi: "A Drive In creammo il fenomeno", Corriere della Sera, 22 dicembre 2007 (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 2007/ dicembre/ 22/ Drive_creammo_fenomeno__co_7_071222036. shtml) [3] Trattasi esplicitamente del Wendy's che era presente in piazza Duca DAosta, 12.
Collegamenti esterni
Il Dimenticatoio - Il Paninaro (http://www.dimenticatoio.it/index.php?title=Paninaro) Articolo sui paninari (http://www.slipperypond.co.uk/archivi/post312)
Portale Moda Portale Sociologia
Pioniere (Unione Sovietica) Pionieri sono stati chiamati i ragazzi afferenti ad una organizzazione giovanile del partito comunista italiano, denominata Associazione Pionieri d'Italia, attiva dal secondo dopoguerra, ed il cui relativo periodico (Il Pioniere) era diretto da Gianni Rodari. Tale associazione si ispirava nelle forme associative allo scautismo, ed era caratterizzata dal fazzolettone rosso e verde, anch'esso ispirato all'uniforme scout.
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Immagine della mobilitazione studentesca cilena, che sta mettendo in difficolt la [1] presidenza di Sebastin Piera
Il Liceo Andres Bello, a San Miguel, presso Santiago, occupato dagli studenti dal 13 giugno 2011.
Proteste degli studenti cileni nel 2011 prestiti garantiti dallo stato che permette a banche private di finanziare le gi alte rette universitarie. Il sistema cileno, sebbene difeso da ricercatori legati al The Heritage Foundation, think tank statunitense di orientamento conservatore, criticato invece da studiosi come Martin Carnoy dell'Universit di Stanford[6], che gli addossano la responsabilit delle enormi disuguaglianze di tutti i sistemi educativi vigenti in Cile, misurati secondo gli standard della Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD). Il Cile riserva solo il 4.4% del Prodotto interno lordo all'educazione, una percentuale inferiore al 7% delle raccomandato dalla Nazioni Unite per i paesi sviluppati. Gli studenti vogliono che questi sistemi di finanziamento siano rimpiazzati da un sistema educativo autenticamente pubblico, nella gestione e nel finanziamento, che copra il percorso scolastico dalla scuola d'infanzia fino educazione superiore. Alcuni segmenti del movimento studentesco hanno reclamato altri cambiamenti, come una nuova costituzione o la rinazionalizzazione delle miniere di rame per finanziare l'istruzione pubblica[7].
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Proseguono le proteste
Le proteste proseguono anche dopo la riapertura del nuovo anno scolastico. Ad ottobre gli studenti dichiarano due giorni di sciopero nazionale, che degenera in scontri con le forze dell'ordine in molte citt del paese con un bilancio finale di 300 arresti. A novembre il Parlamento cileno approva in via definitiva il budget 2012 relativo alle spese per la pubblica istruzione per un totale di 11,6 milioni di dollari. L'aumento di spesa rispetto all'anno precedente, pari a 350000 dollari, viene tuttavia ritenuto insoddisfacente dagli studenti. Le mobilitazioni degli studenti, appoggiati anche dai sindacati, continuano con proteste ed occupazioni. Nell'Agosto 2012 durante alcune manifestazioni di piazza si verificano nuovamente episodi di violenza e scontri con le forze dell'ordine[22].
Proteste degli studenti cileni nel 2011 Anche nel 2013 proseguono le manifestazioni di piazza[23]. In vista delle elezioni presidenziali di novembre i portavoce del movimento affermano che non vogliono strumentalizzazioni politiche delle proprie rivendicazioni[24].
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Note
[1] Omero Ciai, Bella, giovane e determinata ora Camila fa tremare Piera (http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 2011/ 08/ 03/ bella-giovane-determinata-ora-camila-fa-tremare. html), la Repubblica, 3 agosto 2011 [2] Cadena Nacional de Radio y Televisin: Presidente Piera anunci Gran Acuerdo Nacional por la Educacin (http:/ / www. gob. cl/ destacados/ 2011/ 07/ 05/ cadena-nacional-de-radio-y-television-presidente-pinera-anuncio-gran-acuerdo-nacional-por-la-educaci. htm), (url consultato il 5 luglio 2011) [3] http:/ / www. latercera. com/ noticia/ politica/ 2011/ 07/ 674-380393-9-pinera-opta-por-mantener-a-hinzpeter-incorporar-a-longueira-y-cambiar-de. shtml Canales, Javier. La Tercera July 18th of 2011. Access del 18 luglio 2011 [4] http:/ / www. lanacion. cl/ pinera-la-educacion-es-un-bien-de-consumo/ noticias/ 2011-07-19/ 144916. html La Nacin 19 luglio 2011. Accesso del 19-7-2011 [5] http:/ / www. soychile. cl/ Santiago/ Sociedad/ 2011/ 07/ 06/ 25254/ Pinera-El-lucro-es-la-compensacion-por-un-esfuerzo. aspx soychile.cl July 6th of 2011. Access date July 19th of 2011 [6] Lessons of Chile's Voucher Reform Movement (http:/ / www. rethinkingschools. org/ special_reports/ voucher_report/ v_sosintl. shtml), Martin Carnoy [7] http:/ / radio. uchile. cl/ opiniones/ 120740/ Silva, Esteban. Radio Universidad de Chile. Accessed 18 of July 2011. [8] Estudiantes secundarios se han tomado cerca de cien colegios en todo el pas (http:/ / www. emol. com/ noticias/ nacional/ detalle/ detallenoticias. asp?idnoticia=487025), Emol [9] Secundarios entregarn petitorio al subsecretario de Educacin (http:/ / latercera. com/ noticia/ educacion/ 2011/ 06/ 657-372741-9-secundarios-entregaran-petitorio-al-subsecretario-de-educacion. shtml), La Tercera [10] http:/ / www. huffingtonpost. com/ 2011/ 06/ 25/ chile-thriller-protest-students-michael-jackson-dance_n_884531. html Huffington Post June 25th of 2011. Access date July 19th of 2011. [11] http:/ / www. bbc. co. uk/ news/ world-latin-america-14066467 Huffington Post July 7th of 2011. Access date July 19th of 2011. [12] Cadena Nacional de Radio y Televisin: Presidente Piera anunci Gran Acuerdo Nacional por la Educacin (http:/ / www. gob. cl/ destacados/ 2011/ 07/ 05/ cadena-nacional-de-radio-y-television-presidente-pinera-anuncio-gran-acuerdo-nacional-por-la-educaci. htm) Government of Chile. July 5th of 2011. Accessdate July 5th of 2011 [13] Sentidos Comunes | Blog | GANE: la verdad sobre los USD 4.000 millones (http:/ / www. sentidoscomunes. cl/ 2011/ 07/ gane-la-verdad-sobre-los-usd-4-000-millones/ ) [14] Camila Vallejo: El discurso de Piera fue una gran decepcin y un retroceso (http:/ / www. cooperativa. cl/ camila-vallejo-el-discurso-de-pinera-fue-una-gran-decepcion-y-un-retroceso/ prontus_nots/ 2011-07-05/ 223559. html), Radio Cooperativa July 6th of 2011 Accessdate July 6th of 2010 [15] Senadores arremeten contra propuesta gubernamental para la educacin (http:/ / www. biobiochile. cl/ 2011/ 07/ 06/ senadores-arremeten-contra-propuesta-gubernamental-para-la-educacion. shtml) Oliveros, Ivn. Radio Biobo/UPI July 6th of 2011. Access date July 6th of 2011 [16] Cerca de 200 estudiantes se toman por breves minutos la Alameda en las afueras del Mineduc (http:/ / www. biobiochile. cl/ 2011/ 07/ 05/ cerca-de-200-estudiantes-se-toman-por-breves-minutos-la-alameda-en-las-afueras-del-mineduc. shtml) Oliveros, Ivn. Radio Biobo/UPI July 6th of 2011. Access date July 6th of 2011 [17] http:/ / www. latercera. com/ noticia/ politica/ 2011/ 07/ 674-380393-9-pinera-opta-por-mantener-a-hinzpeter-incorporar-a-longueira-y-cambiar-de. shtml Canales, Javier. La Tercera July 18th of 2011. Access date July 18th of 2011 [18] http:/ / diario. latercera. com/ 2011/ 07/ 17/ 01/ contenido/ pais/ 31-76796-9-confech-estudia-darle-proyeccion-politica-a-movimiento. shtml Hernandez, Alfonso. La Tercera July 17th of 2011. Access date July 18th of 2011. [19] http:/ / diario. latercera. com/ 2011/ 07/ 19/ 01/ contenido/ pais/ 31-77021-9-estudiantes-votan-y-finalizan-tomas-en-usach-y-u-austral. shtml Araya, Carolina. La Tercera July 19th of 2011. Access date July 19th of 2011. [20] La lucha es de la sociedad entera / Todos por la education gratuita [21] Ragazzino ucciso in scontri con la polizia sciopero generale di 48 ore contro Pinera - Repubblica.it (http:/ / www. repubblica. it/ esteri/ 2011/ 08/ 26/ news/ cile_26_agosto-20902022/ ) [22] Cile: scontri tra polizia e studenti (http:/ / it. euronews. com/ 2012/ 08/ 24/ cile-scontri-tra-polizia-e-studenti/ ) [23] Cile, studenti ancora in piazza (http:/ / www. corriere. it/ esteri/ 13_aprile_12/ cile-protesta-studenti_d8c75d52-a34b-11e2-a571-cfaeac9fffd0. shtml) [24] Studenti tornano in piazza in Cile no a strumentalizzazioni (http:/ / it. euronews. com/ 2013/ 04/ 11/ studenti-tornano-in-piazza-in-cile-no-a-strumentalizzazioni/ )
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Voci correlate
Rivoluzione dei pinguini Movimento 15-M Primavera araba
Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri file su Proteste degli studenti cileni nel 2011 (http://commons.wikimedia.org/wiki/ Category:2011_student_protests_in_Chile?uselang=it)
Collegamenti esterni
Discorso presidenziale del 5 luglio 2011 (http://www.gob.cl/destacados/2011/07/05/ cadena-nacional-de-radio-y-television-presidente-pinera-anuncio-gran-acuerdo-nacional-por-la-educaci.htm), da gob.cl del discorso presidenziale del 5 luglio 2011 (http://www.youtube.com/watch?v=BSMytczXeRIVideo), da YouTube
Portale Politica Portale Universit
Punkabbestia
Punkabbestia (o punk-a-bestia) un termine gergale utilizzato per identificare un tipo di vagabondi o senzatetto metropolitani, in casi meno drastici, un tipo di persone che risiedono in un contesto approssimativo e solitamente condiviso con altri individui. Il fenomeno risale in Italia agli anni '90[1] e nasce da una sorta di degenerazione-sviluppo del movimento anarcopunk[2].
Etimologia
La parola sembra derivare da una crasi, con riferimento alla cultura punk (di cui i punkabbestia riprendono alcuni elementi ideologici ed estetici). Il secondo elemento "bestia" probabilmente da ricondursi Un gruppo di punkabbestia negli Stati Uniti all'abitudine dei punkabbestia di accompagnarsi a cani a qualsiasi ora d'America ed in qualsiasi posto. Secondo alcune fontiWikipedia:Uso delle fonti questa etimologia sarebbe un equivoco, e la parola punkabbestia sarebbe stata coniata negli anni ottanta dai punk toscani. In alcune zone della Toscana il termine "abbestia" utilizzato gergalmente come rafforzativo o superlativo di un qualsiasi termine o stato d'animo. L'etimologia del termine sarebbe probabilmente derivante da "a bestia" da intendersi come "alla maniera di un animale", cio senza restrizioni morali e quindi esaltato alla massima espressione, oppure come stato animalesco e quindi eccessivo e selvaggio. Quindi punkabbestia starebbe (in una traduzione abbastanza rozza ma esplicativa) per "pi punk di tutti" o "punk in maniera esagerata". Un'altra corrente di pensiero farebbe derivare la parola dall'unione della locuzione "Punk con la bestia"; in molti dialetti dell'Italia centrale, infatti la preposizione articolata "con la" si formerebbe con la particella "Ca" dando origine alla forma "Punk ca bestia" che diventerebbe poi "Punkabbestia"; dove "Bestia" starebbe per la parola
Punkabbestia "cane". Inizialmente l'utilizzo del termine da parte dei punk italiani marcava una distinzione rispetto a quei soggetti che portavano all'estremo l'estetica, la condotta anti-establishment del movimento, in una deriva personale accomunabile a quella dei clochard. Nello stesso periodo venivano usati anche altri termini equivalenti quali Kotti Punks (da Kottbusser Tor, la piazza di ritrovo dei primi punkabbestia berlinesiWikipedia:Uso delle fonti). Nei paesi anglosassoni spesso vengono definiti Gutter punk[3].
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Descrizione sociologica
Punkabbestia un termine che tende a essere usato per indicare diversi tipi di comportamenti sociali, anche molto distanti tra di loro: si tratterebbe dunque, secondo alcuni, pi di un preconcetto estetico che di una reale categoria di persone. I punti che comunque li contraddistinguono sono comportamenti di avversione verso i costumi della societ o comunque verso l'establishment, con motivazioni politiche (per esempio legate all'anarchismo od al comunismo portati al loro estremo) o puramente personali (molti punkabbestia vengono da situazioni familiari particolarmente oppressive o con difficolt educative, o ancora di droga). Molti di loro frequentano gli ambienti dei rave[4] e sovente trovano alloggio presso i centri sociali autogestiti. Per vivere si dedicano all'accattonaggio (a volte esibendosi come giocolieri) o ad altri espedienti[5]. Spesso il loro look caratterizzato da un miscuglio di stili diversi, generalmente legati allo stil hip-hop e a quello punk. In Italia gruppi di punkabbestia sono particolarmente diffusi nelle citt universitarie (come Roma, Torino, Napoli, Milano e Bologna) o comunque attive dal punto di vista delle iniziative giovanili non convenzionali. Alcuni gruppi di punkabbestia si identificano come crust o crusters, parola che indicherebbe una scelta politica legata all'anarchismo, al boicottaggio dello stile di vita moderno ed ai principi del Freegan, in linea di massima hanno uno stile pi anni '80, sia nell'abbigliamento (spesso preferendo l'ecopelle alla pelle tradizionale, per via delle loro convinzioni animaliste) che nella musica (legata al crust-punk).
Note
[1] Charlie Barnao, Sopravvivere in strada. Elementi di sociologia della persona senza dimora, Franco Angeli (2004), ISBN 9788846459152 [2] Giuseppe Scandurra, Tutti a casa. Il Carracci: etnografia dei senza fissa dimora a Bologna, Guaraldi (2005), ISBN 9788880492757 [3] John M. Glionna, There's not a lot of love in the Haight (http:/ / travel. latimes. com/ articles/ la-trw-haight29may29), Los Angeles Times, 29 maggio 2007. [4] prodigio.it: "Punk-a-bestia", intervista di Matteo Salvati, dicembre 2002 (http:/ / www. prodigio. it/ articoli. asp?idarticolo=247) [5] studenti.it: "Io, Punkabbestia" (http:/ / www. studenti. it/ bologna/ tempolibero/ punkabbestia. php)
Voci correlate
Anarcopunk Punk rock Senzatetto ,
Rave party
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Rave party
Rave party (o, pi semplicemente, rave) il termine utilizzato alla fine degli anni ottanta per descrivere le prime feste illegali con musica elettronica (acid house, techno, jungle, drum & bass), caratterizzate dal ritmo incalzante di musica dance e giochi di luce. Oggi il termine usato per indicare tutte le feste in cui non vengono richieste autorizzazioni e assolti gli obblighi quali pagamento diritti d'autore, rispetto di normative igienico-sanitarie nella somministrazione di cibo e bevande ecc.
Ambientazione rave
Storia
Per approfondire, vedi Free Party.
La nascita dei rave risale alla fine degli anni ottanta, in un clima di generale contestazione politica, in un momento in cui negli Stati Uniti come in Europa si formano controculture tese a denunciare problemi politici, difficolt economiche e disagi sociali. Un rave illegale mette in scena vari elementi: Affronto alla propriet privata attraverso l'occupazione di spazi abbandonati delle grandi citt e la loro autogestione temporanea (TAZ, Zone Temporaneamente Autonome), Attacco alle forme di produzione commerciale delle discoteche, al valore del denaro, ai rapporti sociopolitici di dominio nel governo della metropoli, Negazione della "star" come i DJ, Autoproduzione come concetto di massa (dalla produzione stessa della musica alla creazione di una vera e propria microeconomia alternativa), Approccio con empatia e stati alterati di coscienza, Ricerca di una consapevolezza comune, grazie alla condivisione di conoscenze su un uso creativo e sovversivo della tecnologia, Uguaglianza nelle diversit, al di fuori della politica tradizionale. Una delle influenze pi marcate della scena dei rave stata la controcultura hippy che ha dato vita al movimento dei traveller, come nomadi che organizzavano grandi fiere gratuite, luogo di incontro per tutti i movimenti di controcultura, dai punk alle Crew che organizzavano feste acid house illegali a Londra. Nacque cos il concetto di festa libera che si politicizz in "freedom for the right to party", diventato slogan di resistenza alla legislazione conservatrice messa in atto dal governo conservatore del Regno Unito nel corso degli anni ottanta.
Rave party I primi rave trovano vita nelle fabbriche abbandonate delle metropoli statunitensi, e pi precisamente nelle fabbriche di Detroit, per poi espandersi in Gran Bretagna e nel resto dell'Europa. Con la momentanea invasione di un'area industriale ormai in disuso (in inglese TAZ, ovvero Temporary Autonomous Zone Zone Temporaneamente Autonome) si vuole stigmatizzare la condizione sociale di migliaia di operai disoccupati e celebrare la liberazione dell'uomo dalla catena del lavoro; per un'intera notte quel luogo riprender vita e le macchine fino ad allora produttrici di merci saranno teatro di una nuova, forte espressione musicale che si esprime in un suono senza strumenti n spartiti, ma scandito da suoni elettronici e casse ritmiche. Anche nella scelta dei suoni, che vengono campionati e poi mixati con il computer, si ritrova l'imprescindibile legame che il rave ha con la metropoli, nella quale nasce e si sviluppa; si tratta spesso di suoni provenienti dalla realt urbana, sirene, antifurti, suoni di macchinari industriali. La musica techno segnata fin dalla sua nascita dalla marginalit rispetto alla societ, sviluppandosi fra le minoranze, nei club di Houston e Chicago frequentati per lo pi da omosessuali e afroamericani.[1][2] Dagli Stati Uniti il fenomeno dei rave si diffonde in Europa e soprattutto in Gran Bretagna, dove l'influsso della cultura psichedelica figlia degli anni settanta d vita a un nuovo genere musicale, l'acid house, che segner l'inizio dell'associazione tra i rave e il consumo di droghe e soprattutto la nascita del rave illegale. Negli USA infatti, i rave rimangono nei clubWikipedia:Uso delle fonti; in Gran Bretagna che il consumo di droghe determina la repressione governativa e la chiusura dei club, portando migliaia di persone a proseguire la loro festa fuori dalle citt, organizzando feste illegali.
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Rave party discendono le attuali manifestazioni realizzate in tutta Europa, note sotto il nome di Street Rave Parade.
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Francia
Nel 2001 in Francia stato varato un decreto legge (legge Mariani) che vieta l'organizzazione di rave senza l'autorizzazione dei prefetti locali, non consente il raduno di oltre 250 persone e prevede in caso contrario il sequestro dell'impianto e conseguenze penali per gli organizzatori. La norma prevede anche il dispiegamento di agenti o, nei casi giudicati pericolosi per la pubblica sicurezza, il divieto di adunarsi. Il decreto Mariani ha avuto la sua prima applicazione nella serata del 9 agosto 2001, quando 120 poliziotti hanno interrotto un rave party nella campagna di Bourg-Saint-Andol, nell'Ardche (sud della Francia), sequestrando l'impianto di diffusione sonora e arrestando 700 persone per spaccio di droga.
Note
[1] Il rave: controcultura tekno-nomade del ventunesimo secolo (http:/ / www. psiconautica. in/ index. php?option=com_content& view=article& id=42:il-rave-controcultura-tekno-nomade-del-ventunesimo-secolo& catid=6:zat& Itemid=9) [2] I rave party come forma controculturale negli anni '90 (http:/ / www. psiconautica. in/ index. php?option=com_content& view=article& id=10:i-rave-party-come-forma-controculturale-negli-anni-90& catid=6:zat& Itemid=9) [3] Sergio Cofferati#La "Street Rave Parade"
Bibliografia
Andrea Natella, Serena Tinari (a cura di). Rave Off. Castelvecchi, 1995 Fabrizia Bagozzi. Generazione in ecstasy. Gruppo Abele, 1996 Maria Novella De Luca. Le trib dell'ecstasy. Theoria, 1996 Georges Lapassade, Gianni De Martino (a cura di). Dallo sciamano al raver. Saggio sulla trance. Apogeo, collana Urra, Milano, 2008.
Rave party
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Collegamenti esterni
Rave party (http://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=37054) in Tesauro del Nuovo Soggettario (http:/ /thes.bncf.firenze.sbn.it/), BNCF, marzo 2013. Rave Party (https://www.facebook.com/ravepartyteknogoa?fref=ts) in Pagina sociale su Facebook Zone temporaneamente autonome (http:/ / www. psiconautica. in/ index. php?option=com_content& view=category&id=6:zat&Itemid=9&layout=default)
Voci correlate
Acid house Clubber Free party Frenchcore Goa trance Hardcore Psy-trance Spiral Tribe
Tekno
Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri file su Rave party (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Rave?uselang=it)
Redskin
Quello dei Redskin un modello subculturale giovanile che prese vita in Inghilterra nella prima met degli anni ottanta, per poi diffondersi nel resto d'Europa, USA e altri paesi. Il termine deriva dal nome di un gruppo musicale inglese, il trio Redskins, che suonava musica rockabilly, soul e soprattutto Post-punk. I redskins si dichiarano proletari e rivoluzionari, anti-capitalisti, anti-imperialisti e no-global. Sono solidali con le lotte indipendentiste e separatiste dell'Irlanda del Nord e dei Paesi Baschi, il movimento anti-sionista del popolo palestinese, il PKK, la guerriglia dell'EZLN in Chiapas e con Cuba. Si tratta di skinheads apertamente comunisti in cui le due anime, aggressivit della subcultura skin e mito della rivoluzione, si incrociano e si confondono. Fanno parte del pi ampio filone di skinheads antirazzisti, al cui interno si colloca la loro identit politica di estrema sinistra (e a questa appartengono soprattutto i RASH). In Italia, Spagna, Germania e pi raramente in Francia, costituiscono una parte integrante dei Centri Sociali e rivendicano l'estraneit al razzismo, l'appartenenza alla classe operaia o piccolo borghese, l'amore per la musica, per la birra e il divertimento in generale. Si dicono sempre pronti a combattere per i loro ideali e di doversi difendere, oltre che dai naziskins, anche dagli attacchi dell'opinione pubblica e della sinistra ufficiale, che li considera violenti. Si oppongono alle volte anche con la violenza ai ricchi, alla polizia, ai nazisti, ai politici e rifiutano il sentimento nazionalista-patriottico tipico degli altri skins.
Redskin
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R.A.S.H.
il nome del network internazionale di skinheads anarchici e di estrema sinistra, che ha sezioni locali in molti paesi del mondo. La forma organizzativa di base costituita da crew raccordate principalmente tramite internet. Molti membri suonano in gruppi musicali.
Red Warriors
I "Red Warriors" erano una banda di redskin che agiva a Parigi negli anni ottanta. Assicuravano la sicurezza nei concerti dei Brurier Noir e della Festa di Humanit. Il simbolo di questa banda era la falce e la mazza da baseball, avendo modificato il logo comunista della falce e martello. Questa banda, composta da una quindicina di persone, nota per essere una delle prime che ha osato affrontare violentemente i boneheads a Parigi[1]. Da questo sparuto gruppo di Skin Red deriva l'usanza di portare il tipico bomber nero dalla parte interna che appare arancione (questo per distinguersi dai Bonehead durante le risse).Wikipedia:Uso delle fonti
I redskins italiani
La citt di Roma costituisce una realt tra le pi importanti d'Europa della scena redskin, che presente anche in altre citt quali Napoli, Torino, Milano, Genova, Bologna e Savona. Uno dei pi impegnati gruppi musicali redskin romani la Banda Bassotti. Esistono inoltre gruppi redskins che, per le motivazioni pi svariate, si raccolgono nelle sezioni SHARP delle proprie citt. Una delle motivazioni pu essere numerica, ovvero i redskins potrebbero essere troppo pochi per organizzarsi in proprie crew; un esempio di questo tipo la comunit redskins di Verona.
Note
[1] Renaud Leblond, "Les skinheads voient rouge" (http:/ / wind. prohosting. com/ histoire/ rouges. htm) da L'Express del 2 dicembre 1988
Rude Boy
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Rude Boy
Il rude boy (rude girl al femminile) o rudy una subcultura che si sviluppata agli inizi degli anni sessanta in Giamaica. "Rude boy" un'espressione nata in seno allo slang giamaicano, letteralmente significa "ragazzo rude" (o "ragazzo grezzo", da intendersi anche come ragazzo di strada). Si trattava per di giovani che nella vita quotidiana vestivano sempre all'ultima moda. Il culto rude boy per definizione sostenitore della tipica musica giamaicana, ovvero ska, rocksteady e reggae.
Storia
Durante gli anni sessanta i ghetti giamaicani erano pieni di giovani disoccupati alla ricerca di un lavoro che non esisteva. Questa giovent non condivideva l'ottimismo parte delle radici del primo ska. Questi giovani vennero poi conosciuti come "rude boy"[1] e rappresentavano una diffusa sottocultura giovanile in Giamaica[2]. Essere "rude" (rude, duro, rozzo, grezzo) significava essere qualcuno quando la societ diceva che non eri nessuno. Spesso erano proprio i rude boy che venivano mandati dai gestori dei sound system ad infastidire i rivali. Queste azioni spesso portavano alla violenza, a alla formazione di gang rivali. L'abbigliamento di questa cultura era spesso composto da abiti in stile gangster americano, con elementi come giacca a tre bottoni, cappello pork pie, scarpe di pelle lucida, tutti indumenti che questi si procuravano grazie alle proprie attivit di rapinatori, trafficanti di marijuana o altro[3]. Il modo in cui i rude boy ballavano lo ska era diverso dal ballo tradizionale: era pi lento ed assumeva un atteggiamento minaccioso. I rude boy frequentavano i criminali e la malavita, al di fuori della legge, e questo aspetto era riflesso nei testi della musica. Lo ska mut nuovamente, descrivendo il malcontento dei rude, ed assegnando al basso un ruolo pi prominente, al contrario delle prime forme che prevedevano un basso pi ritmato. Molti che si spostarono a Kingston per ottenere successo nell'industria musicale, cambiarono poi occupazione diventando distributori di marijuana quando i soldi venivano a mancare. Molti di loro si dedicarono ad una vita criminale. Entrambe le parti politiche della Giamaica iniziarono ad assumere le forze armate ed organizzare squadre di sicari. L'opinione pubblica si disse contro le armi e i rude boy. Dopo un periodo durante il quale venne permesso di consegnare le armi alle autorit senza minacce di proccesso, pass una legge sulle armi, che prevedeva che chiunque alla ricerca di un'arma o munizioni illegalmente, sarebbe stato arrestato dalle forze dell'ordine per un periodo illimitato. Artisti e produttori spesso supportavano o difendevano i rude boy che supportavano la scena ska. L'incitamento contro le armi venne riflesso in alcuni brani di artisti di quel periodo come Soul Brothers con "Lawless Street", e The Heptones con "Gunmen coming to Town". Duke Reid, un ex poliziotto, pubblic dei brani a favore dei rude boy come "Shuffling Down Bond Street Trojan", "TRLS275". Clement Dodd form un gruppo di giovani che si riconobbero come rude boy, e che prenderanno il nome di The Wailers. Questi erano composti da Bob Marley, Peter Tosh, e Bunny Wailer. Prince Buster incise lo storico brano "Judge Dread" a favore dei rudies, cos come Desmond Dekker fece con "007 Shanty Town" che risult il documentario definitivo sui rude boy, raggiungendo la posizione n 14 nel Regno Unito. L'argomento dei rude boy continu durante il periodo dello ska e raggiunse il picco di popolarit quando, durante una calidissima estate del 1964, il ritmo ska venne rallentato e permise la nascita del rocksteady. Nel 1962, quando l'Inghilterra decise di frenare la politica di immigrazione illimitata del Commonwealth, emersero delle rivolte. Nel 1962, quando la Giamaica ottenne l'indipendenza, la cultura del rude boy e la loro musica (ska e rocksteady) emigrarono e si spostarono in Inghilterra, soprattutto nei quartieri operai inglesi e nelle periferie, incontrando la subcultura dei mod appartenenti alle classi media e operaia. Le subculture del rude boy e del mod, frequentando entrambi gli stessi ambienti, cominciarono a mescolarsi dando origine all'hard mod, una versione del mod pi estremizzata con molte influenze tramandate dai rude boy, sia nella cultura che nell'abbigliamento. Questo nuovo modello giovanile verr poi riconosciuto successivamente come skinhead.
Rude Boy
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Curiosit
Il nome "Rudy" compare spesso nello ska e nel rocksteady e in alcuni pezzi punk, dove i testi si rivolgono al movimento. Molte delle canzoni pi popolari di Desmond Dekker trattavano dei rude boy; 007 (Shanty Town), Rude Boy Train, Warlock ed altre come "Rudie Can't Fail" dei Clash e "Rudi, A Message To You" dei The Specials (cover di Dandy Livingstone). Le istanze di questo movimento vennero fatte proprie dalla band musicale punk rock The Clash, che realizz un film - documentario sulla storia di uno dei membri del loro staff e sulle sue origini di lavoratore in un sexy shop di Soho. Nella cultura pi contemporanea dello ska, i termini "rude boy" e "rude girl" sono usati pi generalmente per riferirsi a chiunque abbia a che fare col movimento ska, bench rudy mantenga generalmente la connotazione descritta precedentemente. I due termini sono usati spesso nello slang popolare nel Regno Unito per riferirsi alla giovent principalmente asiatica o Afro-Caraibiche che si riconoscono nelle ultime tendenze e mode nella cultura Africano-Americana o Afro-Caraibica, come la musica hip hop. I termini sono usati spesso in senso spregiativo per descrivere le giovent pi povere che tentano di emulare tali mode. Il gruppo Oi! Skinhead dei Los Fastidios ha inserito nel loro album una canzone che si intitola appunto Rudy Rude Boy. La casa discografica Trojan Records specializzata in musica giamaicana come Ska, Rocksteady, Reggae e Dub; ha permesso lo sviluppo, la raccolta e la diffusione della musica propria della subcultura dei "Rude Boy".
Note
[1] reggaemovement.com - History of Ska (http:/ / www. reggaemovement. com/ history/ historyska. htm) [2] worldmusic.about.com - Ska Music Basics (http:/ / worldmusic. about. com/ od/ genres/ p/ Ska. htm) [3] skabadip.com - Dallo ska al reggae, dal reggae allo ska (http:/ / www. skabadip. com/ rubriche/ dallo_ska_al_reggae_dal_reggae_allo_ska. htm)
Collegamenti esterni
SoundSystem.it (http://www.soundsystem.it) Portale per i sound system italiani
Portale Africa Portale Musica Portale Reggae
Scooter Boy
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Scooter Boy
La subcultura degli scooter boy ha avuto origine nel Regno Unito nei primi anni ottanta, emergendo dalle subculture dei mod e skinhead, ed considerato un movimento separato e distinto dagli ultimi due seppur con molte influenze in comune. Il nome proviene dalla loro forte passione per gli scooter Vespa e Lambretta spesso truccati, caratteristica ereditata da mod e skinhead. Spesso organizzano dei raduni nelle principali citt britanniche. Raduni che prevedono accampamenti, concerti live, musica, DJ, e varie attivit relative agli scooter. La musica in voga tra gli scooter boy spazia dallo ska, 2 tone ska, reggae, psychobilly, punk, Oi! o Northern soul.
Abbigliamento
Il look era vario, molti si erano ispirati al look skinhead, ma con acconciature normali, o ispirate al taglio psychobilly o addirittura con i capelli lunghi. Indossavano giubbotti bomber, parka, giacche di pelle o di jeans spesso adornate con toppe dei vari raduni o gare, pantaloni di jeans o mimetici, ma anche anfibi Doc. Martens,scarpe Adidas, polo Fred Perry, e le camicie Ben Sherman. Seppur il loro abbigliamento si ispiri a quello mod e skinhead, si differenziano e non si considerano parte del movimento.
Voci correlate
Mod Skinhead Herbert Hard mod Mod Revival Vespa Lambretta Scooter
Skin88
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Skin88
Con il termine skinhead 88 si indicano gli skinhead d'ideologia neonazista. Nel nome i due 8 indicano una doppia H (l'ottava lettera dell'alfabeto latino), ovvero Heil Hitler. Nel linguaggio comune sono conosciuti come naziskin, anche se questo termine piuttosto inapprorpiato, dato che si definiscono semplicemente skinhead mentre naziskin un termine inventato dalla stampa. la componente skinhead pi organizzata e pi conosciuta, che si distingue per la sua potente e rigida organizzazione. Gruppi di skin88 esistono quasi ovunque e la scena pi attiva quella americana, che si riunisce nella Confederate Hammerskins (diffusa anche in Europa), legata a gruppi di estrema destra. Siccome non sono considerati parte del movimento skinhead da SHARP e RASH n tantomeno dalla maggior parte dei punk in quanto razzisti e fascisti, gli skin88 vengono dispregiativamente chiamati bonehead, che in italiano significa letteralmente "testa d'osso", ma in inglese viene utilizzato per indicare una persone stupida o imbecille[1].
Storia
Questa corrente una divisione della sottocultura skinhead nata in Inghilterra verso la fine degli anni settanta in seguito alla propaganda operata all'interno della cultura skin ai concerti Oi!/street punk e allo stadio da parte dei partiti dell'estrema destra britannica (vanno citati soprattutto a tal proposito il National Front e il British National Party). Assunse la forma di movimento politico giovanile fondato sul primato della razza bianca, l'antisemitismo e il richiamo ai regimi nazionalsocialisti. Il pi celebre gruppo musicale skinhead furono gli inglesi Skrewdriver guidati dal leader della scena skin88 mondiale Ian Stuart Donaldson. Egli avvi il circuito politico-musicale mondiale neonazista WPR (White Power Rock), che crebbe in Europa e mise le proprie radici anche negli Stati Uniti. Del primo movimento skinhead, l'attitudine razzista dei successivi skin88 venne incarnata dagli skinhead che gi all'epoca praticavano il cosiddetto paki bashing, ovvero "pestaggio di pakistani". Molti skins temevano che l'afflusso di stranieri, soprattutto pakistani ed asiatici, stesse danneggiando le loro prospettive di lavoro e i valori tradizionali. Era quindi una sintesi di conservatorismo estremista e di razzismo ideologico, anche legati a pensieri patriottici.
Abbigliamento e stile
Lo stile dello Skinhead 88 varia molto in base alla localit. In Italia, Francia, Spagna e Inghilterra spesso rimasto invariato e simile al vestiario skinhead tipico influenzato dalla cultura punk e hard mod. Ovviamente sono pi diffusi anelli, simboli e icone tipiche dei movimenti di estrema destra. In Germania e nell'Est Europa lo stile propende pi verso capi meno "tipici" come pantaloni neri o mimetici, anfibi militari ecc.
In Italia
I centri pi attivi sono in Veneto, Lombardia (Milano), Torino e nel Lazio. La prima e pi strutturata organizzazione italiana di skin88 fu il Veneto Fronte Skinhead (di matrice musicale) che si leg con la scena White Power Rock britannica. Nell'area milanese venne fondata l'associazione di skinhead di estrema destra conosciuta come Azione Skinhead, in cui confluirono molti membri da diversi gruppi ultras interisti (Boys San, Forever Ultras, Skins e Viking). Anche la realt skin88 romana si raccord con la scena WPR internazionale. Nel 1990 nacque
Skin88 l'associazione Skinhead d'Italia, composta da Azione Skinhead e Veneto Fronte Skinhead.
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Simboli
1. 1) Versione stilizzata della Croce celtica 2. 2) Lettera "O" (Odal) dell'alfabeto runico 3. 3) Pugno bianco (White Power) 4. 4) Croce di ferro con la Svastica 5. 5) SS 6. 6) Totenkopf
Politica
Gran parte degli skin88 si rif principalmente ad un misto di ideologie fasciste e naziste con contenuti razzisti. Il razzismo propugnato si basa sulla credenza, adottata particolarmente dalla Germania nazista e successivamente dall'Italia fascista (dopo la promulgazione delle cosiddette "leggi razziali"), che biologicamente esistano delle razze umane dai tratti distinguibili oggettivamente e scientificamente ("razzismo biologico"). Questo razzismo in contrasto con quello "spirituale" ideato dal filosofo Julius Evola, il quale diventato maggioritario nei movimenti di estrema destra italiani dopo la Seconda guerra mondiale. Gli Skin88 si rifanno solitamente all'ideologia "biologica" del razzismo. Sono spesso protagonisti di atti di violenza verso minoranze etniche e militanti di sinistra. Gli Skin88 sono oggi numerosi in Italia, soprattutto al nord. A partire dal 2004 si sono molto intensificati i rapporti fra il partito di estrema destra della Fiamma Tricolore e in parte minore il partito neofascista Forza Nuova, che costituisce lo sviluppo in politica della medesima attitudine, con i gruppi organizzati di Skin88 (come il Veneto Fronte Skinhead) o gruppi composti da un forte numero di skin88 (come il Movimento Politico o Base Autonoma).
Note
[1] Bonehead su The Free Online Dictionary (http:/ / www. thefreedictionary. com/ bonehead)
Voci correlate
Combat 18 Estrema destra National socialist black metal Neonazismo Skinhead
Skinhead
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Skinhead
Skinhead (pronuncia: /sknhd/), abbreviato Skin, o, in italiano, testa rasata il nome di appartenenza a un movimento giovanile sorto in Gran Bretagna alla fine degli anni sessanta che nasce e rimane su base sociale (sottoproletariato) piuttosto che politica. Sebbene oggi la cultura skinhead e i suoi rappresentanti vengano considerati in malo modo e spesso giudicati essere dei razzisti o dei fascisti, in origine gli skinhead non basavano la loro identit su di una ideologia politica o su dei pregiudizi ma su elementi legati alla musica e all'abbigliamento[1]. Si tratta infatti di una subcultura con connotazioni estetiche, iconografiche ed ideologiche contraddistinte da generi musicali, capi d'abbigliamento, canoni comportamentali e beni di consumo peculiari. Gli skinhead si ispirano e riadattano, da una parte allo stile hard mod, e dall'altra parte alla cultura rude boy, da cui ereditano inoltre la passione per la musica giamaicana, l'abbigliamento e lo stile di vita[2]. I primi (hard mod) sono generalmente bianchi di origine proletaria e inglesi mentre i secondi (rudeboy), erano immigrati e figli degli immigrati giamaicani e caraibici degli anni sessanta, dalla ex colonia britannica all'Inghilterra. Dalla loro fusione nacque la cultura urbana degli skinhead, le cui prime icone musicali furono il reggae, lo ska, il rocksteady, il soul, e l'R&B[3].
Trojan skinhead e rude boy fanno la fila davanti ad una friggitoria a Londra nel 1981
Nella seconda met degli anni settanta l'Inghilterra assiste alla nascita del punk rock, ed con ci che, verso la seconda met del decennio, si assiste al riemergere della cultura skinhead (divenuta in quel periodo fuorilegge a causa di duri interventi repressivi), che sosterr il neonato punk rock. In seguito, un sottogenere di punk rock sostenuto da alcuni skinhead venne ribattezzato OI!.
Skinhead
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Sviluppo
Durante la met degli anni sessanta in Inghilterra, l'irruzione del movimento hippie provoc una scissione all'interno del movimento mod. Il primo gruppo era quello dei modaioli benestanti che vestivano abiti costosi, frequentavano il college, connotavano una passione per la musica rock come lo psychedelic rock e la british invasion, facevano uso di droghe psichedeliche e si lasciavano coinvolgere dall'universo pi in voga. Il secondo gruppo era invece costituito da giovani della classe lavoratrice con valori pi radicati e da un certo scetticismo verso gli hippies. Questi non erano particolarmente affascinati dalla musica rock psichedelica, e si orientavano ancora sulla musica ska, reggae, rocksteady, soul, jazz, blues o R&B, diffusa nel Regno Unito dai rude boy, immigrati giamaicani anch'essi appartenenti alle classi pi basse. La condizione economica di questi (detti hard mod), inoltre, non permetteva loro l'uso di droghe costose, non frequentavano college n indossavano vestiti all'ultima moda, ma anzi adattarono il loro look a quello della classe di appartenenza, anche in contrasto con i mod influenzati dal movimento hippy. Questa costola dei mod si svilupp nelle periferie di Londra, autodefinendosi subcultura hard mod, frutto della fusione tra mod e rude boy, diversificata in parte dal movimento mod original e dai modaioli benestanti, pur conservando alcuni elementi in comune con essi, come buona parte dell'abbigliamento e la passione per gli scooter
Skinhead Vespa e Lambretta. L'hard mod eredit inoltre, grazie anche all'influenza dei rude boy, un atteggiamento pi aggressivo, violento, tradizionalista e orgoglioso di appartenere al proletariato e alla classe lavoratrice. L'hard mod (pi tardi riconosciuto come skinhead) per non fu un movimento politico: la posizione politica era soggettiva e non aveva a che fare con l'appartenenza alla subcultura, anche se si pu notare una posizione multietnica e antirazzista dovuta alla socializzazione con i rude boy (neri) e al loro determinante contributo culturale nello sviluppo del movimento. Il movimento negli anni sessanta, dopo esser stato soprannominato in diversi modi come "nohead", "baldhead", "crophead", "egghead", "peanut", venne riconosciuto ufficialmente e definitivamente come skinhead verso la fine degli anni sessanta, pi precisamente nel 1969. Questa data ispir un motto tutt'oggi usato tra gli skinhead original, ovvero "Spirit of '69". L'incontro tra queste due subculture giovanili alla met degli anni sessanta, diede vita ad un nuovo modello giovanile, fatto di abbigliamento, amore per la musica, prevalentemente ska e reggae e fede calcistica, molti skinhead appartengono infatti alla schiera degli hooligans. La subcultura skinhead nacque come fenomeno giovanile inglese con attitudini fortemente rivendicative della classe lavoratrice (lotta di classe), che sfoci, tuttavia, anche in frequenti scontri con gruppi considerati rivali: pakistani, hippie, omosessuali (lotta di razza). Questi scontri vennero sarcasticamente chiamate boot-party (risse con gli stivali), oppure paki-bashing e queer-bashing, (ovvero pestaggi con i pakistani e con i gay). Questo primo periodo detto skinhead original o trojan skinhead (quest'ultimo termine dovuto al nome dell'etichetta discografica Trojan Records, che riporta il simbolo del'elmo troiano). In riferimento a ci, bisogna precisare che non solo gli skin erano ben organizzati in squadre (crews), ma c'erano altre bande con le quali avvenivano gli scontri, fra le quali gli immigrati appartenenti ad altre subculture. Ci avveniva per l'esigenza di spazio vitale per gruppi di persone che scelgono l'alternativa al conformismo. Fu per questo che il potere dominante scricchiol sotto i colpi di una subcultura che si oppone al degrado urbano, per cui addit gli skinhead come principali colpevoli degli scontri con le forze dell'ordine. Di conseguenza, durante la prima met degli anni settanta, la subcultura skinhead conobbe un graduale declino dovuto a duri interventi repressivi, quali il divieto d'ingresso negli stadi, nei bar e discoteche: si stava concludendo il suo primo ciclo vitale. In seguito all'esplosione del punk rock si ebbe un'ondata di risveglio e il revival skinhead che riprendeva gli antichi valori della prima fase, si trov a condividere la vita di strada con la subcultura punk, che per spontaneit e irriverenza somigli, almeno inizialmente, allo stesso germe di quella skin. Insieme al punk (con i suoi sottogeneri stradaioli), vi fu anche una nuova ondata di musicisti che riproponevano la musica ska in maniera che si pu definire pi acid (northern soul e two tone), ci dovuto al fatto che in Giamaica prevalse il genere reggae di matrice rastafariano, mentre gli skin continuavano a legare s con le influenze "nere", ma rimanevano in linea coi presupposti originari. Tutte le fasi storiche della scena skinhead sono state contraddistinte da un genere musicale, in primis il reggae, (o pi precisamente lo ska giamaicano), suonato da capostipiti del genere stesso quali i Symarip, Prince Buster, Laurel Aitken) e a seguire la Oi! music (Cockney Rejects, Cock Sparrer) e il 2 tone ska (The Specials, The Selecter, Madness). Per alcuni esiste anche una terza ondata di musica ska, molto cross-over che, oltre al caratteristico ritmo sincopato del genere, viene accompagnata da melodie folk (patchanka), punk, rock, raggamuffin fino al metal.
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Skinhead
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Skinhead
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Fazioni
Original: Gli skinhead apolitici o, per meglio dire, non identificati politicamente. Questi possono connotare quindi le ideologie delle pi varie. possibile che alcuni di questi, tuttavia, contrastino le fazioni quali la R.A.S.H. (organizzazione di chiare idee comuniste e anarchiche), la S.H.A.R.P. (militanza antirazzista) o gli altri network. Questo modello quindi ripropone la visione del movimento, nella sua pi totale variet, com'era in origine negli anni sessanta. Alcuni skinhead apolitici accusano gli skinhead politicizzati di strumentalizzare per fini politici il loro stile.
SHARP (skinhead against racial prejudice): ovvero, gli skinhead contro i pregiudizi razziali, di diverse idee politiche ma espressamente antirazzisti, uniti sotto un'unica bandiera, si rifanno alla rete denominata appunto SHARP. Questi nascono come militanti contro i gruppi neonazisti e riportano come simbolo l'elmo troiano, riprendendo il simbolo degli skinhead original che nascono dall'unione di subculture di natura multietnica. RASH: Gli skinhead di chiare idee socialiste, comuniste, anarchiche o anarco-comuniste si rifanno al pi recente network RASH. Gli skinhead di idee comuniste si definiscono Redskin mentre quelli di filosofia anarchica, Anarcoskin. I redskin possono anche non appartenere ad alcuna rigida organizzazione politica od ostentare simboli, ma manifestare comunque la loro attitudine verso idee antifasciste. Skin88 (detti anche Naziskin, termine inventato dai giornali ed inappropriato): Gli "skinhead" di idee nazionalsocialiste o Red and Anarchist Skin Heads (RASH) logo neofasciste sono raggruppati in numerose organizzazioni anche internazionali come Hammerskins (USA) e Blood & Honour (UK). Sono generalmente i pi famigerati e politicizzati, in quanto giocano un ruolo determinante per quello che riguarda l'interesse dei mass-media nei confronti della subcultura skin. Il movimento dei naziskin correlato alla diffusione della musica Oi! e RAC. Siccome non sono considerati parte del movimento skinhead dagli altri skins n tantomeno dai punk in quanto razzisti e fascisti, gli skin88 vengono dispregiativamente chiamati Bonehead (cio "testa d'osso"); questo termine inglese viene utilizzato per indicare una persone stupida o imbecille[4]. Gay skinhead; Le due organizzazioni pi importanti conosciute sono la EGSA ( European Gay Skinhead Association [5]. (archiviato dall'url originale il ). ) raggruppante gli skin gay apolitici, antirazzisti e antifascisti e la GASH (Gay Aryan Skinheads), raggruppante gli skinhead gay ma di ispirazione neonazista e tendenzialmente violenti. Anarcoskin (dettti anche Anarco-skinhead): Sono gli skinhead di idee anarchiche, antifasciste e antirazziste. Siccome nel corso del tempo sono entrati a contatto con diversi esponenti della working class, alcuni di loro sono entrati a far parte del RASH insieme ai redskins; tuttavia la maggior parte di loro preferisce restare in ambienti ed organizzazioni esclusivamente o prettamente di matrice anarchica, come la FASH o l'ASAP (quest'ultima tra l'altro riunisce anche i punk).
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Connotazione socioeconomica
Un concetto fondamentale per poter comprendere la nascita degli skinhead quello di working class (classe operaia in inglese): lo skin solo l'ultimo, in ordine cronologico, dei rappresentanti della giovent proletaria britannica, oggetto di critiche e disprezzo da parte dei "benpensanti"; disprezzo che veniva e viene spesso ampiamente ricambiato. Gli skinhead si riconoscono totalmente nella classe sfruttata, quella lavoratrice. Solitamente svolgono lavori manuali e detestano tutto ci che opprime l'individuo e lo vuole trasformare in quello che non . L'immagine stereotipata di questo giovane, caratterizzata da teste rasate e stivali anfibi deriva principalmente da esigenze lavorative: condizioni igieniche e di sicurezza scarse rendono necessarie precauzioni contro infortuni e infezioni; buona parte dell'abbigliamento per comprende anche elementi tramandati dai Mods, da cui deriva lo Skinhead. Non si trattava, quindi, di una divisa da combattimento (almeno inizialmente), come molti hanno teorizzato, bens di uno stile strettamente legato alle proprie origini, riprendendo elementi derivanti dalle culture mod e rude boy.
Skinhead Forward Area, Dirty White Punk's e Final War. Anche in Italia alcune band come gli Stato Asociale hanno dedicato canzoni all'unit sottoculturale tra gli skinhead e punk. Mentre un'altra sottocategoria del punk chiamata anarcho punk vedeva delle rivalit sia con gli skinhead che con gli street punk per le visioni pacifiste e impegnate politicamente e socialmente; la band pi conosciuta del panorama Oi! con attitudini anarco punk sono gli Oi Polloi.
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Paki bashing
Del primo skinhead, l'unica attitudine che pu ricordare atteggiamenti razzisti dei successivi gruppi nazifascisti (sviluppati ufficialmente oltre un decennio dopo), era il fatto che alcuni skinhead dell'epoca ( bene precisare alcuni) erano soliti agli scontri con le comunit di immigrati pakistani, e il cosiddetto paki bashing, (ovvero "pestaggio coi pakistani"), ma anche con gli asiatici, che risultavano culture diversificate rispetto a quelle dei rude boy giamaicani (la Giamaica , tra l'altro, una ex colonia britannica), con cui gli skinhead condivisero fin dall'inizio le radici e la vita di strada, era solo uno scontro fra gangs urbane. In sostanza, i pestaggi non erano provocati da un razzismo ideologico, ma dall'intolleranza, che poteva rivelarsi anche molto radicata nella vita di strada degli skinhead, poich questi ultimi erano confinati in aree urbane di periferie dove vige la legge della strada. Se la subcultura skinhead in origine fosse stata fondata su principi di potere razziale, la cultura stessa non si sarebbe potuta sviluppare per principio, poich questa nacque proprio ereditando parte della cultura degli immigrati giamaicani di natura multietnica. Nell'immediato dopoguerra, l'immigrazione dal Commonwealth (principalmente dai Caraibi e dal Pakistan) aveva portato allo sviluppo di alcuni ghetti proliferi di stranieri a Londra (Brixton) e a Liverpool (Toxteth), popolati prevalentemente da sottoccupati. Durante gli anni sessanta i pakistani e gli asiatici erano stati vittime di persecuzioni razziali ad opera di alcuni inglesi, tra cui alcuni nazifascisti. Gli skin, come altre subculture, furono e sono strumentalizzati come movimento unicamente nazifascista. Molti inglesi sostenevano che l'afflusso di stranieri, soprattutto pakistani ed asiatici, stava danneggiando le loro prospettive di lavoro e i valori tradizionali. Era quindi una forma di conservatorismo pi che razzismo ideologico, anche per via dei pensieri patriottici a cui lo skinhead era molto legato, ma per il resto non presentavano connotazioni razziste, ma anzi, come gi accennato, vi era molto legame con la cultura nera giamaicana (Rude Boy) da cui lo stesso movimento si era sviluppato. Inoltre le gang di skinhead e rude boy erano molto unite, condividevano gli stessi ambienti, la stessa attitudine e vita di strada e, soprattutto in origine, vi erano anche molti skinhead di colore oltre ai rude boy bianchi.
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Skinheads a Cuba
fra skinhead di diversi orientamenti politici. La scena skinhead in Italia nasce, con circa quindici anni di ritardo rispetto al culto inglese originario (1969), da una costola del Punk. Tra il 1981-82, in citt come Savona, Bologna, Ancona, Genova, Roma, Torino, Milano e successivamente in Toscana ed in Veneto si assiste ad un notevole sviluppo del movimento. Il biennio 82-83 segna l'esplosione dell'OI! in Italia. Successivamente mentre in citt come Bologna, Genova, Savona o Pisa la scena si mantiene in linea con i presupposti originari, in altri luoghi la crescita dei gruppi nazifascisti evidente (Milano e Veneto). Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, in Veneto, ha attirato numerosi esponenti dell'area fascista, quali l'ex leader e fondatore del Veneto Fronte skinhead. Altres in Italia nascono diversi complessi musicali che suonano ska e punk, nella scena di Bologna i Nabat, gli Attitudine, Rip-Off, The Stab, Ghetto 84; a Savona i Klasse Kriminale, Fun, Klaxon, nelle province di Roma nascono i Filo spinato, La Banda Bassotti, Colonna Infame Skinhead, a Como Arrm, Asociale, Erode; a Verona Plastic Surgery, Los Fastidios; a Vicenza, Hope & Glory, Peggior Amico, Armco; in Toscana Emme Rossa, Disagio Sociale e Nessuna Resa, a Trento gli Stato Asociale, a Parma FFD;a Torino S-Contro, Face the facts, Banda del rione, Bull Brigade, Youngang, Frangia Violenta, in Sardegna i Claptrap e gli Ultimatum Negli anni tra il 1985-90 il calcio al centro degli interessi degli Skin italiani. In tutto questo, la stampa gioca un ruolo determinante, stigmatizzando non solo gli skinhead di destra ma tutto il movimento in generale. Agli inizi degli anni novanta, mentre la stampa ed il sistema di informazione si concentrano sulla figura del naziskin, si assiste all'espansione della SHARP, e il circuito dei centri sociali autogestiti, in Italia, permette agli skin di non ghettizzarsi e di confrontarsi con le altre subculture sempre meno identificate sotto un'etichetta specifica, facendosi, a loro volta, conoscere non solo come un movimento all'apparenza solo violento, ma anche come un richiamo alle tradizioni della classe lavoratrice e al sentimento di consapevolezza dello status di una subcultura che rifiuta lo sfruttamento e l'oppressione esercitata da alcuni centri di potere che tendono a reprimere qualsiasi comportamento considerato dal pensiero comune come "antisociale".
Skinhead
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L'abbigliamento skinhead
Gli skinhead hanno spesso un abbigliamento riconoscibile, dato da caratteristiche comuni che vengono di seguito descritte. Deve essere precisato che descrivere l'usuale l'abbigliamento degli skinhead, come qui di seguito, non deve far pensare che chi indossi un abbigliamento simile debba per forza essere considerato appartenente a quella subcultura. Testa rasata (skin head): il taglio pi corto venne ereditato dagli hard mod che lo adottarono rispetto agli altri mod perch influenzati dai rude boy per il fatto che pi adatto alla sicurezza igienica sul lavoro (in origine corto ma non rasato a zero). Bench la maggior parte degli skin preferisca portare un taglio rasato, i capelli vengono portati anche moderatamente corti e non necessariamente rasati. Le skinhead girls (skingirls) adottarono inizialmente le acconciature modette (caschetto), mentre attualmente il cosiddetto taglio Chelsea: quasi interamente corto (a "spazzola"), con la frangia sulla parte anteriore e lunghe ciocche nella parte posteriore ed ai lati ("basette"). Basette: in genere vengono portate da tutti gli skin in maniera curata e ostentata, si presuppone che si rifacciano alle subculture giamaicane e negroidi, ma anche ai marinai. Possono essere di diverse tipologie: tagliate all'altezza di met orecchio, di media lunghezza o portate lunghe sino al mento. Bretelle: ereditate dai rude boy giamaicani emigrati in Inghilterra, di vari colori e di larghezza pari a 3/4 di pollice o 1/2 di pollice, a volte portate pendenti per metterle in evidenza. I rude boy inclusero le bretelle nel loro abbiglimento allo scopo di imitare il vestiario dei gangsters mafiosi dei film americani. Il vestiario rude boy infatti si basa spesso sull'imitare tale stile, riprendendo elementi tipici del gangster come ad esempio lo smoking e gli occhiali scuri. Le camicie, parte integrante dell'abbigliamento mod, vennero mantenute anche dagli skinhead.
MA-1
La polo Fred Perry, usata dai mod e successivamente ripresa dagli skin, vista come simbolo di orgoglio nazionale inglese (Fred Perry era infatti il pi grande tennista d'oltremanica). Le felpe e la giacca di tipo harrington marca Lonsdale, sono state adottate dagli skin di tutto il mondo, anche esse ereditate dai mod. Anfibi: scarponi tipici della classe operaia britannica che gli skinhead usavano per il lavoro e per l'abbigliamento casual di tutti i giorni, solitamente di marca Doc Martens o Solovair (marchio tuttora made in England). A volte vengono sostituiti i lacci neri con lacci rossi, bianchi o gialli. Scarpe da calcetto: l'indumento stato ammesso nel vestiario "ufficiale" solo di recente, da alternare agli anfibi. Solitamente vengono usati modelli Adidas, Puma, spesso neri con strisce bianche. Le scarpe da calcetto vennero riprese per simboleggiare la forte passione degli skinhead per il gioco del calcio.
Tatuaggi: solitamente gli skinhead hanno come segno di riconoscimento una ragnatela tatuata sul gomito che indica appartenenza e fedelt allo stile. La leggenda narra che l'idea sia nata nelle osterie ai disoccupati inglesi tra i quali era diffuso il modo di dire "ci cresceranno le ragnatele addosso" a causa della disoccupazione. Secondo altre fonti, la tesi pi improbabile secondo il quale ogni "giro di tela" simboleggerebbe un anno di carcere. Altri
Skinhead tattoo portati sono le rondini: significano libert e furono ereditate dai galeotti e marinai inglesi. Altri tatuaggi pi espressamente skinhead sono: il crucified skinhead (crocifisso raffigurante uno skinhead), i musi di cani di tipo bull e altri tatuaggi della scuola tradizionale (cuori, rose, spade, ecc). Blue jeans: pantaloni pi adatti al lavoro, solitamente vengono usati modelli attillati firmati Levi Strauss (Red Tag, o 501), o altri marchi come Lee, Wrangler, o modelli a chiazze pi chiare scoloriti con la varechina. Caratteristica comune, nonch simbolo del vestiario skinhead, quella di ripiegare i pantaloni per evidenziare gli anfibi o le scarpe da calcetto. Altri pantaloni utilizzati sono quelli militari (in genere mimetici con le tasche) e il modello sta prest (genere classico di calzoni che ha la caratteristica di mantenere l'aspetto stirato). Il bomber (solitamente di colore verde militare, grigio o nero): giubbotto originariamente in uso tra gli aviatori inglesi modello MA-1 (marca Alpha), anche questo capo fu ereditato dai mod e hard mod. Altri giubbotti utilizzati sono il parka, i cappotti a 3/4 e il montone. Coppola: questo particolare tipo di cappello floscio era usato soprattutto dagli skinhead originali. Anche questo indumento, come le bretelle, venne tramandato dalla cultura rude boy. Anche in questo caso i rude boy inclusero la coppola nel loro abbiglimento allo scopo di imitare il vestiario dei gangster mafiosi. Questo cappello infatti di origine siciliana.
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Voci correlate
Fazioni
S.H.A.R.P. R.A.S.H. F.A.S.H. Trojan Skinhead Bonehead (aggregazione nazista non appartenente alla cultura skinhead) Redskin Anarcoskin G.A.S.H. E.G.S.A. Gay Skinhead Suedehead
Generi musicali
Oi! Punk rock Street punk British punk Reggae Ska Ska punk Rocksteady Origini del punk rock Hardcore punk Ska punk
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Film e documentari
American History X, di Tony Kaye Arena, di Alan Yentob Felon - Il colpevole, di Ric Roman Waugh Diary of Skin, di Jacobo Rispa Dog Years, di Robert Loomis L'universit dell'odio, di John Singleton Made In Britain, di Alan Clarke Meantime, di Mike Leigh Oi! For England, di Tony Smith Oi! Warning, di Benjamin Reding e Dominik Reding Pariah, di Randolph Kret Rough Cut and Ready Dubbed, di Don Shaw Russia 88, di Pavel Bardin Skinhead Attitude, di Daniel Schweizer Skinheads, di Geoffrey Wright Skinning, di Stefan Filipovi The Believer, di Henry Bean The Infiltrator, di John MacKenzie This Is England, di Shane Meadows World of Skinhead, di Doug Aubrey
Movimenti
Punk Nazi punk Mod Hard mod Rude Boy Herbert Bootboy Scooter Boy Hooligan Casual
Note
[1] Skinhead Attitude Sub Italian antifa.avi (https:/ / www. youtube. com/ watch?v=o65puRLYFm4), video con sottotitoli in italiano. [2] Brown, Timothy S. (2004). "Subcultures, pop music and politics: skinheads and "Nazi rock" in England and Germany". Journal of Social History. [3] Brown, Timothy S. (2004). "Subcultures, pop music and politics: skinheads and "Nazi rock" in England and Germany". Journal of Social History. [4] Bonehead su The Free Online Dictionary (http:/ / www. thefreedictionary. com/ bonehead) [5] http:/ / www. reocities. com/ westhollywood/ 4010/
Skinhead
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Bibliografia
Riccardo Pedrini, Skinhead ISBN 88-89035-04-8
Altri progetti
Commons (http://commons.wikimedia.org/wiki/Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altri file su Skinhead (http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Skinheads?uselang=it)
Collegamenti esterni
Storia della cultura Skinhead (http://astemico.altervista.org/perle/skinhead.htm) Skinhead in Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/skinhead/) Skinhead nell'Enciclopedia Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/skinhead/) Skinhead su Sapere.it (http://www.sapere.it/enciclopedia/skinhead.html) (EN) How to Be a Skinhead: 12 Steps (http://www.wikihow.com/Be-a-Skinhead) - WikiHow (EN) Skinheads - A subculture then and today (http://www.grin.com/en/e-book/110743/ skinheads-a-subculture-then-and-today) - Grin.com (EN) Soul boys, Sueade heads & Skinheads: documentario sulla cultura skinhead (http://www.youtube.com/ watch?v=HpeHX4Rqpmg) Skinhead Attitude: documentario sulla cultura skinhead con sottotitoli in italiano (http://www.youtube.com/ watch?v=o65puRLYFm4)
Portale Africa Portale Musica Portale Fascismo Portale Nazismo Portale Jazz Portale Punk
Portale Reggae
Portale Rock
Summer of Love
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Summer of Love
Per Summer of Love (Estate dell'amore in italiano) s'intende l'estate del 1967, quando una folla di circa 100.000 ragazzi giunse nel distretto di Haight-Ashbury a San Francisco, creando le premesse per un fenomeno di ribellione culturale e politica senza precedenti, il sessantotto. Bench hippie si riunissero anche a New York, Los Angeles, Atlanta, Chicago, Vancouver e in tutta Europa, San Francisco fu indubbiamente l'epicentro della hippie revolution[1], una miscela di musica underground, uso di droghe psichedeliche, libert sessuale, creativit espressiva, impegno politico. La "Summer of Love" ritenuta pertanto come il momento in cui la controcultura hippie si manifestata al grande pubblico[2]. La canzone San Francisco (Be Sure to Wear Flowers in Your Hair) di Scott McKenzie, scritta da John Phillips dei The Mamas & the Papas ritenuta la colonna sonora di quel periodo.
Note
[1] E. Vulliamy, "Love and Haight", Observer Music Monthly (http:/ / observer. guardian. co. uk/ omm/ story/ 0,,2080202,00. html) 20 May 2007 [2] P. Braunstein, and M.W. Doyle (eds), Imagine Nation: The American Counterculture of the 1960s and '70s, (New York, 2002), p.7
Bibliografia
(EN) Martin A. Lee, Bruce Shlain: Acid Dreams: the CIA, LSD, and the sixties rebellion. New York, Grove Press, 1985 Derek Taylor: Estate d'amore e di rivolta: con i Beatles nella Summer of love. Milano, 1997
Voci correlate
Hippie Figli dei fiori Il Sessantotto Controcultura
Collegamenti esterni
Summer of Love photo gallery (http://www.summeroflove.org/gallery.html) Summer of Love 40 anni dopo (http://www.sfgate.com/summeroflove) Summer of Love: Art of the Psychedelic Era. Mostra al Whitney Museum di New York (http://www.whitney. org/www/exhibition/SOL_exhib.jsp) Monterey Pop art director and poster designer Tom Wilkes (http://www.wilkesworks.com) The Summer of Love, Performers in Britain and the United States (http://www.oup.com/oxforddnb/info/ freeodnb/magazine/summer/), Oxford Dictionary of National Biography and the American National Biography Long Hot Summer of Love: reminiscenze dello scrittore Mark Jacobson sulla sua esperienza durante la Summer of Love (http://nymag.com/guides/summer/2007/33987/) Portale Storia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Storia
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Storia
Tampax fu sicuramente espressione di quel settore minoritario dell'underground italiano votato alla psichedelia, rimanendo, a distanza di tempo, una testimonianza forse ingenua ma sicuramente originale ed autentica di un periodo irripetibile (da "Tampax, l'aperiodico di lotta visionaria"
[1]
di Tomaso Clavarino)
Tampax (aperiodico di lotta visionaria) nasce a Torino nella primavera del 1972 a cura di una piccola redazione di giovanissimi alternativi guidati da Giulio Tedeschi. Ogni numero, contenuto su di un foglio eliografato, raccoglieva notizie dalla scena underground italiana ed internazionale, fumetti alternativi, critica musicale, poesie. Tra i collaboratori: Elio Bussolino, Max Capa, Riccardo Bertoncelli, Matteo Guarnaccia, Gianni Milano, Carla Celsa, Simonka Toncy Violi, Walter Ferrari. Il progetto viene lanciato il 17 febbraio del 1972 con un reading di poesia e musica presso la Libreria Hellas di Torino, grazie alla collaborazione di Angelo Pezzana. L'evento curato da Giulio Tedeschi, con la collaborazione (per la parte musicale) di Marco Gallesi, futuro artefice della jazzrock band Arti e mestieri e cofondatore nel 1975 dell'etichetta discografica indipendente Mu.
Aldo Piromalli
Nella primavera del 1973 l'attivit si allarga alla distribuzione di materiali cartacei alternativi nel circuito underground italiano. Vengono stretti rapporti con la milanese I.A.P (International Alternative Press), con Stampa Alternativa, con la sede londinese dell'U.P.S (Underground Press Syndacate).
144 Nell'autunno dello stesso anno Giulio Tedeschi (in rappresentanza del coordinamento operativo) partecipa, in posizione fortemente critica, al convegno "Oltre l'Underground", organizzato a Milano da Re Nudo. Nel 1975 Tampax si trasforma in casa editrice. Nel 1977 pubblica il numero zero della rivista Zombie International (bimestrale di critica e intervento marginale) che contiene, tra vari altri materiali informativi, il primo racconto a fumetti di Stefano Tamburini "Morning Glory". Nello stesso anno nasce, sempre a Torino (da un gruppo di lavoro composto da Giulio Tedeschi, Carla Celsa, Renato Marchesi e Carla Rambaudi), Pancho Villa (Centro di documentazione & ricerca stampa), un'agenzia di informazione internazionale che assorbe l'attivit di Tampax allargandola ad altri territori d'intervento: grafica e fumetto, tecnologie alternative, nuovi media, comunicazione antagonista.
Nel 1978 Giulio Tedeschi pubblica "Tampax in retrospect 1971-1978"[2], dove, telegraficamente, descrive la storia di Tampax, annunciando un rilancio ed un rafforzamento dell'attivit creativa. Le buone intenzioni non andranno a concretizzarsi, visto che l'esperienza editoriale si esaurir, definitivamente, nello stesso anno. Nell'aprile del 1989 sempre Giulio Tedeschi cura "Ecstasyante Tampax 1971/1989", special edition celebrativa di un box (edito in tiratura limitata di 40 copie) contenente alcuni numeri della rivista ristampati per l'occasione. Prodotta dal torinese Art Street Bureau (archivio internazionale di arte marginale) il lavoro dedicato alla memoria di Abbie Hoffman. Copertina disegnata da Salvatore "Ursus" D'Urso (fondatore della band neopsichedelica No Strange) Rivista
Titolo Tampax Anno Ottobre/Dicembre 1972
Gianni Milano
Magik Tampax Oracolo Febbraio/Maggio 1973 Alice Tampax Tampax Terra Tampax Cetus Tampax Rydhikulhos Tampax Luce Giugno/Agosto 1973 Autunno 1973 Gennaio/Febbraio 1974 Giugno 1974 Novembre 1974
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Un'altra esperienza yogica con la Mescalina Dicembre 1973 John Blofeld traduzione di Carlo De Mauro
Editrice
Titolo Uomo Nudo Terra Due L'albergo dell'Orso Tantra Anno Autore Note
1975 Gianni Milano copertina di Matteo Guarnaccia 1975 Timothy Leary 1976 Walter Ferrari traduzione di Carla Celsa
1976 Ralph Metzner traduzione di Carlo De Mauro Jim Morrison Pier Castrale traduzione di Sergio Moro
I signori e le nuove creature 1977 Le rovine curiose Un quartiere nel cielo 1978
Limited edition
Titolo Anno Curatore Note
Fonti
Giulio Tedeschi "Tampax in retrospect 1971-1978", dpliant informativo (Tampax Editrice, Torino, 1978) Pinni Galante "Dalle Alpi alle Piramidi (momenti ed immagini della cultura marginale in Italia) - Arcana Editrice (Roma, 1975), pagg. 12 - 109 Matteo Guarnaccia - 1968-1988 Arte Psichedelica e controcultura in Italia - Stampa Alternativa (Roma, 1988), pag. 190
Note
[1] " Contenuto in "1965/1975. Un decennio underground. L'editoria "alternativa" a Torino e in Piemonte" tesi di laurea discussa presso l'universit degli Studi di Torino, Facolt di lettere e Filosofia, Corso di Laurea Specialistica in Storia, relatore prof. Giovanni De Luna, autore Tomaso Clavarino, anno accademico 2009/2010 [2] "Tampax dal 1971 ritma il tempo dell'ambiguit sotterranea" lo slogan che sottotitola il documento.
Voci correlate
Controcultura Cultura underground Musica underground Portale Editoria: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di editoria
Teddy Boy
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Teddy Boy
Teddy Boy o Ted il nome di una subcultura giovanile nata in Inghilterra che si prefiggeva di imitare lo stile in voga durante l'epoca edoardiana, riproposto dai sarti di Savile Row dopo la Seconda guerra mondiale.
Stile
I teddy boys introdussero il concetto del vestire bene sempre, creandosi un proprio stile, contrapposto con la mentalit dell'epoca del dualismo vestito da lavoro/vestito della domenica. Il vestiario teddy boy consisteva principalmente di: Blazer scuri. Magliette a dolce vita dal collo alto (chiamate Mr. B in onore del jazzista Billy Eckstine, che era solito indossare queste maglie). Gilet in broccato. Jeans a sigaretta usurati, spesso con gli orli ripiegati in modo tale da far vedere i calzini, i quali solitamente avevano colori vivaci. Scarpe di cuoio, od in alternativa brothel creeper. I capelli venivano portati lunghi e tenuti alzati sulla fronte con la brillantina nel tipico quiff, mentre nei lati erano spostati a formare la coda d'anatra. Un'altra acconciatura tipica del teddy boy era il taglio Boston, dove i capelli erano tenuti contropelo e tagliati a quadrato attorno alla nuca.
Teddy Boy
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Teddy girl
Le ragazze che sceglievano la moda teddy boy indossavano le hobble skirts edoardiane, cappelli da pescatore di paglia, spille di cammeo, espadrillas e capelli raccolti in lunghe trecce. Pi tardi, le teddy girl adottarono anche elementi americani come pantaloni attillati, voluminose gonne circolari e capelli raccolti a coda di cavallo.
Revival
Quando, negli anni settanta, vi fu un revival della musica rockabilly, emerse parallelamente un nuovo interesse per la moda Teddy boy, che venne riproposta nel negozio di Vivienne Westwood e Malcolm McLaren a King's Road. I nuovi teddy boy introdussero nuovi elementi nel movimento, principalmente mutuandoli dal glam rock. I colori dei vestiti erano pi appariscenti, ed adesso tendevano a tenere alti i capelli con la lacca piuttosto che con la brillantina. Questa nuova ondata di teddy boy si autoproclam la nemesi del nascente movimento punk, in quanto spesso i punk usavano elementi dello stile teddyboy modificandoli, ad esempio portando drape jackets riempite di spille e scritte abbinandoli a collari borchiati. Per molti Teds, tutto cio' rappresentava un insulto in quanto ai loro occhi era allo stesso tempo un furto ed una parodia del loro stile. Sempre in quegli anni, alcuni adottarono il look Teddy Boy solo come un fattore di moda e spesso erano fan di gruppi musicali come Showaddywaddy e Sha-Na-Na i quali reinterpretavano il Rock'n'Roll con arrangiamenti e coreografie palesemente kitsch che ben poco avevano a che fare con il suo spirito originario. Questi, venivano definiti Plastic Teds o semplicemente Plastics ("Fasulli") in quanto imitavano il movimento Teddy Boy senza conoscerlo appieno sia socialmente che musicalmente. Nei primi anni novanta vi fu una seconda ondata di teddy boy, lanciata da un'associazione conosciuta come TEDS (The Edwardian Drape Society), con sede nel quartiere londinese di Tottenham. Questa nuova ondata reclamava la purezza del movimento teddy boy, in contrasto con la commercializzazione che esso aveva subito negli anni settanta a causa dell'influenza del pop sulla subcultura. I TEDS divennero i protagonisti del film di Bruce Weber The Teddy Boys, che vinse il Cambridge Film Festival nel giugno 2006[2]. Il gruppo leader nell'attuale scena TED sono i Furious da Liverpool, considerati "the best thing to come out of Liverpool since Billy Fury"
Note
[1] The Guardian (http:/ / www. guardian. co. uk/ arts/ nottinghillcarnival2002/ story/ 0,12331,780023,00. html) [2] Cambridge Evening News (http:/ / www. cambridge-news. co. uk/ lifestyle/ stage_screen/ news/ 2006/ 06/ 29/ d7c45d52-e42e-4f5a-8aa1-ad29f428f788. lpf)
Voci correlate
Greaser Rocker
Collegamenti esterni
(EN) Teddy Boy (http://groups.myspace.com/teddyboy) Portale Moda: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Moda
Trojan skinhead
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Trojan skinhead
Trojan skinhead o skinhead original o traditional skinhead o trad un termine che viene utilizzato per indicare un individuo che si identifica con la subcultura originale dello skinhead, nata verso la seconda met degli anni sessanta, quando la musica ska era molto pi popolare nel Regno Unito, e curava molto l'abbigliamento e lo stile. Sono quindi considerati come la prima forma di skinhead, ma possono essere indicati anche come quegli individui che riprendono questa cultura anche ai giorni nostri.
Si dichiarano estranei alle derive politiche di estrema destra e di estrema sinistra che la loro subcultura ha subito a partire dagli anni ottanta. Gli skinhead che in questo periodo cominciarono a definirsi original, cercarono di rivitalizzare il loro legame con la tradizione del decennio precedente (abbigliamento, generi musicali e in generale, lo stile di vita). Si definiscono membri della classe operaia, fieri della propria nazione, della propria citt, amanti del calcio, della birra e dei concerti. In alcuni casi, trojan skinhead e hard mod possono essere considerati sinonimi, poich spesso le loro caratteristiche coincidono.
Trojan skinhead e rude boy fanno la fila davanti ad una friggitoria a Londra nel 1981
Storia
Origini
Il movimento venne ribattezzato in questo modo solo dopo lo sviluppo di altre evoluzioni della subcultura, il nome venne tratto dall'etichetta discografica britannica Trojan Records, poich questa era ed un'etichetta di riferimento per il genere principale ascoltato dai primi skinhead come ska, rocksteady, reggae, R&B, soul e musica nera in genere. Questi skinhead riconoscono l'influenza delle sottoculture dei rude boy e dei mod appartenenti alla classe operaia, ovvero gli hard mod. Oltre allo ska, sono spesso appassionati di reggae, rocksteady e soul. A causa della loro passione per la cultura e musica Giamaicana o nera in genere, tendono ad essere antirazzisti, in opposizione al movimento neonazista degli skin88, nato solo successivamente, verso la fine degli anni settanta. Il movimento negli anni sessanta, prima identificato come "hard mod", dopo esser stato soprannominato in diversi modi come "nohead", "baldhead", "crophead", "egghead", "peanut", venne riconosciuto ufficialmente e definitivamente come skinhead verso la fine degli anni sessanta, pi precisamente nel 1969. Questa data ispir il celebre motto tutt'oggi usato tra gli skinhead original, ovvero "Spirit Of '69".
Trojan skinhead
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Politica
Soprattutto l'introduzione della politica nel movimento skin, fu un ulteriore elemento che sembrava minacciare la subcultura originale. Verso la fine anni settanta, partiti dell'estrema destra britannica, come il National Front ed il British Nazi Party, cominciano a fare opera di propaganda ai concerti Oi! della capitale e nel circuito degli hooligan, segnando cos lirruzione della politica nel mondo skinhead. Gli skin, gi ripetutamente attaccati dalla stampa per atti di violenza verificatisi nella prima fase del movimento (come il Paki Bashing, aggressione ad immigrati pakistani), verranno presto identificati nella loro totalit con gli appartenenti a partiti e movimenti esplicitamente nazisti, creando cos un clima di panico morale attorno ai ragazzi dalla testa rasata. In contrasto agli skinhead neonazisti, detti skin88, si svilupparono organizzazioni esplicitamente anarchiche o comuniste come la RASH, o organizzazioni antirazziste e apolitiche come la SHARP. La "rinascita" dello skin durante i fine anni settanta e primi anni ottanta del XX secolo port anche allo sviluppo di subculture strettamente collegate e direttamente derivanti da essa, come gli herbert, gli scooter boy o i gay skinhead. Generalmente, l'immagine degli skinhead, era ormai "sporcata" dalla politica, che, se non risultava unicamente di estrema destra, era comunque riferita ad una politica estremista in genere, come anarchica o comunista, era quindi un movimento ormai identificato come un "movimento politico" per la maggior parte estremista, ovvero l'esatto opposto di quello che rappresentava il primo movimento. Il movimento aveva quasi perso le vecchie radici, se non per l'eccezione di qualche individuo che cerc di riproporre la subcultura originale, senza una qualche influenza politica.
Trojan skinhead Spirit of '69 La frase Spirit of '69 (cio "Spirito del '69") viene utilizzata dai trojan skinheads per commemorare ci che identificano con l'originale cultura skinhead degli anni sessanta. La frase divenne popolare grazie alla band scozzese dei Glasgow Spy Kids; l'uso di questa nel titolo di un libro di storia, Spirit of 69: A Skinhead Bible, port alla sua diffusione in tutto il mondo. Il libro era stato pubblicato nei primi anni novanta dallo scrittore skinhead George Marshall. Nel suo libro, Marshall spiega le origini e la diffusione del movimento skinhead, illustrando elementi quali la musica, il look e la politica, nel tentativo di negare varie percezioni popolari degli skinhead (prima fra tutte il razzismo).
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Abbigliamento
L'abbigliamento solitamente nello stile tipico dello skinhead degli anni sessanta, che comprende articoli come camicie a scacchi Ben Sherman, polo Fred Perry, bretelle, jeans attillati (come gli Sta-prest), giubbotti harrington e maglioni Lonsdale. I capelli sono generalmente fra i 2 ed i 4 centimetri (corti, ma mai a pelle), contrariamente agli skinhead degli anni ottanta influenzati dal punk/Oi!.
Voci correlate
Skinhead Rude Boy Mod Hard mod Gay Skinhead Skin88
Collegamenti esterni
Skinhead Story! - SPIRIT OF '69 [1]
Note
[1] http:/ / www. freewebs. com/ skins/ skinheadstory. htm
Ultras
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Ultras
Tra le tantissime tipologie di tifosi si possono distinguere due macro-categorie: quelli che guardano il campo e quelli che guardano la curva. I secondi sono quelli che gi si potrebbero definire ultr. (Tonino Cagnucci, Il mare di Roma, Arezzo, Lmina 2009, p. 167)
Con il termine ultras, dal francese ultra (pl. ultras), si definisce un tifoso organizzato di una determinata societ sportiva, pi frequentemente di tipo calcistico, ma spesso anche di pallacanestro, hockey, pallanuoto ed altri sport. L'ultras caratterizzato da un forte senso di appartenenza al proprio gruppo e dall'impegno quotidiano nel sostenere la propria squadra, che trova il suo culmine durante le competizioni sportive. I prodromi del fenomeno del tifo calcistico in Italia si hanno nel 1932 quando la tifoseria della S.S.Lazio va ad annoverare per prima la nascita di una associazione organizzata, e con struttura gerarchica, di tifosi. In occasione del derby del 23 ottobre 1932, un gruppo organizzato denominato "Paranza Aquilotti" inscen infatti una scenografia allo stadio del P.N.F.[1]. Successivamente negli anni cinquanta quando i primi tifosi di squadre di calcio iniziano a riunirsi in gruppo, a Roma, con l'Associazione Tifosi Giallorossi "Attilio Ferraris", i Circoli Biancocelesti 1951 e a Torino, con i Fedelissimi Granata 1951, il fenomeno esplode, mentre in Gran Bretagna sono attivi gruppi i cui appartenenti vengono chiamati hooligans. Vi sono tuttavia differenze basilari tra i due modi di essere: in Gran Bretagna gli hooligan lasciano molto pi spazio alle azioni spontanee, mentre il modello ultr italiano tende a coordinare i vari elementi in un'unica voce. Anche le forme estetiche del tifo risentono di questa differenza: in Gran Bretagna si predilige l'impatto vocale a quello visivo e non si usano i tamburi che hanno contraddistinto le colorite curve italiane fino al 2009 (poi proibiti cos come i megafoni). I primi due gruppi nati in Italia sono la Fossa dei leoni, gruppo nato nel 1968 e scioltosi nel 2005, e i Boys-Le furie neroazzurre, nato nel 1969. Sempre nel 1969 nasce il primo gruppo ad aver utilizzato la parola Ultras, vale a dire i sampdoriani Ultras Tito Cucchiaroni, seguiti nel 1969 dagli Ultras Granata di Torino, nel 1973 dagli Ultras Catanzaro, nel 1974 dagli Ultras Spezia e nel 1977 dagli Ultras Pescara, la frangia pi violenta del tifo pescarese (come testimoniano la trasmissione televisiva "Commando ultr curva sud" ed il libro "Ragazzi di stadio" in cui i Granata dichiarano di aver assunto la denominazione ultras solo dopo gli incidenti di Torino-Vicenza del '71). Nel corso degli anni sessanta queste nuove strutture aggregative iniziano a svilupparsi intorno alle grandi squadre dellepoca e i loro membri si distinguono dai sostenitori tradizionali per il modo attivo ed organizzato di incoraggiare la loro squadra del cuore. Ogni gruppo ultras ha allora un proprio nome simbolico ed uno striscione dietro cui radunarsi. Nascono le coreografie per sostenere la propria squadra: si cantano inni, gli stadi si riempiono di bandiere, si lanciano coriandoli e si accendono i primi fumogeni. Parallelamente nasce anche la competizione con i gruppi ultras di altre squadre.
Ultras
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Il fenomeno oggi
Negli anni 2000 i gruppi di ultras hanno continuato a rappresentare ancora una delle componenti pi importanti del mondo del calcio, avendo a loro disposizione sedi e diffondendo le loro comunicazioni attraverso siti web, libri, riviste autoprodotte (fanzine) e cos via. In risposta alla radicale trasfigurazione commerciale del mondo del calcio iniziata nei primi anni '90 e che ha portato allo stravolgimento degli abituali orari delle partite in base alle esigenze delle pay-tv ed al forte aumento del costo dei biglietti dello stadio, gran parte del movimento ultras italiano ha dato vita a una serie di iniziative di protesta. In Italia il comportamento a volte violento di alcuni ultras stato posto costantemente sotto accusa da parte delle forze dell'ordine e dei media, portando ad un inasprimento ulteriore delle norme anti-violenza, come i provvedimenti del D.A.SPO.. Dopo la morte dell'ispettore Filippo Raciti, durante gli scontri tra catanesi e polizia avvenuti durante un Catania-Palermo del febbraio 2007, vi stato un ulteriore inasprimento delle misure di controllo e repressione del tifo organizzato. La nuova legge "anti-ultras" ha stravolto ancora una volta il mondo delle curve italiane. stata vietata, in realt con una semplice direttiva dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, l'introduzione di striscioni, di qualsiasi tipo e dimensione, senza autorizzazione; sono state inasprite le pene per tutti i reati da stadio, comprese quelle per l'utilizzo di fumogeni e petardi (con possibilit di arresto per gli utilizzatori). Da allora, inoltre, il Daspo pu essere anche preventivo (cio un soggetto che ha tenuto un comportamento pericoloso per la sicurezza pubblica, ancorch non costituente reato, pu comunque essere sottoposto a Daspo) e molte altre norme repressive.
Ultras giovani impegnati nella realizzazione. Per reperire i fondi necessari ad allestire le coreografie i gruppi ultras fanno leva sull'autofinanziamento, sulle collette fra tifosi, sulla vendita di sciarpe e altro merchandising (berretti, bandiere, spille, t-shirt e cos via) ufficiale del gruppo. Diversi gruppi ultras hanno usufruito, nel corso degli anni, anche di finanziamenti e aiuti di vario tipo dalle societ calcistiche e da imprese private. In Italia il finanziamento ai tifosi da parte di una societ sportiva ora vietato da una legge entrata in vigore nel 2007. Nel Regno Unito, non esistendo alcun tipo di organizzazione ufficiale del gruppo hooligan, questo aspetto non presente. Nelle curve ultras esiste anche un "capo" che coordina i cori, il cosiddetto "lanciacori". Questa figura, che si colloca al centro del settore, spesso coadiuvata da altre persone munite di megafono (situate in punti pi periferici della curva). Tutta la strumentazione ora vietata in Italia dal decreto anti-violenza. Il fenomeno degli hooligan, inoltre, esclusivamente maschile, contrariamente ai gruppi ultras che, seppur sono in larghissima maggioranza maschile, non escludono la presenza di donne sia come semplici componenti del gruppo stesso sia con ruoli attivi. Addirittura negli anni si sono venuti a formare - seppur sono stati casi rarissimi- gruppi ultras totalmente femminili (da non confondere con i fan club di tifose), che per hanno avuto sempre numeri bassi di appartenenti, attivit sporadica e durata estremamente breve, il pi delle volte le superstiti di questi gruppi o lasciavano l'attivit ultras o, come spesso accadeva, entravano a far parte di gruppi maschili. Dopo il 2000 alcune tifoserie hanno ripresentato gruppi ultras femminili, con risultati migliori rispetto ai precedenti tentativi avviati a partire dagli anni novanta. Ad interessarsi del fenomeno e delle varie sfaccettature degli ultras, sono stati anche marchi d' abbigliamento come Mentalit Ultras e Quattrokappa, che con le loro grafiche sono riusciti a veicolare ed amplificare quello che il pensiero delle curve.
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Sottocultura Ultr
Per approfondire, vedi Gruppi Ultras Italiani.
Gli ultras sono considerati come sottocultura giovanile da una parte della sociologia. Con questo termine si identifica un gruppo di individui accomunati da un determinato stile di vita, da alcuni vocaboli gergali, dalla diffusione di certi capi d'abbigliamento. Essi hanno un proprio sistema di valori e una propria ritualit, oltre ad un peculiare modo di vivere lo stadio che non lo stesso del tifoso comune. In tal senso possono essere intesi l'utilizzo della violenza contro le tifoserie rivali e l'accettazione di essa secondo codici di comportamento condivisi. Sono tantissime anche le pagine Ultras nei Social Network tipo Netlog,Twitter,Google+ o Facebook..il blog o pagina piu interessante per foto o notizie senza dubbio " Mondo Ultr " [2] pagina gestita da un gruppo di Tifosi Bergamaschi,c' chi vocifera che sia proprio il Bocia (capo Ultr dell'Atalanta) ad averla aperta per passatempo in quanto era diffidato. Un recente studio[3] di impostazione sociolinguistica, analizzando gli striscioni esposti allo stadio dagli Ultras della Fiorentina, ha infranto la visione classica che i precedenti studi di impostazione sociologica offrivano focalizzando la loro attenzione sullo stadio (come spazio di significazione) e sull'uso della violenza come affermazione territoriale[4]. L'analisi sugli Ultras della Fiorentina (analisi degli striscioni degli Ultras della Fiorentina dal campionato 2004-2005 al 2010) si focalizza sullo stile di comunicazione e le tematiche espresse dagli Ultras Viola ed emerge un quadro che mostra dinamiche comunicative complesse ed articolate, discostandosi dallimmagine classica che i
Ultras media veicolano sul fenomeno Ultras[5]. Gli striscioni si dimostrano infatti come un mezzo di espressione e condivisione di unidentit complessa e territorialmente radicata, che porta gli autori a sostenere l'ipotesi che il fenomeno Ultras Viola sia non espressione di disagio sociale, come la maggior parte della letteratura ad oggiAiuto:Chiarezza tendeva a volere dimostrareWikipedia:Uso delle fonti, ma, piuttosto, di rivendicazione identitaria con connotazioni culturali articolate e complesse che non mostrano correlazione alcuna con fenomeni di tipo violento[6], bens con un nuovo modo identitario di essere ultras che non esplicit la sua essenza nello scontro fisico ma nell'affermazione identitaria e culturale[7].
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Rivalit e amicizie
Per approfondire, vedi Derby (calcio) e Squadre gemellate.
Ogni tifoseria o gruppo ultras considera come rivali un certo numero di altre tifoserie di altre squadre. Le rivalit, oltre allastio e ai tafferugli che ne conseguono, possono avere diversa origine. Il primo fattore campanilistico, specialmente in paesi quali Italia e Spagna in cui vi un forte orgoglio regionalistico o municipalistico. Oltre a tifoserie di squadre della stessa citt, molto comune il confronto fra i tifosi di formazioni provenienti da citt vicine e province o regioni confinanti. Vi sono anche storiche rivalit di natura sportiva, sorte come conseguenza ad ingiustizie sportive subite o dopo che due squadre hanno condiviso una sorte simile allinseguimento dello stesso obiettivo. Forti attriti si possono creare anche fra le tifoserie che sono ispirate da contrapposta ideologia politica. Oltre alle rivalit esistono per anche gemellaggi ed amicizie. Il primo gemellaggio tra due tifoserie ultras risale al 9 gennaio 1977, quando nacque tra gli ultras del Lanerossi Vicenza e quelli del Pescara. Il gemellaggio tuttora molto sentito da ambo le tifoserie.
Ultras e politica
Per approfondire, vedi Tifo calcistico e politica.
I primi gruppi ultras sono sorti tra la fine degli anni '60 e l'inizio del decennio successivo, quando i giovani partecipavano attivamente alla vita politica, spesso in forme apertamente contestatorie e molto violente. Da allora molte curve e gruppi ultras hanno assunto una precisa connotazione ideologica, quasi sempre votata all'estremismo (sia di sinistra che di destra). Diversi sono anche i gruppi e le intere curve che si dichiarano apolitiche. Se all'inizio del movimento erano le manifestazioni politiche ad avere avuto un forte impatto sulla creativit degli ultras, tanto che questi portavano allo stadio gli slogan dei cortei, ora avviene un fenomeno inverso. Grazie ad una certa esposizione mediatica e ad un notevole afflusso negli stadi, capita frequentemente che diversi cori scanditi nei cortei politici vengano intonati sulle note di celebri inni da stadio. L'estremismo politico presente in molte curve, di destra quanto di sinistra, ha portato alla comparsa di striscioni condannati dall'opinione pubblica, dai mezzi di comunicazione e dalle istituzioni poich riconducibili all'antisemitismo, a festeggiamenti intorno a figure dittatoriali quali Stalin e Adolf Hitler, all'apologia del nazismo e alla derisione delle vittime dei massacri delle foibe. In Italia le autorit hanno reagito vietando i messaggi politici sugli striscioni e impedendo la riproduzione di qualsiasi simbolo politico su ogni tipo di vessillo, onde evitare lo scontro fisico tra due tifoserie ideologicamente contrapposte. Visto il carattere popolare, le curve sono talvolta state viste e strumentalizzate come bacino elettorale.[8].
Ultras
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Note
[1] Ricerca a cura del Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento - http:/ / www. novegennaiomillenovecento. it/ index. php?option=com_content& view=article& id=102%3A23-ottobre-1932-la-nascita-del-tifo-organizzato-biancoceleste& catid=43%3Aricerche-e-scoperte-del-centro-studi& Itemid=151 [2] http:/ / www. facebook. com/ mondoultra [3] Nicola Guerra, Valentina Imperi, Claudia Vardanega, I poeti della curva. Unanalisi sociolinguistica degli striscioni allo stadio, Aracne 2010 [4] / Tifosi bistrattati, tifosi sentimentali, tifosi violenti, tifosi innamorati... (http:/ / www. ultrasblog. biz/ 2010/ 03/ poeti-della-curva. html) [5] "I Poeti della curva" in Territori Sociologici - Universit di Teramo (http:/ / www. territorisociologici. info/ pages/ posts/ n. -guerra-et-al. ---i-poeti-della-curva. -unrsquoanalisi-sociolinguistica-degli-striscioni-allo-stadio-19. php,) [6] I poeti della curva Uno studio che si ispira ai tifosi viola (http:/ / www. violanews. com/ news. asp?idnew=52105,) [7] "I poeti della Curva", gli striscioni dei tifosi viola diventano oggetto di studio (http:/ / www. fiorentinanews. com/ approfondimento_home. asp?idn=74172,) [8] L'infiltrazione neofascista delle curve, in "Fascisteria. I protagonisti, i movimenti e i misteri dell'eversione nera in Italia (1945-2000)" di Ugo Maria Tassinari, ed. Castelvecchi, 2001 (http:/ / www. carmillaonline. com/ archives/ 2007/ 02/ 002133. html#002133) [9] Maroni contro ultras: la partita pi attesa dellanno (http:/ / www. giornalettismo. com/ archives/ 78247/ maroni-contro-ultras-partita/ ) [10] Ultras contro la Tessera del Tifoso chi non ce l'ha non va in trasferta - Risultati e ultime notizie calcio e calciomercato - La Gazzetta dello Sport (http:/ / www. gazzetta. it/ Calcio/ SerieA/ 16-08-2009/ ultras-contro-tessera-tifoso-501052813868. shtml) [11] Tessera del tifoso, dodici mesi dopo la rivoluzione - Sport - Sky.it (http:/ / sport. sky. it/ sport/ calcio_italiano/ 2010/ 12/ 31/ tessera_del_tifoso_un_anno_dopo. html) [12] Trasferte vietate per quindici tifoserie Stop a ultr di Roma, Atalanta, Milan - cronaca - Repubblica.it (http:/ / www. repubblica. it/ 2007/ 11/ sezioni/ cronaca/ tifosi-morto-2/ trasferte-vietate-15/ trasferte-vietate-15. html) [13] CASMS: in due giornate ben 10 trasferte vietate (http:/ / www. calcioita. com/ serie_a/ casms-in-due-giornate-ben-10-trasferte-vietate-61436/ ) [14] 200 errore (http:/ / blog. panorama. it/ italia/ 2008/ 10/ 13/ ultras-italia-tifosi-a-destra-da-anni-in-lotta-per-la-nazione/ )
Ultras
[15] la Repubblica/sport: Attenzione agli Ultras Italia sono gli hooligans azzurri (http:/ / www. repubblica. it/ online/ sport/ itatrieste/ ultras/ ultras. html) [16] Ultr Italia, ecco quelli che non vogliono Balotelli azzurro - Sport - Sky.it (http:/ / sport. sky. it/ sport/ calcio_italiano/ 2010/ 11/ 18/ ultra_italia_profilo. html) [17] Sofia, arrestati 5 ultr italiani. La Russa: "Vergogna" - Calcio - Virgilio Sport (http:/ / sport. virgilio. it/ calcio/ italia-bulgaria-scontri-fischi-inni-fascisti. html) [18] Il leader-avvocato: Le braccia tese? Non si possono abbassare con la forza - Corriere della Sera (http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 08_ottobre_13/ avvocato_ultras_italia_cori_fascisti_3fd93ede-98f2-11dd-bf8a-00144f02aabc. shtml) [19] La vergogna - Il razzismo degli Ultras Italia: cori e buu contro Balotelli | Sport| Il SecoloXIX (http:/ / www. ilsecoloxix. it/ p/ sport/ 2010/ 11/ 17/ AMHMXWGE-balotelli_razzismo_italia. shtml) [20] Gruppo 'Ultra'Italia' espulso da stadio (http:/ / www. corrieredellosport. it/ calcio/ 2011/ 02/ 10-155083/ Gruppo+ 'Ultra'Italia'+ espulso+ da+ stadio)
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Bibliografia
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Filmografia
Ultr (di Ricky Tognazzi, 1990, con Claudio Amendola) L'ultimo ultras (di e con Stefano Calvagna, 2009) Hooligans (I.D., UK, 1995) Hooligans (Green Street, UK, 2005, con Elijah Wood) The Football Factory (idem, UK, 2004) Cass (di Jon S. Baird, UK, 2008) Ultimo stadio (The Firm, UK, 1988) E.A.M Estranei alla massa (di Vincenzo Marra, 2001) Farebbero tutti silenzio (di Andrea Zambelli, 2001) Hooligan A.C.A.B. Tifo sportivo Tessera del tifoso Mondo Ultr (http://www.facebook.com/mondoultra)
Altri progetti
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Collegamenti esterni
(AF,EN) Sito ufficiale [1]
Note
[1] http:/ / www. voortrekkers. org. za
Yo Soy 132
Yo Soy 132 un movimento politico giovanile messicano, formato principalmente da studenti delle universit, costituitosi durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali messicane del 2012 come risposta agli atteggiamenti autoritari di Enrique Pea Nieto, candidato del Partito Rivoluzionario Istituzionale e grande favorito delle elezioni. Il nome Yo Soy 132 (in italiano Io Sono 132) nato come espressione di solidariet con gli iniziatori della protesta. In una delle prime manifestazioni contro Pea Nieto si presentano svariate decine di persone perch vogliono esprimere il disgusto del dispotismo di questo candidato. I telegiornali e mezzi di comunicazione massiva affermano che erano solamente 131 elementi in una Nazione di oltre cento milioni di individui, il giorno successivo nasce il movimento "io sono il numero 132" per far vedere la solidariet, che quei ragazzi non erano da soli. In breve tempo il movimento si espande a livello nazionale e al giorno d'oggi, subito dopo le elezioni (Luglio 2012) il movimento attivo pi che mai ed formato (fonte non ufficiale) da svariate centinaia di migliaia di persone, oltre a studenti si sono aggiunti anche genitori, insegnanti e persone comuni che non sono d'accordo con la linea politica di questo individuo.
Il movimento si batte per la libert di espressione, invocando la democratizzazione della vita pubblica e dei mezzi di comunicazione e un'elezione trasparente e senza brogli; chiede inoltre uguali possibilit di studio e di lavoro per tutti i cittadini e accesso a Internet per tutti. Il movimento stato chiamato anche, sulla stampa internazionale, La primavera mexicana. Le proteste contro Pea Nieto sono state il detonatore che ha innescato una serie di manifestazioni che si sono aggiunte a questo movimento.
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Origini
L'11 maggio 2012 Enrique Pea Nieto era invitato a un incontro presso l'Universidad Iberoamericana, universit privata di Citt del Messico, durante il quale stato contestato da un gruppo di studenti riguardo alla gestione del caso Atenco durante il suo mandato come Governatore dello Stato del Messico. Il candidato ha risposto agli studenti:
MarchaYoSoy132
[...] ho preso la decisione d'utilizzare le forze di polizia per ristabilire l'ordine, sfortunatamente si sono verificati alcuni incidenti che sono stati tuttavia debitamente sanzionati [...] stata una decisione che mi assumo personalmente [...] seguendo il legittimo diritto dello stato del Messico a fare uso della forza pubblica e questa decisione stata validata dalla corte suprema [...]. (Enrique Pea Nieto )
[1]
La sua risposta avrebbe infiammato gli studenti che hanno iniziato a cantare "Atenco non si dimentica" e hanno costretto Pea Nieto a ritirarsi in un bagno e lasciare l'universit da un'uscita posteriore. Le principiali televisioni e testate giornalistiche del paese minimizzarono per le proteste, elogiando il trionfo di Pea Nieto nell'incontro e sostenendo che le limitate proteste erano state organizzate non da studenti ma da Andrs Manuel Lpez Obrador, candidato del Partito della Rivoluzione Democratica; i contestatori sono stati definiti dai media "porros" (cafoni, delinquenti) e "entrenados" (addestrati). La rete televisiva Milenio TV pubblic inoltre un video in cui simpatizzanti di Pea Nieto, fingendo di essere studenti dell'universit, elogiavano il grande successo del candidato. Dopo questa presa di posizione dei mezzi di comunicazione, 131 studenti della Ibero hanno pubblicato un video su YouTube, in cui mostravano i loro tesserini universitari per dimostrare di essere effettivamente studenti e confermavano di aver partecipato alla protesta. L'agitazione si quindi scatenata sui social network, dove altri studenti e cittadini hanno iniziato ad appoggiare la protesta usando l'hashtag #YoSoy132 per identificarsi con il 132 studente e indicare la continuazione della protesta.
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Manifesto
Il 23 maggio 2012 il movimento ha manifestato la sua dichiarazione.[2] Tra i punti che spiccano sono:
Primo: Siamo un movimento al di fuori di tutti i partiti politici, e siamo cittadini. Non esprimiamo l' appoggio a nessun candidato o partito politico, ma rispettiamo la diversit e l'opinione di tutti i membri di questo movimento. Ci auguriamo e richiediamo la difesa della libert di espressione e il diritto all'informazione di tutti i messicani, perch entrambi gli elementi sono essenziali per una cittadinanza cosciente ed attiva. Per tutto questo promuoviamo un voto informato e riflessivo. Crediamo che nella situazione politica attuale l'astensione e il voto nullo siano azioni inefficaci per costruire democrazia. Siamo un movimento che vuole la democratizzazione del paese e sappiamo che una condizione essenziale per averla la democratizzazione anche dei mezzi di comunicazione. Questa preoccupazione sorge dallo stato attuale di concentrazione di tutti i mezzi di comunicazione in poche mani. Secondo: YoSoy123 un movimento partecipativo che non rappresenta un'unica universit. La sua identit dipende solamente dalle persone che si uniscono a questa causa e che ci si raggruppano attraverso i comitati universitari.
Note
[1] http:/ / www. quadratindf. com. mx/ Decision-2012/ Presidencia-y-Congreso/ Reciben-y-despiden-con-abucheos-a-Pena-Nieto-de-la-Ibero [2] Yo soy 132: Declaratoria y pliego petitorio (http:/ / www. animalpolitico. com/ 2012/ 05/ declaratoria-y-pliego-petitorio-de-yo-soy-132/ )
Collegamenti esterni
(ES) Sito ufficiale (http://www.yosoy132media.org/) 131 Alumnos de la Ibero responden (https://www.youtube.com/watch?v=P7XbocXsFkI#t=0m0s). YouTube.URL consultato in data 30 giugno 2012. (Video originale dei 131 studenti)
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Youth crew
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Youth crew
Youth crew Origini stilistiche Hardcore punk Straight edge Melodic hardcore punk Punk metal (dagli anni '90) New York, seconda met degli anni '80
Popolarit
Forte nell'underground newyorkese negli anni '80, dagli anni '90 alcuni gruppi ispirati dalla scena come Hatebreed e Rage Against the Machine hanno raggiunto un noto successo commerciale.
Generi derivati
Gruppi musicali youth crew Musicisti youth crew Album youth crew EP youth crew Singoli youth crew Album video youth crew
Lo youth crew un sottogenere dell'hardcore punk e allo stesso tempo una subcultura, che divenne popolare soprattutto tra il 1986 e il 1990, principalmente nell'area di New York, e in parte nell'area di Los Angeles. Il genere fu definito dagli album di gruppi come Youth of Today, Gorilla Biscuits, Bold e Side By Side[1], pubblicati quasi tutti con l'etichetta Revelation Records. Spesso questo movimento viene riconosciuto parte della scena New York hardcore. Nella sua forma originaria era molto simile al melodic hardcore, ma molte tracce includevano pesanti breakdown tipici del mosh. Dagli anni '90 i gruppi appartenenti a questa scena hanno introdotto sempre maggiori influenze heavy metal, contribuendo alla nascita del metalcore. Attorno al 1997, contemporaneamente a questa nuova tendenza, si svilupp anche un breve revival del sound originale, grazie a gruppi come Floorpunch, Ten Yard Fight e In My Eyes.
Youth crew
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Alcuni gruppi
Alone in a crowd Bold Brotherhood Chain of Strength Gorilla Biscuits Inside Out Insted Judge Justice League Mouthpiece Pagan Babies Side By Side Uniform Choice Unit Pride Youth of Today
Note
[1] Youth of Today spearheaded the almost jock-like 'youth crew' movement embraced by some and mocked by others in the late '80s (ever heard the phrase '88 hardcore'?). [...] YOT's no-frills music was filled with such now public-domain signifiers as gang vocals and heavy breakdowns. Ryan J. Downey, Youth of Today, Blood Runs Deep: 23 Bands Who Shaped the Scene, Alternative Press #240, luglio 2008, p. 109.
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Yuppie
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Yuppie
Yuppie la forma breve di Young Urban Professional. Termine inglese diffusosi internazionalmente, a partire dagli anni ottanta ha indicato un giovane professionista "rampante" che abbraccia la comunit economica capitalista ed in essa trova realizzazione. Si vedano per contrapposizione hippie e yippie. Era la figura del giovane uomo d'affari tra i 25-35 anni, che ebbe origine a Manhattan verso la met degli anni ottanta. Giovani neo-laureati dalle universit Yale, Harvard o Princeton, seguivano il sogno di diventare ricchi nel modo pi veloce buttandosi nella New York, che, durante l'era repubblicana di Ronald Reagan, aveva raggiunto un livello elevato di benessere e prometteva molto per coloro che investivano e lavoravano in borsa. Molti di questi yuppies statunitensi frequentavano ristoranti e discoteche esclusive come il famoso Studio 54 di Manhattan, quasi tutti lavoravano nei grattacieli del centro di New York, frequentando feste esclusive a volte organizzate da loro colleghi o attori e anche dal famoso Donald Trump. Era comune tra di loro usare la cocaina come svago e vestire abiti Armani e Versace, comprando quadri del famoso artista Jean-Michel Basquiat. Lo yuppie anni ottanta abitava in appartamenti arredati con colori monocromatici, poltrone e divani di pelle bianco e nero con dettagli di acciaio cromato, in cucina era di rigore il forno a microonde come ultima novit tecnologica; spuntano i primi cibi precotti da scaldare per l'uomo che non si ferma mai, per l'uomo dinamico che non ha tempo per altro che il suo lavoro. La musica ascoltata erano i Duran Duran, Huey Lewis & The News, Prince, Cyndi Lauper; il compact disc era un must da sfoggiare, le cassette erano vecchie secondo la loro filosofia.
Yuppie Essi vivono di John Carpenter (1989) racconta la figura degli yuppies reaganiani in maniera horror/distopica; American Psycho di Mary Harron (2000), con Christian Bale. Shame di Steve McQueen (2011), con Michael Fassbender.
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