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GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

Wrongful life

Perruche et alii: un bambino


e i suoi danni
TRIBUNALE DI ROMA, Sez. XIII, 9 marzo 2004
Giud. Rossetti - F.B. ed altri c. C., G. ed Artemisia S.p.A.

Responsabilità professionale - Medico - Omessa diagnosi di malformazioni del feto - Danno risarcibile.
(c.c. art. 2059; legge 22 maggio 1978, n. 194, artt. 5, 6, 7)

Il medico il quale ometta di rilevare gravi malformazioni del feto, impedendo alla donna l’esercizio del di-
ritto all’interruzione della gravidanza, causa alla gestante un danno ingiusto, lesivo di un interesse costi-
tuzionalmente protetto, risarcibile anche la di fuori dei limiti imposti dall’art. 2059 c.c.

Responsabilità professionale - Medico - Omessa diagnosi di malformazioni del feto - Sussistenza dei presupposti per
l’esercizio del diritto all’aborto al momento dell’omessa diagnosi - Accertamento - Onere della prova - Riparto -
Criteri.
(c.c. art. 2697; legge 22 maggio 1978, n. 194, artt. 5, 6, 7)

Nel caso di omessa diagnosi di malformazioni del concepito, ed ai fini della prova del nesso causale tra l’er-
rore del medico e la perduta possibilità per la donna di abortire, non spetta a quest’ultima provare che
quando è maturato l’inadempimento del medico il feto non era ancora pervenuto alla condizione della pos-
sibilità di vita autonoma, ma spetta al medico provare il contrario; in ogni caso, la sussistenza del perico-
lo per la salute della donna può essere desunta a posteriori dalla circostanza che, dopo la nascita del bim-
bo malformato, la madre sia ricorsa all’ausilio di uno psicologo.

Svolgimento del processo più apprezzata; per altro verso, è emerso dall’indagine in
... Omissis... corpore eseguita dal c.t.u. che il bimbo non ha subito
danni cerebrali (cfr. c.t.u., Merli, p. 10), il che induce ad
Motivi della decisione escludere che l’episodio di ipossia lamentato dagli attori
1. La domanda di risarcimento del danno formulata da (cfr. atto citaz., ff. 18) abbia innescato sequele dannose
Alessandro V.G., come in epigrafe rappresentato, va ri- (incidentalmente, si rileva al riguardo come il cervello
gettata. sia l’unico organo che può risentire danni permanenti da
L’istruzione compiuta non ha consentito infatti di racco- una temporanea ipossia, sicché la circostanza che esso
gliere un solo elemento non solo probatorio, ma nean- sia indenne esonera da ulteriori accertamenti).
che indiziario, circa l’esistenza d’un valido nesso causale 2. In merito alla domanda di risarcimento del danno
tra l’attività di alcuno tra i convenuti e le malformazioni fondata sulla asserita omessa rilevazione della malforma-
da cui è affetto Alessandro V.G. zione fetale, l’esame di essa esige che venga gradatamen-
Per contro, la relazione di consulenza disposta nel corso te stabilito:
del presente giudizio, e prima ancora la copiosa docu- (a) se la nascita di un bimbo malformato possa essere
mentazione sanitaria prodotta dagli attori (cfr., in parti- considerata un «danno ingiusto», ex art. 2043 c.c.;
colare, all.ti sub 3, 4, 5 e 9 al fasc. attoreo) rivelano chia- (b) in caso di risposta affermativa al quesito sub (a), chi
ramente la natura congenita delle suddette malforma- sia legittimato a domandare il risarcimento di tale tipo di
zioni. danno;
Né può ritenersi provato che, se la sindrome di Pierre (c) se, nel caso di specie, sussista un valido nesso causale
Robin fosse stata tempestivamente diagnosticata sin dal- tra l’evento suddetto (nascita indesiderata) e la condot-
l’epoca prenatale, Alessandro V.G. avrebbe subito lesio- ta dei convenuti;
ni meno devastanti. E ciò in quanto, per un verso, sono (d) in caso di risposta affermativa al quesito sub (c), se la
gli stessi attori ad allegare che il neonato venne «tempe- condotta ascritta ai convenuti possa essere ad essi impu-
stivamente» trasferito presso una struttura ospedaliera tata a titolo di colpa.

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3. Wrongful birth e danno ingiusto. in Giust. civ., 1999, I, 1598, secondo cui «il risarcimento
Le SS.UU. della Corte di legittimità, in epoca relativa- del danno per il mancato esercizio del diritto all’interruzione
mente recente, hanno affermato che per «danno ingiu- della gravidanza non consegue automaticamente all’inadem-
sto» deve intendersi la lesione di un interesse giuridica- pimento dell’obbligo di esatta informazione che il sanitario era
mente protetto, inteso quale particolare vincolo che lega tenuto ad adempiere in ordine alle possibili anomalie o malfor-
un determinato individuo ad un determinato bene del- mazioni del nascituro, ma necessita anche della prova della
la vita. sussistenza delle condizioni previste dagli artt. 6 e 7 della leg-
ìLa normativa sulla responsabilità aquiliana ex art. 2043 ge n. 194 del 1978 per ricorrere all’interruzione di gravidan-
c.c. - ha affermato la S.C. - ha la funzione di consentire il ri- za», e ciò per due motivi.
sarcimento del danno ingiusto, intendendosi come tale il dan- In primo luogo, perché la concreta possibilità di inter-
no arrecato non iure, il danno, cioè, inferto in assenza di una rompere la gravidanza, quale presupposto per il risarci-
causa giustificativa, che si risolve nella lesione di un interesse mento del danno da nascita indesiderata, pertiene all’ac-
rilevante per l’ordinamento, a prescindere dalla sua qualifica- certamento del nesso causale tra fatto illecito ed evento
zione formale, ed, in particolare, senza che assuma rilievo la di danno, e dunque - se mancante - può escludere la sus-
qualificazione dello stesso in termini di diritto soggettivo». sistenza del danno risarcibile, ma non del fatto illecito,
«Danno risarcibile» è, dunque, il vulnus arrecato ad una del quale in questo § ci si sta occupando.
qualsivoglia situazione giuridica soggettiva attiva (dirit- In secondo luogo, perché l’orientamento giurispruden-
to soggettivo, interesse legittimo, ma anche interesse ziale espresso da Cass. 2793/99, cit., deve ritenersi supe-
adespota), a condizione che: rato dalla successiva giurisprudenza della S.C.
(a) tale situazione giuridica sia «presa in considerazione» È noto infatti che con alcuni recenti ed importanti in-
dall’ordinamento: sia, cioè, direttamente od indiretta- terventi della Corte di Cassazione prima (Cass.
mente tutelata da una o più norme di legge; 31.5.2003 n. 8827 e Cass. 31.5.2003 n. 8828, ambedue
(b) dalla lesione del diritto o dell’interesse sia derivata, in Danno e resp., 2003, 816 e ss.), e della Corte costitu-
per consequenzialità diretta, «la lesione dell’interesse al be- zionale poi (Corte cost., 11.7.2003 n. 233, in Danno e re-
ne della vita al quale l’interesse [o il diritto], secondo il con- sp., 2003, 939), il giudice di legittimità e quello delle leg-
creto atteggiarsi del suo contenuto, effettivamente si collega» gi hanno «ripensato» l’impianto sistematico del risarci-
(così Cass. Sez. Un., 22-7-1999, n. 500/SU, dalla quale mento del danno non patrimoniale, stabilendo in parti-
sono stati tratti i due passi che precedono). colare che:
Nel caso di specie, ricorrono ambedue i requisiti appena (a) «il danno non patrimoniale deve essere inteso come cate-
indicati. goria ampia, comprensiva di ogni ipotesi in cui sia leso un va-
Ricorre il primo, in quanto il diritto ad interrompere la lore inerente alla persona» (Cass. 8827/03, cit., p. 821);
gravidanza costituisce una situazione giuridica soggettiva (b) «non [è] proficuo ritagliare all’interno di tale generale ca-
attiva espressamente riconosciuta e regolata dall’ordina- tegoria specifiche figure di danno, etichettandole in vario mo-
mento. do: ciò che rileva, ai fini dell’ammissione a risarcimento, in
Ricorre il secondo, in quanto la soppressione del suddet- riferimento all’art. 2059, è l’ingiusta lesione di un interesse
to diritto (derivante, in tesi, da una incompleta informa- inerente alla persona, dal quale conseguano pregiudizi non
zione) lede il bene della vita rappresentato dall’interesse suscettivi di valutazione economica» (Cass. 8827/03, cit.,
dell’individuo a pianificare le proprie scelte familiari e p. 822);
godere di un menage domestico conforme ai propri desi- (c) il limite risarcitorio dettato dall’art. 2059 c.c. non
derata. opera «se la lesione ha riguardato valori della persona costi-
Quello di non avere figli, così come quello di non avere tuzionalmente garantiti» (Cass. 8827/03, loc. ult. cit.);
figli costretti ad una vita breve e sventurata, perché af- (d) la tutela risarcitoria della persona «va ricondotta al si-
fetti da malattie incurabili e devastanti, costituiscono stema bipolare del danno patrimoniale e di quello non patri-
diritti fondamentali dell’individuo, che trovano il pro- moniale: quest’ultimo comprensivo del danno biologico in
prio fondamento negli artt. 2 e 29 Cost., e la cui viola- senso stretto, del danno morale soggettivo come tradizional-
zione costituisce pertanto «danno ingiusto», ai sensi de- mente inteso e dei pregiudizi diversi ad ulteriori, purché costi-
gli artt. 1218 e 2043 c.c., a seconda che tale pregiudizio tuenti conseguenza della lesione di un interesse costituzional-
derivi da inadempimento o illecito aquiliano (nello mente protetto» (Cass. 8827/03, cit., p. 825).
stesso senso, per la giurisprudenza di questo Tribunale, Pertanto, una volta ammesso che quello ad interrompe-
da ultimo, Trib. Roma 22.2.2004, P. c. C., inedita; per re la gravidanza costituisce un diritto fondamentale del-
la restante giurisprudenza di merito, sempre nello stesso l’individuo (e ciò è stato ripetutamente affermato, tra
senso, si vedano Trib. Palermo, 03-03-2003, in Gius, l’altro, da Cass., sez. III, 01-12-1998, n. 12195, in Foro
2003, 16-17, 1911; Trib. Locri, 06-10-2000, in Corr. it., 1999, I, 77), ed una volta stabilito (come più innanzi
giur., 6, 2001, 786; Trib. Milano 20.10.1997, in Danno e rilevato) che esso trova il proprio addentellato negli artt.
resp., 1999, 82). 2 e 29 Cost., ne consegue che la lesione di esso costitui-
3.1. Alle osservazioni appena svolte non osta l’afferma- sce ex se un fatto illecito (altro e diverso problema, del
zione, compiuta da Cass., sez. III, 24-03-1999, n. 2793, quale si dirà trattando del nesso causale tra condotta e

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danno, è quello della concreta possibilità di esercitare ta- te, e la madre fosse stata informata, questa comunque
le diritto nel caso di specie). non avrebbe potuto abortire.
4. Titolarità del diritto al risarcimento. Nel caso di specie tale eccezione è infondata.
Posto dunque che una nascita indesiderata può costituire Come noto, l’art. 6 legge 22.5.1978 n. 194 stabilisce che
un danno (ingiusto) risarcibile, deve ora esaminarsi a chi «l’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi no-
spetti il relativo diritto al risarcimento, non prima di ave- vanta giorni, può essere praticata:
re ricordato che si sta esaminando in questa sede il dirit- (a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pe-
to al risarcimento del danno causato dalla nascita indesi- ricolo per la vita della donna;
derata in se e per sé considerata: esula, pertanto, dal pre- (b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli
sente capo la questione della titolarità del diritto al risar- relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro,
cimento di una eventuale lesione della salute, causal- che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichi-
mente riconducibile allo stress causato dalla nascita di un ca della donna». A tale regola si fa eccezione ove sussista
bimbo malformato, la quale costituisce una ordinaria ipo- la possibilità di vita autonoma del feto, nel qual caso l’in-
tesi di danno biologico, e rispetto alla quale non sorgono terruzione della gravidanza può essere praticata solo
problemi di titolarità del diritto al risarcimento. quando la gravidanza o il parto comportino un grave pe-
4.1. Venendo dunque al problema della delimitazione ricolo per la vita della donna (art. 7 legge 194/78, cit.).
dell’ambito soggettivo degli aventi diritto al risarcimen- Orbene, secondo il consolidato orientamento del giudice
to del danno da wrongful birth, in primo luogo deve esclu- di legittimità, in tema di responsabilità del medico da na-
dersi che il bimbo venuto al mondo con una grave scita indesiderata, allorquando occorre stabilire se la don-
malformazione, non dipendente dall’operato dei medici, na avrebbe potuto esercitate il suo diritto di interrompe-
vanti alcun diritto al risarcimento del danno consistito re la gravidanza ove fosse stata convenientemente infor-
nell’essere nato. mata sulle condizioni del nascituro, non si deve accertare
Il fatto stesso di venire ad esistenza con malformazioni se in lei si sia instaurato un processo patologico capace di
congenite, infatti, non può essere considerato un danno evolvere in grave pericolo per la sua salute psichica, ma se
ingiusto per il neonato, come già ritenuto da questo tri- la dovuta informazione sulle condizioni del feto avrebbe
bunale (Trib. Roma 13.12.1994, in Dir. fam., 1995, 662; potuto determinare durante la gravidanza l’insorgere di
nello stesso senso, Trib. Palermo 3.3.2003, in Danno e re- un tale processo patologico (Cass., sez. III, 10-05-2002, n.
sp., 2003, 671; App. Perugia, 24-05-2000, in Rass. giur. 6735, in Foro it., 2002, I, 3115; Cass. 1.12.1998 n. 12195,
umbra, 2000, 636). in Danno e resp., 1999, 525; si veda anche, in argomento,
4.2. Legittimata, invece, è senz’altro la madre, titolare Cass.. 24.3.1999 n. 2793, ivi, 1999, 766).
del diritto soggettivo perfetto all’interruzione della gravi- Inoltre, sempre secondo la S.C., nella causa tra la donna
danza. che chiede il risarcimento danni derivatile dal non aver
4.3. Legittimato, altresì, deve ritenersi il padre. Non già potuto esercitare il suo diritto ad interrompere la gravi-
perché questi sia titolare del diritto all’interruzione della danza, ed il medico che sostiene l’insussistenza del nesso
gravidanza, ma perché l’omessa informazione alla madre, causale perché la donna non avrebbe comunque potuto
incidendo sul diritto del padre alla pianificazione fami- esercitarlo, alla donna spetta provare i fatti costitutivi
liare (diritto riconosciuto dagli artt. 29 Cost. e 144 c.c.) del diritto, al medico i fatti idonei ad escluderlo: pertan-
genera un danno non patrimoniale che, in quanto lesivo to non spetta alla donna provare che quando è maturato
di una situazione di rango sicuramente costituzionale, è l’inadempimento del medico il feto non era ancora per-
risarcibile anche al di fuori delle ipotesi di cui all’art. venuto alla condizione della possibilità di vita autono-
2059 c.c., secondo la lettura costituzionalmente orienta- ma, ma spetta al medico provare il contrario (Cass., sez.
ta che di tale norma ha dato la Corte di cassazione, con III, 10-05-2002, n. 6735, cit., § 4.1.5 dei «Motivi della
le ricordate sentenze nn. 8827 ed 8828 del 2003. decisione»).
... Omissis... 5.1. Alla luce di questi princìpi, è agevole dare soluzione
5. Nesso causale. al caso di specie, osservando che, innanzitutto, nessuno
Posto dunque che, in astratto, F.B. e M.G. sono legitti- dei convenuti ha né provato, né chiesto di provare: (a)
mati a domandare il risarcimento del danno derivato dal che una tempestiva informazione non avrebbe procura-
fatto di non avere potuto tempestivamente interrompe- to alla gestante alcun serio pericolo per la salute, anche
re la gravidanza, occorre ora esaminare se sussista nesso psichica; (b) che al momento della prima ecografia
causale, ai sensi degli artt. 40 e 41 c.p., tra la condotta (12.5.1995, 23a settimana di gestazione più 3 gg.) il feto
ascritta ai convenuti, e l’evento di danno. poteva vivere autonomamente.
Tutti i convenuti lo hanno negato, sul presupposto che, 5.2. Sebbene il rilievo che precede abbia valore determi-
al momento in cui essi fornirono le proprie prestazioni nante ai fini della soluzione del problema che qui ci oc-
all’attrice, era già decorso il termine massimo entro il cupa (accertamento del nesso causale tra condotta ille-
quale gli artt. 6 e 7 legge 22.5.1978 n. 194 consentono cita e danno), è bene sottolineare come l’istruzione com-
l’interruzione della gravidanza. Pertanto, quand’anche la piuta non solo non ha fatto emergere la prova negativa
micrognazia e le altre malformazioni fossero state rileva- del fatto che il diritto all’interruzione della gravidanza

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potesse essere esercitato, ma anzi ha fornito elementi se- Al relativo accertamento è dedicato il presente §.
ri e concreti in senso contrario. Secondo l’ormai consolidato orientamento della Supre-
5.2.1. Per quanto attiene alla sussistenza di un pericolo ma Corte, chi lamenta l’inadempimento di una obbliga-
per la salute fisica o psichica della madre, risulta dagli zione contrattuale deve soltanto dimostrare l’esistenza e
atti che, dopo la nascita del piccolo Alessandro, alla l’efficacia del contratto, mentre è onere del convenuto
madre venne diagnosticato un «episodio depressivo di dimostrare o di avere adempiuto, ovvero che l’inadem-
grado grave» (all. sub 23 al fasc. attoreo), che la costrin- pimento non è dipeso da propria colpa (cfr., da ultimo,
sero a reiterate visite specialistiche psichiatriche, pro- Cass. sez. un. 30.10.2001 n. 13533, in Dir. e giust., 2001,
trattesi per quasi due anni (all.ti sub 28 e ss. fasc. atto- fasc. 42, 26).
reo). Ebbene, dal fatto noto che la madre, dopo il parto, Tali princìpi trovano applicazione anche nell’ipotesi di
ha patito un simile disturbo psicologico, è agevole risa- responsabilità professionale del medico. In questi casi, è
lire ex art. 2727 c.c. al fatto ignorato che al momento dunque onere del medico dimostrare che l’inadempi-
della diagnosi ecografica sussisteva il pericolo per la sa- mento non sussiste, ovvero non è dipeso da propria col-
lute della madre: pericolo che, infatti, si è puntualmen- pa (ex permultis, Cass., sez. III, 06-10-1997, n. 9705, in
te concretizzato post partum. E non sarà superfluo ag- Giust. civ., 1998, I, 424; nonché, per la giurisprudenza di
giungere che la Corte di Cassazione, con la ricordata questo Tribunale, ex multis, Trib. Roma 30.11.2003, P. c.
sentenza 6735/02, cit., ha giustappunto confermato una T., inedita; Trib. Roma 30.6.2003, F. c. M., inedita; Trib.
sentenza di merito che, nel riferirsi alla reazione instau- Roma 1.8.2003, N. c. D., inedita).
ratasi nella madre al momento della nascita del figlio, In particolare, per quanto concerne l’adempimento del-
aveva espresso il giudizio che analoga reazione si sareb- l’obbligo di informare il paziente in modo puntuale ed
be determinata durante la gravidanza, ove la gestante esaustivo sul decorso della malattia, ovvero sulle risul-
avesse potuto rappresentarsi le conseguenze che sulla tanze delle indagini compiute, incombe sul medico l’o-
vita sua e del nascituro sarebbero potute derivare dalle nere di provare di avere esaurientemente e tempestiva-
malformazioni che il feto presentava. mente informato il paziente (in terminis, Cass., sez. III,
5.2.2. Anche per quanto attiene alla possibilità di vita 23-05-2001, n. 7027, in Danno e resp., 2001, 1165).
extrauterina del feto, l’istruzione compiuta non solo non Nel caso di specie, nessuno dei convenuti ha provato
ha fornito la prova positiva di essa, ma al contrario ha (né, del resto, chiesto di provare) di avere informato gli
consentito di raccogliere elementi che inducono ad attori del fatto che il bimbo potesse nascere malformato,
escluderla. come è del resto incontroverso.
Risulta infatti dagli atti che le gravi malformazioni da Accertata dunque la sussistenza della condotta (si vedrà
cui era affetto il piccolo Alessandro, ed in particolare la in seguito se colposa o meno), occorre accertare se sia
ciforotoscoliosi, associata alle deformità dell’addome e stata essa ad impedire l’esercizio del diritto all’interruzio-
della mandibola, avevano determinato una grave in- ne della gravidanza.
sufficienza respiratoria, la quale costrinse i sanitari dap- Orbene, nel caso di specie i convenuti non hanno forni-
prima ad eseguire un intervento di tracheostomia per to (né chiesto di fornire) un solo elemento, anche sol-
consentire la respirazione, e quindi un intervento di ga- tanto indiziario, dal quale desumere che F.B., anche se
strostomia per alimentare adeguatamente il bimbo (e informata delle malformazioni, avrebbe comunque scel-
ciò a soli quattro mesi dalla nascita: cfr., riassuntiva- to di portare a termine la gravidanza.
mente, all.ti sub 9 e 10 al fasc. attoreo). Orbene, una Anzi, le circostanze che:
evidente inferenza logica (articolo 2727 c.c.) induce a (a) nella famiglia dell’attrice era presente una persona
ritenere che, se per sopravvivere il bimbo fu sottoposto affetta da malformazioni congenite (circostanza incon-
a ben due interventi chirurgici pochissimi mesi dopo la troversa);
nascita, a causa delle difficoltà di respirazione ed ali- (b) dopo la nascita di Alessandro, la madre è stata co-
mentazione, a fortiori deve escludersi la possibilità di vi- stretta a ricorrere ad un aiuto psicologico (cfr. all.ti sub
ta extrauterina in epoca anteriore, a causa della incom- 23 e ss. fasc. attoreo);
pleta gestazione. (c) cinque anni dopo la nascita, i genitori di Alessandro
Prive di rilievo sono, al riguardo, le allegazioni e la lette- si sono separati (cfr. all. 1 alle note ex art. 184 c.p.c. di
ratura scientifica addotta da parte convenuta Artemisia parte attrice),
s.p.a. in comparsa conclusionale. Ed infatti tali allegazio- è agevole giungere alla conclusione che F.B. per forma-
ni hanno riguardo alla possibilità astratta di vita extrau- zione, temperamento, cultura, non fosse persona dotata
terina per un feto di sei mesi, ma non tengono conto del- della superiore forza d’animo necessaria per affrontare
le circostanze del caso concreto, e cioè delle già ricorda- senza scompensi vicende ad elevato contenuto stressan-
te gravi ed invalidanti malformazioni. te, come appunto la nascita di un figlio malformato. Di
5.3. Il rigetto dell’eccezione sollevata dai convenuti non conseguenza, deve presumersi ex art. 2727 c.c. che, ove
comporta, ex se, l’accertamento in concreto del nesso debitamente informata, ella avrebbe senz’altro votato
causale tra omessa informazione e mancata interruzione per l’interruzione della gravidanza.
della gravidanza. Pertanto:

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(a) poiché risulta provato che nessuno dei convenuti la documentazione rilevante a fini probatori sia prodot-
informò gli attori del rischio di malformazioni del feto; ta o con gli atti introduttivi, ovvero, al più tardi, entro il
(b) poiché tali malformazioni sono totalmente invali- termine di cui all’art. 184 c.p.c.. Esigono, altresì, che dei
danti; documenti prodotti si rediga apposito ed ordinato indi-
(c) poiché l’attrice avrebbe potuto legittimamente inter- ce, vidimato per il deposito dal personale di cancelleria
rompere la gravidanza, e deve ritenersi che l’avrebbe fat- (in terminis, Trib. Roma 29.6.2002, C. c. S., inedita; Trib.
to se informata; Roma 28.4.2002, T. c. F., inedita).
deve ritenersi sussistente un valido nesso causale tra l’o- Nel caso di specie, come già detto, i cc.tt.uu. hanno esa-
missione ascritta ai convenuti e il danno lamentato da- minato prove documentali (le immagini ecografiche)
gli attori. mai ritualmente prodotte in giudizio.
6. La colpa. Non rileva che i suddetti documenti possano essere stati
Occorre, da ultimo, esaminare se le omissioni attribuite consegnati dalle parti direttamente al c.t.u., (circostanza
ai convenuti siano state da costoro commesse con colpa. della quale, in ogni caso, non vi è prova alcuna), e ciò
A tale quesito va data risposta affermativa. per due motivi.
Nel caso di specie, gli attori hanno inteso azionare la re- Da un lato, perché non è possibile fornire al c.t.u. docu-
sponsabilità contrattuale dei convenuti, come emerge menti che si sarebbe dovuto produrre nel termine ex art.
chiaramente dal punto 5 di cui a pagina 1 dell’atto di ci- 184 c.p.c., altrimenti si perverrebbe di fatto ad una inter-
tazione, e dal primo rigo delle «Conclusioni» (quart’ulti- pretatio abrogans di tale ultima norma.
ma pag. della citaz., ove si parla di «colpa professiona- Dall’altro, perché l’art. 194 c.p.c. consente al c.t.u. di
le»). chiedere alle parti «informazioni», ma non «documen-
Nel giudizio avente ad oggetto il risarcimento dei danni ti», proprio perché la prova documentale nel processo
da inadempimento contrattuale, come già accennato, il civile è soggetta ad una sua disciplina compiuta ed orga-
riparto dell’onere della prova è disciplinato dall’articolo nica, la quale non consente di far rifluire documenti nel
1218 c.c. (così come interpretato dalle Sezioni Unite) materiale istruttorio, se non nei tempi e nelle forme tas-
nel senso che è onere dell’attore dimostrare unicamente sativamente previsti dal codice (ex plurimis, Trib. Roma
l’esistenza del contratto, mentre è onere del convenuto 28.10.2002, M. c. V., inedita; Trib. Roma 13.10.2002, E.
dimostrare o di avere adempiuto, ovvero che l’inadem- c. B., inedita).
pimento non è dipeso da propria colpa (Cass. sez. un. Neppure rileva che i suddetti documenti possano essere
30.10.2001 n. 13533, in Dir. e giust., 2001, fasc. 42, 26). stati direttamente acquisiti dal c.t.u. Infatti il potere del
Nel caso di specie, non solo nessuno dei convenuti ha c.t.u. di assumere informazioni o documenti da terzi in-
fornito tale prova liberatoria, ma anzi l’istruzione com- contra un limite: quello dell’onere probatorio. Il c.t.u.
piuta ha fornito la prova positiva del contrario. può, di propria iniziativa, assumere informazioni ed ac-
6.1.Innanzitutto, deve escludersi che la c.t.u. in atti pos- quisire elementi da terzi solo se tali informazioni e docu-
sa costituire valido elemento per superare la presunzione menti concernono fatti accessori, cioè fatti rientranti
di colpa posta dall’art. 1218 c.c. a carico dei convenuti. nell’ambito strettamente tecnico della consulenza. Non
Ciò per molteplici ragioni. può invece il consulente, di propria iniziativa, assumere
6.1.1.In primo luogo, perché punto nodale della questio- informazioni od acquisire documenti relativi a fatti che -
ne demandata ai cc.tt.uu. era stabilire se le immagini per essere posti a fondamento delle domande o delle ec-
ecografiche eseguite presso la Artemisia s.p.a. consentis- cezioni delle parti - debbono essere provati da queste (ex
sero di visualizzare le malformazioni congenite del picco- plurimis, Cass., sez. II, 15 aprile 2002, n. 5422 e, soprat-
lo Alessandro. tutto, Cass., sez. II, 26 ottobre 1995, n. 11133, in moti-
Il c.t.u. ed il suo ausiliario hanno dichiarato di avere esa- vazione).
minato due esami ecografici, per un totale di 11 immagi- 6.1.2. In secondo luogo, la c.t.u. non è idonea a superare
ni, che non risultano mai ritualmente prodotti in giudi- la presunzione di colpa posta dall’art. 1218 c.c. a carico
zio, e che non sono comunque in atti. dei convenuti, in quanto infirmata da vari errori di me-
Da ciò derivano due conseguenze. todo.
La prima conseguenza è che non si vede davvero come (A) Il primo errore consiste nell’affermazione secondo cui
questo Tribunale possa esercitare la propria funzione di irrilevante era, nel caso di specie, la circostanza che la ge-
peritus peritorum, cioè di controllore dell’operato del stante avesse un fratello affetto da artrogriposi, in quanto
c.t.u., se questi fonda le proprie conclusioni su docu- malattia non sovrapponibile alla sindrome di Pierre Ro-
menti mai resi ostensibili al giudice. bin. Tale giudizio è erroneo, in quanto la colpa professio-
La seconda conseguenza è che le conclusioni cui è per- nale va valutata con prognosi postuma, riportandosi con-
venuto il c.t.u., nella parte in cui si fondano su docu- cettualmente al momento in cui è stata tenuta la condot-
menti mai ritualmente acquisiti al processo, è nulla ed ta dannosa. In tale momento, proprio la circostanza di
inutilizzabile. una pregressa malformazione nella famiglia della madre
Infatti qualsiasi fatto dedotto in giudizio va provato nel doveva indurne gli ecografia particolare e specialissima
processo e con le regole del processo. Tali regole esigono che attenzione nella visualizzazione delle indagini.

DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005 201


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

(B) Il secondo, e più grave errore, consiste nella totale 2001, 23, 9; Patton, Medical Genetics, St George’s Ho-
omissione di qualsiasi concreto giudizio diretto sulla de- spital Medical School, London, UK, in http://www.ca-
sumibilità o meno delle malformazioni dalle immagini family.org.uk/inherita.html#prenatdiag).
ecografiche (che pure il consulente dichiara di avere ve- È certamente vero che la diagnosi di micrognazia all’i-
duto). In tutta la relazione, il consulente si dilunga in af- spezione ecografica non è agevole, e che «le rétro-
fermazioni in abstracto (e cioè che la diagnosi della sin- gnathisme ne se voit que si les conditions échographi-
drome di Pierre Robin «può» non essere agevole, che l’e- ques sont favorables à sa recherche (profil vrai), et s’il
same dei referti ecografici in generale «può» scontare un est majeur» (Abadie, Développement de la face - Face
certo grado di soggettività, che le malformazioni del tipo et séquence de Pierre Robin Hôpital, in Necker-En-
di quelle in esame «possono» non essere evidenti), ma fants Malades, Paris, 2002); tuttavia essa non è impos-
non afferma mai, recisamente ed in concreto, se nella spe- sibile (come erroneamente affermato dal c.t.u.): in par-
cie quelle immagini consentivano o meno di rilevare quel- ticolare, ad essa si può pervenire visualizzando al mo-
le malformazioni. mento dell’ecografia un profilo fetale c.d. «vero»; ricer-
(C) Il terzo errore, di tipo logico, consiste nella afferma- cando la posizione della lingua; valutando la posizione
zione secondo cui al momento della prima ecografia la della lingua in rapporto al piano palatale; verificando-
rotocifoscoliosi «poteva non essere evidente». Trattasi di ne la mobilità antero-posteriore. Inoltre il sospetto d’u-
un evidente entimema, indimostrato ed indimostrabile. na sindrome di Pierre Robin, secondo la migliore prati-
Anzi, proprio la impressionante curva ad «S» descritta ca clinica, deve indurre alla ricerca di malformazioni
dalla colonna vertebrale di Alessandro (cfr. lastra radio- associate, ed in particolare delle orecchie, dello schele-
grafica all. sub 7 fasc. attoreo), con grave distacco tra una tro e delle mani, nella specie tutte sussistenti (Abadie,
vertebra e l’altra, induce a ritenere inverosimile che una Le Syndrome de Pierre Robin, in http://tremplin.free.fr
simile malformazione possa essersi prodotta soltanto ne- /Syndrome.htm#méthode). Opinione, quest’ultima,
gli ultimissimi mesi di gestazione. assolutamente non isolata, ma largamente diffusa, es-
6.2. Come anticipato, non solo nel caso di specie la c.t.u. sendo stata sostenuta anche da Soulier ed al., Prenatal
non consente di superare la presunzione di responsabi- diagnosis of Pierre-Robin sequence as part of Stickler syn-
lità posta dall’articolo 1218 c.c. a carico dei convenuti, drome, in Prenatal Diagnosis, 2002, 22, 7, 567; Gorlin
ma anzi gli elementi raccolti nel corso dell’istruzione for- ed al., Syndromes of the head and the neck, 3° ed.,
niscono la prova positiva della colpa di essi. Oxford, 1990, 649; Shprintzen, The implications of
Al momento della nascita, il piccolo Alessandro presen- the diagnosis of Robin sequence, in Cleft Palate Cra-
tava varie malformazioni: le più gravi concernevano la niofac. J., 1992, 29:205; Couly. Embryogenèse normale
colonna vertebrale, la mandibola, i piedi. et pathologique de la face et du cou, in Rev. Pédiatr.,
Secondo l’opinione pressoché unanime della scienza 1991, 27: 43; Sadewitz, Robin sequence: changes in
medica, italiana ed internazionale, le anomalie mandi- thinking leading to changes in patient care, in Cleft
bolari costituiscono un riscontro frequente alla valuta- Palate Craniofac. J., 1992, 29:246; Abadie ed al., Le
zione ecografica del profilo fetale, e possono essere evi- syndrome néonatal de dysfonctionnement du tronc
denziate a partire dalla 18a settimana di gravidanza, ov- cérébral, in Arch. Fr. Pédiatr., 1993, 50: 347 (curiosa-
vero, secondo alcuni, addirittura dalla 10a settimana mente, i due cc.tt.uu. omettono di riportare le opere di
(The Merck Manual of Diagnosis and Therapy, Section questa autrice, che risulta essere una di coloro che più
19 (Pediatrics), Chapter 261 (Congenital Anomalies), hanno scritto sulla diagnosi prenatale della sindrome di
in http://www.merck.com/mrkshared/mmanual/sec- Pierre Robin);
tion19/chapter261/261g.jsp). Van den Haven ed al., The jaw index: new guide defi-
Del pari unanime è l’ammissione secondo cui la micro- ning micrognathia in newborns, in Cleft Palate Cranio-
gnazia, e cioè la ridotta dimensione della mandibola, fac. J., 1997, 34: 240; Hsieh ed al., The prenatal diagno-
definita come ‘‘rapporto fra larghezza mandibolare e sis of Pierre-Robin sequence, in Prenat. Diagn. 1999,
larghezza mascellare, misurate a livello alveolare, infe- 19:567 (altrettanto curiosamente, tale studio viene cita-
riore a 0.785’’, siano accertabili ecograficamente a par- to nella scarna bibliografia riportata a p. 8 della relazione
tire dalla 20a settimana (Marchina ed al., Micrognazia Torcia, senza che di esso si indichino i contenuti favore-
fetale: proposta di un iter per la diagnosi differenziale, in voli alla tesi sostenuta dagli attori).
http://sigu.univr.it/sigu/congresso_2002/html_abstract/li- 6.3. Irrilevanti, nel caso di specie, sono sia la circostanza
bro_abs/node24.html; Wesley d al., Three-dimensional che l’esame della mandibola non è abitualmente esegui-
Ultrasonographic Presentation of Micrognathia, in J. Ul- to nell’ecografia prenatale; sia la difficoltà dell’accerta-
trasound Med., 2002, 21:775; Rotten ed al., The fetal mento ecografico della micrognazia.
mandible: a 2D and 3D sonographic approach to the dia- 6.3.1. La Prima circostanza non rileva in quanto, secon-
gnosis of retrognathia and micrognathia, in Ultrasound in do la S.C., il medico ha il «dovere di diagnosi e di tera-
Obstetrics and Gynecology, 2002, 19:2, 122; Bunduki ed pia in ordine a qualsiasi stato morboso»: egli, quindi, de-
al., Diagnóstico Pré-Natal de Fenda Labial e Palatina: Ex- ve attivarsi per accertare e curare non solo le patologie
periência de 40 Casos, in Rev. Bras. Ginecol. Obstet., per le quali il paziente sia stato ricoverato o si sia sotto-

202 DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

posto ad esami diagnostici, ma anche qualsiasi altra pa- che quest’ultima società ha materialmente percepito il
tologia dalla quale il paziente sia affetto, ove obbiettiva- compenso dall’attrice B., emettendo la relativa fattura.
mente riscontrabile (Cass., sez. III, 13-09-2000, n. Tale circostanza, in assenza di elementi contrari che era
12103, in Dir. e giustizia, 2000, fasc. 34, 33). Da ciò di- onere dei convenuti fornire, dimostra che il contratto è
scende, in virtù del principio dell’equivalenza causale stato stipulato tra l’attrice e la Artemisia s.p.a. (altri-
(art. 40 c.p.), che se un paziente si sottopone a cura o menti, ultima non avrebbe avuto titolo alcuno per pre-
diagnosi per la malattia «Alfa», e durante la cura o gli tendere il corrispettivo della prestazione e rimettere la
esami patisce un danno a causa della malattia «Beta», il relativa fattura), e che la Artemisia s.p.a. ha adempiuto
medico può essere chiamato a rispondere dell’evento le- la propria prestazione di facere per il tramite dei dottori
tale, ove abbia colposamente omesso di rilevare l’esi- G. e C., del cui operato deve pertanto rispondere ex art.
stenza della malattia e di adottare adeguati mezzi di con- 1228 c.c.
trasto (Cass. 12103/00, cit.). Sono pertanto irrilevanti, oltre che inopponibili all’at-
E nel caso di specie, come già rilevato, molteplici e gravi trice, che è terza rispetto ad essi, gli eventuali accordi sti-
erano gli indizi che dovevano indurre i sanitari a più at- pulati tra la Artemisia s.p.a. ed i medici in essa operanti.
tenti ed approfonditi esami: 7. Liquidazione del danno.
(a) la circostanza della pregressa malformazione nella fa- 7.1. Danno alla salute.
miglia della madre; La domanda di risarcimento del danno dalla salute, for-
(b) la gravità delle malformazioni, ed in particolare quel- mulata da L. e L. G., va rigettata.
le della mandibola e della colonna vertebrale; Gli scarni elementi forniti dagli attori non consentono
(c) la pluralità delle malformazioni (mandibola, colon- di ritenere né che le due sorelle di Alessandro abbiano
na, piedi, orecchie, addome, palato). patito un vero e proprio danno alla salute in conseguen-
6.3.2. La seconda circostanza (difficoltà dell’esame) non za della nascita di questi (tale non è, necessariamente, il
rileva in quanto, per consolidatissimo orientamento, il disturbo nella letto-scrittura), né, soprattutto, che tali
giudice di legittimità ritiene che la limitazione della re- disturbi siano derivati dalla nascita di Alessandro. La
sponsabilità professionale del medico ai soli casi di dolo prima attestazione di tale disturbo, infatti, risale al 9 set-
o colpa grave, a norma dell’art. 2236 c.c., attiene esclusi- tembre 1999 (all. 24 fasc. attoreo), quando il rapporto
vamente all’imperizia, non all’imprudenza e alla negli- coniugale tra gli odierni attori doveva necessariamente
genza, con la conseguenza che risponde anche per colpa essere già in crisi, posto che soltanto pochi mesi dopo
lieve il professionista che, nell’esecuzione di un inter- (20.6.2000) essi si separarono consensualmente. Pertan-
vento o di una terapia medica provochi un danno per to, poiché è notorio (articolo 115 c.c.) che i contrasti tra
omissione di diligenza ed inadeguata preparazione i genitori possono essere causa di disturbi di vario tipo
(Cass., sez. III, 10-05-2000, n. 5945, in Dir. e giustizia, nei figli, specie se di tenera età, non è possibile allo stato
2000, fasc. 19, 51). attuale degli atti affermare che il disturbo lamentato da
Aggiungasi che l’eventuale non univoca interpretazione L.G. sia causalmente derivato dalla nascita del fratello,
delle immagini emerse dalle ecografie aggrava, e non at- piuttosto che da altri fattori.
tenua, la colpa dei convenuti: infatti è proprio di fronte Va, invece, accolta la domanda di risarcimento del dan-
a sintomatologie aspecifiche, potenzialmente multifat- no alla salute formulata da F.B.
toriali, o comunque di difficile interpretazione, che il L’attrice ha infatti dimostrato che, dal giugno del 1996
medico deve attivarsi per segnalare al paziente, nelle do- all’aprile del 1998, è stata in cura presso uno studio di
vute forme richieste dall’equilibrio psicologico di que- psichiatria e psicoterapia (cfr. all. 27 e ss. fasc. attoreo).
st’ultimo, tutti i possibili significati della sintomatologia Poiché, tuttavia, la storia clinica dell’attrice, con riferi-
rilevata. È quindi in colpa il medico che, di fronte al per- menti ai disturbi psicologici, cessa nel 1998, deve rite-
sistere di sintomi od indici diagnostici dei quali non è nersi che il relativo disturbo sia oggi scomparso, non es-
agevole intuire l’eziogenesi, non solo non compia ogni sendo verosimile che il portatore di una malattia psi-
sforzo per risalire, anche procedendo per tentativi, alla chica, in oltre tre anni (tanti ne sono passati tra l’ulti-
causa reale del sintomo, ma per di più taccia al paziente ma visita documentata e la scadenza del termine ex ar-
i significati di esso, acquetandosi in una sorta di negli- ticolo 184 c.p.c., entro il quale l’attrice avrebbe potuto
gente sospensione del giudizio (nello stesso senso, Trib. produrre ulteriore documentazione medica) non av-
Roma 26.1.2004, P. c. C., inedita; Trib. Roma verte alla necessità di sottoporsi a di ulteriori cure o
14.10.2002, G. c. I., inedita). controlli.
6.4. Per tutti i motivi sin qui esposti, deve ritenersi sussi- Può dunque ritenersi che l’attrice F.B., in conseguenza
stente la colpa dei convenuti C. e G., i quali i convenu- dei fatti dei quali è causa, abbia patito un periodo di in-
ti vanno perciò condannati in solido al risarcimento dei validità temporanea relativa che può stimarsi in misura
danni subìti dagli attori. pari al 50% della totale, dal 18.6.1996 (prima visita do-
Dell’operato dei convenuti dovrà altresì rispondere, ai cumentata) al 15.4.1998 (ultima visita documentata).
sensi dell’articolo 1228 c.c., la Artemisia s.p.a. Tale pregiudizio, secondo gli ordinari criteri adottati da
Risulta infatti dagli atti (cfr. all. sub 25 al fasc. attoreo) questo Tribunale, può equitativamente liquidarsi ex arti-

DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005 203


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

colo 2056 c.c. nella somma di euro 19,50 per ogni gior- to né la separazione, né il divorzio fanno venir meno
no di invalidità, e quindi complessivamente per € l’obbligo di mantenimento di cui all’art. 147 c.c.
12.987 attuali. Essendo praticamente impossibile la aestimatio di tale
Poiché la ritenuta lesione della salute dell’attrice inte- danno nel suo preciso ammontare, deve trovare applica-
gra gli estremi del delitto di cui all’art. 589 c.p., spetta zione il disposto dell’art. 1226 c.c., e procedersi nel mo-
altresì a F.B. il danno morale causato dal reato, che te- do che segue:
nuto conto della lunga durata della malattia e della na- (a) si ipotizza che il costo annuale dell’assistenza ad una
tura di essa può equitativamente stimarsi in € 4.000 at- persona totalmente invalida sia pari a € 12.000 euro;
tuali. (b) si ipotizza che tale assistenza sarebbe continuata sino
7.2. Danno non patrimoniale. alla morte del genitore meno anziano (la madre, nata nel
Come già accennato, con le sentenze nn. 8827 ed 8828 1964), e dunque sino al 2044;
del 2002 la Corte di Cassazione ha reinterpretato l’art. (c) si capitalizza una rendita annuale di € 12.000 in ba-
2059 c.c., fornendone una lettura costituzionalmente se ad un coefficiente per la costituzione delle rendite
orientata, e stabilendo che qualsiasi danno non patrimo- temporanee corrispondente alla durata di 49 anni (pari
niale è sempre illimitatamente risarcibile, anche al di alla differenza tra la data di nascita del figlio e la data pre-
fuori dei limiti imposti dalla norma appena citata, quan- sunta di morte della madre); tale coefficiente è pari a
do il pregiudizio derivi dalla lesione di un interesse della 19,651.
persona di rango costituzionale. Il risultato è pari a € 235.812, somma che va divisa al
Si è, del pari, già rilevato come l’interesse dell’individuo 50% tra ciascuno degli attori, e così per € 117.906 pro
ad una paternità e maternità consapevole, e quello con- capite.
nesso alla pianificazione familiare, costituisce oggetto di Infine, spetta a F.B., che risulta averle corrisposte, il ri-
tutela da parte degli artt. 2 e 29 Cost. sarcimento del danno consistito nella erogazione delle
La lesione di tale interesse ingenera pertanto nella vitti- spese mediche per curare la propria malattia e quella del
ma il diritto ad essere risarcita dei danni non patrimo- figlio. Tale danno, tenuto conto della documentazione
niali che ne sono derivati, per tali intendendosi: allegata sub 27 e ss. al fasc. attoreo, ed attualizzati i rela-
(a) la sofferenza morale causata dalla perduta possibilità tivi importi in base all’indice FOI dell’Istat relativo al-
di optare per l’interruzione della gravidanza; l’anno di erogazione, risulta ammontare a € 6.241,20
(b) il forzoso mutamento delle abitudini di vita, prodot- [pari a £ ((242.500+242.500+242.500+242.500+
to dalla necessità di assistere un prossimo congiunto gra- 362.500+272.500+90.000+360.000+182.500+100.000
vemente e perennemente invalido. +402.000+6.000+56.000+23.000+45.000+28.000+15.
Tali danni vanno liquidati unitariamente, essendo ac- 000+7.396.000)*1,1723) / 1936,27].
comunati dalla natura non patrimoniale, e pertanto 8. A ciascuno dei danneggiati va inoltre attribuita una
ontologicamente uniformi (così Trib. Roma 16.1.2004, ulteriore somma, a titolo di risarcimento del danno da
P. c. Ospedale Bambino Gesù, in Giurispr. romana, 2004, lucro cessante per il mancato godimento della somma li-
fasc. 3; cfr. altresì, per la possibilità della liquidazione quidata a titolo di risarcimento, somma che - ove posse-
unitaria dei danni non patrimoniali, Cass. 8827/03, duta ex tunc - sarebbe stata presumibilmente investita
cit.). per ricavarne un lucro finanziario.
I suddetti danni, la cui esistenza nel caso di specie può Tale importo è stato determinato equitativamente ex art.
agevolmente desumersi ex artt. 115 c.p.c. e 2727 c.c. dal- 2056, comma 1 c.c., secondo il più recente orientamen-
la natura stessa del male da cui è affetto il piccolo Ales- to giurisprudenziale (cfr. Cass. Sez. Un. 17 febbraio
sandro, possono equitativamente stimarsi nella misura di 1995, n. 1712), col metodo seguente:
€ 100.000 per ciascuno dei genitori, tenuto conto: - a base di calcolo si è assunta non la somma sopra liqui-
(-) della relativamente giovane età dei genitori all’epoca data (cioè rivalutata ad oggi), ma l’originario importo ri-
dei fatti, la quale non avrebbe precluso la pianificazione valutato anno per anno;
di una nuova gravidanza; - su tale importo si è applicato un saggio di rendimento
(-) della oggettiva difficoltà della diagnosi di microgna- ricavato - equitativamente - dalla media ponderata del
zia; rendimento dei titoli di stato e dal tasso degli interessi le-
(-) della sofferenza morale che comunque avrebbe pro- gali (4,94%);
vocato nei genitori, quand’anche fossero stati corretta- - il periodo di temporanea indisponibilità della somma
mente informati, la pur dolorosa scelta di interrompere liquidata a titolo di risarcimento è stato computato con
la gravidanza. decorrenza dalla data dell’illecito, individuata nel
7.3. Danno patrimoniale. 12.5.1995, vale a dire il momento in cui i risultati della
Spetta, altresì, a ciascuno dei genitori il risarcimento del ecografia avrebbero imposto l’approfondimento diagno-
danno patrimoniale, consistente nelle spese di cura e stico che è in realtà mancato.
mantenimento del bimbo la cui nascita essi avrebbero Gli importi spettanti a ciascuno degli attori, secondo i
voluto evitare. criteri sopra indicati, sono riassunti nel seguente quadro
Nulla rileva che essi siano attualmente separati, in quan- sinottico:

204 DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

Danneggiato Capitale Lucro cessante da ritardato Totale


adempimento
F.B. 241.134,20 104.820,57 345.954,77
M.G. 217.906 91.892,58 309.798,58

Sull’intera somma liquidata a titolo di risarcimento a teressi legali dal giorno della pubblicazione della sen-
ciascuno degli attori, come indicata nella colonna tenza.
«Totale» della tabella che precede, decorrono gli in- ... Omissis...

IL COMMENTO
di Simona Cacace

poiché nata da genitori entrambi portatori sani di tale ma-


Oggetto dell’articolo è l’ipotesi della nascita di un lattia (2). Nel caso di specie, la madre, proprio nell’intento
bambino malformato in ragione dell’errata diagnosi di verificare se fosse veicolo di trasmissione della Thalasse-
effettuata dal personale medico in epoca prenatale mia Major, si era rivolta al medico convenuto, il quale ave-
(wrongful life). Tramite un’ampia rassegna giurispru- va però omesso di prescrivere alla paziente tutti gli esami a
denziale, l’Autrice affronta la vexata quaestio della ri- tal fine necessari. Orbene, se il giudice ambrosiano nega, al
sarcibilità (o meno), a favore dello stesso bambino, pari del collega romano, che la grave patologia della picco-
del danno derivantegli dall’handicap, nonché della la Selene sia causalmente connessa all’operato professiona-
configurabilità e della costituzionalità di un ipotetico le del sanitario, egli sottolinea, d’altra parte, come, da un
«diritto di non nascere». punto di vista rigorosamente eziologico, l’inadempimento
non sia stato esente dal produrre una fondamentale conse-
Nel corso della sua gravidanza, la signora B. esegue guenza nella sfera giuridica della bambina: la sua stessa ve-
due esami ecografici, in seguito ai quali non viene in alcun nuta ad esistenza. Tuttavia, si esclude radicalmente che
modo allertata, da parte dei sanitari, circa le condizioni di quest’ultima possa costituire, per la neonata, una «fonte di
salute del feto. Il piccolo Alessandro nasce, però, affetto danno risarcibile in un sistema quale quello delineato dalla
dalla sindrome di Pierre Robin, nella specie manifestatasi nostra Carta costituzionale, incentrato sulla tutela primaria
«con plurime malformazioni, tra cui displasia del massiccio della vita e sulla valorizzazione della nascita quale momen-
facciale (micrognazia), deformazione del torace «a campa- to che attribuisce alla persona la capacità di essere soggetto
na», grave rotoscoliosi, avampiede vario». I genitori, in giuridico autonomo». Pertanto, dinanzi all’azione risarcito-
proprio e quali rappresentanti ex art. 320 c.c. del minore
Alessandro, convengono allora in giudizio dinanzi al Tribu- Note:
nale di Roma i due medici responsabili dell’errata diagnosi. (1) Si tratta, com’è noto, dell’ormai tristemente celebre caso Perruche:
Il giudice unico rigetta la domanda risarcitoria formu- Cass., ass. plén., 17 novembre 2000, in JCP, 2000, 2293, rapporto di Sar-
lata dal bambino, escludendo la sussistenza di un qualsiasi gos, conclusioni di Sainte-Rose, nota di Chabas, Réparation du préjudice
nesso eziologico fra le malformazioni da cui questi è affetto personnel de l’enfant handicapé lorsque son handicap a été contracté in utero.
Si leggano, inoltre, fra i tanti: Viney, Brèves remarques à propos d’un arrêt
e la condotta del personale sanitario. Non solo, infatti, si af- qui affecte l’image de la justice dans l’opinion, in JCP, 2001, 65; Mémeteau,
ferma la natura congenita di suddetta sindrome, ma si esclu- L’action de vie dommageable, in JCP, 2000, 2275; Fabre-Magnan, Avorte-
de altresì che, laddove questa «fosse stata tempestivamente ment et responsabilité médicale, in Rev. tr. dr. civ. 2001, 285; Jestaz, Une que-
diagnosticata sin dall’epoca prenatale», le lesioni presenta- stion d’épistémologie (à propos de l’affaire Perruche), in Rev. tr. dr. civ. 2001,
547; Saint-Jours, Handicap congénital-Erreur de diagnostic prénatal-Risque
te dal minore sarebbero state meno devastanti. Si liquida thérapeutique sous-jacent, in D., 2001, 1263; Gorgoni, Nascere sani o non
così una problematica ben più ampia, che già ha messo in nascere affatto: verso un nuovo capitolo della storia della «naissance d’enfants
grave imbarazzo la piramide giudiziaria ed in seria difficoltà sains non désirés», in questa Rivista, 2001, 475; Carbone, Un bambino che
l’opinione pubblica dei nostri cugini d’oltralpe (1). Il Tribu- nasce minorato ha diritto al risarcimento per la nascita indesiderata?, in questa
Rivista, 2001, 97; Salas, L’arrêt Perruche, un scandale qui n’a pas eu lieu, in
nale romano, infatti, neppure discute (e non si può che D. dossier Justices, 2001, 14; Markesinis, Réflexions d’un comparatiste an-
pensare ad una scelta consapevole) circa l’esistenza o l’ac- glais sur et à partir de l’arrêt Perruche, in Rev. tr. dr. civ. 2001, 77; Kayser, Un
cettabilità di un diritto del concepito a non nascere, ovve- arrêt de l’Assemblée plénière de la Cour de cassation sans fondement juridique?,
in D., 2001, 1889; Terré, Le prix de la vie, in JCP, 2000, 2267; Jourdain,
ro attorno alla possibilità che il bambino handicappato stes- Loi anti-Perruche: une loi démagogique, in D., 2002, 891; Sériaux, Perruche
so possa far valere in giudizio la sua vita «sbagliata». et autres. La Cour de cassation entre mystère et mystification, in D., 2002,
Pressoché nei medesimi giorni, il giudice milanese af- 1996. Non da ultimo, infine: Cayla, Thomas, Du droit de ne pas naître. A
fronta il caso di una bambina affetta da anemia mediterra- propos de l’affaire Perruche, Parigi, 2002.
nea (e deceduta pochi anni dopo la sua venuta al mondo), (2) Trib. Milano, sez. V, 4 marzo 2004, N.R.G. 1723/00, inedita.

DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005 205


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

ria promossa da Selene, si sostiene l’impossibilità di consi- namento ad impedire che la non nascita (o la morte) del
derare lesiva, nonché produttiva di danni risarcibili, la con- concepito sia considerata preferibile ad un’esistenza handi-
dotta che ha consentito la sua stessa nascita, evento grazie cappata, laddove si «sanziona in modo più severo l’aggres-
al quale e a partire dal quale la bambina ha peraltro acqui- sione alla vita (art. 575 c.p.) rispetto all’aggressione all’inte-
stato la capacità giuridica. grità fisica, per quanto gravissima (artt. 582-583 c.p.)».
Davanti al silenzio del giudice romano e alla laconi-
cità di quello ambrosiano, diviene indispensabile la disami- Accogliere la domanda risarcitoria del bébé
na delle argomentazioni recentemente svolte dalla Supre- préjudice: il coraggio (e la temerarietà)
ma Corte (3), la quale accuratamente enuncia, per la prima dei giudici francesi
volta nell’ordinamento italiano, le linee guida e i principi Si sono finora rapidamente analizzate le argomenta-
generali in materia di wrongful life, secondo un’attenta let- zioni di due giudici di primo grado, nonché le considerazio-
tura della nostra legislazione e del dettato costituzionale. ni, in materia, della Corte di Cassazione, la quale coglie
In primo luogo, infatti, sulla base della legge n. 194 del l’occasione per affrontare di petto e senza troppi falsi pudo-
22 maggio 1978 sull’interruzione volontaria della gravidan- ri il dilemma giuridico del bambino handicappato che
za, la Cassazione esclude l’esistenza e l’ammissibilità di un chieda il risarcimento dei danni (subiti proprio in ragione
aborto eugenetico, per il quale il feto malformato non deb- della sua sfortunata esistenza) al medico che abbia impedi-
ba «essere lasciato nascere». Sarebbero estranee al nostro to a sua madre di optare per un intervento abortivo. Si con-
ordinamento, infatti, idee di eugenesi o di eutanasia prena- sideri bene, però, come detto susseguirsi di decisioni giuri-
tale, nel rispetto dei «principi di solidarietà di cui all’art. 2 sprudenziali appaia assolutamente anomalo e come alle
Cost., nonché dell’indisponibilità del proprio corpo enun- Corti italiane, prima dell’anno in corso, fosse familiare
ciata dall’art. 5 c.c.». pressoché la sola domanda risarcitoria avanzata dai genito-
Di contro, le anomalie del bambino rilevano solo lad- ri e non, anche, dal bambino malformato (4). Al fine d’in-
dove e nei limiti in cui possano cagionare un danno alla sa- dividuare un precedente degno di rilievo per tali sentenze,
lute fisica o psichica della gestante e non in sé considerate: è addirittura necessario risalire a più di mezzo secolo fa (5):
al ricorrere delle ipotesi normativamente previste, infatti, e
nel bilanciamento tra la salvaguardia della salute della don-
Note:
na e la tutela del concepito, la legge consente alla madre di
autodeterminarsi e di richiedere l’interruzione di gravidanza. (3) Cass., sez. III, 29 luglio 2004, n. 14488, in Guida al dir., 2004, 32, 48 ss.
Nell’ipotesi, poi, di pericolo per la salute della donna deri- (4) Alpa, L’affaire Perruche, in Braun (a cura di), Dalla disgrazia al danno,
Milano, 2002, 364. In Trib. Brescia 13 maggio 2003 (data di decisione),
vante dalla gestazione o dalla maternità e conseguente alle in questa Rivista, 2003, 1228, con commento di Cacace, Ancora a propo-
malformazioni fetali, nonché di mancata o di scorretta sito di nascite indesiderate, peraltro, si aggira il problema, accogliendo l’ec-
informazione, da parte del medico, circa le reali condizioni cezione di prescrizione del diritto al risarcimento dei danni invocato dal
del nascituro (con relativo annientamento della facoltà, in figlio, in ragione della natura meramente extracontrattuale della respon-
sabilità dei sanitari nei suoi confronti. Per un’attenta disamina delle pro-
capo alla madre, di autodeterminarsi in ordine ad un’even- nunce giurisprudenziali succedutesi in materia di nascita indesiderata, si
tuale scelta abortiva), i giudici di legittimità comunque legga Simone, Danno alla persona per nascita indesiderata, in questa Rivista,
escludono la configurabilità di un diritto «di non nascere». 2002, 469-494, dove isolata (ed antesignana) appare la pronuncia del
A tale proposito, la Corte rileva come simile diritto, laddo- Trib. Roma 13 dicembre 1994, in Foro it., Rep. 1995, voce Professioni in-
tellettuali, n. 172: nel caso di specie non viene attribuito alcun ristoro alla
ve riconosciuto, apparirebbe, in concreto, «adespota», poi- bambina, in ragione dell’inesistenza di un diritto «di non nascere» e di un
ché l’art. 1 c.c. attribuisce la capacità giuridica al momento nesso eziologico tra l’errore diagnostico e la sua malformazione congeni-
della nascita, mentre i diritti che la legge prevede a favore ta. Infine, vedasi: De Matteis, Wrongful life: problemi e falsi dilemmi, in
del concepito sono subordinati alla sua venuta al mondo ed Braun (a cura di), Dalla disgrazia al danno, cit., 472, dove si sottolinea co-
me le ragioni addotte dai giudici italiani al fine di giustificare il non ac-
esistono, appunto, a partire da questa. Al contrario, il dirit- coglimento della domanda risarcitoria da parte del bambino (nei poco
to di non nascere non avrebbe, fino a che il bambino non sia frequenti casi in cui essa sia stata esercitata) siano volte ad escludere la
venuto alla luce, un soggetto titolare, mentre scomparirebbe stessa configurabilità dell’azione wrongful life (negando, in particolare, la
definitivamente con l’avvenuta nascita del concepito. legittimazione ad agire in giudizio del figlio).
Da un altro punto di vista, inoltre, la Cassazione invita (5) Trib. Piacenza 31 luglio 1950, in Foro it., 1951, I, 987: «(...) La vita è
un grande dono, un immenso dono. Ora il trasmettere attraverso la ge-
a considerare come oggetto del risarcimento sia sempre il nerazione (...) una condizione morbosa che questo grande dono trasformi
danno conseguenza immediata e diretta dell’inadempimen- in una immensa infelicità è illecito, contrario al diritto, contrario al com-
to (art. 1223 c.c.), il quale costituisce «una perdita ovvero portamento della persona quale le è imposto dall’ordinamento giuridico
una diminuzione rispetto ad uno stato anteriore», che la ri- che la riconosce e la eleva». Di opinione radicalmente opposta: Pugliese,
Responsabilità morale e responsabilità giuridica per la procreazione di figli ere-
parazione deve reintegrare. Nell’ipotesi di wrongful life, in- doluetici, in Giur. compl. Cass. civ., 1951, III, 1093: «Ma l’ordinamento
vece, l’omessa o errata informazione del medico non ha peg- giuridico non concepisce l’interesse a non essere nati o a morire (...);
giorato la posizione del concepito rispetto ad una sua condi- l’uomo è vita, ha la misura della vita, non sa nulla della non vita; sicché,
zione precedente l’inadempimento: non si tratta, infatti, di giuridicamente parlando, l’interesse alla non vita è un assurdo (...), non è
un bene la non vita. E non essendo un bene, né patrimoniale né morale,
paragonare una vita malata con una, possibile, eventuale, ne riesce impossibile la valutazione, seppure equitativa». A tal proposito,
sana, poiché quest’ultima non era fra le alternative conces- vedasi Bellisario, Nascita indesiderata e vita non voluta: esperienze europee a
se dal destino al nascituro. Peraltro, è proprio il nostro ordi- confronto, in Familia, 2001, 824-860.

206 DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

com’è noto, i giudici piacentini riconobbero la responsabi- di aver potuto agire in giudizio, si perverrebbe all’assurdo
lità per fatto illecito del genitore per aver trasmesso al figlio del bambino che reclami iure hereditario la riparazione del
una grave malattia ereditaria, della cui esistenza egli era a pregiudizio da costoro subito in ragione del suo handicap,
conoscenza. Tuttavia, questa fattispecie concreta, che pure per il quale, invece, egli nulla può pretendere in nome pro-
scatenò un vivacissimo dibattito e aspre polemiche, si dif- prio, pur essendo la vittima diretta ed immediata. Resta,
ferenzia dai casi fino ad ora analizzati: in primo luogo, in- poi, drammatica, la domanda che Sargos si pone conclu-
fatti, l’azione non viene promossa nei confronti del perso- dendo il suo rapport: se sia segnale di maggiore e veritiero ri-
nale sanitario, mentre è la stessa condotta colposa additata spetto dell’essere umano e della sua vita accordare o negare
all’ente giudicante ad aver generato la malattia del conce- una riparazione all’handicappato, permettendogli o meno,
pito. Di conseguenza, sebbene sia indispensabile rammen- quindi, di vivere, almeno materialmente, in condizioni le
tare come le malformazioni del neonato, nelle vicende so- più conformi possibile a dignità, senza essere abbandonato
pra esaminate, non siano eziologicamente connesse alla all’aleatorietà degli aiuti familiari, privati o pubblici.
condotta del medico, si ripropone pur sempre la medesima, È noto come la giurisprudenza Perruche sia stata vani-
drammatica alternativa: «essere o non essere», dove l’atto ficata dall’intervento del legislatore (8). Tuttavia, le ragio-
generatore di responsabilità (il rapporto sessuale non pro- ni che in Francia portarono all’accoglimento dell’azione
tetto con partner malato ovvero la mancata diagnosi delle promossa dal soggetto handicappato godono ancora di
malformazioni) è il medesimo che ha consentito la nascita un’incredibile forza persuasiva, pur con tutti i limiti e i di-
del bambino (tramite il concepimento ovvero impedendo fetti di cui, da un punto di vista rigorosamente giuridico, in-
il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza). dubbiamente soffrono. Infatti, se innegabili sono la natura
È evidente come, nella già ricordata decisione Perru- colposa della condotta sanitaria e l’esistenza di un grave
che, la Corte di Cassazione francese abbia respinto, al fine pregiudizio (l’handicap), così, d’altra parte, grosse rimango-
di accordare riparazione all’ormai adolescente Nicolas, una no le perplessità in tema di nesso causale. Ed è qui, forse, ai
concezione meramente «biologica» del nesso di causalità. margini del giuridico e di fronte ad una scelta esclusiva-
Lo stesso consigliere Pierre Sargos, infatti, sottolinea come mente di valore, che il Diritto dovrebbe farsi da parte, al fi-
un ragionamento che individuasse nella rosolia contratta ne di accordare risarcimento in quelle ipotesi, certo ecce-
dalla gestante l’unica ragione dell’handicap del figlio con- zionali, di esistenze difficili da vivere, «di sofferenze intolle-
durrebbe altresì a riconoscere nel sangue infetto dei dona- rabili, di destini segnati da un dolore permanente» (9).
tori la sola causa della contaminazione dei trasfusi. Senza
contare che la vita, in sé considerata, non può a priori sem- Il risarcimento ai genitori:
pre esonerare dalla fondamentale obbligazione di riparare nesso causale e individuazione del danno
le conseguenze della propria condotta colposa, se non si Il Tribunale romano, se manca di audacia nella disa-
vuole addirittura liberare da qualsiasi responsabilità il me- mina della domanda di risarcimento del danno presentata
dico che, pur avendo salvato il proprio paziente, gli abbia dal piccolo Alessandro, indubbiamente si distingue, inve-
altresì per sua colpa cagionato lesioni gravemente invali- ce, per l’ordine, il rigore e la chiarezza delle argomentazioni
danti. svolte a riguardo dell’azione promossa dai genitori del bam-
D’altra parte, se il bambino è «terzo» rispetto alla rela- bino. In proposito, infatti, si sostiene la necessità «che ven-
zione contrattuale stretta fra sua madre e il medico, egli go- ga gradatamente stabilito» (a) se la nascita di un bimbo
de senz’altro del diritto di ottenere la riparazione del pregiu- malformato possa costituire un «danno ingiusto» ex art.
dizio da lui stesso subito a causa dell’inadempimento del- 2043; (b) chi siano i soggetti legittimati a richiedere il ri-
l’obbligazione. Ciò in ragione, facendo nostre le argomenta-
zioni dello stesso Sargos, del principio di «opposabilité du con- Note:
trat», secondo cui la vittima «terza» può invocare l’inadem- (6) Vedasi Varanese, Il contratto con effetti protettivi per i terzi, Napoli,
pimento contrattuale a sostegno della sua domanda risarci- 2004, 139 ss., il quale inquadra il contratto fra la gestante e il sanitario nei
toria, senza perciò pretendere d’introdursi all’interno del «contratti con effetti protettivi per i terzi», laddove si tratti di tutelare,
rapporto contrattuale, bensì semplicemente limitandosi a nelle ipotesi di nascita indesiderata, la posizione del marito-padre.
far valere il mero fatto della sua mancata esecuzione (6). (7) Per usare le espressioni coniate da Cayla, Thomas, Du droit de ne pas
I francesi non mancano, infine, di confrontarsi con naître, cit.
l’imprescindibile principio del rispetto della dignità umana, (8) Il primo articolo (primo e secondo comma) del titolo »Solidarité en-
vers les personnes handicapées» della legge n. 2002-303 del 4 marzo 2002
valore che, curiosamente, entrambi i contendenti - i perru- non lascia alcun dubbio: «Nul ne peut se prévaloir d’un préjudice du seul
chistes e gli antiperruchistes (7) - portano a mo’ di vessillo. In fait de sa naissance.
primis, si sottolinea quanto sia difficile accettare un ragio- La personne née avec un handicap dû à une faute médicale peut obtenir
namento che individui nella venuta al mondo di un bam- la réparation de son préjudice lorsque l’acte fautif a provoqué directement
le handicap ou l’aggravé, ou n’a pas permis de prendre les mesures su-
bino handicappato il pregiudizio arrecato ai genitori da una sceptibles de l’atténuer». Per un’analisi di detta legge, sia consentito rin-
determinata, negligente condotta sanitaria, al contempo viare a Cacace, Loi Kouchner: problemi di underdeterrence e undercom-
negando che il medesimo comportamento colposo possa pensation, in questa Rivista, 2003, 435-443.
produrre un danno speculare proprio in capo al soggetto (9) Alpa, L’affaire Perruche, in Braun (a cura di), Dalla disgrazia al danno,
nato malformato. Laddove, poi, i genitori muoiano prima cit., 368.

DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005 207


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

sarcimento di tale danno; (c) se sussista un valido nesso che, nel caso di specie, i convenuti hanno mancato di sod-
causale tra l’evento nascita indesiderata e la condotta dei disfare. D’altra parte, il Tribunale si sofferma ugualmente
convenuti; (d) se tale comportamento, infine, sia ai medici sugli elementi emersi in seguito all’istruzione compiuta, i
imputabile a titolo di colpa. quali tutti convergono nel provare che il diritto all’interru-
In particolare, il «danno risarcibile» è individuato nel zione di gravidanza avrebbe potuto essere esercitato. In pri-
«vulnus arrecato ad una qualsivoglia situazione giuridica mis, per esempio, subito dopo la nascita del figlio, alla ma-
soggettiva attiva (diritto soggettivo, interesse legittimo, ma dre venne diagnosticato «un episodio depressivo di grado
anche interesse adespota)» che sia «presa in considerazione grave, che la costrinse a reiterate visite specialistiche psi-
dall’ordinamento» e dalla cui mortificazione sia diretta- chiatriche, protrattesi per quasi due anni». Orbene, consi-
mente derivata «la lesione dell’interesse al bene della vita», derata la patologia sviluppata dalla donna al momento del-
cui detta situazione giuridica effettivamente si collega. Tali la venuta al mondo del proprio bambino, nulla vieterebbe,
requisiti sono senz’altro integrati dalla soppressione del di- secondo lo stesso orientamento della Corte di Cassazione
ritto (espressamente riconosciuto e regolamentato dall’or- (11), di ritenere che «analoga reazione si sarebbe determi-
dinamento) ad interrompere la gravidanza, in relazione al- nata durante la gravidanza, ove la gestante avesse potuto
la lesione del bene della vita «rappresentato dall’interesse rappresentarsi le conseguenze delle malformazioni fetali
dell’individuo a pianificare le proprie scelte familiari e a go- sulla vita sua e del nascituro». D’altra parte, la sindrome de-
dere di un ménage domestico conforme ai propri desiderata», pressiva seguita al parto, il fatto che nella famiglia della
in armonia con il dettato degli artt. 2 e 29 Cost. Nello spe- donna fosse già presente una persona affetta da malforma-
cifico, si ritiene che la prova della sussistenza delle condi- zioni congenite, nonché l’avvenuta separazione, cinque
zioni previste dalla legge n. 194 del 1978 al fine di ricorrere anni dopo la nascita di Alessandro, fra i suoi genitori sono
all’interruzione di gravidanza (ovvero la dimostrazione del- tutti elementi che portano ad escludere che l’attrice fosse
la concreta possibilità, nel caso di specie, di esercitare tale dotata della «superiore forza d’animo necessaria per affron-
diritto) sia questione pertinente al mero accertamento del tare senza scompensi» un evento, qual è la nascita di un
nesso causale tra fatto illecito ed evento dannoso, anche bimbo gravemente malato, di elevato contenuto stressante.
sulla base dei recenti interventi della Corte di Cassazione e Peraltro, circa la manifestazione post partum di una sindro-
della Corte costituzionale (10), responsabili di un ampio me depressiva, la Cassazione ha altrove (12) stabilito che la
«ripensamento» circa l’impianto sistematico del danno fragilità soggettiva della donna non può rilevare al fine di
non patrimoniale. Infatti, l’interruzione volontaria di gra- «attenuare» l’eziologia della malformazione sulla patologia.
vidanza è definita quale diritto fondamentale dell’indivi- Una concausa naturale non imputabile (la fragilità emoti-
duo, il quale troverebbe «il proprio addentellato» negli ar-
ticoli sopra richiamati della nostra Carta costituzionale.
Orbene, una volta abbattuti i limiti risarcitori dell’art. 2059 Note:
c.c nei casi di lesione a valori della persona costituzional- (10) Cass. 31 maggio 2003, n. 8827 e Cass. 31 maggio 2003, n. 8828, in
mente garantiti, impedire alla donna una scelta in ordine questa Rivista, 2003, 816, con commenti di Busnelli, Chiaroscuri d’estate.
La Corte di Cassazione e il danno alla persona, di Ponzanelli, Ricomposizione
alla propria sottoposizione ad intervento abortivo costitui- dell’universo non patrimoniale: le scelte della Corte di Cassazione e di Procida
rebbe ex se un fatto illecito. Mirabelli di Lauro, L’art. 2059 c.c. va in Paradiso, e in Resp. civ.prev.,
Ai fini della configurazione di un danno risarcibile, 2003, 675, con note di Cendon, Anche se gli amanti si perdono l’amore non
d’altra parte, è pur sempre imprescindibile verificare la sus- si perderà. Impressioni di lettura su Cass. 8828/2003, di Bargelli, Danno non
patrimoniale e interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 2059 c.c. e
sistenza di un nesso causale tra la condotta ascritta al perso- di Ziviz, E poi non rimase nessuno.
nale medico e l’evento pregiudizievole, ai sensi degli artt. Corte cost. 11 luglio 2003, n. 233, in questa Rivista, 2003, 939, con nota
40 e 41 c.p. A tale proposito, in relazione ai noti requisiti di Bona, Il danno esistenziale bussa alla porta e la Corte costituzionale apre
legislativamente richiesti per l’effettuazione di un interven- (verso il «nuovo» art. 2059 c.c.), di Cricenti, Una diversa lettura dell’art.
to abortivo, il giudice sottolinea come, per stabilire se la 2059 c.c., di Ponzanelli, La Corte costituzionale si allinea con La Corte di
Cassazione, di Procida Mirabelli di Lauro, Il sistema di responsabilità civile
donna avrebbe potuto ricorrere all’interruzione volontaria dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 233/03 e di Troiano, L’irresisti-
della gravidanza, non si debba accertare se in quest’ultima bile ascesa del danno non patrimoniale, e in Corr. giur. 2003, 1028, con no-
si sia effettivamente instaurato «un processo patologico ca- ta di Franzoni, Il danno non patrimoniale, il danno morale: una svolta per il
pace di evolvere in grave pericolo per la sua salute psichi- danno alla persona, dove il commento si estende anche alle due sentenze
della Corte di Cassazione del maggio 2003, di cui sopra.
ca», ma se la dovuta informazione (nel caso di specie venu-
ta a mancare) circa le condizioni del feto avrebbe potuto (11) Cass. 10 maggio 2002, n. 6735, in Foro it., 2002, I, 3115, con nota di
Palmieri e Simone, Nascita indesiderata: il diritto alla scelta presa sul serio; in
determinare, durante la gravidanza, tale patologia. Ancora, Nuova giur. civ. comm. 2003, I, 619, con commento di De Matteis, La re-
graverebbe sul medico l’onere di provare i fatti idonei ad sponsabilità medica per omessa diagnosi prenatale: interessi protetti e danni ri-
escludere la sussistenza del diritto in discussione, ovvero di sarcibili; in Giur. it. 2003, 884, con nota di Poncibò, La nascita indesidera-
ta tra Italia e Francia; in Resp. civ. prev. 2003, 117, con commento di Gor-
dimostrare che «una tempestiva informazione non avrebbe goni, Il contratto tra la gestante e il ginecologo ha effetti protettivi anche nei con-
procurato alla gestante alcun serio pericolo per la salute, fronti del padre e in Riv. it. med. leg., 2003, 182, con nota di Frati, Vergal-
anche psichica» o, pure, che l’attrice, laddove fosse stata a lo, Di Luca, Le nuove frontiere risarcitorie dei «wrongful birth cases»: la
conoscenza delle malformazioni del figlio, avrebbe comun- Cassazione fa il punto.
que scelto di portare a termine la gravidanza: adempimenti (12) Cass. 21 giugno 2004, n. 11488, inedita.

208 DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005


GIURISPRUDENZA•RESPONSABILITÀ DEL MEDICO

va dell’attrice), infatti, diventerebbe causa efficiente esclu- so, viene risarcito l’intero pregiudizio economico conse-
siva solo laddove fosse in grado di elidere ogni legame tra la guenza immediata e diretta della condotta del sanitario, se-
causa remota umana (omessa rilevazione dell’anomalia fe- condo i principi della regolarità causale.
tale e comunicazione alla paziente) ed evento (mancato Si noti, infine, come, conformemente ad un ormai
esercizio del diritto d’aborto). consolidato orientamento giurisprudenziale (16), non si sia
Un ragionamento presuntivo in punto di causalità limitato il danno risarcibile al mero pregiudizio alla salute
perfettamente si coniuga con le considerazioni svolte dai in senso stretto della donna, il quale rileva al solo fine del
giudici di legittimità (13), a parere dei quali «la circostanza perfezionamento della fattispecie per l’esercizio del diritto
che, nel ricorso di dati presupposti, tra i quali sono le ano- di interruzione di gravidanza e non opera anche come limi-
malie e le malformazioni del nascituro, la legge consenta al- tazione della responsabilità contrattuale del sanitario ina-
la donna di evitarle il pregiudizio che da quella condizione dempiente. Peraltro, la sentenza qui annotata, il cui rigore
del figlio le deriverebbe al suo stato di salute, rende legitti- mette al riparo da deleterie duplicazioni risarcitorie e da
mo assumere come normale e corrispondente a regolarità confusioni o «invenzioni» terminologiche, gode del merito
causale che la gestante interrompa la gravidanza se infor- incontestabile di aver chiaramente individuato e definito
mata di gravi malformazioni del feto (...)». Elementi indi- le differenti voci di danno: il pregiudizio alla salute (con il
cativi della volontà della donna di sottoporsi ad un inter- conseguente danno morale da reato), il tradizionale danno
vento abortivo potrebbero poi trarsi, appunto, «da fattori patrimoniale e, infine, quello non patrimoniale da lesione
ambientali, culturali, di storia personale» e dallo stesso fat- di valori costituzionalmente tutelati.
to che la gestante si sia preoccupata di eseguire esami volti
a riconoscere eventuali malformazioni del feto, condotta
orientata «piuttosto nel senso di rifiutare che di accettare di
portare a termine la gravidanza», nel caso di anomalie del
concepito.
Concludendo, il giudice romano provvede al risarci-
Note:
mento sia del pregiudizio alla salute della signora B. (in ri-
ferimento agli accennati disturbi psicologici da questa ma- (13) In tal senso, Cass. 10 maggio 2002, n. 6735, cit., Cass. 29 luglio
2004, n. 14488, cit. e Cass. 21 giugno 2004, n. 11488, cit.
nifestati) sia del danno morale causato dal reato, in seguito,
appunto, all’integrazione degli estremi del delitto di cui al- (14) Si tratta di una spesso sottilissima distinzione, nell’interpretazione
delle parole dei giudici: così, Cass. 10 maggio 2002, n. 6735, cit. liquida,
l’art. 589 c.p. Inoltre, il giudice dispone la liquidazione del in termini di danno patrimoniale, il «danno emergente, per le spese me-
danno non patrimoniale derivante dalla lesione dell’inte- diche già sopportate e che dovranno essere sopportate in futuro, ma an-
resse dell’individuo alla pianificazione familiare e «ad una che per la necessità di costante cura del minore totalmente invalido, a sua
paternità e maternità consapevole», di cui agli artt. 2 e 29 volta destinata a procurare spese» e il «lucro cessante, perché la necessità
di accudire un figlio totalmente invalido si è tradotta in una limitazione
Cost. Pertanto, a tale proposito, i danni non patrimoniali del tempo da dedicare all’attività professionale ed alla vita di relazione e,
più specificamente individuati consistono nella (a) «soffe- per queste vie, in una diminuzione del reddito».
renza morale causata dalla perduta possibilità di optare per (15) Cass. 1° dicembre 1998, n. 12195, in questa Rivista, 1999, 522, con
l’interruzione di gravidanza» e (b) nel «forzoso mutamento commento di Filograna, «Se avessi potuto scegliere...»: la diagnosi prenatale
delle abitudini di vita, prodotto dalla necessità di assistere e il diritto all’autodeterminazione e in Foro it., 1999, I, 77, con nota di Pal-
mieri. Di contro, Trib. pen. Locri 6 ottobre 2000, n. 462, in questa Rivi-
un prossimo congiunto gravemente e perennemente inva- sta, 2001, 393, con commento di Bilotta, Il danno esistenziale: l’isola che
lido». Infine, a ciascuno dei genitori spetta altresì la liqui- non c’era; in Giur. it. 2001, 735, con commento di Bona, Mancata diagno-
dazione del danno patrimoniale, ovvero delle «spese di cu- si di malformazioni fetali: responsabilità del medico ecografista e risarcimento
ra e di mantenimento del bimbo la cui nascita essi avreb- del danno esistenziale da «wrongful birthî e in Resp. civ. prev., 2001, 409,
con nota di Guarneri, Wrongful life, bébé préjudice e il discusso diritto a
bero voluto evitare», nonché un’ulteriore somma ai fini nascere sano...o a non nascere, dove si escludono, «in quanto neanche
della riparazione del pregiudizio da lucro cessante, in ragio- astrattamente risarcibili», i danni patrimoniali inerenti le cure per la
ne del mancato godimento del denaro ottenuto a titolo di bambina (posto che le sue malformazioni non sono riconducibili all’ope-
risarcimento (che, se posseduto ex tunc, sarebbe presumibil- rato del sanitario).
mente stato investito per ricavarne un lucro finanziario). Il (16) Così, Cass. 29 luglio 2004, n. 14488, cit. Ugualmente: Cass. 10 mag-
gio 2002, n. 6735, cit. e Cass. 1° dicembre 1998, n. 12195, cit. Di orienta-
Tribunale romano sembra evitare qualsiasi distinzione tra le mento opposto, Cass. 8 luglio 1994, n. 6464, in Corr. giur. 1995, 91, con
spese di mantenimento tout court, di cui qualsiasi bambino nota di Batà, Responsabilità del medico, omissione di informazioni e danno ri-
necessita, e quelle, più gravose, richieste da un figlio handi- sarcibile per mancata interruzione di gravidanza, dove si limita il risarcimen-
cappato. Più chiaramente, il giudice non risarcisce i soli to del danno patrimoniale a «quella somma necessaria a rimuovere le dif-
ficoltà economiche idonee ad incidere negativamente sulla salute della
oneri economici aggiuntivi, giustificati dalla malattia non donna ovvero a risarcire quest’ultima dei danni alla salute in concreto su-
diagnosticata, bensì l’intero pregiudizio economico subito biti». Attorno a dette problematiche, si legga Gorgoni, I danni alla perso-
dai genitori in seguito alla nascita di Alessandro (14). na, in Vettori (a cura di), Il danno risarcibile, Padova, 2004, 916 ss.; D’An-
Ugualmente, con una pronuncia del dicembre 1998, la Su- gelo (a cura di), Un bambino non voluto è un danno risarcibile?, Milano,
1999 e Breda, Wrongful Birth, in Ponzanelli (a cura di), Critica del danno
prema Corte (15) conferma la necessità di valutare il dan- esistenziale, Padova, 2003, 115-126. Infine, sia consentito rinviare a Ca-
no prodotto dall’inadempimento contrattuale del medico cace, Il danno non patrimoniale da nascita indesiderata, in Ponzanelli (a cu-
alla stregua degli artt. 1223, 1225, 1227 c.c. In questo sen- ra di), Il «nuovo» danno non patrimoniale, Padova, 2004, 197-209.

DANNO E RESPONSABILITÀ N. 2/2005 209

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