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DIRITTO INTERNAZIONALE

22/02
È il diritto della comunità degli stati, non uno stato singolo, regola i rapporti tra i vari stati.
Da quando esiste la moderna comunità internazionale, fatta risalire alla fine del Medioevo, XV secolo.
Stati: soggetto che non riconoscono nessuna autorità superiore a loro, per motivi storici.
Gli Stati sono nati dalla dissoluzione del Sacro romano impero, situazione in cui c’era un’autorità religiosa
(papa) e autorità non religiosa (imperatore) che cercavano in linea di principio di costituire una specie di
comunità universale per la quale valeva una specie di unico diritto basato sul d. romano, anche se poi non è
stato così.
Nasce lo stato moderno sovrano e indipendente che ritiene che non ci sia nessuna autorità politica e
normativa al di sopra di esso. Per questo motivo non si può usare nei rapporti tra stati il diritto di ognuno di
questi, se venisse ad esempio fatto un contratto tra due stati verrebbe sottoposto o alla legge di uno o
dell’altro stato, ma l’altro stato si opporrebbe.
Quando si creano tutti questi stati sovrani e indipendenti si rendono conto che hanno bisogno di un nuovo
diritto, norme che regolino i rapporti.
Quali sono i rapporti da regolare?
Principalmente di 4 tipi di rapporti, nel momento della fine del Medioevo, spesso si fa riferimento alla
scoperta dell’America come periodo inizio della moderna comunità internazionale, perché si aprono
prospettive che erano sconosciute, possibilità di viaggiare, di avere risorse importanti (in Europa
mancavano risorse), possibilità di traferire parte della popolazione (in Europa c’era il boom demografico)
Cosa fanno i vari stati europei? Colonizzano l’America usando principalmente 2 modalità.
La modalità più cruenta è la sterminazione delle popolazioni indigene e occupazione del loro territorio.
Questo è un problema per gli stati europei: già dal medioevo inizia una corrente filosofica, con
sant’Agostino e poi con San Tommaso D’Acquino che l‘ha applicata, in base alla quale il diritto di fare la
guerra non era illimitato, la guerra poteva essere iniziata e condotta solo se era giusta, ‘dottrina della
guerra giusta’ serviva per limitare il ricorso alla guerra.
3 condizioni per considerare la guerra giusta:
1-guerra fatta da uno stato, non una guerra privata.
2-deve avere una causa giusta, dibattito su quale potesse essere una giusta causa e quale no, dibattito non
solo del passato, ma anche del presente.
3-se persegue il bene e non il male, aspetto più difficile da valutare.
Questo era rimasto tutto sul piano filosofico e dal pov giuridico non veniva trasformato in norme giuridiche.
Questi però non solo principi etici o morali, ma vere proprie norme giuridiche sopra gli stati che
imporrebbero di fare la guerra solo in alcune circostanze e che la vieterebbero se queste circostanze non ci
sono -> questo si sviluppa con l‘inizio del colonialismo. Molti studiosi vogliono condannare la guerra come
strumento di espansione coloniale.
Ci sono varie teorie: ad esempio chi sostiene che quelli non siano veri stati, ma villaggi che non rientrano
nel concetto di stato occidentale ; chi teorizza che la guerra è giusta perché quei popoli non sono cristiani,
importanza all’elemento religioso, alcuni pensano che la guerra contro i non cristiano è sempre giusta, ma
c’è anche chi si oppone perché se il popolo non ha fatto nulla di male non è giusta.
C’è chi contesta l’utilità di queste regole, ma servono per non avere le conseguenze peggiori della guerra,
anche se non ottengono la pace.
Es.: uccisione di un bambino: in base all’argomento morale non va fatto perché è moralmente deplorevole,
secondo il motivo utilitaristico non va fatto perché non serve a niente uccidere un bambino, non è lui che
combatte.
->considerazione morale e considerazione pratica: caratterizzino il diritto internazionale.
Primo nucleo di norme:
-norme sulla conduzione di guerra, diritto di guerra ‘ diritto umanitario’ si chiamera cosiì nel 19 sec. Perché
chiamrlo cosiì? Perché si è cercato di umanizzere la guerra, renderla meno disumana.

Seconda modalità per colonizzare l’America: gli stati creano o lasciano che si creino dei soggetti a metà tra
diritto privato e pubblico che vanno a concludere degli accordi con chi governa questi territo, inizialmente
sono accordi commerciali.
Es. La società delle indie va nell’Indonesia e offre al sovrano protezione per i nemici in cambio di tariffe
preferenziali per esportare le spezie, o altri stati non possono comprare quelle spezie.
Modo pacifico e un po’ più subdolo di commerciare, ma servono strumenti giuridici.
I sovrani di questi stati non hanno intenzione di accettare di essere sottoposti a quelle norme, quindi si
sviluppano una serie di norme basate su principi romanistici per i contratti-accordi tra stati o entità che
rilevano degli stati -> trattati , che sono in uso fino a oggi.

Da un lato: norme su come farsi la guerra dall’altro alto: come si fa un accordo tra 2 stati o due sovrani ( se
deve essere scritto, se serve una procedura, se deve esser approvato, se retroattivo, se previsto termine o
perpetuo..

Come si va a colonizzare questi territori? Navigando, era più facile usare le navi rispetto ad andare via terra
(bisognava pagare i dazi si passava da stati pericolosi, possibilità di passare in zone di conflitto..).
Idea di un giurista: al ritorno di Cristoforo Colombo, il Re e la Regina di Spagna, consigliati dal giurista,
cercano di appropriarsi legalmente di tutti i mari per impedire che vengano usati da tutti gli altri stati
europei, per evitare che vengano colonizzate queste nuove terre scoperte. Essendo amici del papa, vanno
dal Papa e chiedono una donazione, il Papa la fa con una bolla (documento normativo e ufficiale del
vaticano) con la quale regala ai sovrani di spagna il mare e tutte le terre a ovest di un’immaginaria linea che
unisce i due poli.
Gli altri re europei chiedono ai loro consiglieri giuridici cosa possono fare alla notizia di questa bolla papale.
Ugo Grozio (giurista, umanista) sviluppa concetto che in base al diritto che vige tra stati il mare è libero:
nessuno può appropriarsi del mare e tutti gli stati lo possono utilizzare per raggiungere nuove terre e
trasportare da queste terre tutto quello che vi trovano.
La donazione del Papa è nulla perché va contro al principio della libertà dei mari.
Grozio scrive una memoria nel libro ‘mare liberum’ dove sviluppa la dottrina della libertà del mare.
Altri studiosi ingaggiati dal loro Re sviluppano la dottrina opposta del mare chiuso es. ‘ mare clasuom’ di
Selden.

Nascono norme di diritto internazionale in un terzo settore: nell’uso dei mari -> se si possono navigare
liberamente o se possono diventare sotto la proprietà degli stati

Principio generale che si afferma: libertà dei mari, perché è moralmente più accessibile e permette a tutti di
espandere i propri domini coloniali. In realtà sembra positivo ma ha un effetto negativo -> facilita molto la
schiavitù, gli stati europei sono liberi di prendere gli schiavi in Africa e portarli nell’America.
4 settori in cui si sviluppa diritto internazionale
-diritto della guerra
-diritto dei trattati
-diritto del mare
-diritto dei rapporti diplomatici

Settore dei rapporti diplomatici: Nel 500/600 quando due stati vogliono comunicare o fanno loro stessi un
viaggio (con il rischio di essere resi prigionieri) o si manda qualcuno, cioè l’ambasciatore, è il soggetto terzo.
Intensificandosi le occasioni di incontro-scontro tra stati è necessario avere sempre più ambasciatori in tutti
gli altri stati, ma in alcuni casi il sovrano locale scontento dell’ambasciatore lo mette in prigione, lo uccide..
È necessario sviluppare delle norme per tutelare gli ambasciatori: ‘immunità della persona
dell’ambasciatore’, sviluppo di norme sulla tutela degli ambasciatori, delle loro famiglie, dei loro beni, della
corrispondenza.
Servono ancora oggi queste categorie di norme.

Tra fine 1400 e 1600 i giuristi si trovano a affrontare questioni internazionali quasi inventarsi queste norme
internazionali, perché devono capire da dove ricavarle.
I primi giuristi internazionalisti fanno riferimento da un lato ai principi romanistici (grande diritto comune
che prima si applicava in europea in assenza di norme), dall’altro si fa riferimento a principi morali.
Gli stati cominciano a seguire queste regole, dopo un po’ di anni inizia ad esserci una prassi abbastanza
sostanziale (quasi sempre rispettano il mare libero, non uccidono donne e bambini durante le guerre).
Le norme esistono perché gli stati ritengono che le norme esistono -> base del moderno diritto
internazionale, cosiddetta consuetudine
Nel diciassettesimo secolo elibit De batel (?) (svizzero) scrive il primo vero trattato di diritto internazionale:
cerca di raccoglier tutte le norme basandosi non più tanto su principi morali, ma riporta la prassi degli stati
che conferma l’esistenza di queste regole
Da un lato accetta e utilizza il fatto che sono gli stati che creano le loro condotte (concezione volontaristica)
con il comportamento consono al contenuto della norma, ma portare questo ragionamento agli estremi è
pericoloso perché come le creano possono distruggerle e si può arrivare al caos, ed è per questo che ci
sono dei principi nell’essere umano dalla natura che tutti gli stati devono comunque rispettare ->
giusnaturalismo = concezione principale del diritto internazionale dalla fine del sedicesimo all’inizio del
diciannovesimo secolo, principi superiori a cui gli stati non possono derogare.
Si discute su quali questi principi siano:
-dibattito se la libertà dell’essere umano sia un diritto internazionale, gli stati che vogliono mantenere la
schiavitù non vogliono accettarlo, mentre quelli che la vogliono abrogare dicono che è un principio
intrinseco.

Sviluppo teorico del diritto internazionale, prima speculazione filosofica nel medioevo diventa norma
giuridica nel rinascimento e si consolida con il concetto di diritto nazionale come un insieme di norme
modificabile ma non completamente con la volontà degli stati.
Poi c’è napoleone, la rivoluzione francese e il concerto di Vienna.

Il secondo colonialismo (il primo colonialismo era militare e molto commerciale), alla fine dell’800 si va a
occupare anche legalmente i territori coloniali con la sovranità.
Cambiamento teorico: stati europei si rendono conto che parlare di diritto naturale pone dei grossi limiti.
->Positivismo giuridico: colui che prende la norma come se il diritto è quello che la norma dice, può
diventare aberrante, ad esempio con l’adozione delle leggi razziali.
‘Il diritto è solo quello che fa lo stato’ dal positivismo
Ma se non arriva a diventare aberrante è anche molto utile perché facendo riferimento a quello che la
norma dice limita la possibilità di usare argomentazioni naturali per derogare quello che la norma dice.

Positivista più importante: Dionisio Anzilotti, consulente del governo italiano e giudice internazionale, nelle
sue intenzioni aveva un fine buono: far sì che gli stati rispettassero le cose assente.
Epoca di grandi rivoluzioni (industriale, movimenti dei lavoratori..)
Una parte della dottrina si rende conto che queste regole non si rendono conto della società di essere
umani che compone lo stato, in qualche modo deve vedere riconosciuti i principi, da qua si sviluppa
l’approccio sociologico al diritto internazionale.
L’approccio sociologico guarda all’interazione tra gli stati anche in vista di proseguire a dei fini che vanno
oltre all’interesse del singolo stato.
Primi trattati internazionali in materia di lavoro: es. lavoratore deve essere pagato per il lavoro che svolge,
ha diritto al riposo.
Il d. internazionale inizia ad espandersi e regolare anche questioni che riguardano le collettività che stanno
sotto gli stati.
Questo esplode dopo la 2 gm per tutte le sue atrocità e per il periodo che l’aveva immediatamente
proceduta: si affermano i diritti umani (1948 dichiarazione universale dei diritti umani).
Si aggiungono latri interessi comuni, dagli anni 70 si parla di tutela dell’ambiente, anni ’90 di sviluppo
sostenibile (che tutti i paesi possono svilupparsi senza compromettere il pianeta), D. internazionale
dell’economia, degli investimenti, d. penale internazionale per punire chi commette gravissimi crimini,
diritto dei rifugiati.
Si ampia comprendendo tante materie, ma rimane sempre quello che era stato teorizzato: un diritto creato
dagli Stati attraverso la loro volontà.
Il diritto internazionale è quella materia che regola questioni, rapporti che hanno elementi di
internazionalità e viene creato dagli stati e subordinatamente dalle organizzazioni internazionali create
apposta dagli stati per creare le norme
Chi può far la norma? Stati o organizzazioni internazionali
Chi è vincolato dalla norma? Stati, Organizzazioni internazionali, gruppi armati, altri soggetti privati es.
società (se vogliono investire in un altro paese devono rispettare le norme di diritto internazionale), gli
individui

Non ci sono leggi nel diritto internazionale


Non ha la polizia
Non ha il giudice interno, ma un giudice competente a sentire di qualsiasi causa

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