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La segregazione è una legge ingiusta

Nella celebre Lettera dal carcere di Birmingham, Martin Luther King Jr. (1929-1968) pastore battista e leader
del movimento di protesta dei neri americani per i diritti civili, spiega le ragioni della sua lotta e in particolare
le ragioni del metodo che ha scelto: la disobbedienza civile. Questa forma di lotta consiste nel disobbedire
pubblicamente ad una legge giudicata ingiusta, pronti ad accettare la sanzione che consegue ad un mancato
rispetto della legalità. Questo metodo di lotta non violenta ha il suo primo precursore in Henry David Thoreau
(1817-1862) - poeta, scrittore e uomo politico statunitense - e il suo più celebre profeta in Mohandas
Karamchand Gandhi (1869-1948), detto il Mahatma, guida del movimento per l’indipendenza dell’India dal
dominio coloniale inglese. Il presupposto della disobbedienza civile consiste nell’avere un criterio per
valutare una legge ingiusta. Sulla base di questa argomentazione la disobbedienza non è più un atto privato
ed opportunistico, ma un impegno per una legalità che realizzi un più alto principio morale.

Birmingham, 16 aprile 1963 (1)


Una domanda possiamo ben fare: “Come si può non rispettare alcune leggi ed obbedire a delle altre?”. La
risposta sta nel fatto che ci sono due tipi di leggi: giuste ed ingiuste. Io sarei il primo a chiedere di obbedire
alle leggi giuste.
Uno ha una responsabilità non solo legale ma anche morale per obbedire a leggi giuste. Al contrario,
uno ha la responsabilità morale di disobbedire a leggi ingiuste. Sono d’accordo con S. Agostino (2) per cui:
“Una legge ingiusta non è affatto una legge”. Ora qual è la differenza fra le due? Come si può determinare se
una legge è giusta o ingiusta? Una legge giusta è un codice fatto dall’uomo che è coerente con la legge morale
e la legge di Dio. Una legge ingiusta è un codice che non è in armonia con la legge morale. Per porla nei
termini di S. Tommaso d’Aquino: “Una legge ingiusta è una legge umana che non trova radice nella legge
eterna e nella legge naturale” (3). Ogni legge che innalza la personalità umana è giusta. Ogni legge che degrada
la personalità umana è ingiusta. Tutti gli statuti segregazionisti sono ingiusti perché la segregazione distorce
l’anima e danneggia la personalità […] Così posso suggerire agli uomini di obbedire alla decisione della
Suprema Corte del 1954 (4) per la sua giustezza morale; e posso suggerire loro di disobbedire alle ordinanze
segregative perché moralmente sbagliate. […] Una legge è ingiusta se inflitta ad una minoranza che come suo
risultato vede negato il diritto al voto, e non partecipa all’emanazione o a concepire la legge stessa. Chi può
dire che la legislatura dell’Alabama che istituisce quelle leggi segregazioniste degli stati è stata
democraticamente eletta? In tutta l’Alabama tutte le specie di metodi contorti sono stati usati per prevenire il
fatto che i Negri possano divenire votanti registrati, e ci sono paesi in cui, sebbene i Negri costituiscano la
maggioranza della popolazione, non un singolo Negro è registrato. Può qualche legge essere emanata in
circostanze considerabili strutturate democraticamente?
Qualche volta una legge è giusta in apparenza ma ingiusta nella sua applicazione. Per esempio sono
stato arrestato durante una manifestazione non permessa. Ora, non c’è nulla di sbagliato nell’avere
un’ordinanza che richieda il permesso per fare delle manifestazioni. Ma un’ordinanza diventa ingiusta quando
viene usata per mantenere la segregazione e negare ai cittadini il privilegio del Primo Emendamento delle
assemblee pacifiche e della protesta. […] Chi si oppone ad una legge ingiusta deve farlo apertamente,
amorevolmente e con il buon proposito di accettarne la pena. Io penso che ogni individuo che non rispetti la
legge che la sua coscienza gli dimostri ingiusta e chi di buon grado accetta la pena della prigione per svegliare
la coscienza della comunità sulla sua ingiustizia, in realtà sta dimostrando il più alto rispetto per la giustizia
(6). Naturalmente non c’è niente di nuovo su questo tipo di disobbedienza civile. […]. È stata praticata
superbamente dai primi cristiani che erano di buon grado di fronte ai leoni affamati e allo straziante dolore dei
blocchi instabili piuttosto che sottomettersi alle leggi ingiuste dell’Impero Romano. Accedere liberamente ad
una laurea oggi è una realtà perché Socrate praticava la disobbedienza civile. Nella nostra nazione il Boston
Tea Party (7) rappresentò un grande atto di disobbedienza civile. Non dovremmo mai dimenticare che tutto
quello che Adolf Hitler fece in Germania fu “legale” […] Fu illegale l’aiuto ed il conforto agli ebrei nella
Germania di Hitler. E così, sono sicuro che se fossi vissuto in Germania a quel tempo avrei aiutato e confortato
i miei fratelli ebrei.
(Lettera dal carcere di Birmingham, Martin Luther King Jr.)

Note al testo

1. Birmingham è un centro industriale dell’Alabama, Stato in cui veniva praticata la segregazione razziale, e teatro di
numerosi e gravi atti di violenza contro la comunità nera. La protesta, guidata da King, ha inizio il 3 aprile 1963, quando

1
trenta volontari prendono posto ai banchi delle tavole calde dei cinque grandi magazzini più prestigiosi della città e
chiedono di essere serviti. Sono respinti e arrestati. Per protestare contro questi e molti arresti (circa cinquecento) King
organizza, per il venerdì santo, una marcia alla prigione. La polizia arresta anche questi dimostranti tra cui King. È il suo
tredicesimo arresto. In carcere scrive la Lettera dal carcere di Birmingham, una lettera aperta indirizzata ad un gruppo di
ecclesiastici che avevano criticato i suoi metodi di lotta e che consigliavano di rispettare rigorosamente la legalità.
2. Agostino di Tagaste (354-430), teologo, filosofo e fondatore della chiesa latina.
3. Tommaso d’Aquino (1221-1274), teologo e filosofo, sostenitore della teoria del diritto naturale secondo la quale ci sono
certi principi, di origine divina, della morale e della giustizia che possono essere scoperti dalla ragione umana senza
l’aiuto della rivelazione. Ne consegue che le leggi umane che contrastano con questi principi non sono un diritto valido.
4. La Corte Suprema – organo che valuta la costituzionalità delle leggi federali e statali – nel 1954 dichiara fuori legge la
segregazione nelle scuole pubbliche.
5. Si tratta di uno degli aspetti più importanti della disobbedienza civile. Chi compie atti di disobbedienza, dichiarando di
volere accettare la sanzione per i propri gesti, dimostra di non volere mettere in discussione la sua fedeltà alle istituzioni
vigenti che garantiscono già un certo livello di democrazia, ma di volerle rendere più giuste. La disobbedienza civile
presuppone, secondo alcune posizioni, una società “quasi-giusta”.
6. Il "Boston Tea Party" è episodio di grande importanza simbolica della storia degli Stati Uniti. Nella notte del 16
dicembre 1773, un gruppo di coloni americani getta in mare l'intero carico di tè di una nave della Compagnia inglese
delle Indie orientali ormeggiata nel porto di Boston dando avvio di fatto alla lotta per l’indipendenza.

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