LE RASSEGNE
» M e d i c o ( r e s p o n s a b i l i t à d e l )
La responsabilità
professionale medica
Salvatore Magra
Avvocato
SINTESI a) Evoluzione della nozione di responsabilità medica d) Obbligazioni di mezzi - obbligazioni di risultato
Si analizza l’autonomia della responsabilità medica, ri- L’evoluzione giurisprudenziale, confluita nelle SS. UU. del
spetto alle altre tipologie di responsabilità professionale, 2008, già citate, ha comportato il superamento della
in ragione della rilevanza costituzionale del bene-salute. distinzione fra obbligazioni di mezzi, in cui non rileva il
risultato, conseguito dal debitore, ma solo il livello di
b) La sentenza delle Sezioni Unite n. 577 del 2008 diligenza da questo utilizzato, per eseguire la prestazio-
La responsabilità medica non varia, secondo che il me- ne e obbligazione di risultato, in cui il debitore è tenuto a
dico operi in una struttura pubblica o privata, in rela- garantire il conseguimento del risultato.
zione al principio d’uguaglianza. Si ripercorrono le tesi
sulla natura giuridica della responsabilità medica, fino e) Trattamenti salva-vita e danno da nascita indesi-
ad arrivare alla tesi della responsabilità ‘‘da contatto derata
sociale’’. Si ripercorre, inoltre, l’itinerario processuale del ‘‘caso Wel-
by’’ e del ‘‘caso Englaro’’, i quali hanno suscitato un artico-
c) Onere probatorio lato dibattito, riguardo a come debba comportarsi il medi-
Dopo la sentenza delle SS.UU. della Cassazione n. 13533 co, in relazione alla volontà di rifiuto di cure ‘‘salvavita’’, da
del 30.10.2001, non è più esigibile che il paziente specifi- parte di un paziente in condizioni gravissime.
chi l’errore terapeutico, commesso dal sanitario, dovendo Si esamina, infine, il danno da nascita indesiderata, da cui
dimostrare solo l’avvenuta conclusione del contratto e deriva un obbligo, per il sanitario, d’indennizzare il padre e
l’aggravamento della patologia, in conseguenza dell’atti- la madre, ma non il neonato, perché nel nostro ordinamen-
vità del medico. to è assente un diritto a non nascere, se non sani.
» SOMMARIO
1. Osservazioni generali
2. La sentenza n. 577/2008 e i precedenti itinerari giurisprudenziali in ordine alla natura giuridica della responsabilità
medica
3. L’onere probatorio nel rapporto fra medico e paziente
4. Sulla distinzione fra obbligazioni di mezzi e di risultato
5. Trattamenti necessari per il mantenimento in vita e danno da nascita indesiderata
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tratto d’opera intellettuale s’interseca con l’esigen- e l’emotrasfusione, nonostante che una commis-
za primaria di tutelare la salute di chi si sottopone a sione medico-ospedaliera avesse accertato la pre-
cure mediche(1). E, in effetti, proprio perché è in senza di tale nesso causale.
gioco il bene della salute, occorre collocare la que- Dal livello costituzionale della tutela assicurata al La natura
stione della responsabilità medica in un ambito bene salute (v. art. 32 Cost.), discende che la na- e rilevanza
della responsabilità
autonomo rispetto a quello proprio delle contigue tura e la rilevanza della responsabilità medica
medica non varia,
ipotesi di responsabilità professionale, considerate non si diversificano secondo che il pregiudizio secondo che
sia l’esigenza di attribuire una congrua indennità a arrecato al paziente si sia realizzato all’interno il pregiudizio
chi subisce un danno alla salute sia quella di fare di una struttura pubblica o privata, in quanto in sia realizzato
in struttura
svolgere alla responsabilità in questione anche una entrambe le ipotesi si è in presenza di una mede- pubblica o privata
funzione ‘‘preventiva’’. sima esigenza di protezione dell’integrità fisica
La professione medica è ‘‘protetta’’, in quanto, per il del danneggiato. Una differenza nella qualifica-
legittimo svolgimento della medesima, occorre es- zione e quantificazione delle responsabilità, se-
sere forniti di una particolare abilitazione da parte condo la natura pubblica o privata della struttura
dello Stato, ciò che si spiega trattandosi di profes- sanitaria, porterebbe infatti ad una violazione del-
sione che incide su un diritto inviolabile della per- la Costituzione, soprattutto con riferimento ai
sona, quale è la salute, costituzionalmente tutelato princı̀pi di uguaglianza sia formale sia sostanzia-
(art. 32 Cost.). le, anche perché gli obblighi dei due tipi di strut-
Il livello di diligenza che il medico deve adottare ture, nei confronti del paziente ricoverato, si equi-
nello svolgimento della sua attività va determinato valgono e, pertanto, sarebbe irragionevole diversi-
in considerazione delle regole di perizia e prudenza ficare le due situazioni, in assenza di una giusti-
che possono intendersi adeguate in rapporto alle ficazione soddisfacente per una tale differenza di
conoscenze proprie della professione medica nel- trattamento.
l’epoca attuale, tenuto conto anche della eventuale, Prima della citata pronuncia delle S.U., si tendeva
particolare specializzazione del medico. Il principa- peraltro a differenziare la posizione del medico, se-
le argomento normativo che conferma inequivoca- condo che lavori in una struttura pubblica o priva-
bilmente questa conclusione è contemplato nel- ta, in quanto, nel primo caso, si considerava il me-
l’art. 1176, 2º co., c.c., il quale prevede che la dili- dico come un pubblico impiegato, nonostante le
genza, nell’adempimento di un’attività professiona- peculiarità della disciplina al medesimo applicabi-
le, deve valutarsi, con riferimento alla natura le, inquadrandosi, invece, nella seconda ipotesi, il
dell’attività esercitata(2). rapporto medico-struttura sanitaria come rapporto
La responsabilità del medico, in conformità all’o- di natura privata e contrattuale.
rientamento oggi sufficientemente consolidato, va Il medico operante all’interno di una struttura pub-
qualificata come ‘‘da contatto sociale’’; quella della blica si considerava inserito nell’apparato ammini-
struttura sanitaria deriva invece dall’inadempimen- strativo della struttura medesima, a seguito della
to di un’obbligazione avente titolo in un contratto. configurabilità di un rapporto organico, in confor-
Il debitore è tenuto a provare l’aggravamento della mità al quale il medesimo medico era tenuto a con-
patologia, mentre l’inadempimento del debitore tribuire alla realizzazione dei fini istituzionali del-
dev’essere semplicemente allegato. l’ente (tutela della salute).
Nell’ipotesi di attività del medico all’interno di una
2. La sentenza n. 577/2008 e i precedenti itinerari struttura pubblica, si tendeva invece a ravvisare
giurisprudenziali in ordine alla natura giuridica una responsabilità contrattuale della p.a. per fatto
della responsabilità medica dell’ausiliario, ai sensi dell’art. 1228 c.c. ed una re-
Dei temi ai quali si è appena accennato, si sono sponsabilità extracontrattuale del medico, a meno
occupate recentemente le S.U. della Cassazione che il medesimo medico non avesse stipulato un
(sentenza n. 577/2008), in relazione ad una richie- contratto con il paziente, configurandosi, in que-
sta risarcitoria per avvenuto contagio di epatite ‘‘C’’ st’ultima ipotesi, o un contratto d’opera intellettua-
patito a seguito di una trasfusione di sangue effet- le o un contratto atipico, affine allo schema roma-
tuata all’interno di una struttura sanitaria in occa- nistico della ‘‘locatio operis’’.
sione di un intervento chirurgico. Per quanto concerne la responsabilità medica a ca-
Sia in primo sia in secondo grado la richiesta risar- rico del professionista operante all’interno di una
citoria è stata rigettata, essendo stato ritenuto non struttura pubblica, prima della citata pronuncia
provato il nesso di causalità fra l’avvenuto contagio della Cassazione a S.U., una consistente parte della
(1) Cfr. BUSNELLI, Presentazione, in AA.VV., La responsabilità de configurabile la responsabilità del professionista anche
medica, Milano, 1982, 1. per colpa lieve, ove non abbia rispettato regole consolidate,
(2) La circostanza che la diligenza del professionista vada proprie della scienza medica (Cass. n. 1847/1988, in Arc. civ.,
valutata in conformità alla natura dell’attività esercitata ren- 1988, 684).
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giurisprudenza(3) qualificava la responsabilità me- rispetto a quella della mera assistenza sanitaria,
desima come di natura extracontrattuale, conside- propria del rapporto con enti di natura privatistica.
rando che il medico, in tali ipotesi, è incardinato Si può però ribattere che non sempre si riscontra
stabilmente all’interno di una p.a., la quale pure questa diversità, in quanto accade spesso che pure
risponde, ai sensi dell’art. 2043 c.c., per i danni in- presso strutture sanitarie private siano offerte al
giusti cagionati a terzi con dolo o colpa. degente prestazioni, ulteriori e diverse, rispetto alla
Successivamente, è stata sostenuta la configurabi- mera attività terapeutica.
lità di un concorso fra responsabilità aquiliana e Nel momento in cui è accolto in una struttura sa-
contrattuale, rilevandosi che fra paziente ed ente nitaria, pubblica o privata, il paziente conclude un
ospedaliero viene concluso un contratto d’opera contratto, cosı̀ che la responsabilità dell’ente nei
intellettuale, in quanto il paziente è ‘‘accettato’’ al- suoi confronti è di natura contrattuale.
l’interno della struttura stessa, attraverso il ricove- La Cassazione, con sentenza 13.4.2007, n. 8826, ha
ro, dal quale deriva l’obbligo, per la struttura sani- precisato che l’accettazione di un paziente all’inter-
taria (sia pubblica sia privata) di svolgere attività no di una struttura medico-ospedaliera, implica,
terapeutica in favore del paziente. precisamente – come già si è accennato –, la con-
Secondo altra impostazione, fra paziente e struttura clusione di un ‘‘contratto di prestazione d’opera
pubblica si instaurerebbe, invece, un ‘‘contratto ati- atipico di spedalità’’; per lungo tempo, invece, il
pico di spedalità’’, a causa mista, in forza del quale, contratto intercorrente fra paziente e struttura sa-
oltre all’assistenza sanitaria, sarebbero dovute al nitaria era stato inquadrato nell’ambito di quelli di
paziente anche ulteriori prestazioni peculiari del prestazione d’opera intellettuale, con conseguente
servizio pubblico, in conformità alla legislazione, subordinazione della responsabilità della struttura
entrata in vigore nel 1978, sul ‘‘servizio sanitario sanitaria a quella propria del medico, nel senso che
nazionale’’, quali l’attività diagnostica, la custodia, l’affermazione della responsabilità contrattuale del-
la fornitura di servizi di natura alberghiera, la mes- la struttura presupporrebbe il preventivo accerta-
sa a disposizione di personale paramedico, ecc. (cfr. mento della responsabilità del medico.
Cass. n. 9556/2002). La giurisprudenza più recente, come riferito dalla
Discenderebbe, di qui, una responsabilità di natura stessa sentenza delle S.U. n. 577/2008, si è rivelata
contrattuale a carico della struttura sanitaria, ai invece propensa a rivedere il sopra descritto orien-
sensi dell’art. 1218 c.c., nel caso di inadempimento tamento e a rendere autonoma la responsabilità
delle obbligazioni alla cui esecuzione la medesima dell’ente da quella dei medici operanti al suo inter-
sarebbe da intendere tenuta, e, eventualmente, an- no. Tale indirizzo ha trovato il suo punto di arrivo
che ai sensi dell’art. 1228 c.c., lı̀ dove l’inadempi- nella già citata Cass., S.U., 1.7.2002, n. 9556, in cui si
mento sia imputabile al personale medico. è affermato che il rapporto tra paziente e struttura
Il sanitario, rimanendo estraneo al rapporto pazien- sanitaria va ben oltre la fornitura di prestazioni al-
te-struttura sanitaria, agirebbe quale organo del- berghiere, in quanto comprende la messa a dispo-
l’ente ospedaliero e risponderebbe, per gli eventuali sizione di personale medico e paramedico, nonché
errori diagnostici o terapeutici, in via extracontrat- la fornitura dei medicinali e delle attrezzature ne-
tuale. cessarie per consentire la cura del ricoverato.
Contatto sociale In questa prospettiva, la responsabilità sussistereb- Tra il medico ed il paziente interverrebbe, invece,
tra medico be però solo in ipotesi di peggioramento della sa- un ‘‘contatto sociale’’, fonte di obbligazioni idonee a
e paziente,
lute del paziente. fondare una responsabilità di tipo contrattuale.
da cui derivano
obbligazioni, Al fine di configurare, poi, una responsabilità con- In una prima fase (alla fine degli anni ’90 dello
idonee a fondare trattuale anche del medico, si è invocato l’art. 28 scorso secolo), quando ancora non era stato elabo-
una responsabilità Cost., richiamandosi il rapporto d’immedesimazio- rato il concetto di ‘‘contatto sociale’’, si dibatteva in
contrattuale
ne organica fra sanitario e struttura pubblica, se- ordine alla natura, contrattuale o extracontrattuale,
condo una prospettiva peraltro incompatibile con della responsabilità del medico inserito in una
l’ipotesi in cui il medico operi in una struttura pri- struttura sanitaria. Si può ricordare, a questo pro-
vata. posito, la sentenza della Cass., sez. III, 13.3.1998, n.
La tesi della diversità di natura tra responsabilità 2750, in cui si è fatto riferimento all’ipotesi in cui
medica all’interno di una struttura pubblica e re- sia presente, tra medico e paziente, un rapporto
sponsabilità medica all’interno di una struttura pri- giuridico già antecedentemente al ricovero in una
vata è stata fondata anche sul rilievo secondo cui, struttura sanitaria all’interno della quale il medesi-
come già rilevato, nell’ambito del servizio pubblico, mo medico operi; in tale ipotesi, sarebbe da ravvi-
viene offerta una gamma di prestazioni più ampia, sare, secondo detta pronuncia, una responsabilità
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contrattuale della struttura medesima, accanto a 2439, in cui si è affermato che il paziente deve for-
quella, anch’essa contrattuale, del medico, il quale nire la prova dell’inadeguatezza della prestazione
potrebbe essere chiamato a rispondere anche in via professionale del medico, la presenza di un pregiu-
extracontrattuale, in conseguenza della violazione dizio a suo carico e la connessione causale fra il
del principio del ‘‘neminem laedere’’. medesimo e la non appropriata attività del sanita-
Come già si è accennato, in altra prospettiva, è stato rio, ferma restando la competenza del giudice a
poi profilata anche la possibilità di un cumulo tra valutare, in relazione ai dati obiettivi prospettati
responsabilità contrattuale della struttura sanitaria dal paziente, se il medico, in concreto, debba ri-
pubblica e del medico che lavori all’interno della me- spondere per colpa lieve o anche per colpa grave
desima, in base all’art. 28 Cost. (Cass., 2.12.1998, n. (in relazione alla disciplina dell’art. 2236 c.c., di cui
12233). si dirà). Il sanitario potrà andare esente da respon-
La teoria del ‘‘contatto sociale’’ si ritrova nella sen- sabilità, ove dimostri che la mancata esecuzione
tenza n. 589/1999 della Cassazione. Il ‘‘contatto so- dell’attività medica ‘‘a regola d’arte’’ è dovuta a caso
ciale’’ viene definito come una relazione caratteriz- fortuito o forza maggiore.
zata da un affidamento: nel caso di specie, quello Diverso l’orientamento di Cass., S.U., 30.10.2001, n. Il paziente
che il malato ripone nella professionalità del medi- 13533, secondo cui il paziente sarebbe tenuto a di- deve dimostrare
l’avvenuta
co, che trova la sua giustificazione nel fatto che il mostrare l’avvenuta conclusione del contratto (o
conclusione
medico è tenuto ad eseguire la propria prestazione l’instaurazione di un ‘‘contatto sociale’’), nonché del contratto,
secondo i parametri della categoria professionale, l’aggravamento della patologia, mentre l’inadempi- nonché
cui appartiene, tenuto conto anche di eventuali mento del medico e/o della struttura sanitaria do- l’aggravamento
della patologia
specializzazioni, che il sanitario abbia conseguito. vrebbe essere soltanto allegato. Non sarebbe infatti e allegare
Un affidamento che viene inteso come fonte di un esigibile che il paziente specifichi l’errore terapeu- l’inadempimento
rapporto obbligatorio. tico commesso dal medico, occorrendo, per tale del medico
La tesi del ‘‘contatto sociale’’ si aggancia al concetto specificazione, conoscenze professionali, che il pa-
di contratto di fatto, elaborato per la prima volta ziente, di regola, non ha.
dalla dottrina tedesca, inteso come fonte di un rap- In questa prospettiva, la posizione del medico ap-
porto nonostante l’assenza di un accordo e la pre- pare eccessivamente aggravata. E, pertanto, si è so-
senza soltanto di una relazione socialmente rile- stenuto che il creditore-paziente, pur non essendo
vante. tenuto ad utilizzare una terminologia medica spe-
La ricostruzione della responsabilità medica in ter- cialistica, dovrebbe comunque pur sempre essere
mini di ‘‘contatto sociale’’ è stata recentemente ri- sufficientemente preciso nell’indicazione del pre-
proposta da Trib. Genova, sez. II, 23.3.2007. E la giudizio alla salute subı̀to.
stessa Cass. n. 8826/2007, citata, ha riaffermato La Cassazione (cfr. Cass. n. 7997/2005) ha rimarca-
che la responsabilità del medico, discendente dalla to come debba considerarsi ben distinto l’aspetto
violazione di un’obbligazione ‘‘da contatto sociale’’, della colpa (nonostante la progressiva ‘‘oggettiviz-
è da intendere disciplinata dalla normativa sull’ina- zazione’’ della medesima) rispetto a quello della
dempimento delle obbligazioni (art. 1218 c.c.). causalità(4).
La medesima sentenza del 2007, nel contesto di un Secondo un’opinione, la causalità civile sarebbe
importante riepilogo degli orientamenti giurispru- ben distinta da quella penale, in quanto, in ambito
denziali relativi alla materia, ha rimarcato la con- penalistico, la prova di un rapporto di causa-effetto
nessione fra responsabilità del medico e della strut- fra condotta ed evento spetterebbe, inderogabil-
tura sanitaria, rilevando come quest’ultima rispon- mente, all’accusa, senza possibilità di spazio per
da delle condotte del personale, che opera in essa, inversioni dell’onere probatorio. La Cass. n. 7997/
ivi compreso quello medico, anche ove non sussista 2005, cit., ha contestato tale impostazione, soste-
un rapporto di lavoro subordinato, in considerazio- nendo che disposizioni in tema di causalità con-
ne dell’accettazione del rischio collegato all’utilizzo template nel codice penale (artt. 40-41) varrebbero
di terzi nell’esecuzione delle prestazioni (cfr. art. anche per il diritto civile.
1228 c.c.). Il danno deve essere conseguenza diretta ed imme-
diata dell’inadempimento.
3. L’onere probatorio nel rapporto fra medico La prova del rapporto di causalità attiene dunque
e paziente alla prova del danno, della quale non si sono occu-
Una prima importante pronuncia in materia è rap- pate le S.U. del 2001. Pertanto, può ritenersi che le
presentata dalla sentenza della Cass., 18.6.1975, n. conclusioni delle S.U. medesime in materia di one-
(4) La giurisprudenza sostiene che il nesso causale sussiste- probabilità di verificazione del pregiudizio sarebbe notevol-
rebbe non solo allorché si dimostri con certezza che l’errore del mente diminuita (Cass., 13.5.1982, in Mass. Giur. it., 1982,
medico ha cagionato un pregiudizio al paziente, ma anche al- 762; Cass., 2.14.1977, n 1476, in Mass. Giur. it., 1977, 351; Trib.
lorché, se la prestazione fosse stata diligentemente eseguita, la Torino, 11.3.1985, in Giur. it., 1986, I, 2, 682).
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re probatorio non valgano per quanto riguarda l’ac- terventi di ‘‘routine’’. Spettava al medico dimostrare
certamento del nesso causale tra inadempimento e la difficoltà dell’intervento, al fine di avvalersi della
danno. limitazione della responsabilità ai soli casi di ‘‘dolo’’
Nel contesto del quadro cosı̀ sommariamente o ‘‘colpa grave’’, ai sensi dell’art. 2236 c.c.
esposto, si scorge una presunzione relativa di re- Va precisato che la giurisprudenza ha circoscritto
sponsabilità del medico e della struttura sanitaria l’ambito di applicazione di quest’ultima norma ai
per il pregiudizio alla salute patito dal paziente, soli casi di difetto di perizia del medico, escludendo
ferma restando la possibilità, per il medico e la la negligenza e l’imprudenza(6). Va, inoltre, ricorda-
struttura sanitaria, di dimostrare l’assenza d’ina- to che l’art. 2236 c.c. comporta che, per le presta-
dempimento o la mancanza di nesso causale fra il zioni di particolare difficoltà, per le quali occorra
medesimo ed il pregiudizio alla salute patito dal risolvere problemi tecnici di elevato livello (come
paziente. accade, per esempio, nel caso di somministrazione
Prima della sentenza n. 13533/2001 delle S.U. della di terapie sperimentali), la responsabilità per danni
Cassazione, si tendeva a distinguere tra interventi del prestatore d’opera è configurabile solo in caso
medici ‘‘routinari’’, idonei a comportare una guari- di dolo o colpa grave.
Superamento gione pressoché sicura, e interventi medici con ri- Appare opportuno rilevare come, secondo la Cass.,
della distinzione schio rilevante. S.U., 6.5.1971, n. 1282, l’art. 2236 c.c. vada conside-
fra interventi
Per quanto concerne i primi, la giurisprudenza po- rato applicabile, oltre che al campo contrattuale,
‘‘routinari’’
e di difficile neva a carico del creditore-paziente che domandas- anche a quello extracontrattuale.
esecuzione, se il risarcimento del danno la prova del carattere di Le S.U. del 2001 hanno eliminato la sopra richia-
con equiparazione ‘‘ordinaria amministrazione’’ dell’intervento, in mata distinzione tra interventi di maggiore o mino-
dell’onere
probatorio
quanto a questo carattere veniva collegata la pre- re difficoltà, affermando che l’onere probatorio del
del paziente sunzione, secondo la quale, se il medico si fosse creditore-paziente sarebbe sempre il medesimo, a
comportato ‘‘a regola d’arte’’, non si sarebbe verifi- prescindere dalla ‘‘routinarietà’’ o complessità del-
cato l’esito infausto dell’intervento stesso(5). l’intervento medico.
Il medico poteva vincere tale presunzione dimo- Le medesime S.U. hanno precisato che il regime
strando di avere ottemperato ai suoi compiti con della prova dell’inadempimento deve intendersi
una diligenza di livello sufficiente, in relazione alla uguale, qualunque sia il rimedio azionato dal cre-
sua attività professionale (e alla specializzazione). ditore per fare valere l’inadempimento medesimo
Si comprende agevolmente come quest’assetto giu- (azione di esatto adempimento, azione di risoluzio-
risprudenziale comportasse un appesantimento ne o di risarcimento del danno). Il creditore (il pa-
dell’onere probatorio a carico del professionista, ziente danneggiato) dovrà provare la presenza del
arrivando a rendere possibile una ricostruzione, contratto o ‘‘contatto sociale’’ da cui è scaturita
per l’ipotesi degli interventi ‘‘routinari’’, di una re- l’obbligazione inadempiuta (a meno che sia stata
sponsabilità ‘‘paraoggettiva’’ del medico curante manifestata una promessa di pagamento o una ri-
(cfr. Cass. n. 9471/2004), e convertendo, per gli in- cognizione di debito, ex art. 1988 c.c.), nonché il
terventi di facile esecuzione, l’obbligazione di mez- danno, economico o non economico, subı̀to in con-
zi, a carico del medico, in obbligazione di risultato. seguenza dell’inadempimento medesimo (anche
Nell’ipotesi d’intervento di una certa difficoltà, il tale rapporto di causalità andrà dimostrato).
paziente, invece, era tenuto a dimostrare l’errore In conformità a tale impostazione, riguardo all’a-
del medico nell’esecuzione dell’intervento e, per- dempimento in sé e per sé considerato, le S.U. del
tanto, non operava la presunzione propria degli in- 2001 hanno affermato che il creditore potrebbe li-
(5) Cfr. Cass., 21.12.1978, n. 6141, in Giur. it., 1979, «Quando il L’impostazione secondo la quale l’art. 2236 c.c. andrebbe ap-
cliente abbia provato in giudizio che l’intervento operatorio plicato solo nei casi di difetto di perizia deriva dall’orientamen-
applicato dal chirurgo al suo caso patologico era di facile ese- to, espresso da C. Cost., 28.11.1973, n. 166. A proposito della
cuzione [...] e abbia inoltre provato che a quell’intervento di nozione di ‘‘speciale difficoltà’’, vale la pena di rilevare che,
facile esecuzione è conseguito un esito peggiorativo, essendo secondo App. Firenze, 20.9.1966, in Giur. it., 1967, 440, ancora
le sue condizioni finali deteriori rispetto a quelle preesistenti, attuale, «Gli enormi progressi compiuti dalla tecnica chirurgica
non può non presumersi la non adeguata e non diligente ese- hanno eliminato molte difficoltà di esecuzione, per cui non
cuzione della prestazione professionale. [...] Ed allora spetta al tutti gli interventi chirurgici si presentano particolarmente dif-
chirurgo fornire la prova contraria: di aver eseguito adeguata- ficili e tali da richiedere una particolare perizia». È stata esclusa
mente e diligentemente la prestazione professionale e che l’e- la presenza di un problema tecnico di speciale difficoltà nei casi
sito peggiorativo fu causato dal sopravvenire di un evento, im- di asepsi della sala operatoria e degli strumenti (Trib. Casale
previsto e imprevedibile, secondo l’ordinaria diligenza profes- Monferrato 1966 e App. Torino, 12.1.1968, n. 622), appendicec-
sionale oppure dall’esistenza di una particolare condizione fi- tomia (App. Napoli, 22.7.1969, in Dir. e giustizia, 1969, 644),
sica del cliente non accertabile con il criterio dell’ordinaria elettroshockterapia (Cass., 9.3.1965, n. 375, in Foro it.), diagnosi
diligenza professionale». Tale principio è stato confermato da di sindrome dissociativa (Trib. Velletri, 19.3.1979, in Giur. it.,
Cass., 16.11.1988, n. 6220. Cfr. La responsabilità civile, II, in Il 1981, I, 2, 567), operazione, riguardante la frattura di un femore
diritto privato nella giurisprudenza, a cura di Cendon, 103 ss. (Trib. Busto Arsizio, 21.9.1984, in Arch. giur. circolaz., 1985, 818).
(in part. 108), Torino, 1998. In generale, un problema di speciale difficoltà è escluso ogni
(6) Cfr. Cass., 8.7.1994, n. 6464; Cass., 1.8.1996, n. 6937; Cass., volta in cui esistano precise norme scientifiche e tecniche, cui il
30.5.1996, 5005; Cass. pen., 19.12.1979; Cass. pen., 11.5.1977. medico avrebbe dovuto conformarsi.
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(7) Secondo RESCIGNO, in AA.VV., Fondamenti e problemi della 219 ss.; GALGANO, La responsabilità contrattuale: i contrasti giuri-
responsabilità medica, Milano, 1982, 67, la distinzione fra obbliga- sprudenziali, in Comunità internaz., in 32, 39.
zioni di mezzi e di risultato sarebbe talmente consolidata da rive- Si sono espressi in senso critico nei confronti della distinzio-
stire ‘‘valore pari a una norma’’, pur in mancanza di un’espressa ne di cui si tratta, fra gli altri: GIORGIANNI, Obbligazioni (teoria
previsione legislativa, costituendo ‘‘un dato positivo del sistema’’. generale), in Novissimo Dig. It., D.I., XI, 581, e Inadempimento
La distinzione fra i due tipi di obbligazione è stata introdotta nella (diritto privato), in Enc.dir., XX, 860, BIANCA, Dell’inadempimen-
nostra dottrina da MENGONI, Obbligazioni di risultato e obbligazio- to delle obbligazioni, in Comm. Scialoja e Branca, Bologna-Ro-
ni di mezzi, in Riv. dir.comm. e obbligazioni, 1954, I, 185 ss., 280 ss., ma, 1979, 31, COTTINO, L’impossibilità sopravvenuta della pre-
366 ss. A tale dicotomia hanno aderito BETTI, Teoria generale delle stazione e la mora del debitore, Milano, 1955, 450, BIGLIAZZI,
obbligazioni, 1955, Milano, 40; VISINTINI, Inadempimento e mora GERI, BRECCIA, BUSNELLI e NATOLI, Diritto civile: obbligazioni e
del debitore (artt. 1218-1228), in Comm Schlesinger, Milano, 1987, contratti, Torino, 1990, 90.
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mazione del medico nonché di avviso, intesi come d’Appello, la quale, a sua volta, ha rigettato la ri-
obblighi principali, e non accessori a carico del pro- chiesta del padre-tutore della ragazza.
fessionista medesimo. Questa ricostruzione sembra configurare un dovere
L’onere di provare di avere ottemperato al dovere di giuridico del medico di interrompere la terapia
informare(8) il paziente, in relazione ai trattamenti ‘‘salvavita’’, quando consapevolmente il paziente ri-
terapeutici effettuabili, in concreto, e alle loro con- chieda l’interruzione della cura; pertanto, non sa-
seguenze, al fine di ottenere un effettivo ‘‘consenso rebbe, in ipotesi siffatte, ravvisabile una responsa-
informato’’ di quest’ultimo, grava sul medico. bilità penale del sanitario, perché questi avrebbe
agito, ottemperando ad un proprio dovere giuridico
5. Trattamenti necessari per il mantenimento (art. 51 c.p.), il quale, secondo tale prospettiva, im-
in vita e danno da nascita indesiderata plicherebbe sia l’esigenza di attuare comportamen-
Nel mese di ottobre del 2007, il Giudice di Roma ti omissivi sia quella di attuare, eventualmente,
(Trib. Roma, 17.10.2007), pronunciandosi sul noto comportamenti commissivi, per ottemperare alla
‘‘caso Welby’’, ha assolto il Dr. R. dall’imputazione di volontà del paziente di morire. L’applicazione del-
‘‘omicidio del consenziente’’, per avere disconnesso l’art. 51 c.p. presuppone però l’attualità del rifiuto e
Welby dal respiratore artificiale, su sua esplicita ri- la personalità del medesimo; e da ciò discende che
chiesta, rilevando che, pur sussistenti sia l’elemen- non possono esercitare tale diritto, nell’interesse
to psicologico sia quello materiale del reato, di cui del malato, il rappresentante legale del minore o
all’art. 579 c.p., poteva ritenersi applicabile la scri- dell’infermo di mente, potendo questi effettuare in-
minante ‘‘dell’adempimento di un dovere’’, di cui terventi solo a favore della vita del soggetto rappre-
all’art. 51 c.p. sentato.
Ammettendo Secondo un’opinione(9), il medico che, in una vi- Non va trascurato, peraltro, il diritto del medico
il diritto del medico cenda quale quella sopra ricordata, riceva la ri- ‘‘all’obiezione di coscienza’’, quando egli, sul piano
all’obiezione
chiesta di interrompere i trattamenti e di agevo- umano e morale, non sia disposto a ‘‘favorire’’ il
di coscienza,
diventa discutibile lare la morte si trova in una situazione di conflit- decesso di un paziente, anche se, ammettendo tale
configurare to, risolvibile attraverso il ricorso, appunto, all’art. opzione per il medico, diventa, forse, discutibile
un dovere 51 c.p., e ciò in quanto il medico non ha un di- configurare un dovere del medesimo d’interrompe-
del medesimo
d’interrompere
ritto, ma solo una potestà di curare, in conse- re la cura (cfr., in tali termini, Corte europea dei
la cura (art. 51 c.p.) guenza dell’abilitazione acquisita, in connessione diritti dell’uomo 29.4.2002, la quale, nell’interpreta-
con il diritto di autodeterminazione del paziente. re l’art. 2 della Convenzione europea per la salva-
Pertanto, il consenso del paziente sarebbe impre- guardia dei diritti dell’uomo, ha affermato perento-
scindibile anche quando si tratti di trattamenti riamente che il medesimo non può intendersi nel
sanitari dai quali dipenda la possibilità di soprav- senso che sia attribuito ad un soggetto malato il
vivenza del paziente. diritto di scelta fra morte e vita).
Tanto è stato recentemente ribadito dalla sentenza La Cass. n. 21478/2007, cit., ha statuito che possa
della Cass., 16.10.2007, n. 21478, in cui si è riaffer- darsi la morte al soggetto incapace in stato vege-
mato il diritto del paziente, originariamente capace tativo, una volta accertata l’irreversibilità del me-
d’intendere e volere, e successivamente divenuto desimo, allorché, nella vicenda concreta, sia lesa
incapace, per l’evoluzione di un grave pregiudizio la sua dignità, in conformità al parametro di va-
alla salute, di chiedere l’interruzione delle cure, an- lutazione del medesimo incapace, esternato allor-
che quando da ciò può derivare la sua morte. Nella ché egli era capace di intendere e volere, e sem-
vicenda in questione, si era in presenza di una don- pre che lo stato comatoso sia oggettivamente ir-
na in stato di coma vegetativo, il cui padre aveva reversibile. Riguardo a tale presa di posizione, ap-
domandato all’Autorità giudiziaria di disporre l’in- paiono condivisibili le osservazioni del
terruzione dell’idratazione e dell’alimentazione ar- 10
Gazzoni( ), il quale ha obiettato come, per accer-
tificiali, attuate con sondino nasogastrico, per de- tare la volontà di morire del soggetto divenuto
terminare la morte della ragazza, in considerazione incapace, occorrerà almeno un prova scritta, la
della pessima qualità di vita della medesima. Si quale certifichi in modo inequivocabile l’esterna-
tratta del noto caso di Eluana Englaro. La Cassazio- zione di una siffatta volontà, anche se non può
ne ha cassato con rinvio la sentenza della Corte negarsi come sia improbabile che una persona,
(8) Secondo Cass. n. 4394/1985, la violazione dell’obbligo gato ad un trattamento sanitario, se non allorché l’obbligo sia
d’informazione gravante sul professionista sarebbe causa di re- previsto dalla legge, nonché dell’art. 13 Cost., in quanto la li-
sponsabilità contrattuale, con conseguente obbligo di risarci- bertà personale comprenderebbe anche la protezione della sa-
mento, nella misura del c.d. ‘‘interesse positivo’’. lute e dell’integrità fisica.
Secondo Cass., 25.11.1994, un obbligo di informazione a ca- (9) Cfr. SANTOSUOSSO, La volontà oltre la coscienza: la Cassa-
rico del medico potrebbe essere configurato, in quanto l’omis- zione e lo stato vegetativo, in Nuova giur. comm., 1, 2008, 5 ss.
sione delle informazioni implicherebbe violazione dell’art. 32 (10) Cfr. GAZZONI, La Cassazione riscrive le norme sull’eutana-
Cost., nella parte in cui dispone che nessuno può essere obbli- sia, in www.judicium.it.
LE RASSEGNE
originariamente capace, si premuri di mettere per guere, in modo netto, fra obbligazioni di mezzi e di
iscritto la sua volontà, in relazione a questa deli- risultato). In tali casi, può essere domandato il ri-
cata tematica, in mancanza di una puntuale di- sarcimento del danno derivato dal mancato conse-
sposizione legislativa in tal senso. Pertanto non è guimento del risultato sperato.
condivisibile il rilievo, attribuito dal Collegio, al- In giurisprudenza, è stata prospettata la possibilità
l’oralità e, addirittura, allo stile di vita e ai con- di delineare il risarcimento ragionando in termini
vincimenti etici o filosofici del soggetto in stato di perdita di una ‘‘chance’’, intesa, quest’ultima,
vegetativo, anche perché si tratta di concetti piut- come la possibilità di guarigione e di pieno godi-
tosto indeterminati e suscettibili di interpretazio- mento della vita, in assenza di malattia, e cosı̀ con-
ni diverse. cepita come entità patrimoniale a sé stante (cfr.
Vale la pena rilevare come, secondo una presa di Cass., 4.3.2004, n. 4400).
posizione, che rifiuta l’impostazione, sottesa alla In tempi recenti, la giurisprudenza di legittimità si è
Cassazione del 2007 citata, la quale presuppone il dimostrata particolarmente propensa ad accordare
diritto del malato a rifiutare le cure, anche quan- il risarcimento del danno non patrimoniale al pa-
do le medesime siano essenziali alla sua vita, l’e- ziente.
sigenza di protezione della vita e della salute pre- Un caso particolarmente interessante è quello ri-
valgano sul diritto di autodeterminazione del pa- guardante ‘‘l’omessa diagnosi di malformazione
ziente. del concepito’’, da cui derivi una nascita indeside-
La tesi prevalente è nel senso della sussistenza del rata e la perdita della possibilità, per la donna, di
diritto di rifiutare le cure, a meno che venga in abortire. Si è occupata di tale questione Cass. n.
considerazione il bene-vita, il quale è, per sua na- 14488/2004, con riferimento ad una ipotesi in cui
tura, indisponibile. un ginecologo era stato citato in giudizio da una
È stata del tutto trascurata dalla Cassazione la pro- coppia che lamentava la lesione, a danno di un
spettiva dell’‘‘omicidio del consenziente’’, presa in- neonato, di un diritto a nascere se non sano, in
vece in considerazione dal Tribunale di Roma, in quanto, se la madre fosse stata consapevole delle
relazione al proscioglimento del Dr. R. nel ‘‘caso malformazioni del feto, si sarebbe attivata per in-
Welby’’, in stridente contrasto con l’idea, sottesa terrompere la gravidanza, la qual cosa non era stata
alla pronuncia della Cassazione, secondo cui esiste- possibile, perché il ginecologo aveva formulato una
rebbe un ‘‘diritto a morire’’ del malato terminale. diagnosi errata, non avendo rilevato l’handicap del
In particolare, a proposito del ‘‘caso Welby’’, il Trib. concepito.
Roma, sez I, 16.12.2006, ha affermato che il nostro Il difetto d’informazione circa il diritto di interrom- Il difetto
ordinamento, in correlazione con il divieto di acca- pere la gravidanza comporta la risarcibilità non so- d’informazione
circa il diritto
nimento terapeutico, conoscerebbe il diritto del- lo del pregiudizio psicofisico della donna, ma an-
d’interrompere
l’interessato di ottenere l’interruzione della respira- che degli ulteriori danni conseguenti all’inadempi- la gravidanza
zione assistita e il distacco dal respiratore artificia- mento. È risarcibile pure il pregiudizio subı̀to dal comporta
le, ma che si tratterebbe di un diritto non concre- padre, in quanto il contratto di prestazione d’opera la risarcibilità
del pregiudizio
tamente tutelato, in quanto la sua attuazione professionale, avente come controparte il medico,
di entrambi
sarebbe rimessa alla discrezionalità del medico, in ha effetti protettivi anche nei suoi confronti. i genitori
conformità alle sue decisioni, collegate alle sue Nella vicenda, di cui si è occupata la Cassazione del
concezioni etiche e religiose. 2004 citata, entrambi i genitori, a seguito della na-
Ai fini del corretto adempimento del dovere d’in- scita di una bambina ammalata gravemente, erano
formazione, non è sufficiente che il medico illustri caduti in uno stato di prostrazione psicologica, a
genericamente al paziente il suo stato di salute e i causa della privazione della possibilità di scegliere
trattamenti sanitari che intenderebbe praticare, con fra l’interruzione o la prosecuzione della gravidan-
riferimento anche alla disponibilità di risorse e alle za.
eventuali carenze della struttura sanitaria in cui, La tesi della risarcibilità del danno da nascita inde-
nella vicenda concreta, il medico si trovi ad opera- siderata anche in favore del padre fondata sullo
re. Secondo Cass. n. 5444/2006, oggetto dell’attività schema del contratto con effetti protettivi nei con-
informativa sarebbero, in particolare, le prevedibili fronti dei terzi è stata confermata dalla Cass., sez.
conseguenze dell’intervento, che si dovrebbe effet- III, 20.10.2005, n. 20329.
tuare. La categoria del ‘‘contratto con effetti protettivi a
Il paziente deve essere tenuto indenne da qualsiasi favore di terzi’’ è stata mutuata dalla dottrina tede-
pregiudizio, consistente in un mancato guadagno o sca ed è stata utilizzata anche per ovviare alla diffi-
in spese sopravvenute, cagionato dal medico. cile applicabilità alla vicenda della figura del con-
Può accadere che, in concreto, il medico s’impegni tratto a favore di terzi.
a fare conseguire al suo assistito un determinato È stata invece esclusa la legittimazione attiva del
risultato (si pensi alla chirurgia estetica; sono pro- neonato, in quanto è stata negata la presenza, nel
prio queste le ipotesi in cui non è più dato distin- nostro ordinamento, di un ‘‘diritto a non nascere, se
LE RASSEGNE
non sani’’, con conseguente ripudio dell’aborto eu- diatriba se possa configurarsi la capacità giuridica
genetico(11), da cui deriverebbe un obbligo della del concepito(13).
gestante, in presenza di malformazioni del nascitu- In termini generali, con l’espressione ‘‘danno da na-
ro, di provvedere all’aborto, proprio per rispettare il scita indesiderata’’, ci si riferisce sia all’ipotesi in cui
preteso diritto a nascere solo se sani. nasca un bambino ‘‘non sano’’, la cui generazione la
Un diritto a nascere sani può essere configurato madre avrebbe potuto evitare, ricorrendo all’aborto,
solo nei termini di un diritto a che non vengano ove tempestivamente informata, sia alla nascita di un
procurate al nascituro lesioni o malattie, attraverso bambino sano, non voluto, perché nato a seguito di un
comportamenti dolosi o colposi. tentativo mal riuscito d’interruzione della gravidanza.
I genitori L’ipotetico diritto di non nascere, ove configurato, I genitori potranno agire per l’avvenuta lesione del-
potranno agire dovrebbe considerarsi adespota, ossia privo di un l’integrità psichica (previo accertamento medico) e,
per l’avvenuta
effettivo titolare, in quanto l’art. 1 c.c. prevede eventualmente, per il danno esistenziale e per quel-
lesione
dell’integrità che la capacità giuridica si acquisisce al momento lo patrimoniale collegato con il sopravvenuto ob-
psichica, della nascita, anche se l’art. 320 c.c. prevede che i bligo di mantenere il neonato. Peraltro, secondo
per il danno genitori rappresentano i figli nati e nascituri e, Cass., 8.7.1994, n. 6494, in caso di responsabilità
esistenziale
pertanto, attraverso tale meccanismo, potrebbero del sanitario per mancata interruzione volontaria
e per quello
patrimoniale, comunque configurarsi soggetti legittimati ad at- della gravidanza, ai sensi della l. n. 194/1978, il
collegato tuarlo. danno risarcibile andrebbe limitato al solo pregiu-
con il dovere Si potrebbe proporre un’interpretazione evolutiva dizio alla salute, con esclusione della possibilità di
di mantenere
dell’art. 1 c.c., tesa a considerare il concepito come accoglimento di qualsivoglia pretesa relativa al
il neonato
punto iniziale di una ‘‘fattispecie a formazione pro- mantenimento del figlio indesiderato.
gressiva’’, in relazione all’acquisizione della capaci- In senso contrario, Trib. Cagliari, 23.2.1995, ha as-
tà giuridica, destinata a perfezionarsi al momento serito che, in caso di imperizia o negligenza della
della nascita. struttura sanitaria da cui è dipeso l’intervento abor-
La Cass., sez. III, 29.7.2004, n. 14488(12), la quale si è tivo, occorrerebbe risarcire anche il danno patrimo-
ampiamente occupata della problematica in ogget- niale collegato al mantenimento del neonato (in tal
to, ha rilevato come debba considerarsi anche che il senso, v. anche Trib. Venezia, 10.9.2002).
nostro ordinamento tende a promuovere la nascita La Cass., sez. III, 24.1.2007, ha riconosciuto la risar-
come valore. Concepire una sorta di ‘‘eutanasia pre- cibilità del danno morale soggettivo, per errata dia-
natale’’ si pone in contrasto con il principio-dovere gnosi, in considerazione del fatto che una diagnosi
di solidarietà, di cui all’art. 2 Cost., oltre che con la sbagliata ha riflessi non solo sulla fisicità del sog-
regola d’indisponibilità del corpo, di cui all’art. 5 getto, ma anche sulla componente psicologica del
c.c. La questione s’intreccia con quella relativa alla medesimo. &
(11) In senso contrario, si è espressa la Corte di Cassazione (12) È interessante rilevare come, in tale sentenza, la Cassazione
francese, in assemblea plenaria, con sentenza del 17.11.2000: abbia negato la configurabilità di un autonomo diritto all’aborto,
«La persona nata con gravi handicap a seguito di errori dia- peraltro riconosciuta da una parte della dottrina, del quale sia
gnostici che hanno impedito alla madre di esercitare la scelta titolare la madre, in conformità alla l. n. 194/1978, ma abbia rite-
di interrompere la gravidanza ha diritto al risarcimento del nuto che l’interruzione della gravidanza si configuri come causa di
danno derivante dall’handicap nei confronti del medico che giustificazione, assimilabile allo stato di necessità (art. 54 c.p.).
abbia agito con negligenza o imperizia». Sul ‘‘caso Perruche’’, (13) In tal senso, v. GIACOBBE, Wrongful life e problematiche
da cui è scaturita la sentenza adesso citata, cfr., CAYALE e connesse, in Giust. civ., I, 2005, nota a Cass., 29.7.2004, n.
THOMAS, Il diritto di non nascere (trad. it.), Milano, 2004; in 14488, in cui si trova criticato l’orientamento della Cassazio-
tema, v. anche CHIESSI, Diagnosi prenatale e risarcimento del ne volto a negare autonoma soggettività giuridica al conce-
danno a favore del bambino nato handicappato, in Familia, pito.
2003, I, 167.