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Diritto Civile

a cura di Pietro Rescigno, Enrico Gabrielli e Luigi Balestra


con Raffaele Caterina, Marco Dell’Utri, Enrico Minervini,
Stefano Pagliantini, Stefano Petitti e Gianluca Sicchiero

n Occupazione sine titulo – Danno patrimoniale


Cassazione civile, Sez. II, 8 febbraio 2022, n. 3946 – epoca ben più risalente, Cass., Sez. 2, n. 2576/1974; Cass.,
Pres. Cosentino – Rel. Carrato – S.I.A.MED. S.R.L. Sez. 2, n. 299/1965; Cass., Sez. 2, n. 2007/1962).
(avv.ti An. e Al. Luminoso) – Condominio (omissis) A sostegno di un diverso orientamento vanno richiamate
(avv. Di Giovanni). Rimessione alle Sezioni unite ri- altre pronunce di questa Corte che, parallelamente all’ana-
logo percorso seguito per i danni non patrimoniali, hanno
corso avverso App. Cagliari, 13 giugno 2018, n. 557.
negano l’astratta risarcibilità in re ipsa dei danni subiti dal
Danni patrimoniali e non patrimoniali – Occupazio- proprietario per la perdita o la diminuzione della disponi-
ne di immobile sine titulo – Danno patrimoniale in re bilità del bene, affermando la necessaria correlazione della
ipsa – Configurabilità – Risarcibilità ex artt. 1223 e medesima risarcibilità al rapporto causale intercorrente tra
2056 c.c. – Questione di massima di particolare im- ‘‘condotta materiale’’, ‘‘evento lesivo’’ e ‘‘conseguenza dan-
nosa’’, sicché identiche risulterebbero le esigenze di prova –
portanza – Rimessione alle Sezioni unite
sia per l’an che per il quantum – del danno non patrimo-
Occorre rimettere alle Sezioni unite la questione se, in niale o patrimoniale (cfr., ad esempio, Cass., Sez. 3, n.
caso di occupazione senza titolo di immobile, la prova del 13071/2018; Cass., Sez. 3, n. 31233/2018).
danno emergente consistente nella deminutio patrimonii In realtà, anche nelle pronunce che hanno negato la con-
derivante dalla perdita della facoltà di godimento del figurabilità di un danno in re ipsa subito dal proprietario per
l’indisponibilità della cosa, si è comunque riconosciuta all’in-
bene per la durata dell’occupazione senza titolo debba teressato la facoltà di darne prova mediante ricorso a pre-
considerarsi sussistente in re ipsa, con la conseguente sunzioni semplici o al fatto notorio; conseguentemente gra-
liquidabilità in via equitativa, ai sensi dell’art. 1226 vando il medesimo dell’onere di indicare tutti gli elementi, le
c.c., richiamato dall’art. 2056 c.c. (Massima non ufficiale) modalità e le circostanze della situazione, da cui, in presenza
dei requisiti richiesti dagli artt. 2727 e 2729 c.c., possa de-
Omissis. – 7. Il secondo e terzo motivo del ricorso ripro- sumersi l’esistenza e l’entità del concreto pregiudizio patri-
pongono la delicata questione dell’identificazione del dan- moniale subito (v., da ultimo, Cass. Sez. 2, n. 39/2021).
no da occupazione senza titolo (in tutte le sue possibili 9. Con riferimento ai riportati divergenti indirizzi giuri-
componenti) e dell’individuazione e ripartizione dei relativi sprudenziali è intervenuta la recente ordinanza interlocuto-
oneri di allegazione e di prova; questione sulla quale la ria della III Sezione civile di rimessione della relativa que-
giurisprudenza di questa Corte ha avuto modo di pronun- stione (qualificata come di massima di particolare impor-
ciarsi ripetutamente ma senza assumere una posizione sem- tanza) alle Sezioni unite proprio al fine di pervenire all’a-
pre coerente, inequivoca e con valenza effettivamente e dozione di una soluzione definitiva al riguardo. (...).
pienamente nomofilattica. (...). 10. Orbene, sulla scorta del rilevato stato giurispruden-
8. Ciò premesso, va osservato che questa Corte ha più ziale, questo collegio ritiene opportuno rimettere alle Se-
volte sostenuto, sin da remoti precedenti, che il proprieta- zioni unite anche la trattazione e decisione del ricorso di cui
rio ha pieno diritto di usare e godere della cosa propria al presente procedimento, per l’esame congiunto con il
secondo la naturale destinazione della stessa, per cui qual- procedimento iscritto al n. R.G. n. 3930/19 (con riferimen-
siasi intervento di terzi diretto a limitare tale uso e godi- to al quale è stata adottata la richiamata ordinanza di ri-
mento costituisce turbativa del diritto di proprietà sul bene messione n. 1162/2022 della III Sezione civile), onde sot-
e legittima il proprietario a chiedere non solo la tutela in toporre all’attenzione del massimo consesso nomofilattico
forma specifica, mediante cessazione di tale turbativa e l’ulteriore questione (...) se il danno patrimoniale da occu-
ripristino della situazione antecedente al verificarsi dell’il- pazione senza titolo debba qualificarsi, ai sensi dell’art.
lecito, ma anche il risarcimento dei danni. 1123 c.c., come ‘‘perdita’’ o come ‘‘mancato guadagno’’;
Sulla base di questo presupposto si è giunti spesso alla più precisamente, se la compressione della facoltà di godi-
conclusione che il danno, in tale ipotesi, è in re ipsa (più mento diretto del bene (da garantire fisiologicamente in
correttamente dovrebbe sostenersi che la prova del danno è modo ‘‘pieno ed esclusivo’’) – che, insieme alla facoltà di
in re ipsa), in quanto automatica conseguenza della limita- disposizione del medesimo, costituisce il contenuto del di-
zione del godimento e della diminuzione temporanea del ritto di proprietà fissato dall’art. 832 c.c. – debba conside-
valore della proprietà, senza neppure che vi sia necessità di rarsi quale danno patrimoniale da risarcire ai sensi del
una specifica attività probatoria, salva concreta determina- combinato disposto degli artt. 1223 e 2056.(...).
zione del danno stesso in sede di liquidazione, cui eventual- Si osserva, però, che – nella prospettiva del risarcimento
mente procedere anche in via equitativa (...) (cfr. indicativa- del danno (patrimoniale) da perdita di godimento diretto –
mente, di recente Cass., Sez. 2, n. 21501/2018; Cass., Sez. 2, il riferimento alla naturale vocazione fruttifera del bene
25475/2010; Cass., Sez. 2, 15238/2008, in fattispecie sovrap- risulterebbe priva di rilevanza, giacché il danno-conseguen-
ponibile a quella oggetto del presente giudizio; v., invece in za, ossia il pregiudizio derivante dal fatto dannoso costitui-

Giurisprudenza Italiana - Maggio 2022 ISSN: 1125-3029 1071


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Diritto Civile Occupazione sine titulo – Danno patrimoniale

to dall’occupazione, sarebbe non l’impedimento a ritrarre guadagno, deve – oltre ad allegarlo – offrire la prova spe-
dal bene occupato i frutti (civili o naturali) che esso può cifica delle occasioni di guadagno perse; ma, ove si limiti a
generare, ma l’impedimento a ricavare dal bene occupato chiedere il risarcimento del danno da perdita di godimento
l’utilità diretta (il godimento, secondo il linguaggio dell’art. del bene, potrebbe ritenersi che sia sufficiente allegare e
832 c.c.) che il medesimo offre; e tale impedimento non provare solo la durata dell’occupazione, competendo poi al
dovrebbe richiedere alcuna prova diversa ed ulteriore ri- giudice la liquidazione equitativa di tale danno secondo
spetto alla prova del fatto generatore del danno, potendo il criteri adeguati alla peculiarità della fattispecie, tra i quali
godimento diretto esaurirsi anche in una fruizione mera- non sembrerebbe irragionevole includere l’ancoraggio al
mente saltuaria o occasionale o anche nella utilitas derivan- valore locativo di mercato.
te dalla mera potenzialità di una fruizione; invero, anche 11. Alla stregua delle complessive argomentazioni espo-
una fruizione in potenza, che non si traduca in una fruizio- ste, ritiene, quindi, il collegio di sottoporre all’esame delle
ne in atto, sarebbe idonea a costituire una posta attiva del Sezioni unite anche l’ulteriore questione (...) – da conside-
patrimonio del proprietario. (...). rarsi di massima di particolare importanza – sul se, in caso
Nella prospettiva che qui si delinea, in sostanza, il fatto di occupazione senza titolo di immobile (fatto illecito rima-
generatore del danno (l’occupazione del fondo) e il danno sto accertato nel caso sottoposto con il ricorso in trattazio-
conseguenza (l’impedimento al godimento del fondo) re- ne per effetto dell’accoglimento, con sentenza passata in
stano fatti concettualmente diversi; ma la prova del secon- giudicato, dell’azione di rivendicazione proposta dalla ri-
do si esaurisce in quella del primo (il fondamento dell’an è corrente), la prova del danno emergente consistente nella
comune ad entrambe le forme di danno, quella da perdita e deminutio patrimonii derivante dalla perdita della facoltà
quella da mancato guadagno); cosicché, quanto al danno di godimento del bene per la durata dell’occupazione senza
‘‘da perdita’’, potrebbe discorrersi di danno in re ipsa (o, titolo debba considerarsi sussistente in re ipsa, con sua
meglio, di prova del danno in re ipsa), rispetto al quale il conseguente liquidabilità in via equitativa (ove non diver-
riferimento al valore commerciale del godimento del bene samente possibile), ai sensi dell’art. 1226 c.c., richiamato
(c.d. valore locativo) rappresenta una mera tecnica, tra le dall’art. 2056 c.c. (...).
varie possibili, di una liquidazione equitativa. P.Q.M.
Da ciò consegue che il proprietario che agisca per il La Corte trasmette gli atti al Primo Presidente per l’e-
risarcimento del danno da occupazione senza titolo, ove ventuale rimessione della indicata questione di massima di
chieda il risarcimento di un concreto danno da mancato particolare importanza alle Sezioni unite. – Omissis.

Occupazione sine titulo e risarcimento del danno patrimoniale


Maria Luisa Chiarella*

La Sezione II della Corte di cassazione sottopone alle Sezioni unite la questione di diritto, interpretata in modo difforme dalle
Sezioni semplici, relativa all’accertamento del danno patrimoniale da occupazione senza titolo di un immobile. Nell’attesa della
pronuncia delle Sezioni unite, il contributo esamina l’ordinanza interlocutoria n. 3946/2022 cercando di dipanare le questioni in
essa sollevate alla luce dei princı̀pi presenti nel sistema.

Il caso duazione e al riparto dei relativi oneri di allegazione e


La questione sollevata con l’ordinanza in commento di prova 1. Sulla complessa tematica la giurisprudenza
concerne la prova del danno patrimoniale da occupa- si è pronunciata ripetutamente senza però assumere
zione senza titolo, con specifico riferimento all’indivi- un orientamento consolidato univoco 2.

* Il contributo è stato sottoposto, in forma anonima, alla valu- commento di L. Balestra; Cass. civ., 9 giugno 2008, n. 15238, in
tazione di un referee. Giust. Civ. Mass., 2008; Cass. civ., 8 maggio 2006, n. 10498, in
1
Per una sintesi dell’ordinanza in commento v. N. Frivoli, La Giust. Civ. Mass., 2006. Si veda anche Cons. Stato, 27 maggio
privazione della disponibilità di un bene rappresenta una lesione 2019, n. 3428, in Dir. e Giust., 17 giugno 2019, con nota di M.
patrimoniale. Ossia un danno derivante al titolare del bene stesso Bombi. La presunzione di danno in re ipsa viene superata ove
che va sempre risarcito, in Dir. e Giust., 2022, 27, 5 e segg. risulti provato il disinteresse del proprietario che abbia omesso
2
In materia, per il danno in re ipsa nel caso di ritardata conse- di esercitare su di esso ogni forma di utilizzazione dell’immobile
gna di un bene immobile v.: Cass. civ., 9 dicembre 2019, n. 32108, (v. Cass. civ., 7 agosto 2012, n. 14222, in Giur. It., 2013, 2, 303 e
in Giust. Civ. Mass., 2020; Cass. civ., 31 luglio 2019, n. 20708, in segg. con commento di A. Ferrero).
Giust. Civ. Mass.; Cass. civ., 22 gennaio 2019, n. 1657, in One Per l’indirizzo negazionista in merito alla sussistenza del danno
LEGALE https://onelegale.wolterskluwer.it; Cass. civ., 31 agosto in re ipsa in caso di occupazione abusiva di un immobile, si v.
2018, n. 21501, in Giust. Civ. Mass., 2018; Cass. civ., 28 agosto Cass. civ., 23 novembre 2021, n. 36251 (in Dir. e Giust., 25
2018, n. 21239, in Ridare.it, 24 ottobre 2018 (con nota di A. novembre 2021, con nota di E. Bruno), secondo la quale ‘‘nel
Ferrario); Cass. civ., 6 agosto 2018, n. 20545, in Giust. Civ. Mass., caso di occupazione illegittima di un immobile il danno subito
2018; Cass. civ., 9 agosto 2016, n. 16670, in Giust. Civ. Mass., dal proprietario non può ritenersi sussistente ‘‘in re ipsa’’ ma deve
2016; Cass. civ., 15 ottobre 2015, n. 20823, in Giust. Civ. Mass., essere sempre provato, ancorché attraverso il ricorso a presunzio-
2015; Cass. civ., 28 maggio 2014, n. 11992, in One LEGALE ni semplici, che comunque rivelino l’intenzione concreta del pro-
https://onelegale.wolterskluwer.it; Cass. civ., 16 aprile 2013, n. prietario di mettere l’immobile a frutto’’. Per lo stesso orienta-
9137, in Giust. Civ. Mass., 2013; Cass. civ., 10 febbraio 2011, n. mento si v.: Cass. civ., ord., 17 gennaio 2022, n. 1162, in Ridare,
3223, in Dir. e Giust. online, 2011; Cass. civ., 16 dicembre 2010, 19 gennaio 2022, con commento di A. Villa; Cass. civ., 25 maggio
n. 25475, in Guida Dir., 2011, 14, 48 e segg.; Cass. civ., 6 novem- 2021, n. 14268, in Giust. Civ. Mass., 2021; Cass. civ., 16 marzo
bre 2008, n. 26610, in Resp. Civ. Prev., 2009, 9, 1828 e segg. con 2021, n. 7280, in One LEGALE https://onelegale.wolterskluwe-

1072 Giurisprudenza Italiana - Maggio 2022


ISSN: 1125-3029
Occupazione sine titulo – Danno patrimoniale Diritto Civilen
La vicenda trae origine da una vertenza tra una l’avvenuto travisamento, da parte del giudice di rin-
società e un condominio avente ad oggetto la rivendi- vio, del senso, del contenuto e dell’oggetto della do-
ca, da parte della prima, di numerose porzioni immo- manda risarcitoria.
biliari all’interno di una lottizzazione e conclusa con la La vertenza ritornava allora all’esame della Suprema
condanna per i condomini alla restituzione degli im- Corte.
mobili e al risarcimento dei danni cagionati con l’oc-
cupazione di fatto dei cespiti. L’ordinanza interlocutoria n. 3946/2022
Riassumendone l’iter giudiziario, in primo grado il L’ordinanza della Suprema Corte in commento evi-
giudice respingeva la domanda attorea riconoscendo denzia la natura controversa del caso, illustrando i due
l’acquisto delle porzioni immobiliari da parte del con- opposti orientamenti invalsi nella giurisprudenza circa
dominio per usucapione. La Corte d’appello, in sede gli oneri di allegazione e di prova a supporto della
di gravame, accoglieva la pretesa petitoria della socie- richiesta di risarcimento del danno da occupazione
tà appellante, condannando il condominio al rilascio senza titolo di un cespite immobiliare altrui.
delle aree in contestazione, respingendo, tuttavia, le Secondo un primo indirizzo, il danno (rectius la
domande di risarcimento dei danni. Di conseguenza, prova del danno) da occupazione sine titulo è da con-
il condominio proponeva ricorso e la società resisteva, siderarsi in re ipsa, in quanto automatica conseguenza
presentando ricorso incidentale con riferimento alla della limitazione del godimento e della diminuzione
reiezione della propria domanda risarcitoria. temporanea del valore della proprietà, senza che vi sia
La Corte di cassazione rigettava integralmente il necessità di una specifica attività probatoria 3.
ricorso principale e accoglieva con rinvio alla Corte Un secondo orientamento nega la presenza di un
distrettuale quello incidentale sulla base dell’assunto danno insito nella violazione della proprietà. In tal mo-
che appariva contraddittorio ordinare al condominio do, si esclude l’astratta risarcibilità in re ipsa dei danni
il rilascio dei beni e, al tempo stesso, negare la tutela subiti dal proprietario per la perdita o per la diminu-
risarcitoria. zione della disponibilità del bene, affermandosi la ne-
La Corte d’appello, decidendo nel giudizio di rin- cessaria correlazione della risarcibilità al rapporto cau-
vio, respingeva la domanda risarcitoria formulata dalla sale intercorrente tra ‘‘condotta materiale’’, ‘‘evento le-
società riassumente. Avverso tale pronuncia, la società sivo’’ e ‘‘conseguenza dannosa’’ 4. Secondo questo indi-
proponeva ricorso per cassazione riferito a tre motivi rizzo, pertanto, sono ritenute identiche le esigenze di
e resisteva con controricorso il condominio. prova del danno patrimoniale o non patrimoniale 5.
Con il primo motivo di ricorso si denunciava la Ciò nondimeno, nell’ordinanza si evidenzia come
violazione e falsa applicazione dell’art. 2909 c.c. e l’orientamento negazionista (circa la sussistenza di
degli artt. 324 e 384, 2º comma, c.p.c., sul presuppo- un danno in re ipsa subı̀to dal proprietario) riconosca
sto che, per l’effetto della pregressa sentenza emessa all’interessato ‘‘la facoltà di darne prova mediante ri-
dalla Suprema Corte, si era venuto a formare il giudi- corso a presunzioni semplici o al fatto notorio; conse-
cato interno sull’ammissibilità della domanda risarci- guentemente gravando il medesimo dell’onere di in-
toria e sulla fondatezza della stessa circa l’an, rima- dicare tutti gli elementi, le modalità e le circostanze
nendo demandato alla Corte di rinvio il solito compito della situazione da cui, in presenza dei requisiti richie-
di procedere alla quantificazione del relativo danno. sti dagli artt. 2727 e 2729 c.c., possa desumersi l’esi-
Con il secondo motivo di ricorso, la società ricor- stenza e l’entità del concreto pregiudizio patrimoniale
rente deduceva la violazione e falsa applicazione degli subı̀to (v., da ultimo, Cass., Sez. 2, n. 39/2021)’’.
artt. 1223, 1226, 2043, 2056 e 2697 c.c., sostenendo Nel quadro di questo contrasto giurisprudenziale, la
l’erroneità dell’impugnata sentenza adottata in sede di S.C. menziona l’ordinanza interlocutoria della III se-
rinvio, nella parte in cui aveva ritenuto che la mede- zione civile, del 17 gennaio 2022, n. 1162, di rimes-
sima società avrebbe dovuto assolvere l’onere di alle- sione alle Sezioni unite del quesito se il danno da
gare un pregiudizio da occupazione senza titolo che, occupazione abusiva possa essere considerato in re
invece, non era stato adempiuto. Con la terza censura, ipsa o debba essere dimostrato senza l’applicazione
la società lamentava la violazione e falsa applicazione di alcun automatismo. In detta ordinanza si nega la
degli artt. 112, 113 e 115 c.p.c., con riferimento al- sussistenza in re ipsa del danno, ritenendosi bensı̀

r.it; Cass. civ., 24 aprile 2019, n. 11203, in Giust. Civ. Mass., 2019; senso, si v. anche Cass. civ., 27 giugno 2016, n. 13224, in Dir. e
Cass. civ., 25 maggio 2018, n. 13071, in Giur. It., 2018, 1555, con Giust., 28 giugno 2016). In dottrina, ricostruisce il quadro degli
commento di C.M. Turchese Gianfelici e Cass. civ., 17 giugno orientamenti giurisprudenziali A. Di Biase, Occupazione abusiva di
2013, n. 15111, in Giust. Civ. Mass., 2013. Questo indirizzo er- immobili e tutela giurisdizionale del proprietario: tra azioni reali ed
meneutico rinvia, in linea di principio, all’insegnamento di Cass. azioni personali, in Giust. Civ., 2012, 6, 311 e segg.
3
civ., Sez. un., 11 novembre 2008, n. 26972, in Resp. Civ. Prev., Si v. la nota precedente.
4
2009, 1, 38 e segg. con commento di P.G. Monateri. Ambigua è Si v. supra nota 2.
5
l’opzione ermeneutica di Cass. civ., 15 dicembre 2016, n. 25898, Sul punto, la S.C. indica, come precedenti di riferimento,
in Giust. Civ. Mass., 2017, secondo cui il danno può definirsi in re Cass. civ., 25 maggio 2018, n. 13071, cit. e Cass. civ., 4 dicembre
ipsa senza comunque far venire meno ‘‘l’onere per l’attore quan- 2018, n. 31233 (quest’ultima può leggersi in One LEGALE
tomeno di allegare, e anche di provare, con l’ausilio delle presun- https://onelegale.wolterskluwer.it).
zioni, il fatto da cui discende il lamentato pregiudizio’’ (in tal

Giurisprudenza Italiana - Maggio 2022 1073


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Diritto Civile Occupazione sine titulo – Danno patrimoniale

necessario distinguere l’evento dannoso dal danno al di per sé (un ‘‘danno emergente’’ e non già un man-
fine di non configurare un vero e proprio danno pu- cato guadagno o ‘‘lucro cessante’’) per il titolare del
nitivo 6. Non si esclude che il danno da occupazione bene (a prescindere da un mancato guadagno da esso
sine titulo possa essere agevolmente provato mediante derivante) da liquidare, eventualmente, in via equita-
presunzioni semplici, purché siano debitamente alle- tiva ex art. 1226 c.c.
gati i fatti da accertare; nello specifico, occorre dimo- Ne discende, sul piano probatorio, il seguente corol-
strare l’intenzione del proprietario di mettere l’immo- lario: fatto generatore e danno conseguenza (perdita
bile a frutto. subita), pur se diversi, sono ritenuti sovrapponibili per-
Richiamando il contenuto di detta ordinanza, la II ché la prova del secondo (quale prova del danno in re
sezione civile della Cassazione ritiene opportuno ri- ipsa) si esaurisce in quella del primo. Il proprietario,
mettere alle Sezioni unite anche la decisione del ricor- pertanto, potrà limitarsi ad allegare e provare solo la
so in esame per una trattazione congiunta con il pre- durata dell’occupazione, spettando al giudice la liqui-
cedente procedimento e al fine di sottoporre l’ulterio- dazione equitativa del danno da perdita del godimento
re questione se il danno patrimoniale da occupazione del bene (secondo criteri adeguati al caso concreto, tra
senza titolo debba qualificarsi come ‘‘perdita subı̀ta’’ cui si colloca il valore locativo di mercato del bene).
(danno emergente) o come ‘‘mancato guadagno’’ (lu- Al contrario, per quanto attiene al ‘‘lucro cessante’’
cro cessante). il proprietario dovrà non solo allegarlo, ma anche
Per sciogliere il nodo gordiano della prova del dan- provarlo offrendo la prova specifica delle occasioni
no da occupazione senza titolo, la Corte ritiene, infat- di guadagno perse anche mediante ricorso a presun-
ti, necessario risolvere a monte la questione prelimi- zioni in presenza dei requisiti richiesti dagli artt. 2727
nare consistente nella qualificazione di detto danno; e 2729 c.c.
solo in un secondo momento, verrà in considerazione Tenuto conto della complessità esegetica della con-
il problema del contenuto probatorio. troversia, si trasmettono gli atti al Primo Presidente
Per la Suprema Corte, infatti, entrambi gli orienta- per l’eventuale rimessione alle Sezioni unite della que-
menti giurisprudenziali esaminati sembrano muovere stione (connessa a quella dell’ordinanza n. 1162/2022)
dall’implicito presupposto che il danno risarcibile se, in caso di occupazione senza titolo di immobile, la
consista nel danno da mancato guadagno, ossia il lu- prova del danno emergente consistente nella deminu-
cro cessante conseguente alla impossibilità di impie- tio patrimonii derivante dalla perdita della facoltà di
gare il bene secondo la sua vocazione fruttifera 7. godimento del bene per la durata dell’occupazione
A giudizio della II sezione, invece, il ‘‘danno-conse- senza titolo debba considerarsi sussistente in re ipsa,
guenza’’ sarebbe il mancato godimento del bene, quale con la conseguente liquidabilità in via equitativa (ove
utilità diretta che il medesimo offre. Detto danno non non diversamente possibile) ai sensi dell’art. 1226 c.c.,
dovrebbe richiedere alcuna prova diversa e ulteriore richiamato dall’art. 2056 c.c.
rispetto a quella del fatto generatore del danno, ‘‘po-
tendo il godimento diretto esaurirsi in una fruizione Le questioni
meramente saltuaria o occasionale o anche nella utilitas
derivante dalla mera potenzialità di una fruizione; in- Le Sezioni unite vengono investite di due differenti
vero, anche una fruizione in potenza, che non si tradu- questioni relative alla qualificazione del danno da oc-
ca in una fruizione in atto, sarebbe idonea a costituire cupazione senza titolo al fine di un intervento chiari-
una posta attiva del patrimonio del proprietario’’. ficatore con valenza nomofilattica idoneo a risolvere i
In ragione di ciò, si ritiene che la privazione, anche rilevati contrasti presenti a livello applicativo.
temporanea, della disponibilità di un bene rappresenti A livello esegetico, in primis si discute se il danno in
di per sé una deminutio patrimonii, ossia una perdita parola sia in re ipsa o se invece debba essere oggetto di

6
Al riguardo, tra gli altri precedenti, si richiamano le pronunce 2017, n. 16601, in Giustiziacivile.com con commento di V. Briz-
di San Martino (Cass. civ., Sez. un., 11 novembre 2008, n. 26972, zolari).
7
cit.); la decisione delle Sezioni unite (Cass. civ., Sez. un., 20 luglio Per un’inversione dell’onere della prova, che onera l’occupan-
2021, n. 20691, in One LEGALE https://onelegale.wolterskluwe- te della prova contraria dell’anomala infruttuosità di quello spe-
r.it), che, in tema di acquisizione sanante, ex art. 42-bis, D.P.R. n. cifico immobile, si v. Cass. civ., 7 gennaio 2021, n. 39, in Giust.
327/2001, in caso di occupazione sine titulo della P.A., ha sancito Civ. Mass., 2021. Questa opzione ermeneutica lascia però spazio a
che ‘‘la qualificazione in termini indennitari dell’indennizzo per la qualche perplessità poiché, come si rileva in dottrina, le regole
pregressa occupazione senza titolo, nella misura del cinque per sull’onus probandi sono governate unicamente dal diritto positivo
cento annuo sul valore venale del bene all’attualità, non è foriera (si pensi, ad esempio, alle presunzioni legali iuris tantum) e, al
di un deficit di tutela per le parti, avendo il legislatore previsto contempo, sono indipendenti dai meccanismi di funzionamento del-
una clausola di salvaguardia che fa salva la prova di una diversa le presunzioni semplici. Queste ultime, in particolare, consentono
entità del danno, la cui applicazione è rimessa all’incensurabile ‘‘al giudice, che muove dai dati forniti dall’esperienza relativa ad
valutazione del legislatore in via forfettaria ‘in melius’ o ‘in pejus’ – un accadimento della vita (e quindi spesso alla luce di leggi stati-
in sintonia con le istanze e le prove offerte dalle parti nel caso stiche), di ritenere vero un fatto in mancanza di elementi di segno
concreto’’; nonché la decisione delle Sezioni unite che ha ricono- contrario. Si tratta quindi di un’operazione logica che in linea di
sciuto la compatibilità con il nostro ordinamento del danno pu- principio non riguarda l’inversione dell’onere della prova bensı̀
nitivo (quale risarcimento del danno ultracompensativo con fina- esclusivamente la prova’’ (cfr. S. Patti, Note in tema di presunzioni
lità deterrente/sanzionatoria) nel solo caso di espressa previsione semplici, in Riv. Trim. Dir. e Proc. Civ., 2020, 3, 901).
normativa in base all’art. 23 Cost. (Cass. civ., Sez. un., 5 luglio

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Occupazione sine titulo – Danno patrimoniale Diritto Civile

specifica attività probatoria senza l’applicazione di al- Alla base delle regole relative al risarcimento del
cun automatismo (ord. n. 1162/2022); a monte, l’or- danno, vi è, dunque, il principio del danno effettivo
dinanza in commento pone in discussione il profilo se o del risarcimento integrale, in base al quale ‘‘l’obbli-
il danno corrisponda ad una perdita per il proprieta- go del risarcimento deve adeguarsi al danno effettiva-
rio (‘‘danno emergente’’) o a un mancato guadagno mente subito dal creditore, il quale non deve ricevere
(‘‘lucro cessante’’). né più né meno di quanto necessario a rimuovere gli
Nel primo caso, a giudizio della II sezione civile effetti economici negativi derivanti dall’inadempimen-
della Suprema Corte, il danno si concretizzerebbe to o dall’illecito’’ 8.
nel pregiudizio derivante al proprietario dal non poter In questa sede, è utile soffermarsi sulle componenti
trarre dal bene l’utilità diretta che il medesimo offre (il del danno patrimoniale risarcibile, date, ex art. 1223
diritto di godere di cui all’art. 832 c.c.). Tale impedi- c.c., dal danno emergente (la perdita subita) e dal lucro
mento non richiederebbe, nello specifico, alcuna atti- cessante (il mancato guadagno). Mentre il primo si
vità probatoria ad hoc, essendo dato in re ipsa dall’oc- identifica nella diminuzione della sfera patrimoniale
cupazione abusiva quale fatto generatore del danno del danneggiato in conseguenza dell’illecito, il secondo
(la prova di quest’ultimo, dunque, sarebbe sufficiente corrisponde al mancato conseguimento di un reddito 9.
per dimostrare il relativo danno). Di conseguenza, per A differenza del danno emergente, il lucro cessante
la S.C., ove il proprietario agisca per il risarcimento si concretizza in una ricchezza non conseguita dal
del danno emergente da perdita del godimento del soggetto leso.
bene, dovrebbe allegare e provare solo la durata del- A livello esegetico, si è concordi nel ritenere che il
l’occupazione. Laddove, al contrario, oggetto della danno emergente integri qualsiasi perdita patrimo-
pretesa risarcitoria sia il mancato guadagno, il pro- nialmente apprezzabile derivante dall’inadempimento
prietario dovrà, oltre ad allegarlo, offrire la prova o dall’illecito 10. Tra le ipotesi esemplificative, si è soliti
specifica delle occasioni di guadagno perse. menzionare i danni derivanti dal mancato consegui-
mento della prestazione, cosı̀ come dalla ricezione di
Rilievi critici prestazione difforme da quella promessa o priva delle
qualità richieste; le spese affrontate per diminuire o
Riassunto cosı̀ sinteticamente l’oggetto dell’ordinan- evitare il danno, ovvero per sopperire alla temporanea
za in commento, possono formularsi alcune osserva- impossibilità di godere del bene.
zioni. Anzitutto, si ritiene opportuno considerare la Nel caso del danno emergente, dunque, il danneg-
funzione che nel nostro ordinamento svolge il risarci- giato subisce una deminutio patrimonii, per cui il dan-
mento del danno patrimoniale, disciplinato dall’art. no consta della perdita del valore del bene, nonché
1223 c.c. che trova applicazione anche in materia di delle relative spese affrontate; per via del lucro ces-
responsabilità aquiliana sulla base del rinvio operato sante, invece, il danneggiato in conseguenza dell’ille-
dall’art. 2056 c.c. cito non conseguirà più le utilità di cui avrebbe altri-
Come si legge nella Relazione del Guardasigilli al menti beneficiato 11.
progetto ministeriale del Libro delle obbligazioni del Preso atto di ciò, il pregiudizio derivante da occu-
1941, ‘‘Il contenuto della prestazione di risarcimento pazione sine titulo può in concreto articolarsi sia nel
viene precisato, sia per la colpa contrattuale, sia per danno emergente che nel lucro cessante. Pare, tutta-
quella extra contrattuale, nell’obbligo di reintegrare il via, problematico considerare il danno emergente
danneggiato nella situazione patrimoniale in cui si sa- quale danno in re ipsa - corrispondente al mancato
rebbe trovato se non si fosse verificato il fatto lesivo godimento della res (come prospettato nell’ordinanza
(art. 19). La reintegrazione deve comprendere tutte le in commento) - poiché, con la condanna del conve-
conseguenze dannose necessarie del fatto lesivo, nella nuto al rilascio del bene, il proprietario viene di fatto
doppia figura di perdite di utilità già acquisite al patri- reintegrato nella situazione patrimoniale preesistente,
monio (danno emergente) e di lucro cessante; ma, men- sicché un eventuale risarcimento (per l’impedito go-
tre il danno emergente potrà essere considerato senza dimento) si concretizzerebbe in un sostanziale arric-
discrezionalità, il lucro cessante dovrà essere liquidato chimento del proprietario rispetto alla situazione pa-
con equo apprezzamento delle circostanze del caso’’. trimoniale anteriore 12.

8
C.M. Bianca, Diritto civile. 5 La responsabilità, Milano, 2021, Comm. c.c. diretto da Gabrielli, Torino, 2013, 167 e segg. e S.
135. Si v. altresı̀ C. Castronovo, Responsabilità civile, Milano, Patti, voce ‘‘Danno patrimoniale’’, in Digesto Civ., V, Torino,
2018, 870 e C. Salvi, voce ‘‘Risarcimento del danno’’, in Enc. 1989, 94 e segg. e
10
Dir., XL, Milano, 1989, 1088; con riferimento al profilo del nesso Per tutti, v. M. Franzoni, Fatti illeciti, cit., 614.
11
causale, v. C. Castronovo, op. ult. cit., 349 e segg. e L. Corsaro, M. Franzoni, op. ult. cit., 615.
12
voce ‘‘Responsabilità civile’’, in Enc. Giur. Treccani, XXVI, Roma, In senso contrario, in tema di danno da fermo tecnico del
1991, 5. veicolo, si v. Cass. civ., 27 gennaio 2010, n. 1688, in One LEGA-
9
Per tutti, si v. C.M. Bianca, op. ult. cit., 122 e segg.; P. Tri- LE https://onelegale.wolterskluwer.it, ove si legge ‘‘è possibile la
marchi, La responsabilità civile: atti illeciti, rischio e danno, Mila- liquidazione in via equitativa del danno da fermo tecnico subito
no, 2021, 594 e segg.; M. Franzoni, Fatti illeciti, in Comm. c.c. a dal proprietario dell’autovettura danneggiata anche in assenza di
cura di Scialoja, Branca, Galgano, Libro quarto: Obbligazioni art. prova specifica in ordine al medesimo, rilevando a tal fine la sola
2043 – 2059, Bologna, 2020, 614; C. Castronovo, Responsabilità circostanza che il danneggiato sia stato privato del veicolo per un
civile, cit., 872; G. Grisi, Art. 1223 – Risarcimento del danno, in certo tempo, anche a prescindere dall’uso effettivo a cui esso era

Giurisprudenza Italiana - Maggio 2022 1075


n
Diritto Civile Occupazione sine titulo – Danno patrimoniale

Si ritiene, infatti, che il danno patrimoniale, sia per il innalzare l’entità del danno subı̀to in concreto rispetto
danno emergente che per il lucro cessante, richieda un alla misura fissata dal legislatore 18. Spetterà viceversa
accertamento in concreto, non potendosi ritenere all’amministrazione fornire elementi di prova volti a
coincidente con l’evento lesivo. Di conseguenza, il smentire la sussistenza di conseguenze economiche
proprietario, posta l’occupazione abusiva della res e pregiudizievoli o a ridimensionarle nella loro entità.
considerata l’esperibilità del rimedio petitorio, ai fini Dunque, ogni rimodulazione del danno in melius o in
del risarcimento non potrà limitarsi a provare la con- pejus sarà oggetto di apposita attività probatoria.
dotta del convenuto (consistente nella violazione della Nell’ordinanza della S.C. n. 1162 di quest’anno, si
sua facoltà di godimento), ma dovrà dimostrare che evidenzia che ‘‘il danno in re ipsa trascende il normale
da questa sia derivato un danno 13. In caso contrario, – e ammissibile – ragionamento per presunzioni, al
nessun risarcimento sarà dovuto poiché questo è le- quale, invero, una parte della giurisprudenza sembra
gato alla sussistenza e alla prova delle conseguenze comunque tentare di ricondurlo (...) Accogliere l’im-
dannose della condotta dell’occupante 14. postazione del pregiudizio in re ipsa (...) non compor-
Argomentando diversamente e ammettendo la risar- terebbe, infatti, soltanto un semplice alleggerimento
cibilità del danno in re ipsa, si introdurrebbe a livello del peso probatorio del danneggiato: questi verrebbe,
applicativo il risarcimento di un danno ultracompen- a bene vedere, sollevato dell’onere di allegazione del
sativo che nel nostro ordinamento non è consentito di danno, con conseguente compromissione del diritto
per sé, ma è ammesso, ex art. 23 Cost., solo in caso di di difesa dell’autore della violazione’’ 19.
espressa tipizzazione legislativa 15. La previsione di ri- Questa argomentazione è condivisibile, sicché non
sarcimenti ultracompensativi, perseguendo una finali-
pare accettabile la configurazione di un danno emer-
tà deterrente/sanzionatoria, è infatti riservata alla di-
gente in re ipsa. Il che non equivale a negare la risar-
screzionalità del legislatore: tra questi rientrano quelli
cibilità del danno emergente; ciò che si nega è l’am-
che compensano un pregiudizio ritenuto conseguenza
missibilità di un’aggiudicazione automatica che pre-
‘‘automatica’’ di una certa lesione 16.
Ad esempio, in caso di occupazione sine titulo della scinda dall’adempimento dei relativi oneri di allega-
P.A., viene in considerazione l’art. 42-bis, D.P.R. n. zione e di prova.
327/2001 che riconosce al proprietario che abbia su- Laddove il proprietario abbia subı̀to, in conseguen-
bı̀to una occupazione senza titolo una somma corri- za dell’occupazione, un danno emergente (i.e. delle
spondente – in mancanza di prova di una diversa perdite economiche), queste ben potranno essere ri-
entità del pregiudizio – all’interesse del cinque per sarcite: si pensi, ad esempio, alle spese sostenute per
cento annuo sul valore venale del bene. Si è qui in procurarsi la disponibilità di un bene sostitutivo a
presenza di ‘‘una valutazione normativamente tipizza- causa della mancata disponibilità di quello occupato.
ta che presuppone il solo accertamento dell’occupa- In questo caso, le perdite saranno tecnicamente giu-
zione materiale del bene, di regola desumibile da atti stificate proprio al fine di reintegrare quella deminutio
formali di agevole verifica in sede giurisdizionale (ad patrimonii sopportata dal proprietario.
es., di immissione in possesso conseguente al decreto Analogo discorso vale per il risarcimento del lucro
di occupazione, o altri)’’ 17. cessante. Il mancato godimento del bene, in questa
Come hanno evidenziato le Sezioni unite, nella cir- seconda ipotesi, rileva in termini di mancato guadagno,
coscritta materia della occupazione sine titulo della sicché questo richiederà, al pari del danno emergente,
P.A. sul proprietario grava, non già l’onere di provare specifica allegazione e prova delle occasioni di profitto
il mancato godimento del bene nel periodo dell’occu- perse 20. Nel caso che ci occupa, il lucro cessante sarà
pazione, bensı̀ quello di provare il danno ulteriore rappresentato, ad esempio, dal mancato conseguimen-
dato dalle occasioni di profitto mancate al fine di to dei frutti derivanti dalla res indebitamente occupata,

14
destinato’’. Per la S.C., l’autoveicolo, anche durante la sosta for- In dottrina si critica questa ricostruzione del danno patrimo-
zata, è fonte di spesa (tassa di circolazione, premio di assicurazio- niale (considerata indebitamente restrittiva) poiché si ritiene che il
ne) comunque sopportata dal proprietario ed è altresı̀ soggetto a danno comprenda il venir meno di qualsiasi utilità che abbia un
un naturale deprezzamento di valore (si richiama sostanzialmente prezzo determinabile con criteri oggettivi (i.e. di mercato) e sia
il decisum di Cass. civ., 9 novembre 2006, n. 23916, in One LE- dovuto a prescindere dalla dimostrazione delle spese sostenute
GALE https://onelegale.wolterskluwer.it). Attualmente, è però (cfr. P. Trimarchi, op. ult. cit., 135, 137).
15
prevalente l’orientamento contrario nei confronti del pregiudizio Cass. civ., Sez. un., 5 luglio 2017, n. 16601, cit.
16
in re ipsa (si v., ad esempio, Cass. civ., 28 febbraio 2020, n. 5447, Ibidem.
17
in One LEGALE https://onelegale.wolterskluwer.it). In generale, Cass. civ., ord., n. 1162/2022, cit.
18
infatti, è presente una tendenza propensa a rigettare ogni forma di Cass. civ., Sez. un., 20 luglio 2021, n. 20691, cit.
19
danno figurativo e astratto, al fine di scongiurare ogni automati- Al riguardo, si fa riferimento all’argomentazione presente in
smo nell’aggiudicazione del risarcimento del danno. Cass. civ. n. 13071/2018, cit.
13 20
In prospettiva critica, per tutti, si v. P. Trimarchi, Il contratto: In senso contrario, in giurisprudenza, si è talvolta ritenuto
inadempimento e rimedi, Milano, 2010, 134 e segg., secondo il detto danno presunto (in re ipsa), considerando sufficiente l’alle-
quale la sottrazione temporanea di un bene deve, in ogni caso, gazione da parte del danneggiato di non aver potuto far fruttare il
essere risarcita con una somma corrispondente al canone di loca- bene, onerando l’occupante abusivo della prova contraria dell’a-
zione, che esprime la valutazione di mercato delle utilità che la nomala infruttuosità del bene stesso (Cass. civ., 7 gennaio 2021, n.
cosa può dare e costituisce, al contempo, il mezzo per procurarsi 39, cit.). Per alcuni rilievi sul punto v. supra nt. 7.
effettivamente quelle utilità, o altre equivalenti.

1076 Giurisprudenza Italiana - Maggio 2022


Assegno di divorzio n Diritto Civile
dall’aver perso occasioni di vendita ad un prezzo con- 2001 che, in caso di occupazione legittima di un bene,
veniente o da altre situazioni pregiudizievoli. considera senz’altro indennizzabile la privazione del go-
A livello esegetico, si ritiene che il danneggiato, che dimento della res, senza la necessità di specifiche risul-
lamenti la mancata percezione dei frutti civili, possa tanze probatorie (art. 22-bis, 5º comma; artt. 49 e 50).
avvalersi della presunzione (circa la sussistenza) di tale Potrebbe, quindi, risultare paradossale che in caso di
danno ove la cosa sia destinata normalmente ad essere occupazione legittima siano previsti strumenti di ristoro
locata a terzi quando non sia goduta personalmente 21. direttamente connessi alla semplice privazione del go-
In questi termini, la giurisprudenza menziona il danno dimento (appunto, per l’occupazione legittima), senza
in re ipsa, in quanto il danno viene rapportato al sem- che sia richiesta la prova del danno, mentre nei rapporti
plice fatto della perdita di disponibilità da parte del tra privati – in presenza di una occupazione sine titulo –
dominus e all’impossibilità per costui di conseguire si richieda, secondo quanto argomentato in sede erme-
l’utilità normalmente ricavabile dal bene medesimo neutica, la prova specifica del pregiudizio subı̀to.
in relazione alla natura normalmente fruttifera di esso. Sembrerebbe profilarsi, invero, una sorta di irragio-
Questo orientamento ritiene che la determinazione nevolezza nel sistema, laddove non si consideri pari-
della sussistenza del diritto al risarcimento possa esse-
menti meritevole la posizione del proprietario dan-
re determinata dal giudice sulla base di elementi pre-
neggiato dall’illecito.
suntivi 22, facendo riferimento al c.d. danno figurativo
E si potrebbero, allora, trarre argomenti validi per
e, quindi, ad esempio con riguardo al valore locativo
del cespite abusivamente occupato 23. dare spazio ad un automatico risarcimento del danno
Pur in presenza di questo alleggerimento probato- da occupazione abusiva nei rapporti tra privati, rimet-
rio, si ritiene, tuttavia, di non potersi prescindere dal- tendo la questione della concreta determinazione del
l’allegazione dei fatti che devono essere accertati (id ristoro dovuto ad una valutazione equitativa del giu-
est l’intenzione concreta del proprietario di mettere dice, privilegiando una interpretazione costituzional-
l’immobile a frutto) 24. Quantunque il danno possa mente orientata della disciplina applicabile, con spe-
essere valutato con ragionamento presuntivo, questo cifico riferimento all’individuazione dei presupposti
deve però essere allegato e provato dalla parte che lo per liquidare il danno patrimoniale.
deduce, non essendo ragionevolmente ammissibile E in questo ordine di idee, la stessa possibilità, pa-
una valutazione in re ipsa 25. ventata nell’ordinanza in commento, di considerare il
Tutto ciò considerato, questa soluzione lascia però risarcimento del danno patrimoniale in re ipsa (come
spazio a qualche dubbio. In materia di occupazione finalizzato a compensare il proprietario del fondo per la
di immobile altrui, nel sistema emergono, infatti, diver- subı̀ta privazione del godimento ex art. 832 c.c.) con-
se indicazioni: si pensi alla disciplina del D.P.R. n. 327/ sentirebbe di recuperare maggior coerenza al sistema.

n Assegno di divorzio
Cassazione civile, Sez. un., 5 novembre 2021 – Pres. che all’attualità di mezzi adeguati o impossibilitato a
Curzio – Rel. Rubino – P.M. Cardibi (diff.) – T.M. procurarseli per motivi oggettivi, mantiene il diritto al
(avv.ti Cecchella, Mantildo) – A.G. (avv. D’Amelio). riconoscimento di un assegno di divorzio a carico dell’ex
Cassa App. Venezia, 4 marzo 2016. coniuge, in funzione esclusivamente compensativa. A tal
fine, il richiedente dovrà fornire la prova del contributo
Matrimonio e divorzio – Assegno di divorzio – offerto alla comunione familiare; della eventuale rinun-
Estinzione – Convivenza more uxorio cia concordata ad occasioni lavorative e di crescita pro-
L’instaurazione da parte dell’ex coniuge di una stabile fessionale in costanza di matrimonio; dell’apporto alla
convivenza di fatto, giudizialmente accertata, incide sul realizzazione del patrimonio familiare e personale dell’ex
diritto al riconoscimento di un assegno di divorzio o alla coniuge. Tale assegno, anche temporaneo su accordo del-
sua revisione nonché sulla quantificazione del suo am- le parti, non è ancorato al tenore di vita endomatrimo-
montare, in virtù del progetto di vita intrapreso con il niale né alla nuova condizione di vita dell’ex coniuge ma
deve quantificato alla luce dei principi suesposti, tenuto
terzo e dei reciproci doveri di assistenza morale e mate-
conto, altresı` della durata del matrimonio.
riale che ne derivano, ma non determina, necessariamen-
te, la perdita automatica ed integrale del diritto all’asse- Omissis – 23. – Cosı̀ ricostruiti, alla luce delle indicazioni
gno. Qualora sia giudizialmente accertata l’instaurazione promananti da S.U. n. 18287 del 2018, la funzione dell’as-
di una stabile convivenza di fatto tra un terzo e l’ex segno divorzile nonché i criteri per il riconoscimento del
coniuge economicamente più debole questi, se privo an- diritto all’assegno e per la sua quantificazione, si può pas-

21 23
C.M. Bianca, Diritto civile. 5 La responsabilità, cit., 127. Cass. civ., ord. n. 1162/2022.
22 24
Nell’utilizzo delle presunzioni semplici si coglie però un mar- Sul punto v. Cass. civ., 25 maggio 2021, n. 14268, cit.
25
gine di incertezza, una sorte di ‘‘confine ambiguo’’ con il danno in Cass. civ., ord. n. 1162/2022.
re ipsa (in tal senso v. Cass. civ. n. 13071/2018).

Giurisprudenza Italiana - Maggio 2022 1077

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