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- ricorrente –
contro
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affermando che, nella specie, «l’attività esercitata in uno stabilimento
balneare risponde visibilmente ad esigenze di carattere privato ed a finalità
ricreative»;
1.3. con il terzo motivo la ricorrente denuncia, ai sensi dell’art. 360,
primo comma, n. 3, cod. proc. civ., violazione di norme di diritto (art. 7,
comma 1, lett. i), D.lgs. 504/1992, art. 73 D.P.R. n. 917/1986, art. 464,
D.lgs. n. 90/2010, art. 1 D.M. 31/12/1998, n. 521) e lamenta che la
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possibili due o più interpretazioni (plausibili), non è consentito alla parte che
aveva proposto l'interpretazione poi disattesa dal giudice, dolersi in sede di
legittimità del fatto che sia stata privilegiata l'altra (tra le altre, Cass. n.
11193 del 17/07/2003; in termini: Cass. n. 8360 del 21 aprile 2005; Cass.
n. 15197 del 6 agosto 2004; Cass. n. 12123 del 23 maggio 2006; Cass. n.
8101 del 21 aprile 2015);
2.4. nel caso in esame la conclusione interpretativa alla quale è giunta
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3.4. secondo quanto evidenziato da questa Corte in controversie
relative all’imposizione Ici di immobili del Ministero della Difesa (cfr. Cass.
nn. 3268/2019, 3974/2021), la disciplina Ici è riconducibile al d.lgs. n.
504/1992 e, per quanto segnatamente concerne le esenzioni di natura
soggettiva ed oggettiva qui rilevanti, all'art.7, 1° co., lett. a) d.lgs. cit., si
tratta di disposizioni tributarie speciali idonee a prevalere sulla disciplina
classificatoria degli immobili di servizio, così come anche oggi richiamata
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3.6. si rammenta che la locuzione «compiti istituzionali» si riferisce a
quelle funzioni che costituiscono la ragion d'essere dell'ente e, pertanto,
possono essere svolte solo da quest'ultimo e non va confusa con il concetto
di servizio pubblico che può, invece, essere svolto anche da un privato;
3.7. in sostanza, l'esenzione dall'imposta prevista dall'articolo 7, comma
primo, lett. a), del d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 504 è subordinata alla
compresenza di due requisiti, e cioè che l'immobile sia di un ente pubblico
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ma non nel caso in cui il bene sia utilizzato per attività di carattere privato,
poste in essere da soggetti estranei all'ente, e costituenti un mero effetto o
una mera conseguenza dell'attività svolta dall'ente medesimo;
3.11. è questa seconda ipotesi che ricorre nel caso dedotto in giudizio,
poiché risulta pacificamente in atti che gli immobili oggetto della
concessione da parte del Ministero della Difesa sono stati utilizzati per
attività ricettiva (stabilimento balneare) a pagamento, quindi a carattere
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se l'immobile viene impiegato direttamente dall'ente possessore per lo
svolgimento di compiti istituzionali, sicché l'utilizzazione, come nel caso in
esame, in virtù di accordi contrattuali, da parte di un soggetto diverso (nella
specie, un'associazione ricreativa) da quello a cui spetta l'esenzione, anche
se senza scopo di lucro e con destinazione di pubblico interesse, esclude
l'agevolazione, essendo necessario che il bene, oltre ad essere utilizzato, sia
anche posseduto dall'ente che ne fruisce, in ragione di un diritto di proprietà