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La social cognition si occupa sia delle percezioni che gli individui hanno di se stessi degli altri, sia delle teorie
che si utilizzano per giustificare tali percezioni.
Analizzano la capacità di fare inferenze su ciò che concerne l’ambiente sociale.
L’essere umano è considerato: Uno scienziato Ingenua, che cerca di comprendere e prevedere gli
eventi anche se le sue capacità sono limitate; semplici elaboratori di dati; un avaro cognitivo, cioè un
individuo che per risparmiare le sue risorse cognitive cerca di utilizzare delle scorciatoie di pensiero
dette euristica; uomo come coerente e razionale che tende a ripristinare una condizione di coerenza
cognitiva al fine di eliminare la tensione psicologica quando via una dissonanza tra le sue cognizioni,
come provano le teorie dell’equilibrio cognitivo e quella della dissonanza cognitiva.
Secondo la psicologia della Gestalt la percezione visiva è guidata da principi organizzativi come la
somiglianza, la buona forma, la coerenza. Questi stessi principi sono utilizzati per dar conto di come
vengono organizzate le informazioni di natura sociale e del processo costruttivo.
Bottom-up, se arriva un’organizzazione superiore dei dati partendo dalla base.
Nel momento in cui lo stimolo viene classificata all’interno di una categoria, la valutazione di quel
dato si avvale di conoscenze relative alla categoria, che sono indipendenti dallo stimolo (oltre
l’informazione data)
Le informazioni relative alle caratteristiche di personalità delle altre persone subiscono un processo
di interazione dinamica.
La personalità che viene attribuita a colui che ci sta di fronte o ci viene descritto contribuisce a creare
una configurazione, una Gestalt, la quale si pone come un contesto in grado di modificare il
significato dei tratti considerati separatamente.
Esempi: effetto centralità (la semplice variazione di un tratto modifica l’impressione della sua
personalità nella sua interezza), buona forma (contesto che può modificare il significato dei singoli
elementi se questo giova a un’immagine coerente dell’altro), cambio di significato (come un
singolo tratto può acquistare significati diversi in funzione del contesto in cui è inserito), effetto
primacy (L’ordine temporale influenza la valutazione della personalità), effetto recency (impressioni
dovute alla memoria e lungo termine).
I tratti di personalità vengono considerati delle proprietà, delle disposizioni personali stabili che
fanno da sfondo ai comportamenti.
Il comportamento non viene mai prodotto in un vacuum, ma è sempre messo in atto in una qualche
situazione specifica.
Processi attribuzionali: processi mentali che regolano il modo in cui le persone attribuiscono il
comportamento singoli motivi, cercando di inferire le cause.
1- Il locus della causalità: processo di attribuzione causale, ovvero le persone cercano di stabilire se la
causa del comportamento sia della persona che lo ha messo in atto (causa interna), se è dovuto alla
situazione (causa esterna), o se il comportamento è da ricondurre alle componenti persona/situazione.
2- Stabilità/instabilità: alcune cause interne sono stabili (capacità e abilità), altre sono instabili (umore). Le
cause esterne possono essere instabili (meteo, fortuna)o stabili (norme e leggi).
3- La controllabilità:
- Modello tridimensionale di Weiner, che insieme alla stabilità e al locus aggiunge la controllabilità come
criterio di valutazione del modo in cui la dinamica persona/situazione influenza gli eventi.
- Stile attributivo individuale, cioè uno schema stabile di attribuzioni e il quaderno di rizzato come
modello per conferire un senso a ogni evento della realtà.
controlliamo se è possibile rintracciare lo stesso effetto: aldilà degli oggetti stimolo (valutiamo la
distintività) , aldilà delle persone (valutiamo la coerenza nel tempo), aldilà dei contesti (analizziamo il
consenso).
il comportamento è ricondotto a una causa esterna se ci troviamo di fronte a un alto grado di
distintività, un alto grado di coerenza nel tempo e un alto grado di consenso. Al contrario è dovuto a
una causa interna.
Self-servino bias di attribuzione: tendenza a distorcere la realtà a seguito di una forte motivazione a
considerare noi stessi positivamente, di ricorrere a un’attribuzione pregiudiziale che sia prima di tutto
il servizio nostra immagine. (Meccanismo di difesa) I successi vengono attribuiti a cause interne e gli
insuccessi a cause esterne.
Self-serving bias e relazioni intime: quando la relazione conflittuale, cioè scomparti per tendere
attribuire a se stessi contributi positivi al buon andamento del rapporto, nelle relazioni poco
soddisfacenti la causa di fatti negativi viene ricondotta caratteristiche interne stabili del coniuge,
mentre eventuali comportamenti positivi del partner vengono ricondotti a cause esterne e instabili.
Group-serving bias: I membri di un gruppo riconducono a cause interne comportamenti positivi
dell’ingruppo e quelli negativi dell’outgroup.
al di sopra della media: tendenza percepire se stessi in termini favorevoli e si reputano al di sopra
della media in una serie di caratteristiche.
Ottimismo irrealistico: quasi tutti credono di essere immuni da malattie, che non avranno mai
incidenti, che non saranno depressi...
Falso consenso : forte tendenza a credere che gli altri abbiano le stesse nostre opinioni e che nostri
insuccessi o nostri comportamenti negativi siano appannaggio di tutti.
Effetto della falsa unicità: crediamo che gli altri mettono in atto i nostri stessi comportamenti, se
questi sono negativi, ma perciò che riguarda i comportamenti così dire nostre abilità pensiamo di
essere unici.
Illusione del controllo: si tende a credere di essere per padroni del proprio destino e si è portati a
ritenere che gli altri siano responsabili delle loro sfortune.
(Lerner) le persone hanno bisogno di credere in un mondo giusto, in cui ciascuno ciò che si merita,
perché così possono mantenere l’illusione di controllare gli eventi.
EURISTICHE DI GIUDIZIO
Sono delle scorciatoie mentali quali vengono di lizzare per prendere la decisione, esprimere una valutazione,
quando ci si trova in situazioni particolarmente complesse. Aiutano nel difficile processo di elaborazione
delle informazioni.
1. Della disponibilità: quando viene messo un giudizio sulla probabilità o frequenza di un evento,
utilizzando le informazioni che vengono che la vita mente la mente.
2. Della simulazione: fare inferenze al fine di emettere un giudizio sul comportamento probabile di
un’altra persona, simulandone nell’immaginazione le reazioni emotive.
3. Della rappresentatività: il giudizio che viene messa si basa sul calcolo della probabilità che una certa
persona un certo evento rientrino in una data categoria. Si formula un giudizio sulla base della
conclusione che quella persona ed è rappresentativa della media delle persone che fanno quella
cosa.
4. Di ancoraggio: stima del quanto un giudizio sia vicino al punto di partenza. Il parere è come
un’ancora, sulla quale ci si basa per prendere la propria decisione.