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Nella celebre Lettera dal carcere di Birmingham, Martin Luther King Jr. (1929-1968) pastore battista e leader
del movimento di protesta dei neri americani per i diritti civili, spiega le ragioni della sua lotta e in particolare
le ragioni del metodo che ha scelto: la disobbedienza civile. Questa forma di lotta consiste nel disobbedire
pubblicamente ad una legge giudicata ingiusta, pronti ad accettare la sanzione che consegue ad un mancato
rispetto della legalità. Questo metodo di lotta non violenta ha il suo primo precursore in Henry David Thoreau
(1817-1862) - poeta, scrittore e uomo politico statunitense - e il suo più celebre profeta in Mohandas
Karamchand Gandhi (1869-1948), detto il Mahatma, guida del movimento per l’indipendenza dell’India dal
dominio coloniale inglese. Il presupposto della disobbedienza civile consiste nell’avere un criterio per
valutare una legge ingiusta. Sulla base di questa argomentazione la disobbedienza non è più un atto privato
ed opportunistico, ma un impegno per una legalità che realizzi un più alto principio morale.
Note al testo
1. Birmingham è un centro industriale dell’Alabama, Stato in cui veniva praticata la segregazione razziale, e teatro di
numerosi e gravi atti di violenza contro la comunità nera. La protesta, guidata da King, ha inizio il 3 aprile 1963, quando
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trenta volontari prendono posto ai banchi delle tavole calde dei cinque grandi magazzini più prestigiosi della città e
chiedono di essere serviti. Sono respinti e arrestati. Per protestare contro questi e molti arresti (circa cinquecento) King
organizza, per il venerdì santo, una marcia alla prigione. La polizia arresta anche questi dimostranti tra cui King. È il suo
tredicesimo arresto. In carcere scrive la Lettera dal carcere di Birmingham, una lettera aperta indirizzata ad un gruppo di
ecclesiastici che avevano criticato i suoi metodi di lotta e che consigliavano di rispettare rigorosamente la legalità.
2. Agostino di Tagaste (354-430), teologo, filosofo e fondatore della chiesa latina.
3. Tommaso d’Aquino (1221-1274), teologo e filosofo, sostenitore della teoria del diritto naturale secondo la quale ci sono
certi principi, di origine divina, della morale e della giustizia che possono essere scoperti dalla ragione umana senza
l’aiuto della rivelazione. Ne consegue che le leggi umane che contrastano con questi principi non sono un diritto valido.
4. La Corte Suprema – organo che valuta la costituzionalità delle leggi federali e statali – nel 1954 dichiara fuori legge la
segregazione nelle scuole pubbliche.
5. Si tratta di uno degli aspetti più importanti della disobbedienza civile. Chi compie atti di disobbedienza, dichiarando di
volere accettare la sanzione per i propri gesti, dimostra di non volere mettere in discussione la sua fedeltà alle istituzioni
vigenti che garantiscono già un certo livello di democrazia, ma di volerle rendere più giuste. La disobbedienza civile
presuppone, secondo alcune posizioni, una società “quasi-giusta”.
6. Il "Boston Tea Party" è episodio di grande importanza simbolica della storia degli Stati Uniti. Nella notte del 16
dicembre 1773, un gruppo di coloni americani getta in mare l'intero carico di tè di una nave della Compagnia inglese
delle Indie orientali ormeggiata nel porto di Boston dando avvio di fatto alla lotta per l’indipendenza.