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LE AZIONI

LE CARATTERISTICHE TIPICHE DELLE AZIONI


La partecipazione dei soci alla S.p.A. avviene per mezzo delle azioni: sono quote di
partecipazione omogenee e standardizzate, liberamente trasferibili; sono
rappresentate da titoli azionari che circolano secondo la disciplina dei titoli di
credito.
Mentre per le società non quotate non è richiesta l'emissione documentale delle
azioni, nelle società quotate le azioni - dal 1998 - non possono più essere
rappresentate da documenti in quanto assoggettati al regime di
dematerializzazione.

Il capitale sociale sottoscritto è diviso in un numero predeterminato di parti di


identico ammontare (trattasi del criterio astratto-matematico); ciascuna parte è
costituita da azioni.

Ciascuna azione attribuisce identici diritti nella società e verso la società: si tratta
però di un'uguaglianza relativa e non assoluta in quanto vi sono diverse tipologie
di azioni che attribuiscono diverso grado di diritti amministrativi e patrimoniali.

A riguardo, i diritti sociali possono essere distinti in quattro categorie, quali:


a) i diritti indipendenti dal numero di azioni possedute;
b) i diritti che competono solo se si possiede una determinata percentuale del
capitale sociale;
c) i diritti che spettano solo se si possiede una partecipazione azionaria per un
certo periodo;
d) i diritti che spettano ad ogni azionista in proporzione del numero di azioni
possedute.

Le azioni sono indivisibili; se vi sono più soggetti titolari di un'unica azione, va


nominato un rappresentante comune per l'esercizio dei diritti verso la società.

IL VALORE DELLE AZIONI


azioni con valore nominale

Il valore di ciascuna azione è definito dal "valore nominale" attraverso i quali la


parte del capitale sociale nominale individuata da ciascuna azione ed espressa
in cifra monetaria.
Se sono emesse azioni nominale, lo statuto deve specificare: il capitale
sottoscritto + il valore di ciascuna azione e il loro numero complessivo.

azioni senza valore nominale


Se non è individuato il valore nominale delle azioni si intendono come frazioni
uguali del capitale sociale.
In questo caso, lo statuto deve indicare solo il capitale sottoscritto + il numero
di azioni emesse.

Come si fa a capire quale valore esprime la frazione di capitale rappresentato


dall'azione se questa non è espressa con valore nominale? Il legislatore
prescrive che sui titoli azionari vadano indicati il numero complessivo di azioni
emesse + l'ammontare del capitale sociale così da consentire di individuarne il
valore.
Se si procede ad un aumento/riduzione del capitale sociale, vanno però
sostituiti tutti i titoli azionari in circolazione.

IL VALORE DI EMISSIONE DELLE AZIONI E IL VALORE DI BILANCIO

(vale per tutte le azioni) Il valore complessivo dei conferimenti non può essere
mai inferiore all'ammontare globale del capotale sociale; è invece consentita
l'emissione con soprapprezzo delle azioni (azioni emesse per somma superiore
al valore nominale) infatti va distinto il valore reale delle azioni da quello di
emissione che va accertato attraverso il bilancio di esercizio (patrimonio netto
della società / il numero di azioni).

IL VALORE DI MERCATO DELLE AZIONI

Il loro valore di mercato risulta giornalmente dai listini ufficiali quando le azioni
sono ammesse alla quotazione in un mercato regolamentato: indica il prezzo di
scambio delle azioni in quel determinato giorno.

IL CONTENUTO DEL TITOLO AZIONARIO, art. 2354 c.c.


I titoli azionari devono indicare:
1) la denominazione e la sede della società;
2) la data dell'atto costitutivo e della sua iscrizione e l'ufficio del registro delle
imprese dove la società è iscritta;
3) il loro valore nominale o, se si tratta di azioni senza valore nominale, il numero
complessivo delle azioni emesse, nonché l'ammontare del capitale sociale;
4) l'ammontare dei versamenti parziali sulle azioni non interamente liberate;
5) i diritti e gli obblighi particolari ad essi inerenti.
I titoli azionari devono essere sottoscritti da uno degli amministratori.

LE AZIONI E I TITOLI DI CREDITO


I titoli di credito sono documenti cartolari che incorporano dei diritti e che
circolano, in linea generale, secondo la disciplina prevista per la circolazione dei
beni mobili; possono essere emessi solo sulla base di un rapporto causale cioè
riportano l'indicazione del rapporto obbligatorio (es. titolo rappresentativo di
merci).
Anche se le azioni non sono espressamente qualificate dal legislatore come titoli
di credito, si applicano le medesime disposizioni circa la circolazione e le modalità
di esercizio dei diritti sociali, infatti si applicano i contenuti ex artt. 1992 a 1994 c.c.
previsti per i titoli di credito:
a) art. 1994 - chi acquista in buona fede il possesso del titolo azionario, secondo le
norme che ne regolano la circolazione, non è soggetto a rivendicazione;
b) art. 1992 - il titolo ha funzione di legittimazione nei rapporti interni
all'organizzazione societaria cioè il possessore del titolo può esercitare i diritti
sociali senza essere tenuto a provare la proprietà del titolo e la qualità di socio;
c) art. 1993 co. 1 - a differenza di quanto previsto per i titoli di credito, il titolo
azionario non attribuisce un "diritto letterale" cioè un diritto il cui contenuto è
determinato esclusivamente da quanto è scritto nel documento.

LE TIPOLOGIE DI AZIONI
Le azioni si distinguono in ordinarie (che sono fornire di diritti previsti dalla
disciplina legale) e speciali (fornite di diritti diversi da quelli tipici, create con lo
statuto o con successiva modificazione dello stesso).
La presenza di azioni speciali incide nell'organizzazione interna della società
perché vi è la formazione di diversi gruppi di azionisti con interessi parzialmente
non coincidenti.

Abbiamo una categoria composta da (oltre che dalle azioni con diritto di voto)
da azioni con diritto di voto limitato a particolari argomenti e con diritto di
voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni non meramente
potestative: queste non possono superare complessivamente la metà del
capitale sociale allo scopo di evitare un'eccessiva concentrazione di potere
nelle mani degli azionisti a voto pieno.

Per le società non quotate è consentito emettere azioni speciali a voto plurimo
che attribuiscono fino ad un massimo di tre voti per ciascuna azione; non è
consentito per le società quotate, tuttavia nell'ipotesi in cui si passi da una
società non quotata che ha adottato azioni con voto plurimo a società quotata,
queste permangono.

Per le società quotate è consentito riconoscere nello statuto la maggiorazione


del voto ai soci di lungo periodo (cioè i soci titolari da almeno 24 mesi) fino ad
un massimo di due voti per ciascuna azione posseduta per il periodo richiesto.
Si differenzia dalle azioni speciali a voto plurimo in quanto la maggiorazione
del voto è un privilegio a cui possono accedere tutti coloro che ne abbiano le
caratteristiche richieste mentre il voto plurimo è un privilegio riservato ai
titolari di una speciale categoria di azioni.
In tutte le S.p.A. è consentita la previsione del tetto di voto (es. fino al 10% del
capitale posseduto ogni azione attribuisce un voto, mentre per l'eccedenza non
è riconosciuto diritto di voto) e il voto c.d. scalare (es. fino al 10% del capitale
spetta un voto per azione, dall'11% al 20% un voto ogni tre azioni e così via).

Azioni privilegiate: attribuiscono ai loro titolari un diritto di preferenza nella


distribuzione degli utili e/o rimborso del capitale al momento dello
scioglimento della società.

Azioni correlate: si tratta di azioni fornite di diritti patrimoniali correlati ai


risultati dell'attività sociale in un determinato settore (es. ramo di azienda)
anche quando non si danno vita a patrimoni separati destinati ad un unico
affare.

Azioni di risparmio.
Possono essere emesse solo dalle società quotate e sono del tutto prive di voto
sia nelle assemblee ordinarie che straordinarie, tuttavia devono essere
necessariamente dotate di privilegi di natura patrimoniale: infatti il socio
attraverso il possesso dell'azione di risparmio assume la qualità di socio
risparmiatore (che si differenzia da quello imprenditore).
Ancora, a differenza delle altre azioni possono essere emesse al portatore.
Le azioni di risparmio non possono superare - in concorso con le altre
categorie speciali di azioni a voto limitato - la metà del capitale sociale.

Azioni a favore dei prestatori di lavoro.


Hanno lo scopo di cointeressare i lavoratori alla gestione e ai risultati della
società consentendogli l'acquisto della qualità di soci.
Se lo statuto lo prevede, l'assemblea straordinaria può deliberare
l'assegnazione di utili ai prestatori di lavoro dipendenti della società (o di
società controllate) mediante l'emissione di speciali categorie di azioni da
assegnare individualmente ai prestatori di lavoro, con norme particolari
riguardo alla forma, al modo di trasferimento ed ai diritti spettanti agli azionisti.
L'emissione è corrispondente all'ammontare degli utili per questa ragione il
capitale sociale deve essere aumentato in misura corrispondente.

Azioni di godimento.
Nel caso in cui la S.p.A. proceda ad una riduzione reale di capitale, la società
stessa può annullare un certo numero di azioni - scelte a sorteggio - e
rimborsarle del loro valore nominale; può accadere che il valore reale delle
azioni sia notevolmente superiore a quello nominale, per tale ragione -e per
assicurare una parità di trattamento degli azionisti in occasione di questa
particolare operazione, vengono rilasciate le azioni di godimento.
Tali azioni non conferiscono il diritto di voto ma consentono all'azionista di
concorrere nella ripartizione degli utili che residuano dopo il pagamento delle
azioni non rimborsate di un dividendo pari all'interesse legale e, nel caso di
liquidazione, nella ripartizione del patrimonio sociale residuo dopo il rimborso
delle altre azioni al loro valore nominale.

LA CIRCOLAZIONE DELLE AZIONI


Le azioni si distinguono in nominative e al portatore:
a) le azioni al portatore, non essendo intestate ad alcuna persona, il trasferimento
avviene con la semplice consegna del titolo all'acquirente così per esercitare i
relativi diritti basterà il possesso del titolo. Possono essere al portatore solo le
azioni di risparmio, SICAV e SICAF.
b) le azioni nominative, invece devono essere intestate al nome di una persona la
cui intestazione deve risultare anche dal libro dei soci perciò il trasferimento è più
oneroso e può aversi con girata o transfert.

La girata è stata la modalità più diffusa prima della dematerializzazione delle


azioni. Consiste in una duplice annotazione: sulla girata ad opera dell'alienante
e nel libro dei soci (qualora l'acquirente voglia esercitare i diritti sociali).
I requisiti di forma: deve essere datata, contenere il nome del giratario e
sottoscritta dal giratario e dal girante; deve poi essere autenticata da un
notaio/ agente di cambio/ una banca autorizzata a ciò/ sim a garanzia
dell'identità e della capacità del girante e del giratario altrimenti l'azione non è
liberata.

Col transfert si ha il trasferimento sulla base del cambiamento contestuale delle


due intestazioni, a cura e sotto la responsabilità della società emittente, ex art.
2022 c.c. Il trasferimento può aversi su impulso de:
a) l'alienante: deve esibire il titolo e provare la propria identità e la propria
capacità di disporne mediante certificazione di un notaio o altro soggetto
previsto secondo le leggi speciali;
b) l'acquirente: è quest'ultimo a esibire il titolo e dimostrare il suo diritto (cioè
l'acquisto del titolo) mediante atto con firma autenticata o atto pubblico. La
società annota il nome dell'acquirente nel libro dei soci e sul titolo o
l'emissione di un nuovo titolo (ritirando quello precedente oggetto di
trasferimento).

VINCOLI SULLE AZIONI


Le azioni possono essere costituite in usufrutto e pegno nonché formare
oggetto di misure cautelari ed esecutive (sequestro giudiziario o conservativo,
pignoramento). L'instaurazione di tali vincoli va valutata sotto più aspetti:
a) i diritti sociali. Il diritto al voto compete al creditore pignoratizio o
all'usufruttuario, l'esercizio non deve ledere gli interessi del socio. In caso di
misure cautelari ed esecutive, il voto è esercitato dal custode.
Gli altri diritti amministrativi competono disgiuntamente sia al socio al
creditore pignoratizio/ usufruttuario (se dal vincolo non risulta diversamente);
in caso di sequestro, sono esercitati dal custode (salvo che il provvedimento
non disponga diversamente).

b) il diritto di opzione, art. 2441 c.c. è un vero e proprio diritto di prelazione


vantato dagli azionisti di una società; in caso di nuova emissione di azioni o
obbligazioni convertibili in azioni devono essere offerte in opzione ai soci in
proporzione al numero delle azioni possedute. Questa disposizione ha una
certa rilevanza, in quanto serve a garantire che i rapporti di forza all’interno di
una società non subiscano repentine variazioni.
Ex art. 2532 co. 2 c.c. il socio deve provvedere entro 3 giorni prima della
scadenza al versamento delle somme necessarie per l'esercizio del diritto di
opzione altrimenti il diritto di opzione deve essere alienato per suo conto a
mezzo di intermediario autorizzato alla negoziazione nei mercati regolamentati
o banca.
Il pegno e l'usufrutto si estendono sul ricavato della vendita.

c) in caso di aumento reale del capitale, il versamento deve aversi ad opera del
socio.

LE OPERAZIONI DELLA SOCIETA' SULLE PROPRIE AZIONI


Possono compiersi operazioni da parte della società sulle proprie azioni? Questo
genere di operazioni sono considerate con estremo sfavore dal legislatore perché
pericolose per l'integrità del capitale sociale potendo dar luogo ad elusione
dell'obbligo di conferimento o del divieto di restituzione anticipata dei
conferimenti eseguiti nonché per il corretto funzionamento dell'organizzazione
societaria.
Le operazioni attualmente regolate sono la sottoscrizione, l'acquisto e altre
operazioni sulle proprie azioni.
LA SOTTOSCRIZIONE: è sancito divieto assoluto di sottoscrizione di proprie
azioni, siano le operazioni dirette (cioè compiute in nome della società) che
indirette (cioè compiute da terzi ma per conto della società).

In caso di violazione del divieto di auto sottoscrizione non si ha la nullità della


sottoscrizione ma le azioni devono essere liberate dai soggetti che
materialmente hanno violato il divieto: in caso di sottoscrizione diretta devono
essere liberate dai promotori e dai soci fondatori (in caso di aumento del
capitale sociale, dagli amministratori; in caso di sottoscrizione indiretta, il terzo
è considerato a tutti gli effetti sottoscrittore in nome proprio.

Allo scopo di garantire l'effettiva acquisizione dei conferimenti, i promotori e i


soci fondatori (e gli amministratori in caso di aumento del capitale) rispondono
solidalmente col terzo salvo che non dimostrino di essere esenti da colpa.
L'ACQUISTO INDIRETTO. L'operazione è consentita ma alle condizioni fissate ex
art. 2357 c.c. quali:
1) le somme impiegate nell’acquisto non possono eccedere l’ammontare degli
utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio
regolarmente approvato.
2) le azioni da acquistare devono essere interamente liberate;
3) l'acquisto deve essere autorizzato dall’assemblea ordinaria che,con delibera,
ne fissa le modalità di acquisto, l’ammontare massimo delle azioni da
acquistare e la durata, non superiore ai 18 mesi, per la quale l’autorizzazione è
concessa;
4) [solo nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio] il
valore nominale delle azioni acquistate non può eccedere la quinta parte del
capitale sociale, tenuto conto anche delle azioni possedute dalle società
controllate.
Le azioni acquistate in violazione di queste condizioni devono essere vendute
entro un anno dal loro acquisto secondo le modalità fissate dall’assemblea
altrimenti si procede al loro annullamento e alla corrispondente riduzione del
capitale sociale.

Le limitazioni di cui sopra non si applicano nei casi in cui l’acquisto avviene:
a) a titolo gratuito sempreché si tratti di azioni interamente liberate;
b) per effetto di successione universale, di fusione o scissione;
c) in occasione di esecuzione forzata per il soddisfacimento di un credito della
società, sempre che si tratti di azioni interamente liberate.
In questi casi deve essere rispettato il limite della quinta parte del capitale
sociale mentre il termine di alienazione delle azioni possedute in eccedenza è
più esteso rispetto al precedente perché è di tre anni.

L'ACQUISTO DIRETTO. Nel caso in cui le azioni siano in possesso della società
lo scopo è evitare indebite posizioni di vantaggio degli amministratori e del
gruppo di comando, infatti i diritti sociali sono sospesi e il legislatore stabilisce
una disciplina articolata per il calcolo delle azioni proprie nei quorum
assembleari. Il dirittto agli utili e il diritto di opzione spettano
proporzionalmente alle altre azioni.
Ancora, gli amministratori non possono disporre delle azioni senza la
preventiva autorizzazione dell'assemblea.

ALTRE OPERAZIONI. Sono l'assistenza finanziaria per l'acquisto o la


sottoscrizione di azioni proprie e l'accettazione di azioni proprie in garanzia.

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